Gazzetta 03/02/2012 | Serie A STREAMING

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www.gazzetta.it venerdì 3 febbraio 2012 1,20 €

REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 ­ TEL. 0262821 ­ REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 ­ TEL. 06688281 POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. ­ D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO

ITALIA

anno 116 ­ Numero numero 29 Anno

italia: 515050585854

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LA NOTTE NO LA LEGA HA DECISO: DOMANI E DOMENICA SI GIOCA ALLE 15 (E GENOA­LAZIO ALLE 12.30)

SU SPORT WEEK DOMANI

Misure antigelo in Serie A Tutti in campo nel pomeriggio

MADONNA SHOW PER LA FINALE DEL SUPER BOWL

CAPONE, CITO, LAUDISA, IARIA ALLE PAGINE 8­9

leOpinioni

3 Lo stadio di San Siro prima della partita Inter­Palermo LAPRESSE

CORSA SCUDETTO E’ VERA SVOLTA?

a pagina 21

CAMBIARE DATE PRIMA MOSSA PER CRESCERE di UMBERTO ZAPELLONI

Giocare meno per giocare meglio e soprattutto non giocare soltanto per il pubblico televisivo, ma anche per chi vuole andare allo stadio senza rischiare la vita. Detto così sembra facile, ma non lo è per nulla. Ridurre la serie A da 20 a 18 squadre, sarebbe il primo passo importante, ma non è una «dieta» così semplice.

VECCHI E TROPPO DIFENSIVISTI NON C’E’ FUTURO di ARRIGO SACCHI

JUVE

3 A 1,50 €

INTER

Milito: 4 gol Come lui solo undici nerazzurri

6

Il Principe mai aveva segnato così tante reti di fila: 9 in 6 partite

FAVORITA! In 6 dei 10 parametri valutati dalla Gazzetta i bianconeri sono superiori al Milan: calendario, elasticità tattica, scontri con le big, condizione, solidità e «fame». Allegri ha più esperienza, qualità, concretezza e il totem Ibra.

TAIDELLI A PAGINA 12

Imbattuti

Conte e i suoi ragazzi imbattuti dall’inizio della stagione

IL POSTICIPO

di FABIO LICARI PAG. 2­3

ADDIO DUNDEE ANGELO CUSTODE DEL MITO ALI

Il Chievo (2­1) senza riguardi per Mondonico

di FAUSTO NARDUCCI

CUGINI, FROSIO A PAGINA 10

IL ROMPI PALLONE DI GENE GNOCCHI

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Mario Monti: il posto fisso non esiste più. Zamparini: «E’ pronto per fare il presidente del Palermo»

9 771120 506000

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3 Diego Milito, argentino, 32 anni

SCOMMESSE

ANCELOTTI: «CONTE ORA E’ IN VANTAGGIO»

Indizi pesanti contro Dainelli e Milanetto CENITI, ROMANI A PAGINA 22

FORMULA 1 DOMANI POSTER IN REGALO

LA NOVITA’ LA 500L IN VENDITA A SETTEMBRE

RUGBY L’ESORDIO IN FRANCIA

Ferrari ferma per neve si presenta su Internet

Guardate la cinquecentona Spazio e stile da 16 mila €

Scatta il Sei Nazioni Ecco l’Italia dei giovani

CREMONESI A PAGINA 26

3 La prima immagine della 500L

ALL’INTERNO SPECIALE DI OTTO PAGINE

CANALI ALLE PAGINE 28­29


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012

PRIMO PIANO IL DUELLO

QuiJuve Vola di testa, di gambe e con il gioco Una squadra che viaggia a memoria

CONDIZIONE FISICA L’infermeria è vuota Un paio di gare così così a inizio gennaio, poi la Juventus ha ripreso a volare, con le gambe, con la testa e soprattutto con il gioco. Recuperato Vucinic, si è pure svuotata l’infermeria.

CONDIZIONE MENTALE Il morale è alle stelle Prima in classifica con una gara in meno, imbattuta, un ottimo calendario di avvicinamento alla sfida contro il Milan, e stadio sempre esaurito, a prescindere dall’avversaria: morale alle stelle.

CHE COSA FUNZIONA Ha personalità da vendere Squadra che gioca a memoria indipendentemente dal sistema adottato: personalità da vendere, duttilità tattica, mentalità vincente e voglia di imporre sempre il proprio gioco.

IL PROBLEMA Manca qualche gol all’appello Bisogna cercare il pelo nell’uovo. Ci affidiamo allora alle varie analisi di Antonio Conte, che spesso ha evidenziato come deficitario il rapporto fra occasioni create e gol realizzati.

Una Signora Cambia lo scenario nella lot I MODULI DI CONTE

Dal calendario alla tenuta fisica Ora la Juve ha più chance del Milan y I bianconeri vantano solidità e versatilità, SOLUZIONI TATTICHE

i rossoneri contano soprattutto sulla qualità IL CALENDARIO DA QUI A PRIMAVERA JUVENTUS

data

TORNEO

data

MILAN

JUVE-Siena

5/2

SERIE A 22a GIORNATA

5/2

Milan-JUVE

8/2

COPPA ITALIA SEMIFINALI ANDATA

8/2

MILAN-Juve

Bologna-JUVE

12/2

SERIE A 23a GIORNATA

11/2

Udinese-MILAN

Parma-JUVE

15/2

RECUPERO SERIE A/CHAMPIONS OTTAVI AND.

15/2

MILAN-Arsenal

JUVE-Catania

18/2

SERIE A 24a GIORNATA

19/2

Cesena-MILAN

Milan-JUVE

25/2

SERIE A 25a GIORNATA

25/2

MILAN-Juve

JUVE-Chievo

3/3

SERIE A 26a GIORNATA

3/3

Palermo-MILAN

CHAMPIONS OTTAVI RITORNO

6/3

Arsenal-MILAN

Genoa-JUVE

11/3

SERIE A 27a GIORNATA

11/3

MILAN-Lecce

Fiorentina-JUVE

18/3

SERIE A 28a GIORNATA

18/3

Parma-MILAN

JUVE-Milan

21/3

COPPA ITALIA SEMIFINALI RITORNO

21/3

Juve-MILAN

FABIO LICARI

Se fosse Nadal-Djokovic saremmo 6-4 al primo set. Invece è Juve-Milan e dopo il primo tempo (cioè il girone d’andata) sono avanti i bianconeri. Ma è presto per i match-ball: da qui a maggio c’è tempo per ribaltare il risultato. Più difficile assegnare una «wild card» a

un outsider: la lotta-scudetto sembra ormai a due, anche se Udinese, Lazio e Inter non sono del tutto fuori. (1-0) 1Da quiCALENDARIO a primavera la Juve, già a +1, può allungare drasticamente. Motivi? Recuperando con il Parma (pare il 15 febbraio) ha intanto lo smash del +4. Inoltre sfida avversarie

MILAN-Napoli

più abbordabili (Siena, Bologna, Catania, Chievo, Genoa, Fiorentina) mentre il Milan se la vedrà con Napoli, Udinese, Palermo. Infine per i rossoneri c'è il doppio scontro di Champions con l'Arsenal che prosciugherà energie nervose oltre che fisiche. In mezzo, però, tre scontri diretti (compresi i due in semifinale di Coppa Italia): possono spostare classifica ed equilibri psicologici. Sen-

La Juve è una squadra tatticamente molto versatile: gran parte dei suoi uomini può ricoprire più ruoli. C’è un solo vuoto, ma pericoloso: alle spalle di Pirlo

Andrea Pirlo, 32 anni, Juventus IMAGESPORT

4-3-3

PORTIERI Buffon Storari Manninger ESTERNI DESTRI Lichtsteiner Caceres Pepe Vidal ESTERNI SINISTRI Chiellini Caceres Estigarribia De Ceglie Grosso CENTRALI Barzagli Chiellini Caceres Bonucci

za dimenticare che il titolo di campione d’inverno assegna già alla Juve il 68% di probabilità di cucirsi lo scudetto: 1-0 e cambio campo. ESPERIENZA (1-1) 2 Qui non c’è gara. Da Nesta a Ibra, passando per Van Bommel e Seedorf, al Milan c’è un gruppo di vecchi assatanati alla Kit Carson che ha visto gli

3-5-2

REGISTI Pirlo MEZZALI Vidal Marchisio Marrone Pepe Giaccherini Padoin Pirlo Estigarribia ESTERNI OFFENSIVI Pepe Elia Krasic Giaccherini Estigarribia

TREQUARTISTI Vidal Vucinic Del Piero Pirlo PUNTE CENTRALI Matri Borriello Vucinic Quagliarella SECONDE PUNTE Vucinic Quagliarella Del Piero Pepe Matri Giaccherini

indiani e la guerra di secessione: abituati ad arrivare a fine stagione lottando su tre fronti, non temono sorprese, al massimo qualche acciacco. Alla Juve, esclusi Buffon e Pirlo, la tenuta mentale è da scoprire. CONDIZIONE FISICA (2-1) 3 La Juve corre. Corre da agosto: se nelle prime giornate il ritmo appariva meno appari-

LA CARICA DEL CAPITANO CONTRO IL SIENA RIENTRA VUCINIC

Del Piero «E’ il momento di allungare»

mo restare. Conte? Un grande tecnico».

DAL NOSTRO INVIATO

MIRKO GRAZIANO TORINO

Alla faccia del gelo, anche domenica prossima lo Juventus Stadium farà registrare il tutto esaurito. Entusiasmo alle stelle nel mondo bianconero, con Del Piero che sente profumo di fuga. «La giornata di domenica ci ha consegnato una classifica che ancora ci sorride. Dovremo essere bravi a sfruttare l’occasione per allungare», ha detto il Capitano attraverso il suo sito ufficiale. A Torino arriva il Siena, «e siamo già concentratissimi su questo match», continua Ale. Pirlo conferma a Juve Channel: «Occhio, gara comunque delicata. Siamo lassù e ci voglia-

A pranzo con Agnelli Sempre più lontano ci vuole

andare pure Andrea Agnelli, il presidente della rinascita, che ieri ha pranzato con Marotta, tecnico e giocatori. Clima sereno, voglia di scherzare, almeno fino all’inizio della seduta d’allenamento. Poi, Agnelli e Marotta hanno lasciato il pallino in mano ad Antonio Conte, il Martello. Contro il Siena rientra sicuramente Mirko Vucinic, che ha smaltito l’infiammazione al ginocchio. E col montenegrino torna probabilmente anche il 4-3-3. In avanti, ballottaggio Matri-Borriello. Da oggi Caceres sarà ufficialmente (pronti tutti i documenti) a disposizione di Conte. Mirko Vucinic, 28 anni, prima stagione alla Juve PEGASO

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VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012

QuiMilan

CONDIZIONE FISICA Poco movimento senza palla In netto peggioramento. Mancano i movimenti che dettino il passaggio ai portatori di palla, manca intensità e il pallone gira troppo lentamente. Più di qualcuno (Abate, Nocerino) avrebbe bisogno di tirare un po’ il fiato.

Difficoltà sia fisiche che mentali Contro le big si gioca sotto ritmo

CONDIZIONE MENTALE A rischio l’autostima Proprio quando le scorie del derby sembravano eliminate, ecco la batosta con la Lazio da cui la squadra esce mentalmente molto male. Perdere così la prima sfida del «mese terribile» può minare spirito e autostima.

favorita ta per lo scudetto

CHE COSA FUNZIONA Spicca qualche individualità Al momento, soltanto qualche individualità. Ibra a Roma è rimasto a secco, ma sta vivendo comunque un periodo di grazia, Nocerino è ormai un attaccante aggiunto ed El Shaarawy un importante asso nella manica.

LA GAZZETTA DELLO SPORT

3

IL PROBLEMA Amnesie anche in difesa Ce ne sono diversi. Il più evidente è la fatica a creare pericoli contro le avversarie di fascia alta, oltre a episodiche ma rovinose amnesie difensive. Spesso l’enorme possesso palla non trova sbocchi concreti.

6-4

Il primo set sc I bianco udetto è della J neri uve: per cale ndario, e si fanno preferir 6-4. lasticità e diretti, t e «fame condizione atle attica, scontri »d tic l’esperie i successi. Il Mil a, solidità nza, la q a e il totem ualità, la n replica con c Ib ma semb ra. La fine è a oncretezza ncor ra e E i bianc scludere altri pr a lontana e oneri so no in va tendenti. ntaggio

I MODULI DI ALLEGRI Zlatan Ibrahimovic, 30 anni, Milan

(13-19) e soprattutto con un’imbattibilità da record: non una sconfitta in 20 partite di campionato e 2 di Coppa Italia. Segnale di solidità che fa paura ai rivali.

PHOTOVIEWS

TOTEM IBRA (4-4) 8 Di totem ce ne sono due:

4-2-3-1

scente, la causa era più che altro il ricorso a moduli non adeguati ai giocatori. Una volta scelto il 4-3-3 è stata una marcia impressionante con soltanto uno stop vero, l'1-1 in casa col Cagliari, preventivato in quanto la «prima» dopo le vacanze di Natale. Non solo: rispetto all’ospedale da campo degli ultimi anni, quasi non c’è un infortunio. Il Milan, forse anche per questione d’età e minor turnover, ha più fiatone e cali frequenti.

4

QUALITÀ DEI SINGOLI (2-2) Altro punto per i rossoneri. Nesta, Thiago Silva, Seedorf, Ibra, Pato, Robinho, Aquilani, Boateng, Cassano, lo stesso Mexes, Merkel: la cifra tecnica è più alta di quella dei bianconeri che possono opporsi con Pirlo, Vucinic e Del Piero. Troppo poco, dovesse mancare d’improvviso il fisico. E la qualità, si sa, alla lunga conta.

5

ELASTICITÀ TATTICA (3-2) Dall'integralismo tattico più volte dichiarato — e culminato nell’improponibile 4-2-4 (almeno in una squadra ricca di mezzali e senza esterni) — Conte è diventato uno straordinario camaleonte tattico: 4-3-3 modulo base, 3-5-2 alternativa per sfruttare le fasce e

4-4-2

JUVE E MILAN CONTRO LE GRANDI GIORNATA 1a 6a 10a 11a 12a 15a 20a 2a 3a 4a 6a 10a 18a 21a

SQUADRA Juve Napoli Lazio Udinese Inter Roma Milan

PARTITA Udinese-Juve Juve-Milan Inter-Juve Napoli-Juve Lazio-Juve Roma-Juve Juve-Udinese Milan-Lazio Napoli-Milan Milan-Udinese Juventus-Milan Roma-Milan Milan-Inter Lazio-Milan

CLASSIFICA PT G V N 15 7 4 3 11 6 3 2 9 7 2 3 9 7 2 3 7 6 2 1 5 6 1 2 5 7 1 2

P 0 1 2 2 3 3 4

0-0 2-0 1-2 3-3 0-1 1-1 2-1 2-2 3-1 1-1 2-0 2-3 0-1 2-0

M/P 2,14 1,83 1,29 1,29 1,17 0,83 0,71

chiudersi meglio, più 4-2-3-1 e 4-4-2 per proteggere il risultato. Una ricchezza tattica esaltata dalla versatilità dei bianconeri (Pepe, Giaccherini, il nuovo Caceres, tutti i centrocampisti) che oltretutto sanno sempre che cosa fare. Detto in due parole: c’è un gioco, spesso anche bello. Non che il Milan sia inferiore, però contrappone due moduli soltanto (il 4-3-1-2 e il 4-3-3),

4-3-3

4-3-1-2

y

SOLUZIONI TATTICHE

Anche il Milan ha tanti giocatori «multiuso» però meno soluzioni tattiche (difficile il 4-4-2). E un insostituibile: Ibrahimovic

PORTIERI Abbiati Amelia Roma ESTERNI DESTRI Abate Bonera Zambrotta ESTERNI SINISTRI Antonini Mesbah Zambrotta Bonera De Sciglio CENTRALI Nesta Thiago Silva Mexes Yepes Bonera

non ha esterni alti per formule diverse e offre meno soluzioni anche in caso d’emergenza. CONCRETEZZA (3-3) 6 Lo «score» dei gol segnati (43-33), con una gara in meno, non lascia dubbi: il Milan è molto più concreto, quasi spietato rispetto alla Juve che attacca, tira, ha possesso palla ma segna molto meno. E va in

REGISTI Van Bommel Thiago Silva Seedorf ESTERNI OFFENSIVI MEZZALI Nocerino Aquilani Boateng Ambrosini Emanuelson Seedorf Van Bommel Muntari Merkel Abate Mesbah Gattuso

TREQUARTISTI Boateng Aquilani Emanuelson Merkel Seedorf Robinho PUNTE CENTRALI Ibrahimovic Maxi Lopez Pato Inzaghi PUNTE LATERALI El Shaarawy Ibrahimovic Maxi Lopez Robinho Pato Cassano

gol con meno uomini (12-14). Le cifre non mentono: 277 tiri per i bianconeri, 241 per i rossoneri che però la mettono dentro più volte. Questione di mira, di cattiveria, di soluzioni offensive che soltanto Ibra sa offrire.

Ibrahimovic e Pirlo. Senza lo svedese al Milan vengono a mancare soluzioni tattiche, profondità, gol. Senza Pirlo ancora non sappiamo cosa potrebbe succedere: ma la Juve sarà sicuramente molto diversa e probabilmente inferiore. In una rosa milleusi, il play è l’unico senza sostituti (Pizarro sarebbe servito). Però Ibra, almeno statisticamente, è irraggiungibile: è al suo 8o scudetto di fila tra Ajax (1), Juve (2), Inter (3), Barcellona (1) e Milan (1). Allungherà a 9? CONTRO LE BIG (5-4) 9 Se contasse la minilega tra le presunte grandi (Juve, Milan, Udinese, Lazio, Inter, Napoli, Roma) lo scudetto sarebbe già dei bianconeri: 15 punti in 7 partite, media 2.14. Anche perché il Milan, finora, è il peggiore di tutti: soltanto un successo negli scontri diretti, due pari e quattro sconfitte. Se il trend non s’inverte... FAME (6-4) 10 La Juve allunga con l’ultimo

SOLIDITÀ (4-3) 7 I bianconeri recuperano con

parametro, poco scientifico forse, ma innegabilmente importante: la fame di successi (e la voglia di rivincita). Il Milan è campione in carica e sogna anche la Champions: ha la pancia più piena. La Juve si è sentita scippata dei titoli di calciopoli esclusi i quali non vince niente dalla Supercoppa Italia 2003. Troppo tempo.

una difesa molto più solida

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DOPO IL FLOP DI ROMA NIENTE URLACCI, MA UN’ANALISI APPROFONDITA

Allegri tiene a rapporto la squadra

l’invito alla squadra a tornare velocemente quella di prima sgombrando la testa dai cattivi pensieri. Dopo di che, un allenamento in cui il tecnico rossonero e il suo staff hanno «ringhiato» più del solito per mantenere la giusta tensione. Il problema, in casi del genere, è non avere il tempo sufficiente per ritrovare gli equilibri, visto che il Milan in queste settimane sta giocando sempre ogni tre giorni.

MARCO PASOTTO MILANO

Pato che fa a palle di neve a Milanello è un siparietto simpatico ma evidentemente non dà l’esatta idea del clima attorno alla squadra dopo la pessima prova di Roma. Non che giocatori e allenatore abbiano trascorso l’allenamento inginocchiati sui ceci, però il flop con la Lazio non poteva essere preso a cuor leggero. Così Allegri ha tenuto a rapporto la squadra nello spogliatoio più del solito. In realtà niente urlacci e nessun giocatore appeso all’armadietto, ma un’analisi molto approfondita su tutto ciò che non ha funzionato all’Olimpico, seguita dal-

Nessun rientro Dall’infermeria, intanto, non emergono novità. Pato ieri ha fatto qualche allungo, ma gli ci vorrà ancora una ventina di giorni. Domenica col Napoli gli uomini a disposizione di Allegri saranno gli stessi di Roma.

Pato, 22 anni, gioca a palle di neve a Milanello BUZZI

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VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012

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VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012

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L’INTERVISTA/1

Ancelotti «Sarà una volata Conte in vantaggio di poco su Allegri» «Visto Tevez? Il Psg non butta via i soldi. Seguiamo ancora Pato. Ci proveremo per Kakà. E Borriello...» ALESSANDRO GRANDESSO PARIGI

Carlo Ancelotti si gode il primo mese in Ligue 1 da re parigino, accomodato al primo posto in classifica, con il conforto di 4 vittorie consecutive, Coppa di Francia inclusa, ammirato e un po’ invidiato nel ruolo di neo magnate del calcio europeo. Il suo Paris Saint Germain si è mosso da protagonista sul mercato, in concorrenza con le big italiane. Cosa manca al Psg per diventare una grande?

«Tempo, essenzialmente. Ma lavoriamo nella direzione giusta. Il mercato di gennaio lo dimostra».

HA DETTO

« S su Thiago Motta E’ importante, ma tutta la nostra campagna acquisti è stata all’altezza. Non credo che rischi l’Europeo per aver cambiato maglia

E’ arrivato Thiago Motta, in extremis.

«Giocatore importante, ma tutta la nostra campagna acquisti è stata all’altezza delle ambizioni. Maxwell e Alex sono eccellenti. E abbiamo fatto un affare pagandoli poco». Però non sono arrivati Pato, Tevez, Kakà.

«Con Tevez non abbiamo trovato l’accordo economico, ma è stato un segnale per tutti: non buttiamo via i soldi. Non ho parlato con Pato, il Milan non voleva venderlo». Si parla di precontratto, resta una priorità per giugno?

«Nessun accordo. La priorità è una punta. Non è detto sia

S su Kakà Lo sento spesso. Se il Real Madrid lo vende, ci proviamo. Per lui c’è sempre posto, ma non è una priorità: in quel ruolo abbiamo Pastore e Menez

Sì, abbiamo sei titolari che arrivano dalla Serie A: per noi tutta esperienza Borriello è un giocatore di qualità, ma ha bisogno di continuità

Pato, anche se è un attaccante di alto profilo. Seguiremo anche Damiao. C’è tempo». Ha provato lei a convincere Kakà?

E per Motta non è un rischio cambiare maglia e campionato a sei mesi dall’Europeo?

«Se gioca come sa, non penso proprio». Fa da garante?

«Era un giocatore importante per l’Italia all’Inter, lo sarà anche nel Psg». Chi sono le avversarie dirette del Psg?

«Per ora il Montpellier, ma il Marsiglia di Didier Deschamps può entrare nella battaglia, è una squadra d’esperienza. Poi c’è il Lione con molti giovani, e il Lilla. Sto studiando». In Italia, invece, è duello Juve-Milan su tutti i fronti.

«Il Psg è una squadra francese con l’ambizione di imporsi in Europa. Poi se ci sono giocatori che hanno giocato in Italia, è tutta esperienza guadagnata e non mancano comunque uomini di qualità».

«Rispecchiano la personalità degli allenatori. Conte ha iniettato grinta nella Juve che ha anche il vantaggio del nuovo stadio che ha restituito entusiasmo a tutto l’ambiente. E’ sempre pieno, a dimostrazione che la gente ci va allo stadio, se è un bell’impianto. Il Milan è una grande società d’esperienza, sa gestire momenti delicati come questo, con un allenatore che comunque ha vinto al primo anno e giocatori di qualità. La Juve è in vantaggio dopo la sconfitta dei rossoneri con la Lazio: sarà una battaglia fino alla fine».

Come Bodmer, ma ora non rischia il posto con Motta?

Senza Andrea Pirlo il Milan ha perso qualcosa?

«Bodmer offre soluzioni a tutto il centrocampo, coabiterà bene con Sissoko e Motta».

«Non direi, ma Pirlo e Conte hanno dato una vera svolta al progetto Juve».

«Lo sento spesso. Se il Real Madrid lo vende, ci proviamo. Per lui c’è sempre posto, ma non è una priorità perché nel ruolo abbiamo già Pastore e Menez. La priorità è davanti». Con sei titolari ex della A il Psg sembra un’italiana delocalizzata in Francia.

L’allenatore del Psg Carlo Ancelotti, 52 anni, ex di Reggiana, Nazionale, Parma, Juve, Milan e Chelsea AP

Anche Marco Borriello ha scelto la Juve. Mossa giusta?

«E’ un giocatore di qualità, ma per dare il massimo ha bisogno di giocare con continuità e alla Juve c’è molta concorrenza. Matri è davvero in forma». E il Milan ha preso Maxi Lopez.

«Perché non sono riusciti a prendere Tevez. Maxi Lopez è una buona alternativa per il campionato. Il Milan paga i molti infortuni. Non è la stessa cosa giocare senza Pato, Boateng, Gattuso». Resiste Ibrahimovic, l’unica vera star in A, paragonato a Van Basten.

«Difficile fare paragoni, ma ha il profilo di grandissimo at-

taccante, di quelli che cerchiamo anche noi. Anche Borriello potrebbe diventarne uno». Ottavi di Champions alle porte, come vede le italiane?

«Real Madrid e Barcellona sono un gradino sopra. Dietro non emerge nessuno, c’è molto equilibrio tra Inter e Marsiglia, anche tra Milan e Arsenal. Sarà dura per il Napoli, ma anche per il Chelsea che non sta andando bene». Si mormora di un ritorno di Mourinho in Premier League.

«Chi è stato in Inghilterra ci torna sempre volentieri. Non potrebbe che essere un bene per il calcio inglese». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Tevez rinvia il rientro a Manchester Al Kicker: «E’ una comica», ma l’Apache smentisce

un’altra partita a scacchi che metterà a dura prova i nervi dei contendenti. Le cause La posta in palio sono

CARLO LAUDISA twitter@carlolaudisa MILANO

La notizia è che Carlitos Tevez ha rinviato alla prossima settimana il rientro a Manchester. L’opportunità gli viene da un evento in onore di Martin Palermo, un mito per il mondo Boca. Quasi quanto lui. L’homenaje al centravanti che sbagliò tre rigori in 90’ è previsto per sabato e l’Apache ha ottenuto dal City di parteci-

Carlos Tevez, attaccante argentino, domenica compirà 28 anni LAPRESSE

pare alla festa. Un rinvio che fa comodo a tutti. Allo stesso Milan, sempre dietro l’angolo in vista del mercato estivo. Braccio di ferro Anche per rin-

viare la messa in onda di un match che ormai tutti danno

per scontato. Nel convocare Tevez, il club inglese, infatti, l’ha informato che Roberto Mancini intende farlo allenare con le riserve. Umiliazione che Carlitos vuole posticipare il più possibile. A riprova che nei prossimi mesi si giocherà

le cause che si aggiungerebbero alla contesa legale già aperta tra le parti. Le multe ormai non si contano più. Gli emolumenti dell’Apache per la stagione in corso sono già asciugati di 11 milioni di euro e lui ha fatto ricorso. Ma non va mai dimenticato che l’argentino è legato al Manchester City sino al 2014 e con una retribuzione che viaggia attorno ai 10 milioni di euro netti a stagione. L’intervista In questo copione

c’è anche la storia di ieri, cioè l’intervista al magazine tedesco Kicker. Le agenzie e i siti la rilanciano le frasi per l’intera giornata, finché nel primo po-

L’argentino ottiene dal City di tornare la prossima settimana L’Anzhi insiste perché la punta vada subito in Russia, ma il Milan aspetta meriggio non giunge la secca smentita del suo entourage: «Tevez non ha mai parlato con Kicker». Ma ecco le parti salienti delle dichiarazioni disconosciute. «Questa situazione è diventata quasi comica. Volevo lasciare il City e avevo offerte di club — afferma il Kicker

— di altri campionati, sia italiani che spagnoli. Ma alla fine tutto è andato in fumo perché il City non ha accettato nessuna offerta. Dicono al club che gli costo così tanti soldi che non vogliono cedermi per pochi spiccioli. Ma non vogliono nemmeno cedermi in prestito e non ho davvero idea di cosa succederà nei prossimi mesi». Tevez avrebbe anche raccontato di aver spedito una lettera al club «in cui spiego loro perché voglio andare via. Negli scorsi giorni mi sono anche rivolto alla Premier League per ricorrere contro la multa che mi ha inflitto la società e adesso aspetto una risposta». L’attesa Nel frattempo l’Anzhi sta insistendo su Tevez per convincerlo a trasferirsi in Russia entro il 24 febbraio. Ovviamente il Milan incrocia le dita. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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L’INTERVISTA/2

Beckham: «Milan, quanto mi manchi» «Sono disperato, mio figlio Romeo tifa Arsenal. Ma io dico rossonero anche in Champions» Segue il calcio italiano?

DAL NOSTRO INVIATO

«Non mi perdo una partita e non capisco quelli che dicono che è un calcio in difficoltà. E’ così competitivo, e completo».

ALESSANDRA BOCCI twitter@picobocci LONDRA

Victoria non c’è, è rimasta a Los Angeles con i bimbi. E allora David Beckham ha portato con sé la mamma Sandra e la sorella Joanne, per dare un tocco familiare alla festa per vip organizzata da H&M per il lancio della sua linea di biancheria. Si è scomodata per l’occasione anche Suzy Menkes, una santona della moda, e tutti sembravano interessati a stabilire se David fosse già pronto a seguire la moglie a tempo pieno nel mondo degli stilisti, ma lui è stato chiaro. «Sono a fine carriera, ma sto ancora giocando. Ho un contratto, non voglio concentrarmi su altro», racconta. E la mamma aggiunge: «David adora l’Italia, tutti noi abbiamo amato Milano. E’ un peccato che non sia potuto tornare al Milan». Una nostalgia che Becks confessa rafforzando i toni usati dalla signora. David, poteva tornare in Europa, invece ha scelto di restare negli Stati Uniti e ha rifiutato le ricche proposte del Psg.

«Sono fortunato, ho avuto successo ovunque sia andato. In questa stagione ho vinto il titolo americano e in questo modo ho completato la mia esperienza al Galaxy. Ma la famiglia ha preferito restare in California, era la soluzione più logica per i bambini soprattutto. Stiamo bene a Los Angeles».

Saprà che il Milan contro la Lazio e salutato lo scudetto.

«Serataccia, ma non credo che abbiamo perso il campionato. Manca tanto, lo scudetto è alla portata del Milan e mi auguro che la squadra faccia il bis». Ma la Juve è solidissima.

«Se va bene sono felice per Pirlo, un ragazzo fantastico e uno dei giocatori più forti del mondo. Sono contento del suo successo, ma il mio cuore resta con il Milan».

«

Tornare da tecnico? E’ perché non da giocatore? Per allenare è presto DAVID BECKHAM sul futuro e il Milan

Ma la nostalgia del Milan resta...

«Guardi, io penso al Milan tutti i giorni, davvero. Sono stato così bene a Milanello: amo la squadra, lo staff, tutti quelli che lavorano lì. Amo i tifosi. Il Milan mi manca da morire, l’Italia mi manca». Potrebbe tornare fra qualche anno come allenatore?

Risata. «E perché come allena-

tore? Prima da calciatore, poi magari da allenatore. Dopo».

Anche per la Champions League? Suo figlio Romeo è tifoso dell’Arsenal.

Si sente ancora calciatore?

«Non esiste che io possa tifare Arsenal: rispetto il club, ma non posso tifare. Quando ho scoperto che era la squadra preferita di mio figlio ero disperato. Sono convinto che il Milan possa passare il turno».

«Completamente. Devo cominciare a pensare a quello che farò quando questa fase si chiuderà, però amo giocare e l’idea di essere stato inserito nell’elenco degli atleti olimpici inglesi mi rende felice».

Come si spiega questo legame viscerale con un club nel quale ha giocato meno di un anno?

Se ama così tanto il calcio, forse sceglierà il calcio e non la moda...

«Non saprei. Escludo l’idea di fare il manager, non sono portato. Mi piace allenare, mi piacerebbe trasmettere quello che so ai bambini. E c’è la possibilità di acquisire un club della MLS. Ci penserò quando sarà il momento».

«Il Milan è il posto dove mi sono sentito come mi sentivo allo United. Resterò per sempre legato a tutti i club nei quali ho giocato, ma il Milan è qualcosa che mi porto dentro». David Beckham, 36 anni, al party di mercoledì con Emma Bunton, ex collega della moglie Victoria nelle Spice Girls. «Sono molto fiero di quello che ha fatto Victoria nella moda», ha detto il debuttante stilista Becks (nella foto in alto mentre presenta la sua linea)

Allora tornerebbe?

«Vuole che faccia la valigia?». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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IL CASO L’ACCUSA IL PRESIDENTE DEL CAGLIARI AMMETTE GLI ERRORI DEI CLUB E ACCETTA D’INVESTIRE SUGLI STADI

Cellino: «Troppe speculazioni Il calcio deve cambiar testa» «Una nuova guida per fare la legge sugli stadi. Ho pensato di lasciare, resto per i ragazzi»

CARLO LAUDISA twitter@carlolaudisa MILANO

Un urlo nel silenzio dei presidenti. E’ il mea culpa di Massimo Cellino: «Abbiamo sbagliato in questi anni, contribuendo allo sfascio. Il nodo degli stadi non si scioglie per colpa nostra. Non dei politici».

Cioé la legge sugli stadi?

«Esatto. La legge è nata per incentivare i nuovi stadi, non per promuovere degli investimenti immobiliari». Invece?

Sulla proposta di Sky: «Da anni chiedo di dare più soldi a chi investe negli impianti»

immobiliaristi stanno sfruttando la situazione. E chi vuol fare calcio ne paga le conseguenze». A chi si riferisce?

«No, non mi faccia fare nomi». Come se ne esce?

«Purtroppo diamo un messaggio sbagliato e la gente non capisce cosa sta accadendo. La legge va fatta in fretta, altrimenti il calcio va a rotoli». Intanto il suo nuovo stadio è bloccato da un’indagine.

«Il Cagliari è un piccolo club e io mi sono mosso per un investimento in linea con le nostre esigenze. Ma ci sono sempre problemi burocratici. E’ meglio, però, che non parli oltre».

«Da mesi si lotta su emendamenti che puntano ad aumentare la cubatura. In modo da sfruttare l’aspetto commerciale dei nuovi impianti. La verità è che alcuni presidenti pseudo

Antigelo per la A: si g La Lega ha deciso Niente notturne nel weekend Anticipate Roma-Inter (domani) e Milan-Napoli Domenica (alle 12,30 o 15) anche i posticipi di B ANTONELLO CAPONE MILANO

Quasi come una volta. Tutti alle 3 del pomeriggio. Sia domenica, sia domani. Ma la notte no. Il presidente della Lega A Maurizio Beretta ha seguito l’idea che subito si era fatto quando sono apparse chiare le previsioni meteo per il week end e il vice presidente del Milan Adriano Galliani ha chiesto il rinvio di Milan-Napoli di domenica sera «visto che sta arrivando un freddo che non si registrava da 27 anni». Calciatori, arbitri, tifosi Spiega Beretta: «Milan-Napoli domenica si giocherà di pomeriggio, Genoa-Lazio resterà alle 12,30 come programmato perché l’orario è ancora più confacente alle esigenze. Ma sono state anticipa-

Il revival VINCENZO CITO

Ma è proprio vero, le partite di pomeriggio, due sabato, addirittura sette alla domenica, niente spalmamenti sul divano per seguire il campionato spalmato, tutti in campo alla stessa ora, col solo gustoso, appetitoso anticipo domenica alle 12.30, con la pasta a tavola e i giocatori in campo. Odi e passioni, livori e splendori concentrati in soli novanta minuti e la riscoperta, per chi è allo stadio, della cara vecchia radio per sapere gli altri che fanno. Tornati a casa, alla Rai un «Novantesimo minuto» vecchia maniera, è dalla seconda guerra d’indipendenza ormai che non danno così tante partite nei riflessi filmati (co-

te alle 15 anche le gare di sabato: Roma-Inter prevista per le 20.45 e Cesena-Catania delle 18. In Romagna le condizioni sono già delicatissime e i più sofisticati studi meteo ci dicono che su Roma è prevista neve fino al primo pomeriggio di sabato e dalle 17 in poi un brusco calo della temperatura, con ghiaccio esteso. Situazioni assolutamente eccezionali di fronte alle quali bisognava decidere con buonsenso, per la salvaguardia dell’incolumità di calciatori, arbitri e spettatori che anche per Lega e società sono di fondamentale importanza. Chi dice che non pensiamo a loro si lascia andare a sciocchezze: tutte le persone vengono prima per una ragione di rispetto umano e civile, ma poi anche patrimoniale, di riconoscenza per i servizi che offrono gli arbitri e per il calore immenso e gli introiti che garanti-

Beretta: «Scelta di buonsenso, bisognava salvaguardare l’incolumità di tutti» «Rai contenta per il piatto più ricco Sky e Mediaset no, ma è meglio di uno stop improvviso» Spostate pure Brescia-Torino e Vicenza-Cittadella Abodi tenta il colpo dell’ora di pranzo

scono milioni di affezionatissimi spettatori. Anche offrire uno spettacolo in condizioni ideali è un input primario». Tv, Milan e Juve Felice la Rai che può tornare all’antico ricco 90˚ minuto, scontente Sky e Mediaset che vedono saltare tre dirette singole tra cui due notturne di forte richiamo. Beretta: «Di sicuro sappiamo che questa scelta va contro gli interessi e le aspettative di Sky e Mediaset con le quali abbiamo un rapporto solido e ottimo, di proficuo confronto, al di là dei contratti ricchi per un prodotto ricco. Ma alla fine comprendono che abbiamo cercato di evitare che salti una partita all’ultimo momento, cosa ben più dannosa. Ripeto: decisione eccezionale di fronte a una situazione eccezionale. Per dirla subito: non è che ogni domenica ci mettiamo a ridiscutere il palinsesto». Sky si è augurata che «una parte degli introiti vada a favore di nuovi stadi di proprietà». Il presidente di Lega: «I club sono pronti, ma se non esistono condizioni è difficile farlo. La legge quadro sugli impianti è fondamentale che arrivi e al più presto». Per Adriano Galliani è «una scelta logica», per Beppe Marotta della Juventus è «un cambiamento eccezionale che salvaguarda equilibrio ed equità. Una cosa è anticipare un orario, un’altra spostare ad un altro giorno una gara».Il presidente della Lega B Andrea Abodi deciderà oggi di far giocare domenica (12,30 sarebbe un bel colpo o 15) Vicenza-Cittadella (lunedì alle 19) e Brescia-Torino (21).

Stringatezza Meno chiacchiere, più gol, tutti costretti a domande più brevi per dare voce ai quattordici allenatori (!) che occuperanno gli schermi del dopopartita. Su Sky e Mediaset Premium dirette gol mozzafiato, con i telecronisti a strapparsi la linea non più per annunciare, con l’enfasi dello sbarco sulla luna, la battuta di un calcio d’angolo o la

GDS

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Ritorno ai bei tempi E la sera la tv alle mogli me si diceva negli anni Settanta) o negli «highlights» (come si dice oggi) presentati dagli inviati. Tornerà a essere un «treno» dei servizi, non un torpedone che ferma in ogni piazza.

METEO COSÌ LA PROSSIMA GIORNATA

fondamentale sostituzione di Pesce con Porcari. La classifica che cambia di minuto in minuto, e non di giorno in giorno come succede di solito, un solo unico fremito a condensare il nostro divertimento preferito e la riconquista di un diritto-dovere, quello di sapere subito come è andata la giornata e non quando si spengono gli ultimi fuochi del posticipo che presto coinciderà con l’anticipo del turno successivo. Sabato e domenica sera, ormai svaporati i veleni delle partite, magari andremo anche a vedere un film affidando la nostra felicità a un buon regista, e non del centrocampo. E per

chi non esce, il telecomando ceduto alle donne di casa, stremate da decenni di notturne in tv. Revival Non durerà, presto la

neve si scioglierà, tutto tornerà alla famelica normalità di sempre, con turni di campionato distillati in 2-3 giorni. Ma almeno per una domenica, i figli sapranno come i loro papà vivevano il calcio di un tempo. In fremente attesa di uno «Scusa Ameri», incrociando il proprio destino a quello degli altri in tempo reale, magari col cuore spezzato. Che è sempre meglio dello spezzatino. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA SITUAZIONE ALLERTA PER LE GARE DI DOMANI

Cesena-Catania a rischio per neve L’Olimpico è «salvo» grazie all’hi-tech Sul sintetico di Novara è finito ieri un turno di A da brividi. Per il freddo, molto più che per le emozioni. Il maltempo ha messo in ginocchio mezza Serie A: ben 4 le partite sospese nel 21esimo turno (Atalanta-Genoa, Bologna-Fiorentina, ParmaJuventus, Siena-Catania). E di giornata in giornata l’allerta continua, anche se stavolta le gare si giocheranno alla luce del giorno: grande paura già domani per l’anticipo delle 15 tra Cesena e Catania. Anzi, anche stavolta il rinvio sembra la soluzione più probabile. Nonostante il terreno dello stadio Manuzzi sia stato ripulito, ci sono due enormi punti interrogativi sul match: nuove nevicate in arrivo e l’impossibilità di garantire le vie d’acces-

so allo stadio. La neve spaventa anche la Capitale, ma il piano d’emergenza previsto dal comune dovrebbe garantire domani lo svolgimento di Roma-Inter. All’Olimpico useranno i cari vecchi teloni, ma anche una nuova raffinata tecnologia. Un apparato composto da otto sensori collegati a due centraline in grado di monitorare la temperatura del terreno e di riscaldarlo fino a 10 gradi. Sono posizionate dietro alle porte, trasmettono dati ogni 15 minuti via wireless. Apprensione sparsa anche domenica, per il ghiaccio di Genova, Verona, Firenze, Novara e Milano. Palermo e Lecce sembrano, invece, un altro mondo: 8 gradi e pazienza se da quelle parti pioverà.


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Sky chiede che i club investano negli stadi invece di sperperare i soldi sul mercato.

«Con me sfondano una porta aperta. Lo dico da due anni che è questa la strada virtuosa. Invece di litigare sui bacini d’utenza dovremmo dare più denari ai club che investono nei loro impianti». E perché non lo propone?

«Lo faccio da tempo, ma chi ci rappresenta? Non siamo rappresentati. Ho chiesto al presidente di Lega Maurizio Beretta di farsi da parte perché ha tanto altro da fare e ha troppi condizionamenti a Roma per garantire il necessario cambio di velocità. Siamo tutti sotto schiaffo, dobbiamo rendercene conto».

Ma lei è consigliere federale

«In Figc ci sono andato poco, c’è troppa acredine. In estate ho provato a mediare con Abete sullo sciopero dei calciatori e m’hanno scavalcato, Anche Petrucci è in gamba, ma il suo mandato è a scadenza. E ciò pesa. Basta, allora, con le beghe, va riformato il calcio. Con il gruppo dirigente». E il Cagliari va bene...

«A me, però, sembra d’affogare. Stavo per mollare mercoledì sera, ma i ragazzi m’hanno dato forza a restare. Li ringrazio. E’ stata grande la prova contro la Roma, ma è una pena giocare in un Sant’Elia mezzo chiuso». © RIPRODUZIONE RISERVATA

gioca alle 15 Tommasi apre «Torneo a 18? Si può fare» Calendario da rivedere: si lavora per anticipare l’inizio e ridurre le vacanze

cate, anche perché nel Vecchio Continente la Serie A è l’ultimo campionato a partire e, dopo la Bundesliga a 18 squadre, quello con la pausa invernale più lunga. Soluzioni L’avvio anticipato, di una o più settimane ad agosto, è una richiesta espressa a più riprese dal leader dell’Assocalciatori Damiano Tommasi, che ha già fissato un appuntamento sul tema col presidente della Lega di B, Andrea Abodi. In A, invece, ci sono di mezzo i tornei estivi, che garantiscono gettoni allettanti. È per questo che la maggioranza dei club si è sempre opposta, anche se negli ultimi tempi il partito dei favorevoli pare essere cresciuto. Più arduo restringere lo stop natalizio e infilarci dentro una giornata, magari nel pomeriggio di un festivo. «Giocare sotto Natale? Vuol dire non fermarsi mai, non è questa la soluzione — taglia corto Tommasi —. L’idea nostra è di mettere in calendario meno partite possibili in periodi dell’anno climaticamente avversi. Semmai, noi proponiamo una pausa invernale più lunga». L’Aic, insomma, non ci sente e, a ben guardare, nemmeno in Lega sono tutti d’accordo: molti allenatori contano su quelle settimane di riposo per far tirare il fiato alle squadre. Apertura Tommasi, a sorpresa,

MARCO IARIA MILANO

La legge sugli stadi, ferma da due anni in Parlamento, sarà licenziata nei prossimi mesi. Parola di Gianni Petrucci, o meglio del ministro Gnudi, che si è impegnato a sostenerne l’iter nel recente colloquio avuto col presidente del Coni e il segretario Pagnozzi. «Detto questo, si faccia qualcosa a prescindere», ammonisce il numero 1 dello sport italiano. Per far sì che il calcio finisca il meno possibile nella morsa del gelo e della neve, posto che in Italia si fermano per questo persino treni e ospedali, ci sono i modi per agire in fretta senza attendere la manna degli impianti di nuova generazione. Per febbraio era già in programma una riunione della commissione tecnica della Lega finalizzata proprio al concepimento del calendario del prossimo campiona-

to. Dopo i disagi e le polemiche degli ultimi giorni, si confida in un risveglio delle coscienze: è arrivata l’ora di fare qualcosa. Sfogo Intanto, Marco Brunelli, d.g. della Lega di A, mette i puntini sulle i: «Il varo del calendario è molto più collegiale di quanto non sembri: passa dall’assemblea delle venti società, che lo correggono, per poi essere ratificato dal consiglio federale. Questo è il miglior calendario che si possa fare al momento, sulla base di tre vincoli: non si vuole iniziare il campionato prima della fine di agosto, ci sono tre settimane di vacanze natalizie e abbiamo venti squadre. Quest’anno, poi, la situazione è stata particolarmente stressante, perché a causa dell’Europeo siamo partiti con 5 infrasettimanali che sono diventate 6 dopo lo sciopero della prima giornata». Bisogna agire, quindi, su tre direttrici. Le prime due sono le meno compli-

Lo stadio Tardini al momento del rinvio di Parma-Juve, martedì scorso LAPRESSE

apre sulla cura dimagrante della Serie A, che rientrerebbe comunque nella più ampia riduzione dell’area professionistica di cui si discute invano da anni. «La A a 18 squadre potrebbe essere un passo in avanti, se questo viene accompagnato dall’introduzione di regole, fino alla Lega Pro, per assicurare maggiore stabilità ai club. Non ci sono tabù. Se si gioca in una squadra che non paga o in condizioni poco professionali, e mi riferisco all’articolo 7 (quello sui fuori rosa, ndr), allora è meglio trovare un’altra strada. Ma attenzione: i problemi non si risolvono riducendo le squadre, ma mettendo più paletti per le iscrizioni». Rientra in questo ragionamento, apparentemente rivoluzionario per un sindacalista («noi difendiamo la qualità dei posti di lavoro, non il loro numero»), la proposta lanciata con Albertini e boicottata da più parti di varare le seconde squadre dei team di A, in lizza in Lega Pro. «A quel punto i giocatori in esubero troverebbero una nuova sistemazione, anche se non so se le società hanno tutta questa voglia di sfoltire le rose: la compravendita di calciatori è un bel business...». © RIPRODUZIONE RISERVATA

y LE DATE ALL’ESTERO Ecco le date di questa stagione dei principali campionati europei:

S PREMIER Inizio 13 agosto 2011 Pausa invernale Non c’è Fine 13 maggio 2012

S BUNDESLIGA Inizio 6 agosto 2011 Pausa invernale Quasi un mese tra il 17 dicembre e il 21 gennaio Fine 5 maggio 2012

S LIGA Inizio 28 agosto 2011 (sciopero dei calciatori nella 1a giornata del 20 agosto) Pausa invernale Tre settimane tra il 18 dicembre e l’8 gennaio) Fine 13 maggio 2012

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CIRCOLO VIZIOSO

Dalle tv 8 miliardi negli ultimi 12 anni Spesi 11 soltanto per gli stipendi I club non investono in stadi, dal ’99 i giocatori prendono l’80% in più e le pay macinano ascolti Ci sono presidenti di società che chiedono di ripensare i calendari e invocano nuovi stadi, ci sono calciatori che si lamentano perché giocare al gelo e su campi ghiacciati è pericoloso e nuoce allo spettacolo, ci sono tivù che declinano ogni responsabilità sul calcio-spezzatino e si dicono disposte ad acquistare un prodotto più scarno a prezzi più bassi. Alt, fermi tutti. Lorsignori sono per caso sbarcati da Marte? Il chiacchiericcio degli ultimi giorni, alimentato dai rinvii delle partite per neve, si è trasformato in un estenuante rimpallo di responsabilità, come se pregi e difetti del sistema calcio in Italia non si conoscessero da prima, come se i protagonisti della giostra (tutti, nessuno escluso) non nutrissero interessi perché essa giri e giri senza fermarsi mai. E allora conviene richiamare alla memoria due numeri che rappresentano l’emblema di questo turbinio di complicità. Le società Dal 1999-2000, ossia

dall’avvento della vendita soggettiva dei diritti tv, alla scorsa stagione i club di A hanno incassato dalle televisioni 8 miliardi di euro. Una pioggia di denaro che, in qualsiasi altra industria, sarebbe stata reinvestita (non interamente, ma almeno una bella fetta) sul medio-lungo termine, su un futuro più solido, su una crescita più stabile e meno volatile. Nel calcio, tanto per non girarci attorno, sugli stadi. E cosa è successo invece? Che l’overdose da ricavi tv ha accecato talmente tanto i nostri dirigenti da spingerli a una forsennata rincorsa al fuoriclasse (o presunto tale) che ha prodotto una spinta inflattiva sui prezzi di cartellini e stipendi. Così, nello stesso arco di tempo, quegli 8 miliardi sono stati polverizzati e ci si è spinti oltre: 11 miliardi andati via per pagare il personale, cioè calciatori e allenatori. L’obiezione è semplice: nell’industria del pallone l’acquisto dei giocatori rappresenta il principale investimento perché così aumentano le possibilità di vincere e, quindi, di fare crescere il

brand. Sarà anche vero, ma nelle leghe che funzionano meglio, Premier e Bundesliga, si sono sforzati di esplorare le fonti di ricavo più disparate. In Italia, invece, ci si è adagiati sulle rendite garantite dalle tv finendo per diventarne succubi. I calciatori Ora, il ragionamento è questo: i soldi dei broadcaster sono entrati nelle casse dei club per finire, subito dopo, nelle tasche dei calciatori. Tutto legittimo, nessun atleta ha puntato una pistola alla tempia al presidente di turno al momento di firmare il contratto. Però se il torneo è uno spezzatino, se il prime time — la fascia prelibata per emittenti e concessionarie — è sempre più frequente e se quindi l’allargamento a dismisura del prodotto televisivo ha consentito un progressivo incremento delle entrate, non c’è ragione perché il sindacato dei giocatori (ma anche gli allenatori) si stupisca del perduto romanticismo. Sapete quant’è cresciuto il monte-stipendi della A negli ultimi 12 anni? L’80%. Le tv Nel frattempo, proprio nel momento in cui il campionato di calcio si è trasformato in un media event a tutti gli effetti, la pay tv è diventata un oggetto di consumo per gli italiani. Non deve essere stata una casualità: le partite di pallone rappresentano il core business della televisione tematica. Oggi Sky vanta 5 milioni di abbonati e Mediaset Premium 4,4 milioni di tessere, i due colossi continuano a macinare record di ascolti per la Serie A, anche in virtù delle maggiori finestre offerte dal calendario, come il felice esperimento del match alla domenica di pranzo. Nel 2009-10 la tv di Murdoch aveva chiuso il girone d’andata con 3,7 milioni di telespettatori a giornata; quest’anno è salita a 5,5 milioni. E il Biscione ha festeggiato un incremento del 14% rispetto al 2010-11. Contenti tutti, contento nessuno? m. iar. © RIPRODUZIONE RISERVATA

OGGI LE BUSTE: GLI SCENARI POSSIBILI

La Rai salva 90˚ e Domenica Sportiva Però Mediaset prende la Coppa Italia (a. cap.) La Rai salva 90˚ minuto e la Domenica Sportiva, però Mediaset si prende la Coppa Italia da forte audience: questo lo scenario che gli esperti disegnano per il futuro. Oggi a mezzogiorno Lega e Infront apriranno le buste della trattativa privata per gli highlights della A. La Rai presenterà l’offerta per continuare a trasmettere 90˚ minuto, Stadio Sprint, Quelli che il calcio, La Domenica Sportiva, Tutto il calcio minuto per minuto alla radio. Ma il cda, su proposta del d.g. Lorenza Lei e del responsabile diritti Pasciucco, ha deciso di mettere una cifra inferiore ai 25 milioni che la Lega prende oggi. Potrebbero presentare buste Cielo (digitale

terrestre di Sky) e Pangea. Ma non presenterebbe nulla Mediaset che fino a ieri sembrava interessata. Perché in base agli studi del responsabile dei diritti Giovetti, per la tv commerciale in chiaro sarebbe molto più conveniente tenere la A in pay su Premium e fare un’offerta significativa per la Coppa Italia che dagli ottavi garantisce 5-6 gare in prima serata da ascolti favolosi. La Lega indirà l’asta non a caso dopo la semifinale andata-ritorno Milan-Juve. Potrebbe spacchettare gli highlights della A vendendo per le singole trasmissioni. Puntando sul fatto che la Rai non può perdere tutto e qualcosina in più dovrebbe mettere.


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SERIE A POSTICIPO 21a GIORNATA

il Personaggio MONDONICO

Arrendersi? Il veterano non ci sta Il tecnico del Novara ci crede: «Noi possiamo salvarci. Aspettavo da troppo tempo questo momento» NOVARA CHIEVO

DAL NOSTRO INVIATO

ALEX FROSIO NOVARA

L’uomo che alzava le sedie sulla testa ha resistito poco più di tre minuti, tranquillo in panchina. «Non ho avuto tempo per emozionarmi, aspettavo da troppo tempo questo momento». Già, Emiliano Mondonico aveva passato troppo tempo seduto in poltrona, in un salotto tv o peggio ancora in un letto d’ospedale, per starsene ancora lì impalato. Così, dopo 180 secondi dal suo ritorno al calcio e alla vita, il Mondo è uscito dalla buca e non ci è più tornato, passeggiando nervosamente avanti e indietro, alzando i pugni, soffrendo come se fosse qualche centimetro più in là, in campo. Dove in effetti è pure entrato, nelle fasi più calde e sentite. Aspettava da troppo, il Mondo: l’11 giugno l'ultima panchina, il

playout tra AlbinoLeffe e Piacenza; il 24 ottobre 2004, addirittura, l’ultima volta in A, con la Fiorentina a Udine. Quella volta finì 2-2: magari, alla fine, il Mondo ci sperava stavolta, in un 2-2. «Sono contento per essermi riseduto in panchina, ma mi dispiace di aver perso», ha detto l’Emiliano.

questo Novara. Ma che volete che sia, per uno così? Contestazione Il Mondo però

Cambi Per ricominciare, Mon-

donico aveva scelto uno schieramento... alla Mondonico. Tre difensori più due, a mettere i lucchetti alla difesa più battuta del campionato. Ma per recuperare il Mondo si è dato all’attacco: 4-2-4, altro che difensivista. Non è bastato. «Ma ho visto una squadra che può giocare in Serie A, non una squadra rassegnata o nettamente inferiore agli avversari. Possiamo giocarcela per la salvezza: ora vediamo se questa è la verità o se mi sto sbagliando». Insomma, ci sarà da soffrire, con

Emiliano Mondonico, 64 anni, ieri il ritorno in panchina INFOPHOTO

non è bastato a trattenere la contestazione dei tifosi. Hanno aspettato lo sviluppo degli eventi, hanno pure accolto Mondonico applaudendolo, ma quando il Chievo ha raddoppiato la curva si è scatenata. Cori pro-Tesser, impossibile dimenticarlo, ma soprattutto cori contro il d.s. Mauro Pederzoli, primo colpevole d’aver rovinato il giocattolo («Ma dopo Cesena è stato lui a difendere Tesser, se no già allora avevo preso un altro allenatore», ha spiegato l’a.d. Massimo De Salvo). Alcuni tifosi sono anche arrivati vicini alla tribuna centrale per contestare, anche lanciando - pare - un sasso. L’intervento dei Carabinieri ha riportato l’ordine. Non la tranquillità. © RIPRODUZIONE RISERVATA

le Pagelle

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di M.C.

PRIMO TEMPO 0-1 GIUDIZIO 777

RINAUDO ANCORA NON VA SOLITO E SOLITARIO RIGONI ANDREOLLI DÀ SICUREZZA

MARCATORI Pellissier (C) al 33’ p.t.; Thereau (C) al 33’, Mascara (N) al 34’ s.t. NOVARA (3-5-2) Ujkani; Paci, Rinaudo (dal 22’ s.t. Rubino), Lisuzzo; Morganella, Porcari (dal 45’ s.t. Jeda), Radovanovic (dal 37’ s.t. Jensen), M. Rigoni, Gemiti; Caracciolo, Mascara. PANCHINA Fontana, Pesce, Garcia, Centurioni. ALLENATORE Mondonico.

NOVARA 5

CHIEVO (4-3-1-2) Sorrentino; Sardo, Andreolli, Acerbi, Dramè; Luciano, Bradley, Hetemaj (dal 39’ s.t. Cesar); Thereau (dal 39’ s.t. Moscardelli); Paloschi (dal 31’ s.t. Sammarco), Pellissier. PANCHINA Puggioni, Cruzado, Jokic, Vacek. ALLENATORE Di Carlo.

UJKANI 6,5 Due parate decisive, nulla può sui gol. PACI 6 Svetta sulle palle alte. LISUZZO 5,5 Soffre la velocità di Paloschi. RINAUDO 5 Errore fatale sul gol di Pellissier. RUBINO 5,5 Fa davvero poco.

ARBITRO Massa di Imperia.

MORGANELLA 5 Perde il duello con Dramè.

ESPULSI nessuno.

PORCARI 5 Travolto dal ritmo del centrocampo veneto. (Jeda s.v.)

AMMONITI Hetemaj (C) e Radovanovic (N) per gioco scorretto, Dramè (C) e Porcari (N) per proteste. NOTE spettatori 8.516 paganti 569, incasso 9.494 euro, abbonati 7.211 (rateo 99.542). Tiri in porta 3-4. Tiri fuori 5-5. In fuorigioco 0-3. Angoli 2-3. Recuperi: 1’ p.t.; 4’ s.t.

RADOVANOVIC 6 Cerca di dare ordine alla manovra. (Jensen s.v.).

Sergio Pellissier, 32 anni, brucia i centrali del Novara su cross di Dramè da sinistra e segna la rete numero 100 IMAGE

Pellissier va a cento Mondonico a vuoto Il Chievo rovina il ritorno in A del tecnico del Novara Segna il capitano, bis di Thereau, inutile gol di Mascara DAL NOSTRO INVIATO

MIMMO CUGINI NOVARA

Non basta Emiliano Mondonico a tirare su il Novara, ci vuole ben altro. Vince il Chievo (seconda vittoria esterna del campionato, l’altra a Catania il 20 novembre 2011) perché ha più qualità, ma anche più voglia e così la prima del Mondo è da dimenticare anche perché la gente di Novara invoca Attilio Tesser, l’eroe della promozione in Serie A e non sembra ancora essersi innamorata del nuovo tecnico. Ma la colpa non è nè di Tesser nè di Mondonico: il Novara corre poco e male, il Chievo è organizzato e gioca con sicurezza. La gente di Novara ce l’ha soprattutto col ds Pederzoli. Quando le cose vanno male (sesta sconfitta consecutiva) bisogna pur prendersela con qualcuno e i tifosi hanno ancora nel cuore quei giocatori che hanno regalato tante gioie. Campo pulito Complimenti al

Novara, il Piola è perfetto quando le squadre scendono in campo e anche sugli spalti la neve è stata spazzata via. Resta solo

nella curva ospite che non viene aperta, poco male, le decine di tifosi del Chievo si accomodano in uno spicchio di gradinata, bastano pochi steward a dividerli dai tifosi del Novara, qui la partita è ancora vissuta in maniera civile. Effetto Mondonico Otto anni do-

po Udinese-Fiorentina il Mondo torna su una panchina di A, un anno fa lottava contro un tumore e adesso gli hanno chiesto il miracolo di salvare il Novara. Sarà durissima. La prima mossa è un prudente 3-5-2 con gli esterni di centrocampo che si abbassano spesso sulla linea difensiva. L’idea è quella di proteggere il povero Ujkani, il portiere più battuto del torneo, ma così il Chievo ha 30 metri di campo libero e Di Carlo che schiera Thereau trequartista alle spalle di Paloschi e Pellissier, manda proprio lì i suoi centrocampisti a spingere. Così il Novara subisce l’inferiorità numerica a centrocampo, non sfonda sulle fasce perché Sardo e soprattutto Dramè vincono i duelli su Gemiti e Morganella.

IL PROTAGONISTA LA PUNTA VENETA

«Questo traguardo mi ha fatto penare Era un periodo-no»

Si danna l’anima, ma non lo aiutano. GEMITI 6 Spinge bene, ma in fase difensiva soffre. CARACCIOLO 5 Tocca pochi palloni. MASCARA 6 La sufficienza per il guizzo del gol. All. MONDONICO 5 Troppo prudente, per la rimonta serve coraggio.

CHIEVO 7 SORRENTINO 6 Mai in difficoltà sui tiri da lontano. SARDO 6 Controlla la fascia destra. ANDREOLLI 6,5 Doma Caracciolo senza problemi. ACERBI 6 Attento, si fa bruciare da Mascara. DRAME’ 6,5 Veloce e reattivo, parte dal suo piede il cross del primo gol. LUCIANO 6 Spinge e arretra al momento giusto. BRADLEY 6,5 Regista impeccabile, dà i tempi e non spreca palloni. HETEMAY 6,5 Corre a perdifiato (Cesar s.v.). THEREAU 6,5 Piace da trequartista, piedi dolci e gol da due passi. (Moscardelli s.v.) PALOSCHI 5,5 Sbaglia troppo, fa parecchia sponda. SAMMARCO 6,5 Subito in partita, assist a Thereau.

NOVARA E sono cento. Finalmente. Cento gol con la maglia del Chievo. Sergio Pellissier li aspettava dal 20 novembre, quando a Catania segnò il numero 99 e aveva subito avuto la chance per tagliare il traguardo, preferendo però servire a Sammarco l'assist vincente. Poi, invece, più nulla. Fino a ieri. Stop in corsa e piatto a mezza altezza, da perfetto uomo d'area. «Questi cento gol mi hanno fatto penare perché non riuscivo a segnare, non perché non riuscivo al centesimo. Capita a tutti gli attaccanti un periodo no, a me è successo a quota 99...». Vale la pena allora ricordare anche il primo: 3 novembre 2002 Parma-Chievo, lo sconosciuto Pellissier, fino all’anno prima misconosciuto attaccante di C1 con la Spal, entra al posto di Beghetto e al 94’ segna il gol-vittoria. Zero a uno al Parma, allenato da un certo Cesare Prandelli. Serviva il freddo polare del Piola a sbloccare Pellissier. Lui, aostano, al gelo ci sta bene. È sceso dal pullman della squadra in maniche corte, e in maniche corte (ma con i guanti) ha colpito: «Qui a Novara mi sono avvicinato a casa, diciamo che questo freddo mi piace». Si è visto. a.fr.

Chievo padrone Il primo tempo

è quasi un monologo dei veneti, fermati dalle parate di Ujkani (doppia respinta su Pellissier e Luciano) e poi in gol con Pellissier che finalmente tocca quota 100 (era fermo a 99 da nove partite) sfruttando l’ennesimo cross dalla sinistra di Dramè sul quale Rinaudo resta fermo. Il freddo (si gioca a meno 3) dovrebbe far muovere le gambe soprattutto a chi, come il Novara, deve fare della corsa e del pressing il suo credo, se vuole avere qualche speranza di salvarsi. Invece è il Chievo che ha più voglia di vincere e nel Novara l’apporto alla causa dei nuovi arrivati Mascara e Caracciolo è nullo. L’unico a sbattersi è Rigoni, pericoloso a fine primo tempo con un tiro cross che Sorrentino ribatte in qualche modo. Ma predica nel deserto.

IL MIGLIORE h 6,5 RIGONI

Reazione timida Il Novara non

riesce ad alzare il ritmo come dovrebbe anche se il Chievo nella ripresa arretra un po’ il baricentro e fa fatica a ripartire. Sorrentino però è impegnato solo su tiri dalla distanza (bello il sinistro di Gemiti che il portiere ribatte al 10’) e allora Mondonico ci prova con Rubino. Dentro il sosia di Forlan e fuori Rinaudo, con il Novara che passa a un più offensivo 4-2-4 con Mascara e Rigoni esterni e il nuovo entrato al fianco di Caracciolo. Di Carlo risponde con Sammarco, esce Paloschi e il Chievo si aggiusta col 4-4-2. Un attimo dopo il Chievo raddoppia, proprio Sammarco scambia con Thereau e serve al francese la palla del 2-0. Finita? No, perché un attimo dopo Mascara su cross di Rigoni regala al Novara dieci minuti di speranza. Che poi diventano illusione. © RIPRODUZIONE RISERVATA

h

IL MIGLIORE

7 PELLISSIER

Gol numero 100 con un guizzo dei suoi in area. All. DI CARLO 7 Il suo Chievo gioca un calcio moderno e divertente.

TERNA ARBITRALE: MASSA 6 Dirige senza problemi, giusti i cartellini. Gli sfugge solo un giallo a Gemiti, ma per colpa dell’assistente Copelli. Grilli 6; Copelli 5.

la Moviola di FR. VELL.

Tutto facile per Massa Partita abbastanza facile per Massa. Solo una lieve protesta di Caracciolo per un rigore che non c’è. Giusti i cartellini, anche quello per Porcari che reagisce su un brutto fallo di Dramè. Sbaglia solo Copelli: Gemiti (mani) era da giallo.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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SERIE A

Miccoli a Palermo: nessuno come lui Con 64 gol ha segnato più di tutti in rosanero. E con la tripletta all’Inter ha vinto un’auto FRANCESCO CARUSO

L’uomo dei record scrive la storia a suon di gol e di cannoli. Fabrizio Miccoli non ha mai fatto mistero di vivere bene a Palermo perché in Sicilia ha trovato il suo regno ideale, non solo per la passione dei tifosi, per il mare, il clima e la bellezza dei posti, ma anche per le leccornie a base di ricotta di cui il fantasista rosanero va ghiotto. Dato per finito in più di un’occasione, il «Pibe di Nardò» ha dimostrato di avere sette vite come i gatti. E di scatti felini, Miccoli ne ha regalati tanti al pubblico della Favorita, fino a diventare il miglior goleador palermitano di tutti i tempi, scavalcando Carlo Radice che deteneva lo scettro con 63 gol. Fabrizio lo supera di una lunghezza, considerando anche le reti di Coppa: 4 in quella italiana e uno in Europa League, realizzato proprio in questa stagione contro il Thun che però eliminò il Palermo al primo turno. In campionato sono 59, di cui 8 solo all’Inter (7 quelli realizzati in totale a San Siro: solo uno contro il Milan). Il funambolo leccese da qualche tempo ha scelto la via del silenzio, non per dedicarsi alla riflessione, ma in segno polemico nei confronti dei giornali che troppo risalto hanno dato a certe sue amicizie un po’ chiacchierate.

I nerazzurri vittime preferite: li ha già puniti 5 volte tra andata e ritorno

Fabrizio Miccoli, 32 anni, 9 gol in campionato, 3 mercoledì all’Inter TERRUSO

Le auto Istintivo e ardente come solo un meridionale sa essere, Fabrizio è uomo di passioni. E ne ha diverse. Da quelle per gli orologi pregiati fino alle auto di lusso, passando da una Ferrari Scaglietti a una Maserati fino all’attuale Mercedes S 6.300 di cilindrata. E a proposito di auto il fresco record di gol stabilito con la tripletta di San Siro di mercoledì gli ha permesso di incassare la promessa fatta ad inizio stagione dalla Citroen che ora gli permetterà di allestire una Ds4 da mettere in vendita per beneficenza: pare che sarà co-

clic HA SUPERATO IL GRANDE RADICE CHE ERA A 63 Fabrizio Miccoli ha superato Carlo Radice (nella foto), il più grande cannoniere della storia del Palermo. Tra il 1929 e il 1933 Radice ha segnato 63 gol con la maglia rosanero in diverse categorie. Miccoli ai 59 realizzati in campionato, aggiunge i 5 in coppa: 4 in coppa Italia e 1 in Europa League. Quindi, in senso assoluto, supera il mitico predecessore. Il Romario del Salento aveva già passato Ghito Vernazza e Luca Toni che sui erano fermati a quota 50 reti.

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lorata di giallorosso come i colori del Lecce di cui è tifosissimo e dove però non ha mai giocato. A Palermo vive in centro, il suo ristorante preferito si chiama «I pupi» e la maggior parte del tempo libero lo trascorre al Giardino Inglese, che si trova proprio nei pressi di casa sua, insieme ai 2 figli, Swami di 9 anni e Diego di 4 chiamato così in onore dell’altro Pibe, quello de oro, di cui è stato ed è grande ammiratore.

Le fuoriserie sono la sua passione: ha una Ferrari, una Maserati e una Mercedes S Il fisico Si considera un maniaco della forma fisica, non per niente da qualche anno lo segue un fisioterapista, Gianluca Gresi, che il Palermo ha ingaggiato apposta per il capitano. In estate Miccoli passa molto tempo a curare la condizione atletica per cercare di arrivare in forma al ritiro precampionato. Nell’estate del 2008 si arrabbiò con Zamparini (e con il giornalista) che di-

chiarò ad un giornale di averlo trovato un po’ ingrassato. Il rapporto col presidente del Palermo è come fra padre e figlio e quindi tormentato e anche litigioso. Ma Miccoli è l’unico a cui Zamparini abbia dato in prestito lo yacht, che fino a qualche tempo fa teneva ormeggiato a Palermo, o a cui abbia messo a disposizione il suo aereo per andare a giocare in Portogallo la partita di addio di Rui Costa. Ma ogni tanto lo ha anche bacchettato. Però ieri mattina Zamparini è stato il primo a telefonargli di buon ora per congratularsi con lui. Fabrizio è arrossito per i complimenti e lo ha ringraziato promettendogli di non volersi fermare qui. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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SERIE A L’esultanza di Diego Milito, 32 anni, dopo il 4˚ gol nel 4-4 contro il Palermo di mercoledì

INTERISTI MILITO UNICO A FARE 4 RETI SENZA VINCERE Prima di Milito, erano stati 11 gli interisti capaci di segnare 4 reti nella stessa gara. E l’Inter aveva sempre vinto. Diego si consoli con C. Lucarelli: poker e k.o. in Parma-Livorno 6-4, nel 2005

Giuseppe Meazza Doppio poker: alla Roma (nel ’30) e alla Lazio (nel ’33)

Attilio De Maria Un poker in Inter-Sampierdarenese 6-1, il 20 gennaio 1935

Giuseppe Baldini Quattro reti in Atalanta-Inter 2-5, nel gennaio del ’43

Bruno Quaresima Anche per lui doppio poker: all’Alessandria e al Bari, nel ’47

Benito Lorenzi «Veleno» ne fece 4 alla Lucchese (6-0), il 26/10/1947

Amedeo Amadei Per lui quattro reti in Inter-Bari 9-1, il 31 ottobre 1948

Istvan Nyers Anche lui fece poker al Bari, in un 4-0 dell’8 gennaio 1950

Eddie Firmani Fece quattro gol in Inter-Lazio 7-0 del 5 marzo 1961

Roberto Boninsegna Quattro reti al Foggia nel ’73 (5-1) e al Cagliari nel ’74 (4-1)

Alessandro Altobelli «Spillo» ne fece quattro in Inter-Catania 6-0, nell’84

Christian Vieri Monopolizzò il tabellino di Inter-Brescia dell’1/12/2002

IMAGE SPORT

Il Principe delle nevi si scopre da record con 9 gol in 6 gare Milito non aveva mai segnato così tante reti di fila E si consoli: Lucarelli con un poker ha perfino perso DAL NOSTRO INVIATO

LUCA TAIDELLI APPIANO GENTILE (Como)

Principe, sei unico! Mercoledì notte Diego Milito se n’è tornato a casa frastornato. Aveva appena fatto poker al Palermo, ma l’Inter era uscita dal campo con un misero punticino. Dura consolarsi pensando che l’1 maggio 2005 in un Parma-Livorno da saldi di fine stagione Cristiano Lucarelli lo imitò, ma perse 6-4. Anche perché dall’altra parte ne fece quattro anche Gilardino. Mai così caldo Resta però l’im-

presa dell’argentino, che in carriera non aveva mai segnato nove reti in sei gare come nella striscia attuale, iniziata con un guizzo nel 4-1 al Lecce, per poi piazzare una doppietta al Parma (5-0), il gol derby, uno alla Lazio, la pausa di riflessione contro lo stesso Lecce. Prima dell’eruzione contro l’ex compagno Viviano. Malgrado una vita

IL PRESIDENTE GIOIA A META’

Moratti: «Felice per Diego Però avevamo già vinto...» Risultato divertente, ma con mille però. Ecco Massimo Moratti dopo il 4-4 di San Siro. «Se provo più gioia per i 4 gol di Diego o rammarico per non aver vinto? Ricorderò i quattro gol segnati da Milito perché è un’impresa notevole. Si diceva che era andato in crisi, ma allo stesso modo si diceva che nel momento in cui avrebbe di nuovo iniziato a segnare l’avrebbe fatto a ripetizione. La sostituzione a 3’ dalla fine? Forse Ranieri voleva fargli prendere applausi. Il risultato? Per uno spettatore al quale non importa nulla è divertente. Per chi è tifoso un po' meno...». Si torna a parlare del clima: neve e difficoltà hanno influito sul risultato? «No - dice -, ha influito sul tipo di partita perché sono quei match con un clima un po’ diverso che fanno venire fuori anche gare diverse. Terreno ghiacciato, anche se forse quello di San Siro era migliore rispetto al solito. Per il resto la partita è stata un po’ pazza, da ricordare e certamente... avevamo già vinto, quindi dispiace...». Poi di Wes dice che il problemino potrebbe essere un problemone, ma l’allarme pare rientrato.

a pane e gol, Milito in passato si era fermato a sette centri in sei turni o nove in otto (con il Real Saragozza, nella Liga), facendo appena meglio in maglia Genoa. Nove reti in sette gare (nel 2003-04, ma in B) e otto in cinque turni, nel 2008-09. La sua ultima stagione in Liguria, prima di diventare l’icona del Triplete. Maledetto Mondiale E proprio

nel magico 2010 iniziano i problemi del Principe, che dopo le 52 presenze in nerazzurro (condite da 30 reti) non tira il fiato nemmeno durante l’estate. Il Mondiale sudafricano diventa un boomerang perché Diego non vede il campo, ma torna comunque alla Pinetina spremuto. Meno abituato di Cambiasso e Zanetti alla doppia vita tra club e nazionale, Milito paga le vacanze ridotte e l’assenza di preparazione estiva entrando in un tunnel di infortuni e ricadute che minano la sua stagione. Anche l’ultima estate è con-

IL CAPITANO A SAN SIRO

Zanetti «Ho difeso un compagno da un tifoso»

Javier Zanetti, 38 anni

ANSA

APPIANO GENTILE

dizionata dalla Coppa America di luglio. Ferie slittate ad agosto, niente Supercoppa a Pechino e forma precaria quando a settembre inizia la stagione. Scorie estive Infatti, malgrado

una doppietta «casuale» proprio a Palermo (rimpallo e rigore), Milito soffre. Starebbe meglio Pazzini, ma Gasperini non vede l’azzurro e insiste con l’uomo che aveva allenato anche a Genova. Diego si ferma solo contro il Napoli, per un problema al polpaccio, ma il suo rapporto con la porta sembra quello tra genero e suocera: un litigio continuo. Che tocca gli apici a Bergamo e in casa con il Lilla, quando il killer di Madrid si mangia gol da un metro. Moratti lo punzecchia («Non è in forma»), lui non ci dorme la notte ma sa di godere della fiducia di Ranieri e rimane tranquillo. E soprattutto continua ad arrivare per primo alla Pinetina e ad uscirne per ultimo. Maniacale La frase con Diego

non è proprio retorica. Un campione si vede soprattutto nei down. C’è chi si deprime e chi invece raddoppia gli sforzi. E il Principe - oltre a un gran cuore, tanto che mercoledì non ha parlato perché aveva «un amico che non ha giocato e mi aspetta in macchina» - ha davvero una professionalità maniacale. Con cui fa girare anche il vento. Perché se è vero che ora sta bene anche fisicamente, resta il fatto che prima colpiva la traversa da due passi e ora la rasoiata nel derby prende il palo ed entra, gli avversari (Silvestre) gli servono assist e una svirgolata di Pazzini diventa un invito a nozze. Per fare poker ci vorrà bene un po’ di fortuna. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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I NUMERI

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i poker di Milito in carriera. Prima di quello di mercoledì c’era riuscito l’8 febbraio 2006, in Real Saragozza-Real Madrid 6-1, semifinale di Coppa del Re

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le reti dell’argentino negli ultimi sei turni di campionato con l’Inter: 1 al Lecce, 2 al Parma, 1 a Milan e Lazio e 4 al Palermo

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i gol di Milito da quando è arrivato all’Inter, nel 2009: 39 in campionato, 9 in Champions, 3 nelle coppe nazionali

(m.d.v.) La precisazione del capitano arriva dopo una nottata pazzesca, un risultato assurdo contro il Palermo e una chiara difesa del gruppo dopo che - al rientro negli spogliatoi - erano volate parole troppo grosse all’indirizzo di un giocatore nerazzurro. Ecco l’arringa di Javier Zanetti. «L’altra sera, al primo anello rosso, c’era un tifoso, un solo tifoso, che insultava un mio compagno di squadra - racconta il massimo graduato interista a Inter Channel -. A quel punto sono intervenuto, ho ritenuto opportuno farlo perché mi sembrava esagerato quello che stava accadendo». Sopra le righe La scena va ap-

punto in onda alla fine del 4-4 contro il Palermo: mentre i giocatori stanno rientrando negli spogliatoi, Javier Zanetti sente certi insulti e non ci pensa due volte prima di fare due passi indietro e zittire quel tifoso che aveva preso di mira il suo compagno di squadra. «Io ho sempre rispettato i miei tifosi - ecco l’ulteriore precisazione di Zanetti -, ma questo singolo era andato sopra le righe. Mi sembrava strano, ci sono rimasto male perché questo mio compagno era dietro di me e mi immaginavo lo stato d’animo dopo la partita. Capisco che dopo una gara ci siano le pulsazioni a mille però...». Come dire: c’è modo e modo di reagire ad un pareggio pur pazzesco e a una serie di sbavature difensive. In tutto questo, il capitano fa un accenno alla gara che attende domani l’Inter all’Olimpico (ore 15). «L’idea è sempre quella: di reagire e migliorare». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Interrotta Nodi Sneijder e difesa Il mondo Ranieri capovolto in 8 giorni L’olandese può farcela per Roma: oggi il responso Ma il tecnico è di nuovo a caccia dell’equilibrio perduto ANDREA ELEFANTE MILANO

Dipende dal dolore Non impegnativi al punto da sperare di non averli, ipotesi che a proposito di Sneijder pare da scongiurare in vista di Roma-Inter. Anche se la certezza della sua disponi-

Wesley Sneijder, 27 anni, all’Inter dal 2009 DI CIUCCIO

IL REGISTA PRESENTAZIONE DOPO IL DEBUTTO

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le presenze stagionali di Sneijder: l’olandese è stato titolare 13 volte e solo quattro volte ha giocato tutti i 90’. Ha segnato due gol: uno in Supercoppa italiana al Milan e uno all’Atalanta

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i gol subìti dall’Inter nelle ultime tre partite: Napoli-Inter 2-0 (Coppa Italia), Lecce-Inter 1-0, Inter-Palermo 4-4. Nelle otto gare precedenti ne aveva incassati appena tre.

1,19

i gol a partita subìti dall’Inter quando c’è in campo Samuel. La media si alza a 1,33 nelle nove partite stagionali in cui l’argentino non è stato schierato

Wes l’altro ieri ha subìto un colpo alla gamba: non ha fratture, ora dipende dal dolore bilità non c’è ancora: diciamo che al momento è più sì che no, e che la risposta decisiva si avrà dopo l’allenamento di oggi, in base all’evoluzione del dolore. Perché Sneijder l’altro ieri sera ha ricevuto un colpo alla gamba destra dopo 10’ di Inter-Palermo: ci ha giocato sopra per un’oretta, poi Ranieri lo ha tolto quando gli è sembrato che l’olandese non desse più garanzie a livello di continuità nell’intensità. Mercoledì sera Wes e il professor Combi erano abbastanza preoccupati: il dolore era molto forte, tale da far temere addirittura una microfrattura e da indurre il presidente Moratti, ieri mattina presto, a ipotizzare «qualcosa di più di un semplice problemino». Gli accertamenti seguenti hanno invece escluso complicazioni importanti e Sneijder ha potuto tweettare «Niente di serio per fortuna, spero di poter giocare sabato». Speranza e non ancora certezza, perché ancora ieri in realtà l’olandese sentiva un po’ di dolore. In altalena Se avrà Sneijder, Ranieri dovrà ripensare sistema di gioco e uomini con cui affrontare la Roma: per fare in modo di non perdere — indipendentemente dal fatto che Wes sia

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I NUMERI

LORENZ.IT

Sette gol (subìti) in sette giorni. Che poi i giorni sono otto, ma insomma il senso è quello. Nelle ultime tre partite troppe cose hanno funzionato male non tanto in difesa quanto nella fase difensiva dell’Inter, prima Castellazzi e poi Julio Cesar hanno passato serate e pomeriggi poco piacevoli e insomma, gira e rigira si torna ancora lì: le tre partite in oggetto sono quelle del ritorno di Wesley Sneijder da titolare e verrebbe automatico pensare che l’olandese sia diventato un grattacapo, più che un risorsa. Automatico ma sbagliato, perché ovviamente non c’è un nesso di causa-effetto immediato fra le due cose. Anche se certi giocatori, soprattutto se rientrano dopo tanto tempo, possono apparire ingombranti, prima di scoprirli risolutivi.

schierato dall’inizio o a partita in corso — quell’equilibrio che sembrava faticosamente aver trovato e che invece non si può ancora considerare una costante della stagione nerazzurra da quando c’è lui in panchina. Stagione che si può dividere in tre blocchi: dal 24 settembre al 7 dicembre, in 14 partite, l’Inter ha segnato 18 gol e ne ha subìti 17; dal 10 dicembre al 22 gennaio, il periodo delle sette vittorie consecutive in campionato, in otto partite ancora 18 gol fatti, ma appena tre subìti; dal 25 gennaio a mercoledì — le tre partite in otto giorni di cui sopra — 4 gol segnati e 7 subìti. Una brutta altalena, con una nota a margine: quando gioca Samuel, l’Inter subisce 1,19 gol a partita; senza di lui, la media sale a 1,33. Sono freddi numeri, ma in realtà dicono qualcosa anche quelli.

LA GAZZETTA DELLO SPORT

Angelo Palombo, 30 anni, fra il ds Ausilio (a sinistra) e il dt Branca ANSA

Palombo: «La Samp mi ha scaricato Moratti ringraziato...» DAL NOSTRO INVIATO

MATTEO DALLA VITE APPIANO GENTILE (Como)

Scaricato là, caricato in corsa qua. Ieri presentato, l’altroieri arruolato: ecco Angelo Palombo, regista che la Samp ha fatto fuori (pur sospendendo la sua maglia numero 17) e che Moratti ha ringraziato. «Sì - dice il regista -: quando abbiamo concluso la trattativa, io ho ringraziato il presidente e lui ha detto "No, grazie a te". Non è possibile mi sono detto, ho capito male: invece è proprio un signore». Altro stupore? «Giocare a San Siro è un sogno: l’ovazione nel mio ingresso in campo contro il Palermo è stata sorprendente».

Garrone, grazie a metà Di lui fra le altre - si ricorda il pianto per la Samp in B («Un trauma, ancora mi vengono le lacrime»), Samp che però a un certo punto gli ha detto vai pure. «Dieci anni a Genova, un pezzo di cuore è lì. Poi mi hanno detto che non rientravo più nei loro piani, e mi sono fatto da parte. Ringrazio la famiglia Garrone: non per le ultime vicende ma per gli anni passati in cui mi hanno cresciuto come un figlio. Fosse stato per me avrei finito la carriera lì». L’Inter: imbarco dell’ultima ora. «Una sorpresa bellissima: avevo più di 3 squadre che mi volevano, non il Milan: alla fine si fanno delle scelte e credo che l’Inter sia il massimo». Mou, Nazionale e Champions Ha ritrovato gli ex Samp Castellazzi, Poli e Pazzini («Sta segnando meno rispetto alla Samp? Qui gioca più per la squadra e si sacrifica tanto»), ora ricorda quell’occhiolino con Mou nell’Inter-Samp delle manette. «Milito mi aveva fatto un fallo a centrocampo, Mourinho mi aveva poi fatto l’occhiolino per dirmi che aveva capito che era stata una brutta entrata, c’era stato un bel cenno d’intesa. Penso che gli avesse fatto piacere che non avessi fatto sceneggiate. E poi Milito era così preoccupato che mi chiamò dieci volte». Palombo è all’Inter anche per Euro 2012. «Anche se ho 30 anni io ci credo di poter tornare in azzurro. E non vedo l’ora di giocare la Champions: in quella manifestazione ho fatto due gare, ma di Preliminari che furono terribili (Samp eliminata dal Werder). Ho un bel conto aperto, voglio rifarmi». © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL NEOACQUISTO

Guarin: «Sono un guerriero con tecnica»

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APPIANO GENTILE Fredy Guarin si confessa a Inter Channel. «L’Inter - dice il colombiano - è un’istituzione: chi arriva qui sa di dover avere la mentalità da campione. Nelle squadre in cui ho giocato ho sempre vinto titoli, sia nel Boca e sia nel Porto, in cui negli ultimi 3 anni e mezzo ho visto ben 9 trofei. Che giocatore sono? Un guerriero del campo, uno che lotta fino in fondo. Poi cerco di fare giocate tecniche, più col destro ma usando anche il sinistro. Cordoba? E’ un esempio. Ora devo avere calma nel rientrare, ma non vedo l’ora».


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SERIE A

Sviste arbitrali E’ Mazzarri a scatenare l’ira di Braschi Il designatore ammette solo l’errore di Lazio-Milan. E applaude El Shaarawy

A

SOTTO ACCUSA

S Damato L’arbitro di Lazio-Milan è stato contestato per il fallo di mano non visto, ma non è stato aiutato dall’assistente

S Banti In Napoli-Cesena l’arbitro di Livorno annulla la rete di Pandev: anche in questo caso l’errore è del guardalinee

S Guida Terzo errore di un guardalinee: in Inter-Palermo Milito è in fuorigioco nell’azione del terzo suo gol

VELENI DOPO LA SVISTA ARBITRALE CONTRO IL CESENA

Dossier del Napoli: nel mirino 10 gare MIMMO MALFITANO NAPOLI

LAZIO-MILAN

Il tocco di mano di Dias Sullo 0-0 El Shaarawy ruba il tempo in area a Dias e s’invola verso la porta: il difensore brasiliano tocca il pallone con un pugno, che poi viene toccato di mano anche dall’attaccante rossonero. Il guardalinee segnala all’arbitro solo il secondo tocco: niente rigore 4PRESS

Memoria corta Ascoltando le di-

FRANCESCO CENITI

Stupore, ma anche rabbia. Ufficialmente i vertici arbitrali hanno deciso di non commentare gli errori del turno infrasettimanale e non replicare alle dure accuse mosse dal Napoli e da Mazzarri. Il silenzio è motivato anche dal fatto che si è alla vigilia di un altro delicato turno di A, con sfide a rischio come Roma-Inter e Milan-Napoli. Ma c’è un secondo aspetto, non meno importante: rispondere avrebbe alzato i toni della polemica, soprattutto perché dalle parti dell’Aia le cose si vedono in molto totalmente diverso. Differenze Partiamo, però, dai

rimpianti del designatore Braschi. Con i suoi collaboratori ha analizzato l’errore dell’Olimpico, con il rigore negato al Milan. L’assistente Maggiani si è giustificato con la velocità dell’azione e l’incrocio delle braccia: dalla sua prospettiva ha visto un tocco di mano di El Shaarawy e non di Dias. L’arbitro Damato aveva colto la giusta dinamica, ma senza certezze. Ecco perché si è fidato di un collaboratore esperto (oltre 200 gare in A), cambiando la sua decisione. È questa l’unica svista che Braschi considera «pesante». Ma la sua squadra è finita sul banco degli imputati anche in altre partite. E qui ritorniamo a Mazzarri e alle sue dichiarazioni («persi nelle ultime giornate 5 punti a causa degli arbitri»). Intanto il designatore ha fatto notare al suo entourage la differenza di stile tra il tecnico del Napoli e quello del Milan, Allegri, che non ha usato il rigore non dato per giustificare la sconfitta. Mazzarri, invece, non solo ha contestato in maniera plateale le scelte di Banti, ma ha parlato di un «dossier» che conterrebbe tutti i torti subiti in campionato.

chiarazioni in tv, la prima reazione del designatore è stata stupore. Ma poi è subentrata la rabbia per quelle da lui considerate falsità per coprire una stagione storta. Di questo e di altro si è parlato in alcune telefonate tra Braschi e il presidente Nicchi, ma anche con Abete, numero uno della Figc. Punto primo: il gol annullato a Pandev nasce dopo un’azione caotica, con due posizioni di fuorigioco al limite. Per il Napoli il gol era regolare, per i vertici arbitrali Pandev era in offside di pochi centimetri, ma ammettono che forse la scelta migliore sarebbe stata quella di lasciar giocare. Punto secondo: inaccettabili le accuse del dopo gara con il riferimento alla sfida di Genova per un presunto fallo (Braschi è categorico: non c’era) a centrocampo molto prima che arrivasse il 3-0 e al dossier sui torti. Punto terzo: ci vuole faccia tosta o memoria corta a parlare degli errori «dimenticandosi» che solo una settimana prima la squadra di Mazzarri è approdata in semifinale di Coppa Italia anche grazie a un netto rigore negato all’Inter. Non solo, in campionato gli azzurri non hanno mai avuto un penalty contro. Insomma, il silenzio dei vertici arbitrali è spiegato proprio dalla volontà di evitare uno scontro frontale. Altri episodi Tornando agli altri errori, c’è la difesa del designatore: il fuorigioco di Milito era difficile da vedere anche per le condizioni atmosferiche, ritenute infondate le proteste di Lazio e Roma per presunti rigori non dati. Braschi in privato ha poi lodato El Shaarawy dopo il contatto con Marchetti: «Molti al suo posto si sarebbero buttati. In Italia c’è una cultura malata: ingannare l’arbitro è considerato normale. Così non si va da nessuna parte...». © RIPRODUZIONE RISERVATA

NAPOLI-CESENA

Il gol annullato a Pandev Nel finale concitato il Napoli trova il gol con Pandev, ma la gioia del macedone viene strozzata dalla bandierina alzata dell’assistente, che ravvisa, errando, una posizione di fuorigioco dell’attaccante dopo il tocco nel cuore dell’area di Maggio ANSA

INTER-PALERMO

Milito in fuorigioco sul 3o gol Serata memorabile per Milito a San Siro, che realizza quattro reti al Palermo. Ma sul terzo gol del Principe pesa l’errore dell’assistente Comito, che non si accorge della posizione di fuorigioco di partenza di Milito sul lancio profondo di Lucio AFP

C’è un dossier di alcune pagine che il Napoli ha approntato e che recapiterà al presidente della Lega. Un lungo elenco di torti subiti che, secondo De Laurentiis e Mazzarri, avrebbero danneggiato il loro Napoli, soprattutto nelle ultime 3 gare, quelle menzionate dall’allenatore nel dopo partita col Cesena. L’analisi del pareggio di mercoledì sera, l’ha incentrata sul gol annullato a Pandev, «regolarissimo», e su alcuni presunti errori commessi dagli arbitri nelle trasferte di Siena e Genova. «Ci mancano almeno 5 punti», ha spiegato uno stizzito Mazzarri. Punti mancanti Sono 10 le partite sotto accusa, secondo il Napoli. In realtà, però, sono 3 le gare nelle quali gli errori arbitrali sono stati decisivi. Contro la Fiorentina (0-0), alla quinta giornata, fallo di mano in area di Pasqual; contro la Lazio (0-0), alla dodicesima giornata, gol annullato a Cavani per un fuorigioco di Maggio che non c’era ed, infine, contro il Cesena (0-0) l’altra sera. Fin qui le istanze del club napoletano. Ma ci sono state anche proteste di altre società per alcuni favoritismi arbitrali avuti dal Napoli. Come nell’esordio in campionato, a Cesena, al quale viene negato un rigore per una trattenuta di Aronica su Mutu. Oppure, contro il Milan con le proteste dei rossone-

ri per un fallo di mano di Cannavaro: c’era il rigore e il giallo per il difensore. Infine, la rabbia di Claudio Ranieri dopo Inter-Napoli, quando Obi venne ammonito per un fallo su Lavezzi, inesistente, e poco dopo venne nuovamente ammonito e quindi espulso per un fallo su Maggio che determinò la concessione del rigore, anche questo inesistente, perché commesso fuori area. Analisi tecnica Fin qui la que-

stione arbitrale che non può, in ogni modo, essere un’attenuante per mascherare le difficoltà. Detto che la Champions League ha preteso un dispendio di energie ulteriore e che c’è una semifinale di Coppa Italia da giocare, è in campionato che Mazzarri e i suoi non stanno convincendo. E, soprattutto, sta emergendo che il mercato estivo (Fernandez, Fideleff, Chavez, Inler, Dzemaili, Britos, Donadel) non è stato congeniale per affrontare il triplice impegno stagionale. A gennaio, invece, è arrivato Vargas, pagato 11 milioni. Finora, però, non ha ancora dimostrato quel talento che ha convinto De Laurentiis ad investire una cifra così elevata dopo i 50 milioni spesi in estate. Insomma, lamentarsi è bene, ma sarebbe meglio se lo staff tecnico, di tanto in tanto, si assumesse anche qualche responsabilità, perché l’inconsistenza del Napoli in campionato, non la si può addebitare soltanto agli errori arbitrali. © RIPRODUZIONE RISERVATA

A CASTELVOLTURNO

VERSO LA CHAMPIONS

Dal mare arriva un cadavere

Tifosi in rivolta per il caro prezzi

NAPOLI (g.m.) Mattinata particolare ieri per i giocatori del Napoli, che hanno ripreso gli allenamenti in vista della partita di domenica a San Siro contro il Milan. Sulla spiaggia di Castelvolturno, a pochi metri dal centro sportivo, è stato ritrovato un cadavere in avanzato stato di decomposizione. Si tratta di un uomo, evidentemente deceduto da tempo, il cui corpo è stato restituito dal mare. Gli uomini della Guardia Costiera hanno attraversato i campi di allenamento per recarsi sul posto ed effettuare i rilievi del caso.

NAPOLI (mi.mal.) Tifosi in rivolta, per il caro-prezzi praticato dalla società per la gara d’andata degli ottavi di Champions League, in programma al San Paolo il 21 prossimo. Si va da un massimo di 250 euro per la tribuna d’onore fino ai 30 per le due Curve. Inoltre, la tribuna Posillipo costerà 180 euro, mentre un tagliando del settore Distinti verrà pagato 100 euro. Insomma, in un momento di crisi nera per l’economia italiana, la rabbia dei tifosi è più che legittima dinanzi ad una pretesa che non ha uguali, in Italia.

CONSIGLIO CONI SUBITO OPERATIVA LA NORMA SULL’ONORABILITÀ. RIFLESSI NEL CONSIGLIO FEDERCALCIO

MINI-ABBONAMENTI

Lotito sospeso, si può sostituire

Osservatorio: nuove card al «servizio» dei tifosi

MAURIZIO GALDI

Una raccomandata è stata già inviata dalla Federcalcio al presidente della Lazio Claudio Lotito per annunciare la sua sospensione da Consigliere federale in virtù dell’approvazione, ieri mattina, della nuova norma a tutela dell’onorabilità degli organismi sportivi. È questa la prima conseguenza dell’approvazione, ieri, in Consiglio Nazionale del Coni delle nuove norme: immediatamente operativa quella sull’«onorabilità», probabilmente dalla prossima stagione sportiva entrerà in vigore quella che ridu-

Norma calciopoli Ieri è stata ap-

statuto che prevede siano i Consigli federali a deliberare sull’assegnazione o la revoca dei titoli sportivi. Un cambiamento radicale che eviterà problemi di «non competenza» e che ha determinato grande soddisfazione in Federcalcio: «Se i saggi nominati dal Coni hanno stabilito che la norma andasse riscritta, la nostra decisione di luglio di non competenza a decidere sullo scudetto 2006, era motivata e corretta», è il commento che trapela da via Allegri. La riforma comporta anche una riduzione dei tempi del procedimento sportivo che dovrà durare al massimo trenta giorni.

provata anche la modifica dello

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Casa cambia in Figc La Federcal-

Il presidente della Lazio sarà sostituito: la Lega di A non perderà pezzi in Consiglio ce i tempi e i gradi della giustizia sportiva. Infatti per la riforma della giustizia sportiva serve che la modifica allo statuto del Coni venga approvata dal ministero vigilante (quello dello sport) per poi essere inserita in quelli federali (ma per quelli ci penserà il commissario ad acta Giulio Napolitano che la Giunta ha nominato).

cio, comunque, ha già previsto di modificare alcune norme delle sue Noif. Innanzitutto provvederà alla cancellazione dell’articolo 22 bis (ormai superato dalla norma Coni); in questo modo Lotito, sospeso dal Consiglio federale, potrà tornare ad occuparsi però del suo club: lì la sospensione non si applica. Inoltre la Federcalcio provvederà a consentire un «supplente» alla Lega di A che con la sospensione di Lotito avrebbe un rappresentante in meno in Consiglio federale.

(ma.gal.) «Il sogno dell’Osservatorio è che, pure rispettando i criteri di sicurezza, sparisca la tessera del tifoso e che questa diventi un card al servizio dei tifosi per riempire sempre di più gli stadi»: non ci sono dichiarazioni ufficiali, ma è questo il clima che si respira all’Osservatorio del Viminale con la nuova accoppiata ministro Cancellieri-presidente Sgalla. Una volontà che vede la sua continuità nel segretario Massucci, da sempre impegnato nel rapporto con in club. La tessera è sempre stata un’operazione di fidelizzazione,

ma è stata vissuta da tifosi e club come una schedatura. Doveva servire solo per le trasferte e per accedere ai settori ospiti, alla fine è stata legata agli abbonamenti e snaturata. La decisione di mercoledì di aprire alle card elettroniche per mini-abbonamenti, è la strada che si vuole praticare dalla prossima stagione. Per questo l’8 febbraio un apposito gruppo di lavoro presenterà le nuove proposte che puntano soprattutto a semplificare l’emissione dei biglietti soprattutto per i minorenni accompagnati dai genitori.


VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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SERIE A

Reja e Lazio, non c’è pace Ora è scontro sul mercato Sono di nuovo scintille tra tecnico e società per i mancati rinforzi Si tenta la riconciliazione, ma a fine anno le strade si separeranno DAL NOSTRO INVIATO

UN CASO SU TWITTER

STEFANO CIERI FORMELLO (Roma)

Cisse, gol col Qpr e insulti razzisti

Vittoria storica sul Milan, classifica con vista Champions, Hernanes che torna a illuminare la scena. Per la Lazio ci sarebbero tutti gli ingredienti per godersi un momento sereno come pochi. E invece il clima attorno e dentro Formello resta plumbeo come il cielo che in questi giorni sovrasta Roma.

Djibril Cisse, 30 anni, ex punta della Lazio REUTERS

Edy Reja, 66 anni, dà le indicazioni ai suoi durante la sfida col Milan LAPRESSE

massima che tuttavia è saltata a 24 ore dalla chiusura per un improvviso e imprevisto rilancio dei russi. Motivazioni che Reja ha compreso, ma non giustificato. «C’è grande amarezza per come è finito il mercato», ha detto al termine di Lazio-Milan. Separazione a fine anno? Reja ha poi aggiunto che il caso è chiuso. Ma la frattura con la società (che si aggiunge ai malumori con l’ambiente dei mesi scorsi) spingono sempre di più il tecnico lontano da Roma a fine stagione. Certo, molto dipenderà dai risultati. La vitto-

ria sul Milan (che in campionato mancava da 14 anni), ad esempio, ha avuto il potere di placare sul nascere il malessere della piazza ed ha rasserenato l’atmosfera a Formello. Se la Lazio dovesse continuare il suo incredibile campionato, forse tutto si ricomporrà e Reja e Lazio continueranno a viaggiare assieme. Ma intanto la realtà, per il tecnico, continua ad essere quella di una squadra bella e vincente, ma piena di cerotti (l’ultimo infortunato è Dias: starà fuori un mese) e senza alternative. Quelle sarebbero dovute arrivare dal mercato.

Reja lo aveva previsto. «Vedrete, in Inghilterra farà almeno 10-12 gol». E Djibril Cisse non lo ha smentito. Arrivato a Londra martedì, mercoledì è subito sceso in campo con la sua nuova squadra, il Queens Park Rangers. Ed ha immediatamente segnato, dopo appena 12 minuti, portando in vantaggio il Qpr nel match esterno con l’Aston Villa, poi finito per 2-2. «È stata una giornata fantastica — ha commentato alla fine il francese —. Io ho debuttato e segnato e la Lazio ha battuto il Milan, sono felicissimo anche per la mia squadra». Meno dolci (per usare un eufemismo) sono state invece le parole rivolte a Cisse sul suo profilo Twitter da alcuni seguaci che lo hanno insultato con epiteti come «grande scimmia» e «fottuto negro». Elegante la replica del giocatore: «Questa è la fiera degli idioti. Mi insultate solo perché ho cambiato squadra?». A proposito della sua avventura italiana Cisse ha invece detto: «Sono contento di essere tornato in Inghilterra, alla Lazio non mi sono ambientato anche perché non ho potuto mai giocare nel mio ruolo naturale». In realtà Reja lo ha fatto giocare in tutte le posizioni di attaccante, ricevendone in cambio solo delusioni. «Ha sofferto più del previsto le difese italiane — ha spiegato il tecnico —, lui è uno che ha bisogno di spazi per esprimersi al meglio: nel campionato inglese li troverà».

Luis Enrique: «Roma, più ferocia»

MASSIMO CECCHINI ROMA

C’è un video che spopola in Rete e che, in fondo, rende bene il quadro della situazione in cui versa la Roma al fixing attuale. Dopo il ko di Cagliari, un cronista chiede a Luis Enrique se a suo parere la squadra abbia fatto un passo indietro rispetto al brillante inizio d’anno. Lo spagnolo sembra stralunato e comincia un silenzio lungo 17 secondi, un’eternità che imbarazza e sconcerta tutti i presenti. In quei secondi (raccolti da LaRoma24.it) Luis Enrique si tocca il viso, si guarda intorno, sembra essere lontano migliaia di chilometri da quella stanza dimessa. Se avesse un fumetto sulla testa, reciterebbe il titolo di un celebre libro di Bruce Chatwin: «Che ci faccio qui?».

2

i punti in più per la Lazio in questa stagione rispetto allo scorso anno, quando con le stesse partite i biancocelesti totalizzarono 37 punti.

Tifosi arrabbiati Ecco, l’impres-

sione è che l’atteggiamento dell’allenatore rappresenti un po’ il paradigma dello sconcerto attuale, visto che la squadra — dopo una campagna acquisti da 70 milioni (40 milioni al netto delle entrate) che non si registrava dagli anni dell’ultimo scudetto — adesso tema di perdere il capitale più importante che ci sia: la pazienza dei tifosi. Il tam tam dell’etere e della Rete, infatti, ieri segnalava come la luna di miele sia virtualmente terminata, ma non per la sconfitta in sé (la nona stagionale) quanto per l’atteggiamento remissivo di un gruppo di sicuro talentuoso. Faccia a faccia Per questo la ven-

tina di minuti in cui Luis Enrique ha parlato alla squadra ha evidenziato proprio questi concetti: «In certi momenti facciamo buone cose, poi ci sono dei blackout inspiegabili. Non basta più essere diligenti, occorre una maggiore ferocia agonistica». Un concetto che la dirigenza condivide in pieno e che ha sottolineato anche allo stesso allenatore. Terminato il confronto con l’allenatore, la squadra ha voluto rimanere chiusa

nello spogliatoio per una decina di minuti. Sono stati soprattutto i «senatori» a scuotere un gruppo composto da stranieri e giovani, che non immaginano i rischi insiti nell’anonimato.

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le reti subite dalla Lazio in 21 partite disputate, le stesse del Milan. La miglior difesa è della Juventus con 13 gol subiti

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GAZZA OFF SIDE FATTI E MISFATTI DEL CAMPIONATO «Milano in bianco, la Juve gode», «Inter, Milito da record», «Da Baggio a Pruzzo i poker in A»: questi alcuni dei titoli di Gazza Off Side, la rubrica di Diego Antonelli e Alberto Cerrutti. «Sono qui grazie a Moratti»: così Motta al Psg

+3, TUTTO QUELLO CHE DEVI SAPERE PER GIOCARE MAGIC Nuova puntata di +3, la rubrica con tutte le notizie indispensabili ai giocatori della Magic. Bike: Filippo Pozzato ospite della rubrica di Antonino Morici. Motori: scopri tutti i segreti della nuova McLaren. Egitto, le immagini terribili

Rinviate altre 7 gare della 4a di ritorno

A

HANNO DETTO

S Baldini Siamo tornati a essere altalenanti come all’inizio. La squadra è stata pensata per far maturare i giovani Luis Enrique, 41 anni, tecnico della Roma LIVERANI

Diego Milito, 32 anni ANSA

PRIMAVERA

S

sto, la migliore notizia è il ritorno in campo di De Rossi che — al netto del suo imminente rinnovo con clausola di rescissione — domani contro l’Inter (dopo il cambio di orario i biglietti sono rimborsabili sino alle 15 di oggi) accantonerà le preoccupazioni per la pubalgia per ridare equilibrio ad una squadra che lo ha perso. Segnalato come dall’Inghilterra rimbalzi la notizia del City pronto a offrire 10 milioni a stagione all’azzurro, resta la considerazione di base. La clausola di uscita di De Rossi non è legata (solo) ai guadagni, ma anche alla possibilità di essere parte di un progetto sicuramente ambizioso, in stile Real Madrid o City, appunto. Le altimetrie di rendimento della nuova Roma, perciò, creano legittime perplessità. Al di là del rinnovo in vista, nei prossimi mesi la Roma in fondo dovrà dare delle risposte anche a lui.

Tvf

Taccuino

Totti Non siamo partiti con il piede giusto, ci siamo messi male in campo e ci assumiamo le nostre responsabilità

Torna De Rossi In questo conte-

Gazzetta.it Gazza

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BUFERA GIALLOROSSA DOPO LA PESANTE SCONFITTA DI CAGLIARI IERI FACCIA A FACCIA FRA TECNICO E GIOCATORI

Lo spagnolo vuole maggiore grinta e il gruppo si «confida» da solo. Torna De Rossi

I NUMERI

gli acquisti del club di Lotito nel mercato di riparazione appena concluso: sono l’attaccante Alfaro e il trequartista Candreva.

Il grande freddo Non è solo quel-

lo che i romani si accingono a dover fronteggiare nelle prossime ore, con tanto di chiusura delle scuole decretata dal sindaco Alemanno. Il grande freddo è pure quello che si è creato tra Edy Reja da una parte e il d.s. Tare e il presidente Lotito dall’altra. Tutta colpa di un mercato invernale che ha finito per indebolire o quanto meno non rinforzare un organico che, viceversa, andava puntellato per inseguire il sogno-Champions. Il tecnico e il d.s. si sono confrontati mercoledì, all’indomani della chiusura delle liste e prima del match col Milan. Un confronto duro nel quale Reja ha ribadito ciò che, in maniera più sfumata (ma neanche tanto) aveva detto davanti alle telecamere. «Avevo chiesto un centrocampista e un attaccante di qualità, è arrivato il solo Candreva. In queste condizioni è dura lottare per il terzo posto». Tare ha spiegato al tecnico i motivi del mancato arrivo dei rinforzi promessi. Il club aveva puntato tutto su Honda, con cui era stato da tempo raggiunto un accordo (pare che il giapponese sia stato in gran segreto a Roma). Anche con il suo club, il Cska, era stata trovata un’intesa di

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Diventano 14 le partite rinviate a data da destinarsi nella 4a giornata di ritorno del campionato Primavera. Dopo Cagliari-Empoli, Modena-Sassuolo, Torino-Parma, Atalanta-Udinese, Cesena-Vicenza, Varese-Inter e Catania-Gubbio, sono state rinviate anche le 7 di ieri, la Lega ha annunciato che altre 7 gare non potranno disputarsi. Questo l’elenco completo: Fiorentina-Genoa, Livorno-Novara e Sampdoria-Siena del girone A; nel girone B Cesena-Vicenza, Brescia-Cittadella e Milan-Chievo, mentre nel girone C è saltata anche Ascoli-Napoli. Ecco il nuovo programma (ore 14.30). Girone A Oggi: Grosseto-Juventus. Girone B: Padova-AlbinoLeffe, Verona-Bologna (Soave). Girone C Bari-Nocerina, Crotone-Lazio (ore 13.30, Isola Capo Rizzuto), Juve Stabia-Reggina (ore 11 a Siano), Lecce-Palermo (ore 14 a Calimera), Roma-Pescara (a Trigoria).

CATANIA-ROMA

Biglietti a 1 euro per la prosecuzione Un solo euro per una partita di 25 minuti. È la decisione del Catania per la prosecuzione della sfida con la Roma, sospesa al 20’ della ripresa sull’1-1 per un violento nubifragio che ha portato all’impraticabilità del campo. Sul proprio sito internet la società etnea ha reso noto che «saranno validi per l’accesso allo stadio Massimino gli abbonamenti alle gare interne della stagione 2011-12. Esclusivamente per ragioni tecniche legate a precise disposizioni organizzative, non saranno validi invece i tagliandi già emessi in occasione di Catania-Roma del 14 gennaio 2012. Pertanto, la società metterà in vendita per tutti i settori dello stadio, ad eccezione della Tribuna Elite, biglietti al prezzo simbolico di 1 euro.


LA GAZZETTA DELLO SPORT

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VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012

SERIE A LA GUIDA

22

a

GIORNATA

GENOA (4-4-2) LAZIO (4-4-1-1)

CHIEVO (4-3-1-2) PARMA (4-3-3)

FIORENTINA (3-5-2) UDINESE (3-5-1-1)

DOMANI ORE 15 (and. 0-1)

DOMANI ORE 15 (and. 0-0)

DOMENICA ORE 12.30 (and. 2-1)

DOMENICA ORE 15 (and. 1-2)

DOMENICA ORE 15 (and. 0-2)

1 ANTONIOLI 25 2 VON BERGEN RODRIGUEZ

11 RENNELLA

RETI

SQUADRE

PT

JUVENTUS

44 20 12 8 0 33 13

MILAN

43 21 13 4 4 43 19

UDINESE

ROMA (4-3-1-2) INTER (4-4-2)

13 ROSSI

GUANA PAROLO 16 5 14 18 33 COLUCCI COMOTTO PUDIL

La Classifica PARTITE

CESENA (3-5-2) CATANIA (3-5-2)

G V N P F S

41 21 12 5 4 31 17

LAZIO

39 21 11 6 4 32 19

INTER

36 21 11 3 7 34 25

ROMA

31 20 9 4 7 31 25

NAPOLI

30 21 7 9 5 36 24

PALERMO

28 21 8 4 9 30 31

GENOA

27 20 8 3 9 28 36

CHIEVO

27 21 7 6 8 18 26

CAGLIARI

26 21 6 8 7 20 23

FIORENTINA

25 20 6 7 7 20 17

PARMA

24 20 6 6 8 25 33

CATANIA

23 19 5 8 6 22 28

ATALANTA*

23 20 7 8 5 24 25

BOLOGNA

21 20 5 6 9 18 26

SIENA

19 20 4 7 9 21 22

LECCE

16 21 4 4 13 22 38

CESENA

16 21 4 4 13 13 31

NOVARA

12 21 2 6 13 19 42

■ CHAMPIONS ■ PRELIMINARI CHAMPIONS ■ EUROPA LEAGUE ■ RETROCESSIONE La classifica tiene conto di quest’ordine preferenziale: 1) punti; 2) a parità di partite giocate, la differenza reti; 3) numero di gol segnati. *Atalanta ha sei punti di penalizzazione

MARCATORI 15 RETI: Ibrahimovic (6) (Milan); Di Natale (3) (Udinese). 12 RETI: Denis (3) (Atalanta); Milito (3) (Inter); Klose (Lazio); Cavani (1) (Napoli). 11 RETI: Palacio (2) (Genoa). 10 RETI: Jovetic (2) (Fiorentina). 9 RETI: Matri (Juventus); Calaiò (3) (Siena). 8 RETI: Giovinco (3) (Parma). 7 RETI: Nocerino (Milan); Miccoli (Palermo); Osvaldo (Roma). 6 RETI: Di Vaio (1) (Bologna); Mutu (2) (Cesena); Marchisio (Juventus); Hernanes (3) (Lazio); Di Michele (2) (Lecce); Hamsik (Napoli); M. Rigoni (3) (Novara).

10 MUTU

BORINI

LODI 12 BIAGIANTI 4 27 10 MARCHESE ALMIRON

13 IZCO

Giovedì 9 febbraio, ore 20.45 LAZIO-CESENA (and. 2-1) Sabato 11 febbraio UDINESE-MILAN (ore 18) (1-1) CAGLIARI-PALERMO (ore 20.45) (2-3) Domenica 12 febbraio, ore 15 ATALANTA-LECCE (2-1) CATANIA-GENOA (0-3) INTER-NOVARA (1-3) PARMA-FIORENTINA (0-3) BOLOGNA-JUVENTUS (ore 20.45) (1-1) Lunedì 13 febbraio ore 20.45 NAPOLI-CHIEVO (0-1) SIENA-ROMA (1-1)

www.piccoliannunci.rcs.it

Si precisa che tutte le inserzioni relative a ricerche di personale debbono intendersi riferite a personale sia maschile sia femminile, essendo vietata ai sensi dell’ art. 1 della legge 9/12/77 n.903, qualsiasi discriminazione fondata sul sesso per quanto riguarda l’accesso al lavoro, indipendentemente dalle modalità di assunzione e quale che sia il settore o ramo di attività. L’inserzionista è impegnato ad osservare tale legge.

33 KUCKA

88 11 BIONDINI JANKOVIC

82 8 GILARDINO PALACIO

10 LUCIANO

16 RIGONI 77 THEREAU

31 PELLISSIER

9 ROCCHI

7

20 SARDO

13 JOKIC

7 SAMMARCO

23 PALOSCHI

4 18 8 2 GOBBI GALLOPPA MORRONE JONATHAN

15 NASTASIC

18 21 85 16 BEHRAMI MONTOLIVO LAZZARI 23 CASSANI PASQUAL 8 11 AMAURI JOVETIC 10 DI NATALE

11 10 7 GIOVINCO FLOCCARI BIABIANY

8 HERNANES 24

5 14 GAMBERINI NATALI

27 ARMERO 6

4

23 ABDI

8 3 BASTA ISLA

PANCHINA 88 Ravaglia, 6 Lauro, 77 Ceccarelli, 15 Martinho, ? Santana, 55 Martinez, ? Iaquinta. ALLENATORE D. Arrigoni. BALLOTTAGGI Rossi-Santana 80-20%, Rennella-Iaquinta 80-20%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Parolo, Guana, Von Bergen. INDISPONIBILI Djokovic (10 giorni), Moras (da valutare).

PANCHINA 18 Curci, 3 Josè Angel, 44 Kjaer, 20 Perrotta, 23 Greco, 30 Simplicio, 31 Borini. ALLENATORE Luis Enrique BALLOTTAGGI Gago-Simplicio 80-20%, Borini-Bojan 60-40%. SQUALIFICATI nessuno DIFFIDATI Cassetti, Gago e De Rossi. INDISPONIBILI Cassetti (7 giorni), Burdisso (90 giorni), Osvaldo (10 giorni)

PANCHINA 22 Lupatelli, 31 Sampirisi, 36 Meucci, 10 Birsa, 19 Jorquera, 27 Constant, 2 Pratto. ALLENATORE Marino. BALLOTTAGGI Jankovic-Constant 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Constant, Kucka, Kaladze, Granqvist. INDISPONIBILI Bovo (30 giorni), Antonelli (5 giorni), Rossi (5 giorni), Veloso (5 gg).

PANCHINA 17 Puggioni, 93 Dramé, 5 Mandelli, 56 Hetemaj, 6 Bradley, 8 Cruzado, 9 Moscardelli. ALL. Di Carlo. BALLOTTAGGI Pellissier-Moscardelli 70-30%, Sammarco-Hetemaj 60-40%, Rigoni-Bradley-60-40%, Jokic-Dramé 65-35%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Mandelli, Thereau, Pellissier, Luciano, Hetemaj, Sammarco. INDISPONIBILI nessuno.

PANCHINA 89 Neto, 31 Camporese, 29 De Silvestri, 17 Salifu, 92 Romulo, 6 Vargas, 22 Ljajic. ALLENATORE Rossi. BALLOTTAGGI Pasqual-Vargas 70-30%, Lazzari-Salifu 70-30%. SQUALIFICATI Olivera (1). DIFFIDATI Lazzari, Gamberini, Behrami, Cassani, Nastasic. INDISPONIBILI Kroldrup (10 giorni), Kharja (15 giorni).

PANCHINA 1 Kosicky, 14 Bellusci, 16 Llama, 8 Seymour, 17 Gomez, 9 Suazo, 28 Barrientos. ALLENATORE Montella. BALLOTTAGGI Biagianti-Seymour 60-40%, Catellani-Gomez 70-30%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Bellusci. INDISPONIBILI Campagnolo (10 giorni).

PANCHINA 18 Curci, 3 Josè Angel, 44 Kjaer, 20 Perrotta, 23 Greco, 30 Simplicio, 31 Borini. ALLENATORE Luis Enrique BALLOTTAGGI Gago-Simplicio 80-20%, Borini-Bojan 60-40%. SQUALIFICATI nessuno DIFFIDATI Cassetti, Gago e De Rossi. INDISPONIBILI Cassetti (7 giorni), Burdisso (90 giorni), Osvaldo (10 giorni)

PANCHINA 1 Bizzarri, 21 Diakite, 78 Zauri, 5 Scaloni, 41 Zampa, 87 Candreva, 25 Klose. ALLENATORE Reja. BALLOTTAGGI Rocchi-Klose 60-40 %. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Dias, Hernanes, Radu. INDISPONIBILI Alfaro (15 giorni), Brocchi (30 giorni), Cana (30 giorni), Dias (20 giorni), Kozak (10 giorni), Mauri (40 giorni).

PANCHINA 1 Pavarini, 19 Ferrario, 80 Valiani, 23 Modesto, 24 Musacci, 22 Palladino, 21 Okaka. ALL. Donadoni. BALLOTTAGGI Mirante-Pavarini 55-45%, Gobbi-Modesto 55-45%, Galloppa-Musacci 55-45%, Jonathan-Valiani 55-45%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Morrone. INDISPONIBILI Santacroce (da verif.).

PANCHINA 12 Padelli, 6 Coda, 24 Ekstrand, 26 Pasquale, 18 Battocchio, 31 Fabbrini, 83 Floro Flores. ALLENATORE Guidolin. BALLOTTAGGI Fernandes-Pasquale 60%-40%, Abdi-Floro Flores 55%-45%, Ferronetti-Coda 60%-40%. SQUAL. Danilo. DIFFIDATI nessuno. INDISP. Barreto (15 giorni), Asamoah (15 giorni), Badu (15 giorni), Pinzi (10 giorni), Vydra (90 giorni).

JUVENTUS (4-3-3) SIENA (4-4-2)

LECCE (3-5-2) BOLOGNA (3-4-2-1)

MILAN (4-3-1-2) NAPOLI (3-4-2-1)

NOVARA (5-3-2) CAGLIARI (4-3-1-2)

PALERMO (4-3-1-2) ATALANTA (4-4-2)

DOMENICA ORE 15 (and. 1-0)

DOMENICA ORE 15 (and. 2-0)

DOMENICA ORE 15 (and.1-3)

DOMENICA ORE 15 (and. 1-2)

DOMENICA ORE 15 (and. 0-1)

55

25 NAGATOMO SAMUEL

1 BUFFON 26 15 19 3 LICHTSTEINER BARZAGLI BONUCCI CHIELLINI 22 VIDAL

21 8 PIRLO MARCHISIO

7 PEPE

32 MATRI

11 CALAIÒ

30 ODDO

6

13 MAICON

LUCIO

81 BENASSI 13 MIGLIONICO

20 ABATE

40 TOMOVIC

GIACOMAZZI DELVECCHIO 7 18 26 82 28 BLASI CUADRADO BRIVIO

14 VUCINIC

17 DI MICHELE

22 DESTRO

6 14 8 ANGELO GAZZI VERGASSOLA

24 MURIEL

9 10 23 DI VAIO RAMIREZ DIAMANTI 15 3 26 MORLEO MUDINGAYI PEREZ 5 90 ANTONSSON PORTANOVA 1 GILLET

75 CRESPO 84 RAGGI

32 ABBIATI 5 33 15 MEXES THIAGO SILVA MESBAH

28 4 22 EMANUELSON VAN BOMMEL NOCERINO 10 SEEDORF 92 11 IBRAHIMOVIC EL SHAARAWY 7 CAVANI 17 22 HAMSIK LAVEZZI

6 29 LUCARELLI PALETTA 83 MIRANTE

1 UJKANI 15 24 77 4 3 DELLAFIORE PACI RINAUDO LISUZZO GEMITI 17 PORCARI

7 JENSEN

29 CARACCIOLO

FERNANDES PAZIENZA

32 11 17 FERRONETTI DOMIZZI BENATIA 1 HANDANOVIC

5 ZACCARDO

1 VIVIANO 31 2 SILVESTRE BALZARETTI 3 42 MANTOVANI PISANO 5 BARRETO

10 RIGONI 25 MASCARA

14 BERTOLO

9 10 MICCOLI BUDAN 90 28 TIRIBOCCHI GABBIADINI

19 20 THIAGO RIBEIRO EKDAL 4 5 26 DESSENA NAINGGOLAN CONTI 21 31 13 14 AGOSTINI ASTORI CANINI PISANO 51 PINILLA

23 8 20 11 DOSSENA DZEMAILI GARGANO MAGGIO 85 6 14 BRITOS ARONICA CAMPAGNARO 1 DE SANCTIS

23 DONATI 27 ILICIC

11

17

21

7

MORALEZ CARMONA CIGARINI SCHELOTTO 2 13 3 77 PELUSO LUCCHINI STENDARDO RAIMONDI

1 AGAZZI

47 CONSIGLI

PANCHINA 0 Storari, 4 Caceres, 28 Estigarribia, 24 Giaccherini, 10 Del Piero, 18 Quagliarella, 23 Borriello. ALLENATORE Conte. BALLOTTAGGI Matri-Borriello 60-40%; Bonucci-Caceres 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Pepe, Vidal, Lichtsteiner, Giaccherini. INDISPONIBILI nessuno.

PANCHINA 5 Petrachi, 80 Carrozzieri, 8 Obodo, 21 Grossmuller, 91 Bertolacci, 9 Corvia, 11 Seferovic. ALL. Cosmi. BALLOTTAGGI Delvecchio- Bertolacci 60–40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Obodo, Corvia, Esposito, Tomovic. INDISPONIBILI Falcone (15 giorni), Julio Sergio (4 giorni).

PANCHINA 1 Amelia, 13 Nesta, 25 Bonera, 19 Zambrotta, 23 Ambrosini, 70 Robinho, 21 Maxi Lopez. ALL. Allegri. BALLOTTAGGI Mexes-Nesta 60-40%, Seedorf-Robinho 70-30%. SQUAL. nessuno. DIFFID. Antonini, Aquilani, Bonera, Mesbah, Van Bommel. INDISPON. Cassano e Gattuso (da valutare), Merkel (55 gg.), Strasser (50), Yepes (35), Flamini (30), Aquilani, Boateng e Pato (20).

PANCHINA 31 Fontana, 30 Centurioni, 28 Garcia, 22 Pesce, 21 Mazzarani, 9 Rubino, 27 Jeda. ALLENATORE Mondonico. BALLOTTAGGI nessuno. SQUALIFICATI Radovanovic. DIFFIDATI Marianini. INDISPONIBILI Ludi (40), Marianini (da valutare), Coser (15 giorni).

PANCHINA 33 Tzorvas, 6 Muñoz, 20 Acquah, Della Rocca,17 Vazquez, 16 Zahavi, 24 Mehmeti. ALLENATORE Mutti. BALLOTTAGGI Pisano-Muñoz 60-40%, Ilicic-Zahavi 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Hernandez, Pisano. INDISPONIBILI Hernandez (7 giorni), Bacinovic (35 giorni), Migliaccio (da valut.).

PANCHINA 12 Farelli, 26 Pesoli, 19 Terzi, 17 Grossi, 10 D'Agostino, 83 Reginaldo, 18 Gonzalez. ALL. Sannino. BALLOTTAGGI Vergassola-D'Agostino 60-40%; Angelo-Reginaldo 60-40%; Contini-Terzi 50-50%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Calaiò, Rossi, Destro, Brienza, Del Grosso. INDISPONIBILI Brkic (7 giorni), Bolzoni (da valutare).

PANCHINA 25 Agliardi, 21 Cherubin, 8 Garics, 48 Rubin, 6 Taider, 77 Gimenez, 99 Acquafresca. ALLENATORE Pioli. BALLOTTAGGI Crespo-Garics 60-40%, Diamanti-Acquafresca 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Di Vaio, Mudingayi e Raggi. INDISPONIBILI Pulzetti (10 gg), Kone (7 gg.), Loria (5 gg.).

PANCHINA 83 Rosati, 21 Fernandez, 18 Zuniga, 4 Donadel, 88 Inler, 29 Pandev, 16 Vargas. ALLENATORE Mazzarri. BALLOTTAGGI Dossena-Zuniga 55-45%, Dzemaili-Inler 55-45%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Aronica, Cannavaro, Inler, Hamsik, Dzemaili. INDISPONIBILI Cannavaro (da valutare).

PANCHINA 25 Avramov, 24 Perico, 3 Ariaudo, 23 Ibarbo 10 El Kabir, 9 Larrivey, 32 Ceppelini. ALLENATORE Ballardini. BALLOTTAGGI Ekdal–Ibarbo 60-40%, Pinilla–El Kabir 60-40%. SQUALIFICATI Cossu (1). DIFFIDATI Agostini, Conti. INDISPONIBILI Rui Sampaio (10 giorni), Nené (30 giorni), Eriksson (50 giorni).

PANCHINA 78 Frezzolini, 32 Ferri, 33 Brighi, 10 Bonaventura, 79 Ferreira Pinto, 18 Carrozza, 89 Marilungo. ALLENATORE Colantuono. BALLOTTAGGI Raimondi-Ferri 60-40%. SQUALIFICATI Doni (febbraio 2015), Denis (1). DIFFIDATI Capelli, Cigarini, Consigli, Denis, Manfredini, Marilungo, Peluso. INDISPONIBILI Capelli (maggio 2012), Bellini (3 settimane).

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VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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CESENA

Tormenta di neve L’odissea dei nuovi acquisti ALESSANDRO BURIOLI CESENA

Fiorentina ALESSANDRA GOZZINI FIRENZE

«Vargas lavativo» Parola di dirigente L’a.d. Mencucci contro l’esterno «A volte si comporta male» In attesa di raggiungere la maturità con Rossi, la Fiorentina torna a scuola, ai banchi di elementari e medie. E' il nuovo progetto viola, che ha l'obiettivo di educare i ragazzi alla cultura dello sport: la prima iniziativa «In famiglia allo stadio», promossa insieme all'Assessorato all'Educazione, permetterà di invitare al Franchi gruppi di studenti (accompagnati da un genitore) per tutte le prossime partite. C'è anche un altro fine: riempire un settore dello stadio sempre meno popolato. Stecca Rappresentante viola del nuovo progetto

era Sandro Mencucci, amministratore delegato del club. Agli studenti ha rivolto indirettamente un altro monito: non fate come Vargas. Ecco, testuali, le parole dell'ad: «Ho sentito dire che avrei dato dei lavativi ad alcuni giocatori. Sono stato frainteso: qui lavativi non ce ne sono. Anzi, uno c’è e faccio nome e cognome: Juan Manuel Vargas, che a volte si comporta così». Stoccata che magari servirà da stimolo (Mencucci corregge poi il tiro in altre interviste) in attesa che Vargas torni a essere un perfetto scolaretto. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Manuel Vargas, 28 anni, esterno peruviano ANSA

Bologna NICOLA ZANARINI BOLOGNA

Garics il poliglotta Parla sei lingue Tedesco, ungherese, italiano, inglese, francese e spagnolo Damiano Tommasi sostiene che i giocatori fidanzati con una velina siano meno di quelli in grado di scrivere un libro e nel Bologna c’è un giocatore la tesi del presidente dell’Associazione italiana calciatori. E’ György Garics, mitteleuropeo poliglotta e grande amante della lettura, in particolare dei saggi storici. Nato in Ungheria ma naturalizzato austriaco, il terzino destro sa parlare 6 lingue (tedesco, ungherese, italiano, inglese, francese e spagnolo). L’infortunio Giusto un anno fa, il 4 febbraio 2011 Garics usò tutti gli improperi del suo vocabolario appena capì di essersi rotto il crociato anteriore del ginocchio destro. Dopo quasi 9 mesi l’austro-ungarico è tornato in campo a fine ottobre nella gara vinta al Bentegodi sul Chievo, ma solo di recente ha trovato continuità. Il nazionale austriaco è un ottimo supporto alla difesa a tre in fase di copertura, ma sa anche spingersi in avanti. Un giocatore completo che può intendersi con colleghi e soubrette di ogni Paese, anche se l’interessato precisa di essere fedele alla sua Irene. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Nella tormenta di neve che si è abbattuta in questi giorni su Cesena nessuno li ha ancora visti. Però, notizia di ieri sera, tre nuovi acquisti del Cesena sono riusciti ad arrivare tutti e tre in Romagna, sani e salvi. Vincenzo Iaquinta (nella foto) ce l’aveva già fatta mercoledì. Si era mosso da Torino di prima mattina, animato da un’incredibile voglia di allenarsi alle 15 con un paio di nuovi compagni (Mutu e Lauro) che non erano stati convocati per la sfida di Napoli. E’ arrivato

giusto in tempo per assistere a una nevicata storica, perché 60 centimetri in un giorno solo a Cesena non erano mai caduti. Si è rifugiato in hotel, Iaquinta. E lì vi è rimasto per tutta la giornata di ieri, visto che la situazione è migliorata ma non troppo. Anche Santana si era mosso mercoledì di buon’ora da Napoli, in treno. E’ giunto, con qualche problema, a Bologna. Poi lì si è dovuto fermare per la notte. Ieri ha completato il viaggio e a Cesena ha incontrato pure Simone Del

Portate Pazienza «Udine è casa mia» Il centrocampista ritornato: «La società è cresciuta e ora Di Natale è un fuoriclasse» Udinese MASSIMO MEROI UDINE

Dicono che la pazienza sia una virtù dei forti. E allora l’Udinese con l’arrivo di Michele Pazienza ci ha guadagnato. Il diretto interessato, tanto per non perdere tempo, si è portato avanti con il lavoro, firmando il gol che ha sbloccato il risultato nella gara dell’altra sera con il Lecce. Non ne aveva segnato neanche uno nei due anni della sua prima esperienza friulana, stavolta ci ha messo meno di due minuti per togliersi lo sfizio. Record dell’ambientamento battuto. E magari qualcuno a Napoli vedendolo segnare con la maglia dell’Udinese avrà smoccolato pensando alle difficoltà che sta trovando all’ombra del Vesuvio l’ex bianconero Inler, scelto da Mazzarri proprio per sostituire Michele. Pazienza ha fatto meglio rispetto anche al battesimo in maglia napoletana: anche allora passò dalla Fiorentina al club partenopeo l’ultimo giorno di mercato (31 gennaio 2008) e pure in quella occasione ebbe un esordio fortunato: vittoria per 3-1 al San Paolo proprio contro l’Udinese, ma senza togliersi la soddisfazione del gol. Equilibri Guidolin aveva bisogno di una pedina in mezzo al campo che gli consentisse un po’ di rotazione a centrocampo, indipendentemente dalle attuali assenze di Pinzi, Asamoah e Badu. La Juve ci ha pensato su per un mese, poi l’ha lasciato andare: se ne pentirà? «Io non lo so, come non so se l’Udinese sarà in grado di andare a prendere la prima della classe – il pensiero di Pazienza

Catania FRANCESCO CARUSO MASCALUCIA (Catania)

Un Carrizo diverso «Non sbaglierò più» Il portiere: «Avevo atteggiamenti errati. Ho imparato la lezione» Una scommessa nel solco della tradizione. Dopo Albano Bizzarri e Mariano Andujar, ecco Pablo Carrizo: un altro argentino in mezzo ai pali del Catania. Una sfida alla sorte, per l’appunto, considerati i trascorsi dell’ex laziale che in Serie A ha vissuto con alterne fortune, a cominciare da un Lazio-Cagliari 1-4 nel campionato 2008-2009 che lo mise al centro delle contestazione dei tifosi. Se sia stato un azzardo lo stabilirà il campo. Intanto ieri l’amministratore delegato della società etnea, Pietro Lo Monaco, intervenendo alla presentazione dei nuovi acquisti, ha detto che a convincerlo di portare a Catania Carrizo «è stata la voglia di rivalsa che ho letto nei suoi occhi. Ho capito che questo ragazzo è cosciente degli errori commessi nel passato e che

Nero, partito e arrivato in una giornata, quella di ieri. Ma trovare un campo su cui allenarsi era impossibile e così Arrigoni ha annullato la seduta pomeridiana. Chissà se oggi sarà il giorno della conoscenza coi nuovi compagni e del primo allenamento, che è previsto allo stadio Manuzzi e che potrebbe saltare se alle 12 il prefetto, nel summit straordinario con il Gos del Manuzzi, deciderà il rinvio di Cesena-Catania per motivi di sicurezza. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Parma SANDRO PIOVANI PARMA

Crespo saluta il suo Parma «Arrivederci»

–. Penso che la nostra squadra debba guardare a una partita alla volta cercando di restare attaccata al treno delle prime. Poi a marzo, quando il campionato entrerà nella sua fase decisiva, ne riparleremo». È arrivato a Udine con la formula del prestito secco, il suo procuratore D’Ippolito lo vede già di nuovo a Torino la prossima estate: «A lui piace sempre correre – commenta Pazienza –. Io adesso voglio solo concentrarmi sull’Udinese». Scelta Era arrivato alla Juve carico di aspettative. Conte lo ha poi lasciato ai margini del progetto come confermano i numeri: 8 gettoni, ma solamente uno, con il Cesena da titolare, e la miseria di 172 minuti in campo, meno di due gare intere. Pazienza dimostra di conoscere l’arte della diplomazia: «Ho sempre pensato che il mestiere di allenatore sia più difficile di quello di giocatore. Quando vai in campo devi pensare solo a gestire te stesso, un tecnico deve lavorare con 22 teste e poi fare delle scelte. Io, però, mi sento ancora calciatore e come tale ragiono: quando mi sono reso conto di non poter essere utile ho preferito andarmene. Come le scelte è giusto che le faccia un allenatore, è anche vero anche certe decisioni deve prenderle un calciatore». Cuore Poteva andare al Paler-

mo, lo voleva il Genoa, ma lui sin dal primo momento voleva l’Udinese: «Perché qui mi sento come a casa mia, questa è la società che mi ha pescato in C2 e fatto esordire in Serie A». Era il 2003. «Rispetto ad allora questa società è cresciuta, ormai ha acquisito la consapevolezza di potersela giocare con tutte le grandi. Ecco perché vederla lassù in classifica non mi sorprende». Rispetto a sette anni fa l’Udinese è più squadra e Di Natale si è trasformato in un’autentica macchina da gol. Nell’anno in cui Pazienza e Totò giocarono assieme il napoletano segnò 7 gol, oggi viaggia a medie molto più alte: «L’avevo lasciato che era forte, oggi è un fuoriclasse». © RIPRODUZIONE RISERVATA

da qui vuol ripartire». E poi, parlando più in generale del mercato appena concluso, ha aggiunto: «Non inganni la formula del trasferimento in prestito, per ognuno di questi calciatori (Carrizo, Motta, Ebagua e Seymour, ndr) c'è una strada per rimanere, si tratta di investimenti fatti volentieri. Da loro mi aspetto grandi cose». Niente più «gambeta» Carrizo, il portiere di Santa Fè, acquistato ancora diciannovenne da Claudio Lotito per sette milioni e mezzo di euro nel 2007, spiega le ragioni che gli hanno impedito finora di mostrare tutto il suo valore: «In passato spesso ho tenuto un atteggiamento sbagliato, adesso ho imparato la lezione e nemmeno la gambeta farò più (la gambeta una sorta di dribbling all’avversario prima del rinvio di piede, ndr). Sbagliavo per troppa sicurezza e convinzione dei miei mezzi, ma questo mi impediva di crescere. Temevo di restare ancora alla Lazio e di non poter giocare, per fortuna sono arrivato qui e voglio dare il massimo per onorare la maglia del Catania e per crescere fino a diventare titolare in Serie A». Di Catania gli ha parlato anche e soprattutto Bizzarri, che in rossazzurro ha giocato fino a due stagioni addietro: «Mi ha incoraggiato ad accettare raccontandomi di una tifoseria appassionata, di una società modello. E io da qui voglio ricominciare». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Hernan Crespo, 36 anni, attaccante argentino FORTE

«Ho tante offerte dall’estero, ma la mia casa sarà qui in Emilia» «Ci vedremo in Piazza Garibaldi o in via della Repubblica. Parma è la mia città». Hernan Crespo ha rescisso il suo contratto da calciatore con il Parma, ma ha firmato un patto d'onore con la città. Hernan Crespo ha annunciato così di «lasciare il Parma e il calcio giocato ad alti livelli». Lo ha fatto a modo suo, con colpi da campione e qualche frenata brusca, colpa delle lacrime trattenute a stento. In fondo alla sala c'era la moglie Alessia, mescolata tra i tifosi. Un incrocio di sguardi, ogni tanto. «Qui a Parma andranno a scuola i miei figli, qui vivrò con mia moglie». Applauso per un centravanti che è diventato un simbolo, forse l'ultima bandiera del Parma. Col suo orgoglio argentino. «L'anno scorso non ero qui a Parma per un’operazione simpatia, ero qui perché rientravo nel progetto tecnico. E ho chiuso la stagione come miglior marcatore del Parma». Bum, la fitta al cuore è forte. Commozione. Il più bel ricordo Il «gol definitivo», come lo chia-

mano dalle parti di Parma, resta quello segnato alla Juventus in 9 contro 11, a un minuto dalla fine. Strana la storia. Dalla Juve alla Juve, fine dell'avventura. «Vorrei salutare il pubblico, contro la Fiorentina. In borghese, dal campo». Crespo lascia il Parma e il calcio vero. «Questo è il mio addio al calcio d'alto livello, ora ho ancora voglia di stare un po' in campo, a divertirmi. Ho avuto offerte dall'India, ma anche dalla Cina, dal Qatar, dall'America. Lascio perché non rientro più in questo progetto tecnico, non perché sono pronto ad andare in un'altra squadra. Per ora non c'è nulla di deciso». Flash, telecamere, news online, siti specializzati: il titolo per tutti è sempre lo stesso. «Questo non è un addio, è un arrivederci». Crespo lo ripete. La gente applaude. «Me ne vado tranquillo, il Parma sta disputando un campionato tranquillo, non ha bisogno di me». Crespo si alza, aspetta la moglie Alessia e se ne va. Il giro per la città è iniziato: una passeggiata senza meta, proprio come amano fare i parmigiani, proprio come Crespo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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L’INIZIATIVA

4 I NUMERI

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I Palloni d’oro consecutivi vinti dall’asso del Barcellona (2009, 2010 e 2011), eguagliando Michel Platini.

3

Le Champions League vinte da Messi con la maglia del Barcellona. Con i catalani ha vinto cinque volte la Liga, cinque Supercoppe di Spagna, due Supercoppe UEFA e due Mondiali per club.

2

Le vittorie di Messi con la Nazionale argentina: all’Olimpiade di Pechino 2008, e ai Mondiali Under 20 nel 2005.

4

Leo Messi

AUTORI E PROGETTO

160 PAGINE Messi: vita, segreti e gol dell’ uomo dai 3 Palloni d’oro è un volume a colori di 160 pagine, che contiene decine di immagini inedite su Leo Messi.

Così il più piccolo è diventato il più grande

Storia, gol e prodezze del tre volte Pallone d’oro Un libro della Gazzetta celebra la stella del Barça Ecco dieci ottimi motivi per averlo sullo scaffale 1

PAOLO CONDÒ

4

Non ci stancheremo mai di guardar giocare Leo Messi. Non ci si stanca a scrutare Picasso, non esiste un limite all’ascolto degli U2, non si è mai soddisfatti quando partono i titoli di coda di Blade Runner. Abbiamo provato a sintetizzare in dieci punti i motivi per cui non è pensabile una fine dell’ammirazione che noi tutti proviamo per la pulce argentina; lo guardiamo, lo leggiamo, lo tifiamo perché anche se gioca contro la nostra squadra del cuore, quello è Leo Messi!

1La Progressione definizione, geniale nella

IL PIANO DELL’OPERA Nel libro viene raccontato Messi come non lo avete mai visto: gli esordi in Argentina, la malattia che ha rischiato di compromettere il suo sviluppo fisico, e il suo arrivo in Europa. Tra i capitoli del libro, anche quello sulla sua esperienza nel settore giovanile del Barcellona, la Cantera, in cui si è formato come uomo e campione.

2

sua semplicità, viene da un uomo molto intelligente: Michel Platini. «Ogni volta che lo vedo giocare mi sembra un po’ più forte della precedente. Eppure sono anni che vedo Messi». È verissimo: Leo migliora, continua a progredire anche ora che nessuno dubita più del suo primato.

S Leo Messi è nato a Rosario, in Argentina, il 24 giugno 1987. Gioca nel Barcellona, che lo ha acquistato nel 2000

2 Meritocrazia Pochi giorni fa ha ritirato il terzo Pallone d’oro vinto di fila. Meritatissimo come il primo, mentre le critiche ricevute sul secondo - che un po’ l’hanno ferito - obiettivamente ci stavano: il 2010 era piuttosto l’anno di Iniesta, Xavi e Sneijder. Ma se lo vince pure nelle stagioni grigie, a fine carriera quanti se ne sarà portati a casa?

3La storia Origini del deficit di ormone della crescita, benché saltata fuori quando ormai era un campione, ha commosso il mondo: nessun bambino può più sentirsi chiuso in partenza, non dopo i problemi dai quali è emerso il miglior giocatore del mondo.

4 Ripetizioni Tutti hanno riconosciuto nel gol al Getafe (partenza da metà campo, diversi rivali seminati in dribbling) il clone della rete forse più famosa della storia, il 2-0 di Maradona all’Inghilterra nel Mondiale ’86. Ma ci sono anche altri copy-gol, rinfrescate ma accurate rielaborazioni di reti celebri. Scopritele.

3

1 Leo Messi a otto anni: allora giocava nel settore giovanile dei Newell’s Old Boys 2 Solleva uno dei suoi primi trofei con la maglia della squadra argentina 3 La casa di Rosario, dove è nato nel 1987 4 Messi ai tempi della Cantera del Barcellona La copertina del libro: è in edicola a 12,99 euro oltre al prezzo della Gazzetta fino alla fine di febbraio

LE FIRME Il libro è stato scritto dai giornalisti della Gazzetta Alessandro de Calò, Sebastiano Vernazza, Filippo Maria Ricci, Paolo Condò, Giulio Di Feo e Andrea Schianchi, con il contributo di Sandro Modeo. L’editoriale che apre il volume è del direttore della Gazzetta, Andrea Monti.

5 Compagnia 7 Freddezza Quando Messi va in campo,

9 Nazionale Prima o poi il buco nero della

accanto a lui si muovono Xavi e Iniesta. Certe classifiche lasciano il tempo che trovano, anche perché confrontare giocatori di ruoli diversi è sempre improprio: però, stando alle graduatorie dei vari premi di questi anni, soltanto Ronaldo è all’altezza del trio catalano. E dunque quando guardate il miglior giocatore del mondo, in realtà ammirate in contemporanea tre dei primi quattro.

sua carriera, il rendimento nella Seleccion, verrà riempito da un grande risultato. E dunque seguiamolo con attenzione, il Messi d’Argentina, a partire dal Mondiale 2014: lo giocherà vicinissimo a casa (già si parla della gaucha Porto Alegre come sede), ma che più trasferta di così non potrebbe essere. E’ il Brasile.

6 Emulazione Messi costringe gli avversari a spremere da loro stessi il meglio per restare in partita. Guardate il gol segnato a Madrid in agosto, nell’andata della Supercoppa spagnola: quello che cerca disperatamente di impedirglielo è Cristiano Ronaldo!

Un gol nella finale di Champions di Roma, un altro in quella di Londra, un’impressionante frequenza di reti e grandi giocate nei clasicos: quando gioca nel Barcellona - la nazionale è un altro discorso - Leo rende di più nelle occasioni più importanti. Segno inequivocabile di grandezza.

8 Riservatezza Messi gioca magnificamente a calcio. E basta. Non ci tormenta con le sue avventure fuori dal campo, non ci inquieta con i suoi stravizi, non approfitta del suo status per lanciare campagne, non ci propone shampoo, poltrone o aranciate. Messi entra nelle nostre case alle 20.45, e ne esce alle 22.30 (più recupero) lasciandoci soddisfatti.

10 Bilancio La summa dei nove motivi precedenti produce il decimo: per quanto ci entusiasmi da almeno sei anni, a 24 anni Leo Messi è ancora in larga parte un continente inesplorato. Già ci chiediamo chi sia il più grande tra lui, Pelé e Maradona, e lo aspettano almeno altre dieci annate. Uno così vuoi non seguirlo? © RIPRODUZIONE RISERVATA


VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012

l’Addio

ncora negli ultimi anni, quando lo incontravi immancabilmente alle presentazioni dei A Mondiali più importanti di Las Vegas, ad Angelo Dundee brillavano gli occhi a sentire che stava parlando con un giornalista italiano. In realtà lui che all’anagrafe si chiamava Angelo Mirena, di italiano non aveva più niente, ma fa piacere pensare che l’angelo custode dello sportivo più popolare di tutti i tempi, Muhammad Ali, avesse nelle vene il sangue della nostra terra. Non aveva riconosciuto subito le stimmate del fuoriclasse quando il 17enne vincitore del Golden Gloves nel ’59 si era presentato a Louisville dove lui stava allenando Willie Pastrano ma si era ri-

ilCaso

di UMBERTO ZAPELLONI

laVignetta

L

di VALERIO MARINI

In attesa di questa indispensabile rivoluzione, basterebbe stare a sentire i calciatori: «Non siamo noi a voler giocare in queste date, ci piacerebbe giocare già in agosto invece di partecipare alla Coppa Marmellata o al Trofeo Cioccolato», ha detto ieri Morgan De Sanctis, portiere sindacalista dalle idee chiare e dalla lingua pungente. Giocare in agosto non una, ma due/tre giornate potrebbe anche essere un’idea. Basterebbe non pianificare un anticipo alle 12.30... Un calendario anticipato per-

loSpunto

SALVIAMO IL SENSO DI IBARBO E EL SHAARAWY PER IL FAIR PLAY istratti da nevicate e flop arbitrali su sfondi surreaD li, abbiamo rischiato di perderci una lezione magistrale. Ce l’hanno data due ventenni che fanno la fila per trovare posto sul palcoscenico della A. Hanno numeri non banali, sarebbe bello vederli sfondare. Cominciamo da Victor Ibarbo, il più marginale. Alto e asciutto, arriva al Cagliari dalla Colombia, e ha qualcosa di gommoso nelle gambe, che spesso muove a velocità supersonica, un po’ come faceva Asprilla nel Parma degli anni Novanta. Ibarbo, dunque. Ballardini lo tiene in panchina, contro la Roma, fino al minuto 40 della ripresa. Quasi una bocciatura. Poi lo manda in campo al posto dell’ultimo arrivato, Pinilla. E cosa fa Ibarbo? Non si perde in dribbling. Appena può cavalca nello spazio, fino all’area romanista. Qui, un giallorosso lo sgambetta, il colombiano incespica, potrebbe stramazzare e invece resta in piedi molleggiandosi sulle lunghe leve. La cosa più facile era cadere.

creduto all’indomani dell’oro olimpico di Roma accettando di prenderlo in consegna per più di 20 anni. Dal secondo all’ultimo match pro’ del campione del mondo lui era stato l’uomo d’angolo, l’allenatore e il migliore amico del “più grande”, segno che un pezzetto di gloria eterna in vista del Paradiso che ha raggiunto martedì se l’era guadagnata anche lui. In fondo se un “corner man” merita un titolo mondiale questo è proprio Dundee non fosse altro per come salvò dalla sconfitta il suo pugile il 18 giugno ’63 alla Wembley Arena di Londra prima che nel match successivo comin-

ciasse l’epopea iridata del “più grande” contro Sonny Liston. Quella sera il Ali si trovò sparato contro le corde da uno dei ganci destri proverbiali di Henry Cooper e tornò all’angolo prima del quarto round sull’orlo del k.o. Fu allora che Dundee mostrò all’arbitro il guantone squarciato (da un suo colpo di rasoio secondo la leggenda) che consentì ad Ali di guadagnare i tre minuti di riposo decisivi per recuperare e vincere il match per k.o. al quinto round come aveva predetto. Angelo ancora due settimane fa si era presentato in perfetta forma, gioviale come sempre, al 70˚ compleanno del suo protetto. A 90 anni praticamente se ne va senza aver mai abbandonato il bordo ring e senza aver mai smesso di sorridere. © RIPRODUZIONE RISERVATA

sopralapanca

QUALCHE IDEA E CALENDARIO ESTIVO PER SCONGELARE IL NOSTRO PALLONE

di ALESSANDRO DE CALÒ

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DUNDEE, L’ANGELO CUSTODE DI ALI CAMPIONE DEL MONDO DEI «CORNER MAN»

di FAUSTO NARDUCCI

a serie A gioca la sua carta antigelo mandando tutti in campo alle 15 nel weekend più freddo degli ultimi 25 anni. Una scelta logica, apprezzabile da chiunque tranne da chi paga il conto (le tv) ma questo è un altro discorso. Nei giorni della tormenta ognuna delle parti in causa ha avuto la possibilità di esprimere il proprio parere. Hanno parlato calciatori e presidenti di società, tv, Lega e Federazione fino a Gianni Petrucci il numero uno del Coni e dello sport italiano. Distillando il meglio delle loro idee si potrebbe comporre un manifesto per ridisegnare il calcio italiano e garantirsi un futuro al riparo dalla prossima crisi economica o meteorologica che sia. Giocare meno per giocare meglio e soprattutto non giocare soltanto per il pubblico televisivo, ma anche per chi vuole andare allo stadio senza rischiare la vita. Detto così sembra facile, ma non lo è per nulla. Ridurre la serie A da 20 a 18 squadre, sarebbe il primo passo importante, ma non è una «dieta» così semplice da far digerire.

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Sarebbe stato rigore. Poteva anche tirarlo lui. Invece Ibarbo è andato avanti: e non per gloria personale ma per liberare un compagno davanti alla porta. Il compagno era Ekdal: l’assist vale il 4-2. Ibarbo non era nato, quando la squadra in cui è cresciuto, il Nacional Medellin, giocava col Milan la finale Intercontinentale (1989). Non era nato neanche Stephan El Shaarawy, che adesso veste la maglia rossonera e ogni tanto parte dalla fascia che era di Evani, l’uomo che decise quella sfida a Tokio. Nel primo tempo contro la Lazio, El Shaarawy si è lanciato in area inseguendo un passaggio di Ibra ha incocciato Marchetti in uscita. Anche lui poteva stramazzare. Il rigore sullo 0-0 avrebbe svoltato il match del Milan. Ma El Shaarawy non ha fatto il furbo, si è rimesso a correre inseguendo il pallone, come gli suggerivano istinto e coscienza. Che nessuno si sogni di rimproverarlo per questa lezione di fair play. Lui e Ibarbo, due maestri contro l’impero dei furbetti. "Vincoliamoli" questi ragazzi, se abbiamo a cuore il calcio che verrà. © RIPRODUZIONE RISERVATA

metterebbe di arrivare più preparati al primo turno di Champions e al weekend di qualificazione (europea o mondiale) della nazionale. Lo approverebbe anche Prandelli. E soprattutto consentirebbe poi di pianificare una pausa invernale più lunga, non per volare alle Maldive, ma magari per andare a giocare la Coppa Marmellata e il Trofeo Cioccolato al caldo o organizzare una «final eight» o «final four» di Coppa Italia a Dubai o zone collegate invece di una Supercoppa Italiana a Pechino in agosto. Tutto questo in attesa di una legge che permetta ad altri club di seguire l’esempio dello Juventus Stadium con dei presidenti finalmente baciati dalla saggezza e pronti a spendere gli incassi televisivi non in ingaggi e stipendi d’oro, ma in infrastrutture che alla lunga diventerebbero anche un investimento migliore. Ma visto che, come ha sottolineato Petrucci, in stadi nuovi non si potrebbe comunque giocare prima di 4/5 anni è meglio correre ai ripari con misure alternative come un semplice slittamento dei calendari. twitter@uzapelloni © RIPRODUZIONE RISERVATA

TwitTwit

IL CINGUETTIO DEL GIORNO

FILIPPO MAGNINI Campione di nuoto

Non entro nei particolari ma ho ricevuto una mail dal MIO allenatore...Claudio!!! Grazie di cuore... Per come mi hai cresciuto. @filippomagnini

Filippo Magnini con la torta

MICHAEL OWEN attaccante dello United

I miei top 5: 1. Picnic; 2. Topic; 3. Star Bar; 4. Frutta e noccioline; 5. Vagabondare. @themichaelowen

MIKE TYSON Grande del pugilato

Se n’è andato un altro grande. Angelo Dundee. Continuerà a vivere nella memoria. I posso solo sognare di vivere fino a 90 anni... #endofanera @miketyson

di ARRIGO SACCHI

Vecchi e difensivisti così non c’è futuro Conta solo la vittoria, pensiamo a distruggere e non a costruire. I club devono investire nei giovani come hanno fatto in Francia e Germania allarme lanciato dalla Fifa sul calcio italiano dovrebbe preoccupare il nostro siL’ stema e se questo non accadrà difficilmente il futuro potrà essere roseo. La Federazione internazionale stronca la Serie A con dati ufficiali impietosi: solo Cipro peggio di noi per età media, 50 per cento di giocatori importati, scarsa fiducia nei giovani. Che il nostro non fosse un Paese per giovani lo si sapeva, ma che fosse esterofilo proprio no. E pensare che nel periodo ’89-99 c’erano solo da 66 a 229 stranieri e vincevamo molto: 8 finali di Champions e 5 vittorie, 10 finali di Uefa e 9 vittorie. Ora ce ne sono oltre 1.100 e siamo assai meno competitivi: solo 5 finali di Champions e 3 vittorie, nè finali, nè trofei in Coppa Uefa-Europa League. E allora perché continuiamo ad ingaggiare stranieri quando anche le nazioni più esterofile come Francia, Spagna, Inghilterra e Germania stanno seguendo un processo inverso? Le nostre squadre sono sempre più vecchie e questo credo sia naturale in un paese che ama alla follia il calcio ma che non lo considera né uno sport con regole ferree e tantomeno uno spettacolo sportivo dalla didattica illimitata. Per noi il calcio è una rivendicazione sociale e dobbiamo vincere per dimostrare che siamo pari alle nazioni più evolute. La vittoria è l’unica panacea e la cerchiamo prevalentemente con i mezzi che conosciamo meglio: furbizia ed arte di arrangiarsi. Questo non aiuta a creare ambienti sereni e competenti e tantomeno produce bilanci corretti e pianificazioni illuminate a lungo termine. Con bilanci in rosso e una definizione astratta di questo sport è evidente che si pensa a sopravvivere: così pochi club investono sulle strutture e sui settori giovanili che invece sono il futuro. Se questo succedesse in tutto il mondo non ci sarebbe un efficiente ricambio generazionale e il calcio sarebbe destinato a scomparire. I club italiani in generale investono molto meno (2-5% del bilancio) dei club di elite europea (5-10%): il Real Madrid arriva a 35-40 milioni di euro e il Barcellona di più. Le nostre squadre hanno strutture inadeguate e allenatori dei settori giovanili che non sempre seguono un progetto tecnico unico e completo. La Francia è diventata una grande nazione calcistica dopo il 1970 quando la Federazione obbligò i club a creare centri di formazione per i giovani (16-18 anni) e tecnici qualificati da supercorsi di lunga durata. I ragazzi studiano e giocano sommando in una settimana le ore di lavoro che noi realizziamo, in generale, in un mese. La

ilsondaggio LA JUVE PUÒ ANDARE IN FUGA? PER I NOSTRI LETTORI È POSSIBILE Il Milan cade a Roma con la Lazio e adesso si trova a gestire campionato e Champions. La Juventus

Mario Balotelli, 21 anni, la giovane Italia IMAGE SPORT

stessa cosa ha fatto la Germania dopo il 2000 e oggi ha dei grandi risultati. La qual cosa non si può dire delle nostre nazionali che hanno ottenuto le ultime affermazioni nel 2004 con l’Under 21, nel 2003 con la Under 19 (unica) e nel 1987 con la Under 16 (unica). Questo mi sembra possa essere normale in un Paese che investe poco, ha strutture limitate, non ha centri di formazione. Un Paese che pensa al calcio come un gioco prevalentemente difensivo (è più facile imparare a distruggere che a costruire), individuale e specialistico. In cui si dice che per vincere si deve subire meno gol degli altri (e non farne di più), dove si cerca di risolvere i problemi di uno sport di squadra attraverso il singolo e non attraverso la squadra e il gioco, dove si hanno specialisti in ogni ruolo: il portiere prevalentemente deve parare, il difensore prevalentemente deve difendere e così via, in un mondo invece, globalizzato. Abbiamo tanto da fare se vogliamo rinnovarci ed evolverci, la Federazione sta investendo denaro e tempo permettendoci stage ed incontri internazionali per far acquisire ai nostri giovani esperienza e conoscenze più ampie. Però per poter essere competitivi con le squadre d’elite, abbiamo bisogno da parte dei club di investimenti maggiori e pianificazioni e collaborazioni che aumentino le conoscenze di questi ragazzi. Solo così potremo avere un buon futuro, ricordando ai dirigenti che le grandi squadre della storia moderna (Aiax, Liverpool, Milan e ora il Barcellona) avevano e hanno il 50-70 per cento dei giocatori provenienti dai settori giovanili.

invece non ha giocato a Parma (partita rinviata per neve) e nonostante questo è rimasta in vantaggio con un punto. È arrivato il momento per la fuga scudetto dei bianconeri? Lo abbiamo chiesto ai nostri lettori, che non hanno dubbi: per il 73 per cento la Juve può approfittare del momento.

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CALCIOSCOMMESSE

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I NOMI COINVOLTI

S Dario Dainelli, 32 anni, al Genoa dal 2010 a gennaio 2012, quando si è trasferito al Chievo. Avrebbe incontrato Ilievski a Milano dopo Lazio-Genoa Lazio-Genoa 4-2, 14 maggio 2011 Dopo un primo tempo chiuso tra i fischi sull’1-1, i biancocelesti si svegliano: nella foto, ecco il 2-1 di Tommaso Rocchi (dietro di lui Dario Dainelli) EPA

Lecce-Lazio 2-4, 22 maggio 2011 Nell’ultima giornata, gli uomini di Reja si sbarazzano del Lecce già salvo (in 10 per il rosso al portiere Benassi): nella foto, il rigore del 2-3 di Zarate LAPRESSE

Dainelli e Milanetto con gli Zingari in hotel a Milano Informativa della polizia: il «tarocco» di Lazio-Genoa, poi blitz per i soldi. Guai pure per Mauri, Corvia e altri del Lecce DAL NOSTRO INVIATO

FRANCESCO CENITI CREMONA

Senza via di scampo. Era il destino che aveva il colpevole in un film del 1987 (protagonista Kevin Costner), ma la stessa sorte potrebbe toccare a molti calciatori coinvolti nell’inchiesta condotta dal pm Roberto Di Martino. Poco alla volta emergono nuovi riscontri che confermano le dichiarazioni del pentito Gervasoni e vanno a incastrarsi alla perfezione in un puzzle dai mille pezzi che più prende forma e più «regala» sorprese e novità. L’ultima è un’informativa della polizia utilizzata dalla procura per opporsi al ricorso avanzato al Riesame da parte dei legali di Zamperini (l’uomo che ha tentato invano di corrompere Farina, il difensore del Gubbio «convocato» per premio dal c.t. Prandelli). Leggendo le carte si scopre una pistola fumante per la combine su La-

zio-Genoa, un quadro indiziario molto grave nei confronti dei giocatori Milanetto e Dainelli, una situazione simile per Mauri, Ferrario, Corvia e altri tesserati del Lecce, la quasi certezza del tarocco per Lecce-Lazio. E ci sono altri elementi che definire di contorno sarebbe riduttivo. È il portiere Cassano (quello del rigore suggerito a Doni), ad esempio, a mettere in contatto Zamperini con gli Zingari; sempre Zamperini avrebbe incontrato alcuni calciatori del Modena, la società che Sartor tempo prima aveva consigliato di acquistare agli intermediari di Singapore. Entriamo nei dettagli. Lazio-Genoa Gli inquirenti han-

no diversi riscontri per spiegare come è stata alterata la gara giocata all’Olimpico il 14 maggio. Alcuni erano già noti: la presenza del latitante Ilievski nella zona di Formello (dove si allena la Lazio) e subito dopo nell’albergo che ospitava il

Genoa. Le celle telefoniche svelano che anche Zamperini si trova negli stessi luoghi. Ma c’è molto di più. Ecco la novità pesante: il giorno della gara Ilievski chiama più volte il boss di Singapore (interpellato da Zamperini per discutere di altre sfide «sicure», persino un Bielorussia-Nigeria), poi prende un aereo e va a Milano. Soggiorna all’Una Hotel Tocq dove ha una stanza anche Bellavista, l’ex capitano del Bari arrestato lo scorso primo giugno. E chi arriva il giorno dopo (alle 20.33) nello stesso albergo? Due giocatori del Genoa: Dainelli e Milanetto (indicato da Gervasoni come il referente della squadra). Gli inquirenti non hanno dubbi: l’incontro serve per consegnare i soldi dopo la combine conseguita.

UNA TASK FORCE COME PER IL DOPING

Lecce-Lazio Ecco perché secon-

Il Cio sulle combine: legge penale europea e agenzia stile Wada

do la procura di Cremona il «secondo tempo» va in scena la settimana successiva in Puglia. Lo schema è identico: Zamperini va a Lecce e ci resta tre giorni. Incontra il capitano della Lazio Mauri (per Gervasoni è il referente). Poi si sposta nell’hotel che ospita a pranzo i giocatori del Lecce. Nell’imminenza della sfida arrivano Ilievski e altri due slavi. Zamperini al pm ha ammesso di aver proposto la combine al difensore Ferrario (avrebbe rifiutato, senza però denunciare) e lì la cosa sarebbe morta. I magistrati hanno un’altra idea: la combine va a buon fine e i riscontri sono evidenti. Nell’informativa li tengono coperti, ma fanno capire che presto saranno contestati a Milanetto, Dainelli, Mauri, Corvia, Ferrario e altri tesserati del Lecce in un imminente interrogatorio.

LOSANNA Una legge penale contro le frodi sportive da approvare in tutti gli stati membri dell’Unione Europea, che diventi poi un modello da esportare anche negli altri continenti. È una delle ipotesi, come riporta Agipronews, su cui sta lavorando il Cio nella riunione di ieri a Losanna. La lotta contro le combine, come evidenziano gli ultimi scandali in Italia, va perseguita con sanzioni per giocatori, dirigenti e operatori di gioco che siano direttamente coinvolti nel fenomeno. Secondo quanto ha dichiarato il direttore generale del Cio, Cristophe de Kepper, «si tratta di un problema su cui non è più possibile temporeggiare: il Cio è aperto a tutte le proposte», compresa la creazione di un’agenzia contro le scommesse illegali sul modello dell’Agenzia mondiale antidoping (Wada). Per l’Italia c’erano il presidente della Federtennis internazionale, Francesco Ricci Bitti, Demetrio Albertini (vicepresidente Figc) e Luca Turchi dei Monopoli di Stato.

S Omar Milanetto, 36 anni, centrocampista del Padova, cinque stagioni al Genoa. Indicato da Gervasoni come referente, sarebbe stato presente a Milano

S Stefano Mauri, 32, centrocampista della Lazio, per i pm avrebbe lo stesso ruolo dei genoani in Lecce-Lazio: incontro con Zamperini e gli slavi

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Dal fair play ai tribunali: l’Ue appoggia Platini FABIO LICARI

Fair play finanziario, ricorso soltanto a tribunali sportivi, modello europeo dei tornei, partite truccate considerate reati penali: neanche se l'avesse scritta Michel Platini la risoluzione sulla «dimensione europea dello sport» sarebbe stata più favorevole all’Uefa. Il sostegno al documento è stato schiacciante: 550 sì, 73 no e 7

astenuti nel Parlamento Ue di Bruxelles. Platini esulta: «Una pietra miliare molto incoraggiante per il futuro del calcio europeo. L'Ue ha capito le sfide che ci attendono. Sono impressionato». Tas: motivazioni Sion Da domani sarà un po' meno facile opporsi al fair play: per l'Ue i club devono competere «in base ai loro mezzi finanziari effettivi». Si allontana lo spettro di nuovi

casi Sion: l'Ue riconosce «la legittimità dei tribunali sportivi per risolvere le dispute». A proposito: il Tas ha comunicato le motivazioni dell’arbitrato sul Sion, dichiarandosi competente perché il club svizzero ha accettato il regolamento di Europa League. E aggiungendo che l'Uefa ha il diritto di non iscrivere giocatori nelle liste e deve garantire uniformità nell’applicazione dei regolamenti. Insomma, l'esclusione del Sion non è

No superlega E ancora. Truccare le partite è reato penale, dev’essere facilitata la collaborazione tra autorità sportive e statali e devono esserci regole più strette per i gestori di scommesse. Il modello superlega americana non va bene: merita sostegno il sistema europeo con la centralità delle federazioni, con promozioni e retrocessioni. Gli «homegrown player», cioè i giovani cresciuti nei vivai, senza distinzione di nazionalità, devono essere modello per gli altri sport. Controllo agenti Altri principi: assimilare il traffico di sostanze dopanti allo smercio di stu-

E Palazzi ricorda: «Sconto a chi collabora» DAVIDE ROMANI CREMONA

«I tesserati conoscono l’articolo 24 del codice di giustizia sportiva. E già nel procedimento di quest’estate qualcuno ne ha usufruito (Vittorio Micolucci e Gianfranco Parlato, ndr). Non sono io che devo fare appelli». Esordisce così Stefano Palazzi al termine delle due ore circa di colloquio tra il pm di Cremona Roberto di Martino e il procuratore federale Stefano Palazzi che oggi bisserà l’impegno andando a Bari, l’altra procura che sta indagando sullo scandalo scommesse nel mondo del calcio. Il procuratore federale evita di fare appelli alla collaborazione e si limita a ricordare come già esista una possibilità concreta, per chi collabora con la giustizia sportiva, per ricevere uno sconto significativo della squalifica. Il colloquio tra il pm e Palazzi è servito «per uno scambio d’attività e informazioni». Il procuratore federale e i suoi collaboratori sono già all’opera per studiare le carte e per istruire al più presto un nuovo processo sportivo: «A breve stileremo un calendario di audizioni e mi auguro di arrivare a un processo nel più breve tempo possibile, come avvenuto la scorsa estate». Riesame Nel frattempo la pro-

cura di Cremona continua nel lavoro di intelligence e non si escludono nuovi interrogatori. «La settimana prossima vedremo» afferma di Martino. Il pm cremonese nel frattempo attende la decisione del tribunale del Riesame che il 7 febbraio dovrà esprimersi sulla richiesta dei difensori del macedone Rade Trajkovski mentre attende di sapere quando sarà fissata l’udienza per Nicola Santoni, a cui è stata negata la revoca dei domiciliari. Mentre sul fronte ungherese la procura di Cremona è in contatto con gli inquirenti che hanno raccolto le confessioni di Gabor Horvath. Cremona, attraverso rogatoria, ha chiesto di acquisire le dichiarazioni del giocatore mentre dall’Ungheria chiedono alla procura italiana riscontri sulla partita incriminata: Lecce-Lazio. © RIPRODUZIONE RISERVATA

SCANDALI FIFA

A BRUXELLES IL PARLAMENTO EUROPEO SPOSA TOTALMENTE LA LINEA DELL’UEFA E LE ROI COMMENTA: «UNA PIETRA MILIARE» abuso di posizione dominante.

OGGI SARÀ A BARI

pefacenti; favorire lo sport femminile; creare il registro europeo degli agenti sportivi; bandire i tifosi violenti o razzisti da tutti gli stadi; potenziare la formazione scolastica degli atleti. Stop multiproprietà E non è finita. In un’intervista al Guardian, il segretario Uefa Gianni Infantino dichiara guerra al fenomeno di giocatori che non appartengono al club ma a un’altra società (come Tevez con la Msi di Joorabchian): «Una minaccia crescente». Poca trasparenza, pericolo di pressioni, dubbi sui flussi di denaro: l’idea è di non far partecipare alle coppe questi giocatori in «multiproprietà». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Documenti Isl ancora segreti (f.li.) Si complica la strada della trasparenza nella Fifa. I documenti del caso Isl (scandalo del 2001 che coinvolse i vertici di Zurigo) non saranno rivelati subito come voleva Sepp Blatter: la corte suprema svizzera dovrà discutere alcuni ricorsi contro la divulgazione dei nomi coinvolti nello scandalo. I ricorrenti sono segreti, ma uno dovrebbe essere il brasiliano Teixeira che, secondo la Bbc, sarebbe uno dei membri dell’Esecutivo che ha incassato fondi neri (assieme ad altri sudamericani e africani).


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LA TRAGEDIA UN’ALTRA GIORNATA DI TENSIONI E VIOLENZE

DELL’AL AHLY, EX TREVISO 1

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Le manifestazioni di ieri al Cairo (1). Una salma viene trasportata fuori dallo stadio davanti alla folla (2). Un tifoso con una benda provocatoria in segno di protesta per le violenze della polizia contro i manifestanti (3). Sotto invece uno dei feriti negli scontri allo stadio viene soccorso al suo arrivo al Cairo AFP, AP, Abdalla Ahmed, 28 anni TARANTINI

REUTERS

La polizia sotto accusa per la strage in Egitto Troppi errori ai cancelli: tante delle 74 morti sono state causate da calpestamento e asfissia. Sospetti su un corpo speciale FILIPPO MARIA RICCI Twitter @filippomricci

Una rivalità calcistica come pretesto, la guerra civile come sfondo. Tante domande senza risposta, ancora violenza, rabbia, frustrazione. Il giorno dopo la tragedia di Port Said, dove 74 persone sono morte e centinaia sono rimaste ferite negli scontri scoppiati alla fine della gara di campionato tra Al Masry e Al Ahly, è quasi altrettanto brutto. E non è esatto parlare di day after. L’attesa Da quando i tifosi del

Masry hanno cominciato la caccia all’uomo l’Egitto non si è più fermato. I giocatori dell’Al Ahly sono stati riscattati dall’esercito e riportati in aereo al Cairo ammaccati ma salvi, i tifosi hanno preso il treno e quando sono arrivati in stazione ad attenderli c’era una folla incredibile. Parenti e amici che cercavano i propri cari. Dalla

stazione i tifosi sono immediatamente andati verso Tahrir Square, la piazza storica della rivolta anti Mubarak. Per manifestare la propria rabbia nei confronti di un regime che ritengono responsabile di una tragedia che ha travolto il calcio, ma sembra avere altri moventi. Le domande Ieri in Egitto tv, giornali e la gente sul web si chiedevano soprattutto tre cose: perché i cancelli che dalla curva del Masry danno accesso al terreno di gioco sono stati aperti, perché i poliziotti hanno assistito senza muovere un dito all’invasione del campo, perché i cancelli che dalla curva dell’Ahly davano verso la strada sono stati chiusi. Sì: gran parte delle vittime è morta per asfissia e calpestamento, senza via d’uscita. «La polizia non ha fatto assolutamente nulla – ha detto Pedro Barny, assistente dell’allenatore portoghese dell’Al Ahly Manuel Jo-

Tre giocatori dell’Al Ahly, tutti nazionali, hanno annunciato il ritiro dal calcio

se (già rientrato in patria) – né durante la gara, quando già i tifosi locali tiravano oggetti di ogni tipo, né alla fine». L’aveva già detto Mohamed Abou Treika, simbolo del calcio egiziano che ieri ha annunciato il ritiro come i compagni di club e nazionale Barakat e Motaeb. L’ultimo ha detto che tornerà se la situazione si normalizze-

Il pallavolista Ahmed «Giocare non ha più senso»

rà. Per ora, è complicato.

MARIO SALVINI

Scontri Perché ieri al Cairo si è

vissuta un’altra giornata di scontri durissimi. La folla ha cercato di assaltare il Ministero degli Interni e di distruggere il muro costruito qualche mese fa in sua difesa. Era una giornata simbolica: il primo anniversario della «Battaglia dei cammelli», altra giornata di violenza (11 morti) con gli Ultras di Ahly e Zamalek che difesero i dimostranti dalla brutalità della polizia speciale. Quel corpo che in Egitto è noto come Scaf (Consiglio Supremo delle Forze Armate) e che molti tra l’opinione pubblica ritengono il mandante della tragedia di Port Said: senza un ordine dall’alto le porte allo stadio non sarebbero state aperte e chiuse, e la polizia, che ieri al Cairo ha fatto uso indiscriminato dei potentissimi gas lacrimogeni di fabbricazione Usa, a Port Said non ne ha tirato nemmeno uno. La gente ritiene che la Scaf abbia pianificato una specie di strategia della tensione per sabotare il complesso processo di transizione in corso dal regime di Mubarak alla democrazia. Ieri il governo ha aperto un’inchiesta, ha accolto dimissioni, fatto cadere qualche testa, annunciato 3 giorni di lutto nazionale. Troppo poco per la gente che alla stazione del Cairo aspettando i propri cari gridava: «O avremo i nostri diritti, o moriremo come loro». Altro che calcio.

Polveriera «Tutta la nostra polisportiva è in lutto, per tre giorni è sospesa ogni attività. Così io sono in casa a riguardare quelle scene orribili alla tv, come tutti qui. Sono choccato, come egiziano e come uomo di sport. I fatti di mercoledì sono conseguenza della situazione politica e sociale. Lo avete visto: la polizia non ha fatto nulla per impedire il massacro. Non lo so perché, forse perché, come tutti oggi in Egitto, non sa cosa fare, non sa come muoversi, da che parte stare. Abbiamo cambiato il governo, ma le cose non sono ancora cambiate come avremmo voluto. Lo faranno, ne sono certo. Ogni giorno qui pensiamo che possa essere l’inizio di una nuova era, invece quasi tutti i giorni accade qualcosa di grave. Certo, c’erano segnali dal mondo ultrà, ma nessuno immaginava sarebbe potuta accadere una cosa del genere allo stadio».

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«Per quest’anno non si giocherà più, in Egitto. Non credo che il campionato ricomincerà. I ragazzi della squadra di calcio mi hanno detto che non hanno nessuna intenzione di rischiare la vita. Nel volley è diverso, ma anch’io non ho più voglia di andare in campo». Lo dice Abdalla Ahmed, regista della squadra di pallavolo dell’Al Ahly, nonché ex di Treviso (scudetto e Coppa Italia nel 2008) e Montichiari.

MONDO

Ferguson: «Mancini è bravo ma lo United vuole batterlo» DAL NOSTRO INVIATO

STEFANO BOLDRINI MANCHESTER (Inghilterra)

Metti Alex Ferguson a cena: la moglie, una coppia di amici, una bottiglia di vino pregiato, un pesce cucinato come piace a lui, il ristorante San Carlo dove a pranzo sono passati l’ex laziale Kolarov e il difensore montenegrino Savic. Ferguson è di buon umore: martedì sera il Manchester United ha agganciato il City e la Premier è più aperta che mai. Sul televisore scorrono le immagini di Bolton-Arsenal: il santone scozzese dà appena uno sguardo distratto. La sfida fra le due squadre di Manchester animerà il

calcio inglese fino a metà maggio. Il 28 aprile ci sarà il derby di ritorno, in casa del City: la Premier potrebbe decidersi quel giorno. Ferguson è ottimista: «Se vinciamo questo titolo la soddisfazione sarà enorme perché lo avremmo conquistato dopo il testa a testa con i nostri vicini. Superare il Liverpool o il Chelsea è bello, ma con il City la gioia sarà doppia. Il City è una bella squadra. Ha calciatori di grande livello. Gioca bene. E Roberto Mancini è un ottimo manager che sa fare egregiamente il suo lavoro». Ora il Chelsea Domenica lo Uni-

ted è di scena a Londra, in casa del Chelsea. Un anno fa il Chelsea di Ancelotti vinse 2-1 e Fer-

guson contestò l’arbitro Atkinson, rimediando una squalifica di 5 giornate. Il grande dubbio dell’allenatore scozzese riguarda il portiere. Lo spagnolo De Gea è in crisi. Lindegaard è infortunato e resterà fuori un mese. Ferguson potrebbe confermare Ben Amos che ha debuttato martedì contro lo Stoke. In attacco dovrebbe rivedersi Rooney, che ha giocato l’ultima partita a Londra contro l’Arsenal il 22 gennaio. Lo United scenderà in campo 24 ore dopo City-Fulham: avrà il piccolo vantaggio di conoscere in anticipo il risultato del rivale. Ma Ferguson ostenta sicurezza: «Noi dobbiamo pensare alle nostre partite. I conti si faranno alla fine». © RIPRODUZIONE RISERVATA

GERMANIA

Anticipo di lusso Borussia Do. a Norimberga 20ª GIORNATA. Oggi: Norimberga-Borussia Dortmund. Domani: Wolfsburg-Borussia M.; Hoffenheim-Augsburg; Hertha-Hannover; Schalke 04-Mainz; Bayer Leverkusen-Stoccarda; Amburgo-Bayern. Domenica: Friburgo-Werder; Kaiserslautern-Colonia. CLASSIFICA Bayern, Borussia Dortmund, Schalke 04 40; Borussia M. 39; Werder 31; Leverkusen 30; Hannover 27; Hoffenheim, Wolfsburg 23; Stoccarda, Amburgo 22; Mainz, Norimberga, Colonia 21; Hertha 20; Kaiserslautern 18; Augsburg, Friburgo 16.

Flamengo nel caos Luxemburgo esonerato Vince Ronaldinho MAURICIO CANNONE RIO DE JANEIRO (Brasile)

Ha vinto Ronaldinho: prima il gol che suggella l’ingresso nella Coppa Libertadores, poi l’esonero di Vanderlei Luxemburgo, l’allenatore con cui l’ex milanista era da tempo in rotta di collisione. Libertadores Ronaldinho pen-

nella la punizione-cross per l’1-0 di Leonardo Moura e segna il secondo gol (con tunnel). Il Flamengo batte 2-0 a Rio il Real Potosí, che lo aveva superato per 2-1 in Bolivia all’andata. La squadra rossonera

accede alla fase di gironi della Coppa Libertadores, in cui troverà gli ecuadoriani dell’Emelec, gli argentini del Lanús e i paraguaiani dell’Olimpia. L’allenatore Sembrava che il

successo avesse salvato la panchina di Luxemburgo. Invece secondo il sito «Globoesporte.com», i dirigenti si sono riuniti ieri e hanno deciso di esonerare il 59enne tecnico brasiliano. A prenderne il posto dovrebbe essere Joel Santana. Ronaldinho non andava d’accordo con il tecnico: lunedì scorso, dopo un ritardo all’allenamento, l’ultima discussione. © RIPRODUZIONE RISERVATA


LA GAZZETTA DELLO SPORT

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VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012

SERIE BWIN L’INTERVISTA re da Brescia, potrà contare su forze fresche perché recupererà giocatori al ritorno in squadra o in condizione dopo un girone di andata in infermeria: Surraco, Oduamadi, Guberti, Verdi oltre al jolly Pasquato e Masiello in difesa. Nuova linfa e spinta sulle ali, per tornare ad essere dirompenti. Un modo per ricaricare di rifornimenti le punte, da Bianchi a Meggiorini allo stesso Sgrigna, a digiuno nel nuovo anno. L’unico attaccante andato in gol nel 2012 è Antenucci.

Il Torino stila la tabella «30 punti e siamo in A» Ventura ci crede: «Dobbiamo fare più gol, li segneremo» E conta sugli scontri diretti: i più importanti sono in casa FRANCESCO BRAMARDO TORINO

clic

Una scalata, ardua, ma non impossibile. Il ritorno in A dopo tre anni in Purgatorio è a portata di mano, basta crederci. L’importante è mantenere il ritmo sostenuto nel girone di andata. Il primo campo base per puntare alla vetta il Torino di Ventura l’ha messo a fine anno con 42 punti al giro di boa, e il primato solitario. L’inizio dell’arrampicata con il nuovo anno ha incontrato alcune difficoltà, nelle prime quattro giornate sono arrivati otto punti rispetto ai dieci in avvio di stagione. Il Toro oggi è due punti sotto la media.

OGBONNA RINNOVA FINO AL 2016 PER 400 MILA EURO Angelo Ogbonna, il ventitreenne difensore del Torino richiesto dai maggiori club di Serie A (Milan favorito sulla Juventus) ha firmato ieri con il club granata il prolungamento del contratto dal 2013 al 2016, con ingaggio più che raddoppiato, da 180 a 400 mila euro.

La tabella Giampiero Ventura la tabella promozione ce l’ha chiara in mente: «Pochi gol, classifica corta, persa la vetta? A me interessa centrare l’obiettivo, ci mancano 30 punti per la promozione diretta, questo è quello che conta» le parole dell’allenatore granata dopo la vittoria sofferta contro il Vicenza. Il problema è che la squadra fatica a trovare il gol. «In compenso concediamo poche occasioni agli avversari e ne conquistiamo tante. Prima o poi, a furia di martellare la porta, qualcuno la butterà dentro». E in effetti contro il Vicenza la vittoria è arrivata solo su autorete. Rispetto a qualche mese fa il tecnico, a comincia-

Buon calendario Il Torino gio-

cherà in casa gli scontri diretti con Pescara, Sassuolo e Padova. E all’Olimpico ha conquistato 28 punti contro i 22 ottenuti fuori. Affronterà il Pescara in trasferta alla terz’ultima, a giochi forse già fatti. I granata, tra l’altro, possono contare sulla difesa meno battuta del campionato (15 reti) e hanno subito meno sconfitte di tutti (solo 3 come il Sassuolo). A pesare sulla classifica il solito problema e cioè la difficoltà a sbloccare il risultato (29 gol fatti, quello del Torino è il 10˚ attacco del campionato). Risolto quello, il traguardo sarà molto più vicino. Giampiero Ventura, 64 anni LAPRESSE

SQUADRE

PT

PESCARA 51 SASSUOLO 50 TORINO 50 VERONA 47 PADOVA 44 VARESE 38 REGGINA 36 BARI (-2) 35 BRESCIA 35 JUVE STABIA (-4) 33 GROSSETO 33 SAMPDORIA 31 CITTADELLA 31 VICENZA 27 LIVORNO 26 CROTONE (-1) 25 MODENA 24 ALBINOLEFFE 23 GUBBIO 23 EMPOLI 22 ASCOLI (-7) 22 NOCERINA 17

PARTITE G V N P 25 16 3 6 25 14 8 3 25 14 8 3 25 14 5 6 25 13 5 7 25 10 8 7 25 9 9 7 25 10 7 8 25 9 8 8 25 10 7 8 25 8 9 8 24 6 13 5 25 8 7 10 25 6 9 10 25 6 8 11 25 6 8 11 24 5 9 10 24 5 8 11 25 5 8 12 24 6 4 14 25 8 5 12 25 3 8 14

RETI F S 55 36 34 17 29 15 34 25 38 28 31 24 41 32 30 27 27 26 35 32 26 33 29 21 28 33 28 33 26 29 25 33 25 40 26 38 24 37 28 40 28 34 32 46

U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSE

PROSSIMO TURNO Venerdì 10, ore 20.45 BARI-SASSUOLO (2-1) Sabato 11, ore 15 CITTADELLA-BRESCIA (0-2); CROTONE-GROSSETO (0-2); MODENA-PADOVA (0-2); PESCARA-JUVE STABIA (2-3); REGGINA-EMPOLI (2-3); SAMPDORIA-ALBINOLEFFE (3-1); TORINO-NOCERINA (2-1); VARESE-GUBBIO (0-0); VERONA-ASCOLI (2-1). Lunedì 13, ore 20.45 LIVORNO-VICENZA (1-1)

JUVE STABIA LIVORNO

EMPOLI CROTONE

GROSSETO SAMPDORIA

Si va verso le due punte L’escluso sarà Girasole?

Ritorna Maccarone Farà coppia con Tavano

Con Ugolotti difesa a 4 C’è l’esordio di Jadid?

I nuovi Guzman e Löfquist sono a disposizione

ALBINOLEFFE Sulla strada del recupero Daffara e Previtali, incerta la presenza di Girasole le cui condizioni verranno valutate all’ultimo momento. La formazione dovrebbe essere la stessa dell’inutile trasferta sul campo del Modena. 4-4-2 d’obbligo secondo il credo del nuovo allenatore Salvioni ed ancora con Taugourdeau in campo se Girasole non dovesse farcela. SQUALIFICATI Cristiano, Laner. DIFFIDATI Cocco, Germinale. PROBABILE FORMAZIONE (4-4-2) Offredi; Luoni , Lebran, Bergamelli, Regonesi; Pacilli, Hetemaj, Taugourdeau, Foglio; Germinale, Cocco. All. Salvioni.

EMPOLI Tornano Maccarone e Valdifiori. Carboni ha fatto allenare la squadra sul sintetico del centro sportivo di Monteboro a causa dell’innevamento del Castellani e del Sussidiario. Dopo la cessione di Coralli, sicura la presenza di Big Mac con Tavano. Gorzegno non ha scontato la squalifica per il rinvio del match di Marassi. SQUALIFICATI Gorzegno DIFFIDATI Ficagna, Saponara, Tavano, Tonelli, Valdifiori. PROBABILE FORMAZIONE (4-3-1-2) Pelagotti; Vinci, Mori, Stovini, Regini; Buscé, Moro, Coppola; Saponara; Maccarone, Tavano. All. Carboni.

GROSSETO Ugolotti, che torna sulla panchina dopo Giannini e Viviani, schiererà la difesa a 4, che però deve fare i conti con l'assenza di Antei (squalificato) e Olivi (infortunato). In dubbio anche Iorio. Probabile l'esordio in mezzo al campo del marocchino Jadid, con Crimi e Sciaccia. In avanti sicuri Caridi e Sforzini. SQUALIFICATI Antei DIFFIDATI Caridi, Giallombardo, Sforzini, Mancino. PROBABILE FORMAZIONE (4-3-3) Narciso; Petras, Padella, Iorio, Giallombardo; Crimi, Jadid, Sciacca; Alfageme, Sforzini, Caridi. All. Ugolotti.

GUBBIO Simoni ha a disposizione i nuovi arrivati Guzman e Löfquist. Ma la partita difficilmente si giocherà. Già venti centimetri di neve coprono il Barbetti e le previsioni annunciano nuove precipitazioni e temperature polari. Già oggi il Prefetto potrebbe dare lo stop per la mancanza dei requisiti di sicurezza sugli spalti per il pubblico. PROBABILE FORMAZIONE (4-3-1-2) Donnarumma; Caracciolo, Cottafava, Benedetti, Mario Rui; Sandreani, Nwankwo, Löfquist; Guzman; Bazzoffia, Ciofani. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Bartolucci, Bazzoffia, Buchel, Gerbo, Graffiedi, Lunardini.

Granoche subito in campo Affiancherà Neto Pereira

Abruzzese ancora fermo Centrocampo a tre

La squadra è già in ritiro Davanti ancora Pozzi-Eder

Stanco è recuperato Ciaramitaro in mezzo

VARESE Il Varese è tornato ad allenarsi ieri mattina sotto la neve e su un campo a sette in erba sintetica. In difesa al posto di Terlizzi gioca Camisa. In attacco non c’è l’infortunato Martinetti ma i nuovi acquisti Granoche e Plasmati sono disponibili: l’uruguaiano potrebbe indossare subito la maglia da titolare, affiancando Neto Pereira. SQUALIFICATI Terlizzi. DIFFIDATI De Luca e Zecchin. PROBABILE FORMAZIONE (4-4-2) Bressan; Pucino, Troest, Camisa, Grillo; Rivas, Corti, Kurtic, Zecchin; Neto Pereira, Granoche. All. Maran.

CROTONE Eramo squalificato, Abruzzese ancora fermo (ne avrà per due settimane). Drago ripropone il centrocampo a tre ma con qualche variante. Galardo in pole position per una maglia da titolare. In attacco probabile conferma per Sansone e Gabionetta. SQUALIFICATI Eramo. DIFFIDATI Correia, De Giorgio. PROBABILE FORMAZIONE (4-3-1-2) Belec; Correia, Vinetot, Tedeschi, Migliore; Florenzi, Loviso, Galardo; Caetano; Gabionetta, Sansone. All. Drago.

SAMPDORIA Ultimo allenamento a Bogliasco per la Samp, che nel pomeriggio di ieri è partita per il ritiro anticipato di Grosseto. Venti i giocatori convocati: mancano Volta (squalificato), Castellini, Berardi, Padalino, Semioli, Fornaroli e Pellè. Domani al via la prima rivoluzione di Iachini dopo la chiusura del mercato. SQUALIFICATI Volta. DIFFIDATI Bertani, Obiang e Costa. PROBABILE FORMAZIONE (4-3-1-2) Romero; Rispoli, Gastaldello, Rossini, Costa; Munari, Obiang, Renan; Juan Antonio; Pozzi, Eder. All. Iachini.

MODENA Cellini è a disposizione ma, sempre se si giocherà, partirà dalla panchina. Recuperato Stanco: ballottaggio con Greco. Con Rullo che ha finito la stagione (strappo muscolare) e Milani indisponibile, sulle fasce Nardini e Bassoli. Perticone prende il posto di Carini, in mezzo Ciaramitaro favorito su Dalla Bona. SQUALIFICATI nessuno DIFFIDATI Carini PROBABILE FORMAZIONE (4-3-1-2) Caglioni; Nardini, Perticone, Perna, Bassoli; Ciaramitaro, Petre, Signori; Di Gennaro; Ardemagni, Stanco. All. Cuttone.

ARBITRO Baratta di Salerno (and. 1-2)

ARBITRO Tommasi di Bassano del G. (1-2)

ARBITRO Pinzani di Empoli

ARBITRO Merchiori di Ferrara

PADOVA VERONA

GUBBIO MODENA

(0-0)

PESCARA REGGINA

(1-1)

SASSUOLO ASCOLI

Caserta parte dal 1’ Raimondi esterno sinistro

Di Maio, rientro possibile Spazio agli ultimi arrivati?

Attesi 12mila spettatori Osuji e Milanetto out

Insigne assente 20 giorni Zeman perde pure Nielsen

Turnover a centrocampo Valeri al posto di Cofie

JUVE STABIA Ancora infortunati il portiere Colombi, Scognamiglio, Zito e Mbakogu, Braglia sembra intenzionato a confermare la stessa formazione di Brescia con l’eccezione del nuovo acquisto Caserta al posto di Cazzola. A centrocampo ballottaggio tra Mezavilla e Scozzarella, Raimondi esterno sinistro offensivo. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Colombi, Maury, Di Cuonzo, Mbakogu. PROBABILE FORMAZIONE (4-4-2) Seculin; Baldanzeddu, Molinari, Maury, Di Cuonzo; Erpen, Caserta, Mezavilla, Raimondi; Danilevicius, Sau. All. Braglia.

NOCERINA Mancavano soltanto gli infortunati Del Prete e Sacilotto all’allenamento di ieri mentre per Pomante e Giuliatto solo palestra. Di Maio ha nuovamente lavorato col gruppo e dovrebbe rientrare. Russo non è al meglio ed è stato aggregato il baby portiere Fantasia. C’è curiosità per l’eventuale impiego degli ultimi tre arrivati: Barusso, Figliomeni e Pagano. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Farias, Nigro, Di Maio. PROBABILE FORMAZIONE (3-4-3) Concetti; De Franco, Rea, Di Maio; Laverone, Bruno, Parola, Bolzan; Pagano, Castaldo, Farias. All. Auteri.

PADOVA Prevendita a buon ritmo: attesi in 12 mila all’Euganeo per il derby. Difesa da risistemare per le squalifiche di Legati e Trevisan, mentre andranno valutate le condizioni di Donati che ha saltato l’ultimo match per un problema alla caviglia. Rientra Marcolini, out Osuji, Milanetto e Succi. SQUALIFICATI Legati e Trevisan. DIFFIDATI Cutolo, Jidayi, Marcolini, Renzetti, Ruopolo, Schiavi. PROBABILE FORMAZIONE (4-3-1-2) Pelizzoli; Donati, Portin, Schiavi, Renzetti; Bovo, Italiano, Marcolini; Bentivoglio; Hallenius, Cacia.

PESCARA A ore si deciderà per un eventuale rinvio della gara con la Reggina. Ieri posizionati i teloni sul manto dell'Adriatico e oggi sale sugli spalti. Zeman intanto ha perso Nielsen per un infortunio alla caviglia destra. La risonanza conferma: Insigne mancherà per venti giorni, rientro contro il Sassuolo, il 2 marzo. Sono disponibile Martin e, soprattutto, Caprari SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Anania, Soddimo, Verratti. PROBABILE FORMAZIONE (4-3-3) Anania; Zanon, Romagnoli, Capuano, Balzano; Kone, Verratti, Cascione; Sansovini, Immobile, Caprari. All. Zeman.

SASSUOLO Concreta l’ipotesi-rinvio causa neve, oggi la decisione. La squadra di Pea, dopo che le nevicate dei giorni scorso hanno imbiancato il modenese, si allena sul sintetico: ammesso si giochi, possibile turnover a centrocampo, con Valeri che dovrebbe prendere il posto di Cofie o Bianchi e Gazzola che debutterà dal 1’. SQUALIFICATI nessuno DIFFIDATI Bianchi, Cofie, Gazzola, Laribi, Magnanelli PROBABILE FORMAZIONE (3-5-2) Pomini; Marzoratti, Bianco, Terranova; Gazzola, Magnanelli, Valeri, Bianchi, Longhi; Missiroli, Sansone. All. Pea

Dionisi torna centravanti Kzenevic fuori 20 giorni

Torrente, nessun cambio In campo gli 11 di martedì

Tachtsidis stringe i denti Ma Lepiller non ce la fa

Bonazzoli resta in dubbio Convocazione per Belardi

Scalise si ferma un mese Soncin batte l’influenza

Con Knezevic fuori per almeno 20 giorni (distorsione alla caviglia), Madonna deve scegliere il centrale a fianco di Bernardini. Potrebbe debuttare il giovane Sini, in ballottaggio con Meola. Per il resto rientra in attacco Dionisi mentre come esterno alto di sinistra c’è Siligardi. SQUALIFICATI Schiattarella. DIFFIDATI Filkor, Bigazzi, Bernardini, Bernacci. PROBABILE FORMAZIONE (4-4-2) Bardi; Salviato, Bernardini, Sini, Lambrughi; Belingheri, Filkor, Luci, Siligardi; Dionisi, Paulinho. All. Madonna.

BARI Torrente è orientato a confermare la squadra che ha vinto il match con il Padova. Proseguono il lavoro differenziato gli acciaccati Dos Santos, Defendi e Kutuzov. Nessuno dei tre è recuperabile per la trasferta di Nocera. Si è aggregato al gruppo il neo acquisto Cavanda. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI De Falco, Crescenzi, Scavone, Polenta, Ceppitelli, Stoian, Rivaldo. PROBABILE FORMAZIONE (4–3–3) Lamanna; Crescenzi, Ceppitelli, Borghese, Garofalo; De Falco, Romizi, Bogliacino; Forestieri, Caputo, Stoian. All. Torrente.

VERONA Tachtsidis ha un’influenza intestinale che gli ha impedito di allenarsi regolarmente, ma ci sarà comunque. Lepiller, autore di una doppietta martedì contro il Grosseto, lamenta invece un problema al polpaccio: si è sottoposto a ecografia che è risultata negativa. Hallfredsson sempre out. SQUALIFICATI Ceccarelli. DIFFIDATI Scaglia, Tachtsidis. PROBABILE FORMAZIONE (4-3-3) Rafael; Abbate, Mareco, Maietta, Scaglia; Russo, Esposito, Tachtsidis; D’Alessandro, Ferrari, Gomez. All. Mandorlini.

REGGINA Non dovrebbero esserci grosse novità nella formazione. Dei nuovi arrivati, oltre a Freddi e Angella, ci sarà la prima convocazione per Belardi. Sono da valutare le condizioni di Bonazzoli, per un problema all’adduttore. Melara invece è squalificato. SQUALIFICATI Melara. DIFFIDATI Adejo, N. Viola, Colombo, Cosenza. PROBABILE FORMAZIONE (5-3-2) Zandrini; Colombo, Freddi, Emerson, Angella, Rizzato; Barillà, N. Viola, Rizzo; Campagnacci, Bonazzoli. All. Gregucci.

ASCOLI Tegola sull’Ascoli che perde per un mese Scalise per una lesione al legamento alare del ginocchio sinistro. Fermo anche Vitiello per un’infiammazione all’adduttore. Recuperato Soncin che ha smaltito l’influenza. Primo allenamento per Montalto. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Faisca, Giovannini, Papa Waigo. PROBABILE FORMAZIONE (5-3-2) Guarna; Andelkovic, Ciofani, Faisca, Peccarisi, Pasqualini; Di Donato, Pederzoli, Sbaffo; Papa Waigo, Soncin. All. Silva

ARBITRO Palazzino di Ciampino

ARBITRO Giancola di Vasto

ARBITRO Ostinelli di Como

ARBITRO Tozzi di Ostia

ARBITRO Baracani di Firenze

(0-3)

(1-1)

(2-2)

Mancano 17 partite alla fine del campionato. Ecco il cammino dei granata fino all’ultima giornata (27 maggio): il primo impegno è in programma domenica a Brescia: arbitra Ciampi di Roma. Sempre domenica, anche l’altro posticipo tra Vicenza e Cittadella: arbitra Di Paolo di Avezzano. 27a giorn.: Torino-Nocerina, 28a: Torino-Sampdoria, 29a: Grosseto-Torino, 30a: Torino-Verona, 31a: Juve Stabia-Torino, 32a: Torino-Gubbio, 33a: Empoli-Torino, 34a: Torino-Reggina, 35a: Torino-Sassuolo, 36a: Bari-Torino, 37a: Torino-Crotone 38a: Livorno-Torino 39a: Torino-Padova 40a: Pescara-Torino 41a: Torino-Modena 42a: AlbinoLeffe-Torino.

VARESE

ALBINOLEFFE VARESE

NOCERINA BARI

Il cammino dei granata fino a maggio

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Così domani (ore 15) RISCHIO NEVE PER GUBBIO, SASSUOLO E PESCARA CLASSIFICA

17 PARTITE

(2-4)

(1-0)

Magnus Troest, 24 anni LIVERANI

C’è Troest, il danese che avanza FILIPPO BRUSA VARESE

Il Varese ama le rimonte a Livorno, dove, prima di martedì scorso, i biancorossi avevano colto un solo successo, in Coppa Italia. Il 4 novembre del 1965 erano stati due attaccanti di fama a rispondere al gol di Enrico Cairoli, firmando il 2-1 esterno: Roberto Boninsegna, detto «Bonimba», e Paolo Ferrario, chiamato «Ciapina», dal nome di un componente della «banda ovunque», per i suoi gol di rapina. La prima affermazione in campionato del Varese all’Armando Picchi è arrivata 47 anni dopo, grazie alla rete di Zecchin, che ha annullato il momentaneo vantaggio di Paulinho, e soprattutto alla doppietta di un difensore: Magnus Troest. Da bomber Il centrale nato a Co-

penaghen ha realizzato due gol degni del miglior «Ciapina», da vero rapinatore d’area di rigore: «Ero al posto giusto al momento giusto – ha detto Troest –. Prima, ho colpito di testa una palla già toccata da Pucino e, poi, mi sono trovato sulla traiettoria di un tiro di Zecchin che ho deviato quanto bastava». Due giorni prima dell’impresa di Livorno, aveva lottato con le punte del Torino, rompendosi anche un dente: «Il mio compito – spiega – è tenere lontani dalla porta gli attaccanti, ma mi porto anche in avanti. Ho sempre segnato almeno una rete a stagione: stavolta sono stato più fortunato». © RIPRODUZIONE RISERVATA


VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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PRIMA DIVISIONE LA SQUADRA RECORD

Francia Germania Inghilterra Italia

Spagna

LIGUE 1 PSG 18 gol subiti (21 partite). LIGUE 2 Clermont 16 gol subiti (21 partite). NATIONAL Gazelec Ajaccio 19 gol subiti (21 partite).

LIGA Barcellona 12 gol subiti (20 partite). SEGUNDA DIVISION Cordoba 15 gol subiti (22 partite). SEGUNDA B G1 Tenerife 18 gol subiti (22 p.); G2 Mirandes 9 gol (22 p.); G3 Badalona 16 gol (22 p.); G4 Cadice 14 gol (22 p.).

BUNDESLIGA Borussia M. 12 gol subiti (19 partite). ZWEITE BUNDESLIGA Greuther Fürth 14 gol subiti (19 partite). DRITTE LIGA Osnabrück 17 gol subiti (23 partite).

PREMIER Manchester City 19 gol subiti (23 partite). CHAMPIONSHIP Hull City 25 gol subiti (28 partite). LEAGUE ONE Charlton 20 gol subiti (28 partite).

SERIE A Juventus 13 gol subiti (20 partite). SERIE B Torino 15 gol subiti (25 partite). PRIMA DIVISIONE Girone A: Taranto 7 gol subiti (21 partite). Girone B: Cremonese 16 gol subiti (21 partite).

Insuperabile

Davide Dionigi ha 38 anni LIVERANI

Ha preso 7 gol: nessuno fa meglio nel continente Ne incassa uno ogni 3 gare: così la B si avvicina DAVIDE ROMANI

Il Taranto non può contare sull'indiscutibile fascino del Barcellona, tanto meno può ambire ai soldi dello sceicco Mansur, proprietario del Manchester City. Una volta la Serie A si sognava con i gol di Erasmo Iacovone, la B era una certezza con le reti di Antonio De Vitis, nel 2000 le ambizioni portavano il nome di Cristian Riganò. A Taranto i nuovi orizzonti partono da un altro bomber, anzi ex. Davide Dionigi da allenatore ha subito una metamorfosi: da uomo-gol è diventato la guida tecnica di una difesa insuperabile. Con 7 reti (4 in casa, 3 in trasferta) in 21 partite, alla media di un gol subito ogni 3 partite, è la meno perforata d'Europa.

Dionigi, ex attaccante, è l’allenatore di una squadra imperforabile Soltanto in tre occasioni le reti subite hanno pesato sul risultato finale

Nessuno ha fatto meglio Se i «ni-

poti di Iacovone» primeggiano in Europa e in Italia, nei rispettivi Paesi la palma della miglior difesa spetta in Francia al Clermont, in Inghilterra al Manchester City, in Germania il Borussia Mönchengladbach e in Spagna al Mirandes appunto, che ha messo dietro anche il Barcellona. Inviolata da 7 gare Gol subiti

che nell'economia del campio-

LA SITUAZIONE

Le big inseguono Il Taranto ha

fatto meglio dei blaugrana fermi a 12 reti subite in 20 partite, hanno subito 4 reti in meno della Juventus, che diventano 11 se si paragona la difesa della squadra pugliese a quella del Psg di Carlo Ancelotti, la stessa differenza che c'è tra la squadra di Dionigi e quella di Mancini, il City. A tenere testa a Prosperi e compagni c'è il Mirandes, squadra capolista del gruppo 2 della Segunda Division B spagnola (l'equivalente della nostra Prima divisione), che in 22 partite ha subito 9 gol. La formazione di Mirande de Ebro (Burgos), arrivata alla semifinale di Coppa del Re con scalpi eccellenti come Villarreal, Santander ed Espanyol, come il Taranto punta alla promozione rendendo la propria

Luisi, gran ritorno a Benevento Domenica big match Carpi-Ternana Lunedì posticipo Bassano-Alto Adige BENEVENTO Il centrocampista Carlo Luisi (1977) sino alla scorsa stagione in Serie B con il Modena, svincolato, ha firmato con il Benevento fino al prossimo 30 giugno. Per Luisi si tratta di un ritorno avendo militato con i giallorossi sino alla stagione 2002-2003. Ecco la situazione nei due gironi della Prima divisione dopo 21 giornate. Nel girone A la capolista Ternana va in trasferta a Carpi. GIRONE A Classifica Ternana punti 47; Taranto 46 (-1); Carpi 39; Pro Vercelli 37; Sorrento (-2) e Benevento (-2) 35; Avellino 31; Tritium 29; Foggia (-1) e Como (-1), Lumezzane 28; Pisa 26; Reggiana (-2) 25; Spal (-2) 20; Monza 17; Viareggio (-1) 14; Foligno (-4) 11; Pavia 9. Prossimo turno Domenica (ore 14.30): Carpi-Ternana (1-2); Foggia-Como (ore 14; 0-0); Foligno-Reggiana (1-2); Lumezzane-Spal (2-0); Pavia-Monza (2-2); Pro Vercelli-Benevento (1-1); Sorrento-Avellino (1-0); Tritium-Pisa (2-0); Viareggio-Taranto (0-2).

GIRONE B Classifica Trapani p. 40; Siracusa (-3) 39; Spezia 34; Lanciano (-1) 32; Cremonese (-6), Carrarese, Alto Adige, Barletta e Portogruaro 31; Pergocrema* (-1) 29; Triestina 26; Frosinone 23; Latina, Andria, Piacenza (-4) e Prato 21; Bassano* 18; Feralpi Salò 17. (*una partita in meno). Prossimo turno Domenica (ore 14.30): Andria-Trapani (1-1); Bassano-Alto Adige (lunedì 20.45; 0-0); Carrarese-Triestina (3-2); Lanciano-Frosinone (1-2); Latina-Barletta (1-1); Pergocrema-Prato (0-2); Piacenza-Portogruaro (2-2); Siracusa-Feralpi Salò (2-1); Spezia-Cremonese (2-3). COPPA ITALIA Il programma della 2ª giornata del Terzo Turno della Fase Finale di Coppa Italia in programma mercoledì 8 febbraio. Girone A Piacenza-Lumezzane (ore 14.30); Girone B Carpi-Spezia (14.30); Girone C Latina-Pisa (14.30); Girone D Foggia-Andria (14.30).

Premio Cestani Premio Laudano

Premio Cestani

nato del Taranto valgono 2 sconfitte (Taranto-Ternana 0-1 alla 7ª giornata e Benevento-Taranto 2-1 alla 10ª) e un pareggio (Tritium-Taranto 1-1 alla 14ª giornata). In altre 3 gare invece il gol subito non ha pesato: Taranto-Pavia 2-1 alla 3ª giornata, Taranto-Monza 2-1 alla 9ª e Taranto-Como 3-1 all'11ª. La squadra di Dionigi, tra l’altro, allo «Iacovone» non subisce gol dal 6 novembre, quando — sul 3-0 ormai acquisito —, il Como accorciò le distanze con una rete di Tavares. La porta di Bremec è imbattuta da 7 turni e l’ultimo ad averla violata è stato Bortolotto, col gol del pareggio della Tritium, dopo che il Taranto era passato con Rantier. Retroguardia così ermetica che nelle ultime partite ha permesso a qualche difensore tarantino di prendersi qualche licenza offensiva. Prima del gol di Di Bari che ha risolto la sfida con il Sorrento nell'ultimo turno, erano arrivate le reti di Antonazzo alla 16ª (Reggiana-Taranto 0-1) e quella di Coly alla 20ª (la prima rete nel 2-0 di Pavia).

Cos’è Il miglior giovane viene

scelto con le medie voto della Gazzetta. In caso di parità, vince il giovane che ha giocato più minuti tenendo presente che in Seconda divisione ci sono squadre che giocano più partite e, in caso di parità, quello più giovane. Vengono considerati solo i giocatori che hanno giocato almeno il 50% dei minuti del campionato. Classifica Gianluca Turchetta

(1991, Bellaria, 2.011 minuti giocati) media voto 6,48; Matteo Pisseri (1991, Renate, 1.710 minuti) 6,47; Souleymane Doukara (1991, Vibonese, 2.043 minuti) 6,43; Daniele Giorico (1992, Treviso, 1.733 minuti) 6,41; Nicholas Siega (1991, Casale, 1.639 minuti) 6,39.

Premio Laudano Cos’è Vince chi segna più gol.

Anche in questo caso, se ci sono più giovani a parità di reti, vince quello che ha giocato meno minuti tenendo presente anche in questo caso che in Seconda divisione ci sono squadre che giocano più partite e, in caso di parità, quello più giovane. Classifica Simone Corazza

1991, Portogruaro, 1.633 minuti giocati, 10 reti; Souleuìymane Doukara 1991, Vibonese, 2.043’ 9; Manuel Fischnaller 1991, Alto Adige, 1.790’ e Luca Miracoli 1.958’, Valenzana, 8; Picone (1991, Giulianova, 1.006’), Bernasconi (1992, Fondi, 1.828’), Mangiarotti (1991, Renate, 889’), Zigoni (1991, Avellino, 1.143) 6.

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Programma Gare TV - Domenica 5 Febbraio 2012 1ª DIVISIONE GIRONE A Foligno – Reggiana ore 14:30 - E’TV Teletricolore

Sorpasso Turchetta Corazza ancora re

Lega Pro e La Gazzetta dello Sport hanno istituito due premi. Alla fine dei campionati di Prima e Seconda divisione verranno premiati il miglior giovane (premio Cestani) e il miglior marcatore giovane (premio Laudano): sono ammessi i calciatori nati dal 1991 in poi, da utilizzare in campionato al fine di ricevere i contributi, compresi quelli in prestito da A e B e gli stranieri. Le classifiche sono pubblicate anche su lega-pro.com e gazzetta.it.

Taranto, che difesa E’ il bunker d’Europa difesa impenetrabile.

I PREMI

Pro Vercelli – Benevento ore 14:30 - web: beneventocalciospa.it

INFO, NEWS E RISULTATI ONLINE

www.lega-pro.com

1ª DIVISIONE GIRONE A B

2ª DIVISIONE GIRONE A

Latina – Barletta ore 14:30 - Teleregione

Cuneo – Alessandria ore 14:30 - web: frasertv.com LUNEDÌ 6 FEBBRAIO 2012

POST. 1ª DIVISIONE GIRONE B Tritium – Pisa ore 14:30 - web: canale50

Viareggio – Taranto ore 14:30 - Blustar TV

Virtus Lanciano – Frosinone ore 14:30 - Telemontegiove

Bassano Virtus – Südtirol ore 20:45 - Rai Sport 1

RUBRICHE Lunedì ore 18:45 Rai Sport 1 Lunedì ore 23:05 Odeon TV Digitale canale 177 SKY canale 914


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012

FORMULA 1

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SI SVELA LA F.INDIA

Questo il calendario delle presentazioni delle F.1

S Oggi Vengono presentate due monoposto, entrambe sul web: la Ferrari da Fiorano e la Force India da Silverstone. Entrambe saranno svelate alle 10

A sinistra l’ingresso della pista di Fiorano. Sopra un tratto del circuito coperto dalla neve. Sotto la struttura che avrebbe dovuto ospitare questa mattina la presentazione della F.1 ANSA-COLOMBO

S

ANDREA CREMONESI

Benedetto sia internet che oggi consentirà agli addetti ai lavori e agli appassionati la possibilità di ammirare le forme della nuova Ferrari di F.1 malgrado il maltempo abbia costretto la Casa di Maranello a cancellare per la prima volta nella storia la cerimonia di presentazione. Una decisione obbligata perché la neve non ha dato cenni di tregua e nella zona di Maranello ha raggiunto il mezzo metro, rendendo complicata la circolazione al punto che il Comune ha chiuso le scuole e la prefettura

I tir della scuderia partiti in ritardo per Jerez ma il 7 la macchina girerà regolarmente di Modena ha sconsigliato l’uso dell’auto. Le previsioni inoltre non lasciano spazio all’ottimismo perché dopo la neve la colonnina del termometro è destinata a crollare, trasformando le strade in una insidiosa trappola di ghiaccio. Di fronte a un simile scenario — con l’aeroporto di Bologna chiuso — la Ferrari che cosa poteva fare, dovendo gestire 300 ospiti? Decisione Che la situazione fos-

se difficile lo hanno ben compreso anche Fernando Alonso e Felipe Massa che mercoledì sera hanno raggiunto Maranel-

Domenica La Lotus svelerà le prime immagini della E20 sul proprio sito

La neve cancella il debutto a Fiorano Ferrari solo sul web

S Lunedì A Jerez verranno svelate Sauber, Williams, Lotus (di nuovo) e Toro Rosso, La Red Bull nasce sul web

S

Un manto di 50 cm e il gelo fanno saltare la cerimonia La vettura 2012 sarà presentata stamane sul sito rossaparticolare

Alonso e Massa girano ma con la...Jeep STR8 Non possono provare la F.1 a Fiorano per via della neve ma Fernando Alonso e Felipe Massa (che sarà il primo a saggiare la nuova rossa il 7 a Jerez) almeno possono girare per le insidiose strade di Maranello con macchine adatte: ieri hanno ricevuto in dotazione due Jeep Grand Cherokee STR8 caratterizzate da un inconfondibile colore Rosso Corsa simile a quello delle loro F.1

lo dall’aeroporto di Brescia dove erano atterrati con un charter provenienti da Lanzarote. Così, i dirigenti del Cavallino, dopo un sopralluogo alla tensostruttura di Fiorano, hanno alzato bandiera bianca. Oltre alla cerimonia di presentazione è saltato anche il Passion Day, che avrebbe consentito a 30 tifosi di vedere da vicino la nuova rossa. L’avvenimento è slittato al 30 aprile e si terrà al Mugello. Sito In soccorso alla Ferrari è

giunta però la tecnologia: la nuova rossa verrà svelata stamane alle 10 con una diretta su www.ferrarif1.com: immagini, informazioni tecniche, interviste. Al termine la vettura (si chiamerà F12 o F2012?) sarà caricata su un Fiat Ducato, preparato appositamente, per percorrere i 2.192 km che separano Maranello da Jerez, dove dal 7 al 10 si terranno i primi test 2012. I tir della scude-

Martedì Inizia la prima sessione di collaudi sul circuito andaluso. Le prove proseguiranno fino al 10

ria sono già per strada anche se il maltempo ne ha ritardato la partenza. Ma a Maranello garantiscono che la nuova rossa sarà senz’altro pronta a girare quando il 7 sul tracciato andaluso si accenderà la luce verde del semaforo. Laggiù la Ferrari vedrà finalmente il sole anche se le temperature saranno basse (previsti 7-8˚). E la prima Ferrari, pensata e costruita sotto la direzione tecnica di Pat Fry, affronterà cronometro e rivali. E anche se come dice Alonso soltanto alla prima gara si comprenderanno a fondo i rapporti di forza, già il confronto diretto con McLaren — presentata mercoledì a Woking — e Red Bull, svelata anch’essa sul web lunedì, ci sarà indicazioni utili sul destino del prossimo mondiale. © RIPRODUZIONE RISERVATA

ARRIVA IL POSTER DOMANI SUL GIORNALE

4 PAGINE SPECIALI

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AMARCORD QUANTI RICORDI LEGATI ALL’INVERNO

PINO ALLIEVI

Ferrari e la neve sono una cosa sola. Scrisse il grande costruttore in un suo libro: «Il freddo, tanto freddo, è stato il denominatore della mia vita. Già quando nacqui. Arrivai il 18 febbraio 1898 ma quel mese la neve era tanto alta, raccontò mia madre, che solo due

giorni dopo fu possibile andare a denunciarmi allo stato civile...». Comincia così il romanzo di Ferrari e della Ferrari. Che vive molte delle sue grandi svolte al freddo, nell’inverno, spessissimo con la neve, proprio cominciando dalle presentazioni delle nuove macchine. Lauda e Schumi Per tanti anni neve e F.1 rosse sono state una cosa sola. Sia che i vernissage avvenissero all’Hotel Fini di Modena, sia che si tenessero al Green Park di Casinalbo, sulla pista di Fiorano o in fabbrica a Maranello, con la coltre bianca come sfondo. Ai tempi, però, non ci si faceva caso. Quando

Piero Ferrari «Mai capitata una cosa del genere» ALESSANDRO STEFANINI MARANELLO (Modena)

Sfidando il maltempo ieri mattina Piero Ferrari ha partecipato all’inaugurazione di Motor Sport Expo Tech a Modena e ovviamente ha commentato la decisione di cancellare la presentazione della monoposto: «Speriamo che la neve porti bene. È la prima volta che capita di cancellare la presentazione. In passato solo una volta la macchina si è vista lontano da Maranello quando siamo andati al Mugello (nel 2006; n.d.r.) con Schumi». Il vicepresidente ha sottolineato come la sua Engineering (la Hpe; n.d.r.) sia direttamente coinvolta nel progetto 633. «Forniamo un 10-15% delle componenti meccaniche». Crash test Ferrari ha quindi

smentito che ci siano stati grattacapi nel superare i crash test: «Sono stati ripetuti soltanto perché abbiamo presentato tre differenti varianti di telaio». Infine sul nuovo kers che dovrebbe pesare soltanto 3,5 chili ha aggiunto: «È ormai evidente che la Formula 1 si sta avviando verso l’ibrido. Sarà un sfida tecnologica molto interessante, che non toglierà nulla alle emozioni delle corse». © RIPRODUZIONE RISERVATA

clic LA F310 DEL 1996 FU LA PRIMA F.1 MOSTRATA ON-LINE

La Ferrari è stata la prima scuderia di F.1 che ha presentato la macchina sul web. Era il 15 febbraio 1996, Internet era appena nato: la F310 è entrata nella storia perché è stata la prima Ferrari di Michael Schumacher nella foto con Gianni Agnelli proprio alla presentazione AP

DA OGGI A 10,99 EURO

Ma Lauda provava in giorni così Regazzoni esordì all’autodromo di Modena tutto imbiancato. E il 18 febbraio 1898...

IL VICEPRESIDENTE

Rubens Barrichello sulla Ferrari F399 tra la neve: è il dicembre 1999 COLOMBO

Regazzoni firmò il contratto con il Cavallino, stava nevicando. Ma Enzo Ferrari pretese che Clay, in uno squarcio di sereno, provasse ugualmente all’autodromo di Modena. E che dire di certe foto di Lauda, Reutemann e più recentemente di Schumacher, che girano a Fiorano con la neve ai bordi della pista? Minacciava neve anche il primo febbraio 1988, quando Enzo Ferrari ricevette la laurea honoris causa dall’Università di Modena. Ed era tutto imbiancato quando nell’inverno del ’65 ci fu il primo accordo tra Ferrari e Agnelli per i motori Dino. Una lunga avventura bianca con un tocco di poesia. L’ultimo capitolo è quello di oggi: Maranello innevata che manda all’aria la presentazione. Comunque lo si veda, anche questo è un fatto storico. © RIPRODUZIONE RISERVATA

La Delta Integrale rivive nel dvd della Gazzetta

Anche il rally ha avuto le sue regine: una delle più famose è sicuramente la Lancia Delta Integrale, protagonista del terzo dvd della collana «La leggenda del rally», in edicola da oggi a 10,99 euro più il giornale.


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MOTOGP IL BILANCIO

Preziosi, la paura è svanita «Questa Ducati nasce bene Adesso Rossi sente la moto» Il direttore tecnico: «Siamo ancora lontani da Casey, ma la Yamaha è più vicina Il problema all’avantreno è stato risolto, dobbiamo migliorare in uscita di curva»

«

DAL NOSTRO INVIATO

FILIPPO FALSAPERLA SEPANG (Malesia)

La strada è ancora lunga, ma Filippo Preziosi, direttore tecnico della Ducati, si è tolto un peso. Non è successo in questi test malesi ma già due settimane fa, quando la GP12 aveva debuttato a Jerez coi collaudatori. «Puoi fare tutte le simulazioni che vuoi, ma la sensazione del pilota, il feeling che crea con la moto restano l’unico giudizio insindacabile. Avevo paura che le idee su come risolvere i problemi in base alla rilevazione dei dati e ai giudizi dei piloti fossero sbagliate». Era sotto pressione, l’ingegnere perugino, per questo ha accettato di venire in Malesia, impegno fisico notevole per lui. «Siamo ancora lontani da Stoner (1"2 il distacco finale; n.d.r.), ma se ci riferiamo alla Yamaha, allora siamo più vicini». Successo Il giudizio sulla moto è positivo. «Il problema era far "sentire" ai piloti, in particolare a Rossi, l’avantreno, sia come contatto col suolo, sia come inserimento di curva. Risultato centrato. Perché non lo abbiamo fatto prima? Sono le corse.

Puoi fare tutte le simulazioni che vuoi, ma il feeling del pilota è l’unico giudizio FILIPPO PREZIOSI DIRETTORE TECNICO DUCATI

stanno a gas spalancato circa 2" su quasi 100...». E in Spagna, dal 20 al 22, continuerà lo sviluppo. Privati Preziosi parla pure del

Valentino Rossi, 32 anni, con il direttore tecnico Filippo Preziosi, 43 MILAGRO

Anche la Honda non ha avuto tra le mani nel 2009 la moto che ha dominato nel 2011! Si cerca di risolvere i problemi man mano che spuntano. Ma niente rivoluzione, è stata un’evoluzione». Potenza «Il progetto è stato com-

pletato prima di Natale, quando abbiamo iniziato a produrre i pezzi. Da quel momento i pro-

gettisti si sono messi al lavoro per cercare altro che ci faccia progredire». Il problema, lo hanno evidenziato i piloti, è in uscita di curva. «L’obiettivo è scaricare a terra tutta la potenza. Soprattutto con la 1000, la situazione si è accentuata. Mediamente la moto lavora sotto la potenza massima nel 90% del tempo sul giro, qui un po’ più. Ma a Jerez queste moto

motore. «È lo stesso da aprile (dovrebbe avere un angolo tra i cilindri di 90˚; n.d.r.) adattato negli attacchi e nella posizione». Cioè è stato ruotato indietro, visto che le teste anteriori non si vedono più tra i due radiatori (ce n’è uno solo). Infine i team satellite. «Stanno usando la nostra elettronica, il resto è diverso. Quando avremo una situazione stabile e affidabile metteremo a loro disposizione il materiale. Ma dipenderà pure dalla situazione economica (dovranno pagare...; n.d.r.). Però Barbera si è trovato molto bene ed è stato il più veloce dei privati». A un decimo da Rossi.

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I TEMPI FINALI 1. Stoner (Aus-Honda) 1’59"607 (21 g.) 2. Lorenzo (Spa-Yamaha) 2’00"198 (35) 3. Pedrosa (Spa-Honda) 2’’00"256 (26) 4. Spies (Usa-Yamaha) 2’00"495 (16) 5. Rossi (Ita-Ducati) 2’00"824 (42) 6. Barbera (Spa-Ducati) 2’00"929 (40) 7. Crutchlow (GB-Yamaha) 2’01"108 (26) 8. Dovizioso (Ita-Yamaha) 2’01"257 (40) 9. Bautista (Spa-Honda) 2’01"384 (34) 10. Hayden (Usa-Ducati) 2’01"729 (19) 11. Bradl (Ger-Honda) 2’01"894 (38) 12. Abraham (R.Cec-Ducati) 2’02"218 (38) 13. Nakasuga (Gia-Yamaha) 2’02"334 (27) 14. Battaini (Ita-Ducati) 2’03"033 (35) 15. Edwards (Usa-Suter) 2’04"722 (36)

I TEST L’ULTIMA GIORNATA IN MALESIA

FantaStoner record assoluto Vale quinto a 1"2 DAL NOSTRO INVIATO

SEPANG

Valentino Rossi lo aveva detto: alle 10 e 1 minuto sarò in pista. Sembrava una battuta. Invece alle 8 il pesarese era già attaccato al suo Twitter e, appena aperta la pista, ha messo il casco dentro la carenatura. Lo sapeva Valentino e lo sapevano anche gli altri che i giochi si sarebbero fatti nei primi minuti. E in effetti così è stato, anche perché un nubifragio ha mandato tutti a casa in anticipo. Il campione in carica Casey Stoner ne ha fatta una delle sue, centrando il record assoluto per questa pista al secondo giro... Così ha realizzato un solco incolmabile, girando per la prima volta (solo lui) più veloce con la nuova 1000 rispetto alla 800: «Calma, siamo solo all’inizio. Il motore della mia Honda è fantastico, però abbiamo questo chattering (vibrazione della ruota anteriore; n.d.r.) che ci penalizza. E io non sto ancora bene con la schiena». Inseguimento La Yamaha, che aveva mostrato tanta grinta nei primi due giorni, ieri ha faticato un po’ di più. Lorenzo si è dovuto accontentare del secondo tempo (ma a 6 decimi). Anche Jorge è contentissimo del suo motore, mentre ha problemi in uscita con l’accelerazione. Torna 5˚ Valentino, ma il forcing di Stoner lo spinge a 1"2. Però tutti gli altri sono più a portata di mano. E lui è soddisfatto: «Casey è lontano, ma il primo giorno prendevo 7 decimi da Lorenzo ed è lo stesso distacco finale. Segno che lui ha migliorato, ma lo abbiamo fatto anche noi: l’anno scorso una cosa del genere era impensabile. C’è ancora da fare, ma la strada è quella giusta. Forse non sarà tutto pronto per il prossimo test, ma per il successivo magari sì». Poi su Twitter: «Adesso facciamo la valigia e torniamo a casa a fare due traversi sulla neve! Il Subarone è pronto con le termiche». f.f.

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MONDOMOTORI AUTO

loStilista ROBERTO GIOLITO

«Sarà comoda come un salotto E multimediale» CORRADO CANALI

Ellezero? No, 500 L. Ecco il nome scelto per la nuova Fiat multispazio, una sigla che sulla 500 del 1957 richiamava la versione Lusso, mentre sulla nuova monovolume vuole dire Large, grande. La 500 L — larga 1,78, alta 1.66 — sarà abbastanza lunga sia nella versione a passo corto da cinque posti (4,14 metri) sia in quella a passo lungo o 7 posti: 4,25 metri, 11 centimetri in più, che arriverà in un secondo tempo. Entrambe utilizzano una versione evoluta del pianale «small» e condividono la base meccanica della futura Punto che arriverà nel 2013. Stile Per lo stile la somiglianza fra la novità e la 500 berlina è concentrata nel frontale, soprattutto con il baffo cromato inserito tra i due fari principali di forma ellissoidale, sotto i quali si trovano altre due luci più piccole. Decisamente grande anche la presa d’aria per il motore: è verniciata in nero e vi sono inseriti i fendinebbia che danno al frontale una certa grinta. La fiancata della Fiat 500 L è movimentata da passaruota piuttosto accentuati, ma dal profilo piatto e da una estesa protezione in plastica con inserto cromato. Il tetto, invece, sembra sospeso grazie a tutti i montanti verniciati in nero. La coda, infine, è anch’essa tondeggiante: i fanali hanno la cornice cromata e al centro c’è il grande logo Fiat 500 L. Motori La gamma propulsori sa-

rà composta dai benzina 900 cmc TwinAir da 85 Cv e 1400 cmc da 77 e 105 Cv e dal 1300 cmc Multijet turbodiesel, anch’esso in due diverse potenze da 75 e 95 Cv. Prodotta nella fabbrica serba di Kragujevac, realizzata con un investimento di 700 milioni di euro in joint-venture con il governo di Belgrado che ne possiede il 33%. Le prime auto verranno assemblate a partire dall’estate prossima ed entro fine anno saranno realizzati all’incirca 40.000 esemplari che diventeranno 100.000 l’anno una volta a regime nel 2013. L’auto sarà esposta in anteprima il 6 marzo al Salone di Ginevra, mentre il lancio ufficiale dovrebbe coincidere con

FIAT500 L

Il designer-jazzista: «I giovani hanno le idee chiare Vogliono vetture compatte e connessione web»

È il papà della 500, ma anche della nuova Panda e ora della 500 L. Eppure Roberto Giolito, 49 anni, direttore del design per i marchi Fiat e Abarth nell’ambito del Centro Stile Fiat Group diretto da Lorenzo Ramaciotti, resta coi piedi per terra. Il successo non lo ha cambiato, semmai l’ha confortato in quello in cui più crede. Nei valori dell’italianità che solo un marchio come Fiat può esprimere e nelle piccole auto, quelle che più ama disegnare sin dalla Downtown del 1993 della quale conserva una cartella stampa in spagnolo. «L’ho trovata in giro per il mondo — spiega —. Alla Downtown sono legato tantissimo perché sintetizza il mio modo ideale di affrontare il problema della mobilità. Auto piccole, semplici

da disegnare, ma anche da guidare. Come la prima 500 del 1957». Funzionali Qualche volta le sue auto non sono state capite, come la Multipla. C’è chi sperava che l’ultima arrivata, la 500 L, potesse chiamarsi proprio così, quasi per risarcire Giolito delle tante critiche ricevute. «La Multipla era l’esempio concreto di cos’è per me la Fiat — continua Giolito, che l’ha disegnata —. Era un’auto davvero funzionale, a cominciare dai tre posti anteriori, ma anche dalla cintura bassa, fino alle ampie vetrature. Molte soluzioni che abbiamo ripreso sulla 500 L. Chi ha guidato la Multipla l’ha scoperta e se n’è innamorato. Secondo me le Fiat non sono auto da amore a prima vista, originali

Sulla carta Sopra il bozzetto della Multipla. Più a destra lo schizzo della 500. Due idee firmate Giolito

come le concept car. Poi però capita che in Germania sia la 500 a essere nominata vettura più apprezzata». Come dire che il tempo rende merito al valore delle Fiat di oggi. A proposito di concept car, c’è chi ne propone a ogni salone. Voi non sembrate crederci troppo. «Non è del tutto vero — spiega Giolito —, negli ultimi anni abbiamo presentato l’Alfa 4C e la

laScheda TRA SETTE MESI SUL MERCATO Lunghezza/larghezza/altezza (cm)

414/178/166

Lunghezza variante da 7 posti (cm) 425 Motori benz. 900 cmc da 85 Cv; 1400 da 77/105 Cv Motori diesel 1300 Multijet da 75 e 95 Cv Prezzi da 16.000 e Prime consegne da settembre

La Fiat 500 L (L sta per Lusso) fu prodotta dal 1968 al 1972. Prezzo: 525.000 lire.

il compleanno della 500, il 4 luglio, una consuetudine per Fiat visto che sia la nuova 500 berlina nel 2007, ma anche la versione Abarth l’anno successivo e quindi la Cabrio, nel 2009, fino alle motorizzazioni TwinAir sono state tutte presentate il 4 luglio. Prezzi L’inizio della commer-

cializzazione è, invece, previ-

Cinquecentona: spaziosa con stile a 16.000 euro In vendita da settembre, avrà quattro motori Una versione da sette posti è in cantiere sto per inizio di settembre con prezzi a partire da 16.000 e. La nuova Fiat 500 L punta a fare concorrenza a diversi modelli. Tre in particolare: dalla più popolare Citroën Picasso, alla nuova Ford B-Max e — perché no?— anche alla sfiziosa Mini

Countryman. Oltre all’inventore della formula crossover Nissan Qashqai e alla novità Opel Mokka. Inoltre, dopo l’esperienza per certi versi deludente della 500 negli Usa, il Gruppo Fiat ha intenzione di puntare ancora forte sul mercato

Anteprima il 6 marzo a Ginevra. Lancio il 4 luglio che è una data amuleto per la 500


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MOTO

«

Molte soluzioni sono state riprese dalla Multipla, un’auto funzionale ROBERTO GIOLITO IDEATORE DELLA 500 L

Maserati Kubang. In realtà noi pensiamo che una concept debba essere un’auto quasi pronta per il lancio e non un semplice esercizio di stile». Jazz Stile semplice fuori, ma l’abitacolo delle nuove Fiat come sarà? «Multimediale, soprattutto. I giovani ce lo chiedo-

no e poi crediamo che un’auto debba mettere in condizioni ideali chi la utilizza. Come dire che passando dal salotto di casa all’auto, l’utente deve ritrovare le stesse condizioni dei due ambienti. Deve, ad esempio, poter sentire la musica allo stesso modo, ma anche comunicare attraverso Internet col mondo intorno come se fosse alla scrivania di casa o in uffi-

cio». Tornando alla 500 L, sarà anche dentro che pensate di stupire i potenziali acquirenti? «Sì, perché partendo dal concetto di multispazio e dall’Idea disegnata da Giugiaro, abbiamo sviluppato un’auto che punta a sfidare i crossover oggi tanto apprezzati. Con cinque posti, ma in futuro saranno sette, tutti comodi anche su un’auto che resta compatta». Piccole idee per «grandi» vetture, ma senza alzare i toni. È la ricetta di Roberto Giolito, che quando non disegna suona il jazz: «Un complesso jazz ha molto in comune con un team di design. Tutti suonano senza prevaricazioni e senza mettersi in mostra. L’importante è che la musica funzioni». co.ca. © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’ANTENATA ERA OMOLOGATA PER SEI PASSEGGERI

La Multipla del ’56 prima monovolume da lavoro e vacanza Derivata dalla 600 piacque subito ai taxisti e agli artigiani ma anche ai campeggiatori MARIO VICENTINI

Per progettare la nuova multispazio, la 500L, Fiat ha potuto guardare alla propria storia ed andare a prendere ispirazione dalla 600 Multipla. Un’auto davvero rivoluzionaria, la Multipla. Perché già nel 1956 Torino aveva inventato, seguendo una via tutta originale, il primo monovolume compatto. Sei posti Benché l’avantreno fosse stato derivato dalla 1100/103, la Multipla era per tutto il resto della meccanica un’economica 600, la prima utilitaria con quattro posti veri e motore posteriore. E fece sensazione che un’auto lunga 353 cm, sia pure con una forma particolare, potesse ospitare fino a sei persone sedute comodamente su tre file di sedili. Tre versioni Per riuscirci, la Fiat

spostò molto in avanti il posto di guida, eliminando il volume centrale e dando alla Multipla le caratteristiche di un’auto da nord americano e lo farà portando la 500 L. Lo ha detto Olivier Francois, responsabile del marchio Fiat nel mondo, al quotidiano Detroit Free Press. Eredità La 500 L si conferma,

dunque, legata a doppio filo alla 500, rispetto alla quale l’ultima arrivata si porrà come un’evoluzione destinata anche ad arricchire l’offerta Fiat nel segmento delle compatte. Riguardo alle possibili date di lancio sul mercato americano è probabile che la 500 L possa sbarcare negli Usa già nel 2013, più o meno a un anno di distanza dall’introduzione sui mercati europei. Fiat ha venduto dal lancio nel 2007 ad oggi più di 700.000 unità della nuova 500, delle quali 195.000 l’anno scorso, 166.000 in Europa e 26.000 nel Nord e Sud America e in Cina. Della 500 originale, che fu prodotta dal 1957 al 1975, sono stati venduti oltre 4 milioni di esemplari. © RIPRODUZIONE RISERVATA

La 600 Multipla fu presenta nel 1956

lavoro. Per rispondere alle richieste del maggior numero di utenti le versioni di questa 600 lunga furono 3: 4-5 posti, 6 posti e Taxi. E in effetti incontrò un grande successo proprio come auto pubblica negli anni ’60 e come piccolo pulmino economico per tanti artigiani che, la domenica, rimontati i sedili nel vano di carico, lo usavano per trasportare la famiglia. Ma già alla fine degli anni ’50 la Fiat vide avanti e puntò nella pubblicità di quella prima multispazio anche sul concetto, che a quei tempi quasi nessun costruttore usava ancora, di una auto destinata anche al tempo libero e al campeggio. Sicurezza Nella sua nuova vita la 500L, pur conservando il posto di guida avanzato, punterà anche su una linea più azzeccata di quella esclusivamente funzionale e per nulla aerodinamica della Multipla. Che non avrebbe mai superato i crash test odierni perché i due posti anteriori erano protetti da pochi millimetri di lamiera.

I NUMERI

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I posti della versione corta Più avanti arriverà quella con il telaio allungato omologata per 7 persone

700

Milioni investiti La nuova 500 L sarà prodotta nella fabbrica di Kragujevac, in Serbia

195

Mila esemplari di 500 venduti nel 2011 Lo scorso anno il totale di 500 vendute toccò le 195.000 unità, fra cui 166.000 in Europa e 26.000 mila in Nord e Sud America e in Cina

L’ultimo Yamaha ha la sella bassa e il peso contenuto. Il mono deriva dal TMax. Da 2.890 e PAOLO LORENZI

Ma alle donne chi ci pensa? Riferendosi ai motori, nessun costruttore ammette di puntare esplicitamente al target femminile. Eppure l’utenza "in rosa" ha la sua importanza. Lo conferma Yamaha con Xenter 125, scooter dichiaratamente pensato per le esigenze di un pubblico poco avvezzo ai manubri delle moto. L’ultima proposta di Iwata potrebbe rivelarsi un mezzo trasversale per la famiglia: papà, figlio/figlia sedicenne e mamma. Un ruota alta intuitivo e confortevole, semplice e maneggevole, ideale per la città.

DOMANI E DOMENICA

Ford svela B-Max Porte scorrevoli e un 1.0 Turbo

Panda replica un altro weekend di porte aperte Dopo il successo del primo porte aperte, alla Fiat hanno deciso di replicare: domani e domenica, le 685 concessionarie Fiat resteranno ancora una volta aperte per far vedere e provare la nuova Panda. Nel primo fine settimana di lancio delle vettura, oltre 55.000 famiglie si sono recate nei punti vendita Fiat e più di 6.500 sono stati i test di guida effettuati. Dal 21 dicembre, la nuova Panda ha già raccolto quasi 14.000 ordini. L’offerta di lancio prevede anche un finanziamento denominato "100x100" con rate di 100 euro al mese per un periodo fino a 100 mesi. co.ca.

Nell’insieme È uno scooter equilibrato, intuitivo e sicuro

Strumenti Difficili da leggere in certe condizioni di luce

gio Liberty e Honda Sh, i due avversari diretti a ruota alta, l’Xenter 125 offre buone doti di maneggevolezza e stabilità, verificate in una prova sotto l’acqua. Il bagnato ha inoltre rimarcato l’utilità del sistema Ubs, che ripartisce la forza frenante tra disco anteriore (da 267 mm) e tamburo posteriore, azionando la leva sinistra. Tra le altre carte da giocare, spicca infine il prezzo: 2.890 euro.

te stretto del 150 di cui condivide l’intera struttura, ma differisce per il motore, monocilindrico 4 valvole a iniezione, con contralbero antivibrazioni, inserito in un solido telaio perimetrale: ha un buono spunto, nonostante la potenza contenuta in 9,2 kW, che però ne consente l’uso anche con la patente B. L’altra particolarità costruttiva è il monoammortizzatore posteriore, ispirato al sistema impiegato sul top di gamma Tmax. Sul taccuino annotiamo pure una pedana poggiapiedi spaziosa, un’altezza sella a portata di chiunque (785 mm), una linea elegante ravvivata dal doppio faro anteriore e da quello posteriore a led

NORME PER LE IMMATRICOLAZIONI PRE LUGLIO ’06

Targa dei ciclomotori manca una settimana

Poco di più di una settimana per non incorrere in una multa di almeno 389 euro. È il rischio a cui vanno incontro quanti verranno sorpresi dal 13 febbraio alla guida di un cinquantino dotato del vecchio targhino. È l’effetto della legge 120 del 29 luglio 2010 e del decreto del 2 febbraio 2011 che hanno esteso ai ciclomotori l’obbligo del certificato di circolazione (prima c’era solo il certificato di idoneità tecnica) e della targa vera e propria, a 6 valori alfanumerici, contro i 5 del targhino esagonale. La norma interessa solo i mezzi immatricolati prima del

In sella Per farsi largo tra Piag-

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GIOVANNI CORTINOVIS

IL NOSTRO GIUDIZIO

Parabrezza e bauletto Averli di serie è un bel vantaggio

Motore Lo Xenter 125 è paren-

Multe da 389 fino a 1.559 euro per chi non si doterà del nuovo mezzo di identificazione

n

(funzionale e bello), la sobrietà di colori (tranne un «innovativo» Sky Blue), finiture curate e una dotazione di serie che vanta il parabrezza e un bauletto da 39 litri che compensa la scarsa capacità del vano sottosella (la nuova sospensione ha rubato un po’ di spazio). Le signore poi apprezzeranno il cavalletto centrale che facilita il parcheggio. Peraltro agevolato dal peso contenuti di soli 142 kg.

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LA CONCORRENTE

(co.ca.) Ford ha svelato la nuova B-Max che sarà presentata al prossimo Salone di Ginevra (8-18 marzo): ha le porte posteriori scorrevoli per un accesso più semplice e utilizza il pianale della Fiesta con motori come il nuovo 1000 cmc Turbo EcoBoost da 100 e 125 Cv, il 1400 cmc turbodiesel da 70 Cv e il 1600 cmc turbodiesel da 95 Cv.

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Xenter 125 lo scooter a ruota alta per la famiglia

14 luglio 2006 perché quelli introdotti sul mercato in seguito dispongono già della targa rettangolare. Come per il targhino e a differenza di moto e scooter di cilindrata superiore, la targa resta al possessore originario anche in caso di cessione ma non può essere abbinata a più di un veicolo. Pertanto chi ha due o più cinquantini deve munirsi di altrettante targhe e certificati di circolazione. Iter Per farne richiesta bisogna presentarsi a uno degli sportelli della motorizzazione con libretto, documento di identità, codice fiscale e il vecchio targhino. Il modello da compilare è identificato con il codice TT2118. Su questo si applicano le ricevute del pagamento di tre bollettini: 9 euro per diritti Motorizzazione; 12,92 euro alla Tesoreria provinciale dello stato; 29,24 euro di imposta di bollo. La sanzione amministrativa va da 389 a un massimo di 1.559 euro. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Sicurezza Aumenta sensibilmente con la frenata Ubs

no Colori La gamma è piuttosto limitata


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CICLISMO

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IN BREVE

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Filippo Pozzato, 30 anni, posa davanti al poster della campagna pubblicitaria del Giro d’Italia LAPRESSE

POZZATO Un bello per la rosa più bella Il vicentino lancia la campagna del Giro: «Anche un solo giorno, ma quella maglia è un sogno» CLAUDIO GHISALBERTI

Un bello per la più bella. Il bello è Filippo Pozzato, la più bella, intesa come corsa, è il Giro d’Italia. L’idea è quella di riuscire a sedurla almeno per un giorno e d’indossare quella maglia rosa che premia gli eletti. Un assalto che potrà essere portato solo a maggio. Intanto ieri sera il vicentino è stato l’ospite d’onore della presentazione della campagna pubblicitaria della corsa Gazzetta. Pozzato, rispetto all’anno scorso nello stesso periodo, ha l’aspetto del corridore vero: magro, leggero, agile. Dodici mesi fa, invece, sembrava un poco più grosso, appesantito. Che cosa è cambiato?

Sorride. «Togliete pure "un poco". Lo ero, eccome. Rispetto all’anno scorso peso tre chili meno. Sono stato più attento all’alimentazione, ma soprattutto ho eliminato del tutto la palestra. Mi era venuto più un fisico da culturista che da ciclista. Un

ilveronese C’è neve? Viviani va a Montichiari: 200 km in pista Dal caldo torrido dell’Argentina al gelo italiano. Ma nemmeno la neve può fermare Elia Viviani. Che, in attesa di correre domani a Donoratico, in due giorni s’è fatto 200 km su pista a Montichiari. Del resto la Coppa si avvicina... foto BETTINI

«

Tre chili in meno rispetto al 2011 Più attento all’alimentazione e niente palestra FILIPPO POZZATO Ha vinto la Sanremo 2006

sacco di muscoli che in bici non servono». Niente palestra, in compenso tanto motocross. Ora che la moto è in garage e non ha avuto incidenti diventa una simpatica parentesi. Fosse caduto e si fosse fatto male, sarebbe stato un diluvio di critiche.

«Lo so che è così, ma non sono uno stupido. Prima di tutto la moto mi serve per distrarmi, per non pensare alla bici dodici mesi l’anno. Poi mi ha aiutato a rinforzare gambe, schiena e braccia. Certo, devi accontentarti di fare quello che sai fare, senza osare oltre il limite. Poi l’incidente ci può sempre stare in ogni momento. Il più brutto è stato il

Cavendish caduto Su Twitter, l’iridato Mark Cavendish annuncia: «A meno di 20 km dalla fine dell’allenamento, sono caduto per la prima volta nel 2012. Bici e scarpe rovinate, per me solo una piccola abrasione»

il caso OGGI LA SENTENZA CONI

Ecco perché la superperizia incastra Riccò Il Tribunale antidoping processa il modenese (che sarà assente) per la sospetta trasfusione di sangue. I tre periti escludono l’infusione di ferro

più stupido. Lo scorso anno sono scivolato sulle scale di casa per i piedi bagnati e quasi ci restavo secco, quindi...». In Argentina è stato brillante. Quando la vedremo lottare per la vittoria in Italia?

«Già al Laigueglia, il 18 febbraio, vorrei essere competitivo. Poi corro Het Volk e Kuurne prima di tornare in Italia per Strade Bianche, Tirreno e Sanremo». Correrà anche il Fiandre. Meglio il bis nella Classicissima o la prima volta sui Muri?

«Il bis nella Sanremo, la più complicata e affascinate delle classiche. Al via ci sono sempre almeno 40 corridori che la possono vincere. Mi piacerebbe anche fare un colpetto alla Tirreno. Ho visto le cartine e un paio di occasioni alla mia portata mi pare ci siano. Per la classifica, invece, il percorso è troppo duro». A maggio torna al Giro, che nel 2011 saltò. Che significato ha la corsa rosa per lei?

«Dire che è una corsa speciale è scontato, ma è la verità. Per una squadra italiana è tanta roba, vitale esserci: un onore. Per me un grande stimolo in più. Con una fuga o con gli abbuoni vorrei almeno per una volta riuscire a indossare la maglia rosa. Sarebbe un sogno da bambino che si avvera». Per essere al 100 per cento al via?

«Non bisogna tralasciare nessun dettaglio. Sto organizzando un raduno di una settimana con i miei compagni a casa mia, a Montecarlo. Poi con gli ingegneri della Ursus sto studiando una ruota speciale. E la Giordana mi sta studiando un pantaloncino speciale di cui per ora c’è solo un prototipo». Altri desideri di primavera?

«Che la mia Farnese sia invitata alla Roubaix. Si saprà tra il 20 e il 25 febbraio. Io sono pronto». © RIPRODUZIONE RISERVATA

S Sotto inchiesta? Kittel vince Al centro di un caso doping per trasfusione di sangue trattato ai raggi UV, il tedesco Marcel Kittel (Project 1t4i, nella foto) ha vinto la 2ª tappa dell’Etoile de Besseges (ridotta a 58 km per maltempo).

Riccardo Riccò, 28 anni, vive a Formigine IANUALE LUIGI PERNA

S Donne in Qatar (p.arg.) Nella 2ª tappa del Tour del Qatar femminile, vittoria della tedesca Trixi Worrack sulla connazionale Arndt, nuova leader. Marta Bastianelli 7ª a 2’51", 37ª l’iridata Bronzini (foto). Oggi chiusura

S Laigueglia rinnovato Ecco il Trofeo Laigueglia di sabato 18. Partenza e arrivo nella città ligure, 196 km, con tre circuiti: il primo (97 km) ha il Balestrino e il Testico (da Albenga); il secondo, 53 km, ancora con il Testico; il terzo, 45 km, con il Testico e il Capo Mele (al contrario rispetto alla Sanremo) prima dell’arrivo

Quella notte da incubo ritorna un anno dopo. Erano le prime ore del 6 febbraio 2011: Riccardo Riccò veniva portato in ambulanza all’ospedale di Pavullo in condizioni gravissime, per un blocco renale conseguente a una setticemia. Ai medici che lo soccorsero, stando al referto, disse di essersi fatto «una autotrasfusione con il sangue che conservava in frigo da 25 giorni». A confermarlo ci sono le dichiarazioni di otto testimoni, tra cui il personale del 118 e i dottori del pronto soccorso Giuseppe Barozzi e Paolo Maffei. L’infermiere che gli praticò la prima flebo notò inoltre un ematoma sul braccio, tipico di una puntura da ago. Recidivo Oggi il Tribunale nazionale antidoping metterà la parola fine a questa storia pazzesca e quasi certamente anche alla carriera sportiva del Cobra. Riccò, che ha inviato un fax dicendo che non si presenterà a Roma, rischia fino a 12 anni di squalifica, come richiesto dalla Procura del Coni. È recidivo: era già risultato positivo al Cera durante il Tour 2008 e squalificato 20 mesi. La condanna pare scontata. La superperizia ordinata dal giudice Francesco Plotino a tre esperti — un nefrologo, un immuno-ematologo e un infettivologo — stando a quanto risulta alla Gazzetta avrebbe infatti portato alle stesse conclusioni dei tre consulenti — un medico legale, un ematologo e una gastroenterologa — nominati dalla Procura di Modena, che ha indagato per violazione della legge 376/2000. Sei specialisti concordano insomma sul fatto che le condi-

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RISCHIA 12 ANNI DI STOP

6 febbraio ’11 Riccò rischia di morire per un blocco renale: è ricoverato a Pavullo e poi all’ospedale Baggiovara (Mo)

S 8 febbraio Il medico di Pavullo scrive che Riccò ha riferito di «aver fatto da solo una autotrasfusione di sangue che conservava nel frigo da 25 giorni».

S 13 aprile Riccò alla Procura Coni: «Voglio tornare a correre»

S 8 giugno La Fci lo sospende: Riccò voleva correre con Meridiana. La Procura Coni lo deferisce con richiesta di 12 anni di squalifica per uso di metodo vietato

zioni di Riccò fossero riconducibili a una trasfusione di sangue mal conservato. E la superperizia spazza i via (sembra in modo netto) i dubbi sollevati dalla difesa, che invece avanzava l’ipotesi di un’infezione sanguigna causata da una flebo infetta, sostenendo che Riccò in quel periodo stesse facendo una cura di Ferlixit (fiale di ferro). Spiegazione non fornita ai medici di Pavullo né a quelli di Baggiovara, che lo tennero in cura per 12 giorni, ma tirata fuori solo otto mesi dopo. Riccò ne parlò a fine ottobre nell’interrogatorio in Procura, affermando di essersi sottoposto per più di un mese a una terapia di 2-3 infusioni di ferro a settimana. Gli esperti, consultati dal magistrato Pasquale Mazzei, hanno però confrontato le analisi eseguite da Riccò a gennaio 2011 in una clinica di Santarcangelo

Nessun aumento della ferritina in un mese. Anche i tabulati telefonici lo smentiscono di Romagna (prodotte dalla difesa) e quelle effettuate il giorno prima del ricovero in una struttura vicina al Centro Mapei di Castellanza, dove si allenava. Ebbene, i valori del ferro nel sangue — che nel primo caso erano molto bassi — in un mese non risultano aumentati. Ne sarebbe dovuto invece risultare un aumento notevole della ferritina. Tabulati Inoltre Riccò ha raccontato che quel giorno, dopo essere stato in mattinata al Centro Mapei, vicino a Varese, con la compagna Vania Rossi e il figlio, si spostò fino a Torriana di Rimini, dove si allenò e poi si infuse la sacca di ferro prevista dalla terapia, che era solito portare con sé e iniettarsi da solo. Il tutto in poche ore. Poi tornò nella sua casa di Serramazzoni, vicino a Modena, dove la sera avvertì il malore. Ma le indagini successive smentiscono anche questa versione. Attraverso i tabulati telefonici è stato infatti ricostruito il percorso di Riccò, che quel giorno imboccò l’autostrada a Modena e si diresse a Varese, per poi compiere il tragitto inverso dopo mezzogiorno. Il Cobra telefonò più volte, anche mentre era in bici ad allenarsi, ma il suo cellulare non agganciò mai la cella di Rimini. L’accusa ora chiederà al Tribunale di Modena di fissare la data per il processo, ma all’istruttoria si arriverà tra almeno un anno. Tocca al Tna, oggi, anticipare il verdetto. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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VELA IL TENTATIVO

Vai Soldini: via col vento alla conquista dell’America

L’INTERVISTA SOLDINI PRIMA DEL VIA

Con il monoscafo Maserati sulla rotta di Colombo. Obiettivo: primato di traversata dell’Atlantico da Est a Ovest. Arrivo previsto tra 2 settimane DAL NOSTRO INVIATO

GIAN LUCA PASINI CADICE (Spagna)

LA ROTTA DALLA SPAGNA ALLE BAHAMAS, POI DA NEW YORK ALL’INGHILTERRA DEL SUD

La radio gracchia: «Maserati, Maserati, avete tagliato la linea di partenza alle 11.50 e 8 secondi (Gmt, un ora di più a Cadice, ndr). Vi auguro un viaggio sicuro e veloce… ». Il signore che si occupa di prendere al secondo l’orario della partenza di Giovanni Soldini e della sua banda sta sul molo di Porto Sherry, dove ha portato il proprio gps. Guarda il mare, parla alla radio con la barca italiana da cui riceve il saluto «Grazie, alla prossima».

Giovanni Soldini sul monoscafo Maserati IMAGINA

«Mi diverto sempre come un ragazzino» CADICE

Neve italiana L’avventura co-

mincia sotto un cielo arlecchinesco e con un vento tagliente come una lama di ghiaccio. Il fronte freddo che sta facendo impazzire l’Europa (e soprattutto i trasporti italiani) per Soldini e i suoi è manna. È quello che ci vuole quando su una barca di poco più di 21 metri si cerca di battere il primato sulla traversata atlantica da Est a Ovest, lungo quella che è stata ribattezzata Rotta della Scoperta, anche se Cristoforo Colombo partì da Palos, qualche chilometro a Nord di qui. Erano le condizioni che il navigatore oceanico (come sta scritto sul suo profilo di Twitter) aspettava. Sono giorni che studiano e ristudiano le previsioni, vogliono divertirsi, ma soprattutto vogliono segnare un tempo importante. Visto che l’unico primato su questa rotta lo ha stabilito un multiscafo (Groupama, in poco più di 7 giorni, tempo totalmente fuori dalla portata di Maserati), a loro basterebbe arrivare, per essere certi di avere centrato l’obiettivo, ma a Giovanni e ai suoi non può ba-

Che condizioni vi aspettate per i primi giorni di traversata?

«Dovremmo avere un bel vento da Nord Est, fino alle Canarie, forse anche un po’ oltre. Poi bisogna vedere, le previsioni troppo a lungo termine non sono così precise. In questo “gioco” è come a 7 e mezzo, se cerchi di mangiare troppo, sballi e resti fregato. Devi avere la giusta misura, cercare la velocità e il vento, senza farti ingolosire». Negli ultimi anni Soldini è un po’ meno da solo in mezzo al mare, prima in doppio, adesso in equipaggio. Un caso?

«Sto bene in mezzo alla gente, sia chiaro. Ma mi manca un po' la vela solitaria… Anzi sarebbe il caso riprendessi… Comunque la risposta è sì, solo un caso». Fra le varie curiosità di questa avventura cambia anche la cucina, su una barca di Soldini…

«Vero. Mi sono sempre cucinato io con la pentola a pressione, ma per 8 persone e così tanto tempo non era praticabile. Questa estate ho fatto una traversata atlantica con Eataly. Ho conosciuto grandi cuochi, Ugo Alciati ci ha prepara-

«

Ma quando giro le manovelle per alzare le vele si vede che non ho più 30 anni... GIOVANNI SOLDINI 45 ANNI

LA BARCA Maserati è un mono scafo modello VOR 70. Lunghezza: 21.5 metri Larghezza: 5.7 metri Pescaggio: 5.5 metri La barca, rispetto a quando era in gara per la Volvo Ocean Race (2009) è stata alleggerita complessivamente di 3000 kg. Lo spinnaker (la vela più grande) ha una superficie vicino ai 500 metri quadrati.

to manicaretti e poi li ha liofilizzati. Anche questa è una esperienza nuova». Recentemente ha parlato di «pensione». Stanco di andare per mare?

GDS

stare. «Vorremmo cercare di segnare un tempo che resista qualche anno. Abbiamo lavorato molto intensamente negli ultimi mesi. Adesso vogliamo raccogliere i risultati», aveva spiegato Soldini il giorno della presentazione. Quando ha illustrato la sua ultima idea: riportare l’Italia in Oceano. Un concetto apparentemente banale, invece tutt’altro che scontato: visto che i più importanti giri del mondo in mare, molto spesso non hanno barche italiane iscritte. Bahamas Ecco quindi Maserati e il suo pacchetto di record per questa prima stagione inver-

La partenza da Cadice con un vento tagliente e condizioni ideali per l’equipaggio italiano no-primavera, affrontata con una squadra costruita apposta. Non solo italiani e non solo gente che arriva dalle regate oceaniche. Soldini ha costruito un gruppo composito (che ha sommato tante esperienze diverse), internazionale (anche questa è quasi una novità) che va letteralmente

alla conquista dell’America. E non solo perché il primo tentativo lo riporta a seguire, qualche secolo dopo, la scia di Colombo, sulla rotta che punta diretta su San Salvador, nel cuore dei Caraibi, Bahamas. Dove — se tutto andrà bene — Maserati (anche lo sponsor pare voglia tentare uno sbarco commerciale in grande stile negli Usa, ecco perché ha scelto questo progetto) dovrebbe arrivare in meno di due settimane, dopo aver lasciato a terra, in Spagna, tutto il possibile per rendere la barca ancora più leggera e quindi più veloce. Hanno tutti fretta di sentire un’altra radio gracchiare con l’orario d’arrivo... © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’equipaggio

«Assolutamente. Negli ultimi giorni sono stato elettrico come un ragazzino, perché mi diverto ancora un casino. Ma non si deve fare finta di nulla, quando giro le manovelle per alzare le vele si vede che non ho più 30 anni… Comunque per ora non mi ritiro di certo, ho ancora qualche idea da portare avanti. L’anno prossimo, ad esempio, abbiamo in mente di provare a battere il primato sulla New York-San Francisco, si passerà Capo Horn di bolina, ci sarà da divertirsi». Questa è una barca supertecnologica, ha 15 indirizzi Ip (vale a dire l’indirizzo del computer, un po' come il numero di telefono per una casa): c’è ancora spazio per l’avventura e la fantasia?

I 7 a bordo con Soldini Da sinistra: Corrado Rossignoli, Marco Spertini, Brad Van Liew, Giovanni Soldini, Guido Broggi, Gabriele Olivo, Boris Herrmann (dietro) e David Vera (davanti).

«Vi assicuro che c’è un sacco di avventura, un sacco di adrenalina e un sacco di belle planate, che poi è quello che cerchiamo dalla vela. Già venendo qua durante il trasferimento (con a bordo John Elkann, poi sbarcato, ndr) abbiamo visto cosa ci aspetta. La barca è al cento per cento, con tutte le cose a posto dopo le modifiche, forse per la prima volta vedremo esattamente le potenzialità di questa Maserati». g.l.p. © RIPRODUZIONE RISERVATA

GUARDA l’intervista a Soldini e le immagini della partenza

www.gazzetta.it

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BOXE MUORE UN GRANDISSIMO

1921-2012 MUHAMMAD ALI E ANGELO DUNDEE

L’Angelo del ring Addio Dundee: sempre all’angolo con Ali Aveva 90 anni, fu impareggiabile guida di tanti re: «Io tecnico, psicologo, dottore e... attore» Ma Angelo aveva un occhio sopraffino per tattica e strategie, come racconta Ferdie Pacheco, che aveva lavorato con lui: «In quel minuto d’intervallo, Angelo era come Superman: sapeva come ribaltare un match e far vincere i suoi pugili». In un’intervista al New York Times del 1981, Ali disse: «Quando al termine del round, ti siedi sullo sgabello e lui ti dice cosa fare, ti devi fidare. Angelo è il migliore al mondo». Il primo campione che portò al titolo fu Carmen Basilio.

MASSIMO LOPES PEGNA Twitter @Pegnarol

L’ultima uscita pubblica del 90enne Angelo Dundee era stata il 14 gennaio. Lo avevamo incrociato a Louisville alla festa per il 70˚ compleanno di Muhammad Ali, il suo mitico allievo. Il figlio Jimmy aveva affiancato la sua carrozzina alla sedia del «Più Grande» e uno accanto all’altro erano sembrati coetanei. Quando aveva saputo la nostra provenienza, aveva preteso un abbraccio: «Paesano mio!», aveva esclamato commosso. E aggiunto l’ennesimo aneddoto alla ricca collezione: «Muhammad mi chiama una volta al mese, di mattina quando è più riposato, e allora riesce a sussurrarmi: "Angie, voglio venire ad allenarmi in palestra da te. Mi manca tanto". Così, gli

la scheda HA GUIDATO QUINDICI CAMPIONI MONDIALI AIUTO’ DE LA HOYA

Angelo Dundee, morto a Miami, era nato il 30 agosto 1921 a Philadelphia. Era di origini italiane (il suo vero cognome era Mirena): ha seguito la carriera di Mohammed Ali fin dai primi passi. Popolarissimo, nel 1994 entrò nella hall of Fame. In totale ha allenato 15 campioni del mondo: Muhammad Ali, George Foreman, Jimmy Elis, Pinklon Thomas, Adilson Rodriguez (massimi); Willie Pastrano, Slobodan Kacar (mediomassimi); Carmen Basilio, Ray Leonard, Micheal Num (medi); Ralph Dupas, Luis Rodriguez (superwelters); Josè Napoles (welters); George Scott (leggeri); Sugar Ramos (piuma). Nel 2005 l’attore Russell Crowe si è servito della sua consulenza per il film Cinderella Man. Nel 2008 Oscar de La Hoya lo ha voluto come assistente speciale per il match con Manny Pacquiao.

dico che non possiamo più farlo, ma che gli voglio un sacco di bene». Forse neppure lui sospettava che sarebbero stati i suoi ultimi giorni. L’altro ieri il paisà Angelo Dundee, vero nome Angelo Mirena, è morto nella sua casa di Tampa in Florida, circondato dai familiari. Era stato ricoverato in ospedale una settimana fa per un ictus, dal quale pareva essersi ripreso. Ieri, Jimmy ha invece spiegato che papà aveva improvvisamente accusato problemi di respirazione e se n’era andato così: «In fretta, nel modo in cui aveva sempre sperato». Dopo la recente morte di Joe Frazier, scompare un altro grandissimo della boxe. Anche se una delle celebri frasi di Angie, che ci ripetè in una intervista del 2007, era: «Io non sono una star, è il pugile la vera stella. Però qualche merito devo averlo, se è vero che Foreman dopo aver perso con Ali mi tempestò di telefonate affinché lo prendessi nella mia palestra». La sua famosa palestra era sulla Fifth Street di Miami Beach, aperta all’inizio degli Anni ’50 con il fratello Chris.

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ANGELO DUNDEE SULL’ALLIEVO DI SEMPRE

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Cognome Era nato a Philadel-

phia, figlio di un ferroviere, nella boxe era entrato per seguire i due fratelli più grandi entrambi pugili. Fu il maggiore dei due a cambiarsi il cognome italiano in Dundee per onorare un ex campione dei piuma del tempo. Iniziò il lavoro all’angolo, che lo avrebbe portato alla celebrità, nei tornei per militari. Nei sessant’anni di carriera che seguirono fu al fianco di 15 campioni del mondo, ma la sua vita fu segnata per sempre quando uno strafottente ragazzino di 17 anni entrò nella palestra di Louisville dove stava allenando Willie Pastrano: «Mi chiamo Cassius Clay e ho vinto il Golden Glove». Da allora fu un’ascesa straordinaria per entrambi. Anche se Dundee ci raccontò: «Onestamente non vidi subito il potenziale fuoriclasse, perché fra dilettanti e professionisti il salto era enorme. E io di dilettanti non mi occupavo».

Ali è capace di tutto: non mi stupirei se un giorno guarisse dal Parkinson

Quanto urlai con Leonard contro Hearns: stai buttando nel cesso la vittoria! ANGELO DUNDEE SU RAY LEONARD

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Dopo Kinshasa, Foreman mi tempestò di telefonate per farsi allenare ANGELO DUNDEE SU GEORGE FOREMAN

Genio Successivamente si occupò anche di Ray Sugar Leonard, che portò alla conquista della corona mondiale nel 1979. Nel 1985 fu Foreman a volerlo con sé e insieme arrivarono all’improbabile titolo dei massimi. Del successo con Ali ha scritto: «Non ho mai cercato di cambiare il suo modo natura-

le di essere. Dovevi saperlo prendere, perché non amava essere contraddetto. Così usavo uno stratagemma del tipo: "Guarda, che stai portando molto bene quel jab". E invece il jab non lo tirava proprio, ma così pensava che l’innovazione fosse una sua idea e non la mia». A noi raccontò come aveva mollato Archie Moore con cui lavorava prima di conoscere Ali: «Due stelle nello stesso gruppo era una cosa impossibile. Archie seguiva la crescita di Cassius, ma gli stava a distanza. E ogni tanto gli ordinava di pulire la cucina, e allora Clay esplodeva: "Io non lavo la cucina nemmeno per mia madre". Non poteva durare. Non durò». Per comprendere il genio di Dundee è utile sapere il modo in cui definiva la sua professione di trainer: «Oltre a conoscere il tuo mestiere devi combinare le qualità tipiche del dottore, dello psicologo, dell’ingegnere e a volte dell’attore. Ci sono più sfaccettature in questo lavoro che non nel Cubo di Rubik». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il ricordo di RINO TOMMASI

Figlio di emigranti italiani «Scozzese» per il fratello Tra i molti personaggi della grande boxe che ho avuto l'opportunità di conoscere nella mia vita, Angelo Dundee occupa un posto particolare. L'ho conosciuto quando ha accompagnato a Roma il cubano Luis Manuel Rodriguez che doveva affrontare Nino Benvenuti in un incontro da me organizzato. Era il 1969 ma da allora le occasioni di incontro, alcune occasionali, sono state moltissime e sempre gradite. Dundee, il cui vero nome era Angelo Mirena, ha ereditato quello scozzese di Dundee perché suo fratello Joseph Corrara, seguendo un’abitudine diffusa tra gli emigrati italiani, aveva combattuto con il nome di Johnny Dundee Dundee parlava qualche parola di italiano, l’aveva appresa da sua madre che avendo problemi con l’inglese lo obbligava a parlare la nostra lingua. Quando facevo l’organizzatore, Angelo Dundee e suo fratello Chris volevano convincermi ad allestire delle riunioni di wrestling. Convinti che quello spettacolo potesse funzionare anche in Italia, erano disposti a finanziare l’iniziativa ma ho preferito rimanere in un campo, quello

della boxe, che conoscevo meglio e mi divertiva di più. Dundee deve la sua popolarità per essere stato l’uomo d’angolo di Muhammad Ali per quasi tutta la sua carriera. C’è stato infatti un solo incontro di Ali, con Jimmy Ellis, nel 1971 nel quale Dundee ha dovuto scegliere perché Ellis era stato un suo pugile fin dall’esordio al professionismo. Ali ha rispettato la sua decisione ed ha voluto nuovamente Dundee al suo angolo nei successivi incontri. Con i fratelli Dundee, ho sempre avuto un eccellente rapporto. Da Filadelfia si erano trasferiti a Miami dove dirigevano la migliore palestra pugilistica della regione frequentata anche dai migliori pugili cubani. Anni fa hanno ospitato ed aiutato mio figlio Guido che era in vacanza in Florida e che era alla sua prima trasferta negli Stati Uniti. Dundee ha diretto la carriera di molti campioni, in particolare Carmen Basilio, Willie Pastrano, Jimmy Ellis, Luis Rodriguez ed Henry Cooper sul ring di Wembley nel 1963. Muhammad Ali si chiamava ancora Cassius Clay. © RIPRODUZIONE RISERVATA

WORLD SERIES: DIRETTA SPORTITALIA ORE 21

Astana sfida Milano e punta al vertice Damiani sceglie il tandem ucraino (r.g) Stasera ad Astana (Kazakista) nell’8˚ turno delle World series, Milano Dolce & Gabbana affronta la franchigia locale, in una sfida fondamentale per restare in testa al girone A. Nel confronto dell’andata, i Thunder si imposero 5-0 a Caserta, stavolta l’impresa si presenta molto più difficile, di fronte al team che lo scorso anno giunse in finale e che ora punta al vertice. Il c.t. Francesco Damiani, conta sugli ucraini, Volkov e Derevyanchenko, che

affronta il cinese Hanati, bronzo ai mondiali 2007 e ai Giochi di Pechino; debutta il massimo camerunense Tangoum. PROGRAMMA. Kg. 54: Akunov c. Volkov (Ucr); 61: Akshalov c. Vargas (Ung); 73: Hanati c. Derevyanchenko (Ucr); 85: Benchabla c. Groguhe (Fra); + 91: Myrsatyev c. Tangoum (Cam). Classifica: Milano 18; Astana 16; Mosca 16; Los Angeles 10; Mumbai 8; Bangkok 1. Gli altri confronti: Mosca-Los Angeles; Mumbai-Bangkok. Diretta su Sportitalia ore 21.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012

SPORT INVERNALI SCI

Paris, il cantante metal che spaventa i grandi Si rivede nella discesa di Chamonix dove salì sul podio nel 2011 «Quest’anno soffro di una strana allergia: non si sa il perché» DAL NOSTRO INVIATO

MARISA POLI CHAMONIX (Francia)

La discesa è sempre più per i meno giovani ma l’eccezione c’è e si chiama Dominik Paris. Se il quasi 38enne Cuche guida la truppa di ultratrentenni là davanti nelle classifiche, il ventiduenne della Val d’Ultimo (Domenico Parigi per i compagni) si candida per il ruolo di emergente. Si è preso la scena per la prima volta nella discesa della supercombinata olimpica, a Vancouver. Per il primo podio l’anno scorso ha stupito tutti sulla Verte di Les Houches di Chamonix, dove torna oggi: «Me la ricordo, che neve c’era, che buche c’erano. Anche delle altre piste, le ho tutte in testa».

Dominik Paris, 22 anni, forestale, un podio in Coppa del Mondo AFP

Metal Rispetto a un anno fa «Pa-

rigi» ha cambiato l’orecchino sinistro («si è rotto»), ha confermato il pizzetto nel look (l’anno scorso se lo tagliò per il podio), continua a uscire dall’hotel con le cuffiette che sparano musica metal per toglierle solo in partenza. E’ sempre il cantante («o forse gridante») in un gruppo (metal, naturalmente) di amici che non si è ancora dato un nome. Ha avuto a che fa-

re, alla terza stagione di Coppa, con i mesi più difficili della carriera. Prima in estate («Mal di schiena, in Argentina mi è uscita un’ernia e mi sono allenato in tutto 10 giorni»), poi dopo la trasferta americana, per una strana allergia di cui nessuno per ora ha trovato l’origine. «Mi sono coperto di punti-

ni rossi — spiega Dominik, peso forma un quintale — prima pensavano fosse varicella, poi morbillo. Ho avuto dolori allo stomaco che mi hanno mandato all’ospedale, sono andato da diversi medici, ho fatto esami e preso cortisone. Ho dovuto stare completamente fermo per una settimana, sono tornato in

FONDO COPPA DEL MONDO

Non c’è gloria neanche a Mosca per gli sprinter azzurri del fondo: nella prova cittadina in tecnica libera, sotto il gelo, il miglior azzurro è stato Loris Frasnelli, 18˚ e uscito nei quarti come Dietmar Noeckler, 29˚. Non hanno passato il turno nè i fratelli bergamaschi Renato e Fabio Pasini, nè Federico Pellegrini. Successo di tappa per lo svedese Teodor Peterson, leader di specialità, sul norvegese Gloersen e sul canadese Kershaw. Tra le donne, vittoria che vale doppio firmata da Justyna

Justyna Kowalczyk, 29, polacca

Bollettino della neve

PIEMONTE ALAGNA VALSESIA M.SKI ARTESINA MONDOLÈ SKI BARDONECCHIA LIMONE LURISIA PONTECHIANALE PRATO NEVOSO MONDOLÈ SKI S. GIACOMO DI ROBURENT

70/90 70/90 110/260 70/140 20/110 40/80 70/175 70/230 70/90 40/170 60/120 30/60

4/4 3/3 7/15 10/10 7/7 4/4 21/21 11/11 3/3 38/38 15/15 5/5

LA GUIDA

Oggi alle ore 12 su RaiSport1 Rischio nebbia Il solito Didier Cuche (vincitore delle ultime due discese) è stato il più veloce nella prima e unica prova sulla Verte di Les Houches. La nebbia ha fatto ritardare il via di un’ora e condizionato la prova, con Paris 12˚ a 1"14. Il rischio si potrebbe ripetere oggi nella discesa che è il recupero di Val Gardena, domani un’altra discesa e domenica la supercombinata. Oggi Ore 12 (diretta RaiSport1 ed Eurosport) discesa uomini a Chamonix (recupero di Val Gardena). I pettorali: 3 Fill, 9 Theaux (Fra), 12 Innerhofer, 16 Guay (Can), 17 Kroell (Aut), 18 Miller (Usa), 19 Baumann (Aut), 20 Cuche (Svi), 21 Feuz (Svi), 27 Paris, 30 Heel, 38 Marsaglia, 44 Casse, 52 Klotz, 67 Pangrazzi. Coppa del Mondo (24 prove): 1. Kostelic (Cro) 905; 2. Hirscher (Aut) 825; 3. Feuz (Svi) 673; 12. Deville 370. Coppa discesa (6 prove): 1. Cuche (Svi) 377; 2. Feuz (Svi) 308; 3. Kroell (Aut) 297; 9. Innerhofer 155. DONNE A Garmisch, nella prima prova della discesa femminile, Daniela Merighetti (risolti i problemi alla schiena che l’avevano condizionata a St. Moritz) è tornata tra le migliori. La più veloce è stata la francese Marchand-Arvier (1’47"85), poi la Vonn (a 21/100) e la Merighetti, staccata di 68/100. Quinda la Schnarf (a 1"19). Oggi la seconda prova, domani la discesa e domenica il superG.

Velocista Se proprio non ci è nato, velocista lo è diventato presto. Da piccino vide tv un successo di Hermann Maier e disse a papà: «Voglio vincere in discesa come lui». Secondo Paris qualcosa è scattato nella squadra italiana: «Tecnicamente siamo i più bravi, lo dicono anche gli allenatori stranieri. Ci mancava quel qualcosa in più, lasciar andare giù gli sci per vincere». Perché secondo Paris, la discesa è così: mollare tutto. «Mio fratello René sciava perfetto come un maestro, io già da piccolo non ascoltavo il papà e andavo giù dritto». Si fa così, anche il vecchio Cuche approva. © RIPRODUZIONE RISERVATA

COMBINATA NORDICA LA TAPPA ITALIANA IN VAL DI FIEMME

Peterson e Kowalczyk che sprint a Mosca Italia: Frasnelli è 18˚

VALLE D’AOSTA ANTAGNOD MONTEROSA SKI BRUSSON MONTEROSA SKI CERVINIA CHAMPOLUC MONTEROSA SKI CHAMPOCHER COGNE COURMAYEUR GRESSONEY LA TRINITÈ M.SKI GRESSONEY ST.JEAN M.SKI LA THUILE PILA TORGNON

«Vidi Maier in tv e dissi a papà: voglio vincere in discesa come lui Io vado giù dritto»

gara a Bormio. Lì è andata bene (9˚, ndr), ma anche adesso basta un medicinale, una bibita, una birra, o anche solo mangiare qualcosa di diverso, perché torni fuori. Mi è successo di nuovo a Wengen, in partenza ho cominciato a sentire il caldo salirmi alla testa e a gonfiarmi dappertutto». Il sesto posto di Garmisch lo ha promosso a vice Innerhofer, almeno per via dei risultati. «Quest’anno voglio essere deciso con il mio lavoro — spiega il forestale Paris —, anche se poi per tutte queste cose non ci sono riuscito. Per come è andata sono già contento, ma voglio essere più costante. L’esperienza ti fa capire i punti dove si può vincere, dove stare attento. Impari ogni giro che fai». Non che gli sia servita poi così tanto l’anno scorso a Chamonix, pista che vedeva per la prima volta: «Ma qui non c’è niente di pericoloso o di difficile e io sono sempre stato uno veloce sul piano». Tanto che i tecnici hanno preso da lui per insegnare agli altri come si va forte.

20 16 89 48 17 8 36 59 13 158 68 23

VIA LATTEA

LOMBARDIA APRICA BOBBIO VALTORTA BORMIO CHIESA-VALMALENCO COLERE FOPPOLO - CARONA LIVIGNO MADESIMO MONTECAMPIONE PONTE DI LEGNO ADAMELLO SKI PRESOLANA - MONTE PORA SAN SIMONE 11 SANTA CATERINA 5 TEMU' ADAMELLO SKI

15/150 4/4 0/5 3/13 30/110 23/23 90 30/40 9/16 9 n.p. n.p./5 n.p. 20/40 3/5 n.p. 25/30 2/8 3 n.p. n.p./8 n.p.

TRENTINO ALBA - CIAMPAC ALPE CERMIS ANDALO - F. PAGANELLA CAMPITELLO/MAZZIN

Kowalczyk sulle russe Korosteleva e Dosenko; solo Elisa Brocard era stata ammessa tra le prime 30: pure la valdostana però è uscita subito dai quarti. La Coppa ora si sposta a Rybinsk, per le gare in linea di domani e domenica. Intanto per la Dobbiaco-Cortina di domani si rivede Pietro Piller Cottrer, in gara come Zorzi. Sprint tl. Uomini: 1. T.Peterson (Sve); 2.Gloersen (Nor); 3. Kershaw (Can); 4. Morilov (Rus); 18. Frasnelli; 29. Noeckler; 32. R.Pasini; 34. Pellegrino; 41. F.Pasini. Coppa del Mondo: 1. Cologna (Svi) 1474; 2. Northug (Nor) 1181; 22. Clara 270; 28. Di Centa 192. Coppa sprint: 1. T.Peterson 426; 15. Pellegrino 133. Donne: 1. Kowalczyk (Pol); 2. Korosteleva (Rus); 3. Dotsenko (Rus); 4. Saarinen (Fin); 21 Brocard; 41. Vuerich; . Coppa del Mondo: 1. Kowalczyk (Pol) 1524; 2. Bjoergen (Nor) 1486; 39. Brocard 129; 46. De Martin 101. Coppa sprint: 1. Randall (Usa) 499; 35. Vuerich 48. Domani, Rybinsk: 15 e 10 km tl in linea U e D.

Pittin torna in Coppa «Non so come renderò Guarderò la classifica» Alessandro Pittin torna oggi in Coppa del Mondo di combinata nordica tra Predazzo e Lago di Tesero, dopo la tripletta in Francia e dopo la caduta dal trampolino in allenamento del 17 gennaio. «Nessuna pressione particolare — dice il bronzo olimpico — tanto per me saltare dal trampolino grande è sempre una difficoltà...Ci tenevo particolarmente alle gare italiane ed ho lavorato molto per recuperare. Ho fatto molta tecarterapia, fisioterapia, rieducazione. Ora soffro ancora di qualche dolore al-

Ale Pittin e il tecnico Chenetti

la schiena, ma sono molto migliorato. Il problema è che ho perso due settimane di allenamento e non so qual è il mio livello di forma. Ho voglia di confrontarmi con gli avversari per verificarlo. Ho rimesso gli sci da salto martedì a Villach, saltando dai 60 metri e poi da 90, mentre gli sci da fondo ad inizio settimana. Parteciperò alla penalty race, poi valuterò, tenendo un occhio alla classifica di Coppa, se partecipare anche alla team sprint, oltre alla gundersen di domenica». Pittin è a 648 punti, dietro il francese Lamy Chappuis a 756. Programma. Oggi 10.15 e 13.30 (dir. Rai Sport 2 ed Eurosport): penalty race; domani: prova a coppie; domenica: individuale. Salto - Oggi ore 18 qualificazioni hs 134. Domani e domenica gare. Azzurri: Pittin, Michielli, Bauer, L. e M. Runggaldier, Costa, Maierhofer; salto: Colloredo, Morassi, Bresadola, R. e D. Dellasega, De Crignis.

Dati neve di

www.skiinfo.it

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45/100 20/30 20/80 15/35 30/50 30/40 58/100 50/120 25/35 50/70 10/30 30/40 60/80 50/70

n.p./18 n.p./8 n.p./22 9/9 5/6 9/10 31/31 13/13 n.p./11 7/7 n.p./15 6/7 n.p./9 4/4

n.p. n.p. n.p. 32 27 25 115 43 n.p. 15 n.p. 10 n.p. 15

40/55 5/6 12 10/100 8/8 26 40/60 18/18 35 40/70 9/10 16

FOLGARIA FOLGARIDA - MARILLEVA GHIACCIAIO PRESENA LAVARONE-RIVETTA MADONNA DI CAMPIGLIO MOENA - ALPE LUSIA MONTE BONDONE PAMPEAGO-PREDAZZO-OB. PANAROTTA 2002 TONALE ADAMELLO SKI PASSO ROLLE S. PELLEGRINO-FALCADE PEJO PINZOLO POZZA-ALOCH-BUFFAURE S. MARTINO DI CASTROZZA VIGO-PERA-CIAMPEDIE ALTO ADIGE ALPE DI SIUSI ALTA BADIA ALTA PUSTERIA

BELPIANO CAREZZA CORNO DEL RENON FUNIVIE SPEIKBODEN GITSCHBERG - MARANZA KLAUSBERG LADURNS MERANO 2000 OBEREGGEN PLAN - VAL PASSIRIA PLAN DE CORONES PLOSE - BRESSANONE RACINES SAN VIGILIO SOLDA TRAFOI VAL D'ULTIMO VAL GARDENA VAL SENALES VALLELUNGA 15/45 20/20 60 WATLES

40/70 30/40 40/80 170/270 30/40 20/60 30/90 20/70 8/100 10/20 80/100 15/35 45/75 30/140 5/30 30/55 15/35 35/90

13/13 22/22 26/26 4/4 15/15 17/20 8/8 5/5 20/20 4/4 16/16 6/6 15/19 7/7 13/13 7/7 17/19 7/7

21 100 60 10 23 50 26 17 42 8 55 13 37 11 31 16 32 15

30/40 53/53 120 40/70 32/32 77

70/140 45/75 20/30 70/155 15/30 75/185 80/110 30/45 50/80 85/130 50/87 5/25 70/85 50/87 60/120 40/100 30/50 50/60 50/105 70/130 50/60

6/6 15/15 3/3 7/7 9/10 9/9 3/3 7/7 18/18 4/4 32/32 8/9 8/8 32/32 10/10 3/3 4/6 59/59 11/12 3/3 3/3

74 40 28 33 17 25 16 79 48 21 114 35 25 114 40 10 50 115 64 31 36

MONTE AMIATA OVINDOLI PASSO LANCIANO ROCCARASO TERMINILLO

0/15 1/8 1 30/60 11/11 27 30/100 10/10 14.4 50/130 14/21 70 10/15 2/5 n.p.

FRANCIA CHAMONIX MONT-BLANC MONTGENÈVRE

30/460 38/43 n.p. 80/150 32/32 92

SVIZZERA ST. MORITZ - CORVIGLIA WENGEN

90/118 51/57 250 80/140 18/19 105

VENETO ARABBA MARMOLADA ALTOPIANO DI ASIAGO AURONZO MISURINA COMPRENSORIO CIVETTA CORTINA D'AMPEZZO FALCADE LESSINIA MONTE BALDO NEVEGAL SAN VITO DI CADORE SAPPADA

30/278 10/15 0/35 0/70 30/50 40/90 30/40 5/10 0/40 60/60 40/50

FRIULI VENEZIA G. RAVASCLETTO/ZONCOLAN SELLA NEVEA TARVISIO

35/50 12/12 27 AUSTRIA 20/100 10/12 10 KITZBÜHEL 40/60 14/14 30 SÖLDEN

27/28 16/41 7/7 18/24 31/37 16/19 3/4 n.p./6 3/7 3/3 11/12

58 35 18 70 100 44 6 n.p. 5 10 17

APPENNINO 10/20 13/21 30 ABETONE C. FELICE-ROCCA DI CAMBIO 10/18 10/15 13.5 20/30 15/21 40 CIMONE 15/30 4/7 4 CORNO ALLE SCALE

ST. ANTON AM ARLBERG

130/250 53/53 160 63/300 30/35 147.9 180/520 68/84 203


VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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BASKET EUROLEGA: TERZA GIORNATA DELLE TOP 16

Micov e Basile Cantù si regala una notte d’altri tempi

Siena domina pure a Malaga Le mani sui quarti

Battuto il Maccabi, ora arriva Perkins Trinchieri: «Una grande risposta»

La Mens Sana reagisce allo 0-7 iniziale Con Moss e Lavrinovic chiude a +23

DAL NOSTRO INVIATO

LUCA CHIABOTTI DESIO

Una partita bellissima, un regalo fantastico per chi, trent’anni fa, ai Cantù-Maccabi di Coppa Campioni, non c’era ancora. La Bennet regala ancora brividi, batte i vicecampioni d’Europa, rende sempre più affascinante e concreta la sua avventura internazionale, si inchina a una prestazione da grande d’Europa di Vladimir Micov, giocatore totale in attacco e in difesa: fa tutto, marca tutti, segna, fa segnare i compagni come il miglior play (9 assist). «Cinciarini alla fine non ha giocato non per scelta tecnica ma perché togliere la partita dalle mani di Vlado sarebbe stato un delitto—- ammette Trinchieri che guiderà la stelle straniere all’All Star Game —. Basile ha fatto una partita d’altri tempi: con due tiratori come lui e Mazzarino al fianco di Micov abbiamo creato spazi nella difesa nella quali i nostri lungi sono penetrati. La miglior partita d’Eurolega dell’anno, una grande risposta dopo la brutta prestazione di Sassari. Neppure i numeri di Langford ci hanno fatto perdere il senso della partita, spero di poter trasferire questa continuità anche in campionato. Ma queste sfide ti segnano, io per primo ammetto di far fatica a preparare una gara ogni tre giorni». Perkins Per dare una mano ar-

riverà presto Doron Perkins. Blatt propone quintetti e rebus per l’attacco differenti a ogni possesso, il grande pericolo sono gli avversari intelligenti e la Bennet ne ha tanti. Micov sdottora, Cinciarini gioca i migliori minuti degli ultimi tempi (Gianella ha l’influenza), l’unico problema è il grande ex Schortsanitis. Ma la sua autonomia, per un problema al menisco da operare sul quale grava un peso terrificante, è limitata. Cantù se ne va (17-11), il talento del Maccabi

CANTÙ MACCABI

MALAGA SIENA

82 74

(23-20, 49-44; 66-60)

(19-27, 30-40; 57-71)

BENNET CANTÙ: Cinciarini 4 (2/2), Basile 14 (1/2, 4/7), Micov 17 (3/6, 2/4), Leunen 6 (0/1, 2/4), Marconato 6 (3/5); Markoishvili 11 (3/5, 1/4), Mazzarino 7 (2/2, 0/2), Shermadini 13 (4/9), Brunner 4 (0/2, 1/1). N.e.: Diviach, Bolzonella, Abass. All.: Trinchieri.

UNICAJA MALAGA: Rowland 11 (2/6), Fitch 6 (2/3, 0/2), Darden 13 (4/6, 1/1), Freeland 14 (6/8, 0/1), Zoric 11 (5/11); Rodriguez 4 (2/4, 0/2), Lima, Valters (0/1, 0/1), Peric 4 (1/2), Garbajosa 5 (1/2, 1/2), Sinanovic. N.e.: Payne. All.: Mateo.

MACCABI TEL AVIV: Mallet 8 (1/2, 2/4), Papaloukas, Smith 6 (1/4, 0/2), Eliyahu 6 (3/7), Schortsanitis 8 (4/8); Hendrix 15 (4/4), Blu 7 (2/4, 1/3), Pnini, Burstein 4 (2/2, 0/1), Ohayon 4 (2/2), Scheyer, Langford 16 (3/9, 2/4). All.: Blatt.

MONTEPASCHI SIENA: McCalebb 13 (3/4, 1/1), Moss 20 (3/8, 4/6), Thornton 13 (3/6, 2/2), Stonerook (0/1), Andersen 15 (4/8, 1/1); Zisis 2 (1/3, 0/4), Rakocevic 8 (2/7, 0/2), Carraretto 2 (1/1), Lavrinovic 18 (4/8, 2/2), Michelori, Ress (0/1 da 3), Aradori. All.: Pianigiani. ARBITRI: Ziemblicki (Pol), Boltauzer (Slo), Rocha (Por). NOTE - T.l.: Mal 16/23, Sie 19/20. Rimb.: Mal 32 (Freeland 9), Sie 31 (Moss 7). Ass.: Mal 13 (Rodriguez 4), Sie 14 (McCalebb 3). Progr.: 5’ 7-11, 15’ 28-36, 25’ 53-62, 35’. Tecn.: panchina Si 18’45" (35-50), panchina Ma 23’31" (50-58). Usc.5 f.: Fitch. Spett.: 9500.

ARBITRI: Arteaga (Spa), Ankarali (Tur), Radovic (Cro). NOTE - T.l.: Ben 16/17, Mac 15/16. Rimb.: Ben 27 (Markoishvili 7), Mac 32 (Hendrix 7). Ass.: Ben 19 (Micov 9), Mac 8 (Papaloukas, Burstein 2). Progr.: 5’ 15-11, 15’ 39-31, 25’ 55-50, 35’ 72-68. Usc. 5f.: Marconato 38’49" (82-73). Ant.: Mazzarino 32’44" (70-64). Spett. 6133.

produce un 7-0 del sorpasso (23-24) ma la Bennet è imperterrita contro i cambi di scenari proposti dal Maccabi. Quando Blatt sceglie di andar sotto fisicamente, viene punito anche da Markoishvili e Mazzarino. L’ottimo Shermadini chiude il 12-2 Bennet del +12 (43-31), ma la fisicità di Henrix sotto i due canestri fa risalire il Maccabi.

PAOLO BARTEZZAGHI

Giorgi Shermadini, 22 anni, centro georgiano della Bennet Cantù CIAMILLO

la situazione Anche Cska e Barcellona a punteggio pieno

Resistenza Sarà la chiave della

resistenza di Blatt (52-50) che non ha più niente da Big Sofo. Zona, uomo, piccoli, grossi, in qualsiasi modo gli avversari si pongono, Cantù sa sempre cosa fare. E quando Micov, Brunner e Leunen segnano da tre rintuzzando un paio di triple di Mallet, il Paladesio salta per aria (70-60). Due stoppate di Hendrix danno al Maccabi i palloni dell’ultimo sussulto (72-68), ma la Bennet se ne va di nuovo con Basile (11 nella ripresa) e Markoishvili. «E’ un anno strano, facciamo cose grandi in Europa e ci fermiamo in campionato — ammette Baso —. La chiave è stata l’aggressività difensiva che ci ha dato ritmo in attacco. Adesso sognare non costa niente».

Così dopo 3 giornate di Top 16. GIRONE E Olympiacos Pireo-Efes Istanbul 83-65; Cska Mosca-Galatasaray Istanbul 85-70 (Krstic 20; Lucas 15). Classifica: Cska 3 vinte 0 perse; Galatasaray, Efes, Olympiacos 1-2. Pr. turno: Efes-Olympiacos (8/2), Galatasaray-Cska (9/2). GIRONE F Real Madrid-Bilbao 89-73; Malaga-Siena 68-91. Classifica: Siena 3-0; Real Madrid 2-1; Bilbao 1-2; Malaga 0-3. Pr. turno (8/2): Bilbao-Real, Siena-Malaga. GIRONE G Unics Kazan-Milano 59-44; Fenerbahce Istanbul-Panathinaikos Atene 56-77 (Jerrels 12; Kaimakoglou 19). Classifica: Kazan

3-0; Panathinaikos 2-1; Fenerbahce 1-2; Milano 0-3. Pr. turno: Milano-Kazan (8/2), Panathinaikos-Fenerbahce (9/2). GIRONE H Cantù-Maccabi Tel Aviv 82-74; Barcellona-Zalgiris Kaunas 94-80 (Lorbek 19; Weems 17). Classifica: Barcellona 3-0; Cantù 2-1; Maccabi 1-2; Zalgiris 0-3. Pr. turno (9/2): Zalgiris-Bacellona, Macabi-Cantù. Le prime due di ogni girone ai quarti di finale. CIAO HURTT (ma.ne.) Risoluzione consensuale del contratto tra Varese e la guardia statunitense Justin Hurtt. Casale perde Matt Janning che in allenamento si è procurato una frattura parzialmente scomposta del quarto metacarpo. Verrà operato lunedì e non sarà sostituito in attesa del rientro. RINVIO Causa maltempo, l’anticipo della 4a giornata di ritorno di LegaDue Forlì-Barcellona prevista per stasera, è stato rinviato a data da destinarsi.

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NBA IL PIÙ VECCHIO A RIUSCIRCI NELLA STORIA DELLA LEGA

Super Nash: 30 punti e 10 assist a 37 anni (m.o.) I numeri non sono tutto, ma a volta raccontano grandi verità. Steve Nash non è più il play di una volta, ovvio, ha 37 anni. Ma quando disputa una partita come quella di New Orleans, chiusa con 30 punti (con appena 16 tiri), 10 assist e una sola palla persa, qualche dubbio viene. Il canadese contro gli Hornets è diventato il più vecchio giocatore nella storia della Nba a segnare almeno 30 punti e servire assist in doppia cifra. Nella partita che ha visto Belinelli «retrocesso» in panchina, con l’ex senese Summers inserito da coach Monty Williams in quintetto al suo posto nell’inedito ruo-

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lo di guardia. «Volevo provare qualcosa di diverso — ha poi detto il tecnico — con un giocatore in un ruolo che solitamente non ricopre, per vedere se poteva scaturirne qualcosa di buono». Non ha funzionato, con Summers che ha finito con 5 punti in 15’, mentre il Beli è arrivato a 10, ma ha fallito 5 dei 7 tiri tentati nella ripresa. LeBron e Rose k.o. Serata no per le squadre leader a Est. Chicago è stata travolta a Philadelphia dai sorprendenti 76ers (terzi nella conference), mentre Miami, nonostante un 1o quarto da 24 punti di LeBron, che ha chiuso con 40, è andata

k.o. a Milwaukee. Decisive le 7 triple, di cui 2 pesantissime nel break del 4o quarto, dell’ex romano Jennings. Terza partita sottotono per Nowitzki, dopo il rientro dalla pausa per riposarsi: il tedesco (0/11 da 3 nelle ultime 3 gare) ha segnato solo 8 punti con 2/15 dal campo nella sconfitta interna di Dallas con Oklahoma City. Risultati: New Orleans-Phoenix 103-120 (Vasquez 20; Nash 30); Boston-Toronto 100-64 (Pierce 17; Bayless 14); Philadelphia-Chicago 98-92 (T.Young, Iguodala 19; Watson 20); Orlando-Washington 109-103 (Anderson, Howard 23; N.Young 24); New Jersey-Detroit 99-96 (D.Williams 26; Prince, Monroe 21); Milwaukee-Miami 105-97 (Jennings 31; James 40); Dallas-Oklahoma City 86-95 (Terry 25; Westbrook 33); Minnesota-Indiana 99-109 (Love 21; Granger 36); San Antonio-Houston 99-91 (Duncan 25; Martin 29); Portland-Charlotte 112-68 (Crawford 24; Henderson 16); Utah-Clippers 105-107 (Jefferson 27; Paul 34).

Terza vittoria su tre nelle Top 16. E terza partita vinta per distacco di cui due fuori casa. Siena domina anche a Malaga e mette così le mani non solo sulla qualificazione ai quarti ma anche sul primo posto del girone. Non un obiettivo di secondo piano visto che un eventuale secondo posto dovrebbe significare l’incrocio ai playoff con il Cska, unica squadra imbattuta in Eurolega. Dopo aver vinto settimana scorsa in casa del Real Madrid di 19 punti, la squadra di Simone Pianigiani è passata a Malaga di 23, aumentando il distacco fino alla fine. Siena è parsa di un livello nettamente superiore al Malaga, arrivata così all’ottava sconfitta nelle ultime nove partite di Eurolega dove, peraltro, ha vinto solo 4 volte. Il parziale Siena ha preso in mano la partita con un parziale di 17 a 2 che ha ribaltato il 7-0 iniziale di Malaga. Il buon avvio di Freeland e Darden si spegne quando Bo McCalebb alza il ritmo sfruttando l’eccellente

difesa di squadra. A fianco del play di Siena, si alternano i compagni: subito Bootsy Thornton, poi David Andersen che con una tripla porta Siena sul +8 già nel primo quarto. Poi Ksystof Lavrinovic che, con 13 punti in 9 minuti, nel secondo quarto assesta il vantaggio fino al +15 quando un tecnico rallenta la corsa della Mens Sana. Il terzo quarto è quello di David Moss. Qui Malaga si riavvicina fino a 7 punti di distacco e Moss segna subito una tripla e altri 4 punti di fila che gelano le velleità di recupero. E poi agli svolazzi dell’ex cremonese Rowland, risponde Lavrinovic con un bellissimo semigancio sulla linea di fondo e Rakocevic con quattro punti di fila. Dal +14 ritrovato a fine terzo quarto, è un assolo fino al +25 dell’ultimo minuto. Da tre Siena costruisce e tira bene (52%), Malaga no (22%). Le 19 palle perse degli spagnoli (5 di Freeland) sono la conferma che contro questa Siena è dura giocare. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL CASO

Crisi in Slovenia L’Europeo 2013 ora è in forse La crisi economica che ha colpito la Slovenia e la conseguente forte diminuzione delle spese pubbliche stanno mettendo in forse l’organizzazione dell’Europeo e dell’Universiade 2013. Secondo il quotidiano «Delo», la realizzazione dei programmi infrastrutturali è in forte ritardo o addirittura ferma per mancanza di fondi. Nelle ultime settimane Novo Mesto, Jesenica, Ptuj e Capodistria, le città scelte per organizzare la prima parte dell’Europeo, hanno informato la Federbasket slovena che non sono in grado di costruire i palasport.

EUROLEGA DONNE

NUOVI CAMPIONATI OGGI CONSIGLIO FEDERALE

Schio contro Salamanca per le Final 8

Bonamico «La riforma? La Legadue va coinvolta»

Decisi gli accoppiamenti degli ottavi di finale di Eurolega (2 su tre, 21, 24 e 29 febbraio): la Famila Schio affronta la Perfumerias Avenida Salamanca con la bella in Spagna. Le due squadre si sono già scontrate in stagione: +20 Avenida a Salamanca, +3 per la Famila a Schio. Chi passa si qualifica alle Final 8 di Istanbul. ALL STAR Le convocate per l’All Star del 14 febbraio a Parma contro le migliori straniere: Bagnara, Carangelo, Cinili, Consolini, Crippa, De Pretto, Fabbri, Formica, Gatti, Gorini, Masciadri, Nadalin, Sottana, Wabara, Zanoni.

(chiabo) Oggi a Roma il Consiglio federale dovrebbe mettere mano alla riforma dei campionati. Dovrebbe perché non è all’ordine del giorno. E non c’è nulla nero su bianco del progetto che prevede una A professionistica a 16 squadre, una Legadue dilettanti divisa in due sottocampionati da 14-14 squadre, già diventate 16+16, sulla falsariga della A-1 e A-2 degli anni d’oro, e di una Dna da tre gironi di 16. Lo snodo chiave e innovativo riguarda la Legadue e il presidente, Marco Bonami-

co, pur premettendo di non essere contro la Fip, ha molte precisazioni da fare: «Sarà la nostra assemblea che dovrà dare la risposta al progetto. Al momento mancano i documenti su cui ragionare perché di questa riforma non sappiamo nulla di ufficiale, compresa la formula dei campionati. Sappiamo che quella attuale della Legadue funziona». Molti sono i punti fondamentali da chiarire, compresa la sostenibilità della formula a 32 squadre con 2 stranieri in merito ai visti che concede il Coni. «I nostri club sono società di capitali, il ritorno al dilettantismo è un passo critico anche sul piano amministrativo. Siamo pronti a discutere su tutto ma una riforma così non può essere fatta senza sentire prima i club. La attendiamo da anni, un mese in più per parlarne è doveroso».


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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OLIMPIADI LA CORSA DI ROMA 2020

IPPICA I VOLTI DELLA CRISI

Paura al Coni: sui Giochi decide solo Monti

Parla il ministro E Varese vuole il trotto milanese

II premier non svela le sue intenzioni. Tramonta la scelta «collegiale» dei ministri. Petrucci: «Partiti tutti favorevoli»

Catania ammette la sparizione dei 100 milioni. Borghi: «Rilevare le corse di S. Siro se verrà venduto? Abbiamo il progetto» MICHELE FERRANTE

y

A BAIRES LA SCELTA

Ecco le tappe della corsa olimpica per l’assegnazione dei Giochi 2020 15 febbraio la scadenza per le risposte al formulario olimpico (il Comitato Promotore le ha già pronte) a cui va allegata la dichiarazione di impegno del Governo Maggio «Primarie» al Cio: le sei città si riducono a una rosa di 3-4 che diventano ufficialmente candidate 7 settembre 2013 La sessione del Cio di Buenos Aires vota per l’assegnazione dei Giochi 2020

VALERIO PICCIONI

Avrebbe dovuto essere il giorno della verità per Roma 2020. Tre febbraio, ultimo Consiglio dei Ministri prima della partenza di Monti per gli Stati Uniti. E invece le voci di corridoio dicono che non è scontato che se ne parli, è molto probabile che l’attesa si allunghi. Ormai il rompicapo olimpico è sempre più tale, il premier è impenetrabile, non lo spaventano le dichiarazioni più audaci, l’ultima sul «posto fisso monotono», ma sui Giochi da conquistare manco una virgola. E così Petrucci mantiene l’ottimismo, ma ammette «paura» per la decisione, Carraro dice «comunque non potremmo che rispettarla», Alemanno rilancia e parla di una Commissione di vigilanza su tutte le «procedure» necessarie in caso di successo a Buenos Aires 2013, il momento in cui il presidente del Cio dirà «The winner is...». La verità è che il pronostico a questo punto è impossibile. E che ora ogni giorno che passa fa crescere la preoccupazione. Niente 2024 Anche i toni si alzano. Il presidente del Coni usa un frasario esplicito, diretto. Intanto spazza via l’ipotesi contentino, il trasloco delle ambizioni al 2024. «È irrealizzabile, non rilanceremo la candidatura per quella data». Lui è convinto che oggi qualcosa debba comunque muoversi a Palazzo Chigi. «Non capisco perché

Oggi Consiglio dei Ministri: difficile che sia affrontato l’argomento. Ma il tempo stringe Alemanno: «Una commissione di vigilanza su tutte le procedure per i lavori olimpici» non si dovrebbe arrivare ad una risposta entro domani (oggi, ndr). Ho parlato con i segretari dei partiti e mi hanno dato tutti parere favorevole». Petrucci fa i nomi pure di Di Pietro e di Maroni: il fronte si allarga. «Pure la Confindustria è favorevole. Chi sono quelli dei no? Ex sindaci che hanno scaraventato bile sullo sport italiano. I contrari non hanno peso specifico, i favorevoli sì». Decide uno solo Il problema è

che a decidere sarà una persona, una sola. Dopo giorni in cui l’idea di un verdetto «collegiale» è stata rilanciata più o meno da tutti, adesso le ultime notizie vanno nella direzione contraria. La verità è che neanche i ministri - soprattutto quelli che sono per il sì, la maggioranza hanno «bucato» la riservatezza del premier sull’argomento e a questo punto, senza un reciproco ascolto preparatorio, è chiaro che Monti intende procede-

re da solo. Fino ad aspettare le ultime ore prima del 15 febbraio, la scadenza del Cio, quella oltre la quale non si può andare? Giappone e Turchia Ogni tanto filtra qualche preoccupazione. Per esempio, i rapporti con il Giappone (Tokyo). Che deve rinnovare l’acquisto di titoli di stato italiano. Nelle ultime ore, pure la Turchia (Istanbul), altro partner commerciale in crescita. Eppure si sa che il Capo dello Stato qualcosa l’ha detta esercitando il suo ruolo di grande sponsor dell’idea olimpica. Per non dire di Gianni Letta: è vero, l’incontro è saltato, ma le telefonate con Monti ci sono state. Anche se senza fumata bianca. Mentre la candidatura di Madrid incassa la mobilitazione del Real Madrid che sta pensando, lo scrive «As», di mettere a disposizione tutte le sue strutture, il Bernabeu e non solo, per l’eventualità olimpica del 2020. Ottimismo del cuore Insomma,

c’è pure un problema di tempo. Qui non si può fare come il protagonista di un famoso racconto di Cesare Zavattini che nella gara a chi sparava il numero più grosso aspettava l’ultimo minuto e diceva: più uno. Un’iscrizione last minute non sarebbe proprio un gran biglietto da visita per il Cio. Un protagonista della corsa olimpica fa il punto della situazione così: «Siamo ottimisti». Ottimismo della volontà? «No, del cuore».

4

I NUMERI

6

città in lizza per i Giochi 2020: Roma, Madrid, Tokyo, Istanbul, Doha e Baku

8,2

miliardi di euro la spesa prevista per l’Olimpiade (9.8 se si considera l’ampliamento di Fiumicino): 4.7 verrebbero da soldi pubblici, che rientrerebbero con il maggiore gettito erariale

3

le Olimpiadi organizzate dall’Italia: Cortina ’56, Roma ’60 e Torino 06

Erano alcune centinaia ieri mattina a Roma. Le sigle ufficiali? Upt, proprietari trotto, e una delegazione folta di guidatori campani. Hanno occupato la sede dell’Unire, impedendo l’ingresso dei dipendenti. Dentro solo Francesco Ruffo, segretario dell’ente mai diventato Assi. E’ arrivata la polizia, attimi di tensione, poi il traguardo raggiunto: oggi il ministro del Mipaaf, Mario Catania, incontrerà gli occupanti la cui causa è stata sposata da Agit (driver trotto) e Fipt (proprietari trotto). Ma ci saranno anche quelli del comparto ippico saliti sul carro: avrebbero addirittura tentato di tagliare fuori gli altri. Ministro Vogliono il ministro e nessun altro, altrimenti se ne andranno, inasprendo la serrata. E sui 100 milioni spariti dalle risorse per il 2012, Catania ha già dichiarato: «La Ragioneria dello Stato ha erogato quella somma perché venisse destinata al comparto ippico. Va precisato che questa somma è stata ridimensionata già nell'ultimo periodo del precedente Governo, quando ai Ministeri arrivò l'ordine perentorio di abbattere i costi variabili. Essendo questo il costo più importante nel bilancio del Mipaaf, è stato anche il più penalizzato». Pare davvero troppo sinceramente. Milano a Varese Un altro fronte si apre all’improvviso, con la

il ministro (Mipaaf) Mario Catania

prima ammissione ufficiale che conferma voci esistenti da tempo. Se Milano trotto, come prima o poi accadrà, verrà venduto, Varese assorbirà gran parte del suo programma (i GP a Torino?), cedendo le corse sulla sabbia a San Siro (verrà fatta la pista) e mantenendo il galoppo su erba. Conferma Guido Borghi presidente della Varesina corse cavalli: «Siamo pronti, abbiamo il progetto. Una pista da 1200 metri a mano destra bellissima, e potremmo anche organizzare dei convegno misti». Intanto cavalli di galoppo sfrattati: «Non possiamo permetterci due centri di allenamento e abbiamo proposto agli allenatori di trasferirsi in quello a 16 Km dall’ippodromo, bellissimo. E non vogliamo cacciare nessuno in 5 giorni, auspico una soluzione condivisa, i nostri legali stanno già lavorando con quelli della controparte». © RIPRODUZIONE RISERVATA

IERI A PARIGI

Italiani piazzati, oggi si va a Cagnes PARIGI E’ andata male stavolta la trasferta dei trottatori italiani a Parigi. Ieri le migliori dei tredici nostri portacolori impegnati nel convegno sono state Natacha Atlas (F. Ouvrie, trainer Biagio Lo Verde) terza nel Prix de Chevilly gruppo A (m 2700) e Nouvelle Vague (D. Locqueneux), terza nel

gruppo B della stessa corsa. Oggi a Cagnes-sur-Mer Marimari, Muroroa As, Lady del Pino, Melandri Kyu e Florio Stift. IERI QUINTÉ 8-15-13-3-18 Le quote a Vincennes. Quinté: n.v. Quarté: e 3.143,38. Tris: e 265,72. Oggi tappa a Pau galoppo alle 16.55 con solo 12 partenti.

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PALLAVOLO CHAMPIONS LEAGUE DONNE: OTTAVI DI FINALE

Bergamo travolge Pesaro ILDO SERANTONI TREVIGLIO (Bg)

La Norda Foppapedretti Bergamo si aggiudica la prima parte del derby italiano di Champions League piegando la Scavolini Pesaro con meno difficoltà del previsto. Alla squadra marchigiana – che recupera la Ortolani dopo la frattura a un dito della mano destra – nuoce una partenza al rallentatore, che la fa scivolare sotto di due set quasi senza opporre resistenza. Pedullà si vede costretto a sostituire una opaca Klineman

con la più precisa Saccomani e nel terzo set i benefici del cambio si avvertono, complice una falsa partenza della Norda Foppapedretti (2-8 al primo time-out tecnico). Qui, però, anche Mazzanti, allenatore delle padrone di casa, opera un paio di scelte opportune, con l’innesto in cabina di regia di Signorile al posto di Serena, che aveva comunque fatto bene la propria parte, e Di Iulio per una Vasileva dal rendimento incostante. Rimonta e 3-0 Le nuove entrate danno maggiore precisione al gioco, perché Signorile brilla

per creatività e Di Iulio sbaglia poco in attacco. Sta di fatto che la Foppapedretti dà inizio a una progressiva rimonta che le permette di agguantare l’avversaria sul 20 pari. Da lì in avanti, grazie a una serie di ottime battute di Piccinini, Bergamo scivola via come un anguilla e va a cogliere un risultato che porrebbe una bella ipoteca sul passaggio del turno, se non ci fose la regola del golden set. Nelle file bergamasche le migliori sono state Merlo, strepitosa in difesa, e Quaranta, efficace e continua in attacco. Delle pesaresi nessuna si è elevata al di sopra della mediocrità, tranne, come detto,

la Saccomani, il cui ingresso è coinciso con una sterzata, che Annamaria non è tuttavia servita a invertiQuaranta re il trend della partita.

BERGAMO-PESARO

| 3-0

NORDA FOPPAPEDRETTI BERGAMO: Piccinini 10, Nucu 10, Serena, Vasileva 8, Arrighetti 10, Quaranta 20; Merlo (L), Di Iulio 4, Signorile. Non entrate: Gabbiadini, Diouf, Ruseva. All. Mazzanti. SCAVOLINI PESARO: Ferretti, Brinker 9, Manzano 4, Ortolani 10, Klineman 9, Okuniewska 5; De Gennaro (L), Agostinetto, Musti, Saccomani 7, Cardani. Non entrata: Ampudia. All. Pedullà. ARBITRI: Marenc (Fra) e Vilimanovic (Ser). NOTE - Spettatori 1020, incasso 6.950 . Durata set: 24’, 24’, 27’, totale 75’. Norda Foppapedretti: battute sbagliate 2, vincenti 6, muri 10, seconda linea 2, errori 14. Scavolini Pesaro: b.s. 4 v. 3, m. 5, s.l. 2, e. 13. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA SITUAZIONE

Istanbul: derby a Guidetti Bene il Cannes di Cardullo (a.a.) Guidetti vince il derby di Istanbul contro Micelli-Francia, successo anche per il Cannes di Centoni e Cardullo. Ottavi (andata): Prostejov (R.Ceca)-Fenerbahce Istanbul (Tur) 1-3; Sopot (Pol)-Rabita Baku (Aze) 3-1; Dresda (Ger)-Kazan (Rus) 0-3, Zurigo (Svi)-Azerrail Baku (Aze) 1-3; Muszyna (Pol)-Cannes (Fra) 0-3 (19-25, 18-25, 19-25), Eczacibasi Istanbul (Tur)-Günes Istanbul (Tur) 1-3 (22-25, 21-25, 25-20, 20-25), Foppapedretti Bergamo-Scavolini Pesaro 3-0, Mc Carnaghi Villa Cortese-Dinamo Mosca (Rus) 3-2 DJURIC (niba) A riposo forzato ancora per qualche giorno Mitar Djuric, centrale greco di Trento infortunato alla caviglia sinistra in a Maaseik. Nulla di grave, ma sicuramente non giocherà né domenica a San Giustino né nel match di ritorno di mercoledì contro i belgi del Noliko.


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TUTTENOTIZIE & RISULTATI Tennis OGGI IL SORTEGGIO DEL 1˚ TURNO

La Fed Cup a Biella Errani molto attesa contro l’Ucraina Oggi alle 12 il sorteggio al Comune di Biella apre Italia-Ucraina, primo turno del World Group di Fed Cup. E’ un atto formale, giusto per decidere il primo singolare, in un confronto comunque fortemente sbilanciato, e a favore delle azzurre, ma che può aggiungere un po’ di pepe. Perché, sulla terra indoor del Lauretana Forum, la più giovane della squadra, la 24en-

ne Sara Errani (n. 34 mondiale), dopo i quarti agli Australian Open e con Flavia Pennetta (22) con problemi di schiena (postura sbagliata?), si è guadagnata un posto in singolare e anche in doppio con Roberta Vinci (23), con la quale è diventata la prima coppia tutta azzurra in una finale Slam. Prima singolarista dovrebbe essere Francesca Schiavone (n. 11), pimpante,

Da sin, capitan Barazzutti, Schiavone, Pennetta, Vinci ed Errani EPA

dopo il k.o. al 2˚ turno a Melbourne con Oprandi: «Sono molto contenta di essere qui e di avere al mio fianco il braccio destro, il braccio sinistro e tutto il team... Siamo compatte, è bello scherzare, gioire e vincere in gruppo. Mi sento molto motivata dopo la scelta di non essere presente l’anno scorso contro la Russia. Anzi, proprio per questo sento ancora di più la gara». Giovani L’Ucraina, che ha per-

so 3-0 con l’Italia nei precedenti anche quando aveva tutt’e due le sorelle Bondarenko, schiera una squadra molto giovane: Kateryna Bondarenko (25 anni), Lesia Tsurenko (22), Olga Savchuk (24) e Yuliya Beygelzimer (28). Partite su SuperTennis, con inizio domani e domenica alle 15.

A-1: a Brescia arriva il Savona

Mosca da oggi ospita la 5ª e penultima tappa della Coppa del Mondo di short track. L’Italia punta soprattutto su Arianna Fontana (500 e un 1500) e Martina Valcepina (500 e 1000): la prima, nelle classifiche generali è 3ª nei 500 e 4ª nei 1000, la seconda è 1ª nei 500.

Dopo la lunga sosta, torna l’A-1. Oggi, alle 19 (dir. Rai Sport 2) anticipo della 5ª di ritorno tra il Brescia e la Carisa Savona del montenegrino Mladjan Janovic, eletto miglior giocatore degli Europei. La classifica: Pro Recco 39; Savona 38; Acquachiara 36; Brescia 34; Posillipo 28; Bogliasco, Florentia 16; Ortigia, Camogli 14; Civitavecchia 13; Nervi 9; Catania 3.

Uomini: Cassinelli, Dotti, Reggiani, Viscardi. Donne: Fontana, Maffei, A. e M. Valcepina, Viviani.

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Programma (50 m). Oggi (15, Rai Sport 1): 200 sl D (Pellegrini), 200 sl U (Magnini, Belotti, Pizzetti, Rosolino, Santucci); 200 fa D (Polieri) e U; 200 dorso D e U (Diener, Ger, Lestingi); 200 ra D (Smid, Slo, Scarcella) e U (Giorgetti, Bizzarri); 800 sl D (Caramignoli); 1500 sl U (Pizzetti). Domani (9.30, Rai Sport 1): 50 fa. (Cavic, Ser); 100 dorso; 50 rana (Scozzoli); 100 sl (Pellegrini; U: Magnini, Fesikov, Grechin Rus, Dotto, Orsi, Santucci); 400 mx; 15.30: 400 sl, 100 fa, 50 do, 100 ra; 50 sl; 200 mx.

Chicco è 15˚ Sorpresa Daly

Torna in pista la Fontana

zione nella sede della Provincia c’erano il presidente Guido Podestà, che da giovane faceva il nuotatore, e l’assessore allo sport Cristina Stancari, che si occupa del progetto per il polo natatorio. Sembra un miracolo, ma è tutto vero: il grande nuoto torna a Milano.

Djokovic-Nadal sarà il duello chiave anche del primo Masters 1000 sulla terra rossa della stagione, il 15 aprile a Montecarlo. Il n. 1 del mondo, assente l’anno scorso per infortunio, cercherà di sgambettare Rafa anche nel feudo del Principato. Dove il maiorchino detiene il record assoluto di 7 trionfi consecutivi. Montecarlo n. 106, «il secondo torneo italiano», punta al nuovo record di spettatori, fissato l’anno scorso a quota 125mila.

Arrestato dirigente Italia

Pallanuoto/2 ANTICIPO IN TV

Passione Ieri per la presenta-

Pizzetti nei 1500 sl Si comincia alle 15

Milano-Egna ospiti scortati

Ghiaccio IN COPPA A MOSCA

(s.a.) C’è tutto il nuoto azzurro che conta oggi e domani, ci sono stranieri di livello nella piscina Samuele di via Mecenate e in diretta Rai: il meeting inventato dalla Nuotatori milanesi della famiglia Del Bianco, è nell’anno della conferma, cresce in presenze e numeri e garantisce interesse, pur incastrato in una fase

di carico, a un mese dalle selezioni olimpiche italiane. Un test che serve ai campioni reduci dai collegiali americani, a cominciare dalla stella fra le stelle, Federica Pellegrini, impegnata oggi nei 200 e domani mattina nei 100. Lo sprint con gli azzurri di punti e i russi emergenti, offrirà spunti di interesse, Fabio Scozzoli e i ranisti daranno spessore all’evento, Samuel Pizzetti e Massi Ro-

Djokovic-Nadal a Montecarlo

Golf A DOHA UN MOLINARI IN FORMA

Classifica: Egna 84; Milano 77; Appiano 72; Gardena 56; Merano, Pergine 50; Caldaro 28; Ev Bozen 15.

MILANO

IL PROGRAMMA

Pallanuoto/1 A SIRACUSA

SIRACUSA (a.s.) Un’operazione dei carabinieri, denominata «Oro blu», porta agli arresti domiciliari l’ex sottosegretario Luigi Foti e l’ingegnere Giuseppe Marotta, consigliere della Fin, presidente dell’Ortigia e accompagnatore della Nazionale femminile con cui una settimana fa ha vinto l’oro europeo ad Eindhoven. L’accusa di tentata estorsione fa riferimento alla gestione del servizio idrico cittadino. E’ inoltre indagato il presidente della Provincia, Nicola Bono. Marotta è sospeso da consigliere secondo il nuovo articolo 11 del codice di comportamento sportivo del Coni da ieri in vigore: da 15 anni è il presidente della gloriosa Ortigia che ha 2 squadre di pallanuoto in A-1. Si teme per il futuro delle due squadre.

La Pellegrini a Milano con tutti i big azzurri Primo test nei 200 sl

solino rappresentano il club di casa e lanciano la loro battaglia per la qualificazione olimpica nel mezzofondo e nei 200 sl. Il finalista mondiale riparte più convinto che con un maggior lavoro sulla forza in acqua tornerà protagonista: «E la concorrenza dei più giovani come Paltrinieri mi stimola di più»; l’olimpionico napoletano pensa ai suoi quinti Giochi e si promette: «Vorrei portare mia figlia Sofia a Londra»-

DAL 15 APRILE

Hockey ghiaccio

MILANO — (m.l.) E’ la sfida tra la 1ª e la 2ª di A-2 (37˚ turno, ore 20.30), ma soprattutto, dopo l’aggressione del 18 dicembre all’Agorà a giocatori e accompagnatori ospiti, il match che deve far vincere i valori dello sport. La pensano così i presidenti del Milano, Migliore e dell’Egna, Visintin. Invitati i ragazzi delle scuole aderenti (come il Milano) al progetto «Io tifo positivo». Ma le ferite non si sono rimarginate. Per una maggiore sicurezza gli altoatesini hanno ottenuto una scorta, dalla partenza all’arrivo al palazzetto di via dei Ciclamini e ritorno a Bolzano, da parte di alcuni agenti della Digos in borghese. Ci sarà un commissario di campo Fisg.

Nuoto IN VASCA LUNGA E IN DIRETTA RAI

Con 71 colpi (-1) nel 1˚ giro del Qatar Masters, dell’European Tour, a Doha (Qat, par 72, un milione 900mila e, prima moneta 316.020), Francesco Molinari si conferma in forma con il 15˚ posto (come Westwood, n. 3 del mondo e Kaymer 4), mentre stentano Matteo Manassero e Federico Colombo 73i con 74, Lorenzo Gagli, 82˚ con 75, e Andrea Pavan, 125˚ con 81. Comanda Fernandez Castaño con 66 (-6), brilla il 45enne Usa, John Daly, 2˚ con 67 (con 5 birdie): «Sono abbastanza sorpreso del risultato poiché erano 5 settimane e mezza che praticamente non mi allenavo. E’ uno dei migliori giri che abbia mai realizzato in condizioni di vento del genere: ho l’impressione di aver mangiato un sacco di sabbia».

Atletica

Alto: Silnov vola a 2.35 (si.g.) Andrey Silnov ha eguagliato a Mosca (Rus) la mpm ’12 del connazionale Dmitrik, salendo a 2.35 in alto al primo tentativo. Uomini. Alto: Silnov 2.35; Patrakov 2.30; Ukhov 2.30; Shustov 2.30; Protsenko (Ucr) 2.27. A Belgorod (Rus). Donne.800: Rusanova 2’00"45 (mpm ’12). A Spala (Pol). Uomini. Asta: Wojciechowski 5.20. A Pombal (Por). Uomini. 60: Obikwelu 6"86.

Massimiliano Rosolino, 33 anni, e Samuel Pizzetti, 25 anni BOZZANI

Atletica BRACY VOLANTE (si.g.) Marvin Bracy, 18enne talento conteso dal football, a Gainesville ha corso i 55 in 6"08, a 1/100 dal record mondiale junior. A College Station. Uomini. 800: J. Roberts 1’47"14; Obinwa 1’47"22. Lungo: A. Eaton 8.04. Peso: Mesic (Bos) 20.31. Donne. Pentathlon: Theisen (Can) 4555 (r.n.). A Fayetteville. Uomini. 200: Gauntlett 20"82. 400: Morton 46"38. Miglio: Lalang (Ken) 3’55"09 (mpm ’12). Peso: Crouser 20.29. Donne. 200: 2. K. Duncan 23"25. A University Park. Donne. 60: Pierre 7"17. A Albuquerque. Uomini. 200: G. Roberts 20"63. 400. II: Wright 46"22. Asta: Walker 5.70. A Boston. Uomini. 200: Gordon (Tri) 20"58. Miglio: McCarthy (Irl) 3’55"75. 3000: 13. SORGATO 8’14"32. A Seattle. Donne. 3000: S. Kipyego (Ken) 8’47"91. A Lexington. Donne. 60 hs: Manning 8"04. A Toronto (Can). Uomini. 60: Warner 6"59.

Badminton ASSOLUTI (m.l.) Da oggi a domenica al PalaBadminton di Milano i campionati italiani assoluti. Con 135 atleti nelle cinque specialità: singolo e doppio maschile, singolo e doppio femminile, e doppio misto.

Baseball STRANIERI (m.c.) Sono solo 4 i giocatori stranieri confermati dalle società di Ibl per il 2012: il romeno Mihai Burlea (Parma ed i dominicani Jesus Matos (Bologna), Jean Toledo (Novara), Danilo Sanchez (Godo Knights). Per acquistarne di nuovi c'è tempo fino al 16 maggio.

Boxe TORNA SOLIS (r.g.) Il 14 aprile a Las Vegas (Usa) nella serata imperniata sul mondiale leggeri Wba tra e Rios (Usa 29-0-1) e lo sfidante Gamboa (Cu.21) rientra il massimo cubano Odlanier Solis (17-1), oro ad Atene, a 13 mesi dall’unica sconfitta nei pro, contro Vitali Klitschko (43-2) per il mondiale Wbc. RESPINTO (i.m.) L'Aiba ha rigettato ieri il ricorso della federboxe rumena e del presidente Obreja per le squalifica di tre mesi e i 3mila franchi svizzeri di multa. Per i pugili rumeni niente attività internazionale fino al 9 aprile. SICILIANO (r.g.) Ad Agadir in Marocco, successo del superleggero Marco Siciliano (5-1) su Yassine Ettabouti (6-1) finora imbattuto, ai punti 6 t. Nei welter forfait di Azzedine Mihi (4-1) contro Giovanni D'Antoni (4-2), per attacco di febbre.

Football USA KO Gianluca Santagostino, ricevitore di Seamen Milano potrà dire io c’ero, nello storico successo all’International Bowl del Resto del Mondo Under 19 sulla selezione dei pari età degli Stati Uniti, mercoledì a Austin, Texas: è finita 35-29.

Nuoto TRICOLORI SINCRO (al.f.) Da oggi a domenica a Novara, si assegnano i titoli italiani di sincronizzato. In gara 227 atlete in rappresentanza di 27 società. TEST FRANCESI (al.f.) I big francesi sono

impegnati fino a domenica a Montpellier: al via Lacourt (che sfiderà a distanza Stravius, in gara a Chamalières), Agnel, Gilot, Muffat mentre Bousquet e Laure Manaudou, ancora a Auburn, gareggeranno il prossimo weekend a Columbia (Missouri, Usa). COVENTRY AMERICANA (al.f.) La bicampionessa olimpica Kirsty Coventry tornare ad allenarsi in Texas (Usa) sotto la guida di Kim Brackin dopo una parentesi di tre mesi nel Principato di Monaco.

Pallamano ELITE (an.gal.) Oggi alle 18 (dir. Rai Sport 1) Teramo-Noci, anticipo della 3^ di ritorno di Elite. Classifica: Bolzano 34*, Conversano 29; Trieste, Pressano 27; Noci 25; Fasano, Bressanone 24; Teramo 13; Ambra 12; Ancona* 9; Bologna 8; Mezzocorona 5. (*1 partita in più). AZIONI CONVERSANO (an.gal.) I campioni d’Italia del Conversano guardano annunciano col d.g. Gianluca Trisolini (ex Olimpia Milano) la nascita della prima public company nella pallamano: «Consiste in una sorta di azionariato popolare», spiega.

Pallavolo IN PUGLIA (f.c.) La Final Four della Del Monte Cup di A-2 maschile sarà sabato 3 e domenica 4 marzo ad Andria (Bt). Con Perugia, Castellana, Segrate e Molfetta.

Sport invernali COPPA EUROPA ALPINO (s.f.) Nel 2˚ superG di Santa Caterina Valfurva (So) successo ex aequo per il francese De Tessieres e per l’austriaco Scheiber con 15/100 sull’altro austriaco Striedinger. Luca De Aliprandini 7˚ a 1"15 dalla coppia vincitrice; 10˚ a 1”29 Staudacher. Nello slalom femminile di San Candido (Bz) Veronica Zuzulova batte Gagnon (Can) e Borssen (Sve). Chiara Costazza 15ª a 3"06 dalla slovacca; 25ª Pardeller, 29ª Brignone, 31ª Gius, fuori Irene Curtoni. COPPA DI BIATHLON A Oslo, per la Coppa del Mondo di biathlon, prima vittoria in carriera del russo Evgeniy Garanichev nella sprint 10 km sul tedesco Arnd Pfeiffer e il norvegese Emil Svendsen. De Lorenzi 11˚ senza errori, Markus Windisch 30˚, Vuillermoz 47˚. In classifica generale Fourcade (10˚) sale a 577 su Svendsen 567. Domani due pursuit con De Lorenzi, Windisch e Haller. Nella 7.5 donne, vince la tedesca Magdalena Neuner su Domracheva (Bie) e Berger (Nor). Katja Haller 22ª, Ponza 47ª e Wierer 50ª. La Neuner resta capoclassifica con 756 su Domracheva 693. FREESTYLE Marco Tomasi, 49˚, è fuori dallo skicross di Coppa del Mondo a Blue Mountain (Can). Non c’erano azzurre iscritte. BOB E SKELETON La Coppa del Mondo di bob e skeleton da oggi a Whistler (Can). Si apre con le gare femminili: a mezzanotte lo skeleton, alle 3.30 il bob. Domani il bob a 2 e lo skeleton uomini, domenica il bob a quattro.

Tennis NADAL & FISCO Il quotidiano El Confidencial denuncia Rafa Nadal di essersi dichiarato residente nei paesi baschi dal 2006 al

2011 per usufruire di particolari agevolazioni fiscali sui circa 150 milioni di euro guadagnati finora. Il clan del maiorchino sostiene che Rafa ha sempre fissato la residenza nelle Baleari. BERDYCH CALDO A Montpellier (Fra, 450.000e, cem), brilla nel 2˚ turno Thomas Berdych, prossimo avversario dell’Italia il 10-12 febbraio a Ostrava in coppa Davis, che batte Serra (Fra) 6-0 6-2. Altri, 2˚ turno: Mahut (Fra) b. Mayer (Ger) 7-6 (3) 6-3; Monfils (Fra) b. Russell (Usa) 6-3 6-3. A Zagabria (Cro, 450.000e, cem), 2˚ turno: Youzhny (Rus) b. Zemlja (Slo) 6-1 6-3; Baghdatis (Cyp) b. Kubot (Pol) 6-4 6-2; Dodig (Cro) b. García-Lopez (Spa) 4-6 6-4 6-4; Lacko (Slk) b. Bogomolov Jr. (Rus) 6-0 6-7 (1) 6-1. A Viña del Mar (Col, 343.000e, terra), 2˚ turno: Berlocq (Arg) b. Junqueira (Arg) 6-1 6-0; Del Bonis (Arg) b. Bellucci (Bra) 6-2 7-5. RIECCO VENUS «Era parecchio tempo che non mi sentivo così bene in campo». Venus Williams rientra domani in Fed Cup in Stati Uniti- Bielorussia, e per la prima volta dice di migliorare, dopo la Sindrome di Sjoegren, la rara malattia auto-immune che l’ha stoppata agli Us Open di settembre.

Tuffi TORNA TANIA (al.f.) Tania Cagnotto, dopo aver saltato gli Assoluti di Torino per l'influenza, torna alle gare in coppa Londra a Trieste da oggi a domenica. La prova con 56 atleti vale come selezione per coppa del mondo, europei e grand prix.

Vela Kosuta Farneti iridati (a.fr.) La mancanza di vento, e il conseguente annullamento delle due regate di ieri, ha consentito a Simon Sivitz Kosuta e Jas Farneti (YC Cupa), triestini 20enni, di vincere con un giorno d’anticipo il titolo Mondiale Junior 470 di Auckland (Nzl). E pure nettamente (8 volte primi, un 9˚ e un 6˚ posto su dieci regate, 14 punti) sui neozelandesi James Turner e Finn Drummond (36) e gli olandesi Dirk Bennen e Rogier Weijers (53). I due azzurri, che oggi scendono in acqua per la Medal Race (ore 14 locali), tra gli juniores avevano già vinto un bronzo mondiale e due bronzi agli Europei (l’ultimo a metà agosto a Nieuwpoort, in Belgio). INCIDENTE ATLANTICO Cymba, barca italiana impegnata nella Transquadra, è stata abbandonata dai suoi due membri dell'equipaggio ieri sera in mezzo all'Atlantico dopo una collisione contro un oggetto galleggiante non identificato che ha danneggiato uno dei due timoni e provocato una falla. Isidoro Santececca e Francesco Piva, si sono imbarcati su un altro scafo che partecipa alla regata, Vagdespoir che si è fermato a soccorrerli.

Il Consiglio Federale, il Segretario Generale, la Segreteria Federale, i componenti delle Commissioni, i Piloti, gli Ufficiali di Gara della Federazione Italiana Motonautica esprimono il più profondo cordoglio e la più sincera partecipazione al Presidente Federale, avvocato Vincenzo Iaconianni, per la perdita del padre

Avv. Egidio Iaconianni - Milano, 2 febbraio 2012.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012

GAZZAMONEY ilrisparmiatore di FRANCESCO CARLÀ*

Una buona idea, a certe condizioni L’arte è un buon investimento? La domanda è semplice e secca, ma la risposta deve essere articolata. Investire in arte non è facile e ci sono delle regole molto precise, altrimenti i risultati possono far male al portafoglio. Regola numero uno: comprate

solo da venditori con super referenze e reputazione immacolata. Per due ottime ragioni. La prima: le opere devono essere cristalline per qualità, autenticità e provenienza. La seconda: il venditore può diventare, in caso di necessità, il vostro più efficace cliente o mediatore. Regola numero due: comprare solo da venditori che sanno stimare il reale valore, almeno in quel preciso momento, dell’opera che volete acquistare. Investire a prezzi sopravvalutati significa partire già con il piede sbagliato. Confrontate sempre diverse fonti. Postilla: comprare un quadro o una scultura in una mostra locale, o in un mercatino dell’antiquariato, è un’ottima cosa per il vostro gusto estetico e per l’arredamento di casa. Ma non è un investimento. E potreste scoprire che opere di maggiore qualità, e di

sicuro mercato, costano assai meno in una rinomata casa d’aste europea. Un’altra cosa: scoprire il grande artista da giovane su eBay o tra i vostri amici di Facebook, è praticamente impossibile per come funziona oggi il mercato dell’arte. Più o meno è come trovare un Picasso a Portobello. Finite le avvertenze principali, ma non esaustive, veniamo agli aspetti positivi dell’investimento in opere d’arte. Per come la vedo io sono almeno tre. Il primo: zero tasse sul possesso e zero tasse sul profitto, se vendete. Per i privati, le plusvalenze nella compravendita di opere d’arte non sono soggette a tassazione. Niente 20% sul capital gain. Il secondo: niente costi. Un chiodo o un angolo della vostra casa sono tutto quello che un’opera

d’arte chiede. Certo se avete cose di pregio e valore un sistema d’allarme efficace è necessario. E l’assicurazione. Il terzo: bellezza gratis. Chi ha avuto la preveggenza di comprare De Chirico negli anni Sessanta, giusto per fare un esempio, ha goduto esteticamente per decenni, mentre il suo patrimonio cresceva nel silenzio delle Piazze d’Italia. Ultima avvertenza decisiva: l’arte va benissimo all’interno di un patrimonio diversificato a dovere. Dover liquidare troppo in fretta un patrimonio fatto solo di quadri e sculture potrebbe crearvi non pochi problemi. E farvi perdere molto valore. Anche se i beni artistici, se notificati, possono essere considerati come merce di scambio con lo Stato al posto del pagamento dell’imposta di successione. *presidente www.finanzaworld.it

Si guadagna con l’arte Come investire in quadri e sculture Il settore rende più dell’oro, ma conoscere il mercato ed evitare bolle speculative non è facile ANTONELLA BERSANI

Avete mai pensato di investire in arte? Di solito la domanda solleva tra i risparmiatori obiezioni tanto immediate quanto scontate. La prima: l’arte costa troppo. La seconda: difficile valutare un buon investimento. La terza obiezione: meglio andare sul sicuro e comprare oro e immobili. Eppure, secondo una recente ricerca di Nomisma, sia sul breve che sul lungo periodo l’arte contemporanea ha avuto un rendimento superiore a quello del prezioso metallo. Possibile? «È così. Ma con riferimento all’arte contemporanea (dagli anni ’40 e ’50 in avanti) e non a quella moderna (che inizia alla fine dell’800 più o meno con l’epoca degli Impressionisti) — spiega Marco Marcatili, l’esperto che ha firmato la ricerca dell’Osservatorio Arte di Nomisma —. Certo, si tratta di investimenti un po’ più rischiosi, ma resta il fatto che l’arte contemporanea ha dimostrato di coprire bene l’inflazione e i rischi in caso di crisi. Per dirla in poche parole, può essere considerata un bene rifugio». I dati sono assolutamente evidenti: tra il 1995 e il 2011 il mercato dell’arte contemporanea è cresciuto velocemente con un tasso di rendimento medio annuale del 4,65 per cento (quello dell’oro è stato del 4,06%), restituendo ai collezionisti un più 3,39 per cento l’anno a partire dal 2006 e superando nel-

tivi a quelli di risk management. ArtNetWorth ha lanciato la prima piattaforma per selezionare e investire in opere di giovani artisti: «È fatta apposta per chi vuole spendere al di sotto dei 25mila euro — racconta l’amministratore delegato Edoardo Didero —. Nelle nostre valutazioni teniamo conto di tutto il curriculum dell’artista: se è stato esposto nei musei, se ha collaborazioni internazionali, dove espone, con quali progetti, se ha vinto dei premi. In base poi ai punteggi assegnati, riusciamo ad assegnare un indice di valutazione specifico. Non servono grandi cifre, ma è corretto dire che per avere buone prospettive di investimento servono almeno 5mila euro iniziali».

UN GIRO D’AFFARI DA 115 MILIONI LE PRINCIPALI CASE D’ASTA ITALIANE NEL 2011

FONTE: NOMISMA-GDS

le performance sia il mercato immobiliare che quello azionario. Saper valutare bene Scoperto,

il valore dunque. Non resta che capire come investire e quanto capitale di base è necessario. Cifre iperboliche? Non sempre. «Certo, se ci si concentra sugli artisti più scambiati in asta o in galleria, i costi salgono — continua Marcatili —, ma non tutti sanno che l’80 per

cento di quello che viene scambiato oggi ha un taglio che va dai 3 ai 20mila euro». Scegliere l’artista giusto però non è facile. E nemmeno informarsi. Non esistono fondi di investimento dedicati, ma presso le banche esistono «art advisor» competenti e però abituati a muovere cifre consistenti. Ci si può rivolgere per un parere ai galleristi di provata tradizione, spesso di parte ma profondi conoscitori del mercato, op-

pure consultare siti di comparazione come Artprice o Arcadia e soprattutto la società di consulenza specializzata ArtNetWorth (presieduta da Leonardo Etro e certificata Isae 3000) che al mondo del collezionismo internazionale dà una serie di servizi correlati tra loro, dall’analisi del valore delle opere alla loro certificazione e autenticazione, dall’investimento alla valorizzazione degli asset, dai servizi assicura-

In banca ci sono «art advisor» competenti e però abituati a cifre alte L’esperto: «Per avere prospettive servono 5mila euro iniziali»

Tutti in fiera Per una dimostrazione si può partire dalla fiera Affordable Art Fair in programma a Milano fino domenica in via Tortona 27, cui partecipano 77 gallerie internazionali e dove si possono comperare opere tra i 100 e i 5mila euro. Basta saper scegliere. «È un inizio nuovo per aprire il mercato», continua Didero. Un mercato spesso difficile e inquinato dalle bolle speculative: «Per evitarle, tenersi alla larga da artisti la cui valutazione d’asta o in galleria è cresciuta vertiginosamente e in brevissimo tempo, perché potrebbe essere stata pilotata». E comprare tenendo sempre conto di due principi: la rivedibilità e la diversificazione, anche nei quadri. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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ALTRI MONDI

Il fatto del giorno

_articolo 18 e dintorni

DI GIORGIO DELL'ARTI gda@gazzetta.it

A notizie

SCILIPOTI E IL SOSIA

Tascabili La sentenza della Cassazione

S

La ministro del lavoro Elsa Fornero, ieri, durante l’incontro con i sindacati. A sinistra la Cgil in piazza a Roma in difesa dell’Articolo 18, nel 2002 ANSA/DELUCA

Il sindacato può dire no alla riforma del lavoro? Cgil, Cisl, Uil sono in grande difficoltà: non muovono più le masse. Il governo, poi, vuole maggiore flessibilità ed è deciso ad andare avanti anche da solo Sulla riforma del mercato del lavoro, la battuta di Mario Monti l’altra sera a Matrix («che noia restare tutta la vita nello stesso posto di lavoro») ha introdotto gli incontri di ieri tra governo e parti sociali, dove per parti sociali devono intendersi i sindacati che rappresentano i lavoratori e la Confindustria che parla a nome dei datori di lavoro, o padroni. Il senso di questo incontro, a cui non ha partecipato Monti (c’erano Elsa Fornero e Corrado Passera) è presto detto: il governo ha avvertito che la trattativa si deve chiudere entro tre-quattro settimane, non importa se con un accordo o no; qualunque idea deve inoltre fare i conti con la limitatezza delle risorse. Questi paletti, molto rigidi, hanno spinto il presidente dei dipietristi al Senato, Felice Belisario, a rilasciare la seguente dichiarazione: «In realtà il governo fa il gioco delle tre carte perché ha già pronto un decreto nel cassetto e i tavoli di confronto con le parti sociali sono solo fumo negli occhi degli italiani». A parte il tono polemico (ricordiamo che l’Idv è nemica del governo), non

è detto che nella sostanza Belisario abbia torto. Come potrebbe il governo procedere anche in assenza di un’intesa con Cgil-Cisl-Uil se non avesse un’idea sua di come riformare il mercato del lavoro?

1E quale sarebbe questa idea? Flessibilità in entrata e in uscita, cioè facilità di assumere ma anche facilità di licenziare. Questo è il punto-chiave, contenuto anche nella lettera spedita l’agosto scorso da Trichet e Draghi al governo Berlusconi. “Flessibilità in uscita” significa “licenziamenti”, cioè riforma o cancellazione dell’articolo 18. Ricorderà che l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori proclama l’impossibilità, nelle aziende con più di 15 dipendenti, di licenziare senza giusta causa. Questa formula significa che non è possibile licenziare qualcuno per esempio per motivi economici (il mercato è cambiato, un concorrente si dimostra più forte, è necessario tagliare i costi per abbassare i prezzi eccetera). La difficoltà, tutta italiana, di sciogliere un rapporto di lavoro sarebbe alla base della prudenza con cui le grandi aziende assumono. Aggiungiamo l’alto costo del lavoro e avremo il quadro del perché - secondo Monti e i suoi ministri - i grandi gruppi stranieri non vengono a fare impresa in Italia. Uno degli obiettivi della riforma Fornero-Passera-Monti è proprio quello di aprire le porte del Paese ai capitali esteri. Cosa impossibile – secondo loro – se le rigidità restano queste.

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Il sindacato sarebbe disposto a ridiscutere l’articolo 18?

Che ne sarà di tutti quei contratti strani che le aziende adoperano per non assumere?

No, almeno fino a questo a momento. Aperture in questo senso non ce ne sono. Viene considerata un’apertura – pensi un po’ – il fatto che l’altro giorno, di fronte all’ennesima affermazione che l’articolo 18 non può essere un tabù, la Camusso non abbia abbandonato il tavolo.

3 Ha il sindacato la forza per opporsi, eventualmente, a un progetto troppo liberista del governo?

Per “liberista” – suppongo – lei intende un progetto che diminuisca le garanzie dei lavoratori e aumenti il potere padronale. Ieri la Marcegaglia, presidente di Confindustria, cioè capo dei padroni, ha detto di essere favorevole a una formulazione del licenziamento che imponga il reintegro del lavoratore licenziato nei casi di discriminazione, cioè quando il lavoratore è stato mandato via, per esempio, perché donna o per motivi religiosi o per pregiudizi razziali. In tutti gli altri casi, il licenziamento deve procedere con un indennizzo per il lavoratore proporzionale all’anzianità di lavoro. Senza reintegro. Il governo propone anche, su questo, che le cause di lavoro siano più brevi. Oggi durano mediamente sei anni, e alla fine si chiude quasi sempre con una mediazione tra impresa e dipendente licenziato.

Probabilmente l’articolo 18 verrà abolito per i nuovi assunti: questo li renderà licenziabili, quindi più facilmente assumibili. In cambio, i contratti cosiddetti atipici (quelli che lei chiama “strani”) dovrebbero essere drasticamente ridotti o forse sparire. Il governo ha fatto capire di voler combattere le forme di flessibilità “cattiva”, cioè quelle situazioni - per esempio - in cui uno è di fatto un lavoratore dipendente, ma intanto emette fattura in modo da far risparmiare al datore di lavoro tasse e contributi.

5 Lei non ha risposto alla mia domanda di prima: il sindacato ha la forza o no – eventualmente – per opporsi?

Il sindacato è in grande difficoltà. Intanto vede il governo intervenire con forza su una materia che fino a ieri era esclusiva delle parti sociali. Si sente poi dire che, anche in assenza di un accordo, Monti, Fornero e Passera andranno dritti per la loro strada. Dopo l’umiliazione subita sulle pensioni, possono Camusso-Bonanni-Angeletti ingoiare un altro boccone amarissimo? Sono d’altra parte in grado, eventualmente, di portare due o tre milioni di lavoratori in piazza a Roma? O di fare qualcosa di più di uno sciopero di tre ore?

LO SCANDALO IL TESORIERE DELLA MARGHERITA SOTTRASSE 13 MILIONI AL PARTITO. RUTELLI: «CI HA INGANNATO»

Caso Lusi, si indaga su altri fondi I pm: «Alcuni colleghi sapevano» Dopo lo scandalo che ha travolto l’ex tesoriere della Margherita, Luigi Lusi, accusato di aver dirottato per fini personali 13 milioni di euro del partito, ora gli inquirenti stanno cercando di capire se altri esponenti dell’ex partito erano a conoscenza della spregiudicata gestione dei fondi da parte del senatore democratico che ha ammesso l’appropriazione indebita e ha proposto il patteggiamento di un anno della pena in cambio della restituzione di 5

milioni di euro. La procura di Roma ha infatti avviato un nuovo filone di indagine per verificare se ci siano state altre appropriazioni illecite e accertare se il prelievo di denaro dai fondi ricevuti dalla Margherita sotto forma di rimborsi elettorali tra il 2008 e il 2011 sia stato un fatto circoscritto. Tra le ipotesi al vaglio, quella che Lusi intascasse i soldi confidando sull’omertà dei colleghi. I pm potrebbero sentire anche alcuni parlamentari, tra cui Renzo Lu-

setti, Enzo Carra e tutti gli altri firmatari del ricorso presentato per impugnare la validità dei rendiconti del 2009-2010. Francesco Rutelli, ex leader della Margherita, va giù duro: «Siamo stati ingannati, è stata tradita la nostra fiducia. È evidente che è un stato furto». Ieri ha parlato anche Lusi, che, tramite i suoi avvocati si è difeso: «Mai usufruito dello scudo fiscale per far rientrare in Italia i soldi del partito». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Mai usufruito dello scudo fiscale per far rientrare in Italia i soldi del partito

LUIGI LUSI EX TESORIERE MARGHERITA

«A volte usciamo noi per lui» Sembra Domenico Scilipoti ma non è Domenico Scilipoti. Il deputato, quello vero, è in Brasile per una serie di conferenze, ma per non mancare alla presentazione del libro di Antonio Razzi, a cui era presente anche Silvio Berlusconi, ha deciso di mandare un sosia. Somigliante, certo, ma non identico, al punto da essere intervistato dal Tg3. Domanda del giornalista: «Lei è il sosia di Scilipoti?», risposta: «Eh, così dicono. A lui hanno tolto la scorta, allora delle volte noi usciamo per alcune mansioni». Noi? Ma allora quanti Scilipoti ci sono?

Stupro di gruppo, stop all’obbligo del carcere Una clamorosa sentenza è arrivata ieri dalla Corte di Cassazione: nei procedimenti per violenza sessuale di gruppo, il giudice non è più obbligato a disporre o a mantenere la custodia in carcere dell’indagato, ma può applicare misure cautelari alternative. La Cassazione ha dato un’interpretazione estensiva ad una sentenza della Consulta del 2010 e ha annullato una ordinanza del Tribunale del riesame di Roma (carcere per due giovani accusati di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una ragazza di Cassino). La decisione ha scatenato l’ira delle donne: «Sentenza aberrante» dice Alessandra Mussolini del Pdl, «Un’ulteriore spinta al silenzio per chi subisce violenza» commenta Donata Lenzi del Pd.

Passa l’emendamento della Lega

Responsabilità civile dei magistrati: via libera della Camera, è bufera

Magistrati all’apertura dell’anno giudiziario ANSA La Camera dà il via libera alla norma che introduce la responsabilità civile dei magistrati. Passa dunque, col voto segreto, l’emendamento della Lega secondo cui «chi ha subito un danno ingiusto per effetto di un comportamento, di un atto o di un provvedimento, in violazione manifesta del diritto o con dolo o colpa grave nell’esercizio delle sue funzioni o per diniego di giustizia» può far causa allo Stato e al magistrato. Il testo ora passa al Senato ma è polemica. Franceschini (Pd): «Il Pdl ha annunciato il no e invece ha votato sì: riecco la vecchia maggioranza». Di Pietro (Idv): «Atto da P2 parlamentare». Le toghe: «Un’intimidazione, pronti allo sciopero».

Truffati almeno 500 malati gravi

False cure con l’acqua di Lourdes: 39 denunce Nove gocce di acqua di Lourdes o di Fatima per guarire il cancro e altre patologie gravi. Una biologa di Numana e 38 suoi collaboratori sparsi in 4 regioni sono stati denunciati dai Nas di Ancona per associazione a delinquere finalizzata alla truffa, lesioni e per esercizio abusivo della professione medica. La donna chiedeva dai 100 ai 200 euro per somministrare le «Acque a Luce Bianca in grado di favorire una profonda comprensione della malattia e quindi la guarigione». In realtà il liquido non proveniva dai santuari ma dal rubinetto e ne sono stati sequestrati 4 mila flaconi, oltre a 4 studi dal valore immobiliare di 3 milioni. La biologa adescava via web e a lei si sono rivolte almeno 500 persone.

Un possibile regolamento di conti

Roma violenta: uomo gambizzato in strada Ancora un episodio di violenza in strada a Roma: ieri pomeriggio un 37enne è stato colpito da un proiettile sparato da due uomini su uno scooter, in via di Tor Pagnotta, in zona Laurentina. Secondo la ricostruzione dell’uomo, un romano con precedenti penali, si sarebbe trattato di una rapina: trasportato in ospedale e soccorso davanti ad un circolo sportivo, ha raccontato che i due malviventi lo hanno rapinato in un vicolo, portandogli via il portafogli e il cellulare, prima di sparargli e scappare. Ma la sua versione non convincerebbe gli inquirenti: tra le ipotesi considerate c’è anche quella del regolamento di conti. Sulla vicenda è intervenuto il sindaco Gianni Alemanno: «Le forze dello Stato devono fare di più».


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012

ALTRI MONDI

LA MOGLIE DI OBAMA

Michelle super tonica Fa le flessioni in tv Michelle Obama più in forma che mai: impegnata nella lotta contro l’obesità infantile e a promuovere i benefici di un’ali-

mentazione sana, la first lady usa lo ha dimostrato in tv, nello show di Ellen DeGeneres. La signora Obama ha scommesso che avrebbe fatto più flessioni della presentatrice: ne ha fatte 25 di fila contro le 20 della DeGeneres. Il video (nella foto un fermo immagine) è cliccatissimo su YouTube.

A

FRANCIA: LA «SETTA» NEL MIRINO

SUPERENALOTTO

Non esce il 6 né il 5+1 Jackpot a 60,1 milioni Questa la combinazione vincente del concorso Superenalotto di ieri: 25-37-43-50-58-60. Il numero

Jolly è l’89, mentre il numero SuperStar è 6. Non ci sono vincitori con «6» punti, nè con «5+1». E neanche «4» Superstar. Il montepremi di concorso è stato di 2.404.504,85 euro. Il jackpot per l’estrazione di domani sale così a 60.100.000 euro.

CONCORDIA IL LEGAME TRA LA MOLDAVA E IL COMANDANTE

Giglio, nella cabina di Schettino c’erano i vestiti di Domnica

A sinistra: due treni ad Alta Velocità fermi alla stazione di Milano. A fianco, Piazza Maggiore a Bologna coperta di neve ANSA/REUTERS

Neve: tocca al Sud Treni, è emergenza Milano: morto un senzatetto, a Roma niente scuola Rete ferroviaria in tilt, il Piemonte: «Non vi paghiamo» VINCENZO DI SCHIAVI

«Ritardi e treni gelidi: questa settimana non la paghiamo a Trenitalia». I cavi ghiacciati dell’elettricità sono stati la causa principale dello stop dei convogli, mentre tutte le autostrade sono state riaperte ai mezzi pesanti.

In Antartide

Oltre alla neve, ecco il grande freddo. Mentre i fiocchi diminuiscono un po’ ovunque al Nord per spostarsi nel Centro Sud, si va verso il weekend più gelido dell’anno con temperature che nelle grandi città scenderanno oltre i 10 gradi sotto zero. E ieri sera il gelo ha fatto una prima vittima tra i senzatetto: in piazzale Kennedy a Milano è stato trovato il corpo senza vita di un uomo, probabilmente straniero, rannicchiato in una coperta dietro a un cespuglio. Treni I disagi maggiori intanto

continuano a riguardare la rete ferroviaria: in tilt la linea adriatica con ben tre Intercity rimasti bloccati in Romagna la notte di mercoledì per parecchie ore. Il Bologna-Taranto è ripartito da Forlì dopo 8 ore di stop; il Milano-Pescara si è arrestato nei pressi di Cesena ed ha ripreso il proprio cammino all’alba, mentre il Milano-Ancona è arrivato a destinazione con oltre 9 ore di ritardo. Epicentro del caos è Bologna, dove anche ieri ha nevicato con ritardi per i convogli tra i 50’ e i 120’. Critica la situazione anche in Piemonte dove sono stati soppressi 200 treni: particolarmente penalizzata la linea Torino-Milano con ritardi che hanno sfondato anche le 3 ore. Infuriata l’assessore regionale piemontese Barbara Bonino:

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Circa 900 chilometri quadrati di ghiaccio si stanno per staccare da Pine Island, in Antartide. La superficie del ghiacciaio, pari all’estensione di una metropoli, è stata attraversata da una frattura profonda 60 metri che corre lungo 30 chilometri. È monitorata grazie all’immagine del satellite (nella foto) e dagli uomini della Nasa che si trovano lì per la missione Ice Bridge.

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La frattura del ghiacciaio che preoccupa la Nasa

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Nelle città Confusione a Roma per la decisione del sindaco Alemanno di interrompere, oggi e domani, l’attività didattica senza chiudere le scuole: «Significa che docenti e personale devono recarsi al lavoro. Gli unici che non sono obbligati sono gli studenti, ma se i bambini verranno portati a scuola o all’asilo, saranno accolti e tenuti per tutto il tempo previsto» ha chiarito Alemanno. Il sindaco di Bologna Virginio Merola ha invitato i cittadini che protestano via web a imbracciare il badile: «Le segnalazioni sono utili, ma ora dico: meno Facebook e più pale». Scuole di nuovo aperte a Torino, sotto controllo la situazione a Milano grazie al lavoro di 619 operatori dell’Amsa che da due giorni puliscono le strade senza sosta. Paralizzato invece il porto di Trieste con la bora che soffia da giorni a 130 km all’ora. A Parma un uomo di 76 anni è morto colpito da malore mentre spalava la neve. In Toscana diversi comuni sono rimasti isolati e senza elettricità. Da oggi al Centro-Sud neve anche a bassa quota con vento gelido e mareggiate. Insomma non c’è tregua.

S Scientology condannata per truffa La Corte d’appello di Parigi ha confermato la condanna per frode e truffa organizzata a Scientology, obbligandola a pagare un’ammenda di 600 mila euro. Condannata in prima istanza nel 2009, Scientology ha visto respinto il suo ricorso: la Corte ha multato il ramo francese della chiesa statunitense e ha condannato a due anni con la condizionale 4 dei suoi membri. Il caso risale al 1998, quando 5 persone accusarono la setta di averle persuase a spendere fiumi di denaro in test per la personalità, cure di vitamine, sessioni di sauna e "pacchetti" purificativi

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Il maltempo continua a bloccare i lavori di estrazione del carburante REUTERS

Adesso non ci sono più dubbi. Domnica Cemortan, la bella moldava che ha confessato di essere in plancia nel momento dello schianto della Concordia, dormiva nella cabina di Schettino. I sommozzatori hanno trovato alcuni vestiti e un beauty case della giovane ex dipendente Costa nella cabina personale del comandante. Oggetti di cui i pm hanno chiesto spiegazioni nel lungo colloquio di mercoledì: lei ha confessato l’amicizia con Schettino, un uomo da cui ha detto di «essere affascinata» e che ha nuovamente difeso definendolo un «eroe» per la manovra dopo la collisione. La procura ora vuole ascoltare un’altra donna, l’avvocato che la mattina dopo il naufragio ricevette un pc dalle mani di Schettino. Ieri intanto sono stati sentiti i membri dell’equipaggio, in particolare gli ufficiali presenti in plancia quella notte. La rimozione Al Giglio si discute della rimozione della nave. Il Codacons aveva parlato in tv di un progetto in grado di spostare la Concordia in 20 giorni. Il commissario per l’emergenza Gabrielli ha commentato così: «Sono in possesso di ben altre tempistiche ma sono assolutamente disponibile a incontrare chiunque abbia progetti operativi simili. Spiace, comunque averne appreso l’esistenza

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«

È un uomo che mi affascina e con la sua manovra ha salvato tante vite, è un eroe

DOMNICA CEMORTAN EX DIPENDENTE COSTA

attraverso un programma televisivo». Costa Crociere ha fatto poi sapere di aver chiesto a dieci società progetti di rimozione che non prevedano lo smantellamento del relitto in loco, come da accordi con il comitato di cittadini «Sos Concordia». La scelta sarà fatta entro marzo. Il maltempo continua invece a bloccare i lavori per il recupero carburante. E mentre oggi l’avvocato Giulia Bongiorno presenterà la sua class action, la procura di Parigi ha avviato un’indagine sull’incidente per tutelare i 450 francesi a bordo, tra cui 4 vittime accertate e 2 dispersi.

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ALTRI MONDI

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VERSO WALL STREET IL DEBUTTO IN BORSA A MAGGIO, MA L’AZIONISTA BONO VOX INIZIA A ESULTARE... di maggio, il giovanotto che nel 2004 creò un impero dalla sua stanzetta del campus di Harvard s’è rivolto ai futuri azionisti con una lettera a effetto: «Non vogliamo mettere a punto servizi per guadagnare soldi, guadagniamo per coMarc struire servizi migliori». Ma Zuckerberg, già adesso esulta chi ha credu27 anni, to a tempo debito nella scomha fondato Facebook nel messa di Zuckerberg: la Eleva2004: nel 2011 tion Partners di Bono Vox, ad esempio, che nel 2010 aveva ha avuto messo sul piatto 120 milioni di ricavi per dollari. Curiosa pure la storia 3,7 miliardi David Choe, l’artista che si fedi dollari AP ce pagare in azioni la decorazione dei primi uffici di Paolo Alto. Scelta niente male, visto che oggi in tasca ha circa duecento milioni di dollari. Non gli interesserà uno studio appena pubblicato su Psychological Science: dice che Fb è controindicato per le persone con scarsa autostima. Si rendono «sgradevoli» bombardando gli amici online con messaggi da pessimisti cronici. Non pare certo il caso di David, il graffitaro.

Facebook è già un affare Zuckerberg in stile Jobs Il fondatore del social network si taglia lo stipendio a un dollaro come il capo della Apple Adesso che è ufficiale, la soddisfazione sembra contagiosa. Mercoledì è arrivato il momento che la finanza di mezzo mondo aspettava come il giudizio di dio: Facebook ha presentato i documenti necessari per l’Ipo (offerta pubblica di acquisto) alla Sec, la Consob americana. Passo epocale per l’approdo morbido a Wall Street previsto per maggio: l’offerta pubblica iniziale farà schizzare il valore del social network a una cifra tra 75 e 100 miliardi di dollari. Rendimento dell’Ipo fissato a 5 miliardi, ma non è ancora chiaro se sarà scelto il Nasdaq o il Nyse.

Altro che pessimismo Assieme

alla comunicazione di sbarco in Borsa, il social network ha sfornato numeri in serie per giustificare la quotazione a 9 zeri. Nel malloppo di duecento pagine presentate alla Sec, si scopre che il social network ha ben 845 milioni di utenti. Nel 2011 si contano 3,7 miliardi di dollari di ricavi incassati: risultato positivo ma inferiore alle stime previste di 4,27 miliardi di dollari. E l’85% dei ricavi è arrivato grazie alle pubblicità, in calo rispetto al 98% del 2009 e al 95% del 2010. Ma attenzione pure alle tasche del 27enne fondatore Marc Zuckerberg: ha promesso che dall’1 gennaio 2013 abbasserà il suo stipendio base da 500.000 a un dollaro e non è un caso. La cifra simbolica l’aveva già scelta prima di lui tale Steve Jobs. E in attesa

DUE MITI DEL ROCK

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cont. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Un cd con Jovanotti per il nuovo maestro delle colonne sonore Si chiama Buonvino, è l’erede (poco noto) di Morricone Ora sale sul palco con Lorenzo e Giuliano dei Negramaro

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MUSICHE DA FILM

S L’ultimo bacio Buonvino ha realizzato la colonna sonora del film di Muccino e del suo secondo capitolo, Baciami ancora

S Manuale d’amore Per Giovanni Veronesi ha scritto le musiche dei 3 episodi della saga sui problemi di cuore degli italiani

ELISABETTA ESPOSITO

TANTE COLLABORAZIONI IMPORTANTI

Impossibile non aver ascoltato la sua musica. Vorrebbe dire non aver visto nessuno dei film italiani di successo degli ultimi dieci anni. Da L’ultimo bacio a Manuale d’amore, da Romanzo Criminale a Caos Calmo, da I Vicerè a Il Giorno in più. Sono quasi cinquanta le colonne sonore firmate da Paolo Buonvino, musicista classe 1968, siciliano verace e considerato l’erede di Ennio Morricone. Le sue note sono nella testa di tutti, il suo nome meno. Rimpianti? «Nessuno. Quando faccio un film lo sento talmente mio che alla fine dico al regista: "Bravo, hai fatto un buon video per la mia musica". E poi avere un committente è stimolante: quando lavori da solo rischi di arroccarti in un unico sentimento, così sei costretto a scavarti dentro. Il cinema diventa un veicolo per la mia musica, che ha una sua anima e una sua autonomia. Lo vedrete domenica al concerto».

1

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Quale concerto?

«Quello che faremo all’Auditorium Parco della Musica di Roma. Percorrerò diversi stili come diverse sono le mie colonne sonore, dalle atmosfere un po’ "breigoviciane" delle commedie al minimalismo di Caos Calmo, dal senso epico de I Vicerè allo spiritualismo di Padre Pio. Sarà una festa in cui regaleremo anche un cd con una raccolta e un inedito. Poi ci saranno due grandi sorprese». Che non può non rivelare.

«Saliranno sul palco anche Giuliano Sangiorgi dei Negrama-

«Adoro scrivere per il cinema, vengono fuori dei bellissimi video per le mie note» ro e Jovanotti. Con Giuliano faremo Senza Fiato, che ho scritto e arrangiato per Cemento Armato, più qualcosa che non posso anticipare. Con Lorenzo Baciami ancora, arrangiata per

L’INIZIATIVA I FONDI PER LA RICERCA CONTRO IL CANCRO

1. Paolo Buonvino, Jovanotti e l’orchestra Roma Sinfonietta durante il concerto di Taormina da cui è nato un cd; 2. Con Giuliano Sangiorgi dei Negramaro per «Senza Fiato». Buonvino ha collaborato anche con Elisa, Carmen Consoli e Fiorella Mannoia

l’orchestra di 42 elementi che ci accompagnerà insieme alla mia band. Poi presenteremo un nuovo lavoro: ho fatto gli arrangiamenti dell’album Ora, ma per il concerto di Taormina li ho rifatti per orchestra d’archi e gruppo acustico. Ne è uscita una meraviglia, 14 brani che diventeranno un cd, Jova Strings Party. Uscirà il 28 febbraio e domenica presenteremo due pezzi. Sarà qualcosa di unico, promesso». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Celentano «alloggerà» all’Ariston Risolto il giallo sul tunnel segreto che avrebbe portato Adriano Celentano al teatro Ariston senza essere visto durante i giorni della sua partecipazione al Festival di Sanremo (dal 14 al 18 febbraio). Il Molleggiato ha smentito, precisando che alloggerà all’Hotel Globo, che si trova su Piazza Colombo in un edificio collegato all’Ariston

S Lunga festa a Zocca per i 60 anni di Vasco La neve non ferma il compleanno di Vasco. Oggi a Zocca (Mo) non slitta la festa per i 60 anni del rocker (li compirà martedì) con il primo di una serie di concerti omaggio (dureranno fino al 25 febbraio). Entusiasmo anche sul web: martedì una diretta di 12 ore di Red Ronnie sarà trasmessa su Altratv.tv e altre web tv

Margherita Granbassi, 32 anni, testimonial e volontaria dell’Airc

Arance della Salute Tutti in piazza con la Granbassi In vendita domani per sostenere l’Airc. «Rinvio all’11 in Emilia e in Lombardia, colpa del maltempo» VINCENZO DI SCHIAVI MILANO

«Certo che ci sarò: a Trieste la mia città, col banchetto dell’Airc a distribuire le arance». Margherita Granbassi, testimonial e storica volontaria dell’Associazione italiana per la ricerca sul cancro lascia la pedana per scendere in piazza, domani, a favore dell’iniziativa «Le Arance della Salute». Per il 23˚ anno infatti l’Airc distribuirà, con l’aiuto di 20 mila volontari, oltre 400 mila reticelle di arance (il contributo è di 9 euro) in quasi tutte le regioni d’Italia: «Non tutte purtroppo — spiega il presidente Piero Sierra —, causa maltempo l’ap-

puntamento in Lombardia ed Emilia Romagna è rinviato a sabato 11». La distribuzione continuerà anche questa domenica e lunedì (numero verde 840001001 per informazioni): l’obiettivo è rastrellare quasi 4 milioni da devolvere alla ricerca. L’altro grande testimonial, oltre alla Granbassi, sono proprio le arance, cariche di vitamina C e antiossidanti, frutto simbolo di una dieta funzionale alla prevenzione dei tumori: «Il numero perfetto per combattere i tumori è: 0-5-30. Zero sigarette, 5 porzioni di frutta e verdura, 30’ di attività fisica al giorno» spiega il professor Alberto Mantovani, dell’Università degli Studi di Milano. «Seguo le iniziative dell’Airc da quando sono bambina — rivela la Granbassi, bronzo olimpico nel fioretto individuale e a squadre a Pechino 2008 —, da loro ho imparato ad alimentarmi nel modo corretto: ai ragazzi dico quindi di stare un po’ più lontani dai fast food e di incrementare l’attività fisica». © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL PROGRAMMA DA LUNEDÌ SU GAMBERO ROSSO CHANNEL

Segreti, cibo e golosità I famosi li svelano in tv Interviste sul piatto preferito: Panatta e Lippi i primi ospiti TIZIANA BOTTAZZO ROMA

Dal fritto di mare per il ct campione del mondo Marcello Lippi, agli spaghetti alle vongole per il buongustaio Adriano Panatta. È il menu de Il mio piatto preferito, programma del Gambero Rosso Channel dal 6 febbraio (tutti i lunedì, ore 21,30, Sky canale 411). Una formula vivace proposta da Francesco Panella, ultima generazione dell’Antica pesa, centenario ristorante di Roma, frequentato dal jet set le cui foto impreziosiscono l’ingresso: Richard Gere, Robert De Niro, Nicole Kidman («Solo pesce e verdure, niente pasta», racconta di lei Panella), Sofia Loren («Adora lo stinco di vitello»), Russell Crowe, Woody Allen («Pazzo per gli spaghetti cacio e pepe»). Clienti, ormai amici, come quelli che Panella intervista sul loro «piatto preferito» mentre uno chef di fama cucina in diretta. Si inizia con Marcello Lippi che assapora il piatto di Igles Corelli raccontando

Marcello Lippi durante il programma

aneddoti legati al cibo: «È fissato con il fritto, ma niente gamberi: è allergico — racconta Panella —, si parla dei piatti dell’infanzia, del rapporto con il pesce, divagando sulla cena prima della finale del Mondiale 2006». Per Adriano Panatta è stato chiamato Moreno Cedroni per gli spaghetti alle vongole, cottura a freddo: «Con Adriano c’è da stare attenti: è molto tecnico, preparato». Tra gli ospiti della trasmissione anche Lino Banfi, Carolina Crescentini, Cristina Capotondi, Carlo Verdone. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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ALTRI MONDI Oroscopo

21/3 - 20/4

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21/5 - 21/6

22/6 - 22/7

21/1 - 19/2

23/7 - 23/8

LE PAGELLE

Ariete 7,5

Toro 6,5

Gemelli 6,5

Cancro 6

Acquario 8

Leone 7+

DI ANTONIO CAPITANI

Colloqui e trattative riescono benissimo, viaggi, trasferte e p.r. fruttano. Anche le energie rifioriscono e accrescono la resa fornicatoria.

Le entrate di denaro si alternano alle uscite. E vi causano stress. Ma, nel complesso, il bilancio si manterrà attivo. Occhio ai fetentissimi.

Intuito e creatività sono utili al lavoro. Ma il pragmatismo non dovrà mancare. Il suino che c’è in voi ingrana la quinta e viaggia beato.

L’ormone sfigopenzola, la stanchezza e la solitudo v’assalgono. Così, potreste rendere metà di quanto dovreste. Ripigliatevi, tutto è OK!

Gli assist arrivano numerosi e vi mandano a rete in ogni ambito. Anche gli zebedei della prima decade si risollevano un cicinìn da (sotto)terra.

24/8 - 22/9

23/9 - 22/10

23/10 - 22/11

23/11 - 21/12

22/12 - 20/1

IL MIGLIORE La fortuna giunge. Su ogni piano. La vostra creatività è al top, il fascino è spiccatissimo, il sudombelico satollassimo. Giornatona.

Vergine 5,5

Bilancia 7,5

Scorpione 6-

Sagittario 5,5

Capricorno 7,5

Siete un po’ inversi. Poco collaborativi. E suscitate la stessa simpatia di una gotta. Ussignùr, ammorbiditevi. E cauti alla guida.

Nel lavoro v’arriva considerazione maxima, il «lontano» premia, l’economia respira. E voi siete belli da mangiare in pinzimonio. Si cucca!

Il cattivo umore consiglia male: non ascoltatelo, non saltate a conclusioni, aspettate. L’amore è uno sfrugugliamento suino, sapido...

Il percorso è in salita. A tratti con pendenza cento per cento. Non gettate nessuno nel tritarifiuti, negoziate, fatevi rispettare. Sfiga suina.

Il lavoro ingrana una marcia più alta e voi raccogliete cospicuamente. Pure la forma fisica recupera. Per non parlare del sudombelico, ambito…

20/2 - 20/3

Pesci 5,5

NEYMAR

Il fuoriclasse brasiliano, attaccante del Santos e della Seleçao, è nato a Mogi das Cruzes il 5 febbraio 1992

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TG 1 OCCHIO ALLA SPESA LA PROVA DEL CUOCO TG1 VERDETTO FINALE LA VITA IN DIRETTA TG PARLAMENTO TG 1 CHE TEMPO FA L' EREDITÀ TELEGIORNALE QUI RADIO LONDRA SOLITI IGNOTI ATTENTI A QUEI DUE LA SFIDA 23.25 TV 7 0.25 L'APPUNTAMENTO SCRITTORI IN TV 0.55 TG 1 - NOTTE 1.25 CHE TEMPO FA

8.10 9.30 10.40 10.45 10.55 11.00 13.00 14.00 16.10 17.45 18.45 19.35 20.30 21.05

CARTONI TGR - TG2 NON SOLO SOLDI TG2 COSTUME E.. CINEMATINÉE I FATTI VOSTRI TG 2 ITALIA SUL DUE TELEFILM TG 2 NUMB3RS L'ISOLA DEI FAMOSI TG2 -20.30 SENZA TRACCIA Telefilm 23.25 TG 2 23.40 L'ULTIMA PAROLA 1.10 TG PARLAMENTO 1.20 L'ISOLA DEI FAMOSI 2.00 METEO 2

8.00 10.00 11.00 11.10 12.45 13.10 14.00 15.05 15.55 18.10 20.00 20.15 20.35 21.05

AGORÀ RAI 150 ANNI... APPRESCINDERE TG3 LE STORIE... LA STRADA PER... TG3 LASSIE GEO & GEO METEO 3 - TG3 BLOB STANLIO E OLLIO UN POSTO AL SOLE MILK Film 23.25 E SE DOMANI SHORT 0.00 TG3 LINEA NOTTE 0.10 TG REGIONE 1.00 APPUNTAMENTO AL CINEMA

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15.30 D&G MILANO THUNDER ASTANA ARLANS

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Neve

Agitati

Nebbia

Il sole oggi MILANO

ROMA

TRENTO

Sorge

Tramonta

Sorge

Tramonta

TRIESTE

7:43

17:30

7:22

17:25

-3

-3

VENEZIA

-2

0

23.55 0.00 2.05 2.30

Discesa libera femminile. Da Garmisch Partenkirchen, Germania Eurosport 2

12.00 COPPA DEL MONDO Discesa libera maschile. Da Chamonix, Francia Rai Sport 1, Eurosport HD Slalom femminile, seconda manche. Da San Candido, Bolzano Rai Sport 1

Quarti di finale SuperTennis

Sei Nazioni Under 20 Rai Sport 2

SALTO SCI 18.00 COPPA DEL MONDO

-6 -3

Torino -8 -2

-7 0

Milano

Venezia

SKY SPORT 2

Di chi sono i «piedi buoni» del calcio?

«I piedi buoni»: scegliete il giocatore ideale tra quelli che fanno beneficenza (in foto Claudio Marchisio)

IL FORUM Inter, Poli deve giocare di più?

«Andrea Poli (foto) è stato utilizzato troppo poco?». È l’ultimo post del forum di Andrea Elefante sull’Inter

15.00 BASKET: GEORGETOWN UCONN NCAA

IL BLOG Da Woods a Molinari sul «Green» di Vaccari

Premier League

18.15 CALCIO: OSASUNA ATLETICO MADRID 20.45 GOLF: QATAR MASTERS 00.30 CALCIO: CROTONE - PESCARA

Serie A

Persiste una circolazione depressionaria sull'Italia centro-meridionale che favorirà maltempo invernale. Nevicate ancora estese dalla Romagna fino al Molise e tra Umbria e Lazio. Piogge al Sud e sulle isole maggiori. Gelo esteso al Nord. Trieste

-10 -2

24.00 0.30 0.40 1.35 1.40

PGA European Tour

10.15 CALCIO: NOVARA - CHIEVO

Qualifiche HS 134 Eurosport HD

Trento

19.20 20.00 20.30 21.10

TG LA7 COFFEE BREAK L’ARIA CHE TIRA I MENÙ DI BENEDETTA TG LA7 REVOLUTION ATLANTIDE... MOVIE FLASH L’ISPETTORE BARNABY GÍ DAY TG LA7 OTTO E MEZZO LE INVASIONI BARBARICHE SOTTO CANESTRO TG LA7 (AH)IPIROSO MOVIE FLASH GÍ DAY

Liga

SKY SPORT 1

Oggi

Aosta

7.30 9.45 11.10 12.30 13.30 14.05 16.15 17.25 17.30

14.00 CALCIO: MANCHESTER UTD STOKE CITY

13.00 ATP MONTPELLIER

20.40 FRANCIA - ITALIA

IL SONDAGGIO

SKY SPORT 3

TENNIS

RUGBY

Quarti di finale. Da Rosario, Argentina Eurosport 2 HD

Super Brawls ESPN America

3

Serie A1 maschile Rai Sport 2

16.30 CHAMPIONS TROPHY

WSB Sportitalia 2

04.00 MIRANDA - CHILEMBA

3

19.00 BRESCIA - SAVONA

HOCKEY PRATO

21.10

13.30 CAMPIONATI TRUPPE ALPINE

PALLANUOTO

SX maschile e femminile. Da Blue Mountain, Canada Rai Sport 2

BOXE

ANCONA

Serie A d’Élite Rai Sport 1

18.00 COPPA DEL MONDO

Da Berlino Eurosport HD

9

17.50 TEKNOELETTRONICA TERAMO INTINI NOCI

FREESTYLE

20.30 GERMAN MASTER

min max

PALLAMANO

Fondo 10 km individuale. Dalla Val di Fiemme Rai Sport 2, Eurosport HD

18.55 19.35 20.30

HUNTER R.I.S. ROMA DELITTI... BENESSERE TG4 - TELEGIORNALE TELEFILM FORUM SENTIERI I PONTI DI MADISON COUNTY TG4 - TELEGIORNALE TEMPESTA D'AMORE WALKER TEXAS RANGER QUARTO GRADO Attualità I BELLISSIMI DI R4 PSYCHO TG4 NIGHT NEWS QUATTRO BRAVI RAGAZZI

10.30 COPPA DEL MONDO

Rai Sport 1

13.30 COPPA DEL MONDO

Da Berlino Eurosport HD

4

Pioggia

HS 134 Salto individuale. Dalla Val di Fiemme Rai Sport 2, Eurosport HD

8.20 9.40 10.50 11.30 12.00 13.50 15.35 16.05

SCI ALPINO

NUOTO

ALGHERO

Nuvolo

23.00 23.50 1.15 1.20 3.25

10.15 COPPA DEL MONDO

Ieri

Legenda

19.50 20.20 21.10

COMBINATA NORDICA

A CURA DI

BARI

1.30 2.00 2.45

CARTONI TELEFILM STUDIO APERTO CARTONI CAMERA CAFE' THE MIDDLE LA VITA SECONDO JIM TRASFORMAT STUDIO APERTO PROVACI ANCORA GARY I SIMPSON C.S.I. TRUE JUSTICE GIUSTIZIA LETALE NIKITA LE IENE STUDIO APERTO THE SHIELD PRISON BREAK

8.00 8.40 12.25 13.40 15.30 16.20 16.45 17.45 18.30 19.20

02.00 BOSTON CELTICS NEW YORK KNICKS

GazzaMeteo

AOSTA

23.30

TG5 - MATTINA LA TELEFONATA DI BELPIETRO MATTINO CINQUE FORUM TG5 SOAP UOMINI E DONNE AMICI POMERIGGIO CINQUE THE MONEY DROP TG5 STRISCIA LA NOTIZIA ZELIG Varietà TUTTE LE DONNE DELLA MIA VITA TG5 - NOTTE STRISCIA LA NOTIZIA UOMINI E DONNE

BASKET

CALCIO 20.30 NORIMBERGA BORUSSIA DORTMUND

8.50 11.00 13.00 13.40 14.45 16.15 16.55 18.45 20.00 20.30 21.10

ITALIA 1

LA 7

RAIUNO 8.00 11.05 12.00 13.30 14.10 15.15 16.50 17.00 17.10 18.50 20.00 20.30 20.35 21.10

Il campionario di grugniti da malumore che emetterete si delinea ampio. E il posto nella fornicazione si fa monotono. Urge cambiare.

Serie B

«Il golf si gioca su un campo di 15 cm, la distanza delle orecchie»: Green il blog di Vaccari (in foto Woods)

Domani

Dopodomani

Insiste il maltempo con nevicate anche in pianura sulle regioni adriatiche e buona parte del Centro. Rovesci diffusi anche al Sud e tra le isole maggiori con nevicate a quote basse. Ulteriore calo termico con gelate estese, valroi sotto zero.

Ancora nevicate sulle regioni adriatiche e nelle zone interne del Centrosud, anche fino in pianura. Per lo più asciutto al Nord e sul medio-alto versante tirrenico, salvo fiocchi di neve in Romagna. Clima gelido, minime fin sotto i -10 °C.

-9 -4

-8 -1

Bologna Genova

-7 -4

Ancona

-4 -1

Firenze

Perugia

-7 -4

-5 -3

0

1

L’Aquila -4 -1

ROMA 1

Campobasso

2

Bari

-3 -1

Napoli 5

7

Potenza

8

-1

Cagliari 6

8

2

Catanzaro

9

8

Palermo

13

Reggio Calabria 10 16

11 15

Catania 11 14

Il sole domani MILANO

La luna ROMA

Sorge

Tramonta

Sorge

Tramonta

7:42

17:31

7:21

17:26

Nuova Primo quarto Piena Ultimo quarto

23 gen.

31 gen.

7 feb.

14 feb.


VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012

LETTERE DITE LA VOSTRA INDIRIZZO Via Solferino, 28 20121 Milano Fax 02.62.82.79.17 Email: gol@rcs.it

A CURA DI FRANCO ARTURI Twitter: @arturifra

E noi revochiamo la fiducia ad Allegri...

Giuliano Bossi Lei sintetizza il tema del giorno, toccato da molti altri lettori. Per Guido Steglio, Allegri mette in campo solo «improvvisazioni discutibili». Alberto Casola lo considera «scarso» e inferiore ad «almeno 10 tecnici dell’attuale serie A». Aggiungiamoci poi le tante critiche dei supporter personali del bistrattato, secondo loro, Pippo Inzaghi, e abbiamo fatto il pieno.

Prendo molte distanze dai giudizi estremi: Allegri era ed è un ottimo tecnico. Peraltro è di solito molto lucido nell’individuare le lacune dei suoi dopo risultati insoddisfacenti. Lo è stato anche dopo il k.o. dell’Olimpico. Qui si apre una parentesi: un po’ strumentale prendersela con un allenatore dopo un singolo episodio andato male sfruttando le sue stesse parole. «Hai detto che contro le grandi non siete abbastanza duri? Ma sei tu a doverci pensare»: escluderei che l’allenatore non si sia attrezzato a farlo. La

considerazione vale per quella miriade di tecnici che vediamo sbracciarsi, spesso invano, durante le partite per comunicare ai propri giocatori di non farsi schiacciare. Il Milan è una squadra che si illude di poter risolvere quasi tutto con una cifra tecnico-creativa oggettivamente superiore a quella delle concorrenti. E spesso vivacchia in attesa del colpo di genio di turno. Funziona per poche partite: alla lunga prevalgono nel calcio moderno le doti degli «affamati» tipo Juve o dei «laboriosi» stile Udinese. Il tut-

to è aggravato da scadimenti di forma temporanei ma normali nell’arco di una stagione (Robinho, Abate, Seedorf), da una serie impressionante di infortuni e da una gestione di Ibrahimovic molto discutibile e ancora una volta diretta verso una scoppiatura primaverile. E’ anche evidente che non si può oscillare nel giudizio fra una soddisfazione piena e una disistima totale: questo appartiene ad un costume calcistico tipicamente nostrano, ma nemico della ragionevolezza. Ricordo bene che Ancelotti, attualmente uno dei tecnici più reputati e pagati d’Europa, fu etichettato come «perdente» dopo due stagioni alla Juve. Era una sciocchezza. Il problema è capire se Allegri sarà in grado di trasmettere alla sua truppa, non freschissima per età media, che bisogna cominciare a declinare i verbi correre, pressare, coprire, scattare, accorciare. Gli sarà relativamente facile suggerirlo in Champions o contro la Juve ma il problema è la continuità. Più in prospettiva, è auspicabile che il Milan allestisca una rosa che punti molto di più sui giovani che sull’usato sicuro.

Campionato troppo lungo

L’Inter e il rombo

La Roma «testaccina»

Abbasso la simulazione

Le proposte di Marotta ed Albertini, ridurre il numero di squadre in serie A ed inserire una pausa invernale, andrebbero prese entrambe in considerazione. Se si eliminasse anche lo spezzatino televisivo si ridarebbe regolarità sportiva ad un torneo troppo attento agli introiti televisivi e troppo poco ai valori veri di quello che è pur sempre uno sport. O dobbiamo rassegnarci a considerare il calcio soltanto un'attività economica?

Spiegatemi una cosa: perché l'anno scorso Leonardo riusciva a giocare col rombo, recuperando 11 punti ad un Milan super in due mesi e Ranieri non ce la fa? I giocatori son circa gli stessi, non sarà lui a non esserne capace? E poi i cambi sono indecenti. Come a Lecce, alle prime difficoltà si tolgono subito i giocatori più talentuosi per ripristinare presunti equilibri che contro Lecce e Palermo hanno portato la bellezza di 1 punto. Ma Ranieri sa di sedere sulla panchina dell'Inter o pensa di allenare un squadra che lotta per la salvezza?

Se tenera è la notte, la Roma lo è di più, e come quella qualità di uva che non maturava mai del tutto, è ancora lì che aspetta il suo raggio di sole. Ho la mia età e di squadre giallorosse ne ho viste tante. Deve crescere, si dice. Sarà, ma intanto due cose almeno ci mancano: convinzione e personalità. La Juve, nonostante alcuni campioni, è di livello medio, non di più, ma ci ha reso ancora più piccoli. Tiravano e correvano. Merito, credo, della ...maglia rosa. Il tifoso nulla se ne fa dei ghirigori e della presunzione. A questo punto, pur non avendola conosciuta, mi piace di più la Roma testaccina del tempo che fu.

Amo il calcio, ma come giocatore e allenatore ho scelto il rugby, sport duro, dove succede che ci si affronti al di fuori delle regole, che voli qualche pugno, ma sempre a viso aperto. Dove il gioco gratuitamente violento viene punito severamente e dove sceneggiate non se ne vedono e non se ne insegnano. Per questo sono particolarmente scandalizzato dalle simulazioni «alla Busquets» nel calcio: le considero i peggiori dei comportamenti antisportivi, almeno alla pari del gioco violento. La simulazione è un'istigazione al gioco violento (la prima volta cadi da solo, la seconda anche, la terza ti azzoppo), oltre ad un tentativo assolutamente vigliacco di trarre in inganno arbitro, guardalinee, avversari e tifosi.

Arnaldo Troiani

Alla discussione su calendari dedichiamo ampio spazio in questo giornale. Circa il numero delle squadre, da sempre abbiamo espresso un’opinione decisa: 20 sono troppe. Il format a 18, e meglio ancora a 16, sarebbe preferibile, considerata la crescita nel tempo della Champions. Gran parte dei problemi nascono da qui. E sono europei, non solo italiani. Mi fa piacere che, alla buon’ora, se ne accorgano anche i dirigenti. Possibilità di tornare indietro? Poche o niente per ora, causa contratti televisivi, ma discrete se ci si muove adesso in modo solidale e collettivo, anche dal punto di vista internazionale.

Andrea Leo (Trieste)

Più o meno lì, cioè in zona salvezza, stazionava l’Inter all’arrivo di Ranieri. La rimonta di Leonardo vale quella, appena vista, del tecnico attuale. Poi le oggettive lacune strutturali della squadra hanno vanificato l’una e l’altra. Questa squadra è piena di eroi, ma stanchi. Età media molto alta, centrocampo affannato, prospettive di corto raggio. La differenza nel calcio d’oggi la dà la capacità di corsa: la squadra nerazzurra non ne ha molta, rombo o non rombo.

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI andrea.monti@gazzetta.it VICEDIRETTORE VICARIO Gianni Valenti gvalenti@gazzetta.it VICEDIRETTORI Franco Arturi farturi@gazzetta.it Stefano Cazzetta scazzetta@gazzetta.it Ruggiero Palombo rpalombo@gazzetta.it Umberto Zapelloni uzapelloni@gazzetta.it

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TERZO TEMPO

Porto Franco

Dunque Allegri dice che la sconfitta con la Lazio farà bene al Milan. Allegria!, esclamerebbe Mike (che comunque tifava Juve). L’osservazione del tecnico del Milan equivale ad una clamorosa confessione di incapacità a motivare nel modo giusto la squadra che gli è stata affidata. Una lacuna enorme per un allenatore di una squadra che per tradizione ed organico ha grandi ambizioni. Ho sempre pensato che gli allenatori bravi sono quelli che non fanno danni e che sanno motivare nel modo giusto quella pattuglia di milionari che è stata loro affidata.

LA GAZZETTA DELLO SPORT

PRESIDENTE Piergaetano Marchetti VICE PRESIDENTE Renato Pagliaro AMMINISTRATORE DELEGATO E DIRETTORE GENERALE Antonello Perricone CONSIGLIERI Raffaele Agrusti, Roland Berger, Roberto Bertazzoni, Gianfranco Carbonato, Diego Della Valle, John Elkann, Giorgio Fantoni, Franzo Grande Stevens, Jonella Ligresti, Giuseppe Lucchini, Vittorio Malacalza, Paolo Merloni, Andrea Moltrasio, Carlo Pesenti, Virginio Rognoni, Alberto Rosati, Giuseppe Rotelli, Enrico Salza DIRETTORE GENERALE DIVISIONE QUOTIDIANI Giulio Lattanzi

Rossano Cicconi

In relazione al suo organico, che reputo eccellente, la Roma ha dato poco e continua ad avere il singhiozzo. Luis Enrique mi è simpatico ma «possesso palla» non sono parole magiche che da sole ti trasformino in un Barcellona: se lo fai a cinque all’ora, non verticalizzi mai e hai voragini difensive, c’è molto da lavorare ancora. Tuttavia la trasformazione tecnica è stata così radicale che una richiesta di altro tempo è legittima.

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Diego Rizzo (Puos d'Alpago, Bl)

Capisco la valutazione morale: diciamo che il gioco violento porta a danni fisici che nella scala dei «reati e delle pene» deve sempre essere collocata su un gradino più alto. Però concordo: la simulazione è una porcheria. Nel calcio dovrebbe essere considerata un disonore. C’è molto da lavorare per i tecnici dai pulcini in su.

EDIZIONI TELETRASMESSE Tipografia Divisione Quotidiani RCS MEDIAGROUP S.p.A. - Via R. Luxemburg - 20060 PESSANO CON BORNAGO (MI) - Tel. 02.95743585 S RCS PRODUZIONI S.p.A. - Via Ciamarra 351/353 - 00169 ROMA - Tel. 06.68828917 S SEPAD S.p.A. - Corso Stati Uniti, 23 - 35100 PADOVA - Tel. 049.8700073 S Editrice La Stampa SpA - Via Giordano Bruno, 84 - 10134 Torino S Tipografia SEDIT - Servizi Editoriali S.r.l. - Via delle Orchidee, 1 Z.I. 70026 MODUGNO (BA) - Tel. 080.5857439 S Società Tipografica Siciliana S.p.A. - Zona Industriale Strada 5ª n. 35 - 95030 CATANIA - Tel. 095.591303 S Centro Stampa Unione Sarda S.p.A. - Via Omodeo - 09034 ELMAS (CA) - Tel. 070.60131 S BEA printing bvba - Maanstraat 13 2800 - MECHELEN (Belgio) S Speedimpex USA, Inc. - 38-38 9th Street Long Island City, NY 11101, USA S CTC Coslada - Avenida de Alemania, 12 28820 COSLADA (MADRID) S La Nación - Bouchard 557 - 1106 BUENOS AIRES S Taiga Gráfica e Editora Ltda - Av. Dr. Alberto Jackson Byington n. 1808 - OSASCO - SÃO PAULO - Brasile. S Miller Distributor Limited - Miller House, Airport Way, Tarxien Road - Luqa LQA 1814 - Malta S Hellenic Distribution Agency (CY) Ltd - 208 Ioanni Kranidioti Avenue, Latsia - 1300 Nicosia - Cyprus

y

Domenica alle 0.30 Il Super Bowl numero 46 si gioca domenica al Lucas Oil Stadium di Indianapolis, casa dei Colts.

FOOTBALL DURANTE IL SUPER BOWL

Spot: non solo in tv ma anche sui tablet

S LA SFIDA New York Giants contro New England Patriots. Secondo i bookmaker i Pats sono favoriti di 2.5 punti.

S RIVINCITA Le due squadre si sono già affrontate in finale nel 2008 a Glendale, Arizona. Vinsero i Giants 17-14, negando a New England, sin lì imbattuta, la «stagione perfetta». I Pats sono stati designati squadra di casa e indosseranno la maglia blu.

S FUTURO I prossimi tre Super Bowl si giocheranno a New Orleans (2013, per la 10a volta, pareggerà il primato di Miami), New York (2014, prima volta all’aperto in una città fredda), e Phoenix (2015).

S IN TV In Italia la sfida si potrà seguire in diretta alle 0.30 su SportItalia2, e in HD su Espn America, canale 214 di Sky. Negli Usa l’ultimo Super Bowl è stato visto da 163 milioni di spettatori, primato assoluto per una trasmissione televisiva.

Il marchio del Super Bowl nel centro di Indianapolis AP DAL NOSTRO INVIATO

MASSIMO LOPES PEGNA INDIANAPOLIS

Trenta secondi che costano come un terzo dello stipendio di Ibrahimovic. Sono i celebri spot del Super Bowl: quest’anno, nuovo primato di 3.5 milioni di dollari ogni mezzo minuto. Storia che si ripete, ma che a ogni edizione riesce sempre a stupire. La grande novità del SB XLVI è che la prezzolata pubblicità andrà anche sui tablet e gli smart phone, per non lasciar fuori i giovanissimi incollati ai loro iPad e iPhone. E per creare ancora più aspettativa sul supermilionario Carosello, le tv da qualche giorno mandano in onda l’anteprima dello spot, come fossero trailer di un attesissimo film. La potenza mediatica di questi messaggi è micidiale se hai davanti un picco di spettatori che può sorpassare i 170 milioni. Allo spot della Chrysler, in cui Eminem durante la finalissima lo scorso febbraio raccomandava il prodotto «Made in Detroit», viene attribuito gran parte del merito per il rilancio dell’industria dell’auto. Autodenuncia Non solo auto, birra, fiori e cibo

(con la brasiliana Adriana Lima protagonista di Kia e Teleflora, mentre la connazionale Gisele Bundchen, moglie di Tom Brady, non è stata ingaggiata), ma anche messaggi politici. Come quello che la Nfl è stata costretta a produrre come conseguenza delle numerose cause di ex giocatori affetti da demenza e altre malattie neurologiche. Così impiegherà un costosissimo minuto dello spazio a sua disposizione per allertare il pubblico sul fatto che «giocare a football può essere molto rischioso e creare danni fisici permanenti». Proprio come fosse una marca di sigarette, obbligate da anni ad ammettere sui loro pacchetti che fumare può far venire il cancro. © RIPRODUZIONE RISERVATA

DOMANI IN EDICOLA SU SPORTWEEK

All’intervallo c’è Madonna Sul numero di Sport Week in edicola domani ampia copertura sulla vigilia del Super Bowl e sull’esibizione di Madonna all’intervallo del Big Game.

PREZZI D’ABBONAMENTO C/C Postale n. 4267 intestato a: RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIVISIONE QUOTIDIANI ITALIA 7 numeri 6 numeri 5 numeri Anno: e 299,40 e 258,90 e 209,10 Per i prezzi degli abbonamenti all’estero telefonare all’Ufficio Abbonamenti 02.63798520

INFO PRODOTTI COLLATERALI E PROMOZIONI Tel. 02.63798511 - email: linea.aperta@rcs.it

Testata registrata presso il tribunale di Milano n. 419 dell’1 settembre 1948 ISSN 1120-5067 CERTIFICATO ADS N. 7334 DEL 14-12-2011

La tiratura di giovedì 2 febbraio è stata di 407.761 copie

COLLATERALI * Con Ballando con le Stelle N. 3 e 9,19; con la Leggenda del Rally N. 3 e 12,19 - con Supereroi N. 39 e 11,19 - con Soldatini d’Italia N. 35 e 11,19 con Linomania N. 24 e 11,19 - con Ferrari Racing N. 22 e 14,19 - con I Miti del Rugby N. 16 e 12,19 con Montalbano N. 18 e 11,19 - con Bear Grylls N. 15 e 11,19 - con Lupin III Film Collection N. 15 e 11,19 - con Indistruttibili N. 14 e 11,19 - con ET Predictor card e 11,19 - con Calendario Special Olympics e 8,00 - con Megaposter Bianconeri, Nerazzurri, Rossoneri e 9,19 - con i Miti del Calcio ai Raggi X N. 33 e 4,19 - con Campionato Io Ti Amo e 14,19 - con Alberto Sordi N. 6 e 11,19 - con Mai Dire Story N. 6 e 11,19 - con Messi e 14,19 PROMOZIONI ARRETRATI Richiedeteli al vostro edicolante oppure ad A.S.E. Agenzia Servizi Editoriali - Tel. 02.99049970 - c/c p. n. 36248201. Il costo di un arretrato è pari al doppio del prezzo di copertina per l’Italia; il triplo per l’estero.

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012

italia: 515050585854


VENERDI’ 3 FEBBRAIO 2012

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italia: 515050585854

SPECIALE

DOMANI COMINCIA IL TORNEO

Rugby

Nazioni

ABBIAMO I TIFOSI ITALIA, ORA I RISULTATI

I capitani del Sei Nazioni 2012: da sinistra Thierry Dusautoir (Francia), Sam Warburton (Galles), Tom Wood (Inghilterra), ora infortunato, col trofeo 2011, Paul O’Connell (Irlanda), Sergio Parisse (Italia) e Ross Ford (Scozia) REUTERS

l’analisi di ANDREA BUONGIOVANNI

Quanti cambiamenti Pronostico aperto

Si apre un nuovo quadriennio post Coppa del Mondo e al Sei Nazioni n. 13 spetta il compito di chiarire le gerarchie europee. La Francia ha perso la finale iridata di un punto, ma mai come quest’anno il pronostico del Torneo è aperto. Non a caso le ultime quattro edizioni hanno proposto quattro vincitori diversi. Tre delle Nazionali al via, dopo Nuova Zelanda 2011, hanno cambiato allenatore: i Galletti hanno puntato su Philippe Saint-Andre, l’Inghilterra ad interim su Stuart Lancaster (in attesa di Nick

Mallett?) e l’Italia su Jacques Brunel. Sul Vecchio Continente ovale spira aria di novità: le rose delle squadre — quella azzurra compresa — hanno dato l’addio a diversi veterani e fatto posto a molti giovani. In questo senso le meglio attrezzate sembrano essere il Galles, che nonostante i molti infortunati e il ritiro di Shane Williams potrebbe proseguire la meravigliosa parabola cominciata agli antipodi e, in seconda battuta, l’Irlanda. L’Italia, al di là dei facili proclami di Brunel

(«Vinceremo il Sei Nazioni in tre anni»), deve dare immediati segnali di crescita. Il neo c.t. chiede intensità e velocità. Occorre partire da qui. Il calendario, che a prima vista, con tre partite in trasferta su campi difficilissimi, parrebbe impossibile, in realtà propone sfide interne contro Inghilterra e Scozia, avversarie contro le quali, sulla carta, si potrà far bene. La prima scommessa da vincere è quella dell’Olimpico: un doppio tutto esaurito varrebbe come una vittoria. © RIPRODUZIONE RISERVATA


II

LA GAZZETTA DELLO SPORT

VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012

RUGBY SEI NAZIONI AZZURRI: UN SIMBOLO E IL NUOVO TECNICO

IN TV: ITALIA DIFFERITA LA7

Tutto in diretta Sky Domani dalle 14.30 Sarà Sky Sport a trasmettere in diretta esclusiva e in alta definizione, su Sky Sport 2 Hd (canale 202), le 15 partite del

E domenica, alle 16, Irlanda-Galles. Italia-Inghilterra di sabato 11 verrà proposta in diretta esclusiva anche su Sky 3D (canale 150) con 7 telecamere dedicate. Nella foto Fama, Andrea Lo Cicero. Intanto stasera alle 22 Espn Classic (can. 216 Sky) trasmetterà uno speciale sul rugby a Tolone.

Sei Nazioni 2012. La7 proporrà in differita (di circa un ora e mezza) e in chiaro i 5 match dell’Italia. Si comincia domani con Francia-Italia: diretta su Sky Sport 2 Hd (prepartita di un’ora dalle 14.30 con Dominguez e Kirwan) e differita su La7 alle 17.05. Sempre domani alle 18, Scozia-Inghilterra.

FRANCIA-ITALIA DOMANI ORE 15.30 (DIRETTA SKY SPORT 2 E DIFFERITA LA7 ORE 17.05)

ZANNI

RCS

«Giovani e fiducia Nuova Italia» «C’è voglia di riscatto dopo il Mondiale. Non abbiamo centrato i quarti ma ci siamo evoluti Brunel? Diretto e chiaro»

VALERIA BENEDETTI ROMA

È un’Italia nuova quella che affronta il Sei Nazioni ma non può prescindere da qualche sicurezza. E se c’è una sicurezza nell’Italia è Alessandro Zanni, ormai da anni titolare inamovibile, punto di forza del Benetton Treviso e ricercatissimo dai club stranieri. Zanni, prende il via un nuovo ciclo, dopo il Mondiale e con un nuovo tecnico. Cosa si aspetta?

«Sicuramente di migliorare quanto fatto negli ultimi anni in cui si era visto già un progresso. Magari non abbiamo centrato tutti gli obiettivi, ma ci siamo evoluti. C’è voglia di riscatto rispetto al Mondiale dove puntavamo ai quarti. Il nuovo coach è molto bravo e molto preparato. Vediamo di applicare i suoi concetti di gioco e di ottenere più risultati positivi. Siamo solo all'inizio, come tutti i percorsi è il momento più difficile, perché ci sono tante cose nuove da assimilare e tradurre sul campo. Ma c'è voglia e fiducia, quindi ottimismo».

«Non vediamo l’ora di scendere in campo. La Francia è favorita per la vittoria finale. La velocità è il suo punto forte, con trequarti rapidi e avanti molto mobili. Dovremo essere bravi noi in attacco a trovare la soluzione e chiudere la difesa. L’anno scorso siamo riusciti a imporre il nostro gioco. Stavolta sarà doppiamente difficile, ma ci proviamo». Parte il Sei Nazioni, se dovesse scegliere un’avversaria da battere?

«Una vittoria? — ride — Non si può scegliere, io vorrei vincere con tutti. Noi dobbiamo scendere in campo e provare a essere in partita in ogni singola gara. Sarà molto dura riuscirci in un torneo così difficile in cui abbiamo solo due gare in casa. Dobbiamo provare a far vedere in partita quello che abbiamo provato in allenamento. E’ è il primo obiettivo da cui non si può prescindere». È corteggiato da parecchie squadre estere. Si prospetta un futuro fuori Italia?

«

La prima impressione sul c.t. Brunel?

«Da subito ha parlato italiano, ha immediatamente fatto capire ai giocatori cosa vuole in maniera chiara ed efficace, non è da tutti essere così diretto. E ha portato entusiasmo». Una Nazionale nuova con tanti giovani. Come sono le nuove leve?

«Hanno voglia di fare, portano entusiasmo. Ovviamente a vent’anni sei lì per spaccare il mondo, ero anche io così. Però sono preparati, la Celtic League ha fatto bene al movimento italiano perché competere ogni settimana con squadre di livello in Europa, ha fatto crescere tutti i giocatori ed ha allargato la base. Quelli che sono qui hanno capito che possono migliorare e vanno in quella direzione. In questo Jacques è bravo a consigliarli, a dire loro come devono muoversi». Giovanbattista Venditti «buttato» in campo contro la Francia è una dimostrazione di fiducia nei giovani.

«Brunel lo ritiene pronto per questo livello. Certamente sentirà l’esordio contro la Francia, è una prova subito dura. Secondo me lui ancora non si è ben reso conto di quel che gli sta succedendo, ma speriamo che faccia una gran partita».

Alessandro Zanni, 28 anni, svetta in touche: il friulano del Benetton Treviso, che ha esordito in azzurro nel 2005, vanta 58 caps con due mete LAPRESSE

La Francia come primo avversario. Si riparte dalla vittoria al Flaminio dell’anno scorso. Si può sognare un bis?

«

La Francia è favorita per la vittoria finale Sarà ancora più difficile Sono felice al Benetton. le richieste estere fanno piacere ma non è ora ALESSANDRO ZANNI FLANKER AZZURRO

«Sono un giocatore del Benetton Treviso Fa piacere sapere di essere cercato. Ora non è il momento di parlarne, credo. Non voglio pensarci tanto, c’è il Sei Nazioni e bisogna concentrarsi solo su questo, senza pensare ad altro. Bisogna isolare una partita alla volta e non sempre potrà bastare». In Nuova Zelanda, per il Mondiale, aveva al seguito la tifosa più piccola. Greta la seguirà anche nel Sei Nazioni?

«Sì, a Parigi ci saranno lei e Francesca. Sono già da due settimane in ritiro. Purtroppo non la posso vedere. Adesso ha dieci mesi, ha cominciato a gattonare. Bisogna correrle dietro dapertutto ed è un privilegio avere l’occasione di vederla crescere. Certo, da quando c’è lei, i raduni sono diventati un po’ più lunghi. Ora manca poco però, fra qualche giorno la rivedo». E chissà che la piccola tifosa in più non porti fortuna alla nuova Italia. © RIPRODUZIONE RISERVATA


VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012

Lorenzo Cittadini (nella foto Ansa all’arrivo a Fiumicino) ha fatto da portavoce all’Italia in partenza per Parigi. I giocatori, provenienti dall’Acquacetosa, sono giunti in aeroporto poco dopo le 13, col pullman della Nazionale, scortato da moto della Polizia municipale. «Le condizioni meteo e il clima

STADIO INAGIBILE

Azzurri a Parigi No al Captain’s Run

BRUNEL

ROMA — «Siamo pronti e con tanta voglia di cominciare, andiamo in Francia determinati per fare il meglio possibile». Ieri

Il neo c.t. Jacques Brunel, 58 anni, insieme al confermato capitano Sergio Parisse, 28 GETTY IMAGES

Il confronto ASTERIX Brunel come lui: piccolo, col baffetto e alla ricerca della pozione magica

NICOLA MELILLO ROMA

La definizione migliore è Asterix: piccolo, col baffetto e alla ricerca della pozione magica. In due mesi Jacques Brunel ha plasmato la Nazionale a suo piacimento con fare discreto, ma così fermo da rivoluzionare quasi tutto. «Vedrete delle sorprese a Parigi» ripetono come un mantra gli azzurri. Ambizioso Già, c’è la Francia. Il

debutto del tecnico alla guida dell’Italia sarà proprio a casa sua. «Verranno allo Stade de France persone a me care. Non vi dico chi». E’ inevitabile la tensione per chi va a giocare la prima contro la Nazionale per cui ha lavorato, come responsabile della mischia, per sei anni, fino al 2007. «Starò attento a non sbagliare spogliatoio». Ha scelto casa a Par-

«

Ho scelto Gori perché è il mediano più rapido che ho a disposizione JACQUES BRUNEL C.t. Italia

ma, città strategica per muoversi nell’Italia ovale. Gli azzurri hanno scoperto una buona forchetta a tavola, come ogni rugbista che si rispetti (ha giocato estremo) e uno studioso del gioco e delle dinamiche di gruppo. Si respira l’aria dei tempi di Berbizier, non a caso arrivato dai Midi-Pirenei come Brunel che, da franco-catalano (acquisito), tifa per il Barcellona di Guardiola. E come Berbizier ripete: «Non mi interessa giocare per non perdere, io voglio vincere». Velocità Corre Brunel e vuole che corra l’Italia: tre allenamenti al giorno di 45’, non di più. Perché l’intensità è tale che un allenamento duro di più non può durare. «Apriamo spazio alla fantasia, larghi e all’attacco». Così vuole l’Italia e per questo ha scelto Gori «il mediano più veloce a disposizione». Un uomo tosto, che ama il gruppo. Che, figlio di viticoltori, si rilassa potando vigneti («La vi-

rigido con cui giocheremo in Francia non ci preoccupano — ha detto Cittadini — farà freddo per noi, come per loro». Intanto oggi, a causa di interventi di manutenzione straordinaria al prato dello Stade de France, il tradizionale Captain’s Run non avrà luogo.

La passione AMANTE DEI VINI Il neo c.t. è appassionato di vini: apprezza i piemontesi e il Prosecco

Oggi comincia il Sei Nazioni u. 20. L’Italia di Craig Green, alle 20.45 (diretta RaiSport 2) gioca a Bourgoin contro la Francia.

Il lavoro LE TECNOLOGIE Il tecnico francese ne fa largo uso: gli azzurri avranno un gps sotto la maglia

Il tifoso IL BARCELLONA Jacques ama il calcio e parteggia per il Barcellona di Guardiola e di Messi

ta di campagna è proprio come il rugby: da solo non vai da nessuna parte») e ama il buon vino. I preferiti sono piemontesi, Barolo e Barbaresco, ma anche il Prosecco («Perché è frizzante»). In Italia ha scoperto grande passione e ha fatto capire che dietro la maschera di burbero si nasconde un uomo che adora la nostra solare latinità. Sabato s’è tuffato per primo in mezzo alle centinaia di tifosi che, a Roma, hanno abbracciato gli azzurri in Galleria Alberto Sordi, stringendo mani, mettendosi in posa per foto e firmando autografi. In questi giorni di vigilia canta, istruito dal team manager Troiani, che ha studiato al conservatorio. Vuole eseguire l’Inno di Mameli. In fretta, come in fretta ha imparato l’italiano.

vuole che ogni giocatore abbia una pen drive sulla quale porre video con le situazioni di gioco da studiare. I ragazzi hanno apprezzato e a gruppi si radunano per analizzare, anche perché poi lo staff chiede pareri e consigli. E il gps sistemato sotto la maglia permetterà di analizzare il match in modo maniacale. La disciplina è la prima cosa. A proposito di Italia: arte e religione sono un marchio di fabbrica. Brunel ne è felice: appassionato di arte, finito il Sei Nazioni probabilmente lo vedremo andare in giro per Gallerie. Sulla religiosità... «Ho una zia suora di clausura. Io sono religioso a modo mio, in Chiesa non vado quasi mai». Passionale, ma senza esagerare: «Mallett ha pianto? Io non l’ho mai fatto in 35 anni di rugby. Però, chissà, vincere con l’Italia vale tanto».

L’under 20 di Green stasera a Bourgoin

Un burbero di campagna per la rivoluzione Debutto particolare del c.t. A Parigi contro la sua Francia

III

Italia: Odiete; Esposito, Campagnaro, Bettin, Sarto; Della Rossa, Calabrese; Zdrilich, Conforti, Riccioli; Ferro, Mammana; Brandolini, Maistri, Drissi. A disposizione (uno in tribuna): Ceccarelli, Scarsini, Conti, Berton, An. De Marchi, Marazzi, Padovani, Apperley, Morsellino.

DIRETTA SU RAISPORT 2

Le origini E’ DEL GERS Zona dei Midi-Pyrenees ed è fiero dei valori che ha imparato in gioventù

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Tecnologico Il computer è la grande novità in ritiro. Brunel

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VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012

RUGBY SEI NAZIONI

NEL XV ANNUNCIATO IERI

Inglesi in Scozia con tre esordienti Ci saranno tre esordienti nell'Inghilterra che domani aprirà il Sei Nazioni e Edimburgo contro la Scozia. Owen Farrell e Brad

LA NUOVA CASA E TUTTE LE CURIOSITA’

LO STADIO DI ROMA E LAZIO OSPITERA’ L’INGHILTERRA L’11 FEBBRAIO E LA SCOZIA IL 17 MARZO

RCS

Poi ovviamente ci sono i pali e la sistemazione delle panchine, piazzate alla base della tribuna d’onore, praticamente in mezzo al pubblico. Gli altri interventi riguardano le vasche del ghiaccio negli spogliatoi e lo spostamento della sala medica più vicina all’entrata in campo.

Roma ovale: un successo E lo stadio cambia faccia

Stadio aperto Senza i limiti più

o meno rigorosi imposti dalle sfide di calcio, si può sfruttare la capienza massima dell’Olimpico che è di 72.000 spettatori, cifra che lo stadio romano non raggiunge praticamente mai. Per il Sei Nazioni, anzi, verranno tolte anche le divisioni interne e quindi in teoria si potrebbe fare il giro dello stadio passando da un settore all’altro. All’esterno niente prefiltraggio e tornelli aperti.

Erba sintetica per allargare il campo In tribuna 72.000 tifosi e il terzo tempo è maxi allo Stadio dei Marmi VALERIA BENEDETTI ROMA

Terzo Tempo gigante Settemila

metri quadri espositivi con palco e maxi schermo aperti dalle 10 alle 22 per permettere a una media di 25.000 persone di mangiare, bere, divertirsi, fare acquisti prima durante e dopo la partita. Il responsabile del Coni Servizi per gli impianti Diego Nepi spiega: «La cosa più difficile sarà far cambiare la mentalità al personale addetto che è

GLI ALTRI IMPIANTI

Trasformare il tempio del calcio romano nella casa del rugby per il Sei Nazioni 2012 e oltre. È la missione possibile del Coni che ha scommesso forte sul trasferimento, definitivo, dell’Italia al Foro Italico. Una scommessa fatta anche contro i timori atavici del calcio sulle conseguenze che una partita di pallaovale può lasciare sul prato dell’Olimpico. Make up verde Ma quali sono i mutamenti che deve subire l’impianto per ospitare una partita del Sei Nazioni? Parecchi, alcuni più tecnici, altri più «filosofici». A partire dal prato: quello che si vedrà per Italia-Inghilterra sarà un ovale verde. Il campo da rugby è più grande di quello da calcio e sarà necessario aggiungere della superficie verde in erba sintetica per integrare la superficie in erba naturale (che in estate ha subito dei trattamenti per risultare più compatta di fronte alle sollecitazioni che arrivano dal rugby). È stato deciso di ricoprire di tappeto verde tutto l’ovale dell’Olimpico. Sarà di circa 9200 mq l’aggiunta di erba sintetica.

Il responsabile impianti del Coni Nepi assicura: «Dal rugby al calcio in 12 ore» abituato a gestire un clima più “ostile” durante le partite di calcio mentre in questo caso l’evento è molto più rilassato. Una trasformazione del modo di intendere l’avvenimento sportivo che speriamo contagi anche il calcio». Poi ovviamente c’è la fase di smantellamento. Lo spostamento della gara della Lazio toglie la fretta al dopo Italia-Inghilterra, ma a marzo Italia-Scozia sarà seguita dalla gara della Roma. «C’è una squadra di 350 persone — spiega Nepi — che in 12 ore è in grado di riportare l’Olimpico all’assetto per il calcio. Siamo tranquilli». RCS

sinistra, Dawson, Farrell e Barritt. Inghilterra: Foden; Ashton, Barritt, Farrell, Strettle; Hodgson, Youngs; Dowson, Robshaw, Croft; Palmer, Botha; Cole, Hartley, Corbisiero. A disposizione: Webber, Stevens, Parling, Morgan, Dickson, Turner-Hall, Brown.

Barritt (dei Saracens) formeranno la coppia di centri, Phil Dowson (del Northampton) debutterà come n. 8 (con Chris Robshaw flanker solo alla seconda presenza). Tra i titolari, non più di otto i reduci dalla Coppa del Mondo. In panchina altri cinque senza caps. Nella foto Reuters, da

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OLIMPICO

IV

Diego Dominguez: in azzurro 74 caps e 983 punti OMEGA

COSI’ SI TRASFORMA

RCS

I precedenti

Per la Nazionale è la sesta volta La prima nel 1954 CARLO GOBBI

L’Olimpico riapre al rugby. Perché non è la prima volta che lo stadio romano ospita la pallaovale. Sabato 11 la Nazionale giocherà la sesta partita, la quinta ufficiale (con tanto di cap) più una con i Barbarians. L’inaugurazione risale al 1˚ maggio 1953, con Italia-Ungheria di calcio, 0-3. Tocca al rugby, un anno dopo, provare l'entusiasmo di un impianto così maestoso. C’è la Francia, quella vera. E’ sconfitta: 39-12. Negli azzurri, guidati in panchina da Maffioli e Saby, nomi leggendari: centro Paolo Rosi, poi voce tv di rugby, atletica e boxe; Santopadre e Pisaneschi mediani; Gabrielli (meta al 1’) e Lanfranchi (meta in chiusura) terze linee; Dari (due calci) in seconda, Fornari e Taveggia piloni. Inghilterra e Springboks Si torna all’Olimpico il

10 maggio 1986, ospite l’Inghilterra XV. Gli inglesi non riconoscono il cap, ma per gli azzurri è test-match. Pareggio: 15-15, con gli aquilani Mascioletti (in meta)-Ghizzoni ali, mediani Bettarello-Lorigiola, Marzio Innocenti capitano. Sulla panchina Marco Bollesan e Gianni Franceschini. Un anno prima, è il 26 maggio, i Barbarians. Si conclude con un lusinghiero 15-23. E’ l'ultima partita dei c.t. Paladini e Pulli. L’Olimpico viene ristrutturato per Italia ’90. La Nazionale torna nel 1995. E’ il 12 novembre, contro gli Springboks, freschi iridati. C’è il pubblico delle grandi occasioni: quasi 47.000 spettatori. Incasso ridicolo: 7 milioni di lire. I biglietti omaggio consentono però una cornice adeguata. Pienaar guida i suoi al successo: 40-21. Negli azzurri unico cap di Williams, gran partita di Arancio, in meta da n. 8. E' la squadra che Coste piloterà fino al Sei Nazioni. C’è Vaccari ala, la mediana Dominguez-Troncon, Giovanelli capitano, la prima linea Properzi-Orlandi-Cuttitta, e due azzurri che ci hanno lasciato troppo presto: Ivan Francescato e Pierpaolo Pedroni. Roma-Lazio Si chiude col Galles, appena un an-

no dopo. E' il 5 ottobre, 22-31, c’è Checchinato terza centro, Dominguez, meta di Ivan Francescato. Ma il grande pubblico è assente. Il rugby dovrà faticare anni prima di attirare gli italiani. Ma stavolta anche l'Olimpico, dopo il pienone di San Siro con gli All Blacks del 14 novembre 2009, promette un pubblico da Roma-Lazio. © RIPRODUZIONE RISERVATA


VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012

Un Galles mai visto coi colori dei club Foto bizzarra, ieri, per il Galles: i 37 nazionali si sono fatti fotografare non con la tradizionale maglia rossa, ma con quella dei

club che li ha visti esordire in prima divisione. La tenuta rossa del Llanelli è quella che spicca di più, con dieci rappresentanti (compresi Byrne, Stephen Jones e Priestland), mentre il capitano Sam Warburton e Lloyd Williams portavano i colori dei Glamorgan Wanderers.

LA STATISTICA

Italia, 73 mete dal 2000. Scozia a 70 Dal 2000 al 2011, l’Italia ha segnato 73 mete in 12 tornei, poco più di sei a edizione. Peggio ha fatto la Scozia (70), mentre

Che strano sport Forchette vietate E birra a volontà In campo rimane un codice d’onore antico Fuori ci si mescola, si canta ma non si fischia MARCO PASTONESI

betti (roba da calcio e da calciatori). A proposito: «roba da calcio» o «roba da calciatori» è il più elegante insulto che si possa rivolgere a un rugbista. Recentemente l’ha fatto addirittura un arbitro gallese, Nigel Owens, a Tobias Botes, azzurro del Benetton («This is not soccer»). Owens, che domani sarà proprio il fischietto di Francia-Italia, è celebre anche per aver ricordato, a un altro giocatore: «Non so se ci siamo incontrati prima, ma io sono l’arbitro». Fuorigioco La regola: non si può stare oltre la linea determinata dal pallone. Chi si trova oltre, è in fuorigioco. La tradi-

Il capitolo delle proteste con l’arbitro è semplice: non si può protestare

Perché continui a essere «uno sport da bestie giocato da gentiluomini» (secondo la tradizione ovale, il calcio è «uno sport da gentiluomini giocato da bestie» e il football «uno sport da bestie giocato da bestie»), il rugby deve seguire norme di comportamento — scritte, orali, pratiche — altrimenti perderebbe i suoi valori, a cominciare dal rispetto per gli avversari. Avanti Avanti ci sarà anche po-

Tifosi italiani e scozzesi festeggiano prima di una partita del Torneo TEDESCHI

sto, ma per conquistare qualche centimetro gli uomini di mischia (gli avanti, appunto) spesso ingaggiano una guerra da trincea. Nelle mischie ordinate, o chiuse, cioè quelle comandate dall’arbitro, le due prime linee devono osservare

quattro fasi, un rituale indispensabile per ammorbidire l’impatto. «Crouch» (in francese «flexion», bassi), «touch» («touchez», tocco), «pause» («pause», pausa), «engage» («engagez», ingaggio). Nelle

mischie aperte, cioè quelle naturali, spontanee, dettate dal gioco, non si calpesta e non si entra di fianco. Comunque non si possono fare «forchette» (dita negli occhi), «cravatte» (placcaggi al collo) e sgam-

zione: chi si trova in fuorigioco, siccome non deve trovarsi lì, viene trattato come se lì non ci sia. Ecco perché talvolta viene spostato (eufemismo) con i piedi o in punta di piedi con i tacchetti, o estratto e sbattuto per aiutarlo (eufemismo) a uscire. Ma chi gioca lo sa, e non protesta. Il capitolo delle proteste è semplicissimo: non si protesta. A parlare (non a protestare) con l’arbitro è autorizzato solo il capitano. Chi protesta non viene ammonito, ma la sua squadra è penalizzata di 10 metri, cioè deve retro-

I RITI

LA CURIOSITÀ

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leader è l’Inghilterra con 187. In tutto, le mete segnate sono state 739, con una spiccata tendenza alla riduzione delle marcature: si è passati dalle 75 del 2000 (come nel 2002; 74 nel 2001 e 2003) alle 51 mete dell’ultima edizione, terzo picco negativo dopo le 46 del 2010 e le 50 del 2008.

cedere di 10 metri. E solo chi ha giocato, sa quanta fatica costa conquistare quei 10 metri. Fuori campo Non si tifa contro.

La squadra del cuore è incoraggiata e sostenuta (sostenere è «il» verbo del rugby), la squadra avversaria applaudita o complimentata («good kick», «good game»). E non si fischia e non si urla durante i calci. Durante gli inni ci si alza in piedi, chi vuole cantare canta anche se è stonato (la maggior parte dei rugbisti è stonata), chi non vuole cantare non canta anche se è intonato, chi non conosce le parole canta in «playback». Non esistono gabbie, recinzioni o settori, se non quelli previsti dal costo dei biglietti. Non esistono gabbie culturali: ci si può sedere anche vicino a tifosi avversari, condividendo emozioni, ragionamenti e birrette. Il terzo tempo è quello che si celebra dopo la partita: i giocatori in un banchetto ufficiale, in giacca e cravatta, anche in smoking, gli spettatori fuori dallo stadio. Insieme. Bevendoci su. E chi va allo Stade de France, si ricordi che «la francesina» non è una snella e avvenente ragazza di Parigi o di Brest, ma un disperato placcaggio eseguito schiaffeggiando la caviglia dell’avversario. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Andrea Masi, 30 AP


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RUGBY SEI NAZIONI

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LA STORIA italia: 515050585854

Primo torneo: 1883 L’Italia c’è dal 2000 La prima edizione del Torneo si svolse nel 1883 tra le quattro Home Unions: Inghilterra, Scozia, Irlanda e Galles, con

LA RADIOGRAFIA DELLE NAZIONALI

1931 al 1946 compresi, per l’esclusione dei Bleus. Il torneo 1972 fu incompleto perché, a causa dei disordini nel Nord Irlanda, il Galles e la Scozia non andarono a giocare a Dublino. Nel 2000 l’ammissione dell’Italia ha portato al Sei Nazioni (a sinistra, Dominguez in Italia-Scozia 2000).

vittoria dell’Inghilterra (ma non si giocò Irlanda-Galles). Il primo torneo completo nel 1884, mentre furono incompleti quelli 1885, 1886, 1888 e 1889 (Inghilterra esclusa), 1897 e 1898 (Galles escluso). Nel 1910 fu ammessa la Francia e si passò quindi al Cinque Nazioni che tornò 4 Nazioni dal

I NUOVI GIOIEL Francia

Italia

Scozia

Fofana l’illusionista Il ragazzo del Mali spaventa l’Italia

Barbieri l’ariete Da flanker pigro a uomo ovunque

Gray, mito biondo sulle tracce dello «squalo bianco»

Wesley Fofana, 23: a Clermont gioca centro o ala AP DAL NOSTRO INVIATO

MARCO PASTONESI PARIGI

E pensare che voleva smettere. «Troppo dura la vita del rugby — si lamentava —. Forse la prendevo con leggerezza, ma mi sembrava che esigesse troppo rigore, troppa disciplina, troppa fatica». Poi però sono bastate tre parole del fisioterapista della Nazionale francese giovanile, Jean-Luc Arnaud, a rimetterlo in riga: «Ma sei pazzo?». «Così ho tirato avanti e credo di avere fatto la cosa giusta». Wesley Fofana: è lui quello che voleva smettere prima che cominciasse il bello. E domani indosserà per la prima volta la maglia dei Bleus, contro l’Italia. Origini del Mali Ventiquattro anni, parigino ma

di origini africane (Mali), «Wes» ha cominciato dividendosi fra rugby e calcio: pallone ovale a scuola (prima nel College Georges Braque, poi nell’Uso Massif Central di Parigi, quindi nel Puc, il Paris Université Club) e pallone rotondo con Jeremy Menez, ex Roma, ora fra Paris Saint-Germain e Nazionale. Nel 2008 il salto nel Clermont, da «espoir» (speranza, una sorta di «under») fino alla prima squadra, nel campionato Top 14 e nelle coppe europee. In questa stagione è esploso: «man of the match» e due mete contro il Leicester di Castrogiovanni. Un metro e 78 per 89 chili, ala o centro, Fofana è dinamite: finte da illusionista e slalom da ballerino, con passaggi blindati, tuffi in meta e l’arte, imparata nel rugby a 7, di far vivere il pallone creando o dettando il sostegno. Su YouTube c’è un video-tributo in suo onore: una serie di azioni in cui Fofana sembra spuntare dal nulla e poi rendersi quasi invisibile ai difensori avversari. Centro di attrazione Nella prima Francia del nuovo c.t. Philippe Saint-André, Fofana — che non faceva neanche parte del primo gruppo di convocati — giocherà centro. «Anch’io sono rimasto stupito della scelta. Lo confesso: giocare nella Nazionale di rugby non era il mio sogno quando ero piccolo, ma strada facendo lo è diventato. Sento un po’ la pressione, ed è giusto così, altrimenti vorrebbe dire che non mi sarei ancora reso conto dell’importanza. Ma l’altro centro è Rougerie, mio compagno di squadra, e all’ala c’è Malzieu, che non solo è mio compagno di squadra ma anche di camera: con loro sarò più tranquillo». Saint-André, certo che «Fofana porterà entusiasmo e freschezza alla squadra», gli ha chiesto tre cose: «Divertirsi, non essere timido e mostrare quello che fa già nel suo club». «Ci proverò — giura Fofana —. Quello con l’Italia sarà un grande combattimento. E nei grandi combattimenti io mi diverto sempre». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Colore: blu Simbolo: galletto

81

Tornei disputati

Il carburatore Quell’estate Robert arrivò a Par-

25 Vinti

ma insieme al fratello Michael, pilone di sei anni più vecchio. Tutti si accorsero che i due erano due forze della natura, ma la loro propensione naturale allo sport — Michael arrivava dalla lotta, Robert aveva praticato mille sport al colle-

Richie Gray, 22 anni, contro la Francia LAPRESSE

Colore: azzurro Simbolo: scudetto

12

Tornei disputati 0 Vinti

9 Grandi Slam

0 Grandi Slam

Allenatore P. Saint-André Capitano T. Dusautoir

Allenatore J. Brunel Capitano S. Parisse

Punto di forza Talento ovunque Punto debole Cali di tensione Stella I. Harinordoquy

Punto di forza La mischia Punto debole Lettura del gioco Stella M. Castrogiovanni

Robert Barbieri, 27 anni: 11 caps, il primo nel 2006 FAMA

ge — si scontrava con una certa indolenza e con la passione per il cibo. «Rispetto a Michael, Robert aveva disponeva di un "carburatore" migliore — scherza Sgorlon —, il metabolismo lo aiutava meglio a bruciare quello che mangiava. Quando tornava dalle vacanze estive in Canada, a casa dei genitori, tornava sempre con un paio di chili in più, ma li smaltiva in fretta».

S Imanol Harinordoquy, 31 anni AFP

Carriere parallele Le quattro stagioni a Parma hanno aperto a Robert le porte dell’azzurro, ed è curioso che il suo esordio, l’11 giugno 2006 a Tokyo contro il Giappone, sia arrivato il giorno dopo la prima presenza del fratello con la maglia del Canada, a Toronto contro l’Inghilterra A. Se la carriera internazionale di Michael sarebbe presto finita (due caps), quella di Robert continua. Anzi, nonostante i 16 caps dal 2006 a oggi, l’impressione è che entri nel vivo solo ora. Perché nel frattempo Bob è maturato. A Treviso dal 2007, ha superato infortuni, ha messo da parte l’indolenza ed è diventato uno degli uomini chiave per Franco Smith. Alle doti fisiche — nei test sulla forza esplosiva, a Treviso non ha rivali — ha aggiunto una presenza imponente nel gioco. Placca, caccia palloni a terra, fa da ariete. Una quantità di lavoro enorme. Il 2 ottobre a Dunedin, nel match chiave del Mondiale con l’Irlanda, Mallett gli aveva preferito Mauro Bergamasco. Ora è arrivato il suo turno. © RIPRODUZIONE RISERVATA

DELLA SQUADRA

Figlio di paisà A scoprirlo era stato «Ciro» Sgor-

lon, uno che di terze linee se ne intende. «Quell’anno ero andato al Mondiale under 20 per l’Overmach Parma — racconta il sandonatese, n.6 nel leggendario Francia-Italia 32-40 di Grenoble 1997 —. Tra i canadesi era l’unico moro, tutti gli altri erano biondi. Giocava numero otto: veloce, aggressivo, gran fisico, e poi il cognome italiano lo rendeva ancora più appetibile. Papà è calabrese, la mamma ciociara. Li ho conosciuti, i classici paisà che parlano mezzo inglese e mezzo dialetto.

D numeri

D numeri

Nove anni fa, quando arrivò a Parma, in pochi avrebbero scommesso che un giorno Robert Barbieri sarebbe diventato un azzurro, sfilando il n.7 a Mauro Bergamasco. Perché quel 19enne arrivato da Toronto mostrava dei mezzi fisici straordinari, ma tendeva al vizio peggiore per un uomo di mischia: era pigro.

DELLA SQUADRA

DELLA SQUADRA

numeri

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SIMONE BATTAGGIA

S Martin Castrogiovanni, 30 anni IPP

La Francia ha avuto Sébastien Chabal. Grosso, barbuto, cavernicolo, non così forte da giocare in Nazionale con continuità ma abbastanza glamour per diventare un’icona mediatica. In Inghilterra c’è stato Jonny Wilkinson, antidivo fino al midollo ma così determinante nella conquista della Coppa del Mondo 2003 da diventare (suo malgrado) un simbolo. Brian O’Driscoll in Irlanda è un dio, Shane Williams lo è stato in Galles. E in Scozia? Anche a sforzarsi, da quando il rugby si è aperto al professionismo, il Cardo fa fatica a trovare un atleta simbolo, conosciuto dai bambini e dalla vecchina, uno che superi il circolo di appassionati e sia riconosciuto e amato da tutti. L’ultimo, forse, è stato Gavin Hastings, ma parliamo ormai di venti anni fa. Quello che poteva essere il suo successore, Chris Paterson, ha sempre tenuto la popolarità fuori dalla porta di casa, aiutato in questo anche dall’aver attraversato il periodo più gramo nella storia del rugby scozzese. Ragazzo d’oro Per tutti questi motivi, oggi a

Edimburgo contano tanto su Richie Gray. Ventidue anni, 207 cm per 125 kg, il seconda linea di Glasgow ha tutto per diventare un’icona. È biondo come John Jeffrey, emblema dell’ultimo Slam scozzese (1990), la sua faccia da bambinone ha spinto i tifosi di Glasgow a colorare lo stadio con migliaia di maschere a sua immagine, la sua presenza lo ha portato fino alle passerelle di New York, dove ha sfilato con kilt e maglia della Nazionale. Per fortuna è anche forte. Al di là delle prevedibili doti in touche — l’anno scorso a Edimburgo ha rubato all’Italia parecchi lanci —, si distingue per la presenza nel gioco aperto e per avere due mani particolarmente docili con la palla, dote piuttosto rara per un seconda linea. Qualità che lo hanno fatto diventare il giocatore più pagato del rugby scozzese, quando a novembre ha firmato un triennale per Sale (2012-2015) per oltre cinquecentomila sterline.

Colore: blu navy Simbolo: cardo

117

Tornei disputati 22 Vinti

3 Grandi Slam Allenatore A. Robinson Capitano R. Ford Punto di forza Il piede di Parks Punto debole Continuità Stella D. Parks

S Dan Parks, 33 anni, apertura AFP

Il miglior nemico Al di là della bravura e dell’im-

magine, però, Richie sa che diventerà un eroe popolare solo trascinando la Scozia alla vittoria. A settembre, la prima esclusione di sempre dai quarti del Mondiale ha smorzato l’entusiasmo per una nazionale che sembrava in crescita, dopo che in due anni aveva schiacciato Australia, Argentina e Sudafrica. Lo Scozia-Inghilterra di domani a Murrayfield è, in questo senso, l’opportunità migliore per ripartire. Vincere la 130ª sfida contro un «auld enemy» in pieno ricambio garantirebbe alla squadra di Andy Robinson l’entusiasmo per puntare alla parte alta della classifica del Torneo, dove manca ormai da troppo tempo. E Richie potrebbe fare i primi passi verso l’immortalità. si.ba. © RIPRODUZIONE RISERVATA


VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012

I TROFEI

Classifica ufficiale introdotta nel 1993 Il Sei Nazioni è il solo grande torneo che non ha adottato il sistema di punteggio australe: rimangono i due punti a

vittoria, 1 a pareggio e 0 a italia:Diverse 515050585854 sconfitta. edizioni si chiusero con vittorie a pari merito: nel 1973 le 5 squadre chiusero tutte ex aequo con due vittorie a testa. Dal 1993 c’è una classifica ufficiale e in caso di arrivo a pari, vale la migliore differenza punti fatti/subiti nel

torneo. Oggi vengono messi in palio anche la Triplice Corona (a chi tra Scozia, Galles, Inghilterra e Irlanda batte le altre tre), la Calcutta Cup tra Scozia e Inghilterra (nella foto a destra, il trionfo scozzese nel 1990) e il Trofeo Garibaldi, assegnato dal 2007 tra Francia e Italia.

L’ALBO D’ORO

Nel 2011 fu festa inglese senza Slam Nel 2011 il Torneo andò all’Inghilterra, ma la festa fu rovinata dall’Irlanda, che nell’ultimo turno, a Dublino, battè

LA GAZZETTA DELLO SPORT

VII

24-8 gli uomini di Martin Johnson. L’Italia chiuse all’ultimo posto, ma battè la Francia 22-21. L’albo d’oro del 6 Nazioni (in nero gli Slam): 2000, 2001 Inghilterra; ’02 Francia; ’03 Inghilterra; ’04 Francia; ’05 Galles; ’06, ’07 Francia; ’08 Galles; ’09 Irlanda; ’10 Francia; ’11 Inghilterra.

LLI D’EUROPA Inghilterra

Irlanda

Galles

Farrell l’eletto Un bimbo erede di Wilkinson

O’Brien il rude Eroe su Twitter ma non lo usa

Jolly Priestland Il 10 tanto atteso giocava estremo DELLA SQUADRA

numeri

D

numeri

D DELLA SQUADRA

DELLA SQUADRA

numeri

D

L’Irlanda è al crepuscolo della «O’ generation», ma c’è un altro «O» che dà speranza a Dublino. Perché se Brian O’Driscoll a 33 anni salterà il Torneo per l’infortunio alla spalla, Ronan O’Gara a 34 sembra ormai aver abdicato a Jonathan Sexton — salvo poi entrare per mettere il calcio decisivo, come l’anno scorso contro l’Italia — e Paul O’Connell a 32 vive gli ultimi bagliori della sua immensa leadership in mischia, Sean O’Brien, a 24 anni, ha davanti a sé il meglio della carriera. Bulldozer Fisico da spaccalegne e immancabile

Owen Farrell, 20 anni, centro dei Saracens REUTERS LUCA CASTALDINI

Altro che raccomandato. Owen Michael Farrell da Wigan sarà pure il figlio di Andy, stella del rugby a 13 poi convertito al 15 e oggi assistant del c.t. inglese Stuart Lancaster, ma arrivateci voi a giocare titolare a 20 anni a Murrayfield con la Rosa sul petto. Soprattutto avendo già alle spalle un percorso netto iniziato a scuola alla St. George di Harpenden e passato per tutte le nazionali giovanili, dall’under 16 (di cui fu capitano) fino alla «20», con cui lo scorso giugno perse a Padova la finale del Mondiale con i Baby Blacks.

Colore: bianco Simbolo: rosa

115

Tornei disputati 36 Vinti

Predestinato «Non è un raccomandato, questo è

un predestinato» — spiega Vittorio Munari, d.g. del Benetton che contro i Saracens, in Heineken, da Farrell jr. ha preso 22 punti (con tre mete) a Londra e 12 a Monigo —. È cresciuto avendo come esempio un padre eccellente ieri da giocatore e oggi come tecnico. Il problema semmai è un altro: negli ultimi anni, in Inghilterra, appena un talento dimostra grandi doti gli danno il numero 10». Infatti Farrell, centro da 94 kg per 181 cm che Lancaster contro la Scozia schiererà invece come n. 12 in una linea di trequarti molto "saracena" (ci sono anche Hodgson, Barritt e Strettle), col club gioca apertura, ruolo in cui ha guidato i suoi nella finale dell’ultima Premier con Leicester, battuto 22-18 con 17 suoi punti. «La storia è piena di primi centri diventati poi apertura, da Ella e Lynagh, da Larkham a Giteau e Mehrtens. Il fatto è che Farrell è ancora nella curva di crescita, pur dimostrando un ottimo bagaglio di abilità, che i suoi allenatori dovranno poi guidare».

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Rhys Priestland, 25 anni, al Mondiale contro Figi AP

Colore: verde Simbolo: trifoglio

117

Tornei disputati 19 Vinti

2 Grandi Slam

Allenatore S. Lancaster Capitano C. Robshaw

Allenatore D. Kidney Capitano P. O’Connell

Punto di forza Qualità ovunque Punto debole Riparte da zero Stella C. Ashton

Punto di forza Terza linea feroce Punto debole Manca O’Driscoll Stella P. O’Connell

Sean O’Brien, 24 anni, contro la Francia nel 2011 AFP

scorso a Dunedin lo elevò a uomo del match dopo aver sbriciolato, percussione dopo percussione, i sogni mondiali dell’Italia. Eroe di Twitter La corsa del Trifoglio in Coppa

S Chris Ashton, 24 anni, trequarti ala AFP

del Mondo si fermò ai quarti, ma O’Brien è diventato il nuovo idolo del rugby irlandese. Piace perché è rude, forte, cattivo, ignorante nel senso rugbistico del termine. Gioca nel Leinster, ma è l’opposto rispetto allo stereotipo del dublinese ricco, mezzo intellettuale e viziato. Arriva dalla campagna e nella terra ha i propri valori. A differenza del compagno Heaslip non passa le giornate su Twitter, eppure proprio sul social network è il protagonista di una saga popolare che l’ha trasformato in un supereroe. Su Sean O’Brien facts, i suoi fan gareggiano a inventarsi storie improbabili che lo vedono protagonista, un po’ come avviene per Chuck Norris. Alcune sono rispettose («Appena nato Sean O’Brien ha chiesto scusa alla mamma e ha voluto guidare la macchina per riportarla a casa»), altre più grevi («Sean O’Brien è capace di fondere diamanti schiacciando pezzi di carbone con le chiappe»). Di certo, quando sarà l’ora di buttare via il cappellino col ciuffo di O’Driscoll, dalle parti di Lansdowne Road compariranno migliaia di caschetti alla O’Brien.

Anche il Galles, come l’Italia, è andato al Mondiale col problema dell’apertura. Ma se Nick Mallett si era trovato da un giorno all’altro senza Craig Gower, Warren Gatland aveva invece un problema di abbondanza. In attesa che Dan Biggar arrivasse a piena maturazione, si arrovellava sul solito quesito: meglio il piede e il pragmatismo di Stephen Jones o la vivacità offensiva di James Hook? La terza via La risposta sarebbe arrivata all’im-

12 Grandi Slam

Record di precocità Ai Saracens dal 2008, Owen

debuttò in Premier a 17 anni e 11 giorni, record assoluto poi battuto da George Ford del Leicester. E secondo è arrivato anche nella classifica del miglior giovane dell’ultimo torneo inglese, superato da Manu Tuilagi, ma se si considera che Farrell era stato spedito a farsi le ossa ai Bedofrd Blues (National League, la Serie B) ecco spiegato come la sorpresa, al momento delle convocazioni, non sia stata poi così grande. «Infatti non c’è da stupirsi — conferma il suo compagno di club Carlos Nieto, pilone con 34 caps azzurri —. Tecnicamente è forte e come ragazzo è molto maturo, anche quando deve parlare alla squadra del piano di gioco dimostra grande intelligenza». Nato quando i suoi genitori erano minorenni, Owen, che come il padre si diletta con il golf, ha due sorelle poco più piccole e un fratellino di pochi mesi, cui spesso, abitando ancora in famiglia, fa da babysitter. Quanto al suo ruolo, Chango Nieto non ha dubbi: «Per ora lo vedo meglio da 12, rispetto a Charlie Hodgson, da cui sta imparando molto, non è così veloce ad attaccare la linea e ha meno visione di gioco».

caschetto in testa, il terza linea del Leinster ha esordito con la maglia verde nel novembre 2009 contro le Figi. Il primo cap da titolare sarebbe arrivato un anno più tardi contro Samoa, ancora da flanker. Nel febbraio 2011, alla vigilia di Italia-Irlanda del Sei Nazioni, l’assenza di Jamie Heaslip sembrava una buona notizia per gli azzurri, che invece in campo trovarono un numero 8 ancora più forte: metri e metri corsi palla in mano, straordinarie capacità nel dare continuità all’azione con gli offload, placcaggi duri e presenza feroce nei raggruppamenti. In quei mesi, O’Brien garantiva gli stessi standard di gioco anche al Leinster, dando un contributo enorme alla conquista di Heineken Cup e Celtic League. A maggio la sua elezione a giocatore europeo dell’anno sarebbe apparsa a tutti strameritata, così come il plebiscito che il 2 ottobre

provviso, inaspettata, il 6 agosto a Twickenham. Sei minuti prima del test premondiale Inghilterra-Galles, Stephen Jones si ferma per la contrattura a un polpaccio. James Hook non c’è, così Gatland decide di spostare all’apertura Rhys Priestland, che nelle previsioni doveva giocare estremo, girando il 15 a Morgan Stoddart. Mente resettata Il bello è che Rhys se n’era fatto una ragione. Due anni prima aveva chiesto al tecnico degli Scarlets Nigel Davies di giocare apertura, perché era il ruolo che sentiva di più. Davies lo aveva accontentato tenendolo per mezza stagione in panchina, a veder giocare Stephen Jones. Così Priestland aveva capito che ci si divertiva di più a giocare, anche da estremo, e si mise a disposizione degli Scarlets e, poi, anche del Galles. Fino alla grande opportunità. «Quel giorno mi avevano detto che Jones non stava bene e che avrei potuto giocare apertura, ma sono stati minuti abbastanza surreali. Conoscevo le chiamate, eppure era come se la mia mente fosse stata resettata. Per fortuna mi hanno aiutato Mike Phillips all’interno e Jamie Roberts all’esterno».

Colore: rosso Simbolo: tre piume

117

Tornei disputati 35 Vinti

10 Grandi Slam Allenatore W. Gatland Capitano S. Warburton Punto di forza Intensità Punto debole Troppi infortuni Stella G. North

Incisivo Da quel momento, solo gli infortuni gli

S Paul O’Connell, 32 anni, seconda linea AFP

avrebbero levato la maglia numero 10. La buona prestazione del sabato successivo a Cardiff convinse Gatland a portarlo al Mondiale come prima scelta, davanti a Hook e allo stesso Stephen Jones, e sarebbe stato lui a guidare i Dragoni alla qualificazione in un girone non agevole, nonostante la sconfitta — immeritata — contro il Sudafrica nel primo turno. Poi le vittorie contro Samoa, Namibia e Figi e il trionfo nei quarti con l’Irlanda, quando però uscì al 78’ per l’infortunio a una spalla. Fu così escluso dalla semifinale con la Francia, e in molti pensano che la clamorosa occasione persa sia maggiormente imputabile all’assenza di Priestland, piuttosto che all’espulsione del capitano Warburton al 18’. Di certo nella finalina contro l’Australia, Priestland rientrò e la differenza si vide. Ecco perché Gatland ha voluto aspettare fino a oggi e verificare le sue condizioni, prima di dare il XV per l’Irlanda. Per giocare apertura, questa volta Rhys non dovrà pregare l’allenatore.

si.ba.

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S George North, 19 anni, trequarti ala AP


VIII

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VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2012

italia: 515050585854


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