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REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 TEL. 0262821 REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 TEL. 06688281 POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO
ITALIA
anno LXVIII LXV I Numero n 7 Anno
Serie A / 24ª GIORNATA
LA CRISI IL BABY TIFOSO FILIPPO OGGI AD APPIANO: SUL WEB SPOPOLA IL SUO STRISCIONE
Serata con Lazio e Udinese
L INTER VA AVANTI CON RANIERI
Mercoledì col Marsiglia un’altra chance. Se dovesse andar male Moratti ha pronta la soluzione BaresiFigo, ma si parla pure di Zenga. Mourinho: «Aiutate il tecnico» ELEFANTE, TAIDELLI, VERNAZZA PAGG. 10, 11, 13
3 Claudio Ranieri, 60 anni. E’ subentrato a Gasperini GETTY IMAGE
PARTITE
CLASSIFICA
Venerdì FIORENTINA NAPOLI 03 INTER BOLOGNA 03 Ieri JUVENTUS CATANIA 31 Oggi (ore 15) LECCE SIENA (12.30) (0 3) CESENA MILAN (0 1) GENOA CHIEVO (1 2) NOVARA ATALANTA (1 2) ROMA PARMA (1 0) PALERMO LAZIO (20.45) (0 0) UDINESE CAGLIARI (20.45) (0 0)
JUVENTUS MILAN LAZIO UDINESE NAPOLI* INTER* ROMA PALERMO CAGLIARI GENOA
49 47 42 41 37 36 35 31 30 30
FIORENTINA** 28 PARMA** 28 CATANIA** 27 ATALANTA*** 27 CHIEVO 27 BOLOGNA** 25 SIENA** 23 LECCE 18 CESENA** 16 NOVARA 16
*Una partita in più. **Una partita in meno. *** Sei punti di penalizzazione.
L’ANTICIPO I BIANCONERI BATTONO IL CATANIA (31)
MILAN
JUVE SCATTO E SORPASSO
Boa ancora k.o. Fermo pure Pato Ma arriva Muntari
Siciliani avanti con Barrientos, il pari con una punizionegioiello di Pirlo. Dopo l espulsione di Motta sfondano Chiellini e Quagliarella. Rossoneri scavalcati: 2
ilCommento
QUI CONTE A TE ALLEGRI di LUCA CALAMAI
Rifiuta lezioni di bonton ma potrebbe darne di psi cologia. C’è la mano di An tonio Conte in questa nuo vavecchia Juventus che ri conquista la testa della classifica. Il tecnico bian conero sa come andare al cuore dei suoi allievi.
BRAMARDO, CERRUTI, GRAZIANO, OLIVERO, SCHIANCHI DA PAGINA 2 A PAGINA 6
Nuovi problemi alla coscia sinistra: Prince salta Cesena e Juve. Maxi con Binho BOCCI, DELLA VALLE PAGINE 89 Maxi Lopez, 27 anni PHOTOVIEWS
L’INTERVISTA LA RISPOSTA A PETRUCCI
Beretta: «Lega commissariata se lascio ora» IARIA A PAGINA 22
3 Maurizio Beretta, 56 anni FOTOGRAMMA SERIE B PARI PER SASSUOLO E PESCARA
Il Verona vince e torna in vetta dopo 13 anni
L’ARTICOLO A PAGINA 23
DA PAGINA 24 A PAGINA 27
3 Andrea Mandorlini, 51 anni IORIO
3 Fabio Quagliarella, 29 anni, festeggia con i compagni di squadra un successo che riporta la Juve al primo posto in attesa della partita di oggi del Milan LINGRIA
leOpinioni
9 771120 506000
20 2 1 9>
a pagina 23
BASKET COME LO SCORSO ANNO LE DUE SQUADRE SI SFIDANO A TORINO PER LA COPPA ITALIA (ORE 17)
Sempre loro: la finale è SienaCantù
ADESSO RANIERI FACCIA SCELTE DRASTICHE
La Mps soffre, ma batte 6765 Milano: decisivi Andersen e McCalebb dopo il ritorno della squadra di Scariolo. La Bennet spegne 7164 la Scavolini BARTEZZAGHI, CHIABOTTI PAGG. 3233
di BEPPE BERGOMI
IL ROMPI PALLONE
I CORI PRO MOU SOLO INGENUA NOSTALGIA di FRANCO ARTURI
DI GENE GNOCCHI
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Claudio Ranieri è tranquillo: «Sono convinto che la squadra mi segua. Purtroppo non è l’Inter».
CICLISMO OMAN: VINCE NIBALI
SANREMO AL FESTIVAL
A Laigueglia sfreccia un altro Moser La dinastia continua
Trionfo di Emma Arisa e Noemi salgono sul podio
PASTONESI, SCOGNAMIGLIO PAGG. 3031 3 Moreno Moser, 21 anni BETTINI
ANGIONI A PAGINA 41
LA GAZZETTA SPORTIVA
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DOMENICA 19 FEBBRAIO 2012
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SERIE A ANTICIPO 24a GIORNATA JUVENTUS
CATANIA
3
1
(3-5-2) Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Padoin (dal 16’ s.t. Pepe), Giaccherini, Pirlo, Marchisio, De Ceglie (dal 23’ s.t. Vucinic); Borriello (dal 32’ s.t. Lichtsteiner), Quagliarella. PANCHINA Storari, Caceres, Matri, Del Piero. ALLENATORE Conte. ESPULSI nessuno. AMMONITI Marchisio per gioco scorretto, Vucinic per comportamento non reg.
(4-5-1) Kosicky; Motta, Legrottaglie, Bellusci, Marchese; Barrientos (dal 5’ s.t. Biagianti), Izco, Lodi (dal 15’ s.t. Spolli), Almiron, Gomez (dal 26’ s.t. Seymour); Bergessio. PANCHINA Carrizo, Ricchiuti, Ebagua, Catellani. ALLENATORE Montella. ESPULSI Motta al 20’ s.t. per doppia ammonizione, sempre per gioco scorretto. AMMONITI Almiron e Legrottaglie per gioco scorretto.
GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 1-1 MARCATORI Barrientos (C) al 4’, Pirlo (J) al 22’ p.t.; Chiellini (J) al 29’, Quagliarella (J) al 36’ s.t. ARBITRO Brighi di Cesena. NOTE paganti 11.471 per un incasso di 353.395 euro; abbonati 24.526 per una quota di 717.983 euro. Angoli 8-1. In fuorigioco 3-1. Recuperi: p.t. 0; s.t. 5’.
POSSESSO PALLA
JUVENTUS 64%
TACKLE VINCENTI
CATANIA 36%
TIRI IN PORTA
JUVENTUS 18
CATANIA 8
TIRI FUORI
IIIIIIIIIII
IIIIII IIIIIIIII
JUVENTUS 11
CATANIA 6
MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 3’ Izco da fuori, Buffon blocca in due tempi. c GOL! 4’ Barrientos con un sinistro a effetto trova l’angolino da fuori area. 17’ Borriello di testa, parato. c GOL! 22’ Pirlo su punizione alla sua maniera. 30’ Quagliarella da fuori colpisce la traversa. 32’ Barrientos da destra colpisce la traversa.
I
JUVENTUS 9
CATANIA 1
SECONDO TEMPO 15’ Padoin gira sopra la traversa. 21’ Almiron tira, Buffon respinge da campione. c GOL! 29’ Chiellini devia di testa una punizione di Pirlo e fa 2-1. 33’ Vucinic entra in area, ma tira sul portiere. c GOL! 36’ Quagliarella entra in area e segna di sinistro la rete del definitivo 3-1
Benvenuto Pirlo, bento Che spavento col Catania Poi arrivano 3 gol e 1o posto
Siciliani in vantaggio, ci vuole una prodezza su punizione del regista (prima rete in bianconero) per avviare la rimonta. A segno Chiellini e Quagliarella: +2 sul Milan ALBERTO CERRUTI TORINO
La Signora dei (dieci) pareggi torna a vincere, dopo due 0-0 consecutivi, riscoprendo il piacere di stare davanti al Milan. Ma soprattutto, anche se oggi dovesse nuovamente scivolare al secondo posto, sempre con una gara in meno, que-
sta meritata vittoria contro il Catania, rilancia moralmente la Juventus in vista del confronto diretto di sabato a San Siro contro i campioni d’Italia. Con il beneaugurante particolare che stavolta non si respirano altri veleni per le decisioni dell’arbitro, anche se la svolta della partita è l’espulsione di Motta, al 20’ della ripresa, sull’1-1. A scanso di equivoci, però, la colpa è soltanto dell’ex juventino,
ammonito la prima volta per un fallo su Borriello e la seconda per una scorrettezza ancora più grave su De Ceglie. Salvata subito dopo da Buffon, bravo a respingere una pericolosa conclusione di Almiron, la Juve improvvisamente si scioglie, grazie al secondo gol di Chiellini e al terzo di Quagliarella, sempre ispirati da un grandissimo Pirlo, che aveva già annullato il vantaggio iniziale di Barrientos
con una delle sue punizioni. Giusto così, quindi, anche se il Catania, che non aveva mai perso sul campo della Juve da quando è tornato in A (tre pareggi e una vittoria), lascia un’ottima impressione, rimanendo in corsa fino a quando rimane in 10, grazie all’ottima organizzazione di Montella. Un segnale indiretto, al di là del 3-1 finale, che la Juve non è più quella potente e brillante del gi-
rone d’andata, perché Pirlo sembra sempre più solo. Cinque cambi Guarda caso an-
che a Parma l’ex milanista era stato il migliore in campo, nel polemico 0-0 che ha lasciato il segno nel pubblico, pronto a fischiare il nome dell’arbitro all’annuncio delle formazioni. Ma siccome Mazzoleni non era stato l’unico a sbagliare mercoledì scorso, Conte stravolge la
Juventus con un massiccio turnover. A parte lo squalificato Vidal, spariscono in partenza Lichtsteiner, Estigarribia, Vucinic e Matri. E così, davanti al trio arretrato Barzagli-Bonucci-Chiellini, cambiano tre uomini su cinque in mezzo al campo, perché attorno a Pirlo e Marchisio spuntano Padoin a destra e De Ceglie a sinistra, con Giaccherini interno al posto del cileno. Un azzardo accentuato dal fatto che viene trapiantata in blocco anche la coppia di attaccanti, con Borriello alla prima da titolare in campionato al fianco di Quagliarella, osservati dalla panchina dagli ex titolari Matri e Vucinic, bocciati dopo due 0-0 consecutivi. Prima volta Con queste premes-
se, non è un caso che il Catania sorprenda la rinnovata e poco amalgamata Juventus, perché nel giro di un minuto gli argentini di Montella vanno ben tre
le Pagelle
JUVENTUS CHIELLINI GRAN COMBATTENTE, VUCINIC ENTRA SUBITO NEL VIVO DEL GIOCO 6,5 8 h l’allenatore Conte il migliore Pirlo
6,5
La sua Juve porta a casa il ventiseiesimo risultato utile consecutivo. E lo fa reagendo con grande ordine allo svantaggio. Conte non trova inizialmente le giuste risposte tattiche, in particolare da Padoin, poi però sistema tutto grazie agli ingressi in corsa di Pepe e Vucinic.
Confortante come la squadra abbia mantenuto i nervi saldi dopo il gol-lampo di Barrientos. La struttura c’è, ed è solida.
Si finisce per essere ripetitivi di fronte a questo autentico fenomeno. Trova il primo gol personale nel momento forse più delicato della stagione bianconera. Colpisce la traversa su un altro calcio piazzato, poi regala perle a ripetizione e gli assist per Chiellini e Quagliarella.
7
6,5
6
7
5
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6
6,5
Buffon
Barzagli
Bonucci
Chiellini
Padoin
Giaccherini
Marchisio
De Ceglie
Borriello
Quagliarella
Pepe
Vucinic
Bersagliato nei primi minuti, trafitto da Barrientos. Freddo e decisivo su Almiron: si era sull’1 1.
Sbanda con tutto il reparto all’inizio, poi là dietro torna subito a trasmettere massima serenità.
Lascia a Barrientos un metro di troppo in occasione dell’1 0 catanese. Meglio nella ripresa.
Quando la gara si scalda, lui suona la carica da dietro e «sfonda» a modo suo, di testa, a valanga.
Timido, poi spaesato, infine fuori gara. Nella ripresa, sinistro sciagurato da buona posizione.
Primo tempo così così, scarsa iniziativa. Dopo l’intervallo cambia decisamente marcia.
Il lavoro tattico resta di alto livello, ma come a Parma viene meno la gamba per le ripartenze.
Un paio di buoni cross, non dà però mai l’impressione di poter dilagare sulla sua fascia.
Piazza subito due colpi di testa pericolosi e tanto cuore. Gli manca un po’ di fondo nella corsa (Lichtsteiner s.v.).
A tratti è un po’ egoista, ma è tanto incisivo nella gara: gran traversa dai 25 metri e un gol «scaccia tutto».
Fare meglio di Padoin non era difficile. Buon rodaggio in vista della partitissima di San Siro.
Impatto importante sulla partita. Entra sistematica mente, di fino, nel cuore della difesa siciliana.
TERNA ARBITRALE: BRIGHI 7 Dirige la partita in sicurezza, pesca bene la simulazione di Vucinic. Ineccepibili i due «gialli» a Motta. Tonoli 6; Barbirati 6,5
DOMENICA 19 FEBBRAIO 2012
LA GAZZETTA SPORTIVA
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la Moviola di MANLIO GASPAROTTO
Motta, rosso inevitabile Che spinte sul gol del 2-1
La Juve torna in vetta e fa festa con Antonio Conte (ANSA). In alto il gol del 2-1 di Chiellini (Newpress), di testa dopo qualche strattone con Bergessio; sopra la prodezza di Barrientos per lo 0-1 (Ansa)
Dopo tante polemiche un’altra partita piena di corsa. Brighi insegue il gioco ovunque e si fa sentire, sopratutto con Borriello al quale non perdona alcuna protesta e manda un’occhiata velenosa quando (32’ pt) scivola in area, anche se lo juventino immediatamente avvisa di non aver subito fallo. Il giallo lo incasserà al 33’ della ripresa Vucinic, che blocca la gamba e cerca il contatto prima di finire a terra. Simulazione infelice, sempre e ancora di più dopo una settimana piena di polemiche. Netto il fallo di Bergessio su Pirlo, che poi trasforma la punizione dell’1 1. E’ decisivo in qualche modo il duello tra Borriello e Motta: lo juventino rischia il giallo per un’entrataccia al 17’, poi sarà l’ex bianconero il più scorretto: nella ripresa in 15 minuti stende Borriello (5’) e De Ceglie (20’) incassando due gialli evidenti e sbilanciando un bel Catania. In mezzo (11') Marchisio lo imita su Almiron, cartellino arancione. Rigori? Al 30’ Gomes spinge furbo Padoin. Fallo non sanzionato. Non sarà l’unica ombra della partita, perché Chiellini per arrivare di testa sul pallone deve travolgere Bergessio (che lo abbraccia) deviando la punizione di Pirlo per il 2 1. Fuorigioco Tutti evidenti. Ammonizioni Detto di quelle a Motta, Vucinic e Marchisio; da manuale pure quelle ad Almiron (duro su Quagliarella) e di Legrottaglie nel recupero (anche lui da dietro su Vucinic).
ornata Juve volte al tiro e dopo le difficoltose parate di Buffon su Izco e Almiron, ecco al 4’ il gran gol di Barrientos, con un sinistro a effetto nell’angolino. I tifosi bianconeri per la prima volta sono costretti a vedere la Juventus in svantaggio in casa. La squadra fatica a reagire, senza spinta sulle fasce, ma soprattutto senza velocità e profondità, malgrado il gran lavoro di Borriello. In casi del genere serve la prodezza dei campioni e allora Pirlo, l’unico vero campione di Conte, ricordandosi che sabato prossimo sfiderà il suo vecchio Milan, trasforma alla sua maniera la punizione dell’1-1. E anche questa è una prima volta, perché l’ex rossonero non aveva ancora segnato con la nuova maglia. Gran finale Sono passati soltan-
to 22’ e la Juve avrebbe tutto il tempo per andare in vantaggio, ma qui si nota una volta di più
l’abilità di Montella. Bravo a difendersi, il Catania rischia su una conclusione di Quagliarella terminata sulla traversa, ma siccome è bravo anche a ripartire pareggia subito il conto della sfortuna con una conclusione di Bergessio che finisce allo stesso modo. E siccome la musica non cambia nemmeno nella ripresa, Conte rilancia Pepe al posto del deludente Padoin. Ma la mossa decisiva è quella di Motta che si fa espellere per la seconda, meritatissima, ammonizione. Con un uomo in meno il Catania potrebbe segnare con Almiron, bloccato da un grande Buffon. E’ l’ultimo brivido, poi ci pensano Chiellini con un colpo di testa su punizione di Pirlo e Quagliarella con un sinistro, ancora su passaggio di Pirlo, a fissare il 3-1. Con tanti saluti al Catania e un avvertimento al Milan. Perché con un Pirlo così, la Juve continua a far paura.
14
punti in più per la Juve rispetto al campionato scorso; 26o risultato utile tra A e Coppa Italia (16 vittorie, 10 pari).
ilPersonaggio ANDREA PIRLO
Aspettare il Milan e sbloccarsi (dopo oltre 16 mesi) Prende per mano la Juve verso San Siro: «Sabato sarò emozionato. Ibra? Che spettacolo se giocano i migliori» DAL NOSTRO INVIATO
G.B. OLIVERO TORINO
Nulla accade per caso. Così ieri, nel momento più difficile della stagione, Andrea Pirlo ha preso la Juve per mano. Come il papà con la sua bimba. L’ha tranquillizzata dopo la rete di Barrientos, l’ha coccolata con la punizione del pareggio, l’ha fatta sorridere con l’assist per il gol di Chiellini, le ha rimboccato le coperte con il passaggio per il tris di Quagliarella e poi l’ha fatta dormire serena perché adesso la Juve è di nuovo in testa e non importa se sarà solo per una notte. Ciò che contava davvero era rialzarsi dopo gli ultimi due 0-0, ritrovare la strada, non pensare agli arbitri e nemmeno al Milan che magari oggi tornerà in testa, ma di sicuro non potrà scappare. E se la Juve ha raggiunto il suo obiettivo deve ringraziare Andrea Pirlo. Che lezione Quanto grande sia
28
anni dopo la Juve batte in casa il Catania in A; il precedente successo per 2-0 il 25 marzo 1984 (Scirea 2).
13
con Pirlo i bianconeri in gol nel torneo; per Chiellini (Roma-Juve) e Quagliarella (Juve-Novara) seconda rete.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
questo giocatore lo sappiamo da anni, eppure lui riesce sempre a stupire. Il tabellino dice che contro il Catania Pirlo ha realizzato un gol (non segnava dal 2 ottobre 2010), ha preso la parte alta della traversa, ha fatto due assist. Il tabellino non dice che Andrea è stato il miglior amico dei suoi compagni, che si sono letteralmente affidati a lui. Ogni pallone passava da Pirlo, perché tra i suoi piedi non scottava e dalla sua testa nasceva sempre l’idea giusta. Andrea è un campione, è abituato ad affrontare con lucidità i mo-
Sulla sinistra Andrea Pirlo, 32 anni, segna su punizione il gol dell’1-1 MINOZZI
menti difficili ed è venuto a Torino per insegnare (insieme a Buffon e Del Piero) al gruppo come si fa a vincere. Ieri ha fatto una lezione straordinaria: pratica, non teorica. Subito dopo il gol del Catania, Pirlo ha cominciato a tirare con insistenza. Quando Kosicky ha piazzato male la barriera, si è intuito che sarebbe arrivato il pareggio: «Era importante segnare — ha raccontato dopo — perché eravamo in svantaggio e ci siamo subito rimessi in corsa. Poi abbiamo ottenuto una vittoria preziosa. Nelle ultime occasioni ci era mancato solo il gol». San Siro Quella di ieri è stata la
prima rete di Pirlo con la Juve, alla 24ª partita ufficiale. Con l’Inter non aveva mai segnato, con il Milan si era sbloccato al 22˚ incontro. E il Milan sabato sarà l’avversario della sfida più bella, attesa e importante che
per Pirlo avrà ovviamente un significato particolare: «Un po’ di emozione ci sarà — ammette Andrea —, sono contento di tornare a San Siro. Ma l’emozione passerà in fretta perché la gara è troppo importante. E quando l’arbitro fischierà l’inizio sarò tranquillo». E naturalmente prenderà per mano la sua Juve: «Noi faremo la nostra partita, vedremo chi vincerà. Non so se Ibrahimovic ci sarà, ma se giocano i migliori sarà uno spettacolo. Quindi io spero che ci sia». L’ultimo pensiero di Andrea è per chi gli vuole bene: «Dedico il gol ai tifosi della Juve, che mi hanno sempre sostenuto, e alla mia famiglia». Debora, Nicolò e Angela sapevano che il gol prima o poi sarebbe arrivato: bastava aspettare l’occasione giusta, la partita importante, il momento difficile. Sennò che gusto c’è. Vero, Andrea? © RIPRODUZIONE RISERVATA
CATANIA MOTTA E’ MOLTO NERVOSO, KOSICKY FA TROPPI ERRORI TRA I PALI
6
l’allenatore Montella
6,5 h il migliore Izco
Dopo Allegri e Conte, ecco il terzo gioiello italiano delle panchine. Per un’ora tiene in scacco la Juventus, girando uomini e sistemi di gioco. L’ex Aeroplanino è decisamente maturo per una squadra di vertice. Viene tradito solo dalla follia di Motta.
Un grande inizio. E’ lui a chiamare il pressing alto, anche sui difensori bianconeri. Acrobatico salvataggio su Borriello, poi si conferma un’arma tattica di primo livello. Montella lo usa infatti ovunque a centrocampo: in mezzo e su entrambe le fasce. Chiude da terzino puro.
6,5
Squadra ordinata, organizzata e in salute. Tutti sanno cosa fare, in ogni situazione. In dieci l’inevitabile sbandamento
5
4
6
6
6
6,5
6,5
6
5,5
6
6
Kosicky
Motta
Legrottaglie
Bellusci
Marchese
Barrientos
Lodi
Almiron
Gomez
Bergessio
Biagianti
Spolli
Parate ne fa anche, ma sui primi due gol mette male la barriera prima (su Pirlo) ed esce a vuoto poi (su Chiellini). Ha più di una responsabilità.
Il migliore in campo... Per la Juventus! Doppio «giallo» per due falli assurdi e pericolosi prima su Borriello e poi su De Ceglie.
Volano grandi sportellate con Borriello, che però gli scappa pericolosamen te un paio di volte.
Regge in difesa finché il Catania può restare in partita. Nel finale, il reparto arretrato rimane senza protezione.
Da terzino intimidisce subito il neobianconero Padoin, poi si accentra in una difesa a tre e fa comunque il suo.
Firma la rete del vantaggio siciliano. E quel gol, che illude il Catania, è un vero gioiellino: sinistro a girare da fuori area.
Fornisce tanta qualità nel cuore del campo. Gran palla per Bergessio, che poi colpisce la traversa.
Ci prova spesso da fuori area, risulta poco cattivo invece quando gli capita il comodo tiro per il 2 1, respinto da Buffon.
Prima gioca largo a sinistra, poi si mette a fare la punta pura con Bergessio. Non entra di fatto mai in partita (Seymour 5,5).
Gran duetto con Lodi e destro in diagonale che Buffon «sporca» sulla traversa. Però cala alla distanza.
Montella lo butta dentro per dare solidità in mediana: compito svolto con ordine.
Entra e subito dopo il Catania resta in dieci: inevitabile un po’ di affanno, ma gli alibi non mancano.
5,5
di MIRKO GRAZIANO
4
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DOMENICA 19 FEBBRAIO 2012
DOMENICA 19 FEBBRAIO 2012
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SERIE A ANTICIPO 24a GIORNATA LE MIGLIORI STRISCE INIZIALI IN SERIE A
34
33
31
30
25
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23
23
19
19
19
19
Capello
Bernardini
Mancini
Castagner
Mancini
Mancini
Capello
Conte
Lelovich
Foni
Liedholm
Rocco
MILAN 1991-92 Striscia record: imbattuti per tutto il torneo
FIORENTINA 1955-56 Il team scudetto del bomber Virgili
INTER 2006-07 Primo titolo sul campo del Mancio con Ibra e Crespo
PERUGIA 1978-79 Prima del Milan, imbattuta per un campionato, a 16
INTER 2004-05 «Solo» una Coppa Italia per l’Inter di Adriano
INTER 2007-08 Altra striscia super per i nerazzurri
MILAN 1992-93 Papin e gli olandesi per un Milan scudettato
JUVE 2011-12 Con la vittoria di ieri eguaglia la striscia di Capello
BOLOGNA 1931-32 I rossoblù di Schiavio e Gianni
INTER 1952-53 «Veleno» Lorenzi e Skoglund: titolo nerazzurro
MILAN 1964-65 Altafini e Rivera secondi dietro la Grande Inter
MILAN 1970-71 Secondi dietro l’Inter, e in finale di Coppa Italia
L’invincibile Conte non si ferma: Capello è avvisato Prosegue l’imbattibilità iniziale. Ora il Milan: «Sapremo solo all’ultimo se Ibra ci sarà...» FRANCESCO BRAMARDO TORINO
Di nuovo la Juve, in attesa del Milan, di andare a San Siro, sabato prossimo. Tre punti dopo due pareggi consecutivi e una gara iniziata nel modo peggiore, con gli ospiti subito in gol. A volte bisogna sapersi accontentare, e se non fosse stato per l’omaggio di Motta, con il Catania in dieci, i bianconeri avrebbero faticato un briciolo in più contro un avversario che con Bergessio aveva colpito anche una traversa e tenuto sveglio come pochi avversari prima d’ora, Gigi Buffon. Imbattuta - 23 gare iniziali senza sconfitte, raggiunto Capello - e prima, quanto basta per Antonio Conte per essere orgoglioso dei suoi ragazzi. Risposta alle critiche «Non mi era mai successo di andare sotto in casa. C’è stata una prima volta, siamo stati bravi e maturi a continuare a giocare senza perdere la testa in un momento in cui tanti si aspettavano da parte nostra del nervosismo o poca maturità: abbiamo dato una bella risposta». A San Siro meglio con Ibrahimovic o senza? «C’è una giustizia che deve decidere anche se hanno spostato la decisione a due giorni prima della partita. Siamo molto
Antonio Conte, 42 anni, ex giocatore e ora tecnico della Juve REPORPRESS
L’allenatore: «Bene Bonucci, il turnover inizia a dare i frutti che speravo»
sereni, confidiamo in una decisione giusta che non deve comunque cambiare per noi l’atteggiamento: andiamo a San Siro per giocarcela, e con o senza Ibra troveremo un avversario fortissimo e aggressivo, cercheranno di batterci».
Brighi perfetto Dopo tante polemiche concorda sulla buona prova dell’arbitro Brighi. «Impeccabile, è stato il migliore in campo e merita i complimenti, lui come i calciatori, come il Catania che è venuto qui con grandissime motivazioni». Alla fine ha scelto per il 3-5-2, ed ecco il perché. «Con la rosa in questo momento a disposizione era il modulo più adatto con tutti gli attaccanti centrali tranne Vucinic. Il 4-3-3 va bene quando ho tutti a disposizione e in massima forma come Pepe e Vucinic». Prima della gara, dopo le recenti polemiche, Conte si è fermato a parlare con Lo Monaco. «Siamo uomini di calcio, il calcio è uno spettacolo, uno show, ne facciamo parte e conosciamo le dinamiche, gli ho fatto i complimenti per il grande lavoro che sta facendo a Catania. E lui li ha fatti a noi». Il tecnico non risparmia i complimenti a una difesa d’acciaio, elogi a Bonucci in particolare. «E’ tornato il Bonucci che volevo io, ha grande personalità e si prende delle responsabilità, anche se sbaglia qualcosa cono contento dell’atteggiamento propositivo ma spero non mi ascolti altrimenti poi si monta la testa...». Il turn-over anche questa volta ha funzionato. «Avevamo giocato a Parma mercoledì, troppe gare ravvicinate in pochi giorni, avevo bisogno di far rifiatare alcuni giocatori e far integrare altri come Padoin e Borriello, e dare gamba a Quagliarella. Mi hanno dato le giuste risposte». Campionato e Coppa, sempre Milan sulla strada. «Sabato sarà durissima per noi ma anche per il Milan e la Coppa Italia ce la giochiamo, la vogliamo vincere al 101%».
Strike! Storari esulta e ne fa fuori tre: Bonucci, Pepe e Quagliarella Guardate le immagini qui sotto: chiamatelo «effetto Storari», se volete, ad ogni modo il secondo portiere della Juventus ha rischiato di mettere kappaò tre compagni di squadra per il suo eccesso di esultanza. Al gol di Quagliarella, per il 3 1 che ha fissato il risultato con il Catania, Storari è scattato dalla panchina correndo verso il gruppo di giocatori, con Quagliarella al centro. Saltando, ha involontariamente colpito prima Bonucci (che se l’è cavata con uno schiaffo...), poi Pepe (ferita al naso...), infine Quagliarella, cui ha pure, non contento, tirato i capelli. Tutto per la gioia, ci mancherebbe.
Primo affondo Vittima Quagliarella Marco Storari corre a festeggiare il gol di Quagliarella e lo colpisce involontariamente SKY SPORT
Difesa record Con una difesa pressoché imperforabile prima dello sbarco dei siciliani, Buffon trafitto dopo 218’ di imbattibilità. Comunque da record assoluto la media delle reti subite, appena 14 in 23 incontri, per una difesa che per 4/5 è la stessa di Gigi Delneri (47 reti in 38 partite). © RIPRODUZIONE RISERVATA
I GIOCATORI IN TRIBUNA ELIA, CHE AVEVA ESORDITO A CATANIA: «NON DIMENTICHERÒ MAI QUELLA PARTITA»
Quagliarella: «Stavo rosicando» L’attaccante dopo il 3-1: «Impazzivo per la traversa». Chiellini: «Due pari e poi eccoci qui» TORINO
Almeno questa volta non si potrà dire che le punte non hanno segnato. Fabio Quagliarella ci ha provato in tutti i modi, ha colpito anche una traversa prima del 3-1. L’esultanza dei compagni gli è costata anche un bernoccolo. Storari nel «tuffo» sui compagni ha abbat-
tuto come birilli Quaglia e Bonucci. «Non c’è bisogno che ci facciamo male da soli per dimostrare la compattezza del gruppo», è il commento divertito di Conte. «Contento per il gol, stavo rosicando in campo per la traversa», ammette Quagliarella, stretto nella morsa dei tanti attaccanti. «Dobbiamo farci trovare sempre tutti pronti e sfruttare le occasioni. Il Milan? Spero ci sia Ibra, sarà una gara spettacolare». Tira il fiato Giorgio Chiellini. «Era importante vincere, non come, per questo al mio gol, del 2-1 ho gioito più che in altre occasioni. Dopo due pareggi, due mezzi passi falsi siamo lì». La parola scudetto non la pronun-
cia, in compenso la mente è già a San Siro. «Con o senza Ibra poco importa, hanno così tanti e bravi attaccanti che uno vale l’altro». Giorgio Chiellini è tornato sul pari e le polemiche di Parma. «L’importante è far bene. A Parma non è stato un pareggio dopo una brutta partita, ma una prestazione che ha fatto vedere ancora che la squadra c’è». Estigarribia ed Elia in tribuna. L’olandese aveva esordito proprio a Catania, al Massimino. Da allora un oggetto misterioso: «Non dimenticherò mai il mio esordio in bianconero! E come sempre forza Juve!», ha scritto su Twitter. f.bra. Fabio Quagliarella, 29 PHOTOVIEWS
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Effetto carambola Gioia «pericolosa» Storari prende alcuni compagni e nell’esultanza li strattona facendoli sbattere l’uno sull’altro SKY SPORT
Il risultato Pepe insanguinato Simone Pepe si controlla il naso ferito dall’effetto «Storari», che gli è piombato addosso SKY SPORT
QUI CATANIA
I rimpianti di Montella: «Che errore sul gol di Pirlo» Il tecnico deluso: «Barriera non posizionata bene» ALBERTO MAURO TORINO
Vincenzo Montella ha fatto tutto il possibile, ma non è bastato. Il Catania è sceso in campo deciso e senza paura, conquistando un vantaggio meritato con un gol capolavoro di Barrientos. Ma la Juve è uscita alla distanza, la differenza l’ha fatta l’esperienza e la qualità degli uomini di Conte. E nel finale l’espulsione di Motta ha tagliato le gambe alle speranze del Catania. «Abbiamo affrontato una grande squadra — le parole dell’allenatore di Montella a fine gara —, con un grande temperamento. Non era facile, soprattutto allo Juventus Stadium. Devo fare i complimenti ai miei ragazzi, perché abbiamo cercato di fare la partita dall’inizio, abbiamo avuto occasioni e concesso poco. I tre gol subìti sono singolari, frutto di nostri errori. C’è un po’ di amarezza, anche perché in 10 contro 11 abbiamo avuto l’opportunità di andare di nuovo in vantaggio con Almiron, è stato bravissimo Buffon a respingere il tiro. Poteva esserci un risultato diverso». Portieri decisivi La differenza, Pirlo a parte, l’hanno fatta i portieri. Buffon da una parte, il giovane Kosicky dall’altra. «In porta abbiamo cambiato molto negli ultimi tempi — continua Montella — per vari motivi. Campagnolo si è infortunato, ho dato fiducia a Kosicky dopo due buone partite. Ma non siamo stati fortunati. La punizione? Pirlo ha calciato con facilità. C’è stato un evidente errore nel posizionamento della barriera, un peccato. La Juve voleva fortemente la vittoria ma ne primo tempo, con un po’ più di furbizia potevamo concretizzare di più». Nello spogliatoio del Catania a fine partita c’è delusione ma anche rabbia per alcuni episodi arbitrali. Nell’occasione del gol Chiellini affossa Bergessio con una cravatta, il terzo gol della Juve arriva quando Bellusci è ancora a bordo-campo, in 11 contro 9. Ma a segnare le sorti è stata soprattutto l’espulsione di Motta. «Alcuni episodi hanno cambiato la partita. All’inizio col 4-3-3 soffrivamo, sentivo avremmo preso gol. La Juve arrivava con facilità nella nostra area, temevo le incursioni dei centrocampisti e ho cambiato modulo». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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SERIE A LE STATISTICHE DEL BIG-MATCH NUMERI E CURIOSITA’
Dove c’è il pallone c’è Pirlo: 147 tocchi
i numeri POSSESSO PALLA
Juventus
Impressionante la presenza del regista in tutte le azioni della Juve: 6 assist, 4 cross, 3 sponde, 13 lanci e 12 recuperi
64% PASSAGGI UTILI
Juventus ANDREA SCHIANCHI
Andrea Pirlo è come una giacca blu: la metti su tutto, in tutte le stagioni, con il caldo e con il freddo, di giorno e di sera, su un paio di jeans e su un pantalone più elegante. Ecco, Pirlo è proprio così: utile in ogni momento, adatto a qualsiasi circostanza, quando il gioco è aperto e gli avversari ti guardano in faccia, e quando il gioco si fa più duro e le difese nemiche si chiudono come fossero bunker. La fortuna di questa Juventus che si sta giocando la lunga volata scudetto è lui, e probabilmente qualcuno al Milan si sta pentendo per non averlo convinto a restare. Ma questa è un’altra storia. Ciò che interessa, oggi, è vedere la capacità di Pirlo di prendere per mano la squadra in un momento di difficoltà (in svantaggio 0-1) e condurla oltre l’ostacolo: il modo in cui calcia la punizione del pareggio è magistrale, anche se il portiere Kosicky avrebbe potuto mettere un uomo in più in barriera. E poi, a condire una prestazione super, ci sono gli assist (ben 6) scodellati sui piedi dei compagni, i lanci (addirittura 13) cui vanno aggiunti i due passaggi filtranti, le sponde (3), i cross (4). Numeri da autentico campione. Corridoio Da far rivede-
re ai bambini un passaggio meraviglioso indirizzato a Marchisio: Pirlo vede il corridoio nel quale si è inserito il compagno e lo pesca con una rasoiata precisa e ben dosata. Marchisio è davanti alla porta e peggio per la Juve se il centrocampista «cicca» il pallone. Ma la giocata di Pirlo è da applausi. Come da applausi sono
87%
la Sfida ANDREA PIRLO 32 ANNI JUVENTUS
SERGIO ALMIRON 31 ANNI CATANIA
Pirlo
12
60 3
Non solo imposta, dirige le operazioni, lancia, inventa e tira. Pirlo è importante anche in fase di interdizione: ha recuperato ben 12 palloni.
0
DRIBBLING RIUSCITI
TIRI EFFETTUATI
6 GOL REALIZZATI
1
Vucinic
ASSIST
6
Considerando l’alta velocità espressa dai giocatori, è notevole la percentuale positiva dei passaggi della Juve.
PALLONI RECUPERATI
PALLONI TOCCATI
147
Martellante e insistita l’azione della Juventus che ha tenuto il possesso del pallone per il 64 per cento del tempo.
3
0
LANCI
13
2
Uno dei tanti duelli aerei tra il portiere del Catania Kosicky e i giocatori della Juve: in questa occasione è Bonucci a tentare l’intervento ANSA
i 12 recuperi effettuati. Inoltre, altro dato da incorniciare, su 147 palloni toccati Pirlo ne ha persi soltanto 26 (meno del 20 per cento). Siamo su livelli altissimi.
Almiron è il centrocampista del Catania che più appoggia l’azione offensiva
Ripartenza Sulla sponda
del Catania, logicamente con qualità diverse, Sergio Almiron è il centrocampista che più cerca di appoggiare le azioni offensiva. Si piazza nella posizione della mezzala sinistra, rincorre gli avversari, recupera 3 palloni, sbaglia pochissimo (1 passaggio fallito su 36, 1 pallone perso) e spinge parecchio. Sull’1-1 ha avuto sul piede la palla del vantaggio e la sua conclusione è stata respinta di piede da Buffon. Bellissimo il gesto tra i due: una pacca di Almiron al portiere, come a dire «bravo!». Se, tuttavia, su quel pallone Almiron ci fosse andata con maggiore convinzio-
ne, adesso parleremmo di un’altra partita: quando sei davanti al portiere, la cattiveria è una dote necessaria. In fase di ripartenza, con i giocatori juventini a braccarlo, Almiron è stato bravo anche in dribbling (2 effettuati, sempre in velocità) e nel lavoro di sponda (2 consegnate ai compagni). In tutto ha toccato 60 palloni e, non considerando gli interventi del portiere Kosicky (66 tocchi), è stato il più impegnato del Catania. Grinta (come testimonia l’intervento punito con il «giallo» su Quagliarella nel secondo tempo), temperamento, idee chiare e tanta sostanza: questo è stato Almiron. Purtroppo per il Catania non è stato sufficiente. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Ha giocato poco, ma ha fatto pesare il suo elevato tasso tecnico. Vucinic ha dribblato tre volte gli avversari creando così la superiorità numerica.
FALLI COMMESSI
Borriello
4 Non segna, però si fa sentire con interventi scorretti. Marco Borriello, in attesa del gol, si è sbattuto per contrastare gli avversari.
FALLI SUBITI
Quagliarella
4 TIRI EFFETTUATI
Pirlo
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E’ Quagliarella il giocatore più tartassato della partita. Rientrando e giocando tra le linee ha subito diversi interventi duri. Sono state ben 6 le conclusioni di Pirlo verso la porta avversaria. Dopo di lui c’è Borriello con 5 tiri effettuati.
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SERIE A
Guaio Boateng
Alexandre Pato, Alessandro Nesta e Kevin Prince Boateng non convocati per Cesena: l’assenza più lunga sarà quella del ghanese RATTINI
Si ferma: niente Juve Debutta Muntari E in attacco c’è Maxi Per il trequartista titolare si parla di un mese di stop Emanuelson dietro le punte, Pato e Nesta non convocati to fuori in Champions, però Allegri aveva l’idea di dargli una chance da titolare in campionato. Quanto a Robinho, è intoccabile: ha segnato una doppietta in Champions e Allegri non vuole che l’incantesimo si spezzi.
Perché vedere
CESENA-MILAN I rossoneri sono reduci dal successo di Udine e dal trionfo in Champions, il Cesena ha bisogno di punti per salvarsi. Manuzzi, ore 15
Vecchia conoscenza Dunque,
ALESSANDRA BOCCI twitter @picobocci MILANO
Sotto una buona stella, ancora non si sa. Ma già il fatto che Sulley Muntari sia arrivato a Milanello poche ore prima di Milan-Arsenal è promettente per i tifosi del Milan. Segnali del destino a parte, Massimiliano Allegri ha trovato l’ex interista in forma dopo la coppa d’Africa, e in un giorno ha deciso che il ghanese era pronto e tornava proprio buono per sostituire un altro ghanese finito ai box. Prince si ferma Kevin Prince
Boateng non sarà in campo oggi a Cesena e neppure contro la Juve, sabato. Il suo infortunio è un semigiallo. «Il Milan comunica che dopo la partita con l’Arsenal, su Kevin Prince Boateng si è evidenziato un risentimento muscolare alla coscia sinistra. Nei prossimi giorni verrà stabilita la prognosi dopo ulteriori accertamenti medici». Questo il comunicato pubblicato sul sito della società. Però l’altro ieri, chi era a Milanello lo ha visto lavorare senza problemi: il Boa ha giocato tutte le sessioni di partitelle, prima a tutto campo, poi a metá campo. Possibile che Boateng abbia accusato dolo-
Sulley Muntari, 27 anni, in allenamento insieme a Filippo Inzaghi, 38 BUZZI
re alla fine della seduta di allenamento, ma i maliziosi vedono pretattica a palate. Pretattica difficile da immaginare, perché per Prince si sospettano problemi seri che potrebbero portare anche a un altro mese di stop. Robinho intoccabile Fuori anche Pato, affaticato, e Nesta, che tornerà contro la Juve. Il brasiliano non aveva entusiasmato il tecnico nei pochi minuti giocati contro l’Arsenal, ma la non convocazione sembra più che altro una precauzione: il terreno sintetico potrebbe rivelarsi particolarmente pericoloso per un ragazzo che è appena uscito da un altro consistente problema muscolare. In attacco, d’altra parte, era già previsto l’impiego dal primo minuto di Maxi Lopez, fondamentale contro l’Udinese. Maxi era stato tenu-
Pato affaticato resta fuori per precauzione, perché il sintetico fa paura Muntari avrà subito una chance: l’allenatore lo ha visto in forma
novità in attacco ma soprattutto a centrocampo, dove Muntari entra prepotentemente fra i contendenti per un posto sull’affollata fascia sinistra. Nocerino traslocherà ancora a destra, Emanuelson andrà a fare il trequartista, ruolo nel quale non ha mai brillato. L’olandese ha trovato una sua continuità come mezzala, ma Allegri preferisce spostare lui piuttosto che mettere dietro le punte Muntari. Il ghanese è un rinforzo provvidenziale in questo momento, con Aquilani che non è ancora a posto e Seedorf fermo per un mese o più. Allegri conosce Muntari da quando era l’aiutante di Galeone a Udine: sono passati cinque anni, ma il tecnico è convinto di poterlo riportare ad alti livelli dopo il periodo difficile vissuto da Sulley all’Inter. La chiave della partita di oggi dovrebbe essere però la capacità di verticalizzare di Emanuelson, al quale ancora una volta si chiede di cambiare posizione. Non è facile per Urby sostituire Boateng, sempre straripante per fisico, talento e personalità: se riuscirà a passare questo test, l’olandese entrerà ancora di più nel cuore e nel motore del Milan. Impresa che vorrebbe compiere anche Muntari, e Allegri si augura che Sulley sia capace di stupire quanto Maxi, una settimana fa.
EMERGENZA IN DIFESA
Yepes in panchina: recupero record Ambrosini al posto di Van Bommel MILANELLO (f.d.v.) L’emergenza resta, ma ogni tanto arriva anche qualche bella notizia: due mesi dopo l’intervento alla caviglia destra, Mario Yepes è tornato nella lista dei convocati. «Doveva rientrare in gruppo martedì — ha spiegato Allegri — oggi (ieri, ndr) ha lavorato con la palla, sta bene ed è pronto per giocare. Così l’ho convocato e magari potrà anche fare mezzora per mettere minuti nelle gambe». Yepes ha recuperato in tempi record: inizialmente si era parlato di tre mesi di stop, lui invece ha lavorato sodo per cercare di accorciare i tempi. Grazie al colombiano Allegri potrà
compensare le defezioni in difesa: con Nesta e Mexes out (per il francese infiammazione al ginocchio operato, dovrebbe recuperare in 3 4 giorni) i due centrali saranno obbligatoriamente Thiago Silva e Bonera. Sulla fascia sinistra Allegri potrebbe dare un turno di riposo ad Antonini: «Mesbah è favorito, ma sono molto contento della prestazione di Luca contro l’Arsenal». Turnover anche a centrocampo: Ambrosini prenderà il posto di Van Bommel. Convocati tre Primavera: Ely, Cristante e il portiere Piscitelli. Quest’ultimo sostituirà Roma, out per un problema a una mano. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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L’ANNO SCORSO AL MANUZZI ALLEGRI SUBÌ LA PRIMA SCONFITTA
Il Diavolo e la trappola Cesena Ibra esordì con un rigore sbagliato Ora i romagnoli rischiano la B. Arrigoni: «Per salvarci servono 24 punti» ALESSANDRO BURIOLI CESENA
Dici Cesena e non evochi ricordi piacevoli per Massimiliano Allegri. L’anno scorso il tecnico del Milan subì al Manuzzi la sua prima sconfitta sulla pan-
china rossonera: finì 2-0, reti di Giaccherini (ora alla Juventus) e Bogdani e Ibrahimovic, al debutto con il Milan, sbagliò un rigore. Stavolta però è tutto diverso: il compito che attende Daniele Arrigoni e il suo Cesena è disperato. La squadra finora nell’era Arrigoni ha viaggiato alla media di un punto a partita (13 punti in 13 gare) e per ambire alla salvezza dovrà nelle restanti 16 sfide conquistare 24 punti, dunque aumentare in modo deciso il passo.
Attacco da temere La strada da
Pensiamo a noi stessi Vista la
drammatica situazione, Arrigo-
ni cerca di svincolarsi dalla corsa in linea e lancia la gara a cronometro: «Ciò che noi dobbiamo fare è dimenticarci degli altri, non guardare la classifica, non disperdere energie mentali. Se vogliamo provare a salvarci dobbiamo conquistare 24 punti. Quindi è doveroso pensare a noi stessi: di qui alla fine dovremo essere bravi a sfruttare tutte le occasioni, senza scialacquare punti per strada come abbiamo fatto ultimamente».
Il rigore sbagliato da Ibrahimovic contro Antonioli la scorsa stagione ANSA
seguire? Quella del gruppo: «Durante questo mini-ritiro a Desenzano ho parlato a lungo con la squadra: ho cercato di far capire a tutti che anche quando siamo in difficoltà le partite si possono comunque vincere. Non ci si deve buttare giù al primo momento negativo. E poi dobbiamo ricordarci
sempre che i risultati si fanno essendo squadra, correndo e lottando su ogni pallone: pensassimo che i punti arriveranno perché davanti Mutu e Iaquinta qualcosa lo inventeranno sarebbe un errore imperdonabile». Se il Milan è privo di numerosi titolari («Ma i rincalzi di Allegri sono più che validi»), il Cesena deve fare a meno di due dei tre difensori centrali: «Però giocheremo di nuovo e sempre con la difesa a tre: ho deciso di sposare il 3-5-2». Arrigoni chiude parlando degli innesti di gennaio, Moras, Pudil, Iaquinta, Santana e Del Nero: «Io sono arci-contento del lavoro fatto dalla società in sede di mercato: sono partiti i giocatori che non rientravano più nel progetto e quelli che sono arrivati sono motivatissimi e pronti a dare tutto per la causa». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Altro che Allegri «Noi siamo arrabbiati» Tvf Gazzetta.it
Gazza
Il tecnico vuole evitare cali di tensione dopo una settimana incredibile: «Voglio affrontare la Juve con tre punti in più»
sempre lo stesso, in alcuni momenti tutti dobbiamo dare qualcosa in più».
DAL NOSTRO INVIATO
FABIANA DELLA VALLE MILANELLO (Varese)
Massimiliano Allegri non è tipo da farsi contagiare da facili entusiasmi. Non si sentiva in crisi prima della partita contro l’Udinese e non si sente in Paradiso adesso, dopo i quattro gol all’Arsenal. Per questo quando gli chiedono qual è il suo stato d’animo dopo una settimana eccezionale, l’allenatore del Milan sceglie l’aggettivo arrabbiato. Perché è così che deve essere una squadra che ha sempre fame di successi. «Abbiamo una partita importante e quando le cose vanno bene bisogna essere ancora più arrabbiati di quando vanno male. I giocatori a Udine hanno dimostrato di avere anche loro la giusta rabbia in corpo e io voglio vederli sempre così». Cesena come l’Arsenal Il messaggio è chiaro: dopo due vittorie così difficili e importanti contro avversari di livello c’è il rischio che la squadra si senta appagata e finisca per rilassarsi almeno un po’ al cospetto del Cesena ultimo in classifica. Per questo Allegri vuole evitare cali di tensione e sperpero di energie: il Milan non ha tempo per pole-
Il tecnico Massimiliano Allegri, 44 anni, seconda stagione al Milan ANSA
mizzare e ricordare, deve pensare solo a lavorare. «Le motivazioni devono essere uguali a quelle della partita con l’Arsenal. Il Cesena ha una buona organizzazione tattica e davanti ha la coppia Mutu-Iaquinta che è di alto livello. E’ una squadra che ti aggredisce, bisognerà fare una grande partita se vogliamo uscire con un buon risultato. La stanchezza di mercoledì ormai è smaltita, sul piano emo-
tivo bisogna essere in grado di capire l’importanza della gara». Allegri ribadisce anche un altro concetto a lui molto caro: quello dell’equilibrio. «No eravamo morti prima di Udine e non siamo fenomeni adesso. Mercoledì la squadra ha interpretato la partita nel migliore dei modi in fase difensiva e offensiva, ma anche l’anno scorso ci sono state delle buone gare. Il rapporto con la squadra è
In sintonia con Berlusconi Allegri vuole arrivare alla partita con la Juve con tre punti in più in classifica e non si lascia trascinare nelle polemiche. «Le dichiarazioni di Conte non mi hanno infastidito, non credo nei condizionamenti, gli arbitri sono bravi e le decisioni pro e contro alla fine si compensano. Dopo la partita a volte si dicono cose anche esagerate, però la Juve sta facendo una grande stagione: dopo due settimi posti è potenzialmente in testa alla classifica e deve stare tranquilla». L’allenatore rossonero non ha consigli per Ranieri («Ha l’esperienza per tirare fuori l’Inter da questo periodo negativo») ma è d’accordo con Silvio Berlusconi, che dopo la Champions ha parlato di un Milan che può vincere tutto. «La rosa è ottima e noi abbiamo il dovere di lottare per tutto. Con il presidente ho un rapporto diretto settimanale ormai da un anno e mezzo, ci confrontiamo, lui è il proprietario e io ho il dovere di dargli spiegazioni. Le sue parole sono uno stimolo e per me è motivo d’orgoglio che si faccia sentire così spesso». © RIPRODUZIONE RISERVATA
José Mourinho con Messi
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SERIE A LA CRISI NERAZZURRA
Ancora Ranieri, «
Tra i tifosi vip tanta rabbia e un po’ di ironia
di FRANCESCO VELLUZZI
DAI NOSTRI INVIATI
ANDREA ELEFANTE LUCA TAIDELLI APPIANO GENTILE (Como)
L’Inter ha confermato a Claudio Ranieri la sua fiducia, Ranieri ha confermato all’Inter la sua. Il day after il tracollo con il Bologna non ha portato novità: c’è grande sconcerto per la gravità del momento, ma si va avanti con l’allenatore romano. Il presidente Moratti non ha avuto neanche bisogno di dare input in questa direzione ai suoi dirigenti, per confermare il senso del suo comunicato di alcuni giorni fa: il lasciare lo stadio venerdì sera ben prima del fischio finale — gesto che pure non è stato casuale, né indolore — non era un segnale della sua volontà di dare una scossa cambiando l’allenatore. Il discorso alla squadra Avanti con Ranieri: già, ma per quanto? Moratti e l’Inter, al momento, sperano di non doversi porre il problema: dunque almeno fino a fine stagione. E in questo senso si sono consumate le ore successive alla sconfitta con il Bologna. L’altro ieri sera, con Marco Branca a Roma per motivi personali, è stato il d.s. Ausilio ad avere un confronto con il tecnico, prima di parlare direttamente con alcuni giocatori tra cui Cambiasso e Ranocchia, uno dei più provati. Ieri mattina, sulla falsariga del dopo Novara, il tecnico ha insistito nel rassicurare la squadra: sottolineando che al momento quasi tutto gira storto ed esortando il gruppo a reagire, perché ora torna la Champions e c’è ancora il tempo per rimediare pure in campionato. A questo punto conta solo cercare di vincere, il più possibile. A differenza del dopo-Roma, quando fu Zanetti a cercare di scuotere i compagni, ieri nessun giocatore ha preso la parola.
Sono stufo di essere sfottuto con 3-4-5 dita. Gli errori sono stati fatti nel dopo Mou, la squadra non è stata ricostruita. Acquisti sbagliati, Ranieri non ha colpe
FORLAN Attaccante
AMADEUS Conduttore Rai 2
« BRANCA Direttore tecnico
Ranieri ha fatto di tutto per farsi licenziare prima di Sanremo. Per andare con il brano «Ma nel girone di ritorno ne vinciamo una?» Dirige Marco Branca BRUNO ARENA Comico Fichi d’india
Fiducia a tempo da Moratti Marsiglia-Inter altra chance Anche ieri alla squadra è stato ribadito un messaggio di positività E se va male in Champions? Ipotesi Baresi-Figo, si parla pure di Zenga I CANDIDATI 1
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Tutta le delusione dei nerazzurri nelle facce di Lucio, Sneijder, Cambiasso, Zanetti e Ranocchia. A destra, Claudio Ranieri, 60 anni PHOTOVIEWS 3
1. Beppe Baresi, 54 anni, è il «secondo» di Claudio Ranieri. 2. Luis Figo, 39 anni, è il ministro degli esteri interista. 3. Walter Zenga, 51 anni, ex portiere nerazzurro, è l’allenatore dell’Al Nasr di Dubai.
Summit a quattro a pranzo Come
già venerdì sera, all’allenamento di ieri erano presenti il vice d.g. Filucchi e Ausilio, ai quali si è aggiunto successivamente Branca: il d.t., pur senza convocazioni «ufficiali», ha parlato singolarmente con alcuni giocatori, prima del summit a quattro con Ranieri durante il pranzo, di cui è stata poi fatta una relazione a Moratti. A quell’ora buona parte del gruppo aveva già lasciato la Pinetina sgommando, malgrado i venti tifosi presenti non avessero certo un
atteggiamento aggressivo. Guarin, Palombo, Poli, Nagatomo e Castaignos si sono fermati a firmare autografi; Orlandoni e Ranocchia hanno giustificato l’amarezza della gente, spiegando però che i primi a starci male sono gli stessi giocatori. Alle 13.44 è uscito pure Ranieri, molto gentile verso i tifosi. La soluzione interna Il tecnico è
già concentrato sul lavoro in vista della trasferta di Marsiglia: la fiducia di Moratti non sarebbe intaccata neanche da una
sconfitta in Francia? Questo è al momento l’orientamento societario, anche se bisognerebbe vedere, nel caso, come maturerà l’eventuale, ulteriore scivolone: c’è modo e modo anche per perdere, come ha detto il 4-0 di Roma. E se la situazione dovesse precipitare, fra Marsiglia e Napoli? La soluzione con più chance di realizzazione sarebbe quella interna: Baresi e Bernazzani, magari affiancati da Luis Figo (che però non ha il patentino) come uomo di riferimento della società. Walter
Zenga, invece, sarebbe la soluzione preferita dal popolo nerazzurro, che vedrebbe bene anche un ruolo affidato a Marco Materazzi. Ma Moratti già in precedenti occasioni ha detto di non voler gettare addosso a Zenga la croce di una panchina Inter in un momento così delicato, per non bruciarlo anzitempo: l’ex portiere nerazzurro, in realtà, non ha mai nascosto che si sentirebbe già prontissimo a farlo, ma questo è un altro discorso. © RIPRODUZIONE RISERVATA
TECNICI DI IERI, OGGI E DOMANI IL PORTOGHESE INNEGGIATO A SAN SIRO E STAMFORD BRIDGE. GUARDIOLA, INVECE, TENTENNA
Mou: «Non cantate il mio nome, aiutate Ranieri» Pep non firma: «Barça, voglio più chiarezza» STEFANO BOLDRINI FILIPPO MARIA RICCI MADRID
Mourinho ringrazia, ma invita all’unità. Guardiola non si decide e il mondo blaugrana trema, come trema Villas Boas. Venerdì a San Siro coro a settori unificati dei tifosi interisti per José, ieri a Stamford Bridge replica di quelli del Chelsea. Il solitario coro dedicatogli ieri dagli Ultras Sur del Real, accolto da qualche timido fischio e da un generale distacco dal resto del Bernabeu,
entra invece nella classifica di gradimento del portoghese come la dimostrazione d’affetto meno sentita ed evidente. Nostalgia canaglia Messaggi a Mou da interisti e Blues delusi, questo il messaggio di risposta da Madrid: «Voglio un gran bene all’Inter, al Chelsea e ai loro tifosi, però preferisco che appoggino le loro squadre e i loro allenatori piuttosto che cantare il mio nome. Io sono il passato, un passato molto buono perché abbiamo vinto e per questo la gente si ricorda. Ma questo è il presente, e io non ci
sono. È giusto che i tifosi appoggino e lottino insieme a chi è lì». Ieri alla fine del penoso primo tempo giocato dai Blues contro il Birmingham il settore più caldo della tifoseria del Chelsea ha cominciato a inneggiare a Mou e ha poi trascinato il resto del pubblico. Villas Boas ha ascoltato in piedi, impassibile, ma sa che i rapporti tra Abramovich e José negli ultimi tempi sono tornati buoni. «Non sono sicuro» Da Madrid a Barcellona, da Mou a Pep: «È da tempo che sto lavorando alla programmazione della pros-
Pep Guardiola, 41 anni SPORTIMAGE
José Mourinho, 49 anni AP
sima stagione e ho sempre detto che in nessun luogo starò meglio che qui. Però il rinnovo devo sentirlo dentro: non posso lavorare in un club tanto esigente se non sono sicuro di avere la forza di farlo. Mi piacerebbe dire che firmo, ma ho bisogno di prendermi più tempo, non posso farlo finché non lo vedo chiaro. È una questione mia, personale. Se la gente lo accetta, bene. Altrimenti, sfiga. Non posso ingannare me stesso. Ringrazio la società per non aver imposto una data limite alla mia decisione». Così il mondo Barça resta in congelata attesa, incrociando le dita perché le cose non cambino. A Milano e Londra invece i tifosi vorrebbero cambiare, e rivorrebbero Mou. Quelli del Real paiono indecisi: il verdetto dipenderà dalle vittorie. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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ma per quanto? Il prossimo passo è Lourdes. Ci vuole una bella rinfrescata. I giocatori sono stanchi, spremuti da Mou, un business man che ha vinto ma ha pensato a sé
« CAMBIASSO Centrocampista
ELENOIRE CASALEGNO Showgirl
L’Inter per me, ora, è peggio di Sanremo. E ho detto tutto. Il mercato è stato sbagliato. I senatori sono più stanchi degli operai delle miniere. Viva Oriali
« ZANETTI Capitano
ENZO IACCHETTI Conduttore «Striscia»
Tattica, Sneijder e turnover Ora il tecnico è spalle al muro Anche lui ha fatto degli errori, è ancora in tempo per trovare le vie d’uscita DAL NOSTRO INVIATO
Il tourbillon di soluzioni Il nodo dell’olandese
APPIANO GENTILE (Como)
Qui non si parlerà di errori di gestione della società Inter nell'affrontare il post triplete, fra scelte di allenatori e operazioni di mercato (in uscita e in entrata) che invece di puntellare o rinfrescare la squadra ne hanno solo certificato il progressivo decadimento: quelli sono appurati e già esaminati abbondantemente. E non si parlerà neppure della gloria solo apparente delle sette vittorie consecutive, splendida illusione dovuta anche ad un po' di fortuna (quella, per onestà, poi mancata nelle ultime sconfitte) e a precisi limiti delle avversarie: già detto, e confermato dai fatti, anche quello. Siccome siamo solo a febbraio e non ad aprile, e dunque non si può già liquidare questa stagione tirando a campare, si parlerà di come rovistare fra le macerie, per trovare qualche residuo di fondamenta in grado perlomeno di tenere in piedi la baracca Inter. E siccome — almeno per ora — Moratti ha deciso che a farlo sia Ranieri, qui si parlerà degli errori da cui il tecnico si è lasciato travolgere dopo un momento di grazia. E di come gli toccherà rimediare, ora che ha davvero più di tutti le spalle al muro. Magari cominciando a non parlare più di terzo posto, come fece saggiamente ad un certo punto per il discorso scudetto.
Serve puntare su un solo sistema
S Diego Forlan, 32 anni, è rimasto fuori da metà ottobre a metà dicembre per infortunio ANSA
a.e.
Preparazione anomala
Condizione atletica L’azzardo a gennaio IL PROBABILE UNDICI DI COPPA
Ottimismo per Samuel A Marsiglia con il 4-4-1-1?
S Andrea Poli, 22 anni, come gli altri giovani è stato utilizzato in modo sporadico Walter Samuel torna in gruppo dopo lo stiramento accusato il 5 febbraio a Roma e aumentano le speranze di averlo in campo mercoledì a Marsiglia. Con i compagni anche Stankovic, che aveva saltato il Bologna per l’influenza. Specifico invece per Milito, anche lui febbricitante in settimana, ma il Principe in Coppa ci sarà. Lavoro in palestra per Alvarez (ginocchio). Probabile che contro i francesi Ranieri punti sul 4-4-1-1, con Nagatomo che potrebbe essere avanzato a centrocampo.
FORTE
Ranieri accettò, avallandolo, il patto proposto dal capitano Zanetti a nome della squadra: riprendere la preparazione post sosta natalizia solo il 2 gennaio, a costo di automultarsi se le cose fossero andate male. Sono andate bene solo contro Parma e Milan ma, esaurito l'effetto «freschezza immediata», la squadra sta denunciando i limiti di un lavoro atletico parziale, senza peraltro essere riuscita a mantenere nel tempo perlomeno i vantaggi della scelta a livello mentale. Il poco turnover — dovuto anche agli infortuni, ma non solo — ha fatto il resto: la mancanza di lavoro sul fondo poteva essere perlomeno mascherata dando più spazio alle forze fresche dei talenti più giovani, utilizzati invece in modo sporadico (vedi Obi, Faraoni, Poli, lo stesso Castaignos). Come il nuovo arrivato Palombo, lanciato subito allo sbaraglio a Roma e poi dimenticato in panchina contro Novara e Bologna.
Il grande paradosso (o forse non lo è per chi si rifugia così volentieri nel 4-4-2) è che Ranieri si è incartato, anche a livello tattico, quando ha avuto di nuovo disponibili i giocatori da teorico salto di qualità. Cercando la quadratura del cerchio, ha inaugurato un tourbillon di sistemi di gioco - praticamente tutti, tranne quelli con la difesa a tre - e dunque di distribuzione di ruoli di cui la partita con il Bologna è stata la certificazione finale. Oggi Ranieri ha tutti a disposizione, sa chi (e come) poter utilizzare: tanto vale, ormai, scegliere un unico canovaccio tattico e puntare solo su quello, provando a insistere. Tanto, è dimostrato che la duttilità non sta pagando e questa squadra, anche a livello di singoli, è già abbastanza disorientata per non avere se non altro poche, ma essenziali, certezze.
Intoccabili e trascurati
Quei tre argentini sono spremuti
S Walter Samuel, 33 anni, dall’inizio di novembre ha giocato 15 partite su 18 FORTE
Che sia stato «per riconoscenza», o perché «in certi momenti di difficoltà i giocatori più esperti reagiscono meglio», Ranieri ha usato il turnover poco e comunque senza mai rinunciare a Zanetti e Cambiasso. Lasciando da parte le illazioni oggi in voga fra i tifosi secondo cui sarebbero i due «a fare la formazione», di sicuro il tecnico non ha fatto un favore anzitutto a loro, spremendoli senza soluzione di continuità e facendoli arrivare al momento decisivo della stagione senza aver tirato ogni tanto il fiato. Come non lo ha fatto a Samuel (reduce da un grave infortunio e intervento chirurgico al ginocchio), facendogli giocare dall’inizio di novembre 15 partite su 18, ritrovandoselo poi di nuovo infortunato. Scelta ricaduta anche su Ranocchia: da pilastro difensivo su cui puntare per dieci anni a riserva quasi fissa, accantonato e ripescato solo saltuariamente, fino a fargli perdere palesemente sicurezza.
Perché quel Wes così tanto defilato?
S Wesley Sneijder, 27 anni, è stato spesso confinato a sinistra LAPRESSE
Nel momento di maggior sicurezza psicologica e di compattezza della squadra (dopo le sette vittorie consecutive), forse anche memore di certi comportamenti non irreprensibili dell’olandese nei mesi precedenti, Ranieri ha azzardato: meglio dire che Sneijder avrebbe dovuto adeguarsi a parlare la stessa lingua della squadra, piuttosto che farlo sentire investito di un ruolo centrale, non solo dal punto di vista tattico. Il giocatore visto venerdì sera — e qui sbaglia anche lui — è sembrato aver scollinato anche la fase del voler strafare per dimostrare: quasi che avesse mollato mentalmente, quasi non ci credesse più. Ma di sicuro confinarlo a sinistra e dare ad altri il ruolo di trequartista perché «Wes stava troppo alto per coprire centralmente» non pare il modo migliore per spremerne il meglio a livello qualitativo.
Gestione del gruppo
La fatica di sentirsi la squadra in mano
S Javier Zanetti, 38 anni, ha assicurato: con Ranieri c’è sintonia totale FORTE
Ranieri sente di «avere la squadra in mano», Zanetti anche venerdì sera ha parlato di «sintonia totale con l'allenatore». Di sicuro l'aria che si respira alla Pinetina non è quella dello sbraco totale, ma in partita i riscontri non sono poi sempre all' altezza: il tecnico, che per scelta non parla mai troppo con i giocatori, più che mollato, in certe occasioni è parso ascoltato poco, o comunque con difficoltà. E lo spirito da gruppo di cemento da lui più volte evocato è da un po' che non si vede più. Certi discorsi sulla divisione in clan non sono di ieri: Ranieri si è aggrappato al nucleo forte degli argentini ancor più di quanto abbiano fatto i precedenti allenatori, ma l'Inter in fondo è sempre stata una squadra «multigruppi». Ai tempi d'oro, però, una volta in campo certe divisioni sparivano: contro il Bologna, invece, da un certo punto in poi in tanti hanno finito per giocare per i fatti loro, una partita tutta loro.
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SERIE A LA CRISI NERAZZURRA L’ANDAMENTO LA STAGIONE PARTITA PER PARTITA
GAZZETTA DELLO SPORT
« SNEIJDER Trequartista
Sorridiamo, non ci resta che aspettare. D’altra parte abbiamo fatto un’indigestione tale di vittorie che possiamo pensare che un ciclo sia finito. Sono molto tranquillo MICHELE MOZZATI di Gino e Michele Autore Zelig
« NAGATOMO Difensore
Si soffre fisicamente. Due anni di oblio in cui il migliore acquisto è stato Nagatomo. Avevamo Samuel Eto’o, ora abbiamo Castaignos. Comunque forza Inter GIACOMO «CICCIO» VALENTI Comico e conduttore
Filippo, baby tifoso deluso alla conquista dell’Inter Il suo striscione ha spopolato sul web e oggi sarà ospite ad Appiano. «Ma prima prendevo in giro io i miei compagni...» LUCA TAIDELLI MILANO
Il bambino più ricercato d’Italia finisce nella rete del tam tam mediatico a fine pomeriggio. Filippo ha 9 anni e rappresenta la storia più bella di una nottata che il mondo nerazzurro non dimenticherà facilmente. Venerdì Filippo si è presentato a San Siro per Inter-Bologna ed ha esposto uno striscione che recitava: «Potete vincere? Altrimenti a scuola mi prendono in giro! Grazie».
nuele avrebbe dovuto attendere lunedì, per la riapertura della biglietteria. Invece già questa mattina il bambino salirà alla Pinetina con i genitori e le due sorelle per assistere all’allenamento dei suoi beniamini, che si presume si scuseranno per avergli procurato questo imbarazzo con i compagni di scuola. Ma il vero regalo sarà riceve-
re la maglia numero 4 direttamente dalle mani di capitan Zanetti ed essere intervistato da Inter Channel. Però col triplete... Già ieri sera
comunque l’eroe di San Siro è intervenuto telefonicamente a Telelombardia. «Ho nove anni, frequento la quarta elementare e gioco a calcio, ruolo attaccan-
Tam tam mediatico Un messag-
gio efficace e spontaneo come solo la mente non ancora «inquinata» di un bambino può partorire. Un messaggio che ha colpito tutti. A cominciare da Massimo Moratti, che ieri non ha voluto commentare i fatti di campo però ha dato ordine che venisse rintracciato quel bimbo che forse sarà capace di scuotere la squadra più di quanto non riesca a fare Ranieri. Ma la caccia a Filippo era scattata sin dal mattino anche a livello mediatico. E proprio il tam tam ha fatto sì che un intermediario contattasse l’Inter per segnalare come arrivare a Filippo. Oggi in Pinetina Attraverso l’esame dei tagliandi venduti infatti la società di corso Vittorio Ema-
te - ha raccontato Filippo -. L’idea di fare quello striscione nasce appunto dagli sfottò dei compagni di classe per le recenti sconfitte dell’Inter. Ma quando abbiamo vinto il triplete ero io a prendere in giro loro...». Filippo avrebbe ancora età e pretesti per cambiare squadra. Al di là delle eventuali pressioni di un padre tifoso, i bambini infatti cavalcano l’onda e se nel 2010 in tanti si sono convertiti all’«interismo» ci sta che adesso vadano più di moda il rossonero o il bianconero. «Ma io non cambio squadra - si affretta invece a chiarire Filippo - e domani (oggi, ndr.) andrò alla Pinetina a trovare i giocatori dell’Inter. Però spero che quello di venerdì sia l’ultimo striscione che devo esporre...». Il precedente di Paolo La storia
del biondino riconduce lo strano mondo del calcio a una dimensione umana e fa tornare alla mente Paolo Sacco, il 22enne cameriere che nel maggio 2010 fu il primo a mettersi in coda per due giorni e due notti in via Massaua per garantirsi un biglietto per Inter-Bayern Monaco, finalissima di Champions League. Anche Paolo fu poi invitato alla Pinetina e ricevette dalle mani di Josè Mourinho un tagliando che faceva parte della dotazione personale del tecnico portoghese. Il piccolo Filippo con lo striscione durante Bologna-Inter
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« PAZZINI Attaccante
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LA SERIE NERA DI RANIERI Giocate: 6 Pareggiate: 1 Perse: 5 25 gennaio 2012 Coppa Italia Napoli-Inter 2-0 29 gennaio 2012 Campionato Lecce-Inter 1-0 1 febbraio 2012 Campionato Inter-Palermo 4-4 5 febbraio 2012 Campionato Roma-Inter 4-0 12 febbraio 2012 Campionato Inter-Novara 0-1 17 febbraio 2012 Campionato Inter-Bologna 0-3
Le cose vanno male? Purtroppo dopo la grande abbuffata del 2010 col triplete e il digestivo del 2011, questo per l’Inter è proprio l’anno del rutto. FABIO DE LUIGI Attore
laRiflessione
Messaggio pulito Raccogliamolo Attenzione, maneggiare con cura. La storia del piccolo Filippo e del suo striscione si presta ai gorgheggi dei professionisti della retorica, alle lusinghe dei lupi travestiti da agnelli. Usare il bambino per dare una verniciata di buonismo al calcio cinico e baro. Per favore, non brandite Filippo per assolvere il mondo del pallone dai suoi peccati. Chiunque frequenti uno stadio lo sa: lì dentro i bambini ne vedono e ne sentono di ogni tipo, e ricevono dagli adulti i peggiori esempi. Ogni tanto capita che subiscano violenze. Di recente a Udine un 42enne e un 52enne hanno rubato la sciarpa a uno juventino di 13 anni: coraggiosi, certi predoni delle curve. Ieri sera, a Torino, tifosi della Juve hanno esposto questa scritta: «Filippo o cambi scuola o cambi squadra». Ogni occasione è buona per sfottere, mai per riflettere. Filippo sta facendo il giro dei media. Siti, televisioni, giornali. Ieri Telelombardia, oggi Inter Channel. Noi stessi, intesi come Gazzetta, gli dedichiamo una pagina. Non siamo «vergini marie» né lavoriamo per l’osservatorio sui minori. Anzi, contribuiamo allo show. Fatto il mea culpa, lasciateci dire che si perderebbe una grande occasione se si riducesse lo striscione del piccolo Filippo a qualcosa di simpatico, mediatico, e avanti il prossimo caso umano, tra uno spot e l’altro. Le parole dello striscione di Filippo - depurate dal can can che hanno creato - ci parlano, ci riguardano, ci toccano. Ci ricordano quello che eravamo prima di entrare nei tritacarne delle nostre vite. Avevamo sguardi puliti e dicevamo cose pulite. «Altrimenti a scuola mi prendono in giro», ha scritto Filippo. Educato, garbato. Oggi l’espressione «prendere in giro» suona desueta, polverosa. Oggi, anche alle elementari, va forte un’altra frase: «Non prendermi per il...». Filippo, col suo striscione, ci ha dimostrato che un altro calcio e un altro linguaggio restano possibili. Speriamo di non guastare né il messaggio né (soprattutto) il bambino. Sebastiano Vernazza
PROTAGONISTA A SEGNO NEI SUCCESSI IN CASA DI MILAN, JUVE E INTER
Il Grande Slam di Di Vaio Con i suoi gol il Bologna ha sbancato tutte le big ANDREA TOSI BOLOGNA
Con i due gol rifilati a Julio Cesar venerdì sera, sfatando il tabù personale che lo vedeva sempre all’asciutto nelle sfide contro l’Inter, mai battuta da quando veste la maglia rossoblù, Marco Di Vaio ha centrato un Grande Slam a beneficio del Bologna. Da quan-
do è tornato in Serie A, e sebbene abbia finora sempre lottato solo per la salvezza, il club rossoblù è riuscito a vincere, nel giro di 42 mesi, sui campi di Milan, Juventus e Inter, ovvero le tre grandi per antonomasia del calcio italiano, grazie ai sigilli del suo capitano e cannoniere. Nessuna delle squadre di seconda e terza fascia del massimo campionato è riuscita a ottenere un tale risultato in epoca recente: a suo modo
Di Vaio ha dunque scritto una pagina di storia del glorioso e centenario Bfc. Serie vincente La serie è inizia-
ta il 31 agosto 2008, con il successo in casa del Milan. Ma in particolare, da un anno esatto a questa parte - si vede che febbraio porta bene (il 26 la vittoria a Torino nel 2011, il 17 quello nel Meazza nerazzurro quest’anno) - le prodezze dell’attaccante romano assumo-
31 agosto 2008 Milan-Bologna 1-2 È la prima giornata: apre Ambrosini, Di Vaio pareggia, decide Valiani
26 febbraio 2011 Juventus-Bologna 0-2 Alla 27a giornata il Bologna sbanca Torino: Di Vaio segna una doppietta
17 febbraio 2012 Inter-Bologna 0-3 Di Vaio segna due gol nel giro di un minuto, poi Acquafresca chiude i conti
no un significato che va oltre il risultato sportivo, perché le sue doppiette contro Juve e Inter hanno spezzato digiuni lunghi rispettivamente 31 e 13 anni. Quando si dice essere un predestinato.
posito di precedenti, l’ultima volta che il Bologna aveva vinto in casa interista con tre gol di scarto risaliva all’aprile 1956, anche allora fu uno 0-3, gol di Cervellati, Randon e dell’imberbe Pascutti) con cori e boati indirizzati a tutti i rossoblù.
da presidente che ha festeggiato ieri sera al teatro Ariston di Sanremo, invitato al Festival dall’amico e socio Gianni Morandi che del Bologna è presidente onorario. Tra calcio e musica, per entrambi venerdì 17 è stata una grande serata. Alla faccia della scaramanzia, questa data rimarrà nella memoria dei calciofili bolognesi. Grazie a Di Vaio, naturalmente.
Festa nella notte Come un an-
no fa, i tifosi sono accorsi nottetempo a Casteldebole per attendere il pullman della squadra e festeggiare i protagonisti del trionfo di San Siro (a pro-
Soddisfazione Guaraldi È stata
una bellissima soddisfazione soprattutto per Albano Guaraldi, alla prima grande vittoria
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SERIE A promosso
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OSVALDO CANNONIERE TRA GOL E FATICA
Roma, un’Euroccasione «Se va male tutti a casa»
PARMA
All’attacco con Okaka ex romanista
Battendo il Parma è 5o posto e zona coppe. Luis Enrique avverte «Fallimento a fine stagione? Nessuno avrebbe il posto garantito» no venire altri a farla. Allenatore, calciatori, dirigenti: tutti possiamo andare via, tutti possiamo rimanere. Non l’ho inventato io: funziona così».
Perché vedere
ROMA-PARMA La Roma cerca di fare dimenticare il ko di Siena, il Parma intende allungare la striscia d’imbattibilità cominciata con Donadoni
Niente transizione Detto che
Olimpico, ore 15
rimandato
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GLI ALTI E BASSI DI ROSI DEBOLE IN DIFESA
MASSIMO CECCHINI ROMA
Un Sabato Grasso senza nessuna ombra di allegria carnevalesca. A dispetto di un dato numerico oggettivo — se la Roma oggi battesse il Parma, entrerebbe per la prima volta stagionale in zona Europa — la maschera che indossa Luis Enrique è ringhiante. Non per caso. I sussurri dello spogliatoio, infatti, raccontano come lo spagnolo durante l’allenamento abbia rimproverato la squadra più duramente che mai. Più grinta, più concentrazione, più attenzione, il senso dei suoi richiami. E allora sotto col messaggio pubblico. «Ancora una volta abbiamo un’opportunità unica». Anche perché — dopo che il d.s. Sabatini ha detto che fallire l’Europa sarebbe una delusione — gli alibi sono finiti.
Luis Enrique Martinez Garcia, 41 anni, prima stagione alla Roma ANSA Rimproveri in allenamento «Non
SPAGNA-ITALIA: IL GAP
«In Primavera il livello è basso» Crescita rallentata per i giovani secondo Luis Enrique. «In Italia c’è gran differenza tra Primavera e prima squadra. In Spagna non è così: lì ci sono squadre B che hanno un livello alto. Quello della Primavera è basso rispetto ai "grandi". Viviani, ad esempio, ha troppa facilità tra i suoi: meglio giocare in un calcio vero».
ho mai detto che questa squadra è giovane. Scelgo sempre in funzione della qualità calcistica e della personalità. Non ho problemi a scegliere uno di 38 anni o di 17. Ci sono calciatori più o meno bravi». Il futuro, perciò, è da conquistare per tutti. «Qualsiasi proposta, se non è vincente, non va avanti, lo so dal primo giorno di ritiro. Meno male che non è finita, mancano ancora 15 giornate. È come con gli studenti: alla fine arriva l’esame e la pagella. Nessuno ha il posto garantito. Se questa proposta non è vincente, devo-
Osvaldo è pronto a tornare titolare per la prima volta nel 2012, Luis Enrique si allinea al concetto di Sabatini sull’anno di transizione («odio parlarne»). «Quello che dice Walter mi va benissimo. Io non parlo di transizione: voglio vincere con il Parma. Non c’è transizione nel calcio. Non regalo nemmeno un allenamento». Ce n’è bisogno, perché il Parma è da temere. «Floccari e Giovinco possono metterci in difficoltà. Mi aspetto però un livello superiore rispetto a Siena. Per parlare di un’idea di gioco occorre un’intensità, una voglia, una fame e in quello, minimo, devi eguagliare l’avversario. Per questo non confermo nessuno, neanche me stesso: questo è il vero messaggio. Non c’è mercato estivo, il mercato è domani (oggi, ndr): così si vedrà chi vuole restare a Roma. Col Parma è l’esame, se non vinciamo non ci sarà nessuno da confermare. Solo così la Roma diventerà grande». Un bivio manicheo: oggi all’Olimpico o sarà Carnevale, oppure Quaresima
Stefano Okaka, 22 anni PARMA Il Parma, mercoledì, ha speso molte energie per tenere testa alla Juve. E il pari con i bianconeri ha prodotto i noti strascichi polemici degli ultimi giorni. Altre energie, questa volta mentali, sprecate. Potrebbe essere questa la chiave di lettura di alcune scelte di Roberto Donadoni in vista della sfida di questo pomeriggio con la Roma. L'esclusione di Sergio Floccari è quella che, a prima vista, colpisce di più. Una scelta tecnica inattesa. Ma probabilmente non è escluso che anche questo pomeriggio, al momento della lettura delle formazioni ufficiali, ci siano altre novità. «Lo sforzo profuso con la Juve sicuramente ha inciso, valuterò nella rifinitura. Non è da escludere qualche cambiamento», confermava ieri il tecnico degli emiliani. Paradossalmente l'unica certezza potrebbe arrivare dall'attacco dove ci sarà Okaka, appena arrivato a Parma proprio dalla Roma. Sandro Piovani
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COPPA CARNEVALE LE SEMIFINALI to grazie a Monachello, bravo a tenere palla, ma anche ad andare al tiro, ha avuto una sola occasione, ma gigantesca, con lo stesso attaccante. Nel secondo tempo ancora Juve, intelligente e propositiva, anche se un po’ stanca, e Parma in agguato con il solito Monachello. Poi, al 40’, con i supplementari a un passo, la svolta, con il gol di Spinazzola, molto contestato (ma senza motivo) dagli emiliani.
Giallorossi avanti con i rigori E ora gran finale contro la Juve Sarà una sfida tra le due migliori: calcio offensivo, tecnico e molto spettacolare DAL NOSTRO INVIATO
ROBERTO PELUCCHI VIAREGGIO (Lucca)
Juventus-Roma, che finale alla Viareggio Cup. Vanno avanti le squadre migliori, quelle meglio organizzate, quelle che giocano il calcio più bello. Parma e Fiorentina si sono arrese dopo avere dato il massimo, i viola addirittura dopo i rigori (decisivo l’errore del difensore brasiliano Empereur). Domani alle 15 allo stadio dei Pini ci sarà uno scontro di talenti, ma anche l’esaltazione di un modello di calcio che va incoraggiato: in campo si propone, non si specula; si cerca sempre di sfruttare le doti tecniche piuttosto che abusare di quelle fisiche. Marco Baroni e Alberto De Rossi, i due allenatori, hanno molto da insegnare. Dominio I meriti della Juventus sono stati di gran lunga superiori al solo gol realizzato quando i supplementari stavano per diventare una certezza (cross di Gouano da sinistra, tocco di Chibsah e incornata di Spinazzola, in posizione regolare, sul secondo palo). Dal punto di vista della qualità del gioco e del-
le occasioni da rete prodotte, non c’è proprio stata partita. Il Parma, che per raggiungere le semifinali ha dovuto battere Milan, Inter e Torino, sapeva bene di non poter reggere il confronto e si è regolato di conseguenza: 4-3-3 ipotetico diventato ben presto un 4-5-1, molta compattezza e poco interesse a scoprirsi. I bianconeri hanno prodotto una quantità industriale di palle-gol. De Silvestro, partito a destra, presto è stato dirottato a sinistra e da quella corsia ha cominciato un martellamento costante, ben supportato alle spalle da Liviero. In mezzo ha illuminato Ouasim Bouy. Niente da dire, questo diciottenne olandese è giocatore di categoria superiore. Lo si capisce dal tocco di palla, ma soprattutto dalla capacità di leggere con grande anticipo rispetto a tutti gli altri le situazioni di gioco. Non è ancora sorretto da una grandissima condizione fisica, perché si è aggregato alla Primavera bianconera da poco tempo, ma con lui in campo tutto diventa più facile. Non è un azzardo prevedere che presto Antonio Conte lo metterà alla prova anche in prima squadra.
La Roma c’è Sono le difficoltà ad
Lo juventino Leonardo Spinazzola, 19 anni a marzo, esulta dopo il gol PEGASO
DOMANI L’ULTIMO ATTO
Solo Monachello La partita è sta-
ta un monologo bianconero e se il primo tempo si è chiuso senza reti lo si deve a qualche errore di troppo (Libertazzi si è mangiato un gol da zero metri) e alla sfortuna (al 40’ palo di De Silvestro). Il Parma, soprattut-
GDS
esaltare i giallorossi. Nei quarti, sullo 0-0 contro la Rappresentativa di Serie D, erano rimasti in dieci per l’espulsione di Ciciretti. Ma nonostante l’uomo in meno hanno dettato legge. E anche ieri contro la Fiorentina hanno gestito con maestria i guai. Dopo appena trenta secondi erano già sotto di un gol (Zohore ha approfittato di una corta respinta di Pigliacelli su tiro di Acosty) e al 30’ hanno sprecato l’occasione più ghiotta per riaprire la partita: fallo di Camporese su Tallo in area e rigore sprecato da Viviani, il capitano aggregato apposta per la semifinale dalla prima squadra. Nonostante tutto, la Roma ha saputo dominare il nervosismo, e ha continuato a proporre il proprio calcio, ottenendo in avvio di ripresa l’1-1 con Romagnoli (unghiata vincente tra tante statuine viola). La Fiorentina è stata tenuta a galla soprattutto da Acosty e da uno strepitoso Svedkauskas, portiere lituano che, oltre ad aver parato il rigore di Viviani, è stato provvidenziale su Tallo, Piscitella, Matteo Ricci e, nei supplementari, su Politano e ancora Tallo. Poi i rigori, con l’errore decisivo del brasiliano Empereur. © RIPRODUZIONE RISERVATA
JUVENTUS PARMA
1 0
PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORI Spinazzola al 40’ s.t. JUVENTUS (4-2-3-1) Branescu; Untersee, Gouano, Rubin, Liviero; Chibsah, Appelt; De Silvestro (dal 43’ s.t. Schiavone), Bouy (dal 17’ s.t. Margiotta), Spinazzola; Libertazzi (dal 23’ s.t. Beltrame). PANCHINA Gagliardini, Corticchia, Belfasti, Emmanuello, Garcia, Magnusson. ALL. Baroni. PARMA (4-3-3) Gallinetta; Zagnoni, Mantovani, Di Gennaro, Petrini; Adofo, Addae, Pedrinelli (dal 43’ s.t. Nunes); Sprocati (dal 33’ s.t. Malivojevic), Monachello, Bentoglio. PANCHINA Anacoura, Yamnaine, Adorni, Sahman, Lemajic, Abbracciante, Dias. ALL. Pizzi. ARBITRO Maresca di Napoli. NOTE ammoniti Gallinetta (P), Monachello (P), Addae (P), Mantovani (P). Angoli 13-4. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 4’.
FIORENTINA ROMA
4 6
dopo i rigori (1-1 al 90') PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Zohore (F) 1’ st; Romagnoli (R) 4’ st SEQUENZA RIGORI Viviani (R) gol, Panatti (F) gol, Politano (R) gol, Empereur (F) parato, M. Ricci (R) gol, Ashong (F) gol, F. Ricci (R) gol, Agyei (F) gol, Verre (R) gol FIORENTINA (4-2-3-1) Svedkauskas; Bittante (11’ st Rozzio), Camporese, Empereur, Ashong; Agyei, Cenciarelli (2’ sts Panatti); Acosty, Campanharo (6’ pts Baccarin), Matos; Zohore. PANCHINA Lezzerini, Barbero, Bernardeschi, Biondi, Gondo, Magheri). ALL. Semplici. ROMA (4-2-3-1) Pigliacelli; Sabelli (15’ sts F. Ricci), Orchi, Barba, Nego (38’ pt Romagnoli); Viviani, M. Ricci; Politano, Verre, Piscitella (2’ sts Frediani); Tallo. PANCHINA Proietti Gaffi, Ceccarelli, Cittadino, Leonardi, Lopez, Rosato). ALL. De Rossi. ARBITRO Borriello di Mantova. NOTE ammoniti Camporese (F), Sabelli (R), Viviani (R), Rozzio (F), Romagnoli (R). Angoli 3-10. Recuperi: pt 1’, st 1’, pts 1’, sts 2’.
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SERIE A MIMMO MALFITANO NAPOLI
Si parla di svolta, adesso. Con due vittorie consecutive (Chievo e Fiorentina), il Napoli s’è rilanciato a ridosso della zona Champions League. Walter Mazzarri ha commentato il momento che lo sta avvicinando alla sfida col Chelsea, dicendo che «la squadra è sempre la stessa e che la differenza è stata fatta dagli episodi che stavolta sono stati favorevoli». Un’analisi che non dà l’esatta dimensione di quanto sia stato importante il ritorno ad alti livelli del tridente offensivo. Se il Napoli è tra le prime squadre italiane e ha raggiunto gli ottavi di finale di Champions League, il grosso del merito va a Cavani, Lavezzi e Hamsik che insieme farebbero la differenza ovunque. Così come l’hanno fatta venerdì sera, a Firenze. Un vero e proprio incubo per i difensori di Delio Rossi che se li sono visti sbucare da tutte le parti, senza poterne frenare in alcun modo l’impeto e la classe.
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I tre tenori
COPPE E RECUPERI
Hamsik, Lavezzi e Cavani: 35 gol Come canta Napoli Chelsea in arrivo al San Paolo, l’impresa è possibile Mazzarri: «Servirà però qualcosa di eccezionale»
Trentacinque gol in 3 Si presenterà dinanzi al Chelsea, il tridente napoletano, forte di un bel gruzzolo di gol realizzati tra campionato, Champions League e coppa Italia. Cavani è il capocannoniere della squadra con 22 reti all’attivo delle quali 15 realizzate in campionato, 4 in Champions e 3 in coppa Italia. Alle sue spalle ci sono Hamsik (8) e Lavezzi (5). Alle loro prodezze, ovviamente, vanno sommate anche quelle di Goran Pandev, il primo rincalzo offensivo, che vanta 6 gol. L’ultima settimana, in ogni modo, ha evidenziato una crescita sul piano fisico dei tre attaccanti,
Il trio meraviglia Qui sopra, un’esultanza di gruppo con Edinson Cavani, 25 anni, Ezequiel Lavezzi, 26, e Marek Hamsik, 24
hanno giocatori d’esperienza, abituati a manifestazioni del genere. Per superare il turno dovremo fare qualcosa d’eccezionale», ha spiegato l’allenatore napoletano.
L’entusiasmo dei tifosi è alle stelle: previsti 3 milioni d’incasso, record di sempre a Napoli
Record d’incasso La febbre è al massimo. Un’intera città sta scandendo il tempo che manca da qui alla sfida di domani sera col Chelsea per vivere, probabilmente, una delle più forti emozioni della storia del club. Le due vittorie contro Chievo e Fiorentina, hanno creato un entusiasmo unico da queste parti. La società conta d’incassare almeno 3 milioni di euro,
Champions League Andata ottavi di finale Martedì 21 Cska MoscaReal Madrid (ore 18) Napoli-Chelsea (ore 20.45) Mercoledì 22 Marsiglia-Inter (ore 20.45) BasileaBayern Monaco (ore 20.45) Europa League Ritorno sedicesimi di finale Giovedì 23 Paok SaloniccoUdinese (andata 0-0, ore 19) Atletico MadridLazio (andata 3-1, ore 21.05) Recuperi di campionato Martedì 21 BolognaFiorentina (ore 18.30) Mercoledì 22 Siena-Catania (ore 18.30) Mercoledì 7 marzo BolognaJuventus (ore 18.30) Cesena-Catania (ore 18.30) ParmaFiorentina (ore 18.30)
Niccolò Frustalupi, 36 anni
Mario Frustalupi, scomparso nel ’90
Martedì in panchina Il figlio di Frustalupi Mazzarri è squalificato. Lo sostituisce l’erede del grande Mario GIANLUCA MONTI NAPOLI
cifra che rappresenterebbe il record d’incasso di tutti i tempi per quanto riguarda il San Paolo. Ma affari d’oro si prospettano anche per tutto quanto concerne l’indotto. Già da questa mattina all’esterno dello stadio napoletano prenderanno posto i venditori ambulanti e tra di loro si mescoleranno anche gli immancabili bagarini: anche per loro si annunciano grandi introiti. Se un biglietto del settore Distinti costa al botteghino 100 euro, dalle loro mani è impensabile credere di poterlo acquistare senza pagare almeno il doppio.
Niccolò Frustalupi non è solo il vice di Walter Mazzarri. E’ l’allievo prediletto del tecnico del Napoli e per questa ragione la sua presenza in panchina contro il Chelsea rappresenta una assoluta garanzia sia per lo stesso Mazzarri che per i giocatori azzurri. Niccolò ha 35 anni ed è il figlio dell’indimenticato Mario, centrocampista che vinse due scudetti tra il 1970 ed il 1974 con l’Inter e la Lazio e che morì nel 1990 a 47 anni in un incidente stradale. Da giocatore, però, Niccolò non aveva lo stesso talento del papà. Così nel 2001, a 24 anni, decise si smettere dopo aver provato a giocare con alterne fortune nel Poggibonsi, nel Riccione e nella Pistoiese. A Pistoia gli danno una chance dietro la scrivania: si dedica al marketing ed al giornalino ufficiale del club. Lì l’anno dopo arriva in panchina Walter Mazzarri, che lo trasforma in uomo di campo. Da allora il binomio fra i due è inscindibile. Frustalupi diventa l’ombra di Mazzarri.
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Superato il periodo di appannamento, sono tornati in forma «europea» dopo un periodo di forma abbastanza precario. Altro che solita squadra, come ha detto Mazzarri! La forza che il tridente ha evidenziato a Firenze sicuramente non è quella vista negli ultimi due mesi. Cavani, Hamsik e Lavezzi hanno assicurato soltanto una percentuale bassa del loro rispettivo talento. Ma il passato dovrebbe essere alle spalle, adesso: le prossime 48 ore diranno effettivamente se questa rinascita ci sarà stata o meno anche se Mazzarri ha sottolineato le difficoltà che presenta la sfida con il Chelsea: «Loro sono concentrati sulla Champions League e
LA CURIOSITA’
INCONTRO CON I BAMBINI IL CENTROCAMPISTA VIOLA HA RISPOSTO ALLE DOMANDE DEI PICCOLI OSPITI DELL’OSPEDALE MEYER
Montolivo: «Vado via e mi dispiace tanto» Verso l’addio alla Fiorentina «Qui 7 anni fantastici. Il Milan? Nessuna offerta» ALESSANDRA GOZZINI FIRENZE
Dalla svolta potenziale al tracollo in atto, la Fiorentina ha aggiornato il suo status dopo la ripassata dell’altra notte: da squadra ambiziosa in possibile avvicinamento alla zona Europa, a gruppo di nuovo in tilt dopo l’ennesima batosta. Su Mon-
tolivo, ex capitano di ruolo ma ancora nella graduatoria dei più ascoltati nello spogliatoio, precipitano le domande dei bimbi dell’ospedalino Meyer: «Ma come avete fatto a perdere tre a zero contro il Napoli?». Di fronte alla baby-folla, Monto è sincero: «Loro sono stati più bravi di noi, hanno meritato, anche se il passivo è troppo pesante. Siamo in un momento di difficoltà, dobbiamo essere fiduciosi e guardare avanti, abbiamo le qualità per fare qualcosa di meglio e possiamo riuscirci». Addio con rammarico Progetti a
medio termine, visto che per il lungo periodo Montolivo ha già
fatto sapere di avere altri piani; disegno che non ha stinto le sue ultime prestazioni viola (al massimo in linea con quelle degli altri compagni). Da qui la domanda di uno dei piccoli report («Quanto ti dispiace lasciare Firenze e la Fiorentina?») con replica che avrà grande risonanza: «Mi dispiace moltissimo, qui ho passato sette anni fantastici». Altre note a margine: Monto sorride e dice «bravo» quando i bambini confessano di avere già formato la propria fede viola, dice «nooo» quando qualcuno ammette simpatie juventine e non commenta quando si scoprono i baby sostenitori rossoneri. Ma subito precisa: «Dal Milan non c'è stata alcuna
offerta, ma come ho già detto molto probabilmente la mia avventura viola finisce qui, purtroppo. Il mio futuro non so ancora dove sarà». Ginocchio Montolivo fa parte della linea di mezzo, quella che due sere fa, secondo Rossi, è passata nella mani del Napoli, che sulla conquista del centrocampo ha poi costruito il proprio successo. Martedì la Fiorentina recupera a Bologna e il problema principale riguarda ancora la mediana: sono infatti da valutare le condizioni del ginocchio di Behrami, il più volenteroso combattente della squadra, ko dopo un tempo contro il Napoli, serata in cui due tifosi viola sono stati arrestati con l'accusa di lesioni aggravate per aver picchiato due supporter avversari.
Riccardo Montolivo, 27 anni, risponde a un bambino del Mayer
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DOMENICA 19 FEBBRAIO 2012
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SERIE A MONDONICO UNA CARRIERA IN DUE IMMAGINI
La novità L’ora di Alfaro L’uruguaiano è al debutto Finalmente in campo. Emiliano Alfaro (nella foto ROSI mentre si allena), attaccante uruguaiano di 23 anni, acquistato dalla Lazio a gennaio, debutterà in biancoceleste stasera a Palermo. In uno dei primi allenamenti si era procurato uno stiramento alla coscia. Adesso è pronto e Reja non esita a gettarlo nella mischia.
Emiliano Mondonico, 64 anni: a sinistra ai tempi dell’Atalanta (1987-90, 1994-98), oggi a Novara FORTE
Carica Reja «Tanti assenti? E allora Lazio all’attacco» «Conciati così non ha senso fare una gara d’attesa. Abbiamo sempre fatto bene: al terzo posto credo più che mai» Perché vedere
PALERMO-LAZIO Devono farsi perdonare qualcosa: il Palermo il k.o. a Cagliari, la Lazio la botta con l’Atletico Madrid (e in più c’è l’inseguimento a Juve e Milan) Favorita, 20.45
PALERMO
Mutti: «Ho punte che fanno saltare qualunque difesa» PALERMO La Lazio falcidiata dalle assenze non lascia tranquillo Mutti. Perché stima Reja e perché con Klose ed Hernanes ci vorrà un Palermo perfetto: «La gestione di Klose sarà sicuramente complessa e su Hernanes ci vorrà un occhio di riguardo. Però abbiamo affrontato già altre situazioni di tale difficoltà». Il Palermo punta su Miccoli, Budan e Ilicic. «Sia la Lazio sia noi abbiamo giocatori importanti davanti, il lavoro difensivo è fondamentale in queste situazioni, però ci sono giocatori che potrebbero fare saltare qualsiasi difesa». Fabrizio Vitale
DAL NOSTRO INVIATO
STEFANO CIERI FORMELLO (Roma)
«Nelle difficoltà sappiamo esaltarci», disse qualche tempo fa Edy Reja. Il destino si sta però divertendo a mettere in crisi il suo ottimismo della volontà. Perché le difficoltà, per la sua Lazio, si stanno trasformando in avversità, con un’emergenza che ogni giorno che passa diventa più ampia. Senza difesa? All’attacco A Paler-
mo il tecnico goriziano si presenta stasera privo di ben nove elementi, anche se uno degli indisponibili (Lulic) è stato convocato, ma è molto difficile che possa essere rimesso in piedi in extremis. E così il tecnico goriziano è costretto ad inventare l’ennesima Lazio inedita. Negli uomini, nel modulo (sarà 3-5-2) e anche nell’interpretazione della partita. «Abbiamo una difesa ridotta all’osso — annuncia Reja —. Conciati così non ha senso fare una partita d’attesa, proveremo ad essere più propositivi del solito, in modo da tenere lontano dalla nostra area il Palermo». In effetti le assenze si concentrano soprattutto nel reparto arretrato. Che sarà privo degli squalificati Diakite e Konko e degli infortunati Biava, Radu e Stankevicius. Dias giocherà, ma è stato
recuperato in gran fretta e non è al meglio. Sarà difesa a tre, con Ledesma centrale. Per l’italo-argentino sarà la seconda esperienza da difensore, dopo quella nel secondo tempo con il Cesena. Il centrocampo, a cinque, sarà folto, ma privo di incontristi (in mezzo agiranno Hernanes, Matuzalem e Candreva). E in attacco, accanto a Klose, ci sarà il debuttante Alfaro. Alla scoperta di Alfaro La presen-
za dell’uruguaiano è la grande novità della serata. «Si sta allenando con continuità da un po’ di tempo, è ormai pronto per scendere in campo», rivela Reja. Che a proposito dell’acquisto invernale di Lotito e Tare ha avuto modo di ricredersi velocemente. Lo aveva accolto con una malcelata diffidenza, ma ha cambiato idea dopo aver pesato la sua «fame» in allenamento. Lo avrebbe fatto esordire anche prima se non fosse stato bloccato da un guaio muscolare. «Può risultarci molto utile, perché un giocatore delle sue caratteristiche non l’abbiamo in rosa». Certo, per l’ex Liverpool Montevideo sarà un battesimo di fuoco, in un campo difficile, contro un avversario ostico e in una Lazio ridotta ai minimi termini. Terzo posto a tutti i costi Ma Reja
non vuole alibi. Uscito (anche se non ancora ufficialmente dall’Europa League) il tecnico pretende ora di conservare fino alla fine del campionato quel terzo posto conquistato dopo l’ultima giornata di campionato. «Con le assenze conviviamo da un po’ di tempo, ma questo non ci ha impedito di far bene in campionato. Per quello che ha fatto finora questa è una squadra che può andare in giro a testa alta e petto in fuori. Al terzo posto credo più che mai». Ma occhio al Palermo. «Era già una buona formazione prima, Mutti le ha dato maggiore concretezza, soprattutto nella fase difensiva, senza però perdere il potenziale offensivo. Esame duro per noi, ma vogliamo giocarcela fino in fondo».
Cuore Mondo «Cara Atalanta Mi spiace, devo batterti» «Mai nemico, al massimo avversario» Ma dopo 6 stagioni a Bergamo c’è da rilanciare il Novara contro i nerazzurri Perché vedere
ALEX FROSIO
NOVARA-ATALANTA Reduce dal successo di San Siro con l’Inter, Mondonico vuole capire se c’è spazio per la salvezza. Ma l’Atalanta ha un cammino da zone alte Piola, ore 15
ATALANTA
Gabbiadini è k.o. Marilungo-Denis coppia d’attacco L’Atalanta senza Gabbiadini, rimasto a Bergamo per la febbre, si affida a Marilungo Denis. E Colantuono sfida un vecchio amico. «Non sarà Mondonico contro Colantuono. Però mi fa piacere ritrovarlo da avversario. Ha superato difficoltà ben superiori a quelle che potrebbero esserci in una partita, ora è una persona anche più forte». Poi tanta attenzione al Novara. «A gennaio si sono rinforzati — ricorda Colantuono — e vengono da una grande vittoria». Per l’Atalanta può essere un match point: vincendo staccherebbe il Novara di 14 punti. Guido Maconi
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Alla fine sarà una partita come le altre: tre punti in palio e al Novara servono come il pane. Ma la vigilia, per Emiliano Mondonico, non può passare come tutte le altre. Certo, la Fiorentina è la squadra del cuore e con il Torino ha sfiorato le vette d’Europa. Ma l’Atalanta — e Bergamo — rappresentano una parte troppo importante della sua vita per avvicinarsi alla sfida con animo indifferente. Riassumendo: 6 stagioni complessive in nerazzurro, con una semifinale di Coppa delle Coppe, una qualificazione alla Coppa Uefa e una finale di Coppa Italia; nella storia recente tre stagioni all’AlbinoLeffe, con altrettante salvezze, l’ultima raggiunta passando per la terribile malattia che lo ha costretto a un doloroso «stop and go». Risultati, esperienze e rapporti che hanno reso il legame indissolubile. Tanto che pure Stefano Colantuono, allenatore dell’Atalanta di oggi, deve ammettere: «Mi fa molto piacere ritrovare Mondonico da avversario». E c’entra poco il fatto che contro il «Mondo» non abbia mai perso. Parentesi Lui, l’Emiliano, è dunque costretto ad aprire la
parentesi sul suo affetto: «Nemico io dell’Atalanta? Mai. Al massimo l’avversario di due ore», dice. L’ultima volta, sconfitta per 2-3 a maggio in B, fu quasi fatale al suo AlbinoLeffe, poi salvo al playout contro il Piacenza. Ospite In Serie A il Mondo non riceve in casa l’Atalanta da oltre undici anni: 19 novembre 2000, a Napoli il tecnico di Rivolta d’Adda aveva appena ereditato l’utopia spezzata di Zeman e debuttò proprio contro l’Atalanta miracolosa di Vavassori. Al San Paolo finì 0-0, perché anche allora la prima cosa che fece Mondonico fu sistemare la difesa (anche se poi alla fine il Napoli retrocesse...). Finora gli è riuscito alla grande anche a Novara: da due partite quella che era la peggior retroguardia del campionato non incassa gol. Ed è reduce dal colpaccio in casa dell’Inter: «Ma la nostra classifica è cambiata poco — sospira Mondonico — perché il Siena quartultimo, battendo la Roma, ha ristabilito le distanze». Sentimenti Va bene il sentimen-
to, allora, ma contro i bergamaschi conta ancora di più la sostanza. «L’Atalanta è un club che mi ha permesso di arrivare a certi livelli — ha sottolineato il Mondo — e ho una certa riconoscenza nei loro confronti. Quando inizia la partita, però, hai di fronte una squadra con cui devi vincere e questa necessità prende il sopravvento. Quando affronto un avversario, anche l’Atalanta, lo affronto per vincere. Anche perché qui a Novara non c’è tempo di aspettare». Per il cuore, invece, il tempo c’è sempre, novanta minuti di partita a parte: «Prima e dopo la gara, i sentimenti e i rapporti sono nettamente diversi rispetto a quando giochi contro altre squadre. Non so nemmeno se è giusto che un allenatore abbia questi sentimenti e che li esprima, visto che non lo fa mai nessuno...». È giusto così, Mondo. È giusto così. © RIPRODUZIONE RISERVATA
A CACCIA DEL RILANCIO MENTRE IL PRESIDENTE PREZIOSI AMMETTE L’ADDIO DEL D.S. CAPOZUCCA A FINE STAGIONE: CONTATTI CON SOGLIANO
Chievo in cerca di punti nel fortino del Genoa Perché vedere
GENOA-CHIEVO Il Genoa funziona (molto bene) solo in casa, il Chievo non può scherzare troppo con la classifica: è una sfida aperta a tutto. Ferraris, 15
FILIPPO GRIMALDI GIANCARLO TAVAN
Più sostanza che forma, perché adesso bisogna badare al sodo, e pazienza se l’emergenza per il Genoa sembra infinita. Marino non è il tipo capace di piangersi addosso («adesso pensiamo solo a raggiungere quota quaranta in classifica, poi si vedrà»). E poi lui all’andata a Verona non c’era, ma ben saprà che quella gara fu (insieme al k.o. di Parma,
una settimana dopo), il primo segnale che il Genoa di quest’anno non avrebbe conosciuto mezze misure, nel bene e nel male. Tutto o niente E così è stato: set-
te vittorie in undici gare interne, nove sconfitte su dodici fuori casa. E poco importa se oggi arriva al Ferraris un Chievo intenzionato a interrompere la sua serie negativa. Dopo due sconfitte consecutive, Di Carlo cerca a Genova i punti per rilanciarsi in classifica.
Più concreti L’allenatore non recupera nessuno degli infortunati, anche se contro i rossoblù potrebbe rilanciare a centrocampo Rigoni e Cruzado. «Dobbiamo ripartire dal buon secondo tempo col Napoli — è la ricetta dello stesso Di Carlo —, ma dimostrandoci più concreti davanti e sbagliando meno in difesa». Si cambia Oggi a Marassi man-
cherà il presidente rossoblù Enrico Preziosi, il quale però ieri (dalla Cina, dove si trova
da alcuni giorni per affari legati all’azienda di famiglia) ha di fatto ufficializzato un altro passo della mini-rivoluzione interna (dopo l’avvicendamento del responsabile sanitario della prima squadra). Lasciando intendere, cioè, che l’addio a fine campionato dell’attuale diesse Capozucca è ormai cosa certa: «Io non sorprendo mai nessuno. Chi doveva sapere, è stato informato». Anche se, di fatto, le principali operazioni di mercato sono sempre state gestite in prima persona dallo
stesso Preziosi e dalla sua famiglia. Il sostituto? Basse le quotazioni di Corvino, stabili quelle legate a Sean Sogliano, figlio di Riccardo, storico dirigente del Grifone, anche se sull’argomento il presidente non ha anticipato nulla. Occhio ragazzi Per ora, meglio tenere alta l’attenzione di un gruppo ancora una volta costretto a fare i conti l’emergenza: «Più ne parliamo, più si ripresenta», chiude Marino. La cui panchina, comunque, rimane ben solida: «Nessun dramma, lui è arrivato in corsa» ha ribadito ieri Preziosi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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SERIE A COSÌ IN CAMPO TUTTE LE ULTIME DELLA
24
a
LECCE (3-5-2)-SIENA (4-4-2) 28 BRIVIO
5
GIORNATA PT
JUVENTUS MILAN LAZIO UDINESE NAPOLI INTER ROMA PALERMO CAGLIARI GENOA FIORENTINA PARMA CATANIA ATALANTA* CHIEVO BOLOGNA SIENA LECCE CESENA NOVARA
49 47 42 41 37 36 35 31 30 30 28 28 27 27 27 25 23 18 16 16
G
V
N
P
F
S
23 23 23 23 24 24 23 23 23 23 22 22 22 23 23 22 22 23 22 23
13 14 12 12 9 11 10 9 7 9 7 7 6 8 7 6 5 4 4 3
10 5 6 5 10 3 5 4 9 3 7 7 9 9 6 7 8 6 4 7
0 4 5 6 5 10 8 10 7 11 8 8 7 6 10 9 9 13 14 13
36 45 37 34 41 34 36 33 22 31 23 27 28 26 19 21 22 22 15 20
14 20 24 22 24 33 27 34 24 43 22 34 32 27 30 26 22 38 34 42
18 30 ODDO
i minuti di imbattibilità della porta dell’Atalanta: è la prima volta quest’anno che per due partite consecutive la porta nerazzurra resta inviolata
5
punti raccolti dal Lecce nelle ultime tre partite casalinghe, nelle quali non ha perso; non succedeva dall’inizio del 2010-11 quando rimase imbattuto nelle prime 5 partite interne (2 pari e 3 vittorie)
2 RODRIGUEZ
25 PEGOLO
14
13
GAZZI
ROSSETTINI
ANTONIOLI 28
COMOTTO
7
23
3
BRIENZA
DEL GROSSO
MAXI LOPEZ
PAROLO
BENALOUANE
16
CALAIÒ
MURIEL
1
21
18 10
COLUCCI
9
7
28
70 ROBINHO
77
NOCERINO
25 32
23
EMANUELSON AMBROSINI
IAQUINTA
SANTANA
22
BONERA
MUTU
14
ABATE
14
33
THIAGO SILVA
MUNTARI
15 MESBAH
CECCARELLI OGGI ORE 15 ARBITRO Valeri di Roma (Giordano Ghiandai/Rocchi). PREZZI da 25 a 95 euro TV Sky Calcio 1 HD; Premium Calcio e Premium Calcio HD2
LECCE p. 18
SIENA p. 23
CESENA p. 16
MILAN p. 47
PANCHINA 1 Gabrieli, 13 Miglionico, 3 Di Matteo, 6 Giandonato, 91 Bertolacci, 11 Seferovic, 10 Bojinov. ALL. Cosmi. BALLOTTAGGI Esposito-Miglionico 55-45%, Muriel-Bojinov 55-45%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Obodo, Corvia, Esposito e Tomovic. INDISP. Falcone (15 giorni), Grossmuller (7 giorni), Julio Sergio (7 giorni), Ofere (4 giorni), Tomovic (4 giorni) e Delvecchio (3 giorni). ALTRI Petrachi, Ingrosso, Piatti, Corvia.
PANCHINA 12 Farelli, 26 Pesoli, 80 Contini, 17 Grossi, 10 D’Agostino, 83 Reginaldo, 18 Gonzalez. ALLENATORE Sannino. BALLOTTAGGI Vergassola-D’Agostino 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Calaiò, Rossi, Destro, Brienza, Del Grosso. INDISPONIBILI Brkic (7 giorni), Bogdani (7 giorni). ALTRI Acosta, Sestu, Belmonte, Larrondo, Codrea, Mannini, Parravicini, Rossi, Angelo, Bolzoni.
PANCHINA 88 Ravaglia, 6 Lauro, 13 Rossi, 5 Guana, 15 Martinho, 17 Malonga, 55 Martinez. ALLENATORE Arrigoni. BALLOTTAGGI Benalouane-Rossi 80-20%, Comotto-Lauro 80-20%, Pudil-Martinho 80-20%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Guana, Parolo, Von Bergen e Rodriguez. ALTRI Calderoni, Del Nero, Rennella.
PANCHINA 1 Amelia, 76 Yepes, 77 Antonini, 4 Van Bommel, 19 Zambrotta, 92 El Shaarawy, 9 Inzaghi. ALL. Allegri. BALLOTTAGGI Mesbah-Antonini 70-30%, Robinho-El Shaarawy 70-30%. SQUALIFICATI Ibrahimovic (2). DIFF. Antonini, Aquilani, Bonera, Mesbah, Seedorf. IND. Roma (7), Nesta (5), Mexes (3), Aquilani (3), Boateng (10), Flamini (10), Merkel (35), Pato (3) Gattuso e Cassano (da valutare). ALTRI Piscitelli, Ely, Cristante, Valoti, De Sciglio.
QUOTE 1 2,40
X 3,20
99
2 2,90
ABBIATI
QUOTE
i pareggi ottenuti da Pegolo nelle 293 partite giocate in serie A con 75 vittorie e 89 sconfitte
1 6,50
X 4,00
2 1,50
14
le sconfitte del Cesena con Parolo in campo, il giocatore con più sconfitte in questo torneo
ROMA (4-3-1-2)-PARMA (3-5-2)
I NUMERI
221
TERZI
20
PUDIL
OGGI ORE 12.30 ARBITRO Rizzoli di Bologna (Copelli Nicoletti/Ciampi). PREZZI da 18 a 80 euro. TV Sky Sport 1 HD, Sky SuperCalcio HD e Sky Calcio 5 HD
La classifica tiene conto di quest’ordine preferenziale: 1) punti; 2) a parità di partite giocate, la differenza reti; 3) numero di gol segnati. *Atalanta ha sei punti di penalizzazione
4
VITIELLO
VERGASSOLA
11
24
CUADRADO
■ CHAMPIONS ■ PRELIMINARI CHAMPIONS ■ EUROPA LEAGUE ■ RETROCESSIONE
GIORGI
19
BLASI
GIACOMAZZI
2
8
DESTRO
DI MICHELE
26
BENASSI 80 CARROZZIERI
RETI
33
7 22
17
OBODO
81
PARTITE SQUADRE
8
ESPOSITO
La Classifica
CESENA (3-5-2)-MILAN (4-3-1-2)
80
11
VALIANI
TADDEI
5 HEINZE
24
15
4
5
PJANIC
MORRONE
ZACCARDO
16
STEKELENBURG DE ROSSI
4
10
21 OKAKA
24
8
10
MUSACCI
LAMELA
GIOVINCO
TOTTI
19
JUAN
9 OSVALDO
15
LUCARELLI
23
ROSI
1
6
MARIGA
GAGO
87
19
FERRARIO PAVARINI
MODESTO
4
OGGI ORE 15 ARBITRO Peruzzo di Schio (Preti Liberti/Baracani). PREZZI da 13 a 200 euro. TV Sky Calcio 2 HD; Premium Calcio 2
ROMA p. 35
PARMA p. 28
PANCHINA 1 Lobont, 3 Josè Angel, 77 Cassetti, 30 Simplicio, 23 Greco, 14 Bojan, 31 Borini. ALLENATORE Luis Enrique BALLOTTAGGI Juan-Simplicio 60-40%, Lamela-Borini 60-40%, Gago-Simplicio 70-30%. SQUALIFICATI Kjaer (1). DIFFIDATI Cassetti, Gago, Juan e Tottii INDISPONIBILI Burdisso (90 giorni) ALTRI Curci, Cicinho, Perrotta e Marquinho.
PANCHINA 83 Mirante, 33 Santacroce, 2 Jonathan, 18 Gobbi, 7 Biabiany, 17 Valdes, 22 Palladino. ALL. Donadoni. BALLOTTAGGI Pavarini-Mirante 51-49%, Modesto-Gobbi 55-45%, Valiani-Jonathan (55-45%). SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Morrone. INDISPONIBILI Paletta (da verificare), Feltscher (da verificare). ALTRI Ferrari, Gallinetta, Marques, Pereira, Brandao, Galloppa, Floccari.
QUOTE 1 1,50
MARCATORI 17 RETI: Di Natale (3) (Udinese). 15 RETI: Ibrahimovic (6) (Milan); Cavani (2) (Napoli). 12 RETI: Denis (3) (Atalanta); Jovetic (4) (Fiorentina), Palacio (2) (Genoa); Milito (3) (Inter); Klose (Lazio). 10 RETI: Miccoli (1) (Palermo); Calaiò (4) (Siena). 9 RETI: Matri (Juventus); Giovinco (3) (Parma). 8 RETI: Di Vaio (1) (Bologna). 7 RETI: Mutu (2) (Cesena); Hernanes (3) (Lazio); Nocerino (Milan); Osvaldo (Roma). 6 RETI: Lodi (3) (Catania); Marchisio (Juventus); Di Michele (2) (Lecce); Hamsik (Napoli); Rigoni (2) (Novara).
Recuperi Martedì 21 febbraio ore 18.30 BOLOGNA FIORENTINA (21a giornata) (0 2) Mercoledì 22 febbraio ore 18.30 SIENA CATANIA (21a giornata) (0 0) Mercoledì 7 marzo ore 18.30 a CESENA CATANIA (22 gio.) (0 1) (1 1) BOLOGNA JUVENTUS (23a gio.) PARMA FIORENTINA (23a gio.) (0 3)
Prossimo turno Sabato 25 febbraio (1 3) GENOA PARMA (ore 18) MILAN JUVENTUS (ore 20.45) (0 2) Domenica 26 febbraio ore 15 ATALANTA ROMA (1 3) CAGLIARI LECCE (2 0) (3 3) CATANIA NOVARA CHIEVO CESENA (0 0) SIENA PALERMO (0 2) BOLOGNA UDINESE (ore 20.45) (0 2) LAZIO FIORENTINA (ore 20.45) (2 1) NAPOLI INTER (ore 20.45) (3 0)
X 4,00
1
2 6,50
IL NUMERO
5
le reti incassate dal Cesena nelle ultime 8 partite in casa in A, mai più di una a partita per 2 vittorie, 3 pari e 3 sconfitte
sola vittoria di Morrone contro la Roma in A, che ha affrontato 16 volte con 6 pari e 9 k.o.
UDINESE (3-5-1-1)-CAGLIARI (4-3-1-2) 27 11 DOMIZZI
14
ARMERO
20 ASAMOAH
1
5
HANDANOVIC DANILO
17 BENATIA
PAZIENZA TORJE
6 FERNANDES
26
PINILLA
DESSENA
83
25
4
23
FLORO FLORES
19
20
THIAGO RIBEIRO
EKDAL
51
4
IBARBO
NAINGGOLAN
8
OGGI ORE 20.45 ARBITRO Celi di Bari (Giachero Comito/Gavillucci). PREZZI da 20 a 150 euro. TV Sky Calcio 2 HD
UDINESE p. 41
CAGLIARI p. 30
PANCHINA 12 Padelli, 16 Coda, 32 Ferronetti, 26 Pasquale, 31 Fabbrini, 23 Abdi, 9 Barreto. ALLENATORE Guidolin. BALLOTTAGGI Torje-Abdi 60-40% SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Isla. INDISPONIBILI Isla (stagione finita), Di Natale (7 giorni), Badu (60 giorni), Pinzi (7 giorni). ALTRI Neuton, Ekstrand, Romo, Fanchone.
PANCHINA 25 Avramov, 24 Perico, 3 Ariaudo, 2 Gozzi, 7 Cossu, 32 Ceppelini, 9 Larrivey. ALLENATORE Ballardini. BALLOTTAGGI Thiago Ribeiro–Cossu 80-20%. SQUALIFICATI Conti (1). DIFFIDATI Agostini. INDISPONIBILI El Kabir (15 giorni), Rui Sampaio (10 giorni), Nené (7 giorni), Eriksson (40 giorni). ALTRI Ruzittu, Murru, Mannoni, Bovi.
QUOTE X 3,25
21 CANINI
13
2 4,25
200
le presenze in A per Domizzi, sugellate da 18 reti. Quest’anno un solo gol, contro il Novara
1
Entrambi rapidissimi: l’esterno dell’Udinese e la punta del Cagliari promettono scintille
AGAZZI FRANCESCO VELLUZZI
ASTORI
31 AGOSTINI
BASTA
1 1,90
PISANO
Armero e Ibarbo, Colombia express
L’invasione dei colombiani, cominciata con Ivan Ramiro Cordoba nel 1999 ha portato in serie A ottimi calciatori. L’ultimo arrivato, Fredy Guarin, è approdato all’Inter a fine mercato. Insomma, la colonia cresce e i colombiani sono nove. Il penultimo arrivato, Victor Ibarbo, 21 anni, scovato la scorsa estate nel Nacional Medellin dal Cagliari, ha stupito tutti. Tre anni fa lo vide l’Udinese che lì ha pescato Armero, Cuadrado e Muriel. Non se ne fece niente, soprattutto per l’abbondanza nel ruolo. Ma Cagliari ha fatto il colpo perché Ibarbo è la freccia dell’attacco di Davide Ballardini che grazie alle sue vo-
late ha infilzato il Palermo. Con un numero da campione, qualche mese fa, ha steso il Catania. Tutto fa pensare che abbia un gran futuro. Sfida di corsa Oggi, però, al Friu-
li Victor dovrà vedersela con Pablo Armero che sul piano della corsa non lo teme. Uno sfreccia a destra facendo quasi esclusivamente la fase offensiva, l’altro, più difensivo, a sinistra facendo entrambe le fasi perché, quando parte, arriva a tutta velocità fino in fondo. Significa che si troveranno sulla stessa fascia. E sarà bello vedere chi subirà più l’altro. Il sardo salta l’uomo, crea superiorità e sforna assist, il friulano è più completo, ma pasticcia tanto e sbaglia spesso l’ultimo passaggio. Ibarbo ha segnato due gol, Ar-
Victor Ibarbo, 21 anni, esterno del Cagliari NEWPRESS
LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 19 FEBBRAIO 2012
GENOA (4-4-2)-CHIEVO (4-3-1-2) 27
NOVARA (5-3-2)-ATALANTA (4-4-1-1)
CONSTANT
11
20
JANKOVIC
SARDO
13
4
KALADZE
VELOSO
8 PALACIO
6
31 PELLISSIER
BRADLEY
1
8
16
FREY
CRUZADO
RIGONI
5
33
GRANQVIST
KUCKA
9
77
ZE EDUARDO THEREAU
7
81
ROSSI
SCULLI
56 HETEMAJ
Le quote
3 GEMITI
30 ANDREOLLI
54
SORRENTINO
12 CESAR
10
GARCIA
RIGONI
30
22
UJKANI CENTURIONI
29 CARACCIOLO
25
LISUZZO
19
89
21
2
CIGARINI
STENDARDO
DENIS MARILUNGO
PESCE
4
93 DRAME’
SCHELOTTO RAIMONDI
28
1
27
33
3
BRIGHI
LUCCHINI
RINAUDO
11
13
MORALEZ
PELUSO
OGGI ORE 15 ARBITRO Banti di Livorno (Maggiani Alessandroni/Merchiori). PREZZI da 16 a 40 euro. TV Sky Calcio 3 HD; Premium Calcio 4
GENOA p. 30
CHIEVO p. 27
NOVARA p. 16
ATALANTA p. 27
PANCHINA 22 Lupatelli, 3 Carvalho, 31 Sampirisi, 88 Biondini, 10 Birsa, 19 Jorquera, 25 Belluschi. ALL. Marino. BALLOTTAGGI Kaladze-Carvalho 60-40%, Zé Eduardo-Belluschi 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Granqvist, Biondini, Sculli. INDISPONIBILI Moretti (5 giorni), Bovo (5 giorni), Antonelli (25 giorni), Gilardino (15 giorni), Mesto (5 giorni). ALTRI Scarpi, Molinelli, Krajnc, Alhassan, Sturaro, Wiliam, Zima, Meucci.
PANCHINA 17 Puggioni, 21 Frey, 15 Acerbi, 10 Luciano, 25 Vacek, 23 Paloschi, 9 Moscardelli. ALL. Di Carlo. BALL. Cruzado-Paloschi 51-49%, Andreolli-Acerbi 60-40%, BradleyLuciano 60-40%. SQUAL. nessuno. DIFF. Mandelli, Thereau, Pellissier, Luciano, Sammarco, Dainelli, Dramé, Bradley, Sardo. INDISP. Sammarco (15 giorni), Morero (5 giorni), Dainelli (5 giorni), Uribe (3 giorni). ALTRI Squizzi, Jokic, Mandelli, Uribe, Gulan, Facchinetti, De Paula.
PANCHINA 31 Fontana, 12 Silva, 32 Coubronne, 24 Paci, 21 Mazzarani, 19 Branca, 9 Rubino. ALL. Mondonico. BALLOTTAGGI Mascara-Mazzarani 60-40%, Rinaudo–Silva 60-40%, Rinaudo–Coubronne 70-30%. SQUALIFICATI Morganella (1), Porcari (1), Radovanovic (1). DIFFIDATI Marianini INDISPONIBILI Ludi (25 giorni), Marianini (5 giorni), Jensen (da valutare), Dellafiore (10 giorni), Morimoto (da valutare). ALTRI Coser.
PANCHINA 78 Frezzolini, 6 Bellini, 44 Cazzola, 18 Carrozza, 79 Ferreira Pinto, 10 Bonaventura, 90 Tiribocchi. ALLENATORE Colantuono. BALLOTTAGGI Brighi-Cazzola 55-45%, Moralez-Carrozza 55-45%. SQUALIFICATI Doni (febbraio 2015), Manfredini (1). DIFFIDATI Capelli, Consigli, Denis, Manfredini, Marilungo, Moralez, Peluso. INDISPONIBILI Capelli (90 giorni), Carmona (14 giorni). ALTRI Ferri, Gabbiadini, Masiello, Minotti, Polito.
QUOTE X 3,25
2 4,15
7
QUOTE
i rigori parati in A da Sorrentino su un totale di 33 fronteggiati, quest’anno ne ha respinti 2 su 6
1 2,60
X 3,10
99
2 2,75
1,50
47
«Voglio vincere con il Parma, e se faccio una figuraccia penso solo a rialzarmi. L’esame è domani, non confermo nessuno, neanche me stesso». Luis Enrique, Roma. Rialzarsi contro il Parma paga 1,50.
CONSIGLI
JEDA
MASCARA
77
LUIS ENRIQUE E IL RILANCIO ROMA
77
7
OGGI ORE 15 ARBITRO Guida di Torre Annunziata (De Pinto Posado/Gallione). PREZZI da 25 a 150 euro. TV Sky Calcio 4 HD; Premium Calcio 3
1 1,90
DIFESE BALLERINE OVER A PALERMO?
3,10 «Chi tra Palermo e Lazio ha la peggiore difesa? Bella battaglia. Chi sbaglierà di meno, consentirà alla squadra di vincere». Maurizio Zamparini, Palermo. L’Over 3,5 nel posticipo si gioca a 3,10.
le partite da titolare per Jeda su un totale di 137 in Serie A con Vicenza, Cagliari, Lecce e Novara
4
PALERMO (4-3-1-2)-LAZIO (3-5-2)
BALZARETTI
5
19
BARRETO
BUDAN
2 1 VIVIANO
MANTOVANI
3
PISANO
25 KLOSE
GONZALEZ
78
8
ZAURI
HERNANES
23
27
11
DONATI
ILICIC
MATUZALEM
30
SILVESTRE
31
IL NUMERO
15
42
10
8 MIGLIACCIO
ALFARO
MICCOLI
24
22
LEDESMA MARCHETTI
87 CANDREVA
3
14
DIAS
GARRIDO
mero è a zero perché col Catania, sulla sua deviazione, ci ha messo lo zampino decisivo Izco. Ibarbo finora aveva giocato solo in Colombia, Armero ha fatto esperienza anche in Brasile, al Palmeiras. Il rossoblù non ha ancora un preciso valore di mercato, per il bianconero occorrono 10 milioni secchi. Caratterialmente sono diversi: Victor, tranquillissimo, è l’esatto contrario di Pablo, più caliente. Entro l’anno si vuole sposare, mentre Armero è già papà. All’andata (0-0) i due si sono incrociati per 25 minuti. Oggi sono i due giocatori che possono determinare la sfida.
Pablo Armero, 25 anni PHOTOVIEWS
LECCE-SIENA
Cosmi: «Il pari non ci serve» Sannino: «Conta solo la testa»
il tecnico dell’Udinese teme moltissimo: «Saremo sollecitati da una squadra in salute. Il triangolo avanzato del Cagliari è di qualità. Riuscire a tenere la nostra porta riparata è importante, dobbiamo dare continuità a questo aspetto e tener duro. Guidolin lascia a casa Pinzi (anche col Paok) per la distrazione al bicipite femorale della coscia destra subita giovedì coi greci. Tiene fermo Di Natale: «Ancora non calcia e non corre». Ma recupera Asamoah. Ballardini teme l’Udinese: «Squadra affidabilissima. Ancora più pericolosa perché ci terrà a riscattare le due sconfitte di fila in campionato. L’assenza di Di Natale? Lui è un giocatore straordinario, ma Floro Flores, è altrettanto pericoloso. Noi stiamo bene, vogliamo fare una grande partita per dimostrare di essere all’altezza di un modello come l’Udinese». Ai sardi mancherà Conti: «Lo sostituirà Ekdal». Cossu andrà in panchina. Fiducia a Thiago Ribeiro. Il Cagliari di Ibarbo corre sulle fasce all’impazzata.
Insegue ancora la prima vittoria che valga doppio: Serse Cosmi cerca la svolta contro il Chievo. «Negli scontri diretti, il mio Lecce deve ancora conquistare un successo. Con Chievo, Bologna e Atalanta non ci siamo riusciti. Ora abbiamo un’altra opportunità, col Siena: il pareggio servirebbe a poco, a meno che poi non s’infilino tre vittorie consecutive. I toscani sono i più fastidiosi da sfidare in questo momento. Anche prima dei recenti exploit, il Siena è stato sempre in partita sino all’ultimo minuto». A parte l’assenza di Julio Sergio (ha ancora il problema muscolare all’adduttore della gamba destra), Cosmi deve fare i conti con l’influenza che ha debilitato diversi giocatori. Recuperati Bojinov (ma sembra favorito Muriel) e Bertolacci, non dovrebbero farcela Miglionico (al suo posto Esposito) e Delvecchio. Qui Siena Il Lecce come la Juve, la Roma o il Napoli. Con questa filosofia, secondo il tecnico Giuseppe Sannino, il Siena dovrà affrontare lo scontro diretto. «Dovremo essere intraprendenti sotto l'aspetto mentale, se vai e aspetti alla fine paghi. Cosmi ha detto che non siamo il Real Madrid? E’ normale che si cerchi di stimolare la città e i giocatori in vista di una partita che può essere determinante, ma lo stesso vale per noi. Non dobbiamo però farci prendere dalla smania».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Calvi-Lorenzini
Tecnici Una partita delicata che
19
4
IL NUMERO
27
i gol dalla Roma in tredici partite ufficiali in casa in stagione tra campionato e coppe, dove ha sempre segnato almeno una rete
OGGI ORE 20.45 ARBITRO De Marco di Chiavari (Scariolato Di Fiore/Russo). PREZZI da 9 a 170 euro. TV Sky Sport 1 HD e Sky Calcio 1 HD; Premium Calcio e Calcio HD2
PALERMO p. 31
LAZIO p. 42
PANCHINA 33 Tzorvas, 6 Munoz, 20 Acquah, 14 Bertolo, 17 Vazquez, 16 Zahavi 11 Hernandez. ALLENATORE Mutti. BALLOTTAGGI Ilicic-Zahavi 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Hernandez, Pisano, Bertolo. INDISPONIBILI Bacinovic (25 giorni). ALTRI Brichetto, Labrin, Milanovic, Aguirregaray Della Rocca, Alvarez, Lores, Mehmeti.
PANCHINA 1 Bizzarri, 5 Scaloni, 13 Sbraga, 41 Zampa, 6 Mauri, 18 Kozak, 92 Barreto. ALL. Reja. BALLOTTAGGI Zauri-Scaloni 80-20%. SQUALIFICATI Diakite (1), Konko (1). DIFFIDATI Dias, Hernanes, Matuzalem, Radu. INDISPONIBILI Biava (10 giorni), Brocchi (10 giorni), Cana (15 giorni), Radu (5 giorni), Rocchi (15 giorni), Stankevicius (5 giorni), ALTRI Lulic, Makinwa.
QUOTE 1 2,30
X 3,20
2 3,10
Taccuino CON COSTACURTA E PELLIZZARI
Solidarietà: un gol per Haiti Sabato 10 marzo all’Arena di Milano divertimento e solidarietà: un torneo di calcio per bambini e una sfida tra Nazionale Magistrati e R101 Colorado Cafè. Obietti vo: realizzare un campo sportivo ad Haiti. Costacurta e la Colombari, Pellizzari e i bimbi di Kids United tra i prota gonisti. Info: Fondazione Francesca Rava (www.nph ita lia.org). Ieri sempre per la «Rava» serata allo Shatush di Courmayeur, con l’impegno di Lavezzi, Oddo e Corradi.
PRIMAVERA
Recuperi: salta Catania-Gubbio Ieri, tra i recuperi della 4a di ritorno, c’era Cata nia Gubbio ma gli umbri non hanno trovato il pullman per Roma e non hanno raggiunto la Sicilia in aereo; ora ri schiano di perdere a tavolino. Gir. B Padova Albinoleffe 0 1. Class.: Milan 35; AlbinoLeffe 33; Chievo 31; Inter 30. Gir. C: Bari Nocerina 2 0. Class. Roma*, Lazio 42; Palermo 35; Lecce 29. * 1 gara in meno.
CALCIO A 5
Pescara di misura su Asti (g.l.g.) Un guasto aereo blocca a Venezia la Lupa rense. Risultati 18a gio.: Rieti Fiumicino 4 2, Lazio Ve nezia 5 2, Bisceglie Kaos 4 2, Augusta Luparense rin viata, P. Pescara Asti 3 2, Montesilvano Putignano 6 2. Oggi: Marca Acqua&Sapone. Classifica: Luparen se 46; Marca 38; Lazio 36; Montesilvano 32; Asti 31; P. Pescara 29; Bisceglie 26; Acqua&Sapone 25; Putignano 24; Kaos 18; Rieti, Fiumicino 17; Venezia 10; Augusta 5.
23
le presenze di Lulic per 1.747 minuti giocati: con Ledesma è l’unico nella Lazio sempre presente
CALCIO FEMMINILE
Derby alla Lazio Roma a un passo dalla Serie B (g.l.g.) Ben cinque vittorie in trasferta nel campionato femminile. Il derby romano lo vince la Lazio che spedisce praticamente in B la Roma. Risultati: Chiasiellis Bardolino 1 3, Firenze Brescia 0 3, Roma Lazio 1 2, Torres Torino 3 0, Mozzanica Tavagnacco 1 5, Como Riviera di Romagna 1 0, Milan Venezia 1 2. Classifica Bardolino 37, Brescia 35, Tavagnacco 34, Torres 32, Torino 24, Chiasiellis 19, Mozzanica 18, Riviera di Romagna, Lazio e Venezia 13, Firenze 12, Milan 6, Roma 3. Questo, invece, il calendario dei recuperi: 22 febbraio: Mozzanica Torres, Torino Firenze, Lazio Brescia. 23 febbraio: Riviera di Romagna Roma. 14 marzo: Venezia Roma, Lazio Firenze e Riviera di Romagna Torres.
3-2
il punteggio finale con cui si sono chiuse le ultime due partite giocate dalla Lazio: prima la sconfitta in casa del Genoa, poi la vittoria in rimonta allo stadio Olimpico contro il Cesena. Altre due partite in questa stagione della Lazio si sono chiuse sul 3-2, e si tratta di due vittorie con Lecce in A e con il Verona in Coppa Italia
dall’archivio IL PRECEDENTE NERO
Cagliari, ricordi quel 6-2 al Friuli? Era maggio 2008 e il Cagliari riuscì a espugnare il Friuli per 2-0, oggi offerto a 15,00. Da allora sono arrivati due pareggi e due sconfitte e il k.o. più pesante è datato maggio 2009, quando l’Udinese si impose per 6-2. Un risultato «esagerato» e ora compreso nel gruppo «Altro» sul tabellone del risultato esatto, a 25,00. NEL 1996-97
L’unico urrà del Parma in casa della Roma Il Parma è riuscito a vincere solo una volta all’Olimpico contro la Roma. Era la stagione 1996-97 e i gialloblù si imposero 1-0 con il gol di Hernan Crespo. Il successo di misura con lo stesso punteggio è bancato a 15 volte la scommessa. L’EXPLOIT DELL’ANNO SCORSO
Tra Cesena e Milan segna sempre solo una Tutti e tre i confronti tra Milan e Cesena si sono chiusi sul No Goal. Anche oggi la possibilità di almeno una delle due squadre a secco è favorita a 1,80. Lo scorso anno i bianconeri riuscirono a portare a casa un 2-0; stavolta sembra ancora più difficile, visto che l’identico risultato si gioca a 25,00.
20
LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 19 FEBBRAIO 2012
MONDO EURORIVALI CHELSEA BIRMINGHAM
y
1 1
POSSIBILI RIVALI
GIUDIZIO 77 PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORI Murphy (B) al 20’ p.t.; Sturridge (C) al 17’ s.t. CHELSEA (4-3-3) Cech 6; Ivanovic 5,5, Luiz 5, Cahill 5, Bertrand 5,5; Ramires 5,5, Mikel 4 (dal 12’ s.t. Kalou 6), Meireles 6; Sturridge 6, Torres 4 (dal 1’ s.t. Drogba 6), Mata 5 (dal 38’ s.t. Lampard sv). PANCHINA Hilario, Bosingwa, Essien, Malouda ALLENATORE Villas Boas 4. BIRMINGHAM (4-1-4-1) Doyle 6,5; Carr sv (dal 12’ s.t. Spector 6), Davies 6, Ibanez 5,5, Murphy 6,5; Fahey 6; Elliott 6,5 (dal 38’ s.t. Burke sv), Mutch 6, Gomis 6, Redmond 6; A.Rooney 6,5 (dal 26’ s.t. Jervis 5,5). PANCHINA Butland, Caldwell, Reilly, Asante. ALLENATORE Hughton 6,5. ARBITRO Atkinson 5,5. AMMONITI Luiz (Ch), Cahill (Ch) e Mutch (B), tutti per gioco scorretto. NOTE spettatori 36.870. Tiri in porta: 5-5. Tiri fuori: 7-1. Angoli: 6-3. In fuorigioco: 1-1. Recuperi: 1’ p.t.; 3’ s.t.
Andres Villas Boas, tecnico del Chelsea e alle sue spalle il suo vice Roberto Di Matteo LIVERANI
Chelsea in crisi Villas Boas rischia già col Napoli Pari in Coppa con il Birmingham (sesto in B) Sul tecnico adesso c’è l’ombra di Di Matteo DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
come la nave Concordia.
STEFANO BOLDRINI LONDRA
Disastro Il pareggio trovato al
Ci sono momenti in cui un allenatore sembra davvero piccolo di fronte al mondo che lo circonda e questa sensazione si è avuta ieri con Andrè Villas Boas in una partita che ha visto il Chelsea non in difficoltà contro il Real Madrid di Mourinho – già, Mourinho, lo vogliono tutti —, ma contro il Birmingham, onesta squadra della serie B inglese, sesta in classifica e costretta a sudare per guadagnarsi almeno un posto nei play off. E’ finita 1-1 e ora i Blues, secondo il regolamento della Coppa d’Inghilterra, dovranno affrontare il replay il 6 marzo, in trasferta. La peggiore esibizione del Chelsea di AVB. Si pensava che il fondo fosse stato toccato domenica scorsa a Liverpool, in casa dell’Everton, e invece il Chelsea continua ad affondare,
17’ della ripresa su zuccata di Sturridge. Un rigore sprecato da Mata sull’1-0 per il Birmingham, con il pallone prima deviato dal portiere Doyle e poi respinto dal palo. Un tiro di Meireles che ha picchiato sulla traversa. Un secondo rigore negato per atterramento di Sturridge. La partita del Chelsea di riassume in queste quattro azioni. Poi c’è tutto il resto. Una difesa indecente: lo spot è l’1-0 del Birmingham, una botta sbilenca di Murphy dopo i lisci di Ramires e Ivanovic. Un centrocampo macchinoso. Un attacco dove Torres è inguardabile e Mata ha smarrito la bussola. E poi gli errori di Villas Boas, che ha ormai perso il controllo dello spogliatoio – la vecchia guardia non l’ha mai sopportato – e che ha dovuto fare i conti, alla fine del primo tempo, con i cori-no-
GUNNERS ELIMINATI
Arsenal, che flop Sconfitto anche dal Sunderland Continua il momento negativo dell’Arsenal di Arsene Wenger. Dopo la pesante sconfitta rimediata a San Siro con il Milan ieri pomeriggio i Gunners sono stati battuti dal Sunderland (2 0 gol di Richardson e autorete di Oxlade Chamberlain) e quindi eliminati anche dalla Coppa d’Inghilterra. A questo punto la squadra londinese resta in corsa soltanto per il quarto posto, l’ultimo che vale la Champions League. L’Arsenal è attualmente al quarto posto a quota 43 insieme al Chelsea ma rispetto ai Blues ha una migliore differenza reti.
stalgia che inneggiavano a Josè Mourinho. I dirigenti dei Blues hanno preso nota. A questo punto, solo la Champions può salvare il portoghese: se a Napoli arriva un’altra batosta, sarà davvero addio, magari puntando su una soluzione made in Italy. Il tecnico dell’emergenza potrebbe essere Roberto Di Matteo, uomo che ha scritto pagine importanti della storia dei Blues. Poi, in estate, si farà il possibile e l’impossibile per riportare Mourinho, con un’opzione B che non è mica da ridere: Guardiola. Napoli Villas Boas ieri è sembra-
to quasi rassegnato in sala stampa. «Il mio licenziamento? Queste cose dovete chiederle alla proprietà. Io continuo a svolgere il mio lavoro anche se sono consapevole di quanto stia accadendo. So benissimo che per noi è vitale conquistare il quarto posto in Premier e cercare di andare avanti in Coppa d’Inghilterra. Poi c’è la Champions». Già, ma se non batti il Birmingham, come puoi sperarle di suonarle al Napoli? Risposta di Villas Boas: «Perché il calcio è questo». I risultati degli ultimi tempi suggeriscono il contrario e il Napoli non è il Birmingham. «Vero, ma io dico che nel calcio può accadere di tutto. Noi andiamo a Napoli per giocarcela». A Napoli potrebbero rientrare John Terry dopo i guai con la giustizia e i problemi al ginocchio e forse Ashley Cole. Essien e Drogba potrebbero partire titolari. Basterà per rivedere la luce? Qui, oltre a latitare gli uomini, mancano il gioco e la condizione fisica. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Anche Everton, Bolton e Leicester raggiungono i quarti di finale di Coppa d’Inghilterra. La squadra di Liverpool supera 2-0 il Blackpool, segnando entrambe le reti nei primi sei minuti con Drenthe e Stracqualursi. Con lo stesso risultato (a segno Miyaichi e N'Gog) il Bolton passa a Millwall mentre il Leicester City si impone a sorpresa sul campo del Norwich per 2-1, decide Nugent al 71'. IERI Chelsea-Birmingham City 1-1; Everton-Blackpool 2-0; Millwall-Bolton 0-2; Norwich City-Leicester City 1-2; SunderlandArsenal 2-0 OGGI Crawley-Stoke City; StevenageTottenham; LiverpoolBrighton
GLI AVVERSARI DELL’INTER
Il Marsiglia si risparmia e non vince Con il Valenciennes non basta Diarra, il brasiliano Gil segna per gli ospiti
Il gol di Diarra per il Marsiglia col Valenciennes REUTERS ALESSANDRO GRANDESSO MARSIGLIA
Al Marsiglia la festa gliela rovina comunque il Lilla, ancora prima di scendere in campo. I campioni di Francia con la vittoria a Lorient (0-1), negano alla squadra di Didier Deschamps il terzo gradino del podio. Così il Marsiglia vive l’appuntamento contro il Valenciennes in funzione della sfida di mercoledì contro l’Inter, cioè dosando energie e facendo pretattica. E ne viene fuori una prestazione double face: sbarazzina nel primo tempo, al risparmio nella ripresa. Comunque l’1-1 finale è il 15o risultato utile consecutivo, coppe incluse, dal 27 novembre e la vittoria sul Psg preancelottiano (3-0). Insomma, i francesi arrivano al primo round degli ottavi di Champions League con moderato ottimismo. In ogni caso, Deschamps mischia le carte calando il 4-2-3-1, invece dell’abituale 4-3-3, scalando in panchina il creativo Cheyrou, ma anche i terzini Azpilicueta e Morel, e soprattutto Brandao, di nuovo efficace sotto porta, dopo il prestito semestrale in Brasile. Valbuena invece fa il regista, Jordan Ayew la punta, il fratello André l’esterno a sinistra. Il gol però arriva da destra. A mandare in tilt Bong ci pensa Fanni che scodella un cross perfetto per la testa di Diarra (16’), sostituito nella ripresa per una botta al piede. E nel secondo tempo pareggia subito (6’) il brasiliano Gil, su corner respinto male da Cheyrou. © RIPRODUZIONE RISERVATA
MARSIGLIA-VALENCIENNES 1-1 PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Diarra (M) al 16’ p.t.; Gil (V) al 6’ s.t. MARSIGLIA (4-2-3-1) Mandanda; Fanni, Diawara, Nkoulou, Traoré (dal 23’ s.t., Morel); Kaboré, Diarra (dal 1’ s.t., Cheyrou); Amalfitano, Valbuena, A. Ayew; J. Ayew (dal 16’ s.t., Brandao). PANCHINA Bracigliano, Azpilicueta, Sabo, Jobello. ALLENATORE Deschamps. VALENCIENNES (4-3-3) Penneteau; Mater, Rafael, Gil, Bong; Cohade, Sanchez (dal 31’ s.t. Gomis), Camara (dal 22’ s.t., Saez); Kadir, Aboubakar (dal 33’ s.t., Samassa), Danic. PANCHINA Brocard, Isimat-Mirin, Ducourtioux, Djuric. ALLENATORE Sanchez. ARBITRO Ennjimi. AMMONITI Rafael (V), Sanchez (V) e Nkoulou (M) per gioco scorretto. NOTE Spettatori 41.050. Tiri in porta 7-3. Tiri fuori 8-1. Angoli 7-5. In fuorigioco: 1-5. Recuperi: p.t. 0, s.t. 3’.
FRANCIA LA SFIDA L’ALLENATORE ITALIANO HA UN PUNTO DI VANTAGGIO ED E’ PRONTO A RILANCIARE L’ARGENTINO
Ancelotti prepara l’asso Pastore Oggi il Paris SG milionario contro il Montpellier, secondo con un budget minimo DAL NOSTRO INVIATO
PAOLO CONDO’ PARIGI
Quando hai allenato la Juve degli Agnelli, il Milan di Berlusconi, il Chelsea di Abramovich e il Paris St.Germain dello sceicco Al-Thani, c’è una situazione alla quale sei assolutamente abituato: lo stipendio del tuo giocatore migliore vale
l’intero fatturato di alcune delle tue avversarie, compresi giocatori, staff tecnico, magazzinieri, autisti, trovarobe e cappellano. Se poi una di queste rivali indovina la stagione giusta — com’è il caso del bravissimo Montpellier, che stasera arriva al Parco dei Principi da secondo in classifica a un solo punto dal Paris St.Germain — il tono delle domande diviene vagamente accusatorio, giri di parole per far intendere «non dovreste essere più lontani visto ciò che guadagnate?». Carlo Ancelotti, che nei due mesi scarsi trascorsi in Francia ha vinto tutte le partite tranne il pareggio di Nizza, è troppo scafato per non averlo messo in conto. Infatti
ha la risposta pronta: «Le differenze economiche fra due club non influenzano mai il risultato della singola gara: si va in campo 11 contro 11 e tutto può succedere. Però è chiaro che ciascuno di voi conosce gli obiettivi del Paris St. Germain e quelli del Montpellier, che non sono uguali. Noi stiamo lavorando perché il futuro del club sia grande, e penso che avere Parigi competitiva in Champions possa giovare all’intero calcio francese. Chi mette i soldi per il raggiungimento di questo traguardo, quindi, merita rispetto». Forse Carlo vorrebbe dire amore, ma riesce a cambiare strada in tempo: non esageriamo.
Carlo Ancelotti, 51 anni, Psg ANSA
I RISULTATI La vigilia «Il Montpellier gioca
un 4-2-3-1 ben fatto. Appoggia il gioco sul centravanti Giroud, forte fisicamente e abile nello smistare palla. Ha giovani interessanti e giocatori più esperti rilanciatisi lì. Sarà una rivale molto impegnativa». Al netto delle dichiarazioni da conferenza, il senso di questo Ancelotti da tardo inverno è qui. Non ha più il traduttore al fianco, s’inquieta sempre con lo stesso giornalista perché parla troppo veloce, punge Menez («con quel talento dovrebbe segnare di più») e prepara Pastore («rientra, non so se dall’inizio o a gara in corso»). Si avverte nell’aria una certa impazienza, come se la Champions alla quale Parigi certamente si qualificherà dovesse cominciare la prossima settimana. Ecco, il rischio stasera è tutto qui. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Lilla e Tolosa fanno festa in trasferta 24ª GIORNATA Ajaccio-Brest 0-0; Caen-Evian TG 2-2; Digione-Nizza 3-0; Lorient-Lilla 0-1; Nancy-Tolosa 0-3; Sochaux-Auxerre 0-0; Marsiglia-Valenciennes 1-1. Oggi: Bordeaux-Lione; St.Etienne-Rennes; Paris SG-Montpellier. CLASSIFICA: Paris SG 50; Montpellier 49; Lilla 42; Rennes, Lione e Marsiglia 39; Tolosa 37; St.Etienne 36; Bordeaux 33; Lorient e Valenciennes 27; Digione, Brest 26; Evian TG, Caen 24; Nancy, Ajaccio 23; Auxerre 21; Nizza e Sochaux 20.
DOMENICA 19 FEBBRAIO 2012
LA GAZZETTA SPORTIVA
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MONDO SPAGNA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
FILIPPO MARIA RICCI MADRID
Sicuro, spavaldo, serio, vincente. Il Madrid non frena, batte 4-0 il Racing e dorme a +13 sul Barcellona, in campo stasera col Valencia. Per il Real Mou ottava vittoria di fila in Liga, parziale di 29-8, e ottimi auspici per il viaggio a Mosca, previsto già oggi, per la sfida col Cska in Champions.
Real irresistibile Mourinho punta tutto sul tredici
Forma strepitosa Il Racing San-
tander sarà pure trasformato dopo l’oscura fuga verso l’Orduspor turco di Hector «un po’ meno vertical» Cuper, però per fermare questo Real Madrid ci vuole molto di più. La squadra di Mou è in una forma strepitosa e se per una volta non concede nemmeno l’ultimamente abituale gol di vantaggio agli avversari diventa inarrestabile. Il portoghese sceglie di far piacere ai puristi del Bernabeu e accanto a Xabi
Doppietta di Benzema, poi Ronaldo e Di Maria Spianato il Racing, il Barcellona è più lontano
Oggi il Barcellona cerca di riportarsi a meno dieci, al Camp Nou c’è il Valencia Il gol di Cristiano Ronaldo che porta in vantaggio il Real Madrid sul Racing Santander AFP
Come Juanito Anche perché se
la settimana scorsa contro la squadra d Simeone il portiere Toño aveva fermato qualsiasi cosa, ieri al 6’ era già stato battuto. Da Cristiano Ronaldo, che un minuto prima aveva colpito il palo. Sempre di testa.
REAL MADRID RACING
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GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 2-0 MARCATORI Cristiano Ronaldo (Re) al 6’, Benzema (Re) al 46’ p.t.; Di Maria al 28’, Benzema (Re) 44’ s.t. REAL MADRID (4-2-3-1) Casillas 6; Sergio Ramos 7, Pepe 6 (dal 31’ s.t. Carvalho 6), Varane 7, Marcelo 7; Xabi Alonso 7, Granero 7 (dal 26’ s.t. Khedira 6); Özil 7 (dal 18’ s.t. Di Maria 7), Kaká 7.5, Cristiano Ronaldo 7; Benzema 7.5. PANCHINA Adan, Coentrao, Higuain, Callejon. ALLENATORE Mourinho 7 RACING SANTANDER (4-2-3-1) Toño 7; Álvaro 4, Torrejón 5, Bernardo 5, Cisma 4.5; Diop 5, Marcos Gullón 5; Adrián 5 (dal 43’ p.t. Christian Fernandez 5), Arana 5.5, Acosta 5 (dal 33’ s.t. Luque 5); Babacar 5 (dal 25’ s.t. Munitis 5). PANCHINA Mario, Edu Bedia, Francis, Kennedy. ALLENATORE Gonzalez 5 ARBITRO Gonzalez Gonzalez 6
Nel gol, assistito da Kakà. Ronaldo arriva a 121 reti col Real Madrid, raggiungendo (con molte meno partite) la leggenda Juanito. In Liga sono 28 in 23 giornate, 5 più di Messi, con galoppo verso la terza Scarpa d’Oro. L’impressione che la partita sia già finita s’impossessa degli spettatori, del Racing e in parte anche del Madrid che cala il ritmo pur non mollando la presa. Toño ha sempre parecchio da lavorare (begli interventi su Benzema e Marcelo), Casillas appare stranamente indeciso nell’unica apparizione del Racing ma non è un problema: il peso offensivo della squadra di Santander è nullo. E il morale si inabissa quando al 38’ l’arbitro Gonzalez Gonzalez espelle Domingo Cisma per il secondo giallo: due mani, la prima chia-
rissima, la seconda fiscale. In 10 il Racing non riesce nemmeno ad arrivare all’intervallo perché Benzema supera Toño un attimo prima del fischio. Il coro Nella ripresa luci su Di Maria, che torna dopo 2 mesi di assenza e festeggia con un golazo, diagonale da destra verso il secondo palo potente e preciso, e ancora su Benzema, che segna il suo 13˚ gol in questa Liga. Per il resto da segnalare un mezzo black out a metà ripresa e che il coro più gettonato degli Ultras del Madrid è stato «La finale non si gioca qui», riferimento alla finale di Copa del Rey tra Barcellona e Athletic Bilbao, che i madridisti, Florentino Perez in testa, vogliono tenere il più lontano possibile dal Bernabeu. © RIPRODUZIONE RISERVATA
BRASILE VITTORIA SUL SAO CAETANO NEL CAMPIONATO PAULISTA
Prima da titolare per Adriano Il Corinthians lo rimette a nuovo Dieta ferrea, lavori forzati in ritiro. Il club iscrive la punta per la Libertadores MAURICIO CANNONE SÃO CAETANO (Brasile)
E’ tornato. Adriano riceve un bel regalo per il suo trentesimo compleanno, festeggiato venerdì, vigilia della gara col São Caetano per il campionato paulista: per la prima volta gioca da titolare nel Corinthians. Ancora fuori condizione e spaesato come la sua squadra (il Corinthians scende in campo con una formazione piena di riserve), Adriano sembra smarrito. Il pallone gli arriva in poche occasioni. Ma, per la cronaca, il Corinthians vince 1-0
ha tenuto lontano dai campi fino ad ottobre. Sembrava quasi la fine della carriera, nonostante l’età non da pensione. Invece l’attaccante ha sommato quattro presenze (un gol) nel torneo dello scudetto brasiliano «corintiano» del 2011, entrando sempre nella ripresa.
in trasferta, con un gol di Willian. Perdono I tifosi, però, perdonano tutto a Adriano: anche quando tira molto lontano dalla porta viene applaudito. Al 29’ della ripresa, pochi secondi prima di essere sostituito, l’attaccante si mette in mostra con un bel passaggio a Ramírez, che non approfitta dell’occasione-gol. Molti applausi dunque per i 74 minuti in campo di Adriano: non cominciava una partita da titolare dal derby del 19 gennaio 2011, quando la sua Roma battè 2-1 la Lazio in Coppa Italia e il brasiliano veniva sostituito all’intervallo per un guaio alla spalla.
Caserma Il 2012 propone un
Adriano in nuova versione: più tirato, in forma e voglioso di recuperare il tempo perduto. Per fargli perdere peso e tentare di metterlo in forma, lo staff tecnico e medico del Corinthians recentemente lo aveva costretto a lavori full time, a volte giorno e notte, oltre a una dieta alimentare rigorosa nel ritiro dell’albergo del centro di allenamento. I metodi spartani almeno in un punto sembrano efficaci: il tecnico Tite ha incluso Adriano tra gli iscritti alla Coppa Libertadores.
In Brasile Poi ci fu l’addio all’Ita-
lia e la fuga in Brasile. Nello scorso aprile, prima di debuttare per il Corinthians, il grave infortunio in allenamento al tallone d’Achille: un guaio che lo
Adriano, 30 anni, Corinthians AFP
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GERMANIA 22ª GIORNATA
LA 24a GIORNATA IERI Getafe-Espanyol 1-1 Real M.-Racing 4-0 Siviglia-Osasuna 1-0 OGGI GranadaReal Sociedad; Athletic Bilbao-Malaga: SportingAtletico Madrid: MaiorcaVillarreal: Levante-Rayo; BarcellonaValencia. DOMANI Saragozza-Betis
Cristiano arriva a 121 reti con i blancos e raggiunge la leggenda Juanito
Alonso mette Granero e non i soliti Lass o Khedira. Mossa per la platea, che la platea apprezza. In campo però il Madrid gira soprattutto per la serata piacevole di Kakà, pieno di voglia e ritmo, capace di scendere a recuperare palloni e portarli su con forza e coscienza. Il Racing spera di limitare i danni e davanti si affida al senegalese della Fiorentina Babacar, appena arrivato in prestito e per la prima volta titolare dopo i 6 minuti giocati contro l’Atletico. Troppo poco.
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CLASSIFICA R. Madrid 61; Barcellona 48; Valencia 40; Espanyol 33; Levante 32; Atletico, Malaga e Osasuna 31; Athletic 30; Rayo e Siviglia 29; Getafe 28; R. Sociedad 27; Real Betis e Villarreal 26; Maiorca, Granada 25; Racing Santander 23; Sporting Gijon 19; Saragozza 15.
La rovesciata di Grosskreutz: 1-0 per il Borussia ANSA
Fuga Dortmund Bayern fermato dall’ultima Il Borussia passa a Berlino va a +3 sull’altro Borussia L’Hertha chiama Rehhagel PIERFRANCESCO ARCHETTI
Da quattro mesi l’Hertha non vince in campionato. Ieri c’erano alcune novità che avrebbero potuto rianimarla: la visita della capolista, che come dicono gli allenatori, dà sempre una motivazione speciale; un nuovo tecnico in panchina e un altro in arrivo; la millesima partita in Bundesliga. Nessun prodigio, la capitale non ha festeggiato e con la sesta sconfitta consecutiva si acuisce il rischio di retrocessione. Non è stato un Borussia eccezionale, però il 16˚ risultato utile di fila permette di aumentare il vantaggio sugli inseguitori, visto il pari del Bayern. Al secondo posto sale c’è il Borussia Moenc. che passa a Kaiserslautern e resta a -3. La quinta vittoria del 2012 del Dortmund, su 5 gare, è venuta grazie a una rovesciata di Kevin Grosskreutz, dopo un miracoloso salvataggio del portiere Kraft. La conferma Se a Berlino non perdono le speranze, è perché adesso è anche ufficiale un ingaggio a sensazione: Otto Rehhagel torna dopo 12 anni in Bundesliga. L’ex c.t. campione d’Europa con la Grecia sarà presentato oggi dall’Hertha, diventando il quarto tecnico della stagione, dopo Babbel, Skibbe (licenziato domenica scorsa dopo 41 giorni di lavoro)e Tretschok. L’ex giocatore del Borussia Dortmund ha esordito ieri proprio contro la sua ex squadra e tornerà alle giovanili. Senza reti Il miglior attacco del torneo fermato
dalla peggior difesa. Nello 0-0 del Bayern a Friburgo, è l’ultima in classifica a fare bella figura. I bavaresi si ammassano nella trequarti senza colpire. Di Müller e Robben le migliori occasioni, neutralizzate dal portiere Baumann, mentre nel finale Caligiuri va vicino al colpaccio. La crisi del Bayern è iniziata dopo la sosta: solo 8 punti su 15 hanno portato i campioni d’inverno al terzo posto. 22ª GIORNATA Venerdì: Hoffenheim-Mainz 1-1. Ieri: Kaiserslautern-Borussia M. 1-2; Norimberga-Colonia 2-1; Hertha-Borussia Dortmund 0-1; Amburgo-Werder 1-3; Leverkusen-Augsburg 4-1; Friburgo-Bayern 0-0. Oggi: Schalke 04-Wolfsburg; Hannover-Stoccarda. CLASSIFICA: Borussia Dortmund 49; Borussia M. 46; Bayern 45; Schalke 04 41; Werder 36; Leverkusen 34; Hannover 31; Wolfsburg 27; Stoccarda, Amburgo, Hoffenheim 26; Norimberga 25; Colonia, Mainz 24; Hertha 20; Augsburg, Kaiserslautern e Friburgo 18. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Taccuino INGHILTERRA
Settima vittoria di fila per Di Canio LONDRA Settima vittoria di fila per lo Swindon Town di Paolo Di Canio, che in casa dell’Hereford si impone per 2 1 con i gol di Caddis su rigore al 39’ e Benson al 62’; di Purdie, al 65’, la rete degli avversari. Lo Swindon è ora al secondo posto della League Two, la quarta divisione inglese, con 58 punti dopo 29 parti te, a una lunghezza dal Cheltenham che però ha due gare in più.
SPAGNA
Romario vuole il figlio al Barça (f.m.) Romario vorrebbe portare suo figlio Ro marinho, 18 anni, gioiello delle giovanili del Vasco da Gama, al Barcellona. L’ex stella blaugrana l’ha confes sato a El Pais: «In settimana ne parlerò a Guardiola e al presidente. ll Barcellona ha significato tutto per me. Mi ha permesso di diventare il miglior giocatore d’Euro pa e del mondo, la Liga e la classifica cannonieri.
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LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 19 FEBBRAIO 2012
L’INTERVISTA
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MARCO IARIA
Il capo del Coni che, per l’ennesima volta, lo attacca, otto club che gli chiedono di farsi da parte, le polemiche appena archiviate sul calcio-spezzatino e il maltempo, una Serie A litigiosa e quasi impotente di fronte al gap con la concorrenza europea. È una poltrona che scotta quella di Maurizio Beretta, presidente della Lega. Il 2 marzo l’assemblea chiesta dai «ribelli» discuterà sul suo mandato: sarà trascorso un anno da quando Beretta diventò responsabile della comunicazione di UniCredit e annunciò l’intenzione di dimettersi.
Ci sono diversi club che le chiedono comunque di mollare.
«Ma a quel punto farei un torto alla maggioranza». Inter, Palermo, Cagliari, Siena, Bologna, Lecce, Novara e Cesena, nella loro lettera, sollevano la questione del doppio incarico.
«Premetto che sono stato io per primo a porre la questione rimettendomi all’assemblea, che è in grado di prendere tutte le decisioni. Mi sento di dire, comunque, che la Lega nel suo complesso ha lavorato molto bene anche in questi mesi, nei quali sono stati conseguiti risultati molto importanti». Le crea disagio il fatto che sia contemporaneamente presidente della Lega e funzionario di una banca, UniCredit, molto vicina al calcio?
«Non c’è nulla della mia attività in banca che abbia a che fare con le vicende della Lega». Nell’intervista di venerdì alla Gazzetta, Gianni Petrucci ha detto che la situazione della Lega di A è diventata insopportabile.
«Tutti dovremmo sforzarci di capire che la legge Melandri è stata una rivoluzione copernicana e ha cambiato il dna della Lega di A. Non siamo più solo un’associazione sportiva ma anche un soggetto dalle enormi responsabilità economiche, visto che gestiamo la vendita collettiva dei diritti tv: un miliardo di euro all’anno, il 70% delle risorse del calcio italiano. Considera-
Quali?
PETRUCCI DIXIT
«La separazione dalla Serie B; la prima applicazione della Melandri; il rinnovo della sponsorizzazione con Nike mentre quello con Tim è in dirittura d’arrivo; la firma di un contratto collettivo fortemente innovativo; la vendita dei diritti tv 2012-15 con un ulteriore incremento delle entrate a dispetto della crisi; la piattaforma per il nuovo accordo promo-pubblicitario con l’Aic. La Lega ha fatto uno straordinario lavoro e sta funzionando nel pieno dei suoi poteri: in questa stagione abbiamo tenuto 10 assemblee con 38 delibere».
Venerdì il presidente del Coni, Gianni Petrucci, ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta in cui ha lanciato pesanti attacchi alla Lega di A.
S
Presidente, ratificherà le sue dimissioni?
«La situazione è da tempo sotto gli occhi di tutti, io sono molto sereno. Sarei contento di lasciare la Lega anche domattina passando il testimone a un nuovo presidente. Credo che lo sforzo maggiore debba essere fatto per costruire un consenso attorno al mio successore. Se non c’è una soluzione, le alternative sono due: o proseguo per i pochi mesi che restano alla fine del mandato, oppure lascio la Lega in un vuoto gestionale con tutti i rischi connessi, commissariamento compreso. Mi sembra giusto che su queste opzioni decida l’assemblea».
que, abbiamo fatto lo stesso molte cose».
GLI SCHIERAMENTI
Maurizio Beretta, 56 anni, è presidente della Lega di A dall’agosto 2009 SPORTIMAGE
Beretta «Se mollo ora la Lega rischia il commissario» «Petrucci ci critica? Si è fatto un gran lavoro, e su Lotito rispettate le regole»
sulle regole «La situazione della Serie A è diventata insopportabile. Abete governa un mondo di 15 mila società, di quattro Leghe, tre delle quali si comportano rispettando le regole. Quella di A fa il contrario e la situazione non può più andare avanti in questo modo»
S su Lotito «Non è possibile che il Coni faccia regole chiare e una successiva assemblea di Lega con mezzi surrettizi fa partecipare persone che incorrono nei divieti del codice etico»
S su Beretta «Non è possibile che da mesi mi si risponde che il presidente c’è, quando poi le società non finiscono di contarsi su una successione che ha avuto inizio più di un mese fa»
Beretta con Giancarlo Abete, n.1 della Figc, e Gianni Petrucci, a capo del Coni ANDREOLI
E sulle scommesse? GDS
ta la posta in gioco, in assemblea gli irrigidimenti sono fisiologici». Però anche in Premier e Bundesliga la vendita è collettiva e non ci risulta che anche lì si sia finiti in tribunale per i bacini d’utenza... I competitor hanno più a cuore il bene collettivo.
«In quelle realtà c’è una prassi consolidata da anni, noi siamo solo alla seconda stagione. E poi i proventi televisivi pesano per il 30-40%, in Italia invece sono fondamentali, vista l’annosa questione degli stadi e del merchandising». Non è proprio dalla mancata diversificazione dei ricavi che si evince la miopia dei club italiani? Negli ultimi 12 anni la A ha ricevuto 8 miliardi dalle tv ma ne ha spesi 12 in stipendi.
«Bisognava reggere la competizione internazionale senza avere introiti extra-tv adeguati: un circolo vizioso. Per questo stiamo combattendo da anni per una normativa che consenta alle società di avere stadi di proprietà e di proteggere meglio i loro marchi». La Lega ha fatto tutto il possibile nella sua attività di «lobbying» per il varo della legge sugli stadi? Forse sarebbe servita un po’ di accortezza sulla questione dei vincoli.
«È stato fatto il massimo. Quanto ai vincoli nessuno li ha mai messi in discussione, stiamo solo discutendo di come esaminarli dentro procedure certe. Il ministro Gnudi sta affrontando seriamente la questione: si rende conto delle potenzialità della legge non solo per il calcio». Per molti il punto di debolezza della Lega rispetto ai modelli europei di riferimento sta nella governance. Oggi tutto passa dall’assemblea e manca una visione prospettica.
«È un tema fondamentale. Il presidente di Lega non ha poteri, stanno tutti nelle mani dell’assemblea. Ma è utopistico pensare di cambiare qualcosa se prima non si trova un accordo sulla divisione degli introiti tv del triennio 2012-15. Comun-
«Abbiamo definito con le leghe europee un codice di comportamento. Chiediamo di inasprire le sanzioni e vietare quelle tipologie di gioco online difficili da controllare». Petrucci ha posto l’altolà sulla responsabilità oggettiva.
«Non cerchiamo scorciatoie ma sia chiaro che la Lega e le sue società sono la vera parte lesa in vicende come il calcioscommesse. La responsabilità oggettiva non deve essere un totem». C’è chi le contesta l’eccessivo feeling con Lotito mettendo in dubbio il suo ruolo super-partes.
«Lui è un personaggio che ha una forte spinta innovativa. Detto questo, io ho sempre attuato le delibere dell’assemblea seguendo le indicazioni della maggioranza». Petrucci dice che non rispettate le regole avendo fatto partecipare Lotito a un’assemblea nonostante il nuovo codice etico del Coni.
«Le norme le abbiamo sempre applicate. Abbiamo ricevuto comunicazione del provvedimento nei confronti di Lotito solo tre giorni dopo l’assemblea del 10. In quell’occasione vi ha partecipato come consigliere federale, senza diritto di voto, tant’è che la Lazio ha delegato un’altra società». Quindi il 2 marzo Lotito non ci sarà?
«Applicheremo le regole. Ma, quanto alla sospensione dagli incarichi sociali, cosa che riguarda anche altri dirigenti, continuiamo a ritenere ingiusta la norma perché l’assemblea decide su questioni economiche vitali per i club. Bisognerebbe aspettare i tre gradi di giudizio». Il Coni si è lamentato per essere rimasto escluso dalla trattativa sulla mutualità.
«Le altre leghe e la Figc si sono impegnate a garantire eventuali richieste che dovessero venire, ad esempio, dal Coni. La Melandri ci indica di destinare il 10% alla mutualità, per la A il tetto non cambia». © RIPRODUZIONE RISERVATA
DOMENICA 19 FEBBRAIO 2012
di GIANCARLO MINARDI*
uscita di scena di Jarno Trulli costituisce purL’ troppo un epilogo annunciato ed è il frutto delle difficoltà che sta attraversando l’Europa e l’Italia in particolare. Basti pensare alla rinuncia alla candidatura olimpica. I talenti però non ci mancano, ci sono piloti come Luca Filippi, Davide Rigon, Giacomo Ricci e Giorgio Pantano che, se esistessero ancora squadre come la mia Minardi, sarebbero approdati in F.1. Il guaio è che non ci sono le risorse per farli correre. Ma a livello di kart e di piloti il sistema italiano funziona, resta vincente ed è da questo presupposto che l’Automobil Club d’Italia, la Commissione Sportiva Automobilistica Italiana e la
Dairettaallozio di BEPPE BERGOMI
Diego Forlan sostituito da Claudio Ranieri IPP
Ferrari Driver Academy hanno dato vita a un progetto per far crescere i giovani. Ovviamente la FDA ha finalità più ampie e internazionali nel senso che sta cercando di selezionare il miglior pilota possibile da portare in F.1 perché la Ferrari ha l’obbligo di vincere e già se arriva seconda è un dramma nazionale. Ma anche qui per fortuna qualche italiano c’è: mi riferisco a Raffaele Marciello che ha solo 17 anni e un bel futuro davanti. Con il nostro programma operiamo su due fronti: da una parte seguiamo con attenzione la carriera di questi ragazzi dando il nostro sostegno con preziosi consigli, dall’altro ci stiamo adoperando per trovare aziende che investano su di
A cominciare proprio dalla scelta del timoniere: si è arrivati a Gasperini, senza tanta convinzione dopo molti sondaggi. E il mercato non è stato pensato ma improvvisato. Se parte Eto’o non può essere Forlan il suo sostituto. E nemmeno Zarate. Se parte Thiago Motta non può essere Guarin, per giunta infortunato e inutilizzabile in Champions, il suo sostituto. Motta ha disputato tredici partite quest’anno, e con lui l’Inter ne ha vinte undici... Non credo che Ranieri sia in confusione ma penso che debba fare scelte drastiche, anche a costo di sacrificare dei big. Col Bologna ha varato un 4-2-3-1 che è sbagliato in partenza perché Forlan non ha le caratteristiche per interpretarlo. Anche Tabarez in coppa America aveva cominciato la manifestazione mettendo Forlan e Cavani ai fianchi di Suarez con Lodeiro alle spalle, ma cambiò subito perché in questo modulo gli attaccanti esterni devono rientrare e Forlan non rientra, lui va bene da seconda punta e basta. La verità è che qualunque modulo pratichi questa squadra non sarà mai equilibrata. Si può provare con la difesa a tre, adottata da mezza serie A, si può tornare al 4-4-2 che Ranieri predilige e in tal caso deve avere il coraggio di mettere da parte anche Sneijder se non lo interpreta al meglio. Per uscirne col minor danno possibile serve umiltà e disponibilità al sacrificio da parte dei campioni. Io non me la prenderò mai col giovane Ranocchia, diventato insicuro perché si è visto scavalcare da Cordoba, ma con Lucio sì: il primo è una giovane promessa l’altro un campione esperto e celebrato, non deve tradirmi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
dallaPrima
QUI CONTE, A TE ALLEGRI: VIA ALLA SFIDA
Caricano video e foto private su Facebook, raccontano tutto quello che fanno su Twitter. Grazie ai social network gli sportivi hanno imparato a mettersi a nudo. Per le bugie e le banalità ci sono sempre le conferenze stampa.
laVignetta di STEFANO FROSINI
Il tecnico Conte festeggia al gol di Chiellini contro il Catania LIVERANI
di LUCA CALAMAI
ifiuta lezioni di bon-ton ma potrebbe darne di psiR cologia. C’è la mano di Antonio
TwitTwit
IL CINGUETTIO DEL GIORNO
MANUEL QUINZIATO E complimenti @VincenzoNibali. Good job theroon!
QUEGLI INGENUI CORI PRO-MOURINHO CHE ANCORANO I TIFOSI AL PASSATO di FRANCO ARTURI
cori pro-Mourinho conferiscono una peculiarità quasi unica alla crisi dell’Inter. E l’aggraIvano, se possibile. Siamo ormai abituati alle feroci contestazioni dei tifosi quando le cose buttano male: si va dagli striscioni anti-proprietà all’aggressione fisica ai giocatori, secondo una scala di gravità che può sfociare nel delinquenziale. Nel caso nerazzurro non siamo fortunatamente arrivati alle spedizioni punitive estreme, ma dal punto di vista simbolico si sfocia in una pericolosa scivolata nelle sabbie mobili del passato e del mondo dei sogni. Che accada anche sulle tribune dello Stamford Bridge, fra la gente delusa del Chelsea, non diminuisce la portata narcotica dell’operazione nostalgia. In oltre un secolo di vita gloriosa l’Inter ne ha viste e passate di ogni colore (non la serie B, comunque: e non è poco). Era già stata sulla vetta d’Europa e del mondo quando quel bimbo portoghese che sarebbe poi diventato il vate del calcio non sapeva ancora camminare e parlare. Era guidata da un grande allenatore, Helenio Herrera, e da un indimenticato presidente, Angelo Moratti. Quel ciclo stupendo finì, come finiscono tutte le cose, e l’Inter se la passò per qualche anno maluccio, attendendo momenti migliori. Che arrivarono, prima un po’ episodicamente poi con sempre maggiore frequenza fra le presidenze Fraizzoli, Pellegrini e Massimo Moratti.
Non risulta che dalle tribune s’invocasse il ritorno di Helenio. Che peraltro si verificò, senza che la magia del successo riprendesse: e c’è da riflettere sulla circostanza. Il popolo nerazzurro era giustamente molto ancorato al presente e all’immediato futuro della propria squadra. Quando si ripresentarono le condizioni giuste: grandi investimenti, fortuna e uomini di livello, l’Inter tornò a trionfare. Quale Mourinho desiderano i tifosi? Quello che li ha abbandonati platealmente perché aveva capito che la squadra della Tripletta era finita? Quello che è saltato a casa Real un secondo dopo il fischio finale di Madrid? Domande che pochi si fanno, preferendo un tuffo in una spremuta di irrazionale: con lui abbiamo stravinto, cantano allo stadio, e lui rivogliamo. Ancorando una volta di più la propria identità di tifosi non alla squadra ma alla vittoria. Il bravo tecnico portoghese è molto vorace: ingaggio altissimo, pretese di budget inverosimili, l’unica condizione che possa arricchire il suo curriculum. Infatti è finito alla società che può spendere di più al mondo. All’Inter era venuto esigendo tanto: squadra rifatta ad ogni stagione, valanghe di acquisti importanti e qualche capriccio alla Quaresma. Il passato è come una tossina paralizzante, la voglia di scappare all’indietro, una prigione, ben rappresentata da quelle mani protese nel segno delle manette. Quando entra in scena Mourinho, scompare il fair play. Quello finanziario di certo. E talvolta anche quello senza aggettivi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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*Costruttore ora consulente di Aci Sport, Csai e Ferrari Driver Academy
laPuntura
Corridore della Bmc
ilCaso
loro. Ma trovare soldi in questo momento non è facile e anche il bilancio della Csai ha subito una decurtazione del 30% da parte del Coni, per questo io suggerirei di destinare una quota dei ricavi delle scommesse allo sport. Sarebbe un’opera buona... Nel frattempo la Csai sta cercando di rendere sempre più appetibili i propri campionati con montepremi più ricchi e prospettive più interessanti. Per esempio ha riservato al vincitore della F.3 un provino con la F.1. Ma siamo appena partiti e il processo non sarà nè breve nè facile.
di ROBERTO PELUCCHI
f
CAMBIARE RANIERI NON SERVE MA ORA FACCIA SCELTE DRASTICHE netti e compagni. Però per loro è più dura uscirne perché si tratta di un gruppo di giocatori che negli anni ha vinto tanto: devono ritrovare l’umiltà di chi si rimette in discussione. E come prima cosa occorre una verifica seria, approfondita, dei rapporti di spogliatoio: c’è la disponibilità da parte di tutti a seguire il tecnico? Ranieri l’altra sera ha atteso i suoi per stringere loro la mano dopo la grave sconfitta. Ho notato che col capitano e con Cambiasso il rapporto è saldo, lo è con tutti? Non auspico un cambio di allenatore perché l’Inter sta pagando un difetto strutturale, cioè la mancanza di programmazione: fin dall’inizio è stato tutto un rincorrere varie situazioni.
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I TALENTI DA F.1 NON CI MANCANO IL GUAIO È CHE SONO SPARITI I SOLDI
l’Intervento
ella mia lunga carriera interista mi sono N trovato diverse volte in situazioni di grave difficoltà come questa che stanno vivendo Za-
LA GAZZETTA SPORTIVA
@manuelquinziato
CRISTIAN ZACCARDO Difensore del Parma
Cena quasi finita. @czaccardo
ALESSANDRO GENTILE Cestista dell’EA7 Milano
Che peccato... Ma da qui bisogna ricominciare... E dobbiamo credere in noi stessi!! La stagione è ancora lunga .. Forza Olimpia!! @alegent15
GIANLUCA VIALLI Allenatore e commentatore tv
Gianni Morandi è il Trapattoni della musica italiana. Preparato, simpatico, inossidabile... @glvlondon
Conte in questa nuova-vecchia Juve che riconquista la testa della classifica. Il tecnico bianconero sa come andare al cuore dei suoi allievi. Negli ultimi giorni, per creare la necessaria tensione dentro uno spogliatoio avvilito dopo due deludenti pareggi, ha dato in pasto al gruppo nuovi «nemici». Gli errori arbitrali, le dichiarazioni polemiche di qualche allenatore avversario, il botta e risposta velenoso con i rivali del Milan. Operazione riuscita. La Juve che travolge un generoso Catania sembra la Juve di qualche tempo fa: cattiva, frenetica, con tanta benzina nel motore. Certo, non tutti i problemi sono di colpo cancellati. Conte, ad esempio, non ha nella sua rosa un cannoniere di statura internazionale. Ma questo lo sa il tecnico e lo sanno i collaboratori del presidente Agnelli che hanno già allungato lo sguardo su gente come Higuain o Benzema. Per il momento questa Juve è destinata a far fatica per buttare il pallone dentro e, anche contro il Catania, le reti decisive sono arrivate quando la squadra di Montella è rimasta in dieci per l’espulsione di Motta. E pure il turnover, imposto stavolta dal tecnico bianconero, non convince al cento per cento. La qualità delle seconde linee è di livello inferiore rispetto al ristretto gruppo di titolari. Un problema che può essere affrontato senza grosse preoccupazioni in questo finale di stagione. Oltre alla volata scudetto Chiellini e compagni dovranno onorare solo l’ultima fase della Coppa Italia. Massimo due partite in più. Ma l’anno prossimo, con il ritorno in Champions, serviranno interventi di qualità in ogni reparto.
La Juve, ancora senza rigori a favore ma anche senza polemiche arbitrali, si piazza al comando della classifica (a pari partite) e ora passa il testimone al Milan. I rossoneri, di scena a Cesena, hanno la possibilità di operare subito il controsorpasso e di arrivare allo scontro diretto di sabato con una partita in più ma davanti ai bianconeri. Un piccolo vantaggio psicologico da cogliere al volo. Nel Milan non ci sarà Ibra, squalificato. E neppure Pato. Ma le assenze più dolorose saranno quelle in mezzo al campo. Boateng e Seedorf non hanno alternative scritte. Allegri punta su un’altra delle scommesse del mercato invernale di Galliani: «l’interista» Muntari. Di solito, il Milan ha sempre pescato bene nella rosa dei rivali cittadini, basta pensare a Pirlo e Seedorf. Il tecnico rossonero è tentato di proporre Muntari nel ruolo e nei compiti di Boateng, cioè come trequartista. Per struttura fisica e senso tattico ci può stare ma il Boa è sicuramente più decisivo in fase conclusiva. L’importante, però, per Allegri è difendere un modulo tattico che ha quasi sempre pagato in termini di gioco e di risultati e che dovrebbe esaltare le qualità di un attaccante da area di rigore come Maxi Lopez e gli inserimenti di un incursore dal gol facile come Nocerino. Il Cesena non va giudicato dalla posizione in classifica che lo vede ultimo insieme al Novara, con soli 16 punti. La squadra di Arrigoni è in salute e il tridente offensivo, Santana-Iaquinta-Mutu, garantisce qualità e mestiere. Oggi si comincerà a giocare Milan-Juve. Ci aspetta una vigilia lunga, con tante parole e con un appuntamento da brividi: la sentenza d’appello in merito alla riduzione da tre a due giornate della squalificata di Ibra. Chi segnerà l’1 a 0 poche ore prima del fischio d’inizio? © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 19 FEBBRAIO 2012
SERIE BWIN 28a GIORNATA
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l’Analisi
HANNO DETTO
di NICOLA BINDA twitter@nickbinda
VERONA GUBBIO
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IL PROTAGONISTA L’ATTESO EX
«Non ho esultato Ma volevo un gol già all’andata»
GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORE Gomez al 42’ p.t.
Dal Festival all’invito per domani
S
Non sarà un campionato emozionante come lo spacco di Belen, ma è di sicuro più divertente di un monologo di Adriano Celentano. Il turno che ha preceduto la finale del Festival di Sanremo e la sosta per i recuperi (uno martedì, uno venerdì, due sabato, uno domenica) si rivela un invito per Torino e Sampdoria, in campo domani sera. Ha vinto il Verona, certo. Ed è primo con il Sassuolo, in attesa che si completi il programma con le 10 partite mancanti. Sarà un dato provvisorio, ma da non sottovalutare. Un po’ per i ricordi di 13 anni fa con Prandelli, quando arrivò la serie A, soprattutto per la marcia costante e vincente di Mandorlini. E bravo Bari. Dopo una settimana difficile, che potrebbe portare ad altri tre punti di penalizzazione, la squadra di Torrente ha reagito conquistando l’ottava vittoria in trasferta. Meglio non può fare una squadra che subisce sulla sua pelle le difficoltà societarie (leggi stipendi con il contagocce) e che deve anche ridare un’immagine positiva al club dopo i disastri (leggi calcioscommesse) provocati da quella precedente. Verona, Bari, e poi soltanto passi falsi, più o meno netti. La corsa alla A di Sassuolo e Pescara prosegue con un punto: meglio che niente, ma era l’occasione per fare di più, e il Torino non può far altro che ringraziare. Invece per i playoff i pareggi di Padova, Varese (suo il punto più pesante) e Brescia, insieme alla sconfitta della Reggina, sono le notizie che fanno più felice la Sampdoria. «Ci vuole molto coraggio a rotolare giù in un contesto vigliacco che non si muove più / E a mantenere la calma adesso / Per non sentirsi un pallone perso». Lo ha cantato Samuele Bersani a Sanremo. Non pensava a Torino-Sampdoria. A noi l’ha fatta venire in mente.
Mandorlini (allenatore del Verona) Per mezz’ora siamo stati perfetti poi la stanchezza si è fatta sentire. Ora c’è la sosta e potremo fare un tagliando
S Rafael (portiere del Verona) Non prendere gol da quattro partite è una grande soddisfazione. Io decisivo? No, il merito è del gruppo
ALBINOLEFFE-PESCARA
La par condicio di Gomez: nel Gubbio contro il Verona segnò all’andata e al ritorno
GUBBIO (4-5-1) Donnarumma 6,5; Briganti 6,5, Cottafava 6,5, Benedetti 4, Caracciolo 6 (dal 21’ s.t. Guzman 5,5); Rui 6,5, Boisfer 6, Nwankwo 5,5 (dal 36’ s.t. Raggio Garibaldi s.v.), Buchel 6 (dall’ 11’ s.t. Lofquist 6), Ragatzu 6; Ciofani 5. PANCHINA Farabbi, Gerbo, Farina, Almici. ALLENATORE Simoni 6.
VERONA
ARBITRO Baratta di Salerno 5. GUARDALINEE Vivenzi 6 – Bagnoli 6. AMMONITI Maietta (V), Tachtsidis (V), Benedetti (G) e Cottafava (G) per gioco scorretto. NOTE paganti 1.597, incasso di 24.782 euro; abbonati 10.551, quota di 97.510 euro. Tiri in porta 4-2. Tiri fuori 2-6. In fuorigioco 7-1. Angoli 7-3. Recuperi: p.t. 0, s.t. 3’.
Juanito Gomez, 26 anni, festeggiato da Cangi dopo il gol al Gubbio IPP
Verona, il minimo per tornare primo Basta un gol in dubbio fuorigioco: Gubbio ko E Mandorlini è come Prandelli 13 anni fa DAL NOSTRO INVIATO
S Fioriti (presidente del Gubbio) Sconfitta ingiusta, siamo in ripresa. (ieri mattina il club umbro ha annunciato un silenzio stampa per contrasti fra dirigenti e staff)
ALESSIO DA RONCH VERONA
Ad un primo posto non si guarda troppo in bocca, così il Verona si gode il suo primato, probabilmente effimero, forse lungo soltanto una notte, frutto anche e soprattutto del calendario sconvolto dal freddo e dalla neve, ma reso più bello perché premio per una società che non si accomodava sulla vetta della B, dopo 28 giornate, da quasi 13 anni, quando la guidava un certo Prandelli. Alla festa completa è mancato solo l’entusiasmo di una prova convincente, perché i veneti hanno fatto un po’ disperare il loro tecnico e sicuramente hanno lasciato parecchi rimpianti a Simoni, allenatore avversario, frenato in avvio dal nome e dal fresco passato del contendente. I veneti, comunque, sfruttano bene i guai difensivi degli umbri e i pesanti errori arbitrali.
Quattro difensori puri, più un centrocampo a cinque e un centravanti, Ciofani, con l’unico compito di infastidire Tachtsidis nell’impostare l’azione. Risultato: 11 uomini dietro la palla. Tattica all’apparenza efficace, se non fosse che qualcuno è pronto a stonare, trasformandola in una sorta di suicidio sportivo. Il Verona crea subito un’occasione, con Ceccarelli su angolo, poi resta aggrappato agli errori di Nwankwo (l’azione innescata da lui costringe Donnarumma ad una bella parata su Hallfredsson) e Benedetti, che rimedia ad un primo svarione, ma è micidiale quando serve Jorginho, lesto a lanciare in contropiede Gomez, sul filo del fuorigioco e forse pure un po’ più avanti. Per l’argentino il gol è semplicissimo. E’ la
h 7 il migliore RAFAEL (Verona) La vittoria porta la sua firma: parate importanti e grande sicurezza
Ripartenza letale Il Gubbio si presenta in versione diga.
CLASSIFICA RETI
PARTITE
1-1 SQUADRE
PUNTI
IN CASA V N P
FUORI V N P
TOTALE V N
FUORI F S
9
3
20 10
16
8
36 18
18
6
6
21
11
16
14 37 25
12
26 15
8
3
19
7
13
9
32 16
16
26 16
4
6
29 13 27 24 56 37
19
0-0
SASSUOLO
54
8
4
2
7
5
1
27 15
JUVE STABIA-REGGINA
2-1
VERONA
54
10
3
2
6
3
4
28 16
LIVORNO-BARI
1-2
TORINO
53
9
4
0
6
4
3
NOCERINA-CITTADELLA
0-1
PESCARA
52
10
1
1
6
3
5
G
TOTALI F S
Diff. Reti
P
IN CASA F S
BRESCIA-MODENA
1-1
PADOVA
46
8
4
2
5
3
5
27 13
7
7
17
10 22 19 39 29 10
SASSUOLO-VARESE
0-0
VARESE
45
4
5
4
8
4
3
28 12
9
7
10
10 24 15 34 25
TORINO-SAMPDORIA
domani
REGGINA
39
7
3
3
3
6
5
27 10
9
8
26 19
19
17 45 36
VERONA-GUBBIO
1-0
BRESCIA
39
5
4
5
5
5
3
27 10
9
8
15
16
14
10 29 26
3
VICENZA-CROTONE
1-1
BARI (-2)
39
3
5
5
8
3
4
28
11
8
9
14
16 20 15 34 31
3
SAMPDORIA
37
3
7
3
5
6
2
26
8
13
5
16
10
15
11
CITTADELLA
37
6
3
5
4
4
6
28 10
7
11
21
21
12
15 33 36 -3
GROSSETO
37
5
5
4
4
5
5
28
9
10
9
16
17
14
19 30 36 -6
JUVE STABIA (-4)
36
8
3
3
3
4
6
27
11
7
9
24 17
14
18 38 35
LIVORNO
30
3
4
7
4
5
5
28
7
9
12
12
18
18
15 30 33 -3
Venerdì 2 marzo, ore 20.45 VARESE-VICENZA
(2-0)
Sabato 3 marzo, ore 15
31
21
9 9
10
3
BARI-CROTONE
(1-0)
VICENZA
29
4
5
5
2
6
6
28
6
11
11
13
16
18 23 31 39 -8
EMPOLI-LIVORNO
(0-0)
CROTONE (-1)
28
3
6
5
3
5
6
28
6
11
11
16
18
13
19 29 37
11
20 25 40 -15
-8
GROSSETO-TORINO
(0-1)
MODENA
25
3
4
4
2
6
6
25
5
10
10 14 20
JUVE STABIA-NOCERINA
(3-2)
EMPOLI
24
4
4
6
2
2
9
27
6
6
15
19 25 13 20 32 45 -13
MODENA-CITTADELLA
(0-2)
ALBINOLEFFE
24
3
6
5
2
3
8
27
5
9
13
14 22 14 20 28 42 -14
PADOVA-ALBINOLEFFE
(0-1)
GUBBIO
23
5
4
4
0
4
10 27
5
8
14
15
12
9
27 24 39 -15
PESCARA-SASSUOLO
(1-1)
ASCOLI (-7)
22
3
3
8
5
2
6
27
8
5
14
11
17
17
21 28 38 -10
REGGINA-ASCOLI
(1-1)
NOCERINA
18
1
5
9
2
4
7
28
3
9
16 19 29 15 22 34 51 -17
SAMPDORIA-VERONA
(1-1)
Tre promozioni in serie A. Eventuali playoff tra terza, quarta, quinta e sesta se il distacco tra terza e quarta è meno di 10 punti. Quattro retrocessioni in Prima divisione. Eventuale spareggio tra quartultima e quintultima se ci sono meno di 5 punti di differenza U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSE
Lunedì 5 marzo, ore 20.45 GUBBIO-BRESCIA
(2-2)
fase finale del primo tempo e lì iniziano i guai. L’arbitro Baratta va in confusione: fischia un fallo, inesistente, di Cottafava su Ferrari, poi lo sposta fuori area, sbagliando ancora. Dopo non vedrà un mani in area su tiro di Lofquist e un brutto fallo di Maietta, in pressing offensivo, che poteva costargli la seconda ammonizione e il rosso. Assalto tardivo Simoni inganna-
to dalla fama dell’avversario, ma capace di intuirne i limiti di giornata, cambia tutto, passando dal 4-5-1 al 4-2-3-1, con Guzman a sinistra, Ragatzu al centro e Lofquist a destra e arretrando Rui sulla linea dei difensori. Il Verona vacilla. Tachtsidis sbanda, Russo soffre, Hallfredsson rincula. I terzini vanno in affanno. Restano il solido Maietta e il glaciale Rafael, che ribatte un bel tiro di Lofquist e la conclusione ravvicinata di Ragatzu, poi devia sul palo un missile di Briganti. L’ultimo brivido lo regala Ciofani, ma il centravanti, sfinito, non colpisce neppure il pallone.
MARCATORI
0-2
PROSSIMO TURNO
a.d.r.
IL POSTICIPO DOMANI, ORE 20.45
Verso il tutto esaurito per Torino-Sampdoria Visti i tanti pareggi di ieri, acquista importanza il posticipo di domani sera (ore 20.45) tra Torino e Sampdoria. Ecco le ultime dalle due sedi. TORINO Il Toro vuol mettere di nuovo la freccia, in attesa del recupero di Brescia. Ventura tiene tutti sulla corda, con ballottaggi in ogni zona del campo: fra Di Cesare e Glik in difesa e, soprattutto, fra Bianchi e Meggiorini in avanti, con Antenucci favorito e Sgrigna in agguato. E poi il modulo: 4-2-4 come all’andata o 4-3-3 mascherato? La prevendita procede bene: si va verso il tutto esaurito. Probabile formazione (4-2-4): Benussi; Darmian, Glik, Ogbonna, Parisi; Basha, Iori; Stevanovic, Bianchi, Antenucci, Vives. SAMPDORIA Che entusiasmo: centinaia di tifosi hanno raggiunto Bogliasco per sostenere la squadra di Iachini, a caccia della terza vittoria consecutiva. Morale a mille nello spogliatoio, anche se è diventata ufficiale la rinuncia a Eder (al pari di quella di Pellè): pure ieri ha lavorato a parte con il folto gruppo degli indisponibili, al suo posto Bertani. In difesa Laczko dovrebbe sostituire Castellini. Stamane allenamento, poi partenza per il ritiro. Probabile formazione (4-3-1-2): Romero; Berardi, Gastaldello, Rossini, Laczko; Munari, Obiang, Renan; Juan Antonio; Bertani, Pozzi. ARBITRO Massa di Imperia.
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ASCOLI-GROSSETO
PADOVA-EMPOLI
Juanito è fatto così. Gran giocatore e uomo tutto d’un pezzo. Lui non fa sconti a nessuno. Lo scorso anno, in prestito al Gubbio, fece gol al Verona, proprietario del suo cartellino, sia all’andata che al ritorno. Naturalmente non esultò. Ora, tornato alla base, dopo i 18 gol decisivi per la promozione degli umbri, eccolo far centro per il Verona, contro il Gubbio. «E non potevo certo esultare — spiega — anche se dentro di me ero felice, perché mi pesava un po’ non aver fatto centro all’andata». Capito, Juan Gomez si sentiva in colpa per non aver rispettato la sua personale par condicio. Ieri non ha giocato benissimo, ma è stato letale: un’occasione, un gol. Rispetto al Bellaria, quando giocava ala nel tridente con un certo Giaccherini, alle imprese con il Gubbio e pure all’inizio della stagione, ora si piazza più centrale, da seconda punta. E forse soffre un po’: «Preferisco giocare esterno, l’ho sempre fatto. Però qui, come in tutte le squadre, c’è un allenatore che è pagato per decidere. Lui vede cosa è meglio per la squadra ed io obbedisco. Non c’è problema. L’importante è che non mi si prenda per un bomber, anche se sto cercando di imparare e sono a quota 5. Tutto pur di vincere». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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RISULTATI
VERONA (4-3-1-2) Rafael 7; Cangi 5,5, Ceccarelli 6, Maietta 6,5, Pugliese 5; Russo 6, Tachtsidis 6, Hallfredsson 6; Jorginho 6,5; Ferrari 5 (dal 28’ s.t. Bjelanovic 6), Gomez 6. PANCHINA Frattali, Mareco, Galli, Esposito, Pichlmann, Lepiller. ALLENATORE Mandorlini 6.
18 RETI Immobile (2, Pescara). 16 RETI Sansone (6, Sassuolo). 14 RETI Tavano (1, Empoli); Sau (1, Juve Stabia). 13 RETI Abbruscato (4, Vicenza). 12 RETI Jonathas (3, Brescia); Sansovini (Pescara). 11 RETI Sforzini (1, Grosseto). 10 RETI Cocco (4, AlbinoLeffe); Castaldo (5, Nocerina). 9 RETI Papa Waigo (2, Ascoli); Dionisi (4, Livorno); Insigne (Pescara); Pozzi (2, Sampdoria). 8 RETI Paulinho (1, Livorno); Ceravolo (4, Reggina). 7 RETI Caputo (Bari); Maah (Cittadella); Caetano e Florenzi (Crotone); Alfageme (Grosseto); Campagnacci (Reggina); Missiroli (Sassuolo; 7 con 1 rigore nella Reggina). 6 RETI Caridi (2, Grosseto); Ciofani (1, Gubbio); Greco (3, Modena); Cacia e Cutolo (Padova); Ragusa (Reggina); Bertani (1, Sampdoria); Boakye (Sassuolo); Hallfredsson (Verona). 5 RETI El Kaddouri e Feczesin (Brescia); Di Carmine e Di Roberto (2, Cittadella); Graffiedi (2, Gubbio); Danilevicius (Juve Stabia); Cellini (Modena; 5 con 1 rigore nel Varese); Catania (2, Nocerina); Ruopolo (Padova); Cascione (Pescara); Antenucci, Bianchi (1) e Sgrigna (Torino); De Luca (Varese); Gomez e Pichlmann (Verona).
top&flop IL TOP
Torrente corre tra i guai Vincenzo Torrente lavora in mezzo a molte difficoltà, visto che il Bari andrà incontro ad altre penalizzazioni e gli stipendi latitano. Ma in campo la sua squadra va forte: 8 vittorie in trasferta e playoff a tiro.
IL FLOP
L’involuzione di Dal Canto Niente da fare, questo Padova non si sblocca. E Dal Canto torna nel mirino dei tifosi. Il tecnico tra un mese festeggia l’anno in panchina: partito benissimo, adesso ha invertito la marcia. Occhio: così i playoff sono in pericolo.
DOMENICA 19 FEBBRAIO 2012
LA GAZZETTA SPORTIVA
25
SERIE BWIN 28a GIORNATA
Il Varese fa spaventare il Sassuolo Gran finale della squadra di Maran: solo le grandi parate di Pomini salvano il primato di Pea SASSUOLO VARESE
0 0
GIUDIZIO 777 SASSUOLO (3-4-3) Pomini 7; Marzoratti 6, Bianco 6, Terranova 6; Gazzola 6,5, Magnanelli 5,5, Valeri 5,5, Consolini 5,5; Sansone 6,5, Marchi 5 (dal 22’ s.t. Cofie s.v.), Missiroli 6,5 (dal 34’ s.t. Bruno s.v.). PANCHINA Bassi, Piccioni, Longhi, Bianchi, Troianiello. ALLENATORE Pea 6. VARESE (4-4-2) Bressan 6,5; Cacciatore 6, Troest 6, Terlizzi 6, Grillo 6; Zecchin 6,5, Corti 6 (dal 45’ p.t. Filipe 6), Kurtic 6,5, Rivas 6,5 (dal 22’ s.t. Nadarevic 6); Granoche 5,5 (dal 31’ s.t. Martinetti 6,5), Neto Pereira 5,5. PANCHINA Milan, Pucino, Camisa, De Luca. ALLENATORE Maran 7. ARBITRO Giancola di Vasto 6. GUARDALINEE Chiocchi 6 - Longo 6.
DAL NOSTRO INVIATO
I RECUPERI
GUGLIELMO LONGHI MODENA
«Ho paura di Pea perché ti fa giocare male», spiegava Maran alla vigilia, sapendo quanto possa essere sottile il confine tra giocare male e non giocare. Così è stato: il Sassuolo resta capolista (col Verona) ma non entusiasma, fedele all’idea di calcio professata dall’allievo di Mou. Il rampante Varese da trasferta sbatte contro qualcosa che assomiglia a un muro: solido, ben costruito, elegante, ma sempre muro. Il voto in meno a Pea nasce proprio dal peccato di iper prudenza, perché stavolta la scelta aspetto-e-poi-riparto, vincente ma non sempre spettacolare, è sembrata a volte esasperata.
AMMONITI Cofie (S), Terlizzi (V), Kurtic (V) e Valeri (S) per gioco scorretto; Magnanelli (S) per comportamento non regolamentare, Bianchi (S, dalla panchina) per proteste.
Che finale Il Varese ha giocato
NOTE paganti 1.345, incasso di 6.250 euro; abbonati 1.293, quota di 3.298 euro. Tiri in porta 5-4 (con una traversa). Tiri fuori 4-8. In fuorigioco 3-0. Angoli 4-4. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 3’.
di più, a tratti anche meglio: gran possesso palla, Kurtic in mezzo a mandare in crisi Magnanelli, aiutato da Corti (fuori per una contrattura e sostitui-
L’ALTRO 0-0 IL PORTIERE IMBATTUTO DA 720’
Le cinque partite durante la sosta Sabato il campionato riposa e nella sosta ci sono 5 recuperi: ecco il programma. MARTEDÌ Modena AlbinoLeffe (25ª giornata, ore 18.30). VENERDÌ Pescara Reggina (26ª, ore 20.45). SABATO Gubbio Modena e Sassuolo Ascoli (26ª, ore 15). DOMENICA Brescia Torino (26ª, ore 12.30).
Una delle parate di Alberto Pomini, 30 anni: qui su tiro di Martinetti LIVERANI
h 7 il migliore POMINI (Sassuolo) Disoccupato fino al 33’ della ripresa, salva il risultato con due voli prodigiosi su Martinetti e poi (con l’aiuto della traversa) su Nadarevic
to bene da Filipe), Zecchin e Rivas propositivi sulle fasce. Con i due attaccanti che girano a vuoto, l’azione finisce col ristagnare al centro. Il 4-4-2 di Maran garantisce comunque organizzazione e copertura del campo: pochi errori, ma anche poche occasioni. Negli ultimi venti minuti il Varese cambia passo, sfiora due volte il gol ma Pomini è strepitoso.
IL RILANCIO BRAGLIA VINCE DOPO 4 GIORNATE
Prudente Pea rivede il modulo, passa al 3-4-3 schierando Marchi al centro tra Sansone e Missiroli, a sinistra ma libero di spaziare: una specie di trequartista decentrato. A sorpresa, Consolini per Longhi. Primo indizio: un difensore invece di un esterno con abitudini offensive. Paura dei tagli di Zecchin, spiegherà il tecnico. Con due squadre di fatto bloccate, la
svolta può arrivare dalla giocata individuale. Logico che sia Sansone, quello che ha i piedi più educati, a provarci: un paio di volte su punizione, la specialità della casa, oppure partendo in dribbling e tirando da fuori (bravo Bressan). Marchi si vede solo per una deviazione di testa, poi viene sostituito da Cofie: un attaccante in meno, un mediano in più per dare densità al centrocampo. Sarà una coincidenza, ma col passaggio al 3-5-2 comincia il periodo più critico. E a proposito di attaccanti: perché è finito in tribuna il talentuoso Boakye, che tempo fa Pea ha paragonato a Eto’o? Sembra si tratti di una questione di testa, una pericolosa sindrome da eccesso di elogi. Riassumendo: Sassuolo ancora primo ma con l’emergenza centrocampo (Valeri l’unico superstite, gli altri saranno squalificati). E il Varese conferma di meritare la zona playoff, allungando la serie positiva a 4 vittorie e 2 pareggi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
LA DOPPIETTA I PADRONI DI CASA FINISCONO IN 10
Brescia stanco: Mezavilla e Sau Il Grosseto vola solo Arcari ride La Juve Stabia con Alfageme Modena respira stira la Reggina L’Ascoli a picco BRESCIA MODENA
0 0
GIUDIZIO 77 BRESCIA (3-5-1-1) Arcari 6; Martinez 6,5, De Maio 6, Caldirola 6; Zambelli 6,5, Martina Rini 6 (dal 15’ s.t. Piovaccari 6), Budel 5,5, Mandorlini 5,5, Daprelà 5,5 (dal 39’ s.t. Dallamano s.v.); El Kaddouri 6 (dal 36’ s.t. Cordova s.v.); Jonathas 5,5. PANCHINA Leali, Zoboli, Salamon, Feczesin. ALLENATORE Calori 5,5. MODENA (4-3-1-2) Caglioni 6; Perticone 7, Turati 6,5, Perna 6, Milani 6; Ciaramitaro 5,5 (dal 10’ s.t. Nardini 5,5), Petre 6,5, Signori 5; Di Gennaro 6 (dal 31’ s.t. De Vitis s.v.); Greco 5,5 (dal 18’ s.t. Stanco 6), Ardemagni 6. PANCHINA Guardalben, Bassoli, Dalla Bona, Carini. ALLENATORE Cuttone 6. ARBITRO Velotto di Grosseto 5,5. GUARDALINEE Franzi 6 - Cini 6. AMMONITI Zambelli (B) per proteste; Ardemagni (M) per gioco scorretto. NOTE paganti 1.000 circa, incasso non comunicato; abbonati 4.000 circa, quota non comunicata. Tiri in porta 4-0. Tiri fuori 6-3. In fuorigioco 3-1. Angoli 5-3. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 5’.
LUCA BERTELLI BRESCIA
L’uomo più atteso, Agatino Cuttone, a fine gara sembra il più felice di tutti. Dopo tre settimane senza campo, ma con tante polemiche, può sorridere per un punto prezioso conquistato sul campo del Brescia: «Avete visto? — dice — la mia squadra ha giocato una gara attenta dal punto di visto tattico. I ragazzi si erano allenati bene in settimana, non avevo dubbi sulla loro prestazione». Almeno per qualche giorno, quindi, non si parlerà più del «Modena degli ammutinati». Forse. E il Brescia? Resta imbattuto sotto la gestione Calori (sei vittorie e due pareggi). E ha in Arcari, la cui porta è inviolata da 720’, l’uomo simbolo.
h 7 il migliore PERTICONE (Modena) Non sbaglia nulla: toglie dai piedi di El Kaddouri la palla gol più nitida del match
JUVE STABIA REGGINA
2 1
GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Mezavilla (JS) al 27’ p.t.; Sau (JS) al 7’, Freddi (R) al 21’ s.t. JUVE STABIA (4-4-2) Seculin 6,5; Baldanzeddu 6,5, Maury 6, Molinari 6, Di Cuonzo 6; Erpen 6 (dal 27’ s.t. Raimondi 6), Scozzarella 6 (dal 45’ s.t. Danucci s.v.), Mezavilla 6,5, Zito 7; Danilevicius 6, Sau 7,5 (dal 39’ s.t. Falcinelli s.v.). PANCHINA Colombi, Tarantino, Cappelletti, Beretta. ALLENATORE Braglia 7.
Occasione sprecata Stavolta, però, il bicchiere è mezzo vuoto. L’occasione per accorciare sulla zona playoff era ghiotta, non è stata sfruttata. Una parata di Caglioni in tutto l’incontro, poche chance per Jonathas ed El Kaddouri. Le rondinelle potevano fare di più. Recriminano per un contatto dubbio nel finale ai danni di Piovaccari, che nell’ultima mezz’ora ha almeno portato un po’ di scompiglio nell’area emiliana. «La lunga rincorsa ci ha portato via molte energie mentali, eravamo stanchi», dicono negli spogliatoi Budel e compagni. L’impressione è proprio questa, sin dall’avvio. Poco spettacolo Il Modena, or-
dinato e compatto, si difende. Il Brescia prova ad attaccare, senza idee e con poca qualità. Le uniche occasioni da annotare sul taccuino arrivano nella ripresa. In avvio, Perticone porta via dai piedi di El Kaddouri la palla del vantaggio, poi Caglioni dice no a Mandorlini dalla distanza. Per gli ospiti ci prova Di Gennaro, senza fortuna. L’occasione migliore capita sui piedi di Daprelà, a otto minuti dalla fine. Termina alta, consegnando alla storia del campionato uno dei pareggi più brutti e noiosi da agosto a oggi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
REGGINA (3-5-2) Zandrini 6,5; Freddi 6, Emerson 5,5, Angella 5,5; Ragusa 6, Melara 5 (dal 1’ s.t. D’Alessandro 5,5), Rizzo 5 (dal 14’ s.t. De Rose 6), N. Viola 6, Rizzato 6; Ceravolo 5 (dal 32’ s.t. Barillà 5,5), Bonazzoli 5,5. PANCHINA Leone, Armellino, A. Viola, Cosenza. ALLENATORE Gregucci 5. ARBITRO Pinzani di Empoli 6. GUARDALINEE Melloni 6 - Paiusco 6. AMMONITI Freddi (R), Maury (JS) e Scozzarella (JS) per gioco scorretto; Ragusa (R) per comportamento non regolamentare. NOTE paganti 1.448, incasso di 19.641 euro; abbonati 1.615, quota di 24.650 euro. Tiri in porta 9-3. Tiri fuori 2-6. In fuorigioco 3-2. Angoli 7-7. Recuperi: p.t. 0, s.t. 3’.
DAL NOSTRO INVIATO
NICOLA BERARDINO CASTELLAMMARE DI STABIA (Napoli)
Dopo quattro partite la Juve Stabia torna a vincere. Tre punti confezionati con sicurezza ma sofferti fino alla fine contro la Reggina, che al Menti si ferma dopo 2 successi di fila (3 gare utili). Risolve ancora una volta Marco Sau, al 14˚ gol stagionale. Gara intensa e combattuta. Campani determinati. Calabresi senza l’incisività che richiederebbero le ambizioni da playoff. La chiave Braglia recupera Zito e rilancia Scozzarella; Gregucci dà via libera a Melara, rinforzo al debutto, mentre Ceravolo rimpiazza l’infortunato Campagnacci. Il copione dei calabresi punta a moltiplicare i posti di
blocco sulle fasce, rampa privilegiata del gioco campano. La manovra dei padroni di casa è martellante e accerchiante. La Reggina guardinga, ma frenata. Al 27’ la gara si accende. Sau sbuca davanti a Zandrini che sventa, Zito viene atterrato da Ragusa (rigore reclamato); sugli sviluppi dell’azione, corner di Erpen, pallone catapultato in area da Sau per il colpo di testa vincente di Mezavilla. La Reggina non ha l’aggressività per reagire allo svantaggio, ma è pericolosa prima dell’intervallo con un diagonale di Ceravolo (fuori) e una botta di Emerson (Seculin c’è). Il k.o. Nella ripresa Gregucci in-
serisce D’Alessandro per aprire un corridoio in avanti. I propositi calabresi vengono però freddati dal raddoppio della Juve Stabia. Al 7’, sgroppata di Zito sulla sinistra, che appoggia per Sau: il bomber entra in area e infila Zandrini. Reggina (gol annullato a Ceravolo per fuorigioco) riapre la gara al 21’ con Freddi (incornata su punizione di Rizzato). Potrebbe pareggiare al 30’: capocciata di Angella sventata da Seculin. La Juve Stabia va in affanno, ma sfiora il tris con Danilevicius (fuori) e Zito in pieno recupero (D’Alessandro salva sulla linea). © RIPRODUZIONE RISERVATA
h 7,5 il migliore SAU (Juve Stabia) Si vede che è cresciuto da Zeman: Un assist e un gol (è a 14), eleganza e classe
ASCOLI GROSSETO
0 2
GIUDIZIO 77 PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORE Alfageme al 20’ e al 49’ s.t.
h 7,5
il migliore
ALFAGEME (Grosseto) È sempre nelle azioni decisive, dalla doppietta all’espulsione di Guarna
ASCOLI (5-3-2) Guarna 5; Ciofani 6 (dal 30’ s.t. Maurantonio 5), Andelkovic 5, Peccarisi 6, Faisca 5,5, Pasqualini 5 (dal 26’ s.t. Tomi 5,5); Di Donato 5,5, Pederzoli 5, Sbaffo 5 (dal 21’ s.t. Soncin 5,5); Papa Waigo 5,5, Gerardi 5. PANCHINA Parfait, Falconieri, Giovannini, Ilari. ALLENATORE Silva 5. GROSSETO (4-4-2) Narciso 6; Antei 6, Padella 6, Olivi 6, Giallombardo 6; Sciacca 6,5, Jadid 6 (dal 33’ s.t Consonni s.v.), Crimi 6,5, Caridi 6,5 (dal 18’ s.t. Misuraca 6); Alfageme 7,5, Keko 5 (dal 9’ s.t. Lupoli 6). PANCHINA Viotti, Curiale, Formiconi, Calderoni. ALLENATORE Ugolotti 6,5. ARBITRO Irrati di Pistoia 6,5 GUARDALINEE Manzini 6 – Argiento 6. ESPULSI Guarna (A) al 29’ s.t. per gioco scorretto. AMMONITI Antei (G), Padella (G), Lupoli (G) e Pederzoli (A) per gioco scorretto; Di Donato (A) per proteste. NOTE paganti 1.464, incasso di 13.174,50 euro; abbonati 1.139, quota di 11.004,92 euro. Tiri in porta 2-3. Tiri fuori 6-3. In fuorigioco 4-5. Angoli 6-2. Recuperi: p.t. 0, s.t. 5’.
PEPPE ERCOLI ASCOLI PICENO
È stata la vittoria della pazienza quella del Grosseto che si è imposto 2-0 sul campo dell’Ascoli. Ugolotti l’aveva pensata proprio così la partita, con la squadra di casa in cerca della vittoria, ma che alla lunga avrebbe concesso degli spazi. Decisivo è stato l’ingresso a inizio ripresa dell’ex Lupoli. Ugolotti contava molto sulla sua voglia di rivincita in uno stadio che lo fischiava. E l’attaccante lo ha ripagato al 20’ quando con un tocco di prima ha messo Alfageme a tu per tu con Guarna, battuto dal destro preciso della punta toscana. A spianare la strada al Grosseto è arrivata anche l’uscita avventata a tre quarti campo di Guarna che
al 29’ ha buttato giù Alfageme lanciato in contropiede: portiere espulso e Ascoli in dieci, con Silva costretto a mettere dentro il secondo portiere Maurantonio per Ciofani. Finale facile per i toscani, vicini al raddoppio due volte con Lupoli. Il 2-0 al 49’ è lo specchio della partita: pasticcio in fase di rilancio di Maurantonio e Andelkovic, Alfageme è lì, ruba palla e piazza il pallonetto vincente. Crisi Ascoli L’Ascoli è stato im-
brigliato dall’atteggiamento coperto del Grosseto che ha avuto per gran parte del match la linea dei centrocampisti molto vicina a quella dei difensori. La squadra di Silva non ha trovato spazi: centrocampisti lenti e poco ispirati, le punte Gerardi e, nella ripresa, Soncin incapaci di suggerire un passaggio e liberarsi al tiro. Primo tempo senza spunti di nota. Nella ripresa, sullo 0-0, l’occasione per la svolta l’Ascoli l’ha avuta. Al 10’ un cross di Ciofani ha pescato Sbaffo libero sul secondo palo, ma il suo tiro a botta sicura ha centrato il portiere Narciso. Troppo poco per una squadra che aveva bisogno come il pane dei tre punti per dare ossigeno ad una classifica che sconta i sette punti di penalizzazione. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 19 FEBBRAIO 2012
SERIE BWIN 28a GIORNATA
Il Pescara si spegne E Zeman rinvia il 100 Offredi regala a Immobile il pallone per il vantaggio Nel finale il pari dell’AlbinoLeffe: si sblocca Salvioni ALBINOLEFFE PESCARA
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GIUDIZIO 77 PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORI Immobile (P) al 17’ p.t.; Cocco (A) al 28’ s.t. ALBINOLEFFE (4-4-2) Offredi 4,5; Salvi 5,5, Bergamelli 6, Piccinni 5,5, Regonesi 6 (dal 33’ s.t. Girasole s.v.); Pacilli 5,5 (dal 12’ s.t. Cristiano 6,5), Previtali 6, Laner 6, Foglio 6; Cocco 6,5, Cisse 5 (dal 29’ s.t. Torri s.v.). PANCHINA Tomasig, Germinale, Hetemaj, D’Aiello. ALLENATORE Salvioni 6,5. PESCARA (4-3-3) Anania 6; Zanon 5,5, Romagnoli 5,5, Capuano 6, Balzano 6; Nielsen 6 (dal 27’ s.t. Kone 5), Verratti 6,5 (dal 27’ s.t. Togni 5,5), Cascione 6; Sansovini 5,5, Immobile 6,5, Soddimo 6,5 (dal 33’ s.t. Caprari s.v.). PANCHINA Ragni, Maniero, Gessa, Martin. ALLENATORE Zeman 6.
care tre gare di fila all’Adriatico (i recuperi con Reggina e Juve Stabia e la sfida con il Sassuolo il 3 marzo), ha un’anima e giocatori come Verratti e Immobile.
AMMONITI Bergamelli (A) e Verratti (P) per gioco scorretto. NOTE paganti 1.054, incasso di 5.332 euro; abbonati 1.402, quota di 3.873 euro. Tiri in porta 2-3. Tiri fuori 3-6. In fuorigioco 3-9. Angoli 3-4. Recuperi: p.t. 0, s.t. 3’.
DAL NOSTRO INVIATO
dimo per sostituire Insigne. E l’esterno è stato la chiave del gioco, insieme a Verratti, fino all’uscita, per esaurimento. La sua corsa apriva spazi per Balzano a sinistra. Il triangolo era: Cascione-Soddimo-Balzano; in alternativa Cascione-Verratti-Balzano. A sinistra il Pescara riusciva a sfondare. Non a caso, il gol di Immobile è nato dopo una percussione su quel lato, poi assorbita dall’AlbinoLeffe. Per la verità il centro numero
ANDREA FANI’ BERGAMO
Un pareggio dolce per Salvioni - primo punto sulla panchina bergamasca alla terza uscita - e amaro per Zeman, che rimanda la vittoria numero 100 in B. Un pareggio che rimette in moto l’AlbinoLeffe dopo 4 k.o. (ma la vittoria manca da 10 gare) e sottolinea come il Pescara abbia pagato l’assenza di Insigne, l’inattività e gli allenamenti precari per la neve nelle ultime tre settimane. A 20 minuti dalla fine la squadra di Zeman è calata: il pari di Cocco è arrivato lì. E gli abruzzesi non hanno più saputo accelerare. Ma il Pescara resta una forza, deve gio-
le partite finite in parità e quelle vinte in trasferta: l'anno scorso erano rispettivamente 105 e 65
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i rigori di ieri: è la terza volta nelle ultime 5 giornate
VERRATTI (Pescara) Abile e "cattivo". Zeman lo riprende per il giallo: in diffida, sarà squalificato
A QUOTA 18 Ciro Immobile, 22 anni lunedì, ha segnato il gol numero 18 in campionato: è sempre lui il miglior marcatore del torneo LIVERANI
La mossa Verratti ha giocato be-
ne: Zeman ne ha arretrato il raggio d’azione, e il giovane ha unito alla tecnica una notevole concretezza. Verratti pensa con linearità, apre o chiude i triangoli di Zeman secondo opportunità; e ha la cattiveria per fare persino il mediano. Quando è uscito, l’AlbinoLeffe ha pareggiato. E lì la partita si è spenta. Verrat-
ti e Immobile hanno il fuoco dentro; ai due possiamo aggiungere Capuano, che sarebbe stato da 7 se non fosse per la macchia sul pari dell’AlbinoLeffe. Salvioni ha azzeccato diverse cose: Foglio era più veloce di Zanon e poteva creare pericoli; ha tenuto i suoi in partita, anche grazie alla ruggine dei pescaresi; ha inserito Cristiano, scuotendo la gara. Il pari è arrivato da un cross del centrocampista da destra, Cocco si è infilato tra Capuano e Romagnoli e ha infilato di testa. A quel punto l’AlbinoLeffe ha congelato la partita, il Pescara ha inserito Caprari dal quale non sono arrivati spunti. Zeman ha un altro allievo cui predicare.
NOCERINA CITTADELLA
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GIUDIZIO 77 PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORE Di Roberto al 10’ p.t. NOCERINA (3-4-3) Concetti 5; Figliomeni 5 (dal 22’ s.t. Mingazzini 5,5), Rea 6, Di Maio 5,5; Laverone 5,5 (dal 1’ s.t. Merino 5,5), Bruno 5,5, Parola 4,5, Bolzan 5 (dal 1’ s.t. Pomante 5,5); Pagano 5,5, Castaldo 6, Farias 5,5. PANCHINA Aldegani, Barusso, Negro, Catania. ALLENATORE Auteri 5. CITTADELLA (4-3-3) Cordaz 7,5; Ciancio 6,5, Gasparetto 5, Pellizzer 6,5, Scardina 6,5; Vitofrancesco 6,5 (dal 41’ s.t. Branzani s.v.), Busellato 6,5 (dal 31’ s.t. Magallanes s.v.), Schiavon 6; Di Roberto 6,5, Di Carmine 6, Maah 5,5 (dal 5’ s.t. Martinelli). PANCHINA Pierobon, Carra, Baselli, Bellazzini. ALLENATORE Foscarini 7. ARBITRO Cervellera di Taranto 6. GUARDALINEE Crispo 6 – Italiani 6. ESPULSI Gasparetto (C) al 3’ s.t. per gioco scorretto. AMMONITI Maah (C), Figliomeni (N), Scardina (C), Rea (N) e Merino (N) per gicoo scorretto; Castaldo (N) e Vitofrancesco (C) per comportamento non regolamentare. NOTE paganti 2.500 circa, abbonati 700 circa, incasso di 25.105 euro (compresa quota abbonati). Tiri in porta 7-2. Tiri fuori 5-3. In fuorigioco 1-2. Angoli 10-2. Recuperi: p.t. 0 , s.t. 3.
DANILO FRANZA NOCERA INFERIORE (Salerno)
Un guizzo di Di Roberto in avvio di partita regala al Cittadella, nonostante un intero secondo tempo in 10, il quarto successo esterno stagionale, e manda in frantumo le fievoli speranze di ripresa della Nocerina (16ª sconfitta stagionale, è quasi capolinea). La gara Nella Nocerina Farias viene preferito a Merino mentre, a sorpresa, a centrocampo figura un inguardabile Parola al fianco di Bruno. Tra i veneti non c’è Di Nardo, ma Foscarini non rinuncia al terzetto avanzato e schiera dal 1’ Di Carmine, Di Roberto e Maah. L’avvio di gara è subito favorevole al Cittadella e così, dopo la clamorosa occasione sciupata al 6’ da Maah, va subito avanti grazie ad una rapida iniziativa di Di Roberto, con la difesa nocerina altissima e Concetti piuttosto avventuriero. I padroni
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sola rete dalla panchina e decisiva: autore Paolucci
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le vittorie esterne del Bari: il suo record in B è di 10 nel 2008-09. Nel torneo il top è 11, raggiunto da più squadre
© RIPRODUZIONE RISERVATA
SFIDA SALVEZZA IL CITTADELLA RESISTE ANCHE IN DIECI
Basta Di Roberto Nocerina a fondo
i minuti di attesa per la prima rete casalinga. quella di Paulinho: in tutto sono state 7, e 9 esterne
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h 6,5 il migliore
18 del capocannoniere della B è arrivato su un erroraccio di Offredi, che si è fatto goffamente respingere il rinvio dall’attaccante. Ma l’azione veniva da lì. Sintomatico delle iniziative del Pescara e delle difficoltà dell’AlbinoLeffe, tanto che Balzano ha anche sciupato il colpo del k.o. al 40’ p.t.
Ritorna Aglietti 35 e Big Mac segna Fischi al Padova
le reti totali (381 in casa e 354 fuori): sono 28 in più (con 10 gare in meno) della stagione scorsa
Il pasticcio Zeman ha scelto Sod-
LA GRANDE IN AFFANNO CUFFA RIPRENDE L’EMPOLI
I NUMERI DELLA B
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ARBITRO Tommasi di Bassano 6. GUARDALINEE Bernardoni 6 - Gava 6.
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PADOVA EMPOLI
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GIUDIZIO 77
(nel calcolo non va considerata la partita di Modena, rinviata) i punti sono soltanto otto: ora i playoff non sono così sicuri come sembrava un mese fa.
PRIMO TEMPO 1-1 MARCATORI Maccarone (E) al 10’, Cuffa (P) al 38’ p.t. PADOVA (4-3-1-2) Pelizzoli 6; Franco 5,5, Legati 6, Trevisan 5,5, Renzetti 5,5; Bovo 5,5, Bentivoglio 5, Cuffa 6,5 (dal 38’ s.t. Drame s.v.); Marcolini 5 (dal 18’ s.t. Lazarevic 5,5); Cacia 5,5, Cutolo 5 (dal 22’ s.t. Succi 5,5). PANCHINA Perin, Portin, Jidayi, Ruopolo. ALLENATORE Dal Canto 5,5. EMPOLI (4-3-1-2) Pelagotti 6; Vinci 6 (dal 3’ s.t. Buscè 6), Ficagna 6, Stovini 6, Gorzegno 6; Ze Eduardo 5,5 (dal 37’ s.t. Signorelli s.v.), Moro 6, Coppola 5; Lazzari 5,5 (dal 23’ s.t. Brugman 5,5); Maccarone 6,5, Tavano 5. PANCHINA Dossena, Regini, Gallozzi, Dumitru. ALLENATORE Aglietti 6. ARBITRO Di Bello di Brindisi 6,5. GUARDALINEE Schenone 6 - Avellano 6. AMMONITI Ficagna (E), Trevisan (P), Ze Eduardo (E), Moro (E) e Gorzegno (E) per gioco scorretto; Cutolo (P) per proteste. NOTE paganti 1.218, incasso di 10.489 euro; abbonati 4.607, quota n.c. Tiri in porta 2-1. Tiri fuori 4-1. In fuorigioco 4-3. Angoli 13-2. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 4’.
DAL NOSTRO INVIATO
ANDREA TOSI PADOVA
Il pari dell’Euganeo soddisfa solo Alfredo Aglietti che al ritorno sulla panca dell’Empoli, alla quarta gestione tecnica in 28 giornate, coglie un punto balsamico per la classifica e per il morale, anche se la strada per la salvezza rimane lunga e complicata. Viceversa il Padova non può sorridere per avere scampato il k.o., rimediando il risultato con un grande gol di Cuffa, perché la frenata dei veneti nella corsa alla promozione comincia ad essere preoccupante. I numeri dicono che dopo le prime sette giornate dell’andata il Padova aveva accumulato 17 punti, invece nello stesso segmento del ritorno
I soliti cori Dal Canto non sente
pressione riuscendo a conteggiare 7-8 palle gol (ipse dixit) a fronte di due soli tiri nello specchio. E’ vero che Cuffa indovina l’incrocio dei pali con un destro dal limite potente e preciso, ma il resto sono mischie, rimpalli e calci d’angolo. Cutolo è impresentabile, il collega di reparto Cacia non minaccia mai Pelagotti. L’ennesimo rientro di Succi, a lungo invocato dai cori della tribuna, non sortisce effetti taumaturgici. Il gioco è prevedibile con tanti passaggi fuori misura. Così il pubblico si spazientisce lanciando fischi ai propri giocatori e brutti ululati razzisti (una cattiva e recidiva usanza da queste parti) contro Ze Eduardo, centrocampista empolese, che in serata denuncia il fatto su Twitter. Empoli diligente Aglietti non vuo-
le stupire, gli basta chiudere gli spazi con una difesa puntuale nelle diagonali cercando di ripartire in velocità. Un errore di Bentivoglio che sbaglia un retropassaggio innesca il vantaggio toscano grazie all’opportunismo di Maccarone che s’invola verso la porta di Pelizzoli e lo supera con un rasoterra angolato. Con un solo tiro nello specchio l’Empoli spezza un filotto negativo di quattro viaggi a vuoto. Può essere il segnale per svoltare la stagione. © RIPRODUZIONE RISERVATA
h 6,5 il migliore CUFFA (Padova) Inesauribile, corre molto e salva il Padova dal k.o. con un gol di ottima fattura
BOTTA E RISPOSTA IL CROTONE REPLICA AL VICENZA, CHE NON VINCE DA 9 GARE di casa accusano il colpo e faticano non poco ad imbastire un’azione degna di nota. Il sussulto di Castaldo al 20’ – respinto coi piedi dall’ottimo Cordaz — risulta l’unico vero tiro in porta fino al thè caldo. Nella ripresa, Auteri prova a cambiare volto alla Nocerina azzardando il suo solito 4-2-4. Gasparetto lascia i suoi in 10 per un fallaccio su Castaldo e, con un uomo in più, la Nocerina passa addirittura ad una sorta di 2-4-4 con i soli Rea e Di Maio a protezione di Concetti. Foscarini annusa il pericolo e rinfoltisce la mediana. Al resto ci pensa Cordaz: prima Castaldo, poi Di Maio e poi ancora Farias trovano un muro insuperabile nell’arrembaggio finale. E quando ancora Merino di sinistro supera il portiere, c’è Pellizzer che sulla linea strozza in gola l’urlo di una tifoseria che, domenica dopo domenica, vede sfumare sempre di più il sogno salvezza. © RIPRODUZIONE RISERVATA
h 7,5 il migliore CORDAZ (Cittadella) Nella ripresa, con almeno 4 super interventi, diventa il protagonista in assoluto
Paolucci in gol Ma c’è Florenzi VICENZA CROTONE
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GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORI Paolucci (V) al 4’, Florenzi (C) al 6’ s.t. VICENZA (4-3-3) Frison 6; Tonucci 6, Martinelli 6, Zanchi 6 (dal 32’ s.t. Bastrini s.v.), Giani 5,5; Soligo 6, Paro 6, Botta 5,5; Pinardi 5,5 (dal 1’ s.t. Maiorino 6), Abbruscato 5,5, Gavazzi 6,5 (dal 1’ s.t. Paolucci 6,5). PANCHINA Acerbis, Pisano, Possebon, Baclet. ALLENATORE Cagni 5,5. CROTONE (4-4-2) Bindi 6; Correia 5,5, Vinetot 6, Abruzzese 6 (dal 25’ s.t. Tedeschi 6), Migliore 6,5; Ciano 5,5 (dall'8’ s.t. Djuric 5,5), Maiello 6 (dal 32' s.t. Loviso 6,5), Eramo 6, Florenzi 6,5; Caetano 6, Sansone 6. PANCHINA Belec, De Giorgio, Galardo, Pettinari. ALLENATORE Drago 6. ARBITRO Nasca di Bari 5,5. GUARDALINEE Ciancaleoni 5,5 – Fiorito 6. AMMONITI Zanchi (V), Giani (V) e Sansone (C) per gioco scorretto; Belec (C, in panchina) per comportamento non regolamentare. NOTE paganti 713, incasso di 5.744 euro; abbonati 4.525, quota di 27.439 euro. Tiri in porta 4-5 (con un palo). Tiri fuori 3-5. In fuorigioco 3-1. Angoli 5-0. Recuperi: p.t. 0, s.t. 3'.
ALBERTA MANTOVANI VICENZA
Il botta e risposta tra Paolucci e Florenzi nel giro di poco più di sessanta secondi tra il 4’ e il 6’ della ripresa ha aperto e chiuso una partita che lascia più contento il Crotone del Vicenza che non sa più vincere: con questa sono 9 le gare senza i tre punti per i biancorossi di Gigi Cagni. Equilibrio Il pareggio rispecchia l’andamento di un incontro che il Crotone ha cominciato meglio, costringendo Frison a tre parate importanti nella prima mezz’ora (al 4’ su tiro di Maiello, al 23’ prima su conclusione di Eramo e sugli sviluppi della stessa azione su colpo di testa di Sansone) e che il Vicenza ha chiuso all’arrembaggio (al 39’ della ripresa sinistro di Abbruscato, al 43’ colpo di testa di Tonucci deviato da Bindi e al 45’ Abbruscato e Paolucci in ritar-
do per il tap-in su cross di Maiorino). Non sono mancati gli episodi che avrebbero potuto far girare la partita in una direzione o nell’altra. Tra questi anche tre azioni in cui le squadre hanno reclamato il rigore, sempre nel primo tempo. Soligo ha respinto con la coscia e non col braccio il tiro di Florenzi al 23’; la conclusione di Botta al 37’ è stata ribattuta da Vinetot forse con un braccio e al 45’ dopo il contatto con Abruzzese Gavazzi è finito a terra in area. Scatto Vicenza Cagni dall’inizio
della ripresa ha dovuto rinunciare a Gavazzi e anche a Pinardi ma è uno dei due nuovi entrati, Paolucci, dopo soli 4 minuti da posizione defilata ha infilato il gol dell’1-0. Vantaggio durato niente, perché al 6’ Florenzi ha messo in rete l’1-1 a pochi metri dalla linea. Brividi finali con il Crotone che, al 38’ della ripresa, ha scheggiato un palo su punizione con Loviso. © RIPRODUZIONE RISERVATA
h 6,5 il migliore PAOLUCCI (Vicenza) Sblocca la partita pochi minuti dopo l’ingresso in campo e sfiora il raddoppio
DOMENICA 19 FEBBRAIO 2012
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SERIE BWIN 28a GIORNATA
L’ottava meraviglia del Bari Torrente vince ancora in trasferta, il Livorno sprofonda: 7 sconfitte in casa Bari scorge e perde la zona playoff, il Livorno si allontana e si avvicina a quella playout.
DAL NOSTRO INVIATO
GENNARO BOZZA LIVORNO
L’ottava vittoria del Bari in trasferta, la settima sconfitta del Livorno in casa (che subisce gol per la 19ª gara consecutiva), ma non è una questione di contropiede. E’ solo una saga dei difetti, tanti, e dei pregi, pochi, di entrambe le squadre, con particolare riferimento a difese che, nei movimenti dei centrali, si mostrano davvero sballate. Così, chi è un po’ più accorto, in questo caso il Bari, arraffa tutto. I riflessi nella classifica, quindi, non hanno chissà quale significato: a settimane alterne, ci si illude e ci si rassegna. In questa continua altalena, il
La chiave La partita rispecchia questi alti e bassi, ma si può concentrare in quattro azioni, due per parte. E sono sempre i difensori centrali i protagonisti. All’11, Paulinho sfugge a Borghese, ha solo Ceppitelli fra sé e Dionisi, ma stecca il passaggio. Al 12’, Garofalo va avanti, fa
h 6,5 il migliore GAROFALO (Bari) Sblocca il risultato, fa muro in difesa ed è pronto a far ripartire la squadra
sponda con Caputo, entra in area al centro e segna. Al 14’, stessa azione ma con differenti protagonisti: Forestieri fa sponda con Stoian, entra in area dallo stesso buco per il quale è passato Garofalo, tira, colpisce il palo e, mentre la palla ballonzola sulla linea, prosegue la corsa e la butta dentro. Al 35’, lancio di Schiattarella per Paulinho, Borghese scivola, Ceppitelli è in ritardo, Lamanna sbaglia il tempo dell’uscita: 2-1. Tutto qui, inutile parlare di tattica. Tanto più che l’unico contropiede arriva a fine primo tempo: Stoian dal limite, sfiora il palo. Nervosismo Il resto non è altro che un’esibizione di «impotenza penetrativa» del Livorno e di
Fernando Forestieri, 22 anni (sulla destra), festeggiato dopo il 2-0 LEZZI
controllo del gioco da parte del Bari. Nella ripresa, infatti, non c’è neanche un tiro in porta, nonostante i toscani spingano e i pugliesi rimangano in dieci per l’espulsione di Ceppitelli. Il Bari mostra più ordine, grazie soprattutto a Bogliacino. Va in difficoltà solo quando il Livorno accelera, ma in quel momento si vedono i limiti della squadra di Madonna, con centrocampisti incapaci di fare l’ultimo passaggio e attaccanti sperduti in area. La frustrazione provoca anche nervosismo e il gioco si interrompe troppo spesso, con giocatori che al minimo contrasto restano a terra. Ne derivano contestazioni a Ostinelli, che invece arbitra molto bene. © RIPRODUZIONE RISERVATA
LIVORNO BARI
1 2
GIUDIZIO 77 PRIMO TEMPO 1-2 MARCATORI Garofalo (B) al 12’, Forestieri (B) al 14’, Paulinho (L) al 35’ p.t. LIVORNO (4-4-2) Bardi 6; Meola 5,5, Bernardini 5, Simi 5, Lambrughi 6; Siligardi 5,5 (dal 34’ s.t. Filkor s.v.), Morosini 6 (11’ s.t. Belingheri 5,5), Luci 6, Schiattarella 6 (21’ s.t. Bernacci 5,5); Dionisi 5,5, Paulinho 6. PANCHINA Vono, Torri, Rampi, Moscati. ALLENATORE Madonna 5,5. BARI (4-3-3) Lamanna 5,5; Crescenzi 6 (dal 1’ s.t. Cavanda 6), Borghese 5,5, Ceppitelli 5,5, Garofalo 6,5; Bogliacino 6,5, Romizi 6 (dal 23’ p.t. Simon 6), Scavone 6; Forestieri 6,5 (dal 27’ s.t. Kutuzov s.v.), Caputo 6,5, Stoian 6,5. PANCHINA Koprivec, Polenta, Bellomo, Castillo. ALLENATORE Torrente 6. ARBITRO Ostinelli di Como 6,5. GUARDALINEE Marrazzo 6,5-Pegorin 6,5. ESPULSI Ceppitelli (B) al 32’ s.t. per doppia ammonizione (gioco scorretto). AMMONITI Borghese (B), Dionisi (L), Siligardi (L) e Simon (B) per gioco scorretto, Forestieri (B) per c.n.r. NOTE paganti 849, incasso di 4.959 euro, abbonati 3.075, quota di 16.308,77 euro. Tiri in porta 3-5 (con un palo). Tiri fuori 7-3. In fuorigioco 5-0. Angoli 3-4. Recuperi: p.t. 3’, s.t. 3’
PRIMA DIVISIONE La sosta: spazio ai recuperi LE PARTITE DI IERI NEL GIRONE A
Reggiana, pari con Ginestra Il Foligno rimedia due volte 1-1
REGGIANA-SORRENTO
GIUDIZIO +++ MARCATORI Ginestra (S) al 29’, Gurma (R) al 36’ p.t. REGGIANA (4-3-1-2) Silvestri 6,5; Cabeccia 5,5, Zini 6, Aya 5,5, Magliocchetti 6; Ardizzone 6, Viapiana 6,5, Arati 6 (dal 40’ s.t. Spezzani s.v.); Alessi 6,5 (dal 42’ s.t. Matteini s.v.); Gurma 6,5 (dal 34’ s.t. Mei s.v.), P. Rossi 5,5. (Bellucci, Panizzi, Cavalieri, Fedi). All. Zauli 6. SORRENTO (3-4-2-1) G. Rossi 5,5; Nocentini 6, Terra 6 (dal 42’ s.t. Scappini s.v.), Di Nunzio 6; Vanin 6,5, Camillucci 6, Zanetti 5,5, Bonomi 6; Carlini 5,5 (40’ s.t. Croce s.v.), Basso 6; Ginestra 6,5. (Chiodini, Sabato, Niang, Beati, Corsetti). All. Ruotolo 6. ARBITRO La Penna di Roma 5,5. NOTE paganti 1.040, abbonati 1.241, inc. di 15.843 euro. Amm. Ginestra, Terra, Cabeccia, Magliocchetti, Zini, Nocentini, Zanetti e Carlini. Angoli 4-6. REGGIO EMILIA Il gol numero 14 del capocannoniere Ciro Ginestra non basta al Sorrento per vincere. Il bomber ha insaccato in acrobazia su corner, ma la Reggiana dopo 6’ ha pareggiato: Gurma, tornato titolare dopo due mesi, ha approfittato di una incomprensione tra Rossi e Nocentini e messo nella porta vuota. Nella ripresa Silvestri ha detto no a Basso, Vanin e Ginestra, che poi al 35’ si è visto annullare anche un gol per fuorigioco. Ezio Fanticini
LE PARTITE DI OGGI ORE 14.30
CLASSIFICA
2-2
FOLIGNO-PAVIA
GIUDIZIO +++ MARCATORI Statella (P) all'8', Coresi (F) su rigore al 33' p.t.; Cinelli (P) al 14', Galuppo (F) al 28' s.t. FOLIGNO (4-4-2) Kovacsik 6; Tuia 6, Galuppo 6,5, Cotroneo 6, Petti 6 (dal 23' s.t. Carroccio 6,5); Rizzo 5,5, Padoin 6, Papa 5,5 (dall'11' s.t. Menchinella 6,5), Coresi 6; Ferrari 6,5, Caturano 5,5 (dall'11' s.t. Guidone 6). (Mazzoni, Barbagli, Stoppini, Tattini). All. Pagliari 6. PAVIA (4-4-2) Facchin 6; Capogrosso 6, Fissore 5,5, Fasano 6,5, Pezzi 6 (dal 40' s.t. Gheller s.v.); Statella 7,5, Carotti 6,5, Cinelli 7, Verruschi 5,5 (dal 33' s.t. Galassi 6); Cesca 6,5, Falco 7 (dal 36' s.t. D'Errico s.v.). (Cacchioli, Meregalli, Rodriguez, Marchi). All. Roselli 6,5. ARBITRO Ripa di Nocera Inferiore 6. NOTE paganti 387, abbonati 387, incasso di 5.401 euro. Espulso Coresi al 41' s.t.; ammoniti Caturano, Galuppo, Coresi, Fasano e Cinelli. Angoli 4-12 FOLIGNO (Pg) Finisce in parità tra il Foligno e un Pavia due volte avanti. La prima dopo una magia di Statella all'8’: il Foligno agguanta il pari con Coresi al 33' su rigore per fallo di Fissore su Ferrari. La seconda nella ripresa al 14’ con uno splendido tiro di Cinelli: Foligno tutto in avanti e pareggio al 28' di Galuppo con un pallonetto dal limite dell'area. r.d.m.
SQUADRE
PT
TERNANA 51 TARANTO (-3) 46 CARPI 41 PRO VERCELLI 40 SORRENTO (-2) 39 BENEVENTO (-2) 35 LUMEZZANE 31 AVELLINO 31 FOGGIA (-2) 30 COMO (-2) 30 TRITIUM 30 PISA 27 REGGIANA (-2) 27 MONZA 21 SPAL (-4) 18 VIAREGGIO (-1) 15 FOLIGNO (-4) 13 PAVIA 11
COPPA ITALIA PARTITE G V N P 23 15 6 2 23 14 7 2 23 12 5 6 22 11 7 4 23 11 8 4 23 11 4 8 22 9 4 9 22 9 4 9 23 8 8 7 22 9 5 8 23 8 6 9 23 6 9 8 23 8 5 10 23 4 9 10 21 6 4 11 23 4 4 15 23 4 5 14 23 1 8 14
U PROMOSSA U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSA
PROSSIMO TURNO DOMENICA 26 FEBBRAIO ORE 14.30 CARPI-AVELLINO COMO-PISA FOGGIA-TRITIUM LUMEZZANE-FOLIGNO MONZA-VIAREGGIO PAVIA-SPAL PRO VERCELLI-REGGIANA SORRENTO-BENEVENTO TERNANA-TARANTO
GIRONE B
(29a)
APRILIA-PAGANESE Lanza di Nichelino ARZANESE-CHIETI Ghersini di Genova (a Frattamaggiore) CAMPOBASSO-CELANO Rinviata al 21 marzo CATANZARO-NORMANNA Gallo di Barcellona Pozzo di Gotto EBOLITANA-FANO Zappatore di Taranto GAVORRANO-VIBONESE Martinelli di Roma GIULIANOVA-MILAZZO Operato di Isernia (a porte chiuse) L'AQUILA-ISOLA LIRI Formato di Benevento MELFI-FONDI Rinviata al 14 marzo NEAPOLIS-PERUGIA Roca di Foggia CLASS. Perugia p. 58; V. Lamezia* 53; Catanzaro˚ 52; L'Aquila** 48; Paganese 46; Gavorrano 42; Arzanese 39; Chieti˚* 37; Aprilia˚* 36; Normanna˚* (-1) 34; Neapolis (-2) e Fondi 29; Fano* (-5), Campob.* (-2), Milazzo*, Giulianova** e Vibonese 27; Ebolitana* (-1) 23; Melfi˚ (-4) 20; Isola˚* (-2) 18; Celano* 13. (** due in meno, * una in meno, ˚ ha già riposato).
PIACENZA (4-4-2) Ivanov; Marchi, Melucci, Visconti, Ruggeri; Volpe, Pani, Piccinni, Lisi; Gavilan, Rodriguez. (Stocchi, Avogadri,
(26a)
GIRONE B
CLASSIFICA Questa la situazione nel girone B di Prima divisione dopo 23 giornate: Trapani p. 46; Siracusa (-5) 40; Cremonese (-6), Spezia, Pergocrema (-2) e Barletta 35; Carrarese* e Portogruaro* 34; Alto Adige e Lanciano** (-1) 32; Triestina 27; Latina e Frosinone** 23; Prato* 22; Andria* 21; Piacenza** (-6) e Bassano 19; Feralpi Salò 17. (**due in meno, *una in meno).
(26a)
Marotta (S) al 42', Guerra (S) al 45' s.t. CARPI (4-3-3) Bastianoni; Pasciuti, Cioffi, Lollini (18' s.t. Modaffari), Poli; Memushaj, Perrulli (dal 39' s.t. Sogus), Potenza; Concas, Kabine (dal 18' s.t. Eusepi), Ferretti. (Mandrelli, Scialpi, Boniperti, Bocalon). All. Notaristefano. SPEZIA (4-3-1-2) Conti; Bianchi, Lucioni, Gentili, Ricci; Casoli (34' s.t. Marotta), Ferrini (15' s.t. Grauso), Lollo; Vannucchi (dal 22' s.t. Marras); Evacuo, Guerra. (Mozzachiodi, Pedrelli, Madonna, Testini). All. Serena. ARBITRO Pezzuto di Lecce. NOTE spett. 150 circa, incasso nc. Amm. Concas, Memushaj, Ferrini ed Eusepi. Angoli 2 13. CHIAVARI (Ge) (f.m.) Fiammata finale dello Spezia con Marotta e Guerra dopo la rete dell’ex Ferretti: cade il Carpi. GIRONE B Classifica: Spezia e Spal p. 3; Carpi 0. Mercoledì 7 marzo: Spezia Spal.
GIRONE D
Si gioca oggi alle 14.30 la 23ª giornata. Il Gaeta (H) ha avuto altri 3 punti di penalizzazione (in totale sono 4) dalla Disciplinare dopo le vertenze perse con tre giocatori. Negli anticipi pari delle capolista Martina (H) e Hinterreggio (I). Oggi è tutta da vedere Teramo-Samb (F).
BAGNOLESE-CASTELFRANCO Giua di Pisa CAMAIORE-ROSIGNANO Mastrodonato di Molfetta CEREA-LANCIOTTO CAMPI Pisicoli di Nichelino ESTE-RAVENNA Capilungo di Lecce FORCOLI-PISTOIESE Viotti di Tivoli MEZZOLARA-FORLI' Naccari di Messina SAN PAOLO-SANTACROCE Conforti di Salerno SCANDICCI-TUTTOCUOIO Moretti di Foligno SESTESE-VILLAFRANCA Sassanelli di Bari VIRTUS VECOMP-PAVULLESE Vingo di Pisa CLASSIFICA Este p. 48; Virtus Vecomp e Castelfranco* 46; Forlì* 45; San Paolo e Mezzolara 40; Lanciotto Campi 38; Cerea* 37; Pistoiese e Scandicci* 35; Tuttocuoio e Rosignano 30; Bagnolese* e Camaiore 28; Ravenna* (-1) 27; Forcoli*, Pavullese* e Villafranca* 24; Santacroce 15; Sestese* 14. (* una gara in meno).
GIRONE E
GIRONE F
GIRONE G
GIRONE H
GIRONE I
DERUTA-TRESTINA 1-1 Giocata ieri FLAMINIA-ZAGAROLO 0-0 Giocata ieri GROUP CITTA' DI C.-SPORTING TERNI 1-2 Giocata ieri PIANESE-AREZZO Boggi di Salerno PONTEDERA-CASTEL RIGONE Marchesini di Legnano (inizio ore 15, diretta su Raisport 1) SANSEPOLCRO-TODI Milan di Padova SANSOVINO-PIERANTONIO Pirriatore di Bologna SPOLETO-ORVIETANA Detta di Mantova VITERBESE-PONTEVECCHIO Corona di Oristano (a Soriano nel Cim.) CLASSIFICA Pontedera* p. 46; Arezzo* 42; Sporting Terni** 37; Castel Rigone* 34; Pianese* 33; Deruta 31; Pontevecchio* 30; Spoleto* 29; Viterbese* 28; Pierantonio*, Flaminia e Trestina 26; Orvietana* e Sansovino 25; Sansepolcro* e Group Città di Castello 22; Todi* 20; Zagarolo 17. (** una gara in più, * una in meno).
ANCONA-REAL RIMINI Caioli di Firenze (a Senigallia) ATESSA VDS-RECANATESE Rinviata al 7 marzo ATLETICO TRIVENTO-MIGLIANICO Rinviata al 29 CIVITANOVESE-RENATO CURI Berti di Prato ISERNIA-SANTEGIDIESE Fourneau di Roma (a Capriati al Volt.) LUCO CANISTRO-OLYMPIA AGNONESE Rinviata al 7 marzo RICCIONE-JESINA Moraglia di Verona TERAMO-SAMBENEDETTESE Guccini di Albano Laziale VIS PESARO-SAN NICOLO’ Rinviata al 29 CLASSIFICA Teramo* p. 51; Sambenedettese* 47; Ancona* 44; Civitanovese* 43; Isernia* 36; Atletico Trivento* 32; San Nicolò* 31; Jesina*, Vis Pesaro* e Recanatese* 28; Olympia Agnonese* 26; Riccione* e Atessa VdS* 25; Santegidiese* 21; Luco Canistro* 19; Renato Curi* 17; Miglianico* 16; Real Rimini* 4. (* una gara in meno).
ANZIOLAVINIO-ARZACHENA Serani di Monza ATLETICO BOVILLE-ASTREA Guarino di Caltanissetta BUDONI-CYNTHIA Prontera di Bologna FIDENE-SELARGIUS Gennarelli di Camerino MARINO-SORA Dionisi de L'Aquila PALESTRINA-MONTEROTONDO Martire di Grosseto (a Zagarolo) POMIGLIANO-BACOLI Candeo di Este PORTO TORRES-CIVITAVECCHIA Sommese di Nola SALERNO-SANT'ELIA Zuliani di Vicenza CLASSIFICA Salerno p. 47; Marino 41; Budoni* e Porto Torres* 36; Selargius 32; Astrea* e Fidene 31; Palestrina* 29; Arzachena, Sora* e Pomigliano 28; Monterotondo* 25; Civitavecchia e Anziolavinio 24; Cynthia* 23; Sant'Elia 19; Bacoli 18; Atletico Boville* 14. (* una gara in meno).
CAMPANIA-MARTINA 1-1 Giocata ieri CASERTANA-CASARANO Xausa di Portogruaro FORTIS TRANI-REAL NOCERA Costantini di Pescara GAETA-INTERNAPOLI Guidi di Imola (a Itri, a porte chiuse) IRSINESE-FRANCAVILLA S. Mei di Pesaro ISCHIA-CRISTOFARO Ortuso di Ciampino NARDO'-GROTTAGLIE Farinelli di Roma SARNESE-TURRIS Rinviata al 29 VIRIBUS UNITIS-BRINDISI 2-1 Giocata ieri CLASSIFICA Martina** p. 48; Ischia* 42; Sarnese* 41; Campania** 40; Casertana* 37; Francavilla S.* 36; Turris* e Nardò 35; Brindisi 32; Casarano* 29; Fortis Trani* e Internapoli 26; Irsinese* e Grottaglie* 18; Real Nocera* 17; Viribus Unitis 14; Gaeta* (-4) 12; Cristofaro* 11. (** una gara in più, * una in meno).
ADRANO-NUVLA SAN FELICE Novellino di Brescia BATTIPAGLIESE-ACRI Mantelli di Brescia (a Campagna) CITTANOVA-VALLE GRECANICA Rugini di Siena COSENZA-SAMBIASE Pirone di Ercolano (a Scale, a p.c.) LICATA-NOTO Bercigli di San Giovanni Valdarno MARSALA-ACIREALE Silvestri di Avezzano MESSINA-SERRE ALBURNI Castello di Chivasso PALAZZOLO-HINTERREGGIO 0-0 Giocata ieri SANT'ANTONIO ABATE-NISSA Balice di Termoli CLASSIFICA Hinterreggio p. 42; Adrano e Palazzolo** 35; Battipagliese* 33; Acri* e Cosenza* 32; Marsala*, Messina (-7), Licata e Nuvla San Felice* 30; Serre Alburni* 29; Noto e Sant'Antonio Abate* 25; Acireale* e Sambiase 23; Valle Grecanica 21; Cittanova* 19; Nissa 16. (** una gara in più, * una in meno).
Alessandria, festa da 3 punti Super sfida per il Teramo ALESSANDRIA-RIMINI 2-1 GIUDIZIO +++ MARCATORI Artico (A) al 4’, Fanucchi (A) al 19’, Palazzi (R) al 21’ s.t.
(26a)
GIRONE B LANCIANO (4-3-3) Aridità; Aquilanti, Rosania, Scrosta, Mammarella; Paghera, Cecere, Volpe; Turchi, Pavoletti, Sarno. (Amabile, Vastola, Di Filippo, Margarita, Novinic, Donnarumma, Piccioni). All. Gautieri. FROSINONE (4-3-3) Nordi; Catacchini, Guidi, Biasi, Federici; Frara, Carrus, Nicco; Aurelio, Santoruvo, Cesaretti. (Zappino, Vitale, Stefani, Bottone, Baccolo, Artistico, Bonvissuto). All. Corini. ARBITRO De Benedictis di Bari (Favia-Orsini). Andata 1-2.
PRATO (4-4-2) Layeni; Dametto, Manucci, Lamma, De Agostini; Fogaroli, Cavagna, Pisanu, Gazzo; Silva Reis, Napoli. (D'Oria, Visibelli, Varutti, Sacenti, Geroni, Benedetti, Alberti). All. Esposito. ANDRIA (4-3-3) Rossi; Meccariello, Cossentino, Mucciante, Contessa; Arini, Marsili, D’Alessandro; Comini, Del Core, Russo. (Sansonna, De Giorgi, Larosa, Taormina, Loiodice, Minesso, La Mantia). All. Cosco. ARBITRO Giorgetti di Cesena (Caliari-Villa). Andata 0-1.
CARPI-SPEZIA 1-2 GIUDIZIO +++ MARCATORI Ferretti (C) al 25',
GIRONE C
23a giornata (ore 14.30)
ALESSANDRIA-RIMINI 2-1 Giocata ieri CASALE-GIACOMENSE Saia di Palermo CUNEO-BELLARIA Cifelli di Campobasso ENTELLA-SAVONA Losito di Pesaro MANTOVA-BORGO A BUGGIANO Pierro di Nola POGGIBONSI-LECCO Baldicchi di Città di Castello PRO PATRIA-TREVISO Domani, ore 20.45, su Raisport 1 SAMBONIFACESE-MONTICHIARI Marini di Roma SAN MARINO-RENATE Abisso di Palermo SANTARCANGELO-VALENZANA Reni di Pistoia (a Bellaria) CLASS. Casale* e Rimini* p. 45; Cuneo* 42; San Marino** 40; Treviso* (-1) 39; Entella 38; Renate 35; Alessandria (-2), Santarcangelo* e Poggibonsi* 33; Pro Patria (-13) 31; Borgo a B. 30; Savona* (-4) 29; Bellaria** e Mantova* 28; Giacomense** 27; Montichiari* (-2) 25; Sambonifacese 24; Valenzana** 15; Lecco* 14. (**due gare in meno, *una in meno).
LUMEZZANE (4-3-1-2) Brignoli; Diana, Luciani, Giosa, Pini; Fondi, Sevieri, Baraye; Antonelli; Gasparetto, Ferrari. (Pascarella, Njengoue, Guagnetti, Faroni, Dadson, Baldé, Inglese). All. Nicola. SPAL (4-1-4-1) Capecchi; Ghiringhelli, Beduschi, Zamboni, G. Rossi; Bedin; Cosner, Agnelli, P. Rossi, Laurenti; Arma. (Costantino, A. Vecchi, Marchini, Castiglia, Migliorini, Taraschi, Marconi). All. S. Vecchi. ARBITRO Cangiano di Napoli (De Franco-Tolfo). Andata 0-2.
Bertoncini, Dragoni, Foglia, Bombagi, Giovio). All. Monaco. PORTOGRUARO (5-3-2) Bavena; Lunati, Regno, Cristante, Fedi, Pondaco; Coppola, Cunico, Herzan; Corazza, De Sena. (Mion, Bognanni, Altobello, Balduit, Liccardo, Lorenzini, Salzano). All. Rastelli. ARBITRO Minelli di Varese (Castano-Liturco). Andata 2-2.
BELLUNO-CONCORDIA Di Biase di Siracusa ITALA SAN MARCO-MEZZOCORONA Lopreiato di Perugia MONTEBELLUNA-PORDENONE Sanfilippo di Catania MONTECCHIO-TAMAI Di Stefano di Brindisi SACILESE-SAREGO De Lorenzo di Brindisi SAN GIORGIO-VENEZIA Mancini di Fermo SANDONA'JESOLO-LEGNAGO Pillitteri di Palermo SANVITESE-PORTO TOLLE Colosimo di Torino UNION QUINTO-GIORGIONE Riccardi di Novara CLASSIFICA Venezia p. 48; Porto Tolle* e Legnago* 40; Montebelluna 37; Tamai 35; SandonàJesolo e Mezzocorona 33; Pordenone e San Giorgio 32; Giorgione 30; Union Quinto* 27; Concordia*, Belluno e Sacilese 24; Montecchio 22; Sarego 20; Sanvitese 16; Itala San Marco 8. (* una gara in meno).
l’anticipo del girone A e le partite di oggi (ore 14.30)
GIRONE A
GIRONE A
Spezia che finale Il Carpi si arrende
ALZANOCENE-CARONNESE Ghellere di Parma AURORA SERIATE-FIORENZUOLA Doronzo di Barletta CASTELLANA-CASTIGLIONE Di Ruberto di Nocera Inferiore FIDENZA-SEREGNO Zinzi di Catanzaro GALLARATESE-COLOGNESE Cocciolo di Roma GOZZANO-CARPENEDOLO Bianchi di Formia MAPELLOBONATE-PIZZIGHETTONE Luciano di Lamezia Terme PRO PIACENZA-DARFO Celentano di Torre Annunziata RUDIANESE-OLGINATESE Amabile di Vicenza. VOGHERA-PONTISOLA Valiante di Nocera Inferiore CLASS. Castiglione* p. 48; Caronnese e MapelloBonate* 43; Pizzighettone* 42; Olginatese 41; Pontisola* 38; Voghera* 37; Castellana* 32; Gozzano 31; Darfo*, AlzanoCene*, Pro Piacenza* e Seriate 30; Rudianese* 29; Seregno**, Carpenedolo* e Colognese 26; Fiorenzuola* 24; Fidenza* 22; Gallaratese* 19. (** due gare in meno, * una in meno).
serie D
GIRONE A
(0-1) (0-1) (1-1) (2-1) (1-1) (0-4) (1-1) (0-1) (1-0)
La Spal protesta ma gioca Piacenza, tocca a Gavilan
ACQUI-ALBESE Varola di Olbia BOGLIASCO-LAVAGNESE Cassarà di Cuneo BORGOSESIA-DERTHONA Opromolla di Salerno F. CARATESE-CHIERI 2-3 Giocata ieri LASCARIS-SANTHIA' Ferrara di Palermo NOVESE-NAVIGLIO TREZZANO Volpato di Merano PRO IMPERIA-VALLEEAOSTE Baroni di Firenze (ore 15) VERBANO-ASTI Chirigu di Carbonia VILLAVERNIA-CHIAVARI Molinaroli di Verona CLASSIFICA Valle d'Aosta˚* p. 53; Chieri 49; Santhià˚ (-3) 43; Derthona˚* 40; Novese 37; Pro Imperia* 35; Lavagnese˚*, Chiavari˚ e Villalvernia** 34; Naviglio Trezzano˚* 33; Borgosesia** e Acqui** 31; F. Caratese 30; Bogliasco* 29; Verbano** 26; Albese** (-3) e Asti** 19; Cantù 6; Lascaris** 3. (** due gare in meno, * una in meno, ˚ ha già riposato).
seconda divisione
ALESSANDRIA (4-4-2) Servili 6,5; Marchetti 6, Cusaro 6, Cammaroto 6, Sabato 6 (dal 45’ s.t. Giardina s.v.); Santoni 6, Segarelli 6, Roselli 6,5, Floriano 6,5 (dal 40’ s.t. Scarabelli s.v.); Artico 6, Fanucchi 6 (dal 35’ s.t. Motta s.v.). (De Marco, Nocciola, Monac, Barichello). All. Sonzogni 6. RIMINI (4-3-2-1) Scotti 6; Gasperoni 5,5, Mastronicola 6, A. Brighi 6, Palazzi 6; Cardinale 5,5 (dal 26’ s.t. Buonocunto 5), M. Brighi 6,5 (dal 33’ s.t. Zanigni s.v.), Onescu 6; Spighi 5,5 (dal 17’ s.t. Degano 5,5), Baldazzi 6; Gerbino Polo 6. (Semprini, Zanetti, Rosini, Favero). All. Greco 6 (D’Angelo squalificato). ARBITRO Pasqua di Tivoli 5,5. NOTE spett. 2.100, inc. di 17.781 euro. Amm. Buonocunto, Fanucchi, Segarelli, Scarabelli, Gasperoni, Baldazzi e Sabato. Angoli 1-10. (n.p.)
RETI F S 32 13 27 8 35 19 31 13 30 19 33 27 19 22 26 30 24 22 30 32 21 26 21 22 27 30 21 31 19 26 13 37 18 32 22 40
(26a)
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LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 19 FEBBRAIO 2012
PRADA OLD BOND STREET LONDON Realizzato da
ORGANIZZATORE 2ª TAPPA TIRRENO-ADRIATICO - S. VINCENZO - INDICATORE (8 MARZO 2012)
DOMENICA 19 FEBBRAIO 2012
LA GAZZETTA SPORTIVA
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MOTORI INCHIESTA IL CASO
Via Trulli ma la base è forte
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CACCIA AI TALENTI
L’Italia sparisce dal Mondiale di F.1, ma i piloti del futuro nascono da noi. È un paradosso che fa rabbia, all’indomani del benservito della Caterham a Trulli. Ma è lo specchio di una crisi del vivaio italiano che va avanti
Da sinistra, Ayrton Senna agli inizi e la promessa Nick De Vries
da anni e a cui ora la Csai e la Ferrari stanno cercando rimedio. Perfino Michael Schumacher ha portato il figlio Mick a «studiare» kart in Italia. E oggi Schumi junior è in gara alla Winter Cup di Lonato.
TERRA PROMESSA I baby Schumi scelgono l’Italia
S Ferrari Driver Accademy Guidato da Luca Baldisserri, già capo dei tecnici nel team di F.1, sta facendo crescere nei kart il canadese Lance Stroll, 13 anni
S McLaren A capo della struttura c’è Indy Lall, ex capo del test team di Woking. Punta di diamante nei kart è l’olandese Nick De Vries, 17 anni
Non abbiamo più piloti in F.1, però campioni del volante si diventa con le nostre scuole LUIGI PERNA
Lui e il computer sono inseparabili. Appena scende dal suo kart, Nick De Vries corre a scaricare i dati della telemetria per capire dove limare altri centesimi di secondo. Il piccolo olandese di 1 metro e 60 per 45 chili, considerato il più grande talento dell’automobilismo mondiale, faceva così già a 13 anni, quando gli altri bambini pensano piuttosto a scegliere i colori di casco e tuta. Oggi, a 17 anni, è un predestinato.
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4 1. Jenson Button ha vinto un titolo italiano nel 1995 nella classe 100 ICA: viveva a Campomicciolo (Terni); 2. Jarno Trulli nel 1995; 3. Fernando Alonso nel 1997; 4. Nico Rosberg alla Winter Cup 1998 a Lonato; 5. Robert Kubica vincitore di una prova di coppa del Mondo nel 2000. Con lui Lewis Hamilton e Nico Rosberg, battuti COLOMBO
nista in fasce, senza che il padre (proprietario di due concessionarie Renault) l’abbia mai forzato. Un pilota robot programmato per vincere. Interamente votato alla passione per le corse. Come il Senna ragazzo che sbarcò in Italia dal Brasile ai tempi della Dap dei Parilla. Anche De Vries è arrivato
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SARANNO FAMOSI
Nick De Vries 17 anni, olandese ha vinto 2 coppe del mondo KF3 (2008-09), 1 Mondiale KF2 (2010) 1 Mondiale e l’Euroseries KF1 (2011)
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Nel kart li ho visti tutti. Se Alonso, Hamilton e Vettel erano da 10, De Vries vale 12
S Max Verstappen 14 anni olandese figlio di Jos ex pilota F.1, nel 2010 ha vinto in KF3 la coppa del Mondo e l’Euroseries, bissata nel 2011
DINO CHIESA TECNICO DI HAMILTON E DE VRIES
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Pilota robot È stato un professio-
« Red Bull Il programma giovani, è condotto da Helmut Marko, uno dei punti di forza del team: nei kart punta forte sul britannico Alexander Albon, 14 anni
CHI È ARRIVATO IN ALTO
La McLaren ha l’ambizione di portare in F.1 il pilota più giovane della storia GIANCARLO TININI PROPRIETARIO DELLA CRG
Taccuino FESTA A RIMINI
Sic, raccolti 40 mila e Oltre 40.000 euro sono l’in casso di «Buon compleanno Sic», la festa organizzata il 20 gennaio a Rimini nel giorno in cui Marco Si moncelli avrebbe compiuto 25 an ni, La cifra, che andrà alla Fonda zione Simoncelli, è di 41.491,99 eu ro: la differenza tra l’incasso (94.671,29 euro) e le spese (53.170,30). Così la serata sarà ri petuta e diventerà una festa ogni anno il 20 gennaio.
STARCROSS A MANTOVA
Cairoli ok in qualifica (m.z.) Pronostici rispettati al via dello Starcross di Mantova con la doppietta di Antonio Cairoli (Ktm), 1o della manche di qualifica Mx1 su David Philippaerts (Yamaha), Evgeny Bobryshev (Honda) e Davide Guarneri (Ktm), e della Superpole. In Mx2 monopolio Ktm con Jeremy Van Horebeek 1o in qualifica e Jeffrey Herlings cadu to in manche, poi miglior tempo in Superpole con Ivo Monticelli quar to. Oggi prove dalle 10 e manche dalle 14.
SOSTITUTO AI TEST DUCATI
Barbera per Hayden Hector Barbera e Karel Abraham sostituiranno l’infortuna to Nicky Hayden a Jerez nella 3 giorni di test Ducati che parte da mercoledì. Barbera guiderà un gior no, Abraham gli altri due piloti a fianco del collaudatore Franco Bat taini.
HALL OF FAME
S Art La squadra di Frederick Vasseur e di Nicolas Todt ha appena stretto una alleanza con la Caterham per scovare giovani promesse
prestissimo da noi. Seguendo il cammino di tante giovani speranze verso la «terra promessa». Non ci sono più italiani in F.1, ma i piloti di domani nascono e crescono tutti in Italia. Allevati da tecnici come Dino Chiesa, che ha svezzato Kubica, Hamilton e Rosberg, prima di scoprire De Vries. Insieme hanno vinto 2 Mondiali di kart in 4 anni, con i telai costruiti dalla Crg di Lonato e firmati da Alex Zanardi. Nel frattempo De Vries, che parla cinque lingue tra cui l’italiano, è stato messo sotto contratto dalla McLaren e da Anthony Hamilton, il papà di Lewis. Quest’anno passerà in F. Renault, con la R-ace GP di cui è partner Nicolas Todt, il manager di Massa. Talent scout Pare che Ron Dennis abbia un’ambizione. «Vuole portare in F.1 il pilota più giovane in assoluto — racconta Giancarlo Tinini, proprietario della Crg —. E De Vries, per
l’età che ha, è cinque anni avanti a tutti». Tinini è amico di Domingos Piedade e in passato ha consigliato talenti alla Mercedes. Lo stesso vale per Chiesa, che fa da «osservatore» per la McLaren (ha segnalato De Vries) e ora sta crescendo il canadese Lance Stroll, 13 anni, inserito nel programma Ferrari Driver Academy. La precocità del passaggio in auto è sempre maggiore. Perciò sponsor, manager e grandi case vanno a caccia dei piloti fin da giovanissimi. Li appoggiano durante la carriera, creando un percorso fino alla F.1. Grandi case L’apripista è stato Flavio Briatore, che lanciò Fernando Alonso e volle il programma Driver Development della Renault, da cui sono usciti Kubica, Kovalainen e Grosjean. Poi sono arrivate Mercedes, Toyota, Red Bull, McLaren e Ferrari. Ora tocca alla Caterham, che vuole creare una fi-
liera dal kart alla F.1. L’idea già sviluppata dalla Art GP di Nicolas Todt, che in GP3 e GP2 schiererà le vetture nere col marchio Lotus. L’Art GP quest’anno è sbarcata nel kart con un team guidato da Armando Filini, il tecnico che segnalò a Todt il francese Jules Bianchi, oggi nell’orbita Ferrari e terzo pilota della Force India. Il suo nuovo pupillo si chiama Charles Leclerc, monegasco di 13 anni, iridato della KF3. Sponsor Italiani? Sempre meno. Orfani di sponsor e appoggi. Eppure negli Anni 90 dominavamo. La Csai ha deciso d’intervenire e assieme alla Ferrari ha creato un progetto per valorizzare i migliori del Tricolore. Ne sono stati selezionati 12, tra cui il calabrese Antonio Fuoco, in arte Speedy, che è tra i favoriti per il trionfo nella classe KF2 della Winter Cup che si disputa oggi a Lonato, e Alessio Lorandi, al vertice in KF3.
All’estero la Red Bull, che cerca il nuovo Vettel, continua la politica usata con Alguersuari e Buemi, cresciuti nel kart con l’italiana Intrepid. Oggi sponsorizza il britannico Alexander Albon e aveva messo gli occhi sull’olandese Max Verstappen, figlio di Jos, ex compagno di Schumacher alla Benetton. Ma papà ha detto no. E così Verstappen, un altro predestinato come De Vries, resta libero. «In tanti anni li ho visti passare tutti — confida Chiesa —. Se do 10 ad Alonso, Hamilton e Vettel, allora per quello che ha fatto nel kart De Vries vale 12. Sono convinto che potrebbe salire oggi stesso su una F.1 e in tre giorni fare gli stessi tempi dei piloti titolari. La prima volta che è salito sulla F.Renault mi ha detto: "È una passeggiata"». © RIPRODUZIONE RISERVATA
L’OPINIONE Minardi e la F.1 senza italiani
a pagina 23
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tra i grandi S Agostini Giacomo Agostini è stato in
Antonio Fuoco 15 anni di Cariati (Cs) nel 2011 ha vinto la WSK Master Series KF3 e in premio ha partecipato al Supercorso Csai tenuto dalla FDA
serito nella Hall of Fame motoristi che di Londra. Con lui John Surte es (iridato a 2 e 4 ruote), Adrian Newey (progettista Red Bull F.1) e il rallista Colin McRae, scomparso 5 anni.
CORRERÀ CON TRIDENT
Piria la prima in GP3 (ro.chi.) È italiana la prima donna al via della GP3, si tratta del la 18enne milanese Vicky Piria che correrà la stagione 2012 con la Tri dent. «Sono contenta e orgogliosa — ha detto la ragazza italo inglese —, ma so anche che mi aspetta un lungo apprendistato». Mercoledì primi test a Estoril (Portogallo).
MOSTRA-RADUNO
Maggiolini a Milano Prima Mostra Raduno di Maggiolino Volkswagen, oggi a Mi lano dalle 9.30 alle 19 presso l’Auto Rigoldi di via Inganni 81/a (Metro rossa).
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LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMEN
AIO 2012
DINASTIA MOSER
CICLISMO UN SABATO STORICO
L’Analisi di MARCO PASTONESI
Il giorno del risveglio
Moreno ha 21 anni, Elia 23, Vincenzo 27. Moreno è un montanaro trentino della Val di Cembra, Elia è un cittadino veneto di Verona, Vincenzo è un emigrante siciliano in Toscana (e che Toscana: Mastromarco, alle pendici del
San Baronto). Moreno sembra distratto come un artista, Elia è quadrato come un ragioniere, Vincenzo ha l’aria di chi si è costruito la casa con le proprie mani. E tutti e tre indossano la stessa divisa verde:
Liquigas-Cannondale, italiana. Ieri la giornata perfetta. Moreno che scatta su un Capo della Sanremo e conquista la sua prima vittoria, al Laigueglia. Elia che conta giri e inventa volate e azzarda
La saga continua Ecco Moreno dominatore a Laigueglia Il nipote di Francesco, 21 anni, vola su Capo Mele. L’ultima di un Moser? 1987
TRE GENERAZIONI IN BICI E 61 VOLTE MAGLIA ROSA Da sinistra: Aldo, Moreno, Ignazio e Francesco Moser, Tre generazioni della famiglia più famosa della bici. La saga inizia con Aldo, 78 anni, 2 giorni in rosa. Poi Enzo, morto nel 2008, 2 giorni; Francesco, 60 anni, 276 successi e 57 giorni-rosa; Diego, papà di Moreno, pro’ per 3 stagioni, 0 vittorie. Infine, con la maglia dei dilettanti, Moreno (nel cerchio), figlio di Diego, e Ignazio, 19 anni, figlio di Francesco REMO MOSNA
DAL NOSTRO INVIATO
MARCO PASTONESI LAIGUEGLIA (Savona)
Un Moser che vince alla Saronni. Come essere in una macchina del tempo, e scuoterla, capovolgerla, truccarla. Dunque: aria di Milano-Sanremo, il Capo Mele, il primo, ma capovolto, fatto da Sanremo verso Milano, mancano due chilometri e mezzo all’arrivo, e Moser scatta, come non faceva lo zio Aldo, vecchio diesel montanaro, come non faceva lo zio Enzo e neanche il papà Diego, che avevano motori sfiatati, come non faceva lo zio Francesco, che era un turbo, ma senza il cambio di marcia, di ritmo, di velocità. Che erano invece le caratteristiche di Saronni.
la tua corsa", e se invece avessi tirato, allora non avrei vinto». Altrimenti diresti che «là, solo, davanti al gruppo, pensavo a non avere mal di gambe, pensavo che non era ancora fatta, pensavo a niente perché anche i pensieri pesano, pensavo a correre e basta». Moreno ha 21 anni, e siccome è nato il 25 dicembre (del 1990), festeggia il compleanno in buona compagnia. Qualche mese fa, nel 2011, ha debuttato fra i professionisti come stagista, e al Trofeo Melinda, nel suo Trentino, ha quasi rischiato di vincere. Questa era la sua quarta corsa da professionista, nel 2012: «Le prime tre abbiamo aiutato Viviani a vincere, e ha vinto. Stavolta è stata più facile del previsto, perché avevo previsto di staccarmi in salita».
Predestinato Questo Moser è
Moreno, il figlio di Diego, il terzo dopo Leonardo e Matteo. E in una dinastia così, con un cognome così, in una casa così, è impossibile (era impossibile e sarà impossibile) non saltare su una bicicletta e provare a volare. Non è il primo scatto di Moreno, ma il terzo: il primo sul Testico, a una quarantina di chilometri dal traguardo («Ma non ci credevo, tant’è che non ho neanche tirato»), il secondo sullo strappo di Pinamare, a neppure una decina di chilometri dal traguardo («Ma solo per riportarmi su chi stava facendo l’andatura»), il terzo è quello lì, ai piedi di Capo Mele («Era importante prendere la salita davanti»). Moreno: giù dalla bici sembra timido, o riservato, ma sulla bici si trasforma. «Mi sentivo bene, ho seguito lo stesso istinto di quando ero dilettante, e quando gli altri hanno rallentato, io sono partito». Partito e decollato, decollato e resistito, resistito e insistito, insistito e vinto. «Vinto ma frastornato. Non ci credo. Devo ancora capire quello che ho fatto». Il consiglio Meglio non capire,
la scheda E’ il più giovane professionista italiano Tifoso di Vale Rossi, gli piacciono Nietzsche e i film di Tarantino
Moreno Moser (in alto, nella foto ROBERTO BETTINI, la gioia all’arrivo del Trofeo Laigueglia), figlio di Diego, è nato a Trento il 25 dicembre 1990: è il più giovane professionista italiano e corre nella Liquigas. Da Under 23, ha vjnto 10 volte partecipando nel 2010 al Mondiale. Quello di ieri è il primo successo tra i pro’. Diplomatosi con 70/100 al liceo scientifico tecnologico, è un tifoso di Valentino Rossi e divora i film di Tarantino. Gli piacciono le letture impegnative: Nietzsche.
Moreno. Altrimenti ti chiederesti come mai, alla firma del foglio di partenza, «sarei stato contento di arrivare fra i primi 15». Altrimenti confesseresti che però «un po’ sognavo il podio, ma la vittoria no, quella era troppo». Altrimenti spiegheresti che «solo qualche giorno fa ho saputo di poter fare la mia corsa». Altrimenti confideresti che «quando Longo Borghini ha finito il suo lavoro in testa al gruppo, ho fatto per andarci io, perché sono il più giovane della squadra, ma Basso mi ha detto "sta’ fermo", mi ha ricordato "fa’
Saronniano Moreno è il meno Moser dei Moser, o azzardando un’eresia, il più saronniano dei Moser. «Da piccolo ero quello
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«Stavo andando a tirare quando Basso mi ha detto: dove vai, fai la tua corsa «Saronni? A casa nostra è un nome che non si può neanche pronunciare
con gli occhiali e un po’ sfigato», «Da corridore correvo e smettevo, perché o mi stufavo o non ci credevo», «Da dilettante ho anche smesso», «Da professionista è la prima volta che m’impegno veramente, però pensavo che se gli altri pensavano di poter vincere, allora perché non ci potevo pensare anch’io». Ha il potere di spiazzare: «Mi piacciono i film di Tarantino e leggo Nietzsche», «Raffreddore? Ma io una mezza sinusite ce l’ho sempre», «Il cognome Moser? Per cominciare è stato importante, per vincere non è servito a niente», «Il papà? Ai miei allenatori diceva di farmi perdere, perché vincere insegna poco o niente», «Lo zio Checco non mi ha mai fatto un complimento», «Saronni? A casa nostra è un nome che non si può neanche pronunciare», «La Sanremo? Non esageriamo, e poi non dovrei neanche correrla, ho in programma Strade Bianche e Coppi & Bartali, però, magari, dopo questa vittoria, chissà». © RIPRODUZIONE RISERVATA
la guida Rubiano 2˚ a 4" Montaguti terzo Brambilla quarto Al Laigueglia, dopo aver consigliato Moser, Ivan Basso si è ritirato a 12 km dall’arrivo, sulla salita di Pinamare. Filippo Pozzato, in gara a 9 giorni dalla frattura alla clavicola destra, si è fermato dopo 130 km. ARRIVO 49˚ TROFEO LAIGUEGLIA 1. Moreno MOSER (Liquigas-Cannondale) 196,5 km in 4.58’15", media 39, 531; 2. Miguel Rubiano Chavez (Col, Androni) a 4"; 3. Matteo Montaguti (Ag2r); 4. Gia. Brambilla; 5. Gavazzi; 6. Frapporti; 7. Gasparotto; 8. Girardi; 9. Reda; 10. Pietropolli; 11. Capecchi; 12, Favilli; 13. Baliani; 14. Nerz (Ger); 15. Pineau (Fra); 16. Duarte (Col); 17. Serpa (Col); 18. Vicioso (Spa); 19. Caruso; 20. Failli; 21. Malacarne; 22. Kiserlovski (Pol); 23. Pozzovivo; 24. Losada (Spa); 25. Bertagnolli; 26. Cunego; 27. Horrach (Spa) a 24"; 28. Modolo a 24"; 29. Rocchetti; 30. Vandewalle (Bel); 35. Codol; 36. Felline; 40. Ratti; 41. Taborre; 47. Savini; 48. Salerno; 50. Locatelli; 51. Bisolti; 52. Pirazzi; 53. Pagani; 55. Battaglin; 92. Garzelli a 9’. Partiti 190, arrivati 98. ARRIVO GIRO DELL’OMAN Quinta tappa: 1. Vincenzo NIBALI (Liquigas-Cannondale) 158 km in 4.43’47", media 33,406; 2. Peter Velits (Slk, Omega Quick Step) a 10"; 3. Sandy Casar (Fra, Fdj) a 25"; 4. Jeannesson (Fra) a 30"; 7. J. Rodriguez (Spa) a 55"; 9. Cancellara (Svi) a 1’01"; 15. Fuglsang (Dan) a 1’46"; 19. Pinotti a 2’01"; 34. Andy Schleck (Lus) a 4’22"; 76. Cavendish (Gb) a 8’08"; 111. Guardini a 11’16". Classifica: 1. Peter VELITS (Slk, Omega Quick Step) 18.20’58"; 2. Nibali a 1"; 3. Gallopin (Fra) a 17". Oggi: 6ª e ultima tappa, Al Khawd-Matrah, km 130. VUELTA ALGARVE (Por) Quarta tappa: 1. Gerald CIOLEK (Ger, Omega Quick Step) 186 km in 4.35’01", media 40,542; 2. Trentin; 3. Haussler (Aus); 4. Boasson Hagen (Nor); 5. Lasca. Classifica: 1. Richie PORTE (Aus, Sky) 18.29’42". TOUR HAUT VAR (Fra) Prima tappa, arrivo e classifica: 1. Romain HARDY (Fra, Bretagne-Schuller) 189 km in 4.47’10", media 39,538; 2. Koretzky (Fra) a 1"; 30. Gilbert (Bel) a 15"; 151. Nocentini a 8’38".
clic 7 MAGGIO 1987: QUEL PROLOGO CHIUSE 276 SUCCESSI Francesco Moser è il più vincente pro’ italiano: 276 successi. L’ultimo il 7 maggio 1987, prologo a Folgaria del «suo» Giro del Trentino
DOMENICA 19 FEBBRAIO 2012
inseguimenti sull’anello di Londra con l’obiettivo di diventare, proprio a Londra, il signore degli anelli (cinque). Vincenzo che stacca tutti in salita, in Oman. E’ un sabato del villaggio, è un sabato di gloria, è un sabato
italiano. Improvvisamente sono arrivati i nostri. Sono giovani, sono belli, sono forti. Hanno gambe, hanno testa, hanno cuore. La meglio gioventù. Ci saranno giorni meno felici, meno fortunati, meno privilegiati.
Ma ce ne saranno altri ancora più ricchi. Sapere che esistono, loro tre e altri ancora, dà un senso al nostro ciclismo, alle nostre biciclette, a tutto questo nostro pedalare.
Gazzetta.it L’AUDIO DI ZIO MOSER «UN GIORNO VINCERA’ LA MILANO-SANREMO»
© RIPRODUZIONE RISERVATA
LA GAZZETTA SPORTIVA
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Sul nostro sito, in audio l’emozione di Moreno Moser dopo la vittoria al Laigueglia e il commento dello zio Francesco; l’intervista a Nibali dopo il successo in Oman. Da non perdere le foto dei 91 anni di Martini.
E’ Nibali! La luce dopo 546 giorni Oman Arrivo in salita, il siciliano attacca ai 4 km e stacca tutti: «Mi sono liberato». Non vinceva dal 2010 DAL NOSTRO INVIATO
CIRO SCOGNAMIGLIO twitter@cirogazzetta JABAL AL AKHDHAR (Oman)
Ha salutato la compagnia a 4 chilometri dal traguardo — nel tratto più duro di una salita cattiva — ed è stato un addio: da quel momento, di Vincenzo Nibali gli altri hanno visto soltanto la schiena. Sulla linea bianca ha alzato un braccio e si è fermato poco dopo, benedicendo una macchia d’ombra e stendendosi letteralmente sull’asfalto. Il sorriso emozionato. Le mani in faccia. «Mi sono liberato. Ci sarebbe stata bene la maglietta "Scusate il ritardo". Ci ho messo rabbia e cattiveria, ma alla fine la ruota è girata dalla parte giusta».
4 I NUMERI
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i successi di Vincenzo Nibali, che è nato a Messina il 14 novembre 1984 Pro’ dal 2005 con la Fassa Bortolo, è alla Liquigas dal 2006.
Digiuno Non è
una vittoria di tappa in salita al Giro dell’Oman c h e
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i podi nei grandi giri: Nibali ha vinto la Vuelta 2010, 2˚ al Giro 2011 (alle spalle di Scarponi, dopo la squalifica di Contador) e 3˚ nel Giro 2010 dietro Basso e Arroyo. Al Tour 7˚ nel 2009 FOTO EPA
COPPAMONDO PISTA QUARTO NELL’OMNIUM. NEL RANKING E’ 5˚: E PASSANO IN OTTO
Viviani, ora i Giochi sono davvero in tasca DAL NOSTRO INVIATO
PAOLO MARABINI LONDRA
Peccato, ci aveva fatto sognare, con quel 2˚ posto al giro di boa carico di speranze, a soli 3 punti dalla vetta. La prima vittoria nella Coppa del Mondo su pista era davvero vicina. Ma lui l’aveva detto: «Deciderà lo scratch». E proprio la specialità che un anno fa gli aveva regalato l’argento mondiale, l’ha di nuovo tradito nella gara multipla, l’omnium appunto, quella che giocoforza ha scelto — dopo la rivoluzione del programma olimpico — per inseguire i Giochi di Londra. Alla fine Elia Viviani ha chiuso 4˚. E anche qui, in vigilia, ci aveva azzeccato col pronostico: «Non illudetevi per le 5 vittorie su strada — aveva detto —: è già buono se chiudo tra i primi 5». Ma se da un lato il piazzamento è un po’ amaro, visto come si erano messe le cose nella prima giornata, dall’altro rappresenta il mattone decisi-
vo per il pass a cinque cerchi. L’aritmetica rimanda la festa ai Mondiali di Melbourne (4-8 aprile), tuttavia il veronese può già prenotare il volo che fra 5 mesi lo riporterà qui, a lottare per il podio olimpico. Dovrebbero proprio succedere cose turche, nella gara iridata, per farlo uscire dai primi 8 del ranking continentale, visto che al momento è 5˚ e ieri, primo europeo in classifica, ha allungato su tutti coloro che gli stavano dietro. In pratica, a Melbourne, la Polonia, al momento prima esclusa, dovrebbe vincere l’oro e Viviani finire fuori dai top 4: ipotesi anche possibile la seconda, ma miracolosa la prima.
to che le gambe non erano quelle di venerdì, ma certi errori non posso farli». Elia ha lasciato scappare una fuga a 7, per poi chiudere 10˚. E’ così scivolato dalla 3a alla 5a piazza in classifica: a 2 punti sì dal podio, difficili però da colmare in una gara — il chilometro — in cui al momento, senza lavori specifici, deve pagare dazio. «Però ero incazzato nero e ho tirato fuori tutta la rabbia». Ed è arrivato un inatteso 1’04"160 (5˚ tempo, vicino al personale) che l’ha fatto risalire di una posizione nella classifica finale, con 39 punti, a 18 dal colombiano Arango, 7 dal sudcoreano Cho Ho Sung e 6 dal canadese Bell. «Mi prendo il lato positivo. Ora so meglio su che cosa dovrò lavorare da qui ai Giochi. Ma prima c’è il Mondiale. E lì si va per la medaglia: a tutta». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Obiettivo Mondiale Scratch male-
detto, dicevamo. «Il 12˚ tempo nell’inseguimento (4’32"792: un po’ alto, benché giustificabile con la preparazione attuale, rivolta più alla strada; ndr) mi ha fatto perdere la testa — ha ammesso — e nello scratch non ci ho capito più niente. Ammet-
RCS Sport e gli amici del Giro d'Italia sono vicini al dolore di Giorgio per la scomparsa della moglie
Virginia Bramati - Milano, 18 febbraio 2012. La Redazione ciclismo della Gazzetta dello Sport si stringe con tanto affetto all'amico Giorgio Albani per la perdita della moglie
Virginia - Milano, 18 febbraio 2012.
sposta o sposterà il peso specifico della carriera di un campione come Vincenzo Nibali. Eppure le sue parole a caldo non sono esagerate, perché una sensazione così non la provava da tanto. Troppo. Dal 19 settembre 2010, successo finale della Vuelta (senza tappe): 517 giorni. Quanto all’ultima gioia «a braccia alzate», è necessario un ulteriore piccolo passo indietro: 21 agosto 2010, Trofeo Melinda, 546 giorni fa. Momento «Non mi sono mai girato. Ho pensato a vincere e a niente altro. Ho attaccato nel tratto più duro, e Peter Velits (toh, c’era anche lui sul podio finale della Vuelta 2010: 3˚, poi 2˚ per la squalifica di Mosquera) mi è rimasto dietro. Un’altra botta, e si è staccato. Ho avuto 30", poi spianava e si sono rifatti sotto. L’ultima parte di salita tirava di brutto, e ho dato tutto». Gli dicono «bravo» il direttore del Tour de France Christian Prudhomme e la leggenda Eddy Merckx, mentre gli attesi Rodriguez e Fuglsang hanno pagato dazio. Si spellano le mani i sette operai veneti che lavorano qui, per mettere reti di protezione alla «Montagna Verde» che nel sultanato paragonano all’Alpe d’Huez
«
Mi sentivo come quegli attaccanti di calcio che tirano tante volte senza mai segnare
(5,7 km al 10,5%). La maglia rossa di leader va a Velits per un secondo: pesano i 15" persi da Nibali venerdì, dopo un tentativo a vuoto a 1,5 km dalla fine. E oggi, nell’ultima tappa da velocisti, la situazione non dovrebbe cambiare, seppur ci siano gli abbuoni. Conta poco. «Giusto venerdì sera avevo parlato al telefono con Rachele, la mia ragazza. E si diceva proprio di questa vittoria che non ne voleva sapere di arrivare. Lei mi aveva detto che era questione di poco. Aveva ragione». Costanza Vincenzo Nibali non
vinceva più, ma non era sparito. E per la verità, le squalifiche a Mosquera e Contador gli valgono almeno i successi sulla Bola del Mundo alla Vuelta 2010 e nella cronoscalata del Nevegal al Giro 2011. «Ma quelle sono vittorie con gli asterischi. Non mi interessano», taglia corto. Sul podio della corsa rosa 2011 (3˚, poi 2˚ a tavolino);
settimo alla Vuelta; 8˚ in due classiche monumento come Sanremo e Liegi; due attacchi «folli» (nella discesa del Giau al Giro, sul Ghisallo al Lombardia) che hanno spaccato la critica: entusiasmanti per qualcuno, inutili e dannosi per altri. Ieri il 27enne siciliano della Liquigas-Cannondale non è tornato, perché non se n’era mai andato. Ma non vinceva più: siccome è di sport professionistico che si sta parlando, non era particolare da poco. Sensazioni «Mi sentivo come
quegli attaccanti di calcio che si fanno un mazzo così e tirano tante volte senza mai segnare. Ora mi sono sbloccato, questo era un test importante che segue i primi segnali positivi che avevo avuto al Tour de San Luis». Gli chiedono dei rapporti con Ivan Basso: «Molto buoni, si era raccomandato nei giorni scorsi di fare bene in Oman e ho eseguito. La prossima settimana lavoreremo assieme in Toscana in vista della Tirreno-Adriatico, provando anche la cronosquadre. Ora mi sono sbloccato...». Dicevamo che una vittoria al Giro dell’Oman non gli cambia la vita: siamo ancora in tempo a ritrattare? © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 19 FEBBRAIO 2012
BASKET COPPA ITALIA A TORINO: LE SEMIFINALI
D numeri& STATISTICHE
SI GIOCA ALLE 17 DIRETTA TV SU LA7
GAZZETTA DELLO SPORT
S NEL 2001 PIEGÒ LA BENNET 79-72
Mps a caccia della 4a Coppa consecutiva: sarebbe record La finale (la stessa del 2011, vinta da Siena 79 72) si giocherà oggi alle 17 a Torino con diretta tv su La7. Biglietti ancora disponibili ai botteghini del PalaOlimpico. Siena cerca il 4o successo consecutivo, che sarebbe senza precedenti. IN SPAGNA (pe.m.) Oggi finale anche nella Coppa del Re. Si sfidano Barcellona e Real Madrid (ore 18, SportItalia 2). Così le semifinali: Barcellona Vitoria 66 57; Real Madrid Siviglia 92 84.
l’Analisi
S
di CHIABO
El Clasico italiano tra due squadre sempre più simili Siena-Cantù, El Clasico del decennio appena iniziato. Da un anno è solo questa la finale del basket italiano. Non importa se Siena, finora, ha sempre vinto: Cantù sta assomigliandole sempre di più, per intensità, lunghezza della squadra, ambizioni, qualità del gioco che, finora, nelle Final Eight è stata superiore. E non poteva essere altrimenti se si vuole competere con i pentacampioni e in Europa. Ed è simile anche il modo in cui queste due squadre sono arrivate in finale: vincendo gare controllate, più la Bennet avanti per tutti i 40’ che la Mps andata anche sotto con Milano, ma segnate nel finale da un fischio discutibile a loro favore. Identico è anche il modo nel quale Simone Pianigiani e Andrea Trinchieri hanno scacciato i sospetti e analizzato le gare: abbiamo meritato di vincere (e ci mancherebbe altro), facendo noi la partita. Punto. Non importa se Pesaro era risalita da -13 a -2 («Per degli oggetti volanti non identificati scagliati da Jones» dice Trinca) e Milano era davanti al 39’. E’ stata l’anteprima di una finale che ancora una volta e per davvero sarà la miglior sfida attualmente godibile in Italia. Restano i bruciori di stomaco di chi ha perso e si sente defraudato di qualcosa. Ma parlando di arbitri, come sempre, più che dei singoli fischi, il vero problema sono le designazioni spesso incomprensibili e il metro costante e coerente che dovrà essere tenuto quando si assegna un titolo, smantellando però sul nascere, perché è un’occasione spettacolare unica per il basket e non solo perché da quest’anno è stato ufficialmente chiesto a livello internazionale di ripulire il gioco, ogni tentativo che due squadre lunghe e di mano pesante faranno per usare le cattive maniere. Come dice Trinchieri, arrivare in finale è un’opportunità. Lo è anche per il basket di avere la fortuna di trovarsi con due squadre di questo livello in una finale secca, prodotto televisivo per eccellenza, dove si attendono più dei 6700 spettatori di ieri. In questo momento, l’unico meno di Cantù rispetto agli avversari non è tecnico ma mentale. E quel passo che ti fa passare da grande a vincente. Oggi vivremo l’ennesimo atto di una rivalità sempre più accesa. Due piccole città e due grandi società, una fiera e manifesta rivalità anche personale tra i protagonisti. Succede così quando ci si somiglia sempre di più. INTERVISTE E VIDEO SULLA COPPA ITALIA
www.gazzetta.it
Finali Siena Sono 12 le manifestazioni consecutive in cui Siena (nella foto Pianigiani) è arrivata in finale tra campionato, Coppa Italia e Supercoppa: viene da 11 vittorie di fila
a
Tiri liberi Milano Ne ha tentati solo 5 (3 di Rocca, nella foto), il numero più basso di tutta la stagione. Il precedente? 9 contro Siena in campionato. Ma aveva vinto
S Plus-minus di Melli Il plus-minus di Nicolò Melli (nella foto) nei 7’ giocati nel primo tempo è stato di +15. Significa che con lui in campo, Milano ha segnato 15 punti più di Siena
Siena-Cantù Andersen e McCalebb spengono la rimonta di Milano Mps a +18 in avvio, Melli e Gentile riaprono il match, Decide il play a 19" dalla fine DAL NOSTRO INVIATO
LUCA CHIABOTTI TORINO
Bo McCalebb segna il canestro dell’ennesima vittoria di Siena a 19" dalla fine chiudendo un ultimo quarto da campione, dove la Montepaschi si conquista l’ennesima finale con la tremenda efficacia di chi non si ricorda più l’ultima volta che ha perso in Italia una gara decisiva. McCalebb, un grandioso Andersen, il solito Lavrinovic: quando Milano mette la testa davanti, la palla va a loro. Realizzano 17 punti sui 20 segnati dalla Mps nell’ultimo quarto, gli ultimi tre ormai non contano più. Ma... la palla decisiva a McCalebb, sul 62 pari, la passa l’arbitro Facchini fischiando a Bremer un’infrazione di 5" sul pressing di Zisis. Immeritata Ma se la squadra
che ha vinto merita sempre e comunque di vincere, la novità è che stavolta Milano non ha meritato di perdere. E’ uscita da un buco che si era scavata sotto i piedi cadendo a -18 con l’energia di Gentile e Melli, era avanti fino a quando, a 53" dalla sirena, un brutto fischio, questo sì, di Paternicò (non l’unico) trasforma una furbata di Lavrinovic, che aggancia sotto l’ascella Fotsis, nei due liberi del pareggio del lituano. Regalo pesante.
Siena vola all’inizio con Andersen in attacco e Moss in difesa, Milano è tradita da Fotsis, Bourousis e Cook, chiude con 5/18 e 6 perse il 1o quarto, si trova 30-12 con la faccia di chi non sa cosa fare. Ma entra Gentile che riaccende la partita: è la sponda che Hairston cercava dall’inizio nel deserto emotivo della squadra, quando entra Melli l’EA7 esplode: 12-0, 20-4, gara capovolta. Con Rocca che dalla sua bassezza va a competere con Andersen. Milano, spesso a zona maldigerita da Siena, manca però i dettagli per il sorpasso, ci riesce con Fotsis al 32’ (49-52). Panchina Ma la Mps, strana-
mente lasciata in braghini corti dalla panchina (a parte Lavrinovic, 3 punti con 0/9 per Zisis, Carraretto, Ress e Aradori), va dai suoi big, trovando risposte importanti dallo schieramento con Andersen e Lavrinovic assieme. Gentile e Melli qui non possono più fare miracoli, Hairston cede alla stanchezza, ma Fotsis e Rocca ci sono. Al 39’ Bremer riporta l’EA7 davanti ma nemmeno stavolta Milano ce la fa. Giorgio Armani passa dallo spogliatoio per fare i complimenti alla sua squadra: «Abbiamo regalato il primo quarto e di questo siamo colpevoli — dice Scariolo — poi abbiamo reagito con coraggio, intelligenza e personalità. La gara si è risolta per pic-
SIENA MILANO
67 65
(21-12, 34-32; 47-45) MONTEPASCHI SIENA: McCalebb 16 (5/6, 1/3), Moss 8 (0/2, 2/5), Thornton 4 (2/3), Stonerook 2 (1/2, 0/2), Andersen 25 (11/17, 1/1); Zisis 1 (0/2, 0/2), Carraretto (0/2 da 3), Lavrinovic 9 (2/2, 1/2), Ress (0/1 da 3), Aradori 2 (0/2 da 3). N.e.: Michelori, Lechthaler. All.: Pianigiani. EA7 EMPORIO ARMANI MILANO: Cook 6 (0/3, 2/5), Bremer 3 (0/1, 1/5), Hairston 13 (4/8, 1/3), Fotsis 15 (6/7, 1/3), Bourousis (0/2, 0/1); Mancinelli (0/1, 0/1), Nicholas 3 (0/1, 1/2), Rocca 11 (4/9), Melli 5 (1/1, 1/4), Gentile 9 (3/6, 1/6). N.e.: Giachetti, Filloy. All.: Scariolo. ARBITRI: Facchini, Paternicò, Sabetta. NOTE - T.l.: Sie 10/15, Mil 5/5. Rimb.: Sie 31 (Stonerook 9), Mil 43 (Hairston e Rocca 7. Ass.: Sie 9 (4 con 2), Mil 18 (Bremer 7). Progr.: 5’ 9-5, 15’ 30-19, 25’ 43-39, 35’ 57-54. Nessun uscito per 5 falli.
coli dettagli e per la classe individuale di McCalebb e Andersen. Se riusciremo a prendere le cose buone di questa sconfitta, quando saremo a posto fisicamente, mi auguro tra un paio di settimane, saremo competitivi. E credo che ce la faremo. Questa non è la Milano che ha perso gli anni passati più di venti gare di fila con Siena, noi con loro siamo 1-1». Pianigiani ha visto una sfida un po’ diversa: «La partita l’abbiamo fatta noi: è evidente se dopo 13’ sei avanti di 18. Dopo l’abbiamo controllata, anche se gli errori su tiri facili ci hanno tolto un po’ di serenità. E lì abbiamo giocato male. Ma quando Milano è andata avanti, siamo stati bravi a non accusare il colpo ma a reagire subito. Insomma, abbiamo meritato di vincere». Come sempre. © RIPRODUZIONE RISERVATA
le Pagelle
di CHIABO
MOSS DIFENDE ALLA GRANDE, BOUROUSIS NON ENTRA MAI IN PARTITA SIENA MCCALEBB 7.5 Sembra una partita sotto il suo standard, segna 9 punti con 4/5 al tiro e 2 recuperi nell’ultimo quarto. Fa anche il canestro decisivo a 19". ZISIS 6 Usato spesso assieme a McCalebb nel momento più difficile dell’attacco di Siena contro la zona, ma combina poco.
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IL MIGLIORE
8 ANDERSEN
Undici punti nel 1o quarto, due pennellate sul sorpasso di Milano. Dai 3 4 metri una sentenza inappellabile. CARRARETTO 5 Dieci minuti in campo ma il tiro non entra.
THORNTON 6 Apporto soprattutto difensivo, ferma subito Hairston nel momento del grande allungo ma ferma anche la palla. LAVRINOVIC 7 Non splendente ma quando la palla scotta, sul +3 di Milano, sa cosa fare. RESS 5 Gioca solo 6’ ma sono un incubo: il suo plus minus è 15 STONEROOK 6.5 Gioca stopper, non prova quasi più a tirare, ma prende 9 rimbalzi. Incredibile, neanche un recupero! ARADORI 5 Prende in faccia la striscia di Gentile che riapre la gara. MOSS 7 Parte su Bremer e lo annichilisce, poi continua a difendere come un matto.
MILANO MANCINELLI N.G gioca per forza 4’ nel momento peggiore di Fotsis. HAIRSTON 7 E’ l’unico degli starter a dare un segno di vita, fino a quando non scoppia (è al rientro da un lungo stop) è contagioso. FOTSIS 7 Volevamo dargli 3 perché è inconcepibile il modo in cui ha «passato» tutti i tiri importanti senza guardare il canestro, rendendo un favore enorme a Siena. Poi ha fatto il grande giocatore e segnato la tripla del +3. Ma non lo perdoniamo del tutto. COOK 6 Bravo su McCalebb, in attacco si vede poco. NICHOLAS 5 Si sbatte, i quintetti con lui funzionano ma è marginale.
ROCCA 7 Il solito leone (in 16’) contro Andersen o Lavrinovic che gli tirano in testa. BOUROUSIS 4 Tatticamente non è la sua gara, non fa nulla perché lo diventi. MELLI 7 Strepitoso nel 1o tempo, prende anche 6 rimbalzi in 13’. BREMER 6 Dà palloni che parlano, ma Moss lo toglie dall’attacco. L’unico canestro è quello pazzesco del 60 62 a 65" dalla fine.
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IL MIGLIORE
7 GENTILE
Prende da solo, e poi con Melli, sulle spalle Milano tradita dalle star. Riapre la gara con il suo 7 0, alla fine sbaglia 2 triple importanti. Se le meritava.
DOMENICA 19 FEBBRAIO 2012
finale bis Micov incanta con Shermadini Pesaro s’arrende Bennet avanti, poi le triple di Jones riaprono la gara. Pesa un dubbio antisportivo di White DAL NOSTRO INVIATO
PAOLO BARTEZZAGHI TORINO
David Andersen, 31 anni, ala australiana della Montepaschi Siena CIAM-CAST
CANTÙ PESARO
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(25-15, 42-31; 55-44) BENNET CANTÙ: Cinciarini 5 (1/2, 1/2), Basile 3 (1/6 da 3), Micov 9 (2/6, 0/2), Leunen 3 (0/1, 1/5), Marconato 6 (3/4); Markoishvili 15 (3/6, 2/4), Mazzarino 6 (2/4 da 3), Perkins 4 (2/2, 0/1), Shermadini 18 (7/8), Brunner 2 (1/2). N.e.: Diviach, Bolzonella. All.: Trinchieri. SCAVOLINI SIVIGLIA PESARO: Hickman 9 (3/11, 0/3), Hackett 14 (5/10, 0/3), White 7 (3/6, 0/1), Jones 20 (0/2, 5/7), Lydeka 5 (0/2); Cavaliero 2 (0/1, 0/1), Cusin 7 (3/4), Flamini. N.e.: Alibegovic, Cercolani, Tortù, Urbutis. All.: Dalmonte. ARBITRI: Lamonica, Sahin, Tola. NOTE - T.l.: Can 12/13, Pes 21/29. Rimb.: Can 37 (Micov 7), Pes 27 (Jones 10). Ass.: Can 20 (Micov 6), Pes 8 (Hackett 3). Progr.: 5’ 13-6; 15’ 34-23, 25’ 47-36, 35’ 59-52. F.antisp.: Basile 12’22" (30-17), White 39’08 (66-64), Hackett 39’08 (68-64). Spett.: 6750.
La rimonta di Pesaro, impronosticabile per come aveva dominato Cantù fino all’ultimo quarto, si ferma una volta con la prima tripla a segno di Gianluca Basile a 2’47" dalla fine e poi con due falli antisportivi. Il primo è dubbio: James White arpiona la mano di Shermadini che sta per schiacciare, il fallo è duro, ma che sia antisportivo è discutibile. Luca Dalmonte grida: «Fine», perché capisce che le speranze della sua Scavo si esauriscono in quel momento. Il secondo antisportivo, invece, è giusto: il fallo di Hackett è commesso prima che la palla sia rimessa in gioco. Jumaine Jones, con l’ennesima triplona, aveva riportato Pesaro a -2 con poco più di un minuto di gioco. Con i due antisportivi, Cantù è tornata a +5 a 49 secondi dalla fine. Meritata «Complimenti perché
hanno meritato — dice l’ex Dalmonte — hanno avuto un impatto più duro. Abbiamo perso palloni e affrettato gli attacchi contro una difesa a livello di Eurolega. Sudditanza psicologica degli arbitri? Portare le prove prima di parlare di una cosa del genere». Un anno dopo, Cantù torna in finale dimostrando per tre quarti di essere a un livello diverso rispetto a Pesaro. La sua difesa anestetizza il talento degli avversari, mentre il suo gioco esalta anche chi di talento non ne ha così tanto. Inoltre la profondità delle due panchine spiega perché, con gli alti e bassi stagionali e visti anche ieri, Cantù è comunque in corsa per i quarti di Eurolega. Pesaro perde sei palloni nei primi 5 minuti e comincia a inse-
LEUNEN 5.5 Mancano le sue triple, soprattutto nel finale.
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IL MIGLIORE 7,5 MICOV
Il Diamantidis della Brianza: insostituibile anche senza segnare troppo. Scelte, ritmo, passaggi e una stoppata su Hickman. Migliore per rimbalzi (7) e assist (6). MARCONATO 6.5 Inizio sontuoso in attacco dove ha spazio e lo sfrutta anche in «velocità». MAZZARINO 6 Mette le prime 2 triple su un campo dove un anno fa non sbagliava mai. Poi si ferma.
SHERMADINI 7.5 Domina con la tecnica sotto canestro e non solo: 2 volte riceve da 3 metri e segna il piazzato battezzato dalla difesa. CINCIARINI 5.5 Perde 4 palloni e sicurezza. Tanto in regia c’è Micov. BRUNNER 6 Pochi minuti di movimento e gomiti. BASILE 6.5 Bene in difesa, malissimo al tiro fino alla tripla decisiva.
PESARO WHITE 6 Ben difeso, non decolla. Un alley oop finisce sul ferro. CAVALIERO 5 Non dà quello che ci vorrebbe dalla panchina.
4 Finali consecutive di Cantù (nella foto Marconato) contro Siena: iniziate l’anno scorso in Coppa Italia, proseguite poi con le finali scudetto (4-1 per l’Mps) e la Supercoppa
S Palle perse Cantù ha perso 24 palloni, che sono record negativo stagionale per la Bennet, che però ha vinto. Ne hanno perse 4 Mazzarino, Perkins e Cinciarini (foto)
Vlado Micov, 26 anni, tuttofare di Cantù, contro JR Hickman, 26 CIAM-CAST
guire. In difesa soffre sotto canestro lasciando spazio a Marconato prima e Shermadini poi, abili a punire anche dalla media distanza. La regia di Micov è, come spesso accade, decisiva anche senza incidere nei numeri. Non sbaglia una scelta, penetra e scarica alla Diamantidis, difende bene su White. Massimo vantaggio Nel secondo quarto Cantù raggiunge il +13, massimo vantaggio eguagliato più volte. Un lampo di Hackett permette a Pesaro di tornare a -7. Ma gli ultimi secondi del parziale sono esemplificativi. Il disastroso Hickman penetra, si sporge un po’ per cercare il fallo e invece trova la stoppata di Leunen. In tre secondi Micov porta la palla in attacco, la dà a Cinciarini che dal lato destro dell’attacco pe-
MARKOISHVILI PREZIOSO, HICKMAN DELUDENTE MARKOISHVILI 7 Prezioso sui due lati del campo.
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Marco Belinelli, 25 anni, contro Jeremy Lin, 23 EPA
Ci vuole Belinelli per fermare Lin e i Knicks DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
di P.B.
PERKINS 6 Gli manca ancora l’occhio per incidere.
NBA ALLE 19 SU SPORTITALIA NY-DALLAS
L’azzurro segna 17 punti, gli Hornets sbancano New York
le Pagelle
CANTÙ
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numeri& STATISTICHE
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LA GAZZETTA SPORTIVA
HICKMAN 4 Malissimo al tiro: segna per la prima volta nell’ultimo minuto del 2o quarto dopo 6 errori. CUSIN 6 Meglio di Lydeka. FLAMINI 6 Minuti di fatica difensiva. HACKETT 6.5 Secondo quarto di punti ed energia. Peccato per le perse (5) e qualche forzatura a testa bassa nel finale. LYDEKA 5 5 punti senza tiri dal campo. In difesa non tiene. A Cantù era il cambio, la sua dimensione.
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IL MIGLIORE
7 JONES
Pesaro vive e recupera con le sue triple da distanza Nba e i rimbalzi. Peccato per il 3o fallo nel 2o quarto.
sca Perkins che in volo segna. Pesaro, da un possibile -7, si trova a -11 in poco più di tre secondi. Cantù riesce a tenere il vantaggio nel terzo quarto abbassando le percentuali da tre. A inizio ultimo quarto è ancora +13. Colpa Qui ha la grave colpa di non chiudere e Pesaro, con una tripla di Jones e due giochi da tre punti di fila di Hackett e Hickman riapre la semifinale. «Oggetti volanti non identificati, le triple di Jones, hanno cambiato l’inerzia della partita — dice Trinchieri — poi con due esecuzioni perfette abbiamo portato la barca in porto. Sappiamo come sono andate le altre tre finali con Siena. Mal che vada avremo perso la quarta. Arrivarci è un’opportunità. Milano non ce l’ha, noi sì».
S 20+10 Doppia doppia per punti e rimbalzi di Jumaine Jones (nella foto), l’unica della giornata delle semifinali. Jones ha segnato anche le uniche 5 triple di Pesaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
INFORTUNIO IL CENTRO DI ROMA
Crosariol, caviglia distorta Fermo almeno 20 giorni Distorsione alla caviglia destra per Andrea Crosariol. Il centro di Roma dovrà portare una valva gessata per 5 giorni e in seguito un tutore per altri 15. LEGADUE Oggi (18.15) 6a di ritorno: Ostuni-Bologna (12.15); Forlì-Veroli; Brescia-Pistoia; Reggio Emilia-Barcellona; Imola-Scafati; Sant’Antimo-Verona; Jesi-Brindisi (21/2, ore 21). Classifica: Reggio Emilia 13 vinte-4 perse), Pistoia (13-6), Scafati (13-6), Brindisi (13-6) 26; Barcellona (11-7), Brescia (11-8) 22; Piacenza (9-10) 18; Jesi (8-10), Ostuni (8-11), Verona (8-11) 16; Bologna (7-11), Imola (7-12) 14; Forlì (6-11), Veroli (6-12) 12; Sant0’Antimo (5-13) 10. A-1 DONNE Oggi (ore 18) 6a di ritorno: S.S.Giovanni-Schio 53-78 (venerdì); ParmaFaenza; Comense-Taranto; Pozzuoli-Priolo; Lucca-Cagliari; Umbertide-Alcamo.
MASSIMO LOPES PEGNA NEW YORK
Con un briciolo di amor di patria, si può dire che per fermare la «Linsanity», cioè Jeremy Lin, il ragazzo che sta facendo impazzire l’America, e interrompere la striscia vincente dei Knicks che era arrivata a sette, ci voleva un italiano: Marco Belinelli. Alla fine di un’ottima partita (17 punti, con 7/14 dal campo, 1 rimbalzo, 1 assist e 3 recuperi), il bolognese si schermisce: «Naturalmente io ho solo dato un contributo. E’ stata una bella prova di squadra con cui abbiamo bloccato l’attacco di New York. Abbiamo difeso benissimo su Lin e l’abbiamo costretto a buttare molti palloni». Soprattutto nel primo tempo, in cui il nuovo fenomeno della Nba, originario di Taiwan, commette otto delle sue nove palle perse. E’ quando D’Antoni lo rimprovera: «Gli ho semplicemente detto che cercava passaggi troppo complicati: succede spesso a ragazzi così giovani». Ma un colpo a effetto JL lo ha messo a segno anche fuori dal campo: ha sborsato 1600 dollari per brevettare il marchio «Linsanity» ed evitare che altri lo facessero prima di lui. Ora chi vorrà stamparlo su qualsiasi gadget dovrà pagargli i diritti. Evidentemente frequentare un corso di laurea in economia a una università prestigiosa come Harvard dà i suoi frutti. Rimonta Nella seconda parte, New York scesa anche a -14, va in rimonta. Proprio Lin ritrova ritmo in attacco (alla fine segnerà 26 punti con 8/18 dal campo, gli stessi punti di un ritrovato Stoudemire) e nell’ultimo quarto i Knicks quasi riacciuffano gli Hornets, la peggior squadra dell’Ovest. Ma è proprio Belinelli, con un paio di canestri, ad aiutare i suoi compagni a vincere la terza gara consecutiva. Spiega Marco: «Conta solo aver fatto il nostro terzo risultato di fila e contro una squadra in palla. Niente scuse, ma abbiamo anche un sacco di assenze (Okafor, Smith, Gordon, Landry, ndr.). Combattiamo sempre, non smettiamo mai di crederci». E ora anche Lin è tornato sulla terra. Dice l’azzurro: «E’ uno bravo ed è una bella cosa per il basket: sta giocando bene e si merita tutta questa attenzione. Ma il sistema D’Antoni, tanta libertà e pick & roll, evidentemente è perfetto per lui». I suoi Hornets ora andranno all’assalto anche di Oklahoma City: «Possiamo giocarcela. Una cosa è certa: la nostra squadra non molla mai». E neppure il Beli che gioca con polso e caviglia acciaccati: «Le lastre sono negative e anche se sento dolore non mi fermo. Sono fatto così». Lin e i Knicks invece sfidano Dallas alle ore 19 italiane, con diretta su SportItalia. Le altre partite Charlotte ha chiuso a 16 la serie
negativa vincendo a Toronto. Un tap in di Cunningham a 2 decimi dalla fine dopo un errore di Gay ha permesso a Memphis di superare Denver. Grandissima prova del montenegrino Pekovic: 30 punti (13/20 al tiro) e 12 rimbalzi nel colpo di Minnesota a Houston. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Risultati: Toronto-Charlotte 91-98 (DeRozan 24; R.Williams 22); Orlando-Milwaukee 94-85 (Howard 26; Delfino 16); Detroit-Sacramento 114-108 (Stuckey 36; Cousins 26); Cleveland-Miami 87-111 (Irving 17; James 28); Philadelphia-Dallas 75-82 (Vucevic 16; Nowitzki 28); New York-New Orleans 85-89 (Lin, Stoudemire 26; Ariza 25); Memphis-Denver 103-102 (Gay 20; Brewer 26); Houston-Minnesota 98-111 (Parsons 18; Love 33); Oklahoma City-Golden State 110-87 (Harden 25; Lee 23); Utah-Washington 114-100 (Jefferson 34; Wall 24); Lakers-Phoenix 111-99 (Bryant 36; Gortat 21).
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LA GAZZETTA SPORTIVA
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DOMENICA 19 FEBBRAIO 2012
LA GAZZETTA SPORTIVA
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SCI COPPA DEL MONDO
Blardone mister podio PIERANGELO MOLINARO
la guida
Giù il cappello, Max Blardone lo merita. E non solo per il grande secondo posto che ha conquistato a Bansko sulla pista intitolata ad Alberto Tomba, ma per la forza morale mostrata, per quel non arrendersi davanti ad una situazione atmosferica per lui incredibilmente avversa. Non avrebbe potuto battere uno scatenato Marcel Hirscher, ma almeno divertirsi di più e non rischiare le gambe in una bufera durata 10 minuti, proprio quando toccava a lui e Simoncelli prendere il via.
Combinata donne e slalom maschile in diretta tv dalle 8
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Clima beffardo Questo cielo bul-
garo pareva proprio avercela con gli italiani. I migliori sono infatti partiti sotto una leggera nevicata e qualche raffica di vento e non era un caso che alla fine i primi 5 della classifica provvisoria fossero tutti al via entro i primi 8. Ma quando il tedesco Dopfer, numero 11, si è affacciato al cancelletto la nevicata era intensa e soprattutto il vento spazzava la pista in direzione contraria a quella di discesa. Roba da tundra, con quel velo di nebbia che copre la neve. E’ impossibile essere sciolti quando a ottanta e più all’ora non si vede il terreno su cui passano gli sci. Ma Blardone, al via con il 14, non ha mollato e che non vedesse la pista lo si è intuito dai tre sobbalzi che ha preso infilando altrettante buche. «Tre volte ho anche preso una ventata che ha rischiato di stopparmi», racconta l’ossolano. Ma non ha mollato, appena ha potuto ha attaccato, tagliando gli angoli, cercando subito di appiattire gli sci. Una prova al massimo, di più in tali condizioni Blardone non avrebbe potuto fare. Ma quell’1"31 di distacco da Ligety e l’1"15 da Hirscher parevano irrecuperabili. La beffa è arrivata due discese dopo quando all’improvviso la bufera si è placata e dopo il numero 22 addirittura è apparso il sole, tanto che Grange, al via con il 34, si è addirittura piazzato sesto. La rimonta Qui si vede la tempra di un campione, quando si butta dentro anche quando la prospettiva di vittoria è remota. Non era una seconda manche facile, più angolata della prima, ma con maggior velocità. Un tracciato che bisognava capire.
Terzo podio di fila per Blardone in gigante: primo in Alta Badia, terzo ad Adelboden, secondo a Bansko
Solo Hirscher, a caccia della Coppa, sciava al livello dell’azzurro, anzi, un poco meglio (-24/100), ma non per questo l’impresa del nostro gigantista ha meno valore.
E’ secondo dietro a Hirscher: «Sono un cagnaccio»
Le parole «Ho tirato fuori il ca-
Nel gigante di Bansko batte pure la bufera che lo frena nella prima manche: un’impresa
Max Blardone, 32 anni, a Bansko con Alberto Tomba, 45 REUTERS
E attaccare con intelligenza. In testa si trovava l’altro grande talento austriaco in embrione, Marcel Mathis, 20 anni, figlio dello skiman di Bode Miller, partito per quinto con la pista ancora perfetta. Tutti alle sue spalle. Fino a Blardone... Max attaccava la pista come se fosse l’ultima gara della sua vita. Rapido e deciso come un puma che si avventa sulla preda. Prendeva due grossi rischi, con altrettante internate, ma riusciva a stare in piedi e soprattutto a non perdere velocità. Era chiaro per chi era ancora in partenza che questo Blardone si poteva battere solo prendendo tutti i rischi. Deragliavano Fanara e Raich, sbagliavano Schoerghofer e Ligety.
Lindsey Kildow Vonn ha vinto ufficialmente la prima coppa della stagione digrignando i denti. Avendo 231 punti di vantaggio sulla Riesch e mancando due sole discese alla fine ha matematicamente conquistato la coppetta di discesa, la quinta consecutiva in questa specialità. Ma ieri la ex signora Vonn non ha digerito di essere stata battuta nella discesa di Sochi dalla stessa Riesch e dalla Goergl. Ma ha commesso errori, forse ha esagerato anche nel farsi togliere il filo delle lamine. Il manto era morbido, ma lei in certe curve un poco più chiuse faceva proprio fatica a scaricare a terra tutta la potenza, gli sci scappavano e lei faceva metri in più.
Lindsay Vonn, 27 anni a destra, si complimenta con la Riesch, 27 AFP La rivale Sarebbe stato comunque difficile battere la Riesch, che pare arrivata alla miglior forma, dopo l’estate del matrimonio, solo nelle ultime due settimane. La tedesca ha sciato alla grande dimostrando di aver capito sino in fondo le pieghe della pista russa. Sia i cur-
voni della parte alta, sia le curve lunghe della parte finale, dove è necessario lasciare le briglie sciolte agli sci. Anche l’austriaca Elisabeth Goergl sul traguardo ha messo il naso davanti alla Vonn dimostrandosi solida anche su una neve non adatta alle sue caratteristiche tecni-
Lo slalom Oggi a Bansko tocca
allo slalom. Si gareggia sulla parte finale della pista del gigante. Partenza a livello del primo intertempo della specialità più veloce, una quindicina di porte in pendenza e poi quel lungo falsopiano che ai nostri mette paura. Se ci fosse il miglior Razzoli sarebbe la sua pista e Giuliano dice di essere migliorato. Ma saranno ancora Deville e Gross le nostre speranze, forse gli unici che possono contrastare questo Hirscher. © RIPRODUZIONE RISERVATA
SLITTINO: COPPA DEL MONDO A SIGULDA
DISCESA DONNE A SOCHI L’AMERICANA E’ TERZA. MERIGHETTI SETTIMA
Vonn, la prima coppetta Ma dopo Riesch e Goergl
gnaccio che è in me — diceva Blardone — I rischi li ho presi tutti e mi è andata bene, due volte ho toccato con lo scarpone e sono riuscito a non scivolare via. A Ligety invece è andata male. Sono contento e la cosa più importante è che sono rientrato fra i primi sette al via, almeno nelle prossime gare dovrei avere le stesse condizioni e una pista un po’ più pulita». Max è carico e non lesina le battute: «Il prossimo gigante a Crans Montana fra una settimana è un po’ piatto. Vorrà dire che verrò ad allenarmi a Milano, in tangenziale».
GIGANTE MASCHILE (Bansko): 1. Hirscher (Aut) 2’25"23; 2. BLARDONE a 1"39; 3. Mathis (Aut) 1"46; 4. Svindal (Nor) 1"68; 5. Reichelt (Aut) 1"90; 6. Myhrer (Sve) 1"92; 7. Karlsen (Nor) 1"99; 8. Schoerghofer (Aut) e Grange (Fra) 2"00; 10. MOELGG 2"06; 11. Defago (Svi) 2"11; 12. Ford (Usa) 2"29; 13. EISATH 2"40; 14 Neureuther (Ger) 2"42; 15. SIMONCELLI 2"56; 16. Pinturault (Fra) 2"57; 17. BORSOTTI 2"71. Rit. I m.: Deville, Casse. Coppa del Mondo (30 pr.): 1. Kostelic (Cro) 1043; 2. Feuz (Svi) 973; 3. Hirscher (Aut) 925; 17. Deville 370. Coppa gigante (5): 1. Hirscher (Aut) 465; 2. Ligety (Usa) 384; 3. Blardone 258. DISCESA DONNE (Sochi): 1. Riesch (Ger) 1’49"17; 2. Goergl (Aut) a 43/100; 3. Kildow Vonn (Usa) 59/100; 4. Weirather (Lie) 81/100; 5. Rolland (Fra) 1"11; 6. Mancuso (Usa) 1"13; 7. MERIGHETTI 1"48; 8. Marchand Arvier (Fra) 1"74; 9. Cook (Usa) 1"80; 10. McKennis (Usa) 1"89; 11. SCHNARF 1"98; 12. Maze (Slo) 2"06; 13. Schmidhofer (Aut) 2"10; 14. Ferk (Slo) 2"31; 15. Fenninger (Aut) 2"43; 16. STUFFER 2"61; 21. RECCHIA 3"20; 27. E. FANCHINI 3"38; 28. BORSOTTI; 40. Marsaglia, 47. E. Curtoni. Non part. Brignone. Coppa del Mondo (26): 1. Vonn (Usa) 1442; 2. Maze (Slo) 994; 3. Riesch (Ger) 956; 16. Merighetti 332. Coppa discesa (7): 1. Vonn (Usa) 590; 2. Riesch (Ger) 359; 3. Goergl (Aut) 355; 5. Merighetti 243. OGGI SLALOM MASCHILE (Bansko, manche ore 9/12). Pettorali: 1 DEVILLE, 2 Neureuther (Ger), 3 Myhrer (Sve), 4 Matt (Aut), 5 Byggmark (Sve), 6 GROSS, 7 Hirscher (Aut), 8 Pranger (Aut), 9 THALER, 10 Raich (Aut), 11 Missillier (Fra), 12 Dopfer (Ger), 13 Grange (Fra), 14 RAZZOLI, 15 Hargin (Sve), 16 Ligety (Usa), 18 MOELGG, 26 Pinturault (Fra), 50 BORSOTTI. Coppa slalom (8): 1. Kostelic (Cro) 595; 2. Hirscher (Aut) 460; 3. Deville 370; 6. Gross 282. SUPERCOMBINATA DONNE (Sochi, superG ore 8, slalom 11). Pettorali (superG): 2. Smith (Usa), 3 MERIGHETTI, 5 MARSAGLIA, 8 Zettel (Aut), 10 Ferk (Slo), 11 BORSOTTI, 12 Mancuso (Usa), 13 Gagnon (Can), 14 SCHNARF, 16 Fenninger (Aut), 17 Paerson (Sve), 18 Vonn (Usa)19 Goergl (Aut), 20 Hosp (Aut), 21 Maze (Slo), 22 Riesch (Ger), 26 E. FANCHINI, 27 BRIGNONE, 29 E. CURTONI, 57 STUFFER. Coppa supercombinata (2): 1. Vonn (Usa) 180; 2. Maze (Slo) 125; 3. Hosp (Aut) 120; 11. Borsotti 47. TV Dirette dalle 7.55 su RaiSport 1 ed Eurosport. RECUPERO Il gigante femminile annullato prima a Courchevel e poi a Soldeu (Andorra) per il maltempo sarà recuperato il 2 marzo a Ofterschwang (Ger), dove sono già in programma un gigante e uno slalom.
che. Quarta, e pure lei in quanto a solidità tecnica non scherza, la ventiduenne Tina Weirather, dimostratasi versatile in tutte le condizioni e con una sensibilità straordinaria. Le azzurre Luci ed ombre sulla squadra azzurra. La migliore ancora una volta è stata Daniela Merighetti, settima nella classifica finale a 1"48 dalla Riesch. La finanziera bresciana ha perso molto nella curve strette della prima parte. «Sicuramente — spiega — ho perso qualcosa in partenza perché il pollice fratturato a Bad Kleinkirchheim mi faceva male e su questa partenza piatta qualche spinta decisa era necessaria». Ma il responsabile delle donne Plancker parla anche di errata interpretazione, un eccessivo timore dopo gli errori in prova. Undicesima la Schnarf dopo un grave errore nel finale, lontane le altre. Oggi è in programma la supercombinata con il superG. pa. m. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Zoeggeler 2˚, doppio trionfo per Loch Sul podio anche Oberstolz-Gruber Il bronzo mondiale aveva rilanciato Armin Zoeggeler, che ieri a Sigulda, in Lettonia, ha chiuso 2˚ a soli 53 centesimi dal vincitore Felix Loch, 22enne iridato tedesco che si è assicurato la Coppa del Mondo. Per l’olimpionico azzurro, che ha utilizzato la stessa slitta di Altenberg, si tratta del 95˚ podio in carriera (54 vittorie). «Stavolta ho sbagliato io» dirà Armin. Loch è il primo tedesco a rivincere la Coppa dopo il suo mentore Georg Hack, 1989-90. Nel doppio, Oberstolz-Gruber sono secondi dietro gli austriaci Linger. La Coppa si deciderà nel prossimo weekend a Paramonovo. SINGOLO: 1. Loch (Ger) 1’37"501 (48"943 + 48"558); 2. ZOEGGELER a 0.053 (48"807 + 48"747); 3. Kivlenieks (Let) a 0.148 (48"921 + 48"728); 4. Ludwig (Ger) a 0.159; 5. Lengenhan (Ger) a 0.369; 15. MAIR a 0.939. Cop-
pa del Mondo (8/9): 1. Loch (Ger) 745; 2. Moeller (Ger) 557; 3. Lengenhan (Ger) 517; 4. Ludwig (Ger) 496; 5. ZOEGGELER 463. DOPPIO: 1. A. e W. Linger (Aut) 1’24"722 (42"373 + 42"349); 2. OBERSTOLZ-GRUBER a 0.239 (42"507 + 42"454); 3. Wendl-Arlt (Ger) a 0.369 (42"567 + 42"524); 8. RIEDER-RASTNER a 0.922; 12. FISCHNALLER-SCWIENBACHER a 1"301. Coppa del Mondo (8/9): 1. Linger-Linger (Aut) 680; 2. Wendl-Arlt (Ger) 635; 3. Eggert-Benecken (Ger) 560; 4. OBERSTOLZ-GRUBER 437.
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LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 19 FEBBRAIO 2012
ATLETICA MEETING INDOOR ANDREA BUONGIOVANNI
L’8 agosto è sempre più vicino: quel giorno, a Londra, si disputerà la finale olimpica dei 110 ostacoli. E la rivalità tra il cinese Liu Xiang, già d’oro ad Atene 2004 e il cubano Dayron Robles, campione a Pechino 2008, nonché primatista del mondo da qualche mese prima, raggiungerà il culmine. I due sono diversi in tutto. Hanno culture opposte, parlano lingue diverse, comunicano a gesti. Eppure si stimano sinceramente e sono amici veri. La conferma più bella è arrivata l’agosto scorso ai Mondiali di Daegu. Robles vince, ma un paio d’ore dopo la gara — su ricorso della federazione cinese — viene squalificato perché, al penultimo ostacolo, ha visibilmente danneggia-
Liu Xiang-Robles Al cinese il 1˚round A Birmingham grande 7"41 sui 60 hs al primo scontro diretto dopo la rocambolesca finale iridata di Daegu
Nei 60 Clarke vola in 6"47, Powell terzo con 6"50. Cusma seconda negli 800: 2’01"99 to proprio Liu Xiang (finito terzo), «agganciando» con la mano destra il suo polso sinistro. Il titolo va così al miracolato statunitense Jason Richardson e il cinese si ritrova con l’argento al collo. Robles? Sparisce anche dall’ordine d’arrivo. Cuba s’indigna: le polemiche successive alla decisione, con tanto di contrappello respinto, sono accesissime. «Fossi stato di qualsiasi altro Paese — dice Dayron amaro — non sarebbe finita così».
La finale dei 60 hs: da sinistra il cinese Liu Xiang, vincitore in 7"41, lo statunitense Aries Merritt, sesto in 7"55 e il cubano Dayron Robles, secondo in 7"50 AFP
trascorsi quasi sei mesi. Ed è degli organizzatori del meeting indoor di Birmingham il merito
di aver rimesso i due uno fianco all’altro (sui 60 ostacoli). Liu Xiang, se non altro, ha ribaltato il risultato scritto sul campo in Sud Corea. E con una prestazione da incorniciare. Il suo 7"41, personale limato di 1/100 dopo cinque anni, vale il record asiatico e la miglior prestazione mondiale stagionale. Robles, complice una partenza alla moviola, gli è finito ben distante, a 9/100. «Ho un po’ pasticciato sulle prime due barriere — ha detto Liu Xiang — quindi credo di avere ancora margini di miglioramento. Ma guardo con fiducia alla stagione che sarà: l’importante è non infortu-
IPPICA TROTTO, PRIMO EVENTO DEL 2012
Nel GP Locatelli in corsa anche Italiano e Nerazzurra Tocca a San Siro aprire la serie dei Gran Premi di questo 2012 iniziato da poco piu di una settimana, dopo uno sciopero lungo 41 giorni e che per il momento non ha portato nessuna novità. Sulla pista milanese (l’inizio del convegno è alle 14.10) va in scenda il GP Mario Locatelli, in ricordo del grande dirigente scomparso nel 1956. Dodici cavalli al via e favori divisi fra Lover Power e Italiano. La prima è veloce al via e reduce da tre uscite nel meeting di Vincennes (il 3˚ posto nel Prix de Lille il miglior risultato), il secondo
narsi». Intanto il prossimo scontro, in attesa dei Mondiali in sala di Istanbul del 9-11 marzo, sarà giovedì a Stoccolma. Prove in vista di Londra...
il dominicano Felix Sanchez ha corso un inedito 400 hs in 48"78, migliorandosi di 47/100 rispetto all’uscita di Mondeville di inizio mese.
Tripletta Nell’altra attesa sfida,
Qui Italia A Birmingham, negli 800, piace Elisa Cusma: non tanto per il 2’01"99 (46/100 peggio di martedì a Lievin), quanto per l’intraprendenza e la condotta di gara. La polacca Cichoka (2’01"90) la beffa solo negli ultimi metri. Più sottotono, rispetto a tante recenti prestazioni, Emanuele Abate: nei 60 hs, con 7"70, esce in batteria.
quella sui 60, è tripletta giamaicana. Ma il favorito Asafa Powell, che ha scelto di tornare alle indoor dopo otto stagioni, finisce terzo (in 6"50). A precederlo sono Lerone Clarke, al terzo mondiale stagionale consecutivo con un sontuoso 6"47 e Nesta Carter (6"49). Tra i tanti degni risultati di giornata, anche un (mezzo) record del mondo. Nella francese Val de Reuil,
S Lerone Clarke Il giamaicano, con 6"47, centra il terzo miglior crono mondiale 2012 consecutivo sui 60
7ª corsa - 17.20 - GP Mario Locatelli - e 44.000, m 1600: 1 Mirtillo Rosso (R. Vecchione); 2 Indy Kronos (R. Andreghetti); 3 Newyork Newyork (L. Baldi); 4 Lover Power (P. Gubellini); 5 Nera Azzurra (Fr. Facci); 6 Irambo Jet (A. Greppi); 7 Italiano (Gp. Minnucci); 8 Maigret Bi (M. Biasuzzi); 9 Nuage en Ciel (T. Di Lorenzo); 10 Nancy's Treb (M. Lovera); 11 Lambro (G. Fulici); 12 Napoleone Lans (M. Pieve). OGGI SI CORRE ANCHE Trotto: Roma (14.20), Firenze (14.35), Montegiorgio (15.25). Galoppo: Pisa (14.25) e Napoli (15.05). IERI QUINTÉ 4-2-11-17-1 A Siracusa (m 1700): 1 Inglas (S. Basile); 2 Coastal Bequest; 3 Candida Hoefer; 4 Golden General; 5 Tuliangreen; Tot.: 10,16; 3,23, 2,51, 3,77 (64,12). Quinté: n.v. Quarté: e 4.392,27. Tris: e 230,75. SALTI ROMANI A Capannelle il Premio Neni da Zara (m 3450, steeple) è stato vinto Giant Hawk (R. Romano, trainer Paolo Favero) davanti a Paris Drive.
L’imbattuta Black Caviar a 19 vittorie
Black Caviar (destra) verso la 19ª
Jessica Ennis L’eptathleta britannica porta i personali dei 60 hs a 7"87 (mpm ’12) e del lungo a 6.47
S Elisa Cusma La modenese è seconda negli 800 con 2’01"99, beffata per 9/100 dalla polacca Chichoka
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PESI JUNIORES IN SICILIA
Munster a valanga Treviso k.o. Roberta Buttiglieri, 19enne palermitana, con l’allenatore Domenico Marzullo
Roberta, il record dell’onestà Aveva rinunciato una volta al primato dichiarando un errore ROBERTO URSO PALERMO
Stavolta sul suo record italiano non ci sono errori. Roberta Buttiglieri, 19enne palermitana, ieri a Palermo s’è migliorata due volte (strappo e totale) nel corso delle qualificazioni ai campionati italiani senior, aperte anche ai giovani. Per la junior della società Cleadig e il suo tecnico, Domenico Marzullo, una gioia infinita e la giusta ricompensa all’onestà. I due, infatti, erano assurti agli onori delle cronache pochi giorni addietro per un gesto di correttezza e di onestà così raro di questi tempi. A fine gennaio, a Scordia nel Catanese, nel corso delle qualificazioni ai tricolori ju-
risultati A BIRMINGHAM - Uomini. 60: Clarke (Giam) 6"47 (mpm ’12); Carter (Giam) 6"49; Powell (Giam) 6"50; Kimmons (Usa) 6"56. 400: Levine 45"71. 800: Aman (Eti) 1’45"40; Lewandowski (Pol) 1’45"41. 1500: Chepseba (Ken) 3’34"70; Birgen (Ken) 3’34"88; G. Mekonnen (ETH) 3’34"89. 2 miglia: Kipchoge (Ken) 8’07"39; Farah 8’08"07. 60 hs: Liu Xiang (Cina) 7"41 (mpm ’12); Robles (Cuba) 7"50; Faulk (Usa) 7"54; Craddock (Usa) 7"54; Porter (Usa) 7"54; A. Merritt (Usa) 7"55. Batt. II: 6. ABATE 7"70. Lungo: Jegede 8.04. Alto: Grabarz 2.32; Kabelka (Slk) 2.26. Donne. 60: Madison (Usa) 7"07; Lalova (Bul) 7"14; Okparebo (Nor) 7"17. 400: Cox 52"18. 800: Cichoka (Pol) 2’01"90; CUSMA 2’01"99; Okoro 2’02"62. 1500: G. Dibaba (Eti) 4’01"33. 3000: Defar (Eti) 8’31"56 (mpm ’12); Obiri (Ken) 8’35"35; Burka (Eti) 8’36"59. 60 hs: Ennis 7"87 (mpm ’12); Carruthers (Usa) 7"91. Lungo: Proctor 6.80; Mey (Tur) 6.66; Ennis 6.47. Asta: Bleasdale 4.70; Rogowska (Pol) 4.70. A VAL DE REUIL (Fra) — (l.e.) Uomini. 60: Lemaitre 6"59; Emelieze (Nig) 6"60. 800: 3. Seck (Sen) 1’48"84. 60 hs: Townsend (Usa) 7"54. 400 hs: Sanchez (Dom) 48"78. Donne. 60: Jones (I.V.) 7"18. BRAVO STECCHI A Potsdam (Ger). Uomini. Asta: Otto 5.92; Mazuryk (Ucr) 5.72; 4. STECCHI 5.52. Donne. Asta: Silva (Cuba) 4.70. Tricca, record junior sui 400: 47"32 (a.bar.) Ai tricolori giovanili di Ancona, record italiano sui 400 di Michele Tricca: 47"32 (prec. 47"56; Claudio Licciardello; Genova ’05). A Ponticelli (Na), Francesca Semeraro lima la propria m.p.i. cadette dell’asta con 3.45 (prec. 3.40; Roma, 14/1/12). Uomini. Jr. 400: Tricca 47"32. 1500: Bussotti 3’59"23. 60 hs: Perini 7"91. Alto: Spigarolo 2.15. Alto: Sinno 4.80. Lungo: Braga 7.63. 5000 marcia: Fortunato 20’39"10. All/i. 400: Lorenzi 50"28. 60 hs: Faragona 7"93. Alto: Maraviglia 2.02. Lungo: Barruecos 7.16. Peso: Caiaffa 18.66. 5000 marcia: Todisco 23’03"20. Donne. Jr. 400: Battaglia 55"84. 1500: Linkevica 4’37"10. 60 hs: Paniz 8"88 (sf 8"83). Lungo: Palezza 6.01. Peso: Cantarella 13.95. 3000 marcia: Clemente 14’14"87. All/e. 400: Pasquale 55"39. 60 hs: Morassutti 8"72. Alto: Dindune 1.77. Asta: Mancioli 3.40. Lungo: Cestonaro 6.14. 3000 marcia: Menis 14’32"07.
RUGBY CELTIC LEAGUE
è stato fermo durante lo sciopero, ma a Sant’Ambrogio a San Siro aveva vinto molto bene un invito in 1.11.6. Ma anche gli altri hanno qualche chance da giocare: si va da Mirtillo Rosso a Indy Kronos fino a Nera Azzurra, che ha sfiorato la vittoria a Vincennes 20 giorni fa. Il record della corsa è di Varenne: 1.10.9 nel 2001.
GALOPPO LA CAMPIONESSA AUSTRALIANA
La star australiana Black Caviar conquista sui 1000 metri di Flemington, la 19ª vittoria da imbattuta. Dei suoi 19 traguardi, 9 sono di gruppo 1 e 7 di gr. 2 con vincite pari a oltre 3,5 milioni di euro. A 19 vittorie senza sconfitta era arrivata anche l’americana Zenyatta. L’attuale leader in attività à l’americano Rapid Redux, con 22 consecutive, senza però essere imbattuto.
LE STELLE
S
Record asiatico Da allora sono
A San Siro profumo di Lover
A
niores, Roberta vinse la gara della sua categoria, +79 kg e sollevando 87 kg nello strappo stabilì il record italiano junior assicurandosi un premio di 1900 euro in base a parametri europei. Grande soddisfazione nell’ambiente, ma il giorno dopo il colpo di scena. Che lezione Marzullo, nel rivede-
re il filmato della gara, dai colori dei pesi inseriti nel bilanciere si accorge che in realtà nella prova di strappo l’atleta ha sollevato 86 chili e non 87. Insieme avvisano la federazione dell’errore, chiedendo l’annullamento del record e del premio. Ieri, quasi una liberazione. «Sentivo il record alla mia portata — dice felicissima Roberta — e non ho esitato allora a dare un segnale di sportività. La correttezza prima di ogni cosa. Sono più che soddisfatta anche per essermi migliorata nel totale: 187 chili, uno più di prima. Ora nel giro di un mese punterò a salire sul podio ai tricolori juniores di Copertino e agli Assoluti di Verona. Ma il mio sogno è seguire le orme delle altre siciliane olimpiche, Eva Giganti e Genny Pagliaro. I Giochi sono il massimo per un atleta. Mi allenerò duramente per raggiungere questo traguardo». © RIPRODUZIONE RISERVATA
A Monigo gli irlandesi campioni in meta 4 volte TREVISO
Disco rosso per Treviso nella 15ª giornata di Celtic League: il Munster, a Monigo, con una partenza a razzo (14-0 dopo 10’) detta la propria legge. Non bastano due gialli a cavallo dell’intervallo per fermare gli irlandesi campioni in carica: la reazione veneta è tardiva. Il Munster, che fuori casa non vinceva da settembre (quattro sconfitte consecutive), non s’è fatto sorprendere come invece accadde la scorsa stagione. Anzi, a 2’ dal termi-
ne, ha realizzato la quarta meta per il punto di bonus. Due quelle del Benetton: di Semenzato e Van Zyl, tra i sei azzurri a disposizione di Franco Smith.
TREVISO-MUNSTER
| 14-35
Marcatori: p.t. 4’ m. Barnes tr. O’Gara, 10’ m. Zebo tr. O’Gara, 18’ c.p. O’Gara, 25’ m. Murphy tr. O’Gara, 45’ m. Semenzato tr. De Waal; s.t. 6’ m. Van Zyl tr. De Waal, 10’ e 16’ c.p. O’Gara, 38’ m. Zebo. Benetton Treviso: Nitoglia; Iannone, Galon (16’ s.t. Garcia), Sgarbi, Williams; De Waal, Semenzato; Filippucci, Vermaak (33’ p.t. Padrò), Derbyshire (16’ s.t. Bernabò); Van Zyl, A. Pavanello; Di Santo (12’ s.t. Rouyet), Sbaraglini (12’ s.t. Ceccato), Muccignat (31’ s.t. Allori). Munster: Hurley: J. Murphy (20 s.t. F. Jones), Barnes, Mafi, Zebo; O’Gara (34’ s.t. Deasy), O’Leary (16’ s.t. D. Williams); Coughlan, O’Mahony, D. O’Callaghan (27’ s.t. O’Donnell); M. O’Driscoll (31’ s.t. Holland), Ryan; P.J. Botha (31’ s.t. Archer), Varley (34’ s.t. Fogarty), W. Du Preez (20’ s.t. Horan). Arbitro: Hennessy (Galles). Note: p.t. 7-24. Gialli: 40’ p.t. M. O’Driscoll, 5’ s.t. Zebo, 28’ s.t. Bernabò. Punti: Treviso 0, Munster 5. Ieri: Connacht-Glasgow 13-13; Dragons-Edimburgo 21-10. Classifica: Leinster 57; Ospreys 47; Munster* 43; Glasgow 41; Cardiff* 39; Ulster 37; Scarlets 35; Treviso 28; Edimburgo* 23; Connacht 20; Dragons** 17; Aironi* 14 (*una in meno, **due in meno).
ECCELLENZA L’11˚ TURNO
Il derby Mogliano-Rovigo è in diretta tv Oggi si gioca l’11ª giornata di Eccellenza. Ore 14.30: Pado va Lazio. Ore 15: R. Emilia Calvi sano; San Gregorio Crociati Par ma; Prato L’Aquila; Mogliano Ro vigo (diretta RaiSport 2). Classifica: Prato 32; Calvisano 30; Mo gliano, Padova 28; Rovigo 26; La zio 17; R. Emilia 15; L’Aquila 14; San Gregorio 10; Crociati 3. UNDER 20 Ieri, a La Voulte sur Rhone (Fra), nel recupero del 1˚ turno del Sei Nazioni under 20,
Francia Italia 19 5 (7 0). Per gli azzurri m. Riccioli al 74’. UNDER 18 (i.m.) Bravi in campo e fuori gli azzurri dell’Italia u. 18 ieri a Badia Polesine (Ro). Hanno bat tuto l’Irlanda 17 11 (m. Seno, 4 c.p. Buscemi) e hanno pagato il bigliet to (5 euro): incasso a favore della lotta ai tumori infantili. MIRCO OK Mirco Bergamasco (Racing) in campo 80’ ieri in Lio ne Racing Parigi 22 33 nel 18˚ turno del Top 14 francese.
DOMENICA 19 FEBBRAIO 2012
PALLAVOLO FINAL FOUR DI COPPA ITALIA A ROMA
LA GAZZETTA SPORTIVA
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PALLANUOTO LA 7a DI RITORNO
Acquachiara in frenata Presciutti lancia Brescia
Simone Parodi, 25 anni, contro il muro di Modena. Ha chiuso con 21 punti TARANTINI
Jan Stokr, Mitar Djuric e Matey Kaziyski schierati per fermare l’attacco di Fei TARANTINI
y Parodi ferma Modena
LA FINALE ALLE 17.30 DIRETTA RAI SPORT 1 (a.a.) Itas Diatec Trento (che ha vinto l’edizione 2010) e Lube Macerata (a quota 4 Coppe Italia, l’ultima conquistata nel 2009) sono per la prima volta avversarie nella finale che assegna il trofeo. Si ritroveranno di fronte anche nei playoff a sei di Champions League in programma mercoledì 22 a Macerata e giovedì primo marzo a Trento. FINALE Oggi ore 17.30 Del Monte Coppa Italia: Lube Banca Marche Macerata–Itas Diatec Trentino. Arbitri: SaltalippiCipolla In tv Diretta Rai Sport 1
d
HANNO DETTO
poi festival Juantorena E’ Macerata-Trento
S
Servizio e muro, la Lube respinge la rimonta degli emiliani Gli ace del cubano schiantano Belluno. Kaziyski: «Che gruppo» VALERIA BENEDETTI ROMA
Prima contro seconda in classifica, con buona pace di chi sognava la sorpresa nel Palalottomatica di Roma non propriamente caldissimo (dopo il successo del V-Day lo scorso anno era lecito aspettarsi qualcosa di più). Macerata torna a giocare per la Coppa, che ha già vinto quattro volte, dopo tre anni di assenza. Trento infila la terza finale di seguito ma stavolta cambia avversario (le due precedenti con Cuneo, una vinta una persa). Tutto starà a vedere quanto contano, dichiarazioni tattiche della vigilia a parte, quei dieci punti tondi che dividono i trentini dai marchigiani in campionato. Tenacia e cattiveria L’aveva det-
to Alberto Giuliani alla vigilia: la sua Lube è questa ora e nel pacchetto da prendere o lasciare c’è anche un pizzico di sfortuna e molta fatica. C’è Stankovic con il pollice della mano destra vistosamente fasciato, ma fa il suo: 9 punti, 67% in attacco e molti palloni sporcati a muro. C’è anche Igor Omrcen che nel riscaldamento spaventa i suoi con una distorsione alla caviglia sinistra. Non brilla con il 38% in attacco su 24 palloni. C’è sicuramente Parodi: 21 punti, 62% in attacco (26 palloni), il 50 di ricezioni perfette e cinque muri punto. Come dire che si carica la Lube sulle spalle e la trascina a disputare quella finale che lui ha già giocato e vinto lo scorso anno con la maglia di Cuneo. C’è Modena che non ci sta a fare lo sparring partner, ma non riesce mai a entrare fino in fondo in partita. Strappa un set con Martino protagonista anche in attacco e a servizio, con un muro meglio piazzato che va ad annullare un Savani che già fatica di suo. Poi però si incarta in errori, si innervosisce (con qualche battibecco interno).
Complessivamente la Lube batte e mura meglio, ha più scelte offensive e anche quando non brilla mostra quel carattere che, a detta di Parodi, le può far vincere di nuovo questa Coppa Italia. Senza rivali Così sembra l’Itas. «È un sogno poter giocare un’altra finale in questo impianto dopo lo scudetto — racconta il palleggiatore brasiliano Raphael, tra i migliori dei suoi — e lo faremo contro una squadra molto forte, che non possiamo sottovalutare come non lo abbiamo fatto con Belluno». E si è visto. Nove ace contro sette battute sbagliate. Sei di quei nove sono di Osmany Juantorena: quando il cubano va in battuta il cambio palla è sempre un obiettivo molto difficile. Juantorena ha anche il 58% in attacco e il 50 di ricezioni perfette. Se ci si mette il 50 di Kaziyski e le ottime prestazioni al centro (7 punti ciascuno per Djuric e Burgsthaler che non ha fatto rimpiangere l’assente Birarelli) è chiaro che a Belluno rimaneva ben poco. «Il 3-0 è anche troppo» riconosce cavallerescamente Raphael. La verità è che la seconda semifinale non è mai sembrata in dubbio. 5-0 nel primo, 6-0 nel secondo i break che invariabilmente segnano, prima o dopo, il dominio di Trento sul Sisley. Juantorena al servizio è una condanna, Suxho si aggrappa a Fei ma l’opposto azzurro da solo non basta a tenere testa a una squadra che ormai gioca a memoria. Modestia Kaziyski sorride a chi parla di imbattibilità: «Non so se siamo al nostro meglio, so che siamo cresciuti negli anni come gruppo e la nostra forza è questo. Macerata è molto forte, non c’è niente di scontato». Oggi tocca alla Lube insinuare qualche dubbio nel meccanismo perfetto dei campioni d’Italia. © RIPRODUZIONE RISERVATA
MACERATA MODENA
3 1
TRENTO BELLUNO
3 0
(25-14, 25-18, 22-25, 25-22)
(25-19, 25-18, 25-17)
LUBE BANCA MARCHE MACERATA: Parodi 21, Stankovic 9, Omrcen 11, Savani 11, Podrascanin 10, Travica 3; Exiga (L), Lampariello. Non entrati Pajenk, Kovar, Monopoli, Van Walle. All. Giuliani.
ITAS DIATEC TRENTINO: Raphael 1, Juantorena 20, Djuric 7, Stokr 11, Kaziyski 8, Burgsthaler 7; Bari (L), Della Lunga, Lanza. Non entrati: Zygadlo, Brinkman, Sokolov, Colaci. All. Stoytchev.
CASA MODENA: Martino 12, Piscopo 7, Dennis 10, Anderson 12, Sala 3, Esko; Manià (L), Kooy 7, Bellei, Carletti. N.e. Catellani, Casoli. All. Bagnoli.
SISLEY BELLUNO Ogurcak 4, De Togni 4, Fei 15, Horstink 10, Kohut 7, Suxho 1; Farina (L), Abdelaziz 1, Antonov, Dolfo, Szabò. N.e. Curti e Sorato. All. Piazza.
ARBITRI La Micela e Boris. NOTE Spettatori 5500. Durata set: 22’, 23’, 27’, 31’; totale 103’. Punti Macerata: battute sbagliate 21, vincenti 6, muri 10, seconda linea 8, errori 28. Modena: battute sbagliate 13, vincenti 4, muri 9, seconda linea 5, errori 32.
ARBITRI Sobrero e Cesare. NOTE Spettatori 5500. Durata set: 25’, 22’, 22’; totale 69’. Punti Trento: battute sbagliate 7, vincenti 9, muri 3, seconda linea 7, errori 12. Belluno: b.s. 9, v. 3, m. 5, s.l. 10, e. 21.
Simone Parodi «Abbiamo battuto bene e ci abbiamo messo carattere. Così abbiamo vinto. E se in finale giochiamo con questo carattere...»
Christian Presciutti, 29 anni LIVERANI ORTIGIA-PRO RECCO
BRESCIA-NERVI
ACQUACHIARA-FLORENTIA 10-10
S Marco Piscopo «Sono incavolato. Vorrei rigiocare subito questa partita, potevamo vincerla. Abbiamo iniziato male con l’approccio sbagliato»
A-1 DONNE ANTICIPO 18a GIORNATA
Novara sorprende Urbino ed è quarta
NOVARA-URBINO 3-0 (25-17, 25-12, 25-19) AYSTEL NOVARA: Barcellini 15, Veljkovic 5, Barun 11, Horvath 15, Folie 5, Camera 1; Sansonna (L), Frigo 1, Bechis. N.e. Zardo. All. Caprara.
CHATEAU D’AX URBINO: Skorupa 1, Tirozzi 9, Garzaro 8, Van Hecke 3, Blagojevic 7, Crisanti 7; Sirressi (L), Faucette 3, Mc Namee. N.e. Devetag, Gentili. All. Salvagni. ARBITRI: Goitre e Cerquoni. NOTE Spettatori 1500. Durata set: 24’, 28’, 29’. totale: 81’. Asystel: b.s. 5, v. 2, m. 8, e. 7. Chateau d'Ax: b.s. 11, v. 1, m. 5, e. 10. Trofeo Gazzetta: Horvath 6, Barcellini 5, Sansonna 4, Veljkovic 3, Barun 2, Garzaro 1. (acri.) Oggi (ore 18): Yamamay Busto Arsizio-Rebecchi Piacenza; Liu Jo Modena-Chieri; Scavolini Pesaro-Mc Carnaghi Villa Cortese; a Montichiari (Bs) Norda Foppapedretti Bergamo-Cariparma SiGrade Parma. Riposa: Pavia. Classifica: Busto Arsizio 44; Villa Cortese 38; Urbino 31; Novara 26; Bergamo 25; Piacenza 22; Pesaro 20; Parma 19; Modena 17; Chieri 6; Pavia 1.
22-11
(7-4, 5-2, 7-3, 3-2) Brescia: Del Lungo, Miotto, C.Presciutti 9, Legrenzi, Loncar 3, R.Calcaterra 4, Mammarella, Nora 4, Rivetti, Elez 2 rig., Giorgi, M.Gitto, Dian. All. Bovo. Ellevi Nervi: Dinu, Ravina, A.Brambilla 3, F.Brambilla, Temellini 2 (1 rig.), Markovic, Amelio 1, Marziali 1, Chirico, Lanzoni 1, Popovic 2, Cesini 1, Cavo. All. Ferretti. Arbitri: Bensaia e Riccitelli. Note: sup. num. Brescia 9 (9), Nervi 9 (3). Usc. 3 f. Markovic 1˚ t.
(3-2, 3-2, 2-4, 2-2) Carpisa Yamamay Acquachiara: Kacic, Petkovic 1, D.Mattiello, Primorac 3, Marcz 2 (1 rig.), Saviano, Guidaldi 3; Fiorillo, Scotti Galletta, Brancaccio, Gambacorta, Ferrone, Bencivenga 1. All. Mirarchi. Florentia: Minetti, Pagani 1, Espanol 1, M.Lapenna 1, Gobbi 2, Bini, A.Di Fulvio 1; Cocchi, F.Di Fulvio 1, Coppoli 1, Razzi, Mandolini 2. N.e. Mugelli. All. Sottani. Arbitri: Colombo e D. De Meo. Note: sup. num. Acquachiara 11 (5), Florentia 12 (4). Usc. 3 f. Scotti Galletta 21’10", F.Di Fulvio 28’26". Marcz sbaglia un rigore (traversa) al 1’58’’.(d.p.)
CATANIA-CAMOGLI
NOVARA (a.cri.) Netta affermazione casalinga per l’Asystel. Nell’anticipo della 18a giornata supera in tre set Urbino, che ha probabilmente pagato la fatica accumulata nel recupero con Pesaro, giocato solo due giorni prima. Horvath (8 punti con il 70% nel primo set) e Barcellini trascinano la squadra di Caprara, che domina tutti e tre i parziali, alternando in regia la giovanissima Camera e Bechis, e nel finale esperimenta anche il centrale Frigo come opposto. Male Urbino, troppo fallosa al servizio e in grossa difficoltà contro il muro-difesa di Novara, che in fase di contrattacco è molto efficace.
10-16
(2-4, 2-4, 4-4, 2-4) Igm Ortigia: Patricelli, Barranco, Pesenti 1, Zimonjic 1, Di Luciano, Napolitano, Tringali, Dogas 4, Cotella, Casasola 3, Rath, Suti 1, Puglisi. All. Baio. Ferla Pro Recco: Pastorino, F.Lapenna 2, Figari 1, Figlioli, Giorgetti, Di Costanzo 3, Giacoppo 2, Benedek 2, Fondelli 1, Ivovic 5, N.Gitto, D.Fiorentini. All. Del Galdo. Arbitri: Rotondano e Zappatore. Note: sup. num. Ortigia 10 (3 gol), Pro Recco 13 (6). Esp. per proteste Napolitano al 10’10", Baio al 19'35". (a.s.)
S Roberto Piazza «Mi sono arrabbiato per gli errori in copertura. Hanno il miglior battitore, ci sta che vai in difficoltà con Juantorena»
S Rado Stoytchev «In una finale non sono mai sereno, la Lube è una delle migliori squadre al mondo. Ci abbiamo già giocato, ma una finale è diversa»
8-9
(1-3, 2-2, 3-3, 2-1) Strano Light Catania: Ruffelli, B.Torrisi 2, Riccioli, Scebba, David 1, Iuppa, Nigro, Nikolic, Kacar 1, Cardinale, Castagna, Privitera 4, Parmessur. All. Dato. Camogli: Ferrari, Morena, N.Presciutti 1, S.Luongo 2, Fondelli, Cupido, Valentino 1, Steardo 2, Sukno, Nikic, Astarita 1, Sadovyy 2, Gardella. All. Nikolic. Arbitri: De Chiara e Pascucci. Note: sup. num. Catania 13 (6), Camogli 11 (3). Usc. 3 f. Morena 3˚ t., Iuppa 4˚ t. (l.m.)
CIVITAVECCHIA-BOGLIASCO 7-8 (2-2, 1-1, 3-3, 1-2) Enel Civitavecchia: Sefik, Simeoni, Buffardi 1, Innocenzi 1 rig., Rinaldi, Lisi, Draskovic 1, Chiarelli, Romiti 1, Foschi 3 rig., S.Pagliarini, Di Rocco, Visciola. All. M.Pagliarini. Bogliasco: Mina, Washburn, A.Di Somma, E.Di Somma 2, Graffigna, A.Caliogna, Nossek 1, Boero, Bettini, Barillari, Camilleri 1, Deserti 1, E.Caliogna 3. All. Magalotti. Arbitri: Gomez e Collantoni. Note: sup. num. Civitavecchia 10 (1), Bogliasco 4 (1). Usc. 3 f. Bettini 25’53". Esp. per scorrettezze al 5'56" Draskovic e Barillari. Al 17'51" Sefik para un rigore di Camilleri (se.a.) L’anticipo: Posillipo-Savona 10-12. Class.: Pro Recco 48; Savona 44; Brescia, Acquachiara 43; Posillipo 29; Camogli 20; Bogliasco, Florentia 19; Ortigia 15; Civitavecchia 13; Nervi 12; Catania 6. Pr. turno (29/2): Florentia-Catania, Bogliasco-Posillipo, Savona-Ortigia, Camogli-Brescia, Pro Recco-Acquachiara, Nervi-Civitavecchia.
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LA GAZZETTA SPORTIVA
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TUTTENOTIZIE E RISULTATI Scherma COPPA DEL MONDO: FIORETTO
Cassarà da record eguaglia Sanzo Aspromonte terzo Vittoria di Coppa del Mondo numero 21 per Andrea Cassarà, che a La Coruna (Spa) eguaglia il primato di successi per gli azzurri che apparteneva a Salvatore Sanzo (nel femminile Valentina Vezzali è a quota 76, il primato maschile è di Pozdniakov, con 36). A tre settimane dal trionfo di Parigi, il campione del mondo di fioretto in carica ha battuto in finale il francese Le
Pechoux (15-10) dopo aver superato in semifinale il compagno di squadra Valerio Aspromonte (15-11). «Adesso l’obiettivo è quello di superar Sanzo — ha commentato Cassarà —. Ma non ho fretta, perché ho ancora tanto tempo e ci sono tante gare a disposizione. Mi godo la soddisfazione di queste vittorie. So che l’obiettivo è a luglio a Londra, ma a me non piace perdere».
La corsa olimpica blocca gli altri due azzurri, Andrea Baldini (ancora una volta sconfitto al primo turno) e Giorgio Avola (eliminato ai sedicesimi). «Non riescono ancora a liberarsi dalla tensione» spiega il c.t. Stefano Cerioni. Oggi la prova a squadre. Occhiuzzi terzo Podio azzurro
anche a Padova. Il trofeo Luxardo è del tedesco Nicolas Limbach, ma al terzo posto c’è Diego Occhiuzzi. E’ stato lui a fermare la corsa di Aldo Montano, al rientro dopo l’oro mondiale di Catania l’intervento alla gamba sinistra e alla fine quinto dopo la sconfitta (15-8) in semifinale contro il compagno di squadra. «Non sono soddisfatto, ma è comunque un rientro positivo» ha commentato Montano, che oggi sarà in gara nella prova a squadre (differita RaiSport1 alle 20.30 e diretta su Federscherma.tv).
Tennis A SAN PAOLO DEL BRASILE
Volandri che impresa Torna in una finale sei anni dopo Palermo Dopo sei anni, Filippo Volandri torna a riassaporare il gusto di una finale Atp: l’ultima volta per il livornese fu a Palermo nel 2006 e il precedente è benaugurante, visto che in quell’occasione vinse il torneo. Imprese Il numero 69 della
classifica riesce nell’impresa sulla terra indoor di San Paolo (361.700 e), battendo in
due ore e 32 minuti l’idolo di casa Bellucci, che all’inizio del secondo set chiede l’intervento medico per un problema al piede sinistro e prosegue menomato, rischiando il serve and volley ad ogni servizio, conquistando però solo due giochi dopo il 7-5 a suo favore del primo set. Ma il grande botto di Filo era arrivato nei quarti, con la grande battaglia (altro match durato
Risultati. Fioretto uomini a La Coruna (Spa). Finale: Cassarà b. Le Pechoux (Fra) 15-10; semifinali: Cassarà b. Aspromonte 15-11; Le Pechoux (Fra) b. Choi (S.Cor) 15-8. Quarti: Cassarà b. Cheremisinov (Rus) 15-8; Aspromonte b. Massialas (Usa) 15-9. Ottavi: Aspromonte b. Joppich (Ger) 15-14; Cassarà b. Shi (CIna) 15-13. Sedicesimi: Ota (Giap) b. Avola 15-12. Trentaduesimi: Hatoel (Isr) b. Baldini 15-12.
Andrea Cassarà, 28 anni, oro mondiale a Catania nell’ottobre scorso BIZZI
Nuoto FRANCESI: MUFFAT 1’55"99
Sci di fondo FABIO PASINI E’ 17˚
Sciabola uomini a Padova. Finale: Limbach (Ger) b. Yakimenko (Rus) 15-9; semifinali: Limbach (Ger) b. Gu (S.Cor) 15-11; Yakimenko (Rus) b. Occhiuzzi 15-12. Quarti: Occhiuzzi b. Montano 15-8. Ottavi: Montano b. Pastore 15-7; Occhiuzzi b. Beaudry (Can) 15-14; Dolniceanu (Rom) b. Tarantino. Gli altri italiani: 25. Tricarico, 40. Sbragia, 41. Miracco, 47. Foschini.
Hockey prato PREOLIMPICO
Agnel è da urlo Kowalczyk L’Italdonne parte 200 sl in 1’45"52 prima e primato con un pareggio
(al.f.) A un mese dai Trials olimpici francesi, Yannick Agnel (foto) vince i 200 sl nella sua Nizza (50 metri) in 1’45"52 (51"27 ai 100 metri), fermandosi a soli 53/100 dal suo primato nazionale nuotato in occasione dei Mondiali di Shanghai 2011. Secondo dietro a Bernard venerdì nei 50 sl, il campione europeo dei 400 sl, autore della migliore prestazione mondiale dell’anno, è dunque il primo a scendere sotto l’1’46" nel 2012. In costante progresso anche la medagliata mondiale Camille Muffat, già al 2˚ posto nelle liste stagionali dei 200 sl dietro l’americana Schmitt, ma capace di migliorarsi a 1’55"99 (56”72). Uomini: 200 sl Agnel 1'45”52 (1˚ t. 2012), Lefert 1'47”39; 800 sl Rouault 8'04”58. Donne: 200 sl Muffat 1'55”99 (2˚ t. 2012); 100 do Castel 1'01”77.
Golf EUROPEAN TOUR: 3˚ GIRO
Pavan è quinto a New Delhi Andrea Pavan, con un giro in 67, ha rimontato dal 25˚ al quinto posto con 207 (69 71 67,-9) all’Avantha Masters, torneo dell’European Tour a New Delhi in India. È rimasto a metà classifica Lorenzo Gagli, 31˚ con 212 (72 68 72, -4). Pavan ha due colpi di ritardo dal nuovo leader, il sudafricano Kruger ( 70 69 66, 205 -11). Oggi diretta Sky Extra dalle 9.
A Szklarska Poreba (Pol), successo doppio per l’idolo di casa Justyna Kowalczyk (foto) nella 10 km classica davanti alla norvegese Marit Bjoergen, tornata seconda in classifica generale. Miglior azzurra Virginia De Martin, 34ª. Nella 15 km uomini, lo svedese Olsson batte il leader di Coppa, Dario Cologna, con Fabio Pasini 17˚ e unico italiano di ieri a punti. Ora la Coppa si prepara al gran finale in Scandinavia (3-4 marzo al via Lahti, in Finlandia). 15 km tc uomini: 1. Olsson (Sve) 38’48"2; 2. Cologna (Svi) a 19"3; 3. Legkov (Rus) a 57"5; 4. Chernousov (Rus) a 59"5; 5. Roenning (Nor) a 1’00"4; 17. F. PASINI a 1’55"3; 32. HOFER a 2’26"2; 33. NOECKLER a 2’28"8; 36. CHECCHI a 2’45"6; 41. GULLO a 3’12"; 48. CLEMENTI a 3’40"2. Coppa del Mondo: 1. Cologna (Svi) 1683; 2. Northug (Nor) 1199; 3. Kershaw (Can) 1058; 18. CLARA 336. 10 km tc donne: 1. Kowalczyk (Pol) 28’43"9; 2. Bjoergen (Nor) a 36"1; 3. Johaug (Nor) a 50"4; 4. Skofterud (Nor) a 1’20"3; 5. Kristoffersen (Nor) a 1’39"; 6. Ishida (Gia) a 1’43"6; 34. DE MARTIN a 3’32"; 41. BROCARD a 3’33"1; 48. RUPIL a 3’59"1; 50. GORRA a 4’17"5; rit. CAVALLAR. Coppa del Mondo: 1. Kowalczyk (Pol) 1907; 2. Bjoergen (Nor) 1893; 3. Johaug (Nor) 1380; 41. BROCARD 135. MORIGGL BATTE ZORZI (g.v.) Ieri in Val Casies (Bz) nella 29ª Granfondo successi nella 42 km tc di Sergio Bonaldi su Gerstenberger (Ger) e Carrara e di Renate Forstner (Ger); nella 30 km di Thomas Moriggl su Zorzi e Kargruber e di Barbara Felderer. Oggi si replica a tl con Di Centa, Piller Cottrer, Clara, Debertolis, Santus e Paredi, Reichelt e Göring (Ger); Confortola e Valbusa. A Otepää (Est) nella Tartumaraton di 63 km tc, 6ª di Coppa di gran fondo, in gara Florian Kostner e Stephanie Santer, in difesa della leadership nella classifica donne.
Comincia con un pareggio il torneo di qualificazione olimpica delle azzurre (nella foto, Macarena Ronsisvalli) a New Delhi (India), che manda a Londra le due vincitrici. Con il Canada l’Italia va in vantaggio con la Wybieralska, quindi finisce sotto 1-2 e infine su corner corto fa pari con Alessia Padalino. Giocatrice del match: Dalila Mirabella. Malissimo gli uomini, sempre col Canada. Donne: Sudafrica-Polonia 2-1; Italia-Canada 2-2; India-Ucraina 1-1. Classifica: Sudafrica 3, Italia, Canada, India e Ucraina 1, Polonia 0. Oggi Italia-Polonia. Uomini: Canada-Italia 9-0; Francia-Polonia 2-1; India-Singapore 15-1; Classifica: India, Canada, Francia 3, Polonia, Italia, Singapore 0. Oggi India-Italia.
Boxe: mondiale massimi
Wbc: Klitschko resta campione MONACO (Ger) Il 40enne Vitali Klitschko ha conservato la corona dei massimi Wbc sconfiggendo ai punti con decisione unanime (118-110, 118-110, 119-111) lo sfidante, il 28enne britannico Dereck Chisora. L’ucraino porta così il suo bilancio a 44 vittorie e 2 sconfitte.
più di due ore) vinta contro Nalbandian, ex numero tre del mondo, in una partita con tanti vincenti e alcuni rovesci davvero spettacolari. Nella finale odierna (che sarà trasmessa in diretta dalle 18 da Supertennis) Volandri affronta la testa di serie numero uno Nicolas Almagro, lo spagnolo 11 del mondo che del torneo brasiliano è campione in carica. Nei precedenti, Almagro conduce 6-3 ed ha vinto gli ultimi quattro confronti diretti. Rivincite Intanto a Rotterdam
(Ola, 1.207.500 e, cemento indoor) finale di lusso (diretta Supertennis dalle 14) tra Federer, che fatica contro Davydenko e Del Potro, praticamente ingiocabile contro Berdych. Lo svizzero e l’argentino giocarono la finale 2009 degli Us Open, con vittoria di Delpo e si sono affrontati anche il mese scorso nei quarti degli Australian Open con il netto successo di Roger. L’ex numero uno del mondo è imbattuto nei tornei indoor dal novembre 2010. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Filippo Volandri, 30 anni, in carriera ha vinto due tornei Atp EPA
Atletica Vai Pearson: 12"66 (si.g.) A Sydney (Aus), già in forma olimpica Sally Pearson (12"66 nei 100 hs) e Valerie Adams (20.67 nel peso), mentre David Rudisha sui 400 è secondo in 45"82. Nel lungo la novità Henry Frayne, 8.27 con 28 cm di progresso. Uomini. 400: Steffensen 45"61; Rudisha (Ken) 45"82. 800: As. Kiprop (Ken) 1’45"91. 1500: Torrence (Usa) 3’35"66; Birmingham 3’35"74. 3000 sp: J. Kipchoge (Ken) 8’19"14. Lungo: Frayne 8.27 (+1.4); Lapierre 8.04 (+1.2). Peso: Winger (Usa) 20.51. 5000 marcia: Gomez (Can) 18’45"64; Tallent 18’47"77. Donne. 200 (-1.8)/100 hs (+1.6): Pearson 23"06/12"66. 400 hs: Boden 55"45. Asta: Boyd 4.60. Disco: Brown (Usa) 63.23. TEST PERTILE (d.m.) Oggi (ore 10) Ruggero Pertile, in vista della maratona di Lake Biwa (Giap) del 4 marzo, corre la mezza di Verona. Al via anche Gualdi e i keniani Ndiwa, Kipieko e P. Kiptoo. CROSS KENYA A Bedan Karoki e Joyce Chepkirui i campionati di cross keniani. Uomini (km 12): 1. Karoki 35’19"; 2. T. Kiprop 35’25"; 3. V. Kiprop 35’37"; 4. Musyoki 35’41"; 5. Chebon 35’49". Donne (km 8): 1. Chepkirui 26’08"; 2. Wangare 26’09"; 3. E. Kiplagat 26’12"; 4. E. Chebet 26’17"; 5. Ndiema 26’27".
Ghiaccio MONDIALI LUNGA A Mosca, gli olandesi Sven Kramer e Ireen Wüst, guidano dopo la prima giornata i Mondiali allround in pista lunga. Uomini. 500: 1. Brodka (Pol) 36"24; 2. Verweij (Ola) 36"26; 3. Niedzwiedzki (Pol) 36"32. 5000: 1. Kramer (Ola) 6’14"23; 2. Blokhuijsen (Ola) 6’16"99; 3. Skobrev (Rus) 6’19"78. Classifica: 1. Kramer (Ola) 74.123; 2. Blokhuijsen (Ola) 74.259; 3. Verweij (Ola) 74.330; 4. Bokko (Nor) 74.691; 5. Skobrev (Rus) 75.028; 6. Silovs (Let) 75.246. Donne. 500: 1. Nesbitt (Can) 38"30; 2. Lobysheva (Rus) 38"95; 3. Wüst (Ola) 39"37. 3000: 1. Sablikova (R.Ceca) 4’01"80; 2. Wüst (Ola) 4’02"69; 3. De Vries (Ola) 4’07"06. Classifica: 1. Wüst (Ola) 79.818; 2. Nesbitt (Can) 79.891; 3. Sablikova (R.Ceca) 80.610; 4. De Vries (Ola) 80.966; 5. Lobysheva (Rus) 81.181; 6. Klassen (Can) 81.270. Oggi: 1500, 5000 D, 10.000 U. In tv: diff. RaiSport 2, ore 22.15.
Hockey ghiaccio RECUPERO (m.l.) Venerdì sera, nel recupero del 4˚ turno del Relegation Round, Alleghe-Val di Fassa 4-3. Classifica: Alleghe 36; Asiago 32; Val di Fassa, Valpellice 29; Renon 28; Vipiteno 21.
Judo MALE GLI AZZURRI (e.d.d.) La prima giornata del Grand Prix di Düsseldorf lascia a mani vuote gli azzurri. Valentina Moscatt (48) ha vinto con Kearney (Irl) prima della sconfitta con Pareto (Arg), la Quintavalle (57) ha vinto con Palmer (Usa) e perso con Fernandez (Esp), la Gwend (63) ha vinto con Garcia (P.Ric.) e perso con Malzahn (Ger), Regis (73) ha vinto con Iefanov (Ucr) e perso con Wilkomirski (Pol). Forciniti (52) e Faraldo (66), invece, sono stati eliminati al primo turno.
Nuoto BIG A VITERBO (fe.pas.) Così a Viterbo (25 m) per il trofeo Larus con alcuni big azzurri. Uomini, 50 sl Dotto 22"16, Santucci 22"66; 200 sl Corapi 1’51"31, Laugeni 1’51"50; 400 sl N.Pesce 3’55"96; 50 do Laugeni 25"21; 100 ra Toniato 1’00"57; 100 fa G.Cosentino 55"18. Donne, 50 sl Vecchio 26"46; 200 sl Serpi 2’04"68; 50 do-100 fa Gemo 28"06, 59"72; 200 do Filippi 2’10"94; 100 ra Scarcella 1’08"48.
Coutts: «Gomitate prima dei 100 sl» (al.f.) L'australiana Alicia Coutts, sesta nei 100 sl ai mondiali di Shanghai, sostiene di essere stata presa a gomitate in camera di chiamata. «Sulle scale mi ha sputato davanti ai piedi e poi mi ha ripetutamente colpito in camera di chiamata prima della finale. È un'atleta europea, ma non voglio rivelare il nome». Sotto accusa dunque Jeanette Ottesen e Alexandra Herasimenia, prime a pari merito, Femke Heemskerk, la britannica Francesca Halsall, che dice che «di sicuro non mi piace che venga citato il mio nome, è diffamazione questa? Comunque ho sentito chiedere scusa ma non ricordo chi fosse coinvolto», e la sprinter olandese Ranomi Kromowidjojo che, dopo aver precisato su Twitter di non essere stata coivolta, ha scritto all'australiana «non ci posso credere, davvero non sai chi ti ha fatto questo?».
Pallamano ELITE (an.gal.) I risultati della 5ª di ritorno di Elite: Trieste-Bressanone 21-22, Fasano-Conversano 29-26, Noci-Bologna 28-23, Pressano-Ambra 31-24. Classifica: Bolzano 40; Conversano 35; Fasano 33; Noci 31; Bressanone, Pressano 30; Trieste 27; Ambra 15; Teramo 13; Ancona 12; Bologna 8; Mezzocorona 5. Nell’andata degli ottavi di Challenge Cup maschile Bolzano-Caras Severin (Rom) 27-19 (14-8). Ritorno oggi a Bolzano alle 19.
Pallanuoto SETTEROSA A Los Alamitos, in California, nella terza giornata dell’Holiday Cup femminile, Italia-Canada 7-6 (tripletta di Emmolo) e Usa-Grecia 12-9. Le stesse partite diventano le semifinali del torneo. E oggi, a Londra, si svolgeranno i sorteggi dei gironi delle qualificazioni olimpiche (Trieste, 15-22 aprile).
San Paolo. Semifinali: Almagro (Spa) b. Ramos (Spa) 6-4 7-6 (4); VOLANDRI b. Bellucci (Bra) 5-7 6-0 6-2. Quarti: VOLANDRI b. Nalbandian (Arg) 3-6 6-3 7-5. Rotterdam. Semifinali: Federer (Svi) b. Davydenko (Rus) 4-6 6-3 6-4; Del Potro (Arg) b. Berdych (Cec) 6-3 6-1. ALTRI UOMINI Quarti a San José (California, 404.000 e, cemento): Harrison (Usa) b. Kutrovsky (Bul) 6-1 6-4.; Raonic (Can) b. Anderson (Saf) 7-5 7-6 (3); Istomin (Uzb) b. Roddick (Usa) 6-2 6-4; Benneteau (Fra) b. Darcis (Bel) 3-6 6-1 6-2.
20a giornata: Biancoforno Santa Croce-Esse-ti Loreto 3-0 (26-24, 25-17, 25-19). Oggi. Ore 15: Montichiari-Mercato San Severino. Ore 18: Sala Consilina-Fontanellato; Frosinone-Crema; Pontecagnano-Soverato; Giaveno-Forlì; Busnago-Casalmaggiore. Ore 19: San Vito-Matera. Classifica: Loreto 49; Giaveno 47; Crema 45; Santa Croce 41; Busnago 38; Casalmaggiore 37; Soverato 30; Montichiari 25; Frosinone 23; San Severino, Sala Consilina 21; Fontanellato 19; San Vito 17; Pontecagnano 12; Forlì 9; Matera 7.
Sci alpino TRIS AGERER (s.f.) Ancora una grande giornata in coppa Europa per le velociste italiane. Nella 2ª discesa di Sella Nevea (Ud) Lisa Agerer centra il 3˚ successo in cinque giorni e balza al 2˚ posto della classifica di specialità dietro la Cipriani, ieri 3ª a 55/100 dietro la Flury (Fra); 4ª a 70/100 Sofia Goggia, che ora precede in testa alla classifica generale proprio la Cipriani e la Agerer, 12ª Sabrina Fanchini (a Sella Nevea insieme sua sorella Nadia in veste di apripista).
Sport invernali Pittin: ridotta la lussazione Nel Rodewisch Hospital di Klingenthal dove è ricoverato, ad Alessandro Pittin è stata ridotta la lussazione alla spalla sinistra dopo la caduta di venerdì nel salto di prova, e anche al tubercolo maggiore (un piccolo frammento d'osso, ndr) che si era fratturato uscendo dalla sua sede. Pittin verrà ora trasferito a Milano per ulteriori accertamenti. Intanto, Akito Watabe vince la prova di ieri di coppa del Mondo di combinata nordice su Jason lamy Chappuis (9˚ podio stagionale) e l’austriaco Bernhard Gruber. Giuseppe Michielli, 20˚ dopo il salto, chiude 14˚. Runngaldier e Bauer penalizzati da un salto poco efficace. Hs140-10 km: 1. A. Watabe (Gia) 25’06"3 (1); 2. Lamy Chappuis (Fra) a 28"5 (5); 3. Gruber (Aut) a 29"6 (3); 11. MICHIELLI a 2’26" (22); 32. L.RUNGGALDIER a 4’11"7 (48); 34. BAUER a 4’19"1 (47). CdM: 1. Lamy Chappuis (1063), 2. Watabe (Gia) 913; 3. Kokslien (Nor) 784; 4. PITTIN 724. COPPA DI SALTO Voli di Coppa del Mondo ad Oberstdorf (Ger): 1. Koch (Aut) 443.4; 2. Ito (Gia) 433.2; 3. Ammann (Svi) 429.2; 37. BRESADOLA 162.4. CdM: 1. Bardal (Nor) 1139; 2. Schlierenzauer (Aut) 1095; 32. COLLOREDO 112.
Pallavolo
Tennis
A-2 UOMINI (f.c.) Oggi la 24ª giornata. Ieri nei due anticipi: Reggio Emilia-Molfetta 0-3 (23-25, 23-25, 16-25); Club Italia Roma-Città di Castello 1-3 (22-25, 19-25, 25-22, 15-25); Castellana Grotte-Perugia (16, dir.Sportitalia 2); Isernia-Genova; Corigliano-Loreto; Atripalda-Cantù; Santa Croce-Sora; Segrate-Milano. Classifica: Perugia 54; Castellana Grotte 51; Molfetta 49; Città di Castello 47; Segrate, Milano 42; Genova 39; Loreto 38; Sora* 37; S. Croce 34; Corigliano 29; Isernia 27; Club Italia 25; Atripalda 16; Reggio Emilia* 15; Cantù 10. * una gara in meno.
DONNE A DOHA La numero uno del mondo Victoria Azarenka prosegue il suo 2012 senza sconfitte (è arrivata a 16 vittorie) approdando in finale a Doha (Qat, 1.670.000 e, cemento) nonostante un leggero infortunio al piede sinistro: la bielorussa quest’anno ha già vinto Sydney e gli Australian Open. Ora affronta la Stosur che approfitta del ritiro della Bartoli (crampi). Semifinali: Azarenka (Bie) b. A. Radwanska (Pol) 6-2 6-4; Stosur (Aus) b. Bartoli (Fra) 6-3 0-0 rit.
A-2 DONNE (m.l.) Loreto cade dopo 13 vittorie consecutive. Così ieri l'anticipo della
IN COLOMBIA Semifinali donne a Bogotà (167mila e, terra): Arruabarrena (Spa) b. Gallovits (Rom) 6-4 6-3; Panova (Rus) b. Babos (Ung) 6-2 6-3.
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ALTRI MONDI
_la crisi della politica
A CURA DI GIORGIO DELL'ARTI gda@gazzetta.it
Ma davvero i partiti taglieranno il numero dei parlamentari?
1Un taglietto, in realtà. Un taglietto, è vero, perché dalla vecchia idea di Calderoli di dimezzare deputati e senatori, si è arrivati alla proposta condivisa di far scendere gli onorevoli da 630 a «circa» 500 e gli inquilini di Palazzo Madama da 315 a 250. Vale a dire duecento parlamentari in meno, cioè via un onorevole su cinque, con un rapporto eletto-elettore di uno ogni 120 mila votanti. Lei lo giudica un taglietto, io potrei dire: «Meglio questo che niente». Anche se persino il taglietto dovrà affrontare quattro passaggi parlamentari e non è detto che da uno su cinque non si passi a uno su dieci…
2 Perché quattro passaggi parlamentari?
Il numero di deputati e senatori sta in Costituzione, articoli 56 e 57. Per cambiare un articolo della Costituzione ci vuole il doppio sì di Camera e Senato, distanziato di tre mesi. Quindi un anno di tempo, minimo. Siccome si voterà ad aprile 2013, le probabilità che non si arrivi a capo di nulla sono piuttosto alte. Negli anni ’80 Mario Usellini, democristiano, aveva proposto di tagliarne 50 a ogni legislatura. Procedendo a rate, avrebbero sofferto di meno e oggi sarebbero effettivamente dimezzati. Bisogna considerare che deputati e senatori, tagliandosi, diminuiscono le rispettive probabilità di tornare in Parlamento.
3 Credevo che tutto lo sforzo sulle riforme istituzionali fosse concentrato sulla legge elettorale.
Per la legge elettorale si deciderà dopo le amministrative di maggio. Il Pdl – si pensa – avrà preso una batosta e si sarà rassegnato a lasciar perdere del tutto il Porcellum, cioè il sistema attuale, che molti nel centro-destra vorrebbero tenere in piedi con qualche correzione. È un punto su cui Bersani dice di
Il provvedimento di un preside
Sesso a scuola: per lei sospensione più lunga A 15 anni fanno sesso nel bagno della scuola e vengono puniti con una differenza che fa ancora più discutere: a lui un giorno di sospensione, a lei quattro. È successo nei giorni scorsi alla scuola per ragionieri «Einaudi» di Bassano del Grappa (Vicenza). I ragazzi vengono scoperti per caso da un compagno che al ritorno in classe esclama «qualcuno in bagno si sta divertendo»: il tam tam passa dalla classe, alla scuola, a internet fino all’ufficio del preside, il cui provvedimento solleva un vespaio. Perché pene diverse? L’aggravante sarebbe che la ragazza si è introdotta nel bagno dei maschi.
C’è una prima intesa tra Pdl, Pd e Udc: un 20% in meno di deputati e senatori. Sarebbe già qualcosa, solo che per renderla legge ci vorrà minimo un anno Ieri, al Congresso regionale dell’Udc a Bari, l’onorevole Casini ha detto quanto segue: «Facciamo un armistizio e cerchiamo di evitare che l’Italia faccia la fine della Grecia. Basta liti, basta impiegare tutte le nostre energie nel combatterci tra italiani e tra partiti». Una dichiarazione che non meriterebbe il grosso titolo che si trova sopra questo articolo, se non fosse che le trattative per l’armistizio tra le forze politiche non solo sono effettivamente in corso, ma sarebbero già arrivate al punto di delineare una riforma istituzionale, concordata tra tutti, il cui tratto più clamoroso è il taglio dei parlamentari.
d notizie Tascabili lafrase DEL GIORNO
Il fatto del giorno
non transigere: qualunque legge, ma non l’attuale. E tuttavia, il taglio dei parlamentari fa intanto vedere che è esclusa l’adozione di un maggioritario secco, perché i collegi attuali dovrebbero essere troppo ampliati. Ma avremo modo di parlare di questo, cioè proporzionale contro maggioritario, sistema tedesco contro sistema spagnolo eccetera. È roba molto complicata e che comunque non sta in Costituzione, quindi modificabile con un iter normale.
4 Che altro avrebbero concordato in queste trattative-armistizio?
La sfiducia costruttiva. Significa che il Parlamento non può sfiduciare un governo se non è pronto a votarne un altro. C’è prima di tutto nella costituzione tedesca (dove ha funzionato per l’ultima volta nel 1982), e poi è stata adottata da parecchi altri, compresi gli spagnoli. Sarebbe utile per dare stabilità all’esecutivo. Altra riforma su cui sembrano d’accordo: la nomina dei ministri passerebbe dal presidente della Repubblica al capo del governo, che avrebbe perciò anche il potere di licenziarli. Il premier avrebbe anche il diritto di sciogliere le camere, come avviene in Inghilterra. I partiti infine vorrebbero intervenire sull’articolo 117 della
Costituzione, il più lungo della nostra Carta, quello che stabilisce quali sono le competenze delle Regioni e quali quelle dello Stato. È un punto che dal 2001, quando venne varato, ha suscitato una quantità enorme di litigi davanti alla Corte costituzionale. Stato e Regioni non fanno che litigarsi la competenza in questa o quella materia, perché il semplice elenco che leggiamo nell’articolo 117 non è sufficiente a dirimere le mille questioni che sorgono in un paese cavilloso come il nostro. Un ultimo punto riguarda la possibilità di approvare le leggi in una sola camera, a meno che l’altra, entro venti giorni, non ne reclami l’esame.
5 Sono tutte idee, mi pare, che vogliono la modifica della Costituzione. Ci vogliono quattro passaggi per ognuna. Ma i partiti hanno così voglia di correre?
Se non fanno qualcosa, i partiti rischiano di essere polverizzati dall’attivismo del governo. In questo momento Monti si occupa delle materie fondamentali: crisi economica, liberalizzazioni, mercato del lavoro, tra poco la Rai. I capi di Pd, Pdl, Terzo Polo e gli altri, cominciano a temere che, se non fanno qualcosa, la gente si chieda: ma questi partiti qui, che oltre tutto ci costano una barca di quattrini, a che servono?
LA SFIDA DEL MINISTRO «Noi abbiamo una legislazione molto articolata sulla Non aveva fatto l’assicurazione corruzione, Forza posto di blocco ma penso che questo e si schianta contro bus sia il Morto 42enne a Roma momento giusto, ove sia possibile, per rafforzarla. Non appena sarà terminato l’impegno sulle semplificazioni e sulle liberalizzazio- Il luogo dell’incidente con la Fiat Bravo sventrata ANSA ni il mio All’alt intimato dai carabinieri è entrato unico nel panico, ha accelerato tentando la fuga per pensiero poi schiantarsi mortalmente contro un sarà autobus. È successo ieri sera in via Ponte di portare Ladrone, a Vitinia, periferia sud di Roma. a termine Alessandro Forte, 42 anni, alla guida della sua Bravo, non ha rispettato un posto di la revisione Fiat blocco perché sprovvisto di assicurazione. in materia di Durante la fuga, nel superare una Panda, ha corruzione» invaso la corsia opposta in cui procedeva un PAOLA SEVERINO
bus della linea 13: l’impatto è stato mortale. Feriti invece il conducente e un passeggero.
MINISTRO DELLA GIUSTIZIA
Le indagini sulla Costa Concordia
Schettino, trovata coca sui capelli ma lui è pulito Non ha assunto cocaina, ma la perizia tossicologica disposta dalla procura di Grosseto su Francesco Schettino ne ha rilevate modestissime tracce sull’esterno del campione di capelli, definita dagli inquirenti un’impercettibile «contaminazione esterna»: forse Schettino è stato sfiorato da qualcuno che aveva toccato cocaina. Per il consulente della procura Chiarotti i risultati non sono da invalidare come richiesto dal Codacons che li giudica «inattendibili». Intanto tra le parti offese che si sono costituite in procura compaiono 150 abitanti del Giglio che chiedono tutela dal disastro ambientale.
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ALTRI MONDI
TENSIONE CON ISRAELE
Iran: navi da guerra nel Mediterraneo Sale la tensione tra l’Iran di Ahmadinejad (nella foto Reuters) e Israele. Due navi da guerra iraniane hanno attraver
sato il Canale di Suez e ieri sera erano arrivate già in Siria, nel porto di Tartus. Così l’ennesima prova di forza del regime di Teheran agita Israele, che assicura di osservare «da vicino» la missione iraniana nel Mediterraneo per «verificare che non si avvicini alle sue coste».
TASCHE VUOTISSIME
Italiani in fuga dalle banche E il Pil allarma «Calo dell’1,5%»
Una via dello shopping a Courmayeur: sono stati controllati una trentina di negozi nella città della Val d’Aosta ANSA
A Courmayeur il Fisco controlla persino le baite Nuovo blitz della Finanza, ispezionate anche le piste da sci. Il sindaco: «Ce l’aspettavamo» VINCENZO DI SCHIAVI
Dopo Cortina, le metropoli (Roma, Milano e Napoli) e il Festival di Sanremo, gli agenti del fisco tornano sulla neve per effettuare controlli a tappeto: stavolta la località presa di mira è Courmayeur. Ieri mattina gli uomini del fisco, una settantina in tutto coadiuvati dalla Guardia di Finanza (ma non dalla polizia locale come successo nei precedenti casi), hanno spulciato i conti di 30 esercizi commerciali del piccolo centro sciistico: alberghi, ristoranti, bar e piste da sci. Controlli persino nelle baite-ristoro. In qualche caso i funzionari si sono appostati alle spalle del registratore di cassa e hanno vigilato sulla regolare emissione degli scontrini fiscali. Il sindaco di Courmayeur Fabrizia Derriard ostenta tranquillità: «Non ci siamo accorti di nulla e francamente non ci preoccupiamo di questi controlli, che spesso interessano il nostro paese. Siamo una località turistica che sta lavorando, è abbastanza ovvio che, visto il trend nazionale, prima o poi sarebbero arrivati qui. Non abbiamo timore, siamo tranquilli». Nel precedente blitz sulla neve, a Cor-
E al Brennero controlli su chi entra in Italia con taniche di benzina prese in Austria
A CASERTA
Confine austriaco Ma la lotta al-
Sprecati 15 milioni La Gdf sequestra beni e soldi ai politici La Guardia di Finanza di Caserta ha segnalato alla Corte dei Conti presunti sprechi di denaro pubblico, tra il 2007 e il 2009, per quasi 15 milioni di euro, relativi alla gestione dell’Azienda Casertana Mobilità e Servizi (ACMS) di cui la Provincia è socio di maggioranza. Quest’ultima ha erogato contributi non spettanti per 12 milioni di euro senza giustificazione. Di conseguenza, la Gdf preventivamente ha sequestrato beni a 32 amministratori pubblici: case, conti correnti, auto, andranno a ricostituire il patrimonio degli Enti che hanno subito il danno.
l’avventuroso DI REINHOLD MESSNER
Le difficoltà di Moro non sono un fallimento Simone Moro e Denis Urubko tornano senza la vetta del Nanga Parbat. Niente quarto 8000 invernale per l’uno, terzo per l’altro. L’inverno delle grandi montagne pakistane si conferma così particolarmente ostico. Il fatto che non siano riusciti è una
tina, gli esercizi commerciali, marcati stretti dagli ispettori dell’Agenzia delle Entrate, registrarono un incremento dei guadagni del 300%. Gli uomini del Fisco inoltre controllarono 251 proprietari di auto di lusso di grossa cilindrata, 42 dei quali avevano dichiarato 30.000 euro lordi di reddito. l’evasione non si ferma agli scontrini. Anche il caro carburante sta attirando l’attenzione del Fisco. Da qualche giorno infatti l’Agenzia delle dogane sta controllando al valico del Brennero le vetture che entrano in Italia. Chi porta con sè taniche di benzina acquistata in Austria, dove costa circa 1,4 euro, rischia la confisca del veicolo, la reclusione da 6 a 3 anni e una multa di almeno 7.700 euro. La legge prevede infatti che il carburante possa essere contenuto soltanto nel serbatoio regolarmente in dotazione all’autoveicolo: «Il trasporto di carburanti in contenitori diversi da quello in dotazione al veicolo, sia a scopo commerciale che privato — spiega Stefano Girardello, dirigente dell’Agenzia delle dogane — viene sanzionato penalmente e amministrativamente dalla normativa fiscale».
I risparmi, se ci sono, non finiscono più in banca. Il rapporto Abi (associazione bancaria italiana) squaderna un dato impressionante: nel 2011 la raccolta bancaria è calata dell’80%: 25 miliardi rastrellati contro i 130 del 2010. Le cause? Crisi economica e spread hanno frenato l’attività degli istituti, ora sempre più legati ai flussi provenienti dalla Bce che, nell’era Draghi, ha riversato 500 miliardi (160 miliardi alle banche italiane). Inoltre: nel quarto trimestre del 2011, scende anche la domanda di credito per investimenti fissi: -50% sul trimestre precedente. Insomma famiglie e imprese non chiedono più soldi alle banche anche e soprattutto per l’aumento dei tassi di interesse che a gennaio 2012 ha fatto segnare un +4,23% annuo. Intanto il governatore della Banca D’Italia Ignazio Visco, da Parma alla sua prima uscita ufficiale, ha lanciato l’allarme: «Il 2012 sarà un anno di recessione con il Pil in calo medio dell’1,5%». Poi un monito alle banche i cui prestiti alle imprese, a dicembre, si sono contratti di 20 miliardi: «Facciano in modo che l’economia non entri in asfissia creditizia, deperendo e trascinando con sé le prospettive del sistema bancario». Il governatore infine invita il premier Monti a forzare le tappe sulle riforme: «Vanno rapidamente completate e rese operative, in particolare liberalizzazione di importanti settori dei servizi, effettiva semplificazione, migliore funzionamento del mercato del lavoro».
IL CASO DELLA PETROLIERA
I 2 pescatori uccisi, dialogo Italia-India India e Italia hanno deciso di «avviare una concreta cooperazione» sulla vicenda della petroliera Enrica Leixè coinvolta
A
AFFARE LUSI
In Pakistan a questi svantaggi si aggiunge un maltempo che lascia poche finestre nelle quali gli alpinisti possono muoversi liberamente.
LA CERIMONIA BEN SEDICI GLI EUROPEI
Concistoro a Roma: Ratzinger nomina 22 nuovi cardinali
S Indagini su altri 30 milioni Dopo il sequestro preventivo dei beni del senatore Luigi Lusi, l’ex tesoriere della Margherita accusato aver tolto 13,5 milioni di euro dalle casse del partito, adesso ci sono nuove ombre sui movimenti di denaro legati al partito. Da un primo screening sugli estratti conto della Margherita, al netto della cifra intascata da Lusi, almeno 30 dei 70 milioni usciti dalle casse tra il 2007 e il 2011 vengono ritenuti «di qualche interesse investigativo». Si tratta di circa 300 operazioni soprattutto con assegni bancari
-50%
Prestiti, giù la domanda Nel quarto trimestre del 2011 la domanda di credito per investimenti fissi segna un -50%
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conferma indiretta di quanto notevole fosse l’exploit dell’anno scorso, quando riuscirono addirittura a salire il Gasherbrum II. Fino ad allora nessuno era stato capace di raggiungere d’inverno la vetta di uno dei cinque 8000 pakistani. Lì nevica spesso e molto, al contrario di quanto avviene su quelli di Nepal e Tibet. Dove basta saper sopportare il freddo e abituarsi alle giornate corte. Non per niente il primo degli 8000 metri a essere salito d’inverno fu il più alto, l’Everest, nel 1980.
nella morte di 2 pescatori india ni, scambiati per pirati e uccisi. Il ministro degli Esteri Terzi in una telefonata con l’omologo indiano e ha annunciato che una delegazione andrà in India per collaborare, ma ha ribadito che la giurisdizione sul caso compete ai magistrati italiana.
Moro e Urubko sono stati parecchio sfortunati da questo punto di vista. Probabilmente sono partiti troppo tardi, ma giustamente vogliono rispettare in pieno il criterio di invernale, cominciando a scalare solo quando la stagione più fredda è cominciata ufficialmente. Sono arrivati solo a quota 6600 metri, ma hanno individuato la via per farcela e credo che riproveranno. Il loro non è un fallimento, perché sono tornati sani e salvi. Purtroppo ciò non è accaduto per i russi al K2, dove c’è stato un morto. Chi non capisce la difficoltà di queste scalate invernali non ha le idee molto chiare sul mondo dell’alpinismo.
Benedetto XVI nomina ufficialmente uno dei porporati AP
Ventidue berrette rosso porpora e tante preghiere. In una cerimonia solenne e affollata dal delegazioni provenienti da tutto il mondo, ieri a San Pietro il Papa ha nominato 22 nuovi cardinali presiedendo il Concistoro: tra i nuovi porporati, sedici sono europei (ben sette gli italiani), poi un brasiliano, due asiatici e tre dall’America del Nord. Ognuno di loro ha ricevuto dalle mani di Benedetto XVI la berretta, l’anello e la pergamena con il titolo cardinalizio. In ogni caso, sarebbero diciotto i cardinali elettori in un eventuale conclave. E, nonostante il turbolento momento vissuto nella Santa Sede tra fronde interne e presunti complotti, il Papa ha chiesto preghiere per il suo non facile compito: «Pregate per me, affinché possa sempre offrire testimonianza della dottrina sicura e reggere con mite fermezza il timone della Chiesa». Sulle sue scelte, però, valutazioni divergenti: alcuni lamentano il peso eccessivo degli italiani e degli europei e la scarsa rappresentanza dell’America Latina.
CASO GAMBIRASIO DOPO 15 MESI
Yara, prelievi del Dna nel comune di Gorno ma nessun riscontro Sono passati quasi quindici mesi dall’omicidio di Yara Gambirasio, ma gli inquirenti hanno ancora poco tra le mani. Le indagini continuano a concentrarsi sull’analisi di migliaia di Dna a caccia di quello trovato sugli slip della ragazzina. Negli ultimi mesi sono stati trovati alcuni profili genetici con diversi punti di contatto con quello dell’assassino. In particolare le indagini hanno puntato sul piccolo comune di Gorno nel bergamasco, circa 1.700 abitanti. Gli inquirenti sono infatti partiti dal dna di un giovane bergamasco, frequentatore della discoteca di «Sabbie Mobili» di Chignolo d’Isola, il cui profilo genetico era molto simile a quello cercato. Il ceppo familiare è della Val del Riso, quindi sono partite le convocazioni di molti giovani tra i 25 e i 30 per un confronto con il dna. Circa un centinaio i test effettuati, senza alcun riscontro, ma gli inquirenti stanno pensando anche ad un figlio illegittimo. «Non so quanti prelievi siano stati fatti — ha detto il sindaco di Gorno, Valter Quistini — ma abbiamo dato piena disponibilità all’indagine».
LOTTO
SUPERENALOTTO
NAZIONALE 36 17 61 71 10
LA COMBINAZIONE VINCENTE 8 21 39 56 74 81 Jolly: 19; Superstar: 30 Jackpot e 65.900.000 Punti 6: nessuno Punti 5+: nessuno Punti 5: 11 totalizzano e 43.293,36 Punti 4: 1612 totalizzano e 297,33 Punti 3: 56.826 totalizzano e 16,81 QUOTE SUPERSTAR Punti 4: 11 totalizzano e 29.733 Punti 3: 203 totalizzano e 1.681 Punti 2: 3.626 totalizzano e 100 Punti 1: 24.300 totalizzano e 10 Punti 0: 52.728 totalizzano e 5 Montepremi di concorso e 3.174.846,31 10 e LOTTO Numeri vincenti
ESTRAZIONE DEL 18 FEBBRAIO
7 11 13 16 20 26 28 34 35 36 39 45 55 65 70 73 77 78 80 81
BARI
28 35 55 52 53
CAGLIARI
78 81 17 47 74
FIRENZE
77 78 10 9 89
GENOVA
80 26 88 40 83
MILANO
20 45 89 23 84
NAPOLI
73 65 50 3 71
PALERMO
34 36 69 18 16
ROMA
13 39 75 66 33
TORINO
11
VENEZIA
16 70 57 9 3
7 2 62 78
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ALTRI MONDI
CON UN FILM SULLE CARCERI
Festival di Berlino: Orso d’oro ai Taviani L’Italia trionfa alla 62a edizione del Festival del Cinema di Berlino: «Cesare deve morire» dei fratelli Taviani ha vinto l’Orso
d’oro per il miglior film. La pellicola ambientata a Rebibbia racconta Shakespeare con le voci dei carcerati: per questo Vittorio e Paolo Taviani hanno dedicato il successo ai detenuti. «Anche uno su cui sovrasta l’ergastolo è e resta un uomo. Mentre noi siamo qui nell’allegria,
loro sono nella solitudine in cella», ha detto l’82enne Vittorio durante la premiazione. E «Diaz. Non pulire questo sangue», la pellicola di Daniele Vicari sul massacro della scuola Diaz durante il G8 di Genova, ha ottenuto il secondo dei tre premi assegnati dal pubblico.
4
Bye bye Sanremo 10
I NUMERI
Re Adriano non si scusa 20 E la gara va a Emma
milioni di spettatori La serata di venerdì aveva visto un’altra, lieve, flessione degli ascolti: gli spettatori sono stati 9 milioni 931mila
tonnellate di scenografia La scenografia di Gaetano e Chiara Castelli pesa ben 20 tonnellate e ha una lunghezza complessiva di 20x9 metri
39
media stranieri Tra carta stampata, radio e tv sono 39 i media stranieri accreditati, tra cui giornalisti di Bangladesh, Canada, Russia e Albania
Celentano torna e attacca ancora giornali cattolici: «Fanno solo politica». Podio tutto al femmnile
«
DAL NOSTRO INVIATO
CARLO ANGIONI SANREMO (Im)
Nessuna scusa di Celentano al mondo cattolico e la vittoria di Emma. Il Festival 2012 puntava sulle donne dall’inizio e, nella notte del secondo monologo del Molleggiato, una donna è tornata a vincere dopo 9 anni (nel 2003 c’era riuscita Alexia). Ancora una volta, dopo l’eccezione-Roberto Vecchioni di un febbraio fa, il talent show Amici porta fortuna e porta direttamente al primo posto, proprio come successo a Marco Carta (2009) e Valerio Scanu (2010): Emma, che era la favorita ed era stata «scelta» da subito dai bookmaker, è infatti uscita dal programma creato da Maria De Filippi; ma tutto il podio è marchiato talent, visto che la seconda classificata Arisa era nella giuria di X Factor nell’ultima edizione, su Sky, e Noemi, la terza, ha fatto X Factor in Rai. Emozionatissima per tutta la serata finale, addirittura con le lacrime dopo la prima esibizione, la bionda Emma, 27enne dalla voce grossa, dalla personalità forte e dalla parlantina facile, era andata vicino al successo già l’anno scorso, in coppia con i Modà, ma si era dovuta accon-
Parlo del significato della vita e della morte, e di quello che c’è dopo ADRIANO CELENTANO CANTANTE
tentare del secondo posto: proprio da là è nato questo trionfo, visto che il suo brano Non è l’inferno è stato scritto da Kekko, leader della band milanese. Predicatore Un paio d’ore prima della fine, e della vittoria annunciata della salentina, era tornato a Sanremo Adriano Ce-
In alto Adriano Celentano, 73 anni, superospite del Festival: ieri un altro monologo. A destra Emma, la cantante vincitrice della 62ª edizione: seconda si è classificata Arisa, terza Noemi. In basso a sinistra, la valletta Ivana Mrazova col suo vestito «nude look» ANSA/AP
lentano, senza lo scenario di guerra che lo aveva anticipato martedì, ma con la stessa, grande scrivania. «Adriano sei un mito», urlano dalla galleria. Poi, durante il monologo, arrivano i fischi, i buu, i «basta», e lui che dice: «Dovreste farmi finire, magari c’è qualcosa di interessante anche per voi». Il predicatore Adriano attacca: «La corporazione dei media si è coalizzata contro di me, neanche se avessi fatto un attentato allo Stato; tra chi mi ha difeso mi ha colpito un prete visto in tv, don Mario: grazie. Tu hai capito ciò che i vescovi hanno fatto finta di non capire: pure Travaglio non ha resistito e anche lui ha voluto affondare il coltello nel-
il migliore
il peggiore
h
i
Il conduttore tecnico, che si autoproclama «l’Al Pacino della Basilicata», è riuscito persino a far fare il passo della foca a tutto l’Ariston, guadagnandosi il picco di ascolti. Debuttante a Sanremo, ha superato la prova, citando Calvino e facendo ridere con una comicità raffinata.
Certo, c’è la crisi e comunque Brian May e Patti Smith ci sono stati e hanno spaccato. Però il Festival ha sempre ospitato star straniere di peso e attualità: gli sbarbati One Direction venerdì e i rientranti Cranberries ieri hanno lasciato un po’ di acquolina in bocca.
PAPALEO 8 Comico raffinato a passi di foca
ORGANIZZATORI 4 Gli ospiti stranieri pochi, troppo pochi
la vostra piaga, perché alla fine è la vostra piaga che diventa più profonda. Affinché possiate non capire, estrapolano una mia frase dal contesto anche cambiando il modo dei verbi». Celentano insiste: «Non importa se nessuno ha mai visto Dio, l’unica via non interrotta è la sua. Su questi temi dovrebbe basarsi un giornale che ha la presunzione di chiamarsi Famiglia Cristiana oppure Avvenire: loro parlano di politica e non della politica di Dio. Quando dico "andrebbero chiusi definitivamente", non significa esercitare una forma di censura, perché non ho il potere di chiuderli. Ma se fossero miei mi affretterei per cambiarli: siamo una democrazia e ho espresso il mio pensiero, potete anche restare aperti, ma cambiate la testata. La vita di Gesù non si può ridurre solo nella predica: nei cuori di chi vi legge dovete fare rivivere la vita di Gesù». Parole forti, le ultime del monologo. Perché poi Adriano canta e basta. Da solo e con l’amico Morandi, lui che ha da sempre voluto Celentano. Ieri mattina aveva detto «pensavo che qualcuno ci dicesse "siete stati bravi a portare Celentano a Sanremo"», poi in diretta si ripete: «È stato bello». «Anche per me», risponde Adriano. Che dopo 27 minuti se ne va. La Rai ha gradito («È stato corretto»). E Gianni dice: «Adriano non odia nessuno».
IL RETROSCENA COPPIE FOCOSE
Lo show si apre tra i baci Ma durante le prove qualcuno aveva esagerato
Ogni volta un inizio diverso. Dalle acrobazie degli atleti azzurri della ginnastica artistica alla danza di Simona Atzori, la ballerina senza braccia, fino al bacio collettivo di ieri sera, davanti alle bandiere della pace e con «All You Need is Love» dei Beatles in sottofondo. Tutto molto serio e molto professionale, sempre, ma le prove dell’ultima performance hanno creato qualche problemino al coreografo americano Daniel Ezralow, che insieme a Franco Miseria dirige i balletti di Sanremo già da qualche anno: alcuni «baciatori» erano un po’ troppo focosi per la prima serata di Rai 1. Dopo due uscite sul palco delle oltre 50 coppie, infatti, Ezralow si è fermato dicendo «first lips, then tongue». Silenzio e qualche risata, seguiti da un’immediata e necessaria traduzione, in un italiano a metà tra Dan Peterson e Don Lurio: «prima le labbra, poi la lingua». Giusto per chi non avesse capito come ci si bacia in tv. c.ang.
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IN NEW JERSEY L’OMAGGIO DI FAN, COLLEGHI E AMICI ALLA CERIMONIA PER LA CANTANTE MORTA A 48 ANNI UNA SETTIMANA FA. STRUGGENTE ORAZIONE FUNEBRE
L’addio a Whitney tra musica e lacrime Ieri i funerali privati della Houston. Costner commosso «Era un miracolo» Il carro funebre di Whitney Houston ieri a Newark AP
Da quelle parti, in quella chiesa, ricordano da sempre una bambina felice e una voce fuori dal comune. Ieri Whitney Houston è tornata nella sua New Hope Baptist Church di Newark, città del New Jersey in cui la cantante è cresciuta: tutto si è fermato per i funerali della star morta a 48 anni sabato scorso in una stanza d’albergo di Beverly Hills. Cerimonia privata per 1500 invitati e milioni collegati in diretta sulla Cnn: in ogni caso, l’emozione ha attraversato l’Oceano. Già dall’inizio, quando la bara coperta di rose e lillà arrivava nella chiesa tra la ressa dei fan. E ad aspettarla una parata di stelle, dal reverendo Jesse Jackson ad Alicia Keys, da Oprah Win-
frey a Beyoncè fino Bill Cosby e Mariah Carey. C’era anche Kevin Costner, che con la voce rotta dal pianto ha definito la Houston uno «sweet miracle», un dolce miracolo. Ha raccontato di «Body Guard», film del 1992 di cui era protagonista assieme a Whitney. Delle riprese e delle insicurezze di una cantante da 170 milioni di dischi venduti: «La più grande pop star di tutti i tempi non era sicura di essere all’altezza — ha detto l’attore americano — Whitney, se tu mi puoi sentire, non eri solo brava, eri grande. Non eri solo carina, eri bellissima». Per un attimo Tre ore di cerimonia funebre tra cori gospel, ri-
Un poster che ricorda la cantante morta a 48 anni sabato scorso a Beverly Hills REUTERS
cordi sparsi e musica d’autore: una performance struggente della Keys e un’altra da ricordare dell’amico Steve Wonder. E in tanti hanno notato anche l’ex marito della Houston, Bobby Brown, in passato accusato di violenza domestica: ha attraversato la chiesa, accarezzato la bara ed è andato via. Intanto, mentre si attendono nei prossimi giorni i risultati degli esami tossicologici sul corpo della cantante, è stato annunciato che il debutto dell’ultimo suo film non verrà ritardato: «Sparkle», ritorno sulla scena della cantante-attrice, uscirà il 17 agosto. E a saperlo, i fan in lacrime hanno sorriso. Almeno solo per un attimo. cont.
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ALTRI MONDI Oroscopo
21/3 - 20/4
21/4 - 20/5
LE PAGELLE
Ariete 6
Toro 6,5
DI ANTONIO CAPITANI
Dalla sfigomattina passerete a un clima disteso e collaborativo nel pomeriggio. La forma fisica recupera, voi siete degustabili suinamente.
Lavoro, studio, viaggi sono baciati dal successo. Pessimismo pomeridiano: evitatelo, non solo porta jella, ma vi rende brutti quanto un colpo.
24/8 - 22/9
23/9 - 22/10
23/10 - 22/11
Vergine 6+
Bilancia 6-
Scorpione 6
Idrofobia. Ve la causeranno stamani familiari e colleghi (se lavorate di domenica). Calmi. Dal pomeriggio, fattività, creatività, suinità.
Mattina OK, con l’incastro utile delle circostanze. Il pomeriggio chiede iniziativa e zelo. Senza affettar zebedei a nessuno.
23/11 - 21/12
Sagittario 8 IL MIGLIORE. L’autorevolezza e il pragmatismo vi fanno vincere. Anche in tema di quattrini. E l’ormon si sazia abbundantly. Pomeriggio super, a tutto campo! XABI ALONSO
Mattinata spensierata. E utile a viaggiare e intortare. Nel pomeriggio il bulldog transilvano che c’è in voi emergerà: no, fareste autogol.
Il centrocampista, da tre stagioni al Real Madrid, è campione del mondo in carica con la Spagna. È nato a Tolosa il 25/11/1981
21/5 - 21/6
22/6 - 22/7
23/7 - 23/8
Gemelli 6
Cancro 5,5
Leone 6
La mattina paventa paranoie e dispute, ma il pomeriggio vi vede trionfare su tutto e su tutti. Se siete della seconda decade non rompete(vi).
Se stamani siete demotivati (in quanti rompono!), nel pomeriggio ecco la rinascita. Fornicazione chiaroscura, spese scongiurate…
La Luna è di sghimbescio. E forse tacere, non esporvi, non inserire il dittatore automatico vi farà salvare faccia e terga. Calo di forma.
22/12 - 20/1
21/1 - 19/2
20/2 - 20/3
Capricorno 7+
Acquario 6
Pesci 6,5
Vi proporrete con simpatia e vincerete. La family andrebbe però venduta ai beduini da quanto rompe. Il suino inside you es muy sicuro di sé.
Mattinata moscia. Pomeriggio, invece, di piacevolezze familiari, di aumento delle energie e di successi brillantissimi. Il sudombelico segna.
Gli intoppi vengono superati grazie agli amici. Che agevolano anche la riuscita d’ogni progetto. Pomeriggio stanco, con lo zebedeo pendulo.
Gazzetta.it
TeleVisioni in chiaro RETE 4
RAIDUE
RAITRE
CANALE 5
TG 1 EASY DRIVER LINEA VERDE A SUA IMMAGINE SANTA MESSA LINEA VERDE TELEGIORNALE DOMENICA IN TG 1 DOMENICA IN TELEGIORNALE RAI TG SPORT AFFARI TUOI PROVACI ANCORA PROF. 4 Fiction 23.30 SPECIALE TG1 0.35 TG 1 - NOTTE 1.00 APPLAUSI 2.15 SETTE NOTE MUSICA E MUSICHE
7.55 8.25 9.00 9.25 10.10 10.50 11.30 13.00 13.45 17.05 17.10 19.35 20.30 21.00
IL PICCOLO PRINCIPE ART ATTACK GRANI DI PEPE VICTORIUS RAGAZZI C'È VOYAGER A COME AVVENTURA MEZZOGIORNO IN... TG 2 GIORNO QUELLI CHE... TG2 L.I.S. RAI SPORT LASKO TG2 N.C.I.S. Telefilm 22.35 LA DOMENICA SPORTIVA 1.00 TG 2 1.20 PROTESTANTESIMO 1.50 METEO 2
7.30 8.15 10.05 12.25 12.55 13.25 14.00 14.30 15.05 17.55 19.00 20.00 20.10 21.30
WIND AT MY BACK DIECIMILA CAMERE... KINGDOM - TGR - TG3 TELECAMERE PRIMA DELLA PRIMA IL CAPITALE TG REGIONE - TG3 IN 1/2 H ALLE FALDE DEL... PER UN PUGNO DI LIBRI TG3 - TG REGIONE BLOB CHE TEMPO CHE FA PRESA DIRETTA Attualità 23.35 TG3 23.45 TG REGIONE 23.50 LILIT - IN UN MONDO MIGLIORE 0.50 TG3
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IN DIRETTA
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CALCIO 12.30 LECCE - SIENA Serie A Sky Sport 1, Sky Supercalcio e Sky Calcio 5
15.00 CESENA MILAN Serie A Sky Calcio 1, MP Calcio 1, MP Calcio HD2
15.00 PONTEDERA CASTEL RIGONE
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15.00 NOVARA ATALANTA Serie A Sky Calcio 3 e MP Calcio 4
ANCONA
-4
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AOSTA
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BOLOGNA
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CIELO
VENTI
CAGLIARI
Sole
Deboli
CAMPOBASSO
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Moderati
CATANIA
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FIRENZE
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Nuvolo
Sky Sport Extra
NBA Sportitalia
NHL ESPN America
Trento 3
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POTENZA
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TORINO
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MILANO
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TRENTO
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Tramonta
Sorge
Tramonta
TRIESTE
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2
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VENEZIA
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9
Storie e curiosità sulla Cop pa «sacra» ai club inglesi (Drogba nella foto) nel blog di Avanti e Cantalupi
Coppa Italia. Finale maschile Rai Sport 1
Domani
Dopodomani
Maltempo su buona parte del Centronord, specie su Emilia Romagna, Liguria, Toscana e sull'area ionica, con piogge e rovesci. Meglio su Alpi e Sardegna. Neve a bassa quota al Nord, in collina sul Nord Appennino, oltre i 1200 m al Centrosud.
L'instabilità si sposta sulle regioni del medio e basso Adriatico e al Sud con piogge e rovesci frequenti. Locali nevicate a 7/900 m tra il medio Adriatico e la Campania, Nord Puglia, oltre i 1000 m più a Sud. Bel tempo prevalente altrove.
8
Ancona
Firenze
11
Il sole oggi
Serie A2 maschile SportItalia 2
17.30 LUBE MACERATA ITAS TRENTINO
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10
-6
Agitati
16.00 CASTELLANA GROTTE - PERUGIA
Bologna Genova
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Nebbia
Finale. Supertennis
9
L'AQUILA
Mossi
Semifinali. Eurosport 2
18.00 ATP SAN PAOLO
Slalom maschile. 2ª manche Rai Sport 1 e Eurosport
Peggiora gradualmente il tempo sui settori centro-settentrionali per l'arrivo di correnti umide da Ovest le quali arrecano piogge sparse in intensificazione in serata, specie sulle aree Trieste tirreniche e al Nordest. Meglio con più sole altrove.
GENOVA
Neve
12.00 COPPA DEL MONDO
Oggi
Aosta
16.00 WTA QATAR
VOLLEY
Supercombinata femminile. Slalom Rai Sport 1 e Eurosport
MONTREAL CANADIENS - NEW JERSEY DEVILS
Il fascino della FA Cup racchiuso «In the box»
Finale. Supertennis
COPPA DEL MONDO
11.00 COPPA DEL MONDO
HOCKEY GHIACCIO 0.00
COPPA DEL MONDO
Slalom maschile. 1ª manche Rai Sport 1 e Eurosport
21.15 NORTHERN TRUST OPEN
Molto forti
Calmi
9.00
GOLF
Gli errori, la Champions e il futuro nerazzurro
14.00 ATP ROTTERDAM
Supercombinata femminile. Discesa Rai Sport 1 e Eurosport
Fondo 10 km. Gundersen Rai Sport 2
Coperto
Temporali
8.00
IL FORUM
IL BLOG
TENNIS
13.00 COPPA DEL MONDO
Serie A1 femminile Raisport 2
Team Relay. Eurosport 2
SCI ALPINO
Salto HS 140 Rai Sport 2
19.00 DALLAS MAVERICKSNEW YORK KNICKS
Donne. 2ª manche Rai Sport 1 e Eurosport 2
12.00 COPPA DEL MONDO
Squadre Uomini. HS213 Rai Sport 2 e Eurosport
Quasi 20.000 voti per il son daggio sulla panchina ne razzurra: per il 55% Ranieri (nella foto) deve restare
Dibattito anche su Europa (Deschamps nella foto) e mercato Inter. Su «Intera zione», di A. Elefante
10.00 COPPA DEL MONDO
13.45 COPPA DEL MONDO
La crisi dell’Inter Moratti, che fare?
COPPA DEL MONDO Donne. 1ª manche Rai Sport 2 e Eurosport 2
SALTO SCI
10.00 COPPA DEL MONDO
Forti
MARI
8.40
Aviva Premiership Sky Sport 2
COMBINATA NORDICA
Rovesci
Pioggia
SLITTINO
15.30 SARACENS LEICESTER TIGERS
Finale Eurosport
IL SONDAGGIO
7.30 TG LA7 10.00 FERRAGOSTO IN BIKINI 11.45 TI CI PORTO IO 13.30 TG LA7 14.05 MAMMAMIA CHE DOMENICA 15.05 FINCHÈ MORTE NON VI SEPARI 16.55 BASKET COPPA ITALIA 19.00 CROSSING JORDAN 20.00 TG LA7 20.30 IN ONDA 21.30 LA REGINA DEI CASTELLI DI CARTA 0.35 TG LA 7 0.45 NOVECENTO ATTO II 3.20 MOVIE FLASH 3.25 BOOKSTORE
RUGBY
20.00 WELSH OPEN
17.00 POZZUOLI PRIOLO
Serie A Sky Sport 1, Sky Calcio 1, MP Calcio, MP Calcio HD2
0.10 0.15 1.25 2.30
ZORRO LE ISOLE DEL TESORO MAGNIFICA ITALIA S. MESSA PIANETA MARE TG4 - TELEGIORNALE MELAVERDE PIANETA MARE DONNAVVENTURA AVVISO DI CHIAMATA WALKER TEXAS... TG4 - TELEGIORNALE TEMPESTA D'AMORE I MISERABILI Film I BELLISSIMI DI R4 LA MALA EDUCACION TG4 NIGHT NEWS ZIO ADOLFO IN ARTE FUHRER
15.30 WELSH OPEN Finale Eurosport e Eurosport 2
Finale La 7
Liga Sky Calcio 10
7.30 8.40 9.10 10.00 11.00 11.30 12.00 13.20 14.00 15.10 17.00 18.55 19.35 21.30
BILIARDO
17.00 COPPA ITALIA
20.45 PALERMO LAZIO
10
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BASKET
18.00 SPORTING GIJON - ATLETICO MADRID
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Liga Sky Sport 3 e Sky Calcio 3
Fa Cup Sky Sport 3, Sky SuperCalcio e Sky Calcio 9
min max
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21.30 BARCELLONA VALENCIA
17.30 LIVERPOOL BRIGHTON
ALGHERO
15.50
Ligue 1 SportItalia 1
Ligue 1 Sportitalia
Ieri
14.00
21.00 PARIS SAINT GERMAIN MONTPELLIER
17.00 BORDEAUX LIONE
A CURA DI
CARTONI ANIMATI TELEFILM CARTONI ANIMATI STUDIO APERTO GUIDA AL CAMPIONATO LA VERA STORIA DI BIANCANEVE FREE WILLY-UN AMICO DA SALVARE LA VITA SECONDO JIM STUDIO APERTO LE RISERVE CHIAMBRETTI SUNDAY SHOW CONTROCAMPO LINEA NOTTE POKER1MANIA MILLIONS ELEVENTH HOUR
7.40 10.55 11.25 12.25 13.00
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GazzaMeteo
TG5 - MATTINA LE FRONTIERE DELLO SPIRITO GRANDE FRATELLO IL SEGRETO DEL MIO SUCCESSO TG5 GRANDE FRATELLO INGA LINDSTROM DOMENICA 5 MONEY DROP TG5 PAPERISSIMA SPRINT CENTOVETRINE Soap TERRA! TG5 - NOTTE PAPERISSIMA SPRINT LETTERS FROM A KILLER
20.45 UDINESE CAGLIARI
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Legenda
23.30 0.30 1.00 1.50
Fa Cup Sky Sport 3, Sky SuperCalcio 8
15.00 ROMA - PARMA
BARI
13.00 13.40 14.00 16.05 18.50 20.00 20.40 21.30
15.00 STEVENAGE TOTTENHAM
Serie D Raisport 1
15.00 GENOA CHIEVO
10.00 10.15
ITALIA 1
LA 7
RAIUNO
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L’Aquila 3
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Campobasso 2
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Catanzaro
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1
Palermo
13
Reggio Calabria 4 14
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Il sole domani MILANO
La luna ROMA
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Tramonta
Sorge
Tramonta
7:19
17:55
7:00
17:47
Nuova Primo quarto Piena Ultimo quarto
22 feb.
29 feb.
8 mar.
15 mar.
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DOMENICA 19 FEBBRAIO 2012
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TERZO TEMPO GazzaFocus
Dopo il no del Governo all’Olimpiade di Roma 2020 Un’inchiesta sullo sport in Italia - 2a puntata
I NUMERI DELL’EDUCAZIONE FISICA E DELLE SOCIETA’
TIRO A SEGNO EUROPEI IN FINLANDIA
Luca Tesconi, 30 anni, bronzo europeo a squadre 2008
Scuola: in Europa siamo in coda Club, quanti guai Dagli impianti all’attività di base: ritardi e problemi. E adesso le società si ribellano VALERIO PICCIONI
Dopo gli impianti, spesso fatiscenti, la scuola e le società sportive, un altro pezzo della sofferenza dello sport italiano. A pochi giorni dal dietrofront olimpico, è uno degli argomenti sul tavolo per capire se il Governo darà un seguito alle promesse di impegno del ministro Gnudi che hanno seguito la rinuncia ai Giochi di Roma 2020. La cifra ipotizzata per mettere a posto l’impiantistica sportiva scolastica è 4 miliardi di euro! Quasi la spesa pubblica dell’avventura olimpica finita prima di cominciare. Ma la scuola è comunque il punto nevralgico. Qui siamo la cenerentola d’Europa come numero di ore: il nostro ritardo è abissale. Poco si muove. «Prendete la sperimentazione del progetto Coni-Ministero per la scuola primaria: ora "copre" 16 mila classi, per un periodo di 3 mesi. Si va avanti con la cifra di partenza: 5 milioni li mette il Coni, 2,5 il Ministero: il problema è che per arrivare in tutto il territorio ci vorrebbero 70 milioni, non 7...». Proposta La proposta di Flavio
Cucco, presidente del Capdi (la confederazione dei laureati in scienze motorie e dei diplomati Isef), è quella di utilizzare alme-
no una parte dei soldi risparmiati con la rinuncia alla candidatura, nella scuola. «Si deve capire — spiega Santino Mariano, coordinatore dell’ufficio scolastico provinciale di educazione fisica a Crotone — che investire sullo sport significa risparmiare, risparmiare in malattie e future spese del sistema sanitario». In sofferenza Anche i campionati studenteschi soffrono. Si fanno con una parte dei fondi dei centri sportivi scolastici, 60 milioni di euro che servono generalmente per pagare il professore che lavora oltre l’orario curricolare (in pratica, l’attività del pomeriggio). «Il ministero — ci racconta Cucco — finanzia direttamente le fasi finali, regionali e nazionali, con l’organizzazione tecnica di Coni e Federazioni. Ma prima si va avanti solo con i fondi della legge 440 sull’autonomia scolastica e con pochissimi fondi provinciali». «E invece la fase che "sposta" è propria quella di istituto e provinciale — incalza Mariano —. Noi qui a Crotone puntiamo tutto sul momento provinciale: 6 giorni, gare la mattina, iniziative musicali e teatrali il pomeriggio. Ai livelli successivi arrivano quasi sempre ragazzi già atleti, con una loro attività agonistica federale già consolidata».
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Piero Gnudi, ministro per lo Sport
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I milioni di euro di risparmio Calcolando 15 euro l’ora di spesa e raggiungendo un totale di ben 225.000.000 di ore di volontariato: è quanto viene risparmiato ogni anno per svolgere l’attività sportiva in Italia grazie alla collaborazione
Insomma, non si scopre nulla. «Io della sperimentazione Coni-Ministero vedo poco — spiega Mauro Pascolini, del direttivo dell’Assital (tecnici di atletica), impegnato in un progetto di alfabetizzazione motoria in una decina di istituti della periferia Est di Roma —. Le scuole si affidano ai Municipi, quando ce la fanno, e poi ai genitori. Che a volte mettono di tasca loro per consentire l’attività». Speranze sono riposte sul liceo sportivo, la cui presenza organica sul territorio debutterà dal 2013-2014: partirà un istituto in ogni provincia. Risorse e riforme Ma se nelle
scuole c’è prima di tutto un problema risorse, le società chiedono nuove norme. E così ecco per il 3 marzo a Roma un’«autoconvocazione» con tanto di manifesto in 12 punti. L’appello è stato lanciato da 30 società e condiviso da 5 enti di promozione (Uisp, Csi, Acli, Aics e Acsi) e sta spopolando su Facebook. Il momento è tragico: enti locali con l’accetta, volontariato che soffre, tante complicazioni burocratiche. «Bisogna diventare commercialisti per mandare avanti l’attività — racconta Corrado Fischione, d.t. dell’Atletica L’Aquila —. E’ bene che ci siano i controlli, per stanare società fittizie, però chi fa le cose per bene non ce la fa». Danilo Russo della Lybissonis Nuoto di Porto Torres è uno dei firmatari dell’appello: «Bisogna riscoprire la finalità educativa e sociale dello sport. Ma è chiaro che se io lavoro fra i disabili e tu hai una palestra dove fai business, non possiamo mettere dentro tutto lo stesso calderone». Cioè pagare le stesse tasse? «Esatto». Fra le proposte degli «autoconvocati» c’è un bonus fiscale per le famiglie dedicato all’attività sportiva. «Ora siamo ad agevolazioni del 19%. Una cifra che può crescere, aumentando i controlli ed evitando che il vantaggio serva per attività a finalità commerciale». Non è facile. «Proviamoci, altrimenti questo sport rischia di chiudere». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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prende y Tesconi la settima carta
INIZIATIVE E DATE 3 marzo Si riuniscono a Roma le società «autoconvocate». All’incontro hanno aderito cinque enti di promozione sportiva: Uisp, Csi, Acli, Aics e Acsi. Le notizie sul sito internet www.voceallosport.it e sulla pagina facebook 24-25 marzo A Pistoia il Capdi organizza il Forum Nazionale per l'innovazione del sistema sportivo scolastico e giovanile. Nella prima giornata confronto fra lo sport a scuola in Francia, in Italia e nei Paesi dell'Est Europa. Informazioni su www.capdi.it
La prima puntata dell’inchiesta è stata pubblicata giovedì 16 febbraio
olimpica azzurra DAL NOSTRO INVIATO
MARIO SALVINI VIERUMAKI (Finlandia)
Il posto in più a Londra lo abbiamo conquistato. Ed è quel che conta. Non è arrivato per la strada che ci saremmo aspettati, non è stato Mauro Badaracchi, a portarlo. La settima postazione azzurra tra le linee dei Giochi l’ha conquistata Luca Tesconi, 30 enne carabiniere di Pietrasanta, alla sesta vera gara che conta in carriera. Eppure capace di un 15˚ posto che alla fine è bastato, visto che ben 12 di quelli davanti a lui o avevano già il pass o facevano parte di nazionali con già il massimo di 2 qualificati. Non solo c’è un posto in più, ma anche un personaggio nuovo. Che, dicono la c.t. Valentina Turisini e il suo tecnico Marco Masetti: «Ha messo in mostra potenzialità di cui noi eravamo certi». Gara della vita «E’ il mio risultato più importante insieme al bronzo a squadre all’Europeo 2008. Ma non è una sorpresa: un po’ ci speravo, sapevo delle mie possibilità», racconta Tesconi. Aggiungendo delle sue passioni per la fotografia: «Sono un quasi professionista, faccio book, ad agosto farò il mio primo matrimonio», e per il tennis: «Lì posso sfogarmi e incazzarmi, ho persino rotto 2 racchette». E mentre raccontava offriva da bere: a Fait che dopo 4 Olimpiadi deve abdicare, e a Badaracchi, colui che nel 2009 vinse Europeo, Coppa e che ora è fuori dai Giochi: «Ho tirato male la prima serie, e al 32˚ colpo ho fatto un 8. Non mi sono più ripreso. La pressione l’ho avvertita, purtroppo». Ora tutto sta alla Turisini: Tesconi ha vinto la carta, un posto. Ma non è obbligatorio che sia lui ad usufruirne. Le gare di Coppa prima dei Giochi potrebbero indurre la c.t. a decidere per Badaracchi. Nella carabina donne abbiamo già il pieno di carte. Sabrina Sena con 397 avrebbe dovuto spareggiare per la finale. E con un ottimo bronzo a squadre. Il totale con la Nardelli (396) e la Notarangelo (395) era di 1188, record italiano. Solo che poi la giuria ha squalificato la Sena per irregolarità (la sua giacca aveva un grado di rigidità troppo elevato). Risultati. Pistola uomini: 1. Carrera (Spa) 687.1 (584-103.1); 2. Dikec (Tur) 685.7 (584+101.7); 3. Ekimov (Rus) 684.5 (586+98.5); 15. Tesconi 577; 37. Badaracchi 571; 53 Fait 569. Carabina donne: 1. Pfeilschifter (Ger) 502.8 (398+104.8); 2. Emmons (R.Cec) 502.2 (398+104.2); 3. Arsovic (Ser) 501.4 (397+104.4); 11. Nardelli 396; 27. Notarangelo 395, squal. Sena. Oggi: carabina U e pistola D.
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LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 19 FEBBRAIO 2012