Sauro Venturini Degli Esposti
IL NOME CHE PORTIAMO
Società
Editrice Fiorentina
Racconti
Sauro Venturini Degli Esposti
Il nome che portiamo Racconti
Società
Editrice Fiorentina
© 2021 Società Editrice Fiorentina via Aretina, 298 - 50136 Firenze tel. 055 5532924 info@sefeditrice.it www.sefeditrice.it facebook account www.facebook.com/sefeditrice twitter account @sefeditrice instagram account @sef_editrice isbn 978-88-6032-619-5 Proprietà letteraria riservata Riproduzione, in qualsiasi forma, intera o parziale, vietata Copertina a cura di Studio Grafico Norfini (Firenze)
A mio padre e a mia madre
Alcuni racconti che appaiono in questa raccolta, riadattati, sono stati pubblicati in precedenza sulla riviste «A Few Words», «Stanza 251» e sul quotidiano «La Nazione».
Parte prima
Nome proprio
La forma della lontananza
Ieri sera ci siamo incrociati per un attimo, camminavamo di fretta, distratti dalla confusione e dalla gente. Quando mi sono voltato e ti ho riconosciuto, ho chiamato il tuo nome dentro di me e ho fatto un cenno con la testa per salutarti, ma è stato un gesto senza convinzione, stentato. È strano, ho pensato, come le cose possano arrivare a un punto tale di complicazione da non ricordare neppure perché tutto è iniziato. Sono tornato a casa, ho bevuto del latte dal cartone restando in piedi davanti al frigo, lo sguardo fisso sulle piastrelle illuminate dalla luce bianca che filtrava dallo sportello rimasto aperto. Il latte è andato giù, in fondo allo stomaco, con un tonfo freddo. Ho chiuso le finestre, in strada nessuno, la mole nera della Calvana allungata sopra la città. Ti ho pensato con tutto il mio corpo. Già a casa, gli auricolari nelle orecchie, guardi il telefono e carezzi il cane che ti trotterella accanto, abbassandoti dalla sua parte mentre cammini scalzo, con quei piedi lunghi lunghi, per andare a letto. Arriverà la mattina di domani e tutto ripartirà, ma prima, prima ci sarà la notte, un tempo inerte, spezzato da piccoli lampi attraverso i quali posso 9
guardarti, uno spazio grigio dove le persone lontane ritornano accanto, dove sei ancora con me. Ridi e guardi nel sole senza sforzo e sei bello, giovane di un’età che ancora non ha anni, nulla sembra esserti di peso e io che ti guardo, anche se da lontano, ricordo di te ogni cosa. I tratti scuri del tuo viso, lo scatto della testa per spostare di lato i capelli mentre parli, il mento proteso in avanti, i nervi sotto i veli della pelle scottata dal sole. Cerco di vedermi accanto a te, di parlarti, ma le nostre mani, sbucciate dal rimpianto di ciò che hanno perso, restano lontane. È già mattina, giorno, e lei è qui, la forma pesante della tua lontananza.
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Come sarai oggi
Nel vaso di ceramica blu, sul terzo scaffale della libreria. Sono ancora lì, le tue chiavi, un paio di occhiali, un braccialetto di cuoio con delle perline colorate. Sto uscendo, mi fermo a guardare le tue cose; ho messo il vestito blu, la camicia bianca, la cravatta con il solito nodo. Guardo l’ora per abitudine, ormai nessun momento vale così tanto da essere segnato. Giù nell’atrio trovo il professore del terzo piano che mi saluta con un sorriso. Mi parla di un libro che sta leggendo, dice che alla sua età si deve ingannare il tempo; me ne vado con un cenno, come per dire che anch’io devo ingannare qualcosa. In strada trovo il freddo delle serate di fine ottobre. Ho preso con me anche le tue chiavi, in casa ci sono ancora i tuoi libri del liceo, le racchette da tennis, la bici rotta. La tazza con la scritta NY che nessun altro aveva il permesso di usare. Ogni sera resto qualche minuto accanto alle tue cose, ma senza di te tutto si è fatto come cenere fredda. Non ti sento da così tanto tempo, l’ultima volta che mi hai chiamato è squillato il telefono alle due di notte. Mi hai chiesto come stavo, se andava tutto bene, poi mi hai salutato in fretta; hai detto che mi avresti richiamato presto. Sono rimasto in piedi, il telefono ancora 11
all’orecchio, a guardare le luci della città che tremavano. Quando non dormivi ti tenevo in braccio senza fatica, eri così piccolo. Dalla finestra guardavamo la collina di Spazzavento e ti parlavo a bassa voce, storie del mio passato, immagini del futuro insieme con te. Oggi sarai diventato un uomo libero e forte, nelle notti senza sonno ti immagino figlio anche di quelle parole dette tanti anni fa, nel buio della nostra casa. Sono arrivato, scendo dall’auto e controllo il telefono, nessuna chiamata.
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ringraziamenti
A tutti coloro che hanno sostenuto e incoraggiato in vari modi, incrociandola, la nascita di questo libro. A Emiliano Gucci, per il suo sostegno fraterno, per il confronto che abbiamo avuto su ogni parola; a Lorenzo Mercatanti, per l’aiuto sorridente; a Laura Del Lama e a Gabriele Lastrucci, per le loro letture e i loro preziosi consigli; a Filippo Romei, per gli inizi. Grazie. A Ilaria, per tutto quanto.
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Indice
Parte prima
Nome proprio 9 La forma della lontananza 11 Come sarai oggi 13 Tra le sue lettere inglesi 15 Sembrava sospesa 17 Se quel giorno 19 Colore riflesso 21 Onora il padre 23 Occhi chiusi 25 Il nome che portiamo 27 Il passato 29 Di giovedì 31 Prendersi cura 33 Quello che volevo 35 Olio su tela 37 Tutto avvampa e brucia 39 Così grandi 41 Quando non potremo più
43 La stessa età 45 Qualcuno ci salva 47 Ventitré settembre duemiladiciannove 49 Cane smarrito 51 Perdono 53 Terremoto 55 Silenzi 57 Materia corpuscolare 59 Movimento «Allegro» 61 Con lei
Parte seconda
I segni degli altri
67 L’ultimo giorno in questo posto (Teresa) 69 La perfetta metà (Giovanni) 71 Una coppia semplice
(Carlo e Stefania)
73 Il gesto oscuro (Chiara) 75 Fili d’oro (Josco) 77 Tantana 79 Bordi taglienti
(Anna – Mauro)
81 Venerdì sera, sabato mattina
(Lucia e Andrea)
83 Raccomandazioni 85 Vivere secondo natura (Lele) 87 Pieghe (Aldo) 89 L’ordine dell’altro
(Alberto, Luisa, Silvano)
91 Partenze e ritorni
(Jack / Gino)
93 La sua intenzione
(Claudia e Roberto)
95 Timore silenzioso
(Ceci e Matteo)
97 Catarsi 99 Mondo ridotto 101 Le letture del martedì (Angelo) 103 Pesci rossi
(Fabio e Rossana)
Parte terza
Mondi estranei 107 Un giorno sommerso
(Eleonora e Gabriele)
123 Dodici anni fa (Anonimo)
127 Due vite
(Adriano e Luisa)
161 Il cuore di mio padre V. 171 La ricerca 183 Prima di evaporare 191 Ringraziamenti