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Biblioteca Palazzeschi
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Biblioteca Palazzeschi
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Aldo Palazzeschi e Venezia
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università degli studi di firenze dipartimento di lettere e filosofia
Biblioteca Palazzeschi
Collana coordinata dal Consiglio Direttivo del Centro di Studi «Aldo Palazzeschi»
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Atti della Giornata di Studi
aldo palazzeschi e venezia
enti promotori Centro di Studi «Aldo Palazzeschi» Università degli Studi di Firenze Fondazione Querini Stampalia Onlus
Aldo Palazzeschi e Venezia Atti della Giornata di Studi Fondazione Querini Stampalia Venezia, 14 maggio 2013 a cura di
Simone Magherini
SocietĂ
Editrice Fiorentina
© 2014 Società Editrice Fiorentina via Aretina, 298 - 50136 Firenze tel. 055 5532924 info@sefeditrice.it www.sefeditrice.it isbn: 978-88-6032-300-2 issn: 2036-3516 Proprietà letteraria riservata Riproduzione, in qualsiasi forma, intera o parziale, vietata Copertina: Filippo de Pisis, Veduta del Ponte di Rialto, olio su tela, 1947 (Centro di Studi «Aldo Palazzeschi», Università di Firenze, presso Museo 900, Comune di Firenze)
indice
Premessa del curatore
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aldo palazzeschi e venezia Gino Tellini, Una lunga affezione 3 Neda Furlan, Guida sentimentale alla Donazione Stefani 17 Stefania A. Bottini, Palazzeschi e Mario Stefani 33 Anna Grazia D’Oria, «La nostra fedeltà alla Poesia». Palazzeschi e Maria Luisa Belleli a Venezia 45 Gloria Manghetti, Palazzeschi e Diego Valeri 59 Ricciarda Ricorda, Topografie veneziane nel «Doge» 73 Irene Gambacorti, Gatti in Laguna: la novella «Il Doge di Venezia» 91 Simone Magherini, Venezia nella poesia di Palazzeschi 107 giorgina colli, Un’amicizia veneziana: Palazzeschi e Camerino 127 Willi Jung, Poesia della cattedrale: «Santa Maria della Salute» di Aldo Palazzeschi 147 Indice dei nomi 161
premessa del curatore
Il presente volume raccoglie gli Atti della Giornata su Aldo Palazzeschi e Venezia, organizzata il 14 maggio 2013 dal Centro di Studi “Aldo Palazzeschi” dell’Università di Firenze, in collaborazione con la Fondazione Querini Stampalia, per indagare l’intenso legame affettivo e creativo che unisce lo scrittore fiorentino alla città lagunare. In una ideale e selettiva carta geografica del cuore palazzeschiano la città di Venezia, assieme a Firenze, Roma, Napoli e Parigi (unica eccezione fuori d’Italia), non occupa solo un posto di sicuro rilievo biografico e intellettuale, ma rappresenta un vero e proprio luogo dell’anima, a cui il poeta riconosce, fin dal suo primo folgorante incontro all’età di sei anni, il debito di «uno dei più generosi e difficili fra gli insegnamenti, che è quello di scoprire e conoscere se stesso». La Venezia di Palazzeschi è uno spazio reale e allo stesso tempo immaginario, umano e fantastico, in cui è possibile cogliere da una prospettiva privilegiata («una sorta di finestra aperta sulla propria interiorità e sul mondo») la complessa e tormentata esperienza biografica e letteraria di un autore imprendibile e impenetrabile. Dopo il saluto inaugurale del Direttore della Fondazione Querini Stampalia, Marigusta Lazzari, la sessione mattutina, presieduta da Ricciarda Ricorda, è stata introdotta dalla relazione di Gino Tellini, con una lettura dell’opera narrativa palazzeschiana (dal romanzo liberty-crepuscolare :riflessi al Doge), tesa alla scoperta del segreto di Venezia, di «questo miracolo della fantasia, irreale nella real-
x premessa del curatore
tà», in cui la «dimensione servile e spersonalizzata della folla senza identità, il primato mercantile dell’economia, la mercificazione selvaggia della bellezza convivono con lo stupefacente incanto della creatività». Sono poi seguiti alcuni interventi su significative amicizie veneziane: Neda Furlan ha preliminarmente documentato la consistenza dell’archivio del poeta Mario Stefani, donato per volontà degli eredi alla Biblioteca della Fondazione Querini Stampalia; Stefania Bottini ha scandagliato attraverso i documenti epistolari la natura esistenziale del legame affettivo e poetico, che si stabilisce per oltre un decennio (dal 1960 al 1974) tra un giovanissimo e inquieto Mario Stefani e l’ormai anziano e saggio Palazzeschi; Anna Grazia D’Oria ha segnalato, rileggendo le pagine del carteggio con Maria Luisa Belleli (il cui titolo rinvia a un appuntamento lagunare “sotto il magico orologio” a Piazza San Marco), le tappe principali della storia di un’amicizia alimentata da una medesima fedeltà alla poesia; Gloria Manghetti ha illustrato il quarantennale sodalizio letterario con Diego Valeri. Nella seconda sessione pomeridiana, presieduta da Gino Tellini, le relazioni si sono in prevalenza concentrate (ad eccezione di quella di Giorgina Colli, che completa idealmente quelle del mattino, essendo dedicata alla collaborazione intellettuale tra Palazzeschi e Aldo Camerino, assiduo collaboratore del «Gazzettino» di Venezia e animatore del Premio Settembrini-Mestre e del Premio Stradanova) sul rapporto tra Venezia e l’opera letteraria di Palazzeschi: Ricciarda Ricorda ha percorso la pista delle topografie veneziane, per individuare alcuni elementi portanti della struttura del romanzo Il Doge; Irene Gambacorti ha seguito le orme lasciate dal maestoso gatto nero, l’animale protagonista di Il Doge di Venezia, una novella della raccolta Bestie del 900 (mirabilmente illustrata da Mino Maccari), in cui l’ambientazione veneziana investe anche la lingua dei personaggi umani, che parlano esclusivamente in dialetto; Simone Magherini ha dedicato il suo intervento allo studio della presenza di Venezia nella poesia palazzeschiana, dalle prime occorrenze in Poemi (Lord Mailor) a quelle delle ultime passeggiate veneziane di Cuor mio; Willy Jung ha proposto una lettura critica della poesia Santa Maria della Salute di Cuor mio, con particolare attenzione ai rapporti tra letteratura e architettura, intesa come spazio poetico.
premessa del curatore   xi
Nel congedare la stampa degli Atti desidero ringraziare insieme ai relatori il pubblico che ha partecipato alla Giornata di Studi, e in particolare mi è grato ricordare la presenza di Elio Lorusso, avvocato e amico di Palazzeschi, che ha animato con domande e ricordi il dibattito a chiusura di ogni sessione. simone magherini Firenze, 22 maggio 2014
Nino Tirinnanzi, Aldo Palazzeschi in costume da gondoliere, 1957 (Centro di Studi «Aldo Palazzeschi», Università di Firenze, presso Museo 900, Comune di Firenze).