L'Informatore Marittimo speciale Natale

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speciale

numero 6 | Novembre/Dicembre 2014

ANNO XXX

Fratelli Cosulich AGENTI MARITTIMI STAZIONE MARTTIMA NAPOLI

MENSILE INDIPENDENTE A DIFFUSIONE NAZIONALE DI INFORMAZIONI DEI TRASPORTI MARITTIMI

L’Italia regala 6,4 miliardi di euro ai porti del Nord Europa

Parte la corsa alle crociere in Cina. Fincantieri in pole position

Trasporti internazionali 2015, l’outlook di S&P

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spedizione in abbonamento postale 45% art. 2 comma 20/B legge 662/96 Filiale di Napoli

Palumbo Group chiude in bellezza un 2014 ricco di soddisfazioni

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SPECIALE

SPECIALE

Palumbo Group chiude in bellezza un 2014 ricco di soddisfazioni

L’Italia regala 6,4 miliardi di euro ai porti del Nord Europa

Accordo nell’innovativo settore GNL. Quest’anno anche l’acquisizione di un cantiere a Marsiglia e i riconoscimenti per i super yatch

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n 2014 ricco di avvenimenti importanti quello del Gruppo Palumbo che vede crescere il suo network tra acquisizioni, riconoscimenti prestigiosi e accordi innovativi. A riprova di una realtà imprenditoriale estremamente dinamica e in grado di ottenere risultati di eccellenza in un percorso di diversificazione e ottimizzazione dell’offerta che partendo dalle banchine di Napoli si è posta al centro di una rete a vocazione mediterranea. Va in questa direzione, ad esempio, il recente accordo siglato dal cantiere maltese del Gruppo e GTT (Gaztransport & Technigaz), la società francese specializzata nel settore della progettazione di membrane di contenimento per il trasporto e lo stoccaggio di GNL (Gas Naturale Liquefatto). In particolare, il Technical Service Agreement prevede, per il personale Palumbo, una formazione specifica, effettuata da esperti GTT, e servizi di consulenza per la messa a punto di ogni operazione di manutenzione. In questo modo il branch maltese acquisirà tutte le competenze necessarie per la manutenzione dei sistemi GTT durante le operazioni in bacino di carenaggio. “Il settore del gas – ha spiegato il direttore commerciale del Gruppo, Raffaele Palumbo – è uno dei più promettenti e attivi nel settore dell’energia, ma in risposta a una

L’INFORMATORE MARITTIMO MENSILE INDIPENDENTE MARITTIMO DEL MEZZOGIORNO

Fondatore Luigi SCOTTO PAGLIARA Direttore Responsabile Catello SCOTTO PAGLIARA Vice Direttore Giovanni GRANDE Redazione Alessandro CERRI Mario Esposito Giuseppe SEPE Vincenzo Bustelli Umbeto Mese Direzione Piazzale Immacolatella Nuova, 5 80133 Napoli int. Porto Tel/fax: 0815519187 E mail. Napoli13@katamail.com Amm. e Pubblicità Via Caravaggio, 4-80011 Acerra (NA) Tel/fax: 0815519187 E mail. Jarod66@katamail.com Registrato Tribunale di Napoli N. 3451 del 26/09/1985 Registro Nazionale della Stampa N. 9612 Spedizione Abbonamento Postale 45% art. 2 comma 20/B legge 662/96 Filiale di Napoli Composizione e Stampa Alfa Grafica srl - San Sebastiano al Vesuvio (NA)

900mila container di merce destinata al mercato interno persi ogni anno

di Alessandro Cerri

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Al cento Antoni Palumbo con gli operai durante il discorso di fine anno

domanda crescente in molte regioni, l’Europa rimane attualmente in bilico tra una crisi economica e la speranza che la domanda di LNG cresca. Nonostante questa situazione di incertezza Palumbo Malta Shipyard ha compiuto un notevole passo avanti in questo mercato ricevendo formalmente l’autorizzazione da GTT ad operare nella manutenzione e nella riparazione delle membrane di contenimento per le tank LNG”. Un’altra freccia in un carnet di servizi che, attraverso gli anni, ha permesso di coprire l’intera gamma di esigenze per tutti i tipi di nave. “Negli ultimi anni – conferma Raffaele Palumbo – abbiamo acquisito una specializzazione nel settore Offshore come piattaforme petrolifere e navi a supporto”. Un traguardo raggiunto grazie a scelte ponderate e alla capacità di fronteggiare le richieste del mercato attraverso competenza, professionalità e competitività. “La riparazione continua ad essere l’attività principale ma il nostro obiettivo è anche quello di diventare un partner strategico nel Mediterraneo per il settore gas, migliorando l’offerta nei confronti degli armatori,” continua. “Auspico che nei prossimi anni, l’Italia ed altri paesi possano allinearsi a quelli del Nord Europa effettuando investimenti nella portualità dando la possibilità agli armatori di poter scegliere la propulsione delle loro navi con sistemi meno inquinanti ed economicamente più convenienti come quelli ad LNG”. Ma le buone notizie

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del 2014 non si fermano qui. L’anno si era aperto con l’acquisizione dell’International Technic Marine (ITM) a Marsiglia, operazione che ha permesso a Palumbo Group di “coprire” l’area del Mediterraneo Nord Occidentale. Palumbo Marsiglia Superyachts ITM, questo il nuovo nome del cantiere, si estende su una superficie di circa 12 mila metri quadri ed è dotato di 4 quattro grandi bacini di carenaggio da 80 fino a 126 metri, ormeggio cabina di verniciatura galleggiante di circa 95m e più di 300 metri di banchine per riparazioni all’ormeggio. La struttura, una delle più grandi del Mediterraneo interamente dedicata ai superyacht, viene a configurarsi come un centro di eccellenza del refit e anche un ulteriore punto assistenza post-vendita per i clienti di Columbus Yachts, il brand delle nuove costruzioni della compagine partenopea. Con questa acquisizione Palumbo si trova così a gestire una piattaforma estesa comprendente quattordici bacini di carenaggio (6 di loro completamente dedicati ai superyacht), dai 40 metri fino ad un massimo di 360 metri di lunghezza, più di un chilometro di banchine ed un’area operativa che copre circa 520.000 metri quadrati. Il tutto distribuito tra Napoli, Messina, Malta e, da quest’anno, anche Marsiglia. Non avaro di soddisfazioni anche l’impegno nella costruzione di superyacht con l’assegnazione di tre ShowBoats Design Award 2014 per il

nuovo yatch da 40 m cui si è aggiunto in marzo anche l’UIM Environmental Award 2013. Alla base dei riconoscimenti le innovative soluzioni adottate a bordo, come il propulsore ibrido, l’armonia tra il design interno ed esterno (frutto della collaborazione tra Palumbo Group, Hydro Tec Studio e Hot Lab Studio), le soluzioni per gli interni con l’utilizzo di materiali ecosostenibili. Progettato appositamente su richiesta dell’armatore per garantire un minor impatto ambientale Columbus 40S Hybrid offre la possibilità di aggiungere due motori elettrici a quelli principali, con una riduzione significativa sia del consumo di carburante sia dei costi di manutenzione, per non parlare delle ulteriori notevoli riduzioni di emissioni di SOx e NOx. Proprio per il valore del sistema ibrido classificato RINA, lo yacht, con la notazione di classe aggiuntiva “Hybrid Propulsion” insieme alla “Green Star Plus Platinum”, diventa rappresentativo dei concetti di innovazione, rispetto per l’ambiente ed efficienza energetica. “L’intero progetto – spiega Palumbo Group – è stato sviluppato intorno ad un obiettivo principale: costruire un yacht veloce e sportivo e al tempo stesso in grado di garantire lo stesso livello di eleganza e comfort di un megayacht, con ampi volumi interni ma senza compromettere le linee esterne che restano eleganti e slanciate”.

gni anno circa 900mila contenitori di merce destinata al mercato italiano (valore complessivo stimato: circa 27 miliardi di euro) prende la via dei porti del Nord Europa. Con un mancato introito per l’Italia pari a circa 6,4 miliardi di euro, di cui oltre il 60% destinato allo Stato (dazi doganali e IVA) e un indotto economico non attivato per il tessuto imprenditoriale del Paese di ulteriori 5,5 miliardi di euro. È quanto risulta da uno studio di Fedespedi (Federazione Nazionale delle Imprese di Spedizioni Internazionali) basato su varie fonti, tra le quali il Piano Nazionale della Logistica, il Libro Bianco dei Trasporti e la Cassa Depositi e Prestiti, che assumono un valore compreso tra i 500 mila e i 2 milioni di contenitori. Secondo Fedespedi tale situazione è dovuta principalmente all’eccesso di burocrazia che caratterizza le procedure di importazione di una merce nel nostro Paese, dove possono essere effettuate ancora fino a 17 tipologie di controllo e possono intervenire fino a 5 Ministeri. La ricerca ha evidenziato come per ogni contenitore da 20 piedi importato nei porti del Nord Europa, attribuendo alla merce trasportata un valore economico medio-basso di 30mila euro, il mancato introito per il sistema Paese sia di circa 7.100 euro. Tale valore si ottiene sommando le numerose voci di costo che intervengono nell’importazione in un porto italiano di un contenitore di tali dimensioni: dazi doganali e IVA destinati all’Erario, tasse portuali, costi legati all’attività di agenzie marittime, terminal portuali, spedizionieri e autotrasportatori, ed infine indotto bancario riguardante le operazioni di importazione. Moltiplicando il mancato introito per ogni singolo contenitore (circa 7.100 euro) per i circa 900 mila contenitori stimati, si ottengono i circa 6,4 miliardi di euro di mancati introiti complessivi per il sistema Paese evidenziati dalla ricerca. Inoltre, secondo lo studio di Fedespedi importare in Italia tali contenitori genererebbe un indotto economico per il tessuto imprenditoriale del Paese di ulteriori 5,5 miliardi di euro, risultato ottenuto applicando il moltiplicatore del reddito del cluster marittimo (2,37), al valore dei potenziali nuovi ricavi che tale operazione porterebbe al mon-

do delle imprese (circa 2,34 miliardi di euro). “Risulta chiaro – ha affermato Piero Lazzeri, presidente di Fedespedi – che solo una azione congiunta del mondo imprenditoriale, del governo e della pubblica amministrazione, possa ridare credibilità all’intero sistema e convincere quelle aziende che oggi preferiscono importare tramite i porti del Nord Europa beni che saranno poi distribuiti e venduti nel nostro territorio, a ritornare a dare fiducia al sistema dei porti italiani’’.

Lazzeri ha spiegato che per far questo è necessario che alcune delle sue strutture portanti, tra cui Autorità portuali, porti, aeroporti e retroporti e gli ingranaggi organizzativi, tra cui la normativa di settore e la Pubblica amministrazione, siano messe nella condizione di poter lavorare al meglio per confrontarsi su scala internazionale con i sistemi logistici delle altre nazioni. Il nostro Paese deve inoltre poter contare su un’applicazione omogenea del diritto europeo, vanno eliminate le storture per le quali oggi le imprese

italiane si vedono penalizzate da una lettura ed applicazione del diritto comunitario che genera un vero e proprio gap competitivo. Tale stortura dispositiva incrementa lo spread logistico tra l’Italia ed il resto d’Europa ed il conto salato lo pagano le imprese con fallimenti e chiusure. “Come Fedespedi – ha aggiunto Lazzeri - da tempo sottolineiamo l’importanza di una decisa azione di snellimento burocratico e di semplificazione normativa degli adempimenti legati all’import/export per incrementare i volumi di merce movimentata dai porti nazionali. Tra gli interventi prioritari da attuare rientrano una concreta riforma del sistema portuale che dia alle Autorità portuali una reale autonomia finanziaria, la piena e totale attivazione su scala nazionale dello Sportello Unico Doganale e del cosiddetto sistema di preclearing e l’istituzione di un Testo Unico, oggi mancante, che riunisca – ha concluso il presidente di Fedespedi - tutte le norme di importazione ed esportazione di una merce definendone, a livello nazionale, interpretazione ed ambiti di applicazione”.

La Consulta degli operatori portuali si fa in due Sotto osservazione costante tutti i passaggi del Grande Progetto. La priorità? Il dragaggio

di Giovanni Grande

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li operatori portuali controlleranno più da vicino l’andamento dello scalo napoletano. La Consulta delle Associazioni di categoria (Accsea, Ancdem, Assoagenti, Assologistica, Assospena, Confitarma, Consiglio Nazionale Spedizionieri Doganali, Consiglio Territoriale Spedizionieri Doganali, Fedarlinea) ha deciso di dividersi i compiti costituendo due gruppi che si occuperanno rispettivamente dell’area commerciale ad est e dell’area monumentale a ovest dello scalo. Scopo primario della nuova articolazione saranno il monitoraggio puntuale dell’avanzamento delle opere previste dal Grande Progetto Porto, la definizione di proposte per migliorare la pianificazione strategica, il “controllo rigoroso” affinché sia realizzato l’interramento della linea ferroviaria (Napoli Traccia) previsto dal Piano di Azione Coesione, per un potenziamento dei collegamenti con gli interporti e con la rete su ferro. “La nascita della Consulta delle Associazioni degli Operatori Portuali – spiega il presidente degli agenti marittimi, Andrea Mastellone – risponde ad un

obiettivo preciso: mettere insieme sotto l’ombrello delle due principali associazioni, Unione Industriali e Confcommercio, una filiera produttiva interessata alla valorizzazione della risorsa porto”. Combattendo anche i luoghi comuni attorno alla crisi inesorabile del porto. “Tutto sommato – sottolinea Mastellone – i traffici nel loro complesso stanno tenendo. È principalmente sul settore container, con tutti i ritardi accumulati negli anni nell’adeguamento delle infrastrutture, in primis l’escavo dei fondali, che si stanno scaricando le maggiori difficoltà”. Ed è proprio sulla tempistica di quest’intervento che la Consulta porrà maggior attenzione. Dopo il via libera da parte dei Lavori Pubblici ad aprile e quello del Ministero dell’Ambiente ad ottobre, il Commissario dell’Ap, Francesco Karrer, ha indicato nell’inizio del 2015 la data di partenza del relativo bando. Fermo restando le numerose prescrizioni contenute nel decreto ministeriale. Una lunga serie di indicazioni – dalla caratterizzazione dei sedimenti all’accurata misurazione della “permeabilità del tufo giallo napoletano” (tale è il materiale della cassa di colmata che ospiterà i materiali dragati) – che per Karrer rientrano nel novero delle criticità “che appartengono ad ogni decreto ambientale di questo tipo”.

Stando così la situazione la Consulta ha preso atto dell’avvio operativo del Grande Progetto. Al varo dei primi due bandi per un importo complessivo di 53 milioni e 600 mila euro, per il ‘riassetto dei collegamenti stradali e ferroviari interni’ e per il ‘completamento della rete fognaria’, dovrebbe fare seguito quello degli altri sette già cantierabili per ulteriori cento milioni. Da qui l’impegno ad una verifica periodica dei passaggi tecnico procedurali affinchè tutte le scadenze siano rispettate, “atteso che l’effettuazione del dragaggio è assolutamente necessaria anche ai fini della realizzazione del nuovo Terminal di Levante”.

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SPECIALE

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Autostrade del Mare, l’Ue a sostegno dell’asse Venezia-Grecia Chiuso il progetto Adriamos, 12 milioni dall’Ue

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e autostrade del mare per lo sviluppo della portualità euromediterranea, italiana e dell’Alto Adriatico non possono prescindere dal ruolo di Venezia che, in virtù di una storia millenaria costruita proprio sulle rotte di collegamento con l’Oriente, conserva ancora oggi un legame intenso con i porti greci (in particolar modo di Patrasso e Igoumenitsa). In vista del previsto aumento (+16%) della movimentazione dei beni di consumo, agroalimentare, beni industriali e materie prime nei mercati intra-europei tra oggi e il 2020 (dati MDS Transmodal) nasce l’esigenza di una portualità efficiente, il cui potenziamento sia sostenuto dall’azione concreta dell’Ue in direzione di una progettualità “ad alto valore aggiunto”. È in questo quadro di che alla presenza del Coordinatore Europeo per le Autostrade del Mare, Brian Simpson, e del Presidente di Rete Autostrade Mediterranee Spa, Antonio Cancian si è tenuto a Venezia l’evento conclusivo del Progetto Adriamos. Un piano che ha messo a disposizione 12 milioni di euro sull’asse con la Grecia permettendo la realizzazione di uno dei terminal più efficienti e avvenieristici del Mediterraneo dedicato alle Autostrade del Mare e operativo già da maggio 2014 a Fusina (Marghera). Il terminal, frutto di un investimento pubblico-privato di circa 250 milioni di euro, di cui solo 37 a carico del settore pubblico (suddivisi fra finanziamento dell’Autorità Portuale, del Governo Italiano, dell’Unione europea e della Regione del Veneto) e 80 a carico di Venice Ro-Port Mos (la società che ha costruito e ora gestisce il terminal in concessione) può ospitare 4 traghetti contemporaneamente ed offrire, in virtù di eccellenti collegamenti stradali e ferroviari, servizi logistici di primordine. Nei primi sei mesi di operatività il terminal ha movimentato oltre 18 mila veicoli e 42 mila passeggeri raggiungendo importanti performance in

termini di efficienza (carico/scarico di ogni nave in una sola ora). Per il porto greco di Igoumenitsa sono invece stati realizzati gli studi preliminari per la realizzazione di un polo logistico (interporto) i cui benefici si trasformeranno in nuove rotte e nuovi traffici tra i due Paesi. “Per i porti italiani – ha spiegato Antonio Cancian, Presidente di Rete Autostrade Mediterranee Spa – la sfida è duplice: inserirsi nei corridoi multi modali europei adeguando le infrastrutture di raccordo ferro-gomma-acqua e sviluppare servizi logistici avanzati a vantaggio del tessuto produttivo del territorio, imponendosi come veri e propri driver di crescita. RAM, come braccio operativo del Ministero delle Infrastrutture, intende raccogliere questa sfida, operando come trait d’union tra le disponibilità espresse dai programmi di finanziamento europei e lo sviluppo di programmi chiari e condivisi per il rilancio della competitività della portualià italiana”. Progetto alla mano, gli obiettivi strategici raggiunti grazie ad ADRIAMOS riguardano la riduzione della congestione spostando parte del traffico merci dalla strada al mare; la raziona-

lizzazione dei flussi delle merci grazie a una migliore logistica; il miglioramento dell’interoperabilità e della co-modalità; una maggiore qualità del traffico e implementazione dell’integrazione della catena logistica: meno inquinamento e migliori performance di trasporto. “Concludiamo un importante progetto che ha consentito di collegare il sud dell’Europa, l’Italia e la Grecia, un progetto che trova la sua eccellenza nella capacità di tagliare i tempi di collegamento tra i mercati e consentire a merci e persone di poter scegliere anche la

via del mare, oltre alla strada, per potersi spostare agevolmente. Per il futuro guardiamo con interesse a tutta l’area del Mediterraneo, oltre che all’Adriatico, per capire come possiamo contribuire a sviluppare nuovi progetti e stimolare investimenti. A febbraio chiuderemo la prossima call per nuovi progetti, abbiamo un budget a disposizione di 300 milioni di euro da investire per i prossimi tre anni”, ha dichiarato Brian Simpson Coordinatore Europeo per le Autostrade del Mare.

RINA Services acquista Hayes Stuart, compagnia di ispezione navale di Montréal

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INA Services ha acquisito una quota maggioritaria di Hayes Stuart, azienda di ispezioni navali che ha sede a Montréal. Hayes Stuart, pur mantenendo il suo marchio, opererà come una società del gruppo RINA in modo da creare utili sinergie nel mercato navale canadese in continua crescita. L’acquisizione riflette la strategia di gruppo del RINA di svilupparsi, individuando compagnie ad alto potenziale e competenze che permettano l’entrata in nuovi mercati e consolidando il posizionamento in un settore trainante come il navale. Hayes Stuart ha uffici a Montréal, Toronto, Quebec City e Halifax e impiega una quindicina di ispettori navali. Offre una gamma di servizi marittimi tra cui: ispezioni di scafo e macchinari, condition surveys, verifiche di marine operation, ispezioni su carichi e combustibile e analisi di rischio. La società appena acquisita dal Gruppo ha fatturato nel 2013 circa 1,6 milioni di Euro.

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SPECIALE

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Arriva anche a Napoli lo sdoganamento delle merci via mare

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on l’applicazione delle relative disposizioni, a partire dal 1 maggio 2016, il regolamento CE n.450/08 comporterà l’armonizzazione a livello europeo dei servizi di rappresentanza doganale. In parole povere, sorgerà una sorta di “mercato delle dogane” in cui l’efficienza delle prestazioni determinerà il successo o meno di un sistema; con le conseguenze tipiche delle liberalizzazioDa sinistra: Giulio Planera, Francesco Karrer, e l’Ammiraglio Antonio Basile ni. “La merce sbarcata a Napoli, ad esempio, potrebbe essere trattata da quel “deficit di tempistica” che sul uscita incidendo sulla competitività un operatore olandese,” ammonisce lato infrastrutturale sta facendo vi- complessiva del sistema”. Domenico De Crescenzo, presidente vere al porto uno dei suoi periodi più Un’accelerazione in direzione della del Consiglio compartimentale degli drammatici. semplificazione resa possibile dalla spedizionieri doganali della città par- Integrato nell’offerta del cosiddetto stretta collaborazione della Capitanetenopea. Sportello Unico Doganale, il pre-clea- ria di porto, cui spetta il ruolo di moUn paradosso che per non avverarsi ring o “sdoganamento in mare” si arti- nitorare la nave. “Il Corpo – sottolinea richiede un drastico adeguamento. A cola in una successione precisa di fasi l’Ammiraglio Basile – metterà a dispomolteplici livelli. Un “cambio di pas- che permettono all’operatore di anti- sizione di un settore squisitamente so” in grado di agire sulla dotazione cipare la presentazione della dichia- economico e dei relativi operatori, infrastrutturale, le procedure ammi- razione doganale, trasmettendola strumenti e procedure sinora adottanistrative e burocratiche: l’abito men- prima dell’arrivo della nave in banchitale stesso degli operatori. “Portare na. Schematicamente: invio del maniavanti – sintetizza Giovanni De Mari, festo di carico, monitoraggio da parte s.r.l. presidente degli spedizionieri italiani della Capitaneria di porto, via libera – una politica doganale finora assen- della Dogana. Un percorso che non te”. escludendo le analisi dei rischi rende Essenziale, soprattutto, poter contare possibile alla merce l’arrivo a destinasu strumenti capaci di influire sulle zione finale, non appena concluse le variabili che determinano l’efficien- operazioni di sbarco, con un notevole za e con essa le direttrici dei traffici: abbattimento dei tempi. “A La Spezia tempo e costi. Da questo punto di vi- – spiega il responsabile dell’Ufficio sta l’avvio delle procedure di pre-cle- delle dogane Napoli 1, Giulio Planera aring nel porto di Napoli, che si mette – l’introduzione del sistema ha portain scia di quella manciata di scali in cui to ad una riduzione media da 4 gioni te per la sicurezza in mare. Il segnale il servizio è già attivo, rappresenta un e mezzo a tre mentre a Genova si è della nave che richiederà il servizio, in 80133 IntroduNapoli - Via Melisurgo, 4 elemento non trascurabile. passati da cinque a quattro. A Napoli pratica, sarà agganciata non appena Tel. 081 5512529 Pbx - Telefax 081 5519786 cendo un fattore capace di colmare interesserà circa l’80% della merce in entrata nelle acque del Mediterraneo

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per verificare che il normale tragitto che dovrebbe portarla in porto non sia interrotto da alcun tipo di evento”. Strumento che facilita la movimentazione del carico, anziché la sua permanenza sui piazzali, lo “sdoganamento in mare” presuppone anche una diversa utilizzazione delle infrastrutture. In questo rispondendo a un percorso che, afferma il commissario dell’Ap di Napoli, Francesco Karrer, “attraverso l’informatizzazione degli impianti fisici giunge all’infostruttura”. Intersecandosi con quel processo di efficientamento che a Napoli sembra trovare ostacoli insormontabili; in previsione di un orizzonte che lascia intravvedere un “mercato delle procedure di rilascio”, risponde infatti alla parola d’ordine della “disintermediazione”. “In attesa di adeguamenti strutturali e infrastrutturali per loro natura lunghi e costosi – conclude Karrer – l’efficienza sarà determinata dall’integrazione delle funzioni. Il pre-clearing aggiunge maggiore offerta, espande la dotazione già esistente”.

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NAME (BUILDING YEAR - MAN ENG. BHP - BOLLARD PULL TONNES/DEAD-WEIGHT SALV. TUG ANACAPRI (2002-4400-52 SALV. TUG ARMANDO DE DOMENICO (2000-5300-70) SALV. TUG GALESUS (1992-3752-44) ESCORT SALV.TUG CAPO S. VITO (2011-5550-75) ESCORT SALV.TUG CHERADI (2009-5550-75) ESCORT SALV.TUG DRITTO (2010-5550-75) SALV. TUG GUARRACINO (2002-4400-52) SALV. TUG MAGNA GRECIA (2000-5300-70) SALV. TUG MASTINO (1985-3086-42) SALV. TUG PUNTA ALICE (1981-2205-36) SALV. TUG PUNTA CAMPANELLA (1992-3752-44) SALV. TUG PUNTA RONDINELLA (1983-2205-36)

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SPECIALE

SPECIALE

Parte la corsa alle crociere in Cina. Fincantieri in pole position

Crescono le possibilità e l’interesse dei gruppi occidentali per il settore turistico asiatico

di Giovanni Grande

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l raffreddamento dei tassi di crescita annuali (nel 2015 è previsto un +7,1%, peggior risultato degli ultimi 24 anni) sta inducendo la Cina ad una cauta apertura del mercato interno. La revisione annunciata in novembre da Pechino dei settori sottoposti a misure protezionistiche mira a rilanciare da una parte gli investimenti esteri dall’altra ad incrementare i consumi domestici. In quest’ottica un’importante sterzata è stata compiuta anche nei confronti dello sviluppo delle attività turistiche, in ragione di una gigantesca classe media sempre più propensa a spendere in viaggi; un’opportunità, anche per il settore crocieristico, in cui Fincantieri ha recentemente messo a segno un

Arnold Donald

colpo che potrebbe risultare di portata storica. Il Gruppo cantieristico italiano ha firmato due memorandum d’intesa, rispettivamente con Carnival Corporation e con China CSSC Holdings Limited, controllata di CSSC (China State Shipbuilding Corporation), il maggiore conglomerato di settore. L’obiettivo è quello di esplorare la possibilità di una joint venture nelle costruzioni navali nel settore cruise: in pratica, una collaborazione trilaterale senza precedenti per la realizzazione delle prime navi da crociera mai costruite nel Paese. Nel concreto, Fincantieri collaborerà con CSSC fornendo servizi specialistici e componentistica; Carnival, invece, contribuirà a creare una vision, la definizione e le specifiche per le navi che saranno realizzate in Asia. A supporto dell’operazione una serie di numeri che, come sempre avviene quando si parla di Pechino, assumono valori notevoli. L’incremento del potere d’acquisto e della domanda interna, stando alle previsioni del Ministero Cinese dei Trasporti, potrebbe portare il numero di passeggeri entro il 2020 a 4,5 milioni, facendo del “cele-

ste impero” il primo mercato in assoluto a livello mondiale. Stime che per le rotte asiatiche nel loro complesso trovano conferma in uno studio sulle prospettive del 2015 affidato da CLIA Southwest Asia e CLIA North Asia (i due nuovi organismi costituiti dall’associazione crocieristica internazionale Cruise Lines International Association) alla società di consulenza Chart Management Consultants. “Il prossimo anno – spiega Ann Sherry, presidente di CLIA Southwest Asia – vedremo 26 marchi crocieristici operare 52 navi in Asia, nove delle quali per tutto l’anno. Nel 2013 sono state realizzate 802 crociere Asia-Asia e nel 2015 ne vedremo 981. Ma ancora più impressionante è l’aumento della capacità determinata dal numero crescente di navi più grandi e più moderne messe in servizio. Lo scorso anno, nel 2013, la capacità delle crociere Asia-Asia era di 1,4 milioni di ospiti mentre il prossimo anno ci sarà spazio per 2,05 milioni, con una crescita annua del 19,5%. Oltre a tutto ciò, altri 115.360 ospiti potrebbero transitare in Asia nell’ambito di viaggi più lunghi, con un incremento annuo del 25% rispetto alla capacità di 73.616 ospiti del 2013”. In un mercato come quello cinese, orientato per ora solo alle rotte internazionali e soggetto ad una serie di

limitazioni (la navigazione domestica può essere coperta solo da compagnie nazionali; l’acquisto di una nave in un cantiere occidentale è soggetto a una sovrattassa del 30%; impossibilità ad operare con unità di seconda mano con più di 10 anni) il numero di turisti è in crescita esponenziale: 570 mila passeggeri nel 2013; 700 mila nel 2015; circa un milione previsti nel 2015. “Abbiamo lavorato approfonditamente per comprendere le ambizioni cinesi nel comparto crocieristico – sottolinea Arnold Donald, Amministratore delegato di Carnival Corporation – e oggi collaboriamo con due dei maggiori costruttori al mondo, Fincantieri e CSSC, per creare una realtà di primo piano che acceleri negli anni a venire la crescita e la domanda nelle crociere in Cina”. Ma l’interesse per la Cina mette in moto anche altri protagonisti del settore. Royal Caribbean Cruise, ad esempio, ha creato, in joint venture con il gruppo Ctrip.com International, SkySea Cruises, società crocieristica (i due partner deterranno il 35% del capitale, con il restante 30% in mano al management dell’azienda e a un fondo private equity) che impiegherà entro il 2015 una propria unità. “Lavoreremo con Ctrip – afferma il presidente e CEO di Royal Caribbean Cruises, Richard Fain – per istituire una

compagnia crocieristica nazionale per la Cina. SkySea Cruises rappresenta una pietra miliare strategica importante nel nostro sforzo di espansione nel mercato cinese”. Impegno che vede in prima linea Costa Crociera, compagnia attiva nel Paese a partire dal 2006 con Costa Victoria, cui sono state aggiunte negli ultimi anni Costa Atlantica e Sapphire Princess (gruppo Carnival) e, a breve, anche Costa Serena. Un fermento che trova giustificazione anche nei piani di potenziamento infrastrutturale destinati da Pechino al settore. Il Ministero dei Trasporti ha individuato 4 hub: Tianjin (per le rotte verso Giappone, Corea e Siberia orientale), Shanghai (Giappone, Corea, Hong Kong, Taiwan e Macau), Xiamen e Sanya (Sud est asiatico e Taiwan. Inoltre, Qingdao e Dalian (costa settentrionale), Zhoushan (costa orientale) e Shenzhen (costa meridionale) stanno realizzando nuovi porti mentre sette altre città (Qinhuang Island, Yantai, Ningbo, Wenzhou, Guangzhou, Beihai and Haikou) hanno pianificato la realizzazione di nuovi scali con la realizzazione del Nansha International Cruise Home Port a Guangzhou (700 mila passeggeri) previsto per la fine di quest’anno e la piena operatività per Qingdao nel 2015. Proprio qui il gruppo terminalista DP World di Dubai ha siglato un accordo di cooperazione che prevede, tra l’altro, la promozione dei traffici turistici con Port Rashid, primo approdo del Medio Oriente, con terminal in grado di accogliere contemporaneamente cinque unità. L’intesa prevede cooperazione strategica e scambio di informazioni e cercherà di mettere a frutto la semplificazione al rilascio dei visti per turisti introdotta dal governo degli Emirati Arabi Uniti che consentirà anche ad un maggior numero di turisti cinesi di giungere a Dubai.

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Petrocelli nuovo Presidente Dell’Istituto Italiano di Navigazione

di Vincenzo Bustelli

gioso Ente, il programma della mia Presidenza, attraverso un’attenta opera di valorizzazione e ristrutturazione dello stesso, si pone l’obiettivo

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almira Petrocelli guiderà l’Istituto Italiano di Navigazione, l’ente nato nel 1959 con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo delle scienze e delle tecniche nonché il diritto, la giurisprudenza, la gestione e l’economia della navigazione (terrestre, marittima, aerea e spaziale), e di diffonderne la conoscenza. “Proprio nell’anno di questo presti-

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Palmira Petrocelli nuovo Presidente

di fare dell’Istituto Italiano di Navigazione il punto di riferimento nazionale della cultura, della tecnica e della scienza del mondo della Navigazione, in tutti i suoi aspetti,” ha commentato la Petrocelli, al termine dei lavori dell’Assemblea che l’ha eletta. Già direttore Generale dell’Ipsema, con incarichi in ambito Inps e Inpdai, la neo presidente ha indicato come priorità la riorganizzazione territoriale dell’Istituto, l’allargamento della platea degli iscritti, la promozione di studi e ricerche in materia di navigazione anche nelle sue applicazioni industriali.

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Trasporti internazionali 2015, l’outlook di S&P Prospet tive buone per il traf f ico container

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ondizioni di stabilità per il settore dei trasporti internazionali che sarà influenzato nel 2015 dal diverso ritmo di sviluppo delle economie nazionali. Con un Pil mondiale previsto al +3,2% (+2,8% quest’anno) le criticità riguarderanno, in particolare, la zona euro, la Cina e il Giappone, sebbene con modalità differenti. È quanto emerge da un report di Standard and Poor’s che pure sul lungo periodo si attende risultati positivi per tutte le modalità del comparto, beneficiate dall’aumento tendenziale del commercio mondiale e del turismo e dall’incremento della ricchezza nei Paesi in via di sviluppo. Per l’agenzia di rating i principali fattori macroeconomici che influenzano il settore sono il prezzo del petrolio e l’andamento dell’economia con compagnie aeree, armatoriali e dell’autotrasporto più esposte alle fluttuazioni cicliche. La revisione al ribasso del prezzo del greggio induce così a previsioni ottimistiche soprattutto per le compagnie di quei settori (logistica e ferrovie) maggiormente in grado di trasferire sui prezzi le variazioni del costo del carburante. In una visione di breve termine bisognerà invece tener con-

Genova e La Spezia, una “banchina lunghissima” per Ikea

UNCTAD Cresce poco il traffico marittimo internazionale

Entra nel vivo il progetto per i “corridoi controllati” fino a Piacenza

I risultati della Review of Maritime Transport 2014

di Giovanni Grande

to degli adeguamenti tecnologici derivanti da normative più severe in materia ambientale. Una situazione che per S&P potrebbe favorirebbe il passaggio alla modalità marittima in grado, attraverso le economia di scala, di assorbire meglio il relativo contraccolpo finanziario. Un fattore che, soprattutto in Europa, con la prossima istituzione (1 gennaio 2015) delle aree in cui sarà necessario usare

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combustibili a basso tenore di zolfo (o adottare tecnologie in grado di ottenere un abbattimento delle emissioni) sta creando fibrillazione tra gli armatori. In risposta alla posizione di chi (tra questi Confitarma), va chiedendo da tempo maggiore flessibilità nei confronti delle compagnie, coinvolte in un gravoso processo di upgrade tecnologico, è intervenuta BIMCO. La potente associazione che riunisce il 65% del tonnellaggio mondiale ha messo le mani avanti sulla questione della “parità delle condizioni”. Preoccupata di una possibile “distorsione della concorrenza” a danno delle società armatoriali che si sono impegnate con ingenti investimenti nel refitting della flotta ha ribadito, tramite il suo presidente John Denholm, la necessità di una “decisa applicazione delle norme” verso le unità che non rispondessero ai nuovi standard. Su questo punto S&P sembra non mostrare eccessivi timori confidando, anzi, nei bene-

fici derivanti, per un comparto per definizione “capital intensive”, dai piani di potenziamento e modernizzazione delle flotte. La conferma (purchè gli investimenti non producano “eccesso di offerta”) arriva dal trasporto container, con i grandi player impegnati nella tessitura di alleanze e nel finanziamento di nuovi ordinativi. “C’è cauto ottimismo sul futuro del settore poiché la crisi ha portato anche a sostituire beni di prezzo medio alto con beni di prezzo basso ma comunque da trasportare,” conferma Alessandro Panaro, Responsabile Infrastrutture di SRM – Studi e Ricerche per il Mezzogiorno. “Una situazione ottimale per le rotte da e per Cina e Nord Africa: le navi continueranno ad operare e i piani di espansione di Maersk, Uasc, MSC, Yangming, e Cosco ne sono una dimostrazione; l’ultimo rapporto UNCTAD 2014, in effetti, avvalora la tesi, riportando un aumento del traffico container globale nel 2013 del 5,6%”.

Il progetto, come previsto dall’ultima riunione tra i soggetti attuatori, sarà realizzato in due fasi: nella prima, operativa dal 31 marzo 2015, si sperimenterà il trasferimento di container dai nodi di Umberto Mese portuali di Genova e La Spezia al nodo logistico di Piacenza per un limitato gruppo di operatori na “banchina lunghissima” tra i porti di marittimi e stradali; nella seconda si potranno Genova e La Spezia e il nodo logistico di definire altri scenari, inclusi i nodi intermodali. Piacenza della Ikea “per decongestionare “Sono particolarmente soddisfatto del risultato gli spazi portuali aumentandone di fatto la recet- raggiunto, frutto di un intenso lavoro di anni per tività e ridurre i tempi del ciclo di import consen- mettere a sistema la comunità portuale,” spiega tendo alle aziende di integrare gli adempimenti il presidente dell’Ap di Genova Merlo. “Questa doganali con le proprie procedure logistiche”. È procedura, avviata grazie alla straordinaria colquanto prevede il progetto “Il Trovatore”, realiz- laborazione con l’Agenzia delle Dogane e con zato dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Ikea, rappresenta il primo concreto esempio di attraverso l’attivazione di “corridoi controllati” moderna portualità integrata da estendere ad per il trasferimento immediato dei container in altri soggetti per attrarre traffici e portare il siarrivo nei due scali liguri fino a Piacenza, dove stema logistico italiano a primeggiare in Europa. saranno completate le operazioni di importazio- Ci si augura che questi modelli virtuosi servano TRASPORTI SPEDIZIONI EDper INTERNAZIONALI adNAZIONALI ispirare il Piano la portualità e la logistica ne. I corridoi saranno realizzati con laEcollaboraASSISTENZA E CONSULENZA DOGANALE zione di UIRNeT S.p.A., soggetto attuatore della annunciato dal Governo.” Piattaforma Logistica Nazionale, mediante l’uti- Sotto la Lanterna, intanto, le Dogane si sono fatSEDE LEGALE E AMMINISTRATIVA: te in tre. Al posto dell’Ufficio di Genova operano lizzo di dispositivi di controllo installati sui80142 mezNAPOLI - VIA A. VESPUCCI, 9/20 dall’inizio dicembre gli 283309 Uffici “Genova 1”, “Gezi di trasporto. In questo modo sarà possibile TEL. +39 81 266577 - 266620 - 262649di - 262850 - FAX 081 OPERATIVA E DEP. Scrivia – Retroporto di Genova”. 2” e “Rivalta “tracciare” la movimentazione dei container nelSEDEnova 84121 SALERNO - VIA BENEDETTO CROCE, 70 La riforma, varata dall’Agenzia delle Dogane,è rispetto dei percorsi prestabiliti, inviando Tel. allarmi +39 89 7455011 - Fax +39 89 7450006 al rafforzamento in caso di deviazioni dal tracciato e/o ritardi nel- contestuale 74023 GROTTAGLIE (TA) - VIA GALILEO FERRARIS, 118 del personale con Tel. +39 99 5665160 - Fax 99 5624288 60 unità in+39 arrivo da Regione, Comune e Provinla conclusione del trasporto. L’obiettivo, insieme internet: www.mazzamauro.com - e.mail: info@mazzamauro.com alle procedure dello Sportello Unico Doganale, cia e ha come obiettivo un nuovo modello di orè di ridurre al minimo i tempi di sdoganamento ganizzazione che risponda in maniera ancor più offrendo un’importante semplificazione in vista efficace alle esigenze dello sdoganamento delle dell’incremento delle operazioni di importazio- merci. Il primo anno di attività sarà considerato di sperimentazione. ne connesse all’EXPO 2015.

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di Mario Esposito

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andamento dell’economia mondiale influisce sui trasporti marittimi internazionali che movimentano nel 2013 circa 9,6 miliardi di tonnellate, con una crescita media di appena il 3,8%. È quanto emerge dalla Review of Maritime Transport 2014 dell’UNCTAD, la conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo. A fare la parte del leone il settore dry bulk che registra un aumento del 5,6%. Stessa crescita per i container movimentati attraAGENZIA MARITTIMA verso gli scali mondiali che arrivano a 651,1 milioni di Teu. SPEDIZIONI Il documento analizza anche la flotta mondiale che, al genTRASPORTI naio 2014, raggiungeva una stazza lorda di 1,69 miliardi di tonnellate; con una crescita del 4,1%, il tasso più basso registrato negli ultimi 10 anni. Portarinfuse (42,9%), petroliere NAPOLI - Via G. Melisurgo, 4 (28,5%) e portacontainer (12,8%) le principali tipologie di Tel. 081 5512060 PBX - Telefax 081 5511965 unità utilizzate. “In merito agli ordinativi futuri – sottolinea Telex 710057 BERTI I la Review – nel corso del 2013,info@agenziaberti.com per la prima volta dall’inizio e-mail: della crisi nel 2008, si rilevawww.agenziaberti.com un leggero aumento per tutte le tipologie di nave”. Fenomeno che però “non dovrebbe far partire un nuovo ciclo di crescita”. Per quanto riguarda le bandiere nazionali si confermano le leadership di Panama, Liberia, Isole Marshall, Hong Kong e Singapore che rappresentano il 56,5% del tonnellaggio mondiale. Al riguardo la nuova edizione del rapporto introduce in merito alle proprietà della flotta la distinzione tra “nazionalità del proprietario finale” e “beneficiario della servizio idrico proprietà”. Ne emerge un rafforzamento della tendenza che vede la localizzazione delle aziende in “Paesi terzi”. In un 2013 caratterizzato da un mercato dei noli particoRifornimento larmente volatile in tutti i segmenti di trasporto emerge 335 7550624 - 335 7550680 - 335 755014 secondo Unctad “il ruolo chiave che stanno assumendo nel Emergenza settore gli investimenti di private equity” rispetto al tradizionale finanziamento bancario.335 7550478 In salute, tutto sommato, il settore container con una crescita maggiore (+7,2%) nei porti situati nei Paesi in via di sviluppo. Si registra la tendenza di alcuni terminalisti mondiali, Piazzale Pisacane - 80133 Int. Porto specie quelli legati alle linee di trasporto, a cedere quote Uffici 081 5630344 - Fax 081 5630364 delle proprie partecipazioni.

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Sace, per la cantieristica 2,1 miliardi Finanzieranno le unità Seaside di MSC Crociere

di Mario Esposito

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ace ha garantito 2,1 miliardi di euro, l’intero finanziamento “erogato a società armatrici per l’acquisto di navi da crociera”. Si tratta, in particolare, della prima commessa effettuata da MSC Crociere a Fincantieri per i prototipi Seaside, le più grande unità di questo tipo costruite negli stabilimenti del gruppo italiano. Il piano, presentato il 22 maggio scorso a Palazzo Chigi, prevede la costruzione di due navi (più l’opzione per una terza) la cui consegna è prevista rispettivamente nel novembre 2017 e nel maggio 2018. Le garanzie sono parte di un plafond di 4,7 miliardi di euro che il Consiglio di Amministrazione ha assegnato al settore della cantieristica per il biennio 2014-2015 e che è il risultato della capacità assicurativa conferita a SACE dal D.L. 91/2014 (art. 32) convertito in legge in data 21 Agosto 2014. “Tale legge – spiega una nota – prevede una garanzia statale aggiuntiva nell’ambito dei limiti assumibili da SACE come stabiliti nel bilancio di previsione dello Stato, che potrà essere utilizzata per interventi in settori strategici per l’economia italiana e per società di rilevante interesse nazionale in relazione a rischi “non di mercato”. La garanzia statale, in conformità con la normativa, sarà onerosa e opererà a copertura di picchi di esposizione che possano determinare in capo a SACE rischi di concentrazione verso specifiche controparti, settori e geografie”. In particolare, sono stati deliberati impegni nei comparti della cantieristica navale (2,1 miliardi di euro); energia e oil & gas (650 milioni di euro); aeronautico (126 milioni);

Da sinistra Gianni Onorato Amministratore Delegato di MSC con Giuseppe Bono Amministratore Delegato di Fincantieri

materiali da costruzione (110 milioni); acciaio e meccanica strumentale (56 milioni). “Con queste operazioni – conclude la comunicazione – SACE conferma il proprio impegno nel sostenere l’export italiano, in particolare i comparti più dinamici, che crescono a ritmi costantemente superiori al 20% annuo”. Lunghe 323 metri, larghe 41 e alte 70, le navi di MSC avranno una stazza lorda di 154.000 tonnellate, potranno ospitare quasi 5.200 passeggeri più 1.413 membri dell’equipaggio e saranno dotate di 2.070 cabine per gli ospiti, 759 per lo staff di bordo e 43.500 mq di aree pubbliche a disposizione. Grazie alla struttura innovativa e alla versatilità, le nuove unità potranno attraccare nei porti di tutto il mondo. Numerose anche le innovazioni tecnologiche che porteranno, tra l’altro, un’ulteriore riduzione dei consumi del 25% e sistemi di sicurezza avanzati che vanno al di là di quanto richiesto dalla regolamentazione internazionale. Per Giuseppe Bono, Ceo di Fincantieri, le unità rappre-

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senteranno “una vera e propria sfida progettuale, saranno interamente sviluppate da Fincantieri, a conferma del primato tecnologico a livello globale che deteniamo fra i costruttori navali”. “Il nostro impegno nell’innovazione guarda tutti i settori ad alto valore aggiunto, grazie al coinvolgimento di più di 2.000 tecnici e 160 addetti dedicati alla ricerca di base, oltre a una rete di centri di eccellenza

italiani ed europei con i quali collaboriamo. Questa è la forza che ci rende un gruppo unico al mondo nel suo genere, e che ci permette non solo di ribadire la nostra leadership in un settore così complesso come quello crocieristico, ma anche di contare su un significativo carico di lavoro complessivo che ci fa ben sperare nella piena ripresa dell’attività”.

Fincantieri, MSC Crociere. Prima consegna del programma Rinascimento MSC Armonia ampliata e potenziata in tempi record

di Mario Esposito

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MSC Lirica, MSC Sinfonia e MSC Opera e sarà completato entro il 2015. Le quattro navi della classe Lirica sono state costruite tra il 2003 e il 2005 presso i cantieri STX di Saint-Nazaire, in Francia. Sono attualmente lunghe 251 metri, hanno una stazza di 60.000 tonnellate e possono trasportare fino a 2.200 passeggeri ciascuna. Al termine del Programma “Rinascimento” saranno lunghe 275 metri, avranno una stazza di circa 65.000 tonnellate e saranno in gradi di ospitare 2.680 viaggiatori, grazie a 193 nuove cabine per nave e a 59 nuove cabine per i membri dell’equipaggio.

oco più di dieci settimane nello stabilimento Fincantieri di Palermo per i lavori di “allungamento” di MSC Armonia, primo intervento del programma “Rinascimento”, il piano da quasi 200 milioni di euro a cui saranno sottoposte tutte e quattro le navi della classe Lirica di MSC Crociere. Le operazioni hanno previsto l’inserimento al centro dello scafo della nave di un nuovo troncone, varato alla fine del mese di luglio, ottenendo in questo modo circa 200 nuove cabine, nuovi spazi dedicati all’intrattenimento, nonché il rinnovamento, negli spazi e nel decor, delle boutique di bordo e l’adozione di soluzioni tecnologiche d’avanguardia per l’intera unità. Il programma “Rinascimento”, annunciato lo scorso dicembre da MSC Crociere e Fincantieri, interesserà anche MSC Armonia, in un fase di allungata di 24 metri

Marnavi s.p.a. Head Office: Via S. Brigida, 39 80133 - Naples - Italy Ph. +39 081 2513111 Fax. +39 081 5510865

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Lʼattività della Marnavi comincia nel 1910 con Domenico Ievoli, fondatore di una impresa marittima fatta di rimorchiatori e galleggianti. Ma è solo il primo passo di una storia segnata da alcune tappe decisive: 1940/45. Domenico Ievoli, insieme al figlio Gennaro, acquista le prime barche a legno per il trasporto merci tra Civitavecchia e la Sardegna. 1953. Entrata in esercizio della prima unità a vapore da 1.800 tonnellate, la Domenico Ievoli. 1963/64. Il giovane Domenico “Mimmo” Ievoli entra nellʼattività di famiglia mentre sono acquistate le navi da carico secco Murex e Calix. 1985. La terza generazione della famiglia comincia lʼacquisizione di unità nuove di zecca. Mimmo Ievoli firma il primo contratto per la costruzione di navi per il trasporto di prodotti chimici. Oggi. Da allora la Marnavi può contare su una flotta di 27 navi con una capacità totale di circa 180000dwt, 12 delle quali sono navi petrolchimiche con una portata variabile dalle 3700 alle 26500 dwt.; 8 navi per il trasporto di prodotti alimentari, olio acqua e vino che servono la comunità delle isole italiane; 3 AHTS e 4 recoil vessel. Inoltre la compagnia gestisce 5 navi petrolchimiche ai sensi di contratti Time Charter pluriennali con armatori scandinavi ed europei ed una nave in Time Charter da Armatori Giapponesi.

Milan Office: Via Senato, 2 20121 - Milan - Italy Ph. +39 02 97062200 Fax. +39 02 97062201-202 e.mail: marnavi@marnavi.it e.mail: marnavichartering@marnavi.it web site: www.marnavi.it

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Caremar effettuerà le corse marittime notturne Pozzuoli-Procida-Ischia di Umberto Mese

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er tutto il mese di dicembre la società Caremar effettuerà con motonave e con frequenza feriale corse marittime notturne sulla rotta Pozzuoli – Procida – Ischia (partenza da Ischia ore 2,30 – arrivo a Procida ore 3,00 – partenza da Procida per Pozzuoli ore 3,10 – arrivo a Pozzuoli ore 3,50; partenza da Poz-

zuoli ore 4,10 – arrivo a Procida ore 4,50 – partenza da Procida ore 5,00 – arrivo a Ischia ore 5,30. Inoltre, la Medmar dovrà riprendere i collegamenti pomeridiani delle ore 16,35 da Ischia con arrivo a Napoli Calata Porta di Massa alle ore 18,00; e delle 18,30 da Napoli Calata Porta Massa con arrivo a Ischia alle 20,10. “Tale soluzione – spiega l’assessorato ai Trasporti della Regione Campania – consente, in attesa dell’inizio del nuovo quadro orario dal primo di gennaio, di rispondere all’esigenza di assicurare gli approvvigionamen-

ti per le isole, ancora più importanti nell’approssimarsi delle festività natalizie”. La rimodulazione degli orari, spiega l’assessore Vetrella, garantisce “i servizi minimi necessari e richiesti dalle comunità territoriali”. “Tutto questo in attesa del completamento delle gare internazionali per l’assegnazione pluriennale dei collegamenti marittimi, il cui iter è stato avviato, e che consentirà di migliorare e potenziare ancora la qualità dei servizi offerti ai cittadini, grazie anche ai significativi contributi pubblici posti a base di gara”.

Veduta del Porto di Pozzuoli

Osservatorio Filippo, primo censimento cetacei dell’areale garganico I mammiferi marini rappresentano biondicatori dello stato di salute del mare

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empo di bilancio per il progetto pilota di citizen science dell’Osservatorio Filippo sull’attività di censimento della popolazione di cetacei nell’areale garganico dal Golfo di Manfredonia alle Isole Temiti. Attraverso la campagna di informazione e sensibilizzazione che ha coinvolto cittadini e turisti, sfruttando l’immediatezza dei social media e delle tecnologie di nuova generazione, come gli smartphone è stato condotto a termine il primo tentativo, a costo zero, di studio e campagna scientifica specifica per un’area interessata da una forte affluenza turistica, specie nel diporto. “L’obiettivo è stato quello di porre le basi per una nuova ed innovativa visione di tutela e difesa delle risorse marine, non ancora esistente nel territorio della provincia di Foggia,” sottolinea l’Osservatorio. “In linea con le politiche europee di salvaguardia e conservazione della biodiversità una provincia tanto ricca di risorse e con un potenziale ambientale inestimabile non può tirarsi indietro ed escludere dal proprio territorio attività di censimento e tutela nei confronti dei cetacei. Questi mammiferi marini occupando l’apice della catena trofica rappresentano dei bioindicatori dello stato di salute del mare, fonte primaria di ossigeno e di risorse turistiche e ambientali”. Grazie ai risultati ottenuti l’Osservatorio Filippo prose-

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guirà la sua attività di monitoraggio con nuovi obiettivi e nuovi progetti per il futuro che presto verranno attivati e calendarizzati. La relazione è a disposizione, di chiunque fosse interessato, contattando i responsabili del progetto all’indirizzo di posta elettronica osservatoriofilippo@ gmail.com o visitando il sito del Centro Cultura del Mare A.P.S. di Manfredonia (www.centroculturadelmare.org).

Pozzuoli, un tunnel tra il porto e la tangenziale

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2M, sei porti italiani per l’alleanza Maersk - MSC Presentato il programma di servizi, c’è anche Napoli

Figliola: “Il Comune sia coinvolto nel piano regolatore dello scalo”

di Vincenzo Bustelli

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n asse viario fondamentale in caso di esodo di massa per le calamità naturali. Ma soprattutto una “cerniera tra la zona alta e gli imbarchi, con la delocalizzazione dell’attività portuale commerciale”. In questo modo il sindaco di Pozzuoli, Figliola, ha presentato, in occasione delle celebrazioni di Santa Barbara, i lavori attualmente in corso per il collegamento tra lo scalo marittimo e l’uscita della tangenziale di via Campana. Un intervento che prevede, in particolare, due tunnel di collegamento, con opposti sensi di marcia, con l’area di via Fasano, nei pressi dell’ex Sofer. Il progetto è finanziato per 153 milioni di euro dal Ministero dei Tr a s p o r t i (Copin Spa la società appaltante) e si inserisce nell’opera di riqualificazione della città. “Rione Terra, nuova portualità, archeologia e turismo sono le direttrici di sviluppo locale,” ha sottolineato il sindaco. Un piano di rilancio complessivo che vede il porto ricoprire un ruolo di “prioritaria importanza”. Non a caso, nel corso di questo 2014, sono arrivate le necessarie autorizzazioni che hanno reso possibile l’arrivo in via sperimentale della prima nave da crociera sulle banchine puteolane. Una possibilità ulteriore di sviluppo che induce a chiedere al governatore Caldoro “di coinvolgere pienamente l’amministrazione comunale e l’intero Consiglio comunale di Pozzuoli nella definizione del nuovo piano regolatore del porto”. Secondo quanto dichiarato dal Presidente del Consiglio di Amministrazione della Copin Spa, il tunnel sarà completato entro dicembre 2016. Le principali opere previste sono: la galleria veicolare a doppia canna di collegamento diretto tra la Tangenziale di Napoli e la fascia costiera attraverso via Fasano e il nuovo porto di Pozzuoli; lo svincolo di monte (nuova sistemazione delle interconnessioni tra via Fascione, la Variante Solfatara e Via Montebarbaro e nuova rampa di uscita dalla tangenziale per gli utenti provenienti da Roma); lo svincolo di valle (sistemazione con un nuovo sistema a doppia rotatoria, per collegare le gallerie di progetto con la fascia costiera, il centro di Pozzuoli e l’area portuale).

S

ei porti italiani per 15 toccate complessive per il network marittimo di 2M, l’alleanza armatoriale nata dal Vessel Sharing Agreement tra MSC e Maersk Line. Si tratta di Gioia Tauro (5 scali), La Spezia (4), Genova e Napoli (2) e Livorno e Trieste (1). Il nuovo network, nato sulle ceneri dell’alleanza P3 (che includeva anche Cma Cgm) bocciata dal governo di Pechino, sarà inaugurato a metà gennaio e prevede un’offerta di 22 servizi realizzati con 193 portacontainer della capacità di carico complessiva pari a 2,4 milioni di teu che scaleranno 77 porti mondiali. Sei i servizi che vedono coinvolti gli scali italiani. Genova sarà toccato da due linee, di cui una Asia-Mediterraneo, denominata Dragon da MSC e AE20 da Maersk, ed una Mediterraneo-Nord America, denominata Medusec da MSC e TA5 da Maersk; La Spezia sarà scalato nell’ambito di quattro servizi: due approdi sull’asse Asia-Mediterraneo (il Jade e il Dragon di MSC e l’AE11 e l’AE20 di Mersk Line); altre due toccate sono previste nel quadro dei servizi MediterraneoNord America (Medusec e Medgulf da MSC e TA5 e TA6 da Maersk Line). Un solo scalo al porto di Livorno è stato inserito nel collegamento Mediterraneo-Nord America di 2M realizzato con la denominazione Medusec dal gruppo elvetico e con la denominazione TA5 dalla compagnia danese. Il porto di Gioia Tauro avrà cinque

toccate, di cui due sulle rotte Asia-Mediterraneo offerte da MSC con i nomi Jade e Dragon e da Maersk con i nomi AE11 e AE20, una sulla rotta Asia-Nord Europa Lion di MSC e AE6 di Maersk e due sulla relazione MediterraneoNord America nell’ambito dei servizi Medusec e Medgulf di MSC e TA5 e TA6 di Maersk Line. Il porto di Napoli è incluso nei due servizi MediterraneoNord Europa Medusec e Medgulf di MSC e TA5 e TA6 di Maersk Line. Infine il porto di Trieste che sarà scalato nell’ambito dei servizi Asia-Mediterraneo denominati Phoenix da MSC e AE12 da Maersk Line. Tra gli altri porti del Mediterraneo inclusi nel network 2M toccate sono state programmate a Barcellona, Port Said e Valencia (quattro), Algeciras (tre), Tanger Med (2 o 3), Marsaxlokk (2) e Beirut, Izmit/Evyap, Koper, Marsiglia-Fos, Pireo e Rijeka (1). Pur non necessitando dell’approvazione delle autorità di Pechino la nuova alleanza sembra non convincere la China Shipowner’s Association. L’associazione armatoriale cinese ha infatti esortato il governo a rafforzare la vigilanza. Per Zhang Shouguo, vice presidente di CSA, i vantaggi apportati dalle economie di scala, dal miglioramento dell’efficienza, dalla condivisione delle risorse, dalla riduzione dei costi e dalla fornitura di servizi più completi, potrebbero deteriorare attraverso posizioni di monopolio il regolare e corretto sviluppo del comparto marittimo con conseguenze negative per l’economia nazionale.

Arriva l’edizione XXX del Prontuario dei porti della Campania e Livorno

S

arà in distribuzione dal gennaio 2015 la XXX edizione del PRONTURIO DEI PORTI DELLA CAMPANIA E LIVORNO, pubblicazione annuale dedicata al mondo marittimo. Il volume, (250 pagine, oltre 2.500 nominativi di operatori suddivisi in più di 60 categorie, formato 15x21, tiratura 9000 copie), contiene una minuziosa rassegna dei porti della Campania e dello scalo labronico, comprensivo di vicenda storica, corografia generale, descrizione delle principali infrastrutture. Per i porti sede di Ap, inoltre, sono riportate indirizzi programmatici, progetti di sviluppo, principali edifici di interesse storico architettonico nonché schede personalizzate dedicate ai principali operatori degli scali di Napoli, Salerno e Livorno e ai presidenti e segretari delle rispettive Ap. Di facile consultazione il PRONTUARIO, insieme alle notizie riguardanti i traffici e i servizi offerti da ogni singolo scalo, prevede per ogni operatore del settore l’indicazione dell’indirizzo, numeri telefonici e contatti telematici. “Anche quest’anno – spiega l’editore, Catello Scotto Pagliara – il volume conferma la sua duplice natura di strumento per la diffusione delle attività legate al mare e, per i sostenitori della pubblicazione, di veicolo capace di conferire visibilità nel settore di riferimento. Nonostante il disinteresse degli enti preposti, sempre meno interessati a incentivare un’informazione di qualità, abbiamo perseguito l’intento di conoscere da presso l’evoluzione di un settore, come quello marittimo, al centro del dibattito economico dell’Europa”. Per informazioni: redazione@seareporter.it Tel. 0815519187

L’informatore Marittimo 6 | Novembre/Dicembre 2014



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