Letteratura italiana e Unità nazionale

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dorso 22mm

Biblioteca Palazzeschi

BP

Biblioteca Palazzeschi

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Centro di Studi «Aldo Palazzeschi»

Letteratura italiana e Unità nazionale

€ 26,00

Letteratura italiana e Unità nazionale Atti del Convegno Internazionale di Studi Firenze 27, 28, 29 ottobre 2011 a cura di Riccardo Bruscagli Anna Nozzoli Gino Tellini

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Società

Editrice Fiorentina



università degli studi di firenze dipartimento di lettere e filosofia

Biblioteca Palazzeschi

Collana coordinata dal Consiglio Direttivo del Centro di Studi «Aldo Palazzeschi»

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Convegno Internazionale di Studi

letteratura italiana e unità nazionale Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica

enti promotori Università degli Studi di Firenze Facoltà di Lettere e Filosofia Dipartimento di Italianistica con la collaborazione di

Centro di Studi «Aldo Palazzeschi»

con il patrocinio di


Letteratura italiana e UnitĂ nazionale Atti del Convegno Internazionale di Studi Firenze 27, 28, 29 ottobre 2011 a cura di Riccardo Bruscagli Anna Nozzoli Gino Tellini

SocietĂ

Editrice Fiorentina


© 2013 Società Editrice Fiorentina via Aretina, 298 - 50136 Firenze tel. 055 5532924 info@sefeditrice.it www.sefeditrice.it isbn: 978-88-6032-229-6 issn: 2036-3516 Proprietà letteraria riservata Riproduzione, in qualsiasi forma, intera o parziale, vietata Copertina: Studio Grafico Norfini (Firenze)


indice

Premessa dei curatori

ix

Saluto del Rettore dell’Università degli Studi di Firenze

xiii

Saluto dell’Assessore Università e Ricerca del Comune di Firenze

xvii

Saluto dell’Assessore alla Cultura, Turismo e Commercio della Regione Toscana

xix

letteratura italiana e unità nazionale riccardo bruscagli, La poesia politica delle origini: Dante e Petrarca 3 arnaldo di benedetto, Lingua, letteratura, unità politica 21 roberto fedi, Una repubblica letteraria. I lirici del Rinascimento 47 marco villoresi, Cavalieri d’Italia. Note e divagazioni sul genere cavalleresco 61 pasquale guaragnella, Identità culturali nel Seicento italiano 87 roberta turchi, Carlo Goldoni e i costumi degli italiani 107 giuseppe nicoletti, Di un «nuovo aspetto politico» dell’Italia: patria e nazione nel pensiero alfieriano 121


enrico ghidetti, La letteratura toscana nell’età della Restaurazione: il patriarca G.B. Niccolini 133 william spaggiari, L’Italia degli esuli: antologie letterarie fra Sette e Ottocento 155 gino tellini, L’aspirazione unitaria di Manzoni 175 lucio felici, Leopardi padre della patria? 191 simone magherini, Tommaseo: «un libro sulle miserie e le speranze della nazione» 207 anna nozzoli, Il Risorgimento di Ippolito Nievo 233 paolo orvieto, L’ideologia nazionale nei romanzi di Garibaldi 245 pérette-cécile buffaria, La nazione controversa degli Scapigliati 267 paola luciani, La «Storia della letteratura italiana»: un manuale per l’unità 283 elisabetta de troja, Il parlamento della nuova Italia 295 adele dei, L’Istituto di Studi Superiori di Firenze e l’Unità d’Italia 313 marino biondi, Letteratura e patria. Una storia d’Italia 329 gian paolo marchi, Esercito e nazione in Giovanni Verga 363 françois livi, L’ultimo Risorgimento. Poeti e scrittori al fronte della Grande Guerra 387 rosario castelli, Camicie rosse e nitrato d’argento: alcune tendenze nel cinema sul Risorgimento 415 Indice dei nomi 431


premessa dei curatori

Nell’occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, Riccardo Bru­scagli (Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia), Anna Nozzoli (Prorettore alla Didattica) e Gino Tellini (Direttore del Dipartimento di Italianistica e del Centro di Studi «Aldo Palazzeschi») hanno ritenuto opportuno che anche gli italianisti dell’Università degli Studi di Firenze prendessero parte con un proprio contributo alle celebrazioni nazionali. Promosso dalla Facoltà di Lettere e Filosofia e dal Dipartimento di Italianistica, il Convegno Letteratura italiana e Unità nazionale, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, con la collaborazione del Centro di Studi «Aldo Palazzeschi» e del Gabinetto «G.P. Vieusseux», con il patrocinio del Comune, della Provincia e della Regione Toscana, si è tenuto a Firenze nei giorni 27, 28, 29 ottobre 2011. Le sessioni si sono svolte in spazi ufficiali differenti, sì da coinvolgere nell’iniziativa importanti istituzioni cittadine (dal Comune alla Provincia al Gabinetto «G.P. Vieusseux»), a conferma d’uno stretto rapporto operativo tra l’Università e il tessuto civile e culturale del territorio fiorentino. I lavori si sono articolati in tre giornate, di cui il presente volume degli Atti conserva la scansione dei temi trattati e l’ordine delle ventidue relazioni. La prima sessione, la mattina di giovedì 27 ottobre, nella Sala de’ Dugento di Palazzo Vecchio, gremita di ascoltatori, per lo più studenti, sotto la presidenza di Anna Nozzoli, si è aperta, prima dei saluti delle Autorità, con la brillante esecuzione dell’Inno di Mameli da parte del soprano Monica Benvenuti. La tornata


x   premessa dei curatori

pomeridiana del 27, presieduta da Riccardo Bruscagli, ha avuto luogo nell’Aula Magna dell’Università. Le due sessioni di venerdì 28 ottobre, entrambe nella Sala Ferri del Gabinetto «G.P. Vieusseux» in Palazzo Strozzi, sono state presiedute la prima da Angelo Fabrizi e la seconda da Anna Dolfi. L’ultima sessione, la mattina di sabato 29 ottobre, presieduta da Gino Tellini, è stata ospitata nella Sala Luca Giordano di Palazzo Medici Riccardi. La tornata pomeridiana del 28 si è conclusa con la proiezione del film Camicie rosse e nitrato d’argento di Rosario Castelli, mentre al termine di altre due tornate, giovedì pomeriggio e sabato mattina, l’attrice Patrizia Zappa Mulas ha eseguito, con appassionata quanto rigorosa fantasia recitativa, la lettura teatrale di testi letterari (Alfieri, Foscolo, Manzoni, Leopardi, Mazzini, Giusti, Fusinato, Mercantini, Nievo, Carducci, De Amicis). L’Italia non è soltanto un’espressione geografica, né è soltanto una realtà politica, bensì, nel corso dei secoli, si è costituita come identità culturale. Terra di localismi, di conflitti campanilistici, di differenti caratteri regionali, di molteplici varietà dialettali e di tante “piccole patrie”, il nostro Paese ha trovato nell’unità della lingua e della letteratura, da Dante all’Ottocento, un formidabile strumento di coesione. L’unità letteraria non è un attributo evanescente, né una fragile illusione di carta. Significa, invece, riconoscimento d’una medesima tradizione e significa adesione a comuni valori civili come presupposto della straordinaria impresa risorgimentale, da parte d’una «gente» che ha voluto essere − secondo le parole manzoniane di Marzo 1821 − «Una d’arme, di lingua, d’altare, | di memorie, di sangue e di cor». «Una», eppure aperta a un sentimento sopranazionale, nel nome di tutti i popoli che a buon diritto aspirano a libertà e sovranità. L’apporto di letterati, poeti e narratori, novellieri e romanzieri, drammaturghi e commediografi, storici e memorialisti, nel processo di unificazione identitaria e politica, è stato determinante. Il Convegno ripercorre talune delle tappe fondamentali che hanno segnato il graduale costituirsi d’una coscienza nazionale, dal Medioevo fino al raggiungimento dell’Unità e alla Grande Guerra. La dolorosa vicenda di particolarismi e di frantumazione politica che ha scandito la storia d’Italia rende conto di non pochi attributi negativi del nostro costume nazionale (si pensi alla comica


premessa dei curatori   xi

quanto pensosa testimonianza offerta da Il brindisi di Girella di Giuseppe Giusti), e il ripensare oggi alla secolare traiettoria che ha condotto alla conquista di ideali e valori condivisi, può essere una lezione fruttuosa anche per vedere più chiaro nella difficile situazione del presente. riccardo bruscagli anna nozzoli gino tellini Firenze, 10 gennaio 2013



Saluto del rettore dell’università degli studi di firenze

Sono veramente lieto di essere qui a portare il caloroso saluto del­ l’Università di Firenze a tutti voi, colleghi, gentili ospiti e giovani studenti che partecipate a questo importante Convegno internazionale che si svolge qui a Firenze oggi e nei prossimi giorni. Questo Convegno, come denota il titolo, si inserisce nell’ambito delle iniziative per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. A tale anniversario il Presidente Napolitano ha voluto dedicare un anno di celebrazioni, anche forse nella consapevolezza che il senso di appartenenza al Paese non sia oggi così forte come nel passato. Il Presidente ha visitato molte città e a maggio è venuto anche a Firenze, dove, nel Salone dei Cinquecento, ha voluto incontrare gli studenti della nostra Università e una rappresentanza delle molte Università americane che sono presenti nella nostra città. È stata una giornata molto importante per tutti noi e soprattutto per gli studenti che hanno potuto porre al Presidente questioni e avere risposte molto pronte. Sono state molte le manifestazioni che si sono svolte in città in questo anno celebrativo e che hanno coinvolto anche il nostro Ateneo. Quando è iniziato il percorso 150 anni fa la lingua e la letteratura sono state, credo, elementi di grande coesione che hanno permesso, dopo 150 anni, di avere, seppur in un momento non facile, un Paese che condivide una certa identità. Nella nostra città si sono svolte svariate iniziative riguardanti la lingua, la letteratura italiana e la storia del Risorgimento. Un paio di settimane fa, per la prima volta a livello nazionale, sono state organizzate, proprio a Firenze, le Olimpiadi della lingua italiana con la collaborazione dell’Accademia


xiv    saluto del rettore dell’università degli studi di firenze

della Crusca e sono stati premiati, proprio qui nel Salone dei Cinquecento, gli studenti che si sono classificati ai primi posti. Ci sono già le Olimpiadi della fisica, le Olimpiadi della matematica, credo, quindi, che questa iniziativa sia stata importante e soprattutto, ritengo molto significativo che sia stata inaugurata nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia, proprio a rappresentare l’importanza della lingua italiana nella formazione dell’identità del nostro paese. La letteratura è stata infatti l’elemento fondamentale che ha fatto da collante per tutti coloro che hanno vissuto in questo periodo. Aver organizzato un Convegno di tale portata, al quale partecipano professori che vengono anche da altri Paesi – proprio a testimoniare l’importanza che la letteratura italiana ha anche a livello internazionale –, è estremamente importante per l’Ateneo fiorentino. Per questo ringrazio sinceramente il Centro di Studi «Aldo Palazzeschi», nella persona del Prof. Gino Tellini, il Dipartimento di Italianistica, il Gabinetto Vieusseux e tutti i Comitati organizzatori che hanno permesso di realizzare questo importante evento. Un altro elemento del Convegno che desidero sottolineare è che questo, come gli altri eventi, non si svolge solo all’interno dell’Università: stamattina in Palazzo Vecchio, domani al Gabinetto Vieusseux e anche nella sala della Provincia. Credo, infatti, sia fondamentale far capire all’opinione pubblica come l’Università sia veramente un’istituzione essenziale per un Paese che pensa di avere un futuro, quindi l’apertura verso “l’esterno” è un elemento rilevante e sono contento che un Convegno internazionale di letteratura si svolga in più sedi, proprio a rappresentare che è un patrimonio di tutti e non solo dell’Università. Mi fa molto piacere vedere la partecipazione di molti giovani, del­l’Università e della Scuola, che saluto calorosamente. Oggi il Pae­ se attraversa un periodo difficile, ma non dovete preoccuparvi più di tanto per il futuro perché le opportunità per chi è preparato ci saranno sempre. Non è facile dire se saranno qui nel nostro Paese o da un’altra parte, ma credo dobbiate utilizzare questo periodo così importante della vostra vita per formarvi in modo da essere in grado di coglierle. Talvolta potete essere indotti a pensare che esistano delle scorciatoie per arrivare ad avere posizioni importanti, ma queste scorciatoie hanno poi vita breve. Solo investendo seriamente nella formazione attraverso la Scuola e l’Università è possibile garantirsi un futuro che risponda alle vostre esigenze. La vostra presenza qui


saluto del rettore dell’università degli studi di firenze    xv

oggi così numerosi è importante e di grande conforto, perché vuol dire che credete in una formazione basata su una parte così fondamentale, quella umanistica, che è stata la base della formazione di ognuno di noi. Ringrazio di nuovo gli organizzatori per aver promosso questo Convegno e formulo a tutti i partecipanti i migliori auguri di buon lavoro. Alberto Tesi



Saluto dell’Assessore Università e ricerca del Comune di Firenze

Cosa è stata la letteratura italiana per la nostra lingua e per l’unità nazionale è un tema tra quelli più significativi nell’ambito degli argomenti toccati dai festeggiamenti dei 150 anni dell’Unità d’Italia. È anche un tema che non poteva mancare e che racchiude in sé la storia del nostro paese e una via da percorrere per il futuro. Una via che sarebbe opportuno indicare a quanti governano i processi culturali e formativi della società civile, a quanti dirigono la scuola. Perché davvero la letteratura italiana è stata e può essere una scuola di cittadinanza. Penso ai caratteri e ai costumi ritratti e diffusi, oltre che celebrati nelle opere dei nostri autori classici, alle pratiche e ai fenomeni sociali descritti e perfino condannati anche nella letteratura contemporanea. Credo che il lavoro di quanti partecipano a questo Convegno, che siamo contenti di ospitare oggi nella Sala de’ Dugento – il luogo del lavoro feriale dell’amministrazione comunale, dove si riunisce il suo consiglio comunale confrontandosi col governo della città –, sia molto importante soprattutto in vista di un aggiornamento della conoscenza letteraria da proporsi proprio in questa chiave finalizzata alla crescita di un’identità nazionale non settaria, non campanilistica, ma civica. Attraverso la lettura comune e diffusa dei capolavori della nostra letteratura è possibile far crescere un sentimento di appartenenza alla collettività, ma anche il senso di un cosmopolitismo nuovo che vorremmo davvero aperto e profondamente radicato. E per venire alla città che ho l’onore e l’onere di amministrare, essa è immortalata in pagine indimenticabili della letteratura italiana, da Dante a Pratolini, ma ciò che mi preme sottolinea­ re è che l’identità culturale vive delle parole e dei pensieri di quegli


xviii    Saluto dell’Assessore Università e ricerca

autori e delle suggestioni che essi seppero proporre alle immaginazioni dei visitatori e degli abitanti. Insomma, la letteratura italiana ci è preziosa, cara, utile come cittadini e come amministratori e che se ne parli oggi in rapporto alla nostra identità nazionale, anche incompiuta, se si vuole, è importante per avviarci al futuro, ancor più che per celebrare il passato. Che lo si faccia qui, in questa sala, è per la città un onore e un piacere. Benvenuti a Palazzo Vecchio. Cristina Giachi


saluto dell’assessore alla cultura, turismo e commercio della regione toscana

Questo evento coglie con forza alcuni degli aspetti che la Regione Toscana ha messo al centro del proprio programma di iniziative sul 150º dell’Unità d’Italia. Un programma dal carattere educativo e formativo, per costruire un confronto fra il tessuto istituzionale e la società civile e discutere sul nostro passato, presente e futuro. Più volte abbiamo sottolineato il contributo fondamentale che la Toscana ha dato alla costituzione dello Stato unitario e non c’è dubbio che la storia d’Italia è la storia di noi toscane e toscani. Sulla lingua di Dante abbiamo costruito le fondamenta dell’italianità: la cultura è stata l’architrave su cui l’Italia ha costruito un’identità nazionale, prima ancora che il Risorgimento creasse l’unità politica. Ma la Toscana ha costruito per intero il processo di unificazione dell’Italia. Un tributo di uomini e di idee, a partire dai giovani toscani caduti a Curtatone e Montanara e dai volontari che parteciparono alla spedizione dei Mille. Firenze è stata anche cuore pulsante del pensiero liberale: penso al ruolo di «La Nazione», nata nel 1859 per accompagnare il processo di unificazione della Toscana al Regno d’Italia, al plebiscito del popolo toscano nel 1860, all’impegno politico e al ruolo di Firenze capitale. In questo percorso, dove la storia si presenta come una conseguenza di fattori anche contraddittori a cui occorre dare un senso storico con strumenti e capacità di lettura, il Convegno ripercorre le


xx    saluto dell’assessore alla cultura, turismo e commercio

tappe fondamentali che hanno segnato il costituirsi di questa identità nazionale e rappresenta una bella occasione per fornire chiavi di lettura e angolazioni utili a comprendere quel “punto di origine” da cui tutti noi proveniamo. Buon lavoro a tutti. Cristina Scaletti


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