Marzo 2013
SOMMARIO Contents
Mia nonna diceva: “una moglie fa figli, sta a casa e rispetta il marito!”, mia madre diceva: “studia, trovati un lavoro e sposati”, io dico a mia figlia “Sei quel che fai!”. Le donne: il cuore del mondo. Sono loro che fanno gli uomini, dapprima portandoli in grembo e poi insegnandogli l’amore e il rispetto per la vita e per le donne. Donne auguri! Vi dedichiamo questo numero in cui parliamo di musica, di favole, dell’essere o apparire… Di violenza, non vogliamo aggiungere altro a quello che leggerete in queste pagine, noi vi diciamo semplicemente: IO NON CI STO!
COVER
Tiziana De Giacomo
editoriale_05 cover_06 attualità_10 attualità_12 primo piano_14 zoom_18 teatro_20 sociale_22 benessere_25 il poster di sei_26
PRIMO PIANO Alessandro Siani
(06) (14) (18)
(20) (22) (36) TEATRO
Maurizio Casagrande
SEI periodico 03
ZOOM
Giulia Anania
SOCIALE Io non ci sto
LA SOFFITA Gemelli Minetti
libri_29 cinema_30 cinema_32 musica_34 la soffitta_36 hi-tech_38 cultura_40 cash_42 cucina con_44 lo sai che?_47 passatempo_48 oroscopo_50
periodico
TM
Mensile a Diffusione Gratuita ANNO 2 • N. 22 - MARZO 2013 Aut. Tribunale di Torre Annunziata Num. Reg. 952/2011 Num. Reg. Stampa 11 Del 03/11/2011 Free Magazine Chiuso in Tipografia il 28/02/2013 Stampato da Fenice Print ® SEI PERIODICO È UN MARCHIO DEPOSITATO
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Carmine Cascone
CAPOREDATTORE
Pina Longobardi EDITORE
Sei Agenzia s.a.s. DIRETTORE COMMERCIALE
Lello Capriglione
HANNO COLLABORATO
Mina Giuliano Ornella Grato Anna Chiara Delle Donne Nicola Caroppo Nico Clemente Photographers: Nico Clemente Alessandro Pellicciari Lello Valanzuolo Giovanni Somma Qualsiasi collaborazione grafica o redazionale è da considerarsi a titolo esclusivamente gratuito.
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FUORI dal CORO Editoriale a cura di Carmine Cascone
Le donne e l’otto marzo
Le donne amate e maltrattate, venerate e idolatrate, uccise, usate. Sono solo alcuni tra i sostantivi che caratterizzano la vita al femminile ma cosa vogliono veramente le donne oltre che essere ascoltate? Per capire ho tentato un esperimento, intervistando l’emblema di donna per eccellenza: la madre, MIA MADRE! Un vissuto simile a tante altre mamme, questa la riflessione che condivido con voi.
“Tuo padre è sempre stato una persona che non sapeva esternare i suoi sentimenti. Non ha mai detto un “ti voglio bene”, per l’educazione rigida ricevuta. Poi per le vicissitudini, a causa delle malattie, che lui ha saputo affrontare con grande coraggio, gli ho potuto dimostrare il mio amore che lui ha sempre silenziosamente ricambiato. Quando ancora la sua mente era presente, nonostante l’apparente vergogna, l’abbracciavo mentre pativa nel suo letto d’ospedale dopo un intervento e il suo decorso. Ricordo le attese prima che entrasse in sala operatoria, lui sdraiato ed io che trattenevo le sue mani e appoggiavo la testa sul letto accanto a lui. In un silenzio ricco di parole ed emozioni che solo il cuore sa esprimere, quando viene lasciato libero di farlo, abbiamo condiviso ogni doloroso ed angosciante istante degli interventi devastanti, ritrovando assieme la forza di risalire la china con dignità e fierezza e ho imparato a dire le parole – ti voglio bene –, pur sapendo di non ricevere altra risposta che un silenzio commosso”.
Pensare che “tanto è una cosa che si sa”, è una scusa stupida, irreparabile quando la persona che ami non c’è più! Quando la sua mente ha cominciato a non ricordare più nulla è intervenuta “la lucidità del cuore” che pronuncia quelle parole troppo difficili da esprimere quando tutto è normale e si ha tempo e vita avanti. Da sempre le donne assolvono il loro compito naturale e atavico, fatto di sacrifici e talvolta di martiri, che la società ricorda solo quando emergono per delittuosi fatti di cronaca o per un commerciale 8 marzo dissacrato dalla vendita di ramoscelli di mimose. In fondo le donne chiedono solo un “ti voglio bene”, che non mina affatto la nostra virilità. Parole che sono poca cosa nei confronti di chi custodisce in sé il dono della vita che, con profondo rispetto, noi uomini dovremmo apprezzare, regalando loro la possibilità di riuscire a fare le piccole cose di ogni giorno con amore e soddisfazione e trovarci dentro la felicità e il senso della vita.
Da uomo agli uomini dico di postare sul computer, sul forno di casa, sulla propria agenda questo suggerimento quotidiano per non ricordarci delle nostre donne solo ed unicamente l’8 di marzo, mese in cui ci si avvia ad un cambio di stagione. SEI periodico 05
COVER L’intervista a cura di Pina Longobardi
Occhi che bucano l’obiettivo. Tra le prime 30 alle finali di "Miss Italia" nel 2009. Dal grande schermo con “Il seme della discordia”, “La sera della prima”, “Quelle strane incomprensioni” all’incontro per caso col palcoscenico fa di lei un attrice completa.
A tu per tu col fascino napoletano di
Tiziana Dall’obiettivo fotografico, alla cinepresa, al palcoscenico la poliedricità è femmina? No, l’artista è un avventuriero a prescindere! Più insita è in lui l’interpretazione, meno difficile è passare da un settore all’altro. È una questione di personalità non un fattore di femminilità.
Il 16 marzo sarai al teatro supercinema con “Anche l’occhio vuole la sua parte”, nella parte di Simona , ci descrivi un po’ la storia? Simona è una donna con la “D” maiuscola, nella trama incontra Mario (Maurizio Casagrande) un uomo in crisi matrimoniale, con il quale intreccia una profonda amicizia che dopo un pò diventa SEI periodico 06
amore. Mario dovrà scegliere se vivere questo amore o ritornare alla vita di prima per non subire il giudizio degli altri. Il finale a sorpresa risolverà i dubbi del protagonista.
Teatro o cinema, dove ti senti più a tuo agio? Li amo in ugual misura! Il cinema era un mio sogno e l’ho realizzato con grande soddisfazione interpretando ruoli intensi come nei film “Il ragazzo che abitava in fondo al mare” e “Linea di Konfine” mentre non avrei considerato il teatro se Maurizio Casagrande non mi avesse proposto di fare un provino per il ruolo da protagonista nella sua commedia. Grazie a lui ho scoperto il mio amore per il palcoscenico, il contatto diretto col pubblico in sala è un’emozione unica!
Ph: Alessandro Pellicciari
Bellezza e bravura cosa conta di più? Indubbiamente la bellezza serve ma non prevale, è la bravura che caratterizza l’attrice non viceversa. Penso a Sophia Loren, Mariangela Melato, Jeena Davis, Jodie Foster, attrici che hanno interpretato ruoli dove la bellezza è SEI periodico 07 COVER
di contorno alla bravura. Le starlette belle e basta non hanno lunga vita al cinema e al teatro non ci arrivano proprio. La miglior dote per un’attrice? L’umiltà in assoluto! Conservare l’identità e non
“I Sogni diventano realtà!”
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Ph: Alessandro Pellicciari
Nome: Tiziana Cognome: De Giacomo Nato il: 17/09/1983 Segno zodiacale: Vergine Colore preferito: Giallo Pregi: Umile, raffinata, educata Difetti: Pigrona, precisa, gelosa Frase preferita: Datemi una maschera ...e vi dirò la verità
confondere il successo con la bravura, mica facile! Il ruolo che non accetteresti mai d’interpretare e quello che stai aspettando? Non accetterei mai ruoli con scene spinte dove viene oggettivata la donna. Mi divertirei molto invece ad interpretare un’eroina come Lara Croft, una donna sexy ma con gli attributi. Se Simon West mi chiama per girarne il sequel ho già pronta la valigia. Anche se il mio sogno è essere diretta dal grande Quentin Tarantino. Ma una donna vera non …? Non giudica mai! Non cade nel pettegolezzo banale e stupido. Credo che ogni azione abbia le sue motivazioni. Ringrazio i miei genitori che mi hanno insegnato a guardare oltre alle apparenze e allo squallido chiacchiericcio. La fortuna è: quando la preparazione incontra l'opportunità o quando il destino ti SEI periodico 09 COVER
fa incontrare le persone giuste? Il destino lo scrivi tu! La determinazione è la penna con cui scrivi. Gli incontri, i luoghi sono le pagine in cui accogli le occasioni. La fortuna? Difficilmente la s’incontra per caso. Come trascorri il tuo tempo libero? Per rilassarmi ultimamente dipingo, amo isolarmi tra i colori e la tavolozza. Un augurio alle lettrici donne: le donne vere. Alle donne, quelle vere, auguro un risveglio di consapevolezza affinché capiscano l’importanza di uscire fuori dagli stereotipi dell’immaginario maschile. La ricerca ossessionante della perfezione fisica è un male perché ne enfatizza in maniera ossessionante solo un aspetto. Le donne vere sono altre, quelle che si misurano ogni giorno con la vita con tenacia ed intelligenza. Il mio augurio è rivolto a loro a cui dico siate sempre coerenti con voi stesse e con le vostre emozioni.
ATTUALITÀ La notizia a cura di Anna Chiara Delle Donne
120
...Vi starete chiedendo cosa rappresentano quei tre numeri disposti l'uno accanto all'altro. Nel 2012 sono state 120 le donne uccise secondo l'Istat, una ogni tre giorni, anime spente spesso dopo anni di terrore e torture. Il 2013 comincia anch’esso all’insegna di un’impressionante scia di brutalità su di esse: fidanzate, mogli, figlie, ragazzine, che ogni giorno subiscono una violenza da parte di un uomo. Uomini padroni che si permettono di violentare, di abusare, di picchiare, di sopprimere le donne. Delitti troppo spesso taciuti perché oggi come ieri la “femmina” viene idealizzata ancora come un oggetto da usare e che “provoca” con le sue forme e con la sua bellezza, una
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preda da cacciare e possedere, complice un codice di proprietà non scritto ma inventato e tramandato nel tempo dal potere maschilista.
L'uomo padrone ha facoltà di decidere e di manipolare la sua donna e il suo corpo, fino al punto di abusare della sua vita e di porne fine nel momento in cui questa si ribella.
Questo è il meccanismo tipo della violenza sulle donne. Una triste storia che la cronaca ci racconta quasi ogni giorno. Cambiano i personaggi, le trame e i volti ma l’atroce finale è sempre lo stesso: La morte o lo stupro. Per alibi o movente, sempre più spesso, si attribuisce alla vittima stessa l’effetto provocatorio del delitto, grazie all’abusato stereotipo di mercificazione dell’ideale femminile dettato dalla tv e soprattutto dalla pubblicità! Il meccanismo pubblicitario, con cui si associa la donna ad un prodotto, lascia intendere che entrambi si possano “bramare” o “comprare” perché “oggetti in vetrina”. Ma le donne che, spesso stanno in silenzio e subiscono, non sono gli oggetti che mostra la pubblicità, ma donne vittime di abusi che per paura non denunciano, che troppo spesso si sentono sole e non riescono a reagire alla violenza. Negli ultimi anni sono nate tantissime Associazioni in loro difesa, i cui membri sono in maggioranza ex donne vittime che decidono di creare gruppi a sostegno di chi sta quotidianamente subendo una violenza. Eppure è sconfortante come, in un gioco senza fine, basta accendere la tv e sentire che l'ennesima donna ha subito “silenziosamente”. Il problema ha radici profonde perché dietro il “muro del silenzio” vive l’indifferenza delle istituzioni che nulla fanno per rassicurare e proteggere concretamente le vittime che vivono nella paura e nell’omertà di chi sa e finge di non sapere. Il primo passo per eliminare la violenza sulle donne deve venire dallo Stato che deve dare alle donne diritti più consistenti. All’alba di quei giorni si narreranno storie nuove di donne riscattatesi dalla violenza e dall’incubo della prevaricazione fisica maschile. Si racconterà di mogli che hanno avuto il coraggio di parlare con le proprie famiglie, non si vedranno più i salotti di opinionisti e criminologi che analizzeranno storie nere di anime senza voce, i diritti saranno riscattati attraverso le numerose associazioni dedicate alla violenza. All’alba di quei giorni la
parola "donna-oggetto" sarà cancellata dal vocabolario dell’umanità.
SEI periodico 11 ATTUALITÀ
ATTUALITÀ Campo... Minato a cura di Mina Giuliano
Pistorius, il tramonto di un mito... Da “Blade runner” a “Blade gunner” Orrore, sconcerto, tristezza, un miscuglio di contrastanti sentimenti è prepotentemente venuto a galla dopo la diffusione, lo scorso 14 febbraio, di una notizia che ha lasciato incredulo il mondo! Pistorius, il campione, l’uomo dei record, l’esempio di riscatto, ha scritto “the end” alla sua meravigliosa favola di eroe positivo, stimolo e modello per tanti, icona di uno sport che sa trasmettere messaggi di speranza!
Lo sprinter leggenda, ora, è divenuto solo un falso mito, un subdolo impostore, un deuteragonista decaduto, con una maschera ipocrita da rigettare, per la delusione profonda e l’incontrollabile disprezzo, che ha SEI periodico 12
saputo suscitare; un’emozionante e repentina meteora, consumatasi in fretta, la cui memoria sarà affidata alle pagine sbiadite di giornali, mai più in ristampa. In quelle righe, che il tempo ingiallirà portando a compimento la necessaria opera di oblio, si raccontava, al mondo, la storia di un ragazzo a cui la vita aveva tolto tanto, per poi regalare tutto!
Si esaltava la forza di volontà e il coraggio di Oscar, atleta sudafricano che aveva subito l’amputazione bliaterale delle gambe, a causa di una grave malformazione genetica e che, con le
sue protesi in fibra di carbonio, sembrava volare sulla pista, gareggiando alla pari con chiunque, con un cuor di leone e uno scatto da ghepardo.
Pistorius, icona dei disabili e simbolo di rinascita… difficile non affezionarsi ad un personaggio simile! Cosa resta, ora, di questa incredibile e commovente narrazione?
Solo un sipario mestamente chiuso, dopo uno spettacolo che non conoscerà repliche! Senza gloria, né successo, senza applausi e senza incitamento... sul palcoscenico, adesso, non c’è più “l’uomo dei miracoli”, febbrilmente atteso al traguardo dall’urlo di appassionata ammirazione, per la prestazione da incredibile campione, vincitore in pista e nella vita! Al suo posto un individuo vittima del suo stesso “folle volo”. La famelica smania di possesso e l’imposizione della propria virile supremazia hanno inesorabilmente richiesto un tributo: su un podio, spoglio di trionfi, simile ad un altare ormai sconsacrato e abbandonato all’incuria del tempo, solo una rosa recisa… troppo rossa e, forse, troppo contesa per essere lasciata in bella mostra! Il mito dell’ “Eterno femminino” fatale si rinnova, ancora una volta; il fascino soggioga l’uomo, fino a privarlo della sua indomita fierezza, soffocandone il bisogno di perenne affermazione. Il virus della gelosia si insinua piano e, alla stregua di un’ acqua cheta, corrode quel fulcro che gli lascia libero arbitrio, facendo pericolosamente vacillare la leva garante di una condotta equilibrata! Raggiunto il punto di rottura, nulla diventa comprensibile e, così, accade che il tradizionale giorno degli innamorati possa tramutarsi nel più drammatico degli eventi, il “San Valentino di sangue”, di un calendario che, forse, per Pistorius non annovererà più date utili!!
Una vita spezzata che, oltre ad una coscienza dilaniata, rivendicherà prepotentemente e continuamente, come ulteriore gabella, una straordinaria carriera stroncata! Nella mente riecheggeranno solo una serie di sordi spari… destinati, per sempre, a sanzionare false partenze e decretare mesti addii! SEI periodico 13 ATTUALITÀ
PRIMO PIANO L’intervista a cura di Pina Longobardi ph. Lello Valanzuolo - Foto Antonella
Tiene banco con simpatia alla conferenza per la presentazione del suo primo film da regista “Il principe abusivo”.
Nonostante il successo riscosso al botteghino, resta un ragazzo semplice dall’aria scanzonata. Dai tempi di Troisi ci mancava un pò di buona napoletanità, Alessandro Siani la rivelazione, il cabarettista-attore che entra dritto al cuore dello spettatore. Quando ti è nata l’idea di questo film “Il Principe Abusivo”? L’idea è nata tempo fa, la sceneggiatura era già pronta prima che girassi Benvenuti al Nord e ci è sembrato giusto proporla dopo il sequel. La regia è sempre un’arma a doppio taglio per un artista, hai avuto coraggio? No, non è stato il coraggio a spingermi. Piuttosto
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sentivo l’esigenza di fare qualcosa di mio che rappresentasse la nostra città al di fuori degli schemi di sempre: la camorra, la sporcizia, la pizza e il mandolino. Napoli è anche amore e chi meglio dei napoletani sanno vivere questo sentimento profondamente. A Napoli si dice “Nu bene carnale” quando si vive un sentimento con passione. C’è una scena nel film dove il significato di carnalità viene spiegato al ciambellano di corte Anastasio (Christian de Sica) che vuole conquistare la verace Jessica Quagliarulo (Serena Autieri). Una fiaba romantica, in tempi di crisi economica, credi che la gente abbia bisogno di sentirsi raccontare ancora favole? Si, abbiamo bisogno di argomenti più leggeri, ci occorre sognare, distrarci dai problemi, dalle bollette, i libri da pagare, Equitalia, quindi “guagliù iamme o’ cinema!”. Tu vieni con me, ti regalo il biglietto, è una favola pure questa, no? Certo che è una favola! Siani regista ha raggiunto l’obiettivo? No, non credo. È il mio primo film, ho tanto ancora da fare e crescere. Ho realizzato una
SEI periodico 15 PRIMO PIANO
PRIMO PIANO L’intervista
buona sceneggiatura, grazie anche a Fabio Fibonacci che mi ha aiutato ad elaborare il soggetto e poi ho avuto un cast di attori eccezionali, che mi hanno seguito e si sono fidati di me. Hai diretto uno splendido Christian De Sica, che rapporto si è creato tra voi in scena e fuori? Christian è uno dei più grandi attori italiani, Anastasio non poteva essere interpretato da altri. Ha utilizzato le sue doti al meglio nel film, il duetto in cui canta e balla con Serena Autieri è uno splendido pezzo di cinema italiano. Con Christian sapevo di poter toccare ritmi e corde di recitazione così alti. Lo spettatore potrà vedere i tanti volti del ciambellano, da educatore un pò troppo abbottonato ad un uomo tenero e sensibile che nasconde la verità di un passato di povero anch’egli, al nuovo uomo che diventerà scegliendo di lasciare la vita di corte per vivere la sua storia d’amore. E con Serena e Sarah come ti sei trovato? Serena all’inizio era scettica, non si vedeva nel ruolo della napoletana verace e passionale ma io avevo proprio l’ambizione di sconvolgere il suo
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modo di recitare e ci sono riuscito, facendole anche realizzare il sogno di cantare, ballare e recitare contemporaneamente. Sarah basta guardarla, per lei la classe e l’eleganza sono innate. È un’attrice brillante, una bella scoperta. Mi sono divertito da morire ogni volta che entrava nel panico perché non mi capiva quando parlavo in dialetto. Poi ci sono gli amici, quelli che credono in Antonio nel bene e nel male. Per un napoletano l’amicizia è importante quanto la famiglia! Questi sono amici di sventura, perché, come Antonio, credono di avere solo sogni ma non i mezzi per realizzarli e si arrangiano nell’arte dello “scrocco”. Il riscatto comincia quando piombano al principato per sostenere l’amico fraterno e “restare uniti nella buone e nella cattiva sorte, anche se finora è stata solo cattiva”. Alessandro come deve essere la tua donna ideale, raffinata come Letizia o verace come Jessica Quagliarulo? Deve essere una donna che sa quello che vuole e porta avanti i suoi obiettivi anche a costo di
mettersi in discussione. Romantica, forte e che ama senza condizioni. Siani come chiude quest’intervista? Come qualsiasi buon napoletano “jammece a piglià nu cafè” Un caffè con Siani per rubare un’ultima domanda: Alessandro secondo te gli uomini sono diventati più romantici delle donne? Oggi si! Nel mio film si scontrano due mondi opposti che cominciano a dialogare quando Antonio s’industria per far innamorare Letizia e ci riesce con romantica caparbietà e la complicità di un ciambellano-Cupido.
Questo ragazzo classe 1975 ha colto nel segno, sbancherà i botteghini, oltre ogni critica, la chiave del suo successo è la sua stessa semplicità.
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ZOOM L’intervista a cura di Anna Chiara Delle Donne
Cantante e autrice romana, vive di musica e di scrittura. Bella, solare, occhi grandi pieni di passioni ha tutte le carte in regola per diventare una grande autrice, anzi, forse già lo è. Ha partecipato allo scorso Festival di Sanremo categoria giovani con "La mail che non ti ho scritto". Con semplicità, purezza e grinta rivela a Sei periodico tutte le sue emozioni. Come è nata la tua passione per la musica e per la scrittura? Sono sempre stata una bambina strana, sin da piccola amavo fuggire dalla realtà astraendomi, la musica e la scrittura sono sempre state le mie vie di fuga. Praticamente non ricordo un momento in cui non ci siano state. L'anno scorso hai partecipato a Sanremo giovani, ci racconti le emozioni provate nel calcare un palcoscenico così importante? Sanremo regala emozioni immense e grandi soddisfazioni, soprattutto se ci arrivi con le tue gambe dopo più di 10 anni di gavetta! L'emozione assoluta è stata suonare con l'orchestra che ti abbracciava. Per il resto Sanremo è magia ma anche un grande circo, una Sagra della musica, finiti quei 5 giorni devi essere tu ad avere le spalle forti e le idee chiare per continuare il tuo percorso. Sanremo non è il traguardo, ma un passaggio importante e emozionale nel percorso di un artista. SEI periodico 18
Al festival hai partecipato con la canzone " La mail che non ti ho scritto", una mail non inviata a una persona del passato. È una canzone autobiografica? Grazie per il bellissima! Si è una canzone autobiografica anche se quando scrivo, cerco sempre di raccontare la storia di tutti. Era per una persona legata ad un momento importante della mia adolescenza, una modo per chiedersi se i sogni condivisi in quegli anni erano ancora lì, nonostante la vita ti invita a dimenticarli. Hai scritto per Emma Marrone, "Tra passione e lacrime", una canzone di grande successo. Come è nata questa collaborazione? È nata proprio pensando ad Emma, un artista dalla forte personalità, mi piace come si racconta al pubblico, mai nascondendosi, così con Francesco Morettini e Luca Angelosanti abbiamo cercato di scrivere una canzone che "specchiasse" la sua sincerità. La canzone ha quell'energia che solo Emma avrebbe potuto spingere oltre e
racconta il sentimento di un amore vissuto, con le sue paure, le sue contraddizioni e la voglia trattenuta di lasciarsi veramente andare.
E la collaborazione con Annalisa Scarrone? Annalisa è una cantante molto raffinata, dolce e le auguro sempre maggior successo, per lei ho scritto due canzoni, molto belle e importanti " Per una notte o per sempre" con Marta Venturini e "Non cambiare mai" con Dario Faini. Semplicemente sono riuscita a fargliele ascoltare ed entrambe le sono piaciute moltissimo. Quando si scrivono canzoni pensando con sincerità ad un artista, cercando di cucirle sopra la loro anima, è molto difficile che poi passino inosservate. Cosa pensi dei talent showi? Tu parteciperesti a un talent show come Amici o X -factor? Penso che sono una realtà e, che chi si occupa di musica, non può ignorarla. Dai Talent sono usciti artisti di qualità che senza l'aiuto di case discografiche, non avrebbero mai trovato visibilità. Credo solo che la musica non possa venire solo da lì, che bisognerebbe dare spazio anche ad altre realtà che nei talent SEI periodico 19 ZOOM MODA
non trovano la loro casa ideale, parlo di band indie e cantautorato, artisti che magari non puntano tutto sulla vocalità. Io non credo parteciperei a un reality, sono un pò sociopatica e l'idea di stare 24 ore su 24 sotto l'occhio indiscreto delle telecamere, con un gruppo di persone non mi mette a mio agio, niente di etico, solo di caratteriale.
Cosa consiglieresti ai giovani che vogliono diventare cantanti o cantautori? Di non arrendersi mai. Ci vuole tempo, ma prima o poi se vali qualcosa accade. Da sempre canti in giro per Roma e per l'Italia, quali sono i tuoi progetti futuri? Oltre a lavorare intensamente come autrice e paroliera, ho diversi concerti in primavera e sto curando un progetto parallelo per organetto e voce interamente dedicato alla grande Gabriella Ferri. Rivisitazioni di cuore di alcuni brani più amati di quest'artista importantissima e purtroppo troppo a lungo dimenticata, letture di alcune sue poesie inediti, immagini di Roma e dell' Italia dei suoi anni.
a cura di Pina Longobardi
TEATRO SUPERCINEMA
14 MMARZO
TEATRO Dietro le quinte
Maurizio Casagrande in “Anche l’occhio vuole la sua parte” La commedia rivelazione... con quel qualcosa in più!
Divertente commedia in due atti scritta da Michele Caputo, Francesco Velonà e Maurizio Casagrande attorno all’eterno dilemma kafkiano dell’essere o dell’apparire. La storia d’amore tra Mario, un uomo deluso dalla vita e la misteriosa e bellissima Simona, s’intreccia alle vicende di altri personaggi e trascina lo spettatore in uno spettacolo esilarante, leggero e musicalmente piacevole. Anche l’occhio vuole la sua parte, parliamo un pò della storia? In breve è la storia di un uomo, Mario SEI periodico 20
separatosi da sua moglie Silvia, che scopre chi è veramente attraverso l'incontro con una donna che ha avuto il coraggio di cambiare veramente. Una frase che mi piace nello spettacolo è: "Il cambiamento non è la fine… ma l'inizio". Detto così sembra una cosa noiosa, in realtà è tutto molto divertente. Un titolo abbastanza particolare che concetto racchiude? Il saper accettare la differenza che non è sempre visibile e farla diventare visibile, cioè diventare ciò che siamo e permettere all’occhio dell’altro di vedere quel che siamo veramente oltre gli stereotipi e le apparenze.
Protagonista è Simona (Tiziana de Giacomo), che donne è? Una donna vera, profonda che ha saputo accettare se stessa, anche se per fare questo ha dovuto cambiare ed abbandonare tutte le certezze del suo passato. Dolce, delicata, ma allo stesso tempo forte e risoluta. Cosa ti ha convinto in Tiziana nell’affidarle la parte? Non amo gli attori troppo "accademici". Non mi piace sentire troppo la “recitazione” di un attore. Al provino di Tiziana ho trovato una giovane donna, piena di entusiasmo e di talento ma ancora fresca e incontaminata... era perfetta per il ruolo, ci ho scommesso, e mi ha regalato molte soddisfazioni. Da regista hai voluto che tutti si attenessero strettamente al copione o hai lasciato spazio anche all’improvvisazione in scena? Non sono mai troppo rigido e restrittivo. Della serie: non fare mai agli altri quello che non vorresti ti fosse fatto. Quindi lascio libertà d’azione all'attore, pronto però a frenarlo non appena prende una direzione che non mi piace. Una volta un'attrice scherzando, mi disse che ero il dittatore più democratico che avesse mai conosciuto! A proposito di regia, tu hai debuttato anche sul grande schermo alla regia di “Una donna per la vita”, c’è differenza tra cinema e teatro? Enorme differenza. Il teatro è più un laboratorio in cui fare esperimenti, cambiamenti, trasformazione. Tutto si vive in grande fermento e mutazione. Il cinema invece, pretende una totale chiarezza di idee e da pochissimo spazio
SEI periodico 21 TEATRO
al cambiamento, proprio perché c'è il rischio di accorgersi troppo tardi che quel cambiamento ha creato problemi che difficilmente si potranno riparare. E poi manca la presenza del pubblico. Ma non saprei dirti cosa preferisco, anzi si! Non potrei fare a meno di nessuno dei due. Qual è il “teatro” che ama interpretare Maurizio Casagrande? Per quanto mi riguarda, amo un teatro di svago e divertente, se poi si ha l’occasione di piantare un germoglio d’idea nelle persone, a fargli porre delle domande ma in una maniera leggera, allora mi piace coglierla e seminare. Maurizio il dualismo essere o apparire della commedia appartiene ai nostri tempi? Credo che la nostra società in generale e il mondo dello spettacolo in particolare, siano in grande difficoltà proprio perché si pensa prima all'apparenza e poi ai contenuti. Questo quando le cose vanno particolarmente bene, sennò non si pensa proprio all'essere. Quante carriere di nuovi talenti cominciano solo sull'apparire? Abbiamo troppi reality e si sono persi i grandi riferimenti, sembra quasi che conti diventare più famosi che bravi a discapito della buona arte. Spero che le cose cambino presto, me lo auguro per l’arte e la cultura italiana.
Si conclude la nostra intervista con l’attore e regista Maurizio Casagrande che, come al solito, si presenta come un personaggio non spocchioso e soprattutto una persona disponibile umile e vera.
Non ci sono dubbi, quando si tratta di Maurizio: l’essere conta più dell’apparire.
SOCIALE Solidarietà a cura di Pina Longobardi
IO NON CI STO! Questo l’appello contro il femminicidio di Lodovica Mairé Rogati
http://youtu.be/3MGsexIrckg Il video ci viene postato sui nostri profili di Redazione e Sei Periodico il 19 febbraio, Lodovica Mairè Rogati affida al suo volto per una denuncia pesante un appello che non potevamo non sostenere, perciò diciamo anche noi: IO NON CI STO! “Questi sono i volti di centinaia di donne come me, che sono state picchiate, violentate, torturate, uccise da uomini che le hanno brutalmente ammazzate. Quasi sempre tutte queste vittime avevano chiesto aiuto alle autorità ma non erano mai state ascoltate, il risultato? Una strage di mogli, fidanzate, madri, figlie che ogni giorno in questo Paese vengono uccise, nell’indifferenza più totale da parte di tutti, dello Stato, della Magistratura, delle Forze dell’Ordine, di chi sa ma non parla! Di chi approfitta del silenzio di queste donne per insabbiare questa vergognosa piaga sociale. Bene: IO NON CI STO! Quante donne dovranno ancora essere uccise? Quante madri, quante figlie, quanti bambini ancora dovranno restare orfani prima
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che, chi di dovere, interrompa questa strage? Basta con la presunta pazzia di questi uomini! Basta con il cosiddetto raptus! Basta con l’indulto e con la fantomatica “buona condotta” in carcere! Basta con tutte queste assurdità di cui questo Paese dovrebbe solo vergognarsi! Gli autori di questi brutali omicidi NON sono pazzi, non perdono il controllo per un attimo, non cambiano con un paio d’anni di galera e non meritano una seconda occasione! Perché le donne che hanno ucciso non l’avranno mai più una seconda opportunità di vivere! Purtroppo la maggior parte delle volte, quando si denuncia una violenza non si viene credute ma non per questo dobbiamo mollare. Noi donne siamo più forti e dobbiamo avere il coraggio di urlare la verità anche quando tutti faranno finta di non sentirla! E noi urleremo molto forte: IO NON CI STO!” Lodovica, “Io non ci sto” a chi lanciamo questo messaggio? A tutte le donne e agli uomini che non accettano queste violenze. Grazie a Dio non tutti gli uomini
sono così, anzi di uomini capaci di amare ne è pieno il mondo e sono gli unici che meritano il nostro cuore! Perché lanciare un appello contro la violenza sulle donne? Perché purtroppo è una vergognosa realtà del nostro Paese, se ne parla tanto ultimamente ma contro la quale chi di dovere non fa nulla per fermare brutali criminali in tempo! Sono ancora tante le donne che hanno paura di denunciare i loro carnefici, come mai? Perché vedono quello che accade intorno a loro. E cioè che le altre donne maltrattate che denunciano queste violenze non vengono protette da nessuno e, ancora peggio, 9 volte su 10 non vengono nemmeno credute e rimandate a casa! Hanno paura perché sanno che nessuno si occuperà di loro quando il carnefice si trasformerà in un mostro indomabile e quindi in un assassino! Allo stato attuale le associazioni esistenti sul territorio sono un valido aiuto? Si, sono un ottimo punto di riferimento per tutte quelle donne sole e maltrattate! Io ricevo centinaia di messaggi al giorno e le storie che mi raccontano queste donne sono agghiaccianti ma dimostrano al tempo stesso quanto esse siano forti e coraggiose. Parlano madri, mogli che continuano a trovare la forza di crescere i propri figli e di mandare avanti la casa e la famiglia all'interno di una realtà orribile, fatta di soprusi e violenza da parte del marito o compagno! Cosa si potrebbe fare di più? Non cosa si potrebbe, ma cosa SI DEVE IMMEDIATAMENTE FARE! E la risposta è semplice: rinchiudere questi schifosi assassini e strupratori in galera e non farli uscire mai più! Le donne che hanno brutalmente ucciso non torneranno in vita e quindi non esiste perdono nè tanto meno la rieducazione di questi soggetti. Si rieducano e si aiutano i tossicodipendenti e i ladri di autoradio, NON gli stupratori e gli assassini! Mentre la bella conduttrice lancia il suo appello antiviolenza, giunge la notizia che non ci sarà nessuna condanna penale per Luca Delfino, l’assassino di Luciana Biggi, sgozzata nel 2006, dopo mesi di persecuzione, in un vicolo di Genova.
Diciamo NO, per tutte le donne vittime di violenza, perché denunciare la violenza è un atto di umanità! SEI periodico 23 SOCIALE
BENESSERE Home Fitness
Alcuni consigli per chi non vuole (o non può) andare in palestra. La generazione del terzo millennio cura sempre di più il proprio aspetto fisico ed è disposta a spendere ed ad investire. L'home fitness (allenamento tra le mura domestiche) offre indubbiamente numerosi vantaggi in grado di contrastare gli oneri di una vita frenetica che spesso sottraggono tempo prezioso ed energie che potrebbero essere dedicare alla cura ed al benessere del proprio corpo. Allenarsi a casa non è un ripiego, ma una scelta che consente di risparmiare tempo ottenendo comunque ottimi risultati. Gli attrezzi di ultima generazione poi, consentono di allenarci in poco spazio, spariscono facilmente sotto il letto e, in alcuni casi, hanno un design talmente raffinato da essere veri e propri elementi d'arredo. Prima di iniziare qualsiasi forma di allenamento domestico (e non) è comunque opportuno farsi consigliare da un Personal Trainer professionista che, valutato lo stato fisico generale, le esigenze e gli obiettivi specifici della persona, aiuti a scegliere la metodologia di allenamento più adatto alle singole esigenze e dia consigli circa l'acquisto dell'attrezzatura più adeguata. Ogni buon allenamento deve essere suddiviso in tre fasi. • La prima fase è quella del riscaldamento che può durare tra i 5 e i 10 minuti. Serve fondamentalmente ad aumentare la circolazione e l’ossige-
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nazione nelle articolazioni, nelle fasce muscolari e nelle zone periferiche del corpo. Serve anche ad attivare il sistema cardio-respiratorio, il sistema nervoso ed endocrino. È bene iniziare senza forzature e aumentare progressivamente. Il riscaldamento può essere effettuato a corpo libero o con l'ausilio di alcuni attrezzi come step, bike verticale o orizzontale, tapis roulant, ellittica, top elastici, ecc, ecc… • La seconda fase è quella del workout, ossia quella in cui si praticano gli esercizi legati allo scopo e all’obiettivo che ci si è prefissati. Per i principianti la soluzione migliore è quella di allenarsi 2 o 3 volte la settimana, seguendo una procedura che preveda: riscaldamento, workout principale e stretching. • La terza fase è quella del defaticamento e dello stretching. È indispensabile dedicare circa dieci minuti allo stretching (ma è importante ricordare che più tempo si dedica ad ogni singolo esercizio, migliori saranno i risultati). In conclusione, se siete seriamente interessati a praticare l'allenamento domestico, munitevi di buona volontà e cercate di ritagliarvi regolarmente uno spazio cui mantenere fede costantemente all’attività fisica-motoria, ricordando che il benessere del corpo e dello spirito vanno di pari passo. A tutti... buon Home Fitness
LIBRI Letto per VOI a cura di Ornella Grato
La storia di un segreto celato in una busta per quarant'anni.
L’ombra de Vento Carlos Ruiz Zafón
Il piccolo Daniel, figlio di un modesto libraio di Barcellona, è avviato al piacere della lettura il giorno del suo undicesimo compleanno. Si sveglia in preda al panico, non ricorda più il volto di sua madre, persa per il colera sei anni prima, e suo padre quella mattina vuole fargli un regalo speciale: lo conduce al Cimitero dei Libri Dimenticati, una misteriosa quanto maestosa biblioteca nella quale sono conservati quei libri dimenticati che nessuno cerca più ma che qui possono trovare riparo dall’oblio. La loro anima non muore ma aspetta solo di essere posseduta da un nuovo proprietario.
Dettagli del libro Titolo: L' ombra del vento Autore: Ruiz Zafón Carlos Editore: Mondadori Collana: Collana Oscar grandi bestsellers
Qui Daniel adotta un libro, “L’ombra del Vento” di Juliàn Carax, scelto tra le migliaia presenti negli scaffali, come spinto da una misteriosa forza oscura, e promette che ne avrà cura per sempre. Quel libro, infatti, è l’unica copia rimasta in circolazione e si rivelerà più affine alla sua vita di quanto potesse immaginare in quel momento. Scoprirà che la sua vita è intrecciata inspiegabilmente a quella dell’autore e non potrà fare a meno di andare alla ricerca di particolari che ne svelino il mistero. Affascinante la trama, interessanti i riferimenti storico-letterari e la descrizione della Barcellona del dopoguerra, cupa e avvolta da un alone di malinconica nebbia. Anche la scrittura di Zafòn, fluida e chiara in certi passaggi quanto enigmatica in altri, merita una lode accorata. Ma è nell’immagine di Daniel, che s’immerge nella surreale storia raccontata dal libro per tutta la notte, che si condensa, a mio parere, l’ispirazione più reale e sincera di tutto il romanzo. Mi sembra questo, infatti, al di là dell’avvincente storia che si dipana pagina dopo pagina, fitta di misteri, delitti, incontri con personaggi inverosimili, il messaggio più profondo e duraturo che l’autore Carlos Ruiz Zafón ha voluto mandare a noi lettori: lasciamo che la lettura catturi anche noi, che prenda il nostro tempo più bello, che arricchisca le nostra giornate e i nostri pensieri affinché il viaggio di un buon libro ci accompagni per molto, molto tempo.
“Ignoravo il piacere che può dare la parola scritta, il piacere di penetrare nei segreti dell'anima, di abbandonarsi all'immaginazione, alla bellezza e al mistero dell'invenzione letteraria”. SEI periodico 29
CINEMA PreWiew
SGUARDO IN ANTEPRIMA AI FILM IN USCITA NEI PROSSIMI MESI
> 7 Marzo
> 14 Marzo
Diretto da Sam Raimi con James Franco, Mila Kunis, Rachel Weisz, Zach Braff, Joey King, Abigail Spencer.
Diretto da Nicholas Jarecki con Richard Gere, Susan Sarandon, Tim Roth, Brit Marling, Laetitia Casta, Stuart Margolin.
Il grande e potente Oz
TRAMA: Quando Oscar Diggs (James Franco), illusionista di un piccolo circo, viene trasportato dal polveroso Kansas nel fantastico Regno di Oz, pensa di aver vinto alla lotteria: fama e fortuna a sua completa disposizione. Questo finché non incontra tre streghe, Theodora (Mila Kunis), Evanora (Rachel Weisz) e Glinda (Michelle Williams), non convinte che lui sia il grande mago che tutti credono...
La Frode
TRAMA: Il magnate Robert Miller, alla vigilia del suo 60esimo compleanno, sembra il ritratto del successo sia negli affari che nella vita familiare. Ma dietro la facciata dorata, Miller sta in realtà cercando disperatamente di vendere il suo impero finanziario a una grande banca prima che le frodi da lui perpetrate per anni vengano scoperte...
> 14 Marzo
Dead Man Down
Diretto da Niels Arden Oplev con Colin Farrell, Noomi Rapace, Dominic Cooper, Terrence Howard. TRAMA: Victor (Colin Farrell) è il braccio destro di un signore del crimine di New York che cerca di vendicare la morte della moglie e della figlia causata dal suo capo. Quando il suo datore di lavoro viene minacciato da un misterioso killer, Victor diventa anche detective. Sulla sua strada incontra Beatrice (Noomi Rapace), una vittima che è diventata vendicatrice, una donna misteriosa che nasconde un segreto inconfessabile...
> 21 Marzo I Croods
Diretto da Chris Sanders, Kirk De Micco con Emma Stone, Ryan Reynolds, Nicolas Cage, Catherine Keener. TRAMA: Il cavernicolo Crug guida la sua famiglia oltre le regioni conosciute dopo che un terremoto ha distrutto la loro dimora. Mentre tenta di attraversare il mondo pericoloso e sconosciuto che lo circonda, si imbatte in un nomade che affascina la sua famiglia - specialmente la figlia maggiore con il suo modo di pensaremoderno. ad alta tensione sui pericolosi incroci del destino di due persone accecate dalla sete di vendetta.
> 21 Marzo
Attacco al potere - Olympus Has Fallen
Diretto da Antoine Fuqua con Gerard Butler, Morgan Freeman, Radha Mitchell, Dylan McDermott, Aaron Eckhart, Ashley Judd, Melissa Leo, Rick Yune.
TRAMA: Assalto alla residenza del comandante in capo degli Stati Uniti (interpretato da Aaron Eckhart), da parte di un commando di terroristi. L’unica speranza di salvezza per il Presidente preso in ostaggio è un ex-agente dei servizi segreti interpretato da Gerald Butler, che comincerà ad eliminare terroristi facendosi strada all’interno dell’edificio, cercando di raggiungerlo e salvarlo.
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> 28 Marzo Su Re
Diretto da Giovanni Columbu e interpretato da Pietrina Menneas, Fiorenzo Matu, Paolo Pillonca, Antonio Forma.
TRAMA: Le ultime dodici ore di Gesù tradito da Giuda, rinnegato da Pietro, processato (e flagellato) dai gaglioffi del Tempio, condannato dal popolo e pianto da Maria, che lo ricompone nel sepolcro.Il Cristo di Fiorenzo Mattu, parla la lingua sarda e combatte una lotta terribile nel Getsemani aspro di Giovanni Columbu.
> 28 Marzo
Il cacciatore di giganti
Diretto da Chris Sanders, Kirk De Micco con Emma Stone, Nicolas Cage, Ryan Reynolds, Catherine Keener.
TRAMA: Un'antica guerra riaffiora il giorno in cui un giovane agricoltore apre involontariamente una porta tra il nostro mondo e quello di una spaventosa razza di giganti. Liberi di vagare sulla Terra dopo centinaia di anni, i giganti reclamano i territori un tempo perduti...
> 28 Marzo
G.I. Joe: La vendetta Diretto da Jon M. Chu con Bruce Willis, Dwayne Johnson, Channing Tatum, Elodie Yung, Ray Stevenson.
TRAMA:Il team dei G.I. Joe viene accusato di alto tradimento e sciolto. Gli unici superstiti di un'imboscata che ha decimato la squadra dovranno affrontare un complotto ordito dai Cobra, che hanno conquistato il potere negli Stati Uniti. Ma per farlo, avranno bisogno dell'aiuto di Joe Colton, il G.I. Joe...
SEI periodico 31 CINEMA
CINEMA Tendenza
La storia del cinema ci ha regalato eroine affascinanti, determinate e bellissime, vere e proprie ispirazioni per le donne di tutti i tempi, addio tenere innamorate e vamp peccaminose, sul grande schermo del Duemila abbondano la Superdonne, donne cresciute tirando di Boxe e KaratĂŠ, ragazze con la P38 o perfino Kalashnikov. Scelte produttive, addestramento ďŹ sico e ruoli cuciti addosso sono, dunque, i nuovi comandamenti del "Girl Power", senza però rinunciare alla seduzione. Sembra ormai superato il tempo in cui Demi More alias Soldato Jane si rasava come un SEI periodico 32
marine e si allenava nel fango, rinunciando alle lusinghe del sesso. Le nuove superwoman esaltano un modello di donna grintoso e tenace, ma che non rinuncia alla femminilità coniugando rossetto e spada, come Uma Thurman nel film “Kill Bill”, mettEndo in risalto forme a “tutto tondo” come Angiolina Jolie in Tomb Raider, indossando vinile, guanti e anfibi come Carrie Anne Moss perennemente decisa con il suo Neo Keanu Reevers a salvare il mondo in “Matrix”, o la bellissima attrice britannica Kate Backinsale in “Underworld”, film mezza strada tra Blade e Il corvo. Tutto questo senza, ovviamente, dimenticare il total look di cuoio nero della “Catwoman” Halle Berry o dall'alto del suo metro e ottanta di Kristanna Loken passata dalle passerelle della moda a Hollywood in “Terminetor 3” al fianco di Arnold Schwazenegger. La lista delle donne nella categoria muscoli e cervello si completa delle varie Lucy Liu, statunitense di origini orientali delle “Charlie's Angels”, Jennifer Garnier che si fa il …diavolo in quattro in “Daredevil” a finire con l'immortale protagonista, supermodella, attrice e cantante statunitense di origine serbа/ucraina della sagra degli zombi, Milla Jovovich in “Resident Evil”. La carica delle neoamazzoni, che non disdegnano armi e seduzione lanciano un messaggio chiaro alla donna moderna: grinta e tenacia sono la miscela giusta della donne vincente e, come già sosteneva Jean-Jacques Rousseau, “la violenza
della donna sta nel suo fascino”, che sicuramente non oscura il cervello.
SEI periodico 33 CINEMA
MUSICA Tra le note a cura di Pina Longobardi
"La terra ha musica per coloro che ascoltano" (W. Shakespeare)
OVER THE SOUND! Come si registra un disco? Cosa avviene al suono? Quale alchimia fonde musica e parole? Viaggi in compagnia di Nello, Giovanna e Eliana di Elios Registrazioni, oltre le barriere del suono.
Uno studio di registrazione è uno spazio progettato per l'acquisizione, mixaggio ed editing di suoni. Band musicali, artisti solisti, compositori, affidano la gestione di voce e suono ad una strumentazione analogicodigitale che, attraverso un tecnico del suono, li instrada e manipola al fine di realizzare una melodia o una canzone dai suoni puri e privi
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di elementi di disturbo.
Gli ambienti principali in cui si svolge il tutto sono essenzialmente due: la regia e la “live room”, una sala completamente insonorizzata, in cui viene prodotta la musica o la voce ed eliminando le riflessioni del suono all’interno di essa. Varco le soglie della Elios Registrazioni incuriosita e vengo accolta con calore da Nello, sua moglie Giovanna e la giovanissima Eliana che gestiscono lo studio in un’atmosfera cordiale e familiare.
La sala regia ha una grandissima workstation che “serve a raccogliere il suono analogico
prima che passi alla strumentazione digitale” mi spiega Nello.
Ci sono tre “live room” in cui è possibile registrare, nella più grande troneggia in tutto il suo splendore uno STEINWAY&SONS D-274 gran coda “il miglior pianoforte al mondo,
l’unico negli studi di registrazione del Sud Italia è presente proprio qui!”, lo osservo con
grande rispetto. Le sale di ripresa sono acusticamente isolate e curate, l’unico collegamento con l’esterno avviene attraverso i cavi che collegano i microfoni alla regia. Giovanna mi spiega entusiasta: “Abbiamo
voluto questa realtà in un territorio difficile, creato ambienti che rendessero l’acustica del suono al meglio, investito in attrezzature all’avanguardia, organizzato le sale di ripresa in modo che fossero adiacenti, per permettere a chi registra di poter lavorare al meglio, soprattutto per le registrazioni live . Abbiamo dato importanza agli spazi e ai dettagli, volevamo uno studio di registrazione deale per chi ha l’esigenza di realizzare lavori musicalmente eccellenti, tutto questo lo potevamo fare altrove ma è qui, nella nostra
terra, che volevamo creare una realtà significativa ed una alternativa valida.”.
Molti gli artisti artisti che hanno registrato negli studi Elios, per citarne alcuni, ricordiamo il duo Javier Girotto e Francesco Nastro con l’album “Passione”, l’autore napoletano Roberto Giordi con “Gli amanti di Magritte”, Bruno Bavota con “La casa sulla luna” e infine il giovane cantautore stabiese Salvatore Torregrossa con il suo primo disco “Sono stato, a volte, un barattolo”. Eliana, mi parla di progetti futuri: “stiamo
curando la produzione artistica di alcuni giovani talenti già presenti sulla scena nazionale. stiamo organizzando due masterclasses: pianoforte con il maestro Francesco Nastro e tecnico audio con Vincenzo Schiavo”.
Finisce la mia visita alla Elios Registrazioni, ora lo so, questo studio di registrazione si prende cura del suono ma va oltre, perché qui si...
si trasmettono emozioni. SEI periodico 35 MUSICA
LA SOFFITTA Appuntamento con... a cura di Nico Clemente
Ph. Nico Clemente Per vedere tutto il servizio fotografico sul tuo cellulare, utilizza il Qr Code qui di fianco
Estate…sei calda come il bacio che ho perduto… sei piena di un amore che è passato… che il cuore mio vorrebbe cancellare… intoniamo in bossa, io e la mia Lucille. Eccoli i fratelli Minetti, o meglio i gemelli Minetti, due ragazzoni, Alessandro e Rosario. Ci accomodiamo in soffitta e subito si comincia a scherzare e ridere, quell'aria di timidezza che mostravano alla porta scompare, anzi esce fuori una giocosità e goliardia che quasi spiazza. Pian piano che ci si conosce comincio anche a distinguerli, da gemelli diventano per me più individui singolari, adesso riconosco l'uno dall'altro non solo per l'abbigliamento e per la fisionomia leggermente diversi, ma per quel che sono dentro. La magia dei gemelli! C’è un sempre un filo conduttore che lega l’uno all’altro e in questo caso questo filo lega anche la loro vita artistica sin da
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piccoli, un padre chitarrista li ha avviati all'arte della la passione ha fatto tutto il resto. Nati col ritmo nelle vene, sono stati "bonghettari", se così si può dire, durante le messe liturgiche insieme ai propri genitori. Si sono da subito avviati allo studio della chitarra insieme al Maestro Mario Gongi ed all'età di 13, 14 anni già partecipavano a vari concerti all'estero. Poi la laurea a Terni con il massimo dei voti, tanto da esser menzionati nella rivista "Seicorde", successivamente si sono specializzati presso il conservatorio "F. Torrefranca" di Vibo Valentia. Si sono trovati a suonare anche a Montréal, man mano le “mensole della vita” si riempiono di tanti premi e arrivano pure le
partecipazioni a programmi televisivi nazionali. Alessandro e Rosario abbracciano le chitarre e comincia la magia di corde pizzicate, le note, il ritmo e loro sono un tutt’uno senza bisogno di accordi. Il sound che echeggia nella soffitta è jazz mischiato a bossa, sonorità brasiliane miscelate al new age, ritmo africano con melodiche scale. Mi fanno ascoltare un pò di brani tratti dai loro due lavori discografici. Dal primo escono fuori colonne sonore, si vestono già d'immagini, potrebbero completare cortometraggi e film. I brani del secondo cd, invece, hanno un'indole "club", mi fa subito pensare a quella musica suonata nei night americani, nei bui locali newyorchesi. Ti trascinano in vorticosi ritmi per cui non puoi far a meno di muovere una qualche parte del corpo. Sono fantastici, hanno una dimestichezza con le corde ed un affiatamento tale da riuscire ad alternarsi tra di loro con disinvoltura, prima uno
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tiene la ritmica e l'altro crea virtuose scale, poi viceversa. Ci provo anch'io a suonare, mi cimento con Alessandro e la cosa funziona, mi diverto con loro, la musica è sempre divertimento! Ciò che mi sorprende ancor di più, dopo aver ascoltato buona musica, è che i gemelli sono insegnanti della disciplina, è bello scoprire che dei così bravi musicisti mettono a la loro arte a disposizione di alunni di scuole medie. Si legge negli occhi la passione quando parlano di ciò che cercano di trasmettere loro, quando mi raccontano delle difficoltà che incontrano nell'insegnamento e nella scarsa considerazione dell'educazione musicale. Il disco ormai è incantato, purtroppo sovente ci si ripete, nella nostra realtà c'è poco spazio per l'arte musicale. La soffitta ritorna silenziosa, solo un raggio di sole la riempie e … Estate... Il sole che ogni giorno
ci scaldava… che splendidi tramonti dipingeva… adesso brucia solo con furor…
HI-TECH Console a cura di Luigi Langellotti - GAME WORLD Via Alcide de Gaspari, 48 - C/mare di Stabia
PS4, preparati a vedere il futuro La PlayStation 4 è la quarta console per videogiochi attualmente in produzione e prodotta da Sony Computer Entertainment, presentata da Andrew House al pubblico il 20 febbraio 2013 durante il Playstation Meeting tenutosi a Manhattan, New York.
Ora che PlayStation 4 è stata presentata (ma non mostrata) al mondo intero, ora che il sogno, per molti, è diventato quasi realtà, è il momento per tutti di riprendere un pò di fiato, raccogliere le idee e mettere assieme tutte le informazioni venute fuori nel corso di questi giorni concitati. Il PlayStation Meeting dello scorso 20 febbraio a New York – come tutti ormai sanno – è stato il palcoscenico in cui Andrew House ha svelato ufficialmente la sua nuova attesissima PS4. All'evento newyorkese l'azienda nipponica non si è soffermata più di tanto sulle caratteristiche hardware della nuova console, lasciando spazio a componenti molto più emozionali, come la (breve) presentazione del controller DualShock 4 e i video di alcuni produttori, che hanno deliziato i presenti con brevi estratti dei loro nuovi games (Killzone: Shadow Fall, Infamous: Second Son, Watch Dogs etc). A sorpresa, Sony ha annunciato che la nuova console includerà 8GB di RAM GDDR5 (gli stessi usati nelle schede video per PC ), un tocco di
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rifinitura apparentemente aggiunto all'hardware in extremis, per rendere PS4 la piattaforma da gioco più avanzata per la prossima generazione di console. Per quanto riguarda il resto, la lista delle specifiche annunciate ufficialmente è piuttosto esile in quanto a dettagli concreti. C'è la conferma di un Hard Disk incluso, ma nessun numero per quanto riguarda la capacità (che Sony potrà scegliere a piacimento, come fece con la PS3), e ci sono ovviamente la compatibilità con WiFi b/g/n, Bluetooth 2.1 e Gigabit LAN. INTRATTENIMENTO A 360° Cinque sono i capisaldi sui quali poggerà idealmente la nuova console di Sony: semplicità (di programmazione), immediatezza (nell'utilizzo di tutte le sue funzioni), social (per rimanere sempre in contatto col mondo), integrazione (di svariati elementi fra applicazioni, periferiche e altro), personalizzazione (dell'esperienza di entertainment).
Novità assoluta, il nuovo joypad DualShock 4 e la nuova Eye Toy. Il primo, ha subito modifiche sia dal punto di vista strutturale che tecnico. Abbiamo così gli stick analogici meglio distanziati tra loro, una diversa conformazione dei pulsanti dorsali e la presenza di un touchpad capacitivo sulla parte frontale (con speaker e microfono nelle vicinanze), nonché del tasto Share, che consentirà agli utenti di accedere velocemente alla condivisione di video, immagini e quant'altro correlato ai titoli a cui in quel momento si starà giocando, magari sui principali social network, in background senza interrompere la partita. Immaginate per esempio di realizzare un magnifico gol su calcio di punizione a FIFA o a PES e di volerlo far vedere ad amici e conoscenti, o di riuscire ad abbattere un boss particolarmente ostico in qualche nuovo capitolo di God of War: con questa funzione sarà possibile controllare gli ultimi minuti della sessione giocata, taggarli e pubblicarli in un apposito video su PlayStation Network o Facebook. Ecco un rapido riassunto delle specifiche PS4 ufficialmente divulgate da Sony. Al di là del sostanziale aumento di RAM e della rimozione delle risorse specifiche dedicate al computing, siamo molto vicini a quanto diffuso dai rumor degli ultimi mesi • Processore: Processore custom a chip singolo. La CPU è una x86-64 AMD " Jaguar", ad 8 core. La GPU è una scheda AMD Radeon di nuova generazione da 1.84 teraflop e con 18 Compute Units unificate. • Memoria: 8GB GDDR5 da 176GB/s di bandwidth. • Hard Disk: Interno • Drive ottico (read only): BD 6x CAV, DVD 8x CAV • I/O: Super-Speed USB 3.0, Aux (per PS4 Eye) • Connessioni: Ethernet (10BASE-T, 100BASETX, 1000BASE-T), IEEE 802.11 b/g/n, Bluetooth 2.1 (EDR) • AV Output: HDMI, AV out Analogico, uscita audio ottica
SEI periodico 39 HI-TECH
CULTURA Primo Piano a cura di Nicola Caroppo ph: Giovanni Somma www.giovannisomma.it
Villa Gabola, il polmone verde del rione San Marco Dal “Progetto Pompei” degli anni ‘80, all’essere ricettacolo di rifiuti: cronistoria dell’ennesima sconfitta della cultura stabiese. La mannaia del terremoto del 1980 si era abbattuta da pochi anni sul nostro territorio, si contavano i danni, le perdite, si facevano i conti con la ricostruzione che sarebbe avvenuta in una linea anche peggiore rispetto all’abusivismo del boom economico, erano gli anni dei fondi FIO (Fondi Investimento e Occupazione). Voi vi starete chiedendo cosa c’entri tutto questo con Villa Gabola. Ebbene il Progetto Pompei era figlio dei fondi FIO e aveva previsto, per Castellammare il consolidamento del pendio di Varano e delle Ville d’Otium del pianoro sovrastante e, tra le altre cose, l’apertura di un museo archeologico proprio nella centralissima e ben servita Villa Gabola. Eccone uno stralcio:
“La Soprintendenza dispone al momento di un solo museo. Da contatti con il comune di Castellammare si è arrivati sembra alla SEI periodico 40
concessione alla soprintendenza di un edificio, al momento idoneo e sufficiente, la Villa Gabola nel quartiere San Marco (…) sembra pertanto che Stabia sia la prima delle città vesuviane a disporre di un contenitore museale adeguato per i suoi molti e preziosi reperti (da AAVV Progetto Pompei-Primo Stralcio un bilancio, Napoli 1987)”
C’era lungimiranza, bisogna ammetterlo, in quelle idee. Seguire le orme di Libero D’Orsi in una città che ha sempre rifiutato la propria memoria, non è da tutti. La follia sana di voler aprire un museo di Stabiae in un complesso di prim’ordine, quale Villa Gabola, a due passi dalla passeggiata archeologica e nello stesso tempo nel cuore della città, immerso in un magnifico giardino verde sistemato all’inglese e ricco di essenze arboree, appare oggi piuttosto come un’ostinata ed ingenua convinzione. Nel corso dell’Ottocento, Villa Gabola era una
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pensione di lusso menzionata anche in guide di prestigio, come ricorda lo storico Giuseppe Plaitano de “Il Libero Ricercatore”, i primi proprietari erano i Baker a cui poi si avvicendarono i Gabola che forse dovettero ristrutturare l’edificio nella veste attuale in cui è difficile rintracciare con certezza motivi architettonici ottocenteschi. Chiamata anche “Cabola”, la villa ospitò una scuola media almeno fino agli anni ’70. Si chiamò dapprima Stabiae poi, nel 1962, fu intitolata a Mons. Francesco Di Capua, con una succursale a Via Gesù che poi divenne sede autonoma. Oggi la struttura è in pessime condizioni e pericolante. Ha uno schema architettonico essenziale formato da una scatola cubica rivestita da mattoni di cotto lasciati a vista e scandita da fasce bianche in travertino che racchiudono all’interno le aperture rettangolari delle finestre. Il pianterreno presenta quattro finestroni coronati arcate a tutto sesto e un ingresso centrale, di gusto classicheggiante. La bicromia bianco-rosso e anche la scelta dei materiali rimanderebbe ad un edificio di gusto razionalista, forse frutto di un ammodernamento effettuato sulle precedenti strutture. Il parco, oggi spessissimo chiuso e quindi poco SEI periodico 41 CULTURA
fruibile, è servito da moderni accessi per disabili. La storia recente dell’intero complesso è dunque da inquadrarsi nel totale abbandono e nella negligenza delle istituzioni. Oggi vi lavora un solo custode e il catenaccio al cancello è il segno più evidente che i cittadini sono da troppo tempo privati di qualcosa che in realtà spetterebbe loro di diritto. Un recente editoriale pubblicato sul quotidiano “Il Mattino” del 19 gennaio 2013, a cura di Titti Esposito, dà giusto risalto al meritorio appello promosso da “Il Libero Ricercatore” sul web in favore di Villa Gabola e ricorda che i fondi destinati nel 2007 alla riqualificazione del complesso architettonico e del suo parco siano stati destinati al restauro della Reggia di Quisisana che a sua volta avrebbe dovuto ospitare il museo dell’archeologia stabiese.
A questo punto non resta che delineare il solito quadro preoccupante della cultura a Castellammare, da troppo tempo soffocata nell’inerzia delle istituzioni e mortificata dai cosiddetti restauri che per non individuare mai a monte una giusta destinazione d’uso degli immobili non fanno altro che seminare sul territorio contenitori vuoti, ingestibili e privi di vita.
CASH I nostri soldi fonte: www.6sicuro.it
Rc auto: polizze meno care con il Decreto Sviluppo Bis Svolta nel mondo delle assicurazioni. O almeno è quello che sperano milioni di italiani. Dal 1° maggio tutte le compagnie sono obbligate a proporre contratti base per gli assicurati. Ogni anno che passa il rinnovo della polizza pesa sempre di più sulle tasche degli italiani, che in alcuni casi si lasciano abbindolare da qualche imbonitore. A frenare questa corsa folle al rialzo del costo polizze assicurative ci pensa il Governo, almeno si spera, con le disposizioni presenti all’interno del Decreto Sviluppo bis (detto anche “Decreto Crescita 2.0”) varato lo scorso 4 ottobre dal Consiglio dei Ministri. L’approvazione del decreto è volta a tutelare il consumatore finale, sia attraverso norme che regolamentino il costo effettivo delle polizze che tramite strutture per prevenire eventuali frodi o
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truffe. Ma quali sono i “miglioramenti” previsti dal Decreto Sviluppo bis? Abolizione del rinnovo tacito della polizza Il contratto assicurativo, sottoscritto tra cliente e agenzia assicurativa, potrà avere durata massima di un anno. Alla scadenza non sarà più previsto il rinnovo automatico, ma sarà necessario nuovamente il consenso esplicito dell’assicurato. Quindi tutte le clausole che rimandano al tacito rinnovo contenute nel contratto verranno abolite, questo implica che allo scadere l’assicurato potrà ridiscutere la polizza assicurativa e cambiare
compagnia in caso lo voglia. La norma sarà valida a partire dal 1 gennaio 2013, ma per le polizza sottoscritte precedentemente le agenzie assicurative dovranno comunicare agli assicurati la perdita di valore delle clausole riguardati il tacito rinnovo. Contratto base – Il decreto prevede che ogni compagnia assicurata proponga una contratto base di assicurazione della responsabilità civile auto, con l’auspicio di un ribasso dei costi. La compagnia, per trasparenza del rapporto che si verrà a creare con l’assicurato, avrà l’obbligo di rendere noto il costo complessivo del contratto base e al tempo stesso tutti i costi accessori delle clausole che il cliente potrà scegliere. Digitalizzazione e Invass – Anche per le compagnie assicurative è arrivata l’ora della digitalizzazione, sia per abbattere i costi di gestione che per rendere tutto più trasparente. Le compagnie dovranno creare portali web, accessibili dai clienti trami identificazione e rispettando la legge sulla privacy, da quali si potrà comprende la valida della polizza, i termini contrattuali, regolarità dei pagamenti, i premi assicurativi, etc. L’istituto ISVAP varrà sostituito dal nuovo IVASS che, attraverso tecnologie informatiche e digitalizzazione dei database, sarà chiamata a garantire la regolarità della gestione dei sinistri stradali per evitare truffe sia per l’assicurato che per l’assicuratore. Si digitalizzeranno tutti i dati riguardati gli attestati di rischio, i sinistri, l’anagrafe dei testimoni e delle vittime, che verranno collegati con i dati del PRA, dell’anagrafe nazionale, Consap e i dati sugli incidenti sul territorio nazionale. Connessioni tra intermediari – Sarà legittimato la collaborazione reciproca tra gli intermediari nello svolgimento delle loro attività, ovvero le imprese assicurati e bancarie potranno collaborare per offrire una polizza sempre più vantaggiosa al cliente. L’obiettivo è quello di incrementare la concorrenza tra le assicurazione, che per garantirsi la sottoscrizione delle polizze saranno costrette ad abbassare i prezzi delle stesse. Questo è quello che il decreto dovrebbe apportare, sulla carta. Ci toccherà testare la realtà per comprendere se noi consumatori, finalmente, potremo godere di qualche agevolazione.
SEI periodico 43 CASH
CUCINA CON... Gusto
La cucina napoletana risale al periodo greco–romano. La colatura d’alici di Cetara, ad esempio, utilizzata per il suo gusto agrodolce da Marco Gavio Apicio, chef nelle cucine imperiali di Augusto, arriva fino ai nostri giorni. Questo mese per voi la ricetta della BETTOLA DEL GUSTO.
Ingredienti per 4 persone • 4/5 Patate di Avezzano • Cipolla q.b. • Olio q.b. • Acqua q.b. • Sale q.b. • Prezzemolo tritato q.b.
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• 200ml di latte • 400g di mezzi paccheri di Gragnano • Broccoletti (un paio) • 400g di baccalà dissalato • Aglio q.b. • 2 cucchiaini di colatura di alici
Difficolta': Facile Cottura: In Casseruola Tempo preparazione e cottura: 40 min ca.
Procedimento Crema:
Far soffriggere in una padella cipolla e olio, facendo attenzione a non farla bruciare. Sbucciare le patate, tagliarle a cubetti e aggiungerle nel soffritto. Aggiungere latte e acqua fino a coprire il tutto e far cuocere sufficientemente. Ultimata la cottura aggiungere un cucchiaino di colatura d’acciughe, frullare con un minipimer di quelli ad immersione fino ad ottenere una crema.
Procedimento Pasta:
Cuocere i mezzi paccheri in abbondante acqua salata, rispettando i tempi di cottura indicati. In un’altra padella, soffriggere leggermente aglio, olio e broccoletti (già sbollentati in precedenza) salate leggermente e portate a cottura. Aggiungere il baccalà e un pò d'acqua di cottura della pasta e lasciar cuocere. Cotta la pasta, aggiungere broccoletti e baccalà preparati in precedenza. Aggiungere poi due cucchiaini di crema di patate e mantecare il tutto delicatamente.
Servizio:
Stendere in un piatto la crema di patate, aggiungendo due cucchiaini di colatura di alici. Adagiarvi sopra la pasta condita e spolverare con prezzemolo tritato.
VINO CONSGLIATO: la presenza del baccalà, un ingrediente tipico della cucina campana vuole un bianco deciso, si consiglia per tanto di accompagnare la ricetta con un Coda di Volpe DOC, dell’Irpinia, vendemmia 2009 servito a temperatura 10°C.
SEI periodico 45 CUCINA CON
LO SAI CHE? in...onda a cura di Nico Clemente
Radio free, passione sul filo della musica Accade che una mattina sei lì, davanti ad un grosso cancello in ferro, in un vicoletto adiacente il centro della città, davanti allo studio radiofonico Caputo, una radio e il suo mondo, un piccolo viaggio che mi ha cambiata dentro. Un microfono, una postazione, le cuffie, voci e suoni che s’infilano tra la gente, nelle case, tra il ciabattare frenetico di massaie e i giochi chiassosi dei bimbi, nei caffè fra, tazze calde e monete sonanti, nei garage, tra sgommate improvvise e indicazioni sguaiate dei parcheggiatori. Corrado di Martino, lo speaker che ho di fronte non è più un giovanotto, lo spirito fresco e gioviale si accompagna all’abilità con cui conduce il programma.Qui tutti sanno che per lui fare radio è una cosa seria. Si vede da come misura le pause, da come si concentra e dà il via al tecnico quando è ora di entrare sul pezzo e dire la sua. Insieme a Pio Negri, il tecnico del suono, alias “Mago Merlino”, sono due radiofili incalliti che da anni vanno in onda con qualcosa da dire e tra un bel pezzo musicale da far ascoltare e canovacci di interventi spassosi si divertono per divertire. Radio Free è una web radio con una lunga storia da raccontare:in principio era Radio Tirreno Sud, era il 1976 e Corrado Di Martino conduceva una trasmissione da lui ideata e
SEI periodico 47
interamente scritta, Radio Rimorchio, tentativo ironicamente patetico di catturare l’attenzione di qualche avvenente giovane donna all’ascolto e, successivamente conduce “Onda su onda”, programma di satira di costume. Qualche anno dopo, a Radio Antenna Faito, un gruppo di giovani attori comici s’inventa una trasmissione che avrà inaspettato seguito “L’altra rete” che nel 1980 sarà portata da Corrado di Martino a Radio Tirreno Sud e diventerà un programma di sketch esilaranti, battute scoppiettanti, situation comedy dall’ironia sagace e sottile che ricorda un pò la coppia radiofonica Arbore-Boncompagni. I frizzi e i lazzi, però, s’interrompono per cause di forza maggiore: le tv private fagocitano le piccole realtà locali, Corrado di Martino si allontana per motivi di lavoro e le luci dei riflettori finiscono per spegnersi. Ma dentro quegli eterni ragazzi il fuoco della “Radio Mania” arde ancora e nel dicembre 2010 il gruppo si ricompone, questa volta su una web radio. Riprende vita l’Altra Rete con l’ausilio di personaggi d’eccezione: Gaetano Amato, Edvige Forino, Giovanna Piedipalumbo, Giovanna Guida, Rita Barretta, Colomba Trombetta, Mimmo Montagnaro, Nicola Rocco, Paola e Flaviano, Giosué Zurlo e Mimmo Longobardi. Nasce così Radio Free: la passione per la musica tra onde e web.
PASSATEMPO Relax
Relax
Sudoku
COME SI GIOCA A SUDOKU: Le regole sono molto semplici: alcune caselle sono già fissate, le altre vanno riempite con numeri dall'1 al 9 la tavola è suddivisa in 9 quadranti di 3x3 caselle su ogni quadrante devono essere messi tutti e 9 i numeri, senza ripetizioni inoltre, ogni riga orizzontale e ogni riga verticale dell'intera tavola non deve contenere ripetizioni di numeri.
5 3
3 5 2 4 6
5 1 7 3
9 1 8
2 9 6
4 2 7
3 8 7
6
9 5
8 2 6 9 1 2 8 4 7 4 8 6 5 8 7 8 6 1 3 4 3 8 6 2 6 4 2 7
l
‘
Verbis (11, 5, 4, 1, 3) 1
2
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ro
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Definizioni: 1. Faceva coppia con Gian. 2. Cittadina della provincia di Rieti che ha dato il nome a un modo di cucinare la pasta. 3. Il Massimo dei DS.
Sudokino
Sudoku 9x9? Se non avete tempo a disposizione, risolvete un Sudokino! La griglia è ridotta alla dimensione di 4x4 e i numeri utilizzati sono solo dall'uno al quattro. Buon Divertimento
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3 2
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Sillabario
COME SI GIOCA: Con le sillabe date formare dieci parole rispondenti alle definizioni di seguito elencate. A gioco risolto nella colonna centrale si leggerà il cognome di uno scultore, pittore, architetto e poeta italiano. 1
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SILLABE: AL - AT - AU - BA - BA - BAR - CA - CE - CO - COR DON - DRO - FA - LIE - MA - NA - NE - NE - NO - NU O - PA - RA - RA - ROC - STI - TÀ - TO - TRI - TUN - VO DEFINIZIONI:
1. L’attrice De Rossi 2. La stagione della vendemmia. 3. Luisa Veronica Ciccone in arte. 4. Tradito dal coniuge. 5. Re dell’antico Egitto. 6. Dominatore assoluto. 7. Può essere drammatica. 8. Lo stile del Bernini. 9. Astensione da ogni attività sessuale. 10. Un apprendista ...in classe. SOLUZIONE: .......................................................................................................................................................................................
SEI periodico 49 PASSATEMPO
OROSCOPO Lo dicono i segni
LO ZODIACO MARZO Ariete
(21 Marzo - 20 Aprile)
Ti aspetta un mese vivace, colmo di sorprese, di scelte, di discussioni, di allegria e gioia, ma anche di nervosismo e rabbia. Non affrettarti a tirare le conclusioni e non essere pessimista. Rifletti a lungo sulle scelte da intraprendere, e non agire mai impulsivamente.
Toro
(21 Aprile - 20 Maggio)
Con Mercurio nel segno dei Pesci per tutto il mese, potresti vivere momenti piacevoli con la tua famiglia, gli amici, mostrarti socievole e risolvere vecchi conflitti. Se hai voglia di movida, di divertimento, di viaggiare, questo periodo potrebbe essere molto favorevole. Sarai vivace, brillante e pimpante: beh, è arrivata la Primavera!
Gemelli
(21 Maggio - 21 Giugno)
Il mese inizia con qualche perplessità, o addirittura con aperte tensioni in famiglia o con un conoscente. Sei irritato e irritabile evita di affrontare con eccessiva irruenza eventuali discorsi nella prima parte del mese, perché con il passare dei giorni e la conclusione di marzo vedrai che molte situazioni andranno a posto da sole. Muoviti con prudenza e non prendere decisioni frettolose:.
Cancro
(22 Giugno - 22 Luglio)
Questioni importanti in cantiere? il cielo di marzo sarà favorevole a tutto tondo ma con l’arrivo della Primavera, tensioni e nervosismi possono spingerti fuori strada. Il mese inizia con allegria, serenità, divertimento, piacevoli novità, tutto bene, anzi, alla grande, fino quasi alla fine di marzo, quando dovrai affrontare qualche momento di irritazione.
Leone
(23 Luglio - 23 Agosto)
Un mese piuttosto vivace, soprattutto nelle seconda parte, quando numerosi pianeti inizieranno a traslocare dai Pesci nell’Ariete. Anche i problemi, se c’erano, inizieranno ad affievolirsi, l’allegria prenderà il posto della malinconia che aveva offuscato i mesi precedenti. È primavera e insieme alla natura si risveglierà la tua voglia di fare e di godere la vita con familiari e amici.
Vergine
(24 Agosto - 23 Settembre)
Mese piuttosto movimentato. Sei nervoso, irritabile, forse per una questione familiare che ormai si trascina da troppo tempo o per un’incomprensione sorta con amici. Mercurio in Pesci per tutto il mese segnala equivoci, tensioni, disaccordi. In arrivo una buona notizia
SEI periodico 50
Bilancia
(24 Settembre - 23 Ottobre)
Marzo inizia bene, tra mille promesse e il desiderio di fare un viaggio, concederti uno sfizio, regalarti più divertimento. Prima parte del mese scorrevole e simpatica. I rapporti interpersonali, famiglia e amici, saranno privi di tensione. Sii prudente ed evita ogni gesto, parola o scelta dettati dall’impulsività.
Scorpione
(24 Ottobre - 22 Novembre)
Momenti piacevoli con la tua famiglia e gli amici, sarai socievole e, se ci sono tensioni o litigi in atto, potrai perfino risolvere vecchi conflitti. Il momento sarà eccellente per programmare un viaggio, regalarti una vacanza, aumentare il numero dei tuoi amici e divertirti come preferisci. La Primavera quest’anno sarà la tua grande alleata!
Sagittario
(23 Novembre - 21 Dicembre)
Inizio mese con qualche incertezza, forse ci sono tensioni in famiglia o con un conoscente. Mercurio nel segno dei Pesci per tutto marzo, non favorisce la comunicazione e potrebbe creare equivoci, ritardi e disguidi. Se fai parte della categoria dei Sagittario ingenui, potrebbe sfuggirti anche qualche gaffe di quelle madornali: occhio a quello che dici!
Capricorno (22 Dicembre - 20 Gennaio)
Tripudio di pianeti favorevoli. Venere, Marte, Sole e Mercurio sono tuoi alleati. Mercurio rimarrà in Pesci per tutto il mese, mettendo a tua disposizione comunicativa, voglia di socializzare, senso dell’umorismo e vivacità. Con gli amici e in famiglia sarai a tuo agio, pronto al divertimento e allo scherzo, o, comunque, più aperto del tuo solito.
Acquario
(21 Gennaio - 21 Febbraio)
Marzo dinamico, soprattutto nella seconda parte, quando numerosi pianeti inizieranno a passare dai Pesci nell’Ariete. Lasciati quindi alle spalle dubbi, perplessità, eventuali tensioni, perché con il passare dei giorni sentirai che il vento gira a tuo favore. Periodo favorevole per la vita familiare, per organizzare una partenza sprint, per capire te stesso e per ottenere quello che davvero vuoi raggiungere!
Pesci
(22 Febbraio - 20 Marzo)
Sarai il protagonista di un periodo davvero divertente e piacevole! Ti aspetta armonia in famiglia, con gli amici, vita sociale intensa e probabilmente anche la possibilità di fare un bel viaggio, oppure di conoscere un gruppo nuovo e interessante. Giornate movimentate insomma, che ti faranno sentire vivo e gratificato. La ruota sta per girare, a tuo favore!