Con “Pensieri panici” l’autore de “Il privilegio di essere vivi” prefato mezzo secolo fa da Pasolini e de “La nausea media”, di due anni più tardi col risvolto di Vittorini per la Einaudi, s’aggiudica un’ulteriore puntata d’un suo diario di registri socio-politici a dilatazione paesaggistica personalissima sul vivere d’ogni giorno. Un percorso quello di Villa di parole intese come poesia e necessità, per dirla con Daumal, che rinominando il mondo in cui si vive, ci aiuta a capire quello che ci è dentro.