In trincea

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dorso 34 mm

Biblioteca Palazzeschi

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Biblioteca Palazzeschi

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In trincea. Gli scrittori alla Grande Guerra

Centro di Studi «Aldo Palazzeschi»

€ 40,00

In trincea Gli scrittori alla Grande Guerra Atti del Convegno Internazionale di Studi Firenze, 22, 23, 24 ottobre 2015 a cura di Simone Magherini

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università degli studi di firenze dipartimento di lettere e filosofia

Biblioteca Palazzeschi

Collana coordinata dal Consiglio Direttivo del Centro di Studi «Aldo Palazzeschi»

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Convegno Internazionale di Studi

in trincea

gli scrittori alla grande guerra

promosso da Centro di Studi «Aldo Palazzeschi» Università degli Studi di Firenze

con la collaborazione di Fondazione Primo Conti, Centro di documentazione e ricerche sulle avanguardie storiche Gabinetto Scientifico Letterario «G.P. Vieusseux»

comitato direttivo Marino Biondi Simone Magherini Gloria Manghetti Anna Nozzoli Gino Tellini


In trincea Gli scrittori alla Grande Guerra Atti del Convegno Internazionale di Studi Firenze, 22, 23, 24 ottobre 2015 a cura di

Simone Magherini

SocietĂ

Editrice Fiorentina


© 2017 Società Editrice Fiorentina via Aretina, 298 - 50136 Firenze tel. 055 5532924 info@sefeditrice.it www.sefeditrice.it isbn: 978-88-6032-428-3 issn: 2036-3516 Proprietà letteraria riservata Riproduzione, in qualsiasi forma, intera o parziale, vietata Copertina a cura di Studio Grafico Norfini (Firenze)


indice

Premessa del curatore

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in trincea

gli scrittori alla grande guerra

Mario Isnenghi, Percorsi, meandri, risorgive fra due dopoguerra 3 Giuseppe Langella, Il mito in trincea. La letteratura della Grande Guerra e l’ideologia risorgimentale 19 Marino Biondi, Epocalità. La vigilia e la guerra 49 Annamaria Andreoli, D’Annunzio, la guerra e l’Europa mediterranea 83 Fabrizio Rasera, Battisti oratore dell’intervento

97

Fulvio Senardi, Scrittori giuliani nella Grande Guerra 115 Marc Föcking, Amiamo la guerra? «Der Sturm», «Lacerba» e l’inizio della prima guerra mondiale

131

franco contorbia, Renato Serra e l’“uomo rosso”: ultime lettere dal fronte 151 Pasquale Guaragnella, Scritture dal fronte. Giuseppe Ungaretti e l’esperienza della Grande Guerra 161 paolo valesio, Marinetti e le immagini della Grande Guerra 185


Luigi Martellini, Malaparte. Le due Italie: la verità, la menzogna (ovvero «La rivolta dei santi maledetti») 201 simone magherini, «Cacciati nel buio»: Clemente Rebora in trincea 217 Gloria Manghetti, Ricordare Caporetto: Carlo Betocchi al fronte 239 Winfried Wehle, Guerra cubista. Pace fascista. Come l’arte fa politica. Il caso Ardengo Soffici 271 Gian Paolo Marchi, «Il figlio di Marte». Poesie di guerra di Lorenzo Montano dedicate a Luigi Russo «per ricordo di Quota 93» 309 Giovanna Scianatico, Le lettere dal fronte di Bontempelli 337 gino tellini, Nelle retrovie e in prima linea: Palazzeschi e Gadda 353 Michael Schwarze, Psicologia narrativa nei diari di guerra di Jünger e Gadda 369 Giulia Fanfani, I due Gadda alla guerra 393 Alice Flemrová, Il mondo delle retrovie. Buoni soldati che non combattono 419 anna nozzoli, Montale e la guerra rimossa 433 Giovanni Capecchi, Fronte esterno, fronte interno e fronte interiore: diari e memorie di guerra di Valentino Coda, Giuseppe Personeni, Ardengo Soffici e Arturo Stanghellini 457 Elizabeth Leake, Dalle trincee al testo. Appunti su Emilio Lussu 477 Pasquale Sabbatino, «Uomini contro»: dal libro di Lussu al film di Rosi 489 Gianmarco D’Agostino, Fotogrammi dalla Grande Guerra 507 Indice dei nomi 513


premessa del curatore

Il volume raccoglie gli Atti del Convegno internazionale In trincea. Gli scrittori alla Grande Guerra (Firenze, 22-24 ottobre 2015), promosso, in occasione del centenario dell’entrata in guerra dell’Italia, dal Centro di Studi «Aldo Palazzeschi» dell’Università di Firenze, con la collaborazione della Fondazione Primo Conti – Centro di documentazione e ricerche sulle avanguardie storiche e del Gabinetto Scientifico Letterario «G.P. Vieusseux», con il patrocinio del Comune di Firenze, della Regione Toscana e dell’ADI (Associazione degli Italianisti). Al Convegno hanno preso parte, oltre a studiosi italiani e statunitensi, anche relatori provenienti da Paesi, come la Germania, la Repubblica Ceca e la Polonia, che nel 1915-1918 si sono trovati schierati dall’altra parte, di là dalla trincea, in modo da offrire sul conflitto un punto di vista non soltanto italiano ma pluriprospettico. Le sessioni si sono svolte in spazi ufficiali differenti, in modo da coinvolgere nell’iniziativa importanti istituzioni civili e culturali fiorentine, e i lavori si sono articolati in tre intense giornate, di cui il presente volume conserva la scansione dei temi trattati e l’ordine delle relazioni. La prima sessione, presieduta di Gino Tellini (a cui si deve l’idea­ zione e la cura scientifica dell’iniziativa, assieme al Comitato direttivo), si è svolta la mattina di giovedì 22 ottobre nella Sala Luca Giordano di Palazzo Medici Riccardi. La tornata pomeridiana, presieduta da Gloria Manghetti, è proseguita nella Sala Ferri del Gabinetto «G.P. Vieusseux». Le due sessioni di venerdì 23 ottobre, entrambe nell’Auditorium dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, si sono svolte sotto la guida, la prima, di Anna Nozzoli e, la seconda, di Pasquale Guaragnella. Al termine delle due prime sessioni pome-


x   premessa del curatore

ridiane, giovedi e venerdì, l’attore Lorenzo Degl’Innocenti ha eseguito una lettura teatrale di testi letterari. L’ultima sessione, la mattina di sabato 24 ottobre, presieduta da Marino Biondi, è stata ospitata nell’Aula Magna del Polo didattico della Scuola di Studi Umanistici e della Formazione dell’Università di Firenze, e si è conclusa con la proiezione del film d’archivio Fotogrammi dalla Grande Guerra, a cura di Gianmarco D’Agostino (regia) e Alessandro Anichini (montaggio). La Grande Guerra è tema storico e politico, ma il Convegno ha privilegiato soprattutto l’aspetto letterario. Con questa avvertenza, comunque: non l’aspetto letterario espresso da scrittori che hanno parlato della guerra dalla scrivania delle loro abitazioni private, sì da coglierne anche temi e motivi di grande rilievo (come accade con Panzini, con Pirandello, con De Roberto). Il Convegno ha voluto invece ascoltare la voce di autori che la guerra l’hanno fatta in prima persona, o sulla linea del fuoco o nelle retrovie. Un contributo per lo sviluppo di questa prospettiva di indagine è stato offerto dalla stretta collaborazione con la Fondazione Primo Conti e il Gabinetto «G.P. Vieusseux», due istituzioni dove la memoria degli anni della Grande Guerra è presente attraverso le documentazioni di scrittori che sono stati in prima linea e che hanno sofferto il dramma di un’esperienza poi restituita, in modi e forme diversi, nelle loro pagine. Penso in particolare agli archivi di Carlo Emilio Gadda, Giuseppe Ungaretti, Alberto Savinio, Mario Puccini, Carlo Betocchi, Fernando Agnoletti: anche quando si tratta di una guerra ricordata a posteriori, le loro carte sono la prima, toccante testimonianza della loro scrittura “in trincea”. Ecco allora che le scritture letterarie, come fonte insostituibile di conoscenza, mettono in risalto aspetti particolari della Grande Guerra, scavano nel senso dell’assurdo, dell’angoscia, della morte: portano in primo piano l’urto dell’esperienza sofferta nei suoi inevitabili riflessi esistenziali, la realtà psicologica, affettiva, emozionale, ma anche antropologica e fisiologica di chi la guerra l’ha combattuta e patita sia di quanti ci hanno creduto e partecipato con entusiasmo come volontari (in buona o in cattiva fede), sia di quanti hanno dovuto subirla. Spesso questi testi sono il mezzo più idoneo per cercare di capire e di comunicare quanto restava muto e taciuto nel dramma del fronte. Importa allora mettere in luce la prospettiva polivalente propria del versante letterario della Grande Guerra: queste scritture sono


premessa del curatore   xi

specchio di tante Italie, tra loro estranee e lontane, ma in pari tempo sono un riflesso anche di differenti modi di essere e di esistere, di avvertire il sentimento dell’identità patria, di vivere la quotidianità aspra del conflitto e delle armi. Ne risultano fissati sulla carta, in prosa e in versi, memoriali diaristici o referti in atto, pensieri ed emozioni, tra loro talmente diversi, da risultare discordanti e inconciliabili. E ognuna di queste testimonienze appare dotata d’un proprio indubitabile tasso di verità, scavato nel profondo della coscienza individuale: dai diari e dalle confessioni (spesso scritte per lettera ad amici e familiari) di Carlo Betocchi, Piero Jahier, Massimo Bontempelli, Renato Serra, Scipio Slataper, Ardengo Soffici, ai versi memorabili di Giuseppe Ungaretti («Di che reggimento siete | fratelli…»), o a quelli non meno incisivi di Clemente Rebora («O ferito laggiù nel valloncello…»), di Eugenio Montale («Valmorbia, discorrevano il tuo fondo…»), di Lorenzo Montano («Soldato con la testa aperta…»). Ma gli scrittori e poeti (non solo italiani) che hanno rilasciato istantanee indelebili sulla tragica quotidianità al fronte sono molti e questo Convegno ne rende conto: dai racconti eroico-vitalistici di Gabriele D’Annunzio e Filippo Tommaso Marinetti, ai referti di Carlo Emilio Gadda, Ernst Jünger, Curzio Malaparte, Alberto Savinio; dalla rappresentazione delle virtù poco eroiche del Soldato Cola di Mario Puccini alle Avventure del bravo soldato Švejk di Jaroslav Hašek; dalla lucida requisitoria antibellicista di Aldo Palazzeschi, espressa con coraggio nell’amara cronaca di Due imperi... mancati, al romanzo Un anno sull’altipiano di Emilio Lussu, costruito su base memoriale e con forte componente politico-ideologica. Guerra e letteratura: il binomio s’annuncia denso di rivelazioni, non solo come bilancio d’un evento storico che compie un secolo e che ha cambiato il volto della società moderna, ma anche come riflessione sulla cronaca del presente, sulla tragedia di nuovi conflitti globali che rendono inquietante la nostra realtà attuale. Simone Magherini Firenze, 24 giugno 2017



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