Carlo Villa Retrostrato
Carlo Villa esordisce in poesia con l’avallo di Sinisgalli e Pasolini ed è nei Coralli Einaudi coi romanzi La nausea media, Deposito celeste, I sensi lunghi, L’isola in bottiglia; inaugura la collanina bianca di poesia con Siamo esseri antichi, ed è in quella di Munari con Le tre stanze. Con gli Editori Riuniti pubblica il romanzo Muore il padrone, con De Agostini Morte per lucro, con Feltrinelli Pan di patata, mentre Guanda con La maestà delle finte, e Scheiwiller con L’ora di Mefistofele accolgono le sue ultime raccolte poetiche. Per la Società Editrice Fiorentina edita i diari Agrità, Sotto la cresta dell’onda, Quel pallido Gary Cooper, Caro, dolce nessuno, Dripping, Impronte, L’ospite sgradito, Pieni a perdere, Keatoniana, Pensieri panici, L’incontro delle parallele, A pensarci bene, L’esperienza del nulla; il romanzo Il canto di Cherubino e la raccolta poetica Eclisside. Nel 2012 ha pubblicato Donne che avesse amato con Liberodiscrivere e Sorpassi con Greco e Greco. Per la Rai e la Radiotelevisione Svizzera ha collaborato a lungo con originali radiofonici e televisivi. In Lector in tabula raccoglie una scelta di quanto nel tempo ha prodotto come critico presso quotidiani e periodici in anni ancora fruttuosi per la letteratura. (carlovilla.altervista.org; virconlala@virgilio.it) euro 14,00
Carlo Villa
Come Erostrato a Efeso, quale iconoclasta d’un ottuso protocaliffato, proprio mentre nasceva Alessandro Magno distrusse il celebre tempio di Artemide, in Retrostrato Carlo Villa restaura a parziale compensazione di quell’eretico scempio il suo percorso espressivo negato ad almeno tre generazioni oramai, prima che scompaia anche lui, come già il mitico efesino, poi divenuto personaggio emblematico per Verri, Schwob, C˘echov e Sartre, quali indomiti moralisti moderni. Un erostratismo al contrario quello del poeta romano, in quanto patologo d’una rilettura, se lettura c’è stata, d’un percorso qui riscritto del tutto, onorando le autorevoli firme che l’hanno sorretto nel tempo: esiliate anche loro per dar posto a container di macerie soffocanti senza ormai alcun rimedio: quanto quelle in Efeso subìte dalla figlia di Zeus e di Latona, sorella d’Apollo, dea delle libertà selvatiche fino all’eresia: da Sciascia considerata l’ultima dignità dell’uomo.
Retrostrato
Società
Editrice Fiorentina