www.gazzetta.it martedì 14 febbraio 2012 1,20 €
REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 TEL. 0262821 REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 TEL. 06688281 POSTE ITALIANE SPED. N A.P. D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO
ITALIA
n 38 anno 116 Numero Anno
TOP SEDICI OGGI VIA AGLI OTTAVI CON LEVERKUSENBARCELLONA E LIONEAPOEL
l’Analisi
Champions: parte la volatona E che sfida IbraVan Persie!
REAL A DOPPIA VELOCITA’
Il Milan domani a San Siro contro l’Arsenal: Nesta è pronto BIANCHI, BOCCI, LAUDISA, LICARI, SCHIANCHI, STANCO DA PAG. 8 A PAG. 13
3 Zlatan Ibrahimovic, 30 anni, 4 reti in Champions
PIERANUNZI
GAZZA INCHIESTA VENTI MESI DI SOFFERENZE. MORATTI: «COME STO? DOVRESTE SAPERLO»
CRISI INTER I PERCHÉ PERCH LA RABBIA I RIMEDI
dI PAOLO CONDO’
Conclusa la fase ascendente della stagione con il mercato di gennaio, passato inavverti to a livello di grandi squadre, gli ottavi di Champions League inaugurano da oggi una fase discendente che prenderà velocità in fretta, e a ritmo serrato ci farà precipitare ai verdetti di maggio. L’ARTICOLO A PAGINA 6
I POSTICIPI
Risveglio Napoli dopo un mese Roma, brutto tonfo Contro il Chievo apre Britos, il bis di Cavani su rigore. Giallorossi poco concreti: il Siena li punisce 3 Edinson Cavani, 13 gol LIVERANI DA PAGINA 16 A PAGINA 18
QUI JUVE
C’è un nuovo Pirlo Allenamenti diversi e lavoro stile Barça OLIVERO A PAGINA 15
Serie A / 23ª GIORNATA PARTITE ATALANTA LECCE BOLOGNA JUVE
Il patron del Porto: «Se lascia il Chelsea, Villas Boas sarà l’allenatore nerazzurro» DALLA VITE, ELEFANTE E GARCIA DA PAGINA 2 A PAGINA 5
leOpinioni a pagina 23
Il SONDAGGIO: COLPA DI SOCIETA’ E MERCATO di LUDOVICO MANNHEIMER
VELA CON «MASERATI» IL NAVIGATORE MILANESE HA COMPIUTO UN’IMPRESA
Soldini: «Il mio Atlantico record» Da Cadice a San Salvador sulla rotta di Colombo: è primato
SVOLTA IL TECNICO VERSO I RUSSI DI ETO’O
CAPELLO ALL’ANZHI ACCORDO QUASI FATTO 20 2 1 4>
A PAGINA 5
9 771120 506000
OGGI E.T. IN REGALO
TUTTO SULLA COPPA D’AFRICA E IL MIRACOLO DELLO ZAMBIA INSERTO DI 16 PAGINE AL CENTRO DEL GIORNALE
3 Diego Milito, 32 anni. A sinistra Villas Boas, 34 SYNCAFP
3 Giovanni Soldini al timone di Maserati PASINI A PAGINA 32
OLIMPIADE LA CANDIDATURA
MOTORI IL PROPRIETARIO
Roma 2020 si va verso un sì pieno di dubbi
Ducati in vendita? Bonomi: «Costa 1 miliardo di euro»
3 Il premier Mario Monti, 68 anni
3 Valentino Rossi sulla Ducati
GALDI, PICCIONI A PAGINA 31
FALSAPERLA A PAGINA 39
w IL ROMPI PALLONE DI GENE GNOCCHI
Continua il momento no dell’Inter. Ieri in Piazza Duomo i piccioni si sono rifiutati di farla in testa a Nagatomo.
CLASSIFICA 00 rinviata
CAGLIARI PALERMO
21
CATANIA GENOA
40
INTER NOVARA
01
LAZIO CESENA
32
NAPOLI CHIEVO
20
PARMA FIORENTINA rinviata SIENA ROMA
10
UDINESE MILAN
12
MILAN 47 JUVENTUS** 45 LAZIO 42 UDINESE 41 INTER 36 ROMA 35 NAPOLI 34 PALERMO 31 GENOA* 30 CAGLIARI 30
FIORENTINA** 28 CATANIA** 27 PARMA** 27 CHIEVO 27 ATALANTA*** 24 SIENA* 23 BOLOGNA** 22 LECCE 18 CESENA* 16 NOVARA 16
*Una gara in meno. **Due gare in meno. ***Una gara in meno e 6 punti di penalizzazione.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTEDÌ 14 FEBBRAIO 2012
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PRIMO PIANO
y Mercato flop
COSI’ I TECNICI
José Mourinho è arrivato all’Inter il 2 giugno 2008 e ci è rimasto fino alla stagione 2009-10. Nel primo anno vince lo scudetto e la Supercoppa italiana. Nel secondo fa il triplete: campionato, Coppa Italia e Champions League, consentendo all’Inter di essere la prima squadra a raggiungere questo traguardo. Poi va al Real Madrid Rafa Benitez è arrivato all’Inter il 10 giugno 2010 e c’è rimasto fino al 23 dicembre. In pochi mesi Benitez vince la Supercoppa Italiana e il Mondiale per club, il terzo dei nerazzurri dopo 45 anni di attesa. Cinque giorni dopo il trionfo, l’Inter, attraverso il suo sito annuncia la risoluzione consensuale del contratto. Leonardo E’ arrivato sulla panchina dell’Inter il 24 dicembre 2010 e se n’è andato il 30 giugno 2011. Ha totalizzato 33 punti nelle prime 13 partite, ma alla fine arriva secondo dietro al Milan. L’avventura in Champions League si conclude ai quarti contro lo Schalke 04 Gian Piero Gasperini E’ arrivato all’Inter il 24 giugno 2011 e viene esonerato il 21 settembre 2011. Quattro sconfitte e un pareggio tra campionato, Champions League e Supercoppa italiana persa a Pechino contro il Milan Claudio Ranieri Sostituisce Gasperini il 22 settembre 2011 firmando un contratto fino al 2013. Ha superato il girone di Champions da primo in classifica, in campionato l’Inter ha 36 punti dopo 23 partite
Ecco tutte le facce di una ricostruzione mai nata: 70 milioni per 20 acquisti 90 incassati dalle cessioni Dall’estate 2010 a oggi, gli innesti sono costati poco meno di 70 milioni (68,7). Le cessioni, invece, hanno prodotto entrate pari a circa 90 milioni.
Jonathan Biabiany Anni 23 Presenze 21 Gol 1 Costo 4,5 milioni Segna il terzo gol al Mondiale per club, per il resto corsa e via... al Parma
Luca Castellazzi Anni 36 Presenze 27 Gol Costo 0 milioni E’ ancora il vice di Julio Cesar, scadenza del contratto a giugno 2012
Philippe Coutinho Anni 19 Presenze 28 Gol 2 Costo 3 milioni Leggero, ora si irrobustisce all’Espanyol: Benitez ci ha provato
Davide Faraoni Anni 20 Presenze 12 Gol 1 Costo 0 milioni Dopo un anno nelle giovanili, esplode con Ranieri: forza e carattere
Amantino Mancini Anni 31 Presenze 2 Gol 2 Costo fine prestito Per problemi fisici e no, non vede mai il campo dal suo ritorno all’Inter
Giampaolo Pazzini Anni 27 Presenze 47 Gol 18 Costo 12 milioni Bomber indiscutibile (dall’esordio boom), vive una fase appannata
Andrea Ranocchia Anni 24 Presenze 38 Gol 2 Costo15 milioni totali Centrale della Nazionale, con Ranieri scalda molto la panchina
Houssine Kharja Anni 29 Presenze 19 Gol 1 Costo 0 milioni In prestito su richiesta di Leonardo: apparizioni soft e un gol
Inter venti ( Dall’austerity (con Mondiale) ai colpi a salve del dopo Eto’o Forlan, Zarate e Castaignos: 3 gol in 3. Il camerunese ne aveva già fatti 24
clic
laVignetta DI MARINI
IERI ETO’O A MILANO DALLA FAMIGLIA E GIU’ RIMPIANTI... Ai tifosi nerazzurri che l’hanno visto in città sarà venuto un groppo in gola, se non un accesso d’ira. Ieri Samuel Eto’o era a Milano, per passare un po’ di tempo assieme a moglie e figli che vivono tuttora qui: tutto normale, ma rivederlo proprio in uno dei giorni più amari della stagione nerazzurra non avrà fatto altro che aumentare i già non pochi rimpianti per il suo addio...
il presidente
Anche meteore Questa è l’ulti-
ma morale della storia del mercato post-Mourinho (acquisti per circa 68,7 milioni, cessioni per 90 milioni), una storia che ha presentato giocatori di livello alto, di livello medio, meteore e desaparecidos. Non sempre è colpa di chi li sceglie, perché i giocatori si devono adattare, inserire e perché non tutti sono meccanicamente perfetti per la squadra nella quale vanno a giocare. Di certo, però, il mercato nato nel dopo-Mou è cresciuto pochissimo per Benitez, ha avuto il picco per Leo, conosciuto scosse per Gasp e per ora frutti minimali per Ranieri. Insomma: Pazzo a parte, sessioni di mercato poco edificanti.
vara (quando c’era bisogno di esterni) è stato addirittura in tribuna. Rafa deluso quindi, ma vincente al Mondiale: con lui i ragazzi giocano, Cou segna in Champions e Biabiany fa il 3˚ gol nella finale col Mazembe, ma entrambi oggi sono via, l’uno ceduto al Parma e l’altro in prestito all’Espanyol. Morale: in quel momento si pensava che l’onda lunga del Triplete potesse bastare. Ma non è bastata.
Gennaio 2011 Infatti Moratti ca-
pisce e compra: lo fa una volta preso Leonardo al posto di Rafa. Ecco Pazzini e Nagatomo, viene versata l’altra metà per Ranocchia integrato subito per il k.o. di Samuel, poi dentro Kharja. Leo vince sempre in casa e la Tim Cup, Pazzini cambia la faccia all’attacco, Ranocchia
L’EX TECNICO
Mancini: «E’ solo un anno in cui va tutto storto» Roberto Mancini, l’attuale tecnico del Manchester City che ha allenato l’Inter per quattro stagioni, ha analizzato in un’intervista a Sky Tg 24 anche il momento no del suo ex club: «Una squadra che vince da tanti anni può incappare in una stagione come questa, in cui va tutto storto: rientra abbastanza nella normalità. Attualmente l’Inter è una squadra con tanti infortuni, che anche per questo non riesce a fare risultato».
fa bene e Nagatomo sembra un piccolo leone. Oggi? Strane involuzioni: Pazzini, pur restando un top player, non è in formissima (1 gol nell’ultimo mese), Ranocchia vede più panca che campo e Nagatomo ha vissuto dei bassi, poi la doppietta fra Fiorentina e Genoa e l’altra domenica la panchina contro il Novara. Il totale della sessione gennaio-2011 equivale a una spesa di 20 milioni: però, dentro, ha il domani dell’Inter.
Estate 2011 Ed eccoci al cosiddet-
to rinnovamento estivo con presunta rivoluzione gasperiniana. Parte Eto’o (coi suoi 37 gol stagionali) e si cerca disperatamente di sostituirlo. Arrivano il baby Castaignos (acquistato già a gennaio), Forlan e Zarate: il primo salva la baracca a Siena e da allora vede la tribuna; il Cacha è riapparso domenica dopo una serie interminabile di infortuni; il terzo ormai è in tribuna fissa. Totale, 3 gol in 3, uno a testa quando un anno fa (e dopo 32 partite) Eto’o aveva già segnato 24 gol. Un bagno, al confronto del Re Leone. Arrivano anche Jonathan (ma chi ha pensato potesse essere l’erede di Maicon?), Caldirola (bravo ma deve giocare: Brescia), Poli (gioca solo da poco) e Alvarez che alterna lentezze a colpi da applausi che gli danno comunque la patente per il futuro. Gennaio 2012 Poi, eccoci all’ulti-
ma finestra: Juan Jesus (per ora in Primavera), Guarin (pronto a marzo) e Palombo esordiente contro il Palermo, naufragato a Roma e panchinato col Novara. La confusione del dopo-Mou continua. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Contestazione in pelliccia e Bedy non ci sta Moratti amaro: «Come sto? Dovreste saperlo»
Daniela e Ivana si sono mandati un messaggio subito dopo il devastante kappaò col Novara. «Mettiamo un post su Facebook». Messo. Diceva: troviamoci davanti alla Saras, domani, a mezzogiorno. Trovati. Con tanto di striscioncino formato-federa con su scritto «Vergogna, Game Over». ria che ha fatto il giro d’Italia in poche ore, perché nel giro di pochissimo tempo le quote rosa Daniela Ballabio, Ivana Bacchiorini, Elettra Dotti, Manuel Rieda ai quali si è poi aggiunta Paola hanno catalizzato «gentilmente» tutti i media possibile, internet, tivù, stam-
Il 24 agosto 2011, alle ore 20,58, l’Inter comunica la cessione di Samuel Eto’o all’Anzhi. Da allora a oggi, i sostituti di quel fenomeno del Re Leone hanno fatto la bellezza di 3 gol. E i sostituti sono Zarate, Forlan e Castaignos.
Estate 2010 Nell’estate del 2010, Rafa Benitez chiede tre giocatori: Mascherano, Kuyt ed Evra (ma anche Jovetic). L’Inter ci prova: niente. Così, il grande colpo di quella sessione è Biabiany (4,5 milioni di euro) seguito da Coutinho che - acquistato un anno prima - arriva per 3 milioni e con la forza del predestinato. Arrivano anche Castellazzi, Faraoni e A. Mancini: il secondo è un prospetto azzeccatissimo che però contro il No-
MILANO
Qualcuno se ne vada Ecco la sto-
MATTEO DALLA VITE MILANO
pa. «Siamo arrivate a mezzogiorno — fa Daniela —, fra qualche ora ce ne andremo. Anche se è dall’Inter che se ne dovrebbe andare qualcuno». Daniela e i suoi amici spariranno verso le tre dopo aver preso un gelo bestiale in attesa di un Moratti che non arriva. Ma che acquisti sono? Ah, sono
Sopra, le tifose dell’Inter davanti alla Saras. A destra, Moratti ANSA-IMAGE
presenti anche sei agenti della Digos: le signore con pelliccia e piumino sorridono, gli agenti sono una presenza dovuta per controllare che una manifestazione (civile) di dissenso si fermi lì. «Ma perché — riprende Daniela —: dal dopo Mourinho compriamo solo tristoni? Qui bisogna aprire gli occhi. Io organizzai la manifestazione per il ritorno di Mou quando col Real venne ad affrontare il Milan: venne fuori dalla conferenza stampa con le lacrime agli occhi. Il 24 maggio 2010, venimmo qui per convincere Mou a restare: siamo tifose dalla nascita». Giocatori salvi se... E come si esce da questo incubo? «Io ce l’ho con tutti — fa Daniela —, o quasi: i giocatori li salvo, ma solo quan-
Ivana dice yes. «Perché — riprende Daniela — qui pagano solo i tecnici e non chi ha fatto quell’errore con Forlan?».
do non cacciano l’allenatore... Ranieri? Non ha colpe, deve restare. Gasperini? Io l’avrei esonerato ancor prima di farlo arrivare a Milano. Mando un abbraccio a Stankovic: è stato l’unico che ha avuto il coraggio di metterci la faccia dopo il crollo contro il Novara». C’è una richiesta ben precisa. «Io rivorrei Lele Oriali», fa Daniela. E
Massimo e Bedy Nel frattempo, ieri sera, Massimo Moratti ha presenziato all’Inter Club di Somma Lombardo. «Siete venuti per sapere come sto - dice ai cronisti presenti -? Dovreste già saperlo....». E va. Ma prima, nel pomeriggio, si era fatta sentire Bedy Moratti, sorella del presidente nerazzurro, su twitter. «Vergogna — scrive — è una parola che non riguarda l’Inter. Vergogna è per i disonesti i ladri i truffatori. Non per noi. Forza Inter. Amala». Daniela e gli altri «manifestano» proprio per amore. m.d.v. © RIPRODUZIONE RISERVATA
MARTEDÌ 14 FEBBRAIO 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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Yuto Nagatomo Anni 25 Presenze 47 Gol 4 Costo 7 milioni totali Corsa, assist, fase difensiva un po’ così. Ancora troppo discontinuo
Luc Castaignos Anni 19 Presenze 6 Gol 1 Costo 1,5 milioni Doveva andare in prestito, ha rifiutato tutto: tanta tribuna bene non gli farà
Emiliano Viviano Anni 26 Presenze 0 Gol Costo 4,5 milioni Dimentica a Palermo il crack al ginocchio: quella porta un giorno sarà sua
Jonathan Cicero Anni 25 Presenze 6 Gol 0 Costo 4,5 milioni Uno dei più grandi misteri di sempre: ma come mai un abbaglio così?
Luca Caldirola Anni 21 Presenze 1 Gol 0 Costo 0 milioni Una sola partita, e neanche nel suo ruolo: meglio andare a Brescia
Ricardo Alvarez Anni 23 Presenze 22 Gol 2 Costo 6 milioni Rari lampi, troppo spesso ai suoi ritmi: un talento, ma illusorio
Andrea Poli Anni 22 Presenze 6 Gol 1 Costo 1 milione (prestito con riscatto a 4,5) Serve il coraggio di dargli continuità
Diego Forlan Anni 32 Presenze 10 Gol 1 Costo 5 milioni Fra beffa Champions e troppi infortuni, finora chi l’ha visto?
Mauro Zarate Anni 24 Presenze 22 Gol 1 Costo 2,7 milioni riscatto a 16 Di passaggio, fatuo come certi suoi dribbling. Ma è rimasto
Juan Jesus Anni 20 Presenze 0 Gol 0 Costo 0 milioni Centrale o laterale sinistro: gli servirà tempo per non bruciarsi pure lui
Fredy Guarin Anni 25 Presenze 0 Gol 0 Costo 1 milione prestito con riscatto a 13,5 Si vedrà solo a marzo, serviva molto prima...
Angelo Palombo Anni 30 Presenze 2 Gol 0 Costo 1 milione prestito con riscatto a 3,5 Utile, basta non chiedergli di fare il Thiago Motta
(mesi) di crisi Ranieri morbido con la squadra Ma ora le parole non bastano più
Il tecnico trasmette fiducia, ma ci sono altre urgenze: stabilità, continuità e tanta corsa tà che non rischi di disorientare la squadra.
DAL NOSTRO INVIATO
ANDREA ELEFANTE APPIANO GENTILE (Como)
Sneijder e Forlan Mettere dei punti più o meno fissi a livello tattico potrà essere importante anche per gestire e utilizzare al meglio i (finora troppo teorici) valori aggiunti di Sneijder e Forlan. Contro il Novara, per un’ora l’olandese ha finito per giocare soprattutto una partita da uno contro tutti; l’uruguaiano si è ritrovato a fare molto più l’esterno che la seconda punta: capita, purché siano state solo esigenze legate alla contingenza di una partita da assalto disperato.
Salvare il salvabile, certo. Ma come? Questi mesi di navigazione un po’ a vista hanno dimostrato che una soluzione garantita non c’è, ma qualche tentativo di darsi certezze a questo punto è necessario, da parte della società e ovviamente di Ranieri. Una presenza forte In certi momenti di grave crisi si è sempre detto, e si continua a dire, che «deve metterci le mani Moratti». Il blitz alla Pinetina della settimana scorsa, come la sua presenza nello spogliatoio domenica, dopo la sconfitta, sono segnali chiari: non c’è arrendevolezza né volontà di disimpegno, a dispetto di accenni di contestazione anche nei suoi confronti, e anzi il presidente spera di vedere da parte del gruppo la sua stessa volontà di voltare pagina. Però Moratti non può essere ad Appiano Gentile tutti i giorni a ribadire il concetto e in questo momento alla squadra serve comunque sentire una presenza dirigenziale forte: che faccia — se serve anche in maniera scomoda — da trait d’union costante con il vertice societario. Aspetto psicologico La squadra, che pensava di esserci riuscita una volta per tutte con le sette vittorie consecutive, ha bisogno di risollevarsi mentalmente un’altra volta, ritrovando identità e stabilità psicologica. Ancora ieri Ranieri ha percorso la strada dei nervi distesi: nessuna sfuriata alla squadra, ma un discorso molto breve per sottolineare solo quelle che, a suo avviso, sono state le indicazioni positive della sconfitta
con il Novara. A cominciare dagli oltre «venti tiri in porta». Il messaggio sostanzialmente è stato: nulla da rimproverare, bisogna continuare a lavorare e a crederci. Trasmettere positività e fiducia: una scelta meditata, anche per sottolineare le differenze rispetto alla gara di Roma. In passato, forse non solo all’Inter, questa strategia gli ha dato ragione, ma servirà grande senso di responsabilità da parte della squadra per recepirla positivamente. Continuità tattica La duttilità (dei singoli e dunque di squadra) è una grande risorsa a disposizione di Ranieri, ma cambiare sistema di gioco ad ogni partita, e quasi sempre nel corso di ogni partita, non dev’essere neanche l’intenzione del tecnico, che finora è passato dal 4-4-2 al 4-4-1-1 al 4-3-1-2 al 4-2-3-1 e al 4-3-2-1 più per necessità che per scelta. E ora deve puntare ad una stabili-
Smorfia di disappunto di Claudio Ranieri, 60 anni: l’Inter nelle ultime quattro giornate ha conquistato solo un punto IMAGE
Condizione fisica e turnover Sono freddi numeri, ma parlano anche quelli: Zanetti e Cambiasso hanno giocato 31 partite sulle 32 stagionali affrontate dall’Inter finora. Siccome la stagione è ancora lunga, e di loro ci sarà bisogno nei momenti in cui prevedibilmente si deciderà tutto, Ranieri ora che ha la rosa praticamente al completo potrà decidere di far riposare a volte anche loro, dosandoli. E anche di calibrare la preparazione di tutta la squadra: i 5 giorni, appena, di lavoro post Natale hanno dato freschezza immediata, ok; però prolungarla affidando a questo punto soprattutto al calcio giocato il compito di dare il fondo necessario sarà operazione molto delicata. E però necessaria: per recuperare il terreno perduto servirà correre tanto, in tutti i sensi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
L’attaccante dell’Inter e della Nazionale Giampaolo Pazzini, 27 anni, è nato a Pescia, in provincia di Pistoia RICHIARDI
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTEDÌ 14 FEBBRAIO 2012
MARTEDÌ 14 FEBBRAIO 2012
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PRIMO PIANO L’INTERVISTA CLAUDIA GARCIA
«Se Villas Boas non continuerà al Chelsea, sarà il prossimo allenatore dell'Inter», lo dice chi conosce bene il giovane allenatore portoghese. Jorge Nuno Pinto da Costa, 74 anni, ad aprile compirà 30 anni di presidenza del Porto. Il presidente più titolato della storia del calcio mondiale, sono 54 i trofei vinti, ha rivelato talenti della panchina come José Mourinho e Villas Boas. Amico personale dei due allenatori, Pinto da Costa, nel suo ufficio nel stadio Dragão, ha parlato del suo desiderio di vedere un giorno Villas Boas sulla panchina dei nerazzurra. Dopo l'anno magico nel Porto, l'ha deluso la stagione di Villas Boas al Chelsea?
«Per niente. Sta facendo bene, si è qualificato agli ottavi di finale della Champions League, sta giocando tutte le competizioni. Avrà successo con i blues, perché il suo contratto non è solo di un anno. Deve avere tempo per plasmare la sua squadra e non può farlo mentre ci sono calciatori, che come si dice, si scambiano sms con Mourinho. Abramovich è cosciente di questo».
to. Abbiamo perso l'allenatore, ma abbiamo ricavato 15 milioni di euro».
«Se Villas Boas lascerà il Chelsea sarà il prossimo tecnico dell’Inter»
All'Inter è arrivato Freddy Guarin. Perché lo ha lasciato partire adesso?
«Guarin è un grande calciatore, potrà fare bene all'Inter. In questo momento non sarebbe stato titolare al Porto e ci sono calciatori che non riescono ad accettare la panchina. Il problema di Guarin è che la sua carriera viene gestita male dal suo procuratore: mentre questi gli diceva che mancavano pochi dettagli per chiudere con la Juventus che non ci aveva mai chiesto niente del calciatore - un procuratore di nostra fiducia, Isidoro Gimenez era a Milano a parlare con Branca».
Pinto da Costa, patron del Porto, sul suo ex: «Ha il profilo giusto per il club nerazzurro. Guarin è un grande, ma soffre la panchina»
Negli ultimi anni la sua esperienza con gli allenatori italiani non è stata molto proficua. Delneri è stato licenziato prima dell'inizio della stagione.
«Penso che lui non si sia adattato al rigore di questo club. Ha annullato una riunione con me la sera prima con un fax, dopo avere interrotto per due giorni gli allenamenti». Lei ha conquistato 54 titoli nel calcio, Berlusconi ha vinto 26 trofei e dice di essere il presidente più titolato.
«Berlusconi può dire quello che vuole. Io non tengo conto dei titoli e non voglio nessuno stadio con il mio nome. La dirigenza del club lo voleva per questo stadio ed io ho minacciato di dimettermi. Sono per il culto del club e non per la persona».
Un possibile ritorno di Mourinho in Inghilterra, potrebbe fare cadere Villas Boas?
«Mourinho resterà al Real Madrid nella prossima stagione. L'unica cosa che potrebbe fare cadere Villas Boas sarebbe se lui non dovesse ottenere la qualificazione per la Champions. Se vai via del Chelsea sarà il prossimo allenatore dell'Inter.»
«
HA DETTO
S «A Mourinho dissi: se lascerà il Porto, la squadra giusta per lei è l’Inter. Rispose che non aveva pensato ancora a nulla, in realtà aveva in testa l’Inghilterra»
S «Berlusconi afferma di aver vinto più di me? Non è vero, ma può dire quello che vuole, io non tengo conto dei titoli e non voglio uno stadio con il mio nome»
Ma lei conosce Berlusconi?
Non credevo che avrebbero mai pagato i 15 milioni della clausola. Il Chelsea l’ha fatto Il tecnico del Chelsea Andrè Villas-Boas, 34 anni, con il presidente del Porto Jorge Nuno de Lima Pinto da Costa, 74 AFP
E l'Inter sarebbe il club giusto per vincere?
Ma perché l'Inter e non il Milan, per esempio?
«Penso che avrà successo sia al Chelsea che all'Inter, ma Villas Boas ha il profilo giusto per allenare l'Inter. Un giorno ho detto la stessa cosa a Mourinho. Dopo la partita di Champions contro lo United nel 2004, il Liverpool è stata la prima squadra ad interessarsi a lui. All'epoca, eravamo in ritiro a Porto e dissi a Mourinho: "Se lascia il Porto, il club giusto per lei è l'Inter. E' il club più adatto al suo profilo, carattere e immagine».
«È il concetto che uno ha delle società e delle persone. L'Inter e il Milan sono due club grandissimi, comparabili, ma molto diversi. Dissi a Mourinho che mi sarebbe piaciuto vederlo all'Inter, oggi dico la stessa cosa a Villas Boas. Ha tutte le condizioni per trionfare sulla panchina nerazzurra».
E lui cosa rispose?
Dopo la partenza di Villas Boas dal Porto, lei ha dichiarato che l'allenatore stava scappando dal fantasma di Mou. Pensa ancora la stessa cosa?
«Mi disse di no, che non pensava a nulla. Logicamente era concentrato sul Porto, ma aveva già in testa l'Inghilterra».
«Villas Boas se n’è andato per la grande proposta fatta dal Chelsea. Inoltre hanno pesato le difficoltà che lui avrebbe incontra-
to per emulare la vittoria della Champions di Mourinho nel 2004. Lui se n’è andato pensando che il Chelsea era un'opportunità unica, anche se per me è stato un errore perché ne avrebbe avute delle altre». Lo ha blindato con una clausula da 15 milioni. Si aspettava che qualche club la pagasse?
«Non ci speravo che qualche club pagasse i 15 milioni. Il Porto è per i calciatori e per gli allenatori un trampolino di lancio. Per questo, ho creato le clausule di rescissione pure per gli allenatori. Dall'Inter non c'era mai stato nessun vero interesse, poi è arrivato il Chelsea e voleva uno sconto, ma nemmeno per 14,9 milioni lo avrei cedu-
la scheda HA VINTO DUE COPPE DEI CAMPIONI A DISTANZA DI DICIASSETTE ANNI LANCIANDO MOURINHO E VILLAS BOAS
Jorge Nuno de Lima Pinto da Costa (Oporto, 28 dicembre 1937) diventò presidente del Porto il 17 aprile 1982.Ha vinto cinque scudetti consecutivi (dal 1994-1995 al 1998-1999), la Coppa dei Campioni 1986-1987 e la Coppa Intercontinentale 1987. Nel 2002 ingaggiò come allenatore José Mourinho e nel biennio successivo il club vinse due scudetti, una Coppa di Portogallo, una Supercoppa di Lega, una Coppa UEFA e una Coppa dei Campioni, diciassette anni dopo il primo successo. Nel 2011 ha ingaggiato Villas Boas, vincendo subito scudetto e Europa League.
«Si siamo amici, lo conosco dai tempi in cui ci trovavamo a Ginevra. Mi ricordo delle cene con lui e Boniperti la serata prima dei sorteggi di Coppa dei Campioni. Berlusconi era l'unico cui non importava dei possibili avversari del suo Milan prima dei sorteggi, diceva che gli bastava essere in Coppa Campioni. Ricordo di una storia molto divertente sulla Juve ai tempi di Boniperti. Juventus e Inter vennero ad Amsterdam per osservare Madjer nella Supercoppa Europea dell'87. Noi non abbiamo schierato Madjer di proposito e Rui Barros ha fatto una partita splendida. La Juventus è impazzita per lui, lo volevano subito, così ho chiamato il giocatore per dirglielo e lui non ci credeva, pensava che lo stessi prendendo in giro. Quando siamo arrivati a Torino, Boniperti mi chiese: "Ma Giorgio è questo il giocatore?" Sa, Rui Barros è molto basso poi vicino a Dino Zoff, mamma mia, che differenza. Boniperti gli ha "logicamente" fatto tagliare i capelli. Io gli ho detto: presidente, calma, tra un mese vedrai che grande giocatore hai comprato».
Il sospetto Gli indizi riguardan-
Fabio Capello, 65 anni
ghestan si sono addensati nel pomeriggio di ieri, quando dalla Russia è rimbalzata l’ufficialità dell’esonero di Yury Krasnozhan, 48enne tecnico in carica dallo scorso dicembre. A quel punto le voci dei giorni scorsi si sono fatte sempre più consistenti; l’Anzhi aveva puntato tutto sull’allenatore italiano, dimissionario dalla panchina della nazionale inglese dopo la rottura con la Federcalcio di Londra per l’affaire-Terry. Intercettato dal francese l’Equipe, Capello ha dribblato le domande sostenendo: «Sono in vacanza a St. Moritz, in Svizzera. Potete scriverlo, ci
S «Delneri non era un tecnico adatto al rigore di un club come il Porto. Annullò una riunione fissata con me la sera prima mandando semplicemente un fax...»
DA LUGLIO
Lo sponsor Ma con il trascorre-
ti sono diventati sempre più intensi, e nella notte l’operazione ha subito l’accelerazione probabilmente decisiva, vivendo lo scatto che dovrebbe portare l’ex allenatore di Milan, Real Madrid e Inghilterra ad allenare i vari Eto’o, Zhirkov e Roberto Carlos. Grande regista dell’operazione, e primo sponsor di Capello, è stato proprio il difensore brasiliano, che con Capello aveva già lavorato ai tempi del Real nel 1996-97, quando il tecnico italiano riuscì a riportare il titolo a Madrid dopo un lungo digiuno, ponendo peraltro le basi per le successive vittorie in Champions degli spagnoli. È stato Roberto Carlos a caldeggiare più di tutti l’ingaggio di Capello, convincendo Kherimov che sarebbe stata la scelta migliore per l’Anzhi.
re delle ore i contatti tra le par-
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Capello-Anzhi: accordo a un passo Verso Eto’o con l’okay di Roberto Carlos Fabio Capello è a un passo dal diventare il nuovo tecnico dell’Anzhi, la squadra russa del magnate Suleiman Kherimov che ha ingaggiato già campioni come Eto’o e Roberto Carlos. La trattativa ha subito un’accelerazione nella notte e le parti sono vicinissime all’accordo, nonostante più volte ieri lo stesso Capello abbia provato a glissare sulla questione dicendo di trovarsi in vacanza in montagna.
S «Guarin è un grande calciatore, ma al Porto non sarebbe stato titolare e così l’ho lasciato partire. Ha un procuratore che lo gestisce male»
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LA SVOLTA IL CLUB RUSSO HA ESONERATO KRASNOZHAN. NELLA NOTTE LA TRATTATIVA CON L’EX CT INGLESE
ti un imminente accordo tra Capello e il club con base in Da-
A
sono -19 gradi. Andrò in Russia nei prossimi giorni? Certo che no, l’unico appuntamento che ho al momento in agenda è per lunedì prossimo a Bologna, dove devo partecipare alla consegna di un premio». La versione della vacanza in montagna è stata più tardi confermata anche dal figlio di Capello, Pierfilippo, che ne cura anche gli interessi, che da giorni ripete come «mio padre non sta valutando alcuna offerta, né io ho parlato con alcun club».
Van Basten sulla panchina dell’Heerenveen AMSTERDAM (m.v.) Marco van Basten torna su una panchina di Eredivisie. Ieri l’Heerenveen, al momento terzo in classifica, ha annunciato che da luglio il nuovo allenatore sarà l’ex attaccante del Milan, che ha firmato un contratto di due anni. Van Basten sostituirà l’attuale tecnico, Ron Jans. Per il tre volte Pallone d’Oro si tratta di una nuova esperienza su una panchina dopo aver allenato la nazionale olandese e l’Ajax. «Sono molto più saggio rispetto a qualche anno fa, le avventure precedenti mi hanno lasciato una grande esperienza».
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MARTEDÌ 14 FEBBRAIO 2012
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OTTAVI DI CHAMPIONS L’ANALISI TECNICA TUTTI I NUMERI...
ALLENAT E ALLENATORE CAMPIONATO IN CAMPIONATO PARTITEE V: vinte N: pareggiate P: perse RETI Fatte Subite
APOEL NICOSIA Jovanovic 2° V 2 6 N 3
CROSS a partita precisione MIGLIOR MARCATORE MIGLIOR ASSISTMAN PRIMO PER PASSAGGI
P 1
ARSENAL Wenger 4° V 3 6 N 2
6 6
PASSAGGI a partita precisione FALLI A PARTITA Fatti Subiti
IL PROGRAMMA
P 1
BARCELLONA Guardiola 2° V 5 6 N P 1 0
7 6
345 76% 15,5 15
11,7 17,1%
22,7%
490,7
80,1%
85,7% 16,8 11,8
10,3 12,3
12,5
15,7
21,3%
21,4%
P 1 13
4
449,7
11,7
27,6%
P 0
Le otto sfide sono spalmate su quattro serate
CHELSEA Villas Boas 5° V 3 6 N 2
8
4
16,2 15,3
14,5
19,8%
18,7%
11
87,1% 15 12,3
16,8
P 1
BENFICA Jesus 1° V 3 6 N 3
576,5
78,4% 12,3 15,7
12,5
6
461
82% 10,2 14,5
BAYERN MONACO Heynckes 2° V 4 6 N 1
8 8
444,3
91,5% 11,8 13,7
7,3
11 10
801,5
80,5%
P 1
20
4
503
BASILEA Vogel 1° V 2 6 N 3
BAYER LEVERKUSEN Dutt 6° V 3 6 N P 1 2
34%
Ailton
3
Van Persie
3
Messi
6
A. Frei
5
Derdiyok
2
Gomez
6
Cardozo
3
Drogba
3
Charalambides
3
5 giocatori con
1
Messi e Cuenca
3
Streller
3
Sam e Ballack
2
Kroos
4
Gaitan
5
Torres
3
305
Lahm
382
Witsel
284
D. Luiz
296
Pinto
238
Arteta
322
Xavi
519
G. Xhaka
387
G. Castro
Il programma degli ottavi di finale di andata. Oggi (ore 20.45): Lione-Apoel e Leverkusen-Barcellona. Domani: Zenit-Benfica (18) e Milan-Arsenal (20.45). 21 febbraio: Cska Mosca-Real Madrid (18) e Napoli-Chelsea (20.45). 22 febbraio (20.45): Marsiglia-Inter e BasileaBayern. Ecco invece il programma delle gare di ritorno. 6 marzo (20.45): Benfica-Zenit e Arsenal-Milan. 7 marzo (20.45): Apoel-Lione e Barcellona-Leverkusen. 13 marzo (20.45): Inter-Marsiglia e Bayern-Basilea. 14 marzo (20.45): Chelsea-Napoli e Real Madrid-Cska Mosca. I quarti si giocheranno il 27-28 marzo all’andata, il 3-4 aprile il ritorno.
GDS
Real in pole nel G16 I campionati logorano tutti, non Mou
Anche il Barcellona fatica in casa propria e nell’euro-tabellone le sorprese sono dietro l’angolo PAOLO CONDÒ Twitter @PaoloCond
Conclusa la fase ascendente della stagione con il mercato di gennaio, passato inavvertito a livello di grandi squadre, gli ottavi di Champions League inaugurano da oggi una fase discendente che prenderà velocità in fretta, e a ritmo serrato ci farà precipitare ai verdetti di maggio. È un ritmo che in autunno ha già prodotto sorprese colossali, come l’uscita di scena del Manchester United da quello che tutti consideravano il suo giardino: tre volte finalista nelle ultime quattro edizioni di Champions, Ferguson è retrocesso in Europa League per non aver saputo maneggiare le ambizioni di Benfica e Basilea. Sinceramente, non l’avremmo mai detto. Tabellone L’uscita dello United
e diciamo pure quella del City, l’eliminazione delle due spagno-
le di scorta e di vecchie lenze del torneo come Porto o Shakhtar, sono le concause di un tabellone degli ottavi che pare meno ordinato ed equilibrato degli anni scorsi: ci sono oggettivi buchi che renderanno il prossimo sorteggio una potenziale svolta, tipo la casella «Probabilità» del Monopoli. Immagi-
L’unica capolista dei grandi tornei ancora in corsa è il Madrid: un segnale chiaro nate per esempio che le vincenti di Lione-Apoel e Zenit-Benfica si affrontino tra loro nei quarti. Vorrebbe dire — con tutto il rispetto — una semifinalista da augurarsi (il pensiero va ovviamente alle squadre italiane), mentre magari dall’altra parte del tabellone si staranno scannando le favorite. L’anno scor-
so, purtroppo a spese dell’Inter, arrivò in semifinale lo Schalke, travolto dal Manchester nel doppio confronto mentre Barcellona e Real Madrid se le davano di santa ragione nell’altra semifinale. Il prossimo sorteggio sarà l’ultimo, e come in un torneo di tennis disegnerà la griglia sino alla finale; facile che il panorama ricordi a quel punto un’edizione di Wimbledon nella quale alcune teste di serie pesanti sono uscite anzitempo, liberando invitanti corridoi agli outsider. Un derby italiano nei quarti, per esempio, ci assicurerebbe una presenza in semifinale.
contatto dal Madrid. Bis Si diceva che soltanto il Real
Solo il Real L’eccellenza dell’or-
ganico del Real Madrid, certamente il migliore calcolando 20 uomini (a livello di 11 il Barcellona resta verosimilmente superiore), è certificata dal fatto che sia l’unica candidata alla Champions capace di correre da chiara favorita anche in campionato. Di più: procedendo a un rit-
Cristiano Ronaldo, 27 anni, ha segnato 3 gol in Champions finora AFP
mo insostenibile — soltanto 8 punti persi su 66, una mostruosità che descrive la crisi della Liga — il Real ha costretto il Barça a gettare la spugna, riservando all’Europa le sue non infi-
nite energie. Dopo tre campionati vinti consecutivamente Guardiola ha capito che qualcosa è cambiato, e ne ha freddamente preso atto preservando i suoi tenori a costo di perdere
...DELLE PROTAGONISTE RIMASTE
guida un grande campionato e allo stesso tempo compete per la Champions. In realtà ci sarebbe anche il Milan, ma le due partite da recuperare fanno pensare a una Juve capolista virtuale, e almeno un filo favorita dopo gli ultimi eventi. Perché la verità è che la ricerca dell’accoppiata costa fatiche ogni anno più impervie. In Inghilterra la corsa al titolo è ristretta ai due Manchester e con uno sforzo di fantasia al Tottenham, mentre le due superstiti di Champions, Arsenal e Chelsea, si contendono il quarto posto a distanza siderale; situazione analoga in Francia, dove lo scudetto riguarda Paris Saint Germain e Montpellier, non certo Marsiglia e Lione impegnate nello sprint per il bronzo. In Germania i due Borussia hanno chiuso in un sandwich il Bayern, quest’anno molto concentrato sulla Champions visto che la finale si giocherà a Monaco. Capolista nei loro campionati sono Zenit, Benfica e Basilea, ma almeno per ora è difficile immaginarle all’Allianz Arena la sera del 19 maggio. Zero mercato Non era mai suc-
cesso che la sessione invernale di mercato non aggiungesse praticamente nulla alle squadre rimaste in Champions. Soltanto l’anno scorso, per dirne una, il Chelsea aveva speso una «paccata» di milioni per Torres e Mourinho — sia pure a basso costo — aveva preteso l’arrivo al Real di Adebayor. Quest’anno zero, o addirittura sotto zero visto che l’Inter ha perso Thiago Motta e il Cska Vagner Love. È la dimostrazione che in tempi di crisi le squadre top si costruiscono in estate, e che a gennaio si anticipa al massimo un inserimento per averlo rodato la stagione successiva: può succedere col giovane Vargas per il Napoli, o col non eleggibile Guarin per l’Inter. Non è successo al Milan con Tevez, ma l’ultima cosa che è sensato fare dopo Udine è lamentarsi di Maxi Lopez. GDS
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OTTAVI DI CHAMPIONS L’ANALISI ECONOMICA
È una €uroleague 400 milioni United Se partecipare è come vincere In 19 edizioni l’Uefa ha distribuito miliardi: il Manchester è il club che ha incassato di più
L’ultima Champions dello United risale al 2008, ma il club è quello che ha incassato di più: 400 milioni di euro AP
PREMI CHAMPIONS 1992-2011
PREMI UEFA
PREMI CHAMPIONS 2011-12
Ai 32 club finalisti di Champions oltre 750 milioni FASE A GRUPPI Qualificazione: 3,9 milioni Partite giocate: 3,3 milioni Vittoria: 800 mila Pareggio: 400 mila ELIMINAZIONE DIRETTA Qualif. ottavi: 3 milioni Qualif. quarti: 3,3 milioni Qualif. semifinale: 4,2 milioni Secondo: 5,6 milioni Campione: 9 milioni TOTALE PER CLUB Minimo: 7,2 milioni Massimo: 31,5 milioni Cifre alle quali aggiungere il market pool (che dipende dal valore di mercato nazionale, dal numero di club per nazione e dal numero di presenze in Champions): con il market pool il totale finale può anche raddoppiare. TOTALE CHAMPIONS Premi da distribuire: 754,1 milioni (413 per i risultati, 341,1 per il market pool)
Leo Messi, 24, ha vinto l’ultima finale Champions con il Barça ACTION IMAGE FABIO LICARI
Prize money, financial fair play, long-term investment, market pool, balance sheets... No, non state leggendo «The Economist», è ancora la vecchia Gazzetta: solo che oggi De Coubertin direbbe che l’importante non è vincere ma guadagnare. Soprattutto nel calcio. Dai contratti a trattativa «familiare» dei tempi di Boniperti alla sentenza Bosman — passan-
do per il vecchio progetto di Superlega di Media Partners che spinse l’Uefa a cambiare la Coppa Campioni in Champions — siamo ormai entrati nel calcio business. Non si torna indietro. La Champions League è il più grande spettacolo economico-sportivo dopo il Mondiale, anzi distribuisce di più a chi partecipa e vince. È il caso di dire: lasciate ogni speranza, o voi club che non entrate, perché non vedrete il becco di un quattrino — i famosi prize money —
RANKING UEFA ASSOLUTO
e in un meccanismo un po’ perverso vincerete sempre meno, guadagnerete sempre meno, vincerete sempre meno... Cifre record La Champions di-
stribuisce quest’anno 754,1 milioni di euro ai 32 club finalisti: 413 legati ai risultati e 341,1 al market pool, voce che comprende il valore dei singoli mercati nazionali, il numero di club per campionato e le partecipazioni alla Champions (dato che il mercato inglese è il più ricco, al-
RANKING UEFA STAGIONALE
D’ARCO
le squadre di Premier spettano cifre più alte a parità di risultati). Entrare nella fase a gruppi garantisce minimo 7,2 milioni, ma in teoria si può arrivare a una sessantina. Il record appartiene al Manchester Utd che, l’anno scorso, incassò 53,2 milioni pur perdendo la finale (51 ai campioni del Barcellona). Aumento dal 1992 Un crescendo
di premi a ritmo ben più veloce dell’inflazione. Nel 1992-93, prima edizione, furono distribuiti circa 38 milioni di franchi svizzeri. E poi sempre più: 43, 133, 138, 147, 209, 205 milioni di franchi fino al grande salto, stagione 1999-2000, quella della Champions a 32. Il montepremi annuale schizzò a 611 milioni di franchi, raggiunse il top nel 2002-03 (809 milioni), scese un po’ — in coincidenza con il «taglio» della seconda fase a gruppi che rendeva il tutto molto più noioso — e poi riprese a crescere ininterrottamente con il successo dell’eliminazione diretta: dai 579 milioni di euro del 2006-07 ai 754,1 delle ultime due stagioni. Cominciando il nuovo ciclo triennale, non è da escludere un nuovo aumento dall’anno prossimo. Soldi veri, perché il ricavo complessivo della Champions è di oltre un miliardo annuo. Super United Tutta questa ric-
D’ARCO
D’ARCO
chezza ha generato anche disparità: in 19 anni il Manchester Utd (quest’anno però eliminato) ha incassato circa 400 mi-
D’ARCO
lioni di euro, quanto hanno preso assieme Juve e Liverpool. Quale altro club inglese, esclusi gli altri di Champions e quelli degli sceicchi, potrà mai competere? In una classifica dominata da spagnole (Madrid e Barça), inglesi (Arsenal e Chelsea) e una tedesca (Bayern) arrivano le italiane il cui mercato interno vale meno: Milan (269,5 milioni), Inter (237,3) e Juve (211,1) e Roma (172,9). Fair play Eppure l’Uefa è stata
costretta a introdurre il fair play finanziario. A incassi stratosferici seguono spese folli, soprattutto per gli ingaggi, e così accade che club come lo United siano, oggi, tra quelli fuori dai parametri Uefa. La sfida dell’austerity, o delle spese etiche, è lanciata: il suo successo andrà valutato al momento delle sanzioni, anche se il memorandum di fatto rinnovato tra Uefa e club lascia ben sperare. In ogni caso, tra le sanzioni previste per chi spende troppo, c’è anche la possibilità che l’Uefa trattenga percentuali dei premi. Ranking C’è infine una neanche troppo strana coincidenza di classifiche economiche e sportive: Inghilterra, Spagna e Germania precedono l’Italia anche nel ranking Uefa, quello che assegna i posti nelle coppe. Adesso per noi ci sono soltanto3 club in Champions. E meno club uguale meno soldi meno risultati meno club... © RIPRODUZIONE RISERVATA
LA CURIOSITÀ
Campionato e Champions? È possibile Champions più campionato si può nello stesso anno? Certo che si può, benché in Italia sia quasi considerato un tabu affrontare due tornei in contemporanea (soprattutto se si guadagna poco, come in Europa League). Campioni In 19 edizioni di Champions, ben 11 volte i campioni hanno vinto lo stesso anno anche il campionato nazionale (Marsiglia 93; Milan 94; Ajax 95; Manchester Utd 99 e 2008; Bayern 2001; Porto 2004; Barcellona 2006, 2009 e 2011; Inter 2010). Finaliste Non solo. In 11 edizioni anche le finaliste sconfitte hanno vinto in contemporanea i loro campionati (Milan 93; Barcellona 94; Ajax 96; Juventus 97, 98 e 2003; Bayern 99; Chelsea 2008; Manchester Utd 2009 e 2011; Bayern 2010). Risultato In totale, 22 finaliste su 38 complessive si sono laureate campioni nello stesso anno: il 58%. Non è poi così difficile allora... f.li.
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OTTAVI DI CHAMPIONS L’INTERVISTA «No. Non ricordo squadre capaci di giocare a livello così alto per tanto tempo. E il Real sta facendo cose eccezionali».
identiKit & CARRIERA
v Zola: «Sarà dura
scalzare Messi dal trono d’Europa» Ha studiato i metodi di Guardiola e Zeman e non ha dubbi «Sono due veri maestri, il loro entusiasmo è contagioso» soprattutto trasmettono la loro voglia, sono contagiosi».
CARLO LAUDISA twitter@carlolaudisa MILANO
Conosceva Zeman?
In punta di piedi tra Pep Guardiola e Zdenek Zeman. In due settimane Gianfranco Zola ha fatto visita ai due guru del calcio-spettacolo. Alla sua maniera, con discrezione, s’è regalato un eccezionale doppio viaggio d’aggiornamento, prima in Abruzzo, poi, in Catalogna. E con riscontri anche superiori alle attese. «Volevo arricchirmi professionalmente e ho avuto due opportunità incredibili. Ho sempre ammirato Zeman ed ero curioso di conoscere i segreti del Barça. Non posso che essere soddisfatto. Dell’accoglienza ricevuta e delle impressioni ricavate». Che conclusioni ha tratto?
«Due filosofie per certi versi opposte. Due situazioni ovviamente differenti, ma con un lato comune: l’entusiasmo dei giocatori. Guardiola e Zeman sono due maestri di calcio, ma
«Da avversario. Abbiamo ricordato quando cercò invano di portarmi alla Roma e al Napoli. Mi ha sempre affascinato la sua filosofia. Si vede che ha ancora tanta voglia e Pescara s’esalta: Una bella favola».
«I catalani hanno già vinto tanto e non temono usure, Questa squadra ormai è nella storia: come fu per l’Ajax di Cruijff e il Milan di Sacchi. Tutto è aperto, ma è dura scalzarli». «Luis Enrique alla Roma s’è presentato bene. Credo che cercare lo spettacolo paghi ovunque. E io sono per questa via». Come vede Milan-Arsenal?
«I rossoneri sono incerottati, ma li vedo leggermente favoriti. L’Arsenal è pericoloso in attacco, ma dietro è vulnerabile».
Conte gli rende la vita dura.
«Ho sempre apprezzato Antonio da giocatore, non lo conoscevo da tecnico. E ammetto che questa Juve gioca davvero bene. Sarà una bella lotta con i rossoneri per lo scudetto».
A Barcellona cos’ha scoperto?
Napoli-Chelsea la mette in crisi?
«I talenti, certo no... Ho visto da vicino un gruppo eccezionale per come vive la normalità. A cominciare da Pep: aperto, disponibile, innamorato di quel che fa. E lo trasmette ai giocatori con naturalezza. Ci sono tanti allenatori vincenti, ma insegnare calcio è un’altra cosa. E lui lo fa al meglio: come Zeman, del resto».
«Un po’. Il mio cuore è diviso tra queste due squadre. Vincano i migliori». La squadra di Mazzarri ha troppi alti e bassi.
Gianfranco Zola, 45 anni, ai tempi del West Ham REUTERS
QUALUNQUE COSA TI PORTINO I PROSSIMI 7 ANNI,
«
E’ un modello esportabile?
«M’è sempre piaciuto. Anche lui cerca il bel gioco e nel Milan concilia bene questo credo alle esigenze dei risultati a ogni costo».
«Immobile è bravo, mi ha incuriosito Insigne: ha colpi alla Zola. E’ da Napoli? Ci può stare».
Il Barça sembra in affanno.
Chi vede favorito in Europa?
Allegri si gioca tanto.
Ha anche le sue stelline.
«
«Accade a tutti nel primo anno di Champions: anche per me con il Chelsea fu così. La vetrina europea è troppo emozionante, ti fa bruciare troppe energie nervose».
Milan favorito: Arsenal vulnerabile dietro. Bravo Allegri, mi piace Napoli-Chelsea: vinca il migliore. Alti e bassi? Si paga il primo anno in Europa GIANFRANCO ZOLA EX TECNICO WEST HAM
Anche il Chelsea balbetta.
«Lì è diverso. E’ cambiato il tecnico, ha portato idee e giocatori nuovi. E’ un anno di transizione a Stamford Bridge». In Premier League comanda Manchester.
«United e City promettono emozioni sino alla fine per il titolo, In generale, però, è un campionato livellato in alto. Anche Chelsea, Tottenham e Arsenal sono competitive. E in Spagna, per esempio, non è così. Lì dietro Barça e Real c’è il vuoto». E in Italia?
«Purtroppo sono lontani i tempi delle sette sorelle. Quando ero al Parma la lotta per lo scudetto era apertissima. Ora un po’ meno, ma sono fiducioso». E il futuro di Zola? Al West Ham era partito bene...
«Ora aspetto l’occasione giusta. Ma non sto con le mani in mano. Ho voglia d’imparare e confrontarmi. Per ora mi diverto a giocare a golf, mi rilassa molto. Ma il bel calcio m’attira troppo. Ne riparliamo la prossima estate». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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MARTEDÌ 14 FEBBRAIO 2012
OTTAVI DI CHAMPIONS OGGI IL VIA COSÌ IN CAMPO TRA OGGI E DOMANI, LE ALTRE PARTITE SI GIOCANO IL 21 E 22 FEBBRAIO LIONE (4-4-2) APOEL (4-2-3-1)
LEVERKUSEN (4-2-3-1) BARCELLONA (4-3-3)
OGGI ORE 20.45
OGGI ORE 20.45
1 1,38
X 4,25
1 LLORIS 13 4 3 RÉVEILLÈRE B. KONÈ CRIS
2 8,50
1 8,00
4-4-2
23 4-2-3-1 LENO 14 2 5 24 CORLUKA SCHWAAB FRIEDRICH KADLEC 3 6 REINARTZ ROLFES
20 CISSOKHO
19 21 6 11 BRIAND GONALONS KALLSTROM BASTOS 18 GOMIS
9 LISANDRO
8 BENDER
27 CASTRO
X 4,25
2 1,40
9 SCHÜRRLE
11 KIESSLING
8 AILTON 11 81 10 TRICKOVSKI MARCINHO CHARALAMBIDES 23 26 HELIO PINTO NUNO MORAIS 98 4 3 7 BOAVENTURA KAKÀ PAULO POURSAITIDES JORGE
4 FABREGAS
10 MESSI
9 SANCHEZ
8 INIESTA
16 BUSQUETS
6 XAVI
22 ABIDAL
3 PIQUÉ
2 DANI ALVES
1 VALDES
4-2-3-1
CHIOTIS 22
5 PUYOL
4-3-3
ARBITRO Tagliavento (Italia). TV Sky Sport 3 HD e Calcio 2 HD; Premium Calcio 1.
ARBITRO Thomson (Scozia). TV Sky Sport 1 HD e Calcio 1 HD; Premium Calcio e Calcio HD2.
LIONE Panchina 28 Valverde, 43 Umtiti, 15 Fofana, 8 Gourcuff, 10 Ederson, 17 Lacazette, 7 Grenier. Allenatore Garde. Squalificati nessuno. Diffidati Cris, Kallstrom, Gomis. Indisponibili Lovren.
LEVERKUSEN Panchina 36 Giefer, 21 Toprak, 20 Da Costa, 38 Bellarabi, 17 Ortega, 10 Renato Augusto, 4 Oczipka. Allenatore Dutt. Squalificati nessuno. Diffidati Toprak, Kadlec, Ballack, Kiessling, Derdiyok. Indisponibili Adler, Ballack, Barnetta, Sam, Derdiyok.
APOEL Panchina 78 Urko Pardo, 6 Oliveira, 19 Ilia, 29 Alexandrou, 77 Solomou, 21 Manduca, 9 Solari. Allenatore Jovanovic. Squal. nessuno. Diff. Paulo Jorge, Oliveira, Trickovski, Helio Pinto, Alexandrou. Indisp. nessuno.
BARCELLONA Panchina 13 Pinto, 21 Adriano, 14 Mascherano, 11 Thiago Alcantara, 17 Pedro, 37 Tello, 39 Cuenca. Allenatore Guardiola. Squal. nessuno. Diff. Puyol. Indisponibili Villa, Fontas, Afellay.
ZENIT (4-2-3-1) BENFICA (4-4-2)
MILAN (4-3-1-2) ARSENAL (4-2-3-1)
DOMANI ORE 18
DOMANI ORE 20.45
1 2,40
X 3,20
2 2,90
ZHEVNOV 30 4-2-3-1 HUBOCAN ANYUKOV 22 3 14 6 BRUNO ALVES LOMBAERTS 27 15 DENISOV SHIROKOV 25 18 8 SEMAK ZYRYANOV LAZOVIC 11 KERZHAKOV 7 CARDOZO 30 28 SAVIOLA WITSEL
10 AIMAR 21 MATIC
X 3,35
2 3,80
ABBIATI 32 4-3-1-2 THIAGO SILVA 13 33 77 NESTA ANTONINI 28 4 22 EMANUELSON VAN BOMMEL NOCERINO 10 11 70 SEEDORF IBRAHIMOVIC ROBINHO ABATE 20
In arrivo 4 mila tifosi da Nicosia, il tecnico Jovanovic: «Lacrime e sangue per vincere»
20 GAITAN
4-4-2
15 14 16 OXLADEWALCOTT RAMSEY CHAMBERLAIN 8 ARTETA 17 SONG 5 6 20 3 VERMAELEN KOSCIELNY DJOUROU SAGNA 13 4-2-3-1 SZCZESNY
ARBITRO Eriksson (Svezia). TV Sky Sport Extra HD e Calcio 4 HD; Premium Calcio 3.
ARBITRO Kassai (Ungheria). TV Rai 2; Sky Sport 1 HD e Calcio 1 HD; Premium Calcio e Calcio HD2.
ZENIT Panchina 22 Borodin, 24 Lukovic, 23 Huszti, 17 Rosina, 50 Cheminava, 9 Bukharov, 34 Bystrov. Allenatore Spalletti. Squalificati nessuno. Diffidati Hubocan, Criscito. Indisponibili Danny, Criscito, Malafeev.
MILAN Panchina 1 Amelia, 25 Bonera, 5 Mexes, 23 Ambrosini, 27 Boateng, 7 Pato, 92 El Shaarawy. Allenatore Allegri. Squalificati nessuno. Diffidati Van Bommel, Ambrosini. Indisponibili Yepes, Merkel.
BENFICA Panchina 47 Eduardo, 33 Jardel, 38 Capdevila, 9 Nolito, 19 Rodrigo, 16 Nelson Oliveira, 27 Miguel Vitor. Allenatore Jorge Jesus. Squalificati nessuno. Diffidati Artur, Garay, Aimar. Indisponibili Javi Garcia.
ARSENAL Panchina 1 Almunia, 39 Coquelin, 7 Rosicky, 23 Arshavin, 12 Henry, 30 Benayoun, 49 Miquel. Allenatore Wenger. Squalificati nessuno. Diffidati Rosicky. Indisponibili Diaby, Mertesacker, Gibbs, Wilshere, Jenkinson, André Santos.
Occhi aperti A Lione temono parecchio questa doppia sfida. Un po’ perché hanno tutto da perdere (il sorteggio li ha messi di fronte a quelli che sono considerati i «miracolati» della Champions) e un po’ perché la squadra di Remi Garde balbetta: sconfitta interna contro il Caen nell’ultimo turno di Ligue 1 e tante polemiche. Cui si aggiunge il ricordo di quello strano (per non dire altro...) 7-1 in trasferta contro la Dinamo Zagabria che ha spedito i francesi agli ottavi a spese dell’Ajax. L’Uefa, sull’argomento, ha chiuso tutt’e due gli occhi, alla faccia di ogni controllo e ogni garanzia. Chi dovrà stare molto attento, stasera allo stadio Gerland, è l’arbitro Paolo Tagliavento, chiamato a tenere in pugno una partita che non si annuncia semplicissima.
DAL NOSTRO INVIATO
ANDREA SCHIANCHI LIONE (Francia)
I sogni, a Cipro, li vendono a prezzi stracciati: 100 euro per viaggiare fino a Lione, compreso il biglietto per la partita. Circa quattromila tifosi dell’Apoel Nicosia, arrivati con undici voli charter, hanno invaso pacificamente la città dei fratelli Lumière e anche loro hanno il desiderio di «fare del cinema»: nel senso che sono orgogliosi di essere arrivati agli ottavi di Champions, prima squadra cipriota nella storia, ma non hanno intenzione di fermarsi. Dice il brasiliano Ailton, capocannoniere dell’Apoel con 3 gol nella prima fase: «Non siamo venuti in gita. Il Lione è più forte di noi, lo sappiamo, e questa consapevolezza può essere la no-
Il muro di tifosi ciprioti a Oporto in una partita della fase a gironi AP
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PARLA IL CAPITANO DEI CIPRIOTI
«La nostra forza? Disciplina e carattere» SERGIO STANCO
10 VAN PERSIE
3 4 24 14 EMERSON LUISAO GARAY MAXI PEREIRA 1 ARTUR
1 1,95
Invasione Apoel «Ma non siamo a Lione in gita»
stra forza». La determinazione e l’organizzazione tattica dei ciprioti le hanno già sperimentate sulla propria pelle lo Zenit di Spalletti, lo Shakhtar di Lucescu e il Porto vincitore dell’ultima Europa League: 9 punti nel girone, 2 vittorie, 3 pareggi, 1 sola sconfitta, 6 gol fatti e 6 gol subiti. Il motto dell’allenatore serbo Jovanovic calza a pennello con il periodo economico dell’Europa: «Per vincere dobbiamo versare lacrime e sangue». Non parla di spettacolo (meno male), né di dribbling, né di estetica applicata al calcio: si preoccupa di chiudere i varchi, di difendere e di andare via in contropiede. Evviva, siamo tornati negli anni Sessanta!
L’impresa dell’Apoel potrebbe essere il copione di un film. E in qualsiasi modo dovesse andare il doppio confronto con il Lione, il finale è già lieto: la prima volta di una squadra cipriota agli ottavi di Champions è un evento che rimarrà negli almanacchi e che riempie d’orgoglio i cuori dei protagonisti, perfetti personaggi della novella. Un tecnico serbo che non ha mai allenato in Patria e che ha trovato successo solo emigrando a Cipro, un capitano che, dopo aver girato mezza Europa, è tornato nella sua isola per togliersi la soddisfazione più grande della carriera. «Se siamo arrivati primi nel girone — dice Constantinos Charalambides, capitano dell’Apoel — non è solo fortuna. Ovvia-
mente nessuno di noi si sarebbe sognato un’impresa simile a inizio stagione, ma questa è stata una dimostrazione di carattere, organizzazione e disciplina. E non vogliamo fermarci qui. Sappiamo che sarà difficile contro il Lione, ma continueremo a lavorare duro perché questo non sia l’ultimo successo. In caso di qualificazione, sarebbe il risultato più importante mai raggiunto da Cipro in una competizione internazionale, entreremmo nella storia e faremmo conoscere l’Apoel in tutto il mondo. Questo è il nostro obiettivo». Emozioni Un primo passo nella
storia, però, l’Apoel l’ha già fatto e un contributo fondamentale l’ha dato anche Constantinos che, dopo tanto girovagare per l’Europa (Panathinaikos e Paok in Grecia, Carl Zeiss Jena in Ger-
«
L’Apoel dimostra che se giochi con il cuore puoi battere anche i giganti europei
CONSTA CHARALAMBIDES CAPITANO DELL’APOEL
mania), ha festeggiato la qualificazione del suo Apoel a San Pietroburgo. «È stata un’emozione che non dimenticherò mai: ho vissuto così intensamente quel momento che faccio addirittura fatica a ricordare i singoli episodi, mi sentivo quasi rapito, un turbinio nello stomaco. Ottenere un risultato così importante e poterlo condividere con migliaia di nostri tifosi, che sono sempre così passionali, è stato davvero speciale». Il capitano si regalerebbe volentieri una replica: «L’Apoel ha dimostrato che anche un club con mezzi non paragonabili a quelli dei "giganti" europei, se ci mette il cuore ce la può fare. L’anima cipriota dell’Apoel ha la disciplina e il carattere per competere con club più blasonati e ricchi di soldi e talento». Il Lione è avvisato. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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OTTAVI DI CHAMPIONS OGGI IL VIA
Il Barça ha paura e Guardiola ringhia Pep attacca a Leverkusen: «Troppe critiche, mica si può sempre vincere la Champions...» DAL NOSTRO INVIATO
FABIO BIANCHI LEVERKUSEN
Miracolo e semplice dovere, paradossali antipodi di un sfida di Champions caliente, alla faccia del termometro. Robin Dutt, pragmatico tecnico di un Bayer che nonostante l’infermeria affollata ha perso a testa alta in casa della capolista Borussia Dortmund, dice «che sarebbe un miracolo eliminare il grande Barcellona». Esagerato. Difficile, arduo sì, ma lui sa che una piccola possibilità c’è. In casa il Leverkusen ha fatto fuori tutti nel girone eliminatorio: Genk, Valencia e Chelsea. E questo Barça incerottato, che avrebbe tanto bisogno di un’aspirina solo a sentir parlare della Liga, non sembra il solito mostro. In più, ha in febbraio il suo mese nero. La stampa spagnola preme, l’ambiente pure. L’ennesima sconfitta esterna col piccolo Osasuña ha acceso tutte le micce. Ora la parola d’ordine è: persa la Liga, si deve conquistare la Champions. Si deve? Pep Guardiola al dovere di vincere non ci sta e ha dei sassolini non vogliono più stare nelle scarpe. Dice: «In questo club se non vinciamo la Champions sembra che sia un disastro e siccome la Liga è andata dobbiamo vincerla sì o sì, come se fosse semplice. Invece è una sfida tremenda. Nell’era moderna, solo il Milan l’ha vinta due volte di seguito ma era un’altra manifestazione, c’erano meno gare. Competere al massimo, sfida per sfida, è questo l’obiettivo, come nel secondo tempo a Pamplona». Parlano i titoli Ecco, Pamplona. Tiene banco il turn over (e gli arbitri, unico argomento su cui Pep non risponde), con la stampa di Madrid che...stuzzica.
Gazzetta.it Gazza
Tvf Ezequiel Lavezzi, 26 anni ANSA
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SPECIALE ESTERO CON TUTTA LA LIGA E I GOL DEL CLAUSURA Ampio spazio al calcio internazionale con tutti i gol della Premier e della Liga spagnola, il meglio della Bundes e gli highlights della prima giornata del torneo Clausura argentino
Il tecnico: «La Liga è quasi andata, ma ci batteremo» Incidente in auto per Piqué Guardiola ci va pesante: «Perché non hanno giocato Xavi, Iniesta e Fabregas? Perché l’unico potere che ho è scegliere la squadra e io decido per quello che vedo. Ho molte più informazioni di voi per decidere. Chi dovevo togliere? Thiago e Sergi? I baby hanno fatto bene. La gente può discutere, ma decido io. E non abbiamo mollato la Liga. Tredici titoli vinti su 16 sono lì a dimostrare che non molliamo mai nulla. Da quando sono io
allenatore non c’è una gara più importante di un’altra. E in questi 4 anni siamo stati la squadra migliore del mondo. Anche se in Liga la situazione è quasi definitiva, ci batteremo al solito fino all’ultimo. Alla fine tireremo le somme. Il rinnovo? Non è il momento». La sfida Stasera, parola al pallone. Il Bayer ha perso, oltre a Ballack e Barnetta, il gigante cannoniere Derdiyok per un infortunio fantozziano, in bagno: si è procurato sette punti al piede con i frammenti di vetro di un contenitore di spazzolini di denti. E punta su Castro e Kiessling, altro armadio di 1,91. Dutt parla di miracoli ma ci crede: «Dovremo tentare di colpire nel 30% di possesso palla
che ci lasceranno. Il Barça in Champions non sbaglia mai. Ma noi ci proveremo». Guardiola ha un Piqué spaventato per l’incidente prima di partire (ha sbattuto con l’auto contro un autobus, portiera divelta e capelli ancora più dritti), il dubbio Busquets («Ha lavorato bene ma valuteremo all’ultimo allenamento») e una preoccupazione: «Se li lasciamo correre, sono più forti di noi. Possono generare punizioni e corner e hanno giocatori alti adatti a farci male. Dobbiamo tenere a lungo il pallone a lungo, portare il match sul nostro terreno, altrimenti son dolori». La sensazione è che il Barça è pronto a mostrare le unghie, come ha fatto il suo guru. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Pep Guardiola, 41 anni, dal 2008 col Barcellona ha vinto tutto LAPRESSE
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OTTAVI DI CHAMPIONS DOMANI I ROSSONERI
Ibra-Van Persie, chi va p Tra gol e colpi di testa con Milan e Arsenal è attacco all’Europa Eredi di Van Basten, però la Champions è ancora un sogno. Il rossonero: «Non è un’ossessione». Alla fine, ne resterà uno la scheda ZLATAN IBRAHIMOVIC 30 ANNI ATTACCANTE
Zlatan Ibrahimovic, svedese ma di origine bosniaco-croata, è nato a Malmoe, nel quartiere di Rosengard, ed è cresciuto calcisticamente nel Malmoe Fc, prima di passare all’Ajax quando aveva 20 anni. Da lì è iniziata la sua carriera.
2002 Vince il suo primo scudetto con la maglia dell’Ajax, dove resterà tre stagioni. 2004 Viene ceduto alla Juventus di Fabio Capello. Qui rimane due anni e conquista sul campo due scudetti (poi revocati). 2006 Dopo lo scandalo di Calciopoli passa all’Inter, dove si ferma tre stagioni vincendo altri tre scudetti. 2009 In estate va al Barcellona, dove vince lo scudetto ma non la Champions (eliminato dall’Inter in semifinale) e scappa dopo un anno per incomprensioni con Guardiola.
2010 Il Milan lo riporta in Italia e al primo anno vince scudetto e Supercoppa italiana.
ALESSANDRA BOCCI twitter @picobocci MILANO
Bandiere, dialetti, guai. Gente che viene da mondi differenti, gente che cerca la sua via in un groviglio di strade. Zlatan Ibrahimovic e Robin van Persie sono cresciuti in posti relativamente lontani e molto simili, la Malmoe degli immigrati dai Balcani, la Rotterdam sempre più vicina all’Islam. Zlatan e RVP, come lo chiamano in Inghilterra, sono venuti su così, giocando a pallone come tutti, ma con un po’ di classe in più. Zlatan è l’erede di Van Basten, etichetta ogni tanto usata anche per Robin, che però è il pupillo di Bergkamp e soprattutto somiglia a Piet Keizer. Keizer era la spalla ideale di Cruijff e si mise a ballare sul tavolo quando Rinus Michels annunciò che lasciava la nazionale. Van Persie invece è felice con Wenger, l’uomo che lo ha scoperto e confermato centravanti. Ma la sua fama da bad boy resta, come la lunga teoria dei suoi gol.
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gol segnato in questa Champions da Ibra al Barça: in questa Champions finora le reti sono 4, in carriera 28
L’attesa Caratteri simili, Ibra e
Una maglia del Barcellona REUTERS
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le reti segnate in questa stagione alla Roma da Ibra. Per lui 3 doppiette (le altre a Chievo e Novara), 15 reti totali
L’arte del pallone Lunga la lista
dei gol e anche quella delle persone con le quali ha litigato. Van Persie non ha un carattere facile, e prima di tutto al Mondiale del 2006 si parlò della sua lite con Robben. Van Persie è un artista figlio di artista, il padre pittore lo ha cre-
sciuto in un quartiere di Rotterdam a maggioranza fortemente araba. Robin ha sposato la marocchina Bouchra, ma se volete passare rapidamente nella sua lista nera basta che gli chiediate se si è convertito all’Islam. Robin si fa i fatti suoi e usa Twitter per informare i followers e già che c’è anche per smentire i giornalisti.
L’esultanza di Ibra a Roma LAPRESSE
RVP, caratteri di gente che ha il talento in tasca e lo sa bene. Van Persie, titolare fisso in nazionale con Van Marwijk, ha giocato parecchio al Mondiale in Sudafrica, ma ha segnato soltanto un gol. Ibra invece ha vinto otto campionati nazionali, ma al Mondiale 2010 non c’era e gli manca pure la finale di Champions League. Se è per questo, i due son quasi pari, visto che Van Persie nel 2006 è rimasto in panchina mentre l’Arsenal perdeva la sua grande chance contro il Barça. Europa, un obiettivo per tutti e due, anche se non una fissazione, assicura Ibra. «Molti anni fa la Champions era il mio obiettivo da conquistare e basta, ma se la ingigantisci o la rendi troppo importante, finisce che non la vincerai mai. Quindi ora punto a tutti i trofei che posso avere. Se vinco, bene. Se non vinco, non vinco, e questo non sminuisce la mia carriera», ha detto il milanista alla rivista della Champions. «Se mi ritirassi oggi direi che
Il milanista Zlatan Ibrahimovic, 30 anni, e il capitano dell’Arsenal Robin van Persie, 28 anni, protagonisti domani a San Siro negli ottavi di finale di Champions League: entrambi a caccia del grande successo che manca nella loro carriera
La sfida Effetto Ibra indiscutibile in campionato. E ora l’Europa
DESTRO
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Ibra è il presidente di un club che porta il suo soprannome italiano. In Svezia è già diventato il più forte JENNIFER WEGERUP STOCCOLMA (Svezia)
Zlatan Ibrahimovic domani cercherà di portare il suo Milan alla vittoria contro l’Arsenal a San Siro. Fuori dal campo però ha già trovato un altro ruolo da leader. A gennaio, mentre era in ritiro a Dubai, aveva dichiarato che non esclude una carriera da allenatore in futuro. Per il momento sta provando a fare il presidente. Da un po’ di tempo infatti in Svezia c’è una nuova squadra di futsal, «FC Ibra». Ibrahimovic ha dato il permesso al club per usare il suo sopranome italiano. Decide tutto lui «Il club porta il
Lo stemma del club e Zlatan Ibrahimovic insieme a Eddy Lopez, amministratore delegato dell’FC Ibra WWW.FCIBRA.COM
suo nome e questo significa anche che Zlatan ha l’ultima parola su ogni decisione importante che prendiamo. E per questo motivo lui è il presidente», ha detto l’amministratore delegato di FC Ibra, Eddy Lopez al quotidiano svedese Af-
tonbladet. Lui è un amico di Ibrahimovic e quando ha fondato la sua squadra di futsal, con base a Göteborg, ha chiesto il permesso all’attaccante del Milan di usare il suo nome. «Ero in viaggio in Italia e ho chiesto a Zlatan se potevamo
usare il suo sopranome italiano, Ibra, per il nostro club e lui mi ha dato l’ok». La squadra di futsal è composta da trentenni, ovvero coetanei di Ibrahimovic. Prima giocavano a calcio, ora si divertono con il futsal. Faremo di tutto per far cre-
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SINISTRO
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LA CURIOSITÀ L’ATTACCANTE SEGUE DA MILANO LE IMPRESE DEI SUOI GIOCATORI A GOTEBORG
C’è un altro Zlatan che vince La sua squadra di calcio a 5
Van Persie, un talento. Finora ha inciso tanto e vinto poco
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UNGHERESE
Per i giovani e per l’integrazione
Arbitra Kassai Non ha mai diretto il Milan
Ora FC Ibra è diventata la squadra numero uno della Svezia, vincendo un torneo con le migliori squadre. «Vediamo dove possiamo arrivare, stiamo pensando all’Europa», dice Lopez, che ieri ha avuto un incontro con Zlatan per discutere sul futuro del club. «Lo chiamo spesso, dobbiamo discutere bene su ogni cosa. Visto che c’è in mezzo il suo nome bisogna stare attenti a cosa facciamo e diciamo». Si parla anche di un investimento economico da parte di Zlatan, che ha contribuito con le maglie per la squadra ed altre cose. L’obiettivo del club e di Ibrahimovic è far divertire i giovani e dare loro qualcosa di bello e positivo da fare nel tempo libero. FC Ibra vuole anche lavorare anche per l’integrazione. «Vogliamo fare bene. E poi vogliamo anche vincere. Se dobbiamo giocare in Europa lo faremo per vincere. Abbiamo tutti la mentalità giusta», dice Eddy Lopez. Esattamente come il presidente di FC Ibra, Zlatan Ibrahimovic.
Una new entry per gli ottavi di Champions League. Sarà l’ungherese Viktor Kassai (foto REUTERS) ad arbitrare Milan Arsenal. Gli assistenti sono Gabor Eros e Gyorgy Ring. gli assistenti aggiunti Istvan Vad e Mihaly Fabian, tutti ungheresi come il quarto uomo, Tamas Bognar. Kassai, nato il 10 Settembre 1975, non ha mai diretto il Milan, però ha un precedente con l’Arsenal, che non farà sorridere la squadra inglese: ha arbitrato i Gunners in Champions League il 23 Novembre 2010 nella fase a gironi. Finì 2 0 per lo Sporting Braga.
scere questo sport», continua Lopez.
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Tevez torna al City Sulle scuse è giallo
iù su?
Mancini pone le condizioni. L’argentino parte ma dice: «A Monaco mi trattò come un cane» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
STEFANO BOLDRINI LONDRA
sono molto felice della mia carriera. Il mio scopo è stato sempre essere un calciatore più completo possibile, e l'ho raggiunto. So quello che posso fare e sono pronto a sacrificarmi per riuscire. Non si vince perché si è numeri uno, ma perché si è nella squadra numero uno».
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il voto di Van Persie contro il Borussia Dortmund all’Emirates: migliore partita finora in questa Champions
I gol e le risse Nè Milan nè Arse-
nal sono la squadra numero uno in Europa, ma su questi due attaccanti possono contare. Ibra è il leader del Milan, Van Persie il capitano dell’Arsenal. Ibra l’uomo che troppo spesso prende fuoco in campo, Van Persie quello che ha avuto problemi e accuse pesanti in passato, compreso un presunto stupro, e poco tempo fa ha dovuto spiegare che non aveva festeggiato una rete facendo il saluto nazista. Ibra e Van Persie sono complicati come i gol che riescono a fare: giocatori raffinati con medie alte e un palmares troppo povero in Europa. Fra la stagione passata e questa, l’olandese ha segnato di più: un gol ogni 100 minuti, Ibra è fermo a 140. Robin ha segnato 46 volte, Ibra 37. La media voto dell’olandese è di 6,75, quella dello svedese di 6,88. Ibra è a quota 4 gol in questa Champions e Robin pure. La sfida è aperta e alla fine si vedrà se l’Europa resta un sogno. © RIPRODUZIONE RISERVATA
la scheda ROBIN VAN PERSIE 28 ANNI ATTACCANTE
L’Emirates Stadium di Londra AFP
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le reti segnate in Chelsea-Arsenal dell’ottobre scorso: una tripletta strepitosa in un derby
Robin van Persie, olandese, è nato a Rotterdam. E’ cresciuto nell’Excelsior e a 18 anni è passato al Feyenoord. Nel 2004 ha firmato il primo contratto con l’Arsenal, del quale è capitano. Nel 2006 l’esordio in nazionale
2002 E’ l’anno del suo primo e unico successo con il Feyenoord: la Coppa Uefa.
2004 Arriva il Community Shield con l’Arsenal, a seguire la Coppa d’Inghilterra. L’avventura londinese del mancino comincia bene, però molti infortuni lo bloccano.
2010 Titolare fisso nell’Olanda di Van Marwijk, al Mondiale segna un gol. Van Persie fa festa REUTERS
Cento giorni per chiedere scusa. Forse. Tevez torna oggi a Manchester dopo la fuga in Argentina del 7 novembre, quando lasciò l'Inghilterra deciso a non mettere più piede in un Paese che non ha mai amato. Il volo da Buenos Aires lo riporta a Manchester 99 giorni dopo quel viaggio senza permesso. Stasera, o domani, incontrerà Mancini e i compagni di squadra. Farà i test medici e ricomincerà ad allenarsi. Carlos ha lavorato per conto suo in Argentina, ma il calcio vero richiede ben altro. La svolta è maturata negli ultimi giorni e le parole di Mancini sono state più di un segnale. McCarthy, uno degli agenti di Carlitos, racconta: «Ci sono stati colloqui e contatti negli ultimi 10 giorni. Il disgelo è cominciato. Carlos vuole giocare. Le parole di Mancini sono state più di un'apertura». La condizione è chiedere scusa: a Mancini, ai compagni di squadra e al club. Tevez, che in questa storia ha bruciato qualcosa come 9,7 milioni di sterline tra multe, stipendio e premi non percepiti, ha piegato la testa. Ma non ha la vena polemica. Se chiederà scusa, si allenerà, giocherà e, a maggio, sarà venduto al miglior offerente. La versione dell'Apache Ieri Te-
vez ha parlato a FoxSport, dicendo innanzitutto la sua sull’episodio di Monaco, da dove tutto è partito: «Mi ero già scaldato, ero pronto a entrare, poi Mancini fece un cambio difensivo (De Jong per Dzeko) e mi rimisi in panchina. Lui mi ha visto seduto mentre litigava con Dzeko e mi ha detto di tornare a scaldarmi, trattandomi come un cane e dicendomi cose orribili. Io ero cal-
Carlitos Tevez, 27 anni, e il tecnico del City Roberto Mancini, 47 REUTERS
L’agente: «Disgelo cominciato». Il tecnico: «Ci può dare una mano, lo aspetto» mo, non mi sono mai rifiutato di giocare. Il club mi ha dato ragione, poi però ha multato me e difeso l’allenatore. Se ho sbagliato chiedo scusa, non credo di aver fatto errori». Tevez torna, insomma, ma con Mancini ci sarà molto da chiarire: «Già ci eravamo quasi presi a pugni, ma poi ci siamo parlati. Mancini è un vincente, come me, perdere non ci piace. Me ne sono andato per le tante bugie, adesso torno per giocare e aiutarli a vincere. Se Mancini mi rivuole davvero mi fa piacere, se l’ha detto solo per i media, no. Il primo obiettivo è tornare al top, posso farcela in due settimane». E il Milan? «Mi ha cercato a lungo, ma il City chiedeva troppo». Mancio «Lo aspettiamo — aveva
detto Mancini —. Tevez ha sempre saputo che bastava chiedere
Guarda chi si rivede a pranzo Barbara Berlusconi da Allegri
MILANELLO (Varese)
E alla fine arriva Barbara. Dopo giorni di polemiche, e dopo aver già ricordato, nei giorni scorsi, che il Milan in questo momento ha bisogno di trovare solidità e unità, Barbara Berlusconi è andata personalmente a parlare di queste cose con Massimiliano Allegri. Ieri la figlia del proprietario del Milan ha pranzato con l’allenatore e alcuni giocatori: due ore per chiacchierare di calcio e soprattutto per esprimere l’appoggio della famiglia al tecnico spesso messo in discussione dopo gli ultimi insuc-
cessi. A Berlusconi Silvio certe scelte possono non essere piaciute, ma la famiglia predica unità. E Berlusconi Barbara è stata la messaggera degli umori presidenziali. Boa c’è Non è l’unica buona no-
tizia per Allegri, anzi, ce ne sono altre sostanziali: ieri il gruppo al lavoro era molto più numeroso rispetto alle ultime settimane. Non ci sono preoccupazioni riguardo ad Alessandro Nesta, al quale sono state risparmiate alcune uscite fra coppa Italia e campionato proprio per dare al difensore romano la possibilità di riposarsi e tornare in forma per la Champions League. Contro l’Arsenal tornerà anche Boateng, pezzo fondamentale nel puzzle messo insieme da Allegri lo scorso anno. Il ghanese però dovrebbe partire dalla panchina, come Pato, un altro che si è riaffacciato sul campo di allenamento al momento opportu-
no. Dei rientranti però soltanto Nesta potrebbe giocare dal primo minuto. Opzioni Proprio le assenze di al-
cuni e la stanchezza di altri avevano fornito un alibi al Mi-
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IL C.T. DELLA NAZIONALE ITALIANA
INCONTRI A MILANELLO PER CONFERMARE LA STIMA AL TECNICO
Intanto in campo si riaffacciano sia Pato che Boateng. Ok anche Nesta: sarà titolare
scusa all’allenatore, ai compagni e al club per chiudere la vicenda. Spero di incontrarlo domani (oggi, ndr) o mercoledì. Parleremo, farà i test, ricomincerà ad allenarsi e fra 2-3 settimane sarà a disposizione. Carlos ci può dare un mano a vincere la Premier, poi a maggio lo aiuteremo ad andare via. Conosciamo bene la sua situazione. Già la scorsa estate provammo a cederlo, ma un campione come lui non si vende su due piedi». Anche i compagni sono pronti ad accoglierlo: «Se torna e risolve i suoi problemi col City, sarà il benvenuto — spiega Zabaleta —. Carlos mi manca. Non lo vediamo da tempo». Tevez torna perché si è ritrovato in un vicolo cieco: saltato il Milan e mai preso davvero in considerazione il Psg, il centravanti non ha avuto una via di fuga. L'alleggerimento del conto in banca ha consigliato una strategia diversa: tornare in Inghilterra, giocare e poi, a maggio, di nuovo sul mercato e addio Inghilterra. Stavolta per sempre. Con un ultimo nodo da sciogliere: quello delle scuse.
Barbara Berlusconi, 27 anni, fa parte del consiglio d’amministrazione del Milan
lan uscito anche lo scorso anno agli ottavi di finale contro il Tottenham. Adesso la situazione è altrettanto critica, ma in netto miglioramento. Allegri però non si lascia prendere da attacchi di ottimismo: mandare in campo tutti i guariti dal primo minuto sarebbe una scelta azzardata, pensando a tutti gli altri impegni di questo mese complicato. Sicurezza Dunque, Nesta recuperato, prudenza per Boateng e Pato, che vengono da situazioni diverse da quelle del difensore. Ma già riavere in mezzo alla difesa Nesta, con la sua esperienza e i suoi nervi saldi, è una buona cosa per Allegri. «Per l’Arsenal la cosa più importante è giocare bene». ha detto a Sky l’ex Flamini, un altro che si sta rivedendo sui campi di Milanello. «E’ una squadra che ha grandi giocatori, con tanta qualità tecnica, ma per loro la cosa importante è fare bel calcio». Il bel calcio, quello che Berlusconi vorrebbe e per l’assenza del quale si secca. Ma Allegri continua a fare con quello che ha. Se macina punti, gli va bene lo stesso. al.bo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Prandelli: «Cassano e Rossi li aspetto fino all’ultimo giorno Balotelli, troppe squalifiche» Cesare Prandelli aspetta Antonio Cassano. Il c.t. dell’Italia ha parlato a «La Politica nel Pallone» su Gr Parlamento. «Siamo inseriti in un girone molto difficile. Aspetterò Rossi e Cassano fino all’ultimo giorno delle convocazioni. Sembra più facile il recupero di Rossi ma siamo fiduciosi per Cassano, speriamo che alla fine arrivi la bella notizia». Qualche perplessità su Mario Balotelli, legata solo ai suoi comportamenti in campo: «Potenzialmente è molto forte, straordinario. Dipende solo da lui. Stona però che quest’anno un giocatore come lui abbia avuto otto giornate di squalifica». Su un possibile reclutamento dell’ultima ora di Francesco Totti, Prandelli ripete che «bisogna sempre tenere in considerazione grandi campioni come lui o Del Piero e poi fare, a fine campionato, un’analisi crudele e spietata, fare una valutazione tecnico tattica per capire se c’è spazio per loro in un evento così importante. Ed è questo che farò. Mi spiace di essermi sbilanciato per Di Natale, che si è fatto male e al quale faccio gli auguri, ma è chiaro che si deve prendere in considerazione chi vince la classifica cannonieri da due anni. Il contratto di De Rossi? Una bella notizia soprattutto per i tifosi romanisti, ma anche per la Nazionale. Troverò un giocatore più sereno e determinato. Infine Prandelli parla delle possibilità dell’Italia agli Europei di Polonia e Ucraina: «Non ci siamo posti obiettivi, se non di arrivare preparati per esprimere il miglior calcio possibile con una squadra generosa. Dipende da noi, abbiamo le qualità per andare avanti, senza porci limiti».
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MAGIC CHAMPIONS LE NUOVE LISTE AGGIORNATE
Non solo Messi e Ronaldo... DAVIDE ROMANI
C'è chi pensa di ambire alla Magic Champions puntando su delle certezze incontrovertibili e chi alla boa di metà stagione ha virato guardando con interesse a qualche scommessa da vincere. L'unico dato di fatto è che il solo reparto dove i Magic manager non intendono azzardare è la difesa. Nei due mesi trascorsi dalla fine dei gironi di qualificazione e l'inizio degli ottavi, in molti si sono prodigati a sostituire i giocatori delle squadre che non sono approdate alla seconda fase. Due su tutte: Manchester United e Manchester City. Traditi da Rooney e Aguero, non ripagati dalle scelte estive targate Berbatov, Dzeko e Balotelli, in 5.845 hanno sfruttato la sosta invernale della Champions per puntare su Lionel Messi, mentre altri
Leo Messi, 24 anni, è il più comprato dalla chiusura dei gironi AFP
PORTIERI Cod. 108 136 159 118 140 168 104 149 162 110 128 163 141 156 157 107 160 161 133 143 164 102 109 169 103 148 158 112 127 142 153 154 135 165 166 114 151 152 134 170 171 138 145 155 101 106 167
Nome BUTT NEUER SATTELMAIER DE SANCTIS ROSATI COLOMBO AKINFEEV GABULOV CHEPCHUGOV CASTELLAZZI JULIO CESAR ORLANDONI SOMMER COLOMBA HERZOG ARTUR EDUARDO MIKA LLORIS VERCOUTRE VALVERDE ADAN CASILLAS MEJIAS ADLER LENO YELLDELL CECH P. HILARIO SZCZESNY FABIANSKI MANNONE MANDANDA BRACIGLIANO ANDRADE CHIOTIS PARDO KISSAS MALAFEEV ZHEVNOV BORODIN PINTO VICTOR VALDES OIER ABBIATI AMELIA ROMA
Squadra Costo (BMON) 4 (BMON) 16 (BMON) 1 (NAP) 16 (NAP) 1 (NAP) 1 (CSK) 8 (CSK) 9 (CSK) 1 (INT) 4 (INT) 15 (INT) 1 (BAS) 9 (BAS) 1 (BAS) 1 (BEN) 14 (BEN) 2 (BEN) 1 (LIO) 15 (LIO) 1 (LIO) 1 (REA) 1 (REA) 19 (REA) 1 (BLEV) 7 (BLEV) 8 (BLEV) 1 (CHE) 20 (CHE) 2 (ARS) 15 (ARS) 3 (ARS) 1 (MAR) 17 (MAR) 1 (MAR) 1 (APO) 4 (APO) 7 (APO) 1 (ZEN) 14 (ZEN) 1 (ZEN) 1 (BAR) 1 (BAR) 16 (BAR) 1 (MIL) 14 (MIL) 3 (MIL) 1
DIFENSORI Cod. 217 223 229 250 304 352 393 215
Nome BADSTUBER BOATENG BRENO CONTENTO LAHM RAFINHA VAN BUYTEN ARONICA
Squadra Costo (BMON) 3 (BMON) 12 (BMON) 2 (BMON) 5 (BMON) 13 (BMON) 11 (BMON) 10 (NAP) 6
231 235 236 272 282 219 220 288 328 335 373 419 243 251 310 313 330 356 369 420 203 263 302 341 385 237 265 278 311 319 344 415 416 246 254 297 299 308 360 421 206 214 238 248 316 345 376 409 239 276 295 334 359 375 390 414 228 249 258 290 342 388 417 418
BRITOS CAMPAGNARO CANNAVARO FERNANDEZ GRAVA BEREZUTSKIY A. BEREZUTSKIY V. IGNASEVICH NABABKIN ODIAH SCHENNIKOV FEDOTOV CHIVU CORDOBA LUCIO MAICON NAGATOMO RANOCCHIA SAMUEL FARAONI ABRAHAM DRAGOVIC KOVAC PARK STEINHOFER CAPDEVILA EMERSON GARAY LUISAO MAXI PEREIRA PEIXOTO JARDEL LUIS MARTINS CISSOKHO CRIS KOLODZIEJCZAK KONE' B. LOVREN REVEILLERE MENSAH ALBIOL ARBELOA CARVALHO COENTRAO MARCELO PEPE SERGIO RAMOS VARANE CASTRO FRIEDRICH KADLEC OCZIPKA REINARTZ SCHWAAB TOPRAK CORLUKA BOSINGWA COLE A. DAVID LUIZ IVANOVIC PAULO FERREIRA TERRY CAHILL BERTRAND
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4 9 10 9 3 7 8 7 5 4 6 1 7 3 11 12 7 10 14 1 4 6 3 5 7 5 7 11 13 9 4 2 2 11 5 3 12 10 7 3 4 6 9 13 10 9 15 4 10 7 7 1 8 5 6 5 8 13 11 13 2 14 5 1
210 262 301 322 367 383 395 412 216 261 269 326 333 366 392 224 343 349 381 411 212 232 255 284 307 312 202 204 257 275 347 351 410 413 201 213 225 323 331 378 400 404 422
ANDRE SANTOS DJOUROU KOSCIELNY MERTESACKER SAGNA SQUILLACI VERMAELEN GIBBS AZPILICUETA DIAWARA FANNI MOREL N'KOLOU SABO TRAORE BOAVENTURA PAULO JORGE POURSAITIDES SOLOMOU OLIVEIRA ANJUKOV BRUNO ALVES CRISCITO HUBOTAN LOMBAERTS LUKOVIC ABIDAL ADRIANO DANI ALVES FONTAS PIQUE' PUYOL MONTOYA MUNIESA ABATE ANTONINI BONERA MEXES NESTA SILVA T. YEPES ZAMBROTTA MESBAH
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12 4 5 11 7 4 13 2 10 11 5 7 8 3 4 1 4 1 1 3 8 5 9 5 9 4 11 10 13 1 11 10 1 1 9 6 5 8 11 16 4 5 4
CENTROCAMPISTI Cod. 502 624 629 671 676 678 689 709 710 555 556 559 579 593 605 631
Nome ALABA KROOS LUIZ GUSTAVO PRANJIC RIBERY ROBBEN SCHWEINSTEIGER TYMOSCHUK USAMI DONADEL DOSSENA DZEMAILI GARGANO HAMSIK INLER MAGGIO
Squadra Costo (BMON) 7 (BMON) 15 (BMON) 7 (BMON) 4 (BMON) 22 (BMON) 18 (BMON) 13 (BMON) 7 (BMON) 2 (NAP) 5 (NAP) 8 (NAP) 9 (NAP) 7 (NAP) 19 (NAP) 14 (NAP) 11
4.199 hanno ripiegato sui colpi di Cristiano Ronaldo. Dov'è la novità? La novità è che in 1.313 manager si aggrappano alle giocate di Gomis. Ai giocatori del Lione si uniscono quelli dell' Apoel Nicosia: l'attaccante Esteban Solari (fratello di Santiago, ex dell'Inter), sul quale hanno puntato altri 1.480 manager oltre ai 1.810 che già lo avevano scelto nella prima fase, e il centrocampista bosniaco Sanel Jahic che nella 2ª fase farà parte di 2.226 nuove Magic squadre oltre alle 3.503 dove già compariva.
LA TOP 10 I PIÙ COMPRATI DAL 7 DICEMBRE MESSI (Barcellona) +5.845 squadre DANI ALVES (Barcellona) +4.836 RONALDO (Real Madrid) +4.199 FABREGAS (Barcellona) +4.152 SERGIO RAMOS (Real Madrid) +4.091 PIQUE' (Barcellona) +3.979 GOMEZ (Bayern Monaco) +3.874 XAVI (Barcellona) +3.707 SANCHEZ (Barcellona) +3.369 MARCELO (Real Madrid) +3.080
Cristiano Ronaldo AP
Jolly Perché tanto entusiasmo per Lione e Apoel? Perché sono una sorta di golden share per i quarti. Molti Magic manager potrebbero aver puntato su giocatori di entrambe le squadre per garantirsi qualche certezza al turno successivo. E' a centrocampo dove si è concentrata maggiormente l'attenzione per 729 504 558 583 596 634 672 692 747 748 506 535 655 670 698 702 727 749 532 541 574 599 688 695 723 745 501 578 610 639 681 720 736 524 561 582 585 588 615 622 669 742 505 534 551 553 586 614 619 660 683 721 517 518 522 528 675 679 685 566 616 625 633 638
ZUNIGA ALDONIN DZAGOEV GONZALEZ HONDA MAMAEV RAHIMIC SEMBERAS VERNBLOOM OLISEH ALVAREZ CAMBIASSO OBI POLI SNEIJDER STANKOVIC ZANETTI PALOMBO CABRAL CHIPPERFIELD FREI F. HUGGEL SCHURPF SHAQIRI YAPI YAPO XHAKA G. AIMAR GAITAN JAVI GARCIA MATIC RUBEN AMORIM WITSEL CESAR B. BASTOS EDERSON GONALONS GOURCUFF GRENIER KALLSTROM KONE' S. PIED FOFANA ALTINTOP HAM. CALLEJON DI MARIA DIARRA GRANERO KAKA' KHEDIRA OZIL SAHIN XABI ALONSO BALITSCH BALLACK BARNETTA BENDER RENATO AUGUSTO ROLFES SAM ESSIEN KALOU LAMPARD MALOUDA MATA
(NAP) (CSK) (CSK) (CSK) (CSK) (CSK) (CSK) (CSK) (CSK) (CSK) (INT) (INT) (INT) (INT) (INT) (INT) (INT) (INT) (BAS) (BAS) (BAS) (BAS) (BAS) (BAS) (BAS) (BAS) (BEN) (BEN) (BEN) (BEN) (BEN) (BEN) (BEN) (LIO) (LIO) (LIO) (LIO) (LIO) (LIO) (LIO) (LIO) (LIO) (REA) (REA) (REA) (REA) (REA) (REA) (REA) (REA) (REA) (REA) (BLEV) (BLEV) (BLEV) (BLEV) (BLEV) (BLEV) (BLEV) (CHE) (CHE) (CHE) (CHE) (CHE)
6 8 16 4 11 6 7 6 5 3 11 16 3 4 18 10 11 5 8 3 14 7 4 11 3 6 16 12 7 4 8 11 10 13 8 12 18 4 8 3 3 3 6 11 20 5 6 15 9 23 8 17 4 12 3 10 8 13 11 5 10 20 15 19
trovare un elemento delle italiane sul quale puntare. In 2.213, oltre ai precedenti 1.802, credono nel fiuto del gol di Antonio Nocerino, centrocampista del Milan, che in campionato ha già realizzato 7 gol mentre in Champions è ancora a secco. Insieme al rossonero, a tanti (8.204, 1.004 in più rispetto alla prima fase) piace investire su Juan Manuel Mata (Chelsea). Mentre con portieri e difensori pochi manager si sono sentiti di sfidare la sorte. Un dato su tutti: De Gea e Hart (portieri rispettivamente di Manchester United e Manchester City) sono stati sostituiti per la maggior parte da Victor Valdes (Barcellona), che appartiene a 2.364 nuove squadre, e in numero minore da Casillas (Real Madrid), preso da 1.748 nuovi manager, e Neuer (Bayern Monaco), acquistato da 888 nuove formazioni. © RIPRODUZIONE RISERVATA
642 643 644 673 746 512 513 526 552 575 674 680 699 717 719 507 540 554 612 628 641 711 595 608 635 636 654 738 743 531 550 568 600 606 691 696 730 751 530 567 604 618 637 703 722 741 744 508 511 529 562 563 653 690 714 750
MCEACHRAN MEIRELES MIKEL RAMIRES ROMEU ARSHAVIN ARTETA BENAYOUN DIABY FRIMPONG RAMSEY ROSICKY SONG WALCOTT WILSHERE AMALFITANO CHEYROU DIARRA A. KABORE' LUCHO GONZALEZ MBIA VALBUENA HELIO PINTO JAHIC MANDUCA MARCINHO NUNO MORAIS CHARALAMBIDES ALEXANDROU BYSTROV DENISOV FAJZULIN HUSZTI IONOV SEMAK SHIROKOV ZYRIANOV ROSINA BUSQUETS FABREGAS INIESTA KEITA MASCHERANO THIAGO ALCANTARA XAVI SERGI ROBERTO JONATHAN DOS SANTOS AMBROSINI AQUILANI BOATENG EL SHAARAWY EMANUELSON NOCERINO SEEDORF VAN BOMMEL MERKEL
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1 14 7 15 4 11 13 11 6 3 7 12 8 14 2 6 12 10 6 15 11 19 5 1 9 5 5 6 3 10 11 8 4 2 3 12 10 4 11 20 19 9 11 10 19 1 1 8 9 15 3 5 8 13 8 3
ATTACCANTI Cod. 842 873 878 890
Nome GOMEZ MUELLER OLIC PETERSEN
Squadra Costo (BMON) 33 (BMON) 21 (BMON) 8 (BMON) 7
825 861 865 882 937 833 874 914 926 934 838 870 887 922 839 881 910 931 822 876 904 928 932 812 816 843 860 864 813 845 899 831 852 855 905 834 913 933 826 840 884 916 925 930 807 808 841 894 935 804 907 915 818 828 853 862 802 869 888 903 918 929 847 885 895 936
CAVANI LAVEZZI LUCARELLI PANDEV VARGAS DOUMBIA NECID TOSIC CAUNA SERDEROV FORLAN MILITO PAZZINI ZARATE FREI A. PAK STRELLER ZOUA CARDOZO NOLITO SAVIOLA RODRIGO DJALO BELFODIL BRIAND GOMIS LACAZETTE LISANDRO BENZEMA HIGUAIN RONALDO DERDIYOK JORGENSEN N. KIESSLING SCHURRLE DROGBA TORRES STURRIDGE CHAMAKH GERVINHO PARK CHOU-YOUNG VAN PERSIE OXLADE-CHAMBERLAIN HENRY AYEW A. AYEW J. GIGNAC REMY BRANDAO AILTON SOLARI TRICKOVSKI BUCHAROV DANNY KERZHAKOV LAZOVIC AFELLAY MESSI PEDRO SANCHEZ VILLA CUENCA IBRAHIMOVIC PATO ROBINHO MAXI LOPEZ
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26 21 2 12 6 27 8 6 5 2 26 22 20 17 20 5 14 3 20 12 9 4 3 1 18 26 6 23 36 22 37 15 4 20 18 26 30 8 10 17 13 30 4 8 19 7 18 22 9 14 2 7 7 17 15 15 7 43 31 17 31 6 33 27 21 7
MARTEDÌ 14 FEBBRAIO 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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SERIE A
I segreti di Pirlo Meno pesi, più corsa lunga Così si è rimesso a lucido Alla Juve è tornato al centro del progetto: nuovi stimoli ma anche allenamenti differenti. E gambe forti grazie a un lavoro stile Barça nico gli aveva cambiato ruolo, preferendogli Van Bommel davanti alla difesa e schierandolo come mezzala, e poi anche a causa di un infortunio l’aveva piazzato in panchina. Il problema non era l’esclusione, magari temporanea, ma l’accantonamento filosofico: il Milan aveva deciso che Pirlo non serviva più. Ecco perché Andrea se n’è andato. Appena arrivato a Torino, il regista si è confrontato con nuovi metodi di allenamento che ha metabolizzato in fretta e che si sono rivelati ideali per lui. Meno salite, più corsa lunga, meno palestra, più intensità in campo, meno vasche di sabbia, più elasticità. Soprattutto meno pesi e più macchine isoinerziali (come accade al Barcellona) grazie alle quali il muscolo si rafforza ma non si accorcia. E poi lo yo-yo, ossia un test/lavoro per valutare/allenare la resistenza. Pirlo, lo ha confessato lui stesso, si sente il doppio della forza nelle gambe. E i risultati si vedono. Non si può ovviamente pretendere che le prestazioni atletiche di
DAL NOSTRO INVIATO
G.B. OLIVERO VINOVO (Torino)
Tra le tante immagini che raccontano la splendida stagione della Juve, ce n’è una che merita una didascalia particolare per il suo profondo significato. L’abbraccio tra Antonio Conte e Andrea Pirlo dopo il fantascientifico assist a Lichtsteiner per il primo gol della Juve a Bergamo sancisce qualcosa di più importante e decisivo rispetto alla pur preziosa vittoria contro l’Atalanta. Quell’abbraccio ha il sapore di una scommessa vinta, anche se è ingiusto paragonare l’arte di Pirlo a un gioco d’azzardo. Eppure a inizio stagione c’era qualche perplessità: erano i tempi del 4-2-4, dei centrali di centrocampo che in teoria dovevano soprattutto recuperare il pallone e smistarlo rapidamente sulle fasce. Poi la Juve ha cambiato modulo, ma non è successo per aiutare Pirlo: l’ex milanista si era inserito perfettamente anche nel 4-2-4 conquistando Conte fin dal primo giorno di ritiro.
clic
Le motivazioni Il tecnico della
IL 2 OTTOBRE 2010 L’ULTIMO GOL DI PIRLO: PROPRIO A PARMA
Juve non perde occasione per elogiare Pirlo e non si sofferma mai sull’aspetto tecnico: sarebbe banale. Preferisce sottolinearne la professionalità, l’impegno, la dedizione. Se è vero che parte tutto dalla testa, è innegabile che Andrea avesse bisogno di nuove motivazioni. Di sicuro gli ha fatto bene vedere crescere attorno a lui la nuova Juve. Pirlo è stato il primo acquisto: bloccato da Beppe Marotta appena fu chiaro che non avrebbe rinnovato con il Milan, è stata la prima pietra su cui edificare una squadra che adesso sogna lo scudetto. La svolta atletica Andrea era stato confinato da Allegri ai margini del Milan: prima il tec-
Vedi Parma e trovi l’ispirazione. Chissà se Andrea Pirlo ci ha pensato: l’ultima volta che è andato in gol è stato proprio contro la formazione gialloblù. Successe il 2 ottobre 2010, ai tempi del Milan. I rossoneri erano impegnati al Tardini, la partita si stava complicando, quando Pirlo trovò la via della rete da distanza siderale. Un gol che valse i tre punti al Milan, che poi avrebbe vinto lo scudetto. Domani Pirlo torna sul luogo del «delitto». E ripenserà a quel giorno.
un uomo di 32 anni siano le stesse di quando era un ragazzo di 26, ma è evidente che ha saputo cancellare sul campo i dubbi legati alla sua tenuta. Perfino il falso storico di un Pirlo poco dinamico non ha potuto attecchire a Torino: da sempre dotato di grandi qualità aerobiche, Andrea continua a correre tantissimo. E in Coppa Italia contro il Milan ha percorso 11 chilometri, solo Giaccherini ha fatto meglio. Il gol Ora, per completare il quadro, manca solo una cosa: il gol. Pirlo non segna dal 2 ottobre 2010: quella sera giocava con il Milan a Parma. La partita non si sbloccava e Andrea tirò dal casello autostradale. Palla all’incrocio e vittoria rossonera, tappa importante verso lo scudetto. Domani la Juve gioca proprio a Parma e anche questa è una tappa importante, anzi fondamentale, nella rincorsa al titolo. Dal casello o da un centimetro conta solo segnare: il piede di Pirlo è caldissimo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
QUI VINOVO
Pepe ce la fa solo per la panchina Verso il 3-5-2
SANDRO PIOVANI PARMA
Mentre Donadoni «copre» il Parma che domani affronterà la Juventus, con una serie di allenamenti a porte chiuse, ecco che la società «scopre» il Tardini. O meglio, ripulisce l’impianto ridandogli il
consueto aspetto. Via il ghiaccio, via l’ultima neve: ieri mattina una ventina di addetti, super attrezzati con idropulitrici e bobcat, hanno letteralmente mondato lo stadio, in ogni angolo. Aiutati anche dal sole che ha riportato la colonnina di mercurio sui valori del più, come non accadeva praticamente da inizio mese. Alla fine dunque è stato tolto il ghiaccio dalle zone pedonali e dai seggiolini dei settori scoperti (le curve) e ripulito ogni angolo dalla neve, dai varchi d’accesso sino a tutte le zone pedonali. Ed anche oggi, secondo le ultime previsioni, il sole dovrebbe favorire gli ultimi lavo-
ri. E soprattutto dovrebbe scaldare il campo da gioco, ancora coperto ieri. Solo da questa mattina infatti verrà tolta la neve che sovrasta i teloni. Biglietti Domani, giorno della
gara, dovrebbe essere un altro giorno di sole. Ci credono anche i tifosi: stadio praticamente tutto esaurito con la possibilità di acquistare solo tagliandi per la curva ospiti (sino alle 19 di oggi). Domani dunque biglietterie chiuse: inutile arrivare al Tardini senza il biglietto già in tasca. Intanto Donadoni ieri ha provato la fase difensiva, con un allenamento che si è chiuso con una partitella in famiglia, nel primo giorno in cui la squadra si è potuta allenare su un campo tradizionale, abbandonando il sintetico. Lo stadio Tardini alle prese con la neve IMAGESPORT
I NUMERI
22
le partite ufficiali giocate da Pirlo con la Juve, 20 in campionato e 2 in Coppa Italia; da Conte è sempre stato schierato da titolare (tra i bianconeri solo Barzagli ha giocato di più: 24 gare)
7
su 7 le presenze con l’Italia in questa stagione; attualmente con 81 presenze occupa l’ottava posizione nella graduatoria dei fedelissimi azzurri (9 le sue reti con la Nazionale)
42
le reti in Serie A realizzate da Pirlo. Il Parma, prossima avversaria della Juve, risulta con 6 gol la squadra più volte «infilata» dal 32enne centrocampista bianconero
Il cruscotto dell’auto di Del Piero
Ale, la foto su Facebook «Altro che 10+ qui fa -10» DAL NOSTRO INVIATO
VINOVO
Il 10 è il numero che l’accompagna da una vita. E quindi non può rinnegarlo nemmeno quando davanti ha un «meno» che da solo genera brividi e voglia di calore, altro che allenamenti all’aperto. Ieri mattina Alessandro Del Piero è salito in macchina per scendere dalla collina dove abita e andare al centro sportivo di Vinovo. Quando ha dato un’occhiata al rilevatore della temperatura è rimasto a bocca aperta: -10˚. Ci sono stati giorni più caldi... Il capitano della Juve ha fotografato il cruscotto e ha postato l’immagine sul suo profilo di Facebook con un commento spiritoso: «Di solito preferisco il 10+, ma oggi da Torino vi saluto con questo -10... Non so da voi, ma qui fa veramente freddo!». ca non può aver riscaldato Del Piero più di tanto, ma ormai il freddo glaciale è diventata un’abitudine. Così domani sera Ale si siederà in panchina a Parma e aspetterà un cenno di Conte insieme alla parolina magica: «Riscaldati». Sembrerà una presa in giro, visto che durante la partita del Tardini la temperatura dovrebbe scendere sotto lo zero, ma sarà anche il segnale che il numero 10 della Juve potrà cercare di rendersi utile in campo, di fare un assist, di segnare. Di prendere un voto alto in pagella. Un 10, magari. gb.o. © RIPRODUZIONE RISERVATA
QUI PARMA TEMPERATURE IN RIALZO E LE PREVISIONI PER DOMANI SONO FAVOREVOLI. TUTTO ESAURITO CONTRO I BIANCONERI
Ripuliti gli spalti, oggi si lavorerà anche sul terreno E la squadra lascia il campo sintetico
DEL PIERO IN RETE
Panchina gelata La seduta tattiVINOVO (a.m.) Mattinata di prove tattiche anti Parma sul campo di Vinovo. Conte ha testato due moduli, il 3 5 2 e il 4 3 3, domani scioglierà gli ultimi dubbi anche se la prima soluzione sembra la più probabile. Pepe infatti lavora ancora a parte e può farcela solo per la panchina, in caso di tridente sarà Giaccherini ad affiancare Matri e Vucinic. Con il 3 5 2 invece spazio a Barzagli, Bonucci e Chiellini in difesa, a centrocampo Lichtsteiner e De Ceglie (in vantaggio su Estigarribia) esterni con Marchisio, Pirlo e Vidal in mezzo.
Andrea Pirlo, 32 anni, 1a stagione alla Juve IMAGESPORT
C’è il sole, al Tardini si gioca
4
© RIPRODUZIONE RISERVATA
SLITTA ANCHE IL RECUPERO
No a Cesena-Catania rinviata al 7 marzo Ennesimo rinvio per Cesena Catania, gara valida per la terza giornata di ritorno del campionato di Serie A, in programma originariamente il 4 febbraio, e già spostata a causa del maltempo che ha mandato in tilt tutto il Paese. La partita, che era stata riprogrammata per domani, è stata rinviata al 7 marzo (ore 18.30). L’ha deciso la Lega sulla base della comunicazione del prefetto di Forlì Cesena, «per il quale non sussistono al momento le necessarie condizioni per lo svolgimento in sicurezza allo stadio Manuzzi». Il Gos (Gruppo operativo per la sicurezza) ha dato responso negativo, come si prevedeva: Cesena è sommersa dalla neve e sulle coperture delle tribune sono presenti 65 centimetri di neve, mentre grandi blocchi di ghiaccio pendono da una curva. Si recuperano il 7 marzo anche Bologna Juventus e Parma Fiorentina, entrambe alle 18.30.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTEDÌ 14 FEBBRAIO 2012
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SERIE A POSTICIPI 23a GIORNATA le Pagelle di MIMMO MALFITANO
SUPER GARGANO È DAPPERTUTTO HAMSIK TIMIDO PELLISSIER INOFFENSIVO NAPOLI 6 DE SANCTIS 6 L’unico ad impensierirlo è Sardo, ma lui respinge sicuro. GRAVA 6 La prima volta da titolare, supera l’esame. ARONICA 6 Prima su Paloschi e poi su Pellissier: la sua serata scorre tranquilla. BRITOS 6 Sblocca il risultato con un perfetto stacco di testa e successivamente salva su Thereau. ZUNIGA 5,5 S’intestardisce nel fare finte e controfinte e spesso perde la palla. INLER 6 Più tonico e reattivo rispetto ad altre occasioni. Il passo, comunque, non è ancora quello giusto. IL MIGLIORE h 6,5 GARGANO Inesauribile, lo trovi in ogni metro di campo a rincorrere avversari. DOSSENA 6 Spinge con insistenza e regala anche qualche buon assist che i compagni non concretizzano. HAMSIK 6 Nulla d’eccezionale a parte il taglio per Cavani in occasione del rigore. MAGGIO 6 Entra a risultato già acquisito. LAVEZZI 6 Qualche buon affondo, ma la sua rinuncia al tiro è irritante. PANDEV s.v. Tocca un solo pallone nei 15’ che gli concedono. CAVANI 6 La sufficienza solo ed esclusivamente per il rigore che s’è procurato e poi trasformato. (Vargas s.v.) All. MAZZARRI 6 Facile facile il compitino per rilanciarsi.
CHIEVO 5,5 SORRENTINO 5 Peccato, avrebbe meritato la sufficienza, ma quel fallo su Cavani se lo sarebbe potuto risparmiare. SARDO 6 Non molla nulla, deciso su Lavezzi, però viene ammonito.
h
IL MIGLIORE
6,5 ANDREOLLI
Ha il merito di rendere inoffensivo Cavani. ACERBI 5,5 Si fa ingannare dal movimento in entrata di Britos sul gol. DRAMÉ 6 Ce la mette tutta, attaccandosi con Zuniga che spinge dalla sua parte. LUCIANO 5 Sbaglia molti appoggi. RIGONI s.v. Non entra mai in partita. BRADLEY 5,5 Elegante nei movimenti, ma poco pratico sul piano della costruzione del gioco. VACEK s.v. Entra che la partita è già compromessa. HETEMAJ 5,5 Spesso la mette sul piano fisico ed è costretto al fallo sistematico. THEREAU 5 S’interessa a Inler in un lavoro di copertura. PALOSCHI 5 Fa tanta fatica a trovare spazi per concludere. MOSCARDELLI 5 Encomiabile sul piano dell’impegno. PELLISSIER 5,5 Un paio di conclusioni dalla distanza che non impensieriscono De Sanctis. All. DI CARLO 5,5 S’è dovuto arrendere alla migliore qualità dell’avversario.
TERNA ARBITRALE: GAVA 6 Ad Aronica e Dramè manca un giallo per il gomito alto. Stefani 6; Rosi 6
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I NUMERI
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reti stagionali del Matador Nelle 30 gare ufficiali giocate in questa stagione con il Napoli, Cavani ha segnato 20 gol (è andato a segno 13 volte in campionato, 3 in Coppa Italia e 4 in Champions League).
NAPOLI CHIEVO
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GIUDIZIO 77 PRIMO TEMPO 2-0 MARCATORI Britos al 15’, Cavani su rigore al 38’ p.t. NAPOLI (3-4-2-1) De Sanctis; Grava, Aronica, Britos; Zuniga, Inler, Gargano, Dossena; Hamsik (dal 23’ s.t. Maggio), Lavezzi (dal 32’ s.t. Pandev); Cavani (E. Vargas dal 44’ s.t.). PANCHINA Rosati, Fideleff, Fernandez, Dzemaili. ALLENATORE Mazzarri. CHIEVO (4-3-1-2) Sorrentino; Sardo, Andreolli, Acerbi, Dramé; Luciano (dal 30’ s.t. L.Rigoni) Bradley (dal 30’ s.t. Vacek), P. Hetemaj; Thereau; Paloschi (dal 16’ s.t. Moscardelli), Pellissier. PANCHINA Puggioni, N. Frey, Cesar, Cruzado. ALLENATORE Di Carlo. ARBITRO Gava di Conegliano. ESPULSI nessuno.
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le sconfitte per il Chievo E’ la settima in trasferta dei gialloblù; per i veneti 7 punti nelle 7 gare disputate nel 2012 (con 2 successi, 1 pari e 4 k.o.).
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giorni dall’ultimo successo azzurro Oltre un mese dopo il Napoli torna a vincere in campionato; partenopei al successo l’8 gennaio scorso per 3-1 a Palermo, poi nelle successive 5 gare avevano rimediato soltanto 4 pareggi e una sconfitta.
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interrotta la striscia del Chievo I veneti avevano vinto gli ultimi tre incontri ufficiali con il Napoli: 3-1 al San Paolo e 2-0 al Bentegodi lo scorso campionato, 1-0 ancora a Verona nel girone d’andata di questo torneo.
AMMONITI Sardo (C), Grava (N), Hetemaj (C), Zuniga (N), Andreolli (C), Britos (N) per gioco scorretto. NOTE spettatori paganti 22.397, per un incasso di 468.962 euro. Tiri in porta 6-3. Tiri fuori 4-5. In fuorigioco 2-2. Angoli 8-4. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 4’.
Risveglio Napoli Vittoria dopo oltre un mese Chievo k.o. Britos e un rigore di Cavani: squadra in forma Champions DAL NOSTRO INVIATO
PIERFRANCESCO ARCHETTI NAPOLI
Sei gol erano forse troppo e il Napoli da quel giorno si era fermato, spaventato da se stesso: il 21 dicembre l’ultima vittoria in campionato al San Paolo (6-1 al Genoa), ieri la prima del 2012. Buon anno, anche se è quasi carnevale. E d’accordo che il dato considera soltanto due uscite (i pareggi con Bologna e Cesena), ma anche in trasferta c’era poco da festeggiare. Dopo il pieno a Palermo (3-1, otto gennaio), cinque match senza hurrà: insomma, il campionato scorporato dalla Champions stava diventando un problema. Non che adesso sia tutto risolto, anzi, ma si sale in classifica e tra una settimana passerà di qui il Chelsea: le frustrazioni non aiutavano certo l’assalto. Per il Napoli contava solo vincere, anche senza complimenti: così è stato. Poi va considerato anche l’avversario, che poteva sembrare un banale ostacolo da tre quarti di classifica, invece il Chievo negli ultimi tre frontali aveva sempre bastonato Mazzarri. Anche dal punto di vista dei tremori precostituiti, la serata porta alcuni benefici. I motivi Gli altri sono il ritor-
prima dell’intervallo, è uno squarcio a tre mani e riga il campo in verticale: l’uruguaiano, lanciato dai due compari, riesce a sbagliare la conclusione, ma Sorrentino poi lo stende inutilmente: il rigore farà passare un compleanno più sereno all’attaccante, al 53O centro in azzurro, anche se il resto della notte è solo fatica. Le scelte I cambiamenti di
Miguel Angel Britos, 26 anni, firma il gol dell’1-0: è la prima rete in maglia azzurra per il difensore ANSA
la Moviola di A.FAN.
Turnover per Campagnaro e Maggio, difesa imbattuta per la terza gara di fila
Gli ospiti pagano errori individuali che il gruppo non riesce poi a cancellare no al gol dopo due gare, la tenuta difensiva (tre volte di fila a zero incasso), il riposo concesso senza danni ad alcuni tipini deperiti, come Maggio e Campagnaro. Si vede anche un lampo del trio offensivo, che complessivamente però non entusiasma. In ogni caso, per non ripetere gli errori dell’andata, quando lasciò in panchina l’attacco al completo, stavolta il turnover di Mazzarri non riguarda le sue stelle. Hamsik, alla duecentesima corsa in azzurro, si muove tra centrocampo e attacco, spesso centrale, con Lavezzi più largo, mentre Cavani deve scompigliare la coppia Andreolli-Acerbi e ci riesce raramente. La seconda rete, che chiude ogni discussione già
Gomiti esagerati Sul penalty l’ombra del fuorigioco... Tra 16’ e 33’ p.t. Dramè con il gomito su Zuniga e Aronica su Paloschi allo stesso modo (foto in alto da Sky Sport): entrambi gli interventi sono da giallo, ma l’arbitro Gava non estrae cartellini. E sbaglia in entrambi i casi. Al 37’, netto il fallo da rigore di Sorrentino su Cavani (partito in millimetrico fuorigioco, piede sinistro appena oltre Dramè...), gamba destra su gamba destra.
Mazzarri riguardano invece la difesa, dove la squalifica di Cannavaro e lo stop concesso a Campagnaro portano allo spostamento di Aronica al centro (rischia il rosso come Dramé), scortato da Grava (prima da titolare) e Britos, al primo gol napoletano. Zuniga passa a destra, dove Maggio entra nella ripresa e Dossena sprinta sull’altro corridoio: Inler riprende la sedia di regista, ma la fabbrica delle idee svizzera resta spesso chiusa. Chievo senza reazione La terza sconfitta nelle ultime quattro esibizioni del Chievo è anche figlia di errori singoli che il gruppo però non riesce a cancellare, per debolezza nella reazione. I gialloblù subiscono il doppio svantaggio su calcio fermo, con limiti nei duelli personali. Acerbi non controlla Britos sul primo corner del match, Dramé e poi il portiere lasciano via libera a Cavani, partito fra l’altro in leggero fuorigioco. Il coraggio dell’allenatore, due punte più Thereau dietro, non paga anche se nella ripresa il Napoli si mette a guardare: delle tre palle gol ospiti la più netta capita a Sardo, prima dell’intervallo, ma De Sanctis vigila bene. Il terrore Moscardelli, in rete anche all’andata, prende insulti e niente altro. A un certo punto sembra scoraggiato pure Di Carlo che effettua due cambi di pari ruolo, nella mediana di centrocampo (Vacek e Rigoni per Bradley e Luciano). Quando deve costruire la rimonta il Chievo non ne ha la forza. Era un avversario «impossibile» per il Napoli, è tornato nella normalità. © RIPRODUZIONE RISERVATA
MARTEDÌ 14 FEBBRAIO 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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SERIE A IL CASO
il Personaggio EDINSON CAVANI
È ancora lui l’uomo dei sogni «Abbiamo voglia di lottare, con il Chelsea non cambieremo spirito» Venerdì possibile anticipo alle 18.30
GIANLUCA MONTI NAPOLI
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I NUMERI
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presenze nel Napoli per Hamsik Marek Hamsik ieri ha festeggiato il traguardo delle 200 gare in azzurro (166 in A, 12 in Coppa Italia e 22 nelle coppe europee). Il debutto assoluto dello slovacco avvenne il 15 agosto 2007 in Coppa Italia: Napoli-Cesena 4-0.
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giorni di assenza di Grava Il difensore del Napoli non giocava una gara ufficiale dal 7 dicembre 2011, quando era entrato nei minuti finali della partita di Champions League tra Napoli e Villarreal giocata in Spagna e vinta dalla squadra partenopea per 2-0 (è la partita che ha chiuso il girone e qualificato il Napoli agli ottavi di finale).
Presto il miglior Napoli Nella ri-
presa, il Matador ha lottato su tutti i palloni anche se quella di ieri non è stata certamente la miglior serata sua e del Napoli. Mazzarri lo sa bene: «Volevo il
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«Beretta lasci» Gli 8 club ribelli: «Serve un presidente a tempo pieno». Assemblea la prossima settimana MARCO IARIA MILANO
E la lettera, alla fine, arrivò. Ieri pomeriggio gli otto club ribelli della Serie A — Inter, Palermo, Cagliari, Bologna, Siena, Novara, Cesena e Lecce — hanno fatto recapitare al presidente di Lega Maurizio Beretta una missiva con la quale gli chiedono di convocare un’assemblea con il seguente ordine del giorno: formalizzazione delle sue dimissioni ed elezione di un nuovo presidente. Otto club, cioè i due quinti delle società di A, è il numero necessario per poter avanzare una simile richiesta. Pertanto, oggi Beretta convocherà senza indugio il consesso cercando di trovare la data più compatibile con un calendario agonistico intasatissimo, tra campionato e Champions. Considerato il preavviso di 7 giorni, l’assemblea dovrebbe tenersi tra il martedì e il mercoledì della prossima settimana. Tempo pieno Ma cosa dice la let-
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Edinson Cavani, 25 anni LAPRESSE
risultato pieno e lo abbiamo ottenuto - ha spiegato il tecnico Stavolta gli episodi ci hanno dato ragione, ma altre volte abbiamo giocato decisamente meglio. Si vedeva che non eravamo sereni, quando ci scrolleremo un po’ di tensione da dosso, allora tornerà il miglior Napoli». Il tecnico toscano ha intenzione di onorare il suo contratto che scade nel 2013, ma ieri il presidente del Catania, Antonino Pulvirenti, ha detto: «Ho sentito anche io le voci che vorrebbero Montella il prossimo anno al Napoli. Non mi sorprendono perché sta facendo bene. Comunque, noi non lo tratterremo contro voglia». A Firenze alle 18.30? In futuro,
si vedrà. Intanto, c’è da pensare alla Fiorentina: la partita di venerdì potrebbe essere anticipata alle 18.30 oppure alle 19, come ha svelato l’amministratore delegato del club viola Sandro Mencucci, spiegando che la richiesta è arrivata direttamente dal Napoli. © RIPRODUZIONE RISERVATA
INDAGINI CONTRO BAGARINAGGIO E VIOLENZA ULTRÀ
De Laurentiis ascoltato in Procura come testimone NAPOLI (g.m.) Ieri mattina il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis (contestato in serata dai tifosi dei Distinti per il caro biglietti con il Chelsea), è stato interrogato in Procura in qualità di persona informata dei fatti nell’ambito dell’indagine sui reati da stadio condotta dal procuratore aggiunto Giovanni Melillo e dal pubblico ministero Antonello Ardituro. De Laurentiis
S Mazzarri sulla Champions «Questa squadra non teme le pressioni, lo ha già dimostrato. Contro le grandi si esalta sempre»
Di Carlo sul risultato del San Paolo «Abbiamo commesso degli errori imperdonabili e siamo stati puniti. In Serie A è sempre così»
Edinson Cavani compirà oggi 25 anni. Ieri ha segnato il suo tredicesimo gol in campionato, il ventesimo di questa stagione. Un’annata per certi versi simile a quella passata, che invece sembrava irripetibile (33 reti totali). Un regalo di San Valentino in anticipo quello del Matador per i tifosi del Napoli. Rigore pesante L’ultima volta che si era presentato sul dischetto, a Siena, Cavani si era fatto ipnotizzare da Pegolo. Ieri, dopo che Sorrentino aveva commesso fallo in area proprio su di lui, ha preso il pallone ed è andato convinto a calciare un rigore pesante nell’economia della stagione del Napoli. Gli azzurri infatti non riuscivano a vincere da Palermo (8 gennaio) e anche in quella occasione Cavani fu grande protagonista: «Questo successo ci voleva, siamo usciti da un momento delicato. Abbiamo giocato una buona gara sotto il piano dell’intensità, della voglia e del carattere. Non dite, però, che eravamo in crisi perché la squadra ha sempre lottato, lo ha fatto anche quando le cose sono andate male. Avevamo tanta voglia di rifarci, ci siamo parlati molto in questi giorni e abbiamo fornito una risposta importante. Sogniamo di andare avanti in Champions League e di battere il Chelsea, ma viene prima la trasferta di Firenze e dobbiamo recuperare ancora punti in campionato. Certo, con gli inglesi sarà dura. Tuttavia, possiamo fare il colpaccio. Anche loro dovranno stare attenti».
d Lega, la lettera c’è
HANNO DETTO
è stato ascoltato per alcune ore dai magistrati. Sul contenuto dell’indagine viene mantenuto massimo riserbo da parte degli inquirenti. Si tratta, comunque, di un’inchiesta ad ampio raggio, che spazia dalle frange violente del tifo fino al fenomeno del bagarinaggio in occasione delle partite al San Paolo, passando per la presenza all’interno dello stadio di persone sprovviste di titolo di ingresso.
Grava sul ritorno in campo da titolare dopo lunga assenza «È stata un’emozione fortissima, mi sentivo come un bambino alla prima partita»
tera? I toni sono garbati. I rivoltosi riconoscono il contributo «prezioso» di Beretta, a capo della Lega dall’agosto del 2009, ricordando la firma dell’accordo collettivo, la vendita dei diritti tv 2012-15, le relazioni istituzionali. «È arrivato però il momento di scegliere una nuova guida. La nostra associazione — è il contenuto della missiva — ha bisogno di un presidente che possa dedicare tutte le sue energie e tutto il suo tempo al servizio e nell’interesse della Lega». Lo scorso marzo Beretta accettò l’incarico di responsabile della struttura Identity and Communications di UniCredit annunciando che avrebbe rimesso il suo mandato da presidente di Lega nelle mani dell’assemblea.
Massimo Cellino e Maurizio Zamparini, patron di Cagliari e Palermo LIVERANI
È trascorso quasi un anno e Beretta continua a conservare il doppio incarico, visto il silenzio-assenso della maggioranza dei club. Nel frattempo, però, è montato un risentimento via via crescente da parte di alcuni. A turno Paolillo (Inter), De Laurentiis (Napoli), Zamparini (Palermo), Cellino (Cagliari) gli hanno chiesto di lasciare, fino al documento ufficiale di ieri. In assenza di dimissioni sul tavolo (e non semplicemente annunciate), servono però 14 voti per revocare il mandato del presidente, che scade a fine stagione. Obiettivo difficile, vista la contrarietà di una bella fetta della A: Juventus, Milan, Napoli, Roma e Udinese sono consapevoli che il problema della Lega non sia Beretta ma la governance ingessata; Lazio, Genoa, Parma, Catania difendono strenuamente l’attuale numero uno. Avvocati L’assemblea della prossima settimana, comunque, rischia di trasformarsi in una sfida all’O.K. Corral, con gli avvocati in prima linea. I
dissidenti avrebbero potuto chiedere di mettere all’ordine del giorno la revoca di Beretta, unico atto (assieme all’elezione) contemplato dallo statuto su cui si possa esprimere un voto sulla persona. E invece reclamano la formalizzazione delle sue dimissioni. Insomma, un modo per farlo uscire allo scoperto. Come spiega un dirigente delle otto: «Le ha sempre annunciate verbalmente ma mai messe per iscritto. Basta con questo equivoco. A quel punto sarà l’assemblea, nel caso, a respingerle con uno scenario ribaltato: servirebbero 14 voti per salvarlo». Scenario, appunto, non previsto dal regolamento, visto che le dimissioni sarebbero immediatamente esecutive: materia bollente per i legali. Beretta, comunque, ha già detto che non ha alcuna intenzione di aprire una crisi al buio: «Non avrebbe senso dimettermi se l’assemblea, nella sua maggioranza, non me lo chiedesse trovando la convergenza sul nome del sostituto». © RIPRODUZIONE RISERVATA
TORNEO DI VIAREGGIO OTTAVI: IL PARMA SFIDA I NERAZZURRI
Pizzi-Inter, derby dei ricordi La Juve tiene a riposo Bouy DAL NOSTRO INVIATO
ROBERTO PELUCCHI VIAREGGIO (Lucca)
Adesso bisogna togliersi la maschera. Superata la fase di rodaggio - che per la terza volta negli ultimi quattro anni ha tolto di mezzo il Milan, stavolta per la differenza reti - le squadre che puntano a conquistare la Viareggio Cup non si possono nascondere. L’Inter ha perso soltanto una delle ultime 32 partite del torneo nei tempi regolamentari, ma quest’anno è capace di esaltanti vittorie (come con lo Sporting Lisbona nella Next Generation Series) e inspiegabili passi falsi. Il Parma non va sottovalutato: ha già strapazzato il Milan (4-0) e un anno fa uscì soltanto ai quarti, ma ai rigori. E’ un derby personale per il tecnico Fausto Pizzi, cresciuto nelle giovanili dell’Inter, con cui vin-
se il Viareggio 1986, e per Galimberti e Monachello, in comproprietà tra i club. Le altre favorite Ostacolo Ata-
lanta per la Roma. La squadra di Gallo è molto giovane e sta venendo a galla alla distanza. Ha battuto l’Inter 3-1 di recente e al Viareggio, con il rinforzo del nazionale Under 20 Minotti, ha sempre vinto senza prendere gol (protagonisti Cais e Grandi). L’altra grande favorita, la Juventus, dovrebbe avere vita più facile con il Vicenza, passato come miglior seconda e ultimo in campionato. I bianconeri sono orfani di Schiavone (squalificato) e Ruggiero, operato al menisco destro, mentre il talentino olandese Bouy, 19 anni, già in gol contro Nordsjelland e Città di Marino, dovrebbe partire dalla panchina. © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL PROGRAMMA
Atalanta-Roma da brividi Genoa-Toro in tv Programma e arbitri degli ottavi (ore 15). Gruppo 1 - A La Spezia: Genoa Torino (ore 17.15, Aureliano), tv Raisport 1. A Gavorrano (Gr), Atalanta Roma (Giovani). A Sarzana (Sp), Juventus Vicenza (Reni). A Chiavari (Ge), Sampdoria Guaranì (Pairetto). Gruppo 2 - A Viareggio (Lu), Fiorentina Empoli (De Faveri), tv Raisport 1. A Quarrata (Pt), Parma Inter (Martinelli). A Borgo San Lorenzo (Fi), Rappr. Serie D Pumas (Mangialardi). Ad Agliana (Pt), Lazio Nordsjaelland (Spinelli). In caso di parità dopo il 90’, si andrà ai rigori.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTEDÌ 14 FEBBRAIO 2012
SERIE A POSTICIPI 23a GIORNATA le Pagelle di ALESSANDRO CATAPANO
TOTTI NERVOSO E SOSTITUITO BOJAN ASSENTE DEL GROSSO OK MURO VITIELLO
CORI RAZZISTI
la Moviola
I tifosi toscani insultano i rivali e fischiano Totti
di FRANCESCO CENITI
Un bis sgradito. Ieri dalla curva dei tifosi del Siena prima della partita è partito un coro razzista nei confronti del settore occupato dai sostenitori della Roma. Gli ultrà bianconeri hanno intonato «Quella curva là/sembra l’Africa». Lo stesso ignobile coro si era alzato anche giovedì sera in occasione della partita contro il Napoli. Non solo, nel secondo tempo fischi e insulti dagli spalti sono stati indirizzati a Francesco Totti al momento della sostituzione. Il capitano della Roma, richiamato in panchina per far posto a Osvaldo, è stato bersagliato dalla tifoseria soprattutto per un brutto fallo su Terzi nel corso del primo tempo, che gli era costato il cartellino giallo.
SIENA 6,5 PEGOLO 6 Vola per acchiappare la palla di Lamela. Poi è inoperoso. VITIELLO 6,5 Incollato a Borini, praticamente difende a uomo. TERZI 6 Un po' arruffone, ma come libera l'area lui... ROSSETTINI 6,5 Lucido pure quando la Roma schiera mille punte. GIORGI 6,5 Oggetto misterioso a Novara. Nel Siena ci sta benissimo. (Parravicini s.v.) GAZZI 6 Incrocia la strada di Pjanic, gli prende le misure. VERGASSOLA 6 Tagliato fuori dal gioco, fa muro davanti alla difesa.
L’esultanza di Emanuele Calaiò, 29 anni, dopo la realizzazione del rigore che ha dato la vittoria al Siena ANSA
DEL GROSSO 6,5 Corre come un matto, tampona qua e là.
Roma gelata a Siena Per ora niente Europa
BRIENZA 6 Trequartista di fatica, ma sempre lucido. DESTRO 6 Ha tre occasioni d’oro, non le sfrutta. Tenta di rimediare, si procura il rigore. Fa casino, ma che cuore (Grossi s.v.). IL MIGLIORE h 6,5 CALAIO' Come fa il coro? Tanto già lo so, segna Calaiò. Killer. ANGELO 6 Un solo sussulto, ma è prezioso. All. SANNINO 7 Bestia nera di Luis Enrique. Il Siena si difende come ai vecchi tempi e riparte come una molla, creando quattro palle gol.
ROMA 5 STEKELENBURG 5,5 Scambio di complimenti con Juan e Destro quasi ne approfitta. ROSI 5,5 Spaventato da Del Grosso, sta troppo sulle sue. JUAN 5 Un paio di svarioni e una contusione all’anca consigliano a Luis Enrique il cambio nell’intervallo. KJAER 4,5 Il Ferrari biondo stabilisce un record: topica epocale dopo 6'. Squalificato, chi gioca contro il Parma? HEINZE 6 Solo e disperato, deve fare tutto lui. Chiude da capitano. JOSE' ANGEL 5 Non attacca, non difende. Che sport fa? SIMPLICIO 5,5 Con quel fisico più che correre, rimbalza a vuoto. BOJAN 5 Non pervenuto, pure stavolta. VIVIANI 5 Nemmeno parente alla lontana di De Rossi. PJANIC 5,5 Centro di gravità permanente, poi si nasconde pure lui.
h
IL MIGLIORE
6 LAMELA
Si accende e si spegne come una lampadina. Quando fa luce, è accecante. Nella ripresa gioca pure da intermedio. TOTTI 5 Si muove poco, sbaglia molto, gli vengono i nervi. E Luis lo leva. OSVALDO 5 Non si vedeva dal 21 dicembre, non si è visto nemmeno ieri. BORINI 5,5 Destra o sinistra, dove mi schiero? Resta col dubbio, nonostante le indicazioni di voto di Luis Enrique. All. LUIS ENRIQUE 5 Due tiri in porta in tutta la partita. Possibile? Chiude con quattro punte, alla Carlos Bianchi. Decimo ko stagionale.
TERNA ARBITRALE: ROCCHI 6,5 Un po' ammiccante con la Roma, ma non sbaglia nulla. Iannello 6; Viazzi 6
Decide un gol di Calaiò su rigore per fallo di Kjaer su Destro Così i giallorossi perdono l’occasione di scavalcare l’Inter DAL NOSTRO INVIATO
MASSIMO CECCHINI SIENA
L’istantanea del match arriva al 24’ del primo tempo. A dispetto del -2 segnalato dal termometro, Giuseppe Sannino si toglie giaccone e cappellino per restare con addosso una giacchettina così striminzita da far venire freddo solo a guardarlo. Ne ha ben donde, visto che il suo Siena un minuto prima ha sciupato la terza palla gol di fila. Perciò, se alla fine il risultato premia i toscani per 1-0, grazie al rigore realizzato da Calaiò su rigore propiziato da un fallo di Kjaer su Destro, significa proprio che - fatti salvi i meriti dei padroni di casa la Roma stavolta è poca cosa, tant’è che la decima sconfitta stagionale zavorra quello che sarebbe potuto essere il primo aggancio alla zona Europa.
fensiva, il 3-4-1-2 di partenza nel più accorto 4-4-2, visto che Brienza sa arretrare sulla linea mediana per dare il via alle ripartenze in tandem con Vergassola, piazzato davanti alla difesa. La Roma, al solito, fa la partita, anche se Totti va a corrente alternata, Borini è in flessione e la mediana, orchestrata in prima battuta dal tenero Viviani, muove la palla con poca velocità. Nonostante Pjanic e Simplicio tendano a stringersi per agevolare le discese di Rosi e Josè Angel, ad innescare la maggior parte dei pericoli è La-
SIENA
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mela. Il 73% di possesso palla giallorosso della prima frazione, però, alla fine produce un solo tiro in porta su punizione, mentre il Siena, come detto, si trova tre volte a tu per tu con Stekelenburg, ma Destro (due volte) e Calaiò (una) non riescono ad inquadrare la porta. Torna Osvaldo La ripresa comincia in modo più o meno analogo, ma stavolta a dare concretezza al Siena ci pensa uno sciocco fallo di Kjaer, subentrato all’infortunato Juan. Destro, servito da Brienza, infatti vie-
ROMA
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(3-4-1-2) Pegolo; Vitiello, Terzi, Rossettini; Giorgi (dal 32’ s.t. Parravicini), Gazzi, Vergassola, Del Grosso; Brienza; Destro (dal 38’ s.t. Grossi), Calaiò (dal 26’ s.t. Angelo).
(4-3-3) Stekelenburg; Rosi, Juan (dal 1’ s.t. Kjaer), Heinze, Josè Angel; Simplicio (dal 23’ s.t. Bojan), Viviani, Pjanic; Lamela, Totti (dal 14’ s.t. Osvaldo), Borini.
PANCHINA Farelli, Contini, Rossi, D’Agostino.
ALLENATORE Luis Enrique
PANCHINA Curci, Taddei, Perrotta, Greco.
ALLENATORE Sannino
Difesa a tre Sannino conferma
un solo giocatore (Gazzi) rispetto all’exploit in Coppa Italia di giovedì contro il Napoli e soprattutto non molla la difesa a 3, con l’accortezza di far scivolare a turno Gazzi e Del Grosso sulle proprie fasce di competenza e trasformare così, in fase di-
GIUDIZIO 777
ESPULSI nessuno
PRIMO TEMPO 0-0
AMMONITI Totti (R) e Kjaer (R) per gioco scorretto; Grossi (S) per comportamento non regolamentare
MARCATORE Calaiò su rigore al 6’ s.t. ARBITRO: Rocchi di Firenze.
NOTE paganti 1.665 per un incasso di 20.395 euro; abbonati 7.623 per una quota di 68.781. Tiri in porta 3-3; tiri fuori 4-4; angoli 3-3; in fuorigioco 3-0. Recupero: 2’ primo tempo; 4’ secondo tempo.
ne atterrato dal danese e dal dischetto Calaiò non perdona. Ci si aspetta un arrembaggio Roma, ma il primo tiro verso lo specchio arriva solo 31’ più tardi, quando Borini impegna Pegolo. In questo lasso di tempo Luis Enrique prima rilancia Osvaldo al posto dello spento Totti, poi inserisce Bojan per una trazione anteriore che vede Lamela passare da trequartista a interno di una mediana con una età media di 20 anni (Viviani, Pjanic e lo stesso argentino) e infine piazza Kjaer centravanti della disperazione. Tutto ciò, causa circolazione di palla a ritmi dopolavoristici, non produce nulla, e buon per la Roma che le (troppo) prudenti sostituzioni di Calaiò, Destro e Giorgi sterilizzino le ripartenze del Siena, che torna al tiro solo nel recupero con Angelo. Morale: il 70% di possesso palla finale dei giallorossi stavolta mostra il rovescio inutile della medaglia, mentre il 30% dei rivali vale 3 punti che li tranquillizzano, in attesa del match da recuperare. Impressioni? Un verdetto inaspettato come le lacrime di Sannino a fine gara. Certe emozioni, in fondo, non gelano mai. © RIPRODUZIONE RISERVATA
SPOGLIATOI ESULTA ANCHE IL PRESIDENTE MEZZAROMA: «GLI STIMOLI PIU’ IMPORTANTI DELLA CLASSE»
Sannino in lacrime. Per la gioia Il tecnico del Siena piange dopo la vittoria: «Decisiva la nostra umiltà» Furia Luis Enrique DAL NOSTRO INVIATO
ANDREA PUGLIESE SIENA
Esattamente come all’andata, con Sannino che stravince la sfida con Luis Enrique. A
differenza dell’Olimpico, però, questa volta il Siena porta a casa (meritatamente) i tre punti. «Ma lo spagnolo resta un grande allenatore, questa partita non deve sminuirlo», dice il tecnico bianconero che al termine della sfida è scoppiato in lacrime per la gioia. E ieri il grandissimo allenatore sembrava lui. Esattamente come all’andata. Umiltà ed errori «Abbiamo giocato con grande umiltà, sacrificandoci e chiudendo gli spazi, senza dare giocate in profondi-
tà alla Roma — continua Sannino —. Troppo bassi nel finale? Forse, ma il calcio della Roma è offensivo. Volevamo attaccarli lontano dalla porta per non fargli sfruttare la loro qualità e ci siamo riusciti». Già, portando a casa una vittoria pesantissima. «Molto importante per la salvezza — dice Massimo Mezzaroma, presidente del Siena — . Stavolta gli stimoli sono stati più importanti della classe». Quella che la Roma non è riuscita mai a mettere in campo. «Ho visto tanti giocatori sotto il
loro livello e quando non riusciamo ad avere un buon possesso palla, andiamo in difficoltà — dice Luis Enrique —. Il Siena? Si è difeso bene, togliendoci tutte le soluzioni». Tanto che, alla fine, lo spagnolo ha mandato Kjaer a fare il centravanti. «E’ stata la mossa della disperazione, ma non mi piace farlo». In verità, anche prima è stato tutto un mezzo disastro. «Dobbiamo chiedere scusa, forse è stata la peggior Roma dell’anno», chiude Franco Baldini. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Kjaer ingenuo Ci sta il rigore per il Siena
La partita si decide nella ripresa: punito con un calcio di rigore l’intervento di Kjaer su Destro. Ci sta la decisione di Rocchi, perché il difensore della Roma sbaglia il tempo dell’entrata andando a colpire il ginocchio dell’avversario. Poco importa se l’attaccante del Siena non avrebbe mai raggiunto il pallone, schizzato lontano. L’arbitro, dopo un attimo di esitazione, indica il dischetto e ammonisce il giocatore danese. Per il resto, Rocchi ha controllato la sfida senza troppi problemi, nonostante la temperatura rigida. Nel primo tempo da segnalare il richiamo verbale per Borini dopo un brutto fallo su Giorgi: ci poteva stare anche il giallo. Al 40’ Totti dritto sul piede di Terzi: questa volta arriva l’ammonizione. Nel finale con la Roma protratta in avanti alla ricerca del pareggio, mostrato il cartellino giallo a Grossi per una evitabile perdita di tempo.
La Classifica PARTITE SQUADRE
MILAN JUVENTUS LAZIO UDINESE INTER ROMA NAPOLI PALERMO GENOA CAGLIARI FIORENTINA CATANIA PARMA CHIEVO ATALANTA* SIENA BOLOGNA LECCE CESENA NOVARA
RETI
PT
47 45 42 41 36 35 34 31 30 30 28 27 27 27 24 23 22 18 16 16
G
V
N
P
F
S
23 21 23 23 23 23 23 23 22 23 21 21 21 23 22 22 21 23 22 23
14 12 12 12 11 10 8 9 9 7 7 6 7 7 7 5 5 4 4 3
5 9 6 5 3 5 10 4 3 9 7 9 6 6 9 8 7 6 4 7
4 0 5 6 9 8 5 10 10 7 7 6 8 10 6 9 9 13 14 13
45 33 37 34 34 36 38 33 31 22 23 27 27 19 25 22 18 22 15 20
20 13 24 22 30 27 24 34 42 24 19 29 34 30 27 22 26 38 34 42
■ CHAMPIONS ■ PRELIMINARI CHAMPIONS ■ EUROPA LEAGUE ■ RETROCESSIONE La classifica tiene conto di quest’ordine preferenziale: 1) punti; 2) a parità di partite giocate, la differenza reti; 3) numero di gol segnati. *Atalanta ha sei punti di penalizzazione
Recuperi Domani ATALANTA GENOA (21a giornata) (and. 2 2) PARMA JUVENTUS (21a giornata) (1 4) Martedì 21 febbraio ore 18.30 BOLOGNA FIORENTINA (21a giornata) (0 2) Mercoledì 22 febbraio ore 18.30 SIENA CATANIA (21a giornata) (0 0)
Prossimo turno Venerdì 17 febbraio, ore 20.45 FIORENTINA NAPOLI (0 0) INTER BOLOGNA (3 1) Sabato 18 febbraio, ore 20.45 JUVENTUS CATANIA (1 1) Domenica 19 febbraio, ore 15 LECCE SIENA (ore 12.30) (0 3) CESENA MILAN (0 1) GENOA CHIEVO 1 2) NOVARA ATALANTA (1 2) ROMA PARMA (1 0) PALERMO LAZIO (ore 20,45) (0 0) UDINESE CAGLIARI (ore 20,45) (0 0)
MARTEDÌ 14 FEBBRAIO 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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Arbitri
Collina «A - 15 si può anche non giocare» FRANCESCO CENITI MILANO
Dalle regole da cambiare a Mondonico, dal gelo agli arbitri di porta. Pierluigi Collina, designatore dei fischietti Uefa, ieri è intervenuto su diversi argomenti a «Radio anch'io lo sport». A iniziare da una sanzione (rigore più rosso diretto a chi nega una chiara occasione) invisa da molti. «Quest'anno potrebbe essere la volta buona per modificarla. Oltre al rigore potrebbe bastare il giallo, resterebbe il rosso per i falli fuori area. Il 3 marzo l’Ifab ha in agenda la discussione
su questo tema». A proposito, sarà proprio l’International Football Association Board a decidere il futuro degli arbitri di porta dopo l’Europeo. Collina conferma: «Il 2 luglio sapremo che cosa accadrà: l’applicabilità ai campionati nazionali può creare problemi di organico, perché gli arbitri di porta devono avere qualità. In Champions ed Europa League siamo molto soddisfatti della sperimentazione. Un giudizio sugli arbitri italiani? Nella categoria Elite Rizzoli, Rocchi e Tagliavento sono molto
Caracciolo segreto Jovetic in Germania E’ tifoso milanista...
apprezzati». Sinceri, poi, gli auguri mandati a Emiliano Mondonico: «Ho visto 10’ di Inter-Novara e mi ha fatto piacere rivederlo lì in campo, a esultare e rammaricarsi in panchina». Il designatore ha ricordato le disposizioni Uefa in caso di maltempo: «Molto dipende dalle strutture, in Italia abbiamo dei problemi. L'arbitro deve controllare campo e temperatura. Come indicazione Uefa, sotto i -15 le due squadre devono dare l’assenso a giocare».
Fiorentina
Catania
ALESSANDRA GOZZINI FIRENZE
FRANCESCO CARUSO CATANIA
per un controllo
Ad Augsburg visita al ginocchio operato: c’è un problemino
L’attaccante che ha affondato l’Inter è di Milano ed è sempre stato di fede rossonera: «Questa vittoria può essere la svolta della stagione»
Affarone Izco Da 70.000 euro a bandiera
Viaggio dentro a un rapporto da ricostruire: stamattina (otto e mezzo l'orario della visita) Jo-Jo Jovetic ritornerà dove non avrebbe mai voluto rimetter piede. Il problema è un po’ più in su, intorno al ginocchio frantumato un anno e mezzo fa: va immediatamente chiarito che non ci sono particolari allarmi, il motivo della trasferta è soltanto un controllo dopo la rivelazione di un lieve sovraccarico; Jovetic sarà ispezionato nella clinica di Augsburg dal dottor Boenisch, il luminare tedesco già scelto per l'intervento dopo la catastrofica lesione del legamento. Iter Il report medico della società specifica co-
me «gli accertamenti diagnostici già eseguiti non abbiano evidenziato problematiche di rilievo». O meglio, nella risonanza a cui Jo-Jo si è sottoposto giovedì scorso qualcosa veniva segnalato: un minuscolo guaio, sempre al ginocchio, risolvibile, secondo lo staff viola, con tre-quattro giorni di pausa. Qui si inserisce il rapporto da ricostruire: nell'agosto 2010 il ginocchio di Jovetic si sfilacciò insieme all'incondizionata fiducia nei medici del club. Da qui la necessità per l'attaccante di volare fino in Germania per un banale controllo, accompagnato da uno dei medici viola e da una persona del suo entourage (che ha spinto per la trasferta in Germania) pur di cancellare ogni dubbio e timore. E sempre da qui, la necessità di ricompattare la totale fiducia tra le parti: nel legame staff-giocatore, comunque mai sceso nella diffidenza, c' è oggettivamente qualcosa da ricucire. Oggi si conoscerà l'esito del controllo, Jo-Jo sta bene ed è serenissimo, al ritorno riprenderà ad allenarsi e (per ora) resta moderato ottimismo per il suo utilizzo contro il Napoli. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Udinese MASSIMO MEROI UDINE
Arrivederci Isla Domani l’intervento Il cileno sotto i ferri a Roma. Sono tornati Badu e Asamoah, ma k.o. Mauricio Isla sarà operato domani a Roma dal professor Mariani. Il centrocampista cileno, che in occasione dello scontro fortuito con Ambrosini, ha riportato la distorsione del ginocchio destro con interessamento del legamento collaterale e del crociato anteriore, ha avuto ieri la certezza che la sua stagione è finita. Per Francesco Guidolin una brutta tegola, ora che con Isla nel nuovo ruolo di trequartista, sembrava aver trovato la quadratura del cerchio. Come aveva confermato anche la prima ora di gioco contro il Milan. Se i tempi di recupero saranno rispettati, Isla sarà pronto per la preparazione della prossima stagione. Anche gli africani...I ghanesi Asamoah e Badu, al
rientro in Italia dopo la Coppa d’Africa, non saranno a disposizione per la sfida di Europa League col Paok Salonicco e la loro presenza è in dubbio anche per domenica sera col Cagliari. Asamoah, nella finale per il terzo posto, si è procurato una contusione alla spalla, Badu, nei quarti, ha riportato una distorsione a un ginocchio. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Novara GIUSEPPE MADDALUNO NOVARA
La prima volta non si scorda mai e per Andrea Caracciolo la prima rete con la maglia del Novara ha un sapore speciale. Un gol di quelli pesanti, da tre punti, segnato per di più a San Siro contro l’Inter: non male per lui che è milanese, sì, ma rossonero di fede. Non solo, il gran tiro con cui ha trafitto Julio Cesar ha decretato anche la fine di un digiuno dal gol (l’ultimo a Torino lo scorso 22 ottobre con la maglia del Genoa) che stava diventando una vera e propria ossessione. Piena fiducia «Di Caracciolo sono comunque contento perché crea molte occasioni, non è affatto in crisi e il gol prima o poi verrà»: parole di Emiliano Mondonico alla vigilia della sfida all’Inter, fiducia che ha avuto il potere dell’antighiaccio per l’Airone che, sbrinate le ali, ha spiccato il volo. «Mi è pesato molto non riuscire a segnare –
Cagliari MARIO FRONGIA CAGLIARI
Settanta story dentro un libro Due volumi sui 90 anni di storia del club e sullo scudetto del ’70 Novant’anni di pallonate. Con dentro uno scudetto memorabile. Una storia nella storia, quella narrata dai protagonisti del tricolore vinto dal Cagliari nel ’70. «Per vincerlo abbiamo sofferto il doppio degli altri. E senza l’infortunio di Riva, avremmo fatto il bis». Adriano Reginato di quella squadra era il secondo di Albertosi. Il portierone ricorda il suo record, tuttora imbattuto: «Nel 1966 non presi gol nelle prime otto giornate per 712 minuti. Poi, con la Juve a Torino presi una rete da De Paoli. E dire che dopo quella partita rimasi imbattuto per altre sei». Ricordi e gioie in salsa rossoblù per un’iniziativa voluta da Raimondo Ibba e Giuseppe Chessa, presidente e vice dell’Ordine dei medici di Cagliari. Un cronista cagliaritano che ha seguito il Cagliari per 25
racconta – perché alla fine è quello che si chiede a un attaccante, no? Se adesso sono felice non è soltanto per il gol, ma anche perché siamo riusciti a conquistare tre punti importanti. Spero che questo possa essere un buon ringraziamento per il club e per i compagni che in questo primo periodo a Novara (sette presenze finora, ndr) mi hanno fatto sentire la loro piena e completa fiducia». «Grazie Tesser» Un gol per rilanciare sé stesso,
ma soprattutto il Novara: «Abbiamo vinto e questo può rappresentare una svolta per il nostro campionato, ora starà a noi far sì che quello di San Siro non sia un episodio isolato. Intanto abbiamo già lanciato un messaggio alle nostre rivali per la salvezza: chi pensava che fossimo rassegnati si è dovuto ricredere. Siamo vivi e intenzionati a lottare: il cammino è ancora lungo e il bello deve ancora venire». A fine partita il primo pensiero di Caracciolo è stato per Attilio Tesser, l’ex tecnico azzurro che a gennaio aveva puntato forte sulle sue doti: «Era giusto ringraziarlo, perché ha avuto grande fiducia in me in un momento per niente facile. Il suo lavoro è stato importante e la vittoria di San Siro è anche merito suo». © RIPRODUZIONE RISERVATA
anni, Valerio Vargiu, ha scritto «Cagliari 90»: in due volumi racconta le vicende del club sardo, dal primo derby con la Torres, 8 settembre 1920, alla doppietta di Nené all’Atalanta, novembre del 2009, 300ª vittoria di Cossu e soci. In mezzo, i magnifici undici guidati da Scopigno. «La nostra storia è indimenticabile perché l’abbiamo vissuta assieme a un popolo» dice Giuseppe Tomasini. Niente Udine per Cossu «Sono veneto, la Sardegna era una scommessa. L’ho vinta e mi sento sardo», aggiunge Brugnera, 328 presenze e 33 gol. Con l’assessore regionale alla Sanità, Simona De Francisci, ci sono anche tutti i medici sociali rossoblù. Da quello attuale, una notizia: «Cossu per Udine è indisponibile», spiega Marco Scorcu. E a proposito di gol, con Gigi Riva influenzato, ecco Gigi Piras: «Segnai il primo gol a 18 anni contro la Fiorentina di De Sisti e Antognoni. Avevo perso la lente a contatto. Battiamo un corner e vedo che vanno in quattro da Riva. Mi lasciano solo e segno in spaccata». Piras, terzo rossoblù all time con 320 presenze e 87 reti, e Dessì («Ho marcato Bettega, Pulici e Clerici senza prendere gol») scuciono aneddoti. Ma gli applausi vanno a un altro portiere sardo entrato nella storia per aver parato rigori a Van Basten, Vialli, Pruzzo e Maradona: Renato Copparoni. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Mariano Izco, 28 anni, è argentino PARRINELLO
Dal 2006 in Sicilia, quando Lo Monaco lo prese per pochi soldi Mariano Izco è stato il primo argentino scovato da Pietro Lo Monaco e portato a Catania nell’agosto del 2006, subito dopo la promozione in serie A. Il suo cartellino costò al club etneo appena 90 mila dollari (allora un po’ meno di 70 mila euro) ed è stato senza dubbio uno dei migliori investimenti del Catania che pure di affari in queste 6 stagioni di A ne ha conclusi tanti. A fare esordire Mariano in Serie A fu Pasquale Marino, l’ultimo allenatore battuto al Cibali, 2 giorni addietro (4 a 0 al Genoa). Multiuso In questa mezza dozzina di campionati
il ventottenne di Buonos Aires è cresciuto parecchio. Ha giocato in tutti i ruoli possibili del centrocampo, ma anche esterno di difesa. Generoso, timido e un po’ introverso, Marianito ha scalato in silenzio molti gradini nella considerazione del club e degli allenatori che in questi anni lo hanno spesso sottovalutato all’inizio per poi trasformarlo in un prezioso punto di riferimento. Izco è diventato addirittura il capitano del Catania, in realtà sarebbe il vice, ma essendo quasi sempre assente Biagianti che è il titolare della fascia, tocca a lui guidare i compagni. Lo ha fatto egregiamente anche domenica scorsa nella vittoria con poker contro il suo primo allenatore italiano, Marino. Regalando alcune giocate entusiasmanti, su tutte il lancio da 30 metri al volo per Lodi da cui è scaturito il primo gol di Barrientos. Cabala bianconera Finora per lui una sola rete,
ma di grande valore: il 2 a 1 contro la Juventus all’Olimpico il 20 dicembre del 2009. Il Catania era andato in vantaggio con Martinez su rigore, poi pareggiò Salihamidzic e a 3 minuti dal termine Izco regalò ai suoi tifosi il più bel Natale di questi anni. Sabato sera la squadra di Montella va a far visita alla Juve, unica imbattuta del campionato e chissà che... Marianito quando va a casa di una bianconera si ispira: l’altro gol l’ha realizzato infatti a Udine in Coppa Italia, in panchina c’era Marino, ma questa è un’altra storia. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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MARTEDÌ 14 FEBBRAIO 2012
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SERIE BWIN IL PERSONAGGIO S
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Porta blindata a Brescia I 630’ di Arcari
Michele Arcari, 33 anni, è alla quinta stagione consecutiva con la maglia del Brescia. E’ nato ad Annicco (Cremona) LAPRESSE
I NUMERI
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Lunga imbattibilità per il portiere laureato in Scienze motorie con 110 e lode. Ed era riserva MATTEO PIERELLI
I numeri di Michele Arcari sono da capogiro, proprio come quelli del suo Brescia. Nessun gol incassato nelle ultime sette partite, 630 minuti di imbattibilità, 19 punti conquistati su 21 disponibili, complimenti e attestati di stima che piovono da tutte le parti. Sì, questo è davvero un gran bel momento per il portiere di Annicco (Cremona), che dopo aver mantenuto l’inviolabilità anche sabato a Cittadella è arrivato al sesto posto assoluto nella classifica dei portieri biancazzurri. Riserva fino a dicembre Tutto è cominciato nella partita contro il Bari, ultima apparizione di Beppe Scienza in panchina prima dell’avvento di Alessandro Calori. Arcari, fin lì riserva di Nicola Leali, scende in campo dal primo minuto. Al Rigamonti finisce 1-3, ennesima sconfitta di una squadra in crisi nera, ma quell’11 dicembre per lui resterà un piacevole ricordo, perché il gol di Stoian, arrivato tre minuti dopo il 90’, sarà l’ultimo incassato. «Piacevole, ma non troppo - dice Arcari - perché quella sconfitta è costata la panchina a Scienza, un allenatore a cui devo
molto e a cui sono legatissimo. E non è una frase fatta, lo dico sinceramente visto che lui non mi faceva giocare...». Infatti l’ex tecnico del Brescia preferiva far crescere il gioiello Nicola Leali, 19 anni venerdì, già prenotato dalla Juventus. «E ci credo - continua Arcari -, Nicola è un fenomeno: se io a 18 anni fossi stato così forte chissà che carriera avrei fatto. Mi alleno con lui tutti i giorni, abbiamo un ottimo rapporto e ci scambiamo tanti consigli. Cosa mi
Ha tolto il posto al giovane Leali, già prenotato dalla Juventus: «Ma il futuro è suo» sento di dirgli? Solo di continuare così, ne farà tanta di strada». Laureato Riavvolgendo il nastro, la carriera di Michele Arcari non è stata tutta rose e fiori. Ha iniziato nelle giovanili della Cremonese, debuttando in serie B a 20 anni. Poi è andato a Lecco (C1), dove ha avuto come allenatore Roberto Donadoni: ma la società fallì (era l’estate 2002) e lui si ritrovò di colpo disoccupato: «Uno shock, dalla sera alla mattina mi sono ritro-
vato senza lavoro. Ho anche pensato di smettere di giocare, tanto è vero che mi sono iscritto all’università, laureandomi in Scienze motorie con 110 e lode». Ma anziché finire dietro una scrivania, Arcari è ripartito dal campo trovando una porta da difendere a Pizzighettone, in Serie D. In seguito Maran lo ha portato a Brescia nel 2005-06 per tenere caldo il posto dell'infortunato Viviano. Un intermezzo in C1 nella Pro Patria, poi il portiere è ritornato definitivamente in biancazzurro, debuttando in Serie A lo scorso anno, a 32 anni, in Brescia-Napoli 0-1, gol di Lavezzi. «Giornata indimenticabile, il coronamento di un sogno, ma il ricordo più bello è la promozione in A conquistata ai playoff nel 2009-2010». Sempre in campo (46 gare su 46), in quella stagione Arcari ha mantenuto inviolata la sua porta 15 volte, parando anche tre rigori. In estate, nonostante l’arrivo dal Torino di Sereni, è rimasto, lavorando sempre a testa bassa e con grande umiltà, come è nel suo stile, in attesa di un’occasione. Proprio come successo stavolta. «È normale che uno vorrebbe giocare sempre, ma se sei intelligente, capisci che a volte, per il bene della squadra, puoi essere "sacrificato" alla causa. E’ accaduto a tutti, questo è il calcio».
i portieri che al Brescia hanno fatto meglio di Arcari: Peruchetti (749’, Serie B, 1932-33), Aliboni (677’, C1, 1984-85), Zibetti (677’, B, 1952-53), Peruchetti (674’, B, 1932-33) e Balzarini (663’, B, 1956-57).
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le partite in cui Arcari non ha preso gol: Livorno-Brescia 0-2; Brescia-Crotone 3-0; Vicenza-Brescia 0-1; Brescia-Nocerina 2-0; Empoli-Brescia 0-2; Brescia-Juve Stabia 0-0; Cittadella-Brescia 0-2.
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i mesi trascorsi dall’ultimo gol preso da Arcari: l’ultimo a segnargli è stato Stoian in Brescia-Bari 1-3 dell’11 dicembre 2011
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Taccuino TORINO
Guberti e Suciu out TORINO Mancano Guberti e Suciu, che segnò all’andata, ma per il resto il Toro è al completo in vista della sfida contro la Samp di lunedì. Rispetto alla Nocerina, Ven tura recupera Di Cesare dopo il tur no di squalifica: sarà ballottaggio con Glik come spalla di Ogbonna.
SAMPDORIA
Eder da verificare GENOVA Oggi pomeriggio la Sampdoria tornerà ad allenarsi a Bogliasco dopo due giorni di ripo so. Iachini dovrà verificare soprat tutto le condizioni fisiche di Eder, assente contro l’AlbinoLeffe per un problema alla caviglia.
GARE RINVIATE PER NEVE
A Modena e Pescara si recupera il 6 marzo Fissati i recuperi di Mode na Padova e Pescara Juve Stabia che si giocheranno il 6 marzo alle 18.30 in contemporanea con Samp Empoli. Pescara Sassuolo, in origine posticipo di lunedì 5 mar zo alle 20.45, è stata anticipata a sabato 3 alle 15, mentre il posticipo del lunedì diventa Gubbio Brescia.
LA SITUAZIONE
Lunedì il big match Classifica: Sassuolo* e Torino* punti 53; Pescara ** e Ve rona 51; Padova* 45; Varese 44; Reggina* 39; Brescia* 38; Sampdoria* 37; Bari ( 2) 36; Citta della e Grosseto 34; Juve Stabia* ( 4) 33; Livorno 30; Vicenza 28; Crotone ( 1) 27; Modena*** 24; Empoli*, Albinoleffe* e Gubbio* 23; Ascoli* ( 7) 22; Nocerina 18. (* una partita in meno; ** due partite in meno; *** tre partite in meno). Prossimo turno: sabato 18 (ore 15): AlbinoLeffe Pescara (3 5); Ascoli Grosseto (3 3); Brescia No cerina (1 1); Juve Stabia Reggina (ore 18, 2 1); Livorno Bari (0 1); No cerina Cittadella (3 1); Padova Em poli (4 2); Sassuolo Varese (1 0); Verona Gubbio (1 1); Vicenza Cro tone (2 2). Lunedì 20, ore 20.45 Torino Sampdoria (2 1).
PRIMA DIVISIONE Il posticipo del Girone A
Ternana, scatto per la B Benevento al tappeto Decidono Nolé e Miglietta: umbri in fuga, il Taranto ora è dietro 5 punti BENEVENTO-TERNANA
0-2
GIUDIZIO +++ MARCATORI Nolè su rigore al 3’ p.t.; Miglietta al 19’ s.t. BENEVENTO (4-3-3) Gori 5; D’Anna 6, Siniscalchi 5, Pedrelli 5,5, Frascatore 5,5; La Camera 5,5 (dal 23’ s.t. Montini 6), Rajcic 5, De Vezze 5,5; Pintori 5 (dal 14’ s.t. Sy 4), Altinier 6, Kanoute s.v. (dal 3’ p.t. Mancinelli 5,5). (Anaclerio, Signorini, Luisi, Cia). All. Imbriani-Martinez 5. TERNANA (3-4-3) Ambrosi 6,5; Ferraro 6,5, Pisacane 7, De Giosa 6,5; Fazio 7, Miglietta 6,5, Cejas 6, Gotti 5,5; Nolè 5,5 (dal 14’ s.t. Giacomelli 6), Litteri 7,5 (dal 42’ s.t. Chianello s.v.), Danti 5,5 (dal 20’ p.t. Sinigaglia 6,5). (Virgili, Camillini, Arrigoni, Della Penna). All. Napoli 7 (Toscano squalificato). ARBITRO Abbattista di Molfetta 6,5. NOTE paganti 1.195, abbonati 685, incasso non comunicato Espulsi Gori al 2’ p.t., Gotti al 33’ s.t. e Sy al 43’ s.t.; ammoniti La Camera, Gotti, Cejas e Rajcic. Angoli 7-3.
DAL NOSTRO INVIATO
NICOLA BINDA BENEVENTO
Come il Trapani, anche
la Ternana piazza lo scatto da B prima dell’ultima curva. Giovedì scorso Siracusa e Taranto sono stati penalizzati scendendo da -1 a -3 dalla vetta, domenica una ha perso e l’altra ha pareggiato, e le capolista ne hanno approfittato, tra l’altro battendo due big. Se il Trapani ha regolato in casa lo Spezia andando a +6, ancora più rilievo ha la vittoria della Ternana, che è andata a vincere 2-0 a Benevento salendo a +5. Dopo la sosta, gli scontri diretti: prima Ternana-Taranto, dopo una settimana Trapani-Siracusa. E dopo quell’ultima curva, c’è la B. Spalata inutile Lo sforzo fatto
dal Benevento e i suoi spalatori per pulire il campo dalla neve, meritava ben altro ringraziamento da parte della squadra. Che dopo 3’ aveva già il destino segnato: Litteri s’è presentato in area, Gori l’ha steso, quindi rigore ed espulsione, con rete di Nolè. Un episodio chiave. Perché il Benevento s’è innervosito, gettandosi in avanti con ardore ma poca lucidità. Un tiro a girare dalla distanza di Altinier ha colpito la parte alta della traversa, una
LA SQUADRA IN CRISI
Il Pisa cambia Salta Pagliari e arriva Pane
CLASSIFICA SQUADRE
PT
TERNANA 51 TARANTO (-3) 46 CARPI 41 PRO VERCELLI 40 SORRENTO (-2) 38 BENEVENTO (-2) 35 LUMEZZANE 31 AVELLINO 31 FOGGIA (-2) 30 COMO (-2) 30 TRITIUM 30 PISA 27 REGGIANA (-2) 26 MONZA 21 SPAL (-4) 18 VIAREGGIO (-1) 15 FOLIGNO (-4) 12 PAVIA 10
G 23 23 23 22 22 23 22 22 23 22 23 23 22 23 21 23 22 22
PARTITE V N P 15 6 2 14 7 2 12 5 6 11 7 4 11 7 4 11 4 8 9 4 9 9 4 9 8 8 7 9 5 8 8 6 9 6 9 8 8 4 10 4 9 10 6 4 11 4 4 15 4 4 14 1 7 14
RETI F S 32 13 27 8 35 19 31 13 29 18 33 27 19 22 26 30 24 22 30 32 21 26 21 22 26 29 21 31 19 26 13 37 16 30 20 38
U PROMOSSA U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSA
PROSSIMO TURNO DOMENICA 26 FEBBRAIO ORE 14.30 CARPI-AVELLINO (0-1) COMO-PISA (0-1) FOGGIA-TRITIUM (1-1) LUMEZZANE-FOLIGNO (2-1 MONZA-VIAREGGIO (1-1) PAVIA-SPAL (0-4) PRO VERCELLI-REGGIANA (1-1) SORRENTO-BENEVENTO (0-1) TERNANA-TARANTO (1-0)
Il rigore di Angelo Nolé, 27 anni, che ha sbloccato la partita GRECO
botta di Frascatore è stata messa in angolo da Ambrosi: altro la squadra di casa non ha fatto.
e piatto acrobatico del centrocampista) e nel finale ha fallito il 3-0 a tu per tu con Mancinelli (31’).
Gran capolista Va dato comun-
I rossi Sarebbe stato troppo
que merito alla Ternana. Un’organizzazione perfetta, un 3-4-3 che serenamente diventa 5-4-1, quattro assenze per squalifica del tutto indolori, un Fazio sulla destra a tratti devastante e in attacco un riscoperto Litteri che merita considerazione: classe 1988, lanciato e dimenticato dall’Inter dopo un campionato Primavera e un Viareggio vinti, ha brillato nello Slavia Praga (campionato vinto e qualche minuto in Coppa Uefa), poi s’è rotto; adesso è pronto per il salto di categoria, dopo una prova nella quale da solo ha impegnato la difesa del Benevento, s’è procurato il rigore, ha dato a Miglietta la palla del 2-0 nella ripresa (19’: cross da destra
per il Benevento, che via via s’è spento e demoralizzato. L’espulsione di Gori ha per qualche istante ringalluzzito la squadra di Imbriani, quella successiva di Sy è stata la foto della frustrazione di questa squadra. Che vede allontanarsi la zona playoff, ma non si deve arrendere. A proposito di espulsioni: Mimmo Toscano è andato in tribuna per la terza giornata di fila, dopo la prima squalifica e le due successive per aver impartito ordini al suo vice. Se stavolta non l’hanno colto in fallo, contro il Taranto in panchina ci sarà. Ma la Ternana gioca così a memoria che può anche fare a meno di lui. © RIPRODUZIONE RISERVATA
PISA Dino Pagliari è stato esonerato, dopo che il Pisa, chiuso il girone d'andata a un solo punto dai play-off, ha conquistato un solo punto nelle ultime 6 partite. Arrivato il febbraio di un anno fa con la squadra al penultimo posto, Pagliari l'aveva condotta alla salvezza con una giornata d'anticipo. Al suo posto arriverà Alessandro Pane, ex di Reggiana e Spezia, esonerato lo scorso settembre dal Lugano di Enrico Preziosi (Serie B svizzera). SPAL VERSO IL FALLIMENTO COMO ALLA SVOLTA E’ tramontata la trattativa per la cessione della Spal da Cesare Butelli a Piero Santarelli. A questo punto la Spal non provvederà a rispettare gli adempimenti in scadenza oggi e andrà incontro a un'altra penalizzazione. E se non sarà raggiunto un accordo con i creditori entro mercoledì 22 rischia il fallimento. A Como
invece manca solo l’atto formale all’ingresso degli industriali comaschi, la societa S3C presieduta da Guido Gieri, che insieme all’attuale presidente Rivetti deterrà il 99% della società: l’assemblea dei soci ha effettuato la ricapitalizzazione, a cui ha partecipato il solo Rivetti, estromettendo l’ex presidente e ormai ex socio Antonio Di Bari.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTEDÌ 14 FEBBRAIO 2012
MARTEDÌ 14 FEBBRAIO 2012
di MARCO PASTONESI
hi dice che si possono parcheggiare 18 C bici al posto di un’auto. Chi spiega che si possono spostare 30 bici nello spazio divorato da una sola auto. Chi sostiene che per portare 40 mila persone al di là di un ponte in un’ora ci vogliono 12 corsie se le 40 mila persone ci vanno in auto, e solo due se ci vanno in bici. E chi ipotizza che in un futuro stadio dell’evoluzione l’uomo non avrà più due piedi, ma due ruote. La bicicletta è aria e vento, è una nuova e più consapevole dimensione di spazio e tempo, è libertà, è autonomia e indipendenza, è rispetto, è pulizia, è l’arte della fuga, è un’università di sopravvivenza. Non solo economica: ma fisica. Girare in una città significa aprire gli oc-
DI LUDOVICO MANNHEIMER
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CITTÀ PIÙ SICURE PER CHI PEDALA: PERCHÉ IMPAZZA #SALVAICICLISTI
l’Iniziativa
ilSondaggione
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chi e moltiplicarli, uscire dalla soglia di casa e alzare la soglia dell’attenzione, imparare a vedere e prevedere. La campagna #salvaiciclisti avviata dal "Times" di Londra, lanciata in Italia dai blogger e ripresa dalla "Gazzetta dello Sport" (pensando al nostro amico e collega Pierluigi Todisco), sta pedalando velocissima - sulla rete. Perché la bici è il secondo regalo (dopo il pallone) che si fa ai bambini ma il primo a regalare la sensazione e l’emozione dell’onnipotenza. Perché la bici è umana e divina, è operaia e regina, è aquila e gallina, è amica e concubina. Per-
ché la bici è un massimo comune divisore e un minimo comune multiplo, è la quadratura del cerchio ma non del cerchione, è raggi di sole e di luna, è la sacra ruota, è non sentire la catena, di qualsiasi catena si tratti. E perché i ciclisti sono maledettamente a rischio. Se solo esistesse un briciolo di giustizia giusta, la bicicletta meriterebbe il Nobel per la pace. Così la nostra campagna di città («Città sicure per i ciclisti»), passione e missione, fabbrica della memoria e scuola di avanguardia, prosegue. Scriveteci a salvaiciclisti@gazzetta.it. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Ogni settimana l’opinione dei lettori della Gazzetta sui grandi temi e i protagonisti dello sport
Guai Inter: società e giocatori Gli intervistati condannano il mercato e assolvono Ranieri. Ma c’è ottimismo per la Champions sorpasso del Milan che — grazie al rinvio Itestaldella partita di Bologna — ha guadagnato la della classifica non ha fatto mutare l’opi-
(e sempre in prevalenza tra gli under 25) individuano come colpevoli i giocatori, mentre solo il 4% punta il dito contro Ranieri. Restando in tema allenatori è Conte quello che ha finora fatto meglio: lo pensano 6 lettori su 10, molti di più di quanti indicano Guidolin (18%) e Luis Enrique (8%). Stupisce l’assenza dai primi tre di Allegri (indicato come migliore dal 3%), probabilmente perché i lettori pensano che il Milan sta facendo il suo mentre la Juve, grazie all’allenatore, sta andando oltre le aspettative. Intanto torna la Champions e tra le nostre è il Milan ad avere più chances di passare il turno: più di tre quarti dei lettori della Gazzetta la vede qualificata ai quarti, da sola o in compagnia
I RISULTATI UDINESE FAVORITA NELLA CORSA AL TERZO POSTO
nione dei lettori della Gazzetta: la Juve era e rimane la favorita nella corsa scudetto. C’è maggiore incertezza per il terzo posto, ultimo utile per la partecipazione alla Champions: favorita è l’Udinese, per un terzo degli intervistati (34%), ma molte possibilità sono attribuite alla Lazio (30%). Lontane la Roma, citata soprattutto da chi risiede al Centro, probabilmente tifoso giallorosso, e l’Inter, indicata come favorita solo dal 16%. I nerazzurri, dopo aver perso il treno scudetto, sembrano tagliati fuori anche dalla lotta per l’accesso alla Cham-
Conte allenatore della stagione per il 60% davanti a Guidolin e Luis Enrique Allegri è fuori dal podio
Coppa: Milan favorito per il passaggio ai quarti, buone chance per i nerazzurri Napoli, il 47% ci crede
pions, e gli ultimi risultati negativi contribuiscono senza dubbio ad alimentare le previsioni più pessimistiche. Ma di chi è la colpa della brutta annata nerazzurra? I lettori della Gazzetta sono concordi su un punto: giocatori e allenatore c’entrano poco, le colpe maggiori vanno cercate più in alto. Più di 4 su 10, il 41%, attribuiscono infatti le responsabilità alla società in generale, da Moratti in giù. Il 25% individua il problema in una rosa troppo logora. Anche la campagna acquisti non ha soddisfatto: è sbagliata — e causa principale della crisi — per il 16%, in particolare tra chi ha meno di 25 anni e che forse si aspettava qualche colpo ad effetto nel mercato di gennaio. Pochi meno
suGazzetta.it
x MA CHE SI PRETENDE SE IN DUE ANNI IL MIGLIOR ACQUISTO È STATO NAGATOMO? di VALERIO CLARI
di un’altra italiana. Nonostante la crisi che sta attraversando anche l’Inter viene accreditata di buone possibilità di passare il turno, mentre sul destino del Napoli gli intervistati si dividono quasi a metà: il 53% non crede che riusciranno a superare l’ostacolo Chelsea, mentre il 47% — e in particolar modo al Sud — è ottimista e convinto che gli azzurri possano compiere l’impresa. Il passaggio del turno di nerazzurri e partenopei sarà, in ogni caso, in compagnia dei rossoneri: solo il 13% vede infatti l’Inter e il Napoli ai quarti senza il Milan. In generale, comunque, i lettori sono ottimisti: 3 su 10 confidano nel passaggio di tutte e tre le italiane, mentre solo il 9% pensa che nessuna delle nostre riuscirà ad accedere al prossimo turno della coppa. LA GAZZETTA DELLO SPORT
on sanno più con chi prendersela. A caldo, N mentre l’Airone Caracciolo vola su San Siro, a freddo, il giorno dopo: i tifosi interisti si scatenano nei commenti su Gazzetta.it. L’Inter è in crisi, l’80% di chi vota il sondaggio inizia a temere che perda anche l’Europa, ma sulle responsabilità ci si divide. Colpa dell’allenatore? Dei giocatori? Di Moratti? Per un interista, attaccare lui è come mettere in discussione la mamma. Qualcuno, però, lo fa.. Mercato e dirigenza Smoky: «Che pretendiamo? Se si cedono Balotelli per Pazzini ed Eto’o per Forlan.. Se in due anni il miglior acquisto è Nagatomo...» (nella foto Reuters). Questioneditempo: «Branca ha il potere inverso di Re Mida». Interarmy: «Richiamare Oriali subito». Nizz: «Abbiamo bruciato due buoni allenatori, con idee e progetti, come Benitez e Gasperini». Smeriglietto: «Per gli interisti e Moratti conta che rimanga il clan argentino a comando della
società, a gestire la campagna acquisti e decidere l’allenatore, poco importa se i vari Bielsa, Hiddink, Capello, Villas Boas rifiutano per paura di fare la fine di Benitez».
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nieri, dimettiti. Non si può perdere sia contro il Lecce che contro il Novara e accampare (ridicole) scuse. In quattro mesi ha dato Zeru Gioco». Engra 55: «Ma la preparazione è stata fatta solo per il derby?».
Moratti Ricki7719: «Penso che Moratti, in
buona fede, abbia molte responsabilità nella confusione attuale». Gabrimix: «Il presidente deve essere onesto, se non ha più possibilità economiche lo dica chiaramente». Marco1972: «Siamo riusciti a vincere solo quando qualcuno ha obbligato Moratti e il resto della dirigenza a stare con le mani in tasca senza fare danni». Mikha78: «E’ tornato in città circo Moratti». Ranieri Pier 2412: «Ho sentito i commenti dell’allenatore. Ma tra Mou e Ranieri non c’è una via di mezzo?». Internazionalista92: «Per favore, Ra-
Giocatori Alfama3: «Mi dispiace solo per Sneijder. Con questa squadra di spompati, incompetenti e sopravvalutati fino al midollo non combinerà mai niente. E’ meglio per lui che se ne vada» Member_8012: «Facciamo una statua ai vari Cambiasso, Zanetti, Chivu, Lucio, Stankovic , ecc. e lasciamoli godere un giusto riposo». MarcusInter: «Se rinnovano il contratto a Chivu cambio squadra». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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UNA GIORNATA SPECIALE
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Love is... darsi a un’altra persona senza condizionamenti
Edinson Cavani, 25 anni; Cadel Evans, 35, e Chiara con una maglia speciale; Valentina Vezzali, 38
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Love is... life
LUCA MARIN nuotatore Aniene
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FEDERICO BALZARETTI calciatore Palermo
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Love is... star bene con la propria moglie e la propria famiglia
MEDHI BENATIA calciatore Udinese
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Love is... voler bene alle persone care E per me sono i miei genitori MATTIA DESTRO calciatore Siena
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Love is... i piccoli sacrifici per vedere anche qualche ora la persona cui tieni
LUCA DOTTO nuotatore, viceiridato 50 sl
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Love is... perché nessuno possa dimenticare di quanto sarebbe bello se, per ogni mare che ci aspetta, ci fosse un fiume per noi. E qualcuno - un padre, un amore, qualcuno - capace di prenderci per mano e trovare quel fiume MAURIZIO FELUGO pallanotista Pro Recco
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Love is... rispetto lealtà e infinita fiducia... è la forza che sento stringendo le mani delle mie compagne, il per sempre che vedo negli occhi dei miei genitori, la serenità e la gioia che mi riempie nell’abbraccio del mio fidanzato TANIA DI MARIO pallanotista Orizzonte Catania
San Valentino
SERENA ORTOLANI pallavolista Scavolini Pesaro
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Cavani, Evans, Vezzali Noi, nati il giorno dell’amore «
Love is... L’idolo di Napoli: «Festa in famiglia». Il re del Tour: «Cena di lusso». L’olimpionica di scherma: «Torta in palestra» FRANCESCO VELLUZZI
Valentina Vezzali, Edinson Cavani e Cadel Evans vengono da paesi diversi, Italia, Uruguay e Australia, ma hanno tante cose in comune: sono dei campioni, nella scherma, nel calcio e nel ciclismo, sono innamorati e felici, hanno un forte legame con l’Italia, e sono nati lo stesso giorno. Che è particolare. Perché oggi è San Valentino, la festa degli innamorati. Celebrata dappertutto con Francia e Inghilterra in testa. Festa doppia, d’amore, commerciale. Per la Vezzali, regina del fioretto, è tripla: «E’ il mio onomastico» (la festività prende il nome dal santo e martire cristiano San Valentino da Terni). Vale la attende con trepidazione questa giornata anche se oggi, ancora ferita dalla sconfitta in coppa del mondo con Elisa Di Francisca, si allenerà a Jesi col maestro Giulio Tomassini: «Ma mi avete dato una bella idea. Porterò una torta in palestra e le bevande. Mi va proprio di festeggiare col maestro e con la palestra dove mi alleno. Amo le meringhe, quindi sarà una torta meringata». Poi la campionessa sarà tutta per Mimmo (suo marito) e Pietro (suo figlio), gli amori della sua vita, oltra all’adorata mamma. «La ricorrenza imporrebbe una cena a lume di candela, ma è anche il mio compleanno. E in questo periodo mi fa
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Love is... una promessa che deve essere rinnovata tutti i giorni e che io sono molto felice di mantenere con Adriana FRANÇOIS GILLET calciatore Bologna
piacere avere accanto tutti i miei affetti. Spero che al ristorante ci siano i parenti e gli amici più cari». Ristorante Andare a cena in un
locale è un classico. Il vincitore del Tour de France Cadel Evans con la moglie Chiara (di Varese) e il piccolo Robel vivrà il compleanno da innamorato in un luogo incantevole. «Andiamo a Crissier, da Philippe Rochat, uno chef stellato. Al ristorante dell’Hotel de Ville. Mi ha invitato lui e sono felice di poter passare una serata speciale con Chiara e Robel». La compagna del campione (che ha posato per noi con la maglia a tema creata da Elisabetta Franchi) non svela il regalo che gli farà, ma racconta i peccati di gola del ma-
Abbiamo raccolto i messaggi tweet di tanti campioni dello sport italiano: «Love is...» rito: «E’ goloso di cioccolato fondente, la torta va ordinata al cioccolato. Ma nella quotidianità adora la pasta con i broccoli. Io ci aggiungo un po’ di pecorino ed è felice. Poi mangia tanta verdura». Gli Evans sono una coppia splendida, da qualche mese con loro c’è Robel, adottato in Etiopia. «La nostra vita è cambiata, ma in meglio. Chiara è bravissima e ha tanta pazienza», spiega Cadel. Al ristorante andrà anche Edinson Cavani, il
STASERA A PARMA LA PARTITA DELLE STELLE
Che show con «All you need is basket» (fr.vell.) «All you need is basket». E’ lo slogan scelto dalla Fip per il San Valentino dello sport in scena alle 20.30 a Parma. Si gioca l’All Star Game Ocme firmata da Gianni Bertolazzi, dal 1975 padre padrone del Basket Parma che ha allestito un buon evento. Di richiamo perché, oltre allo spettacolo offerto da 12 delle migliori straniere della A1, ci sarà il debutto ufficiale sulla panchina
della Nazionale di Roberto Ricchini. Il neo c.t. e l’assistente Giovanni Lucchesi vogliono un mix tra le migliori dall’85 in poi e le più esperte. Macchi dobbiamo scordarcela, Masciadri c’è, Ballardini no. Ma la serata di Parma è una festa. Bertolazzi ha pensato a tutte: rose alle donne, un pasta party, profumi per le ragazze e un viaggio in Sri Lanka per chi vincerà la gara del tiro da tre punti. Non male.
matador del Napoli. Oggi è la sua festa e, conoscendo i napoletani e l’affetto che danno, chi non vorrebbe offrirgli una pizza, un babà, una sfogliatella? «Invece passerò una giornata speciale con mia moglie Soledad e mio figlio Bautista. Andrò in un ristorante a Napoli con la famiglia. Questa festa va vissuta con le persone più care. E noi amiamo stare insieme». Cavani non fa vita mondana. Sarà in ritiro, invece, il compleanno dell’atalantino Matteo Brighi che domani affronta il Genoa. Regali Di regali nessuno parla anche se i calciatori sono sensibili e non fanno mancare un pensiero alla compagna. «Ho sempre fatto il regalo a mia moglie Adriana (barese)», racconta il portiere belga del Bari Francois Gillet. «Un regalo da mio marito me lo aspetto — dice Valentina Vezzali —. Ma so che anche mio figlio mi ha preparato una bella sorpresa. Il compleanno-San Valentino che ricordo con maggior soddisfazione è quello del 2009, il 35˚. Era un sabato e partecipavo a "Ballando con le Stelle". Ero in trasmissione, in diretta, e vidi arrivare in sala Mimmo che portava 35 rose rosse col gambo lunghissimo. Fu un’emozione straordinari.. Non la dimenticherò mai». Insomma per i corteggiatori dell’olimpionica non c’è posto: «Messaggi e biglietti arrivano, ma per altri non c’è spazio».
Love is... ho chiesto a mia moglie che cosa rappresenta il 14 febbraio per lei. Mi ha risposto: la ripresa della Champions... SERGIO PARISSE rugbista Stade Francais
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Love is... oggi l’amore è davvero l’unico motivo per vivere. Non esiste proprio nulla senza amore GIGI MASTRANGELO centrale Cuneo volley
Love is... la mia famiglia FLAVIA PENNETTA tennista, 23ª classifica Wta
Love is... la mia famiglia e la mia ragazza
MAURO SARMIENTO campione taekwondo
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Love is... quando non vedi l’ora di fare qualcosa che ti rende felice ALESSANDRA SENSINI velista, olimpionica
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Love is... qualcosa in cui credere e in cui avere fiducia sempre
STEFANO TEMPESTI pallanotista Pro Recco
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Love is... solo problemi CYRIL THEREAU calciatore Chievo
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Love is... fortuna di trovare la persona giusta
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Love is... pensare in ritiro ai miei genitori e ai tre fratelli che, anche da Rimini, sono sempre tanto presenti MATTEO BRIGHI calciatore Atalanta
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SOLUZIONI ESTREME A CONFRONTO
McLaren insiste con il flusso sui lati Chi avrà ragione? GIORGIO PIOLA
Nei primi test si sono viste tante modifiche agli scarichi, tutte conformi alle nuove norme, per cercare di riprodurre l’effetto soffiante. Questo benché i terminali degli scarichi siano piazzati lontani dai diffusori e non possano essere inclinati verso il basso ma solo verso l’alto. Le realizzazioni più estreme sono quelle McLaren e Ferrari con la Sauber che da giovedì aveva già una macchina in versione B. Mentre Red Bull, Williams, Toro Rosso, F.India e Catheram fanno soffiare l’aria degli scarichi verso la parte bassa dell’ala (con la sola Lotus ad indirizzare il flusso verso la parte superiore), McLaren, Ferrari e Sauber hanno scelto di andare a soffiare il più basso e il più esterno possibile per ricreare quel sigillo termico fra le ruote dietro, i canali laterali del diffusore e le prese aria dei freni. Analizziamo con l’aiuto di 3 disegni le soluzioni estreme con il soffiaggio più o meno basso, svelato dalle etichette termo sensibili nei punti di passaggio. © RIPRODUZIONE RISERVATA
SOFFI ROVENTI
FORMULA 1 LA TECNICA
McLaren Gli scarichi sono nascosti nella carenatura: la presa d’aria freni forza il flusso verso il basso
FRANCO NUGNES
La Ferrari ha imparato la lezione di Jerez. La F2012 si prepara per la seconda sessione di test a Barcellona, in programma dal 21 febbraio, con una serie di modifiche che dovrebbero essere utili a valutare qual è l’effettiva competitività della Rossa. Fernando Alonso, alla conclusione delle prove in Andalusia, non ha voluto dare peso ai tempi, anche se ha colto la seconda prestazione assoluta dietro alla Lotus di Romain Grosjean, dal momento che le Mercedes di Nico Rosberg e Michael Schumacher non erano a regolamento con la norma degli scarichi, visto che soffiano ancora nel diffusore, soluzione bandita dalla Federazione internazionale dell’auto. Gomme ok L’aspetto positivo di
questo debutto è che la Ferrari riesce a scaldare subito le gomme, per cui non sarà più penalizzata in qualifica, quando dovrà esprimere tutto il suo potenziale in un giro secco. In questo modo la F2012 potrà tornare a lottare anche per la pole position.
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A Jerez i piloti hanno chiesto diffusori diversi Le gomme scaldano subito: pole ora possibile Noie all’impianto idraulico: ha ceduto 3 volte lo stesso raccordo. Si corre ai ripari Il motore avanza pochi centimetri per dare spazio allo scivolo posteriore
Affidabilità La preoccupazio-
ne, invece, riguarda l’affidabilità, visto che il progetto è completamente nuovo. Le soste ai box sono state frequenti per problemi che sono stati concentrati nell’impianto idraulico. Pare che a cedere per tre volte sia stato lo stesso raccordo, un tubo che adesso verrà rivisto. La soluzione del problema, quindi, sarà rapida. Acqua a 125˚ Ma a inquietare
Vernice speciale Sull’ala posteriore della F2012 a Jerez si nota la vernice che serve a mostrare i flussi dell’aria COLOMBO
La Ferrari cambia sposta gli scarichi e trova l’aderenza
sono le temperature funzionali della monoposto: i tecnici di Maranello hanno deciso di far girare il motore a 125 gradi di acqua, vale a dire il valore limite concesso dal regolamento. Un propulsore «caldo», infatti, permette alla monoposto di usare masse radianti più piccole a vantaggio dell’aerodinamica, ma per raggiungere quelle temperature funzionali serve un impianto in pressione affinché il V8 non ne risenta. Non
Sauber La prima innovazione: via la rastremazione ora gli scarichi sono raccolti in una carenatura che scende
dimentichiamoci che i motori sono stati «congelati» nello sviluppo da anni, per cui è sempre più difficile assoggettarli a utilizzi sempre più estremi, con la meccanica che è ormai al servizio di telaio e aerodinamica. Motore avanti L’installazione
del propulsore sulla F2012 è stata avanzata di qualche centimetro rispetto alla 150 Italia. La ragione è semplice: i tecnici diretti da Pat Fry cercano di avere una maggiore superficie del diffusore posteriore per generare carico, per cui la Rossa ha ora anche un passo più lungo rispetto all’anno scorso. Scarichi Ma l’argomen-
to che più agita il Reparto Corse del Cavallino sono gli scarichi. Dopo il divieto della Fia di far
soffiare gli scarichi nei diffusori, gli aerodinamici di Maranello avevano deciso di orientare il flusso dei gas roventi nella parte bassa del retrotreno, vale a dire con un andamento tangente alle ruote posteriori, seguendo un concetto che è stato portato avanti soltanto dalla McLaren Mp4-27. Tutti gli altri, Red Bull Racing compresa, soffiano sotto l’ala posteriore, con i terminali montati in posizione radente al cofano motore. Carico perduto Ogni squadra cerca la miglior soluzione per recuperare il carico aerodinamico perduto, ma i tecnici della Ferrari non avrebbero trovato i valori che si aspettavano con la più estrema delle due soluzioni che hanno allo studio. Ecco perché a Barcellona quasi sicuramente vedremo degli scarichi molto diversi sulla F2012, senza quelle due bocche di fuoco che caratterizzano la parte finale delle fiancate. Nuovo orientamento Alonso e Massa avevano lamentato una mancanza di down-force nel retrotreno determinata, quasi sicuramente, da un soffiaggio inferiore alle attese, ma le cose erano migliorate nell’ultimo giorno quando i terminali erano stati empiricamente orientati in modo diverso. Al Reparto Corse stanno già correndo ai ripari, mentre a Woking vogliono insistere con la versione più anticonformista. Scopriremo alla fine chi avrà avuto ragione. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Taccuino ARRIVA DALLA GP2
Clos riserva all’Hrt Il team Hrt ha scelto il 23enne spagnolo Dani Clos come riserva per il 2012. Clos, che arriva dalla GP2, ha firmato un accordo che lo porterà in pista anche per alcune sessioni di libere del venerdì: «Il so gno di tutta la vita sta cominciando a diventare realtà...». I piloti titolari Hrt sono lo spagnolo Pedro de la Ro sa e l’indiano Narain Karthikeyan.
70 MILIONI PER LA RICERCA
Mateschitz benefico Dietrich Mateschitz, proprie tario della Red Bull, ha donato 70 mi lioni di euro al Paracelsus Medizini sche Privatuniversität, un centro di Salisburgo che si occupa della ricer ca sulle lesioni del midollo spinale.
MONDIALE ENDURANCE
Sarrazin con la Honda Rimasto a piedi dopo la deci sione della Peugeot di chiudere il suo programma Endurance, anche Stephane Sarrazin alla fine ha trova to una sistemazione per il 2012. Il francese si è accordato con la Starworks Motorsport e farà parte dell’equipaggio che porterà in gara un prototipo Honda LMP2 nel Mon diale Endurance. Sarrazin completa il terzetto formato anche da Dalziel e Potolicchio.
DALL’INGHILTERRA
Haga, c’è la Yamaha Ora è ufficiale: il 36enne No riyuki Haga nel 2012 sarà al via del British Superbike in sella a una Yamaha dello Swan Racing. Il giap ponese è stato chiamato a sostitui re Ian Hutchinson, leggenda del Tou rist Trophy, che la scorsa settima na si è infortunato a una gamba.
Ferrari All’inizio si cuoceva la carrozzeria (le frecce nere sono i termo sensori) ed ecco i terminali più lunghi verso l’alto
SUPERBIKE TEST A PHILLIP ISLAND
Checa più forte della zavorra, Hopkins k.o. PAOLO GOZZI
La Superbike accende i motori a Phillip Island (Aus) ed è subito fuori uno. Al rientro nel Mondiale con la Suzuki, John Hopkins si è fratturato la mano destra e a meno di un miracolo dovrà rinunciare all’apertura iridata tra dodici giorni sullo stesso tracciato. Americano, 28 anni, Hopkins è scivolato nelle battute iniziali
ferendosi lo stesso arto che di recente aveva subìto l’amputazione di due falangi dell’anulare, danneggiato l’agosto scorso a Brno in MotoGP. Oggi volerà in California per farsi operare dal dottor Chao, specialista della mano. Primi verdetti La prima giornata 2012 doveva dirci se i sei chili di zavorra imposti dal regolamento saranno un problema per Carlos Checa e la Ducati,
mattatori nel 2011. La risposta è scritta nella lista dei tempi che, senza rilevazione ufficiale, si è prestata alle libere interpretazioni delle squadre. Il verdetto più affidabile è quello del fornitore unico Pirelli, con Checa un decimo meglio di Sykes (Kawasaki). Oltre a Hopkins sono caduti, senza danni, anche Giugliano, Smrz e Biaggi, che si è scontrato con il francese Berger. «Abbiamo incrociato le linee ma dopo ci siamo chiari-
ti», ha detto l’ex iridato. Checa ha evitato per un pelo due oche in rettilineo. I collaudi vanno avanti fino a domani. I tempi: 1. Checa (Spa-Ducati) 1’33"; 2. Sykes (GB-Kawasaki) 1’33"1; 3. Laverty (Irl-Aprilia) 1’33"3; 4. Melandri (Ita-Bmw) 1’33"4; 5. Haslam (GB-Bmw)1’33"7; 6. Biaggi (Ita-Aprilia) 1’33"7; 7. Smrz (R.Cec-Ducati) 1’34"; 8. Guintoli (Fra-Ducati) 1’34"1; 9. Lascorz (Spa-Kawasaki) 1’34"1; 10. Berger (Fra-Ducati) 1’34"3; 11. Fabrizio (Ita-Bmw) 1’34"4; 12. Camier (GB-Suzuki) 1’34"5; 13. Salom (Spa-Kawasaki) 1’34"9; 14. Badovini (Ita-Bmw) 1’35"; 15. Johnson (Aus-Bmw) 1’35"7; 16. Giugliano (Ita-Ducati) 1’35"8; 17. Zanetti (Ita-Ducati) 1’37"1.
Carlos Checa, 39 anni, sta per iniziare la quinta stagione in Sbk ALEX PHOTO
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CICLISMO L’INTERVISTA
identiKit & CARRIERA
v Parla Cunego «Ho scelto: le classiche E vedrete al Mondiale» Il veronese della Lampre-Isd ha aperto il 2012 in Calabria: «Meglio le corse di un giorno che i grandi giri». Il futuro? Da telecronista CIRO SCOGNAMIGLIO
twitter@cirogazzetta Damiano Cunego ha 30 anni, e siamo convinti che alla maggior parte degli appassionati venga facile un commento: «Solo?». È la conseguenza del fatto che il veronese sia in prima fila già dal 2002. Ha cominciato sabato e domenica in Calabria («un buon debutto, tranquillo») l’undicesima stagione da professionista, con un Giro d’Italia in salotto dal 2004. Alle spalle una storia — tra alti e bassi — complessivamente bella.
Lui, però, nel ciclismo che gli resta davanti vuole scriverne una ancora migliore. Ci sarà tempo per pensare a che cosa fare «dopo», anche se Damiano, sposato con Margherita e padre di Ludovica e Cristian, non nasconde un certo interesse per la figura del «telecronista», e la volontà di seguire più da vicino i rally e l’automobilismo, sue passioni. Cunego, a 30 anni è ancora il «Piccolo Principe»?
«Certo,
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Il mio tempo non è passato, e in Olanda Gilbert dovrà fare i conti anche con me
perché no? Ci sono affezionato. Mi ricordo ancora il giorno in cui un suo collega mi regalò il libro di Antoine de Saint-Exupéry. E piace anche ai miei tifosi, che sono tantissimi. Proprio negli ultimi giorni, dopo Facebook, sono arrivato anche su Twitter. E’ un modo per tenere più contatti con loro». E’ vero, lei è molto apprezzato. Ma anche criticato.
«Come si dice? L’importante è che si parli di me, nel bene o nel male». Prendiamo due frasi che si sentono spesso. La prima: lei ha conquistato il Giro d’Italia troppo presto, a 22 anni.
«Che cosa sarebbe potuto succedere se non l’avessi vinto, non lo sa nessuno. Quel Giro l’ho vinto e me lo tengo».
e Tour ci sono finito diverse volte, quindi piano non vado neanche nelle corse a tappe di tre settimane. Al Tour del 2011, senza l’ultima crono, avrei potuto chiudere nei cinque (7˚, poi 6˚ dopo la squalifica di Contador, ndr)». Di solito riesce ad esprimersi molto bene nel finale di stagione, ma l’anno scorso non è stato così. Dopo il Tour è praticamente sparito dalle zone alte degli ordini d’arrivo. Perché?
«Non l’avevo detto, ma ho avuto problemi fisici. Calcoli renali, una patologia della quale soffre anche mio padre. Già a settembre. E questo mi ha condizionato alle corse, sono andato al Giro di Pechino e poi al Lombardia non è andata benissimo. A inizio dicembre nuovo episodio, con febbre altissima. Mi sono curato e ho ripreso ad allenarmi in maniera normale a inizio gennaio».
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COSI’ GLI ALTRI BIG
S Andy Schleck è in Oman Il lussemburghese è in gara da oggi a domenica al Tour de Oman
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Che cosa chiede al 2012?
«Ci sono due punti chiave: le classiche delle Ardenne, la più importante e bella resta la Liegi (22 aprile), e il Mondiale di Valkenburg (23 settembre). Sarò al Tour e non al Giro: mi dispiace, ma puntando ad Amstel, Freccia e Liegi non potrei essere troppo competitivo. Quanto all’Olimpiade, non è adatta a uno come me».
Ivan Basso sabato Laigueglia Il varesino apre la stagione sabato in Liguria nel classico Trofeo Laigueglia
E se Gilbert sarà quello del 2011?
«Sarà molto difficile da battere. Comunque non c’è solo lui. Ma tra quelli che possono contrastarlo, ci sono anch’io. Io ci credo. E dovrete sopportarmi ancora un pezzo. Comincio questa stagione con la stessa filosofia di sempre: essere davanti tutto l’anno, da febbraio a ottobre. Spero di stare bene in salute, che è la cosa più importante. Poi vince uno solo, ma io conto di essere lì a giocarmela. Spesso».
S Philippe Gilbert in Belgio Il belga punta all’Het Nieuwsblad (ex Het Volk) il 25 febbraio, apertura in Belgio
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La seconda: Cunego non è né carne né pesce, non ha ancora trovato un’identità.
Ride. «Io penso di essere un buon piatto. Giro, Amstel, tre Lombardia e tante altre vittorie. Secondo al Mondiale, al Tricolore, al Giro di Svizzera. C’è di peggio».
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Ma sull’interrogativo più famoso, corridore da classiche o da grandi giri?
al Tour 2011 Così Cunego in Francia (miglior italiano) dopo la squalifica di Contador
«Sono uno scalatore veloce. Penso di essere più adatto alle classiche che ai grandi giri. Comunque nei primi dieci a Giro
FOTO ROBERTO BETTINI
DA OGGI A DOMENICA SUPERSFIDA IN VOLATA TRA CAVENDISH, BOONEN E GUARDINI
Anniversario
Nibali nella terra del sultano In Oman anche una salita vera Dopo il debutto in Argentina, sfida Andy Schleck e pensa già al Tour L’imbarazzo della scelta. I duelli a 60 all’ora in volata, ma anche (sabato) la sfida in salita su una montagna — la «Green Mountain» — che i locali paragonano all’Alpe d’Huez. Il circo del grande ciclismo è arrivato per il terzo anno consecutivo in Oman, il sultanato della Penisola Arabica grande come l’Italia ma su un altro pianeta in questo periodo quanto a clima: da oggi a domenica, sei tappe ad (almeno) 25 gradi. Ma occhio al vento. C’è anche Vincenzo Nibali:
Vincenzo Nibali, 27 anni BETTINI
dopo l’Argentina, un’altra buona occasione di rodaggio per il siciliano della Liquigas, che però sabato non si tirerà indietro nel caso vedesse l’opportunità di agguantare la vittoria che in tutto il 2011 non è arrivata. Se la vedrà con Fuglsang, Purito
Rodriguez e Andy Schleck, quest’ultimo peraltro mai competitivo a febbraio. Per i duelli allo sprint, il «casting» è degno di un Giro o di un Tour: l’iridato Cavendish (ha il numero 1) e Tom Boonen, plurivittoriosi in Qatar, Goss e Farrar, Galymzianov e Greipel, Kittel e Sagan. Insomma, il nostro Andrea Guardini dovrà superarsi per cogliere la prima vittoria stagionale, dopo aver commesso in Qatar — per sua stessa ammissione — qualche errore di troppo. Vietato abbattersi, comunque. E poi c’è l’eterna sfida tutta veronese con Elia Viviani, che va avanti dalle giovanili. L’anno scorso l’ha vinta Guardini: 11 a 8. Ma Viviani nel 2012 è già a 5... ci. sco. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Pantani, 8 anni fa Una messa a Cesenatico Otto anni fa, in un residence di Rimini, veniva trovato morto Marco Pantani: overdose di cocaina. Stasera alle 20.30, nella chiesa sul Porto Canale di Cesenatico, il Pirata verrà ricordato con una messa di suffragio. E nel teatro comunale della sua città, domenica 26 alle 16, arriverà «Pantani, un campione fuori norma», un’opera della Compagnia Overlord di Alessandro Albertin. L'ingresso è a offerta e l'incasso va alla Fondazione Pantani.
IL VINCITORE DEL GIRO
Scarponi sull’Etna con i compagni Debutta a Lugano Con Lloyd, Niemiec, Stortoni e Spezialetti, Michele Scarponi è da lunedì scorso in Sicilia per allenarsi sull’Etna. Il marchigiano della Lampre, 1˚ al Giro 2011 dopo lo stop a Contador, doveva correre il Giro di Sardegna, poi saltato: debutto a Lugano il 26 febbraio
S Cadel Evans in Svizzera L’australiano, re del Tour, correrà domenica 26 febbraio il Gp Lugano
PARALIMPICI SU PISTA DUE MEDAGLIE
Tarlao, che Mondiali Ora insegue il nonno E’ un friulano doc: poche parole, tanti fatti. Come le due medaglie vinte a Los Angeles ai Mon diali su pista di paraciclismo (categoria C5): prima il bronzo nell’inseguimento (come l’altro azzurro Fabrizio Macchi) e domenica l’argento nello scratch, dietro all’ucraino Dementyev. Un doppio trionfo per Andrea Tarlao (nella foto), 27enne friulano di Fiumicello (Ud), già iridato 2011 nella crono. È un talento precoce: ha conosciuto il paraciclismo nel 2010 e in pochi mesi era già tra i migliori. Bancario a Man zano (Ud), tesserato per la Sorgente Pradipozzo (Ve), ha un problema al braccio sinistro dalla nascita: paresi ostetrica con lesione al plesso brachiale. Ha iniziato a correre in bici tra i giovanissimi col Pedale Ronchese, sulla scia di papà Riccardo (dilettante fino a 39 anni) e nel 2005 era stato anche contattato dalla Finauto di Luca Scinto: si era allenato al fianco di Visconti e Nibali. Ora il mirino è sulla Paralimpiade di Londra, proprio dove il nonno Aldo nel ’48 vinse l’argento nel canottaggio «due con». Per far meglio, s’intende. Alberto Francescut
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTEDÌ 14 FEBBRAIO 2012
BASKET IL BANCO SARDEGNA AL SECONDO POSTO
Appunti Sassari, successo di famiglia «Il segreto è star bene assieme» SERIE A
I cugini Diener, uniti fino al liceo, si sono ritrovati nella stessa squadra in Italia Travis: «Drake mi capisce al volo». Drake: «L’altruismo di Travis è contagioso» LUCA CHIABOTTI
Travis Diener, dice Meo Sacchetti, è un testone. Vuole giocare sempre, anche se non sta bene. Se lo tieni in panchina, ti manda a quel paese. Ma a Milano, dopo un po’ di riscaldamento, il miglior regista «vero», del campionato, ha guardato i compagni battere l’EA7, quinta vittoria consecutiva di Sassari, ora al secondo posto. Ce la farà per la sfida di coppa Italia con Siena? In ogni caso, il cugino Drake, settimo realizzatore del campionato, ha già dimostrato di poter fare anche un po’ del suo lavoro. Sono cresciuti assieme, anche in campo e nel box dove i parenti avevano montato un canestro. Si sono ritrovati nella stessa squadra in estate. La vita li aveva allontanati (la malattia di Drake dopo il college e la rinascita in Italia, i 5 anni di Nba per Travis, lasciata nel 2010 per Sassari).
la scheda DRAKE DIENER 30 anni, 1.96, guardia
Uscito da De Paul, viene in Italia nel 2006 in Lega2. Poi Capo d’Orlando, Siena, Avellino, Teramo. Segna 16 punti di media (7o assoluto)
permettendomi di prendere un po’ di riposo in attacco». Travis è il miglior play con cui ha giocato?
D «Si. La sua qualità è che coinvolge tutta la squadra, non solo me: il suo modo di giocare è contagioso e tutti sono spinti ad essere meno egoisti». Travis, il suo passaporto italiano arriva?
T «Mia moglie, che ha i genitori di Palermo, lo sta aspettando ancora. Quando lo avrà, potrò fare la richiesta per il mio». Travis, ha fatto le Final Four con Marquette al fianco di Wade... Consigli per le Final Eight?
T «Abbiamo perso di 33 punti con Kentucky, non è esattamente un grande ricordo...». D «Sarà un grande evento per tutta la Lega. Per eliminare Siena nei playoff dovremmo batterla 4 volte, è impossibile. La sfida secca rappresenta per noi una opportunità». Drake, da anni è uno dei migliori giocatori del campionato. Non in una big. Le manca?
Due famiglie di allenatori, giocatori, giocatrici. Come seguono in Wisconsin, la vostra avventura?
D «Ho avuto della opportunità di giocare in Eurolega, a Siena è stato difficile perché sono arrivato per ultimo con la squadra già nelle Top 16, ad Avellino ero in un gruppo con una chimica terribile. Vorrei potere dimostrare di essere un giocatore di livello europeo ma ho apprezzato ogni minuto della mia esperienza a Teramo e a Sassari. Sono contento così».
Drake: «Dal sito della Lega ma è in italiano e non possono vederci. Il problema è che giudicando solo le cifre, non si rendono conto di come giochi, si preoccupano se segni poco...». Vi trovate ancora ad occhi chiusi?
Travis: «E’ molto facile giocare con Drake, capisce subito quello che voglio fare e la sua presenza mi ha tolto pressione
è uno contro uno, salto, atletismo al massimo livello, qui si gioca sotto il ferro con un concetto di squadra molto più spiccato, meno egoista. E comunque anche nella Nba i successi si misurano dall’atmosfera che accompagna la squadra anche fuori campo. Ecco perché a Sassari andiamo bene». Grazie anche a Sacchetti?
la scheda TRAVIS DIENER 29 anni, 1.84, playmaker
Seconda scelta, ha giocato 181 gare Nba tra Orlando, Indiana, Portland. A Sassari dal 2010: segna 13.3 punti con 5.1 assist di media
D «Rende tutte le cose più semplici perché dà fiducia e i giocatori si sentono più rilassati e a loro agio in attacco. Stiamo però migliorando anche in difesa, soprattutto da quando è arrivato Eisley che ci dà maggiore fisicità in area».
Giovedì al PalaOlimpico di Torino iniziano le Final Eight di Coppa Italia: Quarti di finale: 16/2 alle 17.45 Siena Sassari, 20.30 Milano Bologna; 17/2 alle 17.45 Pesaro Venezia, 20.30 Cantù Avellino. Semifinali sabato 18/2: 17.45 vincenti dei quarti del 16/2, 20.30 vincenti dei quarti del 17/2. Domenica 19 la finale alle 17. I biglietti sono in vendita online su www.ticketone.it. Per qualsiasi informazione, il sito dedicato è www.final8.it.
Da ex giocatore Nba, ci spiega il fenomeno Lin?
T «Nessuno può capire come sia potuta accadere una cosa simile, Lin veniva davvero dal nulla. Posso dire che giocare per coach D’Antoni è un sogno per ogni playmaker della Nba». Un po’ di invidia e di rimpianti?
T «No, Lin ha delle qualità e si sta meritando tutto il successo. Io non ho rimpianti, sono stato nella Nba per 5 anni. Sono qui perché volevo giocare di più».
A MILANO
Oggi Ale Gentile al GazzaStore Oggi a Milano, al Gazzetta Store di Galleria San Carlo, dalle 14 alle 15, Alessandro Gentile e Ioannis Bourousis dell’EA7 Milano saranno a disposizione dei fans per foto e autografi. SPAGNA (pe.m.) La 20a giornata: Badalona Barcellona 52 79 (Rabaseda 14); Bilbao Manresa 88 80 (Vasileaidis 15, Mumbru 13); Siviglia Real Madrid 63 98 (Suárez 14). Classifica: Barcellona 17 3; Real Madrid 16 4; Vitoria 14 6.
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«Il fenomeno Lin è inspiegabile ma il sogno di ogni play Nba è avere come coach D’Antoni»
Noi diciamo: basket Nba e europeo, due sport differenti.
T «Si completamente. La Nba
INFORTUNATI
Fantoni operato Mancinelli a riposo
Cook soffre Bremer Fotsis n.1 da 3 ma tira poco
Sembrava che l’arrivo di JR Bremer avesse risolto i problemi di Milano. Due vittorie in campionato, una in Eurolega. Fino alla sberla presa con Sassari e ai fischi del Forum. Evidente e numerico il calo di Omar Cook. Nelle ultime tre partite di campionato, da quando è arrivato Bremer, il play montenegrino (come Hosley è georgiano) ha perso in media 4.3 palloni. Prima solo 1.6. Ora viaggia a una media da peggiore in serie A, visto che il giocatore che perde più palle è Shakur con 3.9. Nelle ultime tre partite, poi, Cook ha distribuito solo 3 assist di media. Prima dell’arrivo di Bremer era a 5.4. Di più: nelle due partite precedenti all’esordio della
Domani si gioca il recupero della 3a giornata di ritorno Teramo Biella. Tre, invece, i rinvii della 4a. La classifica: Siena (15 vinte 5 perse) 30 punti; Milano (12 8), Bologna (12 8), Sassari (12 8) 24; Venezia (11 7), Pesaro (11 7), Cantù (11 8), Avellino (11 8) 22; Varese (10 10) 20; Caserta (9 10), Biella (9 10), Roma (9 11) 18; Treviso (8 11) 16; Montegranaro (7 12) 14; Teramo (6 12), Cremona (6 14) 12; Casale (5 15) 10.
Giovedì in campo Biglietti on line
di PAOLO BARTEZZAGHI
Milano
Domani recupero Teramo-Biella
COPPA ITALIA
Bravi&cattivi
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A. Coleman (Biella), n. 1 ai punti CIAM
guardia bosniaca (come Cook è montenegrino) ne aveva distribuiti 11 e 9. La statistica che ha caratterizzato la sconfitta con Sassari è invece relativa al tiro da tre: 2 su 19, 11%. Non è stata la peggiore prestazione stagionale in serie A: Pesaro ha fatto 1 su 11, 9.1%, nella partita con Varese. Vinta, però. La maggior parte delle triple tentate da Milano era costruita. Eppure il miglior tiratore da tre di Milano è Antonis Fotsis che ne ha provate solo due (sbagliandole). Fotsis ha una media del 46%, è il terzo migliore in serie A alle spalle di Datome e Mazzarino. Numero di tentativi totali: 54. Drew Nicholas, invece, tira con il 34% che non sarebbe neanche male. Il numero di tentativi però raggiunge 100, quindi quasi il doppio rispetto a Fotsis.
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7.5
Sui playground di Harlem, il padre era chiamato Terminator. Quinton, invece, Terminator 2. Quando il sequel è migliore dell’originale.
Ha segnato la tripla decisiva per Roma a Varese. Non per caso: è il migliore in serie A da tre punti (50%). Il ballo in maschera continua.
Ha raggiunto Coleman in testa alla classifica dei marcatori ed è 5o ai rimbalzi. Canestro decisivo a Casale. Bell’affare, Caserta, altroché Charlie.
Hosley (Ss)
Datome (Rm)
Smith (Ce)
(m.c.) Trauma distorsivo al ginocchio destro con risentimento alla regione distale del bicipite femorale per Stefano Mancinelli (Milano). Due giorni di riposo, le sue condizioni verranno rivalutate in vista del quarto di Coppa Italia. Tommaso Fantoni (Venezia) è stato operato ieri per una discolisi. Tempi di recupero da valutare solo tra una ventina di giorni quando si potrà avere la conferma della completa guarigione.
GRECIA
Olympiacos vince Il Pana protesta
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Domani due appuntamenti: il recupero con Biella e la scadenza per i pagamenti. E se ci fosse un rinvio, come giocherebbero?
In media gioca 14.5 minuti, segna 3.8 punti, mai oltre i 10, con 3.7 rimbalzi. Cifre da italiano medio, ma è un americano. Neanche medio.
Squalifica per invasione di campo, 13mila euro totali di ammenda. Perdere 9 partite all’ultimo minuto non è un attenuante.
Teramo
Lang (Bo)
Casale
L’Olympiacos ha battuto il Panathinaikos 78 77 con un giallo nel finale. Dopo una rimonta da 20, Mike Batiste (Pana) ha segnato da fuori sul 3: un arbitro ha convalidato il canestro da tre punti, l’altro ha cambiato la decisione, dando solo 2 punti ai verdi. Ora l’Olympiacos è in testa con una sola sconfitta su 17 partite, quella dell’andata con il Pana che ha perso per la seconda volta dopo il k.o. con il Kavala.
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BASKET NBA: L’INTERVISTA
Messina «L’America mi ha ridato la tranquillità» «Non ho più l’età per costruirmi una carriera qui: se capita bene, se no torno in Europa»
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HA DETTO
S Kobe Bryant Ha un livello di intelligenza cestistica incredibile. Vede il gioco con due passaggi d’anticipo, lavora ogni giorno per essere migliore di quello prima
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
MASSIMO LOPES PEGNA NEW YORK
Messina, cosa le sta insegnando la Nba?
«Come condurre l’allenamento a livello di intensità: è fondamentale quando hai impegni ravvicinati, per esempio le Final Four d’Eurolega. Sto imparando la strategia dei timeout, qui tema importantissimo, da noi meno. E’ interessante vedere come si usa uno staff di tecnici molto allargato e come l’allenatore gestisce uno spogliatoio con giocatori così famosi». Il rapporto con Kobe e soci?
«Ho libertà di dire a chiunque ciò che penso. Se vedo qualcosa che non va lo faccio presente. Anche a Kobe. Ho la serenità di chi non ha nulla da perdere: qui non devo costruirmi una carriera». Come ha conosciuto coach Brown e cosa le chiede?
S Simone Pianigiani Sogno di chiudere la carriera da c.t. azzurro a Roma 2020. Ma ora c’è Pianigiani, numero 1 per curriculum, entusiasmo, energia e personalità
S Josè Mourinho A Madrid mi sarebbe piaciuto essere come lui, perché non riesco a vivere sereno nel conflitto: lui lo cerca pur di affermare le sue ragioni
S Gregg Popovich Sono un fervente ammiratore del coach degli Spurs. E’ una bella persona e un tecnico di cui ho una stima incondizionata
«Per due estati consecutive è venuto in ritiro con il Cska e io sono andato a trovarlo in Summer League. C’è stima reciproca. Ammetto, però, che la sua chiamata mi ha sorpreso. Per lui analizzo le nostre prestazioni, gli dò un’opinione su attacco e difesa. Faccio anche considerazioni sull’organizzazione degli allenamenti. Mi sembra che mi ascolti, ma bisognerebbe chiedere a lui».
li, mi ha fatto guadagnare la sua considerazione dirgli che avevo avuto sotto di me Michael Ray Richardson. Ron è newyorkese e viene da St.John’s, dove Ray era stato una stella».
Ettore Messina, 52 anni, ha vinto 4 volte l’Eurolega CIAMILLO
«Ho libertà di dire a chiunque ciò che penso, anche a Kobe: non ho nulla da perdere»
Cosa l’ha più stupita?
«La professionalità. Questo è un gruppo esigente. Ci sono ragazzi che vengono a tirare un’ora prima e si fermano mezz’ora in più per lavorare sulla tecnica individuale. Anche nomi importanti». In Europa non è così?
«Anche da noi quelli che si distinguono hanno questa mentalità. Meglio: non conosco giocatori che siano riusciti a fare la differenza senza avere questa caratteristica». Escludendo i grandi, chi sceglierebbe per il suo quintetto ideale?
«Mi piace gente come Love o Billups. Ragazzi completi: con carisma, testa e personalità.
Poi dico Ty Lawson, che allo Zalgiris non ha fatto bene, ma qui è uno importante. Aggiungo Bo McCalebb e Gallinari». Prima dell’infortunio, Gallo stava andando alla grande.
«Ha avuto la fortuna di finire in un sistema adatto a lui. Sta giocando a 360˚e il suo gioco non è valutato sul fatto che faccia o meno canestro». E gli altri azzurri?
«A Bargnani voglio molto bene: l’ho allenato quando era un ragazzino. Gli auguro di essere parte di una trattativa che lo mandi a una squadra dove possa giocare per il titolo». Belinelli?
«Marco lo conosco poco: l’ho avuto a Bologna quando era ancora un bambino e veniva a qualche allenamento da 13o. Ogni tanto lo vedo sparare dei tiri da 9 metri e mi fa incazzare. Però sta dimostrando di avere un carattere incredibile. Per lui sarebbe stato più semplice tornare in Europa: avrebbe giocato tanto e guadagnato bene. Invece per realizzarsi ha scelto la strada più complicata: ha tutta la mia ammirazione». Vedremo un giorno Messina su una panchina Nba?
«Non ho più l’età per costruirmi una carriera qui, perché dovrei fare almeno 2-3 anni da vice per spuntare un’offerta da capo allenatore. Se capita ok, se no torno in Europa».
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HA DETTO
S Danilo Gallinari Ha avuto la fortuna di finire in un sistema adatto a lui. Sta giocando a 360˚: ha spesso la palla, è libero di prendere decisioni
«Sono completamente diversi. Mou cerca il colpo a effetto, Popovich se ne frega, perché non ha la necessità di creare un ambiente contro per aggregare la squadra. Quando ero a Madrid mi sarebbe piaciuto essere come Mourinho: non riesco a vivere sereno nel conflitto e lui invece lo cerca pur di affermare le sue ragioni». Si trova bene a Los Angeles?
«Vivo a Manhattan Beach, se voglio vado in giro in tuta e nessuno mi giudica dall’aspetto. Ho trovato tranquillità dopo un periodo difficile a livello personale».
Chi è l’allenatore che le piace di più?
A parte i Lakers, quali squadre la divertono?
«Sono un fervente ammiratore di Popovich. E’ una bella persona e un tecnico di cui ho una stima incondizionata».
«Elimino pure Miami, Chicago e Oklahoma City: scontato. Dico San Antonio, che ha mantenuto qualità anche senza Ginobili. E Denver: al completo è quella che gioca meglio».
S Andrea Bargnani Da tifoso, gli auguro di essere parte di una trattativa che lo mandi a una squadra forte dove possa giocare per il titolo
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TRIPLA DOPPIA
Super Rondo Boston ferma Chicago Dopo aver disputato la peggiore partita da pro’ venerdì a Toronto, Rajon Rondo aveva sete di riscatto. A pagare sono stati i Chicago Bulls, peraltro ancora privi di Derrick Rose (ieri ha visitato uno specialista per i problemi alla schiena che lo hanno limitato quest’anno), battuti di 4 punti con rimonta finale spentasi sull’errore dell’ex reggiano CJ Watson. Il play di Boston ha messo a segno la 9a tripla doppia in carriera: 30 punti, 10 rimbalzi e 15 assist (primo Celtic con cifre simili da Bird nel 1987). I biancoverdi erano a loro volta senza O’Neal e Bass (2 settimane di stop per problemi a un ginocchio). I Lakers hanno presenziato al provino di Gilbert Arenas, ma non hanno ancora deciso se ingaggiarlo o meno. Risultati: Boston-Chicago 95-91 (Rondo 32; Watson, Boozer 22); Detroit-Washington 77-98 (Monroe 27; McGee, N.Young 22); Atlanta-Miami 87-107 (W.Green 17; James 23); Golden State-Houston 106-97 (Ellis 33; Martin 28); Memphis-Utah 88-98 (Gay 22; Hayward 23).
Messina nella Nba non è un nome conosciuto come Phil Jackson o Gregg Popovich.
«Evidente che ho dovuto guadagnarmi fiducia e rispetto del gruppo. Con gli altri tecnici è stato più semplice, perché avevo la raccomandazione di Brown. Quando sono arrivato ero più preoccupato dei rapporti coi giocatori, perché per loro ero come uno venuto da Marte. Invece mi hanno sorpreso: sapevano più cose di quanto immaginassi. Uno di questi era Kobe. Conosce bene ciò che succede da noi». Il più tosto dei Lakers?
«Ron Artest. Il primo giorno mi ha subito messo sotto esame: "Ma tu quali giocatori Nba hai allenato?", mi ha chiesto. Più che Ginobi-
Anche se non è troppo amato dai media. Ci viene in mente Mourinho che lei ha conosciuto a Madrid.
Lo staff dei Lakers attorno a Mike Brown: da sinistra Quin Snyder, Chuck Person, Darvin Ham, John Kuester e Messina EPA
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OLIMPIADI INVERNALI
MAMMA, CHE CANZONE! AL VIA OGGI IL NUOVO SONDAGGIO FIRMATO P&G Quest’anno il giorno di San Valentino è dedicato da Procter & Gamble a un amo re veramente infinito. P&G, azienda leader nei prodotti di largo consumo da sem pre vicina alle esigenze dei consumatori e in partico lare attenta alle mamme ha scelto il Festival di Sanremo per presentarsi alle famiglie italiane con il proprio omaggio alla figura femminile che da sempre incarna il più grande sentimento. Con l’apertura odierna della celebratissima manifestazione canora Procter & Gamble dà così il via all’iniziativa online “Mamma, che canzone!”, un interessante sondaggio che celebra le canzoni storiche italiane dedicate alle mamme. Gli utenti potranno votare la loro canzone preferita tra una rosa di cinque grandi successi nel panorama italiano. Fino al prossimo 4 marzo, collegandosi alla pagina Facebook di Procter & Gamble Ita lia, si potrà votare ogni giorno la propria canzone preferita con un semplice click. Una sfida avvincente con cui Procter & Gamble celebra la mamma con la canzone, oltre alle diver se iniziative in calendario legate alle Olimpiadi, riconoscen do il suo ruolo fondamentale nella famiglia e nella società.
SOCHI2014
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1 Operai all’interno dell’Iceberg, che ospiterà le gare di pattinaggio di figura e short track ai Giochi olimpici invernali di Sochi (7-23 febbraio 2014) 2 La partenza della pista di discesa maschile. Le gare di sci alpino avranno come base il resort di Rosa Khutor, a una quarantina di chilometri da Sochi 3 Un villaggio tradizionale in miniatura nel resort di Rosa Khutor a Krasnaya Polyana AFP AP
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PAGO MELA PRESSATA CENTO PER CENTO GUSTO E BENESSERE Una mela al giorno toglie il medico di torno, si dice. Questo frutto è, in effetti, uno dei più importanti al mondo, presen te in natura in tante varietà ricche di pro prietà benefiche per il nostro organismo. Pago Italia, filiale della multinazionale Premium, da sempre attenta a soddisfare le esigenze di piacere e di benessere dei suoi consumatori, propone Pago Mela Pressata 100%, realizzato esclusivamente con frutti di qualità provenienti da Italia, Germania e Sud Tirolo. Ogni bottiglietta custodisce intatto il sapore autentico del le mele appena raccolte. Pago Mela Pres sata 100% racchiude in un succo morbido e corposo tutte le caratteristiche della polpa delle migliori mele maturate al so le: frutti leggeri e digeribili, ricchi di vitamina C, B1 e B2, sali minerali e fibre ma poveri di calorie e grassi, da sempre considerati tra i più preziosi alleati della bellezza grazie alla presenza della pectina, una sostanza che aiuta il corpo a eli minare le tossine. Prodotto con pura frutta al cento per cen to non filtrata e senza l’aggiunta di coloranti e conservanti Pago Mela Pressata 100% è un succo di qualità Premium dal gusto dolce e allo stesso tempo piacevolmente acidulo che offre al palato un’esperienza sensoriale intensa, ricca di per sonalità e di sfumature da scoprire sorso dopo sorso.
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L’idea di Putin Vladimir Putin
y I Giochi di Putin
E’ SUL MAR NERO
SOCHI è nel territorio di Krasnodar nella Russia meridionale Altitudine è sul mar Nero (30 m) Latitudine 43˚36" Nord (all’altezza di Firenze) Abitanti 343.285 Superficie 3.505 km2 Temperatura media febbraio 9.9˚ Fuso orario +3 rispetto all’Italia KRASNAYA POLYANA 560 m a 40 km da Sochi ospiterà le gare di sci alpino (Rosa Khutor), slittino, bob e skeleton (Rzhanaja); biathlon, fondo e combinata nordica (Psekhako Ridge); freestyle (Alpika); salto (Esto-Sadok)
La città di mare è regina d’inverno Obiettivo: Caucaso Turismo e militari: la Russia vuole rilanciare un’area strategica e renderla stabile. Qui Stalin aveva una dacia: e ora tornano i ricchi e i potenti GIANNI MERLO
Sochi è considerata la perla russa sul Mar nero ed è un posto davvero particolare. Nel 2014 ospiterà l’Olimpiade invernale, anche se è nata per offrire il suo mare per le vacanze estive. Le montagne del Caucaso sono vicinissime, ma fino alla nascita dell’ambizione di ospitare i Giochi della neve e del ghiaccio erano solo decorative. Non c’erano impianti per dare impulso al turismo invernale. Il primo impatto Nel fine settimana ha ospitato le prime gare-test di sci. Di notte, l’aeroporto sembrava ancora un cantiere, ma splendevano le luci sulla strada che porta al centro della città. Se si può dire centro, downtown, perché la città è allungata su circa 40 chilometri di costa… Sochi è ricca di verde, di orti botanici. Il clima è subtropicale, diverso dal resto della Russia. Anche le costruzioni sono differenti. Stalin l’aveva scelta per le vacanze, luogo di fuga perfetto dove riflettere e costringere anche gli altri uomini della nomenklatura a trascorrere il tempo libero, ma sotto controllo. Molti alberghi sono
stati costruiti per i funzionari statali di ogni livello, che ancora oggi la frequentano. La costa è mossa, collinosa, verde. La spiaggia è di sassi, non c’è traccia di sabbia.
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LO SPONSOR
La Dacia di Stalin Si sale alla da-
cia di Stalin, situata su una collinetta, attraverso un parco che è un vero e proprio orto botanico. La dacia è una costruzione a due piani a forma di U. I muri sono verdi, in modo da non offendere la vegetazione circostante o per mimetizzarsi meglio. Al pian terreno dell’ala di sinistra c’è l’ufficio dove lavorava Stalin. E’ uno stanzone ampio, arredato con semplicità. Dietro la scrivania c’è la sua statua di cera, seria, sembra studiare il visitatore. Da una parte un lettino striminzito. Le finestre davanti alla scrivania guardano verso il mare. Poi si esce e si va nel corpo centrale, al primo piano c’è la sala per riunioni e pranzi ufficiali. Poco più in là una stanza con il biliardo, le camere da letto. Tutto in legno pregiato. L’ambiente è elegante, ma un po’ pesante, ufficiale, figlio di quell’epoca complicata. Al pianterreno c’è una piscina indoor, una grande vasca per il bagno privato. Allora un lusso per pochi.
S Vladimir Putin, 59 anni, l’ideatore del progetto di Sochi 2014 quando era presidente. Un progetto appoggiato poi dal successore, Medvedev, che ha premiato i vincitori di Coppa nello scorso fine settimana
era presidente della Russia quando cominciò a pensare a Sochi come sede di un’Olimpiade invernale. Nel 2003 era a St. Anton in Austria, per i Mondiali di sci alpino, aveva sciato con Karl Schranz, una delle leggende dello sci austriaco, diventato suo consulente quando il piano olimpico ha preso corpo. Il progetto è partito perché i Giochi dovrebbero diventare un volano per il rilancio della regione sotto il profilo turistico e al tempo stesso creare le premesse per il rilancio economico in un’area agitata, in cui la presenza di civili e militari può anche far comodo visto che a pochi chilometri c’è il confine con l’Abkazia e poco più in là la Georgia, cuscinetto tra Russia e Turchia. E la speranza è che lo sbarco del grande turismo sul Mar Nero possa calmare gli animi, aprire nuove spazi per il dialogo. Le ragioni Quando l’Unione Sovietica si è dissolta, la Russia ha perduto i più importanti centri che aveva sul mar Nero, andati a Ucraina e Georgia, e le sono rimasti solo circa 200 km di costa. Da questo è nata la necessità di un forte investimento per il rilancio e l’Olimpiade ha offerto un’occasione ghiotta per accelerare i progetti. In montagna, a Krasnaya Polyana, raggiungibile dall’aeroporto e dall’Olympic Park in 45-60 minuti, sono state già costruite quasi tutte le infrastrutture. Gli hotel già operativi sono di buon livello e fra due anni, quando saranno completati i tunnel e la ferrovia, basteranno 30 minuti per raggiungere la neve. Le piste provate nella tappa di Coppa del Mondo maschile dello scorso fine settimane sono piaciute agli atleti, dopo i dubbi di un anno fa in Coppa Europa. Intanto molti personaggi illustri hanno comprato casa e il piano è di invogliare i benestanti russi a spendere in patria, non solo per vacanze all’estero. Sochi sta tornando di moda. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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OLIMPIADI SCADE IL TERMINE PER LA CANDIDATURA
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DATE E IMPEGNI
Da sinistra, il presidente del Coni, Gianni Petrucci, il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, e il leader del comitato promote di Roma 2020, Mario Pescante ANSA
Roma 2020, ora la verità Verso un sì pieno di dubbi Incerto l’incontro di oggi con Monti, il fattore-Napolitano La decisione finale del premier dopo il Consiglio dei Ministri MAURIZIO GALDI VALERIO PICCIONI
laVignetta di VALERIO MARINI
Sulla partecipazione di Roma alla gara per organizzare i Giochi olimpici 2020 il pronostico è ormai un’acrobazia. Ma c’è una cosa certa: domani il termine fissato dal Cio scadrà, dunque nelle prossime ore sapremo, sì o no, non c’è più spazio per il «forse» o lo «stiamo approfondendo». L’ultimo rinvio è di ieri: Mario Monti avrebbe dovuto vedere il sindaco Alemanno, ma alla telefonata ricevuta domenica ne è seguita un’altra: rinvio. «Sentiamoci domani per vederci». Domani, cioè oggi. Mistero incontro Probabilmen-
te se ne parlerà dopo il Consiglio dei Ministri convocato per le 12.30. Ma anche qui siamo al mistero perché dal «saremo ricevuti domattina» dell’ora di pranzo pronunciato dal sindaco di Roma si è arrivati in serata a una serie di agenzie che certificavano, citando «fonti di Palazzo Chigi», l’assenza di qualsiasi incontro del genere nell’agenda del martedì del premier. Parole che hanno provocato una nuova dichiarazio-
di domenica ha passato il testimone al realismo di ieri. Lo si è capito quando il presidente del Coni Petrucci è uscito senza troppe parole dal vertice convocato da Alemanno negli uffici della sua associazione «Nuova Italia», con Gianni Letta, Pescante, Albanese (per il Comitato promotore), Petrucci e Pagnozzi (per il Coni) e Rosella Sensi (assessore ai grandi eventi): «Siamo in attesa». Monti è partito dal no Di certo il
ne di Alemanno: «Non è importante l’incontro, ma la risposta. E comunque ci sarà un incontro». Con il Campidoglio a confermare più tardi: «Si vedranno. Il colloquio è stato concordato dieci giorni fa con il sottosegretario Catricalà». Il no è fra le ipotesi, come c’è anche quella di un sì senza entusiasmo di Monti, firmato proprio all’ultimo momento, addirittura domani, con il gong del Cio a Losanna vicinissimo, una tempistica che darebbe l’idea dei molti dubbi del Governo. «Siamo in attesa» L’ottimismo
primo approccio del presidente del Consiglio alla questione olimpica è stato negativo. Monti era per il no. No perché i conti sono quelli che sono, no perché «Atene insegna». Bisogna vedere quanto le carte, la relazione Fortis su aumento del Pil e dell’occupazione e la spinta della sua maggioranza siano riusciti a farlo virare sul sì. Anche se un interlocutore a lui vicinissimo riferisce che le perplessità restano. Soldi per Tor Vergata La mattinata è cominciata con l’informazione dell’incontro saltato. Ed è lì che il meteo-Monti è cambiato. Anche se Alemanno ha calato una nuova carta: la notizia che sul muro dei 500 milioni di euro necessari per
terminare la città dello sport di Tor Vergata sarebbero disposti ad arrampicarsi diversi investitori privati. La svizzera Nec Group International in associazione con HRS LTd ha già formulato, parole di Alemanno, la sua proposta: 380 milioni in cambio di 25 anni di gestione. «Ma abbiamo contatti anche in Estremo Oriente».
OGGI Il Consiglio dei ministri dovrà prendere una decisione. DOMANI Il Comitato promotore dovrebbe consegnare al Cio il questionario di conferma della candidatura e le lettere d’impegno del Governo firmate anche dal ministero dell’Economia e dello Sport. MAGGIO Il Cio ufficializzerà la short list, la lista delle città (dovrebbero essere al massimo quattro) che potranno ufficialmente definirsi «candidate». 2013 il 7 settembre a Buenos Aires, il presidente del Cio annuncerà la città che ospiterà i Giochi 2020
Quattro mozioni Nel pomerig-
gio, dopo il sì del ministro dell’ambiente Clini, si muoveva anche la politica a fine vertice «olimpico». In Parlamento venivano depositate quattro mozioni di appoggio alla candidatura: Pdl, Pd, Terzo Polo, Idv. Idv che chiede però un cambio del Comitato promotore. Proprio l’ufficializzazione delle mozioni provocava un nuovo «rasserenamento». Prima del gelo sul mistero dell’incontro.
Mario Monti, presidente del Consiglio
LO SCENARIO IL COMITATO PROMOTORE
Per Pescante e i collaboratori futuro sul filo Il presidente: «Se diciamo no perché c’è il rischio che si mangi, allora non c’è futuro» ROMA
«L’ultimo segnale che mancava è arrivato. Ora aspettiamo». Il presidente del Comitato promotore per i Giochi di Roma 2020, Mario Pescante, aspetta la convocazione di Palazzo Chigi mentre alla presidenza del Consiglio sono arrivate le mozioni dei quattro partiti che sostengono il Governo e anche l’appello del presidente del basket Dino Meneghin. Le perplessità di Monti «Le Olimpiadi hanno un costo, ma con la relazione di fattibilità abbiamo mostrato come sia un costo sopportabile. Del resto se la Spagna vuole i Giochi a Madrid ci sarà anche un motivo? Il ritorno di immagine, economico, di aumento del Pil sono cose reali. Se il premier sta lavorando per cambiare l’immagine del nostro Paese, allora quale miglior messaggio può essere quello di candidarsi a ospitare i Giochi del 2020?», aggiunge Pescante. No agli sprechi «Il discorso che non accetto è che
non si possono fare grandi eventi sportivi in Italia perché ci sarebbero delle "mangiatoie". Ebbene con i Giochi invernali di Torino abbiamo dimostrato che una città può beneficiare delle Olimpiadi senza sprechi. La pista di bob è un discorso a parte, impianti speciali rischiano di restare inutilizzati e questo lo sapevamo in partenza. In piccolo abbiamo organizzato i Giochi del Mediterraneo in una regione distrutta dal terremoto e non ci sono stati sprechi. Se le obiezioni sono che in Italia non si può fare nulla perché si mangia, se non si combatte, allora temo che non ci sia futuro per l’Italia». Il Comitato promotore Se oggi il premier Monti
dovesse decidere di non firmare la lettera di impegni per il Cio, andrebbero a casa le persone che lavorano al Comitato promotore. Innanzitutto il direttore generale Ernesto Albanese, il responsabile delle relazioni internazionali, Bob Fasulo, quello dei rapporti coi media internazionali Pino Buongiorno, Roberto Pagliuca del marketing, Jury Chechi d.s., Novella Calligaris responsabile dei volontari, Luciano Barra e Tullio Paratore già presenti a Torino 2006, Piero Mei a internet e ai rapporti coi media italiani, la Helios partners che si occupa del dossier, una serie di collaboratori dall’ufficio stampa alla segreteria. Per loro il sogno olimpico sarebbe finito.
Napolitano Nelle stesse ore si è
diffusa un’indiscrezione secondo la quale sia domenica, sia ieri, Roma 2020 sia stata oggetto di uno scambio di idee fra Monti e il capo dello Stato. La speranza dei palazzi sportivi è che Napolitano abbia messo una buona, se non decisiva, parola.
ma.gal.-v.p.
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PALLAVOLO PROVE GENERALI A LODZ, POI L’OLIMPIADE?
Anche la Cev sceglie la prova tv Esperimento alle finali di Champions Si utilizza il super rallenty già in uso in Polonia Berruto: «Spero sia solo l’inizio» MARIO SALVINI
Alla fine anche la pallavolo sta per decidersi. Non si può ancora dire che siamo alla svolta, perché per ora si parla di sperimentazione. Ma la decisione è ugualmente epocale, perché la Cev finalmente introduce la prova televisiva. Lo farà alla Final Four di Champions League maschile, a Lodz, in Polonia (17-18 marzo), e alle quale parteciperà una tra Trento e
Macerata. Le agenzie internazionali, poco avvezze a trattare di volley, ieri parlavano di Occhio di Falco, facendo supporre si tratti dello stesso strumento del tennis. In realtà dalla Cev hanno specificato che si utilizzerà la tecnologia già in uso nel campionato polacco: una super slow-motion, che alla fine dei conti risulta essere persino più efficace dell’Hawkeye. Perché non solo decreta con certezza se una palla è dentro o fuori, ma è in grado di risolvere anche l’altro perenne enigma della pallavolo: ovvero se il muro ha toccato o meno la schiacciata. Lo si è visto chiaramente alle ultime finali di World League, proprio in Polonia, a Danzica: dalle immagini rallentate di PolSat si notava persino il minimo spostamento della falangetta del giocatore a muro.
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ALTRI SPORT
Il rugby dal 2001 ha un arbitro-tv per i dubbi sulle mete. Dal 2005 il basket ha l' «instant replay», in Italia per Coppa Italia e semifinali playoff. Nel baseball MLB solo in caso di dubbi sui fuoricampo. Il calcio non ha prove tv in campo La tv svelerà questi tocchi TARANTINI
Berruto contento «E’ proprio
questo il punto - ha commentato il c.t. azzurro Mauro Berruto - con le tecnologie che ci sono, ormai tutti vedono se l’arbitro ha sbagliato. L’unico che non se ne rende conto è lui. Quindi prima di tutto per i direttori di gara è un aiuto. La prova tv era il primo punto della relazione che avrei dovuto tenere proprio domani (oggi, ndr) in Commissione Tecnici della Cev (il suo volo da Torino è stato cancellato, ndr)». In ogni caso è come se la Confederazione Europea lo avesse recepito. E se la sperimentazione sarà positiva, si parla di un possibile utilizzo già all’Olimpiade di Londra. Anche se in realtà dovrà essere la Fivb a deciderlo. «Lo spero - continua Berruto - sono felicissimo di questa decisione, che spero sia un punto di partenza. Anzi, vorrei che la prova tv fosse retroattiva: vorrei rivedere l’attacco di Savani sul 17-14 al 4˚ set della finale dell’Europeo con la Serbia». Le falangette si erano mosse. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Taccuino EMERGENZA CENTRALI A MACERATA
Stankovic out: distorsione (m.g.) Emergenza centrali alla Lube in vista della final four di coppa Italia. Stankovic, uscito per infortunio nel tie break contro Vibo, ha riportato una forte distorsione allo stesso dito della mano destra già contuso a Raven na l’8 gennaio. Gli è stato applicato un bendaggio rigido: molto difficile che possa recuperare per sabato. Podra scanin ha problemi a una caviglia, ma dovrebbe esserci.
E’ IN DUBBIO PER LONDRA
Giba operato in Brasile (m.can.) Giba è stato operato per correggere una frattu ra a una tibia. «Abbiamo messo un’asta di titanio, impian tata con delle viti», ha spiegato Ney Pecegueiro, medico della nazionale brasiliana. Previsioni di ritorno del 35en ne martello del Cimed: circa tre mesi.
A MONZA
Lasko cura la spalla (c.g.) Michal Lasko, opposto azzurro e dello Jastrzebski Wegiel, è in Italia, a Monza, dove si fermerà per una setti mana per sottoporsi a cure alla spalla sinistra con Davi de Lama, fisioterapista della nazionale e consulente del l’Acqua Paradiso.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTEDÌ 14 FEBBRAIO 2012
VELA DAL NOSTRO INVIATO
GIAN LUCA PASINI SAN SALVADOR (Bahamas)
HANNO VIAGGIATO A UNA MEDIA DI QUASI 33 KM/H
LE REAZIONI
«Ma che spettacolo planare a 30 nodi»
La telefonata di Giovanni Soldini cala in mezzo alla serata caraibica: «Abbiamo problemi alla chiglia, il nostro arrivo slitta di qualche ora». «Ok, cerchiamo di venirvi a prendere, ma qui — a riva — il mare è ancora grosso, ci sono onde alte e uscire dal porto per ora è impossibile», risponde Cliff Fernander, l'uomo incaricato dalla federazione mondiale della vela di certificare il record sulla rotta Cadice-San Salvador.
A bordo culture veliche diverse e spirito di gruppo: «Non ci fermiamo»
L'ultima notte Le ultime ore di
traversata, Giovanni Soldini e la sua banda, non se le scorderanno per molto tempo: perché dopo un Atlantico passato al volo, con la velocità di un motorino, e un record scontato, ma importante (su questa tratta non c’era il precedente per monoscafi), proprio sotto lo striscione del traguardo un guaio imprevisto fa allontanare questo isolotto che si polleggia in mezzo al Mar dei Caraibi e che è stato reso indimenticabile al mondo, per l'eternità, dallo sbarco di Cristoforo Colombo, 520 anni fa. Mano a mano
«
Non penso che qualcuno riuscirà a batterlo tanto in fretta questo tempo GIOVANNI SOLDINI SKIPPER DI MASERATI
che si avvicina l’alba il peso delle oltre 4600 miglia reali macinate da Maserati, schiaccia Soldini e i suoi uomini, mentre sotto coperta ci si imbratta fino al collo di olio per capire cosa non va in quella «maledetta» chiglia. Dal porto non si vede nulla. Il nero petrolio dell’Oceano Atlantico, rischiarato solo della schiuma delle onde che si infrangono sulla spiaggia.
SAN SALVADOR (Bahamas)
RCS
E’ primato Soldini scopre l’America L’Atlantico in 10 giorni Partito da Cadice su Maserati il 2 febbraio sulla rotta di Colombo, è arrivato ieri a San Salvador nonostante un problema alla chiglia Tre sono le soddisfazioni che mi porto dietro: la prima, bellissima delle planate fino alle Canarie, meno di 40 ore per arrivarci da Cadice sono qualcosa di tosto da fare. Poi il fatto che questa barca cosi modificata è mediamente più veloce di quando è stata usata per la Volvo Race. E ancora l'entusiasmo di questo gruppo di persone che abbiamo messo assieme. Sono davvero molto orgoglioso».
La croce di Colombo La croce
bianca che ricorda lo sbarco di Colombo è distante «dalla linea d’arrivo» non più 200 metri e all’improvviso una luce rossa (quella che sta in testa d’albero su Maserati) compare nell’oscurità. La barca comprata da John Elkann per fare la Volvo, oggi riconvertita a macchina da record, si palesa all’orizzonte. Anche il mare si è addormentato, quando ormai il sole sta per sorgere, Maserati, in una maniera o nell’altra, ha vinto la sua ultima battaglia e può andarsi a prendere il premio di tante fatiche. Questo non è un primato «storico» nella vela oceanica, lo sanno anche Soldini e i suoi, ma riporta l’Italia in Oceano, prova a scrivere una nuova pagina della vela tricolore. Quando la luce dell’alba restituisce i lineamenti ai velisti di Maserati, le occhiaie che compaiono raccontano bene una notte insonne e tanta fatica da smaltire. Ma qualcuno ha portato a bordo una cassa di birra, una mano misericordiosa ha tirato fuori dalla cambusa l’ultima scorta di jamon serrano (prosciutto iberico portato direttamente da Cadice) e si può improvvisare un picnic in mezzo all’Atlantico, per festeggiare il record. Cliff, 80 anni, monumento e rappresentante dell’isola, si è portato a bordo una maglietta commemorativa da regalare al capitano Soldini, assieme a storie di cercatori d’oro e di altri marinai avventurosi. Da domani potrà aggiungere di essere stato testimone anche di questa avventura. «Non so dirvi come andrà a finire, ma non penso che qualcuno riuscirà a batterlo tanto in fretta questo primato – sorride un Soldini provato come i suoi –.
Charleston & Miami Ma al con-
trario di molti altri velisti che a questo punto della storia si trasferirebbero in hotel per una doccia tonificante e una cena come dio comanda, Soldini e i suoi sono già pronti a ripartire. «Dobbiamo arrivare a Charleston – continua Giovanni – 650 miglia più o meno, senza questo problema alla chiglia ce le berremmo come queste birrette, adesso invece ci vorrà un po' di più. A proposito come sta il pilota automatico? Fino ad oggi non lo abbiamo usato, ma da qui in poi ci servirà per dormire un po’...». Ride coi compagni. Il sole è già bello alto, si può partire verso gli Stati Uniti, base a Charleston, prima di tentare un altro primato alla portata (Miami-New York, con John Elkann a bordo?) per poi avventurarsi sul piatto forte della triade, la traversata di ritorno in Nord Atlantico. Altre sfide anche più toste, ma su Maserati, dopo l’ultima notte, hanno fiducia. Come dargli torto: l'Italia sta bene in mezzo all’Atlantico. © RIPRODUZIONE RISERVATA
In alto il brindisi di Giovanni Soldini con l’equipaggio dopo aver tagliato il traguardo di San Salvador. Sopra a sinistra, Maserati che arriva nella notte. A destra Giovanni Soldini, 45 anni, al timone dopo l’arrivo. Più a destra il Vor70 Maserati.
VIDEO E INTERVISTE dopo l’arrivo di Maserati su
www.gazzetta.it
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I NUMERI
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I membri dell’equipaggio a bordo di Maserati. Insieme a Soldini: Corrado Rossignoli, Marco Spertini, Brad van Liew, Guido Broggi, Gabriele Olivo, Boris Hermann e David Vera.
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La lunghezza di Maserati è 70 piedi, pari a 21.5 metri.
Brad Van Liew ha la faccia da attore anche se di mestiere fa il velista. «Se penso a quello che mi ricorderò di questa traversata — racconta lo statunitense, che nella prossima tappa di Maserati sarà il padrone di casa, a Charleston — sono un sacco di odori interessanti, l'umidità appiccicata addosso per giorni e giorni, tanta velocità. Un sacco di divertimento e anche questo record, che – speriamo – non sarà battuto così in fretta. Devo dire la verità siamo andati molto forte, forse anche più forte di quello che potessimo immaginare». «Talmente forte – aggiunge scherzando Corrado Rossignoli, uno di quelli che lavora con Soldini da più tempo – che due sere fa, quando stavano filando fra i 25 e i 26 nodi, ho pensato che si potessero staccare gli adesivi dal boma della barca...». Dalla Volvo ai record «Vogliamo dimenticarci la seconda notte – aggiunge stimolato sui ricordi più belli di questa traversata Gabriele Olivo. Lui era media-man su una delle barche di Telefonica nella penultima Volvo Ocean Race, da qualche mese ha sposato il progetto di Maserati – con 35 nodi di vento arrivando alle Canarie di poppa? Planate bellissime a 30 nodi di velocità, eravamo tutti molto freschi, è stato un battesimo davvero entusiasmante ed esaltante. Ma poi sono arrivate altri 10 giorni di surfate grandissime. Che spettacolo! Solo l’ultima sera è stata un po’ impegnativa, ma alla fine ce la siamo cavata direi molto bene». «Un gruppo in cui si sono fuse tante culture veliche molto diverse fra loro – aggiunge Boris Hermann, il navigatore tedesco della sfida —. A bordo di questa barca io sono il più giovane, c'è gente che aveva fatto la Volvo e chi la Coppa America e porterò con me tanti grandi ricordi». Velocissimi «Come le 38 ore che ci abbiamo messo per arrivare da Cadice alle Canarie. Eravamo talmente veloci – aggiunge David Vera, lo spagnolo di Maserati – che quasi non sono riuscito a vedere le mie isole (è nato e vive con la famiglia a Lanzarote, ndr). Compiere la traversata in un tempo così ridotto, meno di 11 giorni, era quello che sognavamo di fare alla partenza, ma non era così scontato realizzarlo, anzi era difficile poterlo ipotizzare. Adesso ce l’abbiamo fatta, siamo molto soddisfatti e orgogliosi. E adesso via verso Charleston. Ci divertiremo ancora». g.l.p. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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TUTTENOTIZIE E RISULTATI Atletica IL MEETING INDOOR DI LIEVIN
Dieci azzurri in gara con Donato e Cusma Nei 60 Clarke-Vicaut LIEVIN (Francia)
Sono dieci gli azzurri stasera al meeting francese di Lievin, uno dei più prestigiosi della stagione europea. Nel triplo c’è l’esordio 2012 di Fabrizio Donato, vicecampione europeo e di Fabrizio Schembri: con loro, Daniele Greco, ad Ancona già arrivato a un indi-
cativo 17.24. Altro terzetto nei 60: Simone Collio (forte di un 6"62), Michael Tumi (6"68) ed Emanuele Di Gregorio (6"80). Tra gli ostacoli Emanuele Abate (record italiano a 7"57 e domenica, a Karlsruhe, ancora a 7"59) e Marzia Caravelli (scesa a 8"06) devono confermare i recenti progressi. Da seguire anche il debutto negli 800 di Elisa Cusma dopo un 2011 difficile e lo sta-
Fabrizio Donato, 35 anni, vice campione europeo indoor del triplo EPA
ge di gennaio in Sudafrica. Nell’asta ci riprova Beppe Gibilisco, fermo a 5.42. Con Collio, Abate, Greco e Caravelli già promossi, per gli altri l’obiettivo è il minimo per i Mondiali di Istanbul. Minimo che, sempre oggi, nell’alto del meeting di Brno (R.Ceca) inseguiranno Filippo Campioli e Silvano Chesani. Clarke-Vicaut A Lievin, in chiave straniera, fari soprattutto sui 60 dove Christophe Lemaitre debutta sfidando i migliori dell’anno, il giamaicano Lerone Clarke (6"52 sabato a Fayetteville) e il sorprendente connazionale Jimmy Vicaut (6"53 venerdì a Düsseldorf). Altri big nell’asta: Renaud Lavillenie e Yelena Isinbayeva. Poi grande mezzofondo. l.e. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Sci ARTROSCOPIA AL MENISCO: FUORI UN MESE?
Kostelic operato al ginocchio destro La Coppa s’allontana BASILEA (Svizzera)
Ivica Kostelic è stato operato ieri in artroscopia al ginocchio destro presso la clinica Bruderholz di Basilea dal professor Muller. L’intervento è consistito nella rimozione di un frammento cartilagineo che domenica a Sochi dopo lo slalom impediva al detentore della Coppa del Mondo la com-
Chambers c’è Fa 6"58 sui 60
Ecco le nove gare che Ivica perderà
(si.g.) Dwain Chambers ok ai britannici indoor di Sheffield. Uomini. 60: Chambers 6"58. Donne. 60: Kwakye 7"20. 60 hs/alto: Ennis 7"95/1.91. Asta: Bleasdale 4.70. Lungo: Proctor 6.68. Triplo: Aldama 14.09. POWELL KO (si.g.) A Montego Bay (Giam) sconfitta nella 4x100 della Mvp di Asafa Powell per pasticci nei cambi. Uomini. 4x100: Swept Tc 38"84; Mvp (Frater, Carter, Hinds/Bar, Powell) 38"97. Donne. 4x100: Mmp (Fraser, Simpson) 44"70.
Le prossime gare della Coppa maschile: 18/2 slalom e gigante a Bansko (Bul). 21/2 parallelo a Mosca. 27/2 2 superG e gigante a Crans Montana (Svi). 2/3 2 superG e discesa a Kvitfjell (Nor). 10/3 gigante e slalom a Kranjska (Slo). COPPA EUROPA (s.f.) Quinto posto per Sarah Pardeller nello slalom di Bad Wiessee (Ger) vinto dalla Ferk (Slo). Tra gli uomini a Pamporovo (Bul) 2 vittorie del 17enne norvegese Henrik Kristoffersen in slalom.
Ippica IERI A ROMA
C’è Staibano, no a Mirco
Raonic k.o. Francia avanti
La Gran Siepi va a Suzhi
Domenica Ivica Kostelic, 32 anni, è salito a fatica sul podio REUTERS
Baseball L’ex Major Hartlley allenerà il Grosseto
SI CORRE ANCHE Trotto: Napoli (14.40) e Firenze (14.55).
(m.c.) E’ Mike Hartley, 51enne californiano, ex lanciatore di Major (202 gare nell’89-95 con Los Angeles, Philadelphia, Minnesota, Boston e Baltimore, nel ’98 a Nettuno), il nuovo allenatore del Grosseto. Guiderà pure la Croazia agli Europei nel girone dell’Italia. Il g.m. Harrison-Panis ufficializza l’esterno cubano, ex Catania, Rolexis Molina, 34.
CIELO A RILENTO (al.f.) Al Gp del Missouri di Columbia (Usa), Cesar Cielo, reduce dal raduno in altura, vince i 100 sl in 49"51 facendo meglio di Bousquet che in finale B nuota 49"69. Negli 800 sl si impone la 14enne Lathle Ledecky in 8’30"14. Laure Manaudou, dopo il convincente 100, è 5ª nei 200 dorso. Uomini: 100 sl Cielo (Bra) 49"51, Bousquet 49"69 (fin. B); 200 do Murphy 1’59"11; 200 mx Pereira (Bra) 1’59"91. Donne: 100 sl Weir 54"41; 800 sl Ledecky (14) 8’30"14; 200 do Russel (Can) 2’09"47, 5. Manaudou 2’13"38; 200 mx Wilkinson 2’13"10.
Boxe Europeo superpiuma Fegatilli-De Vitis
STROKOSCH Alasdair Strokosch, flanker scozzese, si è fratturato una mano col Galles. Stop di 4-6 settimane: potrebbe rientrare con l’Italia il 17 marzo.
Il recupero della Gran Corsa Siepi di Roma (gruppo 1, metri 4100), non disputata sabato per la neve che ha reso la pista impraticabile, è andata a Suzhi (E. Chazelle, foto GRASSO). L’allievo di Gianluca Bietolini, con un gran finale, ha battuto il favorito Satwa Duke (team Favero), reduce da tre vittorie consecutive. Terzo Sopran Promo. Fallito completamente lo Steeple Chase di Roma: al via solo cavalli allenati da Paolo Favero: alla finale il successo è andato ad Alba Reale con in sella Raffaele Romano davanti a Triangle d’Oro. A PARIGI Continua senza soste il meeting parigino. Ieri a Vincennes ottimo secondo posto per Lady Diana Rosso (Santo Mollo) nel Prix de Senlis (m 2100) vinto in 1.13.5 da Really Queen (D. Locqueneux).
Presentata al BVH Hotel di Bene Vagienna (Cn) la sfida del 25 febbraio per il titolo europeo dei superpiuma tra il campione, il belga Ermano Fegatilli (24-4) e lo sfidante italiano Antonio De Vitis (22-1-1), sul ring di Savigliano. E’ una rivincita: nel 2007, per il titolo Ue, vinse Fegatilli per split decision. La riunione, targata Conti Cavini, prevede anche il tricolore superpiuma tra Manno e Ardito e sarà trasmessa in diretta da Sportitalia dalle 21.
Ghiaccio VIRTUE-MOIR Concluso a Colorado Springs (Usa) il Quattro Continenti di figura. Danza. Finale: 1. (2.1.) Virtue-Moir (Can) 182.84; 2. (1.2.) Davis-White (Usa) 179.40; 3. (3.3.) Weaver-Poje (Can) 163.26.
Hockey ghiaccio RELEGATION ROUND (m.l.) Oggi 3ª giornata del Relegation Round. Ore 20.30: Valpellice-Asiago; Val di Fassa-Vipiteno; Renon-Alleghe. Classifica: Alleghe 30; Asiago 29; Renon 28; Val di Fassa 26; Valpellice 23; Vipiteno 21. RECORD NHL Detroit batte Philadelphia 4-3 e pareggia il record di 20 vittorie casalinghe consecutive di Boston ’29-30 e Philadelphia ’76. I Red Wings, alla Joe Louis Arena, non perdono dal 3 novembre e stasera possono superare il primato con una vittoria su Dallas.
Hockey pista Rugby/2 DOPO QUELLO DEL 2004
Golf A PEBBLE BEACH
Baseball CESPEDES A OAKLAND
Lomu: «Difficile Vince Mickelson un altro trapianto» Woods solo 15˚
Cubano firma per 36 milioni
«Sono stato fortunato col primo trapianto di rene, il secondo sarà più difficile». Così Jonah Lomu sulla sua salute. La nefrite che nel 2004 lo costrinse al primo intervento, ora lo spinge a tre dialisi a settimana e a un nuovo trapianto. «Le chance di rigetto saranno più elevate» ha detto l’ex ala degli All Blacks, 36 anni, che ha aggiunto: «Tutti devono morire».
La libertà vale 36 milioni di dollari per 4 anni: è la cifra per cui Yoenis Cespedes, esterno cubano fuggito dall’isola dopo 8 stagioni ad alto livello, ha firmato per Oakland. Il 26enne giocatore era reduce da 33 fuoricampo, e dopo aver scelto per la diserzione si era rifugiato in Rep.Dominicana.
Phil Mickelson ce l’ha fatta. Con una rimonta incredibile ha conquistato per la quarta volta (70 65 70 64, -17) l'AT&T Pebble Beach National Pro-Am. Mickelson ha superato il coreano Charlie Wi (271 61 69 69 72, -15). Al terzo posto con 273 (-13) si è classificato Ricky Barnes. Ha ceduto Tiger Woods, 15˚con 278 (68 68 67 75, -8).
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IL CALENDARIO
Tennis COPPA DAVIS
Raonic, dolorante a un ginocchio, rinuncia e spiana la strada a Tsonga (nella foto Afp) e quindi alla Francia, sul veloce indoor di Vancouver nel 1˚ turno di Gruppo mondiale di coppa Davis 2012. Che si completa quindi così: Austria-Russia 3-2; Repubblica Ceca-Italia 4-1; Serbia-Svezia 4-1; Giappone-Croazia 2-3; Canada-Francia 1-4: Tsonga (Fra) b. Dancevic 6-4 6-4 6-1; Monfils (Fra) b. Pospisil 6-4 6-4. I quarti, il 6-8 aprile, Spagna-Austria, Francia-Stati Uniti, Repubblica Ceca-Serbia, Argentina-Croazia, quando si completeranno i match di livello inferiore determinando gli accoppiamenti degli spareggi, con l’Italia, del 14-16 settembre, fra le battute al 1˚ turno di serie A e le vincenti dei gruppi di zona minori.
La ripresa Per Ivica si è trattato insomma dell’ennesima pulizia dell’articolazione, l’ultima l’aveva sostenuta a maggio dopo la conquista della sfera di
In vetta Kostelic domenica, con la vittoria della combinata di Sochi, ha superato nella classifica generale di Coppa la soglia dei 1000 punti (1043), ma difficilmente riuscirà a ripetere il trionfo della scorsa stagione visto che, contro le 6 gare che avrebbe ancora davanti (le 2 di Kranjska e le 4 delle finali di Schladming) ne perderebbe durante la convalescenza 9: 2 a Bansko, il parallelo di Mosca, 3 a Crans Montana e 3 a Kitfjell. Il duello a questo punto dovrebbe essere fra lo svizzero Feuz (973) e l’austriaco Hirscher (825).
CAMPIONATI BRITANNICI
Rugby/1 ITALIA VERSO L’IRLANDA
Al posto di Martin Castrogiovanni, fratturato alla 7ª costola destra, in vista di Irlanda-Italia di sabato 25 il c.t. azzurro Brunel ha convocato il pilone destro degli Aironi Fabio Staibano, 28 anni (foto OMEGA). Resta fuori Mirco Bergamasco, rientrato sabato (dal 57’) nel Racing sconfitto 31-13 a Clermont. L’ala, calciatore con Mallett, a ottobre era stato operato alla spalla sinistra. Il comitato Sei Nazioni ha escluso, ieri, che il recupero di Francia-Irlanda si disputerà questo weekend. Resta il 3-4 marzo, che costringerebbe le squadre a giocare per 4 weekend di fila. La lega dei club francesi ha chiesto lo spostamento «a fine stagione».
pleta estensione del ginocchio. I Kostelic sono clienti della clinica sin dal 1999, quando alla sorellina Janica vennero ricostruiti i legamenti del ginocchio destro feriti in una caduta in discesa di St. Moritz.
cristallo ed i primi test sui materiali. Pare che possa rientrare in gara già il 10 marzo per il gigante e lo slalom in programma a Kranjska Gora, in Slovenia.
POSTICIPO (m.nan.) Oggi (ore 21, dir. Rai Sport 2) posticipo della 16ª di A-1, Cgc Viareggio-Amatori Lodi. Classifica: Forte dei Marmi 40; Lodi 39; Viareggio 37; Valdagno 36; Giovinazzo 31; Bassano 28; Breganze 25; Prato 14; Follonica 13; Molfetta, Sarzana, Trissino 12; Matera 8 (Seregno ritirato).
Ippica Taranto: 5-6-3-10-14 8ª corsa - m 1600: 1 Misia Bridon (G. D’Alessandro); 2 Nevron; 3 Norway Cr; 4 Mescal Dechiari; 5 Nixon Doc; Tot.: 10,60; 4,38, 12,33, 3,25 (291,27). Quinté: n.v. Quarté: n.v. Tris: e 1.646,49. OGGI QUINTÉ A ROMA A Capannelle (inizio convegno alle 15) scegliamo Machivan (2), Saetta Star (10), Distinction (1), Golden Splendid (4), Gelato al Limone (5) e Ice Thunders (8).
Nuoto
WEEKEND ITALIANO (al.f.) A Torino (25 m). Uomini: 200 sl Pancari 1’48"43; 100 do Ceragioli 53"76; 200 ra Di Lecce 2’13"68. Donne: 800 sl Franco 8’38"59; 100 fa Paul (14) 1’00"85. A Lecco (25 m). Uomini: 200 sl Battistella 1’50"65, Brembilla 1’52"23; 200 ra Cova 2’13"62. Donne: 50 sl/200 mx Buratto 25"77/2’13"19; 200 do Ioppi 2’07"85. A Bolzano (25 m). Donne: 100 sl/100 mx Letrari 56"25/1’01"90.
Pallanuoto COPPA ITALIA Oggi e domani si completa la prima fase di Coppa Italia, col girone di Catania. Alle sei già qualificate alla seconda fase del 23-25 marzo (Nervi, Camogli, Posillipo, Brescia, Acquachiara, Civitavecchia) si aggiungeranno due squadre. Si comincia con Catania-Muri Antichi (ore 19) e Pro Recco-Ortigia (20.30).
Pallavolo TROFEO GAZZETTA (c.g.) Dopo la 19ª uomini: 78: Fei; 66: Juantorena; 61: Kaziyski: 60: Zaytsev, Anderson; 59: Simeonov; 55: Omrcen; 53: De Cecco; 50: Vissotto; 48: Parodi, Dopo la 17ª donne: 70: Havelkova; 60: Pavan; 54: Bauer; 52: Garzaro, Brinker; 51: Havlickova.
Rugby FIR-TREVISO Incontro tra il vicepresidente Fir Nino Saccà e il n. 1 di Treviso Amerino Zatta, ieri, sulla Celtic. Così Saccà: «La collaborazione procede, l’incontro è stato positivo». C’è da limare, però, sull’eventuale passaggio del pilone Alberto De Marchi dagli Aironi a Treviso: «Se ci sarà chiesto il nullaosta valuteremo: sta alla Fir ripartire gli azzurri». Intanto il c.t. Brunel dovrebbe liberare alcuni giocatori di Treviso per il match di Celtic sabato col Munster. «La decisione è dello staff azzurro».
Scherma SPADISTE SESTE A Doha le spadiste chiudono seste la prova a squadre della tappa di Coppa del Mondo. Mara Navarria, Bianca Del Carretto, Rossella Fiamingo e Nathalie Moellhausen dopo aver superato nel tabellone dei 16 il Canada (45-32), cedono ai quarti alla Sud Corea (45-40). Finale 1˚ posto: Russia b. Cina 39-35; 3˚ posto: Romania b. Sud Corea 45-34. Semifinali: Russia b. Romania 45-39; Cina b. Sud Corea 27-16. Quarti: Sud Corea b. Italia 45-40. Finale 5˚ posto: Francia b. Italia 45-42.
Sci nautico EUROPEI WAKEBOARD (m.l.) A Vanderbijlpark (Saf) scattano gli Europei Eame di wakeboard. L’Italia punta su Giorgia Gregorio iridata girls e Massimiliano Piffaretti bronzo mondiale jr. Uomini: Piffaretti, M. e G. Gregorio, N. Caimi, Soprani, Terragni, Cetorelli, Dubois, Mantica, Bellini, Starita, Mazzia, Pierani. Donne: G. Gregorio, A. Virag, C. Virag.
Sport invernali COPPA DI SALTO Oggi dal grande trampolino di Kligenthal (Ger), Coppa del Mondo di salto: qualificazioni oggi (ore 18, dir. Eurosport), gara domani. Per l’Italia, Colloredo e Bresadola.
Tennis SHARAPOVA DUE La classifica mondiale donne: 1. Azarenka (Bie) p. 8585; 2. (3) Sharapova (Rus) 7680; 3. (2) Kvitova (Cec) 7320; 4. Wozniacki (Dan) 7085; 5. Stosur (Aus) 5430; 6. A. Radwanska (Pol) 5330; 7. Bartoli (Fra) 4890; 8. Zvonareva (Rus) 4690; 9. Li (Cin) 4450; 10. Petkovic (Ger) 3950; le italiane: 11. Schiavone 3640; 23. (22) Pennetta 2295; 24. (23) Vinci 2200; 35. (34) Errani 1555; 69. (71) Brianti; 157. (151) Knapp; 167. (164) Camerin; 168. (166) Giorgi; 177. (176) Floris; 217. (216) Burnett. CRAMPI CIPOLLA A Rotterdam (Ola, 1.207.500 e, cem. indoor), Flavio Cipolla cede, per crampi, dopo oltre 2h a Gasquet (Fra) 6-3 1-6 6-1. Altri, 1˚ turno: Mathieu (Fra) b. F. Lopez (Spa) 4-6 7-6 (5) 6-4. VOLA VOLANDRI A Sao Paolo (Bra, 360.000e, terra), 1˚ turno: Volandri b. Montanes (Spa) 6-2 6-3. PRIME DONNE A Doha (Qat, 1.641.000e, cem), 1˚ turno: Pervak (Rus) b. Pavlyuchenkova (Rus) 1-6 6-2 6-3; Keothavong (Gbr) b. Paszek (Aut) 7-6 (4) 7-6 (5); K. Bondarenko (Ucr) b. Dushevina (Rus) 7-5 6-2; Ivanovic (Ser) b. Suarez (Spa) 6-1 4-1, rit; Barthel (Ger) b. Garcia (Fra) 7-6 (6) 7-6 (4); McHale (Usa) b. Scheepers (S.Af) 6-4 6-3; Kuznetsova (Rus) b. Martinez (Spa) 7-5 6-3.
Tiro a segno Ecco gli azzurri per gli Europei 10m Domani il via agli Europei 10m a Vierumaki (Fin). Coi senior in linea da sabato. E’ l’ultima occasione per le carte olimpiche. In linea 570 atleti da 45 Paesi. Carabina: uomini Tressoldi, Campriani, de Nicolo; donne Sena, Nardelli, Notarangelo. Pistola: uomini Badaracchi, Tesoni, Fait; donne Suppo, Chiaberto, Genovesi.
Vela De Angelis e Cayard Incontri a Milano Incontri ravvicinati con grandi campioni. Sono le quattro serate (ore 21) Champions and Legends che Sailing Passion organizza a Milano (via Foppa 59), da giovedì a domenica. Si comincia giovedì col navigatore Andrea Mura, poi Jochen Schümann, Francesco de Angelis e Paul Cayard.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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Ma perché la sentenza sulle vittime dell’Eternit 30.000 è destinata a fare storia?
2000
le vittime Sono circa 2000 gli operai e i cittadini morti respirando le polveri d’amianto degli stabilimenti Eternit
gli euro di risarcimento Il tribunale di Torino ha riconosciuto 30 mila euro di risarcimento ai familiari di ogni vittima e 35 mila per gli ammalati
I giudici di Torino hanno condannato a 16 anni due ex manager dell’azienda che per tanto tempo ha diffuso nell’aria l’amianto, uccidendo migliaia di persone: colpevoli di disastro doloso ora pagheranno risarcimenti milionari Il tribunale di Torino ha riconosciuto che le fabbriche di Casale Monferrato e Cavagnolo hanno costruito i loro oggetti con un materiale altamente velenoso, cioè l’Eternit, e hanno quindi condannato i due proprietari degli stabilimenti a 16 anni di reclusione per disastro doloso e omissione dolosa di misure infortunistiche. I due proprietari si chiamano Stephan Schmidheiny e Louis De Cartier de Marchienne: hanno 65 e 91 anni e non andranno in galera, per ora, perché la sentenza è di primo grado e i due condannati vivono, rispettivamente, in Svizzera e in Belgio. Cartier de Marchienne si difende dicendo di essere un semplice azionista, di aver ricoperto il ruolo di consigliere per un breve periodo e di non avere quindi responsabilità nelle tragedie provocate dall’Eternit: ricorrerà in appello. Schmidheiny ha cercato di prevenire gli effetti della sentenza, lasciando fallire la fabbrica vent’anni fa, mettendo in piedi un gigantesco centro comunicazione che facesse lobby in Italia per bloccare le inchieste dei giornali e soprattutto gli interventi legislativi, costruendo intorno a se stesso una fama di ambientalista e da ultimo offrendo 18 milioni alla città di Casale per-
ché non si costituisse parte civile. Soldi che il sindaco della città, Demezzi (Pdl), ha prima accettato (con l’assenso del consiglio comunale) e poi, vista l’ondata di proteste da parte dei cittadini, ha rifiutato. Adesso il tribunale ha fissato, in mezzo a una lista di risarcimenti talmente lunga che la sua lettura ha richiesto tre ore, un indennizzo per Casale di 25 milioni.
1Intanto c’è da capire che cos’è esattamente l’Eternit.
Si aggiunge una piccola percentuale di amianto a un impasto di acqua e cemento, ed ecco l’Eternit, così chiamato dal suo inventore, l’austriaco Ludwig Hatschek, a cui pareva che quel materiale sarebbe durato per l’eternità. Era il 1901. La fabbrica a Casale venne impiantata nel 1907.
«
La sentenza ha realizzato il sogno di dare giustizia a molte famiglie RAFFAELE GUARINIELLO PM DI TORINO
notizie Tascabili Per uscire dalla crisi economica
Grecia, austerity al via: in aprile voto anticipato A poche ore dal voto di domenica notte con cui il Parlamento ha dato l’ok al pacchetto austerity, la Grecia conta i danni degli scontri di piazza: centinaia i feriti, 65 arrestati e almeno 45 edifici incendiati. Nel frattempo, però, si pensa anche al futuro. Pantelis Kapsis, portavoce del governo di Papademos, ha annunciato elezioni anticipate in aprile: «Questo governo — ha detto — ha un mese, un mese e mezzo di lavoro davanti». Il via libera ai tagli per 3,3 miliardi, in cambio degli aiuti da 130 miliardi promessi da Bce Fmi Ue, ha comunque fat to bene alle Borse europee: Londra la più frizzante (+0,91%), poi Parigi (+0,34%) e Milano (+0,05%).
18 milioni
la cifra rifiutata dal comune di Casale Ammonta a 18 milioni di euro la cifra rifiutata dal Comune di Casale Monferrato per ritirarsi dal processo contro gli stabilimenti della Eternit
Che l’amianto facesse male lo si sospetta praticamente da sempre, ma dagli anni Settanta lo si dice apertamente. Una lunga lotta ha permesso di dare certezza scientifica al sospetto. A Casale parlano ancora del professor Salvini, medicina del lavoro dell’Università di Pavia, che una certa mattina del 1984 si presentò in fabbrica con un pennello e spennellava di qua e di là le pareti che la direzione aveva tentato di lucidare a specchio. Salvini trovò talmente tanta polvere, e così nociva, da trasmettere gli atti alla Procura della Repubblica. Dopo una dozzina d’anni la fabbrica fallì e la sentenza di ieri è la prima che condanna quel materiale e chi lo produce. Il ministro della Salute, Renato Balduzzi, ha parlato di sentenza storica. E giustamente. In Cina, in India, in Brasile si continua a trattare l’amianto esattamente come prima. Facendo finta di niente.
2 Quanta gente è morta a Casale e negli altri stabilimenti, per questo?
Precisiamo che il processo ha preso in esame quanto accadu-
I PRECEDENTI FAMOSI
Le battaglie Usa: dalla Brokovich ai big del tabacco Negli Stati Uniti colossi industriali hanno rischiato il fallimento per i risarcimenti stratosferici pagati alle vittime di sostanze velenose da loro utilizzate. Clamoroso il caso della Halliburton, compagnia elettrica che ha pagato 4 miliardi di dollari per chiudere gli oltre 300 mila casi pendenti per l’amianto. E in tema di risarcimenti molto alti, torna alla mente la battaglia di Erin Brokovich (resa celebre dal film con Julia Roberts), che nel 1993 costrinse la Pacific Gas and Electric Company califor niana ad ammettere gli effetti del cromo che scaricava nei canali e ottenne indennizzi per 333 milioni. Nel 1983 ci fu il risarcimento da 25 milioni per la fuga di radiazioni dalla centrale nucleare di Three Mile Island, in Pennsylvania. E clamore hanno provocato i 348 miliardi alle vittime del fumo pagati dalle grandi azien de del tabacco, nel 1998.
to a partire dal 13 agosto 1999, risultando prescritti i reati eventualmente consumati negli stabilimenti di Bagnoli (Napoli) e Rubiera (Reggio Emilia). I morti accertati al 5 ottobre 2011 sono 1830, a cui si aggiungono 1027 parti lese. Non sono morti solo lavoratori e impiegati degli stabilimenti. A Casale se n’è andata all’altro mondo col mesotelioma pleurico o con l’asbestosi, la silicosi e varie broncopneumopatie da silicati tanta gente che in fabbrica non ci aveva mai messo piede. La polvere, portata dal vento, s’incanalava per le vie della città imbiancando le famiglie ignare che stavano a casa. Il peggio purtroppo deve ancora venire perché il picco dei decessi — che continuano con ritmo impressionante — si registrerà tra il 2015 e il 2020. Solo dopo comincerà il declino di questa peste metallica. Il male cova molto a lungo nell’organismo ed è svelto a uccidere (meno di un anno) solo quando uno si accorge di essere stato colpito.
3 Come se ne accorge? Facilmente: con un piccolo dolore alla schiena.
4 Il tribunale ha stabilito anche un qualche risarcimento per le famiglie delle vittime?
Sì, importi tra i 30 e i 50 mila euro, destinati ai familiari che si sono costituiti parte civile.
5 Molto? Poco? Poco, a detta di tutti. Anche i 25 milioni a Casale si direbbero insufficienti. Il sindaco, prima della sentenza, aveva parlato di 30 milioni per bonificare il territorio, perché di polvere ce n’è ancora tanta. Il tribunale ha però assegnato, tra l’altro, 20 milioni alla Regione, 4 milioni a Cavagnolo, 15 milioni all’Inail e 5 milioni alla Asl. È possibile che, mettendo insieme tutti i soldi, una bonifica integrale sia possibile. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Questa decisione dice che il denaro è importante ma la vita umana lo è molto di più BRUNO PESCE ASS. FAMIGLIE DELLE VITTIME
Vince Doria, candidato di Vendola
I risultati al 31 dicembre 2011
Le primarie di Genova: terremoto dentro al Pd
Rcs, ricavi a 2 miliardi In calo l’indebitamento
Le primarie per scegliere il candidato sindaco di centrosinistra a Genova hanno provocato un ter remoto nel Pd. Ha vinto Marco Doria, indipendente sostenuto da Sinistra Ecologia Libertà, il partito del governatore della Puglia Vendola. Risultato? Dimissioni del segretario regionale Lorenzo Basso e del segretario provin ciale Victor Rasetto, per «favorire l’unità del parti to e tutelare Doria». Il sindaco uscente Marta Vincenzi: «Città a ris chio. Dovevo dare una mazzata ai gruppi di potere dentro e a fianco del Pd. Sono come Ipazia (la filosofa di Alessandria d’Egitto assassinata da fanatici cristiani Marco Doria, 54 anni, prof universitario ANSA nel V secolo, ndr).
Rcs MediaGroup chiude il 2011 con ricavi consolidati per 2.075 milioni e in flessione del 2,7% rispetto all’esercizio precedente, con un margine operativo lordo dopo oneri e proventi non ricorrenti per 167,5 milioni. La controllata spagnola Unidad Editorial sarà svalutata per una somma vicina a 300 milioni. L’indebitamento finanziario netto si riduce di circa 33 milioni rispetto al 31 dicembre 2010 e si attesta a 938 milioni. «Tale andamento — si legge nella nota diffusa dopo il Cda — è attribuibile principalmente alla contrazione di Unidad Editorial. I ricavi da attività digitali, escludendo Dada e aree televisive, sono in crescita del 16% rispetto al 2010, superando i 121 milioni». E ancora: «A fronte del previsto calo dei ricavi, che non garantirà il raggiungimento del relativo obiettivo del piano», il gruppo si impegnerà in «azioni di efficientamento» mirate «a contenere parzialmente gli effetti negativi, salvaguardando sempre la qualità e l’autorevolezza dei brand e lo sviluppo dei mezzi digitali».
La neve a Sant’Elpidio a Mare, nel Fermano ANSA
Speculazioni a causa del maltempo
La neve si sposta a Sud Ora si indaga sui rincari La neve lascia il Centro Nord e si sposta a Sud: imbiancate perfino Capri, Ischia e le Eolie. E oggi fitte nevicate toccheranno Calabria, Basilicata e Sicilia. A Roma e a Bologna è tornata la normalità, ma soltanto venerdì le temperature aumenteranno, di almeno 7-8 gradi al Nord e di 3 4 al Centro Sud. E il ministero dello Sviluppo economico giovedì esaminerà i rincari dell’ortofrutta per il maltempo: vuole valutare interventi contro le speculazioni.
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ALTRI MONDI
NAUFRAGIO CONCORDIA
Giglio, un mese dopo fiori e tanta tristezza Ieri mattina sono volati in mare 7 mazzi di fiori e 2 mila messaggi raccolti da Facebook. Perché i familiari dei 15 dispersi
Milano, inseguito e ucciso dal vigile È un pregiudicato cileno: in fuga dopo una rissa, aveva puntato una pistola all’agente, ora indagato
e delle 17 vittime della Costa Concordia sanno che non ci sono più speranze e a un mese esatto dal naufragio non gli resta che lanciare fiori nel mare, a un passo dal relitto. C’è anche Susy Albertini (nella foto Reuters), la mamma distrutta della piccola Dayana Arlotti, la bimba di 5
no si sia «inserito nella traiettoria del proiettile», mentre il complice, quello che puntava l’arma, è fuggito. È un sudamericano, ma per Biondillo non è il cuore del problema: «Usciamo dalla cornice etnica e iniziamo a dire che chi sbaglia paga: straniero o italiano che sia. Veniamo da anni in cui la malapolitica ha praticato tanta esclusione e zero inclusione. Ci si interessi delle periferie e non solo durante le elezioni». Non è un giallo Il vigile che ha
FILIPPO CONTICELLO
C’è un cadavere in periferia e tante domande nell’aria di Milano. Tra sparatorie e vigili travolti, ragazzi massacrati per uno sguardo e donne in fin di vita per uno scippo, la città si è scoperta di colpo violenta. Gianni Biondillo, giallista di successo cresciuto nel quartiere Quarto Oggiaro, osserva e rifiuta «la demagogia»: «Gli omicidi efferati erano assai di più 30 anni fa quando la parola extracomunitario non era di moda. E anche nell’ultimo caso, sottolineiamo che l’uomo ammazzato è un delinquente, non che è un cileno». È successo ieri dopo le 14, in via Crescenzago, periferia nord: una pattuglia di quattro vigili era stata chiamata per una rissa, ma arrivata sul posto ha visto una Seat con targa spagnola sfrecciare contromano senza rispettare l’alt. Da lì l’inseguimento ad alta tensione, con tanto di speronamento; poi, vicino al parco Lambro, i due fuggiaschi hanno abbando-
I volontari del 118 provano a rianimare il 28enne clandestino cileno ucciso con un colpo di pistola nel quartiere di Crescenzago ANSA
nato la vettura per dileguarsi nei giardini. Uno si sarebbe girato puntando una pistola e uno dei vigili avrebbe reagito sparando: un solo colpo diritto al petto e Marcelo Valentino Gomez Cortes, 28enne clandestino e pregiudicato cileno, è morto nonostante i soccorsi del 118. Gli investigatori racconta-
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Usciamo dalla cornice etnica: i problemi non sono i migranti, ma le periferie GIANNI BIONDILLO SCRITTORE NOIR MILANESE
sparato è indagato per eccesso colposo di legittima difesa ed è stato a lungo interrogato: A.A., 36 anni, ha raccontato che Cortes, dopo essere stato colpito, avrebbe sferrato calci e pugni. Sarebbe stato cosciente, tanto da venire trascinato a forza per qualche metro, prima di morire. Adesso si attende l’autopsia e si cerca il complice sparito tra gli alberi, mentre il centrodestra, Lega in testa, rovescia accuse al sindaco Pisapia e lancia l’allarme sicurezza a Milano. Non è un giallo, ma vita reale: «In periferia la gente è abbandonata, è ora di gestire un cambiamento che nei fatti già c’è stato — conclude Biondillo —. E diciamolo: abbiamo bisogno di nemici e spesso i migranti lo sono: li vediamo al lavoro, ma qualcuno sa cosa provano? Cosa sognano?». Ulteriore dettaglio: altri agenti ieri sono stati chiamati a due passi da Crescenzago. In un parcheggio di via Casasco, imbavagliato sui sedili posteriori della sua auto, c’era un 67enne con la gola tagliata. È incensurato. Italiano. © RIPRODUZIONE RISERVATA
L’EX PATRON PARMALAT
Paura Tanzi «Ricoverato: è gravissimo» Calisto Tanzi è in condi zioni gravissime: l’ex patron Parmalat (nella foto Ansa) è ricoverato da venerdì nella sezione detenuti dell’ospedale Maggiore di Parma. Tanzi, depresso dalla detenzione, rifiuta di mangiare e sarebbe alimentato con una sonda gastrica. L’ex imprenditore è stato arrestato nel maggio 2011 perché condannato dal tribunale di Milano in via defi nitiva a 10 anni per aggiotaggio (poi ridotti a 8 dalla Cassazio ne): già il 9 gennaio, in tribuna le a Bologna, era apparso in condizioni fisiche molto criti che, sciupato e dimagrito. L’avvocato dell’ex presidente del Parma ha già chiesto gli arresti domiciliari, ma il tribunale aveva respinto la richiesta, con una sentenza poi annullata dalla Cassazione: ora la decisione spetta al tribunale di sorveglianza di Bologna, che dovrà occu parsi del caso il 6 marzo.
anni scomparsa con il papà. Nel pomeriggio messa di suffragio nella chiesa di San Lorenzo e Mamiliano a Giglio porto, che la notte tra il 13 e il 14 gennaio spalancò le porte per accogliere i primi naufraghi. Una giornata particolare, quella di ieri, in cui è andato avanti con successo il
A
pompaggio del carburante della nave: è già stato svuotato il primo dei sei serbatoi di prua (130 metri cubi) che in tutto contengono il 67% del carburante della Concordia, mentre in serata sono iniziate le operazioni di pompaggio da altri due serbatoi da 410 metri cubi ciascuno.
STRAGE DI ALCAMO DOPO LA REVISIONE
CONDANNA PER STASI
S Garlasco: aveva materiale pedopornografico Dopo 4 anni e mezzo, una condanna: Alberto Stasi, 28enne assolto in primo e secondo grado per l’omicidio della fidanzata Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto 2007 nella sua villetta di Garlasco (Pavia), è stato condannato a 30 giorni di reclusione (convertiti in una pena pecuniaria di 1.140 euro) e altri 1.400 euro di multa, oltre che all’interdizione perpetua dai pubblici uffici per detenzione di materiale pedopornografico. I video con protagonisti bambini contestati all’ex bocconiano erano 17
Il pianto di Giuseppe Gulotta, 55 anni, dopo la sentenza: la strage di Alcamo (Tp) è del 1976 ANSA
In cella per 21 anni però era innocente Assolto in Calabria Scarcerato Gulotta: venne torturato per confessare l’omicidio di due carabinieri VINCENZO DI SCHIAVI
Dopo la lettura della sentenza della Corte d’Appello di Reggio Calabria, Giuseppe Gulotta, 55 anni, si è accasciato sulla sedia e si è messo a piangere: «Aspettavo questo momento da 36 anni». È stato assolto nel processo di revisione. Non è stato lui a uccidere, il 26 gennaio 1976, l’appuntato Salvatore Falcetta e il carabiniere Carmine Apuzzo nella caserma di Alcamo Marina (Trapani). Finito all’ergastolo, è rimasto in galera per oltre 21 anni. Nel 1990 fu condannato al carcere a vita con altre tre persone: Vincenzo Ferrantelli e Gaetano Santangelo, tuttora latitanti (ma anche per loro ci sarà la revisione); Giuseppe Vesco, invece, è morto suicida nel carcere di Trapani in circostanze poco chiare. E fu proprio quest’ultimo a tirare in ballo dopo il doppio omicidio il 19enne Gulotta, che fu arrestato e torturato in caserma fino a quando non firmò la confessione. Al processo ritrattò ma fu ugualmente condannato. A riaprire il caso, nel 2007, l’ammissione dell’ex brigadiere Renato Olino, secondo cui la confessione fu estorta con metodi brutali. Nel 2009, la Cassazione ha concesso la revisione del processo culminata con l’assoluzione. Gulotta andrà a vivere in Toscana con la moglie Michela e il figlio William, di 24 anni: «La mia vita è stata bruciata: chi potrà farmi riavere la gioventù che ho passato in carcere — dice commosso —, chi potrà mai darmi gli anni che ho perduto senza potere crescere mio figlio?». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Diversamente affabile DIARIO DI UN’INVALIDA LEGGERMENTE ARRABBIATA
DI FIAMMA SATTA
)
Gli ospedali psichiatrici una vergogna da eliminare Ho appreso la storia di Albertino Bonvicini (1958-1991) da un documentario di Mirko Capozzoli, «Fate la storia senza di me», incluso all’omonimo libro (edizioni Add). Finito in orfanotrofio a 3 anni, a 9 Albertino ingoiò una biglia e fu portato in ospedale. Da lì, per banali motivi amministrativi, fu internato nell’ospedale psichiatrico di Collegno dove incappò in Giorgio Coda, un medico sadico, poi incriminato, che praticava l’elettroshock anche ai
genitali. Albertino era un bambino e tali sevizie pregiudicarono il suo futuro. La voce narrante del documentario è di Fabrizio Gifuni, presto nei panni di Aldo Moro in «Romanzo di una strage», film di Marco Tullio Giordana in uscita il 30 marzo. Come Indignato Speciale del blog ha scritto: «Suscitano in me vergogna come essere umano quei luoghi disumani che sono gli ospedali psichiatri giudiziari, gli Opg, sopravvissuti alla rivoluzione di Franco Basaglia. Brutture sotto qualsiasi soglia di civiltà: situazioni sanitarie indecenti, gente di nuovo incatenata ai letti o ai termosifoni. Violenze fisiche e psicologiche di ogni genere». Quando verranno chiusi gli ultimi sei ospedali le persone malate verranno finalmente curate in strutture adeguate e rispettose della dignità umana. Speriamo, almeno. La strada della civiltà è lunga e complessa, ma vale sempre la pena provare a percorrerla. seguite Fiamma Satta sul blog http://diversamente affabile.it
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ALTRI MONDI
GLI «OSCAR» INGLESI
Streep e The Artist trionfano ai Bafta «The Artist» spopola ai Bafta, i premi del cinema inglese: il film di Michel Hazanavicius, strafavorito anche per gli Oscar
(in programma il 26 febbraio), ha vinto 7 premi, tra cui quelli per miglior film, regia e attore prota gonista (Jean Dujardin). Come migliore attrice, statuetta a Meryl Streep (nella foto Reuters) per «The Iron Lady», mentre la miglior pellicola straniera è «La pelle che abito» di Pedro Almodovar.
Sanremone Celentano c’è Prima serata con sorpresa Il Molleggiato sarà sul palco già oggi Morandi: «Non so cosa succederà»
La coppia di conduttori, Gianni Morandi e Rocco Papaleo ANSA CARLO ANGIONI
Adriano Celentano, 74 anni, ieri fuori dal teatro Ariston di Sanremo dopo le prove: l’ultima volta da ospite al Festival è datata marzo 2004 ANSA
l’intervista
ELISABETTA ESPOSITO
Nei film è sempre desideratissimo. Nella vita ha accanto una donna come Laetitia Casta, da cui ha avuto due figli. A teatro però Stefano Accorsi si dispera per un amore non corrisposto. L’attore bolognese sta infatti portando in giro per l’Italia il Furioso Orlando, adattamento di Marco Baliani liberamente ispirato all’opera dell’Ariosto, da giovedì all’Ambra Jovinelli di Roma. Sul palco con Accorsi soltanto l’attrice e musicista Nina Savary. «Io sono proprio soddisfatto, lo spettacolo piace, il pubblico lo capisce anche se parliamo con i versi dell’Ariosto. Le emozioni arrivano tutte». Il tema poi è senza tempo.
«Già, parliamo della follia di Orlando respinto da Angelica, l’unico amore della sua vita».
Tutti per Adriano. Tutti in attesa di Celentano. Tutti a chiedersi che farà Adriano Celentano. Il giorno della prima del Sanremo 2012 è arrivato, e almeno una cosa sul tormentone Molleggiato si sa: sarà sparato sul palco subito, già stasera, per provare a superare quota 11,9 milioni, l’audience del debutto di Gianni Morandi in versione conduttore giusto un anno fa. «Forse mi chiamerà sul palco, forse non mi chiamerà — ha detto ieri in conferenza stampa il 67enne cantante di Monghidoro —. Mi ha detto che forse mi coin-
volgerà ma anche che forse è meglio di no. Vi dico la verità: non lo so che cosa succederà davvero, ma in ogni caso sono pronto. Con Adriano è sempre così». Qualche minuscola indiscrezione, comunque, è uscita. La serata, anticipata alle 20.40 (quindi subito dopo il Tg1), aperta da Luca e Paolo (gli ex conduttori delle Iene, compagni di Morandi l’anno scorso) e dedicata alle esibizioni di tutti i 14 Big in gara (da Nina Zilli ai Marlene Kuntz, con Emma e Renga favoriti degli scommettitori), sarà molto presto riservata a Celentano. Che dovrebbe arrivare sul palco prima delle dieci e mezzo, e tra vari monologhi e qualche brano nuovo e vecchio (accompagnato da uno scenario di guerra e da 40 comparse), ma nessuno spot pubblicitario, restarci per almeno un’oretta. Il cachet E ieri l’ospitone, che manca dal Festival del 2004, quando arrivò per rialzare gli ascolti dell’edizione diretta da Tony Renis e condotta dalla Ventura, è tornato a parlare del suo cachet. Il Clan, dopo l’annuncio che Adriano avrebbe debuttato subito, ha infatti specificato come saranno distribuiti i 300-700-750 mila euro (a seconda delle serate, che verosimilmente potrebbero essere due: oggi e la finale di sabato) tra Emergency (in due ospedali di Sudan e Sierra Leone) e le Famiglie italiane in difficoltà di sette città, chiudendo la dichiarazione ufficiale così: «Allo scopo di garantire la massima trasparenza e chiarezza all’iniziativa. Anche per coloro ai quali tale iniziativa risulta indigesta». Che sono sempre tanti, forse troppi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Adriano che torna al Festival è l’evento nell’evento: sarà eccezionale
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GLI OSPITI PIÙ ATTESI
INCASSATI 2,5 MILIONI
Brizzi vola al cinema E supera Bisio-Siani Cambio al vertice nella classifica dei film più visti al cine ma. «Come è bello far l’amore» debutta al primo posto: con 2,5
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milioni di euro incassati nel we ekend, la commedia di Fausto Brizzi con Claudia Gerini e Fabio De Luigi riesce a scalzare «Benvenuti al Nord», che scivola al terzo posto, dopo tre settimane di dominio. Resiste al secondo «Hugo Cabret», la favola in 3D di Martin Scorsese.
NEGLI USA EMOZIONANTE IL RICORDO DELLA HOUSTON
Grammy, che Adele: ha vinto 6 premi Lacrime per Whitney
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Domani Eli e Belen Belen Rodriguez ed Elisabetta Canalis, le due bellissime di Sanremo 2011, apriranno la serata di domani
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S Giovedì la Pellegrini Andrà a Sanremo senza il fidanzato Filippo Magnini: Federica Pellegrini sarà comunque la madrina di giovedì sera
S Venerdì Prandelli Il c.t. azzurro Cesare Prandelli sarà ospite di Morandi nella serata di venerdì: con lui anche l’ex c.t. inglese Fabio Capello
GIANMARCO MAZZI DIRETTORE ARTISTICO
1 Adele con i 6 Grammy vinti 2 Rihanna, una delle stelle della serata 3 Un ricordo di Whitney Houston nello show di Los Angeles LAPRESSE/AFP
Alla fine la vera protagonista non c’era: domenica sera a Los Angeles c’è stata la cerimonia dei 54esimi Grammy Awards, gli Oscar della musica, e solo 24 ore prima Whitney Houston moriva in una camera d’albergo di Beverly Hills. Così, l’evento è stato dedicato a lei: uno dei momenti più emozionanti quando Jennifer Hudson, vestita a lutto, ha intonato la storica I Will Always Love You. Per il resto, un trionfo di Adele che tornava sulla scena dopo l’intervento alle corde vocali. La 23enne londinese ha vinto in tutte le 6 categorie in cui aveva avuto la nomination: canzone dell’anno con Rolling In The Deep, miglior disco, migliore album pop e album dell’anno con 21, migliore performance solista con Someone Like You e miglior videoclip di nuovo con Rolling In The Deep. Ai Grammy hanno esultato anche i Foo Fighters, con 5 premi, tra cui quello per il migliore album
rock con Wasting Light e la migliore canzone rock con Walk. Oltre 75 le categorie e, tra gli altri vincitori, pure Amy Winehouse: la cantante inglese morta a luglio 2011 ha vinto con Body And Soul, migliore duetto pop con Tony Bennett. E mentre si svolgeva la cerimonia allo Staples Center, filtravano notizie sull’autopsia della Houston: la polizia ha secretato i risultati degli esami per motivi di sicurezza, ma pare che la 48enne popstar, sul cui corpo non ci sono segni di violenze, non sarebbe morta per annegamento, ma per un mix di alcol e farmaci, come scrive il sito (solitamente ben informato) Tmz. Sono state trovate alcune medicine, ma serviranno nuovi test tossicologici per saperne di più. E intanto, dopo la morte, è boom di vendite: I Will Always Love You è in testa alla classifica di iTunes e su Amazon i brani della Houston occupano 10 delle prime 20 posizioni.
Accorsi a teatro: «Io e Orlando, due tipi furiosi» Lei è bello e famoso, le è mai capitato niente del genere?
Perché il teatro?
«Di sicuro c’è più contatto con il pubblico, è un continuo dialogo. Ma il cinema resta il mio primo grande amore».
«Beh sì, avevo 27-28 anni, ma fortunatamente sono impazzito un po’ meno di Orlando che andava in giro a ammazzare le persone».
Adesso però sarà anche in tv.
«A fine marzo partirà su Canale 5 Il clan dei camorristi, serie di otto puntate firmata dagli sceneggiatori di Romanzo Criminale La serie. È qualcosa di diverso per la tv generalista, un lavoro davvero ben fatto».
Ci mancherebbe. Però era già un attore importante.
«Un elemento che, ammetto, di solito attira le donne. Ma in quel caso non c’è stato niente da fare, il prodotto non interessava...». Vive da anni in Francia: tra noi e loro chi si lascia più travolge-
Accorsi è legato a Laetitia Casta dal 2003: hanno due bambini AFP
«
re dalle passioni al punto da impazzire?
Anch’io sono impazzito per il rifiuto di una donna, il prodotto non interessava... STEFANO ACCORSI SUL SUO FASCINO
Stefano Accorsi, 40, in «Furioso Orlando»: da giovedì è a Roma
«Basta vedere i due differenti modi di fare cinema: noi siamo più esplosivi, loro implodono. Noi siamo ipercomunicativi, loro interiorizzano. Ma non è detto che vivano emozioni meno forti delle nostre».
Suo figlio si chiama Orlando, sua figlia Athena. Deve amare molto la cultura e la letteratura classica. Chi altro le piacerebbe interpretare?
«Forse Iago, dell’Otello di Shakespeare, ma anche qualcosa di Checov. Ci sono personaggi che possono far ridere e a me piacerebbe avere un ruolo teatrale comico, non capita mai. E anche al cinema vorrei tanto fare una commedia. Chissà...». © RIPRODUZIONE RISERVATA
A MILANO L’ALTRO BELLO
E Scamarcio veste i panni di Romeo: «Ruolo difficile» «Sono un Romeo moderno, sì. Ma quanta responsabilità portare in scena un eroe mistico, che si interroga sul destino e su Dio...». Per Riccardo Scamarcio, quello in «Romeo e Giulietta» di Shakespeare (dopo il debutto della scorsa stagione a Roma arriva oggi allo Smeraldo di Milano) è una vetrina importante. Perché, dopo aver fatto tanto cinema, il 32enne pugliese — diventato famoso per aver interpretato Step, l’idolo delle teenager di «Tre metri sopra il cielo» — può far vedere quanto vale: «È la mia prima opera impegnata a teatro, una prova da attore».
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ALTRI MONDI Oroscopo
21/3 - 20/4
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21/5 - 21/6
22/6 - 22/7
23/7 - 23/8
24/8 - 22/9
LE PAGELLE
Ariete 5
Toro 6+
Gemelli 6-
Cancro 8
Leone 5,5
Vergine 7+
DI ANTONIO CAPITANI
Non siate tortuosi: la strada che vi porta al successo è semplice. Il lavoro chiede tanto, i soldi scappano, ma il sudombelico è operoso.
C’è tensione nel lavoro: calmi! E conservate la lucidità di giudizio, anche nella scelta degli alleati. Fornicazione nuda e cruda. Troppo.
Niente manie di precisione: ricavereste risultati pessimi e stress a mille. C’è understatement suino, Ma la qualità del sex si eleverà presto.
IL MIGLIORE. Creatività, vigore e charme crescono, nel lavoro conquistate obiettivi e guadagnate punti. Il San Valentino, poi, fa gongolare il sudombelico. Uau.
Per sopportarvi ci vogliono gli antistaminici. Perché fate venire il prurito a chiunque, con le paranoie. Le rogne ci sono, ma si risolvono.
Viaggiare, sostenere colloqui, chiedere e ottenere nel lavoro si può, oggi. E con successo. Bene l’economia, briose soddisfazioni suine.
21/1 - 19/2
20/2 - 20/3
Acquario 5,5
Pesci 7,5
C’è il rischio che il lavoro s’incagli e che gli impicci si sommino. Non strozzate nessuno, datevi da fare con metodo. Inedia sudombelicale.
Le occasioni sbucano fuori all’improvviso: afferratele, tirando quanta più acqua potete al vostro mulino. C’è pure ampia scelta suina.
23/9 - 22/10
23/10 - 22/11
23/11 - 21/12
22/12 - 20/1
Bilancia 7
Scorpione 7-
Sagittario 6
Capricorno 7+
San Valentino edonistico. E di sollievi economici. Il calore degli affetti veri vi riscalda, la gola è soddisfatta. Anche fornicatamente.
Fiuto e carisma scorpionico vi fanno arrivare dove e a chi volete. Ma l’umore è instabilerrimo. Come il sudombelico. Siate più coerenti.
Ok, gli altri non capiscono una beata. Ma cooperate. Anche suinamente. Senza ire da serial killer né sfigosolitudo, motivate, ma inutili.
Rispetterete la tabella di marcia anche perché saprete creare un clima di cooperazione compatto e fortunato. Fornicazione cavernicol-chic.
FRANCESCA SCHIAVONE
La tennista italiana ha vinto il Roland Garros nel 2010: ora è 11ª nella classifica Wta. È nata a Milano il 23 giugno 1980
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8.00 10.55 11.00 11.05 12.00 13.30 14.10 15.15 16.50 17.00 17.10 18.50 20.00 20.30
19.35 20.25 20.30 21.05 22.40 23.25 23.40 0.30
CARTONI ANIMATI TG2 I FATTI VOSTRI - TG 2 ITALIA SUL DUE GHOST WHISPERER HAWAII FIVE-0 RAI TG SPORT DICHIARAZIONI DI VOTO SUL DL CARCERI L'ISOLA DEI FAMOSI LOTTO TG2 -20.30 CRIMINAL MINDS Telefilm THE GOOD WIFE TG 2 ALMOST TRUE PAST LIFE SOUL MUSIC
8.00 10.00 11.00 11.10 12.45 13.10 14.00 15.05 15.55 18.10 19.00 20.15 20.35 21.05
1.00 3.00
17.15
ALABAMA - FLORIDA
TENNIS
NCAA ESPN America
13.30 TORNEO WTA DOHA
MINNESOTA - OHIO ST
14.00 WELSH OPEN
Torneo di Viareggio, Ottavo di finale Rai Sport 1
15.15 WELSH OPEN
Champions League Sky Sport 1, Sky Calcio 1 e MP Calcio 2
20.45 LIONE - APOEL NICOSIA Champions League Sky Sport 3, Sky Calcio 2 e MP Calcio 1
BASKET 20.30 ALL STAR ITALIA
CALCIO: BOLOGNA JUVENTUS
20.00 WELSH OPEN
Serie A. Highlights.
Giorno 2 Eurosport
CALCIO: ATALANTA - LECCE
9.45
HOCKEY PISTA
Serie A. Highlights.
21.00 CGC VIAREGGIO AMATORI LODI
18.00 COPPA DEL MONDO
-3
7
ANCONA
-3
1
AOSTA
-9
1
1
7
BOLOGNA
-8
0
min max
CIELO
VENTI
CAGLIARI
-1
8
Sole
Deboli
CAMPOBASSO
-5
-2
Moderati
CATANIA
1
10
FIRENZE
-5
1
10.30 CALCIO: NAPOLI CHIEVO Serie A. Highlights.
Trento 2 5
Aosta
Milano
8 2
Torino 6 4
Venezia
5 3
5
1
8 4
Perugia 9
-1
4 0
MILANO
-9
2
ROMA
NAPOLI
0
6
6 4
PALERMO
6
8
PERUGIA
-4
-2
POTENZA
-6
-1
Agitati
Il sole oggi MILANO
4
11
ROMA
-3
2
TORINO
-9
2
REGGIO CALABRIA
ROMA
TRENTO
-8
4
Sorge
Tramonta
Sorge
Tramonta
TRIESTE
7:28
17:46
7:09
17:39
-2
2
VENEZIA
-5
4
23.20 1.15 1.25 2.20
14.00 CALCIO: SUNDERLAND ARSENAL 17.45 CALCIO: OSASUNA BARCELLONA Liga.
NCAA.
Sei Nazioni.
20.45 BASKET: LOUISVILLE SYRACUSE
22.45 CALCIO: BAYER LEVERKUSEN BARCELLONA
Trattative e strategie Tutto sul mercato
IL BLOG Argentina: il Clausura e i talenti di domani
Champions League.
2.00
CALCIO: LIONE APOEL NICOSIA Champions League.
NCAA.
SKY SPORT 3 9.30
IL FORUM
Da Capello all’assetto socie tario del Palermo di Zamparini (nella foto). Leggi e discuti con Carlo Laudisa
Premier League.
16.45 RUGBY: ITALIA - INGHILTERRA
I nerazzurri rischiano di perdere l’Europa? E Ranieri (nella foto) deve re stare? Vota su Gazzetta.it
GOLF: OMEGA DUBAI DESERT CLASSIC
EUROSPORT BILIARDO: WELSH OPEN Giorno 1. 11.30 TENNIS: TORNEO WTA DOHA 19.00 BILIARDO: WELSH OPEN Giorno 2. 9.30
Nel blog «Tropico del cal cio» un focus sul 1˚ turno e sui protagonisti del Clau sura (nella foto Pavone)
Domani
Dopodomani
Sulla Sardegna, sulla Sicilia e sul meridione le precipitazioni tenderanno a lasciare spazio e schiarite sempre più ampie. Al Centro e al Nord il tempo risulterà prevalentemente soleggiato, eccetto locale variabilità e qualche nebbia.
Al Nord, al Centro e in Sardegna prevarrà il sole, salvo qualche fiocco di neve sulle Alpi e alcune nebbie sulle zone pianeggianti. Sul meridione e in Sicilia invece piogge sparse e qualche nevicata sui monti si alterneranno a schiarite.
4
Ancona
Firenze
-12
Nebbia
19.20 20.00 20.30 21.10
L’Inter e il suo futuro: l’Europa è a rischio?
11 1
5
L'AQUILA
Mossi
16.15 17.30
TG LA7 COFFEE BREAK L’ARIA CHE TIRA I MENÙ DI BENEDETTA TG LA7 ASSASSINIO SUL PALCOSCENICO ATLANTIDE L’ISPETTORE BARNABY GÍ DAY TG LA7 OTTO E MEZZO ASSASSINIO SULL’EIGER LÍUOMO DALLA CRAVATTA DI CUOIO TG LA7 (AH)IPIROSO MOVIE FLASH
Bologna Genova
GENOVA
Neve
Sei Nazioni.
14.00 BASKET: LOUISVILLE SYRACUSE
7.30 9.45 11.10 12.30 13.30 14.05
5 5
Molto forti
Calmi
11.30 RUGBY: ITALIA - INGHILTERRA
Al Nord e al Centro prevalenza del sole, eccetto qualche fiocco di neve sulle Alpi e alcune nebbie sulle zone pianeggianti. Sul meridione e tra la Sicilia e la Sardegna invece ancora diverse nevicate sui rilievi e piogge verso le coste. Trieste
Coperto
Temporali
23.10 23.15 2.05 2.30 4.10
Oggi
Forti
MARI
18.55 19.35 20.30 21.10
HUNTER R.I.S. BENESSERE TG4 - TELEGIORNALE TELEFILM FORUM FLIKKEN COPPIA... SENTIERI I CANNONI DI SAN SEBASTIAN TG4 - TELEGIORNALE TEMPESTA D'AMORE TEXAS RANGER LE COMICHE Film I BELLISSIMI DI R4 RAY TG4 NIGHT NEWS FACCIA DA SCHIAFFI PER AMORE...
12.00 CALCIO: REAL MADRID LEVANTE Liga.
NCAA.
Rovesci
Pioggia
8.20 9.40 10.50 11.30 12.00 13.50 15.10 16.15 16.30
PGA European Tour
BASKET: NORTH CAROLINA - DUKE
9.30
Serie A. Highlights.
Qualifiche HS 140 Eurosport
ALGHERO
SKY SPORT 2
Serie A. Highlights.
10.15 CALCIO: CAGLIARI - PALERMO
SALTO CON GLI SCI
Ieri
Champions League.
10.00 CALCIO: CATANIA - GENOA
Serie A1 Rai Sport 2
A CURA DI
Nuvolo
Serie A. Highlights.
9.30
CARTONI ANIMATI SETTIMO CIELO EVERWOOD STUDIO APERTO - SPORT CARTONI ANIMATI CAMERA CAFE' THE MIDDL LA VITA SECONDO JI TRASFORMAT STUDIO APERTO - SPORT TUTTO IN FAMIGLIA I SIMPSON C.S.I. WILD OLTRENATURA ROMANZO CRIMINALE THE SHIELD STUDIO APERTO LA GIORNATA
15.00 CALCIO: FAN CLUB MILAN 15.30 CALCIO: FAN CLUB ROMA 16.00 CALCIO: FAN CLUB INTER 16.30 CALCIO: FAN CLUB LAZIO 17.00 CALCIO: FAN CLUB NAPOLI 17.30 CALCIO: FAN CLUB JUVENTUS 00.45 CALCIO: BAYER LEVERKUSEN BARCELLONA
CALCIO: SIENA - ROMA
9.00
Giorno 2 Eurosport e Eurosport 2
GazzaMeteo
Legenda
1.30 2.20
SKY SPORT 1
Giorno 2 Eurosport 2
All Star Game femminile Rai Sport 1
BARI
0.30
Eurosport
BILIARDO
GENOA - TORINO
20.45 BAYER LEVERKUSEN - BARCELLONA
23.40 1.30 2.44 3.59 5.00
8.00 8.40 10.35 12.25 13.40 15.30 16.10 16.55 17.45 18.30 19.20 19.50 20.20 21.10
NCAA ESPN America
15.00 FIORENTINA - EMPOLI Torneo di Viareggio, Ottavo di finale Rai Sport 1
8.50 11.00 13.00 13.40 14.45 16.15 16.55 18.45 20.00 20.30 21.10
TG5 - MATTINA LA TELEFONATA DI BELPIETRO MATTINO CINQUE FORUM TG5 SOAP UOMINI E DONNE AMICI POMERIGGIO CINQUE THE MONEY DROP TG5 STRISCIA LA NOTIZIA GUARDIA DEL CORPO Film THE FORGOTTEN TG5-NOTTE UOMINI E DONNE AMICI GRANDE FRATELLO
IL SONDAGGIO
LA 7
RAIUNO
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Tramonta
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Nuova Primo quarto Piena Ultimo quarto
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7 feb.
14 feb.
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTEDÌ 14 FEBBRAIO 2012
TERZO TEMPO
LETTERE
GazzaFocus
Un’intervista del proprietario al Financial Times scatena le voci
Ma la Ducati è in vendita? «Cerchiamo alleati forti» Bonomi fissa il prezzo dell’azienda: «Un miliardo di euro» Intanto, lavora da mesi per quotarla alla Borsa di Hong Kong
TempiSupplementari A CURA DI ALBERTO CERRUTI Fax: 0262827917. Email: acerruti@rcs.it
Inter, rischi di restare fuori dall’Europa Lei aveva ragione quando snobbava l'Inter dopo le 7 vittorie consecutive. La sconfitta con il Novara ha mostrato tutte le lacune di questa squadra. Mercato disastroso, giocatori logori, Ranieri che sbaglia formazione. Rischiamo la fine della Juve dello scorso anno, settimi e fuori dalle Coppe. Magari sarà la volta buona che Moratti interviene cambiando parecchi giocatori, mandando via Branca e richiamando Oriali. Secondo lei di chi è la colpa? Arriveremo almeno in Europa League? Daniele Moriggi Cassano d'Adda (MI)
Le colpe sono di tutti, anche se in misura diversa. Moratti non deve lasciare, come non ha lasciato Agnelli dopo il settimo posto con Delneri e come non ha lasciato Berlusconi dopo il suo peggior piazzamento nel 1997, con l'inutile staffetta Tabarez-Sacchi che fruttò soltanto l'undicesimo posto! Fatta questa premessa, penso che Moratti debba riconoscere, almeno in privato, le proprie responsabilità, senza scaricare tutte le colpe soltanto sull’allenatore di turno. Se Ranieri non verrà delegittimato prima della fine della stagione, l'Inter può ancora arrivare terza, anche se io penso che si dovrà accontentare di uno strapuntino in Europa League.
LA GALASSIA ROSSA
Capello come Zoff
LA GAZZETTA DELLO SPORT
FILIPPO FALSAPERLA
Ducati ancora al centro di chiacchiere finanziarie: vende, non vende? La rossa (a due ruote) c’è abituata, ma questa volta, per fortuna, può essere presa come una buona notizia. Sono passati i tempi in cui Borgo Panigale doveva cercare appoggi e compratori per andare avanti. Quando Claudio Castiglioni nel ’96 dovette vendere agli americani del Tpg — scandalo! Un pezzo d’Italia che se ne andava all’estero... — pur di non veder morire. E non ci sono nemmeno le apprensioni del 2006, quando Ducati tornò in Italia con la famiglia Bonomi, industriali e finanzieri di spicco, ma senza esperienza motociclistica. Annuncio Il «la» alle nuove spe-
culazioni arriva dall’Inghilterra, dove Andrea Bonomi, presidente di Investindustrial (il fondo di famiglia) ha dato un’intervista al Financial Times in cui descrive scenari diversi per l’azienda che appartiene insieme a molte altre (2,1 miliardi di euro in portafoglio, con 1 di liquidità) al suo fondo. «Ducati è una società perfetta ma per crescere ha bisogno del sostegno di un
«
Valore È stato ipotizzato an-
Per crescere, c’è bisogno di un partner di rilevanza mondiale
ANDREA BONOMI PROPRIETARIO DUCATI
partner industriale di peso mondiale. Quest’anno lavoreremo a questa ricerca». Alternativa Subito si è scatena-
ta la caccia al compratore, si sono fatti i nomi di Bmw (ha smentito) Volkswagen e Mahindra. Ma nello stesso articolo si profila uno scenario differente alla vendita (comunque possibile), con la quotazione in Borsa. Non in Italia, dove Ducati è stata fino al 2008, ma in Asia, a Hong Kong. Investindustrial ha infatti sta già parlando da mesi con Deutsche Bank e Goldman Sachs per le valutazioni per la quotazione su quella piazza.
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI andrea.monti@gazzetta.it VICEDIRETTORE VICARIO Gianni Valenti gvalenti@gazzetta.it VICEDIRETTORI Franco Arturi farturi@gazzetta.it Stefano Cazzetta scazzetta@gazzetta.it Ruggiero Palombo rpalombo@gazzetta.it Umberto Zapelloni uzapelloni@gazzetta.it
Testata di proprietà de "La Gazzetta dello Sport s.r.l." - A. Bonacossa © 2012
39
PRESIDENTE Piergaetano Marchetti VICE PRESIDENTE Renato Pagliaro AMMINISTRATORE DELEGATO E DIRETTORE GENERALE Antonello Perricone CONSIGLIERI Raffaele Agrusti, Roland Berger, Roberto Bertazzoni, Gianfranco Carbonato, Diego Della Valle, John Elkann, Giorgio Fantoni, Franzo Grande Stevens, Jonella Ligresti, Giuseppe Lucchini, Vittorio Malacalza, Paolo Merloni, Andrea Moltrasio, Carlo Pesenti, Virginio Rognoni, Alberto Rosati, Giuseppe Rotelli, Enrico Salza DIRETTORE GENERALE DIVISIONE QUOTIDIANI Giulio Lattanzi
che un possibile «valore» della Ducati: 1 miliardo di euro. Se i Bonomi vendessero a quel prezzo sarebbe un buon affare. Hanno infatti comprato il 30% della rossa nel 2006 pagandolo 40 milioni a cui ne hanno aggiunti altri 80 per ricapitalizzare. Nel 2008 hanno poi acquisito in Borsa l’altro 70% per 390 milioni: fanno 510. Rivalutare di quasi il 50 per cento in 5 anni non sembra un brutto affare.
meno estremo, come nel 2011 la Diavel, un successo clamoroso. Lavoro Un segnale che le cose
a Borgo Panigale vadano abbastanza bene arriva, paradossalmente anche... dalle corse. Perché se in pista l’arrivo di Valentino Rossi è stato più o meno un disastro dal punto di vista dei risultati, lo sforzo fatto dal reparto corse per cercare di ribaltare la situazione è stato impressionante. Lo stesso Domenicali ha confessato che lo scorso anno è stato speso il 50 per cento in più rispetto al budget previsto (forse 30 milioni di euro), una cosa che può essere fatta solo se le spalle sono, se non solide, almeno ben coperte.
Exploit Del resto la Ducati è in piena espansione. In un mercato (mondiale) che soffre, la rossa cresce. Il 2011, ha detto il presidente e ad Gabriele Del Torchio «è stato il nostro anno migliore: 42.200 moto vendute, fatturato di 480 milioni, Aiuti Quindi avanti con la ricerun margine opeca di nuovi partner. È naturale rativo, superioche un fondo di investimento re alle attese, possa aver voglia di vendere del 19%». E in dopo aver risanato. Ma arrivo c’è una questa non sembra di moto, la Panicerto una svendita. gale 1199 che Un’opportunità, si proprio in quedice negli amsti giorni viebienti economine presentata ci. L’occasione alla stampa per crescere spemondiale in pista rano gli appasad Abu Dhabi. E sionati di meznell’alternanza Rossi zo mondo. dei modelli, l’anno © RIPRODUZIONE RISERVATA prossimo arriverà qualcosa di
RCS MediaGroup S.p.A. Divisione Quotidiani Sede Legale: Via A. Rizzoli, 8 - Milano Responsabile del trattamento dati (D. Lgs. 196/2003): Andrea Monti privacy.gasport@rcs.it - fax 02.62051000 © COPYRIGHT RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIVISIONE QUOTIDIANI Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo quotidiano può essere riprodotta con mezzi grafici, meccanici, elettronici o digitali. Ogni violazione sarà perseguita a norma di legge DIREZIONE, REDAZIONE E TIPOGRAFIA Via Solferino, 28 - 20121 Milano - Tel. 02.62821 DISTRIBUZIONE m-dis Distribuzione Media S.p.A. Via Cazzaniga, 19 - 20132 Milano Tel. 02.25821 - Fax 02.25825306 SERVIZIO CLIENTI Casella Postale 10601 - 20110 Milano CP Isola Tel. 02.63798511 - email: gazzetta.it@rcsdigital.it PUBBLICITÀ RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIVISIONE PUBBLICITÀ Via A. Rizzoli, 8 - 20132 Milano Tel. 02.25841 - Fax 02.25846848
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Capello si è dimesso perché non poteva accettare che qualcuno imponesse, o decidesse in sua vece senza l'onere della prova. Bravo Capello, perché ha dimostrato che gli italiani veri sono come lui, pronti a sacrificarsi per i propri diritti e quelli degli altri. Non siamo tutti Schettino... Bravo mister, esempio di correttezza e limpidezza. Lo vorrei Presidente della Figc. Alessandro Mobono, Pisa
Capello ha stupito soltanto chi lo giudica senza conoscerlo e scambia per arroganza la sua coerenza. In Italia siamo così poco abituati alle dimissioni che pensiamo sempre a fughe di comodo. Invece Capello non è fuggito come Schettino, come non fuggì Zoff nel 2000 quando lasciò la Nazionale, neovicecampione d'Europa, per le ingiuste critiche di Berlusconi. Guarda caso, due grandi del calcio italiano, nati nella terra di Bearzot, che dall'alto sarà orgoglioso del coraggio dei suoi campioni azzurri.
canti non significa metterli sullo stesso piano. Per adesso Ibrahimovic supera Van Basten soltanto nel numero delle espulsioni e delle squalifiche. E' vero che l'olandese giocava in un Milan molto più forte, ma ha vinto 3 palloni d'Oro e con la sua nazionale ha segnato un gol indimenticabile nella finale del 1988 a Monaco di Baviera in cui è diventato campione d'Europa, battendo l'Urss di Lobanowski. Ecco perché oggi Ibrahimovic è ancora nettamente staccato.
La neve e gli stadi Egregio Cerruti, le nevicate eccezionali degli ultimi giorni fanno emergere i soliti problemi degli stadi inadeguati ad affrontare eventi in condizioni «sicure» per tutti. Eppure in Russia e Inghilterra grazie al riscaldamento in campo, ai mezzi spargisale e spalaneve sempre attivi, i match sono regolari. Queste partite rinviate causano anche problemi agli abbonati che pagano in modo profumato. Prendiamo spunto Italia, Juve a parte... Davide Zanotti, Mantova
Il paragone Van Basten-Ibra Gentile Cerruti, il paragone tra Ibrahimovic e Van Basten mi pare assolutamente fuori luogo, visto che sono due attaccanti completamente diversi, di un calcio diverso, che soprattutto hanno vinto cose diverse. Aspetto una sua risposta in merito. Marco Conti, Varese
Paragonare due attac-
PREZZI D’ABBONAMENTO C/C Postale n. 4267 intestato a: RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIVISIONE QUOTIDIANI ITALIA 7 numeri 6 numeri 5 numeri Anno: e 299,40 e 258,90 e 209,10 Per i prezzi degli abbonamenti all’estero telefonare all’Ufficio Abbonamenti 02.63798520
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Testata registrata presso il tribunale di Milano n. 419 dell’1 settembre 1948 ISSN 1120-5067 CERTIFICATO ADS N. 7334 DEL 14-12-2011
La tiratura di lunedì 13 febbraio è stata di 411.070 copie
L'ha detto, Juve a parte. Il problema, comunque, non riguarda soltanto gli stadi, ma la sicurezza e la salute di giocatori e tifosi, tutti vittime dei diritti televisivi i cui introiti vengono puntualmente sperperati dalle società sempre più indebitate. Per non parlare della Lega che fissa, o accetta di fissare, gare alle 20.45 in pieno inverno, con posticipi nelle città del Nord. Ma ovviamente nel gioco dello scaricabarile, non di sale in questo caso, tutti criticano e nessuno fa autocritica.
COLLATERALI * Con la Leggenda del Rally N. 4 e 12,19; con Ballando con le Stelle N. 5 e 9,19 - con Supereroi N. 41 e 11,19 - con Soldatini d’Italia N. 36 e 11,19 con Linomania N. 25 e 11,19 - con Ferrari Racing N. 23 e 14,19 - con Montalbano N. 19 e 11,19 - con Bear Grylls N. 17 e 11,19 - con Lupin III Film Collection N. 16 e 11,19 - con Indistruttibili N. 15 e 11,19 con ET Predictor card e 11,19 - con i Miti del Calcio ai Raggi X N. 34 e 4,19 - con Campionato Io Ti Amo e 14,19 - con Alberto Sordi N. 7 e 11,19 - con Mai Dire Story N. 8 e 11,19 - con Messi e 14,19 con Paperinik N. 2 e 11,19
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTEDÌ 14 FEBBRAIO 2012
SETTIMANALE DI CALCIO INTERNAZIONALE MARTEDÌ 14 FEBBRAIO 2012 - N. 48
Africa Vera COPPA D’AFRICA: LA FAVOLA DELLO ZAMBIA CHE SUL LUOGO
DELLA SUA SUPERGA HA VINTO LA PRIMA CAN CON UNA SQUADRA TUTTA AFRICANA CONTRO LE STELLE CHE GIOCANO IN EUROPA FILIPPO MARIA RICCI a pagg. 2-3
IL PORTIERE DELLO ZAMBIA KENNEDY MWEENE FESTEGGIA LA VITTORIA IN COPPA D’AFRICA
ALL’INTERNO Continua la collezione dei LIBRI DI ET, le monografie sui campioni di oggi e ieri. È in edicola il n. 34, con Gianluca VIALLI e il suo stop&tiro tra Samp, Juve, Chelsea e nazionale
PRIMO PIANO DecaTrends
EUROPA Inghilterra
MONDO Coppa Libertadores
ETO’O E DROGBA SENZA EREDI
SUAREZ PREPARA LE VALIGIE
UN OSCAR PER L’INTER
ALESSANDRO DE CALÒ A PAG.
STEFANO BOLDRINI A PAG.
ADRIANO SEU A PAG.
2
6
12
Coppa d’Africa
Spagna
Argentina
LA GENERAZIONE PERDUTA
DIEGO ALVES IL PARARIGORI
GUERRA FREDDA ALLE FALKLAND
FILIPPO MARIA RICCI A PAG.
IACOPO IANDIORIO A PAG.
ANDREA LUCHETTA A PAG.
3
7
13
Uefa
Russia
Vivai
RAPPORTO SULL’EUROPA
SPALLETTI NUOVO ZAR
LE SCUOLE TOP DEL CALCIO
FABIO LICARI A PAG.
LUCA CALAMAI A PAG.
LUCA BIANCHIN A PAG.
4
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GUARDATE SU GAZZETTA.IT TUTTI I GOL DEI CAMPIONATI ESTERI
E venerdì arriva il n. 35, dedicato a RYAN GIGGS, il sinistro più famoso di Manchester degli ultimi 25 anni. Il libro è in edicola sempre a 2,99 euro oltre al quotidiano
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PRIMO PIANO
EXTRATIME - 14 FEBBRAIO 2012
DI ALESSANDRO DE CALÒ 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
MA IL CALCIO AFRICANO È UN GIOCO NOIOSO Ha vinto la nazionale numero 71 al mondo. Eto’o e Drogba senza eredi. Anche perché... RR Lo Zambia che vince la
Coppa d’Africa in Gabon, 19 anni dopo la sua Superga, è una bella emozione. La storia è forte. Piace pensare che resta pure lo zampino di Dario Bonetti sulla strada del trionfo finale: è stato l’ex difensore di Roma, Juve e Milan a portare, da citì, lo Zambia alla qualificazione per le finali del torneo, lasciando poi la panchina al francese Hervé Renard, unica vera icona del trionfo dell’altra sera a Libreville. Ma chi è Renard, da dove arriva, cosa ha fatto di importante nel calcio? Già, è questo il punto. Domani la Fifa aggiornerà il ranking mondiale delle varie nazionali. Per ora lo Zambia è piazzato al posto numero 71, ex equo con la non irresistibile Austria di questi tempi. Soltanto una nazionale africana compare nell’elenco delle trenta più forti del mondo: è la Costa d’Avorio, numero 18 della lista, tradita l’altra sera dai suoi big, Drogba, Gervinho, Yaya Touré. Potevamo aspettarci di più da questa Coppa d’Africa? Sì, qualcosa di meglio si sarebbe potuta vedere. Invece il palcoscenico è stato invaso da un calcio di seconda o terza fascia, con tante partite noiose, soporifere e a tratti inguardabili, più lente di certi match del campionato italiano. Potevamo aspettarci qualcosa di più ma il livello del calcio africano, più o meno, è questo. Gli eredi di Eto’o e Drogba non ci sono o non sono all’altezza. Il movimento fa molta fatica a crescere. Anzi, se dovessimo giudicarlo dalla punta dell’iceberg, saremmo costretti a registrare evidenti passi indietro. Ci sono diverse ragioni, grandi e piccole. Questioni economiche e organizzative. La grande diaspora degli africani sta arricchendo l’Europa — pensate agli Zidane, Benzema, Balotelli — e lascia i vivai del continente più aridi di talenti. Ci vorranno anni per un vero cambio di vento.
albo d’oro
Decatrends
CHRIS KATONGO, 29 ANNI, CAPITANO DELLO ZAMBIA, BACIA LA COPPA DOPO LA VITTORIA, CIRCONDATO DAI SUOI COMPAGNI (LAPRESSE)
S 1957 Egitto 1959 Egitto 1962 Etiopia 1963 Ghana 1965 Ghana 1968 RD Congo 1970 Sudan 1972 Congo 1974 Zaire 1976 Marocco 1978 Ghana 1980 Nigeria 1982 Ghana 1984 Camerun 1986 Egitto 1988 Camerun 1990 Algeria 1992 Costa d'Avorio 1994 Nigeria 1996 Sudafrica 1998 Egitto 2000 Camerun 2002 Camerun 2004 Tunisia 2006 Egitto 2008 Egitto 2010 Egitto 2012 ZAMBIA CLASSIFICA PER NAZIONI 7 Egitto 4 Camerun, Ghana 2 RD Congo, Nigeria 1 Algeria, Congo, Costa d’Avorio, Etiopia, Marocco, Sudafrica, Sudan, Tunisia, Zambia MARCATORI ALL TIME 18 Eto’o (Cam) 14 Pokou (C.Av) 13 Yekini (Nig) 12 El Shazly (Egi) 11 H. Hassan (Egi), Mboma (Cam) 10 Bwalia (Zam), Ndaye (RdCongo), Santos (Tun), Tiehi (Civ), Worku (Eti) 9 A. Traoré (C.Av) 8 Mfum (Gha) 7 Abouzaid e Abugresha (Egi), Milla (Cam), McCarthy (Sud), Okocha (Nig)
PICCOLO GRANDE ZAMBIA LA MAGIA ESISTE Spacciato per i bookmaker, senza stelle né soldi, ha vinto la Coppa d’Africa contro squadroni pieni di europei. «Qui morirono i nostri fratelli, ci hanno guidato i loro spiriti» DAL NOSTRO INVIATO A LIBREVILLE (GABON)
FILIPPO MARIA RICCI 5RIPRODUZIONE RISERVATA
«Q
uando ci siamo ritrovati, il 28 dicembre, ho subito affrontato l’argomento. "Ragazzi, questa per noi non sarà una Coppa come le altre". Non capivano, e mi sono spiegato: "La prima partita è contro il Senegal, la nazionale che i vostri compagni morti nel 1993 andavano ad affrontare quando si sono schiantati a un passo da Libreville. Non solo: se tutto va come deve, giocheremo tutte le gare in Guinea Equatoriale e andremo a Libreville, dove lo Zambia
non è mai più tornato da quel 27 aprile di 19 anni fa, per la finale. Capite perché non è una competizione qualsiasi?". Mi dissero di sì. Ed erano sinceri. Sapevamo di non essere favoriti, sapevamo che c’erano nazionali più forti. Ma giorno dopo giorno abbiamo preso coscienza del fatto che dalla nostra avevamo una forza speciale, che alla fine ha fatto la differenza. Con noi c’era un destino, era scritto da qualche parte che doveva finire così. Il fatto di non giocare in Gabon fino alla fine ha aumentato questa forza. Poi siamo atterrati qui, siamo andati sulla spiaggia a portare i fiori in memoria dei compagni scom-
MARCATORI
IN 7 SUL TRONO DUE CAMPIONI E DROGBA 3 Aubameyang (Gabon), C. Diabaté (Mali), Drogba (C. d’Av), Kharja (Marocco), C. Katongo e Mayuka (Zam), Manucho (Ang) 2 A. Ayew e J. Mensa (Ghana), Bisha ed El Tahor (Sudan), Boussifi e Saad (Libia), Camara e Diallo (Guinea), Msakni (Tun) 1 Mateus (Angola), Ngele e Selolwane (Botswana), Traoré e Ouédraogo (B. Faso), Bony, Eboué, Gervinho, Kalou, Y. Touré (C.d’Av), Mouloungui, Cousin, Nguema (Gabon), Badu e Gyan (Ghana), Alvarez (G.Eq.)
parsi… Ripeto, era scritto che dovesse finire così». Dalle parole ai fatti Parole speciali, quelle del c.t. dello Zambia Renard, per una Coppa d’Africa speciale, vinta da una nazionale senza una stella, 71a nel ranking Fifa, pagata a 40 dai bookmaker prima del torneo, piena di giocatori normali, 19 dei quali tesserati in Africa. Vinta contro i big della Costa d’Avorio, i milionari della Premier League. Chansa ha il fisico minuto e la faccia da bambino. Parla un inglese lontano da quello di Cambridge, dove Renard ha allenato: «Ai rigori ci siamo guardati e ci siamo detti:
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PRIMO PIANO
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La tragedia del 1993 La Superga dello Zambia si consumò il 27 aprile 1993, quando l’aereo che trasportava la nazionale in Senegal per un incontro di qualificazione mondiale s’inabissò proprio vicino al Gabon, 500 metri al largo di Libreville. Tutti i 25 passeggeri e i 5 membri dell’equipaggio morirono nell’incidente. Nella foto tutta a destra il recupero dei corpi, in quella a fianco l’omaggio reso dai campioni d’Africa sulla stessa spiaggia 19 anni dopo.
GLI SCONFITTI
LA DROGBA GENERATION BLINDATI E PERDENTI Altro rigore fallito da Didier, altro boccone amaro per la Costa d’Avorio: un hotel circondato da filo spinato e le pressioni di un Paese ancora in guerra l Cairo, 2006: Drogba sbaglia un rigore e la Costa d’Avorio perde la finale della Coppa d’Africa contro l’Egitto, finita 0-0. Didier si abbandona a un pianto disperato. Libreville, 2012: Drogba sbaglia un rigore nei tempi regolamentari e la Costa d’Avorio perde un’altra finale, che poi sarebbe ancora finita 0-0. Stavolta è Yaya Touré a finire in lacrime. La generazione d’oro del calcio ivoriano ancora a secco. Oltre ai primi due Mondiali della storia del loro calcio, negli ultimi sei anni quattro coppe d’Africa: due finali, una semifinale, un quarto di finale. D’accordo, il quinto tentativo è dietro l’angolo, nel gennaio 2013 in Sudafrica c’è già un’altra Coppa d’Africa, organizzata per spostare il torneo sugli anni dispari, ma la botta è stata forte. «Molto, molto, molto dura», ha detto François Zahoui. Uno che da giocatore nei primi anni ’80 (quelli di Ascoli) di Coppe d’Africa ne ha fatte 3, tutte senza gloria (e la prima giocando con lo zio di Drogba, Michel Goba) e che per riprovarci da allenatore aveva scelto la via dei ricorsi storici.
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Il trofeo lo hanno portato i pigmei Alla finale della Coppa d’Africa era presente anche una delegazione di pigmei (dal greco pygmaios, cioè alto un cubito), il gruppo etnico diffuso in diversi Paesi della fascia tropico-equatoriale, tra cui il Gabon che ospitava la manifestazione (con la Guinea Equatoriale). Sono rimasti cacciatori-raccoglitori e la loro popolazione oggi non supera le 250 mila unità.
o Il c.t. Renard: «Con noi c’era il destino. Era scritto che finisse così»
o A Libreville perirono 18 Chipolopolo, a Libreville hanno vinto al 18˚rigore
"Non possiamo perdere". Non potevamo perdere nella città dove sono morti i nostri fratelli. Renard ha detto che era scritto? Ha ragione, altrimenti Drogba non avrebbe sbagliato quel rigore». Nel 1993 morirono 30 persone, 18 erano giocatori. Sunzu ha dato allo Zambia la vittoria al 18˚ rigore. Le emozioni, i ricordi, la memoria, il tributo, la spiritualità, il misticismo: cose che in Africa hanno un valore reale, qualcosa di palpabile nella cavalcata dello Zambia. Il ricordo Eravamo sull’aereo che ha portato i Chipolopolo («proiettili di rame») a Libreville, e non è sta-
to un viaggio qualsiasi. Appena atterrati i giocatori hanno voluto farsi una foto davanti all’aereo. Cosa che non fanno mai. «Di quel giorno del ’93 ho ricordi precisi - ha raccontato Katongo -. Avevo 12-13 anni e cambiò la storia del calcio del nostro Paese: per la tragedia e per la finale di Coppa d’Africa raggiunta dalla squadra di Kalusha l’anno dopo». In realtà, stando al suo passaporto, Katongo di anni allora ne aveva 11, ma in Africa l’età è un concetto relativo. «Gli spiriti dei miei compagni ci hanno guidato - dice il presidente federale Bwalya, scampato al disastro perché volava dall’Olanda - ma poi in campo bisogna vincere. E noi abbiamo giocato per farlo. Superando i nostri limiti: ragazzi non abituati né preparati a tante partite importati in poco tempo». Renard: «Sinkala e Lungu non avevano mai giocato a livello internazionale. E hanno fatto meraviglie». Nkausu non è titolare in Sudafrica, Mweene in Sudafrica guadagna in un mese circa quello che Drogba intasca da Abramovich in poco più di un giorno: forse per questo dopo il rigore sbagliato lo ha preso in giro col gesto del wrestler John Cena, mano davanti al volto per dire: «Non mi vedi». Europa o no? E ora? «Spero che per questi ragazzi si aprano le porte dell’Europa - dice Renard -. Però non è detto che ce la facciano: gli zambiani amano stare insieme, devono fare gruppo. E in Europa
fanno fatica. Mayuka (allo Young Boys) è l’unico con un carattere forte, capace di resistere alle avversità. Il Mazembe l’ha capito, e di zambiani ne ha presi 7». Il Mazembe è il ricchissimo club congolese che ha conteso all’Inter il mundialito 2010. Ha 6 ragazzi in quella che in Congo hanno ribattezzato Mazambie: Sunzu, Kalaba, Himoonde, Kasonde, Kakonje e Sinkala, appena preso. Kalaba, il migliore di questa Coppa d’Africa, in Europa ha fallito a Nizza e Braga. Katongo, votato Man of the match della finale, è in Cina dopo aver vivacchiato in Danimarca, Germania e Grecia. Quell’Europa che a Libreville è stata sconfitta dall’Africa: «Può darsi – accetta Renard – ma pensate: io ho avuto i miei in ritiro il 28 dicembre, se avessero giocato in Europa non sarebbe stato possibile. L’esempio da seguire è l’Egitto, che ha vinto 3 coppe con gente del proprio campionato. Da noi però non ci sono mezzi, e la gente va nei Paesi vicini: Sudafrica, Congo, Angola, Sudan. Ovunque si guadagna di più». Lo dice uno cresciuto nel Cannes con Zidane, che ha capito in fretta di non essere granché col pallone: «E ho aperto un’impresa di pulizie, che ho gestito per 8 anni. Mi alzavo alle 3 del mattino». Poi il calcio partendo dal basso (5a serie francese) e proseguendo tra Cina, Inghilterra, Ghana, Zambia, Angola, Algeria e ancora Zambia. A 43 anni, un bel giro per arrivare all’appuntamento col destino. Per dirla con Renard, «Era scritto».
l la scheda DUE FINALI PERSE NEL ’91 A LUSAKA LA COPPA COPPE Lo Zambia (13.881.336 abitanti, capitale Lusaka, 1.4 milioni) è un Paese del Centrafrica. La federazione calcio (fondata nel 1929 e affiliata alla Fifa nel ’64), dichiara 918 club e 29.211 tesserati. N.71 ranking Fifa, lo Zambia vanta 2 finali di c. d’Africa (perse, nel ’74 e nel ’94). I Power Dynamos di Lusaka nel 1991 vinsero la coppa delle Coppe africana; mentre gli Nkana Red Devils di Kitwe (club con più scudetti nel Paese, 11) nel ’90 persero una Champions ai rigori.
Bunker ivoriano La Costa d’Avorio nelle ultime 3 edizioni del torneo aveva incassato 18 gol: lui ha chiamato a puntellare la difesa Yeo Martial, l’unico c.t. capace di portare gli Elefanti al trionfo in Coppa d’Africa, nel 1992. Lo fece senza incassare una sola rete e vincendo ai rigori contro il Ghana nello Stadio dell’Amicizia di Dakar. Qui Zahoui è arrivato alla finale con lo Zambia, giocata in un altro Stadio dell’Amicizia, anDIDIER DROGBA, 34 ANNI A MARZO
che lui senza aver concesso reti. È andata male. «Sì, il fattore emozionale ha pesato - ha detto Zahoui dopo la partita - ma anche noi avevamo il nostro ruolo "storico": volevamo vincere per la pace nel Paese». Che è ancora scosso da una guerra civile mai sopita, lo scorso anno si sono contati 3.000 morti. Evidentemente però gli spiriti dello Zambia erano più determinati, e Zahoui esce male da Libreville: «L’avversario era forte - ha detto Kalou - e la nostra partita si è complicata con l’uscita di Zokora e Yaya Touré, gente che può fare la differenza in ogni momento. Senza di loro è stata ancora più dura. Magari erano stanchi, non lo so, ma con i supplementari in arrivo c’era bisogno di gente d’esperienza capace di creare qualcosa. Quell’esperienza alla fine ci è mancata». Colpo a Zahoui dalla stella del Chelsea, peraltro missing per l’intera finale. Stelle confinate Anche all’aeroporto i tifosi vip che riaccompagnavano a casa il presidente ivoriano Ouattara puntavano tutti il dito contro l’ex allievo di Mazzone. In Africa sono brutti segnali. E Drogba? Via senza dire una parola, come in tutto il torneo che la Costa d’Avorio, tra le proteste generali, ha vissuto blindata in un hotel circondato da muri di 3 metri orlati da filo spinato, in controtendenza rispetto allo spirito della competizione e il comportamento degli avversari. Didier sta per compiere 34 anni, e suo malgrado è diventato il simbolo di una generazione che Le Parisien ha definito «Maledetta e perduta». Kolo Touré, Zokora e Yaya Touré erano in campo con lui anche al Cairo 6 anni fa. I primi due hanno più di 30 anni (come il portiere Barry), il terzo quasi. Non sono del tutto fuorigioco, soprattutto per la Coppa del 2013, e per il futuro si può contare su gente come Kalou, Gervinho, Gradel, Bony, Doumbia, Tioté. Però le cicatrici cominciano a essere tante anche per la pelle di questi Elefanti talentuosi e perdenti, sempre strafavoriti, regolarmente sconfitti da avversari meno forti. «Sarà difficile - ha ammesso Zahoui -, nello spogliatoio ho visto i ragazzi veramente giù. Ora è presto per chiedere il ritiro di quelli più vecchi, è una tendenza che avete voi giornalisti. Cerchiamo di digerire la sconfitta e affrontare il futuro con calma e serenità». Sarebbe corretto, ma difficilmente andrà così. F.M.R.
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PRIMO PIANO
EXTRATIME - 14 FEBBRAIO 2012
L’ULTIMO RAPPORTO UEFA SULLA SITUAZIONE DEI CLUB NEL CONTINENTE
Euro check up FABIO LICARI 5RIPRODUZIONE RISERVATA
aradosso calcio. Follia, forse. Se dal 2006 al 2010 l’economia europea è cresciuta di un misero 1%, nello stesso periodo il fatturato dei club di A è aumentato del 42%. Crisi? Ma quale crisi, verrebbe da dire, se non fosse che la spinta verso l’alto è scatenata soprattutto dai diritti tv (quanto ancora potranno aumentare?) e che le spese corrono a ritmo ancor più sostenuto: nell’ultimo anno 14,4 miliardi di euro, a fronte di ricavi record di 12,8. Il calcio europeo sta bene o no, con i suoi 101 milioni di spettatori paganti all’anno (ma nel ’09 erano 104 milioni) e il suo deficit di 1,6 miliardi di euro? Il rapporto Uefa 2010 — fotografia sportivo-finanziaria della situazione, un po’ come quello Istat — non dà risposte definitive. Ci sono troppe sfide ancora in ballo (dal fair play finanziario in giù) e il contesto economico generale non è dei più stabili. Ma trend, differenze, sprechi e virtù, quelli sì che si vedono. E qualcuno fa anche paura.
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First England Intanto il calcio, come l’economia, va a più velocità: i 53 campionati europei sono classificati dagli statistici di Nyon in 5 grandi categorie, in base al fatturato medio annuale per club. Dal top — naturalmente Premier con 134 milioni — all’ultimo, San Marino, 86 mila euro, il gap è spaventoso. L’Inghilterra gioca un campionato tutto suo: un club fattura in media più di uno italiano e uno francese assieme (133). L’Italia appartiene sempre all’élite con i suoi 79 milioni per club, staccata da Germania (91) e Spagna (82), ma davanti alla Francia (54). Classifica che potrebbe ricordare il ranking Uefa e chiudere discorsi su coefficienti più o meno discutibili: più che altro, competitività. Anche se, per fortuna, in campo scendono poi in undici con la loro tecnica e il loro fiato, e non i commercialisti dei club. Spreco Serbia e Croazia Quasi parallela è la classifica degli spettatori. Quasi, perché qui c’è il fenomeno Germania: investimenti post-Mondiale,
MICHEL PLATINI (AFP)
PREMIER DI NOME E FATTO ITALIA CHE SPENDACCIONA Come sta il calcio europeo? Boom di fatturati in Inghilterra, in Serie A invece gli stipendi dei calciatori ammontano al 74% dei budget. Germania regina per numero di spettatori stadi nuovi e vivibili, famiglie in libera uscita non a rischio ultrà. Risultato: 42.665 spettatori in media a partita (trend in crescita). Italia e Francia, assieme, fanno 43 mila (e perdono ancora). Al 2o posto l’Inghilterra, con 35.294, ma un dato complessivo più grande di quello tedesco: 13,4 milioni contro 13. Logico: la Premier ha 20 squadre, la Bundesliga 18 e quindi meno partite. I quasi 20 mila olandesi e 13.600 scozzesi per gara spiegano quanto sia forte lì la passione (e ospitali gli stadi). A proposito: in Europa solo il 19% è di proprietà dei club contro il 66% delle autorità pubbliche, ma il dato è in crescita. Da noi, escluso il miracolo Juve, niente. Da noi, in compenso, è ancora troppo alta la quota di fatturato destinata agli stipendi dei giocatori: se la media europea
o La Eredivisie fa quasi 20 mila ingressi a match, La Scozia oltre 13 mila e 600 è 64%, in Italia siamo al 74%, ancora con la Francia nel peggio delle top league; Inghilterra (63%), Spagna (59%) e Germania (51%) hanno conti più equilibrati. Incomprensibili Croazia e Serbia che spendono per gli ingaggi il 119% e il 112% dei ricavi. Tra i 665 club considerati (il 98% di quelli di A in Europa), ben 78 bruciano così tutto il loro fatturato. In bocca al lupo per quando il fair play sarà a pieno regime, anche se, come spiega Andrea
Traverso, responsabile dipartimento licenze e fair play Uefa, «per la prima volta da anni il dato medio, 64%, non è cresciuto e i costi sono rimasti relativamente sotto controllo». Nonno Ferguson Tra i dati Uefa non mancano quelli extra finanziari. Ferguson (25 anni allo United) e Wenger (15 all’Arsenal) hanno le panchine più longeve davanti al meno noto David Jeffrey (15 anni al Linfield, Nord Irlanda). Al 1o-8-2011 non c’è un club italiano che abbia un allenatore da più di 3 anni; in Austria i confermati sono il 60% e in Inghilterra oltre il 20%. Solo in una classifica, non inserita nel rapporto, siamo primi: nel totale delle coppe vinte dai club (e dalla nazionale). E se vincere conta ancora qualcosa…
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EUROPA
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l’eurogol DELLA SETTIMANA
SULL’ATTENTI PER VALERO RR Borja Valero, comandante che non solo non abbandona la nave, ma la raddrizza pure. In estate lo volevano tutti e lui è rimasto a Vila-real. E ora la rinascita parte dai suoi gol. Il più bello al Granada domenica: controllo acrobatico e tiro su assist-palombella di Camunas.
TOP 11 FELIPE MELO, HARNIK TRE PERE
5 B. Yilmaz Trabzonspor (Tur, 27x1,5) 40,5
Anti-divo Incantano Reus e Hanke, ma il 3-0 allo Schalke è costruito in difesa. L’olandese ferma Raul e Huntelaar, e non sbaglia nulla.
Rieccolo Il terzino portoghese torna nella Liga dopo circa 8 mesi di assenza, e subito infila il gol decisivo al Bilbao, in pieno recupero.
7 LENO (p, Bayer Lev.)
Grinta Piccolo grande mediano in perfetto stile calcio inglese. Rispetto ai suoi predecessori poi è più corretto. Non è poco.
7 NELSON (d, Betis)
Lottatore Il pitbull azzanna il campionato turco. Nel giorno in cui Fenerbahçe e Besiktas rallentano, un gol dell’ex Juve abbatte il Kayserispor.
7,5 BROUWERS (d, Borussia M.)
Divino L'unico vero fuoriclasse del calcio inglese. Doppietta in 4 minuti nel superderby d’Inghilterra e con questi siamo a 17 centri in Premier.
PARKER (c, Tottenham)
Gioiello Gol partita a Lione e gran classe in mezzo per il gioiello del Caen, che piace a molte italiane ma fa gli occhi dolci al Marsiglia.
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8 F. MELO (c, Galatasaray)
Prodigio Tripletta contro l’Hertha, la seconda in Germania: anche senza Molinaro, lo Stoccarda vola (5-0) con i prodigi dell’austriaco.
8 ROONEY (a, Man. United)
4 Van Persie Arsenal (Ing, 22x2) 44
Killer Il titano ex Stella Rossa demolisce il Barcellona e molto probabilmente mette il punto in calce a questa edizione della Liga
8 HAMOUMA (c, Caen)
2 Cekulajevs T. Narva (Est, 46x1), Messi Barcellona (Spa, 23x2) 46
Mister Tre Sesta tripletta stagionale e gol n. 4.000 dei blancos al Bernabeu. Il cannone del Real, quando parte impossibile da marcare.
8 HARNIK (c, Stoccarda)
1 Cristiano Ronaldo Real Madrid (Spa, 27x2) 54
Zampata In casa dell’Aston Villa decide una sua girata, dopo che il City aveva comunque legittimato il successo. Per il resto, solita diga.
7,5 7,5 LEKIC (a, Osasuna)
I CANNONIERI D’EUROPA IN BASE AL COEFFICIENTE DI DIFFICOLTÀ DEI VARI CAMPIONATI (TRA PARENTESI)
LESCOTT (d, Man. City)
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CR7 SE NE VA MESSI AL PALO E ALLE SPALLE ARRIVA YILMAZ
RONALDO (a, Real Madrid)
Scarpad’oro
Freno Il k.o. a Dortmund poteva essere peggiore se non fosse stato in giornata di grazia. Ma il Borussia vince «solo» 1-0.
6 DoumbiaCSKA M. (Rus, 24x1,5), Gomez Bayern (Ger, 18x2) 36 8 Di Natale Udinese (Ita, 17x2), Rooney Man. United (Ing, 17x2) 34 10 Ba Newcastle (Ing, 16x2), Giroud Montpellier (Fra, 16x2), Huntelaar Schalke 04 (Ger, 16x2) 32 13 Aguero M. City (Ing, 15x2), Ibrahimovic Milan (Ita, 15x2), Pizarro Werder (Ger, 15x2), Podolski Colonia (Ger, 15x2)
30
17 Dost Heerenveen (Ola, 19x1,5) 28,5 18 Falcao A. Madrid (Spa, 14x2), Higuain R. Madrid (Spa, 14x2), Lewandowski Bor. D. (Ger, 14x2)
28
21 Lafata Jablonec (Cec, 18x1,5), Perbet Mons (Bel, 18x1,5), Rudnev Lech P. (Pol, 18x1,5) 27 24 Reus Borussia M. (Ger, 13x2), Yakubu Blackburn (Ing, 13x2) 26 26 Mos. Abdellaoue Trömso (Nor, 17x1,5), L. de Jong Twente (Ola, 17x1,5), Guidetti Feyenoord (Ola, 17x1,5) 25,5 29 Arst IK Start (Nor, 16x1,5), Cavani Napoli (Ita, 12x2), Denis Atalanta (Ita, 12x2), Dzeko Man. City (Ing, 12x2), Jovetic Fiorentina (Ita, 12x2), Kerzakhov Zenit (Rus, 16x1,5), Llorente A. Bilbao (Spa, 12x2), Milito Inter (Ita, 12x2), Palacio Genoa (Ita, 12x2), Prica Rosenborg (Nor, 16x1,5), Soldado Valencia (Spa, 12x2) 24
Wunder21
LE PAGELLE DEGLI ITALIANI ALL’ESTERO
La Rocca stavolta cade 1
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1 LUCA TONI, 34 ANNI 2 SALVATORE SIRIGU, 25 ANNI (AFP) 3 JACOPO SALA, 20 ANNI (RICHIARDI) 4 DAVIDE SANTON, 21 ANNI (A I ) 5 MAURIZIO LANZARO, 28 ANNI (EPA) 6 ENZO MARESCA, 32 ANNI (AFP)
EMIRATI ARABI 7 Zenga (all. Al Nasr) Ha ottenuto Luca Toni come rinforzo e la rincorsa al titolo (-3 dall’Al Ain) procede spedita. 7 Toni (Al Nasr) Debutta e segna al 79' il gol del 2-1 che vale il successo esterno. FRANCIA 6 Ancelotti (all. Psg) Aveva chiesto più intensità. A Nizza se n’è vista poca e alla fine lo 0-0 è il risultato più giusto. 7 Sirigu (Psg) Una parata per tempo e garantisce almeno il pareggio ad Ancelotti che vale il primo posto. 6 Thiago Motta (Psg) nessuna sbavatura, ma un solo lampo, un assist per Nené che il brasiliano spreca. L’adattamento continua. 5,5 Simone (all. Monaco) La squadra lotta, ma perde in casa con il Bastia a 3’ dalla fine. La lotta per non retrocedere si fa dura. GERMANIA 6 Sala (Amburgo) Ancora una buona prestazione dell’esterno italiano: l’Amburgo passa a Colonia,
Sala lotta senza timori e viene ammonito. GRECIA 7 Cirillo (Paok) Torna dopo l’infortunio, si riprende il posto al centro della difesa e annulla l’attacco dell’Ofi Creta. Colpo esterno e terzo posto. INGHILTERRA 7 Mancini (all. Manchester City) Il successo di Birmingham è vitale. L'emergenza ora è finita e lui è sempre in testa alla Premier. 5 Santon (Newcastle) Becca cinque pappine. Non si salva nessuno, neppure lui. SPAGNA 7 Lanzaro (Saragozza) Colpaccio della Real in casa dell’Espanyol (2-0). Maurizio tiene (anche con la buona sorte). 6,5 Maresca (Malaga) Entra negli ultimi 20’, sul 3-1, per tenere il risultato. E gli riesce bene. SVIZZERA 5 La Rocca (Grasshoppers) Fatica al centro della difesa delle cavallette, k.o. nel derby contro lo Zurigo. Sul primo gol sbaglia il fuorigioco.
AGGANCIO AL VERTICE: DE JONG 2, GUIDETTI 3 LARGO AI GIOVANI: LA CLASSIFICA MARCATORI DEGLI UNDER 21 NEI MAGGIORI CAMPIONATI D’EUROPA
17 L. de Jong (Twente), Guidetti (Feyenoord) 9 Balotelli (Man. City) 8 Hazard (Lilla), Rodrigo (Benfica), J. Rodriguez (Porto), Texeira (Groningen) 7 Lasogga (Hertha) 6 Bacuna (Groningen), Belhanda (Montpellier), Kleber (Porto), Melgarejo (Paços), ten Voorde (Waalwijk), Welbeck (Man. United), Wijnaldum (Psv)
RR (gdf) Luuk de Jong ne ha
fatti due venerdì, ma sono serviti a poco. Sia perché il Twente ha perso 3-2 in casa con l’Heracles, sia perché poi domenica si è scatenato Guidetti. Il bomber italo-brasiliano-svedese ne ha fatti tre al Vitesse, e ora è 17 pari. Dietro salgono bene James Rodriguez e Rodrigo.
I NUMERI DI MASSIMO PERRONE
Lo United in Premier in casa segna sempre da più di 2 anni
229
8
43
2
I gol con l’Arsenal di Henry, miglior bomber di tutti i tempi dei gunners: 176 in Premier, 8 in FA Cup, 2 in coppa di Lega, 1 nel Charity Shield, 42 nelle coppe europee. Gli incontri consecutivi a segno in Premier, in casa, per il Manchester United, che ha migliorato il suo record stabilito a quota 42 fra il 1955 e il ’57. Dopo l'ultima partita a secco (0-1 con l'Aston Villa, 12 dicembre 2009) ha segnato 122 gol, media di 2,83 a incontro.
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Gli anni da cui il Tottenham non batteva il Newcastle con almeno 5 gol di scarto, dopo un 7-0 del 1950.
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Le vittorie consecutive in casa col Chelsea per l’Everton: è la prima squadra a riuscirci in Premier da quando (2003) Abramovich è padrone dei blues.
I gol segnati da Gomez al Kaiserslautern (1 con lo Stoccarda, 7 col Bayern Monaco), la sua vittima preferita in Bundesliga insieme al Bayer Leverkusen.
Le triplette di Harnik con lo Stoccarda: prima di quella per il 5-0 all’Hertha ne aveva segnata una in coppa di Germania, nel 2010, per un 3-1 dts sul campo del Chemnitz.
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Le sconfitte del Barcellona negli ultimi 47 incontri ufficiali: l’unico altro k.o., prima di quello sul campo dell’Osasuna, era arrivato a Getafe. Il resto del bilancio: 32 vittorie e 13 pari.
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I mesi dopo cui un giocatore è riuscito a segnare una doppietta al Barcellona: prima di Lekic dell’Osasuna bisognava risalire a Molina del Betis Siviglia, per un 3-1 in coppa del Re del 19 gennaio 2011.
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EUROPA
EXTRATIME - 14 FEBBRAIO 2012
INGHILTERRA
E SUAREZ ADESSO DOVE EVRA? La mancata stretta di mano al francese ha fatto infuriare la proprietà Usa del Liverpool In estate la stella potrebbe essere svenduta: Real Madrid in pole, poi City, Psg e le italiane IN 4 ANNI SPESI 77 MILIONI IN ALLENATORI RR (s.m.) Abramovich è stufo delle opache prestazioni del Chelsea, battuto anche sabato, e lo ha fatto sapere a Villas-Boas presentandosi per 4 giorni di fila al campo di Cobham per vedere gli allenamenti. E già si parla di un addio del portoghese ai blues, sebbene negli ultimi quattro anni Abramovich abbia speso 64 milioni di sterline (quasi 77 milioni di euro) per cacciare Mourinho, Grant, Scolari ed Ancelotti e solo lo scorso anno il cambio di panchina gli sia costato 28 milioni, 13 dei quali pagati al Porto per liberare Villas-Boas.
MANCHESTER UNITED
AL SETACCIO IL PASSATO DEI NUOVI ACQUISTI RR (s.m.) Niente bad boy al Manchester United. I Glazer intendono passare al setaccio il passato degli obiettivi di mercato per evitare di portarsi in casa cattivi soggetti che possano coinvolgere il club in qualche scandalo e allontanare gli sponsor. Perciò si sono rivolti a una società specializzata che stilerà un rapporto di 10mila parole su ogni nominativo. L’idea è nata dopo che il 19enne talento Ravel Morrison è stato ceduto al West Ham in seguito a una condanna per intimidazioni ai danni di un testimone.
MARCATORI
DOPPIETTA DI ROONEY ORA È VICE RVP
CLASSIFICA
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE A LONDRA
CHELSEA
SQUADRA
STEFANO BOLDRINI
MANCHESTER CITY MANCHESTER UNITED TOTTENHAM ARSENAL CHELSEA NEWCASTLE LIVERPOOL NORWICH SUNDERLAND EVERTON SWANSEA FULHAM STOKE CITY WBA ASTON VILLA QPR BLACKBURN WOLVERHAMPTON BOLTON WIGAN
5RIPRODUZIONE RISERVATA
a ragion di Stato potrebbe costringere il Liverpool a vendere la prossima estate Luis Suarez. Quanto è accaduto sabato scorso, prima della gara con il Manchester United, epilogo di una storiaccia cominciata il 15 ottobre 2011, quando l’uruguayano insultò ripetutamente il francese Patrice Evra (sette volte la parola negro, secondo le immagini tv e come certificato da un report di 115 pagine) e culminata il 19 dicembre 2011 nella squalifica di 8 giornate, con la multa di 40 mila sterline, ha lasciato il segno. Il rifiuto di Suarez di stringere la mano ad Evra ha fatto il giro del mondo ed è arrivata soprattutto negli Stati Uniti, patria dell’attuale dirigenza del Liverpool. Un editoriale pubblicato domenica dal New York Times ha inchiodato le due figure più importanti dei Reds, John W. Henry e Tom Werner, rispettivamente proprietario della Fenway Sport Group (FSG) che nel 2010 rilevò il Liverpool e presidente del club. Il New York Times ha di recente venduto la sua partecipazione in FSG e ha invitato John W. Henry a «riparare il danno d’immagine globale» prodotto da questa vicenda.
L
Non è finita La proprietà statunitense è furibonda. Il richiamo del New York Times è una doccia gelata per un gruppo che, dopo la crisi mondiale del 2007, ha avuto problemi seri. L’acquisto del Liverpool, da aggiungere all’altro gioiello di famiglia, i Boston Red Sox di baseball, è stato concepito come business, ma anche come immagine. Ora, proprio l’immagine è pesantemente danneggia-
MANCHESTER UNITED
2-1
BLACKBURN
3-2
BOLTON
1-2
EVERTON
2-0
FULHAM
2-1
SUNDERLAND
1-2
SWANSEA
2-3
TOTTENHAM
5-0
WOLVERHAMPTON
1-5
ASTON VILLA
0-1
ROONEY 2’,5’ st
YAKUBU 15’ pt NZONZI 23’ pt ONUOHA aut.50’ pt DAVIES 22’ st
SOPRA, LUIS SUAREZ, 25 ANNI, E PATRICE EVRA, 31. SOTTO KENNY DALGLISH, 60 (A I e REUTERS)
ta dalla vicenda Suarez. Le scuse del calciatore, dell’allenatore Kenny Dalglish e del direttore generale Ian Ayre sembrano tardive e non bastano a chiudere la questione. Sono servite, per ora, a congelare la situazione, ma come ha sottolineato ieri Ged Grebby, amministratore delegato di Swow Racism the Red Card, manca un passaggio fondamentale: «Luis Suarez dovrebbe chiedere scusa a Patrice Evra». Il caso Bakkal Questo caos potrebbe avere come epilogo una cessione dell’uruguayano, acquistato il 28 gennaio 2011 dall’Ajax e pagato 26,5 milioni di euro. I bookmaker danno già le quote sulle possibili destinazioni: Real Madrid favorito, poi Manchester City e Psg, ma un campione del suo livello può rientrare nei piani di Inter, Milan e Juventus. L’uomo si può discu-
tere, ma il calciatore è uno dei migliori talenti del circuito mondiale: 265 partite e 150 gol, 52 assist, nazionale uruguayano, miglior giocatore dell’ultima Coppa America. Tabarez, Redknapp e Dalglish stravedono per lui. Van Basten lo ha elogiato, ma messo in evidenza una certa indisciplina. Ai tempi dell’Ajax, Suarez fu squalificato per aver morso alla spalla Bakkal, olandese di origine marocchina. Sarà un caso, ma è un altro nero. Sarà sempre un caso, ma fu proprio Suarez con un fallo di mano al 119’ di Ghana-Uruguay a respingere sulla linea il tiro dell’ex milanista Adiyah. Suarez fu espulso, ma l’ex udinese Gyan fallì il rigore e nella lotteria finale dal dischetto l’Uruguay vinse 4-2. La mano di Suarez aveva sbarrato la strada alla prima africana sull’orlo di una semifinale mondiale. Una serie di incredibili coincidenze, ma di certo tra Suarez e la pelle nera c’è qualche problema.
PIENAAR 5’ pt STRACQUALURSI 26’ st POGREBNYAK 16’ pt SORENSEN aut.28’ pt MC CLEAN 25’ st
GRAHAM 23’pt; rig.42’ st
ASSOU EKOTTO 4’ pt SAHA 6’,20’ pt KRANJCAR 34’ pt ADEBAYOR 19’ st FLETCHER 46’ pt
N
P
F
S
LIVERPOOL
SUAREZ 35’ st
QPR
MACKIE 26’,47’ st
WIGAN
CALDWELL 43’ pt MC ARTHUR 31’ st
CHELSEA STOKE CITY
SHAWCROSS 33’ st
ARSENAL
RAMSEY 30’ st HENRY 46’ st
NORWICH
HOLT 2’,18’ st PILKINGTON 6’ st
NEWCASTLE
WBA
ODEMWINGIE 34’pt; 32’,43’ st OLSSON 19’ st ANDREWS 40’ st
MANCHESTER CITY
LESCOTT 18’ st
WOLVERHAMPTON
ESONERATO MCCARTHY RR Mick McCarthy, 53 anni, non è più il tecnico del Wolverhampton: l’irlandese è stato esonerato all’indomani della pesante sconfitta casalinga contro il West Bromwich (1-5). McCarthy era sulla panchina del Molineux da 5 anni e mezzo, dopo Sunderland e Irlanda.
LE QUOTE
GUNNERS SFAVORITI COL MILAN
3,85
L’inizio della seconda fase di Champions, almeno in lavagna, non è esaltante, soprattutto se c’è da portare avanti il buon nome del calcio inglese. L’Arsenal ci prova a San Siro, ma per Totosì il blitz è offerto a 3,85, in svantaggio sia sul segno «1» (a 1,93), sia sul pareggio (a 3,40). I Gunners inseguono anche nella scommessa sul passaggio del turno: 1,95 contro l’1,70 del Milan.
1,53
Al Chelsea va meglio, visto che nel «testa a testa» su chi andrà ai quarti, ha la meglio sul Napoli a 1,53 e lascia indietro gli azzurri a 2,30. Molto, però, dipende dalla sfida di andata della prossima settimana, per la quale i quotisti sono molto più indecisi. La vittoria in trasferta di Villas Boas al momento viaggia a 2,80, di un soffio sotto all’«1» di Mazzarri (2,55). Segno «X» a 3,15. (Agipronews)
IL TERZINO E LA GREAT TRAIN ROBBERY
ghi e telefonate sull’aereo che riportava a Washington il corpo del presidente John F. Kennedy, appena ucciso a Dallas. Le registrazioni hanno riaperto congetture e discussioni. Di
V
19 3 3 64 19 18 4 3 61 25 16 5 4 49 25 13 4 8 48 35 12 7 6 44 31 12 6 7 36 36 10 9 6 29 23 9 8 8 37 41 9 6 10 34 26 9 6 10 26 27 7 9 9 28 32 7 9 9 31 36 8 6 11 24 38 8 5 12 29 35 6 10 9 29 34 5 6 14 27 44 5 6 14 37 56 5 6 14 28 49 6 2 17 29 51 4 7 14 23 50
Prossimo turno 25 febbraio: Liverpool-Everton, WiganAston Villa, Qpr-Fulham, Chelsea-Bolton, Wba-Sunderland, Newcastle-Wolverhampton, Manchester City-Blackburn. 26 febbraio: Norwich-Manchester United, Arsenal-Tottenham, Stoke City-Swansea
DECLASSIFICATI I DOCUMENTI DOPO MEZZO SECOLO
anno era il 1963, in enL’ trambi i casi. Giorni fa sono stati resi pubblici dialo-
G
25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25
25a giornata
22 Van Persie (Arsenal) 17 Rooney (Manchester United) 16 Demba Ba ( Newcastle) 15 Aguero (Manchester City) 13 Yakubu (Blackburn) 12 Dzeko (Manchester City) 10 Adebayor (Tottenham), Bale (Tottenham), Dempsey (Fulham), Fletcher (Wolverhampton), Graham (Swansea) 9 Balotelli (Manchester City), Bent (A. Villa), Holt (Norwich), Lampard e Sturridge (Chelsea) 8 Defoe (Tottenham), Helguson (Qpr), Hernández (Manchester United), Morison (Norwich) 7 Berbatov (MU), Klasnic (Bolton), Pilkington (Norwich), Sinclair (Swansea), van der Vaart (Tottenham)
Padre e zio di Kenny Sansom, 86 volte nazionale, parteciparono alla mitica rapina
PT
60 58 53 43 43 42 39 35 33 33 30 30 30 29 28 21 21 21 20 19
qua dall’Atlantico, molto meno clamorosamente, sono stati declassificati documenti della Royal Mail legati alla grande rapina al treno di Londra. Un evento che, nei decenni, ha originato misteri e fantasie. Si arrivò a dire che tra gli ideatori ci fosse perfino Bernie Ecclestone ora supremo della F.1. Adesso si è scoperto che, coinvolti nella vicenda, c’erano tra gli altri anche il padre e lo zio di Kenny Sansom. Per chi non lo ricordasse, Kenny è stato il baffuto terzino sinistro della
nazionale inglese in ben 86 occasioni tra 1979 e 1988. E ha legato i suoi destini a quelli dell’Arsenal in cui ha giocato 314 partite. Il padre George abbandonò la famiglia lasciando la moglie a crescere sei figli da sola. Lo zio, Terry, finì coinvolto anche in una storiaccia di droga più di vent’anni fa ma fu assolto. Se ne sono andati entrambi da un pezzo. Dunque ritrovarli in una lista di ben 28 nomi (capeggiata dal mitico Ronnie Biggs che se la filò in Brasile e ispirò anche
un film con Phil Collins protagonista) non fa così impressione.
KENNETH SAMSON, OGGI 53ENNE
Alcol e gioco d’azzardo Forse nemmeno su Kenny, tanto solido in campo quanto fragile fuori. Vittima di alcool e gioco d’azzardo. Oltre a bere e a fulminarsi i soldi di famiglia (arrivò a rubare alla moglie 800 sterline vinte a un Bingo), una volta sparì per 4 giorni e venne ritrovato dalle figlie in una stanza di hotel con la finestra aperta sul vuoto. E spesso
la figlia Natalie si prese in braccio il figlio piccolo facendo il giro di tutti i pub per ritrovare il padre ubriaco. Scene da film di Ken Loach. Ora sta meglio: commenta le partite in tv e sembra più saldo. «Mi hanno raccontato - ha detto - che Biggs e Buster (l’altro presunto ideatore della rapina, ndr) chiesero a mio padre se voleva fare da autista per la fuga, ma lui declinò l’invito. E mio zio lo hanno associato a un sacco di gangster di quel periodo. Non ho memoria di amore paterno, lui non è stato parte della mia vita. Anche se riuscì a intascare 500 sterline quando a 17 anni firmai per il Crystal Palace…». GIANLUCA GASPARINI
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EUROPA
EXTRATIME - 14 FEBBRAIO 2012
SPAGNA
BORRIOL
L’ALTRO ALVES, IL PARARIGORI Il portiere del Valencia è abilissimo sui penalty. È l’unico ad aver disinnescato Messi e Ronaldo. «Segreti? Studio, intuito e concentrazione. Se mi chiamate in Italia ve lo spiego» CLASSIFICA SQUADRA
REAL MADRID BARCELLONA VALENCIA LEVANTE ESPANYOL ATL. MADRID MALAGA OSASUNA ATH. BILBAO RAYO REAL SOCIEDAD GETAFE SIVIGLIA BETIS VILLARREAL MAIORCA GRANADA RACING S. SP. GIJON SARAGOZZA
IACOPO IANDIORIO PT
58 48 40 32 32 31 31 31 30 28 27 27 26 26 26 25 25 23 19 15
G
22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22
V
N
P
F
19 1 2 75 21 14 6 2 63 16 11 7 4 35 22 9 5 8 29 29 9 5 8 25 26 8 7 7 31 27 9 4 9 28 32 7 10 5 26 35 7 9 6 34 30 8 4 10 27 32 7 6 9 25 30 7 6 9 22 29 6 8 8 22 26 8 2 12 25 31 6 8 8 23 30 6 7 9 19 28 7 4 11 17 31 4 11 7 18 26 5 4 13 20 43 3 6 13 18 38
23a giornata RACING S. OSASUNA
0-0 3-2
BETIS
2-1
ESPANYOL
0-2
MALAGA
3-1
LEKIC 4’,22’ pt RAUL GARCIA 11’ st
RUBEN CASTRO 9’ pt NELSON 46’ st
SEBA FERNANDEZ 11’ pt TOULALAN 10’ st RONDON 24’ st
ATL. MADRID BARCELLONA
SANCHEZ 6’ st TELLO 28’ st
ATH. BILBAO
JAVI MARTINEZ 23’ pt
SARAGOZZA
PAULO DA SILVA 10’ st JUAN CARLOS 46’ st
MAIORCA
PEREIRA 4’ pt
RAYO
2-0
GETAFE
VALENCIA
4-0
SP. GIJON
VILLARREAL
3-1
REAL MADRID
4-2
LEVANTE
REAL SOCIEDAD
2-0
SIVIGLIA
MICHU 34’ pt DIEGO COSTA 19’ st FEGHOULI 34’ pt BOTIA aut.28’ st JONAS 46’,48’ st RUBEN 16’ pt BORJA VALERO 19’ st JULIO CESAR aut.28’ st RONALDO rig.45’pt; 5’,12’ st BENZEMA 21’ st VELA 19’ st PARDO 23’ st
GRANADA
INIGO LOPEZ 5’ st
CABRAL 5’ pt KONE’ 18’ st
Prossimo turno 18 febbraio: Getafe-Espanyol, Real Madrid-Racing S., Siviglia-Osasuna. 19 febbraio: GranadaReal Sociedad, Ath. Bilbao-Malaga, Sp. Gijon-Atl. Madrid, Maiorca-Villarreal, Levante-Rayo, Barcellona-Valencia. 20 febbraio: Saragozza-Betis CHAMPIONS LEAGUE
PRELIMINARI DI CHAMPIONS
SPAREGGI PER LE COPPE
SPAREGGI RETROCESSIONE
EUROPA LEAGUE RETROCESSIONE
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S
a quando il 5 dicembre 2009 Diego Alves, allora all’Almeria, gli parò il rigore, Cristiano Ronaldo in Liga non ne ha sbagliati più: 21 centri su 21, compreso quello di domenica al Levante. Leo Messi ne ha sbagliato qualcuno di più, 7 su 27. Ma entrambi si sono visti ribattere almeno un rigore da Diego Alves (Leo di recente in coppa del Re), 26 anni, portiere carioca del Valencia. «Credo di essere l’unico ad aver parato un rigore a Ronaldo e uno a Messi. Almeno così mi dicono in Spagna. Come ho fatto? Segreto, sennò non ne paro più... Sono rimasto tranquillo, concentrato, in genere un po’ me li studio, gli avversari, vedo qualche video, qualche match, per conoscerne i movimenti al momento del penalty. Poi reagisco all’istante. Leo, per esempio, me ne aveva fatto uno quando ero all’Almeria, e poi lo seguo sempre in tv. Comunque la prima cosa è seguire il movimento del corpo e del piede del rivale, mi dà una pista. E poi ci vuole intuizione».
D
Domenica di nuovo al Camp Nou contro il Barça. «Il Barcellona in crisi? È sempre pericoloso, anche se attraversa un momento di appannamento, è il miglior club al mondo, col Real, ma il gioco e lo stile del Barça sono unici». Come si ferma? In coppa non sono bastate 6 parate da urlo su Messi e Cesc. «Restando concentrati al massimo e sempre, ci vuole un’ora e mezza senza distrazioni, perché le occasioni se le creeranno, sta a me non farli passare». È sempre stato portiere? «Sin da bambino, con gli amici e a scuola giocavo già in porta. I
BARCELLONA
UN NOBEL STUDIERÀ LA PULGA RR (m.p.) Nobel e scienziati studiano Lionel Messi. Il professore olandese Pieter Medendorp scandaglierà infatti i meccanismi che consentono al campione argentino del Barcellona di pensare e reagire in tempi infinitesimali, mentre Norbert Hagemann dell’università tedesca di Kassel andrà alla ricerca del «sesto senso» della Pulga. A proposito di Messi, un brutto episodio la scorsa settimana ha visto per protagonista il fratello minore Rodrigo, denunciato
per minacce dopo un alterco stradale con un ciclista infuriatosi per aver rischiato di esser travolto da un’Audi Q7 il cui conducente gli ha mostrato infine una pistola. Il ciclista ha preso il numero della targa. Le indagini hanno portato rapidamente a Rodrigo Messi che si è presentato al commissariato accompagnato da un avvocato e con la pistola giocattolo. È stata tuttavia accolta l’istanza del denunciante per il reato di minacce.
IL GOLFISTA GARCIA IN GOL IN TERCERA RR Il golfista Sergio Garcia, 32 anni, professionista dal 1999, 7 vittorie del Pga Tour e adesso n.17 del ranking mondiale, domenica è sceso in campo in Tercera (quarta serie, gruppo VI) col suo Borriol di Castellon e ha segnato il 4-0 al Barrio del Cristo (6-0 il finale). Sergio, ex fidanzato di Martina Hingis, è anche presidente del club del torneo della Comunità valenciano e capitano (quando gioca); è grande amico di Diego Forlan e di Rafa Nadal, altro appassionato di calcio e tifoso del Real Madrid. Quando esordì nel circuito internazionale Sergio Garcia fu sopranominato El Niño, proprio come Fernando Torres (ora al Chelsea, agli inizi all’Atletico Madrid).
SPORTING GIJON
TORNA L’EX C.T. DELLA SPAGNA CLEMENTE DIEGO ALVES, PORTIERE BRASILIANO, 26 ANNI, DA QUEST’ANNO AL VALENCIA, DOPO 4 STAGIONI ALL’ALMERIA E 3 ALL’ATLETICO MINEIRO (REUTERS)
miei idoli? Il n.1 del Parma Taffarel e Zetti, i portieri al Mondiale ’94, indimenticabile: avevo 9 anni, il mio primo Mondiale in tv, e l’errore di Baggio ai rigori è diventato l’icona di quella coppa. Ma ormai è stata superata l’immagine del Brasile che non produce difensori e portieri. Guardi oggi: Julio Cesar dell’Inter, il più esperto, e prima il milanista Dida e Doni della Roma, e ora Jefferson del Botafogo e Julio Cesar, quello del Corinthians». È dura per la nazionale, dove lei ha debuttato in novembre col Gabon? « Sì, c’è un livello altissimo fra i portieri e io sono felice già solo di essere nel giro della Seleção di Menezes. Anche se ero stato già convocato da Dunga». Obiettivi del Valencia? «Non possiamo aspirare al titolo ma la nostra ambizione è finire il più vicino possibile a Real e Barça, anche perché significa terzo posto e qualificazione in
Champions. Ma se si può arrivare secondi perché non provarci? E poi c’è l’Europa League, che non è facile, con i due club di Manchester, il Porto, la Lazio, l’Atletico Madrid». È il primo portiere brasiliano in Spagna: diffidenza? «Non proprio preconcetti, ma una certa diffidenza, sì, c’era. Ma questo mi ha spinto ad adattarmi rapidamente e a far bene subito all’Almeria». Ha il passaporto italiano... «Sì, un mio bisnonno materno si chiamava Ghisellini, era di Castelnuovo Garfagnana, provincia di Lucca. Ma le origini sono venete, zona di Rovigo». Nel 2010 si era parlato di un interesse del Milan per lei. «Me encantaria... Sono orgoglioso di questo. Il Milan è una delle più forti squadre al mondo; se faccio bene il mio lavoro qui posso sperare ancora di crescere, ma in futuro. Perché Valencia non è poco. Anzi...».
RR (s.s.) Dopo l’addio a Manuel Preciado (per quasi 6 anni qui) 2 settimane fa, e il pesante k.o. a Valencia (4-0) con Iñaki Tejada in panchina (al quale pare fosse stato promesso un contratto fino a fine stagione), allo Sporting Gijon arriva Javier Clemente, 61 anni: fra l’altro ex Athletic Bilbao (vinse la Liga 2 volte e 2 coppe nazionali negli Anni 80), Espanyol, c.t. della Spagna fra il ’92 e il ’98 (2 Mondiali, un quarto di finale perso con l’Italia nel ’94, e 1 Europeo) e poi Betis, Real Sociedad, Tenerife, Marsiglia e ancora Serbia, Murcia e Valladolid (due retrocessioni, ma con la panchina a stagione in corso) e c.t. del Camerun (non qualificato alla coppa d’Africa) fino a ottobre 2011. Lo Sporting è penultimo.
MARCATORI
TERZO POSTO PER FALCAO E HIGUAIN 27 Ronaldo (Real Madrid) 23 Messi (Barcellona) 14 Falcao (Atletico Madrid), Higuain (Real Madrid) 12 Llorente (Athletic Bilbao), Soldado (Valencia) 11 Benzema (Real Madrid), Michu (Rayo Vallecano) 9 Fabregas (Barcellona) 8 Koné (Levante), Sanchez (Bar) 7 Barral (S. Gijon), R. Castro (Betis), Rubén (Villarreal) 6 Adrian (A. Madrid), Fedor (Getafe), Hemed (Maiorca), Juanlu (Levante), Negredo (Siviglia) 5 Agirretxe (R. Sociedad), Baldé (Osasuna), S. Garcia (Espanyol), Manu (Siviglia), Santa Cruz (Betis), Xavi e Villa (Barcellona)
8 EXTRATIME - 14 FEBBRAIO 2012
9 EXTRATIME - 14 FEBBRAIO 2012
Un mondo di gioco.
10
EUROPA
EXTRATIME - 14 FEBBRAIO 2012
GERMANIA
AUSTRIA
BALLACK, COME VIENNA NE FA 300 SI PENSIONA IL MITO MA POVERO DERBY È bastato un mancato saluto al tecnico Dutt per finire in panchina. E ora il ritorno a Leverkusen per Michael è diventato un inferno. Dal quale scappare a fine stagione: Usa, Cina o Emirati Arabi? TURCHIA
CALCIOPOLI, OGGI COMINCIA IL PROCESSO RR (s.m.) Dopo mesi di polemiche, oggi comincia il processo per la Calciopoli turca. Tra i 93 accusati ci sono il presidente del Fenerbahçe campione 2011, Aziz Yildirim, che rischia 87 anni di prigione, e altre figure di spicco: 23 persone attive nel calcio sono già in carcere. Il processo sportivo procederà parallelamente e la federcalcio eleggerà il nuovo presidente il 27 febbraio. Intanto, l’Uefa continua a fare pressioni: vuole subito le sanzioni.
PORTOGALLO
ALLO SPORTING FINE PACIENCIA ECCO SÁ PINTO RR (m.m.d.s.) Domingos Paciencia è stato esonerato dallo Sporting Lisbona. I risultati delle ultime partite di campionato (6 punti in 6 gare) hanno portato il club alla decisione assai discussa: il contratto di Domingos scadeva nel 2013. Lo rimpiazzerà l’allenatore dell’Under 19 Sá Pinto. Lo Sporting è a 16 punti dalla capolista Benfica, a 11 dal Porto e a 8 dal Braga: anche la qualificazione al terzo turno dei preliminari di Champions League è piu che mai in pericolo.
SCOZIA
UN CURATORE PER I RANGERS DI GLASGOW RR Il tribunale di Edimburgo ha decretato lo stato di amministrazione controllata per i Rangers, in piena crisi finanziaria (il buco è di oltre 58 milioni di euro). Già a gennaio il board aveva fatto uno sforzo per arginare la crisi, cedendo all’Everton l’attaccante Jelavic per circa 7 milioni. Il presidente Whyte aveva previsto la situazione a inizio febbraio: «Le prossime saranno le settimane più dure della storia del club». Attualmente i Rangers sono secondi, a 4 punti dai Celtic.
OLANDA
JOHN GUIDETTI PIÙ DI CRUIJFF E VAN BASTEN RR (m.v.) Lo stadio Kuip a Rotterdam è inespugnabile. Merito delle reti di John Guidetti, che domenica ha messo a segno la 3ª tripletta di seguito in casa, impresa che in Eredivisie ha il solo precedente di Cees Groot con l’Ajax negli anni ’60 (ma nessuno, alla sua età c’era riuscito, compresi mostri sacri come Cruijff e Van Basten). L’esaltazione per il 19enne svedese fra i tifosi del Feyenoord è tale che vogliono fargli una statua. C’è anche una petizione per tenere Guidetti, in prestito dal City.
PIERFRANCESCO ARCHETTI 5RIPRODUZIONE RISERVATA
ichel Platini salutò il calcio giocato a 32 anni non ancora compiuti, proprio perché quello splendido fuoriclasse che era in lui non venisse deturpato. Ma il francese della Juve rimase quasi unico. Venticinque anni dopo, la medicina sportiva, le rose allargate e i guadagni spropositati inducono a carriere più ampie, così rimane sempre difficile per un campione capire quando smettere. Da noi fanno discutere gli Inzaghi infuriati e i Del Piero sarcastici, in Germania produce ascolti il reality «Ballack- contro-tutti». Dopo aver fatto arrabbiare presidenti e allenatori di più alto rango, dai boss del Bayern al c.t. della nazionale Löw, l’ex Nureyev adesso ha incendiato una piazza notoriamente placida come quella di Leverkusen, dove la Bayer paga, la squadra non sempre riesce anche a entusiasmare e i tifosi sono schiacciati tra i colossi della Renania-Vestfalia (Colonia, Dortmund, Schalke 04).
M
Progetto fallito La scintilla è stata quasi impercettibile (un mancato saluto all’allenatore dopo una sostituzione, quattro giornate fa), ma la deflagrazione è stata percepita in tutta la Germania. Perché la società ha capito che i tifosi non fischiavano per il cambio del presunto idolo, che in un anno e mezzo dal ritorno non ha mai mobilitato le masse, ma per colpire l’allenatore Robin Dutt. Così il direttore generale Wolfgang Holzhäuser ha perso la diplomazia: «Il progetto Ballack è fallito, non è andato secondo le attese. Michael mi ha deluso, ha dato poco. Se potessi lo venderei subito». Ma, anche quando il mercato era aperto, nessuno ha voluto accollarsi i 7 milioni lordi d’ingaggio, tanto più che il Capitano aveva già annunciato l’addio in estate, a fine contratto. Le destinazioni sono diverse: Usa, Cina, Emirati Arabi. Il problema di Ballack adesso è quello di non peggiorare la sua immagine, già molto danneggiata in Germania, sui mercati internazionali dove si accontentano dei calciatori che furono. E il procuratore, l’avvocato Michael Becker, è impegnato a far sì che il suo cliente non finisca come Lothar Matthäus: degrada-
FRANCIA
Auxerre-Lorient Evian-Marsiglia Lione-Caen Montpellier-Ajaccio Valenciennes-Nancy Rennes-Sochaux Brest-Digione Lilla-Bordeaux Nizza-Paris Sg Tolosa-St. Etienne
CLASSIFICA PARIS SG MONTPELLIER LILLA (-1) LIONE RENNES MARSIGLIA (-1) ST. ETIENNE (-1) TOLOSA BORDEAUX LORIENT (-1) VALENCIENNES BREST EVIAN (-1) CAEN (-1) NANCY DIGIONE AJACCIO NIZZA AUXERRE (-1) SOCHAUX (-1)
CLASSIFICA SQUADRA
BORUSSIA D. BAYERN BORUSSIA M. SCHALKE WERDER LEVERKUSEN HANNOVER WOLFSBURG STOCCARDA AMBURGO HOFFENHEIM COLONIA MAINZ NORIMBERGA HERTHA KAISERSLAUTERN AUGSBURG FRIBURGO
46 44 43 41 33 31 31 27 26 26 25 24 23 22 20 18 18 17
50 49 39 39 39 38 36 34 33 27 26 25 23 23 23 23 22 20 20 19
G
21 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21
V
N
P
F
WOLFSBURG
3-2
BAYERN
2-0
JIRACEK 5’pt; 16’ st SCHAFER 14’ pt
GOMEZ 6’ pt MULLER 30’ pt
14 4 3 46 14 14 2 5 49 14 13 4 4 34 12 13 2 6 46 28 9 6 6 34 35 8 7 6 28 28 7 10 4 23 25 8 3 10 27 38 7 5 9 31 28 6 8 7 26 34 6 7 8 23 25 7 3 11 29 41 5 8 8 29 35 6 4 11 19 31 4 8 9 25 36 3 9 9 15 26 3 9 9 19 33 4 5 12 27 47
FRIBURGO
FLUM 11’ pt CALIGIURI 38’ pt
KAISERSLAUTERN
BORUSSIA D.
1-0
LEVERKUSEN
MAINZ
1-1
HANNOVER
STOCCARDA
5-0
HERTHA
WERDER
1-1
BORUSSIA M.
3-0
SCHALKE
AUGSBURG
0-0
NORIMBERGA
COLONIA
0-1
KAGAWA 45’ pt
ZIDAN 7’ pt
IBISEVIC 24’ pt HARNIK 28’,41’pt; 13’ st OKAZAKI 32’ pt
ARNAUTOVIC 45’ st
REUS 2’ pt HANKE 15’ pt ARANGO 32’ pt
SOBIECH 44’ st
HOFFENHEIM
VESTERGAARD 4’ pt
AMBURGO
GUERRERO 43’ st
Prossimo turno 17 febbraio: Hoffenheim-Mainz. 18 febbraio: Norimberga-Colonia, Amburgo-Werder, Kaiserslautern-Borussia M., Hertha-Borussia D., LeverkusenAugsburg, Friburgo-Bayern. 19 febbraio: Schalke-Wolfsburg, Hannover-Stoccarda
to ad attaccabrighe e scansato dai grandi sponsor. Anche se alcuni hanno confermato la fedeltà al testimonial, Becker ha dovuto ribattere dicendo che al «Leverkusen vorrebbero cacciare l’allenatore, ma siccome non possono, hanno preso Ballack come capro espiatorio». Rudi Voeller aveva l’influenza ma ha convocato una conferenza stampa per annunciare che alla prossima accusa Becker non entrerà più allo stadio. Mentre il suo cliente adesso è riserva fissa. Oggi arriva il Barcellona e Ballack non avrà nemmeno la seccatura di dover guardare la partita dalla panchina. Domenica mattina si è infortunato nell’allenamento dei rincalzi: da solo, senza scontri o traumi. Ah, se avesse conosciuto la storia di Platini.
Sivasspor-Besiktas Trabzonspor-Gaziantepspor Genclerbirligi-Mersin Idman Y. Galatasaray-Kayserispor Orduspor-Antalyaspor Istanbul Bb-Ankaragucu Manisaspor-Bursaspor Samsunspor-Eskisehirspor Karabukspor-Fenerbahçe
CLASSIFICA GALATASARAY FENERBAHÇE BESIKTAS TRABZONSPOR GENCLERBIRLIGI SIVASSPOR ESKISEHIRSPOR ISTANBUL BB ORDUSPOR BURSASPOR KAYSERISPOR MERSIN IDMAN Y. ANTALYASPOR MANISASPOR KARABUKSPOR GAZIANTEPSPOR SAMSUNSPOR ANKARAGUCU
MICHAEL BALLACK, 35 ANNI, AL BAYER
GRECIA
57 51 46 45 43 42 38 37 35 33 33 33 32 29 28 26 23 11
Olympiacos P.-Aek Atene Panionios-Pas Ioannina Ofi Creta-Paok Atromitos-Kerkyra Doxa Drama-Panetolikos Aris-Ergotelis Levadiakos-Asteras T. Panathinaikos-Xanthi
CLASSIFICA PANATHINAIKOS OLYMPIACOS P. PAOK AEK ATENE OFI CRETA ATROMITOS (-1) ARIS XANTHI ASTERAS T. ERGOTELIS PANIONIOS PAS IOANNINA (-2) PANETOLIKOS (-1) LEVADIAKOS (-3) DOXA DRAMA (-3) KERKYRA (-2)
5RIPRODUZIONE RISERVATA
abato Vienna fa 300. Il derby della capitale fra Rapid e Austria, il 2˚ in Europa per numero di incontri (in testa c’è l’Old Firm di Glasgow già visto 397 volte), resta sempre di vertice ma con meno fascino di una volta. Il presidente della Repubblica Heinz Fischer, tifoso del Rapid, si lamenta: «Questo duello non è più lo stesso del passato. Gli manca la gloria e la classe. Guardando in tv la Champions penso di seguire un altro sport». I pochi gioielli della Bundesliga, infatti, sono finiti all'estero: Baumgartlinger, 24 anni, al Mainz e Junuzovic, 24 anni, al Werder.
S
Operai e borghesia Il Rapid fu fondato nel 1898 in ambiente operaio, è il n.1 in Austria: 32 scudetti, per un club che vanta più di 7.000 soci. Ha vinto la Mitropa nel 1930 e nel 1951, ha raggiunto 2 volte (1985 e 1996) la finale di Coppa delle Coppe. L’Austria invece, fondato nel 1911 come Wiener Amateur Sportverein, si rivolse alla borghesia. Ha conquistato 23 scudetti, vinto la Mitropa nel 1933 e nel 1936 e si è qualificata nel 1978 alla finale di Coppa delle Coppe. I due rivali non sono mai retrocessi. Il primo derby si giocò l’8-9-11, e lo vinse il Rapid 4-1. In 299 sfide finora (267 in campionato, 31 in coppa e 1 in supercoppa nazionali), il Rapid ne ha vinte 124, l'Austria 109, 66 i pareggi. Differenza reti 568-485 a favore del Rapid, che ha festeggiato anche le vittorie più nette: 9-0 il 2-7-16, 10-1 il 23-8-42 (in «trasferta»). In totale 5,6 milioni di tifosi hanno seguito i derby viennesi, il top il 1-9-61: in 64 mila videro vincere l'Austria 2-1. I capocannonieri dei derby: Franz Bimbo Binder (Rapid, 21 gol) e Andreas Ogris (Austria, 15 centri). Violenze recenti In maglia Austria è sbocciato Matthias Sindelar, luce del Wunderteam (la nazionale vittoriosa degli anni 1930), Ernst Ocwirk, centrocampista poi nel 1956 alla Sampdoria, ed Herbert Prohaska (poi Inter e Roma), eletto nel ’04 miglior giocatore austriaco del Nove-
51 49 38 37 32 31 29 29 28 23 23 18 18 16 12 12
Dalla 2 ª alla 5ª spareggiano per i prelimnari di Champions (1 posto) e l’Europa League (2 post) Olympiakos Volos e Kavala retrocessi per aver truccato alcune partite Iraklis retrocesso per documenti falsificati e inadempienze finanziarie Doxa Drama e Levadiakos hanno iniziato a giocare il 20 novembre
Braga-Vitoria Setubal Maritimo-Sp. Lisbona Benfica-Nac. Madeira Olhanense-Rio Ave Pacos Ferreira-Feirense Beira Mar-Vitoria G. Porto-Uniao Leiria Acad. Coimbra-Gil Vicente
CLASSIFICA BENFICA PORTO BRAGA SP. LISBONA MARITIMO VITORIA G. GIL VICENTE OLHANENSE ACAD. COIMBRA NAC. MADEIRA RIO AVE PACOS FERREIRA BEIRA MAR FEIRENSE VITORIA SETUBAL UNIAO LEIRIA
PT
RAPID V. RIED AUSTRIA V. SALISBURGO STURM G. ADMIRA WACKER INNSBRUCK W. NEUSTADT MATTERSBURG KAPFENBERGER
33 32 31 30 30 28 24 23 17 10
3-0 2-0 4-1 0-2 3-1 0-1 4-0 0-2
48 43 40 32 32 26 22 21 20 19 18 18 16 15 14 14
G
20 20 20 19 20 19 19 20 20 19
V
N
8 8 8 8 8 7 5 5 3 2
9 8 7 6 6 7 9 8 8 4
P
F
3 4 5 5 6 5 5 7 9 13
30 29 36 32 34 30 20 17 22 13
S
19 20 30 20 28 28 24 27 27 40
20a giornata AUSTRIA V.
RIED
2-0
GORGON 9’pt; 38’ st
ADMIRA WACKER
Rinv.
KAPFENBERGER
INNSBRUCK
Rinv.
SALISBURGO
STURM G.
1-0
MATTERSBURG
W. NEUSTADT
0-0
RAPID V.
SZABICS 37’ pt
Prossimo turno 18 febbraio: Innsbruck-Admira Wacker, Mattersburg-Ried, Rapid V.-Austria V., Kapfenberger-W. Neustadt 19 febbraio: Salisburgo Sturm G CHAMPIONS LEAGUE
PRELIMINARI DI CHAMPIONS
SPAREGGI PER LE COPPE
EUROPA LEAGUE
SPAREGGI RETROCESSIONE
cento, che di recente ha detto: «Le sfide di Milano con 80 mila spettatori al Meazza sono state impressionanti. Ma non ho mai sentito lo stesso feeling del derby viennese. Dentro di me, è esistito solo il duello con la maglia della mia Austria». In casa Rapid tre eroi: Gerhard Hanappi, leader negli Anni 50 e 60 - lo stadio del club oggi porta il suo nome -, l'indimenticabile Ernst Happel (terzo con lanazionale ai Mondiali del 1954 in Svizzera) e l'attaccante Hans Krankl vincitore della Scarpa d'oro nel ’78. A Vienna la rivalità in genere è stata priva di violenza, ma di tanto in tanto è esplosa. Nell'agosto 2008, per esempio, dopo essere stato colpito da un petardo, il portiere del Rapid Koch ha dovuto porre termine alla carriera. Il difensore polacco Ratajzyk che, nel ’03 ha lasciato il Rapid per firmare proprio per l’Austria, per questa scelta fu aggredito da 4 tifosi del suo ex club che lo pestarono brutalmente per strada. L'invasione di campo di una centinaia di fan del Rapid, frustrati per la prestazione deludente della propria squadra (l’Austria era avanti 2-0), ha costretto l’arbitro Einwaller a terminare il derby n. 297 nel maggio ’11 dopo appena mezz’ora. Stavolta si spera vada tutto liscio. E che il calcio a Vienna torni in auge come un tempo.
RETROCESSIONE
ROLAND LINZ, 30 ANNI, PUNTA, AUSTRIA VIENNA
BELGIO
21a giornata
18a giornata
2-0 0-0 0-2 3-1 2-1 1-1 0-1 3-0
CLASSIFICA SQUADRA
OLANDA
PORTOGALLO
21a giornata
1-1 4-1 1-2 1-0 3-2 3-0 1-3 3-1 2-1
CHRISTIAN REICHEL
S
21a giornata
26a giornata
1-1 Rinv. 1-2 3-0 1-0 1-0 1-1 4-5 0-0 0-1
VIENNA
PT
TURCHIA
23a giornata
È la seconda stracittadina d’Europa per sfide disputate. Ha visto in campo leggende come Happel e Sindelar, e di recente Krankl e Prohaska. Ma Rapid e Austria non sono più le big di una volta
25a giornata
Twente-Heracles Az Alkmaar-Excelsior Roda-Nec Vvv Venlo-Groningen Nac Breda-Ajax Utrecht-Den Haag Psv-De Graafschap Rkc Waalwijk-Heerenveen Feyenoord-Vitesse
2-3 2-0 1-0 2-0 0-2 1-1 4-1 0-1 3-1
CLASSIFICA PSV AZ ALKMAAR HEERENVEEN FEYENOORD TWENTE (-1) AJAX VITESSE RODA GRONINGEN HERACLES RKC WAALWIJK NEC DEN HAAG UTRECHT NAC BREDA VVV VENLO EXCELSIOR DE GRAAFSCHAP (-1)
45 45 40 40 39 37 32 31 29 27 24 23 23 22 22 16 14 13
Da 5 ª a 8ª spareggi per il 30 posto in Europa L.
Genk-Lokeren Cercle B.-Malines G. Beerschot-St. Truiden Courtrai-Mons Lierse-Zulte W. Westerlo-Leuven Standard-Anderlecht Gent-Bruges
CLASSIFICA ANDERLECHT BRUGES GENT STANDARD COURTRAI CERCLE B. GENK LOKEREN G. BEERSCHOT MALINES MONS LIERSE LEUVEN ZULTE W. WESTERLO ST. TRUIDEN
0-1 1-0 3-2 2-2 2-1 1-3 1-2 1-3
56 49 46 44 40 40 37 33 32 31 29 27 25 24 17 13
Al termine playoff fra le prime 6 1ª in Champions League, 2ª ai preliminari, 3ª ai preliminari di Europa League e 4ª allo spareggio per i preliminari di Europa L con la 1ª del playoff fra le successive 8
11
EUROPA
IL NUOVO ZAR UN CARTELLONE PUBBLICITARIO DELLO ZENIT (SPONSORIZZATO GAZPROM) NEL CENTRO DI SAN PIETROBURGO ACCOSTA L’IMMAGINE DELLO ZAR PIETRO IL GRANDE (1672-1725) A QUELLA DI SPALLETTI, 52 ANNI (FOTO CIUCHI). LA SCRITTA RECITA: «LA NOSTRA CITTÀ UNA SOLA SQUADRA»
DAL NOSTRO INVIATO A SAN PIETROBURGO
LUCA CALAMAI 5RIPRODUZIONE RISERVATA
a fine è il mio inizio». Il titolo del libro di Tiziano Terzani è appeso in bella vista dietro la scrivania. Luciano Spalletti si volta a guardarlo. E sospira. In quella frase c’è la storia della sua carriera di allenatore. Empoli ha chiuso una fase della sua vita, Udine un’altra, la Roma un’altra ancora. Ogni volta ha sofferto nel dire «basta», ogni volta è ripartito con più entusiasmo. È stato così anche quando ha scelto San Pietroburgo. «"Ma che ci vai a fare? A morire di freddo? Fai un po’ il disoccupato di lusso e vedrai che arriva l’offerta giusta per restare da protagonista in serie A". Me lo dicevano in tanti. Invece ho guardato negli occhi mia moglie Tamara, i miei figli e siamo partiti alla scoperta di questo mondo». È arrivato e ha vinto. Uno scudetto a suon di record, coppa e supercoppa e per la prima volta per il club la qualificazione agli ottavi di Champions. Una marcia trionfale che lo ha portato al rinnovo del contratto fino al 2015. È il nuovo zar del calcio russo.
«L
RUSSIA
LUCIANO IL GRANDE
LUCIANO SPALLETTI ESULTA DAVANTI ALLA CURVA DEI TIFOSI DELLO ZENIT SAN PIETROBURGO (AFP)
Una città da amare Quanto sia forte il legame tra il tecnico e San Pietroburgo lo dimostra l’entusiasmo col quale l’uomo di Certaldo, travestito da guida turistica, mostra gli angoli che gli sono entrati nella pelle. «Quello è l’Hermitage. Non è un museo: è un mondo. Quando ci passeggi dentro sembra di camminare in una favola. Quella, invece, è la chiesa del Sangue Versato, bellissima, e poi guardi la bellezza di tutti i ponti illuminati». La visita finisce davanti al nuovo stadio, ancora in costruzione. «Diventerà un gioiello, col tetto che si apre o si chiude a secon-
Tra rinnovo del contratto e ripresa della Champions, viaggio nella San Pietroburgo del tecnico toscano. Ormai è un idolo, che vuole trasformare lo Zenit nel Manchester United prima di guidare la Russia nei Mondiali del 2018 in casa
da delle condizioni atmosferiche. Io ho dato dei suggerimenti per gli spogliatoi. Diventerà un valore aggiunto come lo stadio costruito dalla Juve». Il giro finisce in un bosco dove c’è il centro sportivo dello Zenit. Niente di sofisticato, ma c’è tutto. Campi da gioco, palestra, una foresteria. E anche un laghetto dove spesso finisce dentro qualche ubriaco. L’alcol è un nemico terribile. «Il sabato notte bisogna stare attenti alla guida. Capita di trovate degli ubriachi distesi per strada. Ma questo non cancella il fascino di una città che ha voglia di vivere. D’estate, quando non esiste la notte, tutto è emozionante, i negozi sono aperti 24 ore su 24 e nessuno ha voglia di andare a dormire». Ora è chiaro perché Spalletti ha allungato il contratto con lo Zenit? E questo pur sapendo che l’Inter oggi e, chissà, il Milan domani potevano offrirgli un ingaggio altrettanto ricco e una squadra altrettanto competitiva. «Qui c’è un progetto che ha mosso solo i primi passi». Vero. Quando è arrivato sapeva di avere alle spalle il colosso Gazprom. Gli avevano detto: «Vai e compra chi vuoi». Favole. Operazioni stile Eto’o sono rimaste scritte sulla neve. Ma il tecnico di Certaldo non si è spaventato. «Lavoro ancora su 8 undicesimi della squadra che ho trovato». E che ha fatto
SPALLETTI
EXTRATIME - 14 FEBBRAIO 2012
CHAMPIONS LEAGUE
SOTTO I -15˚ NON SI GIOCA
Lo stadio Petrovskiy domani sera rischia di trasformarsi in una trappola di gelo per il Benfica, che in questa trasferta affronta uno sbalzo termico di quasi 40˚ dai 14˚ di Lisbona ai -25˚ di San Pietroburgo (nella foto la Neva ghiacciata). Ma c’è anche la possibilità che non si giochi: l’Uefa infatti ritiene che sotto i -15˚ sia pericoloso giocare. Deciderà l’arbitro 3 ore prima della gara.
crescere. I tifosi adorano quello che non è più solo un allenatore, ma un tecnico-campione. Fuori dal campo fa vita riservata. Qualche cena al ristorante italiano Capuleti o in qualche altro locale dove si mangia pesce crudo. Uno dei momenti più divertenti è andare a correre lungo i canali insieme a Tamara. Il rifugio è l’appartamento dove vive, in un isolotto, a Krestovskii Ostrov. L’ultima arrivata, Matilde, ha fatto ringiovanire Luciano di 10 anni. E il legame con l’Italia lo assicura l’antenna parabolica. A proposito, Spalletti presto porterà a San Pietroburgo qualcosa della sua terra, il Chianti toscano. L’idea è chiamarlo «Luciano».
Jojo, Wes, Lavezzi... La sosta invernale è alle spalle. La macchina Zenit si è rimessa in moto perdendo il giocatore-simbolo, Danny. Rottura dei crociati, 8 mesi fuori. Come se il Milan dovesse rinunciare a Ibrahimovic. La chiusura delle liste Champions ha impedito alla società di intervenire subito sul mercato. Domani sera col Benfica giocheranno i vecchi meno Danny. Poi, probabilmente qualcosa arriverà. Spalletti ormai è diventato il Ferguson dello Zenit. Un po’ allenatore, un po’ manager. «Voglio solo giocatori in grado di fare la differenza». Ha un debole per Jovetic. E farebbe qualsiasi sacrificio per Sneijder o Lavezzi, intorno ai quali costruire uno Zenit punto di riferimento dell’Est europeo. «Aver eliminato lo Shakhtar di Lucescu è stato come vincere un derby». E da grande cosa farà Luciano? L’idea è di trasformare lo Zenit in una realtà stile Manchester United o Bayern e poi di assumere la guida della nazionale russa in vista dei Mondiali del 2018 che si disputeranno sull’asse Mosca-San Pietroburgo. Pensieri da zar.
12
AMERICHE
EXTRATIME - 14 FEBBRAIO 2012
COPPA LIBERTADORES
È UN’INTER DA OSCAR MA IL SAN PAOLO NON CI STA Il ragazzo che piace ai nerazzurri incanta con l’Internacional. L’ex club però lo rivuole, grazie alla revisione della sentenza che nel 2009 gli consentì di liberarsi a costo zero
LA SITUAZIONE Girone 1
Internacional-J. Aurich Strongest-Santos Strongest-J. Aurich Santos-Internacional J. Aurich-Santos Internacional-Strongest Strongest-Internacional Santos-J. Aurich Internacional-Santos J. Aurich-Strongest J. Aurich-Internacional Santos-Strongest INTERNACIONAL (Bra) STRONGEST (Bol) SANTOS (Bra) J. AURICH (Per)
2-0 15/2 24/2 8/3 14/3 15/3 21/3 23/3 5/4 6/4 19/4 19/4 PT G 3 1 0 0 0 0 0 1
V 1 0 0 0
N 0 0 0 0
P 0 0 0 1
F 2 0 0 0
S 0 0 0 2
Girone 2
Emelec-Olimpia A. Lanus-Flamengo Olimpia A.-Lanus Flamengo-Emelec Lanus-Emelec Flamengo-Olimpia A. Emelec-Lanus Olimpia A.-Flamengo Lanus-Olimpia A. Emelec-Flamengo Flamengo-Lanus Olimpia A.-Emelec EMELEC (Ecu) LANUS (Arg) FLAMENGO (Bra) OLIMPIA A. (Par)
1-0 16/2 23/2 9/3 13/3 16/3 21/3 29/3 3/4 5/4 12/4 12/4 PT G 3 1 0 0 0 0 0 1
V 1 0 0 0
N 0 0 0 0
P 0 0 0 1
F 1 0 0 0
S 0 0 0 1
Girone 3
U. Espanola-Junior U. Catolica-Bolivar Bolivar-U. Espanola U. Catolica-Junior U. Espanola-U. Catolica Junior-Bolivar Bolivar-Junior U. Catolica-U. Espanola Junior-U. Catolica U. Espanola-Bolivar Junior-U. Espanola Bolivar-U. Catolica U. ESPANOLA (Chi) BOLIVAR (Bol) U. CATOLICA (Chi) JUNIOR (Col)
2-0 1-1 22/2 24/2 7/3 9/3 21/3 29/3 6/4 11/4 18/4 18/4 PT G 3 1 1 1 1 1 0 1
V 1 0 0 0
N 0 1 1 0
P 0 0 0 1
F 2 1 1 0
S 0 1 1 2
Girone 4
Fluminense-Arsenal S. A. Zamora-Boca J. Arsenal S.-A. Zamora Boca J.-Fluminense Arsenal S.-Boca J. Fluminense-A. Zamora Boca J.-Arsenal S. A. Zamora-Fluminense A. Zamora-Arsenal S. Fluminense-Boca J. Arsenal S.-Fluminense Boca J.-A. Zamora FLUMINENSE (Bra) A. ZAMORA (Ven) BOCA J. (Arg) ARSENAL S. (Arg)
1-0 15/2 22/2 8/3 14/3 14/3 29/3 30/3 11/4 12/4 18/4 18/4 PT G 3 1 0 0 0 0 0 1
V 1 0 0 0
N 0 0 0 0
P 0 0 0 1
F 1 0 0 0
S 0 0 0 1
Girone 5
Vasco-Nacional M. Libertad-Alianza L. Nacional M.-Libertad Vasco-Alianza L. Libertad-Vasco Alianza L.-Nacional M. Vasco-Libertad Nacional M.-Alianza L. Alianza L.-Vasco Libertad-Nacional M. Alianza L.-Libertad Nacional M.-Vasco LIBERTAD (Par) NACIONAL M. (Uru) VASCO (Bra) ALIANZA L. (Per)
1-2 4-1 16/2 7/3 15/3 21/3 22/3 28/3 4/4 6/4 13/4 13/4 PT G 3 1 3 1 0 1 0 1
V 1 1 0 0
N 0 0 0 0
P 0 0 1 1
F 4 2 1 1
S 1 1 2 4
Girone 6
Nacional-Cruz Azul D. Tachira-Corinthians Cruz Azul-D. Tachira Corinthians-Nacional Nacional-D. Tachira Cruz Azul-Corinthians Corinthians-Cruz Azul D. Tachira-Nacional D. Tachira-Cruz Azul Nacional-Corinthians Corinthians-D. Tachira Cruz Azul-Nacional CRUZ AZUL (Mex) CORINTHIANS (Bra) D. TACHIRA (Ven) NACIONAL (Par)
1-2 16/2 22/2 8/3 13/3 15/3 22/3 28/3 3/4 12/4 19/4 19/4 PT G 3 1 0 0 0 0 0 1
V 1 0 0 0
N 0 0 0 0
P 0 0 0 1
F 2 0 0 1
S 1 0 0 2
Girone 7
Defensor-Velez Chivas-D. Quito Defensor-D. Quito Velez-Chivas D. Quito-Velez Chivas-Defensor Velez-D. Quito Defensor-Chivas D. Quito-Defensor Chivas-Velez D. Quito-Chivas Velez-Defensor VELEZ (Arg) D. QUITO (Ecu) CHIVAS (Mex) DEFENSOR (Uru)
0-3 1-1 oggi 23/2 7/3 14/3 22/3 28/3 10/4 11/4 18/4 18/4 PT G 3 1 1 1 1 1 0 1
V 1 0 0 0
N 0 1 1 0
P 0 0 0 1
F 3 1 1 0
S 0 1 1 3
Girone 8
Atl. Nacional-U. De Chile Godoy C.-Penarol Penarol-Atl. Nacional U. De Chile-Godoy C. Penarol-U. De Chile Godoy C.-Atl. Nacional Atl. Nacional-Godoy C. U. De Chile-Penarol Godoy C.-U. De Chile Atl. Nacional-Penarol Penarol-Godoy C. U. De Chile-Atl. Nacional ATL. NACIONAL (Col) GODOY C. (Arg) PENAROL (Uru) U. DE CHILE (Chi)
PT G 0 0 0 0 0 0 0 0
15/2 17/2 21/2 22/2 6/3 9/3 23/3 30/3 4/4 11/4 20/4 20/4 V 0 0 0 0
N 0 0 0 0
P 0 0 0 0
F 0 0 0 0
S 0 0 0 0
o
ADRIANO SEU 5RIPRODUZIONE RISERVATA
na partenza a razzo, con 24 reti segnate nei primi 10 incontri e nessun pareggio a reti inviolate. Difficile chiedere di più alla prima settimana della fase a gruppi di coppa Libertadores, che ha visto l’impresa del Velez Sarsfield sul campo del Defensor Sporting e soprattutto quella del Nacional Montevideo, che a Rio de Janeiro non aveva mai vinto, in casa del Vasco da Gama. Ma le luci della ribalta se l’è accaparrate il giovane brasiliano Oscar dos Santos Emboaba, autentico trascinatore dell’Internacional di Porto Alegre nel trionfo casalingo contro i campioni peruviani del Juan Áurich, ubriacati dal talento del fantasista col vizietto del gol. Sua la rete che al 24’ ha spianato ai colorados la strada verso il successo e sue anche le giocate più pericolose fino al definitivo 2-0 siglato dall’ex napoletano Jesús Datolo a un minuto dal fischio finale.
Che repertorio: dribbling secchi, giocate di prima, cambi di passo e tiri da fuori
U
Talento da samba Era facile attendersi il guizzo del bomber Leandro Damião e le magie dell’argentino D’Alessandro. Ma a brillare più di tutti è stata la stella di Oscar, che ha fatto ballare il samba ai difensori peruviani per l’intero arco dei 90 minuti con dribbling secchi, giocate di prima, continui cambi di passo e conclusioni dalla distanza con entrambi i piedi. Il talento originario di Americana, sobborgo di San Paolo, ha messo in mostra un repertorio completo, a partire dalla rapidità d’esecu-
esprimere sempre un calcio di qualità». Con buona pace dell’Inter, che da tempo gli ha messo gli occhi addosso.
OSCAR (A DESTRA), 20 ANNI, DELL’INTERNACIONAL NELLA RECOPA DI AGOSTO 2011 VINTA CONTRO L’INDEPENDIENTE (AFP)
zione con cui a metà primo tempo ha finalizzato la sponda di Damião dal limite dell’area. Nonostante l’età, 20 anni, il nuovo gioiello di casa colorada ha già dimostrato di saper reggere la pressione, facendosi spesso trovare pronto nei momenti decisivi. Come nella finale dell’ultimo Mondiale Under 20 in Colombia, decisa proprio da una sua tripletta. Sognando Kaká A differenza della maggior parte dei suoi colleghi, Oscar non si è ancora visto affibbiare al-
cun soprannome dagli addetti ai lavori, ma un modello a cui ispirarsi ce l’ha sin da piccolo. «Ho sempre adorato Kaká. L’ho sempre seguito con attenzione, cercando di imitarne movimenti e giocate - confidò in tempi non sospetti in un’intervista concessa a Gazzetta.it -. Certo, io ho ancora tanta strada da fare, però mi piacerebbe ripercorrere i suoi passi». Sarà per questo che tra le formazioni che continua a seguire di più in televisione c’è il Milan, «una squadra dallo spirito brasiliano, abituata a
VENEZUELA
PER OSCAR 4 RETI IN COPPA IN TOTALE
Tra campo e tribunali Esattamente come il suo idolo, Oscar ha mosso i primi passi nelle fila del San Paolo, dove approdò nel 2004 per farsi le ossa nelle giovanili. Peccato che l’esperienza paulista sia finita in modo traumatico, cinque anni dopo, a seguito di una battaglia per poter disporre del proprio cartellino. Una volta raggiunta la maggiore età, Oscar decise di svestire la maglia tricolor, con cui stentava ad affermarsi in prima squadra, per trasferirsi a Porto Alegre, sponda Internacional, che aveva invece deciso di puntare sul suo talento. Adesso che quella giovane promessa è divenuta una realtà, il San Paolo è tornato alla carica, ottenendo dal Tribunale paulista la revisione della sentenza che consentì a Oscar di andare via a costo zero. Il rischio di dover tornare al San Paolo, a questo punto, è alto, ma l’Internacional ha già presentato appello. E Oscar non ha nessuna intenzione di lasciare Porto Alegre. «Non ci penso minimamente ad andarmene. Qui ho ancora tanto da vincere, e grazie all’Internacional conquisterò la maglia della Seleção», ha promesso dopo la magica serata in coppa Libertadores.
CILE
DEBUTTA LO ZAMORA PULGUITA MATRICOLA IL CLUB DI CHAVEZ UNIVERSITARIA Il team di Barinas, presieduto dal fratello di Hugo, il Capo di Stato, Raúl Ruidíaz debutta stasera in coppa con l’Universidad de Chile. esordisce nella Libertadores. Adelis, che ha portato in dote tanti Il centravanti peruviano di 167 cm ha ereditato la maglia dal sponsor e il Clausura 2011, è un personaggio molto chiacchierato napoletano Eduardo Vargas e aspira a diventare l’erede di Messi Barinas sostengono che A al Presidente piaccia di più il baseball. Ma chissà se domani Hugo Chavez farà un’eccezione. C’è una «prima» di tutto rispetto per la città ai piedi della Cordigliera: lo Zamora di Barinas debutta in Libertadores, e lo fa col Boca. E il n.1 del club è Adelis Chavez, fratello del capo di Stato. Cosa che ha comportato in questi 2 anni e mezzo (è il boss dello Zamora dal luglio ’09) peana e critiche. Come succede a Hugo Chavez: per l’opposizione un populista, per milioni di diseredati un moderno Bolivar. Il bistrattato Adelis Chavez e l’ex tecnico Jesús Vera sono stati i protagonisti del miracolo del club (nato nel ’77 e in A dal ’06), che nell’Apertura ’10 era giunto penultimo ma ha vinto a sorpresa il Clausura seguente. Poi le strade del dirigente e dell’allenato-
re si sono divise: chi dice perché Vera mirasse a un aumento dell’ingaggio, chi invece incolpa Chavez jr (che poi ha scelto per la panca Oscar Gil, ex tecnico delle giovanili Boca). E imputa a Chavez jr la rapida ascesa: da semplice cassiere a vicepresidente della Banca Sofitasa, una delle big del Paese. E così molti spiegano l’affluire di sponsor statali dietro allo Zamora: la PDVSA, società petrolifera (l’oro nero costituisce il 95% dell’export), la compagnia aerea Avior Airlines, il Banco de Venezuela, la Movistar. L’opposizione intanto ha denunciato Adelis per sperpero di fondi nella ristrutturazione dello stadio, accusandolo di aver causato un sovrapprezzo di 15 milioni d’euro. Domani lo Zamora sarà il club n.190 a debuttare in Libertadores. Hasta I. IANDIORIO la victoria?
opo la serie di elogi e paD ragoni illustri spesi nelle ultime settimane, è arrivato il
CHAVEZ Adelis è il fratello di Hugo, il capo di Stato, ed è il numero 1 dello Zamora di Barinas, club che oggi debutta in Libertadores contro il Boca Juniors argentino
momento di capire se Messi ha davvero un degno erede, così come garantiscono sulle coste del Pacifico, dove il peruviano Raúl Ruidíaz è già stato ribattezzato La Pulguita. L’impegno di stasera in Libertadores con l’Atlético Nacional, a Medellín, sarà infatti il primo, impegnativo banco di prova per il centravanti peruviano che ha ereditato la maglia n.9 dell’Universidad de Chile dal neo napoletano Eduardo Vargas (re in c. Sudamericana 2011). Si vedrà se la Pulguita è pronta per palcoscenici prestigiosi (dove in assoluto ha già debuttato nel 2010 con l’Universitario), ma il peruviano ha già conquistato la stampa cilena, che dopo il debutto in campionato condito da un gol e un as-
sist lo ha ricoperto di elogi, definendolo «veloce, sfacciato e dotato di un dribbling fulminante». A 21 anni, il piccoletto di Lima (167 cm) sembra aver convinto anche il c.t. del Perù Sergio Markarian, che ha manifestato l’intenzione d’inserirlo nel gruppo in pianta stabile. «Lo seguo con grande interesse. È il futuro della nazionale», ha dichiarato il c.t., sicuro dell’imminente esplosione del centravanti che la scorsa stagione aveva già mostrato colpi e numeri di tutto rispetto in coppa Sudamericana con l’Universitario (4 gol in 6 partite). Non resta che vedere se la Pulguita sarà all’altezza della Pulga originale. A.S.
RUIDÍAZ Raúl, 21 anni, peruviano, ha iniziato con l’Universitario de Deportes di Lima, con cui ha vinto il titolo 2009. Dal 2012 a Santiago, all’Universidad de Chile
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AMERICHE
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ARGENTINA La Kirchner vuole intitolare il Clausura all’incrociatore affondato dagli inglesi nell’82. Il calcio diventa casus belli? ANDREA LUCHETTA 5RIPRODUZIONE RISERVATA
l 2 maggio 1982, Margaret Thatcher autorizzò l’affondamento dell’incrociatore General Belgrano: 323 marinai argentini colarono a picco nelle acque gelate dell’Atlantico meridionale. Fu l’episodio più doloroso della Guerra delle Falkland, che oppose Londra a Buenos Aires per una manciata di isolotti a quasi 500 chilometri dalle coste sudamericane. Trent’anni dopo in Argentina la sconfitta brucia ancora. L’Afa, la federcalcio locale, deciderà presto se intitolare il Clausura 2012, iniziato nel weekend, all’incrociatore dedicato a Manuel Belgrano, padre della patria e ideatore della bandiera albiceleste. Un portavoce della federazione si limita a «non confermare» la notizia, certa per la stampa inglese. La svolta potrebbe arrivare con la riunione del Comitato esecutivo di oggi.
I
William e il petrolio A volere l’intitolazione sarebbe la Presidenta Cristina Kirchner, i cui desideri, spesso, per l’Afa equivalgono a legge. Al Clausura Belgrano verrebbe affiancata la Coppa Gaucho Rivero, bracciante che nel 1833 uccise cinque inglesi alle Falkland. Sarebbe l’ennesima goccia di una guerra verbale che per il Finan-
ARGENTINA
ARGENTINA
L’UNION JACK DATA ALLE FIAMME DAVANTI ALLA AMBASCIATA BRITANNICA A BUENOS AIRES
1a giornata
Boca J.-Olimpo Lanus-San Lorenzo Belgrano-All Boys Estudiantes-Newell’s San Martin-Independiente Atletico Rafaela-Banfield Racing-Tigre Velez-Godoy C. Argentinos Jrs-Santa Fe Colon-Arsenal S.
LA GUERRA FREDDA DELLE FALKLAND
SOPRA, LA PRESIDENTA KIRCHNER E, SOTTO, IL PRINCIPE WILLLIAM
cial Times è diventata «molto più spinta delle attese», pur se le possibilità di un confronto militare rimangono remote. Brasile, Cile e Uruguay hanno accolto la richiesta argentina di respingere le navi battenti bandiera dell’arcipelago,
ESTUDIANTES ARRIVA PEREZ PAGA VERON
mentre Cristina minaccia di vietare il suo spazio aereo ai voli che collegano le isole alla terraferma. In risposta, il governo Cameron ha inviato alle Falkland una delle sue navi più mortifere, mentre il principe William è sbarcato per completare l’addestramento. Tasselli di un’escalation che non si spiega solo con
l’anniversario. In ballo c’è la sovranità sui fondali circostanti. Dove, stime britanniche, sarebbero celati fra gli 1,2 e i 60 miliardi di barili di petrolio. Tensione a Londra 2012 La Guerra delle Falkland è il conflitto più rappresentato negli stadi. La resa argentina giun-
2-0 4-1 0-0 1-1 1-0 3-0 0-0 1-1 0-0 Nella notte
CLASSIFICA LANUS ATLETICO RAFAELA BOCA J. SAN MARTIN ESTUDIANTES GODOY C. NEWELL’S VELEZ ALL BOYS ARGENTINOS JRS BELGRANO RACING TIGRE SANTA FE ARSENAL S. (-1) COLON (-1) INDEPENDIENTE OLIMPO SAN LORENZO BANFIELD
se un giorno dopo la sconfitta albiceleste col Belgio a Spagna ’82. Il giornalista Marcelo Rosasco, allora coscritto, ricorda che a un km dai corpo a corpo i soldati ascoltavano la partita per radio: «Putéabamos por ir perdiendo» («Dicevamo parolacce perché continuavamo a perdere»), commentò. La Mano de Dios e lo slalom fra la difesa inglese, ai quarti del Mondiale ’86, furono la risposta di Maradona alla disfatta. Così come le battaglie sportive nei Mondiali 1998 e 2002 furono trasposizione catartica di una ferita non cicatrizzata. Hooligan e barras bravas non perdono occasione per saldare i conti, ed è leggendaria l’imboscata di Messico ’86, in cui gli hinchas conquistarono una bandiera inglese. Un disegno di legge allo studio a Baires propone di cucire sulle divise degli atleti olimpici la scritta «Las Malvinas son argentinas». Difficile. Nel 2006 l’Afa respinse una bozza di maglia che riproduceva i contorni dell’arcipelago, sostenendo che la Fifa non l’avrebbe mai accettata. Nel frattempo un articolo sul Daily Mail ha ipotizzato il ritiro dell’invito alla delegazione albiceleste per Londra 2012. Anche questa una provocazione. Ma a furia di giocare col fuoco la temperatura si fa incandescente.
CLAUSURA
E FALCIONI NON CHIUDE PIÙ LA BOCA Iltecnicoxeneize,vincitoreallaprimadicampionato, in versione Mourinho: «Il River si concentri sulla B. Non giochiamo bene? Siamo imbattuti da 31 turni» BUENOS AIRES
MARTIN MAZUR 5RIPRODUZIONE RISERVATA
senza sorprese nel Isa connizio Clausura. Con un 2-0 in cal’Olimpo, il Boca ha confermato che è il grande favorito per portarsi a casa un nuovo titolo. Alla 1ª giornata s’è visto un grande Lanus (goleada 4-1 al San Lorenzo) e la solita battaglia che sanno offrire il Velez - bloccato all’Amalfitani da un sempre difficile Godoy Cruz- e l’Estudiantes, che senza Veron (infortunio muscolare non grave) non ha saputo vincere col Newell’s di Martino. Benché adesso la priorità della squadra di Falcioni sia la Libertadores (stasera col Zamora), gli xeneizes continuano a mostrare la loro superiorità e non perdono da 31 partite. Molti rivali criticano lo stile di gioco, ma nessuno sa come batterli. Nel
frattempo Falcioni è diventato un Mourinho all’argentina, con frasi piccanti e sfide verbali. «Se volete brillare, comprate Blem», ha ironizzato l’allenatore. Il Blem è il più conosciuto lucida metalli locale. «La mia squadra indubbiamente gioca bene. Se piace o non piace non è un mio problema. Spero che l’imbattibilità arrivi a quota 100». Dopo la vittoria ai rigori col debole Santamarina, in Coppa, Falcioni ha tirato un missile al River, battuto 2 volte in amichevole. «Il Santamarina ha fatto più resistenza del River, che in 180 minuti non ci ha messo mai in difficoltà». Almeyda, Cavenaghi e Dominguez avevano criticato la strategia difensiva del Boca. E Falcioni, come la sua squadra, colpisce in contropiede. «Ci vuole un po’ di rispetto per i campioni di Primera. Il River dovrebbe concentrarsi sul campionato della sua categoria, la Serie B», ha aggiunto. L’allenatore è
molto più amato dalla curva da quando «gioca» le sue partite davanti ai microfoni. Anzi, adesso si è iscritto a twitter per avere un rapporto più vicino con i tifosi, scommessa a rischio dopo le clamorose esperienze di Sergio Batista e Troglio, spariti dalla rete dopo aver sofferto un effetto boomerang. Intoccabili Ironicamente ci sono due pesi massimi fra gli xeneize che Falcioni ancora non è riuscito a controllare on line. Uno è Maradona, che dagli Emirati ha dichiarato: «So che un giorno allenerò il Boca, quando finisca questo amore per Falcioni e ci saranno dirigenti che sappiano qualcosa di calcio». L’altro è Riquelme: «Prima della partita con l’All Boys, l’allenatore mi ha fatto correre intorno al campo come uno scemo, poi mi ha mandato in tribuna e io non ho detto nulla», ha ricordato il capitano. La risposta di Falcioni è stata: «No comment». Quando parlano Diego e Roman, il tecnico dimentica l’abito di supereroe e trova la sua kryptonite.
3 3 3 3 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 0 0 0 0 0 0
PRIMERA NACIONAL B
DYBALA, PIACE IN ITALIA IL «GENERO» DI PALERMO (m.maz.) Paulo Dybala è l’ultimo grande gioiello del calcio argentino. «È il Messi della serie B», dice il suo allenatore nel capolista Instituto, Dario Franco. Un centravanti che non fa il centravanti, letale nell’uno contro uno e che va a nozze con gli spazi (9 gol finora in 20 match). «Giochiamo con un 4-3-3, come il Barcellona. E io sono l’attaccante che è più presente in area, proprio come Leo, anche se non mi sento un 9 classico. Mi piace il pressare alto, per questo divento il primo difensore», spiega Dybala (foto), 18 anni, alto 1,70 e con un futuro italiano. Nel suo orizzonte infatti c’è l’Inter, che sembra in vantaggio su Real Madrid, Barcellona, Tottenham, Porto e Napoli. Presto diventerà comunitario. Ha richiesto la cittadinanza polacca, l’origine del suo cognome. Nato in provincia di Cordoba, è stato paragonato anche a Kempes per la grinta e la verticalità. «Mi fanno vergognare, sto appena iniziando. Ho visto Kempes in video. Per quanto riguarda Messi, lo guardo col Barcellona e alla PlayStation gioco sempre con lui». A 17 anni è stato convocato dalla Nazionale U20. Nella partita della Fundacion Pupi ha conosciuto Zanetti e parlato con Alejandro Sabella, il c.t. della Seleccion, che lo considera importante per il futuro. Tifoso del Boca, è andato alla Bombonera per vedere l’addio di Martin Palermo. Anche perché è fidanzato con la figliastra 19enne del Titan, la bella Aline.
RR (m.maz.) Effetti della crisi economica sul calcio. L’ex Verona, Lazio e Ascoli Troglio provvede di tasca propria al materiale tecnico e alla manutenzione dei campi del suo Gimnasia. Seba Veron dell’Estudiantes invece ha addirittura pagato al Benfica il prestito dell’esterno Enzo Perez, che voleva tornare in Argentina per stare vicino alla madre malata. Con Andujar e Perez, l’Estudiantes ha rifatto la squadra che ha vinto la Libertadores nel 2009.
BRASILE
ADRIANO RECLUSO ENTRA IN LISTA RR (s.s.) Il quartier generale del Corinthians come la casa del Grande Fratello per Adriano, recluso e controllato a vista per tutta la scorsa settimana in hotel per evitare di mangiare troppo e bere troppa birra: l’ex nerazzurro ha perso 2 dei 4 kg necessari per rientrare nel peso forma ed è stato inserito nella lista di Libertadores. Il presidente De Andrade è soddisfatto e, se necessario, pensa di estendere il provvedimento ad altri giocatori.
ARGENTINA
DIEGO: «MANCIO MARMOCCHIO VIZIATO» RR (s.s.) Maradona contro tutti. All’argentina Radio La Red nei giorni scorsi ha dichiarato: «Pelé dovrebbe tornare al museo, sono 20 anni che non lavora. Prenderei una birra con Ronaldo, con lui no. Vuole fare il politico, ma io piuttosto che far parte della famiglia della Fifa preferisco essere orfano. Su Mancini ha ragione Tevez: Roberto lo conosco bene, era un marmocchio viziato alla Sampdoria, poi all’Inter, ora fa lo stesso al City».
BRASILE
VERSO L’OK PER L’ALCOL NEGLI STADI RR (s.s.) La vendita di alcolici negli stadi brasiliani è vietata e questo ha generato qualche frizione tra la Fifa e il comitato organizzatore, perché un produttore di birra è uno dei principali sponsor del Mondiale. Ma la federazione internazionale preme e a Brasilia sarebbe già pronto un disegno di legge per consentire di liberalizzare la vendita di alcolici negli stadi non solo durante il Mondiale, ma già a partire da marzo.
BRASILE
DIRIGENTE IN PANCA, TECNICO IN CAMPO RR (m.can.) Dalla scrivania alla panchina e dalla panchina al campo. È quello che è successo nel campionato del Mato Grosso in Luverdense-Sorriso. Jaime Binsfield, vicepresidente del Luverdense, senza il tecnico esonerato, ha guidato i suoi al 4-1 sul Sorriso, il cui allenatore 39enne Capone (vincitore dell’Uefa 2000 col Galatasaray) in mancanza di centrali si è schierato in difesa.
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EUROPA
EXTRATIME - 14 FEBBRAIO 2012
NEXTGEN SERIES
AJAX VS BARÇA: IL FUTURO NellaChampionsUnder18c’è statoil confrontotrale 2miglioriscuoledi calcio moderno I lancieri si allenano col judo, Guardiola vuole più catalani: ecco perché sono i migliori OLANDA
PROPRIO IL VIVAIO È LA CAUSA DELLA GUERRA DI AMSTERDAM
JOHAN CRUIJFF, 64 ANNI (AFP)
e recenti turbolenze diriL genziali all’Ajax hanno radici antiche. Barcellona 1997, per la precisione. L’arrivo di Louis van Gaal in Catalogna causa un piccolo tsunami: la squadra viene «olandesizzata», l’organizzazione del vivaio aspramente criticata. All’epoca la cantera è gestita da Johan Cruijff. Tra il miglior giocatore olandese di sempre e colui che diventerà il tecnico oranje più vincente in assoluto, la rottura è totale. Dopo Barcellona, ipotizzare una collaborazione tra Cruijff e Van Gaal sarebbe come «bestemmiare in chiesa» (così il consigliere Ajax Keje Molenaar). Ma nella stanza dei bottoni dell’Ajax c’è chi ci prova lo stesso, ed ecco lo scorso novembre la nomina di Van Gaal direttore generale a partire dal luglio 2012. Una prova di forza di 4 membri del board (tra cui Edgar Davids) contro il quinto, ovvero Cruijff. Che però ricorre al tribunale contro la decisione, presa quando lui si trovava in Spagna per il compleanno della figlia Chantal, e vince, provocando le dimissioni del board. Cruijff vs Van Gaal La guerra dell’Ajax nasce dalle visioni opposte di Cruijff e Van Gaal sulla gestione del club. Due i nodi cruciali: vivaio e ruoli dirigenziali. La visione formativa di Cruijff è individualista, quella di Van Gaal sistemica. Per quest’ultimo la squadra è un’unica entità, capace di muoversi in campo come pedine su una scacchiera; Cruijff invece punta molto anche sull’aspetto psicologico del giocatore, tanto da ritenere indispensabile l’inserimento nello staff di un mental coach, recentemente abolito. Cruijff pone al centro della gestione tecnico-sportiva, mercato incluso, l’allenatore della prima squadra (attualmente Frank de Boer) e i responsabili del settore giovanili (Bergkamp e Jonk) a scapito del d.g. Un ruolo invece fondamentale secondo Van Gaal, da affidare a persone esperte nonché dotate di visione a 360º. Non spettava insomma a Ronald Koeman sindacare nel 2004 sulla cessione di Ibrahimovic alla Juventus. Lui, da allenatore, doveva limitarsi a far rendere al meglio il suo sostituto: il greco Anastasiou. ALEC CORDOLCINI
DAL NOSTRO INVIATO A BARCELLONA
LUCA BIANCHIN
tra le scuole più importanti del mondo. Ha vinto l’Ajax 3-0, ma importa quasi nulla.
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el 1999 Barcellona già era un discreto angolo di mondo. Il mare dal Montjuic si faceva guardare e la Sagrada Familia prometteva bene, come oggi. Il Barça vinceva la Liga, eppure sui muri del Camp Nou comparivano scritte polemiche: «Menos tulipanes y más catalanes». I tulipanes erano gli olandesi, portati in massa da Van Gaal: oltre a Cocu e ai De Boer, c’erano Reiziger ed Hesp, Bogarde e Zenden. Mediocri. Per questo, il tifoso guardava storto quando Van Gaal diceva di avere un piano: innestare un po’ di Olanda in Catalogna, terra tradizionalmente ricettiva, e vincere una Champions con una squadra di canterani catalani. Sembra una profezia: il Barça autarchico è campione di tutto e la commistione con l’Ajax ha prodotto forse il calcio migliore di sempre. Mercoledì scorso Barcellona e Ajax hanno giocato l’ultimo quarto delle NextGen Series, la Champions a inviti Under 18, e la partita è stata vista come un confronto
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Uniformità di esercizi È più interessante che Barcellona e Ajax vivano su un modello di settore giovanile studiato nel mondo. La Juve ha dichiarato di volersi riorganizzare su quell’esempio e anche le milanesi si sono interessate alla questione. In alcuni aspetti, il resto d’Europa è in linea: quasi ovunque, i giri di campo hanno lasciato spazio all’allenamento con la palla e da bambini si gioca 5 contro 5 o 7 contro 7. Altre differenze restano. Barça e Ajax replicano il 4-3-3 in tutte le giovanili: «In Italia invece si danno solo indicazioni di massima. Noi chiediamo solo la difesa a 4», dice Roberto Samaden, direttore del settore giovanile dell’Inter. Poi c’è l’allenamento: un sedicenne dell’Ajax fa judo per allenare il contatto fisico e a Barcellona un coetaneo del Juvenil B lavora sugli stessi esercizi su cui si applicano i piccoli blaugrana. Sono stati pensati dai responsabili della can-
14 giocatori della cantera del Barça vengono dalla Fondazione Eto’o, su tutti Jean Marie Dongou, punta del ’95. La Fondazione paga la gestione e consente al Barça una specie di prelazione
MATS RITS, 18 ANNI, DELL’AJAX, E DAVID BABUNSKI, 17 ANNI
tera e applicati a tutte le squadre, particolare che trasforma l’allenatore in esecutore. Chiare le conseguenze? Se gli osservatori del Barça vedono una punta di 1.90 fortissima, non la prendono, perché loro cercano un giocatore con altre caratteristiche fisiche. Sembra un’esagerazione, come la scelta del Barça di fare 4-3-3 anche con la squadra femminile (!) o la risolutezza con cui l’Ajax valuta tutti i ragazzi di Amsterdam: «Chiediamo solo che ci mandino un modulo - dice Ronald de Boer, vice allenatore della squadra A1, la loro Primavera -. Poi li convochiamo tutti insieme e, su mille, ne teniamo due o tre». E la tradizione continua: Ajax e Barcellona progettano di avere sempre più olandesi e sempre più catalani, perché è il sistema che crea il giocatore. Come dicono al Barça, per fare la paella buona servono ingredienti buoni, ma è il cocinero a fare la differenza.
IL TORNEO
ANCHE INTER E LIVERPOOL IN SEMIFINALE Le NextGen Series sono la Champions a inviti per squadre Under18, in cui sono ammessi due fuori quota di un anno. Questa è la prima edizione ed è stata giocata da 16 squadre: Barcellona (Spagna), Liverpool, Tottenham, Aston Villa, Manchester City (Inghilterra), Inter (Italia), Wolfsburg (Germania), Marsiglia (Francia), Sporting Lisbona (Portogallo), Ajax e Psv (Olanda), Basilea (Svizzera), Celtic (Scozia), Fenerbahçe (Turchia), Rosenborg e Molde (Norvegia). Le semifinali saranno Inter-Marsiglia e Liverpool-Ajax: i Reds si sono qualificati in seguito al ritiro del Tottenham, dopo le polemiche sull’irregolarità nella formazione degli Spurs. Domani potrebbero essere comunicati luoghi e date delle semifinali.
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EXTRA FUN
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sms
SPAGNA
RONALDO FA 27 E SI REGALA LA 12ª AUTO DI LUSSO
S VENDESI A 1 € La proprietà del Girona (serie B) ha messo in vendita il club al simbolico prezzo di un euro. La squadra spagnola, ultima in classifica, ha i conti in regola.
INGHILTERRA
PER CHI SUONA LA CAMPANA DI RAMSEY
S CON Ribery parla dell’affaire Zahia, la prostituta minorenne che lo ha inguaiato, e si dimostra pentito: «Mi spiace per ciò che è successo. Sono stato un coglione». AARON RAMSEY, 21 ANNI (AP)
S
RR (s.m.) Quattro celebri
RUSSIA
ARSHAVIN E IL TOM TOMSK TIFANO PUTIN RR (n.s.) Il fantasista dell’Arsenal Arshavin si unisce all’ex Chelsea Zhirkov e a Bilyaletdinov, ex centrocampista Everton ora allo Spartak Mosca, e ad altre 500 celebrità per sostenere la campagna alle presidenziali russe del primo ministro Vladimir Putin. Lo stesso Putin, sempre in ambito della campagna elettorale, sta cercando di salvare dalla bancarotta il Tom Tomsk, ultimo in classifica nella Premier russa, e ha invitato i colossi statali dell’energia Gazprom e Rosneft a sanare i conti del club, che ha perso i finanziamenti regionali.
STOP Micah Richards, 23enne difensore del Manchester City, ha chiuso il suo account su twitter dopo avervi ricevuto insulti razziali.
S LEVATELE TUTTO (PER GQ). MA NON KHEDIRA RR Sami Khedira, nazionale tedesco, gioca nel Real. Ma se si parla di donne preferisce quelle della sua patria. Come Lena Gercke, 24 anni, che nel 2006 vinse Germany's Next Topmodel. GQ tedesco di marzo (foto Schuller for GQ) l’ha fatta posare, senza veli, insieme al compagno in frac. Levatele tutto, ma non Sami.
S BRASILE
INDOVINATE CHI L’HA DISEGNATO RR (m.can.) Artista lo è sempre stato, forse il più grande, ma con i piedi. Adesso però Edson Arantes do Nascimento sta dimostrando di saperci fare anche con il pennello. Il quadro che vedete qui accanto, infatti, lo ha disegnato Pelé. Sul sito artofpele.com, il 3 volte campione del Mondo ha messo in vendita i propri dipinti, un talento scoperto dal sudafricano Athol Moult che nel 2010 fece qualcosa di simile con Nelson Mandela. Ci sono quadri che ricordano l’infanzia di Pelé nella terra natale di Três Corações, nello Stato brasiliano del Minas Gerais, ma la maggior parte sono di ispirazione calcistica: autoritratti in gioco, i suoi gol ai Mondiali. Alcuni sono fatti a olio, altri con lo spray, tutti sono molto colorati. Il prezzo di certe tele raggiunge l’equivalente di 18 mila euro. Ma si possono trovare anche pitture del valore di poco più di 100 euro.
OFFERTA LIBERA Il Bath City, ultimo in Conference National, ha deciso di mettere all’asta il nome per lo stadio per il 2012-13. Per partecipare, bastano 50 sterline e un po’ di fantasia.
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SINDACO PAGA SQUADRA CON SOLDI PUBBLICI
DELLA SETTIMANA
di FILIPPO CONTICELLO
RR (a.s.) La passione per
NONNA Celia Hodkin ha festeggiato l’88˚ compleanno come mascotte del Manchester City, di cui non perde un match dal 1933, per la gara col Fulham dello scorso weekend. La nonnina ha fatto il tour dello stadio e incontrato Mancini e tutti i giocatori.
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PERÙ
la squadra locale rischia di costare il posto al sindaco della provincia peruviana di Anta-Cusco, denunciato con l’accusa di peculato, malversazione di fondi pubblici e falsificazione di documenti nel registro pubblico. Secondo la denuncia presentata da un gruppo di cittadini, il sindaco Eulogio Uscamayta Chacón avrebbe sottratto dalle casse municipali l’equivalente di circa 150 mila euro per pagare gli stipendi della squadra del cuore, il Virgen del Carmen de Piñanccay, facendo figurare i 22 giocatori tra gli operai di un’impresa edile locale.
ENO LEO Messi lancia una linea di vini insieme all’azienda vinicola Valentin Bianchi. Si chiamerà Leo e il ricavato sarà devoluto in beneficenza.
R. CARLOS A CASA COL SUO EREDE RR È una questione di sinistra. Nel senso di fascia. Roberto Carlos, mitico esterno mancino ora all’Anzhi, ha fatto visita ai vecchi amici del Real. Eccolo col suo erede: Marcelo, brasiliano come lui e terzino sinistro come lui. Certo, con molti più capelli.
compleanno Cristiano Ronaldo si è regalato una Lamborghini Aventador LP700-4, da 350 mila euro. Ora nel garage della lussuosa villa che il giocatore possiede a La Finca, a Madrid, ci sono 12 auto! Le altre: una Ferrari 599 GTB Fiorano, 2 Bentley (Continental GT Speed e Continental GTC), 4 Audi (R8-5.2 TFSI, A8, Q7 6.0 TDI e RS6), una Aston Martin DB9, una Maseratti Gran Cabrio, una Porsche Cayenne Turbo, una Fornasar RR99.
BRASILE
RISSA ALLA PARAENSE A COLPI DI TREPPIEDI RR Altri posti, altre risse. Quelle sudamericane sono sempre pittoresche, ma domenica nella semifinale del campionato Paraense, si è passato il limite. L’Aguia de Marabà stava vincendo 2-0 col Remo (4-2 all’andata, ribaltone clamoroso), quando si accende un parapiglia a causa di un fallo molto duro. Alexandre Carioca perde il controllo, prende il treppiedi di un fotografo e lo spacca sulla schiena dell’avversario Aldival. Risultato? Arrestato il primo, ospedale per il secondo.
INGHILTERRA
TRA BARTON E BECKHAM LITE PER LE MUTANDE RR (s.m.) Litigare per delle mutande: l’ha fatto Joey Barton, che ha twittato il suo sdegno verso David Beckham e la sua linea di intimo, da poco negli store H&M. A irritare il giocatore del Qpr, il fatto che gli slip siano fatti in Cina, con operai sottopagati 95 pence l’ora: un oltraggio, specie se quelle mutande vengono poi vendute a 9,99 sterline. Beckham ha replicato che la collezione segue regole etiche e che accusarlo di sfruttare i minori è folle, visto che è ambasciatore Unicef.
BRASILE
CONDOM PER SPONSOR AL TIMÃO: «FAI GOL SICURO!» RR (s.s.) Il Corinthians cambia sponsor: dopo due anni di partnership con l’azienda multinazionale Neo Quimica, i campioni in carica del Brasile mostreranno sul petto la scritta Jontex. La particolarità sta nel fatto che la Jontex produce preservativi. «Fai gol sicuro!», recita lo slogan. In realtà, non è una novità per il Corinthians, che aveva già ospitato saltuariamente il marchio sulla schiena: da domenica, però, la Jontex è diventata il main sponsor del Timão.
S BANDIERONE Una bandiera di 6 km per celebrare i 111 anni del River Plate. È il progetto dei tifosi millonarios per il 25 maggio.
La frase RAFA BENITEZ EX ALLENATORE DELL’INTER
S
l
morti dopo altrettanti gol: la macabra coincidenza è di Aaron Ramsey dell’Arsenal. Ogni volta che il centrocampista gallese va a segno qualche celebrità muore: l’ultima è stata Whitney Houston, trovata cadavere sabato poche ore dopo che Ramsey aveva segnato al Sunderland. A dare il via al tragico score fu Bin Laden, ucciso il 2 maggio, 24 ore dopo la rete al Manchester United; poi a ottobre toccò a Steve Jobs, morto 3 giorni dopo il gol al Tottenham, e quindi al colonnello Gheddafi, ucciso all’indomani della rete in Champions al Marsiglia (19/10).
RR (m.m.d.s.) Come regalo per il 27º
FATWA Un leader salafita egiziano, lo sceicco Abdul Moneim al-Shahat, ha emesso una fatwa contro il calcio affermando che è vietato dall’Islam e ha rifiutato la definizione di martiri per i tifosi morti a Porto Said.
Né io né Mourinho possiamo evitare che ci dicano che siamo allenatori difensivisti
Mondovisione LE PARTITE DA NON PERDERE NEI PROSSIMI GIORNI IN TV MARTEDÌ 14
MERCOLEDÌ 15
CHAMPIONS LEAGUE Bayer Leverkusen Barcellona Sky Calcio 1 HD 20.45
CHAMPIONS LEAGUE Zenit S. Pietroburgo Benfica Sky Sport Extra HD 18
COPPA D’INGHILTERRA Chelsea Birmingham Sky Sport 1 HD 13.30
SABATO 18 COPPA D’INGHILTERRA Sunderland Arsenal Sky Sport 3 HD 18.15
BUNDESLIGA Schalke 04 Wolfsburg Sky Calcio 9 15.30
LIGA Sporting Gijon Atletico Madrid Sky Calcio 10 18.00
LIGA Barcellona Valencia Sky Sport 3 HD 21.30
CHAMPIONS LEAGUE Lione Apoel Sky Sport 3 HD 20.45
COPPA LIBERTADORES Deportivo Tachira Corinthians Sky Sport 1 HD 01.00
BUNDESLIGA Hertha Berlino Borussia Dortmund Sky Sport 3 HD 15.30
LIGA Real Madrid Racing Santander Supercalcio HD 20.00
COPPA D’INGHILTERRA Liverpool Brighton&Hove Al. Sky Sport 3 HD 17.30
LIGUE 1 Paris S. Germain Montpellier Sportitalia 2 21.00
APERTURA Godoy Cruz Racing Sportitalia 2 23.15
DOMENICA 19
16 EXTRATIME - 14 FEBBRAIO 2012
PREZZI A PERSONA*