Lazio100 aprile

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Foto Calzuola

periodico d’inform azione delle sezioni dell a s.s. l azio | anno 3 n° 4 aprile 2015

Romana Ambiente, semplicemente...soluzioni

S p o n s o r

u f f i c i a l e

S . S .

L a z i o

S c h e r m a

A r i c c i a


LA LAZIO

DA

PAPA FRANCESCO

Paolo VI con Bob Lovati

I

colori biancocelesti sventoleranno in Vaticano. Giovedì 7 maggio atleti, tecnici, dirigen-

le schiere biancocelesti hanno già vissuto, nell’arco della propria storia, altre quattro volte.

ti della SS Lazio saranno ricevuti, in Udienza privata da Papa Francesco. Un intimo ed

L’ultima il 27 ottobre 2000 quando Papa Giovanni Paolo II, al termine di un momento spi-

emozionante momento di raccoglimento che coinvolgerà atleti, tecnici e dirigenti della

rituale di altissima suggestione – con la Società Sportiva Lazio guidata dall’allora Presidente

Polisportiva più grande d’Europa, accompagnati dal Presidente Antonio Buccioni.

Generale Renzo Nostini – sventolò una sciarpa biancoceleste, tenendo tra le mani anche una

“Lo sport sia sprone per mettersi in gioco anche nella vita”, le parole recentemente pro-

casacca con i colori sociali: una foto che è nel cuore di ogni Laziale.

nunciate dal Santo Padre che testimoniano come Bergoglio sia non soltanto portatore di valori

Quell’udienza, nell’ambito del Giubileo, si svolse quasi a chiusura delle cerimonie commemo-

cristiani, ma Uomo capace di raccogliere i reali valori della vita, andando ben oltre il ruolo

rative del centenario della fondazione della Società.

di Capo della Chiesa, assumendo, con autorevolezza e carisma, quello di esempio dell’etica

Nelle altre occasioni fu la Lazio Calcio ad essere ricevuta in Vaticano, accolta da Pio XII il 27

umana propugnando valori comuni a qualsiasi fede religiosa e applicabili concretamente alla

novembre 1948, da Papa Giovanni XXIII il 26 settembre 1959 e da Paolo VI il 4 marzo 1964.

quotidianità rifuggendo gli astrattismi dogmatici che hanno, nel corso dei secoli, spesso reso

In quelle circostanze la delegazione della Lazio Calcio venne integrata da membri ed atleti

incomprensibile il messaggio della Chiesa. “Comportatevi da veri atleti. No all’individualismo”

appartenenti alle Sezioni dell’epoca.

frase, che sintetizza al meglio pensiero di Papa Francesco, dovrebbe campeggiare negli Stadi,

Stavolta, invece, la partecipazione raggiungerà numeri da record, con tutti gli ottomila posti di

sulle maglie degli atleti, insegnata a tutti coloro che si avvicinano alla pratica sportiva. Se-

cui dispone la Sala Paolo VI occupati da dirigenti ed atleti biancocelesti.

guendone pedissequamente i dettami verrebbero cancellate le brutture che oggi imbrattano

Un formidabile colpo d’occhio, una giornata straordinaria per gli atleti e i dirigenti che presen-

lo sport a tutti i livelli. Razzismo, corruzione, violenza, sono purtroppo la becera consuetudine

zieranno all’udienza e un sicuro motivo di orgoglio per tutti i nostri appassionati.

anche in un mondo, come quello dello sport, dove invece dovrebbe regnare ben altro. Fair

Quindici anni fa, nell’ottobre del 2000, furono ventotto le sezioni ricevute in udienza da Papa

Play, rispetto, solidarietà sono i confini entro i quali battersi con lealtà. Vincere o perdere certo

Wojtyla.

per poi abbracciare l’avversario comunque sia andata la contesa.

Stavolta, con oltre il doppio di Sezioni che si daranno appuntamento davanti all’ingresso della

La visita in Vaticano, al cospetto del Papa dovrà servire da “Memento” per tutti, credenti o no.

Sala Paolo VI, l’evento – per l’entusiastica presenza della numerosissima famiglia biancoceleste

La Lazio, Ente Morale e con 115 anni di storia, ha insiti nel proprio DNA certi valori ma un

– è destinato ad entrare legittimamente nella storia ultracentenaria del Sodalizio.

richiamo alla sportività e alla sana visione dello sport è certamente necessario, visti i tempi che stiamo vivendo.

Gianluca Montebelli

Questo spirito con cui prepararsi alla giornata del 7 maggio, che perpetra una tradizione che

LAZIO100 | Periodico d’informazione delle Sezioni della Società Sportiva Lazio DIRETTORE RESPONSABILE Gianluca Montebelli PROGETTO GRAFICO Flavia Aliverti PUBBLICHE RELAZIONI Emanuela Blanchi CONCESSIONARIA ESCLUSIVA DI PUBBLICITÀ Cactus ADV 345.3365882 REDAZIONE Via Guglielmo Calderini, 68 | 00196 Roma | Tel. 333.6554876 | segreterialazio100@gmail.com EDITORE La Bici della Lazio s.r.l. Via Guglielmo Calderini, 68 | 00196 Roma STAMPA Maintenance Solution srl Via Enrico Mattei 2 | Villasanta (MB) TESTATA REGISTRATA Reg.Trib. Roma N°50/2013 Del 18/02/2013


26 Settembre 1959 La Lazio ricevuta da Giovanni XXIII

1968, con Paolo VI

Giovanni Paolo II con la sciarpa della Lazio

Con Pio XII


S.S. LAZIO ARTI MARZIALI

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S.S. LAZIO ATLETICA LEGGERA

S.S. LAZIO CRICKET & LACROSSE

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S.S. LAZIO ATTIVITÀ SUBACQUEE

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S.S. LAZIO SPORT SU GHIACCIO MEZZALUNA

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S.S. LAZIO CALCIO A 5 FEMMINILE

S.S. LAZIO NUOTO

S.S. LAZIO TIRO CON L’ARCO

S.S. LAZIO CALCIO A 8

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S.S. LAZIO TRAINING ACADEMY

S.S. LAZIO CALCIO DA TAVOLO | TFC

S.S. LAZIO PALLAMANO

S.S. LAZIO TRIATHLON

S.S. LAZIO CALCIO FEMMINILE

S.S. LAZIO PALLAVOLO

S.S. LAZIO VDS E ULTRALEGGERO

S.S. LAZIO CALCIO GAELICO

S.S. LAZIO PARACADUTISMO

S.S. LAZIO VELA RIVAZZURRA TERRACINA

S.S. LAZIO CANOA POLO

S.S. LAZIO PARALIMPICA

CIRCOLO CANOTTIERI LAZIO


OLINDO BITETTI

“Avventure fuori nido” il racconto di suo figlio Emilio Bitetti

di Claudia Anzidei

L

uigi Biagiarelli, Giacomo Bigiarelli, Odoacre Aloisi, Arturo Balestrieri, Alceste Grifoni, Giulio Lefevre, Galileo Massa, Alberto Mesones, Enrico Venier. Ognuno di noi conosce bene questi nomi. Sono i nomi dei fondatori della nostra amata Lazio. Coloro che diedero i natali ad una società sportiva oggi ultracentenaria che ha emozionato e continua ad emozionare mi-

gliaia di cuori. Tra quei ragazzi del barcone Pippa Nera, c’erano anche altri che

vissero quei momenti, che condivisero l’emozione di quell’idea e diedero il loro personale e prezioso contributo alla fondazione di quella nuova società podistica. Quei ragazzi erano Olindo Bitetti, Tito Masini, Tullio Mestorino, Giuseppe Valle, Rinaldo Fortini. E’ ad Olindo Bitetti che Lazio 100 vuole ora dedicare la rubrica di De Latialitate. Olindo Bitetti che per legge non poteva figurare tra i fondatori perché minorenne ma che la leggenda narra essere stato l’ideatore del nome che ha fatto la storia dello sport: quel nome é Lazio. Ma ciò che i libri raccontano di lui è solo la cornice di un bellissimo quadro che abbiamo scoperto grazie ad una lunga intervista a suo figlio Emilio: “Papà diede tutto alla Lazio, dalla sua fondazione, alla sua crescita; fu atleta, tifoso e dirigente, contribuì ad impedire la fusione con i cugini, impiegò quasi tutto il suo patrimonio per amore dello sport e dei colori biancocelesti, e fu laziale nel profondo del suo cuore, sempre.” Olindo Bitetti nacque a Caserta il 6 maggio del 1886 da Emilio Bitetti e Giulia De Sio, appartenenti ad una famiglia borbonica di origini napoletane che si trasferì a Caserta quando questa divenne sede della Reggia del Re di Napoli Carlo di Borbone. Successivamente, con l’Unità d’Italia, in qualità di notabili, decisero di stabilirsi a Roma dove Olindo, poco più che quattordicenne e studente del ginnasio al Liceo Mamiani, iniziò a frequentare l’ambiente dei ragazzi

ad avvicinarsi allo sport e decisero di costituire una nuova società in Piazza della Libertà. Era

di Piazza d’Armi (oggi Piazza Bainsizza), i quali spesso si ritrovavano anche in Piazza della Li-

un altro mondo, un’altra epoca e, nonostante il giovane Olindo fosse molto maturo per la sua

bertà, nel cuore del quartiere Prati, vicino la sua casa di Via degli Scipioni. E’ in questa zona di

età ed avesse ottime capacità atletiche, la sua famiglia non vedeva di buon grado questa sua

Roma che la Lazio ha le sue origini perché è qui che quei ragazzi, “matti visionari”, iniziarono

passione e queste sue frequentazioni. Agli inizi del Novecento, lo sport a Roma non era molto diffuso, era praticato solo dalle milizie e da qualche membro della classe più agiata, solo in alcuni circoli e limitatamente ad alcune discipline. Ma i campi delle milizie e i circoli sul Tevere erano proprio sotto gli occhi di quei ragazzi che avevano un ardore che non trovava sfogo. “Una volta chiesi a papà come mai a scuola molti erano romanisti e mi rompevano le scatole sulla Lazio. Papà mi rispose che purtroppo l’ignoranza genera dei mostri. Mi raccontò che a Roma erano nate qua e là delle piccole società che svolgevano alcune attività sportive e che usavano il patronimico Roma. Il gruppo di ragazzi che lui frequentava da giovane decise così di creare una vera e propria società sportiva, in grado, di lì a poco, di distinguersi tra tutti per organizzazione e meriti sportivi e decisero di chiamarla Lazio da Latium Vetus, per evocare ed identificarsi con le nobili origini latine di Roma. Decisero di dare a questa società un respiro olimpionico e scelsero i colori della Grecia: il bianco e il celeste. In quell’occasione gli chiesi anche come mai pur essendo nati prima, i romanisti mi sembravano più numerosi. Papà così, mettendosi le mani in tasca, tirò fuori dei soldi: in una mano molti spiccioli, nell’altra una banconota da 10 mila lire, e mi chiese quali tra i due vedessi di più in giro. Gli risposi, gli spiccioli. Annuì e allora mi chiese quali valessero di più. Gli risposi, le banconote. E mi sorrise, con piglio da gentiluomo napoletano, avvocato e giornalista, che amava giocare con le parole e le metafore. E ricordo che aggiunse: perché mischiarci con la quantità? La qualità è un’altra cosa.” Olindo Bitetti aveva grandi doti fisiche e un po’ di nascosto dalla sua famiglia divenne un grande sportivo e vestì la maglia biancoceleste come podista e poi come calciatore centrocampista, disputando il primo derby romano della storia in Piazza d’Armi, contro la Virtus, che vide la Lazio vincere per 3-0. Ci sono diverse testimonianze fotografiche che lo vedono protagonista di molte manifestazioni sportive dei primi del ‘900. Lazio 100 vi propone qualche bellissimo scatto tra queste pagine. Le imprese di Olindo come atleta della Lazio furono anche riportate diverse volte da La Stampa Sportiva, come quella che appare sul numero del 1° ottobre 1905 e che racconta di “UNA GARA POLISPORTIVA A ROMA – Domenica ebbe luogo la corsa podistica ciclistica nautica in occasione dei festeggiamenti del 20 settembre. La corsa si è effettuata sul seguente percorso: Porta Pia, via Nomentana, viale Parioli, Tevere, via Flaminia. Gli iscritti erano 80. La partenza ebbe luogo alle ore 7 da Porta Pia, dovendosi compiere un tratto a piedi,


un tratto a nuoto ed un tratto

Tornato in patria riprese la sua attività di sportivo e di giornalista e fu autore di alcuni libri tra

in bicicletta. Giunsero: 1. Bitetti

cui “Salti, voli e passioni di aquilotti. Avventure fuori nido” edito nel 1918. Divenne giornalista

Olindo, della Podistica Lazio; 2.

professionista della Gazzetta dello Sport, inviato in zone di guerra per il Corriere della Sera e

Pace Giuseppe, della Virtus; 3.

più tardi Direttore de Il popolo.

Torchio Umberto, della Podistica

Con impegno ed entusiasmo dedicò tutta la sua vita allo sviluppo e alla crescita della sua Lazio

Lazio. (…) Il premio di rappresen-

e dello sport, lasciandoci un’eredità di inestimabile valore. Supportò la Polisportiva biancoce-

tanza consistente in una fascia

leste nei suoi primi anni di attività anche come pallanuotista nella Sezione Nuoto e diede un

d’onore e in una medaglia d’o-

consistente contributo alla sua crescita organizzando la Sezione Canottaggio, divenendo nel

ro e una d’argento, fu dato alla

1923 primo Presidente del Circolo Canottieri Lazio.

Lazio.” Inutile sottolineare che

Olindo Bitetti è noto come colui che diede il nome alla gloriosa società biancoceleste ma non

sul podio, insieme ad Olindo, salì

tutti sanno del ruolo fondamentale che rivestì nell’impedire la fusione della Lazio con le società

un altro biancoceleste, segno del

romane, grazie al suo fine intuito che lo portò a sottoporre d’urgenza la questione al Generale

carattere polisportivo di questa

Vaccaro. Era il 25 giugno 1927 quando, nella sede della Lazio a San Giovanni, arrivò una mis-

nuova società che primeggiava

siva per il Presidente convocato dal Federale per urgenti comunicazioni. Il Federale era Italo

nella realtà romana e nazionale.

Foschi da Corropoli, Segretario della Federazione Romana del Partito Nazional Fascista, che

Olindo Bitetti, era un uomo dal

aveva intenzione di riunire tutte le maggiori forze calcistiche della capitale nell’Associazione

temperamento forte e con un

Sportiva Roma, che avrebbe assunto come colori sociali i colori del Comune. Olindo Bitetti si

carattere vivace, fu un visiona-

recò di corsa alla Caserma della Milizia in via Magnanapoli e irruppe nell’ufficio del Generale

rio e un avventuriero, entusiasta

Vaccaro, illustrandogli affannato la gravità della situazione. Fu sempre Olindo, dopo un lungo

nel vivere la sua vita, pronto ad

confronto, ad uscire di corsa da quell’ufficio e a convocare d’urgenza l’Assemblea della Società

affrontare qualsiasi ostacolo, de-

biancoceleste per nominare il Console della Milizia, Capo di Stato Maggiore, Generale Vaccaro,

terminato a raggiungere i suoi obiettivi e ad assecondare le sue volontà, con quel sano spirito

Vicepresidente della Lazio. Questo cambio al vertice permise al Generale di rispondere in pri-

napoletano nel guardare sempre avanti senza preoccuparsi del passato. Fu uomo di principio,

ma persona alla convocazione del Federale Foschi che nulla potrà di fronte alla sua astuzia e

di valori, di buon cuore e fu senza dubbio appassionato di sport.

al suo carisma, grazie ai quali quella fusione fu impedita. “Fu di papà, in qualità di Avvocato,

Oltre che atleta, fu anche un dirigente sportivo italiano. Nel 1909 fu eletto primo Presiden-

l’idea di cambiare lo Statuto in una notte, oltre che nelle cariche anche nella definizione della

te del Comitato Regionale Laziale (oggi Comitato Regionale Lazio) della Lega Dilettanti, e

società: non più società sportiva ma ente morale. Fu questo il vincolo che permise alla Lazio

più tardi, tra il 1937 e il 1940, sarà anche Presidente della Federazione Italiana Nuoto (FIN).

di fuggire l’editto fascista promosso da Foschi che voleva riunire tutte le società sportive di

Nel 1912 divenne Vicepresidente della Sezione Sportiva S. P. Lazio, dopo aver dimostrato un

Roma in un’unica società sotto il nome di Associazione Sportiva Roma. Disubbidirono ad una

grande impegno come atleta ed aver registrato diverse vittorie. A testimonianza riportiamo un

volontà del Duce, che in realtà simpatizzava Lazio, ma che si era lasciato convincere da Foschi

altro articolo pubblicato su La Stampa Sportiva del 29 ottobre 1911 che racconta di una gara

a creare una squadra dell’Impero per il popolo. A quei tempi però non si poteva disubbidire al

tra corridori giornalisti professionisti, posticipata per attendere l’arrivo dei laziali con il diretto

Duce e loro sapevano che prima o poi ne avrebbero dovuto pagare le conseguenze. Il Generale

Roma/Torino che aveva registrato un ritardo: “ (…) giunsero in automobile Olindo Bitetti e

Vaccaro tentò di fare da parafulmine ma, dopo una serie di problemi, arrivò il momento per

Gino Calza di Roma, i quali in men che non si dica, come se le quattordici ore di treno le

mio padre di saldare il conto. E così si trovò a salire i 3 scalini e ad essere costretto al carcere

avessero passate su di soffice letto famigliare, svestirono i paludamenti civili, apparendo in una

per circa 3 mesi, incastrato da una serie di circostanze nelle quali sparì della documentazione

elegantissima tenuta sportiva dai bianchi calzoncini e dalla maglia tipo inglese del più bello dei

che attestava i permessi a costruire quello che è oggi il Circolo Canottieri Lazio. Fu così che

blu cielo italiano!”

papà, nel tentativo di trasformare la struttura di legno, allora rimessaggio per qualche canoa,

Il giovane Bitetti fu poi chiamato alle armi per lo scoppio della Prima Guerra Mondiale dove

in una struttura in muratura, fu accusato di abuso edilizio e si fece la galera nel nome della

si distinse come pilota di aerei da combattimento, ricevendo delle promozioni in grado e dei

Lazio. Vaccaro poi lo aiutò ad uscire e gli suggerì di andarsene per un po’ che per lui non tirava

riconoscimenti. “Papà ha volato su quegli aerei fatti quasi di cartapesta con Francesco Baracca,

una buona aria e partì per il Brasile.”

il principale asso dell’aviazione italiana e medaglia d’oro al valor militare nella Prima Guerra Mondiale”, ci confessa orgoglioso suo figlio.

La storia continua sul prossimo numero di Lazio 100, non perderla!


Joseph Minala

“GIOCO PER LA MIA FAMIGLIA SOGNO LA LAZIO”

“Sì, appena arrivato a Roma, alla stazione Termini venni abbandonato da due persone che mi avevano promesso di farmi giocare in una grande squadra, ma dopo poche ore mi accorsi di essere stato ingannato. Fortunatamente sono stato accolto bene dallo Stato italiano e affidato a una casa famiglia che mi ha sempre trattato benissimo. Lì stavo bene, ho avuto la possibilità di andare a scuola e di giocare a calcio. Per questo, a quel brutto episodio non ci penso più”. Sei stato un anno alla Vigor Perconti, cosa ricordi? “La Vigor è stata e sarà sempre una famiglia per me. Ci torno spesso, per andare a trovare il presidente e tutti gli altri. Non credevo che il calcio potesse essere così umano. Loro mi hanno aiutato tanto, sarei rimasto lì a vita!”.

Prima della Lazio, un’esperienza al Napoli senza però trovare minutaggio… “Sono stato a Napoli un anno, ma non potevo giocare perché mancavano i documenti. Mi allenavo con loro, poi andavo a giocare con la della mia casa famiglia”. Poi la Lazio: che mesi sono stati quelli in biancoceleste? “Anche alla Lazio non ho potuto esordire subito perché mancava il tesseramento. Sono stato felice da subito, sapevo di far parte di una Primavera campione d’Italia e in lotta per tanti obiettivi prestigiosi. Appena ho potuto giocare, mi sono sentito immediatamente inserito in un gruppo fantastico, che non mi ha mai fatto sentire un estraneo”. Pochi mesi, ma buoni: hai aiutato la Primavera con tanti gol decisivi… “Quando si segna è sempre bello, tutti i gol sono importanti ed è stato bello condividerlo con i compagni. Non dimenticherò mai la rete allo stadio Franchi durante la finale di Coppa Italia e i due gol in due derby, quello di campionato e quello alle Final Eight. Fu davvero stupendo”. Qual è il tuo ricordo più bello? “L’esordio in prima squadra, avvenuto allo stadio Olimpico durante la gara Lazio-Sampdoria del 6 aprile 2014. In realtà mister Reja me l’aveva promesso per la settimana precedente, invece è arrivato qualche giorno più tardi ma in casa è stato ancora più bello. Un ragazzo giovane pensa sempre all’esordio nella massima di Alessandra Russo

E’

serie, e quando accade è un sogno che si avvera”.

una storia davvero particolare quella di Joseph Minala, centrocampista di proprietà della Lazio, attualmente in prestito al Bari. Una storia iniziata in salita,

Alla Lazio hai tanti amici, chi senti ancora?

poi tutto è cambiato grazie alle indiscusse qualità tecniche del giocatore e alla

“Quasi tutta la Primavera, ma anche qualche calciatore della prima squadra come Biglia e

sua grande forza di volontà. Un giusto premio per un ragazzo che non ha mai

Cavanda”.

mollato, un altro bel colpo in prospettiva per la Lazio, che a centrocampo po-

trà contare su un ulteriore rinforzo. Lazio 100 ha contattato in esclusiva Minala per ascoltare

Dopo questa stagione di crescita a Bari, sai già quale sarà il tuo futuro?

direttamente da lui una storia che merita di essere raccontata.

“Spero intanto di ottenere vittorie e buoni risultati con il Bari. Sono qui con la formula del prestito secco, quindi a fine stagione tornerò alla Lazio. Non so cosa accadrà, ma spero di ave-

Ciao Joseph, innazitutto come va a Bari?

re l’opportunità di giocarmi le mie possibilità, magari andando in ritiro con la prima squadra.

“Bene, anche se l’inizio è stato complicato. Ho avuto un infortunio, poi con il precedente alle-

Ovviamente io spero nella conferma”.

natore non giocavo molto. La situazione con mister Nicola è cambiata, io sono stato bravo a essere paziente e sfruttare bene le mie occasioni. Ultimamente purtroppo sono stato ancora

Il tuo sogno quindi è affermarti con la maglia biancoceleste?

infortunato, ma sono davvero concentrato sul finale di stagione col Bari. La Serie B è un gran-

“Sì, l’ho sempre detto. Sono molto legato all’ambiente Lazio, anche per come sono stato ac-

de palcoscenico”.

colto e trattato. La Lazio è la mia seconda casa, sono affezionato a tutti”.

La tua è una storia particolare, cosa facevi prima di arrivare in Italia?

Hai dichiarato spesso che giochi a calcio anche per aiutare la tua famiglia…

“Avevo una vita abbastanza normale, vivevo in Camerun con la mia famiglia. Uscivo spesso,

“Sì, la mia famiglia è la principale ragione per cui sono diventato un calciatore. La mia famiglia

stavo con gli amici, ma lì la vita può essere anche molto dura e portarti a fare gesti sbagliati”.

mi sostiene tantissimo, mi spinge a non mollare mai. Cerco di aiutarli in più possibile, mi fa piacere e voglio che loro abbiano una vita migliore”.

Quando hai deciso di trasferirti in Italia? “Cinque anni fa. La mia famiglia mi ha dato tanta forza, sono partito con la speranza di mi-

A chi vorresti dire grazie?

gliorare la mia ma anche la loro vita. In Camerun giocavo a calcio nel mio quartiere, ero più

“Ovviamente alla mia famiglia, ma anche al mio manager Diego Tavano che è davvero una

bravo rispetto agli altri e gli amici avevano paura di giocare contro di me (ride, ndr). Così ho

grande persona. Poi alla famiglia Perconti, alla Lazio, al Bari e ai tantissimi amici che ho in

deciso di tentare questa avventura”.

Italia. Infine ai tifosi: quando torno a Formello, i laziali mi accolgono con affetto, per me anche una pacca sulla spalla o un sorriso hanno un grande valore. Il calcio senza tifosi non avrebbe

L’inizio, però, è stato in salita…

motivo di esistere”.


Un libro di Dino Zoff

spagnolo). E’ freddo, tatticamente esasperato : toglie un po’ di cuore, che spesso anche lo spettatore, apprezza” .

“DURA SOLO UN ATTIMO, LA GLORIA”

I

l mito del calcio, uno di quelli che lasciano il segno ovunque passano : stiamo parlando di Dino Zoff. Non una parola in più o qualcosa che lasci trasparire le sue emozioni, che nonostante ciò, esistono, poiché nel 2014 è divenuto anche autore di un libro autobiografico “Dura solo un attimo, la gloria”. Originario di Mariano del Friuli ( provincia di Udine), non tradisce la compostezza e l’austerità della sua natura. Ha fatto tutto quello che un uomo

appartenente al mondo del calcio, sogna di fare : giocatore, allenatore, presidente e ct. Per questo non ha rimpianti. Ha vinto tutto ciò che si poteva vincere : campione europeo nel 1968, campione mondiale nel 1982 e vicecampione mondiale nel 1970. E’ stato tra i pali con la ma-

glia della Juventus per undici intensi anni, vincendo sei scudetti, due Coppe Italia e una Coppa Uefa. Era tecnico e presidente della Lazio, quando arrivò il primo trofeo dell’era Cragnotti : la Coppa Italia del 29 aprile 1998. Abbiamo avuto l’onore di ascoltarlo, rivivendo la sua storia professionale, intrecciata tra sogni e trofei e incastonata, come un diamante, nella preziosa cornice di un calcio completamente diverso da quello moderno. Da dov’è nata l’idea di scrivere un libro? “Volevo dare testimonianza ai nipoti, in particola modo, per illustrare loro chi è stato il nonno. I miei messaggi sono stati una vita sul campo” . Com’è cambiato il calcio di oggi rispetto a quello dei suoi tempi? “A mutare sono soprattutto gli atteggiamenti dei calciatori, spesso dall’accento furbesco. Le continue lamentele verso gli arbitri, le sceneggiate sul campo. I media con i loro sofisticati mezzi tecnologici, sono più presenti : riprendono ogni parola o gesto. Ai miei tempi, se ti usciva una parolaccia, nessuno lo sapeva. Sicuramente questa metamorfosi è lo specchio della società, della quale il calcio ne è un microcosmo. Ricordo Sivori affermare : “Non ho paura di Pelé o Trapattoni, ma di Girardi, che mi tiri palloni nella schiena” . Anche il mercato è diverso ? “Certamente. La figura dei procuratori ha tolto quell’immediatezza comunicativa che c’era tra giocatore e club. “ Quali sono le differenze tra un calciatore famoso di allora e uno di adesso? “Oggi un giocatore diviene un mito quando si è già creato un personaggio in negativo e poi aggiunge a questo bagaglio, una cosa buona. Sicuramente la televisione, che porta tutto nelle case, dà il permesso ai giovani di sognare in grande. Ha un doppio e opposto effetto : o li incentiva o li frena. In ogni caso loro possono già avere un diretto contatto con una realtà che ancora non gli appartiene, cosa impossibile ai miei tempi “. Nel suo libro parla del profumo dell’erba, che evoca il ruolo del portiere. Perché ha scelto di indossare i guanti e cosa significa stare tra i pali? “Caratterialmente mi si addiceva. Mi piace rimanere solo delle volte e questo è quello che accade all’estremo difensore. Conta riuscire a seguire la partita, devi fare il telecronista con te stesso per rimanere nel vivo del gioco, senza pensare agli errori precedenti. Tecnicamente ogni intervento va semplificato, evitando-se possibile- voli acrobatici” . Che ricordo ha in biancoceleste? “Divenni allenatore nel periodo in cui si usciva dalle difficoltà con Calleri, riportai la Lazio in Coppa Uefa. Poi con l’avvento di Cragnotti, ci fu l’exploit” . Nell’ottica di tecnico, come vede il lavoro svolto finora da mister Pioli? “Sta facendo molto bene. Dopo cinque vittorie consecutive, in una città come Roma, bisogna stare più attenti che in un derby” . Di questa Lazio, che è la più bella rivelazione del campionato italiano, da quale calciatore è particolarmente colpito? “ Non c’è un leader preciso, perché forse il segreto è che ciascun giocatore costituisce il volto vincente di questa squadra. Comunque sono affascinato da Biglia, che svolge diligentemente il suo ruolo senza tuttavia apparire” . Cosa pensa dei giovani pupilli biancocelesti? “ Anderson tra tutti, ma anche Keita e Cataldi, stanno mettendo a frutto il loro valore. Hanno tutti grandi qualità e se trovano spazi, possono dimostrarle ampiamente” . Che opinione ha di Marchetti? “E’ un ottimo portiere. Unico neo è che gli manca spesso la continuità: è vittima di problemi fisici che lo tengono lontano dal rettangolo di gioco” . La Lazio può veramente credere nella Champions? “Ora è lì, anche se nell’alta classifica le squadre sono tutte molto vicine. Credo che i biancocelesti, tra tutti, siano i favoriti. Questo campionato è meno spettacolare di tanti altri , che tuttavia sono qualitativamente più scarsi (ad esempio rispetto al campionato tedesco o

Qual è la parata che non dimenticherà mai? “Sicuramente quella in azzurro nella semifinale del 1982 contro il Brasile : eravamo agli sgoccioli della gara e l’Italia era in vantaggio per 3 a 2. Salvai la porta su colpo di testa di Oscar. A quei secondi, durati un’eternità, erano appesi i sogni degli italiani e le loro speranze. E’ un evento che non cancellerò mai, anche perché sono sempre gli altri a ricordarmelo “ . Ci sono stati gol che avrebbe potuto parare, ma non l’ha fatto? “Tantissimi, è difficile elencarli. Se hanno trafitto la rete, è perché in quel momento evidentemente non ero in grado di evitarli. In fondo nulla è impossibile” . Se diciamo Chinaglia, a cosa pensa? “E’ stato un grande amico. Abbiamo fatto il militare insieme. La Lazio del 1974 vinse il campionato grazie a lui. Era un trascinatore, un carismatico. Un personaggio esuberante. Anche lui, fu tra quelli che mi fecero gol ( oltre a Giordano) “ . Chi è stato il più importante compagno di squadra e di vita? “ Gaetano Scirea. E’ stato un pilastro, insieme a me, a Claudio Gentile e Antonio Cabrini, della migliore linea difensiva mai esistita nella storia della Nazionale Italiana. La sua prematura scomparsa, mi ha lasciato un vuoto immenso” . Un protagonista del calcio come lei, perché non ha mai ricoperto alcun ruolo nella Figc? “Non mi hanno mai voluto, ma non me ne faccio una malattia “. Cosa cambierebbe della sua vita professionale? “ Sono convinto che ci sia un certo destino nella storia personale di ciascuno : tutto quello che ho fatto, mi ha sempre aiutato ad andare avanti. Lasciai la panchina della Nazionale dopo le accese critiche che mi fece Berlusconi, ma l’unico rimpianto resta solo la finale dell’Europeo persa “ . Come mai la decisione di vivere a Roma e non tornare nel suo Veneto? “Forse perché ormai sono uno sradicato. Giro per l’Italia da cinquant’anni e dopo tanto tempo qui, sento la capitale come la mia città “ . Come impiega le giornate lontano dal calcio? “Mi dedico ai miei hobby e faccio sport : tennis, golf e nuoto”. Chiudiamo con un bel ricordo : nella sua intensa vita calcistica, qual è stata la gioia più grande? “Sicuramente aver alzato la Coppa Mondiale, da capitano e a quarant’anni. Mi sono sentito proprio all’apice, come sopra al mondo intero. Cos’altro avrei potuto mai volere più di questo? “ . Ambra Sansolini


Atletica Leggera

MARATONETI CON L’AQUILA

D

iciannove aquile hanno portato a termine la 21esima Maratona di Roma accompagnati per buona parte della gara dalla pioggia che da un lato ha contribuito a tenere idratati gli atleti ma dall’altro li ha pure infastiditi.

Fabrizio, il Grande Capitano

F

abrizio Sardo è l’anima e la regia della sezione master corse su strada della S.S. Lazio Atletica Leggera. Ma lui è sempre schivo ai riflettori ed alle luci della ribalta. Da anni è l’ac-

clamato leader e “Capitano” del gruppo e da tutta la vita il suo impegno è sempre per i colori

Primo degli atleti laziali Danilo Bianchi, anche unico atleta a chiudere sotto le 3

ore, esattamente in 2.59.32. Ad un minuto e mezzo, con 3.01.02 chiude l’aquilotto di Reggio Emilia, Alessandro Sartini. Purtroppo il reggiano non è riuscito a scendere sotto le tre ore a causa anche di un recente malanno di stagione che ha condizionato i suoi ultimi allenamenti. Chiude il podio Paolo Capuano in 3.09.25.

biancocelesti. Nasce 57 anni fa in Tunisia, nelle allora colonie francesi. Quando la situazione era diventata insostenibile la famiglia emigra in Francia e poi si stabilisce in Italia, a Roma, nel quartiere

Poi Marco Mercuri, Paolo Natalini, Alessandro Pioppi ed Antonio Fornari tutti sotto le 4 ore.

di Montesacro. Frequenta le scuole francesi ed inizia sin da ragazzino a frequentare la tifoseria

Unica donna al via ed al traguardo Francesca Lento che ha chiuso in 4.02.24.

della Lazio. E’ uno di quel manipolo di giova-

Mentre una standing ovation va all’immenso Claudio Infusi, over 70, senatore della Maratona

notti che Con Guido De Angelis, col Tassinaro e con tanti altri nomi noti controllava la Curva

di Roma avendo corso tutte le 21 edizioni, ha finito la gara in 5.19.25 dopo aver trascorso la

Sud biancoceleste, quella sopra al vecchio ingresso dei giocatori. Nel frattempo cresce e si in-

notte di vigilia con 39 di febbre ed avendo quindi corso in condizioni di forte debilitazione.

venta la professione che lo ha accompagnato per tutta la vita, è un imprenditore nel campo dei saloni di bellezza e dei coiffeur. I suoi successi imprenditoriali fanno il paio con quelli che inizia ad ottenere sulle piste di atletica. La corsa, quella delle gare in pista, entra nelle sue vene. Poi si innamora delle corse su strada. E ad un certo punto il suo cammino si incrocia con quello della squadra di atletica biancoceleste. Dice sempre che portare quell’aquila sul petto è prima di tutto un simbolo di responsabilità, di lealtà e di coraggio. Quegli ingredienti che rendono i laziali sicuramente diversi da tanti. Lui intanto diventa pian piano uno dei responsabili. Ancora oggi, dopo tanti anni, è sempre il primo ad imbracciare il gazebo e tutto l’occorrente per dare vita in ogni Domenica di gara alla logistica imponente che viene dispiegata per accontentare tutti i runners. Si allena costantemente tutti i giorni, svegliandosi alle 4 del mattino. Si concede solo il Sabato come giorno di riposo da dedicare alla sua splendida famiglia, ha una moglie e due figli oggi grandi che sono tutti impegnati nell’attività di Fabrizio e poi all’amore verso due cuccioloni di pastore tedesco dai quali è inseparabile. Perché poi la Domenica è intoccabile. E’ giorno di gare. E’ il giorno in cui ci si sveglia quando è ancora notte, con qualsiasi condizione meteo si prende il furgoncino o l’auto piena di tutto e si va

Ecco la classifica degli atleti della S.S.Lazio Atletica Leggera ​

sul circuito di gara. E tornato a casa dritto in ufficio a compilare le classifiche ed a mandarle a tutti i media laziali.

Posizione Cognome Nome

Tempo

253

BIANCHI DANILO

02:59:38

297

SARTINI ALESSANDRO

03:01:27

500

CAPUANO PAOLO

03:09:37

1102

SOLDATI MARCO

03:22:30

1307

MERCURI MARCO

03:25:39

2157

NATALINI PAOLO

03:34:49

3669

PIOPPI ALESSANDRO

03:49:26

4234

FORNARI ANTONIO

03:53:52

dei suoi anni non sono nemmeno mai scesi sotto l’ora e trenta sui 21km e 097 metri.

5967

GIOVANNUCCI MARCO

04:06:34

E’ stato uno dei “padri fondatori” lo scorso 9 gennaio. Ed anche li si è dimostrato l’uomo di

5994

ALLETTO EMANUELE

04:06:50

azione che è sempre stato, subito pronto a procurare buona parte del materiale adatto ed a

5995

EVANGELISTA CARLO ALBERTO

04:06:50

farlo personalizzare in pochi istanti.

6101

LANZI PAOLO

04:07:48

E quando tutti i suoi amici e compagni gli dedicano “Un Capitano! C’è solo un Capitano!”, lui

6244

LENTO FRANCESCA

04:09:07

cerca di non darlo a vedere ma dentro si emoziona come un bambino. L’amore per la Lazio

6865

STRINATI ALDO

04:15:08

e per questi colori insieme alla grande umiltà di questo grande uomo sono la vera bandiera

6974

CARRARINI MASSIMILIANO

04:16:10

della Lazio Atletica. Così come questo articolo, scritto e pubblicato senza avergli detto nulla,

8021

GIOVAGNOLI VALERIO

04:27:16

9684

GAUDIO STEFANO

04:51:05

9729

MASTROPIETRO MARCO

04:51:44

10682

INFUSI CLAUDIO

05:19:54

Sembra che qualcuno lo abbia davvero clonato. Nonostante tutto riesce ancora oggi a correre a livelli più che importanti. Alcuni infortuni lo hanno tenuto in questi ultimi anni un po’ sottotono, non facendone mai però un problema con nessuno. Non è di quelli che si mettono sui social a piangere il malessere o a spiegare il ciclo di fisioterapia che ha appena fatto. Invece sta già pronto sulla linea di partenza ed alla prima occasione in cui sta bene ti sforna alla Mezza Maratona dell’Adriatico lo scorso 29 marzo il tempo di 1.25.25. Primo di categoria. E se lo ascolti ti mostra quella contentezza composta che lo contraddistingue. Capace anche di prendersi abbastanza in giro dicendo che ormai è diventato vecchio, quando tanti della metà

perché se lo chiami per dirgli che vuoi scrivere qualcosa su di lui, è pronto a dirti che ci sono tanti nomi di cui scrivere. Ma non ti preoccupare Fabrizio, c’è tempo e spazio anche per tutti loro. Questo è l’omaggio di tutti quelli che amano la Lazio per ringraziarti di tutto, semmai qualcuno a volte solo per distrazione si dimenticasse di farlo per tutto il tuo amore per la S.S. Lazio Atletica Leggera. Giuseppe Vasapollo


Basket in Carrozzina

Biliardo

OBIETTIVO SERIE A

LAZIO BATTE LAZIO...

I

ncredibile tripletta! Tutto il podio si colora di biancoceleste! La grande impresa della S. S. Lazio Biliardo si è compiuta il 20-22 marzo scorso alla sala biliardo

KING di Ostia Lido. I laziali stravincono in casa! Il folignate Stefano Ponti e Stefano Malacrita si sono infatti trovati costretti a confrontarsi nella finalissima della terza prova del Campionato Centro

S

Sud di Carambola 3 Sponde. E al

i è da poco concluso il campionato di B di basket in carrozzina. La Lazio, che ha

terzo posto, incredibile ma vero, un altro biancoceleste: Raffaele Mansi.

giocato nel girone C, ha centrato un eccellente secondo posto. Davanti ai bianco-

Si trattava della Tappa Lazio del Campionato Centro Sud che comprende Toscana, Umbria,

celesti si è piazzata come da pronostico la compagine di Sassari, meglio attrezzata

Lazio, Marche, Abruzzo, Molise, Campania, Calabria, Basilicata, Puglia, e che vede sfidarsi sul

sia dal punto di vista economico che dal punto di vista dell’organico.

tappeto verde tutti i migliori atleti per la vittoria del titolo e per le qualificazioni alle finali na-

Il presidente Moreno Paggi è soddisfatto a metà.

zionali. I tre atleti della S. S. Lazio hanno letteralmente sbaragliato la concorrenza con presta-

“Sapevamo che sarebbe stato difficile, perché la Dinamo Sassari è una grande squadra, piena

zioni di altissimo livello per il panorama italiano di Carambola 3 Sponde, bellissima e complessa

di stranieri e di cestisti italiani molto forti. Oltre questo, avevano un grande budget a differen-

specialità del biliardo sportivo.

za di noi e delle altre squadre. Sono comunque soddisfatto della stagione, perché il nostro è un

La Lazio ha brillato già dai gironi di elimina-

progetto sano, fatto solo di giocatori romani e laziali. Ribadisco che non potevamo combattere

zione del sabato, superati a pieni punti da

con i primi, ma abbiamo concluso una stagione molto positivo”.

entrambi i finalisti.

E’ tempo di bilanci se la sente di fare i complimenti a qualcuno in particolare ?

Ma è la domenica che le aquile hanno let-

“ Li faccio a tutta la squadra e non potrei fare altrimenti. Il nostro problema, e lo abbiamo

teralmente preso il volo, eliminando via via

detto più volte, è quello di trovare un campo più accessibile per il futuro. Attualmente ci alle-

tutti gli avversari incontrati sul loro cammi-

niamo a mezzanotte, con tutte le difficoltà che si possono immaginare. Dico quindi un bravo

no fino a ritrovarsi in finale. I due gilet blu

a tutti i ragazzi, soprattutto a quelli che non abitano a Roma, animati unicamente da tanta,

Ponti e Malacrita, amici di vita e compagni

tantissima passione”.

di squadra, hanno regalato ai presenti un

Quali sono le prospettive per il prossimo campionato, soprattutto guardando al bilancio.

grande spettacolo di gioco e di sportività,

“ Quest’anno abbiamo un grande aiuto da parte di Lottomatica, spero che siano rimasti sod-

sfidandosi sul tavolo verde per un’ora e

disfatti di noi e possano continuare a sostenerci. Senza di loro non si potrebbe andare avanti.

mezza e dando vita ad una delle più belle

Stiamo già lavorando per il prossimo torneo. Le premesse per un miglioramento logistico al

finali del centro-sud degli ultimi anni. Un

momento non ci sono ma non ci abbattiamo”.

sostanziale equilibrio ha caratterizzato la partita fino a metà incontro. Dopodiché Ponti è riu-

Quali sono gli obiettivi?

scito ad allungare il passo mentre Malacrita non è stato in grado di rispondere colpo su colpo.

“Vogliamo fortemente tornare in Serie A, non ci sarà un altro Sassari sulla nostra strada. Se

Si è arrivati così, gradualmente, alla fase finale della partita in cui Ponti ha sfoderato un paio

manteniamo questo organico e lo rinforziamo leggermente, lotteremo per salire. Se riusciremo

di punti spettacolari che hanno chiuso il confronto 40-26, in 35 colpi.

a tornare nella massima divisione occorreranno nuove risorse per non perderla rapidamente ma

Stefano Ponti ha così registrato una media generale di 1.142, mostrando una qualità di gioco

questi sono discorsi prematuri. Ora godiamoci tutti insieme quello che abbiamo fatto”.

ai massimi livelli in Italia.

Il basket in carrozzina è uno sport che si basa sulla passione e sulla voglia di tanti ragazzi di

La S. S. Lazio ha brillato in questa 3 giorni anche grazie a Giuseppe De Franceschi piazzatosi

andare oltre il proprio handicap attraverso lo sport. Come si può diventare un giocatore della

all’11° posto, a Peter Pinto al 12°, ad Alberto Ulizio al 15° e a Giulio Di Graci al 16°.

Lazio basket in carrozzina ?

I padroni di casa hanno dunque stravinto con classe come solo i veri laziali sanno fare, scriven-

“ Chiunque, normodotato o con piccole disabilità, voglia provare la carrozzina, può venire da

do una pagina importante della specialità della Carambola 3 Sponde italiana, sia per qualità di

noi il lunedì e il venerdì in Via di Vigna Girelli al Trullo e mettersi alla prova. Sarà comunque

gioco che per l’assoluto predominio dei colori biancocelesti.

una bella esperienza”.

Aprite le porte che passano i gilet blù! Grazie ragazzi e forza Lazio!

Alessio Bruni

Claudia Anzidei

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Bowling

Burraco

LA SOLIDARIETÀ È BIANCOCELESTE

GIOCHIAMO SOTTO LE STELLE

A

rrivano le belle giornate ed il burraco non trova sosta, c’è sempre un’ occasione per una bella partita, dai campionati al torneo oppure un partita tra amici o in famiglia. Chiacchierato e forse un po’ snobbato

all’inizio oggi è gioco di carte nazionale. Non c’è un solo paese in Italia che non abbia i propri tornei. Abbiamo

Incontrato il Presidente Blanchi della sezione della SS Lazio, per parlare a tutto tondo della disciplina. Cominciamo con il dire che il burraco, appassiona e diverte. “Il burraco è e deve rimanere un gioco, almeno per come lo interpretiamo noi, il divertimento deve rimanere sano. Sicuramente durante i tornei nasce l’agonismo, ma non sfocia e non deve sfociare mai nell’arroganza e nella maleducazione”. Come sta andando la stagione? “Proprio per i concetti che esprimevo prima voglio sottolineare come i risultati siano importanti ma non fondamentali. Partecipiamo a tanti tornei, qualche volta centriamo risultati di prestigio, in altre occasioni no, ma lo spirito sportivo non viene mai meno”.

L

Ci è arrivata voce che ci sono novità all’orizzonte verità o bugia?

a S.S. Lazio bowling ancora una volta campione di solidarietà. Domenica 15 marzo,

“ Ne verità ne bugia, qualcosa bolle in pentola ma è prematuro parlarne. Diciamo che stiamo

presso il centro Brunswick di Roma, si è svolta la seconda fase del progetto “Solida-

lavorando per rendere sempre migliore la nostra sezione e per incrementare l’attività “.

rietà Biancoceleste”, che la Società Sportiva Lazio sta realizzando con alcune Sezioni

Ci sono tornei in vista?

della Polisportiva, con la compartecipazione della Fondazione Roma.

Ci sono tornei a cui partecipare con la Lazio Burraco.Per ogni informazione in merito vi invito a

La prima associazione ad aver portato il bowling come attività sportiva nel mondo

contattarci attraverso i nostri indirizzi o sulla pagina facebook. Comunque ora arrivano le belle

della disabilità in Italia, continua a mantenere il suo impegno nel sociale, arricchendo di risultati

giornate e giocare sotto le stelle è qualcosa di estremamente rilassante”.

e soddisfazioni il percorso per l’avviamento allo Sport del bowling delle persone con disabilità e di tutti i soggetti svantaggiati con problematiche d’inserimento sociale. Partecipare a que-

Dario Falchi

sto importante progetto è stata un’ulteriore possibilità per l’associazione di incrementare lo sviluppo delle tematiche portate avanti ormai da quando la Sezione si è affiliata alla Società Sportiva Lazio. Presenti alla giornata dedicata alla solidarietà biancoceleste ventuno atleti con disabilità e quattordici fra atleti agonistici e amatoriali, che hanno formato sette squadre miste composte

Pugilato

da cinque giocatori ognuna. Le squadre hanno giocato otto partite con il sistema Baker rispettando le regole Federali. Gli atleti della S.S. Lazio bowling hanno fatto brillare i propri colori, conquistando sulla pista ottimi risultati di gioco e tempistiche perfettamente in linea con lo standard agonistico (13-15 minuti a partita). Non sono stati lasciati in disparte a guardare i genitori degli atleti, ai quali sono state riservate due piste per prepararsi come “atleti partner” e partecipare alle future gare in programma, in giro per l’Italia. Importante la presenza alla manifestazione del Presidente Generale della Società Sportiva Lazio Dott. Antonio Buccioni , al quale è stata consegnata la maglia identificativa del progetto

È

LA RIVINCITA DI FERNANDEZ

finita in bellezza la riunione sportiva organizzata sabato 28 marzo dalla Ss Lazio Pugilato in collaborazione con il manager Davide Buccioni. Il pugile di casa, Miguel Juniors Fernandez, ha battuto Lorenzo Forte in una attesa

dal Presidente della S.S. Lazio bowling, Veronica Pota. Cristina Casini

rivincita, dopo la vittoria di Forte nei quarti di finale dei regionali decretata dall’arbitro per ko tecnico a seguito di una ferita riportata dal biancoceleste. All’angolo del

CONTATTI La S.S. Lazio bowling si allena settimanalmente il lunedì, martedì e mercoledì

pugile laziale i tecnici Roberto Svezia e Libero Moi hanno saputo gestirlo bene consigliandolo

a Parco Leonardo, il giovedì a Civitavecchia e tutti i giorni con vari gruppi alla Brunswick di

al meglio e guidandolo al successo.

Roma. È possibile contattare l’associazione all’indirizzo e-mail: martinopota@hotmail.com.

Il presidente Roberto Chierici ha ricevuto i complimenti da critici ,sportivi e tecnici per l’ottimo

Per avere informazioni su attività, gare ed appuntamenti basta cliccare sul sito ufficiale dell’as-

risultato dell’evento e per l’organizzazione della manifestazione alla quale è intervenuto anche

sociazione: www.sslaziobowling.com.

il Presidente Antonio Buccioni. Non sono mancati vip e personaggi importanti del mondo dello sport . A chiudere la bellissima serata tre match di professionisti che hanno lasciato gli spettatori con gli occhi incollati al ring. Roberto Chierici e il suo staff ringraziano tutte le numerosissime persone accorse alla manifestazione e annunciano che il prossimo 11 aprile, è in calendario un altro evento organizzato dalla SS Lazio Pugilato con incontri maschili e femminili.


Calcio a 5

La Luparense è in fuga, le altre inseguono ma l’ottima prima parte della stagione non sembra mettere in discussione la partecipazione ai play off per i biancocelesti che grazie al lavoro fatto finora rimangono agganciati al treno delle finali scudetto. Serve una vittoria per essere

VOLA UNDER 21 VOLA

ammessi matematicamente alla fase conclusiva del campionato nazionale e Mannino oltre alla voglia di raggiungere questo obiettivo sente forte il desiderio di ricompattare una squadra che al momento è ridotta ai minimi termini a causa di una serie di infortuni. L’infermeria è piena ma pian piano si svuoterà ed il tecnico laziale si giocherà le sue carte al meglio con tutti gli effettivi. Da qui alle prossime settimane sarà fondamentale rialzarsi e cementare quanto più possibile il gruppo, far quadrato, rendere compatta la squadra e marciare tutti verso la stessa meta è il primo gradino di una grande scalinata che dovrà portare la Lazio a competere per giocarsi le sue carte in chiave scudetto. Vola invece l’Under 21 di Medici chiude la regular season al secondo posto a pari punti con la Carlisport Cogianco che in virtù degli scontri diretti fanno slittare la Lazio al secondo posto. Poco male, perché i biancocelesti conquistano comunque i playoff: l’obiettivo mai nascosto dalla società, è e rimane quello dello scudetto di categoria.

I

nfortuni, qualche calo di tensione ed alcuni passaggi a vuoto stanno minando il percorso della Lazio calcio a 5 che contrariamente alla prima parte della stagione non riesce più ad esprimere quel fustal che nel girone d’andata aveva affascinato tutti. Il cammino non è del tutto positivo per gli uomini di Manina che, alle prese costantemente con la sfortuna, si sono allontanati dalla vetta.

Calcio Gaelico

IN CAMPO ANCHE LE LADIES

C

ontinua e si arricchisce di nuovi appuntamenti l’attività della Lazio Calcio Gaelico. Mentre la squadra maschile continua a disputare amichevoli in vista dei prossimi impegni, l’8 marzo scorso è scesa in campo anche la squadra femminile, anzi, delle Ladies. L’occasione è stata il triangolare “S.S. Lazio Invitation Turnament”, un importante appuntamento pre-season per il Gaelic Football

femminile italiano. Protagoniste, insieme alle padrone di casa della S.S. Lazio Calcio Gaelico Ladies, anche la prestigiosa squadra britannica delle Holloway Gales e quella delle Venetian Lionesses, neonata franchigia veneta. Allo stadio “Tre Fontane” è andata in scena una bella giornata di sport e divertimento, con le gare degli uomini prima e delle donne dopo. Queste ultime sono tornate a giocare in un torneo internazionale dopo un lungo periodo d’assenza, necessario per rifondare il movimento del football gaelico femminile nella Capitale. Le giocatrici laziali si presentano comunque come una squadra compatta, formata quasi esclusivamente da atlete straniere, per la maggioranza di nazionalità e scuola irlandese e quindi molto esperte e dotate di buona tecnica individuale. Il torneo, come da pronostico, ha visto la vittoria delle blasonate Ladies britanniche. L’ultima gara è stata disputata 13 contro 13, con una squadra mista composta dalle ragazze della Lazio e dalle Venetian Lionesses. Nonostante la sconfitta, è stata un’importante occasione per allenarsi in vista dei prossimi impegni e imparare da un’avversaria decisamente superiore sul piano del gioco e dell’esperienza. Nella stessa giornata è andato in scena anche un doppio confronto tra la squadra maschile della Lazio e i londinesi dell’Eire Og. I biancocelesti hanno sfiorato l’impresa, perdendo entrambe le gare con uno scarto ridotto: 12-8 la prima, 10-8 la seconda. Si continua quindi a lavorare sodo vista dei prossimi impegni ufficiali: la squadra maschile il 18 aprile volerà a Monaco di Baviera per il primo turno del Campionato Centro-Est Europa. Alessandra Russo

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Danza Sportiva

Psicologia e Sport

LA COPPA ITALIA È NOSTRA!

P

onte

Galeria,

Quando l’unione fa la forza

25

marzo 2015. Come tradizione la Lazio Danza si è ritrovata per

una ricca e

coinvolgente merenda, come ogni il mercoledì successivo alle competizioni, per festeggiare i numerosi successi, stavolta centrati nella 4° Coppa Lazio.

La società biancoceleste ha ormai un programma che si ripete ogni volta. Il lunedì è dedicato

“P

er ogni individuo, lo sport è una possibile fonte di miglioramento interiore.” Queste le parole di Pierre De Coubertin, pedagogista e storico francese, conosciuto anche come il fondatore dei moderni Giochi olimpici.

Vi do il benvenuto in questo primo articolo con questa frase perché ben ri-

alle spiegazioni ed ai commenti, ai giudizi assegnati in competizione ed alle valutazioni della

assume lo spirito che ho respirato nei momenti in cui sono venuta a contatto

Maestra Barbara Costa mentre il mercoledì, dopo l’allenamento, ai grandi festeggiamenti con

con la grande famiglia biancoceleste.

atleti e genitori. Ma complice l’esuberanza dell’età e la gioia per il risultato inatteso, stavolta si è andati ben ol-

Tante le sezioni sportive, tanti gli atleti, i tecnici, i tifosi il cui impegno e calore

tre. Non si è trattato solo di una “chiacchierata”: la Maestra è stata letteralmente “bombardata”

ti fanno toccare con mano come lo sport non sia solo uno, quello ri-conosciuto

di domande alle quali è stata ben felice di rispondere, anche se hanno lasciato un po’ d’amaro

al livello nazionale, ma ci sia dell’altro. Molto, molto altro.

proprio perché riferite ad un ambiente come quello delle danza sportiva.

In sintonia con lo spirito di questa rivista, che con grande passione testimonia

I loro due podi hanno gratificato non poco le ragazze biancocelesti, ripagandole di aver atteso

e ricorda la propria storia, vorrei anche io fare un breve salto nel passato del

7/ 8 ore dentro al Palazzetto.

mondo della psicologia dello sport ricordando due eventi avvenuti il secolo

Barbara Costa ha risposto alle domande sul regolamento (“che dovrebbe essere valido per

scorso.

tutti”), e su come diventare un bravo insegnante. “Da grande voglio insegnare danza. Devo studiare tanto?” la domanda di un’allieva. Pronta la

Nel 1913 lo stesso De Coubertin organizzò a Losanna un convegno interna-

risposta del coach:

zionale dedicato agli aspetti psicologici e psicofisiologici della pratica sportiva.

“I titoli da voi conquistati sono il riconoscimento più importante, la conferma che i pezzi di car-

Nell’aprile del 1965, si teneva a Roma il primo congresso mondiale di psicologia

ta rimangono tali se non supportati da valori personali ed obiettivi concreti. Questo per dirvi,

dello sport, un evento fortemente voluto da Ferruccio Antonelli, professore e

che da studiare c’è tanto, soprattutto se da Atleta passi al Professionismo e decidi di dedicarti

figura cardine nella diffusione della psicologia dello sport in Italia e nel mondo.

al settore giovanile; si riparte da zero, le medaglie conquistate rappresentano il passato e con-

La psicologia e lo sport: due elementi che da sempre hanno accompagnato

cretizzare il futuro di voi Allievi diventa l’obiettivo più grande. Tutte le volte che voi salite sul

l’uomo pur seguendo, per molto tempo, due tracciati ben distinti.

podio, dalla cl D alla A, un pezzetto di scalino è tutto mio e di Roberto. Nella nostra scuola il

In un’ottica di integrazione e di mantenimento della propria identità professio-

lavoro e la fatica in ogni singola lezione è tanto e mi rendo conto che la perseveranza non è

nale, dettata dalla competenza specifica di ogni componente del team tecnico,

per tutti; c’è chi si è allontanato per motivi diversi dalla didattica o perché illuso da facili risul-

lo psicologo dello sport interagisce e collabora, in linea con lo staff tecnico e

tati. Ma a chi rimane mostrando carattere, ricordo che lo sport, IL MIO SPORT, è solo bacheca

dirigenziale, in diverse aree. Nell’avviamento allo sport, al fine di includere,

di vita: impara ad affrontare le situazioni e a sfruttare al massimo le proprie potenzialità, senza

nella ricerca del talento anche le caratteristiche meno visibili, quelle cognitive

cercare scuse e distribuire “colpe”; a parlare, senza chiudersi nelle proprie convinzioni, spesso

specifiche per la disciplina sportiva praticata. Nell’orientamento allo sport per

alterate in considerazione anche dell’età; a convivere, dove spesso regna l”io” invece del “noi”

identificare, in base alle potenzialità del bambino, quale sia la disciplina più

e la scarsa professionalità è accompagnata dall’adulazione e dalla lingua lunga“ . Ma veniamo

adatta. Nello svolgimento di attività preventive rispetto al fenomeno dell’ab-

al motivo dei festeggiamenti..

bandono sportivo, e nelle dinamiche con i genitori.

Alla loro prima uscita nello Show Freestyle, con la stessa grinta e determinazione delle loro

Nel settore giovanile per supportare la committenza nell’indagine sulle atti-

compagne di squadra più grandi, conquistano la 4° Coppa Lazio le piccolette dell’under 11,

tudini allo sport ed effettuare interventi di incremento della motivazione allo

settore Divulgativo (cl D).

sport.

Lo squadrone formato da Michela Bonanni (2005), Martina Catalano (2008), Giulia Ceci (2007), Claudia Ciavarella (2004), Camilla Fabbrizi (2007), Giulia Granella (2005), Arianna

Nello sport di alto livello l’obiettivo dello psicologo è facilitare l’ottimizzazione

Petitti (2007) non solo ha conquistato il gradino più alto nello show, ma si è aggiudicato il 1°

della performance attraverso un lavoro articolato come la preparazione men-

posto su 7 formazioni anche sul Synchro Latin. Grande è stata la commozione di genitori ed

tale, la gestione dello stress, la motivazione, la definizione degli obiettivi, al

amici quando il loro dorsale è stato chiamato per la premiazione: qualcuna ha fatto fatica a

fine di supportare l’atleta nell’affrontare l’impegno agonistico di allenamento

salire sul podio per l’altezza dei gradini!!

e gara in una condizione psicologica ottimale. Questo da un punto di vista

Ma nella stessa giornata non sono mancate altre grandi soddisfazioni anche nel settore dell’a-

sia individuale che di squadra. Non ultimo, il sostegno psicologico risulta utile

gonismo dove under 11 e under 15 hanno portato a casa bei risultati valevoli per la ranking

anche in situazioni di rientro in campo dopo l’infortunio, nella preparazione al

regionale.

ritorno alle competizioni, spesso difficoltosa oltre che dolorosa.

SYNCHRO LATIN cl U - ORO per l’und 11 PG, BRONZO e 6° cl per l’und 15 PG, BRONZO e 5° cl per GD Open SYNCHRO LATIN DI SPECIALITA’ – 8/11 cl U: ORO CATALANO-COJOC,

In un periodo storico complesso come il nostro si avverte, oggi più che mai, il

ARGENTO ANDREUCCI-ANDREUCCI; 12/15 CL u: BRONZO AMIDANI-DE SANTIS, 5° cl PER-

bisogno di integrare competenze diverse per proporre qualcosa di unico, che

GOLA-STELLA; 7/10 cl D: BRONZO BONANNI-FABBRIZI, 5° cl CATALANO-CECI

possa soddisfare le richieste di chi, con passione e fiducia, affida il proprio

Ed arriva proprio durante i festeggiamenti la notizia dell’aggiornamento della ranking list (COP-

tempo e la propria crescita allo sport.

PA ITALIA) sul sito nazionale FIDS: DUMITRITA MIRUNA COJOC al 1° posto nel ITALIAN LATIN SHOW, 8/11 anni cl A SOLO LUCREZIA AMIDANI al 1° posto nel ITALIAN LATIN SHOW, 12/15

A tutta la Polisportiva Lazio, che si pone il nobile fine di promuovere uno sport

anni cl A SOLO GAIA STELLA al 5° posto nel ITALIAN LATIN SHOW, 12/15 anni cl A SOLO

aperto ed accessibile a tutti testimoniandone gli elevati valori morali ed etici,

ILARIA CATALANO e DUMITRITA MIRUNA COJOC al 1° posto nel ITALIAN LATIN SHOW, 8/11

un saluto e un augurio di buon lavoro.

anni cl A DUO AURORA PERGOLA e GAIA STELLA al 1° posto nel ITALIAN LATIN SHOW, 8/11 anni cl A DUO ILARIA DE SANTIS E LUCREZIA AMIDANI al 1° posto nel ITALIAN LATIN SHOW,

Francesca Giambalvo

12/15 anni cl A DUO

Psicologo, esperta in Psicologia dello Sport

Per il 4° anno consecutivo, SS LAZIO DANZA SPORTIVA ancora ai vertici della Danza Sportiva Nazionale!!!!


Football Americano

I GRIZZLIES SONO I RE DI ROMA

La sua presenza ha cambiato il volto di una squadra che l’anno scorso era arrivata penultima, vincendo appena 2 partite e quest’anno è considerata una pericolosa avversaria per le blasonate franchigie del nord. “Sunshine” come lo hanno soprannominato a Roma, per via della carnagione chiara e del suo atteggiamento tranquillo, che ricorda il personaggio protagonista come quarterback del celebre film “Il Sapore della Vittoria”, ha un passato sportivo importante. Innanzitutto è il figlio adottivo di coach Bobby Bentley, una leggenda del football nel sud degli Stati Uniti d’America ed uno dei migliori allenatori di quarterbacks d’oltreoceano. Il papà coach, sin da piccolo, cura la sua preparazione e, nel cuore di una delle capitali dell’high school football d’America, la piccola città di Duncan, sede dei Ribelli della Byrnes High School, lo introduce al gioco offensivo. I Ribelli vincono, praticamente sempre, e sono costantemente ai vertici nazionali della categoria; negli anni duemila portano a casa, 7 titoli dello stato e raggiungono almeno la semifinale del campionato ogni anno. Coach Bentley nel 2006 vince il titolo Nike COY, ovvero allenatore dell’anno, il più prestigioso riconoscimento per un coach del liceo, e la sua Passing Academy sforna titolari su titolari in prima divisione. Da Trey Elder, straordinario qb di Appalachian State, a Willie Corn per Clemson, da Armanti Edwards che finirà ai Carolina Panthers, al nostro Chas Dodd, fino agli ultimi Dylan Thompson, qb dei record all’ Università del Sud Carolina, e Shuler Bentley, fratello di Chas, da quest’anno starter per Old Dominion University. Sei anni fa, l’attuale Direttore Sportivo dei Marines e Responsabile per la Federazione del progetto Usa Experience, Fabrizio Cupellini, lo invita in Italia per una serie di camps; tra i due nasce una sincera amicizia e, negli anni seguenti coach Bentley visita spesso il nostro paese e coach Cupellini è altrettante volte ospite negli States. In quegli anni Chas sta finendo il liceo e fa parte di una squadra davvero eccezionale, il cui gioiello è il runningback Marcus Lattimore, il miglior giocatore nel suo ruolo della nazione intera

U

n secco 34 a 12 sancisce la superiorità dei bianco-celesti nella partitissima della seconda giornata del campionato di Prima Divisione IFL 2015. era toccato ai Briganti subire la gran vena dei laziali, questa settimana il test, sulla carta, si presentava più impegnativo. I Grizzlies appartengono alla “nobiltà “ del nostro movimento, avendo vinto tan-

tissimo in terza e seconda divisione, e si presentavano a questo appuntamento forti dell’esperienza acquisita nel vincere partite importanti. I nostri cominciano davvero male, che più male non si può, mangiandosi almeno 3 touchdowns con il ricevitore da solo che non trattiene la palla, e concedendone due, il secondo addirittura su un terzo e venticinque su un gran ricezione del TE blu -arancio Cingolani. E così termina il primo quarto, con quel vago sentore di tregenda ed il gelo ché scende piano piano lungo la schiena dei numerosi appartenenti alla Nazione Marines, accorsi a sostenere la squadra nonostante il tempo incerto. Ma le grandi squadre giocano senza farsi distrarre dal punteggio o dal trascorrere del tempo, ed in un secondo quarto al fulmicotone, i ragazzi di Coach Bedwell, mettono a segno venti punti e vanno al riposo in vantaggio sul 20 a 12. Grande merito va al giovane ricevitore Paolo Biancalana, sempre più determinante, che con due eccellenti ricezioni, una in TD e l’altra quasi risveglia dal torpore e decontrae tutta la squadra. Dodd ci mette sopra due segnature personali ed il sole ricomincia a splendere sulla panchina Marines. Secondo tempo e subito un’altro dei nostri “gioielli”, il cornerback della Nazionale Lorenzo Scaperrotta intercetta il pur bravo qb degli ospiti Davide Mingoli e con una paurosa accelerazione riporta l’ovale in meta. 26 a 12 e campane che suonano a morto per i Grizzlies che non riescono più ad avere continuità in attacco, complici anche le giocate del sempre valido Miller. L’attacco dei nostri si lascia andare, forse già contento del risultato sul tabellone e spreca un sacco di occasioni con una caterva di penalità sanguinose e qualche sack di troppo sul prezioso quarterback americano. Fortunatamente, il secondo tempo vede emergere un altro giovanissimo interprete del nostro attacco, Edoardo Serrini, classe 1994, che prende degli ottimi palloni e trascina il gruppo verso l’ultima segnatura dell’incontro, confezionata con una ricezione e super sprint in end zone del nostro Nicola Bacaro, uno dei leader silenziosi di questo rinato sodalizio. C’è il tempo per far assaggiare il campo a tutti, e poi doccia veloce e tutti a festeggiare il primo posto in classifica e, cosa oggi più importante, il Trono di Roma.

Chas Dodd, the “Sunshine” È il più letale attaccante di questo inizio campionato, con 7 Touchdowns lanciati, 3 conquistati correndo, 600 yards di passaggio e una percentuale di oltre il 80% di completi, e questo è solo l’inizio, considerando che sono trascorse appena due giornate. Il suo nome è Chas Brandon Dodd, viene dal Sud Carolina ed è il nuovo quarterback dei Lazio Marines.

(avrà una carriera brillante ma sfortunatissima, che lo porterà ad infrangere numerosi record Ncaa ma poi essere costretto al ritiro ad appena 23 anni dopo una breve parentesi ai San Francisco 49ers, a causa di una serie di terribili infortuni). Al suo ultimo anno, Chas viene notato dagli osservatori dell’Università di Rutgers; non è il prototipo di qb da prima divisione, è alto “solo” un metro e ottanta, non corre come un furetto alla Johnny Football, ma ha un ottimo braccio, è molto preciso ed un grande studioso del gioco. Il coach di Rutgers è all’epoca Greg Schiano, italo americano, pupillo di Bill Belichick, che ha portato gli Scarlet Knights a vertici mai raggiunti nella loro antecedente storia. Coach Schiano offre una borsa di studio a Chas Dodd e lo promuove titolare dopo appena 4 partite, in seguito all’infortunio a Tom Savage. Chas si fa trovare pronto. Purtroppo, l’anno successivo Schiano lascia per diventare il capo allenatore dei Tampa Bay Buccaneers ed il nostro giovane non riesce ad adattarsi al meglio ai nuovi allenatori. Nei 3 anni successiva si alterna in cabina di regia con Gary Nova, collezionando buone prestazioni, ma senza grande continuità, anche perché il programma è in netto declino. Da tempo coach Bentley ed il DS biancoceleste parlano di portare Chas a Roma ed in occasione dell’ultimo viaggio di coach Bentley in Italia, nel febbraio dello scorso anno, il giovane quarterback si aggrega e lascia un’ottima impressione di sé, sia come giocatore che come persona. Lo scorso ottobre, in occasione dell’ennesima trasferta di Cupellini negli States, dopo aver chiuso l’accordo con il nuovo capo allenatore dei Marines, ed in armonia con la filosofia d’attacco che i laziali intendono impostare, viene finalizzato l’ingaggio di Chas, che arriva in Italia ai primi di gennaio. Il resto lo avete sotto gli occhi: passaggi millimetrici, glaciale sotto pressione, occhi sempre sul fondo campo a caccia di bersagli. A marzo, in occasione della gara casalinga con i Dolphins Ancona, coach Bentley sarà a Roma, ospite dei Marines, per vedere ancora una volta giocare il figlio e discutere di come continuare ad aiutare il nostro football...e magari parlare dei suoi tre altri figli maschi, tutti quarterbacks, che nell’arco dei prossimi 15 anni potrebbero allietare il pubblico romano. Il DS Cupellini sicuramente ci sta già pensando.


SCOPPIA IN ITALIA LA FLOORBALLMANIA

S

e ci avessero detto, qualche anno fa, che cosa fosse il Floorball, sicuramente non avremmo saputo rispondere, oggi

La disciplina nasce negli Stati Uniti nei primi anni 50, come semplice metodo di allenamento per i giocatori dello sport sul ghiaccio. In pochi anni diventa popolarissimo non solo oltre Oceano ma anche nell’Europa del nord. In Svezia, poi in Svizzera e Finlandia. Queste nazioni decidono di regolamentarlo e promuoverlo a tutti i livelli. Nel 1986 nasce la IFF , International Floorball Federation che del 1996 organizza negli anni pari i mondiali maschili ed in quelli dispari quelli femminili. Nel 2000 la Federazione entra a far parte del GAISF ( Heneral Association of International Sport), Associazione riconosciuta dal CIO. La struttura oggi conta più di 4000 club con più di 280.000 atleti iscritti. In Italia sbarca negli anni ‘90, per merito di alcuni insegnati di educazione fisica. L’affermazione è lenta ma costante. Nel 1996 nasce a Varese la prima squadra di Floorbal Unihockey, il Club Mucchio Selvaggio, nel 98 arrivano i

rappresenta una realtà davvero impor-

Piranhas, poi due squadre Bolzanine e da li in poi

tante nel panorama degli sport emer-

un crescendo continuo, seguiranno Milano con i

genti.

QT8 e FC, poi Roma con i Viking, e l’Aquila. Oggi

Arrivato in Italia da circa 10 anni, mutuato dall’Ho-

si contano 34 società, l’ultima in ordine d’iscrizio-

ckey su ghiaccio, che sta riscuotendo un enorme

ne è la Polisportiva “I Terzi” a Cerveteri con i suoi

successo ed un crescente numero di appassionati.

BLack Lions Floorball.

Il Floorball è un gioco veloce, richiede molta intensi-

Nel 2000, otto società decidono di dare vita alla

tà fisica e molta tecnica, non è ammesso il contatto

FIUF, Federazione Italiana Unihockey Floorball, Il

fisico ma viene tollerato solo il contrasto spalla con-

resto è storia recente. Attualmente il Presidente

tro spalla, il bastone non deve alzarsi sopra l’altezza

della FIUF è il Sig. Tiberio Calamai, mentre per il

dell’anca. La pallina ha il peso di circa 23 grammi e

Lazio il Presidente del Comitato Lazio è Daniele

viene controllata solo con la paletta, ammesso un

D’Anna, giocatore dei Viking Roma Goleador e gio-

tocco con il piede mentre è fallo colpire con testa

catore della Nazionale Italiana. In Italia prendono

o mani, per i falli più gravi si possono comminare

il via Campionati regionali, Under 11, Under 14,

espulsioni da 2 a 10 minuti. Il Campo è recintato con

Under 17, Under 19 e Senior. Si disputano i cam-

sponde alte circa 50 cm, la pallina è sempre in gioco

pionati Italiani mentre si sviluppa parallelamente

ed il tempo di partita diventa quasi tutto effettivo. Si gioca su due tipologie di campo, campo piccolo, un portiere e tre giocatori e campo grande, un portiere e cinque giocatori. Per gli adulti il tempo di Gioco è di tre tempi da venti minuti mentre per i ragazzi scende a dodici per due tempi. In un raduno si possono giocare anche tre partite in una giornata.

l’attività internazionale. Coppe Europee, Mondiali. La nostra nazionale femminile nel 2007 un ottavo posto nel 2007 nella divisione B mentre la maschile è decima nel 2008. Se volete provare a giocare andate sul sito FIUF, cercate la squadra della vostra città e lasciatevi andare in qualcosa di magico.

Il Floorball-Unihockey attualmente è uno sport praticato in più di 50 nazioni.

Ginnastica

Dario Falchi

ridotta dalla prima (58,350 di Valeria, 58,750 di Egizia Bergesio della Raffaello Motto).

RAGAZZE DA PODIO!

Non è stato mai in discussione, invece, il successo di Nina Corradini (l’altra campionessa regionale del Lazio della nostra Società) tra le 52 Allieve di 2a fascia che si sono esi-

G

bite al PalaParenti: Nina è partita

randi giornate di sport e ottimi risultati per la Lazio Ginnastica

Fla-

minio guidata da

Anna Vera Pifano e Chiara Bria al Campionato Interregionale di Categoria di Ginnastica Ritmica. Le gare, che hanno visto la partecipazione delle atlete della Zona

Centro Ovest (Lazio, Sardegna e Toscana), si sono tenute a Santa Croce sull’Arno (Pisa) il 14 e 15 marzo. Al PalaParenti sono salite sul podio le nostre Valeria Pomponi (seconda tra le Junior 2a fascia) e Nina Corradini (prima tra le Allieve 2a fascia), in una squadra composta anche dalle più piccole Diana Miraglia e Bianca Cuppone (Allieve 1a fascia), da Costanza Nuzzo (Allieve 2a fascia), da Marta Martella (Junior 2a fascia) e da Camilla Cavaliere (Senior). Cominciamo sa quest’ultima: Camilla, classificatasi quarta, accede alle nazionali di Terranuova Bracciolini portando con sé due ottimi punteggi, i migliori tra le senior: nel cerchio (15,100), contro il secondo miglior punteggio (di 14,550) riportato dalla prima classificata Aurora Peluzzi della Ginnastica Petrarca, e nelle clavette (uno strepitoso 15,700), dove il secondo miglior punteggio (15,400) era quello della seconda classificata, Federica Catalli di Ginnastica Opera. Camilla Cavaliere dimostra così ancora una volta le sue grandi qualità, una vera fuoriclasse quando (e ne siamo certi) riuscirà a dare continuità alle sue prestazioni. Tra le Junior 2a fascia, abbiamo già detto del piazzamento al secondo posto (ma molti tra il pubblico avrebbero stilato una classifica diversa, attribuendole la vittoria) di Valeria Pomponi (confermatasi lo scorso 22 febbraio campionessa regionale del Lazio), con una distanza assai

benissimo già nella prima fase della gara (Clavette - Corpo libero - Cerchio) entrando in finale in vantaggio sulle altre, distacco che si è ampliato dopo la spettacolare, decisiva prova finale alla fune (13,700). Nina ha riportato un punteggio totale di 53,750, salendo sul gradino più alto del podio e precedendo le pur bravissime Daria Gabrielli della Raffaello Motto (52,500) e Jamie Lee Caparelli dell’Etruria (51,700). A Lanciano, il 29 marzo, è stata la volta delle atlete per il Campionato Interregionale di Specialità. La squadra della Lazio Ginnastica Flaminio (composta dalle Junior Arianna Di Nitto, Ludovica Putame e Federica Gambini e dalle Senior Federica Trotta e Martina Musa) ha conquistato il podio con Federica Trotta (terza alla fune) e con Martina Musa, seconda al nastro: entrambe accedono al Campionato Nazionale. Per Lazio Ginnastica Flaminio il prossimo appuntamento è quello del Campionato Nazionale di Categoria di Terranuova Bracciolini , il 18 e 19 aprile, con Camilla, Valeria e Nina. In bocca al lupo, ragazze! Sylvie Pariset


Hockey su Prato

Pallavolo

OBIETTIVO RISCATTO

R

GIOVANILI D’ASSALTO

ipresa del Campionato in casa hockey. In attesa di tempi migliori, per ora la squadra ha ottenuto contare solo un pareggio in casa per 3 a 3 ed una sconfitta per 3 a 1 maturata a Pisa al termine di una prestazione convincente solo nella prima frazione di gioco. I risultati della 1^ squadra stanno purtroppo risentendo dei troppi infortuni ed indisponibilità per motivi sanitari che hanno fortemente condizionato

la preparazione precampionato. Ora si proseguirà con una serie di partite a Roma sia sul campo dell’Acquacetosa (l 11 aprile ed il 16 maggio) che dell’impianto di Euroma Stadium di via Avignone (18 aprile) inframmezzate dalla sola trasferta a Reggio Emilia del 9 maggio. Speriamo che i risultati siano in grado di far risalire la china ai biancocelesti qualche posizione in classifica e terminare dignitosamente la stagione agonistica 2014/2015. Anche l’Under 21 ha appena iniziatogirone di ritorno con l’ambizione e la volontà dei ragazzi di Andrea Manelli di riscattare alcune partite poco fortunate del girone di andata. Per quanto riguarda invece le categorie dell’Under 17 maschile, 16 femminile, 14 maschile e 12

C

ontinua ed entra nel vivo la stagione delle numerose squadre – femminili e maschili - della Lazio Pallavolo. Il mese di maggio sarà determinante per le fasi finali dei vari campionati, mentre fino ad aprile verranno disputate le gare dei gironi eliminatori. Le ragazze, dalle Under 12 fino ad arrivare alle Under 18, stanno proseguendo

la corsa alla fase finale dei rispettivi gironi, e tutte le squadre dovrebbero qualificarsi. L’unica eccezione riguarda le più piccole, le Under 12 che giocano sotto età, avendo tutte 10 anni:

mixed, le aspettative sono già abbastanza delineate con l’alta possibilità di accesso alle finali

arrivano vittorie e sconfitte, ma in questo caso l’importante è giocare a pallavolo divertendosi.

nazionali sia per i ragazzi dell’U14 che per le ragazze dell’ U16.

La squadra maschile Under 19 sta disputando anche il campionato di Serie C, avviandosi verso

Per quanto concerne ancora il settore giovanile la dirigenza biancoceleste ha proprio in que-

una meritata salvezza. Tutto nei programmi iniziali quindi, con una squadra molto giovane

sti giorni tracciato le linee per lo svolgimento della Campo Estivo 2015: il IV Hockey Camp

che sta regalando soddisfazioni e che offre garanzie anche in ottica futura. I ragazzi stanno

Internazionale della Lazio Hockey si svolgerà ancora in Spagna, a Terrasa in Catalogna, nelle

andando bene anche nel campionato Under 19: a maggio verranno riuniti i quattro gironi per

vicinanze di Barcellona, dal 31 agosto al 6 settembre e come la scorsa estate saremo di nuovo

la fase finale, alla quale parteciperà anche la Lazio.

ospiti dello straordinario impianto sportivo del Club Egara.

L’attività della sezione biancoceleste non si ferma però al campo: continuano infatti la costru-

Le famiglie spagnole, dopo l’eccellente esperienza della scorsa estate, sono pronte anche

zione di “Casa Lazio” e l’organizzazione dell’evento “Amorvolley”, come ci conferma il presi-

quest’anno ad ospitare i nostri ragazzi presso le loro abitazioni per consolidare la forte amicizia

dente Giorgio D’Arpino. “Stiamo lottando con tante difficoltà anche di tipo burocratico, ma se

che si è ormai creata tra i ragazzi/e italiani e spagnoli.

tutto andrà come previsto nel 2016 la nostra ‘Casa Lazio’ sarà pronta ad ospitare la pallavolo

I giovani laziali sono stati formalmente invitati. Anche gli amici del Club Egara, ancora una

ma non solo. E’ un progetto importante, che ci rende davvero orgogliosi”.

volta, sono pronti a mettere a nostra disposizione il loro meraviglioso centro sportivo.

La 18ma edizione di “Amorvolley” si svolgerà invece il prossimo 24 maggio, quando 1500 bam-

La conoscenza delle famiglie faciliterà quest’anno, in maniera significativa, l’organizzazione

bini e ragazzi “invaderanno” lo stadio della Farnesina, dove per l’occasione verranno montati

dell’evento.

100 campi di volley. “E’ una manifestazione benefica nella quale vincono tutti – spiega D’Arpi-

Sulla base dell’esperienza dello scorso anno l’Hockey Camp dovrebbe avere un costo di circa

no - ci saranno tantissimi bambini e i più grandi faranno gli arbitri. Come di consueto, ci sarà

300,00 a ragazzo (escluso il biglietto aereo).

la collaborazione con ‘Roma Per Te’, la Onlus fondata da Pino Capua che si occupa di bambini

La cifra include: il materiale promozionale; il trasporto dall’aeroporto di Barcellona al Club

abbandonati. Ognuno dei partecipanti porterà simbolicamente un euro, tutto il ricavato sarà

Egara A/R; tutti i pranzi e le merende pomeridiane al Club; il Campus di Hockey dalla 9.00

poi devoluto all’associazione. Ci sarà anche un derby della solidarietà, con la partecipazione di

alle 13.00; l’ingresso alla piscina del club tutti i giorni; il costo dell’ingresso ai campi e degli

personaggi del mondo dello sport e dello spettacolo, come Tania Zamparo, Francesco Panno-

istruttori locali per gli allenamenti e le partite amichevoli serali; il noleggio di un veicolo per

fino, Sebastiano Somma, Stefano Pantano e tanti altri”.

tutti gli spostamenti. La partecipazione è aperta a tutti gli attuali tesserati ma potranno fruire del Camp anche i nuovi iscritti che ne facessero apposita richiesta.

Alessandra Russo


Scherma

SUL TETTO D’EUROPA

Non brillano gli atleti della Lazio Scherma, ma si difendono... Le sciabolatrici dei fratelli Castrucci si piazzano 5a Camilla Fondi (Aeronautica), 13a Paola Guarneri (Esercito), 24a Veronica Palombo, 27a Camilla Schina e 31a Alice Giursi (con un solo anno e mezzo di scherma nelle gambe, elimina 15-14 Bianca Pivanti, ex Campionessa Italiana U17!). Nella categoria maschile si piazza al 7° posto Pierfrancesco Albanese, 8° Fabio Bianchi, Edoardo Bagni entra nei 32, più arretrati Francesco Ercolani, Giacomo Mignuzzi e Edoardo Ritorto. Nel FIORETTO la nostra Ludovica Allegrini elimina la compagna di sala Beatrice Gasperini 15-14 ed entra nelle 32; hanno partecipato alla gara anche Carlotta Cicconi, Giulia Cascioli e Flaminia Gambino. Per la sala di scherma “Emmanuele F.M. Emanuele” hanno tirato inoltre Alessandro Castrichella, Federico Colamarco, Leonardo Funaro, Filippo Gasperini, Giorgio Aurelio Marzoli, Francesco Montemurro, Matthew Ronci e Alessandro Troìa. CAMPIONATI ITALIANI GIOVANI Al termine delle due prove nazionali è stata stilata la classifica generale, con i nomi di chi accederà alle fasi finali del Campionato Italiano; gli atleti della sala di scherma Emmanuele F.M. Emanuele che parteciperanno sono: Daniele Biaggi, Sofia Ciaraglia (FFOO), Veronica Ermacora, Carlotta Fondi, Giacomo Mignuzzi, Veronica Palombo e Camilla Schina per la SCIABOLA. Federico Colamarco, Andrea e Leonardo Funaro, Flaminia Gambino e Filippo Gasperini (Da-

S

i sono svolti a Maribor in Slovenia dal 24 febbraio al 5 marzo 2015 i campionati Europei riservati alle categorie Cadetti e Giovani; gli atleti della S.S. Lazio Scherma Ariccia, Andrea Funaro e Filippo Gasperini, hanno conquistato la medaglia d’oro nel fioretto maschile a squadre, categoria Cadetti, insieme con Sebastiano Bicego e Alvise Dal Santo. La squadra azzurra ha dimostrato netta superiorità tecnica,

eliminando la Grecia 45-13, la Romania 45-32, la Polonia 45-38 e chiudendo 45-39 la finale con la Russia. La medaglia individuale è stata sfiorata da Andrea Funaro, che nonostante una partenza brillante (solo 8 le stoccate ricevute al girone) ha terminato al 5° posto; Filippo Gasperini si ferma al 46° posto, probabilmente pagando l’emozione del primo Europeo! Damiano Rosatelli, atleta del Gruppo Sportivo Forestale ma formato sulle pedane della sala di Scherma “Emmanuele F.M. Emanuele”, ha conquistato l’oro individuale. Il settore Fioretto dimostra di essere in forte crescita, grazie alla qualità eccellente del lavoro svolto da tutto lo staff, composto da Guido De Bartolomeo, Lorenzo Nini e Elena Sofia Manca. Nella medesima competizione Sofia Ciaraglia, atleta delle Fiamme Oro e allenata dal M° Vincenzo Castrucci, ha vinto la medaglia di bronzo nella sciabola femminile a squadre, categoria Giovani. La squadra italiana composta anche da Eloisa Passaro, Chiara Mormile e Rebecca Gargano, ha lottato con le unghie e con i denti per strappare la medaglia all’Ungheria, durante l’assalto per il 3° e 4° posto. In semifinale le sciabolatrici erano state sconfitte per una sola, dubbia, stoccata dalla Francia. COPPA DEL MONDO U20 - UDINE Nel FIORETTO Andrea Funaro si ferma al 7° posto, sconfitto da Francesco Ingargiola, poi vincitore della gara; Filippo Gasperini 16° e Damiano Rosatelli del Gruppo Sportivo Forestale, atleta nato e cresciuto nella nostra sala, conquista la medaglia di bronzo. Nella SCIABOLA, Sofia Ciaraglia termina al 12° posto eliminata per una stoccata dalla compagna della Nazionale Rebecca Gargano. La SPADA era rappresentata dalla giovanissima cadetta Susan Maria Sica, 25a su 90 atlete: eliminata per una sola stoccata da Federica Isola, vincitrice della gara e già reduce da un bril-

miano Rosatelli Forestale e atleta della nostra Società fino allo scorso anno) parteciperanno per il FIORETTO. GRAN PREMIO GIOVANISSIMI UNDER 14 - BRESSANONE 28.03.2015 - SPADA Lucrezia Paulis ha vinto la 2a prova nazionale Under 14 nella categoria Giovanissime di spada femminile, battendo in finale, con un nettissimo 10-2, Sophia Eloisa Stella n. 2 del ranking nazionale e atleta del Circolo Ravennate della Spada. Una gara faticosa per l’alto numero di partecipanti (ben 108), ma Lucrezia ha mantenuto la concentrazione eliminando anche Carola Maccagno (CS Leonessa) Campionessa Italiana in carica. Damiano Esposito purtroppo non è riuscito ad esprimere tutto il suo potenziale terminando al 54° posto, su ben 122 atleti. GRAN PREMIO GIOVANISSIMI UNDER 14 - PESARO 28.02.2015 - FIORETTO Ecco i risultati sintetici dei piccoli fiorettisti: nella categoria “Allieve” Ludovica Genovese 3a e Agnese Bolini 26a; gli “Allievi” Riccardo Bonvini 32° e Cristian Troìa 44°. Nella categoria “Ragazzi” Viorel Fioravanti 15° e “Ragazze” Valeria Cascioli 51a e Angelica Di Luzio 37a. I più piccini, i “Maschietti”, Joel Ciani 29° e Luca Carabella 96°. GRAN PREMIO GIOVANISSIMI UNDER 14 - SAN SEVERO 28.03.2015 - SCIABOLA La sciabola purtroppo non brilla sulle pedane di San Severo, ma siamo orgogliosi dell’impegno di questi giovanissimi atleti; ecco i risultati in sintesi:Nella categoria “Ragazze” Martina Cotoloni si ferma ai piedi del podio ed è 6a nella classifica finale. Nella categorie “Bambine” Alessia Piccoli 14a e “Maschietti” Massimo Ken Casalino 21°, Alessandro Perugini 33°, Simone Lolletti 43° e Andrea Mignucci 55°. Le “Giovanissime” Sara Gramshi 24a e Sara Corsetti Fanasca 42a; i “Giovanissimi” Leonardo Amore 19° e Francesco Carbone 72°. Infine i “Ragazzi” Filippo Iacometti 22°, Federico Marini 26° e Adriano Gatti 27° e gli “Allievi” Giosuè Testa 19° e Andrea Marini 35°.

Gina Trombetta www.sslazioscherma.com

lantissimo Europeo. INTERNAZIONALI DI SCHERMA DELLA CAPITALE (21-22 MARZO 2015)

27.02.2015 Maribor – Campionati Europei U20, Andrea Funaro (foto Bizzi per Federscherma)


Vds e Ultraleggero

ARRIVANO I NUOVI “AQUILOTTI” lisportiva della S.S. Lazio. Nella stessa giornata di esame, inoltre, il pilota Luigi Dell’Orco ha conseguito l’Abilitazione al trasporto del Passeggero ( Biposto ). Questa, per gli otto nuovi Piloti, costituisce la prima importante tappa di un percorso che li vedrà protagonisti di ulteriori abilitazioni, nello spirito di questa meravigliosa disciplina, sempre più alla portata di chiunque voglia sperimentare l’emozione del volo. Una scuola estremamente dinamica ed avventurosa, che prosegue il suo iter formativo durante tutto l’anno, coinvolgendo neofiti del volo e formando sempre nuovi allievi, molti dei quali potranno presto sostenere gli esami di abilitazione, allargando le fila delle aquile biancocelesti che sorvolano i cieli del Lazio. Medardo Marchetti, Presidente della S.S. Lazio “Volo da diporto”, incoraggia a provare, almeno una volta nella vita, il brivido del volo: “Invito tutti i simpatizzanti biancocelesti a provare, almeno una volta, l’esperienza del volo insieme ai Soci della Sezione, senza necessariamente intraprendere un corso per l’abilitazione, ma anche solo per godere della meravigliosa vista del

L

territorio del Circeo e dei vicini Monti Lepini, in cui operiamo. Un’esperienza unica – conclude – che ci fa sentire ancora più vicini, e quasi toccare con mano, i colori della nostra passione”.

a S.S. Lazio “Volo da diporto” ha otto nuovi aquilotti pronti a spiccare il volo. Durante la giornata di sabato 14 marzo ha avuto luogo la prima sessione di esami del 2015 – portata avanti dall’esaminatore, C.te Alessandro Pizzi, designato dall’Aero Club d’Italia - che ha visto 8 allievi del Corso “Charlie” conseguire l’abilitazione al pilotaggio di velivoli ultraleggeri. Serena Metrangolo, Giancarlo Iannacci, Mauro Fal-

La sezione svolge la propria attività presso l’Aviosuperficie posta a Sezze Scalo Via Campania 19 ( SS dei Monti Lepini km 42.500 ), LT Per ogni info: 337.746993 www.aeroclubartena.it / FB. aero club artena

colini, Cesare Mercuri, Nicola Simeone, Matteo Carlascio, Carmine Gaudiello e Gustavo Varela sono i nuovi piloti dell’Aero Club Artena, la scuola di volo con base nel suggestivo Parco del Circeo che porta “in alto”, è proprio il caso di dire, i colori biancocelesti all’interno della Po-

Cristina Casini


Rugby

De Latialitate Junior BENVENUTO GIORGIO!

CIAO MAURIZIO!

L

a grande famiglia biancoceleste continua a crescere, il 22 marzo scorso è arrivato un nuovo piccolo grande aquilotto. Si chiama Giorgio, è nato a Londra ed è già un super laziale! Lo dicono le foto e l’entusiasmo che mostra tutto vestito biancoceleste. D’altronde è figlio d’arte: papà Gianluca e mamma Giovanna da amici di stadio, a fidanzati, all’avventura di Londra, sempre con la Lazio nel cuore, oggi hanno la

compagnia del piccolo biancoceleste già pieno di cose della Lazio, così come il suo cuginetto Roberto, che ricorderete tra le pagine di Lazio 100. Nonno Alfio festeggia un altro nipotino biancoceleste. Augurissimi dunque ad una grande famiglia laziale, anzi due, la famiglia Iorio e la famiglia Appolloni, laziali e ancora di più! Il piccolo Giorgio è nato in acqua: segno del destino di un grande nuotatore o un nuovo Giorgione? Nessun problema, nella Lazio c’è posto per tutto, siamo una polisportiva, la più grande d’Europa, con tifosi e atleti in tutto il mondo che tengono alto il suo nome. A te la scelta Giorgio. Sempre forza Lazio! Claudia Anzidei

M

aurizio Magro “La Roccia della Balduina”, ci ha lasciato. Il rugby romano e laziale piange la scomparsa di uno di quei personaggi che hanno scritto la storia della pallaovale biancoceleste, formidabile pilone che ha giocato per anni in serie A approdando anche alla Nazionale. Un colosso alto due metri, con dei muscoli da far paura e un cuore grande grande.

La S.S. Lazio Rugby 1927 ha ricordato e reso omaggio al grande “Maurizione” Il capitano Claudio Mannucci posa la nostra maglia a bordo campo, proprio all’ingresso del terreno di gioco, il posto che Maurizio ha sempre occupato durante i nostri match della Lazio e che sarà sempre suo. Ciao Maurizio.

è il periodico d’informazione delle sezioni della S.S. Lazio

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