Provincia di Bologna Ente registrato Emas
in pratica enda perchè ricorda e segnala i nostri impegni per il futuro perchè il futuro che ci riguarda è il XXI secolo
Per informazioni: Provincia di Bologna - Settore Ambiente Servizio Qualità e Sistemi Ambientali Ufficio Agenda21, educazione e comunicazione ambientale Via Zamboni 8 - 40126 Bologna Tel. 051 6598469 – Fax 051 6598810 email: agenda21@provincia.bologna.it web: www.provincia.bologna.it/ag21
Provincia di Bologna
INDICE PREMESSA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .2 LA SOSTENIBILITÀ, OVVERO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .4 UN’AGENDA UN PO’ SPECIALE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .6 Come funziona un’Agenda21 Locale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .7 IL PERCORSO DELLA PROVINCIA DI BOLOGNA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .9 Progetti conclusi (2000 – 2005) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .10 Progetti in corso (2000 – 2006) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .12 Giugno 2006 - al via la seconda edizione di Agenda21 . . . . . . . . . . . . . . . . . . .15 Gli impegni di Aalborg . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .15 GLI STRUMENTI DEL FORUM . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .17 Il Rapporto sullo stato dell’ambiente e altri rapporti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .18 L’Impronta Ecologica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .19
AGENDA21 IN PRATICA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .21 Tanti modi per… . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .21 AGENDA21 IN CASA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .23 Energia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .23 Acqua . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .29 Acquisti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .33 Rifiuti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .43 AGENDA21 FUORI CASA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .48 Trasporti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .48 Vacanze . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .53 AGENDA21 IN UFFICIO… E A SCUOLA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .57 SI PUÒ SEMPRE ADERIRE AD AGENDA21 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .58 BIBLIOGRAFIA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .59 WEB . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .61
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PREMESSA Della sostenibilità sappiamo tutta la teoria, quando però si tratta di passare alla pratica le scelte ed i comportamenti si fanno spesso schizofrenici. Ci illudiamo che le criticità ambientali, generate da decenni di politiche insostenibili, possano essere risolte con un’azione improvvisata, con qualche divieto o poco più, e naturalmente a patto che vada a toccare qualcun altro. Per “il pianeta che vive” non funziona così. La sostenibilità richiede approcci strutturali, non emozionali, che sappiano percorrere sentieri di partecipazione e condivisione piuttosto che affidarsi all’estemporaneità o, per altro verso, a un vano dirigismo pianificatorio. A sei anni dal suo avvio, Agenda21 Locale della Provincia di Bologna sta passando sempre di più “dall’Agenda all’Azione”. Dal 2006, il conseguimento della registrazione EMAS e l’adesione agli Aalborg Commitments impegnano la Provincia di Bologna a controllare e migliorare la propria azione per la sostenibilità e, cosa altrettanto importante, a verificare e comunicare ai cittadini i risultati di questa azione. Alcuni dei progetti nati all’interno del Forum di Agenda21 Locale in questi anni si sono consolidati e ora contribuiscono a tradurre in pratica i principi e gli obiettivi del Piano di Azione Locale. Tra questi c’è il Protocollo di MicroKyoto, già sottoscritto da 27 enti locali del nostro territorio, che dal 2007 comincerà a produrre azioni concrete per la riduzione del gas serra sul nostro territorio. C’è il progetto “Non c’è acqua da perdere”, che, nato come campagna di comunicazione sul risparmio idrico, si è concretizzato nell’iniziativa pilota di distribuzione gratuita di riduttori di flusso a tutti gli abitanti del Comune di Castel San Pietro Terme. C’è il progetto Mercato Diverso, che ha realizzato già due edizioni della Fiera dell’Economia Solidale della provincia di Bologna e che continua a lavorare in direzione della costruzione di un distretto locale dell’economia solidale. L’idea che Agenda21 si debba fare a livello locale si basa sul fatto che la sostenibilità si costruisce anche e soprattutto con le pratiche quotidiane di consumo e di utilizzo delle risorse. In questa logica, il “locale” può corrispondere al territorio provinciale, al comune, al quartiere, al condominio, fino ad arrivare alla nostra abitazione. Ecco per2
ché questa nuova pubblicazione è dedicata alle azioni di sostenibilità che la Provincia mette in campo come organizzazione e a quelle che ogni cittadino può realizzare nel suo “locale”, in casa, nel tempo libero e al lavoro. Senza dimenticare che le azioni più efficaci sono quelle realizzate insieme, da tutti gli attori, individui, associazioni, organizzazioni o enti che attraverso il Forum di Agenda21 progettano e praticano la sostenibilità. Emanuele Burgin Assessore all’Ambiente della Provincia di Bologna
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LA SOSTENIBILITÀ, OVVERO… L’opuscolo che stai leggendo è dedicato a chiarire i termini della sostenibilità e i modi per metterla in pratica. Partiamo proprio dalla definizione più conosciuta: "Per sostenibilità si intende la capacità dell'umanità di rispondere alle esigenze del presente senza pregiudicare la capacità delle future generazioni di rispondere alle loro necessità*" Da qui emergono diversi elementi. L’equilibrio: l’idea che una generazione possa rispondere alle proprie esigenze (di consumo, produzione, riproduzione) ci fa intendere che la sostenibilità mette in relazione il benessere economico, sociale e ambientale con la salvaguardia delle risorse naturali. L’equità: si traduce nella garanzia per l’umanità di una buona qualità della vita, un accesso alle risorse che permetta a tutti di soddisfare le proprie esigenze. La temporalità: si riferisce alla necessità che il livello di benessere raggiunto sia equamente distribuito, non solo tra le popolazioni attuali (tempo presente), ma preservato per le generazioni che verranno (tempo futuro).
* Our Common Future, The World Commission on Environment & Development, 1987
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Il concetto di sostenibilità invita a trovare un equilibrio tra le diverse “gambe” che la compongono: ambientale, economica e sociale. Non solo, la sostenibilità richiede che la crescita dell’economia e dei consumi sia contenuta o almeno regolata, e non ricercata a “ogni costo”, mettendo così in discussione il nostro modello socio-economico. In poche parole, non si tratta di consumare di più, ma di consumare meno e soprattutto meglio, per garantire un equo accesso alle risorse a tutte le popolazioni della terra e anche a chi verrà dopo di noi. Questa, come emerge anche dalle pagine che seguono, è l’interpretazione che diamo noi alla sostenibilità.
... la tua qual è? Ce lo puoi dire a agenda21@provincia.bologna.it Esistono degli strumenti che ci aiutano a sperimentare e a praticare nuove forme di solidarietà e nuovi percorsi per attuare una vera sostenibilità. Agenda21 è uno degli strumenti che abbiamo a disposizione per attivare processi di dialogo che mantengano in stretta connessione le tematiche ambientali con i temi difficili dello sviluppo economico e sociale.
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UN’AGENDA UN PO’ SPECIALE Se pensiamo ad un’agenda, cosa ci viene in mente? Perché all’inizio di un nuovo anno la maggior parte di noi compra un’agenda? Sicuramente ognuno di noi sa che è il libro su cui si segnano le cose da fare, gli appuntamenti, le cose da non dimenticare. Ma Agenda21 è un’agenda un po’ speciale. Il numero 21 indica il 21° secolo, quello in cui viviamo e a cui apparteniamo. Quindi, mettendo insieme tutti questi elementi: Agenda21 è l’insieme delle cose da fare nel e per il 21° secolo per la sostenibilità. Più precisamente, è il PIANO D’AZIONE dell’ONU per la sostenibilità nel 21° secolo applicabile agli enti locali, come regioni, province, comuni. Cos’è un piano? Dal dizionario: piano: un elenco che contiene i mezzi, i compiti e i tempi per conseguire un determinato risultato. Quindi il piano d’azione è composto da una lista di cose da fare e dall’elenco degli strumenti indispensabili per farle. Agenda21 è stata elaborata nel corso della Conferenza Mondiale sullo Sviluppo Sostenibile organizzata dall’ONU a Rio de Janeiro nel 1992, ed esplicitamente pensata per facilitare il dialogo tra tutte le componenti della società, affinché trasformino le loro attività e la loro economia ponendo l’ambiente e la salvaguardia delle risorse come una variabile strutturale delle decisioni e delle azioni in campo politico, economico, sociale. In 40 capitoli, il piano descrive gli obiettivi da raggiungere, le azioni da svolgere e il ruolo che i vari attori devono assumere. Il documento, firmato da 180 capi di stato, è stato successivamente ratificato e adottato dai governi di vari paesi. Anche l’Unione Europea, attraverso la Carta di Aalborg, ha aderito all’Agenda21. In pratica, i governi che hanno firmato la Carta di Aalborg e i 6
nuovi impegni di Aalborg definiti nel corso del 2004, si impegnano a sviluppare politiche ambientali e sociali che coinvolgano tutti i settori dei propri paesi. Al 2006, in Italia contiamo 321 Enti che hanno realizzato progetti di Agenda21 Locale*.
come funziona un’Agenda21 Locale Passiamo dall’Agenda21 dell’ONU alle Agende21 locali. Agenda21 Locale è uno strumento volontario che associazioni, mondo scientifico, gruppi organizzati, imprenditori, associazioni di categoria, cittadini e amministrazioni pubbliche che operano localmente possono decidere di adottare per progettare “insieme” il futuro del proprio territorio. Ogni quartiere, città e territorio ha peculiari caratteristiche e problematiche che l’Agenda21 deve comprendere e riflettere, prendendo spunto dalle qualità del luogo, dai bisogni e dalle aspirazioni della sua comunità, dalle risorse umane, istituzionali ed economiche disponibili. Per questo non ci sono ricette pronte per fare una Agenda21 Locale: la può adottare una scuola o più scuole, un ente pubblico, un insieme di cittadini e può avere molte forme per adattarsi a chi la fa. In ogni caso è un processo che va pensato e costruito a più mani. La novità sta nel fatto che possono PARTECIPARE tutti coloro che hanno un interesse perché subiscono e/o producono le conseguenze (gli impatti) di quello che succede e viene deciso (o che decidono) sul loro territorio; per questo sono chiamati anche “portatori di interesse”, in inglese stakeholder. Di solito, soprattutto in Italia, il processo è promosso da un’amministrazione (il Comune, la Provincia o più enti locali che hanno problemi simili) ed ha alcune caratteristiche costanti:
* fonte: indagine 2006 sullo stato di attuazione dei processi di Agenda21 in Italia realizzato dalla segreteria nazionale Coordinamento Agende21 italiane
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il Forum riunisce istituzioni, soggetti economici, associazioni di cittadini, cioè tutti quei soggetti che agiscono sul territorio. È coordinato dall’ente che lo attiva o si autocoordina attraverso l’elezione di un rappresentante. Spesso si suddivide in gruppi di lavoro tematici, coordinati da un FACILITATORE che ha compiti di mediazione e moderazione. Il Forum è il cuore di Agenda21: affronta i problemi del territorio, sceglie le priorità di azione, costruisce progetti e li realizza. Esistono momenti di studio e approfondimento insieme a tecnici ed esperti, momenti di discussione e di conflitto, momenti in cui si prendono decisioni e si agisce. Monitoraggio del territorio è il lavoro dei “tecnici” e consiste nella raccolta di tutti i dati di base sull’ambiente fisico, sociale ed economico; il monitoraggio serve a comprendere i problemi e le criticità di un territorio e seguirne l’andamento nel corso del tempo. Piano di Azione locale, Piano Operativo, progetti attraverso il Piano d’Azione il Forum elabora un elenco di azioni concrete necessarie per raggiungere gli obiettivi scelti e definisce quali “attori” saranno responsabili della loro attuazione, individua le risorse finanziarie e gli eventuali strumenti di supporto. Il Piano Operativo è l’insieme dei progetti che i partecipanti al Forum elaborano e in cui si impegnano in prima persona. Monitoraggio e nuovi progetti il monitoraggio serve a valutare l’efficacia dei progetti, e da questi avviarne di nuovi. In pratica dopo il monitoraggio il processo riprende: il Forum discute i risultati raggiunti per decidere nuovi obiettivi, di fatto nascono nuovi gruppi di lavoro e nuovi progetti. Se necessario inoltre si ripensa il piano operativo nella sua interezza, fino a realizzarne uno nuovo. il Coordinamento Agende21 Italiane Si tratta di un’associazione creata nel 2000 per fornire aiuto agli enti locali che stanno elaborando la propria Agenda21. Ad oggi conta 343 Enti associati, tra Comuni, Comunità Montane Parchi e Consorzi, Province, Regioni e soggetti sostenitori tra cui agenzie ambientali, università e aziende. I suoi fini: promuovere i principi di Agenda21, diffondere studi, ricerche ed esperienze, favorire lo scambio di informazioni, collaborare con l’Unione Europea, il Governo italiano e le altre reti internazionali. INFO: www.a21italy.net 8
IL PERCORSO DELLA PROVINCIA DI BOLOGNA Il processo di Agenda21 Locale della Provincia di Bologna inizia nel 2000 con l’adesione alla Carta di Aalborg, alla Campagna Europea Città Sostenibili, al Coordinamento Agende21 Italiane. La sua storia in breve: Attivazione del Forum e Piano d’azione - 2001/2002 Le attività del Forum si sono svolte attraverso 9 gruppi di lavoro tematici che si sono riuniti periodicamente per approfondire l’analisi dei problemi esistenti di carattere sociale, culturale, ambientale, economico e definire obiettivi di miglioramento, priorità e azioni da attuare. I 30 obiettivi definiti, approvati dalla Giunta Provinciale e racchiusi nel Piano d’Azione, sono tuttora le linee guida del Forum e dell’Ente, che in base a questi progettano e realizzano azioni di miglioramento. Progetti di Partnership - 2002/2004 Dal Piano d’azione si è passati all’elaborazione e realizzazione di progetti di partnership su diversi temi, dall’energia all’acqua, al consumo critico, ecc... partnership: collaborazione per il conseguimento di obiettivi comuni. Monitoraggio e verifica – Marzo 2004 Il bilancio per l’Agenda21 della Provincia di Bologna è positivo: dei 12 progetti inizialmente ideati, ben 6 sono stati definiti, attivati e portati a conclusione. Nuovi progetti - 2004/2006 Alcuni progetti ideati nella prima fase di Agenda21 sono ancora in corso; altri se ne sono aggiunti strada facendo.
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Progetti conclusi (2000 – 2005) Riportiamo brevemente i principali progetti conclusi. PER SAPERNE DI PIÙ: sito web di Agenda21: www.provincia.bologna.it/ag21 Verso la costruzione di reti ecologiche: Verde Acqua - conoscere, condividere e risparmiare insieme OBIETTIVI: favorire la cultura della salvaguardia ambientale e del risparmio idrico promuovendo la conoscenza dei temi della biodiversità e della sostenibilità attraverso il concetto di rete ecologica. Verde Acqua, cofinanziato dalla Provincia e dalla Regione Emilia-Romagna, comprende 4 sotto-progetti: Parchi in Rete: uso didattico e culturale del verde urbano - Conoscere, condividere e partecipare al “Samoggia nella Rete” - Azioni dimostrative per il risparmio idrico - Progettazione partecipata di un impianto di fitodepurazione Sellustra Life OBIETTIVI: realizzazione di interventi integrati per il recupero del bacino idrografico della Val Sellustra per migliorare la qualità dell’acqua, ridurre il rischio idraulico e creare una rete ecologica tra le aree di interesse ambientale. Il progetto è stato cofinanziato dal programma Life Ambiente dell’Unione Europea. The Bet – la scommessa OBIETTIVI: “Noi giovani, scommettendo con i nostri Governi, dimostreremo che, riducendo i consumi all’interno delle scuole, è possibile ottenere una diminuzione delle emissioni nel rispetto dei parametri del Protocollo di Kyoto, in un periodo di soli 8 mesi”. Nato e realizzato dall’associazione Amici della Terra e finanziato dall’Assessorato all’Ambiente della Provincia, la Scommessa ha interessato 15 scuole di diversi comuni dalle materne alle superiori.
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Acquisti verdi e consumi responsabili Nel 2002 la Provincia ha iniziato a introdurre in modo sistematico criteri ambientali e sociali nelle politiche d’acquisto di beni e servizi per ridurre a monte i propri impatti ambientali e sociali, oltre a stimolare la filiera produttiva verso processi e prodotti più puliti. La scelta di diffondere la pratica degli acquisti verdi è passata attraverso l’avvio di una serie di Forum tematici. Ne sono nate alcune sperimentazioni, dai distributori automatici di caffé del commercio equo, a Mercato Diverso - Fiera dell’economia solidale, del consumo critico e degli stili di vita sostenibili (tutt’ora in corso), all’adozione da parte della Provincia di criteri ambientali e sociali all'interno degli appalti, con l’attribuzione di punti aggiuntivi per i prodotti con marchi ecologici e il profilo ambientale e sociale dell’impresa. La sperimentazione e la diffusione degli acquisti verdi continuano: www.provincia.bologna.it/ag21/acquisti_verdi.html Agenda21 a scuola OBIETTIVI: diffondere temi e metodologie dell’Agenda21 - partecipazione, dialogo, confronto - realizzare il Piano d’Azione provinciale, costituire tanti presidii provinciali permanenti di Agenda21 quanti sono gli istituti coinvolti, che possano “contaminare” altri soggetti sul territorio e altri istituti. Promosso e finanziato dall’Assessorato Ambiente e gestito dalla cooperativa Anima Mundi, il progetto ha coinvolto 9 scuole e si è concluso con la presentazione di altrettante proposte concrete per realizzare il Piano d'Azione. Il Forum dell’ITIS Belluzzi, il primo nato dal progetto, riunisce periodicamente studenti, genitori e insegnanti della propria e di altre scuole. Educazione ambientale e Agenda21 La Provincia di Bologna promuove e finanzia alcuni progetti di educazione ambientale nelle scuole attraverso specifici bandi per l’assegnazione di contributi e un’azione più generale di coordinamento di altri soggetti attivi sul territorio. Particolarmente forte è il rapporto con il processo di Agenda21, che si è espresso nell’attenzione che il bando 2002 ha rivolto a progetti basati sulla lettura dei bisogni locali e su momenti partecipativi. INFO: Ufficio Agenda21, educazione e comunicazione ambientale Via Zamboni 8 - Bologna Tel. 051 6598469 - Fax 051 6598810 email: educazione.ambientale@provincia.bologna.it
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Progetti in corso (2000 – 2006) MicroKyoto OBIETTIVI: raggiungere gli obiettivi del Protocollo di Kyoto a livello locale (micro!) attraverso l’accordo tra i diversi Enti Locali, incrociando le azioni previste dal Piano Energetico Provinciale con gli obiettivi del Piano di Azione. Il Protocollo di Kyoto I Governi di tutto il mondo – di fronte al pericolo dell’effetto serra come causa del surriscaldamento del pianeta - si sono riuniti nel 1997 nella città giapponese di Kyoto per impegnarsi a diminuire la produzione di CO2 ed in generale dei gas serra. Alla presenza di quasi 10.000 delegati, osservatori e giornalisti la conferenza ha approvato un Protocollo con il quale i paesi industrializzati si impegnano a ridurre, per il periodo 2008–2012, il totale delle emissioni di gas ad effetto serra almeno del 5% rispetto ai livelli del 1990. Una percentuale potenzialmente tale da provocare una reversione storica della tendenza attuale ad accrescere le emissioni che prosegue da circa 150 anni. Sono stati stabiliti limiti diversi per ciascun paese firmatario: i Paesi più industrializzati si sono impegnati a ridurre le proprie emissioni in percentuali variabili (l’Italia del 6,5%, la Germania del 20%, gli Stati Uniti del 7%, ecc.), quelli in via di industrializzazione le dovranno mantenere stabili, quelli in via di sviluppo potranno aumentarle. Il Protocollo è entrato in vigore il 16 febbraio 2005, una volta sottoscritto da un numero di paesi sufficiente a coprire il 51% delle emissioni mondiali di CO2, cosa che è avvenuta con l’ingresso dell’Unione Sovietica. maggiori informazioni: http://europa.eu.int/scadplus/leg/it/lvb/l28060.htm il Protocollo di Kyoto: www2.minambiente.it/Sito/settori_azione/pia/docs/protocollo_kyoto_it.pdf
Con il nome di Energia 21–MicroKyoto, il progetto ha ottenuto il co-finanziamento del Ministero dell’Ambiente. Tra le attività segnaliamo: - il coinvolgimento dei Comuni bolognesi e il censimento delle loro azioni virtuose in termini di tecnologie, applicazioni per il risparmio energetico e uso di fonti rinnovabili; le migliori sono state premiate dalle scuole attraverso il concorso Arte per Kyoto; - un’indagine sui comportamenti di consumo energetico in un gruppo di con12
domini-campione; - 10 Forum tematici sulla bioarchitettura e sulle fonti energetiche rinnovabili su tutto il territorio provinciale; - una campagna di sensibilizzazione sull’uso delle lampadine a basso consumo energetico attraverso la riduzione del prezzo di acquisto in collaborazione con diversi ipermercati; - 19 punti informativi sull’energia in altrettanti comuni in occasione del 16 febbraio 2006, primo anniversario dell’entrata in vigore del Protocollo di Kyoto; - la realizzazione di 4 tesi sperimentali a supporto del progetto, in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Meccanica dell’Università di Bologna. Oltre alla Provincia, ad oggi hanno aderito 27 Comuni e una Comunità Montana (circa il 70% della popolazione provinciale) i quali, sottoscrivendo il 18 maggio 2006 il Protocollo di MicroKyoto si sono impegnati a realizzare azioni per ridurre le emissioni di gas serra in coerenza con gli obiettivi di Kyoto. La mappa degli aderenti è in continua evoluzione. Per gli aggiornamenti: www.provincia.bologna.it/ag21/microkyoto.htm Non c’è acqua da perdere OBIETTIVI: promuovere l’uso efficiente e il risparmio idrico attraverso la commercializzazione dei riduttori di flusso nella grande distribuzione. L’Agenda21 provinciale ha avviato a ottobre 2004 la campagna Non c'è acqua da perdere, che ha promosso presso Coop Adriatica, Conad e le Botteghe del commercio equo di Bologna e provincia la vendita - a prezzo scontato in occasione della Giornata mondiale dell’acqua - dei riduttori di flusso confezionati insieme ad un volantino con informazioni e suggerimenti utili. Cos’è il riduttore di flusso È un piccolo dispositivo che si può agevolmente applicare all’estremità dei normali rubinetti e docce di casa; miscelando l’acqua con l’aria permette un risparmio d’acqua fino al 50% ottenendo un getto migliore: stessa potenza e niente schizzi!
Nel 2006 Non c’è acqua da perdere è diventato un progetto sperimentale, che vede le famiglie del Comune di Castel San Pietro Terme protagoniste di una serie di 13
azioni volte a risparmiare acqua – e bolletta - senza bisogno di interventi strutturali. Grazie ai progetti provinciali Non c’è acqua da perdere e Acqua preziosa, tra il 2004 e il 2005 sono stati distribuiti e venduti circa 36.000 riduttori sul territorio provinciale, per un totale stimato di circa 12.000 famiglie coinvolte. Sapendo che un riduttore può far risparmiare fino a 6000 litri d’acqua l’anno per abitazione, stiamo già risparmiando 71 milioni di litri d’acqua, litro più, litro meno... PARTECIPANTI: Coop Adriatica, Conad, Gruppo d’Acquisto Solidale Bologna, Botteghe del commercio equo di Bologna e provincia, Associazione Amici della Terra, Centro Antartide, Comitato Acqua Bacino del Reno, ATO5, Legambiente, WWF, Provincia di Bologna, Comune di Castel San Pietro Terme, Hera ImolaFaenza, Regione Emilia-Romagna INFO: www.provincia.bologna.it/ag21/progetto_acqua.html Mercato Diverso - La Fiera dell’economia solidale A giugno 2005 la città di Bologna ha visto la prima Fiera dell’economia solidale, del consumo critico e degli stili di vita sostenibili. Mercato Diverso ha messo a disposizione dei cittadini, dei gruppi, delle associazioni e degli Enti Pubblici gli strumenti culturali e pratici per consumare meno e in modo più responsabile. A giugno 2006 si è tenuta la 2a edizione, mentre i promotori continuano a lavorare in autonomia per la costruzione di un distretto locale dell’economia solidale. Il progetto è stato patrocinato dalla Provincia di Bologna. PARTECIPANTI: Gruppo Consumo Critico del Forum di Agenda21, Gruppo Pagine Arcobaleno, Gruppo d’Acquisto Solidale di Bologna, Cooperativa ExAequo, Associazione Amici della Terra, Rete Lilliput, Cooperativa Dulcamara, Consorzio TETI, AIAB INFO: www.mercatodiverso.it - email: info@mercatodiverso.it Centro di documentazione Partecipando OBIETTIVI: istituire un centro di documentazione attivo sui processi partecipati. Dall’Agenda21 a scuola nasce Partecipando, istituito in collaborazione con l'ITIS O. Belluzzi e la cooperativa Anima Mundi, che opera per favorire la diffusione 14
e il radicamento di una cultura della partecipazione. Si rivolge particolarmente alle scuole superiori - insegnanti e ragazzi - ma vuole essere un motore di cittadinanza attiva per l'intero territorio provinciale. DOVE SI TROVA? C/o ITIS O. Belluzzi - Via Cassini 3 - Bologna www.partecipando.net - Tel. 051 561202 Fax 051 563656 email: info@partecipando.net
giugno 2006 al via la seconda edizione di Agenda21 A conclusione di un ciclo progettuale completo arriva il momento di ripensare gli obiettivi e di realizzare nuovi progetti. A giugno 2006 il Forum provinciale ha cominciato ad aggiornare la propria “agenda”, in concomitanza con l’adesione da parte della Provincia agli Aalborg Commitments. L’adesione agli impegni di Aalborg presuppone che alla base della scelta di quelli che l’Ente ritiene prioritari, ci sia un processo partecipato. Così il Forum è stato invitato a discutere e valutare le priorità d’intervento. Nel frattempo si sono formati nuovi gruppi di lavoro: Educazione alla sostenibilità, Energia, Valorizzazione del territorio, Acqua. I gruppi si incontrano periodicamente. INFO: www.provincia.bologna.it/ag21/gruppi.htm
Gli impegni di Aalborg A giugno 2006 la Provincia di Bologna ha aderito agli Aalborg Commitments: 10 obiettivi che oltre 110 Comuni di 46 paesi europei si impegnano a concretizzare entro 2 anni dalla firma di adesione, per rendere le città più ospitali e per offrire una buona qualità di vita a tutti i cittadini, consentendo loro di partecipare a tutti gli aspetti della vita urbana. I 10 impegni sono stati definiti nel corso della IVa Conferenza Europea delle Città Sostenibili ad Aalborg nel 2004, e a 10 anni dalla Carta di Aalborg delinea15
no con precisione quali siano gli impegni che gli Enti Locali attivi in processi di Agenda21 devono concretizzare, ciascuno seguendo l’ordine di priorità più consono alla propria realtà. Gli Aalborg Commitments 1 Governance Ci impegniamo a rafforzare i nostri processi decisionali tramite una migliore democrazia partecipatoria. 2 Gestione locale per la sostenibilità Ci impegniamo a mettere in atto cicli di gestione efficienti, dalla loro formulazione alla loro implementazione e valutazione. 3 Risorse naturali comuni Ci impegniamo ad assumerci la piena responsabilità per la protezione, la conservazione e la disponibilità per tutti delle risorse naturali comuni. 4 Consumo responsabile e stili di vita Ci impegniamo ad adottare e a incentivare un uso prudente ed efficiente delle risorse, incoraggiando un consumo e una produzione sostenibili. 5 Pianificazione e progettazione urbana Ci impegniamo a svolgere un ruolo strategico nella pianificazione e progettazione urbana, affrontando problematiche ambientali, sociali, economiche, sanitarie e culturali per il beneficio di tutti. 6 Migliore mobilità, meno traffico Riconosciamo l’interdipedenza di trasporti, salute e ambiente e ci impegniamo a promuovere scelte di mobilità sostenibili. 7 Azione locale per la salute Ci impegniamo a proteggere e a promuovere la salute e il benessere dei nostri cittadini. 8 Economia locale sostenibile Ci impegniamo a creare e ad assicurare una vivace economia locale, che promuova l’occupazione senza danneggiare l’ambiente. 9 Equità e giustizia sociale Ci impegniamo a costruire comunità solidali e aperte a tutti. 10 Da locale a globale Ci impegniamo a farci carico delle nostre responsabilità per conseguire pace, giustizia, equità, sviluppo sostenibile e protezione del clima per tutto il pianeta. PER SAPERNE DI PIÙ: I 10 impegni in dettaglio: www.provincia.bologna.it/ag21/aalborg.htm
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GLI STRUMENTI DEL FORUM La Provincia svolge un’attività di monitoraggio periodica sullo stato dell’ambiente; i dati raccolti vengono elaborati in INDICATORI e i risultati pubblicati nei RAPPORTI. Si tratta di strumenti utili al Forum, così come agli amministratori, per conoscere e sorvegliare l’andamento della situazione sotto il profilo ambientale, sociale ed economico del territorio. Cos’è un indicatore? L’indicatore è uno strumento in grado di fornire informazioni sintetiche di un fenomeno più complesso e con significato più ampio e di rendere visibile un andamento o un fenomeno che non è immediatamente percepibile. Possiamo usare gli indicatori come delle istantanee che fotografano le condizioni attuali di un sistema, oppure utilizzarli nel contesto di un regolare monitoraggio; in questo caso ci mostrano in quale direzione sta andando il sistema nel corso del tempo. Così, ad esempio, conoscendo lo stato del sistema ambientale nel suo complesso possiamo assumere delle decisioni sensate e corrette sulla politica ambientale delle nostre città e dei nostri territori. Esistono molti tipi di indicatori: alcuni forniscono informazioni molto precise su aspetti puntuali, altri sono detti “sintetici” perché traducono una realtà in un unico numero. È il caso dell’IMPRONTA ECOLOGICA.
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il Rapporto sullo stato dell’ambiente e altri rapporti Il Rapporto sullo stato dell’ambiente propone una analisi basata su una cinquantina di indicatori, e serve a indagare le cause delle maggiori criticità dell'ambiente ma anche a individuare le strade praticabili per risolverle. Ogni 2 anni viene pubblicata l’edizione aggiornata attraverso cui prosegue il percorso di ampliamento, consolidamento e diffusione delle conoscenze del precedente. Esistono Rapporti sulla qualità dell’aria e dell’acqua, sui rifiuti... Di qui, l’idea di passare ad un unico Rapporto sulla sostenibilità, che sintetizza in un numero limitato di indicatori - definiti in parte attraverso il confronto con il Forum - le principali caratteristiche e tendenze delle componenti ambientali, sociali ed economiche del territorio e le reciproche interazioni. Uno strumento, in sintesi, per il monitoraggio del grado di sostenibilità raggiunto in riferimento agli Aalborg Commitments. INFO: Ufficio Sistema informativo e reportistica ambientale Via Zamboni 8 – Bologna – Tel. 051 6598195 www.provincia.bologna.it/ambiente/stato_ambiente.html
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l’Impronta Ecologica Immaginiamo di racchiudere una città sotto una cupola emisferica di vetro trasparente che lasci entrare la luce ma impedisca alle cose materiali di qualunque genere di entrare e uscire. Perché i cittadini di questa città possano continuare a vivere, la cupola dovrebbe contenere una quantità di terreno produttivo (composto da zone agricole, foreste, fiumi ed altri ecosistemi) capace di ospitare le risorse necessarie a produrre energia, alimenti ed altri beni nonché di assorbire i rifiuti e l’inquinamento prodotto… La quantità di superficie coperta dalla cupola corrisponde all’Impronta Ecologica della comunità che vive sotto di essa. Se i cittadini consumano molte risorse l’Impronta Ecologica di ognuno aumenta notevolmente. Possiamo quindi definire l’Impronta Ecologica come la quantità di territorio produttivo necessario per sostenere il consumo di risorse e la richiesta di assimilazione di rifiuti da parte di una determinata popolazione. Il punto di partenza per il calcolo è la stima dei diversi consumi: gli alimenti, i trasporti, le abitazioni, i beni di consumo, i servizi. Ognuno di questi consumi comporta una Impronta Ecologica per più motivi: terreno necessario a produrre l’energia, terreno agricolo, pascoli, terreno forestale, terreno degradato, superficie marina. Per esempio, a livello provinciale (calcolata al 2004): Impronta Ecologica 4,53 ettari/procapite/anno Biocapacità 1,98 ettari/procapite/anno L’Impronta Ecologica è superiore alla biocapacità; questo significa che stiamo usando più risorse di quelle che abbiamo a disposizione. INFO: Ufficio Sistema informativo e reportistica ambientale Via Zamboni 8 – Bologna – Tel. 051 6598195 www.provincia.bologna.it/ambiente/impronta_ecologica.htm Vuoi calcolare la tua impronta ecologica? www.wwf.it/ambiente/sostenibilita/calcoloimpronta.asp 19
Le informazioni sull’ambiente – conosci i tuoi diritti A partire dagli anni ’70 emerge la consapevolezza dell’esistenza di una “questione ambientale” a livello planetario. Da quel momento la Comunità Internazionale rivolge la sua attenzione al tema dell’informazione al pubblico, per attivare un meccanismo di controllo diffuso sulla qualità dell’ambiente. I cittadini - si afferma - sono i primi a poter sorvegliare l’ambiente in cui vivono. Di qui l’evoluzione delle normative internazionali e nazionali. Il punto di arrivo per l’Italia è l’entrata in vigore nel 2005 del D.Lgs. 195/2005, in linea con le direttive del Parlamento Europeo, che intende garantire un’informazione ambientale sistematicamente disponibile al pubblico, più facile da trovare e di migliore qualità. Ma cosa si intende per informazione ambientale? “Informazioni in merito allo stato delle acque, dell'aria, del suolo, della fauna, della flora, del territorio e degli spazi naturali, nonché alle attività o misure che incidono o possono incidere negativamente sugli stessi, nonché alle attività o misure destinate a tutelarli, ivi comprese misure amministrative e programmi di gestione dell'ambiente. Ovvero: “...i testi di trattati, convenzioni e accordi internazionali, e di atti legislativi comunitari, nazionali, regionali o locali concernenti l'ambiente; le politiche, i piani e i programmi relativi all'ambiente; le relazioni sullo stato dell'ambiente; i dati sulle attività che incidono sull'ambiente; le autorizzazioni e gli accordi in materia di ambiente; gli studi sull'impatto ambientale e le valutazioni dei rischi”*. Questo provvedimento realizza il primo punto della Convenzione di Aarhus, sottoscritta dall’Unione Europea nel 1998, che riguarda: - l’accesso alle informazioni - la partecipazione dei cittadini alle decisioni su piani e progetti - l'accesso alla giustizia in materia ambientale. Risultano rafforzati i diritti dei cittadini che vogliono ottenere informazioni dalle autorità nazionali, regionali e locali: il personale è tenuto ad aiutare attivamente i cittadini alla ricerca di informazioni sull’ambiente, le informazioni fornite – di norma entro un limite di 30 giorni - devono essere aggiornate, precise e comparabili, e possibilmente rese disponibili tramite le nuove tecnologie. Gli enti locali si stanno adeguando, rendendo progressivamente disponibile un numero sempre maggiore di dati e informazioni ambientali tramite web, banche dati e altri supporti digitali. * Fonte: Unione Europea - http://europa.eu/scadplus/leg/it/lvb/l28091.htm
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AGENDA21 IN PRATICA Ci sono vari modi per mettere in pratica i principi di Agenda21. La Provincia di Bologna – come molte organizzazioni ha scelto la strada della certificazione ambientale, per contenere e diminuire progressivamente i consumi e i rifiuti prodotti dalle proprie attività e strutture fisiche. La Registrazione EMAS, ottenuta a febbraio 2006, costituisce l’impegno formale che l’Ente si impegna a portare avanti, comunicando ogni anno ai propri cittadini tutte le informazioni sui propri impatti ambientali e sui mezzi scelti per ridurli. Certificazioni ambientali: la Registrazione EMAS È una certificazione ambientale europea VOLONTARIA, che a differenza dell’Ecolabel non garantisce la qualità di un prodotto ma di un’organizzazione - ente pubblico o impresa - e ha l'obiettivo di favorire il miglioramento continuo della gestione ambientale ben oltre i limiti imposti dalle leggi. Per aderire ad EMAS – e ottenere la Registrazione - le organizzazioni devono poter dimostrare ad un controllore esterno di essere in grado di diminuire nel tempo il proprio “peso” sull'ambiente. Il percorso prevede che l’ambiente diventi un elemento trasversale nelle decisioni di tutti i settori dell’organizzazione. La Dichiarazione Ambientale è il documento che rende conto al pubblico del lavoro fatto e di quello programmato anno per anno. INFO: Ufficio Sistemi di Gestione Ambientale – Settore Ambiente via Zamboni 8 – Tel. 051 6598480 www.provincia.bologna.it/emas
Tanti modi per… Agenda21 si può fare in tanti modi, per esempio informandosi su problemi del proprio territorio, collaborando con chi li sta affrontando o consumando di meno e meglio: acquistando prodotti che garantiscono qualità ambientale e sociale, riducendo i consumi di acqua, facendo la raccolta differenziata dei rifiuti, usando meno l’automobile e di più i mezzi pubblici, la bici o viaggiando insieme ad altri. Agenda21 in fondo si traduce nell’avvio di un percorso, individuale o collettivo che sia, di miglioramento della qualità dell'ambiente naturale e sociale 21
in cui viviamo, ed è per questo che possiamo applicare Agenda21 dovunque ci troviamo: in casa fuori casa in ufficio.. ..o a scuola. Di seguito, alcuni suggerimenti utili.
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AGENDA21 IN CASA Energia Le attività umane richiedono un grande utilizzo di energia, e proprio la produzione di energia è tra le cause principali dell’inquinamento della Terra. Anidride carbonica, ossido di carbonio, azoto e zolfo sono solo alcuni dei sottoprodotti di questo processo, corresponsabili di alcune malattie, dell’avvelenamento di piante e animali e dell’effetto serra. L’energia che utilizziamo nelle case per il riscaldamento e per la corrente elettrica rappresenta il 18% del fabbisogno nazionale ed è responsabile del 27% delle emissioni inquinanti*. Risparmiare energia in casa è una cosa che si può fare seguendo pochi utili accorgimenti. Questioni di classe e di etichetta SAI CHE... - Gli elettrodomestici (frigoriferi, lavatrici ecc.) sono divisi in classi di efficienza energetica e quelli di classe A sono quelli che consumano meno, mentre quelli di classe G sono quelli che consumano di più? - Un elettrodomestico di classe A++ può farti risparmiare più del 50% di energia elettrica? - Il risparmio di energia elettrica per ciascun elettrodomestico ad alta efficienza può farti diminuire la bolletta elettrica di decine di Euro ogni anno? - Il maggior prezzo di un elettrodomestico di classe A è un investimento che produce interessi superiori a quelli in azioni o in fondi di investimento?
* In provincia di Bologna il consumo totale di energia equivale a 2.456107 Tep/anno (1 tep è una tonnellata equivalente di petrolio: 11.628 KWH termici = 4.545, 45 KWH elettrici - dati al 2004, Piano Energetico Provinciale).
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L’ETICHETTA ENERGETICA Da qualche anno, in base a una direttiva della Comunità Europea, sui frigoriferi, congelatori, lavatrici, lavastoviglie, condizionatori, lampade che acquistiamo c’è un’etichetta colorata con frecce e simboli. È l’etichetta energetica, che serve a classificare il livello di consumi di ciascun modello e riporta molte informazioni tra cui: - il consumo annuale di energia elettrica espresso in kWh (per ciclo di lavaggio o per anno di utilizzo); - la classe di efficienza energetica raffigurata da frecce colorate di lunghezza diversa, che può andare da A = minimo consumo a parità di prestazioni, a G = massimo consumo a parità di prestazioni. IL MARCHIO ENERGY STAR È un programma comunitario di etichettatura relativo all’uso efficiente dell’energia nelle apparecchiature per ufficio: computer, pc portatili, terminali, monitor a raggi catodici e a cristalli liquidi, sistemi integrati. LO STAND–BY: QUANDO CONSUMIAMO ENERGIA SENZA SAPERLO* I sistemi stand–by, ovvero le lucine che rimangono accese quando i televisori, video-registratori, i sistemi di allarme ecc. sono spenti, sono responsabili di un importante spreco energetico. Per far funzionare un CD occorrono 15 watt, ma ne servono 11 solo per tenere acceso il lettore; i decoder satellitari consumano 22 watt quando il televisore è in funzione e 14 quando il sistema è a riposo. Dunque, evitiamo di lasciare gli apparecchi in stand–by spegnendo l’interruttore principale, staccando la spina o il carica-batterie quando non sono in funzione.
* Fonte: progetto CAMBIERESTI? del Comune di Venezia - www.cambieresti.net
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ritaglia e appendi Per un uso corretto dell’energia* PER RISPARMIARE SUL RISCALDAMENTO IN INVERNO NON RINUNCIANDO AD AVERE UNA CASA CALDA E ACCOGLIENTE: Evitare ogni tipo di dispersione di calore: isolando bene tutte le parti dell’appartamento: i soffitti (con un controsoffitto), i pavimenti (eventualmente mediante il parquet o con tappeti e moquette), le pareti esterne sia con interventi radicali e specializzati del tipo cappotti isolanti per gli edifici sia con interventi più casalinghi quali l’apposizione di pannelli in sughero o polistirolo ridipinti poi con il colore dei locali, i cassonetti delle tapparelle sigillandoli con materiali siliconici o con strisce adesive isolanti, le finestre mediante guarnizioni isolanti e doppi vetri, porte e finestre con “paraspifferi”. Ottimizzare l’efficienza dell’impianto di riscaldamento: - preferendo caldaie ad alta efficienza, come le caldaie a condensazione - sottoponendo gli impianti a manutenzioni periodiche che sono previste dalla legge - mantenendo i corpi riscaldanti liberi da qualunque ostacolo alla buona diffusione del calore (tende, copritermosifoni, mobili, polvere e sporco) - installando un termostato o un cronotermostato che permette di regolare l’accensione della caldaia a determinati orari, mantenendo costanti determinate temperature (da impostare attorno ai 19/20°C) PER RISPARMIARE ENERGIA CON L’ILLUMINAZIONE: - Progettare bene la casa (colori chiari, finestre ampie), la disposizione del mobilio (luoghi di studio disposti in modo tale da sfruttare l’illuminazione naturale) e l’illuminazione, posizionando lampadine di potenza proporzionata alle esigenze abitative dei locali. - Preferire le lampadine a fluorescenza rispetto a quelle tradizionali ad incandescenza (75/80% di consumo energetico in meno). - Installare crepuscolari nei luoghi comuni (cortili, giardini, cantine, condomini) che permettono all’impianto di illuminazione di attivarsi solo quando l’illuminazione naturale è insufficiente e dispositivi di riduzione del flusso luminoso ove occorrono diverse esigenze di illuminazione.
* I contenuti sono tratti dalle guide “Risparmiare energia in casa” e L’Elettrodomestico ecologico” (n° 9 n° 9-bis), scaricabili dal sito web: www.provincia.bologna.it/ambiente/pubblicazioni/elenco_quaderni.html INFO: energia@provincia.bologna.it - Tel. 051 6598040
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PER RISPARMIARE ENERGIA CON GLI ELETTRODOMESTICI CHE GIÀ HAI IN CASA: Frigorifero e freezer - Accertarsi che la capienza del proprio frigorifero sia proporzionata alle reali esigenze domestiche (ogni 100 litri in più di capienza del frigorifero si consumano 90 kWh in più) ed in caso contrario valutare l’opportunità di sostituirlo… - Regolare la temperatura del frigorifero tra 0 e 4°C evitando temperature troppo basse soprattutto in inverno - Evitare di lasciare aperto il frigorifero ed il freezer inutilmente (la temperatura interna si alza e quindi occorre ulteriore energia per ripristinare quella ottimale ed inoltre si favorisce la formazione di brina) - Sbrinare il freezer quando lo strato di ghiaccio è di almeno 5 mm di spessore - Non introdurre cibi caldi (alzano la temperatura interna del frigorifero) - Tenere pulita la serpentina del frigorifero e mantenerlo lontano da fonti di calore. Lavatrice - Fare lavatrici a pieno carico o in alternativa utilizzare il programma di lavaggio a mezzo carico - Dosare bene i detersivi a seconda della durezza dell’acqua ed utilizzare opportuni additivi anticalcare - Lavare a temperature non superiori a 60°C, con gli odierni detersivi si ottengono ottime rese anche a temperature non elevatissime - Evitare di attivare il programma di asciugatura automatica dei panni che è molto energivoro ed alla fine poco utile. Lavastoviglie - Azionare la lavastoviglie solo a pieno carico, utilizzando il programma adeguato al livello di sporcizia delle stoviglie, ed escludere la funzione di asciugatura - Mantenere i filtri puliti e le guarnizioni morbide ed efficienti Forno - Meglio il forno a gas o il microonde del forno elettrico - Non preriscaldare eccessivamente il forno e soprattutto spegnerlo 10 minuti prima di fine cottura, il calore residuo all’interno basterà ad ultimare la cottura delle vivande PC, Stampanti, TV, videoregistratori, stereo e piccole accortezze…. - Spegnere il PC se non utilizzato per un po’ di tempo - Spegnere sempre tutti gli apparecchi elettrici ed elettronici quando non li si utilizza, evitando soprattutto di lasciare accese tutte le “lucette” (tecnicamente definite LED) che consumano “poco” ma “tanto” nel lungo periodo - Scollegare le prese degli apparecchi al termine del loro utilizzo evitando consumi nascosti.
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Acqua La scarsità d’acqua sta diventando un problema sempre più grave: circa un terzo della popolazione mondiale vive in Paesi considerati ad emergenza idrica e al passo con gli attuali modelli di consumo entro 25 anni sulla Terra due persone su tre vivranno in condizioni di carenza d'acqua. In Italia circa il 60% dei consumi d’acqua è impiegato in agricoltura, il 25% nell’industria e il 15% in campo civile. Anche se l’uso nel settore civile è quantitativamente meno rilevante rispetto al consumo globale, è qui che si consuma la quasi totalità dell’acqua potabile, che viene prodotta a partire dalle risorse di migliore qualità. Dei 240 litri* che – in media - si consumano giornalmente per gli usi domestici, solo una parte viene utilizzata per cucinare o per l’igiene personale, usi che richiedono la più alta qualità. La parte prevalente viene impiegata per sciacquoni, macchine per lavare, lavaggio di pavimenti, giardinaggio o persa per incuria. Non solo: per uscire dal rubinetto, l’acqua deve essere pompata, depurata, canalizzata e in alcuni casi riscaldata. Quindi sprecare acqua significa anche sprecare energia. Quanto spreca un rubinetto che gocciola? 60 gocce al minuto = 864 litri al mese 90 gocce al minuto = 1395 litri al mese 120 gocce al minuto = 1930 litri al mese
* consumo medio giornaliero per usi civili in provincia di Bologna (dati al 2004, fonte ATO 5).
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ritaglia e appendi in casa Per un uso corretto dell’acqua In bagno - Evita di lasciare il rubinetto aperto per pulire il rasoio mentre ti fai la barba. È preferibile chiudere il tappo del lavandino e riempirlo d'acqua sufficiente a risciacquare il rasoio di volta in volta. - Meglio la doccia! Con un bagno consumeresti il doppio dell’acqua; mentre ti insaponi però chiudi l’acqua. - Chiudi il rubinetto mentre ti lavi i denti! Utilizza lo spazzolino inumidito col solo dentifricio e risciacqua soltanto alla fine. - Se istalli lo sciacquone con il doppio pulsante potrai regolare l’utilizzo dell’acqua in base alle necessità. - Applica ai rubinetti i riduttori di flusso. In cucina - Meglio lavare le verdure lasciandole a bagno in un recipiente e usare l'acqua corrente solo per un rapido risciacquo finale. - La lavastoviglie dovrebbe essere utilizzata solo a pieno carico: ogni lavaggio risparmiato riduce il tuo consumo d’acqua di 40 litri. - La lavatrice dovrebbe essere utilizzata solo a pieno carico: ogni lavaggio risparmiato riduce il tuo consumo d’acqua di 20 litri. Precauzioni - Prima di partire per le vacanze ricordati di chiudere la valvola centrale dell’acqua; eviterai danni causati da rotture improvvise dell’impianto idrico. - Un WC che gocciola può sprecare dai 100 litri d’acqua al giorno in su. - Un rubinetto che gocciola fa sprecare comunque tanta acqua: ferma le perdite. FUORI CASA In giardino o in terrazzo - Annaffiando il giardino la mattina o la sera tardi puoi ridurre l’acqua che si spreca con l’evaporazione. - Meglio usare gli annaffiatoi per bagnare solo le superfici interessate. - Puoi raggruppare le piante che hanno esigenze idriche simili, così avranno la giusta quantità di acqua. - Annaffia le piante alla base e non le foglie. - Per pulire i sentieri adiacenti al giardino usa una scopa e non il getto d’acqua. - Le piante del terrazzo possono essere annaffiate anche con l'acqua già usata per lavare frutta e verdura. - Usa l’acqua di un secchio invece dell’acqua corrente quando insaponi l’auto.
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Acquisti Ogni prodotto ha la sua storia. Uno slogan lanciato dal WWF nel 1990 diceva: “prima di comprare qualcosa, chiediti se ne hai veramente bisogno” perché ogni prodotto che acquistiamo ha un proprio ciclo di vita e un impatto sull’ambiente, dalle risorse necessarie a produrlo fino all’energia usata per il suo smaltimento. Un esempio: “Se buttiamo via un chilo di carta normalmente siamo portati a pensare che abbiamo buttato via solo quel chilo di carta. In realtà buttiamo via qualcosa di più perché dietro questa carta c’è un’industria cartiera, e ancora prima c’è un taglio di legno, c’è poi del carburante per il trasporto, c’è dell’energia per il trattamento e la trasformazione, c’è l’usura delle macchine, c’è l’acqua e tante altre cose. Io sommo tutto quello che mi è servito per fare un chilo di carta. Lasciando da parte l’acqua (perché non ci rendiamo nemmeno conto di quanta ne utilizziamo), risulta che per fare un chilo di carta ci vogliono 6-7 chili di materie prime, di cui buona parte è legno. Lo zaino ecologico di un chilo di carta è molto pesante. Nel momento in cui io produco un chilo di carta ho già prodotto 6-7 chili di rifiuti, nel senso che ho già usato tutte queste risorse naturali*”. Lo zaino ecologico È un indicatore ideato dal Wuppertal Institut tedesco per misurare il peso dei nostri consumi sull’ambiente. A differenza dell’Impronta Ecologica, che come unità di misura usa gli ettari, lo zaino ecologico misura in chili il carico di natura che ogni prodotto o servizio si porta sulle spalle in un invisibile zaino e si calcola sottraendo al peso dei materiali che abbiamo prelevato dalla natura per realizzare un prodotto o un servizio, il peso del prodotto stesso.
Comprare è un’azione che non riguarda solo la nostra sfera individuale ma ha delle ricadute sulla collettività e sull’ambiente. Come afferma Francesco Gesualdi, fondatore del Centro Nuovo Modello di Sviluppo “ogni volta che andiamo a fare la spesa ricordiamoci che siamo potenti e che le imprese sono in una posizione di profonda dipendenza dal nostro comportamento di consumatori.
* Tratto dalla dispensa “Il nostro stile di vita e le conseguenze sull’economia, l’ambiente, la società” di Ugo Biggeri - www.consumattori.org/corso2003/pdf/biggeri.pdf 33
Noi infatti, con i nostri acquisti, abbiamo la possibilità di far salire o scendere i loro profitti*”. Attraverso le scelte di acquisto è possibile orientare la produzione verso prodotti compatibili con l’ambiente. Come consumatori possiamo attuare un consumo critico e consapevole. Critico Consapevole
dal greco, io giudico, io distinguo; che sa, che è informato di qualcosa, si rende conto di un fatto, di una situazione.
La critica implica una valutazione, un giudizio e soprattutto una scelta. La scelta permette di incoraggiare o meno, quelle aziende e quei prodotti che garantiscono i diritti dei lavoratori e il rispetto dell’ambiente. Il consumatore critico: - sceglie non solo in base al prezzo ma anche alla qualità, sia del prodotto che dell’azienda - sceglie beni e servizi che certificano il ciclo di produzione dal punto di vista ecologico e sociale - preferisce le produzioni locali, in modo da ridurre l’Impronta Ecologica dei prodotti, nonché i costi dovuti al trasporto - sceglie i prodotti tipici e artigianali, che sono legati alla storia di un territorio e ne mantengono l’identità - consuma prodotti di stagione che costano meno, hanno un minore impatto ambientale e hanno un valore nutritivo maggiore - legge bene le etichette per capire cosa acquista PER SAPERNE DI PIÙ: Guida al consumo critico, Centro nuovo modello di sviluppo - www.cnms.it A Bologna e provincia: Pagine Arcobaleno in vendita presso le Botteghe del Commercio Equo (cfr. pag. 42) http://bologna.paginearcobaleno.it/ - email: info@paginearcobaleno.it
* Francesco Gesualdi, Sobrietà. Dallo spreco di pochi ai diritti per tutti, Feltrinelli, Milano 2005
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ACQUISTARE BENE: LE ECO-ETICHETTE Oltre all’etichetta energetica e all’Energy Star, esistono altri marchi riconosciuti a livello internazionale che certificano la qualità ambientale di prodotti e servizi. ECOLABEL, per esempio, è un marchio comunitario di qualità ecologica, assegnato dalla Comunità Europea ai prodotti compatibili con l'ambiente. Non è un marchio obbligatorio e lo ottengono solo quei produttori che dimostrano di aver seguito rigorosi criteri ambientali di eccellenza nella produzione del modello oltre ai miglioramenti sull’efficienza energetica: il consumo di risorse nella produzione, il rumore, il ritiro e il riciclaggio a fine vita, la durata della vita media, la disponibilità di parti di ricambio. PER COMINCIARE SUBITO: FRUTTA E VERDURA DI STAGIONE L’agricoltura moderna ci dà la possibilità di trovare la frutta e la verdura che desideriamo in ogni periodo dell’anno, dimenticandoci la ciclicità naturale che invece, per ogni stagione, offre prodotti diversi. La frutta e la verdura di stagione, che crescono quando le condizioni climatiche sono favorevoli, richiedono meno pesticidi e diserbanti. Inoltre scegliendo i prodotti di provenienza locale si riducono i costi e i danni ambientali dovuti al trasporto. Se vogliamo maggiori garanzie di salubrità possiamo ricorrere ai prodotti dell’agricoltura biologica, biodinamica o integrata, ormai diffusi anche nel circuito della grande distribuzione.
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Biologico, biodinamico, integrato L’agricoltura biologica è un tipo di produzione incentrata sul rispetto dei ritmi della vita naturale: impiega tecniche a basso impatto ambientale, privilegia le produzioni locali, esclude l’uso di sostanze chimiche e di sementi geneticamente modificate [OGM]. In Italia circa 880mila ettari sono dedicati a produzioni biologiche ed esistono circa 800 punti vendita specializzati. In provincia di Bologna circa il 7% del territorio agricolo è coltivato con il metodo biologico*. Più diffusa è la produzione integrata, un tipo di agricoltura attento a ridurre l'uso di prodotti chimici e che predilige preparati selettivi e a basso impatto ambientale. L’agricoltura biodinamica si basa sul pensiero filosofico di Rudolf Steiner e utilizza per la cura delle piante preparati omeopatici insieme a pratiche tradizionali come la rotazione e il compost.
Logo comunitario di certificazione dei prodotti biologici (Reg CE 2092/91 e leg CE 331/2000)
PER SAPERNE DI PIÙ: Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica, sede regionale: www.aiab.it/emilia-romagna Bussola Verde - Comitato di Orientamento ai Consumi dei Prodotti Ortofrutticoli www.bussolaverde.it
* per l’esattezza il 7,7%. Fonte: Rapporto sullo stato dell’ambiente nella provincia di Bologna, 2006 (dati relativi al 2005)
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Ritaglia e appendi in cucina La frutta e la verdura di stagione Gennaio Verdura: barbabietola, broccolo, carciofo, cardo, catalogna, carota, cavolfiore, cavolo cappuccio, cavolo verza, cavolini di Bruxelles, cicoria, coste, crauti, erbette, finocchio, indivia, lattuga, porro, radicchio rosso, rapa, scorzonera, spinaci, topinambour, valerianella, zucca. Frutta: kiwi, arancio, mandarino, mandarancio, limone, pompelmo, mela, pera, frutta secca. Febbraio Verdura: barbabietola, broccolo, carciofo, cardo, catalogna, carota, cavolfiore, cavolo cappuccio, cavolo verza, cavolini di Bruxelles, cicoria, coste, crauti, erbette, finocchio, indivia, lattuga, porro, radicchio rosso, rapa, scorzonera, spinaci, topinambour, valerianella, zucca. Frutta: kiwi, arancio, mandarino, mandarancio, limone, pompelmo, mela, pera, frutta secca. Marzo Verdura: barbabietola, broccolo, carciofo, cardo, catalogna, carota, cavolfiore, cavolo cappuccio, cavolo verza, cavolini di Bruxelles, cicoria, cima di rapa, cipollotti, coste, crauti, crescione, erbette, finocchio, indivia, lattuga, luppolo, porro, radicchio rosso, rapa, ravanello, scorzonera, spinaci, tarassaco, valerianella, zucca. Frutta: kiwi, arancio, mandarino, mandarancio, limone, pompelmo, cedro, mela, pera, frutta secca. Aprile Verdura: asparagi, barbabietola, barba di frate, broccolo, carciofo, catalogna, carota, cavolfiore, cavolo cappuccio, cavolo verza, cavolini di Bruxelles, cicoria, cima di rapa, cipollotti, coste, crauti, crescione, erbette, fava, finocchio, indivia, lattuga, luppolo, ortica, piselli, porro, rabarbaro, radicchio rosso, rapa, ravanello, rucola, spinaci, tarassaco, valerianella, zucca. Frutta: arancia, limone, cedro, mela, pera, a fine mese le prime fragole. Maggio Verdura: asparagi, barba di frate, broccolo, carciofo, carota, cicoria, cima di rapa, cipollotti, coste, crescione, erba cipollina, erbette, fagiolini, fava, finocchio, finocchio selvatico, indivia, lattuga, luppolo, ortica, patate, piselli, prezzemolo, rabarbaro, radicchio rosso, rapa, ravanello, rucola, sedano, spinaci, tarassaco. Frutta: ciliegia, fragola, nespola, pera. Giugno Verdura: aglio, asparagi, bietola, carota, cetriolo, cicoria, cipolla, fagiolini, fave, fiori di zucca, lattuga, tutte le insalatine da taglio, patate novelle, ortica, pomodoro, piselli, rabarbaro, ravanello, rucola, sedano, tarassaco, zucchina. Frutta: albicocca, amarena, ciliegia, fragola, melone, mora di gelso, nespola, pera, prugna, pesca, pesca noce, lampone, ribes, uva spina. 37
Luglio Verdura: aglio, bietola, carota, cetriolo, cicoria, cipolla, fagioli, fagiolini, fave, fiori di zucca, lattuga, tutte le insalatine da taglio, patate novelle, melanzana, ortica, pomodoro, peperone, piselli, rabarbaro, ravanello, rucola, zucchina. Frutta: albicocca, amarena, anguria, ciliegia, corniola, fico, melone, mirtilli, mora di gelso, nespola, pera, prugna, pesca, pesca noce, lampone, ribes, uva spina. Agosto Verdura: aglio, asparagi, bietola, carota, cetriolo, cicoria, cipolla, fagioli, fagiolini, fave, fiori di zucca, funghi, lattuga, patate, mais, melanzana, ortica, pomodoro, peperone, piselli, rabarbaro, ravanello, rucola, zucchina. Frutta: albicocca, amarena, anguria, ciliegia, corniola, fico, fico d'india, melone, mirtilli, mora di gelso, more, nespola, pera, prugna, pesca, pesca noce, lampone, ribes, uva, uva spina. Settembre Verdura: bietola, cavolfiore, cavolo cappuccio, cavolo verza, cetriolo, cicoria, cipolla, fagioli, funghi, lattuga, melanzana, ortica, patate, pomodoro, peperone, piselli, rabarbaro, ravanello, rucola, scalogno, zucchina. Frutta: albicocca, amarena, anguria, ciliegia, corniola, fico, fico d'india, melone, mirtilli, more, nespola, pera, prugna, pesca, pesca noce, lampone, ribes, uva, uva spina. Ottobre Verdura: bietola, cavolfiore, cavolo cappuccio, cavolo verza, cicoria, cipolla, coste, erbette, fagioli, funghi, indivia, lattuga, patate, piselli, porro, radicchio, rafano, rapa, ravanello, rucola, scorzonera, sedano, sedano rapa, spinaci, topinambur, valerianella, zucca. Frutta: caco, castagna, mela, melagrana, fico, susine, uva, fico d'india, ananas, banana, carruba, sorbe, corbezzoli. Novembre Verdura: bietola, cavolfiore, cavolo cappuccio, cavolo verza, cicoria, cipolla, coste, erbette, fagioli, funghi, indivia, lattuga, patate, piselli, porro, radicchio, rafano, rapa, ravanello, rucola, scorzonera, sedano, sedano rapa, spinaci, topinambur, valerianella, zucca. Frutta: ananas, banana, carruba, caco, castagna, mela, melagrana, fico, fico d'india, sorbe, corbezzoli, susine, uva. Dicembre Verdura: barbabietole, broccoli, carciofi, cardi, carote, cavolfiore, cavolo cappuccio, cavolo verza, cavolini di bruxelles, cicoria, coste, crauti, erbette, finocchio, indivia, porro, radicchio, rafano, rapa, ravanello, sedano, sedano rapa, spinaci, scorzonera, topinambur, valerianella, zucca. Frutta: kiwi, arancia, cachi, limone, mandarino, mandarancio, mela, mela cotogna, pera, nespola, pompelmo, frutta secca.
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COMPRARE È UN PO’ VOTARE: IL COMMERCIO EQUO E SOLIDALE Equo Solidale
giusto, onesto, obiettivo, corretto, proporzionato. cioè sostenitore, partecipe, unito.
Il circuito equo e solidale promuove la giustizia sociale ed economica e lo sviluppo equo e duraturo dei paesi del Sud del mondo, attraverso il commercio, la formazione, la cultura. Una giusta ripartizione degli utili è al centro di questa forma di commercio. Ai lavoratori viene garantito un guadagno più alto di quello proposto dal mercato tradizionale: un prezzo equo che consenta loro e alle loro famiglie il soddisfacimento dei propri bisogni e una vita dignitosa, la possibilità di lavorare in un ambiente salubre e di rifiutare il lavoro minorile e la discriminazione di donne o gruppi etnici. Il prezzo è fissato in accordo con il produttore stesso sulla base di una valutazione del costo delle materie prime, del costo del lavoro locale, della retribuzione regolamentare dei lavoratori. Un esempio di “Prezzo equo” Confrontiamo la composizione del prezzo di una banana a seconda che provenga da un circuito tradizionale o dal commercio equo e solidale: Composizione del prezzo di una banana Al bracciante della piantagione Al proprietario della piantagione Alla compagnia esportatrice Per tasse e licenze viene impiegato All’importatore Al supermercato
Circuito tradizionale va l’1% va il 3% va il 10% il 23% va l’8% va il 40%
Composizione del prezzo di una banana Commercio Equo e Solidale Prezzo FOB/kg pagato al produttore (incluso merce e trasporto fino al porto di imbarco) 22,2% Costi generali: nolo mare, scarto, maturazione, trasporto a clienti 30,8% Maturazione, confezionamento, scarto fisiologico 16,3% Margine CTM (copertura costi della struttura, lavoro) 3% Margine medio dei rivenditori 27,7% tratto dal gioco di ruolo sulla produzione e commercializzazione delle banane della cooperativa Chico Mendes www.chicomendes.it
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Diverse organizzazioni sia a livello internazionale che nazionale definiscono e garantiscono i criteri del Commercio Equo (ComES). A livello internazionale: FLO (Organizzazione dei Marchi di Garanzia del Commercio equo), EFTA (Associazione Europea del ComES) confederazione dei marchi di garanzia del Commercio equo, NEWS (Rete Europea delle Botteghe del Mondo), IFAT (Federazione Internazionale del Commercio Alternativo). A livello italiano, l'Associazione delle Botteghe del Mondo e gli importatori fanno riferimento all’Assemblea Generale del Commercio Equo e Solidale, organo che si occupa della definizione e della verifica dei criteri del ComES. In Italia il marchio di riferimento dei prodotti certificati è TransFair. I prodotti del commercio equo a Bologna: Bottega del Mondo Exaequo - via Fossalta angolo via Altabella Bottega del Mondo Potosì - via Mascarella 35/a Bar/bottega equosolidale Equinozio - via Collegio di Spagna 5 Bar bio-equo-solidale Estravagario - via Mascarella 81/H C'è Un Mondo Soc. Coop - via Guerrazzi 20/A Associazione Equolo - via Tacconi 6 e in provincia: Castel San Pietro - Associazione Mandacarù, via Pietro Inviti 11 Budrio - Associazione Budrio equo e solidale, via Saffi 52 Imola - Bottega Giusto Mondo, Piazza Conciliazione 1
GRUPPI D’ACQUISTO SOLIDALI (GAS) Un gruppo d’acquisto nasce quando alcune persone decidono di mettersi insieme per acquistare all'ingrosso – direttamente dai produttori - prodotti alimentari o di uso comune da redistribuire tra loro. Di solito si tratta di prodotti alimentari di produzione biologica e locale o prodotti provenienti dai circuiti del commercio equo e solidale. Il vantaggio è doppio: il rapporto diretto con i produttori permette di verificare la qualità dei prodotti e le grosse quantità ordinate daterminano un grosso abbassamento dei prezzi. Si parla di gruppo solidale, intendendo una solidarietà che a partire dai membri del gruppo si estende ai piccoli produttori che forniscono i prodotti, fino a comprendere il rispetto dell'ambiente ed i popoli del Sud del mondo. L'esperienza dei GAS realizza quindi una rete di solidarietà che consente anche 42
a chi ha meno soldi di praticare il consumo critico. Come funziona un GAS I partecipanti al gruppo definiscono una lista di prodotti su cui intendono eseguire acquisti collettivi, in base alle realtà presenti sul proprio territorio. Ogni 30 giorni si riceve il modulo d'ordine dei prodotti. Si ha una settimana per scegliere (volendo si possono coinvolgere altre persone) e rispedire la lista compilata. Gli ordini vengono raccolti e sommati per definire un ordine di gruppo che viene trasmesso al produttore. La settimana successiva si ritirano i prodotti presso il luogo di distribuzione scelto e ognuno paga la sua parte. PER SAPERNE DI PIÙ: www.bilancidigiustizia.it - www.retegas.org Per fare il tuo primo ordine e conoscere il GAS di Bologna: www.gasbo.it - email: info@gasbo.it
Rifiuti Più consumiamo più rifiuti produciamo. Matematico, no? Ogni giorno produciamo in media 1,5 kg di rifiuti ciascuno, che se non differenziati vanno a finire nelle discariche o negli inceneritori. Il VI Programma di azione ambientale dell’Unione Europea afferma che “le risorse rinnovabili del pianeta, come acqua, aria, legname e patrimonio ittico, sono in via di rapido esaurimento a seguito della crescita demografica e dello sviluppo economico; allo stesso tempo il nostro consumo delle risorse non rinnovabili, come metalli e minerali, modifica l’ambiente in via permanente. Man mano che è divenuta più ricca, la società europea ha progressivamente generato anche più rifiuti, che occupano spazio prezioso ed inquinano aria e suolo. Spesso i rifiuti contengono residui di materiali che potrebbero essere recuperati e riciclati. È necessario sviluppare una strategia di conservazione delle nostre risorse naturali e spezzare il legame tra generazione di rifiuti e crescita economica”.
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Cosa fare, praticamente? Vediamo le 4R proposte ai consumatori da Legambiente*:
R IDUZIONE - privilegiare, nelle scelta dei prodotti, la lunga durata, la possibilità di riparazione, di riutilizzo, di recupero o almeno di smaltimento senza rischi per l’ambiente; - evitare l’usa e getta; - preferire i prodotti senza imballaggio o con imballaggio ridotto; - evitare le confezioni in cui ogni unità di prodotto è a sua volta contenuta in un ulteriore imballaggio; - scegliere prodotti in confezioni riutilizzabili o realizzate con materiali per i quali il processo di produzione e smaltimento sia poco inquinante; - preferire, quando la scelta è possibile, il prodotto sfuso rispetto a quello confenzionato; - preferire le eco-ricariche quando sono disponibili; - mettere la spesa in una borsa di juta o cotone portata da casa.
R IUTILIZZO - preferire i contenitori con vuoto a rendere; - preferire le pile con ricarica o comunque gli apparecchi alimentati sia a batteria che a rete; - prima di gettare un prodotto verificare la possibilità di ripararlo; - favorire il recupero dell’usato (vedi pag 45).
R ICICLO Perché i materiali di scarto possano essere riciclati, è necessaria la raccolta differenziata dei rifiuti. Una buona selezione dei materiali è fondamentale per il successo dei processi di riciclaggio (vedi pag 46). R ECUPERO Se un rifiuto non è né riutilizzabile né riciclabile, può essere usato per produrre oggetti completamente diversi da quelli di partenza. * Il principio delle “4R”: www.legambiente.campania.it/parliamo/rifiuti/emergenzarifiuti.htm 44
Luoghi di recupero/vendita dell’usato a Bologna Piazza Grande via Libia 69 - Bologna – Tel. 051 342328 Opera Padre Marella via del Lavoro 13 - Bologna – Tel. 051 244345 - 051 250748 Il Pellicano - Mobili usati Bazzano (BO) – Tel. 051 831102 Niente di nuovo - Mobili e elettrodomestici usati via Speranza 48\54 Bologna – Tel. 051 6199643 Terra Verde - Oggettistica e arredamento da materiale riciclato via Libia 69 Bologna - Tel\fax 051/6230442 Vestiti usati: Mercatino della solidarietà di Casalecchio via del Fanciullo 6 (Ex Istituto Salvemini) - Casalecchio di Reno (BO) - Tel/fax 051 578213 Chiesa Nuova di Castenaso via Marconi - Castenaso (BO) Stazione ecologica di San Lazzaro via Speranza 43 San Lazzaro (BO) – Tel. 051 6228248 – 051 6228251 Parrocchia Don Bosco via dal B.M. Monte 14 - Bologna Mercatino dell’usato via Libia 8/2 Bologna – Tel. 051 305018 Metropolitana via Bigari 24\E – Bologna - Tel 051 373137 Niente di nuovo via Speranza 48 - Bologna – Tel. 051 6199643 Gran Spolvero via dell’Artigiano 5 - San Lazzaro (BO) – Tel. 051 462755 Vestiti usati per bambini Nuova Frontiera via Mattei 15 \10 - Bologna Capovolto via Creti 51 – Bologna - Tel. 051 358256 CapoRivolto via Beethowen 8\g – Bologna – Tel. 051 473491 Capogiro via del Guercino 2 - Casalecchio (BO) – Tel. 051 6199778
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Rammendatura e riparazione abiti L’ago d’oro via Mazzini 41 – Bologna – Tel. 051 342929 Torrisi via Riva Reno 52\b – Bologna - Tel. 051 554137 Sartoria e lavanderia Cooperativa Sociale Iacoop via S. Croce 7\a – Bologna – Tel. 051 522750 – 051 553530 PER SAPERNE DI PIÙ: e verificare l’aggiornamento delle informazioni: http://bologna.paginearcobaleno.it
LA RACCOLTA DIFFERENZIATA Per riciclare è necessario differenziare i vari materiali e collocarli negli appositi contenitori. Ogni Comune ha le proprie norme per la raccolta dei rifiuti, dai sistemi di raccolta porta a porta, alle campane per carta, vetro e organico, ai cassonetti multimateriali e così via. Chiedi maggiori informazioni al tuo comune in proposito. In generale, che vantaggi ci dà differenziare? Carta: riciclandola risparmiamo sia l’energia sia le materie prime impiegate per produrla (gli alberi, per intenderci) e soprattutto l’acqua necessaria per la lavorazione. Vetro: può essere riutilizzato e riciclato molte volte. Inoltre se utilizziamo il vetro riciclato per produrre un oggetto risparmiamo più del 20% dell’energia che sarebbe necessaria per produrre il vetro nuovo. Latta (alluminio): la produzione di alluminio è fortemente impattante, pensiamo solo che per produrre 1 tonnellata di alluminio nuovo occorrono 4 tonnellate di bauxite e 14.000 kW di energia. Questo materiale può invece essere riciclato all’infinito consentendo un risparmio di energia del 95%. 46
Plastica: la plastica è un derivato del petrolio (costoso ed esauribile), inoltre l’ambiente non ama la plastica perché è un materiale indistruttibile nel tempo. Organico: una parte molto grande della nostra pattumiera è costituita da rifiuti organici, quali scarti di cibo, terriccio ecc. I rifiuti organici possono essere trasformati in concime grazie al compostaggio, ovvero alla decomposizione naturale dei rifiuti stessi. Rifiuti ingombranti o particolari: beni durevoli, legno, pile, pneumatici, pesticidi, oli esauriti, vernici, cartucce per toner e stampanti... si possono portare direttamente alle STAZIONI ECOLOGICHE. Gli indirizzi e gli orari delle stazioni o “isole” ecologiche di Bologna e provincia sono sul sito web dell’Osservatorio Provinciale Rifiuti: www.provincia.bologna.it/ambiente/rifiuti 24 lattine per 1 caffettiera Carta, plastica, vetro, alluminio, legno. Cosa si può fare con i materiali che vengono avviati a riciclo? con 24 lattine si fa una caffettiera piccola, ne servono 36 per la grande 62 buste di plastica + 22 flaconi + 14 cassette = una sedia 30 flaconi + 25 cassette per fare… una compostiera PER SAPERNE DI PIÙ: Il Ministero dell’Ambiente ha realizzato un catalogo di prodotti fatti con materiali riciclati: La doppia vita delle cose, Ministero dell’Ambiente, 2005 - scaricabile da www.osservatorionazionalerifiuti.it
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AGENDA21 FUORI CASA Trasporti Prestazioni medie di un viaggio in auto in città: viaggio medio 5km velocita' media 12 km/h per portare un peso medio di 100 kg ... ma queste sono le prestazioni di un mulo!! Beppe Grillo Negli ultimi anni il settore dei trasporti è stato caratterizzato da 2 tendenze particolarmente significative dal punto di vista ambientale: - la crescita costante della mobilità delle persone e delle merci - l’aumento della quota di trasporto su strada rispetto agli altri sistemi di trasporto Gli effetti negativi dell’aumento del traffico stradale sono: - inquinamento dell’aria - inquinamento acustico - congestione delle strade - aumento della domanda di infrastrutture e dei conseguenti impatti ambientali - aumento della incidentalità Considerando i soli spostamenti per lavoro, in Italia il 73,3% avviene in auto e solo il 9,6% con mezzi pubblici*. Negli ultimi 10 anni, la velocità del flusso stradale in città è diminuita del 10%. Oltre all'accresciuta influenza sull'inquinamento, il tempo perso è un costo per il nostro paese (e per noi). Infatti si stima che il tempo perso nel traffico bloccato equivalga ad una perdita in termini di denaro di circa 2% del PIL. L'Italia con i suoi 62 milioni di abitanti detiene la più alta concentrazione di auto al mondo: 33 milioni di auto. Un’auto ogni 2 abitanti, bambini compresi**.
* Istat, Statistiche dei trasporti. Anni 2002-2003 ** Fonte: Comune di Venezia www.ambiente.venezia.it/partecipazione/senzalamiaauto/mobilita_sostenibile/cosa.htm
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Ma quanto ci costa? Dai dati ISTAT dell’indagine sui consumi delle famiglie condotta nel 2002, la spesa media mensile familiare per trasporti è risultata pari a 312,89 euro, il 14,3% di quanto spende in media, al mese, una famiglia italiana. La maggior parte dei costi di esercizio negli ultimi 20 anni hanno avuto una tendenza quasi costante all’aumento. Dal 1985 al 2005 infatti le spese sostenute dagli italiani per la gestione della propria auto sono complessivamente triplicate*. Questi calcoli ci danno un’idea della spesa sostenuta dalle famiglie, ma non considerano i costi sull'ambiente, i cosiddetti “costi esterni”. In un rapporto pubblicato nel 2003, l'associazione Amici della terra** ha cercato di stimare i costi esterni dell’auto, classificandoli così: - Costi esterni di produzione: per ogni macchina sono emesse 4 tonnellate di CO2, prodotti 190 kg di rifiuti non riciclabili, consumati 103 m3 di acqua. A ciò si devono aggiungere i danni alle generazioni future per l'uso di risorse non rinnovabili. - Costi esterni di esercizio: la maggior parte dei costi ambientali è conseguenza dell'uso dell'auto. Se si considera l'arco di vita di 10 anni, un'auto venduta nel 1997 (meno inquinante di quelle immatricolate in anni precedenti) comporta costi ambientali (effetto serra, inquinamento atmosferico, rumore) per circa 7000 €. A questa somma vanno aggiunti il danno sociale per incidenti (10.000 €) i costi del tempo perduto dovuti alla congestione del traffico (3890 €) e i costi ambientali indiretti della fase di esercizio, e cioè quelli associati alla produzione e allo smaltimento di tutti quei prodotti che servono a far funzionare l'auto nel corso della sua vita (carburanti, batterie, oli, pneumatici): altri 1500 €.
* Fonte: ACI, Annuario Statistico 2006. Elaborazioni Area Statistica A.C.I. su dati: AISCAT, ACI - "Costi analitici d'esercizio delle autovetture", ISVAP ** Amici della Terra, www.amicidellaterra.it/NEWSLETT/21/index.htm
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Il totale dei costi esterni dell'esercizio è dunque pari a circa 22.390 €! - Costi esterni di dismissione: una volta consegnata ad un demolitore autorizzato, l'autovettura dovrebbe essere smontata, i materiali totalmente recuperati per evitare il loro abbandono nell'ambiente e, ove economicamente conveniente, riciclati. Purtroppo questo accade solo in parte: finiscono in discarica ingenti quantitativi di residui della demolizione (150 kg per auto a fine vita, che mediamente pesa 852 kg). Lo smaltimento in discarica dei materiali dei veicoli a fine vita è una misura non risolutiva, che comporta grossi rischi ambientali nel lungo periodo, difficilmente quantificabili dal punto di vista economico. I danni ambientali stimati ammontano a 260 €, imputabili prevalentemente agli oli e alle batterie abbandonate nell'ambiente alla fine di un irresponsabile "fai da te". UN PO’ DI ALTERNATIVE car sharing e car pooling Il car sharing è un sistema di condivisione delle auto: in pratica si affitta una macchina il giusto tempo che ci serve. La procedura è semplice: il cliente prenota il veicolo tagliato sulle sue esigenze chiamando il call center nazionale (848.787.787), lo ritira grazie a una propria carta magnetica di riconoscimento in uno dei parcheggi convenzionati e terminato l'uso lo riporta al parcheggio. Il car pooling consiste nell'utilizzare una sola autovettura, con più persone a bordo, per andare in uno stesso posto. Possiamo proporlo ai colleghi per andare al lavoro o farlo anche con gli amici. Viva la bici! È stato verificato che nei tragitti urbani brevi la bici è più veloce dell'auto: anche 5 km e più, man mano che aumenta la congestione del traffico, soprattutto se si considera che in Europa il 30% dei tragitti effettuati in auto copre distanze inferiori a 3 km e il 50% è inferiore a 5 km. E la stessa indagine che ha accertato l'interesse degli europei per il potenziamento del trasporto pubblico mostra come il 73% dei nostri concittadini ritenga giusto riservare un trattamento preferenziale alle due ruote rispetto all'auto. Ogni spostamento in bicicletta genera economie e vantaggi: assenza totale di 50
impatto, sia acustico che atmosferico, tutela dei monumenti e della natura, minore occupazione del suolo, inferiore deterioramento del manto stradale, riduzione degli ingorghi e circolazione automobilistica più fluida, migliore accessibilità ai servizi, guadagno di tempo. Tanto che a Graz in Austria si è compiuta una stima dei possibili effetti e benefici a lungo termine di una politica a favore della bicicletta, che ha dimostrato la possibilità di una riduzione della durata dei tragitti porta a porta del 39%, un abbassamento dei costi per gli spostamenti del 30%, un incremento della sicurezza del 3%, una minore occupazione delle strade del 30%, una riduzione delle emissioni del monossido di carbonio del 36% e degli idrocarburi del 37%, mentre il decremento del biossido di azoto raggiungerebbe addirittura il 56% [La Repubblica, 19 settembre 2005]. "C'entro in bici" - biciclette pubbliche a noleggio È Attivo a Bologna dal 2005 il servizio di noleggio biciclette pubbliche a prelievo automatizzato. Può iscriversi a "C'entro in bici", a fronte del versamento di una cauzione di 10 €, qualunque persona maggiorenne residente a Bologna o provincia, oppure residente in Emilia Romagna e domiciliata a Bologna. Il servizio è aperto anche agli studenti dell'Università di Bologna che dimostrino di essere regolarmente iscritti ad un corso universitario per l'anno accademico corrente. Grazie alla chiave con codice personale fornita all'atto dell'iscrizione, ogni utente del servizio può utilizzare le biciclette presenti nelle postazioni "C'entro in bici" di Bologna: via IV novembre (in prossimità di Piazza Maggiore): 16 bici parcheggio Staveco: 12 bici parcheggio Tanari: 12 bici autostazione (vicino alla stazione FS): 20 bici …ma anche quelle di tutte le città d'Italia che aderiscono al circuito "C'entro in bici", 12 nel Nord Italia, tra cui Modena, Ravenna, Ferrara, Brescia, Trento. PER SAPERNE DI PIÙ: Call Center di ATC (Tel. 051 290290) oppure negozi ATCittà di via IV Novembre 16 e di piazza XX Settembre 6 (c/o Autostazione). Per informazioni sulle piste ciclabili a Bologna e provincia: http://urp.comune.bologna.it/Mobilita www.provincia.bologna.it/viabilita/pisteciclabili
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I TRASPORTI E LA QUALITÀ DELL’ARIA - È VERO CHE: Il riscaldamento è il primo responsabile dell'inquinamento atmosferico? NO: il contributo degli impianti di riscaldamento alle emissioni di polveri è inferiore al 5%; in inverno le concentrazioni aumentano a causa delle condizioni meteorologiche che tendono a impedire la diluizione in atmosfera (la cosiddetta ''cappa'') e a favorire l'accumulo di inquinanti. Gli autobus inquinano più delle auto? NO: il contributo complessivo degli autobus è tra il 2 e il 10%. Tenendo conto che in media un autobus trasporta 20 persone, l'emissione ''per persona trasportata'' è molto inferiore a quella di un'auto. I motorini inquinano? Sì: i motorini hanno emissioni di benzene, di altri idrocarburi aromatici e di PM10 superiori a quelle di un'auto. La fluidificazione del traffico risolve il problema dell'inquinamento? NO: il contributo positivo della fluidificazione è legato alla riduzione delle congestioni e all'aumento di velocità, ma non incide sui chilometri percorsi e sull'uso dei mezzi privati e quindi non incide in modo strutturale sulle sorgenti di emissione. La tecnologia (EURO4, EURO5...) risolverà tutti i problemi? NO: certamente il rinnovo tecnologico porta a riduzioni delle emissioni specifiche, però le norme EURO non regolano PM10 e idrocarburi polociclici aromatici. Di fatto i chilometri percorsi rimangono gli stessi. Usare meno la macchina o la moto produce benefici solo se lo fanno tutti? NO: ogni contributo, seppur piccolo, è importante. Questo problema necessita del contributo di tutti i cittadini nell'unico modo possibile: riducendo l'uso dei mezzi motorizzati privati.
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Vacanze Il turismo ha notevoli conseguenze in termini di impatto ambientale, culturale, sociale ed economico. L’ impatto del turismo di massa, soprattutto nei paesi del Sud del mondo, può generare perdita di valori e tradizioni, sottrazione di risorse e disagio sociale, se non esistono misure di protezione e salvaguardia dell’ambiente e del tessuto sociale. Per questo il turismo e le sue implicazioni sono diventati oggetto di riflessione da parte di utenti e operatori sensibili a queste problematiche. Nella maggior parte dei casi gli operatori che praticano turismo responsabile organizzano viaggi di gruppo con mete alternative rispetto a quelle del turismo tradizionale e praticano comportamenti attenti e rispettosi nei confronti dell’ambiente naturale e delle società locali. Esistono anche proposte di viaggio che danno la possibilità di visitare le comunità di produttori del circuito del Commercio Equo o progetti di Cooperazione Internazionale. Il turismo responsabile non fa riferimento solo ad un ambito internazionale: ci sono anche proposte che puntano a riscoprire l’Italia, guardandola con altri occhi. PER SAPERNE DI PIÙ: Associazione Italiana Turismo responsabile - www.aitr.org Carta sull'etica del turismo e dell'ambiente a cura del Touring Club Italiano Turismo responsabile a Bologna: La boscaglia viaggi a piedi - sede in Emilia Romagna tel. 051 6264169 - da lunedì a venerdì ore 9.30-13 e 13.30-17.30 Amici dei Popoli via Bartolomeo M. Dal Monte 14 Associazione italiana amici di Raoul Follereau (AIFO) via Borselli 4/6 Bottega del Commercio Equo e Solidale POTOSI' via Mascarella 35/a Comitato Europeo per la Formazione e l'Agricoltura (Cefa) via Lame 118 Libreria Naturista New-Age via Degli Albari 2 MonteSoleBikeGroup via Polese 24 Petroniana Viaggi via Del Monte 3/g
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Finanza etica Cosa succede ai nostri risparmi quando apriamo un conto in banca? Come vengono utilizzati i nostri soldi? Da queste domande nasce la finanza etica. La finanza etica si pone l’obiettivo di sostenere attività di promozione socioambientale e in base a questi criteri vengono scelti gli investimenti da sostenere, garantendo credito ai soggetti che hanno un progetto economicamente sostenibile e socialmente importante, ma che sono considerati dagli istituti finanziari tradizionali come "non bancabili", non degni di fiducia perché privi di garanzie patrimoniali. Un altro importante criterio della finanza etica è la trasparenza: il flusso dei capitali investiti è monitorato e tutte le informazioni sono rese disponibili al risparmiatore. I principi*: - la finanza eticamente orientata è sensibile alle conseguenze non economiche delle azioni economiche; - il credito, in tutte le sue forme, è un diritto umano - l'efficienza e la sobrietà sono componenti della responsabilità etica - il profitto ottenuto dal possesso e scambio di denaro deve essere conseguenza di attività orientate al bene comune e deve essere equamente distribuito tra tutti i soggetti che concorrono alla sua realizzazione - la massima trasparenza di tutte le operazioni è un requisito fondante di qualunque attività di finanza etica - va favorita la partecipazione alle scelte dell'impresa, non solo da parte dei soci, ma anche dei risparmiatori - l'istituzione che accetta i principi della finanza etica orienta con tali criteri l'intera sua attività
* tratto da Manifesto della finanza Etica, promosso in occasione del convegno Verso una carta d’intenti della Finanza Etica Italiana, Firenze 1998 - estratto dal sito web di Banca Etica
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Operatori e strumenti di finanza etica Banca Etica Nasce in Italia nel 1998. è possibile partecipare a Banca Etica in vari modi: diventare soci, aprire un conto corrente, acquistare un prodotto finanziario, chiedere un finanziamento o presentare un progetto. Acquistando un prodotto finanziario di Banca Etica si può decidere verso quale attività sociale indirizzare il proprio risparmio e si è costantemente informati sulle realtà finanziate grazie al proprio risparmio. 4 sono le macro-aree di investimento: - cooperazione sociale per soggetti svantaggiati (reinserimento nella società di soggetti deboli o portatori di handicap) - ambiente (agricoltura biologica, energie alternative) - cooperazione internazionale con progetti di microcredito per sostenere attività nei paesi del Sud del mondo - iniziative culturali Banca Etica a Bologna: via Dagnini 11 - Tel. 051 444733 – email: ufficio.bologna@bancaetica.com www.bancaetica.it MAG: Mutua Auto Gestione Le MAG nascono rifacendosi a una vecchia legge che istituiva le Società di Mutuo Soccorso ai tempi della rivoluzione industriale come forma di organizzazione con il fine di reciproca assistenza tra operai. Le MAG si propongono di appoggiare concretamente le iniziative economiche autogestite che pongono al centro la qualità della vita dell’uomo e dell’ambiente raccogliendo il denaro di tante persone per investirlo in attività mirate e coerenti con i propri principi sociali. In Italia sono 6 le esperienze di cooperative MAG: Verona, Milano, Udine, Torino, Reggio Emilia, Venezia. La più vicina: MAG 6 a Reggio Emilia - www.mag6.it
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Banca del Tempo Il tempo è denaro! Paperon de Paperoni Una banca dove si può aprire un conto corrente e non si depositano soldi ma ORE del proprio tempo; chi ha realizzato un servizio acquisirà un credito di ore da spendere ricevendo altri servizi. Le categorie di Servizi-tipo della Banca del tempo: aiuto in casa, lezioni, meccanica, animali e piante, bambini, organizzazione escursioni, lavori manuali, mangiare, leggere, parlare, studiare, suonare, ascoltare, traduzioni, vestire, cucire, viaggiare, trasportare, turismo. Le banche del Tempo in Emilia-Romagna: www.regione.emilia-romagna.it/banchedeltempo PER SAPERNE DI PIÙ: www.finanza-etica.org
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AGENDA21 IN UFFICIO… E A SCUOLA In ufficio e a scuola, così come a casa, possiamo contenere i consumi e gli sprechi, utilizzando prodotti ecologici ma anche solo usando al meglio quelli di cui disponiamo. Molti prodotti infatti permettono di minimizzare i consumi a patto che siano correttamente utilizzati; pensiamo ad esempio alle stampanti che già da qualche tempo permettono risparmi di carta fino al 50% con l’opzione di stampa fronte/retro. Alcuni suggerimenti utili sono raccolti nella guida Eco-ufficio: una campagna informativa ideata dalla Provincia verso i propri dipendenti che attraverso cartelli ed etichette adesive indica come usare al meglio le apparecchiature e minimizzare gli impatti con semplici accorgimenti di buon senso che non prevedono nessuna sostituzione. Un’area web riporta alcuni approfondimenti tematici per chi fosse maggiormente interessato. Il materiale - utilissimo anche per le scuole - è disponibile a chiunque voglia riutilizzarlo. INFO: www.provincia.bologna.it/emas/ecoufficio.htm Le scuole interessate al risparmio energetico potranno trovare ulteriori materiali qui: www.provincia.bologna.it/ag21/microkyoto_perlascuola.htm www.provincia.bologna.it/ag21/microkyoto_perlacasa.htm e richiedere copia dei materiali scrivendo all’ufficio Agenda21, educazione e comunicazione ambientale.
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SI PUÒ SEMPRE ADERIRE AD AGENDA21 - perché è la nostra città, il nostro paese, il mondo in cui viviamo, e per migliorarlo servono le idee di tutti - perché serve un approccio interdisciplinare ai problemi sociali, economici e ambientali - perché facilita la nascita di idee e progetti - perché stimola il confronto, l’approfondimento, magari il conflitto, ma anche la negoziazione, salvaguardando il valore di punti vista e interessi diversi - perché favorisce la corresponsabilità e le alleanze - perché permette di far conoscere i progetti e le iniziative della propria organizzazione, valorizzare le persone coinvolte, informare un pubblico più vasto - perché conduce a scelte condivise che, per quanto più lunghe e faticose da raggiungere, nel tempo sono maggiormente accettate e portano a risultati più efficaci e gratificanti per tutti SCHEDA DI ADESIONE Forum di Agenda21 della Provincia di Bologna Scegli il Gruppo di Lavoro Tematico che più ti interessa: Acqua Energia
Educazione alla sostenibilità Valorizzazione del territorio
Proposta di un altro Gruppo di Lavoro Tematico .......................................................................................... DATI ANAGRAFICI Ente di appartenenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Nome e Cognome . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . email . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . tel . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . I dati sono raccolti in conformità a quanto previsto dal D.Lgs. 196/2003 sulla “Tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali”. L’invio della presente costituisce consenso, in forma specifica e documentata, a trattare i dati indicati nei limiti esposti. compila e invia la scheda per email o per fax a: Ufficio Agenda21, educazione e comunicazione ambientale – Provincia di Bologna Tel. 051 6598469 - Fax 051 6598810 email: agenda21@provincia.bologna.it
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BIBLIOGRAFIA Un’introduzione all’Agenda21 Locale, Gabriele Bollini, Gianfranco Bologna, Andrea Calori e Michele Merla Agenda21 – Partiamo dalle parole, quaderno n° 13 - Provincia di Bologna Risparmiare Energia in casa, quaderno n° 9 – Provincia di Bologna Elettrodomestico Ecologico. Come usarlo, come comprarlo, quaderno n°9 bis Provincia di Bologna Linee guida per le Agende21 Locali, ANPA, 2000 Partecipazione/negoziazione/consultazione: alcune considerazioni, alcune idee, alcuni processi istituzionali “partecipati”, Gabriele Bollini Guida Europea Agenda21 Locale, ICLEI, Edizione Italiana a cura di Fondazione Lombardia per l’ambiente, 1999 Gestire i beni comuni, a cura di Alessandro Bratti e Alessandra Vaccari, EA 2006 Gli indicatori ambientali di sostenibilità, Gabriele Bollini Rapporto sulla sostenibilità della Provincia di Bologna, Provincia di Bologna, 2006 Piano d’Azione di Agenda21 Provincia di Bologna, a cura di FocusLab, luglio 2001 Piano Operativo di Agenda21 Provincia di Bologna: Azioni - Progetto dei gruppi di partnership 1° dossier, a cura di FocusLab, luglio 2002 L’impronta ecologica, Mathis Wackernagel, William Rees, Edizioni Ambiente, 1996 (ried. 2001) Sintesi delle relazioni del Corso di formazione “Economia Sobria e Solidale come Economia Equa e Sostenibile” organizzato dal Centro Nuovo Modello di Sviluppo Il Manuale del Consumo Consapevole – Adiconsum - Cittadinanza Attiva Confconsumatori - Movimento Difesa del Cittadino - Regione Lombardia Portiamo il Mondo a Scuola - Dossier Didattico - Edizione Pangea Nuova Guida al Consumo Critico - Centro Nuovo Modello di Sviluppo - Edizioni EMI bologna, 2000. Mini guida al consumo critico e al boicottaggio – Movimento gocce di giustiziaEdizioni EMI Mini guida alle idee pratiche per un consumo sostenibile - Roberto Bosio Edizioni EMI Dossier Consumo Critico - dalla rivista Redattore Sociale - marzo 2004 Pagine Arcobaleno - Prima edizione - 2002 Gruppi di Acquisto Solidali, A. Saroldi, Edizioni EMI 2001 59
Manuale per un consumo responsabile, F. Gesualdi, Feltrinelli Le pubblicazioni della Provincia di Bologna citate sono scaricabili in formato PDF dal sito web www.provincia.bologna.it/ambiente e consultabili qui: Ufficio Relazioni con il Pubblico via Benedetto XIV 3 - Bologna Tel. 051 6598218 - Numero verde 800 239754 - Fax 051 6598793
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WEB Alcuni siti web interessanti, senza pretendere di fare qui un elenco completo. Agenda21 e Sviluppo Sostenibile Commissione Europea – Ambiente http://europa.eu.int/comm/environment Agenzia Europea dell’Ambiente www.eea.eu.int International Council for Local Environmental Initiatives www.iclei.org Coordinamento Nazionale Agende21 Locali www.a21italy.net Agenda21 nel mondo www.earthsummit.info Agenda21 in Emilia Romagna www.regione.emilia-romagna.it/agende21 Commissione ONU per lo Sviluppo Sostenibile (CSD) tutti i documenti fondamentali del percorso dello sviluppo sostenibile www.un.org/esa/sustdev/csd.htm
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Altre guide, giochi, pubblicazioni Le guide ecoidea www.provincia.ferrara.it/ecoidea/collana_guide Le Pagine Arcobaleno http://bologna.paginearcobaleno.it Per un acquisto etico www.minimarketico.it Video divulgativi della Regione Emilia-Romagna www.ermesambiente.it/video VIS (Volontariato Internazionale per lo Sviluppo) percorso di sviluppo umano sostenibile www.volint.it/scuolevis/percorsi/sviumano/svi3.htm Risorse per la scuola su energia www.piccolirisparmiatoridienergia.it Consigli per vivere “con stile” www.viviconstile.org Per un viaggio consapevole www.aitr.org Altreconomia – rivista mensile per un'economia di giustizia www.altreconomia.it
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Agenda21 in pratica Pubblicazione realizzata dal Servizio QualitĂ e Sistemi Ambientali Supervisione Valentina Beltrame Coordinamento: Caterina Alvisi, Giovanna Pinca Testi: Serena Bonura, Giovanna Pinca Progetto grafico Plastic Jumper Realizzazione Mediamorphosis Stampa: Tipografia FD Chiuso in tipografia nel mese di febbraio 2007 stampato su carta riciclata