Il dilatarsi di un sogno

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IL DILATARSI DI UN SOGNO Divo Barsotti nel centenario della nascita (1914-2014) a cura di Agostino Ziino

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Editrice Fiorentina



Il dilatarsi di un sogno Divo Barsotti nel centenario della nascita (1914-2014) a cura di Agostino Ziino

Palaia-Firenze venerdĂŹ 25-domenica 27 aprile 2014

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Con il patrocinio di

comunità dei figli di dio

© 2015 Società Editrice Fiorentina via Aretina, 298 - 50136 Firenze tel. 055 5532924 info@sefeditrice.it www.sefeditrice.it facebook account www.facebook.com/sefeditrice twitter account @sefeditrice isbn 978-88-6032-328-6 Proprietà letteraria riservata Riproduzione, in qualsiasi forma, intera o parziale, vietata Referenze fotografiche Le foto pubblicate nel presente volume provengono dall’Archivio Divo Barsotti, Settignano (per gentile concessione) In copertina Don Divo all’eremo della “SS. Trinità” alla Fornace (Palaia), 20 agosto 1976


indice

9 Nota editoriale 11 Silvano Piovanelli, Premessa 17 Benedetto Ravano, Introduzione 21 Margherita Giuffrida Ientile, Divo Barsotti e le sue radici: la terra, la famiglia, la diocesi di San Miniato 45 Nicola Demelas, Le apparizioni di Ges첫 risorto nel pensiero di don Divo Barsotti 67 Ruggero Nuvoli, Autonomia e dipendenze nella mistica di Divo Barsotti. Un essenziale quadro di riferimento a partire dagli inizi del vissuto mistico 85 Mauro Angelini, Fede e divinizzazione in alcuni inediti di Divo Barsotti

omelie

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Fausto Tardelli Giuseppe Betori Benedetto Ravano


appendice 129

Natalino Valentini, L’ecumenismo siprituale in Divo Barsotti

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Serafino Tognetti, La spiritualitĂ del monachesimo russo nella ComunitĂ dei figli di Dio

Profilo degli autori

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Divo Barsotti Nel centenario della nascita 1914 - 25 aprile - 2014

PALAIA (PI), venerdÏ 25 aprile 15.00 piazza Sant’Andrea Accoglienza e presentazione dei luoghi legati alla vita di don Divo Barsotti a Palaia. Scopertura di una lapide commemorativa nella casa natale. 16.30 Pieve di S. Martino Introduzione di p. Benedetto Ravano, Moderatore generale della Comunità dei figli di Dio Margherita Giuffrida Ientile (CFD Palermo), Divo Barsotti e le sue radici: la terra, la famiglia, la diocesi di San Miniato 17.45 Celebrazione dei Vespri e S. Messa presieduta da S.E. mons. Fausto Tardelli, vescovo di San Miniato. FIRENZE, sabato 26 aprile 8.30 Auditorium del Centro congressi SPAZIO REALE, Campi Bisenzio (FI) Celebrazione delle Lodi e S. Messa presieduta da S. Em. Card. Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze.


10.30 Relazioni: don Nicola Demelas (Oristano), Le apparizioni del Risorto nella lettura di Divo Barsotti don Ruggero Nuvoli (Bologna), L’esperienza della divina Presenza nella teologia mistica di Divo Barsotti fra’ Mauro Angelini O.F.M. - Sacro Speco di Narni (Terni), La divinizzazione dell’uomo nella antropologia teologica di Divo Barsotti 15.30 Ora Media Presentazione del volume pubblicato in occasione del Centenario: D. Barsotti, “Amatissimo dal Signore…”. Lettere di paternità spirituale, Cinisello Balsamo (MI), Edizioni San Paolo, 2014. Presentazione e prima proiezione del dvd La Bellezza nell’Amore di Dio di Carlo De Biase. 18.00 Primi Vespri della domenica in albis FIRENZE, domenica 27 aprile 10.00 Battistero di San Giovanni Battista Celebrazione delle Lodi e S. Messa nella domenica in albis, presieduta da p. Benedetto Ravano, Moderatore generale della Comunità dei figli di Dio


Nota editoriale

Il volume raccoglie gli Atti del Convegno svoltosi tra Palaia (Pisa) e Firenze nei giorni 25-27 aprile 2014, per celebrare il centenario della nascita del padre Divo Barsotti. Muovendo dalla sua terra natale – Palaia appunto – per riscoprire le radici storiche del suo vissuto (Giuffrida Ientile), si è voluto riflettere su alcuni temi fondamentali della sua meditazione teologica, sollecitati dal contributo di tre giovani teologi, gli ultimi in ordine di tempo ad aver lavorato su Barsotti per le loro tesi di dottorato in teologia. La riflessione che ne è venuta fuori costituisce un itinerario ben logico per entrare nel pensiero del teologo toscano: dal fondamento scritturistico, ritrovato nei racconti delle apparizioni del Risorto (Nicola Demelas), alla sua personale esperienza mistica, testimoniata soprattutto dal diario spirituale (Ruggero Nuvoli), alla proposta di un cammino spirituale verso la divinizzazione, ricostruito in base alla predicazione alla Comunità da lui fondata (Mauro Angelini). Si sono aggiunti in Appendice gli interventi proposti da Natalino Valentini e Serafino Tognetti in occasione dell’incontro svoltosi a Ravenna il 14 settembre 2014 sull’ecumenismo spirituale in don Divo Barsotti. L’intervento del prof. Valentini riprende e rielabora quello da lui proposto in occasione del Convegno celebrato a Roma nel quinto anniversario della morte di Divo Barsotti, pubblicato nell’opera collettiva “Apre gli occhi l’Amore...”. Studi su Divo Barsotti nel V anniversario della morte, Cinisello Balsamo (MI), Edizioni San Paolo, 2011, pp. 137-159.


In occasione di un ritorno a San Miniato (PI), 26 settembre 1976


Silvano Piovanelli

Premessa

Lo sposo deve andare a prendere la sposa: «Ora che lo Sposo è venuto, io debbo farmi da parte» – dice il Battista nel quarto Vangelo –. «Ho udito la sua voce e io ora debbo tacere, la mia missione è finita: a Lui solo appartiene la sposa» (cfr. Gv 3,29 ss). Affinché la sposa gli appartenga, lo sposo deve impossessarsene, deve rapirla. È un rapimento simulato: di fatto è una festa di nozze. La lettiga non è un carro da guerra: è stata adornata e preparata dalle figlie di Gerusalemme, per le nozze del re. I suoi prodi in corteo di festa, lo accompagnano. […] Non basta chiamare, non basta rivolgere appelli di amore. La chiamata può, sì, risvegliare un desiderio inappagabile nel cuore, ma l’uomo rimane nonostante tutto legato a se stesso. Ci sono momenti in cui si dona totalmente, ma poi si riprende perché, in fondo, le sue radici rimangono abbarbicate alla sua terra, alla sua casa, alla sua natura. L’uomo non può appartenere a Dio se Dio non lo strappa a se stesso e lo solleva a Sé. […] Uomini e avvenimenti, disgrazie, crolli improvvisi di fortuna, malattie: tutto è a servizio di Dio. A volte si rimprovera Dio per fatti di cui dovremmo invece ringraziarlo. La violenza di Dio impedisce all’anima di vivere la sua propria vita, di realizzare i suoi sogni. A volte Dio intesse contro di te una manovra, affinché tu possa infine abbandonarti, arrenderti alla sua forza e lasciarti amare. […] Quale resistenza puoi opporre alla violenza di Dio che ti vuole per Sé? L’atto supremo della violenza di Dio è certamente la morte. […] Il giorno delle nozze, la festa dell’amore, sarà dunque quel giorno? Di fatto Egli ti ha reso sua proprietà nel giorno di una morte, nel giorno in cui lo Sposo, Cristo, si immola per conquistare la sposa. Nella morte Egli ha vinto ed è stato incoronato a favore della sposa. Ora anche tu non puoi non passare attraverso la morte1. 1   D. Barsotti, Meditazione sul Cantico dei Cantici, Cinisello Balsamo (MI), Edizioni San Paolo, 20115, pp. 112-115.


12  silvano piovanelli

Un attento studioso della cultura cattolica a Firenze dal primo Novecento agli anni a noi più vicini, il prof. Luciano Martini, giustamente ha scritto: Fra le tante personalità operanti a Firenze, protagoniste di un pensiero religioso, forte e innovativo, Barsotti mi sembra, fino a tutti gli anni Cinquanta, una delle figure più significative. Barsotti è stato importante per il suo modo di leggere la Scrittura, di avvicinare il mistero della liturgia e di intendere un cristianesimo latitudinario, ecumenico. Non è un caso che, quando si sono tentate altre strade, un uomo come Giuseppe Dossetti avesse Barsotti come punto di ispirazione2.

Questo “mistico del Novecento” ha al suo attivo una produzione letteraria notevolissima, più di 150 libri, molti dei quali tradotti in lingue straniere, tra cui il russo e il giapponese, e centinaia di articoli presso quotidiani e riviste di spiritualità. Via via che passa il tempo e che si riprendono in mano i suoi scritti, ci si rende conto che davvero è stato «teologo e mistico fra i più audaci e singolari, non soltanto in Italia»3, e che ancora oggi è vero, anzi più vero, il giudizio di 55 anni fa: Il suo maggior valore ci sembra risiedere proprio nella capacità di suscitare in chi legge un senso largo e profondo della vita cristiana, quale, diciamolo francamente, nessun altro scrittore oggi in Italia riesce a dare. E ciò è confermato dal fatto che egli è l’unico italiano tradotto all’estero nelle più celebri e attive collezioni di studi teologici. È evidentissimo, anche dallo stile magari discontinuo ma spesso prorompente ed acceso, che quella capacità è frutto di un’esperienza diretta di Dio, fors’anche drammatica, ma non certo appresa sui libri4.

Mi sembra poi preziosa anche l’osservazione riguardo 2   L. Martini, Chiesa e cultura cattolica a Firenze nel Novecento, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2009, p. 444. 3   M. Gozzini, Pazienza della verità, Firenze, Vallecchi Editore, 1959, p. 341. 4   Ivi, p. 345.


premessa  13

all’attenzione precisa, sorvegliatissima, alla cultura laica, per cui nella biblioteca di Casa San Sergio accanto ai volumi di teologia si trovano tutti, o quasi, i maggiori testi delle letterature contemporanee. Non già per quel bisogno di aggiornamento, come dicono, che è comune a tanti ecclesiastici dei nostri giorni: piuttosto per una vigile coscienza dell’onnipresenza di Dio, che soprattutto si manifesta, sia pure inconsapevolmente, attraverso i poeti; per una vissuta convinzione che esperienza religiosa dev’essere anche esperienza ricapitolatrice, unificatrice, totale. Il primato, l’unicità del Cristo e della sua Chiesa non escludono, anzi per Barsotti implicano e chiedono che tutte le avventure umane si inseriscano, trovandovi il proprio finale compimento, nel Verbo incarnato5.

Quello che risalta nella vita di don Divo, se si fa attenzione, è un cammino spirituale in costante tensione verso una santità esigente e profonda. Mi ha fatto impressione leggere, in una lettera del 1962: Bisogna rinunziare a vedere e abbandonarci. Il disegno di Dio si compirà non in forza di come lo sappiamo riconoscere ma nella misura che ci sapremo abbandonare nella fede. So quanto dura deve essere la prova. È il silenzio di Dio. Ma proprio per questo si impone oggi l’umiltà della fede e la certezza, la sicurezza che Dio ci guida – proprio perché non vediamo più nulla ma in noi vivo è l’amore. Devi impedirti di pensare, di giudicare la condotta della Provvidenza, devi anche entrare e lasciarti sommergere da quel silenzio che è simile alla morte6.

Ho ritrovato un suo pensiero, che mi aveva colpito dopo averlo letto in Battesimo di fuoco e che avevo trascritto per tenerlo presente:   Ivi, p. 343.   D. Barsotti, “Amatissimo dal Signore…”. Lettere di paternità spirituale, Cinisello Balsamo (MI), Edizioni San Paolo, 2014, p. 162. 5

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14  silvano piovanelli Mio Dio, ho bisogno di una missione. Che debbo fare per riceverla? Dare un contenuto alla vita. L’atto del Cristo unico, semplice, assoluto è presente, ma tu non vi entri e non vivi in quella presenza. Dio non ti dà una missione che attraverso la Chiesa, e tu sei come sconosciuto, non appartieni ad alcuno7.

La coscienza ecclesiale è il punto di arrivo. Quali che siano gli avvii, la conclusione è ferma e chiara. Soltanto attraverso la Chiesa l’amore verso Dio si fa concreto, reale, più profondo, veramente attivo; soltanto la Chiesa garantisce l’autenticità della rivelazione, la permanenza del Dio vivo, fatto carne, fra noi; soltanto nei Sacramenti sta il fondamento della vita mistica. Il primo ricordo personale, incancellabile, di don Barsotti è del primo periodo del decennio 1950-1960. Allora io ero vicerettore nel Seminario Minore e il rettore, mons. Enrico Bartoletti, aveva invitato don Divo Barsotti a tenere una giornata di ritiro spirituale per i superiori e i professori del Seminario. Mi pare di vederlo anche ora, nella piccola cappella dominata dal Crocifisso detto “di santa Maria Maddalena”: gli occhi luminosi, il viso estatico, la voce calda. Non ricordo più le parole, ma la parola che era la sua testimonianza è viva dentro di me, ancor oggi. Nel 1950 aveva scritto: Se la Messa non sarebbe senza il Calvario, la morte di Gesù non sarebbe compresa pienamente senza la Messa. È la Messa che ci manifesta il Mistero della Croce come Mistero di vita, come Mistero nuziale e ci mostra nel Sangue di Gesù non soltanto il prezzo della Redenzione ma il principio generatore della vita divina che rende fecondo di Cristo tutto l’universo, perché tutta la creazione – che ha ricevuto nel suo seno il Sangue di Lui – è nelle doglie del parto (cfr. Rom 8,22)8.

7   Id., Battesimo di fuoco. Diario mistico 1966-1968, Milano, Rusconi, 1984, p. 212: 7 febbraio 1968. 8   Id., Il Mistero cristiano nell’anno liturgico, Cinisello Balsamo (MI), Edizioni San Paolo, 20045, p. 139.


premessa  15

L’ultima fotografia è di una visita di don Barsotti nel mio ritiro di Cercina, un anno o poco più prima della sua morte. Io stavo ascoltando una persona nel mio piccolo studio e lui si era pazientemente messo in attesa senza farsi annunziare. Rimasi molto confuso di averlo fatto attendere a lungo, ma rimasi ancor più confuso quando nel chiostro mi inginocchiai presso la sua carrozzina per ascoltarlo. Forse le parole che maggiormente mi ricordano quel momento sono quelle da lui scritte nel suo diario mistico: O Signore, che ne hai fatto di me? Dio non dovrò cercarlo al di fuori – sarà nella mia pazienza, nella mia fede, nel mio abbandono. Dio non interverrà a mutare le cose. Egli interviene solo nell’uomo, facendosi presente nella sua vita. E la presenza di Dio è sempre la croce9.

Mi sono ripetuto le parole che lo stesso don Barsotti ha scritto presentando la spiritualità di sant’Angela Merici: Gli uomini di fede, quando ci sono, fanno trasalire, danno un senso di sgomento10.

9   Id., Ebbi a cuore l’eterno. Diario Mistico 1962-1965, Milano, Rusconi, 1981, p. 156. 10   Id., La spiritualità di sant’Angela Merici, Brescia, Morcelliana, 1980, p. 100.


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