Come trasformare lo spreco in risorsa
CHE A L O U LA SC 2012 E C U RID
“Come trasformare lo spreco in risorsa� e-book scaricabile da http://cometrasformarelosprecoinrisorsa.wordpress.com/
La Scuola che riduce 2012
Un progetto dell’Associazione NonsoloCibus (www.nonsolocibus.it) Responsabili delle attività Fabrizio Scaramuzza e Maria Greco Testi e grafica a cura di Serena Bonura e Antonia Teatino Presentazione a cura di Emilio Grasso Dirigente Ufficio XIV di Messina Carmelo Torre Assessore all’Ambiente e Politiche Energetiche della Provincia Regionale di Messina Giuseppe Salpietro Responsabile delle attività APQ Camera di Commercio di Messina Prefazione a cura di Giuseppina Costa Dirigente Scolastico Istituto Nautico Caio Duilio - Messina
I edizione febbraio 2012 II edizione giugno 2012
Ufficio Scolastico Provinciale di Messina
Provincia Regionale di Messina Assessorato Tutela dell'ambiente
ISTITUTO NAUTICO Caio Duilio MESSINA
Indice 1. Presentazione .....................................................................................................4 2. Prefazione...........................................................................................................6 3. il Perchè di questo opuscolo................................................................................7 4. Viaggio intorno allo spreco.................................................................................10 5. Un fatto quotidiano.............................................................................................12 6. Questione di “Stile”.............................................................................................16 7. -Spr+eco..............................................................................................................18 8. Approccio delle 5 R.............................................................................................19 9. Calcola anche la tua impronta ecologica... .........................................................21 10. Esempi di riuso creativo.......................................................................................24
Presentazione La creazione di una coscienza ecologica nelle nuove generazioni è il primo, fondamentale passo per la tutela del nostro ambiente: la scuola è chiamata quindi a svolgere un ruolo sempre più incisivo e significativo e a diventare un’agenzia privilegiata nel promuovere progetti ed azioni che dagli studenti e dalle aule si trasferiscano alle famiglie e alle comunità locali, nell’ottica di un’educazione ambientale permanente. Il progetto “La scuola che riduce”, promosso dall’Ufficio XIV di Messina e dall’Assessorato Provinciale all’Ambiente, è stato appositamente pensato e costruito per sensibilizzare “chi vive la scuola e nella scuola” ad attuare efficaci forme di riduzione, a sviluppare comportamenti responsabili e azioni consapevoli, a promuovere un’autentica cultura ecologica. Pregevole, all’interno di questo progetto, il lavoro svolto dall’Istituto Nautico “Cajo Duilio” che, cogliendo appieno lo spirito che ha animato “La scuola che riduce”, ha realizzato un efficace strumento formativo ed operativo in grado di veicolare contenuti ed informazioni in direzione di una sostenibilità ambientale. Emilio Grasso Dirigente Ufficio XIV di Messina
Questo Ente da anni ha avviato una intensa collaborazione con il mondo scolastico, ed in particolare con l’Ufficio Scolastico Provinciale di Messina: infatti coinvolgere gli studenti fin dalle primissime fasi della educazione scolastica è una precisa scelta strategica al fine di ottenere risultati che nel tempo continuino a far comprendere come è possibile ridurre l’impatto ambientale e contemporaneamente ottenere risultati economici da investire nell’ ”Habitat”. Carmelo Torre Assessore all’Ambiente e Politiche Energetiche della Provincia Regionale di Messina
Una Camera che pensa, oltre …… . Anche la Camera di Commercio I.A.A. di Messina, nel convincimento che la riduzione degli scarti all’origine possa ridurre significativamente non solo i costi ambientali, ma anche i costi diretti delle imprese, ha avviato attività dirette alla diffusione di buone pratiche a favore di improcrastinabili scelte ambientali. Purtroppo però, realisticamente, è sotto gli occhi di tutti che non hanno mai sortito effetto dirompente le molteplici attività di sensibilizzazione reiterate nel tempo dai diversi soggetti istituzionali e privati. Appare arduo, ancora oggi, rimuovere quella scorza di atavica indifferenza nel confronti di una delle questioni nevralgiche per il futuro di questa e delle prossime generazioni, la tutela dell’ambiente. E la nostra terra, purtroppo sorda, tristemente anche in questo, porta il primato dell’indifferenza e dell’inefficienza. In tale contesto, è sicuramente da accogliere con interesse l’ulteriore virtuoso sforzo nel percorso di educazione ambientale, intrapreso con “la scuola che riduce” dall’Ufficio scolastico provinciale di Messina in collaborazione con l’Assessorato provinciale all’Ambiente. I giovani sono stati stimolati ad un diverso approccio, ad una diversa consapevolezza del problema, nel convincimento che, se volessimo, la soluzione sarebbe sotto gli occhi di tutti: semplice, alla portata di tutti, non costosa, realizzabile da subito, capace di creare nuove opportunità per fare impresa, idonea a porre presupposti per l’incremento della manodopera impiegata nella filiera del recupero. Inoltre, favorisce il risparmio energetico ed aiuta a preservare le risorse disponibili. Perché non farlo? Trasformiamo il RIFIUTO o lo SPRECO in risorsa per trasformare il nostro stesso FUTURO in risorsa. Avv.to Giuseppe Salpietro Responsabile delle attività APQ – Camera di Commercio di Messina
Prefazione L’I.T.N. “C.Duilio” è da anni impegnato nella formazione di giovani attenti ai temi della tutela dell’ambiente, nella lotta allo spreco delle risorse naturali, nel recupero-riciclaggio-riutilizzo dei materiali, nella diffusione della conoscenza delle nuove fonti energetiche e dei processi produttivi non inquinanti. E’ stato naturale, quindi, prendere parte all’iniziativa “La scuola che riduce”. Abbiamo ritenuto più efficace per formare una mentalità, un modus vivendi, lavorare con le prime classi che hanno incontrato il prof. Ialacqua di Legambiente, sulla “legge delle R”. La classe terza B, poi, ha collaborato alla stesura di un articolo redatto dall’allievo Cappellano e pubblicato sul sito della scuola. Questo opuscolo, in realtà, rappresenta la sintesi fra un precedente lavoro prodotto dalla scuola in occasione della realizzazione di un PON dal titolo “Come trasformare lo spreco in risorsa”. Lo spirito che ha animato le due attività e il medesimo: far riflettere i giovani sul nostro modello di sviluppo e sulla indissolubile rapporto che c’è fra l’uomo e l’ambiente del quale, per la propria sopravvivenza, deve salvaguardare le risorse. Ha coordinato il progetto la prof.ssa Marina Ciuna ordinaria di scienze dell’Istituto. Giuseppina Costa Dirigente Scolastico Istituto Nautico Caio Duilio Messina
Il Perchè di questo opuscolo “Come trasformare lo spreco in risorsa” nasce dalla constatazione che il nostro modello di produzione/consumo genera una gran quantità di sprechi, di sperperi e consumi eccessivi, da quello idrico, a quello alimentare, a quello energetico. Lo spreco è un problema crescente, che ha ricadute ambientali, economiche, sociali e ci riguarda da vicino, riguarda il nostro stile di vita, come viviamo e consumiamo. Il nostro sarà un “viaggio attraverso lo spreco”, cercheremo di capire dove nasce e perchè, da cosa dipende e cosa produce, qual'è l'impatto sulla nostra vita e su quella della terra. L'opuscolo parte dal presupposto che “il problema è la soluzione”, che lo spreco, così come l'inquinamento del pianeta, non sono solo una condizione assoluta alla quale dobbiamo arrenderci e che gli sprechi possono diventare da problema una soluzione, una vera e propria risorsa. L'idea di lavorare su questi temi nasce anche dalla scoperta del Last Minute Market, un vero e proprio metodo ANTI Spreco. Nato come progetto di ricerca, nel 1998, sotto la guida del prof. Segret, Last Minute Market (LMM) si è sempre occupato di analizzare tutti i passaggi delle filiere agroalimentari, e non solo, e individuare dove e perché si originano gli sprechi. Dal 2003 diventa realtà imprenditoriale ed opera su tutto il territorio nazionale sviluppando progetti territoriali volti al recupero dei beni invenduti (o non commercializzabili) a favore di enti caritativi.
BOX 1. Per maggiori INFO sulla campagna, consulta il link:
Con oltre 40 progetti attivati in comuni, provincie e regioni
www.unannocontrolospreco. org/it/
efficiente che permette di attivare in maniera progressiva il sistema
Per maggiori INFO sul progetto Last Minute Market, consulta il link:
igienico-sanitari, logistici e fiscali.
www.lastminutemarket.it/
Italiane, LMM ha consolidato un metodo di lavoro efficace ed donazioni/ritiri tenendo sotto controllo gli aspetti nutrizionali, Ma come funziona? In pratica il team di LMM individua tutte le offerte di beni che dalle imprese non sono più considerati di valore economico, non sono cioè più vendibili. Stiamo parlando di beni quali, prodotti con confezioni danneggiate, cibo fresco con imminente scadenza, che vengono poi incrociati con la domanda di beni, proveniente da gruppi di persone che hanno una scarsa, o nulla, capacità economica. E' il caso di case di riposo, case famiglia, enti caritatevoli, ecc. LMM permette l’incontro diretto tra “domanda” e “offerta” e si occupa della scrupolosa messa in sicurezza di tutte le fasi del sistema. Nel corso degli anni il modello è stato esteso ad altre tipologie di beni e di attività commerciali e produttive, intervenendo ovunque si “producano” sprechi.
Oggi, le attività di LMM si articolano intorno alle seguenti tipologie di prodotto: LMM-FOOD:prodotti alimentari, eccedenze di attività commerciali e produttive; LMM-HARVEST: prodotti ortofrutticoli non raccolti e rimasti in campo; LMM-CATERING: pasti pronti recuperati dalla ristorazione collettiva (es. scuole, aziende); LMM-PHARMACY: farmaci da banco e parafarmaci prossimi alla scadenza; LMM-BOOK: libri o beni editoriali destinati al macero; LMM-NO FOOD: tutti i beni non alimentari. ANCORA UTILI: Ad aprile 2010 Last Minute Market ha messo in campo a Ferrara un nuovo servizio: “Ancora Utili“. Dal 2010 LMM è anche promotore della campagna internazionale "un anno contro lo spreco" sotto il patrocinio del Parlamento Europeo-Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale. L'edizione 2010 è stata dedicata al cibo, quella del 2011 all'acqua, e nel 2012 sarà invece "un anno contro lo spreco di energia".
BOX 2. La legge Antisprechi LMM ha contribuito in maniera determinante alla promozione della legge 24.12.2007 n° 244 comunemente definita “Legge Antisprechi” che ha permesso di incentivare la donazione di beni non alimentari.Di seguito i riferimenti della Legge: Legge Finanziaria 2008 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale Legge 24.12.2007 n° 244, G.U. 28.12.2007 ‘art. 1 c. 130. All’articolo 13 del decreto legislativo 4 dicembre 1997, n. 460, il comma 3 è sostituito dal seguente: «3. I beni non di lusso alla cui produzione o al cui scambio è diretta l’attività dell’impresa, diversi da quelli di cui al comma 2, che presentino imperfezioni, alterazioni, danni o vizi che pur non modificandone l’idoneità di utilizzo non ne consentono la commercializzazione o la vendita, rendendone necessaria l’esclusione dal mercato o la distruzione, qualora siano ceduti gratuitamente alle ONLUS, per un importo corrispondente al costo specifico sostenuto per la produzione o l’acquisto complessivamente non superiore al 5 per cento del reddito d’impresa dichiarato, non si considerano destinati.
Viaggio intorno allo spreco Lo spreco, come indica anche il dizionario, è lo sperpero, il consumo inutile ed eccessivo di beni. Esso, si manifesta in più campi, dal cibo, all'acqua, all'energia e le risorse ambientali, è, in pratica, in agguato in qualsiasi attività umana.
E' l'uomo
infatti, con il suo comportamento di acquisto e di consumo a generare sprechi. La natura, invece, non li produce, essa è, infatti, un sistema produttivo perfetto ed efficiente, che non produce rifiuti perché gli scarti degli uni diventano “a cascata” materia prima degli altri, in cui la disoccupazione non esiste, perché tutti hanno un ruolo, che garantisce quindi benessere e risorse per tutti a ciclo continuo. Un esempio? I rifiuti organici, quindi il cibo, sono un ottimo cibo per i lombrichi che con la loro incessante opera di scavatori, rendono più fertile il suolo, trasformandolo di nuovo in terra, in humus.
Lo spreco è anche è anche definito come “quell'insieme di attività che non producono valore”. E se il valore indica l'utilità che un bene rappresenta per chi lo possiede, lo spreco quindi è sinonimo di non utilità del bene. Per la nostra società lo spreco equivale alle discariche, ai beni che non avendo più valore finiscono nella spazzatura. Certo è che anche il concetto di valore di un bene è relativo, dipende cioè dai punti di vista. Un bene, nella nostra società, è considerato di valore solo se si può scambiare sul mercato, se ha dunque un corrispettivo economico. Ma per alcune persone un bene “vale” anche se non ha valore economico.
E' il caso dei
prodotti che hanno la confezione danneggiata. Sicuramente per il negozio che li vende quei beni non hanno più valore, non sono più vendibili cioè, e diventano spreco, vanno cioè in discarica. I prodotti con la confezione danneggiata però sono ancora buoni, anche se brutti da vedere, e possono avere un gran valore per qualcun’altro, possono dunque diventare da spreco una risorsa.
BOX 3. Ma quali sono i numeri dello spreco? 4 miliardi di euro è il valore dei beni alimentari che finiscono nei rifiuti ogni anno in Italia. Il 15% di pane e pasta sono gettati via ogni giorno. Negli Usa il 40-50% del cibo viene sprecato. In Inghilterra il 30-40% dei prodotti alimentari finisce nella spazzatura. 150 milioni le persone del Te r z o M o n d o c h e potrebbero essere sfamate dal cibo gettato. Il 99% di quanto prodotto finisce in discarica nel giro di 6 mesi. Produciamo 1,5 kg di rifiuti al giorno a testa. Così ogni anno finiscono nelle nostre discariche oltre 26 milioni di tonnellate di rifiuti. Ogni anno sono venduti un miliardo di telefoni cellulari e un utente medio cambia telefono ogni 18-24 mesi.
Un “fatto quotidiano” Lo spreco non è solo un problema sociale, ambientale, economico, ma è sopratutto un “fatto privato”. Alcuni degli sprechi più pesanti si riscontrano, proprio, nel vivere quotidiano di ogni individuo, nel modo in cui, ognuno di noi affronta la giornata.
Un po' sul serio e un per gioco, abbiamo messo a confronto la giornata tipica di uno “sprecone” e quella di un “risparmione”.
A chi pensi di assomigliare?
LA GIORNATA TIPICA dello SPRECONE IDENTIKIT: è spesso “cicciottello”, molto pigro, sicuramente “griffato”, distratto, nervosetto. Mattina: la sua giornata tipica inizia senza far colazione perchè si alza sempre all'ultimo minuto.
Prima di uscire dimentica sempre qualcosa a casa, così è costretto a “sprecare”
energia e tempo, per recuperare ciò che ha dimenticato. Per muoversi usa mezzi a benzina o comodamente si fa accompagnare. Appena uscito mangia qualcosa di confezionato e beve di sicuro una bevanda gassata. Prima di pranzo avrà sgranocchiato patatine in busta, consumato un aperitivo al bar, o comprato qualcosa. Pranzo: se può non si perde un fastfood. E allora vai col cibo fritto, patatine, hamburgher e bibite gassate, sempre. Dopo pranzo sicuramente un chewingum o un dolce confezionato. Pomeriggio: Tutte le luci sono accese in casa e non c'è niente di meglio che il divano, internet, e sopratutto video game. Non c'è neanche il tempo per gli amici, perchè lo sprecone vive la sua vita sociale, le sue relazioni attraverso i social network, dedicando poco tempo alla vita reale. Lo sprecone non fa la raccolta differenziata, a dire il vero, la sua stanza di solito è una vera e propria pattumiera vivente, invasa dal disordine provocato dai milioni di oggetti che possiede. E' il momento della doccia: quella dello sprecone dura in media 20 min e l'acqua scorre incessantemente, calda più che mai. Di solito, lo sprecone si addormenta sul divano, dopo circa 5 ore di TV è il minimo. La sua cena sarà stata consumata sul divano, così dorme, più che beato, scomodo, tra macchie di sugo e briciole di pane.
LA GIORNATA TIPICA del RISPARMIONE IDENTIKIT: é un tipo figo, molto sveglio, sempre all'ultima moda ma senza marchi particolari, ha molti interessi ed è quasi sempre allegro e positivo. Mattina: Il risparmione si alza per tempo, non troppo presto ma sempre in tempo per fare una sana colazione, con frutta fresca, cereali e qualcosa di caldo. A lavoro o a scuola ci va con i mezzi pubblici e se può con la bicicletta. Gli piace studiare, ed è spesso appassionato di geografia perchè sogna di viaggiare per mari e monti sconosciuti. Pranzo: se può torna a casa per mangiare, se resta fuori, di solito, ha un buon panino preparato a casa. Una bibita gassata la beve anche lui, perchè, di sicuro, risparmia ma senza rinunzie. Pomeriggio: a giorni alterni pratica dello sport, spesso di squadra, ma anche individuale. Prima di dedicarsi al relax, anche per lui sul solito divano, avrà sicuramente fatto i compiti, rassettato le proprie cose e dedicato un po' di tempo agli amici ma in piazza, per strada, in posti veri, insomma. La doccia del risparmione è più veloce, con il metodo “apri” e “chiudi”, è sempre calda ma non troppo. Che dire? Il risparmione è bravo a fare la differenziata, così ogni cosa è al suo posto, come in camera sua, del resto. La cena è in famiglia, si mangia tutti insieme, pasti leggeri e preparati in casa. Poi arriva il momento dello svago, se non si va al cinema, un bel film sul divano è quello che ci vuole. Ma senza fare troppo tardi.
Alla fine uno sprecone avrĂ consumato
Mentre un risparmione...
!
circa 250 l di acqua
! circa 50 l di acqua
!
250 g di plastica da imballo
! 0 g plastica da imballo
!
250 g di alluminio
! 250 g di alluminio
!
500 g di carta
! 0 g di carta
!
500 g di rifiuti indifferenziati
! 100 g rifiuti indifferenziati
!
10 kwh di energia
! 3 kwh energia
!
5 l di carburante
! 0 carburante
In altre parole l'Impronta ecologia dell'uno e dell'altro saranno molto diverse. L'impronta ecologica è indicatore che misura i consumi in termini di terra utilizzata, in ettari di territorio necessari per produrre i beni che usiamo quotidianamente, per sostenere insomma il nostro stile di vita. I calcoli mostrano che di questo passo non basta piÚ il pianeta che abbiamo, la terra, ma occorrerebbero 3-4-10 pianeti per continuare a produrre e consumare ai ritmi odierni. Calcola anche tu la tua impronta ecologica (vai a pagina 21).
Questione di “Stile” Il consumo eccessivo, cioè lo spreco, dipende anche da cosa e quanto acquistiamo, da cosa e quanto consumiamo. E' dunque direttamente collegato alle nostre abitudini, a quello che comunemente è definito stile di vita. Il nostro stile di vita è la forma con cui diamo espressione al nostro modo di essere, attraverso le nostre attività, i nostri interessi e le nostre opinioni. I diversi modelli di stili di vita sono caratterizzati dalla quantità e qualità del tempo dedicato alla famiglia, alle amicizie, allo sport, al cibo, al lavoro, al divertimento, ai viaggi. Nel nostro sistema, gli oggetti sono sostituiti e gettati ad un ritmo sempre più rapido. I beni sono sostituiti l'uno all'altro, con una velocità incredibile, in un circolo vizioso che produce effetti negativi sull'ambiente e sulle persone. I nostri stili di vita hanno così un forte impatto sull’ambiente in cui viviamo. Molte sono le ricadute sociali, ambientali ed economiche che hanno i nostri comportamenti sulla vita del pianeta e su diverse popolazioni del mondo.
Diventa fondamentale essere consapevoli che consumare non è solo un fatto privato ma "collettivo" e che l'attuale sistema dei consumi dei Paesi ricchi ed industrializzati grava sull'economia dei Paesi più poveri e rappresenta una minaccia per l'intero ambiente. Basti pensare, infatti, che il 20% della popolazione è responsabile dell’80% dei consumi. Nel nostro piccolo possiamo fare molto e far si che il nostro stile di vita diventi sostenibile, sia cioè in grado di arrecare il minimo impatto sull'ecosistema. Possiamo orientare i nostri comportamenti verso una scelta etica, assumere comportamenti razionali rispetto al consumo di energia, pensare alle conseguenze ambientali che possono avere i nostri stili di vita, attraverso semplici gesti quotidiani, partendo per esempio da queste indicazioni: 1) consumare meno e meglio 2) informarsi sulla “storia dei prodotti” 3) scegliere prodotti a basso impatto ambientale (come quelli che riducono il packaging o i prodotti biologici); 4) scegliere prodotti tipici del territorio a km0; 5) Applicare il metodo delle 5R: Riduzione, Risparmio, Riuso, Raccolta Differenziata, Riciclo.
BOX. 4. Prodotti tipici a km0 l ’ A s s o c i a z i o n e NonsoloCibus dal 2004 si occupa attivamente di promozione e valorizzazione delle produzioni tipiche territoriali. Mangiare “tipico” e “vicino” (Kmzero) s i g n i fi c a , n o n s o l o , mangiare bene e meglio ma valorizzare e promuovere il proprio territorio, la propria storia e cultura. Link di approfondimento: www.nonsolocibus.it/stilisostenibili/km-zero/
-SPR+ECO BOX. 5. Il concetto di
Dietro ogni prodotto c'è una “storia specifica” fatta di vari elementi:
obsolescenza. E' quel meccanismo per cui i “beni sono progettati per scadere”. Elettrodomestici, apparecchi tecnologici, automobili… ma anche vestiti e utensili. Tutto è progettato per durare il meno possibile, perché il mercato deve essere in continuo movimento: tutto ciò che si compra ha una data di scadenza. E se non dura il meno possibile sarà la moda, le nuove tendenze a sostituirlo. E' il caso dei telefonini, o dei pc, che cambiano sistemi e programmi ogni 3 mesi, “obbligandoci” così a compare il nuovo modello.
le risorse necessarie primarie ma anche l'energia e l'acqua impiegate per
Ti consigliamo di cercare su youtube: “la storia delle cose”, piccolo e divertente documentario di Annie Leonard.
Esistono poi alcuni strumenti di informazione:
estrarle; le persone impegnate nelle varie fasi di lavorazione; i trasporti, il viaggio dei prodotti dalla loro nascita allo scaffale; la trasformazione e tutti i vari passaggi di lavorazione che causano circa il 30% dell’inquinamento ambientale derivante dalle nostre azioni di consumo; la vendite i vari intermediari commerciali; il consumo; E la storia non finisce qui! Un elemento importante, di quello che chiamiamo ciclo di vita dei prodotti è lo smaltimento finale. Quando cioè, il prodotto si trasforma in rifiuto. Ma come fare a scoprire la vera storia dei prodotti? Un primo modo è stare attenti alle etichette. Leggere con attenzione gli ingredienti o le materie prime impiegate e, sopratutto lo stato del Mondo in cui vengono prodotti, ci fornisce i primi elementi per una corretta valutazione del prodotto. La Guida al Consumo Critico edita dal centro Nuovo Modello di Sviluppo, una raccolta di fatti e misfatti delle imprese produttrici, che esamina comportamenti delle ditte riguardo: ambiente, diritti umani, trasparenza, ecc. La guida si può acquistare online o nelle migliori librerie.
L’approccio delle 5R Sono molte le azioni che possiamo compiere per diventare consumATTORI, protagonisti dei nostri consumi e del nostro stile di vita. L'approccio delle 5 R indica alcuni semplici accorgimenti da mettere in campo. R come Ridurre. In altre parole consumare meno e meglio.
BOX. 6 Rifiuto ti riduco. Ci sono delle campagne internazionali che pongono l’attenzione a questo tema riportiamo di seguito i link per approfondimenti: www.ioriduco.eu/ vimeo.com/14640892
Potremmo concentrare la nostra attenzione sui beni di grande utilità
www.portalasporta.it/
(e non su quelli di grande futilità), chiedendoci se quello che stiamo
www.menorifiuti.org/
acquistando ci serve veramente.
www.ecodallecitta.it/
R come Risparmiare. Questa R fa riferimento alle nostre abitudini di
www.ecoblog.it/
consumo di risorse naturali, come l'energia, l'acqua,il gas, i
www.ewwr.eu/pre-home
combustibili. R come Riutilizzare. Il Riutilizzo sta tornando di moda. Un esempio sono gli abiti usati, second hand, che sono considerati di tendenza. La creatività è la vera arma del riutilizzo di oggetti e materiali. Si tratta di “inventare” una seconda vita del prodotto. R come Raccolta differenziata. Il vetro, la carta, la plastica, l'alluminio, possono avere una nuova vita se vengono “separati in casa”. I mari materiali possono essere recuperati e avviati al Riciclo.
R come Riciclo. Il Riciclo è un operazione industriale con il quale si produce nuova materia dagli scarti dei prodotti differenziati. Alcuni materiali come l'alluminio e il vetro sono riciclabili all'infinito con ottimi risultati finali. E le R non finiscono qui. In realtà manca la R piÚ importante, quella di Rispetto. Ogni nostra azione ha un diretto effetto sulla vita di qualcun'altro e sull'ambiente. Il Rispetto e l'uso del buon senso, dovrebbero essere alla base del nostro stile di vita.
Calcola anche tu la tua impronta ecologica Test dell'impronta ecologica. Calcola la tua impronta CASA
Quante persone vivono con te? a] 1 30 b] 2 25 c] 3 20 d] 4 15 e] 5 o più 10 2. In che modo è riscaldata la casa? a] Gas naturale 30 b] Elettricità 40 c] Olio combustibile 50 d] Energia rinnovabile 0 3. Quanti punti di acqua [bagno, cucina, lavanderia, balcone] ci sono? a] Meno di 3 5 b] 3-5 10 c] 6-8 15 d] 8-10 20 e] più di 10 25 4. In che tipo di casa abiti? a] Appartamento/condominio 20 b] Villetta 40
(Fonte: Rete Lilluput)
ALIMENTAZIONE
1.Quante volte alla settimana mangi carne o pesce? a] 0 0 b] 1-3 10 c] 4-6 20 d] 7-10 35 e] più di 10 50 2. Quanti pasti cucini personalmente [compresi quelli portati a scuola / lavoro]? a] meno di 10 25 b] 10-14 20 c] 14-18 15 d] più di 18 10 3. Quando acquisti alimenti preferisci prodotti locali? a] sì 5 b] no 10 c] qualche volta 15 d] raramente 20 e] non lo so 25
ACQUISTI
1.Quanti acquisti importanti [stereo, televisore, computer, automobile, mobili, elettrodomestici] hai fatto nel corso degli ultimi 12 mesi? a] 0 0 b] 1-3 15 c] 4-6 30 d] più di 6 45 2. Hai acquistato articoli a risparmio energetico negli ultimi 12 mesi? a] Sì 0 b] No 25
TRASPORTI
1. Se hai un mezzo qual è? a] Bicicletta 15 b] Utilitaria 35 c] Vettura intermedia 60 d] Berlina 75 e] Macchina sportiva, monovolume o familiare 100 f] Van, utilitty vehicle o fuoristrada 130 2. Come vai a scuola/lavoro? a] In automobile 50 b] Con i mezzi pubblici 25 c] Con uno scuolabus 20 d] A piedi 0 e] In bicicletta o pattini a rotelle 0
3. Dove hai passato le vacanze nel corso dell'ultimo anno? a] Niente vacanze 0 b] Nella mia regione 10 c] In Italia 30 d] In Europa 40 e] In un altro continente 70 4.Quante volte utilizzi l'automobile per il fine settimana? a] 0 0 b] 1-3 10 c] 4-6 20 d] 7-9 30 e] più di 9 40
RIFIUTI
1. Fai la riduzione dei rifiuti [per esempio preferisci imballaggi ridotti,rifiuti l'invio di posta pubblicitaria, preferisci contenitori riutilizzabili]? a] Sempre 0 b] Qualche volta 10 c] Raramente 15 d] Mai 20
3. Ricicli i giornali, le bottiglie di vetro e quelle di plastica?
2. Quanti sacchi della spazzatura produci ogni settimana?
a] Sempre 5 b] Qualche volta 10 c] Raramente 15 d] Mai 20
a] 0 0 b] Â! sacco 5 c] 1 sacco 10 d] 2 20 e] più di 2 30
a] Sempre 5 b] Qualche volta 10 c] Raramente 15 d] Mai 20
4. Prepari il compost con i rifiuti della frutta e della verdura?
RISULTATO Meno di 150 punti: impronta ecologica inferiore a 4 ettari 150- 350: tra 4 e 6 ettari [la maggior parte degli italiani] 350- 550: tra 6 e 7,7 ettari 550- 750: tra 7,7 e 10 ettari L'impronta media mondiale richiesta dagli scienziati è di 1,7 ettari a persona. Ottenere un punteggio inferiore a 4 è indice di un comportamento eco-sostenibile.
Esempi di Riuso creativo
riuso creativo di bottiglie in pet http://www.michellebrand.co.uk/
riuso creativo del tetrapak approfondisci visitando il sito http://marraiafura.com/pensavofosse-una-lampada-invece-era-untetra-pak-tante-idee-di-riusocreativo/
riuso creativo con le lattine http://marraiafura.com/il-favolosomondo-delle-lattine-tutti-i-modi-perriutilizzarle/
riuso creativo di copertoni http://marraiafura.com/lunga-vita-alcopertone-il-riuso-creativo-deglipneumatici-di-automobile/
ReMade in Italy, il primo marchio per la certificazione di prodotti e materiali derivanti dal riciclo e dal riuso, realizzati in Italia http://www.remadeinitaly.it/
progetti partecipati per la riqualificazione di spazi urbani con materiali di recupero o locali http://scartomatto2italia.blogspot.it
Le stoviglie biodegradabili fatte di buccia d’arancia I piatti e i bicchieri fatti dalle stoviglie di Ori Sonnenchein sono coloratissime, totalmente biodegradabili e hanno l’aroma degli agrumi maturati sotto il sole http://www.stilenaturale.com/news/1216/ Le_stoviglie_biodegradabili_fatte_di_buccia_d _arancia.html
Portale dell’Arte del riciclo creativo http://www.ioricreo.org
Gli apparecchi elettrici si trasformano in sedie di plastica riciclata Contro i rifiuti ci ha pensato Rodrigo Alonso, designer cileno, creando una sedia di plastica 100% riciclata ricavata da giocattoli e sedie da stadio http:// www.stilenaturale.com/news/1257/ Gli_apparecchi_elettrici_si_trasformano_in_sedie_di_ plastica_riciclata.html
come costruire un bottiglia filtro per depurare l’acqua http://ri-pet.blogspot.com/2011/10/come-costruireuna-bottiglia-filtro-per.html?spref=fb
STAMPA e DISTRIBUZIONE: lulu (www.lulu.com) e-book scaricabile dal blog http://cometrasformarelosprecoinrisorsa.wordpress.com/
ISTITUTO NAUTICO Caio Duilio MESSINA
“Come trasformare lo spreco in risorsa” è un progetto di NonsoloCibus in collaborazione con l’Istituto Nautico Cajo Duilio di Messina e la Camera di Commercio di Messina. L’idea nasce dalla volontà di lavorare insieme sui temi dello spreco, anche nell’ambito dell’iniziativa “la scuola che riduce” promossa dal Provveditorato degli Studi di Messina. Questo opuscolo che rappresenta un “viaggio intorno allo spreco”, vuole essere un supporto informativo, per studenti e scuole, interessate ai temi della sostenibilità e del consumo consapevole. “Come trasformare lo spreco in risorsa” è scaricabile dal blog http://cometrasformarelosprecoinrisorsa.wordpress.com/
La modalità di stampa in self publishing (con lulu.com) è una scelta sostenibile “business to business”. Ciò consente di stampare solo le copie ordinate, senza spreco di carta e senza correre il rischio che le pubblicazioni stampate in grandi quantità possano diventare carta da macero.
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