Un guaio che non è stato preso in esame

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Emma Pretti    Un guaio che non è stato preso in esame

Emma Pretti è nata a Trino (Vercelli). Collabora con numerose riviste italiane e straniere con poesie, traduzioni, recensioni e racconti. Ha pubblicato cinque volumi di poesia. Dal 2006 partecipa assiduamente a letture pubbliche e performance, eventi divulgativi e di informazione di carattere letterario. Per la Società Editrice Fiorentina ha pubblicato la raccolta poetica I giorni chiamati nemici (2010).

euro 8,00

Emma Pretti

Un guaio che non è stato preso in esame

Società

Editrice Fiorentina

Più che una raccolta poetica tradizionale, ci troviamo di fronte a un’esplorazione di confini. Nei contenuti dei testi, l’autrice si volge a scandagliare il limite, la demarcazione tra l’esistenza e la non-esistenza – che non consiste nella morte, ma nella mancata partecipazione alla vita e alla sua caleidoscopica vertigine, l’assenza di coraggio nell’affrontarne il peso, la forza, così come l’incapacità nell’abbandonare le direzioni sbagliate, i vicoli ciechi. Gli argomenti traggono sostegno da un’espressività che è anch’essa un’indagine, e allo stesso tempo una fusione e un superamento dei generi, e più specificatamente, del margine tra la prosa e la poesia, nel tentativo di raggiungere una formula «né familiare né antica, ma elegante, maestosa, distinta dal dire comune» (Giacomo Leopardi) – e con Leopardi d’accordo nel ritenere che «Una lingua non è bella se non è ardita, e in ultima analisi troverete che in fatto di lingua, bellezza è lo stesso che ardire…».



Emma Pretti

Un guaio che non è stato preso in esame

SocietĂ

Editrice Fiorentina


Š 2014 Società Editrice Fiorentina via Aretina, 298 - 50136 Firenze tel. 055 5532924 info@sefeditrice.it www.sefeditrice.it facebook account www.facebook.com/sefeditrice twitter account @sefeditrice isbn 978-88-6032-281-4 Proprietà letteraria riservata Riproduzione, in qualsiasi forma, intera o parziale, vietata


un guaio che non è stato preso in esame



Il confine Misura l’altezza di un viaggio, e lo portiamo dentro come la corda funambolica che raccoglie echi di tempo e spazio. Ingombro di solitudini, fa chiasso con miscugli di elementi originali e le risultanze banali dell’esistenza a un punto incerto. È una stanza costipata all’ultimo piano, un magazzino vuoto di lavoro, la campagna quando cambia espressione e cittadine, a volte minuscole con dogane sradicate che modulano venti lingue dentro un solo alfabeto. Al confine il sole prende un’angolazione parsimoniosa e carica di attese; sul confine parliamo più intensamente di vessilli e di stagioni; è la cifra di manipolazioni già presenti nell’aria,

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dove alte barriere ci guardano estranee assenti e rapite, come torri al vento di fiaba.

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Le cose cominciate nel male traggono forza dal male (William Shakespeare)

Se guardi in faccia il male il male farĂ lo stesso con te (American horror story)

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Indice

7 Il confine 10 Chinatown 36 Falling skies 49 I Gemelli 60 Un guaio che non è stato preso in esame 66 Realtà negate 70 Pro-ana mvmt 75 La stanza dell’infelicità 77 Cronaca di un delirio 79 Un altro tipo di voce 82 Lettera aperta a un amore contrastato 85 Cavalieri dell’Apocalisse 87 Seneca nell’ora della pace perfetta 94 L’ora di ricreazione


nella stessa collana

Pier Luigi Canzi, Per ripetuto caso, pp. 68, 2008. Giovanni Gut, Senza mai fermarsi, pp. 76, 2010. Carlo Cantagalli, Riverberi. Quarantaquattro sonetti, pp. 68, 2011. Walter Rossi, erfahrung. 140 caratteri in poesia, pp. 60, 2012. Carlo Villa, Eclisside, pp. 100, 2013. Walter Tripi, Londra, pp. 48, 2014.


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