Tradens, traditum, recipiens Federico Squarcini
religioni identità culture Il tema della tradizione è un topos classico degli studi storico-religiosi. In questo volume esso viene affrontato a partire dai materiali provenienti dall’àmbito sudasiatico antico, qui sottoposti ad articolata disamina. Tali materiali, infatti, sono stati rivisitati secondo una particolare chiave di lettura, grazie alla quale si è giunti alla costituzione di un nuovo scenario rispetto alle maniere solite di intendere l’istituto della tradizione. Un istituto importante, qui letto attraverso tre principali angolature: quella del tradens (colui che trasmette), del traditum (ciò che è trasmesso) e del recipiens (il destinatario della trasmissione). Sono questi i tre punti cardine dell’intero lavoro, così come del modello interpretativo che esso propone.
Federico Squarcini dottore di ricerca presso l’Università di Bologna, insegna Storia delle religioni dell’India all’Università di Firenze e Indologia alle Università di Roma ‘La Sapienza’ e di Bologna. Ha pubblicato varie raccolte di studi e monografie, fra le quali si vedano L’Oriente che non tramonta. Movimenti religiosi di origine orientale in Italia (1999); Verso l’India, Oltre l’India. Scritti e ricerche sulle tradizioni intellettuali sudasiatiche (2002); Boundaries, Dynamics and Construction of Traditions in South Asia (2005); Il Buddhismo contemporaneo. Rappresentazioni, Istituzioni, Modernità (2006); Ex Oriente Lux, Luxus, Luxuria. Storia e sociologia delle tradizioni religiose sudasiatiche in Occidente (2006); Tradition, Veda and Law. Studies on Southasian Classical Intellectual Tradition (2008).
Federico Squarcini
Tradens, Traditum, Recipiens Studi storici e sociali sull’istituto della tradizione nell’antichità sudasiatica
µ
µ
euro 16,00 www.sefeditrice.it
Società
Editrice Fiorentina
2    tradens, traditum, recipiens
3
religioni identità culture La collana ‘Religioni, Identità, Culture’ costituisce uno spazio di riflessione scientifica dedicato ai fenomeni religiosi. Uno spazio aperto a materiali provenienti da diversi contesti geografici e da differenti periodi storici. Uno spazio in cui sono ospitati studi relativi ad aree distanti fra loro, a partire dagli ambiti asiatici fino a quelli sudamericani. Il suo obiettivo è quello di rendere pubblici i risultati delle più recenti ricerche di area, assieme alle nuove acquisizioni metodologiche, in maniera da illustrare, con sempre maggiore dettaglio, il reticolo relazionale che, ovunque, unisce fra loro le nozioni di ‘religione’, di ‘identità’ e di ‘cultura’.
consulenza scientifica di area Sergio Botta Piero Capelli Chiara Letizia Alessandro Saggioro Alessandro Vanoli Marco Ventura coordinamento di collana Federico Squarcini
4    tradens, traditum, recipiens
5
Federico Squarcini
tradens, traditum, recipiens Studi storici e sociali sull’istituto della tradizione nell’antichità sudasiatica
Società
Editrice Fiorentina
© 2008 Società Editrice Fiorentina via G. Benivieni 1 - 50132 Firenze tel. 055 5532924 fax 055 5532085 info@sefeditrice.it www.sefeditrice.it isbn 978-88-6032-070-4 Proprietà letteraria riservata Riproduzione, in qualsiasi forma, intera o parziale, vietata
Indice
9
Introduzione
15
I. Considerazioni introduttive sulla tradizione
25
II. Tradens, traditum, recipiens. Orientarsi criticamente rispetto al tema della ‘tradizione’
79
III. Tradizioni contro la tradizione. Storie di lotte per il primato semiotico sulla veridizione
129
IV. Criticare, rinnovare e superare la tradizione. Il caso del bauddhadharma come sfida alla ‘tradizione’ brahmanica
163
V. La tradizione contro le tradizioni. Difendere la tradizione facendo appello alla forza della norma
185
VI. Tradizione, cambiamento, soggettività. La tradizione della non-autorialità e l’innovazione intellettuale in Sudasia
8    tradens, traditum, recipiens
9
Introduzione
Il tema della tradizione è, di fatto, uno dei topoi ‘tradizionali’ degli studi storico-religiosi. Come si capirà fin dalle prime pagine che seguono, a tale tema sono stati dedicati molti scritti. Ciò nonostante, profittando dell’esame di contesti e di materiali provenienti dall’area Sudasiatica, in questo mio lavoro proporrò una rilettura di questo importante aspetto del vissuto e delle istituzioni religiose. A tal proposito, i sei capitoli che costituiscono questo volume sono intimamente legati fra loro da una progressione tematica, la quale, oltre a illustrare le ragioni che motivano l’impianto metodologico e argomentativo dell’intero lavoro, è parte fondante della mia proposta interpretativa. In quest’ottica, l’itinerario del libro può esser così riassunto: nei primi due capitoli mi sono dedicato alla presentazione dei criteri su cui ho basato la mia analisi del discorso sulla tradizione in Sudasia. Ricorrendo all’impiego di tre nozioni strumentali, le stesse che compaiono già nel titolo del volume –ossia tradens, traditum, recipiens–, ho cercato di spiegare le logiche che sottendono ai vari discorsi pro e contra la tradizione. Discorsi profondamente segnati dalle condizioni della loro produzione, dal clima agonistico entro il quale sono inseriti, dalle dinamiche mediologiche attraverso le quali avviene la loro trasmissione. Nel terzo capitolo ho invece illustrato, più in dettaglio, alcuni aspetti della logica agonistica attraverso la quale una tradizione si distingue da altre, risentendo, in questo suo procedere, del ruolo svolto dalle ‘tradizioni’ che sfidano il suo
10 tradens, traditum, recipiens
primato veridittivo. A tal proposito, ho sottolineato l’urgente necessità di conferire maggiore importanza al pluralismo e all’eterogeneità che hanno caratterizzato la vita intellettuale nel mondo sudasiatico antico. Nel quarto capitolo sono poi entrato nei particolari di una di queste ‘tradizioni’ in dialettica con la ‘tradizione’, cercando di far vedere in che maniera essa ha condotto la sua strategia di posizionamento all’interno del campo intellettuale in cui si è trovata a operare. Di seguito, con il quinto capitolo, ho preso in esame il dettaglio di quegli aspetti della produzione di una ‘tradizione’ maggioritaria nati al seguito delle sfide ad essa lanciate dalle ‘tradizioni’ altre. Nel sesto e ultimo capitolo, infine, ho approfondito un punto nodale del processo costitutivo della tradizione, interrogandomi rispetto ai diversi modi di intendere e rappresentare lo statuto del soggetto agente che ne fa parte. Questa, in estrema sintesi, è la sequenza logica della mia proposta interpretativa, che non vorrei limitare ai soli àmbiti qui trattati. Mi auguro, infatti, che quanto qui pubblicato possa contribuire alla comprensione delle logiche che sottendono all’istituto della tradizione anche al di fuori dello specifico contesto storico e geografico discusso. Ciò detto, segnalo che delle versioni preliminari e in itinere dei materiali che compongono alcuni di questi capitoli sono già comparse come pubblicazioni autonome. È in questa sede, però, che esse sono finalmente presentate e disposte nella veste e nella sequenza che avevo ipotizzato fin dall’inizio del mio lavoro di ricerca. Mi preme poi esprimere riconoscenza verso tutti coloro che hanno permesso, a vario titolo, il raggiungimento di questo traguardo: ringrazio, in primis, Patrick Olivelle per l’orientamento metodologico e per avermi concesso la possibilità di consultare e utilizzare la sua edizione critica del Mānavadharmaśāstra assai prima della pubblicazione. Grazie a Piero Capelli per aver acribicamente richiamato la mia attenzione sulle abbondanti occorrenze di eccessiva paratas-
introduzione 11
si (sic!). Costui, tuttavia non se ne dolga se, malgrado detta tenacia nell’emendar lo scritto, in quanto segue compaiono ancora copiose e cotante erroneità. Non minori, tuttavia, sono i ringraziamenti che rivolgo a Francesco Sferra, il quale ha letto l’intero manoscritto e mi ha offerto –come solo lui sa fare– notevoli e impagabili suggerimenti. Grazie anche a Vincenzo Vergiani, per le puntuali notazioni etimologicogrammaticali. Qualcosa di analogo devo dire rispetto all’aiuto offertomi da Alessandro Graheli, l’impeccabile sanscritista a cui più volte ho fatto ricorso. Grazie poi a Emanuele Bindi per le tante e protratte discussioni su temi affini a quelli qui trattati. Ringrazio Luca Mori, per l’attenta revisione di parti preliminari del lavoro. Dulcis in fundo, voglio ringraziare Lara Tavarnesi, per la preziosa compagnia di spirito e per gli affacci sul mondo che mi ha fatto scoprire. Federico Squarcini Bologna 2002 - Krakow 2007
12    tradens, traditum, recipiens
   13
Tradens, traditum, recipiens
I Considerazioni introduttive sulla tradizione
1. Le domande sulla ‘tradizione’ Il tema della ‘tradizione’, così come articolatosi nel contesto sudasiatico, è l’asse attorno al quale ruotano gli studi qui presentati. Si tratta di una nozione fondamentale, sulla quale si è già riflettuto e scritto molto.1 Tuttavia, proprio per la sua centralità, ritengo che l’attenzione a essa rivolta non abbia ancora esaurito lo spazio delle considerazioni possibili. La funzione svolta dall’istituto della ‘tradizione’, infatti, è risultata indispensabile per la gran parte dei saperi e dei sistemi di conoscenza e di significazione sudasiatici, poiché è stata il principale, anche se non certo l’unico, dispositivo di garanzia e di validazione. Comprendere il dettaglio e le dinamiche di detta funzione è perciò essenziale per poter afferrare meglio la logica e 1 Sono numerosi gli studi analitici o sistematici che, negli ultimi cinquant’anni, hanno cercato di rivisitare e definire la nozione di ‘tradizione’. Cfr., ad es., S. Engler, G.P. Grieve (a cura di), Historicizing ‘Tradition’ in the Study of Religion, Walter de Gruyter, Berlin-New York 2005; A. Assman, Zeit und Tradition. Kulturelle Strategien der Dauer, Böhlau, Köln 1999; H. Glasse, Tradition, in «Journal of American Folklore», 108(1995), n. 430, pp. 395-412; E.J. Hobsbawm, T. Ranger, L’invenzione della tradizione, Einaudi, Torino 1994 (rist.); B.C. Dietrich, Tradition in Greek Religion, Walter de Gruyter, Berlin-New York 1986; E. Shils, Tradition, University of Chicago Press, Chicago 1981; S.N. Eisenstadt, Tradition, Change, and Modernity, Wiley, New York 1973; M. Singer, When a Great Tradition Modernizes. An Anthropological Approach to Indian Civilization, Pall Mall Press, Londra 1972; E. Shils, Tradition, in «Comparative Studies in Society and History», (Special Issue on Tradition and Modernity), 13(1971), n. 2, pp. 122-159; M. Adriani, La tradizione religiosa. Saggio sulla storicità della religione, Libreria editrice fiorentina, Firenze 1958.