INDICE Contents
Novembre 2012 cover_06 attualità_08
attualità_10 zoom_12
primo piano_14 cultura_18 sociale_20 benessere_23 hi tech_27 book_29 eventi_31
movie_32 music_34 cucina con_37 cucina con_38 cash_40 lo sai che_43 libero ricercatore_44
eros_46 passatempo_48 oroscopo_50
"Cantare è d'amore tour" intervista con AMEDEO MINGHI. Sul numero di dicembre tour, progetti e sogni raccontati per voi.
SEI periodico 03
FUORI dal CORO Editoriale periodico
TM
Mensile a Diffusione Gratuita ANNO 2 • N. 18 - NOVEMBRE 2012 Aut. Tribunale di Torre Annunziata Num. Reg. 952/2011 Num. Reg. Stampa 11 Del 03/11/2011 Free Magazine Chiuso in Tipografia il 29/10/2011 Stampato da Fenice Print DIRETTORE RESPONSABILE
Carmine Cascone
CAPOREDATTORE
Pina Longobardi EDITORE
Sei Agenzia s.a.s. PROGETTO GRAFICO
Tripoli Esposito Giancarlo Corbo
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a cura di Carmine Cascone
Mia nonna e la... comunicazione virtuale E’ stato come un colpo di fulmine o meglio “un fulmine a ciel sereno” quando mia nonna ultraottantenne ha deciso di mettersi on line, usando uno dei social network più in voga del momento: Facebook. Pensare che col computer aveva lo stesso rapporto che una donna della sua età può avere con un rasoio elettrico, distante anni luce dalla sua concezione di femminilità intrisa della pudicizia appartenente al secolo scorso. Tuttavia la macchina infernale, lo “scostumato”, come lo definiva lei, (quasi come se il computer avesse vita propria) un giorno la conquistò. Da allora mia nonna è on line; chatta, invia messaggi, s’arrabbia se la connessione è lenta, intende scrivere alle compagnie telefoniche per avere qualche agevolazione vista l’età. La nonnina ha fatto un balzo in avanti pauroso, è riuscita a soppiantare il telefonino e ora è perennemente connessa al wi-fi di casa, con nuove amiche di quasi mezzo secolo più giovani di lei. La vera potenza della tecnologia è far incontrare generazioni che altrimenti non avrebbero mai interagito se non a qualche funerale o dal medico, discutendo di cose stantie, trite e ritrite, infarcite di esclamazioni tipo: “ai tempi nostri, si faceva così”. Molte persone anziane si tengono ancora alla larga da internet e dai computer in generale ma sono sempre di più gli anziani che si avvicinano alla rete. La terza età è on line ed è rappresentata in maggior parte dalle donne. Dagli ultimi dati ISTAT la presenza degli anziani sul web si è attestata al 13,8%, con incrementi costanti. Ritornando a mia nonna la sua specialità in questo momento è scambiarsi ricette di cucina con una sua amica di Mantova e, con un certo campanilismo, ci mette anche un poco di sfottò con la sua amica del nord, mi ha persino chiesto di insegnarle come si caricano le immagini perché vuole fare le foto ai piatti e postare la sua amica per farle vedere che le pietanze nostrane sono “particolarmente belle e piene di sole” (sue testuali parole). La nonna si è iscritta a diversi gruppi di discussione e interviene attivamente. L’ultima discussione a cui ha preso parte è stata la nomina di Monti a Presidente del Consiglio. E’ entrata a gamba tesa su chi era a favore e chi era contrario, definendo il professore un uomo giusto, capace, competente ma nel posto e nel momento sbagliato. Questa è mia nonna con lo strumento di distrazione di massa più popolare del momento ai suoi comandi. Lei vive felice, indipendente, contatta il mondo intero e noi tutti in famiglia siamo più contenti vedendola viva e vegeta o come si diceva un tempo: arzilla.
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COVER L’intervista a cura di Pina Longobardi
Il 2012 è stato un anno di grandi riscontri per lui, “Targa Tenco 2012” e “Premio Lunezia Etno-Music 2012” con l'album “Black Tarantella” un disco cosmopolita: 13 brani di cui 11 duetti con grandi artisti come Pino Daniele, Raiz, Francesco Guccini, Franco Battiato, David Crosby e altri. Per i lettori di Sei periodico, il cantautore e e polistrumentista partenopeo Enzo Avitabile. Enzo Avitabile “un musicista nel mondo” che mescola e fonde culture musicali diverse come si arriva a tali alchimie artistiche? Studio e determinazione! Oltre a suonare il sassofono mi sono diplomato nella disciplina del flauto. Questo mi ha dato la possibilità di collaborare con i migliori artisti internazionali di pop e rock come Tina Turner, James Browne e tanti altri grandi. Pur non lasciandomi “commercializzare” dallo star stystem,
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ho sempre amato giocare con suoni e ritmi etnico popolari per rielaborarli per batteria e sequenze ritmiche, creando quell’originalità che mi facesse emergere. Hai cantato in duetto con Pino Daniele“Ancora tiempo”. C’è ancora tempo per un futuro migliore per Napoli? Io e Pino siamo grandi amici, è bello duettare con un lui. Questa canzone è un mantra di speranza non
retorico. Si, credo che c’è ancora tempo per i napoletani. Nel 1994, dopo l’uscita di “Easy” la EMI ti affibbia l’etichetta di “artista ingestibile”, quanto contano le case discografiche nel successo di un artista? La Emi mi ha definito così poiché non amo intrusioni dalle case discografiche nel mio percorso musicale. Grazie ad Andrea Aragosa, che ha vissuto profondamente la mia musica ho trovato il giusto sodalizio nella gestione della mia discografia. In “BLACK TARANTELLA” hai duettato con tantissimi artisti tra cui David Crosby in una delle canzoni vertice del tuo album “E 'a Maronna accumparett' in Africa”. L’ennesimo grido dell’Africa affidato alla Madonna? Si, l’apparazione della Vergine ci fa sperare in un sogno che mette fine alle sofferenze dell’Africa guerra, fame e schiavitù. Che c’entra Enzo Avitabile con Jonathan Demme, il regista premio oscar del “Il silenzio degli innocenti? Io e Jonathan ci siamo incrociati per caso. Una sera in auto mentre rientrava a casa ascoltò il programma “New Music From Naples”, stavano dando una mia canzone che lo lasciò ipnotizzato e da quel momento studiò tutto su di me. Era il 2010 e per partecipare come ospite d’onore al Festival di Napoli Jonathan pose come condizione il volermi conoscere. Fu l’inizio di un percorso che ci portò a realizzare “Enzo Avitabile Music Life”, un documentario film presentato quest’anno nella Selezione Ufficiale Fuori Concorso della 69a Mostra del Cinema di Venezia con grande consenso della giuria e del pubblico. Alla chiusura dell’Edizione del XIV Festival del Cinema di Napoli, il film è stato premiato dal Sindaco De Magistris, con tanto di “standing ovation” dalla platea, un momento indimenticabile! Viaggiatore scapigliato con una valigia piena di strumenti e suoni. Qual è il porto sicuro in cui ritorni e ti ricarichi dopo ogni tuo viaggio? Nel quartiere Marianella, la terra di Sant’Alfonso, quando sto a casa ritrovo me stesso Enzo Avitabile e i Bottari di Portico, cosa accomuna i ritmi contemporanei con i suoni delle botti e cosa succede poi? Solo chi viene ad ascoltare un mio concerto con i Bottari potrà percepire la magia che la fusione di
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questi suoni può dare. Bisogna giocare con i ritmi, con le scale musicali, con le note. Ho voluto mettere in relazione le tradizioni contadine della Campania e il suono antico delle Botti e dei Bottari di Portico. Anticamente i contadini vivevano a stretto contatto con la natura ed i suoi ritmi, dialogavano con le stagioni e vi costruivano intorno riti e tradizioni. Ho usato botti, tini e falci come strumenti di percussione, ricavandone ritmi che richiamassero gli antichi riti propiziatori che i contadini attuavano per ottenere un raccolto rigoglioso, fondendoli ai suoni e agli stili musicali contemporanei accompagnati a testi che narrano di disagi sociali, sofferenza, antiche tradizioni e riti. Enzo ci fai un saluto speciale in napoletano ai lettori di SEI PERIODICO. Vorrei salutare tutti con una frase: ...Chi nun
cunosce o’ scuro nun’ po’ capì a luce, nisciuno cunosce a n’at’, ognuno è sulo”
ATTUALITÀ La notizia a cura di Valentina Di Nola
Bambino conteso del padovano guardato con il grandangolo. Il caso del bimbo padovano contesoo, gli psicologi: «La Pas mette a rischio l'evoluzione del piccolo» Questa storia è entrata nel nostro quotidiano con violenza. Giocoforza ci siamo dovuti confrontare con scene che mai avremmo voluto vedere, fare i conti con le voci concitate e le urla di un bambino, abbiamo ascoltato spiegazioni irrazionali e convenire che in questa faccenda c’è stata l’assoluta inadeguatezza degli organi competenti. La storia è simile a quella di molte altre:
due coniugi, che decidono di separarsi, discussioni, accordi per ritrovare un nuovo equilibrio così da permettere una sana formazione dei propri figli.
Poi una giornata storta al lavoro, un capriccio in più del bimbo ed il rancore accumulato in uno dei
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due genitori fa precipitare il tutto; nasce così la sfida tra i due genitori a chi il figlio vuole più bene, con chi sta meglio, ma nessuno ascolta veramente le sue necessità , i suoi desideri. Ciò può portare all’estremo atto rappresentato nel video del bimbo Leonardo, prelevato con forza dalla sua aula a Cittadella, Padova, durante l’orario scolastico, dal padre, gli assistenti sociali, e alcuni poliziotti guidati da un CTU (consulente tecnico d'ufficio). Lo choc propagato in tutta l’opinione pubblica è stato dato dalla richiesta di aiuto del piccolo, totalmente ignorata, dal modo violento utilizzato, trascinarlo per strada, per ottenere cosa, inserirlo in una casa famiglia lontano dai suoi affetti, dai
suoi punti di riferimento, dalla sua routine quotidiana, perché il CTU ritiene sia affetto da PAS (Sindrome da Alienazione Genitoriale). La PAS è una delle più gravi patologie da separazione, Gardner sosteneva che i danni provocati dalla sindrome diminuivano drasticamente se veniva sanzionato il comportamento del genitore “scorretto”, si tratta di disturbi fittizi, di stati psicologici "particolari", di atteggiamenti, di rappresentazioni che non possono trovare una base scientifica ma che possono presentarsi nell’osservazione quotidiana, però la mancanza di supporto scientifico è stata avallata dall’assenza nell’ultima edizione del DSM, un documento descrittivo delle patologie psichiche stipulato da un gruppo di psichiatri a livello mondiale, non si ritrovano le cause e gli apporti terapeutici sono solo indicativi in senso generale. Tale manuale deve essere inteso come una guida per tutta la comunità psichiatrica e per gli operatori del settore, nel loro agire, per creare ordine, un modo comune di valutare e considerare le persone, soprattutto nelle situazioni critiche come quella del padovano. La presenza o meno della PAS nel DSM non vuol dire che non esiste, se diagnosticata in tempo non prevede l’uso di una terapia farmacologica abbinata a quella psicologica ma semplicemente di un sistema di regole condivise che punisce i comportamenti scorretti, a cui anche il bambino può fare riferimento per la costruzione del proprio se. La questione nata dal brutale evento di Leonardo ha fatto emergere, che essere troppo rigidi nel seguire la burocrazia italiana, in nome del bene del minore, non è sempre positivo, pertanto si necessita una formazione degli assistenti sociali, CTU ed altri, più adeguata ad affrontare le situazioni , reinterpretando le regole senza giungere a nessun estremo di lassismo o rigidità. Inoltre se da un lato la madre del bambino sostiene che suo figlio non voleva stare con il padre, che gli incontri erano protetti, dall’altro il padre sostiene che la madre abbia violato gli accordi, in tutto questo chi sta subendo è lui, un bambino di dieci anni la cui unica preoccupazione dovrebbe essere con chi giocare e non con chi crescere
Nasciamo e si accendono su di noi speranze e ipoteche. Segregati nello spazio delle illusioni genitoriali può capitare che il figlio si ritrovi ostaggio delle loro guerre.
Dovremmo ricordarci che un bimbo non è una proprietà ma un’identità che va cresciuta indipendentemente dalle nostre frustrazioni e dai nostri bisogni. SEI periodico 09 ATTUALITÀ
ATTUALITÀ Campo... Minato a cura di Mina Giuliano
Pensione? Un lusso per soli privilegiati. Il “caso Minetti” e tutta la massa degli inetti! Gli antichi tramandano che il lavoro nobilita l’uomo e che lo rende libero!
Che possa nobilitarlo siamo d’accordo perché, in qualche modo, impegnarsi in una lecita attività, significa essere portatori di esperienza e maturare una propria idea del mondo, senza lasciarsi trascinare dalla massa, che tende miseramente e sterilmente ad uniformare pensieri a pseudo modelli generali di riferimento. Sulla concezione che lo possa rendere libero oggi, invece, si potrebbe dissentire o almeno esprimere forti riserve, specialmente se usiamo il termine “libero” nella sua accezione di “indipendente”! Certo, in gran parte del mondo, le cose si sono evolute rispetto ad un passato di rivoluzioni contro tiranni e rivolte contro proprietari terrieri senza scrupoli ma… domandiamoci se, allo
stato attuale, non ci troviamo, ugualmente, ad essere vittime di forme di schiavitù! Oggi siamo schiavi del denaro in una duplice SEI periodico 10
maniera: chi ha già tante ricchezze, ne pretende spasmodicamente altre; chi dispone di poco o nulla, cerca, in tutti i modi, di procurarsi ciò che gli manca o almeno di seminare e sperare in un florido raccolto, per compensare lo sforzo addotto!
In questo caso, ogni lavoratore che possa definirsi tale si impegna a modo suo, perché, fin da bambini ci viene insegnato che “per fare un albero ci vuole un fiore!”. Il punto è che, nella società di oggi, quel “verde melograno da’ bei vermigli fior” viene bruscamente potato, prima di aver il tempo di germogliare! Il frutto atteso dello sforzo profuso viene a caratterizzarsi come “utopia”, soprattutto per quelli che non hanno nessun “Santo in… Parlamento”! Oggi o ti chiami “MINETTI” o potrai far parte solamente della classe degli Sveviani inetti! O sei come lei, imbellettata, furba e precoce o alla voce “pensione” puoi mettere una bella
croce!
Il modello da imitare è servito, l’esempio è palese: o diventi come lei o ne fai le spese! Se ti va bene, da solo, ti paghi i contributi; se ti va male non avrai nemmeno un centesimo per campare! La “mission” di molte aziende e società attuali è fin troppo chiara, anche a livello contrattuale:
“ti pago lo stipendio ma ai contributi ci pensi tu! Se non ti stanno bene queste condizioni, avanti il prossimo”!
Per non parlare di chi, invece, tramite ricatti, si arricchisce alle tue spalle e, per anni, ti vieta ciò che ti spetterebbe di diritto! Questo accade perché, nel mondo attuale, trionfa o lo stereotipo da bancarella o quello da passerella! Vai avanti solo in due casi: se ti rendi ridicolo, con cilindro e ventricolo, o se ti mostri bella e fiera, magari con l’abito della Verghiana Capinera! Ecco apparire, dunque, la “Nicole Nazionale”, ventisettenne “enfant prodige della politica italiana”, con in tasca il lauto compenso statale. Potrà vivere “ricca come un’asina” (Marino docet!) senza preoccuparsi del futuro e coltivando, con serenità, anche il sogno di un nascituro! Potrebbe ricalcare le orme di quella sua nota conoscenza: la “Rubacuori”, altra mitica eroina che ha fatto furori! Nessuna incertezza nemmeno sul futuro tutore… da “papi” a “Padrino”, ci passa solo uno scalino! Dunque… sogni sereni per la sexy igienista dentale, ex consigliera del PDL regionale, dopo aver maturato (e in che modo!) i requisiti per la pensione di 1.300 euro mensili, in barba a quegli italiani che si spaccano la schiena per assicurarsi un avvenire! Che tristezza constatare che, in Italia, valga più una “gavetta” da ex valletta di “Scorie” ed ex “Hit Model” di “Colorado” rispetto ad una vita impegnata in un lavoro onesto, con al seguito un bagaglio di conoscenze e competenze utile e professionalizzante! E così ci troviamo a pagare una completa dilettante che della politica conosce solo le mutande! Per l’ennesima volta il nostro misero popolino, assisterà inerme al consumarsi dell’ennesimo spettacolo da teatrino, dove trionfano gli squallidi opportunismi, i capricci delle barbie e le diatribe tra pagliacci! Portiamo in trionfo, dunque, la Maja Desnuda (sbaglio o era sua la maglia con la dicitura “Senza t-shirt sono ancora meglio”?!) che gozzoviglierà a spese dell’Italia, girovagando per Milano con quel celebre braccialettino tricolore che testimonia il suo attaccamento (economico!) alla Nazione!
SEI periodico 11 ATTUALITÀ
ZOOM L’intervista a cura di Pina Longobardi
Tanta televisione e teatro, ti piacerebbe sperimentare il cinema? Certamente, mi piacerebbe un ruolo in un bel film d’azione tipo quelli americani. Unica attrice in un cast di dieci attori per l’adattamento teatrale del “Il giorno della civetta” di Leonardo Sciascia, cosa ha convinto il regista a sceglierti? Nome: Morgana Cognome: Forcella Nata a: Roma Il: 24 luglio 1974 Segno zodiacale: Leone
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Ho studiato tantissimo il mio personaggio “Rosa Nicolosi”, una donna a cui ammazzano il marito, in una Sicilia bellissima e tormentata dalla mafia. Col regista ci siamo capiti, potevo dare lo spessore e l’impronta che egli voleva per l’interpretazione e mi ha dato la parte. Per quanto riguarda essere l’unica donna in un gruppo di artisti tutti maschi, posso dire che lavoro con un gruppo di grandi professionisti.
Prima di essere tuo il ruolo di Rosa Nicolosi è appartenuto a Claudia Cardinale, ci sono differenze d’’interpretazione che hai adottato per personalizzare il personaggio? Dall’interpretazione cinematografica all’adattamento teatrale cambia tantissimo. Claudia Cardinale ha interpretato il film nel 1968, in un contesto storico sicuramente diverso rispetto ai giorni nostri. Nell’adattamento teatrale la figura di Rosa è diversa. Il dramma teatrale viene interpretato senza eccessi ma con grande intensità. Nella scena madre, in cui Rosa si piega in due per il dolore della scomparsa del marito, è una donna che si accascia sul palcoscenico senza urla o pianti ma con grande drammaturgia. Un regista italiano con cui vorresti lavorare? Mi piacerebbe lavorare con Pappi Corsicato, avrei voluto una parte nel “Il seme della discordia”. Nuovi progetti lavorativi in corso? Avrò una parte in un film che sta realizzando il regista Luciano Luminelli. Una storia, ambientata negli anni ’70, che narra il percorso di vita di un bambino che cerca il riscatto per uscire dalla costrizioni e dalla chiusura mentale tipica delle realtà del Sud di quei tempi e con forza e coraggio riesce ad emergere. Ma non posso raccontarti di più. La tua vita ha due percorsi paralleli, la carriera artistica e la vita privata che tieni lontana dal gossip, non credi che questo ti faccia perdere in popolarità rispetto ad altre attrici? Ho preferito che la mia famiglia avesse poche contaminazioni con la vita pubblica. Seguo mia figlia personalmente insieme a Sebastiano affinché la nostra bambina cresca serena con la forza e i valori che solo i genitori sanno trasmettere. Spesso reciti accanto a tuo marito, tante ore insieme a casa e sul lavoro, credi che questo possa essere asfissiante per l’intesa di coppia? Come tutte le coppie ci capita qualche volta di fare scintille, ma quando sali sul palcoscenico ti estranei completamente dalla situazioni personali, in quel momento sei un attore e ti cali nel tuo ruolo, dopo si riprende ed è tutto più facile perché hai avuto un ottimo mezzo per scaricare l’adrenalina: recitare!
SEI periodico 13 ZOOM
Che marito è Sebastiano Somma, presentacelo nelle vesti di uomo e padre. Un marito attento, sensibile molto generoso. Da uomo del Sud tiene molto alla sua famiglia, è capace di farsi in quattro per tornare la sera e stare tutti e tre assieme, ha un senso della famiglia molto radicato. Una sensazione, un odore, un qualcosa che ti lega alla nostra Castellammare di Stabia? La prima volta che Sebastiano mi portò a conoscere la sua città e la sua famiglia mi mostrò il bellissimo lungomare di Castellammare, ma il ricordo più bello di quella passeggiata fu la sosta in un vicoletto poco distante dalla Villa Comunale. C’era una coppia di anziani che gestiva un caratteristico chioschetto e che vendeva le acque delle Terme. Loro erano molto carini e l’acqua aveva un gusto che non ho trovato altrove.
PRIMO PIANO L’intervista a cura di Pina Longobardi
SEI periodico 14
Ciao Claudia, raccontaci un pò di te: quando hai deciso che la tua dimensione era il mondo dello spettacolo? L’ho sempre saputo, da bambina lottavo con mia madre perché nella testa avevo solo la danza, pensa che andavo a scuola e mi nascondevo dietro alla lavagna per fare le prove. Abitavo nello stesso palazzo di Massimo Troisi, io l’ho conosciuto, l’arte era dentro la mia testa e attorno a me! Chi ti sostiene nella tua carriera artistica e crede nelle tue capacità? Mio marito fin dall’inizio, lui è la mia spalla forte, crede nella nostra famiglia e soprattutto in me, mi ha sempre sostenuta. Durante l’esperienza del Grande Fratello lo mettevano in difficoltà con mille domande insidiose ma lui, nonostante sia una persona discreta e schiva alle telecamere, è stato sempre al mio fianco.
SEI periodico 15 PRIMO ATTUALITÀ PIANO
I tuoi esordi, quali strade hai percorso fino ad aprire la porta del Grande Fratello 12? Ho iniziato con i provini per diversi programmi TV, come valletta per reti minori e piccole partecipazioni ai programmi di canale 5 “Beato tra le donne”, “Ciao Darwin”, di Rai 1 con “I soliti Ignoti”. Seconda classificata del talent show "Lady Burlesque" in onda su Sky Uno nel 2011, ma vincitrice assoluta per il pubblico di Sky, quì sono stata notata da chi stava organizzando l'edizione 2011 del "Grande Fratello". L’esperienza del GF ha contribuito alla tua carriera? Questo reality ha ampliato la mia popolarità, ma a differenza di altri inquilini della casa, ho lasciato la trafila delle serate in discoteca ad altri ritornando nuovamente alla mia passione il Burlesque.
A proposito di Burlesque, mica tutti sanno di cosa stiamo parlando? Ci spieghi cos’è? Il Burlesque è un’antica forma di spettacolo nata nella seconda metà dell’800 nell’Inghilterra Vittoriana. Era uno spettacolo teatrale la cui sovversiva ironia sconfinava nella satira contro la classe dirigente. E’ stato riportato in auge da Dita Von Teese di cui ho studiato le movenze guardando i suoi video. Oggi il Burlesque è visto come un’esibizione ironica e un pò goliardica dove si scherza con la propria femminilità. Ti sono mai capitati commenti piccanti o osservazioni poco carine una volta finita un’esibizione? Il mio approccio con il pubblico è di altissima ironia, gioco e cerco la loro complicità. C’è di bello che il Burlesque
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E il Burlesque nel privato della coppia inteso come un gioco di seduzione chi lo fa? Sicuramente è un gioco per una donna autentica che ama la seduzione e la provocazione ed è dotata anche di una buona dote di autoironia. E’ un gioco vivace, il partner non può che divertirsi a vedere la propria compagna che enfatizza la sua femminilità in giochi di piume, merletti, movenze e sguardi ironicamente seducenti. Vogliamo saperne di più sulla Claudia donna: calze a rete, reggicalze, giarrettiera, cosa ti serve per sentirti eroticamente sensuale? Intimo coordinato in pizzo e reggicalze sempre! Mi piace sentirmi perfetta in ogni occasione, detesto i collant o un intimo scoordinato. Un paio di mutandine di pizzo stanno bene sempre anche sotto i jeans. Artista, moglie e mamma: la vita è un eterno compromesso con se stessi o con gli altri? Scendo a compromessi solo con me stessa ! Mi sono sposata molto giovane e ho avuto subito un figlio. Certo se avessi ceduto a qualche compromesso oggi avrei di più, io non ho accettato, voglio farmi strada da sola studiando ed impegnandomi. Le mie certezze le ho nelle persone che mi aspettano, la mia famiglia e soprattutto mio figlio. Lady Burlesque prossimamente dove ti vedremo, cosa bolle in pentola? Progetti ce ne sono e anche molto stimolanti…..ma non ve ne parlo, seguitemi e ...mi “scoprirete”!
SEI periodico 17 PRIMO PIANO
RAFFAELEBIFILCO PH
piace tantissimo anche alle donne, per la sua eleganza e non volgarità anche se... c’è sempre la signora che spera di vedere la buccia d’arancia. Non è il mio caso perché ho un personal trainer severissimo ma, la teatralità che c’è in questa esibizione, rende tutto accettabile.
CULTURA Primo Piano a cura di Nicola Caroppo
La Ferrovia dello Stato di Castellammare di Stabia 170 anni di storia e un futuro da difendere
Si potrebbe sintetizzare così il destino incerto del secondo troncone ferroviario più antico d’Italia, voluto dal re Ferdinando II di Borbone a prolungamento della Napoli-Portici, inaugurata nel 1839.
Già attiva nel 1842 ma completata nel 1846 con la costruzione della stazione di Castellammare di Stabia caratterizzata da un elegante colonnato neoclassico servito da una doppia rampa di gradoni in pietra vesuviana (moderna), la linea Castellammare-Torre Annunziata era all’avanguardia e potenziava il tessuto industriale del Mezzogiorno avviato dai Borbone proseguendo una linea politica che forse ha pari solo nel regno normanno-svevo. L’esperienza degli ultimi decenni sembra invece costellata di cattedrali nel deserto, fabbriche
SEI periodico 18
fantasma e una vocazione turistica che sembra non decollare mai. Uno snodo ferroviario che con il successivo prolungamento per Gragnano ha mantenuto la sua importanza finché è sopravvissuto il tessuto industriale che riforniva: l’ex Cirio, i Cantieri metallurgici e altre realtà come l’AVIS. Per un breve periodo “Piazza Ferrovia”, poi divenuta Piazza Matteotti, ha ospitato il capolinea del tram che collegava Castellammare a Sorrento, un’esperienza durata pochi decenni e presto soppiantata dalla Circumvesuviana, completata fino alla stazione di Castellammare, nel 1934. In generale possiamo dire che a partire dagli anni ’80 l’interesse per la linea ferroviaria era in forte declino. Oggi, dopo la sospensione più o meno definitiva del servizio, avvenuta circa due mesi fa,
il 9 settembre, quei dieci chilometri di strada ferrata (approssimativamente è questa la distanza Torre Annunziata - Acqua della Madonna) sono divenuti il pomo della discordia della politica cittadina: da una parte l’Amministrazione Bobbio, che le ultimissime dichiarazioni danno agli sgoccioli, sostenitrice della chiusura insieme con alcune realtà associative tra cui Water Front e fazioni politiche opposte come Officina Democratica, che rivendicano i progetti di riqualificazione dell’area (contratto d’area, housing sociale, più Europa) e dall’altra la sinistra (PD-SEL) gruppi apolitici (Movimento Cinque Stelle) e i consumatori, riunitisi sotto il nome bizzarro “PendolariCiclisti Stabiesi”, fautori di una immediata riapertura del servizio. Una soppressione-sospensione del servizio che dura ormai da più di due mesi ed è stata sancita da delibera regionale n. 434 del 9 agosto 2012, ma dopo numerose domeniche di protesta, sit in e grande impegno della cittadinanza pare debba terminare il 28 ottobre p.v., con un repentino dietrofront della Regione Campania (l’articolo andrà in stampa prima di quella data). Ci sarà ancora un futuro da difendere? Comunque andranno le cose è difficile dare una risposta.La questione affonda le sue radici in altri presupposti che vanno dalla crisi generale del trasporto pubblico e privato alla riqualificazione dell’area ferroviaria. La RFI, società del gruppo Trenitalia, nel 2004 varava il progetto PEGASUS (acronimo di Programma Evoluto per la Gestione di Aree di Stazioni Ubicate nel Sud Italia), che era destinato a stazioni sovradimensionate rispetto al servizio e all’utenza, di cui molte ubicate in Campania e tra queste, classificata “silver”
SEI periodico 19 CULTURA
(qualifica riservata ai tronconi secondari), compare proprio la stazione FS di Castellammare di Stabia. Il programma prevedeva in sintesi la riduzione del servizio ferroviario, la riqualificazione ed il restauro, laddove necessario, degli immobili di interesse storico o pregio architettonico, con particolare attenzione al loro riutilizzo per scopi sociali. Nel corso degli anni si sono susseguiti numerosi progetti per la riqualificazione di questo storico troncone ferroviario, in passato arteria importantissima per le numerose realtà produttive cittadine, ma che oggi sembra incapace di giocare un ruolo alternativo a quello industriale e commerciale. Già dal 1998, in concomitanza con i primi progetti relativi alla costruzione di Marina di Stabia, com’era in nuce nell’idea di città aperta verso il mare dei progetti di Massimiliano Fuksas, la volontà di dismettere la linea ferroviaria sposava l’intento molto sensato di trasformarla in un tram cittadino. In un Paese che ritiene la cultura poco produttiva e che tende a parlarne solo in termini industriali, dai “giacimenti culturali” degli anni ’80 alle ultime politiche di cartolarizzazione del patrimonio storico-artistico ed archeologico, sembra superfluo ricordare quanto sia necessario e sostanzialmente a basso costo avviare delle reti museali territoriali. Abbiamo il Museo Nazionale delle Ferrovie di Pietrarsa, abbiamo due delle più antiche ferrovie d’Italia (Castellammare e Gragnano) da riqualificare ed è una bella menzogna far credere che queste realtà non possano attuare un piano di sviluppo turistico parallelo avviando un interesse culturale per il territorio di sicura ripercussione economica.
SOCIALE CPS
La CPS, associazione di volontariato internazionale, dal 1974 promuove la cooperazione tra i popoli. In Senegal, Congo e Perù realizziamo progetti di sviluppo: salute, formazione, tutela dei minori, sostegno a distanza, turismo responsabile. In Italia promuoviamo il Commercio Equo e Solidale (Bottega Baobab). La CPS - Comunità Promozione e Sviluppo è un’associazione di volontariato internazionale nata nel 1974 per promuovere la cooperazione tra i popoli e lo sviluppo integrale della persona umana. È riconosciuta come Organizzazione Non Governativa (ONG) dal Ministero degli Affari Esteri Italiano ed è iscritta all’anagrafe delle ONLUS. È riconosciuta, inoltre, dalla Regione Campania quale Organismo operante per la Pace e i Diritti Umani. Ha una sede a Castellammare di Stabia (NA) e altre in Senegal, in Congo e in Perù. PROGRAMMI NEI PAESI IN VIA DI SVILUPPO La CPS è impegnata nella realizzazione di progetti di sviluppo finalizzati all’autopromozione e al miglioramento delle condizioni di vita dei popoli svantaggiati; essi riguardano in particolare: AREA SOCIO-SANITARIA • Costruzione, allestimento e messa in opera di
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strutture sanitarie • Attività di educazione e prevenzione sanitaria • Formazione di operatori sanitari locali AREA FORMAZIONE PROFESSIONALE E DELLO SVILUPPO ECONOMICO • Formazione professionale • Sostegno a Cooperative locali AREA AGRICOLA • Attività agricole e di allevamento • Sostegno e tutela dei minori • Sostegno a distanza • Lotta allo sfruttamento minorile PROGETTI IN CORSO • Progetto Sostegno a distanza: è in corso in Senegal (300 sostegni) e in Congo (16). Ha l’obiettivo di favorire una crescita serena, possibilmente in famiglia, di bambini particolarmente disagiati e di sostenerli nel loro percorso
di ogni tipo, in rapporto alle loro capacità ed inclinazioni • Progetto Turismo Responsabile: si svolge in Senegal e ha per obiettivo la valorizzazione delle ricchezze naturali del paese e la riappropriazione, da parte della popolazione locale, delle risorse provenienti dal turismo • Progetto di lotta alle forme di sfruttamento minorile in Senegal • Progetto Chyao: lotta alla vulnerabilità di bambini e giovani in Senegal • Sostegno ad orfanotrofi: la CPS sostiene in Congo due orfanotrofi in cui sono ospitati circa 100 bambini • Scuola di Lekouala in Congo, finalizzata ad assicurare la formazione scolastica e il sostegno alimentare e sanitario a circa 80 bambini di una scuola di villaggio • Progetto di sviluppo agricolo e di allevamento in Congo • Progetto Due Sponde in Perù: sostegno ai minori e alle donne, avvio di attività generatici di reddito INFORMAZIONE ED EDUCAZIONE ALLO SVILUPPO La CPS punta a sensibilizzare la popolazione, soprattutto gli operatori scolastici e sociali, sulle tematiche del volontariato internazionale e dello sviluppo, attraverso convegni, seminari, dibattiti, campagne di informazione, corsi di formazione e aggiornamento, attività di educazione alla pace e alla mondialità. IMMIGRAZIONE La CPS opera per un incontro tra le diverse culture, assegna borse di studio agli studenti universitari che provengono dai PVS e realizza attività di educazione alla compresenza. COMMERCIO EQUO E SOLIDALE La CPS è impegnata nella diffusione del Commercio Equo e Solidale e dal 2004 gestisce la Bottega BaobaB.
Per chi volesse sostenere la CPS: Tel. 081.8704180 info@cps-ong.it - www.cps-ong.it Comunità Promozione E Sviluppo
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BENESSERE In Forma a cura di Sonia Martino La Farmaceutica | Erboristeria | Sanitari
:
Sette consigli per capelli disciplinati e protetti. Venti freddi, ambienti riscaldati molto secchi e cappelli pesanti sono condizioni molto stressanti per capelli e cuoio capelluto. Per superare la stagione fredda nel migliore dei modi sono necessari solamente alcuni semplici accorgimenti. Di seguito eccovi alcuni consigli per ripristinare un giusto livello di idratazione dei vostri capelli. • Se si è soliti usare piastre o arricciacapelli proteggeteli preventivamente con prodotti specifici. Non usate la piastra sui capelli bagnati perché questa operazione porta l’acqua in essi contenuta fino al punto di ebollizione, danneggiando i capelli e rendendoli rigidi e disidratati. Usate maschere o impacchi specifici per capelli colorati. Le tinte infatti, anche quelle più delicate, sono trattamenti aggressivi che rendono i capelli piuttosto secchi. • I pettini con placcatura d’oro neutralizzano la carica statica all’interno dei capelli. In alternativa utilizzate spazzole fatte di setole in materiale naturale, che proteggono altresì lo strato cutaneo superficiale.
• Capelli elettrizzati e ciocche fuoriposto? Queste situazioni spesso non si prestano ad essere risolte facilmente. Ad ogni modo un prodotto anti-crespo dovrebbe mettere un po’ d’ordine donando maggiore disciplina ai tuoi capelli. • I capelli indisciplinati nonostante tutto? E’ il caso di considerare l’uso di un trattamento senza risciacquo specifico che oltre a riparare i capelli crea anche un sottile strato protettivo che li difende dall’aria fredda. • In alternativa anche la lacca ha un effetto anti-statico. Applicata sui capelli da una distanza di 20/30 cm, distribuitela con le mani in maniera omogenea su tutta la capigliatura. Questo trucco vi aiuterà a tenere sotto controllo l’elettricità statica!
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HI TECH Hi-Tech
Sottile, sottilissimo: l'eleganza ed il design convergono ancora una volta sotto il concept dell'iMac, la perla desktop dell'offerta Apple. C’era grande attesa fra gli addetti ai lavori e gli appassionati del mondo Apple per la presentazione dei nuovi all in one della Mela, gli iMac. Durante l’Apple Event è stato presentato l’aggiornamento della linea di iMac, i computer più utilizzati negli USA. Dopo ben sette generazioni, il nuovo iMac si presenta supersottile con un design splendido a vedersi e dalle grandi prestazioni. Una meraviglia di ingegneria rispetto ai predecessori, occupa il 40% di volume in meno, 2,5 centimetri nella parte centrale, ma cinque millimetri al bordo e prestazioni grafiche superiori del 60%. Di particolare interesse è inoltre la nuova tecnologia Fusion Drive. Apple l’applica per la prima volta sul proprio dispositivo spiegando che si tratta di un sistema intelligente di gestione della memoria, ottimizzando l’uso delle differenti componenti in base alle caratteristiche relative così da ottimizzare il rapporto
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performance/prezzo. In particolare vengono combinati i 128 GB di memoria flash disponibile con i TB conservati ne disco rigido prescelto: il tutto viene offerto all’interno di un solo volume di archiviazione «capace di gestire intelligentemente i file ottimizzando le prestazioni in lettura e scrittura». Ottimizzato anche il display: -75% in termini di luce riflessa, colori più realistici ed angolo di visione esteso per rendere l’impatto con le immagini ancor più vivo e diretto. Due i processori disponibili (i5 e i7, entrambi quad-core) e varie le configurazioni ottenibili sulla base delle proprie esigenze. Sui nuovi iMac sono installati anche i processori Intel Ivy Bridge e memoria RAM a partire da 8 GB. La disponibilità fornita da Apple è di due modelli: uno da 21,5 pollici e uno da 27 pollici. I prezzi in Italia partiranno da 1379 euro e saranno venduti a partire da novembre.
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LETTO PER VOI Book a cura di Ornella Grato
Arcodamore
Andrea De Carlo
Strano come le relazioni amorose seguano, in genere, una parabola precisa nella loro evoluzione; c’è sempre un picco massimo di passione, intesa, complicità dopo il quale, inevitabilmente, appare all’orizzonte il fantasma del declino o, nella migliore delle ipotesi, di un futuro fatto di stagnante tranquillità. Una parabola che assomiglia ad un “Arcodamore”, appunto. E’ questo ciò che teme il protagonista Leo Cernitori, fotografo di professione, uno di quelli che, però, poco si cimenta nella ritrattistica perché lì non ci sono filtri dietro cui ripararsi; preferisce, tutt’al più, la natura morta, lampadari, sedie, oggetti d’arte, che non guardino, che non comunichino, che non scrutino i suoi pensieri.
IL LIBRO:
Autore: Andrea De Carlo Editore: Bompiani Collana: I Tascabili
Leo ha un matrimonio fallito alle spalle, due figli che vede raramente e una vita amorosa tanto passionale quanto inconstante, non si sofferma molto sulle donne che frequenta, non ha voglia di dare garanzie né di lasciarsi trasportare dal vortice dell’amore eppure quando incontra Manuela Duini, i suoi propositi si sciolgono come neve al sole. Manuela ha il fascino della donna impalpabile, eterea come tutti i personaggi femminili di De Carlo, suonatrice d’arpa di talento, una vita frenetica e scombussolata dal passato che ritorna. L’amore spesso si colora dei toni torbidi del possesso, più che di quelli tenui e delicati del sentimento, e Leo non sa resistere a tale tentazione: vorrebbe possedere e controllare tutto della sua donna, anche il suo passato da cui sente arrivare una qualche minaccia. Reagisce furiosamente, rabbiosamente ai tentativi della donna di giustificare la sua complicata relazione con un tipo poco raccomandabile che ancora fa sentire la sua presenza. Leo ormai è preso, è entrato nel vortice cui da sempre fuggiva e sente che con lei quell’arco d’amore lo sta percorrendo tutto. Il resto è contorno: la Milano in piena crisi Tangentopoli, la denuncia aperta di una società che risente delle turbolenze politiche e dell’ abuso di potere, l’ erotismo intenso e fin troppo spregiudicato di Leo, il riferimento a fatti e personaggi del tempo cui è figlio questo romanzo, datato 1993.
Non posso fare a meno di annotare quanto, però, il lessico utilizzato dall’autore e il continuo ricorso al polisindeto a fini meramente retorici, mi abbia reso la lettura particolarmente difficile e quasi stancante. Tuttavia, nel complesso, sento di poter consigliare questo romanzo, di
sicuro impatto, a quanti abbiano voglia di addentrarsi nella psiche complessa di un quarantenne, ormai disilluso dalla vita ma che ancora sente forte il richiamo ancestrale dell’amore.
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20 Ottobre 2012 Hotel Desdemona
di Francesco Paolantoni
27 Ottobre 2012 3 donne x 2 separati
Paolo Caiazzo e Francesco Procopio
con in o.a. Rino De Luca, Susy Del Giudice Andrea Di Maria, F. Paolantoni Lucia Rocco, Arduino Speranza
di con Paolo Caiazzo, Francesco Procopio, Nunzia Schiano, Ornella Varchetta e Luana Pantaleo Regia : Paolo Caiazzo
7 DICEMBRE 2012 Tante belle cose
9 GENNAIO 2013 Toni Servillo legge Napoli
con
Maria Amelia Monti, Gianfelice Imparato
una commedia di Edoardo Erba Regia : Alessandro D’Alatri
18 GENNAIO 2013 La cena dei cretini di Francis Veber Zuzzurro e Gaspare
con Dario Biancone, Gianfranco Candia, Alessandra Schiavoni regia Andrea Brambilla
21 FEBBRAIO 2013 L’arte del dubbio con
Ottavia Piccolo e Vittorio Viviani
Regia di Sergio Fantoni dal libro di Gianrico Carofiglio, versione teatrale di Stefano Massini
16 MARZO 2013 Anche l’occhio vuole la sua parte con Maurizio Casagrande e Michele Caputo
e con F. Velonà, Cristina D’Alberto, Tiziana De Giacomo e Ivan Boragine
Toni Servillo
di da Salvatore Di Giacomo a Ferdinando Russo, da Raffaele Viviani a Eduardo De Filippo e Antonio De Curtis, fino al contemporaneo
2 FEBBRAIO 2013 La donna che sbatteva nelle porte di Roddy Doyle con Marina Massironi regia e drammaturgia Giorgio Gallione
2 MARZO 2013 De Pretore Vincenzo
di Eduardo De Filippo Regia di A. Pugliese
Enzo Moscato
con e con Pietra Montecorvino e Ernesto Lama Musiche originali di Enzo Gragnaniello
6 APRILE 2013 Capitan Fracassa
da Théophile Gautier e dai canovacci di Francesco Andrein
Lello Arena
con e con Fabrizio Vona, Francesco Di Trio con un cast di 13 attori e musicisti
INFO E PRENOTAZIONI Corso Vittorio Emanuele, 97 | Castellammare di Stabia Tel. 081.8717058-081.8726774 - www.teatrosupercinema.it SEI periodico 30
EVENTI Dietro le quinte a cura di Pina Longobardi
ALCHIMIE TEATRALI DI
Il 20 ottobre 2012 si è aperta la stagione di prosa, sotto la direzione artistica di Lello Radice. Al Teatro Supercinema di Castellammare di Stabia, ci ha pensato un simpaticissimo e bravissimo Francesco Paolantoni che ha presentato “Hotel Desdemona”. Sul palcoscenico verve, battute, colpi di scena sotto la sua magistrale regia: Rino De Luca, Andrea Di Maria, Lucia Rocco, Susy Del Giudice, Arduino Speranza e con protagonista lo stesso Francesco, hanno catapultato il pubblico in uno spettacolo brillante e vivace, che non ha dato tregua agli spettatori. Alla fine dello spettacolo abbiamo incontrato Francesco Paolantoni e gli abbiamo fatto qualche domanda. Paolantoni autore, regista e protagonista di “Hotel Desdemona”. Il metateatro sul palcoscenico di Castellammare di Stabia, obiettivo raggiunto? Ma si, volevamo far ridere il pubblico e ci siamo riusciti! Gli spettatori hanno risposto positivamente, possiamo ritenerci soddisfatti. Ci racconti quell’attimo prima di affrontare il pubblico. Hai un portafortuna o qualche rito prima di salire sul palcoscenico? Devo dire che non sono uno scaramantico per natura, sono sempre sereno quando salgo sul palcoscenico, il pubblico
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lo vivo là e in quel momento. “Hotel Desdemona” dal dramma all’ironia racconta un sentimento forte: la gelosia. Ti sei mai lasciato condizionare da questo sentimento? Assolutamente no! La gelosia è un sentimento distruttivo che non mi appartiene, preferisco chiudere ed andare avanti. Per esorcizzare la gelosia nella mia commedia il finale ha una comica variazione rispetto all’originale: Desdemona non verrà uccisa dalla cieca gelosia del marito ma scapperà con lui a Sorrento, presso l’Hotel Desdemona, ereditato, dal regista, da una vecchia zia.
MOVIE PreVIEW
> E la chiamano estate 22 Novembre
SGUARDO IN ANTEPRIMA AI FILM IN USCITA NEI PROSSIMI MESI IN COLLABORAZIONE CON: Cinema Multisala Montil e Cine-Teatro Supercinema
Diretto da Paolo Franchi e interpretato da Isabella Ferrari, Jean-Marc Barr, Filippo Nigro, Eva Riccobono, Luca Argentero, Anita Kravos, Jean-Pierre Lorit, Christian Burruano, Maurizio Donadoni.
TRAMA: Dino e Anna sono una coppia di quarantenni. Si amano intensamente ma la loro non è una relazione convenzionale: tra loro non c’è mai stato un rapporto fisico. Dino si è sottratto a questo, come se dentro di lui ci fosse una scissione netta e dolorosa tra eros e amore. Dal canto suo, Anna non è in grado di trovare una soluzione, non sa e non vuole mettere fine a questo tormentato, irrinunciabile rapporto d’amore. La sofferenza di Dino la fa sentire profondamente amata, unica. Tutto sembra rimanere senza soluzione…
> 08 Novembre
Vicini del terzo tipo
> 08 Novembre
Hotel Transylvania
> 14 Novembre
The Twilight: Breaking Daw
Diretto da Akiva Schaffer con Ben Stiller, Vince Vaughn, Jonah Hill, Mel Rodriguez, Rosemarie DeWitt,Richard Ayoade .
Diretto da Genndy Tartakovsky con Adam Sandler, Andy Samberg, Selena Gomez, Kevin James, Steve Buscemi.
Diretto da Bill Condon con Kristen Stewart, Robert Pattinson, Peter Facinelli, Dakota Fanning.
TRAMA: Un gruppo di padri volenterosi che vivono nella periferia di una grande città formano una ronda notturna per contrastare un malefico potere soprannaturale che ha invaso il loro isolato e sembra voler distruggere il mondo.
TRAMA: L'Hotel Transilvania struttura dove i mostri possono rilassarsi lontano dagli occhi degli umani, ospita il Conte Dracula insieme alla figlia Mavis. Mavis e Simon Van Helsing si innamorano spezzando il loro codice sacro di comportamento.
TRAMA: Secondo episodio dell'ultimo capitolo della saga di Twilight. Come ricorderete Bella è stata trasformata in vampiro, in questo ultimo episodio vedremo come verrà a patti con la sua nuova condizione esistenziale...
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> 22 Novembre Dracula
> 29 Novembre
Di nuovo in gioco
> 06 Dicembre Sparkle
Diretto da Dario Argento con Thomas Kretschmann, Marta Gastini, Asia Argento, Rutger Hauer, Unax Ugalde.
Diretto da Robert Lorenz con Clint Eastwood, Chelcie Ross, Raymond Anthony Thomas, Ed Lauter, Amy Adams.
Diretto da Salim Akil con Jordin Sparks, Whitney Houston, Derek Luke, Mike Epps, Carmen Ejogo, Tika Sumpter, Omari Hardwick.
TRAMA: Jonathan Harker si reca in Transilvania per un affare immobiliare con il conte Vlad. Qui Harker si troverà in un mondo oscuro, popolato di vampiri e demoni, e scoprirà che il conte Vlad altri non è che Dracula, un implacabile vampiro vissuto secoli prima e che ha giurato vendetta contro Dio per la morte della sua amata. La ricerca dell'amore da parte di Dracula continua a Londra, dove Vlad conoscerà la moglie di Harker, Mina Murray, e la sua amica, Lucy. Mentre Lucy diventerà una vampira, che verrà uccisa dal cacciatore Van Helsing, Mina verrà circuita da Dracula...
TRAMA: Gus Lobel (Clint Eastwood) è da decenni uno dei migliori scout del baseball, sempre in cerca di nuovi talenti sportivi; tuttavia, malgrado cerchi a tutti i costi di nasconderlo, l'età avanza. Ma Gus, che è in grado di riconoscere il tipo di battuta solo dal rumore della mazza da baseball, si rifiuta di finire in "panchina" e di terminare così gli ultimi anni della sua brillante carriera. Purtroppo però non ha scelta. L'ufficio centrale degli Atlanta Braves inizia a mettere in discussione le sue capacità, specialmente in vista della selezione di un nuovo fenomeno del baseball.
TRAMA: Ispirato alla vera storia di Diana Ross e delle Supremes. Sparkle è un film desiderato e voluto dalla cantante e attrice Whitney Houston. Sparkle, una ragazza particolarmente dotata di talento musicale, vuole diventare una star del music business. Originaria dei quartieri benestanti di Detroit e figlia di Emma, una madre single, Sparkle è corteggiata dal manager musicale Stix. La giovane decide che, formando un trio vocale con le sue sorelle Sister e Delores, sarà tra i protagonisti della Motown Era. Ma la vertigine della fama e la dipendenza dalle droghe fanno capolino dietro l’angolo.
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MUSIC Cover a cura di G. C.
Si lo ammetto! Li sto corteggiando, voglio portarli su SEI periodico perché faccio parte anch’io di una delle tre generazioni di ragazzi che hanno sognato attraverso le loro canzoni.
I Pooh, il gruppo italiano più longevo d’Italia che ha sempre saputo superare alla grande le trasformazioni che il tempo ha portato, proponendo ai loro fans tanta buona musica dal pop melodico al rock leggero di questi ultimi anni con una parentesi di pop sinfonico, ricordate Parsifal? Le loro canzoni sono colonne sonore di amori sperati, vissuti, pensati, ricambiati, custoditi: “... son
quello che respira piano per non svegliare te…”
senza mai trascurare i valori dell’amicizia “...sei la
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donna del mio amico e a qualunque costo non possiamo fargli questo” e dei problemi sociali “… perché la vita l’ha già messo al muro o perché in un mondo falso è un uomo vero”.
Tante storie di vita reale, situazioni che possono capitare, amori straordinariamente unici ...noi due nel mondo e nell’anima. I loro testi sono efficaci e sempre attuali perché riescono ad interagire con i sentimenti delle persone. Ed è proprio in “Pronto buongiorno è la sveglia” che possiamo trovare una delle chiavi che fanno dei Pooh un gruppo sinergico ed inossidabile. Il testo racconta le peripezie di quando agli esordi tra “…colazioni per modo di dire…” ed “un autografo per il barista”, cominciavano i primi concerti
importanti, un su e giù per la Penisola a conoscere gente e storie comuni, vivendo per immersione le nostre vite, assorbendone e somatizzandone le emozioni, trasformandole in musica e parole in cui ci riconosciamo. Nel 1966, Armando Sciascia, produttore discografico sotto il marchio Vedette, orfano degli Equipe 84, ingaggiò i “Jaguars” che era giusto il complesso beat che cercava. La “Banda” fu costretta a cambiare nome a causa di un omonimia con un altro gruppo romano, fu Aliki Andris, segretaria di Sciascia a suggerire “Pooh” ispirata dall’orsetto più famoso al mondo: Winnie De Pooh. L’inizio del successo cominciò con Piccola Katy. Nel 1971 i Pooh passano alla CGD, realizzando due dei loro più grandi successi: Pensiero e Tanta voglia di lei seguiti nel tempo da Opera Prima, Alessandra e Parsifal. Gli anni ’80 vedono i Pooh all’apice della carriera e dei cambiamenti, con l’uscita del loro primo Videoclip “Notte a sorpresa” e vincono il disco d’oro. Erano gli anni di Io canterò per te e Caro me stesso mio. Negli anni ‘90 i Pooh diventano una vera e propria azienda di lavoro, tanti album, tante canzoni memorabili e la vitoria al 40° Festival di San Remo con Uomini Soli. Salutano il 2000 con Cento di queste Vite e i loro quarant’anni con La grande festa. Nel 2002 propongono il loro 1° musical con la favola di Pinocchio e si ripropongono anche nel 2010 con Alladin. L’uscita nel 2010 di Stefano d’Orazio non significa la fine del gruppo che rilancia alla grande, proponendo il 9 ottobre scorso una raccolta di vecchi brani riarrangiati in chiave sinfonica. L’album è un riferimento diretto a Opera Prima, inciso nel 1971 e include 11 canzoni storiche incise tra il ’75 e il ’78. Dal 26 Ottobre ’12, Roby Facchinetti, Dodi Battaglia e Red Canzian, con Danilo Ballo alle tastiere e Phil Mer alla batteria, saranno in concerto sui palcoscenici con “Opera Seconda in Tour” nei più prestigiosi teatri italiani con le grandi canzoni della loro carriera, per la prima volta accompagnati da un’orchestra sinfonica: la Ensemble Symphony Orchestra diretta dal maestro Giacomo Loprieno.
La musica è passione, la musica è emozione, proprio come l’amore ma... mentre l’amore non può dare l’idea della musica, la musica può invece darci l’idea dell’amore. Le opere in cui splende il genio dell’intelligenza appaiono mirabili solo attraverso un’esecuzione viva e bella che trasmetta calore e colore. L’eccellenza della musica non dipende solo dai suoi esecutori ma anche dallo spirito che li anima: grazie POOH!
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CUCINA CON... Gusto a cura di Franco Minopoli
Pizzeria - Trattoria
o
residente
antico forno a legna
GRAGNANO (NA) - Tel. 081 8011939 www.opresidente.it
In cucina, non si può ovviare alla limitata disponibilità della risorsa più preziosa: IL TEMPO. Le casalinghe di una volta mettevano in primo piano la cucina, oggi siamo figli di una società accelerata, sempre più spesso sulle nostre tavole serviamo cibi precotti e/o surgelati. Dedichiamo un giorno alla settimana, anche per il piacere di stare a tavola con tutta la famiglia e prepariamo un bel pranzo, nutriente e saporito come quello che vi consigliamo di sperimentare... un bel primo piatto di pasta e ceci con cozze.
INGREDIENTI PER 2 PERSONE: • 200 gr di Pasta Mista (Rigorosamente Pasta Di Gragnano!) • 200 gr di Ceci Lessati • 300 gr di Cozze • Olio
PREPARAZIONE:
• Aglio • Prezzemolo • Sale • Pepe (Opzionale) • Peperoncino
Cominciamo, mettete i ceci a bagno per 24 ore. Trascore 24 ore andate a lessare i ceci in acqua fredda assieme alla costa di sedano. Quando i ceci saranno cotti scolateli tenendo da parte la loro acqua di cottura; passatene al setaccio i più della metà (lasciandone una parte interi). In una padella mettete aglio, olio e peperoncino. Quindi versate il passato in padella aggiungendo i ceci interi. Ora prendete le cozze, pulitele se necessario e fatele aprire mettendole a cuocere a fiamma viva con un filo d'olio extravergine; fatele cuocere bene quindi, sgusciatele e tenete da parte l'acqua di cottura. Prendete ora un tegame capiente, fate scaldare qualche cucchiaio di olio evo, aggiungete due
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spicchi d'aglio, un peperoncino piccolo, il prezzemolo; aggiungete ora un paio di mestoli di acqua di cottura dei ceci e fate arrivare ad ebollizione a fiamma bassa. A questo punto aggiungete tutti i ceci sia quelli interi sia quelli passati al setaccio, fate cuocere per qualche minuto aggiungendo altro brodo di cottura dei ceci ed aggiustate di sale e pepe; aggiungete anche l'acqua di cottura delle cozze. Alzate la fiamma e riportate ad ebollizione, cuocete ora i maltagliati (se necessario aggiungete altra acqua di cottura dei ceci), quando mancherà un minuto circa alla fine della cottura aggiungete anche le cozze sgusciate e finite la cottura mescolando bene il tutto, servite, la pasta e ceci con cozze è pronta
CUCINA CON ... Gusto a cura di Pina Longobardi
Antonio e Mattia, della premiata pasticceria Jolly, che vi abbiamo presentato il mese scorso, hanno dedicato a Sei una torta che la Redazione ha prontamente ritirato, “rubando” ai maestri pasticcieri la ricetta per i nostri lettori. Quando andiamo a ritirarla i due maestri sono impegnati in laboratorio, ci accoglie un delizioso profumo di miele caramellato e mandorle, è tempo di torrone che abbiamo il piacere di gustare a caldo appena sfornato.
LA NOSTRA TORTA “SEI” È STATA BATTEZZATA CUDDLY CHOCOLATE. INGREDIENTI PER 9 PERSONE:
• GR. 400 zucchero • 3 uova fresche medie • Gr. 125 di olio extravergine di oliva • Gr. 250 latte intero • Gr 400 di farina • Gr. 30 di cacao in polvere • Per la farcia: Nutella
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ESECUZIONE E TEMPI DI COTTURA In una terrina unire lo zucchero con i tuorli d’uovo e miscelare con un mixer per dolci fino ad amalgamare gli ingredienti.
A parte montare a neve l’albume d’uovo e unirlo al composto precedentemente mixato ed aggiungere “a filo” l’olio extravergine d’oliva ed il latte e miscelare. Infine unire a pioggia la farina e il cacao setacciato e mixare qualche minuto affinché tutti gli ingredienti si amalgamino tra loro. Nel frattempo imburrare uno stampo per dolci rettangolare da cm. 26, versare il dolce all’interno e infornare la torta nel forno preriscaldato a 180° per 40 minuti circa. Controllare la cottura con uno stuzzicadenti, bucando il dolce con uno stuzzicadenti che deve fuoriuscire asciutto. Sfornare il dolce e lasciarlo riposare per un’oretta. Toglietelo dallo stampo, facendo attenzione a non farlo rompere e con un coltello a lama lunga tagliatelo lungo tutta la superficie. Spalmare la superficie con uno strato abbondante di Nutella. Riposizionare la parte tagliata del dolce sopra la farcia e decorare a piacere.
CURIOSITÀ Nella preparazione di questo dolce è stato usato l’olio extravergine di oliva al posto del burro dolce è fatto senza usare il burro, sostituito dall’olio di oliva e senza alcun lievito.
VARIANTI
La Cuddly Chocolate può trasformarsi in un dolce idoneo per fare colazione, accompagnandolo con una sana tazza di latte o una spremuta d’arancia. Può rappresentare anche una morbida merenda da mettere nello zaino dei vostri bambini, badando a non utilizzare crema e panna nella decorazione o nella farcia, essendo prodotti facilmente deperibili. Una volta realizzato il dolce può essere cosparso di zucchero a velo e conservato in frigo per diversi giorni avvolto in un foglio di cellophane. Ricordarsi di tirarlo fuori una trentina di minuti prima di consumarlo. Il dolce si può conservare anche dieci giorni ed è un ottimo sostitutivo delle merendine industriali.
SEI periodico 39 CUCINA CON
CASH I nostri soldi
RINNOVO PATENTE: come si fa e quanto costa. “Dieci anni passano in fretta”: chi non lo pensa tutte le volte che deve affrontare il rinnovo della patente?
Il rinnovo della patente di guida è una di quelle pratiche importanti che possono però passare di mente, visto l’ampio arco temporale a disposizione, diventa facilissimo ridursi all’ultimo minuto o addirittura accorgersi che il fattaccio è già avvenuto: la patente è scaduta. E ancora, trattandosi di ben dieci anni, è difficile anche ricordare in che modo si effettua il rinnovo, quanto costa e a chi bisogna rivolgersi. Per rinnovare la patente è necessario fare una visita medica, le possibilità sono molteplici, dal medico della ASL a quello dei Vigili del Fuoco, dal medico delle Ferrovie all’ispettore medico del ministero del Lavoro. Quando le opportunità sono tante bisogna fare dei confronti per valutarne la convenienza. ASL Se si intende rinnovare la patente rivolgendosi al più vicino ambulatorio della ASL (ma anche in tutti
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gli altri casi di rinnovo che vedremo), occorre munirsi in particolare di: • Ddocumento d’identità valido; • Marca da bollo da 14,62 euro; • Per i soggetti affetti da limitazioni visive: occhiali e/o lenti a contatto; • Ricevuta del pagamento dei diritti sanitari (tra i 20 e i 50 euro a seconda della struttura sanitaria, ad esempio a Milano l’importo è pari a 39 euro, a Torino scende a 18,59 euro); • L’attestazione del versamento di 9 euro su conto corrente intestato al ministero dei Trasporti. (il c/c 9001 è disponibile precompilato presso gli uffici postali). Bisogna recarsi presso l’ambulatorio ovviamente previo appuntamento e se l’esito sarà positivo verrà rilasciato un documento sostitutivo che
attesta il rinnovo in attesa del tagliando del Ministero dei Trasporti che viene inviato direttamente a casa. ACI E SCUOLA GUIDA Si tratta di due alternative molto convenienti in termini di tempo (gli appuntamenti vengono fissati velocemente e in molti casi è sufficiente presentarsi in giornate ed orari prestabiliti), sono invece le più care se il nostro obiettivo è risparmare denaro. Ai costi elencati in caso di visita presso l’ambulatorio ASL vanno infatti aggiunte le spese per il servizio ottenuto e la cifra può anche raddoppiare. Purtroppo parliamo di cifre variabili e possiamo dirvi che in alcuni casi il costo totale si aggira attorno ai 130 euro. FERROVIE Il rinnovo presso le Ferrovie è sicuramente il metodo più veloce ed economico insieme, se si vive in una grande città. Bisogna informarsi sull’ubicazione dell’Unità Sanitaria Territoriale e sugli orari delle visite. Il costo della visita è pari a 35 euro (quindi è opportuno confrontarlo con quello della propria ASL di appartenenza) che, sommati alla marca da bollo e al versamento al Ministero dei Trasporti, comportano una spesa totale di 58,62 euro. Non è necessario prenotare, bisogna attendere con pazienza il proprio turno, ma si torna a casa con il rinnovo in tasca. In conclusione non esiste una modalità di rinnovo perfetta in generale, ogni automobilista deve valutare quali sono le sue priorità in termini di tempo, di spesa e l’opportunità di recarsi in una grande città in caso di rinnovo presso le Ferrovie. Precisiamo che tutto quanto detto riguarda il rinnovo della patente B, ovviamente negli altri casi variano costi e documentazione da produrre. Inoltre è opportuno dire che il rinnovo va effettuato ogni 10 anni fino ai 50 anni di età, ogni 5 anni per età compresa tra 50 e 70 anni ed ogni 3 anni dopo i 70 anni. Il processo di rinnovo si conclude per tutti con la ricezione del tagliando di rinnovo, autoadesivo, che viene spedito direttamente a casa dell’interessato a cura dell’Ufficio del Dipartimento dei Trasporti Terrestri.
SEI periodico 41 CASH
S Svelata
tabiĂŚ
ORARIO APERTURA
SEI SEI periodico periodico
LO SAI CHE Curiosità dal web a cura di Elvira Boschetti
STEREOMOOD: il portale musicale che trasforma il vostro stato d’animo Stereomood è una startup italiana di musica, una radio emozionale che genera playlist a partire da un dato sentimento che abbiamo riconosciuto come nostro, assegnandolo come tag alle canzoni che ascoltiamo. Attualmente Stereomood contiene oltre 100 playlist, ascoltate in tutto il mondo da oltre 1 milione di visitatori ogni mese.
In pochissimo tempo ha raggiunto l’apice del successo. Basti pensare ai più di 30.000 utenti registrati in costante crescita. Stereomood è il portale musicale più cliccato degli ultimi mesi.
A chi non è mai capitato di voler soddisfare la propria sete di musica ma, al momento della scelta dei brani, non sa scegliere quale ascoltare?
Niente paura!
Adesso potete liberarvi da ogni imbarazzo. L'idea di stereomood nasce a Milano nel febbraio 2008 da 4 "music maniacs", decisi a creare uno strumento per ascoltare, organizzare e condividere mp3 provenienti dai migliori blog musicali di tutto il mondo, veicolandoli però in una modalità semplice ma assolutamente inesplorata. Ormai le tradizionali classificazioni di “genere, artista, album” non ci bastano più. In un era in cui l’universo musicale sforna una nuova hit a settimana la nostra ricerca digitale non può più limitarsi a questi tre grandi gruppi di ricerca. Allora, ecco l’idea: Formare playlist a seconda dell’umore, dello stato d’animo e, perché no, anche a seconda dell’ azione che si sta compiendo senza dover cambiare pagina web per cercare la successiva traccia musicale. Unendo così la possibilità di conoscere artisti
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sconosciuti o poco conosciuti e aumentando il proprio sapere musicale utilizzando uno strumento nuovo geniale e soprattutto facile da adoperare. Basta cliccare sul “mood” che ci rispecchia in quel momento, spaziando da “bohemien” a “sad” da “optimistic” a “yoga” da “space trip” a “in love”! Durante l’ascolto abbiamo a disposizione una schermata con le informazioni sulla canzone in riproduzione, con la possibilità di procedere avanti e indietro all’interno della playlist o attivare la funzione di shuffle. Se una canzone ci piace è possibile aggiungerla ai preferiti. Durante l’ascolto di ogni singola canzone è inoltre possibile aggiungere un tag per assegnare la stessa a un altro stato d’animo, o crearne uno originale, come asleep on my feet. Se poi la canzone ci piace, è anche possibile acquistarla via Amazon o iTunes, ottenerne informazioni e addirittura condividerla su Facebook o Twitter o inviarla per mail. Con più di 15000 librerie, 20.000 album, 30.000 mp3 creati anche dagli utenti adottando, così, il paradigma della libera circolazione e condivisione della musica. Insomma è nato e sta crescendo il primo social web radio che offre mp3 in streaming.
Una pecca? Il sito è tutto in inglese.
http://www.liberoricercatore.it/Cultura/spigolature_stabiesi.htm
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Scanzano negli anni '50
Storie stabiesi di vita vissuta - Personaggi di Scanzano Continua la nostra collaborazione con www.liberoricercatore.it il portale di storia, cultura e tradizioni stabiesi a cura di Maurizio Cuomo. Questa mese dall’autore Gioacchino Ruocco, detto ‘o Poeta, soprannomi storici, personaggi, usi e costumi relativi al territorio di Scanzano negli anni '50.
Quanti ricordi affiorano alla mente, ma sento di essere stato fortunato di averli vissuti. Sull’autostrada tra località California e Vicolo Sorrentino giocavamo a pallone che più di una volta dovemmo recuperare nel rivolo che passa per la Caperrina, scavalcando la recinzione di qualche giardino per arrivare col cuore in gola al recupero non sempre fortunato della sfera che l’incosciente di turno faceva volare oltre gli ostacoli abituali. Ricordo pure che nel mio vicolo c’era un giovane falegname che ogni anno in occasione della festa di San Nicola di Mezzapietra tappezzava la strada con un’infiorata. Guardandola dal mio balcone era uno spettacolo che m’incantava. Lo chiamavano Filotino, ma non ricordo più il suo cognome e il suo vero nome. La casa dove abitava esiste ancora e affaccia sulla
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circonvallazione nel tratto in corrispondenza con Vicolo Sorrentino dove sono nato ed ho abitato fino al 1954. PERSONAGGI DI SCANZANO: ‘O Sissante (padre) aveva un asino con il quale effettuava trasporti di non so che genere e ‘a Sissantella (figlia) così appellata per la sua modesta altezza per l’età che aveva. Gennaro ‘o purchiaccone, aiutava Giusuppina ‘e Milano nella fattura del pane durante la notte e durante la giornata metteva a disposizione la sua modesta abitazione di chi nel gioco delle carte dilapidava i modesti guadagni dietro modeste ricompense. Aveva litigato, forse per il vizio del gioco, con tutta la famiglia e aveva eletto a suo esilio ‘o Suppuorteco.
Teresa ‘a lacertesa fruttivendola di modeste pretese che integrava con la sua attività i guadagni del marito che faceva il cocchiere. Viveva a piano terra nel Vicolo Sorrentino. L’unica figlia era andata in moglie a Pauluccio ‘e maccarone, da alcuni definito guappo per i suoi comportamenti spavaldi. Abitavano nelle prossimità dell’Istituto Diocesano di Scanzano (zona “California”). Biasina invece aveva una pasticceria su via Micheli, nella sua bottega di dolci, produceva caramelle di zucchero di forma quadrangolare di colore giallastro, ‘e caramelle e sciuscelle, il cui aroma non so definire, forse alla camomilla. Giggino ‘o russo negli anni cinquanta (quando il sottoscritto abitava ancora nel vicolo Sorrentino), per modificare la sua condizione che lo poneva tra chi non aveva ne arte ne parte, espatriò in Brasile con altri connazionali. ‘O trippone di professione fruttivendolo ambulante, abitava a Privati, con il suo carretto carico di verdura acquistate al mercato ogni mattina permetteva alle famiglie, lungo il percorso di avvicinamento a casa, di rifornirsi a buon prezzo di verdura fresca di campagna. Alcuni suoi discendenti sono ancora presenti sul ponte di Varano. Peppe ‘o pazzo così chiamato dai miei amici più adulti, era il centauro di Mezzapietra che in sella ad una motocicletta, marca Gilera, molto potente, percorreva a folle velocità quel tratto di autostrada dove noi giocavamo a palla, se non era soddisfatto del modo come aveva affrontato la curva in prossimità del ponte di Mezzapietra, Peppe tornava indietro per riprovarci con maggiore velocità. ‘O zione era un tipo grande e grosso che aveva una rivendita di vini gestita prima del ponte di Mezzapietra. Per chi si fermava a bere, a richiesta preparava anche delle merende “p’appuggià ‘o bicchiere ‘e vino”, che, a detta di molti, era veramente buono. ‘A stuccaiola la cui famiglia aveva un negozio di stoccafisso tra piazza Orologio e ‘a Scala ‘e Tatone (forse per questo l’avevano soprannominata con quell’appellativo), era un bel pezzo di ragazza: alta, formosa e appariscente. Negli anni Cinquanta si era data allo spettacolo esibendosi al Salone Margherita di Napoli con incerta fortuna.
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EROS Sex&Love a cura di Laura Parisi
La società si evolve e gli atteggiamenti cambiano. L'eros virtuale si propaga diventando un fenomeno dei nostri tempi. “Il bagno in stile moderno era ben illuminato, in ordine e con il vano doccia spalancato. Sulla destra c’era il doccia schiuma, la spugna per i massaggi, l’olio di mandorle dolci in una bottiglia di vetro color ambra. Il box doccia era di quelli con i flussi idromassaggi. Lei regolò l’acqua “calda ma non troppo”, orientò il getto sul flusso lento per un massaggio delicato che non facesse scivolare subito la spuma. L’asciugamano bianco scivolò sul pavimento a scacchi bianco e nero ed entrò nel box doccia. Dapprima lasciò che l’acqua le scivolasse lungo il corpo, assaporando il suo tepore per alcuni minuti, i lunghi capelli neri si ammorbidirono e il corpo curvilineo si rilassò sotto il ritmo di quel massaggio delicato. Pigramente protese la mano verso la spugna, vi versò sopra un pò di sapone e con lenta
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delicatezza cominciò a strofinarlo su di sé. La schiuma cominciò ad instradare percorsi e rivoli, scivolava sulle spalle, sulle cosce e sui suoi tondi seni, la pelle ambrata in alcuni punti ricordava i segni dell’abbronzatura ancora perfetta. Nuvole di vapore girovagavano nel bagno annebbiando l’ambiente. L’acqua che scorreva lentamente su di lei era la musica a quell’incredibile visione. Poter vedere senza toccarla era la regola imposta, lasciare spazio alla fantasia senza oltrepassare i confini era il gioco che avevano scelto per quella mattinata di eros virtuale. Quando,come e dove avrebbero dato libero sfogo ai loro istinti non era stato ancora stabilito, quel gioco era solo l’inizio di una promessa che andava presto soddisfatta”.
LUI SPETTATORE, LEI INTERPRETE DI UN GIOCO VIRTUALE CHIAMATO EROS, PERCHÉ? Premettendo che non si può più fare a meno dall’essere condizionati dalla tecnologia, essa è ormai parte del nostro stile di vita. Oggi é quasi scontato immaginare come l’interazione informatica interagisca con la forza vitale dell’eros, essendo esso l’energia per eccellenza della comunicazione tra i sessi anche se non sempre coinvolge il sesso quale implicazione finale di un atto dovuto. L’eros è il desiderio psico-fisico dell’altro come partner e non solo come strumento di soddisfazione sessuale. Questa sottile differenza, che scinde il sesso dall’eros, sta proprio nel coinvolgimento psicologico che esso sprigiona e che il sesso da solo non è in grado di rendere in un rapporto a due. E’ più impegnativo un rapporto erotico di uno sessuale per intenderci. Vivere l’erotismo significa giocare con i propri sensi e non obbligatoriamente arrivare ad un soddisfacimento sessuale in tempo reale. La creazione di un gioco fatto di limiti e regole, crea un linguaggio erotico di attese e di promesse di un amplesso sessuale fortemente amplificato. Oggi l’eros virtuale viene criticato, demonizzato e visto come una masturbazione mentale. Eppure in questo secolo d’insicurezze di una società ipereccitata e ansiosa, regredita all’adolescenza, l’eros virtuale è un male indispensabile. La velocità crescente con cui siamo ormai abituati a vivere tutto e subito ci porta a saltare “preliminari” e “rituali” nei rapporti tra partner. L’ansia da prestazione è sempre più diffusa con catastrofiche conseguenze sulle coppie e sulla durata dei rapporti. Con l’eros virtuale si restituisce al maschio il piacere di guardare e alla femmina quello d’immaginarsi l’amplesso costruendolo nei sogni, accendendo in entrambi quella parola che si chiama: desiderio!
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PASSATEMPO Relax
Relax
SUDOKU COME SI GIOCA A SUDOKU
Le regole sono molto semplici: alcune caselle sono già fissate, le altre vanno riempite con numeri dall'1 al 9 la tavola è suddivisa in 9 quadranti di 3x3 caselle su ogni quadrante devono essere messi tutti e 9 i numeri, senza ripetizioni inoltre, ogni riga orizzontale e ogni riga verticale dell'intera tavola non deve contenere ripetizioni di numeri.
7 6 9
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8 2 6 9 1 2 8 4 7 4 8 6 5 8 7 8 6 1 3 4 3 8 6 2 6 4 2 7
Anagramma Puzzle COME SI GIOCA AD ANAGRAMMA PUZZLE Anagrammate le parole elencate e ricercatele nello schema per trovare la chiave del puzzle
N T U F I T S T I E
T O R N A T I E A T
A T O R C I E R A R
ARCONTE ARNIE
S A I T A E O O R V
E T S I N I R T E V
R E R T E M T N O A
P S I T E R A N I M
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ARRESI
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ASPETTI
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ERRATICO
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INTERVISTE INTIMARE MORENE NAVE
U R C C A R T O N E
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NETTARI
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OACURI
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RUSPANTE STRATO
TINTORIA TORTA
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ROMITO
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Chiave: Un anagramma di “SFRATTARE” ..................................................................................................................................
SEI periodico 49 PASSATEMPO
OROSCOPO Lo Zodiaco
LO ZODIACO NOVEMBRE 2012 Ariete
(21 Marzo - 20 Aprile)
Il mese di Novembre è per voi un periodo in discesa: non lasciatevi prendere dall'entusiasmo e mantenete i piedi per terra dato che le circostanze potrebbero sembrarvi meglio di quello che sono in realtà.
Toro
(21 Aprile - 20 Maggio)
Cercate di mantenere i contatti di lavoro senza tralasciare gli affetti e le attenzioni di chi vi sta attorno. Le vostre mancanze potrebbero esservi fatte pesare, ma il vostro novembre sarà ricco di belle sorprese.
Gemelli
(21 Maggio - 21 Giugno)
State attraversando un periodo favorevole in questo novembre: approfittatene per chiarire i rapporti con il vostro partner o cogliete l'occasione per fare nuove conoscenze.
Cancro
(22 Giugno - 22 Luglio)
Fate attenzione a ricambiare sempre chi vi vuole bene, e ad essere sempre cordiali con chi vi si presenta nei rapporti di lavoro, potreste gettare al vento preziose opportunità di cui questo novembre potrebbe essere ricco.
Leone
(23 Luglio - 23 Agosto)
Dovrete saper utilizzare la grinta che vi caratterizza per portare a termine i pesanti carichi di lavoro di questo mese di novembre, cercando di far attenzione a che nessuno possa approfittare di qualche vostra distrazione.
Vergine
(24 Agosto - 23 Settembre)
Abbiate pazienza anche se il periodo del mese di novembre non è certo a voi favorevole: con il passare del tempo scoprirete che è facile trovare il modo di riprendere ciò che avevate lasciato indietro.
Bilancia
(24 Settembre - 23 Ottobre)
Ottimo mese questo di novembre per saper sfruttare le tante occasioni che vi si presenteranno sul lavoro: ogni persona potrebbe essere un'opportunità e non abbiate paura di sacrificare il tempo con la famiglia: saranno in grado di comprendere i vostri motivi.
Scorpione
(24 Ottobre - 22 Novembre)
Dovete provare ad affrontare con razionalità tutte le evenienze, anche quelle meno gradevoli che in questo mese di novembre potrebbero presentarvisi. Sarà fondamentale mantenere la lucidità in ogni occasione.
Sagittario
(23 Novembre - 21 Dicembre)
Cercate di non distrarvi con passatempi che nulla attengono alla vostra vita: le vostre distrazioni potrebbero esservi fatte notare e pesare e ripiombare in una realtà dalla quale vi eravate distaccati potrebbe farvi male.
Capricorno
(22 Dicembre - 20 Gennaio)
Attenti a chi vi adula: questo novembre potrebbe covare qualche sorpresa da parte anche delle persone che vi stanno vicino. Accettate i consigli che vi vengono dalla famiglia e cercate di non farvi coinvolgere troppo.
Acquario
(21 Gennaio - 21 Febbraio)
Un periodo non troppo brillante della vostra esistenza sta volgendo al termine: siete all'alba di nuove prospettive e verso la fine del mese di novembre la vostra realtà potrebbe cambiare radicalmente in meglio.
Pesci
(22 Febbraio - 20 Marzo)
Dovete fare il bilancio dell'anno che volge al termine, sarebbe potuta andare peggio: ora dovete solo consolidare i nuovi rapporti e le nuove amicizie che si sono instaurate, cercando anche di fare delle selezioni.
SEI periodico 50