Ki Therapy
Angelo Balladori
Come risvegliare, percepire e utilizzare l’Energia nella terapia vibrazionale e nella protezione psichica
LABORATORIO DI NATUROPATIA
Laboratorio di Naturopatia
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Questo libro è stampato su carta ecologica riciclata prodotta con il 100% di carta da macero e senza l’uso di cloro e imbiancanti ottici. Carta certificata Blue Angel ed Ecolabel in quanto creata con un basso consumo di energia.
TCF
Totally Chlorine Free
KI THERAPY Come risvegliare, percepire e utilizzare l’Energia nella terapia vibrazionale e nella protezione psichica
Angelo Balladori
edizioni
© Copyright 2011 Edizioni Enea - SI.RI.E. srl I edizione aprile 2011 ISBN 978-88-95572-49-9 Edizioni Enea Sede Legale - Ripa di Porta Ticinese 79, 20143 Milano Sede Operativa/Magazzino - Piazza Nuova 7, 53024 Montalcino (SI) www.edizionienea.it edizioni.enea@gmail.com Progetto grafico Lorenzo Locatelli Disegno in copertina e illustrazioni Federica Aragone Stampato e rilegato da Graphicolor, Città di Castello I diritti di traduzione, memorizzazione elettronica, informatica, multimediale, riproduzione e di adattamento totale o parziale, con qualsiasi mezzo, compresi microfilm e copie fotostatiche, sono riservati per tutti i Paesi. I benefici derivanti dall’applicazione dei metodi descritti dipendono dalla dedizione e dalle capacità di chi opera in piena responsabilità. L’Autore e l’Editore non hanno responsabilità per l’utilizzo delle tecniche terapeutiche citate nel testo.
Creare è dare una forma al proprio destino. Albert Camus
INDICE 11
Prefazione
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Introduzione
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PRIMA PARTE La tecnica di base
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1. I principi universali dell’Energia L’origine psicosomatica della malattia Il pensiero creativo e il karma La materia prima della creazione: il prana L’energia segue il pensiero Il principio della risonanza Energie simili si attraggono e tendono ad aggregarsi
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2. La fisiologia del corpo energetico L’aura e le nadi I chakra Come funziona un chakra? La descrizione degli undici chakra maggiori I chakra minori
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3. La percezione dell’Energia Vedere lo strato più denso dell’aura eterica Osservare la proiezione energetica dei polpastrelli Esercizi per stimolare la percezione eterico-tattile Come percepire l’Energia Come percepire l’aura e i chakra Gli effetti energetici della benedizione Le mutevoli energie di un portafogli La scelta di un libro Come misurare il diametro di un chakra Come valutare la tonicità dei chakra Come determinare il grado di pulizia di un chakra Lacerazioni nella membrana Scanning dei propri chakra
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Esercitatevi a percepire e a misurare Misurare le energie con il Biometro di Bovis Un metodo radionico di purificazione
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4. Principi e tecniche di guarigione eterico-fisica Come prepararsi alla terapia La pulizia La proiezione energetica Il “cordone ombelicale” eterico Autoterapia Terapia a distanza Informazioni di corollario e qualche consiglio Percezione degli effetti benefici della terapia La terapia non fa effetto perché… Quando non eseguire la terapia
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5. La Meditazione sui Cuori Gemelli Meditazione
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SECONDA PARTE La tecnica avanzata
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6. L’autonomia del cuore e l’etica della guarigione Il maestro Il libero arbitrio del cliente
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7. La tecnica avanzata Il prana-colore I chakra-prisma Le proprietà dei prana-colore L’Antahkarana Viola elettrico Oro Prana bianco I chakra extra-corporei Meditazione di collegamento ai chakra extra-corporei Esercizi di proiezione di prana-colore Alcuni consigli sulla tecnica avanzata
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8. Riflessioni sui messaggi della malattia
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Le infezioni Le allergie I problemi respiratori La digestione I problemi dello stomaco I problemi dell’intestino I problemi del pancreas I problemi del fegato I problemi della cistifellea La ghiandola pineale (o epifisi)
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9. Elenco alfabetico delle patologie e relativi protocolli di Ki Therapy
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10. Scheda per trattamenti
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11. Facciamo il punto Tetha: la frequenza della creatività Respirazione di pulizia cellulare I chakra di cani, gatti e cavalli Piante e pianticelle
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TERZA PARTE Psicoterapia vibrazionale
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12. Principi e tecniche di guarigione eterico-psichica Due intelligenze e tre cervelli Funzioni psichiche dei chakra maggiori Viola elettrico Il nemico: le tossine psichiche Le fessurazioni delle membrane La memoria cellulare Dissolvere lo stress metropolitano
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13. Disturbi psichici e relativi trattamenti Protezione con scudi eterici Come si crea uno scudo su un chakra Come si crea uno scudo (o una bolla di protezione) sull’aura Ora ritorniamo all’elenco alfabetico dei disturbi psichici
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14. Simboli angelici di guarigione
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QUARTA PARTE Autodifesa psichica
201 201 202 202 203 203 204 206 207 207 208 209 212
15. Principi e tecniche di protezione psichica La prima linea di difesa: rafforzare l’aura La seconda difesa: l’ancoraggio alla Terra La terza difesa: compattare l’aura La quarta difesa: “dare un taglio” La quinta difesa: proteggersi con l’amore Aiutanti visibili e invisibili Scudi e bolle di protezione Tecnica di radicamento protettivo Far assorbire le negatività a un cristallo Protezione per altri Il “tie cutting”: il taglio dei legami parassiti Tecnica della lavagna bianca
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Riferimenti bibliografici
Indice CD In allegato un CD audio con alcune meditazioni guidate dalla dott.ssa Catia Trevisani. Le “om” presenti nella Meditazione sui Cuori Gemelli sono cantate dal Maestro Choa Kok Sui, l’ideatore del Pranic Healing. 01 Meditazione di radicamento e di apertura (8’35’’) 02 Meditazione sui Cuori Gemelli (15’03’’) 03 Meditazione per l’autoguarigione (11’37’’) 04 Meditazione di collegamento ai chakra extra-corporei (16’58’’)
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Prefazione Ki Therapy è un libro estremamente chiaro, dettagliato e avvincente sulle tecniche di guarigione che intervengono sui piani sottili, proprio là dove originano squilibri e malattie. Dopo una chiara spiegazione sui principi universali dell’energia, sulla fisiologia del corpo energetico, sui principi di guarigione eterico-fisica ed eterico-psichica, il lettore è accompagnato in esercizi di percezione dell’energia fino a trattamenti di pulizia dell’aura, di riequilibrio dei chakra e tecniche avanzate per le varie patologie fisiche e i più diversi disturbi psichici. Il tutto accompagnato da numerosi esercizi di visualizzazione e meditazione. L’energia segue il pensiero, dunque l’intenzione e l’attitudine del terapeuta sono fondamentali. Il frequente invito all’autotrattamento porta chi lo compie a sperimentare su di sé le tecniche e contemporaneamente fa comprendere la necessità di un equilibrio e una pulizia energetica del terapeuta stesso. Affascinante la scoperta del mondo degli elementali e il loro rapporto con ogni genere di dipendenza, ancor di più la possibilità di intervenire “per liberare” chi ne ha bisogno e ne fa esplicita richiesta. Infine sono importantissime le tecniche di protezione senza le quali il terapeuta potrebbe sentirsi stanco o “con disturbi strani” dopo aver assorbito energie esterne. Complimenti all’autore per aver saputo stendere un manuale completo e di facile comprensione per chi intende avventurarsi, con consapevolezza, nel mondo delle energie sottili. dott.ssa Catia Trevisani
Catia Trevisani, medico-chirurgo, si laurea nel 1988 presso l’Università degli studi di Milano; contemporaneamente approfondisce e pratica la Medicina Olistica. Ha fondato e dirige dal 1995 la Scuola di Naturopatia SIMO (Scuola Italiana di Medicina Olistica) in cui insegna il Metodo SIMO per l’integrazione delle singole discipline. Insegna Nutrizione, Floriterapia, Reflessologia, Cromopuntura e Naturopatia applicata. Pratica come medico naturopata e promuove la Medicina Olistica attraverso corsi e libri. Ha scritto: Introduzione alla Naturopatia, Audiocorso di Introduzione alla Naturopatia, Reflessologia Naturopatica, Fondamenti di Nutrizione, Fiori di Bach e Naturopatia, Curarsi con il cibo, Curarsi con l’acqua. 11
Introduzione Per ricevere ancora, bisogna donare ciò che si è ricevuto. Se lo si conserva, ristagnerà. Baird T. Spalding Lo scopo che mi ha spinto a scrivere questo libro è stato quello di condividere ciò che conosco di quell’Energia Universale che, a seconda delle tradizioni, delle latitudini e longitudini, è anche nota con i nomi di Prana, Ki, Qi, Chi, Pneuma ecc. La fisica quantistica ha inventato una denominazione suggestiva: l’ha chiamata quantum soup, letteralmente “zuppa quantica”, alias “brodo primordiale”, il tutto da cui tutto è creato. Illustrerò vari modi per utilizzarla concretamente e consapevolmente in diversi ambiti: trattamenti di terapia vibrazionale, autoterapia e protezione psichica. Fornirò tecniche e modalità per verificare oggettivamente i risultati raggiunti, confrontando lo stato energetico prima e dopo un trattamento, il che consentirà al terapeuta – e non è cosa secondaria – di assumersi la responsabilità del proprio operato. D’ora in poi, per semplicità di esposizione, abbrevierò il termine “terapia vibrazionale” in “terapia”, chiarendo che, con questo termine, non si sottintende nulla che sia in comune o in antitesi con le terapie medico-farmacologiche. Appariranno anche altri termini, più o meno sinonimi (ad esempio, “guarigione energetico-spirituale”), che devono essere intesi nello stesso modo. Infine, condivideremo riflessioni sui rapporti che ciascuno di noi, spesso inconsapevolmente, ha con l’Energia nella sua multiforme realtà, allo scopo di favorire una crescita. Il libro, infatti, si sviluppa su due binari paralleli: la descrizione dei protocolli terapeutici (è l’aspetto che definisco “oggettivo”) va di pari passo con una serie di considerazioni sul nostro rapporto col Tutto (è l’aspetto “soggettivo”, in quanto su questi argomenti le opinioni e le convinzioni del lettore possono ovviamente essere diverse dalle mie). Mi auguro di riuscire a fare tutto questo con ordine, semplicità e chiarezza, perché il primo obiettivo che mi prefiggo è che questo libro sia pratico, operativo, di facile comprensione anche – e soprattutto – per i non addetti ai lavori. Siamo solo in grado di trasmettere conoscenze che, a nostra volta, abbiamo ricevuto da altri, integrandole negli anni con intuizioni, elaborazioni ed esperienze evolutive personali. Ci tengo a dire che questo libro certamente non esisterebbe se non mi fossi imbattuto nella Scuola del Maestro Choa Kok Sui, soprattutto per quanto attiene alle tecniche di pulizia eterica ed energizzazione (è l’aspetto “oggettivo”, cui accennavo) e alla meditazione riportata alla fine della Prima parte. Ma qual è l’alchimia tra Maestro e allievo? Il Maestro dispensa il seme. L’allievo, esercitando il libero arbitrio, lo accoglie nel proprio animo, e lì fruttifica. I frutti non saranno mai identici in tutti gli allievi, perché i loro animi sono terreni di coltura diversi: il clima, la luce, le ombre, gli ingredienti usati per fertilizzare ciascun terreno si combinano in proporzioni diverse e a tutto questo si aggiunge il tocco personalizzante di altri insegnanti, di altre esperienze e – mi viene in mente ora – anche l’unicità della combinazione astrologica, che arricchisce il mix di una sfumatura in più. Il Ki Therapy è il “mio” frutto: spero lo troverete di vostro gradimento e in linea con la vostra dieta.
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Il libro si divide in quattro parti. Nella Prima parte si forniscono tutte le conoscenze e informazioni necessarie a portare a termine varie terapie, assumendosene la responsabilità. Nella Seconda parte si forniscono approfondimenti atti a velocizzare e a rendere più incisiva la terapia. A conclusione di questa sono elencati in ordine alfabetico più di duecento tra disturbi e malattie, ciascuno con un protocollo di interventi di terapia vibrazionale. Nella Terza parte si affrontano i disturbi che si manifestano sul piano prettamente psichico. Nella Quarta parte sono illustrate varie modalità per proteggersi da influenze psichiche negative esterne; questa parte fornirà essenzialmente tecniche per creare “bolle” e “scudi” e altri artifici energetici, per schermarci da negatività di vario genere e provenienza, di cui impareremo le caratteristiche comportamentali. Tutto ciò che troverete in questo libro è stato da me sperimentato personalmente. Non vi troverete né tecniche più o meno miracolistiche, che sottintendano atti di fede di vario genere, né canalizzazioni di Maestri o di Entità galattiche. Ma credo di potervi tranquillamente assicurare che troverete spunti originali, sintesi di tradizioni millenarie e sperimentazioni della scienza occidentale, che vi sorprenderanno e contribuiranno – mi auguro – a rendervi più liberi. Ma il tutto inizia immergendoci nella materia prima del creato: l’Energia, che dovremmo conoscere a fondo, per usarla bene e responsabilmente. Buon viaggio. Angelo Balladori
Per contattare l’autore: Tel. 02 90785458 Mail a.balladori@tin.it Web http://digilander.libero.it/angeloballadori 14
Seconda parte
La tecnica avanzata
L’autonomia del cuore I prana-colore e i chakra-prisma L’Antahkarana e i chakra extra-corporei Oltre 200 protocolli di terapia vibrazionale
6 L’autonomia del cuore e l’etica della guarigione
Questo capitolo corre su quel “binario soggettivo” al quale ho accennato all’inizio della prefazione e in effetti affronta proprio l’argomento con il quale la prefazione si concludeva: il libero arbitrio, sia quello che esercita il terapeuta nei confronti dei propri insegnanti, sia quello del cliente nei confronti del terapeuta. È un tema al tempo stesso delicato e cruciale per chiunque stia consapevolmente componendo il proprio puzzle evolutivo, e per questo mi sta particolarmente a cuore. Nell’esposizione del tema alternerò opinioni di personaggi autorevoli a esperienze del mio vissuto personale. Il maestro Riportiamo un passo di Baba Bedi XVI: “Molte persone cercano un maestro perché non vogliono prendersi la responsabilità della propria esistenza. Pensano: Vado da un maestro, così mi dice che cosa devo fare per evolvere; lui sa, quindi non posso sbagliare. In questo modo delegano a un maestro le responsabilità delle scelte che fanno. Questo atteggiamento non è evolutivo. Chi sente l’esigenza di avere una guida può rivolgersi a un cosiddetto maestro, ma deve comunque sempre mantenere la propria autonomia interiore, usare il discernimento e assumersi in prima persona la responsabilità delle proprie scelte e della propria vita. Per questo motivo spesso i saggi danno a certi discepoli dei compiti assurdi, proprio per stimolare in loro l’uso del discernimento. Sulla via della liberazione e della purificazione della coscienza, tutti i legami devono essere tagliati, tutte le dipendenze devono essere eliminate. Non si può raggiungere l’illuminazione se si è dipendenti da qualcuno o da qualcosa, nemmeno se quel qualcuno fosse Dio in persona”. Le convinzioni e i punti di vista personali che esprimerò riflettono quelle che io chiamo “le mie piccole verità”, o anche “le mie mutevoli verità progressive” che potrebbero non essere le vostre. Trovo che sia sempre stimolante e creativo confrontare opinioni diverse senza preconcetti. L’importante è che la “nostra” verità sia solo ed esclusivamente nostra, che scaturisca dal cuore e non sia indotta da un’autorità esterna. L’aspetto importante è “non seguire le istruzioni” e che il principio-guida che ispira l’evoluzione della nostra consapevolezza sia quello di agire secondo la nostra autorità. Se decideremo di ascoltare con trepida fiducia la verità che, talvolta con difficoltà, si fa strada dal cuore alla mente, scopriremo che abbiamo già tutto ciò che ci serve, che qualcosa dentro di noi sa con certezza ciò che è giusto per noi. Lo so che ci vuole coraggio per accettare fino in fondo le proprie verità interiori e affidarsi ad esse. Lo so che ci vuole forza per “non seguire le istruzioni” di persone cari93
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smatiche che sembrano farsi carico di scegliere e decidere per noi, e spesso lo fanno con le migliori intenzioni. Queste persone, anche se in buona fede, non si rendono conto che stanno esercitando potere, che stanno paralizzando il nostro libero arbitrio e che, così facendo, ci stanno attribuendo una posizione subalterna, dando per scontato che le loro verità debbano inevitabilmente essere anche le nostre. Il paradosso è che questi “guru”, a parole, e sovente con eloquio compiaciuto e paterno (o materno, a seconda dei casi), vi esortano ad ascoltare la vostra voce interiore, ma guai a voi se poi questa vostra voce interiore non si conforma esattamente alla loro verità. Se proprio vi vogliono bene, vi faranno sentire degli scolaretti zucconi. Se vi vogliono un po’ meno bene, piano piano vi sentirete emarginare dal gruppo. All’inizio può creare sgomento decidere di camminare da soli, come l’Eremita dei Tarocchi. Ma sappiate che, di tanto in tanto, sulla nostra via troveremo altri eremiti e sarà arricchente condividerne il cammino, almeno per un certo tratto. Queste considerazioni inevitabilmente mi richiamano alla mente il capitolo finale de Il destino come scelta di Thorwald Dethlefsen, intitolato “La vita quotidiana come rituale”, che esprime osservazioni sui gruppi esoterici. Sono osservazioni che sottoscrivo senza riserve e che riflettono anche un mio vissuto. Vi invito a verificare se, e come, risuonino nel vostro cuore. Cito: “Ogni gruppo ha la sua giustificazione e in certi momenti può fornire a chi cerca determinati stimoli e impulsi. […] Il valore di un sistema o di una comunità è difficile da definire in termini assoluti, e dipende in primo luogo dal livello di coscienza di chi cerca. Se uno avverte un’affinità in una determinata associazione, significa che può ancora profittare dei suoi insegnamenti, e allora questa associazione gli sarà utile. Raramente però la situazione rimarrà tale per sempre. […] Verrà così il momento in cui questa comunità ha assolto il suo compito nei riguardi del singolo; e questi troverà altre affinità, che gli consentiranno di compiere altri passi avanti. Questo appunto è anche il pericolo di tutte le associazioni: ritenere che il proprio insegnamento, che per lo più abbraccia solo un aspetto della realtà, sia la verità unica e sola, e distogliere quindi le energie dalla tensione all’evoluzione personale, per dedicarle invece all’attività missionaria, all’attività associativa e alla rivalità nei confronti di chi pensa in modo diverso. Il sistema diviene così rigido e fine a se stesso, invece di liberare dalle fissazioni. Il gruppo diviene il rifugio di chi cerca l’affermazione di se stesso. Si forma così una schiera di discepoli, la cui ricerca esoterica si esaurisce nell’analisi delle parole del maestro. La via diventa un vicolo cieco”. Parole da meditare e delle quali far tesoro perché, se non vi è già successo, presto o tardi potrebbe capitare anche a voi di avvertire, con crescente insistenza, una sollecitazione interiore che vi spinge a chiedervi se ancora sussistano i presupposti che, all’origine, avevano motivato la vostra decisione di unirvi ad un certo gruppo. Sono ancora vivi e attuali? Qualcosa è mutato? Siete mutati voi, oppure è mutato il gruppo, oppure entrambi? Se la risposta finale che vi darete sanzionerà che è giunto il momento del distacco, sappiate che sarà un momento doloroso, talvolta lacerante. Scegliere la solitudine richiede forza. Se avete frequentato attivamente il gruppo per un lungo periodo, diciamo per qualche anno, certamente vi sentirete legati da un sentimento di amore autentico, da stima e dall’emozionante esperienza di una crescita comune. In più, forse inconsapevolmente, vi sentivate anche protetti, semplicemente perché il gruppo era diventato una specie di seconda casa, o magari perché vi aiutava a colmare un po’ di solitudine. Lasciando il gruppo, vi potrà sembrare di tradire. Se vi succede chiedetevi se, rimanendo, non tradireste voi stessi. 94
6. L’autonomia del cuore e l’etica della guarigione
Le parole di Dethlefsen mi capitarono “casualmente” sotto gli occhi in un momento molto critico: una settimana dopo che, con grande pena, mi ero staccato da un gruppo nel quale, con convinzione, entusiasmo e dedizione, avevo operato per cinque anni. Fu come se da Lassù qualcuno mi battesse amorevolmente la mano sulla spalla per rassicurarmi che avevo fatto la cosa giusta. Fra i membri di un gruppo esoterico vi è sempre abbondanza, e spesso anche ostentazione, di abbracci e di baci. Quando il gruppo si identifica fortemente con il carisma del leader, può instaurarsi un clima che non è improprio definire “di dominazione”. La dominazione ha tanto più successo, quanto più il singolo membro, più o meno consciamente, si identifica con il ruolo di gregario e questi è veramente appagato solo quando conquista l’ambita posizione sotto l’ala protettiva del leader. Non sono casi-limite. Purtroppo parecchi gruppi sono ingabbiati da forme pensiero di questo genere. Se e quando deciderete di lasciare un gruppo di questo tipo, non aspettatevi molto dagli ex-confratelli: se due su dieci vi saluteranno come prima, ritenetevi fortunati e non stupitevi se altri, incontrandovi, faranno finta di non vedervi. E sapete perché? Anche se non lo ammetteranno mai a se stessi, temono di dispiacere al leader. I poverini rinunciano al sacrosanto diritto ad un comportamento indipendente e scelgono di non essere liberi. Anzi, vedendo che voi avete scelto di esserlo, la vostra presenza provoca un fondo di fastidio, perché turba il sonno della loro coscienza. Visto così, il loro voltafaccia rispecchia un reale cambiamento nei vostri confronti e vi accorgete che i baci e gli abbracci di un tempo erano solo parte di uno scialbo rituale. Mettete in conto che probabilmente sarete anche tacciati, in modo più o meno palese, di ingratitudine e di egoismo. Non stupitevi se diranno di voi: “Fin che gli ha fatto comodo, ha attinto alle energie del gruppo o del maestro Tal dei Tali, ed ora lo abbandona” (“Chi non è con me, è contro di me” è uno schema di chiusura mentale abbastanza frequente). È verissimo, avete certamente attinto energie; ma solo nella misura in cui ne avete profuse. Non esiste il reato di appropriazione indebita nel mondo delle energie spirituali. È la legge del karma che dice che si riceve nella misura in cui si dà. Non createvi questi problemi: la partita energetica, in questi casi, è pari e patta. Nel brano di Dethlefsen citato più sopra avete trovato parole più autorevoli delle mie, là dove dice: “Se uno avverte un’affinità in una determinata associazione, significa che può ancora profittare dei suoi insegnamenti”. È il singolo che, evolutivamente parlando, “profitta” del gruppo, non viceversa. In più, se i legami di amore e stima sono veri da entrambi le parti, cioè se eravate amati e stimati per voi stessi, non in quanto membri omologati del gruppo, “non lasciarti sgomentare dagli addii. Un addio è necessario prima che ci si possa ritrovare. E il ritrovarsi dopo momenti o esistenze è certo, per coloro che sono amici”, citando Illusioni di Richard Bach. Ma se non c’è una vera amicizia, che sia senza sottintesi, che sgorghi dal cuore e che si fondi anche sulla stima, non si perde niente, o meglio, si perde solo un’illusione. Che significa “essere in cammino”? o “essere sul Sentiero”? Significa camminare, andare avanti, procedere, muoversi, insomma, un concetto antitetico a quello di staticità. “Essere in cammino” non vuol dire andarsi a trovare una tana calda e protetta ove fermarsi, e dove qualcun altro pensi per noi, ci dica che cosa sia bene per noi, o ci tiri più o meno dolcemente le briglie per mantenerci inquadrati verso un dato obiettivo. Come osserva Dethlefsen, un gruppo con il quale ci si senta affini può essere estremamente utile. Niente di più vero, per quanto ci sia un “ma”. Userò una metafora per esprimere con più chiarezza il mio pensiero. Siamo in cammino nella direzione indicata dalla 95
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nostra bussola interiore. A un certo punto passa un tram che procede nella nostra stessa direzione. Ci saliamo, così il nostro cammino si accelera. Ma se, a un certo punto del percorso, la nostra direzione e quella del tram divergono, c’è una sola cosa giusta da fare: scendere e proseguire soli, magari sperando di incontrare un altro tram lungo il cammino. Ma meditiamo sulle parole di un autentico maestro. Guarigione Esoterica, il quarto volume della ponderosa bibbia teosofica Trattato dei Sette Raggi, si apre con “un estratto da una dichiarazione fatta dal Tibetano”, il Maestro Djwal Khul, Colui che dettò ad Alice A. Bailey l’intera opera. Eccone un accenno: “Sono un vostro fratello che ha viaggiato un po’ più a lungo sul Sentiero e ha perciò contratto maggiori responsabilità. Sono uno che ha lottato e si è aperto la via fino a trovare una luce maggiore di quella che possono avere gli aspiranti1 che leggono queste pagine, e devo perciò agire quale trasmettitore di Luce, a qualunque costo. Non sono vecchio secondo il modo consueto di considerare l’età dei maestri; pure non sono giovane, né privo di esperienza. Il mio lavoro consiste nell’insegnare e nel diffondere, e sto facendolo da molti anni. Cerco di aiutare il Maestro M. (il Maestro Morya NdR) e il Maestro K.H. (il Maestro Koot Humi NdR) ogni volta che se ne offre l’opportunità, poiché sono stato per lungo tempo in rapporto con loro e con il loro lavoro. In tutto quanto precede vi ho detto molto, ma nulla che possa indurvi ad offrirmi quella cieca obbedienza e quella vana devozione che gli aspiranti offrono al Guru, o al Maestro, con il quale sono ancora incapaci di entrare in rapporto. Essi non potranno stabilire quell’auspicato contatto fino a quando non abbiano trasmutato la devozione emotiva in servizio non egoistico all’Umanità, non al Maestro. Le opere che ho scritto sono offerte al pubblico senza alcuna pretesa che vengano accettate. Esse potranno essere, o non essere, corrette, vere e utili. Sta a voi accertarne la verità con la retta pratica e l’esercizio dell’intuizione. Né a me, né ad A.A.B. (Alice A. Bailey NdR), interessa minimamente che vengano accolte come ispirate, né che tutti ne parlino concitatamente come gli scritti di uno dei Maestri. Se esse presentano la Verità in modo tale da costituire una continuazione degli insegnamenti già dati al mondo, se le informazioni impartite elevano l’aspirazione e la volontà di servire dal piano delle emozioni a quello della mente (il piano dove i Maestri possono essere trovati), allora saranno servite al loro scopo. Se un insegnamento suscita una risposta della mente illuminata e fa brillare un lampo di intuizione, può essere accettato, ma non altrimenti. Se quanto vi si afferma finirà per essere corroborato e apparire vero, alla luce della Legge di Corrispondenza, sarà bene. Ma se ciò non avverrà, lo studioso non accetti quanto vi si dice”. Vorrei aggiungere una riflessione. Sono incline a credere che quando la nostra anima (o parte di essa) decise che era tempo di incarnarsi, si scelse un percorso di apprendimento. In quanto esseri incarnati, l’adempimento di questa missione è l’unico, reale, profondo dovere che abbiamo verso la vita. La nostra unica responsabilità è quella di procedere al meglio delle nostre capacità lungo il sentiero che ci siamo tracciati, ascoltando e cercando di ubbidire alla voce del maestro interiore che sale dal cuore. E quindi, non vi può mai essere obbligo di obbedienza verso autorità spirituali esterne a noi. Ai maestri veri sia dato tutto il rispetto e la gratitudine di cui siamo capaci; magari anche amore, purché sgorghi spontaneo dal cuore, e devozione, se questo sentimento fa parte della cultura che abbiamo abbracciato. Personalmente, se mi trovassi al cospetto di un vero maestro, probabilmente intuirei la non casualità dell’evento, ringrazierei dal profon96
6. L’autonomia del cuore e l’etica della guarigione
do del cuore per la fantastica occasione che mi è offerta e sarei colmo di reverente rispetto per questo maestro, che amorevolmente sta illuminando un tratto cruciale del sentiero, per aiutarmi a fare un altro piccolo o grande passo lungo il cammino di ritorno al Padre. Ma sarei io, sarebbe il mio libero arbitrio a decidere se fare, o non fare, questo passo. Ai piedi del Maestro è il titolo dell’opera prima, che un giovanissimo Krishnamurti2 pubblicò sotto lo pseudonimo di Alcione, e che esprime un concetto orientale di obbedienza estatica nei confronti del proprio maestro. Lo scrisse quando era ancora sotto la tutela, probabilmente illuminata, ma certamente ferrea, esercitata nei suoi confronti sin da quando egli era tredicenne, dai teosofi Annie Besant3 e Charles W. Leadbeater4. Nel 1929, dopo essersi “affrancato” dalla loro tutela, Krishnamurti sciolse l’organizzazione di cui era stato proclamato leader, annunciando al mondo che non desiderava avere discepoli. Se abbiamo avuto, o avremo, la grande fortuna di incontrare un maestro vero nel corso della nostra vita, la sua luce illuminerà un tratto o una svolta importante del nostro sentiero; ma non ci abbaglierà. Egli non agirà in nostra vece, non ci toglierà le castagne dal fuoco, non ci toglierà potere; ma darà vita alle risposte che il nostro cuore inconsapevolmente già custodisce. Così il maestro accelera il nostro procedere sul sentiero, imprimendo una spinta energetica verso la meta che noi stessi abbiamo scelto prima di incarnarci. E ancora, scrive Spalding in Vita e insegnamenti dei Maestri del lontano oriente: “Un aspetto più recente dell’idolatria consiste nel fare un idolo della persona che esprime il nostro ideale. Invece bisogna adorare solamente l’ideale espresso, non la personalità che lo esprime”. Chi usa la propria energia e il proprio carisma per influenzarci sta abusando di noi ed è a caccia di adepti, sui quali esercitare potere. Forse questa persona nel passato è stata un maestro; ma le lusinghe della materia hanno avuto la meglio (magari solo temporaneamente). È inevitabile che anche i maestri veri che si incarnano, cioè che hanno espresso il voto d’amore di tornare tra noi per aiutarci, accettando così le insidie della vita fisica, non siano per nulla esenti da prove e tentazioni. “La Divinità stessa procede verso la perfezione”, scrive la Bailey. Anche Gesù fu tentato nel deserto. L’insidia della prova è sempre proporzionata al livello evolutivo e all’energia. Ciò che per l’uomo comune non è che una piccola défaillance, per il maestro può rappresentare un’importante caduta karmica: anche il sentiero terreno di un maestro incarnato è cosparso di bucce di banana. Diffidate di chi vi vuol far credere di avere la verità in tasca, mettetelo gentilmente alla porta del vostro cuore. Vi esorto ad essere discriminanti. Come spero di aver dimostrato, è spiritualmente corretto essere discriminanti, cioè esercitare il libero arbitrio, nei confronti di chicchessia, anche di chi si annunci come maestro. Citando ancora Dethlefsen, “la via esoterica non promette gloria terrena, onori e splendori; ma piuttosto lavoro, solitudine e lotta incessante per conquistare la verità. Questa via è stretta e sassosa, ma è purtroppo l’unica che conduce alla porta stretta della liberazione […] La polarità esige che, con l’utilità, cresca proporzionalmente anche la pericolosità. Con un coltello si può tagliare il pane e anche uccidere un uomo. Se si trasforma il coltello in modo che non possa più uccidere, esso non sarà neppure più adatto a tagliare il pane”. Ascoltate la vibrazione di queste parole: IO, io, essere incarnato, unico e irripetibile… io! IO SONO. Io esprimo la mia verità. Io sono. IO SONO LIBERO… sia il vostro meraviglioso canto cosmico… io… sono… li-be-ro! Siate liberi e coraggiosi… e il cuore sia la vostra bussola. 97
Ki Therapy
Essere liberi
Chi ha interesse agli argomenti trattati in questo libro è una persona che sta cercando, e non è infrequente per chi cerca imbattersi in personaggi carismatici. Quindi una riflessione approfondita mi è sembrata opportuna. Ma “essere liberi” è un argomento ancora più vasto e molto, molto serio, sul quale sento il bisogno di dire ancora qualcosa. Il mondo è una vera e propria Babele di lingue diverse, di credenze, di valori morali, di tradizioni culturali, l’uno in perpetuo conflitto con l’altro. Ma appena apriamo gli occhi al mondo, tutto è già preconfezionato per noi: siamo immessi in un determinato sistema di credenze, in un determinato codice morale, in una tradizione culturale: non abbiamo alcuna possibilità di scegliere in che cosa credere, ma dobbiamo limitarci ad essere “d’accordo” con quello che dicono la mamma, il papà, l’insegnante, il prete… La chiamano “educazione”, ma è un vero e proprio processo di “addomesticamento”, strutturato sull’elargizione di “premi” ai bambini “buoni” e di “punizioni” a quelli “cattivi”. Giorno dopo giorno, a casa, a scuola, in chiesa, alla televisione, ci dicono come vivere e quali comportamenti siano appropriati per avere il pieno diritto di far parte di un sistema precodificato di valori. È un vero e proprio processo di “avvelenamento” progressivo delle potenzialità naturali, che fa leva su sensi di colpa, di indegnità, di vergogna, e che ci lascia una sola via aperta: quella di compiacere “i grandi”; inconsapevolmente incominciamo a recitare, fingendo di essere ciò che non siamo, per paura di venire rifiutati. L’addomesticamento è senza tregua e così inesorabile che, a un certo punto, non abbiamo più bisogno di istruttori: diventiamo noi stessi il nostro istruttore, ormai siamo addomesticati in ogni nostra fibra e pronti per addomesticare altri. Dato che c’è perenne e spesso cruento conflitto tra credenze e culture diverse, non credo che si possa sostenere che l’addomesticamento sia un processo inevitabile, o “un male necessario”, per vivere pacificamente e nel rispetto reciproco. Anzi, sembra condurre all’esatto contrario. Dunque? Mi rendo conto che non è questa la sede per sviluppare oltre queste riflessioni. Ma c’è una domanda che a questo punto non può essere ignorata, ed è: “Si può cambiare? Esiste un antidoto a questa specie di avvelenamento?”. Non ho una risposta. Anch’io sto cercando; tutt’al più mi sembra di intuire una direzione verso la quale procedere ed è “tornare all’Uno”. È un’ispirazione che mi deriva dall’apprezzamento della concezione quantistica dell’universo. Ho dedicato ampio spazio a questo argomento nel mio libro precedente Tecniche di Cristalloterapia e non mi ripeterò qui. Mi limiterò al nocciolo della questione. La fisica quantistica è giunta alla conclusione che la struttura dell’universo sia olografica. L’ologramma è un’immagine tridimensionale, diciamo pure una foto tridimensionale, ottenuta con la luce laser. La particolarità straordinaria dell’ologramma è che, se l’immagine viene scomposta in cento, duecento, mille pezzettini, in ciascun pezzettino appare l’immagine completa. L’universo, dunque, è olografico e non c’è dubbio alcuno che ciascuno di noi esista in questo universo, ne sia parte. Quindi ciascuno di noi non è altro che uno dei tanti
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6. L’autonomia del cuore e l’etica della guarigione
pezzettini dell’immagine. E questo vuol dire una cosa sola: che in ciascuno c’è tutto l’universo. Le espressioni “l’Uno nel Tutto”, “il Tutto nell’Uno” e “la scintilla di Dio in noi” sotto questa luce acquistano un significato preciso, e la sua immensità ci toglie il fiato. È un concetto che unifica. Se ognuno di noi è parte dell’ologramma, significa che, ad una certa frequenza dell’Essere, tutti noi siamo collegati nell’Uno, o nel Tutto, come preferite. Non ci sono più cento immagini di Dio, per le quali darsi battaglia. C’è l’Uno e, per comprenderlo, non dobbiamo essere “addomesticati”, ma liberi. Questa è la mia strada. C’è anche una domanda che mi ronza attorno da un po’ di tempo: “E se, in fondo, lo scopo della vita non fosse altro che un percorso di decondizionamento dall’ammaestramento di nascita per ritornare alla nostra Essenza, alla verità del cuore?”.
Il titolo di questo capitolo riporta il concetto di “etica della guarigione”. Vorrei concludere con alcune riflessioni su situazioni e concetti etici, con i quali il terapeuta inevitabilmente si confronta. Il libero arbitrio del cliente La regola d’oro è: “Non è etico guarire una persona che non desideri essere guarita”. Ma ci sono veramente persone che non desiderano guarire? Per quanto assurda, la risposta à sì. Ne è stato fatto un brevissimo accenno nel capitoletto conclusivo della Prima parte: “La terapia non fa effetto perché…”. La malattia, per alcuni, può diventare uno strumento per attirare, se non proprio l’amore, almeno l’attenzione di familiari e amici. Può anche divenire una giustificazione per non assumersi responsabilità. In questi casi la malattia diventa l’unico rifugio per riuscire a vivere situazioni pesanti e/o affettivamente carenti. Se e quando la malattia raggiunge soglie di sofferenza non più tollerabili, queste persone cercano aiuto; ma, non appena il livello di disagio rientra entro limiti sopportabili, si affrettano a “richiudere la porta”, rifiutando ulteriori energie di guarigione per non rischiare di perdere i benefici derivanti dalla loro inabilità. Quando il terapeuta percepisce questo rifiuto, più avanti vedremo come, deve accettare la situazione e ritirarsi in buon ordine. Non solo la scelta del cliente è inviolabile, ma il trattamento non produrrebbe alcun risultato, semplicemente perché rifiutato. E se, in un tempo successivo, questo stesso soggetto richiedesse ancora i nostri servigi? A mio parere, non c’è alternativa. Dovremmo metterci a disposizione (magari mettendo in chiaro che gli stiamo dando una seconda, o terza, possibilità). Chi può dire se, lavorando su se stesso, ora non sia pronto a farsi carico della responsabilità del proprio cammino e a guarire? Aggiungo che non credo che sia eticamente corretto neppure intervenire “a fin di bene”. Attenzione: per i cosiddetti “piani alti” l’anima è più importante del corpo. Dovendo scegliere tra le due, sia chiaro che la guarigione dell’anima ha la priorità su quella del corpo. La malattia è un messaggio dell’anima e la guarigione è la comprensione del messaggio, la sua integrazione nella coscienza. In questa prospettiva, che senso avrebbe “intervenire a fin di bene”? Se abbiamo la possibilità di chiedere il consenso preventivo, non c’è una ragione al mondo per non farlo, ma poi lo dovremo rispettare. In più c’è un effetto colla99
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terale per chi infrange “la regola d’oro”: si attirerebbe karma negativo per aver interferito con il libero arbitrio di un altro essere. Eccezioni? Sì, ce ne sono e ora ne facciamo qualche esempio: • Una persona lontana sta male e noi, con terapie a distanza, ci mettiamo a trattarla. Abbiamo visto che, se questa persona per ragioni sue non fosse d’accordo, interferiremmo con il suo libero arbitrio. Ma potrebbe trattarsi di un caso di emergenza, che non ci dà il tempo per ottenere il suo preventivo consenso. • Siamo presenti ad un incidente e la persona che l’ha subito ha perso conoscenza. Anche in questo caso siamo impossibilitati a “chiedere il permesso” prima di intervenire. In queste circostanze, si interviene tranquillamente. Capita le regola, poi ci si comporta secondo buon senso. Se non vogliamo correre “rischi karmici” ed essere più realisti del re, possiamo ricorrere a un astuto escamotage: col dovuto rispetto, indirizzare le energie di guarigione al Sé Superiore del malato, affinché ne faccia l’uso migliore nell’interesse supremo dell’anima. A tutto questo discorso c’è un’altra importante eccezione. Grazie alla natura privilegiata del legame karmico che unisce genitori e figli (soprattutto la madre ai figli), è ovvio che un genitore possa decidere per conto del figlio ammalato, senza il suo consenso preventivo, a meno che il “bambinone” non abbia trent’anni. Note 1 La teosofia prevede la seguente gerarchia, che corrisponde ai vari livelli raggiunti nell’evoluzione spirituale consapevole: maestro, discepolo, aspirante. Djwal Khul è uno dei maestri di Shamballa. 2 J. Krishnamurti nacque nel 1895 nel sud dell’India da una famiglia di brahmani, fu educato in Inghilterra e morì in California nel 1986. È universalmente considerato un grande maestro spirituale. Ha lasciato molti scritti, tra i quali cito il suo Diario, il suo Taccuino e Dove il tempo finisce, un affascinante confronto con uno dei sommi fisici quantistici occidentali, David Bohm. 3 Annie Besant (nata a Londra, ma di famiglia irlandese) accompagnò Krishnamurti in Inghilterra, nel 1910, quando questi era appena quindicenne. La Besant, che molto si adoperò per la liberazione della donna, era affiliata anche a “Le Droit Humain”, un’obbedienza massonica francese, ove vige la parità tra i sessi. 4 Charles Webster Leadbeater (1854-1934), esponente della chiesa inglese (era monsignore) e della società teosofica, fu uno dei più grandi chiaroveggenti occidentali. Ha lasciato testi fondamentali, quali L’uomo visibile e l’uomo invisibile, I Chakra, Forme Pensiero, scritto con Annie Besant.
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9 Elenco alfabetico delle patologie e relativi protocolli di Ki Therapy
Nelle pagine che seguono ho condensato una prima serie di suggerimenti per il trattamento di circa 220 patologie e disturbi (alcuni dei quali completati da sintetiche note sulle probabili somatizzazioni), allo scopo di facilitare la messa a punto di strategie terapeutiche. Alla fine della Terza parte di questo libro, saranno elencati altri suggerimenti specificatamente riferiti a disturbi di natura psichica. Per le molte patologie mancanti, suggerisco di ispirarsi a quelle descritte che siano più in analogia. Sono protocolli di trattamento che, soprattutto per patologie complesse, cercano di spingersi nel massimo dettaglio possibile, includendo spesso organi e apparati coinvolti solo perifericamente. Ci tengo a sottolineare che non si tratta di una specie di “Piccolo Bignami della guarigione”, ma semplicemente di suggerimenti, come li ho già definiti, o, al massimo, di una specie di check list, che non intendono sostituirsi al giudizio del terapeuta. Ogni soggetto è un individuo unico e non replicabile. Non vi possono essere standard rigidi nell’interpretare una terapia. Per chi desiderasse ampliare lo studio delle strategie terapeutiche dal punto di vista energetico, consiglio la lettura del libro Pranic Healing Avanzato (vedi bibliografia). Abbreviazioni • Tipo di prana-colore: Bi bianco – Ro rosso – Ar arancione – Gi giallo – Ve verde – Az azzurro – Vi violetto – VE viola elettrico – Or oro. • Tipo di intervento: PA pulizia aura – P pulizia – E proiezione energetica (energizzare) – Is isolare con azzurro (effetto domopak) – In proiezione con intenzione inibente – At proiezione con intenzione attivante – Com comando al chakra dell’ajna di mantenere armonici tutti gli altri chakra. Nota Le operazioni di pulizia e di energizzazione indicate in grassetto sono da eseguirsi con particolare accuratezza; se il grassetto è anche sottolineato, l’accuratezza è da intendersi ulteriormente enfatizzata. Ci sono perciò tre livelli di intensità, indicati da: carattere normale, grassetto e grassetto sottolineato. Avvertenze • La proiezione energetica (abbreviazione E) sui chakra splenici, laddove suggerita, deve essere effettuata con molta cautela e mantenendo un attento controllo sul soggetto. Astenersene in presenza di disturbi cardiaci. 125
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• Prima di pulire e di proiettare, effettuare sempre uno scanning accurato di aura e chakra. Dopo la proiezione, fissare l’energia con prana-colore azzurro. A fine terapia, “tagliare” e lavarsi le mani. • In presenza di cancro, leucemia, Aids, lue, non si proietta mai prana-colore rosso (attivante) sul chakra di base, che è il centro energetico responsabile della crescita cellulare. • Avvalersi di tavole anatomiche, se in dubbio sull’esatta collocazione delle parti da trattare. Esempio Vediamo un esempio di come interpretare le abbreviazioni: Apparato urinario. PA Ve (pulizia o sweeping dell’aura con verde) – Gola princ. P + E VeVi (chakra principale della gola: pulizia + energizzazione con verde e violetto) – Solare a. e p. P VeVi + E VeAzVi (chakra solare anteriore e posteriore: pulizia con verde e violetto + energizzazione con verde, azzurro e violetto) – Ombelico P Ve + E Bi (pulizia con verde + energizzazione con bianco) – Ming Men P Ve (pulizia con verde) – Sacrale P + E VeAr (pulizia + energizzazione con verde e arancione) – Base P VeAr + E Bi (pulizia con verde e arancione + energizzazione con bianco) – Basso addome P Ve (pulizia verde) – Uretere, vescica, reni P VeAr + E Ve (pulizia con verde e arancione + energizzazione con verde).
Aborto Prevenzione a gravidanza avviata. PA Bi – Ajna P Ve + E Bi – Gola princ. P Ve + E Bi – Solare a. e p. P Bi + E Bi – Ombelico P Bi + E Bi – Sacrale P Bi + E Bi – Base P Bi + E Bi – P Bi fra addome e pube – Usare gentilezza. Predisposizione all’aborto. PA Ve – Ajna P + E VeVi – Gola princ. P + E VeVi – Solare a. e p. P VeVi + E VeAzVi – Ombelico P Ve + E Ro – Sacrale P VeAr + E VeArRo – Base P Ve + E Ro – Attenzione: questa terapia è preventiva, da effettuare solo se non vi è gravidanza in atto. Acne Infiammazioni delle ghiandole della pelle secernenti olio. PA Ve – Ajna P + E VeVi – Gola princ. P VeVi + E VeVi – Solare a. e p. P VeVi + E VE – Splenici P Vi – Ombelico P VeAr + E Bi – Base P VeAr + E Ro – Sulle zone affette P + E VeVi – Fegato P (Is) VeAr + E Ve. Somatizzazione: problemi di autoaccettazione, senso di inadeguatezza, sessualità repressa. Adenoidi Anormale proliferazione di tessuto ghiandolare linfatico (tonsilla faringea) dietro al naso. Ajna, gola princ., orecchie e mascelle P VeVi + E VeAzVi – Gola sec. P + E VeVi – Zona fronte, occhi e naso: P + E VeVi – Cardiaco a. P VeVi – Cardiaco p. P + E Ve (At) Vi – Timo E Bi – Solare a. e p. P + E VeVi – Splenici P Vi – Sex, Ombelico P VeAr + E Bi – Base P VeAr + E Ro. Somatizzazione: chiudersi alla vita, accontentarsi, respirare psichicamente “aria viziata” (pensieri limitanti). Aids Sindrome di immunodeficienza acquisita che provoca la distruzione di linfociti e la conseguente inabilità del sistema difensivo naturale (terapia per rafforzare il sistema immunitario). 126
9. Elenco alfabetico delle patologie e relativi protocolli di Ki Therapy
PA VeVi – Corona P + E VeVi – Nuca P + E VeVi – Fronte P + E VeVi – Ajna P + E VeVi – Pineale P VeVi + E VE – Gola princ. P VeVi + E VeAzVi – Cardiaco a. P VeVi – Cardiaco p. P VeVi + E Vi – Solare a. e p. P VeVi + E VeAzVi – Splenici P Vi – Ombelico P Vi – Base P Ve – Sulle zone corporee affette P VeVi + E VeAzVi – Polmoni P Ve + E (Is) VeArVi – Fegato P Ve + E VeVi – Chakra minori gambe e braccia P + E Vi. Somatizzazione: radicato disamore per se stessi, sensazione acuta di non valere e di non appartenere, sensi di colpa sessuali. Allergie cutanee Reazione anomala verso determinate sostanze (allergeni). PA Ve – Ajna P + E VeVi – Solare a. e p. P VeAr + E VeAr – Splenici P Vi + E Bi – Base P Ve Ar + E Ro – Sulle zone corporee affette P VeAr + E VeArRo (VeVi se sopra al diaframma) – Polmoni P Ve + E (Is) VeArRo – Fegato P + E VeAr. Somatizzazione: in genere tutte le allergie somatizzano problemi della sfera sessuale (difficoltà ad accettare il rapporto) e riproduttiva, nonché aggressività e tendenza a manipolare chi sta vicino. Allergie respiratorie Reazione anomala verso determinate sostanze (allergeni). PA Ve – Ajna P + E VeVi – Chakra orecchie P + E VeVi – Gola princ. P VeVi + E VeAzVi – Gola sec. P + E VeVi – Cardiaco a. P VeVi – Cardiaco p. P + E VeVi – Solare a. e p. P + E VeAr – Splenici P Ve + E Bi – Base P VeAr + E Ro – Collo P + E Ve – Polmoni P Ve + E (Is) VeAzVi. Somatizzazione: in genere tutte le allergie somatizzano problemi della sfera sessuale (difficoltà ad accettare il rapporto) e riproduttiva, nonché aggressività e tendenza a manipolare chi sta vicino. Alopecia vedi Capelli radi, calvizie. Alzheimer Degenerazione progressiva e atrofia delle cellule cerebrali, che origina forme di demenza senile. PA Ve – Corona P VeVi + E Or – Nuca P VeVi + E Or – Fronte P VeVi + E Or – Ajna P VeVi + E Or – Pineale P VeVi + E VE – Ipofisi P VeVi + E VE – Tempie P VeVi – Gola princ. P VeVi + E VeVi – Card. a. P VeVi – Cardiaco p. P VeVi + E Ve (At) Vi – Solare a. e p. P VeVi + E VeAzVi – Splenici P Vi – Ombelico P Ve – Ming Men P VeVi – Sacrale P VeVi – Base P VeVi + E Bi – Emisferi cerebrali P VeVi + E Or – Polmoni P Ve + E (Is) VeAzVi – Colonna vertebrale P Ve. Somatizzazione: senso di obsolescenza, rifiuto della realtà, profonda rabbia e senso di vendetta. Amenorrea vedi Mestruo irregolare. Amnesia vedi Memoria labile. Anemia Riduzione dei globuli rossi e/o deficienza di emoglobina. PA Ve – Ajna P VeVi + E VeVi – Cardiaco a. P Ve – Cardiaco p. P Ve + E (Is) VeRo – Solare a. e p. P + E VeVi – Splenici P Ve + E VeVi – Ombelico P Ve + E VeRo – Base P VeAr + E Ro – Chakra mani e piedi P Ve + E Ro – Addome P Ve – Fegato P + E VeVi. 127
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Somatizzazione: negarsi la pienezza della vita, “chiudere la saracinesca”, ristrettezza mentale. Apparato riproduttivo PA Ve – Corona P + E VeVi – Nuca P + E VeVi – Ajna P + E VeVi – Gola princ. P + E VeVi – Cardiaco a. P VeVi – Cardiaco p. P VeVi + E (At) VeVi – Solare a. e p. P VeVi + E VeAzVi – Ombelico P Ve + E Ro – Sacrale P VeAr + E VeArRo – Base P Ve + E Ro. Apparato urinario PA Ve – Gola princ. P + E VeVi – Solare a. e p. P VeVi + E VeAzVi – Ombelico P Ve + E Bi – Ming Men P Ve – Sacrale P + E VeAr – Base P VeAr + E Bi – Basso addome P Ve – Uretere, vescica, reni P VeAr + E Ve. Appendicite acuta Infiammazione dell’appendice cecale. PA Ve – Corona, nuca, ajna, fronte e gola P + E VeVi – Solare a. e p. P VeVi + E VeAzVi – Splenici P Ve + E VeVi – Ombelico P Ve + E VeAzVi – Base P Ve – Addome + appendice P VeVi + E VeAzVi – Polmoni P Ve + E (Is) VeAr – Fegato P + E VeVi – Chakra mani + piedi P Ve + E Vi – Iniziare con 3 trattamenti al giorno. Somatizzazione: non permettersi di accettare la gioia e la paura delle emozioni. Appendicite cronica PA Ve – Solare a. e p. P VeVi + E VeAzVi – Ombelico P Ve + E VeAzVi – Su appendice P Ve + E VeAzVi. Aritmia cardiaca Pa Ve – Corona, fronte e ajna P + E VeVi – Gola princ. + sec. P VeVi + E VeAzVi – Solare a. e p. P VeVi + E VeAzVi – Ombelico P Ve + E Ro – Base P VeAr + E Ro sul cuore P + E VeAzVi – Fegato P VeVi – Evitare stress. Arteriosclerosi Indurimento degenerativo delle arterie con riduzione del flusso sanguigno. PA Ve – Corona, nuca, fronte e ajna P + E VeVi – Mascelle P + E VeVi – Gola princ. e sec. P VeVi + E VeVi – Cardiaco a. P VeVi – Cardiaco p. P Ve + E VeRo – Solare a. e p. P VeVi + E VeAzVi – Ombelico P Ve + E Ro – Sacrale e base P VeAr + E Ro – Polmoni P Ve + E (Is) VeArRo – Fegato P VeVi – Chakra mani e piedi P VeAr + E Ro. Somatizzazione: rigidità di pensiero, rifiuto di sostituire vecchi schemi, non amore. Artrite e reumatismi (in generale) Processi infiammatori che colpiscono le articolazioni, i muscoli, i tendini e le ossa (reumatismo). PA Ve – Solare a. P VeVi + E VeAzVi – Solare p P VeVi + E VeAzVi – Splenici P Ve + E VeVi – Ombelico P VeAr + E Ro – Base P VeAr + E Ro – Su zone corporee affette P VeAr + E VeAzVi (Az “lubrifica”) – Fegato P VeAr – Milza P VeVi. Somatizzazione: schemi di pensiero superati, rifiuto ad “andare avanti”; rabbia repressa. Artrite reumatoide e deformante PA Ve – Corona, nuca, fronte e ajna P + E VeVi – Gola princ. P + E VeVi – Cardiaco a. P VeVi – Cardiaco p. P + E VeVi – Solare a. e p. P VeVi + E VeAzVi – Splenici P Ve + E Bi – Ombelico P VeAr + E Ro – Base P VeAr + E Ro – Su zone corporee affette P VeAr + E VeAzVi (Az lubrifica) – Timo E Bi – Chakra mani e piedi E Ro. Ascesso Raccolta di pus circoscritta in una specie di sacca (parete connettivale). 128
9. Elenco alfabetico delle patologie e relativi protocolli di Ki Therapy
Gola princ. P + E VeVi – Splenici P VeVi + E Vi – Cardiaco a. P VeVi – Cardiaco p. P VeVi + E (At) VE – Timo E Bi – Solare a. e p. P + E VeVi – Base P VeAr + E Ro – Zona corporea P VeAr (o VeVi se sopra al diaframma) + E (At) Ro (oppure Vi, se sopra al diaframma). Somatizzazione: l’infezione rivela sempre un conflitto interiore e, talvolta, il trattenere tossine psichiche (emozioni + pensieri negativi) e ristagno di schemi obsoleti. Asma Forma morbosa di difficoltà di respiro e senso di soffocamento. PA Ve – Ajna P Ve + E VeVi – Gola princ. e sec. P Ve + E (Is) VeRo – Cardiaco a. P VeVi – Cardiaco p. P VeVi + E Ve (At) Vi – Solare a. e p. P VeVi + E VeVi – Base P VeAr + E Ro – Chakra mani + piedi P VeAr + E Ro – Polmoni P (Is) VeAr + E (Is) VeArRo – Fegato P VeVi. Somatizzazione: paura del conflitto, sentirsi “accerchiati”, incapacità di dare, aggressività subdola che si esprime nel condizionamento dell’ambiente circostante. Assimilazione (problemi di) PA Ve – Corona, nuca, fronte, ajna e gola princ. P + E VeVi – Solare a. P + E VeVi – Ombelico P + E VeVi – Base P VeAr + E Ro. Atassia Disturbo della coordinazione dei movimenti volontari, causato da lesioni neurologiche che coinvolgono la corteccia cerebrale, il cervelletto, o il labirinto dell’orecchio. PA VeVi1 – Corona e fronte: P VeVi + E VE2 – Orecchie P VeVi + E Or2 – Ajna e nuca: P VeVi + E Or2Az – Mandibole P + E VeVi – Emisferi cerebrali: P + E VeAzVi2 – Pineale P VeVi + E VE – Pituitaria P VeVi + E VE2 – Gola princ. P VeVi + E VE – Cardiaco a. P VeVi – Cardiaco p. P VeVi + E Ve (At) Vi – Solare a. e p. P VeVi + E VE – Splenici P VeVi – Ombelico P VeAr + E Bi – Base P VeAr + E Ro. 1 Controllare se, facendo lo scanning, la percezione dell’aura eterica non suggerisca l’idea di una specie di paratia vetrosa, una cortina semicristallina, che di fatto impedisce il ricambio energetico (le congestioni non sono espulse e il prana fresco non può essere immesso). 2 Immaginare che la proiezione si diffonda al sistema nervoso. Autoimmunopatia Anomala reattività dell’organismo verso cellule o parti dei suoi stessi tessuti. PA Ve – Corona P + E VeVi – Pineale P + E VeVi – Ajna e gola princ. P + E VeVi – Cardiaco a. P VeVi – Cardiaco p. P + E VeVi – Solare a. e p. P VeAr + E AzVeAr – Splenici P Ve + E VeVi – Ming Men P Ve – Base P VeAr + P Ro – Polmoni P Ve + E (Is) VeArRo – Fegato P VeAr – Reni P VeAr + E Ro – Chakra mani e piedi P VeAr + E Ro. Avvelenamento da cibo PA Ve – Solare a. e p. P VeAr + E Ve e Az (proiettati insieme) – Ombelico P VeAr + E Ve e Az (proiettati insieme) – Su addome P VeAr + E Ve e Az (proiettati insieme). Blocco cardiaco Difettosa propagazione dello stimolo cardiaco. PA Ve – Corona, fronte, ajna e gola princ. P + E VeVi – Cardiaco a. P Ve – Cardiaco p. P Ve + E Vi – Solare a. P VeVi + E VeAzVi – Solare p. P VeVi + E VeAzVi – Ombelico e base P VeAr + E Bi – Sull’organo cuore P Ve + E Ve (Is) Ro – Fegato P VeVi. 129
In questo libro vengono trattate quelle tecniche di guarigione che in-
Angelo Balladori, come molti, ha
tervengono sui piani sottili, proprio là dove si originano squilibri e
iniziato il cammino con il Reiki, di-
malattie.
venendo Reiki master nel 2000 e Ka-
Dopo una chiara spiegazione sui principi universali dell’energia, sulla fisiologia del corpo energetico, sui principi di guarigione eterico-fisica ed eterico-psichica, il lettore è accompagnato in esercizi di percezione dell’energia fino a trattamenti di pulizia dell’aura, di riequilibrio
runa-Reiki® master nel 2001, direttamente dalle mani di William L. Rand. Nel 1993 sboccia irresistibile l’amore
dei chakra e tecniche avanzate per le varie patologie fisiche e i più
per i cristalli e le pietre; nel 1998 la
diversi disturbi psichici. Il tutto accompagnato da numerosi esercizi di
Piemme pubblica il suo libro Guarire
visualizzazione e meditazione.
con i cristalli.
Nella Seconda parte si forniscono approfondimenti atti a velocizzare e
Assolutamente determinante e forma-
a rendere più incisiva la terapia. A conclusione di questa sono elencati
tivo l’incontro con Master Choa Kok
in ordine alfabetico più di duecento, tra disturbi e malattie, ciascuno con un protocollo di interventi di terapia vibrazionale. Nella Terza parte si affrontano i disturbi che si manifestano sul piano prettamente psichico.
Sui e la sua scuola, che comprende innanzi tutto la disciplina terapeutica nota come Pranic Healing, oltre a
Nella Quarta parte sono illustrate varie modalità per proteggersi da
varie altre discipline formative come
influenze psichiche negative esterne; questa parte fornirà essenzial-
la “Kriyashakti” (l’arte della materia-
mente tecniche per creare “bolle”, “scudi” e altri artifici energetici
lizzazione), che l’autore ha intuitiva-
per schermarci da negatività di vario genere e provenienza.
mente elaborato coniugando l’energia
L’energia segue il pensiero, dunque l’intenzione e l’attitudine del te-
di gruppo con il potere moltiplicatore
rapeuta sono fondamentali. Il frequente invito all’autotrattamento porta chi lo compie a sperimentare su di sé le tecniche e contemporaneamente fa comprendere la necessità di un equilibrio e una pulizia energetica del terapeuta stesso.
del cristallo di quarzo. Tiene seminari di Cristalloterapia, di Ki Therapy e di Karuna-Reiki®. Ha scritto Tecniche di Cristalloterapia (Edizioni Enea).
In allegato un CD audio con alcune meditazioni guidate dalla dott.ssa Catia Trevisani.
ISBN 978-88-95572-49-9
EDIZIONI
24,00 € 9 788895 572499
www.edizionienea.it www.scuolasimo.it