Camminare ultraleggeri

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Gianfranco Bracci  Francesco Saliola

Camminare ultraleggeri

Equipaggiamento e tecniche ultralight per escursionisti e viandanti presentazione di

Roberto Mantovani prefazione di

Franco Michieli



Gianfranco Bracci  Francesco Saliola

Camminare ultraleggeri Equipaggiamento e tecniche ultralight per escursionisti e viandanti

presentazione di

Roberto Mantovani prefazione di

Franco Michieli

SocietĂ

Editrice Fiorentina


© 2019 Società Editrice Fiorentina via Aretina, 298 - 50136 Firenze tel. 055 5532924 info@sefeditrice.it www.sefeditrice.it facebook account www.facebook.com/sefeditrice twitter account @sefeditrice isbn: 978-88-6032-510-5 Proprietà letteraria riservata Riproduzione, in qualsiasi forma, intera o parziale, vietata

Le foto pubblicate nel presente volume provengono, ove non espressamente indicato, dagli archivi fotografici degli autori

In copertina Camminando lungo il “Cammino Jacopeo d’Anaunia” in Val di Non - Trentino (foto di Gianfranco Bracci)


Indice

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Presentazione di Roberto Mantovani

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Prefazione La leggerezza di Franco Michieli

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Introduzione

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Capitolo 1 Camminare leggeri: teoria e pratica dell’ultralight

27 Camminare leggeri 27 L’importanza dei bastoncini 28 Peso massimo trasportabile 28 Nascita e sviluppo del movimento ultraleggero: Ray Jardine 30 La necessità della leggerezza 31 L’affermazione dello ultralight backpacking nel mondo 32 Considerare i pesi 33 Adattamenti necessari 33 Categorie di peso 34 Peso base + consumabili = peso a pieno carico 34 Peso base 34 Peso a pieno carico 34 Skin-out weight 34 Ridurre anzitutto il peso base 35 Strategie per l’alleggerimento 36 I sette pilastri della… leggerezza 36 I. Pesare e tenere nota dell’equipaggiamento 37 Usare le bilance


38 Tabelle con i pesi delle attrezzature 42 II. Eliminare il superfluo 43 Peso 0 g 44 Evitare i duplicati 45 Miglioramento continuo 45 III. Ridurre il peso degli elementi più pesanti 47 Il costo della leggerezza 47 IV. Scegliere l’attrezzatura più leggera ma funzionale 49 Guardare oltre il reparto per l’escursionismo 50 V. Modificare l’attrezzatura 51 Saper cucire e fare riparazioni 52 VI. Reimpacchettare i consumabili 54 Occhio al portafogli! 55 VII. Scegliere attrezzatura multifunzionale 56 Il contesto ambientale 57 Terreno 58 Vegetazione 59 Sole e luce 60 Temperature, umidità, precipitazioni 62 Fonti d’acqua 63 Isolamento 64 Pericoli da flora, fauna ed eventi naturali 65 In conclusione 67

Capitolo 2 Conoscere i materiali per l’outdoor

67 L’evoluzione dell’equipaggiamento 68 L’equipaggiamento del camminatore lungo i secoli 69 Dall’attrezzatura tradizionale a quella specifica 69 Scelte informate 70 Sostenibilità ambientale e considerazioni etiche 70 Ancora altra “plastica”? 71 Materiali di origine animale 72 Scelte consapevoli 73 Conoscere i materiali per l’escursionismo 73 Qualche definizione: fibre tessili, filati, tessuti, magline, membrane e laminati 73 Fibre naturali e tecnofibre 74 Spessori 75 Sì, ma in pratica? 75 Materiali desueti 77 Caratteristiche e uso dei materiali


77 Pellami 78 La manutenzione del pellame: un aspetto cruciale 79 Lana merino 79 Vantaggi 80 Svantaggi 81 Usi più comuni 81 Lavaggio e manutenzione 82 Acrilico 82 Poliestere 83 Vantaggi 83 Svantaggi 83 Usi più comuni 84 Lavaggio e manutenzione 84 Nylon 84 Vantaggi 84 Svantaggi 85 Usi più comuni 85 Lavaggio e manutenzione 85 Imbottiture 86 Piumino 88 Imbottiture sintetiche 89 Meglio il piumino o le imbottiture sintetiche? 90 Membrane e laminati impermeabili e traspiranti (WP/B): come funzionano 91 Prima delle membrane WP/B: impermeabili non traspiranti 91 La rivoluzione WP/B: impermeabili che traspirano 92 Qualche dettaglio in più… 92 Laminati 94 Membrane “microporose”? 94 Quanti strati? 95 Il prodotto ideale… non esiste 95 Impermeabilità 96 Traspirabilità 96 Quanto vapore passa 97 Quanto il tessuto si oppone alla traspirazione 98 Pregi e difetti dei laminati WP/B 98 Efficacia protettiva 98 Integrità 99 Manutenzione 99 Condizioni ambientali 100 Panoramica sui diversi laminati impermeabili e taspiranti (WP/B) 100 Laminati con membrane: Gore-Tex, eVent, NeoShell


101 Gore-Tex 102 eVent 103 NeoShell 104 Pertex Shield e Shield Pro 104 Laminati con pellicola 105 Laminati con spalmature 105 Laminati a scambio direzionale 107 Lavaggio e manutenzione dei laminati WP/B 107 Lavaggio 107 Impermeabilizzazione 108 2 in 1 108 Frequenza della reimpermeabilizzazione 108 In conclusione 111

Capitolo 3 Le fondamenta: calze e calzature

111 Partire con il piede giusto 112 Igiene dei piedi 112 Le vesciche 112 Come si formano 113 Prevenire le vesciche 115 Curare le vesciche 116 Le calze: indumento basilare del camminatore 117 Struttura costruttiva della calza 118 Misure e numeri 119 Tipologie di calze 119 Materiali 120 Altezza del gambaletto 120 Spessori 122 Calzature: scarpe e scarponi 122 Tradizione e know how 123 Leggerezza: perchĂŠ 124 Una tendenza giĂ in atto 125 Il mito del supporto della caviglia 127 Parti costitutive di una calzatura 127 Tomaia 129 Fodera interna 129 Soletta rimovibile 129 Inserti stabilizzanti 130 Intersuola 130 Suola esterna 131 Misura e calzata


132 Consigli pratici per l’acquisto 134 Come scegliere la scarpa più adatta 135 Calzature leggere da trail/mountain running 136 Scarponi medi 136 Sandali e ciabatte 137 Cura e manutenzione delle scarpe 138 Accessori per le scarpe 138 Ghette 139 Ghette da neve 139 Ghette da trail running 140 Ramponcini flessibili e “catene” da neve 141 In conclusione 143

Capitolo 4 Vestirsi a strati: abbigliamento per l’escursionista

143 Termoregolazione e protezione 144 I meccanismi corporei legati all’abbigliamento 145 Le condizioni climatiche 146 Il sistema “a strati” 147 Strato interno 147 Parte superiore del corpo 148 Parte inferiore del corpo 149 Strato intermedio 149 Parte superiore del corpo 151 Parte inferiore del corpo 153 Strato esterno 153 Abbigliamento antivento 154 Abbigliamento antipioggia: dettagli importanti 157 Abbigliamento antipioggia: quale tipologia scegliere? 159 Altri indumenti 160 Cintura 160 Copricapo 161 Copricapi per il freddo 161 Copricapi per il caldo 162 Copricapi per la pioggia 162 Buff o “scaldacollo” 163 Bandana / foulard 163 Retina antizanzare 163 Guanti 165 In conclusione


167

Capitolo 5 Trasportare il carico: gli zaini

167 Un compagno affidabile… 167 Evoluzione costante 168 L’importanza della leggerezza 169 Tipologie di zaini 170 Parti costitutive di uno zaino 173 La giusta taglia: small, medium o large? 174 Misurare la lunghezza del dorso 175 Un solo zaino non basta 175 Sistemi di sospensione: con e senza telaio rigido 175 Zaini senza telaio rigido 177 Zaini con telaio rigido 178 Dimensioni e capacità 179 Zainetti (10-25 l) 179 Zaini di piccolo volume (25-35 l) 179 Zaini di medio volume (35-50 l) 180 Zaini di grande volume (50-70 l) 181 Caricare e indossare lo zaino 181 Come riempire lo zaino 182 Indossare e regolare lo zaino 182 Accessori per il trasporto 183 Sacche impermeabili 183 Coprizaino o sacco interno? 183 Coprizaino 184 Sacco impermeabile interno 184 In conclusione… 187

Capitolo 6 Miscellanea: altro equipaggiamento utile o indispensabile

187 Introduzione 187 Borracce e contenitori per l’idratazione 187 Bottiglie, borracce, sacche per l’idratazione 189 Filtrare e purificare l’acqua 190 Filtraggio 191 Purificazione 193 Kit per l’igiene personale 193 Elenco materiali per igiene personale 193 Borsa toilette 193 Dentifricio 193 Spazzolino


193 Filo interdentale 194 Collutorio 194 Carta igienica 194 Crema di protezione solare 194 Stick per labbra 194 Insetticida / spray anti insetti 194 Tagliaunghie 195 Crema per i piedi 195 Sapone 195 Gel per la disinfezione delle mani 195 Asciugamano in microfibra 195 Salviettine imbevute 196 Deodorante 196 Cotton fioc 196 Prodotti per la rasatura 196 Prodotti per il trucco 196 Kit di utilità (per riparazioni ed emergenze) 197 Elenco materiali per riparazioni ed emergenze 197 Set cucito 197 Cordame 197 Nastro adesivo “americano” 198 Toppe adesive trasparenti 198 Colla 199 Attrezzi da taglio 200 Strumenti per l’affilatura 200 Pinze / attrezzo multiuso 200 Strumenti per l’accensione del fuoco 201 Lente di ingrandimento 201 Specchietto 201 Fischietto 202 Coperta d’emergenza 202 Sacchetti di plastica 202 Tubicino in gomma 202 Spazzola 204 Kit di primo soccorso 204 Elenco materiali per il primo soccorso 204 Borsa contenitore 204 Forbicine 204 Ago o bisturi 205 Pinzette 205 Strumento per l’estrazione delle zecche 205 Medicazioni


205 Garze sterili 205 Fascia elastica 205 Cerotti per ferite 206 Cerotto lacerabile 206 Antinfiammatorio 206 Antipiretico / antidolorifico 206 Antidiarroico 206 Disinfettante del cavo orale 207 Crema per uso oftalmico 207 Collirio 207 Crema per lesioni cutanee 207 Multivitaminico–multiminerale 207 Ottiche 208 Occhiali 208 Fonti di luce 208 Il flusso luminoso 209 Torce a mano vs lampade frontali 211 Impermeabilità delle fonti di luce 212 Qualche indicazione per la scelta delle lampade 212 Binocoli e monocoli 212 Le caratteristiche dei binocoli: ingrandimenti, apertura, pupilla d’uscita 213 A cosa serve un binocolo? 214 Materiali per cartografia e orientamento 214 Orologio 216 Carte topografiche 216 Bussola 217 Altimetro 218 Ricevitore GNSS 218 Taccuini e cancelleria 219 Denaro e documenti 219 Dispositivi elettronici 220 I limiti dello smartphone per l’uso outdoor 220 Ricaricare la batteria 221 Altri limiti degli smartphone 222 Attrezzature fotografiche 223 In conclusione… 225

Capitolo 7 Cenni sull’attrezzatura da bivacco e cucina outdoor

225 Prepararsi al bivacco 225 Alleggerire si può…


226 Che cosa serve: riparo, letto, cucina 226 3 stagioni vs 4 stagioni 227 Il riparo 229 Altri elementi necessari 229 Peso limite 230 Tende 230 Tarp + zanzariera 230 Il riparo ultraleggero 231 Il “letto” 231 Materassini 231 Il fattore R 232 Materassini a celle chiuse 232 Materassini gonfiabili 232 Materassini autogonfianti 233 Sacchi a pelo e “quilt” 234 Temperature di comfort 235 La scelta del sacco a pelo ultraleggero 235 Il saccolenzuolo 236 Il letto ultraleggero 236 La cucina dell’escursionista 236 Fornelli 238 Pentole e stoviglie 239 Posate 239 In conclusione… 241

Camminare per conoscere

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Riferimenti bibliografici

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Gli autori



Sostengo da sempre che, nel cammino, peso e godimento siano inversamente proporzionali. A un maggior peso portato sulle spalle corrisponde sempre un minor piacere dell’esperienza che si sta vivendo. Quando si sceglie l’equipaggiamento, bisogna dimenticare il condizionale: “questo potrebbe servirmi”, “in caso di… come faccio a…”. Bisogna sempre e solo usare il presente indicativo. Non è molto, ma sono i miei principi fondamentali. Riccardo Carnovalini


Attenzione Indipendentemente dall’età, consultate il medico prima di iniziare una qualsiasi attività motoria. L’escursionismo in ambiente naturale può comportare dei pericoli dei quali occorre essere consapevoli: informatevi sempre delle condizioni meteo e della percorribilità dei sentieri, lasciate indicazioni del tragitto che intendete compiere e assicuratevi di essere adeguatamente “attrezzati”, sia in termini di abbigliamento ed equipaggiamento che di conoscenze teoriche e pratiche. Gli autori, l’editore e i collaboratori che hanno concorso alla realizzazione di questo libro non potranno in alcun caso essere ritenuti responsabili per incidenti, lesioni o conseguenti danni che derivino o siano causati dall’applicazione delle indicazioni contenute nel testo e nelle immagini.


Presentazione

Leggeri? Va bene. Superleggeri? Meglio ancora. Ma si può davvero fare? L’escursionismo e il trekking ultralight, che da noi sono considerate stranezze o fisime da eccentrici, all’estero, soprattutto nel mondo dei camminatori di lingua anglosassone, costituiscono da tempo la normalità. Sui sentieri di casa nostra, invece, è ancora del tutto normale assistere al passaggio di escursionisti stracarichi come muli, con zaini enormi e pesanti, anche nel corso di uscite di un giorno solo. Assai più rari sono gli incontri con camminatori quasi scarichi, con uno zainetto che, a prima vista, non sfigurerebbe sulle spalle di un ragazzino al suo primo giorno di scuola. Attenzione, comunque: non sempre chi riesce a svincolarsi dall’ingrato compito di portare a spasso chili e chili di equipaggiamento e attrezzatura è uno sprovveduto in cerca di guai. È vero: c’è chi non porta nulla con sé perché non ha la minima idea di cosa potrebbe capitargli nel corso di un’escursione, e commette un errore grossolano (magari mettendo a repentaglio la propria sicurezza); ma c’è anche chi, nella dotazione che porta sulle spalle, ha tutto il necessario, ma proprio tutto anche se non sembra. Un miracolo alla Eta Beta? Certo che no: in genere la cosa è possibile perché il soggetto in questione ha fatto delle scelte ben… ponderate (è proprio il caso di dirlo) e ha infilato nello zaino alimenti e oggetti volutamente leggeri ma capaci di svolgere ugualmente il compito loro assegnato. Si può davvero fare? Di sicuro. Tanto più che oggi l’“ultraleggero” non è solo una categoria dello spirito: costituisce una vera e propria “scienza”. Ovviamente, ogni singolo elemento dell’equipaggiamento richiede


18  |  Presentazione riflessione e comparazioni – oltre che esperienza (e magari anche qualche saggia rinuncia) – ma il risultato finale della scelta ultralight si trasforma sovente in un inno alla gioia per schiena, ginocchia e caviglie durante lo svolgimento di un trekking o al termine di una lunga tappa di cammino. D’altra parte sono proprio finiti i tempi in cui si cacciava il necessario dentro lo zaino alla rinfusa, magari abbondando perché… non si sa mai quello che potrebbe accadere (e se capitasse di venir divorati da una fame lupigna dopo mezz’ora di cammino? E se improvvisamente, anche in piena estate, arrivasse un’ondata di gelo artico?). Oggi tutti abbiamo imparato a comportarci nella maniera più giusta nel corso delle nostre camminate. Certi errori non si fanno più. D’accordo, dunque. Ma siamo sicuri che basti un po’ di buon senso per cambiare abitudini e stile di comportamento? Camminare “superleggeri” è un’arte che si apprende a poco a poco studiando, leggendo, osservando gli altri, provando e riprovando tutte le possibili soluzioni fino a scovare il compromesso migliore. Salvo poi dover ricominciare daccapo quando si va a camminare in ambienti inconsueti, a quote più elevate o in regioni dove il clima è assai diverso da quello a cui siamo abituati. Alla fin fine, comunque, l’ultralight è una bella sfida, che non va affatto presa… alla leggera, come dimostrano le pagine che seguono, frutto della ricerca e dell’impegno di Gianfranco e Francesco, due cari amici camminatori di lungo corso che continuano a dedicare tutto il loro tempo libero alla scoperta di percorsi inediti sulle Alpi, lungo la dorsale appenninica, nelle terre alte della penisola ma anche nei grandi santuari del cammino disseminati in tutto il globo. E il loro impegno è la sacrosanta dimostrazione che, anche se si sono consumate spesso le suole di pedule e scarponi lungo i sentieri, non si finisce mai di imparare qualcosa di nuovo. Roberto Mantovani Giornalista, scrittore, storico dell’alpinismo


Prefazione La leggerezza

Muoversi nella natura trasportando nient’altro che il peso del proprio corpo non è un sogno: è il nostro sconfinato passato. Durante la lunga e avventurosa evoluzione delle specie da cui nacque il genere Homo, i nostri antenati andavano in cerca di cibo e migravano forti solo delle proprie doti psicofisiche e di una profonda conoscenza della natura. Esattamente come tutti gli altri animali, che ammiriamo percorrere la terra, il cielo e le acque senza alcun carico supplementare oltre a se stessi. Dunque in teoria, se avessimo il coraggio e la pazienza di recuperare quelle antiche capacità, potremmo camminare ben più che ultraleggeri: senza niente, nemmeno gli abiti, e sarebbe un’avventura oltre l’immaginazione. Il nostro corpo agirebbe secondo i precisi equilibri raggiunti dall’evoluzione. In pratica, muoverci come semplici animali per più di qualche brevissimo tempo non è più auspicabile: significherebbe infatti dedicarsi a predare altri esseri viventi selvatici per nutrirsi, e se a farlo fossero miliardi di umani, o anche molto meno, quel che resta degli ecosistemi verrebbe spazzato via. Inoltre, non sapremmo più farlo in “assoluta leggerezza”; perché nel frattempo, e già centinaia di migliaia di anni fa, le diverse specie umane sono diventate tecnologiche, imparando a costruirsi armi, abiti per poter accedere dall’Africa ai climi freschi e freddi, e imbarcazioni per cercare nuove terre. Dove viviamo oggi, nemmeno l’uomo arcaico saprebbe più vivere assolutamente nudo. Già dal Paleolitico, coesistiamo con le nostre protesi. È perciò da questa condizione preistorica, di umani esclusivamente nomadi che precedettero le civiltà agricole stanziali ma dotati di utensili


20  |  Prefazione leggeri e minimi trasportabili in qualunque momento addosso al proprio corpo, che possiamo prendere spunto per attualizzare quel saper vagare, non “senza niente”, ma con pochissimo, ovvero cose davvero indispensabili e studiate per essere leggere. Ritengo di primaria importanza fare riferimento alla preistoria, e non solo alle tendenze delle attività outdoor contemporanee, perché oggi il rischio è di dimenticare lo strumento più importante da portare con sé, il cui peso è inversamente proporzionale a quello dell’attrezzatura materiale di cui ci si dota. Questo strumento è la conoscenza: se gli uomini arcaici potevano indirizzare i propri passi verso ogni regione della terra con pochi utensili a tracolla che sapevano usare alla perfezione e anche riparare, e nient’altro, era grazie a una familiarità formidabile con le proprie doti atletiche e con ogni aspetto dell’ambiente, e al saper prevenire con estrema intui­ zione i suoi eventi. Dunque per non metterci nei guai, pensando che basti avere il meglio della tecnologia superleggera per affrontare un percorso più o meno selvatico, dobbiamo radicare nella nostra testa la profonda consapevolezza che è meraviglioso e anche molto formativo dotarsi di pochissimi oggetti, ma in cambio dobbiamo portare dentro di noi una grande esperienza comportamentale adatta a reagire adeguatamente a ogni imprevisto, inscindibile da ogni essere vivente che abiti la natura. Infatti, per fare un esempio banale, un abbigliamento tecnico leggero può essere perfetto se si sanno sfruttare le variazioni di temperatura alle varie quote nel corso della giornata, e se si sa utilizzare al meglio il calore prodotto dal proprio movimento. Per buona parte della mia vita ne ho fatto esperienza praticando la corsa in montagna in solitudine o col mio cane, senza alcun intento cronometrico, su ogni terreno, anche glaciale e fino ai quattromila metri, tenendo addosso solo una tuta leggera e scarpette da trail running, lasciando a casa anche l’orologio, e fidando su una conoscenza della montagna e del mio corpo perfezionata fin dalla prima infanzia. Ma un errore nelle sopracitate valutazioni, e un ritardo di percorso che faccia incappare nella notte o nell’arrivo di una perturbazione, rende invece quell’abbigliamento un possibile suicidio. La mia esperienza più ampia riguarda però i lunghi percorsi a piedi in aree disabitate, dove occorre avere con sé tutto ciò che necessita anche per settimane di seguito: molte volte mi è capitato di portare in spalla la


La leggerezza  |  21 metà del mio peso, e qualche volta perfino di più, pur avendo eliminato tutto quanto non necessario alla sopravvivenza. Sono questi i casi in cui più preziosi risultano i consigli di questo libro: quando si resta a lungo immersi nella natura, evitando di mettersi nella condizione di crollare sotto il carico, o peggio di accorgersi di essere privi di abiti, attrezzi e viveri che si rivelano indispensabili, ma tralasciati perché troppo pesanti. Se quasi trent’anni fa, quando con un amico traversai a piedi l’Islanda da est a ovest in totale autonomia, con in spalla uno zaino da 35 kg (in quelle condizioni di alimentazione razionata pesavo meno di 60 kg!), avessimo avuto a disposizione l’attrezzatura leggera di qualità descritta in queste pagine, il vissuto di quel viaggio memorabile sarebbe stato diverso. E qui introduco un paradosso: se le novità ultraleggere consentono di poter prolungare la propria autonomia nella wilderness, traguardo di grande valore, è anche vero che l’esperienza di sentire sulle spalle tutto il peso di ciò che serve alla vita moderna contiene insegnamenti preziosi. Ci mette in relazione con le fatiche della storia dell’uomo, e può darci una tale conoscenza dei nostri limiti e delle più vere e profonde esigenze umane, da trasformarci in persone nuove. Tanto il correre a corpo libero di cima in cima, quanto il portare quei 35 chili attraverso l’Islanda, sono state esperienze tra le più memorabili della mia vita. Franco Michieli Geografo, esploratore, scrittore



Introduzione

In questi ultimi anni, camminare è diventato un piccolo fenomeno sociale e culturale: la riscoperta – o la creazione ex novo – di itinerari di media e lunga percorrenza ha portato molte persone ad affrontare strade bianche, mulattiere e sentieri. Esperienze quali il Camino de Santiago o la Via Francigena attraggono ogni anno sempre più appassionati, e introducono al viaggio a piedi molte persone prive di precedente esperienza di cammino. Ma anche boschi e montagne – teatro, almeno da noi, di una più classica attività escursionistica – non smettono di esercitare il loro fascino su camminatori, viandanti, escursionisti, pellegrini, camminanti, grandi e piccoli esploratori, viaggiatori a piedi: scegliete voi il termine che preferite o che più vi rappresenta. Nel panorama editoriale del nostro Paese c’è stato un grande fiorire di pubblicazioni dedicate a chi cammina: testi e riflessioni sul valore interiore e formativo del cammino, diari di viaggio che diventano stimolo per nuove partenze, dettagliate guide descrittive dei tanti itinerari culturali e naturalistici che percorrono l’Italia. Un’attenzione molto minore, invece, è stata riservata agli aspetti “tecnici” del camminare, di cui primariamente si occupa questo libro. Nel nostro testo sul nordic hiking, pubblicato qualche anno fa dall’editore Fusta, avevamo riportato qualche cenno all’attrezzatura del camminatore. Con questo volume affrontiamo il tema dei materiali e dell’equipaggiamento dell’escursionista, e forniamo una serie di consigli utili a scegliere con cognizione di causa la propria attrezzatura, mantenendo il peso trasportato entro limiti molto contenuti.


24  |  Introduzione Nel testo, infatti, sono presenti molte informazioni aggiornate inerenti l’equipaggiamento dello hiker, in un’ottica autenticamente “ultraleggera”. Che si tratti dell’escursione di una sola giornata, di un “cammino” con appoggio in punti tappa attrezzati, o di un itinerario in natura di più giorni svolto in autosufficienza, lo zaino sarà un compagno indispensabile; l’equipaggiamento, però, non dovrà mai pesare troppo, per non trasformare il piacere di camminare in un faticoso trascinarsi da una sosta a un’altra, in cui viene meno il gusto del viaggio in sé. Anche se approfondiamo molto dettagliatamente tutto quello che riguarda i materiali, il vestiario, le calzature, gli zaini e gli altri oggetti utili per viaggiare a piedi in sicurezza e comodità, forniamo però informazioni più stringate sulle attrezzature e sulle tecniche per campeggiare e cucinare in autonomia: quella del bivacco è una vera e propria “arte” per descrivere la quale non sarebbe bastato lo spazio a disposizione. In ogni caso, nell’ultimo capitolo, sono comunque forniti consigli sufficienti a fare scelte informate per quanto riguarda l’acquisto del materassino, del sacco a pelo, della tenda – o di altro tipo di riparo – e di pochi semplici utensili da cucina outdoor. Questo, però, non è un libro che si limita a descrivere le attrezzature, ma è soprattutto un testo in cui vengono illustrati quei consigli pratici e quelle strategie grazie a cui è possibile ridurre il materiale trasportato e scegliere equipaggiamento più leggero, affinché il carico sulle spalle non sia opprimente e si possa godere appieno della propria esperienza di cammino. I consigli qui forniti si applicano tanto all’escursionista che parte e rientra in giornata, quanto al pellegrino che affronta lunghe viandanze sugli itinerari storici e devozionali, che al trekker che si sposta fra boschi e montagne. I titoli riportati nei riferimenti bibliografici – in gran parte necessariamente in lingua inglese – possono rappresentare un’utile integrazione e un valido approfondimento a quanto scritto in queste pagine. Al di là degli aspetti tecnici, che pure sono prevalenti in questo libro, lo scopo fondamentale di quanto qui illustrato non è la conoscenza fine a sé stessa di materiali e attrezzature. L’equipaggiamento, per quanto importante, è solo uno strumento per l’attività che intendiamo svolgere: camminare, per una giornata o per intere settimane, e viaggiare esplorando a piedi ambienti naturali e percorrendo antichi itinerari.


Introduzione  |  25 Vorremmo perciò sottolineare che non basta ridurre il peso dei materiali che ci portiamo dietro o addosso per sentirsi pronti. Camminare in leggerezza è per noi una “filosofia”. Occorrre leggerezza d’animo per godere di estesi panorami, albe inusuali e tramonti struggenti. Passo passo bisogna calarsi in quella dimensione che Hermann Hesse definiva “l’essere in cammino”: una modalità particolare, quasi onirica; una sorta di “meditazione camminata” che ci apre agli altri oltre che a noi stessi. Spalanca la nostra anima preparandola a nuovi incontri, con paesaggi, mondo naturale e umano, i quali ci fanno crescere, salire verso il cielo dello star bene, in equilibrio con tutto ciò che ci circonda. Al punto che il camminare diventa una specie di “droga” virtuosa, utile ad aprire le porte di un mondo che non si pensava neppure potesse esistere e invece è insito in quel breve spazio tra un passo e l’altro. Un universo sconfinato, dove appunto è proprio questa leggerezza d’animo che solleva lo spirito verso il sacro del mondo che ci circonda, che noi uomini moderni non riusciamo più ad ascoltare e far nostro, abituati come siamo a penetrarvi con dei filtri, quali i mezzi motorizzati o la realtà virtuale e digitale. Nell’approccio che proponiamo al lettore/camminatore, pertanto, puntiamo proprio a mantere l’equilibrio tra tutte le informazioni tecniche approfondite e la filosofia del viaggiare a piedi che abbiamo appena enunciato. Ci auguriamo che tutto questo aiuti a farvi camminare meglio. G.B., F.S.


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