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www.gazzetta.it mercoledì 15 febbraio 2012 1,20 €

REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 TEL. 0262821 REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 TEL. 06688281 POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO

ITALIA

anno 116 ­ Numero n Anno 39

RECUPERI DI A ALLE 18.30 SI GIOCA IN CONTEMPORANEA ATALANTA­GENOA

OLIMPIADE SVANISCE IL SOGNO

ROMA 2020 Monti dice no: «Troppi rischi» La nostra candidatura bocciata dal Governo. Petrucci deluso: «Avrei apprezzato più rispetto»

OCCASIONE JUVE I bianconeri a Parma per tornare in vetta

Mirko Vucinic, 28 anni. Finora 3 gol con la maglia bianconera

Sfida Conte­Donadoni: entrambi imbattuti GRIMALDI, OLIVERO, MACONI, MAURO, PIOVANI PAGG. 10­11­13

GALDI, PICCIONI ALLE PAGINE 32­33

CHAMPIONS A San Siro Ibra e Allegri affrontano l’ostacolo inglese. Il tecnico: «Nessun complesso, stavolta voto la fiducia». Boateng: «L’Arsenal è ingenuo» Mario Monti, 68 anni, Presidente del Consiglio SYSTEM

l'Editoriale

GIOCHI PROIBITI di ANDREA MONTI

Peccato, a questi giochi proibiti ci avevamo creduto. Eravamo in buona e onorata compagnia: la candidatura olimpica di Roma 2020, lanciata più di un anno fa dal Coni con l’appoggio del presidente Napolitano, aveva raccolto un consenso quasi unanime nel mondo dello sport e, con l’eccezione della Lega, in quello della politica. Meno decisa e calda l’opinione pubblica, passata da un 70-80 per cento di favorevoli qualche mese fa alla percentuale uguale e contraria di questi giorni. Mario Monti, che non governa coi sondaggi ma li legge eccome, era tra gli scettici della prima ora e ieri ha spento la fiaccola degli entusiasti con getto ben mirato di blandizie, astuzia ed ironia. Onestamente non si può dire che abbia il Paese contro. L’ARTICOLO A PAGINA 21

IL ROMPI PALLONE DI GENE GNOCCHI

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Celentano ha chiarito perchè a Sanremo non ha voluto parlare delle grandi catastrofi di oggi: «Volevo evitare di fermarmi troppo su Inter-Novara».

MILAN FUORI GLI ARTIGLI Zlatan Ibrahimovic, 30 anni SYNC BIANCHI, BOCCI, CALAMAI, CONDO’, DELLA VALLE, LICARI, PASOTTO, SCHIANCHI DA PAGINA 2 A PAGINA 9 E UN COMMENTO DI ARRIGO SACCHI A PAGINA 21

QUI INTER DENTRO LA CRISI

GLI ALTRI MATCH DUE GOL DI SANCHEZ AL BAYER (3­1)

Moratti a Gasp: «Pure colpa sua» Sponsor arabo?

Il Barça va con Messi e El Niño meraviglia

Alexis Sanchez, 23 anni REUTERS

Lione di misura (1­0) con l’Apoel E oggi Spalletti sfida il Benfica I RISULTATI DI IERI

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BAYER LEVERKUSEN­BARCELLONA LIONE­APOEL

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LE PARTITE DI OGGI

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MILAN­ARSENAL (ORE 20.45) ZENIT­BENFICA (ORE 18)

Il presidente commenta le critiche al mercato: «Che classe...». Spunta l’ipotesi di un gruppo dagli Emirati DALLA VITE, TAIDELLI ALLE PAGINE 14­15 3 Massimo Moratti, 66 anni SYSTEM

MOTO INTERVISTA ALL’EX IRIDATO

L’INIZIATIVA VENERDI’ IL PRIMO DVD

Capirossi fa il sindacalista «Troppi i piloti sottopagati»

Star Trek: rivivi la leggenda con la serie rimasterizzata

FALSAPERLA A PAGINA 29

A € 7,99 più il prezzo della Gazzetta


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012

CHAMPIONS L’ANDATA DEGLI OTTAVI

LA MALEDIZIONE

Inglesi fatali 3 volte di fila Niente quarti, ci sono gli inglesi. È questo il triste ritornello delle ultime tre volte del Milan in Champions: dopo la «vendetta»

del 2007 nella finale vinta contro il Liverpool, i rossoneri hanno sempre sbattuto il muso negli ottavi contro le squadre di Premier. In rapida sequenza: Arsenal, Manchester United, Tottenham. Tre allenatori diversi (Ancelotti, Leonardo, Allegri) non sono riusciti a strappare agli inglesi lo straccio di una vittoria:

in 6 partite, 4 sconfitte, 2 pareggi, 10 gol subiti e la miseria di 2 fatti (in una sola gara, allo United nel 2010). In mezzo, stagione 2008 09 di Coppa Uefa, un altro mezzo passo falso, un 2 2 in casa del non irresistibile Portsmouth nella fase a gironi (poi il Milan uscì nei sedicesimi contro il Werder Brema).

Ibra e Milan alla cam LE VIGILIE ROSSONERI A MILANELLO, ARSENAL A LONDRA SOTTO L’ALBERO 1

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1-2. Ibrahimovic e compagni si sono allenati come di consueto a Milanello ANSA. 3. Anche l’Arsenal ha preferito i prati di casa: rifinitura a Londra e poi volo per Milano AFP PAOLO CONDO’

twitter@PaoloCond L’Arsenal è esattamente l’avversaria di cui il Milan aveva bisogno. Intendiamoci: nell’urna c’erano rivali più abbordabili, squadre che in nessun caso possono correre per la finale mentre i Gunners, sia pure dalla seconda fila, un pensiero all’Allianz Arena hanno il diritto di rivolgerlo. Il Milan ha bisogno di un test così difficile - ma non impossibile come sarebbe stato oggi un Real Madrid - per capire fino in fondo il suo valore. L’anno scorso l’urgenza di rivincere lo scudetto prevalse su tutto, e un rimpianto rimase perché la squadra di Allegri uscì dalla Champions agli ottavi con la sensazione di non essere inferiore al Tottenham, ma semplicemente di non essersi giocata bene le sue carte. La legge generale dice che c’è molta differenza fra un’eliminazione adesso e una in semifinale, ma siccome i segnali inviati fin qui dal Milan sono contradditori non distante dal Barça nel confronto diretto di San Siro, raccapricciante nel primo tempo di Udine - ben venga l’avversaria

L’Arsenal è l’esame che serve Ecco come si supera Zlatan potrebbe aprire spazi preziosi, i problemi per Allegri arriveranno sugli esterni

che obbliga a una risposta chiara, anche se è rischiosa. Impegnare Song Ferito da un’estate di fughe - via Fabregas e Nasri - Wenger è sopravvissuto non senza soffrire al preliminare con l’Udinese e a un avvio di Premier nel quale il suo fragile nuovo Arsenal era oggetto di tiro al piccione (lo United gliene segnò otto). Ma siccome la qualità numero uno del tecnico francese è proprio la capacità di insegnare calcio, in pochi mesi ha ricreato una squadra non ancora fortissima, ma ben strutturata attorno ai suoi due campioni, il centravanti Van Persie, la cui qualità è nota a tutti, e il mediano Song, meno conosciuto ma di impatto paragonabile a quello di De Rossi. Per tenerlo impegnato, impedendogli di filtrare davanti a una difesa spesso incerta (brutta assenza Mertesacker), ci sarebbe voluto il miglior Boateng. Seedorf non ha né la potenza né il dinamismo necessari, dovrà rimediare con la precisione del passaggio al volo, usufruendo degli spazi che gli aprirà Ibrahimovic arretrando sulla trequarti (e lì sì che Song avrà da fare). La linea arretrata dell’Arsenal,

spesso alta perché stiamo parlando di una squadra coraggiosa, non è un meccanismo inappuntabile; senza escludere un rilancio di Robinho o un nuovo flash di El Shaarawy, venti minuti di Pato - con la sua capaci-

clic IBRA E I GUNNERS: UN MATRIMONIO SFIORATO NEL 2001

Nel 2001, prima di firmare per l’Ajax, Ibra fu vicinissimo all’Arsenal, tanto da posare con la maglia numero 9 dei Gunners.

tà di bucare in controtempo lo spazio centrale - potrebbero essere risolutivi. In ogni caso a Ibra è richiesta la prestazione che faccia la differenza. Contro l’Arsenal gli è già riuscita, una stupenda doppietta all’Emirates in maglia Barcellona: chissà che il ricordo non ne rassereni l’avvicinamento al match. Problema ali Il rebus che Allegri dovrà risolvere sarà la marcatura delle ali inglesi, impossibile con i soli terzini. Una sarà certamente Walcott, veloce e felpato, che attaccherà Antonini costringendo Thiago Silva ad allargarsi, e di conseguenza Mexes a giocare spesso uno contro uno con Van Persie. Sull’altro versante Wenger ha il dubbio tra l’esplosivo Oxlade-Chamberlaine e il più compassato Arshavin. In mezzo al campo Arteta sale spesso dalla mediana per aggiungersi a Ramsey (o Rosicky): un problema per Van Bommel, cui Emanuelson dovrà dare sostegno, ma anche un’opportunità per ripartire in superiorità numerica. L’Arsenal gioca a calcio. Per il Milan può essere un bene o un male, ma di certo conoscerà la verità su di sé. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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2007-08: ARSENAL

2009-10: MANCHESTER UTD

2010-11: TOTTENHAM

Colpisce Fabregas Fuori i campioni

Si scatena Rooney Leonardo travolto

Nessuno rimedia al blitz di Crouch

La maledizione inglese inizia proprio dall’Arsenal. Negli ottavi di Champions 2007 08: 0 0 a Londra, poi al ritorno è 2 0 Arsenal, con gol di Fabregas e Adebayor. Il Milan campione in carica è eliminato.

L’anno successivo, per i rossoneri di Leonardo c’è il Manchester United, che vince a San Siro 3 2 e poi travolge 4 0 il Milan a Old Trafford. Per Rooney 2 gol all’andata e 2 al ritorno.

Nella stagione scorsa, la qualificazione è compromessa all’andata: a Milano, il Tottenham passa nel finale con Crouch. A Londra, il Milan non riesce a rimediare: 0 0 ed eliminazione.

pagna d’Inghilterra COSÌ A SAN SIRO ORE 20.45

(diretta tv Rai 2; Sky Sport 1 HD e Calcio 1 HD; Premium Calcio e Calcio HD2)

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CHAMPIONS ANDATA OTTAVI

Riecco Bad Boateng «L’Arsenal è ingenuo» Prince ha lanciato la sfida, ma Allegri lo fa partire dalla panchina: troppo importante per rischiarlo subito MARCO PASOTTO MILANO

Per essere un bad boy è di salute un po’ cagionevole, visto che in un anno e mezzo di Milan è inciampato già in quattro infortuni saltando quasi quattro mesi di partite. Però ogni volta che Kevin Prince Boateng riemerge da bende e pomate è una festa. La sua presenza sembra un elettrostimolatore che pulsa sulla pelle del Milan come nelle pubblicità. Ed è un’immagine che si potrebbe adattare bene alla stretta attualità, visto che — secondo tempo di Udine a parte — la squadra negli ultimi tempi viaggia su binari piuttosto mosci. Il Boa è il giocatore più indicato per alzare un po’ i ritmi di gruppo contro un’avversaria che ha nell’intensità una delle armi migliori. Interscambiabili Boateng era

uno degli ammalati più illustri. La sua assenza sulla trequarti si è fatta sentire moltissimo, anche perché i sostituti non sono stati all’altezza: Emanuelson è stato bocciato dallo stesso Allegri, Seedorf ha viaggiato a corrente alternata (più bassi che alti, in verità) e Robinho al momento non garantisce la gamba di un anno fa. Prince andrà dun-

que a riprendere possesso di quella particolare zona di interscambio con Ibrahimovic, dove lo svedese spesso arretra liberando lo spazio agli inserimenti. Cosa in cui l’ex nazionale ghanese è un maestro. Ma occorrerà ancora un pochino di pazienza, perché stasera il Boa partirà dalla panchina. Solo capolavori Una scelta di prudenza che non appare eccessiva: Prince è reduce da problemi di natura muscolare (stiramento a una coscia, fra Coppa Italia e campionato ha saltato

otto partite) e Allegri sta ripetendo ossessivamente che queste partite si decidono su 180 minuti. Un chiaro indizio che fa capire come il tecnico non voglia rischiare il suo jolly in vista della sfida di ritorno e anche di quella con la Juve in campionato. D’altra parte il Boa quest’anno entrando a gara in corso si è già esibito in imprese ai confini con la realtà, come a Lecce. E questo è stato anche l’anno dei suoi primi gol in Champions. Ovviamente quanto di più lontano dalla banalità si possa immaginare. Contro il Bate un pro-

LA CLASSIFICA DELLA BILD: C’È ANCHE IL BOA

Ecco la banda dei cattivi: quattro sono del Milan BERLINO Il cattivo più cattivo nel mondo del calcio? Il madridista Pepe. Almeno secondo la «Bild», che ha stilato una classifica dei 15 calciatori che negli ultimi anni si sono guadagnati i titoli dei giornali per imprese sul campo che poco hanno a che fare con la tecnica o il fair play. La nostra Serie A però non esce bene da questa classifica. Al secondo posto c’è l’ex interista Materazzi, al terzo

Zlatan Ibrahimovic. Quarto Luis Suarez, l’attaccante del Liverpool che si è rifiutato di stringere la mano a Evra, In quinta posizione c’è l’unico allenatore in classifica: José Mourinho. Sesto l’italiano d’Inghilterra Mario Balotelli. Chiudono la top ten i milanisti Gattuso e Van Bommel. Alle loro spalle, undicesimo, Prince Boateng, non molto apprezzato in Germania.

iettile sotto la traversa, contro il Barcellona un capolavoro di tecnica e follia con un disimpegno di tacco che si fa fatica anche solo a pensarlo.

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I NUMERI

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i gol complessivi di Boateng con il Milan, di cui 7 realizzati in campionato, 2 in Champions League e 1 in Supercoppa italiana

Scossa dalla panchina Tanto per tener fede alla sua etichetta di cattivo ragazzo (a volte pure un po’ sbruffone), l’altro giorno Prince in un’intervista al Sun in mezzo a un paio di elogi ha lanciato pesanti avvertimenti all’Arsenal: «Sono inesperti, non sanno cosa bisogna avere per vincere dei titoli. Ci vanno sempre vicini ma poi crollano. Sono giovani, hanno fame ma non sanno come arrivare a un obiettivo». Una linea soft, insomma. D’altronde ognuno prepara le partite come crede e lui ha bisogno di adrenalina più che di filosofia zen. Il Boa è pronto a dare uno scossone quando Allegri lo ributterà nella mischia. Nel frattempo l’assistenza alle punte dovrà fornirla Seedorf, che nei gran gala molto spesso sa tirare fuori il meglio di sé. In panca accanto a Prince ci sarà Pato. Anche per lui vale il discorso di prudenza del Boa. Allegri negli ultimi allenamenti l’ha visto molto bene, motivato e brillante, ma proprio ora che lo sta ritrovando è bene non rischiare di perderlo nuovamente.

Kevin Prince Boateng, 24 anni, è alla seconda stagione con la maglia del Milan. E’ fuori da un mese

© RIPRODUZIONE RISERVATA

AFP

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IL REFERENDUM

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Torna anche il «Numero 1» su Gazzetta.it

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Robinho, 28 anni LAPRESSE

MILAN-ARSENAL IN TEMPO REALE CON LE INTERVISTE Non perdere la diretta testuale della sfida di San Siro con le foto più belle e le videointerviste realizzate ai protagonisti a fine gara. Nello speciale Champions League troverete anche gli aggiornamenti live sull’altro ottavo di finale in programma: Zenit-Benfica.

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È come se Leo Messi avesse usato l’auto quando gli altri andavano a piedi: nel referendum «Vota il numero 1 della Champions» è primo con un maxi-vantaggio. Gli ottavi però riaprono i giochi e giovedì 23 febbraio (da mezzanotte alle 20), sarà possibile votare su Gazzetta.it e Marca.com il miglior giocatore di questa andata degli ottavi, scegliendo tra i dieci nomi proposti dai giornalisti di Gazzetta e Marca. Qualcosa, ovviamente, si capirà già oggi e domani. A fine stagione sarà poi premiato il più votato. Messi, vincitore nel 2009 e nel 2011, guida la top10 dopo la fase a gironi. Questa: Messi 73.977 voti, Callejon 30.473, Zanetti 29.307, Kaka 23.096, Benzema 22.298, Ronaldo 20.338, Pato 14.942, Xavi 14.925, Drogba 11.643, Cuenca 9.060.

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CHAMPIONS ANDATA OTTAVI me l’Udinese, è micidiale in contropiede. «Bisogna tenere a mente un concetto fondamentale: si gioca su 180 minuti. Perciò questa è una gara molto diversa da quelle di campionato». Per questo, e non soltanto per questo: ma in Europa i ritmi si alzano, tutte le squadre viaggiano veloci, e dunque per il Milan non è solo un problema di qualità. Allegri però non se la sente di schierare subito Pato e Boateng. «Sono fuori da quattro settimane, non sono pronti».

ilpersonaggio MASSIMILIANO ALLEGRI

«Il complesso? No, stavolta voto la fiducia»

Opzione zero Alla fine, ze-

Il tecnico del Milan sfida la tradizione sfavorevole contro gli inglesi: «E qui sarà diverso rispetto al campionato»

DAL NOSTRO INVIATO

ALESSANDRA BOCCI twitter @picobocci MILANELLO (Varese)

Inferiority complex? «No. Non ce n’ho di inferiority complex». Un giornalista inglese snocciola a Massimiliano Allegri una teoria di insuccessi. «Il Milan non supera una squadra inglese dal 2007, finale di Atene». L’allenatore del Milan fa un sorrisone. «Non ha battuto neppure il Portsmouth». Educato stupore. «E allora le chiedo: perché?». Allegri alza il sopracciglio. «Non lo so perché. Io so che lo scorso anno contro il Tottenham abbiamo giocato due buone partite. Abbiamo fatto un errore madornale all’andata e al ritorno meritavamo di vincere». Tanta flemma stupisce l’inglese. «Dunque, scusi, lei sarebbe fiducioso?». «Sono molto fiducioso». Calma Questa dichiarazione epocale confonde la piccola tribù di cronisti arrivata a Milanello a ribadire una costruzione basata su dati certi: il Milan ha

un problema con gli inglesi, intesi come club, quindi c’è poco da fare. Lo scoglio degli ottavi di finale è durissimo, il Milan avrà anche un problema di tipo psicologico e la condizione di alcuni giocatori può fare il resto. A queste fondatissime considerazioni Allegri, che è cresciuto su scogli non virtuali e quindi assai più duri, reagisce con l’atteggiamento zen smarrito negli ultimi tempi e miracolosamente recuperato con i tre punti di Udine. «Una bella vittoria, i ragazzi non si sono accontentati del pareggio e l’hanno cercata, quindi credo che se la siano meritata anche se sull’1-0 per l’Udinese abbiamo rischiato molto». Situazioni tattiche che il tecnico vorrebbe evitare contro l’Arsenal, squadra che, co-

Massimiliano Allegri, 44 anni ANSA

ro rientri fra i titolari, se si eccettua quello di Abbiati. Ma in panchina Allegri ha uomini in grado di cambiare la gara e com’è sua abitudine vuole centellinarli. Intanto una certezza, anzi due. «Ibra dice che la Champions non è un’ossessione? E fa bene. Non è un segnale di resa, lui non si arrende nemmeno nelle partitine. Quanto a El Shaarawy, è un ragazzo di grandi qualità, per questo è diventato uno dei titolari dell’attacco del Milan. Però non bisogna addossargli troppe responsabilità». Le responsabilità saranno tutte sue, ma Allegri ha la testa dura ed è abituato a camminare sugli scogli. Nel frattempo, è arrivata (lunedì) Barbara Berlusconi a testimoniare la fiducia della famiglia nell’allenatore, Van Basten si è accasato all’Heerenveen e Allegri ride se gli chiedono se si senta più tranquillo. «La società sceglie gli allenatori, io faccio già fatica a scegliere la formazione e raramente ci indovino». Battutine ironiche e consolazione finale di Antonio Cassano: «Mister, mi hanno detto che ha allungato il contratto». Gli inglesi forse non capiscono come l’inferiority complex possa combinarsi con l’apparente allegria: che il Milan sia rassegnato?

TRAPATTONI

A San Siro previsti 65 mila spettatori I biglietti sono in vendita anche oggi

«Non esistono giocatori come Ibra Quando ha spazio fa colpi incredibili»

presso tutti gli sportelli delle filiali del Gruppo Intesa Sanpaolo abilitate oppure direttamente ai botteghini dello stadio: le casse saranno aperte a partire dalle ore 16.30, i prezzi vanno da 25 a 375 euro. Con le ultime ore di vendita è ipotizzabile che stasera sugli spalti di San Siro affluiranno circa 65 mila persone.

Giovanni Trapattoni è intervenuto ieri sera dagli studi di Sky prima delle sfide di Champions, affrontando vari argomenti. Fra cui Ibrahimovic, che il Trap ritiene unico: «Non esistono giocatori come lui, il suo valore è costituito da ciò che fa e dai gol che ha sempre fatto. Ovvio che se gli chiudono i suggerimenti sulle fasce esterne,

I NUMERI

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le partite in Champions per Allegri e bilancio in parità: 4 vittorie, 6 pari e 4 sconfitte. In positivo il bilancio dei gol: 18 segnati e 16 subiti

IL BRASILIANO LEADER DELLA DIFESA

Thiago Silva: «Vietato sbagliare» Il difensore è fiducioso: «La partita con l’Udinese ci ha lasciato buone sensazioni»

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i giocatori impiegati in questa edizione. Il più presente è Nocerino, l’unico che ha giocato tutte le partite della fase a gironi, una volta subentrando e una volta venendo sostituito

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le sostituzioni effettuate dal tecnico rossonero, che ha sempre fatto ricorso a tutti i cambi possibili

Philippe Mexes, 29 anni, con Thiago Silva, 27 BUZZI DAL NOSTRO INVIATO

MILANELLO (Varese)

Thiago Silva sarà il leader della difesa anche oggi: le condizioni fisiche di Alessandro Nesta non sono ancora tanto buone da affrontare una partita come quella di Champions League, perciò dovrebbe essere Mexes ad affiancare il brasiliano. «Mi sento un leader, ma qui ce ne sono tanti», ha detto Thiago, che non ha voluto scegliere l’avversario peggiore fra Van Persie e Henry. «Sono pericolosi tutti e due. E soprattutto, se pensi solo a uno puoi rischiare di lasciare troppo libero l’altro. Van Persie è un campione e fa tanti gol, Henry se ha un piccolo spazio ti punisce sempre: è di una qualità incomparabile. Ma anche noi abbiamo tanti grandi giocatori. Siamo due squadre di qualità, sarà una partita bellissima per il pubblico». Ottimismo Thiago ha fiducia in se stesso e nel futuro prossimo. «Certo, contro l’Arsenal ci vorrà tanta concentrazione. Dobbiamo stare attenti a non ripetere gli errori che abbiamo fatto in altre partite e non prendere gol in contropiede. Stiamo recuperando giocatori importanti. Pato? E’ un campione, se sta bene può fare la differenza, può farla già contro l’Arsenal. Un leader ancora no, gli manca qualcosa. Dipende anche dall’età». Thiago invece ha l’età giusta per prendere in mano la difesa milanista, cosa che ha già fatto, ma l’assenza di Nesta resta una brutta sorpresa per il Milan: d’altra parte, già nei giorni scorsi Allegri era stato molto cauto, limitandosi ad osservare, laconico, che allenarsi con il gruppo non significa poter essere titolari.

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NIENTE PIENONE AL MEAZZA

MILANO Non ci sarà il tutto esaurito ma è prevista comunque una degna cornice di pubblico per questa sera a San Siro. Ieri la prevendita ha fatto toccare 55.820 biglietti, quota che oggi è destinata a essere ulteriormente incrementata. Per chi volesse, infatti, i tagliandi sono ancora disponibili e potranno essere acquistati

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soffre di più. Lui, quando ha spazio, riesce a fare colpi non indifferenti». Poi, un giudizio su Inter e Juve: «L’Inter può migliorare se Ranieri opererà per cercare i risultati gradualmente. La Juve ha carattere, mentalità, è scattata la scintilla. E’ simile alla mia Inter: nei primi tempi da assestare, poi abbiamo preso il via e non abbiamo più perso».

Attenzione Thiago ripete, come il suo allenatore:

non bisogna fare il minimo errore. «Ci vuole attenzione, dall’inizio alla fine, ma la partita con l’Udinese ci ha lasciato buone sensazioni. Sarebbe stato difficile recuperare se avessimo perso quei tre punti, invece è stata una serata importante per il nostro futuro. Ma contro l’Arsenal sarà un’altra storia». Inutile aggiungere che lui è pronto a scriverla. al.bo.

SERIE A Merc 15 ore 18.30 PARMA - JUVENTUS

CHAMPIONS LEAGUE

TUTTI I NUMERI

PER GIOCARE IN ATTACCO.

Merc 15 ore 20.45 MILAN - ARSENAL

EUROPA LEAGUE Gio 16

ore 19.00 AJAX - MANCHESTER UTD

LAZIO - ATLETICO MADRID ore 21.05 PORTO - MANCHESTER C.

UDINESE - P. SALONICCO

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La pianificazione degli eventi live potrebbe variare secondo il Programma Ufficiale Aams.

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CHAMPIONS ANDATA OTTAVI

«Sistemo il Milan e torno negli Usa»

Carica Henry

L’attaccante è a fine prestito: «Prima aiuto l’Arsenal» Thierry Henry, 34 anni, è tornato all’Arsenal per un prestito di sole sette partite dai Red Bulls di New York

FABIANA DELLA VALLE MILANO

Il re del gol è tornato e dopo la Premier League vuole riprendersi anche la Champions League. Thierry Henry stasera vedrà Milano un’altra volta con la maglia dell’Arsenal e poi saluterà tutti, perché gli Stati Uniti lo aspettano. Prima però vorrebbe regalare un’ultima gioia alla squadra del cuore in uno stadio in cui è già stato protagonista. Una

doppietta

al

pions League e poi perché chiuderà il suo incredibile mini ciclo londinese. Titì aveva salutato i tifosi nell’estate del 2007, per trasferirsi al Barcellona. Prima però a Londra aveva vinto quasi tutto (tranne la Champions) ed era diventato un simbolo, tanto da meritarsi una statua in bronzo vicino al nuovo

stadio. Quella statua non è rimasta immobile a lungo: è stata scoperta il 10 dicembre 2011 per i 125 anni dei Gunners e un mese dopo Henry è tornato a indossare quella maglia e ha subito ricominciato a segnare. Due mesi in prestito dai New York Red Bulls, la squadra con cui ha firmato un contratto nel 2010,

per non perdere la condizione in attesa che inizi la prossima stagione statunitense. Sette partite, compresa quella con il Milan in Champions League. Henry finora ne ha giocate sei e ha segnato tre gol: il primo al Leeds in Coppa d’Inghilterra, 10 minuti dopo essere entrato, poi al Blackburn e al Sunder-

L’ultima impresa Henry conosce

DUE GOL A SAN SIRO (ALL’INTER) 1

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Meazza

Rewind: 25 novembre 2003, a San Siro si gioca Inter-Arsenal, partita di ritorno della fase a gironi della Champions, e il 25enne Henry, che con i Gunners ha già vinto un campionato, una Coppa d’Inghilterra e il titolo di capocannoniere, segna una doppietta nel 5-1 degli inglesi (dopo il 3-0 nerazzurro di Londra). Arsenal agli ottavi, Inter fuori dalla Coppa. Henry ha giocato a Milano 4 volte, tutte contro l’Inter, ma non ha fatto altri gol. Comunque vada oggi vivrà una serata speciale, perché riassaporerà il gusto della Cham-

laStoria

Nella Champions league 2003-04 Thierry Henry segnò due gol, gli unici finora nella sua carriera, a San Siro: all’Inter però, non al Milan. Finì 5-1 per gli inglesi che così vendicarono lo 0-3 dell’andata ad Highbury. L’Arsenal vinse il gruppo, l’Inter terza fu retrocessa in Coppa Uefa OMEGA E RICHIARDI

Ossessione Wenger, il professo-

re, arrivò nel 1996: la Premier League era nata da poco. E trovò incomprensibili abitudini:

l’Italia, ha giocato sei mesi nella Juve ma non ha avuto fortuna. Arrivò nell’inverno 1998, a febbraio Ancelotti subentrò a Lippi e lui chiuse la stagione con 16 presenze e 3 gol, anche perché veniva utilizzato come esterno di centrocampo. Venne ceduto troppo in fretta all’Arsenal e da lì iniziò la sua favola inglese: otto stagioni, 258 gare e 176 gol. Stasera inizierà in panchina, ma non vuole ripartire per gli Stati Uniti a mani vuote. «Io non penserò che sarà la gara del mio saluto — ha detto al sito dei Gunners —, voglio aiutare l’Arsenal ad ottenere un risultato importante. Il Milan è il Milan, non è mai facile vincere in trasferta in Champions». Ma lui a San Siro è già riuscito in quest’impresa.

Arsene stupito: «Come si fa a criticare Ibra?» MILANO Arsene Wenger si dice preoccupato, ma l’oggetto dei suoi patemi non è il Milan bensì il campo di San Siro. Il tecnico dell’Arsenal è arrivato a Milano in serata, dopo aver fatto allenamento a Londra, ma un breve sopralluogo al manto erboso prima della conferenza stampa gli è bastato per capire che non è in perfette condizioni. «Siamo venuti qui per fare la nostra partita — spiega — l’obiettivo è attaccare però stasera ho notato che c’era qualche problema con il terreno di gioco, soprattutto sulle fasce laterali dove noi sviluppiamo il nostro gioco. Mi hanno detto che domani (oggi, ndr), sarà migliore, perché è stato rifatto di recente e ha bisogno di tempo per assestarsi». Wenger ha già deciso chi sostituirà in difesa l’infortunato Mertesacker (Gibbs), in attacco ci sarà Van Persie con alle sue spalle Oxlade Chamberlain a sinistra (favorito su Arshavin), Walcott a destra e Ramsey in mezzo (favorito su Rosicky). E poi Henry, pronto a subentrare dalla panchina. Wenger con l’Arsenal ha già battuto il Milan a casa sua quattro anni fa. Di quella squadra oggi c’è solo Sagna. «Loro avevano appena vinto la Champions, noi eravamo giovani ma pieni di fiducia, rispetto ad allora abbiamo perso alcuni giocatori ma siamo comunque forti e quella fiducia sta tornando. Se siamo più forti del Milan? Non lo so, domani vedremo. Non mi piace perdere tempo: se pensassi di non poter vincere sarei rimasto a casa». Wenger punta molto su Van Persie («E’ un leader») e ovviamente teme Zlatan Ibrahimovic, anche se la storia dello svedese dice che in Europa non riesce a essere determinante come in campionato: «Ibra è grande per due motivi, perché sa segnare e sa fare assist. Ha una forza fisica incredibile, è difficile giocare contro di lui. Non capisco come mai venga criticato in Italia». f.d.v.

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La rivoluzione del professor Wenger Così ha avvicinato il calcio inglese all’Europa 1

FABIO LICARI

«Boring boring Arsenal», noioso noioso Arsenal, cantavano un tempo i tifosi avversari: non c’era gioco più old style e meno spettacolare di quello dei gunners, figli del Dial Square Fc, club dei lavoratori dell’Arsenale Reale, fabbrica di munizioni a sud del Tamigi. Un’etichetta che ha accompagnato a lungo l’Arsenal, spostatosi a nord di Londra nel 1913: quando cominciò la grande rivalità — mai finita — con il Tottenham. Quindici anni fa, però, tutto è cambiato. Dopo la «rivoluzione francese», dopo l’avvento di Wenger, sono stati i fan di Highbury a inventarsi il canto di liberazione «Scoring scoring Arsenal». Solo che quel canto si sta affievolendo.

land in Premier. Manca una rete in Champions, trofeo che Henry ha vinto col Barcellona nel 2008-09. «Avremmo potuto chiedere ai Red Bulls di lasciarcelo per altre due settimane, però lui è il capitano e tra 15 giorni ricomincerà a giocare. E’ stata una decisione di buonsenso», ha spiegato Wenger.

IL TECNICO

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Tre momenti della storia recente di Arsene Wenger. 1 Un battibecco con Ferguson. 2 La Premier vinta nel 2004. 3 Il primo giorno all’Arsenal nel ’96 AP, REUTERS, ITALY PHOTO

uova fritte e patatine a pranzo, sbronza collettiva al pub il giovedì sera. Impose regole per dieta, allenamenti, cure mediche. Introdusse una nuova filosofia d’attacco, ripetuta ossessivamente: «This is football we love», questo è il calcio che ci piace. Bergkamp, Vieira, Henry, Fabregas: veloci di gambe, soprattutto di testa, furono i simboli del nuovo calcio wengeriano che avvicinò l’Inghilterra all’Europa. Calcio inglese? E quando mai negli ultimi quindici anni l’Arsenal ha giocato calcio inglese. Legione straniera Non poteva essere altrimenti: la squadra che ha accolto la più grande immigrazione calcistica del Novecento nell’isola — una combinazione di olandesi, spagnoli, francesi, africani e altro — era anche quella con la tifoseria più meticcia: inglesi, irlandesi, neri, immigrati, tories e operai, attratti dal biancorosso delle maglie e dall’atmosfera di Highbury.

Dopo Chapman Wenger è stato il secondo rivoluzionario dell’Arsenal dopo Herbert Chapman: il mitico manager, per trovare contromisure alla regola del fuorigioco, schierò nel 1926 il nuovo «MW» che avrebbe dominato tatticamente in Europa per una trentina d’anni. Wenger ha combattuto con club più ricchi e potenti quali Manchester Utd e Chelsea in Inghilterra, Real Madrid, Barcellona, Bayern, Milan, Inter in Europa, e quasi mai ha vinto. Ai miliardi opponeva il settore giovanile, ai campioni una squadra-baby, divertente e perdente. Beautiful loser Perché Wenger

ha inseguito un sogno, questo sì, ed è stato un «beautiful loser», un bellissimo perdente: nel suo albo d’oro «solo» 3 Premier, 4 Coppe d’Inghilterra, 4 Community Shield, e ben 12 tra secondi posti e finali perse. Ma fa lo stesso. Faceva lo stesso, almeno. Obbligati dai tempi a cambiare, Wenger e la società

programmarono lo spostamento da Highbury, piccolo storico impianto, al nuovo Emirates: 60mila posti, grandi incassi, nuovi sponsor. Solo che intanto il calcio cambiava ancora, spuntavano Russia e Qatar, nuovi ricchi, e così anche lo stadio non consentiva di competere sul piano degli sprechi (50 milioni del Chelsea per Torres) e degli acquisti al supermercato (Manchester City). Rottura E così qualcosa si è rotto nell’Arsenal, costretto a ricorrere ancora ai giovani: solo che quelli che volevano vincere finalmente qualcosa (Fabregas) se ne sono andati, mentre gli altri (da Walcott in giù) faticano a trovare continuità in un gioco meno elettrico e un po’ troppo tecnico. Sembra che anche il professore si diverta meno, sembra che dopo quindici anni mezza tifoseria si chieda se non sia il tempo di una nuova rivoluzione. Con o senza Wenger. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012

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CHAMPIONS ANDATA OTTAVI BAYER LEVERKUSEN BARCELLONA

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I NUMERI

GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 0-1

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MARCATORI Sanchez (B) al 41’ p.t.; Kadlec (BL) al 7’, Sanchez (B) al 10’ s.t., Messi (B) al 44’ s.t.

i gol in Champions per Sanchez. Per il cileno sono le prime reti in 13 gare nelle coppe europee.

BAYER LEVERKUSEN (4-2-3-1) Leno; Corluka (dal 46’ s.t. Da Costa), Schwaab, Friedrich, Kadlec; Reinartz, Rolfes (dal 32’ s.t. Kiessling); Renato Augusto, Bender, Castro; Schurrle (dal 45’ s.t. Bellarabi). PANCHINA Yelldell, Oczipka, Toprak, Ortega. ALLENATORE Dutt. BARCELLONA (4-3-3) Valdes; Alves, Mascherano, Puyol, Abidal; Fabregas, Busquets, Iniesta (dal 15’ s.t. Thiago Alcantara); Sanchez (dal 42’ s.t. Cuenca), Messi, Adriano (dal 24’ s.t. Pedro). PANCHINA Pinto, J. Dos Santos, Bartra, Sergi Roberto. ALLENATORE Guardiola.

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ARBITRO Thomson (Scozia). AMMONITI Schwaab, Corluka (BL), Thiago Alcantara (B). NOTE spettatori 33 mila circa. Tiri in porta 5 (1 palo)-6 (1 palo). Tiri fuori 1-4. In fuorigioco 1-5. Angoli 0-4. Recuperi: p.t. 0’; s.t. 3’.

Il primo dei due gol firmati dal cileno ex udinese Alexis Sanchez, 23 anni, contro il Leverkusen REUTERS

Sanchez+Messi show Europa casa del Barça Contro il Leverkusen il Pallone d’oro lancia l’ex Udinese, che fa una doppietta, poi firma il 3-1: i blaugrana ipotecano i quarti DAL NOSTRO INVIATO

FABIO BIANCHI LEVERKUSEN (Germania)

Sprazzi di super Barcellona e Sanchez-meraviglie: a meno del miracolo invocato dal tecnico del Bayer Dutt, gli ottavi sono nella tasca spagnola. Ci voleva la famosa musichetta per dimenticare i guai di casa, per ritrovare sorriso, ottimismo e bel gioco. Attenzione, non siamo ancora ai livelli del Barça stellare, ci andiamo vicino dalla cintola in su. Dietro invece si fa sempre una fatica del diavolo, vero Guardiola? Ma a questo il Barcellona ci penserà con calma, ora si gode la vittoria abbondante, con queste tre sberle in trasferta rifilate a una squadra ostica che poteva avere in serbo qualche scherzetto in contropiede. Invece, pensa tu, sono stati gli spagnoli a passare in vantaggio con un quasi contropiede, grazie allo stupendo lancio di Messi a pallonetto, con perfetto tempismo, al niño maravilla che in diagonale ha trafitto il bunker tedesco.

vano tenerezza perché correvano e basta, la palla mica la vedevano. Busquets, Fabregas, Alves e compagnia facevano girare la testa. Il possesso palla nel primo round da parte blaugrana è stato da marziani: 80%. Ma è stato un dominio abbastanza sterile. Guardiola ha perso Xavi all’ultimo momento ed è stato costretto a cambiare, scegliendo anche di far riposare Piquè, tutt’altro che in forma e reduce dallo spaventoso incidente (senza conseguenze) con un autobus poche ore prima della partenza per la Germania. Dunque coppia centrale Maschera-

no-Puyol, in mezzo Busquets a fare il Xavi e nel tridente davanti... Adriano. Il segnale che Pep di questi tempi non si sente tanto sicuro. Così però a sinistra, dove operava anche un Iniesta ben lontano dalla forma mundial, non si pungeva mai. In altre zone, un paio di tentativi prima dell’unico, vincente, tiro in porta di tutto il primo round. E dietro, nell’unica azione del Bayer fino all’area, la preoccupazione con cui Puyol spazza in tribuna fa ben capire come si sentano in difesa. Ripresa show Difatti nel secondo

La sciarpa Una curiosità: Guardiola durante la gara ha indossato una sciarpa nerazzurra. Interpellato sull’argomento il tecnico del Barça ha scherzato: «La sciarpa ricorda i colori dell’Inter e i suoi tifosi sperano? Va bene, ma è solo un regalo di un amico, io ora alleno la squadra più affascinante che c’è».

Mostruoso possesso palla Un

bunker asfissiante, perché il Bayer (privo di Ballack e Derdiyok) pressava fin dal centravanti, Schurrle. Poverini però, face-

round, quando il Bayer decide di uscire dal guscio va subito in gol con Kadlec (dal cross del più attivo, Corluka) che di testa travolge Sanchez e beffa anche Puyol. Lo spettacolo ringrazia, perché la gara si apre. I tedeschi spingono ma l’illusione della grande rimonta si spegne tre minuti dopo il pari quando Fabregas s’inventa un lancio laser che trafigge la difesa e trova Sanchez pronto a dribblare il portiere e firmare il bis. Da qui il Bayer prende un palo col buon Castro, attacca come un toro, con furia ma senza ordine e si espone alle ripartenze del Barça, con Thiago nel motore al posto di Iniesta, che quando trova spazi è irresistibile. Messi sale in cattedra, regala numeri, un palo e il gol che chiude del tutto la gara. In mezzo, occasioni varie ed eventuali. Torna la Champions, torna il super Barcellona.

La rete del definitivo 3-1 messa a segno da Lionel Messi, 24 anni AP

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L’ALTRA GARA DI OGGI A SAN PIETROBURGO 20 GRADI SOTTO ZERO, IL SOPRALLUOGO DECISIVO A MEZZOGIORNO

Zenit-Benfica a rischio gelo Spalletti: «Ci adatteremo» DAL NOSTRO INVIATO

LUCA CALAMAI SAN PIETROBURGO (Russia)

Lo stadio Petrovsky è prigioniero dentro un’isola di ghiaccio. Ieri Michal Listkiewickz, il delegato Uefa, è andato a controllare l’impianto mentre i giocatori del Benfica si stavano allenando. La situazione climatica è ai limiti. A -20 gradi, come ha chiarito una commissione medica internazionale, può essere pericoloso disputare una partita. Il problema non è la tenuta del rettangolo di gioco. Gli addetti alla manutenzione hanno «impacchet-

tato» il manto erboso riscaldandolo 24 ore su 24. Il rischio è rappresentato dal gelo che potrebbe creare problemi alle vie respiratorie. Luciano Spalletti vuole giocare. «Il freddo sarà un problema per i tifosi, non per gli atleti. Chi corre si riscalda velocemente. Il campione deve sapersi adattare anche a delle situazione climatiche estreme. Questa è una situazione particolare, ma non è facile neppure giocare a 40 gradi con il terreno secchissimo». Portoghesi Il Benfica, che viene dai 12 gradi di Lisbona, potrebbe avere qualche problema in

più rispetto allo Zenit. Il tecnico Jorge Jesus, infatti, teme più il termometro che gli avversari. Ma l’idea, per il momento, è di non chiedere il rinvio della partita. Luisao e compagni hanno dedicato la vigilia a studiare l’abbigliamento (guanti, cappello e tute speciali) e l’alimentazione (ci sarà un pasto iper calorico prima del fischio d’inizio). «Il fattore campo sarà tutto a favore dello Zenit». Una logica che Spalletti contesta: «Con questo scenario saranno favoriti i giocatori tecnici e il Benfica tecnicamente è più forte di noi. Ma noi vogliamo vincere lo stesso alla faccia del gra-

ve infortunio che ha colpito Danny, del virus intestinale che ci ha tolto Criscito, del problema muscolare che terrà fuori Malafeev. Non vogliamo alibi e non ho paura degli avversari che pure vengono da 8 successi consecutivi. Vogliamo solo scrivere un’altra pagina della storia di questo club». Lo Zenit punta molto sul ritrovato Kerzhakov, un uomo dal gol facile; mentre il Benfica è orientato a dare fiducia in attacco a Rodrigo, destinato a essere uno dei nomi buoni per il prossimo mercato. A patto, ripetiamolo, che si giochi. Oggi a mezzogiorno il delegato Uefa e l’arbitro, lo svedese Eriksson, andranno nuovamente a visionare lo stadio Petrovskj. Con un termometro in mano. A proposito, le previsioni per l’ora della partita dicono: nuvoloso e -18˚. © RIPRODUZIONE RISERVATA

gara di fila con il Barcellona a segno in Champions. Catalani per l’ultima volta a secco il 4 novembre 2009 con lo 0-0 contro il Rubin Kazan.

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su due i successi del Barcellona a Leverkusen contro il Bayer in Champions. Gli spagnoli erano già passati alla BayArena il 27 novembre 2002 vincendo sempre per 2-1.

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le vittorie del Barcellona nelle 42 gare ufficiali giocate in questa stagione.

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i gol per Messi in 39 gare stagionali con il Barcellona.

le Pagelle di FA.BI.

QUANTO SPINGE ALVES INIESTA NON È LUI CORLUKA SI DÀ DA FARE BAYER LEVERKUSEN 5,5 LENO 6 Buone parate e ottima uscita su Thiago.

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IL MIGLIORE

7 CORLUKA

È quello che cerca di imbastire le azioni fin dall’inizio. Suo il cross assist per Kadlec (Da Costa s.v.). SCHWAAB 5,5 Salva su Messi in scivolata. Poi subisce gli assalti. FRIEDRICH 5 Si fa beffare da Sanchez sul 2˚ gol. KADLEC 6,5 Il bel gol di testa dà speranza. REINARTZ 5,5 Ubriacato dal torello, fa quel che può. ROLFES 5,5 Sente la partita: ne azzecca poche. KIESSLING 6 Perché non da subito? Di testa impegna Valdes. RENATO AUGUSTO 6 Parte in sordina, nel momento migliore del Bayer diventa protagonista. BENDER 6 Da bosco e da riviera. Collabora all’attacco e cerca di frenare su Messi. CASTRO 6,5 Grinta all’inizio, movimento e gran palo. SCHURRLE 6 Centravanti solitario, cerca con affanno qualche lancio (Bellarabi s.v.). All. DUTT 5,5 Meglio nella ripresa, quando scioglie le briglie.

BARCELLONA 7 VALDES 6 Nel secondo round deve sudare anche lui. Bene su Kiessling. ALVES 7 Spinge parecchio. Scatenato nel finale, assist a Messi. MASCHERANO 6 Per Piquè. Rinsalda la difesa. Ottimo recupero su Schurrle. PUYOL 5,5 Senza troppi complimenti, va in tackle e spazza appena può. È in ritardo su Kadlec. ABIDAL 5,5 Poco reattivo e anche impreciso. Soffre nella ripresa. FABREGAS 6,5 Ispirato, più dinamico di Iniesta, è sempre presente nelle azioni e regala un assist da raggio laser a Sanchez. BUSQUETS 7 Per fortuna è stato recuperato: fa lo Xavi e anche l’interditore. Il gioco passa tutto da lui. INIESTA 5,5 Il cavaliere pallido che conosciamo noi è un altro. THIAGO A. 6,5 Si mette in cabina di regia: classe da vendere. IL MIGLIORE h 7,5 SANCHEZ 7,5 Maravilla schiude quel guscio di partita con un gran diagonale. E poi fa il bis. Micidiale (Cuenca s.v.). MESSI 7,5 Assist delizioso a Sanchez, anche per come sceglie il tempo per farlo. Varie «prelibatessen», come l’azione del palo e il gol. ADRIANO 5,5 Messo lì, nel tridente, ci capisce poco. A sinistra non si punge, ma non è tutta colpa sua. PEDRO 6 Speedy mette subito il suo sprint. A sinistra altra musica. All. GUARDIOLA 6,5 Quell’Adriano in attacco mostra insicurezza. Ma il gioco, quello c’è si rivedono sprazzi di super Barcellona.

TERNA ARBITRALE: THOMSON 6,5 Cartellini giusti, nessun danno. Ross 6; Rose 6

ZENIT (4-2-3-1) BENFICA (4-2-3-1)

IN EDICOLA

Il libro su Messi con la Gazzetta

ARBITRO Eriksson (Svezia). TV Sky Sport Extra HD e Calcio 4 HD; Premium Calcio 3. ZENIT Panchina 22 Borodin, 24 Lukovic, 23 Huszti, 34 Rosina, 50 Cheminava, 34 Bystrov, 99 Kanunnikov. All. Spalletti. BENFICA Panchina 47 Eduardo, 33 Jardel, 7 Cardozo, 38 Capdevila, 9 Nolito, 16 Nelson Oliveira, 27 Miguel Vitor. All. Jesus.

E’ in edicola il libro «Messi: vita, segreti e gol dell’uomo dai 3 Palloni d’oro». Lo trovate in edicola a 12,99 euro oltre al prezzo della «Gazzetta» fino alla fine di febbraio. E’ un volume a colori di 160 pagine che contiene anche immagini inedite.


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CHAMPIONS ANDATA OTTAVI

Il Lione sforna un solo gol h All’Apoel resta una chance IL MIGLIORE

I francesi vanno all’assalto, i ciprioti reggono bene l’urto e dopo avere incassato l’1-0 di Lacazette non crollano. E’ tutto aperto per il ritorno OLYMPIQUE LIONE APOEL NICOSIA

DAL NOSTRO INVIATO

ANDREA SCHIANCHI LIONE (Francia)

Finisce con i giocatori dell’Apoel che vanno a salutare i loro cinquemila tifosi e alzano le braccia al cielo come se avessero. Non è proprio andata così, ma appunto è come se fosse... L’Apoel, al debutto negli ottavi di finale di Champions League, perde di misura a Lione, però dimostra di non essere una bolla di sapone: non evapora, non si squaglia, non scivola. Tutti aggrappati al totem Paulo Jorge, una specie di libero stile anni Sessanta, e al portiere Chiotis i ciprioti escono dallo stadio Gerland con la consapevolezza di potersela giocare al ritorno. E per il Lione il viaggio a Nicosia non sarà una passeggiata. E’ vero che la superiorità tecnica è netta (ovviamente a favore dei francesi), è vero che il talento degli uomini di Remi Garde non è nemmeno paragonabile a quello dei giocatori dell’Apoel, ma siccome il calcio è un mistero insondabile (e per fortuna nessuno è in grado di risolverlo) non ci sentiamo di dare i ciprioti per eliminati. Uomo contro uomo La partita è

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GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORE Lacazette al 13’ s.t. O. LIONE (4-2-3-1) Lloris 7; Réveillère 6, Konè 6,5, Cris 6,5, Cissokho 6; Gonalons 6, Kallstrom 6; Lacazette 7 (dal 14’ s.t. Briand 5), Ederson 6 (dal 25’ s.t. Gourcuff 5,5), Bastos 6; Lisandro 5. PANCHINA Vercoutre, Dabo, Fofana, Gomis, Umtiti. ALLENATORE Garde 6. APOEL NICOSIA (4-5-1) Chiotis 7; Poursaitides 5, Paulo Jorge 7, Kakà 6, Boaventura 5,5; Charalambides 5 (dal 37’ s.t. Manduca s.v.), Helder Sousa 6,5 (dal 25’ s.t. Marcinho 6), Nuno Morais 6,5, Helio Pinto 5,5, Trickovski 5,5; Ailton 5 (dal 23’ s.t. Solari 5). PANCHINA Urko Pardo, Satsias, Alexandrou, Solomou. ALLENATORE Jovanovic 6.

S 7 Lacazette (Lione) Sgomma sulla fascia e nessuno lo argina. Segna un gol bello per costruzione ed esecuzione

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IL PEGGIORE

ARBITRO Tagliavento (Ita) 7. AMMONITI Helio Pinto (A) e Marcinho (A) per gioco scorretto. NOTE spettatori 40 mila circa. Tiri in porta 6-1. Tiri fuori 10-0. Angoli 8-4. In fuorigioco 1-2. Recuperi: p.t. 1’; s.t. 3’.

Alexandre Lacazette, 20 anni, attaccante del Lione, ha segnato il gol decisivo contro l’Apoel al 13’ del secondo tempo LAPRESSE

presto spiegata: il Lione attacca a testa bassa e l’Apoel si difende come può. Non ci sono alchimie tattiche, strani schemi, trovate sensazionali: semplicemente Jovanovic, l’allenatore dei ciprioti, che ha molto studiato l’avversario e non si offende se lo definiscono «difensivista», piazza un uomo su ogni nemico. A centrocampo i duelli più interessanti: Helder

Sousa, un motorino spacciato per mezzapunta, va a pestare i piedi a Kallstrom; Helio Pinto si occupa di Gonalons; Nuno Morais, difensore piazzato in mezzo al campo, taglia la strada a Ederson. Sistemato il settore cruciale, l’Apoel pensa a chiudere le fasce con i rientri di Charalambides a destra e di Trickovski a sinistra, che vanno a dare una mano ai terzini

Poursaitides e Boaventura. Ne consegue che il Lione fa una fatica tremenda a girare il pallone e a costruire azioni. Non c’è uno spazio libero. Sono Lacazette a destra e Michel Bastos a sinistra a imprimere le accelerazioni più pericolose, ma là in mezzo all’area troneggia Paulo Jorge: prende tutto, in scivolata o in anticipo, e quando non ci riesce c’è sempre

S 5 Ailton (Apoel) Mai in partita. Non scatta, non detta il passaggio, non protegge il pallone e non aiuta

Chiotis a tirare giù la saracinesca. Come al 40’ del primo tempo quando vola in cielo per deviare una botta a colpo sicuro di Lacazette. Invenzione In avanti l’Apoel combina poco o nulla e i difensori centrali del Lione, Konè e Cris, non vengono mai impegnati. D’altronde non si può pretendere che al primo ottavo di finale di Champions League, per di più in trasferta, i ciprioti vengano con il piglio della squadra che intende imporre il proprio gioco. No, loro se ne stanno rintanati nella loro metà campo e sperano. L’illusione sembra crollare in avvio di ripresa (minuto 2), quando Ederson dribbla il portiere e calcia nella porta ormai vuota. Ma Paulo Jorge, sempre lui, con un recupero prodigioso arpiona il pallone e lo spedisce fuori. Remi Garde capisce che qualcosa bisogna inventarsi e allora ordina a Bastos e Lacazette di invertire le posizioni. Ed è proprio da Lacazette che arriva la mazzata decisiva per l’Apoel, al 13’: servita da Cris, l’aletta converge e piazza un delizioso tiro che finisce nell’angolo più lontano. Fine del sogno cipriota? Il colpo è duro, certo, e Bastos avrebbe anche la possibilità del raddoppio, sprecata al 14’, ma l’Apoel non molla. Come ha dichiarato alla vigilia l’allenatore Jovanovic, è pronta a versare lacrime e sangue, e così fa. Si piega sotto gli attacchi del Lione che fa entrare pure Gourcuff, ma non si spezza. Il muro regge e alla fine, minuto 43, c’è pure l’occasione impensabile: Manduca sferra un sinistro potente e preciso che Lloris vola a deviare in angolo. Ma diciamo la verità: il pareggio sarebbe stato un risultato esagerato. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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SERIE A RECUPERO 21a GIORNATA

Riscaldamento Juve Da Parma a Parma i bianconeri cercano il bello del primato Al Tardini si recupera la gara rinviata per neve. E nove mesi dopo aver toccato il fondo, con Conte c’è la caccia alla vetta

DAL NOSTRO INVIATO

G.B. OLIVERO VINOVO (Torino)

Quando Sebastian Giovinco lascia immobile Gigi Buffon, metà pomeriggio del 15 maggio 2011, la Juve tocca il punto più basso dal suo ritorno in Serie A. Quel giorno, infatti, non è il pur volenteroso Parma a vincere: molto più semplicemente la Juve si batte da sola rifiutandosi quasi di giocare e mostrando in modo inequivocabile di non essere più una squadra. Insieme alla flebile speranza di un posto in Europa naufraga il primo progetto della nuova dirigenza. Quando si parte da zero e si fa

L’ultima sconfitta in A

15-5-11: Giovinco chiude l’era Delneri Il gol di Sebastian Giovinco al Tardini dello scorso maggio: l’1-0 negò alla Juve, allenata da Gigi Delneri, l’accesso in Europa; oltre a determinare la scelta di Conte come successore ANSA

IL PARMA OUT GALLOPPA E PALETTA. STADIO ESAURITO

INCROCIO TRA I TECNICI

una rivoluzione è normale commettere degli errori. Quello forse più grave, ossia affidare un compito così delicato a Gigi Delneri (persona perbene e allenatore preparato, ma troppo integralista e inadeguato a gestire le pressioni di un club importante), ha portato qualche giorno prima di Parma all’accordo con Antonio Conte. Sarà lui a occuparsi della ricostruzione della squadra, ma quella sera del 15 maggio lasciando il Tardini nessuno juventino (dirigente, giocatore o tifoso) può immaginare che fino almeno a stasera non ci saranno altre ferite da medicare. Non ci saranno altre sconfitte da analizzare.

Imbattibilità Eppure è andata davvero così. La Juve è imbattuta da 276 giorni e solo due volte, entrambe contro il Napoli, ha rischiato di perdere: in casa sette giorni dopo la sconfitta di Parma (2-2 con pareggio di Matri all’84’) e al San Paolo il 29 novembre (da 1-3 a 3-3). In tutte le altre partite è stata sempre padrona della situazione a prescindere dal risultato finale. L’imbattibilità, però, è un dato statistico confortante ma per certi versi ingannevole. Ciò che conta è lo scudetto, ossia la guerra, non il bilancio delle varie partite, ossia le battaglie. Meglio chiudere come la Juve del 1994-95 (Lippi in panchina e Conte in

Compagni nell’Italia, prima volta da rivali

Conte: «Ricordare la stagione passata ci dà più rabbia»

Quinta gara con gli emiliani: anche lui finora imbattuto

Roberto Donadoni e Antonio Conte stasera rivali: sa molto di amarcord, per due che hanno condiviso a lungo l’avventura in Nazionale. Fecero entrambi parte della spedizione di Usa 94. La prima volta da compagni nell’Italia ci fu addirittura una staffetta, sotto gli occhi del c.t. Arrigo Sacchi. A Parma (guarda il destino...), 27 maggio 1994, si giocava Italia-Finlandia, amichevole premondiale. Al 33’ s.t. Donadoni entrò in campo proprio al posto di Conte. La partita finì 2-0. I due, come detto, presero poi parte alla dolceamara spedizione in Usa, per la Coppa del Mondo. Entrambi titolari nei quarti di finale con la Spagna (gara vinta 2-1); insieme anche in semifinale con la Bulgaria (altra vittoria per 2-1), con l’attuale allenatore della Juve entrato però nel secondo tempo.

«Il Milan di Udine conferma: sono loro i favoriti»

Il Tardini riapre «per calcio», dopo che l’unica protagonista, per due settimane, era stata la neve. C’è il bis di Parma-Juve, e Roberto Donadoni è molto serio. Sa di non avere a disposizione, oltre a Galloppa, anche Paletta, bloccato all’ultimo da un problema al polpaccio. E non sorride nemmeno pensando che in fondo, anche lui come Conte, è ancora imbattuto in questo campionato (anche se ha guidato gli emiliani per 4 gare finora). «Sono solo statistiche». Sarà interessante osservare come Parma e Juventus hanno sopportato gli stop per maltempo. Entrambe anche domenica non sono scese in campo. «Ma nei limiti del possibile ci siamo allenati bene – spiega Donadoni - Nei giorni scorsi abbiamo sfruttato il campo in sintetico». Obiettivo La missione è la stessa di tutte le squadre che hanno affrontato i bianconeri: batterli, per la prima volta in stagione. «Bisogna giocare al meglio – spiega Donadoni - In queste quattro partite abbiamo fatto cose positive ma sappiamo che

Roberto Donadoni, 48 anni LAPRESSE

ci sarà ancora da faticare. Serviranno più attenzione e più impegno». I calciofili, al Tardini, si chiedono come fermare Pirlo, anima della Juve. Per Donadoni «serve sacrificio da parte di tutti. Se dai spazio a certi giocatori, se non giochi con la giusta furia agonistica, ti crei dei problemi da solo. Però vorrei che fosse la Juve a preoccuparsi di noi». L’ultima battuta invece è per Giovinco. Che quando vede bianconero si esalta. «Ma io punto su tutta la squadra. Ci sono giocatori che hanno qualcosa in più, come Giovinco, ma se non c’è la squadra...». E, sempre su Giovinco, l’a.d. del Parma, Pietro Leonardi, ha sottolineato: «Sono molto attaccato a Sebastian, è un grande e merita grandi palcoscenici. Difficile però dire ora quale sarà il suo futuro». Stadio Tardini esaurito e biglietterie chiuse. Alla faccia di neve e gelo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

DAL NOSTRO INVIATO

VINOVO

C’è l’eustress, racconta Antonio Conte, e il distress. Due facce della stessa medaglia: stress positivo nel primo caso, eccitazione nell’affrontare l’evento agonistico da cui può derivare un’altra soddisfazione, e stress negativo nel secondo caso, la pressione che rallenta i riflessi, appesantisce le gambe, confonde la mente. Secondo l’allenatore, quello della Juve a Parma sarà eustress: «Ci sta capitando qualcosa di bello, che ci riempie d’orgoglio. Quindi scenderemo in campo per vincere come abbiamo sempre fatto senza essere condizionati dal sorpasso del Milan. Il Parma è un’ottima squadra che si è anche rinforzata a gennaio: la conosciamo bene. E se in qualcuno dei miei giocatori dovessi scorgere un po’ di tristezza perché siamo secondi e non primi, gli farò vedere la classifica dell’anno scorso». Vincere per star bene Pensieri

Conte a Parma in Nazionale

positivi anche dopo la vittoria del Milan a Udine che la Juve, a causa del rinvio della partita di Bologna, ha guardato nel salotto di casa: «E non ho mica spac-

Rivincita Nelle prossime settimane si scoprirà il finale della storia. Oggi tornando a Parma non si può non sottolineare il valore del lavoro svolto in estate dalla società e sul campo dalla squadra. La Juve ha trovato la formula giusta individuando l’allenatore ideale e dandogli un gruppo di giocatori affamati e motivati sui cui è stata piazzata la ciliegina Pirlo. A Torino non sono arrivati altri top-player, ma il gruppo è

La Classifica

LA JUVE EUFORIA E NIENTE CALCOLI

Donadoni stringe i denti: «Soffrendo potremmo farcela»

SANDRO PIOVANI PARMA

campo), campione con ben sette sconfitte, che come il Perugia del 1978-79, imbattuto per tutto il campionato, ma secondo dietro al Milan a causa dei troppi pareggi.

SQUADRE

PT

MILAN JUVENTUS LAZIO UDINESE INTER ROMA NAPOLI PALERMO GENOA CAGLIARI FIORENTINA CATANIA PARMA CHIEVO ATALANTA* SIENA BOLOGNA LECCE CESENA NOVARA

47 45 42 41 36 35 34 31 30 30 28 27 27 27 24 23 22 18 16 16

PARTITE G V N P 23 14 5 4 21 12 9 0 23 12 6 5 23 12 5 6 23 11 3 9 23 10 5 8 23 8 10 5 23 9 4 10 22 9 3 10 23 7 9 7 21 7 7 7 21 6 9 6 21 7 6 8 23 7 6 10 22 7 9 6 22 5 8 9 21 5 7 9 23 4 6 13 22 4 4 14 23 3 7 13

RETI F S 45 20 33 13 37 24 34 22 34 30 36 27 38 24 33 34 31 42 22 24 23 19 27 29 27 34 19 30 25 27 22 22 18 26 22 38 15 34 20 42

■ CHAMPIONS ■ PRELIMINARI CHAMPIONS ■ EUROPA LEAGUE ■ RETROCESSIONE

Antonio Conte, 42 anni LAPRESSE

cato il televisore dopo le due reti rossonere - scherza Conte - anche perché sennò mia moglie e mia figlia mi avrebbero riempito di schiaffi...». Il discorso si fa serio quando si commentano le ultime prestazioni di alcuni bianconeri: «A me Vidal e Marchisio sembrano in forma. Certo, rispetto all’inizio hanno avuto un logico calo: prima erano strepitosi, adesso bravi. Resto convinto che il nostro processo di crescita è molto importante e che dobbiamo essere contenti di quanto stiamo facendo. A Udine il Milan ha dimostrato perché lo ritengo nettamente favorito: su un campo dove solo noi avevamo pareggiato è riuscito a ribaltare la partita. Però noi stiamo lavorando per tornare a essere un gruppo vincente e dal primo giorno di lavoro sentiamo il bisogno di vincere. Perché vincere ci fa stare bene». gb.o. © RIPRODUZIONE RISERVATA

La classifica tiene conto di quest’ordine preferenziale: 1) punti; 2) minor numero di partite disputate; 3) differenza reti; 4) numero di gol segnati; 5) ordine alfabetico. *Atalanta ha sei punti di penalizzazione

PROSSIMO TURNO Venerdì 17 febbraio, ore 20.45 FIORENTINA NAPOLI (0 0) INTER BOLOGNA (3 1) Sabato 18 febbraio, ore 20.45 JUVENTUS CATANIA (1 1) Domenica 19 febbraio, ore 15 LECCE SIENA (ore 12.30) (0 3) CESENA MILAN (0 1) GENOA CHIEVO (1 2) NOVARA ATALANTA (1 2) ROMA PARMA (1 0) PALERMO LAZIO (ore 20.45) (0 0) UDINESE CAGLIARI (ore 20.45) (0 0)

Recuperi Martedì 21 febbraio ore 18.30 BOLOGNA-FIORENTINA (21a gio.) (0-2) Mercoledì 22 febbraio ore 18.30 SIENA-CATANIA (21a gio.) (0-0) Mercoledì 7 marzo ore 18.30 CESENA-CATANIA (22a gio.) (0-1) BOLOGNA-JUVENTUS (23a gio.) (1-1) PARMA-FIORENTINA (23a gio.) (0-3)


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Un’esultanza dei giocatori della Juventus LAPRESSE

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PARMA (3-5-2)-JUVENTUS (3-5-2)

I NUMERI

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D’ARCO

L’allenatore ha cambiato volto alla squadra puntando sulla voglia di riscatto L’imbattibilità è confortante, ma a Conte interessa solo l’obiettivo finale: lo scudetto

solido: esattamente il contrario di quanto avvenuto l’anno scorso anche se buona parte della rosa è rimasta invariata. Ma puntare sulla voglia di rivincita di chi aveva sofferto nelle ultime due stagioni è stata un’altra scelta intelligente: basta pensare al rendimento di Gigi Buffon, tornato rapidamente sui suoi livelli, o di Giorgio Chiellini, che si è messo alle spalle un momento difficile sacrificandosi anche nel ruolo poco amato di terzino sinistro. Al comando La nuova Juve, ri-

COPPA ITALIA

Cori razzisti: Juventus multata di 10 mila euro MILANO Non ci sono

squalificati da parte del Giudice Sportivo dopo le semifinali d’andata di Coppa Italia Siena Napoli e Milan Juventus. Multa di 10mila euro, invece, per la Juventus per i cori razzisti dei suoi tifosi rivolti contro alcuni calciatori del Milan. Infine ammenda di 1.500 euro per il giocatore del Siena, Andrea Rossi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Un marchio Daimler.

spetto a quella dell’anno scorso, ha un altro pregio in più: la continuità. Non a caso questa è solo la seconda volta dall’inizio del campionato in cui i

bianconeri sono alle spalle del Milan: era successo già il 6 novembre (rossoneri terzi a quota 20 e Juve quarta con un punto in meno a causa del rinvio della gara di Napoli). Da settembre a oggi la Juve è stata capolista in 20 occasioni: 10 volte da sola e altrettante con una o più squadre. Ecco perché stasera farà di tutto per tornare in vetta senza pensare di avere ancora il jolly del recupero di Bologna da calare sul tavolo dello scudetto. Il segreto è stato sempre quello di fare un passo alla volta: l’oggi prima del domani, il presente prima del futuro. A partire da quel 15 maggio 2011. Che oggi sembra lontanissimo.

volte dietro al Milan È la seconda volta che il Milan si trova davanti alla Juventus in classifica in questo campionato; era già accaduto domenica 6 novembre 2010 con i rossoneri al 3˚ posto con 20 punti e i bianconeri al 4˚ con 19, ma i torinesi in serata non avevano giocato a Napoli per il maltempo (in testa alla classifica c’erano la Lazio e l’Udinese con 21 punti).

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occasioni da capolista In questo torneo la Juventus è stata capolista in 20 occasioni, delle quali dieci da sola e altrettante con una o più squadre.

LA GAZZETTA DELLO SPORT

LE SCELTE PEPE K.O., MEDIANA A CINQUE

Agnelli in visita Quagliarella suona la carica L’attaccante è il favorito per affiancare Vucinic De Ceglie più di Estigarribia ALBERTO MAURO VINOVO (Torino)

La Juve non è abituata a inseguire, almeno in questa stagione. Per riconquistare la vetta un pareggio non basta, Conte è obbligato a vincere ma non è una novità. A Vinovo l’atmosfera è quella delle grandi sfide, a ribadire l’importanza della trasferta del Tardini ci ha pensato Andrea Agnelli, in visita per salutare la squadra e in panchina a bordo campo, durante l’allenamento di vigilia. Sotto lo sguardo del presidente, Conte ha provato il 3-5-2, usato a San Siro con il Milan in Coppa Italia. Ma con molti cambi in formazione, per un turnover quanto mai necessario, e finora vincente. A partire da Quagliarella, uno degli attaccanti più forma, e schierato tra i titolari con Vucinic nelle ultime prove. Per il resto è la formazione annunciata anche se è già successo che Conte cambiasse qualcosa durante la rifinitura poche ore prima della partita: Barzagli, Bonucci e Chiellini in difesa, a centrocampo Lichtsteiner, Marchisio, Pirlo, Vidal e De Ceglie (favorito su Estigarribia). Davanti Quagliarella favorito su Matri per una maglia accanto a Vucinic, ma c’è anche l’ipotesi della coppia tutta italiana. Pepe e Marrone out Il convalescente Pepe non è stato convocato, senza di lui Conte sembra aver accantonato il 4-3-3 e scartato definitivamente l’ipotesi di Giaccherini esterno offensivo. Più probabile vederlo a centrocampo, al posto di Vidal (ultimamente un po’ stanco) nel secondo tempo con il Parma. Niente trasferta per Marrone, fastidio muscolare al flessore della coscia sinistra. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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SERIE A RECUPERO 21a GIORNATA

Atalanta e Genoa due rotte da invertire Poche gioie dal 2012, Colantuono scuote Denis: «Segnerà» Marino: «Fuori casa facciamo ridere, ora serve la svolta» mo indifendibili. Non è possibile continuare a far ridere tutti. Adesso - tuona Marino - dobbiamo assolutamente reagire con i fatti, non a parole. Servono ferocia agonistica e massima attenzione», se il Grifone vorrà finalmente invertire la rotta.

FILIPPO GRIMALDI GUIDO MACONI

Difficile dire chi stia peggio, alla vigilia di un recupero che fra paura a entrambe: all’Atalanta, che in casa non ha ancora vinto nel 2012 e non segna da una vita, ma pure al Genoa, con numeri da primato in negativo quando gioca lontano dal Ferraris. Tanto per fare un esempio: otto sconfitte in undici gare esterne per i rossoblù, diciotto gol subìti nelle ultime quattro gare esterne, che diventano ventinove in tutto (nessuno ha fatto peggio), e addirittura 42 contando pure le gare in casa (come il Novara). Su un fronte e sull’altro non mancano le attenuanti (legate soprattutto a infortuni e squalifiche), ma questa sfida-bis pesa moltissimo, pur considerando che senza penalizzazione l’Atalanta avrebbe gli stessi punti dei rivali rossoblù.

Problema mentale Un anda-

Stefano Colantuono, 48 IMAGE

Vittoria cercasi Missione: espu-

gnare il Comunale. Tentativo numero due dopo che il primo si è infranto contro i pali del Lecce. L’Atalanta ci riprova e non sembra una missione impossibile. Colantuono non è preoccupato. «Io valuto le prestazioni, non le statistiche. E’ solo un periodo in cui gli episodi non ci dicono bene, ma con il Lecce abbiamo fatto una delle nostre migliori partite in casa. Passerà anche questo momento. Certo, ultimamente non siamo stati nemmeno troppo fortunati con gli arbitri. Non voglio fare polemiche, ma chiedo più attenzione: se un rigore c’è, allora va fischiato». Astinenza Davanti dovrebbe es-

serci Gabbiadini con Denis, anche se finora la coppia dall’inizio si è vista solo con il Novara. Il capocannoniere dell’Under 21 cerca ancora il suo primo gol in campionato, ma oggi la sua presenza sarà importante anche per cercare di sbloccare Denis, fermo al rigore segnato al Cesena prima di Natale. Colantuono ha fiducia: «German sta facendo quello che ha sempre fatto, solo che prima gli bastava toccare un pallone per far gol. Ma tornerà a segnare». Prima della partita sarà osservato un minuto di silenzio per ricordare Giovanni Zavaglio, scomparso all’età di 75 anni: fu lui a firmare il primo storico successo sul campo della Juve il 28 febbraio 1960. Super emergenza Ancora una

volta, Marino dovrà fare i conti con una difesa in difficoltà, viste le cinque assenze nel ruolo. Via libera, dunque, per il debutto dall’inizio di Carvalho (centrale difensivo in campo al fianco di Granqvist). Giocava nella Figueirense, lo stesso club allenato oggi da colui che è stato (nel ruolo) il predecessore più illustre nell’ultimo ventennio di storia rossoblù: Branco. Il Genoa ha due facce e, probabilmente, due anime, che gli hanno permesso sin qui di diventare la bestia nera di tante grandi in casa, e una facile preda «fuori casa, dove sia-

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mento doppiamente imbarazzante, anche perché non esistono (a discolpa della squadra) motivi o urgenze particolari legate alla posizione (soli-

da) di classifica. «Non c’è equilibrio, è solo un problema di testa — spiega il tecnico —. Domenica, a Catania, sull’uno a zero s’è vista una reazione, ma dopo un altro errore ci siamo sciolti. La società non ci ha chiesto di vincere lo scudetto o di andare in Champions League, ma solo di divertire. Non siamo con l’acqua alla gola. I ragazzi devono andare in campo con lo stesso atteggiamento delle gare in casa». Mica facile... © RIPRODUZIONE RISERVATA

ATALANTA (4-4-2)-GENOA (4-3-2-1) OGGI ore 18.30 ARBITRO Doveri di Roma (Altomare-Carrer/Romeo) PREZZI 14-205 TV Sky Calcio 3 HD e SuperCalcio HD Premium Calcio e HD2 ATALANTA ALLENATORE Colantuono PANCHINA 78 Frezzolini, 3 Lucchini 6 Bellini,44 Cazzola, 18 Carrozza, 10 Bonaventura, 89 Marilungo. BALLOTTAGGI nessuno SQUALIFICATI Doni (febbraio 2015), Raimondi (1) DIFFIDATI Capelli, Consigli, Denis, Manfredini, Marilungo, Moralez, Peluso INDISPONIBILI Capelli (maggio 2012), Tiribocchi (2 settimane), Carmona (2 settimane), Ferreira Pinto (3 giorni) ALTRI Masiello, Minotti

GENOA ALLENATORE Marino. PANCHINA 22 Lupatelli, 31 Sampirisi, 36 Meucci, 10 Birsa, 19 Jorquera, 11 Jankovic, 9 Zé Eduardo. BALLOTTAGGI Belluschi-Jankovic 55-45%. SQUALIFICATI Mesto (1), Kaladze (1). DIFFIDATI Granqvist. INDISPONIBILI Moretti (5 giorni), Bovo (5 giorni), Antonelli (25 giorni), Gilardino (20 giorni). ALTRI Scarpi, Molinelli, Krajnc, Alhassan, Sturaro, Wiliam, Zima.


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SERIE A LA CRISI NERAZZURRA

NO CHAMPIONS, Inter terzo posto o mini-mercato A meno che i petrodollari... L’Europa League ridimensionerebbe tutto, ma c’è l’ipotesi di uno sponsor dagli Emirati MATTEO DALLA VITE MILANO

La Champions chiama i campioni. L’Europa League chiama anche a... vuoto. Ecco perché il terzo posto è un obbligo. L’obbligo dettato da Moratti. La Champions League è prestigio, soldi, calamita per chi ha e offre un tasso tecnico superiore (che sia un giovane affermato o no); l’Europa League è senz’altro qualcosa di meno e senza dubbio un habitat che rischia di essere snobbato da chi ti cambia le partite, ovvero i big. Il mercato che verrà è quindi appeso per intero al piazzamento finale di questa stagione: col terzo gradino si può spendere (con giudizio), dal quarto in poi molto ma molto meno. No Champions no party insomma, a meno che... Solo sussurri, per ora Già, a meno che quei sussurri che arrivano da lontano non possano trovare verità e concretezza entro giugno. Perché ancora di definito non c’è niente, assolutamente niente. Di sicuro - per ora - ci sono chiacchiere, ipotesi, strette di mano con l’idea di rivedersi e di riparlarne. Fra chi? Fra Massimo Moratti e uomini facoltosi degli Emirati Arabi, paese nel quale l’Inter ha investito sia col programma Inter Academy e col quale mantiene rapporti sempre stretti, commerciali e calcistici. Ciò

che si vocifera nelle stanze forti è che prima o poi queste relazioni fra Massimo Moratti e gli emiri potrebbero sfociare in una sponsorizzazione molto forte e conseguentemente capace di portare forze fresche: quindi petrodollari, quindi possibilità superiori negli investimenti di mercato che a questo punto avrebbero ben altri orizzonti. Ripetiamo: per ora esistono solo sussurri, ma le strade degli accordi commerciali potrebbero sempre avere un epilogo contrattuale dietro

VENERDI’ IL BOLOGNA

Sneijder a parte ma niente allarme Samuel ce la fa? (m.d.v.) Wesley Sneijder, a meno di stop imprevisti, non dovrebbe essere assolutamente in dubbio per la gara di venerdì: ieri ha fatto un lavoro specifico (assieme a Cambiasso, Alvarez, Juan e Julio Cesar) per evitare ricadute ed è uscito prima degli altri dalla Pinetina. Per la gara contro il Bologna, Ranieri ritroverà Maicon e deciderà se rimettersi col 4 4 2 o col trequartista dietro alle due punte. Capitolo Samuel: se oggi rientrerà in gruppo occhio al miracolo per venerdì. Difficile, ma chissà...

Niente di definito ma con i paesi arabi i contatti e i pour parler sono costanti «Però sarebbe bello avere forze fresche»: lo disse Moratti negando l’idea-Gazprom l’angolo visti i costanti contatti fra le parti e l’appeal del marchio nerazzurro nel mondo. Sarebbe bello... Qualche setti-

mana fa, quando la Gazprom venne accostata all’Inter come possibile nuova co-forza societaria, Massimo Moratti negò ma aggiunse: «Forse sarebbe una bella cosa se ci fosse un gruppo forte capace di dare una mano ma, molto sinceramente, non c’è niente. Assolutamente niente». Il gruppo forte, in verità, non arriverebbe dalla Russia ma proprio dagli Emirati (o dal Qatar): c’è chi ipotizza addirittura una cessione di quote dell’Inter (ma se così fosse non sarebbe certo maggioritaria), ma l’ipotesi più plausibile in caso di ingressi prevederebbe proprio una partnership di peso, ovviamente da studiare nella tipologia dell’unione e nei minimi particolari.

Regina Barça Di certo in questo momento storico del calcio, e in regime di fair play finanziario, le forze fresche sono ben accette e anche quantificabili. Per esempio: dalla Qatar Foundation, il Barcellona prende 30 milioni di euro, un record assoluto nel calcio, mentre dall’Emirates il Milan incassa 12 milioni. Come main sponsor, l’Inter ha la Pirelli per un totale di 12 milioni euro (bonus compresi). Uno Sneijder e un Tevez Insomma: l’ipotesi dell’ingresso di forze fresche resta in sospeso e molto ammantato di condizionale, mentre l’Inter attuale deve costruirsi un futuro immediato nel quale non può fallire l’aggancio al meglio possibile, ovvero al terzo posto. Per dire: una Europa League tratterrebbe, ammesso che non vada via comunque, un big di assoluto valore come Wesley Sneijder?

Difficile. Così come sarebbe difficile chiamare a sè un Carlitos Tevez in virtù di un piazzamento dal quarto posto in giù. Per questo l’imperativo della Champions resta imprescindibile.

Vialli pronostica «Guardiola con Baggio vice»

Wes e Mauro: no allo Zenit E a proposito di Sneijder: nei giorni scorsi sarebbe stato avvistato in centro a passeggiare con Mino Raiola. Cambi di procuratore (non previsti) a parte, Wesley come Zarate ha ricevuto un’offerta per l’immediato dallo Zenit San Pietroburgo di Luciano Spalletti, là dove il mercato è aperto fino al 24 febbraio. Entrambi hanno rifiutato (definitivamente, pare) perché convinti di poter risollevare l’Inter che mira al terzo posto e soprattutto un’Inter dotata di Champions League. Perché la Champions conta. E aiuta i conti.

Un pronostico o una dritta, chissà. Resta il fatto che Gianluca Vialli commentatore di Sky proprio alla tivù satellitare ha detto quanto segue: «L’anno prossimo sulla panchina dell’Inter potrebbe arrivare Guardiola e, come suo vice, Roberto Baggio». Non una novità, ma è chiaro che evidentemente la schiera di chi (eventualmente) succederà a Ranieri si espande: da Villas Boas a Blanc considerando Pep sempre in bilico sul rinnovo col Barça, ecco che l’attuale tecnico nerazzurro dovrà per forza prendersi il terzo posto.

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TOTO ALLENATORE


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COPPA CARNEVALE

NO PARTY Massimo Moratti, 66 anni, con la Champions vinta nel 2010. E’ diventato primo azionista dell’Inter nel 1995 BOZZANI

Moratti a Gasp: «Anche colpa sua se va così male» «Le sue frasi sul mercato? Visto il momento, gran classe. Confermo fiducia ai giocatori e a Ranieri, che immagino sappia come risolvere i problemi» LUCA TAIDELLI MILANO

CONVOCATI BRASILE

Ci sono Hernanes Julio Cesar e Thiago Silva RIO (m.can.) Lucio, Pato e Robinho non convocati per il primo test del Brasile nel 2012, il 28 febbraio con la Bosnia Erzegovina, a San Gallo (Svizzera). Julio Cesar, Thiago Silva e Hernanes sono i tre «italiani» della lista. Out Kakà, ci sono Ronaldinho e i gioiellini Lucas, Leandro Damião e Ganso. I convocati: Julio Cesar, Diego Alves, Rafael, Daniel Alves, Marcelo, Sandro, Adriano, Dedé, Luisão, Thiago Silva, David Luiz, Elias, Hernanes, Fernandinho, Sandro, Ganso, Lucas, Neymar, Jonas, Hulk, Ronaldinho, Leandro Damião.

Contestazioni boomerang Questo per introdurre il capitolo contestazione, visti i cori poco affettuosi dopo l’harakiri contro i Mondo-boys. «Ho letto alcune cose sui giornali. Ognuno è libero di esprimersi, poi qualcuno si diverte anche, qualcuno aspettava le contestazioni da tempo e qualcuno vuole fare un po’ di scena. Noi tifosi dell’Inter siamo così, mai contenti. Poi credo che la gente avesse paura che potessimo vendere Sneijder, ad esempio. Ma lo sti-

Gli ottavi di finale Gruppo 1 Genoa 0 Torino 2 Aramu al 3’ p.t.; Pinelli su rigore al 33’ s.t. Atalanta 1 Roma 3 Mangni (A) al 24’, Nego (R) al 27’, Politano (R) al 39’ p.t.; Tallo (R) al 21' s.t. Juventus 6 Vicenza 4 d.c.r. (1-1) Postorino (V) su rigore all’11’, Beltrame (J) al 37’ p.t.

Gruppo 2 Fiorentina 3 Empoli 0 d.c.r. (0-0) Parma 5 Inter 2 d.c.r. (1-1) Sprocati (P) al 47’ p.t.; Bessa (I) su rigore al 23’ s.t.

Non soddisfatto, ma fiducioso

Gian Piero Gasperini, 54 anni PEGASO NEWS

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COSÌ GASP «Volevo Eto’o, Milito e Palacio. Sappiamo come è andata. Moratti mi disse che io e lui eravamo i soli a volere Balotelli. Pensavo che bastasse. Nainggolan non fu ritenuto da Inter»

molo ad andare avanti non mi viene dalle critiche, ma dalla voglia di fare bene. Anzi, la contestazione mi dà uno stimolo molto contrario. La fiducia in Ranieri e nei giocatori comunque non è in discussione. Perché i problemi ci sono, ma immagino che l’allenatore sappia come risolverli». Gran classe Gasperini E a propo-

sito di panchina, Moratti fa capire di non avere gradito le parole di Gian Piero Gasperini alla Gazzetta. «Si è lamentato del mercato durante la sua gestione? Al momento giusto, gran classe...». Il tutto condito da altre riflessioni: «La situazione attuale è un po’ figlia dell’inizio stagione, partita molto storta. Credevamo che un’impostazione nuova potesse dare una sveglia di un certo tipo e invece è successo il contrario e abbiamo dovuto cambiare in corsa». © RIPRODUZIONE RISERVATA

I QUARTI C’E’ LA RAPPRESENTATIVA DI SERIE D

TUTTI I RISULTATI

Sampdoria 0 Club Guaranì 2 d.c.r. (0-0)

Moratti non lascia, anzi raddoppia. Il numero uno nerazzurro parla tra una visita all’Inter Club Somma Lombardo (paese natale del padre Angelo) e gli appostamenti sotto al suo ufficio milanese. «Dopo aver perso in casa contro l’ultima in classifica non posso essere soddisfatto. Però se questa squadra ha vinto tutto significa che i giocatori erano forti e bene assortiti. Per rinnovare serve calma e ci stanno periodi in cui le cose vanno male. E contro Palermo e Novara ci si è messa la sfortuna. Ma questo non cambia i nostri programmi». Il presidente non dice «progetti». E spiega il perché: «Si parla sempre di progetto, che fa pensare a qualcosa che succederà chissà quando. Invece lavoriamo ogni giorno per costruire una squadra che vinca. E ho grande fiducia per gli anni prossimi, inserendo anche ragazzi giovani, che però abbiano un carattere forte per convivere con il tifoso interista, che non è tra i più leggeri...».

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R. Serie D 5 Pumas 4 d.c.r. (1-1) Campanaro (R) al 2’, Sandoval (P) al 15’ s.t. Lazio 3 Nordsjaelland 0 Emmanuel al 12’ p.t.; Zampa al 10’, Rozzi al 45’ s.t.

Gds

OTTAVI DI FINALE

Anche al Viareggio delusione nerazzura Ok Juve, Roma, Lazio I baby dell’Inter battuti dal Parma Avanza anche la Fiorentina. Guaranì unica straniera DAL NOSTRO INVIATO

ROBERTO PELUCCHI QUARRATA (Pistoia)

Inter piccola, sia che si parli di prima squadra, sia che ci si occupi di Primavera. I nerazzurri, trionfatori un anno fa, escono dalla Viareggio Cup già agli ottavi di finale, e ancora una volta ai rigori (era già successo nel 2007 e nel 2010). Difficile dire che sia un’ingiustizia. I guai l’Inter se li è cercati, fallendo i tiri dal dischetto con Bessa (troppo angolato, fuori) e Duncan (conclusione «molle» e centrale). «Non abbiamo grandi specialisti - ha ammesso il tecnico Andrea Stramaccioni -. Siamo usciti dalla Coppa Italia e dal Viareggio senza perdere mai e questo mi amareggia molto». Errori Dunque, va avanti il Par-

ma, che aveva già battuto (4-0) ed eliminato il Milan, e gode Fausto Pizzi, cresciuto proprio nel vivaio dell’Inter, con cui aveva trionfato al Viareggio nel 1986. Il Parma non è una sorpresa, i quarti li aveva già acciuffati un anno fa, e anche ieri si è dimostrato squa-

dra solida, organizzata. La partita non è stata entusiasmante e i due gol non sono stati limpidi. Il Parma è andato in vantaggio in contropiede al tramonto del primo tempo con Sprocati, ma l’azione era viziata in partenza dal «mani» di un difensore degli emiliani nella propria area. Arbitro Martinelli in bambola anche in occasione del pari nerazzurro: Addae ha portato via palla a Romanò in modo pulito prima di finire addosso all’avversario; rigore fantasioso, ma trasformato bene da Bessa. Stramaccioni nella ripresa ha disegnato un’Inter iperoffensiva, ma non è bastato. Livaja ha creato scompiglio, ma il Parma non è andato in affanno. Annullato anche un gol a Longo per fuorigioco. Poi ai rigori il Parma ha fatto 4 su 4, mentre l’Inter ha segnato soltanto con Candido. Altre partite La Juve ha soffer-

to più del previsto contro il Vicenza e per passare ha dovuto trasformare tutti i rigori. Più brave le romane: la Roma ha respinto l’assalto della generosa Atalanta, la Lazio si è sbarazzata dei danesi del Nordsjaelland. Sampdoria ed Empoli sono andate ai rigori, ma li hanno sbagliati tutti. I brasiliani del Club Guaranì sono l’unica squadra straniera ai quarti. E domani si torna in campo, rischio derby in semifinale con Lazio-Roma e Juventus-Torino. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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SERIE A

identiKit & CARRIERA

Jovetic, ginocchio ok v Giacomelli cresce bene E il Chelsea ha pronti Russo penalizza l’Inter 25 milioni per l’assalto giudizio del Tombo DI DANIELE TOMBOLINI

Impeccabile Bergonzi nella sfida di cartello Udinese-Milan. Gervasoni non vede un rigore

La Fiorentina ha già detto no, ma Abramovich ci riproverà in estate. Nastasic convocato in nazionale

4

I NUMERI

6,44

la media voto in campionato di Stevan Jovetic, la più alta fra i giocatori della Fiorentina

12

le reti segnate finora in 17 partite, per un totale di 1529 minuti. In Italia non ne aveva mai realizzate così tante, col Partizan vi riuscì nel 2007-08, ma nell’intero torneo

52%

la percentuale dei suoi gol sul totale complessivo della squadra. La Fiorentina ne ha segnati in totale 23 in 21 partite

ALESSANDRA GOZZINI FIRENZE

Partito con i favori del pronostico, Jo-Jo ha portato a casa il risultato: dalla trasferta in Germania è rientrato con un atteso successo, il ginocchio operato un anno e mezzo fa è oggi in eccellenti condizioni. Il viaggio nella clinica di Augsburg, una delle costruzioni dove Jovetic torna meno volentieri, è servito per sottoporre il problemino alla valutazione specialistica del Professor Boenisch, il luminare a cui il giocatore si affidò nell’estate del 2010, dopo lo sbriciolamento del ginocchio destro: Jo-Jo ha scelto di partire dopo aver accusato un debole ma prolungato fastidio. La risonanza a cui si era già sottoposto a Firenze aveva escluso nuovi guai, gli accertamenti di ieri dovevano azzerare i timori e riempire la fiducia. Così è stato: «La visita ha confermato la stabilità del ginocchio. Non sono emerse problematiche di rilievo». Da oggi Jove tornerà ad allenarsi con il gruppo, che non lascerà nell’anticipo contro il Napoli: Jo-Jo sarà al suo posto.

23 ª GIORNATA PARTITA

ARBITRO

Atalanta-Lecce

Gervasoni

BONUS ERRORI

2

-2

PUNTI

Cagliari-Palermo

Giannoccaro

1

-

1

Catania-Genoa

Giacomelli

2

-

2

0

Inter-Novara

Russo

2

-5

-3

Lazio-Cesena

Romeo

2

-

2

Udinese-Milan

Bergonzi

3

-

3

Napoli-Chievo

Gava

1

-

1

Siena-Roma

Rocchi

2

-

2

Catania-Roma (rec)

Tagliavento

2

-

2

LEGENDA Bonus Gara facile 0, gara insidiosa 1, gara difficile 2, gara difficilissima 3; Errori su un gol -3, su un rigore -2, su un’espulsione -1

In una giornata poco felice le note liete vengono dall’impeccabile direzione di Bergonzi a Udine e soprattutto dalla buona prestazione del giovane Giacomelli che alla terza assoluta in A si conferma più di una promessa. Discreti anche Giannoccaro, Romeo, Gava, Rocchi e Tagliavento nel mini recupero di Catania-Roma. Gervasoni, invece, in Atalanta-Lecce non sanziona con il calcio di rigore la trattenuta di Blasi su Denis. A San Siro Russo non era in giornata: non fischia 2 rigori all’Inter per gli interventi di Garcia su Poli e di Centurioni su Cambiasso e non ammonisce per la seconda volta Porcari dopo un duro intervento su Sneijder

CLASSIFICA GENERALE ARBITRO

De Marco Tagliavento Bergonzi Orsato Celi Gervasoni Mazzoleni Damato Guida Romeo Gava Banti Rocchi Rizzoli Doveri Massa Russo Valeri Giacomelli Calvarese Peruzzo Tommasi Brighi Tozzi Pinzani Giancola Ostinelli Nasca Giannoccaro

GARE

PUNTI

10 11 12 10 10 10 10 11 11 10 10 10 10 10 10 3 10 11 2 2 10 2 10 1 1 1 2 1 10

20 20 18 16 15 12 12 11 10 10 9 8 8 7 6 6 5 5 5 3 3 2 2 1 1 1 1 1 -2

Stevan Jovetic, 22 anni, alla Fiorentina dalla stagione 2007-08 LAPRESSE Stabilità Altri particolari emer-

si nel consulto con Boenisch: il malessere percepito dal giocatore derivava da una contusione, dunque da una botta ricevuta in allenamento. Ma la verifica più attesa era quella sulla stabilità dei legamenti: la tenuta è buona, così come l'umore di Jo-Jo, decollato dopo l'appuntamento con la massima serenità. Con lui c'era uno dei medici del club che in questo caso faceva da accompagnatore: è stato il giocatore (su spinta del manager) a premere per la visita dal chirurgo di fiducia; il ginocchio di Jovetic è stato ricomposto, ora tocca al rapporto giocatore-staff medico viola seguire lo stesso percorso di ricostruzione. Assalto Chelsea Non ci sono al-

tri intoppi nel rapporto tra Jovetic e la Fiorentina: la firma sul prolungamento rispecchia davvero la volontà di Jo-Jo di continuare in viola. Presto Andrea Della Valle ribadirà che il gioiello è incedibile. Eppure, c'è sempre chi tenta di infilarsi nel mezzo; c’è una proposta del Chelsea, che ora è decifrabile anche in altri dettagli: venticinque milioni (trattabili e a cui vanno aggiunti i bonus) al club, una sorta di carta bianca al giocatore nello stendere il contratto. Non è la solita indiscrezione partita da Londra, è invece un’offerta che la Fiorentina conosce benissimo, e a cui ha già detto di no una volta. Visto che i dirigenti inglesi sembrano decisi a insistere, toccherà alla proprietà ufficializzare

il nuovo rimbalzo: non c’è ragione di temere la partenza di Jo-Jo (già sogno estivo di De Laurentiis) eletto rappresentante del nuovo ciclo viola. Anche se la minaccia blues resta. Non è un'apertura all'insidia, ma una considerazione quella che Guerini, club manager, affida a Radio Crc: «La nostra intenzione è ricostruire intorno a lui, ma oggi la parola "incedibile" non esiste più, specie davanti a una proposta indecente». Nastasic Buone news anche

dall’altro baby gioiello: Nastasic è stato convocato dalla Serbia per l’amichevole contro Cipro: è la prima con la Nazionale maggiore. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Taccuino EUROPA LEAGUE

1˚ round a Besiktas e Olympiacos Ieri si sono giocate le prime due partite di andata dei sedicesi mi di Europa League: Rubin Ka zan Olympiacos Pireo 0 1 (gol di Fuster al 26’ s.t.) e Braga Besiktas 0 2 (Sivok 37’ p.t., Simao 13 s.t.). Intanto sono stati designati gli arbi tri per Lazio e Udinese che gioche ranno domani: Lazio Atletico Ma drid al ceco Kralovec, Udinese Pa ok tocca allo spagnolo Mallenco.

GIUDICE SPORTIVO

Nove squalificati Il Novara ne perde 3 MILANO Sono nove i gioca

tori squalificati, tutti per una giorna ta, dopo le partite di domenica. Stop per Konko (Lazio), Radovano vic, Morganella e Porcari (Novara), Conti (Cagliari), Kaladze, Mesto (Genoa), Kjaer (Roma) e Raimondi (Atalanta).

CATANIA

Potenza operato stagione finita CATANIA Alessandro Po tenza, difensore del Catania, è sta to operato ieri a Villa Stuart a Ro ma. Il giocatore è stato sottoposto dal Prof. Mariani ad un intervento chirurgico: l’operazione al legamen to crociato anteriore del ginocchio destro è perfettamente riuscita. Stagione finita.


MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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CAGLIARI

Sant’Elia disastrato Abbonati rimborsati Che caos MARIO FRONGIA CAGLIARI

Lazio STEFANO CIERI ROMA

Benedetto Atletico in udienza dal Papa Gli euro avversari spagnoli in Vaticano. Reja, uomini contati Un avversario in più per la Lazio sulla strada della qualificazione in Europa League: la benedizione del Papa all'Atletico Madrid. Gli spagnoli, avversari dei biancocelesti domani all' Olimpico per i sedicesimi di EL, sono a Roma da ieri sera. Hanno anticipato lo sbarco nella capitale per presenziare stamattina all'udienza generale che Benedetto XVI terrà in Vaticano. Reja in emergenza Di una benedizione papale avrebbe però bisogno anche la Lazio, ormai in cronica emergenza da infortuni. Reja sperava di recuperare per la sfida europea almeno qualcuno dei sei elementi fermi ai box, invece se ne riparlerà un'altra volta. Dias ha alzato bandiera bianca lunedì, ieri hanno praticamente dato forfeit anche Radu e Lulic (per quest'ultimo sussiste qualche speranza flebile di recupero in extremis). Uomini contati così per il tecnico che si consola con il ritorno ormai imminente del più datato degli infortunati. Mauri oggi avrà un consulto in Germania per verificare la guarigione dallo strappo alla coscia destra. Se ci sarà l’ok finale, da venerdì il centrocampista tornerà in gruppo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Benedetto XVI, 84 anni, è Papa dal 2005 ANSA

Udinese MASSIMO MEROI UDINE

Invasione greca domani al Friuli Attesi circa 4 mila tifosi del Paok mentre i tifosi friulani nicchiano Cambiano gli uomini, ma resta uguale il modulo nell’Udinese che Francesco Guidolin proporrà domani sera al Friuli contro il Paok Salonicco nell’andata dei sedicesimi di Europa League. Persi Isla (stagione finita, oggi l’operazione a Roma per la ricostruzione del legamento crociato) e Di Natale (microfrattura al secondo dito del piede destro), in attesa di conoscere la reale entità degli infortuni di Badu e Asamoah, il tecnico bianconero ha provato il 3-5-1-1 nell’allenamento di ieri. Floro Flores unica punta, alle sue spalle dovrebbe agire Fabbrini con Abdi mezzala sinistra al posto di Asamoah. Via Ancona Intanto, scarsa risposta dei tifosi in prevendita, nonostante i 14 mila abbonati possano godere dello sconto del 40% sul prezzo del biglietto. Non saranno più di 6 mila i friulani in tribuna, mentre da Salonicco è prevista una mini-invasione. L’Udinese ha inviato in Grecia 4 mila biglietti: finora ne sono stati venduti 3.200. I supporters greci arriveranno in traghetto ad Ancona e raggiungeranno Udine in pullman. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Rimborso in vista per gli abbonati dei settori Distinti e curva Sud, dalla partita con la Fiorentina alla fine del campionato. La triste telenovela sul Sant’Elia dimezzato (da 23.250 posti a 14 mila) prosegue. Con Massimo Cellino che scrive: «Non possiamo ripagare i disagi morali degli abbonati, ma pensiamo almeno a quelli materiali». Da tre gare (Fiorentina, Roma e Palermo) i tifosi vagano in altri settori per il divieto di agibilità della Commissione di vigilanza (pericolo caduta calcinacci).

In casa il Cagliari ha altre sei gare, incluse Inter (7 aprile) e Juve (6 maggio). Intanto ieri lo stadio è finito su «Striscia la notizia». Dal Centro di coordinamento dei Cagliari club al gruppo nato su facebook «Dateci uno stadio nuovo», al sindaco: «Ribadiamo la nostra collaborazione», dice Massimo Zedda. Ma i tifosi – col Palermo è apparso lo striscione «Profondo sdegno per uno stadio indegno» – raccolgono le firme. E alla frase del patron («Regalo la squadra al Comune») ha

La Roma ora scopre le spine del mercato Non convincono Kjaer, Josè Angel e Bojan E il d.s. Sabatini prende tempo sul rinnovo Roma MASSIMO CECCHINI ROMA

Trafitta dall’umiltà del piccolo Siena, all’intervistatore del canale tematico che gli chiedeva il motivo della mancanza di continuità della Roma, Luis Enrique rispondeva: «Non lo posso dire il perché, te lo spiego davanti a un caffè, senza giornalisti». Non avendo facoltà di accedere al comfort del bar di Trigoria, i tifosi giallorossi ieri si sono malinconicamente accontentati di farsi una loro idea, partendo da una premessa che li avvicina ai dirigenti: la botta è stata forte. Trovato il minimo comun denominatore, però, le analisi variano, anche se l’umore dell’universo giallorosso ha trovato opportuno sezionare il mercato (fatto e non), alla luce di un dato oggettivo: un anno fa la criticatissima gestione Ranieri dopo 23 giornate aveva 4 punti in più e una gara da recuperare (col Bologna). Promossi Dei volti nuovi, i sicuri promossi sono Pjanic, Lamela (ieri convocato per la prima volta dal c.t. della nazionale Argentina con Gago), Osvaldo, Stekelenburg, Borini ed il parametro zero Heinze. Bilancio a luci ed ombre, invece quello di Gago, che comunque sarà riscattato dal Real Madrid. Se è considerata positiva l’idea di un impianto di gioco nuovo da costruire partendo da zero, il rovescio della medaglia — si sussurra a Trigoria — è la fragilità della guida tecnica nel rimettere in linea di galleggiamento match complicati. Bocciati Nel mirino della critica, però, sono di sicuro Kjaer (autore del fallo da rigore decisivo a Siena), Josè Angel e Bojan. Il primo finora ha sempre convinto poco, ma proprio la grande fiducia che Luis Enrique ha avuto in lui è stato uno dei motivi che non ha portato nuovi difen-

Siena ALESSANDRO LORENZINI SIENA

Calaiò, doppia cifra da salvezza Per la prima volta l’attaccante ha toccato quota 10 gol in Serie A Nel basket si utilizzerebbe il termine «doppia cifra». Che vale anche nel calcio, in realtà, anche se con una valenza diversa. Fatto sta che con il gol decisivo alla Roma, su rigore, Emanuele Calaiò ha raggiunto, per la prima volta nella sua carriera, le 10 realizzazioni nella massima categoria, pur con 4 rigori calciati. Dieci reti per trascinare il Siena verso la salvezza. Un record personale, arrivato nell’età della piena maturità, visto che «l' Arciere» ha spento trenta candeline lo scorso 8 gennaio. Nelle sue precedenti stagioni in serie A si era fermato prima a cinque (2008-2009), poi a otto (2009-2010), sem-

replicato l’assessore comunale alla Cultura, Enrica Puggioni: «Apprezziamo molto il bel gesto, ma non c’è bisogno di arrivare a tanto. Stiamo compiendo un grande sforzo per garantire la regolarità dell'impianto e vogliamo capire le intenzioni reali del Cagliari». Sul tema, Cellino taglia corto: «Hanno chiuso gradinata e curva senza sapere perché. I lavori avrei potuti farli io e invece li hanno fatti loro spendendo di più. Evidentemente il problema sono io». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Lecce GIUSEPPE CALVI CALIMERA (Lecce)

Cosmi ai tifosi «Con il Siena tutti allo stadio!»

sori a Trigoria nel mercato di gennaio. Il terzino spagnolo invece, dopo le prime critiche, ha perso quella sfrontatezza mostrata ad inizio stagione e così prima ha perso il posto a favore di Taddei e poi, quando è chiamato in causa, si limita ad un anemico compitino che non convince nessuno. Il caso più eclatante però è quello di Bojan. Da fiore all’occhiello della campagna estiva si è trasformato in ultima scelta offensiva. D’altronde anche il faccia a faccia avuto con l’allenatore la scorsa settimana ha ribadito come Luis Enrique gli chieda movimenti e sacrifici che al momento l’ex del Barcellona non è in grado di offrire, e psicologicamente anche lui soffre parecchio. Sabatini: solo un anno Chi patisce forse più di tutti, però, è il d.s. Walter Sabatini. Il dirigente si è sempre assunto la responsabilità delle scelte e proprio per questo prende tempo davanti alla proposta della proprietà giallorossa di rinnovargli per tre anni il contratto in scadenza a giugno. In ogni caso, il fine stagione farà sciogliere (o meno) le riserve del d.s., corteggiato com’è noto anche dalla Fiorentina. Se però, come sembra più probabile, Sabatini resterà in giallorosso, non prolungherà per più di un anno, com’è suo costume, ed infatti già draga il mercato, dopo aver fatto impigliare nella sua rete Objang (Samp) per il prossimo anno. La telefonata Una cosa è certa: la

sconfitta di Siena ha minato parecchie certezze in casa giallorossa, dando l’impressione di un gruppo che, al momento di spiccare il volo, scivoli proprio per mancanza di personalità. Sarà stato argomento di discussione anche ieri tra il d.g. Baldini e Luis Enrique, nel solito colloquio del dopo gara. Stavolta solo telefonico, però, perché la squadra si rivedrà a Trigoria solo oggi. Chissà che davanti ad un caffè l’allenatore non diventi più ciarliero. © RIPRODUZIONE RISERVATA

pre con la maglia bianconera, cui aggiungere le due reti realizzate con la maglia del Napoli, nel 2007. Smentiti gli scettici Alla quarta stagione con la

casacca bianconera, Calaiò è diventato ormai senese d'adozione: ha addirittura cominciato a frequentare una Contrada, quella dell’Onda (nel cui «territorio» abita), ha indossato la fascia di capitano in assenza di Vergassola, titolare dei gradi leader. Ma soprattutto ha sposato la causa della società di Mezzaroma: anche nell' estate del 2010, quando il Siena stava vivendo la difficile ricostruzione dopo l'amara retrocessione in Serie B, Calaiò si mise subito a disposizione del progetto firmato da Antonio Conte, rifiutando qualsiasi offerta ricevuta dalla A e allungando il contratto al 2014. Proprio lo scorso anno è stato decisivo con 18 reti in Serie B, maturando moltissimo dal punto di vista tattico. Maturazione completata in questa stagione con Sannino. Eppure in estate, durante il ritiro in Val Ridanna, c'era chi storceva la bocca: «Calaiò non è un attaccante da A», mormorava qualche tifoso. La risposta è arrivata in «doppia cifra», con i gol che potrebbero valere la salvezza. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Serse Cosmi, 53 anni, allena il Lecce da dicembre LEZZI

Frecciata a Muriel e all’Udinese «Io non alleno per altri club» La sfida con il Siena, per lui, è già cominciata. Serse Cosmi convoca il Salento per la partita che vale tantissimo nella corsa salvezza del Lecce. «Ho deciso di scendere subito in campo, perché i nostri tifosi ci siano al fianco in questo incontro che può risultare fondamentale — dice l’allenatore —. Vorrei lo stadio gremito ma mi basterebbe riavere il pubblico "rumoroso" che ci ha incitato contro il Bologna. Ci aspetta un impegno difficile, contro una squadra che ha fermato la Juventus, poi ha battuto il Napoli in coppa Italia e la Roma in campionato. La formazione di Sannino attraversa un grande momento ma mica è diventata il Real Madrid. Se avessimo paura del Siena, dovremmo starcene a casa!». Giocare senza paura Il suo Lecce sarebbe «salvo»: nelle 9 partite della gestione Cosmi, i giallorossi hanno conquistato 10 punti, mettendosi alle spalle, in attesa dei recuperi, Atalanta, Siena, Cesena e Novara. Serse è carico, prepara un gruppo d’assalto per il confronto con i bianconeri di Sannino. «Il Siena è tosto e ha un allenatore capace di dare una precisa organizzazione di gioco - sottolinea Cosmi -. Ma il Lecce deve solo vincere. Manderò nella mischia solo chi non ha paura, anche sotto l’aspetto tecnico. Archiviamo la prestazione, non bella, di Bergamo e non si esageri con i giudizi negativi; noi siamo mancati nella fase offensiva, però l’Atalanta ha tirato in porta solo due volte, grazie a nostri "regali". Ultimamente abbiamo registrato difesa e centrocampo. Poggiando su una base più solida, sarà più semplice pungere lì davanti». Muriel da svezzare A proposito di attacco, l’allenatore spiega perché, a Bergamo, ha preferito inizialmente Bojinov a Muriel. «In settimana Valeri mi aveva impressionato, poi purtroppo ha giocato male. Muriel è un talento naturale, però deve migliorare su alcune situazioni. Io devo pensare a salvare il Lecce, non ad allenare giocatori per consegnarli pronti alle rispettive società di appartenenza (in questo caso l’Udinese, ndr). Con me gioca chi sputa il sangue per tutta la partita! Non ho problemi con Muriel, anche se ancora aspetto il suo primo gol decisivo. Altra musica con Di Michele, che ha segnato 6 reti, 5 delle quali decisive. Per rincorrere la salvezza, vorrei anche godermi tanto la qualità di Bertolacci e Piatti; pure loro possono dare un contributo importante al Lecce». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012

IL CASO

Delitto Sandri, niente sconti all’agente La Cassazione conferma la pena di 9 anni e 4 mesi. Spaccarotella: «Andrò in carcere da uomo» STEFANO CIERI ROMA

UNA MALEDETTA DOMENICA

Luigi Spaccarotella è colpevole di omicidio volontario. La Corte di Cassazione ha ieri confermato la sentenza di secondo grado che aveva condannato a 9 anni e 4 mesi di reclusione (in virtù della riduzione per la scelta del rito abbreviato) l'ex agente di polizia per la morte di Gabriele Sandri. Pena confermata (in via definitiva) perché confermata è la fattispecie riconosciuta al gesto di Spaccarotella. La Cassazione ha accolto la decisione della Corte d'appello di Firenze per la quale si è trattato di omicidio volontario con dolo eventuale. Dopo che in primo grado l'ex agente era stato invece condannato a 6 anni per omicidio colposo determinato da colpa cosciente. Per Spaccarotella, dunque, si apriranno ora le porte del carcere.

Luigi Spaccarotella, 35 anni, durante una fase del processo IPP

I fatti Si chiude così una delle

pagine più tristi della storia recente del nostro calcio. Una vicenda iniziata una maledetta domenica di 4 anni e 3 mesi fa. Era l’11 novembre del 2007, Gabriele Sandri insieme con quattro amici, tutti tifosi della Lazio, si stava recando in macchina a Milano dove nel pomeriggio era in programma Inter-Lazio. Ma sulla A1, presso l'area di servizio di Badia al Pino, succede l’imponderabile. Accade qualcosa nell’autogrill

GDS

tra il gruppo di amici laziali ed altri tifosi (pare juventini) in viaggio verso altre mete. Nella stessa area di servizio, ma dall’altra parte della carreggiata, c’è una pattuglia della polizia stradale. L’agente Luigi Spaccarotella esplode un colpo di pistola che raggiunge la vettura dei laziali e risulta fatale per Gabriele Sandri, che morirà di lì a poco. Gesto accidentale, diranno poi gli avvocati del-

l’agente. Volontario, sosterrà invece l'accusa. Alla fine dopo tre gradi di giudizio, la verità della giustizia italiana ha dato sostanzialmente ragione a quanto sostenevano i Sandri. La reazione dei Sandri Per que-

sto motivo ieri la decisione della Cassazione è stata salutata con soddisfazione da parte dei familiari e degli amici del tifoso laziale. «Questo è un giorno

importante non solo per noi, ma per l'Italia intera» ha commentato Giorgio Sandri, padre di Gabriele. Ed ha aggiunto: «La vicenda giudiziaria si è chiusa come doveva chiudersi. Era evidente a tutti cosa fosse successo l'11 novembre 2007. La sentenza di primo grado era stata vergognosa, questa ristabilisce la verità». Soddisfatto anche il fratello di Gabriele, Cristiano Sandri.

QUALUNQUE COSA TI PORTINO I PROSSIMI 7 ANNI,

«Questa sentenza è fedele alla giustizia e alla realtà dei fatti. La Cassazione ha confermato che l’uccisione di mio fratello è stato un atto volontario. Era questo che ci interessava, non l’entità della pena». La reazione di Spaccarotella «Af-

fronterò la situazione da uomo», è stato il commento alla sentenza da parte di Spaccarotella, per cui ora si apriranno

Gabriele Sandri, il tifoso della Lazio ucciso. Aveva 26 anni IPP

le porte del carcere. Un messaggio affidato a uno dei suoi legali, Federico Bagattini, che ha aggiunto: «Tutte le sentenze vanno rispettate, sarà così anche per questa. Per il mio assistito finisce in maniera non positiva, ma va ricordato che per l'omicidio volontario la pena di solito è molto superiore ai 9 anni e 4 mesi inflitti a Spaccarotella». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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MONDO IL DIBATTITO

4 il Film

Tanto è un gioco

I NUMERI

di LUIGI GARLANDO

O si scusa davvero guardando Evra o è meglio evitarlo Acquistare Suarez ora significa anche legittimarlo Magari Luis Suarez è veramente pentito e riuscirà a farsi perdonare. Sì, perché quello spruzzo di scuse, quel distratto colpo di spugna non basta: «Chiedo scusa per il mio comportamento. Vorrei lasciarmi questa storia alle spalle e concentrarmi sul calcio». Un po’ pochino per un tipo che ha sparato una raffica di insulti razzisti beccandosi otto giornate di squalifica e che, non contento, ha ignorato la mano tesa di Patrice Evra, la vittima, che gli regalava l’occasione di tornare un uomo. Minimo la parola «scusa» deve ripeterla per sette volte, guardando negli occhi il francese, come per sette volte gli ha urlato «nero». Ma fino a quel giorno, il fuoriclasse uruguaiano non potrà essere considerato un semplice affare di mercato. La proprietà americana del Liverpool vuole scaricare Suarez? Sul mercato è annunciato lo sbarco di un bomber da 150 gol in 265 partite che muove le voglie dei grandi club, anche perché l’eventuale necessità di liberarsi dell’attaccante farebbe il gioco dell’acquirente. Un po’ come per Carlitos Tevez. Ma quella è un’altra storia. Suarez non ha litigato con l’allenatore, ha insultato un uomo per il colore della sua pelle. Il fatto dev’essere tenuto in considerazione non meno dei gol e del prezzo, perché non esiste sport senza etica. Lo sport è nato come confronto pacifico, alternativo alla guerra, ed è stato uno strumento culturale che ha raffinato le civiltà nei secoli. Per quanto stravolto dall’accezione moderna del professionismo, lo sport ha mantenuto la sua anima etica, i suoi valori. Che vanno difesi senza compromessi. Il razzismo è barbarie, non si può tornare indietro. Davanti ai troppi tentativi di giustificazione, preferiamo l’intransigenza di Alex Ferguson: «Suarez è una vergogna per il Liverpool. Non dovrebbero permettergli di giocare».

26,5

milioni di euro: la cifra che il Liverpool pagò all’Ajax nel dicembre 2011 per avere Suarez, che con i Reds ha un contratto fino al 2016

10

gol in Premier League fin qui segnati, 4 nello scorso campionato e 6 in questo. Contando anche la Coppa di Lega, sono 13

26

reti con la nazionale uruguaiana, in 52 presenze. L’11 novembre scorso contro il Cile ne ha fatte quattro.

Luis Suarez, 25 anni, attaccante del Liverpool A.I.

Il giustizialismo non c’entra. Nessuno vuole bandire in eterno un ragazzo che ha sbagliato, ma, in assenza di scuse vere e sentite, è giusto, doveroso che le squadre interessate al possibile affarone, si chiedano: chi ci mettiamo in casa? A quale prezzo? Non basta alzare le spalle e convincersi: «Storia che non ci riguarda. Con noi farà il bravo». No. Dare una maglia oggi a Luis Suarez significa legittimare il suo comportamento, coinvolgerlo nella storia del club (magari quella di Scirea, Facchetti, Maldini...), proporlo di esempio ai propri giovani. I latini dicevano: «Caveat emptor», «Stia attento il compratore». Minimo si rischia l’incauto acquisto. Anche se segna tanto e costa meno. Se qualche club italiano spiegasse: «Suarez non ci interessa, a meno che si smarchi in modo più convinto dalle proprie infamie», saremmo solo orgogliosi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Insulti razzisti: prova tv, 8 turni di stop, niente stretta di mano 15 ottobre 2011 Insulti e squalifica Liverpool-United, nel dopogara Evra denuncia insulti razzisti da Suarez. La prova tv inchioderà l’uruguaiano: 8 turni di stop AP

11 febbraio 2012 Ignora l’avversario Suarez ritrova il Manchester United, ma a inizio partita non vuole dare la mano a Evra, che gli strattona il braccio IPP

Suarez è da prendere? «Sì, ma deve riscattarsi» Baresi: «Ha chiesto scusa». Caracciolo: «Non arriverebbe certo da simpatico». Zamparini: «Lo comprerei domattina» GIULIO DI FEO

Aston Villa-City, prima del fischio d’inizio. Il bimbo che accompagna il capitano dei villans ignora la mano che gli viene tesa dal coetaneo degli ospiti e passa direttamente all’arbitro. E forse la lezione più importante del caso Suarez sta proprio qui, nell’esempio (brutto) fornito. E mentre l’uruguaiano ha chiesto scusa, si susseguono le voci di mercato per un enorme talento che però col Liverpool ora non ha per forza di cose un rapporto idilliaco. E la domanda sorge spontanea: Suarez è su piazza, come vi comportereste? Capire e valutare L’ex c.t. azzur-

ro Lippi stigmatizza il gesto: «Molto brutto. Anzi, ho trovato bello quello di Evra che gli stringeva il braccio quasi a voler insistere». In caso di mercato, il ds dell’Udinese Larini valuterebbe: «Non voglio pensare che la mancata stretta di mano sia dovuta a razzismo, Suarez avrà giocato tante volte contro ragazzi di colore, quanto piuttosto all’essere stato tirato in ballo. Se me lo proponessero? Dovrei capire meglio la situazione e informarmi. Certo, ci sono valori etici che vanno oltre quelli tecnici, e penso l’abbia capito anche il giocatore stesso, che ha chiesto scusa». Mangia, fino a dicembre tecnico del Palermo, è sulla stessa linea: «Dopo la polemica e la squalifica, Suarez avrebbe potuto mettere una pietra sulla vicenda dan-

«

Davvero un brutto gesto, mi è piaciuto invece quello di Evra

MARCELLO LIPPI EX C.T. AZZURRO

do la mano a Evra e invece ha perseverato. Un gesto antipatico e autolesionista. Se un ds me lo proponesse, la prima cosa che farei sarebbe parlare col ragazzo e capire bene come stanno le cose. Di sicuro il fatto gli ha dato un’immagine negativa, che andrebbe valutata». In campo Valutare sembra la pa-

rola chiave della vicenda. Anche per i calciatori stessi. Caracciolo, l’eroe del Novara nel colpo di San Siro: «Gli episodi di razzismo vanno sempre condannati e puniti, anche perché noi calciatori siamo un esempio per tante persone. Se mi ritrovassi Suarez come compagno? Starebbe a lui dimostrare che non è come sembra, bisognerebbe vedere come si comporta, certo è che non si presenterebbe come uno simpatico...». «Un gesto bruttissimo, non me lo spiego — fa eco

«

Non credo sia razzismo, avrà giocato tante volte contro ragazzi di colore

FABRIZIO LARINI D.S. UDINESE

Okaka (Parma) —. Se un giorno diventasse mio compagno? Non si sa mai cosa succede in campo, magari diventa il mio migliore amico. Bisogna conoscere prima di giudicare». E un capitano come la vede? Quello storico del Milan, Franco Baresi, chiosa: «Il rispetto non deve mai mancare, è un gesto che non fa bene all’immagine di Suarez, ma penso che l’abbia capito anche lui. E ha chiesto scusa, un bel passo avanti». Educare Sandro Veronesi, scrittore e tifoso juventino, si trova in Olanda, «e qui tendono a giustificare Suarez, che è stato un idolo dell’Ajax, pensano che forse Evra ha esagerato nel dire in giro quello che succede in campo. Io però la vedo diversamente». Cioé? «Se uno gioca a quel livello deve sapersi comportare. E vale per lui così come per tutte le teste calde: o si calma-

«

Lui alla Juve? Si, ma solo se sono sicuri di dargli la giusta educazione

SANDRO VERONESI SCRITTORE

no o dovrebbero giocare al sabato pagando il campo. Ci sono regole che vanno rispettate, tra queste il non insultare gli avversari. È questione di educazione, altrimenti è come portarti a cena uno che mangia con le mani». E se lo prendesse la sua squadra? «In tal caso, penso che sarebbe sicura di dargli la giusta educazione. Anche perché è un gran giocatore, mi piace parecchio. Però alle spalle di un’offesa razziale c’è la schiavitù, ci sono cose terribili. Un nero che ne subisce una, se non ti salta addosso, ha tutto il diritto di denunciarti». Stessa domanda, altro interlocutore. Zamparini, ma lo prenderebbe Suarez al Palermo? «Domani mattina, è un centravanti favoloso. Certamente, farei in modo di educarlo. Ma non penso che si sia comportato così perché è razzista». © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL FIGLIOL PRODIGO

INGHILTERRA

LO SCANDALO

Tevez a Manchester, 3 mesi dopo

No a un milione di Mansour: tifa per lo United

Turchia: combine con 93 imputati Inizia il processo

L’argentino sbarca e va subito al centro del City: «Penso solo a tornare in campo»

ta dall’Apache lunedì a FoxSports, dove non è tenerissimo con il tecnico italiano («Mi ha trattato come un cane a Monaco, già in passato eravamo quasi venuti alle mani, se mi vuole davvero bene ma se lo dice solo per i media allora no»).

Dopo tre mesi di assenza causa fuga non autorizzata, Carlos Tevez ritorna a Manchester. E lo fa per giocare nel City, dopo mesi di schermaglie con il club e trattative di mercato. L’operazione disgelo, cominciata da Mancini la scorsa settimana, entra nella fase calda, anche se le parti hanno ancora tanto da chiarire. A partire dall’intervista fiume rilascia-

Imbarco Felpona bianca col cap-

Un piccolo proprietario terriero contro lo sceicco Mansour. Succede a Manchester, dove il City per allargare il centro tecnico voleva comprare per un milione di sterline un terreno di Shaun O’Brien. Che però, come riporta il Manchester Evening News, tifa United, ha rifiutato e ha diviso la proprietà in 5.000 lotti da 250 sterline. Poi ha aperto un sito dove invita i tifosi dei Red Devils a comprarli, per costringere il City a trattare singolarmente con ognuno dei proprietari. «Voglio impedire al City i suoi propositi di dominazione calcistica», ha detto O’Brien.

Novantatré imputati tra dirigenti e calciatori, compreso Yildirim, presidente del Fenerbahçe: è iniziato ieri a Silivri il processo per il più grande scandalo del calcio turco, dopo il caso combine esploso la scorsa estate (19 partite e 8 club coinvolti) che ha portato anche alle dimissioni dei vertici federali. I tifosi di vari club si sono assiepati davanti al palazzo di giustizia. Ma il presidente del tribunale Ekinci ha aperto così l’udienza: «Non siamo qui per giudicare uno sport o una singola squadra, ma per verificare se ci sono state irregolarità ed emettere un verdetto».

puccio, accompagnato dalla moglie e dalle bambine, prima di imbarcarsi a Buenos Aires Carlitos ha parlato ancora: «Le indiscrezioni sul mercato? Tutte vere, ma le trattative non sono andate bene e quindi devo rientrare in Inghilterra. Ho ancora due anni e mezzo di contratto con il City, ma ora penso solo alla mia nuova sfida: rive-

Tevez, 28 anni, scortato dalla polizia all’aeroporto di Manchester REUTERS

dere tutti i miei compagni e tornare ad allenarmi. E vedremo come mi accoglieranno i tifosi». Nel pomeriggio l’atterraggio a Manchester, con un’imponente scorta di polizia, e subito auto in direzione Carrington, il centro di allenamento del City, per i test medici (aveva detto di aver bisogno di due settimane per tornare al top) e forse primo incontro con Mancini. Lo aspettavano di sicuro anche i compagni. Ieri Lescott ha twittato: «Non vedo l’ora che Carlos, Yaya e Kolo (i due Touré, che erano in Coppa d’Africa, ndr) tornino e ci aiutino a vincere. Chi non vorrebbe giocatori così in squadra?». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012

MONDO

A

E Spalletti spinge Capello all’Anzhi L’ex c.t inglese a un passo dal sì. Il tecnico dello Zenit: «Avrà tutti i rinforzi che vuole» LUCA CALAMAI

«Conosco la forza di Suleyman Keirimov, sono sicuro che riuscirà a convincere Capello ad assumere la guida dell’Anzhi. Come farà? Comprando tutti i campioni che Fabio chiederà di avere a sua disposizione». Sorride Luciano Spalletti. Il campionato russo potrebbe proporre in tempi brevi un derby tutto italiano. «Questo è un torneo - spiega il tecnico dello Zenit - in continua crescita. Se continuerà su questa strada diventerà una vetrina importante per il calcio europeo. A ogni finestra di mercato arrivano nuovi talenti». Con Capello non ha avuto contatti. Ma Spalletti, il giorno stesso del divorzio tra con la federcalcio inglese, aveva ipotizzato lo

In Russia si parla già degli obiettivi comuni: Lavezzi è il primo della lista per i due club sbarco di Fabio all’Anzhi. Era la normale chiusura del cerchio. «Sono anche andato a controllare la classifica del campionato che ripartirà tra pochi giorni. Capello è un grande allenatore e, di sicuro, aiuterà la squadra di Keirimov a compiere un importante salto di qualità. Il mio Zenit, però, è avanti di 13 punti: l’Anzhi non è il primo pericolo da cui guardarmi. Ma in futuro sarà un’altra storia». Che squadra è l’Anzhi? «Nelle ultime due campagne Keirimov ha ingaggiato 11-12 giocatori. Quindi l’An-

HANNO DETTO

S Luciano Spalletti (all. Zenit) «ll mio Zenit è avanti di 13 punti, diciamo che l’Anzhi non è il primo pericolo»

CHELSEA

Giocatori in rivolta Villas Boas trema LONDRA La panchina di Andrè Villas Boas si fa sempre più traballante. Secondo il quotidiano inglese «Mirror», in occasione del faccia a faccia col proprietario Roman Abramovich all’indomani della sconfitta in campionato contro l’Everton, i giocatori hanno criticato apertamente il tecnico portoghese. Tattiche, metodi di allenamento e di gestione ma anche scelte a livello di formazione, questi i punti contestati dal gruppo. Abramovich avrebbe preso nota ribadendo però il suo sostegno al tecnico. Sostegno non illimitato: contro il Birmingham sabato in Coppa d’Inghilterra e col Napoli martedì prossimo nell’andata degli ottavi di Champions League, l’ex allenatore del Porto si giocherà gran parte del suo futuro, col magnate russo consapevole di quello che pensa la squadra di Villas Boas.

Fabio Capello, 65 anni, ex allenatore della nazionale inglese AFP

zhi non è solo Eto’o. Ci sono altri elementi di grande valore. Uno in particolare, il centrocampista Boussoufa, un vero talento. Insomma, le basi per costruire una realtà di valore internazionale ci sono già. Capello non partirebbe da zero». Mercato Il resto arriverà dal

mercato. Spalletti e Capello potrebbero scontrarsi su 2-3 obiettivi. Uno su tutti: Lavezzi. L’attaccante del Napoli piace da matti allo Zenit e all’Anzhi. Ma la sfida può continuare per Sneijder o per Jovetic. L’ex cittì dell’Inghilterra avrebbe già fatto questi nomi ai suoi interlocutori russi. Nomi che Spalletti ha consegnato anche ai dirigenti dello Zenit e che lui stesso cercherà di convincere a trasferirsi a San Pietroburgo ora che è stato investito di un ruolo alla Ferguson. «Capello tro-

verà un mondo dove c’é una grande voglia di crescere». E di vincere. L’attesa Intanto German Ta-

tchenko, uomo-mercato di Keirimov, è al lavoro per chiudere la pratica dell’allenatore. Sullo sfondo c’è anche la candidatura di Guus Hiddink che ieri a Mosca era considerata in netto rialzo. Ma sono voci. In realtà il dialogo con Fabio Capello sta procedendo. Secondo fonti attendibili addirittura l’intesa sarebbe già disegnata. Mancano solo dei dettagli. E la lista dei rinforzi... Il viaggio Oggi Pierfilippo Ca-

pello, legale del papà, sarà a Londra per chiudere le ultime pratiche fiscali relative alla risoluzione con la federazione inglese. Poi, tutti liberi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

S Roberto Carlos (Anzhi) «Se Capello ha rotto con gli inglesi, significa che ha anche altre offerte»

S Samuel Eto’o (Anzhi) L’ex attaccante dell’Inter non ha preso posizione ufficialmente ma tifa per Capello

SCOZIA

Rangers: meno 10 e crac a un passo GLASGOW I Rangers Glasgow sono stati posti in amministrazione controllata e sono stati penalizzati di 10 punti nella classifica del campionato scozzese, guidato ora dagli eterni rivali dei Celtic con 14 punti di vantaggio. I Rangers, per 54 volte campioni di Scozia, hanno preso questa decisione a causa di un debito di 49 milioni di sterline nei confronti del fisco britannico, debito che arriva a 75, circa 90 milioni di euro, con le multe. I Rangers, fondati nel 1872, sono stati acquistati lo scorso maggio da Craig White, che si è impegnato a risanare i 18 milioni di passivo lasciati dal precedente azionista di maggioranza David Murray. Tuttavia Whyte non è riuscito a risolvere i problemi finanziari del club e le autorità fiscali chiedono la liquidazione delle imposte non corrisposte «per un periodo che parte dal 2001».


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di FILIPPO MARIA RICCI

robabilmente è troppo tardi. Può anche darsi P che non abbia voglia di cambiare partner nazional-calcistico. Magari non ha nemmeno le carte in regola per il passaporto italiano, e non è detto che mantenga le promesse. Però sembra comunque il caso di fare un paio di telefonate. La prima a Roberto Mancini, che allena la squadra che ha in mano il cartellino di John Alberto Guidetti. La seconda all’interessato. Un ragazzone di 19 anni che fa il centravanti, nato in Svezia e cresciuto giocando a piedi scalzi in uno dei più grandi slum di Nairobi. A Kibera lo portava il padre, figlio d’italiani. Bisogna andare indietro fino al nonno per trovare le radici azzurre di questa

dallaPrima

P

Gianni Petrucci, nerissimo, lamenta con qualche ragione il poco garbo istituzionale di un rifiuto tirato all'ultimissima ora. Certo, Monti il suo no poteva dirlo prima, ma la sostanza resta. Piaccia o non piaccia la decisione viene da un uomo credibile per motivi fondati. Comunque, essendo inappellabile, conviene accettare la sentenza. Ma non rassegnarsi al luogo comune che può alimentare. L'idea che ogni grande evento, da noi, sia foriero di inciuci politici, sforamenti e ruberie. Certo, gli esempi recenti non aiutano, ma un paese che smette di sognare perché impaurito dalle proprie magagne si condanna al pessimismo, all'immobilismo e quindi al declino. Davvero non si poteva per una volta volare alla tedesca, con una tabella di marcia e controllori feroci? Questo è l'unico, vero dubbio che la decisione del governo ci lascia. Monti nega che sia «un segnale di pessimismo» e promette un rinnovato impegno per lo sport. Lo attendiamo alla prova: chiuso il dossier sull’Olimpiade di Roma 2020 farà bene ad aprire subito, con lo stesso rigore e la stessa serietà, quello sullo sport in Italia. Che da anni attende riforme profonde. E finanziamenti conseguenti. La lista è lunga. Lo stato pietoso dell’impiantistica sportiva con gli enti locali che non hanno più soldi neppure per la manutenzione ordinaria. La legge sugli stadi ancora impantanata in Parlamento. Lo sport di base che si va dissolvendo a partire dalla scuola. Discipline gloriose che svaniscono. L’ippica alla bancarotta. I bilanci del Coni e delle federazioni sforbiciati al limite di sopravvivenza, società sportive alla canna del gas. Investire nello sport: non esiste una direttrice più sana di sviluppo. Ogni centesimo torna alla società in forma di lavoro e di salute. Non parliamo dei sacri valori di olimpia. Parliamo di valore al singolare, quello che si misura nell’economia del Paese e nei bilanci pubblici. Una parola che Monti, ne siamo certi, comprende assai bene.

JUVE, GRAZIE AGLI STOP MALTEMPO TESTA I MERCOLEDÌ DA CHAMPIONS aledetto inverno, dannato gelo siberiano. M I rinvii per maltempo hanno sconvolto i piani di volo della Juve. Antonio Conte ha trascorso la prima parte della stagione nella sana routine del suo centro sportivo di recente costruzione (inaugurazione nel 2006). La concorrenza (il Milan) a faticare in giro per l’Europa e la Juve - libera da euro-impegni - a lavorare con metodo a Vinovo. Una partita a settimana e dal martedì al venerdì allenamenti mirati, ragionati, curati. Pochi fisiologici infortuni, a smentire la favola che dipinge Vinovo come posto malsano, freddo e portatore di accidenti. Nessun disturbo al manovratore. Giusto per fare un paragone, nella scorsa stagione il vituperato Gigi Delneri aveva tra i cosiddetti l’Europa League, una coppa per bastardi senza gloria: se la vinci ti dedicano una festa di seconda mano, con lo spumante nei bicchierini di carta; se ti fai eliminare, sei un traditore della patria perché non ti sei curato del ranking Uefa. Quelle sei partite del girone eliminatorio condizionarono non poco il cammino della Juve «delneriana». Conte, per sua fortuna, ha affrontato a dicembre il primo impegno infrasettimanale extra Serie A, vale a dire esclusi i mercoledì di campionato, che

qua e là ci sono stati. Coppa Italia il giorno dell’Immacolata, partita col Bologna, trascinatasi ai supplementari (non può andare tutto bene). Scoglio dribblato con ampio e legittimo uso di turnover. Bis con la Roma il 24 gennaio e tris col Milan l’8 febbraio: la Coppa Italia come sano diversivo. I rinvii per maltempo hanno però ingolfato il calendario della Juve. Oggi, mercoledì 15 febbraio, il recupero col Parma. Mercoledì 7 marzo quello col Bologna. Due trasferte, per giunta, con le complicazioni del caso: i viaggi, l’entra e esci dagli alberghi. Più avanti, mercoledì 21 marzo, il ritorno di Coppa Italia col Milan a Torino. Addio alla routine dello Juventus Center di Torino. Sabato scorso, appreso che il giorno dopo non si sarebbe giocato a Bologna, Conte ha modificato il menu: non più la rifinitura della vigilia, ma una robusta dose di allunghi e partitelle ad alta intensità, per mettere benzina nei serbatoi. A fine marzo sapremo se la Juve avrà retto alla sterzata imposta dai venti gelidi dell’Est. Noi pensiamo di sì, la rosa è ottima e abbondante, e finora Conte non ha sbagliato una rotazione: la sua squadra è imbattuta. Vada come vada, il test servirà per il futuro, perché a settembre la Juve ritornerà in Europa e a naso ci rientrerà dal portone della Champions. Quelli sì che sono (saranno) mercoledì da leoni. © RIPRODUZIONE RISERVATA

sarebbe ancora finita per l’Italia, solo una partita ufficiale impedirebbe l’inversione a U, ma è chiaro che partiamo in grande svantaggio: «Ibra sa chi sono? È strano, però magari è buono per lui conoscere il nome di chi gli giocherà al fianco!», ha detto Guidetti alla Uefa con carattere. Dopo aver naturalizzato Camoranesi e Motta, Amauri, Ledesma e Osvaldo magari vale la pena fare un sondaggio con John Alberto. Potremmo trovarci in attacco con un ghanese nato e cresciuto in Italia, un italiano nato e cresciuto in New Jersey, uno svedese col nonno italiano. Uniti dal talento e dalla maglia azzurra. twitter @filippomricci © RIPRODUZIONE RISERVATA

sopralapanca

di ROBERTO PELUCCHI di ARRIGO SACCHI

f Non ci sono più le rivolte di piazza di un tempo. Negli anni Settanta c'erano ragazzi con l'eskimo che tiravano le molotov per la rivoluzione comunista, oggi ci sono signore in pelliccia che guidano la protesta interista. E il massimo della provocazione sarà lanciare bracciali di Cartier.

Questo Arsenal non è super Allegri può farcela I rossoneri hanno più valori tecnici e individualità. Ma occhio a Walcott

ilSondaggio I NOSTRI LETTORI NON HANNO DUBBI MONTI HA RAGIONE I nostri lettori condividono a la scelta del premier Monti sulla candidatura olimpica di Roma 2020. È curioso notare il cambiamento di umore: nel precedente sondaggio, 3 settimane fa, il 60% dei lettori era favorevole ai Giochi.

I RISULTATI Maxi Lopez abbraccia a Udine Stephan El Shaarawy PHOTOVIEWS

ritornano in Idatarossoneri Champions e oggi nell’andegli ottavi affrontano

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loSpunto

di SEBASTIANO VERNAZZA

punta. Il City lo ha preso su segnalazione di Sven Goran Eriksson e lo ha prestato al Feyenoord, fiducia ripagata da John con 17 reti in 15 partite, le ultime 3 domenica nel 3-1 al Vitesse, altre 3 due settimane fa nel 4-2 agli storici rivali dell’Ajax, che il Feyenoord non batteva da 6 anni. In tribuna a vederlo quel giorno c’erano Patrick Vieira, per conto del Mancio, e Marcus Allback, team manager della Svezia. Che lo ha già fatto giocare più volte con l’under 21 e si appresta a farlo debuttare, il 29 febbraio, con la nazionale maggiore. Il ct Erik Hamren vuole vederlo da vicino. Non

laPuntura

ROMA 2020, GIOCHI PROIBITI eccato, a questi giochi proibiti ci avevamo creduto. Eravamo in buona e onorata compagnia: la candidatura olimpica di Roma 2020, lanciata più di un anno fa dal Coni con l'appoggio del presidente Napolitano, aveva raccolto un consenso quasi unanime nel mondo dello sport e, con l'eccezione della Lega, in quello della politica. Meno decisa e calda l'opinione pubblica, passata da un 70-80 per cento di favorevoli qualche mese fa alla percentuale uguale e contraria di questi giorni. Mario Monti, che non governa coi sondaggi ma li legge eccome, era tra gli scettici della prima ora e ieri ha spento la fiaccola degli entusiasti con getto ben mirato di blandizie, astuzia ed ironia. Onestamente non si può dire che abbia il Paese contro. Questa vicenda apparentemente tutta sportiva in realtà racconta meglio di mille editoriali come gli atteggiamenti degli italiani stiano vorticosamente mutando. E le collaudate liturgie della politica (almeno fino a nuovo ordine) siano completamente saltate. In soldoni — perché di questo si tratta — il premier ha ricordato a tutti di «essersi occupato qualche volta di economia». Pur lodando il lavoro della commissione di fattibilità, ha chiarito che sarebbe da irresponsabili assumere un impegno così rilevante nel mezzo di una crisi che esige duri sacrifici. Sostanzialmente una cambiale in bianco a fronte di costi «imprevedibili». Dopo essersi studiato attentamente i dossier di Atene e di Londra, evidentemente ritiene che i circa cinque miliardi di euro previsti a carico della collettività possano levitare pesando in maniera insopportabile sull’operazione di rientro dal debito che ci impegna con l’Europa per i prossimi vent’anni. Così, a chi gli chiedeva di volare, ha risposto che «non è ancora il momento di togliersi le cinture di sicurezza». Cintura e bretelle, dicono gli americani…

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GUIDETTI, SVEDESE CON RADICI ITALIANE POTREBBE FAR COMODO A PRANDELLI

laStoria

di ANDREA MONTI

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TwitTwit

IL CINGUETTIO DEL GIORNO

ALESSANDRO GENTILE Cestista dell’Armani Jeans Milano

Super Gazzetta Store!!! E si va a casa con la maglia di "dios" Diego Armando Maradona!!! @alegent15

WESLEY SNEIJDER Centrocampista dell’Inter

Appena arrivato a casa... Guardate che cosa mi ha mandato mia moglie. Dolce! @sneijder101010

l’Arsenal dopo la rocambolesca e rigenerante vittoria di Udine. La squadra che stava avendo un momento difficile tra infortuni, scadimenti di forma, squalifiche e risultati non brillanti troverà sicuramente morale e convinzione dopo la partita di sabato. Una vittoria che penalizza la scoppiettante squadra di Francesco Guidolin ma nel contempo evidenzia la classe e il carattere dei rossoneri: solo le grandi squadre vincono queste partite. Il risultato non solo sarà importante per il campionato ma consentirà agli uomini di Max Allegri di presentarsi al confronto con l’Arsenal con uno spirito e una serenità diverse. Il Milan non solo ha vinto ma a Udine ha trovato altre soluzioni su cui puntare: lo splendido Amelia, le novità El Shaarawy e Maxi Lopez, il generoso Ambrosini. Inoltre potrà contare sul rientro degli squalificati Ibrahimovic e Van Bommel e sul recupero di Nesta che darà qualità ed equilibrio al reparto difensivo. L’Arsenal non vale i rossoneri come esperienza, valori tecnici ed individualità e neppure li supera come conoscenza collettiva e qualità di gioco. Nella Premier veleggia distante dai due Manchester, già eliminati in Champions, a conferma di un declino del calcio inglese. Gli uomini di Arsène Wenger, che in passato si sono fatti am-

mirare per velocità e brillantezza, quest’anno sono ancora alla ricerca di un gioco convincente. La squadra non sempre è compatta e corta, il pressing pertanto è estemporaneo e la linea difensiva molte volte non sa se coprire lo spazio o andare in pressione. In fase offensiva l’azione non è fluida e concreta. I ragazzi di Wenger non possono prescindere da un gioco ricco di conoscenze, movimento e velocità. Cosi come l’organizzazione dovrebbe essere ottimale per poter eguagliare i valori individuali e l’esperienza dei rossoneri. Uno spunto di Ibra con la sua potenza possono devastare la lenta e non sempre ben collegata difesa inglese. Cosi come la rapidità di Robinho o di El Shaarawy o del rientrante Pato possono mettere in difficoltà una retroguardia inesperta e non sempre protetta. I rossoneri dovranno stare attenti invece alle ripartenze avversarie, alla velocità di Walcott, e alla pericolosità di Van Persie. Marcature strette, una squadra corta e che non dia spazi e un giocatore sempre in filtro sono gli antidoti in attesa di una disattenzione avversaria o di uno spunto delle proprie individualità. Un Milan in forma avrebbe pochi problemi contro il peggiore Arsenal degli ultimi 10 anni, quindi tutto dipenderà dagli uomini di Allegri che con molta pazienza prima o poi troveranno la soluzione vincente. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012

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MAGIC CUP CAMPIONATO COSI DOPO 23 TURNI

L’Affare

IlColpo

IlBuono

IlBrutto

IlCattivo

MAXI LOPEZ

CARACCIOLO

PINILLA

KJAER

PASQUALE BRUNO

Milan

Novara

Cagliari

Roma

Magic Manager

Da attaccante di razza a portiere d’albergo? Così si malignava nei giorni in cui l’argentino ex Catania soggiornava a Milano in attesa della chiamata rossonera, con Galliani tentato dall’idea Tevez. Invece Maxi Lopez resta un bomber affidabile, forse più del connazionale del City...

Il cartellino Magic valeva 14 crediti. L’impresa di San Siro, il gol dell’Airone al solito (per lui) bersaglio nerazzurro ha fatto impennare la Magic borsa oltre a dare una bella spinta al Novara di Mondonico in serie A. Caracciolo potrebbe ora recitare un ruolo da protagonista: lo avevate previsto?

Qui la situazione si fa seria. Che Pinilla fosse una punta di qualità era risaputo, più difficile immaginare che sarebbe stato capace di trovare, a Cagliari, quella continuità che gli era mancata a Palermo. I segnali sono arrivati proprio nello scontro diretto. Media Magic in salita...

Un’entrata fuori tempo su Destro e il rigore causato lunedì sera nel posticipo tra il Siena e la sua Roma. Il bilancio per Kjaer resta negativo. Curioso notare come il rendimento del centrale giallorosso sia inversamente proporzionale a quello di Barzagli, suo ex compagno nel Wolfsburg.

Batte 85.157 manager su 90.820 Il solito Totò Di Natale (ora fuori un mese) e la novità El Shaarawy mitigano in parte la prova sottotono di Thiago Silva e Abate. Se in più ci aggiungiamo i 6 «politici» di Taider, Jovetic, Lichtsteiner e Amauri, costretti ai box causa maltempo, il risultato sarebbe stato migliore. Comunque Pasquale Bruno colleziona 73 punti e si piazza al 5663˚ posto.

A

PILASTRI DIFENSIVI

S Contro il Chievo l’uruguagio Britos ha realizzato il suo primo gol con la maglia del Napoli, al rientro dopo un infortunio e alla terza partita nella difesa azzurra Il gol di Miguel Angel Britos, 26 anni, contro il Chievo: per il difensore uruguaiano è la prima rete in maglia azzurra ANSA

Bunker Napoli Il segreto è l’altro tridente La difesa a tre di Mazzarri non prende gol da 270’: quest’anno non era mai successo DAL NOSTRO INVIATO

MIMMO MALFITANO CASTELVOLTURNO (Caserta)

Stavolta il tridente c’entra, ma non è quello dei campioni che esaltano l’attacco napoletano. Na vanta un altro, il Napoli, che non include altrettanti talenti, ma che fonda il proprio rendimento sul carattere e l’agonismo. Il riferimento è al tridente difensivo, eretto da Mazzarri dinanzi a De Sanctis. Da tre settimane, infatti, la rete del portiere è imbattuta, roba che non era mai successa in

questo campionato. Un piccolissimo record dal quale l’ambiente vuole ripartire, dopo la vittoria sul Chievo. Solo Aronica Rispetto agli abituali 3, lunedì sera l’allenatore ha schierato una difesa del tutto inedita, con il rientro dal primo minuto di Gianluca Grava, dopo oltre un anno, e con l’inserimento di Britos a sinistra. L’unico titolarissimo impiegato è stato Totò Aronica, che quest’anno ha respinto la concorrenza dello stesso Britos e del giovane Fideleff, finito nel

Contro il Chievo largo alle novità: accanto ad Aronica giocano Britos e Grava dimenticatoio dopo qualche breve apparizione, insieme a Fernandez. Dicevamo dell’imbattibilità: è l’altra parte di una difesa che non ha mai garantito un rendimento costante, finora. Basti pensare che prima di aprire a questa serie positi-

va, De Sanctis aveva incassato 13 reti in 9 partite consecutive, a dimostrazione di una fragilità che sta rendendo più complicato il cammino in campionato e, considerando le due reti subite a Siena (andata della semifinale), anche in Coppa Italia. Turnover Sicché, Mazzarri s’è

convinto a cambiare qualcosa, a dare un attimo di respiro a chi non s’è mai fermato in questa stagione. Contro il Chievo, è rimasto fuori Campagnaro, per scelta tecnica, dopo le sue ultime prestazioni disastrose. E con lui è rimasto a guardare anche Paolo Cannavaro, appiedato dal giudice sportivo ma che comunque sarebbe rimasto a riposo. L’allenatore, dunque, ha avuto la risposta che si aspettava: probabilmente, Grava verrà riconfermato contro la Fiorentina, come lo stesso Britos che dovrebbe rilevare proprio Aronica. Insomma, a sei giorni dalla sfida di Champions League, contro il Chelsea, il dato relativo all’imbattibilità della difesa restituisce un tantino di ottimismo a un ambiente deluso dalle ultime prestazioni. Per tenere in piedi le ambizioni di superare il turno, infatti, c’è bisogno che la rete di De Sanctis resti inviolata nell’andata, al San Paolo.

Tre amici in trionfo: «Grazie al Catania» Sono tre liguri a festeggiare. La palma del miglior Magic manager di settimana va infatti a un trio di amici: Marcello Ballocco, Riccardo Monti e Gianpaolo Calleri, 27enni di Carcare (Savona). Il loro Elefantino con 89,5 punti ha sbaragliato il campo. E lo spumante per la festa lo offre il Genoa, protagonista della pesante batosta subita a Catania: «Gestiamo 25 squadre circa e una ven-

tina sono tutte monotematiche - spiega Marcello -: in ogni squadra inseriamo il gruppo delle varie formazioni di A. Questa settimana ci è andata bene con il Catania». La passione per la Magic è nata sui banchi di scuola e ancora oggi permette loro di condividere momenti di svago. «Almeno nel gioco andiamo d'accordo perché nel tifo - ricorda Ballocco Riccardo e Gianpaolo sono per il Milan e io del Toro». Quindi il consiglio è scontato: «Guai a scegliere giocatori della Juve».

Mentre sul modulo Massimo ha una sua idea in controtendenza: «Al di là delle Magic squadre monotematiche abbiamo anche formazioni "normali". In quelle opto spesso per il 4-5-1. In difesa confido nel modificatore, a centrocampo abbondo scegliendo uomini in grado di fare gol e in attacco vado su un bomber di razza». Ma nel frattempo il successo è arrivato con l'Elefantino, la squadra ombra del Catania di Montella. © RIPRODUZIONE RISERVATA

S Dalle scintille con Ibra alla serata tranquilla con i gialloblù veronesi. Per Aronica, un problema: quel gomito alzato su Paloschi, che però l’arbitro non ha visto

© RIPRODUZIONE RISERVATA

IL CAMPIONE DI GIORNATA LA VITTORIA DEI SICILIANI CONTRO IL GENOA E’ STATA DECISIVA

DAVIDE ROMANI

S Era la prima da titolare in questa stagione per Grava, altro ex infortunato praticamente fuori da un anno. Subito protagonista con il Chievo: esame superato

fuorigioco

I 5 gol di Borini solo su Twitter LUCA BIANCHIN

La moda dell’anno, non si discute neanche, è l’uccellino azzurro: Twitter. Ne parlano tutti e lì si parla di tutto, anche di +3, assist e rigori parati. Di #Magic e #fantacalcio. Se il volatile vi sta antipatico, calma con quel fucile da caccia: ci sono dei vantaggi. Il polemico della Lega, quello che manda mail di due pagine per lamentarsi del 5 dato a Thereau e dei gol subiti da Dessena e Libor Kozak, su Twitter deve contenersi: massimo 140 caratteri. Poi su internet ognuno può scegliere che discorsi ascoltare, mica come al bar. I temi sono gli stessi, ad esempio c’è chi si lamenta della neve, come @85Mick85: «La #neve ostacola la mia rimonta». Tutti i manager che hanno avuto il 6 d’ufficio da Giovinco, Jovetic e Amauri esprimono sacrosanta solidarietà. Astori&Cerci L’altro vantaggio è che si può parlare con tutti, o almeno avere quell’impressione. Un certo Salvio si è giocato il gioco di parole nel nome (@SalvioBi), poi ha scritto a Davide Astori parlando di mercato: «Davidone, non andare in Russia. @luigidrinkwater ti prega perché sei il suo roccioso e miglior difensore». FedeNicolosi invece ha chiesto direttamente consiglio a Cerci: «Nell’asta di riparazione ho deciso di tenerti, ma pensi di giocarla qualche partita da qui a fine campionato?». @ale_cerci_7 non ha risposto, e non è detto che anche questo non sia un consiglio. I più simpatici però sono gli autoironici. Zagher: «Ok, ho comprato volontariamente Amauri... rischio bidone elevato. Ma come diavolo è successo che ho comprato anche Iaquinta??». NFarri prima di Napoli-Chievo e Siena-Roma: «Riponiamo le speranze in #borini #maggio... con 5 gol dovrei pareggiare». #illusioni © RIPRODUZIONE RISERVATA

Magic guida GLI ASSIST Gli uomini-assist per la 23a giornata sono Iaquinta (Cesena), Fernandes (Udinese), Maxi Lopez (Milan), Ibarbo (Cagliari), Bergessio e Kosicky (Catania), Lavezzi (Napoli). Niente +1 per il gol di Lulic: si è giudicato che né il colpo di testa di Klose né il controllo di Kozak volessero volontariamente servire l’autore del gol. I NOSTRI ERRORI Nel tabellino di Atalanta-Lecce è stata riportata, per errore, l’ammonizione di Stendardo (Atalanta). In realtà il giallo per proteste era per Raimondi. Ci scusiamo e ricordiamo che con Magic Manager e Magic Leghe, i programmi Gazzetta studiati per le leghe private, ogni presidente di lega può cambiare i punteggi dei singoli giocatori.

CLASSIFICA GENERALE POS. MAGIC MANAGER

CITTÀ

SQUADRA

PUNTI

1 2 3 4 5 6 7

Novara (NO) Castel D'Azzano (VR) Ozzano dell'Emilia (BO) Umbertide (PG) Mola Di Bari (BA) Agerola (NA) Castel D'Azzano (VR)

Faiv 116 Fp10

1808,5 1808 1804 1804 1802 1800,5 1799,5

Roberto Cinque Florin Popa Filippo Aloisio Andrea Bartolucci Donatello Biancofiore Luca Milo Florin Popa

5r Seredonamagic1 Luigi Il Capitano Fp21

CLASSIFICA DI GIORNATA, 23a giornata POS. MAGIC MANAGER

CITTÀ

SQUADRA

PUNTI

1 2 3 4 5 6 7

Carcare (SV) Carpineti (RE) Termoli (CB) Santa Maria Hoè (LC) Brescia (BS) Castel D'Azzano (VR) Manzano (UD)

L'Elefantino Carpineti Boys Manchester Sidis Fantaficchia 123 Buko11 Fp21 Scjasis Di Manzan

89,5 87,5 86 85,5 85,5 85,5 85

Marcello Ballocco Roberto Canovi Leonardo Giorgetta Luciano Brambilla Antonio Dapruzzo Florin Popa Francesco Grazzolo

CLASSIFICA SERIE A Campionato inverno 3a giornata

Marcello Ballocco ha 27 anni

POS. MAGIC MANAGER

CITTÀ

SQUADRA

PUNTI

1 2 3 4 5 6 7

Grottammare (AP) La Maddalena (OT) Magione (PG) Grosseto (GR) Cassano Magnago (VA) Montecchio (TR) Tremestieri Etneo (CT)

Supergiggetta 2 La Maddalena Forever Sblindo Team Sophia Portami Via! Super Alex Tommy'S Team 9 Lupen Laf 2

256,5 251 248,5 248,5 248,5 246,5 246,5

Giampiero Grazioli Angelo Cenni Marco Bacocchi Davide Pecci Vito Netti Luigi Tirabassi Luigi Antonino Pennisi


24

LA GAZZETTA DELLO SPORT

MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012

MAGIC CUP CAMPIONATO I NUMERI: punti conquistati, media e quotazione aggiornata, poi partite giocate, voto in pagella, gol segnati, rigori parati, media voto, assist e cartellini

Portieri CODICE MAGIC GIOCATORE PUNTI 101 ABBIATI (MIL) 0 102 AGAZZI (CAG) 5 103 AGLIARDI (BOL) 6 104 AMELIA (MIL) 6 106 ANTONIOLI (CES) 6 107 AVRAMOV (CAG) 0 109 BENASSI (LEC) 0 155 BERARDI (LAZ) 6 111 BIZZARRI (LAZ) 6 112 BORUC (FIO) 6 113 BRKIC (SIE) 0 114 BUFFON (JUV) 6 169 CALDERONI (CES) 0 115 CAMPAGNOLO (CAT) 0 165 CARRIZO (CAT) 0 116 CASTELLAZZI (INT) 0 153 COLETTA (CHI) 0 117 COLOMBO (NAP) 0 118 CONSIGLI (ATA) 0 119 COSER (NOV) 0 120 CURCI (ROM) 0 121 DE SANCTIS (NAP) 6 122 FARELLI (SIE) 0 123 FONTANA (NOV) 0 124 FREY S. (GEN) 1.5 125 FREZZOLINI (ATA) 0 166 GABRIELI (LEC) 0 158 GALLINETTA (PAR) 6 126 GILLET (BOL) 6 127 HANDANOVIC (UDI) 3 128 JULIO CESAR (INT) 5 129 JULIO SERGIO (LEC) 6.5 130 KOSICKY (CAT) 7.5 131 LOBONT (ROM) 0 132 LUPATELLI (GEN) 0 133 MANNINGER (JUV) 6 134 MARCHETTI (LAZ) 6 135 MIRANTE (PAR) 6 136 NETO (FIO) 6 137 ORLANDONI (INT) 0 162 PADELLI (UDI) 0 138 PAVARINI (PAR) 6 163 PAZZAGLI (FIO) 6 139 PEGOLO (SIE) 6 140 PETRACHI (LEC) 0 168 POLITO (ATA) 6 160 PUGGIONI (CHI) 0 152 RAVAGLIA (CES) 6 156 ROMA (MIL) 0 164 ROMO (UDI) 0 141 ROSATI (NAP) 0 167 RUZITTU (CAG) 0 142 SCARPI (GEN) 0 145 SORRENTINO (CHI) 3 146 SQUIZZI (CHI) 0 147 STEKELENBURG (ROM) 4.5 148 STORARI (JUV) 6 161 TZORVAS (PAL) 0 149 UJKANI (NOV) 7 151 VIVIANO (PAL) 4

MEDIA QUOT. 4.94 17 5.09 17 5.08 1 5.57 9 4.68 13 0 1 4.89 10 6 1 4.9 5 5.22 19 5.22 12 6.02 24 0 1 4.75 6 5.38 1 6 1 0 1 6 1 5.07 17 0 1 0 1 5.17 19 6 1 4.64 1 4.67 13 5.5 1 2.25 1 6 1 5.2 18 5.22 17 5.14 19 4.65 10 6.5 1 5.38 3 6 1 6 1 5.5 19 4.29 11 6 1 6 1 0 1 5.75 1 6 1 5.69 8 0 1 6 1 0 4 5.25 6 0 1 0 1 6 3 0 1 6 1 5.09 17 0 1 4.82 16 5.5 5 4.64 5 4.35 11 4.42 1

CAMPIONATO MEDIA P. V. G. VOTO 17 -17 5.94 23 6,5 -24 6.17 4 -6 6.12 7 7 -3 6 16 5,5 -26 5.88 0 0 0 14 -20 6.39 0 0 0 4 -6 6.38 21 -19 6.05 15 -14 6.13 19 -10 6.24 0 0 0 4 -6 5.62 2 -2 5.75 3 -4 6.5 0 0 0 0 0 0 21 -25 6.32 0 0 0 0 0 0 23 6 -24 6.2 0 0 0 7 -11 6.21 22 5,5 -42 6.43 2 -2 6.25 2 -6 5.25 0 0 0 18 -20 6.22 23 5 -22 6.2 21 6 -26 6.19 10 6,5 -12 5.85 1 6,5 0 6.5 4 -2 6 0 0 0 0 0 0 19 6 -16 6.26 17 -31 5.91 0 0 0 0 0 0 0 0 0 4 -3 6.5 0 0 0 7 6 -8 6.43 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 6 -7 6.17 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 23 5 -30 6.15 0 0 0 20 5,5 -25 6.08 2 -3 6.25 11 -15 6.05 17 7 -31 6.03 5 6 -10 6.1

R. 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 2 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 0 0 0 0 1 0

ESPAMM 0/0 0/2 0/0 0/0 1/0 0/0 0/2 0/0 1/0 0/0 0/1 0/0 0/0 0/0 0/0 0/1 0/0 0/0 1/2 0/0 0/0 0/1 0/0 0/0 0/1 0/0 0/0 0/0 0/0 0/1 0/2 0/0 0/0 0/1 0/0 0/0 0/1 0/0 0/0 0/0 0/0 0/1 0/0 0/1 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/1 0/0 0/0 0/0 0/1 0/1 0/0

Difensori CODICE GIOCATORE 201 ABATE (MIL)

MAGIC PUNTI MEDIA QUOT. 5.5 6.05 10

202 ACERBI (CHI)

CAMPIONATO P. V. G. 19 5,5 0

MEDIA VOTO 6.05

ESPA. AMM 1 0/2 0 0/0

5.5

5.5

4

6

5,5

0

5.5

203 AGOSTINI (CAG)

6

5.8

9

23

6

0

5.85

0 0/2

376 AGUIRREGARAY (PAL)

0

5.62

4

4

0

0

5.75

0 0/1

206 ANDREOLLI (CHI)

6

6.07

9

14

6,5

0

6.14

0 0/2

208 ANGELO (SIE)

6

5.8

6

11

6

0

5.78

0 0/0

209 ANTONELLI (GEN)

0

5.62

6

10

0

0

5.65

0 1/0

210 ANTONINI (MIL)

0

5.59

5

12

0

0

5.73

0 0/3

211 ANTONSSON (BOL)

6

5.95

7

12

0

0

6

0 0/1

212 ARIAUDO (CAG)

0

5.68

5

14

0

0

5.73

0 0/1

213 ARONICA (NAP)

6

5.88

7

20

6

0

5.9

0 0/2

214 ASTORI (CAG)

6

6.07

9

14

6

0

6.14

0 0/2

216 BALZARETTI (PAL)

5

5.62

12

21

5

0

5.71

2 1/6

217 BARZAGLI (JUV)

6

6.39

14

21

0

0

6.48

0 0/2

218 BASTA (UDI)

6

6.86

13

21

6

4

6.29

1 0/2

219 BELLINI (ATA)

0

5.78

4

9

0

0

5.75

1 0/2

220 BELLUSCI (CAT)

0

5.82

6

18

0

0

5.89

0 0/3

221 BELMONTE (SIE)

0

6

3

0

0

0

0

0 0/0

4.5

5.97

8

17

4,5

1

5.97

0 0/6

224 BIAVA (LAZ)

6

5.93

9

15

5

1

5.73

0 0/2

225 BONERA (MIL)

0

5.78

4

10

0

0

5.94

0 0/3

226 BONUCCI (JUV)

6

5.94

10

16

0

1

5.7

0 0/3

227 BOVO (GEN)

0

5.29

4

5

0

0

5.2

0 0/2

228 BRANDAO (PAR)

6

5.5

4

2

0

0

5

0 0/0

8.5

6.25

5

3

6

1

5.67

0 0/2

223 BENATIA (UDI)

CAMPIONATO P. V. G. 12 5,5 0 10 0 1 0 0 0 19 0 2 0 0 0 23 5,5 0 18 0 0 11 0 0 6 0 0 6 0 0 0 0 0 11 0 1 5 0 0 15 6 0 13 7 0 20 0 0 12 0 1 20 0 1 10 4,5 0 2 0 0 0 0 0 17 4 0 6 0 0 3 6 0 7 0 0 13 0 0 22 6 0 10 0 0 13 0 0 20 6,5 0 14 0 0 13 0 0 0 0 0 15 0 0 18 6 1 8 6 0 7 0 0 16 5,5 1 0 0 0 7 0 1 0 0 0 2 0 0 9 0 0 8 0 1 8 0 0 13 0 1 4 0 0 15 0 0 0 0 0 21 0 1 7 7 0 8 0 0 1 0 0 21 6 1 17 0 1 1 0 0 16 5 1 2 6 0 2 0 0 17 6 0 16 0 0 5 0 0 16 5 0 13 5 3 0 0 0 14 4 0 10 4,5 0 19 5 0 0 0 0 1 0 0 15 5 0 16 6,5 3 21 0 2 6 7 0 7 0 1 19 0 1 15 6 0 20 5,5 1 9 0 0 23 7 4 14 0 1 7 0 0 14 6 0 11 5 2 16 6,5 1 1 0 0 17 0 1 18 5,5 1 8 5 0 4 6 0 0 0 0

MEDIA VOTO 5.73 5.95 0 5.76 0 5.72 5.86 5.91 5.5 6 0 5.91 5.12 6 5.73 5.63 5.7 6 5.4 4.75 0 5.62 5.8 5.67 5.9 5.73 6.11 5.92 5.25 5.95 5.73 5.77 0 5.97 6.24 5.88 5.62 5.53 0 5.93 0 5 5.86 5.19 5.75 5.92 5.12 5.8 0 6 5.71 5.93 4.5 5.74 5.74 0 5.75 6 6 6.06 5.69 5.5 5.53 6 0 5.71 5.7 5.82 0 6 5.57 6.12 6.38 6.33 5.36 5.87 5.83 5.62 5.56 6.23 6.07 5.58 5.93 5.68 5.94 5 5.97 5.5 6.07 6 0

A. 1 0 0 1 0 0 0 1 0 0 0 0 0 1 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 1 0 1 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 2 0 0 0 0 0 0 1 4 1 1 0 1 0 0 0 0 0 0

ESPAMM 0/2 0/2 0/0 0/2 0/0 0/2 0/4 0/3 0/1 1/4 0/0 0/3 0/3 0/4 0/4 0/6 0/4 0/5 0/4 0/0 0/0 0/6 0/2 0/0 0/0 1/3 0/4 1/0 0/1 0/3 0/4 1/2 0/0 0/7 0/2 0/3 0/2 1/3 0/0 0/1 0/0 0/0 0/1 0/4 0/0 1/1 0/2 0/1 0/0 0/3 0/1 0/0 0/0 1/1 0/2 0/0 0/3 0/1 0/0 0/1 0/2 0/0 1/0 1/3 0/0 2/4 1/4 1/0 0/0 0/0 1/5 0/4 0/3 0/0 0/1 0/4 1/4 0/2 0/1 0/2 0/4 0/3 0/3 0/1 0/4 0/0 0/5 0/4 0/1 0/1 0/0

CODICE MAGIC GIOCATORE PUNTI MEDIA QUOT. 386 MORAS (CES) 6 5.8 5 314 MORERO (CHI) 0 5.86 4 315 MORETTI E. (GEN) 0 5.6 4 316 MORGANELLA (NOV) 6 5.53 6 317 MORLEO (BOL) 6 5.58 6 318 MOTTA M. (CAT) 6.5 6.12 3 319 MUNOZ (PAL) 0 5.29 4 320 NAGATOMO (INT) 6 5.98 12 321 NASTASIC (FIO) 6 5.82 6 322 NATALI (FIO) 6 5.98 9 323 NESTA (MIL) 0 5.95 10 324 NEUTON (UDI) 0 5 2 325 ODDO (LEC) 6 5.78 6 326 PACI (NOV) 6.5 5.97 7 327 PALETTA (PAR) 6 5.8 9 328 PASQUAL (FIO) 6 6 10 329 PASQUALE (UDI) 5.5 6.31 6 330 PELUSO (ATA) 6 6.08 9 331 PERICO (CAG) 5 5.57 2 367 PESOLI (SIE) 0 5.92 4 332 PISANO E. (PAL) 5 5.62 5 333 PISANO F. (CAG) 0 5.67 7 334 PORTANOVA (BOL) 6 5.7 8 335 POTENZA (CAT) 0 5.5 4 336 RADU (LAZ) 6 5.81 8 370 RAGGI (BOL) 6 5.72 8 337 RAIMONDI (ATA) 5.5 5.75 4 338 RANOCCHIA (INT) 0 5.69 9 339 RICKLER (BOL) 6 6 1 385 RINAUDO (NOV) 0 4.62 4 380 RODRIGUEZ G. (CES) 6 5.61 6 340 ROMULO (FIO) 6 5.65 4 341 ROSI (ROM) 5.5 5.81 4 342 ROSSETTINI (SIE) 6.5 5.66 6 343 ROSSI A. (SIE) 0 5.4 3 344 ROSSI M. (CES) 6 5.25 4 368 RUBIN (BOL) 6 5.36 4 387 SAMPIRISI (GEN) 0 5.5 2 346 SAMUEL (INT) 0 5.78 10 347 SANTACROCE (PAR) 6 5.75 5 349 SARDO (CHI) 5.5 5.92 7 350 SCALONI (LAZ) 6 5.8 1 351 SILVESTRE (PAL) 5 6.15 15 352 SORENSEN (BOL) 6 6 3 353 SPOLLI (CAT) 6.5 5.72 8 354 STANKEVICIUS (LAZ) 6 5.45 4 355 STENDARDO (ATA) 6 6 4 357 TERZI (SIE) 6 5.75 7 358 THIAGO SILVA (MIL) 5.5 6.4 18 359 TOMOVIC (LEC) 0 5.43 6 360 VITALE (BOL) 6 6 4 361 VITIELLO (SIE) 6.5 5.98 7 362 VON BERGEN (CES) 6 5.73 8 363 YEPES (MIL) 0 6.33 4 364 ZACCARDO (PAR) 6 5.86 11 365 ZAMBROTTA (MIL) 0 5.93 4 369 ZAURI (LAZ) 6 5.75 3

CAMPIONATO P. V. G. 3 0 0 8 0 0 14 0 0 18 6,5 0 17 0 0 1 6,5 0 7 0 0 22 6 2 13 0 0 18 0 1 11 0 1 4 0 0 18 6 1 17 6,5 1 20 0 1 18 0 0 11 5,5 0 19 6 1 9 5,5 0 6 0 0 17 5 0 21 0 0 18 0 1 9 0 0 17 0 0 18 0 0 5 5,5 0 7 0 1 0 0 0 4 0 0 17 4,5 0 8 0 0 13 5,5 0 18 6,5 0 4 0 0 13 0 0 5 0 0 2 0 0 16 0 0 5 0 0 12 6 1 6 0 0 23 5,5 2 0 0 0 16 6,5 0 11 0 0 3 6,5 0 21 6 0 21 6 1 21 0 0 0 0 0 21 6,5 1 20 0 0 6 0 1 20 0 0 7 0 1 4 4 0

MEDIA VOTO 5.67 6 5.79 5.56 5.74 6.5 5.57 5.8 5.92 6 5.95 5 5.69 5.94 5.72 5.83 6.06 5.94 5.71 5.8 5.71 5.81 5.72 5.56 5.88 5.78 5.8 5.5 0 5.12 5.62 5.62 5.81 5.86 5.62 5.46 5.2 5.5 5.84 5.75 5.79 5.75 5.96 0 5.91 5.5 6.17 5.86 6.29 5.5 0 5.95 5.78 6 5.9 5.57 5.25

A. 0 0 0 1 0 0 0 2 0 0 0 0 1 0 0 3 2 1 0 1 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0

ESPAMM 0/0 0/2 1/5 0/4 1/5 0/0 1/2 0/0 0/3 1/5 0/6 0/0 0/5 0/5 0/4 0/0 0/0 0/3 0/2 0/1 0/3 0/2 1/6 0/3 0/3 0/3 0/3 1/2 0/0 0/0 0/2 0/1 0/2 0/8 0/3 0/5 0/1 0/1 0/2 0/1 1/3 0/0 0/3 0/0 1/5 0/2 0/1 0/5 0/1 0/3 0/0 0/5 0/3 0/2 0/4 0/1 0/0

A. 0 0 0 0 4 1 5 5 0 0 0 1 0 0 1 0 1 0 2 1 1 0 0 1 0 1 1 0

ESPAMM 0/2 0/5 0/4 0/0 0/2 0/5 0/3 0/5 0/2 0/2 0/2 0/2 0/2 0/0 0/7 0/0 0/0 0/3 0/2 1/2 0/7 1/1 0/1 2/3 0/1 0/1 0/3 0/2

Centrocampisti CODICE MAGIC GIOCATORE PUNTI MEDIA QUOT. 501 ABDI (UDI) 5.5 5.75 7 502 ACQUAH (PAL) 0 5.7 4 704 ALMIRON (CAT) 6.5 6.4 14 715 ALVAREZ (PAL) 0 5.38 4 503 ALVAREZ R. (INT) 4.5 6.23 13 504 AMBROSINI (MIL) 6.5 6 10 505 AQUILANI (MIL) 0 6.63 11 695 ARMERO (UDI) 5 6.13 13 506 ASAMOAH (UDI) 0 6.32 11 507 BACINOVIC (PAL) 0 5.44 5 508 BADU (UDI) 0 5.94 4 509 BARRETO E. (PAL) 6 5.93 9 510 BARRIENTOS (CAT) 13 6.8 12 734 BATTOCCHIO (UDI) 0 6 1 511 BEHRAMI (FIO) 6 6 11 736 BELLUSCHI (GEN) 6 6 10 513 BERTOLACCI (LEC) 0 6.08 6 719 BERTOLO (PAL) 4.5 6.09 7 514 BIABIANY (PAR) 6 6.76 17 515 BIAGIANTI (CAT) 6 5.71 6 516 BIONDINI (GEN) 4.5 5.92 10 517 BIRSA (GEN) 4.5 5.3 4 518 BLASI (LEC) 6 5.93 5 519 BOATENG (MIL) 0 7.12 14 521 BOLZONI (SIE) 0 6.05 8 522 BONAVENTURA (ATA) 0 6.03 10 710 BRADLEY (CHI) 5.5 6.05 11 524 BRIGHI (ATA) 6 5.79 5

CAMPIONATO P. V. G. 16 6 0 15 0 0 18 6,5 3 8 0 0 14 4,5 1 14 7 1 15 0 1 19 5,5 0 17 0 1 10 0 0 10 0 0 22 6 0 14 7 3 1 0 0 20 0 0 2 6 0 14 0 1 18 5 2 21 0 3 10 6 0 20 5 1 5 5 0 9 6 0 12 0 4 11 0 1 18 0 0 22 5,5 0 7 6 0

MEDIA VOTO 5.82 5.87 6.06 5.38 5.85 5.88 6.2 6 6.21 5.56 6.06 5.93 6.31 6 6.12 6 5.75 5.82 6.36 5.75 5.89 5.33 6 6.33 5.8 6 6.07 5.92

4

A. M ADR ID

I NUMERI

L’OLIMPICO SI ILLUMINA D’EUROPA LAZIO - ATLETICO MADRID Sedicesimi andata Europa League

Domani dalle ore 18.00

LAZ IO

229 BRITOS (NAP)

CODICE MAGIC GIOCATORE PUNTI MEDIA QUOT. 230 BRIVIO (LEC) 5.5 5.55 6 231 BURDISSO (ROM) 0 6.15 4 390 CACERES (JUV) 6 6 11 233 CAMPAGNARO (NAP) 0 6.11 9 234 CAMPORESE (FIO) 6 6 4 235 CANINI (CAG) 5.5 5.67 9 236 CANNAVARO (NAP) 0 5.75 8 237 CAPELLI (ATA) 0 5.88 4 238 CAPUANO (CAT) 0 5.57 4 239 CARROZZIERI (LEC) 0 5.5 3 391 CARVALHO (GEN) 0 0 4 240 CASSANI (FIO) 6 6.04 10 241 CASSETTI (ROM) 0 4.75 4 243 CECCARELLI L. (CES) 6 5.93 7 244 CENTURIONI (NOV) 7 5.42 1 245 CESAR (CHI) 0 5.47 6 247 CHERUBIN (BOL) 6 5.83 6 249 CHIELLINI (JUV) 6 6.09 16 250 CHIVU (INT) 4.5 5.2 4 251 CICINHO (ROM) 0 4.75 1 252 CODA (UDI) 0 0 2 253 COMOTTO (CES) 6 5.62 7 371 CONTINI (SIE) 0 5.67 4 254 CORDOBA (INT) 6 5.75 4 256 CRESPO J.A.R. (BOL) 6 5.93 6 257 DAINELLI (CHI) 0 5.58 6 258 DANILO (UDI) 6 6.02 11 259 DE CEGLIE (JUV) 6 5.94 7 260 DE SILVESTRI (FIO) 6 5.32 6 261 DEL GROSSO (SIE) 6.5 5.93 10 372 DELLAFIORE (NOV) 0 5.58 4 263 DIAKITE' (LAZ) 0 5.69 4 264 DIAMOUTENE (LEC) 0 0 2 265 DIAS (LAZ) 6 5.75 8 266 DOMIZZI (UDI) 6 6.35 11 375 DRAME' (CHI) 6 5.81 5 267 EKSTRAND (UDI) 0 5.38 1 268 ESPOSITO (LEC) 5.5 5.57 6 393 FANCHONE (UDI) 0 0 3 382 FARAONI (INT) 0 6.5 5 270 FELIPE (FIO) 6 6 3 271 FELTSCHER (PAR) 6 5.5 1 272 FERNANDEZ (NAP) 0 5.79 4 273 FERRARIO (PAR) 6 5.55 4 274 FERRI (ATA) 0 5.79 4 275 FERRONETTI (UDI) 0 6.04 6 378 FIDELEFF (NAP) 0 5.1 4 276 FREY N. (CHI) 0 5.77 5 389 GABRIEL SILVA (NOV) 0 0 4 277 GAMBERINI (FIO) 6 6.07 12 278 GARCIA (NOV) 7 5.64 5 279 GARICS (BOL) 6 5.94 5 280 GARRIDO (LAZ) 6 5.25 2 281 GEMITI (NOV) 6 5.81 8 283 GOBBI (PAR) 6 5.92 9 373 GOZZI (CAG) 0 0 2 284 GRANQVIST (GEN) 5 5.76 7 285 GRAVA (NAP) 5.5 5.83 3 286 GROSSO (JUV) 6 6 1 288 HEINZE (ROM) 6 6.03 9 289 JOKIC (CHI) 0 5.62 6 290 JONATHAN (PAR) 6 5.69 5 291 JOSE ANGEL (ROM) 5 5.47 7 292 JUAN (ROM) 5 6.58 13 392 JUAN JESUS (INT) 0 0 2 293 KALADZE (GEN) 3.5 5.47 5 379 KJAER (ROM) 4 5.4 6 294 KONKO (LAZ) 6 5.87 10 295 KROLDRUP (FIO) 6 6 4 383 LABRIN (PAL) 0 6 1 296 LAURO (CES) 6 5.44 5 377 LEGROTTAGLIE (CAT) 6.5 6.5 12 297 LICHTSTEINER (JUV) 6 6.7 17 298 LISUZZO (NOV) 7 6.33 5 374 LORIA (BOL) 6 5.78 4 299 LUCARELLI A. (PAR) 6 5.93 10 300 LUCCHINI (ATA) 6 5.66 8 301 LUCIO (INT) 5.5 5.72 10 302 LUDI (NOV) 0 5.28 2 303 LULIC (LAZ) 6 6.59 14 304 MAICON (INT) 0 6.4 15 305 MANDELLI (CHI) 0 5.5 3 306 MANFREDINI (ATA) 6 5.9 6 307 MANTOVANI (PAL) 5 6.18 9 308 MARCHESE (CAT) 6.5 6.06 8 384 MARCHIORI (GEN) 0 5.5 1 309 MASIELLO (ATA) 0 6 9 311 MESTO (GEN) 5 5.63 5 312 MEXES (MIL) 5 6 6 388 MIGLIONICO (LEC) 5.5 5.83 4 313 MILANOVIC (PAL) 0 0 4

ABBONATI SUBITO

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7

i rigori subiti da Sebastien Frey. Il portiere del Genoa è il più «tartassato» di tutta la Serie A. Al secondo posto Consigli, Handanovic e Stekelenburg che ne hanno subiti quattro.

2

i rigori parati da Julio Cesar (Inter) e Sorrentino (Chievo), che sono in testa a questa speciale classifica.

CODICE MAGIC GIOCATORE PUNTI 525 BROCCHI (LAZ) 6 526 CAMBIASSO (INT) 5 527 CANA (LAZ) 6 528 CANDREVA (LAZ) 6 529 CARMONA (ATA) 6 731 CARROZZA (ATA) 0 531 CASARINI (BOL) 6 735 CAZZOLA (ATA) 6 533 CEPPELINI (CAG) 0 534 CERCI (FIO) 6 535 CIGARINI (ATA) 0 536 CODREA (SIE) 0 537 COLUCCI (CES) 6 538 CONSTANT (GEN) 0 539 CONTI (CAG) 5.5 541 COSSU (CAG) 0 543 CRUZADO (CHI) 0 691 CUADRADO (LEC) 6 544 D'AGOSTINO (SIE) 0 547 DE ROSSI (ROM) 0 548 DEL NERO (CES) 6 549 DELLA ROCCA (PAL) 0 720 DELVECCHIO (LEC) 6 726 DESSENA (CAG) 10 551 DI MATTEO (LEC) 6 696 DIAMANTI (BOL) 6 718 DJOKOVIC (CES) 6 552 DONADEL (NAP) 0 730 DONATI (PAL) 5.5 554 DOSSENA (NAP) 6 556 DZEMAILI (NAP) 0 557 EKDAL (CAG) 6 558 EL SHAARAWY (MIL) 9.5 711 ELIA (JUV) 6 559 EMANUELSON (MIL) 5.5 707 ERIKSSON (CAG) 0 705 ESTIGARRIBIA (JUV) 6 560 FABBRINI (UDI) 0 727 FERNANDES (UDI) 7 561 FERREIRA PINTO (ATA) 0 562 FLAMINI (MIL) 0 716 GAGO (ROM) 0 564 GALLOPPA (PAR) 6 565 GARGANO (NAP) 6.5 566 GATTUSO (MIL) 0 699 GAZZI (SIE) 6 567 GIACOMAZZI (LEC) 6 714 GIANDONATO (LEC) 0 568 GIORGI (SIE) 6.5 569 GOMEZ (CAT) 7 570 GONZALEZ (LAZ) 6 571 GRECO (ROM) 0 573 GROSSI (SIE) 0 574 GROSSMULLER (LEC) 0 575 GUANA (CES) 6 737 GUARIN (INT) 0 576 HAMSIK (NAP) 6 577 HERNANES (LAZ) 6 578 HETEMAJ (CHI) 5 579 IBARBO (CAG) 8.5 580 ILICIC (PAL) 5 581 INLER (NAP) 6 582 ISLA (UDI) 6.5 583 IZCO (CAT) 7.5 584 JANKOVIC (GEN) 4.5 728 JENSEN (NOV) 0 586 JORQUERA (GEN) 5.5 587 JOVETIC (FIO) 6 589 KHARJA (FIO) 6 713 KONE (BOL) 6 590 KRASIC (JUV) 6 591 KRHIN (BOL) 6 592 KUCKA (GEN) 0 594 LAMELA (ROM) 6 694 LANZAFAME (CAT) 0 595 LAZZARI (FIO) 0 596 LEDESMA C. (LAZ) 6 598 LJAJIC (FIO) 6 599 LLAMA (CAT) 6 600 LODI (CAT) 9.5 733 LOFQUIST (PAR) 6 682 LORES VARELA (PAL) 0 601 LUCIANO (CHI) 5 603 MAGGIO (NAP) 6 605 MANNINI (SIE) 0 606 MARCHIONNI (FIO) 6 607 MARCHISIO (JUV) 6 608 MARIANINI (NOV) 0 609 MARIGA (PAR) 6 698 MARQUES (PAR) 6 739 MARQUINHO (ROM) 0 610 MARRONE (JUV) 6 611 MARTINEZ (CES) 6 612 MARTINHO (CES) 6 613 MATUZALEM (LAZ) 6 614 MAURI (LAZ) 6 615 MAZZARANI (NOV) 0 617 MERKEL (MIL) 0 618 MESBAH (MIL) 6 619 MIGLIACCIO (PAL) 5.5 620 MODESTO (PAR) 6 621 MONTOLIVO (FIO) 6 692 MORALEZ (ATA) 5.5 623 MORRONE (PAR) 6 624 MUDINGAYI (BOL) 6 626 MUNTARI (MIL) 0 724 MUSACCI (PAR) 6 627 NAINGGOLAN (CAG) 6.5 628 NOCERINO (MIL) 6 630 OBI (INT) 0 631 OBODO (LEC) 0 632 OLIVERA (FIO) 6 633 PADOIN (JUV) 6 697 PAGLIALUNGA (CAT) 0 634 PALLADINO (PAR) 6 738 PALOMBO (INT) 0 636 PAROLO (CES) 6 740 PARRAVICINI (SIE) 0 639 PAZIENZA (UDI) 6 640 PEPE (JUV) 6 725 PEREIRA (PAR) 6 712 PEREYRA (UDI) 0 641 PEREZ (BOL) 6 642 PERROTTA (ROM) 0 643 PESCE (NOV) 6.5 645 PIATTI (LEC) 0 647 PINZI (UDI) 0 648 PIRLO (JUV) 6 717 PJANIC (ROM) 5.5 706 POLI (INT) 6.5 651 PORCARI (NOV) 5.5 732 PUDIL (CES) 6 652 PULZETTI (BOL) 6 653 RADOVANOVIC (NOV) 5 654 RAMIREZ (BOL) 6 655 REGINALDO (SIE) 0 656 RICCHIUTI (CAT) 6 657 RIGONI L. (CHI) 0 658 RIGONI M. (NOV) 6.5

MEDIA QUOT. 6.12 4 6.07 15 6.12 8 6.11 12 5.87 7 6 7 5.54 4 6 5 6 2 6.39 13 6.26 11 6 4 5.73 5 5.71 9 6.38 13 6.29 17 5.56 4 6.09 11 6.31 14 7 19 6 3 5.65 5 5.8 5 6.64 11 6 1 6.77 15 6 4 6 4 6.4 9 5.92 11 6.21 12 6.17 8 7.07 8 5.62 6 5.71 7 0 3 5.95 8 5.25 4 6 8 6 4 0 4 5.97 10 5.88 10 6.26 11 5.5 4 6.05 10 6.39 12 5.17 3 5.8 7 6.18 13 6.38 10 5.82 6 6 6 6.29 9 5.86 8 0 12 6.33 20 6.86 24 5.85 9 6.48 14 6.1 15 5.7 10 6.64 17 5.85 7 6.82 14 5.25 5 6.36 9 8.37 31 5.85 7 5.53 6 5.72 7 5.92 4 6.09 11 6.32 14 5.5 4 5.65 9 6.35 15 5.61 8 5.8 5 6.76 20 6 4 5.7 4 5.43 4 6.5 16 5.87 5 6 4 7.09 18 5.81 4 6 5 6 3 0 4 6.38 4 5.65 5 5.61 5 6.15 7 6.5 4 6 10 6.17 6 5.57 6 6.32 12 6.28 10 6.08 13 6.62 15 5.77 8 5.86 9 5.88 4 5.9 1 6.27 14 7.07 20 5.62 5 5.53 5 5.65 7 5.88 11 6 3 5.9 5 5.5 8 5.89 12 5.5 1 6.42 7 6.85 17 5.9 1 0 4 5.42 7 5.67 8 5.5 5 5.5 6 6.21 10 6.55 17 6.8 18 6.1 5 5.76 7 6 7 5.68 7 5.77 5 6.7 18 5.85 7 6.05 7 6.36 8 7.2 19

CAMPIONATO P. V. G. 11 0 0 23 5 3 8 0 1 21 5 2 16 6 0 0 0 0 11 0 0 1 6 0 2 0 0 12 0 3 20 0 1 1 0 0 11 6 0 16 0 1 18 6 3 20 0 1 9 0 0 22 6 2 17 0 2 19 0 3 3 5 0 13 0 0 16 6 1 7 7 1 1 6 0 15 0 2 4 0 0 0 0 0 5 6 0 19 6 0 16 0 2 15 6 1 12 6,5 2 2 0 0 19 5,5 0 0 0 0 10 0 1 6 0 0 6 6 0 3 0 0 0 0 0 17 0 1 17 0 1 19 6,5 1 1 0 0 19 6 1 18 6,5 3 5 0 0 12 6,5 0 18 7 1 18 6,5 1 12 0 0 11 0 1 13 0 2 21 5 1 0 0 0 23 6 6 21 7 7 21 5,5 0 23 7,5 2 21 5 2 21 6 0 21 6,5 3 11 7,5 0 17 5 5 3 0 0 14 5,5 1 17 0 12 11 0 0 15 0 0 7 0 1 4 0 0 15 0 2 17 6 1 5 0 0 17 0 1 23 6,5 1 8 0 0 3 6 0 21 6,5 6 0 0 0 5 0 0 14 5 0 22 6 2 14 0 0 0 0 0 20 0 6 13 0 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 2 0 0 9 0 0 7 0 0 14 7 0 2 0 0 14 0 1 14 0 0 15 6 1 20 5,5 2 16 0 3 18 0 1 20 5,5 5 20 0 1 20 0 0 4 0 0 4 0 0 22 6,5 1 21 6 7 17 0 0 17 0 0 12 0 0 19 0 0 0 0 0 4 0 0 2 0 0 21 6 1 2 0 0 11 6 1 21 0 5 3 0 0 1 0 0 16 0 0 14 0 0 7 6,5 0 10 0 0 17 0 1 20 0 0 20 5,5 3 5 6,5 0 21 6 1 2 5 0 15 0 0 16 6 1 18 0 4 11 0 0 10 6 0 13 0 1 22 6,5 6

MEDIA VOTO 6.09 5.63 5.86 5.84 6 0 5.5 6 6 5.71 6.28 6 5.6 5.56 6.06 6.24 5.61 5.86 6.06 6.61 5 5.75 5.8 6.29 6 6.18 6 0 6.6 5.86 5.88 5.96 6.21 4.5 5.68 0 6 5.38 5.92 6 0 5.94 5.7 6.03 5.5 6 6.03 5.33 5.78 5.97 6.19 5.77 5.67 5.79 5.86 0 5.83 6.07 5.95 6.12 5.76 5.72 6.19 6.09 5.88 5.25 6.04 6.44 5.69 5.57 5.08 6 5.75 6.06 5.7 5.56 6.2 5.43 5.67 6.17 0 5.7 5.61 6.14 5.89 0 6.45 5.69 6.5 0 0 6.5 5.56 5.57 6.23 6.25 5.68 5.92 5.47 6.15 5.75 6 5.88 5.72 6.02 4.12 6 6.2 6.17 5.75 5.62 5.68 6 0 5.5 5.5 5.81 6 6 6.36 5.83 0 5.66 5.72 5.57 5.56 6.21 6.45 6.2 6.1 5.71 5.5 5.73 5.77 6.08 5.83 6 6.14 6.3

A. 1 1 0 2 0 0 0 0 0 0 1 0 1 1 0 2 0 1 1 1 0 0 0 0 0 3 0 0 0 2 1 0 0 0 1 0 0 0 1 0 0 0 1 3 0 0 0 0 0 1 1 1 0 1 0 0 1 1 1 2 3 1 2 0 1 0 2 2 1 1 0 0 1 2 0 0 2 1 0 2 0 0 1 4 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 1 1 2 3 0 0 0 2 2 1 0 1 0 1 0 0 0 1 0 0 1 0 0 0 0 2 0 0 0 0 0 0 1 4 5 0 2 0 1 0 3 0 1 0 3

ESPAMM 0/1 0/0 0/2 0/2 0/4 0/0 0/1 0/0 0/0 0/0 0/8 0/0 0/0 0/4 0/8 0/8 0/1 0/4 0/5 0/5 0/1 0/2 0/6 0/1 0/0 0/2 0/0 0/0 0/2 0/2 0/3 0/1 0/1 0/0 0/1 0/0 0/0 0/1 0/1 0/0 0/0 1/3 0/3 0/2 0/0 0/4 0/5 0/1 0/0 0/0 0/1 0/1 0/1 1/0 0/8 0/0 0/2 0/3 0/6 0/1 1/2 0/3 0/3 0/2 0/2 0/0 0/1 0/1 0/0 0/5 0/0 0/1 0/4 0/1 0/4 0/4 0/2 0/1 0/0 0/2 0/0 0/0 0/3 0/2 0/1 0/0 0/4 0/3 0/1 0/0 0/0 0/0 0/0 0/1 0/3 0/0 0/1 0/1 0/3 0/5 0/0 0/7 0/3 0/7 0/7 0/0 0/1 0/5 0/4 1/2 0/3 0/4 0/5 0/0 0/0 0/0 0/3 0/1 0/1 0/3 0/0 0/0 0/10 0/1 0/1 0/1 1/6 0/4 0/4 0/0 0/8 0/0 0/5 1/4 0/5 0/0 0/1 0/1 0/2


MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012

CODICE GIOCATORE 659 ROSSI M. (GEN) 709 RUI SAMPAIO (CAG) 723 SALIFU (FIO) 702 SAMMARCO (CHI) 660 SANTANA (CES) 661 SCHELOTTO (ATA) 663 SCULLI (GEN) 664 SEEDORF (MIL) 665 SESTU (SIE) 666 SEYMOUR (CAT) 669 SIMPLICIO (ROM) 673 SNEIJDER (INT) 674 STANKOVIC (INT) 675 STRASSER (MIL) 676 TADDEI (ROM) 693 TAIDER (BOL) 708 TORJE (UDI) 703 VACEK (CHI) 679 VALDES (PAR) 680 VALIANI (PAR) 681 VAN BOMMEL (MIL) 683 VARGAS J. (FIO) 729 VAZQUEZ (PAL) 684 VELOSO (GEN) 685 VERGASSOLA (SIE) 686 VIDAL (JUV) 700 VIVIANI (ROM) 687 ZAHAVI (PAL) 688 ZANETTI (INT) 690 ZUNIGA (NAP)

MAGIC PUNTI 5 0 6 0 6 6.5 5.5 4 0 0 5.5 6.5 5 0 0 6 0 0 6 6 0 6 5.5 5.5 6 6 5 5.5 6 5

MEDIA QUOT. 6.59 13 6 2 5.79 1 6 8 5.31 5 6.3 12 6.46 12 5.96 10 6 3 5.71 6 6.27 8 6.77 13 5.55 7 5.82 3 6.35 9 6.25 1 5.83 4 5.36 3 6.42 8 5.88 9 5.88 9 5.78 14 5.8 11 6.53 12 6.19 7 6.05 13 5.5 3 6.42 9 5.8 11 5.87 9

CAMPIONATO P. V. G. 16 5 3 6 0 0 5 0 0 20 0 2 9 5 0 21 6,5 1 15 5,5 2 15 4 2 0 0 0 12 0 0 12 5,5 2 11 6,5 1 11 5 0 12 0 1 13 0 1 4 0 0 13 0 1 12 0 0 6 0 1 15 0 1 18 0 0 15 0 0 5 5,5 0 18 5,5 2 13 6 0 19 0 2 5 5 0 14 5,5 2 22 6 0 20 5,5 1

MEDIA VOTO 6.25 6 5.9 5.68 5.29 6.19 5.88 5.62 0 5.73 5.82 6.4 5.6 5.73 6.08 6.38 5.62 5.43 5.88 5.77 6 5.64 5.8 6.25 6.12 5.95 5.5 5.88 5.84 5.76

A. 0 0 0 1 0 2 3 0 0 0 0 2 0 0 1 0 0 0 0 0 0 2 0 1 1 1 0 2 1 0

ESPAMM 1/2 0/0 0/2 0/3 1/1 0/5 0/2 0/3 0/0 0/2 0/2 0/1 0/2 0/4 0/1 0/0 0/1 0/1 0/0 0/3 0/4 0/1 0/0 0/2 0/0 0/7 0/0 0/2 1/2 0/3

Attaccanti CODICE GIOCATORE 917 ACOSTA (SIE)

MAGIC PUNTI MEDIA QUOT. 0 6 1

CAMPIONATO P. V. G. 0 0 0

MEDIA VOTO 0

ESPA. AMM 0 0/0

923 ACOSTY (FIO)

6

5.83

1

1

0

0

5.5

0 0/0

801 ACQUAFRESCA (BOL)

6

5.89

15

17

0

3

5.44

0 0/0

924 ALFARO (LAZ)

6

6

8

0

0

0

0

0 0/0

803 AMAURI (FIO)

6

6.1

6

2

0

0

6.25

0 0/0

806 BARRETO D.S. (UDI)

0

0

4

1

0

0

0

0 0/0

910 BERGESSIO (CAT)

11

6.75

20

18

7

5

6

1 0/2

808 BOGDANI (SIE)

0

5.31

5

14

0

0

5.33

0 0/2

809 BOJAN (ROM)

5

6.19

19

20

5

4

5.61

0 1/1

926 BOJINOV (LEC)

4.5

5.25

8

2

4,5

0

5.25

0 0/0

810 BORINI (ROM)

5.5

7.38

14

13

5,5

5

6.17

0 0/1

811 BORRIELLO (JUV)

6

6

13

9

0

0

5.7

2 0/1

812 BRIENZA (SIE)

6

5.84

13

21

6

0

5.95

0 1/3

920 BUDAN (PAL)

5

7.69

9

8

5

4

6.12

1 0/1

814 CALAIO' (SIE)

9.5

7.34

26

21

6,5

10

6

1 0/3

918 CARACCIOLO (NOV)

10

5.87

16

19

7

2

5.5

1 0/1

815 CASSANO (MIL)

0

7.67

5

9

0

2

6.39

6 0/1

816 CASTAIGNOS (INT)

0

6

4

4

0

1

5.25

0 0/0

817 CATELLANI (CAT)

0

6.14

7

12

0

1

5.89

0 0/1

818 CAVANI (NAP)

9

7.82

36

21

6

13

6.19

1 0/2

821 CORVIA (LEC)

0

5.58

11

16

0

1

5.46

0 0/3

824 DEL PIERO (JUV)

6

6.1

14

13

0

0

6

1 0/0

825 DENIS (ATA)

5.5

7.74

24

21

5,5

12

6.24

1 1/3

826 DESTRO (SIE)

6

7.07

18

15

6

5

6.04

1 0/3

827 DI MICHELE (LEC)

5

7.27

18

15

5

6

6.1

0 0/1

828 DI NATALE (UDI)

9.5

8.82

44

22

6,5

17

6.48

4 0/1

829 DI VAIO (BOL)

6

6.5

23

21

0

6

5.67

2 0/3

925 EBAGUA (CAT)

0

6

7

0

0

0

0

0 0/0

831 EL KABIR (CAG)

0

6

4

7

0

1

5.6

0 0/2

834 FLOCCARI (PAR)

6

6.31

14

15

0

2

5.86

1 0/0

835 FLORO FLORES (UDI)

5.5

6.68

18

17

5,5

2

6.07

3 0/1

915 FORLAN (INT)

5

5.81

13

10

5

1

5.36

0 0/0

836 GABBIADINI (ATA)

6

6.14

12

12

6

0

6

1 0/0

837 GIACCHERINI (JUV)

6

6.07

13

12

0

1

5.96

0 0/3

838 GILARDINO (GEN)

0

6.41

22

17

0

3

5.78

2 0/1

839 GIMENEZ (BOL)

6

5.67

9

12

0

0

5.6

1 0/2

840 GIOVINCO (PAR)

6

7.62

27

19

0

9

6.37

5 1/2

841 GONZALEZ PABLO (SIE)

0

5.77

9

12

0

1

5.54

0 0/1

912 GRANDOLFO (CHI)

0

0

4

0

0

0

0

0 0/0

844 HERNANDEZ (PAL)

9.5

7.2

9

10

6,5

4

6.15

0 0/3

845 IAQUINTA (CES)

6

6

4

1

7

1

7

1 0/0

846 IBRAHIMOVIC (MIL)

0

9.05

43

19

0

15

6.61

3 1/1

847 INZAGHI (MIL)

0

6

4

4

0

0

6

0 0/0

849 JEDA (NOV)

6

5.92

8

13

6

1

5.67

0 0/0

851 KLOSE (LAZ)

6

8.21

34

21

5

12

6.31

3 0/0

852 KOZAK (LAZ)

6

5.75

4

5

6,5

1

6

0 0/1

853 LARRIVEY (CAG)

0

6

5

18

0

3

5.47

0 0/1

854 LARRONDO (SIE)

0

5.38

5

8

0

0

5.36

0 0/2

855 LAVEZZI (NAP)

7

7.14

24

18

6

4

6.44

4 0/5

919 LIVAJA (INT)

6

5.83

1

2

0

0

5.5

0 0/0

856 LUCARELLI C. (NAP)

0

6

4

3

0

0

6

0 0/0

857 MALONGA (CES)

6

5.57

6

7

0

0

5.4

0 0/0

858 MARILUNGO (ATA)

5

6.27

12

13

5

2

5.8

0 0/3

859 MASCARA (NOV)

0

6.08

10

12

0

2

5.55

1 0/2

860 MATRI (JUV)

6

7.24

28

20

0

9

6.08

3 0/2

861 MAXI LOPEZ (MIL)

11

6.83

23

17

7

4

5.97

1 0/0

921 MEHMETI (PAL)

0

5.5

3

1

0

0

5.5

0 0/0

863 MICCOLI (PAL)

0

8.47

34

18

0

10

6.24

9 0/2

864 MILITO (INT)

5.5

8.08

31

19

5,5

12

5.97

1 0/0

865 MORIMOTO (NOV)

0

6.65

14

11

0

3

5.75

1 0/2

866 MOSCARDELLI (CHI)

5

6.43

15

20

5

3

5.83

0 0/1

914 MURIEL (LEC)

5.5

6.07

8

15

5,5

2

5.7

1 1/1

868 MUTU (CES)

6

6.47

23

18

6,5

7

5.78

0 1/2

869 NENE' (CAG)

0

5.55

5

11

0

1

5.35

0 0/2

870 OFERE (LEC)

0

4.83

4

6

0

0

4.83

0 0/0

871 OKAKA (PAR)

6

5.67

4

2

0

0

5

0 0/0

909 OSVALDO (ROM)

5

7.19

18

16

5

7

5.94

0 0/2

872 PALACIO (GEN)

5

8.61

34

17

5

12

6.71

4 0/5

873 PALOSCHI (CHI)

5

6.69

12

18

5

4

5.88

1 0/0

874 PANDEV (NAP)

0

6.53

15

19

0

5

5.97

2 0/1

877 PAPONI (BOL)

6

5.67

4

1

0

0

5

0 0/0

878 PATO (MIL)

0

5.75

14

10

0

1

5.5

0 0/1

879 PAZZINI (INT)

5

6.38

23

21

5

5

5.76

1 0/1

881 PELLISSIER (CHI)

5.5

6.18

18

22

5,5

4

5.75

2 0/3

882 PINILLA (CAG)

10

6.5

20

17

7

4

5.81

1 0/4

883 PRATTO (GEN)

0

5.9

12

14

0

1

5.57

1 0/2

884 QUAGLIARELLA (JUV)

6

6.18

15

11

0

1

5.94

0 0/1

885 RENNELLA (CES)

6

5.7

5

5

5

0

5.5

0 0/2

888 ROBINHO (MIL)

4.5

6.31

17

18

4,5

3

5.72

2 0/1

889 ROCCHI (LAZ)

6

7.55

14

11

0

5

6.15

1 0/1

927 ROZZI (LAZ)

6

5.5

1

1

0

0

5.5

0 0/1

891 RUBINO (NOV)

0

6.06

6

11

0

1

5.78

0 0/1

896 SEFEROVIC (LEC)

0

6

1

2

0

0

6

0 0/0

897 SUAZO (CAT)

0

6

4

4

0

0

6

0 0/0

898 THEREAU (CHI)

5

6.6

18

21

5

4

5.95

2 0/2

916 THIAGO RIBEIRO (CAG) 6.5

6.22

15

20

6,5

3

5.72

1 0/0

899 TIRIBOCCHI (ATA)

0

6.42

10

8

0

1

6

0 0/1

901 TOTTI (ROM)

4.5

7.12

27

16

5

4

6.34

5 0/3

902 URIBE (CHI)

0

0

2

1

0

0

0

0 0/0

903 VANTAGGIATO (BOL)

6

6

4

2

0

0

0

0 0/0

922 VARGAS E. (NAP)

0

5

12

4

0

0

5

0 0/0

904 VUCINIC (JUV)

6

6.78

20

16

0

3

6.19

3 1/0

906 ZARATE (INT)

0

5.46

9

14

0

0

5.46

0 0/1

5.8

6

5

5,5

0

5.62

0 0/1

907 ZE EDUARDO D.A. (GEN) 5.5

4

I NUMERI

QUESTA E’ LA MIGLIOR FORMAZIONE POSSIBILE PER LA 23a GIORNATA DI CAMPIONATO: MODULO 4-3-3 AVREBBE TOTALIZZATO 107 PUNTI, CON UN +6 DI MODIFICATORE DELLA DIFESA

Barrientos il migliore

7,5

il voto dei due migliori giocatori della 23a giornata, ovvero il catanese Izco e il cagliaritano Ibarbo, protagonisti rispettivamente contro Genoa e Palermo.

25

la Top11 della settimana

13 h 9,05

la media punti di Zlatan Ibrahimovic, il giocatore leader dopo 23 giornate. Seguono Palacio (8,81), Di Natale (8,79), Jovetic (8,5) e Miccoli (8,47).

LA GAZZETTA DELLO SPORT

Pablo Barrientos si sta prendendo una bella rivincita. Non si trattava di un giocatore qualsiasi, e il d.g. catanese Lo Monaco lo sapeva bene quando lo ha ingaggiato dal San Lorenzo due stagioni fa. I problemi muscolari che hanno ostacolato la prima esperienza italiana del centrocampista argentino, sono ormai dimenticati. Adesso Barrientos sta facendo vedere quanto può essere letale nella sua posizione di centrocampista avanzato, centrale o esterno, abile in zona gol (vedi doppietta al Genoa). Lui stesso, alla luce delle ultime prestazioni, ha ritrovato piena fiducia ricominciando anche a pensare alla nazionale Argentina come a un nuovo e stimolante obbiettivo per la carriera. Inutile dire che un Barrientos così è decisivo anche nella Magic.

7

8,5

7

7

Ujkani

Britos

Garcia

Lisuzzo

7 Centurioni

Il portiere al top dell’ultima giornata assieme al milanista Amelia: merito delle prodezze esibite in serie contro l’Inter.

Rientra dopo cinque mesi di rincorsa (s’infortunò a Barcellona in estate) e va in gol dopo uno schema perfetto: super!

L’uomo nuovo di Mondonico. E’ vero che contro l’Inter rischia di provocare un rigore su Poli, ma dà sostanza alla difesa del Novara.

Dominatore dell’area novarese al cospetto dell’Inter. Chiude ogni varco a Milito e Pazzini. Una sicurezza.

Non disdegna di usare le maniere forti, rischia grosso su Cambiasso nell’area nerazzurra. Ma è un punto di riferimento.

10

9,5

11

11

10

Dessena

Lodi

Maxi Lopez

Bergessio

Caracciolo

Cresce assieme al Cagliari, rende solido il centrocampo di Ballardini. E va in gol, per la gioia di chi ha puntato su di lui.

Ancora una rete, stavolta su rigore, la sesta. Il fantasista del Catania regala spesso soddisfazioni pure in Magic Cup.

Nel conteggio delle buone cose mostrate a Udine, oltre al gol c’è l’assist. Partita perfetta per l’argentino nominato vice Ibrahimovic.

Puntualmente in rete e autore di un assist, nel poker rifilato dal Catania al Genoa. E già promette di ripetersi contro Buffon...

Ha colpi così, come il tiro a girare dal limite che ha fatto molto male all’Inter. Logico che sia il re degli attaccanti di giornata.

9 Come si può rimpiazzare Isla?

gli assist di Fabrizio Miccoli: il capitano del Palermo è in testa alla classifica generale. Segue Cassano a sei. Poi Armero, Aquilani, Pjanic, Giovinco e Totti, tutti a quota cinque.

Largo a Pazienza-Fernandes Il lungo stop del cileno, una fabbrica di bonus, è un rebus per i Magic manager

MARCO FALLISI

Rimpiazzare Isla. La missione-rompicapo che da sabato sera ronza in testa a Francesco Guidolin è diventata anche il tormentone di parecchi Magic manager. Perché il motorino cileno del centrocampo dell’Udinese era un pezzo pregiatissimo della fabbrica di bonus friulana: 21 partite giocate, 3 reti, 2 assist, Magic media di 6,64 e una media voto di 6,19 salita a 6,5 nelle ultime 4 presenze. Soluzioni bianconere Rinuncia-

re a un tuttofare così continuo è dura, ma qualcosa bisogna inventarsi. Ad esempio, spalmare i 17 milioni del cartellino di Isla su altri centrocampisti. Restando in Friuli, si potrebbe puntare sulla cop-

pia Pazienza-Fernandes, 15 milioni in due: l’ex di Napoli e Juve sta trovando spazio e passo giusto (l’esordio con gol contro il Lecce è stato il miglior biglietto da visita possibile, poi altre buone gare), mentre lo svizzero — tra le rivelazioni della stagione passata — può rappresentare una valida alternativa in panchina. Abdi convince poco (troppe prove senza guizzi, costa 7 crediti), ma abbinato a Pinzi (10 crediti) stuzzica di più; se Asamoah recupera in fretta da acciacchi e delusioni in Coppa d’Africa, accoppiarlo a Torje può essere un’idea (operazione da 15 milioni). Alternative Per chi volesse guardare altrove, con 16 milioni ci si porta a casa la coppia Donati-Mariga, un buon

Gazzetta.it TUTTE LE INFO SUL SITO DOMANDE? SCRIVETE OPPURE TELEFONATE Sul nostro sito Gazzetta.it trovate tutto quello che c’è da sapere sulla Magic. Per le informazioni potete scrivere a magic@rcs.it, oppure potete telefonare al numero 199.24.24.25 dalle ore 10 alle 16 dei giorni feriali (costi da rete fissa 15 centesimi al minuto iva compresa, da rete mobile costo massimo di 48 cent al minuto con uno scatto alla risposta di 16 centesimi, Iva compresa).

mix di sostanza e qualità (ma occhio ai malus da cartellini); con 17 tondi tondi si va su un «nuovo» come Belluschi del Genoa e uno a scelta tra Izco e Matuzalem, sempre affidabili. Oppure si può rischiare, passando da un infortunato a uno fresco di rientro. Boateng è il nome giusto: 12 presenze su 23 sono un bottino scarso, ma il rendimento è da urlo e la media punti dice 7,12 (è ancora il migliore dei rossoneri dopo Ibrahimovic!). E allora, per chi se la sente di sfidare il primo assioma della legge di Murphy che affligge il centrocampo del Milan («se qualcosa può andare male, lo farà»), investire 14 milioni sul trequartista ghanese è più che giustificato. Avanzano pure tre crediti... © RIPRODUZIONE RISERVATA

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MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012


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SERIE BWIN L’INTERVISTA

«Quando Mou mi chiedeva i giocatori» Pea, i rivali per la A e i tanti maestri «Al Sassuolo mi presentò Aldo Sassi» Fulvio Pea, che ricordo ha di Aldo Sassi?

«Ero alla Samp. Suo fratello Roberto era il mio preparatore, abbiamo fatto una collaborazione con il suo centro Mapei. Aldo mi ha fatto conoscere la preparazione atletica e muscolare usando molto la palla».

A voi cosa manca per la A?

«27 punti, come dice Ventura... Conosco poco la B, penso a far bene la prossima partita: se insieme arriva anche una vittoria, tanto meglio». A Sassuolo è stato anche Mandorlini, un suo rivale per la A: quando l’ha battuto, Squinzi le ha fatto complimenti speciali.

Di Ventura che dice?

«E’ un saggio. Non lo conosco ma lo ammiro: il Toro ha un gioco molto equilibrato».

Cosa ha imparato, allenando in Primavera (Samp e Inter), che non aveva capito prima?

S su Mourinho Un giorno ha chiesto la formazione della mia Primavera: gli serviva un giocatore, ma per non darmi fastidio l’ha scelto tra le riserve

Fulvio Pea, 45 anni, prima stagione al Sassuolo LIVERANI

«Mi auguro di sì... Ci siamo affrontati anche in Primavera, mi ha colpito la sportività delle sue squadre: è un uomo leale». In B c’è il suo maestro.

clic SQUINZI ELOGIA IL SUO ALLENATORE «L’HO IMPOSTO E ORA HO UN SOGNO: VOGLIO BATTERE L’INTER A SAN SIRO» Giorgio Squinzi, proprietario della Mapei e del Sassuolo, ci crede: «Sono milanista e sogno il Sassuolo in A che va a San Siro a battere l'Inter... Scherzi a parte, io ci credo: quest'anno ho imposto alcune mie idee, in particolare l’allenatore, Pea è il tecnico che volevo e i risultati si vedono. Abbiamo fatto investimenti a gennaio, spero nei risultati».

«Gigi Simoni è mio padre, professionalmente. Mi ha fatto conoscere il calcio vero, mi ha insegnato che allenando contano molto i valori umani». Un altro che ammira?

«Calori mi incuriosisce: riuscire a fare i risultati di Brescia in così poco tempo non è facile».

PROCURA FEDERALE

Bari: pagati gli stipendi, non i contributi Ma c’è un altro deferimento: via 3 punti? BARI (f.c.) Il Bari rischia altri tre punti di penalizzazione. In seguito a segnalazione della Covisoc, la Procura federale ha deferito il club alla Disciplinare per il mancato pagamento degli stipendi ai propri tesserati e delle ritenute Irpef relativi al secondo trimestre 2010-11 (previsti due punti di penalizzazione): la prima scadenza del 30 settembre non era stata rispettata e il Bari venne già penalizzato, poi non ha rispettato nemmeno la seconda del 14 novembre (i dirigenti del Bari si

sono appellati alla poca chiarezza della norma, che però il Consiglio federale aveva provveduto a specificare l’8 novembre), quando vennero pagati soltanto stipendi e contributi del primo trimestre di questa stagione. Proprio ieri comunque la società dei Matarrese, grazie all’intervento del Gruppo Veneto Banca, ha sistemato le pendenze (i calciatori tra l’altro avevano anche vinto la vertenza) e pagato gli stipendi del secondo trimestre di questa stagione, ma non i contributi. Per questo il Bari pagherà con un altro punto di penalizzazione.

Taccuino LEGA

TORINO

Più soldi alle società Pratali ha la febbre che lanciano i giovani Coppola ricomincia S su Zeman Ogni tanto leggo qualche frecciatina verso di noi. Ma lo fa con educazione e lo rispetto: è un maestro e un grande comunicatore

Dal Canto, tra i primi, è l’unico più giovane di lei: siete voi il nuovo che avanza?

«Il calcio è passione, non età. Sono stato vicino ad allenatori veri, come Mazzarri alla Samp, e mi sono arricchito».

«Un giorno mi ha chiesto: "Dimmi la tua formazione di domani". Avevo capito che voleva convocare un mio giocatore, gli ho risposto di fare pure. Ha insistito: "Se devi fare un cambio, chi metti?". Gli ho risposto e ha convocato proprio la mia prima riserva. Non ha voluto indebolirmi».

«Non guardo tanto avanti: visto quanti allenatori saltano? Io guardo sempre al presente, così ho meno ansia e stress».

«Ogni tanto leggo qualche sua dichiarazione verso di noi... E’ un maestro e un grande comunicatore, lo fa con educazione e lo rispetto. Come faccio a rispondere a uno che allena da 30 anni ai massimi livelli? Vorrei rispondergli sul campo».

«Il dottor Squinzi aveva grande stima di lui. Aldo era un grande maestro. Credo di essere stato scelto come persona prima che come tecnico».

Una in particolare?

HA DETTO

A Sassuolo è esploso Allegri: vinta la C1, è volato in A. Lei?

Altri rivali: con Zeman non vi risparmiate le frecciatine...

Aldo Sassi è morto nel 2010, ma era stato proprio lui a segnalarla a Giorgio Squinzi per allenare il Sassuolo.

«Solo uno: aveva saputo il nostro risultato a Nocera, che sorpresa! L’ho visto far nascere la vera Inter: grandi campioni diventati squadra. Ho mille cose sue che porto con me».

d

«Pochi rapporti, avevano più problemi da risolvere».

«C’era stata una polemica, ne uscì un messaggio negativo verso il mio patron, accusato di non esserci molto vicino. Posso assicurare che Squinzi è molto presente: il mercato di gennaio l’ha pianificato lui».

NICOLA BINDA

All’Inter ha lavorato con Mourinho: le manda ancora sms?

E con Benitez e Leonardo?

(m.iar.) Più contributi per i club che daranno spazio ai giovani e che investiranno sui vivai. È previ sto nella bozza del codice di autore golamentazione, discussa in as semblea di Lega e che sarà varata tra fine marzo e inizio aprile. Risor se aggiuntive che potrebbero inci dere per qualche centinaia di mi gliaia di euro nel bilancio di un club. Stessa logica meritocratica per la ripartizione dei proventi in base al la classifica. Tra un gradino e l’altro differenza più marcata. «Così — spiega il d.g. Bedin — si rende il cam pionato più avvincente e si pone un freno alle tentazioni di combine».

TORINO Il Toro ha ripreso a lavorare. Era assente il febbricitan te Pratali, mentre Glik e Parisi han no lievi problemi muscolari. Diffe renziato per Suciu, mentre Coppo la ha iniziato la fisioterapia.

SAMPDORIA

Eder, resta il dubbio Già tre assenti sicuri BOGLIASCO Lavoro diffe renziato per Eder e Pellè: tutta da valutare la disponibilità del brasilia no a Torino. Sicuri assenti Castelli ni, Semioli e Padalino.

LA SITUAZIONE IL GIUDICE SPORTIVO

S su Mandorlini C’è stata una polemica, ne uscì un messaggio negativo verso Squinzi, accusato di non esserci molto vicino. Non è così e il mercato di gennaio lo dimostra

Gabionetta (Crotone) fermato per 4 turni MILANO Il giudice sportivo ha inflitto quattro giornate di squali fica a Gabionetta (Crotone) che, espulso per un fallaccio, ha poi da to una manata in faccia a un avver sario. Una giornata a Luoni (Albino Leffe), De Falco (Bari), Paolucci (Cittadella), Mancino e Sforzini (Grosseto), Bigazzi (Livorno) e Au gustyn (Vicenza). Ammende: 15 mi la euro al Livorno (legno contro un guardalinee) e 10 mila al Crotone.

PESCARA E fuori dalla B?

«Come tattica Guidolin. Mi affascinano Allegri e Conte: stili diversi, grandi risultati. Ma il migliore resta Mou: la Liga la vince lui, non il Barcellona». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Insigne può giocare Brosco stop un mese PESCARA Altro allenamen to solo al mattino per il Pescara. Si curo il rientro di Insigne, ma si è bloccato Brosco: un mese di stop.

Aglietti, altro debutto sul campo del Padova Questa la classifica dopo 27 giornate: Sassuolo* e Torino* p. 53; Pescara ** e Verona 51; Padova* 45; Varese 44; Reggina* 39; Brescia* 38; Sampdoria* 37; Bari ( 2) 36; Cittadella e Grosseto 34; Juve Stabia* ( 4) 33; Livorno 30; Vicenza 28; Crotone ( 1) 27; Modena*** 24; Empoli*, AlbinoLeffe* e Gubbio* 23; Ascoli* ( 7) 22; Nocerina 18. (*** tre gare in meno; * due in meno; * una in meno). Sabato 18 (ore 15): Albino Leffe Pescara (3 5); Ascoli Gros seto (3 3); Brescia Nocerina (1 1); Juve Stabia Reggina (ore 18, 2 1); Livorno Bari (0 1); Nocerina Citta della (3 1); Padova Empoli (4 2); Sassuolo Varese (1 0); Vero na Gubbio (1 1); Vicenza Crotone (2 2). Lunedì 20 (ore 20.45): Tori no Sampdoria (2 1).

LEGA PRO il giudice sportivo Benevento e Spezia decimati: squalificati quattro giocatori Pagliari: esonero e due turni FIRENZE Il giudice sportivo della Lega Pro ha squalificato 46 giocatori (25 di Prima divisione, 21 di Seconda) dei quali quattro dello Spezia e del Benevento. Ecco il dettaglio. PRIMA DIVISIONE Giocatori espulsi: due giornate a Sy (Benevento), Ricci e Testini (Spezia); una a Gori (Benevento), Buscaroli (Pisa), Giordano (Siracusa), Sosa (Taranto) e Gotti (Ternana). Non espulsi: una giornata a Pestrin (Cremonese), La Camera e Rajcic (Benevento), Perez (Pisa), Radi e Luppi (Portogruaro), Lucioni e Lollo (Spezia), Pagliarulo (Trapani), Mateos (Bassano), Bocalon (Carpi), Finazzi (Lumezzane), Bugno (Monza), Cejas (Ternana), Galasso e Princivalli (Triestina) ed E. Bortolotto (Tritium). Allenatori: due giornate a Pagliari (Pisa), che lunedì è stato esonerato e sostituito da Pane. Ammende: 1.500 euro Pisa; 1.000 Taranto. SECONDA DIVISIONE Giocatori espulsi: tre giornate a Obeng (Santarcangelo) perché, dopo l'espulsione per doppia ammonizione, offendeva l'arbitro; una ad Antonioli (Fano), Carlini (Sambonifacese), Di Berardino (Vibonese), Gritti (Aprilia), Sciannamè (Lecco), De Risio (Celano) ed Hamlili (Entella). Non espulsi: una giornata a Ruscio (Fano), Borgese e Tozzi Borsoi (Perugia), Bertoli (Entella), Capellupo e Silvestri (Casale), Masini (Catanzaro), Bettenzana (Montichiari), Bianchi (Neapolis), Creati (Sambonifacese), Antoniacci e Gregorio (Santarcangelo) e Vitale (Vibonese). Ammende: 2.500 euro Savona (interrotto il servizio dei raccattapalle dopo un gol della propria squadra); 2.000 Lecco. SAVONA DEFERITO Nuovo deferimento alla Disciplinare per il Savona (Seconda A), che secondo la segnalazione Covisoc non ha rispettato nemmeno la seconda scadenza per i pagamenti dell’ultimo trimestre 2010-11.

PRIMA DIVISIONE

COPPA ITALIA

seconda divisione

Domenica il torneo riposa Ma nel fine settimana ci sono i primi 7 recuperi

Oggi una partita Piacenza in casa con il Lumezzane

ore 14.30

Domenica la Prima divisione riposa, ma nel weekend ci sono sette recuperi: ecco il programma, con gli arbitri e le due classifiche (tutte le partite avranno inizio alle ore 14.30). GIRONE A Avellino Pro Vercelli (sabato): Aureliano di Bologna; Foligno Pavia: Ripa di Nocera Inferiore; Lumezzane Spal (domenica): Cangiano di Napoli; Reggiana Sorrento (sabato): La Penna di Roma. Classifica: Ternana p. 51; Taranto ( 3) 46; Carpi 41; Pro Vercelli* 40; Sorrento* ( 2) 38; Benevento ( 2) 35; Lumezzane* e Avellino* 31; Foggia ( 2), Como* ( 2) e Tritium 30 Pisa 27; Reggiana* ( 2) 26; Monza 21; Spal** ( 4) 18; Viareggio ( 1) 15; Foligno* ( 4) 12; Pavia* 10. (**due gare in meno, *una in meno). GIRONE B Lanciano Frosinone (domenica): De Benedictis di Bari; Piacenza Portogruaro (domenica): Minelli di Varese; Prato Andria (domenica): Giorgetti di Cesena. Classifica: Trapani p. 46; Siracusa ( 5) 40; Cremonese ( 6), Spezia e Barletta 35; Carrarese* e Portogruaro* 34; Alto Adige, Lanciano** ( 1) e Pergocrema* ( 2) 32; Triestina 27; Latina e Frosinone** 23; Prato* 22; Andria* 21; Piacenza** ( 6) e Bassano* 19; Feralpi Salò 17. (**due gare in meno, *una in meno).

Si gioca oggi la terza partita (dopo quelle dei gironi C e D) della Coppa Italia, giunta ai triangolari dei quarti di finale. Ecco la situazione della seconda giornata: GIRONE A Piacenza Lumezzane (ore 14.30): arbitro Ghersini di Genova. Classifica: Tritium e Lumezzane p. 1; Piacenza 0. GIRONE B Sabato 18: Carpi Spezia. Classifica: Spal p. 3; Spezia e Carpi 0. GIRONE C Classifica: Pisa e Lanciano p. 3; Latina 0. GIRONE D Classifica: Foggia e Catanzaro p. 4; Andria 0. SERIE D Oggi solo due

degli otto recuperi previsti per la 24ª giornata: gli altri sei sono stati rinviati, stavolta al 22. Ecco gli arbitri (ore 14.30): GIRONE A Novese Chiavari: Sassoli di Arezzo. GIRONE B Gozzano Castiglione: Di Martino di Teramo.

Cuneo, obiettivo primo posto Il Perugia cerca un nuovo scatto Il calendario della Seconda divisione prevedeva per oggi la 28ª giornata del girone B, che avendo una squadra in più rispetto al girone A deve sostenere più turni di campionato. Tuttavia il maltempo si fa ancora sentire e quattro partite sono state rinviate: Celano-Arzanese, Chieti-Catanzaro e Isola Liri-Melfi a mercoledì 29, Fano-Campobasso a mercoledì 14 marzo. In programma solo sei gare, con il Perugia che ospita il Giulianova e cerca un nuovo allungo sul terzo posto, visto che la Vigor Lamezia è di scena sul campo della Paganese nel big match della giornata; tra le grandi in campo anche L’Aquila, che va a Fondi, mentre è da seguire il derby Normanna-Neapolis. Nel girone A invece c’è un recupero: il Cuneo se batte la Pro Patria aggancia la vetta.

GIRONE A

Recupero 23a

CUNEO-PRO PATRIA Intagliata di Siracusa CLASSIFICA Casale* p. 45; Rimini** 45; Cuneo** 42; San Marino** 40; Treviso* (-2) 39; Entella 38; Renate 35; Santarcangelo* e Poggibonsi* 33; Alessandria* (-2) e Borgo a Buggiano 30; Savona* (-4) 29; Pro Patria* (-13), Bellaria** e Mantova* 28; Giacomense** 27; Montichiari* (-2) 25; Sambonifacese 24; Valenzana** 15; Lecco* 14. (**due gare in meno, *una in meno). PROGRAMMA Domenica la Seconda divisione gioca regolarmente (riposa soltanto la Prima): ci sono le partite della 26ª giornata del girone A e quelle della 29ª del girone B. Invece mercoledì 22 sono in programma altri dieci recuperi: sei del girone A e quattro del B (salvo variazioni), tutti con inizio alle 14.30.

GIRONE B

28a giornata

FONDI-L'AQUILA Penno di Nichelino MILAZZO-GAVORRANO Tardino di Milano NORMANNA-NEAPOLIS Pelagatti di Arezzo (ore 15) PAGANESE-VIGOR LAMEZIA D'Angelo di Ascoli PERUGIA-GIULIANOVA Casaluci di Lecce VIBONESE-APRILIA Taioli di Cesena CLASSIFICA Perugia p. 55; Catanzaro˚ 52; Vigor Lamezia* 50; L'Aquila** 48; Paganese 46; Gavorrano 42; Arzanese 39; Chieti˚* 37; Aprilia˚* 36; Normanna˚* (-1) 34; Fano* (-5), Giulianova** (-2) e Campobasso* (-2) 27; Neapolis (-2) e Fondi 26; Milazzo* e Vibonese 24; Ebolitana* (-1) 23; Melfi˚ (-4) 20; Isola Liri˚* (-2) 18; Celano* 13. (˚ha già riposato, **due gare in meno, *una in meno).


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CICLISMO DOPO LA SQUALIFICA PER DOPING

L’Uci: «Togliete la licenza alla squadra di Contador» Annuncio al Consiglio professionistico: senza i punti di Alberto la Saxo è 24a. Il circuito World Tour resterebbe con 17 team LUCA GIALANELLA CIRO SCOGNAMIGLIO

Dopo la squalifica di 2 anni ad Alberto Contador per la positività al Tour 2010, adesso finisce sotto accusa la sua squadra, il Team Saxo Bank di Bjarne Riis, il manager danese vincitore nel 1996 del Tour e poi reo-confesso di aver vinto da dopato (Epo). Davanti al Consiglio del ciclismo professionistico, presieduto da Vittorio Adorni, l’Uci ha ordinato: «Chiederemo alla nostra Commissione Licenze di togliere la licenza World Tour alla Saxo Bank». Una violazione così importante del regolamento antidoping giustifica l’articolo 2.15.040 comma 2, che prevede il ritiro della licenza: i criteri di attribuzione sono sportivi, etici, finanziari e amministrativi. La Commissione Licenze si dovrebbe riunire già la settimana prossima, o al massimo entro fine mese: la decisione deve arrivare prima della Parigi-Nizza, che scatterà il 4 marzo. Anche in questo caso è ammesso il ricorso finale al Tas, il Tribunale arbitrale dello sport, lo stesso che ha giudicato Contador.

Peso La conferma del «peso» di Contador si è avuta durante la riunione del Ccp, quando ai rappresentanti di squadre e corridori sono state presentate le simulazioni Uci di punteggio senza Contador: la Saxo Bank scenderebbe dalla 12ª alla 24ª posizione. Quindi fuori dalle prime 20 (World Tour e migliori Professional), dalle quali poi sono state scelte le top 18, quelle che hanno il diritto/dovere di correre tutto. Il calendario World Tour, le classiche, i grandi giri.

Bufera Terremoto nel grande

ciclismo, quindi. La sentenza del Tas ha cancellato tutti i risultati dello spagnolo dal Tour 2010 in poi. Risultati che vogliono dire punti, in base al nuovo regolamento lanciato nel 2010. I punti appartengono al corridore, che li porta in dote alla squadra: quell’anno Contador era in forza all’Astana, dal 2011 è passato alla Saxo Bank. E per il team di Riis i punti dello spagnolo sono stati essenziali per restare tra le prime 15 formazioni mondiali, quando l’Uci, al 20 ottobre 2011, ha chiuso la selezione. Secondo la graduatoria del valore sportivo della squadra (che l’Uci rende nota solo in ordine alfabetico, non di punteggio), lo spagnolo vale il 64% dei punti dell’intera squadra. Un «one man team», quindi. E una situazione imbarazzante dovuta all’insostenibile durata del procedimento: la squalifica è arrivata 565 giorni dopo la positività del 21 luglio.

Lo spagnolo vale il 64% dei punti: entro fine mese la decisione della Commissione licenze

Alberto Contador, 29 anni, il 6 febbraio è stato squalificato 2 anni dal Tas e ha perso, tra l’altro, il Tour de France 2010 e il Giro 2011 EPA

Numeri Se perderà la licenza World Tour, la Saxo Bank verrà retrocessa Professional (2ª Divisione) e per correre le gare top dovrà essere invitata. Finora non si è mai verificato un caso simile, e proprio per questo l’Uci sarebbe intenzionata a non ripescare una 18ª formazione (numero massimo): i team, che a suo tempo fecero richiesta di licenza e non vennero accettati (restando Professional), non hanno i requisiti di struttura e numero di corridori per stare nel World Tour. Così sino a fine anno si resterebbe con 17 squadre. E si riaprirebbero i giochi per partecipare alle corse World Tour. Per regolamento, nei grandi giri non possono partire più di 22 squadre (18 World Tour, più 4 wild card) da 9 corridori e nelle grandi classiche 25 team (18, più 7 wild card) di 8 atleti. Il Giro d’Italia ha già annunciato le squadre partecipanti (dentro la novità tedesca NetApp, tra le escluse l’Acqua&Sapone di Garzelli), così come per Tirreno-Adriatico, Sanremo e Lombardia; il Tour de France ancora no. Per questo c’è chi pensa che avere un invito «libero» in più ai grandi giri non dispiacerebbe.

Evans Compleanno con sveglia alle 6 «Test antidoping» (ci. sco.) Tempismo niente male: il primo controllo antidoping del 2012 valido per il passaporto biologico nel giorno del compleanno, che nel suo caso coincide con San Valentino. È capitato a Cadel Evans (sotto nella foto Bettini), il re del Tour de France: è stato lo stesso australiano, che ieri ha compiuto 35 anni, ad annunciarlo su Twitter (la sua pagina ha superato i 130.000 «seguaci»). Test incrociato sangue-urina per Evans, che è stato svegliato alle 6 del mattino nella casa svizzera di Stabio, dove vive con la moglie Chiara e il piccolo Robel, il bambino etiope che la coppia ha adottato da poco. Proteste? Accuse? Lamentele. Niente del genere. Anzi, il campione del mondo 2009 ha scritto sempre su Twitter: «Sono stati molto educati e gentili. E non hanno fatto rumore».

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TOUR DE L’OMAN PRIMA TAPPA

Volata Greipel E oggi in barca prima del via

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laFotonotizia

VIVIANI A LONDRA

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André Greipel, 29 anni, 5 vittorie nel 2012 BETTINI MUSCAT (Oman)

(ci. sco) In Qatar non c’era andato: febbre alta. Andrè Greipel però ora sta meglio e nella prima tappa del Giro dell’Oman ha ripreso il filo delle vittorie che aveva cominciato a tessere al Down Under in Australia: il 29enne tedesco della Lotto-Belisol ieri ha firmato il 5˚ centro stagionale (raggiunto Viviani in vetta), battendo Galymzianov e Farrar, su un traguardo che «tirava» leggermente. Niente da fare per la Liquigas (5˚ Sagan, 7˚ Oss) e per Guardini (8˚). Giornata tranquilla per Vincenzo Nibali: «Sì, anche se velocità così di solito si fanno al Tour de France..». Oggi rivincita, anche se il finale potrebbe riservare qualche sorpresa: ma prima, per andare alla partenza di Sur, la particolarità del trasferimento dei corridori su una barca-veloce messa a disposizione dal sultano. RISULTATI Arrivo: 1. André GREIPEL (Ger, Lotto Belisol) 159 km in 3.25’59", media 46,134; 2. Denis Galymzianov (Rus, Katusha); 3. Tyler Farrar (Usa, Garmin); 4. Kittel (Ger); 5. Sagan (Slk); 6. Bouhanni (Fra); 7. Oss; 8. Guardini; 24. Nibali a 3"; 36. A. Schleck (Lus); 67. Cavendish (Gb). Classifica: 1. Greipel; 2. Galymzianov a 4"; 3. Farrar a 6". Oggi: 2ª tappa, Sur-Wadi Dayqah Dam, 140 km.

Primi giri in pista ieri per Elia Viviani a Londra, dove venerdì e sabato, nel Test Event preolimpico, il veronese, già a segno 5 volte nel 2012, va a caccia di altri punti per i Giochi nell’omnium. Con lui anche Omar Bertazzo, Francesco Ceci, Marco Coledan, Michele Scartezzini, Paolo Simion, Valentina Scandolara e Marta Tagliaferro.

S Fabiana Luperini pro’ dal ’93 e quest’anno in forza alla Faren Honda, ha superato l’esame per direttore sportivo di 1˚ livello (i tecnici per giovanissimi).

Pozzato già in sella Un’ora sui rulli Pippo Pozzato (Farnese) è uscito a mezzogiorno dall'ospedale di Brescia, dove domenica era stato operato alla clavicola sinistra, fratturata in Qatar: 90’ di fisioterapia a Vicenza e poi un’ora sui rulli

Taccuino VERSO LA NUOVA ZELANDA

Azzurre in ritiro Si conclude oggi a Trapani il ritiro della nazionale femminile. Le migliori azzurre, guidate dall’iridata Giorgia Bronzini, hanno lavorato so do in vista dei prossimi impegni, fi nalizzati ai Giochi di Londra. Sabato 6 atlete (Guderzo, Baccaille, Berla to, Cecchini, Tamanini e Presti) par tiranno per il Giro della Nuova Zelan da (dal 22 al 26) che mette in palio punti per il ranking olimpico.

CROSS

Superprestige a Nys (m.gaz) Il belga Sven Nys ha vinto per l’11ª volta il Superprestige di cross, con 4 punti sul connaziona le Kevin Pauwels. L’ultima prova, a Middelkerke (Bel), al belga Tom Me eusen sugli stessi Pauwels e Nys.


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MOTORI Il lavoro nobilita, ma certe volte vedere gli altri dannarsi in pista per un decimo non è male. Questo raccontava il sorriso di Loris Capirossi, 38 anni, pensionato di lusso dopo 22 anni di Mondiale, ai primi test dell’anno in Malesia. «Mi è cambiata la vita. In meglio. Era uno stress incredibile: allenarti tutti i giorni, stare attento al cibo, il preparatore che ti chiama, fare i test fisici. Da Valencia non ho fatto assolutamente niente. Al mattino vado in ufficio (costruzioni e ristrutturazioni, n.d.r.), una volta a settimana trial con gli amici: mi diverto come una bestia e non ho paura di farmi male». Ai primi test di Sepang è stato a guardare...

«Prima di partire ero preoccupato e il primo giorno, vedendo gli altri, un po’ di magone è venuto. Mi piacerebbe guidare ma senza lo stress di prima: fare i tempi, mettere a posto la moto. Non so in futuro, ma per ora sono contentissimo di aver smesso».

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L’intervista LORIS CAPIROSSI

L’ALBUM VENTIDUE ANNI IN SELLA 1

«Adesso basta con questi piloti pagati meno dei meccanici»

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1. Il 6 novembre 2011, a Valencia, Loris chiude una carriera lunga 22 anni, correndo con il 58 di Simoncelli; 2. Ai test di Sepang di due settimane fa, il debutto «operativo» come responsabile della sicurezza della Dorna: nella foto è con Stoner; 3. La battaglia tutta italiana con Valentino Rossi (46) e Max Biaggi (3) ad Assen 2001 EPA-MILAGRO 3

«Mi piace fare il sindacalista e in futuro spingerò perché ci sia un ingaggio minimo in MotoGP È ora di finirla anche con le tute aggiustate»

Sarebbe bello guidare ma senza stress. Sono contentissimo di aver smesso

Ha anche parlato degli ingaggi dei piloti...

«Non è possibile che un pilota MotoGP guadagni meno di un meccanico. Sono i 20 piloti più forti del mondo, devono avere un ingaggio minimo. È inaccettabile che uno guadagni 50 mila euro o addirittura debba portare i soldi. La regola si può aggirare se il pilota è complice, ma credo sia giusto metterla».

Vorrei eliminare il titanio dalle protezioni perché fa scintille in caso di scivolate

Capirossi sindacalista?

«Sto facendo cose belle. E ho scoperto tante novità. Per esempio tutti i dati delle gomme che da pilota non conoscevo. Il mio compito è chiedere ai piloti le sensazione per confrontarle con quelle che i giapponesi raccolgono dai tecnici».

Però ha trovato il modo di rimanere nell’ambiente...

«Lavoro a stretto contatto con Bridgestone sullo sviluppo delle gomme. Lo stesso vale con la Dorna: sono stato a un meeting sull’attrezzatura. Stiamo studiando le omologazioni per le corse. Per esempio sul tipo di pelle delle tute, gli spessori. Voglio eliminare il titanio dalle protezioni esterne, strisciando fa scintille. E poi regole sui caschi, sui capi che hanno subìto una caduta: basta riparazioni col nastro... Ci lavoreremo questa stagione per renderle operative la prossima. Si può fare tanto e la mia esperienza può essere utile».

Chi la paga?

«La Dorna, ma questo non mi condiziona. So che sono una

TRIAL IN LUTTO COLPITO DA INFARTO MENTRE VIAGGIAVA IN TRENO

SUPERBIKE I TEST

Il cuore tradisce Bosis, iridato ’87

Checa sempre 1 Biaggi cresce ora è a 2 decimi

Poliziotto La sua lunghissima

Icona Bosis, 44 anni, persona squisita e grande atleta, è sta-

to per anni il simbolo del trial in Italia. Una bandiera e un esempio per i giovani, che pure dopo di lui hanno fatto fatica a proporsi a livello internazionale. Diego, invece, era riuscito a ritagliarsi il suo spazio tra gli specialisti inglesi e spagnoli. Campione Il momento più importante nel 1987, quando a Tampere, in Finlandia, insieme a Chiaberto, Miglio e Franco, conquistò il titolo di cam-

Diego Bosis sulla Montesa e in primo piano: il bergamasco aveva 44 anni MAURI-ALIFREDI

carriera, iniziata nei primi Anni 80, si è conclusa l’anno scorso con la Sei Giorni di Scozia con la Gas Gas. Intanto aveva iniziato una nuova carriera da dirigente, responsabile del Gruppo Sportivo Fiamme Oro Polizia Stradale, per l’intera attività motociclistica, cioè fuoristrada, ma anche la velocità. Bosis lascia tre figli — Matteo, Nicolò e Ivan —, la compagna Nicoletta, papà Giacomo, mamma Carla e la sorelle Roberta e Mariagrazia. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Sembra proprio sereno...

«Tanti ex dicevano che sarebbe stata dura ritirarsi. Io invece sono contento. Ci ragionavo da un anno e mezzo e sono stato io a dire stop, anche se avrei potuto trovare qualcosa». I gran premi non le mancano?

«Vediamo. Ci sono punti da investigare. Farò dei test»

GIULIO MAURI

«No. Lui si occupa delle piste, io di altre cose. Per esempio di regolamenti, con l’ingegnere Cecchinelli: gli posso dire cosa serve e cosa no».

«Assolutamente no. Ai test sono andato a dormire a mezzanotte, mi sono alzato con calma. E mi sono ricordato dell’anno scorso, quando dopo il primo giorno ero distrutto. Sto alla grandissima. Dopo 22 anni da pilota, viverlo da fuori è un’altra cosa: questo è un mondo bellissimo».

«Non è detto che non mi vedrete in sella. Probabilmente... avrò la possibilità di provare qualche MotoGP».

pione del Mondo a squadre. A livello individuale, invece, è stato due volte vicecampione (1987 e ’90 con l’Aprilia) e tre volte terzo, con 9 GP vinti e 47 podi. In Italia ha dominato, vincendo sei titoli assoluti e per quattro volte la classica Due Giorni della Brianza.

Interferenze con Uncini?

«Molto buono. L’ho sempre avuto e ora non voglio stressarli nei momenti delicati, so che cosa significhi. Io ho spinto per le gomme nuove, soprattutto anteriori, ma devono essere loro a dirmi se gli piacciono». Quindi niente più pista?

Il bergamasco vinse il Mondiale a squadre e finì due volte secondo a livello individuale

pedina, ma sono stato chiaro. Voglio il mio spazio, anche se capisco che non posso buttare giù il mondo. Loro sanno che il mio nome è pulito e non ho intenzione di favorire questo o quello».

Com’è il rapporto con i piloti?

Avete parlato di airbag obbligatorio?

Non finisce il periodo nero per il motociclismo da corsa. Dopo il tragico incidente di Marco Simoncelli nello scorso ottobre e la scomparsa di Mika Ahola a inizio anno, ieri un altro lutto. Nessun incidente in moto questa volta, ma una tragica fatalità: un infarto ha stroncato Diego Bosis, mentre in treno stava raggiungendo Milano dalla sua Bergamo.

v identiKit & CARRIERA

FILIPPO FALSAPERLA

La moglie Ingrid

© RIPRODUZIONE RISERVATA

suTwitter O

PHILLIP ISLAND (Aus) — Basta un Carlos Checa a mezzo servizio per problemi intestinali per difendere l’imbattibilità Ducati a Phillip Island. Nella seconda giornata di test della Superbike, lo spagnolo ha ultimato la messa a punto della forcella evoluzione «che va già molto meglio della precedente», girando in 1’31"1. Dietro alla Ducati si conferma la Kawasaki (con motore potenziato e acceleratore elettronico) e avanza l’Aprilia di Max Biaggi, 3˚ a 2 decimi da Checa e per la prima volta davanti al compagno Laverty. Intanto John Hopkins è già tornato negli Usa per farsi operare la mano destra fratturata il primo giorno. La sua presenza al GP d’Australia resta in forse. Paolo Gozzi

VALENTINO SCHERZA

Rossi a papà Graziano: «Sono nato il 16, non il 14» Ieri era San Valentino e su twitter Valentino Rossi, che domani compie 33 anni, ha raccontato il perché del suo nome, prendendo però anche in giro papà Graziano: «Io mi chiamo Valentino non perché sono nato il 16, ma in onore di un amico di Graziano scomparso quando erano piccoli. La cosa più bella di S. Valentino è che fra poco Graziano mi chiamerà per farmi gli auguri di compleanno. E io: "Grazia sono nato il 16 non oggi". E lui: "Ah...mi sbaglio sempre!"».


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OLIMPIADE PROIBITA

IL SINDACO ALEMANNO

«La rinuncia a un progetto vincente» «Rilanciare la nostra città su nuovi progetti che diano una prospettiva di sviluppo e di speran za per le nuove generazioni», è l’im

pegno del sindaco Gianni Aleman no affidato a una nota dopo il no di Monti. Poi twitta: «Olimpiadi 2020: rinuncia ad una candidatura vin cente». Infine al Tg5 ha detto: «In questo modo non si scommette sul futuro non solo di Roma ma di tutta l'Italia. I Giochi non sarebbero co stati nulla».

RESTANO 5 IN LIZZA

Tokyo favorita davanti a Istanbul Tokyo, Istanbul, Madrid, Doha e Baku: le prime due favorite nell’ordine. Restano cinque città a contendersi entro il 7 settembre

2013 (decisione a Buenos Aires) chi succederà a Rio de Janeiro 2016 nell’organizzazione dell’Olim piade 2020. L’ultima ad entrare in lizza era stata la capitale dell’Azer baigian, che dopo la bocciatura del 2016 ritenta la corsa olimpica; così come Tokyo e Madrid, anch’esse battute in finale dal Rio de Janeiro.

Monti chiude le po «Troppo rischioso Non sarebbe stato responsabile» Il no arriva alle 15.45: «Conta il precedente di Atene E’ presto per sganciare le cinture di sicurezza...» MAURIZIO GALDI VALERIO PICCIONI

Mario Pescante se lo sentiva. Già un paio di settimane fa, in mezzo a un ottimismo ancora dilagante sulle possibilità di Roma 2020 di ricevere il via libera del Governo, aveva detto: «Non vorrei che Monti vivesse un no come la medaglia della severità e del rigore». Il presidente del Comitato promotore ne ha avuto la conferma ieri, alle 15,45 a Palazzo Chigi, dopo due ore e mezza di anticamera condivisa con Petrucci, Alemanno e Gianni Letta. Il presidente del Consiglio ha detto no dopo una «discussione approfondita e sofferta», il Governo «non ritiene responsabile nelle attuali condizioni dell’Italia» prendersi sulle spalle quelle due paroline, «eventuale deficit», che avrebbe dovuto firmare per non «mettere a rischio i sacrifici chiesti agli italiani». Monti avrebbe proposto pure un sì zoppo, senza l’assunzione di impegno economico, ipotesi che Pescante e Letta hanno ritenuto «irricevibile». Se l’Italia è in decollo, ha detto poi il premier, «è presto per sganciare le cinture di sicurezza».

Da sinistra il presidente del Coni, Gianni Petrucci, il sindaco Gianni Alemanno, il presidente onorario della candidatura Gianni Letta e il presidenti di Unindustria, Aurelio Regina FOTO EIDON

Atene insegna A fine mattinata

il «pare che non firmi» è diventato lo «sta per dire no». Rober-

to Pagliuca, responsabile del marketing del Comitato Promotore, era già a Losanna. Ma il viaggio è diventato inutile. Monti parla di decisione «unanime» (le indiscrezioni danno Clini, Cancellieri e Passera perplessi), ma il no era già scritto. Certo il Presidente ha fornito ai ministri uno studio sul «decorso ex post» delle Olimpiadi, che «in quasi tutti i casi» raccontava di una grande distanza fra «preventivo» e «consuntivo». La famosa frase attribuita a Monti da una persona a lui vicinissima, «Atene insegna», è di-

ventata il manifesto del no. Anche se pure la crescita dei costi a Londra ha aggiunto del suo. Conseguenze imprevedibili Certo Monti l’ha condito con sperticati elogi al Comitato promotore, al Coni, al Sindaco, al «progetto perfetto». Ma «tante volte sono state prese dai governi precedenti decisioni senza avere molto riguardo per le conseguenze». Però questa non è una ritirata? E la Spagna, che ha detto sì, non sta peggio di noi? «Dobbiamo occuparci dell’Italia». E quanto al futuro, il pre-

Il presidente del Consiglio, Mario Monti, è rimasto in silenzio per tutto il periodo di avvicinamento alla decisione, ieri dopo il Consiglio dei Ministri ha spiegato le ragioni del suo no decisivo

mier dice che è proprio il futuro e il rischio di gravarlo di conseguenze «imprevedibili» uno dei motivi del no.

dando anche la vicina rinegoziazione con Tokyo di parte del nostro debito in scadenza. «L’altro tema» A Monti non è

Trappole olimpiche Un no verso

il futuro, ma che serve anche al presente: «Non vogliamo che la percezione che stiamo cercando di dare negli ambienti internazionali, l’UE e i mercati, possa essere compromessa da improvvisi dubbi, magari alimentati dai concorrenti dell’Italia nella sfida olimpica». Il timore di qualche colpo basso «sportivo» sui nostri Bot o Btp, ricor-

mai piaciuto parlare di Roma 2020. Qualcuno aveva ipotizzato pure un’«irritazione» per le pressioni ricevute, anche dai partiti della maggioranza. Questi ultimi con una convinzione arrivata spompata all’arrivo: non più una mozione, ma quattro, e una comprensione verso un potenziale no, poi testimoniata da diverse reazioni, anche di Bersani e Casini. Quando

Favorevoli

Napolitano: «Comprendo le preoccupazioni» Mennea: «Ora ci sono cose più importanti»

La voce del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, si è fatta sentire poco dopo la comunicazione di Mario Monti. «Il Presidente ha considerato con la massima attenzione le preoccupazioni e le ragioni poste a base della decisione del governo» hanno fatto sapere dal Quirinale. Napolitano ha poi detto di aver apprezzato l’approccio del mondo dello sport nel progettare la candidatura italiana e resta convinto che tale slancio avrà modo di esprimersi attraverso tutte le possibili iniziative per valorizzare le energie e le potenzialità dello sport italiano. Di «scelta di responsabilità» parla il segretario del Pd Pier Luigi Bersani che aggiunge: «Il go-

verno ha preso una decisione meditata, che rispettiamo. L'importante adesso è che questa scelta venga letta come segno di responsabilità e non di sfiducia in noi stessi», mentre Walter Veltroni, ex sindaco della Capitale non risparmia una frecciata a Gianni Alemanno: «Mi auguro che almeno in questa circostanza — commenta —, l’unico sport in cui eccelle il sindaco, il lancio del barile, sia risparmiato ai roman. Mi spiace per la città — conclude Veltroni — però capisco il contesto finanziario problematico e che un impegno di quelle dimensioni ora sarebbe apparso anche agli osservatori internazionali poco coerente». Applaudono il Premier anche Nichi Vendola:

GAZZETTA.IT E ALTRI

In tutti i sondaggi gli italiani stanno con il Premier La decisione di Monti di non candidare Roma trova d’accordo la stragrande maggioranza degli italiani: lo dicono i sondaggi. Su gazzetta.it la percentuale dei favorevoli alla scelta del Premier è dell’84.4%; su corriere.it si arriva addirittura al 91.9%, molto simile al 90% del sondaggio di Sky Tg 24. Su repubblica.it la percentuale è dell’83%.

«Scelta saggia. Dopo aver chiesto agli italiani di tirare la cinghia...». E Umberto Bossi «Ottima scelta, la condivido, a Roma fanno solo casino». Per il leader Udc Pierferdinando Casini «Monti poteva dire un sì facile o un no difficile, ha scelto la strada della serietà». Il vicepresidente del Pd Enrico Letta parla di motivazioni condivisibili: «Il governo sta facendo di tutto per portare l’Italia fuori dalla crisi. Ed è concentrato sulle priorità e il rigore». Sportivi Tra i diretti interessati dalla decisione del governo Franco Carraro, membro Cio e del Comitato promotore Roma 2020: «Sono profondamente addolorato: si trattava di una

candidatura forte e seria. Diciamo che ci ha detto male per il periodo». Parla con cognizione di causa Evelina Christillin, vicepresidente del Comitato organizzatore dei Giochi di Torino 2006: «Il governo ha tenuto conto più dell’aspetto concreto che di quello emotivo. Non posso essere in disaccordo». L’olimpionico Pietro Mennea è stato tra i primi ad ammettere che la candidatura non sarebbe stata una buona scelta: «Le Olimpiadi non scadono mai — ha aggiunto—- la candidatura si può riproporre tra qualche anno. Monti ha voluto dare una mano allo sport italiano, dimostrando che ci sono cose più importanti dei valori olimpici. E lo dico io che ho partecipato a cin-

que olimpiadi». Alex Zanardi da pilota di Formula 1 a campione di handbike: «E’ una decisione che va accettata. Il nostro premier sta agendo per moralizzare il nostro Paese. La storia di organizzazione da noi è ricca di scandali. Se le cose dovevano andare ancora così accetto di buon grado, anzi come cittadino mi sento anche un po’ sollevato». Giovanna Melandri, onorevole del Pd è stata Ministro dello Sport: «Una decisione che porta con sè un naturale disincanto ma che non si può non condividere. Un atto di seria responsabilità, anteponendo alla tentazione di seguire un sogno, la concretezza di restare concentrati sulla realtà» f.co.


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IL CIO

Il silenzio di Rogge dopo il suo consenso Il presidente del Cio, Jacques Rogge (nella foto), aveva espresso un giudizio positivo alla candidatura italiana, definita «po

tenzialmente interessante», in gra do di valorizzare un parco impor tante di strutture già esistenti da integrare non nuovi investimenti. Il capo dello sport mondiale è stato tenuto costantemente informato dal suo vice, Mario Pescante, che poi gli ha comunicato il no finale di Monti dopo il Consiglio dei Ministri.

L’EREDITÀ

Tesoretto Torino ’06 Ci sono 112 milioni Sarebbe di 112 milioni, e non di 40, il «tesoretto» avanzato da To rino 2006 (nella foto Evelyna Chri stillin). Domani si attende una rispo

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sta, dalla Tesoreria di Stato, per lo sblocco dei fondi e il loro riutilizzo a sostegno dei siti olimpici piemonte si. Tra di essi c’è la pista di bob a Cesana, costata 107 milioni di euro, per la quale la società gestrice sta organizzando lo svuotamento dal l’ammoniaca, bloccato per ora da un’ordinanza del sindaco.

rte a Roma 2020 4 Petrucci si sente «ferito»

TUTTE LE TAPPE

2009 Il 5 ottobre il sottosegretario Letta annuncia che l’Italia porrà la sua candidatura per il 2020

S 2010 Il 19 maggio il Consiglio Nazionale sceglie tra Roma e Venezia

S 2011 Il 21 febbraio Mario Pescante viene indicato come presidente del Comitato Promotore. 6 aprile Prima missione ufficiale del Comitato a Londra. 1 settembre Il Cio annuncia le sei città che si sono candidate per il 2020

S il premier ha aperto la conferenza, il punto «più importante» dei lavori del Consiglio era la riforma della Difesa, Roma 2020 solo «l’altro tema di notevole rilievo». Un argomento congelato fino all’ultimo, magari per evitare pressing all’attacco del suo no. Monti ha poi spiegato a Sky: «Non è un segnale di pessimismo». E poi: «Gli italiani non avrebbero capito». © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL COMMENTO del direttore ANDREA MONTI

a pagina 21

&

2012 Il 12 gennaio viene presentata la relazione di fattibilità

«Perché all’ultima ora?» Il Coni dopo la lunga anticamera: «Avrei apprezzato più rispetto Era un progetto perfetto. E abbiamo la fedina penale pulita» Il «sogno svanito» si chiama «ferita» nel vocabolario di Gianni Petrucci. E’ forse la delusione più grande da quando il presidente del Coni occupa la scrivania al primo piano del palazzo «H». Aveva creduto fino all’ultima ora, forse alla penultima, al sì di Monti. E forse per questo l’arrabbiatura più grande è quella «tempistica»: «Perché ce l’ha detto all’ultimo momento? Avrei apprezzato un po’ più di rispetto». L’incontro con la stampa è convocato nel salone d’onore del Coni, lo stesso che aveva visto Roma battere k.o. Venezia nella primarie olimpiche ormai lontane una vita. Petrucci balla fra il politico che dice «troppo facile dire non si può fare» e il dirigente di un ente pubblico che si deve «attenere alla decisione del Governo». Raccontano che a un certo punto, dopo un’attesa infinita nell’anticamera di Palazzo Chigi, qualcuno avesse pure proposto di andarsene. Gli uffici stampa di Coni e Roma Capitale stavano già lavorando alle conferenze stampa (in seguito quella di Alemanno verrà annullata e sostituita da una «nota») e Monti non si era ancora visto. «Fedina pulita» Anche se fa male, fa davvero male. «Gliel’ho detto pure con accento romanesco: mi ero illuso». All’incontro, i Giochi erano fatti, anzi sfatti. Monti ha detto a Petrucci: «Ora mi aspetto i titoli contro di me sui giornali». Il presidente del Coni ha ribattuto: «Lei sui giornali sarà il salvatore della patria». Nessuna autocritica, comunque: «Il compito è stato ese-

ha sempre avuto una grande correttezza con noi». Quelle oltre due ore di attesa di un no hanno lasciato il segno. Amarezza «È una grandissima

occasione persa — spiega deluso Pescante — ma non possiamo far altro che accettare la decisione del governo: c’è tanta amarezza. Il nostro progetto era molto serio, ma il governo è stato irremovibile sui conti. Peccato, era un’occasione unica anche per dire ai giovani che abbiamo ambizioni importanti». Quanto al futuro, il vicepresidente del Cio spiega che «per un’eventuale candidatura per il 2024 bisognerà tenere conto anche dell’Africa, inoltre se nel 2020 i Giochi non dovessero essere assegnati all’Europa (Tokyo ormai è favoritissima, ndr), nel 2024 Parigi tornerà in corsa per il centenario. Questo vuol dire che per dieci anni non si parlerà più di Giochi olimpici in Italia». Futuro Petrucci vorrebbe volta-

Il presidente del Coni, Gianni Petrucci, prima della conferenza stampa di ieri in cui esprimerà tutta l’amarezza per l’opportunità persa ANSA

guito perfettamente, è stato Monti a dirlo. E’ mancato solo il voto». Ma non vi siete fidati troppo della politica? E quell’assenza di autocritica anche sul passato, sull’eredità impiantistico-giudiziaria dei Mondiali di nuoto, il segnale di discontinuità che forse avrebbe convinto il Governo del rigore? «Noi tutti abbiamo la fedina penale pulita», replica Petrucci e in quanto a rigore puntualizza: «Tremonti era rigido con tutti e lo è stato anche con noi». Poi si lascia scappare: «Il Governo Berlusconi con il sottosegretario Letta

re pagina, ripartire, al più presto. Al Coni non è tempo di aggiungere delusione a preoccupazione, ma questo è il Governo con cui bisognerà trattare il finanziamento annuale per il 2013, quei 470 milioni di una volta, diventati 408 dopo i tagli d’autunno. Quanto alle elezioni per il nuovo presidente del Coni, che con Roma 2020 in lizza sarebbero slittate a ottobre, a votazione Cio avvenuta, potrebbero ritornare alla loro collocazione naturale, tra il 1˚ maggio e il 30 giugno del 2013. ma.gal.-v.p.

E MADRID SI CANDIDA

Doping, Nadal attacca: «Già pagato tanto» (pe.m.) Mentre Madrid presentava il suo dossier al Cio a Losanna, la Spagna è stata scossa da altre due polemiche sul doping. In un’intervista al canale tv «Antena 3» Rafa Nadal, che è stato ufficialmente insignito del ruolo di portabandiera, è tornato sulle feroci polemiche contro il presunto doping spagnolo innescate dalla Francia: «Penso che i francesi siano ossessionati dal tema doping e noi abbiamo già pagato più del dovuto», riferendosi alla squalifica di due anni del ciclista Contador del quale il tennista aveva preso le difese. Nadal era ospite con i compagni di squadra del Primo Ministro Mariano Rajoy, che ha ricevuto i vincitori della Coppa Davis 2012. Più significative, però, nella stessa circostanza, le parole del ministro dello Sport spagnolo José Ignacio Wert, che ha riconosciuto come il suo paese «ha un problema con il doping», aggiungendo poi che «per questa ragione armonizzeremo la nostra legge antidoping alle esigenze del codice della Wada, perché questo è un aspetto fondamentale per la candidatura vincente di Madrid 2020».

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Contrari

Berlusconi: «Occasione persa dal Paese» Pellegrini: «Era difficile, ma sono dispiaciuta»

(f.co.) Lui, fosse stato ancora Premier avrebbe detto sì. Anche Silvio Berlusconi ha commentato la decisione del governo: «Sono una grande occasione di sviluppo che il Paese perde». E il segretario pdl Angelino Alfano aggiunge: «Non può passare l’idea che l’Italia sia un Paese senza fiducia e senza speranza nel futuro». Ignazio La Russa coordinatore del Pdl, si dice: «Profondamente deluso per una decisione che dimostra poco coraggio. Non si vive di pane e banche». Giorgia Meloni è dura: «Monti ci ha fatto fare una figuraccia al cospetto del mondo». La Presidente della Regione Lazio Renata Polverini parla di «segnale deludente» e aggiunge:

«Monti ha riconosciuto la bontà del progetto ma forse ha preferito guardare al «modello Atene» piuttosto che all’esempio «Barcellona», una città che ha saputo utilizzare l’opportunità dei Giochi per affermarsi nel mondo». Voci di sport Francesca Pelle-

grini, olimpionica a Pechino: «Sono molto dispiaciuta — ha detto —, immagino non sia stata una scelta facile di questi tempi. Ho davanti agli occhi l’immagine di un grande evento che avrebbe avuto un bell’effetto sulla percezione del nostro Paese». Valentina Vezzali di Olimpiadi ne ha vinte tre nel fioretto: «Evidentemente la necessità di far quadrare i conti

Federica Pellegrini, 23 anni, olimpionica, e Luca Pancalli LIVERANI

ha prevalso sul sogno olimpico - spiega -. È un segnale preoccupante, perché vuol dire che davvero la situazione del nostro Paese è molto difficile». «Era nell’aria - è il commento del presidente Fip Dino Meneghin —, da sportivo mi dispiace, perdiamo un’occasione rara. Il no è un altro segnale negativo della nostra situazione». Francesco Ricci Bitti, membro del Cio e presidente della Federtennis internazionale: «C’era bisogno di un atto di fede, come elemento di rilancio e di spinta allo sviluppo del Paese. Le Olimpiadi sono sempre un fattore di sviluppo, c’è amarezza in noi sportivi». Luca Pancalli, presidente del Comitato paralimpico italiano: «Un sogno svanito, ma

siamo cittadini di questo Paese e come tale ritengo che gli elogi del presidente Monti nei confronti del progetto realizzato rappresentano, da un lato, una gratificazione per il lavoro svolto e, dall’altro, che è stata fatta una scelta su un quadro d’insieme che mi sfugge». L’olimpionica di vela Alessandra Sensini non nasconde la delusione: «Sono rammaricata per gli atleti italiani. Partecipare ad un Olimpiade nel proprio Paese è qualcosa di fantastico. Sono momenti particolari che rimangono nella storia». Jury Chechi, oro agli anelli di Atlanta ’96, sugli schermi di Sky Sport è arrabbiato: «Si è persa l’opportunità di avere un paese migliore - commenta - per il futu-

ro vedo poco slancio e poco coraggio. E dire di no a 24 ore dal termine ultimo per la presentazione della candidatura mi è sembrato poco rispettoso del lavoro del comitato». Antonio Rossi, olimpionico di canoa: «Accetto la decisione del premier ma — afferma — devo dire che ha prevalso più la prudenza che il coraggio, più il passato che il futuro». Il capitano Francesco Totti, capitano della Roma, è deluso: «Come sportivo, romano e italiano mi rattrista molto. Peccato». E attraverso Twitter arriva anche il commento del golfista Francesco Molinari: «Peccato, vivere un’Olimpiade in casa sarebbe stato super».


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BASKET IL PERSONAGGIO GIUSEPPE NIGRO SIENA

Un anno fa Ksistof Lavrinovic fu l’mvp della Coppa Italia giocando una finale contro Cantù da 21 punti con 7/10 al tiro, e 3/3 da tre punti. Era la terza partita in quattro giorni dopo lo stop di due settimane per i soliti problemi alla schiena, quelli che nel luglio 2010 lo avevano costretto a un intervento di stabilizzazione vertebrale. «Il titolo di mvp 2011? Solo fortuna... — si schermisce il lungo lituano, a Siena dal 2007 e firmato da Minucci fino al 2014 —. Dobbiamo continuare a gio-

«

Lavrinovic «Con la schiena a posto tiro anche meglio»

La difficoltà delle Final Eight è giocare tre partite in così poco tempo

Partenza Nel frattempo ci si gio-

KSISTOF LAVRINOVIC ALA CENTRO, 2.10

care con desiderio, con energia: è la cosa più importante. La difficoltà per portare a casa la Coppa Italia è giocare tre partite in così poco tempo. Ci proveremo, penso che possiamo farcela». Se ce la fece lui l’anno scorso... Ferri Allora si era fermato in piena Top 16, quest’anno in piena Top 16 è tornato, dopo uno stop stavolta di due mesi, finito sotto i ferri il 5 dicembre per un nuovo intervento alla colonna vertebrale. «Fisicamente ora sto bene: a volte sento non dolore ma fastidio, serve ancora tempo. Ma a inizio anno per colpa della schiena non riuscivo ad avere un buon movimento di tiro: per questo prima dell’intervento ho avuto le percentuali più brutte in carriera. Adesso sto bene e spero di stare ancora meglio». E in effetti ha cambiato passo. In Europa è salito da 9.5 punti di media a 15.7 dopo l’intervento. In Top 16 ha l’80% da tre punti dopo il 29.4% della prima fase (e 1/10 nelle prime cinque gare in Serie A), che era minimo storico per un tiratore

da 40.6% in carriera in Eurolega, mai sceso in campionato sotto il 38.5% dell’anno scorso. «Ancora non può essere in condizione, eppure Ksistof è fondamentale — ha detto Simone Pianigiani —. Non per i punti che segna, ma per la sua capacità di vedere il gioco e spaziarsi, che lo rende anche per i compagni un giocatore chiave. Averlo in campo costringe gli avversari a fare scelte: abbiamo visto contro di lui cambi sistematici, marcature invertite, zona... Scelte a cui sta poi alla squadra reagire». E non solo ai punti guarda anche Lavrinovic: «Dal punto di vista realizzativo le cose vanno bene, ma in difesa non sono ancora pronto per tutta la partita: sto lavorando molto, in un paio di settimane mi sentirò ancora meglio».

Ksistof Lavrinovic, 31 anni, dal rientro in Eurolega ha segnato 15.7 punti (8/10 da 3) in 18’ CIAMILLO

Un anno fa il lituano di Siena era stato il migliore giocatore della Coppa Italia al via domani: «Solo fortuna...»

ca una bella fetta di stagione: in Eurolega manca una vittoria per vincere il girone ed evitare il Cska in un quarto di finale con vista Final Four. Ma prima ancora è in palio il primo titolo del 2012, e Siena arriva alla Final Eight dopo aver vinto gli ultimi undici trofei italiani: stamani la partenza per Torino dove domani sfiderà Sassari seconda in classifica e squadra più in forma dell’ultimo mese, reduce da cinque vittorie di fila. Siena ci arriva dopo il massimo stagionale di punti segnati, 104 con Biella, e forte del proprio cammino: qualche passo falso in campionato è stato reso indolore dai sei punti di vantaggio che comunque ci sono sulle inseguitrici, la striscia aperta di otto vinte di fila in Eurolega è record del club. «Stiamo giocando un ottimo basket, possiamo andare alla Final Four e a quel punto può succedere di tutto — dice Lavrinovic —. Il cambio di marcia? Serviva tempo per conoscersi, per trovare il feeling giusto tra di noi e con i nuovi arrivati: ottimi giocatori, e non lo hanno dimostrato un anno solo ma per un’intera carriera. Rakocevic l’anno scorso è stato il capocannoniere di Eurolega, Andersen era in Nba e ha vinto tre volte la Coppa. Era solo questione di tempo».

SERIE A OGGI IL RECUPERO

Alle 20.30 Teramo-Biella Sean May a Montegranaro (m.p. a.p.) Alle 20.30 recupero della 3a di ritorno Teramo Biella (Pullen non sta bene). Pesaro Cantù è stata fissata per il 21 marzo a meno che la Bennet non passi ai quarti di Eurolega al via il 20. Montegranaro ha preso Sean May, figlio di Scott ex Torino e Roma. Classifica: Siena (15 vinte, 5 perse) 30; Milano (12 8), Bologna (12 8), Sassari (12 8) 24; Venezia (11 7), Pesaro (11 7), Cantù (11 8), Avellino (11 8) 22; Varese (10 10) 20; Caserta (9 10), Biella (9 10), Roma (9 11) 18; Treviso (8 11) 16; Montegranaro (7 12) 14; Teramo (6 12), Cremona (6 14) 12; Casale (5 15) 10. LEGADUE (l.b.) Il 18enne centro Gaetano Spera va a Reggio Emilia in prestito dal ViviBasket Napoli. Spera ha iniziato la stagione al Saint Peter’s College. Bologna ha preso Gregor Hafnar. Oggi recupero della 4a di ritorno (20.45): Reggio Brescia (RaiSport1); Jesi Scafati; Bologna Pistoia; Imola Verona; Piacenza Ostuni. Domani: Brindisi Veroli. Forlì Barcellona (2/3). Riposa: S.Antimo.

NBA EUROPE LIVE TOUR 2012

Milano-Celtics al Forum si giocherà il 7 o il 9 ottobre L’Nba Europe Live Tour Nba 2012 si aprirà il 5 ottobre a Istanbul dove il Fenerbahce affronterà i Celtics nella sua nuova arena. Boston sarà poi al Forum contro Milano il 7 o il 9. Il 6 alla O2 Arena di Berlino i Mavs di Nowitzki sfideranno l’Alba. Dallas il 9 affronterà al Palau St.Jordi il Barcellona. La novità è che alcuni club Nba, New Jersey, Cleveland, San Antonio e la stessa Dallas, hanno mostrato interesse per giocare di nuovo partite di preseason negli Stati Uniti contro il Cska Mosca e un’altra squadra europea ancora da definire. Risultati: Charlotte-Philadelphia 89-98 (Maggette 22; L.Williams 23); Orlando-Minnesota 102-89 (Richardson 17; Love 19); Milwaukee-Miami 96-114 (Delfino 24; James 35); New Orleans-Utah 86-80 (Kaman 27, Belinelli 13; Favors, Jefferson 14); Dallas-Clippers 96-92 (Nowitzki 22; Butler 23); Golden State-Phoenix 102-96 (Lee 28; Gortat 25).

A Milano

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LA PRIMA IL TECNICO DI TARANTO IERI A PARMA PER L’ALL STAR GAME: «OBIETTIVO ESSERE AI VERTICI ALL’EUROPEO 2015»

«Azzurre, guardate Mason Rocca» Esordio di Ricchini c.t. della femminile «Non c’è un pivot? E chi se ne frega» DAL NOSTRO INVIATO

LUCA CHIABOTTI PARMA

Roberto Ricchini debutta come c.t. della Nazionale prendendo grandi esempi, non necessariamente femminili, per far capire alle ragazze che esiste una sola strada da seguire se vorranno diventare grandi. «Appenderò allo spogliatoio l’intervista di Ettore Messina alla Gazzetta, dove racconta la concentrazione, l’attenzione, l’impegno, la voglia di migliorarsi che ha trovato ai Lakers e in tutti i grandi giocatori che ha allenato. Se Kobe Bryant sente questa esigenza, cosa devono fare delle ragazze per arrivare a competere con le migliori?». Modello Cinquantotto anni, da 20 nelle femminile, oggi a Taranto dove ha conquistato due scudetti, dopo un’Eurocup vinta con Napoli, Ricchini spazia da Mason Rocca («E’ un modello per noi, per come lotta sempre in condizioni di inferiorità

fisica nel ruolo») a Jeremy Lin, contando sul fatto che tante sue ragazze, soprattutto le più giovani, una volta messe in campo, possano dimostrare come la guardia dei Knicks di avere delle qualità inimmaginabili. «Dove possiamo arrivare? Non lo so, nel senso che non pongo limiti ai nostri miglioramenti», dice. Numero Ma l’avventura cominciata ieri con l’All Star Game pur «bella e molto stimolante» nasconde un cammino probabilmente «molto accidentato. Non è un momento facile per la femminile — dice il c.t. —, non tanto per i risultati che comunque a livello giovanile sono arrivati dopo anni. Il primo problema è il numero delle giocatrici. Le tesserate sono diminuite moltissimo, affrontiamo Paesi anche simili all’Italia, come la Spagna, con un movimento il quadruplo del nostro. Per questo dobbiamo concentrarci fortemente sulle poche atlete con potenzialità per farle crescere. Ma per riuscirci più velocemente hanno bisogno di fare esperienza internazionale cosa che i nostri club non garantiscono più». Sembra di sentire Pianigiani, il compito della Nazionale è ribaltato rispetto al passato, toc-

Roberto Ricchini, 58 anni, di Alessandria. Da 20 anni nella femminile, ha vinto due scudetti a Taranto e una FibaCup con Napoli CIAMILLO

ca a lei inventarsi momenti di crescita: «L’Italia deve dare la spinta: spero di convincere i club che se una ragazza gioca in azzurro, è in grado di farlo anche in serie A. Anche se non basta, perché il livello del nostro basket permette delle pause sui 40’ che in campo internazionale ci ammazzano». Deb Ecco allora un gruppo di

debuttanti, ieri Gaia Gorini e Alessandra Formica sotto i 20

anni (purtroppo non Debora Carangelo, 30’ di media in A con Faenza, che si è rotta il crociato): «Questa squadra rappresenta la continuità col gruppo precedente. Le poche veterane sono qui per coprire dei ruoli in cui siamo scoperti. Ma abbiamo spostato indietro l’età media: in Italia siamo abituati a considerare giovani ragazze di 24 anni. L’obbiettivo è creare un gruppo che possa essere ai vertici per l’Europeo del 2015. Tecnicamente questa Nazionale non ha pivot. Chi se ne frega, faremo senza, costruendo un gioco diverso, sopperendo alle carenze con la cattiveria, l’applicazione, la mentalità. Il nostro obbiettivo è capire chi siamo, vincendo le partite che dobbiamo vincere contro le avversarie del nostro livello e competere mentalmente con le più forti senza accontentarci di fare bella figura, senza vittimismi o piangersi addosso. Bisogna togliere alle ragazze qualsiasi tipo di alibi. Devono assumersi tutte le responsabilità, superare le difficoltà qualsiasi siano. Non è colpa loro, è l’ambiente in cui crescono che va cambiato. Le azzurre devono imparare a competere sempre tra i disagi e le difficoltà. Perché le nostre avversarie lo hanno già fatto». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Ale Gentile a GazzaStore «La maglia di Maradona!» Alessandro Gentile e Ioannis Bourousis dell’Emporio Armani Milano hanno incontrato i tifosi e firmato autografi al Gazzetta Store di Galleria San Carlo a Milano (FOTO BOZZANI). «Super gazzetta store!!! - ha scritto Gentile su Twitter — E si va a casa con la maglia di "dios" Diego Armando Maradona!!!».

LA PARTITA DELLE STELLE

Italia k.o. con le straniere Bene Masciadri e Vaughn PARMA Avanti per tre quarti, anche per i 15 punti in 17 minuti di Raffaella Masciadri, l’Italia fa quello che il suo nuovo c.t. teme di più: molla qualche minuto all’inizio dell’ultimo quarto, sta a galla col rientro di Masciadri ma poi cede sotto le triple di Mazzante e la doppia doppia di Kia Vaughn (17 punti e 11 rimbalzi), la giocatrice di Taranto votata mvp straniera (la migliore azzurra è invece Masciadri). Bagnara ha battuto Adriana nella gara del tiro da tre punti. Italia-All Star 54-68 (10-14, 34-31; 44-43). ITALIA: Sottana 8, Zanoni 2, Masciadri 20, Cinili, Wabara 2; Consolini 2, Gatti, Mariani 2, Crippa, Bagnara 3, Formica, Nadalin 7, Gorini 2, Fabbri 6. All.: Ricchini. OCME ALL STAR: Adriana, Cirov 6, Mazzante 11, Willis 8, Vaughn 17; Hanye, Harmon, Michael 4, Eric 8, Ohlde 2, Darret 8, Erkic 4. All:. Montini.


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ATLETICA MEETING INDOOR A LIEVIN

Clarke re dei 60, il triplo è di Donato Il giamaicano scende a 6"50 (Tumi ok con 6"67); Fabrizio, al debutto stagionale, fa già 17.24 ANDREA BUONGIOVANNI

Velocità uguale Giamaica: anche nell’atletica indoor. E’ di Lerone Clarke, sprinter tascabile, l’acuto del meeting di Lievin. Il 30enne ex studente alla William Knibb Memorial High School, quella di Usain Bolt, sui 60 vola in 6"50, limando di 2/100 la propria miglior prestazione mondiale stagionale. Non male, considerando che quel crono era stato ottenuto sabato sera a Fayetteville, in Arkansas. Su Lerone — iridato con la 4x100 a Berlino 2009 e vincitore dei 100 ai Giochi del Commonwealth 2010 — fuso orario e attraversata atlantica, evidentemente, non si fanno sentire... Con l’atteso Jimmy Vi-

ORA E’ UFFICIALE

Bolt è stato a Monaco dal dottor Müller

Usain Bolt, 25 anni REUTERS

Lo hanno già ribattezzato «Boltgate», «Lo scandalo Bolt». La rinuncia di Usain al Camperdown Classic di Kingston che sabato avrebbe dovuto segnare il suo esordio nella stagione olimpica con un 400, continua ad avere i contorni di un giallo. Ma i contorni, ora, sono un po’ più nitidi. E per il possibile uomo copertina dei Giochi di Londra, non sono positivi. L’irlandese Ricky Simms, il suo manager, in un primo tempo aveva affermato che «solo la stampa ha sostenuto che Usain avrebbe debuttato nell’occasione, mentre in realtà era impegnato in un viaggio d’affari in Europa». Dal medico Di fronte all’eviden-

za, però, ha dovuto puntualizzare. Il giamaicano — è ufficiale — nei giorni scorsi è stato a Monaco di Baviera per un consulto col (chiacchierato) dottor Hans Müller-Wohlfahrt che, nelle stagioni scorse, lo ha curato per il mal di schiena e i guai ai tendini. «Trovandosi non lontano — ha minimizzato Simms — Usain ne ha approfittato per un check-up. Ma non è infortunato. Si è allenato fino al momento della partenza e ora che è rientrato in Patria ha ripreso a lavorare al solito regime». In realtà, come si vocifera da tempo, da fonti interne al Racers Track Club, la sua squadra, emerge che l’allievo di Glen Mills soffrirebbe di un generico problema a una gamba. Resta che Bolt stesso, la settimana scorsa, aveva rilasciato dichiarazioni circa il presunto esordio («Non vedo l’ora di cominciare») e che anche Johan Blake, subito dopo il suo 400 di sabato, s’è lasciato scappare che «Usain è ok, ma andato a fare un "bilancio"». «Boltgate», appunto. a.b. © RIPRODUZIONE RISERVATA

caut fuori in batteria per falsa, alle spalle del caraibico, con 6"57, ecco Christophe Lemaitre, all’esordio e poi dominatore dei 200 in 20"92. Bravo Tumi Due gli italiani in fi-

nale: Michael Tumi cresce di 1/100 e, 6˚ con 6"67 (6"68 in batteria), si aggiunge alla lista degli azzurri in possesso del minimo per i Mondiali di Istanbul; Simone Collio è 8˚ con 6"68 (6"69 in batteria). Emanuele Di Gregorio si ferma a 6"79. E’ Giamaica pure tra le donne: Patricia Hall, con 35"69, firma il secondo tempo all-time sui 300, a 24/100 dal primato di Irina Privalova. Velocissimi 800: il polacco Kszczot timbra un eclatante 1’44"58, terzo di sempre dopo Kipketer

no, in R.Ceca, vince il bahamense Barry con 2.30: Filippo Campioli e Silvano Chesani non vanno oltre 2.18.

e Borzakovskiy e la marocchina Akkaoui scende a 1’59"01, altra mpm ’12 (a 9/100 la rediviva keniana Jelimo). Anche Elisa Cusma, 5ª con 2’01"53, strappa il pass per la Turchia. Nell’asta torna in alto Yelena Isinbayeva, capace di 4.81. Vai Fabrizio Il miglior risultato tricolore porta la firma di Fabrizio Donato che, alla «prima» del 2012, vince il triplo con un pregevole 17.24 (stop dopo tre tentativi), anche minimo olimpico. Assente Daniele Greco, Fabrizio Schembri resta a 16.43. Nei 60 hs Emanuele Abate è 5˚ con 7"75 (b. 7"72) e Marzia Caravelli 7ª con 8"13. Beppe Gililisco, nell’asta, entra a 5.52, misura superata alla seconda, ma si ferma a 5.62. Nell’alto di Br-

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Il giamaicano Lerone Clarke, 30 anni e un personale sui 100 di 9"99 REUTERS

Uomini. 60: Clarke (Giam) 6"50; Lemaitre 6"57; Frater (Giam) 6"62; 6. Tumi 6"67; 8. Collio 6"68. Batt.: Di Gregorio 6"79. 200: Lemaitre (Fra) 20"92. 800: Kszczot (Pol) 1’44"57; Kitum (Ken) 1’45"96. 1500: Iguider (Mar) 3’34"10 (mpm ’12); I. Tanui (Tur) 3’35"26. 3000: Soi (Ken) 7’32"56; I. Koech (Ken) 7’32"89 (rm jr); Alamirew (Eti) 7’33"30. 60 hs: Shabanov (Rus) 7"55; Brown (Usa) 7"56; 5. Abate 7"75. Asta: Holzdeppe (Ger) 5.72; Mesnil (Fra) 5.72; 7. Gibilisco 5.52. Triplo: Donato 17.24; Campaore 17.14; 5. Schembri 16.43. Donne. 60: Jones (I.V) 7"14; Ryemyen (Ucr) 7"17. 300: Hall (Giam) 35"69; Krivoshapka (Rus) 36"42. 800: Akkaoui (Mar) 1’59"01; Jelimo (Ken) 1’59"10; 5. Cusma 2’01"53. 1500: Selsouli (Mar) 4’03"67; Hilali (Mar) 4’04"53. 60 hs: Castlin (Usa) 7"92; Holder (Can) 8"00; 7. Caravelli 8"13 (b. 8"19). Asta: Isinbayeva (Rus) 4.81; Silva (Cuba) 4.71; Boslak 4.52.


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L’INCHIESTA DOPPIA NOVITA’

Lo sport cambia con la tecnologia

Dentro o fuori La prova tv conquista la Champions Due chiamate a set per squadra: si rivedono azioni dubbie, compresi tocchi a muro e invasioni. Il test alle Final Four CAMBIANO I CRITERI

Europeo 2015 pass per Rio? L’Italia in corsa Cambia la qualificazione olimpica per Rio de Janeiro 2016. Dei 12 posti, due (invece dei soliti tre) saranno assegnati dalla Coppa del Mondo (probabilmente anticipata ad ottobre). Oltre al Paese organizzatore (Brasile), 4 arriveranno dai tornei intercontinentali di qualificazione, 5 dai tornei continentali. Saranno le federazioni continentali a decidere se a qualificare sarà un torneo ad hoc oppure il posto sarà dei campioni continentali. La decisione della Cev dovrebbe arrivare nel consiglio di amministrazione di giugno, oppure a novembre, al congresso in Lussemburgo che assegnerà l’Europeo 2015 a cui ha intenzione di candidarsi anche l’Italia (con la Bulgaria). URBINO-PESARO RINVIATA (cam.ca.) Chateau d’Ax Scavolini, recupero della quinta di ritorno di A 1 donne, non si giocherà oggi a Urbino ma domani alle 20.30 a Montecchio. Il sindaco di Urbino non ha concesso l’agibilità al Palamondolce. A rischio il match di Cev di mercoledì: con Mulhouse si potrebbe giocare a Pesaro o a Rimini. RICCI ESONERATO La Crazy Diamond Segrate (5a in A 2 uomini) ha esonerato Daniele Ricci e il suo vice Marco Camperi. La squadra è stata affidata a Massimo Eccheli, 46 anni, già dt del settore giovanile.

MARISA POLI

Dentro o fuori, tocco a muro o no, invasione. La prova tv entra ufficialmente anche nella pallavolo. Già succede nel campionato polacco, che dopo i test dell’anno scorso ha introdotto l’instant replay in tutte le partite di campionato. «Un’innovazione straordinaria» la promuove a pieni l’ex c.t. azzurro Andrea Anastasi, ora alla guida della Polonia. E’ reduce da una lunga tournée nel campionato polacco. «Tranquillizza gli animi a giocatori e allenatori — continua Anastasi -, quando hai un dubbio chiami il replay e finisce lì, basta proteste. E’ utilissima, un’innovazione straordinaria, divertente anche in tv. E non fa perdere tempo». Test europeo Dopo l’approvazione della Cev, la federazione europea, la prova tv sarà utilizzata per le finali di Champions uomini, mentre quasi certamente non lo sarà per le final four donne, a Baku. Il test andrà in scena a Lodz, in Polonia. E proprio il progetto polacco è stato preso ad esempio dalla Federazione europea. Dopo l’utilizzo nelle grandi manifestazioni dell’anno scorso, da questa stagione quasi tutte le partite del campionato polacco possono contare su una rete di 14 telecamere (quando le partite sono trasmesse da Polsat) collegate in rete a un server con due postazioni di controllo. Nel caso non ci sia la tv, ogni società ha comunque un minimo di telecamere per consentire l’instant replay, compresa una minitelecamere in

slow motion applicata all’altezza della rete per controllare tocchi a muro e invasioni. «Una copertura quasi completa — spiega Tom Totolo, tecnico dei polacchi dell’Indykpol Olsztyn —, puoi chiedere di rivedere tutte le azioni in cui ci sono dubbi. E se utilizzato bene può anche come time out supplementare». Come funziona Ogni squadra ha la possibilità di chiamare due challenge per set, può essere richiesto entro 5 secondi dal capitano e l’azione è rivista dal secondo arbitro e dall’addetto al challenge. Come per il tennis, quando si ha ragione le possibilità di chiedere il challenge restano invariate, altri-

«Un’innovazione straordinaria, tranquillizza gli animi e in tv è uno spettacolo»

ANDREA ANASTASI C.T. POLONIA

menti scalano di una. L’azione, almeno in Polonia, è mostrata alla tv dopo la decisione dell’arbitro, mentre al pubblico del palazzetto, almeno per ora, non viene mostrato nulla. Anche se l’intenzione è di dotare il primo arbitro di un microfono per comunicare al pubblico l’azione di cui si è chiesta la moviola e poi la decisione. «Già la semifinale di Coppa di Polonia tra Resovia e Belchatow è stata decisa dalla prova tv che ha girato il primo giudizio dell’arbitro» spiega Anastasi. Londra Di certo la prova tv non

sarà utilizzata ai Giochi olimpici di Londra, perché secondo la Federazione mondiale non c’è abbastanza tempo per provarla (niente speranze nemmeno per le qualificazioni olimpiche in cui sarà impegnata l’Italia maschile di Mauro Berruto). Ma il test di Champions sarà studiato e valutato. La tecnologia è qui, dentro o fuori. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Tecnologia e sport, un binomio che funziona da tempo in molte discipline. Ecco quelle di squadre. Nel football esiste la moviola in campo (utilizzabile per ogni azione dubbia) che a seconda dei casi può essere chiamata dagli allenatori o dagli arbitri stessi. Nel basket Nba, gli arbitri negli ultimi 2’ di ogni quarto possono valutare le azioni dubbie (ma non i falli) e

Luci in piscina Anche così si accende l’interesse Dai segnali lampeggianti ai led subacquei che aiutano arbitri e tifosi Pino Porzio: «Novità da cavalcare» IN CALIFORNIA

Il Setterosa nell’Holiday Cup contro gli Usa Dopo l’esaltante avventura europea di Eindhoven, il Setterosa torna a confrontarsi con grandi rivali. A Los Alamitos, in California, scatta l’Holiday Cup, uno dei tradizionali appuntamenti della pallanuoto femminile. Oggi, alle 18.45 locali (in Italia le 3.45 della notte), le azzurre sfidano gli Usa, medaglia d’argento ai Giochi di Pechino. A seguire, Canada Grecia. Terminato il torneo, Usa e Canada affronteranno il Brasile per la fase eliminatoria del girone americano della World League, da lunedì a mercoledì. IN OLANDA Anche l’Olanda, imitando quanto fatto dal Setterosa con Marco Manzetti, ha deciso di ingaggiare un preparatore dei portieri. A lavorare con Mauro Maugeri sarà il napoletano Antracite Lignano, 41 anni, già campione d’Italia col Posillipo. La collaborazione durerà almeno fino ai Giochi di Londra, dove le olandesi difenderanno il titolo. COPPA ITALIA Ieri, a Catania, prima giornata del secondo turno di Coppa Italia (avanzeranno le prime due del girone): Catania Muri Antichi 13 8, Pro Recco Ortigia 15 9. Oggi si chiude con Catania Ortigia (10.30), Muri Antichi Pro Recco (12), Ortigia Muri Antichi (17), Catania Pro Recco (18.30).

FRANCO CARRELLA

Oggi festeggerà i 50 anni, ieri trascorreva una mattinata interessantissima: «Lezione di microspie». Filippo Gomez, assistente capo della Polizia scientifica di Napoli, convive con la tecnologia, tra rilevamenti di impronte digitali e analisi chimiche di sostanze stupefacenti: «Il mondo cambia in fretta, bisogna usare ogni mezzo per stare al passo coi tempi». È quel che viene richiesto anche alla pallanuoto, il suo hobby. Gomez è uno stimato arbitro internazionale e il 29 gennaio ha diretto la finale degli Europei tra Serbia e Montenegro. Nel dettaglio Di tecnologia applicata alle piscine si parla molto in questi giorni: niente microspie, ma segnalazioni che migliorano anche la comprensione degli spettatori. Sabato a Sori, nel match di Lega Adriatica tra Pro Recco e Jug Dubrovnik, sono stati sperimentati i led subacquei per indicare le linee dei 2 metri (dove si posizionano i centroboa e le squadre devono evitare il «fuorigioco») e dei 5 metri (da lì si può tirare direttamente in porta dopo aver subito un fallo, senza passare la palla a un compagno): verdi e rossi da una parte, rossi e gialli dall’altra, aspettando che la Fina — a cui fu sottoposto il progetto durante i Mondiali di Shanghai — ne omologhi l’utilizzo e scelga i colori migliori. Attualmente, queste linee sono contrassegnate dai birilli. La Piscine Castiglione-Myrtha Pools, di concerto con l’Aqvatech Engineering e su iniziativa dell’ex giocatore Alessio

le infrazioni di 24" o di campo e se un fallo è arrivato o meno a tempo scaduto, una regola mutuata anche dal basket italiano nei playoff e in Coppa Italia, anche per decidere se un tiro è da tre o da due. Nel rugby, si può utilizzare per assegnare o meno una meta. Nel baseball Usa si ricorre alla moviola solo per decidere se la pallina ha varcato la linea del fuoricampo.

Piaggio, aveva già mostrato parte delle innovazioni il 15 novembre a Civitavecchia nella gara di World League tra Italia e Russia: tubi lampeggianti per indicare gli ultimi 5" delle azioni d'attacco (durano 30") e «pozzetto» che da rosso diventa verde quando sono terminati i 20" delle espulsioni temporanee. Dice Gomez: «Le sperimentazioni mi sembrano positive. Più che per gli arbitri, abituati comunque a far riferimento ai birilli e costretti talvolta a fare i conti col riverbero delle luci, si tratta di innovazioni che favoriscono il pubblico, anche quello televisivo». Un’opinione condivisa da Maurizio Felugo, in vasca sia a Civitavecchia col Settebello sia a Sori con la Pro Rec-

«In acqua non abbiamo avvertito rivoluzioni, ma lo spettacolo è stato più gradevole»

MAURIZIO FELUGO ATTACCANTE SETTEBELLO

co: «In acqua non abbiamo avvertito "rivoluzioni" e non è mutato il nostro livello di attenzione, però lo spettacolo è stato più gradevole. Penso anche alla presentazione all’americana, con le luci spente e quei segnali luminosi così suggestivi». Aggiunge Pino Porzio, tecnico dei campioni d’Italia: «È una novità da cavalcare perché questo sport è difficile da comprendere. I led sono sicuramente godibili dalle tribune, dall’alto». Non solo luci Qualora le speri-

mentazioni trovassero consenso, la Piscine Castiglione potrebbe mettere a disposizione dei kit a noleggio. Quello dei costi, nella pallanuoto, è un ostacolo non indifferente. Un anno fa, nella Final Four di Coppa Italia a Brescia, gli arbitri sperimentarono il sistema di auricolari già utilizzati dai colleghi del calcio. Apprezzamenti comuni, ma il problema — appunto — è che tutto si fa con gli euro. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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TUTTENOTIZIE & RISULTATI Sci COPPA DEL MONDO

Hirscher si dà pure al superG (c.r.) L’infortunio e l’intervento che terrà lontano Ivica Kostelic dalle gare per almeno tre settimane aumenta gli appetiti in Coppa del Mondo. L’austriaco Marcel Hirscher, attualmente terzo nella classifica generale alle spalle del croato e dello svizzero Feuz con 825 punti, ha deciso di partecipare anche ai superG. Sarà infatti in pista alla fine della prossima settimana nei due superG in programma a Crans Montana, in Svizzera. A questo scopo da diversi giorni si sta allenando alla velocità sulle piste di Reiteralm, a pochi chilometri da Schladming. Hirscher, che ha realizzato 460 punti in slalom e 365 in gigante, attualmente ha uno svantaggio di 218 punti da Kostelic e 148 da Feuz.

Rugby TREVISO SUL 10 WALLABY

«Su Ambrosini sostegno Fir»

James Ambrosini, 20 anni, apertura

(e.sp.-ales.s.) «Seguiamo James Ambrosini da tempo e stiamo lavorando per portarlo a Treviso. La Fir ha detto che è interessata al ragazzo e che tifa per noi». Così il presidente del Benetton Amerino Zatta sul 20enne mediano di apertura di Canberra, già Wallabies under 20, con passaporto italiano. Intanto sono tutti rientrati a Treviso i 15 azzurri del Benetton, ma su segnalazione dello staff federale solo sei potranno giocare in Celtic sabato col Munster: Antonio Pavanello, Van Zyl, Derbyshire, Sgarbi e i due mediani Semenzato e Gori. Per gli Aironi, venerdì sera a Swansea con gli Ospreys, via libera a Mauro Bergamasco. CHABAL IN AUSTRALIA? Secondo la stampa australiana, Sébastien Chabal si è accordato per giocare una sola partita della terza divisione locale con il Balmain, club della periferia di Sydney, contro il Petersham, il 25 di febbraio. Il match sarà il prologo di Waratahs-Reds, primo turno del Super 15. Altre stelle, in passato, hanno giocato col Balmain per una sola partita, come i Wallabies Drew Mitchell e Matt Giteau.

Alpinismo HIMALAYA: RINUNCIA DOPO UN ATTESA DI 43 GIORNI

Neve e maltempo: Moro lascia il Nanga Parbat SANDRO FILIPPINI

Simone Moro e Denis Urubko oggi lasciano il campo base ai piedi del Nanga Parbat. Ma non per lanciare il tanto atteso tentativo di vetta. Scenderanno invece la valle del Diamir, sui passi fatti a inizio gennaio. Nevica e le previsioni meteo sono pessime anche per i prossimi 15 giorni, così la cordata italo-kazaka, che vanta le salite invernali di Makalu e Gasherbrum II, ha deciso di mettere fine a una lunghissima e vana attesa. Moro e Urubko tornano a casa dopo 43 giorni ai piedi del «re delle montagne»: questo significa Diamir, mentre Nanga Parbat in urdu sta per «montagna nuda». Di sicuro ora nuda non è, con tutta la neve scesa, che ha reso pericolosa la prima parte della via che, per salire il ghiacciaio Diama, porta sotto il valangoso canalone Kinshofer. Ben 43 giorni nel gelo, continuo, totale. Non giornate sotto zero per poi ricaricarsi al calduccio: anche la grande tenda cucina, pur poggiata al muro

fatto appositamente costruire nella scorsa estate, non ha mai potuto offrire temperature sopportabili. Immaginatevi poi le piccole tende in cui dormivano Simone, Denis, il fotografo Matteo Zanga e i tre pakistani. O le tende ai tre campi alti che in questo periodo i due alpinisti sono riusciti a piazzare, fino a raggiungere, il 26 gennaio, quota 6600 sulla via di salita individuata come per-

corribile. Quella parzialmente aperta nel 2000 da Reinhold Messner e Hanspeter Eisendle. Dopo, il meteo non ha più concesso finestre di bel tempo per arrivare in vetta. Le previsioni del meteorologo austriaco Karl Gabl sono negative. Affidandosi a lui Moro ha saputo evitare pericoli inutili in passato. Ha voluto fare così ancora una volta. © RIPRODUZIONE RISERVATA

(si.g.) A Mosca, miglior prestazione mondiale all-time dei 2000 siepi indoor di Yelena Orlova con 6’08"59 (prec. 6’10"59 Pospelova, 1996). Donne. 800: Kofanova 1’59"80 (mpm ’12). Alto: Shkolina 1.95. A Spala (Pol). Uomini. Alto: Barshim (Qat) 2.33 (r.n.). A Praga. Uomini. Eptathlon: Sebrle 6104. A Lipsia (Ger). Donne. Peso: Schwanitz 19.15. A Vienna. Uomini. 800: Rapatz 1’46"65 (r.n.). Ad Antequera (Spa). Uomini. Lungo: Caceres 8.01. A Santander (Spa). Donne. Alto: Beitia 1.93. A Steinkjer (Nor). Donne. Alto: Angelsen 1.93. A Mogilyov (Bie). Donne. 60: Balykina 7"25. Triplo: Dzetsuk 14.27. Peso: 2. Mikhnevich 19.15. A Tartu (Est). Donne. 400: Hall (Giam) 51"92. IN CINA (si.g.) Due lunghisti cinesi sopra gli 8.00 a Nanchino (indoor). Uomini. Lungo: Zhang Xiaoyi 8.20; Yun Zhiming 8.17. Donne. Peso: Liu Xiangrong 18.47. A Huaian (trials olimpici marcia). Uomini. 20 km: Cai Zelin 11h19’42"; Yu Wei 1h20’44". 50 km: Li Jianbo 3h47’30". Donne. 20 km: Wang Shanshan 1h30’12".

Boxe RINVIO (r.g.) Rinviata a data da destinarsi la sfida tricolore fissata il 25 febbraio a Trasacco (Aq) tra il campione dei piuma Davide Dieli (10-2) e il locale Fabrizio Trotta (14-6-2). L’eccesso di neve ha costretto il promoter De Clemente allo stop, nel frattempo ha confermato il 4 maggio ad Avezzano, la prima difesa di Gianpiero Contestabile (17-2) della cintura UE piuma, conquistata lo scorso giugno. AZZURRINI (i.m.) Italia junior vincitrice 3-1, Italia Youth sconfitta 5-2 nel confronto a Lubin (Pol) con la Polonia. Risultato finale 5-6, ma il ct Maurizio Stecca è soddisfatto della prova dei suoi azzurrini. Junior (u16): 52 Colella b. Prusol, 54 Genesio b. Gibaldo, 60 Maietta b. Lanicki, 66 Sarchioto p. Teos. Youth (u18): 49 Conselmo b. Novack, 52 Di Gioia b. Smerbel, 56 Gasparri p. Pietruczuk, 60 Scialla p. Milenin, 81 Zucco p. Szwedowicz, 91 Balestra p. Goleniewski, +91 Vianello p. Wierzbicki. Canottaggio

Simone Moro impegnato in uno dei tentativi di salita sul Nanga Parbat

Tennis IN QATAR

Hockey ghiaccio

Ippica

Pennetta ok sulla Cibulkova

Milano-Egna via all’udienza

Decreto fiscale: arrivano i soldi?

Esordio positivo per Flavia Pennetta al Qatar Open di Doha (1.650.000 e, cemento): la brindisina ha battuto la slovacca Cibulkova vincendo una partita con molti cambi di scenario. Vinto agevolmente il primo set, Flavia ha subito un parziale di cinque giochi a zero dal 2-2 del secondo, fino alla reazione che l’ha portata a servire per il match sul 5-3 del terzo. Perso il game, ha colto il break decisivo sul 6-5. Oggi affronta l’ucraina K. Bondarenko.

(m.l.) Oggi comincia l’udienza del giudice sportivo Fisg per i fatti del 18 dicembre all’Agorà al termine di Milano-Egna (A-2), quando un gruppo di ultrà aggredì giocatori e accompagnatori ospiti (due contusi). Dirigenti e testimoni di ambo le parti sfileranno davanti all’avvocato Giuseppe Detomas: a pesare saranno anche gli atti trasmessi dal procuratore federale Fisg, l’avvocato Walter Andriolo, a seguito della conclusione delle indagini. Tra la fine di dicembre e i primi di gennaio, ai tifosi lombardi erano state proibite dal Casms tre trasferte in Alto Adige. Intanto, a breve, Egna e Milano, matematicamente prima e seconda di stagione regolare e già alle semifinali playoff, si giocheranno (al meglio di 2 gare su 3) la neonata Coppa di Lega.

L’ippica italiana ha ripreso l’attività sabato scorso senza grandi novità rispetto al 31 dicembre, ultimo giorno di attività prima del lungo stop. Anzi, se possibile le cose vanno anche peggio viste le grane con l’antidoping e le corse tris davvero improponibili di questi giorni (lunedì a Taranto il livello tecnico era bassissimo, oggi a Tordivalle solo 13 partenti!). E i primi risultati sono scoraggianti: il trend delle scommesse è vicino al -40% rispetto allo stesso periodo del già disastroso 2011. Intanto, il Sottosegretario all’Economia Gianfranco Paolillo non ha escluso che la richiesta di finanziamento all’ippica sia inclusa nel decreto fiscale all’esame del governo.

Secondo turno: Benesova (Cec) b. Záhlavová Strýcová (Cec) 4-6 6-3 6-1; Halep (Rom) b. Hantuchova (Slk) 3-6 6-2 7-6 (4); Wickmayer (Bel) b. Morita (Giap) 6-2 6-1; Goerges (Ger) b. Yakimova (Bie) 6-2 6-2; PENNETTA b. Cibulkova (Slk) 6-3 2-6 7-5; Cetkovská (Cec) b. Martic (Cro) 7-6 (5) 7-5; Cirstea (Rom) b. Gajdosova (Aus) 6-4 6-1; Medina Garrigues (Spa) b. Zakopalova (Cec) 6-4 6-1; Kerber (Ger) b. Lisicki (Ger) 4-6 6-4 6-1; M. Kirilenko (Rus) b. Jie Zheng (Cina) 6-3 3-6 6-3; Safarova (Cec) b. U. Radwanska (Pol) 6-3 6-4.

Atletica Orlova, siepi record

A PARIGI Ieri a Vincennes discreto quarto posto per il nostro Moriondo (M. Smorgon) nel Prix de Bercy (m 2700) vinto da Santiago (J.M. Bazire) in 1.14.6

Canottaggio FOSSI RECORD Nel corso di un test ufficiale effettuato oggi nel raduno Senior a Gavirate, l’azzurro Francesco Fossi (Fiamme Gialle) conclude i 2000 metri con il tempo di 5’46"6: 1’26"7 la media del passaggio ogni 500 metri, 33 i colpi al minuto. Mai, in un test o in una gara ufficiale indoor, nessuno era sceso sotto il 5’48" del partenopeo Mario Palmisano. Il 23enne fiorentino ha qualificato il quattro senza all’Olimpiade di Londra 2012.

Ghiaccio PISTA LUNGA A Baselga di Pinè (Tn), ad Andrea Giovannini (163.598 punti) e Paola Simionato (178.821) i campionati italiani jr A allround in pista lunga.

Ippica Roma: 1-12-10-2-6 7ª corsa - m 1600: 1 Distinction (C. Fiocchi); 2 Marco’s Girl; 3 Saetta Star; 4 Machivan; 5 Last Child; Tot.: 4,68; 3,25, 4,68, 2,62 (123,79). Quinté: e 17.063,23. Quarté: e 1.896,21. Tris: e 502,73. OGGI QUINTÉ A ROMA A Tordivalle (inizio convegno alle 14.55) scegliamo Oliver (12), One Photo (8), Olimpus Caf (11), Only the Best (1), Oxum (4) e Olmo (5). SI CORRE ANCHE Trotto: Aversa (15.10). Galoppo: Grosseto (14.15).

Nuoto RECORD GIAPPONESI (al.f.) Ai campionati giapponesi di Tokyo (25 m), cadono 7 primati nazionali. Uomini: 200 sl Kuzuhara 1'43”86; 50 ra Okajima 26”66; 100 ra Tateishi 57”20. Donne: 50 sl Hagiwara 24”84 (b.); 50-100 ra Suzuki 30”24-1'04”11; 400 mx Takahashi 4'27”65.

A VIAREGGIO (g.l.) L’Aurelia fra le squadre italiane e la nazionale della Rep.Ceca hanno vinto la 35ª Coppa Carnevale giovanile a Viareggio. Migliori prestazioni della manifestazioni quella di Graziano Minicozzi (1997, ragazzi) del Mgm Team Lombardia sui 200 sl in 1’52"48 e di Marta Giovannoni (1996, juniores) dell’Esseci Nuoto sui 400 sl 4’20"00.

Pallamano RECUPERO ELITE (an.gal.) Oggi alle 18.30 Teramo-Noci, recupero della 4ª di ritorno di Elite. Classifica: Bolzano 40; Conversano 35; Fasano 30; Trieste, Bressanone, Pressano 27; Noci 25; Ambra 15; Teramo 13; Ancona 9; Bologna 8; Mezzocorona 5.

Rugby Francia-Irlanda il 4 marzo alle 16 Il recupero di Francia-Irlanda, saltata sabato sera per il terreno gelato allo Stade de France, sarà giocato il 4 marzo alle 16. La ricollocazione del match ha scatenato il caos in Francia anche per l’ennesimo «doppione» stagionale col campionato di Top 14, che in quel weekend prevede, tra l’altro, un caldissimo Clermont-Tolosa. Ieri mattina il presidente della federazione francese, Pierre Camou, si era spinto a chiedere che il recupero fosse rinviato addirittura «alla prossima stagione». KIRWAN BARBARIAN John Kirwan, ala degli All Blacks iridati nel 1987 e c.t. azzurro dal 2002 al 2005, guiderà i Barbarians nel tour primaverile contro Inghilterra, Irlanda e Galles.

Sport invernali COPPA EUROPA (s.f.) A Sella Nevea (Ud), tripletta azzurra nel superG di Coppe Europa: prima Lisa Magdalena Agerer, con 5/100 su Sofia Goggia; 3ª a 1"35 Enrica Cipriani. In supercombinata primo successo europeo per la Goggia; 3ª Janina Schenk, al primo podio nel circuito. Sofia Goggia balza in testa alla classifica generale e di superG e vince la coppetta della supercombinata, conquistando il posto fisso nella prossima coppa del Mondo. RAVELLI IN DISCESA (s.f.) Andrea Ravelli ha vinto a Caspoggio (So) il titolo italiano giovani di discesa; con lui sul podio Matteo De Vettori ed Henri Battilani. Oggi supercombinata, domani superG. COPPA DI SALTO Sebastian Colleredo (24˚ in 100.6) e Davide Bresadola (27˚ in 98.9) si sono qualificati per la tappa di Coppa del Mondo di salto (grande trampolino) a Kligenthal (Ger). Miglior punteggio per il norvegese Hilde (132.2). Oggi alle 18 (dir. Rai Sport ed Eurosport).

Tennis SEPPI AVANTI Dopo due set equilibrati Seppi straripa nel terzo contro De Voest al primo turno di Rotterdam (Ola, 1.207.500 e, indoor): ora ha Kohlschreiber. Primo turno: Nieminen (Fin) b. Sijsling (Ola) 6-1 6-7 (7) 7-5; Davydenko (Rus) b. Haase (Ola) 7-5 6-2; Troicki (Ser) b. de Bakker (Ola) 7-6 (6) 6-0; Kohlschreiber (Ger) b. Granollers (Spa) 6-1 1-6 6-4; SEPPI b. De Voest (Saf) 1-6 7-6 (5) 6-2. VAI KARIN A Bogotà (Col, 167mila e, cemento) impresa della Knapp (157 Wta) che batte la Dulgheru (61 e 2ª testa di serie). Primo turno: Oprandi (Svi) b. Cadantu (Rom) 6-2 6-2; Dulko (Arg) b. Wörle (Ger) 1-6 6-2 6-4; KNAPP b. Dulgheru (Rom) 6-2 6-2. DJOKOVIC PREMIATO Boris Tadic, presidente della Serbia, ha concesso a Novak Djokovic la massima onorificenza del Paese, la Stella di Karadjordjeva.

Vela MELGES (r.ra.) Blinsailing di Luca Lalli (tattico Bressani) ha vinto l’Audi Melges 20 Miami Winter Regatta, infliggendo 16 punti di distacco agli scafi americani Bohica di Grant Hood e Bacio di Michael Kiss, appaiati in seconda posizione.


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MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012

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Il fatto del giorno

2 Ma Celentano non era credente 4 Ed è una bugia?

A CURA DI GIORGIO DELL'ARTI gda@gazzetta.it

Questo Celentano è un tele-profeta o un furbacchione?

Già. D’altra parte anche la Pivetti, cattolica, tanti anni fa aveva definito Famiglia cristiana “Fanghiglia cristiana”. Celentano ha continuato: «Per loro il discorso di Dio occupa poco spazio, lo spazio delle loro testate ipocrite, ipocrite come le critiche che fanno a don Gallo, uno che ha dedicato la vita ad aiutare gli umili». Don Gallo è un prete genovese di 83 anni, sempre mal visto dalle gerarchie cattoliche, che lo tacciano di essere comunista.

Il «Molleggiato» non si è smentito: ha attaccato i preti e i giornali cattolici, se l’è presa con Monti e ha offeso il critico Grasso. Tanta libertà giustificata solo dallo share

3 Con chi altri se l’è presa?

Ieri sera, debutto del 62˚ Festival di Sanremo, Celentano, 74 anni, ha tenuto il palco per 40 minuti, un tempo enorme, riempito di canzoni, filmati, silenzi e discorsi. Ma pur sempre enorme: sapremo oggi se, dal punto di vista dello share, il grande cantante l’ha indovinata anche stavolta.

1Che cosa ha fatto vedere? S

A

PARTENZA SUPER

e cristiano?

Adriano Celentano, 74 anni, ieri sul palco dell’Ariston assieme al «padrone di casa», Gianni Morandi, 67 ANSA

Elisabetta Canalis, 33 anni

compenso in beneficenza solo per sostenere meglio il cd uscito a novembre.

All’inizio esplosioni, gente che fuggiva, scene di guerra, l’ingresso dell’Ariston in fiamme, aerei che bombardavano navi… Intanto, sul palco, cadevano a terra decine di figuranti.

la serata

DAL NOSTRO INVIATO

CARLO ANGIONI SANREMO (Im)

Stesso palco, stesse facce, Festival diverso. Un Sanremo dopo, con le signore in platea ovviamente agghindate da gran sera, le viuzze del centro affollate come da tradizione, e la Finanza a caccia di scontrini in bar e ristoranti (in un blitz che, però, è lontanissimo parente di Cortina, Roma e Milano), dentro l’Ariston sembra di essere ancora nel 2011. C’è Gianni Morandi, padrone di casa emozionatissimo e dalla metafora sportiva facile (due su tutte, dette prima del via: «La seconda sembra più semplice, ma Marcello Lippi e il Mondiale in Sudafrica insegnano che la seconda volta...»; «È come una finale di Champions, in cui i

Quando le sparatorie sono finite dai figuranti-cadavere s’è alzato proprio lui, è andato sul suo palchetto e ha attaccato i preti che in chiesa non si fanno capire perché non s’intendono di impianti sonori o perché hanno pochi diffusori («e chi se ne frega di quelli delle ultime file che non sentono: ma il Vangelo, sugli ultimi, non dice proprio così»). «Preti e frati — ha continuato — non parlano mai della cosa più importante, cioè del perché siamo nati. Non ricordano mai il motivo nel quale è insito il cammino verso il traguardo, che segna non la fine ma l’inizio di una nuova vita. I preti, i frati non parlano mai

del Paradiso. Come a dare l’impressione che siamo nati per morire. Voi preti siete obbligati a parlare del Paradiso, altrimenti la gente pensa che la vita è questa che vivono, e che cazzo di vita è questa qua, lo spread, l’economia, le guerre. Avvenire, Famiglia cristiana andrebbero chiusi definitivamente». Avvenire è il quotidiano dei vescovi italiani. Famiglia Cristiana è il settimanale dei Paolini, ancora molto diffuso. Il direttore di Avvenire Marco Tarquinio ha replicato: «Se l’è presa con noi perché abbiamo scritto che con quel che costa lui alla Rai per una serata si potevano non chiudere le sedi giornalistiche Rai

Mario Monti. Ha fatto leggere a Papaleo una definizione, presa da un ipotetico dizionario, del governo Monti: «Materiale di ottima resistenza, apparentemente indipendente, facile però all’ossido dei partiti». Poca roba, se paragonato a quello che ha detto dei giornali cattolici e verso la fine di Aldo Grasso, il critico televisivo del Corriere della Sera. Prima dell’attacco a Grasso c’è stato un lungo dialogo con Pupo e lo stesso Morandi sulla Consulta che ha tolto la parola agli italiani non permettendo che si svolgesse il referendum sulla legge elettorale. La parte più debole di tutta l’esibizione, sostenuta oltre tutto da un dato falso: le firme raccolte non erano un milione e 200 mila, ma 550 mila. Alla fine c’è stato l’attacco a Grasso, appunto. Celentano ha detto papale papale «…deficiente come Aldo Grasso che scrive idiozie sul Corriere della Sera…». Nessuno poteva capire questa intemerata (querelabile) senza sapere che Grasso aveva ipotizzato che Celentano versi tutto il suo

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Famiglia Cristiana e Avvenire ipocriti: non come Don Gallo che pensa agli ultimi

Tecnico La prima notte di Sanremo extra Celentano, con Mo-

ro che Celentano costerà alla Rai valgono il gioco?

Direi di sì. Per uno spot di 30 secondi la Sipra ha chiesto fino a 200 mila euro, per una telepromozione anche un milione. La telepromozione di due minuti dell’Eni è stata pagata un milione e 70 mila. Teniamo conto che l’anno scorso la Rai mandò in onda 71 spot, inchiodando ogni volta davanti allo schermo dieci milioni di spettatori. Il costo-contatto dell’edizione 2011, con Benigni, è stato di 16 euro e la Rai ha garantito agli inserzionisti che quest’anno quella performance (11,5 milioni medi di spettatori) sarà ripetuta.

«

La Lei si chiama così per tenere le distanze e Santoro infatti l’ha distanziato...

S I problemi con il voto Dopo l’esibizione di Samuele Bersani, la 2a della serata, si è bloccato il sistema elettronico di voto della giuria demoscopica

S La finta polemica Battibecco preparato tra Celentano e Pupo sullo stop della Consulta ai referendum: «Non si può buttare nel cestino 1 milione 200 mila firme»

S

Un momento dei controlli fiscali nel centro di Sanremo ieri sera ANSA

In tilt il sistema delle votazioni: le due eliminazioni sono congelate. La Mrazova con la cervicale: spazio a Belen-Canalis

5 Ma le centinaia di migliaia di eu-

S L’inizio comico Luca (nella foto) e Paolo hanno aperto il festival con una parodia di «Uomini soli» dei Pooh: riferimenti e battute su Monti e Berlusconi

Rocco Papaleo, 53

Un blitz della Finanza in città Sul palco regna l’amarcord giocatori a mezzogiorno hanno già voglia di giocare»). Ritornano, annunciatissimi, Luca e Paolo, per l’omaggio iniziale che prende in giro Berlusconi, Monti e Celentano. Ci sono anche Elisabetta Canalis e Belen Rodriguez, attese per oggi ma reclutate in gran fretta e improvvisate cantanti (in playback). La maledizione delle vallette edizione 2012, infatti, colpisce pure Ivana Mrazova, dopo il taglio della bizzosa Ecclestone: la modella ceca, bloccata da quello che sembrava un semplice torcicollo, salta la prima, dopo essere andata in ospedale per un controllo con tanto di collarino e occhialoni neri copri-amarezza, rilanciando così l’usato sicuro Eli-Belen ma sperando di guarire per stasera.

Chi lo sa. Adriano è abbastanza ricco per rinunciare al compenso. Stando ai dati del 2010, il duo Celentano-Mori incassa 10 milioni e mezzo di euro ogni anno e gestisce poi un patrimonio immobiliare di almeno altri 7 milioni di euro. Questo patrimonio immobiliare comprende tre appartamenti a Bordighera, a sette chilometri dall’Ariston, e infatti qualcuno s’è meravigliato perché la coppia è andata in albergo, all’hotel Globo. Ma la Mori voleva stare attaccata all’Ariston, in modo che le uscite del marito non fossero disturbate da fan e fotografi. È stato costruito apposta una specie di tunnel: si apre una porticina e si passa da una parte all’altra, protetti da un telone. Quattro metri in tutto di camminamento. È stato necessario sloggiare dalla sua camera Manuela Moreno del Tg2 per permettere a Celentano di venir via alla chetichella dal Globo.

randi e il fido compagno Rocco Papaleo, che entra in scena dopo quasi un’ora e si definisce un conduttore «tecnico» con cappotto e cartellina, sa molto di amarcord. Perché Luca e Paolo, parodiando i Pooh, cantano «ci manca tanto il Cavaliere», e poi «dove andrà la mia comicità se manca proprio lui che ha trombato più di noi». E perché Elisabetta e Belen, un anno dopo, tappano

l’assenza di vallette ufficiali e rispondono alla richiesta di Papaleo, che si lamenta dell’assenza di «donne» sul palco dell’Ariston. E le canzoni? Ci sono, eccome, anche se stavolta sembrano più il contorno dello show del Molleggiato, dove appare anche la Canalis a piedi nudi che impersona l’Italia in crisi. Passano tutti i 14 Big, pronti a smentire o confermare i bookmaker, che danno la vittoria a Emma: Dolcenera rompe il ghiaccio con Ci vediamo a casa; Samuele Bersani indossa scarpe da calcio (omaggio alle metafore del brano Un pallone) e suo malgrado fa inceppare il sistema elettronico della giuria dell’Ariston (infatti le due eliminazioni sono state congelate); Francesco Renga canta un pezzo sanremese doc (La tua bellezza) e prende subito. Poi, tutti gli altri. Perché alla fine è pur sempre il Festival della canzone italiana. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012

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ALTRI MONDI

AMMAZZÒ LA FIDANZATA

I giudici: «Jucker rimane in carcere» I giudici del Tribunale di Sorveglianza di Milano hanno rigettato la richiesta di affidamento in prova ai servizi

notizie Tascabili

Le intercettazioni ambientali al comandante della Concordia, Francesco Schettino, registrate nella caserma dei carabinieri di Orbetello il giorno dopo il naufragio, non sono utilizzabili nel processo per «carenza di presupposti di legge in quanto non consentite per reati colposi». La decisione emerge dalle motivazioni del tribunale del Riesame con cui ha confermato i domiciliari per Schettino. Intanto dall’America 39 superstiti chiedono 520 milioni di dollari di risarcimento danni alla Carnival. Secondo l’esposto, le accuse sono gravissime: «C’è stata enorme imprudenza, gli addetti della nave hanno agito senza tutelare la sicurezza dei passeggeri».

Il cileno ucciso a Crescenzago

Sparatoria a Milano Ora il vigile è indagato per omicidio volontario

Amigoni in una foto tratta dal suo profilo Facebook Dopo ore di interrogatorio la procura di Milano ha indagato per omicidio volontario Alessandro Amigoni, il vigile 36enne che lunedì scorso ha ucciso in un inseguimento a Crescenzago il cileno Marcelo Gomez Cortes (28 anni). Inizialmente indagato per eccesso colposo di legittima difesa, ieri è arrivato il cambio di imputazione per le troppe incongruenze nella ricostruzione dei fatti. La principale: i fori di entrata ed uscita dei proiettili nel corpo del cileno fanno supporre che sia stato colpito di spalle. Il legale di Amigoni (che è libero) parla di «legittima difesa putativa».

La svolta nel Paese islamico

Iran, nel codice penale sparisce la lapidazione Svolta in Iran: cancellata la condanna alla lapidazione per il reato di adulterio. È questa la modifica più significativa che sarebbe stata apportata al nuovo codice penale della Repubblica Islamica: un piccolo passo in avanti nella legislazione che sembrerebbe accogliere in parte le richieste sempre più pressanti della comunità internazionale che da tempo invita a Teheran al rispetto dei diritti umani. In base alle nuove disposizioni, una donna adultera dovrebbe essere condannata all’impicca gione invece che alla lapidazione, mentre sarebbe vietato eseguire la condanna a morte di minorenni.

LOTTO

SUPERENALOTTO

NAZIONALE 53 32 18 75 81

LA COMBINAZIONE VINCENTE 12 25 41 79 86 88 Jolly: 37; Superstar: 66 Jackpot e 64.100.000 Punti 6: nessuno Punti 5+1: nessuno Punti 5: 9 totalizzano: e 43.189,42 Punti 4: 945 totalizzano: e 414,57 Punti 3: 40.906 totalizzano: e 19,07 QUOTE SUPERSTAR Punti 4: 5 totalizzano: e 41.457 Punti 3: 160 totalizzano: e 1.907 Punti 2: 3.054 totalizzano: e 100 Punti 1: 20.786 totalizzano: e 10 Punti 0: 45.260 totalizzano: e 5 Montepremi di concorso e 2.591.364,97 10 e LOTTO Numeri vincenti

ESTRAZIONE DEL 14 FEBBRAIO

5 8 11 13 14 20 22 28 38 47 53 57 58 63 65 67 76 78 81 83

BARI

76 5 53 9 60

CAGLIARI

81 8 67 47 82

FIRENZE

28 53 81 41 42

GENOVA

63 20 13 76 53

MILANO

11 78 22 60 57

NAPOLI

14 65 82 20 27

PALERMO

58 81 74 82 75

ROMA

83 47 88 49 61

TORINO

57 38 56 74 77

VENEZIA

11 58 46 72 50

IN CASSAZIONE

Sentenza Meredith: la Procura fa ricorso La Procura di Perugia contro la Corte d’appello. È stato depositato ieri ricorso in Cassazione contro la sentenza di

A Riforma del lavoro

RECORD DIESEL

Il Riesame sul comandante

Schettino, inutilizzabili molte intercettazioni

sociali di Ruggero Jucker (nella foto), che quindi rimarrà in carcere. Jucker uccise a coltellate la fidanzata Alenja Bortolotto, nella sua casa di Milano il 20 luglio 2002. Per i giudici «la completa libertà pare allo stato prematura» poiché Jucker «è affetto da grave patologia psichiatrica».

S Gasolio a 1,74 euro Nuovo record per il gasolio che tocca quota 1,74 euro nei distributori della Esso. L’aumento, dal febbraio 2011 è di 39 centesimi ed avrà un impatto duro sulle tasche degli automobilisti: un aggravio diretto di 468 euro all’anno. Poi ci sono le ricadute sugli altri settori, costretti ad alzare i prezzi. Nel solo campo alimentare, secondo Federconsumatori, l’aumento del carburante costerà agli italiani 219 euro all’anno. La benzina si mantiene sopra 1,80 euro al litro: gli ultimi rialzi sarebbero dovuti alla crisi e al maltempo

oggi l’incontro La Fiom in trincea Governo e parti sociali trattano sull’articolo 18 Lo sciopero generale delle tute blu il 9 marzo FILIPPO CONTICELLO

Si lavora sul lavoro. Nel senso di riforma, attesa da alcuni e temuta da altri. Ma in ogni caso inevitabile di questi tempi: lo sa il governo e lo sanno pure le parti sociali che si vedranno oggi a Palazzo Chigi. Con un’assenza importante, però: mancherà Mario Monti, che ha da fare al Parlamento europeo di Strasburgo, ma ha messo lo stesso le mani avanti: «Si arrivi a un’intesa entro marzo che non annulli tutele, ma noi andremo avanti comunque». A presiedere il tavolo stavolta sarà il ministro del Welfare, Elsa Fornero. E intanto i leader di sindacati e imprese hanno provato a tirare le somme sul documento da portare al confronto con l’ese-

Il segretario della Cgil Camusso: «I metalmeccanici meritano subito delle risposte» cutivo: vogliono trattare, dai contratti agli ammortizzatori sociali. Capitolo pieno di spine l’articolo 18, su cui non arretra di un millimetro la Fiom: il segretario Maurizio Landini ha indetto lo sciopero generale dei metalmeccanici per il 9 marzo, con una manifestazione nazionale a Roma. Missione Europa La decisione ha avuto subito la benedizione della Cgil: «È giusto che i metalmeccanici ottengano risposte», ha detto il segretario

Susanna Camusso, 56 anni ANSA

assoluzione di secondo grado, pronunciata il 3 ottobre del 2011 nei confronti di Amanda Knox e Raffaele Sollecito, per la morte di Meredith Kercher, uccisa a Perugia il 1˚ novembre 2007. A presentare il ricorso contro l’assoluzione di Sollecito e della Knox anche la famiglia Kercher.

Susanna Camusso. Lei ieri ha zittito le indiscrezioni su una possibile sospensione dell’articolo 18: «Non è ipotizzabile, sono solo invenzioni». E ha continuato a spostare il tema un po’ più in là: «Parliamo di come si interviene sulla precarietà». Il capo della Uil, Luigi Angeletti, sul 9 marzo ha però una posizione diversa e l’ha fatto notare: «Avevano immaginato una manifestazione a febbraio, ora l’hanno rimandata. Sarà la neve, ma certe volte si inventano i motivi». Oggi punterà a ottenere «un sistema di protezione per chi perde il lavoro senza distinzioni»: particolare oneroso e non da tutti condiviso, visto che il discusso viceministro del Welfare, Michel Martone, ha ribadito che per ora non ci sono i soldi per pagare gli ammortizzatori. Assai più ottimista il segretario Cisl, Raffaele Bonanni, che intravede «ampi margini» per l’accordo. Sarà, ma per creare più occupazione in Italia s’è mossa pure la Commissione europea: tra domani e il 24 febbraio partirà per Roma la squadra anti-disoccupazione di Bruxelles. Lavorerà con governo, parti sociali e Confindustria e spiegherà come usare i fondi strutturali europei. I dieci esperti hanno già capito che l’emergenza italiana è «unica nel suo genere»: da noi sono troppo flessibili i giovani e troppo garantiti i vecchi. «Si creano diseguaglianze tra le generazioni», hanno scritto senza mezzi termini. © RIPRODUZIONE RISERVATA

san valentino Una festa divisa: amore in Cina, fuoco in Pakistan Ieri tutto il mondo ha vissuto la festa degli innamorati. San Valentino, però, non è un giorno uguale per tutti. Ad esempio, sembra contento questo ciclista sulle strade di Pechino (foto a sinistra Epa): vende tanti (forse troppi) palloncini a forma di cuore. Un altro mondo poco più a ovest: a Karachi, in Pakistan, alcune donne col velo hanno bruciato delle immagini di San Valentino (foto a destra Afp). Sostengono che questa festa sia contraria alla morale islamica.

LA CRISI BENE L’ASTA DEI BTP: RENDIMENTO SCESO AL 3,41%. MA L’UE AVVERTE: «BASSO IL POTENZIALE DI CRESCITA»

Italia declassata, la Borsa se ne frega Milano guadagna malgrado il giudizio negativo di Moody’s Monti: «I mercati? Reazione positiva» STEFANIA ANGELINI

Piazza Affari resiste, nonostante tutto. A poche ore dall’ennesimo declassamento piombato sul nostro Paese per opera di Moody’s, la Borsa di Milano è riuscita comunque a stare a galla. La bocciatura dell’agenzia di rating americana

Il premier Mario Monti LAPRESSE

su nove Paesi (oltre all’Italia il giudizio negativo è toccato a Spagna, Portogallo, Regno Unito, Francia, Austria, Malta, Slovenia e Slovacchia) ha frenato i mercati europei, ma non Milano che ha chiuso con l’indice Ftse Mib a +0,47%. Così, malgrado l’Italia sia passata per Moody’s da A2 ad A3 a causa del rischio «significativo che il governo non riesca a centrare gli obiettivi di risanamento», i mercati hanno reagito positivamente alla buona asta dei Btp: il Tesoro, infatti, ha collocato buoni per sei miliardi di euro, il massimo previsto. In particolare il rendimento dei Btp triennali è sceso al 3,41% dal 4,83%

di gennaio, ai minimi dal marzo del 2011. Sulla scia di questi dati l’euro è tornato sopra quota 1,32 dollari e lo spread tra Btp decennali e Bund tedeschi, che aveva aperto a quota 380, è sceso a 360 punti. «Il giudizio di Moody’s era atteso e non fa più sorpresa: bene che i mercati non abbiano battuto ciglio su una notizia comunque negativa» ha commentato ieri il premier Mario Monti. Ma l’Europa è meno ottimista. Ieri, infatti, è arrivato un nuovo monito dall’Ue: «Preoccupa il basso potenziale di crescita dell’Italia», ha avvertito Olli Rehn, commissario agli Affari economici. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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ALTRI MONDI

LA SALMA NEL NEW JERSEY

Whitney torna a casa Sabato i funerali I funerali di Whitney Houston (nella foto LaPresse) si celebreranno sabato, alle 12 ora locale, nella New Hope Baptist

RubyGate Il processo va avanti La Consulta ha bocciato il ricorso delle Camere: indagine legittima Berlusconi verrà giudicato a Milano ELISABETTA ESPOSITO

Quello di Monti a Roma 2020 non è stato l’unico pesante no della giornata ieri. La Consulta ha infatti respinto dopo quattro ore di camera di consiglio il ricorso delle Camere contro la procura e il tribunale di Milano, dando quindi il via libera al processo Ruby, che vede Silvio Berlusconi accusato di prostituzione minorile e concussione. La Corte Costituzionale, presieduta da Alfonso Quaranta, ha dunque detto no alla richiesta della Camera, a cui si era poi associato il Senato, secondo cui esisteva un conflitto di attribuzione fra poteri dello Stato perché il reato di concussione, commesso nell’esercizio delle funzioni gover-

native dell’ex premier, doveva essere giudicato dal tribunale dei ministri. Per capirci la Camera sosteneva che Berlusconi, convinto che Ruby fosse davvero la nipote di Mubarak, la notte in cui ragazza venne fermata stesse solo tutelando il «prestigio dell’Italia» e le «relazioni internazionali del nostro Paese». Tesi che evidentemente non ha convinto la Consulta. Le reazioni Entro un mese si co-

nosceranno le motivazioni della sentenza, ma già nella serata di ieri si sono scatenate le polemiche. Il primo a parlare è stato il coordinatore Pdl Sandro Bondi: «È la conferma che il rapporto fra potere legislativo e ordine giudiziario costituisce in Italia un problema che svuota di fatto la democrazia di

Ma dai

Un colpo da maga. M. A. nota come la chiromante Anita riscuoteva, nel casertano, due pensioni: quella legittima del marito morto nel 1978 e, da quattro anni, pure quella del convivente anch’esso defunto. Ieri però le Fiamme Gialle di Caserta hanno scoperto il trucco...

L’ex primo ministro Silvio Berlusconi

«

Questa sentenza lo conferma: ormai in Italia la democrazia è dimezzata SANDRO BONDI COORDINATORE DEL PDL

ogni reale potere derivante dalla volontà popolare. Ci troviamo in una democrazia dimezzata». Inevitabile soddisfazione invece nel Pd: «Questa bocciatura — afferma la capogruppo nella giunta per le autorizzazioni a procedere di Montecitorio, Marilena Samperi — ribadisce quanto abbiamo sempre sostenuto: Berlusconi ha usato il Parlamento e piegato le istituzioni per i propri interessi pri-

SARÀ 4G E POTENTISSIMO

L’ultima frontiera tv: connessa e comandata con la voce e le mani

Prime voci: l’iPad3 arriva il 7 marzo?

MASSIMO ARCIDIACONO

Farsi un’idea di ciò che l’elettronica di consumo riserva a brevissimo, sarebbe possibile a tutti (per ipotesi) visitando l’European Forum di Samsung, in corso a Praga fino a venerdì. Il futuro prossimo, anzi il quasi presente, riserva oggetti connessi l’uno all’altro, l’uso del corpo e della voce per governare i propri elettrodomestici e un’esplosione di applicazioni per l’intrattenimento casalingo. Il «caterpillar» coreano insidia Apple nel mercato degli smartphone e dei tablet, macina utili nei televisori (uno su 3 di quelli venduti in Europa nel 2011 è stato Samsung) ed è leader in 10 diverse categorie di oggetti. Produce tutto, cioè (dai computer ai frigo), mentre altri marchi presidiano alcuni business, non tutti: proprio questo spinge i coreani a integrare telefoni, tv, tablet, più di ogni

altro. «AllShare play» è la funzione, per esempio, che permette di condividere e caricare contenuti da qualsiasi dispositivo: il tablet si trasforma in una seconda tv, il cellulare invia foto sullo schermo di casa... Senza contare il poderoso content hub con 28mila apps già disponibili. Insomma, pronti al lancio (prezzi permettendo) ci sono dei veri e propri centri multimediali da piazzare in salotto. È proprio nelle tv, d’altronde, che Samsung mostra le principali novità, quelle delle serie ES8000, con il modello da 75 pollici provvisto di camera per videoconferenze integrata nella cornice, al quale impartire comandi con voce e mani, grazie a una tecnologia simile a quella che ha già fatto la fortuna della console per videogiochi Kinect. Per finire con lo schermo Oled da 55 pollici: incredibile definizione dell’immagine e una nuova sfida hi-tech da ingaggiare con i parenti-serpenti di Lg.

!

TRUCCO DI MAGA: HA LA PENSIONE MA NON LE SPETTA

HI TECH TRA LE NOVITÀ SAMSUNG GLI SCHERMI OLED

Una delle presentazioni del Forum europeo di Samsung a Praga ANSA

Church di Newark, la chiesa dove l’artista cantava da bambina e che negli anni ha frequentato diverse volte. Nella stessa città del New Jersey è stato trasportato il corpo della cantante, morta a 48 anni sabato scorso, in un hotel di Beverly Hills. Pare che la cerimonia

Le voci si fanno sempre più insistenti alimentando un’attesa spasmodica. Tutti i siti specializzati ne parlano ed anche il Guardian è sicuro che il 7 marzo a San Francisco, durante l’Apple Media Event, verrà presentato l’iPad3. Il tablet avrà un display a «retina» ad altissima risoluzione, con un numero di pixel 4 volte superiore a quelli attuali, e disporrà di un supporto alla connettività 4G Lte. Inoltre l’iPad3 sarà dotato di un processore quad core, mentre l’iPad2 è dual core (il cui prezzo dovrebbe a breve calare vistosamente). La Apple non ha voluto commentare l’indiscrezione. Secondo il Wall Street Journal il colosso di Cupertino inoltre starebbe lavorando (con diversi partner tra cui Lg) ad una ulteriore mini tavoletta con uno schermo di 8 pollici (e tecnologia iPad2), ben più piccolo rispetto a quello attuale di 9,7 pollici considerato dal defunto Steve Jobs «la dimensione minima per creare buone applicazioni per i tablet».

vati. Del resto come si poteva anche solo pensare che la più alta istituzione repubblicana potesse accettare la falsa verità di Ruby nipote di Mubarak?». Duro anche il commento di Felice Belisario, presidente dei senatori dell’Idv: «Sapevamo che nel sollevare conflitti di attribuzioni si sarebbero buttati i soldi e che l’immagine del Senato e della Camera sarebbe stata trascinata in un’inutile brutta figura». E l’avvocato della procura di Milano Federico Sorrentino: «Finalmente ha prevalso la forza del diritto su quella del denaro». La Consulta ieri ha respinto anche il ricorso del Senato per un analogo conflitto sollevato per le vicende giudiziarie dell’ex ministro della Giustizia Clemente Mastella. © RIPRODUZIONE RISERVATA

funebre sarà soltanto su inviti, anche se una parte sarà riservata alla famiglia dell’artista. Intanto, s’è scoperto un dettaglio sulla sera della morte: mezz’ora dopo il decesso della Houston, la Sony, per non perdere un solo cente simo, ha aumentato i prezzi dei download. La casa discografica,

A

IN CELLA HEFNER JR

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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che detiene la maggior parte dei diritti delle canzoni della star americana, ha deciso di modificare i prezzi dell’album «Ultimate collection», uscito nel 1997, su iTunes e Amazon. La strategia ha comunque «pagato», dato che le vendite dei pezzi si sono comunque impennate.

OMICIDIO REA LA DECISIONE DEL GIP

Parolisi: la figlia sarà parte civile

Anche Vittoria, 2 anni e mezzo nel procedimento contro S il padre: l’udienza il 12 marzo Figlio di Hugh picchiava la ragazzaplaymate Un Hefner nei guai. Non è papà Hugh (nella foto), fondatore della rivista Playboy, ma il figliolo 21enne: si chiama Marston ed è stato arrestato a Pasadena, vicino a Los Angeles, con l’accusa di violenze sulla fidanzata, la playmate 20enne Claire Sinclair. È stato rilasciato dopo poche ore, pagando una multa da 20 mila dollari

Figlia contro padre. Ci sarà anche la piccola Vittoria Parolisi di neanche due anni e mezzo, fra le parti civili che, il 12 marzo dinanzi al gip del tribunale di Teramo Marina Tommolini, si costituiranno nel procedimento contro Salvatore Parolisi (nella foto Ansa), il caporalmaggiore dell’Esercito accusato di aver ucciso, il 18 aprile 2011, la moglie Melania Rea, il cui corpo fu trovato nel boschetto di Ripe di Civitella del Tronto (Teramo). Nell’ordinanza con cui ha fissato la data dell’udienza, il gip di Teramo ha nominato la nonna materna curatrice speciale della piccola. La nonna darà mandato al legale per indicare come parte civile la bimba «a mezzo del curatore speciale nominato dal giudice». Stesso riconoscimento chiederanno i signori Rea, insieme al figlio Michele e allo zio di Melania. Il 12 marzo inoltre il gip prenderà in esame la richiesta di rito abbreviato condizionato presentata dai difensori di Salvatore Parolisi. Il caporalmaggiore dell’Esercito non vede la figlia da quando è nel carcere di Teramo (20 luglio 2011). L’incontro, stabilito per il 9 gennaio scorso, è saltato per decisione del Tribunale dei minori dell’Aquila che ha accolto un’istanza dei legali della famiglia Rea.


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ALTRI MONDI Oroscopo LE PAGELLE

DI ANTONIO CAPITANI 23/9 - 22/10

Bilancia 7+

21/3 - 20/4

21/4 - 20/5

21/5 - 21/6

22/6 - 22/7

23/7 - 23/8

24/8 - 22/9

Ariete 8

Toro 6

Gemelli 5,5

Cancro 7-

Leone 7,5

Vergine 5,5

IL MIGLIORE. Luna, Venere e Urano determinano l’irruzione del «nuovo» e del «bello» nel lavoro e nel privato. Il suino che c’è in voi, poi, giubila e pedala…

San Faustino vi affloscia gli zebedei. Ma le cose vanno bene nel lavoro. L’amor è bello come una cistite, la fornicazione, invece, ritempra.

La Luna è bloccata da una cervicale, come fosse a Sanremo. E lo sfigopessimismo v’assale. State su. Sudombelico frustratino.

Giornata operosa e dai risultati medioalti, utili all’immagine e allo stato d’animo. L’amor v’ignora, ma chance suine muy golose suppliscono.

Potete mettere a segno colpacci. Nel lavoro, ma anche in fatto di cuccagioni, se avete cuore e sudombelico liberi. Richieste accettate!

Casa, lavoro e famiglia rompono. E la lucidità di giudizio non è che vi sostenga granché. Giornata sfigopendulina, dunque. Pure suinamente.

23/10 - 22/11

23/11 - 21/12

22/12 - 20/1

21/1 - 19/2

20/2 - 20/3

Scorpione 7

Sagittario 7

Capricorno 5,5

Acquario 7+

Pesci 6-

Senza prendervela troppo comoda, potete comunque lavorare su ritmi paciosi. Anche fare i suini placidamente vi piacerà. Finanze ok!

La Luna vi fa capire, quagliare, conquistare prima degli altri. Invidie stagliansi. L’amor vi piglia, ma il sudombelico incontra impedimenti.

Giornata faticosa. Per tutto. E qui si potrebbe chiudere l’oroscopo. Ma bisogna aggiungere un cicinin di sfiga amorosa. Non durerà, tranqui.

La Luna riequilibra umore e rapporti interpersonali, specie quelli d’amicizia e di lavoro. Pure l’amor trova conferme, pure sudombelicali.

Lo sfigometro sale un tantino. Occorrono autocontrollo e ponderazione. La fornicazione vi vien negata, come fosse un’Olimpiade.

MARCELLO LIPPI

La Luna aguzza il vostro ingegno. E contatti, colloqui, social network danno opportunità lavorative. Pure fornicatorie, se date corda.

Ha allenato la Nazionale nel biennio 2004-06 e 2008-2010 vincendo il Mondiale tedesco. E’ nato a Viareggio il 12/04/1948

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8.10 9.05 9.20 9.35 10.50 11.00 14.00 16.10 16.55 17.50 18.45 19.35 20.30 20.35

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8.00 8.40 10.35 12.25 13.40 15.30 16.10 16.55 17.45 18.30 19.20 19.50 20.20 21.10

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13.19 UNA RAGAZZA SPECIALE MYA 13.32 MATRIMONIO ALL'INGLESE PREMIUM CINEMA 15.15 ROCKNROLLA PREMIUM CINEMA 16.44 IL MIRACOLO DELLA VITA MYA 17.15 IL SOLISTA PREMIUM CINEMA 17.27 MOTHERHOOD - IL BELLO DI ESSERE MAMMA MYA 19.19 LA BELLEZZA DEL SOMARO PREMIUM CINEMA 21.15 ANOTHER CINDERELLA STORY MYA 21.15 TRE ALL'IMPROVVISO PREMIUM CINEMA

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BASKET 20.45 TRENKWALDER REGGIO EMILIA CENTRALE DEL LATTE BRESCIA LegaDue Rai Sport 1

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Paolo Condò fa i pronosti ci sui primi 4 match degli ottavi in programma (nella foto Spalletti, dello Zenit)

IL SONDAGGIO No a Roma 2020 Monti ha fatto bene?

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L’alpinista Simone Moro (nella foto) racconta la ri nuncia alla scalata di una delle cime dell’Himalaya.

HS140 maschile.

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KHL . SportItalia 2

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HOCKEY SU GHIACCIO

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MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012

TERZOTEMPO GazzaFocus

La canoista di 47 anni e il segreto di una carriera leggendaria

Josefa inaugura la stagione dei Giochi numero otto: «Non giuro che poi mi ritiro, magari faccio la "nonna" Olimpiade» RICCARDO CRIVELLI MILANO

i più longevi Guido Balzarini, nato nel 1874, è il più vecchio medagliato azzurro di sempre: oro nella spada a squadre nel 1924 a 49 anni e 267 giorni

Le sette meraviglie del mondo antico hanno cavalcato le epoche e hanno preso la forma di monumenti immortali. L’ottava meraviglia del mondo moderno è insieme un sogno e la donna che lo incarna. Ieri a Milano, nella sede della Technogym, Josefa Idem ha presentato ufficialmente la sua stagione agonistica, quella che vivrà lo zenit a Londra, nella magia olimpica. Per Sefi, sarà l’ottavo appuntamento con i Giochi: mai nessuna come lei al femminile, e non solo in Italia. A Raimondo e Piero D’Inzeo, che raggiungerà in testa alla classifica dei pluripartecipanti azzurri a cinque cerchi, lei riserva un pensiero di gran classe: «Una volta dissi che loro c’erano riusciti con l’aiuto del cavallo. Era una battuta, siamo di fronte a un’impresa di livello assoluto».

Il viaggio Quanto al secondo primato, salvo imprevisti, lo

Fausto Puccini, equitazione, è il più vecchio partecipante azzurro di sempre ai Giochi: nel 1996 aveva 63 anni e 265 giorni

Sopra, Sefi Idem (47 anni) presenta la stagione e sotto, a Pechino NEWPRESS

migliorerà di quattro anni a Londra, mentre per aggiornare il compleanno del podio servirà un altro di quei capolavori che l’hanno resa leggendaria. Lei ha la fiducia di chi sa di potersi ancorare al lavoro e alla meticolosa cura di ogni particolare: «Io considero la mia carriera un viaggio in continuo progresso, nel quale si impara ad ogni tappa. Non bisogna mai smettere di cogliere le lezioni che ti arrivano dall’applicazione e dall’allenamento quotidiani. E poi — prosegue

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LETTERE

Idem ottava meraviglia «Vecchia? No, brava»

Obiettivo alto Tanto per capire lo spirito con cui la signora del K1 si avvicina a quei giorni, ecco la dichiarazione d’intenti: «Vado per vincere, corro ancora per l’oro. Non è presunzione o arroganza, ma sarebbe futile avere altri pensieri in testa: alle Olimpiadi si gareggia sempre per arrivare primi. È questa l’immagine che ho in testa ogni giorno quando mi alleno». Sarebbero da scolpire nella roccia a imperitura memoria per le generazioni future, perché escono dal cuore di una donna e mamma che a settembre festeggerà il 48˚ compleanno. Josefa, inutile ricordarlo, è un fenomeno di longevità e una campionessa capace in ogni circostanza di esplorare nuovi limiti e spostare i confini delle possibilità atletiche e mentali. Una fuoriclasse che ha già macinato record straordinari: è l’atleta donna italiana ad aver vinto una medaglia più in là con gli anni, i 43 e 311 giorni del meraviglioso argento di Pechino ed anche la più vecchia partecipante di sempre.

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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— permettetemi di dire che Guglielmo (il marito e allenatore Guerrini, ndr) ed io siamo bravi nel nostro lavoro e questa è la prima garanzia di successo. E quando sei bravo, lo sei a prescindere dall’età». Spirito olimpico Nell’avvicinamento a Londra, la Idem si preparerà a Siviglia (dove si è allenata anche con l’iridata in carica Reinhardt) fino a Pasqua, poi a maggio disputerà due tappe di Coppa del Mondo e gli Europei a giugno, prima del ritiro

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Josefa Idem vanta due record: la più vecchia medagliata italiana e la più vecchia partecipante: 43 anni e 331 giorni a Pechino 2008

in altura in Val Senales e l’ultima settimana di rifinitura a Ravenna: «C’è una grande forza propulsiva nell’anno olimpico: bisogna lottare ogni giorno alla ricerca di qualcosa in più. A Los Angeles, alla mia prima Olimpiade ero una ragazzina incosciente, oggi invece sono mamma di due ragazzi: uno ha quasi la mia stessa età di allora. La chiave è non considerarsi mai arrivati». Siccome non si smette mai di perfezionarsi, in questo periodo spagnolo Sefi (che ha recuperato alla grande dai problemi a una spalla dell’anno scorso) sta lavorando sulla frequenza dei colpi, cercando di aumentarli mantenendo la stessa forza. Le avversarie, con l’aggressività della gioventù, non avranno rispetto, ma troveranno la solita tigre ad attenderle. Sempre che sia finita qui: «La nona Olimpiade? Sarebbe meglio dire la "nonna" Olimpiade, ma non giuro sulla bandiera che non mi ritroverete pure a Rio nel 2016». Un mito senza fine.

PortoFranco A CURA DI FRANCO ARTURI Fax: 0262827917. Email: gol@rcs.it Twitter: @arturifra

Inter, voce del verbo programmare La sconfitta col Novara ha certificato la fine di un grande ciclo vincente. La prima cosa da fare non è contestare, ma ringraziare di cuore i protagonisti, dal presidente al magazziniere. Poi bisogna ricostruire partendo dai giovani tra i 22 e i 25 anni, ovvero già esperti e che possano creare un gruppo nel tempo. Invece abbiamo venduto Santon, Biabiany, Balotelli e prestato Mariga, Coutinho, Caldirola, Viviano. Alvarez gioca poco (e non lo si riesce a valutare), Castaignos mai, Poli lo si toglie perché tanto conta meno dei senatori. Sbagliato prendere il rivale di Mou, un dirigente ex Milan, un bravo allenatore con un modulo non adatto alla rosa, e per ultimo uno in confusione perenne. Sbagliato fare il mercato a gennaio. Ricominciamo a programmare, non a improvvisare. Alberto Perego

Ancora questo è l’argomento del giorno per la maggioranza dei lettori. La sua diagnosi così negativa apre le porte a soluzioni che, temo, non avrebbero tenuta presso i tifosi stessi: parlo di un’Inter baby che si allontani troppo dalla lotta per il vertice. Un po’ d’equilibrio, tanto più nel momento più difficile, è indispensabile per non scardinare tutto.

Un napoletano a Siena Ho 43 anni, sono tifosissimo del Napoli. Per lavoro giro l’Italia in lungo e largo e spesso sono a vedere le partite della mia squadra in trasferta. Non sono un curvaiolo, vado sempre in settori tranquilli degli stadi e sinceramente oltre agli sfottò, nei miei confronti, i tifosi avversari non sono mai andati. Anche l’altro giorno a Siena ero in un settore «tranquillo», la gradinata di fronte alla tribuna centrale, presumibilmente tra persone perbene. I senesi d’altronde sono così. Eravamo solo in tre, tra di loro: gli sfottò sono diventati subito offese ed invettive. Senza la minima reazione da parte nostra ci siamo sentiti apostrofati come camorristi e mafiosi, ladri, monnezzari, e che il Vesuvio prima o poi ci avrebbe «lavato». Ma erano tutte rose e fiori prima che il Napoli segnasse: ho solo urlato «gol!» ed all’improvviso mi sono visto accerchiare da oltre 50 persone imbestialite. Non so che cosa mi avrebbero fatto se non fossi scappato verso l’uscita, che non si trovava perché lo stadio di Siena è questo: steward assenti, carabinieri assenti. Mi son ritrovato nei gabinetti ed alzando le braccia mi son messo a gridare come un pazzo. Solo a questo punto gli steward ci hanno letteralmente cacciati via. Due minuti dopo, ben prima che la partita finisse, ero in albergo. Ho avuto paura, tanta. Ma allora che cosa sono i senesi? Rocco D’Agostino

Altra tappa dolorosa del nostro infinito giro degli stadi italiani, quelli che sono invivibili

per questo clima umano molto più che per le loro vetuste strutture. I branchi di lupi che si aggirano sulle tribune stanno purtroppo guadagnando spazio, mano a mano che arretra la nostra capacità di scandalizzarci per episodi come questi, su cui tendono a chiudere gli occhi i dirigenti responsabili del calcio e dello sport italiano. Il no di Monti alla candidatura olimpica di Roma è stata uno schiaffone per lo sport italiano? Ecco una buona crociata per uscire dalla depressione da shock: ripulire questo Paese dalla sua spazzatura di antisportività.

Annegare fra i replay Lo schiaffo di Ibra ad Aronica merita le 3 giornate di squalifica ricevute dallo svedese. Ma sono stufo di rivederlo in televisione! Si era capita l'antisportività dello svedese già al primo replay. Replay che è stato ripetuto innumerevoli volte. Del resto è così per ogni cosa anomala che accade sul campo di gioco durante la partita e che le telecamere riescano a scovare (labiali, schiaffi, insulti vari). Mi permetto di dire: in modo maniacale. Ho nostalgia del passato... Davide Rizza (Toscolano Maderno, Bs)

La capisco e credo che molti comincino a pensarla come lei. Anche in questo l’Italia è un caso anomalo. E anche per questo motivo è largamente preferibile fruire dello sport dal vivo. Non credo che sia antistorico. Penso che si tratti della tendenza del futuro. Che è già presente per molti, vedi i 44 mila spettatori medi per ogni partita di Bundesliga. Una felice enormità.

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012


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