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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 8 MARZO 2012
SERIE A RECUPERO 23a GIORNATA DAL NOSTRO INVIATO
SEBASTIANO VERNAZZA BOLOGNA
Nostra Signora dei pareggi. La Juve fa 13, nel senso dei pari fin qui messi assieme, e manca l’aggancio al Milan capolista: da meno tre a meno due, un passettino in avanti. Questo dice la classifica, ma per i bianconeri la realtà è più amara. Si ha l’impressione che in questa fase della stagione la Juve faccia come i gamberi, passeggi all’indietro. Il motivo principale è il carburante. Serbatoio in riserva, gambe che rispondono a intermittenza. Il recupero del Dall’Ara ha però dimostrato che se la Juve la pigli in un certo modo, se la metti in mezzo, ne inceppi gli ingranaggi. E il Bologna per un’ora è stato bravo lì, a centrocampo. Il rigore che non c’era Togliamo-
ci il dente. Antonio Conte è stato espulso al 27’ della ripresa. Eccesso di proteste per il rigore negato a De Ceglie poco prima. Trattenuta di maglia da parte di Pulzetti, con caduta del trattenuto. Vero è che i due hanno cominciato a tirarsi l’uno con l’altro fuori area, ma l'ultima manata, quella del tonfo dello juventino, si è verificata dentro, ragion per cui se Banti avesse fischiato, avremmo commentato la decisione con la pilatesca formula del «Sì, ci può stare». La Juventus è la squadra che ha finora beneficiato del minor numero di rigori: uno, contro il Cesena. Il dato permette a Conte di fare vittimismo. Va detto però che al Dall’Ara l’arbitro ha sbagliato nei due sensi. Per esempio Bonucci meritava seconda ammonizione ed espulsione prima di quando le ha ricevute. In caso di mancato scudetto si consiglia buon gusto, si suggerisce di non appigliarsi alla questione arbitrale. L’eventuale mancato trionfo sarà figlio di altre ragioni. Il quadrilatero di Pioli Stefano Pioli, allenatore del Bologna, si è accampato a centrocampo con due mediani da legnaia (Perez e Mudingayi) e due trequartisti da ricamo (Ramirez e Diamanti). Un quadrilatero in cui la Juve ha subìto pressing,
BOLOGNA
JUVENTUS
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(3-4-2-1) Gillet; Raggi, Portanova, Antonsson; Garics (dal 21’ s.t. Kone), Mudingayi, Perez, Rubin (dal 42’ s.t. Belfodil); Ramirez, Diamanti (dal 21’ s.t. Pulzetti); Di Vaio. PANCHINA Agliardi, Sorensen, Cherubin, Taider.
(4-3-3) Buffon; Lichtsteiner, Caceres, Bonucci, De Ceglie; Vidal, Pirlo, Marchisio; Pepe (dal 40’ s.t. Padoin), Borriello (dal 33’ s.t. Quagliarella), Vucinic (dal 33’ s.t. Giaccherini) PANCHINA Storari, Elia, Del Piero, Matri. ALLENATORE Conte.
ESPULSI nessuno.
ESPULSI L’allenatore Conte per proteste al 27’ e Bonucci per doppia ammonizione al 39’ s.t.
AMMONITI Perez, Portanova e Ramirez per gioco scorretto.
AMMONITI Pirlo per gioco scorretto, Vidal per proteste.
ALLENATORE Pioli.
GIUDIZIO 77 PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Di Vaio (B) al 17’ p.t.; Vucinic (J) al 13’ del s.t. ARBITRO Banti di Livorno. NOTE spettatori paganti 17.831, incasso di 620.755 euro; abbonati 12.490, quota di 134.404 euro. In fuorigioco: 3-1. Angoli: 1-6. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 0’
POSSESSO PALLA
BOLOGNA 38%
FALLI SUBITI
JUVENTUS 62%
TIRI IN PORTA
II BOLOGNA 2
BOLOGNA 19
JUVENTUS 20
TIRI FUORI
IIII IIIII JUVENTUS 4
MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 9’ Tiro-cross a girare di Diamanti: palla di poco a lato 12' Punizione di Pirlo deviata dalla barriera: pallone fuori di niente c GOL! 17’ Grandissimo assist di Ramirez per Di Vaio: il centravanti, solo davanti a Buffon, mette in buca nell'angolino alla destra del portiere
BOLOGNA 5
IIII JUVENTUS 4
SECONDO TEMPO 3' Ramirez: alto 13' c GOL! Palla in verticale di Pirlo per Vucinic, che batte Gillet con un colpo sotto 19' Cross di Pepe e colpo di testa di Lichtsteiner: sulla respinta di Gillet si avventa Marchisio (da posizione di fuorigioco) e il portiere compie un mezzo miracolo.
JUVE13 PARI:-2 O
Vucinic non basta Alt pure a Bologna Il Milan resta solo
Colpisce Di Vaio, poi c’è la reazione bianconera Espulsi Conte e Bonucci: emergenza in difesa
IL CAMMINO VERSO IL TITOLO
raddoppi e inferiorità numerica. Ramirez è stato superlativo nello sdoppiarsi: in fase di non possesso rompeva le scatole a Pirlo; viceversa faceva ripartire l’azione, rifiniva o concludeva. Vidal e Marchisio erano troppo laschi, non si stringevano a Pirlo, al quale si può chiedere molto, ma non di pensare e ramazzare con uguale resa. Il gol dell’1-0 del Bologna andrebbe mostrato a Coverciano come caso di scuola. Ramirez ha ricevuto palla sulla trequarti in beata solitudine. Marchisio e Vidal dispersi, Pirlo «passeggiante» dietro Gaston l'uruguaiano. L’indisturbato Ramirez ha preso le misure, ha visto Di Vaio appostato
davanti a un portone spalancato e l’ha spinto dentro con assist al bacio. In casi come questi — dalla rivoluzione olandese in poi — una via di fuga è il fuorigioco. La Juventus però non applica tale tattica, che per giunta non si può improvvisare con difesa per metà inedita (Caceres e Bonucci centrali al posto di Barzagli e Chiellini). Bonucci ha accennato una timida uscita, Caceres ha tentato un improbabile recupero. Lichsteiner è rimasto ancorato sulla destra e ha tenuto in gioco Di Vaio, che ha messo in buca con tocco «biliardesco». Secondo i canoni contiani, a palla scoperta si rincula e si segue l'attaccante. Secondo noi, sarebbe bastato il sincronismo
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La polemica CONTE VEDE ROSSO
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«Niente rigori Ma almeno una punizioncina...» Il tecnico fa ironia sulle decisioni di Banti e sulla sua espulsione dice: «Uno lo dovevano cacciare» DAL NOSTRO INVIATO
G.B. OLIVERO BOLOGNA
Le tre istantanee che ha segnato la partita di ieri. 1 Marco Di Vaio realizza il gol del provvisorio vantaggio del Bologna, battendo in diagonale Buffon su splendido assist in verticale di Ramirez. 2 Il pareggio di Mirko Vucinic con un dolce tocco sotto di esterno destro a scavalcare Gillet. 3 Antonio Conte viene espulso dall’arbitro Banti per qualche parola di troppo AP-LIVERANI-LAPRESSE
DI RABBIA della linea a quattro: tutti su e bandierina alzata.
Gli allargamenti di Conte All’in-
tervallo Conte si è fatto sentire, perché alla ripresa si è vista un’altra Juve. Ha preso a funzionare la catena di destra, formata da Lichtsteiner e Pepe e fin lì arrugginita. Se applichi il 4-3-3 e a centrocampo ti mettono i piedi in testa, l'unica è arieggiare il gioco, cercare ossigeno ai lati, come insegna il professor Zeman, titolare di uno dei più spettacolari brevetti di 4-3-3. Allarga di qua e allarga di là, la Juve ha costretto il Bologna ad allentare i cancelli del quadrilatero, e il gol del pareggio — paradossalmente, ma non troppo — è arrivato per vie centrali ed è stato quasi la fotocopia dell’1-0 bolognese: palla in profondità di Pirlo per Vucinic e colpo sotto a superare Gillet. Rete importante per salvaguardare la foglia di fico dell'imbattibilità. Zero sconfitte e tredici pareggi. Il Milan resta primo in solitaria. Juve «pareggiosa», Juve noiosa. © RIPRODUZIONE RISERVATA
la Moviola di LUCA BORIONI
Su De Ceglie era rigore. Bonucci, rosso in ritardo Ritmi alti e scontri. Bologna Juve parte con un pallone che Gillet blocca a terra senza riuscire a evitare l'angolo. Palla fuori? Le immagini non chiariscono. Poco dopo Di Vaio scatta in fuorigioco, rilevato dalla terna. E' la prova dell'azione successiva, quando l'attaccante beffa la difesa bianconera lasciando sul posto Lichtsteiner che lo tiene in gioco e infilando Buffon per l’1 0. Bologna incisivo nelle ripartenze. Uno scatto di Ramirez è frenato fallosamente da Bonucci: meritata l'ammonizione. Anche Pirlo è ammonito dopo un duro contrasto con Perez. E a sua volta Perez prende il giallo dopo uno scontro con Pepe. La Juve sfiora il gol: colpo di testa di Lichtsteiner respinto dal portiere, Marchisio ribatte ma era in posizione irregolare. L'arbitro non se ne accorge. Altro scatto di Ramirez, Bonucci (già ammonito) gli taglia la strada e lo stende. Nessun
Pulzetti contro De Ceglie, il bianconero va giù in area LAPRESSE
cartellino. Poi il rossoblù sgambetta Bonucci: giallo. Pulzetti trattiene irregolarmente De Ceglie (che ricambia) fin da fuori area, poi anche dentro. E sull'ultimo strattone lo juventino va giù. Sarebbe rigore, Banti non interviene poi allontana Conte che urla a Bergonzi: «Non ho detto niente!». Infine l'espulsione di Bonucci. Il centrale aspetta a centrocampo il solito Ramirez, secondo giallo ed espulsione.
Qual è la vera Juve? Quella poco lucida, affannata, disordinata del primo tempo? O quella viva, propositiva, dinamica, organizzata del secondo? Sia l’una che l’altra, forse, perché non è la prima volta in questo complicato periodo che i bianconeri mostrano i due volti nella stessa partita. A questo punto, però, diventa più importante questo risvolto rispetto alla classifica che per la prima volta dice inequivocabilmente che il Milan comanda e la Juve insegue. È più importante capire se i bianconeri possono tornare a essere quelli di un paio di mesi fa. Tutto il resto (obiettivi, speranze di rimonta, possibilità di tenere a distanza gli inseguitori) dipende da una rinascita che è nelle intenzioni e in parte anche nelle gambe. Perché ieri, nell’intervallo, nessuno avrebbe immaginato un secondo tempo convincente. E invece a Bologna la Juve è riemersa con la forza dell’orgoglio, con l’entusiasmo delle motivazioni e lo spirito di sopravvivenza. Il pareggio numero 13 racconta due punti persi rispetto al Milan, ma un punto guadagnato nel processo di crescita che Conte non si stanca mai di sottolineare. «La strada che porta a vincere — dice il tecnico — è lunga. Non è una cosa che ti alzi al mattino e la impari. Io sono contento di quanto hanno fatto i miei giocatori a Bologna. La Juve c’è e in una situazione di emergenza in difesa l’ha dimostrato. Non mi sembra proprio che siamo in calo». Tra le buone notizie c’è la crescita di Borriello: «Sta lavorando molto, ha svolto un compito importante aprendo spazi e facendo salire la squadra. Sono contento di lui e di tutti». Niente rigori Un po’ meno dell’arbitro, magari, ma questo ormai è
un campo minato e Conte pesa ogni sillaba. Tutto ruota intorno al fallo di Pulzetti su De Ceglie: la Juve chiede il rigore, la panchina scatta in campo, il pessimo Banti lascia proseguire e 30’’ dopo espelle Conte su segnalazione del quarto uomo Bergonzi (che quando incrocia la Juve fa sempre discutere). L’allenatore racconta tutto così: «Del fallo non dico nulla. La butto sul ridere: visto che i rigori non ce li danno a prescindere, almeno una punizioncina dal limite come quella per il fallo su Borriello non sarebbe stata male. Comunque accettiamo le decisioni, giuste o sbagliate che siano. In campo non ho protestato, non ho insultato nessuno, non ho detto parolacce o bestemmie. Quindi non so perché sono stato espulso: evidentemente uno lo dovevano cacciare. Ma non voglio pensare che mi stiano facendo pagare le frasi di qualche settimana fa. Lasciamo gli arbitri sereni». Conte, poi, ironizza: «Quest’anno ho tenuto duro: sono stato cacciato solo alla 26esima, quindi va bene». Cattiveria Il gioco della Juve, forse, non va così bene ma Conte non è d’accordo: «Nel primo tempo non ho visto una Juve dimessa, ma abbiamo preso il cazzotto nell’unica azione del Bologna, che ha un tridente di lusso per una provinciale. Siamo stati più incisivi e cattivi nella ripresa e meritavamo la vittoria. Siamo a due punti dalla prima e a più quattro sulla terza. Mancano dodici partite, questo è un gruppo che non molla mai e per questo siamo arrivati alla 26esima partita senza perdere. Per il futuro, comunque, dovremo essere più tosti e incazzati ancora». È una promessa. E anche una minaccia. © RIPRODUZIONE RISERVATA
S Antonio Conte, 42 anni, tecnico della Juventus, esce di fretta dal campo dopo essere stato espulso dal direttore di gara Banti ANSA
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SERIE A RECUPERO 23a GIORNATA le Pagelle
DI MIRKO GRAZIANO
BOLOGNA PEREZ È UNA DIGA UMANA 7 7,5 h L’allenatore Pioli Il migliore Ramirez
6,5 Dura un’ora. Un’ora fatta bene.
Piazza Ramirez su Pirlo e manda in tilt tutto il sistema bianconero. Il suo Bologna è corto, organizzato, cattivo quando serve e pericoloso in contropiede. Bravo!
Gioca sui piedi di Pirlo, lo manda fuori giri per 45’. E quando prende palla è poesia pura: l’assist per Di Vaio è da manicomio. Top player!
JUVENTUS BORRIELLO COMBATTE MA NON PUNGE 6 6 h L’allenatore Conte Il migliore Vucinic
5,5
Ripresa incoraggiante a livello di condizione fisica.
E’ bravo a non cambiare uomini e sistema dopo il disastroso primo tempo. L’ultima mezz’ora dei suoi gli dà ragione, però forse Vucinic andava tenuto fino in fondo.
Fuori giri, fuori gara per tutto il primo tempo. Si scuote nella ripresa, quando ricomincia a danzare palla al piede e ricama il tocco sotto dell’1 1.
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Gillet
Raggi
Portanova
Antonsson
Garics
Mudingayi
Buffon
Lichtsteiner
Caceres
Bonucci
De Ceglie
Vidal
In apertura tiene senza problemi un rasoterra di Borriello. Poi, tanta normale amministrazio ne e nella ripresa la doppia prodezza su Lichtsteiner e Marchisio.
Subito una diagonale perfetta che disinnesca una buona azione della Juve. E’ però piuttosto grave la distrazione che porta al pareggio di Vucinic.
Là dietro comanda lui. Di fisico e di intelligenza. Centralone magari d’altri tempi, ma parecchio efficace. Pure lui potrebbe fare di più sull’1 1.
Ordinato, segue con grande attenzione i movimenti di Portanova, anticipa spesso molto alto e in generale tira fuori una gara senza sbavature.
Compitino ben eseguito. In fase di spinta fa il solletico ai bianconeri, però sul piano tattico fa tutto abbastanza bene. Finché resta in campo, concede poco a De Ceglie.
Altro randellatore mica da ridere. Sta benissimo fisicamente e si mangia chiunque passi dalle sue parti. Una sola distrazione e Pirlo ne approfitta.
Serata senza straordinari. Azzarda un rinvio con Ramirez pericolosamen te a contatto, complessiva mente gestisce in sicurezza la normale amministrazio ne.
Primo tempo da dimenticare: spinge pochissimo e tiene in gioco Di Vaio sull’1 0 del Bologna. Nella ripresa riprende a fare il «Maicon bianco» e la Juventus cresce.
Pure lui non è esente da colpe sul gol di Di Vaio: sale e perde di vista la palla. Ma in generale, sia sull’uomo sia palla al piede, non commette grossi errori.
Le assenze dei compagni di sempre (Chiellini e Barzagli) sono alibi che tengono, lui gioca però troppo spesso al limite e va fuori al terzo fallo da «giallo».
Si sveglia solo nella seconda metà della ripresa, quando di fatto si era procurato anche un calcio di rigore. Prima tante, troppe imprecisioni.
Per quarantacinque minuti vaga in mezzo al campo, commette molti falli e sbaglia passaggi francamente elementari. Secondo tempo da «sette» invece.
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s.v.
s.v.
Perez
Rubin
Diamanti
Di Vaio
Kone
Pulzetti
Pirlo
Marchisio
Pepe
Borriello
Giaccherini
Quagliarella
Recupera e sporca un numero incredibile di palloni davanti alla difesa e nella tonnara di metà campo. E’ uno dei pochi bolognesi a durare per tutti e novanta i minuti.
Vale lo stesso discorso fatto per Garics. Meglio a livello difensivo, quasi inesistente in fase di spinta. E sbaglia anche parecchi appoggi (Belfodil s.v.).
Vivace, prende falli, e palla al piede tiene sempre in apprensione la difesa avversaria. Il suo problema è che non ha decisamente continuità.
Gol numero nove in campionato. Perfetto il movimento che esalta l’assist di Ramirez, poi il capitano del Bologna è freddissimo davanti a Buffon. Cala alla distanza.
Entra a metà ripresa, ci mette una buona gamba e avvia anche qualche contropiede interessante. Spreca però una di queste ripartenze con un appoggio approssimativo.
Entra nel momento in cui la Juventus cresce fisicamente e sale anche di baricentro. Gli va davvero bene quando trattiene in area di rigore De Ceglie.
Soffre Ramirez, gli concede l’assist dell’1 0, ma poi rimette le cose a posto con una pennellata da fantascienza, che spalanca a Vucinic la porta di Gillet.
Lavora di vanga, di quantità. L’attuale condizione fisica non gli permette altro. Tatticamente sa cosa fare, ma si mangia il gol del 2 1 a due metri da Gillet.
Nel secondo tempo ricomincia ad arare la fascia. Assieme a Lichtsteiner, è l’uomo che riporta in partita la Juventus. Nullo, però, per quasi un’ora (Padoin, s.v.).
E’ suo l’unico tiro in porta bianconero del primo tempo. Si sbatte eccome, un centravanti deve però fare gol, e lui gira a lato una buona palla sotto porta.
Buttato nella mischia insieme a Quagliarella. Tridente ridisegnato, sulla carta più veloce, in concreto poco pericoloso.
Dentro a meno di un quarto d’ora dalla fine. Non gli basta per lasciare il segno.
TERNA ARBITRALE: BANTI 5 Grazia Bonucci (già ammonito), su Ramirez lanciato a rete. Lo espelle in seguito: giusto. Ci stava un rigore su De Ceglie. In generale, gestione incoerente. Faverani 5; Stefani 6.
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SERIE A RECUPERO 23a GIORNATA
Fuori un altro in difesa E Vidal farà il centrale Dopo Chiellini e Barzagli, il rosso a Bonucci costringe Conte a inventare: contro il Genoa, la Juve lì dietro avrà il cileno DAL NOSTRO INVIATO
LO STRISCIONE
G.B. OLIVERO BOLOGNA
Ecco perché segna poco. Porta male. La buttiamo sul ridere, ovviamente, ma quando Mirko Vucinic fa gol la Juventus di solito non va oltre il pareggio. È successo tre volte su quattro, contro Bologna (andata e ritorno) e Cagliari. L'unico successo timbrato Mirko è quello di San Siro con l'Inter, quando fu Marchisio a segnare il raddoppio dopo il momentaneo pareggio di Maicon. Battute a parte, Vucinic ieri ha saputo reagire ai fischi di sabato scorso e dopo un primo tempo fortemente negativo ha cambiato marcia segnando con uno splendido cucchiaio e ispirando molte azioni della Juve. Però la vittoria non è arrivata e adesso il Milan è lassù da solo.
La riprovevole ironia bolognese contro Pessotto
Leonardo Bonucci stende Ramirez: è secondo giallo ed espulsione LAPRESSE
Marchisio: «Buona reazione e il pari non ci butta giù. Siamo abituati alle difficoltà»
Ottima reazione Finita la partita, il primo pensiero di Claudio Marchisio vola proprio ai rossoneri: «Sì, non ho contato i punti che ci separano dalla terza, ma quelli che ci mancano per raggiungere la capolista. Però il pareggio non ci butta giù: siamo abituati alle diffi-
coltà e ci esaltiamo per superarle. Adesso dobbiamo restare in alto: abbiamo un calendario complicato ma questa non è una preoccupazione». Magari è più grave la falsa partenza di ieri: «Non è possibile che ci serva uno schiaffo per metterci in moto, però la reazione è stata buona. Il Bologna è in grandi condizioni, ma noi siamo stati bravi a riprendere la partita». La Juventus, però, fatica a vincere: «Abbiamo sempre avuto il problema di creare tanto e concretizzare poco.
BOLOGNA (a.to.) Brutto episodio nella curva Bulgarelli che raccoglie i gruppi del tifo organizzato rossoblù. In avvio di ripresa è stato esposto uno striscione che dileggiava Gianluca Pessotto, attuale dirigente juventino coordinatore del settore giovanile bianconero ma che agli inizi degli anni 90 ha vestito anche la maglia del Bologna. Nello striscione, ritirato dopo pochi secondi, campeggiava la frase «Pessotto simulatore, ti sei buttato o era rigore?». Un gesto di cattivo gusto che rievoca un fatto di cronaca del 2006 relativo alla vita privata dell’ex terzino di Juventus e Nazionale, che tentò il suicidio lanciandosi dal tetto della sede bianconera. Conte ha deplorato il fatto, al Bologna invece nessuno si è accorto dell’accaduto. Marotta è andato giù duro: «Un’infamia che spero sia stata rilevata dalle autorità preposte».
Magari siamo meno lucidi e arriviamo più stanchi sottoporta. Però se da qui alla fine ripetiamo il cammino dell’andata lotteremo fino alla fine per lo scudetto. Questo è un periodo difficile anche per alcune assenze importanti, ma noi corriamo, stiamo bene e siamo sereni». Marchisio poi incoraggia Vucinic («È stato bravo, ha segnato un bel gol e come tutti noi sa di dover fare ancora di più, per noi è importante perché ha classe e può cambiare in ogni momento la partita») e dribbla il fallo di Pulzetti su De Ceglie: «Per dare alla Juventus un rigore il fallo deve essere molto, molto, molto netto». Difesa sudamericana I gol che
non arrivano, la vittoria che continua a sfuggire. E poi c'è un altro problema. Domenica a Genova, oltre agli infortunati Barzagli e Chiellini, mancherà pure lo squalificato Bonucci. A Bologna nel finale ha giocato da difensore Arturo Vidal. Per Antonio Conte è «una soluzione molto buona». Intanto Martin Caceres, che ha debuttato da centrale con una prestazione positiva, difende il compagno Bonucci: «Non mi piacciono le critiche che riceve, a Bologna abbiamo fatto una buona partita insieme. Siamo delusi perché vogliamo sempre vincere e abbiamo lasciato due punti preziosi. Dopo il pareggio abbiamo provato a segnare ancora, siamo cresciuti, ma non ci siamo riusciti». Prossima fermata fra tre giorni, a Marassi contro il Genoa, con una coppia centrale tutta sudamericana. Ci sono un uruguaiano e un cileno. E non è una barzelletta, è la difesa della Juventus. © RIPRODUZIONE RISERVATA
La Classifica PARTITE SQUADRE
MILAN JUVENTUS LAZIO UDINESE NAPOLI ROMA INTER CATANIA PALERMO CHIEVO ATALANTA* FIORENTINA BOLOGNA GENOA CAGLIARI PARMA SIENA LECCE CESENA NOVARA
RETI
PT
54 52 48 46 43 38 37 35 34 34 32 32 32 32 31 30 29 25 17 17
G
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N
P
F
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26 26 26 26 26 26 26 26 26 26 26 26 26 26 26 26 26 26 26 26
16 13 14 13 11 11 11 8 10 9 9 8 8 9 7 7 7 6 4 3
6 13 6 7 10 5 4 11 4 7 11 8 8 5 10 9 8 7 5 8
4 0 6 6 5 10 11 7 12 10 6 10 10 12 9 10 11 13 17 15
53 39 41 37 44 39 36 34 39 22 30 27 26 35 23 32 30 30 16 21
22 17 30 23 25 33 36 35 43 31 28 27 30 48 29 41 28 42 40 46
■ CHAMPIONS ■ PRELIMINARI CHAMPIONS ■ EUROPA LEAGUE ■ RETROCESSIONE La classifica tiene conto di quest’ordine preferenziale: 1) punti; 2) a parità di partite giocate, la differenza reti; 3) numero di gol segnati. *Atalanta ha sei punti di penalizzazione
27a Giornata Venerdì 9 marzo, ore 20.45 CHIEVO-INTER NAPOLI-CAGLIARI Sabato 10 marzo, ore 20.45 PALERMO-ROMA Domenica 11 marzo, ore 15 ATALANTA-PARMA CATANIA-FIORENTINA CESENA-SIENA GENOA-JUVENTUS MILAN-LECCE LAZIO-BOLOGNA (ore 20.45) NOVARA-UDINESE (ore 20.45)
(0-1) (0-0) (0-1) (2-1) (2-2) (0-2) (2-2) (4-3) (2-0) (0-3)
Marcatori 18 RETI: Ibrahimovic (6) (Milan); Di Natale (3) (Udinese) 16 RETI: Cavani (2) (Napoli) 15 RETI: Denis (3) (Atalanta) 14 RETI: Palacio (2) (Genoa) 13 RETI: Milito (3) (Inter); Klose (Lazio) 12 RETI: Jovetic (4) (Fiorentina) 11 RETI: Miccoli (1) (Palermo); Calaiò (4) (Siena) 10 RETI: Matri (Juventus), Giovinco (4) (Parma) 9 RETI: Di Vaio (1) (Bologna)
BOLOGNA, MISSIONE COMPIUTA E CON LE TRE PUNTE CONTRO LA JUVE IN DIECI...
MERCATO
COPPA ITALIA FINALE D’ANDATA
Pioli: «Felice, ma alla fine immaginavo di vincere»
C’è l’accordo per Pogba: quadriennale
Primavera per il tris Altra sfida alla Roma
Il presidente rossoblù Guaraldi: «Complimenti al nostro allenatore. L’arbitro? Ottimo» ANDREA TOSI BOLOGNA
Un pari che va bene e fa bene. Stefano Pioli accetta soddisfatto l’1-1: «Un risultato importante per il morale e la classifica — recita l’allenatore del Bologna —, il fatto che alla fine ci sia un pizzico di rammarico nel nostro spogliatoio significa che la mia squadra è consapevole della propria forza. Era logico, dopo il nostro vantaggio nel primo tempo, che nella ripresa la Juve ci avrebbe pressato. Mi spiace che il gol di Vucinic sia venuto quando sembrava che il loro forcing si stesse esaurendo. In quel momento la mia squadra aveva ripreso campo, ma la qualità dei nostri avversari ci ha sorpresi su una palla inattiva. Per troppa foga quattro miei giocatori si sono buttati su Borriello lasciando che Pirlo battesse velocemente la punizione. Nel finale, con la Juve in dieci e molto stanca, ho provato a vincere inserendo la terza punta». Coraggio Albano Guaraldi è con-
tento a metà: «Abbiamo prodotto un primo tempo meraviglioso — dice il presidente — gio-
Stefano Pioli, 46 anni, è arrivato a Bologna a ottobre al posto di Bisoli AFP
cando un ottimo calcio. Bravo Pioli per come ha messo in campo la squadra, mi è piaciuto il suo coraggio quando ha inserito la terza punta Belfodil per provare a vincere, un bel segnale per tutto l’ambiente. Peccato avere preso il gol del pari in contropiede. La Juve è stata veloce a battere una punizione con la palla in movimento, un vizietto ricorrente contro di noi (Guaraldi allude al gol bianconero dell’andata, sempre di Vucinic, ndr). Questo per il Bologna è un bel risultato perché davanti avevamo la squadra seconda in classifica, vincendo avremmo scavalcato diverse concorrenti per la salvezza, ma va bene così. Ottimo l’arbitraggio, stavolta non possiamo lamentarci della direzione di gara: ho fatto i complimenti al signor Banti».
Pancia Marco Di Vaio col nono centro stagionale entra nella classifica dei top 30 bomber assoluti di Serie A: «Un bel traguardo, ancora più significativo per il gol alla Juve — dice il capitano —. Perché ho esultato toccandomi la pancia? Era un voto che avevo preso con i suoceri napoletani di Garics. L’altra sera con altri compagni ci hanno invitato a cena, hanno preparato dell’ottimo pesce e così mi hanno chiesto di fare quel gesto se avessi segnato. La partita è stata molto intensa, noi meglio nel primo tempo poi è cresciuta la Juve: entrambe le squadre volevano vincere, il Bologna ha dato tutto. Alla fine Buffon mi diceva che credono ancora nello scudetto. È giusto che sia così anche se adesso il Milan sembra favorito». © RIPRODUZIONE RISERVATA
In attesa di individuare il top player da Champions, la Juve continua a setacciare il mercato dei giovani, coerente con un progetto che prevede «di portare in prima squadra, ogni stagione, almeno 3 4 ragazzi della Primavera», come ha più volte spiegato l’ad Marotta. E in Inghilterra danno per certo l’accordo fra i bianconeri e il francese del Manchester United, Paul Pogba. Lo scrive il Daily Mail, che riporta dettagli precisi: 1,5 milioni a stagione per 4 anni. «Non è ancora fatta dice Marotta , ma ci stiamo lavorando con attenzione». Il ragazzo è in scadenza di contratto ed è assistito da Mino Raiola, che giusto qualche mese aveva portato a Torino un altro centrocampista del 1993, Bouy, scuola Ajax, grande protagonista al Viareggio appena vinto dalla Juve. Con un budget di 30 milioni da spendere nei prossimi 5 anni, i bianconeri danno la caccia ai migliori talenti del mondo. Oltre a Pogba e Bouy, in squadra c’è pure Appelt Pires, 18enne brasiliano cresciuto nel Resende e acquistato per 3 milioni la scorsa estate. Conte gli ha già messo gli occhi addosso e se lo porterà in ritiro la prossima estate, anche per metterlo a contatto con Pirlo, di cui è considerato l’erede naturale. In Brasile è considerato uno dei 5 migliori talenti U20. Altri protagonisti dell’ultimo Viareggio sono stati l’attaccante Beltrame e l’esterno difensivo Untersee. m.g.
Si ripete l’epilogo del Viareggio: stasera ingresso gratuito allo Juventus Stadium MAURO-ODDI
La Primavera di Baroni non si ferma più. Dopo aver conquistato la Viareggio Cup, stasera si gioca la finale di andata di Coppa Italia allo Juventus Stadium, e di fronte avrà come in Toscana la Roma. L'obiettivo è bissare i successi del 2004 (Viareggio e Coppa Italia) e puntare, col campionato, a una storica e mai riuscita tripletta. Per questo Baroni punterà sul blocco che ha conquistato il Viareggio, senza infortunati Ruggiero e Carfora. Probabile il 4-2-3-1 con Chibsah e Appelt Pires davanti alla difesa e il trio Spinazzola (miglior giocatore del Viareggio), Beltrame e De Silvestro a sostegno dell'unica punta Padovan, favorito su Libertazzi. Unica novità Liviero a sinistra al posto di Belfasti. I bianconeri sono reduci da una sconfitta in campionato contro il Cagliari, ma in Sardegna hanno giocato senza 7 titolari (tra indisponibili e convocati in azzurro), rimangono in testa al Girone A e stasera potranno contare sullo Juventus Stadium. La società ha deciso di aprire i cancelli gratis ai tifosi: nel primo giorno sono stati ritirati 7.000 biglietti, stasera sono attesi in circa 15 mila.
Gli ospiti «Stiamo bene. Sicuramente meglio rispetto all'altra partita con la Juve, che abbiamo già messo da parte», dice Alberto De Rossi che per questa gara avrà tutti a disposizione compresi Viviani e Piscitella, i due promossi in prima squadra da Luis Enrique. C’erano anche a Viareggio, ma non bastarono. «In tutta la stagione - spiega il tecnico - non ci siamo mai trovati in difficoltà come in quel primo tempo con la Juve. I bianconeri sono una grandissima squadra, dotata sia fisicamente che tecnicamente, che si era adattata meglio di noi al terreno pesante. Ce la giocheremo a viso aperto, come sempre». Solo panchina, nonostante i 5 gol nelle ultime due gare, per l'uruguayano Nico Lopez, al suo posto Politano. In difesa, spazio al '95 Romagnoli. © RIPRODUZIONE RISERVATA
COSì A TORINO, ORE 20.30 Ritorno a Roma il 22 marzo JUVENTUS (4-2-3-1) Branescu; Untersee, Gouano, Rubin, Liviero; Appelt Pires, Chibsah; Spinazzola, Beltrame, De Silvestro; Padovan. All. Baroni. ROMA (4-2-3-1) Pigliacelli; Sabelli, Barba, Romagnoli, Nego; Viviani, Verre; Politano, Ciciretti, Piscitella; Tallo. All. De Rossi. ARBITRO Abbattista di Molfetta. ALBO D’ORO 1973 Inter 1974 Roma 1975 Roma 1976 Inter 1977 Inter 1978 Inter 1979 Lazio 1980 Fiorentina 1981 Bari 1982 Avellino 1983 Torino 1984 Torino 1985 Milan 1986 Torino 1987 Cremonese 1988 Torino 1989 Torino 1990 Torino 1991 Avellino 1992 Empoli 1993 Udinese 1994 Roma 1995 Juventus 1996 Fiorentina 1997 Napoli 1998 Bari 1999 Torino 2000 Atalanta 2001 Atalanta 2002 Lecce 2003 Atalanta 2004 Juventus 2005 Lecce 2006 Inter 2007 Juventus 2008 Sampdoria 2009 Genoa 2010 Milan 2011 Fiorentina
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 8 MARZO 2012
SERIE A RECUPERO 23a GIORNATA PARMA FIORENTINA
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le Pagelle
IL FILM BEHRAMI-GIOVINCO: MANATA E TIRATA D’ORECCHIO 1
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GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Okaka (P) al 27’ p.t., Nastasic (F) al 15’, Cerci (F) al 26’, Giovinco (P) su rigore al 42’ s.t.
MIRANTE 6 Il miglior giudizio sarebbe s.v.: mai operativo, incolpevole sui gol ZACCARDO 6 Distante dagli errori del reparto, anche un'incursione nell'altra area
PANCHINA Pavarini, Brandao, Pereira, Santacroce. ALLENATORE Donadoni.
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FIORENTINA (3-5-1-1) Boruc; Camporese (dal 13’ s.t. Cerci), Natali, Nastasic; Cassani, Behrami, Montolivo, Vargas, Pasqual; Lazzari; Amauri (dal 37’ s.t. Marchionni). PANCHINA Neto, Gamberini, Kharja, Felipe, De Silvestri. ALLENATORE Rossi.
AMMONITI Valdes, Nastasic e Cassani per gioco scorretto, Pasqual e Morrone per proteste, Boruc e Behrami per c.n.r.
DAL NOSTRO INVIATO
MIMMO CUGINI PARMA
NATALI 5,5 Reattivo zero sullo slancio di Okaka, ma gioca con i muscoli incriccati
GALLOPPA 5,5 Anonimo, zero inserimenti (Morrone s.v.)
prima parte della gara imbarazzante. Solo Parma La prima parte della
Tre giorni sono troppo pochi per dimenticare. La gente di Parma ha ancora negli occhi gli errori dell’arbitro Valeri nella gara col Napoli e il tema unico di Parma-Fiorentina diventa la contestazione. Ci va di mezzo Rizzoli, che paga le colpe di Valeri: pañolada alla spagnola prima della partita con fazzoletti bianchi sventolati e ululati ogni volta che c’è un’azione dubbia. Alla fine poi, quando Rizzoli si rimangia il cartellino rosso a Behrami (giustamente, in base alla segnalazione dell’assistente, perché il fallo più grave su Giovinco è di Nastasic), allora il Tardini si infiamma. Anche se il 2-2 alla fine è un brodino che può far bene alla classifica degli emiliani: se avessero perso, sarebbero finiti nei guai. E tutto sommato può servire anche alla Fiorentina, che al Tardini gioca solo l’ultima mezzora dopo una
VALIANI 6 Ultimo quarto d'ora senza affanni
tre il Parma spreca in contropiede con Giovinco che non vede Mariga solo in area: sarà un errore che costerà caro.
Okaka-gol, l’escluso Cerci ribalta la gara, Giovinco la riacciuffa, Lazzari spreca il colpo
gara è soporifera. Donadoni sceglie Jonathan e lascia in panchina Biabiany, mentre Delio Rossi rinuncia a Cerci e punta su Lazzari trequartista. Il Parma non ha alternative perché senza Floccari non ha una punta centrale e allora Donadoni si arrangia con Okaka, che prima punta non è. Ma la rinuncia a Cerci da parte di Delio Rossi pare inspiegabile, visto che non c’è Jovetic: e guarda caso la storia della partita confermerà questa impressione. La Fiorentina si mette a giocare soltanto quando entra il suo fantasista, prima ci prova solo il Parma. La Viola si salva grazie a Boruc, che poi si arrende quando Okaka lanciato da Giovinco gli si presenta davanti: il portiere polacco è bravo a ribattere la prima conclusione, ma sulla seconda deve arrendersi. Nessuna reazione da parte della Fiorentina dopo il gol, men-
I DUE TECNICI
Donadoni: «Noi da mea culpa» Rossi: «Peccato» PARMA (a.g.) Con Donadoni si parte dal gesto di fair play sulla non espulsione di Behrami: «Io e Giovinco abbiamo detto che il fallo non era suo, è normale essere onesti. Per il resto dobbiamo fare mea culpa: ci manca convinzione, il nostro limite è non chiudere le partite». Poi su Okaka: «Con il fisico che ha non può perdere certi duelli: comunque sta crescendo». Ed ecco Delio Rossi: «Meritavamo di più, avevo fatto la bocca alla vittoria. Bene per reazione e orgoglio. Cerci? E' più motivato, anche se a volte resta incostante. Montolivo? Sta facendo bene, basta con questo tormentone».
Finale elettrico La tensione sale altissima quando per un fallo su Giovinco Rizzoli prima espelle Behrami per doppia ammonizione e poi, su segnalazione dell’assistente, cambia la decisione lasciando in campo lo svizzero e mostrando il cartellino giallo a Nastasic. La gente protesta, ma quel gran signore di Donadoni fa segno ai suoi che è giusto così e lo stesso Giovinco segnala che il fallo è di Nastasic. Subito dopo la Fiorentina ha il match-ball con Lazzari, che lanciato da Cerci spreca davanti a Mirante. Più giusto il pareggio, anche perché la partita l’ha fatta quasi sempre il Parma e la Fiorentina esce dal Tardini con il cento per cento delle realizzazioni: due tiri in porta e due gol. Ovviamente quando in campo c’era Cerci. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Vestito da evidenziatore, ipnotizza gli avversari al tiro
CERCI 7 La partita viola svolta con il suo ingresso
VALDES 6 Attivo in regia, bene anche in rottura. Poi leggero declino
mezzora dalla fine, Delio Rossi manda in campo Cerci e la Fiorentina passa al 4-3-3. Sarà un caso ma arriva subito il pareggio di Nastasic su cross di Vargas, con la difesa emiliana posizionata malissimo. E dopo che Giovinco aveva perso l’ennesimo «one to one» con Boruc, arriva il gol del fantasista viola che gira di sinistro in rete un bel cross di Pasqual. Partita ribaltata e a quel punto mossa della disperazione di Donadoni che ci prova con Biabiany e Valiani. Ma tocca ancora a Giovinco salvare il Parma: il fantasista si guadagna il rigore (trattenuta di Cassetti nel cuore dell’area) e poi lo trasforma firmando il 2-2.
IL MIGLIORE
7 BORUC
FERRARIO 5,5 Lazzari è morbido, ma perde Cerci più volte
1 Il gol di Nastasic che al 15’ della ripresa segna il momentaneo 1-1 2 Screzi tra Behrami e Giovinco: il giocatore viola dà un buffetto al parmense 3 Giovinco risponde per le rime e gli stringe l’orecchio da dietro GETTY, SKY
Ecco Cerci Poi finalmente, a
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CAMPORESE 5,5 Non proprio gigante contro la Formica, resta piantato sull'azione del gol
MARIGA 6,5 Inizio choc, è ovunque. Diminuisce i giri nella ripresa
Parma-Fiorentina Il 2-2 di chi gioca a chi sbaglia di più
FIORENTINA 6
PALETTA 5,5 Amauri non richiede straordinari, sbanda un paio di volte
JONATHAN 5 Presenza impercettibile sulla corsia
ARBITRO Rizzoli di Bologna
NOTE spettatori paganti 3.296 per un incasso di euro 17.013,80; abbonati 9.620, quota euro 91.290,30. Tiri in porta: 7-2. Tiri fuori: 6-6. Angoli: 6-2. In fuorigioco: 6-1. Recuperi: 0 e 5’
JONATHAN, MA CHI L’HA VISTO? BORUC, UN IPNOTIZZATORE PARMA 6
PARMA (3-5-2) Mirante; Zaccardo, Paletta, Ferrario (dal 30’ s.t. Valiani); Jonathan, Valdes, Mariga, Galloppa (dal 43’ s.t. Morrone), Modesto; Giovinco, Okaka (dal 16’ s.t. Biabiany).
di ALESSANDRA GOZZINI
MODESTO 5 Incrocerebbe Cerci sul gol, gli fa da lascia passare OKAKA 6,5 Infila Boruc al terzo tentativo, primo sigillo in questo stadio BIABIANY 5,5 fa in tempo a mettere fuori due palloni di testa
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IL MIGLIORE
7 GIOVINCO
NASTASIC 6,5 Baby colonna (è il più quadrato dietro) ora anche cannoniere CASSANI 5 Diabolico nel commettere il fallo da rigore BEHRAMI 5,5 Stranamente anemico, è al rientro (anticipato) da un ko MONTOLIVO 6 Spirito d'iniziativa un po’ ridimensionato rispetto all'ultima esibizione, ma c'è VARGAS 6 Sulla sua tagliatissima punizione sbuca Nastasic per il primo gol PASQUAL 6 Altro cross che porta punti in classifica, decisivo sul raddoppio LAZZARI 4,5 Errore apocalittico nel finale, e si scusa con la curva
C'è in tutte le trappole create dal Parma, sbatte un pallonetto su Boruc
AMAURI 5 Scompare subito dalla scena: il gol dell'ex resta una suggestione (Marchionni s.v.)
ALL. DONADONI 6 Azzeccata l'idea Valdes centrale e Okaka partner di Giovinco
ALL. ROSSI 5,5 Cambia bene in corsa, ma Cerci fuori al via è un lusso imperdonabile
TERNA ARBITRALE: RIZZOLI 6 Corretto sugli episodi e quando si corregge sul rosso a Behrami. Niccolai 6 – Copelli 6
le moviole DI A.E. e MAN.
Rizzoli, un bel dietrofront Rocchi, troppa severità Le moviole degli altri due recuperi di campionato. Fiorentina-Parma Che collaborazione fra Rizzoli e gli assistenti Niccolai e Copelli, che «chiamano» bene sui gol di Okaka (è Camporese a tenerlo in gioco) e di Nastasic (si «abbassano» con i tempi sbagliati almeno tre difensori del Parma) e anche sul gol che ad Okaka viene annullato. Arbitro ok sul rigore non dato ai viola — Cerci accentua la caduta dopo faccia a faccia con Paletta — e su quello concesso al Parma: trattenuta e strattonatura di Cassani su Giovinco ingenue, ma indiscutibili. Poi la «chicca» di Rizzoli, quando rivede dopo aver parlato con
Copelli il 2˚ giallo dato a Behrami, per contrasto su Giovinco: lo svizzero era intervenuto, ma il «vero» fallo era stato di Nastasic. Cesena-Catania Al 21’ espulso Pudil: fallo su Barrientos e c’è il giallo, Pudil manda a quel paese l’arbitro e Rocchi, troppo severo, tira fuori il rosso. Gara condizionata. Poi Beretta protesta col 4˚ uomo, fuori anche lui. Al 4’ s.t. Arrigoni trattiene Gomez, pare rigore, non per Rocchi. Al 47’ espulso Almiron: il rossazzurro è a terra, Comotto gli si avvicina e gli dice qualcosa, Almiron si alza e gli dà una testata, rosso ad Almiron e giallo per Comotto che accentua il contatto.
GIOVEDÌ 8 MARZO 2012
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SERIE A RECUPERO 22a GIORNATA
Rocchi in giornata nera Cesena e Catania a secco Troppo severa l’espulsione di Pudil. Fuori anche Beretta: «L’applauso ironico? Lo rifarei». I romagnoli resistono: è pari pido. L’applauso ironico? Lo rifarei. Pudil non sa l’italiano, credo che Rocchi non sappia l’inglese, anzi ne sono sicuro...».
DAL NOSTRO INVIATO
NICOLA BINDA CESENA
Non è un momento felice per gli arbitri e Rocchi non inverte il trend. La sua rincorsa verso la rinascita, dopo i disastri di Inter-Napoli e Bologna-Milan, infila un’altra giornata storta e rovina Cesena-Catania, iniziata in un clima di contestazione per la squadra di casa e finita contro l’arbitro. Momento chiave al 21’: Pudil, ammonito per un’entrata da dietro, ha protestato ed è finito negli spogliatoi, seguito 4’ dopo da Beretta per un battibecco con il quarto uomo Gava. Molto severo Rocchi, che ha concesso la prima punizione al Cesena dopo 29’ e 30" e in tutto il primo tempo ha fischiato 10 volte per il Catania a 2. Un altro errore è stato il rigore negato agli ospiti dopo 4’ nella ripresa: Gomez è sgusciato via a sinistra e Arrigoni l’ha steso in area (trattenuta iniziata fuori, ma fallo determinante dentro) e l’arbitro ha dato punizione. Giusta invece l’espulsione di Almiron, per una reazione su Comotto, ma a gara chiusa. Dirà Beretta dopo la gara: «Gli arbitri devono capire che c’è tensione. Stavolta hanno sbagliato in tutto: sono stufo di passare per... stu-
La partita Il Cesena avrebbe do-
L’arbitro Gianluca Rocchi di Firenze espelle Daniel Pudil, 26 anni LAPRESSE
CESENA
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CATANIA
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CESENA (4-3-2-1) Antonioli; Comotto, Moras, Rodriguez, Pudil; Parolo, Colucci (dal 26’ p.t. Rossi), Guana; Santana (dal 18’ s.t. Martinho), Mutu (dal 1’ s.t. Arrigoni); Iaquinta.
CATANIA (4-3-3) Carrizo; Motta, Bellusci, Spolli, Marchese (dal 9’ s.t. Llama); Izco, Lodi, Almiron; Barrientos (dal 29’ s.t. Ricchiuti), Bergessio, Gomez (dal 20’ s.t. Catellani).
PANCHINA Ravaglia, Rennella, Martinez, Ceccarelli.
PANCHINA Kosicky, Legrottaglie, Seymour, Capuano.
ALLENATORE Beretta.
ALLENATORE Montella.
GIUDIZIO 77
lo (Ce), Arrigoni (Ce) e Motta (Ca) per gioco scorretto; Comotto (Ce) per comportamento non regolamentare.
ARBITRO Rocchi di Firenze. ESPULSI Pudil (Ce) per proteste al 21’ p.t., il tecnico Beretta (Ce) per proteste al 25’ p.t., Almiron (Ca) per comportamento non regolamentare al 46’ s.t. AMMONITI Pudil (Ce), Santana (Ce), Paro-
NOTE paganti 2.376, incasso di 11.955 euro; abbonati 12.114, quota di 188.037,47 euro. Tiri in porta 3-5. Tiri fuori 2-6. In fuorigioco 2-2. Angoli 5-10. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 4’.
vuto vincere per sfruttare il doppio turno interno (domenica arriva il Siena), ma si deve accontentare di aver interrotto il filotto di 4 sconfitte. Beretta ha rilanciato Mutu, ma si è pentito levandolo nell’intervallo: il Cesena era in 10, sarebbe servito molto sacrificio, e il rumeno non è per questo tipo di sforzo. Il Catania anche in 11 contro 11 stava giocando meglio (Bergessio al 16’ è arrivato a tu per tu con Antonioli ma non è riuscito a superarlo) e ha continuato a farlo, ma senza trovare il gol. Se contro l’Inter gli errori erano stati palesi, stavolta le occasioni sono state meno nitide, ma hanno confermato quella mancanza di freddezza che era un pregio di Montella, quando giocava. Gli altri tentativi del Catania li hanno portati nel primo tempo Gomez (debole) e Motta (di testa), poi nella ripresa due volte Barrientos (piattone in bocca ad Antonioli e un altro a scheggiare il palo), poi Llama (girata di poco a lato) e Bergessio (anche lui centrale). Il tutto mentre Iaquinta lottava da solo contro tutti, invano. © RIPRODUZIONE RISERVATA
le Pagelle
di GAETANO IMPARATO
IAQUINTA, TANTA FISICITA’ IZCO AGILE E INSIDIOSO CESENA 6 ANTONIOLI 6,5 Paratona su Bergessio, subito, salva tutti. E replica spesso nella ripresa. COMOTTO 6 Soffre i guizzi di Gomez ma tampona spesso. MORAS 6 Sempre allerta, specie sulle palle alte. RODRIGUEZ 6 Sventa un bel po’ di palloni avvelenati. PUDIL 4,5 Che ingenuità quella offesa da rosso. PAROLO 6 Duella con Almiron, nella ripresa s’accentra dietro le punte. COLUCCI 5,5 Fa poco, poi la sostituzione tattica. M. ROSSI 6 Nella stessa posizione di Pudil se la cavicchia con gli stessi compito. GUANA 5,5 Bel duello con Izco, ma con più d’un patema. SANTANA 5 Si sposta a sinistra ma combina poco. MARTINHO 6 Si fa in quattro anche nel rubar palla. MUTU 5 Una volta in dieci si accentra, ma non entra mai in gara.
CATANIA 6 CARRIZO 5,5 Esce di piede al volo e a farfalle su un angolo, ma è una serata da ordinaria amministrazione. MOTTA 6,5 Sbaglia praticamente nulla, sfiora il gol di testa. BELLUSCI 6,5 Perfetto, d’anticipo e di posizione. SPOLLI 5,5 Tanto pragmatismo ma impreciso. MARCHESE 6 Quando Santana cambia lato gli cala il lavoro. LLAMA 5,5 Spinge, crossa difende poco ma sfiora la rete.
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IL MIGLIORE
7 IZCO
Due spunti da sballo, sradica palloni agli avversari. Agile e insidioso. LODI 7 Non un pallone banale, non un pallone perso. ALMIRON 5,5 Alleato di Lodi, tenta la sassata. Espulso da ingenuo. BARRIENTOS 6,5 Sgobba, corre, spinge, nella ripresa scheggia il palo (Ricchiuti s.v.).
ARRIGONI 5,5 Graziato per un fallo in area, fa quel che può.
BERGESSIO 5,5 Spreca una palla gol subito, un rigore in movimento e altro.
IL MIGLIORE h 6,5 IAQUINTA
GOMEZ 6 Tiro al volo ma centrale nel primo tempo e la solita velocità.
Tanta fisicità, un guizzo da applauso. Alla fine fa reparto da solo.
CATELLANI 5,5 Freschezza in attacco, ma pochi guizzi
All. BERETTA 6 Rimedia all’inferiorità numerica ma gli si spunta il tridente.
ALL. MONTELLA 6,5 Manda in replica la prova del Meazza, però manca il gol. Il giocattolino gira a meraviglia.
TERNA ARBITRALE: ROCCHI 4,5 Rosso a Pudil frettoloso e non vede un probabile rigore su Gomez. Giachero 5-Comito 6
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GIOVEDÌ 8 MARZO 2012
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NAZIONALE
Prandelli: più Balotelli, meno stage Il c.t. ritrova Mario: «Belle parole. Non chiedevo scuse». Ma avrà allenamenti compressi LUIGI GARLANDO MILANO
Cesare Prandelli partirà questa mattina per il seminario Uefa di Varsavia, terra di Europeo, alleggerito da un problema (l’affare Balotelli) e non esattamente euforico per un altro irrisolto: gli stage. Come già il presidente federale, Abete, Prandelli ha apprezzato l’attaccamento alla maglia azzurra e la volontà di ricucire lo strappo disciplinare, espressi da Balotelli nell’intervista alla Gazzetta. «Sono contento di quello che ha detto Mario sulla Nazionale e della sua voglia di sentirsi del gruppo - dice il c.t. Io non pretendevo scuse, volevo solo che dimostrasse rispetto per le regole che si siamo dati. Per me l’episodio era già chiuso a Genova. Mario sa quanto lo ritengo importante, ne parlo come di un titolare, ma deve dare garanzie di affidabilità. Sposarsi? Boniperti me lo consigliava sempre... Altri tempi. Meglio che decida da solo». Strigliata Il resto il c.t. lo dirà a quattr’occhi al ragazzo, magari una sana strigliata in bresciano, lingua comune, per fargli capire che se avesse anticipato le parole concilianti e l’sms, forse ci sarebbero stati margini per salvare la convocazione azzurra. Prandelli lo disse chiaro a inizio mandato: «Io ci sono sempre per chi è in difficoltà». Infatti, in passato, Balotelli ne approfittò
EX RIVALE DELL’ITALIA
Addio Smolarek eroe polacco nel Mundial 82
Wlodzimierz Smolarek ANSA VARSAVIA E’ stato un uomo chiave della Polonia che chiuse terza il Mondiale 1982 (sconfitta in semifinale da una doppietta di Paolo Rossi) e una colonna del calcio polacco per un ventennio. Ma ieri Wlodzimierz Smolarek, 54 anni, si è arreso: l’annuncio della morte dell’ex centrocampista offensivo è arrivato dalla federcalcio polacca, che peraltro non ha chiarito le circostanze della scomparsa. «Non mi posso rassegnare alla sua morte» ha detto Grzegorz Lato, compagno di Smolarek in quel Mondiale, icona del calcio polacco e attuale numero uno della federazione. «Taciturno fuori ma leader in campo» ha ricordato Zibi Boniek, altra stella biancorossa. Smolarek aveva debuttato nel 1976 con il Widzew Lodz, la squadra della sua città, giocando poi per Legia Varsavia, Eintracht Francoforte, Feyenoord e Utrecht. In carriera ha vinto due titoli e una coppa di Polonia, una coppa di Germania. Ha giocato 60 gare con la Polonia tra il 1980 e il 1992, con 13 gol. Suo figlio Ebi ha collezionato 47 presenze nella Polonia, con 20 reti.
denti hanno cominciato a storcere il naso come nello spot del callifugo Ceccarelli. Ieri il Consiglio federale ha confezionato un paio di proposte più che responsabili che l’assemblea di Lega del 16 marzo dovrà valutare. La prima: due stage di un giorno il 16 e il 23 aprile, in settimane di semifinali Champions, con due reparti accorpati ed esenzione dei giocatori impegnati. Seconda: un solo stage di tre giorni, con reparti alternati al lavoro a Coverciano.
per chiedere aiuto. In un’altra occasione, Prandelli, presente a una partita del City, difese un intervento discusso di Balotelli. Stavolta, dopo le quattro giornate di squalifica, Mario, mal consigliato, non si è fatto sentire e ha tolto al c.t. la possibilità di verificare la sua versione. E’ scattato così il codice etico, che a suo tempo tagliò De Rossi da una partita ufficiale: una deroga per Balotelli avrebbe incendiato polemiche. Stage Incomprensioni risolte.
Episodio chiuso. Si ripartirà con gli stage di Coverciano. Sì, ma quali? Prandelli ne immaginava tre, uno per reparto, di un giorno e mezzo, in date «comode» per i club. Ma appena l’idea è cominciata a circolare, i presi-
Appello Petrucci Quindi, co-
Mario Balotelli, 21 anni, in Nazionale con il c.t. Cesare Prandelli, 54 ANSA
munque scelga la Lega, l’idea iniziale verrà compressa: da tre strage a due o a uno e non tutti a disposizione. Difficile aspettarsi un rilancio virtuoso dell’assemblea di Lega, spinta dal-
l’amor patrio. Il presidente dimissionario Beretta infatti ieri si preoccupava soprattutto di esentare i giocatori impegnati in coppa. E Prandelli? Si acconterà, storcendo il naso anche lui. Come dicono dalle sue parti: «Piutos che nient, l’è mej piutost». L’appello del presidente del Coni, Gianni Petrucci, è stato raccolto con le pinze: «Prandelli è una persona che rappresenta bene il calcio italiano e per questo faccio un appello ai presidenti di A e di B perché lo aiutino nel suo lavoro, per gli stage, ha bisogno di vedere i calciatori. Gli Europei sono importanti per riportare il calcio italiano ai livelli che merita». Vero. Ognuno faccia le sue scelte e si prenda le sue responsabilità. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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GIOVEDÌ 8 MARZO 2012
L’INTERVISTA
4 La promessa
I NUMERI
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gli stadi nella storia rossonera Il Milan gioca le sue partite al Meazza dal 1926. San Siro è l’ottavo impianto casalingo nella storia del club dopo Trotter (1900-03), Acquabella (1903-05), Porta Monforte (1906-14), Velodromo (1914-20), Pirelli (pochi mesi nel 1919), campo di viale Lombardia (1920-26) e Arena Civica (oggi «Gianni Brera», i rossoneri lo usarano saltuariamente tra il 1908 e il 1914 e tra il 1941 e il 1949)
di Barbara «Un Emirates tutto per noi» «Con l’Arsenal ho sofferto moltissimo ma quell’impianto ha un’aria magica Ci serve una "casa" di proprietà» UMBERTO ZAPELLONI
twitter@uzapelloni Barbara Berlusconi le è passata la paura?
«E’ stata una vera sofferenza, ma alla fine sono uscita soddisfatta: meritavamo di passare il turno». Ha temuto il peggio?
«Non posso essere soddisfatta del gioco: non si è visto il vero Milan. Abbiamo avuto molta paura». Pentita di aver fatto esordire suo figlio Alessandro in Champions in una partita così drammatica?
«Pensi che ha visto tutto il secondo tempo con le mani davanti agli occhi. "Mamma ho paura ci facciano gol" continuava a dire. Ma alla fine siamo passati e gli resterà il ricordo di uno stadio eccezionale, di tutti quei canti, dell’atmosfera. Siamo entrati allo stadio a piedi ce lo siamo goduto fin da fuori».
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«HO SPINTO MIO PADRE»
S Barbara Berlusconi sul padre Silvio che sta per riprendere il timone del club: «L’ho convinto io a tornare presidente del Milan. Con il suo slancio non potrà che fare bene. Io continuerò a essere l’anello di congiunzione tra mio papà, il Milan e la Fininvest»
Qual è la prima cosa che ha pensato entrando all’Emirates Stadium?
«Che qui a Londra ci sono state persone che non hanno avuto paura di cambiare». Che intende?
«Oggi appare scontato, ma nel 2006 quando il team si trasferì e si prese la decisione di abbattere il mitico Highbury confesso che poteva sembrare un’eresia. Per noi in Italia era inconcepibile. Mi dicevo, come si può abbattere la storia? Ora ho capito che avevano ragione gli inglesi». Perché hanno avuto ragione?
«Perché le scelte, anche quelle dolorose, devono essere affrontate con coraggio così come ha fatto l’Arsenal. Oggi l’operazione generale di riqualificazione realizzata dalla società londinese è un modello
che viene studiato e imitato in tutto il mondo». In cosa consiste?
«E’ stata, anzitutto, costruita la nuova struttura proprio nelle vicinanze di Highbury. Senza abbandonare lo storico quartiere di Ashburton Grove. Nel vecchio sito, invece, è sorta una nuova cittadella con edifici commerciali e residenziali, scuole, palestre, parcheggi e campi gioco per bambini. Per il quartiere questa operazione ha significato più verde, più servizi, più trasporti, nuove abitazioni, ma soprattutto nuovi posti di lavoro». Ok il progetto generale, ma lo stadio le piace?
«Molto, ti consente di goderti la partita come se fossi in campo. Con confort e servizi». E tanto sfruttamento commerciale nel giorno della partita…
«Non solo nel matchday, ma 7 giorni su 7 con ristoranti, negozi e uffici per meeting. Servizi per tutti i tipi di clienti, dal tifoso semplice alle aziende: l’Arsenal dispone di molti sky box, posti riservati ai clienti "business". Nel 2008 ha addirittura ospitato l’incontro ufficiale tra Gordon Brown e Sarkozy. In generale però a tutti i 60.000 spettatori sono garantiti spettacolo, divertimento e comodità. Dal 2005 al 2010 i ricavi derivanti dallo sfruttamento dello stadio sono cresciuti, per l’Arsenal, del 52%».
la scheda NOME: EMIRATES STADIUM CITTA’: LONDRA (ARSENAL) CAPIENZA: 60.432 SPETTATORI
A sinistra l’Emirates Stadium. L’impianto, costruito in due anni e inaugurato il 22 luglio 2006, è di proprietà dell’Arsenal. Costato circa 470 milioni di euro, sorge a poche centinaia di metri da Highbury, dove il club ha giocato dal 1913 al 2006.
Milan, ti darò uno
stadi Bisognerebbe sfruttare di più lo stadio anche in Italia. Ma gli impianti non sono di proprietà delle società…
«La titolarità degli stadi è nelle mani delle municipalità. In queste condizioni è difficile catturare nuovi sponsor o promuovere progetti di marketing ad ampio respiro». Più in generale, quali sono le debolezze del sistema italiano?
«Il cuore del problema, secondo me, è da individuare proprio nel rapporto di competenze tra società e municipalità che sfavorisce lo sviluppo di iniziative strategiche a lungo termine. In teoria una gesti-
sce, l’altra è proprietaria. Entrambi i soggetti non hanno la piena titolarità dell’impianto e questo sfavorisce un’assunzione di responsabilità vera. A cascata e a causa di questa situazione abbiamo stadi: obsoleti, utilizzati solo per i 90 minuti della partita, non sfruttati commercialmente dalle società, sempre meno amati dagli spettatori. E poi...».
non è funzionale. E’ il caso di Milano, Genova e Roma».
Che cosa fare per uscirne?
«Reinventare e fidelizzare gli spettatori, incrementare la loro customer satisfaction, far riscoprire lo spettacolo sportivo, creare nuovi momenti di fruizione extra sportiva degli stadi, rendere l’impianto una spazio sociale e culturale nella disponibilità del pubblico. AuPoi? mentare il confort, la sicurez«La condivisione dello stesso za e il numero degli spettatoimpianto da parte di due squa- ri». dre costituisce un limite allo sfruttamento commerciale del- E come si fa? lo struttura. Operare scelte «Bisogna trasferire alle società che coinvolgono addirittura la proprietà degli stadi. In un tre soggetti (municipalità e le futuro, spero non troppo lontadue squadre) non è semplice e no, dovrà essere per forza co-
ilFidanzato Tenerezze e gelati in compagnia del suo Pato A sinistra (FOTO NEWPRESS), Barbara Berlusconi con il fidanzato Alexandre Pato, 22enne attaccante del Milan, fotografati in una gelateria nel centro di Monza nei giorni scorsi. Le voci sulla loro storia d’amore hanno iniziato a circolare nell’autunno del 2011, mentre le prime foto che li ritraevano in compagnia furono pubblicate dal settimanale «Oggi» all’inizio dello scorso dicembre.
Un business finanziario e economico insostenibile per la realtà italiana?
«Non è detto. Tutto è stato realizzato con fondi privati in project financing. Molte risorse sono arrivate subito dalle operazioni immobiliari realizzate sul vecchio stadio, da prestiti bancari e dalla vendita anticipata dei diritti d’immagine pluriennali. Un esempio da imitare, anche da noi».
MERCATO
Tevez è tornato al gol e il Milan scalda i motori A Londra contatto con il manager dell’argentino: per l’estate tutto è sempre aperto CARLO LAUDISA twitter@carlolaudisa
Nella serata in cui il Milan non trova il gol all’Emira-
tes, c’è un attaccante che rivede la rete dopo 10 mesi. Veste la maglia del Manchester City, ha fatto centro nel campionato riserve contro il Bolton. E non è uno qualsiasi: è Carlitos Tevez, la chimera invernale del mercato rossonero. L’Apache è tornato nei ranghi a fine febbraio, dopo un esilio di 4 mesi. E ora si sta mettendo al passo. Mancini lo aspetta a braccia aperte, conta sul suo apporto per tagliare il traguardo della Premier League pri-
Vecchie abitudini Carlos Tevez, 28 anni, segna il gol al Bolton con il Manchester City «riserve»
ma dello United. Quindi la tregua tra l’attaccante e il tecnico è legata a un obiettivo immediato. Il futuro? Si vedrà. E c’è da star certi che l’agente di Carlitos non resterà con le mani in mano la prossima estate. Gli incontri Anche per questo ha fatto discutere l’ultimo incrocio londinese tra Kia Joorabchian e i dirigenti rossoneri. Galliani nella sua due giorni a Londra ha visto Briatore, suo amico di lunga data. E non è un mistero che l’ex proprieta-
rio del Qpr sia in ottimi rapporti con il manager di Tevez. Kia ha seguito Arsenal-Milan, ma ciò non basta a dare per scontato un nuovo assalto milanista a Tevez. Di sicuro Galliani è sempre molto ben informato sulle sue mosse. Ma è tutta da definire la strategia per il prezzo. Molto dipende anche dalle scelte su Pato e il discorso riguarda anche Van Persie, altro attaccante molto gettonato in via Turati. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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In bacheca 2 trofei Barbara Berlusconi, 27 anni: uno scudetto e una Supercoppa di Lega da quando è nel CdA
mente seduti sul divano. Le tv rischiano di svuotare gli stadi?
«Non è così. Guardiamo agli Stati Uniti. Tutto viene trasmesso in tv. Ma gli stadi sono comunque pieni. La verità è che forse il calcio italiano non è stato in grado di offrire, alle persone che si recano allo stadio, servizi e confort adeguati». A proposito, cosa ne pensa dello stadio della Juve?
«Voglio fare i complimenti alla Juve che ha, con questa operazione, dimostrato lungimiranza e voglia di rinnovamento. L’atmosfera è come quella degli stadi inglesi».
o
sì. Non ci sono alternative. Anche perché oggi i club italiani sono troppo legati ai proventi dei diritti tv. E’ necessario diversificare i ricavi ed è per questo indispensabile sfruttare di più lo stadio».
I tifosi del Milan possono sognare di avere un giorno una casa tutta loro?
«Se mi avesse posto la stessa domanda solo tre anni fa, le avrei risposto con un no secco. Per i tifosi San Siro è un luogo magico, quasi romantico, a cui tutti associano un ricordo, un’emozione che non dimenticheranno mai. Oggi, dopo aver avuto la possibilità di visitare i migliori stadi europei, mi sono convinta che non dobbiamo precluderci nessuna via». giusto scaricare tutte le colpe sull’assenza di una legge quadro di riferimento. In Italia si è operata, anche, una scelta precisa. Investire esclusivamente sugli ingaggi dei giocatori. Oggi, purtroppo, ne paghiamo le conseguenze».
C’è anche una legge in discussione, ma non se ne sa più niente. E’ morta la speranza di avere una normativa più flessibile?
Conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti. Gli stadi in Italia, ad esempio, non sono pensati per le famiglie. Vero?
«Morta forse no. Ma bene non sta. Giace in commissione cultura della Camera. Però non è
«Non sono per nulla pensati per famiglie che vogliono trascorrere una giornata serena e
divertente. I costi per una famiglia, poi, sono troppo elevati rispetto ai servizi erogati. In più tra tornelli, acquisto difficoltoso dei biglietti (all’estero si comprano ovunque on line scegliendosi il posto), punti ristorazione quasi assenti, diventa quasi impossibile godersi una partita. Per questo nella Premier si raggiunge la vendita del 96% dei posti e dei biglietti disponibili, in Italia solo il 50%». Meglio stare a casa comoda-
« «
A Londra non si è visto il vero Milan, però meritavamo di passare il turno Nel 2015 San Siro avrà nuove strutture, ma il tifoso non si sente coccolato
Cioè, mi sta dicendo che il Milan sta pensando a una nuova struttura?
«E’ presto per dirlo. Al momento non è un’operazione semplice anche perché stiamo realizzando grossi progetti di riqualificazione su San Siro: un negozio, un ristorante, un museo, tre skylounge. Tutto nuovo e pronto entro il 2015. Dico semplicemente che dobbiamo, tutti insieme, considerare ogni scenario». Che problemi ha San Siro?
«E’ uno stadio che forse risen-
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te un po’ degli anni che ha. Il tifoso spesso non si sente coccolato e viene, oggi, ad assistere semplicemente ai 90 minuti della partita». Perché il Milan non ci ha pensato prima?
«Galliani e la società si sono trovati di fronte a così tanti problemi burocratici e a così tanti vincoli che chiunque si sarebbe scoraggiato. In Italia è tutto veramente troppo complicato». E suo padre è favorevole a un nuovo stadio?
«Mio padre è innamorato di San Siro. Ne parleremo presto e valuteremo, tutti insieme, i vari aspetti della questione. Certo quella affettiva, che è importante, ma anche quella del pieno possesso della struttura e dell’aumento della sua redditività economica». Il ritorno di suo padre alla presidenza del Milan nel prossimo c.d.a. cambierà il suo ruolo?
«Sono stata io a spingerlo a tornare. Con il suo slancio non potrà che fare del bene. Io continuerò a sedermi in consiglio e a fare da anello di congiunzione tra la società, la Fininvest e mio padre». E Pato quando lo rivedremo in campo?
«Vorrei parlare solo di stadi oggi». Un’ultima domanda: il Milan può vincere sia la Champions che il campionato?
«Possiamo giocarcela con le migliori d’Europa e lottare fino alla fine con la Juve. Arrivati a questo punto dobbiamo crederci». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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IL CASO
Ibra-Allegri sono scintille
stione va avanti finché il tecnico dice al giocatore di starsene zitto. Botta e risposta Quando Zla-
tan esce e parla con i giornalisti svedesi, evidentemente non ha ancora smaltito l’arrabbiatura. «Se giochi in un grande club come il Milan questo non può succedere. Si può perdere in molte maniere, ma come abbiamo perso questa volta non è accettabile. Siamo il Milan e dovremo essere più forti e più stabili. Abbiamo provato a calmarci l’un con l’altro, ma non era una situazione semplice. Abbiamo commesso errori banali, credo che nella testa avessimo troppo il vantaggio accumulato all’andata, eravamo troppo cauti e non abbiamo provato a giocare la nostra partita. L’Arsenal è andato presto in vantaggio, poi ha avuto molte occasioni per segnare il quarto e il quinto gol, ma fortunatamente hanno fallito. A ogni attacco dell’Arsenal pensavo "e se segnano il quarto...". È stato un sollievo alla fine. Dobbiamo imparare dagli errori commessi». Chiarimenti Il finalino racconta-
to da Aftonbladet ed Expressen e trasmesso anche in tv in Svezia è conciliante, ma le pa-
L’attaccante duro: «Se sei il Milan non puoi perdere così. Commessi errori banali»
«Con il tridente non mi trovo» Zlatan nervoso alla fine della gara di Londra Il tecnico lo zittisce. Oggi il faccia a faccia ALESSANDRA BOCCI twitter @picobocci MILANO
Tre punte ballerine. «Mi sono sentito fuori posizione per tutto il tempo in cui abbiamo giocato con tre attaccanti». La dichiarazione di Zlatan Ibrahimovic ai giornalisti svedesi è perfettamente in linea con la partita dell’Emirates e con quello che è successo nello spogliatoio dopo una partita dove non si è visto un gran furore, né da parte dello svedese né da parte degli altri mila-
nisti, almeno per 45 minuti. E forse i 45 pericolosi minuti successivi, vissuti sull’orlo del crollo, hanno prodotto gli sfoghi successivi. Silenzi Nell’intervallo non vola-
va una mosca, tutti a testa bassa. Allegri ha utilizzato la sua solita tattica: non bastonare, per evitare guai peggiori, ma cercare di salvare il salvabile rassicurando i giocatori e riportandoli alla calma. La tattica ha funzionato, ma tutta la rabbia covata in quei 45 minuti di tensione ha provocato lo scoppio d’ira dello svedese,
che si lamentava di un comportamento sbagliato, di una squadra paralizzata alla difesa. «Con quei due portieri in panchina è passato un segnale sbagliato». Allegri avrebbe ribattuto che era meglio stare tranquilli e parlare delle cose al momento giusto. «Ne discutiamo a mente lucida, quando sarà il caso analizzeremo la partita». Ma Ibrahimovic avrebbe insistito, alzando la voce oppure no, dipende dalle ricostruzioni: secondo celebri esperimenti, nessuno riporta i fatti allo stesso modo. Fatto sta che, decibel a parte, la que-
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I NUMERI
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i gol realizzati da Ibrahimovic in questa Champions. Lo svedese in coppa ha giocato 6 partite
29
i gol complessivi di Ibra in Champions (88 gare). In maglia rossonera ne ha messi a segno 9
role di Ibra in Italia hanno avuto un effetto diverso e qualche vecchio leader del Milan ha deciso che c’era bisogno di chiarirsi le idee, dopo che troppe volte da uno spogliatoio un tempo impermeabile sono usciti sussurri e grida. Oggi Allegri parlerà al gruppo, non soltanto a Zlatan. L’atmosfera a Londra non era piaciuta nemmeno a lui, ma per natura il tecnico evita i toni forti. La sostanza però è diversa e ormai è chiaro, a qualcuno i metodi del liquidatore Allegri non piacciono. «La situazione con Zlatan è a posto, è un ragazzo fantastico, vince tanto perché è concentrato. Si è arrabbiato troppo? Io lo preferisco arrabbiato, perché quando non lo è perde in combattività. Comunque fra lui e Allegri è tutto okay», dichiara l’amministratore delegato Galliani cercando di troncare e sopire. Troncare e sopire è una tattica che non sempre funziona, ma chissà che il riconquistato primato in classifica non produca un’altra pace. Fino al prossimo dissidio.
d
GALLIANI DOPO LA PAURA
S
Galliani, 67 anni, e Gattuso, 34 ANSA
«Allegri è un grande ma è in fase di crescita, il Milan è la sua prima squadra importante, sta imparando anche lui» Zlatan Ibrahimovic nel marzo 2011
«Pesante contraccolpo se ci avessero eliminato»
SI ERANO DETTI
MARCO PASOTTO MILANO
S «Ibrahimovic ha una personalità forte. Devi coccolarlo ma ogni tanto qualche bastonata serve a stimolarlo» Massimiliano Allegri nell’agosto del 2011
S «Con Allegri dovrò trovare un equilibrio, spero riesca davvero a gestirmi, perché io vorrei giocare sempre» Ibrahimovic nell’agosto del 2011
S «Auguro a Ibra di vincere il Pallone d’oro, sta facendo una grande annata. Con Messi e Cristiano Ronaldo è il migliore al mondo» Allegri a marzo 2012
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CORSI E RICORSI L’OLANDESE HA VISTO SFUMARE LA COPPA NEL 2005 CONTRO I ROSSONERI E NEL 2010 CONTRO L’INTER: ORA VUOLE RIFARSI
Van Bommel e Abbiati, destino Champions I miracoli del portiere hanno tenuto in corsa la squadra e in vita il sogno di Mark MILANO
Le mani sulla Champions, e sono bastati pochi attimi per decidere tutto. I piedi e il cervello sulla Champions, e magari un po’ di cuore: da giocatore del Psv, Mark van Bommel ha perso la possibilità di giocarsi la finale 2005 e una coppa l’ha persa 5 anni dopo
con il Bayern contro l’Inter. Ora vorrebbe riprendersi con una milanese ciò che le milanesi gli hanno tolto. E Abbiati gli ha dato appunto una mano. Momenti storici Ci ha messo an-
che le gambe e il corpo, per la verità, per opporsi prima a Gervinho e poi a Van Persie, conservando il brutto 3-0 che ha portato avanti il Milan. Abbiati è abituato alle imprese, ai graffi che restano nella memoria. Si ricordano ancora di lui e della sua parata incredibile su Kallon i tifosi del Milan, mentre i laziali non possono dimenticare la manona sul tiro di Bucchi, a Perugia, nel 1999. Su quella mano si era infranto il sogno scudetto
della Lazio. Quando Abbiati decide, qualcosa succede. Futuro E così Van Bommel e tut-
ti gli altri si ritrovano ancora dentro la Champions. L’olandese, che col Milan non ha mai segnato, a Londra è stato il sostegno psicologico della squadra. «Continuavo a dire, state tranquilli. Sarebbe bastato portarsi in attacco qualche volta per far cambiare atteggiamento all’Arsenal», ha commentato. «Abbiamo sbagliato troppo, io per primo, che mi sono perso l’uomo sull’1-0». Onesto e affidabile: la sua seconda stagione milanista non era cominciata bene, ma ora Van Bommel sta raggiungendo la forma europea. A fine
L’omaggio a Lupin III Il tatuaggio sul braccio di Abbiati: la pistola di Lupin, ladro-gentiluomo, e il dollaro
stagione l’attende la rivincita dopo la delusione nella finale mondiale: in un paio di mesi tutto potrebbe cambiare nella sua carriera, e che cosa avverrà dopo nessuno lo sa. Van Bommel è in scadenza col Milan, già a gennaio aveva manifestato l’intenzione di tornare in Olanda in anticipo. Il Milan l’ha bloccato, e chissà che a fine stagione non gli proponga un nuovo contratto, con ingaggio più basso. A quel punto si vedrà: il Psv è pronto a offrirgli una stagione da giocatore e poi una carriera da manager. Ma al Milan, in fondo, Van Bommel si sente a casa.
Seduto in tribuna a Palermo accanto a Galliani dava quasi l’impressione di un dirigente. Ma per Rino Gattuso è stato solo un modo di ricominciare a riannusare il profumo delle partite. Perché nel suo stretto futuro c’è sempre e soltanto il campo. Soprattutto da quando è arrivato il certificato di idoneità sportiva agonistica. Che è la cosa più importante. La trafila burocratica in realtà non si è ancora del tutto conclusa, ma dovrebbe essere questione di giorni. Intanto, fra gli altri, è arrivato l’okay del professor Campos di Bologna, lo specialista da cui Rino è stato in cura. Gattuso conta di essere in panchina già domenica col Lecce e in effetti è una cosa possibile. Ma prima occorre appunto che la pratica si chiuda definitivamente a livello burocratico. Flamini di nuovo k.o. Rino sta finalmente per concludere il calvario che lo sta tenendo fuori dal 9 settembre: prima la paralisi del sesto nervo cranico, che aveva causato problemi all’occhio sinistro, poi la miastenia oculare che lo aveva colpito all’occhio destro dopo un’influenza con febbre a Dubai. «Rino ha
Gattuso: per essere convocato mancano le ultime formalità burocratiche avuto l’idoneità, sta facendo le cure cortisoniche, riprenderà a giocare in tempi brevi», ha confermato a Milan Channel ieri Galliani, che ha parlato anche di Cassano: «Tra un po’ di tempo dovrà fare un ulteriore controllo per avere l’idoneità. In Italia c’è l’esame di idoneità ed è un’ottima cosa perché evita tante morti. Tutti gli esami di Antonio sono molto buoni, sono ottimista». A proposito di infermeria: proprio ora che era appena tornato, si ferma di nuovo Flamini. Il francese si è fatto male alla coscia sinistra giocando il derby Primavera e non sarà convocabile per il Lecce.
al.bo.
Doveri Un’altra brutta notizia per il Milan e per Galliani, che il giorno dopo la Grande Paura si definisce «molto felice, ma ancora sotto choc. Se fossimo stati eliminati avremmo avuto un contraccolpo grandissimo in campionato. Il Milan ha il dovere di stare fra le prime otto in Europa, anche perché non c’è Europa senza Milan. Vorrei ricordare che grazie a Berlusconi siamo nei quarti di Champions, primi in campionato, in semifinale di Coppa Italia e abbiamo vinto uno scudetto e una Supercoppa. Tutte cose talmente ovvie ed evidenti che a volte si tende a dimenticarle».
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CHAMPIONS RITORNO OTTAVI
Il primo delicato pallonetto di Leo Messi, 24 anni, ai danni di Bernd Leno, 20: è il momentaneo 1-0 ANSA
L’Apoel festeggia il gol di Manduca dopo una manciata di minuti. Completerà l’impresa ai rigori REUTERS
Barcellona 7 bellezze Leo fa festa con Tello
Meraviglia a Cipro Il dischetto dice Apoel
Leverkusen travolto per 7-1 Con SuperMessi (5 reti!) c’è il giovane blaugrana con 2 gol BARCELLONA BAYER LEVERKUSEN
7 1
GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 2-0 MARCATORI Messi (B) al 26’ e al 43’ p.t.; Messi (B) al 4’, Tello (B) all’11’, Messi (B) al 13’, Tello (B) al 17’, Messi (B) al 40’, Bellarabi (BL) al 45’ s.t. BARCELLONA (4-3-3) Valdes; Dani Alves, Piqué, Mascherano, Adriano (dal 18’ s.t. Muniesa); Xavi (dall’8’ s.t. Keita), Fabregas, Busquets; Messi, Pedro, Iniesta (dall’8’ s.t. Tello). PANCHINA Pinto, Bartra, Sergi, Cuenca. ALLENATORE Guardiola BAYER LEVERKUSEN (4-4-2) Leno; Castro, Schwaab, Toprak, Kadlec; Renato Augusto (dal 22’ s.t. Oczipka), Reinartz, Rolfes, Bender (dal 10’ s.t. Schurrle); Derdiyok (dal 10’ s.t. Bellarabi), Kiessling. PANCHINA Giefer, Friedrich, Zenga, Ortega. ALLENATORE Dutt ARBITRO Moen (Nor) AMMONITI Rolfes, Castro (BL) per gioco scorretto. NOTE Spettatori 76 mila circa. Angoli 5-1. Tiri in porta 11-2. Tiri fuori 5-1. In fuorigioco 3-0. Recuperi: 1’ p.t., 2’ s.t.
DAL NOSTRO INVIATO
FABIO BIANCHI BARCELLONA
Una pura formalità, nel nome di Leo superstar. Mamma mia, che Messi. Il Barcellona tritura con 7 reti il povero Bayer Leverkusen, che fa la figura di un qualunque sparring partner estivo e non di una squadra approdata agli ottavi di finale di Champions. E cinque di quei sette gol portano la firma di questo fenomeno del nostro tempo. La pulce marziana fissa il record personale ma soprattutto il primato assoluto di reti in una sola partita in Champions League. Come Gerd Muller e Altafini (nel Milan contro l’Union Lussemburgo), ma in Coppa Campioni. E José era qui al camp Nou a commentarlo ed elogiarlo per Sky. Cinque reti, cinque gioielli: due pallonetti, uno da urlo, due interni a fil di palo dopo
dribbling, un tap in. Messi stacca tutti in questa manifestazione, con 12 gol in 7 partite. Ora in totale in Champions ha segnato 49 reti, e si piazza al quarto posto nella classifica di tutti i tempi, dietro solo a Henry (50), Van Nistelrooy (56) e Raul (71). In maglia blaugrana, ha già firmato la bellezza di 228 reti. E la cosa incredibile è che ha solo 24 anni. Ibra come Messi, dicono al Milan? No, non è come Messi. A Leo non ci si avvicina proprio nessuno. Poi la partita C’è Messi. E poi
c’è la partita. Dutt mette in campo un Bayer da o la va o la spacca, con due centravanti, Kiessling e Derdiyok, un centrocampista offensivo, Castro, a fare il terzino su Iniesta. E Renato Augusto, un fantasista, in fascia. Lodevole iniziativa. Nel concreto, un harakiri. Iniesta e Xavi, ma anche Fabregas, hanno fatto quello che hanno voluto, regalando assist e triangolazioni a cento all’ora. Uno spettacolo, di cui Messi è stato l’eccelso solista. Con una doppietta nel primo round, Leo ha messo in ginocchio il Bayer. Per la verità, mai visti i tedeschi così arrendevoli e poco cattivi. Due sole ammonizioni, come fossero stati ammaliati dal gioco blaugrana. Nel secondo round le cose, sono andate anche peggio. Guardiola ha tolto Xaxi e Iniesta per tenerli freschi, ma forse anche perché un po’ impietosito, e il Barcellona invece di frenare è dilagato. Gloria anche per Tello, altro gioiello della cantera (che invidia) che firma una doppietta. Il resto lo fa ancora Messi. Il bello è che al Camp Nou in Champions era a secco da ben 364 giorni, dall’8 marzo 2011. Si è sfogato. D’altronde, erano dieci giorni che non giocava. © RIPRODUZIONE RISERVATA
le Pagelle di FA.BI.
GRANDE INIESTA XAVI ARCHITETTO LENO MALE BARCELLONA 8 VALDES s.v. Disoccupato di lusso fino al gol finale. DANI ALVES 7 Discese puntuali come orologi svizzeri. PIQUÉ 6,5 Non è ancora lui, ma è in crescita. MASCHERANO 6,5 Sostituisce Puyol con la solita saggezza. ADRIANO 6 Meglio da difensore che nel tridente come all’andata. MUNIESA 6 Dalla panchina in campo, senza tanto lavoro in più. XAVI 7,5 L’architetto del Barça regala assist e geometrie. KEITA 6,5 Passeggia sui resti frastornati del Bayer. BUSQUETS 7 Califfo davanti alla difesa. Serata «muy facil». INIESTA 7,5 Il cavaliere pallido è in gran forma. TELLO 7 Pronti via, e gol. Poi il bis. Altro gioiello della cantera.
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IL MIGLIORE 10 MESSI
Record in Champions, 5 reti. E che gol. Non ci sono più parole per lui. FABREGAS 6,5 Serata di assist (2). Protagonista umile. PEDRO 6,5 Le sue verticalizzazioni son preziose. All. GUARDIOLA 7,5 Goleada rischiando nulla. Di più non si può.
BAYER LEVERKUSEN 5 LENO 4,5 Prima, bravo. Poi va in palla. Come biasimarlo, poverino. CASTRO 5 Difensore per caso, si fa triturare da Iniesta. SCHWAAB 4,5 Le percussioni di Messi sono come coltellate. TOPRAK 4,5 Idem con patate. KADLEC 5,5 Cerca di tamponare Alves. RENATO AUGUSTO 5 Anonimo brasiliano, di fascia. OCZIPKA 5,5 Entra a partita finita da un pezzo. E si immalinconisce. REINARTZ 5 Travolto dai giocolieri. ROLFES 5 Xavi gli fa venire la labirintite. BENDER 5,5 Quello che lotta di più. SCHURRLE 5,5 Non ha nemmeno lo straccio di un’occasione. DERDIYOK 5 Inserito a sorpresa, è una brutta sorpresa. BELLARABI 5,5 Come Oczipka e Schurrle. Impotente.
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IL MIGLIORE
6 KIESSLING 6
Almeno ci prova, a dar fastidio. All. DUTT 4 Disegna una squadra tutta attacco, le prende di brutto.
TERNA ARBITRALE: MOEN 6 Una gara facile. Dà un paio di gialli, tanto per dimostrare che serviva. Haglund 6; Andas 6
Storico a Nicosia: il Lione è eliminato ai rigori. E’ la 1a volta per un club cipriota ai quarti
DAL NOSTRO INVIATO
Emozioni Jovanovic è un perfetto incartatore di partite: sceglie il 4-4-2 come modulo anti-Lione e i francesi vanno in tilt. Pressing forsennato e a tutto campo, reparti corti e stretti: questa è la tattica dei ciprioti e porta subito buoni frutti. Da un pallone rubato a centrocampo nasce l’azione del vantaggio. Rapido ribaltamento del fronte, azione che si sviluppa sulla destra dove Charalambides, un peperino che pizzica parecchio nelle gole di quelli del Lione, inventa un cross-assist sul quale si tuffa Manduca a colpo sicuro. È il gol che apre la partita e la scatola delle emozioni. Da quel momento succede di tutto: prima il Lione sfiora il pareggio con una punizione di Ederson che Chiotis smanaccia in angolo, poi Charalambides imposta e chiude un contropiede che Lloris sventa, quindi è ancora Ederson di testa a mettere paura all’Apoel e infine Solari si vede respinto un tiro ravvicinato.
ANDREA SCHIANCHI NICOSIA (Cipro)
Spavento Il Lione non riesce a
APOEL NICOSIA d.c.r. LIONE
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GIUDIZIO 777 p.t. 1-0; s.t. 1-0. Ai rigori MARCATORE Manduca (A) al 9’ p.t. RIGORI Kallstrom (L) gol; Ailton (A) gol; Lisandro (L) gol; Nuno Morais (A) gol; Gomis (L) gol; Alexandrou (A) gol; Lacazette (L) parato; Trickovski (A) gol; Bastos (L) parato APOEL (4-4-2) Chiotis; Poursaitides, Paulo Jorge, Oliveira, Boaventura; Charalambides (dal 32’ s.t. Marcinho), Nuno Morais, Helder Sousa (dal 4’ p.t.s. Alexandrou), Manduca; Ailton, Solari (dal 29’ s.t. Trickovski). PANCHINA Urko Pardo, Kakà, Satsias, Solomou. ALL. Jovanovic. LIONE (4-2-3-1) Lloris; Reveillere, Konè, Cris, Cissokho; Gonalons, Kallstrom; Briand (dal 10’ p.t.s. Lacazette), Ederson (dal 29’ s.t. Gomis), Bastos; Lisandro. PANCHINA Vercoutre, Dabo, Fofana, Lovren, Grenier. ALL. Garde. ARBITRO Undiano Mallenco (Spagna) ESPULSO Manduca (A) al 12’ s.t.s. per doppia ammonizione. AMMONITI Solari (A), Bastos (L), Konè (L), Gonalons (L), Boaventura (A) per gioco falloso, Ailton (A) per simulazione. NOTE Spettatori 23 mila circa. Tiri in porta 4-5. Tiri fuori 7-10. Angoli 2-11. In fuorigioco 5-3. Recuperi p.t. 1’, s.t. 3’.
La storia si chiama Apoel Nicosia. Pazzesco, incredibile, meraviglioso: la squadra cipriota si qualifica ai quarti di finale di Champions League. Eliminato ai calci di rigore il Lione. Mai successo. Nicosia è una città impazzita di gioia che porta in spalla, nella notte calcistica più bella, il suo eroe: è Dionisios Chiotis, il portiere che, in capo a una partita da batticuore, ha la forza di restare calmo e concentrato e di respingere i due rigori di Lacazette e Michel Bastos. Avanti con la favola, allora, perché il calcio ha bisogno di queste storie piccole che, giorno dopo giorno, si fanno più grandi e si prendono l’intera scena. E, sia detto fin da subito, il successo dell’Apoel è meritato per la grinta e per l’intelligenza tattica mostrate. Chapeau!
prevalere perché imprime poca velocità alle azioni e perché i tanti solisti non riescono a seguire lo spartito. Non c’è armonia tra i francesi che rischiano di crollare all’11’ della ripresa quando Cissokho, con un maldestro colpo di testa, manda il pallone a sbattere contro la traversa di Lloris. Che spavento! Replicato, un quarto d’ora più tardi, da un tocco di esterno di Solari, ispirato dal solito Charalambides, che attraversa la porta senza che nessuno dell’Apoel abbia la forza di buttare dentro il pallone. Con il passare del tempo lo stadio diventa un inferno, quelli del Lione non riescono a imbastire un’azione decente che sia una, i ciprioti puntano sul contropiede e, così stando le cose, i supplementari e poi i calci di rigore sono il logico finale di questa storia. © RIPRODUZIONE RISERVATA
le Pagelle di A.S.
CHIOTIS CHIUDE LA PORTA AI FRANCESI APOEL 6,5 IL MIGLIORE h 7,5 CHIOTIS
Ottimo su una velenosa punizione di Ederson. POURSAITIDES 6 La tecnica non è il suo forte. La grinta, sì. PAULO JORGE 7 Governa la difesa come un imperatore: il padrone. OLIVEIRA 6 Non va in crisi sulle frequenti sgommate di Lisandro. BOAVENTURA 6 Argina Briand. CHARALAMBIDES 6,5 Un motorino. Assist per Manduca. MARCINHO 6 Va via in dribbling creando spesso la superiorità. NUNO MORAIS 6,5 Dà ordine alla manovra e guida il pressing. HELDER SOUSA 6 Raccatta tutto quello che gli passa vicino. Utile. ALEXANDROU 6 Offre una mano in mezzo al campo. Prezioso. MANDUCA 6,5 Timbra l’1 0 e mette in ansia la difesa del Lione. AILTON 6 Spazia su tutto il fronte d’attacco. A volte precipitoso. SOLARI 5,5 Impegna Koné. TRICKOVSKI 6 Aiuta Ailton. All. JOVANOVIC 7 Bravo a scegliere il 4 4 2, dà forza ai suoi.
LIONE 5 LLORIS 6,5 Stupenda una parata di piede su Solari. REVEILLERE 5 Dorme sul gol di Manduca, non si risveglia. KONÉ 5,5 Pasticcia parecchio. IL MIGLIORE h 6,5 CRIS
Cerca di tenere su la baracca. È lui a coprire i buchi. CISSOKHO 5,5 In sofferenza contro Charalambides. GONALONS 5,5 Lento e macchinoso nella costruzione. KALLSTROM 5,5 In crisi. Pasticcione. BRIAND 5 Mai in partita. Confinato a destra. LACAZETTE 5,5 Non trova mai lo spunto. E sbaglia il rigore decisivo EDERSON 6 Una bella punizione e un paio di spunti d’autore. GOMIS 6 Entra e mette un po’ in apprensione i ciprioti. BASTOS 5,5 Timido sulla fascia sinistra e impreciso nelle punizioni. LISANDRO 6 Lavora molto in area, ma gli manca una spalla. All. GARDE 5 Supponente, distratto e privo di idee.
TERNA ARBITRALE: MALLENCO 7 Autorevole, non consente entrate dure. Fernandez 7; Guadamuro 7
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CHAMPIONS NUMERI E PROTAGONISTI DEL RITORNO DEGLI OTTAVI DI FINALE
Manita Messi: mai nes le perle
Il Barça ai piedi di Leo Cinque alto per l’extraterrestre Il Barça è una macchina da guerra, Leo Messi è la sua arma più affilata. E i compagni lo ringraziano
Pallonetto per cominciare Leo apre la serata Messi apre le marcature al 26’ con un pallonetto di sinistro.
Esultanza in casa Per la prima volta a segno al Camp Nou Quest’anno Leo non aveva ancora segnato in casa in Champions
Cinque gol in Champions E’ magica la notte di Leo C’è tutto il repertorio di classe nella cinquina al Leverkusen: dal pallonetto iniziale al cucchiaio col piede destro del 3-0 ALEX FROSIO MILANO
Interessante, questo Messi. Scherzi a parte, non lo scopriamo certo oggi, il fenomeno
per il quale ormai gli aggettivi non bastano più (e che ha appena 24 anni). Ma ogni volta aggiunge un pezzettino in più alla sua leggenda calcistica. Leo diventa il primo giocatore nella storia della Champions League a segnare cinque gol in una par-
i numeri I GOL DA RECORD
Messi
5 I PRECEDENTI
Altafini e gli altri
11 VITTORIA PIÙ LARGA
Barcellona
7-1 PLURIMARCATORI
I «pokeristi»
6 GOL IN CHAMPIONS
Raul
71
L’argentino è il primo giocatore nella storia della Champions League a segnare cinque gol in una sola partita. Messi aveva già realizzato 4 gol contro l’Arsenal nei quarti del 2010, unico nella fase a eliminazione diretta. Nella vecchia Coppa dei Campioni, 11 giocatori avevano segnato 5 gol in una partita: Ohlsson, Lofqvist, Altafini, Crawford, Kotkov, Albert, Paul Van Himst, Gerd Müller, Sulser, Lerby, Miholaps. Barcellona-Bayer eguaglia il primato per la vittoria più larga nella fase a eliminazione diretta: 7-1 anche United-Roma (quarti 2007) e Bayern-Sporting (ottavi 2009). Il record assoluto è Liverpool-Besiktas 8-0. Oltre a Messi, hanno segnato quattro gol in una partita di Champions anche Van Basten, Simone Inzaghi, Dado Prso, Ruud Van Nistelrooy, Andriy Shevchenko e Bafetimbi Gomis. Il capocannoniere assoluto nella storia della Champions League è lo spagnolo Raul, che ha segnato 71 gol. Con la cinquina di ieri. Messi sale a quota 49, realizzati in 64 partite.
tita, nel 7-1 al Bayer Leverkusen (record di gol totali eguagliato nella fase a eliminazione diretta). Finora, i terrestri si erano fermati a quattro: Van Basten (Milan-Göteborg 4-0 del 25 novembre 1992), Simone Inzaghi (Lazio-Marsiglia 5-1 del
14 marzo 2000), Prso (Monaco-Deportivo 8-3 del 5 novembre 2003), Van Nistelrooy (Manchester United-Sparta Praga 4-1 del 3 novembre 2004), Shevchenko (Fenerbahce-Milan 0-4 del 23 novembre 2005) e Gomis (Dinamo Za-
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suno come lui
Il portiere regala il 5-0 Leo è anche opportunista Leno non trattiene e Messi firma il 5-0 a inizio ripresa
gabria-Lione 1-7 del 7 dicembre 2011). Ci era già riuscito anche Messi, naturalmente, unico nell’eliminazione diretta (due anni fa contro l’Arsenal). Ma Leo fa sempre meglio. Collezione Non aveva mai segnato al Camp Nou in Champions quest’anno. Si è rifatto. Ha cominciato la serata contro i tedeschi con il pallonetto di sinistro: bellissimo, ma già visto. Allora per la seconda rete personale ha inserito una novità assoluta: la «vaselina» (così chiamano il cucchiaio in Argentina) addirittura con il destro. E se inizia a segnare così, anche con il piede «sbagliato», bisogna cominciare seriamente a valutare il paragone con Diego Armando Maradona. In Spagna, per portarsi avanti, hanno già chiamato la cinquina «la manita de Dios».
IL TABELLONE LA FINALE A MONACO IL 19 MAGGIO
Mancino a girare per chiudere Ecco la «manita de Dios» Leo chiude con un classico: il sinistro a giro per il quinto gol Coppa Campioni A proposito di
L’ALTRO FUORICLASSE
E Ronaldo fa il pieno di biglietti a Roma per ballare con Telò Domenica Michel Telò terrà il concerto all’Atlantico Live di Roma, unica data del tour europeo. Telò è diventato l’idolo di tifosi e calciatori con la canzone «Ai se eu te pego» dopo che Neymar si è cimentato nell’irresistibile balletto ed è finito su Youtube. Dopo di lui hanno ballato anche Cristiano Ronaldo e Pato, Thiago Silva e Robinho. Telò dalle 18.30 presenterà il nuovo album, sono attesi molti calciatori, Cristiano Ronaldo ha già ordinato un po’ di biglietti.
miti del passato, nella vecchia Coppa dei Campioni c’è chi 5 gol li ha segnati: Ohlsson (Goteborg) nel 1959, Lofqvist (B 1913) nel 1961, Crawford (Ipswich) nel 1962, Kotkov (Lokomotiv Sofia) nel 1964, Albert (Ferencváros) nel 1965, Paul Van Himst (Anderlecht) nel 1966 - unico in trasferta -, Gerd Müller (Bayern) nel 1972, Sulser (Grasshoppers) nel 1978, Lerby (Ajax) nel 1979, Miholaps (Skonto Riga) in un preliminare del 1999. Nella lista c’è pure Altafini (Milan, 1962), che ha commentato su Sky la notte dell’extraterrestre, sempre più capocannoniere di Champions con 12 reti in 7 partite. La Fifa può già cominciare a lucidare il prossimo Pallone d’Oro. Resta solo un mistero, su Messi: da che pianeta viene? GDS
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CHE EMOZIONI SUGLI ALTRI CAMPI 1
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1 Se l’Apoel ha battuto il Lione ai rigori lo deve alla rete segnata da Manduca (nella foto, festeggiato dai compagni) al 9’ del primo tempo 2 Il Milan deve ringraziare la super parata di Abbiati su Van Persie: nonostante la sconfitta (3-0), la qualificazione è anche merito suo 3 Si dispera Spalletti: il suo Zenit è stato eliminato dal Benfica con reti di Maxi Pereira e Nelson Oliveira EPA, AFP
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L’INIZIATIVA I CAMPIONI TESTIMONIAL DEL TORNEO
Grande festa con 2 big A SINISTRA ANDREA MONTI, DIRETTORE DELLA GAZZETTA, MASSIMO ACHINI, PRESIDENTE DEL CSI, CON DAVIDE FARAONI E STEPHAN EL SHAARAWY TRA I RAGAZZI ALLA PRESENTAZIONE DELLA GAZZETTA CUP; SOPRA IL MILANISTA CON UN GIOVANE TIFOSO: SFIDA A COLPI DI CRESTA
Gazzetta Cup al via non disturbare. Invece sono loro, i campioni che fanno di tutto per metterti a tuo agio».
Ragazzi, fate come Faraoni e il Faraone
A letto con la palla Faraoni poi rassicura una madre preoccupata da come il figlio non lasci mai il pallone, nemmeno a casa: «Non si preoccupi — la tranquillizza Faraoni —. E’ nella normalità non staccarsi mai dalla palla. Pensi: io ci dormivo». E con El Shaarawy spiazza i giovani in platea: «Non abbiamo mai giocato alla Magic e nemmeno con le console. Il massimo che ci concediamo è il biliardino. Altrimenti solo calcio vero». Inesorabili arrivano anche le domande sui big delle loro squa-
L’interista e El Shaarawy ricordano i loro inizi: «Dovete imparate da tutti» DAVIDE ROMANI
«Dai, sbrigati che c’è Faraoni», «Aspetta, prima mi faccio fare l’autografo da El Shaarawy»... Per i ragazzi del San Carlo e della Polisportiva Orpas è un pomeriggio di gioia, trascorso insieme a due campioncini in erba: Stephan El Shaarawy e Davide Faraoni. L’occasione è la presentazione della 4a edizione della Gazzetta Cup, torneo giovanile che coinvolge circa 2.800 ragazzi che condividono un sogno: diventare come i due giovani talenti di Milan e Inter.
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I NUMERI
2500
le squadre coinvolte nella 4a edizione della Gazzetta Cup
2800
Educare Il presidente del Csi
ragazzi che parteciperanno al torneo organizzato da Csi e Gazzetta
Massimo Achini ha descritto con entusiasmo l’iniziativa: «E’ un torneo che fa tornare al passato guardando al futuro per una partita che tutti noi non possiamo perdere: educare i giovani alla vita». Il direttore
partite nel torneo che si concluderà a giugno a San Siro
5000
della Gazzetta Andrea Monti nell’introdurre l’incontro tra i due campioni e i ragazzi ha espresso un augurio: «Vi auguro di diventare come questi due giocatori che, sia in campo che fuori, mi sembrano a modo». E’ toccato poi al vicedirettore Umberto Zapelloni introdurre i due talenti di Milan e Inter con il primo appena rientrato dalle «fatiche» di Champions che però non dimentica le sue prime partite in assoluto: «Le mie prime partite era quelle organizzate per strada con gli amici». Gli fa subito eco Faraoni: «Dove abitavo non c’era un campo con le porte e allora con gli amici ci arrangiavamo improvvisando delle porte con dei sassi». Sia El Shaarawy che l’interista raccontano il loro arrivo nello spogliatoio dei grandi: «Quando arrivi in un gruppo con così tanti campioni — confessa il milanista — tendi a metterti in disparte per
Il giornale e il Csi insieme per la 4a edizione del torneo con ragazzi dai 9 ai 13 anni dre: «Da Ibra ho imparato a fare a botte» scherza El Shaarawy, che poi si fa serio: «Da tutti c’è sempre qualcosa da imparare». Mentre Faraoni ha le idee ben chiare sui compagni dai quali carpire qualcosa: «Con gli occhi cerco di rubare sempre qualcosa soprattutto da Maicon e quando era all’Inter da Thiago Motta». Stephan e Davide sono da poco saliti sul grande palcoscenico del calcio ma il presidente del Csi Achini li reputa già dei campioni: «Mettersi al servizio di questi ragazzi per un pomeriggio è già una cosa da campioni». In alto El Shaarawy e Faraoni con la maglia dell’avversario; sopra i due ieri in Gazzetta BOZZANI
PROGRAMMA PARTIRANNO IN 10 PROVINCE LE QUALIFICAZIONI CHE PORTERANNO ALLA FASE FINALE DI MILANO
Tutti in campo sognando San Siro La «Gazzetta Cup 2012» è un torneo di calcio organizzato dal Csi e dalla Gazzetta dello Sport riservato ai ragazzi nati tra il 1999 ed il 2003. Due le categorie: Junior (1999/2001) e Young (2001/2003). La manifestazione si svilupperà in 10 province (Milano, Torino, Bolzano, Padova, Parma, Roma, Macerata, Napoli, Bari, Catania) e in tre fasi successive: interna da dove si qualificheranno le squadre che accederanno alla «fase cittadina» (fino a 16 squadre per categoria); la seconda fase verrà disputata il 19 e 20 Maggio a Parma e Bari, il 26 e 27 Maggio a Milano, Napoli e Padova, il 2 e 3 Giu-
tutto, di sostenere il diritto al gioco, la sfida con se stessi prima che con gli avversari. Si vuole, cioè, promuovere un’iniziativa dove la lealtà è fusa all’agonismo e dove il divertimento è la componente principale delle gare.
gno a Catania, Macerata e Torino, il 9 e 10 Giugno a Bolzano e Roma. Verranno dunque coinvolte, in ogni città, 32 squadre (16 per categoria) che si contenderanno l’accesso alla finale nazionale in programma il 21-22 giugno a Milano, a San Siro. Gratuita La partecipazione è
completamente gratuita. Potrà dunque partecipare chiunque: dai compagni di scuola ai compagni di squadra, dai calciatori alle prime armi a quelli che già partecipano ai campionati giovanili. Il torneo si propone non solo di incentivare la pratica sportiva tra i giovanissimi ma anche, e forse soprat-
Due giovani calciatori in azione
Ideale La scelta di disputare le partite della prima fase (Fase interna) negli oratori e nei centri sportivi, storici luoghi di aggregazione ed educativi, risponde alla volontà dei promotori di legare il progetto allo spirito autentico del calcio più puro e sano, fatto di passione, lontano dalle pressioni dell’agonismo che riporta alla memoria il calcio di una volta. Si
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REGOLAMENTO parte, dunque, da quei luoghi dove sono nati i sogni di alcuni dei campioni di ieri e di oggi: Giacinto Facchetti, Demetrio Albertini, Francesco Toldo ed Alessandro Del Piero. Percorso Gazzetta Cup conti-
nua a distinguersi dagli altri tornei sportivi dedicati ai giovanissimi per la volontà di portare avanti, a integrazione del torneo sportivo, un percorso educativo e di formazione legato al mondo del giornalismo, dedicato non solo a tutti i campioni del futuro iscritti alle gare ma anche ai loro genitori ed ai loro educatori/allenatori. Il tema del percorso loro proposto verterà su valori fondamentali come il fair play, l’interpretazione dello sport come momento di crescita e la lealtà. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Torneo in tre fasi Due categorie: Junior e Young La 4a Gazzetta Cup si svilupperà in tre parti: fase interna (aprile e maggio) per le categorie Junior (1999 2001) che giocheranno a 5 e Young (2001 2003) a 7; fase cittadina (tra maggio e giugno) dove accederanno le migliori; fase nazionale a giugno a San Siro. Per partecipare cliccare su Gazzettacup.it o contattando il Csi di riferimento entro il 15 marzo. ALBO D’ORO 2009: Civitavecchia 1920 (Junior), Lodigiani 2005 (Young); 2010: Salerno Soccer School (Junior), Spinasanta (Young); 2011: Graticolato (Junior), Aurora Calcio (Young).
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LA CRISI NERAZZURRA DOMANI IL CHIEVO IL TECNICO RIPARTE DAL SECONDO TEMPO CONTRO IL CATANIA
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Ranieri si gioca tutto con Sneijder e i giovani Probabile stop per Cambiasso: ci sarà con l’OM. Dentro Wes, Poli e Obi. Pazzo fuori?
monta contro il Catania. In pratica: il tecnico romano avrebbe deciso di ripartire senza Cambiasso, con un centrocampo nel quale ci sono sia Poli sia Obi e con un attacco Milito-Forlan davanti a Sneijder. Coccole a Wes A proposito di
DAL NOSTRO INVIATO
APPIANO GENTILE (Como)
Forse le parole di Massimo Moratti («Primo tempo disastroso, secondo d’orgoglio e speriamo che dia una sveglia») hanno dato una sterzata. Ma, ancor prima, la direzione se la sono data Ranieri e la squadra nella ri-
Wes: alla fine dell’allenamento, l’olandese si è fermato a battere svariate punizioni con Ranieri osservatore e prodigo di pacche sulle spalle e incitamenti. Nel 4-3-1-2 che ha in mente il tecnico, il vertice basso sarebbe Stankovic. Dietro? Da destra, Maicon Lucio Samuel e Zanetti o Nagatomo: il capitano nerazzurro potrebbe anche andare a destra se la de-
2-2 finale contro il Catania, i baby che in questo momento possono dare quella «gamba» e quella vivacità di cui l’Inter ha bisogno come dell’aria. Nel centrocampo a tre dovrebbero essere loro due gli scudieri di Stankovic. E Pazzini? Non segna dal 22 gennaio, ovvero dall’ultima vittoria: per lui dovrebbe esserci la panca. Intanto, sempre secondo le indiscrezioni di ieri, Angelo Palombo dovrebbe tornare in panchina. A Inter Channel, l’ex sampdoriano ha definito l’Inter come «un banco di prova importante, anche per me stesso».
cisione di preservare Maicon per il Marsiglia dovesse prevalere sulla titolarità a Verona. Operazione Cambiasso Ecco, e
allora il Grande Epurato sarebbe Esteban Cambiasso? Aspettiamo prima di darlo per «panchinato», ma ieri l’argentino ha svolto un lavoro specifico a parte e - soprattutto - ci sarebbe l’idea di averlo al massimo della forma nel ritorno contro l’Olympique Marsiglia. Non sarebbe una bocciatura ma una gestione delle risorse. No Pazzo no party? Di certo do-
vrebbe esserci la conferma di Andrea Poli e Joel Obi, i ragazzotti che hanno stimolato quel
1 Wesley Sneijder, 27 anni IMAGE 2 Andrea Poli, 22 anni FORTE
3 Joel Obi, 20 anni FORTE
Tutti e tre potrebbero essere titolari a Verona contro il Chievo
m.d.v. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Le primarie di Moratti Inter, ecco il candidato Blanc Testa a testa con Villas Boas In Francia sono convinti: il c.t. deI Bleus è in cima alla lista del presidente Che pensa sempre al portoghese in attesa di vedere Ranieri vincere MATTEO DALLA VITE ALESSANDRO GRANDESSO MILANO
E se fosse testa a testa Villas Boas-Blanc? Di questi tempi il bombardamento sottotraccia è inarrestabile e imprevedibile. Tradotto: esce di tutto e anche il suo contrario, del tipo questo allenatore a Moratti piace, no anzi non convince. L’ultima arriva dalla Francia ed è un ribadire quel che è stato detto più volte: c’è anche Laurent Blanc fra i candidati del dopo-Ranieri. Ma a quale livello? Superiore al portoghese dicono a Parigi, mentre in Italia il partito dell’ex tattico di Mou prende corpo di più. Rinnovo e risultati Il quotidiano
Le Parisien racconta qualcosa che arriverebbe direttamente da fonti milanesi: Blanc sarebbe il primo della lista-Moratti.
RONALDO
«Chiesi a Moratti di cacciare Cuper Mandò via me» RIO (m.can.) Quasi dieci anni dopo l’addio all'Inter, Ronaldo ha ammesso di aver chiesto al presidente Massimo Moratti il licenziamento del tecnico Hector Cuper. Lo ha rivelato alla tv brasiliana: «Andai dal presidente Moratti — ha raccontato — e gli dissi: "Presidente, non è possibile continuare con Cuper". E il presidente mi rispose: "Allora vattene tu". Così me ne andai al Real Madrid». Ronaldo ha aggiunto che quella è stata l’unica occasione della sua carriera in cui ha tentato di far licenziare un tecnico.
la scheda
la scheda
ANDRE VILLAS BOAS 34 ANNI EX TECNICO CHELSEA
LAURENT BLANC 46 ANNI C.T. FRANCIA
A detta di molti è il primo della lista di Moratti per l’anno che verrà: essendo stato esonerato dal Chelsea, tecnicamente potrebbe rientrare subito su un’altra panchina non inglese. In caso di «naufragio» di Claudio Ranieri, potrebbe arrivare anche subito.
Ha un contratto con la Federazione francese che scade nel luglio prossimo: fra lui e la FFF è in atto una sorta di braccio di ferro sul rinnovo o meno dell’accordo. Per il quotidiano «Le Parisien», Blanc è il primo della lista per la futura Inter di Massimo Moratti
1977 André Villas Boas nasce a Oporto il 17 ottobre ’77.
1965 Laurent Blanc nasce ad Ales (Francia) il 19-11-’95
1999 E’ l’anno in cui 1994 Comincia la sua carriera da assistente: prima Porto, poi Ipswich Town, quindi al Barça, poi diventa c.t. delle Isole Vergini, poi fa il tattico di Mou al Porto, al Chelsea e all’Inter
2009 Comincia la sua carriera da solo: Academica, Porto e Chelsea.
Sopra, André Villas Boas con la casacca dell’Inter: è stato assistente e tattico di José Mourinho per una stagione
approda (dopo aver giocato anche nel Napoli, nel Marsiglia e nel Barcellona) all’Inter: ci resterà due stagioni. Dopo andrà al Manchester United, dove trova Diego Forlan.
2010 Dopo aver allenato il Bordeaux, diventa c.t. della Nazionale francese
Sopra, Laurent Blanc vestito da interista: con i colori nerazzurri il francese ha giocato per due stagioni
La situazione del c.t. della Francia è complessa: il suo accordo scade nel luglio 2012 e quindi da inizio del nuovo anno potrebbe firmare per qualunque altra squadra; ma Blanc avrebbe come priorità un allungamento del contratto. Ma la Federazione Francese parte dal presupposto che Blanc deve prima fare un grande Europeo, e poi eventualmente si discuterà del rinnovo anche sfrangiando lo staff di 21 uomini (lui compreso) che viene ritenuto esoso-oneroso. Soldi e... possibilità Blanc, dal canto proprio, è convinto di aver già raggiunto un risultato da rinnovo (la qualificazione all’Euro stesso) e aggiunge che in caso di allungamento dell’accordo sarebbe il primo a togliere le tende nel caso in cui non riuscisse a centrare Brasile 2014. Il suo guadagno con la federazione è di 100 mila euro lordi al mese. A Rmc, è intervenuto l’agente del tecnico Jean-Pierre Bernès: «Blanc è stato un giocatore dell’Inter, ma Moratti sa che ora è impegnato con la Francia. L’obiettivo di Laurent è l’Europeo, poi tutto è possibile». Priorità e M’Vila Situazione complessa insomma, nella quale l’Inter starebbe a osservare per capire bene se la priorità del c.t. francese (stimato da molti) è la Francia o il nerazzurro. E se nerazzurro fosse davvero, be’, è confermabile quanto detto tempo fa: M’Vila (inamovibile nei Bleus) diverrebbe interista. Conoscenza e sms Insomma, le fonti provenienti dalla Francia definiscono Blanc più avanti di Villas Boas, che però avrebbe tre vantaggi: conosce l’ambiente e la città, ha mantenuto rapporti all’interno dell’Inter, stuzzica molto Moratti. Villas Boas, poi, avrebbe già ricevuto diversi messaggi da parte di tesserati nerazzurri: un tracollo di Ranieri potrebbe portarlo in pista subito. A meno che non venga scelto il traghettatore Stramaccioni. Ma il made in Italy... In tutto questo, continuano le voci italiane: una riguarda - come detto - Vincenzo Montella, l’altra sempre Walter Mazzarri impegnatissimo con il Napoli e che De Laurentiis non ha alcuna intenzione di liberare. Moratti riflette. E spera di non dover prendere decisioni drastiche già da domani sera. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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SERIE A
Nuovo Hamsik «Faccio meno gol così segnano altri» Lo slovacco: «Gioco più dietro e offro più assist» Sul Napoli: «Cambiata marcia, ora voglio una Coppa» DAL NOSTRO INVIATO
MIMMO MALFITANO CASTELVOLTURNO (Caserta)
E’ un talento da ammirare, il suo. E non è casuale, dunque, se mezza Europa è affascinata dallo stile e dalla sua classe. Marek Hamsik vive un periodo particolare, tutti gli sforzi li sta concentrando su questa stagione che potrebbe essere quella della sua definitiva consacrazione e maturità. Con Lavezzi e Cavani, rappresenta il simbolo del nuovo corso napoletano, quello legato al progetto di Aurelio De Laurentiis. Un programma che vola spedito verso grandi traguardi, sostenuto pure dall’impegno di Walter Mazzarri e da un gruppo di giocatori che ha saputo trasformare un’anonima quotidianità in momenti sorprendenti. «Stiamo vivendo un periodo speciale. Abbiamo sommato quattro vittorie consecutive in campionato e abbiamo sconfitto il Chelsea nella gara d’andata degli ottavi di Champions League. Ma non è finita qui: servirà una grande prestazione a Stamford Bridge», ha osservato il centrocampista slovacco intervenendo a Marte live. Inversione di tendenza Qualcosa è cambiato nell’ultimo mese. Il Napoli ha trovato continuità nei risultati, recuperando qualche posizione verso l’alto. «C’è grande equilibrio, la classifica è corta, è tutto aperto per entrare sia in Champions sia in Europa League. Sono bastate quattro partite per cambiare la nostra storia in questo campionato, ora dobbiamo continuare così, senza sottovalutare il Cagliari, l’avversario di venerdì (domani sera, ndr)». Un impegno che potrebbe risentire della pressione che l’ambiente vive per l’attesa del ritorno a Londra, contro il Chelsea, in programma mercoledì. Ma Hamsik tranquillizza tutti: «Ogni partita va affrontata al massimo a prescindere dal valore dell’avversario. Speriamo di non
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I NUMERI
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la sola assenza finora in campionato di Hamsik nelle prime 26 giornate. Ha saltato per squalifica solo la partita casalinga contro l’Inter al 25ª turno. Anche nelle ultime due stagioni mancò in una sola partita: 37 presenze su 38 sia nel 2009-2010, sia nel 2010-2011
5,88 la media oto in campionato di Hamsik
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i mesi senza gol in campionato: l’ultimo lo ha segnato l’8 gennaio scorso a Palermo (3-1).
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il massimo di gol di Hamsik in un campionato di serie A: li segnò nel 2009-2010 Marek Hamsik, 24 anni, è al Napoli dalla stagione 2006-07. Fu acquistato dal Brescia per 5,5 milioni DAPRESS
soffrire come è successo con il Parma. In Italia non esistono partite scontate». Posizione nuova Da un mese,
Mazzarri ne ha modificato la posizione: adesso, Hamsik gioca sulla linea dei centrocampisti e il gioco è migliorato. «Va bene così. Contro le squadre che giocano con la difesa a tre, a me tocca uno dei centrocampisti avversari per poi ripartire. Segno di meno? Posso migliorare, guardo le statistiche: negli ultimi cinque anni, la media è oltre i 10 gol. Ora sono a quota otto considerando la Champions. In compenso, ho migliorato negli assist, ne ho fatti sette. Sinceramente, m’interessa la squadra, adesso sta facendo bene Lavezzi e sono contento
per lui». Idee future Non è un mistero
che Hamsik sia uno dei giocatori più appetiti del Napoli. Lo scorso anno, il suo passaggio al Milan fu bloccato soltanto dalla presa di posizione di De Laurentiis che non volle cederlo. Quest’anno, chissà. «Il mio sogno? Vorrei vincere qualcosa con il Napoli, per adesso sono ottimista sulla Coppa Italia. La Champions? Ha un fascino incredibile, è bellissimo il colore che sa offrire il San Paolo. Il mio rapporto con la città? Questi cinque anni sono stati bellissimi, Napoli è casa mia. E con Cavani e Lavezzi voglio esserne la forza», ha concluso Hamsik. © RIPRODUZIONE RISERVATA
PALAZZO IN LEGA PRO OKAY AL BLOCCO DEI RIPESCAGGI
Consiglio federale: Lotito resta fuori ma ritorna in Lega La Serie A 2012-13 dovrebbe partire il 25-26 agosto. E per il futuro l’idea: giocare nelle feste MAURIZIO GALDI MARCO IARIA
Era il grande assente, ieri mattina. Dieci minuti prima dell’inizio del comitato di presidenza, l’Alta corte di giustizia sportiva bocciava il ricorso di Claudio Lotito. E il Consiglio federale delle 13 cominciava senza di lui. Un po’ ci erano abituati visto che i membri in quota alla Lega di A sono stati assenti per oltre un anno, ma immediatamente è stato dato seguito alle indicazioni già arrivate anche dal Coni: il patron della Lazio, durante la sospensione scattata dopo la condanna in primo grado per Calciopoli, potrà essere sostituito da un supplente in modo che la Serie A mantenga inalterata la sua rappresentatività nel «governo» del calcio italiano. La prima occasione utile sarebbe l’assemblea del 16, già convocata per eleggere i membri vacanti del consiglio di Lega: a quel punto si innescherebbe un giro di poltrone che promette scintille. Rientri Lotito, comunque, al pari di Andrea Della Valle e Sandro Mencucci della Fiorentina, potrà riprendere a rappresentare il suo club e quindi a partecipare alle assemblee di via Rosellini: modificato l’articolo 22 bis delle Noif, come aveva chiesto la Lega. Strettamente legata al caso Lotito la nomina di Gerardo Mastrandrea a presidente della Corte di giustizia federale in sostituzione del dimissionario Giancarlo Coraggio, che nel suo parere sulla norma etica del Coni aveva criticato l’operato dell’Ente sportivo. Ripescaggi Il numero 1 della Figc Giancarlo Abete ha confermato il blocco dei ripescaggi anche per la prossima stagione, ma «il numero minimo delle squadre verrà stabilito solo dopo una riflessione che verrà fatta prima del prossimo consiglio sulle norme per l’iscrizione ai campionati». Quest’aper-
Claudio Lotito, 54 anni ANSA
tura verso la proposta lanciata dall’Assocalciatori ha consentito di superare l’impasse con la Lega Pro, che vorrebbe arrivare quanto prima alla riforma del campionato portando a 60 le squadre in tre gironi da 20 e senza la separazione tra Prima e Seconda divisione. Calendari Abete, sollecitando Beretta e Tommasi per la firma del regolamento dei collegi arbitrali (avverrà la settimana prossima) e il rinnovo del contratto collettivo (in scadenza il 30 giugno), ha anche suggerito alla Lega di A di anticipare l’inizio del campionato. «L’anno prossimo — ha detto Beretta a Skysport 24 — la situazione sarà più semplice per l’assenza di competizioni internazionali». L’ipotesi più probabile è di far scattare il torneo 2012-13 nel weekend del 25-26 agosto disputando così due giornate prima della Nazionale. Dal 2013 in poi, la Lega ha lanciato una proposta al sindacato: «Perché non giochiamo all’inglese durante le vacanze, con turni pomeridiani a Santo Stefano, il 31 gennaio e all’Epifania, spostando la pausa invernale di 20 giorni a metà gennaio?». L’Aic ci pensa. Di sicuro, è un’idea intelligente per invogliare la gente a frequentare gli stadi. Ma bisognerebbe convincere pure quei club abituati alle tournée di metà stagione. Oggi si riunisce il consiglio di Lega per cominciare a discutere della nuova governance, dopo la conferma di Beretta fino alla scadenza del quadriennio olimpico. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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EUROPA LEAGUE ANDATA OTTAVI IL TECNICO DEI RIVALI
Verbek certo: «Loro sono super, noi gli sfavoriti» ALKMAAR (fr.vell.) Agli
olandesi conviene buttare tutta la responsabilità sull’Udinese: «Sono i favoriti, hanno giocatori importanti, una rosa, compresi i prestiti di 45 calciatori, hanno più soldi di noi, e un 4o posto in A vale più del nostro primo in Eredivisie perché ottenuto con Juve, Inter, Milan, squadre che noi ci sogniamo». Gertian Verbek, che sta pilotando l’Az al massimo (pure in semifinale di coppa d’Olanda con l’Heracles) fa la premessa. Poi infastidito da chi gli richiede dell’invasore col portiere Esteban, dà la stoccata: «Ho visto l’Udinese con l’Atalanta ma non ho tratto particolari spunti».
capocannoniere della Serie A e deus ex machina atteso dal c.t. azzurro Prandelli per dare consistenza all’attacco azzurro, parta dalla panchina, lo spiega Guidolin: «Tre partite in 8 giorni le tiene a fa fatica, deve recuperare. In Europa League ho seguito questo orientamento, è andata bene. Lui può entrare a partita iniziata e dare la svolta. Bisogna anche guardare la carta d’identità». «Ho 34 anni e il dolore al piede l’ho ancora. Bravi i medici a rimettermi in sesto, ma devo riguardarmi anche se ogni volta do il massimo, anche in Nazionale se ci sarà bisogno di me. Ma non consideratemi l’unico, l’Italia le punte le ha; chiaro, perdere Rossi e Cassano è un danno. Io con l’Az Alkmaar spero di non entrare, vorrebbe dire che non c’è bisogno». Battute Aldilà delle parole,
Il tecnico Guidolin e la scarsa considerazione: «E’ una motivazione in più. L’Az? Squadra tosta» AL NOSTRO INVIATO
FRANCESCO VELLUZZI ALKMAAR (Olanda)
Figli di un dio minore. Dalla scorsa estate l’Udinese vive con questa etichetta addosso. Ma Francesco Guidolin della scarsa considerazione dell’ambiente ne ha fatto un punto di forza: «È il motivo più bello per cui poter spendere tutto. La cosa più motivante. L’ho detto ai ragazzi in spogliatoio. Ci piace questa condizione, ogni volta vogliamo stupire. Nessuno avrebbe detto
che saremmo stati in corsa in Europa e in campionato. Ma non ci sentiamo dimenticati». Totò Di Natale, che siede alla destra del tecnico bianconero, conferma: «È un onore, è il massimo essere qui a giocarci un ottavo di finale così importante contro una squadra forte come l’Az Alkmaar». Totò sì no Ma c’è un problema.
Totò, ancora una volta, è in dubbio. Non che snobbi l’Europa: ha giocato, segnando sempre, 2 gare su 8. Il motivo per cui è facile che pure stasera il
l’Udinese perde altri pezzi: Basta è rimasto a Udine (sperando di recuperare per la partita contro il Novara): infiammazione all’adduttore; Abdi è ancora fuori gioco, Isla e Badu bisogna scordarseli. Giocherà Ferronetti a destra e in attacco Armero, salvo sorprese a cui Guidolin ci ha abituati, dovrebbe supportare Floro Flores, con Pasquale esterno a sinistra. Gli avversari Ma l’emergenza
(20 convocati con 3 Primavera e il terzo portiere) non spaventa il tecnico: «Ci crea problemi perché viviamo una stagione di insidie e trabocchetti, ma abbiamo fiducia nei giocatori a disposizione. Ho grande rispetto per l’Az Alkmaar, squadra molto veloce, che gioca un calcio propositivo, ma vogliamo la qualificazione e vogliamo giocarcela subito qui». A supportare i giocatori bianconeri, contro l’Udinese d’Olanda, l’Az Alkmaar è la vera sorpresa in Eredivisie, ci saranno più di 600 friulani. Non sono i 5 mila di Barcellona ai tempi della Champions League, ma sono tifosi fidelizzati, quelli che patron Gianpaolo Pozzo, anche ieri in aereo con i ragazzi, chiede a gran voce. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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IL TABELLONE IN CAMPO ANCHE IL MANCHESTER UTD
GDS
Francesco Guidolin, 56 anni, tecnico dell’Udinese POLARIS
la staffetta Dzeko-Balotelli DAL NOSTRO INVIATO
LUCA CALAMAI LISBONA (Portogallo)
Di Natale ai box Totò annuisce:
GDS
Format Udinese «Sottovalutati ma in corsa per tutto»
D Mancini vara
A LISBONA IL CITY CONTRO LO SPORTING
numeri& STATISTICHE
COSÌ IN CAMPO ALKMAAR, ORE 21.05
Ho 34 anni e il dolore al piede l’ho ancora. Bravi i medici a rimettermi in sesto, ma devo riguardarmi ANTONIO DI NATALE ATTACCANTE UDINESE
Una staffetta per Balotelli. Il City ha grande ricchezza nel reparto offensivo e si può permettere di dosare il minutaggio delle sue stelle. L’idea di Mancini è di affrontare lo Sporting Lisbona con Dzeko titolare e di inserire Mario in corso d’opera. Soluzione ideale anche per salvaguardare gli equilibri dentro lo spogliatoio. Il tecnico italiano ha il dovere di non apparire Balotelli-dipendente. Intanto chiude le polemiche del passato. Professionista «Ho parlato con Mario. Lui mi ha
garantito un comportamento da professionista esemplare. Gli credo». Una promessa che ha avuto anche l’effetto di ridurre l’entità della multa scattata dopo le ultime «sbandate». Balotelli a parte, il City ha preso molto sul serio questa Europa League che può diventare una vetrina nobile per un club sempre «affamato» di vittorie. Quindi in campo andranno più o meno tutti i titolari con qualche dubbio sull’undici iniziale: Kolarov o Clichy; Johnson o Yaya Toure e, appunto, Dzeko o Balotelli. Tutte opzioni di alto livello. «Il nostro obiettivo — spiega Mancini — è quello di portare avanti il doppio binario Premier-Europa League. Non è facile giocare ogni 3 giorni ma il City ha una rosa all’altezza. Contro lo Sporting sarà dura. La squadra di Pacienza non è in testa alla Lega portoghese ma in Europa League ha grandi risultati: avversari preparati». L’Europa League non è più un torneo di serie B. Il tecnico dice: «Il nostro obiettivo è cercare di arrivare fino in fondo ma la concorrenza è di alto livello. Penso al Manchester United, al Valencia, allo stesso Sporting Lisbona. Rivali nobili. E le Coppe sono strane: a differenza del campionato se sbagli una partita puoi rovinare tutto senza aver il tempo per correggere l’errore. Serve concentrazione. La squadra favorita? Vogliamo andare avanti e per questo serve un buon risultato nella gara di andata». Bomber Anche lo Sporting ha il bomber. L’olandese Ricky Van Wolfswinkel, classe ’89, è la grande rivelazione del campionato portoghese quotato già 12 milioni. La settimana scorsa si parlò di Inter interessata e di contati con lo Zenit di Spalletti (eliminato dal Benfica). Stasera sugli spalti attesi osservatori di molti club, pure Juve e Genoa. La sfida contro Aguero-Dzeko e Balotelli è per RVW prova di maturità. Così a Lisbona, ore 21.05: SPORTING (4-3-3) Rui Patricio; Joao Pereira, Anderson Polga, Xandao, Insua; Matias Fernandez, Carrillo, Schaars; Jahyun, Van Wolfswinkel, Capel. All. Paciencia. MANCHESTER CITY (4-2-3-1) Hart; Kolo Toure, Kompany, Lescott, Kolarov; De Jong, Barry; Silva, Johnson, Aguero; Dzeko. All. Mancini. ARBITRO: Velasco Carballo (Spagna).
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Preziosi «Contro la Juve non firmo per il pari» FILIPPO GRIMALDI GENOVA
Palermo FRANCESCO CARUSO PALERMO
Zamparini: «Totti? Più dura con Ibra» Dopo lo svedese, il giallorosso: «Marcarlo è più facile di una volta» Arriva la Roma a Palermo e Maurizio Zamparini, che acquistò il club rosanero dall’ex presidente giallorosso Franco Sensi, ricorda il suo «sbarco» in Sicilia: «Dovevo traghettare i giocatori dal Venezia che avevano un monte stipendi alto per la serie B — racconta Zamparini a Radio Radio —, mi incontrai con Sensi che aveva il Palermo sulle spalle e non vedeva l’ora di disfarsene e lo rilevai, pagandolo bene. Quando sostituì il papà dissi a Rosella Sensi che non potevo immaginare una neopatentata alla guida di una Ferrari, ma poi mi sono ricreduto, sono rimasto stupito dalla sua tenacia». Transizione Zamparini esprime giudizi positivi
sulla Roma di oggi, che paragona alla sua squadra: «La vedo in fase di transizione per la condizione economica e in attesa di una proprietà forte che in questo momento è difficile da trovare. Baldini e Sabatini sono tra i migliori dirigenti in circolazione. Luis Enrique sta praticando un gioco nuovo, penso ci voglia un po’ di tempo, come è successo al Palermo che, dopo aver fatto cinque gol alla Lazio, ha perso malamente con Siena e Milan. Roma e Palermo hanno bisogno di un paio di anni per crescere». Stima per Luis Enrique Zamparini tesse anche le
lodi del tecnico romanista Luis Enrique: «Io non posso dare consigli sugli allenatori, Baldini e Sabatini sono più bravi di me. Il suo lavoro mi sembra positivo. In Italia siamo abituati a badare a non prendere gol e lui dovrà pensare un po’ di più a questo. La Roma sta lavorando bene. Certo, per loro perdere il derby è come perdere il campionato. Totti? È uno dei più grandi campioni, è un uomo squadra, ma ovviamente adesso è più facile da marcare rispetto a Ibra». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Cagliari MARIO FRONGIA CAGLIARI
Cellino: «Se resto io non retrocediamo» ll patron suona la carica: a Napoli per allontanarsi dalla zona calda «Sino a quando ci sarò io, il Cagliari non retrocederà mai. Da perdente non me ne vado». Sul web la frase di Massimo Cellino è ovunque. Il presidente rossoblù — avvilito per la questione stadio sui due fronti, Karalis Arena e Sant'Elia — ha annunciato l’addio a giugno. Con tanto di affidamento del club a un triumvirato e partenza per Miami. Non sarebbe la prima volta. Nel 2006 il patron era volato in Florida lasciando la presidenza all’avvocato bresciano Ghirardi. Durò poco. Ora, a 48 ore dalla sfida al Napoli, Cellino freme. Sia perché il San Paolo dal ’97 (spareggio perso col Piacenza, retrocessione in B) è carico di significati, sia per la sconfitta di Siena con la squadra a 6 punti dal Lecce terzultimo. Cellino domani sera non tollera amnesie e attende il riscatto. Intanto, sabato notte il presidente ospita ad Asseminello il chitarrista Kee Marcello, ex Europe. In pista anche la band di casa, i Maurilios col sassofonista Amedeo Bianchi reduce dal festival di Sanremo. Il tema? «W le donne». Incasso in beneficienza per Ipazia, associazione che assiste pazienti operate di tumore al seno. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il fiuto (per gli affari o per il calcio, non fa differenza) è lo stesso, ma ci sono due Enrico Preziosi che convivono nella stessa persona. L’imprenditore, che ieri ha rinsaldato il suo legame con Genova inaugurando il secondo punto vendita sotto la Lanterna che fa capo all’azienda di famiglia (e numero 125 in totale: fate i vostri conti...), ricordando, fra le risate generali, che «qui avrò bisogno anche dei clienti sampdoriani...». Poi c’è l’altro, appassionato di calcio e già in clima-Juve,
prossima avversaria al Ferraris. Una partita «per cui a priori non firmerei per un pareggio. Solo dopo, forse, mi accontenterei». Ha già pronta la sua ricetta, il presidente: «Un Grifone formato Napoli, Udinese e Lazio». Con un Gilardino in più rispetto al recente passato: «Se fosse sceso in campo con Parma e Chievo avremmo visto un altro Genoa e oggi forse la classifica sarebbe diversa». A proposito: ce n’è anche per il Lecce: «Se Cosmi fosse stato più sereno, alla fine
Tedeschi di Roma Klose va dal Papa
avrebbe ammesso di averci portato via un punto». Meglio guardare avanti. «Cerco di fare il mio lavoro sempre al meglio. Ma non sono eterno, anche se per il futuro non vedo altri presidenti con programmi che possano soddisfare le ambizioni di tutti». Sperando in un domani migliore, nel nome di Palacio: «Con lui abbiamo fatto un sacrificio importante, con cifre che non sono da Genoa. Ora speriamo che rimanga». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Roma ALESSANDRO CATAPANO ROMA
A Palermo serve Il bomber, emozionato, ha coronato il sogno un altro Lamela Sabatini-2013 di incontrare il connazionale Bendetto XVI Lazio STEFANO CIERI ROMA
Questo è un «gol» che non scorderà mai. Miro Klose lo ha «segnato» ieri mattina in un luogo particolare e unico: Piazza San Pietro. L’attaccante tedesco della Lazio ha preso parte all’udienza generale del mercoledì di Papa Benedetto XVI e ha così coronato il sogno di incontrare personalmente il Pontefice. E’ accaduto al termine dell’udienza, quando Klose ha potuto stringere la mano del Papa tedesco, sotto gli occhi del segretario speciale di Benedetto XVI, Padre Georg, tedesco pure lui. Tedeschi famosi Banalizzando l’evento (Sua Santità
ci perdoni) si può dire che sia stato l’incontro tra i due tedeschi più famosi della capitale. Papa Ratzinger a Roma è di casa da tempo, già prima di diventare Papa, mentre Klose ci ha messo pochi mesi a far innamorare la parte biancoceleste della città e a farsi rispettare e stimare da quella giallorossa. E, più in generale, a farsi apprezzare da tutti per le sue qualità di calciatore ed anche per i suoi modi fuori dal campo, sempre sobri, mai sopra le righe. Ieri in Vaticano è stato presentato come «capitano della nazionale tedesca di calcio», una sfumatura che magari farà poco piacere ai tifosi laziali, ma che è logica, visto che a riceverlo c’era il Papa tedesco. Inutile sottolineare in quale lingua abbiano comunicato, quel che è certo è che Klose, uomo di ghiaccio quando è in campo, in questo caso ha tradito una certa emozione. Cattolico praticante Klose era ac-
compagnato dalla moglie Sylwia che però non ha potuto stringere la mano al Papa perché inizialmente la sua presenza non era prevista e il rigido protocollo del Vaticano non ammette modifiche dell’ultima ora. Ciò nonostante, per Klose è stata comunque una giornata unica.
Novara GIUSEPPE MADDALUNO NOVARA
Tesser: «Che bello tornare a lottare» Di nuovo in panchina dopo cinque settimane: «Salvezza possibile» Dopo la gioia per il ritorno in panchina e la festa della gente della «sua» Novara, che lo ha accolto con affetto e calore (come lo aveva salutato cinque settimane fa), per Attilio Tesser ieri è stato il primo giorno sul campo, di nuovo al fianco dei suoi ragazzi. Salvezza? Si può Sereno e determi-
nato, il tecnico di Montebelluna non vuole sentir parlare di futuro ma solo di lotta per la salvezza: «Prima di pensare a quello che sarà, abbiamo il dovere di fare il possibile e l’impossibile per provare a centrare la salvezza. So che è difficile, come
Per lui, cattolico praticante, incontrare il Papa era un sogno manifestato sin dal giorno del suo arrivo a Roma. La scelta stessa, effettuata la scorsa estate, di preferire il campionato italiano e la Lazio ad altre opzioni era in parte legata anche alla possibilità di vivere nella città che è il centro mondiale del Cattolicesimo. E il sogno di incontrare il Papa, coronato ieri, è peraltro destinato ad essere presto replicato per Klose, visto che nei prossimi mesi sarà la Lazio nel suo insieme (quindi anche il tedesco) a prendere parte ad un’udienza generale del mercoledì di Papa Ratzinger. Sempre in emergenza Quel giorno ci sarà anche Edy Reja che ieri invece, mentre il suo attaccante era in Piazza San Pietro (Klose si è poi allenato da solo nel pomeriggio), a Formello faceva la ormai abituale conta degli uomini. Per il match di domenica col Bologna gli assenti saranno dieci (nuovo record stagionale): due squalificati e otto infortunati. Tra questi ultimi ce n’è uno, Zauri, che a sorpresa potrebbe fare in tempo a recuperare. Al momento però è solo una speranza. Ma all’emergenza il tecnico goriziano è ormai abituato. E poi al centro dell’attacco avrà comunque il totem Klose. Che, a differenza di quanto accaduto ieri a Piazza San Pietro, in campo non si emoziona mai. E non sbaglia un colpo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Miroslav Klose, 33 anni, a colloquio con il Papa Benedetto XVI ANSA
sapevamo tutti che lo sarebbe stato fin dalla scorsa estate. So anche, però, che ce la possiamo ancora fare e, per questo, non possiamo lasciare nulla di intentato». Rapporto solido Prima dell’allenamento, poche
parole nello spogliatoio alla squadra, giusto il tempo di un «Ben trovati» perché, tra chi si conosce da tanto tempo, in fondo, basta uno sguardo, un sorriso, per dirsi tante cose. «La panchina è la mia vita e sono orgoglioso di riprendere il cammino che avevo iniziato tre stagioni fa in Lega Pro – spiega Tesser – il mio rapporto con il Novara è sempre lo stesso: era forte prima e lo è a maggior ragione adesso. Un rischio per me il ritorno in panchina? Lo stesso che ho avuto l’onore di assumere la scorsa estate e che sono felice di continuare a correre». «Attorno a Tesser e all’entusiasmo con cui ha accettato di tornare in panchina – rilancia il neo d.s. Cristiano Giaretta – ci ricompattiamo e ripartiamo alla ricerca di questa impresa che, ne siamo tutti certi, non è ancora impossibile. Per i bilanci e per pensare al futuro, poi, ci sarà tempo alla fine del campionato in corso». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Erik Lamela, 20 anni, attaccante della Roma LAPRESSE
All’andata esordio con l’unico gol in A del baby. Ieri sera la squadra a cena Quattro mesi e mezzo, 138 giorni, un intero girone senza gol né altre magie degne del suo talento. Qualche squarcio di luce accecante, l’impressione a volte di poter spiccare il volo, poi pure la sua stagione è diventata grigia. Dal Palermo a Palermo: che fine ha fatto Erik Lamela? In principio, fu come un’apparizione, dopo appena 8’ di gioco: l’argentino — costato tra impicci e imbrogli venti milioni di euro — si presentò ai romanisti con un gol bellissimo, un concentrato di tecnica calcistica e impertinenza giovanile. Era il 23 ottobre, sembrava l’inizio di una favola. E invece, partita dopo partita, è diventata una storia normalissima, perfino anonima negli ultimi tempi. Lamela, in fondo, è l’immagine di questa Roma: giovane, talentuoso, pieno di buone intenzioni, eppure c’è qualcosa che gli tarpa le ali. Troppa pressione? Ancora troppo giovane per una città canaglia com’è Roma? Allora, quando il suo nome era sulla bocca di tutti, Luis Enrique e Walter Sabatini invitarono giustamente alla calma: «È giovane, si deve ancora fare, non lo caricate di troppe responsabilità». È andata come temevano: il ragazzo, solo 20 anni, si è involuto, ha abbassato il livello delle sue prestazioni, si è «normalizzato». Il rendimento della squadra non lo ha aiutato né la fortuna: il derby poteva rilanciarlo e invece per l’espulsione di Stekelenburg lo ha vissuto da spettatore. Il Palermo potrebbe venirgli in soccorso, almeno stimolarlo. Non sarebbe male per una Roma in crisi, che ieri sera per ricompattarsi ha rispolverato l’antica usanza della cena di gruppo. Totti, Lamela e il grosso della squadra si sono ritrovati in un ristorante dell’Eur. Oggi Luis Enrique, che già dovrà fare a meno di Pjanic e Juan, saprà se potrà contare su Osvaldo: si attende l’esito del ricorso contro la squalifica. Inutile dire che farebbe assai comodo. Intanto una (importante) certezza c’è già: manca solo l’ufficialità ma Sabatini ha prolungato il contratto fino al 2013. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 8 MARZO 2012
Torniamo a Gegic: le chiede di agganciare calciatori e lei incontra Masiello per cercare di alterare le gare del Bari.
Bellavista «Ho barato Ma il calcio è marcio»
«Erano retrocessi, la condizione ideale per fare quello che voleva lui, ma non ci sono riuscito. Come mai? Lo spogliatoio era spaccato, inaffidabile. Se ho registrato le conversazioni con Masiello? Mai. Poi gli Zingari sono arrivati lo stesso a Bari. Anche senza Bellavista». A Milano lei era nello stesso albergo di Ilievski e altri giocatori dopo un Lazio-Genoa 4-2, considerato truccato dagli inquirenti.
«In quell’hotel ho soggiornato tante volte, compresa quella sera. Ilievski avrà avuto i suoi motivi per essere lì. Io non li conosco».
Parla l’ex capitano del Bari: «Ho tentato qualche combine ma invano. Paoloni ci fregò» DAL NOSTRO INVIATO
FRANCESCO CENITI BITONTO (Bari)
«C’è un fatto che mi preme chiarire: non ho mai avuto nessun contatto con i clan mafiosi. È un’accusa infamante che mi sta lacerando dentro, ma soprattutto è falsa. Ho fiducia nella magistratura: il loro lavoro farà chiarezza e mi restituirà in ritardo molta della dignità perduta ingiustamente. Dal giorno del mio arresto sono accadute diverse cose: oggi i vertici della Figc stanno scoprendo quello che tutti sapevano. Le scommesse illegali sono solo una conseguenza di una mentalità sbagliata. Il calcio italiano è profondamente malato. Da noi le ultime gare di campionato sono da sempre un mercato, i taciti accordi la prassi. Per non parlare dei giocatori-scommettitori: molto più di una semplice maggioranza. Sentirlo dire da me può sembrare un paradosso: l’inchiesta di Cremona ha avuto il merito di far uscire il marcio». Eccolo qui Antonio Bellavista, l’unico che fino a ieri aveva scelto di non parlare con nessuno, inquirenti compresi («è un mio diritto, ma chiederò d’incontrare il pm Di Martino e lo stesso farò con la procura di Bari (dove è indagato, ndr)». Un silenzio interrotto nel modo più naturale: «Può scendere a Bitonto, facciamo un’intervista». Nell’ampio salone di una
bella villetta a pochi chilometri da Bari, l’ex centrocampista torna a «ringhiare» come quando indossava la maglia biancorossa e dalle sue parti era difficile passare («mi chiamavano Makelele per questo»). Mostra tutti i faldoni dell’ordinanza («li so a memoria...»), sgrana gli occhi quando ricorda l’arresto («solo in cella ho iniziato a capire in quale casino mi era cacciato») e quando le parole diventano troppo irruenti si becca il «cartellino giallo» da Tiziana. La sua compagna, sempre accanto in questo inferno chiamato calcioscommesse. Bellavista, quali sono le sue responsabilità?
«Non mi nascondo: credevo di fare soldi facili attraverso puntate che ritenevo sicure. In realtà sono andato sotto. Ho anche provato ad alterare alcune gare, ma non ci sono mai riuscito. Leggendo i giornali ho scoperto che altre persone erano più brave di me... Io come un fesso mi ero fidato di Erodiani: aveva un contatto con un portiere in attività pronto a fornirci le sfide combinate». Marco Paoloni?
«Lui. Con Erodiani vado a Bologna forte di queste dritte. E incontro Signori e i suoi commercialisti. Gli lascio 60 mila euro per la scommessa all’estero su Atalanta-Piacenza: le quote crollano e la nuova soffiata ci
Doni parlando alla Gazzetta ha invitato i giocatori che sanno qualcosa a collaborare, come sta facendo Masiello.
Antonio Bellavista, 34 anni, nel giorno dell’uscita dal carcere di Cremona ANSA
LA REAZIONE DEI CLUB COINVOLTI
Lecce e Sampdoria «Siamo estranei» (g.cal.) Il Lecce respinge qualsiasi ipotesi di combine sul derby contro il Bari dello scorso campionato, al San Nicola. «Dichiaro la totale estraneità della società — dice l’a.d. Renato Cipollini —. Non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione, neanche per i nostri tesserati. Confidiamo nell’operato della magistratura; ci muoveremo quando ci sarà qualcosa di ufficiale». L’a.d. del Lecce non commenta nemmeno la notizia secondo la quale «eventuali emissari riconducibili al club avrebbero dato assegni pesanti ai giocatori del Bari». «Di matti è pieno il mondo. E non possiamo andare dietro alle voci su Corvia, poi su Ferrario, Rosati e Benassi. Per fortuna, la squadra resta concentrata sull’obiettivo salvezza». Magari i Tesoro, che trattano l’acquisto del Lecce, potrebbero essere scoraggiati. «Non parlo della trattativa — sottolinea Cipollini —. Abbiamo dato mandato all’avvocato Sticchi Damiani di tutelare il Lecce nelle opportune sedi: vogliamo porre dei paletti, sul piano della comunicazione si fa in fretta a passare il segno». Nota anche della Sampdoria che «contesta in modo fermo e categorico le gravi illazioni in ordine ad un possibile coinvolgimento di propri dirigenti e si riserva di agire nelle sedi opportune contro chiunque diffonda notizie fortemente lesive della reputazione della società».
fa andare su Inter-Lecce. Perdiamo: a quel punto non ci ho visto più...». E chiama Paoloni: «Sarai alto uno e novanta, ma io ti spacco...».
«Ammetto: i toni erano forti. Ci aveva fregati. E comunque al telefono si dicono tante cose, ma da questo a passare ai fatti...». Avevate paura dei «cinesi» come si legge negli atti?
«Sono d’accordo. C’è troppa ipocrisia nei giudizi che sento in giro. Chi ha giocato sa che molte cose non andavano da tempo. Ci sono ex calciatori del Bari che vogliono fare una class action perché si sentono infangati dagli ultimi eventi. Vorrei che rispondessero a una domanda: non hanno mai regalato una partita oppure pareggiato perché era un risultato comodo? E questo non è calpestare le regole dello sport? Mi assumo le mie responsabilità, ma smettiamola di fare i santarelli. Ci sono presidenti condannati per aver comprato match e promozioni che danno lezioni di morale. Le sembra normale?».
«Di sicuro non facevano credito. Il debito dovevo coprirlo. Come dico a Sartor nella telefonata intercettata».
Il pm Di Martino ha proposto un’amnistia per evitare la paralisi del calcio. Le istituzioni sportive hanno detto «no». Lei che cosa dice?
Per Cremona lei ha un ruolo centrale. E conosce gli Zingari.
«Credo che la proposta sia sensata, forse l’unica possibile visto la vastità del problema. Ma le do una risposta egoistica: al calcio italiano servirebbe un’amnistia, ma preferisco che la giustizia vada avanti e scopra tutto il marcio. E una volta chiarite le colpe dei tesserati, mi piacerebbe metterle sulla bilancia e discutere della mia radiazione. Una cosa è certa: se avessi una seconda chance non la sprecherei. La lezione del carcere non la scordi più».
«È stato Gegic ad avvicinarmi a Milano. Voleva che trovassi giocatori disponibili alle combine. E offriva tanti soldi. Ho sbagliato ad accettare e ora è giusto che paghi. La squalifica a vita, però, equivale a negarmi per sempre il diritto al lavoro. Ho una scuola calcio: ai genitori dei ragazzini ho chiesto scusa. Non sono stato un buon esempio: vorrei avere una seconda possibilità. Se sgarro ancora, radiatemi pure».
Taccuino
Pisa-AlbinoLeffe, conferme da Cellini
LECCE
MAURIZIO GALDI ROMA
Francesco Ruopolo nega, Marco Cellini conferma. In questo botta e risposta c’è tutta la giornata di audizioni alla Procura federale di ieri. Cellini nella sua audizione avrebbe confermato di essere stato presente a quel famoso incontro a casa di Gervasoni nella quale si sarebbe parlato di una presunta combine per Pisa-AlbinoLeffe. Cellini a quella proposta rispose di non starci e andò via. Ieri, però, ha ricordato i
presenti a quella cena e tra questi (come già avevano detto alla Procura federale e a quella di Cremona Gervasoni e Carobbio) c’era anche Ruopolo. Cellini rischia un’omessa denuncia, ma ha anche chiarito che quando lui si era rifiutato di ascoltare qualsiasi discorso su presunte combine, gli sembrava che ogni cosa fosse stata abbandonata. Padova-Atalanta Ruopolo ha
«risposto a tutte le domande, ma il verbale è secretato», ha detto l’avvocato Diana uscendo dopo le circa tre ore di audizione. Ma sicuramente non ha fatto cenno a una eventuale combine in Padova-Atalanta. Sulla stessa gara il gip di Cremona scrive: «L’esistenza di un accordo tra le due società è sostanzialmente confermato dalle dichiarazioni rese in occasione degli interrogatori», ma al momento alla Procura fe-
S L’arresto L’1 giugno dello scorso anno è stato arrestato assieme ad altre 15 persone, tra cui Beppe Signori, nell’ambito dell’inchiesta di Cremona sul calcioscommesse. Il 16 giugno gli sono stati concessi i domiciliari e ad agosto è tornato in piena libertà.
S La condanna sportiva La Corte di giustizia federale ha comminato a Bellavista una squalifica di 5 anni con radiazione scrivendo: «Appare evidente il suo coinvolgimento e il suo ruolo all’interno di un’associazione costituitasi al fine di commettere illeciti sportivi, per alterare il risultato delle partite su cui scommettere»
Julio Sergio, stagione finita Stagione finita per Julio Sergio. Ieri il portiere bra siliano (in prestito dalla Roma) è stato visitato dal profes sore Cerulli che ha confermato la lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio destro,
derale non è arrivato nessun riscontro. Sullo stesso argomento, infatti, è stato sentito ieri anche l’attaccante dell’Atalanta Guido Marilungo. Quaranta minuti davanti ai sostituti di Stefano Palazzi e al termine il suo avvocato, Tuccini, ha dichiarato: «Posso dire soltanto che il giocatore è totalmente estraneo a qualsiasi vicenda. Non è al corrente dei fatti di cui si parla e non ha mai sentito parlare di combine».
CHIEVO
Gulan fuori due mesi VERONA (g.t.) Il Chievo perde il centrocampista Nikola Gulan per almeno due mesi: grave lesione musco lare al retto femorale destro.
PRIMAVERA
Inter bloccata dal Varese Così nei recuperi. Girone A: Sampdoria Siena 0 0. Girone B: Varese Inter 0 0 e Atalanta Udinese 2 1.
DONNE
Oggi in Procura Ora riflettori
puntati su Siena-Novara dell’1 maggio del 2011 (terminata 2-2) e sulle partite dell’AlbinoLeffe. Oltre a Vitiello (Siena) e Drascek (ex Novara), saranno ascoltati per quella partita anche il ds del Siena, Faggiano, il responsabile dell’area tecnica, Perinetti, Cristian Stellini (ex assistente del Siena di Antonio Conte, oggi entrambi alla Juventus), Coppola (ex Sie-
Antonio Bellavista, 34 anni, centrocampista del Bari in Serie A e B tra il 1999 e il 2007, ha chiuso la carriera di calciatore nel 2009
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LE AUDIZIONI IN FIGC AMMISSIONI SULLA PARTECIPAZIONE A UN INCONTRO IN CUI SI PARLÒ DI ALTERARE LA PARTITA
Ruopolo nega accordi per Padova-Atalanta Oggi riflettori su Siena-Novara
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HA GIOCATO NEL BARI
Marco Cellini, 30, nella foto con la maglia dell’AlbinoLeffe nella stagione 2007-2008 ma oggi è al Modena; ieri è stato sentito dalla procura federale LIVERANI
na), Terzi (Siena), Bertani e Gheller (ex Novara). Per l’AlbinoLeffe (Passoni, Sala, Bombardini), Poloni (attuale vice tecnico) e Garlini (assistente tecnico). Intanto ieri a Bari è stato sentito il ristoratore De Benedictis che ha riferito ai carabinieri: «Tutti sapevano» che alcune partite potevano essere state combinate. © RIPRODUZIONE RISERVATA
U19 in Spagna: c’è Svezia-Italia (f.sal.) Prosegue il torneo «La Manga» in Spagna, con la terza e ultima gara dell’Under 19 allenata da Corra dini: oggi c’è Svezia Italia (ore 12).
CALCIO A 5
Via alla Final Eight di Coppa Italia (g.l.g.) Da oggi a domenica, a Padova, Final Eight di Coppa Italia di A e U21. Programma: Marca Montesil vano (10.30, diff. RaiSport 1); Asti Acqua&Sapone Fider ma (15.30, dir. RaiSport 1); Lazio Putignano (17.30, dir. RaiSport 2) e Luparense Bisceglie (20, dir. RaiSport 1).
GIOVEDÌ 8 MARZO 2012
controCorrente di DAN PETERSON
in-Sanity? Finito. Come mai? SempliL ce: il rientro di Carmelo Anthony. Sia chiaro, questo è un mio parere. Poi, ci sono quelli che stravedono per il grande talento di Melo e lo votano nel quintetto base dell’All-Star Team dell’Est. Hanno ragione: Carmelo Anthony (nella foto AFP con il compagno Lin) è un All-Star Game player. Ma non è un campione. Certo, è un giocatore da 25 punti a partita, però, non fa la differenza. A mio avviso, per Melo conta prima Melo, poi la squadra. Tutti amano le cifre. L’anno scorso, dopo lo scambio che mandava Anthony
dallaPrima
di ALESSANDRO DE CALÒ
scito indenne dall’impatto col treno che U gli è passato sopra all’Emirates, il Milan riesce a consolidare il primato in campionato, senza muovere un dito. Un mercoledì da sornione. Fa tutto la Juve, collezionando il pareggio numero 13, nel recupero di Bologna. E’ il quinto pari nelle ultime sei partite. L’espulsione di Conte dice quanto è alta la febbre attorno al campo bianconero. Si capisce, la Juve ha visto sbriciolare tra le dita il suo tesoretto. La neve e il gelo di febbraio le avevano regalato due jolly. Due match di campionato da recuperare, due chance per riprendersi il primato, lasciato — temporaneamente — al Milan. Temporaneamente? Tre settimane fa, la Juve aveva sprecato il primo match ball, con quello 0-0 in casa del Parma, nello stesso giorno in cui Ibra e il Milan si esaltavano rullando l’Arsenal a San Siro, nella loro migliore partita dell’anno. Allora, la facilità con cui i ragazzi di Allegri avevano infilato quattro gol ai Gunners aveva reso ancora più evidente la sterilità offensiva dei bianconeri .Quelle due partite, apparentemente distanti, restano strettamente collegate. Hanno cambiato l’inerzia dei rapporti di forza tra Milan e Juve. Forse definitivamente. A Parma, i bianconeri avevano urlato allo scandalo per due rigori non concessi. Ieri Conte è stato cacciato dall’arbitro per una reazione della panchina dopo un contatto nell’area bolognese non sanzionato dall’arbitro. Il filo rosso è sempre lo stesso: un penalty solo a favore, dopo 26 partite, è poca roba per una squadra come la Juve che quando gioca spende parecchio del suo tempo all’attacco. Detto questo, restano i fatti. Al Dall’Ara, Mirko Vucinic si è svegliato, pennellando in porta un folgorante assist di Pirlo. Ma è ancora
troppo poco. Rimane l’enorme fatica che la squadra di Conte è chiamata a sostenere per riuscire a segnare un gol. Ne ha fatti 39, come il Palermo e la Roma. Meno della Lazio e del Napoli, 14 meno del Milan. Quella di Buffon resta la porta meno battuta (17 reti al passivo), eppure la somma dei singoli fattori non è troppo incoraggiante. In un torneo a 20 squadre, nessuno è mai riuscito a vincere lo scudetto pareggiando più di dieci partite. La Juve, che ha sprecato anche il secondo jolly, resta imbattuta ma è a quota 13. Un’andatura da secondo posto, se va bene. Molto dipenderà dal Milan, da come i rossoneri metabolizzeranno il lungo terrore dell’altra notte con l’Arsenal. C’è anche il mal di pancia di Ibra, da gestire. Lo scontro con Allegri, le pesanti dichiarazioni fatte agli svedesi dopo la sconfitta con i Gunners. Ibrahimovic non ha torto a sostenere che una grande squadra come il Milan non può esporsi a figuracce tipo quella del primo tempo all’Emirates. Il problema è che c’era anche Ibra in campo, sebbene — lamenta lui — in un ruolo non suo. La verità è che pure Rosicky, suo dirimpettaio, giocava fuori ruolo ma è stato il migliore di tutti. Da un campione come lo svedese, che qualcuno vorrebbe Pallone d’oro, è normale aspettarsi qualcosa di più, soprattutto nei momenti difficili. L’altra sera il Barça — sua ex squadra — si è trovato con l’acqua alla gola, nella Liga: mancava Messi, giocava in dieci contro undici, stava pareggiando 1-1 con la penultima in classifica. Iniesta e Xavi, da buoni capibranco, hanno tirato la squadra fuori dai guai. E ieri, Leo Messi, l’uomo per il quale Guardiola aveva immolato Ibra, ha segnato cinque gol nel fantastico 7-1 sul Bayer Leverkusen. Ciascuno di noi può stabilire chi ha visto giusto. Messi da solo, ha firmato 54 gol in questa stagione. Un’enormità, quasi il doppio di tutti quelli fatti dalla Juve in campionato. © RIPRODUZIONE RISERVATA
laMister
di CAROLINA MORACE
ampionato 1994-95, giocavo nell’AgliaC na, primi dieci turni, nessun gol segnato: solo pali, traverse e parate strepitose. Quell’anno però alla fine ne realizzai più di 40 e vinsi l’ennesima classifica dei marcatori. Tuttavia io sono stata un «bomber», mentre Ezequiel Lavezzi nella sua carriera di gol non ne ha mai segnati tanti. Il commento più ricorrente di noi allenatori sul giocatore del Napoli era: «Ma ti immagini se sapesse anche segnare?». Da qualche domenica il Pocho ha incominciato a farlo. A caldo il giocatore ha dato il merito alla nascita del figlio. A mente fredda, invece, ha parlato di un gran lavoro in allenamento. La nascita di un figlio regala entusiasmo e serenità, mentre il lavoro in campo e il peso ideale raggiunto spingono l’atleta a chiedere ed ottenere il massimo dal proprio fisico. Credo che Lavezzi non sarà mai un bomber ma continuerà a segnare gol importanti come sta facendo. Valutiamo le sue caratteristiche e cerchiamo di capire perché non vincerà la classifica dei marcatori. Tra le sue doti spicca la generosità. Lavezzi in campo macina chilometri di qualità, ovvero corsa ad intermittenza con repentini cambi di direzione, brusche frenate ed improvvise accelerazioni. L’intensità del suo gioco lo porta ad utiliz-
dai Nuggets ai Knicks, Denver ha fatto 18-7 e New York 12-12. Nei playoff, Denver 1-4 e New York 0-4. Cifre globali: Denver 19-11, New York 12-16. Non basta? Quest’anno, nonostante l’infortunio a Danilo Gallinari (loro uomo chiave), Denver è 22-17; New York 18-20. Ma, Melo è stato fuori per 7 di quelle vittorie, se non sbaglio. Quindi, New York, con Melo, quest’anno è 11-20. Non aggiungo altro. Adesso vengono fuori le statistiche dagli Usa che Anthony non rende quando gioca con Jeremy Lin. Non ho nessun dubbio su questo. Per me, Anthony non
zare molte energie anche in fase difensiva. Quante volte lo vediamo durante una partita correre dietro all’avversario con la palla? Queste sue caratteristiche lo portano spesso ad essere poco lucido in fase realizzativa ma non è solo questo. La lucidità è infatti necessaria anche negli assist dove l’argentino è uno specialista. Perché un giocatore sceglie di giocare in difesa o in attacco? È la personalità che lo porta a scegliere un ruolo piuttosto che un altro. Fateci caso, è molto difficile vedere Lavezzi calciare in porta quando un suo compagno si trova in una posizione migliore rispetto alla sua. Lavezzi è arrivato ragazzo a Napoli, ora sta diventando uomo. Sul campo possiamo notare questa sua trasformazione nella continuità di rendimento. Ormai è stato eletto leader dai compagni e dai tifosi. Il Pocho ha conquistato il rispetto di tutti non solo per le sue doti tecniche, ma anche per i suoi atteggiamenti agonistici. Umile, mai sopra le righe, gioca sempre con il sorriso quasi a ricordarci che in fondo il calcio è divertente. E’ un giocatore corretto che non si lamenta mai con chi lo ferma rifilandogli un calcione perché forse sa anche lui che, spesso, è l’unica via per non farlo arrivare in porta. Alla fine a Lavezzi poco importa se dopo una galoppata delle sue va a segnare o a fare l’assist: a lui interessa solo che sia la sua squadra a vincere. © RIPRODUZIONE RISERVATA
vuole giocare con Lin ed è forse anche geloso. Avete visto, su You Tube, quando Lin ha fatto il «tre» della vittoria a Toronto allo scadere del tempo? Festa pazzesca dei Knicks, tutti impazziti, meno uno. In borghese (infortunato), immobile, senza sorriso, con la faccia torva, Melo. Conclusione. Con Lin in campo, i Knicks giocano da Dio e vincono le partite. Con Melo in campo, no. Allora? Facile fare il lavoro degli altri ma io vorrei vedere i Knicks cedere Anthony prima della scadenza degli scambi, il 15 Marzo, per uno di talento e che è disposto a giocare per la squadra, per vincere e con Lin. Lunga vita a Lin-Sanity. RIPRODUZIONE RISERVATA
laRovesciata
di ROBERTO PELUCCHI
f Dicono che martedì, al termine della partita con l'Arsenal, la tifosa rossonera Sara Tommasi si sia di nuovo tolta le mutande. Con occhio più attento e meno malizioso si sarebbe scoperto che l'hanno fatto anche tutti gli altri milanisti.
di ROBERTO BECCANTINI http://www.beckisback.it/
Arbitri, il labirinto ha una sola uscita: il regolamento Il disagio nasce dentro al gruppo prima che in campo o davanti alla moviola
laVignetta di VALERIO MARINI
Tagliavento e Marchisio durante il Milan-Juve delle polemiche OLYCOM
TwitTwit
IL CINGUETTIO DEL GIORNO
IVAN BASSO Ciclista, vincitore di 2 Giri d’Italia
I canti Gregoriani in polacco di Szmyd come relax post tappa non sono niente male Vado a fare i massaggi... @ivanbasso
GENIALE, TRASCINATORE, CORRETTO MA LAVEZZI NON SARÀ MAI UN BOMBER
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LA «LIN-SANITY» NON E’ FINITA E’ TUTTA COLPA DI MELO: VA CEDUTO
laPuntura
MERCOLEDÌ DA SORNIONE DEL MILAN FLOP JUVE E LEZIONE DI MESSI (A IBRA)
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTINA GUIGGI Azzurra di pallavolo
Lampadina!!!!!! @martinaG7
DAN PETERSON Leggendario coach di basket
Il mio ranking del basket Europeo: 1. CSKA. 2. Barca. 3. Siena. 4. Pana. 5. Maccabi. 6. Real. 7. Cantù. 8. Armani Milano @therealcoachdan
LORENZO JOVANOTTI Cantante e appassionato di bici
Forza @salvaiciclisti! E’ una bella iniziativa. Rendere le città più «ciclabili» costa relativamente poco e migliora la vita di tutti. @lorenzojova
n Italia, il nodo arbitrale è Icittadino sempre stato un problema e non nazionale, come documenta l’idea del doppio designatore, concepita da Carraro ai tempi delle Sette sorelle per offrire ai postulanti «almeno» due sportelli. Adesso che non c’è più Moggi a coprire i peccati della categoria al di là degli effettivi maneggi, arbitri e assistenti si ritrovano «nudi» alla meta della fallibilità umana, costretti a giustificare tecnicamente pasticci e omissioni che, in precedenza, venivano interpretati soprattutto moralmente. Non si può prescindere dal diritto all’errore che, però, va conquistato. Se i giocatori devono essere superiori a tutti, l’arbitro deve essere superiore a tutto. Il suo non è un mestiere, è una missione. Nessuno punta una pistola alla tempia dell’aspirante Collina per costringerlo a diventare «giudice». E’ lui che decide, liberamente. Se il regolamento non aiuta, butterato di eccezioni com’è, il senso di colpa che il cattolicesimo ci ha inculcato fin da bambini contribuisce ad aumentare la confusione. Capisco che abbattere il portiere con la carabina del «rigore più espulsione» non sia un safari molto edificante ma così è, e così, non più tardi di sabato scorso, l’International Board ha ribadito. Inutile, dunque, sfruttarne la coda emotiva per pistolotti di demagogia evasiva. Credo che dividere gli arbitri tra serie A e serie B, con modici passaggi per salire e zero tunnel per scendere, sia stato un insulto al buon senso. In tutti i settori, la concorrenza va controllata ma stimolata.
Per i miei gusti, inoltre, Nicchi parla troppo. Da un presidente dell’Aia mi sarei aspettato, alla vigilia dei campionati, un discorso programmatico sul tipo di metro concordato e non a fine febbraio, dopo la caldissima Milan-Juventus, un brusco cambio di rotta, da tolleranza mille a tolleranza zero, con totale, e legittimo, sbalordimento dei destinatari. Hanno suggerito ai nostri arbitri di fischiare di meno, come se il livello delle loro prestazioni e la bellezza delle partite dipendessero dalla quantità delle scelte, e non dalla qualità. Cito spesso l’inglese Webb che si accostò alla finale mondiale tra Spagna e Olanda come se fosse un matrimonio; viceversa, fin dal primo «parente» si ritrovò nel mezzo di una rissa da Bronx, e, sorpreso, non riuscì né a celebrare le nozze né a sedare la zuffa. Oggi, arbitri e assistenti brancolano in fondo a un labirinto che l’oltranzismo dei dirigenti ha reso ancora più viscido e pericoloso. «In un viale senza uscita, l’unica uscita è nel viale stesso», diceva papa Wojtyla. Il viale della metafora è l’arbitro, è il regolamento. Non vorrei che lo spirito confessionale che aleggia (gli auricolari; il sentimento di collegialità; le richieste, sempre meno carsiche, di interrogare i giocatori in caso di dubbio estremo, vedi Buffon) portasse l’arbitro lontano dalla sua natura, squisitamente tecnica. Magari mi sbaglio, ma ho l’impressione che il disagio nasca dentro al gruppo, prima che in campo o davanti alla moviola. C’è differenza tra servizievole e servile: Nicchi e Braschi ci aiutino a farlo capire. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 8 MARZO 2012
SERIE BWIN L’ANALISI Era arrivato alla pausa in debito di ossigeno, è ripartito con lo stop di Marassi. Crisi? Ne sapremo di più dopo l’altro scontro diretto, lunedì a Torino. L’uomo in più Hallfredsson: la sua giornata storta, sabato contro la Samp, si è fatta sentire.
Toro, via alla volata Con l’effetto Zeman tutto può succedere ma intesa raggiunta con Antenucci.
Mutilata per settimane dalla neve, la classifica è tornata credibile con gli ultimi tre recuperi e una grossa novità portata dall’effetto Zeman: Pescara secondo a un solo punto dal Torino. Ma dalla capolista alla rinascente Sampdoria, obiettivi e gerarchie di nove squadre sono in continua evoluzione. Vediamo come.
Promozione diretta TORINO (p. 59) Il 3-0 di Grosseto ha
dato una discreta dose di ottimismo a Ventura, che ha ritrovato in un colpo la vittoria fuori casa e il gol di Bianchi, condizioni fondamentali per andare in A direttamente. Non solo, ma scollinata la sfida di lunedì sera col Verona, il Toro avrà tre partite di fila abbordabili. Marzo, come da tempo sostiene il saggio allenatore granata, potrebbe essere davvero il mese decisivo. Anche se alla terz’ultima ci sarà lo scontro diretto con Zeman. L’uomo in più E’ ovviamente lui, il capitano, Rolando Bianchi, che ha interrotto un digiuno di oltre 4 mesi. Senza contare l’otti-
PESCARA (p. 58) Neppure il diluvio
ha fermato la dirompente creatura di Zeman che si avvicina a grandi passi al record di gol segnati da una sua squadra (69 con la Lazio). Tutto sta riuscendo a una squadra che dimostra una condizione fisica straordinaria. L’uomo in più Ciro Immobile non perde colpi, è andato a segno anche l’altra sera confermandosi capocannoniere. Senza dimenticare il contributo dei Sansovini e Insigne, 22 gol in due.
VARESE (p. 48) Una delle squadre più in forma: ha giocato alla pari col Sassuolo e travolto il Vicenza. La lunga rincorsa targata Maran continua: prossimo obiettivo, sorpassare il Padova. L’uomo in più Neto Pereira: con Granoche ha formato subito una coppia affidabile.
Le altre BRESCIA (p. 45) Incredibile Calori: 8 vittorie, 2 pareggi, 0 sconfitte. Grazie a lui una squadra impaurita ha cambiato subito marcia. E con un portiere così... L’uomo in più Non può che essere Michele Arcari, 900 minuti senza prendere gol. Un vero cacciatore di record.
Zona playoff
REGGINA (p. 43) La classifica è buona, però sembra che manchi ancora qualcosa per fare il definitivo salto di qualità. Dopo la vittoria di Pescara, è arrivato il pari in casa contro l’Ascoli. L’uomo in più Tutti aspettano Bonazzoli, solo tre gol finora.
SASSUOLO (p. 55) Il momento di dif-
ficoltà è evidente: il k.o. sul campo del Pescara è arrivato dopo due deludenti 0-0 di fila in casa. Ma cosa sta accadendo all’organizzatissima squadra di Pea? Il Sassuolo sta forse pagando l’eccessiva prudenza dimostrata in alcune occasioni e il non brillante periodo di forma di Missiroli, l’acquisto più importante di gennaio. L’uomo in più E’ naturalmente Sansone, vice capocannoniere: sta mantenendo la forma di tre mesi fa.
Brutta la sconfitta di Modena, anche perché rischia di avere conseguenze sul morale di una squadra da tempo poco tranquilla che non trova continuità di rendimento. L’uomo in più Il neo capitano Bovo, uno della vecchia guardia: tocca a lui guidare il gruppo nel momento decisivo. PADOVA (p. 49)
Frenano le inseguitrici del travolgente Pescara Playoff: ok Varese e Brescia. E ora c’è anche la Samp GUGLIELMO LONGHI
4
VERONA (p. 54)
La new entry ai confini della zona playoff dopo le due vittorie di fila. La cura Iachini comincia a farsi sentire. L’uomo in più Nicola Pozzi, punto fermo di un attacco che nel girone d’andata ha avuto tanti probllemi.
I NUMERI
18
I gol subiti dal Torino (8 in casa, 10 fuori), la difesa meno battuta della B.
61
I gol segnati dal Pescara (34 in casa, 27 fuori), l’attacco più forte della B.
0
Le vittorie del Sassuolo nelle ultime 3 gare: 0-0 con Varese e Ascoli, 3-2 a Pescara.
26
I punti conquistati da Calori in 10 partite da quando allena il Brescia: il bilancio è di 8 vittorie, 2 pareggi, 15 gol segnati, 0 subiti.
SAMPDORIA (p. 43)
Ciro Immobile, 22 anni, prima stagione al Pescara è capocannoniere della B con 21 gol PIERANUNZI
© RIPRODUZIONE RISERVATA
7
I risultati utili consecutivi del Varese: 5 vittorie e 2 pareggi, 11 gol segnati e 2 subiti.
Taccuino DISCIPLINARE
Il Bari rischia ancora una penalizzazione ROMA Oggi la Disciplinare esamina i deferimenti di Bari, Como, Montichiari, Vibonese e Savona per irregolarità amministrative. Previsti diversi punti di penalizzazione.
BLACKOUT ALL’EUGANEO
La procura consegna la perizia al giudice TORINO Si avvicina la soluzio ne per Padova Torino sospesa per blackout il 3 dicembre. Oggi la Procu ra federale invierà al Giudice sporti vo l’esito della seconda perizia allo stadio Euganeo.
INFORTUNI
Pelizzoli ko 15 giorni Mandorlini un mese Il Padova perde Pelizzoli per 15 giorni (lesione all’adduttore della gamba destra). Nel Brescia k.o. Man dorlini: distorsione al ginocchio de stro. Un mese di stop.
LA SITUAZIONE Così dopo 29 gior nate: Torino p. 59; Pescara 58; Sas suolo 55; Verona 54; Padova 49; Va rese 48; Brescia 45; Reggina e Sam pdoria 43; Bari ( 2) 40; Juve Stania ( 4), Cittadella e Grosseto 37; Mode na 32; Livorno 31; Crotone ( 1) e Vi cenza 29; Gubbio 26; Empoli e Albi noLeffe 25; Ascoli ( 7) 24; Nocerina 19. Prossimo turno. Sabato 10, ore 15 Ascoli Juve Stania (1 2), Cittadel la Pescara (0 1), Crotone Modena (1 1), Livorno AlbinoLeffe (4 0), No cerina Gubbio (1 2), Sassuolo Sam pdoria (1 1), Varese Empoli (2 1), Vi cenza Grosseto (1 1). Ore 18 Bre scia Padova (1 2). Domenica 11, ore 12.30 bari Reggina (1 3). Lunedì 12, ore 20.45 Torino verona (3 1).
IL GIUDICE Cinque squalificati per un turno dopo i recuperi: Ardemagni (Modena), Coppola, Moro (Empoli), Milanetto, Ruopolo (Padova).
PRIMA DIVISIONE I recuperi
L’Avellino si rialza Il Lanciano s’illude La Pro Vercelli cade Piacenza, un altro dopo 7 giornate colpo in trasferta AVELLINO–PRO VERCELLI
2–1
GIUDIZIO ++++ MARCATORI Thiam (A) al 26’, Pezzella (A) al 43’ p.t.; Iemmello (P) al 24’ s.t. AVELLINO (4-3-3) Fumagalli 6; Zappacosta 6, Puleo 7, Cardinale 6, Pezzella 6,5 (dal 28’ s.t. Zammuto 6); D’Angelo 6,5, Massimo 6,5, Arcuri 7 (dal 14’ s.t. Malaccari 6); Millesi 6,5, Zigoni 6,5, Thiam 6,5 (dal 39’ s.t. De Angelis s.v.). (Fortunato, Labriola, Capua, Lasagna). All. Bucaro 6,5. PRO VERCELLI (4-3-1-2) Valentini 6; Marconi 5,5, Ranellucci 5,5, Masi 5,5, Armenise 6; Germano 6, Rosso 5,5, Espinal 6 (dal 15’ s.t. Bencivenga 6); Carraro 5,5 (dal 19’ s.t. Di Sabato 5,5); Iemmello 6, Martini 6 (dal 19’ s.t. Malatesta 6,5). (Miranda, Murante, Calvi, Tripoli). All. Braghin 5,5. ARBITRO Aureliano di Bologna 6,5. NOTE spettatori 2.00 circa, paganti, abbonati e incasso non comunicato. Ammoniti Thiam, D’Angelo, Malaccari. Angoli 5-5.
LUIGI ZAPPELLA AVELLINO
Metamorfosi Avellino: 72 ore dopo il tonfo col Monza, batte nel recupero della 23ª giornata la Pro Vercelli che non perdeva da 7 turni. Gli ospiti partono bene colpendo la traversa con Martini, poi escono i padroni di casa. La squadra di Bucaro passa al 26' con Thiam bravo ad intercettare un passaggio filtrante di Arcuri e infilare Valentini. Sei minuti il raddoppio con una incredibile conclusione dalla distanza di Pezzella su ribattuta
della difesa ospite. Braghin rivolta la squadra nella ripresa e riduce le distanze con Iemmello, ma l'Avellino resiste senza patemi. Qualche contrasto in sala stampa tra i rappresentanti dei due club. © RIPRODUZIONE RISERVATA
GIRONE A SQUADRE TERNANA TARANTO (-3) PRO VERCELLI CARPI SORRENTO (-2) BENEVENTO (-2) LUMEZZANE AVELLINO TRITIUM FOGGIA (-2) PISA COMO (-1) REGGIANA (-2) MONZA SPAL (-4) VIAREGGIO (-1) PAVIA FOLIGNO (-4)
PT 53 48 44 43 42 38 36 35 34 33 31 31 27 24 23 18 17 16
G 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25
PARTITE V N P 15 8 2 14 9 2 12 8 5 12 7 6 12 8 5 12 4 9 10 6 9 10 5 10 9 7 9 9 8 8 7 10 8 9 5 11 8 5 12 5 9 11 7 6 12 5 4 16 3 8 14 5 5 15
RETI F S 34 15 28 9 34 15 37 21 33 21 34 29 22 22 29 33 22 26 26 23 24 24 32 37 27 34 23 35 23 30 17 40 26 41 20 36
U PROMOSSA U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSA
PROSSIMO TURNO DOMENICA 11 MARZO ORE 14.30 BENEVENTO-PISA (0-2), COMO-VIAREGGIO (2-1), FOGGIA-FOLIGNO (1-0), LUMEZZANE-PAVIA (2-0), MONZA-TARANTO (1-2), PRO VERCELLI-TRITIUM (2-1), REGGIANA-CARPI (1-3), SORRENTO-SPAL (1-0), TERNANA-AVELLINO (3-1)
LANCIANO-PIACENZA
1-2
GIUDIZIO +++ MARCATORI Pavoletti (L) all’8’ p.t.; F. Volpe (P) al 37’, Giovio (P) al 48’ s.t. LANCIANO (4-3-3) Amabile 5; Aquilanti 6, Massoni 6,5, Amenta 6,5, Mammarella 6; Capece 6,5, Vastola 5 (dal 42’ s.t. Sarno s.v.), A. Volpe 6; Chiricò 6,5, Pavoletti 6,5, Margarita 5 (dal 12’ s.t. Turchi 6). (Casadei, Rosania, Novinic, Paghera, Donnarumma). All. Gautieri 5. PIACENZA (4-4-2) Ivanov 6; Marchi 6, Bertoncini 6, Visconte 6, Ruggieri 6,5; F. Volpe 6, Pani 6, Piccinni 6 (dal 24’ s.t. Rodriguez 6), Gavilan 6 (dal 17’ s.t. Bombagi 6,5); Giovio 6, Lisi 6 (dal 7’ s.t. Foglia 6,5). (Stocchi, Avogadri, Campagna, Dragoni). All. Monaco 6,5. ARBITRO Mangialardi di Pistoia 7. NOTE paganti 400, abbonati 750, incasso di 5391,85 euro. Ammoniti Piccinni, Ruggieri. Angoli 8-1.
FIORENZO CARLINI LANCIANO (Ch)
Il Lanciano accarezza il sogno del quarto posto per più di un’ora, dopo essere passato in vantaggio con un delizioso diagonale di Pavoletti (dodicesimo gol in stagione) ben servito da Alessandro Volpe. Nel finale, dopo aver disputato una dignitosa gara, dove è emersa poca consistenza in avanti, la squadra di Gautieri subisce due reti in tredici minuti. Amabile, fino a quel momento inoperoso, favorisce con una errata uscita il gol di Volpe, quello
del Piacenza, mentre in pieno recupero si lascia infilare da Giovio fino a quel momento ben controllato dal duo Massoni-Amenta. Per il Piacenza è la terza vittoria consecutiva in trasferta. © RIPRODUZIONE RISERVATA
GIRONE B SQUADRE TRAPANI SIRACUSA (-5) SPEZIA CREMONESE (-6) PERGOCREMA (-2) CARRARESE BARLETTA LANCIANO (-1) ALTO ADIGE PORTOGRUARO FROSINONE TRIESTINA PRATO PIACENZA (-6) ANDRIA LATINA BASSANO FERALPI SALO'
PT 49 43 41 38 38 37 36 36 35 35 33 28 28 27 24 23 22 21
G 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25
PARTITE V N P 15 4 6 14 6 5 11 8 6 13 5 7 12 4 9 10 7 8 9 9 7 10 7 8 9 8 8 9 8 8 9 6 10 8 4 13 7 7 11 9 6 10 5 9 11 5 8 12 5 7 13 4 9 12
RETI F S 46 26 33 23 30 23 36 21 30 32 33 26 30 28 27 27 28 23 28 28 27 29 34 38 23 29 30 38 26 35 27 34 15 31 16 28
U PROMOSSA U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSA
PROSSIMO TURNO DOMENICA 11 MARZO ORE 14.30 ALTO ADIGE-SIRACUSA (3-1), ANDRIA-LANCIANO (1-2), BASSANO-FERALPI SALO' (0-0), CREMONESE-PRATO (0-0), LATINA-FROSINONE (1-1), PIACENZA-PERGOCREMA (lunedì 12, ore 20.45; 2-0), SPEZIA-CARRARESE (1-2), TRAPANI-BARLETTA (2-0), TRIESTINA-PORTOGRUARO (venerdì 9, ore 20.30; 1-3)
COPPA ITALIA
serie D
Spal battuta Lo Spezia in semifinale
Giocate 6 partite L’Hinterreggio vince e va in fuga
SPEZIA-SPAL 2-1 GIUDIZIO +++ MARCATORI A. Vecchi (Spa) al 7', Testini (Spe) al 21', Evacuo (Spe) al 31' s.t. SPEZIA (4-4-2) Conti; Chianese (dal 34' s.t. Lazzoni), Gentili, Murolo, Ricci; Testini, Papini, Ferrini, Vannucchi (dal 1' s.t. Marras); Iunco (dal 30' s.t. Lollo), Evacuo. (Mozzachiodi, Lucioni, Casoli, Guerra). All. Serena. SPAL (4-1-4-1) Costantino; Ghiringhelli, Beduschi, A. Vecchi, Canzian; Migliorini; Taraschi (dal 30' s.t. Arma), Marchini (dal 13' s.t. Agnelli), P. Rossi, Piras (dal 25' s.t. Laurenti); Marconi. (Capecchi, Furini, G. Rossi, Izzillo). All. S. Vecchi. ARBITRO Soricaro di Barletta. NOTE paganti 609, incasso nc. Ammoniti Marchini, Marconi, Gentili, Papini e Agnelli. Angoli 5 4. LA SPEZIA (f.m.) S'illude la Spal con il gol di A. Vecchi all’inizio della ripresa. Poi lo Spezia pareggia (e sarebbe bastato) con una punizione dai 25 metri di Testini e ribalta il risultato al 31', con una spaccata di Evacuo, passando alle semifinali di Coppa Italia Affronterà una tra Pisa, Foggia e Tritium: oggi il sorteggio. LA SITUAZIONE Così il girone B:
Spezia 6; Spal 3; Carpi 0.
Si sono giocati ieri sei recuperi di serie D e una gara di Coppa Italia. Ecco risultati e classifiche. GIRONE F Atletico Trivento-Miglianico 2-1; Atessa VdS-Recanatese 1-1; Luco Canistro-Olympia Agnonese 0-1; Sambenedettese-Isernia 0-0; Santegidiese-Civitanovese 1-1. Classifica: Teramo p. 59; Ancona 52; Sambenedettese 51; Civitanovese 49; Isernia 44; Atletico Trivento 41; San Nicolò 39; Recanatese 35; Jesina e Olympia Agnonese 33; Vis Pesaro 32; Atessa VdS 30; Riccione 29; Santegidiese 25; Renato Curi 23; Luco Canistro 19; Miglianico 17; Real Rimini 4. GIRONE I Hinterreggio-Marsala: 1-0. Classifica: Hinterreggio p. 45; Adrano 41; Nuvla San Felice 39; Battipagliese* e Cosenza 38; Licata 37; Acri* e Palazzolo 36; Messina (-7) 35; Marsala 34; Serre Alburni 31; Sant'Antonio Abate 29; Noto 28; Valle Grecanica 27; Acireale* e Sambiase 26; Nissa 22; Cittanova* 19. (* una gara in meno). COPPA ITALIA Andata semifinale: Viterbese-Sant'Antonio Abate 2-2. IL GIUDICE SPORTIVO Esaminato il reclamo dello Zagarolo dopo Sansovino-Zagarolo, il giudce ha squalificato per una gara (obbligo di porte chiuse) il campo della Pontevecchio e ha diffidato quello del Borgosesia. Allenatori: 2 gare a Quaranta (Naviglio Trezzano), Orecchia (Legnago) e Morini (San Giorgio). Calciatori: 6 giornate a Vacca (Turris), 5 a Pugliese (Irsinese) e Picci (Martina), 4 a Bolzan (Civitanovese) e Napolano (Sambenedettese). PORDENONE Fabio Rossitto, ex giocatore di Napoli e Udinese ed ex tecnico della Primavera dell’Udinese, è il nuovo responsabile del settore giovanile del Pordenone.
GIOVEDÌ 8 MARZO 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
25
SECONDA DIVISIONE girone A
SAN MARINO
1
TREVISO
0
RIMINI
0
CASALE
0
29a giornata
Rimini ko: derby al San Marino Il Casale rallenta Cinquina Cuneo Il derby fra San Marino e Rimini va ai padroni di casa che vincono di misura con un gol di Lapadula e si prendono il secondo posto, mentre i biancorossi vengono scavalcati anche dal Cuneo (vittorioso sempre in Romagna sul campo del Santarcangelo) e ora sono quarti. La capolista Casale è uscita indenne dal campo di Treviso, mentre l’Entella ha preso tre punti importantissimi a Borgo a Buggiano. Il Savona ha piegato il Poggibonsi rasserenando gli animi al suo allenatore Ninni Corda che in mattinata aveva detto di pensare alle dimissioni, vista la difficile situazione societaria. A fine gara però il tecnico è tornato sui suoi passi: «Resto qui».
++
GIUDIZIO MARCATORE Lapadula al 2’ s.t. SAN MARINO (4-4-2) Vivan 6; Sorbera 6,5, Fogacci 6, Del Duca 6, Crivello 6,5; Villanova 6, Amantini 6, Del Sole 5,5, Poletti 6,5 (dal 35’ s.t. De Santis s.v.); D’Antoni 5,5 (dal 27’ s.t. Tarallo s.v.), Lapadula 7 (dal 39’ s.t. Ferrero s.v.). (Migani, Pigini, Loiodice, Casolla). All. Petrone 6. RIMINI (5-4-1) Scotti 5,5; Palazzi 6 (dal 42’ s.t. Mastronicola s.v.), A. Brighi 5, Zanetti 6 (dal 13’ s.t. Zanigni 5,5), Rosini 6, Vittori 6 (dal 43’ p.t. Gasperoni 5); Spighi 4,5, M. Brighi 6, Buonocunto 6, Baldazzi 5; Degano 5,5. (Semprini, Deluigi, Barone, Favero). All. D’Angelo 5,5. ARBITRO Aversano di Treviso 5,5. NOTE spettatori 900 circa, incasso non comunicato. Espulso Villanova all’8’ s.t. Ammoniti Villanova, Baldazzi, M. Brighi, Gasperoni. Angoli 6-4. (g.b.)
girone B
VIGOR LAMEZIA
3
PERUGIA
0
ARZANESE
2
VIBONESE
0
32a giornata
++
GIUDIZIO TREVISO (4-3-1-2) Campironi 6,5; Paoli 6,5, Visintin 6,5, Cernuto 6, Beccia 6; Malacarne 6, Maracchi 6, Bandiera 6 (dal 18’ s.t. Giorico 6); Spinosa 6,5 (dal 28’ s.t. Madiotto s.v.); Gallon 5, Perna 5 (dal 42’ s.t. Del Grande s.v.). (Sartorello, Pacini, Granati, Brunetti). All. Zanin 6,5. CASALE (4-3-3) Adornato 6; Silvestri 6,5, Marchi 5,5 (dal 42’ p.t. Siega 6), Gonnella 6,5, Capellupo 6; Ciccomascolo 6, Gambadori 5, Iannini 6,5; Curcio 6, Petrilli 6 (dal 15’ s.t. Garrone 6), Peluso 6,5 (dal 43’ s.t. Naglieri s.v.). (Pomat, Agnesina, Miello, Lillo) All. Buglio 6,5. ARBITRO Borriello di Mantova 6. NOTE spettatori 800 circa, incasso di 4.462.00 euro; Ammoniti Paoli, Marchi, Capellupo, Garrone, Giorico. Angoli 5-2. (g.p.z.)
++++
Brutta frenata per il Perugia Lamezia vola Fioretti, 26 gol Un brutto Perugia (forse il peggiore della stagione) non va oltre lo 0-0 contro la Vibonese: dopo la sconfitta a Catanzaro (ieri fermato dall’Aprilia) di domenica scorsa, per la capolista è scattato più di un campanello d’allarme. E domenica c’è la difficile sfida a un Gavorrano lanciatissimo in zona playoff e con un Fioretti da favola: con la doppietta di ieri nella spettacolare vittoria contro la Paganese, il bomber è arrivato a 26 gol! Da dietro sta arrivando di gran lena la Vigor Lamezia, che ieri ha conquistato l’ottava vittoria consecutiva in casa piegando l’Arzanese. Detto del colpo del Chieti, da registrare in coda il successo del Melfi a Giulianova.
GIUDIZIO MARCATORI Mangiapane (V) su rigore al 27’, autorete di Giuffrida (V) al 42’ p.t.; Romero (V) al 14’, Mancosu (V) al 39’, Sandomenico (A) al 45’ s.t. V. LAMEZIA (4-3-3) Forte 6,5; Rondinelli 6,5, Gattari 7, Mercurio 6,5, Bonasia 7; Giuffrida 7, Mangiapane 6,5 (dal 25’ s.t. Franchino 6,5), Cerchia 7; Lattanzio 6,5 (dal 42’ s.t. Erbini s.v.), Romero 7 (dal 37’ s.t. Sbravati s.v.), Mancosu 8,5. (Calderoni, Motolese, Martino, Visone). All. Costantino 8. ARZANESE (4-3-3) Fiory 6,5; Nocerino 6 (dal 37’ s.t. Lorenzi s.v.), Salvati 6, Caso 6, Esposito 6; Gori 6 (dal 20’ s.t. Pettrone 6), Castellano 6, Manzo 6; Mascolo 6 (dal 6’ s.t. Tenneriello 6,5), Fragiello 6, Sandomenico 7,5. (Parisi, Tomassini, Florio, Improta). All. Fabiano 6,5. ARBITROMartinelli di Roma 6 NOTE spett. 1200 circa, incasso 4.700 euro. Espulso Fabiano, tecnico Arzanese al 31’ s.t. Amm. Gattari, Bonasia, Salvati, Esposito. Angoli 8-6. (f.c.)
GIUDIZIO
++
PERUGIA (4-2-3-1) Giordano 6; Anania 6, Cacioli 6, Russo 6, Zanchi 6; Borgese 6 (dal 26’ s.t. Tozzi Borsoi 5,5), Carloto 5,5 (dal 6’ s.t. Benedetti 5,5); Moscati 6, Clemente 6, Ferri Marini 5 (dal 12’ s.t. Margarita 6); Balistreri 6. (Despucches, Pupeschi, Borghetti, Moneti). All. Battistini 5. VIBONESE (4-1-4-1) Saraò 6,5; Di Berardino 6,5, Caridi 6,5, Salvatori 6,5, D’Agostino 6; Mazzetto 6; Benincasa 6,5, Cosenza 6,5, Mastroianni 6 (dal 43’ s.t. Vitale s.v.), Doukara 6,5; Figliomeni 6 (dal 32’ s.t. Borghetto s.v.). (De Filippis, Cosentino, Visconti, Mercuri, Caraccio). All. Ferrante-Viola 6,5. ARBITRO Operato di Isernia 6. NOTE spettatori 2200 circa, incasso di 16.102 euro. Espulso il tecnico Ferrante al 48’ s.t. Ammoniti Di Berardino, Caridi, Giordano, Zanchi, Tozzi Borsoi. Angoli 7-2. (a.m.)
SANTARCANGELO
2
BORGO A BUGGIANO
0
SAVONA
3
RENATE
1
APRILIA
1
PAGANESE
3
ISOLA LIRI
0
NORMANNA
2
CUNEO
5
ENTELLA
1
POGGIBONSI
1
BELLARIA
0
CATANZARO
1
GAVORRANO
4
CHIETI
1
L’AQUILA
0
++++
GIUDIZIO MARCATORI Donida (C) all’11’, Personé (C) al 24’, Locatelli (S) al 28’ p.t.; Fantini (C) al 25’, Gavoci (S) al 27’, Ferrario (C) al 30’, Sentinelli (C) al 33’ s.t. SANTARCANGELO (4-3-3) Nardi 5,5; Fabbri 6, Del Pivo 5,5, Antoniacci 4,5, Locatelli 5,5 (dal 20’ s.t. Gavoci 6,5); Bezzi 5,5, Bazzi 5, Obeng 5,5; Bacchiocchi 5 (dal 14’ s.t. Tonelli 6), Ferri 5, Scotto 5,5. (Bicchiarelli, Arrigoni, Gregorio, Schiavini, Zavalloni). All. Angelini 5. CUNEO (5-3-2) Rossi 6; Passerò 7,5, Sentinelli 7, Carretto 6, Garcia Tena 6,5, Donida 6; Cristini 6, Lodi 6,5, Di Quinzio 6 (dal 13’ s.t. Gentile 6); Personé 7 (dal 20’ s.t. Fantini 6,5), Ferrario 6,5 (dal 41’ s.t. Beretta s.v.). (Negretti, Arcari, Galfré, Chirico). All. Rossi 7. ARBITRO Formato di Benevento 6. NOTE spettatori 300 circa, incasso n.c. Espulso Bazzi al 21’ s.t.; ammoniti Ferrario e Personé. Angoli 2-2. (l.z.)
++
GIUDIZIO MARCATORE Lazzaro al 47’ p.t. BORGO A BUGGIANO (4-3-1-2) Grandi 5,5; Tafi 6,5, Castaldo 6, Di Giusto 6, Lorenzini 6; Maretti s.v. (dal 21’ p.t. Gialdini 5,5), Tognozzi 5,5, Corsi 6 (dal 33’ s.t. Paganelli s.v.); Grassi 5,5; Rocchi 5,5 (dal 17’ s.t. Santini 6), Gucci 6. (Strambi, Di Stefano, Crociani, Mugelli). All. Firicano 5,5. ENTELLA (4-1-3-2) Paroni 6; Falcier 6, Bertoli 6, Villagatti 6, Talignani 6,5; Volpe 7; Hamlili 6,5 (dal 25’ s.t. Zampano s.v.), Favret 6 (dal 36’ s.t. Russo s.v.), Staiti 6; Lazzaro 6,5, Rosso 6,5 (dal 14’ s.t. Garin 6). (Otranto, Fantoni, Simeoni, Lenzoni). All. Prina 7. ARBITRO Melidoni di Frattamaggiore 6. NOTE spettatori 250 circa, incasso di quasi 1.500 euro. Ammoniti Grassi, Hamlili, Volpe. Angoli 7-2. (e. c.)
GIUDIZIO
+++
+++
MARCATORI Mezgour (S) al 11', Faloni (P) al 35' p.t.; Mezgour (S) al 26', Ucha (S) su rigore al 39' s.t. SAVONA (4-3-2-1) Aresti 7; Pellini 6 (dal 36' s.t. Buono s.v.), Belotti 6,5, Marconi 6,5, Vinatzer 6; Terzoni 6 (dal 23' s.t. Parodi 6), Quintavalla 6,5, Demartis 7; Mezgour 7,5, Cattaneo 7; Meloni 6,5 (dal 12' s.t. Ucha 6,5). (Maragna, Greco, Pollero, Tonetto). All. Corda 7. POGGIBONSI (4-4-2) Sportiello 6; Bronchi 5,5, Cirina 5, Dierna 5,5, Cutrupi 5; Moscarino 6 (dal 14' s.t. Bigeschi 5), Settembrini 6,5, El Kamch 6 (dal 31' s.t. Doveri 6), Boldrini 6,5; Faloni 7, Dal Bosco 6 (dal 3' s.t. Pera 5,5). (Gori, Malquori, Giuliacci, Romanelli). All. Fraschetti 5,5. ARBITRO Morreale di Roma 7. NOTE spettatori 340, incasso di 1400 euro. Ammoniti Vinatzer, Terzoni, Faloni, Bronchi, Cirina. Angoli 0-9. (o.ste.)
GIUDIZIO MARCATORE Gualdi al 3’ s.t. RENATE (4-3-3) Pisseri 8; Adobati 6,5, Cortinovis 6, Bergamini 5,5, Gavazzi 6,5; Gualdi 6,5, Cavalli 5,5, Mantovani 5,5; Battaglino 6 (dal 38’ s.t. Ferrari s.v.), Mazzini 6 (dal 20’ s.t. Ghezzi 6), Mangiarotti 5,5 (dal 1’ s.t. Gaeta 5,5). (Lenzi, Praino, Mastrototaro, Valerio). All. Magoni 6. BELLARIA (4-4-2) Venturi 7; Severi 6, Bamonte 6,5, Martinelli 6, Buda 5,5; Luppi 6 (dal 19’ s.t. Alberani 6), Forte 5,5, Briglia 5,5, Scarponi 5,5 (dal 24’ s.t. Caidi 5,5); De Cenco 6, Rossi 5,5 (dall’11. s.t. Fioretti 5,5). (Renna, Fabbri, Mariani, Morena). All. Campedelli 6. ARBITRO Todaro di Palermo 5,5. NOTE spettatori 150 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Adobati, Cortinovis, Gualdi, Luppi, Briglia. Angoli 1-5. (f.c.)
GIUDIZIO
+++
GIUDIZIO
MARCATORI Buonaiuto (A) all’11’, Sirignano (C) al 48’ p.t. APRILIA (4-4-2) Bifulco 6; Grieco s.v. (dal 9’ p.t. Di Libero 6, dal 38’ s.t. Iovene s.v.), Gritti 6, Aquino 6,5, Carta 6; Criaco 6, Cruciani 6,5, Croce 6,5 Germani 6 (dal 19’ s.t. Calderini 6); Buonaiuto 7, Gomes 6,5. (Pellegrino, Diakite, Salese, Pignalosa). All. Vivarini 6,5. CATANZARO (3-4-3) Mengoni 6; Mariotti 5,5, Sirignano 7, Papasidero 6; Giampà 6,5, Quadri 6,5, Maisto 6,5, Squillace 6; Esposito 5,5 (dal 5’ s.t. D’Anna 6,5), Masini 6 (dal 44’ s.t. Bugatti s.v.), Carboni 5,5 (dal 18’ s.t. Bruzzese 6). (Scerbo, Narducci, Accursi, Ulloa). All. Cozza 6. ARBITRO Fabbri di Ravenna 5,5. NOTE spettatori 1500 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Carta, Aquino, Gritti, Di Libero, Quadri, Sirignano, Masini, D’Anna. Angoli 2-9. (v.a.)
++++
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MARCATORI Fioretti (G) al 24’, L. Orlando (P) al 39’ p.t.; L. Orlando (P) al 1’, Galizia (P) al 15’, Fioretti (G) al 24’, Nicoletti (G) al 27’, Pucciarelli (G) al 32’ s.t. PAGANESE (4-2-3-1) Robertiello 5; Balzano 6, Fusco 6, (dal 18’s.t. De Martino 5), Pepe 5,5, Errico 6 (dal 10’s.t. Loiacono 5,5); Nigro 5, Tricarico 6; Galizia 6,5, F. Orlando 5,5, Scarpa 6; L. Orlando 6,5. (Stillo, Pastore, Agresta, Neglia). All. Palumbo 6. GAVORRANO (4-2-3-1) Addario 5,5; Tognarelli 6, Miano 6, Alderotti 5 (dal 1’ s.t. Dascoli 6), Angelotti 6; Manzo 5,5 (dal 6’ s.t. Lo Sicco 6), Nicoletti 6; Pucciarelli 6,5, Rosati 6, Lombardi 5,5 (dal 20’ s.t. Nohman 6); Fioretti 7. (Santandrea, Sgambato, Corbelli, Nocciolini). All. Callai 6 (Buso squalificato). ARBITRO Ghersini di Genova 6 NOTE spett. 800 circa, incasso n.c. Ammoniti Manzo, De Martino e Angelotti.Angoli 12-4. (a.c.)
GIUDIZIO MARCATORE Fiore (C) al 16’ p.t. ISOLA LIRI (4-3-3) Mariosi 5; Martinelli 5, Falco 6,5, Romeo 5, La Rocca 5; Di Lullo 5 (dal 33's.t. Morleo s.v.), Costanzo 6,5, La Rosa 5,5 (dal 15's.t. Raffaello 5); Conte 5; Russo 6,5, Bussi 5 (dal 15's.t. Maiorano 5). (Coletti, Paloni, Lucchese, Bianchini). All. Sciannimanico 5. CHIETI (4-4-2) Feola 6; Bigoni 6,5, Gialloreto 6,5, Serpico 7, Malerba 6; Fiore 6,5 (dal 32' s.t. Anastasi 6), Cardinali 6,5, Del Pinto 6,5, Gammone 6,5 (dal 40' s.t. Pedrocca s.v.); Alessandro 7, Sabbatini 6,5 (20' s.t. Berardino 6). (Perucchini, Di Noia, Rossi, Sciarra). All. Paolucci 6,5. ARBITRO Romani di Modena 5. NOTE spettatori 500, incasso non comunicato. Ammonito Conte. Angoli 5-4. (g.p.)
GIUDIZIO
++
MARCATORI Grieco al 4’, Pisani al 32’ p.t. NORMANNA (4-3-3) Gragnaniello 6; Vitale 6, Mattera 6, Castaldo 6,5, Letizia 7; Gatto 5,5, Zolfo 6, Vecchione 6,5; Signorelli 5,5 (dal 25’ s.t. Varriale s.v.), Grieco 6,5 (dal 41’ s.t. Zampaglione s.v.), Pisani 6,5 (dal 38’ s.t. Petagine s.v.). (Russo, Campanella, Izzo, Diana). All. Romaniello 6,5. L’AQUILA (4-4-2) Testa 5; Calvarese 5,5, Prete 5 (dal 1’ s.t. Piccioni 4), Garaffoni 5,5, Prizio 6; Agnello 6, Improta 6, Catinali 5 (dal 14’ s.t. Carcione 5), Capparella 5,5; Giglio 5,5 (dal 18’ s.t. Colussi s.v.), Campinoti 6. (Modesti, Leoni, Perfetti, Cunzi). All. Ianni 5,5. ARBITRO Pairetto di Nichelino 6. NOTE spettatori 200 circa, incasso non comunicato. Espulso Piccioni al 37’ s.t; Ammoniti Castaldo, Vecchione, Prete, Letizia, Gatto e Signorelli. Angoli 3-2 (g.ar.)
SAMBONIFACESE
3
MANTOVA
1
MONTICHIARI
2
VALENZANA
1
CELANO
0
CAMPOBASSO
3
GIULIANOVA
0
MILAZZO
3
PRO PATRIA
3
ALESSANDRIA
1
LECCO
1
GIACOMENSE
1
FANO
1
NEAPOLIS
0
MELFI
2
EBOLITANA
1
GIUDIZIO
++++
++
MARCATORI Giannone (P) al 4’, Zanetti (S) all’11’, Serafini (P) su rig. al 28’, Brighenti (S) al 35’, Cozzolino (P) al 45’ p.t.; Brighenti (S) su rig. al 46’ s.t. SAMBONIFACESE (4-4-2) Bonato 5,5; Caraceni 6, Dal Degan 6, Orfei 6,5, Ruggeri 6 (dal 48’ s.t. Pisani s.v.); Finotto 6,5, Creati 6, Carlini 6 (dal 22’ s.t. Tecchio 5,5), Marianeschi 6,5 (dal 28’ s.t. Montagnani 6); Brighenti 7, Zanetti 7,5. (Nardoni, Ebhote, Viskovic, Botticini). All. Gobbo 6,5. PRO PATRIA (4-3-1-2) Frasca 6; Gambaretti 6,5, Nossa 5,5, Polverini 6, Pantano 5,5; Bruccini 6,5, Mora 5,5 (dal 43’ s.t. Artaria s.v.), Vignali 6,5; Giannone 7 (dal 48’ s.t. Rudi s.v.); Serafini 6, Cozzolino 6,5 (dal 32’ s.t. Cortesi s.v.). (Andreoletti, Bonfanti, Baldan, Capogna). All. Cusatis 6. ARBITROColarosi di Roma 6 NOTE spett. 450, incasso n.c. Espulso Nossa al 45’ s.t.; amm. Dal Degan, Mora, Gambaretti, Creati, Finotto, Polverini. Angoli 3-1. (f.v.)
GIUDIZIO MARCATORI Roselli (A) al 7’, Bersi (M) al 17’p.t. MANTOVA (4-4-2) Festa 7; Bertin 6,5, Caruso 6 (dal 37’ p.t. Fonte 6), Zaninelli 6, Sereni 6; Colonetti 6, Maschio 5,5, Spinale 6, Bersi 7; Franchi 5,5 (dal 38’s.t. Cinque s.v.), Pietribiasi 5,5 (dal 22’ s.t. Graziani 5,5). (Portesi, Ortobelli, Galbiati, Burato). All. Frutti 6. ALESSANDRIA (4-4-2) Servili 5,5; Scarabelli 6, Cammaroto 6, Cusaro 5,5, Marchetti 7; Santoni 5,5 (dal 12’ s.t. Negrini 6,5), Roselli 6,5, Segarelli 6, Floriano 5,5 (dal 39’ s.t. Cuneaz s.v.); Fanucchi 6, Motta 5,5 (dal 16’s.t. Nassi 6). (De Marco, Giardina, Barichello, Nocciola). All. Sonzogni 6. ARBITRO Maresca di Napoli 5,5. NOTE spettatori 1800 circa, incasso di 11.075 euro. Ammoniti Caruso, Graziani, Fanucchi. Angoli 3-6. (m.b.)
2a DIVISIONE GIRONE A
RISULTATI
SQUADRE
PT
CASALE
54 29 15 9 5 42 24
BORGO A BUGGIANO-ENTELLA MANTOVA-ALESSANDRIA MONTICHIARI-LECCO RENATE-BELLARIA SAMBONIFACESE-PRO PATRIA SAN MARINO-RIMINI SANTARCANGELO-CUNEO SAVONA-POGGIBONSI TREVISO-CASALE VALENZANA-GIACOMENSE
PARTITE RETI G V N P F S
SAN MARINO
51 28 15 6 7 51 31
CUNEO
50 29 15 5 9 48 39
RIMINI
48 28 14 6 8 32 27
ENTELLA
45 29 12 9 8 40 26
TREVISO (-2)
44 28 12 10 6 41 27
POGGIBONSI
42 28 12 6 10 41 35
SANTARCANGELO 40 29 12 4 13 34 32 RENATE
39 29 10 9 10 29 30
PRO PATRIA (-13)
37 29 13 11 5 44 28
SAVONA (-4)
37 29 10 11 8 37 31
BORGO A BUGGIANO 37 29 10 7 12 35 39 ALESSANDRIA (-2)
36 29 9 11 9 32 34
BELLARIA
33 28 8 9 11 30 35
GIACOMENSE
32 28 7 11 10 36 43
MANTOVA
32 28 7 11 10 30 37
MONTICHIARI (-2) 32 29 9 7 13 36 44 SAMBONIFACESE 25 29 6 7 16 30 52 LECCO
20 29 4 8 17 21 55
VALENZANA
19 28 4 7 17 21 41
U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSE
++
GIUDIZIO MARCATORI Temelin (L) su rigore al 41’ p.t.; Kyeremateng (M) al 36’, Justino (M) al 43’ s.t. MONTICHIARI (4-4-2) Polizzi 7; Filippini 6, Corallo 5 (dal 20' s.t. Severgnini 6), Bettenzana 6, Materazzo 5,5; Muchetti 7, Dolce 5,5, Agostinone 6 (dal 36' s.t. Justino 7), Altobelli 5,5 (dal 1' s.t. Dalì 6,5); Dimas 6,5, Kyeremateng 6. (Gambardella, Pedon, Zambelli, Saleri). All. Ottoni 6,5. LECCO (4-3-2-1) Aprea 6,5; Tabbiani 6, Pizzuti 6,5, Merli Sala 5,5, Sciannamé 6; Mattaboni 5,5 (dal 44' p.t. Conti 6), Civilleri 6, D'Amico 6; Rebecchi 6,5, Cavagna 6 (dal 6' s.t. Fall 6); Temelin 6,5 (dal 27' s.t. Fabbro 6). (Durandi, Ischia, Castelnuovo, Caforio). All. Modica 6. ARBITRO Ferrari di Mestre 5,5. NOTE spettatori 250 circa, incasso n.c. Espulso Merli Sala al 36’ del p.t; ammoniti Materazzo, Muchetti, Mattaboni, Merli Sala. Angoli 1-6. (n.s.)
0-1 1-1 2-1 1-0 3-3 1-0 2-5 3-1 0-0 1-1
PROSSIMO TURNO DOMENICA 11 MARZO ORE 14.30 BELLARIA-ALESSANDRIA CASALE-BORGO A BUGGIANO CUNEO-MONTICHIARI GIACOMENSE-SANTARCANGELO LECCO-SAN MARINO POGGIBONSI-MANTOVA PRO PATRIA-ENTELLA RIMINI-TREVISO SAVONA-RENATE VALENZANA-SAMBONIFACESE
(1-3) (1-0) (1-2) (3-2) (1-4) (3-0) (2-2) (2-2) (1-1) (1-2)
MARCATORI 19 RETI Lapadula (San Marino). 17 RETI Serafini (6, Pro Patria). 14 RETI Taddei (2, Casale); Rosso (2, Entella). 12 RETI Grassi (1, Borgo a Buggiano); Varricchio (Cuneo); Pera (4, Poggibonsi).
+++
GIUDIZIO MARCATORI Chiazzolino (V) al 34’ p.t.; Staffolani (G) al 48’ s.t. VALENZANA (5-3-2) Serena 6; Crescente 5,5, Della Maggiora 5,5, Allegrini 6 (dal 30’ s.t. Bettati s.v.), Forino 6, Blondett 6,5; Montanari 6, Chiazzolino 6,5, Dall’Ara 6 (dal 6’ s.t. Pagan 6); Miracoli 6, Lamenza 5,5 (dal 17’ s.t. Alteri 5,5). (Bonassi, Berselli, Prandi, Capellini). All. Rossi 6. GIACOMENSE (4-4-2) Poluzzi 6; Gorini 6, De March 6, Lorusso 6 (dal 9’ s.t. Franciosi 5,5), Cenerini 6; Scaioli 6, Caciagli 5,5, Tanaglia 5,5 (dal 23’ s.t. Ricci 6), Tabanelli 6; Dal Rio 5,5, Paci 5,5 (dal 9’ s.t. Staffolani 5,5). (Pavanello, Sirri, Nobili, Mandorlini, Staffolani). All. Gadda 6. ARBITRO Intagliata di Sirac. 5 NOTE spettatori 150 circa, incasso n.c. Ammoniti Dal Rio, Allegrini, Lamenza, Staffolani, Montanari, Tabanelli, Miracoli, Crescente, Della Maggiora. Angoli 4-3. (m.c.)
REGOLAMENTO
Promosse in 6 Retrocedono in 9 con nuovi playout Ecco il regolamento della Seconda divisione. PROMOZIONI Salgono dirette le prime due dei rispettivi gironi, più le due vincenti dei playoff: sono ammessi terza, quarta, quinta, sesta e lo svolgimento è il solito. RETROCESSIONI Scendono dirette le ultime tre dei due gironi e altre tre dopo i nuovi playout: si sfidano quartultima e quintultima di ogni girone (andata e ritorno) e chi perde retrocede, le due vincenti si affrontano (andata, ritorno e rigori) e chi perde retrocede.
GIUDIZIO
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+++
MARCATORE Bartolini all’8’ p.t. CELANO (4-3-3) Liverani 5,5; Furno 5 (dal 1’ s.t. Funari 6), Rapino 6, Bianciari 6,5, D’Angelo 6; Barbetti 5,5 (dal 1’ s.t. Luzi 5), De Risio 6, Mascioli 5 (dall’8’ s.t. Marfia 4); Sciamanna 5,5, Croce 6, Granaiola 6,5. (Agostini, Bagaglini, Amadio, Faccini). All. Facciolo 5,5. FANO (4-4-2) Orlandi 6; Misin 6, Mucciarelli 6, Cossu 6,5, Amaranti 6 (dal 30’ p.t. Mancini 6); Cazzola 6,5, Berretti 6, Zebi 5,5 (dal 19’ s.t. Ruscio 6), Colombaretti 6; Innocenti 6 (dal 36’ s.t. Marolda s.v.), Bartolini 6,5. (Conti, Urbinati, Antonioli, Muratori). All. Baldassarri 6,5. ARBITRO Fabbrini di Livorno 6. NOTE spettatori 150 circa, incasso di quasi 350 euro. Espulso Marfia al 33’ s.t. Ammoniti Bianciardi, Orlandi, Misin. Angoli 1-5 (g.a)
GIUDIZIO MARCATORI Rega all’11’, Todino su rigore al 26’, Forgione al 35’ p.t. CAMPOBASSO (4-3-2-1) Ioime 6,5; Bertozzini 6, Scudieri 7, Mateo 7, Esposito 7; Rega 7 (dal 17’ s.t. Baldares 6), Forgione 7, Licciardi 6,5 (dal 39’ s.t. Bruno s.v.); Todino 7, Cruz 6 (dal 31’ s.t. Giannattasio s.v.); La Porta 6. (Falcone, Cirillo, Fazio, Mazza). All. Imbimbo 7. NEAPOLIS (3-4-3) Pettinari 6; Esposito 6, Sansone 5,5, Polverino 6; Moscarino 5,5, Cariello 6, Barone 5 (dal 5’ s.t. Monticelli 5,5), Terracciano 5 (dal 5’ s.t. De Falco 5,5); Caggianelli 5, Pellecchia 6, Palunbo 5,5 (dal 22’ p.t. Bonanno 5,5). (Ambrosio, Cancelli, Foggia, Carotenuto). All. Ferazzoli 5,5. ARBITRO Giallanza di Catania 7. NOTE spettatori 350 circa, incasso di 3450 euro. Ammoniti Baldares, Licciardi, Esposito, Polverino, Moscarino. Angoli 5-5. (a.d.l.)
GIUDIZIO
2a DIVISIONE GIRONE B
RISULTATI
SQUADRE
APRILIA-CATANZARO CAMPOBASSO-NEAPOLIS CELANO-FANO GIULIANOVA-MELFI ISOLA LIRI-CHIETI MILAZZO-EBOLITANA NORMANNA-L'AQUILA PAGANESE-GAVORRANO PERUGIA-VIBONESE VIGOR LAMEZIA-ARZANESE ha riposato FONDI
PT
PERUGIA
PARTITE RETI G V N P F S 65 31 19 8 4 46 21
CATANZARO
63 30 18 9 3 46 20
VIGOR LAMEZIA 63 30 18 9 3 46 23 L'AQUILA
54 30 14 12 4 31 17
PAGANESE
50 31 13 11 7 36 29
GAVORRANO
49 31 13 10 8 52 41
CHIETI
48 30 14 6 10 41 31
APRILIA
44 30 12 8 10 45 36
ARZANESE
42 31 10 12 9 38 41
NORMANNA (-1) 38 29 10 9 10 24 24 FANO (-5)
37 29 12 6 11 36 35
FONDI
35 29 10 5 14 31 36
CAMPOBASSO (-2) 34 28 9 9 10 30 31 GIULIANOVA (-2)
34 30 10 6 14 34 40
MILAZZO
31 30 7 10 13 27 34
VIBONESE
29 31 6 11 14 33 44
NEAPOLIS (-2)
29 31 7 10 14 33 46
MELFI (-4)
27 29 8 7 14 34 42
ISOLA LIRI (-2)
26 30 7
EBOLITANA (-1)
24 30 6 7 17 25 51
CELANO
16 30 4 4 22 23 58
7 16 30 41
U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSE
++
+++
MARCATORI Improta su rigore al 12’, Spirito al 41’ s.t. GIULIANOVA (4-4-2) Merletti 6; Del Grosso 5, Terrenzio 5,5, Faragalli 6, Bruno 5,5; Della Penna 6, Bontà 5,5 (dal 15’ s.t. Pirelli 5,5), D’Aniello 5 (dal 40’ s.t. Cavasinni s.v.), Bianchi 5,5 (dall’ 8’ s.t. Iachini 6); Morga 5, Picone 5. (Sorrentino, Granata, Di Michele, Giustini). All. De Patre 5,5. MELFI (4-2-3-1) Scuffia 7; Spirito 6,5, Bova 6, Gennari 6, R. Russo 6; Scarsella 5,5, Viola 6; G. Russo 6, Tirelli 6, Ambrogetti 5,5 (dal 34’ s.t. Caprioli s.v.); Improta 6 (dal 45’ s.t. Lionetti s.v.). (Della Luna, Greco, Gerolino, Pericoli, Simeri). All. Rodolfi 7. ARBITRO Giovani di Grosseto 5. NOTE partita giocata a porte chiuse. Espulsi Del Grosso al 26’ s.t., Pirelli al 31’ s.t.; ammoniti Della Penna, Picone, Scarsella, G. Russo. Angoli 5-3. (g.a.)
1-1 3-0 0-1 0-2 0-1 3-1 2-0 3-4 0-0 3-2
PROSSIMO TURNO DOMENICA 11 MARZO ORE 14.30 CATANZARO-CAMPOBASSO CHIETI-VIGOR LAMEZIA EBOLITANA-APRILIA FANO-NORMANNA FONDI-ISOLA LIRI GAVORRANO-PERUGIA L'AQUILA-GIULIANOVA MELFI-MILAZZO NEAPOLIS-PAGANESE VIBONESE-CELANO riposa ARZANESE
(2-2) (0-1) (0-1) (0-1) (0-2) (1-1) (3-0) (1-3) (1-1) (5-3)
MARCATORI 26 RETI Fioretti (8, Gavorrano). 20 RETI Clemente (5, Perugia). 15 RETI L. Orlando (1, Paganese); Mancosu (5, Vigor Lamezia). 13 RETI Masini (2, Catanzaro).
GIUDIZIO MARCATORI Chiaria (M) al 25’, Mangiacasale (M) al 30’, Broso (E) su rigore al 36’ p.t.; Quintoni (M) al 13’ s.t. MILAZZO (4-3-3) Messina 6; Dipasquale 6 (dal 37’ s.t. N’ze s.v.), Lanzolla 6, Cucinotta 6,5, Quintoni 6,5; Cuomo 6, Bucolo 6,5, Mangiacasale 6 (dal 22’ s.t. Pepe 6); Nicastro 6, Scalzone 6 (dal 1' s.t. Simonetti 6), Chiaria 6,5. (Croce, Malafronte, Proietti, Ingemi). All. Trimarchi-Catalano 6,5. EBOLITANA (5-3-2) Nicastro 5,5; Piccirillo 6, Barbone 6, De Pascale 6,5, Perricone 5,5, Gaveglia 6; Pepe 6 (dal 1’ s.t. Perrino 6,5), Calascibetta 6 (dal 1’ s.t. Giurdanella 6), Nazzani 6,5; Broso 6,5, Lo Coco 5,5 (dal 29’ s.t. Salemme 6). (Policano, Venneri, Angiò, Mastrojanni). All. Marino 6. ARBITRO Greco di Lecce 5,5. NOTE Spettatori 180 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Nazzani, Lanzolla, Quintoni, Chiaria. Angoli 3-4 (a.i.)
RECUPERI
Sei partite in programma mercoledì 14 Nel campionato di Seconda divisione si devono an cora giocare sei recuperi, che sono in programma tutti merco ledì prossimo. Si tratta di Giaco mense San Marino e Rimi ni Poggibonsi nel girone A (27a giornata); Giulianova Norman na, L’Aquila Milazzo (27a giorna ta), Fano Campobasso (28 a giornata) e Melfi Fondi nel giro ne B (29a giornata). Il 4 aprile so no invece in programma l’ultimo turno infrasettimanale del giro ne A e il penultimo del girone B (l’ultimo si giocherà il 18 aprile).
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 8 MARZO 2012
CICLISMO È SCATTATA LA 47a TIRRENO-ADRIATICO
Il simbolo del nuovo che avanza Matthew Goss, 25 anni, sul podio della Tirreno-Adriatico: il vicecampione del mondo è l’uomo leader di GreenEdge BETTINI A destra il trenino australiano lanciatissimo nella cronosquadre, che ha vinto a 54,272 orari SIROTTI
Lo sbarco dei Canguri GreenEdge lancia Goss e posa la prima pietra Cronosquadre Il neonato team australiano di World Tour non aveva ancora vinto in Europa. Il re di Sanremo è leader DAL NOSTRO INVIATO
LUCA GIALANELLA DONORATICO (Livorno)
«Vedrete, cambierà questo vento verso le 15.30, succede ogni giorno». Un vecchietto sul percorso della cronosquadre aveva capito tutto. Quella «finestra» a metà pomeriggio ha aiutato il volo dei granatieri di GreenEdge, la prima formazione australiana di alto livello. Una squadra-nazione, come Astana è per il Kazakistan, Sky
per la Gran Bretagna, Katusha per la Russia. Base italiana, a Gavirate (Varese), dove si ritrovano ciclisti, canottieri e rugbisti. Il centro della preparazione olimpica in Europa. Giovani reclutati dalle scuole in patria e fatti crescere nella tradizione del ciclismo più autentico, quello italiano, ma con mezzi economici, tecnologia e programmi del Nuovo Mondo. Sono due i simboli di GreenEdge: il tasmaniano Matthew Harley Goss, 25 anni, che nel 2011 ha
clic LO SCORSO ANNO DUE TRIONFI STORICI Nel 2011 l’Australia (che ha 33 pro’ nel World Tour) ha tagliato altri due traguardi storici: prima Sanremo con Goss, primo Tour de France con Evans.
sbancato in volata la Sanremo e si è inchinato solo a Cavendish al Mondiale, e l’australiano Jack Bobdridge, 22 anni, fenomeno della pista, che con 4’10"534 ha cancellato Boardman dal record del mondo dell’inseguimento. Vedere ieri Goss con la maglia azzurra di leader della Tirreno-Adriatico fa davvero capire che l’orizzonte del ciclismo è cambiato. Folate GreenEdge ha stracciato
le rivali della cronosquadre a
54 orari di media. Nel primo tratto verso Donoratico, il vento, da laterale, è via via diventato frontale ed è aumentato di intensità: quei pochi minuti di pausa sono stati sufficienti al team diretto da Shayne Bannan per dare 17" alla RadioShack di Cancellara e Bennati e alla Garmin di Millar. In questo «limbo» si è infilata l’Astana di Roman Kreuziger: a 30", il ceco che punta forte sul Giro è stato il migliore degli uomini di classifica. Poi le raffiche sono aumentate: si è salvata la Lampre di Scarponi (46"), con un pimpante Petacchi; sono affondate la Liquigas di Nibali (a 55": per il vento, un cartellone è volato via alla partenza), che ha perso Da Dalto e Canuti dopo 4 km, e la Bmc di Evans (58"). Ottima invece l’Acqua&Sapone di Garzelli e Di Luca, partita prima: appena 9" da Kreuziger. Nibali voleva guadagnare 10" sui rivali: adesso è a 25" dal ceco e sarà costretto ad attaccare in montagna sabato e domenica.
Mentalità «I ragazzi sono stati
incredibili — racconta Goss —. Era la prima cronosquadre che facevamo, la prima volta che correvamo insieme, ed è stata la migliore della mia vita. Vincere con questo distacco è stata una sorpresa anche per me. E’ bello avere un team così, meraviglioso respirare una mentalità australiana sul bus, è un grande onore e una grande responsabilità per tutti. Ora c’è la prima volata: non è una sfida solo con Cavendish, ma certo vorrei cambiare l’esito del Mondiale...». Salvo imprevisti, Goss terrà la casacca di leader: ha 17" su Bennati e in palio ci sono 16" tra abbuoni volanti e all’arrivo. L’australiano parla anche della pazza idea di Cipollini di rimettersi a correre: «Buona fortuna. Tornare a 45 anni non è facile. Io non ho mai corso con lui, ma sono sicuro che avrebbe tante cose da insegnare ai giovani». © RIPRODUZIONE RISERVATA
GIOVEDÌ 8 MARZO 2012
La Liquigas affonda Nibali già insegue Il siciliano perde 55" e tra i big fa meglio solo di Evans «È stata una delle nostre peggiori cronosquadre» DAL NOSTRO INVIATO
CLAUDIO GHISALBERTI DONORATICO (Livorno)
L’obiettivo di Vincenzo Nibali nella cronosquadre d’apertura della Tirreno-Adriatico era quello di guadagnare una decina di secondi sugli avversari di classifica, cioè soprattutto Evans, Scarponi e Kreuziger. La corsa, però, non è andata secondo le aspettative. Sull’australiano ha guadagnato solo 3 secondi, sugli altri ha addirittura perso: 9 secondi dal capitano della Lampre, 25 dal ceco dell’Astana. I Liquigas ieri hanno fatto peggio anche dell’Acqua&Sapone di Stefano Garzelli: 16 secondi la differenza. Ma che cosa è successo?
LA SCHEDA
Nato in Tasmania È stato argento al Mondiale 2011 Matthew Goss è nato a Launceston, in Tasmania (Australia) il 5 novembre ’86. Cresciuto in pista (iridato 2006 nell’inseguimento a squadre), è pro’ dal 2007. Re a Sanremo un anno fa in maglia Htc (nella foto Bettini), tra i suoi 23 successi vanta anche una tappa al Giro d’Italia 2010 e la Parigi Bruxelles 2009. Solo Cavendish l’ha battuto al Mondiale di Copenaghen.
Danni «Abbiamo perso subito due corridori — spiega deluso lo Squalo — e in sei abbiamo potuto solamente limitare i danni. Anzi, a ben vedere non siamo neanche andati piano. Comunque bisogna riguardare bene quello che è successo, perché speravo di fare molto meglio». «E’ cambiato il vento», la tesi difensiva dei verdeblù. Troppo poco per spiegare la prestazione negativa di Da Dalto e Canuti, i due vagoni che si sono sganciati dopo circa 4 chilometri, e che hanno chiuso ultimi a 4’34". Ok, non sono due specialisti, ma sono pur sempre due passisti. «Hanno sentito la pressione», è un’altra voce che si leva dal team. Così, prima di avviarsi in bici verso l’albergo, Nibali butta lì una frase che esprime alla perfezione il suo stato d’animo. «E’ stata una delle nostre peggiori cronosquadre». Velocità Il suo rivale Michele Scarponi invece è più sereno. «Questa prova con lunghi rettilinei era per specialisti puri — spiega il marchigiano — cosa che noi della Lampre non siamo. Infatti ci è mancata una punta di velocità». Quello di ieri è stato solo il suo secondo giorno di gara. «Sì — prosegue Scarponi, che ha debuttato il 26 febbraio al Gp Lugano —. I pochi giorni di corsa rappresentano un problema che ha gran parte della squadra. E
A
PAGELLE di Luca Gialanella
S Goss 9 La prima di GreenEdge in Europa è un po’ come lo sbarco del primo uomo sulla Luna. E nel team c’è tanta Italia
S Cancellara 8.5 Un mostro di potenza: lo svizzero, re della Strade Bianche, ha fatto il doppio del lavoro dei compagni
S
La Liquigas-Cannondale in azione con Vincenzo Nibali, primo da destra BETTINI
4 OGGI
La 2ª tappa: partenza alle 10.15 da San Vincenzo, arrivo a Indicatore (Arezzo) intorno alle 16.15 dopo 230 km. STRAPPO A Indicatore c’è un circuito di 33,5 km da ripetere due volte: nel finale, a 7 km dal traguardo, c’è lo strappo di Ponticino (fino al 12%) e potrebbe rendere meno affollata l’eventuale volata, o favorire dei contropiede IN TV: Diretta RaiSport 2 dalle 14.15, Rai3-Eurosport 2 dalle 15
chi ha corso di più lo ha fatto in Australia, al Down Under, oltre un mese fa. Personalmente mi manca un po’ di brillantezza, ma sono fiducioso per le prossime tappe. Questa Tirreno è molto dura e, a meno che la neve in montagna faccia dispetti, la classifica si deciderà di sicuro in salita». Ceco Roman Kreuziger è in te-
sta a un’ipotetica classifica avulsa dei pretendenti alla vittoria finale. «Noi dell’Astana siamo andati molto bene — dice il ceco, maglia bianca di miglior giovane al Giro d’Italia 2011—. E’ stata una prova veloce e abbastanza dura, nella quale ci siamo saputi difendere alla grande. Dopo le Strade Bianche ho avuto un po’ di tosse, ma non credo sia nulla d’importante. Per la classifica finale sono molto fiducioso, ma il mio favorito resta Cadel Evans». Sorridono anche Stefano Garzelli e la sua Acqua&Sapone: «Siamo andati molto bene, e siamo stati bravi a gestire lo sforzo senza fare fuorigiri. La tappa che mi piace di più? Mi basterebbe vincerne una. Sabato a Chieti si potrà fare il punto della situazione». © RIPRODUZIONE RISERVATA
LA GUIDA CRONOSQUADRE 1. Greenedge, 16,9 km in 18’41", media 54,272; 2. RadioShack a 17"; 3. Garmin; 4. Sky a 23"; 5. Astana a 30"; 6. Saxo Bank a 38"; 7. Acqua&Sapone a 39"; 8. Katusha a 40"; 9. Ag2R a 43"; 10. Lotto a 45"; 11. Lampre a 46"; 12. Farnese a 47"; 13. Vacansoleil a 51"; 14. Omega Pharma; 15. Liquigas a 55"; 16. Rabobank a 57"; 17. Bmc a 58"; 18. Colnago a 1’09"; 19. FdJ a 1’17"; 20. Movistar a 1’18"; 21. Euskaltel a 1’25"; 22. Colombia a 1’45". CLASSIFICA 1. Matthew GOSS (Aus, GreenEdge); 2. Tuft (Can); 3. Langeveld (Ola); 4. O’Grady (Aus); 5. C. Meyer (Aus); 6. Bennati a 17"; 8. Cancellara (Svi); 9. Roulston (Nzl); 10. Gallopin (Fra); 11. Horner (Usa); 12. Farrar (Usa); 17. Nizzolo a 18"; 22. Cavendish (Gb) a 23"; 25. Kreuziger (Cec) a 30"; 44. Garzelli a 39"; 45. Di Luca; 74. Scarponi a 46"; 78. Pozzato a 47"; 95. Oss a 55"; 97. Sagan (Slk); 98. Nibali; 108. Ballan a 58"; 109. Evans (Aus); 110. Pinotti; 118. Modolo a 1’09"; 130. Visconti a 1’18"; 154. Millar (Gb) a 1’46"; 168. Gilbert (Bel) a 3’32".
Garzelli 8 Ha 38 anni ed è un simbolo di professionalità. Crede molto a questa corsa, che già conquistò nel 2010
S Petacchi 8 A 60 all’ora tirava e incitava i compagni, che faticavano a dargli il cambio. Come Garzelli: 38 anni e non sentirli
S Liquigas 4 Dopo quella del Tour 2011, un’altra cronosquadre da dimenticare. Dov’è il superteam del Giro 2010?
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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PARIGI-NIZZA LA 4a TAPPA
Meersman che colpo Basso a 10’ Wiggins è sempre al comando: oggi arrivo in salita (ci. sco.) Si chiama Gianni perché il papa, ex corridore, amava Gianni Bugno alla follia. Di cognome fa Meersman, ha 26 anni, è belga, corre per la Lotto-Belisol e ieri nella 4ª tappa della Parigi-Nizza, a Rodez, ha conquistato il successo più importante della carriera. Il primo dei battuti è stato Grega Bole, che forse ha lanciato lo sprint troppo presto (prima c’era stato un tentativo di contropiede di Klöden fallito): lo sloveno, che è stato aiutato nel finale anche da Damiano Cunego, ha perso così l’occasione di dare alla Lampre il primo successo 2012. Nono Gavazzi, a quasi 10’ Ivan Basso. Il virus gastrointestinale che aveva già costretto al ritiro Andy Schleck ha fatto altre «vittime», tra cui Taylor Phinney. In classifica, Bradley Wiggins è sempre leader: oggi (RaiSport 2 dalle 15) arrivo in salita a Mende: 3 chilometri al 10 per cento di pendenza. La Parigi-Nizza si concluderà domenica con la cronoscalata al Col d’Eze. ARRIVO: 1. Gianni MEERSMAN (Bel, Lotto-Belisol) 178 km in 4.21’01", media 40,917; 2. Bole (Slo); 3. Westra (Ola); 4. Florencio (Spa); 5. Hivert (Fra); 8. Valverde (Spa); 9. Gavazzi; 10. Wiggins (Gb); 39. Cunego; 114. Basso a 9’56"; 142. Viviani a 10’13". CLASSIFICA: 1. Bradley WIGGINS (Gb, Sky) 13.30’52"; 2. Leipheimer (Usa) a 6"; 3. Van Garderen (Usa) a 11"; 4. Sy. Chavanel (Fra) a 14"; 5. Monfort (Bel) a 18"; 7. Valverde (Spa) a 20"; 11. Gavazzi a 44"; 35. Cunego a 3’28"; 143. Basso a 23’25". © RIPRODUZIONE RISERVATA
Gazzetta.it
S Gilbert 3 Alla vigilia il belga non si preoccupava del peso in eccesso: ieri si sarà preoccupato della figuraccia?
DIRETTA STREAMING DELLA TAPPA A PARTIRE DALLE 14.50 Sul sito Gazzetta videointerviste con Goss, Nibali, Scarponi. Oggi diretta streaming della tappa dalle 14.50 col commento tecnico di Emanuele Bombini.
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GIOVEDÌ 8 MARZO 2012
PRADA FAUBOURG SAINT HONORÉ PARIS Realizzato da
ORGANIZZATORE 2ª TAPPA TIRRENO-ADRIATICO - S. VINCENZO - INDICATORE (8 MARZO 2012)
GIOVEDÌ 8 MARZO 2012
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FORMULA 1 VERSO IL MONDIALE POLEMICHE IN VISTA NEWEY E BRAWN HANNO STUDIATO SOLUZIONI CHE FANNO DISCUTERE
Red Bull e Mercedes, sarà un avvio ad alta tensione GIORGIO PIOLA
Mago Newey ha tenuto fede alla sua fama: l’ultima versione della sua RB8, piena di soluzioni interessanti, ha subito attirato l’attenzione, creando polemiche già a Barcellona. Per carpire i segreti della Red Bull ci si è dovuti appostare in fondo alla corsia box, visto il «marcamento» dei meccanici. Si è potuto quindi notare che Red Bull e Mercedes hanno introdotto qualcosa nell’ala posteriore che fa pensare alla
tanto discussa F-Duct. Sembrano due «aperture», sono piazzate nel profilo principale dell’ala (in giallo nel disegno) e non più nel flap, interessato già dal comando mobile introdotto dalla Federazione nel 2011. Dovrebbero però avere effetto opposto rispetto all’F-Duct: il carico non diminuirebbe, bensì si avrebbe l’effetto di far riattaccare il flusso e aumentare l’efficienza del profilo. Tuttavia il regolamento impone un’unica sezione continua per i profili: deve essere stata trovata una scappatoia.
Nel disegno presentiamo invece l’ala posteriore della RB8 con due sorte di feritoie (in giallo) che potrebbero non avere interruzioni di profilo. A ogni sosta ai box venivano coperte. Già a fine 2011 la Mercedes aveva provato una W-Duct all’avantreno. Un sistema passivo gestito da una valvola ad aria nascosta nel muso. Era regolare perché non attivato dal pilota. Queste soluzioni hanno destato grandi perplessità fra i rivali, di qui la richiesta di chiarimenti alla Fia. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Sopra le frecce blu indicano l’ingresso dell’aria nella feritoia. A fianco quelle rosse il taglio sull’ala dietro
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L’outsider
GLI INIZI SUL WEB
Kimi Raikkonen, 32 anni, iridato 2007 con la Ferrari, al volante della Lotus CANONIERO
Gerard Lopez è nato il 27 dicembre 1971 da genitori spagnoli e risiede in Lussemburgo. Parla sette lingue. Siede nel Consiglio della business school dell’Università di Miami.
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«Altro che scommessa! Raikkonen va fortissimo» Lopez, numero 1 della Lotus: «È veloce e si è già inserito molto bene Kubica? Una grande perdita, sa far vincere anche le F.1 mediocri» PINO ALLIEVI
Il titolo di campione d’inverno della F.1 è suo. Per tre valide ragioni. La prima è di ordine sportivo: la Lotus è stata la vettura più veloce degli ultimi test di Montmelò. La seconda è per essersi appropriato del marchio Lotus, ovvero di una garanzia economica che pare solida, per i prossimi tre anni. Il terzo è per aver riportato sulle piste un campione come Kimi Raikkonen, autore del miglior tempo al debutto a Jerez e l’ultimo giorno a Montmelò. Gerard Lopez, il finanziere-manager lussemburghese entrato in F.1 due anni fa con ambizioni e una innovativa strategia di sponsor che spesso diventano partner del suo complesso, la Genii Capital, è pronto al salto di qualità: «Negli ultimi due anni ci siamo piazzati quinti, riuscendoci nel 2011 nonostante l’impossibilità di avere Kubica e il vantaggio iniziale col sistema degli scarichi che soffiavano davanti. Adesso ci piacerebbe avanzare di una posizione. E poi proseguire…».
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I NUMERI
3501
chilometri Sono quelli percorsi dalla Lotus nei test invernali: 1.788 a Jerez e 1.713 a Montmelò dove il team ha dovuto saltare la prima delle due sessioni di prove (7 giri con Grosjean) per un guaio. Ma su 9 giorni di collaudi 5 volte i suoi piloti sono stati i più veloci: tre volte Grosjean, due Raikkonen
Raikkonen è andato fortissimo ed è apparso preparato e motivato. Considera la sua scelta una scommessa?
«Per niente. Non mi piace che la gente veda la cosa in questo modo. Kimi è un pilota veloce, che si è inserito benissimo nel team a livello personale. Mi ha detto che ci considera una famiglia. Vedremo che cosa farà in gara, ma io non ho dubbi e infatti ci siamo legati a lui per due anni». Lo scorso anno il suo team si chiamava Renault, ora è diventato Lotus: che cosa cambia?
«Il nome. Nulla d’altro. La Genii Capital è proprietaria del team al 100%. La Lotus fa le granturismo da strada, noi siamo i suoi rappresentanti in F.1. È un accordo triennale, con i presupposti perché si vada oltre». Lei in questi due anni ha investito o guadagnato con la F.1?
«Abbiamo investito, restando tra il passivo e il pareggio. Ma è importante quello che abbiamo creato attorno al team». Il 2011 è stato un anno perso,
senza Robert Kubica…
«Sì, è così...». Dall’esterno, si è avuta la sensazione che il caso-Kubica, ovvero tutto quello che è accaduto dopo l’incidente, sia stato però gestito in modo poco chiaro.
«Sono triste per quanto è successo: molto difficile per noi, ancora di più per Robert. Noi abbiamo fatto tutto e di più, rispettando gli accordi che c’erano con lui. Eravamo pronti a continuare nel tempo e a studiare come farlo tornare prima su una F.1 e poi forse nel campionato. Ma non sono affatto contento di quello che poi è successo. Non potevamo fare di più, non penso sia stato Robert…». Non crede che alla base degli equivoci ci sia stata la speranza-chimera della Ferrari?
«Sì, ma non so se quella era una illusione di Robert o di qualcun altro…Noi sapevamo che non sarebbe stato possibile, per Kubica, un rientro nel 2011. Non gli abbiamo fatto fretta ma la pressione è stata messa su di lui dal suo manage-
ment. Non so se sia dipeso dall’interesse che loro avevano per la Ferrari, però la nostra porta è stata aperta per tanto tempo. Penso tuttora che Kubica faccia parte di quella ristretta categoria di piloti che possono vincere anche con una macchina che non sia la migliore. Una grande perdita». Parliamo del futuro: la Lotus ha la dimensione per realizzare i suoi sogni-obbiettivi?
«Siamo in 540 persone, abbiamo una nuova galleria del vento, abbiamo la simulazione. Ci mancavano solo due cose che ora abbiamo: una macchina competitiva per tutta la stagione e i piloti. Raikkonen e Grosjean sono fortissimi. L’obiettivo è quello di arrivare a lottare per il Mondiale nei prossimi tre anni, ci proveremo». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Prodigio È un enfant prodige dell’ imprenditoria: a metà degli Anni 90 ha creato Icon Solutions, una delle prime compagnie di sviluppo del Web. Nel 1999 ha dato vita a Mangrove, tra i cui successi va ricordato il lancio di Skype.
S Passione La passione per i motori l’ha portato in F.1. La sua Genii Capital, società del settore immobiliare e finanziario, ha rilevato (tramite la controllata Gravity Racing) l’ex Renault e ribattezzato il team Lotus
IERI A MARANELLO
Montezemolo «C’è una Ferrari super motivata» Tornato da Ginevra, il presidente della Ferrari Luca di Montezemolo si è riunito ieri a Maranello con Stefano Domenicali e i tecnici. «Ho trovato una squadra molto concentrata e determinata — ha detto il presidente al sito ferrarista — e ho visto in Domenicali e nei nostri tecnici una gran voglia di reagire a un precampionato che è stato inferiore a quelli che erano i nostri obiettivi. La verità su dove siamo rispetto agli altri la scopriremo solamente sabato 17 a Melbourne dopo le qualifiche: oggi si possono fare soltanto delle supposizioni. E comunque vada a Melbourne vorrei ricordare a tutti che questo sarà il campionato più lungo della storia della F.1 e non si potranno certo trarre delle conclusioni dopo una gara».
Taccuino SVILUPPO GOMME
La Renault per Pirelli Alla fine la Pirelli ha ottenuto una vettura per poter sviluppare le gomme: si tratta della Renault 2010. Macchina che verrà aggiornata in base ai regolamenti tecnici e aerodi namici. Il pilota verrà scelto a fine mese: in lizza oltre a Di Grassi, an che Sutil e Trulli. Il primo test è previ sto a maggio di Jerez.
CONSIGLIO MONDIALE
Todt a Milano Domani all’Ac Milano di corso Venezia 43 si riunisce il Consiglio Mondiale della Fia, presieduto da Jean Todt. Tra gli argomenti in agen da: ridistribuire le gomme per stimo lare i piloti a girare in qualifica.
DONNA PILOTA
De Villota in Marussia La Marussia ha ingaggiato Maria De Villota come collaudatore. Figlia di Emilio, ex pilota di F.1, è dai tempi di Giovanna Amati che una donna non assumeva un ruolo così in un team ai GP.
MONDIALE RALLY
Via al Messico (g.r.) Dopo la neve con la Sve zia, la terra del Messico. I piloti del Mondiale rally ritrovano il fondo che apprezzano di più e sono in tanti a promettere battaglia, da Latvala a Petter Solberg, i due della Ford, a Hirvonen impaziente di confrontar si ad armi pari con Loeb, l’asso della Citroën che ha vinto le ultime cin que sfide sugli sterrati intorno a Léon. Oggi prove di qualificazione; mille metri sotterranei ricavate nel la miniera ex d’argento di Guanajua to.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 8 MARZO 2012
BASKET SERIE A: SETTIMA GIORNATA DI RITORNO l’Analisi di MASSIMO ORIANI
Avellino mina vagante al contrario Le due facce del campionato: quella splendida di Sassari, che infila la settima vittoria consecutiva e conferma un clamoroso secondo posto. Quella brutta di Avellino, non certo per colpa di giocatori o tecnico, a cui non si può imputare nulla. Purtroppo però la realtà dei fatti è quella di un club che non riesce più a stare a galla, che non può più rinforzarsi perché la Comtec gli ha bloccato il mercato, e che diventa una pericolosa mina vagante al contrario. Ovvero, stando al massacro di ieri a Casale, rischia di non vincere più una partita, o quasi, falsando inevitabilmente il campionato. Vogliamo mettere questa squadra rispetto a quella che ha quasi battuto Siena o ha vinto 4 delle prime 5 in avvio di stagione? Ha ragione Recalcati: basta con le «realtà decotte», basta con un’agonia che fa male a tutti. Non ce ne vogliano i tifosi irpini, niente di personale, anzi. Sono loro le prime vittime, innocenti. Di un sistema che va rivisto. In fretta.
Andersen più McCalebb: Siena stanca ma vince VARESE SIENA
65 77
(13-22, 42-43; 53-67) CIMBERIO VARESE: Stipcevic 10 (2/6, 2/4), Rannikko 15 (0/1, 2/4), Diawara 9 (1/5, 1/6), Kangur 3 (1/5, 0/3), Fajardo 6 (2/5, 0/1); Demartini, Talts 4 (1/2, 0/1), Reati 2 (1/1, 0/2), Garri 2 (1/2), Ganeto 9 (0/1, 3/3), Weeden 5 (1/3, 1/4). N.e.: Bertoglio. All.: Recalcati. MONTEPASCHI SIENA: McCalebb 18 (4/10), Moss 6 (0/1, 2/4), Thornton 4 (2/3, 0/2), Stonerook 4 (2/2, 0/2), Andersen 17 (7/8, 0/2); Zisis 2 (1/2), Rakocevic 13 (5/7, 0/1), Carraretto, Michelori, Ress 3 (1/2 da 3), Lechthaler 2 (1/2), Aradori 8 (1/2, 1/1). All.: Pianigiani. ARBITRI: Cicoria, Tola, Barni. NOTE - T.l.: Var 18/21, Sie 19/23. Rimb.: Var 35 (Fajardo 7), Sie 32 (Stonerook 8). Ass.: Var 9 (stipcevic, Rannikko, Kangur 2), Sie 11 (Thornton 4). Progr.: 5’ 5-10, 15’ 26-33, 25’ 45-58, 35’ 63-73. Nessun usc. 5f. Spett.: 3425 per 45.344 euro.
A Cantù basta Perkins Caserta dura un tempo 58
CANTÙ
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(19-15, 24-32; 39-52) OTTO CASERTA: Bell 6 (1/5, 1/4), Collins 10 (2/8, 2/7), Smith 14 (4/9, 1/5), Maresca 7 (2/4, 1/3), Stipanovic 6 (3/8); Righetti 3 (0/1, 0/2), Kudlacek 7 (1/2), Doornekamp 5 (0/3, 1/3). N.e.: Marzaioli, Cefarelli, Moretti, Loncarevic. All.: Sacripanti. BENNET CANTÙ: Micov 10 (4/7, 0/1), Leunen 9 (2/2, 1/2), Shermadini 4 (2/7), Mazzarino 6 (2/5 da 3), Perkins 20 (5/12, 2/4); Brunner 6 (3/6), Markoishvili 18 (6/12, 2/3), Marconato 2 (1/1). N.e.: Basile, Bolzonella, Cinciarini e Diviach. All.: Trinchieri. ARBITRI: Lamonica, Duranti e Vicino. NOTE - T.l.: Cas 14/19, Var 8/12. Rimb.: Cas 36 (Stipanovic 7), Can 43 (Perkins 11). Ass.: Cas 6 (Smith 2), Can 12 (Micov 3). Progr.: 5’ 9-8, 15’ 19-24, 25’29-46, 35’44-59. Spett. 3643 per 20.886 euro. CASERTA – Campania felix per il team di Trinchieri che dopo aver sbancato Avelli-
Minimo Varese segna poco: so-
Varese crolla da -1 a -17. Pianigiani: «Prova di maturità, la mia squadra non si scompone» DAL NOSTRO INVIATO
PAOLO BARTEZZAGHI VARESE
Alla dodicesima partita dall’inizio di febbraio, Siena mantiene inalterata la propria forza, soprattutto nel momento in cui la partita richiede qualcosa in più. Varese, che nello stesso periodo di partite ne ha giocate quattro, era finita sotto di 17 punti in un terzo quarto in cui la Mens Sana aveva preso in mano la partita con David Andersen, Bo McCalebb e la zona in difesa per rallentare il ritmo dell’attacco avversario finalmente distesosi prima dell’intervallo. Eppure la Cimberio rientra fino a -7 (63-70), sbaglia una tripla, altre due conclusioni e perde così l’attimo. Due liberi di McCalebb, che chiude con 10 su 10 dalla lunetta, l’ennesima tripla che non va per l’acciaccato Diawara (2 su 11 al tiro per il francese) e Siena comincia la discesa
BENNET SENZA BASILE E CINCIARINI BENE ANCHE MARKOISHVILI
CASERTA
ria già nel terzo quarto.
Doron Perkins, 28 anni LAPRESSE
no bissa il successo con Caserta, che si ferma a 58 punti, peggio fece solo a Sassari segnandone 56. Il match dura solo un tempo, come l’equilibrio fra Caserta e Cantù, primi 10’ segnati da un allungo dei padroni di casa con Righetti che dalla lunetta fa 1/3, interrompendo la serie di 42 tiri liberi consecutivi a segno, 14-13 al 7’, poi si rifà ancora dalla lunetta e con Smith la Otto è avanti 19-15. Trinchieri cambia otto uomini, compresi i tre pivot mentre Sacripanti si industria con quelli che ha, considerando il lungo Fletcher in tribuna. Nel secondo quarto sale in cattedra Markoishvili, che ha difeso su Collins e propizia un parziale di 7-0, dal 19-17 siglato da Kudlacek all’11, al 19-24 con Perkins ( che sarà il miglior rimbalzista) al 15’.Caserta prova a recuperare con il tiro pesante, ma è senza fortuna, non va meglio da sotto (5/17), la difesa canturina si stringe e la Otto chiude il secondo quarto con sei punti segnati contro i 17 avversari che prevalgono con otto rimbalzi in più, (15-23). Nel terzo quarto Cantù arriva fino a + 17 (29-46), Caserta non ha buona mira finirà con (9/27 e 3/15), ma al 31’ Doornekamp mette dentro la tripla del 42-52 poi è Leunen, impegnato fino ad allora a difendere su Smith a mettere la tripla che chiude il match 44-57. «Eravamo stanchi e con tre infortunati, ma ringrazio tutti» dice Sacripanti. «La nostra abitudine a giocare ogni tre giorni ci ha consentito di vincere» replica Trinchieri. Lucio Bernardo
verso la pausa per l’All Star Game. Energie «Nell’ultimo quarto non avevamo più energie — dice Simone Pianigiani — ma abbiamo mantenuto alta l’attenzione sulle cose importanti: il rimbalzo, la difesa sul pick and roll. Andersen non stava bene, Lavrinovic fuori, eravamo in una situazione difficile di falli. È stata una prova di maturità. Questa è una squadra che non si scompone anche in un campo tradizionalmente difficile per noi». La zona di Siena, a inizio terzo quarto, rallenta il ritmo della partita e sfida i tiratori di Varese. In questo parziale si manifesta la superiorità della Mens Sana. Sei punti di fila di David Andersen, un paio di incursioni di McCalebb, una tripla di David Moss, due tagli di Thornton per uno di quei 15-0 e un +17 che in innumerevoli occasioni hanno guidato Siena alla vitto-
Dopo la sconfitta in casa contro Caserta, Pesaro doveva recuperare due punti per la corsa ai playoff. Lo fa a Treviso, e la cosa non era scontata: la squadra di Djordjevic non molla mai ed ha giocatori imprevedibili. Ma poco ha potuto ieri, con alcuni dei principali punti di riferimento terribilmente giù di forma: Becirovic, Bulleri e Thomas su tutti. Pesaro ha giocato semplicemente ad una velocità superiore: in vantaggio sui palloni vaganti, dura a rimbalzo, asfissiante in difesa e fluida nelle azioni of-
Strappo Al secondo strappo,
ad inizio ripresa, non c'è stata più storia. Le triple di Cavaliero e Jones (per lui anche 11 rimbalzi) e Lydeka in mezzo all'area hanno frustrato gli sforzi di Treviso. Coach Dalmonte a fine gara fatica a celare la soddisfazione: «Dopo l'ultima sconfitta dovevamo reagire. Bene la vittoria, ma ciò che importa è che la squadra ha dimostrato presenza e attenzio-
James White, 29 anni CIAMILLO
ne mentale. È un segnale confortante. Abbiamo sfruttato la cattiva serata al tiro di Treviso (2/26 da tre), ma è dipeso anche dalla nostra difesa». Striscioni Troppi i nemici con cui la Benetton aveva a che fa-
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Douglas Roberts trascina Bologna BOLOGNA
77
MONTEGRANARO
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(18-22, 37-39; 60-57) CANADIAN SOLAR BOLOGNA: Poeta 13 (4/5, 1/2), Koponen 14 (2/4, 2/6), Douglas Roberts 22 (7/13, 0/4), Werner 3 (0/2, 1/4), Gigli 6 (1/2, 1/4); L.Vitali 2 (0/1 da 3), Gailius 4 (1/1 da 2), Lang 13 (5/7). N.e.: M.Vitali, Person, Quaglia. All.: Finelli. FABI SHOES MONTEGRANARO: Di Bella 6 (1/5, 1/1), Zoroski 18 (1/4, 2/6), Karl (0/3, 0/2), Ivanov 15 (6/10, 0/3), May 10 (4/11); McNeal 17 (4/6, 2/6), Mazzola 2 (1/1), Nicevic 4 (2/2), Piunti. N.e.: Perini. All.: Valli. ARBITRI: Sabetta, Seghetti, Terreni. NOTE- T.l. Bol 22/27, Mon 19/23. Rimb.: Bol 34 (Douglas Roberts 8), Mon 36 (Ivanov 9). Ass.: Bol 9 (Poeta 6), Mon 2 (Di Bella, Ivanov 1). Progr.: 5’ 7-13, 15’ 22-33, 25’ 51-45, 35’ 68-61. Spett.: 6872. BOLOGNA - Una Virtus ancora incerottata batte la Sutor nonostante l’assenza di Sanikidze; per i bianconeri è l’11a vittoria in 12 gare casalinghe. Ancora una volta decisivo Douglas Roberts nonostante qualche
Chris Douglas Roberts, 25 anni CIAM
TREVISO PESARO
Pesaro corre con White, Treviso giù fensive. Un ritmo propiziato da Hackett e White, che Treviso non ha saputo reggere già a metà secondo quarto, salvo poi rientrare grazie allo sforzo dei lottatori (Viggiano, Goree, Cuccarolo).
Rakocevic L’ingresso di Igor Rakocevic garantisce punti a Siena, 13 all’intervallo (e alla fine), meno difesa sugli esterni. Infatti è Teemu Rannikko che, con 10 punti nel secondo quarto, guida la graduale rimonta di Varese che arriva a -1 con un’avventurosa tripla di Gabriele Ganeto sulla sirena del 20’. Tiro, peraltro, guadagnato grazie a un’infrazione di passi di Carraretto dopo aver recuperato palla, ed entrato con l’aiuto del tabellone e qualche balletto sul ferro. Quel -1 è il punto in cui Varese è stata più vicina a Siena.
MONTEGRANARO K.O. VALLI ACCUSA L’ARBITRO SEGHETTI
SOCIETÀ I TIFOSI TREVIGIANI CHIEDONO A BENETTON CHIAREZZA SUL DOMANI
ALBERTO MARIUTTO TREVISO
lo 11 punti nel terzo quarto, alla fine saranno 65, minimo stagionale a Masnago. E pochissimi, se rapportati agli 82.1 che sta realizzando in casa, seconda media più in alta in serie A alle spalle di Siena per pochi decimali. «Risultato che rispecchia il potenziale delle squadre — dice Carlo Recalcati— Troppi 28 tiri da tre? È la nostra pallacanestro. Invece abbiamo perso molto da due». Le percentuali sono uguali: 32 per cento da due e da tre dove la media di tentati è 26.5. Varese è andata subito sotto, è scivolata a nove punti di svantaggio già in un primo quarto dove perde otto palloni e segna solo 13 punti. La Mens Sana attacca subito bene la zona con cui Recalcati sceglie di cominciare visto il minor peso dei suoi. Moss commette due falli in meno di tre minuti sulle tracce di Stipcevic e rientra solo dopo l’intervallo.
re ieri: non solo una squadra superiore fisicamente e più tonica, ma anche una difficile situazione mentale. Gli striscioni sugli spalti chiedevano a Gilberto Benetton chiarezza sul futuro, e la squadra non può restare immune. È un ricordo piuttosto lontano il gioco sbarazzino che aveva caratterizzato le vittorie di alcuni mesi fa. Ora Djordjevic deve inventarsi psicologo: «Avevamo un blocco mentale: bisogna giocare con serenità e allegria, non così. Siamo giù di forma, anche mentale. Sarà per la delusione di Eurocup, sarà per la perdita del nostro amico Enzo. Ma nei playoff credo ancora». © RIPRODUZIONE RISERVATA
66 77
(16-19, 35-41; 47-61) BENETTON TREVISO: Mekel 6 (1/2, 1/2), Thomas 4 (2/8, 0/5), Viggiano 12 (4/10, 1/7), Goree 13 (4/5, 0/3), Ortner 14 (6/9); Becirovic 11 (3/4, 0/5), Bulleri (0/1, 0/1), De Nicolao 2 (0/1, 0/1), Cuccarolo 2 (1/2), Moldoveanu 2 (1/1, 0/2). N.e.: Cecchinato, Gaspardo. All.: Djordjevic. SCAVOLINI SIVIGLIA PESARO: Hickman 5 (1/5, 0/4), Hackett 9 (4/6), White 21 (5/10, 1/2), Jones 11 (1/2, 3/5), Cusin 2 (0/1); Cavaliero 13 (1/4, 3/4), Flamini 2 (1/2, 0/1), Lydeka 14 (5/8). N.e.: Alibegovic, Tortù, Urbutis. All.: Dalmonte. ARBITRI: Cerebuch, Giansanti, Caiazza. NOTE - T.l.: Ben 16/21, Sca 20/26. Rimb.: Ben 39 (Goree 10), Sca 38 (Jones 11). Ass.: Ben 9 (Mekel 2), Sca 13 (Cavaliero 5). Progr.: 5' 5-10, 15' 20-32, 25' 39-50, 35' 57-68. Usc. 5 f.: Cusin 32'37" (49-65), Hackett 37'11" (57-68), Hickman 38'40" (63-73), Viggiano 38'48" (64-73). Spett. 3190.
imprecisione più del solito. Montegranaro parte forte con due triple di Zoroski e si issa fino al +9 (4-13); poi si sveglia Poeta e le V Nere impattano sul 18-18 prima di chiudere il quarto sotto di 4. Dopo l’intervallo breve i marchigiani piazzano un altro break e raggiungono un massimo vantaggio di 12 punti (23-35), a cui replica Douglas Roberts con 8 punti filati. A metà gara è 37-39. E’ ancora Douglas Roberts a siglare il primo sorpasso sul 41-39. Il parziale decisivo arriva nella prima parte dell’ultimo quarto, quando oltre all’americano cominciano a segnare anche gli altri bianconeri e la Sutor non trova le energie per risalire da -9. A un minuto dal termine McNeal sbaglia la tripla del -1 e Koponen infila quella del +7 stroncando i marchigiani, pur reduci dal bel colpo di Biella. «Abbiamo dato un’ottima risposta alla pessima prova di Varese con una prestazione intensa in questo momento di difficoltà fisiche. Abbiamo vinto crescendo molto durante la gara, soprattutto a rimbalzo» commenta coach Alex Finelli. «Non era facile in un campo su cui non vince nessuno tranne Milano; siamo stati molto bravi a tenere sotto ritmo la Virtus ma dovevamo essere più cinici sul +12» ribatte l’ex di turno Valli polemizzando con l’arbitro Seghetti, che avrebbe dato del pagliaccio a un giocatore. Era la prima gara interna dei bianconeri senza Lucio Dalla, a cui è stata intitolata la Tribuna Ovest dove era solito sedere. Nicola Zanarini
POSTICIPO
La rivelazione Venezia stasera ospita Biella Stasera alle 20.30, posticipo Umana Venezia Angelico Biella (arb. Sahin, Lanzarini, Filipini). Mancano come nelle ultime gare Fantoni e Chrysikopoulos. POLONARA Achille Polonara subentra a Alessandro Gentile, 7 punti di sutura alla testa dopo Siena, nella Nazionale per l’All Star Game. Polonara, è al debutto. COLDEBELLA Claudio Coldebella, g.m. di Treviso, assume anche la carica di vicepresidente del club. DONNE Anticipo della 9 di ritorno: Taranto Alcamo 75 53. Oggi le altre gare.
GIOVEDÌ 8 MARZO 2012
RISULTATI CASERTA-CANTU’ ROMA-SASSARI BOLOGNA-MONTEGRANARO CREMONA-TERAMO VARESE-SIENA CASALE-AVELLINO TREVISO-PESARO VENEZIA-BIELLA RIPOSA: MILANO
58-75 68-72 77-72 84-79 65-77 96-65 66-77 OGGI
CLASSIFICA SQUADRE SIENA CANTU’ SASSARI BOLOGNA VENEZIA MILANO PESARO VARESE AVELLIN0 CASERTA BIELLA ROMA TREVISO MONTEGRANARO CREMONA TERAMO CASALE
PT 34 28 28 28 26 26 24 24 24 20 20 20 18 16 16 14 12
G 23 22 22 23 20 22 21 23 23 22 22 23 22 20 23 23 23
V 17 14 14 14 13 13 12 12 12 10 10 10 9 8 8 7 6
P 6 8 8 9 7 9 9 11 11 12 12 13 13 13 15 16 17
Le prime 8 ai playoff, L’ultima in Lega 2
PROSSIMO TURNO Domenica 18 marzo, ore 18.15 SIENA CREMONA 15/3 CANTU’ ROMA 17/3 (16.10) AVELLINO PESARO 17/3 (20.30) TERAMO SASSARI MONTEGRANARO CASALE BIELLA TREVISO VENEZIA VARESE MILAN0 CASERTA (20.30) RIPOSA BOLOGNA
S David Andersen 31 anni, australiano di origini danesi, ala di Siena, 15.7 punti e 5.8 rimbalzi di media in campionato CIAMILLO CASTORIA
Settebello Sassari Passa anche a Roma
Contate fino a sette. In A, negli ultimi anni, un numero così alto di partite vinte di fila è stato solitamente accostato a Siena. Ma da ieri ci si può ricordare anche di Sassari, che rafforza il suo 2o posto con un settebello da favola. Ed è commovente vedere una cinquantina di tifosi isolani giunti nella Capitale abbracciarsi, saltare e sventolare sciarpe quasi come se avessero vinto l’Eurolega. Giusto così, perché l’impresa merita. Meo Sacchetti, il nocchiero di questa Dinamo, sorride e dà «cinque» alti a pioggia, si guarda attorno, sembra stordito, va avanti e indietro quasi a chiedersi: «Ma che stiamo combinando, è tutto vero?».
CONTRO TERAMO VANOLI BRAGA 2-0 NEGLI SCONTRI DIRETTI
D’Ercole: per Cremona due punti salvezza CREMONA
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TERAMO
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(21-18, 45-35; 67-55) VANOLI BRAGA CREMONA: Tabu 11 (1/2, 3/5), Rich 8 (3/5, 0/4), Lighty 9 (4/6), Milic 21 (7/13, 1/1), Perkovic 2 (1/1, 0/2); Cinciarini 13 (3/5, 2/7), D'Ercole 14 (1/ 2, 4/4), Tusek 6 (0/2, 2/3). N.e.: Mazic, Lottici, Antonelli, Belloni. All.: Caja. BANCA TERCAS TERAMO: D. Brown 8 (2/3, 0/2), Cerella 18 (5/9, 1/3), Borisov 2 (1/4, 0/1), Amoroso 14 (3/5, 2/6), B. Brown 5 (2/5); Ricci (0/1, 0/1), Fultz 20 (4/6, 4/7), Polonara 12 (3/4, 1/3). N.e.: Marini, Lulli, Listwon. All.: Ramagli. ARBITRI: Taurino, Pozzana, Aronne. NOTE – T.l.: Cre 8/9, Ter 15/20. Rimb.: Cre 35 (Milic 9), Ter 30 (Cerella 7). Ass.: Cre 15 (Tabu 4), Ter 7 (Amoroso, Fultz 2). Progr.: 5' 10-8, 15' 30-30, 25' 53-44, 35' 73-63. Spett.: 2537. CREMONA – Per la prima volta nella stagione la Vanoli Braga vince due partite consecutive e fa un salto triplo verso
Marko Milic, 34 anni CIAMILLO
l'obiettivo salvezza. La squadra di Caja batte Teramo, la sorpassa in classifica e si porta due a zero negli scontri diretti. (con Casale la differenza è pari dopo due partite finite di 1 punto). La Banca Tercas parte a marce alte (4-8, 4'), vacilla quando due triple di Tabu lanciano un parziale di 10-0 di Cremona (14-8, 7'), che però ha la colpa di non affondare il coltello nel momento peggiore della squadra di Ramagli. La Teramo degli italiani (28 dei 35 punti del primo tempo) rimane in carreggiata fino al minuto diciotto (34-32), prima dei centoventi secondi nei quali 8 punti di uno scatenato D'Ercole (3/3 dalla lunga distanza nei 20' iniziali) indirizzano una gara (45-35, 20') fatta di tanti strappi. E' ancora l'ex Montepaschi (9/11 da tre tra Roma e Teramo) a dare quelle scariche di adrenalina che accendono il PalaRadi per il più sedici (64-48, 28') dei padroni di casa. Che avanti di 14 (81-67) a tre minuti dalla fine, fanno l'errore di considerare la gara già vinta, scoprendo il fianco ad un break di 10-0 con cui la Tercas (81-77) con 11” sul tabellone torna sotto. Chiude un gioco da tre punti di Cinciarini (84-77), Teramo trova solamente 15 punti dai suoi giocatori stranieri. Caja esulta: «Vittoria che pesa, avevamo tutto da perdere». Ramagli non dispera: «Abbiamo spremuto ciò che avevamo, i nostri giocatori chiave hanno fatto troppa fatica». Alessandro Rossi
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chetti —. All’inizio eravamo tormentati, sembrava ci fossimo svegliati 5’ prima di scendere in campo. Ma alleno ragazzi orgogliosi, che non ci stavano a fare una brutta figura. Con l’atteggiamento giusto, sono riusciti a venire a capo del match. Fate i complimenti a loro, non a me». Diceva bene il tecnico di Sassari. Ventisette punti nel 1o quarto sono tanti, frutto però di una Roma praticamente perfetta (zero perse), bella a vedersi, bilanciata tra attacco e difesa, con Datome e Slokar preziosi terminali. Gli ospiti sembrano tramortiti da tanto ardore, e ringraziano Drake Diener e il suo 4/4 che evita un ventello quasi automatico.
Settimo successo in fila per i sardi, che rimontano dopo il -15 del primo quarto MARIO CANFORA ROMA
LA GAZZETTA DELLO SPORT
Confusione Il 2o quarto è l’oppo-
Quinton Hosley, 27 anni CIAMILLO
Mentalità vincente Contano i fat-
ti, i numeri. Quelli di una squadra che ieri dopo un tempo sembrava sepolta (-13, ma anche -15), per poi reagire con una pazienza e una mentalità da prime quattro della classe. «La partita la sintetizzerei così: 27 punti subiti nel primo quarto, 41 nei successivi tre - spiega Sac-
ROMA SASSARI
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(27-14, 41-41; 53-58) ACEA ROMA: Gordic 10 (4/7, 0/4), Tucker 8 (2/7, 0/5), Datome 12 (3/5, 2/5), Slokar 8 (4/6), Varnado 14 (7/12); Kakiouzis 4 (2/3, 0/1), Maestranzi (0/2 da 3), Djedovic 12 (2/6, 2/3), Mordente (0/1 da 3). N.e.: Di Giacomo, Tonolli, Gorrieri. All.: Calvani. BANCO DI SARDEGNA SASSARI: T. Diener 20 (4/6, 3/8), D. Diener 15 (6/11, 1/5), Hosley 18 (5/11, 2/7), Plisnic 4 (2/5, 0/1), Easley 9 (4/4); Vanuzzo 1 (0/1, 0/1), Pinton, Devecchi, B. Sacchetti 5 (1/1, 0/1). N.e.: Metreveli, Binetti. All.: M. Sacchetti.
A PESARO
Domenica c’è l’All Star Game
ARBITRI: Paternicò, Quacci, Bettini.
Il campionato si ferma per la disputa, domenica, dell’Edison All Star Game a Pesaro. La sfida tra la Nazionale e le stelle straniere sarà alle 17.15 in diretta su La7. I biglietti sono disponibili online su www.ticketone.it
NOTE - T.l.: Rom 8/8, Sas 10/16. Rimb.: Rom 39 (Varnado 10), Sas 37 (Hosley 9). Ass.: Rom 8 (Tucker 3), Sas 10 (T. Diener 4). Progr.: 5’ 15-5, 15’ 33-26, 25’ 49-49, 35' 59-66. F. antisp.: Mordente 15’16" (33-26), Pinton 25’29" (51-49). F. tecn.: Devecchi 16’43" (35-33), Plisnic 23’40" (47-46), Slokar 23’47" (49-46). Usc. 5f.: Maestranzi 39’55" (68-72). Spettatori 2166.
sto del precedente. Anche come punteggio. Sì, perché il 27-14 stavolta è Sassari a rifilarlo a Roma. Si riparte dopo il riposo lungo con tanta confusione tra tecnici, antisportivi e una serie impressionante di errori. La Dinamo comincia sul +5 (41-46) prima di subire l’8-0 (49-46). Risorpassa, chiude il 3o quarto sul 53-58, riallunga al 33’ sul +11 (55-66) con Hosley, decisivo al pari dei cuginetti Diener. L’Acea cerca di rosicchiare qualcosa, più per inerzia che per reale capacità. A meno di 4’ torna pure sul -4 (64-68) prima delle solite scellerate soluzioni offensive, con Tucker imbarazzante e il resto dei compagni inefficaci, mentre a Sassari non tremavano mai le mani. «Siamo tornati a essere discontinui», dirà un mogio Marco Calvani. Per Roma, una sconfitta spezzagambe, che la vede allontanarsi quasi definitivamente dal sogno playoff. © RIPRODUZIONE RISERVATA
PRIMO SUCCESSO PER IL TECNICO VALENTINI
Casale torna a sperare Avellino è travolta CASALE MONFERRATO
96
AVELLINO
65
(21-21, 44-31; 68-50) NOVIPIÙ CASALE MONFERRATO: Shakur 10 (2/5, 2/4), Minard 20 (5/8, 2/6), Temple 10 (2/3, 2/4), Hukic 5 (1/2, 1/4), Chiotti 8 (4/5); Malaventura 10 (1/4, 2/5), Gentile 15 (3/4, 3/3), Pierich (0/2 da 3), Stevic 12 (3/5), Martinoni 6 (3/4). N.e.: Ferrero. All.: Valentini. SIDIGAS AVELLINO: Green 13 (1/6, 3/7), Infanti 5 (1/2, 1/1), Gaddefors (0/1, 0/1), Golemac 19 (6/9, 0/2), Johnson 8 (4/7); Spinelli 7 (0/1, 2/2), Slay 11 (2/5, 1/4), Soloperto 2 (1/2). N.e.: Sapienza, Ferrara, Izzo. All: Vitucci. ARBITRI: Chiari, Lo Guzzo, Pinto. NOTE - T.l.: Cas 12/13, Ave 14/18. Rimb.: Cas 35 (Stevic 9), Ave 28 (Johnson 12). Ass.: Cas 15 (Shakur 10), Ave 13 (Green 5). Progr.: 5’ 6-11, 15’ 28-25, 25’ 51-40, 35’ 82-60. Spett. 2200. CASALE MONFERRATO - Casale torna a vincere e a sperare. Battuta Avellino, che incassa una sconfitta pesante. La partita è girata nella seconda frazione, quando
Ricky Minard, 29 anni CAST
dopo un inizio balbettante Casale è riuscita a strappare. Meglio Avellino (2-9 e poi 6-13 al 5’) in avvio che sfrutta la tensione di Casale. La Novipiù si scuote nella seconda parte della frazione con un 6-0 (Minard) che la riporta in scia (12-13 al 6’). Da qui in poi la gara si mette in equilibrio. Squadre a braccetto fino al primo mini stop sul 21-21.Nella seconda parte della seconda frazione Minard accende i suoi. La Novipiù sale di intensità e la Sidigas non riesce ad opporsi adeguatamente. La tripla di Hukic e 4 punti in fila di Minard lanciano la fuga di Casale: 14-3 di parziale per il +13 (44-31) che fissa il primo tempo (33 a 3 la valutazione della seconda frazione). Ripresa e Avellino minacciosa con Green fino al -8 (51-43). Ma Casale respinge il tentativo con Minard. La Sidigas in attacco si appoggia a un ispirato Golemac. Ma non basta. Nel finale di frazione le triple italiane di Gentile e Malaventura spingono la Novipiù sul +18 (64-46). L’ultimo quarto è senza storia. Casale tocca il +32 (93-61) con la tripla di Shakur. Avellino si è già arresa. «Noi non siamo questi, ma non mi sento di condannare i giocatori. Spiace perdere di 30 punti, ma non è il caso di drammatizzare» puntualizza Vitucci. Domani Green si sottoporrà ad un piccolo intervento a un alluce. Prima vittoria in carriera per Andrea Valentini: «E’ importante per la classifica e per il morale. Ci speravamo. La squadra ha sempre giocato e ci ha creduto». Maurizio Neri
NBA I GIALLOVIOLA HANNO VINTO SOLO 6 GARE SU 19 LONTANO DA LOS ANGELES
Lakers, il mal di trasferta è un problema Sconfitti a Detroit, male Kobe. New York battuta a Dallas, D’Antoni criticato dai media MASSIMO ORIANI twitter @massimooriani
Problemi, piccoli e grandi, che potrebbero spingere qualche squadra ad agire prima di giovedì prossimo, data di chiusura del mercato. Ne hanno i Lakers, che lontano dallo
marcatura del play, con Stuckey che ha fatto quello che ha voluto battendo sistematicamente l’avversario diretto (Fisher o Blake), con scarso o tardivo aiuto dei lunghi. «Come squadra siamo stati pessimi difensivamente — spiegava poi coach Mike Brown — Non solo gli esterni, abbiamo lasciato penetrare Stuckey a piacere».
Staples Center fanno una fatica assurda a battere anche avversari che invece dovrebbero asfaltare. E’ successo ancora martedì notte a Detroit, con un Kobe sottotono (22 punti ma 8/26 dal campo), nonostante lo strepitoso canestro allo scadere, pur marcato alla perfezione da Prince, che ha portato la gara al supplementare. Ora Los Angeles ha un bilancio modestissimo in trasferta, 6 vinte e 13 perse. Ben 19 squadre Nba fanno meglio «on the road».
Panchinari a sedere Problemi ne
Chi ferma il play? Contro i Pi-
stons (9 vittorie nelle ultime 15 gare dopo il 4-20 iniziale) il problema, non nuovo, è stato la
Jason Maxiell e Pau Gasol AP
hanno anche i Knicks, soprattutto ne ha Mike D’Antoni, criticato dai media per la gestione dei cambi. Con l’esplosione di Lin, tornato sulla terra nelle ultime gare (a Dallas ha chiuso con 14 punti con 4/13, 7 assist e -11 di
plus/minus), i rientri di Anthony e Baron Davis e la crescita di Steve Novak, per assurdo New York ha troppi giocatori, in un momento della stagione dove alcune squadre stanno invece iniziando a ridurre le rotazioni. Dopo essere finiti a -19, i Knicks hanno aperto il 4o periodo con un parziale di 15-0, con Melo e Lin in panchina. Rientrati i titolari (perché?), New York è crollata. A fine gara Carmelo (6 punti con 2/12 al tiro in 31’) si è sfogato: «Non è facile: a inizio stagione ero abituato ad avere sempre la palla in mano, adesso devo aspettare che mi arrivi, c’è una bella differenza, devo abituarmi». Intanto le scon-
fitte aumentano: siamo a 5 nelle ultime 8 gare. Problemi ne hanno i Magic, capaci di perdere a Charlotte (5o successo in stagione a fronte di 31 k.o.) sprecando 20 punti di vantaggio. «Si vede che i miei giocatori si accontentano di essere la terza forza a Est — ha poi detto coach Stan Van Gundy — Non hanno ambizione». Ma la preoccupazione principale di Orlando da qui al 15 sarà convincere Dwight Howard a restare. Problemi, grandi e piccoli. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Risultati: Charlotte-Orlando 100-84 (Maggette 29; Howard 15); Indiana-Atlanta 96-101 (West 24; Smith 27); Boston-Houston 97-92 dts (Pierce 30; Scola, Lowry 18); Miami-New Jersey 108-78 (James 21; D.Williams 16); Detroit-Lakers 88-85 dts (Stuckey 34; Bynum 30); Dallas-New York 95-85 (Nowitzki 28; Stoudemire 26).
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 8 MARZO 2012
PALLAVOLO SERIE A-1: 9ª DI RITORNO
Belluno realizza a la 7 meraviglia Modena che crisi
Risultati RAVENNA-PIACENZA MONZA-MACERATA VIBO-LATINA VERONA-SAN GIUSTINO MODENA-BELLUNO TRENTO-ROMA CUNEO-PADOVA
SQUADRE
MARISA POLI MODENA
seguito a Modena da un pullman di tifosi segno che il trapianto a Belluno è già attecchito, pur senza sicurezze sul futuro prossimo continua a macinare punti. Sono già 22 nel girone di ritorno, appena dietro a Trento e Piacenza (23), frutto di una cavalcata di sette vittorie che rafforzano il quarto
PT
TRENTO 59 MACERATA 48 CUNEO 48 BELLUNO 41 MODENA 35 MONZA 35 PIACENZA 35 LATINA 29 VERONA 28 VIBO 25 SAN GIUSTINO 25 ROMA 24 PADOVA 21 RAVENNA 9
DAL NOSTRO INVIATO
Che muro Da parte sua il Sisley,
A
HANNO DETTO
G
V
P
22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22
20 17 16 13 13 12 11 10 9 9 8 8 6 2
2 5 6 9 9 10 11 12 13 13 14 14 16 20
SV SP
63 57 59 51 45 44 43 42 37 35 38 36 30 19
16 30 33 36 39 42 42 47 50 49 53 50 51 61
S Roberto Piazza (all. Belluno) «Non è questo lo spartiacque decisivo per il 4˚ posto finale. Noi abbiamo ancora molti impegni complicati nei prossimi turni»
Domenica 11 (ore 18) MACERATA-PADOVA VERONA-VIBO VALENTIA sabato 10 LATINA-MODENA CUNEO-TRENTO ROMA-RAVENNA BELLUNO-PIACENZA SAN GIUSTINO-MONZA
S
9
Vittorie esterne su 12 Ieri sera è saltato il fattore campo, tra uomini e donne solo 3 su 12 le vittorie interne
MODENA BELLUNO
Pippo Callipo (pres. Vibo) «Tutta la mia amarezza per quei “pietosi”, che hanno tifato contro di noi nonostante l’appartenenza alla stessa regione»
1 3 S
(25-20, 20-25, 21-25, 18-25)
Un attacco di Frantisek Ogurcak (27), slovacco di Belluno VIGNOLI Polemica C’è stato spazio per
le polemiche, con cartellino giallo (tecnico) comminato dal primo arbitro a Daniele Bagnoli per proteste (lamentava un quarto tocco di Alessandro Fei) che ha portato Belluno sul 21-18 del terzo set. A mettere la parola fine alla partita, in un quarto set che i veneti hanno guidato sempre con la sola risposta modenese fino al 17 pari, è stato un altro filotto di muri che ha affossato Modena. Per Daniele Bagnoli tira una brutta aria.
CASA MODENA: Martino 7, Piscopo 8, Dennis 17, Anderson 14, Sala 7, Esko 3; Manià (L), Bellei 4, Carletti, Kooy 1, Casòli 2. N.e. Bossi, Catellani (L). All. D. Bagnoli. SISLEY BELLUNO: Ogurcak 8, De Togni 12, Fei 12, Horstink 15, Kohut 14, Suxho 6; Farina (L), Dolfo, Antonov 2, Abdelaziz. N.e. Szabo, Sorato (L). Allenatore Piazza. ARBITRI: Saltalippi e Gnani. NOTE Spettatori 3002, incasso 17.652 euro. Durata set: 26’, 25’, 26’, 27’; totale: 104’. Casa Modena: battute sbagliate 16, vincenti 4, muri 9, seconda linea 9, errori 26. Sisley Belluno: battute sbagliate 11, vincenti 4, muri 22, 2ª linea 11, errori 21. Trofeo Gazzetta: 6 De Togni, 5 Kohut, 4 Sala, 3 Horstink, 2 Suxho, 1 Piscopo. Cartellino giallo (tecnico) a Daniele Bagnoli sul 18-20 del terzo set.
Simone Parodi supera il muro a tre di Monza TARANTINI
Monza cambia ma con Omrcen Macerata fa festa CARLO GOBBI MONZA Non basta a Zanini la mossa a sorpresa. Gavot-
Prossimo turno
posto. Belluno ha patito nel primo set la partenza lenta di Fei (14% in attacco, 31% alla fine) e qualche passaggio a vuoto. Poi ha alzato il muro. Da questo fondamentale (saranno 22 alla fine, 5 a testa per De Togni, Kohut e Horstink) sono arrivati i punti che hanno deciso il secondo e il terzo parziale (i due punti finali) e mandato in tilt gli avversari sempre legati a doppio filo alle percentuali d’attacco di Dennis, murato 11 volte.
CON CONTE SCHIERATO OPPOSTO
Classifica
L’allievo Piazza batte il maestro Bagnoli (aria pesante per lui): 7a vittoria a fila per il Sisley
Nella sfida che metteva in palio il quarto posto, il Belluno dell’allievo (Roberto Piazza) ha respinto con perdite la Modena del maestro Daniele Bagnoli, suo capo allenatore per tredici anni fra Treviso, Dinamo Mosca e nazionale russa. Battuto di nuovo, come già era successo all’andata. «Stiamo giocando da Dio - esulta Piazza -, non è merito di uno solo, ma di tutta la squadra. Ho visto qui quello che è successo contro Cuneo». Speranza Nonostante il peso di un solo successo (in casa con Padova) e le sconfitte a Monza, a Piacenza, a Trento, con Macerata e a San Giustino nelle ultime sei partite, Modena è partita bene. Per uscire dalla buca ha provato ad aggrapparsi, come nelle due ultime partite, ai due Matteo (Anderson e Martino) schiacciatori titolari. Dallo statunitense ha ottenuto in cambio il break che ha rotto l’equilibrio del primo set (suoi 4 punti dall’8-7 al 13-7), dall’italiano, sostituito poi da Casòli nel quarto set, il filotto di battute che ha affossato Belluno.
1-3 2-3 0-3 0-3 1-3 3-1 3-0
Giulio Sabbi (Roma) «Non è possibile, ci gira tutto storto, Juantorena ha anche ammesso di aver toccato l’ultima palla, tutti hanno visto che era toccata»
to, opposto titolare, in panca sostituito da Conte. Con tre schiacciatori, la mossa quasi riesce. Macerata è sconcertata e lascia il primo set, dove De Cecco sale in cattedra sfruttando l’antico affiatamento con l’amico Conte. Poi la Lube torna in gara trascinata da un Omrcen spaventoso. Fischietti sbagliati Nel finale l’arbitro Zucca, sbaglierà molto nel match, regala il secondo giallo (dopo quello a Giuliani nel 1˚ set) a Zanini per proteste su palla fuori di Conte. Il secondo, Padoan, lo coregge, punto per Monza, ma rimane il giallo e battuta alla Lube. Ne approfitta la squadra ospite che pareggia. Monza esce di testa, cede il campo agli ospiti trascinati da Omrcen e Parodi. Riemerge sull’1-2 l’orgoglio di Monza, che riesce a pareggiare. Cresce anche il centro con Forni e Buti ottimi, che pareggiano il conto con un eccezionale Podrascanin dall’altra parte. Il tie-break viene risolto a suon di randellate dal solito Omrcen: tre punti suoi finali con un ace che stacca Monza di dosso. Il muro di Kovar su Forni mantiene Macerata al secondo posto. Un punto di consolazione per Monza, ma dopo due sconfitte, più la terza ieri, è un po’ poco. Il quarto posto è ormai lontano.
| MONZA-MACERATA
(25-19, 23-25, 20-25, 27-25, 11-15) ACQUA PARADISO MONZA: De Cecco 1, Nikic 12, Buti 10, Conte 23, Rooney 13, Forni 12, Rossini (L), Gavotto 1, Zhukouski 1, Molteni 2. N.e. Ciabattini (L), McKniff, Roumeliotis. All. Zanini. LUBE BANCA MARCHE MACERATA: Kovar 9, Stankovic 8, Omrcen 27, Parodi 19, Podrascanin 13, Travica 3; Exiga (L), Pajenk, Monopoli. N.e. Lampariello, Savani, Van Walle. All Giuliani. ARBITRI: Zucca e Padoan NOTE - Spettatori 2000, incasso 4200. Durata set: 24’, 31’, 26’, 34’, 17’: tot. 132’. Acqua Paradiso: battute sbagliate 21, vincenti 3, muri 8, seconda linea 14, errori 30. Lube: battute sbagliate 19, vincenti 3, muri 14, seconda linea 15, errori 31. Trofeo Gazzetta: 6 Omrcen, 5 Conte, 4 Parodi, 3 Forni, 2 Podrascanin, 1 Nikic.
Taccuino
PIACENZA NON MOLLA, GRANDI COLPI PER LATINA E SAN GIUSTINO IN TRASFERTA, RAVENNA IN A-2 TRENTO ROMA
3 1
CUNEO PADOVA
3 0
RAVENNA PIACENZA
1 3
VERONA SAN GIUSTINO
0 3
VIBO LATINA
0 3
(25-21, 25-21, 23-25, 25-23)
(25-14, 25-19, 25-19)
(25-21, 18-25, 20-25, 8-25).
(23-25, 21-25, 24-26)
(23-25, 23-25, 22-25)
ITAS DIATEC TRENTO: Raphael 1, Juantorena 22, Birarelli 9, Sokolov 19, Kaziyski 14, Djuric 11; Bari (L), Colaci (L), Della Lunga 1, Stokr, Burgsthaler, Zygadlo. Ne: Lanza. All. Stoytchev.
BRE LANNUTTI CUNEO: Wijsmans 12, Fortunato 4, Vissotto 11, Ngapeth 9, Mastrangelo 7, Grbic 5; Henno (L), Caceres 2, Pieri (L). N.e. Patriarca, Baranowicz, Rossi, Van Lankvelt. All. Placì.
CMC RAVENNA: Brunner 12, Moro 12, Verhanneman 8, Mengozzi 6, Corvetta 1, Plesko 5; Gallosti (L), Leonardi, Gruszka 3, Sirri 1, Roberts, Bendandi. Ne: Tabanelli. All. Babini.
MARMI LANZA VERONA: Gasparini 13, Kromm 13, Zingel 2, Meoni, Popp 18, S.Patriarca 10; Smerilli (L), Kosmina, Ter Horst, Postiglioni 1. N.e. Calderan, Mazzi. All. B. Bagnoli.
TONNO CALLIPO VIBO: Cernic 10, N.Nikolov 4, Klapwijk 21, Diaz 15, Rak 7, Coscione; Fanuli (L), Falasca, Grassano, Barone. N.e. Serafini, Banderò, Mignolo. All. Blengini
M.ROMA: Boninfante 1, Zaytsev 10, Bjelica 6, Sabbi 26, Maruotti 17, Lebl 5; Paparoni (L, Paolucci, Bencz 3, Cisolla 2. Ne: Antonucci, Puliti, Corsano (L). All. Giani. ARBITRI: Puecher e Boris NOTE Spettatori 2720. Incasso: 14.958. Dur. set: 27’, 26’, 28’, 29’; tot. 110’. Itas: b.s. 15, v. 7, m. 13, 2ª l. 13, e. 20; M.Roma: b.s. 17, v. 11, m. 7, 2ª l. 7, e. 21. Trofeo Gazzetta: 6 Juantorena, 5 Sabbi, 4 Sokolov, 3 Maruotti, 2 Djuric, 1 Kaziyski.
FIDIA PADOVA: De Marchi 11, Suljagic, Gonzalez 1, Schwarz 2, Semenzato 5, Simeonov 12; Zingaro (L), Tiberti, Cricca 4, Rosso 3, Koshikawa. N. e. Giannotti. All. Montagnani.
COPRA ELIOR PIACENZA: Nikolov 19, Zlatanov 20, Holt 11, Zhekov 4, Papi 18, Tencati 5; Marra (L), Kampa 1, Kral 1. All. Monti. Ne: Sidibè, Cleber, Marretta, Massari. ARBITRI: Frapiccini e Santi. NOTE Spettatori 1.600. Durata set: 26’, 25’, 27’, totale 78’. Cmc: b.s. 6, v. 4, m. 5, 2ª l. 7, e. 17; Copra: b.s. 13, v. 10, m. 13, 2ª l. 8, e. 23. T.Gazzetta: 6 Nikolov, 5 Zlatanov, 4 Papi, 3 Holt, 2 Moro, 1 Brunner.
ENERGY ROSOURCES S. GIUSTINO: Rauwerdink 8, Creus 11, Patak 5, Urnaut 18, Finazzi 7, McKibbin 1; Giovi (L). N.e. Cozzi, Bartoletti, Petkovic, Tholse, Lo Bianco, Sammelvuo. All. Held.
ANDREOLI LATINA: Gitto 7, Sottile 2, Rivera 10, Cester 9, Jarosz 13, Diachkov 12; De Pandis (L), Fragkos, Troy 2, Galabinov. N.e. Guemart, Tailli. All. Prandi
ARBITRI: Sobrero, Pessolano.
NOTE - Spettatori 700, incasso 1400. Durata set: 29’, 31’, 31’; tot. 91’. Callipo: b.s. 12, v. 4, m. 7, s.l. 10, e. 28. Andreoli: b.s. 6, b.v. 7, m. 7, s.l. 13, e. 14. Trofeo Gazzetta: 6 Sottile, 5 Diachkov, 4 Klapwijk, 3 Jarosz, 2 Gitto, 1 Rivera
TRENTO Non c’è mai un finale di partita tranquillo fra Itas Diatec e M.Roma. All’andata ci pensò Juantorena con la sua battuta "alla coreana", ieri ci hanno pensato gli arbitri a far scattare la rabbia della M.Roma. Oggetto del contendere l’attacco, dato out, ma ai più sembrato toccato dal muro, di Sabbi sul 24-23 del quarto set con la Diatec avanti 2-1. Inutili le proteste di Bjelica e soci, Trento può festeggiare questa vittoria e vedere l’aritmetica vittoria della regular season a un passo. Dopo due set di predominio trentino, con la fase break di casa ed il solito Juantorena (Mvp) a fare la differenza, il duo Sabbi e Maruotti trascinano i capitolini. Per Roma è il 5˚ k.o. di fila. Mentre sugli spalti la Curva Gislimberti ha esposto uno striscione chiedendo a gran voce a Juantorena di rimanere. Nicola Baldo
ARBITRI: Tanasi e Astengo. NOTE - Spettatori 1303, incasso 10.891. Durata set: 22’, 27’, 24’; tot. 73’. Bre: b.s. 10, v. 3, m. 13, s.l. 10, e. 14. Fidia: b.s. 16, b.v. 3, m. 6, 2^ l. 10, e. 25. Trofeo Gazzetta: 6 Wijsmans, 5 Ngapeth, 4 Henno, 3 Vissotto, 2 Fortunato, 1 Simeonov. CUNEO La Bre Banca Lannutti non delude e torna alla vittoria con Padova mai in grado di contrastare i piemontesi decisi a non ripetere la brutta prestazione di domenica, contro Belluno. Gioco molto più fluido, muro granitico (13, 5 di Grbic e 4 di Mastrangelo), Ngapeth dà spettacolo anche in difesa (sotto lo sguardo del papà Eric) e Wijsmans è il cuneese che rende di più (56%). Sono 25 gli errori punto dei veneti, 14 quelli dei padroni di casa. Qualche problema alla schiena per Vissotto sostituito da Caceres nel 3˚. Montagnani ha cambiato palleggiatore (Tiberti per Gonzalez) e ha fatto ricevere gli applausi al «cuneese» Rosso, ma è al centro che ci sono stati problemi: Suljagic sostituito da Cricca. Bravo Henno: 83% di positive. Gianni Scarpace
RAVENNA La Cmc perde contro la Copra e saluta così aritmeticamente l’A-1 dopo una stagione contrassegnata da un gap tecnico evidente ma, come da politica societaria, effettuata nel massimo rispetto del bilancio. Piacenza, invece, prosegue nel percorso quasi netto del ritorno (8 su 9) e scala la classifica. Novità iniziali in casa Cmc, con Plesko e Gallosti. L’effetto-sorpresa funziona, anche perché pure Brunner pare in serata mentre Piacenza è solo Zlatanov. Poi si scatenano Verhanneman e Moro e così la Cmc porta a casa il primo set. Reazione della Copra che con il redivivo Papi se ne va sul 6-12. Plesko è reattivo e riavvicina Ravenna, ma Zlatanov la ricaccia indietro. Copra subito avanti anche nel terzo, con Zlatanov in evidenza, ma anche grazie a un difesa concentrata. Chiuso il set non c’è più partita. Sandro Camerani
NOTE - Spettatori 1620. Durata set: 28’, 27’, 27; tot. 88; M.Lanza: b.s. 15, v. 2, m. 6, s.l. 15, e. 27. Energy R.: b.s. 6, v. 2, m. 3, s.l. 16, e. 12. Trofeo Gazzetta: 6 Urnaut, 5 Creus, 4 Kromm, 3 Finazzi, 2 Popp, 1 McKibbin. VERONA San Giustino conquista tre punti importanti nella corsa alla salvezza. Esercita pressione con la battuta sin dall’inizio, costringe la Marmi Lanza ad un modesto 22% di ricezione perfetta, sfrutta al meglio i centrali (62% Creus, 78% Finazzi) ed ha un Urnaut che colpisce a ripetizione dalla seconda linea (56% su 32 palloni). A Verona non basta attaccare meglio (58% contro 57%), grazie a Kromm (60%) e Popp (65) molto efficaci. S.Giustino conduce sempre nel primo set grazie all’efficacia in battuta. Mentre quella di Verona non incide. Il secondo set è in fotocopia, con gli attacchi dalla seconda linea di Urnaut (55%). La Marmi Lanza prova a reagire, ma nel finale decidono un muro di McKibbin e un errore di Kromm. Renzo Puliero
2-3
ARBITRI: Braico e Balboni
VIBO VALENTIA Latina sbanca Vibo e ipoteca la salvezza. L'Andreoli si conferma bestia nera della Callipo vincendo il quinto confronto diretto di fila. Latina, degli ex Sottile e Rivera, passa con una facilità disarmante sfruttando la battuta (4 ace di Jarosz) e la difesa. Vibo sbaglia tanto e fatica soprattutto in attacco (49% di squadra). Bene Diachkov, lanciato dall’inizio, ma la differenza la fa Sottile in regia e al servizio. Nel terzo set, con Rivera in battuta i pontini si portano sul 16-10 e non si fanno più raggiungere. Esulta Latina, con una cinquantina di tifosi di Lamezia (la città del diesse Grande). Ne esce un finale concitato (sfiorata la rissa tra alcuni dirigenti). L'intervento della polizia e di alcuni addetti ai lavori placa gli animi ed evita il peggio. Mimmo Famularo
MERCATO DONNE
Piacenza chiama Leo (m mar.) Piacenza ha sondato il mer cato per il prossimo anno: chiaman do Leo Lo Bianco (ora al Galatasa ray) e Cardullo (al Cannes).
EMIGRANTI
Tutti ok in Turchia (a.a.) Vincono gli italiani nella 20ª del campionato turco. L’Eczacibasi di Micelli e Francia (5) 1 3 al Konya, il Gunes di Guidetti 3 0 al Pursaklar Ankara, il Galatasaray di Lo Bianco 3 0 nel derby con lo Yesilyurt. L’Ural Ufa di Angiolino Frigoni è stato scon fitto al tiebreak dal Novosibinsk di Giolito (2˚ all.) nell’andata dei quarti, il ritorno a Ufa domani, con gli altri quarti. Vincono sia l’Azerrail Baku di Anzanello (6), 3 0 all’Igtisadchi, che il Baki Baku di Calloni, 3 0 al Bilajary, nell’11ª del campionato azero.
A-2 DONNE (m.l.) Ieri recupero del la 19ª giornata: Infotel Forlì– Paradi so Busnago 0 3 (17 25, 23 25, 23 25). Classifica: Giaveno 53; Lo reto 52; Crema 51; Casalmaggiore 45; Santa Croce 44; Busnago 39; So verato 32; Montichiari 31; Sala Con silina 26; Frosinone 23; Fontanellato 22; San Severino 21; San Vito 18; Pontecagnano 14; Forlì 12; Matera 9.
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NUOTO ASSOLUTI A RICCIONE
Marin, la rinascita: «Finalmente vivo» (s.a.) Stavolta ha l’alibi dell’occhialino destro pieno d’acqua, ma reagisce e anche se non vince i 400 misti, Luca Marin si prende il pass europeo insieme al vincitore Federico Turrini, cui cedono le gambe per affaticamento all’uscita dall’acqua tanto da essere soccorso. Il livornese a metà gara aveva un margine di 3" dal siciliano ridotto ad appena 80 centesimi alla fine. Per essere promossi agli Europei serviva un 4’17", per l’Olimpiade 4’14"52: i due hanno toccato in 4’15"11 e 4’15"91, entrambi rimandati per Londra, ma convinti che a fine maggio il pass olimpico è raggiungibile. I due erano compagni di stanza ai Mondia-
A
SULLA RIBALTA
poter nuotare sereno.
li di Shanghai: a Turrini toccò di consolare Luca, nel mezzo della chiusura con Federica Pellegrini. A Roma Marin da Verona s’è
spostato a Roma, lo allena all’Aniene Massimo Meloni che gli ha cambiato la respirazione a delfino (senza l’inconveniente avrebbe potuto virare in 58" visto il precedente di dicembre) e ne sta ricostruendo il morale. «Mi sento rinato — dice Marin —, sto bene. La vita da single senza Federica? La vita è fighissima...La gara? ci ho creduto nonostante gli inconvenienti in gara e ora dico che la mia terza Olimpiade è vicina». Luca è stato visto fare colazione con Fede, a Magnini ha mandato gli auguri per i 30 anni: insomma, sta cercando di rimuovere ogni rancore per
In alto i soccorsi a Federico Turrini. Fabio Scozzoli, sopra, si consola con la fidanzata Carlotta LAPRESSE
Deluso Chi non si è divertito, è stato Fabio Scozzoli, battuto da Mattia Pesce (1’00"78, sesto crono mondiale 2012) nel test dei 100 rana di cui è vicecampione del mondo e già qualificato olimpico. «Non ero al top, lo avevo capito in batteria» dirà il romagnolo «per nulla preoccupato, in primavera ho sempre problemi. Certo, non è bellissimo da vicecampione del mondo perdere in Italia: devo capire cosa ho sbagliato». Nei 200 rana, Chiara Boggiatto vince ancora in 2’28"12 davanti a Lisa Fissneider, la bolzanina del 1994, regina giovanile, cui veniva richiesto un 2’27"57 per qualificarsi: il 2’28"37 è migliorabile dal futuro della rana femminile.
S Luca Marin 25 anni, di Vittoria, si allena all'Aniene: 4’15"91 nei 400 misti
S Mattia Pesce 22 anni, ha vinto i 100 rana in 1’00"78, 6˚ crono mondiale 2012
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Pellegrini, febbre di vittoria Domina i 100 con l’influenza Magnini la consiglia: «Impara, controllo e progressione». Fede: «Sono soddisfatta. La festa della donna? Orgogliosa di essere femmina»
S Chiara Boggiatto 25 anni, ha vinto in 2’28"12 i 200 rana
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TRIALS A LONDRA
DAL NOSTRO INVIATO
STEFANO ARCOBELLI RICCIONE
La febbre della velocità. E la febbre vera. Che non impedisce tuttavia a Federica Pellegrini di gareggiare, dominare, migliorare il crono di un anno fa (54"98), quando a seguirla era il francese Philippe Lucas e ora a guidarla è Claudio Rossetto. Nella gara in cui si rivelò, otto anni fa con un 54"40, cioè i cento stile libero, Fede tocca in 54"73 davanti all’emergente Alice Mizzau (allenata dal suo ex allenatore Max Di Mito), arresasi di 78 centesimi. Fede anziché starsene in camera a riposare e a recuperare da una notte complicata per la sinusite e due linee di febbre, si presenta regolarmente in piscina, disciplinata e motivata. Fede è alla ricerca di un’altra verifica, riguardante il leit-motiv stagionale, il pensiero ricorrente e cioè la gara più difficile da (ri)vincere ai Giochi di Londra, che saranno i 200 stile libero. Dunque bisogna accelerare ai cento metri, velocizzarne il passaggio senza stravolgere i meccanismi tattici, senza spremersi di più. Consigli Reduce dai 400, che
restano sempre un tormento quando non la mandano in estasi come ai Mondiali di Roma o Shanghai, i 100 sono serviti a Federica per distendersi in tutto. Con Filippo Magnini, ormai è un gioco continuo a rincuorarsi, sostenersi, consigliarsi. «Ma li sai fare i 100...? Fai come me, prima vasca di controllo, e seconda in progressione» le aveva detto Filo (autore di 1’47"41 lanciato in staffetta). A missione compiuta, il fidanzato che dei 100 è stato bicampione del mondo è andato a complimentarsi per il crono e la prestazione. «Sì, lui mi incoraggia sempre, e questo mi fa tanto piacere soprattutto in questi momenti in cui sto navigando con la febbre che non mi ha impedito,
Federica Pellegrini, 23 anni, in gara nei 100 stile libero. L’olimpionica dei 200 si allena a Roma con Claudio Rossetto LAPRESSE
8 marzo Perciò oggi potrà ripo-
gara centrale di domani e godersi oggi interamente questa festa delle donne, lei che è un’icona dello sport italiano. Uno dei simboli. «Ne sono lusingata quando me lo dicono». Ragazza e sportiva, donna e femmina come sottolinea orgogliosa e fiera: «Che poi sia diventata brava nello sport mi ha reso felice, ma in primis mamma Cinzia mi ha fatto femmina. Come rappresento la femminilità? Non è difficile, io penso dipenda dal carattere di una persona: io ho imparato dai miei genitori ad essere donna senza passare quel sottile limite della volgarità. Oggi purtroppo è spesso superato. Noi donne siamo molto velenose quando ci puntiamo con un’ avversaria molto particolare, vogliamo stare su un gradino più su. I miei modelli negli anni non sono cambiati: nello sport resta Franziska Van Almsick, fuori resta Oriana Fallaci, di cui ho letto molti libri. Una molto diretta, son sicura che lo sarebbe anche adesso...». Come Fede.
sare, recuperare in vista della
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Fede chiude in 54"73. Domani i 200 sl: «Spero di guarire e fare un altro buon test» per fortuna, di disputare la gara. Perciò sono contenta, più di quanto lo fossi dopo i 400, anche se per metà dei 400 lo sono stata e io guardo sempre il bicchiere mezzo pieno. Le indicazioni sono comunque buone, anche l’allenatore mi ha detto di non preoccuparmi. Oggettivamente il mio problema è solo che in Italia nessuna può aiutarmi ad avere un passo di alto livello, non è un caso se con la 4x100 di fianco, una settimana fa avevo fatto 4’04". Com’è possibile che una possa peggiorarsi? No, nessun allarme. Spero solo che la febbre si abbassi avvicinandomi al momento dei 200, vorrei fare un altro buon test».
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PALLANUOTO
ALTRE GARE LUCA SECONDO NEI 400 MISTI VINTI DA TURRINI CHE POI HA UN MALORE. SCOZZOLI BATTUTO NEI 100 RANA
RICCIONE
LA GAZZETTA DELLO SPORT
la guida Martina Grimaldi, già qualificata a Londra nella 10 km con l’argento mondiale, vince i 1500 sl davanti all’altra fondista Rachele Bruni, e si qualifica anche per gli Europei di Debrecen. Nel delfino rientra in nazionale Silvia Di Pietro, attraverso il successo nei 50, e nei 100 debutta Matteo Rivolta, classe ’91 di Arconate allenato a Busto Arsizio da Gianni Leoni, al primo titolo italiano in 53"31. Vanta di personale 53"16 con i body, nono italiano all time. RISULTATI (2a g., 50 m, vincitori qual. Europei). Finali. Uomini. 100 rana: 1. Pesce (Fiamme Oro) 1’00"78 (28"34); 2. Scozzoli 1’01"21; 3. Bizzarri 1’01"66; 4. Giorgetti 1’01"75; 5. Facci 1’02"00. 100 farf.: 1. Rivolta (Insubrika) 53"31; 2. Codia 53"50; 3. Belotti 53"93; 4. Romani 53"98; 5. Iacobone 54"14. 400 mx: 1. Turrini 4’11"15 (58"21, 2’01"11, 3’14"56, 3’45"13); 2. Marin 4’15"91 (1’00"26, 2’04"15, 3’16"92, 3’47"16, qual. Europei); 3. Cuochi 4’19"36; 4. Pelizzari 4’21"31; 5. Pavone 4’24"94. 4x200 sl: 1. Aniene (Di Giorgio 1’48"79, Cassio 1’48"99, Lestingi 1’49"48, Belotti 1’51"90) 7’19"16; 2. Larus (Barbacini 1’51"69, Corapi 1’52"65, Magnini 1’47"41, Iacobini 1’51"07) 7’22"82; 3. Aurelia (1a f. D’Arrigo 1’49"93) 7’25"15; 7. Nuotatori M. (1a f. Rosolino 1’51"10) 7’35"13. Donne. 100 sl: 1. Pellegrini (Aniene) 54"73 (27"01); 2. Mizzau 5"41 (27"00); 3. Ferraioli 55"78 (26"94); 4. Buratto 56"08; 5. Masini Luccetti 56"29; 6. Carpanese 56"41; 4x100 sl qualificata agli Europei con i primi 4 tempi. 1500 sl: 1. Grimaldi (Fiamme Oro) 16’27"77; 2. Bruni 16’31"14; 3. De Biasi 16’34"70; 4. Caramignoli 16’38"49; 5. Iele 16’43"25; 7. Consiglio 16’56"66. 200 rana: 1. C.Boggiatto (Esercito) 2’28"12; 2. Fissneider 2’28"37; 3. Celli 2’28"96; 4. De Ascentis 2’29"48; 5. Tarquini 2’31"04; 6. SCARCELLA 2’31"26. 50 farf.: 1. Di Pietro (Aniene) 26"62; 2. Bianchi 26"89; 3. Gemo 27"05; 4. Di Liddo 27"19; 5. Bertelli 27"70. OGGI (batterie ore 9.30, finali 17.30, dir. Rai Sport 1): 50 farf. U, 400 mx D, 400 sl U, 200 dorso D e U, 100 farf. D, 4x100 sl U, 4x200 sl D.
(al.f.) Ai Trials olimpici di Londra, il 22enne Andrew Willis vince i 200 rana con il miglior tempo mondiale dell'anno. Finali. Uomini: 100 sl Burnett 49”33, Disney-May 49”48, Gibbons 49”49; 200 ra Willis 2'09”33, Jamieson 2'09”84, Gilchrist 2'11”73. Donne: 200 fa Gandy 2'06”01, Lowe 2'06”37, Dickons 2'09”21. Open. Uomini: 100 sl Czerniak (Pol) 49”46 (b. 49”14); 200 do Kawecki (Pol) 1'58”34; 200 fa Stjepanovic (Ser) 1'56”47 (b. 1'56”18); 200 mx M. Deibler (Ger) 1'59”97. Donne: 100 sl Ottesen (Dan) 54”14; 200 ra Moller-Pedersen (Dan) 2'25”54; 200 fa Belmonte (Spa) 2'07”63; 200 mx Meaklim (S.Af.) 2'13”67.
LA POLEMICA
Super League e Champions L’irritazione della Len FRANCO CARRELLA
Una Super League in contrasto con la Champions? Alla lettura della Gazzetta, ieri mattina, la colazione è andata di traverso a più d’uno. Il progetto prevede un torneo con 12 squadre (tre provenienti da Croazia e Ungheria, due da Serbia, Montenegro e Italia) e la Pro Recco col tecnico Pino Porzio ha voluto precisare: «È vero che sosteniamo l’idea, ma sia chiaro che non si tratta di una nostra iniziativa. C’è interesse a disputare il maggior numero di partite possibile, ed è per questo infatti che aderimmo alla Lega Adriatica. Siamo per la promozione della pallanuoto ai massimi livelli e appoggeremo chi va in tale direzione, sia la Len o altri». Requisiti La Len è nel mirino soprattutto dei club croati e ungheresi: non accettano che in Champions possano approdare due e non più tre squadre delle migliori otto nazioni (tra cui l’Italia, mentre i Paesi attualmente rappresentati da due squadre ne avranno solo una), decisione nell’aria da un anno ma esplicitata alla vigilia dei Mondiali di Shanghai e definita con tanto di circolare a dicembre. La Len, appunto, non gradisce questo fermento. Dice il manager Marco Birri: «I discorsi che sento, vanno in controtendenza rispetto a quanto molti auspicavano: una Champions di maggiore qualità. È quel che noi vogliamo, ma bisogna chiarire un punto importante: i requisiti per parteciparvi non devono essere basati soltanto sulla forza della squadra, ma anche su capacità organizzative, bilanci sani e adeguatezza degli impianti. Infatti non siamo più disposti a concedere deroghe per piscine fatiscenti. Per quanto riguarda un’eventuale Super League, i nostri interlocutori sono le Federazioni e saranno loro a prendersi certe responsabilità e a rispondere di determinate iniziative. Siamo noi stessi, peraltro, a controllare l’utilizzo degli arbitri». Un messaggio condiviso da Paolo Barelli, che guida la Fin ed è indicato come prossimo presidente della Len: «L’idea della Super League mi sa di minestra riscaldata, pensando a ciò che hanno inventato in altri sport. Progetti costruttivi sono da salutare con interesse, purché non si poggino su basi fragili». © RIPRODUZIONE RISERVATA
COPPE DONNE
Recco, Orizzonte e un’Imperia super centrano le finali Ritorno dei quarti di Coppa Campioni: Orizzonte Manchester (Gb) 15 11, and.16 10; Pro Recco Liverpool (Gb) 10 6, and 20 7: Vouliagmeni (Gre) Sabadell (Spa) 11 8, and. 13 14; Kirishi (Rus) Shturm (Rus) 18 4, and. 14 7. Alla Final Four vanno Orizzonte, Pro Recco, Vouliagmeni e Kirishi. A Szentes, in Ungheria, l’Imperia vince 11 10 nella semifinale di ritorno dopo l’11 8 di gara 1 e approda in finale di Coppa Len.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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RUGBY SEI NAZIONI In mischia fuori Barbieri, Rizzo e Bortolami Entrano anche Lo Cicero e Van Zyl
Simone Favaro, 23 anni. Ha esordito in azzurro il 20 giugno 2009 a Melbourne, titolare contro l’Australia AP
Semenzato e Burton in regia Il c.t.: «Per Botes due partite dure: basta pressione»
Brunel stravolge l’Italia Tocca al soldato Favaro Sette cambi per il Galles, squadra più esperta, torna Bergamasco Il flanker: «I Dragoni? Non facciamoli più forti di quello che sono» Galles-Italia
Sabato, ore 15.30 Quarto turno. Sabato: 15.30 Galles-Italia; 18 Irlanda-Scozia. Domenica: ore 16 Francia-Inghilterra. Classifica: Galles 6; Francia 5; Inghilterra 4; Irlanda 3; Scozia, Italia 0. diretta Sky 2; diff. La 7 ore 17.55
VALERIA BENEDETTI ROMA
Sette cambi per la partita col Galles. Due settimane dopo la débacle irlandese e alla vigilia della sfida contro la squadra che ambisce a vincere il Sei Nazioni il c.t. Brunel ha deciso per un massiccio cambiamento: scelte obbligate e tecniche. Mirco Bergamasco titolare al posto di Venditti porta più esperienza alla squadra e sancisce di fatto la bocciatura di Botes per i calci: ieri alla fine dell’allenamento sono rimasti ad esercitarsi solo il padovano e Burton e il tec-
nico ha spiegato chiaramente che domani sceglierà uno dei due per i calci. «Botes ha avuto due partite difficili per i calci — spiega il c.t. — inutile metterlo troppo sotto pressione». Favaro per Barbieri in terza linea. Fuori Venditti anche dalla panchina a favore di Toniolatti che può ricoprire due ruoli (estremo e ala) e che ancora non ha avuto la possibilità di essere visto in azione dal c.t., dentro Semenzato per Gori infortunato. Tornano titolari Van Zyl (dopo Parigi) e Lo Cicero in prima linea al posto di Rizzo. Continua il tour de force di Castrogiovanni per recuperare dall’infortunio alla costola in vista della Scozia. Mentre i suoi compagni partono per Cardiff, l’italoargentino va a Milano per proseguire le cure.
ESCLUSI BENVENUTI E VENDITTI. FIDUCIA A MCLEAN
ben nascosta, evita accuratamente i confronti con Robert Barbieri che si accomoderà in panchina per permettere a Brunel di «vedere Favaro in azione sin dall’inizio». «Sono curioso anche io di vedermi dall’inizio — dice il 23enne flanker degli Aironi, ma formato a Treviso —. Emozione all’inno? Non posso prevedere il futuro, sono già emozionato ora ma la devo affrontare da professionista. Cosa mi ha chiesto Brunel? Di mettere in pratica il suo piano di gioco». Al Millennium Stadium, come ha sottolineato, c’è la sua chance, quello del primo prodotto dell’Accademia di Tirrenia (quando fu aperta fu il primo ad arrivare in compagnia della mamma) che è stato convocato la prima volta in Nazionale nel 2008 da un Mallett che lo stimava molto. Negli ultimi due anni tanti guai fisici e qualche defaillance privata l’hanno tenuto ai margini del giro azzurro. «Ho avuto un’involuzione personale — racconta con sincerità — che secondo me ha giocato un ruolo anche negli infortuni (collaterale ginocchio sinistro, poi il problema a un braccio e infine il crociato, ndr). Evidentemente mi mancava la maturità per affrontare certe situazioni e non riuscivo ad esprimere più il mio livello di rugby». Ora è fuori «grazie alla mia ragazza Tania, ai miei fratelli, la famiglia e tutte le persone fantastiche che mi sono state vicine». E anche grazie al rugby: «Quando hai la fortuna di fare la cosa che ami è un grande aiuto». Una passione non scontata per uno che viene da una famiglia di calciatori: il fratello Davide è stato nella Primavera del Milan, Alessandro in quella del Treviso, il calcio è di famiglia: «Lo seguo molto nel tempo libero, mi piace leggere, vedere gare». E tifare Milan. Galles Certo, giocarsi la proprio
chance con il Galles che punta a vincere il Sei Nazioni non è un compito facile e non solo per lui, per tutta l’Italia: «Prima di tutto l’Italia deve dimostrare che nella partita scorsa non eravamo noi. Il Galles è potente, ma non facciamolo noi più forte di quello che è».
Soldatino Favaro È pronto a sfruttare la sua chance, Favaro, fare al 100% quello che gli viene chiesto e mettere in difficoltà Brunel nel suo esordio da titolare. Poche parole, l’emozione
RCS
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Taccuino DOMENICA CON GLI INGLESI
Francia: Saint-André cambia la mediana Philippe Saint André cambia la me diana in vista di Francia Inghilterra di domenica: al posto di Parra e Trinh Duc, saranno in campo Dupuy e Beauxis. Confermato il re sto della squadra. Due cambi forza ti per l’Irlanda che sabato a Dublino ospita la Scozia. Al posto del capita no Paul O’Connell, infortunato a un ginocchio domenica in Francia, in seconda linea giocherà Donnacha Ryan; come mediano di mischia, Eoin Reddan sostituirà Conor Mur ray (ginocchio destro). Vista l’assen za di O’Driscoll da inizio torneo, capi tano sarà il tallonatore Rory Best.
L’EX C.T. ALL BLACK
Henry consulente dell’Argentina Graham Henry sarà consulente del la federazione argentina (Uar). Do po aver rifiutato di correre per la panchina dell’Inghilterra, il 65enne ex c.t. degli All Blacks, iridato all’ulti mo Mondiale casalingo, ha scelto un incarico meno esposto: da apri le, per un anno, sarà consulente tec nico delle nazionali e dell’alto rendi mento per la Uar. Sarà presente nel le finestre internazionali e alla vigilia dei match del «Rugby Champion ship», in vecchio Tri Nations che sa rà aperto, da quest’anno, anche ai Pumas.
STELLE IN IRLANDA
Thorne al Leinster Bowe all’Ulster Brad Thorne, 37enne seconda linea della Nuova Zelanda campione del Mondo, ha firmato per tre mesi nel Leinster: la squadra di Dublino, cam pione d’Europa in carica, ha biso gno di torri in vista del quarto di Hei neken Cup contro Cardiff, il 7 aprile. Tommy Bowe, 27enne ala dell’Irlan da, cinque mete nei primi tre incon tri del Sei Nazioni, lascia gli Ospreys gallesi e torna con l’Ulster per un triennale. Per la provincia aveva già giocato tra il 2003 e il 2008.
DISCIPLINARE
Celtic: fermati Vosawai e Pavan (e.sp.) Due italiani fermati dalla disci plinare della Celtic. Gilberto Pavan, centro degli Aironi, starà fuori tre settimane per un placcaggio perico loso venerdì sera contro il Leinster. Il terza linea di Treviso Manoa Vo sawai è stato squalificato per una settimana (eleggibile da mercoledì) dopo aver accumulato, sabato con Cardiff, il terzo giallo stagionale. Gli Aironi domenica recupereranno la partita col Munster, saltata per ne ve il 12 febbraio, e venerdì 23 marzo saranno a Glasgow; Treviso gioche rà sabato 24, in casa con l’Ulster. ITALIA A HOUSTON Usa Italia, ter zo e ultimo test azzurro di giugno, si giocherà sabato 23 a Houston.
IL CONFRONTO INCONTRO SUL FINANZIAMENTO AUTOMATICO
Petrucci: «Presidente Monti, venga da noi al Coni» lo sport chiede «certezze». Gnudi: «Purtroppo non possiamo darle» Ma c’è un invito... VALERIO PICCIONI
Scurdammoce ’o passato, cioè Roma 2020. E’ l’incipit dell’incontro organizzato da Federsport che mette di fronte il Coni e il ministro dello sport Piero Gnudi. La chiave del «match» è il finanziamento automatico o programmazione quadrienna-
le delle risorse: «I 400 milioni di euro bastano - dice Petrucci ma servono le certezze che hanno altri grandi Paesi». Cioè: evitateci la questua annuale. Per Gnudi «queste certezze non si possono dare, basta un mal di testa in qualche parte del mondo e si deve ricominciare da capo». I soldi sono pochissimi. Il Ministro ne sta cercando per finanziare la piccola impiantistica con il disegno di legge Rusconi. E gli stadi? «Spero si possa chiudere il cerchio presto». Presidenti sinceri Il Ministro va via, tocca ai presidenti. Carraro è «preoccupato per le società sportive anche perché con meno tempo libero si verifica una
selezione naturale del volontariato». Pancalli chiede che «nella negatività venga il meglio di noi». Buonfiglio della canoa ritiene improponibile il paragone con la Francia fatto da Gnudi. Magri della pallavolo propone di acquistare «tre pagine di giornale per descrivere il ritorno sociale di 50000 eventi a settimana». Petrucci riprende la parola e vista la presenza del consulente di Gnudi, il colonnello Parrinello, che riempie fitto il suo quaderno, precisa: «C’è grande stima verso il Ministro»
Tavolo Intanto Gnudi ha insediato ieri il Tangos (Tavolo Nazionale per la Governance nello Sport), un organismo consultivo Ministeri (anche quelli con portafogli, Economia in testa)-Coni-Enti Locali. Per cominciare si è parlato di un piano quinquennale per l’impiantistica sportiva. Quella da costruire e soprattutto quella da ristrutturare.
Monti, venga da noi E qui Petruc-
ci invita Monti al Coni. «Fra i nostri campioni, per fargli prova-
re l’emozione dell’Olimpiade. Coinvolgerlo». Funzionerà? L’intervento «realista» di Gnudi non lo scoraggia: «Ho fiducia che prima di Londra accada qualcosa». C’è anche posto per un appello ai club calcistici: «Aiutate gli stage di Prandelli». E Balottelli? «Non faccio la morale, come giocatore è un grande giocatore».
Mario Monti, 69 anni, è arrivato a Palazzo Chigi il 16 novembre 2011 ANSA
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TUTTENOTIZIE & RISULTATI Sci di fondo BASTA IL 19˚ POSTO
Cologna: Coppa del Mondo n.3 DRAMMEN (Nor) A Dario Cologna basta il 19˚ posto, perché il suo rivale Northug non va a punti, e con 686 punti di vantaggio vince la 3ª Coppa del Mondo. Deludono gli italiani. Uomini: 1. Brandsdall (Nor); 2. Valjas (Can); 3. Golberg (Nor); 31. Pellegrino; 34. F.Pasini; 46. Frasnelli; 49. R.Pasini; 51. Morandini; 68. Noeckler. Coppa del Mondo: 1. Cologna (Svi) 1805; 2. Northug (Nor) 1199; 19. Clara 353. Donne: 1. Bjoergen (Nor); 2.Jacobsen (Nor); 3. Kowalczyk (Pol); 33. Vuerich; 39. Laurent; 65. Brocard. Coppa del Mondo: 1. Bjoergen (Nor) 2195; 2. Kowalczyk (Pol) 2077; 44. Brocard 135.
ATLETICA MONDIALI INDOOR
Di Martino salta domani alle 8.30 ISTANBUL - Toccherà ad Antonietta Di Martino aprire, domattina alle 8.30 italiane (le 9.30 locali), il 14˚ Mondiale indoor azzurro. A quell’ora, prima prova in assoluto della tre giorni di gara, sono previste le qualificazioni dell’alto femminile. La finale sabato pomeriggio. La rassegna, con la partecipazione-record di atleti di 172 Paesi e un montepremi totale di 2.464.000 dollari, sarà trasmessa da RaiSport (quasi integralmente) e da Eurosport. Domattina si partirà alle 8.25 su RaiSport 2 e alle 9 su Eurosport.
Ippica DOMENICA A CAGNES
Poker italiano nel Vitesse Appena finito il meeting a Parigi, l’attenzione si sposta sulla Costa Azzurra. Domenica il Criterium de Vitesse (m 1609) a Cagnes-sur-Mer, con ancora 17 rimasti iscritti tra i quali i francesi Royal Dream, recente vincitore del France, e Quaker Jet che ha vinto il Vitesse 12 mesi fa. Rinuncia invece il nostro Main Wise As, trovato l’altro ieri mattina con la febbre alta dal suo trainer Pierre Levesque. In lista comunque 4 italiani: Nesta Effe, Napoleon Bar, Lover Power e Nalda Nof. Stamattina la dichiarazione dei partenti, poi il sorteggio dei numeri. Nel 2002 Varenne vinse in 1.09.6, record della corsa ancora valido.
Tennis A INDIAN WELLS
(dopo i Championships), ma fisico, e quindi mentale, di cui Rafa porta ancora i segni.
Djokovic-Nadal La sfida riparte un anno dopo
Dubbi Mentre l’anno scorso
VINCENZO MARTUCCI twitter@vincemartucci
Federer sgomita: «La superficie si adatta bene al mio gioco, il mio slice scivola profondo, il kick va su e la palla attraversa veloce l’aria». E così Murray: «Le condizioni saranno molto diverse da Dubai, il campo molto più lento si sposa un po’ di più con le mie caratteristiche». Il numero 3 e 4 del mondo sono i più in forma, ma il «combined event» (uomini e donne insieme) sul cemento di Indian Wells (Usa, 3.600.000e) chiama il n. 1 e il 2, Djokovic e Nadal, per rivivere 12 mesi dopo l’inizio della nuova, importantissima, rivalità, con 7 finali di fila vinte dal serbo: 4 tornei Masters Series e 3 Slam.
sull’altra costa degli Stati Uniti, gli costarono fiducia e credibilità. Perché fino ad allora Nole non era mai riuscito a battere in finale il mancino di Maiorca, e da lì prese lo slancio per superarlo anche sulla beneamata terra rossa del mancino di Maiorca (Madrid e Roma), e quindi ancora a Wimbledon e sul cemento: sotto il traguardo di Us Open 2011 e Australian Open 2012. Un sorpasso inatteso, non solo in classifica
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(22-25, 23-25, 24-26) NORDA FOPPAPEDRETTI BERGAMO: Piccinini 3, Nucu 8, Serena, Vasileva 15, Arrighetti 14, Quaranta 12; Merlo (L), Signorile 1. Non entrate: Diouf, Hi Iulio, Ruseva. All. Mazzanti. YAMAMAY BUSTO: Marcon 4, Bauer 14, Lloyd 4, Havelkova 14, Dall’Ora 6, Havlickova 17; Leonardi (L), Bisconti, Caracuta, Lotti, Pisani. All. Parisi. ARBITRI: Bartolini e Cerquoni. NOTE Spett. 1572, inc. 13.873. Durata set: 27’, 27’, 29’, tot. 83’. Norda: b.s.5, v. 0, m. 13, 2ª l. 3, e. 17. Yamamay: b.s. 6, v. 3, m. 13, 2ªl. 8, e. 16. Trofeo Gazzetta: 6 Bauer, 5 Havlickova, 4 Leonardi, 3 Havelkova, 2 Nucu, 1 Arighetti. BERGAMO (i. ser.) La capolista Yamamay riscatta a stretto giro di posta lo scivolone di Urbino e conferma la propria leadership passando senza difficoltà sul campo delle campionesse d’Italia, alle quali non basta il rientro di Piccinini, peraltro non al meglio. Tra le bustocche, bene Havelkova-Havlickova e Bauer.
Italiani Schiavone, Vinci e Pen-
netta esentate dal 1˚ turno, in tabellone, anche Errani e Brianti, fra gli uomini: Cipolla-Harrison (Usa), Seppi-Rochus (Bel), Starace-Nalbandian (Arg). © RIPRODUZIONE RISERVATA
Sorpasso Battuto agli Austra-
lian Open non tanto da Ferrer quanto dai problemi fisici, Nadal arrivava nel deserto della California come indiscusso numero 1 del mondo, perdere in finale sia a Indian Wells che a Miami nel torneo «gemello»
Djokovic (a sinistra) e Nadal, a Melbourne, premiati da Laver EPA
Football NELLA NFL
Berger d’oro La Ponza è 9ª
Condanna per Galvano: 6 anni
Indianapolis taglia Manning
La norvegese Tora Berger è la campionessa mondiale nell'individuale (15 km) di biathlon. A Ruhpolding (Ger) ha replicato il successo già ottenuto sulla stessa distanza ai Giochi di Vancouver, stavolta in 42’30", con una penalità. Buon nono posto per Michela Ponza. Per la finanziera di Santa Cristina la migliore prestazione sulla distanza a un Mondiale, peraltro senza penalità.
Sei anni e sei mesi di reclusione. Questa la pesante condanna (oltre a 1800 euro di multa) inflitta all’ex campione mondiale dei supermedi Wbc Mauro Galvano, rimasto per ora agli arresti domiciliari, in seguito al rito abbreviato. Secondo l’accusa, che chiedeva addirittura 10 anni, l’ex pugile era il braccio violento, il soggetto deputato a punire, a suon di pugni, le vittime finite nella trappola degli strozzini. Il gup del tribunale di Roma, Marco Mancinetti ha anche disposto il rinvio a giudizio dei presunti complici.
Dopo 14 anni, un Super Bowl vinto e 4 mvp, è divorzio tra Peyton Manning e Indianapolis. Il quasi 36enne quarterback, fermo nell’ultima stagione per problemi alle vertebre del collo, è stato tagliato dai Colts, che così evitano di versargli i 28 milioni di dollari di bonus previsti dal contratto qualora fosse stato ancora col team l’8 marzo. Manning non si ritira: Washington o Miami le destinazioni più probabili. Il futuro dei Colts sarà nelle mani della 1a scelta al prossimo draft, Andrew Luck, qb da Stanford.
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(17-25, 19-25, 25-23, 25-22, 11-15) MC-CARNAGHI VILLA CORTESE: Pincerato 4, L. Bosetti 27, Barborkova 6, Pavan 17, C. Bosetti 9, Stufi 8; Carocci (L), Danesi, Cruz, Perinelli. N.e. Berg, Puerari. All. Abbondanza. LIU-JO MODENA: Ognjenovic 6, Rinieri 12, Barazza 17, Aguero 12, Barboza 9, Harmotto 20; Croce (L), Valeriano, Paggi, Partenio 1. N.e. Mari, Ciabattoni (L). All. Cuccarini. ARBITRI: Venturi e Goitre. NOTE - Durata set: 25', 26', 27', 27', 16'; totale 121'. Mc-Carnaghi: b.s. 10, v. 2, m. 12, s.l. 10, e. 32. Liu-Jo: b.s. 7, v. 2, m.9, s.l. 8, e. 26. Trofeo Gazzetta: 6 Harmotto, 5 Barazza, 4 L. Bosetti, 3 Ognjenovic, 2 Pavan, 1 Croce. CASTELLANZA (Va) (m.l.) La fame di punti di Modena ha prevalso sull'orgoglio di Villa Cortese che ha fatto riposare Berg, Guiggi, Wilson e Cruz. La Liu-Jo spinta da Harmotto e Barazza inanella la 4a vittoria consecutiva. Prova super di Lucia Bosetti.
Atletica
Hockey pista
EUROPA INDOOR (si.g.) Nei campionati russi di prove multiple a Belgorod, 2.30 in alto del campione europeo Aleksandr Shustov. Uomini. Eptathlon: Logvinenko 5948; 11. Shustov 4564. Donne. Pentathlon: Kurban 4577. A Saransk (Rus). Uomini. 60 hs: Shubenkov 7”56. Triplo: Kovalyov 17.04. Donne. 800: Poystogova 2’01”39. Triplo: Dolgacheva 14.17. A Stenkjer (Nor). Uomini. 200: Wissman (Sve) 20”85. A Pombal (Por). Uomini. Asta: Maia 5.64 (r.n.).
POSTICIPO (m.nan.) Posticipo della 19ª di serie A1: Sarzana-Prato 3-3. Classifica: Lodi 48, Viareggio 46, Valdagno 42, Forte dei Marmi 40, Giovinazzo 35, Bassano 32, Breganze 28, Follonica 20, Prato 19, Sarzana 16, Molfetta e Trissino 15, Matera 11, Seregno 0 (ritirato).
STRAMILANO Mancano 17 giorni alla 41ª edizione della Stramilano, mezza maratona agonistica internazionale ma anche gara su strada da 10 km non competitiva aperta a tutti. La città si fermerà perché è stato deciso il blocco della circolazione delle auto. Da piazza del Duomo partirà la corsa dei cinquantamila, alle 9. Alle 10 dalla stessa piazza via alla corsa dedicata alle famiglie, sulla distanza di 5k. Quindi alle 10.45 la corsa agonistica che darà la caccia ancora una volta al record di Paul Tergat, stabilito nel 1998, con 59’17”.
PIACENZA URBINO
(25-18, 26-24, 22-25, 26-24) REBECCHI NORDMECCANICA PIACENZA: Pachale 18, Leggeri 13, Turlea 25, Lehtonen 7, Nicolini 11, Dall’Igna 2; Davis (L), Mazzocchi, Kajalina, Richards 1. Ne: Callegaro e Malvestito. All. Marchesi CHATEAU D’AX URBINO: Blagojevic 12, Crisanti 12, Skorupa 3, Faucette 5, Garzaro 9, Djerisilo 17; Sirressi (L), Mc Namee, Van Hecke, Tirozzi 8, Gentili. Ne: Devetag. All. Salvagni ARBITRI: Genna e Trevisan NOTE - Spettatori 820, incasso 2194. Durata set: 25’, 30’, 26’, 30’; tot. 111’. Rebecchi: b.s. 12, v. 3, m. 9, s.l. 5, e. 25. Chateau d’Ax: b.s. 9, v. 2, m. 9, s.l. 5, e. 2. Trofeo Gazzetta: 6 Leggeri, 5 Pachale, 4 Djerisilo, 3 Turlea, 2 Crisanti, 1 Nicolini PIACENZA (m.mar) Al termine di una sfida equilibratissima Piacenza ripete il successo di Coppa Italia su Urbino. Nel 4˚ marchigiane avanti 16-11, Piacenza rimonta e chiude con la Lehtonen.
PARMA NOVARA
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(22-25, 9-25, 23-25) CARIPARMA SIGRADE PARMA: Bacchi 16, Campanari 5, Maricic 2, Grothues 6, Kovalenko 5, Dalia; Gibertini (L), Roani 3, Galeotti. N.e. Conti, Brusegan, Poma (L). All. Radogna
PAVIA CHIERI
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(23-25, 20-25, 25-10, 18-25) RISO SCOTTI PAVIA: Balboni 3, Gennari. 15 Petkova 3, Jaline 13, Bramborova 18, Koeva 12; Barbieri (L), Degradi 2. N.e. Vicinanza, Fiori, Lamb. All. Lotta
ASYSTEL NOVARA: Barcellini 10, Veljkovic 8, Barun 15, Horvath 17, Frigo 10, Camera 1; Sansonna (L), Zardo (L), Folie. N.e. Bechis. All. Caprara
CHIERI: Sorokaite 9, Pavlovic 4, Zetova 12, Arimattei 10, Corvese 14, Weiss 2; Borri (L), Zauri (L), Borgogno 5, Grazietti, Hippe. N.e. Vietti, Dolezolova. All. Beltrami
ARBITRI: Bartoloni e Pignataro
ARBITRI: Zanussi e Carrara.
NOTE - Spettatori 500. Durata set: 26’, 21’, 28’; tot. 75’ . Cariparma: b.s. 4, v. 2, m. 5, s.l. 2, e. 14. Asystel: b.s. 7, v. 1, m. 9, s.l. 2, e. 17. Trofeo Gazzetta: 6 Horvath, 5 Barun, 4 Bacchi, 3 Barcellini, 2 Frigo, 1 Sansonna.
NOTE - Spettatori 600. Durata set: 27’, 25’, 21’, 22’: tot. 95’. R.Scotti: b.s. 6, v. 10; m. 8, s.l. 12, e. 22. Chieri: b.s. 7, v. 5; m. 8; s.l. 13, e. 19. Trofeo Gazzetta: 6 Corvese, 5 Zetova, 4 Koeva, 3 Sorokaite, 2 Borri, 1 Weiss.
PARMA (ma.p.) Novara conquista a Parma 3 punti utili per provare a migliorare la propria posizione nella griglia play-off. Le padrone di casa, già sicure del nono posto, chiudono con la quarta sconfitta consecutiva la stagione del ritorno in A-1 (il Cariparma riposerà domenica).
PAVIA (m.sc.). Chieri cancella le speranze di Pavia e conquista i punti necessari alla salvezza, condannando le pavesi alla retrocessione. La Riso Scotti, un pizzico di sfortuna nel primo set, ha poi evidenziato i problemi di una stagione nella partita decisiva, soprattutto in attacco.
8ª corsa - m 1600: 1 Oberon Lans -(M. Pieve) 1.14.5; 2 Oreade; 3 Operaprima Rl; 4 Otis di Pippo; 5 Obsession Bi; Tot.: 5,25; 2,67, 4,06, 5,12 (93,06). Quinté: n.v. Quarté: e 5.027,89. Tris: e 654,92. OGGI QUINTÉ A BOLOGNA All’Arcoveggio (inizio convegno alle 15) scegliamo Goblin Grif (17), Lion by Pass (4), Italiano Gv (6), Mithical Grif (15), Nibbio d’Asolo (11) e Malandro Mader (14). SI CORRE ANCHE Trotto: Napoli (14.40), Montegiorgio (15.25) e Taranto (15.15). Galoppo: Pisa (14.50).
Nuoto
LIDDI (m.c.) Quarta uscita stagionale per Liddi nello spring training con Seattle. Alex, schierato in terza base, ha chiuso a 0/2 la gara vinta (8-6) con Cincinnati. Nel tabellino una base rubata. Complessivamente Liddi è a 1/6, con un doppio.
CUBANI-ADN (mat.) Da sabato al 25 marzo a Belgrado, organizzato da Adn swim project, si terrà uno stage speciale tra il forte velocista cubano Hanser Garcia (48"34 dietro Cielo ai Panamericani), il suo compagno di Alex Hernandez (con l’allenatrice Luisa Mojarreta) e il team del tecnico italiano Andrea Di Nino, che schiera tra gli altri, il campione europeo dei 100 sl, il russo Fesikov, e i delfinisti Cavic e Korotishkin.
Golf Molinari al Doral per il Wgc Francesco Molinari è l’unico italiano in gara da oggi al Doral di Miami per il Wgc Cadillac Championship, riservato ai migliori giocatori al mondo. In campo anche il fresco numero 1 al mondo Rory McIlroy che ritroverà Luke Donald a cui ha strappato il trono proprio domenica scorsa. Attesa per Tiger Woods, cinque volte vincitore di questo torneo e che nell’ultimo giro dell’Honda Classic ha stupito con un incredibile giro in 62. Montepremi di 8,5 milioni, prima moneta 1.400.000 dollari.
Hockey ghiaccio SERIE A (m.l.) Oggi gara-3 dei quarti playoff (al meglio di 7). Ore 20.30: Val Pu-
SERIE A-1: BUSTO SI RIALZA A BERGAMO 3 1
Ippica Torino: 14-6-5-4-10
Baseball
DIAVOLI DI TASMANIA (r.g.) A Hobart in Tasmania (Aus), il medio Daniel Geale (27-1) e il piuma Billy Dibb (34-1) idoli locali, hanno mantenuto le cinture Ibf. Il primo ha battuto ai punti Osumanu Adama (20-3) ugandese residente negli Usa, il secondo si è imposto sul messicano Eduardo Escobedo (32-4) costretto alla resa al sesto round. Dib ha mostrato grande continuità d’azione e miglioramenti tecnici. Il maturo massimo neozelandese Kali Meehan (38-5) che Don King sperava di inserire nel discorso mondiale, è stato messo ko da Travis Walker (Usa 39-7-1) al sesto tempo.
Boxe L’EX IRIDATO NELL’USURA
VILLA C. MODENA
steria-Asiago (dir. RaiSport 2, serie 2-0); Bolzano-Val di Fassa (2-0); Pontebba-Alleghe (1-1); Cortina-Valpellice (2-0). Playout. Gara-3 (al meglio di 7). Ore 20.30: Renon-Vipiteno (serie 2-0). Così martedì (6 marzo) gara-2 dei quarti playoff. Risultati: Asiago-V. Pusteria 1-4 (0-1, 1-2, 0-1); Fassa-Bolzano 0-2 (0-0, 0-1, 0-1); Valpellice-Cortina 3-4 t.s. (1-0, 0-2, 2-1; 0-1); Alleghe-Pontebba 5-4 t.s. (3-1, 1-2, 0-1; 1-0). Playout. Gara-2: Vipiteno-Renon 3-4 t.s. (0-2, 0-1, 3-0; 0-1).
Boxe
biathlon MONDIALI IN GERMANIA
Individuale donne: 1. Berger (Nor) 42’30" (1); 2. Brunet, Fra (Fra) +56".4 (1); 3. Ekholm (Sve) + 1’11"1 (1); 9. Michela Ponza +2’13"7 (0); 41. Wierer; 68. Gontier; 76. Haller.
ACCORDO (g.l.g.) Firmato il protocollo d’intesa Fijlkam e Fitka (Federazione Italiana Karate Tradizionale). I due presidenti Matteo Pellicone e Gabriele Achilli, hanno deciso di avviare un comune programma agonistico tecnico e culturale per favorire la diffusione del karate attraverso corsi e formazione di tecnici ed ufficiali di gara e doppia affiliazione delle Società sportive
VENEZUELANO A PARMA (m.c.) Parma prende il ricevitore venezuelano Osman Jose Marval, 26 anni, 5 anni nelle Minors (arrivando in singolo A avanzato con i Myrtle Beach) di Atlanta. Compagno di squadra di Rodney Medina negli Aguilas de Zulia nel 2010.
Pallavolo femminile BERGAMO BUSTO
Djokovic volò imbattuto fino alle semifinali del Roland Garros, stoppato soltanto da un Federer magistrale, quest’anno ha vinto un quinto Slam, a Melbourne, ma, al rientro, ha appena perso con Murray nelle semifinali di Dubai, in difetto di preparazione. Però a Indian Wells è ancora il favorito. Il punto interrogativo riguarda più il rivale diretto, fermo da Melbourne, e che però nel caldo della California si è sempre trovato bene, vincendo nel 2007 e 2009.
Arti marziali
RISULTATI VILLA CORTESE-MODENA BERGAMO-BUSTO PAVIA-CHIERI PIACENZA-URBINO PARMA-NOVARA RIPOSAVA: PESARO
2-3 0-3 1-3 3-1 0-3
CLASSIFICA SQUADRE PT G V BUSTO ARSIZIO 54 19 18
P SV SP 1 56 12
HARDY SPOSA (al.f.) La ranista americana Jessica Hardy, iridata nei 50 rana a Melbourne e Shanghai, si è sposata con lo stileliberista svizzero di stanza a Los Angeles Dominik Meichtry.
Pallamano RECUPERO (an.gal.) Nel recupero della 4ª di ritorno Bologna-Teramo 33-36. Classifica: Bolzano 52; Conversano 41; Fasano 39; Pressano 35; Bressanone 33; Noci 31; Trieste 30; Teramo 19; Ambra 18; Ancona 12; Bologna 11; Mezzocorona 9.
Scherma EUROTRIPLETTA Tre medaglie dal fioretto femminile agli Europei Giovani di Porec (Cro). L’oro è di Alice Volpi, che in finale ha battuto la compagna Camilla Mancini (15-14). Per la senese è il secondo titolo europeo consecutivo. In semifinale la Volpi aveva superato 15-12 l’altra azzurra Beatrice Monaco, bronzo.
Sport invernali MONDIALI JR. (s.f.) Terzo oro norvegese ieri ai Mondiali jr di Roccaraso (Aq). Lo ha conquistato nel gigante maschile il promettente Henrik Kristoffersen (che ha già vinto due slalom in coppa Europa) davanti al tedesco Dressen, argento dopo il 30˚ posto della prima manche, e allo sloveno Kranjec. Miglior italiano Guglielmo Bosca, 20˚ dopo l’11˚ tempo nella prima frazione. Oggi discesa femminile alle 9,45, preceduta alle 8,15 dalla prova cronometrata saltata ieri per la nebbia; per l’Italia al via Agnelli, Giardini, Mazzocco, Medetti, Pichler e Sosio. In palio anche il titolo della combinata, senza azzurre. Gigante maschile: 1. Kristoffersen (Nor), 2’39”50; 2. Dressen (Ger) a 75/100; 3. Kranjec (Slo) a 85/100; 20. Bosca a 1”61; 23. Ravelli a 1”75; 26. Baruffaldi a 2”09; 30. Ronci a 3”54; 38. De Vettori a 7”19.
Vela Soldini pronto per il record 24 ore (r.ra.) Giovanni Soldini e il suo equipaggio su Maserati sono pronti per un’altra sfida: conquistare il record di miglia percorse in 24 ore. Il primato appartiene Ericsson 4 (skipper Grael), la barca è gemella di questa che lo ha stabilito nel 2008 percorrendo 596,6 miglia (oltre 1100 km). Soldini e i suoi dovrebbero partire nella notte di domani da Capo Hatteras (North Carolina).
VILLA CORTESE 43 19 14 5 47 23 URBINO
36 19 12
BERGAMO
31 19 9 10 39 35
NOVARA
29 19 12
PIACENZA
28 19 10 9 38 37
MODENA
28 19 9 10 36 35
7 44 29 7 38 30
PESARO
27 19 10 9 37 39
PARMA
20 20 6 14 28 49
CHIERI
12 19 4 15 21 50
PAVIA
4 19
1
18 10 55
PROSSIMO TURNO Domenica 11 ore 18 BUSTO-VILLA CORTESE sabato 1 MODENA-BERGAMO CHIERI-PESARO URBINO-SCOTTI NOVARA-PIACENZA RIPOSA: PARMA
AZIENDA OSPEDALIERA “S. GIUSEPPE MOSCATI” - AVELLINO AVVISO ESITO DI GARA Questa Azienda rende noto che con delibera n. 67 del 08/02/2012 ha aggiudicato, con il criterio di aggiudicazione previsto dall’articolo 83 del D. Lgs. 136/06 e s.m.i., la procedura aperta per l’affidamento della fornitura mediante noleggio di un sistema diagnostico per autoimmunità e relativi reattivi e materiale di consumo per la UOC Laboratorio Analisi n. gara 2225312 per un importo complessivo di € 464.879,58 + IVA suddiviso in n. 4 lotti. L’avviso di esito di gara è stato inviato alla Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea il 22/02/2012. Gli esiti di gara sono disponibili sul sito aziendale www.aosgmoscati.av.it sezione Bandi. Eventuali informazioni potranno richiedersi all’U.O.S. Gare comunitarie e contratti tel. 0825/203020 - 203016 telefax 0825/203034 - 91 dalle ore 9.00 alle 13.30 di tutti i giorni feriali, sabato escluso. Avellino, lì 08.03.2012 IL R.U.P. - Dr. Vito Mariano
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 8 MARZO 2012
l’analisi di FAUSTO NARDUCCI
L’arte di unire gli impegni della vita Secondo un sondaggio condotto da Datamonitor in occasione dell’8 marzo il 51,3 per cento delle intervistate sostiene che la difficoltà maggiore incontrata dalla donna oggi è conciliare famiglia e lavoro. Potete immaginare, quindi, quale vortice di impegni, sovrapposizioni, scelte e rinunce avvolge quelle donne che alla famiglia e al lavoro (o allo studio, che è quasi lo stesso) aggiungono una intensa pratica sportiva, agonistica e non. Per questo in un giorno così speciale noi della Gazzetta, da sempre, vogliamo celebrare, accanto alle mamme, alle figlie e alle sorelle, tutte le donne che riescono a conciliare la loro vita attiva col difficile «mestiere» di sportive. Giovanni Malagò, dirigente illuminato il cui impegno si riconosce nella formazione di tante sportive di punta, ci propone in 17 ritratti «il segreto dello sport al femminile». In pratica un libro-manifesto sulle campionesse azzurre che è uscito ieri in libreria e verrà presentato in occasione della festa della Donna alla sala d’Onore del Coni. A queste regine dell’agonismo noi abbiamo aggiunto due personaggi fra i più popolari, l’avvocato Giulia Bongiorno e la soubrette Michelle Hunziker, che affiancano una sana attività sportiva (non solo la corsa) ai loro impegni ufficiali. Due donne celebri e indaffarate che il 15 aprile si mischieranno fra la folla per correre la Milano City Marathon con finalità benefiche: diffondere il messaggio della Fondazione «Doppia Difesa». Dulcis in fundo ecco «le atlete più brave a scuola» premiate dalla Fondazione Bracco con la benedizione di Valentina Vezzali. Un modo per celebrare la donna sportiva in tante sfaccettature ma non tutte: ce ne sarebbero ancora tante, tante quanto le mimose che verranno regalate oggi in un gesto che ha ancora qualcosa di nobile e sportivo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Regine di sport
FESTA DELLA DONNA
«Due donne sono sempre meno uguali di due uomini» Nel libro di Malagò 17 sportive inedite La Piccinini casalinga e la domanda della Versace: «Perché proprio a me?» VINCENZO MARTUCCI
Malagò ci perdoni —, quello che trasuda dal suo libro non è, come sottolinea lui «la sconfinata ammirazione a tutte le donne di sport», ma l’amore, autentico, profondo e sincero, per la femminilità. A cominciare dalle sue splendide gemelle. Diverse Poi, le sue donne si spo-
sano con il compagno di una vita dell’autore, lo sport, e sfociano nei deliziosi, micro-diari, anche un po’ segreti, di alcune delle azzurre più famose. Vincenti comunque. Perché non ci sono belle e brutte, nordiche e meridionali, giovani e meno giovani, ci sono sicuramente le più vicine, le più amiche e — «nel ricordo dell’insegnamento di Candido Cannavò» —, ci sono soprattutto quattro disabili, le più accarezzate, le più curate, le più esaltate in questa pinacoteca dell’universo femminile che scoppietta di applausi. Leggi: «Una donna è anche una madre... e in questo ruolo di atleta-madre si aprono capitoli di sport e di vita semplicemente straordinari». Rifletti: «Due donne sono sempre meno uguali di quanto possano esserlo due uomini». E t’incuriosisci.
Il libro che avresti voluto scrivere è quello che ti bevi sullo strapuntino dell’autobus, quello che rubi al sonno, quello che ti lascia l’attesa per la pagina dopo, e per un sequel. «Storie di sport e di donne» è uno di quelli, perché ognuno dei 17 protagonisti racconta una storia vera, ha un suo perché e un per come. E, soprattutto, è diverso a tutti gli altri. Pur avendo in comunque le parole-chiave: sport e donne. Ecco, magari noi avremmo invertito l’ordine, perché — Giovanni
Dmentite Non abbiamo seguito l’ordine dell’autore. Siamo partiti con un test, e l’abbiamo trovato preparato, sin dall’incipit, «Non andate a letto con Flavia Pennetta», per continuare con il tratteggio della sua umanità («Non è che ho una personalità doppia? Fuori tranquilla, dentro pura rabbia»), e concludere con uno svolazzo su due smentitissime voci: "Flà" fidan-
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Corse, basket, tennis, e il mare. Che è sempre venuto prima di tutto. Poi il vento ALESSANDRA SENSINI WINDSURF
Se a Pechino mi avessero dato l’oro, mi sarei fermata: invece per 4 millesimi... JOSEFA IDEM CANOA
zata del collega Potito Starace, e "Frà" (Francesca Schiavone) gay. Siamo transitati, alla lettera P, per le storie, agli antipodi, di due Francesca, la pallavolista Piccinini e la diversamente abile Porcellato. Abbiamo fatto un viaggio nella storia del volley italiano, abbiamo esplorato la personalità di una presunta «sex bomb» che lavava i piatti accanto alla mamma sullo sgabello costruito dal padre. E abbiamo perlustrato la psiche di chi, a 18 mesi, è stato travolto dal destino, ma ha trasformato la sua gabbia nella carrozzina d’oro di 8 Paralimpiadi, ricordando «quei bambini di 5 anni che guardavano Belfagor in tv». Medaglie Abbiamo incontrato
Giusy Versace e la sua domanda-risposta: «Perché a me? E perché non a me? Che cos’ho più degli altri?». Condita da dubbi e dolori di chi si riprende, di corsa, la vita. Un po’ come Antonella Del Core, un nome un destino, che: «Un giorno hai tutto, amore e medaglie. Il giorno dopo qualcosa di magico si rompe e la vita ti rifila il più perfido dei falli». Abbiamo scoperto l’anima di Carolina Kostner, abbiamo sfiorato il delicatissimo rapporto padre-figlia (Tania-Giorgio Cagnotto), abbiamo sbirciato la nuova Pellegrini («Sto ridiventando casinista, come da bambina»), abbiamo riscoperto le grandi donne dello sci, la dolce Deborah Compagnoni e la ribelle Manuela Di Centa. E altre ancora. Per amore, e per sport. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Non essere ciechi dalla nascita aiuta, sai di cosa ti parlano... ANNALISA MINETTI ATLETICA LEGGERA
Da sinistra Deborah Compagnoni, Josefa Idem e i suoi bambini, Francesca Piccinini, Manuela Di Centa, Federica Pellegrini e Flavia Pennetta
IL CONCORSO NELLA SEDE DELLA FONDAZIONE BRACCO, A MILANO, PRESENTATA L’INIZIATIVA CHE SI RIVOLGE ALLE ATLETE/STUDENTESSE DAI 16 AI 20 ANNI
Brava a scuola e grande nello sport? Oggi si può La Vezzali: «Io alle elementari ero l’unica a fare sport». Un premio per le migliori MARISA POLI MILANO
L’orgoglio di Valentina Vezzali («alle elementari ero l’unica bambina della mia classe a fare sport»), l’esperienza della dottoressa Alessandra Graziottin: «Lo sport educa all’autonomia e alla responsabilità, al rispetto delle regole, a
stili di vita più sani». Le esperienze di atlete del basket (Giulia Arturi), atletica (Eleonora Sirtoli) e pallavolo (Francesca Bettale). Nella sede della Fondazione Bracco, a Milano, è stato presentato così ieri il concorso «L’atleta più brava a scuola». Premierà atlete dai 16 ai 20 anni che, oltre a essere agoniste, hanno ottenuto nell’anno scolastico (o accademico) 2010/2011 una media eccellente. Per partecipare basta iscriversi, nelle prossime cinque settimane, entro il 13 aprile, sul sito www.donnasport.it e inviare il curriculum. Al termine delle selezioni una giuria premierà le tre migliori con un viaggio di studio a Lon-
sport sono aumentate rispetto a quando ho cominciato io — ha detto Valentina Vezzali, che nel fine settimana sarà impegnata a Torino nella Coppa del Mondo di scherma —. Noi donne siamo versatili, riusciamo a gestire tutto e quando ci mettiamo in testa qualcosa facciamo di tutto per raggiungerla». Nell’occasione Claudia Giordani, ex azzurra di sci e ora nella giunta regionale del Coni, e Lucia Fedegari, coordinatrice di Educazione fisica dell’Ufficio scolastico di Milano hanno sottolineato l’importanza del progetto di alfabetizzazione motoria lanciato nelle elementari.
dra (nel periodo dei Giochi olimpici) e con altri premi. Le tre finaliste saranno ospiti anche del Galà conclusivo Gap «I dati Coni-Istat evidenziano che per 100 uomini che svolgono un’attività sportiva ci sono solo 70 donne. E noi ci auguriamo che l’obiettivo della parità sia presto raggiunto» ha ricordato Diana Bracco, presidente e amministratore delegato del Gruppo Bracco. Come ha ricordato Francesca Bettale «qualche volta lo sport viene visto dalla scuola come sottrazione di tempo allo studio, ma si possono portare avanti contemporaneamente». «Per fortuna le ragazze che praticano
Da sinistra la schermitrice Valentina Vezzali e Diana Bracco
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GIOVEDÌ 8 MARZO 2012
GIULIA BONGIORNO
«Avvocato, politico e mamma: mi sento un’atleta di triathlon»
corri con noi SOLO OGGI SCONTO DELL’80% ALLE DONNE Solo oggi, per la Festa della Donna, tutte le maratonete possono iscriversi alla Barclays Milano Marathon del 15 aprile con lo sconto dell’80%, utilizzando il codice PINKRUNNING per l’iscrizione online. Fra le iniziative anche Donna Avventura che farà le selezioni al Village e si iscriverà alla staffetta.
LUCILLA ANDREUCCI
Donne che vanno incontro di corsa al loro giorno di Festa. Per esempio, Giulia Bongiorno, una vita consacrata al lavoro, dove stanno trovando spazio un figlio e «Doppia difesa», un’associazione nata per difendere le donne non solo l’8 marzo che riassume e rende pratica la sua prima vocazione, quella per la giustizia. Avvocato di grido, politico di spicco, ora anche mamma. Si sente sempre in corsa per una medaglia d’oro?
«Considerate le tre "discipline" che pratico attualmente, mi sento un’atleta di triathlon. L’avvocatura mi impegna da vent’anni: leggere un fascicolo mi viene naturale come correre. L’esperienza politica è più recente e all’inizio mi sembrava difficile stare in equilibrio: dopo qualche caduta, però, ho imparato a tenere lo sguardo sull’obiettivo e pedalare senza farmi distrarre. Solo da un anno invece sono madre e spesso ho ancora la sensazione di annaspare, anziché di battere un bel crawl». Tra i grandi nomi da lei difesi, ci sono anche Totti e Bettarini. C’è qualche altro sportivo che vorrebbe vedere nel suo studio?
«Non auguro a nessuno di entrare nel mio studio per questioni processuali. Piuttosto, invito tutti gli atleti a venire a trovarmi a Doppia Difesa: non dimentico la generosità di Francesco Totti e Federica Pellegrini».
Staffetta
«So cos’è lo stalking Ho sofferto tanto Fare squadra aiuta» Donne che vanno incontro di corsa al loro giorno di Festa. Per esempio Michelle Hunziker, svizzera come l’immenso Federer, esuberante star della tv, un fisico allenato al ballo e alla risata, un sorriso impermeabile a qualsiasi avversità della vita. Ma anche: volto e anima di «Doppia Difesa», che darà vita a una delle staffette nella prossima Milano City Marathon. Perché «Doppia difesa»?
Una maratona un traguardo «Basta subire» Giulia Bongiorno e Michelle Hunziker al via della Milano Marathon del 15 aprile per lanciare un messaggio
Le piace fare sport o fa sport per essere una che piace?
«Difficilmente potrei smettere di fare l’avvocato, non riesco a immaginare niente che potrebbe darmi altrettanta soddisfazione».
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A
NELLA STORIA
S Fanny Blankers Koen, 1918 2004 con i 4 ori olimpici conquistati a Londra 1948 fu la prima sportiva a calamitare l’attenzione maschile
Con la maratona di Milano, «Doppia Difesa» entra per la prima volta in un evento sportivo?
«Sì, anche se tra i nostri testimonial abbiamo già una grande sportiva, Annalisa Minetti, cantante-atleta che sta preparando le Paralimpiadi di Londra 2012. Ci sarà anche lei a correre una frazione della nostra staffetta il 15 aprile. Ho sempre fatto squadra con le donne».
«Io corro dappertutto, da quando sono piccola, in studio a Striscia, avanti e indietro per la casa. Faccio molto sport, ho un personal trainer che mi segue, e amo prendermi cura del mio corpo. Correre per me è scaricare tante emozioni, mentre corro mi vengono in mente tante idee e mi alleggerisco dei problemi».
S Nawal El Moutawakel, marocchina, conquistò l’oro nei 400 hs ai Giochi di Los Angeles 1984: fu la prima donna del mondo arabo arrivata al vertice atletico
Chi porterebbe ad allenarsi con lei?
«Decisamente Jim Carrey, perché mi farei un sacco di risate. Come sportivo, Usain Bolt: mi emoziona il suo talento».
Lei è spesso sotto i riflettori. C’è qualcosa del successo che la mette a disagio?
In teatro racconta la sua vita in «Mi scappa da ridere». C’è un segreto per sorridere sempre?
«A volte le aspettative sono eccessive: molti pensano che un bravo avvocato ottenga sempre assoluzioni. Invece mi trovo a spiegare che l’avvocato garantisce impegno, non risultati».
«Sono un’entusiasta, è il mio modo di prendere la vita. Mi metto in gioco, con l’autoironia che è nel mio dna».
Con la Hunziker ha fondato «Doppia Difesa». Cosa l’ha spinta a questo ulteriore impegno?
Come si libera nel tempo libero?
«La convinzione che abbinare assistenza legale alla comunicazione significa fare qualcosa di incisivo. La violenza affonda le sue radici nella concezione della donna come oggetto da possedere e dunque è innanzitutto sul piano culturale che dev’essere combattuta».
«Amo fare dei "pigiama days", stare in relax, in casa con mia figlia Aurora a vedere film e mangiucchiare tutto quello di cui abbiamo voglia». Fa attenzione a cosa c’è nel piatto?
Come difende il tempo libero?
«Quando si tratta del mio tempo libero, come difensore non sono un granché».
S Hassiba Boulmerka, algerina, con un oro olimpico (’92) e due ai Mondiali (’91 e ’95) nei 1500 sfidò l’integralismo islamico e fu costretta a fuggire dall’Algeria
«Sono scrupolosa nell’alimentazione, per dei periodi rinuncio al vino, che amo molto. Il mio piatto preferito sono le lasagne al tonno, una mia specialità».
Corre, gioca a tennis e pure a calcetto: è vero?
«Prima di Ian facevo tantissimo sport. Adesso cerco di ingegnarmi. Per andare a Villa Borghese con il passeggino faccio un percorso dentro Roma con salite e discese di circa 7 chilometri. Ai campionati di marcia col passeggino farei un figurone!».
Condivide con Aurora momenti di sport?
«Ci provo, ma è nell’età dell’adolescenza in cui il sacrificio non è contemplato...».
Riuscirà a non lavorare il 15 aprile e viversi la maratona di Milano?
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MICHELLE HUNZIKER
«Sono stata vittima di stalking, molestie, che mi hanno fatto stare male ma anche riflettere. E ho voluto andare oltre la mia storia personale. Con Giulia Bongiorno, che ha seguito il mio caso, abbiamo voglia di dar voce a storie di violenza psicologia e fisica che molte donne subiscono con la paura di denunciare».
Aula di tribunale o aula di Montecitorio?
«Non sono abbastanza allenata. Ma non ho rinunciato al sogno di correre una maratona, magari — tra qualche anno — quella di New York…».
LA GAZZETTA DELLO SPORT
Cosa la mette a disagio?
Giulia Bongiorno, 45 anni, a sinistra, e Michelle Hunziker, 35 anni: entrambe sostengono la Fondazione «Doppia Difesa» che agisce in favore delle donne. E’ possibile aderire inviando un sms al numero 45503
«Quando sono in un posto con le persone care e chi mi incontra si concentra solo su di me, ignorando chi mi è accanto». l.and. © RIPRODUZIONE RISERVATA
S La britannica Paula Radcliffe, primatista della maratona con 2h15’25" del 2003 ha abbattuto gli ultimi pregiudizi sulle possibilità femminili nella corsa prolungata
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GAZZATRAINER SPECIALE PER GAZZETTA Da sinistra Dean Karnazes (ultimo a destra), 49 anni, ieri mattina in allenamento a Milano con Ivan Risti triathleta e Daniel Fontana. Poi la serata in Gazzetta
identiKit & CARRIERA
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BOZZANI
«Basta correre per essere felici»
Radio corsa di LINUS
Per lui lo sport è come il nuoto per un pesce
In Gazzetta l’uomo più in forma del mondo Che ora punta a 205 maratone in 205 Paesi
Karnazes MANLIO GASPAROTTO operazionegasparotto.gazzetta.it
Dean Karnazes in versione «invernale», all’arrivo della Maratona al Polo Sud, a -30o
Cliccate su internet: «Ricerca della felicità». Vi proporrà quasi 3 milioni e mezzo di pagine. Chiedete a Dean Karnazes, sarà più breve: «Un paio di pantaloncini e un sentiero sul quale correre». Statunitense di origine greca, Dean è noto perché nel 2006 ha corso 50 maratone in 50 giorni, l’ultima a New York in poco più di 3 ore. Un anno fa invece è partito da Los Angeles per raggiungere ancora Manhattan a piedi, 70-80 km al giorno conditi da feste e convegni nei paesi che attraversava. A Washington è stata Michelle Obama ad accoglierlo alla Casa Bianca per parlare di fitness e dieta, di obesità nei bimbi: «Ogni atleta lo deve alla gente: spiegare e condividere. So che non tutti possono fare come me, ma so che tutti possono fare attività fisica, mangiare bene ed essere felici». La ricetta Sì perché Dean anche
ieri in Gazzetta ha parlato di sport come strumento per la felicità, come gli ha detto anche
un uomo molto lontano dalla corsa: «Un giorno ho incontrato il Dalai Lama, parlavamo di happiness, di felicità. Gli ho chiesto, quale fosse il segreto: "non crescere mai, restare bambini" mi ha risposto ridendo come fa lui. Poi si è fermato per dire "felicità è anche attività fisica... E anche, mangiar bene". Io posso dirlo: sono un uomo felice». Dean Karnazes è speciale. Ha corso in qualsiasi condizione, in Antartide e nella Valle della Morte, ha corso su qualsiasi pendenza o distanza. Da anni viene definito l’uomo più in forma del pianeta perché corre e non si infortuna: è la prova vivente che lo sport e l’attenzione nella dieta sono gli strumenti ideali per trarre il massimo da noi stessi. Da piccolo era un bambino dotatissimo, poi cosa successe?
«Facevo cross e trail, amavo correre ma ero anche nervoso. Il mio primo allenatore mi diceva: "corri forte, più che puoi e sentendo il tuo cuore". Mi piaceva tanto, ma al liceo cambiò tutto. Un altro coach, allenamenti in pista, con gente che urlava "go, go, go". Non faceva più per me, ho smesso».
Anche con la scuola?
«No, ho finito i miei studi, mi sono laureato in chimica. E sono diventato quello che speravo, un dirigente con un ricco stipendio, una grande auto, una grande casa, una bella famiglia. Avevo tanto, tutto per essere felice, ma sentivo e sapevo di non esserlo». Quel bambino aveva ancora voglia di correre?
«Sì, e quella notte nel pub lo capii. Bevevo tequila la sera del mio compleanno, 30 anni... Lascia tutti e tornai da mia moglie a piedi, erano 30 miglia le feci correndo». Oggi è una corsa verso dove?
«Ora sono felice, perché faccio una vita semplice. Mi occupo dei miei bambini, Nicholas e Alexandria, di mia moglie. E corro, a lungo e ovunque». Il sonno?
«Di solito dormo 4 ore, massimo 5. Mi alzo e vado ad allenarmi. Una quarantina di chilometri, torno a casa e preparo la colazione per tutti. A zona, perché in famiglia si mangia tutti bilanciando zuccheri, proteine, e grassi. Nel pomeriggio un po’
di palestra e un’altra corsa breve, venti chilometri». Il cibo preferito?
«Il salmone, e sono fortunato: contiene tanto omega3 che combatte le infiammazioni, quindi previene gli infortuni e aiuta il recupero. Ne mangio 4-5 volte la settimana e non potrei star senza. Ma in Italia, adoro i pomodori». Prossima impresa?
«Nel 2013 vorrei correre 205 maratone in 205 Paesi diversi. Così avrò condiviso il mio credo col mondo, e sul campo». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Passi una vita a parlare di impegno, costanza e applicazione, poi arriva Dean Karnazes e ti smonta in un istante ogni certezza. Col suo sorriso da americano in gita ti racconta con candore che sì, aveva corso un po’ da ragazzino, ma poi più niente fino ai trent’anni. Fino a quel compleanno in cui guardandosi la pancia ha capito di aver preso una brutta piega e allora si è alzato, ha buttato la birra ed è partito per una corsa di 30 miglia, una per ogni anno. Che tutte insieme fanno quasi 50 chilometri. Può anche essere un aneddoto un po’ romanzato ma è drammaticamente coerente con tutto quello che ha fatto nei vent’anni successivi, cioè fino ad oggi. Delle sue imprese avete letto, quello che lascia sbalorditi è però la facilità con cui le ha portate a termine, sempre senza un infortunio, un deragliamento. A conferma che correre è prima di tutto un movimento naturale, istintivo, che la maggior parte di noi tende a reprimere finché la scintilla dell’età adulta non ci porta a ripescarlo. Ma a quel punto il nostro corpo ha metabolizzato una serie di variabili che inevitabilmente entrano in conflitto. Dean no, per lui la corsa è come il nuoto per un pesce o il volo per un uccello, una cosa fluida, dolce, senza traumi. Al punto di trovarsi più volte ad addormentarsi nel bel mezzo di una delle sue imprese. Chissà, forse le origini greche lo ricollegano veramente alle radici della maratona.
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ALTRI MONDI
_le difficoltà della politica
DI GIORGIO DELL’ARTI gda@gazzetta.it
Ma i partiti in subbuglio possono far cadere Monti? Gli schieramenti che stanno col governo sono in crisi: il vertice dei leader è stato rinviato, Berlusconi non è andato da Vespa. Il premier, però, è forte Ieri i tre capi dei partiti che sostengono il governo — Alfano, Bersani e Casini — dovevano incontrarsi con Monti, ma all’ultimo momento Angelino Alfano ha fatto sapere che non avrebbe partecipato e Monti ha rinviato il vertice al 21 marzo. Sempre ieri, Silvio Berlusconi, che doveva essere ospite di un Porta a Porta da trasmettere in prima serata, ha chiamato Vespa e gli ha fatto sapere che era meglio di no. L’altro ha insistito, inutilmente: Berlusconi è rimasto a casa.
no raggiunto un accordo, si è riservato di decidere intorno alla richiesta di reintegro di Minzolini. La pronuncia dovrebbe esserci ai primi della settimana prossima.
4 Vediamo adesso come dobbiamo interpretare la rinuncia a «Porta a Porta» da parte di Berlusconi.
1Queste due notizie devono avere un significato importante. Quale però?
Cominciamo dal rifiuto di Alfano. Nel vertice con Monti si sarebbe dovuto parlare anche di giustizia e di Rai. Due temi molto sensibili per il Pdl. L’altro giorno la ministra della Giustizia, Paola Severino, ha incontrato Bersani e Casini, ma non Alfano, per discutere della legge anticorruzione e della responsabilità civile dei magistrati. Alfano, risentito, ieri ha fatto sapere con una dichiarazione tra virgolette che i tecnici del Pdl sono pronti a incontrare a loro volta la Severino. Tanto per ricordaglielo: il disegno di legge anticorruzione è stato presentato dal governo Berlusconi, Bersani vorrebbe modificarlo e il Pdl non è d’accordo. La responsabilità civile dei magistrati (se il giudice sbaglia, paga) è stata introdotta alla Camera con un emendamento leghista alla legge comunitaria. Il Pd è contrarissimo, il governo non è d’accordo ma il Pdl non sente ragioni. Su questo punto il rifiuto di ieri di Alfano ha un significato chiaro: i giudici devono rispondere di quello che fanno. L’altro capitolo riguarda la Rai. Monti vuole modificare il sistema di governo della Rai e il Pdl sostiene che non è materia da governo tecnico. Qui però è difficile mantenere lo status quo:
il cda scade adesso (non appena sarà approvato il bilancio), anche mantenendo gli stessi nomi di prima bisognerà nominare un nuovo presidente (spetta al governo) e un nuovo rappresentante del Tesoro. Monti, con queste nomine, potrebbe fare maggioranza col centrosinistra. Un’ipotesi che, a quanto pare, fa impazzire Berlusconi.
2 Il centrodestra in questo caso potrebbe far cadere il governo?
Nessuno può far cadere il governo. I sondaggi dicono che se si votasse adesso e corresse un «partito del Presidente», cioè un partito di Monti, prenderebbe il 22% dei voti come minimo. I sondaggi dedicati dicono che il premier è gradito al 59% degli italiani. Una percentuale enorme. Sull’altro lato l’apprezzamento verso i partiti è ridotto all’8%. Il Pdl sta sotto al 20% dei consensi, il Pd è lacerato dal-
le sue molte anime, si avvertono segnali di sgretolamento anche intorno alla Lega: l’affare delle tangenti in Lombardia, le dichiarazioni folli di Bossi e la guerra fratricida tra i barbari di Maroni e il cerchio magico e anche una prima consapevolezza dell’opera di risanamento portata avanti da questo governo stanno facendo scendere il consenso anche intorno al Carroccio. Quindi nessun partito può permettersi di far cadere Monti. L’elettorato lo farebbe a pezzi. E i segretari lo sanno. Il gesto di Alfano, che vuole riaffermare una specie di primato, è frutto soprattutto della disperazione.
3 A proposito di Rai, com’è finito il ricorso di Minzolini contro la Lei, per l’allontanamento dalla direzione del Tg1?
Proprio ieri il giudice, constatato che le parti non han-
notizie Tascabili L’agenzia di rating ci promuove
Standard & Poor’s loda l’Italia: «Sorprendente» Inaspettato e quindi più gradito. È il giudizio sull’Italia di Jean-Michel Six, capo economista dell’agenzia di rating Standard & Poor’s: «Se guardiamo a quello che ha fatto l’Italia in pochi mesi non possiamo che essere sorpresi». Promosso dunque il governo Monti: «Quello che è avvenuto nell’ultimo periodo — ammonisce Six — dovrà però ricevere conferme nel futuro». Nonostante le bocciature dell’ultimo periodo, Standard & Poor’s sembra avere fiducia nell’Italia perché «adesso fa meglio degli altri Paesi», diventando un fattore di fiducia nel futuro, anche se Six avverte: «Il 2012 sarà un altro anno molto pericoloso, dobbiamo vedere cosa succederà sui mercati emergenti, ma non voglio dare un’immagine troppo cupa perché ci sono anche situazioni di positività come l’Italia».
A confronto In alto, il segretario del Pdl Angelino Alfano, 41 anni, e Silvio Berlusconi, 75 anni. Sotto, il premier Mario Monti, 68 anni
Il boss Giuseppe Polverino, 53 EPA
Il camorrista Polverino
Spagna: preso superlatitante da «un miliardo» Martedì sera, in una villetta di Jerez de la Frontera (Spagna), è stato catturato Giuseppe Polverino, 53 anni, detto «Peppe ’o barone», capo dell’omonimo clan camorristico di Marano (zona nord di Napoli) che controlla un impero valutato un miliardo
di euro. L’uomo era latitante dal 2006 per una condanna a due anni, ed è accusato di associazione camorristica dal 2011. Ricercato in tutta Europa, quando è stato bloccato dagli uomini del nucleo investigativo di Napoli ha mostrato un documento falso poi, davanti all’evidenza, ha esclamato: «È finita». Il boss era in compagnia di un altro affiliato di spicco del clan, il 48enne Raffaele Vallefuoco, latitante da dieci anni. Il blitz in Spagna è l’ultimo atto di un lungo pressing degli investigatori nei confronti della cosca maranese. Nel maggio scorso erano stati bloccati i beni del clan: oltre 100 appezzamenti di terreni, 175 appartamenti, 19 ville, 141 tra box auto, negozi e magazzini. E ancora, 43 società tra cui alberghi, gioiellerie e aziende agricole oltre a 117 autovetture, 62 autocarri, 23 motocicli. Per un valore di circa un miliardo.
Vespa aveva pensato di invitare Berlusconi ieri sera e Bersani il 21. Il significato di questa accoppiata sarebbe stato incontrovertibile: il capo del Pdl è sempre Berlusconi, Alfano, con tutta la sua qualifica di segretario, conta poco. L’altro giorno Berlusconi aveva detto che Alfano non avrebbe mai potuto essere il leader del centrodestra, «gli manca quel quid». Il giorno dopo, di fronte a reazioni stupite, aveva fatto marcia indietro e dichiarato che «Angelino se li mangia tutti». L’andata da Vespa avrebbe aggravato il problema dello status reale di Alfano. Di qui la rinuncia: si dice che il Cav sia stato convinto da telefonate allarmate di membri autorevoli del partito.
5 Lo dice come se non ci credesse.
Berlusconi ha deciso di scendere nuovamente in campo e di manovrare con le pedine che ha a disposizione: comunque un partito da 20%, comunque un seguito forte nel Paese. Non può più puntare su Palazzo Chigi, ma, sostenendo Monti, perché non tentare di prendersi il Quirinale? E, in ogni caso: perché rinunciare a un ruolo da protagonista che, nello sfacelo generale dei partiti come li conosciamo, sembrerebbe piuttosto a portata di mano? © RIPRODUZIONE RISERVATA
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IN LOMBARDIA CASO BONI
lefrasi DEL GIORNO
Il fatto del giorno
Davide Boni, 49 anni, presidente del Consiglio della Lombardia ANSA
ALFANO IN TV AL MIO POSTO #Vespa si tolga dall’imbarazzo, inviti sia #Berlusconi che @angealfa. Il 21 dovrei essere ospite di Porta a Porta. Cedo il mio posto PIERLUIGI BERSANI SEGRETARIO DEL PD SU TWITTER
BERSANI SIMPATICO MA VADA A BALLARÒ Simpatico Pierluigi @pbersani! Tanto simpatico che piuttosto che andare a Porta a Porta dovresti andare a #Ballarò al posto di Crozza ANGELINO ALFANO SEGRETARIO DEL PDL SU TWITTER
Bufera Lega «Un sistema di corruzione con il Pdl» Il vertice dopo la tempesta. Umberto Bossi ha convocato per domani lo stato maggiore della Lega nel quartier generale in via Bellerio, a Milano: vogliono discutere a quattro occhi dell’avviso di garanzia per Davide Boni, il presidente del consiglio regionale lombardo indagato per corruzione. E ieri, a riguardo, ha detto la sua anche l’ex ministro Maroni che su Facebook ha ammesso di «condividere al 100%» un post di una sostenitrice del Carroccio dal titolo: «Boni e la Lega non si toccano». Comunque, al vertice milanese dovrebbe esserci pure Boni, nell’occhio del ciclone anche perché accusato di aver dirottato una parte delle tangenti alle casse del partito (si parla di circa un milione di euro). Lui, quarto indagato dell’ufficio di presidenza lombardo in questa legislatura, ha confermato di non volersi dimettere, nonostante una nuova richiesta sia arrivata ieri dal Pd. Boni potrebbe, però, chiedere di farsi interrogare, secondo quanto ha spiegato l’avvocato Federico Cecconi. E intanto emerge qualche dettaglio sulle indagini che riguardano lui e le altre che invece vedono accusato, sempre di corruzione, l’ex assessore lombardo, il pidiellino Franco Nicoli Cristiani: per la procura esisterebbe addirittura «un sistema Pdl-Lega». Insomma, rapporti tra assessori nell’ambito di presunte vicende di corruzione. E a riguardo, ieri, pure il presidente della regione Roberto Formigoni ha detto la sua: «C’è una questione morale su cui è bene che tutti, non certo solo la politica, riflettano: non ci dimetteremo, ma non ci deve essere scaricabarile fra i partiti».
In Germania
Fuga di gas: due i superstiti
Bibliomane ruba 24 mila libri: valgono milioni
Esplode palazzina nel Foggiano: 2 morti
È tedesco il «Lupin delle biblioteche». La polizia dell’Assia ha arrestato un geologo di 45 anni per aver sottratto 24 mila volumi, molti dei quali antichi, del valore di diversi milioni di euro, dalle biblioteche tedesche ed estere. Quando gli agenti sono entrati nella sua villetta di Darmstadt, l’hanno trovata sommersa di libri: testi per la maggior parte di scienze naturali e geologia. L’uomo, padre di due figli e un passato in politica nella fila dell’Spd, è stato colto in fragrante mentre usciva dalla biblioteca storica del Principato di Waldeckschen con 53 volumi. Secondo gli investigatori non ha mai tentato di venderli e quindi la sua sarebbe una specie di patologia definita «bibliomania».
Le macerie della palazzina di Torremaggiore (Fg), sventrata martedì notte ANSA Una fuga di gas, un’esplosione e una palazzina che si sbriciola, uccidendo due persone. È successo martedì sera intorno alle 23 a Torremaggiore, in provincia di Foggia. Dalle macerie è stato estratto per primo il corpo senza vita di Maria Orlando, 74 anni, e poi quello di Luigi Lamedica (61). Dall’appartamento dell’uomo, un agricoltore in pen sione, sarebbe partita la fuga di gas, colpa del cattivo funzionamento della stufa. Nella palazzina abitavano anche i coniugi Bruno, messi in salvo dai soccorritori e dai volontari, che hanno scavato anche con le mani. La coppia, le cui condizioni non sono gravi, è stata ricoverata in stato di shock.
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ALTRI MONDI
FERRERO PRIMO ITALIANO
Forbes: Slim rimane il più ricco di tutti Il magnate messicano delle telecomunicazioni Carlos Slim (nella foto Reuters) si conferma per il terzo anno di fila, secondo
Marò in carcere L’Italia alza la voce «India, ridacceli» Telefonata di Palazzo Chigi al premier Singh: «Tocca a noi giudicarli, si rischia un precedente»
Una foto ormai nota: Massimiliano Latorre (in primo piano) e Salvatore Girone vengono condotti in carcere LAPRESSE VINCENZO DI SCHIAVI
Sulla vicenda dei due marò arrestati in India, il presidente del Consiglio Mario Monti rompe gli indugi con una telefonata al premier indiano Manmohan Singh, ribadendo con fermezza quello che l’Italia va dicendo dal 15 febbraio: non potete giudicarli. Il premier ha ricordato che «il presunto incidente — le cui dinamiche sono ancora tutte da accertare — è avvenuto in acque internazionali e che la giurisdizione sul caso è, di conseguenza, solo italiana». Monti va dritto a uno dei nodi più spinosi della questione: Massimiliano Latorre e Salvatore Girone hanno sparato dalla Enrica Lexie a un peschereccio scambiato per un’imbarcazione pirata a oltre 20 miglia dalla costa, quindi in acque internazionali (come dimostrano i rilevamenti satellitari). Ma c’è un problema più profondo che riguarda lo status dei due sottufficiali del reggimento San Marco. I due marò sono inquadrati come «nuclei militari di
Nuova Dehli: «I due italiani non hanno l’immunità» E si muove anche l’Unione europea protezione» (Vdp: Vessel protection detachments): i team di militari imbarcati su navi mercantili e passeggeri per proteggerle dai pirati. E, come spiega il ministro degli Esteri Giulio Terzi, «operano nel quadro delle risoluzioni Onu», quindi è necessario affermare, sul piano internazionale, il «principio di immunità e giurisdizione nazionale». Si tratta di «un principio di carattere generale che è ampiamente riconosciuto». Non dall’India però. Alla stampa locale un’alta fonte governativa ha dichiarato: «Il nostro Paese non riconosce l’immunità legale dei militari impiegati a bordo delle navi con funzioni anti pirateria». Questo «perché l’accordo sui Vdp non si applica a livello globale». Il capo dello Stato Giorgio Napolitano chiede che ci
sia «il massimo riserbo», ma anche «un’azione tenace e accorta sul piano giuridico, giudiziario e diplomatico per riportare a casa i due militari, evitando qualsiasi elemento di incrinatura nel rapporto di amicizia e reciproco rispetto tra i due Paesi». La Ue Monti ha ribadito all’India anche la necessità di garantire ai marò una detenzione adeguata: «Ogni atteggiamento da parte indiana non pienamente in linea con il diritto internazionale rischierebbe di creare un pericoloso precedente in materia di missioni internazionali di pace e di contrasto alla pirateria». Il primo ministro indiano Singh pare comunque aver raccolto la sollecitazione e i due marò potrebbero essere trasferiti dal carcere di Trivandrum. Intanto anche l’Unione europea si sta attivando «con le autorità italiane per arrivare a una soluzione soddisfacente». Lo ha fatto sapere l’alto rappresentante per la politica estera dell’Ue, Catherine Ashton. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Forbes, l’uomo più ricco del mondo con un patrimonio di 69 miliardi di dollari. Il podio peraltro rimane identico con l’inossidabile Bill Gates, il papà di Microsoft, saldo al secondo posto con una fortuna di 61 miliardi, e con il finanziere Warren Buffet (44 miliardi). Andando poi a spulciare
la lista dei 1.226 supermiliardari, colpisce la graduatoria degli italiani. Tra i Paperoni di casa nostra spicca il «crollo» di Silvio Berlusconi, sceso dal terzo al sesto posto con un patrimonio personale di 5,9 miliardi (169˚ al mondo). Michele Ferrero, invece, si conferma per il quinto
anno consecutivo l’uomo più ricco d’Italia (19 miliardi di dollari, 23esimo al mondo), segue Leonardo Del Vecchio, patron di Luxottica (11,5 miliardi e posizione numero 74 nella classifica globale); il terzo di ca sa nostra è Giorgio Armani (7,2 miliardi, 127˚ al mondo).
LE PRESIDENZIALI USA
DECRETO SEMPLIFICAZIONI NON SARANNO PIÙ 10 MILA
Romney ok in sei Stati E Santorum non molla
Scuola: c’è l’intesa sulle assunzioni
Mitt Romney vince, ma il primo sfidante Rick Santorum non cede. Il Super martedì delle Primarie repubblicane, con 10 Stati al voto, se l’è aggiudicato l’ex governatore mormone del Massachusetts: a lui sono andati Ohio (uno degli Stati considerati cruciali verso la corsa alla Casa Bianca), Massachusetts, Virginia, Vermont, Idaho e Alaska; Santorum ha vinto in Oklahoma, Tennessee e North Dakota, mentre l’ex speaker della Camera Newt Gingrich ha conquistato nettamente la Georgia. Romney (nella foto Reuters) resta il favorito per diventare lo sfidante di Obama, anche se rimane però lontano dalla metà dei 1.144 delegati necessari per avere la nomination alla convention di Tampa, in programma a fine agosto: secondo le proiezioni, al momento dovrebbe contare su 407 delegati, rispetto ai 169 di Santorum e ai 102 di Gingrich. «Sono pronto per combattere — ha detto ieri il miliardario mormone davanti al suo entourage a Boston —, vado a conquistare la nomination repubblicana». Parole ultrapositive sono arrivate anche da Rick Santorum: «È stata una grande vittoria — ha detto —: abbiamo conquistato Ovest, Midwest e Sud. Siamo davvero pronti a vincere in tutto il Paese».
Trovata l’intesa sulle assunzioni per la scuola previste dal decreto legge sulle semplificazioni, ma dall’accordo sparisce la cifra dei 10 mila nuovi posti di lavoro contemplati nella precedente versione. Nel testo licenziato dalle commissioni della Camera viene ritirato il blocco dell’organico di insegnanti e personale non docente deciso a luglio, ma il loro numero potrà aumentare se dovesse crescere quello degli studenti. Nessuna stabilizzazione dei precari dunque: l’organico della scuola verrà fissato ogni tre anni «sulla base della previsione dell’andamento demografico della popolazione in età scoltare». La copertura per le nuove assunzioni non arriverà dalla tassa sugli alcolici, che non è più prevista, ma dal gettito di Lotto e Superenalotto a partire dal 2013, e dal fondo del ministero dell’Istruzione. E proprio sul tema del lavoro è inter-
La scuola ha trovato i soldi LAPRESSE
venuto, durante un convegno sulle donne in economia, anche il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, con un’importante esortazione: «In Italia si lavori di più, in più e più a lungo. Siamo innanzitutto un Paese anziano: il mantenimento del livello di vita raggiunto richiede che si innalzi l’intensità del capitale umano. La riforma del mercato del lavoro non va ostacolata e non può più essere rinviata».
CONFERME DALLA MAURITANIA DOPO IL FALSO ANNUNCIO
Urru, sale la paura «Ancora ostaggio» Cresce l’angoscia, dopo tanta speranza. Rossella Urru, la 29enne cooperante sarda rapita il 23 ottobre nel sud dell’Algeria, è ancora lontana da casa. Sabato scorso l’annuncio da parte di due testate giornalistiche mauritane, Sahara Media e Ani, del rilascio della giovane e del gendarme mauritano Ely Ould Moctar; poi ieri dalle stesse fonti è arrivata la doccia fredda: «Rossella non è mai stata liberata». Intanto si è scoperto che martedì ha sollevato il velo dell’incertezza una telefonata del poliziotto Moctar alla madre: avrebbe ammesso di essere ancora nelle mani dei sequestratori, in un’area imprecisata del Maghreb, scrive Sahara Media nel sito in arabo. E il «Movimento Unicità e Jihad nell’Africa dell’Ovest», costola di Al Qaeda per il Maghreb islamico, avrebbe poi diffuso un comunicato in cui esprimerebbe «rammarico» per la diffusione della
Rossella Urru, rapita in Algeria
notizia della avvenuta liberazione, e inviterebbe i mauritani a fare pressioni «sul regime del presidente Aziz» per salvare la vita degli ostaggi. «Noi possiamo solo aspettare e sperare», ha spiegato da parte sua Antonello Demelas, il sindaco di Samugheo (Oristano), paese natale di Rossella: lui sta solo cercando di confortare papà Graziano e mamma Marisa, che aspettano la figlia da ottobre.
GIOVEDÌ 8 MARZO 2012
ALTRI MONDI
L’ULTIMA COMPONENTE
Addio alla Mannucci del Quartetto Cetra È morta martedì notte l’ultima componente del Quartetto Cetra, Lucia Mannucci (nella foto Fotogramma): aveva 91 anni
ed era la vedova di Virgilio Savo na, un altro membro del gruppo, scomparso 5 anni fa. Il Quartet to, nato negli Anni 40, era forma to anche da Giovanni «Tata» Giacobetti, morto nel 1988, e Felice Chiusano, morto nel 1990: tre le canzoni più famose del gruppo «Nella vecchia fattoria».
Germano fa il boss «Io Faccia d’angelo, criminale rockstar» Sky lancia la serie ispirata a Maniero, l’ex capo della Mala del Brenta. Il protagonista: «Era un "vincente", ma triste» EMANUELE BIGI ROMA
«Una rockstar del crimine, un gangster affascinante. Le sue passioni erano la Ferrari, le donne e gli "schei" (i soldi). Il suo desiderio era diventare uno status symbol, avere successo, un successo che lo porterà alla rovina». Elio Germano, uno degli attori italiani più amati a livello internazionale (Palma d’oro a Cannes 2010 per la performance in La nostra vita di Daniele Luchetti), descrive così «il Toso», il personaggio che interpreta nella miniserie Faccia d’angelo, in onda per i due prossimi lunedì (12-19 marzo, alle 21.10) su Sky Cinema 1. L’emittente satellitare punta forte, ancora, sulla malavita, e ancora su una banda: dopo il successo della Magliana e di Romanzo Criminale, adesso si passa al Brenta, in Veneto, per seguire le tracce di Felice Maniero, il boss della cosiddetta «Mala del Brenta» che ha dato del filo da torcere alla giustizia dalla metà degli Anni 70 agli Anni 90. Con una serie ispirata al libro Una storia criminale, scritto da Andrea Pasqualetto e dallo stesso Maniero, e alle fonti giudiziarie e di cronaca. Epoca «La nostra è la storia ro-
manzata di un imprenditore del crimine — racconta Germano, che dal 16 marzo sarà anche nelle sale con Magnifica presenza, il nuovo film di Ozpetek —: dietro al Toso si nasconde una patologia di un’epoca che porta con sé degli strascichi, cioè il volere a tutti i costi raggiungere il successo attraverso il profitto, ma dietro la vita di un vincente si nasconde tristezza e solitudine». La serie racconta la parabola del «Toso», dalle
la Foto Ma quanti colori: a Calcutta festa per la primavera Il faccione di una ragazza completamente ricoperto di colori: un’immagine buffa, una delle tante che si possono vedere in questi giorni in India e in Pakistan, dove si celebra l’Holi Festival (nella foto Ap), nel quale si festeggia l’arrivo della primavera con lo spargimento di polvere colorata addosso alle persone, ballando e cantando. Qui siamo a Calcutta, uno dei centri indiani più «vivi» durante la festa. «Holi» significa «brucia» e il senso del festival è far vincere il bene sul male bruciando il male
rapine agli orefici alla gestione delle bische, dal controllo dello spaccio alla galera e alle evasioni. Il gangster del Brenta teneva in pugno l’economia criminale di un territorio, il Nordest, che all’epoca era in forte espansione. Maniero, collaboratore di giustizia dal 1995 e libero dal 2010, oggi vive in un luogo segreto e fa l’imprenditore. Quando ha visto il trailer di Faccia d’angelo non è rimasto molto entusiasta: «È un prodotto che propone una realtà lontana anni luce dalla malavita e dalla verità». Polemica respinta da chi la fiction l’ha «vissuta». «Il Toso non è Maniero», ha precisato il regista Andrea Porporati. E Germano: «Faccia d’angelo non è la biografia di Maniero: avevamo in mente un film che andasse oltre la sua figura. Certo sarei curioso di capire che cosa pensa della nostra serie, ma soltanto dopo averla vista». © RIPRODUZIONE RISERVATA
In alto Elio Germano nei panni di Felice Maniero in «Faccia d’angelo»: la serie andrà in onda lunedì 12 e 19 marzo, alle 21.10, su Sky Cinema 1. A destra, il vero ex Boss della Mala del Brenta: è libero dal 2010
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IERI IN TILT IN EUROPA
Facebook bloccato Colpa degli hacker? Facebook in tilt. Il social network ha avuto grossi proble mi ieri mattina, ed è rimasto bloc cato per circa mezz’ora in diversi
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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Paesi europei, compresa l’Italia. La società di Zuckerberg si è scusata con una nota ufficiale: «Abbiamo avuto alcune difficoltà tecniche che hanno reso non disponibile il nostro sito a diversi utenti». Tra le possibili cause del blocco un attacco degli hacker di Anonymous.
TAVOLETTA MAGICA IL COSTO RESTA INVARIATO
E WOODY DIVENTA GIGOLÒ
S Allen nel film di Turturro Era dal 2000 («Ho solo fatto a pezzi mia moglie» e «Una spia per caso») che Woody Allen non recitava in un film diretto da un altro regista. L’occasione si ripresenterà a breve, grazie alla commedia indipendente «Fading Gigolò», scritta, diretta e interpretata da John Turturro. Allen e Turturro saranno due amici che decidono di diventare gigolò per arricchirsi causando scandalo nella loro comunità ebraica. Nel cast anche Sharon Stone: sarà una dermatologa
D’ARCO
OGGETTO DI CULTO ARRIVANO ALCUNE NOVITÀ GRAFICHE
Ecco il «new iPad» Più spesso, veloce e ad alta definizione Svelata negli Usa la terza versione del tablet Apple: dal 23 marzo sarà anche in Italia FILIPPO CONTICELLO
Senza Steve Jobs la liturgia ha perso un po’ di misticismo. Ma la sostanza, assieme all’attesa, è rimasta quella di sempre: ieri a San Francisco è stata lanciata la nuova versione dell’iPad, terza in due anni, e l’evento aveva la solita aria da cerimonia religiosa. Ma nel tablet più amato del pianeta nessuno stravolgimento biblico: solo qualche chicca a impreziosire e intrigare i fedeli. La nuova tavoletta, infatti, pesa un po’ di più, ma ha potenza e risoluzione migliore del modello 2011. In quattro parole, «una rivoluzione post pc»: l’ha detto Tim Cook che ha preso il posto di Jobs e ha condotto la presentazione in camicia. Tanti saluti, così, ai romantici (e costosi) maglioni del vecchio guru, mai menzionato nella serata. Nuovo mantra L’hanno chiamato «new iPad», arriverà negli Usa il 16 marzo, ma da queste parti soltanto il 23, e il tutto ai soliti prezzi: si va dai 429 agli 829 dollari (o euro). Per il resto la terza generazione del tablet
si gode un nuovo display Retina che è una potenza: ha un numero di pixel (3,1 milioni) quattro volte superiore rispetto all’iPad 2, e un aumento del 44% della saturazione del colore. L’alta definizione è il nuovo mantra e una conferma arriva pure dalla webcam iSight da 5 megapixel, un gioiellino che usa la stessa tecnologia dell’iPhone 4S. Rovescio della medaglia lo spessore di 9,4 millimetri (rispetto agli 8,8 dell’iPad 2) e il peso da 640 grammi (rispetto ai 600 del modello precedente): la Apple non ha specificato perché le misure siano cambiate, ma il maggior peso potrebbe essere figlio delle migliorie nella fotocamera. C’è pure il supporto 4G e la cosidetta tecnologia LTE (long term evolution, la rete mobile ultraveloce che in Italia dovrebbe arrivare nel 2013), in due diverse versioni per At&t e Verizon (gli operatori telefonici americani che offrono i servizi per iPad). A guardare la tastiera virtuale, un’attesa novità: è spuntato un bottoncino, il Siri, che darà all’utente la possibilità di dettare mail e sms a voce. I più pigri non esultino, però: al momento non è previsto l’italiano tra le lingue disponibili. Ma in futuro non si sa mai, perché Cook ha voluto ribadire che il 2012 di Apple è «solo all’inizio»: dopo i 55 milioni di iPad venduti, qualcosa lascia pensare che continueranno a strisciare copiose le carte di credito. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 8 MARZO 2012
ALTRI MONDI Oroscopo
21/3 - 20/4
21/4 - 20/5
21/5 - 21/6
22/12 - 20/1
22/6 - 22/7
23/7 - 23/8
LE PAGELLE
Ariete 7
Toro 7+
Gemelli 5,5
Capricorno 8
Cancro 7+
Leone 7
DI ANTONIO CAPITANI
Burocrazia, lavoro, cura del corpo sono favoriti. E nel lavoro la concretezza paga. Lodi (anche suine) vi mandano in brod of giuggiols.
Ci sono schiarite nel lavoro e in amore. E viaggi e p.r. filano lisci. L’economia richiede però un cicinìn di pitoccaggine. Ormone vitale.
La gente around si mostra inetta. E, insieme a casa e famiglia, vi manda il sangue agli zebedei. Calmi! L’ormone segna. Il passo. Migliorerà.
La creatività aumenta. Ed è utile al lavoro, che vi omaggia sontuosamente di successi e soldi. Simpatia, anche suina, calamitante.
La pigrizia nel lavoro impera. Ma i risultati appaiono concreti. Anche in termini di soldi. L’amore è avaro, il sudombelico prodigherrimo.
24/8 - 22/9
23/9 - 22/10
23/10 - 22/11
23/11 - 21/12
IL MIGLIORE Potete calciare le palle giuste e fare gol in più porte. Anche con l’aiuto della fortuna. Forma fisica OK, fornicazione sugosa e odorosa di mimosa.
21/1 - 19/2
20/2 - 20/3
Vergine 7,5
Bilancia 6-
Scorpione 6-
Sagittario 5,5
Acquario 5,5
Pesci 6+
Ritardi, meeting che slittano, difficoltà nel comunicare vi fanno sclerare. Il neurone collabora, il vigore meno, il sudombelico per niente.
I successi personali e lavorativi vi rendono fieri. E, nonostante la bonarietà del coguaro che vi esce da ogni poro, rimorchiate abbundantly.
In tanti potete conseguire successi e ottenere conferme. La Luna di oggi, poi, vi fa seminare bene, gioire tanto, fornicare muchissimo.
Agire in solitudine non sarà un peso, per voi. Per quanto un imprevisto possa mandarvi gli zebedei in ruota panoramica. Rutilanze suine.
RICCARDO MONTOLIVO
La Luna è storta e il mostro di Düsseldorf che vive dentro di voi emerge desideroso di mangiar capi, colleghi e congiunti rompini. Calmi!
La Luna vi affetta gli zebedei come kiwi e ci fa una dadolata per macedonia. Che stress! Nel lavoro, in famiglia, in amore. State calmi.
Il centrocampista centrale della Fiorentina e della Nazionale è nato a Caravaggio (Bergamo) il 18 gennaio 1985.
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CARTONI ANIMATI TG2 INSIEME I FATTI VOSTRI DICHIARAZIONI DI VOTO DEL GOVERNO... I FATTI VOSTRI - TG 2 ITALIA SUL DUE TELEFILM RAI TG SPORT - TG 2 NUMB3RS L'ISOLA DEI FAMOSI LOTTO TG2 L'ISOLA DEI FAMOSI Reality TG 2 LA STORIA SIAMO NOI TG PARLAMENTO THREE RIVERS METEO 2
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ANCONA
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BOLOGNA
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CIELO
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CAGLIARI
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Sole
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CAMPOBASSO
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CATANIA
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FIRENZE
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Aosta
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Torino 3 13
Venezia
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1
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Perugia
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1 12
8
11
3
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MILANO
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ROMA
NAPOLI
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2 15
PALERMO
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PERUGIA
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POTENZA
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REGGIO CALABRIA
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ROMA
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TORINO
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Il sole oggi MILANO
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Sorge
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6:32
18:08
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Le grandi d’Europa cosa faranno? Risponde Condò
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In «Esterofilia» si discute con Paolo Condò sulle strategie e i protagonisti delle big in Champions (nella foto José Mourinho)
CALCIO: ARSENAL MILAN
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La pallavolo e le avventure di Andrea Zorzi
CALCIO: BARCELLONA BAYER LEVERKUSEN Champions League
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11.00 CALCIO: APOEL NICOSIA - LIONE Champions League Highlights
11.30 CALCIO: BARCELLONA BAYER LEVERKUSEN Champions League. Highlights
Si parla di pallavolo a 360 gradi su «Dal 15 al 25», dove troverete anche le cronache di «Zorro», in missione in Iran...
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Dopodomani
Venti moderati o forti nord-orientali su tutte le regioni con tempo ancora instabile sul medio-basso versante adriatico, al Sud, Sicilia e sulla Sardegna meridionale. In prevalenza buono al Centronord con nubi sparse e ampie schiarite.
Insiste una certa instabilità sulle regioni meridionali e particolarmente sulla Sicilia con precipitazioni in intensificazione. Ulteriore miglioramento al Centronord con cieli per lo più sereni o poco nuvolosi. Venti freschi da Nord-Est
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Il sondaggio sul nome del prossimo tecnico nerazzurro premia l’ex c.t. inglese (27%) su AVB (20%) e Spalletti (19%)
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Il futuro dell’Inter? Meglio Capello di Villas Boas
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Coperto
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Aumento della nuvolosità su buona parte del Nord con locali piogge su Liguria, Emilia, bassa Lombardia e in prossimità dei rilievi delle Venezie. Qualche nevicata sull'arco alpino, specie orientale. Al Sud tempo perturbato con forti piogge. Trieste
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15.05 TIRRENO - ADRIATICO
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GazzaMeteo
Legenda
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20.00 ALTER EGO LUPARENSE BISCEGLIE
Coppa Italia Final eight Rai Sport 1
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Coppa Italia Final eight Rai Sport 2
21.05 MANCHESTER UNITED ATHLETIC BILBAO Europa League MP Calcio 2
TG5 - MATTINA LA TELEFONATA DI BELPIETRO MATTINO CINQUE FORUM TG5 SOAP UOMINI E DONNE AMICI POMERIGGIO CINQUE THE MONEY DROP TG5 STRISCIA LA NOTIZIA CENTOVETRINE Soap MATRIX TG5 - NOTTE STRISCIA LA NOTIZIA UOMINI E DONNE AMICI
8.00 8.40
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19.00 SPORTING LISBONA MANCHESTER CITY
AGORÀ LA STORIA SIAMO NOI APPRESCINDERE TG3 - RAI SPORT DICHIARAZIONI DI VOTO DEL GOVERNO... TGR - TG3 CICLISMO: TIRRENO ADRIATICO GEO & GEO TG3 - TGR - BLOB STANLIO E OLLIO UN POSTO AL SOLE MEDIUM Telefilm RITRATTI, UNA FATTORIA PIENA DI CANZONI TG3 LINEA NOTTE TG REGIONE
IL SONDAGGIO
LA 7
RAIUNO
4 10
L’Aquila 0 11
Campobasso 0
Napoli 4
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9
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3
Cagliari 6
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5
Catanzaro
13
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Palermo
11
Reggio Calabria 9 12
8 11
Catania 11 12
Il sole domani MILANO
La luna ROMA
Sorge
Tramonta
Sorge
Tramonta
6:46
18:21
6:31
18:10
Nuova Primo quarto Piena Ultimo quarto
22 feb.
29 feb.
8 mar.
15 mar.
GIOVEDÌ 8 MARZO 2012
TERZO TEMPO GazzaFocus
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LETTERE
L’Italia resta senza piloti in F.1 ma ne spedisce uno Oltreoceano
Filippi fa I’americano Missione Indianapolis Correrà per il team del celebre anchorman David Letterman «Devo imparare la guida negli ovali per restare qui a lungo»
Bianco e Nero A CURA DI ANTONIO DI ROSA Fax: 0262827917. Email: gol@rcs.it
La folle notte del Milan Errori di testa e di tattica Ho letto e sentito molti commenti sulla partita di martedì sera dove si parla di grande Arsenal che, con la sua velocità e aggressività, ha colto di sorpresa il Milan. A mio avviso la squadra di Wenger ha confermato di essere modesta. Ha solo trovato un avversario che ha fatto il possibile per resuscitarla. Nel primo tempo il Milan si è fatto tre gol da solo nonostante i Gunners non dessero mai l'impressione di mettere alla corda i rossoneri. Le cause? Inspiegabili. O forse no. La nostra storia, purtroppo, è piena di notti da incubo. Troppi giocatori timorosi e impauriti. Bravo Ibra. Simone Dinelli
ROBERTO CHINCHERO
la scheda
L’Italia a quattro ruote perde i pezzi in Formula 1, ma ritrova un suo rappresentante oltreoceano. Due giorni fa, dopo una lunga attesa, è arrivato l’annuncio dell’accordo che legherà Luca Filippi al Rahal-Letterman, uno dei top team Indycar, di proprietà dell’ex pilota Bobby Rahal e del presentatore televisivo David Letterman. «È un po’ che sono qui negli Stati Uniti — racconta il 26 enne di Savignano, che in pista incrocerà le ruote con Rubens Barrichello —, ho trascorso l’inverno tra Indianapolis e le piste dei vari test».
PIEMONTESE, 26 ANNI HA CHIUSO SECONDO LA STAGIONE 2011 IN GP2
Luca Filippi è nato a Savigliano (Cn) il 9-8-1985. Inizia a 8 anni nei kart. Nel 2004 è 3˚ nel tricolore di F. Renault 2000, nel 2005 vince la F.3000. Nel 2006 passa in GP2, nel 2007 chiude 4˚ il campionato (1 vittoria) e diventa tester Honda F.1. Nel 2009 è 5˚ in GP2 (1 vittoria), nel 2010 è 2˚ in GP" Asia. Nel 2011 è vice campione GP2 (3 vittorie) e dell’AutoGP (4).
Rincorsa La lunga caccia è stata
premiata. «A maggio esordirò alla 500 Miglia di Indianapolis. Purtroppo salterò le prime quattro gare e, per ora, faccio da spettatore. Quest’anno c’è stato un corposo cambiamento tecnico, con l’esordio della nuova Dallara e di una nuova generazione di motori. La Honda, che equipaggia il team Rahal, darà precedenza per la fornitura a chi ha firmato da tempo i contratti, come nel caso del mio compagno Takuma Sato. La mia fornitura sarà disponibile da Indy». Studio Nel frattempo Filippi se-
guirà la squadra e si allenerà al simulatore Dallara, molto simile a quello Ferrari, per familiarizzare con il circuito di Indianapolis. «Non sarà facile inizia-
re su un ovale — ammette Luca —, per di più a Indy. Ma farò i test per gli esordienti e spero di approfittarne». Delusione Dopo il secondo posto 2011 in GP2 dietro Romain Grosjean, Filippi aspettava una chiamata dalla F.1. Ma aveva già iniziato a guardare lontano, avendo conosciuto a Monza il boss della IndyCar, Randy Bernard. «Mi colpì per quante cose sapesse sul mio conto e decisi che sarei andato a vedere l’ultima gara a Las Vegas. Poi arrivò la delusione dei rookie-test di F.1 ad Abu Dhabi, dove nessuno pensò di chiamarmi anche per un giorno di prove. A quel punto la decisione era presa, e da gennaio sono rimasto sempre qui».
Aiuto Ad aiutare Luca anche un po’ di Italia, su tutti l’ing. Gian Paolo Dallara e Alessandro Zanardi, che il campionato (era F. Cart) l’ha vinto due volte nel 1997 e ’98, e che ha affiancato a Filippi il suo ex-manager, Rick Gorne. «Rahal mi ha dato un grande attestato di fiducia. Ha deciso di puntare su di me pur sapendo che non ho grandi sponsor alle spalle. Ma un gran lavoro lo ha fatto anche Gorne».
«Devo imparare la guida sugli ovali e fare risultati sui circuiti stradali e permanenti per puntare alla conferma 2013. Ho lavorato tanto per questa chance, voglio rimanere qui a lungo». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il telaio è Dallara Il motore Honda da 700 cavalli Le caratteristiche della monoposto: Telaio: Dallara DW12 Aerodinamica: Dallara aerokit Motore: Honda 2.400 cmc V6 a L turbo. Potenza 700 Cv a 12.000 giri Pneumatici: Firestone
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Ai box troverà la star televisiva che ama le corse
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Del Piero e la religione Chi vi rende così sicuri che Del Piero sia finito? Zola, Baggio, oggi Klose non insegnano niente? E' un mostruoso sacrilegio. Lorenzo Collina
Non scomodiamo la religione che è una cosa seria. L'età è il peggior nemico dei calciatori. Non è battibile. Giocare gli ultimi 20' è più semplice che cominciare dall'inizio. Del Piero è nel cuore di tutti gli juventini ma i campionati si vincono in undici. E finora la Juve ha fatto un miracolo anche con un pizzico di Ale.
Strategie Inter per la panchina
Riconferma L’obiettivo è chiaro:
laMacchina
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
IL PROPRIETARIO
Le prestazioni sono sempre spiegabili. Basta riflettere sulle dichiarazioni dei giocatori dopo la partita. Davano tutti per scontato il passaggio del turno. Aggiunga che l'Arsenal in casa è temibile soprattutto se segna nei primi minuti. Consideri che le tre punte del Milan non erano necessarie, bastava mettere dall' inizio Zambrotta al posto di El Shaarawy e forse la squadra sarebbe stata più equilibrata. Una lezione per il futuro.
David Michael Letterman, 62 anni, è un conduttore, comico e produttore statunitense con la passione delle corse: è comproprietario della Rahal Letterman Racing. È famoso per la trasmissione Late Show with David Letterman sulla rete CBS ed è considerato una delle colonne dell'intrattenimento tv Usa insieme a Jay Leno, suo principale concorrente col Tonight Show e altrettanto appassionato di auto (ne possiede circa 150 di tutte le epoche). In Italia, lo show tv di Letterman è stato trasmesso per la prima volta da RaiSat, che successivamente ha ceduto l’esclusiva a Sky Uno. Dal 23 agosto 2011 lo spettacolo va in onda su Rai 5, in diretta differita, alle 23, dal martedì al sabato a sole 24 ore dalla diretta USA.
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Leggevo di Villas Boas all'Inter. Siamo sicuri che sia l'allenatore giusto per i nerazzurri? Ha appena fallito al Chelsea, da dove è stato cacciato, quindi l'Inter ringrazi gli inglesi che lo hanno sperimentato prima. Ma perché la società non medita con calma le sue scelte? Il rapporto squadra/allenatore si cementa nelle difficoltà come nel caso di Ranieri: magari la partita col Catania è stata quella della svolta. Era successo con Mourinho nella partita col Cska di Mosca in Champions. Da lì cominciò la storia del «triplete». Perché non si prende un allenatore con contratto biennale dandogli il tempo di lavorare? Così invece non si arriverà mai da nessuna parte. Perché non si aspetta di vedere quale potrebbe essere l’evoluzione del lavoro di Ranieri nel secondo anno? Giovanni Cavallo
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E' cominciato il tormentone sul nuovo tecnico dell'Inter. Onestamente io mi auguro che Moratti tenga Ranieri fino alla fine. Chiunque arrivasse oggi non si porterà in dote la bacchetta magica per risolvere i problemi di una squadra in netta difficoltà. Non so se Villas Boas, dopo la delusione Chelsea, sia l'allenatore giusto. Continuo a pensare che Blanc sia la migliore soluzione.
Rigore e rosso Una proposta A proposito del rigore e dell’espulsione per fallo su chiara occasione da rete, sono d'accordo con la maggioranza dei tifosi che ritiene ingiusta la sanzione per il giocatore dopo la concessone del penalty. Io manterrei le regole attuali, ma consentirei la sostituzione del giocatore espulso: a me non piacciono tutte le partite falsate per l'inferiorità numerica per parecchi minuti di una delle due squadre. Con la mia proposta, verrebbe punito il singolo calciatore non la squadra. E gli arbitri potrebbero essere più sereni e non essere costretti a fare finta di non vedere: un esempio per tutti, il lampante fallo da espulsione di De Jong su Xabi Alonso nell'ultima finale mondiale. L'arbitro, indeciso tra l'applicazione del regolamento e il chiudere tutti e due gli occhi per non rovinare la partita, ha scelto quest'ultima strada... Giuseppe Curreri
Caro Curreri, non capisco perché ci dobbiamo complicare la vita. Basta concedere il rigore e non espellere il giocatore responsabile del fallo (solo ammonizione) come avveniva prima.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 8 MARZO 2012