Michele Barbieri
Questo studio vuole essere una proposta di elencazione biografica dei frammenti di Eracli to secondo suggerimenti desunti per lo più dalla sensibilità letteraria e da una filologia di vinatoria del personaggio. Il lascito frammentario è una raccolta di ricordanze, capostipite del genere marcaureliano e poi guicciardiniano. Il filosofo, d’altra parte, è innanzitutto il cittadino di Efeso; e questo saggio riconosce volentieri il suo debito verso l’interpretazione avanzata a suo tempo da Antonio Capizzi.
Eraclito d’Efeso Diario
Eraclito è il primo che nella storia della filosofia fu costretto dalle circostanze a mettersi in cerca di uno strumento di successo per il pensiero; e oltre che nella sentenziosità gnomica tradizionale trovò questo strumento in un piccolo repertorio d’immagini chiare, evidenti, nelle quali si riassume il significato logico delle sue meditazioni.
Su questa strada della ricerca di un pubblico Eraclito non fu tuttavia capace, né disposto a trovare il mezzo narrativo, letterariamente esteso, che gli avrebbe consentito di esprimere la contraddizione moralistica o l’unità degli opposti, antropologica e cosmologica, con l’illu strarla e descriverla, oltre che col sancirla. In ciò consiste il significato teorico della sua posi zione storicamente diversa rispetto ad Eschilo. Sulla mancanza di successo letterario di Eraclito si misurano e si decidono le future sorti separate di filosofia e poesia: ancora in qualche modo unite nel suo ermetismo, esse prende ranno poi a svilupparsi sulle strade per lo più separate dei generi letterari. Non diversamente da Eschilo, Eraclito fu uno dei tanti uomini d’ingegno che dovettero accettare il pasaggio alla democrazia, facendosene una ragione. Alla luce di un problema di filosofia politica circa il rapporto fra autoritarismo e democrazia nel nostro tempo, nella seconda parte si discute ampiamente dell’Eraclito di Spengler, Heidegger, Gadamer. Michele Barbieri presta servizio dal 1981 come ricercatore in Filosofia Politica presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Siena. È titolare di un insegnamento di Estetica Politica (con ciò s’intende la capa cità di pervenire ad un giudizio politico mediante gli strumenti della sensibilità). Questo libro rappresenta un parziale sviluppo del primo corso di Estetica Politica tenuto nella primavera del 2006. Lo sviluppo complemen tare gemello si trova già pubblicato presso questo medesimo editore col titolo L’Ifigenia di Eschilo. Filologia e drammaturgia nell’Agamennone (SEF 2009). Con Manierismo di Kant (SEF 2007) l’autore ha già completato un primo dittico aperto a suo tempo da Per un’estetica della politica. Il primo Goethe (Giuffrè 1995). Entrambe le coppie di monografie sono dedicate ad un poeta e ad un filosofo: ai maestri capostipiti di una nazione, rispetti vamente la greca e la tedesca. Scopo ultimo è stato mostrare l’unità radicale delle facoltà conoscitive nella men talità e nel pregiudizio, l’indistinguibilità originaria di poesia e non-poesia, e la superiorità della conoscenza sensibile sull’intellettualismo, che sta all’origine della barbarie del Novecento: il sueño della ragione che produce mostri.
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michele barbieri eraclito d’efeso. diario
Egli non dette il meglio di sé nelle elucubrazioni naturalistiche e cosmologiche, bensì nell’avvicinare il commerciante, il soldato, il coltivatore, il maestro, il pescatore e l’artigiano, allo scopo di mostrare loro che grandi verità si nascondono negli strumenti delle loro pro fessioni. Cercò una filosofia pragmatica capace di ricorrere, all’occorrenza, al linguaggio della semplicità e dell’evidenza. Tutta la sua vita testimonia col pensiero e coi fatti non già l’albagia, bensì l’umiltà.
Introduzione, testo, versione e commento Con discussione dell’Eraclito di Spengler, Heidegger, Gadamer Società
Editrice Fiorentina