di Sauro Venturini Degli Esposti - Una tavolozza di colori sfumati e brumosi avvolge i protagonisti di questi racconti, che si offrono al lettore come degli acquerelli, dove con poche pennellate vengono resi precisi stati d’animo.
Le vite raccontate sono fatte di abitudini, di riti laici quotidiani che riportano gli imprevisti e l’ignoto dentro i binari rassicuranti dell’ovvio e del già visto.
In queste istantanee della distanza, il tratto dell’assenza, del distacco, vissuto più o meno dolorosamente, tra amanti, genitori, figli, fratelli, amici di infanzia, coniugi, ci fa scoprire che non si conosce mai abbastanza chi trattiamo con familiarità; ognuno risulta in fondo un estraneo, e anche i tratti più forti del vissuto risultano soltanto immagini di una costante, gelida mancanza di comunicazione.