Luca Fortuna
Aroma-color I prof ili aromatici in relazione alle famiglie chimiche
L’aromaterapia è di per sé una metodica terapeutica olistica proprio per la natura degli oli essenziali che agiscono su tutti i piani antropologici: fisico, psichico e spirituale. Di qui la necessità di più approcci anche nello studio di tale disciplina. È indispensabile la conoscenza dei componenti chimici dei singoli oli perché da questi dipende la loro azione. Per la prima volta è stato sviluppato un sistema di classificazione degli oli essenziali che rende facile, immediata e intuitiva l’analisi delle essenze pur mantenendo un carattere strettamente scientifico e rigoroso. Attraverso un metodo unico e innovativo l’autore è riuscito a coniugare sapientemente specificità e semplicità: in base alla peculiare reattività elettromagnetica di ciascuna molecola aromatica (comportamento a carica positiva, negativa e neutra) e all’azione fisiologico-farmacologica corrispondente (stimolante, rilassante ed equilibrante), è stato associato un particolare colore di base a ciascuna famiglia chimica (rosso, blu e verde), ottenendo così una classificazione degli oli essenziali di pronto utilizzo, veloce, intuitiva, pratica e nel contempo accurata e scientifica. Questo prezioso manuale è uno strumento indispensabile per chi desidera approfondire la conoscenza degli oli essenziali. Unico nel suo genere, questo libro accompagnerà nel fantastico mondo delle essenze e guiderà con saggezza e sicurezza.
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Fare Naturopatia
Luca Fortuna
Aroma-color I prof ili aromatici in relazione alle famiglie chimiche
A mio nonno Piero Pasquali che per primo mi ha guidato nella via dei “semplici”.
© 2009 Edizioni Enea - SI.RI.E. srl Prima edizione: gennaio 2009 Seconda edizione: dicembre 2016 ISBN 978-88-95572-10-9 Art Direction: Camille Barrios / ushadesign Stampa: Graphicolor (Città di Castello) Edizioni Enea Ripa di Porta Ticinese 79, 20143 Milano info@edizionienea.it - www.edizionienea.it Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di quest’opera può essere riprodotta in alcuna forma senza l’autorizzazione scritta dell’editore, a eccezione di brevi citazioni destinate alle recensioni.
Questo libro è stampato su carta riciclata FSC©
Tempio che da colonne di forte colore e da aromi di romantico mistico porti il vento che non finisce. Celibe a ciò che cambia e agli svelti sentieri nascosti porti a te il piccolo dono. Con un vetro scivoli intatto la lunga pioggia dei falsi colori e di cristallo respiri le tue porte chiuse di ambra e del pensiero degli occhi. Porti a te il profumo che da distante suolo non nato le sue preghiere ascolta. N. GUERINI
Indice
XI XV 1
Prefazioni Introduzione 1. GLI OLI ESSENZIALI
1 2 4 4 7 8 9 11 12 12 13
Essenze di natura Oli essenziali per l’uomo La qualità degli oli essenziali Le tecniche estrattive La carta di identità di un olio essenziale La purezza I chemotipi Cautele e precauzioni Gli oli da non usare La conservazione Maneggiare le essenze
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2. LE MODALITÀ DI IMPIEGO DEGLI OLI ESSENZIALI
15 16 19
La via orale La via esterna La via ambientale
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3. LA CHIMICA DEGLI OLI ESSENZIALI
21 23 25
I composti organici I costituenti principali degli oli essenziali I gruppi funzionali e i principi attivi
VII
29
4. I COLORI DEGLI OLI ESSENZIALI
29 31 31 33
Le famiglie chimiche e la natura elettromagnetica I vantaggi del metodo Le famiglie chimiche e i colori Esempi pratici
LE SCHEDE DEGLI OLI ESSENZIALI
37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67
Abete balsamico Abete bianco ct a\b-pinene Achillea Aglio Ajowan Albero del tè Albero rosso Alloro Amyris Aneto Angelica Anice Anice stellato Arancio amaro Arancio dolce Artemisia bianca Balsamo tolÚ Basilico ct linalolo Basilico ct methyl-chavicolo Basilico sacro o tulsi Bay Benzoino Bergamotto Cajeput Camomilla blu Camomilla romana Cannella corteccia Cannella foglie Cardamomo Carota (parte aerea) Carota (semi)
VIII
68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98
Carvi Cassia Cedro Chiodi di garofano Cipresso Cisto Citronella Copaiba Coriandolo Cumino Curcuma Elemi Elicriso Enula Eucalipto citriodora Eucalipto cryptone Eucalipto dives Eucalipto globulus Eucalipto radiata Eucalipto smithii Finocchio Galbano Gelsomino Geranio Geranio bourbon Ginepro Incenso Issopo Issopo decumbens Lavanda spica Lavanda vera
99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 111 112 113 114 115 116 117 118 119 120 121 122 123 124 125 126 127 128 129 130 131 132 133 134 135 136 137 138 139
Lavandino Ledum Legno di rosa Lemongrass Lentisco Levistico Lime Limone Litsea Maggiorana Mandarino Melissa Menta citrata Menta piperita Menta spica Menta verde Mirra Mirto rosso Mirto verde Nardo Nepeta Neroli Niaouli Noce moscata Origano Ormenia Palmarosa Patchouli Pepe Petit grain Pino del Canada Pino della Patagonia Pino marittimo Pino silvestre Pompelmo Ravintsara a cineolo Ravintsara a linalolo Rosa Rosmarino a canfora Rosmarino a cineolo Rosmarino a verbenone
140 141 142 143 144 145 146 147 148 149 150 151 152 153 154 155 156 157 158 159 160 161
Salvia Salvia sclarea Salvia spagnola Sandalo Santoreggia Santoreggia montana Saro Sedano Solidago Timo a geraniolo Timo a linalolo Timo a thuyanolo Timo a timolo Timo satureioide Timo serpillo Tsuga Vaniglia Verbena Vetiver Wintergreen Ylang ylang Zenzero
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Glossario
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Bibliografia
IX
Prefazioni
L’Aromaterapia è di per sé una metodica terapeutica olistica proprio per la natura degli oli essenziali che agiscono su tutti i piani antropologici: fisico, psichico e spirituale. Di qui la necessità di più approcci anche nello studio di tale disciplina complessa e appassionante in quanto comprende e collega tutti gli aspetti dell’uomo. Sul piano fisico è indispensabile la conoscenza dei componenti chimici dei singoli oli perché da questi dipende la loro azione. Dunque un utilizzo corretto e responsabile degli stessi non può esimersi da questo tipo di studio. Non solo, è necessario un confronto tra gli stessi in modo da consentire la scelta dell’olio essenziale più adeguato alla singola persona. L’autore illustra il nuovo metodo in questo libro in cui abbina diversi colori ai vari componenti chimici degli oli essenziali così che sia possibile cogliere in modo rapido e comunque preciso le peculiarità delle varie essenze e semplificarne lo studio e l’utilizzo. Uno strumento didattico, dunque, di grande efficacia per introdurci e immergersi nello splendido mondo delle essenze. Catia Trevisani
XI
AROMA-COLOR
In questo periodo, in cui si sente fortemente l’urgenza di una coscienza ecologica, incontrano sempre più successo le terapie dolci, naturali: tra queste vi è l’Aromaterapia, l’arte di utilizzare gli oli essenziali per la salute del corpo e della mente. L’Aromaterapia è una disciplina molto complessa in quanto raggruppa molte materie e la conoscenza della composizione di base di ogni olio essenziale è il presupposto indispensabile per poter affrontare la materia in modo serio e non improvvisato. Gli oli essenziali sono formati da molecole aromatiche naturali e sono dotati di innumerevoli proprietà fisiologiche e farmacologiche che interessano quasi tutti gli organi e le funzioni del corpo, tanto da trovare applicazioni in tutti i campi della medicina, sia nella cura che nella profilassi. Gli oli essenziali, oltre ad avere un impatto fisico in quanto battericidi, antinfiammatori, antimicotici, espettoranti, ecc. vantano al tempo stesso proprietà che possono influire sulla mente e sulle emozioni. Sono pertanto strumenti ideali per affrontare non solo problemi fisici, ma anche psicologici ed emotivi, soprattutto se vengono scelti su base olistica. Numerose sono le pubblicazioni che trattano di Aromaterapia, molte delle quali annoiano e deludono il lettore dopo poche pagine perché troppo semplicistiche e banali o, al contrario, sono eccessivamente tecniche e incomprensibili. Troppo spesso gli oli essenziali sono ignorati o temuti, percepiti dalle persone come qualcosa di poco utile. All’Aromaterapia si preferiscono metodi naturali apparentemente più semplici e sicuri (o perlomeno percepiti come tali) senza essere realmente consapevoli dello straordinario potere curativo degli oli essenziali e della loro versatilità. Non possiamo che rimanere affascinati davanti allo straordinario laboratorio che si cela nelle sostanze aromatiche, alla loro sorprendente complessità di processi chimici e agli armoniosi e potenti risultati ottenibili. Sebbene lo studio degli oli essenziali possa apparire un compito gravoso, non lasciamo che questa apparente complessità ci scoraggi dal fare uso di questi meravigliosi tesori profumati, perché più andremo avanti nelle nostre ricerche più ci renderemo conto della semplicità della Natura e della vera e propria alchimia contenuta nell’essenza delle piante. Oggi più che mai siamo sempre più consapevoli che il nostro atteggiamento mentale ha conseguenze sulla salute e in questo gli oli essenziali possono essere di grande aiuto. Il potere di guarigione degli oli essenziali viene dal di dentro, dall’anima stessa della pianta che è in grado di stimolare il naturale potenziale di autoguarigione presente in ciascuno di noi. Gli oli essenziali sono uno dei più potenti doni della Natura offerti all’uomo per il suo benessere psicofisico. L’autore insiste sull’importanza di usare oli essenziali completi, puri, ciascuno ricavato da un’unica pianta con una denominazione botanica precisa, il cui biotipo
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PREFAZIONI
e chemotipo siano ben noti. Si possono infatti ottenere risultati terapeutici eccellenti solo con l’utilizzo di prodotti della migliore qualità. Una materia prima scadente o peggio adulterata non potrà che vanificare ogni sforzo e gettare discredito sul metodo nel suo complesso. Per la prima volta è stato sviluppato un sistema di classificazione degli oli essenziali che rende facile, immediata e intuitiva l’analisi comparata tra i diversi tipi di essenze pur mantenendo un carattere strettamente scientifico e rigoroso. Attraverso un metodo di analisi unico ed innovativo l’autore è riuscito a coniugare sapientemente specificità e semplicità: in base alla peculiare reattività elettromagnetica di ciascuna molecola aromatica (comportamento a carica positiva, negativa e neutra) e all’azione fisiologico-farmacologica corrispondente (stimolante, rilassante ed equilibrante), è stato associato un particolare colore di base a ciascuna famiglia chimica (rosso, blu e verde), ottenendo così una classificazione degli oli essenziali di pronto utilizzo, veloce, intuitiva e pratica e nel contempo accurata e scientifica. Questo prezioso manuale è uno strumento indispensabile per chi desidera approfondire la conoscenza degli oli essenziali. Unico nel suo genere, questo libro ci accompagnerà nel fantastico mondo delle essenze e ci guiderà con saggezza e sicurezza. La passione e l’amore dell’autore hanno permesso la realizzazione di un’opera che donerà luce e consapevolezza a tutti coloro che desiderano cogliere nella loro vera essenza le straordinarie virtù e proprietà degli oli essenziali, dissipando ogni dubbio e incertezza. Buon viaggio. Cristiana Gambaro
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Introduzione
Nel corso degli anni il mio interesse e il mio amore per gli oli essenziali sono cresciuti costantemente. La mia esperienza personale mi ha fatto apprezzare le loro virtù in campo fisico, emozionale e spirituale. Gli oli essenziali possiedono insuperabili proprietà terapeutiche, preziose per curare il corpo fisico dalle varie patologie, difenderlo da tutte le aggressioni e incrementarne il benessere e le prestazioni. Si possono impiegare in campo psicologico, grazie alla loro capacità di influenzare in maniera costante il sistema nervoso, sia quello centrale, che quello periferico. Infine, la loro azione si estende anche al campo delle energie, alla realtà vibrazionale. Ma gli oli essenziali sono pur sempre delle sostanze, appartengono al piano del corpo, della fisica e della chimica. Sono costituiti da molecole, fatti di atomi di carbonio, idrogeno, ossigeno, zolfo e azoto. Non si può quindi prescindere dalla conoscenza delle proprietà fisiche, che sono l’espressione materiale della loro valenza sottile. Addentrandosi nella chimica di base ci si rende subito conto di quanto meravigliose siano queste “essenze” che racchiudono in una goccia un intero mondo da scoprire. Muoversi in questa terrae ignota non è facile, soprattutto all’inizio del cammino, quando le nozioni sono così numerose e tutte fondamentali, nessuna è superflua, non ci sono cose meno importanti da sapere e non si può trattarle con leggerezza, perché una sola goccia possiede un potere dirompente. È stato calcolato che una sola goccia di olio essenziale di menta piperita equivale a ventotto tazze di infuso di menta. Un singolo olio essenziale può contenere oltre trecento diversi componenti attivi, il più piccolo dei quali ha la stessa importanza di quelli maggiormente rappresentati. L’olio essenziale di pompelmo è composto da limonene per oltre il 90%, esattamente come l’arancio dolce. Si può forse dire che questi oli siano uguali? Assolutamente no, sono oli molti diversi tra loro, pur possedendo dei caratteri in comune. Il profumo caratteristico del pompelmo è dovuto alla presenza del thioterpineolo. Questa molecola rappresenta meno di un ppb (parte per bilione), ovvero meno dello 0,0000001%, l’equivalente di cinque gocce in una piscina olimpionica. Eppure, la sua presenza, domina la fragranza del pompelmo. Diventa quindi impossibile concentrarsi su pochi principi, i più ricorrenti e abbondanti, come: 1,8-cineolo, limonene, verbenone, eugenolo, timolo, pinene,
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AROMA-COLOR
thuyanolo, azulene, fellandrene e acetato di terpenile. Una delle domande ricorrenti durante i miei corsi di Aromaterapia è la ricerca di un metodo di classificazione, di una regola da seguire e di una metodica di indagine e studio. Molte sono le proposte in questo senso: classificare gli oli essenziali in base alla famiglia chimica dominante, classificarli in base alla nota predominante, ad alcuni parametri chimici o fisici (come la densità, l’intensità del profumo, il tasso di evaporazione). In questo libro è contenuto un metodo di classificazione basato sul colore, beninteso non il colore dell’olio, ma piuttosto il colore delle sue attività. Ho elaborato questo sistema nel corso degli ultimi anni, utilizzando le scoperte più recenti nel campo della fisica, della fisiologia e della biologia, coniugandole con la tradizione e la storia dell’Aromaterapia e dei profumi, una storia che ha le radici nelle epoche più remote. Questo libro può essere considerato come una “guida di viaggio”, contiene informazioni pratiche e immediatamente fruibili, indicazioni precise su dove andare, cosa fare, cosa non fare, in sintesi su come prepararsi al meglio e come affrontare con serenità il viaggio nella terra dei profumi. Come ogni buona guida lascia spazio a molti approfondimenti, anzi, suggerisce e stuzzica la curiosità, propone itinerari “segreti” e invita a scoprire di più.
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1 Gli oli essenziali
Gli oli essenziali sono composti “volatili”, che come suggerisce il termine evaporano a contatto con l’aria. La parola “olio” non deve far pensare a sostanze grasse, oleose, che lasciano residui. Vengono prodotti naturalmente dal metabolismo delle piante e quindi immagazzinati in speciali sacche che possono trovarsi in differenti porzioni come i fiori, le foglie, le radici, la corteccia, i rametti, la scorza dei frutti, i semi, il fusto, i baccelli o l’intera pianta. Spesso si trovano accumulati sotto forma di minuscole goccioline negli spazi intercellulari o in strutture specializzate interne o esterne. Sono presenti in piccole quantità rispetto alla massa del vegetale, con percentuali ben al di sotto dell’1%. Si tratta di liquidi insolubili o poco solubili in acqua (sulla quale di solito galleggiano), solubili in alcool e oli vegetali. Gli oli essenziali sono miscele molto complesse di composti, nella composizione delle molecole aromatiche entrano in gioco pochi atomi quali: carbonio (C), idrogeno (H), ossigeno (O), azoto (N) e zolfo (S). È una semplicità solo apparente, poiché combinando tra loro questi elementi sono possibili milioni di combinazioni diverse. Essenze di natura L’olio essenziale rappresenta l’anima della pianta, la sua essenza profonda, ne rispecchia la personalità e le modalità di relazione con l’ambiente esterno. Dal punto di vista chimico è un estratto selettivo, ossia è costituito da un particolare gruppo fitochimico che viene rimosso selettivamente dalla pianta. Per questa ragione non c’è corrispondenza tra le sostanze presenti nella pianta di partenza e i componenti dell’olio essenziale, che è una frazione del fitocomplesso. Allo stesso modo l’azione dell’essenza è svincolata da quella della pianta, dipendendo unicamente dalla sua struttura. Non è ancora del tutto chiaro quali siano i ruoli svolti dagli oli essenziali; di seguito si riportano le principali attività. • Attività antisettica: tutti gli oli essenziali sono dotati di proprietà antisettiche e proteggono la pianta da infezioni, parassiti e infestazioni micotiche.
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• Attività difensiva verso gli insetti: tengono lontano insetti nocivi, ne limitano la propagazione e possono arrivare a modificarne la metamorfosi; causando l’arresto del loro sviluppo (ad esempio il basilico). Si è osservato come alcuni bruchi che si nutrono di foglie di piante aromatiche evitino accuratamente le vescicole dove sono immagazzinate le essenze. • Attività difensiva verso gli animali: l’aroma e di conseguenza il sapore delle porzioni di piante molto ricche in oli essenziali sono sgradevoli, con sapori particolarmente amari e pungenti che tengono lontani molti erbivori. Alcuni animali si sono progressivamente adattati e riescono a cibarsi di determinate varietà botaniche, ma non riescono a proteggersi completamente dal loro effetto. • Attività di richiamo verso gli insetti amici: il profumo attira gli insetti impollinatori. Questa attività è particolarmente preziosa nelle ore notturne, quando i colori dei fiori risultano inutili ed è unicamente la scia aromatica a guidare gli insetti. • Protezione ambientale: anche le piante competono per lo spazio, il nutrimento e l’esposizione alla luce solare. Alcuni composti possiedono attività citotossica verso i tessuti vegetali, alterano la fotosintesi e danneggiano le strutture. Spargendosi nell’ambiente proteggono la pianta da altri vegetali, impediscono la germinazione dei semi e svolgono un’azione selettiva. • Funzione di comunicazione: le piante aumentano e diminuiscono la produzione di oli essenziali e di conseguenza di profumo. Alcuni ritengono che questo sia un sistema di comunicazione e di contatto con altre piante della stessa specie e non. • Azione sul microclima: gli oli essenziali hanno la capacità di modificare il microclima della pianta, possono abbassare di alcuni gradi la temperatura esterna, oppure concentrare i raggi del sole e innalzare le temperature, trattenere l’umidità e così via. Oli essenziali per l’uomo Anche il ruolo svolto sull’uomo è in fase di studio, con molte ed eccitanti scoperte che si susseguono con il procedere degli studi. Gli oli essenziali sono sostanze organiche, naturali, che il corpo riconosce e che utilizza con successo. A differenza di quanto avviene con le sostanze sintetiche, non causano uno shock e non sono percepite come estranee. Riassumiamo ora le principali funzioni svolte dagli oli essenziali. Attività energetica Gli oli essenziali svolgono un’azione sulla sfera spirituale e vibrazionale, grazie alla loro vibrazione riescono a entrare in contatto con i centri energetici innescando dei processi di trasformazione profonda. Possono servire per modificare e riparare i campi elettromagnetici cellulari.
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GLI OLI ESSENZIALI
Questo particolare campo è conosciuto come Aromaterapia sottile o Aromaterapia per l’anima. Attività sulla psiche Gli oli essenziali manifestano uno spiccato effetto sulla psiche, effetto che si estende sia verso il sistema nervoso centrale, che verso il sistema nervoso periferico, sia su quello simpatico, che sul parasimpatico. Questo particolare campo è conosciuto come Psicoaromaterapia. Attività sul corpo Sono innumerevoli le attività prodotte sul corpo, sia a livello terapeutico (Aromaterapia applicata), sia a livello della bellezza (Aroma-SPA). In generale svolgono tutti una funzione omeostatica, capace cioè di adeguarsi ai diversi organi ripristinandone l’equilibrio e la funzionalità. Sono bioattivanti, nel senso che promuovono i processi di rigenerazione e di smaltimento delle tossine. Antisettici ad ampio spettro, difendono l’organismo da virus, batteri, funghi, parassiti. Infine sono rimedi “elettivi” poiché agiscono ben al di là della quantità impiegata, scatenando una serie di processi organici che non dipendono dalla dose assunta. Nella seguente tabella è illustrato il percorso degli oli essenziali nel corpo umano. Naso\organo
Bocca
Pelle
Polmoni
Stomaco
Linfa
Bronchi
Cervello
Corpi e canali energetici
↓
↓
↓
↓
↓
Intestino tenue
Sangue
Alveoli bronchiali
Sistema neurovegetativo
Chakra
↓
↓
↓
↓
↓
Intestino crasso
Tessuto muscolare
Sangue
Ormoni
Doppio energetico
↓
↓
↓
↓
Retto
Sangue
Arterie/vene
Sfera emozionale
vomeronasale
Corpi sottili
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AROMA-COLOR
Le essenze si possono impiegare anche in altri campi meno “nobili”, come in cucina per la preparazione di cibi e bevande, per la cura dell’ambiente, per la pulizia, per profumare (diffusori per l’ambiente, sacchetti per la biancheria, carta da lettere, ecc.), per lavare (indumenti, oggetti, superfici) e per molto altro ancora. Naturalmente si possono impiegare per la cura delle piante e degli animali. La qualità degli oli essenziali Si calcola che solo il 5-10% degli oli essenziali prodotti annualmente sia utilizzabile in Aromaterapia, il rimanente è idoneo ai soli impieghi nell’industria cosmetica e alimentare. Gli oli essenziali che si utilizzano in Aromaterapia devono rispettare necessariamente una serie di parametri di qualità: • il metodo di estrazione; • la purezza; • l’integrità. Tutte le piante contengono essenze, ma la percentuale di olio essenziale presente è molto variabile, al punto che in moltissime è talmente bassa da non rendere interessante la distillazione. Occorrono grandi quantitativi di materiale vegetale per ottenere un solo millilitro di olio essenziale, questo spiega il costo e la grande difformità di prezzo che esiste tra i diversi oli essenziali. A titolo esemplificativo il quantitativo di vegetali di partenza che occorre per ottenere un litro di olio essenziale è: • • • • • •
40 kg di legno di cedro; 50 kg di semi di finocchio; 100 kg di lavandino; 200 kg di agrumi; 500 kg di basilico; un milione di fiori di gelsomino.
Le tecniche estrattive Le tecniche estrattive più utilizzate sono: la distillazione, la spremitura, l’estrazione con solventi, l’estrazione con fluidi supercritici. Si dividono in tecniche tradizionali, tecniche controverse, tecniche inaccettabili. Tecniche tradizionali che producono oli di qualità 1) Distillazione in corrente di vapore: il metodo tradizionale che sfrutta il vapore acqueo per estrarre l’olio essenziale. Le piante vengono disposte su una grata
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GLI OLI ESSENZIALI
all’interno di un distillatore sul quale viene convogliato un flusso di vapore che rimuove le essenze dalle ghiandole oleifere. Passando poi attraverso una serpentina di raffreddamento il vapore viene riportato allo stato di acqua e le sostanze volatili ritornano allo stato liquido per essere raccolte. L’olio si separa facilmente poiché ha un peso specifico diverso e normalmente galleggia sulla superficie. L’acqua rimanente contiene ancora oli essenziali in bassa percentuale e viene chiamata “idrolato” (l’acqua di rosa è un esempio). Il materiale con cui è costruito il distillatore, i rapporti volumetrici, la temperatura, la durata del processo e la quantità di pianta sono variabili importanti per la qualità dell’olio essenziale ottenuto. Naturalmente è possibile distillare sia da pianta verde, che da pianta secca, ma con risultati molto diversi tra loro. È molto importante che la distillazione avvenga a breve distanza dalla raccolta per evitare che gli oli evaporino nell’ambiente.
2) Spremitura: è una tecnica utilizzata quasi esclusivamente per le essenze provenienti dalla scorza degli agrumi, che viene separata tramite pressione, centrifuga e separazione meccanica dall’acqua di lavorazione. 3) Estrazione con fluidi supercritici: è una tecnica nata recentemente che prevede l’impiego di anidride carbonica (CO2). Quando un gas viene portato a condizioni di temperatura e pressione superiori alla pressione e alla temperatura definite “critiche”, assume caratteristiche fisiche particolari, ed è denominato “fluido supercritico”. Questo possiede le caratteristiche sia di un gas che di un liquido, ha una densità simile a un liquido, ma nel contempo si diffonde come un gas. Durante l’estrazione tramite CO2 si inserisce la materia prima nell’estrattore e CO2 supercritico (350\500 bar) scioglie le sostanze che si accumulano nei separatori, dove viene raccolto l’olio essenziale. 4) Estrazione con alcool: è un metodo molto semplice, consiste in una macerazione in alcool vegetale con successiva separazione per distillazione o per rac-
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colta. L’alcool non viene mai rimosso al 100% e negli oli così ottenuti accade di percepire una leggera nota alcolica che però svanisce rapidamente. Se si usa alcool vegetale puro gli oli così ottenuti sono perfettamente utilizzabili in Aromaterapia. 5) Enfleurage: questa tecnica è stata quasi del tutto abbandonata, si tratta di un retaggio dei tempi più antichi. Due sono gli ostacoli al suo impiego, è molto costosa e richiede tempi lunghi; veniva utilizzata per raccogliere alcune delle essenze più pregiate, come il gelsomino e la tuberosa. È necessario spalmare di grasso alcuni piatti di ceramica “chassis” su cui si adagiano i petali, lasciandoli per 12-24 ore al fresco e al riparo dalla luce. Man mano che i petali cedono l’aroma, si sostituiscono con altri freschi, fino a quando il grasso non rimane impregnato dal profumo, trasformandosi in una massa aromatica chiamata “pomade”. Questa massa viene trattata con dell’alcool vegetale per separarne le frazioni aromatiche; infine si procede con la distillazione per eliminare l’alcool. Tecniche miste e controverse 1) Absolue o assoluti: è la metodica utilizzata per ricavare oli essenziali dove non sia possibile ricorrere agli altri sistemi tradizionali (distillazione a vapore, spremitura, estrazione per supercritici), si impiega un solvente che normalmente è chimico, molto spesso l’esano, per ottenere una sorta di pasta aromatica definita “concrete” che contiene oli e cere. Distillando in alcool sotto vuoto, si separa il solvente e si rimuovono le cere, ottenendo l’assoluto o absolue. Tracce del solvente permangono, non essendo eliminabile al 100%. Si ottiene quindi un prodotto che non è puro, secondo molti non accettabile in Aromaterapia. Tutto dipende dal tipo di solvente utilizzato. 2) Codistillazione: in alcuni casi non è possibile distillare una pianta per ricavarne olio essenziale e si procede all’aggiunta di un vegetale di supporto, che facilita l’estrazione. L’olio che si ricava non è “puro” poiché contiene tracce di almeno due specie botaniche distinte. Secondo alcuni aromaterapeuti più ortodossi questa tecnica è valida solo per la profumeria. Tecniche inaccettabili, che producono oli non utilizzabili in Aromaterapia 1) Estrazione con solventi: è il metodo più impiegato in assoluto poiché presenta diversi vantaggi economici, è semplice, rapido, redditizio e si adatta a tutte le piante. Gli oli ottenuti con questo metodo vanno scartati poiché i solventi utilizzati sono tutti sintetici e tossici: benzene, esano, etere di petrolio, ecc. Questi vengono rimossi a fine processo, ma non è possibile eliminarli del tutto, tracce sono sempre presenti nell’olio essenziale che risulta irrimediabilmente danneggiato e che perde quasi del tutto le sue virtù. Gli oli così ottenuti possono altresì rivelarsi pericolosi per la presenza di residui tossici e metalli pesanti.
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GLI OLI ESSENZIALI
2) Impiego di additivi: per migliorare la resa in olio essenziale e di conseguenza la redditività, sempre più spesso vengono aggiunti degli additivi al materiale di partenza. Queste sostanze chimiche hanno il compito di velocizzare i tempi di estrazione, incrementare la quantità, abbassare la pressione o la temperatura richiesta, favorendo il processo estrattivo. La carta di identità di un olio essenziale Un buon olio essenziale deve riportare un insieme di dati e di informazioni per poterne valutare la qualità. I parametri da considerare, oltre all’estrazione, sono i seguenti. L’esatta denominazione della pianta In etichetta deve essere riportato il nome in italiano e in latino, per consentire di identificare l’esatta varietà botanica. Ogni varietà botanica fornisce un olio con caratteristiche uniche, che non può essere confuso. I termini “eucalipto”, “lavanda”, “arancio” sono troppo generici, potendo designare oli molto diversi tra loro. L’eucaliptus globulus è molto diverso dall’eucaliptus citriodora. La parte della pianta che è stata utilizzata per l’estrazione È molto importante poiché da una stessa pianta si possono ricavare più oli, ed è necessario sapere qual è la parte impiegata. Dall’arancio si ottengono ben tre aromi: il preziosissimo neroli dai fiori, il petit grain dai rametti e dalle foglie, infine, l’essenza dalle bucce. L’origine della pianta Le condizioni del suolo, le precipitazioni, la qualità dell’aria e le altre variabili climatiche e geografiche si riflettono sull’olio essenziale conferendone alcune caratteristiche. Tutti questi aspetti danno luogo a un biotipo che è importante conoscere per valutare l’olio essenziale. Sull’etichetta deve essere segnalato il luogo di provenienza, e se possibile, la data di produzione. Il tipo di pianta che è stata raccolta per l’estrazione Una pianta può essere spontanea, provenire da coltivazioni biologiche o biodinamiche, oppure da colture controllate e infine da agricoltura intensiva. Le piante che crescono liberamente possiedono tutta la forza della natura, seguono un percorso completamente autonomo e non subiscono interventi umani. Vanno comunque sottoposte ad accurate analisi per verificarne la purezza e l’assenza di inquinanti. Nell’agricoltura biologica e biodinamica non si utilizzano sostanze chimiche, si rispetta l’ambiente e si assecondano i ritmi di natura. Tutto questo consente di ottenere un prodotto di alta qualità, puro e sicuro. Nell’agricoltura convenzionale si impiegano invece moltissime sostanze di sintesi quali concimi, antiparassitari, diserbanti,
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additivi, antibiotici. Le piante che subiscono questi trattamenti non possono fornire un olio essenziale puro e sicuro, poiché inevitabilmente se ne troveranno tracce. Il prezzo Il prezzo di vendita di un olio essenziale è un buon indice della sua qualità. Gli oli essenziali di rosa, gelsomino, ledum, melissa, verbena, neroli e solidago sono molto rari e di conseguenza hanno un prezzo elevato. Se vengono venduti a un prezzo simile a quelli di lavanda, arancio ed eucalipto, sono sicuramente adulterati, o completamente sintetici. La purezza Un olio essenziale deve essere puro al 100%, genuino, non adulterato, integro e non deve contenere nessuna sostanza sintetica. Solo se rispetta questo protocollo può definirsi puro. Il concetto di purezza, che all’apparenza è molto semplice e di immediata comprensione, vede nella realtà numerosissime interpretazioni e rielaborazioni che possono dar luogo a oli “puri” completamente sintetici. La crescente popolarità dell’Aromaterapia ha determinato una maggiore richiesta di oli essenziali e il mercato ha risposto immettendo una serie di prodotti a basso prezzo, ma di pessima qualità. Per accertarsi della reale purezza di un olio essenziale è necessario che questo soddisfi tre requisiti: • 100% puro: deve provenire da un’unica fonte botanica; • 100% integro: non deve esserci nessuna aggiunta o rimozione di un qualsiasi composto; • 100% naturale: non deve contenere nessuna sostanza sintetica. Purtroppo le sofisticazioni sono molto comuni ed è necessario verificare con attenzione un prodotto prima di utilizzarlo. Vanno scartati: • tutti gli oli diluiti: vengono ottenuti tramite aggiunta di oli vegetali come la palma, il cocco, il sesamo o oli minerali per aumentare il volume. È possibile riconoscerli dalle tracce untuose che lasciano e dall’odore; • tutti gli oli ricostruiti: sono prodotti tramite aggiunta di additivi sintetici per ricreare o esaltare la fragranza naturale, come avviene con il citrale per il limone; • tutti gli oli alterati: sono vere e proprie frodi, un olio essenziale economico che viene etichettato con il nome di un’altra pianta più pregiata, come avviene comunemente con il lemongrass e la citronella spacciati per verbena; • tutti gli oli ottenuti per sintesi chimica: prodotti e assemblati integralmente in laboratorio sintetizzando uno o due principi attivi originari, emblematico il caso della vanillina al posto della vaniglia;
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• tutti gli oli tagliati: ossia le miscele di più oli con lo scopo di aumentare il volume, tipico l’olio di ginepro ottenuto dalle bacche a cui si aggiunge l’olio ricavato dai rametti o da altri arbusti con odore similare; • tutti gli oli non integri: sono quegli oli in cui alcuni composti vengono rimossi alterando la struttura generale in nome di una presunta maggiore sicurezza. Avviene spesso con i terpeni, le cosiddette essenze “deterpenate”. Nella realtà questo non solo compromette le applicazioni dell’olio essenziale, ma apre la strada a rischi ancora maggiori poiché il prodotto deterpenato non è stabile e non rispetta l’armonia iniziale. I chemotipi In alcuni oli essenziali può predominare un solo costituente, ad esempio l’eucalipto (eucaliptus globulus) è rappresentato per oltre l’85% dall’eucaliptolo. Viceversa in altri oli essenziali si nota un equilibrio di vari componenti, come nell’olio essenziale di rosa (rosa damascena), nel quale ogni individuo chimico è rappresentato dallo 0,1 al 10% circa. Il biotipo, ovvero l’insieme delle azioni prodotte da diversi fattori, incide profondamente sull’olio essenziale. Il biotipo che concerne l’olio essenziale è dato da: esposizione solare (frequenza, durata, intensità), condizioni climatiche (giorni di pioggia, agenti atmosferici, azione del vento, ecc.), altitudine, temperatura esterna, composizione del suolo, tipologia della flora. Differenti biotipi producono variazioni anche notevoli dal punto di vista biochimico nell’olio essenziale prodotto da una stessa varietà botanica. La classificazione in chemotipi permette di distinguere la singola molecola che è maggiormente presente nell’olio essenziale. Per questi motivi, anche piante dello stesso genere o della stessa specie, possono produrre oli che si diversificano in parte nella composizione e nel contenuto dei diversi principi attivi (chemiovarietà). Queste differenze intraspecifiche vengono definite chemotipi. A differenza dalla classificazione per gruppi funzionali, la classificazione in chemotipi consente di definire in modo assolutamente preciso il carattere dell’olio essenziale. Poiché il chemotipo è legato al biotipo e non alla varietà botanica, è necessario analizzare ogni singolo lotto omogeneo di prodotto con cromatografia e spectometria di massa. Questo metodo comporta dei costi aggiuntivi, sia per quanto concerne la mole di analisi, sia per lo stoccaggio e l’approvvigionamento. Tuttavia per un utilizzo consapevole e in grado di produrre effetti desiderati è indispensabile conoscere il chemotipo, quindi l’aggravio di spesa è più che giustificato. Dal rosmarino, rosmarinus officinalis, si possono ottenere tre oli essenziali molto diversi tra loro per chemotipo.
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• Rosmarino a 1,8-cineolo (eucaliptolo): con proprietà anticatarrali ed espettoranti. • Rosmarino a canfora: con proprietà antinfiammatorie, utile per crampi e dolori muscolo-scheletrici. • Rosmarino a verbenone: con attività cicatrizzanti, lipolitiche ed epatodrenanti. Se nella boccetta compare il solo nome rosmarinus officinalis non sarà possibile stabilire a quale funzione far riferimento. In molti testi l’olio essenziale di rosmarino viene descritto come depurativo del fegato. Questo è vero solo nel caso del CT verbenone. Allo stesso modo utilizzare il CT verbenone per trattare un’influenza o un raffreddore sarebbe assolutamente inutile. Ancora più emblematico è il caso del timo, dal thymus vulgaris si possono ricavare diversi chemotipi o CT, che hanno proprietà e di conseguenza impieghi molto diversi tra loro. Anche i profili di sicurezza cambiano. • Timo a timolo: questa varietà per la presenza massiccia di timolo ha una forte azione antisettica e antibiotica. Livello di sicurezza: irritante per la cute, abortivo. • Timo a carvacrolo: ha un effetto simile al precedente, ma il principio coinvolto in questo caso è il carvacrolo che è ancora più potente. Livello di sicurezza: potenzialmente tossico e irritante per la cute, abortivo. • Timo a linalolo: ha un’azione meno aggressiva rispetto ai precedenti. Efficace antibatterico, fungicida, viricida, parassiticida, vermifugo, ma anche neurotonico e uterotonico. Livello di sicurezza: più delicato dei precedenti, non irrita la cute. • Timo a thuyanol-4: ha un’azione antimicrobica, soprattutto contro i virus. Stimola il sistema immunitario, è un tonico nervino, un epatoprotettore e sembra possieda attività hormon-like e antidiabetica. Livello di sicurezza: è un olio relativamente delicato e particolarmente duttile. Utilizzare un olio essenziale senza conoscerne il chemotipo è come navigare senza carte nautiche e senza strumenti, un atto che può costare anche molto caro. L’esatta individuazione del chemotipo stabilisce in modo scientifico e preciso la linea di demarcazione tra l’Aromaterapia e l’uso improprio degli oli essenziali con tutte le conseguenze che ne derivano. Usare oli di bassa qualità o adulterati è poco utile, oltre che pericoloso. Già nel 1904 il dottor C. Hall ha dimostrato che le proprietà antisettiche dell’olio essenziale di eucalipto sono decisamente superiori rispetto a quelle dell’eucaliptolo di sintesi. Lo stesso discorso vale per l’olio essenziale di menta piperita che è attivo contro i batteri che causano le carie, mentre il mentolo è completamente inefficace. Gli oli essenziali chemotipati rappresentano una formidabile risorsa per il be-
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nessere, scegliere un buon olio essenziale è requisito indispensabile per fare Aromaterapia. Alcune regole di base per un acquisto consapevole: • rivolgersi esclusivamente a rivenditori preparati e qualificati, in grado di fornire precise informazioni sul prodotto, consigli di utilizzo, dosaggi e caratteristiche; • valutare l’etichetta che deve riportate tutte le informazioni (nome comune, nome in latino, parte della pianta utilizzata, metodo si estrazione, provenienza e raccolta, assenza di additivi sintetici, chemotipi); • considerare il prezzo, l’olio di rosa o di gelsomino sono ottimi indicatori, se sono venduti a un prezzo simile a quello della lavanda o dell’arancio vanno scartati con tutti i prodotti di quella marca. Il differenziale varia tra le 30 e le 50 volte; • comprare sempre una quantità ragionevole di prodotto, gli oli essenziali si conservano a lungo, ma è inutile tenerli anni negli armadi; • non acquistare mai oli essenziali in flaconi di plastica e non travasarli mai in contenitori di plastica. Gli oli essenziali non sono compatibili con le materie plastiche, alcune dei composti presenti nella plastica interagiscono con i costituenti degli oli essenziali causando un danneggiamento del contenitore e un’alterazione dell’essenza. Cautele e precauzioni Gli oli essenziali sono sostanze molto concentrate e potenti, richiedono un insieme di cautele e di precauzioni per l’uso: • non vanno mai ingeriti (se non con la supervisione di un aromaterapeuta); • non vanno applicati puri sulla pelle, tranne alcune eccezioni (ad esempio la lavanda vera e l’albero del tè); • bisogna attenersi scrupolosamente ai dosaggi; • bisogna conoscere la qualità, la purezza e il chemotipo. Le persone che hanno una pelle molto sensibile e reattiva e chi soffre di numerose allergie e intolleranze, dovrebbe ricorrere a un test preuso per accertarsi di non avere problemi di incompatibilità con gli oli essenziali. Il cosiddetto patchtest si effettua in questo modo: • aggiungere una goccia di olio essenziale a un cucchiaino di olio di base, mandorla o jojoba sono perfetti; • applicare una piccola quantità nell’incavo del braccio e massaggiare fino a completo assorbimento; • attendere 24 ore e verificare che non ci siano arrossamenti, irritazioni, prurito o altre reazioni.
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In caso contrario scartare quell’olio essenziale. Gli oli da non usare Alcuni oli essenziali sono troppo stimolanti, altri così forti da non essere tollerati da certi soggetti o in determinate condizioni. Oli tossici da evitare in ogni caso Artemisia (artemisia vulgare), assenzio (artemisia absinthium), ruta (ruta graveolens), calamo (acorus calamus), sassofrasso (sassafras albidum), tanaceto (tanacetum vulgare), thuya (thuya occcidentalis). Oli da non usare in gravidanza, in allattamento e su bambini piccoli Ajowan, anice, anice stellato, angelica, artemisia, basilico, boldo, buchu, calamo, canfora, cassia, cannella, cedro legno, cisto, coriandolo, cumino, chiodi di garofano, dragoncello, eucalipto globulus, galbano, ginepro, issopo officinalis, lavanda stoechas, maggiorana, mandorle, menta pulegio, mirra, noce moscata, origano, patchouli, pepe, prezzemolo, rosmarino, salvia officinale, senape, tanaceto, thuya, timo a carvacrolo e timolo, verbena, wintergreen e zenzero. Oli fotosensibilizzanti, da non usarsi se nelle 24 ore successive ci si esporrà al sole o a lettini abbronzanti Angelica, arancio, bergamotto, cedro, cumino, finocchio, limone, sandalo, vaniglia e verbena. Oli che devono essere evitati dai soggetti che soffrono di epilessia, poiché se utilizzati indiscriminatamente e senza le opportune cautele, possono aggravare la condizione e scatenare un attacco Angelica, basilico, canfora, cannella, finocchio, rosmarino e salvia. Questi elenchi non hanno nessuna pretesa di completezza, nei casi sopraccitati e in presenza di gravi patologie consultare preventivamente un esperto. La conservazione Gli oli essenziali sono dotati di naturali proprietà antisettiche e antiossidanti, ragione per cui si conservano molto bene nel tempo. Ogni olio reagisce in un modo particolare al trascorrere del tempo, gli agrumi si deteriorano con una certa rapidità e vanno consumati entro 6-8 mesi dall’apertura; patchouli e galbano migliorano con il tempo; ajowan e pepe rimangono integri per centinaia di anni. Per preservarne al meglio le virtù basta seguire alcune semplici regole.
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GLI OLI ESSENZIALI
• Conservarle le bottigliette in un luogo fresco e al riparo dalla luce diretta, dal calore intenso e dal sole. In questo modo gli oli si conserveranno a lungo. • Nei periodi più caldi dell’anno si possono conservare in frigorifero. • Gli oli di agrumi si conservano meglio se vengono tenuti da subito in frigorifero, se l’odore diventa gelatinoso non vanno più utilizzati. • Evitare che l’acqua entri nelle boccettine perché può danneggiare l’olio. • Non lasciare le boccettine aperte per molto tempo, l’aria che entra causa ossidazione e degrada alcuni composti. Maneggiare le essenze Per un utilizzo consapevole e sicuro basta seguire il buonsenso e rispettare poche semplici regole. • Conservare gli oli al di fuori della portata dei bambini, in un luogo chiuso a chiave o comunque non accessibile. • Dopo l’utilizzo chiudere bene le boccette e riporle subito al sicuro. • Non porre mai a contatto con le mucose del naso e nel caso applicare dell’olio di jojoba o del burro di karitè su una spugnetta e usarla per rimuoverle. • Evitare ogni contatto con gli occhi, in caso di contatto accidentale versare un po’ di olio su un dischetto di cotone e massaggiare per rimuoverle. Sciacquare poi abbondantemente con acqua. • Non usare mai oli puri sulla pelle, ad eccezione di quelli che prevedono specificamente questo impiego. • Pensare sempre in gocce e non aumentare mai i dosaggi in modo indiscriminato. • Non cercare di sostituire farmaci con oli essenziali.
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Le schede degli oli essenziali
L’asterisco (*) indica le azioni princiapali svolte dall’olio essenziale.
LE SCHEDE DEGLI OLI ESSENZIALI
ABETE BALSAMICO Nome comune: abete balsamico. Nome botanico: abies balsamea. Famiglia: pinaceae. Parte della pianta usata: aghi. Profumo: fresco, balsamico, di conifera. Breve descrizione: è un distillato che racchiude tutta la forza delle conifere. Livello di sicurezza: non tossico, non irritante e non sensibilizzante. Famiglie chimiche e costituenti principali: monoterpeni (alpha-pinene, beta-pinene, delta3-carene, camphene), esteri (acetato di bornile). Azioni sistemiche
ProprietĂ e uso
Sistema nervoso*
Stimolante, tonificante.
Sistema endocrino
Stimolante.
Sistema immunitario
Antisettico ad ampio spettro.
Sistema circolatorio
Tonico.
Sistema muscolo-scheletrico
Antinfiammatorio.
Sistema respiratorio*
Infezioni batteriche, virali. Laringite, bronchite, raffreddore.
Sistema linfatico
Drenante. Detossificante.
Sistema urogenitale
Antisettico.
Sistema dermico
Antiossidante, antisettico. Parassiti.
Monoterpeni 90% Esteri 8% Altri 2%
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ABETE BIANCO ct a\b-pinene Nome comune: abete bianco. Nome botanico: abies alba. Famiglia: pinaceae. Parte della pianta usata: aghi. Profumo: fresco, balsamico, di conifera. Breve descrizione: è un distillato che racchiude tutta la forza delle conifere. Livello di sicurezza: non tossico, non irritante. Possibile sensibilizzante. Non usare in gravidanza, allattamento e sotto i 6 anni. Cautela nell’uso prolungato. Famiglie chimiche e costituenti principali: monoterpeni (alfa-pinene, beta-pinene, limonene, camphene), sesquiterpeni (beta-caryophillene), esteri (acetato di bornile). Azioni sistemiche
ProprietĂ e uso
Sistema nervoso*
Stimolante, tonificante. Antiastenico.
Sistema endocrino
Stimola secrezioni.
Sistema immunitario
Antisettico. Immunostimolante. Antiallergico.
Sistema circolatorio
Rubefacente.
Sistema muscolo-scheletrico Sistema respiratorio* Sistema linfatico
Antinfiammatorio. Antiartrosico. Infezioni batteriche, virali. Bronchite cronica. Mucolitico. Decongestionante nasale e bronchiale. Drenante. Detossinante.
Sistema urogenitale
Antisettico.
Sistema dermico
Antiossidante. Antisettico. Deodorante.
Monoterpeni 90% Sesquiterpeni 5% Esteri 3% Altri 2%
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LE SCHEDE DEGLI OLI ESSENZIALI
ACHILLEA Nome comune: achillea. Nome botanico: achillea millefolium. Famiglia: compositae. Parte della pianta usata: sommità fiorite. Profumo: erbaceo, fresco, con accenti dolci. Breve descrizione: è un olio pregiato e poliedrico. Livello di sicurezza: non tossico, non irritante e non sensibilizzante. No in gravidanza, allattamento e sotto i 6 anni. No nei soggetti epilettici. Famiglie chimiche e costituenti principali: sesquiterpeni (camazulene, cariofillene, germacrene), monoterpeni (alpha-pinene, beta-pinene, sabinene, limonene), alcoli (linalolo, borneolo), esteri (acetato di bornile), ossidi (1,8-cineolo), chetoni. Azioni sistemiche
ProprietĂ e uso
Sistema nervoso
Calmante. Antistress.
Sistema endocrino*
Hormon-like.
Sistema immunitario Sistema circolatorio
Sistema respiratorio
Antisettico. Immunomodulante. Decongestionante. Ipotensivo. Stimola la rigenerazione del sangue. Antinfiammatorio. Antiartritico. Antireumatico. Analgesico. Anestetico. Sollievo per i muscoli. Allergie.
Sistema linfatico
Drenante degli emuntori.
Sistema digestivo*
Insufficienza epato-biliare. Stipsi. Colite. Flatulenza.
Sistema urogenitale Sistema dermico*
PMS. Disturbi del ciclo. Menopausa. Litiasi renale. Tagli. Ferite. Psoriasi. Eczemi. Dermatosi. Cicatrici. Ulcere. Esantemi. Ustioni.
Sistema muscolo-scheletrico*
Sesquiterpeni 30% Monoterpeni 30% Chetoni 10% Ossidi 10% Esteri 8% Alcoli 8% Altri 4%
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AGLIO Nome comune: aglio. Nome botanico: allium sativum. Famiglia: liliaceae. Parte della pianta usata: bulbi. Profumo: forte e intenso. Breve descrizione: l’aglio presenta un complesso chimico basato sui composti solforati. Livello di sicurezza: Non tossico, non allergizzante, possibile sensibilizzante. No in gravidanza. Famiglie chimiche e costituenti principali: composti solforati (dyallil sulfuro-disulfurotrisulfuro). Azioni sistemiche
ProprietĂ e uso
Sistema endocrino
Ipoglicemizzante.
Sistema immunitario
Antibatterico.
Sistema circolatorio*
Aterosclerosi. Ipertensione. Purifica il sangue.
Sistema respiratorio
Mucolitico. Affezioni varie.
Sistema digestivo*
Vermi e parassiti intestinali.
Sistema urogenitale
Antisettico.
Sistema linfatico
Inattiva la nicotina.
Sistema dermico
Micosi. Calli. Piaghe infette.
Composti solforati 95% Monoterpeni 3% Alcoli 1% Altri 1%
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LE SCHEDE DEGLI OLI ESSENZIALI
AJOWAN Nome comune: ajowan. Nome botanico: trachyspermum ammi. Famiglia: umbrelliferae. Parte della pianta usata: frutti. Profumo: pungente e speziato. Breve descrizione: è un olio estremamente attivo e potente. Livello di sicurezza: non tossico, possibile irritante e sensibilizzante. No in gravidanza, allattamento e sotto i 6 anni. Famiglie chimiche e costituenti principali: monoterpeni (gamma-terpinene, para-cimene, beta-pinene), fenoli ed eteri fenolici (timolo). Azioni sistemiche
ProprietĂ e uso
Sistema nervoso
Stimolante. Afrodisiaco. Euforizzante.
Sistema endocrino
Stimolante.
Sistema immunitario*
Antibiotico potente ad ampio spettro.
Sistema circolatorio
Tonico cardiocircolatorio. Ipertensivo. Geloni.
Sistema muscolo-scheletrico
Antinfiammatorio.
Sistema respiratorio
Infezioni gravi.
Sistema digestivo
Infezioni.
Sistema linfatico
Infezioni linfatiche.
Sistema urogenitale
Infezioni.
Sistema dermico
Infezioni e parassiti.
Monoterpeni 60% Fenoli ed eteri fenolici 39% Altri 1%
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ALBERO DEL TÈ Nome comune: albero del tè, tea tree oil. Nome botanico: melaleuca alternifolia. Famiglia: myrtaceae. Parte della pianta usata: foglie. Profumo: deciso, erbaceo, leggermente speziato. Breve descrizione: l’olio antisettico più conosciuto. Livello di sicurezza: non tossico, non irritante e non sensibilizzante. No in gravidanza. Famiglie chimiche e costituenti principali: monoterpeni (alpha-pinene, terpineni), alcoli (terpineol-4), ossidi (1,8-cineolo). Azioni sistemiche
Proprietà e uso
Sistema nervoso
Neurotonico.
Sistema endocrino
Diaforetico.
Sistema immunitario*
Antisettico ad ampio spettro. Disinfettante delle mucose.
Sistema circolatorio
Decongestionante.
Sistema muscolo-scheletrico
Antinfiammatorio.
Sistema respiratorio
Infezioni batteriche, virali e micotiche.
Sistema digestivo
Antisettico. Antifermentativo. Diarrea.
Sistema linfatico
Drenante.
Sistema urogenitale
Antisettico. Candida. Cistite.
Sistema dermico*
Antiossidante, antisettico. Parassiti.
Alcoli 45% Monoterpeni 44% Ossidi 5% Sesquiterpeni 4% Acidi 1% Altri 1%
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LE SCHEDE DEGLI OLI ESSENZIALI
ALBERO ROSSO Nome comune: albero rosso. Nome botanico: juniperus virginiana. Famiglia: cupressaceae. Parte della pianta usata: legno. Profumo: legnoso, fresco, secco, con accenti medicinali. Breve descrizione: è un olio essenziale dalle mille proprietà e dal facile impiego. Livello di sicurezza: non usare nel primo trimestre di gravidanza. Famiglie chimiche e costituenti principali: sesquiterpeni (alpha e beta-cedrene, thuyopsene, hymalachene), alcoli (cedrolo, widdrolo), monoterpeni (selinene). Azioni sistemiche
ProprietĂ e uso
Sistema nervoso
Stress.
Sistema immunitario*
Antisettico. Inibisce degranulazione dei mastociti. Allergia.
Sistema respiratorio
Bronchite. Congestione polmonare.
Sistema muscolo-scheletrico*
Antinfiammatorio. Artrosi. Artrite. Reumatismo.
Sistema cardiocircolatorio
Emorroidi.
Sistema linfatico
Drenante. Detossinante.
Sistema urogenitale
Diuretico.
Sistema dermico*
Ulcere. Tagli, piaghe, lacerazioni. Micosi.
Sesquiterpeni 65% Alcoli 25% Monoterpeni 8% Chetoni 1% Altri 1%
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Contatti Sito internet dell’Autore: www.lucafortuna.it Domande e richieste varie: info@lucafortuna.it Bollettino di aromaterapia Per iscriversi al bollettino gratuito AROMANEWS inviare una mail a info@lucafortuna.it con oggetto: “Iscrizione Aromanews”, periodicamente riceverete schede dettagliate inerenti i diversi impieghi degli oli essenziali, aggiornamenti e abstract di studi e pubblicazioni scientifiche riguardo l’Aromaterapia, ricette pratiche e curiosità sul mondo delle essenze.
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Dal 2005 Edizioni Enea collabora insieme a Scuola SIMO con un obiettivo preciso: fornire contenuti di qualità per promuovere la salute di corpo, mente e spirito. Pubblichiamo libri destinati a naturopati e operatori della salute, ma anche a semplici appassionati e curiosi. Ci occupiamo di scienza ma anche di spiritualità, integrando i più grandi insegnamenti di Oriente e Occidente. Guardiamo alle grandi tradizioni mediche del passato e ci apriamo alle più innovative proposte nel campo della medicina olistica.
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Luca Fortuna, esperto di aromaterapia, creatore di profumi, fragranze e percorsi di benessere naturali. Lavora come consulente per numerose aziende in Italia e all’estero. Si dedica alla divulgazione dell’aromaterapia attraverso corsi e conferenze. Ha ideato una serie di test olfattivi per indagare l’inconscio, grazie al potere evocativo delle fragranze. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo Aromaterapia per l’anima (Xenia), Aromaterapia naturopatica (Edizioni Enea), Chimica, biochimica e metachimica degli oli essenziali (Edizioni Enea), Prontuario di aromaterapia (Urra), I 7 oli veramente essenziali (Il Punto d’Incontro).
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Per la prima volta è stato sviluppato un metodo in cui vengono abbinati diversi colori ai vari componenti chimici degli oli essenziali cosÏ che sia possibile cogliere in modo rapido e preciso le peculiarità delle varie essenze e semplificarne lo studio e l’utilizzo. Uno strumento didattico di grande efficacia per introdurci e immergersi nello splendido mondo delle essenze. Non possiamo che rimanere affascinati davanti allo straordinario laboratorio che si cela nelle sostanze aromatiche, alla loro sorprendente complessità di processi chimici e agli armoniosi e potenti risultati ottenibili.
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