Angela Pagnanelli Per incantamento Editr ice F iorent inaSoc ietà
Angela Pagnanelli Per incantamentoprefazionediTeresaPaladin Editr ice F iorent inaSoc ietà
© 2022 Società Editrice Fiorentina via Aretina, 298 - 50136 Firenze tel. 055 info@sefeditrice.it5532924www.sefeditrice.it facebook account www.facebook.com/sefeditrice twitter account @sefeditrice instagram account @sef_editrice isbn Proprietà978-88-6032-657-7letterariariservata Riproduzione, in qualsiasi forma, intera o parziale, vietata
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un universo tutto raccolto nella mente di Dio creatore quale la Commedia ci offre nel canto xxxiii del Paradiso è la prima epigrafe che offre Per incantamento: quando Dante arriva a “ficcare” oltre l’umano lo sguardo, non solo attesta che c’è unità nell’universo, ma anche che la percezione di tale mistero insondabile – una forma d’amore che tutto racchiude, sostanze e accidenti, esseri e forme – produce godimento in chi lo osserva.
Lungo le orme di questa illuminazione Angela Pagnanelli ci conduce a un percorso po etico ricco di spunti e immagini e aperto alle varie dimensioni dell’esistenza, nessuna esclusa; un itinerario fatto di stupore e incantamen to ma non di meno fondato su un canone di poetica estremamente rigoroso: «Maestra di giusto ragionar è sempre l’esperienza». La se conda epigrafe – di Leonardo da Vinci – che introduce la silloge precisa che discettare di questo universo complesso e vario non può che avere origine dall’esperienza diretta, sensoriale, lucidamente esaminata e condivisa, nel nostro caso liricamente suggestiva e luminosa
LaPrefazionevisionedi
Nessuna immagine è presentata quindi in modo artificioso o surreale, fantasmagorico o con bardature retoriche volte alla mera apparenza fenomenica. La ricerca di essenzialità, di riverbero incisivo coglie la realtà naturale senza deformarla e affondarla in un scenario ammic cante a contesti ermeneutici precostituiti perché è sostenuta dall’adesione, umile e sincera, al “volto” vero della natura, al suo grembo ma terno che col mutare delle stagioni ci trasmette bellezza, forza, linfa vitale. Ritroviamo nel fluire dei versi di questo ri cercato volumetto vibrazioni e sfumature multiformi, suggestioni sempre nuove ed emozioni che affollano l’animo mentre l’incantamento si elabora in scrittura poetica. Un viaggio incantevole e luminoso e, nel contempo, non privo di un accurato lavoro di rielaborazione imma ginifica e di cesellamento linguistico ispirato e guidato da un rapporto con la realtà naturale che affonda le sue radici nel mondo classico,
6 nonché offerta alla percezione estetica dei lettori. L’intento della poetessa è che la poesia ci proponga, con le sue pause, ritmi, assonanze e rime la musicalità che si condensa ed esprime nel mondo naturale, dove le varie “voci” crea no un universo udibile e comprensibile solo in chi sappia osservare e contemplare con rispetto e amore: tutto ciò è sorgente di emozioni vere e incontrovertibili, personali e insieme universali, e pertanto splendidamente poetiche.
da cui deriva il preziosismo lessicale oltre alle citazioni di autori che col loro pensiero hanno modellato le radici della nostra cultura. Reminiscenze antiche nondimeno improntate a una sensibilità vivacemente aperta agli eventi, compresi quelli drammatici, della contemporaneità.Foglie, fiori e fragranze, rami penduli e fronde ombreggianti, chiome vibranti al vento, i suoni del fiume, le danze aeree dei petali cadenti del glicine, il canto degli uccelli: tut to coinvolge e allieta, rinnova la vitalità dello sguardo e del cuore. Nel grembo della terra nasce e si ritrova l’incanto tale che tutto, anche il marcire delle foglie, trasuda una vitalità profonda e una fascinazione profonda. Catturati magicamente in questa nuvola di sensazioni che penetra nell’animo e fa presagire zone di luce e attività biologica là dove pen savamo esistesse solo materia inerte o vegetale priva di profondità espressiva e vitale, con Angela Pagnanelli ci accorgiamo che nemmeno la deturpazione ambientale dei rifiuti di plastica arresta la linfa vitale degli organismi viventi. Occorrono occhi attenti e curiosi per amare e ascoltare ogni battito di vita in una natura mutante e sempre identica alla propria identità morfologica.Unanatura con cui stare a contatto come dono prezioso anche nei momenti meno rassicuranti, come il lampeggiare di lampi e l’ir
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L’immaginazione
rompere di bufere, quando l’energia esplosiva della natura disegna atmosfere intensamente romantiche che invitano a poetare, nel desiderio di percorrere le vibrazioni emozionali di tempi e spazi che consentono all’io lirico di giungere all’armonia del cuore. Nella varietà di “voci” e aspetti della natura, ai petali di narcisi spalancati all’abbraccio che come sirene floreali attirano a sé i viandanti col loro potere seduttivo si aggiungono così versi dedicati alle particelle chimiche.
si abbandona pertanto alla curiosità per le svariate forme che la materia assumeL’itinerarionell’universo.neglielementi naturali, meno diversi e distanti da noi di quanto si suppor rebbe per negligenza, scorre tra atomi di azoto, ossigeno,Atomicarbonio…dellamateria che ci corrispondono perché essi custodiscono i segreti della vita.
Fino ad approdare a una sorta di percezione nuova, il riconoscere come gli stessi elemen ti materiali siano alla base della vitalità delle piante, dei volatili e degli uomini, a sottolineare un continuum misterioso e affascinante, una familiarità umile e costante tra noi e il resto delle creature perché tutto riverbera di una solidale e unitaria energia che respira: in loro, nel cielo stellato, in pozzanghere e alberi! Intimamente congiunto all’incanto della natura, il pensiero giunge sospeso fino ai con
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La poesia dell’incanto è assolutamente un percorso poetico di emozioni legate alle rela zioni umane. Incontriamo così nella lettura le emozioni degli abbracci, gli incanti degli innamorati i cui respiri e desideri sono solidali
9 fini dell’Ade, a percepire il nulla, la vertigine cosmica che travolge la lucidità della memoria.
Per incantamento ci presenta un paesaggio che, mentre è fonte di ammirazione e abbandono estetico, tiene compagnia all’animo e conduce alla razionalità della riflessione. Inevitabile emerge la percezione di una dissonanza, il contrasto con un’altra panoramica. A questa saggia natura che in tutte le sue forme ha respiro di vita si contrappone il “mare della stu pidità” umana: una distesa dove sono cresciute strane concrezioni fatte del replicarsi di credenze immotivate, pregiudizi, vane illusioni, supposizioni scambiate per certezze verificate: una vasta estensione oscura che non conosce il “ben dell’intelletto”. Impossibile ritrovare in questa palude melmosa uno spiraglio di luce dove sincerità, rispetto, voglia di aprirsi e rinnovarsi possano far assaporare ai “faciloni” nuovi e allargati confini.
Ma la percezione dell’attimo infinito che spalanca il sentimento dell’inquietudine è anche origine di uno smarrimento che ha il sapore dell’innocenza e della felicità, un specie di confine utopico che, nel giardino del mondo, ridesta l’immaginazione.
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Potentemente evocative le poesie dedicate al mondo femminile: figlie e testimoni di libertà, donne violate o sottoposte a sopraffazione domestica. Straziante l’immagine della donnaresa oggetto di piaceri non voluti – che cerca un varco e ritrova un sentiero di grazia al sorgere del Prendesole.il cuore l’oltraggio indecoroso alla stele di pubblica e civile memoria che nuovi orizzonti invoca: l’abbattimento della estraneità nel ritrovare la comune umanità che sola apre le porte al cambiamento! Un mondo a parte è quello dei “salotti buoni” dai vizi occultati e dai guadagni che sfuggono alle ricerche delle indagini di giustizia.
Angela Pagnanelli stigmatizza con decisione le “tresche laide” che rendono prigionieri e obnubilati “branchi di belve” senza più un cammi no di speranza davanti a sé.
Quando, nella parte conclusiva, ne Il pomerio, si canta la consacrazione della sacralità della terra che nutre i figli di un mondo nuovo, si attende la nuova primavera in cui il respiro
L’intento della poesia nella silloge Per incantamento non è dunque solo emozionale o estetizzante: una chiara tensione morale vibra in queste poesie ed è il filo rosso della raccolta.
ai sommovimenti delle particelle materiali, la romantica certezza che esiste il tappeto magico per volare in due fino alle stelle, la passeggiata tra madre e figlia al mare d’autunno.
Nello smarrimento di fronte agli ostacoli che la vita propone, al dramma di naufraghi ignari del futuro e del presente, ai richiami fa stidiosi di ospiti imprevisti Angela Pagnanelli ci ricorda che nelle difficoltà di navigazione il mito dei Dioscuri e del fuoco di Sant’Elmo assicurano di raggiungere l’approdo.
Per poi giungere al viaggio concreto degli uomini e al rischio di naufragio di coloro che, mentre cercano di uscire dai loro sentieri, interiori o dettati dalle circostanze effettive, devono ritrovare la direzione.
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alato della vita apra a nuovi orizzonti. “Speranza” è il compimento cui è destinato questo percorso poetico.
Ma occorre rimanere vigili, accorti, non la sciarsi andare a facili ebbrezze, mantenere salda la rotta, la “conoscenza dell’esperienza”.
Poiché nell’universo la vita e la vitalità sono dimensioni interconnesse tra esseri viventi di mondi diversi, si può poetare per aprire strade alla speranza latente, perché emerga e voli so pra la bellezza e le miserie orientando la stella del nostro cammino, aprendoci a nuovi e più umani orizzonti.
Prof.ssa Teresa Paladin
L’artificio officinaLe
(Dante
Nel suo profondo vidi che s’interna, legato con amore in un volume, ciò che per l’universo si squaderna: sustanze e accidenti e lor costume quasi conflati insieme, per tal modo che ciò ch’i dico è un semplice lume. La forma universal di questo nodo Credo ch’i vidi, perché più di largo, dicendo questo, mi sento ch’i godo. ALighieri, Paradiso, xxxiii, vv. 85-93)
In questa nuvola folta di sensazioni la mente indaga seguendo l’esperienza, il percepito mondo si apre alle emozioni, come per Leonardo è la conoscenza:
La sapienza è figliola della sperienza. Fuggi i precetti di quelli che le loro ragioni non sono confermate dalle sperienze (Leonardo da Vinci, Pensieri) Allorché passan le stagioni della Natura mutano i colori, nell’aria fragranze varie e colori. Al tatto evocano nuove suggestioni il morbido fogliame e la ruvida pianta, mentre onde sonore vibranti nell’aria invitano a cercar la sorgente originaria: sarà, forse, quell’usignolo che canta?
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MaestraProLogodi giusto ragionar è sempre l’esperienza
16 una strada con mille deviazioni che pur dell’arte è la pura essenza.
Vorrei viaggiare su onde gravitazionali e percepire l’energia di spazi emozionali in un tempo che scorre indefinito sulla scia di un fiume chiaro e spedito. Vorrei di cuori un’armonia perenne che liberi energia e resti indenne!
17 iL DavantiVorreidonoaun caminetto, in romantica atmosfera, vorrei accendere, se fuori c’è bufera, parole intense come ceppi ardenti che mi scaldino il petto potenti.
18 A palmi aperti Sui palmi, inaspettato dono, da un platano ho accolto fragili foglie invecchiate alla luce LetraovealLedinelconnubiopalmoAdell’incipientevespertinaautunno.mebenefichealcontatto,supalmocongiunte,dicellulevivemulticoloreincantochiomecrepuscolari.terròconmefinoterminedelsentierotardivoraggioluminosoradefrondefiltraancora.affideròalgrembomaterno della terra. Non più verdi e ormai lamine gialle o rossastre
19 confuse in marcescente organismo che pure pullula di vita terragna. Affiora lucivora forza dal sotterraneo mondo che ciclica linfa percorre tra diramate radici infinite.
Indice5 Prefazione di Teresa Paladin L’artificio officinaLe Prologo 15 Maestra di giusto ragionar è sempre l’esperienza Il dono 17 Vorrei 18 A palmi aperti 20 Dal finestrino 22 Il mare della stupidità 24 Sole d’autunno 26 Purgatorio 28 Tu sei terra 30 Pomeriggio dicembrino (et in Arcadia ego) Nella materia 33 Azoto 1. Decompressione 35 Azoto 2. Respiro 36 Azoto 3. Humus
38 Azoto 4. Fragranza 39 Carbonio 41 Carbonio 14. Decadimento 43 Ossigeno. Sala d’attesa 44 Idrogeno Nel giardino 47 Pioniere (Il fiore della libertà) 49 Riparia macchia di oleandro 50 ION. Profumo di rosa purpurea e selvatica 52 Glicine 53 Narcissus poeticus 55 (ilEucalyptusdononascosto) 58 La dovizia del gelso 60 Al fulgore dell’umile tamerice 62 Arcana afrodite La via di scamPo Mansio I. Come una viandante su mari di nebbia 67 Il Viatico 68 Donna 70 Freddo 72 Onore 74 Saga familiare 77 Ibridismo 79 Pietas 80 Fides
82 Dimidia Virtus. La maschera dell’ipocrita 83 Occultamento Mansio II. Odi familiari 87 Ode all’acqua 88 Ode all’albero 89 Ode al caffè 91 Ode al disco di vinile 93 Ode alla finestra aperta 95 Ode alla finestra chiusa 96 Ode alla lavatrice 98 Ode al vetro Mansio III. Il pomerio 101 Il rito. Purificazione 102 Il rito. La vestizione 103 Il rito. La cerimonia del memoriale 104 Il rito. La consacrazione 105 Il rito. La social catena L’approdo L’incantamento 107 Il felice approdo (la sosta di un’estate presso Torre Colimena) Poemetti aLL’incanto Il fuoco di Sant’Elmo 111 Canto I. Soffia il vento e piove sulla piattaforma
113 Canto II. Via dalla piattaforma 115 Canto III. Apparizioni e disinganni 118 Canto IV. L’ingombrante utopia Trappole e fughe 121 Canto I 125 Canto II
Corrado Paina, Un brindisi alla malattia, pp. 112, 2022. Angela Pagnanelli, Per incantamento, pp. 136, 2022.
Carlo Cantagalli, Riverberi. Improvvisi e strambotti, pp. 76, Giacomo2015.
Carlo Cantagalli, Riverberi. Quarantaquattro sonetti, pp. 68, Walter2011.Rossi, erfahrung. 140 caratteri in poesia, pp. 60, 2012. Carlo Villa, Eclisside, pp. 100, 2013.
neLLa stessa coLLana
Soremic, Un lontano paradiso, pp. 52, 2016. Carlo Villa, Retrostrato, pp. 220, 2017. Carlo Cantagalli, Riverberi. Percorsi inversi. (Poesie 20151960), pp. 192, 2018. Raffaele Riela, Cinquanta. Poesie per strada, pp. 132, 2018. Carlo Villa, De te dedica narratur, pp. 256, 2018.
Debora Scrofani, Lo sguardo teso, pp. 52, 2018. Massimo Bettetini, Luce di Candoglia, pp. 52, 2020.
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