Iridologia del profondo
LABORATORIO DI NATUROPATIA
Lucio Birello Daniele Lo Rito
Laboratorio di Naturopatia
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IRIDOLOGIA DEL PROFONDO
Lucio Birello Daniele Lo Rito
edizioni
© Copyright 2007 Edizioni Enea - SI.RI.E. srl I edizione dicembre 2007 ISBN 978-88-95572-02-4 Edizioni Enea Sede Legale - Viale Col di Lana 6/a, 20136 Milano Sede Operativa/Magazzino - Piazza Nuova 7, 53024 Montalcino (SI) www.edizionienea.it edizioni.enea@gmail.com Progetto grafico Lorenzo Locatelli Disegno in copertina e illustrazioni Federica Aragone Stampato in digitale da Global Print srl 20064 Gorgonzola (MI) I diritti di traduzione, memorizzazione elettronica, informatica, multimediale, riproduzione e di adattamento totale o parziale, con qualsiasi mezzo, compresi microfilm e copie fotostatiche, sono riservati per tutti i Paesi. I benefici derivanti dall’applicazione dei metodi descritti dipendono dalla dedizione e dalle capacità di chi opera in piena responsabilità. Gli Autori e l’Editore non hanno responsabilità per l’utilizzo delle tecniche terapeutiche citate nel testo.
Ecco il mio segreto, è molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi. Antoine de Saint-Exupéry
INDICE VII
Prefazione
IX
Introduzione
1
I. IL CORPO FISICO, EQUILIBRIO TRA TERRENO E AMBIENTE
1 1 2 2 4
1. L’insieme biologico 2. L’essere vivente 3. Il sistema di flusso 4. Angoli e velocità biologica 5. Angoli patologici
7
II. I CORPI SOTTILI
11
III. IRIDOLOGIA EMBRIOLOGICA
11 15 18 21
1. La rappresentazione topografica dell’embrione 2. Topografia fisica 3. Topografia emozionale 4. I segni iridologici e il loro significato
25
IV. IRIDOLOGIA ENERGETICA
26 1. Principi di Medicina Tradizionale Cinese 28 2. Iridologia e Medicina Tradizionale Cinese 28 2.1. Quantità di yin e qualità di yang 29 2.2. Distribuzione dello yin e dello yang 30 2.3. Regolazione dello yin e dello yang 37 2.4. Rifornimento dello yin e dello yang 43
V. IRIDOLOGIA PSICOEMOTIVA
44 1. La struttura psichica 47 2. Iridologia e tensioni psichiche profonde 49 3. Ipotalamo e stress 50 4. Caratteristiche psicoemotive dalla pupilla 52 4.1. Deformazioni pupillari
V
57 5. Caratteristiche psicoemotive dall’iride 57 5.1. Caratteristiche psico-emotive e disposizioni 59 5.2. Caratteristiche psico-emotive e diatesi omeopatiche 60 6. Aspetti energetici 63
VI. IRIDOLOGIA SPIRITUALE
65 1. Schema dell’iride 67 1.1. I segni iridologici
VI
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VII. IRIDOLOGIA, ARCHETIPI E SIMBOLI
69 70 70 71 75 76 77
1. Identificazione del simbolo 2. Valori dei simboli 3. Corrispondenza tra il valore del simbolo e il vissuto 4. Identificazione del settore irideo 5. Interazione tra il valore dei simboli con quelli del settore 6. Simbolo e diatesi 7. Il simbolo e la croce biografica
83
Conclusioni
85
Riferimenti bibliografici
Prefazione L’Iridologia è quella scienza che studia i fenomeni nell’occhio: i colori, i disegni, le architetture, le anomalie e li mette in relazione con la salute o i disturbi che il soggetto accusa fisicamente o psichicamente. Con queste parole Siegfried Rizzi diede inizio a una serie di lezioni di Iridologia, destinate a influenzare il movimento iridologico italiano fino ai giorni nostri. L’Iridologia è una scienza che, attraverso lo studio dell’iride, permette di valutare lo stato di salute del soggetto esaminato. Studia la morfologia (genetica) e le alterazioni cromatiche dell’iride (fenotipiche), rivelando la tipologia costituzionale di un individuo, le tendenze patologiche e le loro manifestazioni in atto, consente dunque di valutare lo stato di salute, non di far diagnosi certa di malattia. L’iride rivela le condizioni anomale dei tessuti, le infiammazioni e le intossicazioni a carico di tessuti e organi, le tendenze costituzionali a contrarre particolari disturbi, fornisce un insieme di dati fisici, energetici, emotivi, psichici, spirituali che concorrono a inquadrare lo stato globale del soggetto esaminato fornendo al terapeuta informazioni importanti relative alla multifattorialità che sottende disturbi e malattie. L’Iridologia del profondo costituisce un ulteriore e recente sviluppo “diagnostico” in campo iridologico applicando nuovi modelli sulla base di un approccio olistico e multidimensionale. La metodica si arricchisce grazie a una ricerca sui piani sottili dell’uomo; sono infatti indagati il livello emozionale, mentale, spirituale, aprendo la strada a nuovi tipi di trattamento sul piano vibrazionale che ben si accordano con i rimedi e gli alimenti normalmente consigliati per il riequilibrio del corpo fisico. Corpo e psiche sono due aspetti, esterno e interno della medesima realtà. L’identificazione di simboli nell’iride, la loro lettura, la ricerca della corrispondenza con il vissuto personale grazie al loro posizionamento in un preciso settore irideo, la correlazione con la diatesi di base e con la biografia sono modalità di ricerca totalmente nuove che aprono a un livello intuitivo di conoscenza rivolto agli aspetti inconsci e profondi dell’individuo. Infine lo studio dell’iride sul piano energetico in relazione alla Medicina Tradizionale Cinese completa il quadro consentendo all’iridologo una visione globale grazie all’osservazione di quantità, qualità, distribuzione, regolazione e rifornimento di yin e yang. Una ricerca nuova e interessante, che sicuramente non si esaurirà in queste pagine e di cui seguiremo con attenzione, interesse e curiosità gli sviluppi. dott.ssa Catia Trevisani
VII
Introduzione Nello sviluppo del movimento iridologico possiamo distinguere tre epoche fondamentali. Ognuna di esse esprime conoscenze e concetti in sintonia con la propria epoca storica. Qualifichiamo Iridologia antica quella che veniva applicata prima di Ignatz von Peczely, moderna quella che fa seguito alle scoperte di quest’ultimo, che è l’iridologo più famoso, e contemporanea l’Iridologia che si sta sviluppando in questi ultimi anni. Iridologia antica Le prime tracce dell’interesse per l’occhio, utilizzato per cogliere gli aspetti della personalità e della funzionalità organica, risalgono a circa duemila anni prima di Cristo, anche se alcuni autori situano l’inizio della “tecnica iridologica” antecedentemente al 4000 a.C. Antichissimi libri di scienza, opere di medicina indiana e cinese, riportano le prime osservazioni conosciute sull’occhio e sull’iride studiati per conoscere la salute del soggetto. L’interesse di questi studi era rivolto all’individuazione delle relazioni tra gli esseri umani, la natura e il cosmo. In antiche opere di medicina indiana (ayurvedica) e cinese, le più antiche delle quali risalenti al 2000 a.C., sono presenti importanti osservazioni sistematiche sull’occhio di carattere iridologico, anche se inserite in un contesto concettuale assai diverso dal nostro e quindi di difficile comprensione. Va ricordato che anche nella prima medicina tibetana nell’ambito della cura ai malati, lo stato patologico veniva rilevato attraverso i segni e i colori che apparivano nelle iridi. Anche Ippocrate si riferiva agli occhi in tal senso e Paracelso nel Cinquecento scriveva: “Considerate l’occhio con quale arte è costruito e come il corpo ha impresso così meravigliosamente la sua anatomia nella sua immagine”. Ancora oggi di queste antiche conoscenze rimane in uso la valutazione della luminosità dell’iride. È questo un segno di vivacità energetica profonda, facilmente osservabile e interpretabile, non solo dagli addetti ai lavori. Basta pensare agli occhi “spenti” dei pazienti che purtroppo soffrono di patologie fisiche o emotive gravi per comprendere la valenza di questa informazione. Iridologia moderna È consuetudine far risalire l’inizio dell’Iridologia moderna alla pubblicazione della prima mappa iridologica sulla rivista “Homeopatische Monatsblatter” nel 1886, da parte di Ignatz von Peczely, medico ungherese. La leggenda narra che a stimolare gli studi del dott. Peczely fu il fortuito incontro con un gufo che aveva una gamba spezzata. Il nostro antesignano si accorse che il gufo presentava un segno radiale su un’iride ed ebbe l’intuito di porre in relazione il segno iridologico con la frattura della zampa. Da allora si dedicò all’osservazione delle alterazioni
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iridee che le persone ammalate presentavano, fino alla formulazione della teoria iridologica. Attualmente tale leggenda viene contrastata poiché l’iride non segna così rapidamente i problemi fisici, ma al di là dei gufi certo è che dopo la sua pubblicazione furono in molti a seguire i suoi insegnamenti e a sviluppare le sue teorie. Un altro grande merito di von Peczely fu quello di elaborare una nuova tecnica diagnostica con mezzi estremamente ridotti. Si pensi che usava una lente a due, tre ingrandimenti che al giorno d’oggi non viene impiegata nemmeno dai neofiti il primo giorno di scuola. Nello stesso periodo storico un altro ricercatore, il reverendo svedese Nils Liljequist dava alle stampe un libro che trattava di Iridologia dal titolo Om Oegendiagnosen, che illustrava le alterazioni cromatiche dell’iride rilevata su persone che erano esposte a polveri di metalli. Seguirono poi altri lavori di medici e ricercatori francesi (Vannier, Fortier, Bernoville) e tedeschi (l’abate Felke, Kneipp, Angerer, Deck, Kriege, Schnabel, Maubach) che diedero grande sviluppo in senso scientifico a questa nuova disciplina, fondando vere e proprie scuole. Iridologia contemporanea In Italia, sono tre le figure di spicco che hanno promosso l’approccio iridologico: Luigi Costacurta di chiara impostazione naturista-igienista; padre Emilio Ratti, che con un piccolo manuale ha iniziato la divulgazione dell’Iridologia, seguendo l’impostazione tedesca; Siegfried Rizzi, medico omeopata, ha pubblicato alcuni volumi sulla sua ricerca iridologica e ha fondato l’Associazione Iridologica Italiana. Attualmente l’Iridologia sta assumendo i connotati di una vera scienza, supportata da validi e seri ricercatori e avvalorata da statistiche cliniche sempre più complete. L’Iridologia è quella scienza che studia i fenomeni nell’occhio: i colori, i disegni, le architetture, le anomalie e li mette in relazione con la salute o i disturbi che il soggetto accusa fisicamente o psichicamente. È una scienza giovane, sono circa cento anni che è nata, tuttavia come tecnica diagnostica (oltre alla diagnosi clinica che è la più importante e non potrà mai essere sostituita) si sta affermando come la migliore, la più rapida. Dall’occhio si riesce a vedere quasi istantaneamente da che cosa deriva il sintomo che la persona accusa, entro 2-3 minuti si può individuare la causa prima che determina il sintomo e applicando poi l’omeopatia o altre rimedi naturali si dà rapidamente sollievo al paziente.
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Con queste parole il dott. Siegfried Rizzi dava inizio, nei primi anni ’80, a una serie di lezioni di Iridologia, destinate a influenzare il movimento iridologico italiano fino ai giorni nostri. In tale periodo, infatti, iniziarono a delinearsi le tendenze in campo naturalistico, con la ricerca di una medicina a misura d’uomo. L’Iridologia, in questo contesto, andava a soddisfare l’esigenza di una metodica diagnostica non invasiva e sicura da applicare alla medicina naturale. Per tali motivi confluirono a Laces, nell’accogliente Val Venosta, decine di studiosi provenienti da varie parti d’Italia e sotto la guida di Siegfried Rizzi si formarono quegli iridologi che attualmente rappresentano le punte avanzate della ricerca iridologica italiana. Fondamentale di quel periodo rimane l’inizio della ricerca della chiave interpretativa dei messaggi dell’iride sui cosiddetti piani sottili. L’avvento della tecnologia nella diagnostica medica stava infatti evidenziando sempre più i limiti dell’Iridologia sul piano fisico e pertanto l’attenzione dell’iridologo ha iniziato a spostarsi verso la ricerca e lo studio delle cause profonde. Si svilupparono i concetti di corpo energetico, emotivo, psico-mentale, spirituale e iniziarono le ricerche delle correlazioni fra segni iridologici e disarmonie di tali corpi. Dopo la scomparsa del dott. Rizzi i vari allievi si impegnarono nello sviluppo di quei germogli di conoscenza. Un particolare impulso alle nuove conoscenze fu dato dal gruppo di ricerca iridologica del Brenta, coordinato dal dott. Lo Rito, che dal 1992 al 2002 ha approfondito e sviluppato diversi filoni di ricerca. Il gruppo era formato da Daniele Lo Rito (Iridologia spirituale), Loredana Turi (Iridologia e arte-terapia), Antonella Zerbo (Iridologia ed energie), Lucio Albertini (rapporti fra iride, solidi platonici e spagiria), Lucio Birello (relazione fra iride e MTC), Alessandro Bisetto (Iridologia e simboli) Luciano Fagiotto (iride e armonie musicali) con occasionali partecipazioni di Harri Wolf e Domenico Bassi. Negli ultimi anni anche all’estero si sono attivati studi per la conoscenza delle relazioni fra l’iride e le energie profonde. Da ricordare in particolar modo: – D. Johnson ha ricercato l’aspetto emozionale legato ai biotipi iridologici e l’influsso delle caratteristiche materne e paterne sulla formazione dell’iride del nascituro (Sistema RAYD); – J. Andrews ha studiato le correlazioni tra l’endocrinologia, il sistema immunitario e l’Iridologia. Altre ricerche si sono sviluppate sulla tematica del Cronorischio e dell’aspetto emozionale legato ai segni presenti sul bordo della corona; – G. Bellinfante nella sua ricerca ha svelato le connessioni tra l’aspetto spirituale dell’uomo e l’iride, dividendo quest’ultima in tredici settori a cui corrispondono delle qualità che sono legate allo spirito. Inoltre a livello della corona ha posto la rappresentazione dei nove coni informativi; – H. Wolf, il suo campo di ricerca è la bioenergetica applicata all’Iridologia, dove i biotipi umani sono la base reattiva su cui impostare l’approccio interpretativo. L’iride viene divisa in nove parti dove troviamo lo volontà, la matrice, ecc.
Si segnalano infine i lavori dell’americano Bernard Jensen, che ha pubblicato un trattato di Iridologia che resta ancor oggi una pietra miliare nel suo genere, e l’originalissima ricerca del medico spagnolo Salomè, il fondatore dell’Iridologia quantistica, che utilizza come supporto un programma computerizzato. Una straordinaria tecnologia, applicata allo studio dell’uomo nelle sue manifestazioni fisiologiche e patologiche, ha proiettato la medicina attuale a un livello mai raggiunto. I moderni sistemi diagnostici (RMN, TAC, scintigrafia, PET, ecografia, esami ematologici, esami bioptici, endoscopia, ecc.) permettono al medico di avere informazioni molto precise sulle lesioni organiche del soggetto esaminato con la conseguente possibilità di applicare delle terapie specifiche. In questo mondo tecnologico la figura del medico è diventata però ultraspecialistica, in grado di affrontare solo problemi sempre più settoriali e specifici. Nonostante l’uso di farmaci chimici e le terapie chirurgiche, non sempre si riesce a risolvere il problema che determina il malessere del paziente. Sorge allora la necessità di ampliare le possibilità diagnostiche, estendendole alle componenti energetiche, psico-emotive e spirituali dell’uomo. Le filosofie orientali infatti ci insegnano che siamo formati da diversi corpi (detti “sottili”), da quello energetico a quello spirituale, passando per le componenti psico-emotive e mentali. L’Iridologia, che non ha la pretesa di sostituirsi alle metodiche ufficiali, si offre come sistema di indagine capace di andare oltre il fisico. Infatti, le informazioni rilevabili dall’esame dell’iride, considerata un organo in rapporto diretto con i sistemi neuro-vegetativo e limbico, permettono di creare un modello diagnostico completo. Questa integrazione consente di intervenire con una terapia più completa, che agisca su più piani e con maggiori possibilità di guarigione. In questo libro vengono presentate alcune griglie interpretative, frutto di anni di ricerca e di sperimentazione. L’auspicio è che tali conoscenze possano ampliare le capacità interpretative e valutative di molti terapeuti, nonché diventare uno strumento dinamico di crescita culturale che coinvolga gli autori e quanti avranno il piacere di leggere questo libro.
III. IRIDOLOGIA EMBRIOLOGICA 1. La rappresentazione topografica dell’embrione Nell’ideare una rappresentazione topografica dell’embrione, a prima vista si potrebbe pensare a una singola mappa che riporti i vari organi fetali. In realtà, se guardiamo allo sviluppo dell’embrione, ci accorgiamo che vi sono altri fattori ben più importanti da tenere in considerazione, si tratta dell’idea, del tempo e dello spazio. Vediamoli nel dettaglio. L’idea In noi stessi abbiamo l’immagine, il progetto della figura umana nelle sue parti costitutive. Su di essa noi lavoriamo al fine di avvicinarci a quell’idea, a quel disegno che sta alla base del nostro operato. In sintesi, l’esperto traccia le linee e fa un progetto pensando all’economia delle funzioni organiche, al minor dispendio di energia, alla resa migliore. Crea dunque un disegno del corpo umano, con gli occhi in alto e in avanti, i piedi in basso per poter camminare, l’esofago che si collega alla bocca e alla valvola dell’epiglottide che si apre e chiude al fine di far passare il cibo o l’aria a seconda che respiriamo o ingeriamo degli alimenti. Tutto viene rappresentato e disegnato nei minimi particolari, così che non ci sia possibilità di errore. Ogni disegno successivo sarà sempre migliore dopo aver visto il funzionamento o i difetti del precedente. Questa idea, che qualcuno ha pensato e disegnato, si realizza nella materia durante il processo di incarnazione dell’uomo e le varie fasi di sviluppo embrionale ne rappresentano la concretizzazione. Nei concetti dell’embriologia questo può avvicinarsi alla definizione di campo epigenetico o morfogenetico. In questa dimensione possiamo dire che l’idea è rappresentata in ogni cellula, quasi fosse un codice interno, in ogni cellula umana vive la rappresentazione e la possibilità di realizzazione di un corpo umano completo. In Iridologia l’idea, presente nel campo morfogenetico, viene rappresentata nell’area della corona. Lo schema da noi utilizzato per la ricerca vede la testa dell’embrione posta a 180 gradi e il corpo che si sviluppa estendendosi in senso antiorario. Questa rappresentazione non è precisa, durante le nostre ricerche abbiamo osservato che alcuni organi si possono trovare in aree differenti da quelle che teoricamente ci aspettavamo. La rappresentazione morfogenetica è la stessa sia nell’iride destra che in quella sinistra. Riassumendo, l’idea è presente nella corona e la sua immagine viene data all’uomo dalle gerarchie. Secondo alcune teorie filosofiche il periodo in cui questa idea viene presentata all’uomo è la cosiddetta “mezzanotte cosmica”, durante la quale lo spirito non ancora incarnato decide se percorrere o no la via dell’incarnazione terrestre. 11
Iridologia del profondo
Il tempo Il tempo è molto importante nello sviluppo embrionale. Il suo agire determina l’inizio e la fine di un processo di crescita, di differenziazione, di migrazione. I due gameti (ovulo e spermatozoo) si incontrano e danno origine a una nuova cellula, che si moltiplica velocemente e prende casa nell’utero. Il tempo stabilisce l’ora e il giorno dell’incontro e della duplicazione cellulare, determinando nello stesso tempo anche la fine della gravidanza e quindi la nascita. Sono state messe le basi, le fondamenta per il nuovo essere umano che ora sta crescendo velocemente. Chi dovrà decidere di fermare il processo di crescita cellulare sarà il tempo, altrimenti il nostro cervello o il cuore cresceranno a dismisura. Il tempo determina l’inizio e la fine dei lavori. Se guardiamo più attentamente allo sviluppo embrionale ci accorgiamo che la sequenza di attivazione genica deve rispettare una linearità temporale, per cui un gene non può attivarsi se prima non si è attivato il precedente. Nel caso in cui si verificassero delle alterazioni del ritmo temporale ci sarà la possibilità che si presentino delle anomalie nell’embrione. Possiamo paragonare il tempo a un direttore d’orchestra che decide quando deve suonare il violino, la tromba, il pianoforte, il contrabbasso, il flauto, ecc. solo se tutti gli strumenti suoneranno in sequenza armonica si potrà ascoltare l’opera musicale. Nello sviluppo embrionale accade lo stesso, le cellule e i geni devono rispettare i loro tempi di attivazione. Possiamo leggere l’impulso del tempo attraverso l’analisi dell’iride e in particolare delle alterazioni che compaiono a livello del bordo della corona. La rappresentazione embrionale legata al tempo proietta l’uomo con la testa in alto a 0 gradi e gli organi genitali e le gambe nella parte inferiore a 180 gradi. Possiamo dire che l’embrione legato al tempo viene rappresentato nell’area ciliare e come riflesso nelle modificazioni del bordo della corona; la topografia rispecchia quella classica, solo che leggeremo le alterazioni presenti sul bordo della corona come eventuali anomalie di sviluppo embrionale legate al tempo. Lo studio iridologico condotto da B. Jensen sullo sviluppo dell’uomo pone le sue basi di sviluppo su questo concetto: la rappresentazione dei vari organi umani come processo di gemmazione dell’intestino primitivo. Dunque le anomalie presenti sul bordo della corona ci indicheranno gli organi che saranno più deboli sia funzionalmente che organicamente. Lo spazio Lo spazio stabilisce le caratteristiche dell’individuo, ovvero la sua dimensione umana. Il soggetto sarà quindi alto, basso, magro, grasso, obeso o esile occupando una certa dimensione spaziale. Il nascituro inizierà ad accorgersi del limite del proprio corpo, della pelle vista come contenitore e guaina spaziale che lo mette in contatto con il mondo, che gli permette di percepirlo con il senso del tatto.
12
3. Iridologia embriologica
“Io sono”, in questa affermazione di individualità, si può cogliere la coscienza del riconoscerci, nel sapere qual è il limite del nostro spazio e successivamente cogliere il limite degli altri. Attraverso lo spazio coordiniamo il nostro agire nel rispetto degli altri, scoprendo la dimensione della socialità e della cooperazione. Solo conoscendo ciò che è mio e ciò che non è mio posso comprendere ciò che posso fare e ciò che non posso fare, nascono nell’uomo il rispetto e l’amore. Possiamo dire che le regole sociali sono nutrite dallo spazio, dal riconoscere l’individualità, una nazione o un popolo. Se desideriamo estendere il nostro spazio al di là del limite invadiamo una dimensione che non è nostra creando una perturbazione spaziale nell’individuo che ci è vicino. Questo creerà una reazione e una controreazione verso colui che ha oltrepassato il limite. È questo il meccanismo che causa la nascita di controversie e dispute nei confronti dell’altro. Quando questa modalità reattiva si estende alle nazioni vediamo nascere le guerre. Ritornando allo spazio e al suo effetto sul corpo umano possiamo dire che già la cellula stessa ha una sua dimensione spaziale e la penetrazione dello spermatozoo al fine di fecondare l’ovulo femminile è un’invasione spaziale. Per fortuna si ha la predisposizione ad accogliere, insita nell’ovulo, altrimenti ci sarebbe la reazione di espulsione. L’anelito dell’ovulo femminile è quello di trovare nello spermatozoo l’essenza della sua vita, colui che lo salverà dalla morte certa (non fecondazione), lo accoglie e si chiude in se stesso per non permettere ulteriori entrate. L’ovulo accetta una spazialità diversa, accoglie. Lo spermatozoo cerca un ambiente che lo accolga, lo accetti, lo individualizzi. In realtà l’ovulo attraverso il suo agire e accogliere riconosce ed esalta una spazialità unica (un unico spermatozoo) e gli dà la possibilità di manifestarsi assieme a lui. A questo punto la cellula si divide in 2, 4, 8, 16, 32... cellule, dando origine a una crescita spaziale ancora apparentemente caotica e non organizzata. La capacità di avere chiarezza spaziale nasce con il completamento della notocorda embrionale. Mediante essa, l’embrione pone le basi per l’orientamento spaziale: alto-basso, destra-sinistra, davanti-dietro. Mediante queste coordinate i geni dello spazio (HOX) possono svolgere la loro azione e indicare alle cellule in via di differenziazione dove devono migrare e la sede finale di destinazione. Le cellule che formeranno il futuro occhio devono andare in alto e in avanti, mentre il rene di sinistra avrà la sua sede nell’area posteriore-sinistra, in sede mediana del corpo umano e così via. Ci sarà il gene principale che informerà sulla sede definitiva e i geni successivi che determineranno lo sviluppo di tutti i particolari della testa (cervelletto, corteccia cerebrale, ipofisi, epifisi, orecchio, chiocciola, occhi, retina, naso, ecc.). Anche nella spazialità si deve seguire un ordine cronologico affinché ci siano i presupposti per una cooperazione di sviluppo. Se non ci fosse questa linearità spa-
13
Iridologia del profondo
ziale avremmo delle anomalie nello sviluppo fetale. L’uomo ha in sé il concetto di spazialità complessa, in quanto formato da parti (fegato, rene, polmone, cervello, ecc.) che cooperano e vivono nella dimensione spaziale dell’essere umano. Non abbiamo le idee completamente chiare rispetto al sistema di lettura dello spazio a livello dell’iride, ma sappiamo che si proietta sull’orlo pupillare e che viene rappresentato sulla metà nasale e su quella temporale sia sull’iride destra che sinistra. Attualmente sono allo studio due varianti di proiezione spaziale: – la prima possibilità consiste nel proiettare l’embrione umano con la testa in alto sia sulla metà nasale che temporale a livello dell’orlo pupillare. In realtà per ogni iride abbiamo due embrioni;
– la seconda possibilità consiste nel proiettare un embrione con la testa rivolta in alto sulla metà nasale di ogni iride e un embrione con la testa rivolta in basso sulla metà temporale.
Molto probabilmente la divisione dell’orlo pupillare interno dovrà subire delle modifiche rispetto ai classici 26 spazi che abbiamo studiato e sviluppato nel concetto dello Spaziorischio. A nostro avviso la divisione di ciascun embrione dovrà essere fatta in base 36, ma è tutto ancora a livello di studio e di ricerca. Nello sviluppo embrionale entrano in gioco queste tre forze principali che attualmente abbiamo individuato in idea, tempo e spazio, coscienti che esistono altri fattori che interagiscono nello sviluppo fetale, ma che per il momento non sono ancora stati individuati.
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3. Iridologia embriologica
2. Topografia fisica Embriogenesi e Iridologia
1. Testa 2. Epifisi 3. Intestino 4. Ponte 5. Orecchio 6. Vestibolo 7. Tonsille 8. Occhio 9. Adenoidi 10. Lingua 11. Naso 12. Seni paranasali 13. Polmone
14. Mammella 15. Tiroide 16. Laringe 17. Fegato 18. Cistifellea 19. Cuore 20. Trachea 21. Esofago 22. Bronchi 23. Gola 24. Cervello 25. Piloro 26. Stomaco
27. Pancreas 28. Surrene 29. Rene 30. Anca 31. Cervello 32. Testicolo 32. Ovaio 33. Vescica 34. Prostata 35. Arti inferiori 36. Pancreas 37. Utero
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Iridologia del profondo
Il feto viene rappresentato a livello dell’OPI con la testa in alto a 0 gradi, sia sul lato nasale che temporale. Sulla corona il feto è rappresentato con la testa in basso e il corpo si distende sull’iride in senso antiorario. A grandi linee la rappresentazione degli organi presenti nella testa si distende sulla parte inferiore nasale dell’iride di sinistra e temporale dell’iride di destra. Rimane un problema importante che riguarda la zona “fantasma”, dove non è proiettato l’intestino crasso. Questa area, che appare bianca nella rappresentazione delle due iridi, non contiene alcun organo. Nelle nostre prime ricerche tale area sembrava rimanere vuota, ma in seguito ci si è accorti che gli organi venivano rappresentati anche in essa, quasi a sovrapporsi a quelli presenti nell’altra iride. È nata così una topografia unificata sia per l’iride destra che per quella di sinistra, pur sapendo che gli organi presenti nell’area bianca sono evidenziabili con minor frequenza. AREA
PATOLOGIA
1
Testa
Cefalea, cefalea muscolo-tensiva, cefalea vasomotoria, emicrania
2
Epifisi
Alterazioni della funzione ormonale con amenorrea, irregolarità del ciclo mestruale, sterilità, oligoastenospermia
3
Intestino
Verminosi intestinale, ossiuri, ascaridi, tenia, ecc.
4
Ponte
Alterazione dell’omeostasi termica, con cicli di ipertermia lieve, astenia
5
Orecchio
Otite media acuta, otite esterna, otite con perforazione timpanica, ipoacusia trasmissiva o percettiva
6
Vestibolo
Instabilità, sindrome vertiginosa oggettiva o soggettiva
7
Tonsille
Tonsillite acuta, ascesso tonsillare, tonsillite da streptococco
8
Occhio
Disturbi del visus, retinopatia, congiuntivite
16
3. Iridologia embriologica
9
Adenoidi
Ipertrofia adenoidea, otite catarrale
10
Lingua
Glossite, neoformazione linguale
11
Naso
Rinite allergica, stenosi nasale, poliposi nasale, ipoosmia, anosmia, rinite vasomotoria
12
Seni paranasali
Sinusite acuta, sinusite cronica, mucocele
13
Polmone
Asma, polmonite, enfisema polmonare
14
Mammella
Mastite, fibroadenosi mammaria, neoformazione mammaria
15
Tiroide
Tiroidite acuta, tiroidite subacuta, tiroidite autoimmune, nodulo tiroideo, cisti tiroidea
16
Laringe
Laringite acuta o cronica, noduli delle corde vocali, leucoplasia
17
Fegato
Epatite acuta, epatite cronica, statosi epatica, cirrosi epatica
18
Cistifellea
Calcolosi biliare, colelitiasi, colecistite acuta o cronica
19
Cuore
Angina cardiaca, stenosi coronaria, infarto miocardico acuto, valvulopatia cardiaca
20
Trachea
Tracheite acuta o cronica
21
Esofago
Esofagite, ernia jatale, diverticolosi esofagea
22
Bronchi
Bronchite acuta, bronchite cronica, broncospasmo, bronchite asmatiforme
23
Gola
Faringite acuta o cronica
24
Cervello
Piccolo male, epilessia
25
Piloro
Ulcera pilorica, stenosi pilorica
26
Stomaco
Gastrite acuta, gastrite cronica, ulcera gastrica
27
Pancreas
Insufficienza pancreatica esocrina, diabete 1 e 2, cisti pancreatica, pancreatite acuta o cronica
28
Surrene
Allergia, adenoma surrenalico, feocromocitoma, sindrome di Cushing
17
Iridologia del profondo
29
Rene
Glomerulonefrite, calcolosi renale, colica renale, cisti renale, malformazione renale, ptosi renale
30
Anca
Lussazione dell’anca, coxoartrosi, coxite
31
Cervello
Lesioni cerebrali ischemiche, demenza senile, tremori senili
32
Testicolo
Orchite, ciste del testicolo, varicocele, criptorchidismo
32
Ovaio
Ciste ovarica, endometriosi ovarica, ovaio micropolicistico
33
Vescica
Cistite acuta e cronica, calcolosi vescicale, poliposi vescicale, papillomatosi vescicale
34
Prostata
Ipertrofia prostatica benigna, prostatite
35
Arti inferiori
Vene varicose, stasi venosa, arteriopatia obliterante periferica, ulcere cutanee da stasi venosa
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Pancreas
Intolleranza glucidica, diabete 1 e 2
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Utero
Fibroma dell’utero, poliposi uterina, ulcerazione al collo dell’utero
3. Topografia emozionale In questo capitolo riportiamo un elenco di emozioni correlate agli organi e al loro sviluppo embrionale. Queste corrispondenze sono indicative e devono essere ulteriormente sviluppate. Ci siamo limitati a porre le prime basi per la conoscenza dell’embriologia emotiva. Le indicazioni emotive qui descritte sono il frutto dell’esperienza clinica; si ribadisce che per ogni organo vengono segnalate solo quelle possibilità che sono comparse con più frequenza nella nostra casistica. AREA
PATOLOGIA
1
Testa
Accettarsi per quello che si è Si ha un modo di pensare distratto, non presente Rigidità ad accogliere l’imprevisto
2
Epifisi
Non studiata nella nostra ricerca
3
Intestino
Non studiata nella nostra ricerca
18
3. Iridologia embriologica
4
Ponte
Non studiata nella nostra ricerca
5
Orecchio
Caparbietà Testardaggine Non trovare la forza per cambiare, immobilismo
6
Vestibolo
Ricerca di una stabilità emotiva Essere insicuri Essere volubili Non sentirsi presenti in se stessi
7
Tonsille
Difficoltà a concedere e a cedere qualcosa di proprio Tendenza ad aggrapparsi a qualcosa
8
Occhio
Tendenza a ferire l’ambiente con atteggiamenti o gesti Disturbo nel cogliere la realtà Avere una visione distorta in merito ai problemi
9
Adenoidi
Oppressione dovuta all’iperprotezione familiare Non essere liberi di ricevere
10
Lingua
Non essere capaci di esprimere la verità Sincerità
11
Naso
Arroganza, manifesta o non manifesta, orgoglio Sentirsi in obbligo verso altre persone Tolleranza, capacità di tollerare persone o situazioni
12
Seni paranasali
Problemi relativi allo sviluppo spirituale (crisi di fede)
13
Polmone
Paura del rifiuto Agitazione interiore costante Sofferenza per delle ferite profonde Intolleranza verso il mondo e verso se stessi
14
Mammella
Ossessivi nell’affetto Attaccamento nei confronti degli altri o dei familiari Riuscire o no a portare a termine ciò che si inizia
15
Tiroide
Depressione Caduta della capacità di comprensione Presenza di eccesso o di carenza d’attività Può essere pesante il lavoro o l’ambiente di lavoro
16
Laringe
Riuscire a sprigionare vitalità Mutamento d’umore, anche repentino
19
Iridologia del profondo
17
Fegato
Volere troppo da se stessi o dagli altri Sentirsi infelice Rigidità nel fare o nel pensare
18
Cistifellea
Andare in collera con facilità Non essere contenti della vita Difficoltà a rinnovarsi
19
Cuore
Difficoltà a provare compassione Essere pieni d’amore per gli altri, per il mondo Avere la sensazione di non aver ricevuto l’amore
20
Trachea
Aiutare gli altri con facilità e con piacere Capacità di dare e distribuire
21
Esofago
Incapacità di esprimersi Essere bloccati nell’accettare completamente gli altri
22
Bronchi
Sentirsi eccitati con facilità Irritabile per poco
23
Gola
Non studiata nella nostra ricerca
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Cervello
Sensazione di abbandono Perdita di controllo sulle situazioni
25
Piloro
Non studiato nella nostra ricerca
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Stomaco
Desiderio d’amore non soddisfatto, richieste che non sono esaudite Paura delle proprie capacità Paura del proprio ambiente
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Pancreas
Avere una grande sensibilità e percezione Non essere capace di donare
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Surrene
Sensibilità in eccesso Panico, non riuscire a fare il primo passo
29
Rene
Difficoltà ad esprimere i sentimenti Insicurezza nel modo di fare o di pensare Rigidità di pensiero o nei sentimenti Sfiducia o dubbio rispetto alla capacità di vivere la vita
30
Anca
Chiedere troppo a se stessi Difficoltà ad essere equilibrati
31
Cervello
Paura delle emozioni Legame con il passato, pensieri ricorrenti
20
3. Iridologia embriologica
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Testicolo
Bloccare lo scorrere delle emozioni
32
Ovaio
Capacità di legare gli altri a noi
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Vescica
Difficoltà ad adattarsi alla pressione esterna Difficoltà a liberarsi dai vincoli esterni Sensazione di non riuscire
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Prostata
Conflittualità sessuale
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Arti inf.
Bloccarsi per paura dell’autonomia Libertà, desiderio o costrizione
36
Pancreas
Vedi il punto 27
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Utero
Non sentirsi accettati in famiglia Sensazione di vulnerabilità Sensazione di non essere protetti
4. I segni iridologici e il loro significato È difficile cercare di conoscere il significato del segno iridologico in relazione allo sviluppo embrionale. Nonostante ciò abbiamo cercato di trovare un nesso logico-intuitivo tra i segni e lo sviluppo fetale, sapendo che dovremo fare delle ricerche sperimentali che confermino queste ipotesi. L’Iridologia “teorica” ci può aiutare a mettere a fuoco le ipotesi che dovranno essere confermate nel futuro. Sono stati analizzati i segni che compaiono più frequentemente a livello della corona. Le lacune Sono stati riscontrati: – lassità di struttura; – allontanamento del contatto cellulare; – informazione ad “eco”; – fatica funzionale. La lacuna determina un allontanamento di una cellula dall’altra, con uno spazio considerevole tra loro. Questa lontananza causa dei problemi di comunicazione, presentando delle difficoltà nella trasmissione dei messaggi. Infatti, se il messaggio viene compreso in modo corretto tutto funziona a perfezione e in sintonia; se questo però risulta distorto, una cellula farà una cosa e l’altra un’altra, senza che ci sia una coordinazione funzionale. Nell’organo fetale le cellule potrebbero avere delle difficoltà nella comunica-
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Iridologia del profondo
zione sia attraverso sostanze chimiche che ormonali. Possiamo dire che la matrice intercellulare è troppo abbondante e la diffusione delle sostanze di comunicazione tra le cellule può venir persa. Si genera una fatica funzionale nell’intercomunicazione e questo può portare a un esaurimento cellulare. La lacuna ci può quindi indicare questa non coordinazione di funzione dovuta a una trasmissione di messaggi non perfettamente funzionante. Le discromie Sono stati riscontrati: – cellularità compattata; – uniformità; – messaggio veloce, non individuale; – non c’è discriminazione funzionale; – una grande cellula; – “blocco” collaborativo. Con la discromia si è in presenza di un addensamento della matrice, che non permette una corretta trasmissione dei messaggi. L’organo agisce ed espleta la sua funzione senza conoscere chi l’abbia richiesto. Non c’è differenziazione di funzionalità per cui viene eseguito solo un compito e non altri. Si può fare un esempio per il fegato: sintetizza solo glicogeno e non coniuga la bilirubina per eliminarla. Il messaggio è veloce, univoco, non differenziato. L’azione è uniforme e compatta, si possono perdere delle capacità funzionali a discapito di altre. Si può generare anche l’autodistruzione cellulare di massa sia attraverso un’emozione, oppure attraverso un’informazione o un’apoptosi (morte programmata). I difetti Sono stati riscontrati: – assenza di struttura; – vuoto informativo; – “mutazione” informativa; – distruzione; – mancanza di supporto. Il difetto compare a livello della matrice o della membrana cellulare come una mancanza di struttura. La funzione informativa non trova il mezzo per esprimersi o per propagarsi: la membrana cellulare non riesce a sintetizzare e a trasmettere la sua informazione, oppure può avere un’anomalia nel recettore di membrana, per cui la molecola informativa è presente a livello extracellulare, ma non trova il sito adatto per esprimersi. A livello della matrice può esserci una mancanza di sostanza per cui lo stimolo informativo non passa all’altra cellula. Ci si trova con una mutilazione informativa:
22
3. Iridologia embriologica
– difficoltà di esprimere l’informazione e di farla circolare nella matrice intercellulare; – difficoltà o incapacità di ricevere e tradurre l’informazione. L’idea informativa c’è ma non si ha il supporto giusto per trasmetterla o per decodificarla. Si è in attesa della risposta, ma vi è l’incapacità di riceverla e di attuarla. Il silenzio cellulare è forzato dall’inadeguatezza del sistema di comunicazione. L’organo desidera fare qualcosa ma non ha la capacità di decodificare ciò che deve o dovrà eseguire. Dall’altra parte l’organo può desiderare, richiedere un aiuto funzionale ma non riesce a spedire l’informazione all’organo vicino, per cui alla fine non riceverà nessun aiuto. Ci si sente privi di qualsiasi supporto, si ha la coscienza di essere limitati e senza aiuto. Il raggio maggiore Sono stati riscontrati: – blocco informativo; – separazione; – ostacolo al dialogo cellulare; – incomprensione. L’informazione è stata composta in modo adeguato, spedita con la giusta modalità ma durante il suo percorso trova un ostacolo che non riesce a superare. Si ha un black out informativo, non si riesce a superare le difficoltà incontrate e a livello della matrice, i fili di comunicazione sono momentaneamente interrotti. Nasce un ostacolo al dialogo cellulare. Dunque ci si può fermare in una sede che non è quella corretta (ectopia dell’organo) per incapacità di continuare lo sviluppo intrapreso, oppure ci si può bloccare in una fase di sviluppo incompleta, avere ad esempio un utero infantile o una malformazione cardiaca. Nasce così il principio della separazione e dell’isolamento, non riuscendo a raggiungere la meta, la sede di destinazione. Si sta aspettando il messaggio che non arriva, per cui si può sentire isolati, in agitazione, in apprensione. La scaletta Sono stati riscontrati: – aberrazione; – residuo “embrionale totipotente”; – ricordo; – legame con il passato; – “distruzione” funzionale o strutturale; – battaglia, invasione.
23
Iridologia del profondo
Con la scaletta emerge nella cellula il desiderio di anarchia funzionale e organica, quasi non volesse più cooperare in armonia con il tessuto circostante, c’è il desiderio di divenire creatore. Scatta nella cellula il meccanismo embrionale della totipotenza legato alla cellula staminale. Questo porta a non sottostare a nessun controllo organizzativo o funzionale, a comportarsi in modo differente dagli altri. La cellula diventa egoista, si occupa solo della propria sopravvivenza a discapito delle cellule vicine. Si allarga sempre più nello spazio vicino, con forza distrugge le altre cellule al fine di creare nuovo spazio per sé. Con la scaletta predomina la forza legata al passato, quando era una cellula totipotente e poteva creare l’organo del polmone, della tiroide, dell’ipofisi o del pancreas. Desidera ritornare a quella condizione e creare di nuovo un tessuto pancreatico nel polmone, ecc. Con questo segno si attiva un’informazione silente all’interno della cellula. Quando riemerge, modifica il comportamento della cellula stessa.
24
IV. IRIDOLOGIA ENERGETICA L’uomo è dotato della facoltà di esplorare, del desiderio di conoscere, di capire, di interpretare i fenomeni che avvengono intorno a lui, volendo scoprire i misteri della vita e della natura. Per fare ciò si muove nel mondo alla ricerca delle risposte alle domande che lo assillano. Una volta trovate si pone però un problema, ovvero cerca di comprendere se quanto avvertito corrisponde a una verità oggettiva. Per verificare se una sensazione personale corrisponde a una verità è necessario applicare un metodo di studio che assume la dicitura di metodo sperimentale galileiano, dal nome del suo ideatore Galileo Galilei. Questo metodo si basa su quattro punti: 1) fase di osservazione: il ricercatore osserva, vede, si rende conto che un determinato fenomeno si ripete e quindi esiste. Il fenomeno è prevedibile e ripetuto; 2) fase di ipotesi: il ricercatore formula la sua ipotesi, la sua idea su quelle che potrebbero essere le leggi che governano il fenomeno. A questo punto si pone il quesito se sia vero ciò che ha pensato; 3) fase sperimentale: in questa fase bisogna allestire un protocollo sperimentale dove siano ben chiari gli obiettivi da raggiungere e i risultati che si pensa di ottenere. Anche i materiali e i metodi impiegati devono essere specificati così che la sperimentazione possa essere ripetuta da qualsiasi altro ricercatore che, naturalmente, dovrà arrivare agli stessi risultati. Se la sperimentazione conferma le ipotesi iniziali allora si può passare alla fase successiva. Il fenomeno è prevedibile e ripetibile; 4) fase di formulazione della legge: vengono resi pubblici i risultati che hanno permesso la trasformazione dell’ipotesi in legge. Il metodo sperimentale galileiano rappresenta lo spartiacque tra la medicina scientifica e quella naturale, essendo quest’ultima in gran parte basata su esperienze empiriche, fermandosi quindi ai primi due punti del metodo sperimentale. Se osserviamo meglio ci accorgiamo che i suddetti punti sono in comune con un’altra meravigliosa proprietà concessa all’uomo, la filosofia, che invece ricerca la verità attraverso il pensiero e la logica e non la sperimentazione. Essa è chiaramente più esposta alla possibilità di errore soggettivo, però rappresenta la base indispensabile per qualsiasi progetto di sviluppo conoscitivo. Con queste premesse proponiamo lo studio di argomenti che possono essere collocati in fase 2 avanzata, pronti per una sperimentazione, supportati da esperienze che ne confermano la verità ormai vecchia di secoli, o di millenni, come nel caso della Medicina Tradizionale Cinese. Ci muoviamo pertanto in un campo filosofico-prescientifico che fornisce spiegazioni logiche a molti fenomeni della natura. Finalità di questo lavoro è lo studio
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L’Iridologia è quella scienza che studia i fenomeni nell’occhio: i colori, i disegni, le architetture, le anomalie e li mette in relazione con la salute o i disturbi che il soggetto accusa fisicamente o psichicamente. Siegfried Rizzi Un nuovo libro per gli appassionati di Iridologia, rivolto agli aspetti sottili dell’uomo. L’Iridologia del profondo costituisce un ulteriore e
Lucio Birello, medico-chirurgo, esperto in Omeopatia, Fitoterapia e Medicina Tradizionale Cinese, fa parte del comitato direttivo dell’Associazione Iridologica Italiana. Docente di Iridologia di base e specializzazione presso
recente sviluppo “diagnostico” in campo iridologico applicando nuo-
la Scuola Italiana di Medicina Olistica.
vi modelli sulla base di un approccio olistico e multidimensionale. La
Tra le sue pubblicazioni ricordiamo
metodica si arricchisce grazie a una ricerca sui piani sottili dell’uomo;
Iridologia di base (Xenia), Iridologia
sono infatti indagati il livello emozionale, mentale e spirituale, apren-
Naturopatica (Enea).
do la strada a nuovi tipi di trattamento sul piano vibrazionale che ben si accordano con i rimedi e gli alimenti normalmente consigliati per il riequilibrio del corpo fisico. Corpo e psiche sono due aspetti, esterno e interno, della medesima realtà. L’identificazione di simboli nell’iride, la loro lettura, la ricerca della
Daniele Lo Rito, otorinolaringoiatra, esperto in Agopuntura, Omeopatia e Iridologia, ha scoperto il cronorischio
corrispondenza con il vissuto personale grazie al loro posizionamento
e lo spaziorischio, cioè la possibilità di
in un preciso settore irideo, la correlazione con la diatesi di base e con
leggere il tempo e lo spazio dell’uomo
la biografia sono modalità di ricerca totalmente nuove che aprono a un
attraverso l’iride. Docente della spe-
livello intuitivo di conoscenza rivolto agli aspetti inconsci e profondi
cializzazione di Iridologia presso la
dell’individuo.
Scuola Italiana di Medicina Olistica.
Infine lo studio dell’iride sul piano energetico in relazione alla Medicina Tradizionale Cinese completa il quadro consentendo all’iridologo una visione globale grazie all’osservazione di quantità, qualità, distribuzione, regolazione e rifornimento di yin e yang.
Tra le sue pubblicazioni ricordiamo Iridologia di base (Xenia), Iridologia e fiori di Bach (Xenia), Iridologia Naturo-
In questo volume vengono trattate l’Iridologia embriologica, l’Iridologia
patica (Edizioni Enea), L’Iridologia
energetica, l’Iridologia psicoemotiva, l’Iridologia spirituale e infine
proiettata nella dimensione spazio-
l’Iridologia in relazione agli archetipi e ai simboli che si possono iden-
temporale (Edizioni Enea).
tificare nell’iride. Un viaggio interessante e illuminante attraverso un metodo di indagine che esplora nuove possibilità.
ISBN 978-88-95572-02-4
EDIZIONI
15,00 € 9 788895 572024 >