Gazzetta dello Sport 17/07/2012 | SAS

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REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 TEL. 0262821 REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 TEL. 06688281 POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO

ITALIA

anno 116 ­ Numero n 168 Anno

CUORE DI RINGHIO A COLLOQUIO COL VETERANO, ADESSO AL SION

TRATTATIVE VERRATTI E’ GIA’ ARRIVATO A PARIGI

Gattuso: «Via Ibra e Thiago Fossi Allegri, non dormirei»

Zlatan oggi dirà sì al Psg Robinho, pressing Santos

«Vedere il Milan che si ridimensiona è uno shock Io e Nesta via perchè non ci voleva l’allenatore»

Tevez sempre la prima scelta rossonera, ma resta la pista Dzeko. Difesa: nel mirino c’è il tedesco Tasci

3 Gennaro Gattuso, 34 anni IPP

DELLA VALLE A PAGINA 5

3 Robinho, 28 anni IMAGE SPORT

ZAPELLONI A PAG. 19, BREGA A PAG 4

UOMO MERCATO PAROLA DI PREZIOSI

JUVE LA RICHIESTA DEL TECNICO BIANCONERO

«Riscatto DESTRO e lo rivendo alla Roma»

CONTE ORA VOGLIO

Mattia Destro, 21 anni. Esploso al Siena PUGLIESE A PAGINA 10

SVOLTA MORATTI: «LUCAS, CI SIAMO»

MUDINGAYI Inter subito, però sarà pagato a rate

UN VERO TOP PLAYER

Gaby Mudingayi, 30 anni, è del Bologna DALLA VITE, TAIDELLI A PAGINA 7

INTERVISTA «AUSTERITY? CI VOLEVA»

Il progetto di Donadoni «Il Parma vi incanterà» SCHIANCHI A PAGINA 8

«Cerco un campione, ma per come gioca, non per quanto costa. Un colpo alla Vidal». Gli obbiettivi restano Jovetic e Van Persie

SCOMMESSE PER GIANELLO E ERODIANI

Conferme su Samp­Napoli e spunta il nome di Lotito GALDI E IMPARATO A PAGINA 15

MONDO CONTRATTO DI DUE ANNI

Russia: Capello sarà il c.t. verso il Mondiale 2014

GOZZINI E OLIVERO ALLE PAGINE 2 E 3

3 L olandese dell Arsenal Robin van Persie, 28 anni, e l allenatore della Juventus Antonio Conte, 43 anni, si esibisce palla al piede

KUDINOV A PAGINA 16, DE CALO’ A PAGINA 19

IL CONTO ALLA ROVESCIA VENERDI’ 27 SCATTERA’ L’OLIMPIADE, E’ GIA’ INIZIATO IL SILENZIO DEGLI ATLETI SUI SOCIAL NETWORK

Londra ­10, ma i Giochi hanno freddo

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Quanti guai: budget triplicato, previsioni meteo pessime e paura per la sicurezza DI STEFANO BOLDRINI

CICLO TOUR: VINCE FEDRIGO

Piove sul conto alla rovescia: meno dieci a Londra 2012, ma l’acqua che sta bagnando la Gran Bretagna da maggio non si ferma più. La terza Olimpiade nella maggiore metropoli euro­ pea, remake a colori delle edi­ zioni del 1908 e 1948, si annun­ cia fredda e umida, con inevita­ bili ripercussioni sulle gare al­ l’aperto. L’atletica ha già fatto i conti con il problema meteo nel recente meeting di Crystal Pala­ ce. Le ragazze del beach volley dovranno rinunciare ai loro co­ stumi striminziti.

Giro di Polonia: trionfa Moser La saga continua ALLE PAGINE 22, 23 E 39

DI GENE GNOCCHI

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Altro affronto di Andrea Agnelli su Del Piero: al museo della Juve con un supplemento di 10 euro si può sparare all’uccellino. INIZIATIVA IL 2° VOLUME

SPIDER­MAN L’AVVENTURA DEFINITIVA Moreno Moser, 21, festeggia BETTINI

L’ARTICOLO ALLE PAGINE 24 E 25

IL ROMPI PALLONE

Lo sbarco dei primi atleti italiani a Heathrow REUTERS

A € 9,99 più il prezzo della Gazzetta


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MARTEDÌ 17 LUGLIO 2012

IL RITIRO DEI CAMPIONI

A Conte non basta: «Sul mercato c’è qualcosa ancora da fare» «Cerco un top player non a livello economico ma sul campo, penso a un colpo alla Vidal Del Piero mi manca, ma lui con noi c’è sempre»

La Juve che vorrei DAL NOSTRO INVIATO

G.B. OLIVERO CHATILLON (Aosta)

Ogni giorno Antonio Conte fa una fatica terribile ad abbandonare il campo di Chatillon. E il motivo non è la consueta seduta di autografi a cui si sottopone sempre con il sorriso (il record di durata finora è di domenica: 77’ tra mattina e pomeriggio). La realtà è che in campo Antonio si sente a casa. Venerdì a Roma gli hanno chiesto di raccontare la verità sul calcioscommesse. Lui l’ha fatto, ma la verità che più gli piace è quella del campo. Tra poco l’estate delle parole lascerà spazio all’estate del campo. Conte, il 28 maggio aveva detto: «Vi auguro un’estate serena, la mia lo sarà sicuramente». È stato così?

«Anche nei momenti più bui e dolorosi ho sempre avuto fidu-

cia in chi sta indagando. In Procura ho finalmente potuto esporre il mio pensiero e chiarire punto per punto qualsiasi situazione raccontando una verità assolutamente credibile. Un uomo conquista la propria credibilità passo dopo passo: in 42 anni la mia vita è stata credibile. Il presidente della Juve, la società, i 14 milioni di tifosi sanno chi è il loro allenatore e magari adesso cominciano a saperlo anche altri. Io ho la coscienza a posto, quindi la mia estate è stata serena». Se non fosse l’allenatore della Juve, sarebbe stato coinvolto in questa vicenda?

«In questo mese e mezzo si sono succeduti moltissimi pensieri. Ma ho grandissima fiducia perché le indagini sono fatte seriamente». Ha cominciato a pensare a un patteggiamento?

BUFFON

BARZAGLI LICHTSTEINER VIDAL

LUCIO

«Queste sono cose che non riguardano me. Se sarà il caso torneremo su quest’argomento. Adesso parliamo di calcio?».

Parliamo di calcio. Questa è la prima Juve senza Del Piero: sensazioni?

tanti anni è strano non vederlo con noi. Lo ringrazio per tutto. Quella di Del Piero è una "presenza che manca", ma bisogna saper andare avanti. Auguro ad Ale le migliori fortune».

«Ale è sempre presente. Dopo

Con quale spirito è iniziata la stagione della Juve?

«

«Con lo stesso spirito dell’anno scorso. Non abbiamo perso le nostre caratteristiche: umiltà, voglia di lavorare, di ragionare con il "noi" e non con l’"io"».

«

L’anno scorso noi straordinari, ma i giocatori da 50 milioni li avevano gli altri Le frecciate di Zeman? Le migliori risposte arriveranno dal campo ANTONIO CONTE ALLENATORE JUVENTUS

Dopo la prima fase del mercato sembra che il divario tra la Juve e le altre grandi si sia ampliato. E’ d’accordo?

«Credo che le cessioni eccellenti abbiano dimostrato che la Juve l’anno scorso ha fatto qualcosa di super straordinario perché i giocatori da 40 o 50 milioni ce li avevano gli altri, non noi. Comunque è difficile dire no a certe cifre».

La Juve è nettamente favorita?

soldi vincono le idee».

«Il palazzo che vogliamo tirare su adesso ha solide fondamenta, ma è ancora tutto da costruire. E mi sembra di vedere un po’ troppo entusiasmo. Il primo obiettivo è confermarci in Italia: dimostrare che l’anno scorso non è stato un caso. Poi c’è la Champions che affronteremo nel migliore dei modi senza tralasciare la Coppa Italia. Non dobbiamo dimenticare dove siamo partiti e cosa ci ha portato a vincere».

Nuovi acquisti. Lucio?

È l’anno giusto top-player?

per

il

«Sono contento del mercato, ma c’è ancora qualcosa da fare. L’anno scorso feci la battuta sul bass-player. Adesso vi dico che il top-player deve essere tale non a livello economico ma calcistico, come Vidal nel 2011. E sappiamo che quando non ci sono

«Grandissimo giocatore. Ha entusiasmo e voglia di vincere. Sono contento dell’accoglienza dei tifosi per lui, d’altronde un professionista può giocare anche dieci anni con una maglia, ma quando la cambia deve sposare l’idea, il progetto, i nuovi colori. Lucio farà una grande stagione». Asamoah e Isla?

«Due obiettivi centrati: hanno qualità tecniche e umane. Nella nuova Juve non ci saranno titolari o riserve, ma una rosa all’interno della quale sceglierò volta per volta chi darà più garanzie». Giovinco?

«L’abbiamo voluto fortemente io e la società. È bravo nell’uno con-

3-5-2

CHIELLINI

PIRLO MARCHISIO DE CEGLIE

VUCINIC

JOVETIC

L’EX CAPITANO SABATO GIOCA UN’AMICHEVOLE A KASHIMA PER LE VITTIME DEL TERREMOTO E INTANTO VALUTA PROPOSTE DI MERCATO

Del Piero in Giappone. E il Watford chiama Londra sarebbe destinazione gradita ma il club dei Pozzo non è in Premier League DAL NOSTRO INVIATO

CHATILLON (Aosta)

Alessandro Del Piero va in Giappone. Per un’amichevole in programma il 21 a Kashima. Il ricavato andrà ad aiutare le persone colpite dal terremoto dell’11 marzo 2011. Sul suo sito Del Piero si è mostrato entusiasta: «Sono veramente felice di tornare in Giappone, da dove manco da un po’. Non

vedo l’ora di incontrare quei tifosi che tanto affetto e stima mi hanno dimostrato nel corso della carriera. Sono felice di partecipare a questa partita che può dare un sostegno alle persone e ai paesi che sono stati colpiti dal terremoto». Subito dopo il tragico evento Del Piero aveva realizzato molto rapidamente una maglietta che gli aveva consentito di raccogliere una cifra importante: Ale versò alla Croce Rossa del Giappone un assegno da 303.880 dollari grazie alla vendita di 20.951 t-shirt attraverso il suo sito Internet. Idea Londra Continuano intan-

to le riflessioni di Alessandro

sul futuro. Secondo alcuni procuratori inglesi c’è un’altra squadra interessata a lui: è il Watford, appena acquistato dai Pozzo, gestito da Nani, allenato da Gianfranco Zola. Una società inglese con un’anima italiana. Il progetto è ambizioso, Londra è sicuramente una meta gradita a Del Piero e alla sua famiglia, ma c’è un problema: il Watford gioca nella serie B inglese e quindi dal punto di vista tecnico ci sarebbe, almeno per il primo anno, un grande passo all’indietro.

le stesse: l’America, il Brasile (il Flamengo, un’altra squadra carioca e una paulista), magari l’Oriente visto che sono arrivate buone offerte da Dubai e dalla Thailandia. Nei prossimi giorni, poi, la trasferta giapponese di Del Piero faciliterà i contatti: da quelle parti Ale ha tanti tifosi e alcuni club sarebbero interessati a lui. Magari in Giappone non sarebbe agevole l’inserimento della famiglia e forse per questo motivo sarà difficile convincere l’ex capitano a trasferirsi laggiù. Resta il fatto che Ale ha voglia di calcio e che l’amichevole benefica di Kashima non basterà a saziarlo.

Le possibilità Del Piero, quindi,

potrebbe cercare un’avventura professionalmente più interessante. E le ipotesi sono sempre

gb.o.

Alessandro Del Piero, 37 anni, alla festa scudetto del 13 maggio ANSA

© RIPRODUZIONE RISERVATA


MARTEDÌ 17 LUGLIO 2012

tro uno, veloce, fa gol e assist. È determinante e ha ancora margini di crescita. Poi sa che le mie scelte dipendono da quello che vedo in ciascun giocatore dai piedi fino alla testa». Come e a chi assegnerete il numero 10?

«Deciderò io con la società». L’avrebbe mai preso lei?

«No... Non mi sarei mai permesso. Magari, tra i dirigenti, per qualità tecniche Paratici avrebbe avuto qualche possibilità...». Zeman ha già mandato un messaggio alla Juve.

«Gli diamo il bentornato in serie A. Le migliori risposte, come sempre, arriveranno sul campo». © RIPRODUZIONE RISERVATA

ALLE 17.30

A St. Vincent prima uscita stagionale CHATILLON (gb.o.) Il debutto dei campioni d’Italia arriva oggi pomeriggio a St. Vincent: amichevole alle 17,30 (diretta su Juve Channel) contro l’Aygreville, che è una squadra dilettantistica espressione di tre paesi della zona (Aymavilles, Gressan e Villeneuve). I posti sono 3.050, 1.600 biglietti sono già stati venduti, il prezzo è di 20 euro (15 per i minori di 14 anni, i bimbi fino a 6 anni entrano gratis: cancelli aperti alle 15, biglietterie disponibili dalle 9 alle 11,30 e dalle 15 alle 17,30). Nel corso della partita Conte dovrebbe alternare tutti i giocatori, che anche ieri hanno svolto un lavoro molto duro. Curiosità per i debutti di Lucio e Asamoah. Intanto prosegue bene la campagna abbonamenti con l’86% dei rinnovi effettuati da chi voleva mantenere lo stesso posto dell’anno scorso. Da ieri fino a giovedì, invece, si può rinnovare cambiando la posizione. JUVENTUS-AYGREVILLE

Saint Vincent, ore 17,30 JUVENTUS (3-5-2) Storari; Masi, Lucio, Caceres; Pepe, Padoin, Marrone, Asamoah, Ziegler; Quagliarella, Vucinic. All. Conte AYGREVILLE (4-4-2) Gini; Challancin, Vuillermoz, Vitale, Paganin; Rinaldi, Marchesano, Furfori, Salvadori; Turato, Cuneaz. All. Benedetti.

UEFA BEST PLAYER

Buffon, Pirlo e Balotelli candidati azzurri Nove spagnoli, tre italiani, più gli argentini Aguero e Messi, il colombiano Falcao, il portoghese Cristiano Ronaldo e l’olandese Van Persie sono tra i 32 candidati al titolo di miglior giocatore d’Europa: l’Uefa Best Player 2011-2012. Per gli azzurri sono designati Buffon, Pirlo e Balotelli. Il 14 agosto l’Uefa rivelerà i nomi dei tre più votati e il premio sarà assegnato il 30 ai sorteggi Champions di Monaco. Italia seconda nazione più rappresentata dopo la Spagna di Casillas, Iniesta e Xavi.

Il nome caldo resta quello di Jovetic Poi Van Persie Il montenegrino della Fiorentina preferito all’olandese per l’ingaggio più basso e per la versatilità in attacco

Stevan Jovetic, 22 anni ANSA ALESSANDRA GOZZINI MILANO

Conte ha chiesto silenzio per lo yo-yo test, a gran voce pare invece che continui a invocare lo Jo-Jo della Fiorentina. Due giorni fa, in ritiro a Chatillon, l’allenatore ha abbassato l’urlo del tifo per avere massima concentrazione sull’esercizio che stava svolgendo il gruppo. Altissimo resta il gradimento per Jovetic, primo nome nei piani del tecnico in ambito campagna raf-

Robin Van Persie, 28 anni AFP

forzamento bianconera. Per l’allenatore, che vorrebbe al più presto poter lavorare con l’intera squadra a disposizione, l’identikit di Jo-Jo si incastra alla perfezione con quello del top-player; la convinzione è che, là davanti, il talento della Fiorentina possa far di tutto: centravanti, punta esterna o suggeritore del padrone dell’area di rigore (il Montenegro funziona con Jovetic dietro Vucinic, guarda caso). Calcoli Possibili nuovi contatti

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in settimana: l’agente di Jovetic (ieri in Italia, ma solo per affiancare Behrami nell’autografo sull’accordo con il Napoli) e il giocatore restano in attesa, dopo aver inviato una serie di segnali, compresa la volontà, fatta filtrare sottotraccia, di voler subito ambire a grandi obiettivi. Posizione simile quella che hanno assunto a Torino: vorrebbero che fosse Jovetic a fare un ulteriore passo verso la Juve, metodo utile anche per provare ad aggirare la resistenza viola, che non scende sotto il valore della clausola rescissoria e (per ora) non apre a contropartite tecniche. Un calcolo rapido confermerebbe però l’intenzione juventina di andar dritti su Jo-Jo; questo il ragionamento condiviso dalla società bianconera: meglio investire in cartellini che in ingaggi, dunque meglio i 30 milioni a stipendio contenuto che servirebbero per Jovetic, piuttosto che i 15 con mega-busta paga necessari per Van Persie, che resta comunque caldissimo obiettivo. Altre operazioni Non dispiacerebbe, in ogni caso, continuare a far cassa con altre uscite: dopo Elia, la Bundesliga potrebbe essere la prossima vetrina anche per Krasic. All’estero si cerca dimora pure per Martinez (in prestito) e Felipe Melo. Più a portata di mano resterà Motta, vicino al trasloco a Bologna in prestito con diritto di riscatto. Stessa destinazione per Gabbiadini, una volta conclusa l’operazione con l’Atalanta. Sullo sfondo restano Suarez e Destro, sempre più distaccati. Sussulto quando sul sito bianconero è comparso l’annuncio dell’arrivo di un giovante attaccante: semplice ingresso ufficiale nella rosa di Richmond Boakye, già da giorni a Chatillon. © RIPRODUZIONE RISERVATA

laFotonotizia Non solo calcio Vucinic al volante di una Jeep sullo sterrato CHATILLON (gb.o.) In Valle d’Aosta non ci si annoia mai: vale per i tifosi, la cui giornata si sviluppa tra feste in piazza, iniziative gastronomiche, concerti (ieri Lenny Kravitz ad Aosta) e naturalmente le iniziative del Summer Village, e vale anche per i giocatori che di tempo libero ne hanno poco ma qualche momento di svago se lo possono concedere. Sabato scorso Storari e Asamoah erano andati all’aperitivo organizzato dalle Terme di

Saint Vincent, mentre domenica si sono scatenati al volante Mirko Vucinic, ancora Kwadwo Asamoah e l’altro centrocampista Luca Marrone (nella foto LAPRESSE l’attaccante è tra il nazionale

dell’Under e il ghanese). Su un percorso sterrato, gli juventini sono saliti su una Jeep e hanno mostrato le loro qualità da pilota. Decisamente meglio in campo... © RIPRODUZIONE RISERVATA


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MERCATO

Milan, area partenze Oggi è il giorno del sì tra Ibrahimovic e il Psg Dodici milioni più bonus Leonardo sfoggia ottimismo: «Sarà un giorno importante» Domani il giocatore è atteso a Parigi per le visite mediche FABIANA DELLA VALLE MATTEO BREGA MILANO

La telenovela è ormai ai titoli di coda. Dopo giorni di trattative estenuanti oggi dovrebbe arrivare l’ufficialità: Zlatan Ibrahimovic dirà addio al Milan e diventerà un giocatore del Paris Saint Germain. Salvo colpi di scena, l’affare si farà per 12 milioni di euro a stagione più bonus. Lo svedese è atteso domani a Parigi per le visite mediche.

Zlatan Ibrahimovic, 30 anni, al Milan è arrivato nel 2010: con i rossoneri ha realizzato 56 reti in due stagioni ANSA

Il problema fiscale Il nodo è l’ingaggio dello svedese: si dovrebbe chiudere sui 12 milioni più bonus, ma il dibattito sulla fiscalità appena iniziato in Francia sta complicando la situazione per il Psg: la pressione potrebbe salire al 75% per i redditi superiori al milione di euro e quindi toccherebbe gli stipendi

S Carlos Tevez, 28 anni, da due stagioni al Manchester City di Mancini: è il primo nome sulla lista di Galliani per sostituire Ibrahimovic

S

S Rolando, 26 anni, difensore centrale del Porto e della nazionale portoghese: il Milan è interessato ma il Fenerbahçe mette sul piatto un’offerta da 10 milioni di euro

Il giocatore aveva programmato un blitz a Milano ma nessuno lo ha visto

L’ALTRO RINFORZO DEL PSG AL PESCARA 12 MILIONI

Verratti tra le stelle parigine «È un sogno che si avvera» PARIGI Il futuro del Psg è anche, ancora, italiano. Dopo Pastore, Sirigu, Menez, Sissoko, Thiago Motta, Lavezzi, Thiago Silva e Ibra, dalla serie A arriva pure Marco Verratti, con un contratto per 5 stagioni. Il prodigio di 19 anni infatti ha stregato Ancelotti che lo considera un investimento. Così il club targato Qatar ha sborsato 12 milioni al Pescara del presidente Daniele Sebastiani, che dice: «Il mercato comanda, nessuna italiana ha rilanciato su Verratti, è inevitabile che gli stranieri prelevino i nostri elementi migliori». Come Verratti, da oggi parigino, che resta un piccolo mistero, svelato in parte con youtube e facebook. Normale se il curriculum include solo qualche stagione, seppur da

protagonista, in serie B. Ma c’è fiducia nel giudizio di Ancelotti: «Se lo considera un talento — spiega Ronan Folgoas, uno dei sei giornalisti del Parisien addetti al Psg — allora non c’è da dubitare». Anche se non sarà titolare. Ma per Verratti si è trattato di «un’offerta irrinunciabile. È un sogno giocare con grandi giocatori». Difficile ritagliarsi spazio tra Thiago Motta, Sissoko, Matuidi, Bodmer, Chantome. Senza contare l’elemento di prestigio ed esperienza richiesto da Ancelotti per affrontare con serenità la Champions League. Le Parisien parla di un’offerta per Modric, dopo aver beccato il procuratore nel ritiro austriaco dei parigini. Alessandro Grandesso © RIPRODUZIONE RISERVATA

dei calciatori. Per questo il club e l’entourage del giocatore stanno lavorando per trovare un equilibrio: l’obiettivo di Ibrahimovic è difendere il suo stipendio, non vuole guadagnare meno dei 12 milioni che prendeva al Milan. Giallo milanese Intanto Ibra re-

sta in attesa, pronto a salire sul primo volo per Parigi. Ieri sembrava destinato a lasciare Ibiza, dove sta trascorrendo le vacanze con la famiglia, per volare a Milano. Lo svedese aveva programmato un blitz in quella che tra poco diventerà la sua ex città per sbrigare alcuni affari personali, ma la sua presenza non è stata confermata. Probabilmente alla fine ha deciso di rimanere al mare per poter poi partire subito per la nuova destinazione quando Raiola gli darà l’ok. Chi conosce Zlatan però lo descrive un po’ infastidito da questa vicenda. Il giocatore non ha gradito l’atteggiamento del Milan e si è sentito scaricato dalla sua società. © RIPRODUZIONE RISERVATA

MERCATO ROSSONERO

NEL MIRINO

Edin Dzeko, 26 anni, attaccante del City da gennaio 2011 dopo 4 stagioni al Wolfsburg: il Milan attende di incontrarsi con l’agente per orientarsi

Ottimismo Ieri sera il procuratore di Ibrahimovic Mino Raiola è atterrato a Parigi per cercare di mettere il punto definitivo alla trattativa. E a Sky ha detto: «Spero che domani (oggi, n.d.r.) firmerò l’accordo. Mancano i dettagli. Ci sono varie discussioni in ballo, piccole in apparenza ma in realtà grandi. Ibra è un giocatore importante in una squadra che in due anni sarà tra le più forti del mondo. Se firma vuol dire che ha accettato di andare via. Ho sempre detto che stava benissimo al Milan, poi arrivano queste grandi occasioni e si cerca di prenderle. Siamo qui per cercare di farle andare bene, altrimenti niente». Ieri i contatti tra Raiola e Leonardo sono proseguiti via mail e via telefono e l’accordo ormai è vicinissimo. Nel frattempo Vittorio Rigo, l’avvocato che con Raiola sta seguendo la

trattativa per la cessione dello svedese, è giunto a Milano per recarsi in via Turati, dove ha incontrato Adriano Galliani. In serata lui e Rafaela Pimenta, l’altro avvocato di Zlatan arrivato ieri a Milano, hanno cenato da Giannino, lo stesso locale in cui si trovavano Galliani e Allegri. «Si lavora, è sempre difficile, ma domani sarà un giorno importante», ha detto nel frattempo Leonardo uscendo dalla sede del Psg, lasciando capire che oggi dovrebbe essere il giorno dell’annuncio. «Non c’è niente di particolare, è una trattativa normale ma domani (oggi, n.d.r.) sarà un giorno importante. Abbiamo continuato a lavorare e a trattare».

A

Robinho, 28 anni, è al Milan da due stagioni FORTE

Stretta Santos su Robinho La strategia è resistere Galliani: «Mi sono arrivate almeno quindici proposte di difensori». Tevez, si riparte MILANO

Il Santos spinge sull’acceleratore per avere Robinho. Nelle ultime ore l’offensiva del club brasiliano si è fatta ficcante, con contatti più frequenti con il Milan. Per far capire quanto il Santos intenda far di tutto per prendere l’attaccante, è intervenuto anche il vicepresidente Odilio Rodrigues: «Non è un giocatore facile da raggiungere — ha detto a «Radio Estadao» — ma è un giocatore che vogliamo. È molto dura, ma Robinho ha detto che un giorno gli sarebbe piaciuto ritornare da noi. Ripeto, noi vorremmo prenderlo ma non è una pista semplice da percorrere». La stampa brasiliana parla di un’offerta da 5 milioni di euro più il cartellino di Rafael, portiere del ’90. Le parti continueranno a parlarsi, anche se per adesso la strategia rossonera è quella di resistere. Attaccanti In entrata invece continuano i contat-

ti tra via Turati e i papabili per sostituire Ibrahimovic. Il primo è quello di Carlos Tevez. Il contatto con l’agente dell’argentino, Kia Joorabchian, non è stato ancora fissato: non si sa se avverrà a Milano o a Londra. Per quanto riguarda Dzeko, invece, si attende una visita di cortesia dell’agente Irfan Redzepagic in sede. Un incontro per orientarsi sulla situazione del bosniaco che al Manchester City guadagna 4,5 milioni più bonus e che per lui era stata respinta qualche tempo fa un’offerta del Bayern Monaco fissata a 25 milioni (20+5 di bonus). Resta il fatto che Tevez è il primo nome sulla lista di Galliani visti gli ottimi rapporti che ormai da mesi intercorrono con il procuratore di Carlitos, rapporti mantenuti anche attraverso l’agente Fifa Giuseppe Riso. Difensori Per sostituire Thiago Silva il discorso invece è più complicato. Perché come il brasiliano, appena lasciato partire alla volta di Parigi, in giro non ce n’è. Galliani rivela: «Mi sono arrivate almeno 15 proposte di difensori». La fretta in questo caso sarebbe la peggior consigliera per Galliani, il quale preferisce attendere qualche settimana prima di sfogliare la margherita definitivamente. Chissà che la cena di ieri sera da Giannino con Massimiliano Allegri non abbia aiutato l’amministratore delegato rossonero a ridurre ancora di più l’elenco dei centrali. Tra i quali comunque spicca sempre il nome di Rolando, portoghese di origine capoverdiana, rappresentato in Italia da Davide Lippi e che con il Porto potrebbe essere arrivato al capolinea (occhio anche al Fenerbahçe, pronto a offrire 10 milioni). L’ultimo nome in ordine cronologico che è emerso è quello di Serdar Tasci, tedesco (di origine turca) del 1987 dello Stoccarda che va in scadenza nel 2014. Anche per lui si attendono sviluppi durante questa settimana con una probabile visita del suo rappresentante italiano in via Turati. Insomma, le audizioni sono aperte e i candidati possono presentare il proprio curriculum. Consapevoli che il Milan, al momento, non ha fretta di riempire lo spogliatoio di nomi appiccicati sulle maglie. ma.bre. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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RITIRI E MERCATO L’INTERVISTA

Gattuso ringhia «Io e Nesta via perché Allegri non ci voleva» «Che shock il Milan ridimensionato. Fossi nel tecnico non dormirei. Al Sion è un altro mondo: mi porto anche la borsa» DAL NOSTRO INVIATO

FABIANA DELLA VALLE ZURIGO (Svizzera)

Il Milan nel cuore, il Sion come esperienza per il futuro. Gennaro Gattuso in Svizzera ha cominciato una nuova vita. «Qui ho azzerato tutto — racconta — Io per 13 anni ho fatto un altro sport, perché al Milan sei su un altro pianeta». In che senso un altro sport?

«Qui mi porto la borsa da solo, devo avere il grasso per pulire le scarpe sennò restano sporche, devo cambiarmi i tacchetti da solo. Un compagno mi ha detto: "Li hai visti li spogliatoi del Tourbillon (lo stadio del Sion, ndr)?". Ma io non mi sono meravigliato, perché so che non è tutto come il Milan. Le cose che mi mancano, come le vitamine e il té, me le faccio preparare a Gallarate. Qui devi pensare più alle piccole cose, come il muratore che va a lavorare. A Milanello quando non trovavo qualcosa nella borsa me la prendevo con i magazzinieri, qui posso incazzarmi solo con me stesso. E se ti fai una fasciatura alla caviglia ti guardano storto perché costa». Che cosa le manca di più di Milanello?

«Mi manca il Milan, sarei ipocrita se non lo ammettessi. Ma sono contento della scelta che ho fatto perché qui c’è da battagliare e da stringere i denti. E’ una sfida che mi servirà per il mio futuro, perché penso che la normalità sia questa nell’80% delle squadre di club». Si è mai pentito di essersene andato?

«No. Un mese prima di comunicarlo a Galliani avevo già preso la mia decisione ma non l’avevo detto ai compagni, ne avevo parlato solo con mia moglie. Era arrivato il momento di la-

sciare, di non sentirmi più un peso. Ho avuto tante richieste anche da squadre italiane, ma ho detto no perché non me la sentivo». Perché si sentiva un peso?

«Io ho avuto un anno incredibile, è stato già un successo tornare ad allenarmi e fare 4-5 partite negli ultimi due mesi, però quando qualcuno come l’allenatore ti fa capire che ti preferisce come dirigente o per dare una mano nello spogliatoio allora sai che c’è? Io me ne vado. Una stretta di mano senza rancore. Sono uno molto orgoglioso». Però l’addio di tanti senatori rende tutto più difficile in un momento di transizione come questo.

«Prima rompevano perché non andavamo mai via, adesso si lamentano perché ce ne siamo andati... Io ho un rapporto eccezionale con Galliani, la società voleva trattenermi ma se chi comanda lo spogliatoio la pensa diversamente diventa difficile. Se io e Nesta abbiamo fatto questa scelta è perché sentivamo che non eravamo voluti da Allegri. Ma senza polemica: ho un buon rapporto con Max, però mi sento ancora un giocatore». Ha parlato con Ancelotti di recente?

« «

Perché spendere in una squadra di calcio quando la gente perde il posto di lavoro? I rossoneri devono imitare la Juventus: due campioni e gli altri che faticano

«L’ultima volta l’ho sentito quando ha perso lo scudetto». Lo chiamerà per dargli consigli su come gestire Ibra?

«Carletto sa bene come gestirlo. Io ho visto pochi giocatori allenarsi come Zlatan, il problema è che a volte pretende dagli altri quello che fa lui, ma non capisce che non tutti parlano la stessa lingua. D’altronde se guadagna 12 milioni ci sarà un motivo, no? Come spiega la doppia cessione di Ibra e Thiago Silva?

la scheda GENNARO GATTUSO 34 ANNI CENTROCAMPISTA

Gennaro Gattuso (foto AFP), è nato il 9 gennaio 1978

a Corigliano Calabro (Cs). Debutta in A col Perugia nel 1996. Dopo una stagione ai Rangers e una alla Salernitana, nel 1999 passa al Milan dove resta per 13 stagioni. Da giugno è al Sion.

«Le aziende non stanno andando bene e tra queste ci sono anche quelle di Berlusconi, ma per ciò che ha fatto in questi 26 anni non c’è nulla da rimproverare. L’importante è essere chiari, dire le cose come stanno: si fanno sacrifici per due-tre anni e poi si torna a spendere. Se le persone perdono il lavoro non vedo perché si debba spendere per una squadra di calcio. I sacrifici li stanno facendo tutti, anche l’Inter sta stringendo i rubinetti. La Fiat non va bene in Italia ma nel resto del mondo sì e la Juve è l’unica che ha fatto lo stadio nuovo e sta spendendo». E il silenzio di Berlusconi?

«E’ una linea che sta adottando anche a livello politico. In questo momento però è giusto spiegare gli obiettivi alla gente». Che farebbe se fosse nei panni di Allegri?

«Per come sono fatto io farei fatica a dormire la notte: un discorso è preparare la squadra con uno

dei più forti difensori al mondo e con un attaccante in Serie A che vince da solo 10 partite, un altro è non averli. Con Ibra e Thiago si poteva lottare per lo scudetto, senza si fa più fatica. Non ci vuole Gattuso né Einstein per dirlo. Ma conoscendo Galliani credo che tirerà fuori qualcosa dal cilindro. Per l’ennesima volta farà Copperfield».

i trofei Da Manchester allo scudetto 2011 Sono dieci i titoli vinti in 13 stagioni

Dov’è il buco più grosso in questo momento nell’organico rossonero?

«In difesa, perché Thiago è uno che ti dà sicurezza. Senza lui e Nesta non c’è più un punto di riferimento». Come vede il Milan in Champions?

«E’ una competizione strana, squadre deboli non ce ne sono. Sprechi tante energie per farla ma se sei il Milan non puoi giocare solo per partecipare. Andrò a vedere qualche partita». Non si sente in colpa per aver abbandonato la nave in un momento di difficoltà?

«Rimorsi non ne ho, anche se è diverso indossare la maglia del Milan e del Sion. Quella rossonera me la sentivo cucita addosso, mi sono sempre comportato come se fossi a casa mia, se vedevo qualcosa che non andava lo segnalavo. Sarebbe stato difficile anche con me e Nesta. Per un giocatore vedere dopo tanti anni un ridimensionamento così è uno shock. Io l’ho vissuto con Kakà, conosco l’ambiente, è inevitabile che ci sia scetticismo e delusione. Ti vedi vendere i due giocatori migliori della squadra». Chi può raccogliere la vostra eredità nello spogliatoio?

«Oltre Ambrosini ci sono Abate, Bonera, Antonini, lo zoccolo duro degli italiani. Ma la convinzione di diventare leader te la danno le vittorie, per noi è venuta così. Al Milan se non vinci non è la stessa cosa, ora dovranno trovare altri obiettivi. Anche il raggiungimento di un buon piazzamento in Champions può diventarlo».

Campione d’Europa 28 maggio 2003 La Champions strappata alla Juve è il primo trionfo di Ringhio in rossonero, che festeggia abbracciando Ancelotti

Il Mondiale per club 16 dicembre 2007 Il Milan strapazza il Boca Juniors in finale e conquista il Mondiale per club: Gattuso sale sul tetto del mondo

Quale può essere lo slogan per la prossima stagione?

«Lottare e imitare la Juve dell’anno scorso, una squadra costruita su due grandi campioni, Pirlo e Buffon, e gli altri tutti a vomitare per la fatica. Si vede che Conte è un malato di calcio. Quando giocavamo contro tutti parlavano di Davids, ma lui macinava chilometri e non mollava mai. Era un gatto attaccato ai maroni, come si dice dalle mie parti».

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’ultimo scudetto 11 maggio 2011 Due gli scudetti vinti da Ringhio con i rossoneri: nella stagione 2003-04 e, l’ultimo, nel 2010-11 In totale Gattuso con il Milan ha vinto 10 trofei: 1 Coppa Italia, 2 Scudetti, 2 Champions League, 2 Supercoppe italiane, 2 Supercoppe europee e 1 Mondiale per club.

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MARTEDÌ 17 LUGLIO 2012

MERCATO mo chi ha più voglia di portare in Europa il ragazzo. Moratti probabilmente ha disponibilità economica minore, almeno finché non venderà Sneijder o altro giocatore da 20-25 milioni. La frase chiave però è l’ultima: «Vediamo di fare una cosa fatta bene». Moratti, come in passato, non andrà all’asta: fisserà un tetto di spesa e fin lì arriverà. Un euro più in là, niente da fare e in bocca al lupo allo United. Tutto fermo, invece, al reparto cessioni: «Nessuna novità, ma c’è tempo».

Parla Moratti

«Lucas, l’Inter c’è ma niente aste Lucio? Frescacce»

No alle aste Il tema del giorno è

Tra mercato e uscita del difensore sui 30 scudetti Juve: «Qualcuno gli avrà detto di fare felice il suo nuovo club Destro promesso alla Roma? Sono davvero disperato...» LUCA BIANCHIN MILANO

La parola del giorno è frescacce. Sostantivo femminile plurale, plurale di frescaccia: viene dal romano e più o meno significa «sciocchezze». Moratti la usa con simpatia all’ora di cena, quando esce dagli uffici della Saras e deve rispondere a una domanda sulle frasi di Lucio, che a inizio estate ha lasciato l’Inter per la Juve. Lucio dixit: «Quanti sono gli scudetti della Juventus? Io la penso come il presidente». Come dire: per me sono 30. La domanda a Moratti quindi è prevedibile, la risposta molto meno: «Sono frescacce... non mi sembra che siano cose così serie. È chiaro che Lucio lavora in un nuovo club, gli avranno detto di farlo felice. Sinceramente non ho perso molto tempo su questa cosa». Moratti insomma non si cura di Lucio, ma ri-

«Nessuna novità in uscita, ma c’è tempo. Coutinho, gran gol: so bene quanto è forte» sponde e passa alla domanda successiva. Fa cadere la polemica, ma in una risposta lunga pochi secondi lascia passare un’interpretazione velenosa: fa intendere che qualcuno (la Juve? il manager?) abbia suggerito a Lucio la dichiarazione anti-Inter. P.s.: l’espressione romana è parecchio originale. Sulla Gazzetta dello Sport non si leggeva dal 2009, e il Corriere della Sera non la usa dal dicembre 2010. «Lucas? Ci siamo» La notizia

del giorno però è un’altra. Riguarda Lucas, il brasiliano coi capelli corti, chiaramente prima scelta nella testa del presi-

dente. Giovedì Moratti aveva chiesto ai suoi di accelerare: «Il viaggio di Ausilio in Brasile? Adesso, se si riesce, bisogna concretizzare. Lucas è un giocatore che ha delle grandi doti. È vero che in questo momento si può anche fare un po’ di sacrificio e non prendere tutto quello che piace, però lo stiamo guardando con attenzione». Sono passati cinque giorni, ma sono successe parecchie cose. Questa, ad esempio: il San Paolo ha detto no a un’offerta da 33 milioni del Manchester United e ha fatto capire che per il suo 80% del cartellino vorrebbe 30 milioni. Fanno 37,5 complessivi. Per questo ieri Moratti si è tenuto in corsa: «Su Lucas c’è un’asta che mi sembra abbastanza impegnativa, quindi... Se l’Inter c’è? Sì, c’è, ma vediamo di fare una cosa fatta bene, se no niente». Siamo a Moratti contro Ferguson, due pesi massimi al centro del ring e vedia-

Massimo Moratti, 67 anni, ha preso tra gli altri Palacio, Handanovic e Silvestre SPORTIMAGE

sempre questo. In due parole: niente aste. Moratti riprende il concetto rispondendo a una domanda su Destro, perché all’Inter quest’anno va così: tutti gli obiettivi di mercato sono contesi dalle major italiane e straniere. Destro piace anche al Milan, alla Juve e alla Roma, che da ieri è favorita: Preziosi ha detto di avere un accordo con i giallorossi in caso di riscatto del cartellino di Mattia. Moratti lo sa e, quando glielo fanno notare, si gioca il sorriso ironico: «È terribile, sono davvero disperato...». Scherzava, ma il concetto resta: se la Roma impilerà parecchie banconote, Moratti rinuncerà a riprendere il numero 9 cresciuto a Interello. Si terrà l’altro attaccante, quello cresciuto con il Vasco da Gama: Philippe Coutinho, super gol (doppio dribbling più tiro in diagonale) domenica al Koper. Torna Moratti: «Sì, ha fatto un gran gol e ha giocato molto bene. Ma sappiamo che Coutinho è tra i giocatori forti, fortunatamente l’avevamo già preso..». E via con un altro sorriso. Almeno per l’altro brasiliano, quello coi capelli ricci, non si fanno trattative. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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HA DETTO

S Su Lucas «L’Inter c’è ma è un’asta abbastanza impegnativa. Quindi o si fa una cosa fatta bene o niente»

S Su Lucio «Le sue frasi? Frescacce. È chiaro che Lucio lavora in un nuovo club, gli avranno detto di farlo felice»

S Su Destro «Preziosi ha detto che se dovesse riscattarlo lo darebbe alla Roma? Terribile, sono davvero disperato...»


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MERCATO MATTEO DALLA VITE MILANO

Niente Paulinho e niente Poli, Stankovic ancora in bilico: tradotto, servono due centrocampisti. Uno subito. Il primo sarà Gaby Mudingayi: oggi andrà in scena un vertice fra le parti per capire con quale formula trasferirlo all’Inter in attesa di vedere se sarà deferito per la presunta combine di Bologna-Bari 0-4. Intanto, ieri, il belga non si è aggregato ai rossoblù in ritiro: versione ufficiale, infortunio. Versione gettonatissima: c’è l’Inter. La formula L’accelerazione ver-

so lo spaccamontagne del Bologna è avvenuta ieri: il colosso di mezzo era già stato «bloccato» dall’Inter in attesa di avere una sentenza definitiva su Scommessopoli, ma la necessità di dare subito a Stramaccioni un interno di forza e l’idea che le sentenze potrebbero arrivare anche a settembre ha fatto sì che Inter e Bologna dessero una sterzata all’operazione da 1,6 milioni di euro. Già, ma come? Con quale tipo di formula? L’ipotesi più probabile riguarda un’acquisizione da parte dell’Inter con esborso minimo di soldi e con allegata la promessa che tutto il debito verrà saldato nel momento in cui la vicenda si concluderà. In pratica: Mudingayi diventa un giocatore dell’Inter da subito per (ipotesi) 500 mila euro e se la sua posizione sarà definita ininfluente (quindi nessun deferimento) ecco che l’Inter provvederà a coprire la cifra totale. Domanda: e se per caso Mudi venisse squalificato? A quel punto Bologna e Inter si accorderanno: in caso di permanenza in nerazzurro potrebbe scattare la riduzione dell’ingaggio.

Operazione muraglia Mudingayi subito Spunta Fernando Per il belga, formula speciale: prezzo scontato Se squalificato, l’Inter non salderà il Bologna Gaby Mudingayi, 30 anni. Il belga è al Bologna dal 2008 FORTE Fernando

alla

munque restia a fare i prestiti. Con una mossa azzeccatissima, l’Inter ha usato proprio la formula del parcheggio con diritto di riscatto per Guarin (giocatore che vale il doppio di quanto pagato) e adesso starebbe pensando la stessa cosa per l’altro mastino portoghese: sotto contratto fino al 2014, Fernando ha 24 anni, un valore di circa 18 milioni e tante squadre che lo vorrebbero in giro per l’Europa. L’operazione non è da fare subito ma è da tenere monitorata per inizio agosto: perché all’Inter il giocatore piace da anni.

Guarin?

L’idea-Mudingayi è insomma a un passo dal diventare concreta, ma è chiaro che l’Inter ha necessità di un altro centrocampista perché se è vero che prima — tutto in un colpo — l’Inter cercava Paulinho e ripensava a Poli pur avendo già in mano Mudi, ecco che adesso mancando i primi due diventa automatico ragionare su un altro innesto di mezzo. E allora? Il sogno si chiama Fernando Reges, interno del Porto, bottega molto cara e co-

Per l’interno del Porto, c’è l’idea del prestito con diritto di riscatto. Pazzini, tre no

Lucas Nel frattempo, è chiaro

Fernando Reges, 24 anni, nazionalità brasiliana e portoghese SPORTIMAGE

che la star sulla quale puntare tutto è ancora Lucas: il giocatore apprezza la destinazione Inter, l’Inter apprezza Lucas, il sogno resta vivo ma il prezzo

in salita rende l’affare pieno di ostacoli. Affare che oggi non si può definire impossibile ma più che difficoltoso sì. Tre no che allontanano Destro

Già, e Mattia Destro? In questo momento c’è forte la Roma, ma finché non ci sarà il nero su bianco l’Inter terrà duro. La verità è che se Pazzini avesse già detto sì a Werder Brema, Wolfsburg (che offriva 3,5 al giocatore) o Lokomotiv Mosca, l’Inter avrebbe reinvestito subito i soldi della cessione per bloccare Destro, cosa che invece farà la Roma con l’incasso per Borini. Ma il Pazzo ha opposto tre secchi no. Dalla Spagna avvicinano Afellay: nell’Inter c’è poco interesse. Il Tottenham pensa sul serio a Julio Cesar: si può fare. © RIPRODUZIONE RISERVATA

DOPO LA PRODEZZA CONTRO IL KOPER È LUI IL FARO DELLA NUOVA INTER

Tutti i segreti del fenomeno Coutinho Ha lavorato sul fisico e sul carattere. La sua grinta e la fiducia di club e Stramaccioni ne hanno completato la maturazione A CURA DI LUCA TAIDELLI

IL FISICO

Sarà quel fisico light che gli permette di essere meno imballato dei compagni dopo i carichi di fine vacanze. Sarà la fiducia che avverte da parte della società, che lo ha dichiarato incedibile rinunciando prima a Isla, poi a un maxi risparmio su Handanovic e ora mettendo a rischio l’affare Lucas. Sarà che Stramaccioni stravede per lui e non perde occasione per spendere parole importanti, dichiarandolo fondamentale per la nuova Inter, malgrado i 20 anni appena compiuti. Sarà che i mesi in prestito all’Espanyol gli hanno permesso di giocare con continuità e trovare la giusta convinzione. Sarà che ha numeri fuori dal comune, non avendo mai paura di puntare l’uomo o di esporsi a una figuraccia quando tenta la giocata a effetto (che spesso peraltro gli riesce). Fatto sta che Philippe Coutinho per Moratti potrebbe diventare quello che si è rivelato lo stesso Strama in panchina: il predestinato «fatto in casa» su chi vale la pena di scommettere, risparmiando fatica e soprattutto denaro per cercare un nome altisonante sul cui rendimento non si possono avere certezze. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il tronco ora è più robusto, ma non ha perso l’agilità

Philippe Coutinho, 20 anni. È arrivato all’Inter nel 2010 LAPRESSE

Quando sbarcò a Milano appena 18enne e fu gettato nella mischia da Benitez anche perché l’infermeria era affollata come la metro all’ora di punta, Coutinho era palesemente gracilino. Poco abituato a un calcio tattico e fisico come quello europeo, se la cavò grazie alla tecnica, ma mancava in agilità e soprattutto non reggeva i contrasti. Non a caso ha subito due brutti infortuni muscolari che ne hanno complicato l’adattamento. Negli ultimi mesi però il suo fisico è cambiato. Con un lavoro specifico di potenziamento ha irrobustito il tronco, pur avendo perso un paio di chili dal bacino in giù. Con il risultato che è cresciuta la rapidità di movimenti e d’esecuzione, ma pure la capacità di fare a spallate e di arrivare ancora lucido al momento di concludere. Emblematica la rete di domenica contro il Koper, quando dopo 70’ di scatti e rincorse ha trovato energie e freddezza per saltare due avversari e trovare l’angolino. Il poter fare tutta la preparazione estiva (l’anno scorso era via per il Mondiale Under 20) gli garantirà anche il fondo per arrivare a maggio.

LA TESTA

Ha maggiore convinzione e non teme le figuracce Che sia un altro Coutinho lo si vede da come punta continuamente l’avversario e soprattutto non ha paura di provare la giocata, anche dopo un errore. Quello tornato dal prestito all’Espanyol è un atleta molto più convinto dei propri mezzi, complice anche la fiducia che gli hanno dimostrato sia la società sia Stramaccioni. Fattori che lo stanno portando a cercare con insistenza anche il tiro, non facendosi problemi se un pallone finisce in tribuna. Però l’elemento che può essere sfuggito ai più è che Cou interpreta in un altro modo pure la fase difensiva. Contro il Koper ha recuperato diversi palloni sulla trequarti avversaria, aspetto che non solo evita a Guarin e Cambiasso di sobbarcarsi tutto il lavoro di rottura, ma rende il baby brasiliano micidiale nel ribaltare l’azione grazie al cambio di passo. Siamo quasi al paradosso: lui, timido ed equilibrato, fidanzato da anni con la stessa ragazza e senza grilli per la testa, ora sa essere pure cattivo in campo. Domenica, a furia di pressarlo, ha fatto saltare i nervi a Covilo che ha reagito. In sua difesa è accorso Guarin. Giù le mani da Cou!

LA TATTICA

Parte a sinistra Decisivi i cambi di ruolo con Palacio Con quel suo mix di egocentrismo e umiltà, Stramaccioni nei giorni scorsi aveva spiegato: «Credo di essere bravo a mettere i giocatori nella condizione di dare il meglio in campo». Con Coutinho la missione sembra a buon punto malgrado i due siano stati assieme appena una settimana a fine maggio (tournée in Indonesia) e nei nove giorni di ritiro a Pinzolo. Il baby talento infatti giocava largo a sinistra nel 4-2-3-1 anche con Benitez, ma costretto a stare largo e meno libero di inventare. Ora invece Cou ha diverse opzioni. Innanzitutto può accentrarsi per sfruttare il suo tiro alla Del Piero, ma pure scambiare la posizione con Palacio, finto trequartista che può sfruttare gli spazi che gli apre Milito abbassandosi, ma anche trovare il fondo proprio sfruttando i tagli in area di Coutinho. Senza dimenticare che molto spesso i tre uomini d’attacco — Zanetti è un esterno offensivo camuffato — grazie a un movimento continuo e ai fraseggi nello stretto non danno punti di riferimento ai difensori e mettono spesso un compagno davanti al portiere.


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RITIRI L’INTERVISTA

identiKit & CARRIERA

v Progetto Donadoni «Incanterò col mio Parma Austerity in Italia? Era ora» Il tecnico gialloblù: «Ho dieci nuovi, plasmerò un gruppo che sappia divertire. La A è il torneo più duro. Juve in pole, poi Milan e Inter» ANDREA SCHIANCHI

L’obiettivo, come nel suo amato golf, è far arrivare il più in fretta possibile la squadra (la pallina...) sul green, vicino alla buca. Cioè: alla salvezza. «Il nostro progetto è chiaro: salvarci con tranquillità e poi costruire qualcosa di più». Inseguire i sogni è un esercizio che affascina Roberto Donadoni, alla seconda stagione alla guida del Parma: non chiude la porta alle speranze, ma ha la forza di affrontare ogni situazione con la saggezza del realista.

« «

Dobbiamo conquistare velocemente la salvezza e poi sognare... La Spagna ha una generazione di fenomeni ma in un paio d’anni potremo arrivarci

C’è da dare un gioco, c’è da scegliere il ruolo perfetto per ognuno: un lavoro da maestro.

«È la parte del mestiere che preferisco. Mi piace poter creare dal nulla: poi c’è soddisfazione quando vedi che la cosa cresce, che tutto comincia a funzionare...». Ha voglia di stupire, insomma.

«Sempre. Noi partiamo dalle 7 vittorie consecutive dell’ultimo campionato e vogliamo proseguire. Ma sappiamo che questa è un’altra storia. Dobbiamo avere l’ambizione di divertire la gente, di incantare, di conquistare il pubblico». Sarà un campionato più povero, senza campioni come Ibrahimovic e Thiago Silva. Che dice?

«Sarà il solito campionato combattuto. Possono partire, o arrivare, tutti i fuoriclasse che volete ma in Italia si gioca il calcio più difficile, più stressante».

Ha detto che l’Italia è un Paese di vecchi. Si trova d’accordo?

Roberto Donadoni Dopo essere subentrato a Colomba e aver conquistato un 8˚ posto in campionato, ora ha l’opportunità di affrontare la stagione dall’inizio con il Parma, a cui è legato fino al giugno 2013 GETTYIMAGES

«Non ha pronunciato una frase nuova, l’avevo già sentito. Io credo che ci sia bisogno di un rinnovamento cui devono partecipare tutti: i giovani, gli anziani, i vecchi. In una comunità funziona così».

SEBASTIAN GIOVINCO DAL PARMA ALLA JUVE

qualcosa bisogna rinunciare. Io trovo che sia folle, assurdo, inconcepibile che una società abbia perennemente i conti in rosso. Tutti i club dovrebbero avere come stella polare il raggiungimento, perlomeno, del pareggio di bilancio». Il problema è che se ne sono andati dall’Italia anche giovani come Borini e Verratti: una sconfitta per il nostro movimento?

«Sono operazioni figlie del momento economico piuttosto nero. Non è che gli allenatori non vogliono lanciare i giovani, né che le società non ci credono: il fatto è che nei casi di Borini e Verratti sono arrivate dall’estero proposte cui non era possibile dire no. I soldi, in questo periodo, fanno comodo».

«Inter e Milan». Anche il Milan che ha perso Ibra e Thiago Silva?

«Certo, perché a Milanello sanno come si fa a ricostruire una squadra vincente. Vedrete che Inter e Milan saranno lì, a lottare per lo scudetto». Curiosità per la nuova Roma di Zeman?

«Molta curiosità e tanta soddisfazione per Zeman: meritava un’occasione così per quello che ha dimostrato nel corso della carriera». In Europa occhi puntati su?

«Barcellona e Real Madrid, ovvio. Ma i catalani sono ancora superiori». E il Paris Saint Germain del suo amico Ancelotti?

«Gli hanno messo su una bella squadra, no? Credo possa andare lontano anche in Champions».

Dalla Spagna che cosa dobbiamo imparare?

Che Parma sarà?

«Nuovo. Sicuramente ho a disposizione un ottimo materiale, ora tocca a me assemblarlo. Ci sono 10 giocatori che prima non c’erano, il gruppo è da plasmare. L’avventura mi stimola. Parecchio».

sto, solo applausi. Prandelli è stato molto bravo nel preparare il gruppo. Ora deve continuare secondo le sue idee e i suoi principi».

E poi?

Ma Ibra non rischia di essere un problema dentro lo spogliatoio?

«Loro hanno una generazione di fenomeni e la stanno sfruttando al massimo. Hanno cominciato a lavorare parecchi anni fa e adesso raccolgono i frutti. Normale che noi, e anche le altre nazionali, siamo un po’ indietro. Ma, tempo un paio d’anni, possiamo arrivare a quel livello. I giocatori bravi ci sono anche da noi».

«Ancelotti non ha certo paura di gestire i campioni, lo ha sempre fatto, è bravissimo. Il Psg può essere la sorpresa della Champions: sono molto curioso di vedere come Carlo lo farà giocare». Chiudiamo con una provocazione: Parma da Europa League?

«No, Parma che deve conquistare la salvezza velocemente e che poi ha il dovere di provare a prendersi i suoi sogni...». Cioè, l’Europa: ma Donadoni, tra virgolette, non lo dice.

Uno di questi, Giovinco, lei lo ha allenato e adesso è andato alla Juve: che stagione si aspetta da lui?

© RIPRODUZIONE RISERVATA

«Ha le qualità tecniche e morali per affrontare un’esperienza del genere. Mi auguro trovi lo spazio che merita». Ma non rischia di subire le pressioni dell’ambiente?

«Giovinco è pronto, maturo, sa quello che vuole. Le pressioni, lui le dribbla».

Però la Serie A s’indebolisce.

«Usciranno altre promesse, altri campioncini... Non preoccupiamoci prima del tempo: aspettiamo e poi giudichiamo».

E delle cessioni di Ibra e Thiago che pensa?

L’Europeo che cosa ha detto?

«Giustissime. L’obiettivo di tutte le società dovrebbe essere il fair play finanziario, no? Beh, allora non si può mica avere la botte piena e la moglie ubriaca. A

«Che l’Italia è una nazione forte quando si parla di calcio. Gli azzurri si sono comportati benissimo. Una sola ombra: il risultato della finale. Per il re-

Juve favorita?

«Dopo quello che ha fatto nella passata stagione e dopo questo mercato, direi proprio di sì. I bianconeri sono un gradino sopra tutti».

ALTRI ALLENATORI

Sannino: «Alla squadra darò il dna di Palermo»

Palermo, il nuovo tecnico non si sbilancia: «Penso solo a costruire una squadra, cercare di trasmettere ai miei giocatori lo stesso dna della città».

no ne ho ricavato un’impressione magnifica. Non posso dire oggi quale sarà il nostro traguardo, sono abituato a vivere il quotidiano». A proposito di Zamparini e della sua voracità in fatto di allenatori, Sannino se la cava con una battuta: «Non riesco a prevedere prima quello che sarà domani, lasciamo che sia il campo a parlare». Sulla generale impressione di un ridimensionamento in casa

Mercato Balzaretti sì, Balzaretti

DAL NOSTRO INVIATO

FRANCESCO CARUSO MALLES (Bolzano)

«Palermo era nel mio destino», una frase che è diventata il mantra di Beppe Sannino, alludendo al fatto che già un anno fa stava per sedere sulla panchina del Palermo. «Al Barbera sono venuto per la prima volta lo scorso campionato col Siena e anche se lo stadio non era pie-

no? «Ho parlato con lui, verrà in ritiro il 30 luglio, per me è un giocatore del Palermo». Infine su modulo e possibili rinforzi: «Lo schieramento non conta, valgono di più corsa e tecnica. Sento parlare di Arevalo Rios e Dybala come potenziali arrivi, spero siano ragazzi che ci mettano impegno, noi abbiamo grosse aspettative su di loro». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Ficcadenti: «I senatori? Cagliari pensa al futuro» MARIO FRONGIA ASSEMINI (Cagliari)

«Non ancoriamoci ai singoli o al modulo. Quel che conta sono il gruppo e la mentalità. E anche i tifosi devono capirlo». Ci fossero dubbi, Massimo Ficcadenti chiarisce la mission. Al Cagliari per il 2˚ anno di fila, il tecnico si ritrova con i veterani in forse: Agostini scarica-

to, Conti e Cossu che potrebbero avere meno garanzie. «Agostini? Dispiace, ha dato tanto al Cagliari. Cambiare è difficile ma si guarda al futuro del club. Conti? Chiedete a Cellino. Ho 22 giocatori, nessuno gioca per se stesso ma per la squadra. Conti è stato importante, mi auguro lo sia ancora». Stagione scorsa Ficcadenti fa un passo indietro: «Dopo Juve

e Fiorentina ho scelto il silenzio. Eravamo provati, giocavamo a Trieste e abbiamo conquistato una salvezza complicata. Mi hanno dato a rischio ma sono sempre stato sereno: ho parlato con Cellino, e anche nella diversità di vedute, il rispetto dei ruoli è stato reciproco». Ora si riparte: «L’obiettivo minimo è la salvezza. Con Avelar e Rossettini copriamo terzino sinistro e centrale». Il tecnico applaude Sau («ha qualità e motivazioni») e Pinilla («ha tutto del finalizzatore») e coccola Thiago Ribeiro («ha voglia di far bene»). © RIPRODUZIONE RISERVATA


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RITIRI E MERCATO

Behrami-Gamberini «Napoli perfetto» Il tecnico Mazzarri felice per i due rinforzi arrivati dalla Fiorentina. De Laurentiis: «Ci lavoravo da mesi» Walter Mazzarri, 50 anni

DAL NOSTRO INVIATO

ALESSIO D’URSO DIMARO (Trento)

FORTE

Due da Napoli. Due combattenti. Eccoli. Valon Behrami e Alessandro Gamberini si sono sottoposti ieri alle visite mediche a Roma, hanno firmato il contratto negli uffici della Filmauro alla presenza del presidente Aurelio De Laurentiis e ieri sera hanno raggiunto in ritiro i nuovi compagni. Entusiasmo contagioso, quello del difensore e dello svizzero di origini kosovare. Lo stesso del patron azzurro, in arrivo nelle prossime ore a Dimaro: «Stavo lavorando sui nuovi acquisti da due mesi. Non mi piace parlare di costi. Mi hanno fatto un’impressione straordinaria. I tifosi chiedono sempre di comprare, ma se comprassi ogni anno 20 giocatori non credo che farei il bene del Napoli. Non è vero che in questa città non si può costruire qualcosa d’importante».

Alessandro Gamberini, 30 BARTOLETTI

Valon Behrami, 27 anni BARTOLETTI

Felice Behrami ha sottoscritto un accordo di 5 anni, Gamberini di 2 con opzione per il 3˚. Lo svizzero è felice: «È un’emozione forte, so di arrivare in un grande club, con enormi aspettative e ne sono orgoglioso. De Laurentiis l’avevo già inquadrato da fuori, ha grandi obiettivi. Ritrovo Pandev, Dossena e i compagni di nazionale Inler e Dzemaili. È un gruppo forte, mi metterò a disposizione. Il Napoli è il punto più alto della mia carriera. Non ho nulla da rimproverami per l’addio a Firenze. Ho fatto un passo avanti».

Progetti Il tecnico Walter Mazzarri ha accolto con calore i due rinforzi e con loro vuole ripetere la felice operazione-Pandev: «Devo riportare Gamberini alla forma migliore, fino a qualche stagione fa era in Nazionale, alla base c’è un valore tecnico importante. Behrami è più giovane, è uno di quelli che alla Fiorentina non ha mai mollato, con me farà il centrocampista: ci darà anche qualità». Il mercato regala all’allenatore un doppio colpo, ma un altro doppio affare il mister potrebbe averlo già pronto in casa: Insigne e Vargas lo stanno convincendo ogni gior-

no di più («Li farò giocare sempre insieme in amichevole»). A centrocampo, invece, le voci su Poli sembrano perdere consistenza, a sentire lo stesso Mazzarri: «Con Behrami e il recupero di Donadel in mezzo siamo già tanti, eh... Ma Poli è in ogni caso un giocatore importante». Qualcosa potrebbe cambiare nel caso in cui Gargano, «che si giocherà il posto con Inler», dovesse andar via o Donadel non riuscisse a recuperare appieno. Esempio L’intuizione Pandev, restituito da Mazzarri al calcio che conta, è emblematica. Il riciclo di successo o la scommessa vinta gratificano allo stesso modo il tecnico concentrato sul gioco d’attacco e sulla manovra palla a terra stile Barça: una volta si chiamavano Bianchi e Amoruso, il giovane e il vecchio della sua Reggina guerriera, oggi hanno appunto il volto di Insigne, Vargas, Behrami e Gamberini. La sfida continua: «Goran da trequartista potrà sprigionare tutta la sua classe, Insigne l’ho ritrovato più tonico, più uomo. Si vede che Zeman l’ha preparato bene a Pescara nel gioco d’attacco, gli sono rimasti dentro certi automatismi». E vuoi vedere che per la Supercoppa i dubbi su chi sostituirà Cavani svaniranno presto? Proprio Insigne o un nuovo Vargas alla Pato (come lo vuole oggi Mazzarri) potrebbero giocarsi una vetrina mondiale: «Edu può far bene da prima punta, ma è prematuro chiedersi se ci servirà un centravanti di peso, proviamo intanto i due ragazzi, ci dimostrino di essere all’altezza. Certo, Cavani ci mancherebbe come un Vucinic o un Pirlo alla Juve, ma io per sostituirlo qualche idea ce l’ho già...». © RIPRODUZIONE RISERVATA

A

la guida

HA Oggi il primo test DETTO

In campo anche Roma e Juventus

S su Poli «È un giocatore importante, lo stimo. Ma a centrocampo, col recupero di Donadel e con Behrami, direi che il Napoli può considerarsi al completo»

S su Pandev «Questo giocatore è una bella soddisfazione per me, e da trequartista potrà sprigionare tutta la sua classe»

DIMARO (a.d’u.) Oggi prima uscita stagionale del Napoli (ore 17.30) contro una Rappresentativa Trentina. Mazzarri lancerà i giovani Insigne e Vargas titolari, poi spazio ai titolari. Biglietti a 10 euro. Nelle prossime ore sarà definita (motivi di ordine pubblico) la sede della prossima amichevole con il Bayern Monaco di venerdì: in ballo Arco e Rovereto. Oggi primo allenamento di Behrami e Gamberini e alle 12 ci sarà la presentazione ufficiale delle maglie. Questo il 3-5-1-1 scelto da Mazzarri: Rosati; Campagnaro, Fernandez, Britos; Zuniga, Hamsik, Inler, Dzemaili, Dossena; Insigne; Vargas. Di seguito le amichevoli dei prossimi giorni. OGGI ore 17.30 NAPOLI-Rapp. Trentino (Dimaro, TN) ore 17.30 JUVENTUS-rapp. valdostana (Chatillon, AO) ore 19.30 Rapid Vienna-ROMA (Vienna, Austria) DOMANI ore 17 SAMPDORIA-Bardonecchia (Bardonecchia, TO) ore 17.30 CHIEVO-Top11 Dilettanti (San Zeno di Montagna, VR) ore 18 CATANIA-Sel. Provinciale (Torre del Grifo, CT) 19 LUGLIO ore 17 BOLOGNA-Rapp. Andalo (Andalo, Tn) ore 17 TORINO-Rapp Sappada (Sappada, Bl) ore 17 ATALANTA A-ATALANTA B (Rovetta, BG) ore 18 PALERMO-Sel. Alta Venosta (Malles Venosta, BZ) ore 18 UDINESE-Arta/Cedarchis (Arta Terme, UD) ore 19 SIENA-Genova International Tonezza Team (San Vito di Cadore, BL) 20 LUGLIO ore 17.30 LAZIO-Selezione Cadore Auronzo di Cadore (BL) ore 17.30 NAPOLI-Bayern Monaco Sede da decidere


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MARTEDÌ 17 LUGLIO 2012

RITIRI E MERCATO

Destro, l’intrigo La Roma avanza ma non basta Preziosi: «Se lo riscatto andrà ai giallorossi» Però Juve, Inter e Milan restano alla finestra DAL NOSTRO INVIATO

ANDREA PUGLIESE RISCONE DI BRUNICO (Bz)

Dove giocherà Destro il prossimo anno? L’intrigo dell’estate è sempre più fitto, ma potrebbe arrivare alla fumata bianca entro la fine di questa settimana. La Roma ha in mano un accordo con il Genoa, in caso di riscatto dell’attaccante da parte dei liguri. Poi però (sempre fermo restando il caso in cui i rossoblù riescano a convincere il Siena a cederlo e le parti ieri si sono avvicinate: si tratta sui 7 milioni e la metà di un giocatore) bisognerà cercare l’intesa con il giocatore, un po’ tentato da altre destinazioni. Trattativa «Se riusciremo a riscat-

tarlo, abbiamo già l’accordo con la Roma», ha detto ieri Enrico Preziosi, presidente del Genoa. Il numero uno dei liguri dovrebbe incontrarsi con i toscani domani a Milano in Lega, nel frattempo si è già incontrato con Sabatini a Roma e ha trovato un’intesa di massima per la cessione di Mattia. Destro viene valutato 16-18 milioni

Mattia Destro, 21 anni, 12 reti, nell’ultimo campionato col Siena. Era alla seconda stagione in serie A dopo quella col Genoa LAPRESSE

ORE 19.30 IN TV SU PREMIUM

Test a Vienna con il Rapid RISCONE (Bz) Terza

amichevole per la Roma, che alle 19.30 (stadio «Hanappi» di Vienna) affronterà il Rapid (che sabato debutta nella prima giornata di campionato). Partita in diretta su Premium Calcio (ma

solo in pay per view, acquistabile per telefono o tramite sms). Questo il probabile 4 3 3 che schiererà Zeman: Lobont; Rosi, Burdisso, Heinze, Taddei; Florenzi, Bradley, Marquinho; Lamela, Totti, Osvaldo.

di euro, la Roma può mettere sul piatto della bilancia soldi (14-15 milioni?) e la comproprietà di Piscitella, gradito a De Canio. Roma e Genoa stanno trattando anche la cessione di Marco Borriello. «Sì, è vero, può entrare anche lui nell’operazione», conferma lo stesso Preziosi. Borriello, però, ha il neo di avere un ingaggio pesante (5,4 lordi), l’accordo potrebbe essere trovato sul prestito con diritto di riscatto fissato a 3-4 milioni. Il problema vero per i giallorossi è che Destro in questo momento preferirebbe approdare in una delle tre big: con la Juventus sembra esserci già un’intesa di massima, l’Inter sarebbe come tornare a casa nonostante le frasi di Moratti di ieri e il Milan può andare all’assalto con i soldi di Thiago Silva e Ibrahimovic, facendo leva su un ingaggio da circa 2 milioni. «Una soluzione definitiva può arrivare nei prossimi giorni — ha detto Lo Monaco, a.d. del Genoa — Ma la Roma si è mossa con largo anticipo, facendo i giusti passi». Insomma, l’intrigo è sempre più fitto, ma la soluzione potrebbe non essere lontanissima. Mercato Intanto ieri Leandro Castàn è sbarcato a Roma, e oggi molto probabilmente raggiungerà Vienna con il d.g. Baldini per conoscere il gruppo e guardare l’amichevole. Anche lui partirà per gli Stati Uniti. Oggi, tra l’altro, la Roma ufficializzerà anche Tachtsidis (ieri Bertolacci ha lasciato il ritiro, oggi sarà al Genoa, cui piace anche Rosi), mentre per il terzino destro Piris è a un passo, ma non è detto che non arrivi insieme a Jung. Uno non esclude l’altro e tutti e due piacciono a Sabatini. Ceduto Curci, che ieri è andato al Bologna con la formula del prestito con diritto di riscatto, la stessa con cui Greco sta per accordarsi con il Pescara.

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HA DETTO

COSMI LO ALLENA IN BIANCONERO

«Campione vero Il futuro è suo» DAL NOSTRO INVIATO

SAN VITO CADORE (Belluno)

S Cosmi su Destro Dove giocherà Mattia non lo so, ma sta vivendo bene la situazione. Attende la sua prossima destinazione il prima possibile

S su Muriel Ho avuto modo di apprezzarlo quando eravamo entrambi al Lecce. Lui, insieme a Mattia, è il miglior ’91 d’Italia

«Dove giocherà Mattia non lo so, se al Milan o alla Roma. Ma posso dire che sono sorpreso di vederlo ancora qui». Serse Cosmi sta plasmando il Siena, ma per lui l’intrigo del calciomercato è un po’ meno tale: Juve o Inter non ci sono. «Tranquillo del tutto Mattia non può essere, ma sta vivendo bene la situazione. Attende la sua destinazione il prima possibile. Gli ho fatto una battuta: "Sei fortunato: ti vogliono le big, male che va ti allenerò io". Che non è proprio la più brutta delle cose». Prospetti Destro a San Vito di Cadore si sta allenando con intensità. Tanta. «È completo, di lui ho già parlato con Sabatini — continua Cosmi — Ha testa, sa giocare stretto e lungo, è generoso, aiuta la squadra e la fa salire, è bravo nelle conclusioni. Fisicamente può ancora crescere. Il ruolo? Per me è un centravanti, Sull’esterno non lo vedo, lì dovrebbe adattarsi». Al centro la Roma ha già Totti e Osvaldo. «Ma in questo caso si ragiona per valori assoluti. Mattia, con Muriel, è il miglior ’91 d’Italia. Può essere un top player, in allenamento fa con semplicità cose che fanno solo pochi giocatori». E il calcioscommesse? «Ci pensavo di più prima, ora si lavora. Potremmo avere una penalizzazione, l’importante è che ce lo dicano presto, per poi sapere come lavorare sulla nostra testa». pug © RIPRODUZIONE RISERVATA

11-0 CONTRO LA VALBOITE

Siena, bene Paolucci e Bolzoni SAN VITO (Bl) (a.l.) Prove di 3 5 2 nella prima amichevole del Siena, ieri con il Valboite (11 0). La squadra ha badato ad applicare i primi dettami tattici di Cosmi dopo due giorni e mezzo di lavoro a San Vito di Cadore. Note positive da Paolucci (doppietta) e Bolzoni, in campo nella ripresa. Oggi doppia seduta, giovedì alle ore 18 a San Vito di Cadore altro test contro il Tonezza team.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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RITIRI E MERCATO

Benatia, blindato e deluso Per l’Udinese è incedibile, ma il difensore ha chiesto più volte di andare via MASSIMO MEROI ARTA TERME (Ud)

La scorsa settimana Gianpaolo Pozzo aveva confessato: «Ci sono tre giocatori che mi cercano ogni giorno per chiedere di essere ceduti». Niente da fare. Non basta neanche il fascino del preliminare di Champions League a convincere i pezzi pregiati a restare all’Udinese. Handanovic non ci ha pensato due volte a prendere la strada di Milano destinazione Inter, pur sapendo che avrebbe disputato solo l’Europa League. E lo stesso ragionamento sta facendo il difensore Medhi Benatia che sta mettendo pressione ai dirigenti per fare le valigie.

FIORENTINA

Cuadrado k.o.: operato d’appendicite MOENA (TN) (g. sard.) Rimandata. L’operazione che già oggi doveva portare Cuadrado in viola slitterà di qualche giorno. Colpa di un’appendicite acuta che ha colpito il giocatore dell’Udinese, costretto ieri a subire un intervento chirurgico. Il suo trasferimento in viola non è in discussione: quando si sarà ripreso sosterrà le visite mediche e potrà essere ufficializzato. A proposito di ufficialità, ieri è arrivata quella relativa al trasferimento, a titolo temporaneo, di De Silvestri alla Sampdoria, e di Behrami e Gamberini destinazione Napoli. Nel frattempo la squadra si è allenata. Per la prima volta a Moena, sede del ritiro viola fino all’8 agosto. Davanti a circa 200 tifosi, Montella ha lavorato sull’intensità, chiudendo la seduta con una partitella 11 contro 11.

ACQUISTO GRANATA

Toro, Santana si presenta: «Darò tutto» SAPPADA (BL) (f.b.) Se Mario Santana torna quello del Chievo o del Palermo, esterno d’attacco dal cross preciso, allora la presenza di Rolando Bianchi nel gioco di Ventura avrebbe ancora un senso. Il centrocampista italoargentino sotto le cure meticolose dello staff granata sta tornando alle origini, al ruolo più gradito abbandonato a Firenze dove era trequartista. La nostalgia del ruolo è forte, come forte è stata l’attrazione della maglia granata come confessa Santana. «Appena ho saputo dell’interessamento del Torino non ho avuto dubbi — spiega l’ex del Napoli — Il Toro è la squadra adatta per me, sono un giocatore che esce dal campo con la maglietta sudata». È ottimista sull’obiettivo primario, la salvezza. «Ho trovato un gruppo umile e compatto».

Progetto Nel chiuso degli uffici della sede i Pozzo sono sempre stati molto chiari con i loro giocatori più importanti: quando arriva l’occasione giusta potrete partire, ma non più di tre alla volta. La porta quest’anno è già stata aperta per Asamoah, Isla e Handanovic e adesso è stata richiusa. Accadde la stessa cosa lo scorso anno: partirono Zapata, Inler e Sanchez, ne fece le «spese» si fa

Pozzo ha già ceduto tre big e vuole trattenere il giocatore franco-marocchino

per dire, Asamoah che dovette rinunciare al trasferimento al Milan e lo stesso Handanovic disse no ad Aston Villa e Schalke 04. Promessa Gino Pozzo ha dato

la sua parola a Benatia: la prossima estate sarai il primo ad essere accontentato. Sembra non basti, i franco marocchino freme. I Pozzo per il momento resistono e in questo senso sperano di avere un aiuto da Francesco Guidolin. Il tecnico è colui che due anni fa diede subito fiducia a Benatia, arrivato in Italia dalla serie B francese, senza grandi referenze. Insomma, se è vero che nel calcio esiste ancora la parola riconoscenza Benatia resterà perché c’è un progetto tecnico da por-

tare avanti e che vedrà l’Udinese impegnata anche quest’anno su tre fronti. Arrivi Ieri hanno sostenuto le

visite mediche a Udine, oggi si uniranno ai compagni ad Arta Terme. Angella, Surraco e Ighalo andranno a completare il gruppo in ritiro in Carnia dove arriverà anche il brasiliano Allan. All’appello a quel punto mancherà solamente Di Natale che dal 22 comincerà a lavorare a casa sua con il preparatore personale Paolo Artico e che dal 27 si unirà ai compagni. Ieri, intanto, è scattata la campagna abbonamenti. Sono stati 539 i tifosi che hanno rinnovato la tessera, non male per essere il primo giorno. © RIPRODUZIONE RISERVATA

NUOVO STADIO

I lavori assegnati al club bianconero Da ieri è ufficiale l’assegnazione dei lavori per la costruzione del nuovo stadio di Udine all’Udinese Calcio. La notizia era nell’aria da giorni, dopo che, alla chiusura dei termini stabiliti dal bando di gara, l’unica società a presentare una offerta era stata proprio quella friulana. Ora partiranno i lavori per costruire il nuovo Stadio Friuli e renderlo adeguato alle esigenze dei tifosi. Il progetto verrà presentato lunedì.

Mehdi Benatia, 25 anni PHOTOVIEWS


LA GAZZETTA DELLO SPORT

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MARTEDÌ 17 LUGLIO 2012

MERCATO ACQUISTI, CESSIONI, OBIETTIVI: TUTTE LE TRATTATIVE SQUADRA PER SQUADRA

ATALANTA

BOLOGNA 3-4-2-1

4-4-1-1

Peluso

Bonaventura

Manfredini

Carmona

Morleo Cherubin

Diamanti Perez

Denis CURCI

Consigli Lucchini

Cigarini

Bellini

Schelotto

Acquafresca

Portanova

Moralez

Mudingayi

Ramirez

Antonsson Garics

All. Colantuono

ARRIVI Kone (c, Pescara FP), Almici (d, Gubbio FP), Ardemagni (a, Modena FP), Radovanovic (c, Novara FP), Brivio (d, Lecce), Matheu (d) e Parra (a, Independiente) PARTENZE Stendardo (d, Lazio FP), Brighi (c, Torino), Polito (p), Doni (c) e Mutarelli (c, f.c.), Carrozza (c, Verona) OBIETTIVI Tomovic (d, Lecce), Migliaccio (c, Palermo), Sardo (d, Chievo), Parra (a. Independiente), Longo (a, Inter), Donati (d, Padova), Troisi (a, Kayserispor), Natali (d, Fiorentina), Inzaghi (a, Milan) COSA MANCA Un difensore centrale d’esperienza, un centrocampista che possa ampliare le scelte nel reparto, una prima punta che all’occorrenza sostituisca Denis, un’alternativa sulle fasce

CAGLIARI

All. Pioli

ARRIVI Riverola (c, Barcellona), Pasquato (a, Torino), Carvalho (d, Genoa), Curci (p, Roma), Abero (a. Nacional Montevideo) PARTENZE Rubin (d, Siena), Vitale (d, Napoli FP), Raggi (d, Monaco), Di Vaio (a, Montreal), Belfodil (a, Parma), Loria (d, f.c.), Gillet (p, Torino) OBIETTIVI Heinze (d, Roma), Motta (d, Juve), Guarente (c, Siviglia), Gabbiadini (a, Atalanta), Elkeson (c, Botafogo), Jokic (d, Chievo), Jankovic (a, Genoa), Grillo (d, Varese), Escudè (d, Siviglia), Migliaccio (c, Palermo) COSA MANCA In primis un altro difensore, un esterno destro e un attaccante. Poi molto è legato alle cessioni, specie a centrocampo.

CATANIA 4-3-3

4-3-3

AVELAR

Marchese

Nainggolan

SAU

Astori Agazzi

Almiron

Barrientos

Lodi

Bergessio

Legrottaglie

Conti

FRISON

Pinilla

Spolli

ROSSETTINI Dessena

Izco

Gomez

Alvarez

All. Ficcadenti

All. MARAN

ARRIVI Cocco (a, AlbinoLeffe FP), Sau (a, Juve Stabia FP), Ragatzu (a, Gubbio FP), Rossettini (d, Siena), Camilleri (d, Feralpi Salò), Avelar (d, Karpaty) PARTENZE Canini (d, Genoa) OBIETTIVI Battaglia (c, Huracan), Stoian (c, Bari), Migliore (d, Crotone), Rigione (d, Cremonese), Camilleri (d, Feralpi Salò) COSA MANCA Un centrale difensivo, un paio di centrocampisti. Da valutare la posizione di Conti, che ha altre richieste in A: dovesse partire servirebbe un altro regista

ARRIVI Alvarez (c, Saragozza FP), Andujar (p, Estudiantes FP), Antenucci (a, Torino), Keko (c), Moretti (c) e Sciacca (c, Grosseto, FP), Martinho (c, Cesena FP), Doukara (a, Vibonese), Morimoto (a, Novara), Salifu (c, Fiorentina), Frison (p, Vicenza), Lucas Castro (a) Racing PARTENZE Seymour (c, Genoa FP), Ebagua (a, Varese), Motta (d, Juve FP), Carrizo (p, Lazio FP), Kosicky (p, Novara), Suazo (a) e Campagnolo (p, fine contratto), Calapai (d, Barletta) OBIETTIVI Kurtic (c, Palermo), De Luca (a, Varese), Mazzola (a, Locarno), Maah (a, Cittadella), Crescenzi (d, Bari), Antei (d, Grosseto), Castro (a, Racing) COSA MANCA Con l’imminente arrivo di Crescenzi e Antei, serve un centrocampista e sfoltire gli attaccanti.

CHIEVO

FIORENTINA 4-3-3

4-3-1-2

Pasqual

Dramè Hetemaj

DI MICHELE

Vargas

Sorrentino

Jovetic

Nastasic

Andreolli Rigoni

Neto

Thereau

PAPP

Lazio e Xandao vicini. Fiorentina: attesa Viviano Torino-Pazienza: fumata grigia. Pescara stringe su Foggia e Greco. Atalanta: è fatta per Parra CALVI-DI CHIARA-RUSSO

Avelar-Cagliari, arriva l’accordo. Ecco il via libera per il difensore brasiliano (ma in possesso di passaporto comunitario) Danilo Avelar, classe 1989 che oggi dovrebbe raggiungere il ritiro del Cagliari. Accordo con gli ucraini del Karpaty per il prestito con diritto di riscatto. I piani del Torino Il presidente

Cossu

Pisano

Genoa: Bertolacci Castro per Catania Avelar al Cagliari

Lazzari

EL HAMDAOUI

CUADRADO

Cerci

Cairo, attende il sì di Pato Rodriguez (Independiente) e di Mesbah (Milan) sul quale c’è anche il Marsiglia, e mette in rampa di lancio Rolando Bianchi, che piace al Parma. Non solo Barreto, Antenucci, Pozzi e Kozak: nel mirino del Torino ci sarebbe pure Floccari, ma la trattativa con la Lazio è dura. Cairo conta di ottenere Barreto dall’Udinese. Fumata grigia per Pazienza nell’incontro con la Juve: il giocatore va in ritiro a Chatillon ma la trattativa non è chiusa e Lazio e Fiorentina aspettano. Atalanta: Parra L’Atalanta sta per chiudere con l’attaccante argentino Facundo Parra (Independiente) che giovedì arriva in Italia. Sarà lui il vice Denis. I bergamaschi, intanto, domani in-

contreranno Schelotto per decidere la riconferma o la cessione. Affari Pescara Grandi manovre

in casa Pescara che con i soldi incassati dalla cessione di Verratti al Psg, conta di tentare l'assalto a Floccari. Piace anche De Luca (Varese), nel mirino pure di Catania e Chievo. Per ridisegnare la mediana piace Greco (Roma, ma c’è un’offerta dell’Olympiacos), Foggia (Lazio) è ormai ad un passo e c’è in ballo l’esterno Modesto (Parma).

ALL’ESTERO

Nilmar va in Qatar Diego-Wolfsburg di nuovo assieme Diego la prossima stagione giocherà al Wolfsburg, l’Atletico Madrid può mettersi l’anima in pace. Lo certifica Magath: «Lo aspetto in forma, recuperato». Intanto Modric, corteggiato dal Real Madrid, ha rifiutato il raddoppio dell’ingaggio proposto dal Tottenham. Nilmar lascia invece la Liga: dal retrocesso Villarreal all’Al Rayyan, club del Qatar.

Fiorentina Per Viviano l’Inter chiede un indennizzo economico e Zamparini sta cercando di sbloccare la situazione con Moratti: la Fiorentina aspetta. Poi priorità al centrocampo; Elm è da settimane uno dei primi della lista, ma c’è anche Biglia. Staccati Radovanovic e Mulumbu. Resiste l’idea Kucka. Un’idea sottotraccia porta a uno scambio delle metà tra Kucka e Vargas. Altre trattative Il Catania cala l’asso Lucas Castro, esterno offensivo del Racing, gestito da Pablo Cosentino. Scambio di comproprietà tra Roma e Genoa: Bertolacci (oggi le visite) in rossoblù (più conguaglio) e Tachtsidis in giallorosso. Ieri Anselmo ha firmato per il Genoa (quadriennale) che vuole anche Rosi. Il Parma (ufficiale Acquah) chiude per il difensore uruguaiano MacEachen del Penarol, Samp e Udinese sull’attaccante Mouche (Boca). Per la Lazio ore calde per Xandao del Desportivo Brasil. si spinge anche per Balzaretti (ieri l’agente lo ha raggiunto in vacanza per discutere sul futuro ma il Palermo conta di prolungargli il contratto), in alternativa offerto Ziegler ma non convince. La Samp insiste per Migliaccio. Il Siena tratta il difensore centrale Paci (Novara). © RIPRODUZIONE RISERVATA

Camporese Pellissier Luciano

Sardo

All. Di Carlo

Cassani

All. MONTELLA

ARRIVI Guana (c, Cesena), Bentivoglio (c, Padova FP), De Falco (c, Bari FP), Farias (a, Nocerina FP), Fatic (d) e Gallozzi (c, Empoli FP), Granoche (a, Varese FP), Papp (d) e Farkas (d, Vaslui), Cofie (c, Sassuolo), Di Michele (a, Lecce), Stoian (c, Bari). PARTENZE Gulan (d, Fiorentina FP), Dainelli (d, Genoa FP), Sammarco (c, Samp FP), Acerbi (d, Milan), Mandelli (d, f. c.), Uribe (a, Atl. Nacional), Facchinetti (d, Losanna) OBIETTIVI Caracciolo (a) e Rigoni (c, Novara), Greco (c, Roma), De Luca (a, Varese) COSA MANCA Con l’arrivo di Di Michele, l’attacco va solo puntellato. Da completare il centrocampo.

ARRIVI Gulan (d, Chievo), Seferovic (a, Lecce), Hegazy (d, Ismaily), El Hamdaoui (a, Ajax), Roncaglia (d, Boca Jrs), Della Rocca (c, Palermo), Lupatelli (p, Genoa), Cuadrado (c, Lecce). PARTENZE Salifu (c, Catania), Montolivo (c) e Pazzagli (p, Milan), Amauri (a, Parma), Kharja (c, El Arabi), Kroldrup (d), Natali (d) e Marchionni (c, f.c.), Gamberini (d) e Behrami (c, Napoli), De Silvestri (d, Samp) OBIETTIVI Gomez (a, Catania), Viviano (p, Palermo), Kucka (c, Genoa), Elm (c, AZ), Mulumbu (c, WBA), Radovanovic (c, Atalanta), Biglia (c, Anderlecht), N’Diaye (c, Bursaspor) COSA MANCA Un portiere, un difensore centrale, un terzino di scorta, almeno un paio di centrocampisti, un centravanti.

GENOA

INTER

JUVENTUS

4-3-3

Antonelli Merkel

Frey

Samuel Jorquera

Gilardino

SILVESTRE Kucka

Jankovic All. De Canio

ARRIVI Seymour (c, Catania FP), Dainelli (d, Chievo), Immobile (a, Pescara), Ribas (a, Sporting), Perin (p) e Lazarevic (c, Padova), Lamanna (p) e Polenta (d, Bari), Rennella (a), Von Bergen (d, Cesena), Polo (a, Univ.), Toszer (c, Genk), Anselmo (c, Palmeiras), M. Martinez (d, Racing), Bertolacci (c, Lecce), Velazquez (d, Independiente), Canini (d, Cagliari) PARTENZE Palacio (a, Inter), Constant (c, Milan), Sculli (a, Lazio), Belluschi (c, Porto FP), Lupatelli (p, Fiorentina) OBIETTIVI J. Martinez (a, Velez), Bertolacci (c, Lecce), Barrientos (a, Catania), Borriello (a, Juventus) COSA MANCA Un terzino, un centrocampista, un attaccante centrale, un esterno offensivo in alternativa a Jankovic e Ze Eduardo

Cambiasso

HANDANOVIC

PALACIO

Milito

Radu

Marchisio

Dias

Buffon

LUCIO

Pirlo

Guarin Barzagli

Alvarez Maicon

4-3-1-2

De Ceglie Chiellini

COUTINHO

Ze Eduardo

CANINI

Tomovic

3-5-2

4-2-3-1

Zanetti

VON BERGEN

LAZIO

All. Stramaccioni

ARRIVI Coutinho (a, Espanyol FP), Jonathan (c) e Mariga (c, Parma FP), Palacio (a, Genoa), Donati (d, Padova FP), Handanovic (p, Udinese), Silvestre (d, Palermo), Bardi (Livorno) PARTENZE Zarate (a, Lazio FP), Palombo (c) e Poli (c, Samp FP), Lucio (d, Juve), Forlan (a, Internacional), Faraoni (c, Udinese) Cordoba (d) e Orlandoni (p, f.c.) OBIETTIVI Lucas (a, San Paolo), Paulinho (c, Corinthians), Debuchy (d, Lilla) COSA MANCA Due centrocampisti, un terzino sinistro, visto che Chivu farà il centrale, un terzino destro quando Maicon andrà via e un centravanti vice-Milito date che le voci su Pazzini prendono sempre più consistenza.

Lulic Vucinic Marchetti Matri

Ledesma EDERSON Klose

Diakite

Vidal Lichtsteiner

ZARATE

Hernanes All. Conte

ARRIVI Motta (d, Catania FP), Iaquinta (a) e Martinez (c, Cesena FP), Pazienza (c, Udinese FP), Asamoah (c) e Isla (c, Udinese), Giovinco (a, Parma), Leali (p, Brescia), Pogba (c, Man. Utd), Lucio (d, Inter) PARTENZE Borriello (a, Roma FP), Chibsah (c, Parma), Elia (c, Werder), Manninger (p), Grosso (d) e Del Piero (a, f.c.) OBIETTIVI Gabbiadini (a, Atalanta), Armero (c, Udinese), Suarez (a, Liverpool), Van Persie (a, Arsenal), Destro (a, Siena), Jovetic (a, Fiorentina), Ramirez (a. Bologna) COSA MANCA Nei piani di Conte ci sono ancora due attaccanti, visto che qualcuno del reparto andrà via. Un rinforzo sulla sinistra che si giochi il posto con De Ceglie

Konko

All. PETKOVIC

ARRIVI Stendardo (d, Atalanta FP), Carrizo (p, Catania FP), Sculli (a, Genoa FP), Zarate (a, Inter FP), Cavanda (d, Bari FP), Floccari (a, Parma FP), Foggia (c, Samp FP), Ederson (c, Lione) PARTENZE Del Nero (c), Artipoli (d) e Makinwa (a, f.c.) OBIETTIVI Hetemaj (c, Chievo), Abero (d, Nacional), Balzaretti (d, Palermo), Mayuka (a. Young B.), Nilmar (a. Villareal), Guidetti (a. Man.City), Xandao (d, Sporting Lisbona) COSA MANCA Tre pedine: un attaccante, un esterno difensivo eclettico, un centrale difensivo. Un centrocampista in alternativa al terzetto titolare


MARTEDÌ 17 LUGLIO 2012

SAMP A PARTE PURE MACCARONE

MILAN

BOLOGNA MOVIMENTI ROSSOBLU’

Curci è in ritiro Oggi Carvalho poi Motta e Abero

LA GAZZETTA DELLO SPORT

NAPOLI 4-3-1-2

Nocerino

Aronica

ACERBI Abbiati

Ambrosini

Boateng

De Sanctis Cannavaro

DAL NOSTRO INVIATO

DAL NOSTRO INVIATO

FILIPPO GRIMALDI BOGLIASCO (Genova)

ANDREA TOSI ANDALO (Tn)

Sono loro, gli esodati della Samp. Ieri, in un clima surreale, hanno risposto presente in diciassette (alcuni già con un po’ di lavoro nelle gambe), ma ci sarebbe ben poco da ironizzare sui numeri. L’accordo (verbale) raggiunto nei giorni scorsi fra la Sampdoria e quei giocatori — tanti, tantissimi, quasi una rosa — che non rientrano nei piani del nuovo allenatore Ferrara, ha ridimensionato, ma non risolto, il problema dei tesserati in esubero. Che valgono, fra l’altro, cifre pesanti in fatto di ingaggi (complessivamente, circa sei milioni netti).

Primo giorno di vero ritiro per il Bologna di Pioli e dei suoi 26 giocatori che ieri hanno lavorato sui mille metri di Andalo in attesa dei rinforzi. In serata ha raggiunto i rossoblù in Trentino il primo dei tre acquisti che il diggì Zanzi ha combinato nel fine settimana. Gianluca Curci arriva in prestito dalla Roma con diritto di riscatto per l’intero cartellino a favore del club di Casteldebole. Il nuovo portiere, che dovrà vincere la concorrenza di Agliardi, viene presentato oggi direttamente al campo di allenamento. Sempre nella giornata odierna arriverà il brasiliano Roger de Carvalho (prestito con riscatto della metà) e, tra giovedì e venerdì, toccherà a Mathias Abero, acquistato a titolo definitivo dal Nacional di Montevideo. A questi tre può aggiungersi nelle prossime ore, in transito dalla Juve, anche Marco Motta che Zanzi sta trattando con la stessa formula di Curci.

Mano tesa Perlomeno, su un fronte e sull’altro,

è stata dimostrata la buona volontà di arrivare in tempi rapidi a una soluzione del caso. La Samp se n’è presa l’impegno, gli esclusi hanno promesso di non chiedere di allenarsi in ritiro. Bisognerà, però, fare in fretta, perchè a fine mese Maxi Lopez e compagni torneranno a lavorare al «Mugnaini» e il problema della convivenza (sul piano logistico) fra prima squadra ed esclusi tornerebbe a presentarsi. Poli, probabilmente, si accaserà prima di quella data, mentre c’è incertezza per gli altri tre pezzi pregiati: Maccarone, Semioli e Palombo. Il riscatto Chi, invece, ha trovato nella Samp l’occasione del suo rilancio è l’ex viola De Silvestri («qui c’è Peruzzi, il mio idolo»), da ieri a Bardonecchia, agli ordini di Ferrara. Si prenderà la fascia destra. Ieri, intanto, un nuovo k.o.: dopo Juan Antonio, si è fermato Gentsoglou (distorsione alla caviglia destra).

Affaticamento Quasi tutti i veterani sono invece a pieno regime. Anche se Mudingayi è rimasto a Bologna ufficialmente per curare un affaticamento muscolare, la vecchia guardia è presente e operativa, sul pullman per Andalo sono saliti anche Antonsson e Diego Perez che hanno goduto di qualche giorno in più di vacanze per smaltire gli impegni con le nazionali. Per il 23 è atteso anche Alino Diamanti mentre Ramirez raggiungerà i compagni direttamente a Bologna (salvo evoluzioni di mercato) dopo la conclusione dei Giochi di Londra dove il talento sarà uno dei giocatori più in vista della Celeste di Tabarez.

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All. Allegri

PARMA

COSA MANCA Dopo gli acquisti di Gamberini e Behrami, resta solo da completare la rosa. Obiettivi: un altro centrocampista di quantità che integri il reparto, un vice Cavani e un esterno offensivo

4-4-2

Balzaretti

BRIENZA

Mantovani

Donati

3-5-2

Gobbi

Pisano

Barreto

Bertolo

Obiang

Romero Rossini

Juan Antonio MAXI LOPEZ

Munari DE SILVESTRI

Terzi

DELLAFIORE All. FERRARA

ARRIVI Sammarco (c, Chievo FP), Palombo (c) e Poli (c, Inter FP), Cacciatore (d, Varese FP), Maxi Lopez (a, Milan), Maccarone (a, Empoli FP), Piovaccari (a, Brescia FP), De Silvestri (d, Fiorentina) PARTENZE Foggia (c, Lazio FP), Pellé (a, Parma) OBIETTIVI Gonzalez (a, Siena), Livaja (a, Cesena), Insigne (a, Napoli), Sardo (d, Chievo), M. Rigoni (c, Novara), Migliaccio (c, Palermo), Jonathan (c, Parma), Schelotto (c, Atalanta), Mouche (a, Boca Juniors) COSA MANCA Subito un terzino destro, poi un esterno d’attacco, e un centrocampista centrale di quantità.

Zaccardo

PAROLO

PABÒN

All. SANNINO

Biabiany

All. Donadoni

ARRIVI Pellé (a, FP), Ninis (c, Panathinaikos), Portin (d, Padova FP), Pigliacelli (p, Roma), MacEachen (d, Penarol), Bajza (p, Dubnica), A. Rossi (d, Siena), Amauri (a, Fiorentina), Chibsah (c, Juve), Belfodil (a, Bologna), Vanzo (c, Tubize), Pabon (a, A.Nacional), Parolo (c, Cesena), Fideleff (d, Napoli), Acquah (c, Palermo), MacEachen (d, Penarol) PARTENZE Jonathan (c) e Mariga (c, Inter FP), Okaka (a, Roma FP), Floccari (a, Lazio FP), Ferrario (d, Lecce FP), Feltscher (d, Padova), Pereira (c, Roda), Giovinco (a, Juve), Valiani (c, Siena), Bianchi (a, Torino) OBIETTIVI Bazzoffia (c, Gubbio), Rolin (d, Nacional Montevideo) COSA MANCA Un’alternativa in mezzo, un esterno di fascia destra e un mancino che possa dare il cambio a Gobbi

PESCARA

ROMA 4-3-3

4-3-3

Balzano

DODÒ Cascione

Caprari

Pjanic

Romagnoli

Osvaldo

CASTÀN COLUCCI

ABBRUSCATO

Stekelenburg

De Rossi

Totti

Burdisso BRADLEY

MUNOZ Taddei

All. STROPPA

Lamela All. ZEMAN

ARRIVI Abbruscato (a, Vicenza), Cosic (d, Stella R.), Bjarnason (c, St. Liegi), Chiaretti (a, Taranto), Munoz (a, Colo Colo), Celik (a, Gais), Colucci (c, Cesena) PARTENZE Kone (c, Atalanta FP), Immobile (a, Genoa FP), Insigne (a, Napoli FP), Sansovini (a, Spezia), Ariatti (c) e Nicco (c, f. c.), Gessa (c, Cesena) OBIETTIVI Benassi (p, Lecce), Floccari (a) e Kozak (a, Lazio), Modesto (d, Parma), Carrizo (p, Catania), Perin (p, Padova), Foggia (a, Samp), Elyounoussi (a, Fredrikstad), Greco (c, Roma) COSA MANCA Un portiere, un terzino a sinistra, un esterno d’attacco, un centrocampista centrale che nel nuovo impianto possa sostituire il partente Verratti.

ARRIVI Borriello (a, Juve FP), Okaka (a, Parma FP), Bertolacci (c) e Julio Sergio (p, Lecce FP), Florenzi (c, Crotone FP), Guberti (c, Torino FP), Pizarro (c, Manchester City), Dodò (d) e Castan (d, Corinthians), Tachtsidis (c, Verona), Svedkauskas (p, Fiorentina) PARTENZE Cicinho (d, Recife), Kjaer (d, Wolfsburg), Cassetti (d, f.c.), Gago (c, Real Madrid), Antunes (d, Paços F.), Viviani (c, Padova), Borini (a, Liverpool), Curci (p, Bologna), Juan (d, Internacional) OBIETTIVI Destro (a, Siena), Jung (d, Eintracht Francoforte), Piris (d, San Paolo) COSA MANCA Un attaccante che sostituisca Borini, un difensore, un terzino destro.

TORINO

UDINESE 4-2-4

Masiello

3-5-1-1

Armero

SANTANA Domizzi

VALIANI Pegolo

Valdes

Hernandez

3-5-2

Eder

Paletta

ARRIVI Andelkovic (d, Ascoli FP), Benussi (p, Torino FP), Cetto (d, Lilla FP), Di Matteo (c, Lecce FP), Garcia (d, Novara FP), Kurtic (c, Varese FP), Simon (c, Bari FP), N. Viola (c, Reggina), Brienza (c, Siena), Dybala (a, Inst. Cordoba), Morganella (d) e Ujkani (p, Novara), S. Sosa (a, Cerro Largo), Rios (c, Chivas) PARTENZE Aguirregaray (d, M. Wanderers), Silvestre (d, Inter), Bacinovic (c, Verona) OBIETTIVI Giorgi (c, Siena), Pozzi (a, Samp) COSA MANCA Un mediano e un centravanti di scorta. La priorità però è sfoltire la rosa

Contini

Gastaldello

Galloppa AMAURI

Mirante

Milanovic

Lucarelli

Miccoli

UJKANI

RUBIN Renan

All. Mazzarri

PALERMO

Zanon

4-3-1-2

Maggio

ARRIVI Insigne (a, Pescara FP), Rinaudo (d, Novara FP), Vitale (d, Bologna FP), Bariti (c, Vicenza), Gamberini (d) e Behrami (c, Fiorentina) PARTENZE Lavezzi (a, Psg), Fideleff (d, Parma), OBIETTIVI Miranda (d, A. Madrid), Benatia (d) e Armero (c, Udinese), Cissokho (d, Lione), Ocampos (c, River Plate), Poli (c, Inter), Uvini (d, San Paolo), Palombo (c, Inter), Balzaretti (d, Palermo)

BJARNASON

Costa

Cavani

Hamsik Campagnaro

Capuano

SIENA

Pandev

ARRIVI Didac Vila (d, Espanyol), Taiwo (d, Qpr), Gabriel (p, Cruzeiro), Acerbi (d, Chievo), Pazzagli (p) e Montolivo (c, Fiorentina), Constant (c, Genoa), Traoré (c, Nancy) PARTENZE M. Lopez (a, Samp), Seedorf (c, Botafogo), Nesta (d, Montreal), Gattuso (c, Sion), Van Bommel (c, Psv), Aquilani (c, Liverpool), Zambrotta (d) e Inzaghi (a, f.c.), Thiago Silva (d, Psg) OBIETTIVI Destro (a, Siena), Kolarov (d) e Tevez (a, Man City), Dzeko (a, Man. City), L. Damiao (a, Internacional), Rolando (d, Porto) COSA MANCA Subito i sostituti di Ibrahimovic e Thiago Silva, poi un esterno a sinistra e un centrocampista che nella linea a tre di Allegri sappia coprire più ruoli

Anania

SAMPDORIA

Inler

Pato

Mexes

Abate

Primo allenamento del Bologna ad Andalo SCHICCHI

BEHRAMI

Cassano

MONTOLIVO

Poli e Palombo tra gli «esodati» di Bogliasco

3-5-1-1

Zuniga

Antonini

Da sinistra Palombo, 30, e Poli, 22, a Bogliasco PEGASO

13

D'Agostino

Ogbonna

Bogdani

BRKIC Glik

All. COSMI

ARRIVI Dellafiore (d, Novara), Rubin (d, Bologna), Valiani (a, Parma) PARTENZE Brkic (p, Udinese FP), Giorgi (c, Novara FP), Rossettini (d, Cagliari), Brienza (c, Palermo), A. Rossi (d, Parma), Codrea (c, fine contratto), Gazzi (c, Torino) OBIETTIVI Polenta (d, Genoa), Eramo (c, Crotone), Donati (d, Padova), Scapuzzi (a, City), Carrizo (p, Catania), Leali (p, Brescia), Paci (d, Novara) COSA MANCA Una punta vista la prossima partenza di Destro, un centrocampista, un esterno destro.

Badu

Bianchi

GILLET Calaiò

Vergassola Mannini

GAZZI

Darmian

BRIGHI

Danilo

Meggiorini SANSONE All. Ventura

ARRIVI Gillet (p, Bologna), Gorobsov (c. Timisoara), Brighi (c, Atalanta), Migliorini (d, Chieti), Sansone (a, Sassuolo), Santana (c, Cesena), Gazzi (c, Siena) PARTENZE Iori (c, Cesena), Oduamadi (a, Varese), Benussi (p, Palermo), Coppola (p. Milan), Pasquato (a, Bologna), Guberti (c, Roma), Surraco (c, Udinese) Antenucci (a, Catania), Morello (p), Zavagno (d), Pratali (d) e Gasbarroni (c, f.c.) OBIETTIVI Rodriguez (a, Independ.), Barreto (a) e Abdi (c, Udinese), Ljajic (a, Fiorentina), Palombo (c, Inter), Pazienza (c, Juve), Almiron (c) e Antenucci (a, Catania), Bovo, (d, Genoa), Floccari (a, Parma), Kozak (a, Lazio) COSA MANCA Una prima punta, un esterno offensivo, almeno un paio di centrocampisti.

Benatia

Pinzi

MURIEL Di Natale

Pereyra Basta

All. Guidolin

ARRIVI Silva (d, Novara FP), Angella (d, Reggina FP), Brkic (p, Siena FP), Muriel (a) e Obodo (c, Lecce FP), Faraoni (d, Inter), Forestieri (a, Bari FP), Mazzarani (c, Novara FP), Allan (c, Vasco da Gama), Willians (c, Flamengo), Heurtaux (d, Caen), Maicosuel (c, Botafogo) PARTENZE Pazienza (c, FP), Asamoah (c ) e Isla (c, Juventus), Floro Flores (a) e Torje (c, Granada), Handanovic (p, Inter) OBIETTIVI Mouche (a, Boca Juniors), Insigne (a, Napoli), Fernandes (c, U. de Chile), Jonathas (a, Brescia), Falkenburg (a, AZ), Mouche (a, Boca Juniors) COSA MANCA Un centrocampista e un esterno d’attacco, un’altra alternativa in mezzo.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MARTEDÌ 17 LUGLIO 2012


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CALCIOSCOMMESSE

Gianello conferma: «Si tentò di combinare Sampdoria-Napoli» Erodiani rivela: Lotito furioso per il k.o. con il Siena del 2007 E tira in ballo i dirigenti Lazio per la combine con l’AlbinoLeffe MAURIZIO GALDI GAETANO IMPARATO ROMA

Il portiere Matteo Gianello ha confermato le confessioni fatte ai magistrati di Napoli («Ci fu un tentativo di combinare Sampdoria-Napoli»), ma ieri le novità sono arrivate dall’audizione di Massimo Erodiani. Il tabaccaio abruzzese avrebbe tirato in ballo Claudio Lotito e la dirigenza della Lazio. Siena-Lazio Erodiani, in partico-

lare, avrebbe riferito di aver saputo in ambienti delle scommesse che il presidente della Lazio era a conoscenza che Siena-Lazio della stagione 2006-07 non aveva avuto un finale regolare. E’ una partita chiacchierata, in un’informativa della Squadra mobile di Roma, inviata a Cremona, gli investigatori erano giunti alla conclusione che a un certo punto della gara Negro — all’epoca al Siena, ma in precedenza per molti anni alla Lazio — avrebbe fatto un cenno agli avversari per ottenere il gol necessario per salvarsi ai danni del Chievo (cosa che avvenne, e il gol lo segnò proprio Negro). Secondo Erodiani, Lotito si sarebbe arrabbiato moltissimo. Eventuali illeciti, in ogni caso, sarebbero prescritti. Lazio-AlbinoLeffe Diverso il di-

scorso per un’altra partita già finita nell’inchiesta cremonese, Lazio-AlbinoLeffe di Coppa Italia del 2010. Ha raccontato Gervasoni: «Gegic mi riferì che la partita era stata combinata dai giocatori dell’Albinoleffe con

IL FILONE SUGLI ULTRÀ

Il pm trasmette a Palazzi le carte su Genoa-Siena ROMA La Procura della Federcalcio adesso ha tutti gli elementi per poter indagare su Genoa Siena, la partita di Serie A del 22 aprile scorso nella quale gli ultrà rossoblù — dopo una contestazione animata che obbligò l’arbitro a sospendere il match per parecchi minuti — obbligarono i giocatori a togliersi le maglie. I magistrati di Genova, infatti, hanno consegnato gli atti dell’inchiesta penale al procuratore Stefano Palazzi, che si è subito messo al lavoro per far luce anche su questa vicenda e avviare l’indagine sportiva. Nel frattempo, anche dalla Procura di Bari sono arrivate sul tavolo di Palazzi le carte di chiusura del ramo d’inchiesta sul calcioscommesse.

Conferme Sull’altro fronte, Gianello ha confermato quanto aveva già detto ai magistrati della Procura di Napoli: ci fu un tentativo di combine per Sampdoria-Napoli. Il portiere (ai tempi il terzo del Napoli) aveva spiegato: «Ricordo che decisi di

IN PROCURA

S Leonardo Bonucci all’uscita dalla Procura federale non ha rilasciato dichiarazioni. «Tutto a posto», ha detto invece il suo avvocato Chiappero

S Andrea Ranocchia ha lasciato la Federcalcio dicendo «tutto a posto». La sua audizione con i vice di Palazzi è durata soltanto 50 minuti

Matteo Gianello, 36 anni, assieme all’avvocato Monica Fiorillo LIVERANI

Over e sconfitta». Erodiani aggiunge però di avere saputo da Tisci che la combine sarebbe avvenuta anche con il contributo della dirigenza della Lazio. Ora bisognerà trovare i riscontri a queste parole.

A

fare la mia proposta per aggiustare la partita ai miei compagni della difesa. Scelsi per farlo l’occasione offertami da un allenamento alcuni giorni prima della partita. Mi rivolsi a Paolo Cannavaro e a Grava e a nessun altro; escludo, in particolare che fosse presente Santacroce, che pure ricordo giocò quella partita anche perché coinvolto nell’azione del gol della Sampdoria. Escludo altresì che fosse presente De Sanctis. Escludo infine di aver parlato con Quagliarella della richiesta del Giusti».

Ora si dovrà vedere se Cannavaro e Grava, che finora hanno negato sia davanti ai magistrati che agli 007 federali, cambieranno la loro dichiarazione o rischieranno un deferimento per omessa denuncia se venisse ritenuta credibile l’ammissione di Gianello. Non sono mancate domande su altre partite nel mirino: Napoli-Parma, Lecce-Napoli e Napoli-Inter. Ma l’avvocato Eduardo Chiacchio al termine ha spiegato: «Gianello non ha aggiunto nuovi particolari».

GLI ALTRI

Criscito parla per 90 minuti, Bonucci 2 ore «No comment» Ranocchia, audizione sprint: «Tutto ok». Vives smentisce Masiello, segnali negativi per Portogruaro-Crotone ROMA

Leonardo Bonucci, Domenico Criscito, Andrea Ranocchia sono i tre nomi che hanno catalizzato l’attenzione dei media ieri in via Po, davanti alla sede della Procura federale. A Ranocchia e Bonucci sono state poste domande su Udinese-Bari. Il primo ha risposto in poco più di 50 minuti e uscendo si è limitato a dire «tutto ok». Due ore è durata l’audizione di Bonucci che si è limitato a un «nulla da dire». Poco ciarliero anche il legale, Chiappero, che ha aggiunto «tutto a posto». Un’ora e mezza è durata l’audizione di Criscito che ha dovuto parlare della presunta combine di Lazio-Genoa, ma sicuramente qualche domanda avrà riguardato anche il derby con la Samp. Bari-Lecce Sarà sentito giovedì e non domani il

presidente (all’epoca dei fatti) del Lecce Pierandrea Semeraro, mente ieri è toccato all’ex leccese (ora al Torino) Giuseppe Vives parlare del derby Bari-Lecce. Al calciatore è stato chiesto della famosa «mano sulla spalla» che l’ex capitano del Bari, Andrea Masiello, ha riferito fosse il segnale della combine: Vives ha smentito perché ha detto di non conoscere Masiello. La difesa del Lecce si prepara a dare battaglia sul coinvolgimento di Pierandrea Semeraro nella presunta combine. Portogruaro-Crotone Sembrava solo una curiosi-

tà nella chiusura indagini della Procura di Napoli, ma ieri un pool di 007 della Procura federale ha lavorato a tempo pieno su Portogruaro-Crotone. David Dei, Vinicio Espinal, Davis Curiale e Aniello Cutolo sono stati sentiti sulla presunta combine. Al termine bocche cucite, ma le facce tese di avvocati e tesserati non lasciavano molte speranze sull’esito delle audizioni. Per tutti una domanda: «Quali erano i rapporti con Silvio Giusti?». Un nome che ieri è stato pronunciato più volte soprattutto nell’audizione di Gianello. Infine è stato sentito anche Antonino Imborgia, probabilmente per quando seguiva il Grosseto da direttore sportivo. Rinviata a data da destinarsi l’audizione di Federico Cossato inizialmente prevista per oggi. gal.-imp.

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LA STORIA IL CAPITANO CERCA DI DIMENTICARE SUL CAMPO IL CARCERE E LE ACCUSE DI COMBINE. MA I GUAI NON SONO ANCORA RISOLTI

Mauri prova a sorridere: «Che bello allenarsi» Le foto con i tifosi, le parole di Rocchi: così è ripartito DAL NOSTRO INVIATO

DAVIDE STOPPINI AURONZO DI CADORE (Belluno)

Ci dev’essere qualcosa di profondamente psicologico dietro l’abbraccio che Stefano Mauri va a cercare ogni giorno nel ritiro della Lazio. È una scena che si ripete: 10-15 minuti alla fine degli allenamenti, autografi, foto, il contatto con la gente, i sorrisi. E una paura che svanisce, pari all’attesa che cresce.

appoggia alla gente. Si fa forza. E riparte. Otto giorni di carcere a Cremona, dieci di arresti domiciliari, le vacanze nella «sua» Formentera, un ricordo che non lo abbandona, la voglia di dimostrarsi innocente, la paura di non essere creduto. C’è tutto questo nella testa di Mauri. «Ci ho parlato subito, già il primo giorno di ritiro. Ma non mi è sembrato avesse dubbi sul suo futuro», ha detto Petkovic. Non solo con l’allenatore. Mauri si è confidato con diversi compagni, ad esempio Rocchi, uno dei più anziani per militanza. Altri avevano delle remore nel chiedergli notizie sull’esperienza in carcere: è stato lui a sciogliersi.

I compagni Perché sì, un po’

Mauri temeva questo ritiro. Poteva solo immaginare, ma in fondo non sapeva quale sarebbe stata la reazione dei tifosi dopo l’arresto di fine maggio. E invece il copione fila liscio. «Non mollare», gli ha urlato uno sabato mattina. E un altro: «Stefano Mauri: innocente!». La gente gli crede, lui si

Twitter Ma no, non è tutto rose

e fiori. In campo Mauri è già il migliore: nella prima amichevole stagionale in pochi minuti ha colpito una traversa, sfornato un assist e fatto un gol. Ha legato molto con Ederson, ha voglia di allenarsi. Nei giorni scorsi, dopo essersi consultato con il suo avvocato Matteo Me-

landri, ha deciso di tornare a scrivere su Twitter. L’ultima volta che l’aveva fatto era nei giorni immediatamente precedenti all’arresto. Ora ha postato una foto di allenamento e ha commentato: «Che bello sudare con i compagni». Tutto ha un valore, ora. Il telefono Mauri è entusiasta

Dall’incubo prigione al ritiro con la Lazio In alto Stefano Mauri, 32 anni, esce dal carcere di Cremona, il 4 giugno, dopo otto giorni di detenzione. Il calciatore della Lazio è poi rimasto agli arresti domiciliari per altri dieci giorni. Dopo essere stato rimesso in libertà, è andato in vacanza e poi si è presentato in ritiro (foto a sinistra) per allenarsi coi compagni ANSA-FOTONOTIZIA

dei metodi di Petkovic, la nuova Lazio gli piace ma vorrebbe avere la certezza di poterne far parte. E non può. Il campo lo aiuta ad allontanarsi dalla realtà, dai problemi. E così al telefono si informa: chiama i suoi legali due volte al giorno, vuole sapere tutto, anche le sensazioni fanno la differenza per uno che può solo aspettare, adesso. Tra 10 giorni, al più tardi all’inizio di agosto, sarà probabilmente deferito dal procuratore Palazzi. Lì inizierà la battaglia. I tempi saranno stretti, l’avvocato Melandri è già al lavoro. Nell’attesa, via la solitudine: altri autografi, altre foto, altri abbracci. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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MARTEDÌ 17 LUGLIO 2012

MONDO

Russia a Capello Verso Brasile 2014 2 anni a 5 milioni Simonyan, capo della federcalcio locale annuncia: «Abbiamo scelto, firmerà a giorni»

tezza, un russo ex della serie A italiana. Si parla di Dmitry Alenichev, ex-Roma (con Capello) e Perugia. Oggi allenatore di una squadra minore, Alenichev vanta un’esperienza con una delle nazionali giovanili russe, ma sopratutto ha dalla sua una vecchia amicizia con Boriz Gryzlov. dente federale darà il suo appoggio totale a Fabio Capello. Su questo non ci sono dubbi. I dubbi, semmai, nascono per un altro motivo. Fabio Capello è molto stimato in Russia, ma tanti temono che gli sarà molto difficile capire il calcio russo. La cultura calcistica è ancora ben lontana dalle realtà a cui è abituato l’italiano e non gli sarà facile imparare le cose russe, per non parlare della lingua. Nel frattempo Capello è intervenuto a Sky Sport parlando della situazione del calcio italiano: «Arrivavano i migliori giocatori al mondo perché c’erano grandi risorse. Oggi queste risorse le hanno gli arabi che attirano i grandi giocatori nelle loro squadre». E sul Milan: «L’operazio-

Il russo Alenichev in pole position per far parte dello staff tecnico della nazionale Fabio Capello, 66 anni, dopo aver allenato in Italia e Spagna e guidato l’Inghilterra è pronto a fare il c.t. russo REUTERS

Fabio Capello in salsa russa. Ufficioso sì, ufficiale ancora no. La Federcalcio russa tace. Niente annuncio finora ma Nikita Simonyan, ex leggenda del calcio sovietico e oggi presidente ad interim della federazione, dichiara: «Abbiamo scelto Capello, nei prossimi giorni ci sarà la firma e la presentazione ufficiale». A sentire Fabio Capello, le parti sono davvero vicine all’accordo. «Sono contento. Se, come credo, andrà tutto bene per la definizione del contratto, sarà un’avventura splendida, la Russia è una grande nazionale. Se si concluderà tutto nel migliore dei modi sarò felice e orgoglioso». Sarà felice e orgoglioso Capello, saranno

contenti tanti personaggi importanti in Russia, nel mondo dello sport e nel mondo della politica. Non è un mistero che il Cremlino segua quello che sta succedendo alla Federcalcio russa, in crisi profonda e senza un capo. Le recenti dimissioni forzate di Serghey Fursenko, fratello dell’ex ministro della Pubblica Istruzione, ne è un esempio lampante. Secondo le indiscrezioni il nuovo presidente federale sarà Boris Grizlov, uno dei politici più vicini a Vladimir Putin.

laVignetta di MARINI

HA DETTO

ne di cedere Ibrahimovic è stata saggia anche se per la dirigenza e per Berlusconi non deve essere stato facile».

S sulla Russia «Sarà un’avventura splendida, la Russia è una nazionale gi grandi giocatori (nella foto Dzagoev). Sono orgoglioso»

pello firmerà un contratto per 2 anni, a 5 milioni di euro a stagione. L’olandese Dick Advocaat ne prendeva 7. L’uomo di Pieris porterebbe con sé in Russia 2-3 assistenti italiani ma nel suo staff ci sarà, quasi con cer-

S sul Milan e Berlusconi «Cedere Ibra è stata una scelta saggia ma per la società e Berlusconi non deve essere stato facile»

la Fotonotizia

Riecco Alessandro Gaucci: «Il Cadice per puntare in alto» Alessandro Gaucci riparte dalla Spagna. L’ex presidente del Perugia, primogenito di Luciano, uscito di scena con il fallimento del club umbro nel 2005, è il nuovo socio di maggioranza del Cadice, che milita nella terza divisione. Lo ha acquistato insieme allo spagnolo Florentino Manzano (nuovo presidente del club) per conto di un consorzio di investimento con sede a Montecarlo. «Cadice è una città con una grande passione per il calcio e con tanta voglia di risalire — dice Gaucci — ma anche con strutture da far invidia anche a squadre della serie A italiana. Il nostro obiettivo è quello di puntare a vincere il campionato, per poi

Alessandro Gaucci, 38 anni AP

programmare il ritorno nella massima divisione, con un progetto simile a quello che in passato è stato fatto a Perugia». Gestione sportiva Gaucci jr si oc-

cuperà della gestione sportiva e per riportare l’entusiasmo in questa cittadina di 140mila abitanti dell’Andalusia, ha un mo-

Il Mondiale 2006 fu comprato? «Fango d’estate» Il presidente della federcalcio tedesca risponde a Blatter: «Ho la coscienza a posto» MARCO DEGL’INNOCENTI MONACO DI BAVIERA

«Blatter trascina nel fango la nostra favola d’estate». Così la Bild ha interpretato lo sdegno dei tedeschi per l’insinuazione del presidente della Fifa, in un’intervista al tabloid svizzero SonntagsBlick, che la Germania avrebbe comprato l’organizzazione dei mondiali del 2006. Sepp Blatter, indirettamente coinvolto nella vicenda delle accuse di corruzione mosse in Svizzera all’ex presidente della Fifa, Joao Havelange, alla domanda sulla regolarità delle assegnazioni dei tornei a Russia (2018) e Qatar (2022) ha risposto: «Mondiali comprati… Al riguardo mi ricordo dell’assegnazione di quelli del 2006 (il 6 luglio 2000 a Zurigo, ndr), dove all’ultimo momento qualcuno lasciò la sala e alla votazione invece di 10 a 10 finì 10 a 9 per la Germania». Quando, di rincalzo, gli è stato chiesto se supponesse pertanto che il mondiale 2006 in Germania fosse stato comprato, il numero uno della Fifa ha risposto secco: «No, io non suppongo niente. Io constato». I tedeschi ottennero il mondiale battendo di strettissima misura il Sudafrica. Reazioni Wolfgang Niersbach, attuale presidente

della federcalcio tedesca, nel 2000 braccio destro di Franz Beckenbauer, capo dell’organizzazione del mondiale 2006, si è detto «totalmente rilassato e con la coscienza a posto». Lo stesso Beckenbauer ha reagito precisando che il risultato della votazione era stato non di 10 a 9, ma di 12 a 11 per la Germania e che il voto del presunto astenuto (il delegato neozelandese Charles Dempsey, morto nel 2008) era già stato assicurato per iscritto alla sua nazione. Anche il comitato esecutivo del CIO, a detta del presidente Jaques Rogge, intende veder chiaro su tutta la vicenda.

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EX PRESIDENTE DEL PERUGIA HA ACQUISTATO IL CLUB SPAGNOLO

ANTONELLO MENCONI PERUGIA

Joseph Blatter, 76 anni, presidente FIFA dal 1998 ANSA

S sul calcio italiano «Non ci sono più grandi risorse. Gli arabi le hanno e acquistano i migliori giocatori (nella foto Thiago Silva)»

Il terzo Fabio Capello sarebbe il terzo allenatore straniero alla guida della nazionale russa. Guus Hiddink era arrivato in semifinale all’Euro-2008, e poi ha fallito la qualificazione ai Mondiali-2010. Dick Advocaat ha portato la Russia all’Euro-2012, ma ha raccolto poco nella fase finale ed è andato via tra le polemiche. Nel girone di qualificazione ai Mondiali del 2014 la Russia di Capello incontrerà il Portogallo di Cristiano Ronaldo. Sarà un’avventura splendida, quella di Capello, ma anche difficile. Dobro pozhalovat, o benvenuto, e buona avventura, Don Fabio!

Contratto Verosimilmente Ca-

GERMANIA SDEGNO PER L’INSINUAZIONE

Dubbi Grizlov o meno, il presi-

Il tecnico italiano «Sono orgoglioso e molto fiducioso Spero che tutto si concluda presto»

GIORGIO KUDINOV MOSCA

A

dello a cui far riferimento. «Vogliamo ispirarci all’Udinese ed infatti, prima di chiudere la trattativa per acquisire il club, abbiamo visionato e contattato 150 giocatori sparsi in Europa ed anche nel mondo e tra questi andremo a pescare per allestire la squadra». In questi sette anni seguiti alla fine dell’esperienza a Perugia, Gaucci jr è rimasto sempre operativo nel calcio come mediatore di mercato, anche se il sogno era di tornare a gestire in prima persona un club. «Ma non in Italia dove è difficile fare calcio. A Cadice abbiamo trovato le condizioni per far bene». Lo scorso anno Alessandro Gaucci era stato vicino a rilevare il Cordoba, per poi fare un passo indietro dopo aver appurato il passivo economico della società. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Taccuino PRELIMINARI CHAMPIONS LEAGUE

Oggi e domani andata del 2˚ turno Tra oggi e domani si giocano le gare d’andata del 2˚ turno preliminare di Champions League. Oggi: Ulisses (Arm) Sheriff (Mol); Flora (Est) Basilea (Svi); Hjk (Fin) Kr (Isl); Neftçi (Aze) Zestafoni (Geo); Dudelan ge (Lux) Salisburgo (Aut); Liberec (R.Cec) Shakhter (Kaz); Zilina (Slk) H. Kiryat Shmona (Isr); The New Sain ts (Gal) Helsingborg (Sve); Skënderbeu (Alb) Debre cen (Ung); Valletta (Malta) Partizan (Ser); Shamrock Rovers (Irl) Ekranas (Lit). Domani: Bate (Bie) Vardar (Mac); AEL Limassol (Cip) Linfield (Irl); Ludogorets (Bul) Dinamo Zagabria (Cro); Maribor (Slo) Željeznicar (Bos); Buducnost Podgorica (Monte) Slask (Pol); Mol de (Nor) Ventspils (Let).

SCOZIA

Il Dundee al posto dei Rangers

Visite mediche per Messi Parte il Barça di Villanova Il Barcellona targato Tito Villanova ha mosso ieri i primi passi. I blaugrana, con in testa l’argentino Leo Messi (foto AS) hanno svolto le visite mediche presso la Ciudad Deportiva prima di iniziare la preparazione.

Sarà il Dundee a sostituire i Glasgow Rangers nella prossima Premier League scozzese. Chiuso al 2˚ posto il campionato di 2a divisione, prenderà il posto del glorioso club di Ibrox, finito in amministrazione con trollata lo scorso febbraio.

COLOMBIA

Titolo all’Independiente Santa Fè Dopo 36 anni d’attesa, l’Independiente Santa Fè è tornato a vincere il campionato colombiano. L’1 0 sul Deportivo Pasto nella finale di ritorno regala all’In dependiente il Torneo di Apertura.


MARTEDÌ 17 LUGLIO 2012

SERIE B IL MERCATO

Fatic al Verona, Pugliese alla Juve Stabia Prima: Cangi a Cremona e Beretta al Pavia BINDA-RUSSO

Mercato chiuso (o quasi) per il Padova che ha piazzato una doppietta di rilievo, ottenendo due attaccanti in prestito dal Chievo: il centravanti Granoche (la stagione scorsa a Varese) e l’esterno Farias (era alla Nocerina). La risposta del Verona arriva oggi, quando è previsto l’accordo sempre con i cugini del Chievo per l’ingaggio di Fatic (ex Empoli).

Pablo Granoche, 29 anni, la stagione scorsa a Novara e Varese LIVERANI

le a Lanciano l’arrivo di Bacchetti dal Pescara: ora si tratta Fofana e Pepe, che si svincolano dal Siracusa. E’ fatta anche per Falzerano (ex Latina) che dal Chievo va a Grosseto.

cda deve presentare le garanzie per l'acquisto del 64% del club. Curiosità Sassuolo Presentata la

campagna abbonamenti del Sassuolo e l’iniziativa «Un calcio al terremoto»: il club, che alle zone colpite dal sisma ha già destinato parte dell’incasso dei playoff, devolverà ai progetti di promozione sportiva delle società di quelle zone i proventi degli abbonamenti e dei biglietti sottoscritti dalle donne e dagli under 18. Lega Pro La Cremonese ha definito il ritorno di Le Noci da Verona e sempre dall’Hellas ha prelevato Cangi. Il nuovo portiere del Lumezzane è Vigorito (ex Triestina) che arriva dal Cagliari. Colpo vicino per il Pavia, che ha il sì di Milan e Genoa per l’attaccante Beretta (ex Juve Stabia). Un arrivo alla Tritium: è Fioretti (ex Bellaria) del Cesena. Il Como dovrebbe chiudere oggi con l’Inter per Tremolada (ex Pisa) e domani con il Napoli per Donnarumma (ex Carpi). Arcari e Donida (Cremonese) tornano a Cuneo. Il tecnico Madonna è stato presentato dal Portogruaro, che dalla Samp prende anche Beretta, Martinelli e Zampano. L’Avellino ha ufficializzato il ritorno di Biancolino da Salerno e tratta col Napoli per Bariti (ex Vicenza). Scambio vicino: Anaclerio al Frosinone, Vitale al Benevento. In Seconda, colpi in Toscana per il Pontedera che prende Raimondi del Pisa, e per il Poggibonsi che ingaggia Passiglia (pure ex Pisa). E’ fatta per Ferretti (Treviso) all’Alessandria. Il portiere Nunziata (ex Forlì) dal Chievo va al Bassano. All’Hinterreggio vanno Cutrupi e Pensalfini (Taranto), Rapisarda (Catania), Mengoni, Figliomeni e Bruzzese (Catanzaro), si tratta per Zampaglione (Chievo).

Ecco Marcolin Il Modena ha presentato il nuovo allenatore Marcolin: «Dopo tanta gavetta è arrivato il mio momento — ha

detto l'ex vice di Mihjalovic — vogliamo portare in alto il Modena. Giovedì inizieremo a Modena e poi sabato avremo una rosa quasi completa». E’ fatta per il ritorno di Ardemagni (Atalanta), in arrivo Andelkovic (ex Ascoli) dal Palermo. Alla presentazione c'erano i massimi dirigenti, compreso Stefano Commini che giovedì nel

L’Ascoli sorride La penalizzazione stavolta è leggera

Il solito Cittadella con una novità chiamata Baggio

Crotone al lavoro Drago chiede solo la continuità

La Pro Vercelli già piace a Caridi «Che bel clima»

PEPPE ERCOLI ASCOLI PICENO Il futuro dell’Ascoli dipende molto da Papa Waigo: raggiungerà il ritiro? I compagni da ieri sono al lavoro, agli ordini dell’allenatore Massimo Silva. L’attaccante vuole andar via, a Dubai oppure in Francia, ma la società con lui vuole fare cassa, come con il portiere Guarna, richiesto dalla Reggina, in prestito. Se il portiere andrà via, l’Ascoli è una delle società che ha bussato alla porta della Juventus per il prestito di Leali. Per l’attacco l’obiettivo è sempre Zaza (Samp), che dovrebbe firmare nei prossimi giorni. È un Ascoli al 70 per cento quello che inizia l’avventura in B con un vantaggio rispetto ai due precedenti campionati: un solo punto di penalizzazione per il coinvolgimento di Pederzoli nel calcioscommesse. «Iniziamo certamente meglio sotto questo aspetto — commenta Silva — ricordando le precedenti penalizzazioni. Vediamo cosa farà Papa Waigo, ma sono contento di lavorare con giovani come Prestia, Fossati, Capece, Colomba, Hanine e gli altri». Il tecnico pensa a un Ascoli più offensivo: «Dobbiamo migliorare in intensità e aggressività, ma con questi ragazzi la base di partenza c’è». Con Silva sono stati confermati il vice Antonio Aloisi e il preparatore atletico Mauro Iachini.

SIMONE PRAI CITTADELLA (Padova) Quinto anno consecutivo di serie B per il Cittadella, e l'obiettivo è sempre lo stesso: una salvezza tranquilla e la valorizzazione dei giovani. Al raduno Claudio Foscarini ha ritrovato una rosa di 25 giocatori: tra questi due volti nuovi, quelli dei difensori Biraghi e Coly, due giovani della Primavera, Baggio e il terzo portiere Maggiotto, due rientri dai prestiti, Martignago e Perna. Unico assente tra i convocati Totò Di Nardo: l'attaccante è alle prese con un problema al tendine d'Achille, e nei prossimi giorni sarà sottoposto ad esami approfonditi che faranno luce sui tempi di recupero. Da qui al 31 agosto la rosa è destinata a cambiare: potrebbero partire Di Roberto, Bellazzini e Maah, tre giocatori che fanno gola a diverse società di B. Tra i possibili arrivi, considerando anche l'infortunio occorso a Di Nardo, in pole troviamo Bjelanovic, attaccante del Verona, ma piace anche Luca Orlandon (Paganese). La settimana di lavoro in pianura prevede test fisici e visite mediche al mattino, lavoro atletico al pomeriggio, così da presentarsi pronti per il ritiro vero e proprio di Lavarone, che inizierà domenica 22.

LUIGI SAPORITO CROTONE Parte oggi la quarta avventura consecutiva del Crotone in serie B. Mai prima di ora la squadra del presidente Raffaele Vrenna (tornato alla guida da poco) aveva raggiunto questa frequenza. Un primato che la società vuole difendere a tutti i costi. Confermato tutto lo staff tecnico a cominciare da Massimo Drago. «Non sarà facile riconfermarsi dopo il bel finale di campionato della scorsa stagione ma abbiamo l’obbligo di provarci — afferma Drago — in più conosciamo il segreto della squadra che è cambiata pochissimo e ha inserito validi elementi. Ricominceremo da dove abbiamo lasciato». Partenza alle 10.30 dallo stadio per i 23 convocati per il ritiro di Moccone, nei pressi di Camigliatello Silano. I rossoblù sono guidati dall’inossidabile capitan Antonio Galardo che con questa, colleziona la sua undicesima stagione consecutiva con il Crotone, dopo aver prolungato il contratto fino al 2014. Ma il mercato potrebbe stravolgere questa lista. All’appello manca il francese Vinetot, così come i brasiliani Caetano e Gabionetta potrebbero partire (verso Bologna e Pescara) mentre il d.s. Ursino lavora per avere dalla Juve il portiere Leali.

RAFFAELLA LANZA VERCELLI La firma di Scavone è arrivata in diretta, mentre i suoi compagni già si stavano allenando. Accompagnato dal suo procuratore il centrocampista, ex Novara e Bari, ha poi assistito all’allenamento da bordocampo. Quella di Innocenti invece era stata messa sul contratto poco prima del suono della campanella. E adesso è ufficiale il ritorno di Carraro dalla Fiorentina, mentre Modolo ha rinnovato il contratto per un’altra stagione. Ma è una Pro ancora incompleta quella che ieri ha ripreso a lavorare: il d.g. Giancarlo Romairone punta a mettere i tasselli mancanti nei prossimi giorni. La corsa è sui difensori Francesco Cosenza e Alberto Scaglia e sul fantasista Roberto Ramirez Merino. «Giocheremo per mantenere la categoria — ha detto Braghin — partiamo con i piedi per terra». Ieri è stato il momento delle presentazioni tra i vecchi e i nuovi: «Mi piace questo ambiente — ha detto Caridi — si sente che c’è entusiasmo». Quasi duecento tifosi hanno accolto con applausi e cori il primo allenamento. Oggi si replica. Poi la Pro Vercelli partirà per il ritiro di Cantalupa, dove resterà fino al 29. Altra parentesi sarà in Valsesia, a Varallo, dal 1 al 10 agosto.

LA ROSA DEL CROTONE

LA ROSA DELLA PRO VERCELLI

PORTIERI Concetti, De Luca, Morabito.

PORTIERI Valentini, Miranda.

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raduni e ritiri

LA ROSA DELL’ASCOLI PORTIERI Guarna, Melillo. DIFENSORI Conocchioli, Faisca, Giallombardo, Pasqualini, Peccarisi, Prestia, Rosania, Scognamiglio.

LA ROSA DEL CITTADELLA PORTIERI Cordaz, Maggiotto, Pierobon. DIFENSORI Biraghi, Ciancio, Coly, De Vito, Gasparetto, Gorini, Martinelli, Pellizzer, Vitofrancesco.

DIFENSORI Abruzzese, Cabeccia, Checcucci, Correia, Malerba, Migliore, Ligi, Terigi.

CENTROCAMPISTI Baselli, Branzani, Busellato, Di Roberto, Martignago, Paolucci, Schiavon.

CENTROCAMPISTI Eramo, Galardo, Krcic, Loviso, Maiello, Matute.

ATTACCANTI Falconieri, Gragnoli, Masini, Papa Waigo, Soncin.

ATTACCANTI Baggio, Bellazzini, Di Carmine, Di Nardo, Maah, Perna.

ATTACCANTI Caetano, Ciano, De Giorgio, Gabionetta, Pettinari, Torromino.

ALLENATORE Massimo Silva.

ALLENATORE Claudio Foscarini

ALLENATORE Massimo Drago.

CENTROCAMPISTI Capece, Colomba, Di Donato, Fossati, Hanine, Margarita, Reali, Scalise.

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LEGA PRO

Farias-Granoche Ora è un Padova da promozione

Altre di B Il portiere Rubinho (ex Palermo) ha firmato per il Varese, che per il centrocampo torna su De Feudis (Torino) e pensa a Blasi (Lecce). Il Brescia tratta Bergamelli con l’AlbinoLeffe. Dopo Comi, anche Ely può andare dal Milan alla Reggina, che ha chiesto pure Valoti. Il Livorno ha ripreso Sini dalla Roma. E’ fatta per Pugliese (Verona) alla Juve Stabia. Dumitru (Napoli, ex Empoli) è della Ternana, che ora punta su Cia dell’AlbinoLeffe (ex Benevento). Il Lecce tratta Donati (ex Padova) dell’Inter. Ufficia-

LA GAZZETTA DELLO SPORT

DIFENSORI Bencivenga, Cancellotti, Ranellucci, Battaglia, Murante, Modolo. CENTROCAMPISTI Scavone, Caridi, Casoli, Rosso, Marconi, Fabiano, Calvi, Innocenti, De Silvestro, Carraro, Nocciola, Santoni, Rognone. ATTACCANTI Iemmello, Zigoni, Di Piazza. ALLENATORE Maurizio Braghin.

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ISCRIZIONI SALTANO ALTRI TRE CLUB

LE 69 SQUADRE

Al momento l’organico della Lega Pro è composto da 69 squadre ed è così suddiviso

S PRIMA DIVISIONE 32 squadre AlbinoLeffe Alto Adige Andria* Avellino Barletta Benevento Carpi Carrarese Catanzaro Como* Cremonese Cuneo Feralpi Salò Frosinone Gubbio Latina* Lumezzane Nocerina Paganese Pavia Perugia Pisa Portogruaro Prato Reggiana San Marino Sorrento Trapani Treviso* Tritium Viareggio Vicenza

S SECONDA DIVISIONE 37 squadre Alessandria Aprilia Arzanese Bassano Bellaria Borgo a Bugg. Campobasso* Casale* Castiglione Chieti* Entella Fano Foligno Fondi Forlì Gavorrano Giacomense Hinterreggio L'Aquila Mantova Martina Melfi Milazzo Monza Normanna Poggibonsi Pontedera Pro Patria Renate Rimini Salerno Santarcangelo Savona Teramo Valle d'Aosta* Venezia Vigor Lamezia

S LEGENDA Le squadre indicate con asterico hanno fatto il ricorso, che dovrà essere accettato giovedì dal Consiglio Figc

Cesare Butelli, presidente della Spal BUSINESSPRESS

Foggia, Spal e Siracusa si arrendono Non si farà la categoria unica In Prima non si retrocede, Seconda senza promozioni NICOLA BINDA

No alla categoria unica: la Lega Pro resta separata in due divisioni. E’ questa la conseguenza della corsa alle iscrizioni, che ha scritto un’altra pagina dolorosa, con l’esclusione di altri tre club prestigiosi: Foggia e Siracusa in Prima divisione, Spal in Seconda. Tre club che seguono i cinque che già avevano rinunciato a presentare domanda il 30 giugno scorso: Pergocrema e Taranto in Prima, Giulianova, Piacenza e Triestina in Seconda. E’ andata meglio rispetto alle premesse, ma c’è poco da sorridere. Sorprese In teoria, potrebbe non essere finita

qui. Erano 11 le squadre che dovevano fare ricorso entro le 13 di ieri, portando la fideiussione mancante, e 8 l’hanno presentato: Andria (sul filo di lana), Como, Latina e Treviso in Prima, Campobasso, Casale, Chieti e Valle d’Aosta in Seconda; hanno dovuto fare ricorso anche le squadre bocciate dalla Covisoc per indebitamenti e stadi non in regola. Insomma, la parola finale è al Consiglio federale di giovedì. La riforma Ma al momento la Lega Pro perde 8

club: l’organico scende da 77 a 69 squadre, i ripescaggi non sono previsti (ci sarebbero stati solo sotto le 60) e quindi si va avanti con Prima (32 squadre, due gironi da 16) e Seconda divisione (37, un girone da 18 e uno da 19). E si andrà verso la riforma, che tra un anno porterà la Lega Pro a una categoria unica con tre gironi da 20 squadre come paventato nei giorni scorsi se fossero saltate più società (l’accordo era di accorpare le due categorie se fossero rimaste 66 o meno squadre). Il modo per arrivarci, ci farà vivere una stagione particolare e con controindicazioni discutibili, ma necessarie. I campionati In Prima non dovrebbero esserci

retrocessioni: in ogni girone si giocherà solo per la promozione diretta e per i playoff; è vero che con 16 squadre le possibilità di salire in B aumentano, ma è anche vero che molti club preferiranno dirottare gli interessi sul minutaggio, facendo giocare più giovani possibile fregandosene dei risultati (tanto non si retrocede...). In Seconda invece 18 squadre su 37 dovrebbero retrocedere (sapendo che dalla D comunque 9 salgono), quindi sarà un campionato a cercare di salvarsi e basta (da stabilire se con o senza playout): le 19 squadre che restano in categoria, nel 2013-14 faranno la Lega Pro unica. Addio per tre Ed eccoci alle ultime tre pagine

dolorose. Per la Spal si chiude nel peggiore dei modi la gestione Butelli, che sarà ricordata anche per le penalizzazioni: per Ferrara è la seconda volta, dopo la cancellazione con Pagliuso del 2005 e ora, con l’aiuto del sindaco, si cerca di ripartire dalla D; intanto ieri mattina — fatto forse non casuale — la sede della Spal è stata visitata dalla Finanza. E’ la seconda volta anche per il Siracusa, che come nel 1995 sparisce a un passo dalla B, ma stavolta non perché era soffocato dai debiti: è stato impossibile presentare garanzie per ottenere la fideiussione, e adesso è improbabile provare a ripartire dalla D. E saluta il Foggia dopo 92 anni e 11 stagioni in A: la famiglia Casillo ha stigmatizzato l’assenza di sostegno da parte della città, il sindaco ha subito emanato un avviso pubblico per ripartire dalla D, e in serata c’è stato un nostalgico e orgoglioso happening dei tifosi allo stadio. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MARTEDÌ 17 LUGLIO 2012


MARTEDÌ 17 LUGLIO 2012

trano il destino di Francesco Molinari, S il numero uno del golf italiano: i suoi risultati hanno del miracoloso, eppure siamo qui a recriminare sulle occasioni mancate. Domenica scorsa abbiamo trepidato nella buca di spareggio e tutti abbiamo imprecato quando la sua palla si è mossa senza energia, fermandosi lontana dalla buca, mentre quella di Jeev Mikha Singh rotolava precisa e sicura verso la conquista dello Scottish Open. Nella testa si sono accavallate una serie di domande: perché ha perso ancora una volta al play off (la terza)? Perché gli è sfuggita ancora la vittoria? E via di questo passo. La risposta è semplice: Francesco Molinari è un campione, ha un talento fuori dal comune, ha nella regolari-

l’Analisi

pioni d’Europa, del mondo, ancora d’Europa. Campioni a tutti i livelli, anche con le varie rappresentative Under. Basta partecipare per vincere, è un’abitudine. Normale. Fabio Capello, per noi, vale come la nazionale spagnola per quei ragazzini. E’ una coperta di Linus, una certezza che resta inalterata nel tempo, come il colore dei capelli del tecnico isontino. Le generazioni passano, ma da più di vent’anni Capello resta al centro della scena. Quando non c’è più spazio per i fronzoli e si deve centrare un obiettivo con un lavoro sicuro, chiamano lui. Adesso tocca ai russi, delusi dall’Europeo e provati dal fatto di essere stati esclusi dalle ultime due vetrine mondiali, in Germania e Sudafrica. Gli olandesi Hiddink e Advocaat hanno aperto la strada. Non sappiamo se sia stato Vladimir Putin in persona a soffiare sul nome del tecnico italiano. Certo i russi non possono permettersi altre battute a vuoto. Questione di immagine e prospettive. Nel 2018 organizzano i Mondiali in casa, devono esserci in quelli che si giocano in Brasile tra due anni. A qualunque costo. Per questo, alla fine, fra i tredici candidati hanno scelto Fabio Capello che, notoriamente, non guadagna poco. Le certezze si pagano care. Capello aveva cominciato a vincere subito con il Milan, all’inizio degli anni Novanta, trasformando in oro l’eredità di Arrigo Sacchi. I trionfi parlano chiaro: quattro scudetti e una Champions. Quella finale vinta sul Barça resta storica, perché aveva segnato la fine del Dream Team di Johan Cruijff. Parte da qui la prima chiamata del Real. La logica è la stessa che, vent’anni dopo, ha portato Mourinho a Madrid. Chi affonda il Bar-

cellona merita di comandare i blancos. Al Bernabeu è diventato don Fabio, e ha imposto la fama di tecnico duro ed esigente. Non si è mai preoccupato troppo del lato estetico del calcio. L’arte contemporanea va a godersela nei musei o a cercarla dai collezionisti. Capello è un’evoluzione del Trap, l’applicazione aggiornata e più scientifica dello stesso mantra: il risultato giustifica i mezzi, il successo libera tutti. Soltanto in due occasioni Capello non ha vinto qualcosa subito, al primo anno: è successo nel viaggio di ritorno al Milan, e poi nella Roma, trascinata comunque allo scudetto nell’arco di un triennio. Il resto è gloria, con i titoli vinti e revocati negli anni neri della Juve, con la Liga riconquistata nella seconda tappa al Real Madrid. Qualche giorno fa, Andrei Arshavin leader della nazionale russa, ha dato il benvenuto al tecnico italiano, prima ancora che il ministro dello Sport di Mosca rendesse ufficiale il rapporto con Capello. Un segnale. Quasi contemporaneamente, in Inghilterra, John Terry veniva assolto dall’accusa di insulti razzisti che gli era costata la fascia di capitano. Finisce con quella fascia l’avventura di Capello sulla panchina inglese. Un’avventura non felice, segnata dal flop in Sudafrica e dalla brillante qualificazione all’Europeo. Ma non è da questi particolari che si giudica un allenatore. Capello era blindato da un buon contratto, I grandi tecnici, ormai, sono come le archistar: pochi, costosissimi, ciascuno con una fisionomia molto definita. Chiamano Frank Gehry in ogni angolo del pianeta per chiedergli di ricostruire un museo tipo quello di Bilbao. Più nuovo, più grande, più bello. E lui ripropone sempre lo stesso segno. Vale anche nel calcio: per i Mourinho, Guardiola, Hiddink, Mancini, Ancelotti, Wenger, Scolari. Vale per Capello. Il circolo Pickwick è questo. Anche se manca la firma, la scelta è fatta. © RIPRODUZIONE RISERVATA

SQUADRE SCOMPARSE: LA PROVINCIA PAGA LA CRISI ECONOMICA NAZIONALE hiudono le fabbriche, e chiudono le squaC dre. E’ la crisi, ragazzi. E lo sport non può restare indenne, con tutto quello che succede in Italia. Non è la prima estate dolorosa nello sport: da anni al momento delle iscrizioni ci sono squadre che alzano bandiera bianca, o vengono estromesse per motivi economici. Ma in questo momento storico del nostro Paese, certe bocciature sono una ferita in più. Qui non sono in discussione i posti di lavoro, come se a chiudere fosse un’azienda. Quello è un problema reale, ma marginale rispetto al dolore che si provoca a migliaia di tifosi che perdono il loro punto di riferimento del weekend: niente stadio, o niente palazzetto. Per rivedere la squadra del cuore in campo — se va bene — bisognerà seguire un torneo minore. Amen. Non è solo un problema calcistico. E’ tutto lo sport a soffrire. A oggi la Lega Pro ha perso otto club (in passato è anche andata peggio), alcuni prestigiosi, in tutta l’Italia: le mitiche Spal e Triestina, il Piacenza, le pugliesi Foggia e Taranto, il Pergocrema, il Siracusa e il Giulianova. Per un pelo sembra salvo il Treviso, squadra di una città che già piange la discutibile mancata am-

di ROBERTO PELUCCHI

f «Sono sereno», «ho chiarito», «è tutto a posto». Lo dicono in tanti dopo essere stati da Palazzi. L'avevano detto anche Signori, Doni e Mauri. E’ il solito vizio, quello di copiare dai migliori.

missione nel basket in serie A (out anche Teramo). La pallacanestro paga a carissimo prezzo questa crisi, con 39 squadre saltate nelle prime quattro divisioni (c’è anche Piacenza, che fa una triste doppietta con il fallimento nel calcio) e altre 13 tra quelle femminili. E non parliamo della pallavolo, dove la crisi tocca la capitale: niente Roma, e anche qui niente Treviso (anche se la squadra giocava a Belluno), oltre a Monza e Novara che, nel volley femminile, ha fatto la fusione con Villa Cortese. I presidenti non possono investire, gli sponsor hanno chiuso i rubinetti, gli incassi sono quelli che sono perché la gente fa fatica a pagare il biglietto. E i criteri d’iscrizione sono sempre più severi, per evitare patatrac a stagione in corso. Non tutti sono come la Serie A del calcio, che grazie ai diritti tv vive su un altro pianeta. Gli altri piangono, fanno sacrifici e tirano avanti. Chi non ce la fa si arrende, i più fortunati restano in pista e chiedono ai tifosi di essere comprensivi se vengono ceduti i beniamini. Fino a quando l’Italia sarà in questo stato, lo sport ne pagherà le conseguenze. L’attualità dei club sarà i problemi economici, non i risultati. Consoliamoci con le Olimpiadi: lì per partecipare servono atleti veri, non le fideiussioni. © RIPRODUZIONE RISERVATA

che perdere ma lotta per la vittoria. La differenza è enorme. Segna la demarcazione tra il giocatore normale e il potenziale fuoriclasse. Si dice: Molinari ha vinto solo 2 volte sul Tour. Vero, ma si dimentica un torneo WGC (che, per qualità di field, vale un Major), una World Cup e la Ryder Cup insieme al fratello Edoardo. Francesco viene da due secondi posti consecutivi, sarà l’unico italiano al British Open che comincia giovedì al Royal Lytham & St. Annes e con ogni probabilità difenderà ancora i colori dell’Europa a fine settembre contro gli Usa in Illinois. Intanto è numero 22 nel mondo e secondo in Europa. Non basta? No, ma solo se si torna al punto di partenza: ai campioni è giusto chiedere sempre qualcosa di più. © RIPRODUZIONE RISERVATA

ilCommento

Milan: vendere va bene, prendere in giro i tifosi no

laVignetta di LORENZO CASTELLANI

Tifosi rossoneri protestano a Milanello contro le cessioni (Photoviews) di UMBERTO ZAPELLONI

a vendita dei gioielli di faL miglia è stata quasi digerita, la presa in giro non lo sareb-

TwitTwit

IL CINGUETTIO DEL GIORNO

MARCO ORSI Nuotatore italiano

Ragazzi è iniziato il silenzio olimpico ... Si spegne tweeter e fb ... Mi dispiace non rendervi partecipi delle nostre imprese ... A presto @bomber orsi

bandieraBianca

di NICOLA BINDA

tà la sua arma migliore. Lo dimostra il fatto che da quando ha conquistato la carta per il tour europeo non l’ha più persa, anzi ogni anno ha migliorato la sua posizione nella Race To Dubai, a parte il 2011, anno della nascita del figlio, in cui, com’è probabile e anche giusto, le priorità sono diventate altre. Il problema di Francesco è che, complice qualche titubanza sul putt, ottiene sempre qualcosa in meno rispetto alle potenzialità che possiede. Ma è in questo che si colgono i segni della sua grandezza. C’è chi perde perché non ha nessuna possibilità di vincere e chi può an-

laPuntura

I GRANDI TECNICI COME LE ARCHISTAR E COSÌ CAPELLO VA IN GOL A MOSCA Spagna si sono accorti che c’è una generaInalenzione di baby tifosi che ha visto la loro naziosoltanto vincere. Sono cresciuti così. Cam-

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MOLINARI SECONDO NON CI BASTA MA SOLO PERCHÉ PUÒ FARE DI PIÙ

ilGolf di STEFANO CAZZETTA

di ALESSANDRO DE CALÒ

LA GAZZETTA DELLO SPORT

EDUARDO VARGAS Attaccante cileno del Napoli

Con @pajarofernandez. @GarganoOfficial. Huguito migue e cami guau guau @eduvargas 17

ALESSANDRO DEL PIERO Ex giocatore della Juventus

Bella #squadra. Vengo a allenarmi con voi, ok? @delpieroale

be proprio. Il popolo milanista, dopo esser rimasto di sasso per qualche giorno, sta incominciando a farsi sentire inviando in via Turati civili lettere di dissenso, accompagnate da una monetina da un centesimo... Un messaggio chiaro. Quasi come quello recapitato da Ibra la scorsa settimana: «Se avete bisogno di un assegno...». Se i tifosi affiliati ai Milan club ufficiali non protestano per motivi che è fin troppo facile ipotizzare, il sottobosco del tifo rossonero, «quello che c’era prima di Berlusconi e continuerà ad esserci anche dopo», comincia a manifestare la propria arrabbiatura. Si sente preso in giro. Non dalla cessione di Ibra e Thiago Silva, ma dalla commedia che ha accompagnato l’operazione. Soprattutto la cessione di Thiago Silva, venduto una prima volta e poi tolto dal mercato dalla discesa in campo del presidente che, dopo aver fermato la cessione di Pato a gennaio, aveva fatto altrettanto con Thiago a giugno, arrivando addirittura a prolungargli il contratto. Una presa in giro. Come l’immagine di sostegno della campagna abbonamenti con Thiago e Ibra in bella mostra o le maglie con il numero 10 di Ibra già esposte ai Milan Store. «Ma chi ha già sottoscritto l’abbonamento ora può pretendere i danni?», ci chiedono. Qui, almeno, la risposta è semplice: quando due anni fa vi siete abbonati prima che il 31 agosto arrivassero Ibra e Robinho avete pagato un’integrazione? Il tifoso milanista è quello che riempiva San Siro anche con la squadra in Serie B (la prima volta a pagamento, la seconda gratis, ricordano i maligni). E’ un tifoso che sa sopportare stagioni derelitte e acquisti sbagliati, ma è un tifoso che non ci sta a farsi prendere per i fondelli. Preferi-

rebbe sentirsi dire che ora si deve ricominciare da zero con una squadra più giovane, con obbiettivi ridotti, ma con un programma ben preciso in testa. Vendere Ibra e Thiago in un’operazione da 170 milioni tra incassi e ingaggi risparmiati per poi spenderne una sessantina per Tevez o Dzeko non ha molto senso. Cosa vuol dire vendere i migliori del mondo per prendere dei succedanei e ricominciare con la corsa agli ingaggi folli? Meglio puntare sui giovani alla Destro, su una squadra che può avere un futuro, tanto il presente difficilmente potrà essere migliore di quello che ci sarebbe stato tenendo Ibra e Thiago Silva. I tifosi capirebbero. Basta avere un progetto e spiegarlo. In fin dei conti a illustrarlo sarebbero sempre i dirigenti che in un quarto di secolo hanno trasformato il Milan nella squadra più titolata al mondo. Dirigenti che non hanno più tra le mani i budget del periodo d’oro, ma che con nuove scelte accurate (Thiago fu un’invenzione, come lo furono Kakà o Shevchenko) potrebbero ricostruire un Milan dal grande futuro. Non sarebbe stata una cattiva idea dire a Leonardo: «Vuoi Thiago e Ibra? Almeno lasciaci Verratti...». Basta smetterla con i rinnovi facili (la lista degli esodati quest’anno è significativa), con i contratti esagerati per giocatori che fuoriclasse non sono (vedi Flamini), con i giovani del vivaio mandati in giro per l’Italia e poi riacquistati (Abate, Borriello...), con i regali alla concorrenza (Pirlo). E’ vero che venduto Sheva il Milan ha rivinto la Champions e che venduto Kakà ha rivinto lo scudetto, ma quelli erano altri momenti e soprattutto attorno ai superstiti c’era ancora una squadra. Adesso il discorso è diverso. La ricostruzione deve essere totale. Basterebbe ammetterlo. I milanisti capirebbero. Si arrabbierebbero, ma capirebbero. twitter@uzapelloni © RIPRODUZIONE RISERVATA


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MARTEDÌ 17 LUGLIO 2012

MOTOMONDIALE I TEST

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BILANCIO EDIZIONE IN TONO MINORE

Poco pubblico il Mugello vuole il GP a giugno

HANNO DETTO

DAL NOSTRO INVIATO

S Jorge Lorenzo «Cerchiamo velocità, ma senza perdere le nostre caratteristiche migliori in erogazione. Per il momento non abbiamo trovato nulla»

Spettatori giù del 30% rispetto al 2011 Auto e moto in pista: che scandalo

S

La vergognosa invasione di pista con moto e scooter tra la gente MILAGRO DAL NOSTRO INVIATO

SCARPERIA

Meno 30% rispetto al 2011, un vero e proprio tracollo di pubblico. Il bilancio del GP d’Italia non può essere positivo, dopo un venerdì e un sabato desolanti (7.500 biglietti il primo giorno, 17.000 il secondo), la domenica si è arrivati a 64 mila spettatori contro gli oltre 80 del 2011. Troppo poco per non pensare di far qualcosa. «Ci sono stati tanti elementi concomitanti — dice Paolo Poli, direttore del circuito di proprietà della Ferrari —. Stiamo vivendo un momento di crisi e qualcuno dei piloti più in vista non attraversa il proprio periodo migliore. Ma soprattutto la data che ci è stata imposta non funziona. Siamo in piena estate e la gente preferisce fare altro. Occorre anticipare la gara di almeno un paio di settimane. Non so se ce la faremo per il 2013, ma l’obiettivo è questo».

dotandosi di un parcheggio dal quale si possa imboccare solo l’uscita dell’autodromo. Lo stesso discorso deve valere per i camper (erano oltre 1.000!) che creano traffico e dovrebbero essere parcheggiati fuori dall’impianto. Infine i biglietti: fino a quest’anno il Mugello era l’unico circuito al mondo dove non si poteva acquistare il biglietto per un giorno solo. Quest’anno un passo avanti: accesso giornaliero consentito solo per le tribune, mentre per i prati bisognava acquistare l’abbonamento per almeno due giorni (prezzo intero: 135 euro) tranne la domenica. f.f. © RIPRODUZIONE RISERVATA

«

Paghiamo la crisi, i risultati dei nostri piloti e una data infelice Va anticipata

Invasione Ma il Mugello deve ri-

solvere anche altri problemi a cominciare da quelli di ordine pubblico. L’invasione di pista domenica è stata una vergogna, con il rettilineo d’arrivo solcato a gran velocità da moto (ma anche una Smart...) che impennavano o facevano «burn-out» tra la gente: roba mai vista e da risolvere. Magari

A caccia d

PAOLO POLI DIRETTORE MUGELLO

Valentino Rossi «Dovevamo provare una nuova centralina ma si è spenta e sono caduto. Per motivi di sicurezza ci siamo fermati»

S Dani Pedrosa «Il telaio sembra migliore e spero che la Honda faccia uno sforzo per portarne due a Laguna Seca. Quello che va invece molto bene è il motore»

S Casey Stoner «Il telaio non dà vantaggi, quindi inutile perderci tempo anche su piste differenti. Invece il motore sembra avere qualcosa di buono nell’erogazione»

FILIPPO FALSAPERLA SCARPERIA (Firenze)

Livio Suppo, capo del marketing Honda, ieri pomeriggio tra il serio e il faceto si chiedeva se non fosse il caso di chiedere alla Dorna di cancellare il Mugello dal calendario. Troppo forte Lorenzo il Magnifico. Che all’ora di pranzo ha salutato la compagnia con mezza giornata di test d’anticipo e se n’è tornato finalmente in Spagna, forte del bel vantaggio nel Mondiale che gli ha dato il trionfo di domenica. Sicurezza Già sapeva che nessuno lo avrebbe scalzato anche da questa sessione di prove. «Non sono troppo in forma — minimizzava Jorge — perché da tre settimane ho un’infiammazione alla gola che mi tormenta. Avevamo qualcosina da provare, ma niente di importante. Assetti dell’anteriore e qualche particolare per migliorare il motore. Ma per il futuro. Cerchiamo velocità, ma senza perdere le nostre caratteristiche migliori in erogazione. Per il momento non abbiamo trovato nulla, ma sono sicuro che in Giappone continuino a lavorare». Dubbi Il ragazzo sta davvero andando a gonfie vele e la concorrenza tenta di arginarlo lavorando sulle proprie moto. Con risultati altalenanti. Prendiamo casa Honda. Dani Pedrosa, non a caso 2˚, per una volta era sorridente davanti alla RCV nuova di zecca (visivamente nei travi superiori del telaio più «gonfi» proprio sotto il finto serbatoio), anche se dopo soli 3 giri ha sbagliato una marcia ed è andato pericolosamente fuori all’ultima curva, finendo quasi contro le protezioni. «Il telaio — dice — sembra migliore e spero che la Honda faccia uno sforzo per portarne due a Laguna Seca (29 luglio, n.d.r.), per provarlo su una pista differente. Quello che va invece molto bene è il motore, più docile a centro curva. Però non so se potremo utilizzarlo negli Usa a causa della rotazione: dobbiamo studiare una strategia apposita». Tutto il contrario il suo compagno Casey Stoner, pure 3˚ a soli 2 millesimi, che boccia senza

Lorenzo super batte anche la Honda 2013 Rossi per terra Il vincitore del GP gira solo al mattino e va in ferie. Vale con il nuovo motore fa tre giri poi la centralina lo stende A Pedrosa piace la RC213V per l’anno prossimo, Stoner invece boccia il telaio

Stoner testa la Honda MILAGRO

appello la nuova struttura: «Non dà vantaggi, quindi inutile perderci tempo anche su piste differenti. Invece il motore sembra avere qualcosa di buono nell’erogazione, ma non so se lo utilizzeremo a Laguna». Questa pista non gli piace proprio e lo rende ruvido... Rosse Una caduta eccellente anche in casa Ducati. Valentino Rossi, dopo soli 3 giri con il

CAOS AUTODROMO SITUAZIONE PARADOSSALE DOPO LA SCOPERTA DELLE BOLLE SULL’ASFALTO

Monza attacca la Federmoto. Anzi si scusa Spedite il 13 luglio alla Fim 2 lettere che esprimevano opposti pareri! ANDREA CREMONESI

Le tv che ieri mattina si erano recato all’Autodromo Nazionale per immortalare l’avvio dei lavori di riasfaltatura sono rimaste deluse: niente perché mancano ancora le autorizzazioni della sovrintendenza e del Comune di Monza, che il direttore dell’autodromo Enrico Ferrari ha richie-

sto solo ieri. È l’ennesimo intoppo che ha origine dalla divergenze profonde tra i dirigenti della Sias, la società che gestisce l’impianto, e che ha aspetti quasi esilaranti come è accaduto quando il 12 luglio la Federazione internazionale moto ha sospeso l’omologazione per le gare di moto attraverso una lettera di Egor Eskinja. Alla quale hanno risposto sia il destinatario, Enrico Ferrari sia il presidente di Sias, Paolo Guaitamacchi. Peccato che sostenessero cose opposte! Accuse «Siamo sorpresi dalla sua lettera del 12 — ha scritto Ferrari — vi segnaliamo che non c’è alcuna ragione per

adottare una sospensione dell’omologazione, considerando che Lei ha ispezionato personalmente il tracciato il 3 maggio e che il Signor Bulcsu, presidente della Giuria, lo ha fatto il 4, 5 e il 6 ed entrambe avete attestato nella minuta ufficiale che la condizione della pista era di prima classe. Inoltre sottolineiamo che due professori universitari, incaricati di fare delle verifiche sulla sicurezza della curva 13, Parabolica, dopo la gara Superbike, hanno dichiarato che non sono sorti problemi ma ci hanno suggerito di realizzare un nuovo sistema di drenaggio della pioggia per evitare possibili accumuli di acqua».

«

Sorpresi dalla vostra decisione Non c’è ragione di sospendere l’omologazione

ENRICO FERRARI DIRETTORE AUTODROMO

«

Ci scusiamo per il comportamento, durante l’evento Superbike, dei nostri dirigenti

PAOLO GUAITAMACCHI PRESIDENTE AUTODROMO

Scuse Una lettera quasi d’accu-

sa nei confronti della Fim ma lo stesso giorno da Milano ne è partita una firmata appunto da Guaitamacchi di ben altro tenore: «Ci scusiamo per il comportamento del nostro management relativo all’evento della Superbike del 5-6 giugno e sul quale il nostro consiglio di amministrazione sta riflettendo...». Ricambio Uno strabismo che ovviamente non ha fatto bene all’immagine dell’Autodromo, il quale ora deve sottoporsi a una vera e propria corsa contro il tempo per poter riasfaltare il tracciato in tempo per la F.1. Intanto giovedì, l’assemblea della Sias, in base alle nuove disposizioni legislative, azzererà il consiglio di amministrazione e la presidenza. © RIPRODUZIONE RISERVATA


MARTEDÌ 17 LUGLIO 2012

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i Jorge Valentino Rossi nei test al Mugello di ieri MILAGRO

I TEMPI DI IERI

LA GALLERIA 1

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«nuovo» motore, è caduto al Correntaio e lì ha chiuso i suoi test (10˚ a 1"1): «Dovevamo provare una nuova centralina (completamente diversa come gestione, tanto che è stato ridisegnato il serbatoio, n.d.r.) ma si è spenta e sono caduto, quando per fortuna ero vicinissimo all’asfalto, quindi senza problemi. Però per motivi di sicurezza ci siamo fermati per capire». Il test andrà ripetuto dopo Misano (a Brno la Ducati non proverà), ma in ogni caso a Laguna verrà punzonato un motore che potrà essere modificato man mano che arriveranno gli aggiornamenti, prefigurazione di un «pacchetto» profondamente diverso.

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Così i test ieri: 1. Lorenzo (Spa-Yamaha) 1'47"435 (40 g.) 2. Pedrosa (Spa-Honda) 1'47"549 (51) 3. Stoner (Aus-Honda) 1'47"551 (47) 4. Hayden (Usa-Ducati) 1'47"746 (54) 5. Crutchlow (GB-Yamaha) 1'47"750 (50) 6. Dovizioso (Ita-Yamaha) 1'47"775 (38) 7. Bradl (Ger-Honda) 1'48"060 (50) 8. Barbera (Spa-Ducati) 1'48"084 (25) 9. Bautista (Spa-Honda) 1'48"530 (49) 10. Rossi (Ita-Ducati) 1'48"565 (23) 11. Barbera (Spa-Ducati) 1'49"148 (31) 12. Espargaro (Spa-Art) 1'49"547 (47) 13. Hernandez (Col-Bqr) 1'50"211 (70) 14. De Puniet (Fra-Art) 1'50"516 (44) 15. Pirro (Ita-Ftr) 1'50"934 (60) 16. Battaini (Ita-Ducati) 1'51"273 (23) 17. Edwards (Usa-Suter) 1'51"997 (33) 18. Silva (Spa-Bqr) 1'52"019 (41)

Block Il problema di Valentino

ha fermato anche il suo compagno Nicky Hayden, per il quale non era previsto il test della «nuova» moto. Ma comunque l’americano, pur con un altro guaio alla pompa della benzina, ha centrato il 4˚ tempo, felice dei progressi fatti. Sesto si è piazzato Andrea Dovizioso che non aveva nulla di nuovo da provare. Ora finalmente tutti si riposano un po’. Tutti tranne la Ducati che resta qui 3 giorni: oggi col collaudatore Franco Battaini, da domani anche con l’«osservato speciale» Danilo Petrucci. © RIPRODUZIONE RISERVATA

S Pole 2012: Pedrosa 1'47"284

Dalla Desmosedici senza veli alla evoluta arma di Tokyo 1. La «nuova» Ducati sorpresa all’interno del box al Mugello senza la carenatura GORALI 2. Valentino Rossi discute con i tecnici della rossa prima di provare le ultime novità MILAGRO 3. Casey Stoner sulla RC213V del 2013, ma che potrebbe debuttare già tra due settimane a Laguna Seca ma che non ha convinto l’australiano MILAGRO 4. Incrocio di traiettorie in pista tra il trionfatore del Mugello 2012 Jorge Lorenzo e Valentino Rossi MILAGRO

S Giro veloce: Pedrosa 1'47"705

DE VILLOTA SPIEGAZIONI

«La Marussia di Maria non si è rotta»

NAU! OFFICIAL PARTNER DEL GAZZETTA SUMMER PER UN’ESTATE NEL SEGNO DELLO SPORT NAU!, il primo brand di occhiali di design e di qualità a prezzi snelli, presenta gli esclusivi modelli da sole disegnati e creati per il Gazzetta Summer 2012 e concepiti per dare vi ta e allegria a un’estate a tutto sport. «La nostra indagine interna ha escluso che la macchina abbia causato l’incidente». Con queste parole John Booth, responsabile della Marussia, ha annunciato le conclusioni dell’inchiesta che la Marussia ha condotto dopo l’incidente capitato il 3 luglio a Maria De Villota (foto AP). Durante un test aerodinamico, la vettura, mentre stava curvando nel parcheggio dell’aeroporto di Duxford per rilanciarsi, aveva preso all’improvviso velocità e la spagnola aveva sbattuto la testa contro un camion del team. Ricoverata a Cambridge, ha perso l’uso dell’occhio destro ed è stata sottoposto a plastiche facciali. Inoltre dopo essere stata in condizioni gravissime, Maria è uscita dalla terapia intensiva, ha ripreso a parlare con i familiari e sta lentamente recuperando. Insomma senza dirlo direttamente il team esclude un eventuale guasto legato all’elettronica, spalancando la porta all’ipotesi dell’errore umano. La scuderia, in un comunicato, ha fatto sapere inoltre di aver commissionato un’indagine esterna all'aerodromo di Duxford. E a proposito dell’impianto, il team anglo-russo ha sottolineato come la pista sia «stata approvata dalla Fia e che venga usata spesso per questo tipo di collaudi e anzi era raccomandata per questo tipo di prove». Una risposta indiretta a chi aveva avanzato dubbi sulle misure di sicurezza del tracciato. «Ora che abbiamo capito le cause dell’incidente — ha concluso Booth — possiamo concentrarci sulla priorità che è lo stato di salute di Maria». © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIANI SUPERBIKE CHIUDE LA SCUDERIA INTERNA. I COSTI CALANO DA 30 MILIONI A 6-7

Taccuino

Bmw, alt al team ufficiale

DA ITALIAVIVA

Nel 2013 Melandri nella squadra italiana. Con Dovi? Nasce l’idea Crt PAOLO GOZZI

Bmw Moto rivoluziona l’impegno nel Mondiale Superbike. A fine campionato chiuderà il team interno che sta puntando al Mondiale con Marco Melandri. Dal 2013 tutte le risorse verranno concentrate su Bmw Italia, ora in pista con Badovini e Fabrizio. Non è un disimpegno «perché la Superbike

Mercato Il cambio di strategie

che porterà con sé i suoi tecnici: è comunque la terza volta, dopo Kawasaki MotoGP e Yamaha Superbike, che Marco vede chiudere la sua squadra. Però scombina il mercato piloti: Leon Haslam, compagno di Melandri, è sul mercato come Badovini e Fabrizio. Si raffredda la pista Checa: la Bmw Italia ora aspetta notizie dalla MotoGP, dove potrebbero liberarsi pezzi grossi come Dovizioso, Hayden o Spies. Bmw punta intanto allo sbarco in MotoGP: Alpha Racing sta valutando con il telaista Ftr la realizzazione di una Crt che potrebbe correre (coi motori Bmw ufficiali) già nel 2013.

non cambia nulla per Melandri,

© RIPRODUZIONE RISERVATA

resta la migliore piattaforma per mettere in luce la nostra reputazione di produttore di moto sportive», puntualizza il nuovo capo della divisione moto Stephan Schaller. Ma l’impegno attuale è sovradimensionato, con due team mastodontici. Tagliare il doppione permetterà un risparmio consistente: da 30 milioni di euro a stagione a 6-7. Il potenziale non verrà intaccato perché Melandri (contratto biennale) verrà girato alla squadra italiana, che manterrà il filo diretto con il reparto corse di Monaco per la fornitura di motori ed elettronica.

LA GAZZETTA DELLO SPORT

Un premio a Ioda Iodaracing, il team di Giampie ro Sacchi presente nelle tre classi del Motomondiale, è stato premiato a Terni nell’ambito di ItaliaViva, il pro getto dell’Associazione Prima Perso na che fa luce sulle migliori esperien ze imprenditoriali del nostro Paese.

AL POSTO DI PORTIMAO

Superstars a Pergusa La prossima tappa del cam pionato Superstars, il 16 settembre, non si correrà a Portimao, ma a Per gusa, in Sicilia.

ENDURO IN LUTTO

Addio Gianni Perini (d.a.) Saranno celebrati oggi a Lallio (Bg) i funerali di Gianni Perini, storico manager dell’enduro per Gile ra, Sachs, Ktm Farioli e Piaggio, scomparso domenica a 78 anni.

Il via alla grande festa è stato dato lo scorso 23 giugno a Milano Marittima, località famosa nel mondo per il diverti mento estivo e la vacanza attiva teatro dell’evento organiz zato da Rcs all’insegna della gioia di vivere. NAU!, in qua lità di official partner, è stato presente vestendo gli occhi degli ospiti della serata di ro sa e nero e nel corso della kermesse le hostess NAU! hanno fatto indossare gli esclusivi occhiali Gazzetta Summer agli invitati immor talando il momento con spas sosi scatti fotografici molto glam. Per i più spiritosi non è mancata la possibilità di rivedersi con video e foto sul cana le YouTube e sulla pagina Facebook di NAU! In edizione li mitata, gli esclusivi occhiali realizzati per Gazzetta Summer disponibili nei Gazza Store di Milano Marittima e di Mila no regalano un sapore cool allo sport italiano. Infatti, il de sign dei due modelli ripercorre un classico dell’occhialeria aggiungendo un tocco di grande attualità attraverso l’utilizzo di texture in rosa e nero. Colori che evocano la classica stam pa della mitica Gazzetta dello Sport, famosissimo, apprezza to e autorevole quotidiano sportivo d’Italia.

«Siamo orgogliosi di aver creato questi occhiali per l’evento della Rosea», dichiarano in NAU!. «È proprio nello sport, infatti, che riconosciamo molti tratti distintivi e sempre presenti nel nostro brand come rispetto, corret tezza, impegno, passione ed entusiasmo. Mensilmente NAU! propone nuove collezioni di occhiali da vista e da sole perché vogliamo dare a sempre più persone il piacere di indossare occhiali ricchi di colore e design e realizzia mo modelli in edizione limitata perché ognuno di noi è unico e ha il suo stile personale». «In tutto ciò che offriamo, e ne sono testimonianza an che questi esclusivi occhiali realizzati per Gazzetta Sum mer spiegano ancora in NAU! , mettiamo passione, competenza e rispetto per l’ambiente. Siamo consa pevoli, da sempre e non certo per mo da, della no stra responsabilità verso le generazioni che verranno e ci impegniamo insieme ai nostri clienti per uno sviluppo so stenibile. In tutti i nostri processi eliminiamo ciò che è su perfluo e ricicliamo tutto ciò che può “vivere” di nuovo. Il risultato è evidente: meno rifiu ti e minori costi super flui. Lavo riamo inol tre nel pieno rispetto delle vigenti normative europee e i nostri processi sono certificati Uni En Iso 9001:2008, Uni En Iso 14001:2004 e Plastica II Vita». Ma NAU! è, oltre a fashion e rispetto per l’ambiente, anche prevenzione, salute degli occhi e contenimento dei prezzi. «Per questo motivo ci confermano in NAU! 365 gior ni l’anno offriamo Prezzo Zero, la prima e unica collezione di montature che non si paga presentando la ricetta del me dico oculista. Tutti i giorni ricerchiamo la migliore soluzio ne estetica e funzionale per i nostri clienti. Con il massimo rispetto anche per le loro tasche». a cura di RCS MediaGroup Pubblicità

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

99˚ TOUR DE FRANCE 15ª TAPPA

DAL NOSTRO INVIATO

MARCO PASTONESI PAU (Francia)

In una classifica dei nasi — fateci caso: i buoni corridori hanno nasi importanti —, Pierrick Fedrigo è messo benissimo: diciamo nei primi quattro, a una lunghezza da Sandrino Carrea (naso scultoreo, raffaellita) e al fotofinish con Bartali («Quel naso triste come una salita», canterebbe Paolo Conte) e Coppi, ma Serse (naso simile a quello di Fausto, ma per il resto no). Con quel naso lì (monumentale, alla Cyrano), Fedrigo gode di un gran bel fiuto della vittoria: ieri la quarta della carriera al Tour (ed è anche la quarta francese in questo Tour). «La prima nel 2006, a Gap, ce l’ho nel cuore perché era la prima». Anche noi ce l’abbiamo nel cuore, perché lo sconfitto, in una volata a due sopravvis-

MARTEDÌ 17 LUGLIO 2012

Pierrick Fedrigo, 33 anni BETTINI

ARRIVO: 1. Pierrick Fédrigo (Fra, Fdj) 158,5 km in 3.40’15", media 43,2; 2. Christian Vande Velde (Usa, Garmin); 3. Thomas Voeckler (Fra, Europcar) a 12"; 4. N. Sörensen (Dan); 5. Devenyns (Bel); 6. Dumoulin (Fra) a 1’08"; 7. Greipel a 11’50"; 8. Farrar (Usa); 9. P. Sagan (Slk); 10. Boeckmans (Bel); 11. Bozic (Slo); 12. Hinault (Fra); 13. de Kort (Ola); 14. Cantwell (Aus); 15. Engoulvent (Fra); 21. Evans (Aus); 22. Wiggins (Gb); 23. Froome (Gb); 24. Nibali; 26. Roche (Irl); 29. Van den Broeck (Bel); 30. Zubeldia (Spa); 35. Van Garderen (Usa); 37. Klöden (Ger); 42. F. Schleck (Lus); 44. Rolland (Fra); 64. Canuti; 65. Malacarne; 75. Quinziato; 78. Scarponi;

82. Cavendish (Gb); 84. Stortoni; 106. Marcato; 112. Basso; 118. G. Caruso; 144. Oss; 146. Marzano; 151. Paolini a 12’21"; 156. Vanotti a 15’31". Ritirati: Hutarovich (Bie), van Hummel (Ola), Jérôme (Fra), Lancaster (Aus), Bernaudeau (Fra), Chavanel (Fra).

Caccia nei filmati al lanciatore di chiodi

Amatoriali Alla partenza non si

Sabotaggio sulla salita: totale 61 forature. Fuga vincente di Fedrigo, domani Pirenei

La Gendarmeria sta controllando tutte le immagini televisive, anche quelle amatoriali

CLASSIFICA: 1. Bradley WIGGINS (Gb, Sky) 68.33’21"; 2. Chris Froome (Gb, Sky) a 2’05"; 3. Vincenzo Nibali (Liquigas-Cannondale) a 2’23"; 4. Evans (Gb) a 3’19"; 5. Van den Broeck (Bel) a 4’48"; 6. Zubeldia (Spa) a 6’15"; 7. Van Garderen (Usa) a 6’57"; 8. Brajkovic (Slo) a 7’30"; 9. Rolland (Fra) a 8’31"; 10. Pinot (Fra) a 8’51"; 11. Klöden (Ger) a 9’29"; 12. F. Schleck (Lus) a 9’45"; 13.

parla che di chiodi. In francese "clou", in spagnolo "clavo", in portoghese "cravo", in inglese "nail", in danese e norvegese "negl", in olandese e svedese "nagel". In Italia vantiamo Chiodi, gregario ai tempi di Galetti e del Diavolo Rosso, e Chiodini, velocista ai tempi di Pambianco e Venturelli. Christian Prudhomme, il patron del Tour, comunica che le forature sono state contate: 61, che hanno colpito 33 corridori (Evans tre, Scarponi due). E il numero si riferisce soltanto alle bici. Quelle di moto e macchine sono fuori classifica. Poi ammette che «le conseguenze avrebbero potuto essere tragiche». La Gendarmeria, cui è stata affidata l’indagine dopo che gli organizzatori hanno sporto denuncia contro ignoti, ha valutato le registrazioni televisive e anche una serie di filmati amatoriali, dai quali però non è ancora stato possibile individuare e identificare i lanciatori di chiodi. Intanto, oltre all’invito "ne courez pas à coté des coureurs" (non correte accanto ai corridori), è stato inaugurato quello "ne cloutez pas à coté des coureurs" (non lanciate chiodi accanto ai corridori). Manuel Quinziato, come al solito, dice una cosa intelligente: «Meglio non parlarne troppo, altrimenti si fa pubblicità, e qualche esaltato ne trae ispirazione». Intanto il viceprocuratore di Foix, Marilyn Blanc, specifica che «bisogna ancora chiarire quanti sono stati i punti in cui i chiodi sono stati lanciati». Pirenaiche Oggi secondo e ulti-

mo giorno di riposo, anche se c’è chi ha interpretato la tappa di ieri come un terzo giorno di riposo. «Invece faceva un gran caldo, la strada era tutta su e giù, e nelle prime due ore abbiamo fatto 90 km — spiega Bradley Wiggins —. Anche se non siete d’accordo, è stata una giornata molto ma molto faticosa, fisicamente e mentalmente. E siccome era l’ultima giornata buona per vincere una tappa, c’è stata battaglia». Di altre tappe Wiggins ne conta tre, due pirenaiche vere e una crono, non la tappa di Parigi. «Le due pirenaiche non le ho neanche studiate sulla mappa — sostiene —. Lo faccio solo la sera della vigilia, tappa per tappa, per non sentirne troppo il peso. Quanto alla crono, so che è di 54 km, che bastano e avanzano».

CADEL EVANS, 35 ANNI FORATURA IN DISCESA (Bettini)

suti a una fuga più numerosa, era Totò Commesso. «La seconda nel 2009, a Tarbes, perché giocavo quasi in casa». Cioè a una quarantina di chilometri da qui, e secondo fu Franco Pellizotti. «La terza nel 2010 qui a Pau, al termine di un tappone pirenaico, con Peyresourde, Aspin, e Tourmalet». Stavolta «perché dopo un anno difficile e sei mesi nei guai per colpa di una zecca, temevo di non poter tornare ad alti livelli». Invece è tornato. E gli altri cinque fuggitivi a giocarsi la vittoria sono tipi svegli: Vande Velde, Voeckler, Devenyns, Soerensen e Dumoulin, finiti in quest’ordine.

IL TOUR E’ A PAU

il gruppo a quasi 12’, oggi riposo

Una spettacolare immagine del gruppo durante la tappa di ieri EPA

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Roche (Irl) a 10’49"; 14. Coppel (Fra) a 11’27"; 15. Horner (Usa) a 12’41"; 16. Menchov (Rus) a 17’21"; 17. Monfort (Bel) a 17’41"; 18. Martinez (Spa) a 18’04"; 19. Costa (Por) a 19’02"; 20. C. A. Sorensen (Dan) a 20’12"; 21. Scarponi a 20’32"; 25. Valverde (Spa) a 32’59"; 29. Basso a 45’13"; 32. P. Sagan (Slk) a 47’32"; 39. Caruso a 1.00’39"; 47. Marcato a 1.10’52"; 49. Malacarne a 1.12’30"; 81. Marzano a 1.38’34"; 88. Stortoni a 1.45’39"; 95. Canuti a 1.50’21"; 101. Vanotti a 1.53’38"; 109. Quinziato a 1.55’52; 112. Paolini a 1.59’42"; 119. Oss a 2.06’24"; 156. Farrar (Usa) a 2.47’29". ALTRE CLASSIFICHE A punti: P. Sagan (Slk). Montagna: Kessiakoff (Sve). Giovani: Van Garderen (Usa).

2

BASSO NEL 2004 GIOIA IN SALITA

Nell’ultimo decennio l’Italia ha vinto solo 17 tappe al Tour de France. Nel decennio precedente (1991-2001) erano state 48. In 99 edizioni l’Italia ha vinto 258 tappe.

SAGAN, CHE STAR AUTOGRAFO-OSE’ SUL DECOLLETE’ Peter Sagan star pure al raduno di partenza. Grazie allo straordinario Tour che sta facendo, il 22enne slovacco della Liquigas ogni giorno guadagna simpatie. E ieri ha anche firmato un autografo-osé, sul decolleté di una avvenente tifosa...

Taccuino

S 2003 5 (4 Petacchi, 1 Simoni)

S 2004 2 (1 Pozzato, 1 Basso)

S 2005 3 (1 Bernucci, 1 Savoldelli, 1 Guerini)

S 2006 1 (1 Tosatto)

S 2007 3 (2 Bennati, 1 Pozzato)

S 2008 0 (2 Riccò, 1 Piepoli: annullate per doping)

S 2009 0

S 2010 2 (2 Petacchi)

S S

PISTA A FIORENZUOLA

LO JUNIOR TRAVOLTO

Vince Dall’Oste

Sei Giorni a Marvulli

Oggi funerali di Zeffin

(f.bocca) Il varesino Fabrizio Dall'Oste (Trevigiani), 21 anni, si è imposto nello spettacolare crono prologo del 49˚ Giro della Valle d'Ao sta per Under 23: 3,4 km da Hone a Forte di Bard. Alle sue spalle, due professionisti lussemburghesi del la Leopard Trek: Bob Jungels, 2˚ a 5'', e Alex Kirsch, 3˚ a 6''. Fabio Aru, re 2011 e grande favorito, è giunto 4˚ a 9''. Oggi prima tappa in linea, Arvier Arvier di 133 km.

Gli svizzeri Franco Marvulli e Tristan Marguet, con 252 punti, hanno vinto la 15ª edizione della Sei Giorni delle Rose, sul velodromo At tilio Pavesi di Fiorenzuola d’Arda. Per Marvulli è il quinto trionfo nella manifestazione. Gli elvetici hanno preceduto due coppie ceche: Milan Kadlec e Alois Kankovsky, 243 pun ti, e Jiri Hochmann e Vojtech Hace cky, con 114. Quinti, a 1 giro, Nicolò Bonifazio e Angelo Ciccone.

Si svolgono oggi alle 14.30, nella chiesa di Castelletto di Sena go (Milano), i funerali di Valerio Zef fin, 17 anni, lo junior della società Canturino che è stato travolto gio vedì mattina da un furgone mentre si stava allenando sulle strade di Lo mazzo, nel Comasco. MOSER IN POLONIA il servizio sulla vittoria

è a pagina 39

&

Nibali, pensaci tu Abbiamo vinto soltanto 17 tappe nell’ultimo decennio

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2012 0

PROLOGO GIRO VAL D’AOSTA

il caso

2002 1 (Frigo)

2011 0

clic

GAZZETTA DELLO SPORT

Tour 2004: Basso batte Armstrong a La Mongie BETTINI DAL NOSTRO INVIATO

PAU

Le fughe arrivano. Sono gli italiani che latitano. Anche ieri a Pau il tentativo da lontano è andato in porto, e non è poi così strano: più il Tour va avanti, meno forze ci sono per tenere cucita la corsa. E poi c’è l’anomalia del Team Sky, che avrebbe un certo Mark Cavendish per gli sprint ma non può spremere troppo i suoi uomini, visto che con Wiggins e Froome è in una posizione di assoluto privilegio per la maglia gialla di Parigi (e il malessere dell’iridato per questa situazione trova sempre più conferme). Ma resta un fatto: gli italiani «da fuga» sono rari. Prove Detto che Vincenzo Nibali ha altro a cui

pensare, il più vicino all’impresa da lontano è stato Michele Scarponi, bravo e tenace nella decima tappa e battuto soltanto da Voeckler sul traguardo di Bellegarde-sur-Valserine. Non ci aiutano neppure i numeri, perché i nostri sono pochini: al via da Liegi ce ne erano 15, e siamo ai minimi storici dal 1989 (le cadute hanno tolto di mezzo Petacchi e Viganò, uomini comunque da volata). Mettiamoci pure le motivazioni tattiche: i Vanotti, i Canuti o i Quinziato (ma anche Ivan Basso) hanno più il compito di scortare i capitani Nibali e Evans piuttosto che lanciarsi in avventure dall’incerto risultato. Tendenza I numeri ci inchiodano. Saranno anche aridi, ma qualche cosa spiegano. Finora siamo a zero tappe vinte, come nel 2011. Nel 2010 ne vinse due Petacchi, naturalmente allo sprint. Nel 2009, zero. Nel 2008, i successi di Riccò (2) e Piepoli sono finiti nel cestino della spazzatura (leggasi doping). Bennati — nel 2007 — è di fatto l’ultimo dei nostri ad avere vinto grazie a una fuga da lontano. Su un arrivo in salita vero non alziamo le braccia dal 2004 (Basso a La Mongie). C’è chi sta peggio, per carità: gli olandesi non vincono una tappa che sia una addirittura dal 2005 e Gesink, il loro uomo di punta per la classifica, è già a casa. Ma è la tendenza di lungo periodo ad essere inquietante: dal 2001 al 2012 (12 edizioni, anche se questa non è ancora finita) il bottino italiano è di 17 tappe, mentre nei 12 Tour precedenti (1989-2000) era stato addirittura di 55 successi parziali (più 4 cronosquadre). Futuro L’eventuale podio finale di Vincenzo Niba-

li sarebbe una benedizione: l’ultimo dei nostri tra i primi tre sui Campi Elisi è ancora Ivan Basso, secondo nel 2005. Non nasconderebbe però un andamento preoccupante, che certifica la minore «presenza» italiana in quella che è la corsa più importante del mondo, sempre più globale e con i nuovi mondi ciclistici (Australia, ma anche Gran Bretagna) sempre più dominanti. Morale: in attesa dei Pirenei e di un’impresa tricolore, speriamo che i tipi alla Moreno Moser si facciano vedere presto anche da queste parti... ci. sco. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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LE GIORNATE CHIAVE

Cento km di salita C’è pure il Tourmalet Oggi secondo e ultimo giorno di riposo del Tour a Pau, tradizionale traguardo ai piedi dei Pirenei. Domani e giovedì ci sono le due frazioni pirenaiche (100,9 km di salita: 57,3 km e 43,6 km), con caratteristiche diverse: la prima presenta 4 salite e arrivo in discesa a Bagneres de Luchon; giovedì, invece, tappa breve e insidiosissima con arrivo in salita. Venerdì tappa da fughe e attaccanti a Brive La Gaillarde, e sabato ultimo scossone alla classifica con la maxi crono.

laRivelazione CHRIS FROOME

«In Italia ho visto la prima neve E imparato tutto» Il keniano bianco, 2˚, può sconvolgere il Tour Una vita tra ippopotami, fiorentina e gnocchi

identiKit & CARRIERA

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DAL NOSTRO INVIATO

CIRO SCOGNAMIGLIO

twitter@cirogazzetta PAU (Francia)

L’italiano di Chris Froome scorre lento e gentile. La naturale educazione della rivelazione del Tour de France viene fuori anche quando deve dare una spolverata alla nostra lingua. «Ho vissuto a Chiari, in provincia di Brescia. Poi a Nesso, vicino a Como. E poi ancora in Toscana, a Quarrata. Quasi tre anni. Non avevo mai passato l’inverno in Europa, da voi ho visto per la prima volta la neve. E ho imparato tutto. Senza il tempo passato in Italia non sarei mai arrivato qui». Qui è (quasi) il tetto del Tour, alla vigilia dei Pirenei: 2˚ in classifica a 2’05" dalla maglia gialla Bradley Wiggins, che ha il «difetto» di essere il suo capitano a Sky. Già, perché nessuno finora in salita — neppure Wiggins — è stato più forte del keniano bianco che qualche stagione fa scriveva e-mail alla ricerca di un ingaggio. E qualcuno neppure gli rispondeva. Toscana Luca Scinto, attuale di-

rettore sportivo della Farnese-Neri, dimostra grande auto-ironia: «Sì, mi aveva contattato e forse quella lettera ce l’ho ancora conservata da qualche parte sul mio computer. Io, da grande intenditore, non gli avevo neppure risposto...». Siamo nel 2007: Froome stava correndo il Giro delle Regioni con la maglia dell’Uci, perché era stato ad Aigle alla scuola di ciclismo della Federazione internazionale. Vinse a Montepulciano e Max Sciandri, che è alla Bmc ma allora lavorava per la nazionale inglese, lo aveva segnalato proprio a Scinto, che onestamente ammette: «Non pensavo che sarebbe potuto diventare così forte». Stile Sliding Doors, porte scorrevoli: se magari quella e-mail avesse trovato risposta...

Cercò ingaggio in Europa via email, e Scinto non gli rispose... Viene dalla scuola Uci

poi trasferito a Johannesburg, in Sudafrica, dove ha fatto gli studi superiori al Saint John College. Economia. Ma la passione della bici (amava anche la mountain bike), e un’offerta di un piccolo team Continental, la Konica Minolta, gli fecero cambiare definitivamente strada.

prima che, in montagna, ne aveva di più di Wiggins. Alberto Volpi, attuale d.s. alla Liquigas, era in ammiraglia della Barloworld nel 2008 e nel 2009: «Era un’integralista dell’allenamento. Un professionista esemplare e un ragazzo molto semplice». Potenzialità Classe 1985, Froo-

Intuizione Sempre in Sudafrica

CHRIS FROOME, 27 ANNI 2˚ A 2’05 DA WIGGINS (Bettini)

va la fisioterapista, mentre il padre lavorava nel turismo, organizzazione di safari: e Froome ha raccontato diverse volte l’episodio di un ippopotamo che una volta lo costrinse a rifugiarsi dietro a un albero. Si è

me è esploso alla Vuelta 2011 e si sta confermando in questo Tour, ma i più attenti ricordano la buona prestazione nell’ultima crono del Tour de France 2008, quando si piazzò 14˚, meglio di Kreuziger e Andy Schleck (e qualche giorno dopo fu 3˚ al Giro dell’Appennino). Oppure all’alba della stessa stagione, quando a Pietermaritzburg, dopo una lunga fuga, perse una corsa perché convinto di avere ancora margine rispetto agli inseguitori e cincischiò per allacciarsi la cerniera in modo da mettere in risalto i simboli del Team Barloworld. Il ritorno del gruppo non gli diede

ci fu l’incontro con Claudio Corti, che fu impressionato da lui al Giro di Città del Capo e lo ingaggiò per la Barloworld (2008-2009). «Aveva grandi potenzialità, già allora dicevo che sarebbe potuto arrivare almeno tra i primi cinque del Tour de France, e molti mi prendevano per pazzo», ci aveva detto il team manager già a settembre 2011, quando Chris Froome era in lotta per la vittoria finale della Vuelta, che sarebbe stata sua senza gli abbuoni (Cobo a Madrid lo precedette per soli 13"), e probabilmente anche se Sky avesse capito

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Gazza

Tvf

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Una fan, sosia di Wiggins BETTINI

VIDEO CON PAOLINI QUINZIATO E I BIG ECCO I SOSIA DI WIGGO

Origini La storia di Froome è

una miniera di interesse. E’ nato a Nairobi (Kenya) da una famiglia inglese di Brighton: la madre, morta tre anni fa, face-

Futuro Forse neanche Froome conosce i suoi stessi limiti. Il keniano bianco, che viene chiamato anche «Froomedog», verso La Toussuire aveva addirittura staccato il capitano Wiggins con uno scatto troppo deciso. Poi lo stop via radio. Prima dello show-down sui Pirenei, però, c’è ancora il tempo per concedersi qualche piacevole ricordo italiano: «Mi piace tutto. La cultura, lo stile di vita, il cibo. In Toscana cercavo sempre la fiorentina, al Nord mangiavo gli gnocchi. Sotto la Toscana però non sono mai sceso. Ho voglia di vedere la costa del vostro Sud». E poi, «Grazie»: ogni suo discorso finisce così.

Gazzetta.it

LA SFIDA DI CLASSIFICA WIGGINS IN GIALLO, NIBALI TERZO A 2’23" 1

scampo. Froome ha già corso due volte anche il Giro d’Italia: 35˚ nel 2009 (chiuse 6˚ in cima al San Luca) mentre fu costretto al ritiro nel 2010 a due giorni dalla fine al termine di una tappa calvario, la Brescia-Aprica.

Foto 1 Froome, che ha vinto in salita a La Planche des Belles Filles, con il capitano Wiggins in giallo e Nibali. 2. A crono è forte quanto Wiggo. 3. In maglia Barloworld (2008 e 2009). 4. L’abbraccio con Wiggins BETTINI-AP

Ogni giorno, sul nostro sito, la diretta live del Tour. Più i video dei nostri inviati: parlano Wiggins, Nibali, Quinziato e Paolini. Le foto più belle e tutte le curiosità

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I NUMERI

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milioni di euro: l’ingaggio di Chris Froome con il Team Sky fino al 2014

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milioni di euro: il budget annuale dello squadrone britannico. E’ secondo soltanto alla statunitense Bmc di Evans (intorno ai 25 milioni)

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gli italiani che corrono con il Team Sky: il molisano Davide Appollonio, 23 anni, e l’umbrosiciliano Salvatore Puccio, 22 anni


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OLIMPIADI -10 GIORNI

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CAOS E ATLETI IN CODA

Aeroporto-centro in quattro ore Primi attivi degli atleti a Heathrow, dove ieri tra atleti, funzionari e visitatori sono sbarcati con 236.955 passeggeri. Non sono tuttavia mancati i primi disagi, con la squadra australiana

in gara nella vela che ha visto smarrire parte dell’equipaggiamento, riconsegnato comunque nel giro di un’ora. Qualche problema anche per la corsia olimpica. Lo statunitense Kerron Clement ha impiegato quasi 4 ore per arrivare al villaggio olimpico dopo che l’autobus sul quale viaggiava ha sbagliato strada.

FATWA PER GLI ATLETI

Algeria: Ramadan senza digiuno Gli sportivi algerini che parteciperanno ai Giochi di Londra sono esonerati dal praticare il digiuno del mese di Ramadan, che in Algeria prenderà il via sabato. Lo ha stabilito una

fatwa pronunciata dallo sheykh Qaher Muhammad al Sharif, esponente di spicco del Supremo consiglio islamico algerino. In un commento al quotidiano locale El Khabar, Sharif ha spiegato che «Dio ha previsto una deroga al digiuno per chi è malato oppure in viaggio» e quest’ultimo è il caso che si applica agli atleti che si recheranno nel Regno Unito.

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

STEFANO BOLDRINI LONDRA

Piove sul conto alla rovescia: meno dieci a Londra 2012, ma l’acqua che sta bagnando la Gran Bretagna da maggio non si ferma più. La terza Olimpiade nella maggiore metropoli europea, remake a colori delle edizioni del 1908 e 1948, si annuncia fredda e umida, con inevitabili ripercussioni sulle gare all’aperto. L’atletica ha già fatto i conti con il problema meteo nel recente meeting di Crystal Palace. Le ragazze del beach volley dovranno rinunciare ai loro costumi striminziti. Le acque della Serpentine a Hyde Park congeleranno i muscoli dei nuotatori e dei triatleti. Ma il grande freddo di questi giorni ha gelato soprattutto l’ottimismo della troika Cameron-Johnson- Coe: nell’ordine, il premier britannico, il sindaco di Londra e il presidente del comitato organizzatore. Sicurezza insicura

E’ esploso, come era prevedibile, il problema sicurezza, che aveva già fatto lievitare i costi di un’Olimpiade che ha triplicato il budget iniziale, fissato nel 2005. Siamo arrivati a quota 15,5 miliardi di euro, l’equivalente di una manovra finanziaria di un paese europeo di medio livello. Rispetto ai 35 di Pechino 2008, le spese sono più che dimezzate, ma l’austerity sbandierata nel 2005 è andata perduta, travolta dalla crisi finanziaria che non sta risparmiando neppure l’isola dove regna la City, capitale della finanza europea, con tutti i suoi misteri e i suoi intrighi. La G4S, l’agenzia privata che aveva ottenuto l’appalto per garantire la sicurezza, ha serenamente confessato, alla vigilia dei Giochi, di non aver rispettato il piano di addestramento dei suoi uomini. Morale: 3.500 soldati di Sua Maestà Elisabetta II, reduci da Afgha-

Con i nuovi impianti la Gran Bretagna potenza permanente dello sport nistan e Iraq, sono stati richiamati in fretta e furia per l’Olimpiade e si aggiungono ad altri 13 mila già arruolati in precedenza. I nemici sono gli stessi, Al Qaeda e il terrorismo internazionale, ma un conto è combattere per le strade di Kabul o di Baghdad, altra storia è controllare una capitale di 8 milioni di persone, con la seconda rete di metropolitana del pianeta e cinque aeroporti. Da giorni, tabloid e tv picchiano duro sulla questione ed è un’ulteriore picconata alla caduta di consensi del premier conservatore David Cameron. Il bivio La Gran Bretagna si gio-

ca molto in questi Giochi. Il Paese è a un bivio, tra la questione dell’indipendenza scozzese sempre aperta e la xenofobia crescente di una nazione dove un cittadino su due vorrebbe staccarsi dall’Unione. Altro che Angela Merkel: basta frequentare bar, ristoranti, pub e treni per

Costi, pioggia e sicurezza I timori di un Paese al bivio Gli avversari: budget lievitato a 15 miliardi di euro, meteo e problemi per i controlli. Vinta la sfida di East London, la missione è aprirsi al mondo fare un pieno di antieuropeismo. Qui c’è ancora la sterlina, che negli ultimi tre mesi ha guadagnato molto sull’euro. E qui si vogliono inasprire le barriere per limitare ulteriormente gli ingressi. Sarà interessante il confronto tra la Babele dell’Olimpiade e la Babele della capitale più multietnica di Europa – un melting pot molto fragile perché le comunità conducono

spesso vite separate, sfiorandosi appena –, con lo sbarco di 10.500 atleti che rappresentano 205 Paesi e i loro tifosi al seguito, veri eroi che sfideranno rincari pazzeschi. Oriente Una delle poche certezze è la rivoluzione edilizia che ha cambiato i connotati a East London, l’Oriente storicamente depresso e malavitoso della capita-

le britannica. Qui ora sorge il parco più grande del Paese e sono stati tirati su palazzi che solo una tinta di colore cerca di ingentilire e rendere meno popolari. Qui c’è ora il Westfield, lo shopping centre maggiore d’Europa. Qui c’è un concentrato di impianti che potrebbe rendere la Gran Bretagna una potenza permanente dello sport, se non fosse che per eccellere nelle varie discipli-

ne serve il talento, merce rarissima da queste parti. East London non è però più la stessa e questo è innegabile. Bisogna però chiedersi che fine abbia fatto la massa di diseredati - teppisti, malavitosi, alcolisti, drogati, spacciatori e ragazze madri - che la popolava. Sono stati nascosti anche loro, come la polvere, sotto l’enorme tappeto dove la Gran Bretagna occulta le sue miserie?

Il futuro Diciannove giorni, dalla partita Gran Bretagna-Nuova Zelanda di calcio femminile del 25 luglio alla cerimonia di chiusura del 12 agosto, per giocarsi il futuro. O si avvia il circolo virtuoso che spinge il Paese a risollevarsi dalla crisi — impresa riuscita solo alla Germania con il mondiale di calcio del 2006 —, oppure Londra da grigia e piovosa diventerà sempre più nera.


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L’AUSTRALIANO MARK

«Gay favoriti: sono in camera insieme» «Ci saranno molte coppie di atleti gay che dormiranno insieme nel villaggio olimpico, a me e mia moglie ci stanno discriminando perché non siamo omosessuali». E’ la teoria di Russell Mark,

australiano già oro nel ’96 ad Atlanta nel tiro a volo, furioso dopo che il suo comitato olimpico ha predisposto stanze separate per lui e la consorte Lauryn (anche lei tiratrice). A sentire Mark, la decisione sarebbe scaturita dopo un servizio fotografico fatto dall’affascinante Lauryn per il magazine «Zoo», poco gradito ai vertici olimpici australiani.

HOPE PORTIERE USA

«Al villaggio si fa sesso sfrenato» Hope Solo, portiere della nazionale femminile di calcio Usa, ha rivelato particolari piccanti delle serate nel villaggio olimpico in un’intervista al magazine di Espn. «Si fa molto sesso. Si vive

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l’esperienza di una vita e tutti vogliono creare ricordi indelebili. Ho visto persone fare sesso all’aperto, sull’erba, tra gli edifici» ha raccontato. Altri colleghi confermano: il villaggio è il luogo in cui gli atleti abbandonano le restrizioni mentali. Il giavellottista Breaux Greer ha dichiarato di aver fatto sesso con 3 donne diverse al giorno durante l’Olimpiade 2000.

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I NUMERI

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atleti britannici convocati per Londra, saranno in gara in tutte e 26 le discipline in programma (solo a Londra 1948 la squadra era più numerosa, con 676).

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mila e 500 atleti di 205 nazioni sono attesi a Londra nelle due settimane di gara. A Londra 1948 furono 4104, a Londra 1908 invece i partecipanti furono 2008

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discipline sportive in programma in 23 diverse sedi. Saranno assegnati 302 titoli olimpici

AL COMITATO OLIMPICO BRITANNICO

Lo scienzato dello sport è made in Italy Cardinale guida la ricerca «Staff piccolo e lavoro con l’università per eccellere» MARISA POLI

Da sette anni al comitato olimpico inglese, il professor Marco Cardinale, 39 anni di Fondi, è da cinque il responsabile della ricerca e della scienza dello sport del Boa. Ex giocatore di pallamano (fino all’A-2), collaborava con diverse federazioni italiane prima del trasferimento in Gran Bretagna «perché da noi è difficile lavorare nello sport». Squadra Il professor Cardinale non è l’unico italiano nella squadra olimpica britannica, con lui a inseguire una medaglia in casa c’è anche Lolli Montico, allenatrice della nazionale di nuoto sincronizzato. Daniela Sposi, invece, ex azzurra della pallamano, non è stata selezionata per i Giochi olimpici, così come la spadista Sissi Albini, fidanzata dell’azzurro del fioretto Andrea Cassarà. Di certo lo scienziato dello sport britannico è il più esperto, questa sarà la terza Olimpiade di una carriera che l’ha visto da subito accademico con il pallino della fisiologia dell’esercizio (è uno dei più rappresentativi allievi di Carmelo Bosco). E’ per questo che dopo l’Isef, nel 1993, ha ottenuto borse di studio per specializzarsi prima negli Stati Uniti (alla Us Sport Academy) e poi in Ungheria (Semmelweis University). «Alla fine del percorso di studio sono tornato in Italia con la speranza di trovare lavoro» racconta. Ne sono uscite prima collaborazioni con le federazioni di atletica, boxe, sci, con il beach volley con Antonella Del Core e Caterina De Marinis e con la pallavolo Napoli del tecnico Vermeulen. «A quei tempi da noi non esisteva la figura dello sport scientist, lo scienziato dello sport. E la difficoltà nel trovare la certezza di contratti e stipendi è stata la molla che mi ha fatto partire». Olimpico La car-

riera dietro la cattedra è cominciata all’Università di Aberdeen, dove è tuttora professore onorario e dove ha perfezionato macchinari a vibrazione specifici per l’allenamento sportivo Marco Cardinale, 39 anni e la riabilitazione. Poi ci si è messo anche il destino ad accelerare tutto: il comitato olimpico cercava una figura nel campo della ricerca e la collaborazione è cominciata nell’estate 2005, proprio quando Londra è stata designata come organizzatrice dei Giochi 2012. Pochi mesi dopo è stato promosso a capo dei servizi di scienza dello sport e dal 2007 coordina i progetti con le federazioni sportive. «La nostra struttura è molto snella — spiega il professor Cardinale —. Noi non forniamo servizi né finanziamo lo sport, è molto diversa dall’organizzazione italiana. I nostri progetti variano da tecnologie innovative per la misurazione dell’allenamento, portatili, a studi su prodotti nutrizionali». Multidisciplinari La sede dello staff è l’Universi-

Più nera di rabbia, di xenofobia e di impoverimento: nonostante la City, nonostante le vie della moda, nonostante le Ferrari e le Rolls. L’Olimpiade serve soprattutto a questo: ad aprirsi al mondo in un Paese che, da sempre, è fiero del suo isolamento. Un Paese dove il rispetto delle regole raggiunge il paradosso di staccare la spina ai concerti delle rock star del pianeta. E’ ac-

caduto a Bruce Springsteen e l’ex Beatle Paul McCartney la scorsa settimana a Hyde Park. Avevano sforato l’orario in cui a Londra cala il silenzio, le 22.30. E se da queste parti riescono a zittire Springsteen, figurarsi come si possono ridurre al silenzio le coscienze. Il fantasma di Margaret Thatcher, la donna di ferro che distrusse i sindacati e avviò le liberalizzazioni selvag-

ge, aleggia ancora nella storia britannica. Questa è la vera missione di Londra 2012: liberarsi da un passato tetro e cominciare una nuova storia. Con la S maiuscola.

ty College London (Ucl), una delle top 10 mondiali, ideale per la possibilità di collaborare con molti esperti in varie aree. «Siamo piccoli, ma abbiamo la possibilità di attingere con molti esperti in varie aree. La cosa più interessante è avere un gruppo di persone piccolo, ma in grado di essere multidisciplinare». Unica controindicazione: la pressione degli ultimi mesi (con poche ore di sonno, come scrive nel suo blog marcocardinale.blogspot.com). Non solo per i Giochi in casa, ma anche per il numero di atleti: dai 320 di Pechino ai 542 di Londra.

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iniziale con l’Australia: gol di Presciutti (2), Figlioli (2), Gallo (2), Felugo, Giorgetti, Fiorentini e Aicardi. Ottima prova con l’uomo in meno: la squadra di Kemeny fa appena 6 su 18 in superiorità numerica. Nell’altra sfida, 7 7 tra Spagna e Australia. La classifica: Australia 4; Italia, Ungheria 3; Spagna 1. Oggi il quadrangolare si chiude

TORNEO A BUDAPEST

Rivincita Settebello sull’Ungheria A Budapest, nella seconda giornata della Vodafone Cup, grande prova del Settebello che batte 10 9 i padroni di casa e campioni olimpici dell’Ungheria, riscattando così la sconfitta

Nessuno cinguetta più E’ il silenzio olimpico Restrizioni e multe salatissime (100.000 euro): azzurri senza Twitter e Facebook ai Giochi. Ma dal Villaggio arrivano già foto e messaggi MARIO SALVINI Twitter @chepalleblog

no già denominato «Silenzio Olimpico».

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Addii Ieri su Twitter era tutto un

Pensavamo che finalmente saremmo potuti entrare anche noi. Che pur senza accrediti né meriti avremmo almeno dato una sbirciatina dentro al Villaggio Olimpico. A quella che da Los Angeles 1932 e fino a Pechino è stata sempre una città proibita. E che ci sarebbe invece all’improvviso stata svelata dai blog e dai tweet. «Sarà l’Olimpiade più raccontata e fotografata, la più pubblica», abbiamo letto per mesi. Perché il Cio, nel suo apposito regolamento, in effetti scrive che «Incoraggia gli atleti ad utilizzare i Social media e a parlare delle proprie esperienze tramite i blog». Però con una serie di restrizioni che - si scopre ora - rendono le cose molto diverse da quel che sembravano. Tanto da aver introdotto quello che gli azzurri, e solo gli azzurri, han-

comiato. Sembrava che i nostri stessero andando in guerra e chissà quando mai avremmo saputo qualcosa di loro. «Da stasera inizia il silenzio olimpico. Un saluto a tutti, abbiamo bisogno di voi», ha digitato il pallanuotista Niccolò Gitto. «Niente Twitter fino a fine Olimpiade», ha annunciato il fiorettista Giorgio Avola con tanto di faccetta triste. «Scatta il silenzio olimpico, ma voi… Statemi vicino!», chiedeva la pallavolista Valentina Arrighetti. Perplessa Flavia Pennetta: «Non potrò più scrivere, almeno questo e' quello che mi hanno detto...». Notarile e perentoria la farfalla Elisa Santoni, su Facebook: «L'uso dei social network e la comunicazione con tutti i media per noi atleti sarà limitata per ordini del Coni!» E persino la twitstar azzurra, la ginnasta Carlot-

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1. Flavia Pennetta, non abituata a limitazioni sui social media. 2. Carlotta Ferlito su Twitter ha 36.325 followers. 3. Facebook: ai tempi di Pechino 100 milioni di utenti, ora è a 900. 4. La pallavolista Valentina Arrighetti

con Italia Spagna (16.15) e Ungheria Australia (18). Intanto gli azzurri recchesi sono intervenuti con una lettera aperta sul caso spinoso del loro club: «In seguito alle notizie di un disimpegno della proprietà, vogliamo rendere i più sentiti ringraziamenti alla famiglia Volpi e a tutti i dirigenti per questi fantastici anni — scrivono —. Altresì garantiremo come sempre

ta Ferlito, si è accommiatata dai suoi 36.325 followers: «Non potrò più aggiornarvi». In realtà il regolamento del Cio dice: «Le attività sui social media o siti web dovranno essere a titolo personale, in formato diario e in prima persona; non devono riportare notizie sulle competizioni o commenti su attività di altri partecipanti». Sui video, invece è vero, nessun distinguo: non potranno essere postati su blog, né inviati via Twitter o Facebook, né, men che meno, caricati su Youtube. E siccome tali norme il Coni le ha inserite nell’accordo sottoscritto con ogni atleta, la cui violazione prevede una sanzione di 100.000 euro, ecco che per non sbagliare tra gli azzurri si è diffuso il concetto di silenzio. Meglio tacere che rischiare. Prime foto Gli altri però sembrano meno terrorizzati. Dal Villaggio aperto ieri sono arrivate le prime immagini: i nuotatori britannici Liam Tancock e James Goddard si sono premurati di comunicarci la composizioni delle loro camere e hanno inviato via Twitter le foto dei letti già personalizzati con peluche e ammennicoli vari. Mentre la vicenda del gruppo rimasto per quattro ore su un bus disperso nel traffico è stata (quasi) serenamente commentata da Kerron Clement, statunitense argento olimpico dei 400 ostacoli. Così: «Non una bella prima impressione, di Londra». Tanto, nessuno lo multerà.

il nostro massimo impegno affinché la gloriosa Pro Recco resti ai vertici della pallanuoto mondiale, con la viva speranza che Gabriele Volpi resti sempre il nostro punto di riferimento e il nostro primo tifoso». Mentre la società campione d’Europa prepara un Cda straordinario, della questione si discute anche al Comune di Recco.

TwitTwit

IL CINGUETTIO DEL GIORNO

LUCA DOTTO Nuotatore azzurro

Da domani inizia il silenzio olimpico!! Statemi bene gente ;) sappiate che pur di dare il massimo mi faró esplodere i polmoni!! ;) @dottolck

LIAM TANCOCK Nuotatore britannico

Ho una camera singola, ma divido l’appartamento con @Roberto Pavoni @JoeRoebuck @daniel_fogg Ecco il mio letto @LiamTancock

KERRON CLEMENT Ostacolista statunitense

Gli atleti sono assonnati, affamati e devono fare pipì. Potete portarci al Villaggio olimpico per favore @KerronClement

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A TRIPOLI AVEVA COMBATTUTO GHEDDAFI

Libia, rapito Elalem E’ il presidente comitato olimpico GIANNI MERLO

Il rapimento di Nabil Elalem, presidente del comitato olimpico libico, avvenuto lunedì mattina nei pressi della sede dell’ente a Tripoli, è un segnale inquietante non solo per la giovane democrazia libica, che non riesce a trovare la pace fra le varie frazioni armate, ma anche per il mondo. L’operazione è stata portata a termine da un commando ben addestrato. Elalem era arrivato, accompagnato dall’autista nel cortile del comitato olimpico, quando sono arrivate tre auto con a bordo tre miliziani armati, che lo hanno invitato a seguirli. Lui non ha potuto opporsi. Finora nessuno ha rivendicato l’azione e questo non è certamente un buon segno.

Nabil Elalem è stato un judoka

che l’ultimo assalto alla cittadella fortificata di Gheddafi prima di venire a Roma per firmare un accordo di collaborazione con il Coni. L’ipotesi L’ultima ipotesi circa le

Segnale Chi ha orchestrato

l’operazione ha scelto il momento in cui avrebbe avuto più risonanza, perché la delegazione libica si sta preparando alla trasferta ai Giochi di Londra. Ha infranto la tregua olimpica e quindi ha spedito un messaggio trasversale a tutti. Il silenzio dei rapitori fa pensare che il dirigente sia stato sequestrato per punirlo. Elalem, ex campione libico di judo, era stato uno dei capi ribelli contro Gheddafi, anche se già faceva parte del comitato olimpico all’epoca del dittatore, sotto suo figlio Mohammed. Aveva guidato an-

ragioni del rapimento, secondo alcuni, potrebbero essere ricercate nel fatto che la milizia, che l’ha sequestrato, rappresenti una fascia integralista, che considera Elalem un traditore, perché in passato aveva lavorato sotto il figlio di Gheddafi. Per protestare contro questa violenza nei confronti del loro presidente alcuni dirigenti sportivi hanno ipotizzato di fermare tutto lo sport nel Paese, ma dopo un incontro con il ministro dello sport Fethl Tarbel, la proposta è stata respinta in quanto considerata controproducente. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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MEETING EAA

Blake, ultimo test stasera a Lucerna LUCERNA (Svi) Yohan Blake, a fine giugno due volte giustiziere di Usain Bolt ai Trials giamaicani, oggi (diretta Eurosport ore 19.30) fa l’unica apparizione europea stagionale prima dei

Giochi nei 100 del meeting Eaa di Lucerna. Avversari i connazionali Frater e Clarke e lo statunitense Spearmon. Tra le tante stelle, la giamaicana Campbell nei 200, le statunitensi Wells, fresca vincitrice a Londra e Reese nei 100 hs e nel lungo e la neozelandese Adams nel peso. Per l’Italia la Romagnolo nei 3000 e la Gentili nei 400 hs.

Pistorius c’è

AZZURRI SU GAZZETTA.IT

Arrivati a Londra canoisti e tiratori Sono della canoa slalom e del tiro a volo i primi azzurri arrivati ieri a Londra, accolti da pioggia e vento. I canoisti sono Molmenti, Camporesi, Ferrari e Clara Giai Pron che hanno preso

Oscar Pistorius in allenamento a Gemona (Ud) PLP

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OLIMPIADI -10 ATLETICA

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confidenza col Villaggio e col campo gara di Lee Valley dopo un tragitto non previsto per il centro di Londra perché l’autista dell’autobus non conosceva bene la strada. La squadra di tiro era invece composta da Falco, Lodde e Chiara Cainero (skeet); D’Aniello e Di Spigno (double trap). Su Gazzetta.it l’intervista ai canoisti in aeroporto.

dosi su studi scientifici i cui risultati sono a disposizione di tutti, ha stabilito che non è così. Uso le stesse "cheetahs" da sempre, il modello è del 1996. C’è tanta gente che cerca pubblicità gratuita. E sotto Olimpiade aumenterà». Come la considerano in Sudafrica?

«Molti disabili, nelle nostre strade, chiedono l’elemosina. Spero di essere un riferimento. Di certo, quando sarò in pista, tiferanno tutti per me. Siamo un Paese ancora diviso, con tanti classi sociali. Ma nulla come lo sport ci unisce». Senza dimenticare che, due settimane dopo l’Olimpiade, sarà atteso dalla Paralimpiade.

«Per me è altrettanto importante e prestigiosa. Difenderò i titoli di 100, 200 e 400 e correrò anche la 4x100, dove il Sudafrica tornerà dopo sedici anni. Rispetto al 2008, allenandomi essenzialmente per i 400, ho perso potenza e velocità. Ripetermi sulle distanze più veloci sarà un’impresa. Anche perché, dallo statunitense Jerome Singleton al britannico Jonnie Peacock, gli avversari sono sempre più di valore». Qual è il suo peggior difetto?

«

«Mai darsi per vinti L’Olimpiade mi fa volare» DAL NOSTRO INVIATO

ANDREA BUONGIOVANNI GEMONA (Udine)

Stasera a Lignano Sabbiadoro, nel meeting che lo scorso anno gli regalò il personale sui 400 (45"07) e, in extremis, la storica partecipazione ai Mondiali di Daegu, sosterrà l’ultimo test preolimpico. Poi, una dozzina di giorni di rifinitura nel buen retiro di Gemona. Dove ormai è di famiglia e dove, fino a venerdì scorso, è stato seguito da coach Ampie Louw. Quindi il volo verso Londra che darà il via all’avventura a cinque cerchi. Andrà come andrà: Oscar Pistorius, di quest’edizione dei Giochi, sarà uno dei protagonisti. Capello corto, tatuaggi bene in vista e fisico tirato come una corda di violino, il ragazzo è sereno e motivato. Dall’ufficialità della sua convocazione per gara individuale e staffetta son trascorse un paio di settimane: che sentimenti prova?

«Ero in palestra quando è arrivata la notizia, non vi dico la gioia. Ci ho messo un paio di giorni a prenderne piena coscienza. Puntavo a quest’obiettivo da quattro o cinque anni. Ora sono sollevato, volo». Con l’Italia sempre sullo sfondo...

«Per me resta un Paese speciale. Per quello che mi ha dato, per gli aiuti che mi ha offerto

«La gioia per la notizia dell’ammissione anche ai 400 è durata due giorni. Posso arrivare in semifinale»

e, soprattutto, per il calore e la passionalità della gente. Sono stato praticamente ovunque ma, Sudafrica a parte, non c’è altro luogo che senta "casa" come questo». «Realisticamente, ripetendo prestazioni simili a quelle di Daegu, penso di valere nuovamente la semifinale. Ma sarà tutt’altro che facile. Per la finale servirà un 44"7, tempo oggi fuori dalla mia portata».

«Rispetto allo scorso anno peso quattro chili in meno, sono sui 73. Prima di Londra vorrei perderne un altro. Seguo una dieta abbastanza rigida, ma non mi faccio mancare nulla». Londra uguale pioggia: non è preoccupato?

Stasera Oscar corre i 400 a Lignano Sabbiadoro (a.fr.) Pistorius sui 400 sarà stasera la stella del Meeting di Lignano Sabbiadoro (ore 20), Da seguire nei 100 hs Lolo Jones (Usa) e le azzurre Micol Cattaneo e Veronica Borsi, nei 1500 maschili i keniani Barusei (Ken) e Cheboi e tra le donne la keniana Lagat, Dobriskey (Gb) e la Cusma. Gli 800 femminili con Uceny (Usa), Beckwith e la Milani. In gara anche le azzurre Vicenzino (lungo) e Apostolico (disco). Presenti i testimonial giamaicani Asafa Powell e Shelly Ann Fraser.

E’ importante anche la Paralimpiade. Ma sarà difficile vincere altri 3 ori OSCAR PISTORIUS 4 VOLTE ORO PARALIMPICO

chiese e ottenne cose fuori luogo. Ho corso decine di staffette in qualsiasi frazione, da ultimo in terza, a fine giugno, ai campionati africani. Con le mie protesi non ho mai ferito nessuno».

«Prendo le cose troppo seriamente. Mi metto addosso eccessive pressione. Dovrei divertirmi di più e avvertire meno le responsabilità. Ma comincio a capirlo solo ora, raggiunta una certa maturità».

Dopo l’argento iridato e con l’attuale secondo posto nel ranking mondiale, quanto vale questa staffetta?

Com’era Oscar Pistorius bambino?

Dove arriverà?

Intanto così in forma non l’abbiamo mai vista...

VERIFICA PREOLIMPICA

«

La staffetta? Con le mie protesi non ho mai ferito nessuno. Posso fare ogni frazione

«Per niente, non ho problemi sul bagnato. Nel 2011 l’ho dimostrato a New York e, soprattutto, a Milano». Un portavoce Iaaf, la settimana scorsa, ha sostenuto che nessuno chiederà alla sua federazione di farle correre la 4x400 in prima frazione, cioè in corsia, come invece il presidente Diack di fatto impose lo scorso anno a Daegu per garantire l’incolumità degli altri partecipanti: cosa ne pensa?

«In Sud Corea, facendo leva non su un regolamento, ma sull’emotività, qualcuno disse,

«Un pazzo scatenato coi capelli lunghi biondi, scarso a scuola, iper attivo e con la voglia di essere sempre il numero uno nello sport, come mio fratello. Giocavo a cricket, tennis, boxe e stravedevo per la motonautica. Poi, guardando in tv l’Olimpiade di Atlanta 1996, sono arrivato all’atletica».

«Difficile pensare al podio, perché due dei miei compagni di allora non sono in condizione e la concorrenza è cresciuta». Chi vincerà, invece, i suoi 400?

«Indico quattro favoriti: Kirani James, LaShawn Merritt, Laguelin Santos e Martyn Rooney, che in casa si trasformerà. E i gemelli Borlée come outsider».

E cosa farà Oscar Pistorius da grande?

«Intanto arriverò almeno fino a Rio 2016: in Brasile inseguirò la finale».

Qual è il messaggio più chiaro che vorrebbe che la sua esperienza olimpica facesse passare?

Pensa mai a una sua famiglia?

«Mai darsi per vinti, lottare sempre. Non ci sono veri ostacoli nella vita, ogni problema è risolvibile, a patto di crederci e di lavorare duramente». Cosa replica a chi — e sono tanti - ancora sostiene che le protesi l’avvantaggiano?

«Quel che dico da anni: il Tas, basan-

Oscar Pistorius FOTO PLP/SPINELLI

«Prima o poi succederà, io stesso provengo da una molto numerosa. Adesso sarebbe impossibile e sbagliato nei confronti di un’eventuale partner. Non potrei imporle la mia attuale dedizione all’atletica e i miei ritmi: nel 2011 ho preso 63 voli internazionali...». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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GIOCHI -10 LE SORPRESE OLIMPICHE Oggi ultima puntata dedicata alla storia dei Giochi, in vista dell’imminente Olimpiade di Londra, dal 27 luglio ATENE 2004 Dopo il 1896 (anno dei primi Giochi dell’era moderna), l’Olimpiade torna in Grecia. L’ultimo giorno Stefano Baldini vince l’oro nella maratona, in una gara condizionata dall’invasione di un sacerdote irlandese che blocca il favorito De Lima. l’Italia chiude i Giochi con 32 medaglie: 10 ori, 11 argenti e 11 bronzi

PECHINO 2008 È l’Olimpiade con la più bella Cerimonia d’apertura mai vista: allo Stadio Nazionale di Pechino si sono esibiti 15.000 artisti. Usain Bolt batte il record mondiale nei 100m (correndo 9"69 e rallentando anche nel finale), vince l’oro nei 200 e anche nella staffetta 4x100. Italia 9a con 27 medaglie: 8 ori, 9 argenti e 10 bronzi.

LONDRA 2012 L’esibizione itinerante «Surprises: Streb», che si potrà ammirare a sopresa, senza preavvisi, nei luoghi più famosi di Londra (foto AP). La performance, coreografata da Elizabeth Streb, simboleggia un’improvvisa esplosione dell’energia umana sprigionata dai corpi dei danzatori tramite l’arte

me membro del Comitato femminile della stessa. C’è da dire che nel corso degli anni Hassiba è molto cambiata rispetto a come ce la ricordavamo da atleta. L’aspetto esteriore, ma anche quello interiore, non sono più quelli dell’atleta che vinse l’oro olimpico a Barcellona. è ingrassata 20 kg, vive a Parigi e si batte contro quelle persone che l’hanno inondata di critiche in carriera. Quell’integralismo islamico che non accettava il suo abbigliamento e il fatto che una donna gareggiasse così scoperta. Oggi vive a Parigi e combatte contro i tabù verso le donne nello sport e non solo. Nel 2009 è stata inserita nella Hall of Fame femminile presso il Museo dello Sport a New York.

di ROBERTO L. QUERCETANI

L’attuale ascesa dell’Africa nel mezzofondo è maturata assai più tardi in campo femminile di quanto non fosse avvenuto a suo tempo fra gli uomini. Se non altro per un motivo: in quel continente i pregiudizi verso la donna che fa lo sport sono stati per lungo tempo ancor più radicati che altrove e in parte lo sono tuttora. A rompere il ghiaccio nel settore fu un’algerina, Hassiba Boulmerka, che vinse i 1500 metri ai Giochi Olimpici di Barcellona del 1992 in 3’55"30, migliorando il suo personale, nonché record africano, di quasi 5 secondi. Un progresso davvero insolito, a tali livelli di competizione. Si poteva parlare di sorpresa in rapporto ai pronostici della vigilia, che la davano generalmente quarta su quella distanza, nella scia di tre europee dell’Est: l’ucraina Dorovskikh, la russa Rogachova e la rumena Doina Melinte. L’atleta algerina aveva avuto un avvio stagionale in tono minore, che apparentemente aveva fatto dimenticare a qualcuno quanto essa aveva fatto l’anno precedente ai Mondiali di Tokyo, quando proprio lei aveva portato per prima l’Africa ai vertici del mezzofondo mondiale, vincendo i 1500 metri in 4’02"21. C’è da dire che a rivelarla per la prima volta al mondo dell’atletica c’era stata, un mese prima, una bella vittoria sugli 800 metri al «Golden Gala» di Roma in 1’58"72.

Hassiba Boulmerka ai Giochi di Barcellona 1992: è la prima algerina a vincere un oro olimpico

Vincente Nel nostro sport la ca-

Boulmerka, l’africana pioniera del mezzofondo Ai Giochi ’92, Hassiba divenne la prima donna algerina a vincere l’oro In Africa più nessuno come lei: detiene ancora il record dei 1500

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I NUMERI

Critiche Malgrado tali ottimi

precedenti Hassiba era stata vittima di severe critiche da parte dei fondamentalisti musulmani del suo Paese, che le rimproveravano di mettere a nudo, nell’atto di correre, gran parte del suo corpo. Tale era l’atmosfera creata da queste critiche che corse persino la voce che Hassiba fosse stata bersaglio di un attentato (storia mai confermata, a dire il vero). Già nel dopo-corsa di To-

RIO DE JANEIRO 2016 Per la prima volta una città sudamericana ospiterà i Giochi Olimpici estivi, dal 5 al 21 agosto 2016. Battute nella tornata finale Madrid, Tokyo e Chicago.

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gli ori vinti dalla Boulmerka in gare mondiali sui 1500: ai Giochi di Barcellona 1992 e ai Mondiali di Tokyo 1991 e Goteborg 1995

kyo, nel ’91, lei stessa aveva creduto bene di dichiarare: «Spero che la mia vittoria coincida con l’inizio di una nuova era per le donne algerine». Nel ’92 a Barcellona l’algerina si mise in moto al momento giusto e bruciò con un bel finale la russa Rogachova (3’56"91) e la cinese Qu Yunxia (3’57"08). Il 3’55"30 col quale siglò la sua vittoria è a tutt’oggi inarrivato come primato africano. Dopo la sua corsa vittoriosa la Boulmerka si abbandonò a gesti ancor più marcati di patriottismo, gridando ripetutamente in francese il nome del suo Paese: «Al-

L’iniziativa UN TEAM SPECIALE PER LONDRA Saranno 10 a Londra gli atleti del Team Samsung: gli schermidori Aldo Montano e Valentina Vezzali; il nuotatore Luca Dotto e la tuffatrice Tania Cagnotto; il capitano del Settebello Stefano Tempesti; il canottiere Rossano Galtarossa; Silvia Salis ed Elisa Santoni, le atlete del martello e della ritmica; il pugile Clemente Russo; infine, la paralimpica di equitazione Sara Morganti. Dieci, infine, le persone comuni coinvolte nella campagna pubblicitaria di Samsung per rendere l’Olimpiade di Londra «l’Olimpiade di tutti».

gérie, Algérie!». Nel 1995 questa simpatica atleta fu capace di rivincere i 1500 ai Mondiali di Göteborg (tempo 4’02"42). Flop ad Atlanta L’ultimo atto

della sua carriera internazionale si ebbe ai Giochi Olimpici del 1996 ad Atlanta, dove uscì dalla scena prematuramente a causa di un capitombolo in semifinale. Nel corso del tempo il suo Paese le ha riservato grandi onori e Hassiba è stata cantata in versi e in musica (a lei ha dedicato un brano anche la cantautrice italiana Andrea Mirò). Oggi è bene inserita negli alti ranghi dell’Iaaf, co-

ratteristica più apprezzata dalla maggior parte degli osservatori è la capacità di un atleta di rendere al meglio nelle occasioni più importanti. Gli americani hanno a questo riguardo una definizione sintetica ed efficace: «comethrough performer». In volgare tradurremmo il concetto così: «Colui che sfonda al momento giusto». Hassiba Boulmerka ha meritato questo segno distintivo come poche altre, vincendo in manifestazioni mondiali tre ori (Olimpiade ’92, Mondiali ’91 e ’95), e un bronzo (Mondiali ’93). Questo sebbene non fosse certo ricca di esperienze in meeting internazionali. Nei primi anni Novanta l’Algeria aveva il n.1 mondiale dei 1500 metri anche fra gli uomini, con il ben più famoso Noureddine Morceli, che proprio nel 1992 portò a 3’28"86 il primato mondiale di quella distanza, e lo fece su una pista famosa in materia di record, quella di Rieti. Attualmente l’Africa recita tutt’al più da comprimaria nel mezzofondo femminile, mentre nel fondo (5000 e 10.000 metri) ha preso decisamente il comando delle operazioni, grazie soprattutto all’Etiopia e al Kenya. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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BASKET LA NAZIONALE IN RITIRO

Gallinari

LA PRESENTAZIONE

«Poca poesia dobbiamo qualificarci»

Il nuovo leader «Orgoglioso di indossare questa maglia»

Pianigiani: «Diversi senza Bargnani. Turchia, poi noi» LUCA CHIABOTTI MILANO

Gianni Petrucci parla già da presidente della Fip, dà la carica, prova a rasserenare un basket «Che non è tutto da buttare come leggo» con possenti iniezioni di ottimismo e citando la follia e la fame di Steve Jobs. Le azzurre portano la testimonianza di una qualificazione europea raggiunta con una squadra giovane e rinnovata, ma il caso Treviso si allunga sul viso tirato di Dino Meneghin e del team manager azzurro Riccardo Pittis. Il presidente ritiene inopportuno che il leader del consorzio trevigiano schierato contro la federazione resti, Pittis mostra un disagio analogo che si manifesta con un comunicato uscito mentre la presentazione azzurra è in corso, ma rimette la palla in mano all’ex compagno e, nel pomeriggio, la situazione si ricompone.

«Sono carico: vedere l’Olimpiade in tv sarà uno stimolo in più per arrivarci» MASSIMO ORIANI MILANO

Danilo Gallinari è l’unico dei nostri tre pro’ che ha risposto presente alla chiamata azzurra. Un processo di crescita in un certo senso interrotto dalle assenze di Bargnani e Belinelli, ma che potrebbe dare chance ad altri di mettersi in luce. E sicuramente incorona l’ala di Denver leader del nuovo gruppo. Gallinari, è pronto per prendere per mano la Nazionale?

«Certo, sono bello carico, con tanta voglia di vivere questa nuova esperienza coi compagni. Siamo consci dell’importanza delle qualificazioni all’Europeo 2013, non sarà un girone facile (Turchia, Bielorussia, R.Ceca e Portogallo, ndr.), ma ci prepareremo a dovere. È fondamentale per noi arrivare tra le prime due e da oggi iniziamo a lavorare per quell’obiettivo».

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HA DETTO

«Tosta, pensavo di avere più tempo libero, invece è stato poco, ma vuol dire che le cose stanno andando bene. Ho fatto un mese e mezzo di lavoro intenso con il preparatore e un vice allenatore dei Nuggets».

Assenze La Lega è assente, David Chiotti fa sape-

re che rinuncia all’azzurro per motivi personali, Hackett e Viggiano sono ancora in viaggio dagli Stati Uniti. Simone Pianigiani svela di aver chiesto a Marco Mordente, ricevendo un sì incondizionato prima di una rinuncia per gravi motivi, di indossare ancora una volta la maglia e la fascia di capitano, ora di Stefano Mancinelli: «Più creativo, ma uguale a Marco per la passione e la disponibilità incondizionata». Mancio sorride facendo trapleare un nuovo contratto ormai vicino, mentre Gigi Datome corre verso Bologna da Poeta e Gigli, Viggiano è ufficialmente di Brindisi, Aradori lo sarà presto di Cantù. Andrea Bargnani e Marco Belinelli non ci sono come il nostro giovane più maturo, Alessandro Gentile che si è operato alla spalla. Due i debuttanti assoluti, Massimo Chessa e Daniele Magro, uno solo l’obbiettivo: qualificarsi all’Europeo 2013. «Questa è l’estate della poca poesia — ammette Pianigiani — dobbiamo qualificarci in qualunque modo. Non abbiamo pivot, come stazza non ci siamo, sfrutteremo la disponibilità di tutti ad accettare ruoli e compiti anche diversi per produrre una pallacanestro che, continuando sulla strada già intrapresa, non può che essere differente perché senza Bargnani cambiano gli obbiettivi in attacco e le soluzioni in difesa».

Cosa pensa del mercato di Denver?

S di Andrea Bargnani «Il Mago e Belinelli vivono estati diverse dalla mia, gli auguro ogni bene e sono certo che verranno a trovarci»

«Si sta muovendo bene, ha confermato la filosofia preannunciatami a fine stagione da presidente e gm, che hanno mantenuto lo stesso nucleo. Siamo una delle 2 o 3 squadre più giovani della Nba, e con l’esperienza accumulata nei playoff non ci manca niente». Nella Nba c’è stata la caccia ai vecchietti.

«Perché sono giocatori unici al mondo, che hanno vinto e sanno come si fa». Guadagnano di più i Lakers con Nash o gli Heat con Allen?

«Entrambe perché sono giocatori incredibili, sappiamo che qualità hanno».

Mancheranno il Mago e Beli.

«Assenze importanti per quello che possono dare, cambieranno gli equilibri rispetto all’anno scorso, lavoreremo sodo per crearne di altri che funzionino. Le loro estati sono diverse dalla mia, gli auguro ogni fortuna, sono certo che ci verranno a trovare». Lei ha mai avuto dubbi se venire o meno?

«No, la scelta è stata automatica per il gruppo, lo staff, perché ci si diverte, c’è sempre entusiasmo. Ci sono tanti azzurri con cui sono amico anche fuori dal campo e questo rende più facile e bello condividere cose importanti sul parquet». Cosa scatta di diverso quando si veste la maglia azzurra?

«L’orgoglio, la voglia di rappresentare al meglio il proprio paese, di dimostrare che sei migliore degli altri». Com’è stata la sua estate?

S di Zlatan Ibrahimovic «Il Milan ha fatto bene a vendere lui e Thiago Silva, quei soldi magari non li avrebbero presi più in futuro. E resterà competitivo»

Milano ha costruito una squadra da titolo.

«E’ arrivato il momento di vincere, ha le carte in regola per farlo e spero ci riesca». Essere costretti a vedere l’Olimpiade in tv è un ulteriore stimolo per cercare di andarci nel 2016 a Rio?

Danilo Gallinari, 24 anni, ha solo 18 gare azzurre alle spalle CAST

«Sicuramente, non fa piacere non esserci, ma per arrivarci devi lavorare molto, noi europei ancora di piu perché il livello delle avversarie è più alto, e quindi è molto più difficile qualificarsi rispetto agli altri continenti».

FACCE NUOVE

Il suo Milan ha ceduto Ibrahimovic e Thiago Silva.

Daniele Magro dice che la sua, più che una crescita, è stata un’impennata. Dodici mesi fa, il pivot padovano, 25 anni, 2.08, debuttante in Nazionale dopo una stagione da rookie in A, era in DNA, la terza serie ottenuta grazie alla lunga gavetta in C. Cresciuto cestisticamente anche grazie agli insegnamenti e ai gomiti aguzzi dello zio Luigi, buon giocatore di A-2, a Trieste aveva chiuso a 6 punti e 4 rimbalzi abbondanti di media. Nulla di strepitoso ma l’ha chiamato Venezia e la sua vita è cambiata: «La Reyer è un’oasi nel deserto — dice —. Ho trovato le persone giuste, mi hanno dato un’occasione, mi sono

«Ha fatto bene. E’ un momento difficile per tutti, magari quei soldi l’anno prossimo non te li dà più nessuno. Adesso spero vengano utilizzati per ricostruire una squadra che ha tutto per fare ancora bene». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Una bella storia azzurra Il pivot Magro, nipote d’arte, debuttante, un anno fa in B buttato e l’ho sfruttata. Poi la sperimentale è stata un’esperienza stupenda». Mazzon lo ha buttato anche in quintetto, in coppa Italia, contro Bourousis. Ha un massimo in A di 10 punti e 10 rimbalzi, ora la Nazionale vera: «La differenza, salendo di livello, è l’intensità non solo fisica ma mentale — dice —. Anche in Dna trovi giocatori col fisico o forti tecnicamente, ma più sali più hai bisogno di una continuità senza pause al tuo massimo rendimento». «Daniele è qui perché con la sperimentale ha lavorato dimostrando di reggere il salto di livello senza fare passi indietro» dice Pianigiani. Una bella storia. Finalmente.

Lotta «All’ultimo Europeo — dice il c.t. — abbiamo tenuto difensivamente ma con un numero insufficiente di palle recuperate. Oggi non possiamo che essere più aggressivi». E’ anche la squadra di veterani ma sempre con ruoli marginali, come Poeta, Aradori, Datome (163 presenze in tre) che devono emergere: «E’ il momento di pretenderlo da loro: hanno visto, capito, annusato la situazione internazionale». Non ci sono eslusioni su cui far polemica: l’unico che avremmmo voluto vedere è Achille Polonara, sacrificato perché i nostri due leader, Mancio e Gallo, sono nel suo ruolo. Ma non è detto: la squadra da oggi è a Folgaria, in Trentino, SportItalia ci farà vedere alle 19 il primo allenamento e seguirà il ritiro con una trasmissione quotidiana. Valutate le condizioni fisiche, Pianigiani deciderà se integrare il gruppo. «Nel girone c’è la Turchia. Poi noi con gli altri». Niente poesia, vale tutto. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Taccuino DOPO L’ESCLUSIONE DALLA SERIE A

Treviso preannuncia ricorso (a.m.) Treviso Basket ha inoltrato alla Fip i tele grammi che preannunciano il ricorso contro la decisio ne del Consiglio Federale che ha rigettato la richiesta d’ammissione alla Serie A.

MERCATO

Roma prende Bobby Jones Roma, ancora senza allenatore (aumentano le chance di Calvani) ingaggia la 28enne ala Usa Bobby Jones, nell’ultima stagione a Pistoia, ex Teramo, Mon tegranaro e Forlì. Nba: Phoenix si è aggiudicata l’asta per i diritti sull’argentino Luis Scola «amnistiato» da Houston.

EUROPEO UNDER 20

Italia battuta dalla Turchia In Slovenia, 1a giornata della 2a fase: Turchia Ita lia 95 68 (Laganà 20, Saccaggi, Traini 7). Oggi gli azzur rini sfidano la Spagna.


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TUTTENOTIZIE & RISULTATI Atletica

Tennis ORA GLI MANCA IL PRIMATO DI AGASSI, N. 1 A 33 ANNI

Federer record: 287 settimane n.1 Supera Sampras, idolo e modello Roger Federer grazie al trionfo a Wimbledon batte un altro record e diventa, a quota 287, il primatista di settimane da n. 1 nella storia del tennis, superando di una lunghezza lo statunitense Pete Sampras. Federer è diventato n.1 del ranking per la prima volta il 2 febbraio 2004, a 23 anni, rimanendoci per 237 settimane (superando il primato di Connors, 160). Il 18 agosto 2004 lo svizzero scese dal trono che ha poi ritrovato solo il 6 luglio 2009 e tenuto per 48 settimane. Quindi le 2 settimane attuali: «Sono orgoglioso - ha commentato Federer - di aver battuto questo record. Pete Sampras è stato il mio eroe e modello, fin da ragazzo. Il mio l’obiettivo era di tornare primo, ma non immaginavo di poterlo fare così presto». Si è complimentato anche Sampras: «Le cose più difficili nello sport sono rimanere e, poi, tornare in cima. Roger l’ha fatto con un grande tennis, espresso con continuità». Il prossimo record (Federer compirà 31 anni l’8 agosto) è quello di diventare il n.1 più vecchio anagraficamente, primato che appartiene ad Andrè Agassi, con 33 anni e 131 giorni nel 2003. Ieri le nuove classifiche (Atp e Wta): nessuna novità al vertice e Sara Errani sempre n. 9.

Tennistavolo

Uomini 1. Roger Federer (Svi) 11075 2. Novak Djokovic (Ser) 11000 3. Rafael Nadal (Spa) 8905 4. Andy Murray (Gb) 7460 5. David Ferrer (Spa) 5455 6. Jo-Wilfried Tsonga (Fra) 5230 7. Tomas Berdych (R.Cec) 4515 8. Janko Tipsarevic (Ser) 3220 9. Juan Martin Del Potro (Arg) 3180 10. Nicolas Almagro (Spa) 2665 Gli italiani: 29. Andreas Seppi 1355 (+1) 65. Fabio Fognini 740 (-2) 78. Filippo Volandri 630 (+1) 89. Paolo Lorenzi 579 (-1) 95. Flavio Cipolla 566 (-2)

Donne 1. Victoria Azarenka (Bie) 8800 2. Agnieszka Radwanska (Pol) 8530 3. Maria Sharapova (Rus) 8370 4. Serena Williams (Usa) 7830 5. Samantha Stosur (Aus) 6195 6. Petra Kvitova (R.Cec) 5275 7. Angelique Kerber (Ger) 5170 8. Caroline Wozniacki (Dan) 4091 9. SARA ERRANI 3620 10. Marion Bartoli (Fra) 3400 Le italiane: 20. Flavia Pennetta 2205 (-3) 22. Francesca Schiavone 2050 26. Roberta Vinci 1865 (+1) 90. Camila Giorgi 729 (-1) © RIPRODUZIONE RISERVATA

Sampras, 40, ritirato nel 2003 AP

Lendl è il numero 3

Federer torna n. 1 a Wimbledon AFP

Softball MONDIALI IN CANADA

GIOCATORE 1 Roger Federer 2 Pete Sampras 3 Ivan Lendl 4 Jimmy Connors 5 John McEnroe 6 Bjorn Borg 7 Rafael Nadal 8 Andre Agassi

NAZ. SETTIM. N. 1 SVI 287 USA 286 CEC-USA 270 USA 268 USA 170 SVE 109 SPA 102 USA 101

Pallavolo

A STANFORD

Serena raddoppia è il suo 43˚ titolo Baastad: oggi Vinci Serena Williams, dopo Wimbledon, trionfa a Stanford, dove aveva già vinto nel 2011, battendo la Vandeweghe. È il suo 43˚ titolo in carriera (il 4˚ stagionale, come la Errani) e diventa così la 10a tennista più vincente di sempre, al pari della sorella Venus, della Henin e della Hingis. Stanford (Usa, $640.000, cemento) donne finale: S. Williams (Usa) b. Vandeweghe (Usa) 7-5 6-3. Newport (Usa, $455.750, erba) uomini finale: Isner (Usa) b. Hewitt (Aus) 7-6 (1) 6-4. Amburgo (Ger, e1.015.000, terra battuta) uomini 1˚ turno: Munoz (Spa) b. Ramirez Hidalgo (Spa) 1-6 6-4 6-3; Del Bonis (Arg) b. Robredo (Spa) 5-7 6-0 6-1; Haase (Ola) b. Bachinger (Ger) 6-4 6-2; Simon (Fra) b. Berlocq (Arg) 4-6 7-6(5) 6-1. Gstaad (Svi, e410.175, terra battuta) uomini 1˚ turno: Fischer (Aut) b. Ehrat (Svi) 6-2 6-4; Hernych (R.Cec) b. VIOLA 6-3 2-6 6-3; Mathieu (Fra) b. Andreev (Rus) 6-3 7-6(4); Paire (Fra) b. Tomic (Aus) 6-0 6-4. Baastad (Sve, $220.000, terra battuta) donne 1˚ turno: Barthel (Ger) b. Bertens (Ola) 6-3 6-2; Tsurenko (Ucr) b. Suarez (Spa) 7-5 6-0. Oggi: Arvidsson (Sve) c. VINCI.

Ippica IL TOP DRIVER FRANCESE

Siracusa lascia Brave Azzurre A-1 a 4 squadre Messico battuto

Patriarca a Sora Bazire stazionario Da oggi il mercato Ematoma cerebrale

(g.b.) Il Siracusa, vincitore dello scudetto maschile, con l’olimpico Bobocica in squadra, ha rinunciato a iscriversi alla serie A1 per problemi economici. Si ripete la storia di Roma, che, nel 2009, da campione in carica, si ritirò a metà campionato. Ma adesso la situazione si presenta ancora più grave: delle 10 squadre aventi diritto, solo 4 si sono iscritte: Castel Goffredo, Marcozzi Cagliari, Apuania Carrara e Perugia, ma quest’ultima pare abbia annunciato la volontà di ritirarsi. Fra le donne, solo 6 squadre iscritte alla A1, invece di 10, e manca addirittura Castel Goffredo, 13 scudetti, società rappresentata dal presidente federale Sciannimanico. Dalla Fitet ancora nessun comunicato o decisione ufficiale. Pare che ci sia la volontà, per gli uomini, di fare un doppio girone all’italiana con le 4 squadre, ma se si riducono a 3 il campionato appare compromesso. E, comunque, è tutto il tennistavolo italiano, proprio nell’anno delle elezioni, ad affrontare il rischio del fallimento.

(a.a.-f.c) Da oggi a giovedì al Savoia Hotel Regency Bologna la tre giorni di volley mercato che si concluderà giovedì con la presentazione dei calendari. L’ufficio tesseramento aprirà oggi alle 14 e si chiuderà mercoledì alle 13. Intanto Sora (iscritta come riserva al campionato di A-1) ha ufficializzato lo schiacciatore Giuseppe Patriarca (da Cuneo). A Loreto passa Paco Nobili (dallo Jesi, B-1), mentre a Padova approdano lo schiacciatore Hiosvany Salgado (da Castellana) e il centrale Marco Volpato (da Bassano, B-1). Mor sarà il terzo centrale del Vero Volley Monza, mentre sarà ancora il giocatore più vecchio dei campionati di serie Alo schiacciatore Claudio Nardi (47 anni il prossimo primo ottobre), che ha rinnovato il contratto con Città di Castello (A-2). Nel femminile la Banca Reale Yoyogurt Giaveno ingaggia come opposta la 34enne Elisa Togut, la scorsa stagione a Crema. A Bergamo torna invece la Zambelli.

Mihai Bobocica, 25 anni EPA

Bianca Novelli, un fuoricampo FIBS

(m.c.) L’Italia rimane in corsa per i playoff dei Mondiali in Canada, grazie alla vittoria, la seconda del torneo, di ieri sera contro il Messico (6-0). Le azzurre hanno così riscattato la sconfitta di domenica sera con Taiwan grazie ad una bella prova offensiva (9bv, hr Novelli, Montanari, Bortolomai) e allo shutout di Papucci in pedana. ITALIA-MESSICO 6-0 ITALIA: Vitaliani 5 (0/4), Bosdachin 4 (2/3), Trevisan 6 (1/3), Novelli bd (1/2), Montanari 8 (1/3), Fiorio 7 (0/3), Avanzi 2 (2/3), Brandi 3 (1/3), Buila 9 (0/1) (Bortolomai 1/1). Punti, Messico 000.000: 0 (3bv-1e); Italia 021.021: 6 (9bv-0e). Lanc.: v. Papucci (3bv-8so), p. Alcorer. ITALIA-TAIWAN 2-9 (6˚). Punti, Taiwan 002.601: 9 (11bv-2e); Italia 011.000: 2 (6-2). Lanc.: v. Lin (6bv-5so), p. Cecchetti (4bv-1bb, 2.1rl). Gli altri risultati. Gir. A: Olanda-Rep. Ceca 9-2 (6˚), Usa-Portorico 13-0 (4˚), Cina-Sud Africa 4-0, Canada-Giappone, Argentina-Venezuela 6-17 (5˚). Gir. B: Giappone-Canada 6-2, Messico-Australia 2-10 (5˚), G.Bretagna-N.Zelanda 0-3. Oggi, 5˚ turno: Giappone-Italia.

Giuseppe Patriarca e Daniele Ricci

BARSHIM OK (si.g.) A Varsavia (Pol), 2.33 in alto del 21enne Mutaz Essa Barshim (Qat). A Yerino (Rus). Uomini. Triplo: Fedorov 17.10 (+2.7). Disco: Pishchalnikov 64.82. Donne. Lungo: Klishina 6.93 (+1.8). Peso: Omarova 18.78. A Haldenbsleben (Ger). Donne. Disco: Barrios (Cuba) 64.21. 4x100: Brasile 43"33. A Eindhoven (Ola). Uomini. Disco: Cadee 65.40. PISTA ITALIA (si.g./l.m.) A Enna, personale di Claudio Licciardello nei 200 con 20"95 (-1.2). A Pescara. Uomini. Peso: Mannucci 17.73. Donne. 400: Chigbolu 53"43 (pb). 100 hs (-0.0): Borsi 13"18. Alto: Furlani (a) 1.75. Martello: Palmieri 62.06. A Majano (Ud). Uomini. Decathlon: Colombo 6992. Donne. Disco: Apostolico 56.55. A Macerata. Uomini. 200 (-0.1): Angelini 21"35. STRADA ITALIANA (d.m.) A San Vito dei Normanni (Br), 6 km. Uomini: 1. Buttazzo 18’11"; 2. Ricatti 18’22"; 3. Belotti 19’08". A Magnago (Va), 5.7 km. Uomini: 1. Oukrid (Mar) 16’19"; 2. Rachik (j, Mar) 16’54". A Donne: 1. Maraoui 18’48"; 2. Abate (j) 19’54". MARCIA Domani a Saluzzo (CN) alle 20 test olimpico sui 10 km per Rubino contro Li Jiangbo e Si Tianfeng e per Elisa Rigaudo contro Liu Hong.

Beach Volley WORLD TOUR (c.f.) Qualifiche donne oggi per il Grande Slam di Klagenfurt (Aut), per la 16a volta teatro dello Swatch World Tour. In lizza l’inedito duo Momoli-Giombini (che sostituisce l'infortunata Gioria) e le tricolori Mazzulla-Lo Re. Domani vanno a caccia di un posto nel tabellone finale (con Nicolai-Lupo) i gemelli Ingrosso e Amore-Martino. BOOM TRICOLORE (c.f.) Delle ben 107 coppie iscritte alla 3a tappa del Tricolore, in programa a Ostia (Rm), ne saranno ammesse solo 72. Le qualifiche di venerdì 20 sono state infatti limitate a 24 formazioni maschili ed altrettante femminili, con 4 posti per genere in palio per il tabellone finale.

Boxe SILVESTRE SCALZA (r.g.) Mondiali. A Tepic (Mes) scalzato Edwin Diaz (Pan. 15-18) dal locale Jesus Silvestre (25-3) per l’interim paglia WBA che ha vinto ai punti. A Saitama (Gia) il beniamino di casa Toshiyuki Igarashi (16-1-1) è il nuovo titolare dei mosca WBC, avendo battuto a sorpresa Sonny Boy Jaro (Fil. 34-11-5) alla prima difesa. Verdetto per split decision (2-1) molto discusso dallo sconfitto. MORTO CULEJ (im) A Varsavia è morto a 72 anni Jerzy Culej, polacco due volte campione olimpico (’64, ’68) e due volte campione d’Euoropa (’63 e ’65) dei superleggeri, avversario degli azzurri Arcari, Capretti e Fasoli. MONDIALI JUNIOR (im) Il comitato esecutivo dell’Aiba ha assegnato i Mondiali junior 2013 a Kiev (Ucr), i Mondiali youth 2014 a Sofia (Bul) e i Mondiali femminili 2014 al Canada. Ha approvato inoltre il regolamento tecnico e agonistico delle Apb, il professionismo gestito dall’Aiba dal gennaio 2013. GALASSI (r.g.) Novità in vista per Simona Galassi (17-0-1), attuale titolare supermosca WBC, alla quale è stata scelta come sfidante ufficiale la modesta Michelle Preston (NZ 7-6-1). La OPI2000 sta trattando il match in Italia. Nel frattempo la messicana Mariana Juarez (35-5-3) dopo la deludente difesa contro Shindo Go (Gia. 10-2) per il mondiale mosca Wbc, sembra decisa a salire di categoria. Per l'italiana potrebbe riaprirsi il ritorno nella categoria naturale, dopo la sconfitta ingiusta contro la Juarez del 2011.

Bazire dopo la vittoria nell’Eltilopp 2008 con l’italiano Exploit Caf FORNI

Sono stazionarie le condizioni di Jean-Michel Bazire, il top driver francese ricoverato in rianimazione all’ospedale di Pontoise da domenica pomeriggio, quando è stato portato d’urgenza dopo essersi sentito male subito dopo il Prix de Bruxelles a Enghien. Il 42enne nativo di Le Mans è cosciente, riconosce i suoi cari e riesce a muovere gamba e anca sinistra, al contrario del braccio. Non riesce ancora a parlare e i primi esami hanno evidenziato un importante ematoma al cervello. Decisive le prossime 48-72 ore. Jean Michel Bazire è il re di Vincennes (ha vinto anche due Amérique) ma è molto conosciuto anche in Italia dove ha corso spesso, vincendo tra l’altro due Lotteria, due Nazioni, un Triossi, un Europa e un Continentale. Ha guidato anche il nostro Exploit Caf nell’Elitlopp vinto nel 2008. COLPO POJKE L’italiano Pojke Kronos (da Donato Hanover) ha vinto l’Ulf Thorensen Minnelop (m 2140) in 1.14.1 a Jarlsberg, in Norvegia, in coppia con Orjan Kihlstrom.

Doping Da Atene 2004 5 campioni sospetti Otto anni dopo, il Cio sta investigando su cinque campioni dell’antidoping dei Giochi di Atene 2004. Allo studio la decisione di rianalizzare anche i campioni B, non si tratterebbe di positività ma di risultati sospetti. Nei prossimi giorni la decisione se continuare o no nella procedura.

Golf Open Championship Molinari con Van Pelt Francesco Molinari, unico italiano in gara all’Open Championship, al via domani sul percorso del Royal Lytham and St. Annes in Inghilterra, giocherà i primi due giorni con Bo Van Pelt e il giapponese Muto. Tiger Woods gira invece con Sergio Garcia e Justin Rose. Il n.1 al mondo, l’inglese Luke Donald giocherà con Phil Mickelson e Geoff Ogilvy, mentre Rory McIlroy avrà come compagni due vincitori di Major come Louis Oosthuizen e Keegan Bradley.

Hockey ghiaccio RYAN ROSSOBLU’ (m.l.) Il Milano Rossoblù neopromosso in serie A continua a costruire una squadra dal profilo davvero interessante. Alla corte di coach Massimo Da Rin il quarto acquisto: Matt Ryan, 28enne attaccante canadese (di passaporto inglese) con 12 partite in NHL (Los Angeles Kings, stagione 2005/06) e 299 presenze in AHL (American Hockey League). Arriva dall'Oskarsmn (Svezia).

Ippica OGGI QUINTÉ A TRIESTE Al Montebello (inizio convegno alle 20.05) scegliamo Nocciolaia Jet (1), Madyson de Gloria (13),

Mazinga Fez (4), Landro (3), Gino Pap (12) e Louise Sirial (2). SI CORRE ANCHE Galoppo: Varese (20.45). Trotto: Milano (18.30), Cesena (21), San Giovanni Teatino (20.40) SABATO KING GEORGE Sabato ad Ascot le King George (gr 1 m 2400). Sono per il momento 12 i cavalli confermati: favoriti il campione in carica Nathaniel e St Nicholas Abbey. Confermata anche la tedesca Danedream, vincitrice dell’Arc de Triomphe 2011. E ci sarà anche Brown Panther, appartenente a Micahel Owen, ormai quasi ex stella del calcio inglese che fu pallone d’oro nel 2001.

Judo EUROPEAN CUP (e.d.d.) Fabio Andreoli (60), Walter Facente (90) ed Alessio Mascetti (+100) al primo posto ad Istanbul nell’European Cup Senior. Andrea Regis secondo nei 73 kg.Terzi: Fabrizio Piatti (60), Luca Ardizio (100) e Valentina Giorgis. La squadra italiana si è piazzata al primo posto del medagliere. UNDER 20 (e.d.d.) Due primi, un secondo e due terzi posti azzurri nell’European Cup U20 a Paks. Elios Manzi, primo nei 55 kg, Fabio Basile e Carmine Di Loreto primo e secondo nei 60 kg, Antonio Esposito terzo nei 73 kg e Valeria Ferrari, terza nei 78 kg. Dopo il terzo posto di Maria Gemma Siderot nei 44 kg, l’Italia è balzata al terzo posto nel medagliere, alle spalle di Olanda ed Ucraina.

Nuoto Magnussen e Cielo a Londra da star (al.f.) Il favorito dei 100 sl ai Giochi James Magnussen ha raggiunto il ritiro preolimpico di Manchester dopo due giorni di allenamenti a Singapore per smaltire gradualmente il fuso orario. L’australiano, che si è prontamente ristabilito da un lieve malanno, ha detto di pensare al record del mondo ribadendo di non aver intenzione di andare più piano nella gara individuale rispetto alla staffetta. «Come condizione sono al punto giusto, i mondiali di Shanghai sono stati un passaggio per raggiungere il mio picco quest’anno». Viaggio senza soste per l’avversario diretto Cesar Cielo arrivato ieri pomeriggio al villaggio olimpico dopo l’accoglienza da star del calcio riservatagli dai tifosi all’aeroporto di San Paolo. RECORD RAGAZZE Ai regionali lombardi disputati alla Mecenate di Milano, la Dds ha realizzato il record italiano ragazze della 4x100 mista Federica Sarti Cipriami, Giulia Grispo, Erminia Di Marzio e Francesca Carpita hanno nuotato in 4’25"79 cancellando il precedente limite dell’Aurelia di 4’26"24 del 2011.

Olimpiadi DIDZBALIS NO La Lituania deve rinunciare ad Aurimas Didzbalis. Niente Giochi Olimpici per il pesista, che a Londra puntava forte a una medaglia, dopo la sospensione per doping decisa dalla Federazione di Vilnius. Didzbalis è stato trovato positivo in occasione degli Europei di aprile in cui aveva vinto l’argento nella categoria 94 kg. Il 21enne pesista è stato anche privato della medaglia conquistata.

Pallapugno SERIE A (c.f.) Vittoria esterna per il duo di testa nel 9˚ turno di ritorno di serie A. Risultati: Pro Paschese Villanova-Don Dagnino Andora 11-5, Monticellese-Virtus Langhe 11-7, Alta Langa-Manzo S. Stefano Belbo 11-4, San Biagio Mondovì-Canalese 3-11, Monferrina-Imperiese 5-11, Subalcuneo-Albese 4-11. Classifica: Albese, Canalese 19; Subalcuneo 15; Virtus Langhe, Alta Langa 11; Pro Paschese 10; Imperiese 8; Don Dagnino 7; Monferrina, San Biagio 6; Manzo, Monticellese 4.

Rugby FLYNN AL SAN DONÀ (im) Il San Donà ingaggia il centro neozelandese Robby Flynn, ex baby All Blacks. Al Reggio arriva il pilone del Livorno Paolo Orabona. IL TROPHY AL CILE (im) L’Irb ha assegnato al Cile il Trophy under 20 (Mondiale B) del 2013 dove è retrocessa l’Italia, promossi in A gli Usa, e a Hong Khong quello del 2014.

Vela CAMBONI SECONDO (r.ra.)Al termine della 3a giornata del mondiale giovanile ISAF in corso a Dun Laoghaire (Irl) migliore degli italiani Mattia Camboni 2˚ nell’RSX maschile. 3˚ Ilaria Paternoster – Benedetta di Salle nel 420 femminile, 4˚ Veronica Fanciulli nell’RSX femminile, stesso piazzamento per Marco Zani nel Laser Radial.

GAS NATURAL ITALIA S.P.A Estratto Avviso esistenza sistema qualificazione Settori speciali In data 28/06/2012 è stato trasmesso alla GUUE Avviso di esistenza di un Sistema di Qualificazione fornitori da invitare alle procedure negoziate per l’aggiudicazione di Accordi quadro, della durata di quattro anni prorogabili di uno, dell’importo totale presunto di circa € 4 mln oltre IVA ciascuno, aventi ad oggetto: lavori di costruzione e manutenzione di condotte e allacciamenti interrati convoglianti gas metano con pressione massima di esercizio 5 bar, servizio di pronto intervento sulla rete di distribuzione di gas metano (ECU) ed esecuzione delle operazioni relative alla gestione del punto di riconsegna. Pubblicazioni: GURI: 5ˆ serie speciale n. 79 del 09/07/2012 (T12BFM12428); GUUE serie S n. 125-207537 del 03/07/2012. Durata del Sistema: dal 30.06.2012 al 01.08.2013. Le prime richieste di offerta potranno essere inoltrate alle imprese che avranno presentato domanda di qualificazione entro il termine di 30 giorni dalla data di trasmissione dell’Avviso/bando alla GUUE e che avranno ottenuto la qualificazione. Informazioni: www.gasnaturalitalia.com tel. 080.7816200 fax 080.2142230; pec: ufficioacquisti@legal.gasnaturalitaliaspa.com. Responsabile Procedimento: Ing. Francesco Paolo Allegretta. Il responsabile Ufficio Acquisti Ing. Francesco Paolo Allegretta


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_la trattativa Stato-mafia

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Perché Napolitano si scontra con i magistrati di Palermo? Il Presidente vuole che sia distrutto il nastro delle sue telefonate con Mancino, ministro dell’Interno nel ’92 e si rivolge alla Consulta Il presidente della Repubblica si muove contro la Procura di Palermo e chiede alla Corte costituzionale di intervenire affinché sia distrutto il nastro (o siano distrutti i nastri) in cui lo si sente conversare in un due diverse telefonate con Nicola Mancino, ministro dell’Interno nell’anno 1992. Questo genere di azioni si chiama “conflitto di attribuzione”… Si adopera la formula “conflitto di attribuzione” per indicare quei contenziosi in cui un organo dello Stato si muove contro un altro organo dello Stato. Per esempio due regioni tra di loro o un ministro e il Quirinale (è capitato all’epoca di Ciampi presidente, il ministro era il leghista Castelli e si trattava di decidere intorno al diritto di dare la grazia a Sofri). In questo caso il conflitto vede di fronte la Presidenza della Repubblica e la Procura di Palermo. La questione è questa: i pm di Palermo, indagando sulla famosa trattativa Stato-mafia, a un certo punto ascoltarono per caso una serie di conversazioni in cui a un capo del filo c’erano uomini del Quirinale e una volta addirittura lo stesso Presidente. L’intercettato era l’ex ministro dell’Interno Mancino. Adesso la Procura di Palermo sostiene di avere il diritto di conservare, per ora, la registrazione di quella conversazione, di consegnarla alle parti (cioè agli avvocati difensori) e di aprire poi un dibatti-

a 20 anni dalla strage

mento sulla rilevanza di quello che si ascolta, in modo da stabilire se sia materiale da portare al processo o no. Napolitano esige invece che quelle registrazioni siano distrutte immediatamente e che non si compia nessun atto che possa alla fine renderle pubbliche.

1Ha qualcosa da nascondere? Gli stessi magistrati palermitani — gli unici che hanno ascoltato la registrazione — dicono che si tratta di una chiacchiera irrilevante e che in ogni caso nulla emerge che possa risultare a carico del Capo dello Stato. E tuttavia, dicono – e il procuratore Messineo lo ha persino sostenuto in una lettera a La Repubblica – la procedura non può essere che quella. Gli avvocati ricevono le carte, il dibattimento...

2 Che argomenti ha Napolitano

A

PROCURA IN DIFESA «Noi siamo nel giusto» Sullo scontro con Napolitano i pm di Palermo restano sulle loro posizioni: il procuratore capo, Francesco Messineo, ha assicurato di aver «rispettato tutte le norme», mentre Antonio Ingroia ha ribadito che l’intercettazione in questione è «utilizzabile»

3 Perché allora insistono? Mi limiterò ad elencare alcuni fatti. Tre procure indagavano sulla famosa questione della trattativa tra Stato e mafia. Lei sa di che si tratta?

4 Non ci ho mai capito granché. A grandi linee è questo: nel 1992 la mafia voleva dallo Stato un trattamento meno duro di quello che lo Stato riservava ai mafiosi in carcere con il 41 bis. Per convincere il nuovo potere in arrivo (Berlusconi), vennero messe bombe e fatte stragi a Roma, Milano, Firenze. Si op-

per opporsi?

poneva a questa trattativa Paolo Borsellino. Paolo Borsellino venne ucciso (strage di via d’Amelio, Palermo 19 luglio 1992) proprio per questa sua opposizione alla trattativa. Questa è la teoria, non ancora dimostrata. Senza entrare nel merito dei fatti, troppo complessi per il nostro povero spazio, mi basterà ricordarle che sulla presunta trattativa indagavano tre procure, e cioè Palermo, Caltanissetta e Firenze. Le tre procure procedevano ciascuna per conto proprio e anzi polemizzando o addirittura litigando tra di loro. Napolitano scrisse una lettera al Procuratore generale della Cassazione esortandolo a predisporre un coordinamento fra i tre uffici. A Palermo potrebbero aver interpretato la mossa (ci vado con i piedi di piombo) come un tentativo del Presidente di sottrarre loro le indagini.

5 Questa interpretazione troppo maliziosa avrebbe senso se la registrazione contenesse davvero qualcosa di compromettente, non crede?

Intanto l’articolo 90 della Costituzione: «Il Presidente della Repubblica non è responsabile degli atti compiuti nell’esercizio delle sue funzioni, tranne che per alto tradimento o per attentato». Ehm, forse da questo testo non è immediatamente chiara l’impossibilità di intercettare Napolitano. È chiarissimo però il terzo comma dell’articolo 7 della legge 5 giugno 1989, n. 219: «Nei confronti del Presidente della Repubblica non possono essere adottati i provvedimenti indicati nel comma 2 (cioè le intercettazioni, ndr) se non dopo che la Corte costitu-

I nemici della magistratura italiana di questo momento storico sostengono che troppo spesso i pubblici ministeri si comportano proprio così: aprono un fascicolo e ritardano per quanto possibile il rinvio a giudizio, in modo che il processo non cominci mai ma i giornali possano far lo stesso i loro titoli. In questo caso il nastro non contiene niente di rilevante (lo dicono loro stessi), ma intanto sta lì e non viene distrutto. Hai visto mai? Naturalmente sono solo calunnie. E in ogni caso, deciderà la Consulta. © RIPRODUZIONE RISERVATA

UN TRUMAN SHOW PER IL PD «Per il Pd mi piacerebbe la scena finale del Truman show, quando il protagonista rompe tutto, se ne va dal mondo virtuale ed entra in quello vero. Le primarie sono un’occasione, non un concorso di bellezza. Se ce le faranno fare, manderemo a casa quelli che da 20 anni sono attaccati alle poltrone. Pieraccioni? Ci vediamo tutti i sabati per giocare alla Play e ai Lego. Ma da quando è papà perde colpi e non vince più una partita a Pro Evolution Soccer» MATTEO RENZI

notizie Tascabili Sanità in Lombardia

Caso «Maugeri»: oltre 53 milioni sequestrati dai pm Un mega-yacht ormeggiato ad Ancona, appartamenti di lusso nel cuore di Venezia e Milano, tre ville, un complesso residenziale e quasi la metà delle quote di un hotel in Sardegna, terreni a Bonassola, in Liguria, una cinquantina tra conti correnti e depositi titoli, quote di società, e addirittura mille bottiglie di vino pregiato per un valore di 300 mila euro. È lungo l’elenco dei beni sequestrati ieri dalla Guardia di Finanza e dalla Polizia nell’inchiesta della Procura di Milano con al centro i circa 70 milioni di euro «drenati» dalle casse della Fondazione Maugeri con lo scopo di creare fondi neri all’estero. Il sequestro preventivo, pari a 53 milioni e 278 mila euro, ossia l’equivalente del presunto profitto illecito contestato, è stato eseguito nei confronti dei sei arrestati ad aprile, tra cui l’ex assessore regionale alla Sanità Antonio Simone e il faccendiere già in carcere per il caso San Raffaele Pierangelo Daccò. Quest’ultimo avrebbe dato ospitalità a Roberto Formigoni sul suo yacht, un «benefit» che avrebbe portato il governatore ad essere indagato.

In provincia di Cremona

Bossi cena solo, ma la Lega nega: «Bagno di folla» Questo complicato 2012 di Umberto Bossi sembra senza fine. E ora c’è un piccolo giallo: sabato era previsto un suo comizio a Trescore Cremasco, in provincia di Cremona: avrebbe dovuto essere preceduto da una cena con i notabili del partito, ma nessuno si è presentato. Almeno secondo una foto in cui si vede Bossi solo a un tavolo. La Lega, però, non ci sta e replica per bocca del deputato Torazzi: «A Trescore Cremasco, per Bossi c’è stato un bagno di folla di militanti e simpatizzanti come testimonia l’articolo pubblicato oggi dal quotidiano locale».

SINDACO DI FIRENZE

Fumetti, documentari e fiaccolate... E intanto l’Italia ricorda Borsellino

FILIPPO CONTICELLO

Se è vero che la memoria è un dovere, allora questa povera patria si fermi in via D’Amelio. Con il cuore e la mente si fermi lì, nella Palermo calda oggi come ieri, dove di domenica sono morti il giudice Paolo e 5 agenti felici di proteggerlo. Il 19 luglio del 1992 Paolo Borsellino andava dalla madre e saltò in aria assieme ad Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina: a 57 giorni dal tritolo di Capaci che aveva inghiottito Giovanni Falcone, la mafia sfregiava di nuovo il Paese. Dopo 20 anni di depistaggi, si cerca uno straccio di verità. E, intanto, si ricorda: l’anniversario cade giovedì e il giudice è nei cuori di tanti. Due parole È in un tratto di matita, ma ha l’urgenza fisica di una persona vera, che piange

zionale ne abbia disposto la sospensione dalla carica». Cioè, quando c’è l’alto tradimento. Il testo una volta tanto mi pare chiarissimo: i magistrati di Palermo – si direbbe - non possono davvero fare quello che stanno facendo.

d lafrase DEL GIORNO

Il fatto del giorno

Sopra Giovanni Falcone con Paolo Borsellino. Sotto una striscia del fumetto di «Paolo Borsellino, l’agenda rossa»

mentre la fine si avvicina. Paolo Borsellino, l’agenda rossa (Beccogiallo), il fumetto disegnato per l’occasione da Giacomo Bendotti, è un piccolo gioiello: nelle strisce il resoconto dei due mesi dolorosi tra Capaci e via D’Amelio. E poi il mistero più oscuro, l’agendina del giudice scomparsa nel nulla. In tema di letture le alternative non mancano: Fino all’ultimo giorno della mia vita (Aliberti) è la testimonianza commossa del giornalista Benny Calasanzio e di Salvatore Borsellino, fratello del magistrato; mentre il nuovo libro di Enrico Deaglio Il vile agguato (Feltrinelli) rompe il muro di menzogne attorno alle stragi. Claudio Fava ha scelto il teatro come impegno civile: giovedì a Montepulciano (Siena) debutta la commedia Novantadue, anno orribile della storia italiana. E per il ventennale pure la Rai s’è data da fare: La tela strappata, documentario del cronista Giancar-

lo Licata in onda giovedì su Rai 3, maneggia solo i tg dell’epoca. Vigevano, due passi da Milano, vivrà invece un lungo 19 luglio: 20 ore di iniziative partono con l’accensione di una «fiaccola della memoria» alle 4 di mattina. L’Italia che ricorda s’è però data raccolta a Palermo: una fiaccolata attraverserà la città fino in via D’Amelio, dove la famiglia Borsellino ha chiarito che non gradirà le solite corone dei politici. Per il resto conferenze e concerti, dibattiti e sport (oggi a Bagheria c’è la Nazionale Basket Magistrati) e anche una mostra speciale al via domani: Mai rassegnati! nella biblioteca dell’Assemblea regionale racconta con i quotidiani 65 anni di lotta alla mafia. Scorrono pagine di impegno, ma niente è più vero di una lettera. L’ha scritta Agnese, vedova del giudice Borsellino, per sussurrare due parole: «Grazie Paolo». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Bossi solitario a cena CAVICCHI

Epicentri nel Nordest

Ancora terremoto Tre scosse lievi nel giro di 24 ore Torna a tremare la terra al Nord, seppure lievemente. Tre scosse nell’arco di 24 ore. La prima di magnitudo 2,9 è stata avvertita alle 3 della notte tra domenica e lunedì. Ieri mattina alle 9,15 un’altra, stavolta di magnitudo 3, tra le province di Mantova e Modena (epicentro tra Moglia, Concordia sulla Secchia e Novi di Modena). E poi ancora ieri sera, alle 19,39 con magnitudo 2,9, tra Emilia, Lombardia e Veneto. La Protezione civile ha fatto sapere che le località più vicine all’epicentro sono Felonica (Mantova), Finale Emilia (Modena) e Ficarolo (Rovigo).


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MARTEDÌ 17 LUGLIO 2012

ALTRI MONDI

DUE ROTTWEILER A ROMA

Gravissima la donna sfigurata dai cani È in gravissime condizioni la donna che ieri a Roma è stata azzannata e trascinata da due rottweiler. I cani hanno allentato

Debito, che incubo Cresce ancora e vola lo spread

la morsa sulla 74enne, che lavorava come domestica nella villa dei proprietari, soltanto quando sono arrivati i carabinieri che ne hanno abbattuto uno e ferito un altro. Il padrone dei rottweiler, 60 anni, era in vacanza: rischia di essere accusato per lesioni gravissime.

PESCHERECCIO SCOMPARSO

Il giallo della Fatima II Cresce il pessimismo Resta un mistero la scomparsa del peschereccio siciliano «Fatima II» di cui non si hanno notizie dopo che tre membri

DOPO L’INTERVISTA ALLA BILD

Il CASO MINETTI

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VINCENZO DI SCHIAVI

La pagina della Bild di ieri con l’intervista al Cav

Due dati deprimono le certezze della cura Monti e pompano le angosce degli italiani: a maggio il debito pubblico ha raggiunto la cifra record di 1.966,303 miliardi di euro, in aumento rispetto al picco storico toccato ad aprile (1.949,242 miliardi), mentre lo spread ieri a chiuso a 488 dopo aver toccato, in giornata, i 495 punti. Insomma, nonostante l’austerity, la spending review e l’aumento della pressione fiscale, le casse dello Stato sono sempre più disastrate e avvitate in una spirale perversa alimentata anche dai rendimenti sui titoli decisamente troppo alti. Per i Btp, lo Stato italiano sborsa il 6%, quello tedesco l’1,23%. Così diventa dura sgonfiare il nostro immenso debito.

Berlusconi frena su Forza Italia «È solo un’idea»

COLPO ALLA ’NDRANGHETA

Arrestati in 26, proteggevano ’Ntoni Gambazza I Carabinieri del Ros e del Comando Provinciale di Reggio Calabria ha arrestato nell’ambito dell’inchiesta «Reale 5» 26 persone legate alla ’ndrangheta a Reggio Calabria e in Piemonte. Al centro dell’indagine, l’articolato circuito di alleanze della cosca Pelle di San Luca con altre famiglie della mafia calabrese che servivano per i diversi traffici illeciti, per la pianificazione di truffe e rapine e per il sostegno logistico dei latitanti, tra cui il noto boss Antonio Pelle «Gambazza», arrestato nel giugno del 2009 in ospedale e morto pochi mesi dopo.

1.996,3

L’ammontare del debito pubblico in miliardi di euro A maggio il debito dello Stato ha raggiunto la cifra record di 1.966,303 miliardi di euro, in aumento rispetto al picco storico toccato ad aprile (1.949,242 miliardi). In un mese è cresciuto di 17,1 miliardi di euro la crescita e non risana i conti» hanno urlato ieri davanti ai dati. Ed anche il Dipartimento fiscale dell’Fmi ha auspicato «che l’aggiustamento fiscale venga più dal lato della spesa che da quello delle entrate» benedicendo la spending review. Spread Di certo pesa sulle casse

pubbliche la montagna di interessi sui titoli di Stato (84 miliardi nel 2012) se lo spread rimane attorno ai 500 punti. A tenere alto il differenziale, il rinvio delle decisioni sullo scu-

do anti-spread (il premier Monti: «Per ora non lo useremo»), il report negativo dell’Fmi che ha tagliato le stime di crescita per l’area euro nel 2013 a +0,7%, cioè 0,2% in meno rispetto ad aprile, e l’attesa per la sentenza della Corte Costituzionale tedesca sulla compatibilità del fiscal compact con l’ordinamento germanico. Piuttosto tese anche le Borse che hanno chiuso quasi tutte in ribasso. Milano lima lo 0,36%. Nell’ennesima giornataccia.

Diversamente affabile DIARIO DI UN’INVALIDA LEGGERMENTE ARRABBIATA

DI FIAMMA SATTA

Bankitalia: a maggio un nuovo record negativo Il differenziale Bpt-Bund è vicino ai 500 punti

Buco In un mese l’onere delle casse dello Stato è cresciuto di 17,1 miliardi. Colpa dell’aumento delle disponibilità liquide (+8,3 miliardi) detenute dal Tesoro, degli scarti di emissione di titoli (2,3 miliardi), delle variazioni del cambio (0,2 miliardi) e del fabbisogno (6,2 miliardi) a cui va ascritto il miliardo e 800 milioni versato dall’Italia al Fondo Salva-Stati. Nei primi 5 mesi del 2012 dunque il fabbisogno complessivo (53,1 miliardi) è stato superiore di 5 miliardi rispetto a quello registrato nello stesso periodo del 2011 (48,2 miliardi). E le prospettive di medio termine non sono rosee: il debito, nell’anno in corso, salirà al 125,8% del Pil (contro il 120,1% del 2011), mentre nel 2013 si toccherà il 126,4%. Quanto basta per far insorgere i sindacati: «L’austerity blocca

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italiani dell’equipaggio ono stati trovati su due zattere al largo della Grecia. Si pensa ad un ammutinamento ma c’è preoccupazione soprattutto per il comandante, Gianluca Bianca. La moglie ora teme il peggio: «Sono pessimista, glielo dicevo di non fidarsi di quei marinai».

Muore il Pdl e torna Forza Italia? Sì, no, forse. L’intervista alla Bild di Silvio Berlusconi, uscita ieri, fa rumore, crea malumori, istiga proclami di future diaspore, fino alla (parziale) rettifica: «Nell’intervista apparsa sul giornale Bild, l’idea del cambio di nome dal Popolo delle Libertà a Forza Italia è stata equivocata trattandosi, com’è logico ed evidente non già di una decisione assunta, ma solo di un’idea, di una proposta, da discutere e da verificare nelle sedi proprie», chiarisce il Cavaliere in una nota. Quasi scontata e utile a stemperare l’ira degli ex An, impegnati ieri in una corsa collettiva allo sdegnoso ripudio dell’invisa sigla. La più diretta è l’ex ministro della Gioventù Giorgia Meloni che twitta poche ma sentite parole: «Io in Forza Italia non ci vado. Alleati sì, sottomessi mai». Ma anche gli ex colonnelli di Gianfranco Fini non nascondono il loro mal di pancia. Ignazio La Russa: «L’ho letto sul giornale. Non ho commenti da fare, quindi. Un partito non cambia il nome con un annuncio a un giornale tedesco. Non va interrotto il progetto iniziato con Angelino Alfano che deve dare al Pdl un orizzonte nel solco dell’alternativa alla sinistra». Maurizio Gasparri chiosa: «Pronto a sostenere la candidatura di Berlusconi con lealtà, ma giudico negativamente ipotesi di scomposizioni del Pdl o ritorni a sigle del passato». Rincarano Gianni Alemanno e Altero Matteoli: «Non c’è disponibilità a dare vita ad altri partiti, un ritorno al passato non è digeribile». L’idea non eccita nemmeno forzisti storici come Gianfranco Galan e Roberto Formigoni: «Non c’è nulla di deciso sul nome né sulla composizione». Di certo c’è solo che il restyling si farà. Come, è tutto da vedere. Ma l’intervista alla Bild smuove anche la cancelleria tedesca, quando Berlusconi parla di «rapporti cordialissimi con Angela Merkel». Gelida la replica di Berlino: «L’ex primo ministro non ha avuto alcun contatto recente con la cancelliera, quindi di rapporto cordiale al momento non posso parlare», ha precisato il portavoce della cancelliera, Steffen Seibert.

Oggi si dimette? Le dimissioni di Nicole Minetti, la consigliera regionale lombarda del Pdl coinvolta nel processo Ruby e indagata per favoreggiamento della prostituzione, stanno diventando un tormentone. Ieri tutti le hanno annunciate ma non sono mai arrivate all’ufficio protocollo del Consiglio regionale della Lombardia. La Minetti starebbe ancora riflettendo ma potrebbero arrivare oggi. Ne è sicuro il coordinatore lombardo del Pdl, Mario Mantovani, così come il presidente della Regione Roberto Formigoni: «Sono in arrivo». Oggi è prevista una seduta del Consiglio dedicata all’Expo 2015. Ci sarà anche la Minetti?

)

Il mio bastone non «buca» lo schermo Ma fa male... Adoro il mio bastoncino, un bell’esemplare di durissimo ebano, con un quadrifoglio d’argento incastonato sotto l’impugnatura. Ospite, recentemente, in tv a parlar del mio librino sull’inciviltà, sono arrivata lì con la seggiolina superleggera. Dopo un rapido passaggio al «trucco e parrucco», come si dice in gergo, sono stata «microfonata» e portata in studio a sedere su una poltrona. Intorno a me un formicare di tecnici, operatori, redattori e assistenti, alcuni dei quali volevano convincermi a separarmi dal bastoncino. Ma l’ho tenuto ben saldo accanto a me perché è un ausilio che mi fa sentire più sicura. Come mai ci tenevano tanto a non farlo comparire? Forse perché il bastone è «brutto», nel senso che richiama subito a una stortura, un disagio, un male, in un mondo popolato da impeccabili, belli e sani personaggi? Eppure lo scorso sabato sera in tv, sul palco dei Nastri d’Argento a Taormina, Alessandro Lai, il costumista di Magnifica presenza (il film di Ozpetek) portava il suo bastone con tanta eleganza! Evidentemente il mio bastoncino, come si dice in gergo, non «buca lo schermo». Però fa tanto male, sapete? Per esempio in testa a chi so io. Ve l’ho detto, è durissimo.

RICERCHE IN CORSO

Sparisce 29enne dal traghetto diretto a Cagliari

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altri 50 morti Siria, caos totale: ora si combatte anche a Damasco A sentire la Croce Rossa, ormai in Siria è «guerra civile». Anche a Damasco ieri violenti scontri tra le forze del presidente Assad e i ribelli, che hanno annunciato di aver preso il controllo di due quartieri della città (nella foto Afp alcuni scontri nella capitale) e hanno riferito di 50 persone uccise dai lealisti nel Paese. E mentre l’Ue prepara nuove sanzioni al regime, il ministro degli esteri russo Lavrov ha definito «irrealistiche» le pressioni dell’Occidente su Mosca perché convinca Assad ad andarsene.

È ancora avvolta nel mistero la scomparsa di Daniela Usai, la 29enne residente a Roma ma di origini sarde, sparita nella notte tra sabato e domenica dal traghetto «Aurelia» della Tirrenia in navigazione da Civitavecchia a Cagliari. La ragazza, che viaggiava da sola, è stata avvistata l’ultima volta alle 4 di mattina di domenica: in seguito alcuni passeggeri hanno rinvenuto la sua borsetta con i documenti, subito consegnata al personale della nave che ha fatto scattare l’allarme. Le ricerche, coordinate dalla sala operativa della Guardia Costiera e a cui partecipano le motovedette della Capitaneria di porto di Cagliari, sono scattate attorno alle acque poco distanti dal porto di Arbatax dove è stata notata l’assenza da bordo della donna e sono proseguite per tutta la giornata di ieri, ma senza esito.


MARTEDÌ 17 LUGLIO 2012

ALTRI MONDI

IL REGISTA AL GIFFONI

Pieraccioni girerà una commedia corale «Sto scrivendo un film con Paolo Genovese (regista dei due «Immaturi», ndr) e inizieremo a girare il prossimo anno». È

questo il nuovo progetto di Leonardo Pieraccioni, ospite al Giffoni Experience. «Abbandono per una volta le storie sentimentali per un film più corale. Ci sarà una famiglia sposata da dodici anni, con due gemelle rosse. Vedremo se vivono ancora nell’idillio...».

Torna la saga di Bourne Ma lui stavolta non c’è Strano sequel senza Damon e con il "cattivo" Ed Norton. Il nuovo protagonista Renner: «Per favore, niente paragoni con Matt» ELISABETTA ESPOSITO ROMA

Torna la saga di Bourne ma di Bourne non c’è traccia. Perché nonostante il quarto capitolo della serie si intitoli The Bourne Legacy (sia mai che qualcuno non si accorga che il filone è lo stesso), Jason Bourne ovvero Matt Damon - non compare mai. La sfida è coraggiosa e interessante. Dopo tre film di enorme successo si cambia, ma in modo innovativo. «Volevamo andare avanti con la storia — spiega alla presentazione romana del suo lavoro il regista Tony Gilroy, autore delle sceneggiature delle prime avventure — ma senza Matt era difficile. The Bourne Ultimatum si chiudeva con Jason pronto a farsi da parte. Pensare a un prequel o a qualcosa in cui Matt fosse sostituito da un altro era follia. Lui è Jason, punto e basta. Così abbiamo semplicemente allargato il campo visivo: la storia di Bourne è solo una piccola parte di un universo più ampio.

Jeremy Renner, 41 anni, e la protagonista femminile di «The Bourne Legacy» Rachel Weisz, 42. Il film uscirà il 14 settembre con Universal

Ed è quello che mostriamo, a partire dal burattinaio che gestisce tutto: Edward Norton». Nuovi volti Il protagonista del

film che uscirà il 14 settembre stavolta sarà Jeremy Renner, al suo ennesimo action movie (viene da Mission Impossible 4 e

The Avengers). «Il paragone con Matt Damon non regge, io non sono Jason Bourne e sarei stato pazzo a desiderare un ruolo che qualcun altro ha già fatto così bene. Io sono Aaron Cross, un ex militare che si sottopone a un programma segreto per diventare un supersoldato. È mol-

to diverso da Bourne: lui cercava la sua identità, Cross è consapevole di quello che è e quello che fa». Ma tra i produttori c’è già chi sogna di vedere Renner e Damon insieme nel quinto episodio: «Stimo molto Matt e non ho paura che torni nella serie, anzi mi piacerebbe». Il personaggio di Norton, il colonnello Ric Byer, è sempre stato in qualche modo presente anche se non si era mai visto. Ora esce allo scoperto. «Dovrebbe essere il cattivo — spiega l’attore de La 25ª ora — ma in realtà è un soggetto molto complesso. Come tutti i protagonisti del film è combattuto dal dovere di servire il Paese e i suoi ideali: fanno cose cattive in nome di un bene superiore. È un tema molto attuale». E per Norton l’intera serie di Bourne piace proprio perché è legata alla realtà: «Saghe come quella di Bond o Mission Impossible sono fantasy, praticamente cartoni animati. Qui mostriamo un mondo di segreti e gesti estremi che tutti temiamo ma che esiste davvero». © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL TASTIERISTA DELLA BAND

Deep Purple in lutto È morto Jon Lord È morto a 71 anni, dopo una lunga battaglia con un cancro al pancreas, Jon Lord, co fondatore e tastierista dei Deep Purple e

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TRILOGIA TRIONFALE

S Tutto iniziò dieci anni fa È il 2002 quando esce «The Bourne Identity», film liberamente tratto dal romanzo «Un nome senza volto» di Robert Ludlum del 1980. Il protagonista assoluto è Matt Damon e negli Usa guadagna 121 milioni di dollari. Funziona. Così nel 2004 arriva «The Bourne Supremacy»: 176 milioni incassati. E nel 2007 tocca a «The Bourne Ultimatum» che raggiunge i 227 milioni

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ideatore di numerosi brani storici della band tra cui «Smoke On The Water». Lord ha fondato i Deep Purple nel 1968, con il batterista Ian Pace. È rimasto con la band fino al 2002, poi ha lavorato anche con i Whitesnake, Paice, Ashton and Lord, The Artwoods e Flower Pot Men.

HI-TECH LO SCRIVONO IN GIAPPONE

Arrivano le conferme Avviata la produzione: l’iPhone 5 ad ottobre Le indiscrezioni sull’arrivo dell’iPhone 5 iniziano a diventare talmente tante che sembra più opportuno definirle conferme. Dopo il Wall Street Journal, adesso ne parla anche il sito giapponese Macotakara, quello che aveva anticipato il lancio dell’iPhone 4s. E sono tutti d’accordo: l’uscita del nuovo attesissimo smartphone della Apple sarà ad ottobre. L’iPhone 5 sembra essere infatti già in produzione e da questa fase all’inizio delle vendite l’azienda di Cupertino non lascia mai passare troppo tempo. Preparatevi dunque ad accogliere la nuova creatura, che avrà un involucro bicolore in vetro e alluminio, un display Retina più grande, un connettore dock più piccolo e un telaio ancora più sottile. Una bella tentazione dunque, tanto che in Cina sono già partite le prenotazioni. Tim Cook, da agosto 2011 Il New York Times si è a.d. della Apple REUTERS invece concentrato sul possibile arrivo dell’iPad mini, un tablet Apple più piccolo (schermo da 7.85 pollici) e ad un prezzo low cost, per contrastare la concorrenza di Google e Amazon che vendono le loro tavolette a meno di 200 dollari a fronte dei 499 dell’iPad di oggi. L’idea è quella di un tablet molto più maneggevole e leggero, che possa finire facilmente nella borsetta di una donna: un’operazione simile a quella dell’iPod shuffle, versione mini del celebre lettore mp3, che ottenne un enorme successo. Il debutto anche in questo caso è previsto entro la fine dell’anno.


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ALTRI MONDI Oroscopo

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21/4 - 20/5

21/5 - 21/6

22/6 - 22/7

23/7 - 23/8

20/2 - 20/3

LE PAGELLE

Ariete 5,5

Toro 7+

Gemelli 7+

Cancro 7,5

Leone 6-

Pesci 8

DI ANTONIO CAPITANI

Siete stressati. Ma… primo: voi non v’ammazza nessuno; secondo: non è facendo i matti che risolverete i problemi. Be quite and suin!

Il successo v’arride e i rivali s’attaccano al tram come fossero la pubblicità d’un canale satellitare. Bonne chance in arrivo, pure suine!

Lavorerete così alacremente e proficuamente che alzerete il Pil di mille punti: siete grandi! Ok soldi, piaceri del palato e sudombelicali.

La Luna vi fa conseguire obiettivi elevati. E imprime lo start giusto a lavori e nuove abitudini. La fornicazione, poi, ha un «che» di lirico.

Potreste avere la socievolezza degli squali leopardo. Evitate: l’appoggio altrui può tornarvi utile. Lavoro e sudombelico s’opacizzano.

24/8 - 22/9

23/9 - 22/10

23/10 - 22/11

23/11 - 21/12

22/12 - 20/1

21/1 - 19/2

IL MIGLIORE. La vostra motivazione nel lavoro e la stima nei vostri confronti crescono. Arrivano pure botte di glutei, insieme a delizie suine muy prelibate.

Vergine 7+

Bilancia 5,5

Scorpione 7+

Sagittario 6,5

Capricorno 6-

Acquario 6

Con l’aiuto di amici e sponsor ottenete favori e agevolazioni. La forma fisica si ripiglia, l’ormone artiglia e s’appiglia (ai corpi altrui).

Il morale cala, il peso del lavoro cresce, la forma fisica è scarsa: fate la tara a tutto e a tutti. Una donna vi fa girar gli zebedei. Mucho.

News super toccano viaggi e lavoro e nel lavoro siete i campioni del problem solving. Il sudombelico ha qualche limite, ma superabile.

Rischiate di commettere azioni rovinose per il vostro saldo bancario: occhio. Il vigore però cresce, l’amor rallegra cuore e cuerpo todo.

D’accordo, certa gente ha la rotula più grossa del cervello. E vi stressa. Ma non mangiatela viva. Lavoro e fornicazione stenticchiano.

Tutto richiede un lavoro di fino più accurato di sempre. Ma non insfighitevi, perché vincerete su tutta la linea, pure suinamente.

SAMUEL ETO’O

L’attaccante camerunese, con la maglia dell’Iter: ora è all’Anzhi in Russia. È nato a Nkongsamba il 10 marzo 1981

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Televisioni in chiaro RETE 4

RAIDUE

RAITRE

CANALE 5

UNOMATTINA ESTATE TG 1 UNOMATTINA... E...STATE CON NOI TG1 VERDETTO FINALE ROSAMUNDE PILCHER TG 1 HEARTLAND IL COMMISSARIO REX REAZIONE A CATENA TELEGIORNALE TECHETECHETÈ LAST COP L'ULTIMO SBIRRO 23.10 PASSAGGIO A NORD-OVEST 0.15 TG 1 - NOTTE 0.45 CHE TEMPO FA 0.50 SOTTOVOCE

7.30 CARTONI ANIMATI 10.15 LA COMPLICATA VITA DI CHRISTINE 10.35 TG2 INSIEME ESTATE 11.20 TELEFILM 13.00 TG 2 - GIORNO 14.00 TELEFILM 17.00 ONE TREE HILL 17.55 TG 2 18.45 TELEFILM 20.25 ESTRAZIONI DEL LOTTO 20.30 TG2 21.05 LA SPADA DELLA VERITÀ Attualità 22.40 SUPERNATURAL 23.25 TG 2 23.40 EMOZIONI 1.00 TELEGIORNALE 1.10 HAWAII FIVE-0

6.30 8.00 9.30 10.30 11.10 12.15 13.10 14.00 14.55 17.10 19.00 20.15 20.35 21.05

IL CAFFÈ... I DUE POMPIERI LA STORIA SIAMO NOI COMINCIAMO BENE TG3 - RAI SPORT COMINCIAMO BENE LA STRADA PER LA... TG TELEFILM GEOMAGAZINE 2012 TG3 - BLOB COTTI E MANGIATI UN POSTO AL SOLE CIRCO ESTATE Varietà 23.15 TG REGIONE 23.20 TG3 LINEA NOTTE ESTATE 23.55 CORREVA L'ANNO 0.45 RAI EDUCATIONAL

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CALCIO

6.45 7.00 10.10 12.00 13.30 14.10 15.15 17.00 17.15 18.00 18.50 20.00 20.30 21.20

19.30 RAPID VIENNA - ROMA Amichevole internazionale Premium Calcio

ATLETICA 19.30 MEETINGS EAA Da Lucerna, Svizzera Eurosport

BASEBALL 01.00 CINCINNATI REDS ARIZONA DIAMONDBACKS MLB. ESPN America

SKY SPORT 1 11.00 CALCIO: REAL MADRID APOEL NICOSIA Champions League

0.00 1.00 1.30 2.15

ALGHERO

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ANCONA

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min max

AOSTA

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BARI

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Deboli

CAMPOBASSO

17

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CATANIA

22

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FIRENZE

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10.15 CALCIO: CRUZ AZUL CORINTHIANS Coppa Libertadores

Amlin Challenge Cup PGA European Tour Da Inverness, Scozia

11.30 RUGBY: AUSTRALIA - GALLES 14.00 BASEBALL: BOSTON RED SOX NEW YORK YANKEES

Trento Aosta 13 26

Torino 15 27

14 26

Milano

Venezia

15 28

Perugia

15 30

14 28

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17 34

REGGIO CALABRIA

26

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ROMA

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TORINO

15

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Agitati

Il sole oggi MILANO

ROMA

TRENTO

16

25

Sorge

Tramonta

Sorge

Tramonta

TRIESTE

5:50

21:07

5:48

20:42

20

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VENEZIA

18

27

EUROSPORT 08.45 CICLISMO: TOUR DE FRANCE

Quindicesima tappa Samatan-Pau

10.00 BILIARDO: AUSTRALIAN GOLDFIELDS OPEN 11.30 ATLETICA LEGGERA: MONDIALI JUNIORES Da Barcellona, Spagna

13.00 CALCIO: SPAGNA - GRECIA Finale. Europeo Under 19 Dall'Estonia

L’arrivo dei primi azzurri in gara ai Giochi di Londra

Cipressi, Camporesi, Molmenti (nella foto) e Giai Pron sono stati tra i primi a sbarcare a Londra. Ascolta le loro ambizioni

Settima tappa Krakow - Krakow

17.00 BILIARDO: AUSTRALIAN GOLDFIELDS OPEN

IL BLOG

Da Victoria, Brasile

Quindicesima tappa Samatan-Pau

IL VIDEO

14.30 CICLISMO: TOUR DE FRANCE

16.00 CICLISMO: TOUR DELLA POLONIA

AVIVA Premiership

Il rinforzo ideale per l’attacco? Mattia Destro, almeno per 7 lettori su 10 del sito rosa che hanno votato il sondaggio

18.15 ATLETICA LEGGERA: MONDIALI JUNIORES

Santa Fe campione dopo un’attesa lunga 37 anni

Da Barcellona, Spagna

21.45 BOXE: BUTE - FROCH Super medi. Titolo IBF Da Nottingham, Inghilterra.

In «Tropico del Calcio» le notizie dal Sudamerica con l’omaggio al titolo dell’Independiente Santa Fe dopo un lungo digiuno

23.30 ATLETICA: MEETINGS EAA Da Lucerna, Svizzera

00.30 BILIARDO: AUSTRALIAN GOLDFIELDS OPEN

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Da Victoria, Brasile

Domani

Dopodomani

Altra giornata senza precipitazioni e all'insegna del cielo sereno o poco nuvoloso su tutto il nostro Paese, con temperature che in prevalenza aumenteranno in modo leggero o moderato sia nelle ore notturne che nelle ore diurne.

Su gran parte delle regioni persisterà l'assenza di precipitazioni con cielo sereno o poco nuvoloso, solo sulle Alpi si formeranno nubi cumuliformi sparse che localmente daranno luogo a qualche rovescio o temporale nel pomeriggio.

Ancona

Firenze

23

Nebbia

22.35 0.35 0.45 2.35 2.40

Solo 3 lettori su 10 non puntano su Mattia Destro

17 31

NAPOLI

27

19.15 CALCIO: INTERNACIONAL SANTOS Coppa Libertadores

20 27

ROMA

15

12.30 13.30 14.10 16.10 18.00 18.55 20.00 20.30 21.30

TG LA7 COFFEE BREAK TI CI PORTO IO AGENTE SPECIALE SUE THOMAS I MENÙ DI BENEDETTA TG LA7 STRINGI I DENTI E VAI! L’ISPETTORE... I MENÙ DI BENEDETTA CUOCHI E FIAMME TG LA7 IN ONDA IL LECITO Attualità MOANA TG LA7 N.Y.P.D.BLUE MOVIE FLASH IN ONDA (R)

Bologna Genova

28

POTENZA

Da Miami, Stati Uniti

7.30 9.45 11.00 11.40

18 27

18

30

CALCIO: REAL MADRID APOEL NICOSIA

IL SONDAGGIO

16 29

MILANO

13

21.00 TENNIS: ATP MIAMI

Cielo in prevalenza sereno o poco nuvoloso. Solo localmente si verificheranno parziali annuvolamenti, più probabilmente sulle Alpi, ma con bassa probabilità di precipitazioni. Temperature Trieste generalmente prossime o un po' sotto la media.

26

PERUGIA

4.45

Oggi

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Mossi

1.00 1.40 3.00

PIÙ FORTE RAGAZZI SENTINEL MONK RICETTE DI FAMIGLIA TG4 - TELEGIORNALE PACIFIC BLUE DISTRETTO DI POLIZIA FORUM WOLFF... MY LIFE FUOCO VERDE - TG4 TEMPESTA D'AMORE SISKA IL PADRINO Film LEROY TG4 NIGHT NEWS AMORE VUOL DIRE GELOSIA ZIG ZAG

Da Victoria, Brasile

Champions League

PGA European Tour Da Inverness, Scozia

15

Neve

PGA European Tour Da Inverness, Scozia

16.30 RUGBY: BIARRITZ OLYMPIQUE - TOLONE 21.00 GOLF: OPEN DI SCOZIA

20

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15.30 GOLF: OPEN DI SCOZIA

17.15

L'AQUILA

26

Premier League

MLB

GENOVA

PALERMO

12.00 CALCIO: CATANIAGENOA Serie A 13.45 CALCIO: MANCHESTER CITY - CHELSEA

07.30 GOLF: OPEN DI SCOZIA

7.45 8.40 9.50 10.50 11.30 12.00 12.55 13.50 15.10 16.05 16.40 19.35 20.10 21.10

00.00 RUGBY: HARLEQUINS LEICESTER TIGERS

06.30 RUGBY: BIARRITZ OLYMPIQUE - BRIVE

Molto forti

Calmi

02.30 RUGBY: URRICANES - CHIEFS

SKY SPORT 3

Coperto

Temporali

23.50 2.00 2.15 3.15

SKY SPORT 2

Forti

MARI

16.45 17.35 18.30 19.00 19.25 21.10

CARTONI ANIMATI DAWSON'S CREEK STUDIO APERTO FUTURAMA CARTONI ANIMATI GOSSIP GIRL LE COSE CHE AMO DI TE FRIENDS MERCANTE IN FIERA STUDIO APERTO STUDIO SPORT C.S.I. NEW YORK MOLTO INCINTA Film IL BIVIO STUDIO APERTO U-ZONE HO SPOSATO UN CALCIATORE

Incontro di Super 15

Rovesci

Pioggia

8.40 10.30 12.25 13.40 14.10 15.00 15.55

Serie A

00.00 BEACH SOCCER: TROFEO INTERNAZIONALE

Ieri

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01.30 CALCIO: FIORENTINA - NAPOLI

Champions League

A CURA DI

Nuvolo

20.00 20.40 21.20

13.00 BEACH SOCCER: TROFEO INTERNAZIONALE 15.00 CALCIO: FAN CLUB MILAN 15.30 CALCIO: FAN CLUB ROMA 16.00 CALCIO: FAN CLUB INTER 16.30 CALCIO: FAN CLUB LAZIO 17.00 CALCIO: FAN CLUB NAPOLI 17.30 CALCIO: FAN CLUB JUVENTUS 20.00 BEACH SOCCER: TROFEO INTERNAZIONALE 21.00 CALCIO: BARCELLONA MILAN

GazzaMeteo

Legenda

10.00 11.00 13.40 14.10 16.10 17.30 18.30

ITALIA 1

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RAIUNO

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L’Aquila 12 26

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Bari

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Napoli

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Cagliari

Catanzaro

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Palermo

Reggio Calabria 22 33

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Sorge

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MARTEDÌ 17 LUGLIO 2012

TERZO TEMPO

LETTERE

GazzaFocus

Ciclismo: l’ultimo rampollo di una dinastia infinita

Moser, basta la parola Un campione tira l’altro Moreno, primo anno tra i pro’, ha dominato il Giro di Polonia E zio Francesco tuona: «Assurdo non portarlo all’Olimpiade» CLAUDIO GREGORI

«Ci si chiede perché non lo portino all’Olimpiade». La lingua di Francesco Moser è una spada. Raggiunge il cuore del problema. «Contano i risultati e i risultati parlano per Moreno. Ha ottenuto vittorie che gli altri si sognano. E non è un solista: ha dimostrato di essere capace di aiutare». La stoccata è diretta al ct Bettini che a Moreno Moser ha preferito Modolo, Paolini, Trentin, Nibali e Pinotti. Il nepotismo, in questo caso, non c’entra. Moreno Moser, 21 anni, primo anno tra i professionisti, si sta rivelando un altro Peter Sagan, suo compagno di squadra alla Liquigas e anche di stanza nel recente Giro della Svizzera. Ha vinto il Giro di Polonia, che si è concluso ieri a Cracovia, dopo sette tappe e 1230 km, con la volata vincente del tedesco Degenkolb. Si tratta di una corsa World Tour. In lizza c’erano 25 squadre e 200 corridori, tra cui campioni come Boonen e Hushovd, Ballan e Bennati, Uran e Henao, Ciolek e Pozzovivo. Moreno si è imposto in due tappe, quella di domenica era anche la frazione più difficile. Nella classifica finale ha preceduto di 5" il polacco Kwiatkowski, di 16" il colombiano Henao, di 28" il tedesco Gerdemann. Che stirpe Moreno è il settimo di una favolosa stirpe di corridori. Primo fu Aldo Moser. Era chiamato «El Bocia», cioè «Il Ragazzo», quando, nel 1955, debuttò al Giro d'Italia. Con gli anni divenne «El Nono, che, nel trentino musicale, che aborre gli accenti, vuol dire «Il Nonno». Aldo è del 1934. Poi vennero Enzo (1940), Diego (1947) e Francesco (1951). Quattro dei 12 figli di Ignazio e Cecilia Simoni, contadini di Palù di Giovo, una frazione della Val di Cembra, in provincia di Trento. Corridori sono i figli di Diego: Leonardo, Matteo e, settimo, Moreno. Poi c’è Ignazio, il figlio di Francesco, ancora dilettante. Degli otto Moser, Francesco è il più famoso: ha vinto 3 Roubaix, il Mondiale su strada, il Giro d’Italia, la Sanremo, ha rotto il muro dei 50 km nell’Ora in pista.

QUINTA VITTORIA

Moreno Moser, 21 anni, brinda sul podio del Giro di Polonia BETTINI

GIOVANI RAMPANTI

Sagan, Phinney, Pinot, Viviani: under 23 volanti

Moreno Moser è uno dei baby rampanti del ciclismo mondiale. È del ’90, come il compagno Peter Sagan, ma anche Taylor Phinney (nella foto Bettini), prima maglia rosa al Giro 2012, Thibaut Pinot, vincitore al Tour della tappa di Porrentruy, Michael Matthews e Fabio Felline. Poi ci sono i gioielli dell’89: John Degenkolb, Elia Viviani, Andrea Guardini, Diego Ulissi, Enrico Battaglin. E Arnaud Demare (5 vittorie) è addirittura del ’91.

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI andrea.monti@gazzetta.it VICEDIRETTORE VICARIO Gianni Valenti gvalenti@gazzetta.it VICEDIRETTORI Franco Arturi farturi@gazzetta.it Stefano Cazzetta scazzetta@gazzetta.it Ruggiero Palombo rpalombo@gazzetta.it Umberto Zapelloni uzapelloni@gazzetta.it

PRESIDENTE Angelo Provasoli VICE PRESIDENTI Roland Berger Giuseppe Rotelli AMMINISTRATORE DELEGATO Pietro Scott Jovane CONSIGLIERI Umberto Ambrosoli, Andrea Bonomi C., Fulvio Conti, Luca Garavoglia, Piergaetano Marchetti, Paolo Merloni, Carlo Pesenti, Giuseppe Vita DIRETTORE GENERALE Riccardo Stilli

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DIRETTORE GENERALE DIVISIONE QUOTIDIANI Giulio Lattanzi

Ghepardo Il primo, Aldo, era un campione capace di battere Roger Rivière nel Gran Premio delle Nazioni, ma in 15 Giri d’Italia non ha vinto mai, a parte una cronosquadre: negli arrivi trasmutava in statua di marmo. Suo nipote Moreno, invece, sul rettilineo d’arrivo è un ghepardo. La sua stoccata è micidiale. L’ha già piazzata quattro volte: al Laigueglia, a Francoforte e, in Polonia, nella 1ª e nella 6ª tappa. Nello spazio di sei mesi ha collezionato cinque vittorie. È stato protagonista al Tricolore, 3˚ dopo aver lavorato per Nibali, e al Trofeo Melinda, 2˚ dietro al colombiano Betancur. Va forte a cronometro (3˚ nel prologo del Giro della Svizzera a 3" da Cancellara), in salita e sul passo. Soprattutto è un finisseur micidiale. Il suo ultimo chilometro non perdona. Sparata «Già da esordiente ave-

va la sparata e la sa anche tenere. La fa lunga quanto serve», assicura papà Diego. «Moreno non ha mai fatto il corridore. Solo da quest’anno si è messo a fare sul serio. E c’è stato subito il salto di qualità». È un corrido-

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TempiSupplementari A CURA DI ALBERTO CERRUTI Fax: 0262827917. Email: acerruti@rcs.it

Tre buoni motivi per cedere Ibrahimovic Caro Cerruti, le parlo del giocatore che preferisco dopo Baggio. Il Milan senza Ibra vale 30-40% in meno. Quanti gol segnerà Nocerino? E come giocherà Cassano, già incavolato per la cessione di Thiago Silva, adesso che hanno venduto persino Zlatan? Io ho visto giocare Nordahl, Gren, Liedholm, Skoglund, Hamrin e per me Ibra è il miglior svedese di tutti i tempi. Mario De Martin, Conegliano (TV)

Premesso che è azzardato definire Ibrahimovic miglior svedese di tutti i tempi, semmai il più pagato, sono favorevole alla sua cessione, per tre motivi: età, carattere, scarso rendimento a livello internazionale. E' chiaro, però, che il Milan deve trovare un sostituto e non è facile, anche perché qualsiasi cessione dovrebbe essere anticipata da acquisti adeguati, evitando affannosi inseguimenti. Tra le due partenze eccellenti, sono convinto però che la più grave sia quella di Thiago Silva, miglior rossonero nell'anno dello scudetto, guarda caso assente — al contrario di Ibra — nelle due partite casalinghe contro Fiorentina e Bologna, in cui il Milan ha lasciato via libera alla Juve.

Ha già superato papà e i fratelli

Perché vendere Julio Cesar?

Nato il 25 dicembre ’90 a Trento, Moreno Moser è al debutto tra i pro’. Già 5 vittorie: Laigueglia, Gp Francoforte, 2 tappe e classifica al Giro di Polonia. È figlio di Diego (classe ’47, pro’ dal ’70 al ’73, con lui nella foto BETTINI), e fratello di Leonardo (’84), 5 stagioni nella massima categoria (2005-2009): ma nessuno dei due vanta vittorie. L’altro fratello Matteo (’80) s’è fermato agli under 23.

Va bene vendere Maicon, accettiamo l’addio di Forlan, Lucio e persino di Sneijder, ma perché rinunciare a Julio Cesar che ha soltanto 32 anni, pochi per un portiere? Presidente Moratti, un po’ di riconoscenza per chi ha pianto durante le sconfitte, per chi ha fatto parate senza le quali forse non avremmo neanche raggiunto l'ultimo pessimo risultato, uno dei pochi fuoriclasse, come Zanetti, che crede ancora nella maglia.

re completo. Non è solo un finisseur è anche veloce: può vincere anche volate di gruppo. Va bene a cronometro e in salita». I Moser hanno scritto la storia del Giro. Hanno collezionato 57 maglie rosa: 2 Aldo, 2 Enzo, 53 Francesco (solo Merckx e Binda hanno fatto meglio di lui). Anche Moreno punta in alto. «Voglio diventare un corridore da gare a tappe. Il Giro d’Italia è il mio sogno», dichiara. «Deve solo abituarsi alle salite lunghe, che ancora non ha affrontato», aggiunge papà. Quest’anno Moreno si è collaudato al Giro dei Paesi Baschi, al Giro della Svizzera e al Giro di Polonia. «Qui avevo un’altra birra rispetto ai Paesi Baschi. E anche in Svizzera ero andato calando. Qui, invece, ho vinto la penultima tappa. Sto facendo passi avanti. Ora ha in programma il Giro del Colorado. E le grandi corse a tappe? «L’anno prossimo le affronterò. A cominciare dal Giro d'Italia». Lo accompagna il tifo della sua stirpe. Dichiara Francesco: «Credo che Moreno sia un buon erede. Ha il mondo davanti».

Continuano ad arrivare lettere di tifosi contrari all'addio a Julio Cesar e proprio perché non è l'unico interista dei trionfi del 2010 che se ne va, questo attaccamento al portiere fa riflettere. Ma la riconoscenza, caro Piangiamore, è un bene raro nel calcio e nella vita, per cui si rassegni. Moratti non torna indietro e poi bisogna riconoscere che Handanovic è un'ottima scelta.

Giuseppe Piangiamore, Enna

Le punture di Zeman e Allegri Siamo a luglio e già incominciano le prese in giro. Ma Zeman (28 scudetti sono troppi) e Allegri (la Juventus ne ha 31 con quello di B) potevano evitare certe dichiarazioni. Poi ci lamentiamo dei fischi, striscioni, cori allo stadio. Auguri a tutti, ma facciamo una pausa di riflessione. Ambrogio Ravasi, Bosisio Parini (LC)

Il confine tra l'ironia e la

provocazione è sempre più sottile e soprattutto soggettivo. Zeman ha esagerato, Allegri ha punzecchiato, ma qualsiasi cosa dicano tutti, non soltanto loro, viene condivisa o contestata in base al proprio tifo. Più che una pausa di riflessione, servirebbe il rispetto per ogni tipo di decisione: degli arbitri in campo e dei giudici fuori.

L’interesse per Destro e Jovetic La Juve ha fatto sin qui un eccellente mercato rinforzando un centrocampo già ottimo e puntellando la difesa. Credo però che tale spinta propulsiva (o il contante?) si stia pericolosamente esaurendo: non condivido l'interesse per Destro e soprattutto Jovetic. Nessuno dei due è giocatore da 20 gol: Destro è una promessa (e Immobile allora?), il montenegrino ricorda fin troppo il discontinuo Vucinic. Vincenzo Tinebra, Venezia

A parte il fatto che non è indispensabile avere un attaccante da 20 gol per vincere il campionato, come ha appena dimostrato Conte, se lei critica le intenzioni della Juve, che cosa dovrebbero dire i tifosi del Milan? Destro è un ottimo giocatore che può segnare 20 gol, con l'unico difetto di essere italiano, come Immobile lasciato partire troppo in fretta. Marotta, pensando alla Champions, fa bene quindi a cercare rinforzi in attacco. E' vero che Jovetic non è una prima punta, ma con la sua classe regalerebbe nuova fantasia alla squadra, senza essere un doppione di Vucinic.

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La tiratura di lunedì 16 luglio è stata di 441.653 copie

COLLATERALI * Con Soldatini d’Italia N. 58 e 11,19 - con Indistruttibili N. 37 e 11,19 - con Paperinik N. 24 e 11,19 - con Capolavori delle grandi civiltà N. 21 e 11,19 - con Holly e Benji N. 20 e 11,19 con War Movies N. 17 e 11,19 - con Alberto Sordi N. 29 e 11,19 - con Aerei Collection N. 14 e 14,19 - con Gilles Villeneuve e 14,19 - con Grande Alpinismo N. 11 e 12,19 - con TT N. 3 e 14,19 - con Panini N. 11 e 6,19 - con Libro Juve e 9,19 - con la Grande Storia del Giro N. 9 e 8,19 - con Lupin N. 10 e 11,19 - con Alessandro Del Piero e 11,19 - con Grandi Club Raggi X N. 6 e 4,19 - con T-shirt Invincibili e 16,19 - con Le Stelle della NBA N. 4 e 6,19 - con DVD Inzaghi e 14,19 - con Libro Mondiale più bello e 14,19 - con StarTrek N. 21 e 9,19 - con Adesso Fai da te N.2 e 4,19 - con Spider-Man N.2 e 11,19 - con SportWeek e 2,70 - con Max e 3,50 PROMOZIONI ARRETRATI Richiedeteli al vostro edicolante oppure ad A.S.E. Agenzia Servizi Editoriali - Tel. 02.99049970 - c/c p. n. 36248201. Il costo di un arretrato è pari al doppio del prezzo di copertina per l’Italia; il triplo per l’estero.

PREZZI ALL’ESTERO: Albania e 2,00; Argentina $ 7,50; Austria e 2,00; Belgio e 2,00; Brasile R$ 7,00; Canada CAD 3,50; Cz Czk. 64; Cipro e 2,00; Croazia Hrk 15; Danimarca Kr. 18; Egitto e 2,00; Finlandia e 2,50; Francia e 2,00; Germania e 2,00; Grecia e 2,00; Irlanda e 2,00; Lux e 2,00; Malta e 1,85; Marocco g 2,20; Monaco P. e 2,00; Norvegia Kr. 22; Olanda e 2,00; Polonia Pln. 9,10; Portogallo/Isole e 2,00; Romania e 2,00; SK Slov. e 2,20; Slovenia e 2,00; Spagna/Isole e 2,00; Svezia Sek 25; Svizzera Fr. 3,00; Svizzera Tic. Fr. 3,00; Tunisia TD 3,50; Turchia e 2,00; Ungheria Huf. 600; UK Lg. 1,80; U.S.A. USD 4,00.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MARTEDÌ 17 LUGLIO 2012


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