Pierfrancesco Amati
don mario
boretti
Pierfrancesco Amati
Don Mario Boretti
SocietĂ
Editrice Fiorentina
Il presente volume è stato realizzato con il contributo della Banca di Credito Cooperativo di Cambiano
© 2012 Società Editrice Fiorentina via Aretina, 298 - 50136 Firenze tel. 055 5532924 info@sefeditrice.it www.sefeditrice.it blog www.seflog.net/blog facebook account www.facebook.com/sefeditrice twitter account www.twitter.com/sefeditrice isbn 978-88-6032-216-6 Proprietà letteraria riservata Riproduzione, in qualsiasi forma, intera o parziale, vietata Referenze fotografiche Le foto presenti in questo volume sono pubblicate per gentile concessione dell’Archivio della Parrocchia di San Donato
Indice
7 Presentazione 11 Ringraziamenti 15 Breve biografia 23 Gesù 31 La Madonna 41 San Donato 59 Il Santuario 71 Esorcista 85 Le iniziative spirituali 107
I santi
115
Sacerdote
123
Comunione e Liberazione
137
Verso l’eternità
145
Poeticità
Presentazione
Per scrivere questo libro ho ripercorso non solo i ricordi personali, che non sono pochi, ma soprattutto ho riletto tutti gli editoriali de «La Voce di San Donato» e anche la rubrica «Semaforo Verde». Chiaramente ho scorso di nuovo il libro di don Mario: Un prete di Campagna ovvero il prete dell’attesa. Non ho considerato tanto altro materiale quali le conferenze, gli incontri del Catechismo per gli adulti, le testimonianze già pubblicate di tante persone che avendo conosciuto questo grande sacerdote ne hanno tratto beneficio in vari modi. Ovviamente non ho preso in considerazione la corrispondenza privata. Ma ciò che ho consultato nuovamente è di un’abbondanza e di una ricchezza senza fondo. Ne emerge la figura di un sacerdote sempre in prima linea con un’energia che lui stesso in più occasioni definisce misteriosa. Fino all’ultimo giorno, avendo da pochi mesi già superato i novant’anni, non si è risparmiato e non ha smesso di progettare grandi opere, sempre considerate anche nei dettagli più minuti, per continuare la propria avventura umana e la sua grande opera che è San Donato. Da questo mio riesame emerge una figura di rara imponenza che, a dire il vero, già conoscevo ma che si è stagliata nuovamente in tutta la sua gigantesca statura. Ciò che maggiormente mi ha stupito è stato scoprire alcuni aspetti che ignoravo ma soprattutto la com7
plessità di tutta l’opera, spirituale e materiale, compiuta in quasi cinquantotto anni trascorsi a San Donato e Pulica. È inevitabile dover affermare che il lavoro su don Mario, sui suoi scritti, sulle sue opere non può in alcun caso terminare con queste poche pagine. Mi sono imbattuto in un tesoro di inestimabile valore la cui ricchezza è preziosa per la Chiesa tutta, non soltanto per quella fiorentina. Mi auguro di riuscire a comunicare con ordine e chiarezza almeno la percezione di questo tesoro e spero che altri, ben più capaci di me, si accingano a studiare la figura di questo sacerdote che ha illuminato la chiesa di Firenze e la cui opera si è irradiata nel mondo intero. In queste pagine più che parlare di don Mario ho scelto di far parlare don Mario stesso utilizzando i suoi scritti, citati abbondantemente, con quel suo stile personalissimo, pieno di dettagli, riferimenti alla realtà tutta, grande poeticità, uso particolare delle maiuscole, maestria nell’utilizzo del linguaggio parlato, salti logici, espressioni quasi ripetute con parole identiche nel tempo e nessi strani. Spero solo di non aver, in questo modo, appesantito la lettura ma anzi averla resa più gradevole. Don Mario ha avuto la coscienza di vivere a San Donato come se fosse il centro del mondo, senza però dimenticare o trascurare l’abbondanza infinita di altri luoghi dello spirito sparsi nel mondo. Egli ha desiderato, spesso riuscendoci, trasmettere questa sua percezione a quanti a San Donato sono capitati e sono rimasti fedeli. Chi vi giungeva riconosceva immediatamente di trovarsi in un luogo particolare, e davanti a una persona eccezionale, che aveva la capacità di renderlo immediatamente protagonista di una grande avventura dello spirito. Le folle hanno frequentato San Donato, in alcuni periodi quasi una media di mille persone 8
alla settimana, quando non c’erano iniziative particolari, perché altrimenti le mille presenze erano spesso superate in un giorno solo. Chiaramente questo fatto, se da una parte rendeva esaltante l’essere presenti, il banale ma fondamentale poter affermare “io c’ero”, dall’altra parte ha suscitato anche grandi invidie e critiche di ogni genere e da ogni provenienza. Don Mario si è dovuto difendere spesso per il suo operato, mai con acrimonia, sempre però con fermezza e massima carità. Anche per questo aspetto mi auguro che la presente opera sia d’aiuto per un giudizio più sereno e in grado di considerare i fatti nella loro oggettività. L’amore e l’obbedienza alla Chiesa don Mario li ha sempre vissuti, insegnati e testimoniati: questa è stata la garanzia più forte di tutta la sua vita, anche nei momenti più faticosi e drammatici di incomprensione e solitudine. Don Mario mi ha gratificato della sua amicizia e della sua stima, che sono andate crescendo con il passare degli anni, fino a diventare una vera preferenza, spesso indicata anche pubblicamente. Questi sentimenti nei miei confronti mi hanno sempre stupito, e mi hanno anche sostenuto nel mio ministero per cui era logico corrispondere con la presenza ad alcuni momenti forti della vita di San Donato e anche, quando ne sono stato richiesto, con il piccolo apporto dei miei articoli per «La Voce di San Donato», articoli che in più occasioni don Mario ha dichiarato di apprezzare molto. Anche questo libro nasce come risposta grata ai sentimenti che don Mario ha nutrito nei miei confronti e nei confronti di tutti noi confratelli sacerdoti di Comunione e Liberazione. Ora, dato che non si è trattato di scrivere un articolo ma un libro intero, a lui ho chiesto perché dal cielo sostenesse quest’opera prodotta non per esaltare una persona, mai lo avrebbe permesso, ma 9
l’opera di Dio che «si serve anche di un pennelluccio con due baffini» per dipingere la tela più bella e affascinante che i nostri occhi possono contemplare su questa terra. A Maria, la Mammina d’Oro, come gli piaceva chiamarla, dedico questo testo scritto per illustrare la vita e le opere di questo suo servo innamoratissimo ringraziandola per la forza concessami in questo periodo e sperando che risulti utile come testimonianza attuale della Sua profezia: «Tutti i secoli mi chiameranno beata». Sempre a Gesù per Maria. Sac. Pierfrancesco Amati Certaldo, 8 dicembre 2011, Festa dell’Immacolata Concezione di Maria
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nella stessa collana: Piero Bargellini, Il miracolo di Firenze. I giorni dell’alluvione e gli “angioli del fango”, con un testo di Lelia Cartei Bargellini, 2006 Edoardo Martinelli, Don Lorenzo Milani. Dal motivo occasionale al motivo profondo, con il testo integrale della Lettera ai giudici, 2007 Giorgio La Pira. I miei pensieri, a cura di Riccardo Bigi, con una testimonianza di Giulio Andreotti, 2007 Silvano Piovanelli, Don Giulio Facibeni. «Il povero facchino della divina provvidenza», 2008 Don Divo Barsotti. Il cercatore di Dio. Dieci anni di interviste, a cura di Andrea Fagioli, presentazione di Camillo Ruini, 2008 Rolando Perri, Presenze femminili nella vita di don Lorenzo Milani. Tra misoginia e femminismo ante litteram, 2009 Alberto Migone, Testimoni nel quotidiano, a cura di «Toscana Oggi», introduzione di Andrea Fagioli e Romanello Cantini, 2010 Mario Bertini, Don Carlo Zaccaro: la fantasia dell’amore, Profilo biografico, interviste, testimonianze, presentazione di Mario Graev, 2011 Andrea Bellandi, Francesco Mininni, Roberto Benigni. Da «Berlinguer ti voglio bene» alla «Divina Commedia»: il percorso di un comico che si interroga su Dio, a cura di Riccardo Bigi, 2011 Antonio Miscio, I Salesiani di don Bosco a Firenze (1881-2011), 2011 Silvano Nistri, Elia Dalla Costa, prefazione di Giuseppe Betori, 2011