Gazzetta 6/2/2012 | SAS

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 6 FEBBRAIO 2012

SERIE A LE POLEMICHE

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A TUTTA SERIE A

Mercoledì si torna in campo con Catania-Roma (ore 20, dal 20’ s.t., Serie A) e Milan-Juve (ore 20.45, Coppa Italia) Giovedì si giocano Siena-Napoli (ore 20.45, Coppa Italia) e l’anticipo della 23a giornata di A, Lazio-Cesena (ore 20.45). La gara è stata anticipata perché sabato all’Olimpico di Roma è in programma Italia-Inghilterra di rugby (Sei Nazioni) Sabato altri due anticipi della 23a, Udinese-Milan (ore 18) e Cagliari-Palermo (alle 20.45) La giornata sarà completata tra domenica (5 gare, con Bologna-Juve in notturna) e lunedì (alle 20.45 in programma Napoli-Chievo e Siena-Roma)

la moviola (Milan-Napoli 0-0) di F.CEN.

Sberla: svedese espulso E Aronica è da prova tv La sfida tra Milan e Napoli finisce senza gol, ma sono le decisioni arbitrali a far discutere. Nel primo tempo i rossoneri reclamano al 4' per il contatto tra Ibra e Campagnaro, ma è giusto non intervenire, Diversa la situazione dopo 31’ quando Gargano non riesce a frenare, andando a colpire Robinho sulla gamba nei pressi della linea di fondo. Ci poteva stare il rigore. L’episodio chiave (il rosso a Ibra) arriva al quarto d’ora della ripresa e ha una genesi particolare: Rizzoli ferma il gioco come da disposizione Fifa perché in area del Napoli c’è a terra Zuniga (forse l’arbitro pensa abbia sbattuto la testa: farà riprendere con una palla a due) facendo arrabbiare i milanisti che stavano conducendo un’azione pericolosa al limite dell’area. A questo punto Aronica

LO SCHIAFFO 20’ s.t. Ibrahimovic allunga la mano e colpisce Aronica

Aronica colpisce Nocerino SKY mette un braccio davanti a Nocerino per impedirgli di protestare. Nasce un diverbio, poi arriva Ibra che da dietro molla una manata all’avversario. Aronica ha una reazione: buffetto a Nocerino. Dopo quasi 60’’ espulso lo svedese su segnalazione di Cariolato, mentre Aronica se la cava ma rischia la prova televisiva.

MILAN-JUVE, CH FRANCESCO CENITI MARCO PASOTTO MILANO

Come rovinare in un secondo i cinque mesi migliori della carriera. Zlatan Ibrahimovic ci ricasca. E lascia di nuovo solo il Milan in un momento cruciale della stagione. Questa volta la manona cade sulla faccia di Salvatore Aronica. Un ceffone in piena regola cui segue — più leggero ma indiscutibile — quello del difensore napoletano ai danni di Nocerino (all’andata tra i due c’erano state scintille, facile pensare a uno strascico della sfida del San Paolo). Dopo lunghe consultazioni fra l’arbitro Rizzoli e l’assistente Cariolato, spunta il rosso per Ibra. Un film, purtroppo per il Milan, già visto. Zlatan, che sa perfettamente cosa ha commesso, lascia il campo senza protestare e la squadra senza condottiero. Ieri per più di metà del secondo tempo, prossimamente per almeno due turni (Udinese e Cesena in trasferta). Il minimo della pena. Potenziale danno fisico? Condotta violenta o condotta gravemente antisportiva. L’entità del-

Follia Ibra, rischia grosso Oggi verdetto: il 25 ci sarà? Zlatan avrà tre turni se il gesto sarà ritenuto violento Galliani: «Ne prende 2». Il giallo della moviola in campo la squalifica sta tutta in questa differenza. Nel primo caso lo stop per l’attaccante sarà minimo di tre giornate, nel secondo scende a due turni. Ma chi decide in quale categoria rientra lo schiaffo? Il giudice sportivo dovrà fare riferimento al referto di Rizzoli, che spiegherà i motivi che lo hanno portato a mostrare il rosso diretto a Ibra. La discriminante è se per la terna il colpo poteva portare o no un danno fisico importante all’avversario. Se la risposta è sì, allora scatta la condotta violenta (dunque minimo tre giornate). Se la risposta è no si passa alla condotta gravemente antisportiva: due turni di squalifica. C’è un precedente che riguarda proprio Ibra: nella passata stagio-

ne prese un rosso diretto per un pugno rifilato in pancia a Marco Rossi del Bari, punite con tre giornate dal giudice sportivo, ma ridotte a due dopo il ricorso presentato alla Corte di giustizia (da condotta violenta si passò a condotta gravemente antisportiva). Probabile, quindi, che alla fine siano solo due le gare saltate dallo svedese, non la super sfida contro la Juve a San Siro. Il verdetto del giudice è atteso per oggi. Altre ipotesi La situazione che

porta all’espulsione è comunque particolare. Dopo il parapiglia di spinte e ceffoni, Rizzoli si dirige verso il secondo assistente Cariolato per avere lumi, ma non ne riceve. Viene ammo-

nito De Sanctis per proteste, Rizzoli fa per tornare verso l’area, ma dopo qualche secondo ritorna da Cariolato e solo a quel punto riceve le indicazioni che portano al rosso per Ibra, mentre la reazione di Aronica (il buffetto a Nocerino) resta senza conseguenze disciplinari. Questo è ciò che hanno visto tutti. Ci potrebbe essere anche un’altra ipotesi più suggestiva, ma difficile da dimostrare e che mai sarà confermata dai vertici arbitrali. Questa: è il primo assistente Preti che si accorge da un replay del monitor a bordo campo dello schiaffo di Ibrahimovic. Insomma, si tratterebbe di una moviola in campo. In questo caso sarebbe spiegato anche perché la reazione di Aro-

nica «sfugge» a Cariolato. «Era sereno» Reazioni rossone-

re? Galliani è sicuro: «Non c’è stata nessuna violenza. Ibra non potrà avere più di due giornate. Il gesto di Aronica su Nocerino? Io l’ho visto, l’arbitro no». Ed è proprio Nocerino a riavvolgere il nastro: «Se Ibra ha fatto qualcosa vuol dire che c’è stato qualcos’altro. Non vedo colpe solo per Zlatan, che comunque ha difeso un compagno. Hanno sbagliato entrambi e andavano cacciati entrambi». Stesso concetto per Allegri: «Non andava espulso solo Ibra, e comunque è un rosso eccessivo . Zlatan era sereno, purtroppo paga ogni minimo gesto». © RIPRODUZIONE RISERVATA

S La decisione L’arbitro Rizzoli (qui sotto) mostra il cartellino rosso a Zlatan Ibrahimovic (a sinistra)


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la moviola (Juve-Siena 0-0) DI F.CEN.

Braccio di Vergassola: negato un rigore netto

LA SVISTA 39’ s.t. Chiellini crossa e Vergassola devia con il braccio sinistro

La Juventus alza la voce dopo il pareggio senza reti contro il Siena. Nel mirino finisce la direzione di Peruzzo: in effetti ai bianconeri manca un netto rigore per il tocco di braccio da parte di Vergassola quando mancavano sei minuti al novantesimo. Questo l’episodio: Chiellini effettua un cross dalla fascia sinistra, il giocatore del Siena, distante diversi metri, salta in modo scomposto con entrambe le braccia aperte. Il pallone lo colpisce sul bicipite sinistro, ma l’arbitro probabilmente non se n’è accorto avendo spostato per un attimo lo sguardo in mezzo all’area. Anche perché non è credibile l’ipotesi che il tocco sia stato giudicato involontario. Duro il commento di Beppe Marotta, direttore generale della

Un’istantanea del fallo di mano Juve: «Vogliamo arbitri più esperti». Peruzzo ha 31 anni ed uno dei fischietti emergenti (e più talentuosi) della squadra di Braschi. Vanta anche un record: a 28 anni è stato il più giovane direttore di gara ad aver esordito in Serie A (Cagliari Udinese 2 0 del 18 gennaio 2009).

E TENSIONI Marotta, 11 metri di rabbia «Vogliamo arbitri esperti» «Meritiamo rispetto e attenzione: Peruzzo guardava altrove...» Buffon: «Finora solo un rigore a favore». E su Ibra si aspettano 3 turni DAL NOSTRO INVIATO

G.B. OLIVERO TORINO

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La Juve alza la voce. Giusto o sbagliato che sia dal punto di vista sportivo, tutto ruota attorno al 39’ della ripresa: cross di Chiellini, fallo di mani di Vergassola dentro l’area. Sarebbe rigore, ma l’arbitro Peruzzo sta guardando da un’altra parte (incredibile, ma è quello che ha detto ai giocatori), il quarto uomo Guida (criticato dopo Juve-Cagliari del 15 gennaio per non aver fischiato un rigore ai sardi per fallo di mani di Pirlo) se ne lava le mani e la partita finisce 0-0. Il Siena non ruba nulla, la Juve ha

giocato male. Ma con quel rigore avrebbe probabilmente vinto e sarebbe in fuga con tre punti di vantaggio e una partita in meno. Invece adesso è arrabbiata. Molto arrabbiata. Attenzione e rispetto Solitamente sereno, l’a.d. Beppe Marotta non perde la pacatezza ma lancia un messaggio chiaro al mondo arbitrale nella speranza che la lotta-scudetto non venga falsata da altri errori: «Non si può analizzare questa partita solo da un punto di vista tecnico-tattico. La Juve è stata palesemente penalizzata da un rigore non sanzionato. Siamo in testa, attacchiamo sempre, ma abbiamo avuto un solo rigore a favore e tre con-

tro». Poi parte la frecciata al designatore Braschi: «Di solito alla prima in classifica vengono mandati arbitri internazionali, perché sono esperti. I giovani rischiano di fare errori come questo, quando Peruzzo stava guardando quello che accadeva in area senza seguire il pallone. E poi penso che non avesse il coraggio di fischiare un rigore a pochi minuti dalla fine. Adesso chiediamo maggiore attenzione e rispetto per la Juve: sono necessari arbitraggi di un certo livello». Il ruolo del quarto uomo Antonio

Conte si sforza di restare calmo: «E’ inutile commentare: si tratta di un rigore evidente. Dei quattro arbitri in campo

nessuno l’ha visto. Purtroppo non è la prima volta che non ci viene concesso un rigore solare: era accaduto a San Siro con l’Inter e a Lecce». Più diretto è Gigi Buffon: «Ci sono partite che si vincono grazie a un episodio. Il rigore l’hanno visto tutti. Siamo una capolista anomala, visto che finora abbiamo avuto un solo rigore a favore e tre contro. E poi a cosa serve il quarto uomo? Solo a espellere l’allenatore che protesta e a segnalare le sostituzioni: così si svilisce anche la sua figura. Ma sia chiaro: se non abbiamo vinto non è per colpa dell’arbitro». Gigi si è arrabbiato con l’arbitro anche per un altro episodio: «Ha regalato un angolo al Siena, io

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Gigi Buffon, 34 anni, si lamenta con l’arbitro Peruzzo a fine gara LAPRESSE

E Ibra? Nella giornata del rigo-

Ibra, che parte da San Siro e atterra allo Juventus Stadium. Nessuno vuole prendere posizione, ma tutti ricordano la squalifica di tre giornate presa da Zlatan nel 2004-05 per una «cravatta» a Cordoba in Juve-Inter. Lo svedese saltò la sfida-scudetto con il Milan, poi vinta dai bianconeri. Ora la Juve attende con curiosità il verdetto del giudice sportivo convinta che lo schiaffo di Zlatan ad Aronica rappresenti condotta violenta e quindi debba essere sanzionata con 3 giornate di stop: Ibra salterebbe lo scontro diretto del 25 febbraio. La sfida tra Juve e Milan è ufficialmente uscita dai confini del campo.

re non dato c’è anche il caso

© RIPRODUZIONE RISERVATA

non avevo deviato il tiro di Gazzi. Negli incontri collegiali si chiede sempre collaborazione e io la do: con l’Udinese sono stato io a dire all’arbitro che avevo deviato un tiro e da quel corner Armero sfiorò il gol. Io non vado a perdere la faccia per un angolo in più o in meno: dico le cose come stanno, ma pretendo stessa attenzione e serietà da tutti. Altrimenti cosa facciamo? Ci mettiamo a guardare ciascuno al proprio orticello? E dove si va a finire?». Gigi è un ragazzo sportivo, pulito e perbene: certe cose dette da lui hanno un peso diverso.

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LUNEDÌ 6 FEBBRAIO 2012

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SERIE A LE POLEMICHE

Braschi: «Juve, il rigore c’era Ma pure l’ultima merita rispetto» Il designatore di A a Marotta: «Gli arbitri devono crescere dirigendo tutti i club Il dossier del Napoli? Mai ricevuto» FRANCESCO CENITI

Solo qualche giorno fa, Aurelio De Laurentiis (presidente del Napoli) aveva chiesto ai vertici arbitrali «di spiegare in pubblico le decisioni prese». Detto, fatto. Ieri Stefano Braschi, il designatore dei fischietti, non si è «spaventato» dopo un pomeriggio particolare, confermando l’impegno preso con la Domenica sportiva. Così in serata ha evitato il tradizionale linguaggio diplomatico tipico delle istituzioni, rispondendo in modo chiaro e soprattutto rispedendo al mittente le accuse che la Juve (tramite il d.g. Beppe Marotta) gli aveva mosso: «Pretendiamo rispetto, vogliamo arbitri più esperti». Tutti uguali Braschi dopo aver rivisto le immagini di Juve-Siena si è sfogato: «Se dobbiamo commentare l’episodio è un discorso, per il resto preferisco stare zitto...». Ma poi la tempra da combattente

e lo spirito toscano hanno prevalso. Il designatore proprio non è riuscito a restare in silenzio quando in studio gli hanno letto le frasi rilasciate da Marotta. «Che cosa vuol dire che la Juve merita rispet-

Stefano Braschi, 54 anni, designatore di A PHOTOVIEWS

to, le altre squadre non lo meritano? È vero, il rigore poteva anche starci, ma noi stiamo facendo girare gli arbitri, gli internazionali e i meno esperti, per tutte le formazioni proprio perché credo sia corretto avere rispetto per tutti. Il fatto che la Juve, prima in classifica con merito, abbia avuto in questa stagione un solo rigore a favore a volte è anche fisiologico. Io non conoscevo questo dato, ma ricordo un Milan campione d’Italia senza rigori. Mi chiedo, comunque: l’ultima in classifica non merita lo stesso rispetto della capolista? L’arbitro va scelto in funzione della condizione, della gara e di tante altre cose, ma il concetto base è che tutti meritano lo stesso rispetto, Juve compresa». E sulle perplessità per la giovane età di Peruzzo, la replica di Braschi è stata categorica: «Oltre agli internazionali abbiamo dei ragazzi molto giovani e bravi che vanno fatti crescere facendoli dirigere sia la Juve che tutte le altre squadre». No comment, invece, sull’espulsione di Ibra: «C’è il giudice sportivo che deve prendere una decisione, ogni mia parola sarebbe fuori luogo». E sul dossier annunciato dal Napoli sui presunti torti subiti, Braschi con un sorriso ha risposto: «Non è arrivato e non credo arriverà mai. Il gol annullato a Pandev contro il Cesena? Giusto, c’era il fuorigioco». Beretta Alla Domenica sportiva era presente anche Maurizio Beretta, presidente della Lega A, che sulle dichiarazioni della Juve verso gli arbitri ha commentato: «Non farei un processo alle intenzioni su delle frasi che a caldo ci possono stare». Beretta ha poi ricordato: «Nostalgia sulle gare tutte alla domenica pomeriggio? Dobbiamo guardare i numeri: negli stadi ci sono 250 mila persone, davanti alla tv in 9 milioni e mezzo. E sono questi ultimi, assieme a chi va allo stadio, che fanno della A un fenomeno unico nel nostro Paese».

DOPPIO MILAN-JUVE

COLLEZIONISTA DI ESPULSIONI

Mercoledì la Coppa Italia Milan e Juventus si troveranno di fronte mercoledì, a San Siro (ore 20.45, diretta su Raiuno), per la gara d’andata delle semifinali di Coppa Italia. Nei quarti i rossoneri hanno eliminato la Lazio per 3 1 con gol di Robinho, Seedorf e Ibrahimovic, mentre i bianconeri si sono imposti per 3 0 sulla Roma (Giaccherini, Del Piero e autorete di Kjaer). L’altra semifinale, Siena Napoli, si giocherà giovedì.

Da sinistra: la «cravatta» a Cordoba; il pugno a Rossi

Altra zlatanata E’ la terza volta in rossonero MARCO PASOTTO MILANO

Un duello Boateng-Vidal

E il 25 duello in campionato La supersfida in campionato andrà in scena il 25 febbraio, per la 25a giornata. La Juventus, che ora è capolista, arriverà al grande appuntamento dopo aver affrontato Bologna e Parma (recupero della gara saltata per neve) in trasferta e Catania in casa. Per il Milan, invece, in programma ci sono le trasferte di Udine e Cesena e nel mezzo è in programma l’andata degli ottavi di Champions League contro l’Arsenal a San Siro.

Un po’ di tempo fa Galliani ricordava che di mestiere fa il dirigente e non lo psicologo. Però una bella chiacchierata con Ibra potrebbe essere illuminante. Giusto per capire che cosa attraversa ogni tanto la testa del suo pupillo e lo fa uscire dalla strada della razionalità. Gesti gravi dal punto di vista dell’economia di squadra (con cui al momento Ibra non si sarebbe ancora scusato). Intanto lo svedese sarà la prima vittima del nuovo codice etico varato tre mesi fa dall’a.d. dopo l’espulsione di Boateng a Roma. Una sorta di tolleranza zero con i giocatori sanzionati per comportamenti contro il fair play. Con multe più corpose. Recidivo Ciò che preoccupa è la recidività di Ibra.

In un anno e mezzo di Milan lo svedese è al terzo rosso. Tutti sacrosanti e gratuiti. Lo scorso 13 marzo tirò una manata in pancia a Marco Rossi del Bari. Il giudice sportivo gli inflisse tre giornate, poi ridotte a due ma sufficienti per fargli saltare il derby. Giusto il tempo di rientrare, a Firenze, ed ecco un’altra «zlatanata»: insulti a un guardalinee. Quella volta le giornate di stop restarono tre: Samp, Brescia e Bologna, in pieno sprint scudetto. Anche il passato extramilanista di Zlatan non è immacolato: in un Juve-Inter dell’aprile 2005 reagì contro Cordoba con una «cravatta» punita con la prova tv che gli costò due giornate.

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FUORI DAL CAMPO L’EMAIL A CARLITOS, LA QUERELLE SUL CALENDARIO. E ORA I VELENI VERSO IL DOPPIO MILAN-JUVE

Da Tevez al maltempo: grande freddo tra gli alleati I buoni rapporti nati nel 1994 rischiano di rovinarsi dopo gli ultimi episodi CARLO LAUDISA twitter@carlolaudisa MILANO

Rivali sul campo. E ancor di più fuori. La lotta per lo scu-

detto s’accende di polemiche. E ora sono a rischio anche i tradizionali buoni rapporti tra Juve e Milan. Tanti indizi lasciano credere che tra il club di Andrea Agnelli e Silvio Berlusconi possano nascere delle frizioni sinora rimaste sotto traccia. L’espulsione di Ibrahimovic e il mancato rigore in Juve-Siena sono solo l’ultima puntata di un film ricco di differenziazioni. Grana Tevez Il primo incrocio ri-

sale alla fine di novembre. Il Milan flirta con Carlitos Tevez

e il suo entourage, ma da Torino parte una email che lusinga Kia Joorabchian, agente dell’argentino. Galliani viene informato ed è subito fibrillazione. Una storia chiusa nel weekend grazie all’intervento di Andrea Agnelli. La Juventus si ritira dalla corsa a Tevez e tra i due club torna il sorriso. Non si dimentichi mai che sono alleati ormai dal 1994, cioè da quando il club bianconero passò sotto l’influenza di Umberto, papà di Andrea. E negli anni quel legame ha tenuto, corazzato anche contro gli inci-

denti di percorso del calciomercato. Gare slittate Il nuovo incrocio

risale a mercoledì scorso. Adriano Galliani chiede il rinvio di Milan-Napoli e la società bianconera non perde tempo. Alla Lega viene chiesto di evitare soluzioni ad personam. E così è. Da via Rosellini parte l’input che si giochi lo stesso, con l’unica concessione dell’anticipo alle 15 della gara di San Siro. Il gioco delle diplomazie partorisce un compromesso. Quindi nessuno scontro, ma i

dispetti sono dietro l’angolo. E veniamo alla puntata di ieri. Galliani s’affretta a precisare che la squalifica di Ibra merita al massimo due giornate. E tutti sanno che se fossero tre lo svedese salterebbe lo scontro diretto con i bianconeri. Ombra rigori Sull’altro fronte

Beppe Marotta discetta sulla condotta violenta, ricordando che comporta tre turni di stop. E per non smarrire l’obiettivo finale lamenta la mancata concessione di un rigore per un fallo di mano di Vergassola. La Ju-

ve si ritiene in credito e rende esplicito il malumore. Invece i rossoneri preferiscono ruminare in silenzio l’amarezza per il rigore non assegnato contro la Lazio (mano di in anticipo su El Shaarawy) e per il fallo in area su Robinho non punito contro il Napoli. Anche Allegri non fa una piega. E l’idea è che la parola d'ordine in via Turati sia quella di difendere le proprie ragioni, evitando il vortice delle polemiche. Ci riusciranno? Se passano questa settimana... © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LUNEDÌ 6 FEBBRAIO 2012

SERIE A 22a GIORNATA

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I NUMERI

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le gare senza vittorie in campionato per il Napoli; dopo l’ultimo successo dell’8 gennaio (3-1 a Palermo) quattro pari e una sconfitta.

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partite di fila senza segnare per il Milan: non succedeva dal settembre 2009, 0-1 ad Udine il 23 e 0-0 a San Siro con il Bari.

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le espulsioni di Ibrahimovic in A. E’ la terza con i rossoneri (le altre due con Bari e Fiorentina), le altre due con l’Inter nel 2006, con Parma e Lazio.

LUIGI GARLANDO MILANO

Zlatan Ibrahimovic va orgoglioso di una verità che ha voluto stampare sulla copertina della sua biografia: «Puoi strappare il ragazzo dal ghetto, non il ghetto dal ragazzo». Significa convivere con una zona buia, istintiva e ingovernabile che ogni tanto, come da bambino, gli impone di farsi giustizia da solo. Ieri lo ha fatto al 19’ del secondo tempo con una manata da bullo a gioco fermo ad Aronica, lasciando in dieci la squadra e probabilmente togliendole 2 punti perché nel primo scorcio della ripresa il Milan aveva avuto una mega-occasione con Robinho e altre tre minori. Stava crescendo dopo un brutto primo tempo. Il Napoli era in difficoltà. Quanti errori Se non altro, l’espulsione di Ibra ha stimolato una orgogliosa reazione dei rossoneri che non hanno mai sofferto l’inferiorità numerica e al 40’ si sono giocati con Binho il contropiede dei tre punti. Ciò ha permesso ad Allegri di lodare la prova del Milan e di parlare di spirito ritrovato. Dall’altra parte, la propaganda di Mazzari ha lucidato il suo punticino, ha illustrato la prestazione di un Napoli uscito imbattuto dal campo dei campioni d’Italia e sempre impegnato alla ricerca della vittoria. Non è così. La verità è che in una brutta partita, con strafalcioni tecnici inaccettabili in un presunto duello scudetto, giocata sotto ritmo, trovando la porta solo con ripartenze, entrambe le squadre hanno più colpe che meriti e tanti motivi per essere preoccupate. Uno di questi è la Champions che bussa alla porta: giocando così, a questo ritmo, non si va lontano.

Impatto zero Milan sprecone, Napoli timido Pari tra gli errori Gara sotto ritmo di tutte e due le squadre. Robinho sciupa in avanti, gli azzurri non sfruttano l’uomo in più dopo il rosso a Ibra Milan lento Appurato che il solo Ibra play defilato non basta più e che, da quando ha trasformato Nocerino in un bomber, lo tengono d’occhio ancora di più, Allegri si dota stavolta di due ulteriori polmoni creativi: Seedorf nel ruolo di trequartista, Emanuelson interno destro, lì dove ha infierito l’emergenza. L’idea non paga. Contro un Napoli chiuso, un Milan len-

to di gambe e nella circolazione di palla rimbalza impotente. Nel primo tempo viene in mente spesso il Subbuteo: troppi giocatori fermi, che non dettano il passaggio. Manca solo che entri Allegri a colpirli sulla schiena per farli avanzare. Quando la curva alla mezz’ora invoca «11 leoni», ha la giusta sensazione che manchi quella cattiveria agonistica che ha sempre caratterizzato la banda

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IL NUMERO

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le reti di Robinho in A in stagione, ma nessuna decisiva

Allegri e che, alla vigilia, il tecnico ha richiesto dopo la brutta prova di Roma. Invece il giusto furore emerge solo nella ripresa e, ancora di più, dopo l’espulsione di Ibra. Qui deve ritrovarsi davvero il Milan: agire subito con la logica (Aquilani?), la fisicità (Boateng?) e la tecnica (Pato?) del suo gioco, non solo reagire d’istinto e di nervi allo sberlone. Le assenze pesano, ma si può fare meglio di così.

Napoli timido Con Dzemaili al

posto dell’involuto Inler, Mazzarri arretra Hamsik con due scopi: affidargli la regia e irrobustire la mediana davanti alla difesa. Lavezzi resta costantemente ad altezza Cavani. Il Napoli si difende di regola con otto uomini. Troppo, viste le difficoltà di questo Milan e visto come riesce affondare il volonteroso Zuniga. Partisse più da

le Pagelle

DI PIERFRANCESCO ARCHETTI

MILAN VAN BOMMEL SPAZZANEVE

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Occasione persa, ma la reazione in 10 porta la sufficienza.

NAPOLI LAVEZZI SI NASCONDE

L’allenatore Allegri

6,5 h il migliore Thiago Silva

La lista degli infortunati (dieci k.o.) non gli concede troppe opzioni, anche se El Shaarawy poteva essere tentato. Espulso perché protesta per un fallo laterale.

Bassissima percentuale di errori. In partite del genere è già un vanto. Tiene pulito il cuore dell’area, spesso è costretto ad agire da play: un lancio a caso, gli altri indovinati.

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Esce imbattuto, ma manca la ripartenza da k.o.

L’allenatore Mazzarri

6,5 h il migliore Zuniga

Quinta partita senza vittoria: il pari a San Siro resta un esito favorevole, ma sarebbe stato accettato meglio in undici pari. Ritarda il cambio coraggioso in attacco.

Entra a piacere sulla sua sinistra, fa ammonire due milanisti. Otto cross, nessuno come lui e Hamsik poteva dargli la gioia dell’assist. Azzarda un retropassaggio, risolve Aronica.

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Abbiati

Abate

Mexes

Antonini

Emanuelson

Van Bommel

De Sanctis

Campagnaro

Cannavaro

Aronica

Maggio

Dzemaili

Due uscite aeree limpide, mette i pugni di pietra su una stangata di Hamsik. Va ancora k.o. Sostituito all’intervallo per un risentimento muscolare.

Irrigidito a destra, ha una paura che diventa rischiosa. Troppi strafalcioni nelle diagonali e anche nei tocchi facili, ha il primato di passaggi negativi: sedici.

Discreto contenimento, in un solo episodio inguaia i suoi. Prova anche la zuccata assassina nell’area avversaria, quando il Napoli boccheggia nel finale.

Meglio nella ripresa, anche perché il Napoli non lo punta con insistenza. L’orticello di sinistra per 45’ è visitato da tanti sconosciuti. Cinque volte al cross, un tiro sballato.

Responsabile con Abate degli spifferi che gelano subito il Milan sul fianco destro. Butta anche un’occasione da gol (alta). Dirige con precisione un contropiede nel finale.

Un quarto d’ora sottozero, al via, con ammonizione (sarà squalificato) e anche un cross per il Napoli. Poi si sghiaccia e diventa il solito spazzaneve. Sei palloni recuperati.

Lo scatto più impegnativo è quello per convincere il guardalinee a spifferare il misfatto dello svedese. Ma i due voli su Ibrahimovic (basso) e Robinho (alto sull’incrocio) salvano il pari.

Quando fatica sulle sgommate di Ibra, si mette di spigolo, non viene travolto. Cerca anche di andare in avanti, ma l’istantanea più nitida della ripresa è un salvataggio su Thiago Silva.

Anticipi e ringhiate, va nel buio verso l’ora, quando Ibra si fa più insistente. Poi riprende in mano la situazione. Ammonito, sarà squalificato.

Sistema i guasti anche a centro area. Sembra vittima dello svedese, ma tutto nasce da un suo colpetto a Nocerino, non grave come quello del milanista. Rischia la prova tv.

Raddoppia a destra e manda in affanno il Milan nella prima parte. E’ invece più cauto dopo, in vistoso esaurimento di vitamine.

Deve coprire il recinto di Nocerino, lo rincorre forse eccessivamen te, però recupera palloni e va a stoppare una conclusione sicura di Robinho. Sostituito dopo 75’.

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s.v.

Nocerino

Seedorf

Ibrahimovic

Robinho

Amelia

Ambrosini

Gargano

Hamsik

Lavezzi

Cavani

Inler

Pandev

Cerca di far movimento nell’immobilità generale, sbaglia qualcosa pure lui, ma tenta di scuotere il Milan. Due servizi gol non sfruttati dai compagni.

Trequartista flaccido, talvolta scambia la posizione con Emanuelson. Non può diventare rapido di colpo, ma la precisione si può pretendere. Anche su due tiri in cielo. Cambiato.

Sembrava l’unico superiore, colui che poteva annunciare la sentenza. Invece la prepara per se stesso. Forse ha pensato di caricare i suoi tirando una manata ad Aronica.

Un destro incrociato costringe De Sanctis al volo, ma è l’unica scena decente, al tramonto del match. Sbaglia troppo, soprattutto un gol a portiere disteso nella ripresa. (Maxi Lopez s.v.)

Il portiere si adegua subito alla bruttezza della partita con un rinvio sghembo. Sul resto è attento, non sbaglia nelle mischie. Quando deve chinarsi a parare, gli attaccanti sono in fuorigioco.

Entra in campo nell’ultimo quarto d’ora, al posto di Seedorf. Riequilibra il centrocampo nell’inferiorità.

Finché ha fiato è il solito rompiscatole di centrocampo. Un occhio a Seedorf, un raddoppio su Ibra, esce con eleganza anche dal traffico. Paga la fatica verso la fine.

Centrale in fase offensiva, come da trequartista dietro le punte; terzo centrocampista nel 5 3 2 di protezione. Una botta respinta, una deviazione alta: poco altro diverso dall’agonismo.

Potrebbe sfruttare meglio alcune ripartenze, fallisce una buona opportunità nel primo tempo. Una giocata alla Lavezzi è invece l’invito al bacio per Cavani. Troppo poco.

Ha sulla testa la mazzata del successo. ma la prepara male, piegando le ginocchia, e la butta sulla rete (di protezione dalla curva). Nemmeno un tiro in porta, un giallo invece per proteste.

Rileva Dzemaili a centrocampo per dare più qualità, non riesce a imporsi. Prova la sassata, impreciso su un invito facile in area.

E’ la mossa di Mazzarri nei minuti conclusivi, quando il Napoli in superiorità passa al 4 3 3. Ma è troppo tardi e non ha tempo per cambiare le sorti del match.

TERNA ARBITRALE: RIZZOLI 5,5 Gargano su Robinho sembra da rigore, sull’espulsione di Ibra vede poco, ma fa bene a fidarsi di Cariolato. Anche Aronica poteva essere sanzionato. Preti 6; Cariolato 7.


LUNEDÌ 6 FEBBRAIO 2012

MILAN

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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NAPOLI

0

0

(4-3-1-2) Abbiati (dal 1’ s.t. Amelia); Abate, Mexes, Thiago Silva, Antonini; Emanuelson, Van Bommel, Nocerino; Seedorf (dal 31’ s.t. Ambrosini); Ibrahimovic, Robinho (dal 41’ s.t. Maxi Lopez). PANCHINA Mesbah, Bonera, Zambrotta, El Shaarawy. ALLENATORE Allegri. ESPULSI Ibrahimovic al 19’ s.t. per c.n.r.; Allegri al 43’ s.t. per c.n.r. AMMONITI Van Bommel, Seedorf, Emanuelson, Mexes per gioco scorretto.

(3-4-1-2) De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica (dal 36’ s.t. Pandev); Maggio, Dzemaili (dal 30’ s.t. Inler), Gargano, Zuniga; Hamsik; Lavezzi, Cavani. PANCHINA Rosati, Dossena, Britos, Fernandez, Vargas. ALLENATORE Mazzarri. ESPULSI nessuno. AMMONITI Cavani, De Sanctis, Cannavaro per comportamento non regolamentare.

1’ primo tempo I tifosi rossoneri rendono omaggio a Inzaghi Uno degli striscioni per SuperPippo. Un altro, esposto durante la partita, diceva: «Senza Inzaghi non siamo Allegri» RATTINI

GIUDIZIO 77 ARBITRO Rizzoli di Bologna. NOTE Spettatori 12.830, incasso 477.760,33; abbonati 31.181, quota abbonati 838.733,63. In fuorigioco 1-3. Angoli 9-7. Recuperi: ’1’ p.t.; ’3’ s.t.

POSSESSO PALLA

MILAN 55,6%

PASSAGGI RIUSCITI

NAPOLI 44,4%

TIRI IN PORTA

I IIIIIIII NAPOLI 1

MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 18’ Bomba di Hamsik da fuori sui guanti di Abbiati. 29’ Nocerino da sinistra, Emanuelson alza al volo. 38’ Diagonale di Robinho, De Sanctis para a terra.

lontano pure Lavezzi, farebbe danni anche maggiori, incrociando il tenero Emanuelson. Ancora più grave la timidezza quando il Milan resta in dieci: nell’atteggiamento e non solo nelle scelte (solo 10 minuti per Pandev). Il Napoli subisce più che spaventare. Ha una buona occasione con Cavani, ma ne concede una a Robinho. In tutta la partita ha inquadrato una sola volta la porta. Troppo po-

SCOPRI LE FILIALI P Ù VICINE

co davanti a un Milan così rattoppato e dimesso, per una squadra che ripete di essere cresciuta in personalità, che deve risalire la classifica e non vince da un mese. Stavolta l’arbitro è pure un signore da ringraziare: meritava il rosso anche Aronica e il fallo di Gargano su Robinho nel primo tempo poteva essere rigore. Cercasi Pato Alla fine comun-

Robinho, 28 anni, riceve palla da Emanuelson ma da solo davanti a De Sanctis manca la porta FOTOPRESS

NAPOLI 76,8%

TIRI FUORI

IIIII MILAN 5

MILAN 80,9%

que, i due tecnici recitano la parte di quelli felici. Dovranno lavorare molto, se vorranno esserlo sul serio. Allegri sabato a Udine non avrà Ibra e Van Bommel, uno dei migliori, ieri. Quando lo scorso anno i nervi di Ibra lasciarono orfano il Milan per 5 giornate, sbocciò Pato e tirò avanti la baracca. Ecco, al Diavolo ora serve qualcosa del genere. © RIPRODUZIONE RISERVATA

MILAN 8

IIIIIII NAPOLI 7

SECONDO TEMPO 5’ Lancio di Emanuelson per il contropiede di Robinho che solo davanti a De Sanctis sbaglia. 13’ Robinho impegna di testa De Sanctis, Seedorf mette alto al volo. 16’ Ibra la piazza di piatto dal limite, vola De Sanctis. 25’ Cavani alza di testa da ottima posizione. 40’ De Sanctis alza un contropiede di Robinho.

16’ secondo tempo Ci prova Ibra, De Sanctis c’è Ibrahimovic cerca il gol con un destro dal limite, ma De Sanctis ci arriva e mette il pallone in angolo FORTE

clic IL MISTERO DELL’INNO Circa due ore prima dell’inizio della gara, a San Siro è partito per errore l’inno dell’Inter. Ai nerazzurri però non ha portato bene...

25’ secondo tempo Cavani di testa, ma la palla finisce alta Occasione per Cavani con il Milan rimasto in dieci uomini: Cavani colpisce di testa ma la palla finisce alta NEWPRESS


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LUNEDÌ 6 FEBBRAIO 2012

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LUNEDÌ 6 FEBBRAIO 2012

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SERIE A 22a GIORNATA

Allegri «Finalmente ho visto il carattere» Il tecnico del Milan, espulso nel finale, si accontenta: «Potevamo anche batterli, una prova così ci dà fiducia» Max Allegri, 44 anni

FABIANA DELLA VALLE MILANO

LAPRESSE

Scontri diretti tabù Però se Ro-

binho non avesse sbagliato un’incredibile palla gol adesso il Milan sarebbe in testa (anche se i bianconeri hanno una partita da recuperare) e avrebbe vinto il primo scontro diretto della stagione. Ma Allegri fa da scudo al brasiliano, che ha abbracciato a lungo al momento del cambio: «E’ stato un errore clamoroso, però Binho è importante per noi e quando siamo rimasti in dieci ha fatto molto bene. Il fallo in area su di lui? Io ero lontano, è stato definito un rigorino...». Secondo rosso Allegri non ha vi-

La difesa di Robinho: «Errore clamoroso, però in dieci ha fatto molto bene»

Mazzarri «Con l’uomo in più volevo vincere» L’allenatore del Napoli spiega la mossa Pandev: «Ci è mancato solo il gol. Cavani? Di solito di testa non sbaglia» Walter Mazzarri, 50 anni,

MIMMO MALFITANO MILANO

FORTE

sto neanche gli ultimi minuti perché è stato espulso per proteste. «Mi sono arrabbiato per un fallo laterale, che poi però è stato assegnato a noi, ma io ero negli spogliatoi». Era già successo un’altra volta in questa stagione, all’Olimpico con la Roma, ma lì il Milan vinse 3-2. Stavolta è arrivato un punto solo, ma nessuno ne fa un dramma. «Dopo ogni sconfitta qualcuno soffia sul fuoco — dice Galliani —, ne riparleremo alla fine. Abbiamo tanti giocatori fuori, ma il nostro è l’organico più forte della A». L’anno scorso senza Ibra ci pensò Pato a tenere su il Milan, ora però il Papero non c’è e Allegri dovrà sperare che Binho raddrizzi la mira. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Un marchio Daimler.

Forse la prima cosa che gli è venuta in mente è stata la legge di Murphy: «Se qualcosa può andar male, lo farà». Minuto 19 del secondo tempo: Massimiliano Allegri perde Ibrahimovic sullo 0-0 nel momento in cui il Milan stava spingendo di più. Così lo svedese salterà almeno due giornate e il tecnico, che è già senza 11 giocatori (con la new entry Abbiati: è uscito nell’intervallo per un risentimento muscolare all’adduttore, verrà valutato oggi) dovrà fare i salti mortali per mettere giù la formazione. Invece dalle ceneri del rosso è nata una squadra capace di lottare e soffrire e di conquistare un punto importante in una situazione disagiata. Si chiama carattere ed è su questo aspetto che all’allenatore piace soffermarsi. «Ci voleva una prestazione così per darci fiducia, potevamo anche vincere, in dieci ci siamo ricompattati. Sono con-

tento, quello che conta è essere davanti alla Juve alla fine».

Timoroso e poco pratico: il Napoli ritorna a casa con un punto, ma anche con i soliti problemi. Non è bastato chiudersi dinanzi al Milan e tentare di ripartire. La scarsa vena degli attaccanti e la mancanza di un giocatore in grado d’inventarsi la giocata vincente, ha condizionato non poco la prestazione del collettivo anche se Walter Mazzarri s’è detto soddisfatto del gioco e del risultato. «La nostra è stata una buona partita, come sempre d’altra parte. Finora, abbiamo sbagliato soltanto 20 minuti contro il Genoa, a Marassi», ha detto l’allenatore del Napoli. Un’analisi, la sua, che ribalta un po’ quella che è stata la realtà vera della partita. In inferiorità numerica, il Milan ha creato le occasioni più pericolose con Robinho: De Sanctis s’è dovuto superare per deviarne in angolo un gran diagonale di destro. L’unica vera opportunità che ha avuto il Napo-

li è quella capitata a Cavani. «In genere, lui quei gol di testa li fa. Probabilmente, sarà un po’ stanco, tutti questi impegni possono avergli tolto la lucidità», ha spiegato Mazzarri. Tridente e Pandev Ci ha provato, in ogni modo, a modificare qualcosa dal punto di vista tattico, il tecnico. È accaduto intorno al 36’ della ripresa, quando ha inserito Pandev in luogo di Aronica, un difensore. A quel punto, in campo c’erano quattro attaccanti, ma non sono bastati. «Con un uomo in più ho pensato a vincerla la partita, ecco perché ho mandato in campo Pandev. Certo, con una punta in più abbiamo rischiato qualcosa ed, ancora una volta, c’è

La prestazione di Lavezzi: «Non è ancora al top, deve recuperare la forma» mancato il tocco vincente sotto rete. Lavezzi? Non è ancora nella condizione migliore dopo l’infortunio muscolare. Queste partite gli servono per allenarsi e recuperare la forma», ha detto Mazzarri. Espulsione Ibra «Sono un uomo

di campo e li capisco, i giocatori. Rivedendo le immagini, il comportamento di Aronica è diverso, lui appoggia una mano su Nocerino, mentre Ibrahimovic gli molla un vero ceffone. Se era da espellere? Non lo so, ciascuno tragga le proprie conclusioni anche se credo che non sia stato tanto grave quello che ha fatto. Di sicuro non siamo stati favoriti dalla sua espulsione», ha commentato Mazzarri. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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LUNEDÌ 6 FEBBRAIO 2012

SERIE A 22a GIORNATA le Pagelle

JUVENTUS LICHTSTEINER

FA ANCHE IL CENTRAVANTI, BARZAGLI

5,5

6 Allenatore Conte

CHIUDE TUTTO 7 h Il migliore Barzagli

Alterna tutti gli attaccanti che ha a disposizione (tranne Del Piero...) nel tentativo di aver ragione del bunker avversario, ricavando però complessivamente troppo poco per poter recriminare sui due punti gettati al vento. Ma il rigore c’era, e lì sì che si può recriminare.

Predominio costante ma sterile: nel mirino le punte. Gettata al vento una ghiotta occasione per staccare il Milan prima del recupero

Sorretto da una condizione atletica fuori dal comune (e dire che non ha più vent’anni...), anticipa il ventenne (lui sì) Destro e chiude ogni possibile spiraglio al contropiede senese. Nel finale è decisivo anche su Gonzalez lanciato in campo aperto.

5,5

6,5

6

6,5

5

6,5

5,5

5

5

5,5

5,5

5,5

Buffon

Lichtsteiner

Chiellini

De Ceglie

Vidal

Pirlo

Marchisio

Pepe

Matri

Vucinic

Giaccherini

Borriello

Spettatore per oltre un’ora, al gelo (ma al solito con maniche corte...) respinge male un tiro facile. Poi spaventa Gazzi che spreca.

Primo tempo da dominatore sulla solita fascia impreziosito anche da una deviazione volante su imbeccata di Pirlo degna di un centravanti.

Gioca senza paracadute, come Barzagli, e paga con un buco pericoloso. Va più volte a insidiare l’area avversaria ma l’arbitro vanifica gli sforzi.

Ecco un altro che sta benissimo sul piano fisico. Un andirivieni costante, poderoso, vincente. Se aggiustasse la misura dei cross...

Primo tempo aperto da un tiro da lontano, ma poi guastato da una serie di passaggi sbagliati. Meglio nella ripresa, solo come recupera palloni.

Due lampi di genio in mezzo alla «solita» abilità di palleggio: l’assist da trenta metri per Lichtsteiner e la punizione bomba del 59’.

Gli manca il guizzo, e per una volta che trova la giocata giusta una deviazione fortuita gli sporca il tiro. Non è in gran forma, comunque.

Gioca soltanto 38’, poi una distorsione alla caviglia lo toglie di mezzo. Ma fin lì era rimasto ai margini della contesa, spaesato.

Potrebbe colpire nel primo tempo se intuisse il liscio di Rossettini. Colpisce al 62’ ma trova il portiere. Troppo poco. (Quagliarella 6)

Al rientro dopo l’infortunio al ginocchio, si spende sulla fascia con buona volontà ma non riesce a combinare granché al momento del dunque.

Entra al posto di Pepe e porta vivacità in una linea di attacco piuttosto statica: con lui c’è più ritmo. Però fallisce il tiro della vittoria.

Un colpo di testa fuori, in mischia, quando la partita è diventata una battaglia soltanto fisica. Non ha altre possibilità.

Juve, freno a mano

Assalti a vuoto, ma con quel rigore... La capolista crea tanto gioco, però non riesce ad abbattere il Siena. Che poi sfiora il colpo DAL NOSTRO INVIATO

JUVENTUS

NICOLA CECERE

SIENA

0

TORINO

Juve congelata, ma per sua fortuna anche il primato resta ibernato. Certo, nessuno si sarebbe aspettato che un Siena solo ordinato e volenteroso uscisse indenne dai 90’ di assedio: è giusto quindi parlare di una ghiotta occasione gettata fra la neve. Considerando pure l’incontro di Parma da recuperare, la banda-Conte avrebbe potuto prendere un bel vantaggio sul Milan, utile magari anche per i riflessi psicologici sul prossimo confronto di Coppa Italia. Ma va dato atto al Siena di aver organizzato una gara difensiva pulita, corretta, con

0

(4-3-3) Buffon; Lichtsteiner, Barzagli, Chiellini, De Ceglie; Vidal, Pirlo, Marchisio; Pepe (dal 38’ p.t. Giaccherini), Matri (dal 31’ s.t. Quagliarella), Vucinic (dal 16’ s.t. Borriello).

(4-4-2) Pegolo; Vitiello, Rossettini, Terzi, Del Grosso; Giorgi (dal 24’ s.t. Reginaldo), Vergassola, Gazzi, Brienza; Calaiò (dall’11’ s.t. Gonzalez), Destro (dal 28’ s.t. Parravicini).

PANCHINA Storari, Del Piero, Bonucci, Marrone.

PANCHINA Farelli, Contini, D’Agostino, Rossi.

ALLENATORE Conte.

ALLENATORE Sannino.

ESPULSI nessuno.

ESPULSI nessuno.

AMMONITI Chiellini e Barzagli per gioco scorretto, Borriello per proteste.

AMMONITI Pegolo e Parravicini per comportamento non regolamentare.

GIUDIZIO 77 ARBITRO Peruzzo di Vicenza. NOTE paganti 10.745, incasso di 352.910 euro; abbonati 24.481, quota di 715.200 euro. Angoli 9-3. In fuorigioco 2-4. Recuperi 1’ p.t., 4’ s.t.

POSSESSO PALLA

Conte fa girare tutti gli attaccanti ma la squadra si vede poco in zona gol

JUVENTUS 70%

PASSAGGI POSITIVI

SIENA 30%

TIRI IN PORTA

SIENA 71%

TIRI FUORI

IIIIIII JUVENTUS 7

JUVENTUS 86%

II IIIII SIENA 2

JUVENTUS 5

IIIII SIENA 5

MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 17’ Destro entra in area e aziona il mancino: di poco a lato.

SECONDO TEMPO 14’ Punizione di Pirlo, eccellente risposta in volo del portiere.

30’ De Ceglie forte in mezzo, Rossettini buca, Matri sorpreso non ci arriva.

17’ Matri svetta di testa e ancora Pegolo al proscenio.

34’ Pirlo per Lichtsteiner in area: sinistro al volo, Pegolo sventa con un colpo di reni.

42’ Reginaldo dal limite, Buffon devia ma non trattiene, Gazzi spedisce fuori.

però di rado alla zona calda, e i suoi paggetti, Vidal e Marchisio, non si sono mai accesi. Quindi le punte hanno atteso suggerimenti per la maggior parte sporchi, senza mai riuscire a inventarsi un numero in proprio. Solo una volta Matri, nella ripresa, ha svettato di testa trovando una formidabile risposta di Pegolo. Un’altra inzuccata di Borriello è finita fuori, una di Vucinic non aveva la giusta forza...

al Siena di diventare velenoso quando la Juve era troppo sbilanciata: cioè quasi sempre... Conte ha giocato senza paracadute: spedendo ripetutamente in attacco i suoi terzini, ha costretto i due difensori centrali ad affrontare i due attaccanti di Sannino sempre uno contro uno. In queste condizioni non facili in effetti un «liscio» c’è stato (di Chiellini), ma ha preso di sorpresa anche Calaiò (4’ s.t.) e la Juve se l’è cavata.

I rischi Il secondo tempo, condotto in forcing, ha comunque evidenziato la buona condizione atletica generale. E qui inseriamo pure i recuperi a perdifiato di Chiellini e, in particolare, Barzagli, che hanno impedito

Gli errori Peccato, per il Siena, che sia l’intraprendente Destro sia, soprattutto, il più statico Calaiò, non siano stati sollecitati con puntualità e precisione. Quando Sannino ha fatto ricorso alla panchina, Gonzalez e

Reginaldo hanno trovato delle praterie in cui lanciarsi e quindi i toscani sono apparsi più insidiosi. Ma pure per loro vale il discorso della carenza tecnica in fase di rifinitura e conclusione. Per l’impegno profuso e il predominio esercitato dalla Juve, tuttavia, il successo del Siena sarebbe stato la classica beffa per la capolista. Che adesso è attesa da tre trasferte consecutive in appena sette giorni: mercoledì Coppa Italia a San Siro contro il Milan, domenica sera a Bologna e l’altro mercoledì al Tardini per il recupero di campionato contro il Parma. Conte dovrà essere bravissimo nelle scelte: serve il famoso turnover intelligente.

Sannino organizza una gara difensiva pulita e corretta chiudendo ogni spazio La rabbia e lo sconforto di Emanuele Giaccherini, 26 anni: l’immagine riassume il pomeriggio juventino LAPRESSE

una costante chiusura degli spazi ottenuta da Sannino grazie al sacrificio di tutti i suoi uomini. Senza contare che nelle battute conclusive del match Gazzi ha spedito fuori da pochi metri una difettosa respinta di Buffon mentre l’ottimo Barzagli ha sventato un contropiede di Gonzalez che pareva destinato al gol. Insomma, la squadra toscana questo prezioso e insperato punticino se l’è sudato. Tremori Si è giocato con tempe-

ratura sotto lo zero, ma giocatori e tifosi bianconeri non hanno tremato per il freddo bensì per lo sdegno seguito a un rigore negato a 5’ dalla fine, quando un cross di Chiellini è finito sul braccio sinistro di Vergassola,

all’altezza della fascia da capitano. L’arbitro, appostato a due passi, fa capire a gesti che per lui l’impatto è involontario, mentre negli spogliatoi spiegherà che in realtà stava guardando al centro dell’area. In ogni caso, alla Juve manca un rigore. Sei punte Al di là di questo di-

scusso episodio va detto che la Juve ha costruito poco in zona gol. Un tiro a giro di Giaccherini appena alto (ma eravamo al 91’...) ha chiuso la migliore azione corale di una squadra che ha affrontato il primo tempo senza velocità né determinazione, salvo poi cercare la bagarre, la mischia giusta, in un secondo tempo in cui Conte ha

rivoluzionato l’assetto offensivo: era partito con Pepe-Matri-Vucinic e ha chiuso con Giaccherini-Borriello-Quagliarella, complice una distorsione che ha messo fuori causa Pepe (rimasto però estraneo alla contesa) dopo appena 38’. Beh, a dispetto delle tante bocche da fuoco impiegate la Juve è venuta meno proprio in fase di rifinitura e conclusione. Gli esterni Il centrocampo, specie sugli esterni grazie alla poderosa spinta di Lichtsteiner e De Ceglie, ha assicurato un costante predominio attraverso una stabile occupazione della metà campo avversaria. Pirlo ha giocato una quantità industriale di palloni avvicinandosi

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di NI.CE.

SIENA CON TERZI NON

SI PASSA, GAZZI SPRECA DAVANTI ALLA

7

PORTA

Allenatore Sannino

7 h Il migliore Pegolo

Alla fine fa il giro del campo abbracciando uno per uno i suoi eroi: una bella impresa, utilissima per dare morale in vista dello sprint salvezza. A un certo punto mette in campo quattro punte, anche se la squadra resta votata al contenimento. Ma se Gazzi non si fosse fatto prendere dalla precipitazione...

Protagonista a trent’anni suonati (per l’infortunio di Brkic, titolare a inizio campionato), ferma alla grande i tentativi più pericolosi volando su Lichtsteiner e Matri, Pirlo e poi pure Chiellini (anche se dopo la parata l’arbitro ha fermato l’azione per un fuorigioco di Matri).

7

Naturalmente qui si intende esaltare l’impresa di uscire imbattuti dalla tana della capolista, non certo la cifra tecnica espressa

6,5

6,5

7

6,5

5,5

6

6

5

5,5

6

6

6

Vitiello

Rossettini

Terzi

Del Grosso

Giorgi

Vergassola

Gazzi

Brienza

Calaiò

Destro

Gonzalez

Reginaldo

Gara di grande sofferenza non tanto su Vucinic, mai pericoloso, ma per raddoppiare su De Ceglie.

Un’unica sbavatura in 90’ impeccabili, quando non arriva sul cross di De Ceglie spianando la strada a Matri.

Sempre calmo, corretto, puntuale. Ecco un altro senese che si sta scoprendo da A in età ormai matura.

Con una feroce determinazione sopperisce agli impacci tecnici in fase di rilancio. Soffre un po’ Giaccherini.

Bene sul piano della corsa e dell’impegno, però commette troppi errori di misura quando c’è da impostare.

Braccio a parte (probabilmente il tocco è involontario, però il danno lo crea...), la solita generosa regia.

Puntuale ed efficace nella battaglia di centrocampo, ma sbaglia il tap in sulla respinta corta di Buffon.

Travolto da Lichtsteiner nel primo tempo: troppa la differenza atletica, Un po’ meglio nella ripresa. Un po’...

La vede poco, soverchiato dall’energia di Chiellini ma anche servito in maniera approssimativa dai compagni.

Spreca subito una favorevole opportunità (tiro precipitoso) ma resta una spina nel fianco della difesa juventina (Parravicini 6)

Pericoloso negli spazi che la Juve lascia nel convulso finale. Sta per filare in gol quando sbuca Barzagli a sventare.

Da un suo sinistro sporco dal limite corretto male da Buffon nasce l’occasione di Gazzi.

TERNA ARBITRALE: PERUZZO 5 Avesse giudicato involontario il braccio di Vergassola, pazienza: questione di discrezionalità. Il guaio è che stava guardando altrove! Petrella 6-De Luca 6

il Film PEGOLO TIENE, BUFFON TREMA NEL FINALE

34’ primo tempo

Pegolo dice no Lancio di Pirlo per Lichtsteiner che rientra da destra: la conclusione al volo costringe Pegolo a rispondere con i riflessi LAPRESSE

14’ secondo tempo

Pirlo, niente magia

follow us on

Ancora Pegolo protagonista: questa volta sulla punizione di Pirlo carica di effetto ci mette la mano per alzare la sfera sopra la traversa LIVERANI

42’ secondo tempo

Gazzi spreca Reginaldo calcia dal limite, Buffon ci mette una pezza senza trattenere: irrompe Gazzi che spara sull’esterno della rete IPP

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SERIE A 22a GIORNATA

Conte e il «piccolo» tabù «Serviva il guizzo del singolo» Tvf Gazzetta.it

Gazza

Ancora un pari interno contro squadre non di prima fascia: «Il Siena si è chiuso bene, un gol cambiava tutto». E’ l’anno della Juve? «Dipende da chi vince a maggio» FRANCESCO BRAMARDO TORINO

Spuntati Il tecnico juventino le ha provate tutte per bucare su-

per Pegolo: Matri e Vucinic in coppia dall’inizio, tre attaccanti in panchina, Quagliarella, Borriello e Del Piero pronti in caso di necessità. Uscito Pepe per infortunio, Giaccherini ha vivacizzato la fase d’attacco con più palle gol per le punte che però non sono quasi mai riuscite a liberarsi per la stoccata decisiva. Nel 2012 in 5 gare, Coppa Italia compresa, Matri ha se-

clic IN CASA 4 PAREGGI E ANCHE FUORI...

P Antonio Conte, 42 anni, allenatore della Juventus INSIDEFOTO

La Juventus rallenta con le medio-piccole, ormai è un dato di fatto: finora ha incassato soltanto un punto in casa contro Bologna (1-1 alla quarta giornata), Genoa (2-2 all’ottava), Cagliari (1-1 alla diciottesima) e ora Siena. A questi si aggiungono anche i pareggi esterni a Catania (0-0 alla quinta) e a Verona con il Chievo (0-0 alla settima). Contro il Siena, la squadra di Conte per la prima volta non è andata a segno in casa.

gnato 3 reti, due Giaccherini, una Del Piero, Lichtsteiner e Vucinic, zero Borriello. «Sono soddisfatto del lavoro degli attaccanti — taglia corto Conte —. Vucinic si è assunto la responsabilità di cercare la giocata, come Vidal che ha provato a liberarsi tra le linee o a verticalizzare». Ma è l’anno della Juve? «È l’anno di chi a maggio riuscirà a vincere lo scudetto: cerchiamo di dare il massimo poi si vedrà, resta l’amarezza di una vittoria che volevamo e che avremmo meritato». Imbattuti Buffon firmerebbe per il secondo posto... «Io sono sereno e tranquillo — prosegue Conte —, ho a disposizione un gruppo di calciatori intelligenti che sanno da dove siamo partiti e che per vincere una gara devono andare a manetta. Siamo coscienti dello sforzo che stiamo facendo per rimanere in testa e imbattuti da 23 partite, compresa la Coppa Italia. Dobbiamo continuare a fare quello che stiamo facendo, vediamo a maggio dove saremo, con chi o quante squadre, secondi, terzi, non lo so. L’ unica cosa che mi auguro è che il piazzamento sia una conseguenza di quanto abbiamo dato».

Marek Hamsik, 24 anni REUTERS

I GOL DEL WEEK END E LE INTERVISTE DOPO MILAN-NAPOLI Non perdete Gli highlights della A e le interviste ad Allegri, Hamsik, Nocerino e Maxi Lopez realizzate dopo Milan-Napoli. In più il meglio della Premier, della Liga, della Bundes e la videorubrica «Extra Time»

SERIE A DI BASKET FED CUP E SOLDINI A BORDO DI MASERATI Sul nostro sito potrete vedere gli highlights e la Top Ten della Serie A di basket, le interviste alle azzurre della Fed Cup impegnate contro l’Ucraina e le immagini di Giovanni Soldini e del suo equipaggio a bordo di Maserati

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Sisal Match Point S p A - P

05199591008 - Conc PGA D 15122

Non cambia nulla in vetta, nonostante la nona — intesa come gara pareggiata in campionato — dei bianconeri di Antonio Conte. Dalla fuga mancata al sorpasso scampato dei rossoneri, resta alla fine di 90’ sotto ritmo il punto guadagnato sulle inseguitrici. La coda velenosa nel dopo partita e le polemiche sul rigore non concesso da Peruzzo per il braccio in area di Vergassola servono solo in parte a ovattare l’incapacità dei bianconeri di vincere contro le medio-piccole. Allo Juventus Stadium i toscani di Sannino si aggiungono all’elenco delle quattro squadre tabù, tre con la maglia rossoblù: Bologna, Genoa e Cagliari. Demerito della Juve, difficoltà a «sfondare» il muro eretto dagli avversari o momento poco felice per gli attaccanti? Antonio Conte dribbla le domande. «Nel primo tempo abbiamo peccato sui ritmi, siamo stati poco intensi. Certe gare si risolvono con la giocata dei singoli, se riesci a sbloccare il risultato diventa un’altra partita, si aprono gli spazi. In caso contrario gli avversari si gasano:

non ci siamo riusciti, complimenti al Siena, ordinato e con molta densità, che ci ha impedito di fare gol».

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LUNEDÌ 6 FEBBRAIO 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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SERIE A 22a GIORNATA

Sannino, storico e perfetto «Magnifici» Il suo Siena è la prima squadra a non subire gol a Torino: «Quanto coraggio!» ALBERTO MAURO TORINO

Non ha vinto, ma il Siena può tornare a casa a testa altissima. Fino ad ora è l’unica squadra a uscire dallo Juventus Stadium (per la prima volta in stagione non tutto esaurito) senza subire gol. E ha sfiorato l’impresa. La differenza tra una partita perfetta e una storica la fa Gazzi, quando spara fuori il pallone del possibile vantaggio dopo una respinta di Buffon. Giuseppe Sannino ha preparato la sfida contro la Juve di Conte alla perfezione e a fine partita fa i complimenti ai suoi ragazzi. «Sono contento perché con questo pareggio abbiamo dimostrato che la sconfitta contro la Fiorentina è stata solo un incidente di percorso. Ci siamo rialzati su-

Pegolo: «Chiellini il più pericoloso della Juventus. Abbiamo fatto un bel lavoro» bito, ora pensiamo al Napoli in Coppa Italia e poi alla Roma. Uscire dallo Juventus Stadium con un punto non è da tutti. Sono fiero del mio Siena, siamo l’unica squadra a non aver subito gol in casa di una Juventus prima in classifica con merito». I segreti Sannino ha due segreti. Il primo è una difesa (e un super Pegolo) che non ha concesso spiragli, nonostante Conte le abbia provate tutte: Vucinic, Matri poi Borriello e Quagliarella. «Bravi tutti, sono stati magnifici, in particolare i difen-

sori. Hanno disputato una partita straordinaria, se la sono giocata alla pari con i campioni bianconeri bloccando ogni iniziativa offensiva degli avversari. Possiamo battere tutti se giochiamo con voglia e coraggio, è la nostra forza. Lo abbiamo dimostrato sul campo, questo ci fa ben sperare nel poter raggiungere l’obiettivo che ci siamo prefissati». L’altro segreto è aver giocato d’anticipo. «Conoscevo i pericoli della Juve, per questo ho chiesto ai miei ragazzi di iniziare a giocare la partita mentalmente 15 minuti prima di scendere in campo, quando eravamo ancora negli spogliatoi. Sui muri dello stadio abbiamo letto alcune frasi di grandi ex juventini, e ci siamo fatti ispirare». Gioia&rimpianti Alessandro Gazzi è rientrato negli spogliatoi con Conte. «L’ho salutato e gli ho detto che deve vincere lo scudetto, se lo merita. È un punto d’oro, abbiamo giocato con intensità e torniamo a casa con una marea di rimpianti. Io in particolare: l’occasione che mi è capitata dopo la respinta di Buffon era clamorosa, avrei dovuto essere più cinico e fare gol». Protagonista di giornata Gianluca Pegolo, ormai una sicurezza. «L’attaccante più pericoloso della Juve? Senza dubbio Chiellini, in un paio di occasioni ha rischiato di farmela. Abbiamo fatto un bel lavoro, è un punto che ci regala grandi soddisfazioni». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Cristiano Del Grosso, 28 anni, e Gianluca Pegolo, 30, festeggiano a fine partita il punto guadagnato contro la Juventus ottenuto mantenendo chiusa la porta SYNC

Zupping di VINCENZO CITO

Totti e i bambini dell’asilo Ibra? «Poco edificabile» Il caso Ibrahimovic su «Stadio sprint» (Rai Due). Bruno Gentili «Non c’è violenza, è uno schiaffetto». Massimiliano Allegri: «Un buffetto, anzi due buffetti». Enrico Varriale «Vado un attimo da Buffon». Il caso Ibrahimovic su Sky, la parola a Massimo Mauro «Direi che il suo è stato un comportamento poco edificabile». L’annuncio di Michele Criscitiello (Sportitalia) a mezz’ora dalla fine delle trattative. «Il mercato del Milan è un mercato di m». No! «Ha preso Mesbah, Maxi Lopez, Merkel, Muntari» Cosa avevamo capito. Il bordocampista Salvatore Catapano (Rai) durante Taranto-Sorrento «I due tecnici sono attualmente ancora abbastanza tranquilli e studiano la situazione prima ancora di decidere eventualmente per ulteriori modifiche all’attuale assetto di gioco, ai moduli tattici mandati in campo». Anche perché si giocava da due minuti. «Avanti Luis Enrique schiera la madre superiora e i due bambini dell’asilo: Totti,

Lamela e Borini» (Stefano Meloccaro, Sky) Neve su Bergamo prima di Atalanta-Genoa, il commento di Matteo Barzaghi (Sky) «Ci sono molte difficoltà, non solo per noi ma anche per le società e i giocatori» Alberto Rimedio («90˚ minuto, serie B») su Padova-Verona. «Erano 14 anni che il confronto tra le due squadre non finiva in parità». Anche perché da allora in poi si erano affrontate solo due volte. L’autoironia di Gianfranco Zola (Sky) quando Walcott si fa male. «Sono botte dure, è capitato una volta anche a me. Non mi sono più ripreso da allora». «Diciamo che l’aspetto positivo è che noi pensiamo avanti» (Carlo Parisi, allenatore delle pallavoliste di Busto Arsizio). Super Bowl, basta la parola. E’ l’incontro che assegna il titolo di campione della Lega professionistica statunitense di football americano. Ieri a Sky Sport24, per tutto il giorno, è diventato «la finale del Super Bowl». Cioè la finale della finale. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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SERIE A 22a GIORNATA

1-0

2-0

Juan Sul calcio d’angolo di Totti, dopo un’azione batti e ribatti, Juan stacca altissimo su Maicon e batte Julio Cesar per l’1-0

Borini Bella azione José Angel-De Rossi-Pjanic che al volo verticalizza per Borini, che con una finta fa cadere Samuel, rientra e infila in diagonale

LAPRESSE

FORNASARI

3-0

4-0

Borini Il giovane talento realizza la doppietta: su lancio di Juan, Lucio e Maicon sbagliano il fuorigioco, Borini controlla e batte Julio Cesar

Bojan C’è gloria anche per il nuovo entrato: su un cross da sinistra, Bojan controlla in mezzo a tre dell’Inter e infila ancora il portiere

BARTOLETTI

BARTOLETTI

Doppia festa Roma, l’Inte Fa 4 gol e De Rossi firma 0 Nerazzurri dominati: senza alibi, senza difesa

ROMA

INTER

4 4-3-1-2 Stekelenburg; Taddei, Juan, Heinze, José Angel; Gago (dal 25’ s.t. Simplicio), De Rossi, Pjanic; Totti; Lamela (dal 28’ s.t. Bojan), Borini (dal 34’ s.t. Piscitella).

4-4-2 Julio Cesar; Maicon (dal 22’ s.t. Faraoni), Lucio, Samuel (dal 1’ s.t. Cordoba), Nagatomo; Zanetti, Cambiasso, Palombo, Obi; Pazzini (dal 1’ s.t. Poli), Milito.

PANCHINA Lobont, Rosi, Kjaer, Greco. ALLENATORE Luis Enrique.

PANCHINA Castellazzi, Ranocchia, Chivu, Castaignos.

ESPULSI nessuno

ALLENATORE Ranieri

AMMONITI De Rossi, Taddei e Juan tutti per gioco scorretto.

ESPULSI nessuno

AMMONITI Maicon per gioco scorretto, Faraoni per proteste.

GIUDIZIO 777 MARCATORI Juan al 13’, Borini al 41’ p.t.; Borini al 3’, Bojan al 44’s.t.

Giallorossi devastanti: a segno Juan, Borini (2) e Bojan E Julio Cesar incassa il secondo poker consecutivo di reti

ARBITRO De Marco di Chiavari. NOTE Spettatori paganti 16.522, incasso di 499.757,00 euro; abbonati 16.923 per una quota di 356.036,00 euro. Angoli 5-3. Fuorigioco 1-1. Recuperi: 1’ p.t.; 2’ s.t. POSSESSO PALLA

RUGGIERO PALOMBO ROMA

FALLI FATTI

ROMA 66%

INTER 34%

TIRI IN PORTA

ROMA 19

INTER 12

TIRI FUORI

IIIIII

II IIII

ROMA 6

INTER 2

MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 2-0 13’ 7GOL! Calcio d’angolo Totti, Juan stacca di testa a centro area anticipando Maicon. 41’ 7GOL! José Angel-De Rossi-Pjanic che al volo verticalizza per Borini, che si beve Samuel, rientra e infila in diagonale.

I

ROMA 4

INTER 1

SECONDO TEMPO 3’ 7GOL! Lancio chilometrico di Juan, Lucio e Maicon sbagliano il fuorigioco, Borini controlla e batte Julio Cesar in uscita. 44’ 7GOL! Cross da sinistra, Bojan controlla in mezzo a tre dell’Inter, evita per ultimo Cordoba e infila con un tiro non irresistibile.

La più bella Roma di Luis Enrique contro la peggiore Inter di Ranieri. Ne vien fuori un 4-0 clamoroso, firmato da Juan, due volte Borini e Bojan. Era dal campionato 1941-42 che la Roma in campionato non batteva l’Inter (allora finì addirittura 6-0) con uno scarto così largo. Il modo migliore per festeggiare il rinnovo (ufficiale) del contratto di De Rossi da una parte, il modo peggiore per celebrare il ritorno a casa del romano (romanista ed

ex guida dei giallorossi) Ranieri dall’altra. Un match imbarazzante, tale e quanta è stata la differenza. Sembrava di assistere a un recente Roma-Cesena (5-1), piuttosto che a una delle «classiche» del campionato tra due squadre che ne hanno scritto la storia degli ultimi anni. Buonissima la Roma, che quattro giorni dopo cancella i quattro gol e le sbandate difensive di Cagliari, inguardabile l’Inter, che aggiunge un altro poker a quello incassato mercoledì col Palermo: solo che allora ci pensò Milito a fare 4-4. Qui, nemmeno un tiro in porta davvero degno di que-

Quando Ranieri sullo 0-2 sostituisce Pazzini con Poli la resa è totale Il segreto della rinascita giallorossa è nella posizione di De Rossi

sto nome. Per dirla tutta e usare le parole di Ranieri, l’Inter «non è scesa in campo». Resta da domandarsi perché. Senso unico In mezza settimana, Olimpico fatale due volte al calcio milanese. Ma se quella della Lazio col Milan era stata una vittoria meritata e sofferta, qui parliamo d’altro: d’un possesso palla «attivo» quasi del 70%, d’un inizio travolgente, a suon di pressing alto, in cui l’Inter non becca letteralmente palla e va sotto col colpo di testa di Juan subito dopo che Julio Cesar ha levato dalla porta i tiri di Lamela e

le Pagelle

ROMA JUAN APRE LA GARA, PJANIC CALIFFO DI LUNGO CORSO

7

7,5 h BORINI

7 LUIS ENRIQUE Eccola qui, la Roma che vorrebbe sempre vedere: veloce, precisa, pimpante, in pressing sullo spettacolo e con un Totti sempre più inserito. Ma l’Inter le ha dato più di una mano.

Il nemico è un gattino bagnato, ma quando gioca così è uno spettacolo. Sì, la strada è proprio quella giusta.

Tutto pressing e gol, il Rooney de noantri. Il primo a spaventare Julio Cesar. Lo castiga due volte. Sei reti stagionali, ha già raggiunto il suo record in campionato, come nello Swansea: l’uomo in più per Luis Enrique (Piscitella. s.v).

TERNA

6

6

7

6

6,5

6

7

7

6,5

6,5

7

Stekelenburg

Taddei

Juan

Heinze

Jose Angel

Gago

De Rossi

Pjanic

Lamela

Bojan

Totti

Occupazione di giornata: prendere freddo. Nel finale prende anche un colpo di testa di Obi, facile. Si annoia così tanto che si inventa un rinvio rischioso.

Parte col gas in corpo, aiuta Lamela a possedere la fascia destra, ci sta bene nella Roma sprint. Poi cala, commette errori di misura e presunzione.

Visto che dalle sue parti c’è poco da fare, si avventura spesso dalla parte opposta e guarda caso apre la partita con una prepotente zuccata.

Fa la guardia al bidone senza difficoltà. Qualche grattacapo gli arriva soltanto da un paio di tentativi isolati di Milito. Ma giusto un paio, eh.

Mostra le sue qualità offensi ve quando regala una palla d’oro a Totti. Puntuale nelle discese. Gara tutta positiva, dato che poteva anche non difendere.

È quello che si mette meno in mostra. Simplicio 6 Fa il suo compitino, sta addosso ai centrocampisti nerazzurri senza grandi difficoltà.

Il solito doppio lavori sta di qualità eccezionale: regista e libero. Fondamentale. Squalificato, salta il Siena, oltre al finale col Catania. Un problema serio.

Ma siamo sicuri che ha soltanto 21 anni? In mezzo gioca come un califfo di lungo corso. Assiste tutti, assalta le caviglie di tutti, va al tiro. Che acquisto.

A proposito di acquisti. Talento puro Lamela nel primo round mostra il suo repertorio. Piedi e atteggiamento da campione. Dopo l’intervallo si riposa.

Quando si dice farsi trovare pronto: entra per l’argentino e dopo qualche minuto, si beve la difesa (imbambolata) e con un diagonale firma il 4 0.

Pupone, giovinezza atto secondo. Apertura e colpi di tacco illuminanti, mai gratuiti. Intesa con Lamela e Pjanic che sale, sale. Peccato l’occasione mancata.

De Marco 6,5 Gara facile, dal punto di vista disciplinare e degli episodi. Ma lui sbaglia quasi nulla. Giordano 7Ghiandai 6,5


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I NUMERI

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il Personaggio DANIELE DE ROSSI

Il capitan futuro e altri 5 anni da 1 capitan presente

le vittorie casalinghe consecutive in campionato della Roma sui nerazzurri

sola volta in campionato la Roma ha superato l’Inter con un punteggio più netto, il 31 maggio 1942 per 6-0. La festa di Borini, Juan, De Rossi e Lamela

er va a pezzi Pjanic; d’un monologo che va avanti fino alla doppietta di Borini a cavallo dell’intervallo, e che, dopo un secondo tempo che profuma più d’esibizione che di partita vera, viene completato dal gol del subentrato Bojan, che ne scarta addirittura tre prima di battere il non incolpevole Julio Cesar.

laVignetta di STEFANO FROSINI

Fattore De Rossi La Roma è di-

versa da quella di Cagliari per tre undicesimi: Luis Enrique ha aggiustato una difesa (fuori Kjaer e Rosi, dentro José Angel e Heinze) che peraltro non sarà mai messa sotto pressione, ma la «chiave» è racchiusa nel ritorno di De Rossi. Davanti ai due centrali, sarà lui l’eccellente libero moderno della Roma mentre quello dell’Inter, Lucio, resterà all’antica in trincea, salvo non farsi mai trovare nel posto giusto quando si tratterà di chiudere su Borini. Nel giorno in cui con De Rossi girano a meraviglia Totti, Pjanic e Lamela, e Borini, il più bravo di tutti, fa insieme il goleador e la fase difensiva (primo marcatore di Maicon), quello della Roma diventa un concerto. Si straripa prima a destra, dove Nagatomo va subito in tilt con Lamela, e poi a sinistra, dove i tagli di Borini sono letali. Per dire di che «non match» è stato, vi basti

pensare ai cambi di Luis Enrique, che finisce col battezzare, regalandogli ben 13 minuti, l’esordio in Serie A di Gianmario Piscitella, marzo ’93, un attaccante della Primavera. Ai confini dell’irrisione. Inguardabile C’è un dato statistico che può suggerire una piccola riflessione: primo match della stagione nel quale l’Inter non ha in campo nemmeno uno tra Sneijder, Alvarez, Stankovic e l’oggi parigino Thiago Motta. Nessun piede buono, nessun giocatore in possesso di una qualche qualità tecnica e/o creativa. Il risul-

tato è un ammasso di muscoli per giunta intorpiditi dal freddo, dalle mille battaglie sostenute, da un evidente e inquietante distacco di ordine mentale. Non è un caso che ad affondare siano tutti i senatori, con l’eccezione del povero e abbandonato Milito, e a salvarsi (si fa per dire) siano i giovanotti, da Obi al subentrato Faraoni. E’ chiaro che a queste condizioni il mercato di gennaio, visto lo spaesato Palombo, serve solo a dirci che prima di mollare Thiago Motta bisognava pensarci cento volte. Ranieri, in mezzo a tanto trotterellare a vuoto, sembra per giunta avere perso il controllo della situazione. Sullo 0-2, l’intervallo gli suggerisce un’idea assai bizzarra: al di là del cambio Cordoba-Samuel dettato dai guai muscolari dell’argentino, il Poli al posto di Pazzini, per «infoltire un centrocampo sempre in inferiorità numerica» dà l’impressione di una rinuncia anticipata a qualsiasi ipotesi di rimonta. Questo almeno deve essere stato il messaggio percepito dai giocatori, visto il loro secondo tempo. Di buono per l’Inter, alla fine, c’è solo che quelle per il terzo posto perdono tutte e che a Marsiglia mancano ancora 17 giorni. Basteranno?

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i gol subiti dall’Inter in 4 partite, in 10 giorni, tra Coppa Italia e Campionato: Napoli (0-2), Lecce (0-1), Palermo (4-4) e Roma

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gol in 2 partite l’Inter non li subiva da 11 anni: nel maggio 2001, c’erano stati lo 0-6 nel derby e 3-1 col Parma

Oggi arriva il rinnovo che ha fatto tanto discutere. Guadagnerà 6 milioni a stagione Baldini felice: «Daniele ha fatto un bel gesto»

MASSIMO CECCHINI ROMA

Il futuro adesso può cominciare davvero. E con una festa doppia. L’Inter è stata annientata e Daniele De Rossi ha trovato l’accordo per il rinnovo di contratto con modalità e clausole che oggi saranno ufficializzate in una conferenza-evento che avrà i crismi della santificazione. Strana la vita. Un match che, dopo la sconfitta di Cagliari correva il rischio di diventar uno scoglio pericoloso su cui incagliarsi, si è trasformato per i giallorossi in una sorta di passerella che ha avuto i nerazzurri come vittime sacrificali e il d.g Franco Baldini come lo sciamano in grado d’ipnotizzare il calciatore più corteggiato del calcio internazionale.

S Daniele De Rossi, 27 anni, è una bandiera della Roma: ha fatto tutte le giovanili giallorosse e gioca in prima squadra dal 2001 INFOPHOTO

Niente clausola I particolari sono blindati: l’azzurro rinnoverà per 5 anni (fino al 2017), il suo ingaggio - il più alto della storia giallorossa - oscillerà intorno ai 6 milioni netti a stagione (circa un decimo del fatturato del club) e, colpo di scena, non ci sarà una clausola rescissoria. Intorno alla clausola si è scatenato un giallo, tant’è che c’è chi dice che esista una sorta di gentleman agreement che consentirebbe al giocatore di andare via qualora le condizioni all’interno della Roma cambiassero in modo significativo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

No alle alternative «L’accordo è stato raggiunto già venerdì, ma non volevamo distogliere l’attenzione dalla partita - dice Baldini -. È stato un rinnovo complicato perché lui è uno dei centrocampisti più forti in circolazione ed era libero di firmare con chiunque. È un bel gesto anche da parte di Daniele che aveva dietro club più prestigiosi del nostro. Noi non lo siamo ancora: speriamo di diventarlo. È ovvio che de Rossi rappresenti un giocatore fondamentale, e quando i termini dell’accordo saranno rivelati si vedrà che è stato fatto uno sforzo notevole. Se fosse stato possibile la trattativa l’avrei chiusa prima, ma nelle fase negoziali ognuno presenta i propri interessi. Non era importante la lunghezza, ma l’esito». Più o meno la stessa cosa che si può dire per la risalita. «Ho preso la buona attitudine di non guardare mai la classifica. Comunque spero che la Roma adesso possa essere in corsa per il terzo posto». Quello che aprirebbe le porte dei preliminari di Champions League. I titoli di coda li lasciamo alla soddisfazione di Luis Enrique per De Rossi. «Sapevo che voleva rimanere, era solo una questione di tempo. Sono contento, è un riferimento per noi ed è importante per questa squadra». Proprio per questo Baldini può concludere: «Sappiamo che Roma si aspetta molto di più e noi siamo convinti che riusciremo a darglielo, ma nel tempo». E con De Rossi sarà tutto più semplice. © RIPRODUZIONE RISERVATA

di FABIO BIANCHI

INTER LUCIO, CHE ERRORI

MILITO ALMENO CI PROVA

4

Ranieri

6 h Obi

Se l’Inter è questa, e lui dovrebbe saperlo, forse sarebbe stato meglio partire col 4 5 1 direttamente, che sostituire Pazzini con un centrocampista quando si è sotto di 2 gol. Quello è stato un brutto segnale.

Partita double face. Nel primo tempo aiuta poco Nagatomo, che ne avrebbe tanto bisogno. Poi però è l’unico ad avere un minimo di reazione dopo gli schiaffi della Roma. E prova, si fa per dire, di testa a far paura a Stekelenburg.

4,5

Dopo il record di vittorie, se continua così è pronta per il record negativo. Non ha proprio giocato.

5,5

5

4

5

4,5

5

4,5

5

5,5

6

5

5

Julio Cesar

Maicon

Lucio

Samuel

Nagatomo

Zanetti

Cambiasso

Palombo

Pazzini

Milito

Cordoba

Poli

Tradito e abbandonato. Ci prova, all'inizio, ad arginare la furia (giallo) rossa. Ma i suoi alfieri lasciano varchi fatali. Alla fine sbaglia pure lui.

Zavorrato. Juan gli vola sopra per l'1 0. Anche lui tiene in gioco Borini sul 3 0. Faraoni 6 Almeno ci mette tanta grinta. Esagera pure. da ex laziale.

Una coazione a ripetere di errori. Desaparecido sul gol di Borini del 2 0 che in pratica spegne la sfida. Imbambolato sul Borini bis, molle su Bojan.

The wall, con qualche crepa. Si fa bere da Borini in area, non riesce quasi mai a risolvere. The wall con crepe ma anche un alibi: non stava bene.

Con Lamela fa harakiri calcistico. Complice la poca collabo razione di Obi, nel primo round viene sempre superato. Solo poco meglio nella ripresa.

I muscoli stanchi del capitano stavolta si vedono più che mai. Non tiene il ritmo del centrocampo giallorosso e non riesce a reagire.

C'era una volta un uomo tutto grinta, fiato e posizione. All'Olimpico è messo in mezzo come nel torello, nemmeno riesce a fare falli.

Si sono visti esordi più fortunati. Prima da titolare nel giorno peggiore dell'Inter. Non può salvarsi dalla figuraccia collettiva. Tenta di dare ordine.

Non è colpa sua se la squadra non c'è e le occasioni non arrivano. Ma si arrende troppo presto, non si ribella all'ineluttabilità della situazione.

È ancora sotto l'effetto della notte del poker col Palermo. Ha un altro passo rispetto ai compagni e prova da solo a creare. Ma è il Principe, non Mandrake.

Non migliora la situazione. Fa un'entrataccia a gamba testa su Bojan che meritava il giallo. Poi non riesce a fermarlo, con tre compagni, quando segna.

Detto che doveva partire titolare, per come ha giocato col Palermo, riesce a deludere persino lui. Non un’azione degna di nota. E’ anche troppo nervoso.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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SERIE A 22a GIORNATA

Luis Enrique: «Ok, ma vinciamo la prossima» Il tecnico: «Senza continuità non si va lontano. A Catania voglio la Roma migliore» ALESSANDRO CATAPANO ROMA

d’attualità il soprannome con cui girava a Roma: er fettina. Luis Enrique, che qui chiamiamo scucchietta e lì, in Catalogna, ha vissuto fino all’altro ieri, sa che sono ancora due mondi completamente diversi. «Non siamo un piccolo Barcellona, siamo la Roma. Con i nostri difetti, ma pure ampi margini di miglioramento».

Sembrava di stare al Camp Nou. Vero Ranieri? «Travolti da un piccolo Barcellona», racconta nel post-partita l’allenatore dell’Inter, appena incassata una batosta che fa tornare

Ferro o piuma? Sono partite come Roma-Inter che rafforzano le certezze della società italoamericana. «Abbiamo cominciato un percorso nuovo, nel quale crediamo, con l’allenatore più giusto che c’era in giro - ri-

badisce Franco Baldini -. Col tempo troveremo anche continuità». Perché - gli fa eco Luis Enrique - «se non aggiungeremo subito un’altra grande prestazione, questa vittoria non sarà servita a nulla. La differenza tra perdere o vincere è piccolissima, questione di dettagli». La Roma può essere ferro, direbbe il poeta, o piuma. «Ci manca regolarità, e senza non si vincono i campionati. La nostra proposta è rischiosa, facciamo belle partite o rimediamo grandi figuracce», certifica il tecnico asturiano. A Cagliari la Roma fu piuma («Tante occasioni da gol create e tantissimi errori

commessi», ricorda Luis), ieri è stata ferro («Siamo entrati in campo con tanta cattiveria e voglia di vincere. Una vittoria che rinforza noi e i tifosi, resa ancor più importante dalla caratura dell’avversaria»), cosa sarà a Catania? «Una partita diversa, solo 20’, ma i ragazzi sapranno benissimo cosa fare. Speriamo di vedere la Roma nella sua versione migliore. In giornate come queste è un privilegio allenarla». Più su Francesco Totti ha il privilegio di giocarci dal 1989, quando varcò per la prima volta i cancelli di Trigoria. Lui la Ro- Luis Enrique, 41, con Ranieri GMT

Dentro la crisi Corsa, testa e gioco L’Inter si riscopre fragile Nerazzurri molli e perforabili, riemergono i limiti dell’autunno Zanetti: «Blackout generale. Mai così brutti in campionato» ANDREA ELEFANTE ROMA

I giorni del giudizio sono così, i re o presunti tali si ritrovano improvvisamente nudi e non c’è verso di coprirsi. E’ come se crollasse tutto insieme: le fondamenta sembrano ancor più fragili di quanto non siano in realtà, la fatica presenta un conto unico, si scopre che le aperture di credito non hanno più le stesse garanzie. Quelle dell’Inter e quelle di Ranieri, che in dieci giorni hanno sperperato buona parte della pazienza e della fiducia riposte in loro, da Moratti e dal campionato: in un’ora e mezzo la Roma ha scorticato le piaghe di squadra e allenatore, ne ha scovato e scoperchiato i limiti. «Blackout generale - ha detto Zanetti -, la peggior Inter del campionato, come se non fossimo scesi in campo». «Zero alibi - ha confermato Cambiasso -, ci hanno superato sotto tutti i punti di vista». Se fosse stata una partita di poker, si direbbe che Luis Enrique e la sua banda hanno scoperto il loro bluff. E forse non è stato neanche un male che sia successo ieri: prima che fosse troppo tardi, con del tempo davanti per (ri)voltare pagina. Fu vera gloria? Quelle sette vittorie consecutive: fu tutta e vera gloria? Ovvio chiederselo dopo un pareggio e tre sconfitte. Ieri lo ha ammesso perfino Cambiasso: «A volte avevamo avuto anche fortuna, altre avevamo giocato più o meno allo stesso livello delle avversarie. Come poi ci è successo di perdere con il portiere avversario migliore in campo, come a Lecce». Questo non per dire che è stata solo una lunga illusione, ma che era utopia pensare di continuare ad andare ogni volta oltre i propri limiti, mascherandoli. Fondare tutto su una solidità difensiva che doveva avere qualcosa di anomalo, se poi negli ultimi 12 giorni questa squadra ha preso 11 gol, 8 in cinque giorni e due partite, per un totale di sei partite consecutive (tutte quelle dopo il derby) con la porta violata.

L’EX GIALLOROSSO

Affaticamento: Samuel fuori

Faraoni, Julio Cesar e Zanetti sconsolati per la prova dell’Inter REUTERS Corsa e lotta Oppure basarsi su

CAPELLO

«L’Inter mi cercò, ma il mio futuro non è a Milano» Nel corso della trasmissione Rai «5’ di recupero», Fabio Capello ha parlato anche del suo futuro, confermando di aver ricevuto un’offerta dell’Inter e negando contatti con la Roma (per un ruolo da dirigente). «Ho un ottimo rapporto con Franco Baldini; ma non credo che lavorerò nella Capitale come dirigente. Anche con Moratti ho un buon rapporto. L’interesse dell’Inter mi ha fatto piacere; ma non sarà lì il mio futuro». Capello ha anche detto di vedere la «Juve leggermente favorita sul Milan per lo scudetto» ed è tornato sulle recenti frasi di Andrea Agnelli: «Le sue parole sulla Juve del passato? Concordo con lui. Come giocatore sono passato sotto Allodi, un grande dirigente, e come allenatore ho lavorato con Moggi che è sempre stato il migliore e non dimentichiamoci di Giraudo, un dirigente di eccellenza».

un’autostima ritrovata un po’ così, pensando di farsi ancora bastare le forze di un tempo; su un nuovo spirito - quello della corsa e della lotta eletto a slogan da Ranieri - ieri appassito come un fiore fuori stagione. L’Inter ha corso soprattutto a vuoto, perché così l’ha fatta correre la Roma (ancora Zanetti: «Loro sembravano sempre uno in più»), risollevando il dubbio che la preparazione post sosta invernale fosse buona per una freschezza immediata, ma forse meno affidabile per una condizione efficace e duratura nel tempo. E i morsi di tutti i nerazzurri sono stati più che altro carezze se - valga come esempio - Bojan ha potuto segnare con tre giocatori (e mezzo) dell’Inter addosso. Sneijder e il mercato Corsa e lot-

ta: la lingua che Ranieri ha detto avrebbe dovuto e dovrà parlare anche Sneijder. Che sia pure, ma anche solo pensare che in questa squadra l’olandese debba «lottare per prendersi il posto» (vigilia di Inter-Palermo), nel senso che può anche succedere il contrario, ieri è parsa una bestemmia calcistica. E’ vero che dal mercato Ranieri si aspettava un esterno offensivo (che non è arrivato)

ROMA Walter Samuel non ha giocato il secondo tempo per un affaticamento al quadricipite. Con una settimana di tempo prima di giocare contro il Novara, non dovrebbe essere in dubbio la sua presenza per domenica prossima, ma è chiaro che la sua uscita è stata più preventiva che altro per non aggravare quel senso di fastidio al muscolo nel primo tempo contro la Roma. Forse il momento clou dell’affaticamento è stato quando Borini (finta e rientro) ha segnato il 2 0 proprio davanti a Samuel.

per svoltare verso un 4-2-3-1 per il quale ora dovrà aspettare come minimo Forlan, oltre che Sneijder; è vero che almeno nell’immediato è stato un mercato con dei limiti, perché sono arrivati due giocatori completamente diversi da Thiago Motta, uno dei quali (Guarin) non si vedrà prima di tre settimane; ma è vero anche che il 4-4-2 fu una (giusta) presa di coscienza di certi limiti contingenti, ma non può essere una soluzione buona per sempre. Rischio terzo posto E il dubbio

che, pur avendo avuto a disposizione Sneijder (o Alvarez), Ranieri lo avrebbe comunque usato ieri, magari rinunciando in partenza all’olandese o schierandolo seconda punta, è legittimo. Ora il tecnico, che è uomo di mondo (del calcio), si è detto da solo una verità importante: deve fare in fretta a trovare la quadratura del cerchio Sneijder, perché da questa non può prescindere il cerchio Inter. Il calendario (Novara e Bologna in casa) continua ad aiutarlo, il terzo posto è ancora lì, raggiungibile, ma non è più lontano solo cinque punti: da ieri, gli è molto più vicina anche la Roma. © RIPRODUZIONE RISERVATA

4

I NUMERI

8

le sconfitte stagionali dell’Inter. Lo stesso quantitativo della scorsa stagione a fine torneo; l’ultima volta con 8 k.o. nelle prime 22 giornate risale al 1998/99

600

le panchine italiane per Ranieri. Per lui 145 sconfitte, 269 vittorie e 186 pareggi

21

le reti della Roma nelle ultime 9 gare (Catania compresa) nelle quali ha sempre segnato almeno un gol con una media a partita di 2,33 che è oltre il doppio rispetto alle prime 13 giornate (1,15)

Claudio Ranieri, 60 anni EIDON

ma l’ha sposata, e le è rimasto fedele. E anche oggi che la rosa è piena di ragazzini che schizzano da una parte all’altra del campo, Totti si arrangia come può, ma sempre al servizio della squadra. «Il suo esempio è fondamentale», gli riconosce Luis Enrique. «Questa è una giornata significativa per la Roma - racconta il capitano -: dopo la brutta sconfitta di Cagliari volevamo dare una risposta forte. Per battere l’Inter in questo modo dovevamo restare uniti e lo abbiamo fatto. A questo punto si rafforzano le nostre convinzioni e cresce l’autostima». Che Roma vedremo a Catania? Certamente senza Totti e De Rossi, l’altro protagonista di giornata. © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’ALLENATORE

«Dopo il derby è scomparsa l’adrenalina» Ranieri: «Non siamo più noi. Dobbiamo fare un discorso» MATTEO DALLA VITE ROMA

E’ finito il bonus di inizio 2012? Di certo è finito il mercato, che in sé non è una notizia ma che per Claudio Ranieri resta un mistero. E soprattutto un tormento. Senza risposte. Il quinto emendamento La domanda è semplice:

Ranieri, è soddisfatto del mercato di gennaio visto che serviva subito un uomo di gamba ma starà fermo ancora 20 giorni (Guarin), visto che chiedeva l’attaccante esterno (Palacio) e non è arrivato e visto che Motta ha salutato e Palombo sembrava spaesato? Risposta di Ranieri: «So che non è sempre facile realizzare le cose. Questa squadra ha ancora tanto da dare. A fine anno daremo tante risposte». Tradotto: quinto emendamento all’americana, facoltà di non rispondere. O di rispondere con eleganza a un tema non soddisfacente. Palacio di vetro In tutto questo, però, è vera una

cosa: l’Inter ha tentato fino al penultimo giorno di mercato di prendere Rodrigo Palacio. Gli uomini del mercato nerazzurro hanno messo sul piatto 9 milioni di euro, e non è colpa loro se Preziosi ha detto no, se voleva di più. Ma Ranieri ci è rimasto maluccio. Ieri, in mezzo al campo, niente Poli dall’inizio e ancora Cambiasso: troppi torelli attorno a lui, e Palombo è finito nel gorgo del debutto. Scelte sbagliate e poi riviste, con Motta che ha già conquistato Parigi. «Tutti abbiamo fatto pressioni su Thiago, ma quando un giocatore ti chiede di lasciarlo andare...». Senza identità e difesa Il resto è disamina di una squadra mai stata in partita. «Sono senza parole, è stata una batosta. Dal dopo derby non siamo più noi stessi, è come se da quella sera avessimo inconsciamente finito la scorta di adrenalina, abbiamo staccato la spina. Quattro gol? Ai ragazzi avevo fatto vedere gli errori contro il Palermo, e speravo che non succedesse più. Martedì faremo un bel discorso: non si può più andare avanti così, bisogna reagire, tirare una riga e ripartire. Se questa squadra ha ancora voglia di vincere? Sì, ma è giusto ricordare che c’è stata una bellissima Roma: ai ragazzi avevo detto di essere compatti, aggressivi e determinati, sono stati così gli altri. Perché ho tolto Pazzini sullo 0-2? Per dare un uomo in più a Cambiasso e Palombo». Remi in barca? Poi, è chiaro, si torna sul discorso-Thiago e sull’influenza del tecnico sulla società. «Io non credo che la società abbia tirato i remi in barca - risponde Ranieri a Sacchi -: ho detto tante volte che Motta lo volevo tenere, un giocatore così è difficile da trovare. Guarin? Mah, è venuto con un problema ad un gemello. Ora dobbiamo innanzitutto recuperare noi stessi mentalmente; poi ci sono Sneijder, Forlan, Chivu, Stankovic. Di giocatori ce ne sono tanti, dobbiamo mettere la testa a posto. Siamo caduti molte volte e mi auguro che ci si possa rialzare di nuovo». © RIPRODUZIONE RISERVATA


LUNEDÌ 6 FEBBRAIO 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

SERIE A LE STATISTICHE DEL BIG-MATCH NUMERI E CURIOSITA’

Scatto bruciante e tiro Borini sembra Pato L’attaccante della Roma si muove in velocità, dialoga con i compagni ed è micidiale. Per Milito poche occasioni

i numeri POSSESSO PALLA

ROMA

66,5% PASSAGGI POSITIVI

ROMA ANDREA SCHIANCHI

In Italia mancano i giovani di valore? Nel dissentire consigliamo ai soliti criticoni di guardarsi Roma-Inter e di seguire con attenzione Fabio Borini, classe 1991. Questo ragazzo, nonostante l’età, ha già una storia alle spalle. Emigrato al Chelsea, attirato dalle sirene (e forse anche dalle sterline) del club di Abramovich, una volta capito che non c’era spazio per lui ha deciso di rifare la valigia e tornare indietro: così, in estate, eccolo firmare un contratto con il Parma. Poi la società emiliana, per questioni di bilancio, lo gira alla Roma e Borini si trova al centro del progetto di Luis Enrique. Il ragazzo, che sa di avere a disposizione un’opportunità incredibile, segna 5 gol e conquista tutti. Contro l’Inter piazza una doppietta e, cosa ancor più importante, dimostra di avere i numeri per diventare un grande. Per le movenze, per la velocità e per la rapidità di esecuzione Borini ricorda un attaccante degli anni Novanta: parliamo di Enrico Chiesa. E anche, per restare al presente, in lui c’è un po’ di Pato. Stessa struttura fisica, stessa precisione, stessa potenza di tiro. Lezione imparata Di fron-

te alla giornata stellare del giovane attaccante giallorosso c’è un’Inter svagata, spaesata e imbarazzante per lentezza e confusione di idee. E anche degli errori nerazzurri Borini si è avvantaggiato, questo è fuori discussione. Tuttavia impressiona la sua capacità di incidere nell’azione e di parteciparvi. Per nulla timido, Borini chiama il pallone, detta il passaggio, non si sottrae alle responsabilità. Sono 46 i palloni toccati e soltanto 6 quelli persi (anche questo è un dato inte-

85,6%

la Sfida FABIO BORINI 20 ANNI ROMA

DIEGO MILITO 32 ANNI INTER

DE ROSSI

9

39

Al rientro il centrocampista si fa subito sentire: è l’uomo che recupera il maggior numero di palloni in mezzo al campo. Con lui pressing assicurato.

TIRI EFFETTUATI

3

1 GOL REALIZZATI

2

0

PALLONI PERSI

TOTTI

PALLONI PERSI

6

Quando si gioca a ritmi alti, come la Roma, si deve verificare la precisione dei tocchi: i giallorossi sono perfetti.

PALLONI RECUPERATI

PALLONI GIOCATI

46

Domina nel punteggio e prima ancora nel gioco: la Roma è padrona del campo con il 66,5 per cento di possesso palla.

15

10 PALLONI RECUPERATI

6

2

Dove vola Yuto Nagatomo? Di certo non verso l’alta classifica, viste le 4 sberle prese all’Olimpico... L’Inter deve tornare coi piedi per terra INSIDEFOTO

ressante). A dimostrazione del fatto che il ragazzo ha già digerito la lezione tattica di Luis Enrique, e che il primo dovere di un attaccante è quello di andare subito a pressare gli avversari, ecco i 6 palloni recuperati e i 3 contrasti vinti. Borini non va in tackle con la gamba molle, insomma, e non si perde in inutili ghirigori (come faceva Enrico Chiesa, appunto): pochi dribbling (1 solo tentato e riuscito) e tanta sostanza (3 tiri effettuati e 2 gol). Prenderlo quando va in percussione è molto difficile anche perché ci sono pochi difensori che posseggono la sua rapidità. Frecce ai lati Se De Rossi è il per-

no del gioco nel settore centrale del campo e Totti è l’uomo attorno a cui ruota la manovra offensiva della Roma, Lamela da una parte e Borini dall’altra sono le frecce deputate a entrare nel cuore delle difese avversarie. Borini, sostanzialmente, si preoccupa di giocare attraverso i movimento. Spieghiamo meglio: scattando nello spazio o andando incontro al pallone, detta il suggerimento al compagno che lo deve mettere

Borini è la dimostrazione che anche in Italia ci sono i giovani bravi nelle migliori condizioni per calciare in porta. Le 4 sponde effettuate testimoniano che il ragazzo partecipa al lavoro collettivo. Buona volontà Il «tanto» mostrato da Borini fa impressione se paragonato al «poco» meso in campo dagli attaccanti dell’Inter. Si salva Milito. Per lui un solo tiro in porta, 39 palloni toccati, 10 persi, 2 recuperati e tante corse a vuoto. Non si può dire, tuttavia, che l’argentino non abbia provato a lavorare per la squadra: lo dicono le 3 sponde con le quali si è messo a disposizione dei compagni. Il problema è che i compagni hanno deciso di concedersi una giornata di riposo. E allora non può bastare la buona volontà, nemmeno se è quella di un Principe... © RIPRODUZIONE RISERVATA

Se ci si prende molti rischi, come accade in campo a Totti, è logico andare incontro a qualche errore. Dei 79 palloni giocati il capitano ne ha persi 15.

FALLI COMMESSI

TADDEI

5 Per bloccare le iniziative (poche) offensive dell’Inter e per iniziare subito il pressing, Taddei è stato costretto a qualche intervento irregolare.

FALLI SUBITI

POLI

4 PALLONI GIOCATI

ROMA

908

Curioso che un giocatore entrato nella ripresa sia quello che subisce il maggior numero di falli: accade all’interista Poli. La squadra di Luis Enrique, con il suo titic-titoc, tocca ben 908 volte il pallone. L’Inter, invece, si ferma a quota 549.

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 6 FEBBRAIO 2012

SERIE A 22a GIORNATA ABBATTUTO DAGLI UNDICI METRI IL PARA-RIGORI HANDANOVIC 1

2

4

I NUMERI

2

le vittorie consecutive della Fiorentina: è la prima volta in questo campionato; il precedente più recente è della scorsa stagione quando tra il 23 aprile e il 1˚ maggio i viola avevano battuto Cagliari (2-1) e Udinese (5-2)

Stevan Jovetic ha segnato due rigori a un portiere, Samir Handanovic, che ne aveva parati tanti: su 34 battuti in A, ne aveva neutralizzati 12 LIVERANI

Jovetic rigoroso E la Fiorentina ora si sente forte L’Udinese spaventa i viola col solito Di Natale Dal dischetto l’attaccante ribalta il match FIORENTINA UDINESE

3 2

GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 1-1 MARCATORI Di Natale (U) al 14’; Jovetic (F) su rigore al 39’ p.t.; Cassani (F) all’11’, Jovetic (F) su rigore al 39’, Torje (U) al 45’ s.t. FIORENTINA (3-5-2) Boruc; Gamberini, Natali, Nastasic; Cassani, Behrami, Montolivo, Lazzari, Pasqual; Amauri, Jovetic. PANCHINA Neto, Vargas, Felipe, Salifu, Romulo, Ljaijc, Cerci. ALLENATORE Delio Rossi. UDINESE (3-5-1-1) Handanovic; Benatia, Domizzi, Ferronetti; Basta (dal 22’ s.t. Torje), Isla, Pazienza, Fernandes, Armero; Floro Flores (dal 15’ s.t. Abdi); Di Natale. PANCHINA Padelli, Pasquale, Coda, Neuton, Fabbrini. ALLENATORE Guidolin. ARBITRO Mazzoleni di Bergamo. ESPULSI nessuno. AMMONITI Lazzari (F) e Montolivo (F) per gioco scorretto; Benatia (U) per comportamento non regolamentare. NOTE paganti 3.660, incasso di 18.752 euro; 13.024 abbonati, quota di 228.889,49 euro. Tiri in porta 7-7. Tiri fuori 6-4; In fuorigioco 2-7. Angoli 3-6. Recuperi: p.t. 3’; s.t. 2’.

LUCA CALAMAI FIRENZE

Una società inglese sta preparando un’offerta da 35 milioni che presenterà prima della fine del campionato. E ieri al Franchi c’erano tre osservatori di top-club solo per lui. Stevan Jovetic è il sogno di tanti. E Jo-Jo continua a far innamorare. Ieri, pur non disputando una partita memorabile (non entra tra le sue cinque gare più belle di questo campionato), ha trasformato due rigori che hanno permesso alla Fiorentina di battere l’Udinese, di riconquistare la parte sinistra della classifica e di riconciliarsi con i tifosi. Tre indizi che fanno una prova: la squadra viola è uscita dal tunnel e grazie al lavoro di Delio Rossi può immaginarsi un futuro diverso. Magari ai margini di quella zona Europa che in estate era stata indicata, nel patto con la città, come l’obiettivo da non mancare.

Stavolta, però, è bene dirlo, la Fiorentina non è stata solo Jo-Jo. Dopo il gol a freddo del solito Di Natale, la squadra di Rossi non solo non ha perso la testa, ma ha dimostrato di aver ritrovato quella solidità tattica e morale che era mancata a inizio stagione. I meriti di questo nuovo corso? Ovviamente del tecnico che, per esempio, ha puntato su Pasqual (protagonista in due, dei tre gol viola) lasciando in panchina il «lavativo» Vargas, e su Cassani (autore del 2-1 con un colpo di testa degno di Pippo Inzaghi) che già era finito sul banco degli imputati dopo una serie di partite mediocri. Bravi anche alcuni «vecchi»: da Boruc a Behrami.

Gigante Jovetic è stato implaca-

E l’Udinese? Guardando alla

bile dal dischetto. Prima (fallo di mano di Benatia su cross di Pasqual) ha rimesso in corsa una Forentina un po’ in ansia dopo essere andata in svantaggio, poi (intervento scorretto di Benatia proprio su Jo-Jo) ha in pratica chiuso la gara. In entrambi i casi il para-rigori Handanovic è finito dalla parte sbagliata. Per il campioncino che viene dal Montenegro è il 12 sigillo stagionale. Si può volere di più da un giovanotto classe ’89 che è stato fermo un anno dopo aver messo a rischio la carriera per essersi quasi sbriciolato un ginocchio? La famiglia Della Valle (anche ieri era vuota la prima fila della tribuna d’onore, ma per cause ambientali) ha avuto il merito di aspettarlo senza mettergli fretta. E ora Diego e Andrea hanno tra le mani un potenziale futuro Pallone d’oro intorno al quale è quasi un dovere costruire una squadra importante. Tappandosi le orecchie davanti alle offerte che potrebbero arrivare.

parte mezza piena del bicchiere, lo scivolone del Franchi non provoca terremoti visto che la squadra di Guidolin resta saldamente al terzo posto e che Di Natale, grazie al cucchiaio con il quale ha beffato Boruc, sale al comando della classifica dei cannonieri, allontanando Ibra. Tra le note positive anche il lampo del giovane Torje, autore della rete del 2-3, un talento che si era perso per strada e che potrebbe ritrovare slancio dopo questa prodezza. Ma, inutile nasconderlo, c’è anche l’altra mezza parte del bicchiere, quella maledettamente vuota. L’Udinese ha confermato, una volta di più, di non essere solida quando si esibisce in trasferta. Un ruolino di marcia assolutamente da correggere se vuole restare in area Champions. In più si è avvertita l’assenza, al centro della difesa, di Danilo, un elemento quasi insostituibile. © RIPRODUZIONE RISERVATA

4

le Pagelle di L.CAL.

PASQUAL IMPRENDIBILE CASSANI DA NAZIONALE CHE PERSONALITÀ NATALI FERRONETTI È INSICURO PAZIENZA A TUTTA GRINTA FIORENTINA 7 BORUC 7 Si inchina davanti alla prima magia di Di Natale, ma si riscatta con due parate decisive su conclusioni a botta sicura dello stesso Totò. GAMBERINI 6 Nervoso in avvio. Poi prende fiducia. NATALI 6,5 Non ha piedi nobili, ma grinta e personalità. E ha già un biglietto in tasca per Milano, sponda Milan. NASTASIC 6 Soffre le accelerazioni di Di Natale. Capita a gente che ha 10 anni più di lui. Resta a galla. CASSANI 7 Gol da bomber vero e aggressività sulla sua corsia. In netta crescita. Prandelli prenda nota.

le vittorie casalinghe consecutive della Fiorentina sull’Udinese con 16 reti segnate e 7 subite

BEHRAMI 6,5 Non molla mai l’osso. Che guerriero!

4

AMAURI 6 Non ha le gambe della partita d’esordio, inevitabile. Ma garantisce impatto fisico all’attacco.

le doppiette stagionali di Jovetic. Le precedenti contro Parma, Catania e Novara

1

il gol di Cassani in viola. Con il Palermo erano stati due, l’ultimo nel 2008 al Siena

146

le reti in Serie A di Di Natale (è la quarta segnatura stagionale in trasferta). Nel classifica dei marcatori del girone unico raggiunge Omar Sivori al 24˚ posto

3

le sconfitte consecutive in trasferta per l’Udinese

MONTOLIVO 6 Errore clamoroso sul primo gol. Però non perde la testa e finisce da protagonista. LAZZARI 6 All’inizio pasticcia. Ma anche lui, come Montolivo, è uno dei più lucidi nel secondo tempo. PASQUAL 7 Un suo cross propizia il primo gol. Un suo cross si trasforma in un assist per Cassani.

h

IL MIGLIORE

7 JOVETIC

Due rigori, due gol. Elementare Jo Jo. E’ l’uomo in più. All. ROSSI 7 C’è molto del suo. E dire che il 3 5 2 non è il modulo a lui più caro.

UDINESE 5 HANDANOVIC 6 E’ un portiere para rigori, ma Jovetic lo mette kappaò. BENATIA 4 Provoca i rigori. Forse non ha smaltito la delusione e la stanchezza per la Coppa d’Africa. DOMIZZI 6 Guidolin gli chiede di sostituire Danilo. La missione gli riesce a metà. FERRONETTI 5,5 Insicuro. BASTA 5,5 I continui «assalti» di Pasqual lo obbligano a una partita da difensore puro. Non è il suo mestiere. TORJE 6 Il gol è un piccolo gioiello dal quale il «Messi romeno» deve ripartire. ISLA 6 Ci mette sostanza. PAZIENZA 6 Un inizio a tutta grinta. Come si compete a un ex che non aveva lasciato Firenze con il sorriso. FERNANDES 5 Fa rimpiangere l’assente Asamoah. ARMERO 5,5 Bello l’assist per il gol di Di Natale, ma macchia la pagella perdendo Cassani sul 2 1. FLORO FLORES 6 Spesso sulla linea di centrocampo per tenere la squadra corta. Esce per infortunio. ABDI 5,5 Mai pericoloso.

h

IL MIGLIORE

6 DI NATALE

E’ da 7 il cucchiaio con il quale beffa Boruc e da 5 il maldestro pallonetto con il quale si mangia il 2 0. E’ comunque sufficiente e il migliore di una grigia Udinese. All. GUIDOLIN 5,5 Pesano le assenze di Danilo e Asamoah.

TERNA ARBITRALE: MAZZOLENI 6 Vede bene i falli da rigore di Benatia. I suoi collaboratori segnalano fuorigioco inesistenti che bloccano Di Natale e Lazzari. Di Fiore 5,5; Musolino 5

DA OGGI IL VIAREGGIO NELLE ULTIME QUATTRO EDIZIONI SI SONO DIVISI LE VITTORIE. IL GIURAMENTO SARÀ LETTO DA SIMONE FARINA

la guida

Coppa Carnevale, tutti contro Inter e Juventus

Nerazzurri con l’Anderlecht Due partite al giorno in tv

ROBERTO PELUCCHI

Inter o Juventus? Il torneo giovanile di Viareggio che incomincia oggi con le prime 12 partite sarà ancora «roba loro» o ci sarà un terzo incomodo? Nelle ultime quattro edizioni le due squadre si sono divise le vittorie (nerazzurri primi nel 2008 e l’anno scorso, bianconeri nel 2009 e 2010), ma se si prendono in considerazione le ultime nove si nota che la Juve ha vinto per altre tre volte di fila (2003, 2004 e 2005), mentre la monotonia è stata spezzata soltanto dagli uruguaiani della Juventud de Las Piedras nel 2006 e dal Genoa nel 2007. La

cosa certa è che Inter e Juve si presentano in grande forma.

vali. Sono in testa con 42 punti (e 7 di vantaggio sul Palermo, terzo) e con i migliori attacchi dei tre gironi, rispettivamente con 58 e 60 gol (i giallorossi hanno la migliore difesa con appena 13 reti subìte). La Roma, tra l’altro, è anche in finale di Coppa Italia.

Da battere La squadra di Stra-

maccioni ha conquistato di recente l’accesso alla Final Four della Next Generation Series, la Champions dei giovani, andando a vincere sul difficile campo dello Sporting Lisbona, dimostrando di avere così una dimensione europea. Ha però pagato l’impegno supplementare in Italia: eliminata dalla Coppa Italia già agli ottavi, è terza in campionato a due punti dal Milan e a uno dal Chievo. Vola invece la Juventus, che è in testa e ha vinto 11 partite su 17, segnando ben 47 gol. Come terzo incomodo si propongono Roma e Lazio, che in campionato non hanno ri-

Oggi La partita inaugurale è Inter-Anderlecht e il giuramento sarà letto da Simone Farina, il giocatore del Gubbio che denunciò un tentativo di corruzione. Durante la serata di gala alla Capannina di Viareggio saranno premiati Rivera, il tecnico del Siena Sannino, il d.s. del Milan Braida, il direttore di Tuttosport De Paola, il manager Marchese.

L’Inter festeggia la vittoria dell’edizione 2011 LIVERANI

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Prima giornata della Coppa Carnevale-Viareggio Cup con dodici partite dei gironi eliminatori che, oltre che in Toscana, si giocano anche in Liguria, nelle Marche e nel Lazio (a causa del maltempo nei prossimi giorni potrebbero esserci ulteriori variazioni). Due partite in tv su Raisport 1 ogni giorno. Questo il programma e gli arbitri Girone 1 (ore 15) A Viareggio Inter-Anderlecht: Merchiori di Ferrara. In tv diretta su Raisport 1. A Galluzzo (Fi) Siena-Reggina: Capraro di Cassino. Girone 2 (ore 15) A Chiesina Uzzanese (Pt) Atalanta-Juventude: Candeo di Este. A Sarzana (Sp) Aspire Qatar-Esperia Viareggio: Detta di Mantova. Girone 3 (ore 15) A Lavagna (Ge) Genoa-Montevideo Wanderers: Tesi di Pistoia. A Poggibonsi (Si) Liac New York-Poggibonsi: Vitulano di Livorno. Girone 4 (ore 15) A La Spezia Juventus-Nordsjaelland: Giua di Pisa. In tv differita alle 17 su Raisport 1. A Lido di Camaiore (Lu) Apia Leichhardt-Città di Marino: Sassoli di Arezzo. Girone 5 (ore 15) A Quarrata (Pt) Empoli-Honved Budapest: Rugini di Siena. A Strettoia (Lu) Pakhtakor-Arzanese: Gozzi di Siena. Girone 6 (ore 15) A Chiavari (Ge) Sampdoria-Dukla Praga: Bertani di Pisa. (Ore 18.15) a La Spezia Pumas-Spezia: Fabbri di San Giovanni Valdarno.


LUNEDÌ 6 FEBBRAIO 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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SERIE A 22a GIORNATA

Rossi: «Jo-Jo, tu mi fai arrabbiare» L’allenatore viola incontentabile: «Ha talento, ma in campo si perde. Con Amauri deve cambiare» ALESSANDRA GOZZINI FIRENZE

Dopo aver specificato di non essere un venditore di tappeti, Rossi ha srotolato sul prato una Fiorentina nuova, brillante, cucita insieme quasi alla perfezione: «Sono contento per la squadra e per il pubblico di Firenze, questo è lo spirito giusto, così possiamo trascinare la gente». Due giorni fa Rossi, che non vende illusioni, ha parlato di salvezza come obiettivo primario: ieri però ha ricamato un piccolo record, visto che mai la Fiorentina aveva rilegato insieme due vittorie. La mini-serie può coincidere con una svolta.

IL TECNICO DELL’UDINESE

Francesco Guidolin, 56 anni PLPRESS

Guidolin litiga con i tifosi «Maleducati» FIRENZE

Un secondo dopo il gol di Torje, Guidolin è girato spalle al campo e faccia al vetro dietro la panchina: un mini-gruppetto di tifosi viola era lì a stuzzicarlo già da qualche minuto. Dopo il 3-2, Guidolin si gira e fa un gesto con le mani, come a dire «state calmi, non è ancora finita». Il ritrovo di tifosi diventa così più numeroso, e i cori nemici ancora più forti. L’ostilità è per via di una serie di passate circostanze (la super esultanza di Guidolin dopo una vittoria qui con il Palermo, una baruffa per un gol di Mutu con un suo uomo a terra e altre polemiche assortite): «Da un paio d’anni a Firenze trovo tre-quattro maleducati che mi riempiono di volgarità, non ho commenti da fare su queste personcine così delicate. Mi dispiace solo per Firenze, la stragrande maggioranza dei fiorentini non è così, e ha per me stima e sorrisi». Rigori Guidolin è beccato, ma non preoccupato: «E’ un altro passo falso in trasferta, ma finché produciamo gol e gioco resto fiducioso. E poi la partita è stata condizionata dal vento, anche in questi casi si potrebbe valutare l’ipotesi di rimandarla». Spazio all’autocritica: «Non mi sono piaciuto quando ho protestato alla fine per i due minuti di recupero, non è nel mio stile. I rigori? Se l’arbitro li ha visti vuol dire che per lui c’erano». Più diretti Ferronetti («il primo è dubbio») e Fernandes («tutti e due generosi»). a.g. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Precedente La festa dell’allenatore si lega insieme alla storia di una rivincita; l’ultimo incrocio con Guidolin (sempre a febbraio) era stato nell’inedito zero-a-sette di Palermo-Udinese, esonero di Rossi, con Zamparini che punta a rattoppare la situazione con l’arrivo di un nuovo allenatore. Sarà per questo (anche se lui smentisce: «non c’era spirito di rivalsa») che a fine gara Delio è a pezzi: forti brividi e un gran mal di testa. Prima, la partita con vista sulla panchina, è uno spasso; Rossi è scalmanato: richiama di continuo Jovetic e Amauri, scava un viottolo davanti all’area tecnica a forza di passare su e giù, chiama il pubblico a raccolta, segue ogni fuorigioco della sua difesa, esulta stringendo i

pugni, si fionda nel capannello di giocatori dopo il gol del pareggio: «Avevo una cosa da dire ai ragazzi, prendevamo troppe ripartenze sulla destra».

Lotta Finale dedicato ai ringraziamenti, con Jo-Jo in testa: «Non dobbiamo rilassarci, l’obiettivo è la salvezza, poi vedremo se arriverà qualcosa di meglio. Intanto dico grazie ai tifosi che sono venuti allo stadio sfidando il freddo: prometto che continueremo a dargli delle soddisfazioni». Elogiati da Rossi, tocca ai due protagonisti delle fasce; Pasqual: «Tengo tantissimo a questa maglia, ma oggi abbiamo dato tutti un grande prova di abnegazione, Jovetic e Amauri hanno lottato per novanta minuti». Cassani: «Sul gol ho avuto un buon tempo di inserimento. Armero sulla mia fascia? Non mi è sembrato granché, e poi lo avevamo studiato in settimana».

Arrabbiato Concentratissimo

sullo spartito in campo, Rossi non si gira mai indietro a vedere chi ha in panchina. Finisce senza cambi: «Quando li faccio mi succede sempre qualcosa e poi la squadra stava bene». Non gli è certo passato per la testa di togliere Jovetic anche se «mi fa arrabbiare, ha talento ma ogni tanto si perde in campo. Gli dico le cose, lui mi risponde "sì sì, va bene" e poi fa come vuole. Con Amauri deve cambiare il suo modo di giocare, e fare anche più lavoro sporco».

Il gol del 3-1 della Fiorentina segnato da Mattia Cassani, 28 anni LIVERANI

© RIPRODUZIONE RISERVATA


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SERIE A 22a GIORNATA GENOA LAZIO

le Pagelle

3 2 di S.V.

GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 2-0 MARCATORI Palacio (G) al 10’, Jankovic (G) al 25’ p.t.; Jankovic (G) al 1’, Ledesma (L) su rigore all’8’, Gonzalez (L) al 44’ s.t.

JANKOVIC FA TUTTO BENE FREY STOPPA UN BEL KLOSE

GENOA (4-4-2) Frey; Mesto, Granqvist, Kaladze, Constant; Jankovic (dal 41’ s.t Birsa), Biondini, Kucka, Sculli (dal 33’ s.t. Belluschi); Palacio, Gilardino. PANCHINA Lupatelli, Carvalho, Sampirisi, Jorquera, Ze’ Eduardo ALLENATORE Marino LAZIO (4-4-2) Marchetti; Konko, Diakite, Stankevicius (dal 22’ s.t. Biava), Garrido (Rozzi dal 17’ s.t.); Gonzalez, Ledesma, Matuzalem, Lulic; Rocchi (Candreva dal 17’ p.t.), Klose PANCHINA Bizzarri, Scaloni, Zauri, Zampa ALLENATORE Reja

GENOA 7 FREY 7 Paratissime su Candreva (tiro da fuori) e su Klose (capocciata). Cercasi statistico che con credibile studio ci dica quanti punti ha fruttato Frey.

ARBITRO Tagliavento di Terni ESPULSI Diakite (L) al 37’ s.t. per proteste AMMONITI Constant (G), Biondini (G), Mesto (G), Stankevicius (L) e Rozzi (L) per gioco scorretto; Kucka (G) per comportamento non regolamentare NOTE Paganti 1.624, incasso 33.230 euro; abbonati 17.465, quota 235.666 euro. Tiri in porta: 5-8. Fuori: 4-7. In fuorigioco: 5-1. Angoli: 4-11. Recuperi: p.t. 1’; s.t. 4’

MESTO 5,5 Il lato debole. Lì Lulic si infila e si procura il rigore. Mesto non s’è ancora desto. GRANQVIST 6 Svedesone concreto, specie di armadio dell’Ikea che sopravvive a Klose.

Nel disegno di Rinaldi, il gol di Rodrigo Palacio in Genoa-Lazio. Un gran colpo di tacco dell’argentino che proprio ieri ha compiuto 30 anni

Che Pala-magia Ma la Lazio non ci vuol stare Super Genoa: Palacio di tacco, Jankovic-bis Biancocelesti furiosi: partita da rinviare DAL NOSTRO INVIATO

SEBASTIANO VERNAZZA GENOVA

Copia e incolla dall’altra domenica. Il Genoa va sul 3-0, poi ne becca due e costringe i suoi tifosi a ingurgitare calmanti fino all’ultima stilla del recupero. Era accaduto 8 giorni fa contro il Napoli, è (ri)successo contro la Lazio. Finché si vince, per Marino non c’è problema. Finché si gioca a Marassi, lo stesso: 7 vittorie su 11 partite. E’ fuori casa che il Genoa non funziona. La Lazio si lamenta per il viaggio tormentato un’odissea nella neve, e qui può avere le sue ragioni - e sostiene che la partita andava rinviata per il campo duro, ghiacciato, e qui non ci siamo perché non è che il Genoa si sia esibito nel tepore della California. Il prato, come la legge, è uguale per tutti. Ci sbilanciamo: il prato è più equanime della legge, che a volte è manipolabile. Con Pato nella Nord Il Genoa non

batteva la Lazio a Marassi dal-

l’8 marzo 1992: 1-0, con rete di Tomas Skuhravy. Destino ha voluto che ospite d’onore della gradinata Nord fosse ieri Carlos «Pato» Aguilera, che era il gemello del gol di Skuhravy, in quel Genoa allenato da Osvaldo Bagnoli e semifinalista di Coppa Uefa. Aguilera è in Italia per il Torneo di Viareggio, dirigente accompagnatore dei Montevideo Wanderers. Pato ha portato fortuna ai rossoblù. Con Palacio di tacco Rodrigo Palacio ha segnato un gol, il primo, quello dell’1-0, che vale da solo il prezzo del biglietto e forse dell’abbonamento stagionale. Pallonetto di tacco, da uno spigolo dell’area piccola, con palla a spiovere sull’altro palo. D’accordo, il vento ha fatto la sua parte. Certo, il portiere Marchetti non ci ha capito nulla ed è rimasto a metà del guado: esco o non esco? Tutto quello che volete, ma nulla che ridimensioni la magia del colpo. Pare che lui stesso abbia detto di voler servire un assist a qualcuno nel mezzo. A noi però piace

PER IL MALTEMPO

Salta la gara contro il City (f.g.) E’ stata rinviata la gara benefica «Uniti per Genova» (a favore degli alluvionati), che mercoledì si sarebbe dovuta disputare al Ferraris fra una mista di Genoa e Samp, contro il City di Mancini. Domani a Genoa è prevista una nuova nevicata.

clic A UN ASSISTENTE SI SONO SCARICATE LE PILE DELL’AURICOLARE A Niccolai, assistente dell’arbitro Tagliavento, si sono scaricate le pile dell’auricolare. Saltate le comunicazioni tra i due

pensare che Palacio volesse imbucare le palla proprio lì, dove è planata. Il momento dell’artista. Il genio che prende forma e tutti a chiedersi come cavolo sia venuta fuori una cosa del genere. Con la Lazio nel Bosco Ad aumen-

tare lo spread ha provveduto Bosko Jankovic con la complicità della difesa laziale. Sul primo gol del serbo, altra butta figura di Marchetti e a ruota svarioni di Garrido e Stankevicius. Sul secondo, fantozziano scivolone di Garrido. La Lazio in qualche modo ha riacciuffato la partita con Ledesma su rigore e con Gonzalez agli sgoccioli, su tocco di Klose. Qua e là, a macchia di leopardo, il Genoa ha mostrato le solite lacune nella fase difensiva, specie sui calci piazzati. Quella di Marino non è squadra concepita per difendere, ma per attaccare. Con troppi infortuni Biancocelesti in 10 nell’ultimo scampolo di pomeriggio per l’espulsione di Diakite, colpevole di aver mandato l’arbitro a fare in... Vabbé, ci siamo capiti. Al triplice fischio musi lunghi dei laziali. Colpa del gelo cinico e baro, che ha fulminato Hernanes al riscaldamento, Rocchi dopo una manciata di minuti e Stankevicius in corso d’opera. Infortuni che hanno condizionato le strategie di Reja, già orfano di Radu, Dias, Brocchi, Mauri e umanità varia. Alcune statistiche contraddicono le lamentele «lotitiane» sull’infame campo del Ferraris. La Lazio ha primeggiato (di poco) per possesso palla (51,5 per cento) e supremazia territoriale (52,5 per cento). E allora, di che cosa stiamo parlando? Il freddo è uguale per tutti.

IL «REGALO» DEI 30 ANNI

Festa Rodrigo Marino: «Quei colpi lui li ha» GENOVA Il regalo di compleanno più bello che potesse sperare Rodrigo Palacio lo ha ricevuto dalla sorte. Eh sì, perché l’argentino che ieri ha compiuto 30 anni non è tipo da cercare meriti al di sopra dei tantissimi che già ha e ai compagni ha rivelato di non aver cercato il gol con quel colpo di tacco, ma piuttosto l’assist. «Lui — sottolinea Pasquale Marino — quei colpi li ha, quindi è normale che li faccia vedere in partita». Quel che Marino non rivela è che il regalo i genoani se lo sono fatti tutti insieme. Nulla viene per caso, come spiegano Jankovic, un assist e due reti per lui, e Constant. «Il primo gol viene da uno schema — sostiene il serbo —. Io calcio forte verso il primo palo e Palacio si fa trovare all’appuntamento. Certo, il resto l’ha improvvisato lui. Da uno schema viene anche il 3 a 0, durante l’intervallo ci siamo messi d’accordo: io dovevo partire deciso e qualcuno mi avrebbe cercato con un lancio. Ecco fatto». Non finisce lì. Constant si gode la buona prova da terzino sinistro. «Beh, con tutte le prove che mi ha fatto fare in settimana Marino non potevo sbagliare le diagonali. Ora vediamo di cambiare marcia pure in trasferta». Ai malumori laziali replica Preziosi: «Non c’era motivo per rinviare la partita. Loro non volevano giocare perché decimati». Kucka e Constant, ieri ammoniti, saranno squalificati perché in diffida e così salteranno Catania Genoa. a.d.r.

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«Campo ghiacciato. Non si doveva giocare» STEFANO CIERI GENOVA

Lazio furiosa e con la bocca cucita. Un silenzio polemico con un bersaglio: la Lega calcio che non ha dato ascolto alla richiesta del club di rinviare la gara. «Meglio che non parlo, altrimenti faccio danni seri» si lascia scappare Edy Reja. Il tecnico e i giocatori restano in silenzio in segno di protesta, parla invece il d.s. Tare per spiegare il malcontento. «Si doveva rinviare il match, sabato abbiamo avuto problemi enormi per raggiungere Genova e poi una volta qui abbiamo scoperto di dover giocare su un campo impraticabile per-

ché ghiacciato. Non c’erano le condizioni per scendere in campo, purtroppo la Lega è stata di parere diverso». Sforzi inutili La Lazio ha provato a far posticipare l’evento. «Abbiamo fatto presente — continua Tare — la situazione di emergenza che c’è stata a Roma tra venerdì e sabato, ma loro ci hanno risposto che a Genova era tutto ok e quindi si poteva giocare. In realtà qui il campo non era regolare, per noi oltre al danno della partita persa c’è stata anche la beffa dei tre giocatori infortunati (Hernanes, Rocchi e Stankevicius, ndr). E in ogni caso, a prescindere da questo, c’è stato tutto il disagio affronta-

to per venire a Genova. A Roma sabato si faceva fatica a circolare, alcuni giocatori come Diakite hanno fatto chilometri a piedi per arrivare a Formello, altri non ce l’hanno fatta ad uscire di casa e siamo dovuti andare a prenderli con mezzi di fortuna. La partita tra Roma e Inter è stata rinviata di 24 ore perché nella capitale non c’erano le condizioni per muoversi. Per noi, però, l’emergenza non è valsa». In silenzio anche il presidente Lotito, ma a fine gara sbraitava al telefono: «Non si può giocare su campi ghiacciati – ha detto Lotito -, ci abbiamo rimesso diversi giocatori. Così si falsa il campionato». © RIPRODUZIONE RISERVATA

CONSTANT 6,5 Brutta bestia quel Gonzalez. Però Constant si applica con costanza ed evita che l’uruguaiano faccia danni peggiori. IL MIGLIORE 7,5 JANKOVIC h Il corner per il Pala tacco, due reti, una punizione fuori di poco. Che cosa chiedergli di più? (Birsa s.v.) BIONDINI 6,5 A noi over 40 ricorda Odorizzi, genoano di fine anni Settanta che come il Biondo era un trattore. Non va di fino, ecco. KUCKA 6,5 Molto presente e attivo. Tagliavento gli fa la grazia (secondo giallo scampato). SCULLI 7 Disbriga al meglio le due fasi. Copre, riparte e mette le sue iniziali sul cross del 2 0. BELLUSCHI 6 Si presenta con pochi ma significativi minuti. Un tiro a giro fuori di niente. «U l’è bun» (è bravo), hanno detto in genovese i genoani. PALACIO 7,5 Il super voto premia la Pala magia. La prestazione non è in linea col formidabile tacco dell’1 0, ma dopo un gol del genere uno può fare e dire ciò che vuole. GILARDINO 6,5 Il centravanti che mancava. Fa salire la squadra, piglia e restituisce botte, tiene palla. I gol? Li farà, li farà. All. MARINO 7 Ok, il 4 4 2 è giusto, però Marino deve aggiustare la fase difensiva. Anche ieri troppe concessioni.

LAZIO 5 MARCHETTI 4,5 Che disastro. Il vento come unica attenuante KONKO 5 Tende a nascondersi, a stare sulle sue. E l’azione del 2 0 nasce nei suoi territori. DIAKITE 4,5 Non ci si fa espellere per insulti all’arbitro. Proprio no. STANKEVICIUS 4,5 Più «Stanke» che mai, ne combina di ogni. BIAVA 6 Dentro a latte versato. S’arrangia. GARRIDO 4,5 Come non si marca un avversario (Jankovic). ROZZI 5,5 E’ un ’94 e non è giusto mandarlo allo sbaraglio per coprire i buchi del mercato.

QUI LAZIO SCONFITTA, TRE INFORTUNATI E SILENZIO STAMPA: LA RABBIA DEL D.S. TARE

DAL NOSTRO INVIATO

KALADZE 6 Diciamo la verità: se quello di Gonzalez fosse stato il 3 3, scriveremmo male di Kaladze.

GONZALEZ 6,5 Segna un gol e un altro poteva farne sull’1 0 LEDESMA 6,5 Solito pensatore illuminato e rigore all’attivo. MATUZALEM 6 Sgobba per due, tocca molti palloni. Utile. LULIC 6,5 Lui contro Jankovic, giganti slavi a confronto. ROCCHI s.v. Si fa male in un amen. CANDREVA 6 Un tiro, qualche spunto. Segnali di vita. IL MIGLIORE 6,5 KLOSE h Ispirato nell’assist, sfortunato nel concludere: Frey gli dice «nein». All. REJA 5,5 Va bene, gli infortuni. Non vanno bene i tanti troppi errori in fase difensiva.

Tommaso Rocchi fuori. K.o. pure Stankevicius ed Hernanes ARVEDA

TERNA ARBITRALE: TAGLIAVENTO 6 Vede bene sul rigore (Mesto su Lulic), fa lo gnorri sul possibile secondo giallo a Kucka (colpo a Ledesma) Niccolai 6; Barbirati 6


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SERIE A 22ª GIORNATA PALERMO ATALANTA

le Pagelle

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BALZARETTI BATTE SCHELOTTO GABBIADINI, QUANTO MOVIMENTO

GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Miccoli (P) su rigore al 29’ p.t.; Budan (P) al 4’, Moralez (A) all’11’ s.t.

PALERMO 6,5

PALERMO (4-3-1-2) Viviano; Pisano, Silvestre, Mantovani, Balzaretti; Barreto, Donati, Bertolo (dal 26’ s.t. Acquah); Zahavi (dal 22’ s.t. Ilicic); Miccoli, Budan (dal 31’ s.t. Vazquez). PANCHINA Tzorvas, Munoz, Aguirregaray, Mehmeti. ALLENATORE Mutti.

VIVIANO 6 Impossibile evitare il gol di Moralez, sbriga l’ordinaria amministrazione. PISANO 6 Rischia con la spinta in area a Moralez, ma gli va bene.

ATALANTA (4-4-2) Consigli; Raimondi, Stendardo, Lucchini, Peluso; Schelotto (dal 1’ s.t. Brighi), Cigarini, Carmona, Moralez; Gabbiadini (dal 32’ s.t. Marilungo), Tiribocchi (dal 28’ s.t. Frezzolini). PANCHINA Ferri, Manfredini, Carrozza, Cazzola. ALLENATORE Colantuono.

SILVESTRE 5,5 Lascia passare Gabbiadini in occasione del gol. MANTOVANI 5,5 Sulla coscienza la rete di Moralez. BALZARETTI 6 Da una mano a sinistra, la spunta con Schelotto.

ARBITRO Brighi di Cesena.

BARRETO 6 Sbaglia qualche appoggio ma avvia l’azione del raddoppio.

ESPULSI Consigli (A) al 26’ p.t. per gioco scorretto, Colantuono (A) per proteste. AMMONITI Raimondi (A), Zahavi (P), per gioco scorretto, Mantovani (A), Moralez (A), Cigarini (A) per proteste. NOTE Paganti 2.789, incasso di 17.184 euro; abbonati 12.513 pari ad una quota di 187.950 euro. Tiri in porta 10-2. Tiri fuori 9-5. In fuorigioco 2-5. Angoli 6-1. Recuperi: p.t. 1’; s.t. 4’.

DONATI 6,5 Meno brillante delle precedenti occasioni ma la sua presenza a centrocampo è sempre utile.

Fabrizio Miccoli, 32 anni, festeggia la super domenica col premio di miglior realizzatore del Palermo ANSA

Mutti e Miccoli: il Palermo vola con il fattore M All’Atalanta non basta Moralez: terza vittoria di fila in casa per i rosanero, 10 punti in 4 gare DAL NOSTRO INVIATO

FRANCESCO CARUSO PALERMO

In attesa che gli arabi portino lo scudetto a Palermo, Mutti prova a riportare i rosanero in Europa. E i numeri delle ultime settimane dicono che si può fare. Terza vittoria consecutiva in casa, 10 punti nelle ultime 4 partite che comprendono la trasferta di San Siro con i 4 gol all’Inter e la tripletta di «capitan record». E Miccoli, tanto per non perdere l’abitudine, va ancora a segno, anche se dagli 11 metri e porta a 10 il bottino personale. Cifra che gli consente di incassare il regalo promesso da Zamparini. Una trasformazione in piena regola, quella dei siciliani, firmata Mutti che ha ristretto il gruppo dei titolari, lasciando al minimo il turnover. Dopo Genoa e Novara, alla Favorita cade l’Atalanta, ma lo fa a testa alta e sebbene in 10 per 70’ nel finale sfiora la clamorosa rimonta.

di F.C.

No Denis, no party La squadra di

Colantuono ha sulle gambe 90 minuti di fatica in meno per il rinvio della gara di mercoledì contro il Genoa. Ma non è detto che questo sia un bene perché senza quella gara annullata sarebbe arrivata in Sicilia con Denis che rimane il miglior pezzo dell’attacco. Invece per la prima volta in questo campionato i nerazzurri devono fare a meno del capocannoniere e chi lo sostituisce non dà le stesse garanzie. In più Schelotto, reduce da un girone d’andata ingoiato tutto d’un sorso, comincia a mostrar la corda e in mezzo non può certo essere Carmona il sostituto di Padoin, diversamente è inevitabile perdere qualità. E domenica nel match salvezza contro il Lecce a centrocampo mancherà pure Cigarini. Sarà anche per questo che l’Atalanta finché la gara rimane in equilibrio, sia numerico che di punteggio, non fa vedere nulla di

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gol del Palermo nelle ultime 4 partite: 5 al Genoa, 2 al Novara, 4 all’Inter, pareggio in trasferta e due all’Atalanta ieri

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i gol di Moralez, realizzati tutti in trasferta: due a Genova, due a Parma e uno ieri, inutile, a Palermo

buono. Per risvegliarsi solo nell’ultima parte quando riesce a mettere l’incontro sul piano nervoso e i siciliani cominciano ad accusare le fatiche dell’infrasettimanale. Rosanero a tutta Il Palermo infatti pur esprimendo un calcio compassato, crea un paio di pericoli nei primi 20 minuti con le incornate di Donati imbeccato da Miccoli. E proprio da un errore a metà campo di Carmona che regala palla a Budan arriva il vantaggio rosanero. Il croato lancia con prontezza Miccoli il quale s’invola in area e cerca di aggirare Consigli che lo stende: rigore ed espulsione del portiere. Dal dischetto il capitano segna alla sua maniera, cioè rallentando d’improvviso la corsa, Frezzolini (subentrato a Tiribocchi) intuisce ma non ci arriva. Colantuono lascia la squadra col 4-4-1. E prima del riposo, su azione d’angolo il Palermo raddoppia con Silvestre, giudicato erroneamente in fuorigioco. Ma il 2 a 0 è solo rimandato e arriva in avvio di ripresa, scaturito da un cross di Barreto che Miccoli quasi a botta sicura inzucca verso la rete ma Frezzolini respinge d’istinto, riprende ancora di testa Budan e il portiere compie un secondo miracolo ma nulla può sul secondo tentativo del croato che di destro infila da 2 passi. Ed è a questo punto che i padroni di casa, pensando d’aver vinto, sbagliano i calcoli rimettendo in gara l’Atalanta che accorcia con col tap in di Moralez su preciso cross di Gabbiadini. Il 2 a 1 lascia il Barbera col fiato sospeso fino al 90’. Ma alla fine il Palermo si ritrova al settimo posto.

BERTOLO 6 Sostituisce bene Migliaccio e da un’impronta più offensiva.

ATALANTA 6 CONSIGLI 5,5 Frana su Miccoli lanciato in area senza provare a intercettare la palla. RAIMONDI 6 Altro ex di turno che riesce a far buona figura. STENDARDO 6 Non sembra avere responsabilità sui 2 gol. LUCCHINI 6 Disputa una gara attenta nonostante il risultato. PELUSO 5,5 Spinge poco sulla fascia sinistra. SCHELOTTO 5,5 Dopo un bel girone d’andata comincia a rifiatare. BRIGHI 6 Dà manforte in mezzo. CIGARINI 6,5 Il riferimento più prezioso a centrocampo.

ACQUAH 6 Il suo ingresso da una mano a tenere il risultato.

CARMONA 5,5 Non gioca male, ma commette un grossolano errore che innesca il vantaggio palermitano.

ZAHAVI 6 Mutti lo preferisce ad Ilicic, ma la condizione lascia un po’ a desiderare.

IL MIGLIORE h 6,5 MORALEZ

ILICIC 6 Gioca l’ultimo spezzone di gara, il tempo per divorarsi il gol del 3 a 1.

h

IL MIGLIORE 6,5 MICCOLI

Ancora un gol, quello che lo porta in doppia cifra, e un paio sfiorati. BUDAN 6,5 Col quarto gol arrivano anche 6 punti alla testa. VAZQUEZ 6 Nei pochi minuti giocati non demerita. ALL. MUTTI 6 Costretto a soffrire fino al termine, poteva gestire meglio il doppio vantaggio.

Il più agile e intraprendente dei suoi merita il gol. GABBIADINI 6,5 Si da molto da fare per movimentare la manovra. MARILUNGO 5,5 Il suo ingresso non cambia le sorti della gara. TIRIBOCCHI 5 Esce dopo meno di mezzora per far posto a Frezzolini ma senza aver toccato palla. FREZZOLINI 6,5 Compie alcuni interventi prodigiosi tenendo in partita la sua squadra. ALL. COLANTUONO 6 Con l’uomo in meno quasi sfiora l’impresa.

TERNA ARBITRALE: BRIGHI 5,5 Dubbi sulla spinta di Mantovani a Peluso sul 2-0. Tonolini 5,5; De Pinto 5,5.

IL PERSONAGGIO MICCOLI A 10 GOL

Il cannoniere e gli arabi: «Non vorrei andar via dalla Sicilia sul più bello» PALERMO Adesso Zamparini dovrà pagargli la scommessa fatta in estate. Perché non contento del record come miglior marcatore della storia del Palermo, Fabrizio Miccoli contro l’Atalanta ha messo a segno anche il decimo gol in campionato. Il capitano ha già detto che lo dividerà con la squadra. Intanto il «Romario del Salento» continua a volare. Un bello spot per gli imprenditori arabi che potrebbero entrare nel Palermo. «Posso solo augurare tutto il bene possibile al Palermo. Spero solo di non andare via nel momento più bello per questa società. Gli arabi? Li ho visti ieri, spero

arrivino. Sono orgoglioso di questa squadra, questa maglia mi è entrata nel cuore. Sto bene, non facevo tre partite di fila da tanto tempo. Mutti mi ha chiesto un certo tipo di lavoro e i risultati stanno arrivando». In attesa di riscuotere il premio per i dieci gol, Miccoli prima della gara ha ricevuto una targa dal presidente per il prestigioso traguardo dei 64 gol in rosanero. «Lo dedico a tutti i miei tifosi, a tutte quelle persone che mi vogliono bene e mi hanno espresso il loro affetto, ma anche alla società e ai compagni, oltre che alla mia famiglia». Fabrizio Vitale

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CALCIOSCOMMESSE

Cassano dal gip per parare le gravi accuse Per i magistrati il portiere arrestato sabato è uno dei protagonisti delle tante combine FRANCESCO CENITI

Calcioscommesse atto terzo. Dopo i due nuovi arresti, da stamani a Cremona iniziano gli interrogatori di garanzia. Il primo a presentarsi davanti a Guido Salvini, giudice delle indagini preliminari, sarà Mario

Cassano, ex portiere del Piacenza. Solo qualche giorno fa il giocatore, tramite il suo avvocato, aveva respinto tutte le accuse, comprese quelle di Cristiano Doni che aveva svelato al pm Di Martino: «E’ stato lui a dirmi di tirare il rigore centrale...». Cassano aveva replicato: «Racconta bugie. A me non è ancora stato contestato nulla. Ho fatto due richieste alla Procura. Prima voglio sapere quando sarò sentito perché voglio dare la mia versione dei fatti e voglio vedere gli atti». Oggi dovrà essere più convincente. Le accuse I magistrati nell’ordi-

nanza vanno giù pesanti: il por-

tiere è accusato di aver «fornito uno stabile contributo al sodalizio» degli scommettitori illegali, mettendo in contatto nell’aprile del 2011 il calciatore Alessandro Zamperini e Hristian Iliewski, uno dei capi degli «zingari». Poi le partite taroccate: Siena-Piacenza del 19 febbraio 2011; Atalanta Piacenza del 19 marzo 2011 (quella del rigore) e dei 10 mila euro chiesti per prendere un quarto gol rispetto ai tre con i quali si concluse la partita; infine AlbinoLeffe-Piacenza del 20 dicembre del 2010, terminata 3-3 e con 9 milioni di euro di scommesse puntate sul live guarda caso proprio sul pareggio (più

l’over). Non solo, è proprio Cassano per gli inquirenti a introdurre Zamperini nella grande truffa, presentandolo agli «zingari». L’infermiere Domani, invece, sarà invece Iacovelli a comparire davanti a Salvini. L’infermiere-amico dei giocatori del Bari è accusato di aver falsato o cercato di falsare almeno quattro partite di Serie A: Milan-Bari, Bari-Sampdoria, Bari-Roma e Palermo-Bari. A parlare del suo ruolo il calciatore Fabrizio Carobbio, arrestato a dicembre, e Andrea Masiello (ex Bari, ora all’Atalanta) che in un doppio interrogatorio concor-

Mario Cassano, 28 anni IPP

dato con le procure di Bari e Cremona ha svelato che Iacovelli offriva fino a 70 mila euro a testa per le combine. Per il giudice, Cassano e Iacovelli «hanno dimostrato per un apprezzabile periodo di tempo una notevole disponibilità a compiere, a supporto degli zingari e dell’organizzazione nel suo complesso, attività finalizzate alla manipolazione di partite di calcio». Iacovelli è stato «un intermediario stabile, e, alla luce delle dichiarazioni del Masiello, ha combinato o cercato di combinare una lunga serie di partite». L’arresto di Iacovelli ha aperto anche uno scontro tra procure: l’infermiere è indagato a Bari dove è anche un teste chiave avendo rilasciato dichiarazioni (secretate) importanti. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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SERIE A 22a GIORNATA

Duello tra centrocampisti: a sinistra Radja Nainggolan, 23 anni, del Cagliari e Filippo Porcari, 27 anni LAPRESSE

L'attaccante colombiano del Lecce Luis Muriel scavalca il portiere Jean François Gillet ma sbaglia a porta vuota ANSA

Clamoroso Il Novara adesso non prende gol

Un pieno di rimpianti tra Lecce e Bologna

Con il Cagliari prima partita stagionale senza subire reti. Cellino: «Campo di plastica» NOVARA CAGLIARI

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GIUDIZIO 77 PRIMO TEMPO 0-0 NOVARA (3-5-2): Ujkani; Lisuzzo, Centurioni, Garcia; Dellafiore, Porcari, Pesce, Rigoni (dal 25’ s.t. Jeda), Gemiti (dal 47’ s.t. Rubino); Caracciolo, Mascara (dal 37’ s.t. Morganella). PANCHINA Fontana, Rinaudo, Jensen, Mazzarani. ALLENATORE Mondonico. CAGLIARI (4-3-1-2): Agazzi; Pisano, Canini, Astori, Agostini; Dessena, Conti, Nainggolan (dal 33’ s.t. Ekdal); Thiago Ribeiro (dal 44’ s.t. Larrivey); El Kabir (dall’11’ s.t. Ibarbo), Pinilla. PANCHINA Avramov, Perico, Ariaudo, Ceppelini. ALLENATORE Ballardini. ARBITRO Gava. ESPULSI nessuno AMMONITI Garcia e Morganella (N) c.n.r. NOTE paganti 1.741, incasso 20.000 euro; abbonati 7.211, per una quota di 99.000 euro. Tiri in porta 3-3. Tiri fuori 3-11. In fuorigioco 2-2; angoli 4-5. Recuperi p.t. 1’; s.t. 3’

DAL NOSTRO INVIATO

MIRKO GRAZIANO NOVARA

Che noia! Partitaccia a Novara. Zero emozioni, zero gol, sotto lo zero la temperatura. Un punto a testa, inutili briciole. Primo tiro in porta della partita: è del Novara, al 30’, rasoterra da lontano di Garcia, tenero tenero. Il Cagliari scalda (si fa per dire) le mani di Ujkani addirittura dopo un’ora: altro tentativo da lontano (Nainggolan), altro «passaggio» al portiere. Per il resto, soprattutto tiracci fuori misura. Capito l’antifona? Mondo prudente E’ vero che il

Novara non manteneva imbattuta la sua porta da agosto, è però altrettanto assodato che, classifica alla mano, occorrono gol, punti, vittorie in serie per inseguire il miracolo sal-

vezza. E allora il Mondo d’ora in poi dovrà azzardare qualcosa in più di un 3-5-2 bloccato sulle fasce, poco dinamico a centrocampo e con una punta (Mascara) chiamata a rientrare sempre. Sia chiaro, Mondonico non dispone di fenomeni, ma ha classe ed esperienza tali almeno per provare a inventarsi qualcosa. Di sicuro, non alzerà bandiera bianca fino all’eventuale condanna aritmetica. Cagliari molle Ha deluso pure il

Cagliari. Non Ballardini, che comunque si era affidato al solito 4-3-1-2, per poi finire con un 4-3-3 puro e con Ekdal fra i tre di centrocampo. A «tradire» sono stati i giocatori: impatto molle, ritmo lento, poca cattiveria là davanti. Scarsa spinta sulle fasce, pessimo El Kabir, pasticcione Thiago Ribeiro, male assistito Pinilla, a sua volta poco ispirato. Il cileno, in particolare, non è andato oltre un colpo di testa di poco a lato e un paio di conclusioni fuori misura. Meglio la difesa, precisi Astori e Canini, che a turno hanno cancellato Caracciolo e Mascara. Centrocampo appena sufficiente, solita regia intelligente e ordinata di Conti, compitino per Nainggolan e Dessena. Il bicchiere mezzo pieno dice che almeno si è mossa la classifica. Quota ventisette è oggi tanta roba per chi guarda alla salvezza. Vanno però verificate le ambizioni di Cellino, che ha allestito un gruppo da lato sinistro della classifica. Intanto, il presidente boccia il fondo sintetico: «E’ una bestemmia — dice a Sky —, è un terreno di plastica. Per risparmiare 50 mila euro si creano dei rischi: noi a Cesena abbiamo rimediato quattro infortunati. Stadio nuovo? A me non lo fanno fare». © RIPRODUZIONE RISERVATA

le Pagelle di M. GRA.

PESCE ORDINATO RIGONI TIMIDO ASTORI SICURO CONTI LUCIDO NOVARA 5,5 UJKANI 6 Deve sbrigare solo la normale amministrazione. LISUZZO 6 Piedi ruvidi, ma mai fuori posizione. CENTURIONI 6 Un mezzo liscio in area, poi bene. GARCIA 6,5 Il migliore dietro. DELLAFIORE 5,5 Coprire l’intera fascia non è il suo mestiere. PORCARI 5 Un po’ leggerino per le tonnare di metà campo. IL MIGLIORE h 6,5 PESCE Ordinato, efficace anche in copertura. RIGONI 5,5 Gara timida, da lui il Novara deve avere di più. JEDA 5,5 Bisogna saper sfruttare meglio i minuti che ti vengono concessi, anche se pochi. GEMITI 5,5 Serviva più apporto in fase di spinta (Rubino sv). CARACCIOLO 5 Poco sveglio su alcune palle vaganti. MASCARA 5,5 Meglio come aiuto ai centrocampisti (Morganella sv) All. MONDONICO 6 Intanto, il Mondo sistema la fase difensiva.

CAGLIARI 5 AGAZZI 6 Interventi facili facili. PISANO 5,5 C’era spazio per spingere con più continuità. CANINI 6,5 Duo perfetto con Astori: cancellato Caracciolo. ASTORI 6,5 Sbroglia bene un paio di mischie davanti ad Agazzi AGOSTINI 5,5 Vedi Pisano. DESSENA 6 Errori pochi, ma scarsa iniziativa. IL MIGLIORE h 6,5 CONTI Solita regia: tranquillizzante, lucida. NAINGGOLAN 6 Non va oltre il compitino (Ekdal s.v.). THIAGO RIBEIRO 5 Passo indietro rispetto alla Roma (Larrivey s.v.) EL KABIR 5 Non pervenuto. IBARBO 5,5 Scarso impatto, ma non è in perfette condizioni fisiche. PINILLA 5,5 Un paio di guizzi, male assistito, ma anche svogliato. All. BALLARDINI 6 Mette in campo tutta la qualità di cui dispone.

TERNA ARBITRALE: GAVA 6 Gara non difficile, la gestisce con tranquillità, badando a far giocare il più possibile. Carrer 6; Marrazzo 6

I salentini non riescono a tirare. Carrozzieri espulso, i rossoblù non sanno osare LECCE BOLOGNA

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GIUDIZIO 77 LECCE (3-5-2) Benassi (dal 27’ p.t. Julio Sergio); Oddo, Carrozzieri, Tomovic; Cuadrado, Giacomazzi, Blasi, Delvecchio, Brivio; Muriel (dal 23’ s.t. Bojinov), Di Michele (dal 34’ s.t. Miglionico). PANCHINA Obodo, Grossmuller, Bertolacci, Seferovic. ALLENATORE Cosmi. BOLOGNA (3-4-2-1) Gillet; Raggi, Portanova, Antonsson; Garics (dal 45’ s.t. Crespo), Perez, Mudingayi, Morleo; Ramirez (dal 18’ s.t. Acquafresca), Taider (dal 33’ s.t. Diamanti); Di Vaio. PANCHINA Agliardi, Cherubin, Rubin, Khrin. ALLENATORE Pioli. ARBITRO Valeri di Roma. ESPULSI Carrozzieri (L) al 29’ s.t. per doppia ammonizione (gioco scorretto). AMMONITI Morleo (B), Delvecchio (L), Portanova (B), Blasi (L), Perez (B), Antonsson (B) e Oddo (L) per gioco scorretto e Ramirez (B) per proteste. NOTE paganti 2.057, incasso di 21.196 euro; abbonati 3.905, quota di 41. 655,54 euro. Tiri in porta 3-3. Tiri fuori 3-2. In fuorigioco 3-3. Angoli 6-4. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 3’.

GIUSEPPE CALVI LECCE

Chissà se capiterà un’altra occasione come questa agli sciagurati Lecce e Bologna. Quando la classifica «piangerà», le due squadre ricorderanno lo 0-0 uscito sulla ruota di una partita che neppure l’espulsione di Carrozzieri (29’ s.t.) ha portato su un binario diverso. Cosmi può rimproverarsi poco: manca lo stoccatore in area ma Giacomazzi e compagni hanno tenuto a lungo il pallino del gioco, cercando di costruire pure in inferiorità numerica. Pioli incarta il quinto risultato consecutivo — un successo e 4 pareggi di fila —-, apprezza la solidità della difesa (2 gol incassati in 5 incontri) però registra l’incapacità di rompere, con l’uomo in più per 19 minuti, l’inerzia della sfida.

Iniziativa Lecce In una pattu-

glia di tanti gladiatori, nella quale Delvecchio e Blasi, già ammoniti, rischiano l’espulsione, le speranze sono affidate agli eleganti velocipedi Cuadrado, che sfreccia a destra, Di Michele e Muriel, che sognano un lancio per la fuga verso Gillet. Duettano, si cercano, fanno ballare la difesa avversaria, eppure non raccolgono frutti. Perché Cuadrado, a tratti imprendibile, è troppo innamorato del pallone e, quando Di Michele inventa, in avvio di ripresa, l’altro colombiano mette a sedere Portanova e Gillet ma incredibilmente manca la porta vuota. Il Lecce fa la partita, tenta di stanare i rossoblù, pure con l’esordiente Bojinov, però finisce anche per esporsi al pericolo di essere infilzato. Bologna sparagnino In effetti, Gillet non compie una parata importante, protetto soprattutto da Garics, che anticipa Di Michele, spazza sulla linea su cross di Cuadrado e frena ancora il colombiano senza commettere fallo («non era rigore», ammetterà lo stesso Cuadrado). Invece, il Bologna impegna nel primo tempo Benassi, che d’istinto interviene sul tocco ravvicinato di Raggi e poi esce per una contrattura, e nel finale Julio Sergio, bravo a salvare di piede sul tiro di Acquafresca. Restano, tuttavia, due bagliori per una squadra che, pur dopo l’espulsione di Carrozzieri (doppia ammonizione, Cosmi: «colpa di Cuadrado che dribbla sulla fascia opposta a quella di sua competenza»), è incapace di accelerare e diventare più incisiva. Con Di Vaio e Acquafresca, c’è anche Diamanti, ma il Bologna è sempre... grezzo. «Eppure, io ho tenuto "alta" la squadra per non subire il Lecce», spiega Pioli. © RIPRODUZIONE RISERVATA

le Pagelle di G. CAL.

JULIO SERGIO CHE PARATA GARICS SALVA DUE GOL FATTI LECCE 6 BENASSI 6,5 Salva su Raggi e si infortuna. IL MIGLIORE h 6,5 JULIO SERGIO Vale un gol la parata su Acquafresca. ODDO 6,5 Sicuro da centrale. CARROZZIERI 5,5 Ingenuo quando scalcia Gillet (primo «giallo»). TOMOVIC 6 Gioca d’anticipo. CUADRADO 5 «Provoca» l’espulsione di Carrozzieri. GIACOMAZZI 6 Interditore aggiunto. BLASI 6,5 Un «cagnaccio» che sa impostare. DELVECCHIO 5,5 Troppo falloso. BRIVIO 6 Si propone, anche con cross invitanti. MURIEL 5 Bello a vedersi, finché non si divora un gol. BOJINOV 6 Pimpante. DI MICHELE 6 Straordinario il lancio per Muriel (Miglionico s.v.). All. COSMI 6 Almeno il Lecce prova a costruire, anche in inferiorità.

BOLOGNA 6 GILLET 6 Preciso anche nelle uscite. RAGGI 5,5 Soffre la rapidità di Muriel. PORTANOVA 6 Ci mette stazza e mestiere. ANTONSSON 6 Tosto nelle chiusure. IL MIGLIORE 7 GARICS h Salva 2 gol quasi fatti (Crespo sv) PEREZ 6 Attende Giacomazzi e riparte. MUDINGAYI 5,5 Disordinato. MORLEO 5,5 Patisce Cuadrado. RAMIREZ 5,5 Troppo lezioso. ACQUAFRESCA 6 Punge e sfiora il gol. TAIDER 5,5 Evanescente, resta ai margini (Diamanti s.v.). DI VAIO 5,5 Quasi abbandonato, non sfrutta un contropiede. All. PIOLI 5,5 Squadra sempre attendista, anche con l’uomo in più.

TERNA ARBITRALE: VALERI 5 Grazia Blasi e Delvecchio: già ammoniti, meritavano il secondo giallo Liberti 6; Alessandroni 6


LUNEDÌ 6 FEBBRAIO 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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SERIE A 22a GIORNATA CHIEVO PARMA

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I NUMERI

GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 0-0

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MARCATORI Giovinco (P) al 1', Thereau (C) al 5', autorete di Luciano (C) al 24' s.t. CHIEVO (4-3-1-2) Sorrentino; Frey, Andreolli, Acerbi, Boukary; Vacek (dal 32' s.t. Paloschi), Bradley, Sammarco (dal 1' s.t. Luciano); Thereau (dal 25' s.t. Sardo); Moscardelli, Pellissier. PANCHINA Puggioni, Cruzado, Cesar, Rigoni. ALLENATORE Di Carlo.

punti raccolti dal Parma da quando è allenato da Donadoni, in precedenza aveva vinto con Il Siena per 3-1 e pareggiato a Bologna e a Catania

PARMA (3-5-2): Pavarini; Zaccardo, Paletta, Lucarelli; Valiani (dal 18' s.t. Biabiany), Morrone, Mariga, Galloppa (dal 10' p.t. Modesto), Gobbi; Floccari, Giovinco (dal 46' s.t. Okaka). PANCHINA Mirante, Valdes, Ferrario, Musacci. ALLENATORE Donadoni. ARBITRO Nasca di Bari.

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ESPULSI nessuno AMMONITI Valiani e Mariga (P) per gioco scorretto. NOTE paganti e incasso non comunicati; abbonati 7147, quota non comunicata. Tiri in porta 5-5. Tiri fuori 5-7. Angoli 9-3. In fuorigioco 1-3. Rec.: p.t. 2'; s.t. 3'.

Sebastian Giovinco, 25 anni, esulta dopo aver segnato al Chievo il nono gol in questo campionato LAPRESSE

Giovinco da applausi Quanto corre il Parma Vittoria contro il Chievo a Verona: prodezza del fantasista e clamoroso autogol di Luciano. Con Donadoni 8 punti in 4 gare DAL NOSTRO INVIATO

ALESSANDRA BOCCI VERONA

Ci sono gol che scaldano il cuore, ci sono autogol che lo fanno gelare. Chievo-Parma è quasi tutta qui, nei piedi leggeri di Sebastian Giovinco e nelle colpe pesanti di Luciano, mandato in campo a metà partita e subito capace di ingarbugliare le cose. A prescindere dall’autogol che dà una mano alla squadra, il Parma, che aveva fatto di più per vincere. L’arte di segnare Lancio lungo

di Mariga, controllo splendido di destro, sinistro ancora più bello: i difensori del Chievo restano di sale, Giovinco ha segnato in un lampo. E’ l’inizio, ma proprio l’inizio, del secondo tempo: pochi secondi bastano al piccolo grande uomo del Parma per portare a termine l’impresa non riuscita nel primo tempo. Occasioni ce n’era-

no state, sia per il Chievo che per il Parma. In ordine sparso: Vacek che scivola in mezzo all’area, Mariga che tira addosso al portiere, Giovinco che perde l’attimo giusto. Soprattutto, Pellissier che da destra mette in mezzo una palla perfetta per Sammarco, ma Pavarini si supera. E si supera anche l’arbitro Nasca, quando al 44’ annulla un gol al Parma per gioco pericoloso un gol di Zaccardo che, francamente, a prima vista sembra buono, ma, invece, è in gioco pericoloso. Corner di Giovinco, la palla arriva in mezzo all’area a Zaccardo, che la gira in rete alzando la gamba, secondo l’arbitro, in maniera scorretta. Il Parma torna nello spogliatoio con limitati mugugni. L’arte di rischiare Ma quando si

ricomincia bastano pochi secondi per sbloccare la partita, e pochi minuti al Chievo per rimetterla in parità. E’ Thereau a

Inutile il pareggio dell’ottimo Thereau. I veneti fanno troppa confusione creare l’1-1 e ridare speranza ai tifosi. L’atmosfera è un po’ da Giochi della Gioventù, poco pubblico e urla e incitamenti che si sentono distintamente, voce per voce. In questa atmosfera sospesa, la partita che era rimasta sopita per quasi tutto il primo tempo si accende e le squadre si sciolgono: l’infortunio immediato di Galloppa, uscito dopo dieci minuti, aveva prodotto un minimo rimescolamento delle carte, con Gobbi spostato dalla fascia a una posizione più interna in un centrocampo folto, e Modesto a spingere e spazzar via tutto sulla sinistra. Donadoni però non si organizza soltanto per coprirsi:

quando il Chievo pareggia e il ritmo cambia, toglie Valiani e inserisce Biabiany. Il francese, ex interista ha corsa e colpi di qualità, e gli altri giocatori capiscono: l’allenatore vuol provare a vincere. Il Chievo si adegua, ma fa confusione, soprattutto ne fa Luciano. «Ho visto l’atteggiamento giusto, dal portiere agli attaccanti. Floccari e Giovinco si sono fatti, scusate il termine, un mazzo così»: l’analisi è del pacato Donadoni, ovviamente soddisfatto dei tre punti portati a casa con sofferenza che, però, portano il bilancio a 8 in 4 partite. Il Chievo si butta avanti e Pavarini è bravissimo a mantenere i suoi in vantaggio fino ai minuti di recupero. E allora, dopo aver segnato su punizione di Giovinco e aver fallito l’occasione del 2-2 nel finale, Luciano resta il protagonista negativo del pomeriggio, ma è il Parma ad essersi costruito la fortuna.

confronti tra i due allenatori. Per la terza volta si è imposto Donadoni, quella di Thereau è la prima rete di una squadra di Di Carlo contro l’ex c.t.

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i minuti trascorsi dall’ultima rete degli emiliani in casa del Chievo, era stato Gilardino al 72’ a segnare la rete del 2-0 il 4 aprile 2004, l’astinenza è stata interrotta ieri da Giovinco

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giorni trascorsi dall’ultima vittoria esterna del Parma, corsaro il 15 ottobre a Napoli con un medesimo 2-1

le Pagelle di AL.BO.

BRADLEY UN INGEGNERE MARIGA UNA DIGA BIABIANY, CHE TALENTO CHIEVO 5,5 SORRENTINO 6 Prende due gol, ma sul secondo è ingannato. FREY 5,5 Floccari ha fisico, Valiani furbizia, Giovinco classe: ogni tanto si perde ANDREOLLI 6 Preciso, dà l’idea di non distrarsi mai ACERBI 5,5 Meno sicuro del compagno BOUKARY 5,5 Molta corsa e il duello con Biabiany VACEK 5 Sviene in area invece di tirare PALOSCHI s.v. Nel finale Pavarini gli nega il gol BRADLEY 6,5 Un ingegnere. Forse poco appariscente, ma lucido e pratico. Molto americano. SAMMARCO 6 Non sbaglia il gol, è bravo Pavarini. LUCIANO 4,5 Non è giornata: impreciso dall’inizio, si trova sulla traiettoria di Giovinco e patatrac IL MIGLIORE h 6,5 THEREAU Più dinamismo che idee SARDO 5,5 Entra dopo l’autogol e non incide MOSCARDELLI 5,5 Non ispirato. PELLISSIER 6 Crossa e cerca di sfruttare i cross degli altri. Non ci riesce. All DI CARLO 5,5 Nella ripresa fiducia a Luciano, che non lo aiuta. Quando prova col tridente è troppo tardi.

PARMA 6,5 PAVARINI 6,5 Quando serve, c’è sempre ZACCARDO 6 Gli annullano un gol, non demorde. PALETTA 6 Pattuglia la zona in scioltezza LUCARELLI 6,5 Se fosse necessario, spazzerebbe anche la neve VALIANI 6 Lavoro intelligente sulla fascia BIABIANY 6 Corsa e tocchi morbidi. Il talento c’è, manca la forma migliore MORRONE 6 Si ritrova in area nel momento del pareggio di Thereau, ma è sempre utilissimo MARIGA 6,5 Una diga. E perdonate la rima. GALLOPPA s.v. Esce subito per infortunio MODESTO 6 Per Galloppa, va a sinistra con ordine GOBBI 6 Ha fisico ed è sempre dove serve

h

IL MIGLIORE

8 GIOVINCO

Ci vorrebbe una standing ovation per un gol così. (Okaka s.v.) FLOCCARI 6,5 Con Giovinco un mix che funziona All DONADONI 6,5 Dopo il pari accelera, e fa bene

TERNA ARBITRALE: NASCA 6 Ammonisce il giusto, il gol di Zaccardo è irregolare. Giachero 6; Galloni 6

© RIPRODUZIONE RISERVATA

SERIE BWIN Il posticipo della 26a giornata VICENZA CITTADELLA

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GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORI Di Nardo (C) al 23' p.t.; Di Carmine (C) al 5' e al 10', Di Roberto (C) al 16', M. Paolucci (V) al 44' s.t. VICENZA (4-4-2) Frison 6; Augustyn 4,5, D. Martinelli 5 (dal 10' s.t. Bianco 5,5), Bastrini 4, Brighenti 5,5; Bariti 4 (dal 5' s.t. M. Paolucci 6), Rigoni 5, Soligo 5, Maiorino 6 (dal 19' s.t. Botta 6); Abbruscato 5, Pinardi 5. PANCHINA Acerbis, Pisano, Paro, Possebon. ALLENATORE Cagni 4. CITTADELLA (4-3-3) Cordaz 7; L. Martinelli 6, Gasparetto 7 (dal 31' s.t. Marchesan 6), Pellizzer 6,5, Scardina 7; Vitofrancesco 6,5, A. Paolucci 7, Schiavon 6,5; Di Roberto 6,5, Di Carmine 8 (dal 19' s.t. Maah 6), Di Nardo 7 (dal 36' s.t. Carra s.v.). PANCHINA Pierobon, Busellato, Baselli, Bellazzini. ALLENATORE Foscarini 7. ARBITRO Giacomelli di Trieste 6,5. GUARDALINEE Chiocchi 6,5 – Vivenzi 6,5. ESPULSI nessuno. AMMONITI L. Martinelli (C), D. Martinelli (V) e Pellizzer (C) per gioco scorretto. NOTE paganti 914, incasso di 7.478 euro; abbonati 4.525, quota di 27.439 euro. Tiri in porta 7-8. Tiri fuori 1-4. In fuorigioco 0-1. Angoli 7-5. Recuperi: p.t. 1', s.t. 3'.

Cittadella, derby di lusso Il Vicenza riapre la crisi ALBERTA MANTOVANI VICENZA

Che pacchia per il Cittadella se dovesse giocare sempre contro il Vicenza: dopo il 4-2 dell'andata ecco un clamoroso 4-1 in trasferta e non fa differenza per la squadra di Foscarini che qualche mese fa sulla panchina biancorossa ci fosse Baldini mentre ora c’è Cagni, che ieri ha sbagliato formazione senza trovare in tempo i correttivi. Il brutto, per il Vicenza, sta proprio qui: sembra tornato indietro anni luce dopo che la cura Cagni aveva prodotto fino a 8 risultati utili di fila. Ma da quando è iniziato il 2012 è come se il Vicenza fosse entrato in un tunnel: 2 punti in sei partite, di cui ben 4 in casa. Un bilancio fallimentare che ha

h 8 il migliore DI CARMINE (Cittadella) Segna due gol, favorisce l’1-0 di Di Nardo e cede a Di Roberto la rete del poker

scatenato la contestazione dei tifosi e gli ironici olè con cui sono state accompagnate le ultime azioni. Che tridente Il Cittadella ha fat-

to un figurone, ha dominato con il suo 4-3-3 elastico che creava superiorità a centrocampo e il tridente Di Roberto-Di Carmine-Di Nardo che ha messo a ferro e fuoco la difesa del Vicenza. Dopo un probabile rigore non visto da Giacomelli (al 4' trattenuta di Martinelli su Di Carmine), i granata hanno da-

to inizio allo show al 23' quando Di Nardo ha ribattuto in rete una respinta di Frison su botta ravvicinata di Di Carmine nell'immobilismo più totale dei difensori. Cordaz è stato fondamentale nel parare un colpo di testa di Pinardi al 32', unica occasione del Vicenza nel primo tempo. Disastro Devastante per la squadra di Cagni l'inizio della ripresa. Di Carmine ha infilato l'incolpevole Frison al 5' e al 10' sfruttando prima i pasticci di Bariti e Soligo e poi la dormita di Bastrini e la partita s'è chiusa lì. Lo stesso Di Carmine ha fatto esercizio d'altruismo scodellando a Di Roberto la palla del 4-0 al 16'. Il gol di Paolucci è giunto con una parte dei tifosi vicentini usciti in anticipo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

CLASSIFICA SQUADRE

PT

PESCARA 51 SASSUOLO 50 TORINO 50 VERONA 48 PADOVA 45 VARESE 41 REGGINA 36 BARI (-2) 36 BRESCIA 35 SAMPDORIA 34 CITTADELLA 34 JUVE STABIA (-4) 33 GROSSETO 33 LIVORNO 29 VICENZA 27 CROTONE (-1) 26 24 MODENA EMPOLI 23 ALBINOLEFFE 23 GUBBIO 23 ASCOLI (-7) 22 NOCERINA 18

SAMPDORIA PARTITE G V N P 25 16 3 6 25 14 8 3 25 14 8 3 26 14 6 6 26 13 6 7 26 11 8 7 25 9 9 7 26 10 8 8 25 9 8 8 25 7 13 5 26 9 7 10 26 10 7 9 26 8 9 9 26 7 8 11 26 6 9 11 26 6 9 11 24 5 9 10 25 6 5 14 25 5 8 12 25 5 8 12 25 8 5 12 26 3 9 14

RETI F S 55 36 34 17 29 15 34 25 38 28 33 25 41 32 31 28 27 26 30 21 32 34 36 34 26 34 28 30 29 37 26 34 25 40 29 41 27 40 24 37 28 34 33 47

U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSE

PROSSIMO TURNO Venerdì 10, ore 20,45 BARI-SASSUOLO (2-1) Sabato 11, ore 15 CITTADELLA-BRESCIA (0-2), CROTONE-GROSSETO (0-2), MODENA-PADOVA (0-2), PESCARA-JUVE STABIA (2-3), REGGINA-EMPOLI (2-3), SAMPDORIA-ALBINOLEFFE (3-1), TORINO-NOCERINA (2-1), VARESE-GUBBIO (0-0), VERONA-ASCOLI (2-1) Lunedì 13, ore 20.45 LIVORNO-VICENZA (1-1)

Eder può giocare Ma per sabato c’è il rischio neve GENOVA Notizie confortanti per Eder (trauma contusivo distorsivo alla caviglia destra), uscito malconcio dalla partita di Grosseto: il brasiliano dovrebbe recuperare in pochi giorni. Dopo il rinvio della partita con l’Empoli, sembra già a rischio anche la partita di sabato prossimo a Marassi con l’AlbinoLeffe: da venerdì, se le previsioni verranno confermate, per circa 36 ore su Genova è prevista un’altra nevicata intensa. TORINO Oggi pomeriggio il Toro ricomincia ad allenarsi. Ventura ha concesso due giorni di riposo e vorrà valutare la crescita di Guberti, vicino al rientro previsto dopo la gara con la Nocerina.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 6 FEBBRAIO 2012

loSpunto di PAOLO CONDÒ

lex Oxlade-Chamberlaine ha 18 anni, quando A corre pare un razzo e sabato, nel 7-1 al Blackburn, si è confermato nuova sensazione dell’Arsenal. Cristian Tello ha 20 anni, e dell’esangue Barcellona di questi tempi è la linfa fresca: sabato Messi gli ha servito un assist al bacio, e lui ha timbrato l’1-0 alla Real Sociedad. Ecco, di solito ci fermiamo qui: osserviamo con invidia il decollo dei ragazzini negli altri campionati importanti, poi volgiamo lo sguardo alla serie A e fingiamo con un sospiro che da noi non sia possibile. Non si capisce bene perché, ma ce lo dicono tutti. Beh, stavolta c’è stata un’evidenza fisica che anche in Italia un altro calcio è possibi-

ilCommento

laVignetta di VALERIO MARINI

Slalom parallelo Tutto congelato ma Conte sta meglio

CARLES PUYOL

C

i voleva la neve per farci rivivere una domenica d’altri tempi. Ma ci voleva un indovino per immaginare un pomeriggio ghiacciato anche nel punteggio, sotto zero a zero, per le duellanti Juventus e Milan, fermate in casa da Siena e Napoli. Tutto congelato per lo scudetto e la corsa al terzo posto, perché il tridente Udinese-Lazio-Inter va fuori strada a Firenze, Genova e Roma. Il (bel)tempo dirà se pesano di più i due punti persi da Conte o quelli non ottenuti da Allegri, ma intanto sale la tensione che accompagna il loro slalom parallelo. Alzi la mano chi ricorda i lamenti a reti unificate delle prime in classifica: la Juventus che reclama per un rigore non concesso, il Milan che protesta per la mancata espulsione di Aronica dopo quella di Ibrahimovic. Una prima volta clamorosa di una giornata straricca di sorprese. Non era mai successo che le prime cinque rimanessero senza tre punti; che la Juventus non segnasse nel nuovo stadio; che il Milan, con il miglior attacco del campionato, non facesse un gol per due gare consecutive; che l'Inter, già battuta 7 volte in precedenza, perdesse con 4 reti di scarto; che il Napoli infilasse 5 partite senza vittorie; e infine che il Novara riuscisse a mantenere la propria porta imbattuta. Tra tanti, troppi, asterischi che condizionano la classifica, i 90' più intensi del campionato consegnano scomode verità per le squadre teoricamente migliori. Come riconosce Buffon, campione in campo e fuori, se la Juventus pareggia in casa con il Siena

la colpa non è dell'arbitro. Senza l'alibi della stanchezza, visto che la neve l'aveva costretta a riposare martedì a Parma, la squadra di Conte continua a sfruttare poco le occasioni che crea. E' facile dare la colpa a Matri, che ha già segnato 9 reti senza rigori, ma alle sue spalle manca la brillantezza di Vidal e Marchisio, trascinatori nella prima parte del campionato. Bene o male, però, la Juventus ha sempre un punto in più e una partita in meno del Milan, che non batte le grandi e dipende troppo da Ibrahimovic, la cui assenza già preoccupa per la prossima trasferta a Udine. La migliore stagione dello svedese, infatti, coincide con la peggiore di Robinho e Pato, che un anno fa segnarono 14 gol come lui. Senza adeguato contorno, aggravato dall'errore di Allegri che lascia in panchina El Shaarawy, unico attaccante da salvare nell’ultima sconfitta contro la Lazio, il Milan prima spreca, poi rischia in dieci, graziato da un Napoli poco cinico. Nessun alibi, invece, per la peggiore Inter di Ranieri, umiliata da una grande Roma. Dopo le 7 vittorie consecutive e 2 gol al passivo, ecco la seconda sconfitta in tre partite con appena un pareggio e 9 gol incassati. Esaurita la ricarica dell’orgoglio, il telefonino nerazzurro è di nuovo senza tacche, come le batterie dei suoi vecchi campioni, che sembrano rassegnati a un triste presente e a un incerto futuro. Mentre Juve e Milan si scambiano i favori del pronostico e i livori di un duello ad alta tensione. E allora arrivederci a San Siro, mercoledì in Coppa Italia. Prova generale per lo sprint scudetto. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Capitano del Barcellona

Complimenti, mi rallegro con Luis (Enrique) e Bojan per il 4-0 contro l’Inter @Carles5puyol

MARK CAVENDISH Campione del mondo di ciclismo

Ho dormito 17 delle ultime 23 ore. Mi sono appena rasato le gambe per la gara (ha debuttato in Qatar da iridato) @MarkCavendish

JULIA MANCUSO Sciatrice, prima a Garmisch

Sì!!! Finalmente una vittoria. Sono super motivata. Un po’ di festa e poi il Super Bowl

Piscitella, a dimostrazione che mentre altrove - in molti altrove - ci si lamenta che Babbo Mercato non abbia portato i doni richiesti, il tecnico di estrazione blaugrana rivolge per principio il suo sguardo al vivaio. E infatti la sua Roma, pur con gli alti e bassi previsti nella stagione di insediamento, è la squadra italiana che gioca il calcio più europeo. Quello dove si corre, si mostra coraggio, e si riempiono gli stadi. Quello che al calduccio della classe di Totti - altroché se gli anziani servono, in quantità giusta - e della presenza scenica di De Rossi, sembra pronto a impadronirsi del futuro. Prossimo, non anteriore. © RIPRODUZIONE RISERVATA

twitter@PaoloCond

laProvocazione

VUOI VEDERE CHE SENZA IBRAHIMOVIC IL MILAN RIUSCIRA’ A BATTERE UNA BIG? hiariamo subito una cosa: perdere IbrahiC movic, per il Milan, è un danno grave. In primo luogo perché è il miglior marcatore della

IL CINGUETTIO DEL GIORNO

di ALBERTO CERRUTI

le. Ha la faccia volpina di Fabio Borini, 21 anni ancora da compiere e un filo di barba che pare lasciato apposta per sentirsi più adulto. Fabio (foto Tedeschi) ha realizzato di domenica ciò che Alex e Cristian, in contesti più abituati ai giovani, avevano fatto al sabato: ha segnato le due reti che hanno spaccato la partita dell’Olimpico, buggerando nel primo caso Walter Samuel e nel secondo Lucio, che a primavera festeggeranno in tandem ad Appiano le 34 primavere. E Borini non è un caso isolato: nella Roma di Luis Enrique (e del d.g. Baldini) giocano sempre anche Lamela (19 anni) e Pjanic (21), spesso Bojan (21) e José Angel (22). Ieri ha debuttato un altro primavera, il 18enne

di ANDREA SCHIANCHI

TwitTwit

Antonio Conte, 42 anni, prima stagione da tecnico della Juve REUTERS

BORINI SIMBOLO DELLA BABY-ROMA CHE AVVICINA LA SERIE A ALL’EUROPA

squadra, in secondo luogo perché attorno a lui ruota tutta la manovra. Tuttavia, volendo trovare un aspetto positivo e pur considerando che lo svedese è stato spesso determinante in termini di gol e di assist (15 reti realizzate), ci si può concentrare sul modo in cui la squadra di Allegri riuscirà ad ovviare a un’assenza tanto pesante. In sostanza: siamo proprio sicuri che senza Ibra (foto Reuters) il Milan sia spacciato? La storia dice di no, i rossoneri non sono spacciati. Anzi: nello scorso campionato, prima del derby contro l’Inter (che stava pericolosamente rimontando), il Milan perse lo svedese per squalifica, tutti prevedevano il crollo della banda Allegri e invece ecco il successo contro i nerazzurri (grazie a un super Pato) e il rilancio verso lo scudetto. Non sempre le cose belle ritornano, d’accordo, ma quello dell’anno scorso è comunque un precedente di cui tenere conto. Inoltre c’è un dato cui prestare attenzione: con Ibra in campo il Milan, nel campionato in corso, non è mai riuscito a vincere

uno scontro diretto. Segnale chiaro: quando il gioco si fa duro, cioè quando gli avversari alzano il tasso di qualità, Ibra è un po’ meno fenomeno del solito. Lo stesso discorso si potrebbe fare quando ci sono di mezzo le sfide di Champions League (l’Inter ha trionfato in Europa senza Ibra, non dimentichiamolo, e il Barcellona con Ibra non ha vinto...), ma non allarghiamoci troppo. Di fatto, il Milan di questo periodo trova nella presenza dello svedese un facile alibi: se non sappiamo che cosa fare, buttiamo il pallone lungo, poi ci pensa Zlatan... Il ragionamento può essere efficace contro squadre che soffrono la prestanza fisica dello svedese, ma alla fine sono sempre il gioco, la manovra corale e i movimenti collettivi a determinare i successi di un gruppo. Ecco, senza Ibra, il Milan è costretto a cercare un nuovo modo di affrontare il nemico: dovrà stanarlo con il fraseggio rapido o con le triangolazioni strette e, forse, non dovrà pensare di aver risolto tutti i problemi appoggiandosi sulle spalle dello svedese. Ad Allegri non basterà più mettere in campo Ibrahimovic più altri 10 giocatori, ma dovrà sforzarsi di trovare una formula nuova. Magari un 4-3-3 con Robinho ed El Shaarawy ai lati di Maxi Lopez (in attesa del recupero di Pato). © RIPRODUZIONE RISERVATA

laChiave

IL PARADOSSO DI QUEL DERBY VINTO L’INTER E LA SINDROME POST PARTO

@JuliaMancuso

MIKE TYSON Ex pugile

Ho accompagnato mia moglie a vedere Tony Bennett. Grande show @MikeTyson

Il sondaggio FRENATA DELLE GRANDI CHI ESCE MEGLIO? PER I LETTORI LA JUVE La giornata di campionato ha registrato una frenata generale delle quattro squadre che guidano la classifica: pareggio per Juventus e Milan e sconfitta per Udinese e Lazio. Abbiamo chiesto ai lettori di Gazzetta.it chi esce meno danneggiata. Il risultato è netto: la Juve per il 57% perché resta in testa con una partita da disputare, segue staccato il Milan.

di ALESSANDRO DE CALÒ

Inter è migliore della squadra vista sproL’ fondare ieri con la Roma, ma certo è meno competitiva di quanto poteva sembrare dopo il rotondo 5-0 al Parma, un mese fa. Si è molto discusso attorno all’avara bellezza del (non) gioco nerazzurro; pareva che quel filotto di vittorie collezionate dai ragazzi di Ranieri potesse accendere un circolo virtuoso. Si credeva che la scalata al vertice della classifica potesse avere un effetto taumaturgico e guarire la vecchia Inter dai mali che sappiamo. Non è così. Il derby vinto sul Milan con quel colpo di bisturi di Milito è stato un punto di svolta. Paradossalmente, anziché aumentare l’autostima dei nerazzurri e aggiungere carburante alla loro rimonta, quell’1-0 pare aver tolto fame, rabbia e motivazioni. Invece di aprire nuovi orizzonti di possibilità, il derby ha indotto una sindrome post parto, come se il più fosse fatto. Certo è che dopo il 2-1

Ipse DIXIT...

sulla Lazio di due settimane fa, l’inerzia è cambiata. Il kappaò in coppa Italia del 25 gennaio al San Paolo (0-2 con Cavani) è il primo atto del filone negativo: un punto in 3 partite (Lecce, Palermo, Roma), 9 gol incassati contro i 4 all’attivo. Il momento-no amplifica i problemi. Succede. Ma Sneijder dovrebbe essere una risorsa e invece resta un caso, al di là del bisticcio con Pazzini. Così come Forlan, preso per sostituire Eto’o e non pervenuto. Ranieri non ha mai nascosto la sua missione: riportare l’Inter nel solco della difesa-contropiede, sistema esaltato da Mou col triplete. Detto e fatto. Ma giocando così puoi vincere se la fase difensiva funziona, e segni tu per primo. Basta poco per far saltare i piani: soprattutto se mancano freschezza atletica, alternative tattiche, campioni capaci di svoltare partite come un guanto. Adesso all’Inter conviene aprire bene gli occhi e guardare avanti. Poi servirà qualcuno che l’aiuti a scegliere la strada giusta per entrare davvero nel futuro. © RIPRODUZIONE RISERVATA

...COSA VOLEVA dire Buffon e quante giornate dare a Ibra E’ anche una questione di... naso di ROBERTO PELUCCHI

«

Ibrahimovic? Se merita di giocare contro la Juventus è giusto che giochi, altrimenti no GIANLUIGI BUFFON PORTIERE DELLA JUVE

«Guardate il naso come si allunga... No, non quello di Ibra, che è già gigantesco di suo, ma il mio... Ma come potete pensare che io sia felice che Ibrahimovic giochi contro la Juventus? Buffetto o cazzotto che sia, io voglio che gli diano sei o sette giornate di squalifica, così, per essere

sicuro. Non che Ibra mi faccia tanta paura: in fondo da lui in campionato ho preso soltanto un gol su sette partite giocate. Sono Buffon, io... Però ci sa fare, non lo nego. Anche se, in fondo, mi farebbe felice dargli un dispiacere. Io con la Juventus sono rimasto anche in Serie B, lui ha subito preso il volo. Ma per me la maglia è una bandiera, per lui soltanto un fazzoletto. Per il naso».


LUNEDÌ 6 FEBBRAIO 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

Serie A / 22ª GIORNATA RISULTATI CESENA-CATANIA

MARCATORI

CLASSIFICA PARTITE

rinviata

CHIEVO-PARMA 1-2 Giovinco (P), Thereau (C), Luciano (C) autorete FIORENTINA-UDINESE 3-2 Di Natale (U), Jovetic (F) rigore, Cassani (F), Jovetic (F) rigore, Torje (U) GENOA-LAZIO 3-2 Palacio (G), Jankovic (G), Jankovic (G), C. Ledesma (L) rigore, Gonzalez (L) JUVENTUS-SIENA

0-0

LECCE-BOLOGNA

0-0

MILAN-NAPOLI

0-0

NOVARA-CAGLIARI

0-0

PALERMO-ATALANTA 2-1 Miccoli (P) rigore, Budan (P), Moralez (A) ROMA-INTER 4-0 Juan (R), Borini (R), Borini (R), Bojan (R)

PROSSIMO TURNO giovedì 9 febbraio, ore 20.45 LAZIO-CESENA sabato 11 febbraio UDINESE-MILAN (ore 18) CAGLIARI-PALERMO (ore 20.45) domenica 12 febbraio, ore 15 ATALANTA-LECCE CATANIA-GENOA INTER-NOVARA PARMA-FIORENTINA BOLOGNA-JUVENTUS (ore 20.45) lunedì 13 febbraio, ore 20.45 NAPOLI-CHIEVO SIENA-ROMA

(2-1)

SQUADRE JUVENTUS MILAN UDINESE LAZIO INTER ROMA NAPOLI PALERMO GENOA FIORENTINA PARMA CAGLIARI CHIEVO CATANIA ATALANTA* BOLOGNA SIENA LECCE CESENA NOVARA

PUNTI 45 44 41 39 36 34 31 31 30 28 27 27 27 23 23 22 20 17 16 13

G. 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 10 11 11 9 10 10 10 11 10 12

IN CASA V. N. 7 4 7 3 10 1 5 4 6 2 6 3 4 5 9 0 7 2 6 3 5 3 3 6 5 3 4 3 4 4 3 2 4 3 1 3 2 3 2 5

P. 0 1 0 2 3 2 2 2 2 2 2 2 3 2 2 5 3 7 5 5

G. 10 11 11 11 11 10 11 11 10 10 11 11 11 10 11 11 11 11 11 10

RETI

FUORI TOTALE IN CASA V. N. P. G. V. N. P. F. S. 5 5 0 21 12 9 0 21 7 6 2 3 22 13 5 4 24 5 2 4 5 22 12 5 5 22 5 6 2 3 22 11 6 5 14 7 5 1 5 22 11 3 8 21 13 4 1 5 21 10 4 7 23 11 3 5 3 22 7 10 5 21 13 0 4 7 22 9 4 9 26 14 2 1 7 21 9 3 9 19 13 1 4 5 21 7 7 7 19 10 2 3 6 21 7 6 8 19 12 3 3 5 22 6 9 7 10 9 2 3 6 22 7 6 9 10 9 1 5 4 19 5 8 6 10 7 3 4 4 21 7 8 6 11 9 2 5 4 21 5 7 9 9 13 0 5 6 21 4 8 9 16 8 3 2 6 22 4 5 13 10 18 2 1 8 21 4 4 13 8 10 0 2 8 22 2 7 13 13 21

FUORI F. S. 12 6 19 14 11 15 20 15 13 16 12 14 15 11 6 18 12 25 4 9 8 22 10 14 9 19 12 21 14 18 9 13 5 14 12 20 5 21 6 21

TOTALE F. S. 33 13 43 19 33 20 34 22 34 29 35 25 36 24 32 32 31 38 23 19 27 34 20 23 19 28 22 28 25 27 18 26 21 22 22 38 13 31 19 42

La classifica tiene conto di quest'ordine preferenziale:1) punti 2) minor numero di partite disputate 3) differenza reti 4) numero di gol segnati 5) ordine alfabetico. Le ultime tre retrocedono in serie B. *sei punti di penalizzazione.

(1-1) (2-3)

U CHAMPIONS U PRELIMINARI DI CHAMPIONS U EUROPA LEAGUE U RETROCESSIONE

(2-1) (0-3) (1-3) (0-3) (1-1)

laMoviola

(0-1) (1-1)

Kucka: che rischio Giusti i due rigori per la Fiorentina Valeri non convince

CONCORSI CONCORSI N. 11 DEL 5/2/2012 TOTOCALCIO - COLONNA VINCENTE 2-1-X-X-X-1-X-1-2-2-1-X-X-X QUOTE: ai 14 nessun vincitore; ai 13 (1) 79.717 euro; ai 12 (25) 3.188 euro; ai 9 (6) 14.896 euro TOTOGOL - COLONNA VINCENTE 2-1-9-10-6-11-7 QUOTE: Ai 7 e 6 nessun vincitore; ai 5 (1) 2.181 euro; ai 4 (24) 109 euro

Gazzetta.it IN DIRETTA ALLE 10.30 GAZZA OFFSIDE, TUTTO SULLA GIORNATA DI A Conte, Allegri e Ranieri: chi ha sbagliato di più? Ibra quanto pagherà per la sua «follia»? Perché i fuoriclasse ogni tanto perdono la testa? A questi e ad altri quesiti rispondono nella puntata odierna di Gazza OffSide (in diretta alle 10.30, disponibile on demand in qualsiasi momento) Diego Antonelli e Alberto Cerruti. Ospite in studio Nicola Cecere.

RIGORI PUNTI POSIZIONE ULTIME DIFF. FAVORE CONTRO 2010-2011 STAGIONE QUATTRO E DIFF. 2010-2011 GARE RETI T. R. T. R. +20 1 1 3 1 35 (+10) 7 VV=N +24 6 6 1 1 47 (-3) 1 VVPN +13 4 3 5 4 36 (+5) 6 VPVP +12 4 4 3 3 40 (-1) 5 PVVP +5 4 3 6 3 41 (-5) 3 VPNP +10 3 2 3 3 41 (-7) 3 VNPV +12 4 1 0 0 43 (-12) 2 NPNN 0 3 3 4 4 34 (-3) 8 VVNV -7 2 2 7 6 30 (=) 9 PV=V +4 5 5 3 3 25 (+3) 13 NV=V -7 5 4 2 2 25 (+2) 13 NN=V -3 3 3 1 1 29 (-2) 10 NPVN -9 2 1 5 3 27 (=) 11 NPVP -6 6 5 3 3 22 (+1) 16 PN== -2 4 3 5 5 in B in B PV=P -8 2 2 5 5 25 (-3) 13 NN=N -1 4 4 4 3 in B in B NP=N -16 3 3 4 4 21 (-4) 17 NVPN -18 5 3 6 5 20 (-4) 18 PPN= -23 3 3 3 2 in B in B PPPN

di FRANCESCO CENITI

La settimana difficile per la squadra di Braschi si chiude con una domenica ricca di episodi, non sempre giudicati nella maniera migliore dagli arbitri. I problemi maggiori nelle partite che vedevano impegnate la capolista Juventus e il Milan. Sotto accusa specialmente Peruzzo per un rigore non visto (braccio di Vergassola). Va molto meglio negli altri campi, dove ci sono alcune prestazioni da incorniciare come quella di De Marco all’Olimpico (ottimi gli assistenti) e Mazzoleni a Firenze (qui invece maluccio i due collaboratori). Non convince ancora Valeri. CHIEVO-PARMA 1-2 Nasca di Bari Annullato un gol al Parma alla fine del primo tempo: giusta la decisione di Nasca (arriva dalla Can B) perché Zaccardo anticipa Sammarco alzando la gamba con un evidente gioco

pericoloso. Timide proteste sempre del Parma sul pareggio del Chievo, ma sempre Zaccardo pasticcia da solo finendo a terra dopo un rinvio sbagliato. Episodio curioso nel finale: l’arbitro fischia la fine dell’incontro interrompendo un contropiede del Parma con quattro attaccanti contro un solo difensore... FIORENTINA-UDINESE 3-2 Mazzoleni di Bergamo Non male la gara di Mazzoleni, mentre sbagliano qualcosa gli assistenti. Giusti i due rigori concessi alla Fiorentina: nel primo caso Benatia salta con le braccia larghe intercettando con il destro il cross di Pasqual; nel secondo episodio sempre Benatia stende Jovetic, qualche dubbio sulla posizione del contatto ma il fallo sembra consumarsi sulla linea dell’area. Diverse segnalazioni sbagliate sui fuorigioco. GENOA-LAZIO 3-2 Tagliavento di Terni

Il fallo di Benatia su Jovetic: si concretizza in area SKY La gara si accende nella ripresa: giusto il rigore concesso alla Lazio dopo 8’ quando Mesto cade andando a ostacolare Lulic con il braccio. Ci poteva stare la seconda ammonizione per Kucka autore di una brutta entrata su Ledesma. Nel finale espulsione inevitabile per Diakitè che dopo la mancata concessione di una punizione, usa espressioni ingiuriose verso l’arbitro. LECCE-BOLOGNA 0-0 Valeri di Roma Troppo buonista la direzione di Valeri. Ci sono diversi dubbi anche in area di rigore: dopo 8 minuti Portanova frana su Carrozzieri. Protesta anche il Bologna nella ripresa per un intervento di Oddo che ostacola Di Vaio lanciato. Nel finale giusta l’espulsione as Carrozzieri per doppia ammonizione, la seconda dopo una lunga trattenuta su Di Vaio. Graziati Blasi e Delvecchio:

anche loro meritavano il secondo giallo. PALERMO-ATALANTA 2-1 Brighi di Cesena E’ netto il rigore assegnato al Palermo, Miccoli supera Consigli che lo stende: giusta anche l’espulsione del portiere dell’Atalanta. Piuttosto è al limite l’esecuzione di Miccoli che interrompe la corsa quando è molto vicino al pallone (non si può fare prima del tiro). Annullato il 3-1 di Silvestre per un fuorigioco inesistente. ROMA-INTER 4-0 De Marco di Chiavari Regolare la posizione di Borini sia in occasione del 2-0 che del 3-0 (ci sono Nagatomo e Maicon nel primo caso, il solo Maicon nella seconda azione). Per il resto tutto liscio per De Marco. (Milan-Napoli a pagina 2 e Juve-Siena a pagina 3)

16 RETI: Di Natale (3) (Udinese) 15 RETI: Ibrahimovic (6) (Milan) 12 RETI: Denis (3) (Atalanta); Jovetic (4) (Fiorentina); Palacio (2) (Genoa); Milito (3) (Inter); Klose (Lazio); Cavani (1) (Napoli) 10 RETI: Miccoli (1) (Palermo) 9 RETI: Matri (Juventus); Giovinco (3) (Parma); Calaiò (3) (Siena) 7 RETI: Nocerino (Milan); Osvaldo (Roma) 6 RETI: Di Vaio (1) (Bologna); Mutu (2) (Cesena); Marchisio (Juventus); Hernanes (3) (Lazio); Di Michele (2) (Lecce); Hamsik (Napoli); M. Rigoni (3) (Novara) 5 RETI: Moralez (Atalanta); Lodi (3) (Catania); Jankovic (Genoa); Pazzini (Inter); Pepe (Juventus); Rocchi (Lazio); Pandev (Napoli); Borini (Roma); Destro (Siena) 4 RETI: Ramirez (Bologna); Bergessio (Catania); Paloschi, Pellissier e Thereau (Chievo); Boateng (Milan); Lavezzi (Napoli); Budan (Palermo); Bojan e Totti (2) (Roma); Basta (Udinese) 3 RETI: Acquafresca (Bologna); Conti (1), Larrivey (1) e Pinilla (1) (2 con il Palermo) (Cagliari); Almiron, Legrottaglie e Maxi Lopez (2) (Catania); Moscardelli (Chievo); Cerci (Fiorentina); Gilardino (2 con la Fiorentina), M. Rossi (Genoa); Cambiasso e Thiago Motta (Inter); Vucinic (Juventus); Lulic (Lazio); Giacomazzi (Lecce); Robinho (Milan); Morimoto (Novara); Hernandez (1) (Palermo); Biabiany e Modesto (Parma); De Rossi, Juan e Pjanic (Roma); Isla (Udinese) 2 RETI: Marilungo (Atalanta); Diamanti (1) (Bologna); Ibarbo e Thiago Ribeiro (Cagliari); Eder e Candreva (1) (Cesena); Sammarco (Chievo); Kukca e Veloso (Genoa); Nagatomo (Inter); Lichsteiner e Vidal (1) (Juventus); Sculli (Lazio); Cuadrado, Grossmuller e Muriel (Lecce); Cassano e Seedorf (Milan); Campagnaro, Dzemaili e Maggio (Napoli); Mascara (1 rete con il Napoli) (Novara); Bertolo, Ilicic, Mantovani, Migliaccio, Silvestre e Zahavi (Palermo); Floccari (Parma); Fabio Simplicio (Roma); D'Agostino (1) (Siena); Floro Flores (Udinese) 1 RETE: Cigarini, A. Masiello, Peluso, Schelotto e Tiribocchi (Atalanta); Cherubin, Loria e Portanova (Bologna); Biondini, Cossu, Ekdal, El Kabir, Nainggolan e Nené (1) (Cagliari); Barrientos, Catellani, Delvecchio, Gomez e Marchese (Catania); Guana e Parolo (Cesena); L. Rigoni e Sardo (Chievo); Cassani, Gamberini, Lazzari, Montolivo, Natali e Silva (1) (Fiorentina); Caracciolo, Constant, Granqvist, Jorquera, Mesto e Pratto (Genoa); Alvarez, Casteignos, Coutinho, Faraoni, Forlan, Lucio, Maicon, Ronocchia e Sneijder (Inter); Bonucci, Chiellini, Estigarribia, Giaccherini, Krasic e Quagliarella (Juventus); Biava, Cana, Cisse, A. Gonzalez e Ledesma (1) (Lazio); Bertolacci, Corvia, Esposito, Ferrario, Mesbah, Oddo (1) e Strasser (Lecce); Ambrosini, Aquilani, El Shaarawy, Nesta, Pato, Thiago Silva, Yepes e Zambrotta (Milan); Gargano e Zuniga (Napoli); Gemiti, Jeda, Marianini, Mazzarani, Meggiorini, Paci, Porcari, Radovanovic e Rubino (Novara); Galloppa, Gobbi, A. Lucarelli, Morrone, Paletta, Pellè, Valdes e Valiani (Parma); Burdisso, Gago, Lamela e Taddei (Roma); Bolzoni, Gazzi, P. Gonzalez, Grossi e Vitiello (Siena); Asamoah, Benatia, Domizzi, Ferronetti, Pazienza, Pinzi e Torje (Udinese) 1 AUTORETE: Brivio (Lecce) pro Cagliari; Acquafresca (Bologna) pro Lazio; Lodi (Catania) pro Milan; Centurioni (Novara) pro Parma; De Sanctis (Napoli) pro Roma; Pisano (Cagliari) pro Milan; Ludi (Novara) pro Palermo; Granqvist (Genoa) pro Cagliari; Rinaudo (Novara) pro Cesena; Izco (Catania) pro Udinese; M. Rossi (Cesena) pro Atalanta; Luciano (Chievo) pro Parma RETI: in questo turno 20 (4 rigori, 1 autorete); in totale 542 (61 rigori, 12 autoreti)

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 6 FEBBRAIO 2012

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MONDO INGHILTERRA CHELSEA MAN. UNITED

y

3 3

PREMIER 24˚ turno

GIUDIZIO 7777 PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Evans (M) aut. al 36’ p.t., Mata (Ch) al 1’ s.t., Luiz (Ch) al 5’ s.t., Rooney (M) rig al 13’ e 24’ s.t., Hernandez (M) al 39’ s.t. CHELSEA (4-3-3) Cech 6; Ivanovic 6,5, Luiz 5,5, Cahill 5, Bosingwa 5; Meireles 5,5, Essien 6, Malouda 5,5; Sturridge 5,5 (dal 25’ s.t. Romeu 5,5), Torres 5,5, Mata 6,5. PANCHINA Turnbull, Ferreira, Hutchinson, Bertrand, Piazon, Lukaku. ALL. Villas Boas 5. MANCHESTER UNITED (4-4-2) De Gea 7; Rafael 6 (dal 18’ s.t. Scholes 7), Evans 6, Ferdinand 5,5, Evra 6; Valencia 6, Carrick 5,5, Giggs 7, Young 6 (dall’8’ s.t. Hernandez 6,5); Rooney 7,5, Welbeck 6 (dal 41’ s.t. Park sv). PANCHINA Amos, Fabio, Pogba, Berbatov. ALL. Ferguson 7. ARBITRO Webb 5,5 AMMONITI Torres (Ch), Ivanovic (Ch), Evra (M), tutti per gioco scorretto. NOTE spettatori 41.668. Tiri in porta: 9-10. Tiri fuori: 8-5. Angoli: 6-6. In fuorigioco: 1-4. Recuperi: 2’ p.t.; 4’ s.t.

«Chicharito» Hernandez, 23 anni, infila di testa il gol del pareggio United a Stamford Bridge AFP

Frittata Chelsea United, la rimonta è da campioni I Blues si fanno riprendere: da 3-0 a 3-3 in 40’ grazie a Rooney (due penalty) e Chicharito DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

STEFANO BOLDRINI LONDRA

Una partita fantastica: gol, autoreti, capolavori, errori, rimonta da 3-0 a 3-3 e nel recupero poteva finire 4-3. Di Italia-Germania ce ne sarà sempre una sola, ma Chelsea-Manchester United è uno spot del calcio. «Una gara così rappresenta quello che dovrebbe essere questo sport», spiega Ferguson quando cala il sipario. Sir Alex ci ha messo molto di suo, con due mosse che hanno dato scacco a Villas Boas. Il portoghese è furibondo con l’arbitro: un calcio ad una bottiglia quando Webb concede

FRANCIA

Il Marsiglia va sul 2-0, ma il Lione fa 2-2 PARIGI (a.g.) Poteva essere la serata ideale per vendicare il 2 0 dell’andata. Invece, il Marsiglia di Didier Deschamps, prossimo avversario dell’Inter in Champions League, ha sprecato tutto. Al 34’ pt il vantaggio era di due reti (Cheyrou e Brandao), ma prima Gomis (36’) poi un’autorete di Diawara (45’) hanno imposto il 2 2.. Rinviate tre partite per il gelo. 22/a GIORNATA: Digione Valenciennes 1 2; Nancy Rennes 0 0; Ajaccio Nizza 1 1; Montpellier Brest 1 0; Psg Evian 3 1; Bordeaux Tolosa 2 0; Marsiglia Lione 2 2. Rinviate: St Etienne Lorient, Caen Auxerre, Sochaux Lilla. CLASSIFICA: Psg 49; Montpellier 46; Lilla, Lione 39; Marsiglia 38; Rennes 36; Tolosa 34; St Etienne 33; Bordeaux 30; Lorient 26; Brest 24; Evian, Valenciennes, Nancy 23; Ajaccio, Digione 22; Caen 20; Nizza, Auxerre, Sochaux 19.

il primo rigore, ira vera quando fischia il secondo: «E’ Welbeck che sbatte contro Ivanovic e non il contrario. In gare come queste servono i migliori arbitri». Webb, per la cronaca, ha diretto la finale mondiale Spagna-Olanda nel 2010. Lo spettacolo Le parole non rie-

scono ad oscurare i fatti. Primo tempo vivace, ripresa spettacolare. Al 50’ il Chelsea conduce 3-0, ma la vera sorpresa non è la rimonta dello United, quanto il tris provvisorio dei Blues. Lo United è squadra di alto livello, seppure nelle incertezze di una stagione non sempre rose e fiori. Il Chelsea mischia nostalgia

con futurismo: si accende quando Mata lucida il genio, ma soffre a centrocampo, difende malissimo e Torres non riesce a ritrovare il gol. L’1-0 arriva al 36’, quando lo United sta salendo al governo. Ferguson ha protestato per un rigore negato – atterramento di Welbeck – e Ivanovic, con un recupero straordinario, ha fermato Young. Sturridge parte alla carica e crossa, De Gea respinge il pallone addosso al petto di Evans e l’autorete è inevitabile. Due sassate di Welbeck e Rooney sono la risposta dello United, ma al primo assalto della ripresa i Blues raddoppiano: lancio di Torres e sinistro al volo di Mata. Non è finita: pu-

nizione di Mata e Luiz firma il 3-0, con la collaborazione involontaria di Ferdinand. La riscossa Ferguson piazza la prima stoccata: fuori Young, dentro Hernandez. Il Chelsea si allunga e Sturridge fa saltare Villas Boas perché è lento nei rientri. Le urla del portoghese si perdono nel vento. Quando Evra parte all’assalto, Sturridge è in ritardo e lo atterra. Rigore e Rooney è una furia: botta violenta, 3-1. Ferguson ha un’altra intuizione: inserisce Scholes ed esce Rafael. Il “roscio”, 37 anni e ritorno in attività dopo sei mesi di ritiro ufficiale, diventa protagonista. Contrasto Ivanovic-Welbeck e l’impressione è che l’attaccante cerchi il contatto: Webb concede il secondo rigore. Rooney cambia angolo, ma non l’efficacia: 3-2. Il Chelsea non c’è più: squadra allungata, centrocampo dissolto, difesa ballerina. Villas Boas è una statua: non sa come fare. Al 39’, Cech respinge un tiro di Rooney, Giggs conquista il pallone e crossa: il messicano Hernandez, liberissimo, piazza la zuccata del 3-3. Il finale è un romanzo. De Gea è straordinario sulla punizione di Mata e poi nega il gol anche a Cahill. Lo United scivola a -2 dal City, ma è un pareggio che equivale ad una vittoria. La Premier è più aperta che mai.

ArsenalBlackburn 7-1: Norwich-Bolton 2-0; QPRWolverhampton 1-2; StokeSunderland 0-1; West BromwichSwansea 1-2; Wigan- Everton 1-1; Manchester City-Fulham 3-0; NewcastleAston Villa 2-1; ChelseaManchester United 3-3 OGGI LiverpoolTottenham CLASSIFICA Manchester City 57; Manchester United 55; Tottenham 49; Chelsea 43; Newcastle 42; Arsenal 40; Liverpool 38; Sunderland 33; Norwich 32; Swansea, Stoke, Everton 30; Aston Villa 28; Fulham 27; West Bromwich 26; Wolverhampton, Qpr 21; Bolton 20; Blackburn 18; Wigan 16

RAZZISMO CAPELLO STA CON TERRY

Rio Ferdinand difende Anton: «Preso in giro» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

LONDRA

Fabio Capello difende John Terry e attacca la federazione di Londra. Il ct della nazionale inglese ha criticato la scelta di togliere la fascia di capitano a Terry, finito sotto processo per razzismo dopo gli insulti rivolti ad Anton Ferdinand, calciatore del QPR. «Sono totalmente in disaccordo con la decisione presa nei confronti di Terry e l’ho detto al presidente David Bernstein. Considero ancora Terry il capitano della nazionale e credo che sarebbe stato giusto attendere la fine del processo prima di prendere una decisione». Anche Terry, ieri a riposo per un problema al ginocchio, non ha gradito il gesto della federazione. Il giocatore potrebbe lasciare la Nazionale dopo gli Europei, se non addirittura prima del torneo in Polonia e Ucraina. Rio Ferdinand, fratello di Anton e compagno di Terry in nazionale, ha rilasciato alla Bbc dichiarazioni pesanti: «I giocatori neri sono stati presi in giro. È stato detto che il razzismo nel calcio era sparito, ma non è così. La nostra famiglia ha vissuto un momento difficile. Mio fratello da vittima è diventato colpevole». Stasera torna in campo un altro protagonista di un caso di razzismo: Luis Suarez, scontati otto turni di squalifica dopo gli insulti ad Evra, guiderà il Liverpool contro il Tottenham. bold © RIPRODUZIONE RISERVATA

MARIO A TELEFOOT

Balotelli: «Penso di poter vincere il Pallone d’oro se Messi... rallenta un po’» «Il Pallone d’oro? Penso di poterlo vincere, ma Messi deve scendere di livello altrimenti è impossibile». Il pretendente è Balotelli, intervistato da Dacourt (suo ex compagno all’Inter) per Telefoot. Mancini o Mou? «Col primo ho un rapporto fantastico, con l’altro ho fatto qualche pasticcio ma ci piacevamo a vicenda». La vita privata: «Ora sto meno con gli amici e più con la mia ragazza, ma alla fine anche se vado al ristorante si parla sempre di me, era così anche all’Inter e non so perché, forse non faccio cose normali...». Sul modo di giocare: «Prima ero un disastro tatticamente, ora sono migliorato». Sulla Nazionale: «Non vedo l’ora di giocare gli Europei, saranno la mia prima vera competizione internazionale, voglio arrivare fino in fondo». E poi un occhio al Psg: «Lo seguo perché ci sono Ancelotti e Leonardo. Fra 2 3 anni sarà una big».

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Taccuino

SPAGNA UN ALTRO TALENTO DELLA CANTERA IN GOL CONTRO LA REAL SOCIEDAD

CALCIO A 5

Dal Barça B spunta Tello Ronaldo fa sempre festa

Reazione Italia, 2-2 con i russi e secondo posto

Per il campione del Real compleanno super: grandi numeri e voci di Premier League DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

FILIPPO MARIA RICCI MADRID

Il compleanno di Ronaldo, l’apparizione dell’ennesimo canterano blaugrana, il Madrid implacabile, il Barça che soffre ma non molla. Questi i titoli del weekend in Liga. Auguri Ronaldo! Ieri (e oggi) il

Madrid ha riposato: Ronaldo ne ha approfittato per festeggiare il suo 27˚ compleanno magari leggendo di certe voci che circolano in Inghilterra, dove danno per certo il suo rientro (oltre a quello di Mou) in Premier già

quest’estate, e probabilmente pensando ai suoi grandi numeri spagnoli: 24 gol in 21 partite di Liga, 31 in 32 apparizioni stagionali, 117 in 121 da quando Florentino ha versato 94 milioni per strapparlo al Manchester United. Dopo aver segnato per 4 partite di fila, sabato a Getafe Ronaldo è rimasto a secco, percorso inverso per Messi che dopo 3 partite senza gol (per lui numeri già preoccupanti) contro la Real Sociedad è arrivato a 23 in Liga, 37 nelle varie competizioni. Leo ha anche servito il suo 19˚ assist stagionale, offrendo a Tello l’altro gol del Barça che dopo aver sprecato all’andata un 2-0 contro i baschi (ad Anoeta finì 2-2), sabato ha resistito e grazie a Valdes ha vinto 2-1 restando a -7 dal Madrid. Quello di Tello è il decimo gol offerto al Pep Team in stagione dai ragazzi del Barça B (a segno pure Cuenca, promosso al Barça vero, Montoya e Roberto) a testimonianza che la can-

tera blaugrana è parte integrante della prima squadra. Real inarrestabile Non sempre i

ragazzini possono risolvere le partite, soprattutto quando hai a che fare con un Madrid inarrestabile. Mou ha preso le misure della Liga e, Barça a parte, non perde più un colpo. Nelle ultime 17 giornate il Madrid ha fatto 48 dei 51 punti disponibili, perdendo col Barça e vincendo le altre 16. Il Pep Team ha fatto 40 punti, segnando 44 reti (mica poche, per carità) contro le 61 del Real Mou. «Non molliamo», dice Pep. Come il Madrid. 20a GIORNATA Ieri Gijon-Osasuna 1-1; Siviglia-Villarreal 1-2; Saragozza-Rayo Vallecano 1-2; Atletico Madrid-Valencia 0-0. Oggi Granada-Malaga. CLASSIFICA Real Madrid 55; Barcellona 48; Valencia 37; Levante, Espanyol 32; Athletic Bilbao, Atletico Madrid 30; Malaga, Osasuna 28; Getafe 27; Siviglia 26; Maiorca, Rayo Vallecano 25; Real Sociedad 24; Betis, Villarreal 23; Granada, Santander 22; Gijon 19; Saragozza 12. © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’Italia rimonta due gol alla Russia, ma il 2 2 non basta per chiudere il Gruppo C al comando. Il secondo posto manda gli azzurri nella metà del tabellone più dura: domani, a Zagabria, il quarto di finale col Portogallo con cui l’Italia non ha mai perso (ore 21), eventuale semifinale coi tricampioni d’Europa della Spagna, che oggi affronta la Romania (l'altro quarto odierno è Croazia Ucraina). Primo tempo di marca russa, con Fukin che batte Mammarella (4’29’’) e Sergeev che al 17’08’’ sembra chiudere la partita, non tanto per il 2 0 quanto per la prova opaca dell’Italia. Che però nella ripresa risorge, trova il 2 1 con Lima (in panchina per i primi 20’ perché diffidato), pareggia con Fortino e colpisce 2 pali con Saad su punizione e Vampeta in mischia. Menichelli soddisfatto: «L’Italia ha dimostrato di poter giocare allo stesso livello delle migliori squadre d’Europa e del mondo». Andrea Pugliese

GERMANIA

Werder rimontato Werder due volte avanti con Pizarro e due volte raggiunto dal Friburgo, ultimo. Il Colonia vince in casa del Kaiserslautern con un gol di Roshi. 20a GIORNATA Ieri Fri burgo Werder 2 2, Kaiserslau tern Colonia 0 1. CLASSIFICA Bo russia D. p. 43; Bayern, Schalke 04 41; Borussia M. 40; Werder 32; Bayer L.. 31; Hannover 30; Colo nia, Hoffenheim, Wolfsburg 24; Stoccarda, Amburgo 23; Mainz 22; Norimberga 21; Hertha 20; Kaiser slautern 18; Augsburg, Friburgo 17.

OLANDA

Psv, solo un punto Il Psv pareggia, rimandate le gare di Twente e Az. Crisi Ajax, k.o. con l’Utrecht. 20a GIORNATA Hee renveen Roda 4 3; Excel sior Venlo 3 1; Vitesse Nac 1 0; Ajax Utrecht 0 2; Heracles Psv 1 1; NEC Feyenoord 0 2; Gronin gen Waalwijk 0 3; rinviate Den Haag Az e De Graafschap Twen te. CLASSIFICA Psv 42; Twente*, Az* 39; Heerenveen, Feyenoord 37; Ajax 34; Vitesse 32; Groningen 29; Roda 28; Heracles, Waalwijk 24; NEC 23; Nac, Den Haag* 22; Utrecht 21; Excelsior 14; De Graafschap*, Venlo 13. *: una parti ta in meno.


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MONDO COPPA D’AFRICA QUARTI DI FINALE

Brividi e papere: Mali e Ghana avanti Gabon eliminato ai rigori. Tunisia fuori dopo 120’. Keita in lacrime: «Fate finire questa guerra» GABON MALI

GHANA TUNISIA

5 6

Dopo calci di rigore: 1-1 dopo 90’; 1-1 d.t.s. GIUDIZIO 777 MARCATORI Mouloungui (G) al 10’, Diabate (M) al 39’ s.t. RIGORI Poko (G) gol, Diabate (M) gol, Mbanangoye (G) gol, Yatabare (M) gol, Mouloungui (G) gol, Kante (M) gol, Aubameyang (G) parato, B. Traore (M) gol, Ecuele (G) gol, Keita (M) gol GABON (4-2-3-1) Ovono; Mouele, Epanga, Manga, Moussonou; Poko, Moubamba (1’ p.t.s. Palun); Aubameyang, Madinda (10’ p.t.s. Z. Mbanangoye), Mouloungui; Cousin (25' s.t. Do Marcolino). ALL. Rohr. MALI (4-4-2) So.Diakite; Sa. Diakite, Tamboura, Berthe, Kante; A. Traore (20’ s.t. Yatabare), Keita, Dr. Diakite, B. Traore; Maiga, S. Sow (31' s.t. Diabate). ALL. Giresse, ARBITRO Aimoudi (Algeria). NOTE 32 mila spettatori circa. Ammoniti Dr. Diakite (M), Maiga (M), Mouele (G), Mouloungui (G), Do Marcolino (G).

LUIGI GUELPA

Dopo la Guinea anche l’altra squadra di casa, il Gabon, abbandona il torneo. Le Pantere sono state sconfitte dal Mali ai rigori:errore di Aubameyang, che con tre gol aveva portato fin qui la formazione di Rohr. Per Giresse invece si è trattato di un tuffo nel passato, avendo allenato proprio il Gabon nella precedente edizione. Tattica Rohr schiera Mouloungui, Madinda e Moubamba. Giresse cambia il portiere: tra i pali torna Soumbeyla Diakite al posto di Sissoko. In difesa S. Diakite sostituisce lo squalifica-

Dopo i supplementari; 1-1 al 45’; 1-1 al 90’ GIUDIZIO 777 MARCATORI Mensah (G) al 10’, Khelifa (T) al 42’ p.t.; D. Ayew (G) all’11’ p.t.s. GHANA (4-4-1-1) Kwarasey; Inkoom, Mensah (6’ s.t. Vorsah), Boye, Alhassan; Muntari (18’ s.t. J. Ayew), Badu, Annan, D. Ayew; Asamoah; Gyan (8’ p.t.s. Tagoe). ALL. Stevanovic. TUNISIA (4-3-2-1) Mathlouthi; Ifa (40’ s.t. Boussaidi), Haggui, Abdennour, Chammem; Traoui, Ragued, Saihi (22’ s.t. Jemaa); Msakni, Dhaouadi (14' p.t.s. Darragi); Kahlifa. ALL. Trabelsi. ARBITRO Alioum Neant (Camerun) ESPULSO Abdennour al 3’ s.t.s. per c.n.r. (gomitata a D. Ayew) AMMONITI Boye (G), Haggui (T), Badu (G), Annan (G).

Soumbeyla Diakite, 27 anni, disinnesca in uscita Aubameyang, 22 AFP

to Dembele. Nei primi 20’ il Mali si fa apprezzare per la coralità della manovra, sul fronte opposto Cousin tiene in apprensione le Aquile. Aubameyang viene invece seguito come un'ombra da S. Diakite, ma quando lo salta, come al 29', mette i brividi. Nella ripresa il Mali osa più con Maiga, ma è il Gabon a portarsi avanti con Mouloungui al 10'. Tre minuti dopo Cousin colpisce il palo. Ma quando il Gabon già pregusta la semifinale ecco il lampo di T. Diabate, da poco entrato: la sua conclusione passa tra le gambe di Ovono e entra in rete. Le Aquile prendono coraggio e con Maiga sfiorano la vittoria. Ai supplementari squadre scariche, il Gabon

IL RITORNO IN LIBIA DOPO LA RIVOLUZIONE

Gentile come a casa nelle vie di Bengasi: la gente lo abbraccia Il futuro c.t. rompe il protocollo: gusta il couscous, incontra il suo popolo per strada DAL NOSTRO INVIATO

FABIO LICARI BENGASI (Libia)

«Sergio, dai, dove possiamo mangiare il couscous?». Sergio – Seraj il suo nome – è un giovane giornalista libico che parla italiano, come molti connazionali. Sergio quasi non ci crede: Gentile vuole rompere il protocollo degli incontri, che prevede panini per gli imprenditori libici e italiani che già discutono di progetti, e preferisce fuggire in città su auto impolverate, camminare per le strade di Bengasi, vedere le facce della gente, respirare gli odori dell’infanzia di Tripoli. L’idea del couscous libico, «il migliore del nord Africa», alletta un gruppo di una decina di persone. Si parte, tra sguardi stupiti. Il tribunale Il ristorante è alle spalle del mare, in un via stretta, sotto i portici. Sono le tre, la tv è su Al Jazeera, il proprietario riconosce Gentile: pesce e cammello finiti, restano pollo e agnello, più pepsi. Si mangia con le mani. Arrivano altri

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Gentile con un finto Gheddafi

ragazzi, tutti juventini, foto e stretta di mano: «Diventi c.t.?». Passeggiata sul lungomare dove s’affaccia il tribunale di Bengasi: qui, il 17 febbraio 2011, partì la rivoluzione. Oggi, sulle pareti, solo foto dei «martiri» al fronte oppure dispersi in fosse comuni. Un padre racconta dei due figli ancora scomparsi. La statua Poco fuori offrono il tè della libertà. Riconoscono Gentile e l’abbraccio della folla è spontaneo: una bandiera, un distintivo. Le auto si fermano e suonano. Gli mettono in mano una mitraglietta: è carica, meglio non scherzare. A pochi metri, un museo di reperti bellici: qui un artista ha creato figure fantasiose fatte di bossoli, elmetti, resti di carrarmati. E una scultrice ha inventato un Gheddafi gigante e messo in gabbia. © RIPRODUZIONE RISERVATA

spinge ancora e prende anche un palo con Mbanangoye. Si va ai rigori: equilibrio, poi l’errore di Aubameyang. In semifinale ora per il Mali c’è la Costa d’Avorio. A fine gara Keita è scoppiato in lacrime, lanciando un appello per la pace nel suo paese, dove gli scontri tra governo e separatisti hanno fatto registrare oltre 20 morti solo nelle ultime 48 ore: «Tutto ciò non è normale — dice il centrocampista del Barça —, non andate oltre, siamo tutti maliani. Noi giocatori celebriamo la vittoria, ma allo stesso tempo siamo tristi. Il presidente della repubblica faccia di tutto perché questa guerra finisca». © RIPRODUZIONE RISERVATA

NOTE 19 mila spettatori circa.

Il neomilanista Sulley Muntari, in azione in Ghana-Tunisia SPORT SOCCER

Il Ghana soffre la Tunisia più del dovuto ma raggiunge le semifinali grazie al gol nei supplementari di Dede Ayew. La fase di studio tra le due contendenti dura davvero pochissimo: già al 10' Mensah da posizione ravvicinata infila Mathlouthi. La gara si fa nervosa e per poco il portiere tunisino e Muntari non vengono alle mani. Si viaggia su rapidi capovolgimenti di fronte, ma senza occasioni di rilievo. Almeno fino al pareggio di Khelifa che batte Kwarasey su preziosissimo assist di Dhaouadi a 4’ dalla fine del primo tempo. Nella ripresa dopo pochi istanti Mensah esce per infortunio, Gyan porta da solo il peso dell'attacco, ma Ab-

dennour riesce a contenerlo. Patatrac Le Black Stars brillano con Asamoah, anche se non finalizzano. Sul fronte opposto da segnalare al 26' un uno-due tra Jemaa e il gioiellino Msakni, che conclude a lato. Al 30' Dede Ayew costringe Mathlouthi a salvare coi pugni. C'è più Ghana, ma il risultato resta bloccato. La replica tunisina è nella voglia di lottare di Jemaa, che al 44' impegna Kwarasey. Ai supplementari prima ci prova Jemaa che trova lo spunto vincente ma è in fuorigioco. Il Ghana risponde con una combinazione Dede Ayew-Gyan. Il gol arriva proprio con Dede Ayew all'11', ma

è tutto merito di una papera clamorosa del portiere tunisino Mathlouthi, che perde palla su un innocuo cross di Badu. Il fantasista del Marsiglia da due passi infila, e la Tunisia crolla: prima perde Abdennour, che per fermare Ayew gli rifila una gomitata e si becca il rosso, poco dopo potrebbe fare la stessa fine Darragi ma l'arbitro lo grazia. Il numero 10 dell'Esperance è nervoso, ma è anche l'unico a correre dei suoi. Traoui invece si dedica a una vergognosa caccia all'uomo (vittime preferite i fratelli Ayew). Poi arriva il fischio finale: Ghana in semifinale con lo Zambia. l.gue. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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PRIMA DIVISIONE GIRONE A 22a GIORNATA l’Analisi di NICOLA BINDA twitter@NickBinda

Stesse volate con l’insidia Disciplinare

Il maltempo ha fatto pagare dazio anche alla Prima divisione, ma non più di tanto. Gli sforzi delle società per pulire i campi sono stati premiati, commoventi anche i dirigenti del Lumezzane che hanno cercato fino all’ultimo di far svolgere la partita. I giocatori hanno capito, e le partite sono state del solito livello: magari non raffinate, ma emozionanti. Chi non ha capito, sono stati i tifosi: vero

Tra il Carpi e la Ternana vincono i calci Big match con 5 espulsi e un pareggio Gol di Kabine e Cejas: vetta immutata DAL NOSTRO INVIATO

CARPI

1

ANDREA TOSI REGGIO EMILIA

TERNANA

1

Brutto, sporco e cattivo. Il big-match del girone A per pochi intimi, giocato grazie alla pervicacia del Carpi che in extremis rende agibile dalla neve il campo e un paio di settori per il pubblico convincendo il sindaco di Reggio Emilia a revocare l’ordinanza di rinvio, finisce con un pareggio combattuto più sotto l’aspetto della rissa continua che dell’agonismo. L’uso dei cartellini punitivi, con cinque espulsi, due giocatori per squadra più il vice allenatore ospite Napoli che nella circostanza fa la funzione di primo allenatore perchè il titolare Toscano è squalificato, non aiuta l’arbitro a tenere in pugno la gara, molto animosa e poco tecnica, con più calci che calcio. Il Carpi vince la partita con le istituzioni ma vede sfuggire quella sul campo anche se il pari alla fine sta stretto alla Ternana che dopo lo VIAREGGIO

0

TARANTO

0

Il Viareggio riesce a resistere Gol annullato: Taranto protesta VIAREGGIO (4-4-2) Merlano 6,5; Carnesalini 6,5, Fiale 7, Conson 6,5, Martella 6,5 (dal 10’ s.t. Licata 6,5); Lepri 6,5 (dal 15’ s.t. Scardina 6), Berardocco 7 (dal 45’ s.t. Maltese s.v.), Tarantino 7, Cesarini 6; Cristiani 6, Zaza 6. (Ranieri, Pellegrini, Sorbo, Lamorte). All. Bertolucci 6,5. TARANTO (3-4-3) Bremec 6; Sosa 6, Prosperi 7, Di Bari 6; Antonazzo 6 (dal 17’ s.t. Garufo 6,5), Sciaudone 7, Giorgino 6,5, Rizzi 6,5; Chiaretti 7, Guazzo 6 (dal 27’ s.t. Mendicino 6), Rantier 6 (dal 10’ s.t. Alessandro 6,5). (Maraglino, Cutrupi, Bertolucci, Pensalfini). All. Dionigi 6,5. ARBITRO Borriello di Mantova 7. NOTE paganti 134, abbonati 460, incasso di 4.318 euro. Ammoniti Licata, Zaza, Martella, Tarantino, Di Bari, Rizzi, Alessandro e Antonazzo. Angoli 4-9.

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GIUDIZIO VIAREGGIO (Lu) Il Taranto fallisce il sorpasso della Ternana (fermata dal Carpi) facendosi imbrigliare dallo spigliato Viareggio, che ha accettato la sfida a viso aperto. La formazione di Dionisi reclama per il gol annullato — fuorigioco millimetrico — in avvio di partita a Guazzo, ma per tutta la partita i bianconeri di casa non hanno indossato i panni dello sparring partner della vice-capolista. Infatti al 1’ Lepri direttamente da calcio d’angolo ha colpito il palo alla destra di Bremec: il Taranto ha cominciato a prendere il sopravvento soprattutto a destra dove Chia-

++

GIUDIZIO MARCATORI Kabine (C) al 3’, Cejas (T) al 25’ s.t. CARPI (4-4-2) Mandrelli 5,5; Laurini 6,5, Poli 6, Terigi 6, Lorusso 5; Potenza 6, Concas 4, Memushaj 5,5, Pasciuti 6; Kabine 6,5 (dal 37’ s.t. Boniperti s.v.), Eusepi 5,5. (Bastianoni, Donnarumma, De Paola, Sogus, Ferretti, Bocalon). All. Notaristefano 6. TERNANA (3-4-3) Ambrosi 6; Ferraro 5, Pisacane 5, De Giosa 6; Bernardi 5,5 (dal 34’ s.t. Gotti s.v.), Carcuro 6, Cejas 7, Dianda 5; Nolè 5,5 (dal 7’ s.t. Giacomelli 6), Litteri 6, Sinigaglia 6 (dal 23’ s.t. Docente 4). (Virgili, Camillini, Miglietta, Arrigoni). All. Napoli 5,5 (Toscano squalificato). ARBITRO Castrignanò di Roma, 5,5. NOTE spettatori 550 circa, paganti e abbonati n.c., incasso di 2.500 euro. Espulsi Concas e Docente al 26’ s.t., il tecnico Napoli al 30’ s.t., Lorusso al 46’ s.t. e Dianda al 48’ s.t.; ammoniti Nolè, Carcuro, Memushaj, Bernardi. Angoli 2-4.

svantaggio sfiora la vittoria negli ultimi minuti. Carpi elettrico Il lungo ritiro a

Veronello per preparare lontano dal gelo questa sfida, carica il Carpi di elettroni negativi perchè la squadra di casa si but-

retti dava spettacolo, confezionando sempre precisi cross. Al 10’, angolo di Rantier, colpo di testa di Di Bari, rovesciata di Guazzo e palla in rete ma il figlio d’arte Borriello annulla su segnalazione del guardalinee. Equilibrio Il Viareggio soffre ma cerca di imbastire buone azioni di rimessa: al 42’ Zara ha la palla buona per andare a segno ma il diagonale va di poco fuori. Merlano in due tempi al 44’ sventa la conclusione di Rantier. Nella ripresa Sciadone va vicino al gol al 12’ con una conclusione da fuori: due minuti dopo è Scardina di testa a sfiorare il vantaggio sul cross di Berardocco (buono il debutto dell’ex Pisa). Poi è Merlano a dire no ancora a Sciaudone e a Alessandro con conclusioni da distanza ravvicinata. L’assalto finale del Taranto è ammirevole ma in contropiede il Viareggio si rende pericoloso con Zaza e Cristiani: la difesa del Taranto si conferma la migliore d’Italia e dell’Europa che conta. Giovanni Lorenzini

IL RINVIO

Lumezzane Tanta neve Niente Spal LUMEZZANE Lumezzane-Spal è stata rinviata. Alle 13, dopo aver rimosso dai teloni la neve, la situazione sembrava sotto controllo, poi però di neve ne è arrivata altra e l’arbitro Cangiano di Napoli ha deciso per il rinvio. Recupero forse il 19, giorno della sosta.

che stare su una tribuna ghiacciata non è il massimo, ma sui campi ci sarebbero stati buoni motivi per scaldarsi. Amen. C’è però una zona dove il sole — metaforicamente — splende sempre ed è la Sicilia, grazie al cammino di Trapani e Siracusa che hanno piazzato lo scatto decisivo: il primo posto è una questione tutta loro, con lo scontro diretto (4 marzo,

ta nella contesa con troppa foga rischiando nel primo tempo di spianare la strada agli ospiti. Ma come succede in partite di questo tipo, il gol arriva quasi all’improvviso in avvio di ripresa complice un grossolano errore avversario. Da un lungo rinvio, la palla rimbalza nell’area umbra con Ferraro che appare in netto anticipo, ma il terzino liscia malamente l’intervento liberando Kabine che davanti ad Ambrosi, supera il portiere e infila di giustezza. E’ questo l’unico vero tiro in porta dei padroni di casa. Ternana nervosa Anche la capo-

lista fatica a tenere i nervi a posto. Per due volte i rossoverdi reclamano il rigore per un sospetto braccio di Terigi su botta a colpo sicuro di Litteri e per una caduta in area di Nolè dopo un corpo a corpo con Lorusso. Subìto il gol, la Ternana alza i ritmi e conquista la trequarti emiliana. Il pareggio è un bel rasoterra dal limite di Cejas, migliore in campo, sugli sviluppi di una punizione respinta da Mandrelli. Dopo l’1-1, prima di riprendere il gioco, Docente e Concas, come bambini litigiosi per la palla, si fanno espellere per reciproche scorrettezze. I due vengono seguiti da Napoli, troppo agitato in panchina, e nel recupero da Dianda e Lorusso, entrambi per somma di ammonizione. Così le squadre finisco in nove mentre Pisacane ha il tempo di mangiarsi il gol della vittoria, sprecando di testa un’uscita a farfalle di Mandrelli. © RIPRODUZIONE RISERVATA

peccato non in posticipo) sul campo della squadra oggi al secondo posto, dopo una doppia trasferta a Cremona. Stesso discorso nel girone A, dove da tempo il duello tra Ternana e Taranto prosegue con intensità: in questo caso lo scontro diretto sarà una settimana prima (domenica 26, pure senza posticipo) ma dopo un turno delicatissimo e la sosta. Da una parte e dall’altra il vantaggio sul

terzo posto è di 7 punti e la vera minaccia è giovedì, quando la Disciplinare darà le penalizzazioni per i mancati pagamenti del primo trimestre: Taranto e Siracusa sono tra i club che rischiano. Una sentenza che arriva in extremis, visto che il 14 scade il termine per il secondo trimestre. Eh sì, la crisi si sente: deciderà anche la volata per la Serie B? © RIPRODUZIONE RISERVATA

Pro Vercelli show Il Benevento crolla PRO VERCELLI

3

BENEVENTO

0

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GIUDIZIO MARCATORI Di Piazza al 7’ e al 15’ p.t.; Iemmello al 33’ s.t. PRO VERCELLI (4-3-2-1) Valentini 8; Bencivenga 7 (dal 39’ s.t. Cancellotti s.v.), Ranellucci 7, Modolo 7, Armenise 7,5; Germano 7,5, Calvi 7, Rosso 7,5; Espinal 7,5, Carraro 6,5 (dal 10’ s.t. Marconi 6,5); Di Piazza 8 (dal 15’ s.t. Iemmello 7). (Miranda, Masi, Murante, Disabato). All. Braghin 8. BENEVENTO (4-3-3) Gori 6; D’Anna 6, Siniscalchi 5,5, Pedrelli 6, Frascatore 6 (dal 21’ s.t. Montini 6); La Camera 6,5, Rajcic 6,5 (dal 10’ s.t. Vacca 6,5), De Vezze 7; Cia 6,5, Altinier 6,5, Kanoute 6 (dal 1’ s.t. Pintori 6,5). (Martinelli, Candrina, Signorini, Sy). All. Imbriani 6. ARBITRO Ghersini di Genova 6. NOTE paganti 480, abbonati 667, incasso di 6.880 euro. Ammoniti Bencivenga, Rosso, Marconi e Rajcic. Angoli 5-7.

RAFFAELLA LANZA VERCELLI

Basta un quarto d’ora alla Pro Vercelli per gelare con una doppietta di Di Piazza il Benevento in un Piola già siderale con il termometro che segna -4. I padroni di casa partono con la marcia ingranata, così invece non fanno i campani, troppo lenti a carburare. E questo sarà per loro fatale. All’8’ il primo gol della Pro Vercelli con un’azione da manuale: scambi di prima e tutti in velocità, tra Espinal, Gemano, Ben-

civenga e Di Piazza, finalizzatore che con precisione chirurgica trafigge Gori. Al 15’ il raddoppio: Rosso recupera palla e da vita al contropiede, poi serve Di Piazza che sigla così la sua prima doppietta in maglia bianca. Il Benevento, subìti i due schiaffi, si risveglia dal torpore e prova a raddrizzare una gara ormai segnata. E’ Valentini che impedisce agli ospiti di accorciare le distanze: al 18’ si supera su Pedrelli, poi al 22’ ancora un miracolo su Altinier. Il Benevento continua a pressare, ma la Pro fa diga e concede pochi spazi. Valentini insuperabile Al 32’, da angolo, Altinier segna in tuffo di testa, ma per l’arbitro è irregolare per un fallo su Ranellucci all’altezza del primo palo. Un gol negato che ha scatenato le proteste dei giallorossi di Imbriani. Il Benevento si fa vedere più volte nell’area piccola della Pro Vercelli, ma Valentini è particolarmente in giornata e para ogni palla che arriva dalle sue parti. I campani, che in campo non hanno demeritato, al 33’ della ripresa si vedono punire ulteriormente: Rosso recupera palla a centrocampo, Armenise crossa per Iemmello, che con freddezza supera Gori facendogli passare la palla tra le gambe.

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FOGGIA

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FOLIGNO

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AVELLINO

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COMO

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Ginestra e Basso: il Sorrento vola Per l’Avellino solo una palla gol

Il mercato fa sorridere il Como Foggia brutto e in confusione

Alla Tritium manca un bomber Il Pisa respira dopo 4 sconfitte

Giusto pareggio Grazie ad Alessi la Reggiana riprende il Foligno

Poche emozioni e tanti errori Pavia e Monza derby grigio

MARCATORI Ginestra al 18’, Basso al 44’ s.t. SORRENTO (4-4-2) Rossi 6; Vanin 6,5, Terra 6, Nocentini 6,5, Bonomi 6,5; Basso 7 (dal 46’ s.t. Sabato s.v.), Camillucci 6,5, Zanetti 6, Croce 6 (dal 40’ s.t. Corsetti 6); Scappini 5,5, Ginestra 6,5 (dal 35’ s.t. Beati 6). (Chiodini, Romeo, Niang, Maritato). All. Ruotolo 6,5. AVELLINO (4-3-3) Fumagalli 6; Zappacosta 6,5, Puleo 6, Cardinale 6, Pezzella 5 (dal 40’ s.t. R. Ricci 5,5); D’Angelo 6,5, Massimo 6, Arcuri 6; Herrera 5,5 (dal 32’ s.t. Thiam 5,5), Zigoni 6, De Angelis 5,5 (dal 26’ s.t. M. Ricci 5,5). (Fortunato, Zammuto, Labriola, Malaccari). All. Bucaro 5,5. ARBITRO De Faveri di San Donà di Piave 5,5. NOTE paganti 262, abbonati 286, incasso di 6.804 euro. Ammoniti Arcuri, Basso e Pezzella. Angoli 7-4.

MARCATORI Venitucci (F) al 12’, Paonessa (C) al 14’ p.t.; Tavares (C) al 29’ s.t. FOGGIA (3-4-3) Ginestra 6; D'Orsi 5,5, Gigliotti 5,5, Toppan 6 (dal 1’ s.t. Velardi 5,5); Traoré 5, Meduri 5, Wagner 5,5, Cardin 6; Cruz 5 (dal 15’ s.t. Ferreira 5,5), Lanteri 5 (dal 1’ s.t. Defrel 6), Venitucci 6,5. (Botticella, Lanzoni, Cortesi, Pompilio). All. Stringara 5,5. COMO (4-2-3-1) Giambruno 6,5; Ghidotti 6, Urbano 6,5, Conti 6,5, Som 6; Salvi 6, Ardito 7; Ciotola 6 (dal 24' s.t. Palumbo 5,5), Paonessa 6,5 (dal 6' s.t. Bardelloni 6,5), Toledo 6,5 (dal 36' s.t. Filosa s.v.); Tavares 6,5. (Twardzik, Doumbia, Vicente, Ripa). All. Manari 6,5. ARBITRO Martinelli di Roma 6. NOTE paganti 235, abbonati 1.838, incasso di 25.394 euro. Espulsi Traoré al 46' s.t. e Salvi al 48' s.t.; ammoniti Conti, Wagner, Toledo, Urbano, Tavares, Venitucci e Palumbo. Angoli 8-1.

TRITIUM (4-4-2) Nodari 6; Riva 5,5 (dal 18’ s.t. Possenti 6), Dionisi 6, Teso 6,5, Fondrini 6; E. Bortolotto 6, Di Ceglie 6, Malgrati 6, Casiraghi 6,5; Sinato 5,5, R. Bortolotto 5,5 (dal 27’ s.t. Spampatti 6). (Pansera, Cremaschi, Corti, Chimenti, Monacizzo). All. Boldini 6. PISA (4-1-4-1) Pugliesi 6,5; Ton 6, Buscaroli 6, Sodano 6,5, Colombini 6; Genevier 5,5; Strizzolo 5 (dal 16’ s.t. Tremolada 5,5), Obodo 5,5, Scampini 6, Favasuli 5,5; Perna 5. (Sepe, Bizzotto, Ilari, Gatto, Tulli, Perez). All. Pagliari 6. ARBITRO Spinelli di Terni 6,5. NOTE spettatori 250 circa, paganti, abbonati e incasso n.c. Ammoniti nessuno. Angoli 12-2.

MARCATORI Caturano (F) all’11’, Alessi (R) al 26’ p.t. FOLIGNO (4-4-2) Kovacsik 5,5; Stoppini 6, Cotroneo 6, Galuppo 6, Barbagli 6; Rizzo 6,5, Papa 6,5 (dal 13’ s.t. Menchinella 6), Padoin 6, Coresi 6,5; Guidone 7 (dal 33’ s.t. Ferrari 6), Caturano 7. (Mazzoni, Petti, Carroccio, Tattini, Cardarelli). All. Pagliari 6,5. REGGIANA (3-5-1-1) Silvestri 7; Aya 6, Zini 5,5, Magliocchetti 6,5; Iraci 6, Viapiana 6, Calzi 5,5 (dal 28’ s.t. Ardizzone 5,5), Arati 6, Panizzi 6,5 (dal 20' s.t. Sperotto 5,5); Alessi 6; Rossi 5,5. (Bellucci, Messineo, Mei, Matteini, Fedi). All. Zauli 6,5. ARBITRO Fiore di Barletta 5,5. NOTE paganti 185, abbonati 387, incasso di 3.442,93 euro. Ammoniti Calzi, Iraci, Rossi e Menchinella. Angoli 5-3.

PAVIA (4-4-2) Facchin 6; Capogrosso 6 (dal 35’ s.t. Marchi s.v.), Fissore 6,5, Fasano 6,5, Pezzi 6; Statella 5,5, Carotti 6, Cinelli 6 (dal 21’ s.t. Galassi 5,5), Verruschi 6,5 (dal 31’ s.t. Gheller s.v.); Cesca 5,5, Falco 6. (Cacchioli, Caidi, D’Errico, Rodriguez). All. Roselli 6. MONZA (4-3-1-2) Castelli 6,5; Zenoni 6, Valagussa 6,5, Zullo 6,5, Bugno 6; Anghileri 6 (dal 40’ s.t. Rossetti s.v.), Biso 6,5, Lewandowski 6 (dal 31’ s.t. Romano s.v.); Iacopino 6; Tiboni 5,5 (dal 31’ s.t. Torregrossa s.v.), Colacone 5,5. (Marcandalli, Boscaro, Prato, Pandiani). All. Motta 6. ARBITRO Bellotti di Verona 6. NOTE paganti 82, abbonati 328, incasso di 1.095 euro. Ammoniti Falco e Tiboni. Angoli 9-7.

+++

GIUDIZIO SORRENTO (Na) Solo Sorrento in tutta la ripresa, è qui la chiave della partita. L’Avellino, dopo un buon avvio, si spegne alla distanza e può recriminare solo per una ghiotta palla gol fallita nel primo tempo da Zigoni. Il Sorrento conquista la quarta vittoria con Ruotolo in panchina. Buono il debutto di Zanetti. Ginestra segna in mischia (18’) raccogliendo una respinta di Fumagalli e Basso raddoppia su sponda di Scappini. Tra i due gol subiti, l’Avellino non abbozza reazioni. Gli irpini recriminano per la richiesta di rinvio della gara che non è stata accolta. Antonino Siniscalchi

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GIUDIZIO FOGGIA Nel gelo dello Zaccheria il Como interrompe la serie di un pari e 4 k.o. infliggendo al Foggia la seconda sconfitta di fila. Il mercato sorride agli ospiti: in avvio di gara l'esordiente Paonessa rimedia al vantaggio di Venitucci (spettacolare girata al volo), indirizzando a rete una punizione deviata da Gigliotti. Foggia confuso, stravolto dal mercato e dalle assenze. Tavares firma il sorpasso fulminando Ginestra dopo una combinazione con Toledo. Roberto Pellegrini

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+++

CLASSIFICA SQUADRE

PT

TERNANA 48 TARANTO (-1) 47 PRO VERCELLI 40 CARPI 40 SORRENTO (-2) 38 BENEVENTO (-2) 35 COMO (-1) 31 AVELLINO 31 TRITIUM 30 FOGGIA (-1) 28 LUMEZZANE 28 PISA 27 REGGIANA (-2) 26 SPAL (-2) 20 MONZA 18 VIAREGGIO (-1) 15 FOLIGNO (-4) 12 PAVIA 10

GIUDIZIO FOLIGNO (Pg) La temperatura polare e il vento gelido (termometro a -2) hanno condizionato una gara, comunque piacevole, finita con un giusto pareggio. Foligno pimpante nel primo tempo, Reggiana più incisiva nel secondo, ma è stata la squadra di casa a sfiorare il colpaccio con Ferrari al 34’ della ripresa: la palla calciata a un metro dalla porta è stata deviata da Silvestri con un miracolo. Apre le marcature il Foligno con Caturano che all’11’ devia in rete un traversone di Rizzo. Al 26’ il pareggio di Alessi, che su punizione dal limite trafigge Kovacsik grazie anche a una folata di vento. Roberto Di Meo

++

GIUDIZIO PAVIA Termina 0-0 il derby lombardo tra Pavia e Monza. Nel primo tempo non ci sono grandi emozioni, con i brianzoli a fare possesso palla senza però riuscire ad essere incisivi davanti. I padroni di casa riescono invece a rendersi pericolosi solo al 22’ con un tiro di Statella respinto dal Castelli. Più vivace la ripresa. L’occasione più importante capita al 25’ al Pavia: Statella entra in area, si presenta solo davanti a Castelli ma spara addosso al portiere. Il Pavia interrompe la serie di 8 sconfitte consecutive in casa ma non può esultare. La rincorsa al penultimo posto resta in salita. Michele Lanati

G 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 21 22 22 21 22 22 22 22

PARTITE V N P 14 6 2 14 6 2 11 7 4 12 4 6 11 7 4 11 4 7 9 5 8 9 4 9 8 6 8 7 8 7 8 4 9 6 9 7 8 4 10 6 4 11 3 9 10 4 4 14 4 4 14 1 7 14

RETI F S 30 13 26 7 31 13 34 18 29 18 33 25 30 32 26 30 20 23 22 22 17 22 21 20 26 29 19 26 18 30 13 35 16 30 20 38

U PROMOSSA U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSA

RISULTATI CARPI-TERNANA 1-1 FOGGIA-COMO 1-2 FOLIGNO-REGGIANA 1-1 LUMEZZANE-SPAL rinviata al 19 PAVIA-MONZA 0-0 PRO VERCELLI-BENEVENTO 3-0 SORRENTO-AVELLINO 2-0 TRITIUM-PISA 0-0 VIAREGGIO-TARANTO 0-0

PROSSIMO TURNO DOMENICA 12 FEBBRAIO ORE 14.30 AVELLINO-PRO VERCELLI (1-4) BENEVENTO-TERNANA (lunedì, ore 20.45) (0-2) FOLIGNO-PAVIA (0-3) PISA-LUMEZZANE (1-1) REGGIANA-SORRENTO (1-2) SPAL-COMO (2-0) TARANTO-CARPI (2-0) TRITIUM-MONZA (1-1) VIAREGGIO-FOGGIA (1-1)

MARCATORI 13 RETI Ginestra (2, Sorrento); Arma (2, Spal). 10 RETI Perna (3, Pisa). 9 RETI Alessi (1, Reggiana). 8 RETI Cia (Benevento); Filippini (5, Como; ora è nella Cremonese); Malatesta (Pro Vercelli). 7 RETI Eusepi (1, Carpi); Tavares (Como).

girone B CLASSIFICA SQUADRE

PT

© RIPRODUZIONE RISERVATA

SORRENTO

GIUDIZIO MONZA Esulta il Pisa che ferma la serie negativa di 4 sconfitte e conquista un punto. La Tritium ancora una volta comanda la gara ma evidenzia la mancanza di un bomber. Si gioca con una temperatura gelida e su un campo pesante. Nei primi 30’ da registrare il pressing dei ragazzi di Boldini che conquistano 8 angoli. L'unico pericolo per Pugliesi arriva da Sodano che rischia l'autorete su cross di Roberto Bortolotto. Al 38' Nodari deve uscire di piede per neutralizzare il tiro di Scampini. Nel secondo tempo da segnalare la conclusione di Casiraghi, il colpo di testa di Sinato e poi ancora un tiro di Sinato smarcato da Di Ceglie. Pierfranco Redaelli

girone A

TRAPANI SIRACUSA (-3) SPEZIA CARRARESE CREMONESE (-6) BARLETTA LANCIANO (-1) ALTO ADIGE PORTOGRUARO PERGOCREMA (-1) TRIESTINA FROSINONE LATINA PRATO ANDRIA PIACENZA (-4) BASSANO FERALPI SALO'

43 42 35 34 32 32 32 31 31 30 26 23 22 22 21 21 18 17

G 22 22 22 22 22 22 21 21 21 21 22 21 22 22 22 21 20 22

PARTITE V N P 13 4 5 13 6 3 9 8 5 9 7 6 11 5 6 8 8 6 9 6 6 8 7 6 8 7 6 9 4 8 8 2 12 6 5 10 5 7 10 5 7 10 4 9 9 7 4 10 4 6 10 3 8 11

RETI F S 40 22 29 17 27 21 32 23 27 16 26 24 24 23 24 18 27 23 23 29 30 33 23 28 24 29 20 25 23 32 23 35 14 28 12 22

U PROMOSSA U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSA

RISULTATI ANDRIA-TRAPANI 1-2 BASSANO-ALTO ADIGE oggi, ore 15 CARRARESE-TRIESTINA 3-0 LANCIANO-FROSINONE rinviata al 19 LATINA-BARLETTA 1-1 PERGOCREMA-PRATO 0-0 PIACENZA-PORTOGRUARO rinviata al 19 SIRACUSA-FERALPI SALO' 1-0 SPEZIA-CREMONESE 0-0

PROSSIMO TURNO DOMENICA 12 FEBBRAIO ORE 14.30 BARLETTA-BASSANO (1-0) CREMONESE-SIRACUSA (0-0) FERALPI SALO'-PERGOCREMA (0-1) FROSINONE-CARRARESE (1-0) LANCIANO-PIACENZA (1-3) PORTOGRUARO-ALTO ADIGE (0-2) PRATO-ANDRIA (0-1) TRAPANI-SPEZIA (0-2) TRIESTINA-LATINA (2-0)

MARCATORI 11 RETI Pavoletti (Lanciano); Godeas (Triestina). 10 RETI Mazzeo (1, Barletta); Corazza (Portogruaro); Evacuo (6, Spezia). 9 RETI Gaeta (5, Carrarese); Le Noci (4, Cremonese); Barraco (4) e Madonia (Trapani). 8 RETI Fischnaller (5, Alto Adige).


30

LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 6 FEBBRAIO 2012

PRIMA DIVISIONE GIRONE B 22a GIORNATA

Guizzo Filippi Il Trapani va nel recupero

posto D’Alessandro. Boscaglia toglie il terzino Priola, in difficoltà contro Taormina, arretra Lo Bue ed inserisce Cavallaro. Subito pericolosa l’Andria con Russo che tira alto da buona posizione. Il Trapani sembra in affanno e si salva su un tiro di Comini dal limite dell’area piccola deviato in angolo. Poi Castelli neutralizza un colpo di testa di Giuseppe Gambino.

Un ottimo Andria passa con Gambino Poi la capolista infila la 7a vittoria di fila

Controsorpasso Al 19’ l’Andria

ANDRIA

1

TRAPANI

2

GIUDIZIO

++++

MARCATORI G. Gambino (A) al 30’ p.t.; Abate (T) al 22’, Filippi (T) al 46’ s.t. ANDRIA (4-4-2) Menegon 6; Meccariello 6,5, Cossentino 6, Mucciante 6,5, Contessa 6; Comini 6, Arini 6,5, Marsili 6,5 (dal 1’ s.t. D’Alessandro 6), Taormina 6 (dal 31’ s.t. Minesso s.v.); Russo 6 (dal 22’ s.t. Loiodice 5,5), G. Gambino 6,5. (Sansonna, Larosa, Ballardini, La Mantia). All. Cosco 6. TRAPANI (4-4-2) Castelli 6,5; Priola 5,5 (dal 1’ s.t. Cavallaro 6; dal 47’ s.t. Daì s.v.), Pagliarulo 6, Filippi 6,5, Sabatino 6; Lo Bue 6, Pirrone 5,5 (dal 13’ s.t. Tedesco 6,5), Caccetta 7, Madonia 6,5; S. Gambino 5,5, Abate 6,5. (Pozzato, Ficarrotta, Perrone, Mastrolilli). All. Boscaglia 6,5. ARBITRO Pairetto di Nichelino 5,5. NOTE paganti 418, abbonati 1.992, incasso di 9.731 euro. Espulso G. Gambino al 45’ s.t.; ammoniti Priola e Pagliarulo. Angoli 6-4.

SPEZIA

0

CREMONESE

0

Spezia, pali e un giallo La Cremonese resiste SPEZIA (4-4-2) Russo 6; Ricci 6 (dal 1’ s.t. Bianco 6), Lucioni 6, Murolo 6, Mora 6,5; Madonna 5,5, Buzzegoli 6, Lollo 6,5, Vannucchi 6 (dal 33’ s.t. Guerra s.v.); Iunco 6, Evacuo 5,5 (dal 22’ s.t. Marotta 6). (Conti, A. Bianchi, Gentili, Grauso). All. Serena 6. CREMONESE (4-3-3) Alfonso 7; Polenghi 6 (dal 37’ s.t. Semenzato s.v.), Rigione 6, Minelli 6, Sales 5; Riva 6, Pestrin 6,5, Tacchinardi 6; Possanzini 6,5 (dal 46’ s.t. Musetti s.v.), Coralli 5,5 (dal 16’ s.t. Nizzetto 6), Filippini 6. (G. Bianchi, Degeri, Rabito, Le Noci). All. Brevi 6,5. ARBITRO Pasqua di Tivoli 6. NOTE paganti 1.322, abbonati 2.711, incasso di 13.222 euro (senza quota abbonati). Espulso Sales al 44’ p.t.; ammoniti Coralli, Riva, Sales, Pestrin e Rigione. Angoli 8-1. GIUDIZIO

+++

LA SPEZIA Bye bye Sicilia. Lo Spezia stecca con la Cremonese e vede così Trapani e Siracusa volare sempre più in alto. La squadra di Serena, infatti, non va oltre il pari contro i grigiorossi che giocano l’intera ripresa in dieci per l’espulsione di Sales nel finale del primo tempo. Quasi tutto accade prima dell’intervallo: due i pali colpiti dai padroni di casa, con Vannucchi (36’) e Mora (38’), mentre gli ospiti rispondono con quello di Possanzini al 44’. Due episodi da moviola: al 32’ Alfonso, smanaccia la palla deviata in porta dal compagno

GIUSEPPE ERNESTO ANDRIA

Un cinico Trapani trova con una zampata di Filippi in pieno recupero la settima vittoria consecutiva e conserva la sua posizione in vetta. Beffata l’Andria che, a dispetto della sua classifica, crea non poche difficoltà la capolista, ma non sa chiudere la partita. Passa l’Andria In avvio i sicilia-

ni provano a spaventare i padroni di casa prima con un tiro ravvicinato di Salvatore Gambino che Menegon respinge e poi con una punizione di Pirrone deviata dalla barriera che non sorprende il portiere. La squadra di Cosco comincia pian piano a rendersi pericolosa, so-

Rigione (contrastato da Madonna). Aveva però oltrepassato la riga? Tante le proteste, Madonna invece non polemizza: «Non posso giudicare, non ero in linea». Al 36’ altro dubbio: il tiro di Iunco viene respinto con un braccio (o con il corpo?) da un difensore lombardo. Nella seconda frazione, c’è tempo per i lombardi di tentare qualche contropiede con Possanzini e Nizzetto e per i liguri di attaccare, ma senza troppo ordine. Infine, mentre lo Spezia indossa la fascia nera al braccio per lutto, la Cremonese vorrebbe portarla bianca per protesta contro la decisione del Tnas di non ridurre la pesante penalizzazione per il calcioscommesse estivo, ma l’arbitro lo impedisce prima del via. I lombardi, allora, la indossano almeno in sala stampa a fine gara. Lì, a quanto pare, è permesso. Fulvio Magi

SPEZIA IN LUTTO

Ciao Ciavolino nonno tifoso LA SPEZIA (f.m.) Spezia in lutto per la scomparsa dell’ex portiere (stagione 1928 29) Giuseppe Ciavolino, noto per essere il possessore della tessera del tifoso più vecchio d’Italia: Ciavolino avrebbe compiuto 100 anni il 30 marzo.

Un vero uomo se ne intende di macchine e sa come risintonizzare il suo decoder.

Giovanni Abate, 30 anni ARCIERI

prattutto con i suoi esterni. Al 26’ la difesa ospite si addormenta e lascia passare un lancio di Taormina apparentemente innocuo, il veloce Comini si inserisce e anticipa di testa il portiere in uscita, ma la palla finisce di poco fuori. Dopo pochi minuti il vantaggio dell’Andria. Cross perfetto di Comini per Giuseppe Gambino che in tuffo colpisce di testa e mette in rete. La reazione del Trapani è ben controllata dall’Andria con l’esordiente Marsili e Arini che fanno un eccellente filtro a centrocampo e la difesa azzurra che con concede nulla agli avversari. All’inizio della ripresa le due squadre si presentano in campo con una novità per parte. Cosco è costretto a sostituire per infortunio Marsili (buono il suo debutto), al suo

potrebbe chiudere i conti. Russo si incunea in area di rigore e viene strattonato vistosamente da un difensore. Tutti si aspettano il fischio dell’arbitro, ma l’attaccante riesce a divincolarsi e calcia a colpo sicuro da due passi, Castelli compie una parata prodigiosa e salva la sua porta. Come spesso avviene, dal possibile raddoppio si arriva al pareggio. Guizzo vincente di Madonia che entra in area e serve ad Abate un pallone da spingere in rete. L’Andria non ci sta ma non è più lucida come nella prima ora di gioco. Il pari sembra ormai scritto quando su una veloce ripartenza ospite Giuseppe Gambino, in ripiegamento difensivo, commette un fallo che gli vale il secondo cartellino giallo e l’espulsione. Batte la punizione Tedesco che pesca Pagliarulo in area, assist di testa al centro per Filippi che anticipa tutti e mette in rete. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il Siracusa allo sprint Feralpi Salò, solo pali SIRACUSA

1

FERALPI SALÒ

0

+++

GIUDIZIO MARCATORE Fernandez al 37’ s.t. SIRACUSA (4-2-3-1) P. Baiocco 6; Giordano 7,5, Moi 6,5, Fernandez 7, Capocchiano 7; D. Baiocco 6, Spinelli 6; Pepe 6 (dal 10’ s.t. Testardi 6), Mancosu 6 (dal 22’ s.t. Bongiovanni 6), Longoni 5,5; Coda 5,5 (dal 25’ s.t. Zizzari 5,5). (Fornoni, Ignoffo, Pippa, Lucenti). All. Sottil 6. FERLAPI SALO’ (4-3-3) Branduani 6; Turato 6, Camilleri 6, Leonarduzzi 6, Cortellini 6,5; Drascek 6, Castagnetti 6,5, Fusari 6,5 (dal 40’ s.t. Sedivec s.v.); Bracaletti 6,5, Defendi 6 (dal 14’ s.t. Bianchetti 5,5), Tarana 6,5 (dal 29’ s.t. Montella 5,5). (Zomer, Blanchard, Allievi, Sella). All. Remondina 6. ARBITRO Morreale di Roma 6,5. NOTE paganti 1.102, abbonati 1.140, incasso di 16.510 euro. Ammoniti Leonarduzzi, Fernandez, Montella, Moi e Camilleri. Angoli 6-3.

MASSIMO LEOTTA SIRACUSA

Al Siracusa i punti alla Ferlapi gli applausi. La storia si ripete per la formazione bresciana sempre più avvilita a fine gara, mentre i siciliani si godono la vittoria che li lascia sulla scia della capolista. Successo sofferto per il Siracusa arrivato sul finire dell’incontro con il

Pergo: quanti errori Bel finale del Prato

Latina in dieci per 45’ Il Barletta non sfonda

ARBITRO Barbeno di Brescia 5. NOTE paganti 674, abbonati 317, incasso di quasi 3.000 euro. Espulso Fossati al 45’ p.t.; ammoniti Minieri, Hanine, Burrai, Schetter, Fossati, Franchini, Matute e Bernardo. Angoli 6-5.

PERGOCREMA (4-4-2) Cicioni 7,5; Celjak 6, Fabbro 6, Romito 6,5, Tamburini 6; Babù 6,5 (dal 43’ s.t. Corsi s.v.), Coletti 6,5 (dal 43’ s.t. Cazzamalli s.v.), Angiulli 6,5, Tortolano 7; Pià 6,5, Volpato 5 (dal 31’ s.t. Joelson 6). (Pennesi, Lolaico, Rizza, Merito). All. Brini 6,5. PRATO (3-4-1-2) Layeni 7; Dametto 6,5, Manucci 6, Lamma 6; Sacenti 6,5, Fogaroli 6, Cavagna 6 (dal 25’ s.t. Gazo 6), De Agostini 6,5; Silva Reis 6; Benedetti 6,5 (dal 43’ s.t. Morelli s.v.), Morante 5 (dal 34’ p.t. Costantini 6). (Morandi, Ghinassi, Varutti, Gianotti). All. Esposito 6,5. ARBITRO Sacchi di Macerata 7. NOTE paganti 77, abbonati 249, incasso n.c. Ammoniti Cavagna, Lamma, Fogaroli, Costantini e Gazo. Angoli 1-1.

MARCATORI Burzigotti (L) al 2’, Franchini (B) al 29’ s.t. LATINA (4-2-3-1) Martinuzzi 5,5; Cafiero 6, Burzigotti 6,5, Farina 6, Toscano 6; Burrai 7, Matute 5,5; Kolawole 6 (dal 30’ s.t. Berardi 6), Fossati 6, Martignago 6 (dal 1’ s.t. Carta 6,5); Bernardo 6 (dal 42’ s.t. Tortori s.v.). (Baican, Bruscagin, Giannusa, Falzerano). All. Ghirotto 6,5. BARLETTA (4-2-3-1) Marino 6; Minieri 5,5 (dal 1’ s.t. Masiero 6), Pisani 6,5, Pelagias 6, Petterini 7; Romondini 6, De Liguori 7; Schetter 6,5 (dal 36’ s.t. Simoncelli 6,5), Hanine 6 (dal 6’ s.t. Infantino 6), Franchini 6,5; Mazzeo 6,5. (Cafagna, Di Cecco, Guerri, Migliaccio). All. Cari 6,5.

GIUDIZIO LATINA In dieci per un tempo, il Latina sfiora l’impresa al cospetto di un Barletta preso per mano da De Liguori e per lunghi tratti padrone della manovra. Sono i pugliesi a dettare i tempi nella prima frazione ma è di Martignago la più clamorosa occasione da rete, prologo all’espulsione di Fossati per doppia ammonizione. In apertura di ripresa il Latina passa con Burzigotti, che in area aggancia al volo una punizione da destra di Burrai. Il Barletta reagisce: palo di Schetter al 14’ e pareggio di Franchini al 29’ sull’ennesima incursione da sinistra di Petterini. Vincenzo Abbruzzino

PERGOCREMA

0

LATINA

1

PRATO

0

BARLETTA

1

+++

GIUDIZIO CREMA (Cr) Manca il gol, ma la sfida tra Pergocrema e Prato è avvincente e ricca di occasioni, nonché giocata su buoni ritmi. I padroni di casa si sono fatti preferire nella prima frazione, quando hanno impegnato a più riprese il portiere Layeni con i ripetuti tentativi di Tortolano. Il Prato ha replicato con Sacenti e Silva Reis. Nella ripresa, il neo acquisto Volpato ha fallito due ghiotte opportunità e nel finale i locali avrebbero potuto subire la beffa se Cicioni non si fosse opposto da campione a Silva Reis e al doppio tentativo di Fogaroli. Dario Dolci

++++

IL POSTICIPO ORE 15

Oggi in tv c’è Bassano-Alto Adige

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CARRARESE

3

TRIESTINA

0

Cori-Gaeta-Russotto Spettacolo Carrarese MARCATORI Gaeta su rigore al 32’ p.t.; Cori al 4’, Gaeta all’11’ s.t. CARRARESE (4-4-2) Nocchi 7; Piccini 7, Pasini 7, Anzalone 7, Vannucci 7; Orlandi 7 (dal 36’ s.t. Belcastro s.v.), Corrent 7, Pacciardi 7, Russotto 8 (dal 32’ s.t. Giovinco s.v.); Gaeta 7,5 (dal 24’ s.t. Merini 6,5), Cori 7,5. (Teodorani, Benassi, Bregliano, Taddei). All. Sottili 7. TRIESTINA (4-4-2) Gadignani 6; Galasso 5, Lima 5,5, Gissi 5, Cecchini 6; Forò 5 (dal 42’ s.t. Miani s.v.), Allegretti 6 (dal 36’ s.t. Villanovich s.v.), Princivalli 6, Tombesi 5,5 (dal 18’ s.t. De Vena 6); Godeas 6, Motta 5,5. (Vigorito, Pratolino, Mannini, Abeam). All. Galderisi 5,5. ARBITRO Piccinini di Forlì 6. NOTE paganti 731, abbonati 195, incasso di 10.450 euro. Espulso Vannucci al 44’ s.t.; ammoniti Galasso e Gissi. Angoli 4-9. GIUDIZIO

Il posticipo è alle 15 per evitare il gelo. Nel Bassano, squalificati Correa e De Gasperi, sono out Scaglia, Porchia, Ghosheh e Proietti, ma tornano Mateos e Gasparello. Nell’Alto Adige infortunati Franchini, Albanese, Bacher, Chiavarini e Fink. Così in campo (diretta su Raisport 1): BASSANO (4-3-1-2) Grillo; Toninelli, Basso, Drudi, Bonetto; Mateos, Caciagli, Morosini; Ferretti; Galabinov, Guariniello. (Poli, Maniero, Tabacco, Giacobbe, Iocolano, Baido, Longobardi). All. Jaconi. ALTO ADIGE (4-2-3-1) Iacobucci; Iacoponi, Cascone, Tagliani, Legittimo; Furlan, Uliano; Grea, Fischnaller, Campo; Chinellato. (Miskiewicz, Kiem, Santonocito, Calliari, Schenetti, Pfitscher, Giannetti). All. Stroppa. ARBITRO Maresca di Napoli (Bottegoni-Sani).

preciso colpo di testa di Mariano Fernandez che il gol, in vero, lo aveva sfiorato, sempre su calcio d’angolo, in almeno altre due occasioni. Mastica fiele la Feralpi per un doppio palo colpito da Tarana e da Cortellini dieci minuti prima del gol partita. I padroni di casa hanno cominciato la gara attaccando a testa bassa senza però sfondare la retroguardia lombarda, impostata con un centrocampo a 5 e una difesa a 4 in fase di ripiego, anche per la scarsa vena di attaccanti e trequartisti della formazione di Sottil. Nel secondo tempo la Feralpi ha osato di più attaccando sugli esterni e collezionando un paio di occasioni limpide. A sbloccare il risultato poteva essere solo un episodio e così è stato, quando Fernandez è stato lasciato tutto solo in area di rigore. L’argentino ha avuto il tempo di prendere posizione e colpire di testa l’incolpevole Branduardi. Il Siracusa resta a ridosso del Trapani ma in settimana dovrebbe arrivare una nuova penalizzazione (probabilmente 2 punti), per il mancato pagamento di stipendi e contributi entro il 15 novembre.

+++

CARRARA Terza vittoria di fila in casa per la Carrarese, che riscatta prontamente la sconfitta di Trapani battendo nettamente una Triestina sottotono e quasi mai in partita. Determinante l’ultimo acquisto Andrea Russotto, subito protagonista: una traversa e due assist all’attivo. Al 4’ è proprio l’ex Livorno a spaventare Gadignani, il suo destro si spegne sul legno alto. La risposta degli ospiti è al 10’ con un destro di Motta, respinto da Nocchi. La Carrarese ha però più voglia, più intensità,

per due volte Gaeta sfiora il palo (su punizione e in tuffo su cross di Orlandi), poi al 32’ il rigore che sblocca il match, per intervento di mano di Gissi mentre Cori sta coordinandosi per il tiro: dal dischetto Gaeta spiazza Gadignani. La reazione ospite è sterile, Godeas ha pochi palloni giocabili ed è ben marcato da Pasini e Anzalone, Motta arretra a cercare palla ma senza successo. In avvio di ripresa riprende il monologo dei padroni di casa: sale in cattedra Russotto, con due assist stupendi che al 4’ e all’11’ mettono davanti alla porta Cori e Gaeta, 3-0. L’ultima emozione al 44’, Vannucci d’istinto respinge di mano un tiro destinato in rete, espulsione e rigore per la Triestina, Motta si fa ipnotizzare dal bravissimo Nocchi. Insomma non era proprio giornata per la Galderisi-band. Massimo Braglia

I RINVII

I due recuperi saranno il 19 Sabato la Lega Pro aveva ufficializzato il rinvio di due partite di questo girone: Lanciano Frosinone e Piacenza Portogruaro. Già fissata la data dei recuperi: è domenica 19, giorno della sosta della Prima divisione.

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LUNEDÌ 6 FEBBRAIO 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

31

SECONDA DIVISIONE girone A

BORGO A BUGGIANO

1

ENTELLA

3

TREVISO

0

MANTOVA

0

24a giornata

Crolla il Treviso L’Entella in volo: 4 vittorie di fila Mantova, è crisi E’ stata una domenica con sole quattro partite, visto che la neve e il ghiaccio hanno costretto la Lega Pro a sospendere sin da sabato ben sei partite (che si aggiungono alle due del turno precedente). Nelle partite giocate, due squilli: la caduta del Treviso, che dopo il rimpasto tecnico (e non solo) è stato battuto dal Borgo a Buggiano, perdendo la possibilità di avvicinare Casale e Rimini, che non hanno giocato lo scontro diretto; poi la netta vittoria dell’Entella, che contro il deludente Mantova ha infilato la quarta vittoria di fila con 10 gol realizzati e nessuno incassato (e mercoledì la squadra di Chiavari gioca il primo recupero ad Alessandria).

I RECUPERI

Mercoledì prima gara In campo l’Alessandria Questo il riepilogo delle partite rinviate nelle ultime due giornate e le date dei recuperi: GIRONE A 23ª giornata: Alessandria Entella (mercoledì 8) e Cuneo Pro Patria (mercoledì 15). 25ª giornata: Casale Rimini, Cuneo Alessandria, Giacomense Lecco, San Marino Savona, Santarcangelo Bellaria e Valenzana Montichiari (mercoledì 22). GIRONE B 26ª giornata: Celano Giulianova, Chieti L’Aquila, Fano Aprilia e Isola Liri Vigor Lamezia (mercoledì 22). REGOLAMENTO Promozioni: salgono dirette le prime due dei rispettivi gironi, più le due vincenti dei playoff (ammessi terza, quarta, quinta e sesta). Retrocessioni: scendono dirette le ultime tre dei due gironi e altre tre dopo i nuovi playout, nei quali si sfidano quartultima e quintultima di ogni girone e chi perde retrocede, le vincenti si affrontano e chi perde retrocede.

RIMINI

PT

PARTITE RETI G V N P F S 45 23 14 3 6 28 21

CASALE

44 23 13 5 5 35 20

TREVISO (-1)

40 24 11 8 5 36 21

SAN MARINO

40 23 12 4 7 42 28

CUNEO

39 22 12 3 7 37 29

ENTELLA

36 23 10 6 7 34 20

SANTARCANGELO 33 23 10 3 10 27 24 POGGIBONSI

33 24 9 6 9 34 32

RENATE

32 24 8 8 8 26 24

BORGO A BUGGIANO 30 24 8 6 10 29 32 ALESSANDRIA (-2)

28 22 8 6 8 26 27

BELLARIA

28 23 7

MANTOVA

28 24 6 10 8 24 32

GIACOMENSE

27 23 6 9 8 31 37

SAVONA (-4)

26 23 7 9 7 26 22

7 9 26 30

PRO PATRIA (-13) 25 23 10 8 5 30 20 MONTICHIARI (-2) 24 23 7 5 11 30 38 SAMBONIFACESE 24 24 6 6 12 25 41 VALENZANA

15 23 3 6 14 18 35

LECCO

14 23 2 8 13 16 47

PERUGIA

1

MILAZZO

1

CAMPOBASSO

1

CATANZARO

2

26a giornata

+++

GIUDIZIO MARCATORI Russo al 22', Garin al 24', Bertoli al 37' s.t. ENTELLA (4-4-2) Paroni 6,5; Falcier 6, Bertoli 6,5, Russo 6,5, Zampano 6,5; Garin 7 (dal 38' s.t. Musso s.v.), Staiti 6, Volpe 6, Serlini 6 (dal 1' s.t. Hamlili 6,5); Rosso 6 (dal 36' s.t. Simeoni s.v.), Lenzoni 7. (Otranto, Fantoni, Talignani, Favret). All. Prina 7. MANTOVA (4-4-2) Portesi 6; Girelli 5,5, Zaninelli 6,5, Sensi 6, Sereni 5,5; Galbiati 5,5 (dal 41' s.t. Burato s.v.), Spinale 6,5, Colonetti 6, Franchi 6; Pietribiasi 6, Del Sante 6,5 (dal 36' s.t. Cinque s.v.). (Festa, Bersi, Fonte, Maschio, Graziani). All. Valigi 5,5. ARBITRO Colarossi di Roma 7. NOTE spettatori 400 circa, incasso di 4.253,57 euro. Ammoniti Zaninelli, Sensi e Falcier. Angoli 7-6. (i.v.)

Stop al Perugia Il Catanzaro sale grazie a Masini Fioretti a 20 gol Quattro gare saltate, a cominciare dall’anticipo tra Fano e Aprilia. Nelle partite giocate, si segnala il pari del Perugia, che ha trovato un formidabile Ioime, portiere del Campobasso (la squadra ha faticato a raggiungere l’Umbria per la neve). Continua l’ascesa del Catanzaro, che ha vinto a Milazzo grazie alla doppietta di Simone Masini. Più vittorie in trasferta di quelle in casa: anche il Melfi ha vinto fuori dilagando sul campo di un’Ebolitana alla deriva. In casa vince solo l’Arzanese nel derby con il Neapolis. Pareggio per il Gavorrano che, dopo essere andato sul 2-0 sul campo del Fondi (con Fioretti che arriva a 20 gol), s’è fatto riprendere.

++

GIUDIZIO MARCATORI Cruz (C) all’8’, Clemente (P) al 37’ s.t. PERUGIA (4-2-3-1) Giordano 6,5; Anania 6, Borghetti 6, Pupeschi 6, Zanchi 5 (dal 15’ s.t. Balistreri 5,5); Borgese 5,5, Carloto 5 (dal 10’ s.t. Benedetti 6); Margarita 6, Clemente 6,5, Ferri Marini 5,5 (dal 6’ s.t. Moscati 5,5); Tozzi Borsoi 5,5. (Braccalenti, Russo, Mocarelli, Moneti). All. Battistini 6. CAMPOBASSO (4-2-3-1) Ioime 8; Modica 6,5, Mateo 6,5, Scudieri 6,5, Esposito 6,5; Cirillo 6,5, Viscido 6; Rega 6,5 (dal 31’ s.t. Bertozzini s.v.), Forgione 6,5 (dal 41’ s.t. Licciardi s.v.), Todino 6,5 (dal 48’ s.t. Volpicelli s.v.); Cruz 7. (Falcone, Fassari, Mazza, Fazio). All. Imbimbo 6,5. ARBITRO Paolini di Ascoli Piceno 6. NOTE spettatori 3.000 circa, incasso nc. Espulso Viscido al 17’ s.t.; ammoniti Rega, Viscido, Esposito e Pupeschi. Angoli 14-3. (a.m.)

+++

GIUDIZIO MARCATORI Masini (C) al 5' p.t.; Chiaria (M) su rigore al 7', Masini (C) su rigore al 29' s.t. MILAZZO (4-3-3) Messina 5; Dipasquale 6,5, Benci 6, Lanzolla 6, Quintoni 6; Cuomo 6 (dal 34' s.t. Malafronte s.v.), Bucolo 6,5, Simonetti 5,5 (dal 6' s.t. Fiore 6); Nicastro 5,5, Chiaria 6,5, Mangiacasale 5,5 (dal 18' s.t. Proietti 6). (Croce, Strumbo, Imparato, Scalzone). All. Trimarchi-Catalano 6. CATANZARO (3-4-3) Mengoni 6,5; Mariotti 6, Sirignano 5,5, Papasidero 6; Giampà 6, Quadri 6,5 (dal 40' s.t. Ulloa s.v.), Maisto 5,5, Squillace 6; D'Anna 6 (dal 10' s.t. Bugatti 6), Masini 7, Esposito 6 (dal 1' s.t. Bruzzese 5,5). (Scerbo, Narducci, Accursi, Gigliotti). All. Cozza 6,5. ARBITRO Aversano di Treviso 6. NOTE spettatori 350 circa, incasso nc. Ammoniti Papasidero, Dipasquale, D'Anna, Bucolo e Benci. Angoli 2-4. (a.i.)

PRO PATRIA

1

SAMBONIFACESE

1

VIBONESE

1

FONDI

2

EBOLITANA

0

ARZANESE

1

POGGIBONSI

1

RENATE

1

PAGANESE

1

GAVORRANO

2

MELFI

3

NEAPOLIS

0

++

GIUDIZIO MARCATORI Pera (Po) al 16’, Serafini (PP) al 47’ s.t. PRO PATRIA (4-3-1-2) Frasca 6; Gambaretti 6, Nossa 6, Polverini 6 (dal 34’ p.t. Rudi 6), Taino 5,5; Bruccini 6, Vignali 6, Mora 6; Giannone 5 (dal 16’ s.t. Comi 5,5); Cozzolino 6 (dal 34’ s.t. Chiodini s.v.), Serafini 6. (Vavassori, Bonfanti, Iuliano, Artaria). All. Didonè 6 (squalificato Cusatis). POGGIBONSI (4-4-2) Gori 6; Cutrupi 5,5, Dierna 6, Cirina 5,5, Bronchi 6; Boldrini 6 (dal 45’ s.t. Mugnaini s.v.), Settembrini 6, Giunchi 6, Bigeschi 5,5 (dal 34’ s.t. Giuliacci s.v.); Falomi 5,5, Pera 6 (dal 42’ s.t. Romanelli s.v.). (Chiarugi, Malquori, Doveri, Moscarino). All. Fraschetti 6. ARBITRO Illuzzi di Molfetta 6. NOTE spettatori 900 circa, incasso di 5.064 euro. Ammoniti Bigeschi e Boldrini. Angoli 4-3. (a.r.)

RISULTATI

CLASSIFICA SQUADRE

+++

GIUDIZIO MARCATORE Grassi al 2’ s.t. BORGO A BUGGIANO (4-3-1-2) Grandi 6,5; Tafi 6, Di Giusto 6,5, Settepassi 6,5, Crociani 6,5; Corsi 6 (dal 21’ s.t. Bugelli 6), Gialdini 6,5, Tognozzi 6,5; Grassi 7; Paganelli 6,5 (dal 46’ s.t. Di Crescenzo s.v.), Rocchi 5,5 (dal 25’ s.t. Castaldo 6). (Strambi, Di Stefano, Lorenzini, Gucci). All. Firicano 6,5. TREVISO (4-3-1-2) Zattin 6,5; Cernuto 5,5, Biagini 5,5, Di Girolamo 5 (dal 1’ s.t. Visintin 5), Beccia 6,5; Maracchi 6, Bandiera 6 (dal 23’ s.t. Madiotto 6), Spinosa 6; Giorico 6,5; Ferretti 6,5, Torromino 6,5. (Sartorello, Brunetti, Paoli, Cherillo, Malacarne). All. Zanin 5,5. ARBITRO Fanton di Lodi 6. NOTE spettatori 250 circa, incasso di quasi 1.500 euro. Ammoniti Grandi, Tafi, Di Giusto, Gialdini, Paganelli, Zattin, Cernuto, Giorico, Biagini, Ferretti e Torromino. Angoli 6-3. (e.c.)

girone B

BORGO A BUGGIANO-TREVISO CASALE-RIMINI CUNEO-ALESSANDRIA ENTELLA-MANTOVA GIACOMENSE-LECCO PRO PATRIA-POGGIBONSI SAMBONIFACESE-RENATE SAN MARINO-SAVONA SANTARCANGELO-BELLARIA VALENZANA-MONTICHIARI

1-0 rinviata al 22 rinviata al 22 3-0 rinviata al 22 1-1 1-1 rinviata al 22 rinviata al 22 rinviata al 22

PROSSIMO TURNO DOMENICA 12 FEBBRAIO ORE 14.30 ALESSANDRIA-CASALE (0-0) BELLARIA-MANTOVA (2-1) BORGO A BUGGIANO-PRO PATRIA (0-2) GIACOMENSE-SAN MARINO (0-3) LECCO-CUNEO (0-4) MONTICHIARI-ENTELLA (1-0) RENATE-SANTARCANGELO (1-3) RIMINI-POGGIBONSI (1-0) SAVONA-SAMBONIFACESE (2-0) TREVISO-VALENZANA (3-0)

MARCATORI 15 RETI Lapadula (San Marino). 12 RETI Pera (4, Poggibonsi). 11 RETI Rosso (1, Entella); Serafini (3, Pro Patria); Perna (3, Treviso). 10 RETI Grassi (Borgo a Buggiano); Taddei (Casale).

GIUDIZIO

++

MARCATORI Zanetti (S) al 40' p.t.; autorete di Orfei (S) al 32' s.t. SAMBONIFACESE (4-4-2) Bonato 6,5; Caraceni 6, Dal Degan 6, Orfei 5,5, Viskovic 6; Creati 6, Marianeschi 6,5, Carlini 6 (dal 30’ s.t. Ruggeri s.v.), Finotto 6 (dal 42’ s.t. Montagnani s.v.); Brighenti 6, Zanetti 6,5. (Nardini, Baltieri, Pisani, Botticini, Messina). All. Carnovelli 6. RENATE (4-4-2) Pisseri 6; Adobati 6, Morotti 5,5 (dal 50’ s.t. Dalla Costa 6), Cortinovis 5,5, Cavalli 5,5; Bergamini 6, Gualdi 6, Mantovani 6,5, Battaglino 6; Mazzini 6 (dal 42’ s.t. Valerio s.v.), Mangiarotti 6 (dal 28’ s.t. Gaeta 6,5). (Lenzi, Praino, Ferrari, Ghezzi). All. Magoni 5,5. ARBITRO Bietolini di Firenze 6. NOTE spettatori 350 circa, incasso nc. Ammoniti Marianeschi, Finotto, Zanetti e Ruggeri. Angoli 3-7. (m.o.)

COPPA ITALIA

Mercoledì 14.30 seconda giornata nei triangolari Mercoledì torna la Coppa Italia con la seconda giornata dei triangolari che fanno da quarti di finale. Ecco il programma (inizio ore 14.30): GIRONE A Piacenza Lumezzane. Classifica: Tritium e Lumezzane p. 1; Piacenza 0. GIRONE B Carpi Spezia. Classifica: Spal p. 3; Spezia e Carpi 0. GIRONE C Latina Pisa. Classifica: Lanciano p. 3; Pisa e Latina 0. GIRONE D Foggia Andria. Classifica: Catanzaro p. 4; Foggia e Andria 0.

U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSE

++

GIUDIZIO MARCATORI Doukara (V) al 29' p.t.; L. Orlando (P) al 43' s.t. VIBONESE (4-1-4-1) De Filippis 6,5; Alletto s.v. (dal 17' p.t. Mazzetto 6), Salvatori 6,5, Di Berardino 6,5, D'Agostino 6; Cosenza 6,5; Coco 6,5 (dal 35' s.t. Petrucci 6), Corapi 7, Vitale 6,5, Doukara 7; Caraccio 6 (dal 19' s.t. Visconti 6). (Pronestì, Mercuri, Saturno, Figliomeni). All. Viola-Ferrante 6,5. PAGANESE (4-4-2) Robertiello 6; Balzano 5,5, Sicignano 6 (dal 13' s.t. Scarpa 5), Pepe 6, Errico 5,5; Neglia 5,5 (dal 13' s.t. Giglio 6), Tricarico 6,5, Nigro 6,5, Galizia 6; L. Orlando 6,5, Fava 6. (Stilo, Pastore, Agresta, Loiacono, Cognini). All. Palumbo 6. ARBITRO Abisso di Palermo 5,5. NOTE spettatori 400 circa, incasso nc. Espulsi Scarpa al 45' s.t. e Fava al 48' s.t.; ammoniti Neglia, Doukara e Scarpa. Angoli 0-8. (mi.fa.)

+++

GIUDIZIO MARCATORI Pucciarelli (G) al 23’ p.t.; Fioretti (G) al 17’, Formuso (F) al 28’, Cucciniello (F) al 38’ s.t. FONDI (3-4-3) Mezzacapo 6; Chiarini 5,5 (dal 7’ s.t. Cucciniello 7), Conte 5, Bennardo 5 (dal 22’ s.t. Pacini 6); Alleruzzo 6, Schettino 5,5, Vaccaro 5,5 (dal 22’ s.t. Formuso 7), Rossini 7; Ricciardo 6,5, Konate 6,5, Bernasconi 6. (De Lucia, Iovinella, Gaudiano, Mastrelli). All. Capuano 6,5. GAVORRANO (3-4-3) Addario 6; Tognarelli 5,5, Dascoli 6,5, Miano 6; Manzo 6, Lo Sicco 5,5 (dal 34’ s.t. Nohman s.v.), Menichetti 5,5, Pulina 6,5 (dal 19’ s.t. Alderotti 6); Pucciarelli 5, Fioretti 7, Nocciolini 6,5. (Santandrea, Sgambato, Angelotti, Zane, Rosati). All. Buso 6. ARBITRO Ceccarelli di Rimini 5,5. NOTE spettatori 100 circa, incasso nc. Espulso Pucciarelli al 42’ s.t.; ammoniti Alleruzzo, Conte, Rossini e Tognarelli. Angoli 7-3. (a.s.)

CLASSIFICA

RISULTATI

SQUADRE

ARZANESE-NEAPOLIS CELANO-GIULIANOVA CHIETI-L'AQUILA EBOLITANA-MELFI FANO-APRILIA FONDI-GAVORRANO ISOLA LIRI-VIGOR LAMEZIA MILAZZO-CATANZARO PERUGIA-CAMPOBASSO VIBONESE-PAGANESE ha riposato NORMANNA

PT

PERUGIA

PARTITE RETI G V N P F S 54 25 16 6 3 38 17

CATANZARO

49 24 14 7 3 34 16

L'AQUILA

48 24 13 9 2 29 12

VIGOR LAMEZIA 47 24 13 8 3 31 17 PAGANESE

43 25 11 10 4 30 19

GAVORRANO

39 25 10 9 6 39 29

ARZANESE

38 25 9 11 5 32 30

CHIETI

34 23 10 4 9 30 27

NORMANNA (-1) 34 24 9 8 7 20 19 APRILIA

33 23 9 6 8 36 29

GIULIANOVA

29 24 8 5 11 27 32

FANO (-5)

27 24 9 5 10 28 28

CAMPOBASSO (-2) 27 25 7 8 10 23 29 NEAPOLIS (-2)

26 25 6 10 9 29 35

FONDI

26 25 7 5 13 24 33

MILAZZO

24 25 5 9 11 20 27

VIBONESE

24 25 5 9 11 26 34

EBOLITANA (-1)

23 25 6 6 13 20 38

MELFI (-4)

20 25 6 6 13 27 37

ISOLA LIRI (-2)

18 23 5 5 13 24 32

CELANO

13 24 3 4 17 20 47

U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSE

+++

GIUDIZIO MARCATORI G. Russo al 14’ p.t.; Ambrogetti al 7’, Tirelli al 22’ s.t. EBOLITANA (4-4-2) Nicastro 5,5; Piccirillo 5, Barbone 5,5, De Pascale 5,5 (dal 24’ s.t. Salemme 5), Giudice 5; Corsino 5, Perrino 5 (dal 1’ s.t. Calascibetta 5), Nazzani 5 (dal 15’ s.t. Limatola 5), Giurdanella 5; Lo Coco 5, Mastrojanni 5. (Policano, Cutolo, Perricone, Venneri). All. Giacomarro 5,5. MELFI (4-2-3-1) Scuffia 6; Spirito 6,5, Moretto 6,5, Bova 6,5, R. Russo 6; Greco 6,5 (dal 38’ s.t. Giunta s.v.), Scarsella 6,5; G. Russo 7 (dal 24’ s.t. Viola 6), Tirelli 6,5, Ambrogetti 6,5 (dal 44’ s.t. Simeri s.v.); Improta 7. (Della Luna, Gerolino, Gennari, Lionetti). All. Rodolfi 7. ARBITRO Reni di Pistoia 6. NOTE spettatori 100 circa, incasso di quasi 550 euro. Espulso Calascibetta all’11’ s.t.; ammoniti Corsino, Perrino, Scarsella e Limatola. Angoli 2-3. (e.v.)

1-0 rinviata al 22 rinviata al 22 0-3 rinviata al 22 2-2 rinviata al 22 1-2 1-1 1-1

PROSSIMO TURNO DOMENICA 12 FEBBRAIO ORE 14.30 APRILIA-CELANO (5-1) ARZANESE-PERUGIA (a Frattamaggiore) (1-0) CAMPOBASSO-EBOLITANA (0-2) CATANZARO-FANO (2-1) GAVORRANO-ISOLA LIRI (0-1) GIULIANOVA-NORMANNA (2-0) L'AQUILA-MILAZZO (1-0) NEAPOLIS-CHIETI (2-1) PAGANESE-FONDI (1-0) VIGOR LAMEZIA-VIBONESE (0-0) riposa MELFI

MARCATORI 20 RETI Fioretti (6, Gavorrano). 16 RETI Clemente (4, Perugia). 12 RETI L. Orlando (1, Paganese). 11 RETI Ceccarelli (3, Aprilia). 10 RETI Masini (2, Catanzaro); Improta (1, L'Aquila); Doukara (Vibonese); Mancosu (3, Vigor Lamezia).

++

GIUDIZIO MARCATORE Mascolo al 19’ p.t. ARZANESE (4-4-2) Fiory 7; Nocerino 6,5, Salvati 6,5, Riccio 6, M. Esposito 6; Improta 6 (dal 14’ s.t. Castellano 6), Manzo 7, Gori 6,5 (dal 40’ s.t. Perna s.v.), Mascolo 6,5 (dal 26’ s.t. Lorenzi s.v.); Sandomenico 7, Incoronato 6,5. (Parisi, Tommasini, Tenneriello, Fragiello). All. Nutolo 6,5 (squalificato Fabiano). NEAPOLIS (4-4-2) Pettinari 6; Moscarino 6, P. Esposito 6, Bianchi 5,5 (dal 20’ s.t. Bonanno 6,5), Cancelli 6; Moxedano 6, Marinucci Palermo 6, Cariello 7, Manco 6,5 (dal 20’ s.t. De Falco 6); Carotenuto 6 (dal 35’ s.t. Pellecchia s.v.), Foggia 6,5. (Sollo, Polverino, Palumbo, Monticelli). All. Ferazzoli 5,5. ARBITRO Pezzuto di Lecce 6. NOTE spettatori 200 circa, incasso nc. Ammoniti P. Esposito, Salvati, Manzo, Fiory e Moscarino. Angoli 2-6. (g.ar.)

SERIE D

Il torneo a riposo Mercoledì c’è il primo recupero Il campionato di Serie D ha osservato un turno di riposo, visto che la Rappresentativa giovanile è impegnata da oggi al torneo di Viareggio. In questo fine settimana erano in programma soltanto i recuperi dei gironi A e B, che però sono stati tutti rinviati: mercoledì si gioca Novese Chiavari (A), il 15 altre sette partite, l’ultima il 22. Il campionato riprenderà invece domenica prossima con le partite della 22ª giornata (la 25ª nei gironi A, B e D), maltempo permettendo.

LA STORIA

Il Barça: «Francesco, ti allenerai con Messi» Prima gara di calcio a 5 per il ragazzo con una gamba sola E Rosell lo invita DAVIDE ROMANI CREMONA

«Un bambino che non gioca non è un bambino». Non ha dubbi Massimo Achini, presidente nazionale del Csi che, insieme al Consiglio nazionale, ha modificato il regolamento

permettendo a Francesco Messori, ragazzo di 13 anni con una gamba sola (la sinistra), di poter scendere in campo con i suoi coetanei. Ieri, a Bonemerse (in provincia di Cremona), Francesco ha giocato con la sua squadra, il Mandrio, nel quadrangolare di calcio a 5 under 14 con Torrazzo, Bedriacum A e Bedriacum B, una manifestazione organizzata dal Csi cremonese. Alla prima gara ufficiale, Francesco non è stato da meno del suo idolo: Leo Messi. Maglia numero 10 sulle spalle, fascia di capitano al braccio sinistro, ha trovato il modo di realizzare il gol del 2-0 nella se-

mifinale giocata contro il Torrazzo (finita 3-0) con un preciso diagonale di sinistro. «E' stato bellissimo segnare alla prima partita». Una gioia che Francesco vorrebbe condividere con altri giovani nelle sue condizioni: «Sto cercando ragazzi con i miei stessi problemi. Vorrei vivere con loro la passione per il calcio». Vizio del gol che non ha nemmeno smarrito nella finale vinta 4-0 con il Bedriacum A: una rete e un assist. A Barcellona Passione per il calcio che per «Francesco Messi», così lo ha accolto con uno striscione la squadra del Torrazzo,

Francesco Messori, 13 anni, in azione nel quadrangolare di ieri RASTELLI

si arricchirà do un nuovo esaltante capitolo grazie all'interessamento di chini. «Ho scritto al presidente del Barcellona Sandro Rosell - spiega il presidente nazionale Csi - chiedendo la disponibilità ad ospitare Francesco per 2-3 giorni per farlo allenare con il suo idolo, Messi. Ho incassato la loro disponibilità. Ora dobbiamo lavorare per i dettagli». Dettagli che regalerebbero, per la seconda volta (i due si erano già incontrati a San Siro), la possibilità a Francesco di incontrare Messi: «E' il suo modello - afferma la madre, Francesca -. Mio figlio in lui si rivede molto: è molto silenzioso e da ragazzo ha avuto problemi fisici che non gli hanno impedito di giocare a calcio». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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CICLISMO IERI IN GARA A MAIORCA DAL NOSTRO INVIATO

VOLATA A PALMA

CIRO SCOGNAMIGLIO

twitter@cirogazzetta

Ecco Fenn: 21 anni Da junior vinse la Parigi-Roubaix

PALMA DI MAIORCA (Spagna)

La domanda — «Estàs nervioso, Alberto?» — non è delle più originali. La risposta, all’apparenza, neppure. Invece si porta dentro un mondo: «Que pase, ya». Che si può tradurre anche: «Che finisca». Alberto Contador si avvia a fare colazione all’Hotel Iberostar Playa de Muro, il quartier generale della Challenge Mallorca. Il primo giorno di gara in Europa del suo 2012 è anche l’ultimo prima del giudizio del Tas, atteso per stamattina, sulla positività al clenbuterolo. Oh no, non è proprio un giorno come gli altri, anche perché da quel 21 luglio 2010 di giorni ne sono passati 565. La faccia di Alberto non è buia, però un po’ tirata sì: e restare indifferenti sarebbe impossibile. Andata e ritorno Contador era arrivato sull’isola sabato sera, intorno alle 21.30. Bello imbacuccato, perché, pur senza raggiungere i picchi di gelo dell’Europa continentale, anche qui hanno visto la neve: non capitava da mezzo secolo. Nella hall, si era intrattenuto con i connazionali Garate e Luis Leon Sanchez, deludendo i cronisti presenti. La Challenge ha quattro prove (indipendenti) e lui non poteva sottrarsi almeno a una, perché la partecipazione era prevista nel contratto firmato dalla Saxo Bank (ne ha fatto le spese la Garmin). Più o meno 24 ore dopo, al netto dei ritardi aerei che hanno condizionato l’isola, Contador sarebbe ritornato a Pinto, periferia di Madrid. In attesa del verdetto. Foto Ieri mattina, dopo colazio-

ne, Contador è arrivato in bus (un’ora di trasferimento) sul lungomare di Palma, partenza e arrivo della prova in circuito, facendo qualche foto ai bordi innevati delle strade. Qui debut-

Grande inizio per l’Omega Quick Step. La squadra belga, già a quota 7 centri, ieri ha vinto pure la 1ª prova della Challenge Maiorca: lo sprint di Palma ha sorriso a Andrew Fenn, 21enne neopro’ di Birmingham, al primo successo, già vincitore di una Roubaix juniores: battuti Schul ze e Porsev (5˚ Bennati). Andy Schleck, al debutto stagionale, ha chiuso 97˚ a 15", subito davanti a Contador; 172˚ a 1’43" il re del Tour, Cadel Evans, pure all’esordio. Oggi Trofeo Migjorn: arrivo a Sa Creu dopo 172 km.

Alberto Contador, 29 anni, 3 volte re del Tour, e Andy Schleck, 26, 2˚ dietro allo spagnolo nel 2009 e 2010 BETTINI

Il verdetto E Contador trovò gli auguri di Andy «Buona fortuna»: così il rivale storico Schleck allo spagnolo prima della sentenza Tas, in arrivo oggi tò da professionista, nel 2003; e sempre alle Baleari si trovava quando seppe che l’Astana, nel 2008, non sarebbe stata invitata al Tour. In ogni caso, mai c’era stato tanto interesse mediatico per la Challenge: ieri si erano accreditati più di 50 giornalisti (e diversi hanno lasciato subito l’isola, come Contador) e l’organizzazione ha esaurito i

Al belga la 1a tappa Giro del Qatar, il re è Boonen In 9 anni 19˚ successo Laggiù è uno dei campioni più famosi. Al Giro del Qatar vinse infatti la prima volta nel 2004 e ieri, nella 1ª tappa della nona edizione (141,5 km) Tom Boonen ha firmato la 19ª volata vincente, a cui vanno aggiunti i tre successi finali: il 22% dei sui 98 trionfi viene quindi dal deserto. Il belga dell’Omega-Quick Step (nella foto BETTINI) ha battuto il britannico Blythe, poi Peter Sagan, Farrar e Oss. Nella pancia del gruppo i tre debuttanti di lusso: 21˚ Hushovd, 49˚ l’iridato Cavendish e 75˚ Gilbert. Il 29 gennaio, in Argentina, Boonen aveva vinto l’ultima tappa al Tour de San Luis.

pass. La Saxo Bank era l’ultima squadra nella lista di presentazione e Contador ne ha approfittato per rimanere più possibile al bus. Sul palco, ha avuto parole di ringraziamento per i tifosi — «Grazie a voi tutto è meno complicato» —, ha rifiutato ancora ogni tipo di dichiarazione sul caso e si è prestato alle foto di rito. Ha scambiato qualche

La stretta di mano con Evans, la faccia tirata e tesa. «Che finisca», le parole di Alberto

parola anche con i rivali storici, Cadel Evans e i fratelli Schleck. Andy (che vincerebbe il Tour 2010 in caso di squalifica dello spagnolo), nel salutarlo, gli ha detto: «Buona fortuna». E sempre «suerte» gli ha augurato Johan Bruyneel, il team manager di RadioShack che è stato al suo fianco nei primi due Tour vinti (2007 e 2009). Numero Il 98˚ posto finale è un dettaglio e nulla più. Dopo l’arrivo Contador ha fatto marcia indietro fino al bus del team, si è un po’ intrattenuto con i tifosi, poi è stato il d.s. Fabrizio Guidi ad accompagnarlo all’aeroporto. Stamattina dovrebbe conoscere la sentenza un po’ prima della diffusione ufficiale. Qualcuno è arrivato addirittura a interpretare come buon auspicio il fatto che il giudizio arrivi il giorno 6: Alberto è nato il 6 (dicembre) e ha vinto 6 grandi giri (3 Tour, 2 Giri d’Italia, una Vuelta). Ma in realtà non è più tempo di auspici, buoni o cattivi che siano: è tempo che a questa storia — quale che sia il finale — si metta il punto. Già: «Che finisca».

GLI SCENARI

Assoluzione o squalifica di 6-8 mesi? Il caso Contador sta tutto in un numero: 0,00000000000050 grammi per millilitro, cioè la concentrazione del clenbuterolo nelle sue urine il 21 luglio 2010, riposo a Pau del Tour. Dopo 565 giorni arriva oggi la sentenza del Tas. Che, secondo indiscrezioni, voci e giurisprudenza (1 anno all’italiano Colò, ma 200 picogrammi: 4 volte di più), dovrebbe essere una squalifica tra 6 e 8 mesi. Contador verrebbe fermato per negligenza o colpa non grave: al di là del filetto contaminato (la sua tesi), sul tavolo del Tas c’è la positività a una sostanza vietata (anche per una sola molecola) rilevata da un laboratorio accreditato (Colonia). Lo spagnolo perderebbe il Tour 2010 (le altre corse, come il Giro 2011 vinto, potrebbe conservarle: vedi altre sentenze Tas), ma con 175 giorni di sospensione fatti tornerebbe a correre subito, o quasi. E contenziosi evitati. Meno probabile l’assoluzione, che dovrebbe essere accompagnata da una nuova valutazione del clenbuterolo nel sistema antidoping. Infine molto lontano uno stop di 2 anni: cioè assunzione deliberata di doping. Luca Gialanella

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A 2 ANNI DALLA MORTE

Incontro nelle scuole ricordando Ballerini (f.cal) Domani, nel 2˚ an niversario della tragica morte avvenuta in un rally automobili stico, l’ex c.t. azzurro Franco Ballerini sarà ricordato a Casalguidi (Pistoia). Al mattino (dalle 11) incontro con gli studenti della scuola media Enrico Fermi sul tema «Lo sport quale scuola di vita»: parleranno Alfredo Martini, Paolo Bettini, Andrea Tafi, Luca Scinto e Fabrizio Fabbri. Nel pomeriggio, dopo la visita alla tomba, messa nella chiesa locale.

Taccuino IN FRANCIA

ERA DAL 21 AL 25 FEBBRAIO

Etoile de Besseges Trionfa Coppel

Non ci sono soldi Salta il «Sardegna»

Grazie al successo nella cro no conclusiva di 9,7 km, il francese Jerome Coppel (Saur Sojasun) ha vinto ad Ales, in Francia, l’Etoile de Besseges, condizionata dal mal tempo, precedendo di 25" il conna zionale Vermeulen. Al compagno Stephane Poulhies la semitappa del mattino. Marco Marcato (Va cansoleil), che dopo la vittoria di sa bato partiva dal 4˚ posto a 8" da Rolland, è scivolato al 20˚ a 1’01". Primo italiano in classifica Davide Malacarne, 14˚ a 54".

Per problemi economici, an nullato il Giro di Sardegna, in pro gramma dal 21 al 25 febbraio, così come la Sassari Cagliari del 26. La breve corsa a tappe isolana era tornata in calendario nel 2009, do po dieci anni di assenza, e aveva visto i successi di Bennati, Kreuzi ger e Sagan. CROSS (m.gaz) Il belga Tom Meeu sen ha vinto a Hoogstraten (Bel) la 7ª e penultima prova del Superpre stige davanti ai connazionali Pau wels e Nys, che resta al comando.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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MOTORI positiva vado più forte. Nel 2011 non mi riusciva». Confronto «In questo momento

Stoner e Lorenzo guidano meglio di me. Ma con Pedrosa e Spies forse possiamo giocarcela. Combattere per il podio sarebbe grande. L’anno scorso è stato abbastanza frustrante. Non solo per i risultati, ma perché abbiamo lavorato tanto, ma senza vedere un cambiamento. A Sepang in 3 giorni abbiamo migliorato il risultato più del normale per una moto nuova: il potenziale è alto». Previsioni «Siamo andati un

Secondo Vale «Se cambia una cosa tiro giù tanti decimi» Rossi: «So quello che serve: solo più accelerazione La Ducati potrà lottare per il podio, sono ottimista» FILIPPO FALSAPERLA

Verrebbe quasi da dire che peggio di com’era la situazione... La Ducati 2011 era talmente indietro sono state profuse talmente tante energie (di lavoro ed economiche) che il risultato «doveva» venire. Ma il giudizio della pista è sempre senza appello. E i primi tre giorni di test in Malesia ci hanno restituito una rossa e un Rossi di buon umore. Visto che la testa in questo sport continua sempre a fare la differenza, si può essere moderatamente ottimisti, malgrado il 1"2 rimediato dal campione Casey Stoner. I tecnici di Borgo Panigale hanno (e continuano a farlo) lavorato bene, Valentino ha iniziato a sfruttare la GP12 della rivoluzione. E racconta le sue sensazioni.

ta, dove siamo piuttosto veloci. Finalmente riusciamo a fare lavorare la gomma e posso fare linee migliori. E ora risponde alle modifiche. Un’altra cosa importante è che eravamo a 7 decimi da Lorenzo il primo giorno e lo siamo rimasti anche dopo il terzo: lui è migliorato, ma lo abbia-

S Valentino Rossi, 32 anni, alla seconda stagione in Ducati. Sopra sulla GP12 durante i primi test a Sepang AFP-EPA

mo fatto anche noi. Un miracolo, l’anno scorso non succedeva mai». Bilancio «È moderatamente po-

sitivo. Avrei firmato per un 2’01"2-3, così il mio 2’00"8 è un tempo che comincia ad essere interessante. Il 1"2 che abbiamo preso è tanto, ma solo da Stoner, che ha fatto un gran giro. Già da Lorenzo non siamo lontani. Il 5o tempo non è niente di speciale in assoluto, ma nella nostra situazione non è male. Le Honda e le Yamaha ufficiali sono un po’ più veloci di noi, però lavorano sulle loro moto da almeno un anno, mentre noi abbiamo appena debuttato, quindi direi che siamo ad un buon punto di partenza. Abbiamo fatto delle modifiche e la moto risponde. E abbiamo margine per migliorare». Atmosfera «Quando le cose van-

no bene, sicuramente rendi di più. Soprattutto ora riesco a guidare come sono capace. So che facendo una cosa che credo sia

Verifica «Abbiamo migliora-

to soprattutto il grip della gomma anteriore e la frena-

po’ meglio di quello che mi aspettavo quando sono partito da casa per i test. La cosa buona è che sappiamo cosa ci manca, ora dobbiamo essere bravi a colmarlo. Alla Ducati hanno delle idee, ma finché non le provi non sai se sono giuste. La moto resta un po’ difficile da controllare in accelerazione. Dovremo lavorare su elettronica, motore e anche sul telaio. La prima parte della curva l’abbiamo migliorata parecchio, ora ci manca il resto». Programmi «Nei test abbiamo lavorato molto e bene, mettendo a posto alcune cose: Sfortunatamente per altre abbiamo bisogno ancora di tempo. In accelerazione la moto si muove ancora tanto. Da qui all’inizio del campionato sarà un periodo importante. Abbiamo tante cose da migliorare, ma ora abbiamo una buona base. Siamo ottimisti. In Ducati stavano già preparando alcune modifiche, ora hanno anche i dati del test. Non so quante novità avremo al prossimo test (dal 28 di febbraio, n.d.r.), ma a Jerez (27-29 marzo, n.d.r.) potrebbero esserci. Comunque all’inizio del Mondiale mancano 2 mesi e mezzo». Futuro «Siamo contenti, ma stiamo con i piedi per terra, perché c’è ancora tanto lavoro da fare, visto che prendiamo ancora paga. Ma non siamo lontani. È difficile dire se questo distacco può essere recuperato nel tempo che manca all’inizio del campionato. Abbiamo 2-3 problemini, soprattutto uno in accelerazione, che se riusciamo a risolvere lì i parecchi decimi andranno giù. Faccio fatica a controllare la moto, ma se risco a risolvere questo guaio ci possiamo avvicinare parecchio».

d

HA DETTO

SALTERÀ I TEST A JEREZ

Oggi Hayden viene operato alla spalla

S su Stoner «Il 1"2 che abbiamo preso è tanto, ma solo da Stoner, che ha fatto davvero un gran giro. In questo momento Casey e Lorenzo guidano meglio di me»

S su Lorenzo «Il primo giorno eravamo a 7 decimi da Jorge e lo siamo rimasti anche dopo il terzo: lui è migliorato, ma lo abbiamo fatto anche noi. Un miracolo»

Nicky Hayden, 30 anni REUTERS Nicky Hayden verrà operato oggi alla spalla sinistra a Freemont (California), nella clinica del dottor Arthur Ting. I persistenti problemi — causati dalla caduta di dicembre durante un allenamento di flat track — sono emersi in tutta la gravità durante i test di Sepang: il ducatista era stato costretto a interrompere le prove in anticipo perché non aveva sufficiente forza per guidare. Gli esami effettuati nella clinica del dottor Ting hanno evidenziato un danno alla cartilagine della spalla e un danno muscolare. Da qui la decisione d’intervenire chirurgicamente: salterà le prove col test team a Jerez (20 22/2) e sono a rischio anche i secondi collaudi di Sepang (28/2 1/3).

Taccuino MONDIALE SUPERCROSS

Villopoto leader S su Pedrosa «Con Dani e Spies forse me la posso giocare. Combattere per il podio sarebbe grande. L’anno scorso è stato abbastanza frustrante»

© RIPRODUZIONE RISERVATA

(m.z.) Ad Anaheim (Califor nia), il campione in carica Ryan Villo poto ha vinto la 5ª prova del Mondia le Supercross: ora è in testa. L’uffi ciale Kawasaki ha preceduto Ja mes Stewart (Yamaha). Nella Lites vince il leader Eli Tomac (Honda).

CON LA NUOVA CIVIC

Honda nel Wtcc Honda ha confermato la par tecipazione al Mondiale Turismo 2013 con la nuova Civic. La Casa giapponese svilupperà un propulso re con l’appoggio di Mugen e J.A.S. Motorsport. Sono già in corso i col loqui con la Fia per anticipare l’omo logazione, così da partecipare ad al cune gare già in questa stagione. VINCE MARCIELLO Ad Hampton Downs (Nuova Zelanda), il 17enne Raffaele Marciello ha ottenuto la pri ma vittoria nella Toyota Racing Se ries. Marciello fa parte della Ferrari Driver Academy.

FORMULA 1 PRESENTATA SU INTERNET ANCHE LA EX RENAULT CON CUI IL FINLANDESE TORNA DOPO DUE STAGIONI DI ASSENZA

Lotus, scalino meno «ripido» per salire in alto La vettura di Raikkonen ha il muso addolcito rispetto alla Ferrari. E alle 13 a Jerez la Red Bull RB8 iridata svela le carte PAOLO IANIERI

Aspettando la regina Red Bull, che si rivelerà oggi alle 13 a telecamere e obiettivi dei fotografi, ieri sono stati tolti i veli a un’altra contendente al Mondiale, la Lotus di Kimi Raikkonen e Roman Grosjean. Scalino Una presentazione ef-

fettuata, come ormai di moda, via web, all’interno della fabbrica di Enstone. Il nome, E20, è un omaggio: E sta per Enstone e 20 per il numero di macchine uscite dalla sede che sorge nella campagna non lontano da Oxford. E come è ormai diventata tendenza in F.1, anche la ex Renault adotta lo scalino all’altezza della centina anteriore, proseguendo la strada aperta da Ferrari, Force India e Caterham, con la sola McLaren che finora ha optato per una soluzione tradiziona-

La E20 con Jerome D’Ambrosio, Romain Grosjean e Kimi Raikkonen COLOMBO

Sulla E20 nessuna soluzione estrema Il proprietario Lopez: «Vogliamo il quarto posto»

le. Ma mentre lo scalino della F2012 ha un andamento molto brusco, da quello che si vede nelle foto, quello Lotus sembra essere meno accentuato. E pure le forme della E20 paiono meno estreme della rossa. Obiettivo «La speranza è di ave-

re una macchina con la quale puntare al quarto posto» ha di-

Lo «scalino» nel muso della E20 è più morbido di quello della Ferrari COLOMBO

chiarato Gerard Lopez, co-proprietario del team con Eric Lux (il lussemburghese ferito al collo da Adrian Sutil con una bottiglia in Cina): nel 2011 il team ha chiuso quinto dietro Red Bull, McLaren, Ferrari e Mercedes, dopo una stagione che si è messa tutta in salita per l’infortunio di Robert Kubica, avvenuto esattamente un

anno fa al Rally di Andora. Fame Per questo, alla Lotus

puntano tutto su Kimi Raikkonen, al rientro alle gare dopo due anni trascorsi nei rally. «Kimi ha vinto un titolo, ha esperienza e tanta voglia. Per questo abbiamo puntato su di lui» la motivazione di Eric Boullier, responsabile del team, che spe-

ra come i due anni di assenza non abbiano imbolsito il finlandese. Kimi, dal canto suo, si dice pronto. «Sarà un po’ diverso da quello al quale ero abituato con un’altra squadra. Tanto dipenderà dalla macchina: se è buona ti rende la vita più facile. Ero abbastanza contento dopo il primo test, mi sono sentito subito a mio agio». Oggi Kimi porterà la E20 in pista a Jerez per le riprese televisive, poi da domani inizierà a fare sul serio assieme a tutte le altre squadre. Le altre Ma oggi sulla stessa pista è anche il giorno della presentazione di altre tre monoposto: la Red Bull RB8 campione di Vettel e Webber, la Toro Rosso STR7 di Ricciardo e Vergne e la Sauber C31 di Perez e Kobayashi. E si vedrà se la McLaren sarà la sola ad avere intrapreso la strada senza scalino. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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BASKET SERIE A: TERZA DI RITORNO l’Analisi di LUCA CHIABOTTI

Casale e il disagio di chi fa le cose bene Mentre Milano corroborata dall’arrivo di JR Bremer torna al secondo posto, c’è una notizia che non è marginale come può apparire il cambio di allenatore di una squadra ultima in classifica. Marco Crespi si è dimesso e Casale neopromossa, dopo aver perso 8 partite tra 1 e 3 punti (anche con Siena e Milano) più l’ultima con Varese al supplementare per un errore clamoroso di un difensore a 3" dalla fine, cambia allenatore-manager e prospettive dopo 6 anni. La Novipiù ha costruito la squadra con il più basso budget della serie A, poi corroborato per Shakur, ma è stata competitiva con tutti. Da anni il presidente Cerutti prova a far sentire la voce di chi non spende più di quello che può spendere, che non vuole fare furbate e non solo per la posizione che ricopre nell’economia italiana. Pochi giorni fa ha segnalato il disagio di competere con avversarie non altrettanto corrette, col rischio di retrocedere. Non vorremmo che il momento critico di Casale nato dai risultati fosse anche il segnale che nel nostro basket non c’è posto per società così.

Ancora Bremer Milano a Bologna torna seconda Virtus battuta, la guardia decide con 2 triple Scariolo: «Con lui siamo la EA7 ideata d’estate» BOLOGNA MILANO

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(19-27, 38-38; 55-55) CANADIAN SOLAR BOLOGNA: Poeta 18 (4/8, 2/5), Koponen 8 (4/8, 0/3), Douglas Roberts 18 (7/9, 1/2), Sanikidze 8 (4/8, 0/4), Gigli 11 (5/7); L.Vitali 3 (0/2, 1/3), Gailius 2 (1/2), Lang (0/3). N.e: Werner, M. Vitali, Quaglia, Canelo. All: Finelli. EA7 EMPORIO ARMANI MILANO: Cook 5 (1/3, 1/4), Bremer 15 (3/7, 3/3), Mancinelli 6 (3/5), Fotsis 15 (6/7, 1/1), Bourousis 15 (3/4, 2/3); Nicholas 13 (3/8, 2/6), Gentile 5 (0/2, 1/2), Rocca 6 (3/5), Melli, Giachetti (0/1). N.e: Radosevic. All: Scariolo. ARBITRI: Chiari, Pozzana, Caiazza. NOTE T.l: Bol 6/15, Mil 6/11. Rim: Bol 33 (Sanikidze 11), Mil 41 (Fotsis 11). Ass: Bol 9 (Poeta 3), Mil 14 (Cook 5). Progr: 5’ 15-8, 15’ 25-34, 25’ 46-44, 35’ 58-64. Usc. 5f: Rocca 38’15" (62-72), Gigli 38’28" (63-72). Spett. 8105.

ANDREA TOSI BOLOGNA

Il primo colpo in trasferta di Milano contro una rivale diretta per i primi posti si consuma a Bologna, sul campo di una delle squadre più in forma della serie A, fino a ieri imbattuta in casa, in modo inatteso dopo i crolli delle ultime trasferte che avevano aperto una crisi senza fine nel sistema di coach Scariolo. Bremer L’addizione di AJ Bremer, già decisiva contro Pesaro, si conferma per adesso una buona medicina per guarire il gioco da amnesie di regia e migliorare le percentuali dalla lunga distanza. Milano nell’ultimo quarto sforna un eloquente 5/8 chiudendo col 53% dall’arco dei 6.75. Sono infatti due triple dell’americano con passaporto bosniaco a squarciare l’equilibrio nel finale. Bremer infila il +7 e il +10 che mettono k.o.

una Virtus finita sulle ginocchia dopo una gara schizofrenica fatta di tanti sorpassi. Dopo Dalmonte, anche Finelli deve inchinarsi all’ex maestro Scariolo che con questo successo può vedere la luce in fondo al tunnel. «Abbiamo fatto una gara attenta e solida conducendo a lungo e senza mai subire dei cali vistosi — analizza Don Sergio —. L’innesto di Bremer ci sta riportando alla struttura di squadra che avevamo ideato in estate. Adesso attendiamo Hairston, vediamo quando potrà rientrare. La mia squadra ha confermato i progressi difensivi, da tanto tempo teniamo gli avversari sotto i 70 punti. Stavolta ha girato anche l’attacco perché finalmente i tiri aperti che costruiamo in grande quantità tutte le partite sono entrati. Bene i due greci, anche Nicholas mi dato buone sensazioni». Da applausi la prova chirurgica di Fotsis, autore di una doppia doppia in faccia al re della specialità Sanikidze.

Scatto L’Armani scatta forte ma

va subito fuori giri sulla prima fiammata di Douglas Roberts(15-8). Qui Bologna sciupa per troppa foga di correre due contropiede che avrebbero acceso la miccia, così dall’altra parte Milano inizia la sua beneficiata da tre punti con due canestri pesanti di Bourousis che insacca 10 punti dimenticato da Gigli. La Virtus s’impaurisce, dimentica il suo gioco arioso scegliendo tiri fuori equilibrio coi giocatori sbagliati, come Lang e Luca Vitali che rischia di bruciarsi per consumare la sua rivincita. Milano invece si distende bene mettendo in ritmo i suoi tiratori, compreso Nicholas che imbuca 7 punti in un amen mentre Rocca trova un paio di furbate delle sue. Il break Armani a cavallo dei primi due quarti è di 26-8 che vale 34-23, la reazione di Bologna è tutta nei numeri di Poeta e Sanikidze, silenti fino quel momento che ricuciono lo svantaggio. Allungo Bologna prova l’allungo nel finale di terzo quarto, dopo due triple, Poeta buca quella del potenziale +7. La zona milanese annebbia la Canadian mettendo fuori gioco Douglas, mentre dall’altra parte Bremer decide di vestire i panni di quel leader che oggi Milano cerca come fosse la pietra filosofale lanciando il 19-5 decisivo. «Milano ci ha creato troppe difficoltà e non siamo riusciti ad essere la squadra sbarazzina e spensierata come al solito — sospira coach Finelli —. Le percentuali dell’Armani, più forte anche a rimbalzo, hanno fatto la differenza. E’ una lezione che dobbiamo imparare in vista della sfida di coppa Italia». © RIPRODUZIONE RISERVATA

CAPOLISTA TRICOLORI AVANTI DI 10 NELL’ULTIMO QUARTO A CASERTA MA L’AMERICANO SEGNA 14 PUNTI

Collins si scatena, Siena vince in volata

Riposo La Otto invece non sfrut-

Calebb fa quello che vuole (4-10) mentre Fletcher in attacco non è preciso. La Juve si ritrova con Stipanovic e Righetti, tornato dopo cinque gare di stop. Da un tripla di Doornekamp sul 6-12 al 5’ nasce il break di 10-0 che vale il 16-12 all’8. Nel secondo quarto Rakocevic parte subito forte, le triple di Doornekamp e Righetti fanno respirare la Otto, prima del 30-38 al 17’ di Zisis. Ma due triple di Collins e Smith tengono Caserta a contatto e un’altra da metà campo di Doornekamp chiude il primo tempo col vantaggio Juve.

ta a dovere il turno di riposo, cedendo però solo nel finale. Caserta perde subito Smith per falli, dentro Doornekamp. Mc-

Difese Nel terzo quarto si segna poco, le difese serrano i ranghi, al 23’ dopo un contatto Aradori

LUCIO BERNARDO CASERTA

Siena passa a Caserta e chiude con tre vittorie ed una sconfitta le quattro trasferte fra campionato ed Eurolega. «Bravi i miei giocatori – dice Pianigiani — era difficile perché non ci siamo allenati dopo Malaga che per la bravura di Caserta. Complimenti ai miei che hanno tirato fuori energie difensive riuscendo a rovesciare l‘inerzia, la vittoria è loro».

rimprovera Doornekamp che lo guarda esterrefatto, gli arbitri fischiano fallo al capitano di Caserta e doppio tecnico, e solo le proteste di Sacripanti fanno ravvedere la modesta triade arbitrale. Nell’ultimo quarto Siena mette subito la freccia, Moss da tre, Zisis e Rakocevic fanno subito il largo 53-63 al 32’. La Otto fa fatica nel cercare di rientrare, la guida Collins autore di 14 punti nel periodo ma ad ogni azione c’è la replica senese: 58-64 al 35’, 70-75 al 39’. Eternità L’ultimo minuto dura un’eternità, nove azioni a punti, comprese quelle dalla lunetta. Sul 77-80 Mc Calebb sbaglia i tiri liberi, Collins dall’al-

78 80

(16-17, 43-41; 53-54) OTTO CASERTA: Bell (0/1, 0/1), Collins 24 (5/9, 2/8), Smith 14 (2/5, 3/5), Maresca 2 (1/3), Fletcher 6 (2/6, 0/1); Doornekamp 9 (0/2, 3/3), Stipanovic 8 (4/6), Righetti 15 (3/4, 2/3). N.e.: Marzaioli, Cefarelli, Di Monaco e Loncarevic. All.Sacripanti.

tra parte non mette la tripla e Carraretto fa fallo su Smith che era oltre l’arco e chiede i tre tiri. Cerebuch ne concede due sostenendo di aver fischiato fallo prima del tiro. Smith segna un solo libero e finisce 78-80 per i campioni d’Italia. «Non eravamo al meglio fisicamente — dice Pino Sacripanti — abbiamo però fatto una buona partita, per vincere contro Siena devi giocare bene per 40’ noi ci siamo riusciti solo in parte, concedendo troppi tiri soft». Il futuro della Otto non è roseo: si parla della cessione di Fletcher a Montegranaro per Nicevic che ha il passaporto italiano. Ma i big Smith e Collins potrebbero finire presto sul mercato. © RIPRODUZIONE RISERVATA

CASERTA SIENA

MONTEPASCHI SIENA: Mc Calebb 15 (4/8, 1/1), Andersen 12 (4/10, 0/1), Ress (0/3 da 3), Aradori 4 (2/3), Moss 11 (4/5, 0/4); Stonerook 5 (0/1, 1/2), Zisis 4 (2/2, 0/1), Rakocevic 20 (5/7, 1/2), Lavrinovic 7 (2/4, 1 / 2), Carraretto 2 (0/1 da 3). N.e: Lechtaler e Michelori. All. Pianigiani ARBITRI: Cerebuch, Begnis, Quacci. NOTE T.l.: Cas 14/18, Sie 22/26. Rimb.: Cas 33 (Doorrnekamp 8), Sie 34 (Mc Calebb 5). Ass.: Cas 12 (Collins 9), Sie 12 (2 con 4). Progr.: 5’ 4-12, 15’ 28-30, 25’ 43-43,35’ 58-63. Tec.: Aradori e Doornekamp 23’(43-43). Usc. 5 f.: Fletcher 34’21” (53-63), Bell 39’33" (74-78), Stonerook 39’52” (76-80), Doornekamp 39’54” (77-80). Spett. 4317 per 29.580,00 euro.

Igor Rakocevic, 33: 20 punti CAST


LUNEDÌ 6 FEBBRAIO 2012

RISULTATI CASALE-VARESE TREVISO-AVELLINO CASERTA-SIENA SASSARI-CREMONA CANTÙ-VENEZIA BOLOGNA-MILANO ROMA-MONTEGRANARO TERAMO-BIELLA RIPOSA: PESARO

58-64 71-72 78-80 91-76 73-78 68-80 rinv. 8/2 rinv 15/2

CLASSIFICA SQUADRE SIENA MILANO BOLOGNA VENEZIA PESARO CANTU’ AVELLINO SASSARI VARESE BIELLA CASERTA TREVISO ROMA MONTEGRANARO TERAMO CREMONA CASALE

PT 28 24 24 22 22 22 22 22 20 18 16 16 14 14 12 10 10

G 19 19 19 18 18 19 19 19 19 18 18 19 18 18 18 19 19

V 14 12 12 11 11 11 11 11 10 9 8 8 7 7 6 5 5

P 5 7 7 7 7 8 8 8 9 9 10 11 11 11 12 14 14

Le prime 8 ai playoff, L’ultima in Lega 2

PROSSIMO TURNO Domenica 12 febbraio, ore 18.15

CREMONA-BOLOGNA (11/2) MILANO-SASSARI SIENA-BIELLA MONTEGRANARO-VENEZIA PESARO-CANTU’ CASALE-CASERTA AVELLINO-TERAMO VARESE-ROMA (20.30)

Q JR Bremer, 31 anni, è alla sua seconda partita con Milano con la quale ha vinto contro Pesaro e Bologna. Soprattutto, sta tirando col 50% da tre punti (5/10 in due gare) una delle specialità nelle quali l’EA7 era più carente CIAM-CAST

Cantù è a +13, il play dell’Umana firma il sorpasso. Trinchieri: «Dopo la coppa non ci rigeneriamo mentalmente» DAL NOSTRO INVIATO

PAOLO BARTEZZAGHI CANTÙ (Como)

Tutta la freschezza della Reyer emerge nell’ultimo quarto quando invece a Cantù pesano gambe, testa, braccia, tutto. Emblematico l’ultimo attacco: sotto di tre, Gianluca Basile cerca il fallo su una tripla ancora da costruire, perde palla e la successiva schiacciata di Symon Swewczyk chiude la partita. Proprio il Baso, splendido protagonista pochi giorni fa della vittoria con il Maccabi. Costante «È una costante — di-

ce Andrea Trinchieri — dopo la coppa, in 48 ore non ci rigeneriamo mentalmente. Non possiamo permetterci giocatori che non danno niente e combinano disastri sui due lati del campo». Il riferimento, non esplicito, è a Basile, Cinciarini e Mazzarino che ha chiuso con 1 su 6 da tre. E poi: «Il peccato capitale è stato essere avanti di

Sassari passo da playoff La Dinamo batte Cremona, vola decisa verso la matematica che ratifica la salvezza e verso un domani da scrivere fra Coppa Italia e possibile approdo ai playoff. «Abbiamo piazzato break molto importanti eppure non siamo mai riusciti ad ammazzare la partita. Cremona ha giocato con buono spirito, due volte è arrivata al -8 — afferma coach Meo Sacchetti —. Noi abbiamo tirato bene da tre. Ora pensiamo a Milano, sarebbe ipocrita parlare di salvezza anche se ancora non è matematica: diciamo che sia-

mo su un'ottima strada». La partita si racconta fra folate biancoblu, tripla di Drake Diener per il 22-16 che ha chiuso il primo quarto, tripla di Vanuzzo per il 46-25, 71-52 firmato ancora da Drake Diener, gli errori difensivi di Cremona, e i tentativi di rimonta che sull'82-74 e poi sull'84-76 tengono viva la speranza lombarda, forse più in chiave salvezza che vittoria del match. Pasticci «Nel secondo quarto abbiamo pasticciato in attacco e ci siamo disuniti in difesa, subendo alcuni canestri impossibile e commettendo tutti gli errori possibile — chiude coach Attilio Caja —. La prestazione di Rich al debutto è la nota posi-

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Venezia Tre lampi di Clark 13 punti e giocarsela poi ai possessi, dove la palla pesava per lo sforzo di giovedì in Eurolega». Cantù stava viaggiando serena, lanciata da Markoishvili che aveva segnato 11 punti nella seconda metà del primo quarto portando i suoi avanti di 9. Venezia deve dare fondo a tutte le risorse: Tamar Slay è fuori per una botta a un ginocchio presa con Siena, Tommaso Fantoni ha tre falli già nel secondo quarto, Sylvere Bryan nel secondo. Andrea Mazzon li prova tutti e raccoglie molto da Guido Rosselli che segna 11 punti nei primi 20 minuti, 13 alla fine senza errori. La sua media è 3.9, 8 il precedente record in serie A dove sta giocando la prima stagione intera, a 28 anni.

tiva del match. In campo ha vinto chi è più bravo e chi è stato più bravo». Su Cremona pesano le 16 palle perse ed una giornata non fortunata al tiro dalla lunga (5/15), Sassari trova invece sostegno dalla panchina, SASSARI-CREMONA 91-76 (22-16, 49-34; 74-56)

Drake Diener, 30 anni CAST

Keydren Clark, 27 anni: 33 punti è il suo massimo in serie A CIAM-CAST

CANTU’ VENEZIA

73 78

(26-19, 48-37; 61-60) BENNET CANTÙ: Cinciarini 4 (2/4), Markoishvili 22 (5/6, 2/4), Micov 12 (2/4, 2/8), Leunen 8 (1/3, 2/5), Brunner 7 (2/6); Marconato, Mazzarino 3 (1/6 da 3), Shermadini 10 (3/4), Basile 7 (2/4 da 3). N.e.: Meroni, Diviach, Bolzonella. All.: Trinchieri. UMANA VENEZIA: Clark 33 (5/7, 6/9), Young 9 (4/9, 0/1), Bowers 12 (1/6, 2/3), Fantoni 3 (0/3, 1/1), Szewczyk 6 (3/9, 0/1); Allegretti, Causin 1 (0/1 da 3), Tomassini, Meini 3 (1/3 da 3), Rosselli 11 (3/3, 1/1), Magro, Bryan. All.: Mazzon. ARBITRI: Mattioli, Seghetti, Vicino. NOTE - T.l.: Can 16/23, Ven 13/16. Rimb.: Can 34 (Micov 7), Ven 28 (Fantoni 8). Ass.: Can 17 (Micov 5), Ven 13 (Bowers e Rosselli 3). Progr.: 5’ 9-11, 15’ 38-29, 25’ 54-45, 35’ 63-65. Usc. 5f.: Shermadini 38’11 (71-69). Spett.: 3730 per 42.053 euro.

Sofferenza Sotto canestro la Reyer soffre: a metà partita ha preso 7 rimbalzi contro i 22 di Cantù di cui 9 in attacco. Undici punti di vantaggio, 13 a inizio terzo quarto, sono quindi il

BATTUTA CREMONA MA E’ POSITIVO IL DEBUTTO DI RICH

GIOVANNI DESSOLE SASSARI

LA GAZZETTA DELLO SPORT

BANCO SARDEGNA SASSARI: Diener T. 13 (1/5, 3/5), Diener D. 18 (2/6, 4/6), Hosley 10 (3/7, 0/3), Plisnic 14 (2/4, 3/4), Easley 2 (1/2); Devecchi 6 (0/2, 2/5), B. Sacchetti 13 (2/3, 2/4), Pinton 3 (0/2, 1/2), Vanuzzo 12 (3/4, 2/4). N.e.: Metreveli, Binetti. All.: R. Sacchetti. VANOLI BRAGA CREMONA: Tabu 14 (1/3, 2/5), Rich 15 (3/6, 3/5), Lighty 12 (5/15, 0/2), Milic 12 (5/9), Perkovic 8 (3/6, 0/1); Cinciarini 11 (3/4, 0/1), Antonelli 2 (1/1), D'Ercole 2 (0/1 da 3). N.e.: Lottici e Belloni. All.: Caja. ARBITRI: Sahin, Sardella, Gori. NOTE - T.l.: BS 12/16, Van 19/23. Rimb.: BS 31 (Hosley, Diener D. 5), Van 40 (Tabu, Perkovic 9). Ass.: BS 22 (Diener T. 9), Van 12 (Tabu, Milic 3). Progr.: 5' 8-8, 15' 37-21, 25' 58-48, 35' 82-65. F. tec.: Diener D. 29'26" (71-52). Spett.: 4254 per 67.184.

minimo per una squadra che tira con il 54% da tre punti. Il favoloso terzo quarto di Keydren Clark riapre la partita. Segna tre triple di fila, due liberi, è già a 31 punti, oltre la metà di quelli di Venezia che sorpassa 57-56 al 27’ con un parziale di 14-3. Il momento di onnipotenza finisce quando a marcarlo c’è Markoishivili. Ma la Reyer è lanciata, ha fiducia e gambe. Recupero Torna sotto di 4 ma

recupera con Bowers. Sette giorni dopo Siena, ha vinto anche con Cantù e fuori casa. «Abbiamo tenuto mentalmente nei primi 20’ — dice Mazzon — continuando a fare quello che avevamo preparato. Tanti dei ragazzi erano alla prima volta al Pianella o in serie A». Come Doron Perkins, in tribuna. «Ci manca un giocatore esplosivo che ci dia freschezza — dice Trinchieri —. Sono sicuro che trarremo giovamento alla fine della Coppa». © RIPRODUZIONE RISERVATA

PROMOSSO IL VICE

A-1 DONNE

Casale: Crespi si è dimesso

Taranto rinvia Schio la prende

(ma.ne.) Casale cambia pagina. Coach Marco Crespi ha dato le dimissioni dopo la drammatica partita persa in casa con Varese all'overtime. «E' stato un atto d'amore verso la creatura che ho contribuito a creare», dice. La squadra è stata affidata al vice Andrea Valentini. Crespi era il plenipotenziario della Junior da 6 anni e aveva ottenuto due promozioni. Il presidente Cerutti parla di «decisione difficile e di scelta nella continuità per la successione che punta alla salvezza». Oggi Janning sarà operato alla mano destra. Casale è sul mercato: si parla di Dionte Christmas, ala tiratrice, attualmente in Grecia all'Agor.

4a ritorno: Bracco Sesto Gma Pozzuoli 81 80, Lavezzini Parma Cus Cagliari 86 81, Pool Comense Roberta Faenza 67 53, Famila Schio Alcamo 82 46, Le Mura Lucca Erg Priolo 73 53, Liomatic Umbertide Cras Taranto rinviata. Classifica: Taranto*, Schio 24; Comense*, Lucca 20; Umbertide*, Parma 18; Faenza, Sesto S.G. 14; Pozzuoli 10; Priolo* 8; Cagliari 4; Alcamo 2. *una gara in meno. REAL KO (pe. m.) Estudiantes Barcellona 65 80 (Lofton 17; Navarro, Eidson 15); Real Madrid Bilbao 90 93 (Llull 18; Fisher 21); Málaga Obradoiro 54 69 (Freeland 12). Clas.: Barcellona 16 3; Real 15 4; Vitoria, 14 5.

NBA GALLINARI FA 20 PUNTI CONTRO PORTLAND , MA DENVER E’ ANCORA SCONFITTA

Capolavoro Parker ma l’eroe è Lin Il francese degli Spurs segna 42 punti: Thunder k.o. Un semisconosciuto salva la panchina di D’Antoni Il capolavoro del campione è di Tony Parker autore di 42 punti, con 9 assist, nel successo degli Spurs contri i numeri uno ad Ovest, i Thunder, dominati dalla prova del francese. Ma se dobbiamo scegliere la storia del giorno dobbiamo andare a New York. Super Bowl Mike D’Antoni o batte i Nets o viene licenziato (si dice che il proprietario Dolan aspettasse il giorno del Super Bowl dei Giants per far passare sotto silenzio la notizia). E Mike vince affidando la squadra per 36’ nelle mani di

Jeremy Lin. Lin chi? No, Lin Shu How. Che segna 25 punti con 7 assist. Jeremy è un cinese americano, nato in California, di discendenza di Taiwan. Mai scelto dalla Nba. E al quale nessun college offre una borsa di studio per giocare. Lin che è un cervellone, decide di andare a Harward, puntando sulla qualità degli studi. Intanto gioca mostrando anche in campo la sua intelligenza di regista e segnando molto. Si laurea in Economia con ottimi voti, ma nessuno nella Nba lo chiama nel draft. Alla fine, firma un contratto con i Warriors. Gioca 29 partite, segna 2

punti di media. Col lockout si trova sul mercato. I Knicks lo prendono quando si fa male Shumpert ma lo mandano nella Nbdl. Playmaker Quando, in una par-

tita, segna 28 punti con 11 rimbalzi e 12 assist viene richiamato a New York. Che non ha un playmakwer e sta affondando portando con sé D’Antoni. Quando entra contro i Nets, comincia a servire al volo Chandler, dare assist sui pick and roll, e nei momenti decisivi segna mostrando tutto il suo atletismo. Il Madison Square Garden impazzisce per lui e per i

Knicks si accende una piccola luce di speranza. Serata amara per Gallinari e Belinelli. Terza sconfitta di fila per i Nuggets contro Portland di un grande Batum: Gallo segna 20 punti in 36’ con 7/14 dal campo. Gli Hornets perdono anche con Detroit per il 20 k.o. in 22 gare: per Belinelli, 4 punti. Risultati Ieri: Boston-Memphis 98-80 (Garnett 24, Pierce 21; Gay 21), Miami-Toronto 95-89 (James 30, Wade 25; DeRozan 25, Bayless, Kleiza 17). Sabato: Washington-LA Clippers 81-107 (Young, Wall 14; Griffin 21, Jordan 18), Atlanta-Philadelphia 87-98 (Teague 21, J.Johnson 16; Vucevic 15, Hawes, Williams, Young 14), Indiana-Orlando 81-85

(Granger 19m Hansbrough 17; Howard 27, J.Richardson 17), New York-New Jersey 99-92 (Lin 25, Stoudemire, Chandler 17; D.Williams 21, Humphries 20), Detroit-New Orleans 89-87 (Monroe 20, Stuckey 17; Ariza 26), Cleveland-Dallas 91-88 (Irving 20, Jamison 19; Nowitzki 24, Terry 17), Minnesota-Houston 100-91 (Love 25, Ridnour 22; Scola, Lowry 24), Milwaukee-Chicago 90-113 (Gooden 24, Harris 19; Rose 26, Deng 21), San Antonio-Oklahoma City 107-96 (Parker 42, Duncan 17; Durant 22, Harden 19), Utah-LA Lakers 96-87 (A.Jefferson 18, Millsap 16; Bryant 26, P.Gasol 24), Phoenix-Charlotte 95-89 (Redd 17, Lopez 13; Walker 22, Williams 21), Sacramento-Golden State 114-106 d.t.s. (Thornton 28, Evans 26; Wright 24, Robinson 20), Portland-Denver 117-97 (Batum 33, Aldridge 29; Gallinari 20, Koufos, Lawson 16).

Jeremy Lin, 23, dei Knicks AFP


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SCI COPPA DEL MONDO DAL NOSTRO INVIATO

PIERANGELO MOLINARO GARMISCH P. (Germania)

Quando Lindsey Vonn è andata diritta su una porta ed è stata costretta a ritirarsi, il sorriso di Julia Mancuso leader della gara è diventato ancora più smagliante. Sì, le due non si sono mai amate ed i travolgenti successi della Vonn, che sabato nella discesa ha raggiunto le 50 vittorie in Coppa del Mondo, hanno oscurato il grande talento di questa ragazza i cui nonni sono partiti della Sicilia ed il padre Ciro, ora imprenditore edilizio alle Hawaii, ha avuto qualche grana con la giustizia. Talento Ma pure in ombra, il

suo talento non si è annacquato, soltanto che Julia non ha la costanza di una Vonn negli allenamenti e tante volte ha dichiarato di avere altri interessi nella vita. Nel giorno del suo ritorno alla vittoria, la sesta, dopo quasi un anno di digiuno (l’ultima in discesa a marzo nelle finali di Lenzerheide) va bene anche la squadra azzurra, che ritrova Elena Curtoni, piazza tre atlete nelle prime 10 e altre 4 a punti. Julia La Vonn si è trovata fuori perché nella prima delle 4 porte decisive del superG, strette e angolate in cui era necessario entrare a velocità controllata, il suo sci destro ha spigolato e le ha fatto perdere il metro necessario per iniziare la curva verso la porta successiva. Non sarebbe comunque stato facile anche per la Vonn battere questa Mancuso, decisa e soprattutto morbida nella sua sciata, che ha saputo far valere tutta la sensibilità dei suoi piedi, per trovare velocità anche

La Mancuso è tornata Vonn fuori Brava Curtoni Julia vince il superG. Bene le azzurre: Irene 5a, Schnarff 8a, Merighetti 9a Tina Weirather, che ormai nella velocità non scende più dal podio. Curtoni Per la squadra azzurra la notizia più bella è il quinto posto di Elena Curtoni, sulla pista dove lo scorso anno da esordiente, sempre in superG, si era piazzata sesta ai Mondiali. Finalmente ha trovato la neve dura dove meglio si esprime, ma era necessario riportarla

Sopra, l’errore di Lindsey Vonn; sotto Julia Mancuso, 27 anni, sesto successo

sulla pista tedesca per farle ritrovare il cuore leggero di quei giorni. Elena ha sciato benissimo, soprattutto in quelle quattro porte (dove è stata la migliore) costate il ritiro della Vonn e di tante altre concorrenti. Tecnica, decisione, sensibilità: se l’azzurra si convince che può sciare in questo modo è difficile fermarla. Elena, caratteristica degli italiani, il gradino del podio se l’è giocato nelle parti di scorrimento, i 20 secondi iniziali ed il lungo finale. Ipercritica «Ho sbagliato sullo stesso dosso dove avevo sbagliato lo scorso anno — afferma la Curtoni —. Quel dosso ancora una volta mi ha sorpreso obbligandomi dopo il salto a fare una mezza curva per rientrare il linea. Ma sono contenta, vorrei riuscire a sciare in questo modo anche in discesa, dove invece ho più dubbi». Questo quinto posto rimane il suo miglior piazzamento in Coppa, deve solo darsi tempo ed evitare quelle pressioni che lei stessa coltiva in modo del tutto inutile. Le altre azzurre Bene comunque anche Johanna Schnarf, ottava, davanti a Daniela Merighetti. A punti sono andate anche la Marsaglia (23ª), Borsotti (24ª) e Stuffer (27ª). Appena fuori dalle prime trenta classificate, la Agerer, mentre Elena Fanchini si è ritirata e Lucia Recchia ha rinunciato a gareggiare per i problemi al ginocchio.

senza percorrere le linee migliori. «Sono contenta — ha dichiarato la Mancuso — perché troppe gare quest’anno sono girate storte. In qualche momento non ho neppure capito i motivi». Julia ha battuto di 13/100 l’austriaca Fenninger e di 45/100

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SUPERCOMBINATA UOMINI A CHAMONIX 24 GRADI SOTTOZERO. FEUZ SECONDO SI AVVICINA A IVICA IN CLASSIFICA

Kostelic stecca, Baumann si scatena Il croato chiude 7˚. Segnali azzurri: Fill è 8˚, Innerhofer decimo. Rimpianto Paris: inforca DAL NOSTRO INVIATO

MARISA POLI CHAMONIX (Francia)

In un giorno gelido (-24 gradi) e quasi da ricordare (la supercombinata, con il dispiacere di pochi, è in via d’estinzione) Ivica Kostelic ha bucato una delle poche gare della stagione. Sulla Verte di Les Houches, con gli atleti a proteggersi il viso con i cerotti per non rischiare il congelamento (vedi Gisin), il croato ha chiuso al settimo posto la giornata in cui avrebbe potuto allungare sui rivali e prenotare il bis per il trofeo di cristallo. Invece, dopo aver vinto alla grande le prime

due combinate di Wengen e Kitzbuehel, è finito pure lui nella trappola piazzata da papà Ante nello slalom per acchiappare i discesisti e ha lasciato il via libera al secondo austriaco in tre giorni. Lezioni Stavolta è toccato a Romed Baumann, 25enne che in patria coccolano come il futuro della velocità. Ieri ha dato lezioni in discesa, spinto anche dagli sci che dominano la velocità in questa stagione (gli sono rimasti vicini solo Theaux e il nostro Paris). Poi ha resistito alla rimonta di baby Pinturault, risalito dalla 27ª posizione con una manche di slalom irripetibile (ha rifilato 8 decimi a Kostelic...). E mentre Kostelic continua ad avere problemi con la caviglia destra e dubbi sui materiali, lo svizzero Feuz, con un passato da slalomista da junior prima di un filotto di infortuni che l’ha dirottato sulla velocità, gli ha rosic-

Romed Baumann, 25 anni, austriaco, due vittorie in supercombinata e 9 podi in Coppa del Mondo AFP

chiato qualche punto in classifica. Ora, a 16 gare dal termine della Coppa del Mondo, lo segue di 148 punti, mentre Hirscher è secondo a -116. Coppa L’Italia chiude con due nei primi 10 e vista la tendenza su questa pista è già qualcosa. Peter Fill, 8˚ ma a 3 decimi dal podio, è stato come sempre tra i migliori nella parte tecni-

ca della discesa e poi si è inchiodato. «Sono contento della mia prova, ma è incredibile, sul piano ho perso 8 decimi in 10 secondi, forse ero più veloce se li facevo a piedi... Non riesco a capire che cosa c’è che non va» allarga le braccia dopo essersi difeso in slalom. Poco più dietro Innerhofer (10˚), a punti anche Klotz. Ma il rimpianto del giorno è per Dominik Paris, finalmente ai suoi livelli in discesa (era finito terzo a 90/100 dall’imprendibile Baumann), poi ha inforcato a una decina di secondi dal traguardo, quando era candidato ad avvicinarsi al podio. La Coppa ora si sposta a Sochi — gare sulla pista olimpica di Rosa Khutor — dove la prossima settimana a Sochi andrà in scena ancora la discesa e una delle ultime supercombinate. L’accanimento terapeutico, almeno pare, dovrebbe durare solo un’altra stagione. © RIPRODUZIONE RISERVATA

y

LA GUIDA

SUPERG DONNE (Garmich, Ger): 1. Mancuso (Usa) 1’20"50; 2. Fenninger (Aut) a 13/100; 3. Weirather (Lie) 45/100; 4. Riesch (Ger) 55/100; 5. E. CURTONI 79/100; 6. Marchand Ervier (Fra) 80/100; 7. Goergl (Aut) 83/100; 8. SCHNARF 97/100; 9. MERIGHETTI e Moser (Aut) 1"07; 11. Fischbacher (Aut) 1"12; 12. Hosp (Aut) 1"19; 13. Gut (Svi) 1"27; 14. Paerson (Sve) 1"34; 15. Ruiz Castillo (Spa) 1"36; 23. MARSAGLIA 1"94; 24. BORSOTTI 2"23; 27. STUFFER 2"32; 31. Agerer 2"83. Rit. E. Fanchini, Vonn (Usa). Non partita: Recchia. Coppa del Mondo (23 prove): 1. Vonn (Usa) p. 1350; 2. Maze (Slo) 868; 3. Riesch (Ger) 769; 16. Merighetti 296. Coppa superG (5 prove): 1. Vonn (Usa) p. 313; 2. Fenninger (Aut) 293; 3. Mancuso (Usa) 269; 13. Schnarf 102; 14. E. Curtoni 100. SUPERCOMBINATA UOMINI (Chamonix, Fra): 1. Baumann (Aut) 2’56"10 (2’01"58+54"52); 2. Pinturault (Fra) a 1"10; 3. Feuz (Svi) a 1"19; 4. Svindal (Nor) e Theaux (Fra) a 1"32; 6. Defago (Svi) a 1"42; 7. Kostelic (Cro) a 1"44; 8. FILL a 1"51 (2’03"62+ 53"99); 9. Mermillod Blondin (Fra) a 1"54; 10. INNERHOFER (2’03"90 + 54"01); 11. Zurbriggen (Svi) a 1"84; 12. Jansrud (Nor) a 1"86; 13. Reichelt (Aut) a 1"94; 14. Janka (Svi) a 2"07; 15. Franz (Aut) a 2"35; 21. KLOTZ a 3"15. Rit. discesa: Miller (Usa). Rit. slalom: Paris (2"02"48 in discesa), Pangrazzi, Marsaglia, Casse). Coppa supercombinata (3 p.): 1. Kostelic (Cro) 236; 2. Feuz (Svi) 220; 3. Baumann (Aut) 145; 11. Innerhofer 76. Coppa del Mondo (27 p.): 1. Kostelic (Cro) 941; 2. Hirscher (Aut) 823; 3. Feuz (Svi) 793; 15. Deville 370.

Altra neve COPPA DI FONDO

Combinata a Rybinsk Di Centa 15˚, Clara 16˚ A Rybinsk (Rus), per la Coppa del Mondo di fondo, Roland Clara e Giorgio Di Centa hanno lottato sino all’ultimo chilometro col gruppo di testa e chiuso al 16˚ e 15˚ posto del la 30 km di combinata vinta dal rus so Vylegzhanin sul connazionale Chernousov. Angerer al fotofinish lascia giù l’ex dopato Dementiev. Tra le donne, Therese Johaug domi na su Kowalczyk e Bjoergen: la po lacca ora guida la Coppa. Uomini, 30 km mx in linea (15 km tc è 15 km tl): 1. Vylegzhanin (Rus) 1h20’37"6; 2. Chernousov (Rus) a 6"; 3. Angerer (Ger) a 8"3 (ff); 4. De mentiev (Rus) a 8"3; 5. Sedov (Rus) a 8"9; 6. Kershaw (Can) a 9"5; 15. DI CENTA a 18"1; 16. CLARA a 18"7; 29. CHECCHI a 2’29"9; 30. NOECKLER a 3’01"7; 31. HOFER a 3’11"2; 32. MO RIGGL a 3’12"2. Coppa del Mondo: 1. Cologna (Svi) 1474; 2. Nor thug (Nor) 1181; 3. Kershaw (Can) 881; 16. CLARA 336; 26. DI CENTA 215. Donne, 15 km mx (7.5 km tc + 7.5 km tl): 1. Johaug (Nor) 42’41"4; 2. Kowalczyk (Pol) a 26"9; 3. Bjoer gen (Nor) a 52"9; 4. Kalla (Sve) a 1’04"3; 5. Skofterud (Nor) a 1’18"3; 6. Lahteenmaki (Fin) a 1’28"2; 29. DE MARTIN a 3’21"8; 34. BROCARD 3’43"; 42. AGREITER a 4’32"3; 47. DEBERTOLIS a 4’47"3. CdM: 1. Kowalczyk (Pol) 1682; 2. Bjoergen (Nor) 1680; 3. Johaug (Nor) 1240; 40. BROCARD 132; 48. DE MARTIN 103.

Akito Watabe vince in Val di Fiemme COMBINATA NORDICA

Pittin salta male Chiude 46˚ e resta 2˚ L’unica notizia positiva è che Ales sandro Pittin ha difeso il 2˚ posto in Coppa del Mondo: per il resto, la tappa in Val di Fiemme di Coppa del Mondo di combinata nordica s’è conclusa con un disastro di squa dra dal trampolino che ha pregiudi cato i recuperi nela 10 km. Pittin par tiva con 2’47". Vince per la prima volta Akito Watabe, 17 anni dopo il connazionale Ogiwara. Mancano 9 tappe: sabato si va in Kazakistan. Hs 123 + 10 km ins.: 1. Watabe (Gia) 28’27"8 (1˚ dopo il salto); 2. Ko kslien (Nor) a 3" (14); 3. Demong (Usa) a 3"9 (17); 4. Rydzek (Ger) a 7"9 (13); 5. Frenzel (Ger) a 13"9 (10); 8. Lamy Chappuis (Fra) a 28"1 (6); 34. L.RUNGGALDIER a 2’21"5 (54); 37. BAUER a 2’336 (53); 39. MI CHIELLI a 2’44"7 (48); 46. PITTIN a 3’10"6 (49); 48. M.RUNGGALDIER a 3’20"6 (52). CdM: 1. Lamy Chap puis (Fra) 888; 2. PTTIN 674; 3. Wa tabe (Gia) 673.

SALTO A PREDAZZO

Il polacco Stoch 1o Coppe del Mondo. Uomini a Predazzo (h134): 1. Stoch (Pol) 258.5; 2. Schlierenzauer (Aut) 256.9; 3. Bardal (Nor) 248.6; 20. COLLORE DO 212.7 (116.5 + 117.5); 48. BRESA DOLA 71.5. CdM: 1. Kofler (Aut) 1049; 2. Schlierenzauer (Aut) 1046; 3. Bardal (Nor) 1017; 32. COLLORE DO 101. Donne a Hinzenbach (Aut): 1. Iraschko (Aut) 238.4; 2. Hendrickson (Usa) 233.2; 3. Van (Usa) 230.4; 9. INSAM 218.6 (84.5 + 88.5 m); 17. E.RINGGALDIER 206.7 (83 + 83.5); 35. DEMETZ 90.3; 37. D’AGOSTINA 88.2. CdM: 1. Hendri ckson (Usa) 589; 2. Iraschko (Aut) 473; 12. INSAM 157.


LUNEDÌ 6 FEBBRAIO 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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TENNIS FED CUP: ITALIA-UCRAINA 3-2

6-7 1-5

7-5 6-4

PARZIALE Quando la Bondarenko serve per il match la Schiavone sembra vicina alla sconfitta

FINALE Francesca, che sull’1-4 è andata negli spogliatoi, realizza l’incredibile rimonta

1-6 0-3

la situazione

7-5 0-6 6-1

La Errani si ritira sullo 0-3 del 2˚ set per la fitta a un ginocchio sentita alla fine del 1˚

Forfeit Sharapova La Russia soffre ma doma la Spagna Nel World Group di Fed Cup, brividi anche negli altri primi turni, non solo a Biella. La rinuncia di Maria Sharapova (influenzata) fa tremare la Russia, che però si salva con Kuznetsova e doma la Spagna; netto il successo della Repubblica ceca in Germania, anche se la numero uno della squadra e due del mondo, Kvitova, è davvero troppi alti e bassi; la Serbia perde la numero 1 Jankovic (problemi a una gamba) e la spunta al doppio di spareggio. Il 14 febbraio a Londra il sorteggio dei playoff di Gruppo mondiale 1 e 2 di Fed Cup del 21-22 aprile, le stesse date delle semifinali d’èlite (dall’alto del tabellone): Russia-Serbia e Repubblica Ceca-Italia.

Doppio: sofferenza e trionfo per Pennetta-Vinci

ITALIA-UCRAINA 3-2 (Forum di Biella, terra indoor) Ieri: SCHIAVONE b. K. Bondarenko (Ucr) 6-7 (6) 7-5 6-4, in 2 ore 50 minuti; Tsurenko (Ucr) b. ERRANI 6-1 3-0, rit; PENNETTA-VINCI b. Tsurenko-Savchuk (Ucr) 7-6 0-6 6-1, durata 1 ora 46 minuti. Sabato: ERRANI b. K. Bondarenko (Ucr) 6-2 6-3; Tsurenko (Ucr) b. SCHIAVONE 6-1 6-2. Altri Gruppo mondiale Russia-Spagna 3-2 (a Mosca, cemento indoor): Suarez Navarro (Spa) b. Petrova (Rus) 6-3 6-0; Kuznetsova (Rus) b. Soler-Espinosa (Spa) 6-2 4-6 6-3; Llagostera Vives-Parra Santonja (Spa) b. Kuznetsova-Petrova (Rus) 6-3, rit. Belgio-Serbia 2-3 (Charleroi, cemento indoor): Wickmayer (Bel) b. Krunic (Ser) 6-1 6-0; Jovanovski (Ser) b. Flipkens (Bel) 6-4 6-2; Jovanovski-Krunic (Ser) b. Wickmayer-Van Uytvanck (Bel) 7-6 (2) 4-6 6-1. Germania-Repubblica Ceca 1-4 (Stoccarda, cemento indoor): Kvitova (R.Cec) b. Lisicki (Ger) 6-7 (2) 6-4 6-1; Kerber (Ger) b. Hradecka (Cec) 6-4 6-4; Benesova-Strycova (R.Cec) b. Goerges-Groenefeld (Ger) 6-3 7-6 (4).

Francesca Schiavone, 31 anni, esulta AFP

L’urlo è dell’Italia Schiavone, che rimonta! Pennetta-Vinci decidono Francesca spegne la Bondarenko, la Errani si ritira ma il doppio è azzurro DAL NOSTRO INVIATO

VINCENZO MARTUCCI BIELLA

Poteva essere molto più facile, doveva essere molto più facile questo primo turno di Fed Cup che proietta l’Italia alle semifinali del 21-22 aprile in trasferta, sul veloce indoor tanto amato dalla numero 2 del mondo, Petra Kvitova e dalla sua Repubblica ceca. Poteva essere molto più facile, questo soffertissimo 3-2, sulla terra rossa del palasport di Biella, deciso solo al doppio di spareggio dalla coppia azzurra più forte in assoluto e anche più affiatata, ma che s’è sciolta nei tornei juniores, quando Flavia Pennetta e Roberta Vinci vincevano il Roland Garros di categoria 1999, sposandosi poi, da pro, con altre compagne ma continuando ad avere successo. Ragazze, perché non rimettete insieme anche la vostra amicizia e non vi giocate la medaglia di doppio all’Olimpiade di Wimbledon? Siete migliori di Pennetta-Schiavone ed Errani-Vinci. Passione L’Italia poteva vincere

3-0 contro l’Ucraina-baby, sen-

za la veterana Alona Bondarenko. Ma, se Francesca Schiavone fosse lineare e prevedibile non sarebbe lei, non avrebbe mai vinto il Roland Garros, non sarebbe mai arrivata al numero 4 del mondo, e, dopo essere naufragata nel primo match contro la sorpresa Tsurenko, o avrebbe disertato il derby con la numero 1 ospite, Katerina Bondarenko, oppure avrebbe mollato i pappafichi quand’era sotto 6-7 1-5. Invece, proprio quella miracolosa rimonta, l’ennesima, dà il via a una giornata memorabile. «Sui punti importanti ho tirato fuori qualcosa in più, quando sei lì, un pochino ti

L’Ucraina delle giovani fa sudare le azzurre. Il 21-22 aprile semifinali in casa delle ceche lasci andare e le tensioni calano lasciando uscire il gioco. Nel momento in cui lei ha dubitato, grazie a un po’ di esperienza, ho risolto. Ma quest’Ucraina ci porta male: ogni volta ci succe-

de qualcosa», sottolinea la milanese dopo il 6-7 7-5 6-4, corso accelerato di 2 ore 50 minuti per i 5000 di Biella sui misteri del tennis donne e di quello a squadre. «Quanta passione, come quando mi batte forte il cuore perché voglio che vinca la nazionale di pallavolo: questo calore mi ha aiutato a portare a casa la vittoria». Giallo E, dopo l’emozione del

quasi 1-2 che diventa 2-1, l’Italia poteva vincere 3-1, se il tennis fosse una scienza esatta e sommasse solo classifiche, risultati e precedenti come un freddo computer. Invece è «il gioco inventato dal diavolo», copyright Adriano Panatta. E, nelle gare a squadre, è ancora più diabolico. Perché mette le ali al trottolino Tsurenko che già nascondeva un cuor di leonessa «È più forte del suo 121 del mondo», aveva scommesso il dottor Pierfrancesco Parra dopo averla vista in Australia — e azzoppa pure Sara Errani, l’eroina dei quarti a Melbourne. Perché magari la romagnola non avrebbe più recuperato da 1-6 0-1 con break. Ma, senza «la compressione meniscale al gi-

17 su 17

Doppi vinti dalla Vinci Dal 2001 con la Croazia, in Fed Cup Roberta Vinci vanta 17 successi su 17 in doppio

5 su 6

Trionfi allo spareggio Nei 6 doppi di spareggio dell’Italia in Fed, un solo k.o. nel ’95 con l’Indonesia (lu.mar.) nocchio destro», avrebbe lottato e non avrebbe alzato bandiera bianca sullo 0-3. Cedendo il punto del 2-2, e lasciando il campo «preoccupata» sulla via di Bogotà e dei tornei sulla terra in Sud America, adesso che era in formissima. Classe «Sul finire dei game, la Schiavone ha giocato da Schiavone», sussurra Katerina Bodarenko accarezzando l’inseparabile cagnolina Princess a chi le ricorda che, sul 7-6 5-1, serve

tre volte per il match e poi scappa 4-2 al terzo (con palla del 5-2), e poi fa doppio fallo sul 4-4 40-30, e poi, in pratica, si mangia la partita. La classe salva la numero 1 azzurra: «Ho visto i fantasmi. Ero addirittura scoordinata, nei momenti importanti ho tirato fuori qualcosa che ho dentro». E la classe di Pennetta & Vinci addomestica le ucraine coraggiose, la 22enne Tsurenko e la 24enne Olga Savchuk, che l’anno scorso avevano firmato il doppio-promozione contro l’Australia. Perché Flavia soffre per la lombosciatalgia e Roberta per un’infiammazione al ginocchio, e rispondono «obbedisco» alla chiamata del doppio di spareggio sapendo di non essere al top. E così non brillano, non chiudono i colpi, si scontrano pure, strappano il primo set coi denti (7-5 dopo trequarti d’ora), perdono il secondo set 6-0, ma poi si infiammano a rete per il decisivo break del 2-1. Basta volée appoggiate, basta tentennamenti da fondo, basta tic-toc: le azzurre d’esperienza e qualità impongono il 6-1. Col record di 17 doppi trionfali della Vinci. Grandi, grazie. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Gruppo 2 Usa-Bielorussia 4-0 (Worcester, cemento indoor): S. Williams (Usa) b. Yakimova (Bie) 5-7 6-1 6-1; McHale (Usa) b. Kustova (Bie) 6-0 6-1; Huber-V. Williams (Usa) b. Govortsova-Yakimova (Bie). Giappone-Slovenia 5-0 (Hyogo, cemento indoor): Morita (Gia) b. Hercog (Slo) 3-6 7-6 (6) 6-1; Nara (Gia) b. Rampre (Slo) 6-4 6-4; Fujiwara-Morita (Gia) b. Kolar-Rampre (Slo) 6-3 5-7 6-0. Slovacchia-Francia 3-2 (Bratislava, cemento indoor): Cibulkova (Slk) b. Parmentier (Fra) 6-4 6-3; Hantuchova (Slk) b. Cornet (Fra) 6-3 6-4; Mladenovic-Razzano (Fra) b. Cepelova-Rybarikova (Slk) 6-1 6-2. Svizzera-Australia 1-4 (Friburgo, terra indoor): Stosur (Aus) b. Voegele (Svi) 6-2 6-3; Gajdosova (Aus) b. Sadikovic (Svi) 3-6 6-3 8-6; Dellacqua-Dokic (Aus) b. Bencic-Sadikovic (Svi) 7-5 6-4.

Taccuino L’AUTOBIOGRAFIA

Arantxa Sanchez «Rovinata dai miei» In un’autobiografia che uscirà doma ni in Spagna, l’ex tennista Arantxa Sanchez ha rivelato di aver rotto i rapporti con i membri della sua fami glia, accusati di averla lasciata «sen za niente». «Sono indebitata col fi sco e le mie proprietà sono molto inferiori rispetto a quelle di mio fra tello Javier, che in carriera ha gua dagnato molto meno» scrive la spa gnola. Arantxa ha problemi fiscali per aver fissato la propria residen za ad Andorra tra il 1989 e il 1993. YOUZHNY OK A Zagabria (Cro, 450.000 e, cemento), il russo Youzhny vince in finale contro lo slo vacco Lacko 6 2 6 3. FESTA BERDYCH A Montpellier (Fra, 398.250 e, cemento), titolo a Berdych: il ceco ha battuto in finale il francese Monfils 6 2 4 6 6 3. VINA DEL MAR Gli argentini Carlos Berlocq e Monaco in finale a Vina del Mar (Cile, 398.250 dollari, ter ra). Semifinali: Berlocq (Arg) b. Che la (Arg) 6 3 4 6 6 0; Monaco (Arg) b. Chardy (Fra) 6 1 6 4.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 6 FEBBRAIO 2012

PALLAVOLO LA 5a DI RITORNO DI A-1 MASCHILE

Cuneo si rialza con il muro Macerata affonda Mastrangelo e Vesely sono una diga: la Lube sopra 2-0 si spegne. E mercoledì Champions GIANNI SCARPACE CUNEO

Strana Cuneo, ancora più bizzarra Macerata. Difficile, altrimenti, spiegare uno 0-2 diventato un tiebreak vincente a favore della squadra (la Bre Lannutti) che si risveglia da un torpore durato 50 minuti.

3-2 3-0 0-3 3-1 3-2 3-2 (sabato) 0-3

0 3

SQUADRE

PT

G

V

P

SV SP

TRENTO MACERATA CUNEO MODENA MONZA BELLUNO VERONA ROMA LATINA PIACENZA VIBO VALENTIA PADOVA SAN GIUSTINO RAVENNA

47 39 39 35 31 29 25 24 23 23 20 18 16 9

18 18 18 18 18 18 18 18 18 18 18 18 18 18

16 14 13 13 11 9 8 8 8 7 7 5 5 2

2 4 5 5 7 9 10 10 10 11 11 13 13 16

51 46 49 43 38 39 33 32 34 31 28 26 28 18

14 24 29 27 33 33 40 38 40 39 40 42 48 49

S Mastrangelo su Twitter: Mi scuso ancora con Dragan, non ho sentito il fischio dell’arbitro. Mi spiace di più perché Travica è un grande amico

TRENTO-MODENA ROMA-SAN GIUSTINO sabato 11 RAVENNA-CUNEO MACERATA-VIBO VALENTIA PADOVA-BELLUNO MONZA-VERONA PIACENZA-LATINA

S

5

k.o. consecutivi Lube Fra Champions League e campionato è la quinta sconfitta di fila per Macerata

CUNEO MACERATA

Francese Il più continuo è Nga-

peth (43%), così la Bre si rimette in moto con una costruzione di Baranowicz più lineare. Meno errori e la squadra piemontese così aggancia in seconda po-

sizione in classifica i marchigiani. Giuliani raccoglie poco con Savani, Omrcen e il grande ex Parodi sotto il 35%. «Se fosse stato un 3-0 per la Lube - dice Grbic, spettatore - sarebbero stati dolori in vista di mercoledì. Brava Cuneo a reagire, ora loro ci temono ancora di più». Savani: «Eravamo partiti bene, peccato. Mercoledì? Compito dell’allenatore analizzare e valutare». La Lube resterà a Cuneo per il ritorno di Champions, tra due giorni.

MODENA PADOVA

3 0

BRE LANNUTTI CUNEO: Wijsmans 9, Fortunato 4, Vissotto 18, Ngapeth 14, Mastrangelo 11, Baranowicz 1; Henno (L), Vesely 7, Caceres. N.e. Patriarca, Izzo, Van Lankvelt, Pieri (L). All. Placì. LUBE BANCA MARCHE MACERATA: Stankovic 9, Omrcen 17, Savani 12, Podrascanin 11, Travica 4, Parodi 14; Exiga (L), Lampariello, Van Walle, Kovar, Monopoli. N.e Randazzo, Pajenk. All. Giuliani.

S Held: Non era questa la gara per valutare la nostra forza. Mi aspetto molto di più e dobbiamo comunque pensare a lavorare e migliorare in tutti i fondamentali

ARBITRI: Bartolini e Sobrero. NOTE - Spettatori 4061, incasso 28.930. Durata set: 26’, 24’, 26’, 28’, 18’; tot. 122’. Bre Lannutti: battute sbagliate 16, vincenti 4, muri 15, 2ª linea 13, errori 24. Lube Macerata: battute sbagliate 16, vincenti 9, muri 12, 2ª linea 8, errore. 35. Trofeo Gazzetta: 6 Ngapeth, 5 Vesely, 4 Henno, 3 Stankovic, 2 Podrascanin, 1 Exiga.

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Un acuto di Fei stoppa Roma e lancia Belluno Roma ha tante vite, quante i suoi colli: sotto 2-0 nel conto dei set e 26-25 nel terzo, la squadra capitolina trova la forza di tornare a galla e di portare al tie-break una sfida che sembrava abbondantemente segnata. Ma l’acuto finale è del Sisley, trascinato nel momento topico da un grande Alessandro Fei, autore nel solo quinto set di 5 punti (75% in attacco), conditi da un ace e un muro. Roberto Piazza, però, non è esattamente il ritratto della felicità dopo il quarto successo consecutivo dei suoi orogranata: «Abbiamo fatto tutto noi. Sia all'inizio, stando concentrati e sempre aggressivi, sia dal terzo set in poi, complicandoci la vita con una serie di imprecisioni. Potevamo prendere l’intera posta, invece se n’è andato un punto». Vero, Belluno nella prima metà di gara gioca un volley celestiale. Ma nel terzo parziale, il sestetto di Piazza capitola dopo aver annullato 9 set ball. E Roma, che trova punti e risposte importanti dalla panchina (con Maruotti e Bencz), riemerge. Per la soddisfazione di Andrea Giani: «Queste sono due squadre che si equivalgono. Hanno la stessa capacità di lottare e di trovare soluzioni anche nei momenti di difficoltà. Non a caso, ne è nato un match a due facce. Come quello dell’andata».

BELLUNO-ROMA

| 3-2

(25-21, 25-18, 33-35, 22-25, 15-11) SISLEY BELLUNO: Suxho 2, Ogurcak 13, De Togni 7, Fei 26, Horstink 19, Kohut 18; Farina (L), Dolfo 1, Antonov 1, Abdelaziz 1. N.e. Curti, Szabò, Sorato (L). All. Piazza. M. ROMA: Lebl 16, Boninfante 2, Zaytsev 17, Bjelica 9, Sabbi 11, Cisolla; Paparoni (L), Maruotti 15, Bencz 12, Passier, Paolucci 1. N.e. Puliti, Corsano (L). All. Giani. ARBITRI: Tanasi e Ippoliti. NOTE - Spettatori 1350, incasso 8200. Durata set: 27’, 24’, 37’, 26’, 14’; tot. 128’. Sisley: battute sbagliate 17, vincenti 9, seconda linea 9, muri 16, errori 28. M. Roma: battute sbagliate 20, vincenti 5, seconda linea 9, muri 10, errori 32. Trofeo Gazzetta: 6 Fei, 5 Lebl, 4 Zaytsev, 3 Kohut, 2 Ogurcak, 1 Maruotti.

Le serie A-2 VERONA RAVENNA

3 1

LATINA MONZA

3 2

(25-21, 25-20, 25-21)

(25-15, 25-22, 22-25, 25-22)

(25-22, 23-25, 21-25, 25-21, 15-11)

ENERGY RESOURCES SAN GIUSTINO: Rauwerdink 4, Cozzi 1, Patak 11, Urnaut 12, Creus 5, Petkovic; Giovi (L), Mc Kibbin 2, Sammelvuo, Finazzi. N.e. Tholse, Lo Bianco. All. Held.

CASA MODENA: Anderson 12, Piscopo 11, Dennis 16, Kooy 5, Sala 10, Esko 3; Manià (L), Martino 4, Carletti, Bellei, N.e. Catellani (L), Casòli, Bossi. All. D. Bagnoli

MARMI LANZA VERONA: Gasparini 17, Kromm 23, Zingel 6, Meoni 3, Popp 11, Patriarca 9; Smerilli (L), Kosmina 1, Ter Horst, Calderan, Casarin 1. N.e. Postiglioni. All. Bagnoli.

ANDREOLI LATINA: Gitto 11, Sottile 2, Rivera 8, Cester 10, Jarosz 27, Fragkos 24; De Pandis (L), Diachkov 1, Troy 2. N.e. Guemart, Tailli (L). All. Prandi.

ITAS DIATEC TRENTINO: Raphael 1, Juantorena 15, Burgsthaler 6, Stokr 12, Kaziyski 14, Brinkman 9; Bari (L), Colaci (L), Della Lunga, Sokolov 3, Zygadlo, Lanza. N.e. Birarelli. All. Stoytchev. ARBITRI: Braico e Balboni NOTE - Spettatori 1800, incasso 5730. Durata set 24’, 22’, 23’; tot. 69’. Energy Resources: b.s. 10, v. 4, m. 2, s.l. 1, e. 15. Itas: b.s. 10 , v. 4 , m. 8 , s.l. 4 , e. 15. Trofeo Gazzetta: 6 Juantorena, 5 Kaziyski, 4 Stokr, 3 Brinkman, 2 Urnaut, 1 Raphael.

FIDIA PADOVA: Suljagic 2, Gonzales 6, Schwarz 7, Semenzato 7, Simeonov 8, De Marchi 13; Zingaro (L), Tiberti, Rosso 5, N.e. Garghella (L), Cricca, Koshikawa, Giannotti. All. Montagnani. ARBITRI: Longo e La Micela NOTE - Spettatori 3014, incasso 18.024. Durata set: 25’, 27’, 25’; tot, 77’. Casa Modena: b.s.9, v, 7, m. 10, s.l. 12, e. 5. Fidia: b.s. 11, v. 3, m. 6, s.l. 7, e. 3. Trofeo Gazzetta: 6 Dennis, 5 Piscopo, 4 Anderson, 3 De Marchi, 2 Esko, 1 Sala.

CMC RAVENNA: Brunner 14, Moro 23, Gruszka 11, Mengozzi 10, Corvetta 1, Sirri 8; Tabanelli (L), Leonardi, Verhanneman, Gallosti. All. Babini. ARBITRI: Ravallese e Cipolla. NOTE Spet.i 2926. D.s. 21’, 28’, 27’, 27’; tot. 103’; Marmi Lanza: b.s. 8, v. 8, m. 11, 2ª l. 22, e. 22. Cmc: b.s. 12, v. 7, m. 9, 2ª l. 22, e. 30. T. Gazzetta: 6 Gasparini, 5 Kromm, 4 Patriarca, 3 Moro, 2 Popp, 1 Meoni.

MODENA Una vittoria convincente per Modena che lascia però Bagnoli con i soliti dubbi che si chiamano Kooy e Martino: il primo schierato titolare e cambiato, dopo un modesto 27% in attacco, definitivamente nel terzo set per lasciare posto a Martino che ha chiuso con un 4 su 4 spegnendo ogni timida possibilità di reazione di Padova. La conferma che Dennis sta viaggiando sui suoi standard migliori e l'ottima vena di Piscopo (6 muri e 5 attacchi tutti a buon fine) sono le buone notizie di giornata per i gialloblù. Padova ci ha provato, ma troppa è sembrata la differenza in campo tra le due squadre. De Marchi è sembrato il più in palla, inconsistente il muro che ha permesso a Modena di vincere senza patemi. Paolo Reggianini

Savani Eravamo partiti bene in questa partita, peccato. Mercoledì sera in Champions? Sarà compito dell’allenatore analizzare e valutare

3 2

(19-25, 15-25, 25-17, 25-15, 15-13)

fischio dell’arbitro. Il palleggiatore Lube resta a terra, il centrale corre dall’altra parte della rete e conforta il compagno di Nazionale con un abbraccio: ovazione del pubblico. Con Wijsmans e Vissotto inesistenti per due set (5 su 20 del brasiliano), Cuneo non molla.

Il muro di Belluno blocca la rimonta di Roma GALBIATI

MARCO D’INCA’ BELLUNO

(21-25, 13-25, 17-25)

SAN GIUSTINO (PG) Partita senza storia. Del resto, non era certamente questa l’occasione per Henk Jan Held per rigenerare una squadra ancora frastornata dall’esonero di De Giorgi. Gli umbri sono rimasti in partita solo per una metà del primo set, il tempo impiegato da un’Itas senza Djuric e Birarelli (al loro posto Brinkman e Burgsthaler), per entrare nel clima-partita. San Giustino è in gara sino al 10-10 e poi, dopo l’allungo di Trento sul 15-19, ha reagito con l’ingresso in regia di Mc Kibbin (alternato anche da Held con Petkovic) sino al 19-20. Da quel momento in poi c’è stato sino al termine un autentico show di Trento, trascinata dal solito Juantorena ed anche dei nuovi entrati Zygadlo e Sokolov. Antonello Menconi

HANNO DETTO

Domenica 12 febbraio

Attacchi spuntati nella seconda sfida fra Cuneo e Macerata TARANTINI

ANCORA UNA GARA A DUE FACCE

Classifica

LE ALTRE PARTITE TRENTO NON SI FERMA SAN GIUSTINO TRENTO

A

Prossimo turno

Striscione Il suo avversario (la

Lube a due facce ancora più di Cuneo), dal terzo set in poi combina pasticci a go go anche a causa dell’aumento della pressione del muro (soprattutto Mastrangelo e la rivelazione Vesely) e della battuta piemontesi. Dopo l’inevitabile «accoglienza non proprio tenera» (Giuliani buon allenatore, ma senza faccia e senza onore uno striscione della curva nei confronti dell’ex coach, i marchigiani partono bene con Cuneo che inanella 15 errori punto in due set e gli attaccanti che non superano mai il 50% in attacco. Una disperazione per Placì e per gli oltre 4000 del Palabrebanca. «Questa è una squadra fatta di campioni e a volte il merito di giocatori così è anche solo quello di riuscire a reagire», dirà Placì che compie una scelta azzeccata: prova di nuovo Vesely al centro (al posto di Fortunato). Il ceco termina con 7 punti (3 muri) e il 50% in attacco. Meglio di lui solo Mastrangelo (11 punti, 80%). Se gli attacchi non sono stati esaltanti (39% Cuneo e 36 Macerata, entusiasmante è stata la rimonta di Cuneo. Terzo set, Cuneo deve recuperare, punto del 6-5: il pallone scagliato da Mastrangelo colpisce in faccia Travica dopo il

Risultati CUNEO-MACERATA MODENA-PADOVA SAN GIUSTINO-TRENTO VERONA-RAVENNA BELLUNO-ROMA LATINA-MONZA VIBO-PIACENZA

VERONA Bruno Bagnoli festeggia le sue 200 partite al PalaOlimpia e rende merito a Ravenna «che ha battuto molto bene per tre set, riuscendo ad avere una fase punto interessante». Ma la Marmi Lanza risponde con una buona partita, subito incanalata sui binari giusti (8-1) ispirata da Gasparini e Kromm (54% alla fine su 26 palloni e 4 ace, ma lacunoso in ricezione) e dall’83% complessivo in attacco. Il secondo set è più equilibrato, deciso da Gasparini nel finale, mentre nel terzo la Marmi Lanza, sul 17-13, si fa sorprendere e subisce la rimonta firmata da Moro (70%), un Gruszka che dà equilibrio e un Brunner bravo al servizio. La storia si ripete nel quarto set: la Marmi Lanza conduce 13-9, ma Kromm sbaglia due volte e il muro di Ravenna fa la differenza (17-18). Ma la reazione di Gasparini, Meoni e quindi Popp chiude la gara. Renzo Puliero

ACQUA PARADISO MONZA: Nikic 19, Forni 6, Gavotto 14, Rooney 5, Buti 8, De Cecco 6; Rossini (L), Roumeliotis 5, Shumov, Molteni 10. N. e. Ciabattini, Kaszap. All. Zanini. ARBITRI: Pessolano e Cesare. NOTE - Spettatori 765,incasso: 4440 euro. Durata set: 27’, 29’, 25’, 26’, 15’; tot. 122’. Andreoli: b.s. 22, v. 4, m. 11, s.l. 8, e. 31. Acqua Paradiso: b. s. 15, v. 8, m. 11, s.l. 10, e. 24. Trofeo Gazzetta: 6 Fragkos, 5 De Cecco, 4 Nikic, 3 Jarosz, 2 De Pandis, 1 Gitto. LATINA L’Andreoli riesce a sfatare un tabù e per la prima volta quest’anno vince due partite consecutive (come con Cuneo al tie-break) e interrompe la striscia positiva dell’Acqua Paradiso, a segno negli ultimi tre turni in campionato e martedì in Coppa Cev. A fare la differenza nel continuo capovolgimento di fronti è stata la maggiore carica agonistica dei padroni di casa, che, nonostante i troppi errori in battuta, trascinati da un Fragkos esplosivo, sono riusciti a contenere gli assalti dei tre ex: De Cecco, sempre lucido e imprevedibile in regia, ha messo in difficoltà la ricezione di Latina nei suoi turni in battuta, mentre Nikic e Molteni (subentrato a Rooney) hanno retto l’attacco degli ospiti. Soddisfatto il tecnico dell’Andreoli, Prandi: «Una vittoria molto importante in chiave salvezza». Antonia Liguori

MASCHILE

Perugia non molla (f.c.) Prosegue il duello per il 1˚ po sto (porta direttamente in A 1) fra Perugia e Castellana. Gli umbri (Tamburo 14) hanno battuto Milano centrando la decima vittoria nelle ultime 11 gare; i pugliesi (25 palle a terra di Milushev) hanno piegato una tenace Isernia. Segrate, prima al termine del girone d’andata, è in caduta libera con una vittoria nelle ultime 5 gare. 22ª giornata: Molfetta Globo So ra 3 1 (22 25, 25 19, 25 23, 25 11); Caffè Aiello Corigliano Ngm S. Cro ce 2 3 (28 30, 24 26, 25 22, 25 19, 10 15); Energy Resources Loreto Carige Genova 3 2 (25 20, 23 25, 18 25, 25 23, 15 13); Crazy Diamond Segrate Gherardi Città di Castello 0 3 (17 25, 21 25, 24 26); Sidigas Atripalda Club Italia Roma 2 3 (23 25, 22 25, 30 28, 25 21, 16 18); Sir Safety Perugia CheBan ca! Milano 3 0 (25 16, 25 19, 25 19); Bcc Castellana Grotte Cic chetti Isernia 3 1 (22 25, 25 18, 25 19, 25 23). Reggio Emilia Can tù 3 1 (sabato). Classifica: Perugia 52; Castellana 51; Molfetta 43; Segrate, Città di Castello 42; Milano 39; Sora 37; Ge nova 36; Loreto 35; S. Croce 33; Corigliano 28; Club Italia 25; Iser

nia 24; Atripalda 16; Reggio Emilia 15; Cantù 10.

FEMMINILE

Giaveno sola in testa (m.l.) Con 3 gare rinviate per mal tempo Giaveno riconquista la vetta solitaria profittando del punto per so da Loreto (arrivato comunque a 12 vittorie consecutive) nell’antici po di sabato. Alle loro spalle 3ª Cre ma e 4a Busnago che centra l'8˚ successo di fila. 18ª giornata: Pa radiso Busnago–Puntotel Sala Con silina 3 0 (25 22, 25 17, 25 17); As situr Soverato–Icos Crema 2 3 (17 25, 15 25, 25 18, 25 23, 7 15); Biancoforno Santa Croce–Terre Verdiane Fontanellato 3 0 (25 20, 25 20, 25 19); Reale Giaveno– Ro ta Mercato San Severino 3 0 (25 21, 25 23, 25 15). Sabato: Ma tera –Loreto 2 3. Rinviate al 29/2: IHF Frosinone–A&P Montichiari e al 3/3: Lavoro.Doc Pontecagnano– Pomì Casalmaggiore; Cedat 85 San Vito–Infotel Forlì. Classifica: Giaveno 47; Loreto 46; Crema 42; Busnago 38; Santa Cro ce 35; Casalmaggiore 34; Sovera to 28; Montichiari 25; Frosinone 22; Sala Consilina 21; Fontanellato 19; S. Severino 18; San Vito 17; Pontecagnano* 12; Forlì 9; Matera 7.


LUNEDÌ 6 FEBBRAIO 2012

GOLF LADIES EUROPEAN TOUR

LA GAZZETTA DELLO SPORT

41

ALPINISMO OGGI PARTE IL TENTATIVO

y Moro sfida il Nanga Parbat

SERGAS CHIUDE 11ª

Diana Luna, romana, ha 29 anni e vive a Cannes EPA

Luna d’Australia partenza super E’ 2a al via della stagione nel Queensland: «Mi sono gestita bene». Successo della Boeljon FEDERICA COCCHI

La Luna australiana splende già all’apertura di stagione. La golfista romana ha infatti conquistato un bel secondo posto nell’Australian Masters, il torneo di apertura del Ladies European Tour 2012. Il titolo è andato all’olandese Christel Boeljon che ha segnato un birdie all’ultima buca chiudendo davanti a tutte con 267 colpi (66 65 68 68, -21). La Boeljon è stata nella squadra europea dell’ultima Solheim Cup , vinta proprio dalla formazione continentale. Fino a ieri però nel curriculum una sola vittoria: il Turkish Open 2011. Per la Luna 268 colpi e -20 alla pari con le coreane Ha-Neul Kim e So Yeon Ryu. Buona anche la prova di Giulia Sergas, che ha chiuso in undicesima posizione con 276 (70 68 68 70, -12). Un percorso regolare quello della triestina che, dopo aver iniziato al 22˚ posto con un 70 (-2), è cresciuta nei due giri centrali, assestandosi attorno alla posizione poi acquisita. Nel 70 di chiusura quattro birdie e due bogey. In gara c’era anche un’altra azzurra Veronica Zorzi, uscita però al taglio.

Piede giusto Naturale la soddisfazione di Diana: «Sono molto contenta di questa gara: è sicuramente un ottimo inizio di stagione — ha detto subito dopo l’arrivo —. Sono soddisfatta del modo in cui ho gestito l’ultimo giro: sono riuscita a non perdere colpi nelle prime nove buche, in cui ho sempre giocato meno bene, per poi attaccare nelle ultime. Con un primo giro a -1 era difficile finire meglio...-19 in tre giorni non è male». Effettivamente il primo gi-

EUROPEAN TOUR

In Qatar vince Lawrie con -15 F. Molinari 69˚ Paul Lawrie (Sco) ha vinto con 201 colpi (69 67 65), quindici sotto par, il Qatar Masters (European Tour), al Doha Golf Club (par 72) nella capitale del Qatar, dove Francesco Molinari si è classificato 69˚ con 217 colpi (71 72 74, +1). La gara si è disputata su 54 buche per il maltempo. Fuori al taglio gli altri italiani in gara: Manassero, Colombo, Gagli e Pavan.

ro della Luna forse era poco più di un rodaggio, con quel 71 un po’ pesante, ma già dalla seconda giornata di gara la situazione si è sbloccata tanto che con 64 colpi e un parziale di -8, la romana trapiantata a Cannes ha stabilito il record personale. Più su Prima di iniziare la stagione, Diana Luna aveva raccontato che l’obiettivo del 2012 sarebbe stato fare meglio del 2011. Obiettivo ambizioso dal momento che, quello trascorso è stato un anno importante per la 29enne: «Per ogni atleta l’obiettivo è di migliorarsi e di puntare sempre ad un risultato più importante — ha detto —. Il 2011 è stato un anno molto ricco di soddisfazioni, spero che la nuova stagione me ne possa regalare altrettante». Tecnicamente ha lavorato molto, dividendosi tra gli impegni in campo pratica e quelli di mamma: «Ho fatto un ottimo lavoro sia tecnico che di preparazione fisica per rendere il mio swing ancora più potente ed efficace — ha spiegato —. Vorrei innalzare tutto il mio livello di gioco e non un solo colpo in particolare. Poi, a livello personale mi piacerebbe passare un po’ di tempo in più con la famiglia. Ma gli impegni agonistici saranno tanti...». Questo è il golf. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Così nell’Australian Masters sul percorso del Royal Pines Resort, Queensland (par 72). Montepremi 380.000 euro. 1. -21 Boeljon (Ola, 66 65 68 68, 267); 2. -20 LUNA ( 71 64 66 67, 268), Ha-Neul Kim (S.Cor, 72 65 64 67), So Yeon Ryu (S.Cor, 66 61 69 72). 5. -18 Nocera (Fra, 69 68 69 64. 270); 6. -15 F. Johnson (Ing, 67 68 70 68, 273), Bo-Mee Lee (S.Cor, 65 69 70, 69); 8. -13 Wright (Aus, 70 71 66 68, 275), Kang (Usa, 70 71 66 68), Campbell (Aus, 67 67 70 71). 11. -12 Icher (Fra, 73 70 69 64, 276), Hedwall (Sve, 72 71 69 64), Gustafson (Sve, 69 70 70 67), SERGAS (70 68 68 70).

Forse giovedì c’è la vetta

SANDRO FILIPPINI

A 42 giorni dalla partenza dall’Italia e a 34 dall'arrivo al gelido campo base, nella valle del Diamir a quota 4230 m, è arrivato il momento decisivo per Simone Moro e Denis Urubko. Oggi lanciano il loro tentativo di andare in vetta al Nanga Parbat (8125 m). Sarebbe una prima invernale assoluta su questo 8000 che, pur vicino ai 4 che vanta il Karakorum, è l'ultimo a Ovest della catena himalaiana. Per Simone Moro sarebbe la quarta prima invernale (un super record) dopo Shisha Pangma, Makalu e Gasherbrum II. Con lui in vetta agli ultimi due c'era anche Urubko, che così salirebbe a quota tre. Non sarà un'impresa facile per questa affiatatissima cordata, forte anche tecnologicamente, tanto che, grazie al blog di Simone sul sito gazzetta.it, è possibile seguire la spedizione in diretta con le foto e i filmati del fotografo Matteo Zanga. Che ora farà da ponte, per rilanciare sul blog le notizie che gli arriveranno al campo base tramite walkie talkie.

con il jet stream a raffiche spesso oltre i 100 orari, non consente di lasciare tende montate a rischio di perdere tutto. Così ogni volta, ai tre campi alti raggiunti finora, Simone e Denis hanno smontato la piccola tenda. La via scelta è stata percorsa una volta sola, da Messner e Eisendle, che nel 2000 si fermarono alla Spalla, intorno ai 7000 m, per la troppa neve. Moro e Urubko cercheranno, nonostante la grande nevicata degli ultimi giorni, di raggiungere prima possibile campo 2, a 5800 m, in cima al ghiacciaio Diama e da lì campo 3, a metà della parete Nord-Ovest(6600 m). Poi dovranno piazzare campo 4 sulla Spalla. Questo in tre giorni con condizioni di tempo ancora inclementi (venti a 130 km in quota) secondo le previsioni del meteorologo i Karl Gabl, Lui pronostica un miglioramento del tempo (venti a 50 km orari e -40˚…) solo per giovedì e venerdì. In quei due giorni la cordata italo-kazaka dovrà essere nelle condizioni di tentare la vetta. E di tornare almeno a campo 4. Circa 1000 metri di dislivello da salire (tanti a quelle quote), ma uno sviluppo in lunghezza impressionante: il Nanga Parbat è un 8000 davvero enorme.

Pakistan L'inverno in Pakistan,

Simone Moro, 43 anni, aggiorna dalla tenda nel campo base il diario su Gazzetta.it. Anche durante questi giorni, quelli più importanti nella salita alla vetta del Nanga Parbat, l’alpinista farà arrivare notizie attraverso il fotografo della spedizione. Per Moro questa è la quarta salita invernale su un ottomila

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POKER A VENEZIA

Max Pescatori va all’assalto VENEZIA (fa.bi.) Grande poker sportivo a Venezia: da oggi la tappa del world poker tour portata da Gdpoker nel Casino Ca’ Vendramin. Attirati dal ricco montepremi, sono sbarcati molti dei più forti giocatori del mondo, come il made in Usa Scotty Nguyen, i francesi Grospellier, Mattern e Soullier, e il lituano

L’italiano Max Pescatori

Tony G, che ha lanciato una sfida al nostro bis mondiale Max Pescatori. Atteso anche Filippo Candio (4˚ al main delle world series), oltre a mister Ept Bonavena, Isaia (re del Wpt 2 anni fa) e il mondiale Alioto. Non solo carte. Si esibirà per la prima volta in Italia il mago Dynamo, seguito negli Usa da milioni di spettatori.


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LUNEDÌ 6 FEBBRAIO 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

43

TUTTENOTIZIE & RISULTATI Ippica PROGETTO E QUALCHE SOLDO

Oggi si decide Sciopero basta? Oggi potrebbe essere una giornata importante, almeno rispetto allo sciopero dell’ippica iniziato il primo gennaio contro la riduzione delle risorse del 40%. Oggi potrebbe infatti venire decretata la fine della serrata, se dal Ministero delle Politiche Agricole arriveranno buone notizie su un possibile piccolo contributo economico che possa alleviare gli effetti della ristrutturazione del settore. Una ristrutturazione necessaria, alla quale dovrebbe partecipare la base. Almeno questo pare aver assicurato il ministro Catania nell’incontro di giovedì, ma la situazione è tutt’altro che chiara. Si ha l’impressione che tutti attendano un pretesto, o almeno una piccola garanzia per poter tornare a correre.

Ghiaccio SHORT TRACK A MOSCA

Vai Fontana E’ 2a nei 500

seconda linea Antonio Pavanello, che oggi finisce di scontare due settimane di squalifica, i flanker Mauro Bergamasco e Paul Derbyshire e le ali Angelo Esposito, Roberto Quartaroli e Giulio Toniolatti. Assenti, perché non ancora pienamente recuperati, il pilone Alberto De Marchi e l’apertura Luciano Orquera che oggi, a Milano, saranno sottoposti a visite di controllo.

Rugby SEI NAZIONI: IRLANDA K.O.

E’ super Galles Violata Dublino Italia al lavoro Come in ottobre, nei quarti di finale di Coppa del Mondo a Wellington, in Nuova Zelanda: il Galles batte l’Irlanda (23-21, tre mete a due). E pure in questo caso si tratta di una vittoria pesantissima. Perché s’è giocato di fronte ai 50.000 spettatori di Dublino e perché è giunta nella prima giornata del Sei Nazioni, lanciando così i Dragoni verso traguardi ambiziosi. Dopo un match intensissimo e dai tanti ribaltamenti, a decidere è un piazzato di Leigh Halfpenny a tempo quasi scaduto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Qui Italia Intanto, nel pomeriggio di ieri, l’Italia è rientrata a Roma da Parigi: da oggi si prepara la sfida all’Olimpico contro l’Inghilterra di sabato (annunciati oltre 70.000 spettatori). Il gruppo torna a essere composto da trenta giocatori, fino a mercoledì, quando il c.t. Jacques Brunel lo ridurrà a ventiquattro. Alla rosa, rispetto alla trasferta francese, sono tornati ad aggregarsi il

Irlanda-Galles 21-23 (10-5). Marcatori: 4’ c.p. Sexton (I), 14’ m. J. Davies (G), 37’ m. R. Best tr. Sexton (I); s.t. 4’ c.p. Sexton (I), 13’ c.p. Halfpenny (G), 15’ m. J. Davies tr. Halfpenny (G), 19’ c.p. Sexton (I), 28’ m. Bowe (I), 36’ m. North (G), 40’ c.p. Halfpenny (G). Sabato: Francia-Italia 30-12; Scozia-Inghilterra 9-16. Classifica: Francia, Inghilterra, Galles 2; Irlanda, Scozia, Italia 0. Seconda giornata - Sabato: Italia-Inghilterra (ore 17); Francia-Irlanda (ore 21). Domenica: Galles-Scozia (ore 16). ITALDONNE KO A Riom (Fra), con temperatura di -7˚, nella prima giornata del Sei Nazioni femminile, Francia-ITalia 32-0 (27-0), 5 mete a 0.

CAMPIONATI ITALIANI (m.l.) Il PalaBadminton di Milano ha ospitato i campionati italiani. I vincitori. Singolare: Giovanni Greco e Agnese Allegrini. Doppio maschile: Battaglino-Mondavio. Doppio femminile: Strobl-Thanei. Doppio misto: Enrico Galeani-Agnese Allegrini.

Il mediano di mischia gallese Mike Phillips, 29 anni, detta il ritmo EPA

Uomini. 500: 1. Jean (Can); 2. McFarlane (Can); 3. C. Hamelin (Can); 20. Reggiani; 29. Viscardi. 1500 (II): 1. Noh Jinkyu (S.Cor); 2. Sin Da Woon (S.Cor); 3. Celski (Usa); 16. Dotti; 25. Cassinelli. Staffetta: 1. Canada; 2. Sud Corea; 3. Cina; 9. Italia. Donne. 500: 1. Fan Kexin (Cina); 2. Fontana; 3. Liu Qiuhong (Cina); 8. M. Valcepina; 18. A. Valcepina. 1500 (II): 1. Lee Eun-Byul (S.Cor); 2. Cho Ha-Ri (S.Cor); 3. Gehring (Usa); 20. Maffei; 32. Viviani. Staffetta: 1. Cina; 2. Usa; 3. Olanda; 5. Italia.

Atletica/1 C. CAMPIONI CROSS

Atletica/2 INDOOR A BOSTON

Judo ORA È 15˚ NEL RANKING

Lalli secondo F. Gialle terze

James vola già La Suhr a 4.88

Gran Prix a Parigi Ciano è secondo

CASTELLON (Spa) — (pe.m.) Nella Coppa Campioni di club di cross, Andrea Lalli, 2˚ con lo stesso tempo del vincitore, lo spagnolo Lamdassem, guida le Fiamme Gialle al 3˚ posto; Nadja Ejaffini, 3ª, l’Esercito al 4˚.

(si.g.) A Boston, Jennifer Suhr salta 4.88 con l’asta, 2ª misura mondiale indoor all-time, con un nullo al 5.01 del record del mondo. Gran debutto di Kirani James nei 400 (mpm ’12 con 45"96), nel miglio Mo Farah cade ed è 4˚.

(e.d.d.) Antonio Ciano è prestigioso secondo nel Grand Slam di Parigi. Dopo aver battuto Ben Ammar (Tun), Bottieau (Fra), Vasylenko (Ukr) e Nagashima (Giap), il 30enne napoletano è stato superato nella finale degli 81 kg dal tedesco Ole Bischof, olimpionico in carica. Ora Ciano è 15˚ nel ranking e ha superato il compagno Francesco Bruyere. Eliminate tra le donne Barbieri (70), Galeone (78), Tangorre (+78); nella prima giornata, fuori al secondo turno Moscatt (48), Forciniti (52), Gwend (63) e, tra gli uomini, Faraldo (66), Regis e Di Cristo (73).

Uomini. Sr (km 10): 1. Lamdassem (Spa) 28’36"; 2. Lalli 28’36"; 3. Serrano (Spa) 28’41"; 7. De Nard 28’44"; 15. Caimmi 29’07"; 18. Nasti 29’10"; 25. Gualdi 29’24"; 30. Floriani 29’39". Sq.: 1. Toledo (Spa) 25; 2. Guadalajara (Spa) 40; 3. F. Gialle 42. Jr: 15. Luciani. Sq.: 8. Cariri Rieti. Donne. Sr (km 8): 1. Bekele (Eti) 18’52"; 2. Dogan (Tur) 18’54"; 3. Ejjafini 18’56"; 13. Romagnolo 19’34"; 19. Rinicella 19’51"; 20. Inglese 19’53"; 24. Dal Ri 20’02"; 30. Maraoui 20’13". Sq.: 1. Uskudar (Tur) 19; 2. Luch Mosca (Rus) 29; 3. Mar. Portugal (Por) 54; 4. Esercito 55. Jr: 13. C. Marchese. Sq.: 6. Audacia.

INDOOR USA (si.g.) A Albuquerque. Uomini. 200: Pinder (Bah) 20"50 (mpm ’12). Alto: Kynard 2.31. A Flagstaff. Donne. Peso: Camarena-Williams 19.62 (mpm ’12).

Badminton

Arianna Fontana, 21 anni ANSA

MOSCA — Nella 5ª tappa di Coppa del Mondo, Arianna Fontana interrompe a tre la striscia di successi sui 500, battuta per 75/1000 dalla cinese Fan Kexin (45"013 a 45"088). Ma scala un’ulteriore piazza nella classifica di specialità, 2ª a 58 punti dalla cinese Liu Qiuhong, ieri 3ª (3848 a 3800). Martina Valcepina, squalificata in semifinale, è 8ª e perde la laedership (ora è 4ª). La staffetta donne (Fontana, M. e A. Valcepina, Viviani) vince la finale B ed è 5ª.

MOSCA — Exploit dell’olimpionico dell’alto, il russo Andrei Silnov che a Mosca vola a 2.36. Bene la statunitense Lolo Jones nei 60 hs: 7"89. E nella marcia exploit dei russi Valeriy Borchin (18’16"54 nei 5000) e Anisya Kirdyapkina (11’44"10 nei 3000). Uomini. 60: Norman (Usa) 6"63; Chambers (Gb) 6"64. 600: Kszczot (Pol) 1’15"26; Borzakovsky 1’16"08. 1500: Smirnov 3’39"73. 60 hs: Shabanov 7"58; Shubenkov 7"61. Alto: Silnov 2.36 (mpm ’12); Shustov 2.30; Barry (Bah) 2.27. Asta: Otto (Ger) 5.77; Starodubtsev 5.65; Michalski (Pol) 5.65. Lungo: Menkov 8.24 (mpm ’12); Mokoena (Saf) 8.04. Peso: Yushkov 20.49. 5000 marcia: Borchin 18’16"54 (mpm ’12); Kanaykin 18’17"13; Bakulin 18’26"82. Donne. 60: Pohv (Ucr) 7"14; Ryemyen (Ucr) 7"18. 400: Fedoriva 51"46; Stambolova (Bul) 51"59; Krivoshapka 51"88. 1000: Arzhakova 2’36"69 (mpm ’12); Kareiva (Bie) 2’37"36; Kofanova 2’37"58. 60 hs: Jones (Usa) 7"89 (mpm. ’12); I. Lewis (Usa) 8"03; Carruthers (Usa) 8"05. Lungo: Klishina 6.86; Pidluzhnaya 6.60; Proctor (Gb) 6.60. Peso: Kolodko 19.04; Solovieva 18.71; Tarasova 18.68. 3000 marcia: Kirdyapkina 11’44"10 (mpm ’12); Stef (Rom) 12’27"50; Korotkova 12’28"00.

INDOOR ITALIANE (si.g.) Esordio stagionale a Padova di Raffaella Lamera nell’alto (1.80). A Pergine Valsugana (Tn). Uomini. 60. Batt: Lorenzi (j) 6"98. 60 hs: Comencini 8"14. Donne. Lungo: Zanei 6.10. A Firenze. Donne. 60: Bongiorni (j) 7"64. 60 hs: G. Pennella 8"31; Doveri 8"36. A Parma. Donne. 3000 marcia: Curiazzi 14’08"82. Ad Aosta. Donne. 60: Amidei 7"51. A Modena. Uomini. 60: Galbieri (j) 6"88. Lungo: Braga (j) 7.54. Donne. 60: Ekeh (j, Nig/Ita) 7"54. Alto: Vitobello 1.80. A Udine. Uomini. 60 hs: Tedesco 6"94. A Maggligen (Svi). Donne. 60 hs: Cattaneo 8"42.

La chiave Il calcio è stato decre-

tato per un placcaggio pericoloso di Stephen Ferris ai danni di Ian Evans. «E’ stato il calcio più difficile della mia vita» ha commentato Halfpenny. Il Galles, pur rimasto in 14 tra il 65’ e il 75’ per un giallo a Bradley Davies per un placcaggio pericoloso e nonostante i tanti assenti per infortunio (ai quali potrebbe aggiungersi Sam Warburton che, toccato duro a una gamba, rischia di doversi fermare), si conferma squadra tosta e compatta.

Atletica Meeting Mosca Silnov fa 2.36

Uomini. 400: James (Grn) 45"96; J. Scott 46"54. Miglio: O’Lionaird (Irl) 3’56"01; 4. Farah (Gb) 3’57"92. 3000: Ndiku (Ken) 7’38"29 (mpm ’12); Gebremeskel (Eti) 7’38"97; S. Kiplagat (Ken) 7’41"02. 60 hs: Oliver 7"60: A. Merritt 7"62. Peso: Nelson 21.27. Donne. 60: Ahoure (C.Av.) 7"13; Asumnu 7"20. 300: Trotter 37"07. 1000: Lahkouad (Mar) 2’38"29; Uceny 2’38"49. 3000: Defar (Eti) 8’33"57 (mpm ’12); Gebrselassie (Eti) 8’46"01; 7. Simpson 8’58"70. 2 miglia: T. Dibaba 9’21"60 (mpm ’12). Asta: Suhr 4.88 (mpm ’12).

Baseball MOLESTIE YANKEES Una donna di Manhattan è in custodia cautelare con cauzione di 300.000 dollari per molestie contro Brian Cashman, g.m. dei NY Yankees: la 36enne avrebbe estorto 6000 dollari al g.m. e ne avrebbe chiesti altri 15.000, minacciando di rovinargli la reputazione.

Boxe Chavez jr resta Hernandez domina (r.g.) A San Antonio (Usa), Julio Cesar Chavez jr. (45-0-1) mantiene la cintura medi WBC nel derby messicano con Antonio Rubio (53-6-1) dopo 12 round spettacolari, col campione migliore nella prima parte, meno brillante nella seconda. Il vacante Wbo supergallo è andato meritatamente a Nonito Donaire (Fil. 28-1) ai danni di un superlativo Wilfredo Vazquez (Por. 21-2-1), che nonostante momenti difficili, un kd all’8˚, ha sempre replicato, sconfitto per split decision. A Francoforte (Ger) il cubano Yoan Pablo Hernandez (26-1) ha tenuto testa e titolo massimi leggeri Ibf, superando largamente Steve Cunningham (Usa 24-4). Il campione ha costretto a due conteggi lo sfidante nel 4˚ round. L’europeo messimi leggeri è passato da Enad Licina (Ser. 21-4) al mancino Alex Alekseev (Rus, 23-2) che ha dominato. Eduard Gutknecht (Ger. 23-1) supera con fatica Vyacheslav Uzelkov (Ucr, 25-1) mantenendo l’Europeo mediomassimi.

Ghiaccio

PALLAVOLO FEMMINILE Novara al tiebreak PARMA VILLA CORTESE

0 3

PIACENZA PAVIA

3 0

NOVARA BERGAMO

3 2

(14-25, 24-26, 15-25)

(31-29, 25-18, 31-29)

(22-25, 25-13, 23-25, 25-21, 17-15)

CARIPARMA SIGRADE PARMA: Dalia, Bacchi 12, Brusegan 3, Conti 16, Grothues 7, Kovalenko 5; Poma (L), Galeotti 1. N.e. Roani, Campanari, Maricic, Gibertini (L). All. Radogna

REBECCHI NORDMECCANICA PIACENZA: Malvestito 3, Turlea 21, Lehtonen 21, Leggeri 7, Dall’Igna 2, Pachale 14; Davis (L), Mazzocchi, Kajalina. Ne: Callegaro e Cella. All. Marchesi

ASYSTEL NOVARA: Barcellini 17, Veljkovic 10, Barun 10, Horvath 26, Folie 8, Camera 2; Sansonna (L), Frigo 1, Bechis, Zardo. All. Caprara.

MC-CARNAGHI VILLA CORTESE: L. Bosetti 8; Wilson 9, Pavan 17, Cruz 9, Guiggi 9, Pincerato 4; Puerari (L), Carocci, Perinelli, C. Bosetti. N.e. Stufi, Berg, Barborkova. All. Abbondanza ARBITRI: Cerquoni e Marchello NOTE - Spettatori 1000, incasso n.c. Durata set: 21' , 28’ , 22’; tot: 71' . Cariparma: b.s. 8, v. 0, m. 4, s.l. 5, e. 20. MC-Carnaghi: b.s. 4, v. 4, m. 6, s.l. 5, e. 9. Trofeo Gazzetta: 6 Pavan, 5 Pincerato, 4 Wilson, 3 Guiggi, 2 L. Bosetti, 1 Conti. PARMA (ma.p.) Villa Cortese passa a Parma senza quasi incontrare resistenza. Nella ghiacciaia del PalaRaschi, la squadra di Abbondanza approfitta subito della scarsa opposizione delle padrone di casa con la regia brillante di Pincerato e una Pavan inarrestabile.

RISO SCOTTI PAVIA: Bramborova, Petkova 7, Jaline 8, Gennari 23, Koeva 10, Balboni; Barbieri (L), Degradi 9, Fiori. Ne: Vicinanza e Lamb. All. Lotta ARBITRI: Prandi e Montanari NOTE - Spettatori 1300, incasso 3000. Durata set: 32’, 24’, 33’; tot. 89’. Rebecchi: b.s. 5, v. 4, m. 13, s.l. 7, e. 19. Riso Scotti: b.s. 4, v. 0, m. 8, s.l. 5, e. 19. Trofeo Gazzetta: 6 Turlea, 5 Lehtonen, 4 Gennari, 3 Pachale, 2 Koeva, 1 Barbieri PIACENZA (m.mar) Sotto gli occhi di Hugh McCutcheon, tecnico degli Usa, Piacenza fatica più del previsto per avere ragione di Pavia. Le lombarde si trovano avanti 24-20 nella frazione iniziale e sprecano otto occasioni dell’1-0 prima di essere castigate dalla Pachale, mentre nel terzo recuperano da 19-24, si vedono annullare anche una palla set e quindi cedono 31-29.

NORDA FOPPAPEDRETTI BERGAMO: Di Iulio 9, Arrighetti 13, Quaranta 6, Piccinini 21, Nucu 14, Serena 2; Merlo (L), Signorile 2, Diouf 4, Vasileva 8. N.e.: Ruseva, Gabbiadini. All. Mazzanti. ARBITRI: Padoan e Pozzato NOTE - Spettatori 2500. Durata set: 27’, 24’, 27’, 26’, 20’; tot. 124’. Asystel: b.s. 11, v. 5, m. 9, e. 8. Bergamo: b.s. 17, v. 5, m. 10, e. 16. Trofeo Gazzetta: 6 Horvath, 5 Barcellini, 4 Piccinini, 3 Nucu, 2 Sansonna, 1 Veljkovic. NOVARA (a.cri.) Novara, senza Bechis, lasciata fuori per scelta tecnica, e senza cambi per le attaccanti, doma Bergamo al termine di cinque set in altalena per entrambe le squadre. A fare la differenza i troppi errori della Foppapedretti (16 in attacco, 17 in battuta) ed il muro-difesa dell'Asystel, trascinata da Horvath e Barcellini.

CLASSIFICA

BAVARIAN OPEN Al Bavarian Open di Oberstdorf (Ger) di figura (gare seniores) prestigioso successo di Charlene Guignard-Marco Fabbri nella danza. Uomini: 1. Streubel (Ger) 190.64; 8. Zandron 147.09; 14. Bellomo 122.56. Donne: 1. Weinzierl (Ger) 138.47; 2. Rodeghiero 138.04; 6. Nogaro 123.17; 8. Bressanutti 121.03. Coppie: 1. Hausch-Wende (Ger) 163.81; 3. Della Monica-Guarise 126.37. Danza: 1. Guignard-Fabbri 143.14; 7. Bernardi-Mior 112.23.

SQUADRE PT G V P SV SP BUSTO ARSIZIO 41 14 14 0 42 9

Hockey ghiaccio

VILLA CORTESE 38 15 13 2 40 13

SERIE A (m.l.) La serie A si ferma ora per l’Euro Challenge con l’Italia a Kiev (Ucr). Sabato. Master Round (1ª giornata): Val Pusteria-Cortina 4-5 (1-2, 2-1, 1-2); Bolzano-Pontebba 2-1 (0-0, 2-1, 0-0). Classifica: Bolzano 38; Val Pusteria 36; Cortina 31; Pontebba 29. Relegation Round (2ª giornata): Val di Fassa-Valpellice 1-2 suppl. (0-0, 0-1, 1-0; 0-1); Vipiteno-Renon 0-1 (0-1, 0-0, 0-0); Alleghe-Asiago 3-2 (1-0, 1-1, 1-1). Classifica: Alleghe 30; Asiago 29; Renon 28; Val di Fassa 26; Valpellice 23; Vipiteno 21.

RISULTATI PARMA-VILLA CORTESE NOVARA-BERGAMO URBINO-PESARO BUSTO-MODENA (sabato) PIACENZA-PAVIA RIPOSAVA: CHIERI

0-3 3-2 rinv. 15/2 3-1 3-0

URBINO

30 13 10 3 34 14

NOVARA

23 14 10 4 30 21

PIACENZA

22 15 8

7

BERGAMO

22 14 6

8 28 26

PESARO

18 14 6

8 24 29

MODENA

17 15 5 10 24 33

PARMA

16 15 5 10 22 36

CHIERI

6 14 2 12 14 39

PAVIA

1

31 30

15 0 15 6 45

PROSSIMO TURNO Domenica 12 VILLA CORTESE-BERGAMO PARMA-PIACENZA sabato 11 PESARO-NOVARA CHIERI-URBINO PAVIA-BUSTO sabato 11 RIPOSA: MODENA

MILANO OK (m.l.) Nel 38˚ turno di A-2, all’Egna che batte l’Ev Bozen 8-0, risponde il Milano vittorioso in casa 4-2 sul Merano. Classifica: Egna 87; Milano 83; Appiano 76; Gardena 61; Merano 53; Pergine 50; Caldaro 30; Ev Bozen 16.

Ippica A PARIGI La migliore degli italiani impegnati ieri a Vincennes è stata Ludwine (F. Ou-

vrie), quinta nel Prix de Champtocé (m 2850). Nel Prix de la Marne (m 2700) puntuale Rolling d’Heripré (M. Abrivard) in 1.14. Nell’Ile-de-France (m 2175) al montato a segno Tango Quick in 1.11.6, settima Illusion Dany. Oggi il quinté fa tappa a Marsiglia galoppo alle 18.40.

Nuoto Magnini seguirà Fede a Sanremo Dopo la festa per i suoi 30 anni a Milano, ieri Filippo Magnini ha detto a «Quelli che» che accompagnerà la fidanzata Federica Pellegrini al Festival di Sanremo, dove lei sarà super ospite del 16 febbraio, serata denominata «Viva l’Italia nel mondo».

Manaudou jr vince i 100 sl in 49"67 (al.f.) A Montpellier (Fra), Florent Manaudou vince i 100 sl in 49”67 mentre Camille Lacourt vince la sfida a distanza nei 100 dorso con Stravius (54”33 contro 54”91). Uomini: 100 sl F. Manaudou 49”67, Kebbab (Alg) 50”21, Gilot 50”25; 100 do Lacourt 54”33. Donne: 100 sl Heemskerk (Ola) 54”17, Dekker (Ola) 55”07. A Charmalières (Fra). Uomini: 200 sl Stravius 1’49”59; 200 do Stasiulis 1’58”91; 100 fa Sassot 53”71. SINCRO TRICOLORE (al.f.) Ai tricolori assoluti di Novara, Linda Cerruti vince il solo con 87.375 punti davanti a Manila Flamini (86.000) e Sofia Scanziani (85.750). Le Fiamme Oro (Flamini, Re, Sgarzi, Perrupato, Cattaneo, Lapi, Schiesaro Bellaria) si aggiudicano la gara a squadre con 88.250 punti precedendo Seregno (83.500) e Savona (82.750).

Scherma Coppa Mondo Sciabolatori k.o. PLOVDIV (Bul) — Giornata no per gli sciabolatori azzurri nel Gp Fie di Plovdiv. Si è imposto il tedesco Limbach (15-3 in finale sul sudcoreano Gu), mentre il migliore degli azzurri è Gigi Tarantino, 18˚ dopo l’eliminazione ai sedicesimi (15-13 dal russo Reshetnikov). Fuori ai sedicesimi anche Occhiuzzi, Tricarico e Miracco. Finale: Limbach (Ger) b. Gu (S.Cor) 15-3. Semifinali: Gu (S. Cor) b. Liu (Cina) 15-9; Limbach (Ger) b. Yakimenko (Rus) 15-14. Sedicesimi: Wagner (Ger) b. Miracco 15-11; Reshetnikov (Rus) b. Tarantino 15-13; Agresta (Bra) b. Tricarico 15-9; Wang (Cina) b. Occhiuzzi 15-11. Trentaduesimi: Wagner (Ger) b. Pastore 15-11; Tricarico b. Nemcsik (Ung) 15-13. Altri italiani: 70. Iacometti, 72. Samele, 116. Murolo.

Sport invernali Bob a 4, Bertazzo quinto a Whistler Segnali di risveglio dal bob a 4 azzurro. In Coppa del Mondo a Whistler (Can), Simone Bertazzo conduce Italia 1 al quinto posto, piazzamento che mancava dal 2005 quando il cadorino era giunto terzo a Lake Placid (Usa). Nel due, Bertazzo-Costa sono decimi. Uomini. Bob a 2: 1. Canada 1 (Rush) 1’44"14 (2˚+1˚); 2. Germania 1 (Arndt) a 0"07 (1˚+5˚); 3. Svizzera 1 (Hefti) a 0"22 (4˚+2˚); 10. Italia 1 (Bertazzo-Costa) a 0"95 (6˚+12˚). Bob a 4: 1. Russia 1 (Zubkov) 1’42"46 (1˚+1˚); 2. Russia 2 (Kasjanov) a 0”14 (2˚+2˚); 3. Canada 1 (Rush) a 0"16 (2˚+3˚); 5. Italia 1 (Bertazzo, Fontana, Bruno, Costa) a 1"02 (5˚+5˚). Skeleton: 1. M. Dukurs (Let) 1’45"76 (1˚+1˚); 21. Oioli 55"35. Donne. Skeleton: 1. Hollingsworth (Can) 1’49"79 (1˚+1˚). Bob: 1. Canada 1 (Humphries) 1’46"68 (1˚+1˚). COPPA BIATHLON La tappa di Holmenkollen di Coppa del Mondo di biathlon si conclude coi successi di Andrea Henkel (21˚ trionfo) e del norvegese Emil Svendsen (3˚ podio in 3 gare sulla collina norvegese). Forfeit della Neuner prima del via. Uomini, 15 km ins.: 1. Svendsen (Nor) 40’44"1 (2); 2. Birnbacher (Ger) a 6"3 (0); 3. Garanichev (Rus) a 17"8 (2); 20. De Loernzi a 2’06"5 (4); 30. M. Windisch a 5’02"4 (6). CdM: 1. Svendsen (Nor) 681; 2. M.Fourcade (Fra) 660; 29. L. Hofer 201. Donne, 12.5 km ins.: 1. A. Henkel (Ger) 38’01"2 (1); 2. Domracheva (Bie) a 26"6 (4); 3. Gregorin (Slo) a 27"2 (0); 17. Ponza a 2’13"1 (1). CdM: 1. Neuner (Ger) 816; 2. Domracheva (Bie) 795; 22. Ponza 251. CORTINA-DOBBIACO (g.v.) Terzo successo consecutivo per Bruno De Bertolis nella Dobbiaco-Cortina 42 km tc, sul fratello Ivan e Giacomelli. A Sabrina Valbusa, su Sikanen (Fin) e Korthauer (Nor) la gara donne. FREESTYLE Nelle gobbe doppie a Deer Valley (Usa), 24˚ Giacomo Matiz. Uomini: 1. S. Volkov (Rus); 2. Kingsbury (Can); 3. A. Volkov (Rus); 24. Matiz. Donne: 1. Kearney (Usa); 2. Dufour-Lapointe (Can); 3. McPhie (Usa).

Tuffi SORPRESA SPAZIANI (al.f.) In chiusura della coppa Londra di Trieste, Brenda Spaziani batte Noemi Batki (già qualificata ai Giochi) dalla piattaforma. Uomini. 1 m: Billi 371.20, Rinaldi 369.60, Tocci 361.80; 10 m sincro: Dell'Uomo-Verzotto 390.51. Donne. 10 m: Spaziani 324.95, Batki 314.60, Barp 248.55.

Vela Maserati a palla «Siamo stanchi, ma il morale è alto. Maserati continua a viaggiare a tutta velocità, anche se ci è toccato allungare la rotta per continuare ad avere un bel vento». Ieri sera la barca di Giovanni Soldini era a oltre 1300 miglia da Cadice e a meno di 2500 da San Salvador nel tentativo di record Atlantico.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 6 FEBBRAIO 2012

ALTRI MONDI

Il fatto del giorno

_l’Italia sotto la neve

DI GIORGIO DELL’ARTI gda@gazzetta.it

Ma nel caos di Roma che colpa può avere la Protezione civile? Continua la lite tra Alemanno e Gabrielli. Al di là di chi abbia ragione, è vero che la struttura dopo gli scandali ha perso capacità d’intervento Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, e il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, hanno litigato tutto ieri intorno al caos di Roma, se sia colpa dell’uno o dell’altro. Intanto è nevicato un po’ di meno, forse abbiamo imboccato la via dell’uscita dal freddo siberiano, anche se ieri la cronaca ha continuato a rifornirci di episodi drammatici. Altre 4 persone sono morte di freddo: un cingalese di 37 anni a Lucca (s’era rifugiato in un capannone abbandonato a pochi metri dalle mura), un clochard di Ostia (in un parco di via delle Azzorre), una senzatetto italiana di 78 anni sempre a Roma (stazione Termini), una donna di 66 anni nella sua casa fatiscente di Palestrina (Roma). Una signora di 91 anni, a Trieste, è stata scaraventata in terra dalla bora, ha battuto la testa ed è morta. Quattro anche i morti d’infarto per la fatica di spalare la neve: un uomo di 79 anni a San Severino Marche, un 50enne a Frigento, in provincia di Avellino, un 51enne a Mosciano (Teramo), un 87enne ad Archi (Chieti). Alle due di ieri pomeriggio le utenze ancora senza elettricità nel centro-sud risultavano 74.860 (67 mila nel Lazio, mille in provincia di Isernia, 3.360 in Abruzzo, 3.500 in Campania). All’Aquila il sindaco Cialente ha requisito il carburante nei distributori di benzina. I treni cancellati sono stati decine, soprattutto sulle tratte Roma-Venezia, Milano-Taranto e Milano-Napoli. Proteste per la chiusura del-

santina di ore almeno senza autobus e senza taxi e in cui le auto non potevano circolare... E fa impressione che pochissimi romani abbiano poi effettivamente preso la pala per spazzare il marciapiede davanti a casa. Diciamo che di slancio verso il bene comune se n’è visto in ogni caso poco. Detto questo, è vero che la Protezione civile è apparsa un pallido ricordo di quella d’un tempo.

4 Bertolaso era più bravo? Una ruspa dei vigili del fuoco del Vaticano mentre ripulisce la neve che ha coperto piazza San Pietro ANSA

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La Protezione civile non esiste: sono passacarte e le notizie le passano male

GIANNI ALEMANNO SINDACO DI ROMA

la A24 e della A25. La Fiat di Melfi non lavorerà neanche stamattina: non sono arrivati i pezzi. Gli operai vanno in cassa integrazione. Nel Riminese il crollo di un capannone ha ucciso 50 mila pulcini. La Coldiretti valuta in 100 milioni di euro i danni provocati dal gelo alla filiera agroalimentare. A Milano s’è ghiacciato mezzo Idroscalo. Tralascio di dare dettagli sulla situazione europea, altrettanto grave (Londra Heathrow ha cancellato la metà dei voli, in Bosnia ci sono 100 villaggi isolati dalla neve alta due metri, paralizzata anche Sarajevo).

1Andiamo allo scontro Alemanno-Gabrielli.

Ma niente: ieri Gabrielli è andato da Lucia Annunziata (In ½ ora, Rai 3), mentre Alemanno partecipava via telefono. Alemanno, in una dichiarazione, ha detto che Gabrielli, ospite in vari programmi, ha imposto ovunque, per partecipare, che il sindaco non fosse presente. In ogni caso, dalla Annunziata se le sono date di santa ragione intorno al tema a cui abbiamo già accennato ieri: Alemanno dice che la Protezione civile non gli ha dato notizie veritiere su quello che sarebbe successo («In termini di allerta e di capacità di intervento, la Protezione civile non c’è più. È una realtà purtroppo burocratica»), Gabrielli ha controribattuto che il sindaco mistifica la realtà. Invocano entrambi una commissione d’inchiesta che appuri la verità ed è probabile che qualcosa del genere si faccia. Il segretario del Pdl Angelino Alfano, difendendo il sindaco, ha annunciato «un atto parlamentare».

2 Chi ha ragione? Beh, Alemanno perde nel confronto con Milano, dove è nevicato di più e a cui la Protezione

notizie Tascabili Il segretario Pd: «Ci sono anomalie»

Bersani avverte Monti: «Niente prese in giro» Un’accusa neanche tanto velata al centro destra e al governo Monti: «Siamo leali, sosteniamo l’esecutivo che fa molte cose, ma non ci lasciamo prendere in giro. Una serie di provvedimenti anomali, il colpo di mano sulle nomine Rai, una norma anti magistrati e degli emendamenti al Senato sulle liberalizzazioni, sono stati approvati con meccanismo di vecchia maggioranza, anche contro le indicazioni del governo stesso: questo è un problema», ha detto il segretario del Pd Pierluigi Bersani. Gli ha risposto per il Pdl Maurizio Gasparri: «Cambi tono. Non è il capoclasse». Intanto il segretario del Pdl, Angelino Alfano, ha annunciato per domani l’apertura di una serie di colloqui tra le forze politiche per discutere di istituzioni e di legge elettorale, come caldeggiato da Napolitano più volte.

Roberto Formigoni, 64 LAPRESSE

Governatore lombardo

Expo, Formigoni fischiato a Milano: «Vai via, buffone» «Vai a casa», «buffone dimettiti»: fischi e una lunga contestazione ieri al teatro Dal Verme, a Milano, per il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, sul palco per illustrare il progetto di rilancio della Darsena e dei Navigli in vista

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La Protezione civile guidata da Bertolaso avrebbe agito allo stesso modo

FRANCO GABRIELLI CAPO PROTEZIONE CIVILE

civile avrà fornito informazioni non troppo dissimili — per precisione — a quelle che ha dato a Roma. Milano ha affrontato l’emergenza in relativa scioltezza, al contrario della Capitale. Tra le frasi dette da Gabrielli c’è anche questa: «A mezzanotte (di venerdì) il sindaco cercava ancora il sale».

3 Alemanno ieri ha fatto un comunicato in cui annuncia di aver sparso 600 tonnellate di sale.

Sì, ma ieri la frittata era stata fatta. Una città rimasta per una ses-

di Expo 2015. Il governatore, commissario generale dell’evento ospitato da Milano fra tre anni, ha continuato fino alla fine il suo discorso e ha cercato di calmare gli animi: «Bisogna fare di Expo una grande opera comune per la quale serve la collaborazione di tutti». La contestazione si è allentata solo qualche istante quando Formigoni ha nominato il sindaco Giuliano Pisapia: al suo nome il pubblico ha applaudito, salvo poi riprendere a contestare il governatore. E in chiusura, Formigoni ha mandato un messaggio a chi lo fischiava: «Mi spiace per chi non è stato d’accordo su queste cose che noi comunque stiamo facendo. Sia chiaro che noi andremo avanti a realizzarle insieme e positivamente». E in serata Pisapia ha assicurato che «la collaborazione in vista dell’Expo proseguirà al di là delle differenze politiche».

Il discorso ci porta dritto ai magistrati di Firenze che hanno messo sotto accusa Bertolaso e la Protezione civile nell’inchiesta sul G8 alla Maddalena e sulla ricostruzione dell’Aquila. La Protezione civile a un tratto venne criticata da tutti: giudici, giornalisti, costruttori (esacerbati dal fatto che Bertolaso sceglieva le aziende senza gare e senza relative spartizioni), oppositori del Cavaliere. Risultato: la struttura è sparita dalla circolazione. Non si è vista neanche nella storia della Costa Concordia. Niente di strano: chi si assume la responsabilità di far qualcosa se poi il rischio, molto concreto, è di finire in galera? Se la Camera, l’altro giorno, col contributo di una cinquantina di democratici, ha votato a favore della responsabilità civile dei magistrati, una ragione ci sarà...

COLPA DEL FREDDO

Consumi di gas: oggi il record E scatta l’allerta

Gazprom taglia il gas per l’Italia È allerta per il gas in Italia. Il consumo ha toccato ieri un picco di 385 milioni di metri cubi. E oggi, non appena si riattiveranno le industrie, i tecnici hanno già calcolato che si raggiungerà la vetta mai toccata prima di 440 milioni. La Russia, intanto, continua a mantenere i rubinetti della Gazprom semichiusi: la riduzione è stata ieri tra il 26 per cento delle 16 e il 23 delle 19. Anche se si sono aperti maggiormente i flussi dall’Al geria, c’è una certa preoccu pazione e oggi il comitato per il monitoraggio e l’emergenza al ministero dello Sviluppo Economico si riunirà per decidere altre misure.

ALL’ISOLA DEL GIGLIO

Costa Concordia: ripresi i lavori per il «defueling»

Il relitto della Concordia REUTERS

5 Quindi? Bisogna richiamare Bertolaso?

Non basterebbe. Sentiamo Gabrielli: «La Protezione civile interventista, tuttofare, con poteri straordinari per gestire le emergenze, non esiste più. Scordatevela. Anche a seguito delle note vicende è stata cancellata da una legge dello stato, la 10 del 2011, che l’ha imbrigliata in lacci e laccioli. Prima c’era la possibilità di intervento immediato con la garanzia politica di una copertura immediata. Adesso invece se non c’è prima il concerto del ministero dell’Economia e se non arriva il visto della Corte dei conti, la Protezione civile non si muove».

Grazie alle buone condi zioni meteo sono riprese ieri all’alba le operazioni di prepa razione al pompaggio del carburante della Concordia, anche se le previsioni indicano un imminente peggioramento. Restano invece sospese le attività di ricerca dei dispersi nella parte aerea dello scafo e nei 18 km quadrati intorno alla nave. Stamattina, intanto, al Tribunale del Riesame di Fi renze, sarà valutato il ricorso della difesa di Schettino, ai domiciliari, e quello dei pm di Grosseto: i primi chiedono la revoca della custodia cautelare; i secondi che venga riportato in carcere.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

È in carcere a Milano

Le primarie repubblicane in Usa

Vallanzasca Romney ok in Nevada viene riammesso Nomination più vicina al lavoro esterno Renato Vallanzasca ci riprova. L’ex boss della Comasina è stato di nuovo ammesso al lavoro esterno, misura che gli era stata concessa e poi sospesa in passato a causa di alcune intemperanze. Vallanzasca, 62 anni, condannato a quattro ergastoli per 260 anni di carcere (di cui quasi 40 scontati), ha iniziato a lavorare in un’azienda di informatica a Nerviano, nel Milanese. Da sabato esce dal carcere di Bollate alle 7.30 per rientrare alle 21.30 e il sabato alle 24. Per spostarsi, come prevede il regolamento peniten ziario, deve seguire un percorso obbligato. Sarebbe stata la violazione di questa regola a determinare la precedente sospensione del lavoro esterno.

Mitt Romney, 64 anni, è il quarto mormone a correre per la Casa Bianca AFP

Mitt Romney continua la corsa vincente per essere l’anti Obama alle presidenziali americane di novembre. Dopo essersi aggiudicato New Hamp shire e Florida, l’ex governatore del Massachusetts ha conquistato i caucus repubblicani di sabato in Nevada col 47% dei voti, staccando il primo rivale Newt Gingrich, fermo al 21%. Dopo il successo, ha attaccato Obama sull’economia: «Da 36 mesi il tasso di disoccupazione è superiore all’8%». I prossimi appuntamenti sono favorevoli a Romney, che punta all’allungo definitivo sugli sfidanti: martedì si vota in Colorado e Minnesota, Stati in cui vinse nel 2008, mentre il 28 febbraio in Michigan, dove è cresciuto.


LUNEDÌ 6 FEBBRAIO 2012

ALTRI MONDI

IL BALLERINO SU TWITTER

Bolle anti-clochard Polemica a Napoli Un tweet di poco gusto e Roberto Bolle si è ritrovato al centro delle polemiche. Queste le 140 battute scritte dall’etoile: «I

Siria, ancora morti Il veto dell’Onu rafforza il regime Attacco a Russia e Cina dopo il no alla risoluzione contro Assad. Gli Usa: «Una farsa». E ieri uccisi anche bambini

senzatetto che s’accampano e dormono sotto i portici del Teatro San Carlo, gioiello di Napoli, sono un emblema del degrado di questa città». Le reazioni sono state inevitabili: i napoletani sono furibondi e i tweet di risposta vanno da «Balla, non parlare che è meglio» a «Il degrado sono le

DOPO IL DIVORZIO IL CROLLO DELLA MOORE

STEFANIA ANGELINI

Lo sdegno, di fronte ai 337 civili uccisi venerdì a Homs, in Siria, è stato mondiale. Eppure l’Onu è rimasta ancora una volta paralizzata davanti alle violenze del regime di Bashar al-Assad. Per questo, il giorno dopo il fallimento del tentativo del Consiglio di sicurezza di far passare la risoluzione di condanna al massacro, i principali gruppi d’opposizione — riuniti nel Consiglio nazionale siriano (Cns) — hanno parlato di «licenza di uccidere» da parte di Assad. E hanno ritenuto Russia e Cina (i due Paesi che hanno posto il veto alla risoluzione) «responsabili per l’escalation di uccisioni e genocidi». Mosca ha risposto così: «Gli occidentali sono responsabili del fallimento del voto all’Onu perché non hanno fatto abbastanza sforzi per raggiungere un consenso», ha detto il viceministro degli Esteri russo Ghennadi Gatilov. Ma la reazione più dura è arrivata dagli Stati Uniti: «Ciò che è successo al-

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IL NUMERO

5400

Le migliaia di vittime Secondo il bilancio dell’Onu, da quando sono iniziate le proteste in Siria, cioè 11 mesi fa, sono morte 5400 persone. Secondo le opposizioni, i morti sarebbero 7 mila

l’Onu è stata una farsa: di fronte ad un Consiglio di sicurezza neutralizzato noi dobbiamo raddoppiare gli sforzi fuori dall’Onu con gli alleati e i partner che sostengono il diritto di un popolo ad avere un futuro migliore», ha attaccato il segretario di Stato Hillary Clinton. Che ha pure annunciato un inasprimento delle sanzioni già in vigore contro Damasco, nonché il blocco delle fonti di finanziamento.

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senzatetto. In questo periodo di freddo e crisi più importanti che mai». Nel frattempo però il tweet della discordia è stato cancellato e il ballerino ha precisato: «Mi spiace leggere che le mie parole siano state fraintese». Il suo uf ficio stampa: «Voleva richiamare l’attenzione sui meno fortunati».

A tutta

IL GOOGLE ITALIANO

Salute DI MABEL BOCCHI

Lo studio americano S Demi Moore, 49 anni, è ricoverata nello Utah AP

Demi in clinica per anoressia e crisi nervose

I manifestanti protestano contro il regime di Assad a Daraya, un sobborgo di Damasco AFP

persone come Bolle per l’Italia». Il sindaco De Magistris replica con i fatti. Su Twitter posta: «Nessuna polemica con Bolle, seguiamo con attenzione il problema», quindi aggiunge un elenco di link utili. E a rispondergli è proprio Bolle: «Felice di leggere tutte le iniziative per aiutare i

LA GAZZETTA DELLO SPORT

Ha scelto di farsi curare. Troppa sofferenza, troppa paura di farsi male. Demi Moore lo scorso weekend è entrata in un centro di riabilitazione per superare i disturbi alimentari e la dipendenza da farmaci che la stavano divorando dopo il divorzio da Ashton Kutcher. Già il 26 gennaio l’attrice era stata ricoverata per un breve periodo a causa di un collasso e una crisi nervosa acuta. Adesso ha deciso di affrontare il problema per risolverlo. Una scelta coraggiosa, sostenuta soprattutto dal primo marito, l’attore Bruce Willis, che da tempo le suggeriva di affidarsi alle cure di qualche specialista. Demi, 49 anni, si trova al Cirque Lodge di Sundance, nello Utah, un centro da mille dollari a notte, considerato uno dei più esclusivi e frequentato da molte star di Hollywood. Il trattamento di disintossicazione sarà particolarmente duro. Tra le tante regole che verranno imposte alla bella protagonista di Ghost e Striptease c’è anche quella di poter avere contatti con un numero limitatissimo di persone esterne. La Moore è madre di tre figlie avute con Willis: Rumer (23 anni) e Tullulah (18) vivono con il padre, Scout (20) studia alla Brown University di Providence, Rhode Island. Così lei si è trovata spesso ad affrontare le sue paure da sola. Ma è stata la scoperta dei tradimenti del giovane Ashton a fare crollare le sicurezze dell’attrice. Adesso vuole voltare pagina.

Oggi il lancio di un nuovo motore di ricerca Massimo Marchiori (nella foto), il 41enne matematico dell’Università di Padova inventore nel 1997 dell’algoritmo che sta alla base di Google, oggi presenterà al mondo la sua nuova creatura. In diretta streaming sul sito dell’ateneo veneto, lancerà «Volunia», motore di ricerca di terza generazione interamente sviluppato in Italia. Il tutto con una prospettiva «social»: mette in contatto chi cerca informazioni, consente di chattare o lasciare un messaggio

Bambini più intelligenti se la mamma dà affetto Uno studio della Washington University School of Medicine dimostra che l’affetto delle mamme aiuta i figli. I ricercatori americani hanno coinvolto diversi bimbi fra i 3 e i 6 anni a cui è stato fatto vedere un regalo da scartare solo all’arrivo delle madri. Alcune hanno frenato la curiosità dei figli con dolcezza, altre duramente. Le risonanze cerebrali eseguite dopo anni hanno dimostrato che chi aveva ricevuto affetto aveva un ippocampo più sviluppato del 10%.

A breve in commercio nuovi test

Il tumore al seno si vede con l’analisi del capello La diagnosi tempestiva del tumore al seno potrebbe presto avvalersi di una nuova tecnica: l’analisi del capello. Gli scienziati australiani dell’SBC Research Institute sono partiti dal fatto che le donne colpite dal cancro presentano, nel sangue, alti livelli di fosfolipidi. Queste sostanze possono essere rilevate grazie a un semplice esame del capello. Così, presto potrebbero essere in commercio test poco invasivi per ogni età e non solo riservati alle over 40, come avviene oggi con la mammografia.

Scia di sangue I toni di condan-

na della Lega Araba sono stati meno duri, ma l’organizzazione ha rassicurato che continuerà a lavorare per trovare «una soluzione politica» alle sanguinose repressioni cominciate 11 mesi fa e che finora, secondo le Nazioni Unite, hanno causato la morte di 5400 persone. Ma nemmeno ieri è stata una giornata tranquilla: ci sono stati altri 58 morti, di cui la metà civili (tra questi 5 bambini e una donna) nella provincia di Idlib, nei sobborghi di Damasco e a Homs, cuore della rivolta. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL SABATO IN TV MALE «BALLANDO»

Migliora la resistenza all’insulina

«Italia’s Got Talent» stravince: 8 milioni

Il caffè decaffeinato per prevenire il diabete

Continua il successo di «Italia’s Got Talent», lo show del sabato sera di Canale 5: ha radunato oltre 8 milioni di spettatori (32% di share). «Serata d’altri tempi», ha commenta to soddisfatto Gerry Scotti, che guida la giuria della terza edizione del programma con Maria De Filippi e Rudy Zerbi. Polverizzato «Ballando»: il programma di Milly Carlucci su Rai 1 ha avuto 5.671.000 di spettatori (22,37%).

I ricercatori del Mount Sinai School of Medici ne di New York hanno scoperto che il caffè decaffeinato può far bene ai soggetti affetti da diabete, migliorando la resistenza all’insulina e l’utilizzazione del glucosio nel cervello. Lo studio americano ha rivelato che il cervello era in grado di metabolizzare il glucosio in modo più efficace e poi utilizzarlo per produrre energia cellulare. L’utilizzazione del glucosio, infatti, si riduce nelle persone con diabete di tipo 2, causando problemi neurocognitivi.


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LUNEDÌ 6 FEBBRAIO 2012

ALTRI MONDI Oroscopo

21/3 - 20/4

21/4 - 20/5

21/5 - 21/6

22/6 - 22/7

23/7 - 23/8

24/8 - 22/9

LE PAGELLE

Ariete 6

Toro 6+

Gemelli 7,5

Cancro 6,5

Leone 6

Vergine 6,5

DI ANTONIO CAPITANI

Mattina inversa, pomeriggio di soddisfazioni, purché non cediate alla malinconoia. Fornicazione tribale, con grugniti a bollore.

Tutto si incastra a meraviglia, stamani. Ma nel pomeriggio la gente aizzerà il bovide mannaro inside you. E ammoscerà il suino. Invertite!

Fino a metà giornata seminerete benissimo nel lavoro, in fatto di soldi, in amore. Pomeriggio e sera pragmatici, edonistici, placidi, suini.

Il clima sfigoplumbeo, stamani, potrebbe compromettere il lavoro: non datela vinta a chi è privo di neuroni e zebedei. Pomeriggio vincente!

Con creatività e disinvoltura, stamani otterrete un successo. Dal pomeriggio niente sfigolagne, please. Sudombelico di appetito.

23/9 - 22/10

23/10 - 22/11

23/11 - 21/12

IL MIGLIORE I ritmi sono piacevoli, voi sbrigate gli impegni con precisione, il pomeriggio porta buone nuove. E il sudombelico valuta le proposte, muy numerose…

22/12 - 20/1

21/1 - 19/2

20/2 - 20/3

Bilancia 6

Scorpione 6+

Sagittario 6

Capricorno 6

Acquario 5,5

Pesci 6

La Luna del mattino vi ammoscia: reagite e siate più pratici. Da metà giornata tutto migliora e emana afror di successo. E di piacer suino.

Creatività e brio saranno massimi in mattinata. Poi lavoro e/o family potrebbero mettervi gli zebedei nel mixer. Prevenite, se potete.

La mattina è ingrippata da ansie e spese: occhio. Il pomeriggio, invece, ristora. Anche con meraviglie amorose e danze sudombelicali.

Qualche incertezza c’è. Causa, o conseguenza, di una malinconia di fondo che in tanti non riuscite a soffocare. Però fate i suini. E questo aiuta.

Zebedei affetti da bradisismo. State su: lavoro e amore, nella sostanza, van bene. Ma il sudombelico sonnecchia, stranamente…

Il lavoro è premiato dalla Luna, stamani. Ma nel pomeriggio potreste vedere tragedie, presagi di sfighe e autopsie ovunque. Ussignùr, state su.

URBY EMANUELSON

L’esterno sinistro olandese, acquistato dal Milan nel gennaio del 2011, è nato ad Amsterdam il 16 giugno 1986

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TeleVisioni in chiaro RAIUNO 6.45 7.00 11.05 12.00 13.30 14.10 15.15 17.00 18.50 20.00 20.30 20.35 21.10 23.30 1.05 1.35 1.40 1.45

RAIDUE

UNOMATTINA TG 1 OCCHIO ALLA SPESA LA PROVA DEL CUOCO TELEGIORNALE VERDETTO FINALE LA VITA IN DIRETTA TG 1 - CHE TEMPO FA L'EREDITÀ TELEGIORNALE QUI RADIO LONDRA SOLITI IGNOTI IL RESTAURATORE Fiction PORTA A PORTA TG 1 - NOTTE CHE TEMPO FA QUI RADIO LONDRA SOTTOVOCE

9.05 9.30 10.00 10.50 12.00 13.00 14.00 16.10 17.50 18.45 19.35 20.30 21.05 23.10 23.25 1.15 1.25

CARTONI ANIMATI SORGENTE DI VITA TG2PUNTO.IT INAUGURAZIONE ANNO GIUDIZIARIO I FATTI VOSTRI TG 2 ITALIA SUL DUE TELEFILM RAI TG SPORT - TG 2 NUMB3RS L'ISOLA DEI FAMOSI TG2 VOYAGER Documenti TG 2 L'ISPETTORE COLIANDRO TG PARLAMENTO PROTESTANTESIMO

RAITRE 7.30 10.00 12.45 13.10 14.00 15.05 15.55 17.40 19.00 20.00 20.15 20.35 21.05 23.10 0.00 0.10 1.00 1.05

CANALE 5

TGR - AGORÀ RAI 150 ANNI - TG3 LE STORIE LA STRADA PER LA FELICITÀ TG REGIONE - TG3 LASSIE COSE DELL'ALTRO GEO GEO & GEO TG3 - TG REGIONE BLOB STANLIO E OLLIO UN POSTO AL SOLE OPERAZIONE VALCHIRIA Film CORREVA L'ANNO TG3 LINEA NOTTE TG REGIONE METEO 3 FUORI ORARIO

8.50 10.05 10.10 10.15 11.00 13.00 14.45 16.15 16.55 18.05 18.45 20.00 20.30 21.10 0.15 1.00 1.30 2.00

MATTINO CINQUE GRANDE FRATELLO TG5 - ORE 10 MATTINO CINQUE FORUM TG5 - SOAP UOMINI E DONNE AMICI POMERIGGIO CINQUE TG5 MINUTI THE MONEY DROP TG5 STRISCIA LA NOTIZIA GRANDE FRATELLO Reality MAI DIRE GRANDE FRATELLO TG5 - NOTTE STRISCIA LA NOTIZIA UOMINI E DONNE

ITALIA 1

RETE 4

LA 7

CARTONI ANIMATI TELEFILM STUDIO APERTO I SIMPSON DRAGON BALL CAMERA CAFÈ THE MIDDLE LA VITA SECONDO JIM TRASFORMAT STUDIO APERTO TUTTO IN FAMIGLIA I SIMPSON C.S.I. C.S.I. NEW YORK Telefilm 23.00 WHITE COLLAR FASCINO CRIMINALE 0.45 E ALLORA MAMBO 2.25 STUDIO APERTO LA GIORNATA

8.20 9.40 10.50 11.30 12.00 13.50 15.10 16.15 17.00 18.55 19.35 20.30

HUNTER R.I.S. BENESSERE TG4 - TELEGIORNALE TELEFILM FORUM FLIKKEN SENTIERI TELEFILM TG4 - TELEGIORNALE TEMPESTA D'AMORE WALKER TEXAS RANGER 21.10 L'ULTIMA ALBA Film 23.40 I BELLISSIMI DI R4 23.45 DANKO 1.45 TG4 NIGHT NEWS 2.05 PIANETA MARE 3.10 VIVERE MEGLIO

7.00 7.30 9.45 11.10 12.30 13.30 14.05 16.15 17.30

6.50 8.40 12.25 13.40 14.30 15.20 16.10 16.55 17.45 18.30 19.20 19.50 20.20 21.10

Film sul Digitale Terrestre

Lo Sport in chiaro, sul satellite e sul digitale terrestre

PREMIUM

IN DIRETTA

13.30 THE DEPARTED IL BENE E IL MALE JOI 15.15 LA BELLEZZA DEL SOMARO PREMIUM CINEMA 17.10 LA PASSIONE PREMIUM CINEMA 17.20 SUMMERTIMESOLE,CUORE ... AMORE MYA 19.15 MASCHI CONTRO FEMMINE PREMIUM CINEMA 21.15 TROY JOI 21.15 DEVIL PREMIUM CINEMA 22.453 MY SOUL TO TAKE PREMIUM CINEMA

CALCIO 14.45 INTER GALATASARAY Torneo di Viareggio Rai Sport 1

17.00 JUVENTUS NORDSJAELLAND

3.00

Lega Pro. Prima Divisione. Girone B. Rai Sport 1

1.00

LOUISVILLE CONNECTICUT NCAA ESPN America

13.00 TOUR DEL QATAR

CALCIO: ROMA - INTER Serie A. Highlights

-3

1

-17

-5

0

7

BOLOGNA

-6

-3

0

8

-3

-1

min max

CIELO

VENTI

CAGLIARI

Sole

Deboli

CAMPOBASSO

Moderati

CATANIA

2

10

FIRENZE

-2

-3

Rovesci

Forti

GENOVA

-3

-2

Coperto

Molto forti

L'AQUILA

-5

0

MILANO

-6

-2

NAPOLI

2

6

PALERMO

7

8

PERUGIA

-7

-2

POTENZA

-3

0

MARI Calmi Mossi

Neve

Agitati

Nebbia

Il sole oggi MILANO

5

9

ROMA

-3

1

TORINO

-12

-3

REGGIO CALABRIA

ROMA

TRENTO

14.00 GOLF: THE COMMERCIAL BANK QATAR MASTERS

CALCIO: MILAN NAPOLI Serie A. Highlights 12.30 CALCIO: I SIGNORI DEL CALCIO BERGOMI 15.00 CALCIO: FAN CLUB MILAN

Serie A. Highlights

ANCONA

Temporali

Sei Nazioni

11.10

CALCIO: MILAN NAPOLI

6

Pioggia

11.30 RUGBY: IRLANDA GALLES

Serie A. Highlights

-2

Nuvolo

SKY SPORT 2

-7

-1

Sorge

Tramonta

Sorge

Tramonta

TRIESTE

7:39

17:34

7:18

17:29

-6

-5

VENEZIA

-7

-1

PGA European Tour

11.00 BILIARDO: GERMAN MASTER

PGA European Tour

12.30 SALTO CON GLI SCI: COPPA DEL MONDO

12.00 CALCIO: GETAFE - REAL MADRID Liga 14.00 CALCIO: MANCHESTER CITY FULHAM

Al Nord prevalenza del sole. Al Centro nevicate sulle regioni adriatiche e variabile sulle regioni tirreniche. Al Sud neve sui rilievi e pioggia mista a neve sulle coste. Su Sicilia e Sardegna piogge sparse, qualche nevicata e schiarite. Trieste

Trento 8 2

Aosta

Milano

14 3

11

Torino 14 2

Venezia

2

10

Le prime 4 della A non rie scono a vincere (nella foto Claudio Ranieri): chi ne esce meno danneggiato?

IL FORUM Ibra e la lotta scudetto Leggi e discuti di Milan

Il Milan, Zlatan Ibrahimovic (nella foto) e il duello scudetto con la Juve: sul forum di Alessandra Bocci

Con Massimo Oriani al Super Bowl

Da Berlino

HS 134. Da Sapporo, Giappone

13.30 BIATHLON: COPPA DEL MONDO Partenza in linea femminile. Da Oslo, Norvegia

I commenti sul Super Bowl di Indianapolis nel blog «L’America al Massimo» (nella foto Eli Manning)

14.15 BIATHLON: COPPA DEL MONDO

Serie B

Oggi

Frenano le grandi Chi ci guadagna?

IL BLOG

GOLF: THE COMMERCIAL BANK QATAR MASTERS

16.15 CALCIO: PADOVA VERONA

Sei Nazioni

18.15 CALCIO: SIVIGLIA VILLARREAL Liga 21.00 CALCIO: MILAN NAPOLI Serie A 23.00 CALCIO: BRESCIA TORINO Serie B

EUROSPORT

Premier League

16.45 RUGBY: SCOZIA INGHILTERRA

23.45 0.20 0.30 1.25 1.30

OMNIBUS TG LA7 COFFEE BREAK L’ARIA CHE TIRA I MENÙ DI BENEDETTA TG LA7 HALIFAX ATLANTIDE L’ISPETTORE BARNABY G’ DAY TG LA7 OTTO E MEZZO L’INFEDELE Attualità INNOVATION TG LA7 (AH)IPIROSO MOVIE FLASH G’ DAY

SKY SPORT 3 9.30

10.40 CALCIO: JUVENTUS SIENA Serie A. Highlights 10.55 CALCIO: CHIEVO PARMA

SKY SPORT 1

ALGHERO

Sei Nazioni

Serie A. Highlights

2ª tappa Eurosport 2

9.10

21.05 BASKET: BOSTON CELTICS - NEW YORK KNICKS NBA 23.15 RUGBY: SCOZIA INGHILTERRA

Serie A. Highlights

10.25 CALCIO: PALERMO ATALANTA

CICLISMO

Ieri

Legenda

Serie A. Highlights

10.10 CALCIO: FIORENTINA UDINESE

Europeo. Quarti di finale Eurosport 2

A CURA DI

BARI

9.55

21.00 CROAZIA - UCRAINA

GazzaMeteo

AOSTA

CALCIO: GENOA LAZIO Serie A. Highlights CALCIO: NOVARA CAGLIARI

Europeo. Quarti di finale Eurosport

9.00

BASKET

15.30 CALCIO: FAN CLUB ROMA 16.00 CALCIO: FAN CLUB INTER 16.30 CALCIO: FAN CLUB LAZIO 17.00 CALCIO: FAN CLUB NAPOLI 17.30 CALCIO: FAN CLUB JUVENTUS

Serie A. Highlights

9.45

18.30 SPAGNA - ROMANIA

21.00 LIVERPOOL TOTTENHAM Premier League Sky Sport 1, Sky Calcio 1 e Sky Calcio 2

CALCIO: LECCE BOLOGNA

9.25

CALCIO A 5

Torneo di Viareggio Rai Sport 1

20.30 BASSANO ALTO ADIGE

TEXAS A&M TEXAS NCAA ESPN America

19.20 20.00 20.30 21.10

IL SONDAGGIO

Partenza in linea maschile. Da Oslo, Norvegia

Domani

Dopodomani

Su Sicilia, Sardegna e Calabria piogge, qualche nevicata sui monti e parziali schiarite. Sul resto del Sud, al Centro e al Nord prevalenza delle nevicate, miste a pioggia sulle coste pugliesi e tirreniche, solo localmente un po' di sole.

Al Nord minore probabilità di nevicate e rasserenamenti. Al Centro schiarite sulle regioni tirreniche, mentre su quelle adriatiche neve mista a pioggia. Al Sud, in Sicilia e in Sardegna piogge sparse, neve sui rilievi e zone di sereno.

4

9 0

Bologna Genova 5

13

4

Ancona

1

Firenze 8

Perugia 6

3

1

1

4

L’Aquila 7

2

ROMA 3

Campobasso

1

5 1

Bari

3

4

Napoli

Potenza

5

5

Cagliari 1

6

2

Catanzaro

6

4 5

6

Reggio Calabria

Palermo

6 10

8

Catania 8

11

Il sole domani MILANO

La luna ROMA

Sorge

Tramonta

Sorge

Tramonta

7:38

17:36

7:17

17:30

Nuova Primo quarto Piena Ultimo quarto

23 gen.

31 gen.

7 feb.

14 feb.


LUNEDÌ 6 FEBBRAIO 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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TERZO TEMPO GazzaFocus

Il suo 10 alle parallele ai Giochi di Montreal ’76 è un pezzo di storia dello sport. Ora il mito della ginnastica aiuta i giovanI

Eterna Comaneci «Ho una bella vita e me la merito» Impegnata con Laureus: «Ho raggiunto e superato grandi traguardi. Ma non mi aggrappo ai ricordi» Non crede alla scuola cinese?

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

LAUREUS SPORT

STEFANO BOLDRINI LONDRA

Stasera a Londra la premiazione degli sportivi

Anche le mani sono da dieci: dita lunghe, affusolate, semmai si potrebbe discutere sullo smalto color marrone, ma sembra che vada di moda. L’ex ginnasta Nadia Comaneci, 50 anni portati in bellezza, è tra i grandi personaggi del Laureus World Sports Awards, gli Oscar dello sport del passato e del presente. Il dieci è il numero della sua vita: il famoso voto che la svelò al mondo il 18 luglio 1976 all’Olimpiade di Montreal, costringendo il computer ad aggiornarsi perché il voto massimo era 9.9, è uno dei momenti che hanno fatto la storia dello sport. La Comaneci aveva già ottenuto 4 volte il voto 10 prima di Montreal 1976 e lo meriterà ancora in 6 occasioni successive ai tre ori, l’argento e il bronzo di quell’Olimpiade che arricchì il medagliere della Romania. Nadia, che voto dà alla sua vita?

«Non mi piace parlare troppo della mia vita privata, preferisco siano altri a giudicare. Ho avuto una bella esistenza ed è ancora bella oggi che non sono più sul palcoscenico. Ho avuto la fortuna di realizzare grandi cose nella mia carriera. Ho raggiunto e superato traguardi che non mi sarei mai aspettata. Ma non vivo di ricordi: continuo a fare molte cose, sempre legate allo sport”.

Nadia Comaneci in versione insegnante a piccole ginnaste per la Fondazione Laureus e sotto. In alto e a destra Nadia in azione ai Giochi

«

Quel famoso 10 come cambiò la sua vita?

«Quel giorno di 36 anni fa segnò la mia vita per sempre. E’ stato la svolta che segna un’esistenza. Non è stato solo la conquista di una medaglia o la notorietà improvvisa: ha indicato un cammino dal quale non sarei più riuscita a tornare indietro. La ginnastica mi ha dato tutto: i valori, il senso della sfida, la passione, le motivazioni, lo spirito di gruppo».

«

Lo sport mi ha dato tutto: i valori, il senso della sfida, lo spirito di gruppo La miglior scuola di ginnastica è negli Usa, hanno investito molto nei maestri

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI andrea.monti@gazzetta.it VICEDIRETTORE VICARIO Gianni Valenti gvalenti@gazzetta.it VICEDIRETTORI Franco Arturi farturi@gazzetta.it Stefano Cazzetta scazzetta@gazzetta.it Ruggiero Palombo rpalombo@gazzetta.it Umberto Zapelloni uzapelloni@gazzetta.it

Testata di proprietà de "La Gazzetta dello Sport s.r.l." - A. Bonacossa © 2012

PRESIDENTE Piergaetano Marchetti VICE PRESIDENTE Renato Pagliaro AMMINISTRATORE DELEGATO E DIRETTORE GENERALE Antonello Perricone CONSIGLIERI Raffaele Agrusti, Roland Berger, Roberto Bertazzoni, Gianfranco Carbonato, Diego Della Valle, John Elkann, Giorgio Fantoni, Franzo Grande Stevens, Jonella Ligresti, Giuseppe Lucchini, Vittorio Malacalza, Paolo Merloni, Andrea Moltrasio, Carlo Pesenti, Virginio Rognoni, Alberto Rosati, Giuseppe Rotelli, Enrico Salza DIRETTORE GENERALE DIVISIONE QUOTIDIANI Giulio Lattanzi

LONDRA (bold) Stasera tappeto rosso e premiazione per i vincitori del Laureus World Sport Awards 2012, l’Oscar degli sport. I vincitori sono selezionati da una giuria composta da 47 membri e le immagini sono diffuse nel mondo in ben 150 Paesi. Sono premiate cinque categorie: Laureus World Sportsman dell’anno, Laureus World Sportswoman dell’anno, Laureus World squadra dell’anno, Laureus World Breaktrough dell’anno e Laureus World Comeback dell’anno. Ogni vincitore riceve una statuetta di 30 centimetri e 2,5 kg di peso, composta da 670 grammi d’argento e 650 grammi d’oro. Nel 2011, vinsero il tennista numero 1 al mondo Rafa Nadal, la sciatrice Lindsey Vonn, la nazionale spagnola di calcio campione del mondo, Valentino Rossi, Zinedine Zidane e, tra i paralimpici, la biathleta Verena Bentele.

Qual è oggi il rapporto con il suo corpo?

«E’ sempre stato molto buono. Mi sento bene e continuo ad esercitarmi. Per un atleta è fondamentale e cerco di stimolare i ragazzi a fare altrettanto. Mi sento pienamente donna e sportiva, lei che dice?»

Londra 2012 è alle porte: chi sarà la Comaneci della terza olimpiade nella capitale britannica?

NADIA COMANECI 50 ANNI OLIMPIONICA DI GINNASTICA

«Michael Phelps sarà la star. Nella ginnastica forse Jordyn Wieber, campionessa del mondo in carica, anche se i Giochi segneranno il ritorno della Mustafina».

Nadia Comaneci è nata ad Onesti (Rom), il 12 novembre 1961. Nel corso della sua carriera ha conquistato cinque ori e tre argenti olimpici a Montreal e Mosca, e due mondiali oltre a nove titoli continentali individuali.

Montreal 1976 è lontana 36 anni: lo spirito olimpico è lo stesso, oppure business e gigantismo hanno cambiato qualcosa?

«Il mondo va avanti e non si può pretendere che lo sport resti al palo, ma credo che lo spirito olimpico sia qualcosa di immutabile. Quando sei in gara, c’è qualcosa di magico. L’Olimpiade è qualcosa di particolare. E’ diversa da competizioni come mondiali o altre gare internazionali. E’ come se il mondo in quei giorni si fermasse e si muovesse solo l’Olimpiade. I Giochi diventano il centro dell’universo».

1976 Allenata da Bela Karoly, ai Giochi Olimpici di Montreal, eseguendo l’esercizio alle parallele asimmetriche è stata la prima ginnasta della storia a ottenere un 10, il simbolo della perfezione.

Quali sono i rapporti oggi con la Romania?

«Ci torno ogni due mesi. Ho la mia famiglia. Mia mamma, mio fratello, qualche amicizia. E poi ho molti progetti. Vivo negli Stati Uniti, ma la Romania è la mia terra».

«Assolutamente no. Ho vissuto le trasformazioni dello sport e del mio Paese. Sono nata in Romania e ho vissuto la maturità negli Stati Uniti. Ho raggiunto i massimi traguardi sportivi e sono riuscita a trovare una mia dimensione dopo l’addio alle gare. Ho avuto tanto, ma ho anche dato molto. Dietro quel dieci che mi cambiò la vita, c’erano talento, ma soprattutto sudore. Mi sono conquistata la mia vita e forse, senza presunzione, me la sono meritata».

«Gli Stati Uniti, il Paese dove vivo da 24 anni. Ci sono venticinquemila club che si occupano di ginnastica e quattro milioni di ragazzi che la praticano. Gli Stati Uniti hanno investito in strutture e maestri: è questa la scelta vincente».

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la scheda

Se si guarda indietro ha qualche rimpianto?

Oggi qual è la miglior scuola di ginnastica?

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«Penso che gli Stati Uniti siano superiori».

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La tiratura di domenica 5 febbraio è stata di 353.090 copie

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 6 FEBBRAIO 2012


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