SILVANO PIOVANELLI
SILVANO PIOVANELLI DON GIULIO FACIBENI
Una preziosa biografia di don Giulio Facibeni scritta dal Cardinale Silvano Piovanelli, che fu suo cappellano-coadiutore nella parrocchia di Rifredi. Lo stesso Piovanelli, in qualità di Arcivescovo di Firenze, aprì e concluse la fase diocesana della causa di beatificazione del “Padre” della Madonnina del Grappa. Trentaquattro capitoli che danno forma a una riflessione personale fortemente interiorizzata, tesa a mettere in luce il valore spirituale e storico del fondatore dell’Opera “Madonnina del Grappa”. Arricchiscono la pubblicazione le testimonianze di alcuni importanti protagonisti del tempo, Michele Pellegrino, Piero Bargellini, Carlo Betocchi, e un testo di Mario Bertini, “figlio” di don Facibeni. Silvano Piovanelli nasce a Ronta di Mugello il 21 febbraio 1924. Conosce don Facibeni durante la sua esperienza di cappellano presso la Pieve di Rifredi. Il 28 maggio 1982 diventa Vescovo Ausiliare della Diocesi di Firenze. Il 18 marzo 1983 è nominato Arcivescovo del capoluogo toscano. Lasciato il governo della Diocesi di Firenze il 20 maggio 2001, è attualmente Presidente Nazionale della Fies.
DON GIULIO
FACIBENI «Il povero facchino della Divina Provvidenza» presentazione di
Ennio Antonelli con la testimonianza di
Mario Bertini
euro 14,00 www.sefeditrice.it
Società
Editrice Fiorentina
Silvano Piovanelli
Don Giulio Facibeni
«Il povero facchino della Divina Provvidenza» presentazione di
Ennio Antonelli con la testimonianza di
Mario Bertini
Società
Editrice Fiorentina
Š 2008 Società Editrice Fiorentina via G. Benivieni 1 - 50132 Firenze tel. 055 5532924 fax 055 5532085 info@sefeditrice.it www.sefeditrice.it isbn 978-88-6032-069-8 Proprietà letteraria riservata Riproduzione, in qualsiasi forma, intera o parziale, vietata In copertina Don Facibeni negli anni Cinquanta (Torrini Fotogiornalismo, Firenze)
Indice
v Presentazione di Ennio Antonelli xi Premessa di Mario Bertini 1 Silvano Piovanelli Don Giulio Facibeni. «Il povero facchino della Divina Provvidenza»
3 7 11 15 19 22 26 30 33 36 40 43 46 50 53 56 59 62 65 68 71 74 77
Gli anni della fanciullezza Il seminarista Facibeni a Faenza «Sacerdote, povero servo tuo» Don Giulio Facibeni sceglie Firenze I primi anni di ministero sacerdotale Don Giulio diventa fiorentino Gli inizi del ministero pastorale in Rifredi Don Giulio Facibeni in tempo di guerra Don Giulio soldato Don Giulio cappellano militare Tre anni terribili Ore buie nella vita del padre Una lezione ancor oggi valida Il momento preciso in cui don Giulio risponde a una chiamata Certe date segnano la vita La piccola Opera della Divina Provvidenza Nasce l’Opera: una vera famiglia Cresce, lungo il cammino, il suo vigore Io la esorto a farsi la comunità Parrocchia e Opera L’Opera: peso o ala per la parrocchia? Due impegni di carattere parrocchiale Il nuovo arcivescovo
80 83 86 89 92 95 98 101 105 108 111
Decennio 1930-1940 Due case dell’Opera fuori Rifredi Piccola opera Il Signore mi ha dolorosamente provato Una crescita impressionante Visita pastorale del Cardinale Elia Dalla Costa nel 1941 Povero facchino della Divina Provvidenza La seconda guerra mondiale Il dopoguerra Gli ultimi anni di don Giulio Facibeni La consumazione di una vita
115 Testimonianze 117 Mario Bertini Fui anch’io uno dei suoi figliuoli 136 Piero Bargellini «Ecco come una volta si facevano i santi» 138 Carlo Betocchi «Un santo di quella fattura» 140 Michele Pellegrino «La fatica di essere santi»
PREMESSA Mario Bertini
Quando nell’aprile del 2002, don Piero Paciscopi, nella sua veste di Superiore dell’Opera fiorentina Madonnina del Grappa, affidò al Cardinale Silvano Piovanelli una rubrica mensile del «Focolare», necessaria a «far conoscere don Giulio Facibeni, per riflettere sulla ricchezza della sua umanità, sulla sua spiritualità e sul suo carisma», probabilmente non pensava che l’impegno dell’emerito Arcivescovo di Firenze dovesse prolungarsi per più di tre anni con una fedeltà alla rubrica, e al protagonista delle sue riflessioni, di così elevato contenuto. Tre anni d’impegno, quasi una meditazione, ispirata dalla splendida Vita di don Giulio Facibeni di don Silvano Nistri, e sedimentata, attraverso trentasei pagine divise per capitoli, le quali, iniziando da Gli anni della giovinezza, si dipanano, mese dopo mese, segnando il sofferto itinerario esistenziale di un Sacerdote, povero servo del Signore, che scelse la incolta terra di Rifredi – di cui fu parroco per oltre quarant’anni – come evangelica vigna. Una vigna inizialmente da sterrare, per poi raccoglierne il frutto come parroco e come fondatore di un’Opera che ha dato lustro non soltanto alla sua missione sacerdotale, ma all’intera città e alla Chiesa di Firenze. In quel periodo mi trovavo a fianco del Cardinale Piovanelli per curare, sul medesimo “foglio” della Madonnina del Grappa, altre rubriche, per cui l’accostamento mi sollecitò una particolare attenzione agli scritti dell’illustre prelato.
premessa
Notando poi la scansione cronologica del taglio che l’autore aveva dato alle sue pagine, ricordo di aver detto al responsabile della tipografia di conservare, versandolo su dischetto, l’intero lavoro del Cardinale: e così avvenne, fino al numero di giugno del 2005 quando, alla stessa data, quella lunga avventura editoriale approdò all’epilogo, sottolineato dalle doverose parole di ringraziamento di don Piero Paciscopi. «Con questo ultimo articolo sul “Focolare”, il nostro amato Cardinale Silvano Piovanelli ritiene conclusa la sua rubrica su don Giulio Facibeni. Egli, attraverso 36 articoli, per tre anni, mensilmente ha rivisitato gli aspetti fondamentali della vita del padre, aggiungendo ogni volta preziose riflessioni personali che ci hanno aiutato ad arricchire la nostra conoscenza sulla vita di don Facibeni. Il Cardinale ha conosciuto molto da vicino il padre, essendo stato, per un anno intero, suo vicario e collaboratore nella Pieve di Rifredi. Mi auguro che questo suo lavoro di riflessione sul padre e la sua Opera, venga presto ripresentato in forma di libro. Sento di esprimere a Sua Eminenza la gratitudine per questo servizio che ha reso anzitutto a noi, ai lettori del “Focolare”, ma anche alla Chiesa fiorentina». Dopo questo sigillo di ringraziamento, ricordo di aver detto a don Piero di condividere il suo auspicio di elevare a libro, probabilmente sotto forma di «Quaderno del Focolare», gli oltre tre anni di riflessione del Cardinale. Da un’attenta lettura, mi era sembrato di aver trovato su quelle pagine la sintesi biografica di una testimonianza di santità. Ricordai allora a don Piero che il medesimo Cardinale, dopo aver conosciuto e praticato il Padre come cappellano della Pieve di Rifredi, nel suo prestigioso ruolo alla guida della Chiesa di Firenze, aveva anche presieduto le due solenni cerimonie per le fasi di apertura e di chiusura della Causa di Beatificazione del Servo di Dio Giulio Facibeni. Avevamo, quindi, un patrimonio di contenuti per un nuovo volume su don Giulio Facibeni, che andava elevato a progetto editoriale perché arricchito dalla firma di un autore speciale. xii
premessa
Mancava soltanto l’occasione e l’Editore perché la veste da «Quaderno de il Focolare» non mi pareva all’altezza dell’autore. Ma inaspettatamente, per quanto miseri siano i progetti degli uomini, quando si parla di santità avviene spesso che qualcosa si muova dall’alto; perché, anche in questo caso, occasione ed Editore si sono misteriosamente presentati in singolare sinergia. L’occasione: l’anno 2008 con il Giubileo per i cinquant’anni della scomparsa di don Giulio Facibeni. L’Editore: la provvidenziale conoscenza, da parte nostra, della Società Editrice Fiorentina, che stava cercando idee e protagonisti di prestigio da aggiungere alla sua recentissima collana di fiorentini famosi – Bargellini, Don Milani, La Pira –. Il progetto stava quindi approdando alla parte esecutiva, ma dopo un primo approccio con l’Editore, il Presidente dell’“Unione Figli Opera Madonnina del Grappa” Prof. Mario Graev, presiedendo una specifica riunione del Consiglio Direttivo della medesima Unione, sollecitava al sottoscritto un contributo personale, da aggiungere alle pagine del Cardinale Piovanelli, per integrarle con la testimonianza di un “figlio” di don Giulio Facibeni. Da qui l’idea di dare più corposità alla preziosa biografia redatta dal Cardinale Piovanelli, attingendo ad un mio scritto pubblicato, cinque anni fa, in una precedente occasione. Era il mese d’ottobre 2003 e su richiesta di Riccardo Bigi – redattore del Settimanale della Diocesi di Firenze «Toscana Oggi», con il quale collaboro saltuariamente –, fui invitato, come “figlio” della Madonnina del Grappa, a scrivere un profilo di don Facibeni che andava ad aggiungersi ad una decina di Preti della Toscana del Novecento raccolti in un volume edito dalla casa editrice Edifir. Questo scritto, per titolo e contenuti – L’affetto del Padre – mi è sembrato adatto ad essere inserito nel presente volume; anche se l’accostamento può apparire irriverente nei riguardi del Cardinale, il quale, però – gratificandomi non poco – si è mostrato subito entusiasta dell’idea. Ne è sortita fuori un’accoppiata inconsueta, ma forse ideale: un uomo interamente consacrato a Dio, dapprima Cappellano della Pieve di Rifredi e dopo Arcivescovo della Diocesi di Firenze, oltre ad essere Cardinale di Santa Romana Chiesa, che condivise col Fondaxiii
premessa
tore della “Madonnina del Grappa” gioie e sofferenze; insieme a un “figlio”, che, nei lontani anni ’40 del secolo scorso, fu rigenerato alla vita dalla santa paternità di don Giulio Facibeni. A completamento di questo volume, e come auspicio per la ormai prossima Beatificazione di don Facibeni, ho ritenuto necessario aggiungere la trascrizione di tre testimonianze – storicamente fissate alla bibliografia facibeniana – firmate dai compianti Cardinale Michele Pellegrino, dallo scrittore Piero Bargellini e dal poeta Carlo Betocchi. Si tratta di tre specchiati pensieri sulla santità del Fondatore dell’“Opera Madonnina del Grappa”; una santità che lo stesso Cardinale Piovanelli intravede già nell’infanzia del giovane Facibeni e che lui stesso sottolinea fin dal primo capitolo di questo volume: «È meraviglioso trovare nella fanciullezza di Giulio Facibeni certe caratteristiche che segneranno profondamente l’umanità e la santità del “Padre” [...] La santità di don Facibeni ha radici molto lontane».
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