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REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 TEL. 0262821 REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 TEL. 06688281 POSTE ITALIANE SPED. N A.P. D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO
ITALIA
n 45 anno 116 Numero Anno
A MARSIGLIA I NERAZZURRI IN FRANCIA PER GLI OTTAVI (ORE 20.45)
PARLA MAZZOLA
Inter: SneijderMilito Ranieri rischia tutto E l ultima tentazione del tecnico per dare fantasia alla squadra Deschamps non si fida: «Al minimo errore le italiane ti fregano» 3 Javier Zanetti, 38 anni e Claudio Ranieri, 60 REUTERS
DALLA VITE, ELEFANTE, TAIDELLI, CERRUTI PAGG. 101112
«Ricordo i due gol nel 63 a Marsiglia Serve quella grinta» FROSIO A PAGINA 13
3 Sandro Mazzola, 69 anni. Bandiera nerazzurra
CHAMPIONS FORMIDABILE IMPRESA: CHELSEA TRAVOLTO (31) VILLAS BOAS RISCHIA
MILANJUVE 3
NAPOLI CANTA CON 2 TENORI
E UNA GIORNALISTA: COLPITA A UN DITO
Grande rimonta degli azzurri dopo una rete di Mata. Cavani fa il matador. Lavezzi firma una splendida doppietta
Ibra altro guaio Urta una donna con la macchina PASOTTO A PAGINA 15
IL PRESIDENTE BIANCONERO E IL N.1 FIGC
Botta e risposta Stavolta Agnelli attacca Abete OLIVERO E PALOMBO PAGINA 14
DA PAGINA 2 A PAGINA 8
leOpinioni
ilCommento
LA JUVE SI BATTE COSI
STRAORDINARIA NORMALITA
di CAROLINA MORACE
di PAOLO CONDO’
COME FERMARE IL MILAN
Sempre più calda, sempre più luminosa, la primavera del calcio italiano vive un’al tra notte di gloria nella bolla di entusiasmo del San Paolo. Sei giorni dopo la portentosa serata del Milan, anche il Na poli sale sul treno della Champions grazie alla solita pare una contraddizione, ma non lo è partita della vita. Solita, certo: quello che Lavezzi e Cavani stanno fa cendo in Europa è semplice mente lo straordinario pie gato a normalità.
di LUCA MARCHEGIANI
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L ARTICOLO A PAGINA 23
RONALDO GOL MA IL CSKA BEFFA MOU AL 93 : E 11
9 771120 506000
LICARI A PAGINA 9
RECUPERO FIORENTINA K.O. 20
NAZIONALE NEL TEST CON GLI USA
Diamanti Borini azzurro e magia Ramirez El Shaarawy Il Bologna va nell Under 21 A PAGINA 15
a pagina 23
CALAMAI, CECCHINI A PAGINA 19
IL ROMPI PALLONE DI GENE GNOCCHI
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Disaccordo all’interno della Ue su quale sia la crisi a cui dare la priorità: alcuni Stati vorrebbero aiutare la Grecia, altri l’Inter.
SPORTWEEK
DA SABATO TUTTO NUOVO IN EDICOLA Protagonisti, immagini e storie. Lo sport come stile di vita
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 22 FEBBRAIO 2012
CHAMPIONS ANDATA OTTAVI
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IL PUNTO CHAMPIONS
Andata ottavi 14 febbraio Lione 1 Apoel 0 Leverkusen 1 Barcellona 3 15 febbraio Zenit 3 Benfica 2
NAPOLI
CHELSEA
3
1
(3-4-1-2) De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Maggio, Inler, Gargano, Zuniga; Hamsik (dal 37’ s.t. Pandev); Cavani, Lavezzi (dal 29’ s.t. Dzemaili).
(4-3-3) Cech; Ivanovic, Cahill, David Luiz, Bosingwa (dal 12’ p.t. Cole); Ramirez, Meireles (dal 25’ s.t. Essien), Malouda (dal 25’ s.t. Lampard); Sturridge, Drogba, Mata.
PANCHINA Rosati, Grava, Fernandez, Britos, Dossena.
PANCHINA Turnbull, Mikel, Torres, Kalou.
ALLENATORE Mazzarri (in panchina Frustalupi).
ESPULSI nessuno.
ESPULSI nessuno.
ALLENATORE Villas Boas. AMMONITI Meireles, Cahill per gioco scorretto.
AMMONITI Cavani per proteste. GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 2-1 MARCATORI Mata (C) al 27’, Lavezzi (N) al 38’, Cavani (N) al 47’ p.t; Lavezzi (N) al 20’ s.t. ARBITRO Velasco Carballo (Spa).
Milan 4 Arsenal 0 Ieri Cska Mosca 1 Real Madrid 1 Napoli 3 Chelsea 1
NOTE Spettatori 52.495, per un incasso di circa 3 milioni di euro. In fuorigioco 6-3. Angoli 2-4. Recuperi: 3’ p.t.; 3’ s.t.
POSSESSO PALLA
NAPOLI 42%
Basilea-Bayern (ore 20.45) Le gare di ritorno (ore 20.45) 6 marzo Benfica Zenit Arsenal Milan 7 marzo Apoel Lione Barcellona Leverkusen 13 marzo Inter Marsiglia Bayern Basilea 14 marzo Chelsea Napoli Real Madrid Cska Mosca
CHELSEA 58%
TIRI IN PORTA
IIIIIIII NAPOLI 8
Oggi Marsiglia-Inter (ore 20.45)
CROSS
NAPOLI 17
CHELSEA 28
TIRI FUORI
IIIII IIIIIII CHELSEA 5
MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 10’ Inler per Cavani, Cech si salva di piede. 19’ Ancora Cech su Maggio, lanciato da Lavezzi. c GOL! 27’ Cannavaro svirgola tradito dal terreno, Mata controlla e batte De Sanctis. c GOL! 38’ Stupendo destro a giro di Lavezzi. c GOL! 47’ Cross da destra, irrompe Cavani sul secondo palo e spinge la palla in rete.
NAPOLI 7
IIIII CHELSEA 5
SECONDO TEMPO 10’ Cavani a Lavezzi che, tutto solo, mette fuori. c GOL! 20’ Cavani recupera palla e serve Lavezzi che segna. 36’ Maggio a colpo sicuro, salvataggio sulla linea. 48’ Lampard dalla distanza, De Sanctis blocca sicuro.
NAPOLI STREPITO Lavezzi ne fa due, Cavani uno Un’altra lezione agli inglesi Il Chelsea approfitta di una svirgolata di Cannavaro e va in vantaggio Ma gli azzurri reagiscono subito, rimontano e nel finale sfiorano il 4-1 DAL NOSTRO INVIATO
LUIGI GARLANDO NAPOLI
Al 27’ del primo tempo la voglia di fare storia del Napoli inciampa nella cronaca. Un rimbalzo infame, la palla impazzisce. Paolo Cannavaro svirgola, il piccolo Mata raccoglie, controlla e fulmina De Sanctis. Proprio lui, il capitano, il figlio della città, cresciuto guardando il San Paolo dalla finestra. Aveva 6 anni quando ci passò Butragueño che segnò ed eliminò Maradona. Un altro spagnolo... Aspettavi il
Matador ed ecco invece Mata, il diminutivo. Neppure mezz’ora ed ecco che la storia sembra già finita, sgambettata dalla cronaca e da un ciuffo d’erba infame. Il Napoli non ha neppure in panca il suo allenatore in grado di urlare, mettersi in camicia e tentare la rianimazione. Lo squalificato Mazzarri è altrove. Capolavoro E invece è proprio qui che nasce il Napoli, figlio di una città che non si arrende alle emergenze, trascinato dai suoi eroi migliori. L’infinito Lavezzi pareggia con un arcobale-
La situazione AZZURRI QUALIFICATI SE...
Ai quarti, se perdono con un gol di scarto Il Napoli passa ai quarti se a Stamford Bridge perde con un gol di scarto, pareggia o vince. Il 2-0 per il Chelsea vorrebbe dire eliminazione in virtù del gol in trasferta di Mata. Napoli qualificato se perde con 2 gol di scarto segnandone almeno 2.
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no (38’), Cavani spinge in rete il 2-1 con la spalla «de Dios». Nella ripresa il Napoli si gonfia ancora e gonfia il risultato con un’altra collaborazione della premiata ditta Cavani-Lavezzi (20’). Non avesse sbagliato due gol fatti, la trasferta a Londra sarebbe una vacanza da studenti, ma va strabene così. L’approdo tra le migliori otto d’Europa oggi è più una pratica che un sogno. Cavani e Lavezzi, ma anche Aronica e Gargano: il capolavoro di una squadra che si è dimostrata degna di un palcoscenico che, all’inizio, ha sofferto.
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IL NUMERO
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anni e 5 mesi trascorsi dall’ultima rimonta in Europa per il Napoli; da 0-1 a 3-2 il 18 settembre 2008
Che Pocho Stupenda la coreografia dello stadio, palpabile l’attesa di un popolo intero che da giorni cova l’impresa: emozioni che possono piombare le gambe. Solo quelle di Lavezzi appaiono subito sciolte. Ed è una gran bella notizia: il Pocho c’è. Preferibilmente largo a sinistra, ma anche pronto a tagliare il campo, comunque sempre reattivo, vivo, imprendibile. Chi fatica di più è Hamsik, che non riesce a trovare posizione e tempi per graffiare. Il Napoli, anche per opportuna prudenza, non riesce ad alzare i ritmi, a scatenare gli esterni, ma costringe Cech a due prodezze vere su Cavani (10’) e Maggio (19’). Il Chelsea non ricambia, ma occhio... Cinico Chelsea Non è soltanto la squadra derelitta di Premier, con un allenatore in bilico, un capitano rotto (Terry) e un altro in panca (Lampard). È anche un club che nelle ultima quattro edizioni ha bivaccato in Champions dagli ottavi in su (una finale compresa). Significa che è abituata a respirare
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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IlProtagonista EZEQUIEL LAVEZZI 4
Tanti chilometri e finalmente ecco i Pocho-gol L’argentino era ancora a digiuno in Champions, ieri è arrivata la sua serata: la doppietta, il bacio al piccolo Thomas e una certezza: «Siamo cresciuti»
MIMMO MALFITANO NAPOLI
1 L’entusiasmo dei tre tenori Cavani, Lavezzi e Hamsik al termine di una serata perfetta REUTERS 2 Il primo gol di Lavezzi che vale il pareggio: con il suo destro il Napoli si rimette in corsa TANOPRESS 3 Sorpasso del Napoli con Cavani che anticipa Ivanovic e supera Cech FOTOCUOMO 4 Infine il gol di Lavezzi che realizza la sua doppietta e stende definitivamente il Chelsea IPP
SO: OH YES questa aria. Ha l’esperienza per compensare i limiti. Infatti il Chelsea sta in campo solido e appena vede un centimetro di pelle scoperta ferisce il Napoli. Villas Boas cerca il lancio lungo e immediato, anche con Cech, per consentire al suo tridente di giocare uno contro uno. Con palla manovrata, allarga Sturridge, chiede sponde a Drogba e a Mata di muoversi in orizzontale. È così che nasce il gol sull’errore di Cannavaro, il figlio della terra tradito da una zolla. Ma qui, nel momento peggiore, nasce il Napoli migliore. Anche se a queste altezze non ha mai bivaccato e potrebbe perdere la testa per mancanza di ossigeno, pompa il suo cuore enorme e scrive la favola che cercava. Lavezzi prende per mano la squadra e la porta fuori dal buio con un destro a giro. È la scossa che rianima il San Paolo e libera le gambe del Napoli. Al contrario il Chelsea, che aveva intonacato le sue paure con il vantaggio di Mata, vede riaffiorare tutte le crepe psicologiche di una stagione disgraziata. Oltre a quel-
le tecniche: difesa di burro e fatica crescente in mediana. Il gol in pieno recupero di Cavani, già carnefice del City, timbra il meritato sorpasso. Storia Il Chelsea raschia ciò
che gli è rimasto nell’anima all’inizio del secondo tempo, spinge, ma non può evitare al Napoli di mettersi a corre negli spazi che ama. Il gol che Lavezzi si mangia al 10’ ha il sapore amaro del match-point sprecato. Ma l’immenso Pocho serve lo zuccherino al 20’ su palla rubata da Cavani: è il 3-1 che infiamma il San Paolo. A Villas Boas non basta buttare dentro la classe e la potenza di Lampard ed Essien per raddrizzare la notte. La miccia della sua panchina si è ulteriormente accorciata. Se non salterà prima, a Londra dovrà cercare di fare due gol a questo Napoli e impedire a Cavani e a Lavezzi di correre allegramente verso Cech. Impresa non facile, grazie a Dio. Napoli canta, il suo capitano sorride. Alla fine la storia ha sgambettato la cronaca. © RIPRODUZIONE RISERVATA
la Moviola DI VINCENZO CITO
Dubbi sulla rete del 2-1, Cole salva sulla linea
Che notte! Quella di Ezequiel Lavezzi ha dello strepitoso. C’è tanto di suo in questa vittoria. C’è una doppietta e una serie infinita di scatti ed assist che hanno avvicinato il Napoli ad un traguardo storico. L’argentino non aveva mai segnato in Champions League, ha scelto la serata giusta per sbloccarsi. E i gol potevano essere tre se non avesse fallito l’occasione più facile di tutti, solo davanti al portiere. È una notte di spettacolo vero, quella che offre il Pocho. Bastano pochi minuti e le sue accelerazioni scuotono il San Paolo. Con un Lavezzi così tutto sarà possibile, si dice in tribuna. Lui continua a scattare, parte a testa bassa e s’invola un paio di volte verso Cech: lui c’è e la difesa inglese sembra non avere alcun dubbio. Ivanovic si sbraccia come un forsennato per provare a stargli dietro, ma l’impresa gli riuscirà poche volte nel corso della partita. Gol per Thomas Ventisette mi-
In una partita sostanzialmente ben arbitrata da Velasco Carballo, ben assistito dai guardalinee, un paio gli episodi che fanno discutere. Dubbio, alla fine del primo tempo, il 2 1 di Cavani che sul cross di Inler segna con la parte alta della spalla, sulla pressione del difensore Ivanovic. L’impressione è che il giocatore, nel movimento di torsione del busto, cerchi di colpire col petto. Gli inglesi non protestano. Al 41’ del secondo tempo sul tiro di Maggio, Cole è in porta ma ne esce giusto in tempo per salvare sulla linea.
nuti di gioco discreto, però, non bastano né a lui né al Napoli per avere ragione dell’avversario. E quelle sue intuizioni sembrano non bastare, soprattutto quando Cannavaro regala a Mata la palla del vantaggio agli inglesi. Ed è allora che il Pocho decide che bisogna stringere i tempi. In tribuna c’è il piccolo Thomas, il figlioletto, che sta lì ad aspettare il gol promesso dal papà. L’attesa non dura molto. E’ il 38’ quando il suo destro dal limite sorprende Cech per l’1-1. Il San Paolo è una bolgia, mentre lui corre verso la tri-
buna a cercare lo sguardo di Thomas che esulta felice. «È stata la vittoria di tutta la squadra, mi sentivo che avremmo fatto una grande partita. Ma stiamo tranquilli, il Chelsea è forte e non è finita anche se due gol di scarto non sono pochi. Andremo a Londra consapevoli di poter riuscire nell’impresa di passare ai quarti», ha detto Lavezzi nel dopo partita. «Se ho visto Mazzarri? No, non so dove fosse», ha ribattuto ridendo. «Chissà, forse ha trovato il modo per andare negli spogliatoi». Gol difficili Una doppietta gli
mancava da tempo, ma quella al Chelsea è sicuramente la più importante. «Dite che faccio solo reti difficili? Chissà, è probabile, pure perché non riesco a capire com’è che ne sbaglio tanti facili facili», ha osservato il Pocho che poi ha analizzato la prestazione in generale. «Mazzarri aveva preparato la partita chiedendo a noi attaccanti di dare una mano in fase difensiva. E credo che l’abbiamo fatto. Siamo più maturi? Penso proprio di sì. Oramai qualche gara di Champions l’abbiamo giocata e, dunque, abbiamo anche imparato come affrontarle certe partite. Stiamo facendo esperienza. Stasera (ieri sera, ndr) è stato importante aver trovato subito il pareggio, c’era il rischio di innervosirci se non fosse arrivato. E già alla fine del primo tempo c’è stata la rimonta». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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IL NUMERO
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le reti in Europa per Lavezzi, 4a doppietta col Napoli, in gol per la 1a volta in Champions; anche l’ultima rete contro un club inglese: il Liverpool, il 4-11-2010
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 22 FEBBRAIO 2012
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CHAMPIONS ANDATA OTTAVI le Pagelle
DI NICOLA CECERE
NAPOLI ARONICA È UN GIGANTE, GARGANO UN FURETTO, INLER TORNA A DIRIGERE COME UNA VOLTA 7,5 8 h il migliore Cavani
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l’allenatore Mazzarri (in panchina Frustalupi) Ma Mazzarri era a Castelvolturno (come annunciato da qualche dirigente) o in una nicchia del San Paolo? In attesa di svelare il mistero, c’è da dire che la gestione del giovane vice Frustalupi è stata accorta e pure baciata dalla buona sorte. Al Mazzarri va ovviamente il merito di aver preparato benissimo la sfida.
Realizza l’impresa, oltretutto in rimonta, sfiorando il quarto gol! Un successo che testimonia anche la saldezza morale di questo gruppo.
Nei momenti che contano non tradisce. Ieri oltre che in versione goleador il San Paolo lo ha apprezzato anche come uomo assist. È lui che smarca Lavezzi per l’1 1. Sempre lui manda Pocho davanti a Cech al 55’ e visto che il gol viene incredibilmente fallito eccolo confezionare il bis: moralmente il 3 1 è suo.
6,5
7
5
7,5
7
7
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s.v.
De Sanctis
Campagnaro
Cannavaro
Aronica
Maggio
Inler
Gargano
Zuniga
Hamsik
Lavezzi
Dzemaili
Pandev
Si accartoccia sulla sinistra sul tiro rasoterra di Lampard, l’ultima insidia. E il San Paolo può cominciare a cantare. Nel primo tempo era apparso un po’ contratto, con una uscita fuori tempo. Ma quando il Chelsea ha preso a impegnarlo da fuori area, ha ritrovato sicurezza.
Si scontra subito con Drogba e riporta una ferita alla testa che lo obbliga a giocare con vistosa e fastidiosa fasciatura. Lui imperterrito continua a colpire di testa e a chiudere ogni varco. E quando la spinta avversaria diventa insistente si esalta nei rinvii.
Dispiace molto in una serata del genere assegnare una insufficienza, per giunta al capitano di questo splendido gruppo. Però quell’errore in occasione della rete ospite non si può cancellare. Pur con le vere attenuanti del campo allentato e del forte vento trasversale.
Un gigante mai in difficoltà. Contro di lui nessuno sfonda, calmo e preciso negli appoggi: un pilastro. La sua è forse la favola più significativa di questa squadra dei miracoli considerando gli anni trascorsi sui campi di provincia. Invecchiando è migliorato di tanto.
Ha sul piede sbagliato il pallone del 4 1 che chiuderebbe probabilmente la sfida. In quella mischia non ha la freddezza per mirare, calcia di istinto e trova Cole sulla linea. Peccato perché la sua prestazione maiuscola meritava il gol.
Riecco il regista pulito e incisivo conosciuto a Udine. Decide di tornare sui suoi antichi livelli proprio nella serata più adatta, distribuendo il gioco con sapienza, rifornendo le punte (suo l’assist a Cavani) e tentando pure personalmente di andare a segno.
Magico furetto che vedi spuntare da ogni mischia palla al piede per poi lanciarsi in veloci scorribande quasi sempre condotte con intelligenza e incisività (si presenta pure al tiro pericoloso). Una pedina preziosissima per costruire questo trionfo. Una vera roccia.
Non ce la fa a sfondare, ma non si arrende e prende a dare il suo contributo nella fase difensiva, specie in quel secondo tempo in cui gli inglesi escono dal guscio e il Napoli si mette spesso a quattro per consentire a Cannavaro di agire in seconda battuta. Utilissimo.
Viene fuori nella ripresa, dopo un primo tempo trascorso alla ricerca della posizione più adatta alle sue caratteristiche di incursore. Aveva cominciato addirittura da trequartista dietro Cavani Lavezzi, poi però ha cominciato a svariare sugli esterni. Sua l’azione del... quasi 4 1.
Due tiri in fondo al sacco ed è chiaro che senza quella palla gol divorata a inizio ripresa sarebbe stato lui l’uomo della partita. Gli abbiamo preferito Cavani ma la prestazione resta da primattore: primo tempo di ripetuti slanci con il gol più prezioso sul piano psicologico.
Cambio tattico, manco a dirlo. Entra a metà ripresa, quando c’è da portare a casa il preziosissimo doppio vantaggio e non a caso rileva Lavezzi, salutato dall’ovazione del San Paolo. Non solo difesa: piazzandosi davanti a Cannavaro riesce a risospingere la manovra.
I casi della vita. Stava per entrare in campo al posto del Pocho, che in effetti aveva speso tantissimo, pochi attimi prima della terza rete. Se il pallone non fosse rimasto in campo... Gli capita una mini occasione su sfondamento di Gargano, alza la mira calciando di prima.
CHELSEA CECH EVITA IL TRACOLLO, CAHILL COMBINA DISASTRI. COLE: MIRACOLO SU MAGGIO 5 7 h l’allenatore Villas Boas il migliore Cech
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Non si comprende quell’attendismo del primo tempo, forse era lo specchio fedele dello stato di confusione in cui versa il club di Abramovich anche a causa delle discussioni sulla panchina. Che di certo non esce fortificata da questa sconfitta. Grave anche se ancora rimediabile nel ritorno grazie al golletto di Mata.
Si vede che non c’è tranquillità in quel primo tempo di attesa in cui coglie un premio insperato. Buona la reazione della ripresa.
Sbarra la strada all’inizio sfolgorante del Napoli con due interventi difficilissimi su Cavani e Maggio. La parata di piede sul Matador è strepitosa. Con queste prodezze tiene i suoi nel match e anzi permette loro di andare pure in vantaggio. Nulla può davanti ai tiri che permettono agli azzurri di ribaltare il punteggio.
6
4,5
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s.v.
5,5
6
5,5
6
6
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6,5
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Ivanovic
Cahill
David Luiz
Bosingwa
Ramires
Meireles
Malouda
Sturridge
Drogba
Mata
A. Cole
Lampard
E’ quello che si salva di un pacchetto arretrato che centralmente continua a fare acqua. Poderoso pure nella spinta offensiva, va a insidiare la rete di De Sanctis giusto a fine primo tempo con una cavalcata coast to coast. Sempre pericoloso sui palloni alti.
Visto lui in azione, comprendiamo perfettamente perché Villas Boas abbia fatto di tutto, fino all’ultimo istante, per recuperare Terry, reduce da un infortunio al ginocchio. Nel ritorno il capitano dei Blues ci sarà e l'amicone Cahill tornerà in panca. Al suo posto.
Appena meglio del compagno di reparto, ma solo perché nel primo tempo va a sfiorare il gol con uno stacco di testa in anticipo sull’uscita fuori tempo di De Sanctis. Detto questo, il suo mestiere è quello del difensore e qui non riesce ad opporsi nè a Cavani è nè a Lavezzi.
Si infortuna dopo dieci minuti lasciando spazio a Cole, sul quale aveva vinto il ballottaggio pur non essendo la fascia sinistra il suo pascolo preferito.
Non si vede molto in un primo tempo in cui il Chelsea sceglie di aspettare le sfuriate degli azzurri, ma poi si propone raramente in contropiede. È comunque un trottolino insidioso perché difficile da marcare in virtù della sua agilità. Occhio nel ritorno.
Ammonito, salterà la sfida di Londra. Non è stato comunque un elemento importante, sovrastato dal dinamismo di Gargano e dalla geometria di Inler è rimasto sulle sue dirigendo il traffico in modo lento e prevedibile. (Essien 6 Entra a frittata servita già a tavola)
Anche lui una delusione. Viene preferito a Lampard forse perché il tecnico portoghese si attende da lui una maggiore vivacità e pericolosità, in realtà rimane per lunghi tratti estraneo alle vicende del campo. Non un dribbling, non una percussione delle sue.
Ha il merito di scodellare verso il centro il pallone che poi, ciccato da Cannavaro, diventerà l’assist per la rete del vantaggio. Nella ripresa cambia fascia e si fa più continua la sua azione ma non arriva mai pericolosamen te dalle parti di De Sanctis.
Sfonda centralmente in una occasione e lì deve immolarsi provvidenzial mente Aronica per murarlo in collaborazione con De Sanctis in uscita. E’ l’unico ruggito di un leone ferito che resta comunque temibile per come fa spazio e come si batte.
Se il Chelsea nutre ancora speranze di passare il turno lo si deve alla sua zampata, assestata quando il match era saldamente nelle mani azzurre. Prova a impensierire De Sanctis pure nella ripresa fortunatamente senza successo. È un piccoletto che punge.
Entra dopo pochi minuti al posto dell’infortunato Bosingwa e ha il grossissimo merito di salvare sulla linea la conclusione di Maggio che avrebbe fruttato al Napoli il quarto gol, quello che avrebbe reso il ritorno assai più tranquillo. Era al rientro da infortunio.
Suo l’ultimo sussulto dei Blues, un tiro dal limite secco e forte che De Sanctis riesce a bloccare perché non era angolato. E’ in forma precaria evidentemente altrimenti non si spiega come mai gli sia stato preferito Malouda. Vedremo a Stamford.
TERNA ARBITRALE: VELASCO CARBALLO 6 La partita è stata cavalleresca e non ha riservato episodi dubbi nelle due aree di rigore. Lui la pilota con pochi cartellini. Fernandez 6- Jimenez 6
MARSIGLIA - INTER TUTTI I NUMERI
PER GIOCARE IN ATTACCO.
1 2.20
X 3.35
2 3.15
Gol squadra casa
SI 1.33
GOL NO GOL 1.87 1.80 Gol squadra ospite
SI 1.40
NO 2.85
NO 2.60
PARI 1.80
DISPARI 1.90
Under/Over 2.5
UNDER 1.55
OVER 2.25
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CHAMPIONS LEAGUE Mercoledì 22 febbraio ore 20.45
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 22 FEBBRAIO 2012
CHAMPIONS ANDATA OTTAVI
Stavolta è Cavani a far girare Lavezzi
la Sfida EZEQUIEL LAVEZZI 26 ANNI ATTACCANTE
JUAN MATA 23 ANNI ATTACCANTE
TIRI IN PORTA
2
3
GOL
2
1
DRIBBLING / POSITIVI
6/1
1/0
PASSAGGI RIUSCITI Due assist all’argentino 90% 74% Chelsea: Mata fa 34 passaggi FALLI SUBITI positivi, ma è troppo solo 2 0 FABIO BIANCHI
Una meravigliosa inversione di ruoli. Stavolta è stato Cavani il braccio destro, in tutti i sensi, di Lavezzi. E il Napoli ha goduto. E il Chelsea ha pianto. C’era una sfida nella sfida in questa partita: i tre tenori di un Mazzarri malinconicamente in tribuna contro il tridente di Villas Boas formato da Sturridge, Drogba e Mata. Beh, questa sfida è stata ancora più decisiva di quanto si potesse pensare. Perché in questa partita tatticamente, diciamolo, scadente, piena di lanci lunghi soprattutto all’inizio, balzavano all’occhio gli errori delle difese anche a causa del terreno orribile (vero Cannavaro?). E l’ha spuntata chi è riuscito a sfruttare di più le incertezze difensive. Cioè, i fuoriclasse della truppa azzurra.
Immenso Pocho Il calcio è bello
anche perché spesso e volentieri esce dalla logica. Quando il Napoli aveva in pugno la partita, la zolla carogna ha ingannato Cannavaro e consentito a Mata di segnare il gol del vantaggio. Ma poi ci ha pensato un grandissimo Pocho a far ritrovare la logica alla partita. A suon di numeri. Due passaggi-gol, uno a Maggio che ha fatto fare la prodezza a Cech, poi i gol, grazie agli assist di Ezequiel, proprio in mezzo a quello di Cavani su cross di Inler. Certo, poi ha fallito un’occasione facile, proprio da lui, ma in una notte così si può perdonargli questo e altro. La coppia Lavezzi-Cavani ha smantellato i marcantoni del Chelsea giocando in velocità e in verticale. Ha sfruttato le incertezze e ha colpito. Quello che non sono riusciti a
fare i dirimpettai di Villas Boas. Drogba è stato quasi nulla e Mata, a proposito di inversione di ruoli, ha provato a sostituirsi a Drogba. Ha segnato, ci ha riprovato, è stato il migliore del tridente, anzi l’unico (più che) sufficiente. Perché anche Sturridge ha fatto ben poco. Il giovane talento del Chelsea ha mostrato qualche numero ma non è mai stato pericoloso sotto porta. Mentre Hamsik, il terzo tenore è andato in crescendo e ha creato un’occasione da brivido per il potenziale poker. I numeri La sfida decisiva è sta-
ta quella tra Lavezzi e Mata, gli uomini fantasia. Il Pocho ha tirato 4 volte, due in porta per i gol, ha fatto 6 dribbling di cui 5 riusciti, ha fatto 12 passaggi positivi. L’ex Valencia ha tirato 3 volte, una in porta per il gol, ha fatto un dribbling soltanto ma ha provato a far girare tutta la squadra: ha messo a segno ben 32 passaggi positivi, il 90%. E la differenza, appunto, è tutta lì. Il Pocho ha avuto assistenza, Mata no. Prendiamo Drogba: ha fatto due soli tiri, fuori, mentre Cavani, oltre al gol, ci ha provato altre quattro volte. Lo sviluppo delle azioni poi la dice lunga su perché il Napoli sia stato superiore al Chelsea. Gli azzurri utilizzavano entrambe le fasce per salire con una serie fitta di passaggi tra Zuniga e Lavezzi e, dall’altro lato, di Campagnaro con Inler e Maggio. Gli inglesi utilizzavano solo la linea destra, da Ivanovic a Mata (che si accentrava) o a Sturridge. A sinistra, Malouda era ignorato, anche per colpa sua. Ma son dettagli. Quando Lavezzi e Cavani giocano così, sarebbe dura anche per il Barcellona. © RIPRODUZIONE RISERVATA
STRATEGIE IL TECNICO SE LA PRENDE CON L’ALBERGO
Villas Boas sui fogli disegna un modulo Ma poi cambia idea In hotel è spuntato l’abbozzo di una squadra: «Era solo una delle ipotesi»
DAVIDE PALLIGGIANO NAPOLI
Ci ha provato, Villas Boas. Pretattica, forse uno scherzo di Carnevale. Un foglietto lasciato incustodito nella sala riunioni dell’Hotel Vesuvio, però, ha fatto parlare Napoli e non solo per un pomeriggio intero. Foglietto sparito dalla circolazione pochi istanti dopo, quando era troppo tardi. Undici giocatori schierati con alcune sorprese tattiche: un Chelsea senza centravanti, con Drogba e Torres in panchina e con l’acciaccato Terry dall’inizio. In attacco Ramires e Mata a supporto di Sturridge, per non dare riferimenti. Formazione confermata solo in parte, con Lampard
e Cole in panchina e l’ivoriano in campo. Il portoghese: «Era un’ipotesi di oggi (ieri, ndr)» — altro che trucchetti insomma. E avrebbe anche confidato di sentirsi amareggiato per il comportamento dello staff dell’albergo. Un episodio simile capitò a Mazzarri: 13 novembre 2010, il Napoli perse 2-0 all’Olimpico con la Lazio. L’allenatore, a fine partita, chiese ai suoi se avessero parlato con Reja (ex azzurro), visti i movimenti perfetti dei biancocelesti, che bloccarono le fonti di gioco. Gli azzurri risposero di no e l’arcano fu svelato: il Napoli, in ritiro, era in un albergo in zona Ponte Milvio, lo stesso di Reja, che vantava un ottimo rapporto con lo staff dell’hotel. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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CHAMPIONS ANDATA OTTAVI ENTUSIASMO ALLE STELLE 50 MILA AL SAN PAOLO CON UN INCASSO RECORD DA OLTRE 3 MILIONI DI EURO
Anche Lapo Elkann a tifare per gli azzurri Nel dopo partita per le strade della città caroselli di macchine e scooter in festa NAPOLI
già da metà pomeriggio) e 3 milioni di euro nelle casse della società. E potevano anche essere di più, i sostenitori del Napoli, se i prezzi dei tagliandi di alcuni settori come i Distinti (100 euro) fossero stato più bassi: lo hanno sottolineato con espliciti striscioni i rappresentanti di alcuni club organizzati.
Record d’incasso e mille emozioni. Il San Paolo è stato il teatro di un’altra festa popolare a tinte azzurre: oltre 50mila tifosi sugli spalti (in tribuna
Passione La gente di Fuorigrotta ha scritto una pagina indelebile di storia. Anche i 1.200 tifosi del Chelsea presenti hanno apprezzato la splendida cor-
DAL NOSTRO INVIATO
Mistero Mazzarri, nascosto allo stadio Il tecnico: «Non importa dove l’ho vista, conta la vittoria» De Laurentiis: «Straordinari!»
nice del San Paolo, specie all’ingresso in campo delle squadre accompagnato non solo dalla musichetta Champions, ma soprattutto dalla scenografia creata in Curva B (un enorme e luccicante stemma del Napoli azzurro-oro riprodotto con centinaia di cartoncini). Aveva ben detto Andrè Villas Boas, tecnico del Chelsea, quando in mattinata per raggiungere l’hotel Vesuvio sede del ritiro, proveniente dal Borgo Marinai, la sua squadra aveva attraversato un fiume di tifosi azzurri: «Napoli non è sochina i giocatori si sentono ancor più responsabilizzati. La qualificazione ai quarti? Da tifoso dico sempre “avanti tutta”, ma faccio i conti con la realtà della cose: al ritorno sarà dura, giocheremo in uno stadio ostile, in un ambiente in cui senti la pressione, eppure i nostri giocatori hanno la maturità per gestire anche le situazioni di disagio».
ALESSIO D’URSO NAPOLI
serata indimenticabile urlando consigli e mulinando le braccia alla maniera del suo maestro.
Azzurro. E’ il colore della felicità. Lui, Walter Mazzarri, secondo una prima versione ufficiale, avrebbe sofferto davanti alla tv da Castelvolturno, il centro sportivo del Napoli. Ma in realtà il tecnico, squalificato per due giornate dall’Uefa per la spinta al brasiliano Nilmar durante la sfida del girone di qualificazione col Villarreal, ha seguito il match nascosto in un anfratto del San Paolo, palpitando dal primo all’ultimo minuto: in panchina il vice Niccolò Frustalupi, lo «Special Two» degli azzurri come l’allenatore del Chelsea Andrè Villas Boas lo è stato per anni di Josè Mourinho, ha vissuto una
Complimenti Felice lo è, alla fine, Aurelio De Laurentiis. Il patron riavvolge nel dopo gara il film della partita e si sofferma proprio sulla gestione del match da parte della panchina. La sua squadra gli ha regalato una notte di gioia incontenibile e lui elogia apertamente lo staff tecnico: «Credo che i ragazzi abbiano meritato di vincere, hanno dimostrato grande determinazione e coraggio. Errore in difesa a parte, ho visto un gruppo ben organizzato, ben allenato. Il fatto che l’allenatore sia stato fuori ha conferito una maggiore concentrazione ai ragazzi. Mazzarri prepara bene le gare e quando non c’è in pan-
story Dal Bayern al ManCity Le euronotti sono azzurre
Il bacio di De Laurentiis e l’esultanza di Lapo Elkann LIVERANI
sea avrebbe potuto disunire il Napoli. E invece nella notte di Fuorigrotta una reazione immediata ha cambiato tutto. Così gli azzurri, concreti e cinici, hanno messo in piazza la loro voglia matta di Champions: «E’ stata una reazione cameratesca – ha proseguito il presidente - la sfortuna che ha avuto Cannavaro in occasione dell’1-0 per gli inglesi ha fatto scattare un’autodifesa collettiva, tutti si sono messi lì per recuperare. Straordinario». E alla festa del San Paolo si è unito alla fine proprio lui, Mazzarri, rientrato negli spogliatoi non da Castelvolturno (nessuno ci ha creduto…), ma dagli spalti. Per abbracciare uno per uno i suoi giocatori. Il volto dell’allenatore, stavolta, è il ritratto della felicità: «Mi dispiace solo per Maggio, il 4-1 ci avrebbe spianato la strada alla qualificazione. La squadra mi è piaciuta da tutti i punti di vista. Abbiamo preso il gol per un rimbalzo sciagurato, i ragazzi sono stati brillanti, meritavamo di passare in vantaggio e invece di siamo ritrovati sotto. Questa squadra mi stupisce sempre di più. In ogni caso è tutt’altro che finita, le insidie le conosciamo: ci faremo trovare pronti. Dove ho visto la gara? In una stanza, da solo, ma non importa il dove, è importante aver vinto così». Alla fine anche Cavani ha urlato la sua gioia: «Trionfo contro una potenza mondiale. In Europa riesco a trovare più spazi perché le squadre giocano per vincere. Adesso andiamo a Londra a giocarcela». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Napoli-Bayern 1-1 Che carattere con la big Tedeschi in vantaggio con Kroos, poi autogol di Badstuber. E De Sanctis para un rigore LAPRESSE
Napoli-Man. City 2-1 Sorpasso qualificazione... La doppietta di Cavani e uno strepitoso De Sanctis portano gli azzurri al secondo posto LAPRESSE
PAPA’ FRUSTALUPI FINALISTA CON L’INTER NEL ’72 CONTRO L’AJAX Ieri sera a guidare il Napoli dalla panchina è stato Nicolò Frustalupi, sostituto dello squalificato Mazzarri. Nicolò è figlio di Mario, grande centrocampista, scomparso nel 1990 a 47 anni in un incidente stradale. Frustalupi senior giocò la Coppa dei Campioni 1971-72 con l’Inter, titolare nella finale persa a Rotterdam con l’Ajax di Cruijff (0-2).
a.d’u. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Villas Boas sicuro «Napoli più cinico Ma rimonteremo» GIANLUCA MONTI NAPOLI
Napoli-Villarreal 2-0 La prima festa Debutto in Champions al San Paolo e prima grande festa sotto il segno di Cavani e Hamsik REUTERS
Anche Lapo a tifare Come sempre generosa e passionale, raggiunta ieri anche da sostenitori del Nord Italia e di Malta. In tribuna Vip, il cantante Gigi D’Alessio e il nipote dell’avvocato Agnelli Lapo Elkann, vestito di celeste accanto al presidente Aurelio De Laurentiis. Nel dopo gara tantissimi tifosi si sono ritrovati per strada per festeggiare la vittoria del Napoli. Caroselli di auto e di scooter soprattutto lungo le vie dei quartieri della periferia, da San Giovanni a Teduccio a Secondigliano.
QUI CHELSEA
Che meraviglia L’1-0 del Chel-
La soddisfazione del presidente Aurelio De Laurentiis, 62 anni FOTOCUOMO DAL NOSTRO INVIATO
L’ironia dei tifosi napoletani ANSA
lo una squadra, ma è lo stato d’animo di una città intera».
Gli inglesi avevano contato quante volte André Villas Boas si era accovacciato durante la partita con il Birmingham: 17. Ieri al San Paolo, invece, il tecnico portoghese è finito in ginocchio. A Fuorigrotta ci era già stato in due circostanze, come vice di Mourinho: un pareggio e una sconfitta di misura. Stavolta gli è andata peggio. Lo Special Two mastica amaro: «Ho deciso di schierare la squadra che ritenevo la migliore in questo momento, cambiando anche qualcosa dal punto di vista tattico. È andata male perché loro sono stati molto più cinici, ma noi abbiamo avuto lo stesso numero di occasioni del Napoli. Il problema è che non siamo riusciti a sfruttarle. Al ritorno, però, possiamo ribaltare la situazione. Ci sono riuscite solo tre squadre a risalire dal 3-1? Noi saremo la quarta». Qualcosa però andrà rivista, specie in difesa: «Dobbiamo trovare assolutamente i giusti equilibri, abbiamo dei problemi da risolvere. Ci sono dei cali di concentrazione notevoli, chiaramente l’assenza di Terry per noi è molto importante». La formazione iniziale, senza Lampard ed Essien, ha lasciato stupiti: «Ovviamente, mi criticate perché abbiamo perso. Io volevo due mediani che dessero equilibrio alla squadra, purtroppo però abbiamo commesso alcuni errori individuali prendendo dei gol che potevamo evitare». Il suo, di futuro, invece, è un punto interrogativo. «Le chiacchiere su di me continueranno» — ammette l’allenatore portoghese. La panchina di Villas Boas è a rischio. Proprio come quella di Ranieri: «Ho il massimo rispetto per Ranieri, sia io sia lui dobbiamo continuare a
credere nel nostro lavoro. Capisco di essere sempre sul mercato, ma io voglio far parte del progetto Chelsea». Bisognerà vedere cosa ne pensa Abramovich perché nell’ambiente dei Blues la tensione è palpabile. Scherzi di Carnevale Eppure, la
giornata del Chelsea era cominciata a Castel dell’Ovo, in un clima molto disteso. Allenamento sulla terrazza con vista sul Golfo e John Terry che bluffava raccontando di aver risolto i suoi problemi fisici (per lui si prospetta un intervento chirurgico al ginocchio che lo terrà fuori
«Io all’Inter? Ho il massimo rispetto per il lavoro di Ranieri, voglio il Chelsea»
ANDRÈ VILLAS BOAS ALLENATORE DEL CHELSEA
per un paio di mesi). Del resto, era il giorno di Carnevale e gli inglesi erano in vena di humour. Il fogliettino con la formazione lasciato da Villas Boas in albergo, al momento della formazioni ufficiali, si rivelava un non veritiera fino in fondo. «Avevamo provato diverse soluzioni — dice Villas Boas —, chi ha fatto quella foto in hotel è stato tratto in inganno». Lo scherzetto, però, a lui e al Chelsea lo ha giocato il Napoli. © RIPRODUZIONE RISERVATA
EUROPA LEAGUE OGGI IL RITORNO DEI SEDICESIMI
L’Uefa apre il procedimento disciplinare contro il Porto per gli insulti a Balotelli Napoli-Chelsea 3-1 Esplode il San Paolo Inizio stentato con Mata che porta avanti i Blues. Poi un doppio Lavezzi e Cavani ribaltano la serata REUTERS
Oggi alle 18 si gioca il primo match di ritorno dei sedicesimi di Europa League. In campo Manchester City e Porto (2 1 per gli inglesi all’andata). La presenza di Balotelli dal primo minuto è in dubbio. Intanto la Uefa ha avviato un procedimento contro il Porto per i presunti
insulti razzisti indirizzati da alcuni tifosi a Balotelli e Yaya Toure all’andata. «La Uefa ha aperto un procedimento disciplinare per la condotta impropria dei tifosi. La Commissione Disciplinare e di Controllo tratterà il caso il 29 marzo» — si legge sul sito dell’Uefa.
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CHAMPIONS ANDATA OTTAVI
Ronaldo non basta Mou beffato al 93’ II Real raggiunto in extremis a Mosca dal Cska DAL NOSTRO INVIATO
FABIO LICARI MOSCA
Una follia. Sì, alla fine il Real Madrid passerà ai quarti, perché al «caldo» del Bernabeu sarà un’altra storia, qualunque sia la temperatura sopra lo zero (qui si è cominciato a -5): ma lo stesso è una follia farsi raggiungere al 48’ del secondo tempo, ultimo di recupero di una partitaccia al gelo, comunque portata a casa senza troppi problemi dopo il gol dell’implacabile Ronaldo. E invece? Invece il Madrid s’abbassa oltre il lecito, negli ultimi attacchi i tre davanti (CR7, Higuain e Kakà) non rientrano più, la squadra si spezza e Mourinho s’infuria chiamando invano le posizioni: così, su un pallone senza padrone, arriva Wernbloom a un metro da Casillas e infila l’1-1. E il Cska vince la sua Champions, comunque finisca. Infallibile CR7 Non ruba il Cska perché mentalmente gioca alla pari, ma fatica lo stesso a crederci. Si capisce da come Slutsky comincia la supersfida. Bello chiuso dietro, con due linee di quattro che si compattano al centro per togliere fiato, giustamente, all’ispirato Ozil, e con gli esterni che ripartono: Tosic diligente sulla fascia sini-
Pontus Wernbloom, 25 anni, anticipa Xabi Alonso e fa l’1-1 al 93’ AP
CSKA MOSCA
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(4-4-2) Chepchugov; A. Berezutski, V. Berezutski, Ignashevich, Schennikov; Musa (dal 19’ s.t. Oliseh), Wernbloom, Aldonin (dal 23’ s.t. Honda), Tosic (dal 37’ s.t. Necid); Dzagoev, Doumbia. PANCHINA Revyakin, Rahimic, Semberas, Kin In-Sung. ALLENATORE Slutski.
REAL MADRID
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(4-2-3-1) Casillas; Arbeloa, Pepe, S. Ramos, Coentrao; Khedira, X. Alonso; Callejon (dal 30’ s.t. Kakà), Ozil (dal 40’ s.t. Albiol), C. Ronaldo; Benzema (dal 15’ p.t. Higuain). PANCHINA Adan, Carvalho, Marcelo, Granero. ALLENATORE Mourinho.
GIUDIZIO 777
ARBITRO Kuipers (Ola).
PRIMO TEMPO 0-1
ESPULSI nessuno.
MARCATORI C.Ronaldo (R) 28’ p.t.; Wernbloom (C) 48’ s.t.
AMMONITI Wernbloom (C) gioco falloso; X.Alonso e Coentrao gioco falloso, Ramos (R) proteste. NOTE Spettatori 70mila circa. Tiri in porta 4-7. Tiri fuori 3-5. Angoli 1-8. Fuorigioco 1-6. Recuperi: 2’ p.t., 3’ s.t.
stra, Musa tagliando da destra al centro. Non sono barricate. Solo che le ripartenze a sorpresa, accompagnate dagli scatti di Dzagoev, durano un quarto d’ora. C’è troppo Madrid in mezzo: Khedira è in versione mille-palloni, Ronaldo fa asse con l’avanzato Coentrao, e nella morsa Pepe-Ramos finisce Doumbia anche lui sottozero. Neanche l’uscita di Benzema – out da solo dopo 15’ – compromette il progetto, con la complicità di una difesa dove solo Ignashevich è concentrato: ma l’eccellente Chepchugov dice «no» alla grande a Higuain e Khedira (e si ripeterà su CR7 e Callejon). Poi, il doppio patatrac russo in area (28’ pt): prima V.Berezutski, poi Tosic, fanno a gara a regalare il pallone. E Ronaldo, spostato a destra, affonda il sinistro: 1-0. Beffa recupero Solo che non c’è continuità nella manovra del Real. Higuain s’allarga sempre, ma i suoi compagni scelgono spesso le fasce e lui, in area, sta poco. Ozil perde ritmo. E allora Slustky, coraggiosamente, toglie due che non meritavano di uscire: Aldonin e Musa, l’unico a tentare la profondità. Ma Honda, che dà precisione, e Oliseh, frenetico quanto percussivo a destra, scompigliano i piani del Real. Né serve l’ultimo quarto d’ora per Kakà – con poca voglia di sacrificarsi – al posto di Callejon che non ha la sua classe ma almeno ha lavorato per tre. Peggio ancora, infine, l’epilogo, con un terzo stopper (Albiol) per Ozil, invece di Granero che avrebbe dato geometrie: chiudi e perdi palla, chiudi e perdi palla, e al 93’ A. Berezutski ha il tempo di fare da torre per Wernbloom. Una follia, appunto.
le Pagelle
di F.LI.
CHEPCHUGOV, CHE PARATONE KAKÀ NON RIENTRA MAI CSKA MOSCA 6
REAL MADRID 6,5
IL MIGLIORE h 7,5 CHEPCHUGOV Quattro belle parate che tengono in piedi il Cska. A.BEREZUTSKI 5,5 Non affonda, però soffre contro CR7. V.BEREZUTSKI 5 Ahi, che distrazione sull’1 0. Mai sicurissimo. IGNASHEVICH 6,5 Si batte bene, anche di testa: un bel muro.
CASILLAS 6 Bene su Honda, incolpevole su Wernbloom. ARBELOA 5,5 Non rischia, ma è troppo basso e timido. PEPE 6 Spazza e chiude «pulito». Doumbia non è mai un problema. S.RAMOS 6,5 Da 7 nelle chiusure, ma un po’ impreciso quando avanza sulla trequarti.
SCHENNIKOV 6 Un affondo, poi dietro a contenere.
COENTRAO 5 Dalle sue parti si balla. E il fallo da cui nasce l’1 1 poteva risparmiarselo.
MUSA 6,5 Sempre in verticale, leggero ma insistente.
KHEDIRA 6,5 Chepchugov gli nega il gol, ma in mezzo si sente.
OLISEH 6,5 Dà la spinta decisiva nell’assalto finale. WERNBLOOM 6,5 Non impeccabile in mezzo, ma poi trova il gol che lascia in vita il Cska fino al ritorno. ALDONIN 6 Su Ozil, poi a costruire, poi al tiro. Esce forse stanco. HONDA 6,5 Reduce da un infortunio, ha 25’ nel serbatoio e li gestisce bene dando ordine e precisione. TOSIC 5,5 Match pari con Arbeloa, tanti km, ma è sua mezza papera sul gol del Real (Necid s.v.). DZAGOEV 5,5 Un bel tiro al volo, ma dovrebbe incidere di più. DOUMBIA 5 Non gli riesce quasi niente. All.SLUTSKI 6 Il suo 4 4 2 è almeno diligente e compatto, inserisce Honda e Oliseh al momento giusto.
X.ALONSO 6 Compito diligente, ok, ma di basso profilo. CALLEJON 6 Impegno e corsa non mancano, la precisione sì. KAKÀ 5 D’accordo entrare a freddo, ma non rientrare mai… OZIL 6,5 Per un’ora fa girare il Real, poi cede (Albiol s.v.).
h
IL MIGLIORE
7 C.RONALDO
Non fa meraviglie, ma segna come un computer (36˚ stagionale) e lotta come un gregario. BENZEMA s.v. K.o. agli adduttori dopo 15’. HIGUAIN 5,5 Si muove tanto, servirebbe più centrale in area. All.MOURINHO 6 Su Coentrao al posto di Marcelo si può discutere. Ma forse qualcuno dei suoi è un po’ stanco.
TERNA ARBITRALE: KUIPERS 6,5 Gestione ok, forse c’è fallo su CR7 sull’1-1. V.Roekel-Zeinstra 6-6,5. V.Boekel-Liesveld 6-6
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CHAMPIONS ANDATA OTTAVI
Inter rischiatutto COSÌ IN CAMPO ORE 20.45
(diretta tv Rai1 e Rai HD; Sky Sport 1 HD e Calcio 1 HD; Premium Calcio e Calcio HD2)
GDS
Ranieri con il Marsiglia Qui c’è in gioco il futuro Interviene Branca: «Figo-Baresi? Non vado dietro ai si dice» Forlan 1a in Champions: «Non vedo l’ora di riprendere a far gol» DAL NOSTRO INVIATO
MATTEO DALLA VITE MARSIGLIA (Francia)
O attori. O spettatori. Fosse un film, basterebbe un Bignami del discorso di Tony Damato, che poi è Al Pacino in «Ogni maledetta domenica». È il coach che parla alla squadra. Così: «Tutto si decide oggi: o risorgiamo ora come squadra o cederemo un centimetro alla volta. O risorgiamo come collettivo o saremo annientati individualmente. È il football ragazzi. È tutto qui». Ecco: fosse un film, dentro a questa cattedrale di 7 piani che è il Velodrome sarebbe tutto più sciolto. Invece è il Reality-Inter, nella serata della
resurrezione o dell’abisso. Del buongiorno o della buonanotte. Effebi Marsiglia dice 12 gradi, i
taxi vanno «easy» come dentro un film, il sole strozza il vento e l’Inter deve fare l’Inter. Ed è qui il richiamo della giungla: o sopravvivi o metti il piede nelle sabbie mobili. In campionato, il pantano è acclarato: un punto nelle ultime 5 gare. In Champions, Ranieri ha centrato l’obiettivo. E ha una rivincita (del 2004, Monaco-Chelsea) da prendersi contro Deschamps. Ranieri, poi, non si sente a rischio. In panchina accanto a sé avrà sia Luis Figo che Beppe Baresi: entrambi tifano, perché
tutto vada per il meglio. Sennò - si dice - avanti con la sigla «FB», che non è facebook ma Figo-Baresi. «Ranieri a rischio? — dice il d.t. Branca — Non vado dietro ai si dice». Tutto succederà se Moratti vorrà. Moratti, già: l’ultima volta che lo abbiamo visto se ne andava imbelvito dal blizzard-Di Vaio. Stasera sarà qui, con la lente d’ingrandimento su tutti, a guardare che Brandao non mandi i suoi in un altro incubo. Moratti partecipò alla campagna di Russia, poi più: segnò Zarate. Serata bella e... meteora, perché poi Mauro non ha più dato segnali. Come gli altri che hanno sostituito Eto’o.
Javier Zanetti, 38 anni
Forlan-Zarate, era settembre Per-
ché il tifoso dell’Inter vive anche di paragoni. Da Mou in poi. E pensa che Zarate e Forlan - assieme a Castaignos - hanno segnato 3 gol in 3 quando un anno fa Eto’o aveva infilato già 24 gol. Il divario fra allora e oggi è qui: 3 attaccanti non fanno Eto’o. «Io non vedo l’ora di fare bene e ricominciare a segnare — fa Forlan —, e non mi è mai capitato di avere un’annata così: in ogni squadra nella quale ho giocato ero sempre fra quelli che giocavano di più, mai un infortunio». Forlan è alla prima apparizione in Champions con l’Inter dopo il pastrocchio della lista estiva: per ora, da lui, l’Inter ha visto un gol a Palermo, l’11 settembre. Un’altra Era. Come Zarate: quell’unico acuto di Mosca è datato 27 settembre. Spettatore, non attore. Sneijder picconato Oltre a loro,
Ranieri chiede qualcosa di più anche a Pazzini e Sneijder: il Pazzo non fa gol dal 22 gennaio (alla Lazio); l’olandese è a secco dal 26 ottobre 2011, Atalanta-Inter 1-1. Mesozoico. Sneijder è il Grande Cruccio di Ranieri: metterlo, non metterlo e se lo metto dove. Wes è anche il bersaglio di Marco Van Basten: «È uno dei centrocampi-
sti più grandi al mondo — dice VB a Sky nell’intervista che andrà integrale prima di Milan-Juve —, ma per lui è una questione di mentalità: sa che adesso il campionato non può vincerlo e si sta preparando per l’Europeo. Non è soltanto colpa dell’Inter, è anche colpa sua: in quel senso dev’essere più professionale». All’ex milanista risponde Branca: «Non sono d’accordo su ciò che ha detto Van Basten sul rendimento: è un periodo in cui tutti si sentono liberi di dare giudizi sui nostri giocatori, poi è anche vero che i grandi giocatori devono dimostrare di esserlo sempre. E questo Wesley lo sa». Nel frattempo Sneijder spiega il no allo Zenit («Non è il momento di lasciare l’Inter») e stasera sarà anche lui davanti all’eterno dubbio: attore o spettatore? Slavina difensiva Di certo è dentro la bufera anche la difesa. Ogni tiro è praticamente gol, e nel calderone c’è sì Julio Cesar ma pure chi gli sta davanti. Nell’ultimo mese, 17 gol subìti: una slavina. Zanetti e Cambiasso, poi, devono dar ragione a Ranieri che li schiera sempre e comunque. Già: attori o spettatori? Questo è il dilemma. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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IlCommento di ALBERTO CERRUTI
Rinunciare a Wes è difficile L’ultima volta c’era Fontana in porta al posto dell’infortunato Toldo, Cannavaro al centro della difesa, il greco Karagounis a centrocampo, Vieri con Martins in attacco, e naturalmente capitan Zanetti. Era l’8 aprile 2004 e nell’andata dei quarti di Coppa Uefa l’Inter di Zaccheroni limitò i danni a Marsiglia, battuta da un gol dell’allora sconosciuto Drogba, anticamera dell’eliminazione a San Siro, con un identico 0-1. Otto anni dopo, malgrado le sbandate in campionato, l’Inter si ripresenta più forte, anche se non basta questa certezza per considerare i nerazzurri favoriti, perché nel calcio contano i risultati, non i nomi. E i risultati parlano chiaro: il Marsiglia, quarto in campionato a 12 punti dal Psg capolista, è rimasto imbattuto nelle ultime 15 partite. L’Inter, invece, settima a meno 14 dal Milan, arriva da 6 gare (Coppa Italia compresa) senza vittorie, con le ultime 3 sconfitte consecutive in cui ha incassato 8 gol senza segnarne nemmeno uno! Tutte le serie, però, prima o poi vengono interrotte, anche se l’Inter non può affidarsi alla banale legge dei grandi, o in questo caso piccoli, numeri. Per salvare il salvabile, cioè la qualificazione ai quarti, bisogna puntare su valori più concreti, incominciando dagli stimoli che offre la Champions e dall’orgoglio dei vecchi leoni nerazzurri, feriti dalle critiche. Risollevarsi in due partite, a distanza di tre settimane, è molto più facile che in dieci consecutive, e non sarebbe la prima volta che succede. Ma siccome il calcio è soprattutto l’espressione di valori tecnici, oltre che psicologici, l’Inter deve ritrovare in primo luogo l’equilibrio tattico smarrito nelle ultime partite, con una indispensabile saldezza difensiva. Fa bene, quindi, Ranieri a rinunciare all’idea di schierare due attaccanti e un trequartista contro avversari bravi a ripartire in velocità, con gli assist di Valbuena e gli inserimenti del gioiellino André Ayew. Farebbe male, invece, a rinunciare a Sneijder, l’unico che può inventare e segnare su punizione, a costo di partire a metà strada tra quattro centrocampisti e un’unica punta. In fondo, anche se allora giocò come trequartista nel classico 4-3-1-2, l’olandese fu tra i migliori a Lilla, dove avviò l’azione dell’1-0 (firmato Pazzini), uno dei successi chiave nel girone di qualificazione. Non a caso, Deschamps ha detto che teme soprattutto Sneijder, anche se un giocatore da solo non basta quasi mai per vincere. Stasera, infatti, serve la risposta di tutti. E allora vecchia Inter, se ci sei ancora, batti un colpo. Perché dopo la retromarcia in campionato sarebbe imperdonabile farsi buttare fuori dal Marsiglia. Come se la storia si fosse fermata a otto anni fa. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Sneijder dietro Milito Ecco l’ultima tentazione laVignetta
DAL NOSTRO INVIATO
LUCA TAIDELLI MARSIGLIA (Francia)
di VALERIO MARINI
Certezze non ne ha forse lo stesso Claudio Ranieri, ma ci sono buone probabilità che Wesley Sneijder parta dall’inizio. Dei 4 uomini d’attacco in lotta per due maglie (Zarate parte in seconda fila), il tecnico sta pensando di puntare sull’olandese e Milito (pur reduce da alcuni giorni di febbre). Con il centrocampo muscolare atteso al Vélodrome, serve un uomo di raccordo che dia fantasia, e Wes al momento dà più garanzie di Forlan, che spiega: «Tanti cambi di ruolo forse non mi hanno aiutato, ma gioco dove vuole l’allenatore». Gli altri dubbi Ranieri ieri ha schierato il centrocampo di Ro-
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QUI MARSIGLIA REMY KO, IN ATTACCO C’È BRANDAO
Deschamps non si fida dei nerazzurri «Le italiane ti fregano al minimo errore»
ma, con Zanetti, Palombo, Cambiasso e Obi. Non solo per come finì quella partita, è possibile Poli al fianco di Cambiasso. Due dubbi in difesa. Dovrebbe tornare Samuel, che però all’Olimpico, il 5 febbraio, si era stirato. Il rischio ricaduta c’è, Ranocchia è in preallarme. Chivu infine è favorito su Nagatomo. Julio Cesar è rientrato negli spogliatoi prima della partitella per un dolore alla schiena, ma per stasera dovrebbe farcela. Moratti e Figo Poco prima del
match dovrebbe arrivare Massimo Moratti, impegnato nel pomeriggio a Londra per lavoro. Già con la squadra Branca e Ausilio, mentre in mattinata è atteso il ministro degli esteri Luis Figo, in odore di panchina. © RIPRODUZIONE RISERVATA
MARSIGLIA Didier Deschamps aveva già detto quasi tutto al nostro ET. Ieri si è limitato a ribadire la stima per Ranieri («Ma non dite che ha preso il mio posto alla Juve, nel 2007 fui io ad andarmene») e un innegabile vantaggio per l’Inter: «L’esperienza conta sempre, figuriamoci in Champions». Malgrado i momenti opposti delle due squadre - il Marsiglia non perde da 15 gare, l’Inter da sei non vince -, si rischia di vedere un match molto tattico. Sei anni da noi hanno reso Didier più pragmatico, perché «le italiane ti possono fregare al minimo errore, vedi il Milan che due stagioni fa venne qui e ci battè con due tiri di Inzaghi». E al Marsiglia manca proprio il killer. «Remy è infortunato - fa Deschamps, che quando entra
in campo per la rifinitura va a stringere la mano ai giocatori come se non li vedesse da tempo -, Brandao dovrà mostrare la stessa concretezza e saper giocare con i compagni». Out anche Mbia, Didier può consolarsi col recupero di Alou Diarra, diga davanti alla difesa in un 4-2-3-1 che ha in Cheyrou l’uomo di costruzione e più avanti punta sulla sostanza di Amalfitano, i cross e le invenzioni (11 assist, primo in Ligue 1) di Valbuena e gli inserimenti di Andrè Ayew, figlio del Pelè ex Torino. Aspettando Remy, che dovrebbe esserci il 13 marzo a San Siro, il terminale sarà Brandao. Il brasiliano, cacciato dopo un’accusa di stupro, è rinato grazie agli Atleti di Cristo. Ora a pregare è Ranieri.
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CHAMPIONS ANDATA OTTAVI
«Non giocate per me, ma per l’Inter» Ranieri ironico: «Non mi sento a rischio, anche se ho tanti "sponsor". I campioni verranno fuori» Gazzetta.it Gazza
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Brandao, attaccante dell’OM AP
MATCH DI MARSIGLIA IN TEMPO REALE I TIFOSI E I TECNICI
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BATTUTO DA DIDIER Esiste un precedente tra Ranieri e Deschamps, che allenavano rispettivamente Chelsea e Monaco: la semifinale di Champions 2003-04. ANDATA All’andata a Montecarlo i francesi si impongono per 3-1. RITORNO Il Chelsea al ritorno, sul 2-0 e con la finale in tasca, si fa rimontare nell’ultima mezz’ora: 2-2 e passa il Monaco.
DAL NOSTRO INVIATO
ANDREA ELEFANTE MARSIGLIA (Francia)
Non si sente nervoso «perché non fa parte del mio carattere», dice. Sarà: per dirla tutta, abbiamo visto Claudio Ranieri molto più sereno altre volte. Che poi ci sta, ci mancherebbe: in fondo cammina da un po’ sul filo di un’incertezza appiccicosa. Il fatto è che per mascherarla con toni e parole il meno possibile malfermi, ieri ha finito per trasmettere una sensazione di stizza, di arroccamento sulle sue posizioni, perfino di sfida incazzereccia, difficilmente traducibile con il suo semplice «sono solo determinato a fare bene». Si dice che... I fatti stanno a ze-
ro: anche se Moratti preferirebbe non pensarci, non vuole pensarci, Marsiglia potrebbe anche decidere il futuro in panchina di Ranieri. Perché una sconfitta non necessariamente sarà il timer di una bomba ad orologeria, però c’è modo e modo di perdere e poi a quel punto bisognerà vedere: una riedizione della mattanza di Roma
«Esonero? Non ci penso. Ora mi interessa solo far giocare bene la squadra» Se passa gli ottavi, per contratto Ranieri riceverà un bonus da 150 mila euro potrebbe ripresentare il problema. Che il tecnico non vede, anche se sente, e legge, e intuisce: «Esonero? Io non penso a quello che può succedere dopodomani, ma solo a come far rendere al massimo l’Inter. E non chiederò mai alla mia squadra di giocare per me: loro devono giocare per l’Inter, non per l’allenatore. In ogni caso non mi sento a rischio, anche se ho buoni sponsor. Quali? I "si dice che": imperversano da un po’. E se in tanti mi vogliono a rischio, vuol dire che ho tanti sponsor...».
Gara da campioni Così, a muso duro. Un po’ come dovrebbe giocare l’Inter stasera. Come Ranieri è convinto che l’Inter giocherà: «Ricomincia la Champions e sicuramente faremo bene. È l’ora giusta per reagire: due partite secche, loro in un grande momento, noi in difficoltà, sono queste le sfide che mi piacciono. E non solo a me: in gare così i campioni vengono fuori». E per spiegare quel «gare così», Ranieri parla di «adrenalina, ultrastimoli, tensione», come se la Champions d’incanto potesse riaccendere tutte le spie giuste, mica solo quelle degli allarmi. «È da un sacco che cerchiamo la partita della svolta, ma la storia di questa nostra stagione è fatta di alti e bassi: ci sta, quando hai fatto solo benissimo per tanto tempo. Ma questa non è una squadra vecchia, malata grave, alla fine di un ciclo. Le capita solo di dover recuperare energie nervose, in alcuni momenti del campionato: spero non anche in Champions».
Claudio Ranieri, 60 anni, parla alla squadra durante l’allenamento di ieri al Vélodrome. Sullo sfondo i portieri REUTERS
Il tabù ottavi Ecco, la Cham-
pions. Una specie di mulino a vento personale per Ranieri: folate beffarde, soprattutto agli ottavi di finale, e chissà se è anche per quello che nel suo contratto c’è una clausola che prevede un premio di 150.000 euro nel caso di qualificazione ai quarti. Già, gli ottavi di finale: sarà anche vero che non li sente come un tabù («Le statistiche le guarderò solo quando smetterò di allenare»), ma intanto sono stati il suo capolinea con la Juventus e poi anche la Roma, dove non arrivò a giocarsi neppure la gara di ritorno. Con il Valencia era andata anche peggio: non valicò la fase a gruppi (colpa anche dell’Inter). Il meglio era arrivato prima, con il Chelsea, stagione 2003-2004, ma oggi, stringendo la mano al collega, almeno per un attimo gli tornerà in mente di quando fu proprio Deschamps ad interrompere la sua corsa in semifinale: Didì era al Monaco, Mourinho era un’ombra che volteggiava già sul suo lavoro. E che poi, successivamente, non lo ha mai sponsorizzato granché. Tanto per stare in tema.
Ranieri e Deschamps, ma anche i tifosi nerazzurri e le loro emozioni: prima e dopo la partita. Con i video in arrivo da Marsiglia, seguiremo momento per momento l’importante appuntamento della stagione interista.
I VIDEO DA NAPOLI LA «GAFFE» DI MOU NEYMAR A BAHIA I video con commenti e reazioni da Napoli, dopo la sfida di Champions con il Chelsea. L’infelice espressione omofoba utilizzata da Mou prima della partita di Mosca e le immagini di Neymar al Carnevale di Salvador de Bahia.
6 NAZIONI: CITTADINI E MCLEAN PRONTI A SFIDARE L’IRLANDA Immagini dall’Acqua Acetosa prima della partenza per l’Irlanda. Gli azzurri si preparano alla 3a sfida del Sei Nazioni. Cittadini pronto a rilevare Castrogiovanni: «Mai stato così pronto». Mc Lean: «Io? Non calcio più».
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L’ALTRO OTTAVO IL TECNICO DEGLI SVIZZERI HA ALLENATO LE GIOVANILI BAVARESI, IL CENTROCAMPISTA È GIÀ STATO ACQUISTATO PER L’ANNO PROSSIMO
Vogel e Shaqiri guidano il Basilea Il Bayern sfida passato e futuro DAL NOSTRO INVIATO
PIERFRANCESCO ARCHETTI BASILEA (Svizzera)
Sarà la vicinanza al confine, circa sei km, ma quando espatria a Basilea, il Bayern pensa sempre di essere a casa. Nell’ultimo passaggio, il 27 settembre 2010, venne annunciato addirittura il prolungamento del contratto a Louis van Gaal, con firma in hotel come se fosse la sede di Monaco. Il giorno dopo l’olandese vinse 2-1, doppietta di Schweinsteiger (oggi k.o.), però non arrivò a fine stagione anche se ricorda Basilea con un certo piacere, soprattutto a fine mese quando riceve ancora lo stipendio dai tedeschi. Amici Il Bayern è in crisi (terzo
in Bundesliga), Rummenigge è furibondo, però la Svizzera e la Champions danno fiducia perché si incontrano tanti amici. Con uno di questi, Xherdan Shaqiri, i rapporti sono molto cordiali da quando è stato ingaggiato dal Bayern per le prossime 4 stagioni, partendo da luglio: stasera chiede a Heynckes di non arrabbiarsi se segnerà. Ma è in panchina che batte un cuore biancorosso: l’allenatore Heiko Vogel, 36 anni, è tedesco e tifava Bayern sin da piccolo, anche se proviene dalla zona di Kaiserslautern. Giocatore dilettante e scarso, si iscrisse all’università di Monaco poco più che ventenne, ramo scienza dello sport. Alle lezioni di tattica e dinamica doveva aggiungere un’esperienza sul campo: chiese al Mona-
co 1860 ma non venne preso, allora un docente che aveva delle conoscenze al Bayern lo introdusse. «Mi andava bene anche la squadra femminile», ha spiegato, invece lo inquadrarono nelle giovanili. In nove anni, dall’Under 10 all’Under 17, ha visto crescere tanti suoi attuali avversari: Lahm, Müller, Badstuber, Kroos, Alaba e anche il napoletano Contento. Per alcuni è stato un fratello maggiore, vista l’età. Otto anni lo dividono da Lahm, che adesso lo prende in giro: «Facevamo delle partite libere, finito l’allenamento: gli abbiamo insegnato noi a giocare a calcio». E Müller, con il quale scambia spesso sms: «Quanti tunnel gli ho fatto». Heiko Vogel, 36 anni, allenatore del Basilea dallo scorso ottobre REUTERS
Cervellone con benda Vogel
non aveva molta tecnica: «Neanche Mou e Villas Boas erano grandi calciatori». Però lo chiamavano «cervellone» per la conoscenza tattica, la psicologia delicata e la voglia di arrivare. Nel 2008 lasciò il club, fra i rimpianti dei superiori, per diventare il vice di Thorsten Fink, pure lui fuoriuscito da casa Bayern per cercare la propria strada. Prima Ingolstadt (promozione in B tedesca), poi Basilea (due titoli e una coppa). Quando Fink a ottobre ha scelto l’Amburgo, Vogel è rimasto come interim trainer. Una sola sconfitta, nel suo debutto in Champions con il Benfica (18 ottobre), poi 13 gare senza k.o. e l’eliminazione del Manchester United. Lo hanno fatto capo. «Sono infinitamente grato al Bayern, ma voglio batterlo». Anche se i suoi allievi lo riempivano di tunnel, per dimostrare che ha studiato lunedì ha fatto allenare gli svizzeri con una benda sull’occhio per migliorare la coordinazione. Al Bayern si sono inquietati. © RIPRODUZIONE RISERVATA
BASILEA (4-4-2) BAYERN (4-2-3-1) OGGI ORE 20.45 1 SOMMER ABRAHAM 27 19 6 STEINHÖFER DRAGOVIC
4-4-2
PARK 3
17 8 34 SHAQIRI HUGGEL G. XHAKA
20 F. FREI
13 9 A. FREI STRELLER 33 GOMEZ 7 RIBERY
25 MÜLLER
10 ROBBEN
39 30 KROOS LUIZ GUSTAVO 21 28 17 13 LAHM BADSTUBER J. BOATENG RAFINHA NEUER 1
4-2-3-1
ARBITRO Rizzoli (Italia). TV Sky Sport 3 HD e Calcio 2 HD; Premium Calcio e Calcio HD2. BASILEA Panchina 23 Colomba, 29 Kovac, 24 Cabral, 4. P. Degen, 28 Andrist, 14 Stocker, 31 Zoua. All. Vogel. BAYERN Panchina 22 Butt, 14 Usami, 23 Pranjic, 9 Petersen, 27 Alaba, 11 Olic, 44 Tymoschchuk. All. Heynckes.
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«Picchi mi prese per il collo Zanetti, fai così anche tu» Mazzola ricorda la sfida a Marsiglia nel ’63 col Monaco: «Segnai 2 gol ma il capitano mi sgridò. E all’Inter di oggi servirebbe quella grinta» ALEX FROSIO
Anche allora c’era Ranieri. Il Principe Ranieri. Perché Claudio non ha i settant’anni addebitatigli anni fa da Mourinho e ai tempi era ancora un ragazzino. Anche allora, stagione 1963-64, erano gli ottavi di finale di Coppa dei Campioni e si giocava al Velodrome di Marsiglia, come stasera: l’avversario non era però l’Olympique, ma il Monaco, perché la squadra del Principato non aveva un impianto adeguato alla portata dell’evento (lo stadio Louis II sarebbe stato completato, nella sua forma attuale, soltanto nel 1985). Monaco-Inter, dunque, 4 dicembre 1963. All’andata i nerazzurri di Helenio Herrera hanno vinto 1-0, rete di Ciccolo; il ritorno va ancora meglio, 3-1 per l’Inter, con doppietta iniziale del ventunenne Sandro Mazzola, gol francese di Theo su rigore e prodezza finale di Luis Suarez: veronica sulla linea di fondo e tocco in rete. Fu una tappa fondamentale per la crescita internazionale dell’Inter del Mago e di Moratti padre, che poi sarebbe volata fino alla prima Coppa Campioni della sua storia, bissata l’anno successivo.
«
Massacro «Ma quel giorno a
Wes primadonna si è dimenticato di come giocava con Mourinho e con l’Olanda
Marsiglia fu un massacro — ricorda oggi Mazzola — perché rimanemmo in nove: si fece male subito Picchi, dopo appena cinque minuti, poi Ciccolo, un mancino molto bravo tecnicamente che in Europa con l’Inter giocò soltanto quelle due partite contro il Monaco. Entrambi però furono costretti a rimanere in campo perché a quei tempi non c’erano le sostituzioni. Così, nonostante la vit-
toria dell’andata e la mia doppietta a inizio partita, soffrimmo fino alla fine». E proprio dopo il fischio finale il Principe Ranieri si lamentò per l’eccessiva durezza degli interisti, mentre un centinaio di tifosi monegaschi, imbufaliti con l’arbitro Ortiz — che aveva annullato un gol al Monaco per fuorigioco, tuttavia nettissimo secondo i cronisti dell’epoca —, fecero addirittura invasione di campo tentando di aggredire il
QUALUNQUE COSA TI PORTINO I PROSSIMI 7 ANNI,
Il primo gol di Sandro Mazzola al Monaco negli ottavi di Coppa dei Campioni 1963-64. A destra, Mazzola oggi
direttore di gara: tafferugli con le forze dell’ordine, con 16 agenti e 20 spettatori feriti. Carica Anche in campo c’era
chi lottava, e parecchio. E a questo proposito Mazzola ricorda un episodio curioso: «Io giocavo di punta, ma a un certo punto Picchi, infortunato ma stoico, al limite della nostra area mi prese per il collo della maglietta, mi guardò negli occhi con sguardo da leone e mi disse: "Oggi giochi come il tu’ babbo". Aveva una carica incredibile». L’aneddoto apre uno squarcio sull’Inter di oggi: «Quello è lo spirito, la grinta che servirebbe per cancellare le ultime partite della squadra di Ranieri. Ma ci vorrebbe anche un capitano come Picchi: Zanetti è un buonissimo capitano, ma Armando aveva quel carattere livornese in più...». E magari non avrebbe problemi a prendere per il bavero Sneijder: «L’olandese non deve fare la primadonna, deve giocare da Sneijder, come faceva con Mourinho e con l’Olanda. Ultimamente si è un po’ dimenticato come si fa...».
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UNA VITA ALL’INTER Sandro Mazzola è nato a Torino l’8 novembre 1942, figlio di Valentino, giocatore del Grande Torino scomparso nella tragedia di Superga.
S Con l’Inter Ha trascorso tutta la carriera in nerazzurro: esordio il 10 giugno 1961, ultima partita il 3 luglio 1977. Con l’Inter ha giocato 565 partite segnando 158 gol. Ha vinto 4 scudetti, 2 Coppe dei Campioni e 2 Intercontinentali
Coppa accessibile Wes non è però l’unico problema dell’Inter attuale: «I problemi sembravano risolti, con quel filotto di partite vinte. Non è stato così. Penso che ci sia soprattutto un problema di età, giocatori che vanno in difficoltà se devono giocare tre partite alla settimana». Eppure la Champions potrebbe essere accessibile, secondo Mazzola: «Ci sono poche partite, con il turnover giusto l’Inter potrebbe anche arrivare in fondo...». Con Zanetti-Picchi e Sneijder-Mazzola tutto sarebbe possibile. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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SABATO MILAN-JUVE LA POLEMICA
A
Agnelli attacca
LA LITE INFINITA
«Abete su Conte? Parole inopportune» DAL NOSTRO INVIATO
G.B. OLIVERO TORINO
Altra giornata, altra puntata. Ormai sembra una fiction, con protagonisti sempre nuovi. Data d’inizio? Il 5 febbraio: sono passati appena diciassette giorni. Alla fine di Juve-Siena, Beppe Marotta si lamenta per il rigore non assegnato per fallo di mani di Vergassola: «Chiediamo equità e rispetto». Il giorno dopo gli risponde il designatore Braschi: «Tutte le squadre meritano equità e rispetto, non solo la Juve». Dopo Parma-Juve, Conte attacca: «Sento una brutta aria: nel dubbio gli arbitri preferiscono sbagliare contro la Juve. Il motivo? Ripensate al passato». Domenica scorsa interviene Massimiliano Allegri: «Mi sarei divertito se avessero annullato il gol di Chiellini al Catania. A Ibrahimovic quei salti vengono fischiati». Lunedì tocca a Marotta: «Noi non guardiamo a quanto accade in casa d’altri». Sempre lunedì il presidente della Figc Giancarlo Abete a precisa domanda sulle frasi di Conte risponde così: «Le parole di Conte sono state abbastanza forti. Non sono infastidito, ma triste e abituato a sentir parlare di Calciopoli, una realtà che purtroppo fa parte del mondo del pallone in Italia». Parole inopportune Basta così? No. Ieri è arrivata la controreplica di Andrea Agnelli: «Ho trovato le parole di Abete decisamente inopportune — ha detto il numero uno della Juve —. O il presidente della Figc commenta le dichiarazioni di tutti gli allenatori oppure non mi sta bene che lo faccia solo con quelle del nostro tecnico. Si è parlato molto di stile, noi abbiamo discusso delle nostre cose e ho notato che in questi giorni molti si sono occupati di Juve. Ognuno dovrebbe parlare per sé». Agnelli ha aggiunto: «Mi rendo conto che ci sia
Polemica Abete, naturalmen-
te, non gradisce l’intervento di Agnelli e ribatte: «Se c’è la volontà strutturale a polemizzare, non è certo la mia. Le mie riflessioni sono sempre all’insegna del massimo equilibrio e rispetto per i grandi club. Le polemiche su Calciopoli ci accompagneranno ancora per decenni. Lunedì ho detto che le polemiche rientravano nella logica di accompagnamento verso una grande partita come quella tra Milan e Juventus. Ho anche detto che il calcio italiano ha pagato, a livello di ranking Uefa, l’assenza della Juventus dopo Calciopoli. Il mondo del calcio vive nella polemica e questo vale per tutti i club». Per fortuna sabato si gioca.
Andrea, tutto un equivoco (ru.p) Sono il testimone vocale delle dichiarazioni «decisamente inopportune» di Giancarlo Abete, ospite lunedì, come chi scrive, della trasmissione radiofonica «La politica nel pallone». A una domanda del conduttore Emilio Mancuso sulle esternazioni arbitrali di Conte, il presidente federale ha risposto, come sa fare benissimo, senza in pratica dire nulla che non fosse assolutamente scontato e politicamente corretto. Vogliamo rassicurare Andrea Agnelli: Abete, nell’ora di trasmissione, non ha parlato di Allegri, Ranieri, Luis Enrique o Mazzarri, come sembra di capire sarebbe piaciuto al presidente della Juventus, solo perché nessuno gli ha fatto domande su di loro.
S Stefano Braschi, designatore degli arbitri, replica il giorno dopo: «Tutte le squadre meritano equità e rispetto, non solo la Juventus»
S Antonio Conte, dopo Parma-Juve, attacca: «Sento una brutta aria. Nel dubbio gli arbitri preferiscono sbagliare contro di noi. Ripensate al passato»
© RIPRODUZIONE RISERVATA
CANDIDATURA BALLOTTAGGIO CON CRACOVIA, IL 7 NOVEMBRE LA SCELTA
Politici e campioni lanciano Torino a capitale europea dello sport 2015 TORINO C’erano i protagonisti di Torino 2006, atletici e dirigenti del mondo dello sport, ieri mattina al Palavela, per la presentazione della candidatura del capoluogo piemontese a Capitale Europea dello Sport 2015. La scelta — la città polacca di Cracovia l’unica concorrente in lizza — avverrà il 7 novembre. All’incontro tra rappresentanti del mondo dello sport, imprenditoriale e politico di Torino e Piemonte, erano
presenti oltre al sindaco Piero Fassino, a fare gli onori di casa, il ministro dello sport Piero Gnudi, il presidente della Compagnia di San Paolo Angelo Benessia, l’ex sindaco di Torino Sergio Chiamparino, gli olimpionici Livio Berruti e Stefania Belmondo, i presidenti della Juventus Andrea Agnelli e del Torino Urbano Cairo, il fondatore di Slow Food, Carlo Petrini, Marco Boglione (Robe di Kappa), il presidente della Federbasket, Dino Meneghin, i vertici del comitato olimpico di Torino 2006, Valentino Castellani ed Evelina Christillin.
Urbano Cairo, il sindaco Fassino e il ministro Gnudi ANSA
f.bra.
S Massimiliano Allegri, interviene: «Mi sarei divertito se avessero annullato il gol di Chiellini a Catania. A Ibrahimovic quei salti vengono fischiati»
MERCATO IN DIRITTURA D’ARRIVO L’INGAGGIO DEL FRANCESE. TEVEZ CHIEDE SCUSA A MANCINI: PRONTO PER IL MANCITY
La Juve ha messo le mani su Pogba ma il Milan non s’è ancora arreso CARLO LAUDISA twitter@carlolaudisa MILANO
Paul Pogba, 18 anni, centrocampista dello United REUTERS
La Juve è ottimista, il Milan non considera chiusa la partita e il Manchester United sta facendo l’impossibile per convincerlo a rinnovare il contratto in scadenza. Il talentuoso Paul Pogba il 15 marzo compirà 19 anni ed è molto probabile che entro quella data farà la scelta della vita: al massimo a fine mese. Tutto lascia credere che proseguirà la sua carriera nel nostro campionato. Sir Alex Ferguson in questi ultimi giorni
ha alzato la posta: il Manchester United è pronto a far ricco questo ragazzo che già nel 2009 ebbe il coraggio di fare le valigie e lasciare il proprio Paese. E per l’addio al Le Havre nacque anche una contesa davanti alla Fifa: con il club francese che accusò lo United del «furto». La crisi Ma in questi due anni Po-
gba si è sentito trascurato, e rivendica spazio da protagonista. Ecco perché i soldi non sono tutto. Il Milan, ad esempio, aveva proposto una soluzione in comproprietà con il Genoa. E Pogba ha detto no. Perciò il
Petrucci riapre a Lotito le porte della Lega
S Macalli: «Dalla Figc Beppe Marotta, il 5 febbraio, dopo Juve-Siena, si lamenta per il rigore non dato per mani di Vergassola: «Chiediamo equità e rispetto»
Il n.1 Figc replica: «Non sono io a polemizzare Calciopoli ci accompagnerà per decenni» un po’ di nervosismo, che molte persone tutelino i loro interessi, noi abbiamo un grandissimo privilegio: siamo molto sereni. Affrontiamo la partita di sabato sapendo che il Milan è favorito perché è campione d’Italia ed è già virtualmente nei quarti della Champions. Noi andremo a fare una bella partita, è tanto tempo che non se ne gioca una così».
IL NODO SOSPENSIONE
club sta preparando una nuova offerta. Ma farà in tempo? Intanto, a proposito di Tevez, vecchia fiamma rossonera, si registrano le scuse ufficiali dell’attaccante a Mancini e al resto della squadra, ulteriore passo verso il pieno reintegro dell’Apache nel gruppo. La proposta La Juve ha speso pa-
role importanti, con il ragazzo, familiari e agenti. A coordinare i lavori, però, c’è Mino Raiola, stratega del suo approdo in Inghilterra due anni fa. Nelle scorse settimane l’agente italo-olandese ha riallacciato i rapporti con i bianconeri, definendo il passaggio del centrocampista Bouy dall’Ajax. E questo feeling ritrovato dà speranze al club di Agnelli. L’Inter ormai appare sorpassata, mentre i rossoneri si riservano l’ultimo rilancio. © RIPRODUZIONE RISERVATA
S Giancarlo Abete, lunedì alla radio: «Le parole di Conte sono state abbastanza forti. Non sono infastidito, ma triste e abituato a sentir parlare di Calciopoli»
norme per fare pulizia in Lega Pro» MAURIZIO GALDI ROMA
«Il Coni ha varato un codice etico per evitare che i presidenti (condannati anche in primo grado, ndr) possano continuare a svolgere incarichi da consiglieri federali o di Lega. Detto questo, è giusto invece che continuino a rappresentare le loro società». È nel suo saluto al convegno «Un contributo per nuove strategie di gestione delle società di calcio», organizzato dalla Lega Pro, che il presidente del Coni Gianni Petrucci lancia il giglio della pace a Maurizio Beretta, presidente della Lega di A, appena entrato nell’auditorium e, indirettamente, all’assente Lotito aprendogli le porte dell’attesa assemblea del 2 marzo. Si è parlato di riforma dei campionati, di legge 91, di legge sugli stadi, di normativa fiscale. «Il rinnovamento ci deve essere per tutti, non solo nello sport, ma in tutto il Paese — ha aggiunto Petrucci —. Il calcio ha i suoi problemi ma li affronta sempre al suo interno con grande serietà e competenza». Massima pulizia «Chiediamo alla Figc delle norme per impedire a determinate persone di inquinare il nostro mondo. Non le voglio più vedere, bisogna fare la massima pulizia a fine campionato, la moneta cattiva va scacciata per mantenere quella buona», ha detto il presidente della Lega Pro Mario Macalli, e sugli stadi: «Non vogliamo stadi fatiscenti e per questo è necessario che all’interno della legge ci siano anche le piccole società». E il presidente federale Abete è stato incisivo: «Il ministro Gnudi ha detto che entro giugno la legge ci sarà, ma se dovesse ancora tardare meglio metterci una pietra sopra». Contratto Macalli, ottenendo anche l’appoggio di Beretta, ha parlato di revisione della legge 91 e del contratto collettivo sostenendo l’ipotesi della «introduzione della figura dell’apprendistato sportivo». Sul piano fiscale, poi le proposte sono venute in particolare da Victor Uckmar che ha suggerito l’abolizione dell’Irap per le società in perdita; l’adozione di un regime fiscale agevolato per l’apprendistato; la riduzione dell’incidenza fiscale connessa agli stipendi dei tesserati visto che sono caratterizzati da picchi e sarebbe giustificata una tassazione separata da calcolarsi con l’aliquota pre-picco. © RIPRODUZIONE RISERVATA
INTESA CON LEGHE DI A E B
Comproprietà: l’Iva non si paga C’è l’ok del Fisco L’Agenzia delle Entrate ha dato ragione a Figc e Leghe A e B: i club continueranno a non pagare l’Iva sulle comproprietà. Resta aperto il fronte riguardante l’Irap. Per il Fisco le plusvalenze da compartecipazione non sono esenti dalla tassazione.
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Zlatan sfreccia in auto, urta una donna e va via Uscendo da Milanello Ibra colpisce con lo specchietto una giornalista alla mano (dito gonfio): può scattare la denuncia MILANO
Se sia piccolo o grande è ancora presto per dirlo, ma l’aspetto è quello di un guaio. Ieri pomeriggio, nel lasciare Milanello, Ibrahimovic ha urtato con lo specchietto sinistro della sua Audi A3 microfono e mano di una donna, V.R., che aveva provato a intercettarlo a pochi metri dal cancello del centro sportivo. Dopo l’urto lo svedese non si è fermato. La donna, italiana, che ai presenti si è qualificata come giornalista ed era con telecamera e cameraman al seguito, ha riportato un trauma alla mano destra (testimoni hanno parlato di un dito gonfio e rosso) e ha chiamato il
118. L’ambulanza l’ha trasportata all’ospedale di Tradate e a Milanello è arrivata anche la Polizia provinciale per ricostruire la dinamica. Punti da chiarire Dalle immagini di Sky si vedono essenzialmente due cose: la donna si piazza in mezzo alla strada (privata e di pertinenza del centro sportivo rossonero) con il braccio teso mentre sta sopraggiungendo Ibra, allo scopo di fermarlo; lo svedese esce dal cancello di Milanello, di fronte al quale stazionavano alcuni tifosi, in modo piuttosto deciso. A qualcuno dei presenti V.R. avrebbe anche espresso l’intenzione di denunciare Ibrahimovic. Sulla vicenda c’è qualche punto da chiarire: lungo il po-
meriggio la donna avrebbe detto di lavorare per realtà diverse (fra cui un social network e una famosissima agenzia fotografica), che era a caccia di messaggi di compleanno da parte dei giocatori, ma non è mai entrata in contatto con l’ufficio stampa del Milan. La prassi, in un caso del genere, per una figura che a Milanello dicono di non aver mai visto. Dopo l’urto, inoltre, la donna non
avrebbe mai coinvolto il Milan nella vicenda, chiamando l’ambulanza (il cameraman invece ha poi parlato con gli addetti stampa). Il club rossonero non commenta: l’accaduto è catalogato come un episodio. L’ora della verità Giorni caldi dunque per Zlatan, sul quale pende il verdetto della Corte giustizia federale. Il ricorso del Milan verrà discusso domani e, visto che c’è in ballo un anticipo, la Cgf dovrebbe emettere subito la sentenza. Superfluo dire che in via Turati sono molto speranzosi. m.pas. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Ibra esce in auto, urta la giornalista e se ne va SKY
Ibra sì o no, che fare? QuiMilan
QuiJuve
Robinho punto fisso Pato e Maxi in allerta
Senza lo svedese linee ancor più vicine
MARCO PASOTTO MILANO
Il concetto è condensabile in questi termini: se non c’è ci arrangiamo ugualmente, ma se c’è è meglio. Nell’ultimo anno e mezzo lo hanno detto più volte sia Galliani che Allegri, ed è una buona definizione di Ibra-dipendenza: esiste, ma non è totale. Non resta che attendere il verdetto della Corte di giustizia federale. Da lì in poi l’aspetto tattico imboccherà la strada definitiva dopo alcuni giorni trascorsi ad allenarsi «al buio». Con Zlatan Nel caso in cui la Cgf
restituisse Ibra ad Allegri, in avanti il Milan si affiderebbe a lui e a Robinho. Coppia supercollaudata, nei movimenti e nell’intesa, col brasiliano che svaria e si adatta ai movimenti — di respiro sempre più ampio — di Zlatan. Un sistema di gioco che si poggia sempre sugli
inserimenti dalla trequarti e dalla mediana, dal momento che Robinho si sposta di continuo per non dare punti di riferimento e Ibra si abbassa molto per andare a prendere palla e favorire gli ingressi dei centrocampisti. Cosa che Boateng ha nel sangue, ma che pure Emanuelson sta imparando a fare. Senza Zlatan Nell’ipotesi in cui Ibra dovesse scontare anche la terza giornata di squalifica, Robinho avrebbe accanto uno fra Pato e Maxi Lopez. Più facile pensare al Papero (ieri Shevchenko ha detto a Milan Channel: «E’ il suo momento, punto su di lui, può fare la differenza»), che ovviamente si conosce di più con Binho rispetto all’argentino. Con Pato dentro, meno inserimenti da dietro e un attaccante che punta dritto alla porta. Con Maxi, un uomo d’area ma anche un’abile sponda per le incursioni di Muntari e Nocerino. © RIPRODUZIONE RISERVATA
DAL NOSTRO INVIATO
S Zlatan Ibrahimovic, 30 anni, quest’anno in campionato ha segnato 15 gol ed è secondo dietro Di Natale (17 reti) nella classifica cannonieri PHOTOVIEWS
G.B. OLIVERO VINOVO (Torino)
Ibra o non Ibra? Questo non è il problema. Almeno non lo è per Antonio Conte che studia la tattica migliore da opporre al Milan senza lasciarsi condizionare dal dubbio riguardo alla presenza dello svedese. A Vinovo il concetto è chiaro: con o senza Ibra è il Milan a cambiare, sia uomini (ovviamente) che manovra d’attacco (perché le caratteristiche di Zlatan sono uniche). Per la Juve la situazione è diversa: l’eventuale disponibilità di Ibrahimovic non modificherebbe la formazione, ma inciderebbe nei compiti tattici di alcuni giocatori. In passato Zlatan ha quasi sempre duellato (e perso) con Chiellini, che ha due pregi: la fisicità e la reattività, doti che gli consentono di reggere l’urto della potenza di Ibra e di prenderlo sul tempo.
Compattezza La vera differen-
za per la Juve sarà tattica: Ibrahimovic ha accentuato la tendenza ad arretrare per diventare il regista offensivo del Milan. Ma al suo posto Allegri schiererebbe un attaccante (Pato o Maxi Lopez) che cerca la profondità. E così allunga gli avversari, ma consente alla difesa di cercare il fuorigioco. Sono diversi anche i tempi della manovra. Se c’è Ibra la palla arriva più rapidamente in avanti e poi tocca allo svedese gestire la situazione: quindi la Juve deve ripiegare in fretta, controllare Zlatan ed evitare lo scarico sui centrocampisti. Se non c’è Ibra il giro-palla è più lento, il Milan chiama gli avversari fuori e poi cerca di colpirli all’improvviso con le accelerazioni dei vari Emanuelson, Muntari e naturalmente Robinho. E la Juve dovrà essere ancor più compatta tra le linee di difesa e centrocampo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 22 FEBBRAIO 2012
SABATO MILAN-JUVE NOVITÀ DALL’INFERMERIA
v identiKit & CARRIERA
Boateng ai box: se non ce la fa c’è Emanuelson Il Milan ha più speranze di riavere il ghanese con la Juve. In ogni caso è pronto l’olandese MARCO PASOTTO MILANO
Sarà dura. Molto dura. Ma il Milan proverà in tutti i modi a recuperare Boateng per sabato. Giusto per chiarire, ieri sera le probabilità di vederlo in campo con la Juve non arrivavano al 20 per cento. Ma qualsiasi cifra sopra lo zero val bene un tentativo per riavere uno dei giocatori più decisivi e importanti. Fisioterapia a cottimo Si tratta di
avere pazienza fino al giorno della partita. Fino ad allora le condizioni di Prince verranno monitorate quotidianamente, senza illudersi troppo, cercando di capire se la massiccia dose di cure mirate e fisioterapia riuscirà a produrre il miracolo con la sua coscia sinistra (la stessa che lo aveva tenuto fuori un mese prima del rientro con l’Arsenal). La parola d’ordine è attesa. Ieri il Boa è arrivato a Milanello intorno alle 9.30 e ha iniziato subito a lavorare coi fisioterapisti. Ai tifosi fuori dal
centro sportivo ha detto «non lo so, vediamo». Meglio questo di un no secco. I medici intanto non si sbilanciano, sebbene dall’ambiente milanista emerga un cautissimo ottimismo. Buone notizie — in questo caso certe — arrivano da Pato, che aveva saltato la trasferta di Cesena. Ieri il brasiliano si è allenato regolarmente col gruppo e per sabato sera si candida a una maglia da titolare. Hanno lavorato a parte Mexes, che non ha ancora smaltito l’infiammazione al ginocchio sinistro, e Nesta: anche lui sarà valutato giorno per giorno. Urby il tuttologo Mentre Boa-
teng prova a stringere i denti, Emanuelson si gode il momento di grazia. L’olandese è pronto a sostituire ancora Prince sulla trequarti, forte della fiducia dell’allenatore e di una serie di prestazioni in continua crescita. Allegri lo trova molto miglioLE OPINIONI di Marchegiani e Morace
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rato sotto tutti gli aspetti. Anche quello della «cattiveria», in cui latitava un po’. La fiducia del tecnico d’altra parte è evidente anche dalle molteplici modalità di impiego. La pallina del flipper rende bene l’idea: su, giù, destra e sinistra. Emanuelson è il tuttologo del Milan, quel tipo di giocatore che sa adattarsi a ogni situazione e indossare qualsiasi vestito: dalla tuta allo smoking. Poche settimane fa Allegri lo aveva praticamente bocciato come trequartista, poi esigenze tattiche e di infermeria hanno indotto l’allenatore a riportarlo dietro le punte. E Urby ha finalmente trovato quelle «giocate importanti» — come chiedeva Allegri — che hanno dato al Milan un’altra arma in più. © RIPRODUZIONE RISERVATA
SABATO CON LA GAZZETTA
Melissa Satta si racconta sul nuovo SportWeek
Nel nuovo SportWeek in edicola da sabato con la Gazzetta dello Sport, da leggere anche una bella intervista a tutto tondo con Melissa Satta, da qualche mese compagna inseparabile di Kevin Prince Boateng. La 26enne showgirl e modella si confessa: dalla nuova vita privata col milanista (pare che i due facciano sesso da record...) al vecchio flirt con Bobo Vieri («Nel privato è sempre stato un generoso, adesso sta vivendo una seconda giovinezza e sono molto contenta per lui»), fino ai sogni (non solo proibiti) della ragazza sarda di adozione, ma nata a Boston, negli Stati Uniti. Melissa ha avuto anche un passato (turbolento) da calciatrice: «ho smesso solo per i lividi che mi vedevano sulle gambe, non mi piacevano proprio...».
laFotonotizia
Urby Emanuelson, 25 anni: domenica a Cesena ha segnato il primo gol in Serie A LIVERANI
Maxi Lopez ancora papà Lunedì Maxi Lopez è diventato papà per la terza volta: la moglie Wanda Nara ha dato alla luce Benedicto, che pesa 3 chili.
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SABATO MILAN-JUVE UOMINI CHIAVE
Marchisio più Vidal
Decisivi nella vittoria dell’andata, il tecnico Juve gli chiederà gli stessi movimenti per mettere ancora in difficoltà il Milan a lunghi rinvii a casaccio per iniziare l’azione. La Juve quella sera giocò con il 4-1-4-1 e Marchisio e Vidal si divisero il campo per settori: Claudio correva spesso in verticale, Arturo in orizzontale, Pirlo dirigeva e il Milan non vide mai il pallone. Adesso le due mezzali bianconere non sono nelle stesse brillanti condizioni, ma a Vinovo si percepisce grande ottimismo perché entrambi sono in crescita. In una squadra che fatica a segnare con le punte, gli inserimenti dei centrocampisti diventano fondamentali.
DAL NOSTRO INVIATO
G.B. OLIVERO VINOVO (Torino)
Tutti in campo, tutti di corsa. Nessun infortunato, nessuno che si distragga. Dopo il riposo di domenica e lunedì, la settimana della Juventus è iniziata con una lunga giornata trascorsa a Vinovo: allenamento tattico al mattino e misto al pomeriggio. Dopo pranzo a bordo campo c’erano anche Andrea Agnelli, Beppe Marotta, Pavel Nedved e Fabio Paratici. E i giocatori sono apparsi allo stesso momento concentrati e sereni: il modo migliore per avvicinarsi alla sfida di San Siro.
2 ottobre 2011: la doppietta del Principino
Pressione e densità Particolar-
L’abbraccio tra Claudio Marchisio e Arturo Vidal dopo il gol dell’1-0 del Principino che poi segnerà il definitivo 2-0 LAPRESSE
mente interessante il lavoro pomeridiano dei difensori e dei centrocampisti. L’impressione è che Antonio Conte sia intenzionato a riproporre il 3-5-2 e che i dubbi riguardino il ruolo di esterno sinistro (Pepe favorito su Estigarribia) e la spalla di Vucinic (Matri in vantaggio su Quagliarella e Borriello). Nell’esercitazione di ieri il tecnico bianconero ha cercato di fare un ripasso di concetti già noti e che in particolare contro il Milan saranno molto preziosi: ai suoi giocato-
ri l’allenatore chiederà di disturbare il giropalla fin dalla trequarti rossonera e di fare densità in mezzo al campo. Ovvio lo scopo di Conte: sporcare le linee di passaggio verticale e costringere gli attaccanti di Allegri a ricevere la palla possibilmente con le spalle alla porta. Due fasi Ma siccome la Juven-
tus va a San Siro con l’idea di fare la partita e non certo di su-
birla, diventano ancor più importanti del solito la condizione e l’interpretazione del match di Claudio Marchisio e Arturo Vidal. All’andata il Principino fu fondamentale non solo per i due gol nei minuti conclusivi della partita ma anche per la continua spinta, mentre il Guerriero andò in costante pressione sui portatori di palla rossoneri: un compito svolto talmente bene che il Milan spesso fu costretto ad affidarsi
Replay È plausibile che a San
Siro si ripropongano le incombenze dell’andata: Marchisio dovrebbe sfruttare la superiorità numerica a centrocampo per sganciarsi con una certa libertà e arrivare in zona tiro (contro il Catania sabato scorso solo una disperata deviazione di un avversario gli ha impedito di andare in gol), mentre Vidal dovrà garantire la pressione in mezzo seguendo anche gli inserimenti dei rossoneri Muntari ed Emanuelson. Mai come questa volta la partita si decide a centrocampo. Il Principino e il Guerriero sono pronti. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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v Conte ha due certezze: v
REBUS IN ATTACCO
Matri, Borriello e Quagliarella Chi la spalla di Vucinic? VINOVO A segnare ci si allena segnando. Antonio Conte ne è convinto esattamente come ne era convinto Marcello Lippi. Fare gol in allenamento fa bene al morale e aumenta le possibilità di riuscirci in partita. Così ieri le punte della Juve (Borriello, Del Piero, Matri, Quagliarella e Vucinic più gli esterni Krasic ed Elia) si sono esercitate con una lunga serie di scambi brevi e conclusioni di destro e di sinistro. Poi, dopo un salto in palestra, hanno concluso la seduta con un duro lavoro atletico fatto di scatti e allunghi. Alla sfida di San Siro mancano ancora tre giorni e per la composizione dell’attacco non ci sono certezze. È molto probabile che in campo ci sarà Mirko Vucinic e in panchina Alessandro Del Piero. L’altro posto disponibile tra i titolari se lo stanno giocando Matri, Quagliarella e Borriello. E la scelta è anche tattica. Matri garantisce l’attacco della profondità molto più dei due compagni. Con Quagliarella verrebbe privilegiato il dialogo tecnico con Vucinic e anche la possibilità di decidere la sfida con un tiro improvviso da fuori. Borriello, infine, permetterebbe alla squadra di salire e ai centrocampisti di inserirsi anche perché ha il fisico e la tecnica per difendere il pallone da Thiago Silva. gb.o.
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SERIE A RECUPERO 21a GIORNATA BOLOGNA FIORENTINA
4
2 0
I NUMERI
GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 2-0 MARCATORI Diamanti al 30’, Ramirez al 43’ p.t. BOLOGNA (3-4-2-1) Gillet; Raggi, Portanova (dal 36’ s.t. Cherubin), Antonsson; Pulzetti, Mudingayi, Perez, Rubin; Ramirez (dal 23’ s.t. Kone), Diamanti; Di Vaio (dal 32’ s.t. Acquafresca). PANCHINA Agliardi, Morleo, Garics, Taider. ALLENATORE Pioli. FIORENTINA (3-5-2) Boruc; Gamberini, Natali, Nastasic (dal 29’ s.t. De Silvestri); Cassani, Oliveira, Montolivo, Lazzari, Vargas (dal 14’ s.t. Salifu); Amauri, Jovetic. PANCHINA Neto, Felipe, Romulo, Cerci, Ljaijc. ALLENATORE D. Rossi.
La magia di Gaston Ramirez, 21 anni, che di tacco segna il 2-0 del Bologna. E’ il suo quinto gol in campionato ANSA
Apre il fantasista, poi magia dell’uruguaiano Pioli può sorridere, a Rossi non basta Jovetic LUCA CALAMAI BOLOGNA
L’amico Celentano non si offenda. Questo è il «monologo» che Gianni Morandi predilige. Il presidente onorario rossoblù salta, sorride, quasi si commuove per il suo Bologna che vince 2-0 il derby dell’Appennino, allunga a 7 partite la striscia positiva e aggancia in classifica proprio la Fiorentina a 28 punti. Una quota che garantisce un futuro sereno. Sempre per restare in tema Sanremo la squadra di Pioli propone i suoi tre «piccoli» tenori. E uno di questi, Gaston Ramirez, regala un acuto da favola. Primo tempo, minuto 43’: Di Vaio scappa sulla fascia destra e dal fondo cesella un cross sul quale si avventa il gioiello del Bologna: colpo di tacco in corsa e palla in rete. Con il portiere Boruc incredulo. Un gol che chiude la partita e che si candida a «prodezza dell’anno». E’ quasi un dettaglio che l’azione avrebbe dovuto essere interrotta sul na-
scere per un millimetrico fuorigioco di Di Vaio. Sarebbe stato un delitto perdere una rete così bella. La magia di Ramirez non ha niente di casuale, è figlia del repertorio tecnico di un genietto destinato a essere uno dei pezzi più contesi del prossimo mercato. Dicevamo del tridente del Bologna. Pioli, ora che ha trovato i giusti equilibri, può permettersi tre uomini come Ramirez, Diamanti e Di Vaio. Se dai spazio a questi «piccoli tenori» sei fritto. Intesa Perché oltre ad avere
qualità hanno l’abitudine di cercarsi e aiutarsi. Tutti per uno, uno per tutti. Il gol dell’1 a 0 rossoblù conferma. Primo tempo, minuto 30: Di Vaio crea e serve Diamanti che si infila come una freccia nella difesa viola. Il primo tiro è respinto, il secondo beffa Boruc. Peccato che, nella ripresa, il talento di Santa Lucia, quartiere di Prato, macchi la prestazione con un inutile fallo che gli costa il giallo e un turno di squalifica. Pioli, comunque, ha pronta l’alter-
la Moviola DI A.FAN.
In fuorigioco Di Vaio nella giocata del 2-0 Al 10’, punizione di Vargas e palla che finisce sul gomito (alto) di Di Vaio, in area del Bologna. La Fiorentina chiede il rigore, l’impressione è che Di Vaio, voltato, copra la faccia. Irregolare il 2 0: al momento del primo passaggio, Di Vaio è con la gamba destra davanti a Nastasic; il gioco è proseguito con l’assist per Ramirez. Al 5’ s.t., rosso a Olivera che colpisce con una gomitata Diamanti. Al 39’ s.t., giallo «pesante» per Cassani, che sgambetta Diamanti: era diffidato. Manca un rigore al Bologna: nel finale, De Silvestri spinge in area Acquafresca, Giannoccaro ignora.
Rossi regge una quarantina di minuti. Anzi, fino al colpo di Ramirez sono i viola a costruire più occasioni. Ma Gillet, altro grande protagonista, compie due miracoli su conclusioni a botta sicura di Amauri e un destro a girare di Jovetic sfiora il palo con il portiere del Bologna immobile. Davanti la coppia Jo-Jo e Amauri tutto sommato funziona. I problemi sono altrove. In mezzo, a esempio, c’è poco e niente. Senza Behrami e con Montolivo svuotato dall’influenza, la Fiorentina non ha né sostanza né qualità. E in difesa sbandano un po’ tutti, a cominciare dal giovane Nastasic, in evidente fase calante. In avvio di ripresa, poi, ci pensa Olivera a cancellare qualsiasi ipotesi di rimonta con una gomitata su Diamanti punita con l’espulsione diretta. In dieci la squadra di Rossi alza subito bandiera bianca e ora farà bene ad arginare questa preoccupante picchiata. La zona Europa, indicata a inizio stagione dalla proprietà come «l’obiettivo», è irraggiungibile. Jo-Jo e compagni faranno bene a non farsi risucchiare in zona retrocessione, poi toccherà alla famiglia Della Valle intervenire con un rinnovamento quasi totale: la deludente annata della Fiorentina ha colpevoli in tutti i settori. In campo e fuori dal campo. Il Bologna aveva in partenza altre aspettative e quindi ora ha solo motivi per sorridere. L’ottimo lavoro di Pioli, un allenatore che meriterebbe più pubblicità, ha fatto crescere il valore complessivo della squadra. Questo garantisce una buona classifica e, per il futuro, tanti soldi in cassa.
Morandi
Pioli: «I viola ci hanno dato più problemi dell’Inter» «Per fortuna che Delio Rossi ha rifiutato la nostra panchina. Oggi abbiamo un allenatore che ha costruito una quadratura straordinaria»: così Gianni Morandi, da Sanremo al Dall’Ara, tributa il trionfo di Stefano Pioli. L’allenatore rossoblù però non alza i decibel del festival di Bologna: «La Fiorentina ci ha dato più problemi dell’Inter, all’inizio abbiamo sofferto la qualità dei viola ma poi siamo cresciuti confermando lo spirito che ci ha permesso di co-
gliere 7 risultati utili di fila. La vittoria di San Siro non ci ha saziato, ci ha dato più spinta. Oggi siamo una squadra nel vero senso della parola. Abbiamo segnato gol da applausi, quello di Ramirez è stato spettacolare».
di Ramirez vale il podio di Emma. Grande vittoria, più bella di quella di Milano. Bravo Gillet: si sta prendendo una bella rivincita contro i critici». Intanto su Ramirez c’è il pressing del Barcellona che venerdì ha mandato a San Siro un osservatore.
Il top Diamanti, il pratese che
ha aperto le ferite della Fiorentina, elogia il gemello uruguaiano: «Il gol di Gaston è il più bello che abbia mai visto in campo. Sono felice per la mia prova, ma sono stato un pollo a prendere l’ammonizione visto che ero in diffida». Anche il presidente Guaraldi duetta a distanza con Morandi: «Il gioiello
GILLET 7 Schizza a levare di porta due conclusioni di Amauri. Due interventi che valgono due gol. RAGGI 6 Ruvido, a volte impacciato. Ma sufficiente. PORTANOVA 6,5 Grinta e personalità. Pilota con mestiere la difesa rossoblù. E’ costretto a uscire per un problema muscolare. Brutto colpo per Pioli. CHERUBIN 6 Entra quando la Fiorentina è già k.o. ANTONSSON 6 Si fa sorprendere da un paio di incursioni di Amauri ma il bilancio finale è positivo. PULZETTI 6,5 Macina chilometri sulla fascia. Con qualità. MUDINGAYI 7 Un gigante. I centrocampisti viola gli rimbalzano addosso.
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nativa, Taider. Toccherà a lui domenica con l’Udinese. E la Fiorentina? La squadra di
BOLOGNA 7
PEREZ 6 Un gregario prezioso. RUBIN 6,5 Le sue incursioni danno respiro al Bologna.
i gol di Amauri in viola L’attaccante italo-brasiliano, arrivato dalla Juventus a gennaio, è ancora a secco nelle marcature con la Fiorentina, dopo 4 presenze ufficiali, tutte in campionato.
MIGLIORE h 7,5 ILRAMIREZ Il gol di tacco è un colpo da vero campione. Può essere il biglietto da visita per scenari più prestigiosi. KONE 6 Entra e sfiora il gol. DIAMANTI 7 Gol e invenzioni. Mezzo voto in meno per l’inutile ammonizione che fa scattare la squalifica. DI VAIO 7 Stavolta si traveste da uomo assist servendo palloni d’oro a Diamanti e Ramirez. E dire che qualcuno lo voleva pensionare... All. PIOLI 7 Ha idee fresche e riesce a migliorare i suoi giocatori.
FIORENTINA 5 BORUC 5,5 Non convince sul gol di Diamanti. GAMBERINI 5 Si fa beffare da Ramirez sul colpo di tacco che chiude la gara. NATALI 6 Prova a tenere in piedi una difesa che fa acqua da tutte le parti. NASTASIC 5,5 Il ragazzino (classe ’93 non dimentichiamolo) è ormai da tempo in riserva. DE SILVESTRI 5,5 Entra e travolge Acquafresca. Un intervento assurdo che l’arbitro avrebbe potuto punire con un calcio di rigore. CASSANI 6 Arriva a fatica al sei. Uno dei pochi viola. OLIVERA 4 La gomitata a Diamanti è la ciliegina su una gara da dimenticare. Acquisto che non funziona. MONTOLIVO 5 Non stava bene a causa dell’influenza, ma da uno come lui è lecito pretendere personalità. LAZZARI 5 Una partita senz’anima. VARGAS 6 Si batte a sinistra. Ma da attaccante, non da uomo a tutta fascia come vorrebbe Rossi. SALIFU 6 Entra e non sfigura.
Viola Delio Rossi laconico: «Faccio fatica a giudicare questo k.o. perché è nato da episodi tutti favorevoli al Bologna. Nel primo tempo abbiamo giocato bene, però ci hanno fatto due gol. L’espulsione di Olivera ci ha messo definitivamente fuori partita». © RIPRODUZIONE RISERVATA
«Ancora regali dopo Celentano» Gianni Morandi, reduce dal Festival e grande tifoso del Bologna, era al Dall’Ara: «Troppa grazia, quanti regali ho ricevuto. Prima Celentano a Sanremo e il record di ascolti, poi la vittoria con un gol così di Ramirez. Quel ragazzo è di un livello superiore!» INFOPHOTO
IL MIGLIORE
h
6 JOVETIC
Regala un paio di palloni d’oro ad Amauri e nella ripresa è l’unico a cercare il gol. AMAURI 6 Ancora a digiuno di gol. Ma almeno ci prova. Gillet lo gela con due parate miracolose. All. ROSSI 5 Non convince più la difesa a tre. Anche l’allenatore sembra in affanno.
TERNA ARBITRALE: GIANNOCCARO 5,5 Giusta l’espulsione di Olivera ma c’era un rigore per il Bologna (De Silvestri su Acquafresca) e il 2 0 nasce da una posizione irregolare di Di Vaio. Barbirati 5 - Viazzi 5,5.
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UMORI GUARALDI, PATRON ROSSOBLU’: «GRANDE GILLET». IL BARÇA SU RAMIREZ
ANDREA TOSI BOLOGNA
DI VAIO, DOPPIO ASSIST MUDINGAYI GIGANTESCO OLIVERA, SCIOCCO ROSSO
gare utili del Bologna La squadra di Pioli è imbattuta nel 2012: 3 vittorie e 4 pareggi, serie record per il Bologna in questa stagione. L’ultima sconfitta risale al 21 dicembre 2011, Bologna-Roma 0-2.
Bologna, Diamanti e tacco di Ramirez Fiorentina in crisi DAL NOSTRO INVIATO
di L.CAL.
7
ARBITRO Giannoccaro di Lecce. ESPULSI Olivera (F) al 5’ s.t. per gioco violento. AMMONITI Diamanti (B), Cassani (F), Gamberini (F) e Vargas (F) per gioco falloso. NOTE spettatori paganti 1.630 per un incasso di euro 29.493 e 12.490 abbonati per una quota di euro 134.404. Tiri in porta: 6-4. Tiri fuori: 5-4. Angoli: 5-6. In fuorigioco: 4-2. Recuperi: p.t. 1’; s.t. 4’.
le Pagelle
Recuperi
La Classifica PARTITE SQUADRE
PT
MILAN JUVENTUS UDINESE LAZIO ROMA NAPOLI INTER PALERMO CAGLIARI CHIEVO GENOA FIORENTINA BOLOGNA PARMA ATALANTA* CATANIA SIENA LECCE NOVARA CESENA
50 49 42 42 38 37 36 34 31 30 30 28 28 28 28 27 23 21 17 16
RETI
G
V
N
P
F
S
24 23 24 24 24 24 24 24 24 24 24 23 23 23 24 22 23 24 24 23
15 13 12 12 11 9 11 10 7 8 9 7 7 7 8 6 5 5 3 4
5 10 6 6 5 10 3 4 10 6 3 7 7 7 10 9 8 6 8 4
4 0 6 6 8 5 10 10 7 10 12 9 9 9 6 7 10 13 13 15
48 36 34 38 37 41 34 38 22 20 31 23 23 27 26 28 23 26 20 16
21 14 22 29 27 24 33 35 24 30 44 24 26 35 27 32 26 39 42 37
■ CHAMPIONS ■ PRELIMINARI CHAMPIONS ■ EUROPA LEAGUE ■ RETROCESSIONE La classifica tiene conto di quest’ordine preferenziale: 1) punti; 2) a parità di partite giocate, la differenza reti; 3) numero di gol segnati. *Atalanta ha sei punti di penalizzazione
Oggi ore 18.30 SIENA CATANIA (21a giornata) Mercoledì 7 marzo ore 18.30 CESENA CATANIA (22a gio.) BOLOGNA JUVENTUS (23a gio.) PARMA FIORENTINA (23a gio.)
(0 0) (0 1) (1 1) (0 3)
Prossimo turno Sabato 25 febbraio GENOA PARMA (ore 18) (1 3) MILAN JUVENTUS (ore 20.45) (0 2) Domenica 26 febbraio ore 15 (1 3) ATALANTA ROMA CAGLIARI LECCE (2 0) (3 3) CATANIA NOVARA CHIEVO CESENA (0 0) (0 2) SIENA PALERMO BOLOGNA UDINESE (ore 20.45) (0 2) (2 1) LAZIO FIORENTINA (ore 20.45) NAPOLI INTER (ore 20.45) (3 0)
Marcatori 17 RETI: Di Natale (3) (Udinese) 15 RETI: Ibrahimovic (6) (Milan); Cavani (2) Napoli 12 RETI: Denis (3) (Atalanta); Jovetic (4) (Fiorentina); Palacio (2) (Genoa); Milito (3) (Inter); Klose (Lazio) 11 RETI: Miccoli (1) (Palermo) 10 RETI: Calaiò (3) (Siena)
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SERIE A
Borini azzanna l’Italia Prandelli lo convoca
giudizio del Tombo DI DANIELE TOMBOLINI
Il c.t. chiamerà la punta della Roma contro gli Usa. E negli stage Silvestre, Santon ed El Shaarawy, che giocherà nell’U21 LUCA CALAMAI MASSIMO CECCHINI
I titolisti delle Nazionali possono fregarsi già le mani: sta per arrivare il tempo del Pirata e poi — dopo una dovuta tappa intermedia — si aprirà l’era del Faraone. No, non stiamo parlando di romanzi d’appendice, ma delle prossime convocazioni azzurre. Il 29 febbraio a Genova contro gli Stati Uniti, infatti, toccherà a Fabio Borini, 20 anni, lasciare subito l’Under e portare in dote agli azzurri di Cesare Prandelli per la prima volta il suo «coltello tra i denti» (affilato dai 7 gol stagionali già all’attivo), mentre il giorno precedente sarà il milanista Stephan El Shaarawy,19 anni, ad alzare la sua cresta nell’Under 21 di Ciro Ferrara, impegnata a Cannes contro la Francia. Finora l’attaccante nato a Savona ma di origine egiziana ha accumulato un paio di convocazioni tra gli azzurrini, però non ha mai esordito in una partita ufficiale (solo nel test col Bellinzona). Per il Faraone, comunque, l’Under potrebbe essere solo un momento di passaggio, perché negli stage per reparto che il c.t. Prandelli sta cercando d’inserire nell’affollato calendario italiano (il 19 marzo dovrebbe partire il primo), è probabile che riesca ad ottenere una chiamata anche nel gruppo della Nazionale maggiore. Silvestre & Santon Insomma —
dopo Balotelli, Ledesma, Motta e Osvaldo — la nuova era azzurra apre sempre più le porte ai cosiddetti «nuovi italiani».
Rizzoli, Banti e Peruzzo: quanti errori sui rigori Giornata condizionata dalle decisioni in area Tagliavento sempre in testa: fischia Milan-Juve? 24 ª GIORNATA
MAGLIA AZZURRA 1
2
PARTITA
ARBITRO
Fiorentina-Napoli Inter-Bologna Juventus-Catania Lecce-Siena Cesena-Milan Genoa-Chievo Novara-Atalanta Palermo-Lazio Roma-Parma Udinese-Cagliari Atalanta-Genoa recup. Parma-Juventus recup.
Orsato Damato Brighi Rizzoli Valeri Guida Banti De Marco Peruzzo Celi Doveri Mazzoleni
2 2 2 3 2 2 3 2 2 2 2 2
-2 -2 -3 -2 -2 -6
PUNTI
2 2 2 1 2 2 1 -1 0 2 0 -4
LEGENDA Bonus Gara facile 0, gara insidiosa 1, gara difficile 2, gara difficilissima 3; Errori su un gol -3, su un rigore -2, su un’espulsione -1
3
1 Fabio Borini, 20 anni, attaccante della Roma 2 Matias Silvestre, 27 anni, difensore nato in Argentina, ora al Palermo 3 Stephan El Sharaawy, 19, punta del Milan, padre egiziano e mamma di Savona GETTY IMAGES
Basti pensare che, sempre per gli stage primaverili è già in preallarme Matias Agustin Silvestre, 27 anni, difensore centrale del Palermo, nato a Mercedes, in Argentina, ma in possesso anche della cittadinanza italiana. «Sarei orgoglioso di indossare la maglia azzurra — ha spiegato lo stesso Silvestre su Rai Sport pochi giorni fa —. Le mie origini e la mia crescita calcistica sono legate all’Italia». Chi invece all’estero sembra essersi ritrovato è Davide Santon. Dopo un inizio diffici-
le, infatti, il 21enne ex interista nel Newcastle sta facendo abbastanza bene e così Prandelli lo farà rientrare nel giro azzurro chiamandolo sempre in occasione degli stage. Rossi ci prova Ovvio, però, che le suggestioni maggiori sono legate all’attacco. Contro gli Stati Uniti il c.t. non potrà avere neppure Di Natale (problema all’alluce), senza contare che — in chiave Europeo — il recupero di Cassano sembra essere una chimera, mentre quel-
lo di Giuseppe Rossi attende la prova del campo. A proposito, in un tweet di ieri l’azzurro del New Jersey raccontava che gli erano state chieste dai suoi fisioterapisti consulenze su rap e breakdance. Impressioni? L’umore è ottimo. Ma occhio alla grinta di Borini. Dopo essersi fatto le ossa negli assalti della Premier League ed aver fatto arrembaggio sulla Roma, il Pirata ha voglia di mettere le mani anche sul bottino azzurro. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Dopo le direzioni lacunose di Mazzoleni e Doveri nei recuperi, gli arbitri hanno mostrato segnali di miglioramento, ma restano alcuni errori, specie in area. A Lecce, Rizzoli non fischia il rigore (-2) quando Carrozzieri stende Reginaldo; stesso errore per Banti a Novara, che non vede il calcione di Schelotto a Mazzarani (-2). Da rigore anche il «mani» di Ferrario (-2), ma Peruzzo lascia correre. De Marco, in Palermo-Lazio, convalida un gol a Miccoli in fuorigioco (-3), ma per il resto non c'è male. Il designatore Braschi può rifiatare e dedicarsi a scegliere con cura chi dirigerà Milan-Juve. Secondo la nostra classifica, la scelta dovrebbe essere obbligata: Tagliavento.
MERCATO E MEDIAZIONI
Deferiti Zamparini, Lotito e Sabatini
OGGI RECUPERO 21a GIORNATA
Sannino: «Siena, devi rialzarti» Montella: «E’ uno spareggio» L’allenatore dei bianconeri: «Ora vietato sbagliare» Il Catania sfida il tabù-Toscana FRANCESCO CARUSO ALESSANDRO LORENZINI
Per il Siena è una partita «di vitale importanza». Così la definisce il tecnico bianconero Giuseppe Sannino: dopo la pesante sconfitta di domenica con il Lecce, secondo l’allenatore toscano, c'è subito la possibilità di rifarsi. «Dimentichiamo Lecce — ha sottolineato —, anche se siamo consapevoli di aver dato ossigeno ad una squadra che insegue. Con il Catania non possiamo sbagliare, mi aspetto una partita di grande attenzione mentale. Dobbiamo scendere in campo sapendo che la salvezza passa anche da questa gara. Loro sono un team aggressivo, non per niente qualcuno li definisce una "piccola Barcellona". Sarà
BONUS ERRORI
Giuseppe Sannino, 54 anni IPP
dura». Sannino ha accennato anche agli arbitri, dopo il rigore non concesso a Lecce a Reginaldo: «Rizzoli ha comunque diretto bene, anche se quello poteva essere un episodio decisivo. Russo (arbitro di oggi, ndr)? Mi aspetto una direzione all'altezza della sua fama». Duro il direttore sportivo del Siena, Perinetti: «Non mi spiego perché dopo quell’episodio, nell’intervallo, Cosmi sia andato a protestare con la terna».
Qui Catania Il Catania a Siena per sfatare un doppio tabù: non ha mai battuto il Siena nelle 9 partite giocate in Serie A in casa e fuori; e mai vittorioso in Toscana fra A, B e C. Montella la vede così: «Per noi questa gara vale più di molte altre, il risultato sarà ancora più importante, perché si tratta di uno spareggio. Una vittoria ci consentirebbe di aumentare il vantaggio in chiave salvezza e riguadagnare la parte sinistra della classifica, scavalcando Atalanta, Parma e Fiorentina ed affiancando Chievo e Genoa, avendo anche un’altra partita da recuperare. C’è quindi grande consapevolezza da parte nostra. Siamo chiamati a dare il massimo in un momento fondamentale. Il Siena ha convinzione e temperamento, è una squadra corta e paziente, capace di colpire quando l’avversario è più sicuro: in particolare, sono bravi a difendere con tutti gli uomini, merito di Sannino che è stato bravo a convincere i giocatori in questo senso». Il Catania è in Toscana da ieri pomeriggio. © RIPRODUZIONE RISERVATA
CLASSIFICA GENERALE ARBITRO
GARE
PUNTI
11 11 11 12 11 12 10 12 10 11 11 9 11 12 9 11 3 10 2 11 2 11 2 1 1 1 2 1 10
20 19 18 18 17 13 12 12 10 9 8 8 8 7 6 6 6 5 5 4 3 3 2 1 1 1 1 1 -2
TAGLIAVENTO DE MARCO ORSATO BERGONZI CELI DAMATO GERVASONI GUIDA ROMEO BANTI MAZZOLENI GAVA RIZZOLI VALERI ROCCHI DOVERI MASSA RUSSO GIACOMELLI BRIGHI CALVARESE PERUZZO TOMMASI TOZZI PINZANI GIANCOLA OSTINELLI NASCA GIANNOCCARO
Taccuino CALCIO A 5
Finale di Coppa Italia dall’8 marzo a Padova (g.l.g.) Presentata a Padova la Final Eight di Coppa Italia: 8 11 marzo al PalaFabris. I match: Mar ca Montesilvano, Asti Acqua &Sapone, Lazio Putignano e Lupa rense Bisceglie.
DONNE
Il Brescia vince e va in vetta
SIENA (4-4-2) CATANIA (3-5-2) OGGI ore 18.30 PREZZI da 45 a 25 euro TV Sky Calcio 3HD e Sky Supercalcio HD ARBITRO Russo di Nola
Maurizio Zamparini, 70 IPP
PANCHINA 12 Farelli, 26 Pesoli, 6 Angelo, 55 Parravicini, 8 Vergassola, 70 Mannini, 81 Bogdani. ALLENATORE Sannino. BALLOTTAGGI D'Agostino- Vergassola 60-40%. SQUALIFICATI Del Grosso (1) DIFFIDATI Calaiò, Rossi, Destro, Brienza. INDISPONIBILI Brkic (7 giorni), Reginaldo (7 giorni) PANCHINA 20 Carrizo, 16 Llama, 27 Biagianti, 19 Ricchiuti, 22 Ebagua, 8 Seymour, 7 Lanzafame. ALL. Montella BALLOTTAGGI Lodi-Biagianti 60-40%, Kosicky-Carrizo 70-30%. SQUALIFICATI. Motta (1) DIFFIDATI Lodi e Potenza. INDISPONIBILI Capuano, Suazo (da definire), Campagnolo (10 giorni), Barrientos (8 ), Potenza (stagione finita).
Il Procuratore federale ha deferito alla Disciplinare il Palermo e la Lazio e i suoi dirigenti (anche i rispettivi presidenti Zamparini e Lotito) per alcune operazioni di mercato effettuate senza rispettare le norme in materia. Il Palermo è stato deferito per gli acquisti di Yacob, Caballeros e Rinaudo. La Lazio per gli acquisti di Zarate e Cruz. L’inchiesta del Procuratore federale riguarda anche altre società e nei prossimi giorni arriveranno altri deferimenti. Le società non rischiano penalizzazioni ma ammende, per i dirigenti potrebbero arrivare anche delle inibizioni. Deferiti anche alcuni agenti: Marcelo Simonian, Andrea Perez Pacheco e Stefan Chirla. Per i fatti relativi al Palermo è stato deferito anche l’attuale d.s della Roma Walter Sabatini che, per non coinvolgere i giallorossi si farà assistere da un legale di fiducia.
(g.l.g.) Torino Firenze 4 4; Mozzanica Torres 0 5; Lazio Bre scia 3 1. Oggi c’è Riviera di Roma gna Roma. Class. Brescia 38; Bar dolino 37; Torres 35; Tavagnacco 34; Torino 25; Chiasiellis 19; Mozza nica 18; Como 15; Lazio, Venezia, Riviera di Romagna e Firenze 13; Mi lan 6; Roma 3.
VIAREGGIO
Roma-Juventus fa audience Molto seguita in tv su Rai Sport 1 la finale del Viareggio, Ju ve Roma: ascolto medio 420.000 (picco 605.000), share del 2.91%.
GIOVANI
L’Inter si aggiudica il torneo di Gallipoli GALLIPOLI (p.m.) L’Inter batte 3 0 il Lucerna e vince il «Tor neo Carnevale di Gallipoli Coppa Santa Maria di Leuca» per Esor dienti. Terza la Juve di Ravanelli.
UNDER 15
L’Italia batte il Belgio In gol Casiraghi jr. L’Italia Under 15 batte il Bel gio in amichevole: gol di Casiraghi, Vido e Felicioli (Milan) e Minelli (Fio rentina). Andrea Casiraghi è figlio di Pierluigi, ex c.t. dell’Under 21.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 22 FEBBRAIO 2012
MERCOLEDÌ 22 FEBBRAIO 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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Parma
Donadoni e il caso Floccari «Fuori per fatica» SANDRO PIOVANI PARMA
Udinese MASSIMO MEROI UDINE
Asamoah recupera Sanchez in visita Il ghanese convocato per il Paok All’allenamento spunta il cileno Ci sarà anche Kwadwo Asamoah oggi sull’aereo che porterà l’Udinese a Salonicco. Il centrocampista ghanese si è allenato ieri pomeriggio confermando di aver superato i problemi alla spalla sinistra. Le scelte, considerate le assenze di Isla (stagione finita), Pinzi e Di Natale (che difficilmente recupereranno in tempo anche per domenica col Bologna), sono quasi obbligate. Guidolin dovrà chiedere gli straordinari a Basta, che di fatto non ha più un’alternativa (Isla è k.o. e Pereyra è stato escluso dalla nuova lista Uefa come Torje e Barreto), ma anche ai difensori, e a Pazienza. A sinistra Pasquale, con Fabbrini trequartista alle spalle di Floro Flores. El Niño Ieri, intanto, l’Udinese ha ricevuto una visita molto gradita, quella del Niño Maravilla Alexis Sanchez che approfittando dei due giorni di riposo concessi da Guardiola è salito a Udine. Sanchez ha mandato un saluto ai suoi vecchi tifosi attraverso la web-tv dell’Udinese, ha seguito l’allenamento dei compagni e poi in spogliatoio li ha salutati uno per uno, facendo loro un grosso in bocca al lupo per Salonicco. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Genoa FILIPPO GRIMALDI GENOVA
Gila, niente Parma Jankovic davanti? Palacio strappa tanti applausi Zé Eduardo: «Sei mesi buttati» Ufficiale? Il Genoa non lo dirà mai, ma ieri Marino ha verificato che le probabilità di recupero di Gilardino per l'anticipo di sabato con il Parma sono pari a zero. Troppo alto il rischio di ricaduta per l'ex viola, comunque in miglioramento, in vista del trittico (Lecce-Juve-Roma: la prima e la terza fuori casa) che attende i rossoblù a partire dalla prossima settimana. Vice Gila cercasi Il tecnico ha provato in allena-
mento un 3-5-2 con lo scatenato Palacio (due gol da favola e un altro sfiorato con un colpo di tacco respinto da Lupatelli: quanti applausi per l’argentino dai tifosi) al fianco di... Sculli. Piccolo particolare: quest’ultimo è squalificato, dunque contro gli emiliani toccherà per forza a Jankovic o a Zé Eduardo, che ha ammesso tutte le sue difficoltà d’inserimento nel campionato italiano: «In pratica ho perso sei mesi a causa degli infortuni. Avrei sperato onestamente in un inizio ben diverso». Facile prevedere che sia comunque Jankovic ad affiancare Palacio in attacco, in una gara che i rossoblù non possono fallire dopo tre k.o. consecutivi, a cui assisterà il presidente Preziosi, al rientro dalla Cina. Proprio Zé Eduardo, a fine seduta, è stato protagonista di un siparietto in portoghese con un connazionale in tema di... bellezza femminile. Del resto, chi potrebbe parlarne meglio di loro, nei giorni del Carnevale di Rio? © RIPRODUZIONE RISERVATA
Roberto Donadoni è caduto alla 6a gara della sua gestione: il suo Parma, dopo cinque risultati utili consecutivi, ha perso a Roma. Il tecnico sembra aver bene assorbito questa prima scivolata. «A volte anche le sconfitte servono. Soprattutto a capire cosa abbiamo sbagliato e riprendere l'atteggiamento che avevamo avuto sino a domenica». Donadoni si rialza subito, il colpo non è da k.o. Ed è giusto che sia così. Il Parma è a + 7 dalla zona retrocessione, non è ancora il
momento di preoccuparsi. Anche se il calendario non è dei più semplici: sabato il Genoa al Ferraris, poi Napoli e Fiorentina in casa e trasferta a Bergamo con l’Atalanta. Ma lui, Donadoni, butta l’occhio verso quella seconda fascia che il Parma fatica a conquistare. Questione di mentalità. «Bisogna giocare ogni partita al massimo, senza pensare alla salvezza. Rischiando anche qualcosa, ma con la coscienza di poter far male agli altri». Il Donadoni-pensiero è chiaro.
E’ alta tensione tra Lotito e Reja STEFANO CIERI ROMA
La tregua dopo la tempesta, ma la situazione resta molto tesa. Quello di ieri è stato un giorno di vertici e chiarimenti a Formello. Tra il presidente Lotito e il tecnico Reja, ma anche tra loro due e la squadra. L’allenamento è stato ritardato di quasi un’ora per dare spazio ai due summit. Ma alla fine il clima è rimasto cupo. Società, allenatore e spogliatoio hanno provato a ricompattarsi, cercando di mettere da parte le polemiche e rilanciando il progetto-Champions. Si è parlato anche di premi per il raggiungimento di quest’obiettivo. Argomento, quello dei soldi, che di solito aiuta a rasserenare gli animi... I confronti Claudio Lotito è piombato nel
centro sportivo laziale dopo pranzo. I giocatori dovevano ancora arrivare, ma c’era già Edy Reja e con lui il d.s. Tare. Il vertice a tre è durato quasi un’ora. Si è parlato di tutto, della situazione generale, dei tanti infortuni ed anche del mercato invernale. Che nelle ultime settimane è stato il pomo della discordia tra tecnico e società. Col primo che, anche pubblicamente, non ha fatto mistero di essere rimasto deluso dall’immobilismo della società; e con il duo Lotito-Tare che non ha preso per niente bene l’insofferenza dell’allenatore. Le parti hanno provato a chiarirsi e accantonare le incomprensioni. Ma il gelo è rimasto. A fine stagione le strade
Palermo FRANCESCO CARUSO PALERMO
Barreto alla Davids «Mi ispiravo a lui» «Da ragazzo lo seguivo: mi piaceva il suo modo di lottare» All’ultimo istante. Edgar Barreto è arrivato al Palermo nel giorno di chiusura del mercato estivo. Appena sbarcato in Sicilia disse due cose importanti e cioè che l’approdo in rosanero era una bella accelerata per la sua carriera e che la folta concorrenza che lo attenda al varco non lo spaventava affatto, e anzi lo stimolava alquanto. Parole sante, considerato che il paraguaiano ha fatto in fretta a diventare pedina inamovibile dello scacchiere rosanero. Fu presentato nello stesso giorno in cui Devis Mangia prese il posto di Stefano Pioli, quindi ha saltato tutta la fase del precampionato, eliminazione dall’Europa League compresa. Nonostante questo ha sempre giocato, sia con Mutti sia col suo predecessore: 23 presenze su 24, solo Silvestre ha fatto meglio. E domenica sera contro la Lazio ha realizzato il primo gol in rosanero, con rigorosa dedica a moglie e figlio. Una rete molto bella.
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Cesena LUCA ALBERTO MONTANARI CESENA
Serrato confronto ieri a Formello: si tenta la tregua Ma il feeling tra tecnico e presidente è ai minimi Lazio
Ed in fondo spiega anche le scelte del tecnico, tra turnover ed esclusioni eccellenti. Come quella di Floccari, nemmeno convocato domenica scorsa. «Qui ci sono giocatori alla pari di Floccari. Non è giusto e non è corretto sminuire le capacità e i valori degli altri. Ho deciso di far riposare Floccari perché ritengo che in queste 5 gare abbia accumulato tanta fatica. Una scelta che ho fatto anche per capire il valore degli altri. Ho questa necessità».
Beretta riparte da Santana «L’uomo giusto»
si separeranno, e questo già si sapeva. Il rischio, in questa situazione, è che il giocattolo si rompa prima, anche se la volontà della società è di andare avanti fino a maggio. Dopo il vertice tecnico-società è stato la volta di quello del presidente con la squadra. Confronto più breve (una ventina di minuti), ma molto serrato. Lotito ha inchiodato i giocatori alle loro responsabilità, battendo soprattutto su un punto: le assenze non devono essere un alibi. Verso Madrid La squadra è poi scesa in campo in
vista dell’impegno di domani a Madrid con l’Atletico in Europa League. Per i biancocelesti è un’impresa disperata dopo l’1-3 dell’andata. Reja sostiene di volerci comunque provare, però ha imbottito di giovani della Primavera (ben 6) la lista dei convocati. E non solo perché gli infortunati sono sempre tanti. Klose, ad esempio, resterà a Roma per un banale mal di schiena. La Lazio, in ogni caso, cercherà di salvare la faccia. Anche per rispetto dei circa 2.500 tifosi biancocelesti che saranno a Madrid. Una invasione che preoccupa le autorità locali. La partita è stata definita ad alto rischio dall’apposita commissione di vigilanza. E i media spagnoli (ieri Marca) continuano a ricordare la fama violenta e razzista degli ultrà laziali. Lotito a processo Oggi, intanto, a
Milano si apre il processo di secondo grado a Claudio Lotito e Roberto Mezzaroma per aggiotaggio manipolativo sul titolo Lazio. In primo grado Lotito fu condannato a 2 anni, Mezzaroma a 1 anno e 8 mesi. I due sono accusati di aver sottoscritto un patto parasociale occulto. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Magnifico terzetto Comunque sia un gioiello non casuale, diciamo anzi che è la sua specialità: «Tutti i gol che ho realizzato in Italia nascono da conclusioni da fuori area. In allenamento poi ho lavorato molto sui tiri dalla distanza, nelle ultime settimane ho preso letteralmente a pallonate i nostri portieri» e ci scappa una risata. Quando Mutti lo ha sostituito, la Favorita gli ha tributato una standing ovation: «Ho uno splendido rapporto con i tifosi di Palermo. L’ovazione di domenica mi ha fatto molto piacere. Il pubblico si rende conto di ciò che riesco a mettere in campo, sono uno di quelli che prova sempre a onorare i colori che indosso. Credo che per un tifoso sia importante vedere un calciatore dare il cento per cento anche quando non tutto gli riesce alla perfezione». Non a caso da piccolo il suo idolo era un gladiatore, col suo stesso nome di battesimo: «Non ho mai avuto modelli, ma quand’ero ragazzino ammiravo molto Edgar Davids. Abbiamo caratteristiche diverse, ma mi piaceva il suo modo di lottare in campo». A centrocampo, da quando è arrivato Mutti, compone con Donati e Migliaccio un magnifico terzetto: «L’intesa con Giulio e Massimo è notevole, ci troviamo benissimo. Stiamo lavorando per migliorarci ancora, ma l’importante è aver dimostrato di possedere idee chiare». Così spiega Barreto la rinascita del Palermo nelle ultime 5 partite: «Capita di essere meno brillanti in certi periodi, non è semplice giocare tutto l’anno da 7. Tuttavia siamo stati bravi a rimboccarci le maniche e a concentrarci solo sul lavoro, che paga sempre». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Da sinistra Igor Campedelli e Mario Beretta ZANOTTI
«C’è ancora tempo per salvarsi Pretendo impegno e coraggio» «Possiamo morire, come no, ma non possiamo morire senza combattere. E siccome contro il Milan non abbiamo combattuto, ho deciso di cambiare». Firmato Igor Campedelli, un presidente piuttosto allergico agli esoneri che ieri pomeriggio ha invece presentato il terzo allenatore della travagliatissima stagione del Cesena. Prima un cordiale saluto pieno di zucchero a Daniele Arrigoni («Ha dato tutto e rimane una splendida persona e un tifoso bianconero»), poi una stretta di mano piena di speranza a Mario Beretta (contratto fino a giugno con opzione in caso di salvezza). Ricetta «Non trovo certo una situazione facile – dice il nuovo tecnico del Cesena, che al suo fianco avrà l’ex mediano bianconero Gigi Piangerelli e il fidatissimo Massimiliano Canzi –, ma il tempo per salvarsi c’è ancora. Solo che va attaccato, come se fosse un avversario, perché nessuno ci aspetta. Ci aspettano due mesi e mezzo in apnea, durante i quali pretenderò impegno e coraggio da parte di tutti, anche dai tifosi e dalla città intera. E’ la prima volta che entro in corsa come terzo allenatore, ma non è la prima volta che subentro: ai giocatori ho detto che dovranno esaltare i loro pregi e nascondere tutti i difetti. L’importante, però, è che l’aria nuova che si respira con questo cambio e l’entusiasmo di vedere una persona nuova non si dissolva subito: questa intensità dovrà durare fino a maggio». Finali Dopo le sfortunate esperienze di Torino e
Brescia («Ho avuto pochissimo tempo per lavorare in entrambi i casi»), il tecnico milanese si è rimesso in gioco su una panchina che aveva sfiorato già due volte: «Il presidente mi aveva cercato sia quest’anno che un anno fa, evidentemente era destino incrociarsi prima o poi». Da dove ripartirà Beretta? «Intanto dai tanti calciatori di qualità che giocano nel Cesena. E vedrete che mostreranno non solo le doti tecniche, ma anche quelle caratteriali perché non credo abbiano voglia di commettere gli stessi errori degli ultimi mesi. Il modulo? Ultimamente ho sempre giocato con il 4-3-1-2 e Santana può essere l’uomo giusto come trequartista». Domenica si ricomincia dal Chievo, una squadra che Beretta conosce bene, anche se ora non conta il passato ma solo il presente: «Non amo le frasi fatte, ma è senza dubbio la prima di 15 finali». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 22 FEBBRAIO 2012
CALCIOSCOMMESSE
«Incontravo i giocatori gioco 30 mila a weekend ma non trucco le partite» Le verità dello zingaro Ilievski: «Io e Gegic i boss? Ridicolo. In Italia gestisce tutto Gervasoni, tanti calciatori scommettono»
«
FABIO BIANCHI FRANCESCO CENITI
«Sì, incontravo i giocatori per avere informazioni sulle partite e poi scommettevo a colpo sicuro. Certo, a volte li pagavo per questo, ma non faccio parte di nessuna organizzazione: il denaro che offrivo era mio. A volte vincevo, ma poteva accadere anche il contrario. E allora rivolevo i soldi indietro. I giudici, però, mi accusano di tante cose non vere. Il 70 per cento di quello che si dice non è vero. Perché non mi costituisco? Ho visto troppe situazioni non corrette. Potrei farlo e sono disposto a sottopormi alla macchina della verità per dimostrare che non mento. Ma ormai giornali e tv mi hanno identificato come un boss. C’è troppa pressione mediatica, non ho nessuna garanzia di un processo corretto. Si scrive che avessi rapporti con giocatori di A e io non ne ho mai conosciuto nessuno. E poi i calciatori per uscire dal carcere hanno scaricato le responsabilità su me e Gegic. Ecco perché non mi muovo da Skopje, dove la legge mi protegge e non permette la mia estradizione. Però voglio dire la verità, desidero riavere la serenità nella mia famiglia». Sono passate le 10 di sera quando Hristyan Ilievski ci risponde al telefono. Lo «sfregiato», com’è indicato nell’inchiesta, ci racconta la sua versione, limitando al minimo indispensabile il ruolo nella vicenda del calcioscommesse. Lo fa in un inglese comprensibile, ma il suo racconto lo è un po’ meno. La procura di Cremona ha chiesto il suo arresto dal 19 dicembre non in base alle confessioni di alcuni giocatori (Gervasoni, Micolucci e Carobbio in primis e in modo parziale da Zamperini, poi Masiello) arrivate in
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Si precisa che tutte le inserzioni relative a ricerche di personale debbono intendersi riferite a personale sia maschile sia femminile, essendo vietata ai sensi dell’ art. 1 della legge 9/12/77 n.903, qualsiasi discriminazione fondata sul sesso per quanto riguarda l’accesso al lavoro, indipendentemente dalle modalità di assunzione e quale che sia il settore o ramo di attività. L’inserzionista è impegnato ad osservare tale legge.
« « una fase successiva e che hanno semmai confermato i numerosi riscontri in mano agli inquirenti. Il pm Di Martino sul conto di Ilievski ha un fascicolo corposo: intercettazioni, tabulati, spostamenti in Italia negli alberghi delle squadre, incontri a Milano con indagati provenienti da Singapore, soggiorni con documenti falsi, numerosi contatti coi giocatori finiti nell’inchiesta. Insomma, forse il motivo che lo spinge a restare al sicuro in Macedonia è più da ricercare in questi passaggi che nella «pressione mediatica». Ma anche nella «verità» di Hristyan ci sono alcuni passaggi significativi. E fanno capire come il calcio italiano sia stato negli ultimi anni preda di bande fameliche alla ricerca del tarocco. Ilievski, lei respinge le accuse più pesanti. Allora che parte ha in questa storia?
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Sono pronto a tornare e a testimoniare con la macchina della verità
Che cosa vuole dire?
«E’ Gervasoni ad avere i contatti con i suoi colleghi. Lui ha chiamato centinaia di volte, non io. Mi vendeva informazioni. E sceglieva anche squadre e partite. Se esiste un’organizzazione in Italia, il capo è Gervasoni. Ora piange, ma è lui che tira le fila».
Ma secondo la Procura di Cremona lei è uno dei boss. Con Gegic contatta i giocatori per corromperli.
Ma non eravate voi a mettere i soldi? Con quelli di Singapore?
«Non è così. Certo, ho dato diversi soldi ad alcuni calciatori per avere informazioni. Ma non ho mai alterato direttamente una partita. Lo giuro sui miei figli (frase che ripeterà più e più volte durante l’intervista, ndr)». COLLABORATORI FAMILIARI
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E Zamperini che in una telefonata parla delle sue preoccupazioni: «Qui ci ammazzano tutti», gli avrebbe detto.
«Si ho letto, non capisco da dove sia saltata fuori questa cosa». Sempre Zamperini sostiene che lui è andato da Farina per corromperlo offrendo i vostri soldi.
«So anche questa storia. Lo ripeto per l’ennesima volta: al massimo noi pagavamo per avere informazioni dirette». Lazio-Genoa e Lecce-Lazio sono partite secondo i magistrati alterate da lei e Gegic. Che cosa dice?
«Falso. Certo, sono stato a Roma e Lecce perché Zamperini mi aveva detto che si poteva ottenere qualche informazione per una scommessa. A Milano nell’albergo dei calciatori? Ero a Milano, ma non ho incontrato nessun giocatore. Non conosco giocatori di A. Ci ho provato, ma nessuno mi ha mai voluto incontrare». Neppure Masiello e gli altri ex Bari?
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«I problemi del vostro calcio li conoscono tutti. Si sa che non è pulito. I giocatori che scommettono sono davvero tanti. Pochi in A, ma nelle altre serie sono la maggioranza. Vogliono fare la bella vita, come quelli di A, e hanno bisogno di soldi. E quando non sanno come pagare i vestiti o gli aberghi di lusso della moglie, come Micolucci, finiscono per vendere le informazioni al miglior offerente. Parlate di questa fantomatica banda degli zingari, ma vi posso assicurare che ci sono almeno due o tre organizzazioni reali che in Italia offrono soldi ai calciatori per truccare le partite. E spesso ci riescono. Ma non è il mio caso: ve lo giuro sui miei figli... Vorrei tornare e dire tutto, e Gegic tornerebbe con me. Ma dovrei avere garanzie, e la macchina della verità davanti».
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«Gegic a Chiasso ma non poteva essere fermato» Ministero pubblico e Polizia cantonale confermano la presenza di Almir Gegic, l’ex giocatore del Chiasso ricercato nell’inchiesta cremonese sul Calcioscommesse, in Ticino nel febbraio 2012, ma spiegano di non averne potuto ordinare l’arresto perché «in vista dell’estradizione la richiesta italiana non adempiva alle condizioni necessarie. Di conseguenza l’Ufg ha chiesto alle autorità italiane un complemento di informazioni». In realtà, pare che le autorità svizzere avessero già da tempo tutti i documenti e che siano state semplicemente beffate dall’inafferrabile Gegic.
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Ieri si è tenuta la prima udienza per la controversia tra Carlo Gervasoni e la Figc presso il Tribunale Nazionale di Arbitrato per lo Sport (Tnas). L’avvocato di Gervasoni ha chiesto un rinvio «in attesa di definizione del nuovo filone d’inchiesta». La difesa della Federcalcio si è detta disponibile ed è stata fissata la nuova udienza, anche per una eventuale conciliazione, al 15 ottobre. Perché questo rinvio? E’ probabile che dopo le ammissioni davanti alla Procura di Cremona, Gervasoni voglia iniziare la sua collaborazione anche con la Procura federale dove è convocato per martedì prossimo. Fornendo ulteriore collaborazione, Gervasoni — già squalificato per cinque anni e con radiazione — potrebbe arrivare a una conciliazione in ottobre che potrebbe ridurgli la squalifica. Ricordiamo che, per collaborazione, Micolucci ha avuto ridotta a 14 mesi la sua.
Perché ha scelto l’Italia per questa attività? E’ facile alterare le partite da noi?
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Tnas, l’udienza dell’ex Piacenza slitta a ottobre
«Sì, Masiello l’ho visto. Mi dato un’informazione sbagliata per Palermo-Bari e una buona per Bologna-Bari. So anche chi sono Parisi, Marco Rossi, Bentivoglio e Padelli. Ma non giocano in B?».
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ARBITRATO
Signori Intanto sempre ieri l’Alta corte di giustizia sportiva ha respinto la richiesta di ricusazione del presidente del collegio del Tnas, Armando Pozzi, chiesta da Giuseppe Signori. Il collegio resta invariato e verrà convocata la nuova udienza.
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«Ho incontrato Micolucci, poi una volta Carobbio. Ho incontrato anche Zamperini e Bellavista. E Gervasoni, che poi è quello che gestisce tutto in Italia...».
«Ridicolo. Gegic è una persona normalissima. E non esiste affatto una banda. E poi perché zingari? Ecco un’altra stupidaggine (usa bullshit, ndr.). Solo perché siamo macedoni? Io non sono uno zingaro, lavoro in banca e sono un ex poliziotto».
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MERCOLEDÌ 22 FEBBRAIO 2012
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OGGI SI CELEBRA IL «CANDIDO DAY» SARA’ UNA GIORNATA DI BELLE NOTIZIE
laRicorrenza di FRANCO ARTURI
andido Cannavò, di cui oggi ricorre il terzo C anniversario della morte (stamane alle 10 don Rigoldi celebrerà una messa in suffragio nella chiesa milanese di San Marco), sognava un giornale delle belle notizie. E’ stata una delle sue ultime idee. Che prima o poi si concretizzerà, potete scommetterci. Oggi la Gazzetta celebra il terzo «Candido Day» nel ricordo del suo storico direttore. Ma saranno fatti piuttosto che parole, nel solco del suo insegnamento umano. Infatti, la Fondazione che ha preso il suo nome e che racchiude lo slancio dei dirigenti della Rcs, della direzione e della redazione del suo giornale, si presenta con una piccola ma sentitissima lista di
dallaPrima
LA GAZZETTA DELLO SPORT
belle notizie. Si tratta di 5 progetti, che saranno finanziati e sostenuti dalla Fondazione e ne caratterizzeranno l’attività del 2012. Il primo ed economicamente più importante sancirà il consolidarsi del rapporto con il gigante Fondazione Cariplo: si tratterà di un intervento nel carcere di San Vittore, uno dei luoghi dove l’impegno alla solidarietà del grande giornalista aveva trovato geniale espressione. Cortili e campetti di calcio da sistemare, una piccola palestra per gli agenti penitenziari da attrezzare, kit igienico sanitari per i detenuti da fornire, lo «spazio giallo» per gli incontri
fra i bimbi e i loro genitori detenuti da riallestire. Ricorderemo poi il progetto «Io tifo positivo», che porta nelle scuole l’educazione e la speranza di un modo migliore di vivere il calcio e lo sport. Dipingeremo la Gazzamobile III, che partirà anche questa estate per raccogliere fondi, avendo sempre al volante Silvia Gottardi e Mariella Carimini. Ci divertiremo insieme con i favolosi Harlem Globetrotters, che ci aiuteranno a sostenere l’attività del minibasket in carrozzina. E infine scopriremo il progetto «E’ meraviglioso», realizzato insieme al CSI. Come vedete, abbiamo molti buoni motivi per dire che Candido è ancora con noi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
sfidaScudetto
Milan e Juve si battono così Marchegiani Cambi di gioco per i bianconeri di LUCA MARCHEGIANI
a vittoria di Cesena, seguiL ta alla grande partita in Champions contro l'Arsenal,
L’abbraccio tra Lavezzi e Cavani PHOTOVIEWS
QUESTO NAPOLI RENDE NORMALE LO STRAORDINARIO Dopo City e Villarreal superare il Chelsea è un salto oltre un’asticella più alta di PAOLO CONDÒ
empre più calda, sempre più luminosa, la primavera del calcio italiano vive un'altra S notte di gloria nella bolla di entusiasmo del San Paolo. Sei giorni dopo la portentosa prova del Milan, anche il Napoli sale sul treno della Champions grazie alla solita - pare una contraddizione, ma non lo è - partita della vita. Solita, certo: quello che Lavezzi e Cavani stanno facendo in Europa è semplicemente lo straordinario piegato a normalità. Eliminare Manchester City e Villarreal era stata già un'impresa da sballo. Questo 3-1 al Chelsea, squadra visibilmente malata ma sempre molto temibile, è un salto oltre un' asticella più alta. L'eliminatoria non è chiusa, ma indirizzata sì perché anche senza Mazzarri in panchina il Napoli non è soltanto entusiasmo, ma anche tattica, intelligenza, capacità di gestione e di freddezza nei momenti chiave. E' possibile che fra tre settimane il Chelsea abbia un altro allenatore in panchina, il destino di Villas Boas dipendeva molto da questa partita. Chiunque ci sia, però, a Stamford Bridge il Napoli è capace di segnare; il che dovrebbe finire di risolvere il confronto e certificare il disastro del calcio inglese, che in 6 giorni ha preso 7 reti dalle squadre italiane ed è sull’orlo dell’eliminazione totale, molto per merito/colpa nostra. L’Inter stasera può e deve completare a Marsiglia un en plein di buoni risultati inatteso la scorsa estate: e con tre squadre nei quarti, la primavera del nostro calcio sarebbe una porta sull'estate. Se un Napoli ancora più grande rispetto alle già formidabili imprese d'autunno è il primo dato saliente della serata, il secondo è il comportamento di quello che potremmo chiamare il Mourinho Network, visto che tra il Real Madrid che direttamente guida, il Chelsea nel quale interviene attraverso gli sms ai vecchi pretoriani e l'Inter cui dedica affettuosi e generosi proclami ("non cantate cori per me, cantateli per Ranieri"), José riesce a stare al centro della scena in più luoghi contemporaneamente. In realtà la "sua" partita non finisce bene, perché in coda al recupero il Cska trova l'1-1 che se non cambia nulla ai fini dell'eliminatoria (a Madrid finirà tanti a pochi), macchia l'immacolata fedina tutte-vittorie del Real europeo. E' una piccola ma giusta punizione per una prestazione avara, forte di un golletto nato da un errore russo e il resto del match in controllo: un tempo si diceva che certi comportamenti servivano a salvare l'incasso della partita di ritorno, di certo Mou non ha gradito. Ma qualcosa ci dice che il flop del Chelsea gli abbia restituito il sorriso. © RIPRODUZIONE RISERVATA
consegna allo scontro scudetto con la Juventus un Milan tornato brillante e convincente. Dinamismo e aggressività di nuovo ritrovati nei centrocampisti e negli attaccanti permettono alla squadra di Allegri di recuperare il pallone abbastanza in fretta e soprattutto di creare molte occasioni da rete. In un contesto che funziona così bene non sorprendono il buon esordio di un giocatore un po’ dimenticato come Muntari e le grandi prove offerte da Emanuelson e Robinho. Ora la domanda che tutti ci facciamo è: ci sarà Ibra? È fin troppo evidente che il Milan cambia con la presenza o meno del suo fuoriclasse svedese. Ibrahimovic è l'accentratore del gioco offensivo, pur muovendosi molto per creare spazi, è un riferimento costante per i compagni che lo cercano spesso anche con palloni lunghi che lui riesce a rendere giocabili come nessuno, permettendo alla squadra di guadagnare spazio con facilità. In presenza di un avversario del genere il rischio è farsi schiacciare. È l'errore che ha fatto l'Arsenal: per dare protezione ai due difensori centrali con i centrocampisti ha lasciato troppa libertà in fase d'impostazione a Van Bommel, che quando ha spazio e tempo per giocare lo sa fare come pochi in Europa. Quindi squadra molto compatta con la difesa alta e organizzata, attenta a tenere Ibra più lontano possibile dall'area di rigore, ma anche pronta a difendere sugli inserimenti senza palla di Robinho e dei centrocampisti. Cercando di tenere il ritmo alto: non esiste situazione peggiore nell'affrontare il Milan che adattarsi ai suoi ritmi, quasi sempre significa perdere. A volte il rombo di centrocampo di Allegri fatica ad arrivare a
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IL CINGUETTIO DEL GIORNO
DANILO GALLINARI Ala dei Denver Nuggets
Se volete scoprire e vedere qualcosa in piu... sabato su Sportweek... Mi raccomando. (Danilo Gallinari è il grande protagonista del rinnovato settimanale della Gazzetta dello Sport) @gallinari8888
chiudere le fasce laterali, quindi è importante la circolazione veloce del pallone con frequenti cambi di gioco che potrebbero mettere in difficoltà i due terzini e quindi tutto l'assetto difensivo del Milan Senza Ibra cambia molto. Anche se le statistiche parlano di una media punti addirittura migliore, la squadra ha un'altra fisionomia e, penso io, è anche meno forte. Maxi Lopez è diverso da Ibra, non garantisce la sua qualità, ma è l'unica vera alternativa se Allegri si vuole affidare ad una prima punta su cui la squadra si può appoggiare. In alternativa c'è Pato, centravanti veloce a cui è pericolosissimo lasciare spazio. Con questi giocatori è meno necessario tenere la difesa alta, anzi, affrontando Pato potrebbe essere mol-
to rischioso, vista la sua abilità a giocare negli spazi ampi. In questo caso meglio aspettare di più il Milan, invogliarlo a giocare palla a terra e a portare tanti giocatori nella metà campo offensiva, proprio per crearsi lo spazio utile per ripartire. Giocare in contropiede contro «questo» Milan è più facile, un po’ come ha fatto l'Udinese due partite fa. Anche un fuoriclasse come Thiago Silva con la squadra sbilanciata e tanto spazio da coprire va in difficoltà. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Ciao ragazzi, ecco il chiodo e le viti che avevo dentro la gamba. Non sapevo fossero verdi! @ValeYellow46
Morace I rossoneri devono pressare alto di CAROLINA MORACE
a è davvero imbattibile la Juve di Antonio ConM te? Quali sono i punti deboli e
Luca Marchegiani, 46 anni oggi, e Carolina Morace, 48: leader sul campo e ora da opinionisti
Otto febbraio, Caceres realizza il suo 2˚ gol e la Juve batte il Milan a S. Siro (2-1) nella semifinale di andata di Coppa Italia (foto Tacca)
i punti di forza? Il campo ci ha dimostrato che finora a metterla in difficoltà sono state le squadre di livello medio che si sono rintanate nella loro metà campo e hanno fatto pressing difensivo con la squadra stretta (tra giocatori dello stesso reparto) e corta (tra reparti diversi). Affidandosi per l’attacco a contropiede e fortuna. Se parliamo di grandi la strategia di gioco deve essere ovviamente diversa. Due sono i moduli più utilizzati da Conte: il 4-3-3 e, nell’ultimo periodo, con maggiore fre-
quenza, il 3-5-2. Il sistema di gioco con i quattro dietro, porta a mantenere il possesso basso con la difesa che gira palla in orizzontale e cerca di sorprendere gli avversari sulle fasce innescando la velocità di Pepe, Lichtsteiner o Estigarribia. Tuttavia Conte sembra aver trovato l’assetto migliore con tre centrali difensivi come Bonucci, Barzagli e Chiellini e con la spinta di giocatori di fascia forti fisicamente e dotati di spiccate qualità offensive. Il Milan appare meno solido ri-
spetto alla Juve. La bella prova contro l’Arsenal però ha indicato alla squadra di Allegri quale strada intraprendere per annichilire gli avversari: pressing alto con le punte disposte ad attaccare il portatore di palla arretrato. Contro gli inglesi abbiamo visto Ibrahimovic (che probabilmente contro la Juve non ci sarà) pressare e non estraniarsi dal gioco in fase di non possesso palla. Così come il suo sostituto, Maxi Lopez a Cesena, che pur non essendo al livello tecnico dello svedese, non lo ha fatto rimpiangere proprio per il suo contributo senza la palla. Allegri sa bene che i difensori bianconeri, se pressati, andranno in difficoltà e saranno così costretti al lancio lungo. Questo avvantaggerà il Milan. Thiago Silva e compagni potranno, infatti, intervenire con facilità perché frontali alla porta avversaria. Al contrario, gli attaccanti juventini, spalle alla porta, avranno maggiori problemi perché saranno costretti a girarsi e controllare la palla con la pressione dei difensori addosso. La squadra di Allegri dovrà cercare l’anticipo dell’avversario con i compagni di reparto qualche metro più indietro pronti a coprire. Una delle caratteristiche della Juve è la mobilità ed il dinamismo offensivo con uno degli attaccanti che viene incontro alla palla, mentre l’altro incrocia con i centrocampisti che si inseriscono negli spazi lasciati liberi. I centrocampisti del Milan dovranno essere molto attenti nel cercare di intercettare i passaggi filtranti e i difensori dovranno essere stretti per chiudere ogni spazio così creato. La squadra di Conte avrà un solo uomo a presidiare le fasce. Gli attacchi laterali la potranno far soffrire, soprattutto se il trequartista del Milan partirà dalla zona centrale per poi andare a creare superiorità numerica sull’esterno. © RIPRODUZIONE RISERVATA
laVignetta
laPuntura
di STEFANO FROSINI
di ROBERTO PELUCCHI
f Si parla sempre di più di riformare la giustizia sportiva. Il dibattito è aperto. Anche il presidente del Genoa, Enrico Preziosi, dice di avere una proposta. L'importante è che non la tiri fuori da qualche valigetta.
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MERCOLEDÌ 22 FEBBRAIO 2012
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SERIE BWIN LA CAPOLISTA
Uomini gol del Toro Manca solo Bianchi Antenucci a quota 6, Meggiorini che si sblocca Ora si aspetta il capitano all’asciutto da 4 mesi FRANCESCO BRAMARDO TORINO
Un gol così lo segni solo se hai un po’ di fortuna, se c’è l’istinto e la rabbia». In attesa del ritorno a bersaglio di Rolando Bianchi, fermo a cinque reti dal 15 ottobre, dal gol partita alla Juve Stabia, contro la Sampdoria si è sbloccato un altro bomber dal lungo letargo, Riccardo Meggiorini. Un gol pesante, da tre punti, il primo in maglia granata per l’attaccante arrivato a gennaio: una vittoria di spessore per la classifica e per il giocatore. Gol pesanti «Un gol all’Inter a novembre con il Novara, ora la Samp, gol pesanti che vanno dritto nell’album dei ricordi. Un gol così l’ho sognato fin dal primo giorno di Toro. Se ho segnato io dopo lungo digiuno, può farcela anche il nostro capitano», sorride il protagonista della notte dell’Olimpico. «Il merito però non è mio ma di una squadra vera, un gruppo solido. Io ho giocato solo pochi minuti ma come me, chi è entrato dalla panchina ha lo spirito giusto, si fa squadra». Confessa di aver avuto paura dopo il gol. «Una sensazione piacevole quell’ammucchiata di compagni sulla testa, mi mancava il fiato. Un’esultanza esagerata? Non abbiamo vinto nulla, è vero, la strada è lunghissima, in serie B non puoi distrarti un attimo ma la partita contro la Samp valeva molto di più dei tre punti sotto l’aspetto psicologico, e per i nostri tifosi». La dedica? «Non è la prima e non sarà l’ultima, è per il nostro sfortunato portiere, per Coppola, ci segue sempre anche con le stampelle, questa promozione ce la giochiamo anche per lui». Aspettando Bianchi, fermato solo dalla tra-
CLASSIFICA SQUADRE
PT
TORINO 56 SASSUOLO 54 VERONA 54 PESCARA 52 PADOVA 46 VARESE 45 REGGINA 39 BRESCIA 39 BARI (-2) 39 SAMPDORIA 37 CITTADELLA 37 GROSSETO 37 JUVE STABIA (-4) 36 LIVORNO 30 VICENZA 29 CROTONE (-1) 28 26 MODENA ALBINOLEFFE 25 EMPOLI 24 GUBBIO 23 ASCOLI (-7) 22 NOCERINA 18
IL RECUPERO DELLA 25a SENZA GOL LA SFIDA SALVEZZA PARTITE G V N P 27 16 8 3 27 15 9 3 28 16 6 6 26 16 4 6 27 13 7 7 28 12 9 7 27 10 9 8 27 10 9 8 28 11 8 9 27 8 13 6 28 10 7 11 28 9 10 9 27 11 7 9 28 7 9 12 28 6 11 11 28 6 11 11 26 5 11 10 28 5 10 13 27 6 6 15 27 5 8 14 27 8 5 14 28 3 9 16
RETI F S 34 17 36 18 37 25 56 37 39 29 34 25 45 36 29 26 34 31 32 23 33 36 30 36 38 35 30 33 31 39 29 37 25 40 28 42 32 45 24 39 28 38 34 51
U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSE
RECUPERI Venerdì, ore 20.45 PESCARA-REGGINA (26ª; 2-4). Sabato, ore 15 GUBBIO-MODENA (26ª, 1-1) e SASSUOLO-ASCOLI (26ª; 1-0). Domenica, ore 12.30 BRESCIA-TORINO (26ª; 0-0).
Andrea Cocco, 25 anni, circondato dai difensori del Modena LAPRESSE
PROSSIMO TURNO
PAOLO REGGIANINI MODENA
Venerdì 2 marzo, ore 20.45 VARESE-VICENZA (2-0). Sabato 3, ore 15 BARI-CROTONE (1-0), EMPOLI-LIVORNO (0-0), GROSSETO-TORINO (0-1), JUVE STABIA-NOCERINA (3-2), MODENA-CITTADELLA (0-2), PADOVA-ALBINOLEFFE (0-1), PESCARA-SASSUOLO (1-1), REGGINA-ASCOLI (1-1), SAMPDORIA-VERONA (1-1). Lunedì 5, ore 20.45 GUBBIO-BRESCIA (2-2).
IL CASO
De Cecco attacca «Il Pescara non mi paga la luce»
Riccardo Meggiorini, 26 anni, lunedì ha segnato il primo gol col Toro IPP
versa, Ventura ha ritrovato in una sola sera il gol degli attaccanti, con Antenucci, al sesto centro stagionale, in condizione strepitosa. Una buona notizia per i granata che hanno creato meno occasioni, meno palle gol rispetto alle ultime uscite, merito della Samp, e che a
PADOVA-TORINO
Euganeo: lunedì arriva il perito Lunedì e martedì prossimi sopralluogo a Padova del perito voluto dalla Procura federale per la relazione sul blackout che portò alla sospensione di Padova Torino.
Brescia, nel recupero di domenica, se la dovranno vedere con un avversario che non subisce gol da otto partite. Grazie Bianchi «Pensiamo ad affrontare un avversario alla volta, senza guardare la classifica. Andremo a Brescia ancora più carichi, gasati, e chissà che non sia la volta buona per riconciliare Bianchi, dopo di me, con il gol. Contro la Samp ci è andato molto vicino e la rete di Antenucci è in parte da dividere con il capitano. Guai a pensare di aver svoltato per una partita vinta, ricordiamoci che abbiamo subito il pari per una ingenuità, dobbiamo lavorare sodo e curare i particolari».
PESCARA Un caso: l’allenamento spostato perché mancava la luce mette di fronte l’ex presidente De Cecco, proprietario del centro sportivo Poggio degli ulivi e il Pescara. Secondo De Cecco, il centro è rimasto senza luce perché «da 6 mesi non vengono pagate le bollette» da parte del Pescara. La società risponde che non deve nulla all'ex patron, e che anzi vanta dei crediti. Paga per tutti Zeman, che resta senza centro. Oggi, e fino a giovedì, sedute all'antistadio. Questa sera si riunisce il Cda: potrebbe decidere l'addio al Poggio. GIUDICE SPORTIVO Un turno
a Obian (Sampdoria). Multe: Torino 2.250 euro, Vicenza 1.500, Sampdoria 1.000. DISCIPLINARE Caputo (Bari)
ha subìto dalla commissione Disciplinare la squalifica di 45 giorni e l'ammenda di 15 mila euro.
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SECONDA DIVISIONE I recuperi ore 14.30
Si giocano oggi 9 recuperi di Seconda: tensione alla vigilia della sfida al vertice del girone A. Nel ritiro del Rimini, che affronta in trasferta il Casale, sono arrivati i carabinieri: hanno perquisito la stanza d’albergo del centrocampista Cardinale. Si tratterebbe dell’inchiesta che la scorsa estate aveva coinvolto il medico riminese Vittorio Bianchi per la somministrazione di farmaci non consentiti. FALLIMENTO SAVONA Il tribunale ha fissato la data per l'asta giudiziaria. Il futuro del Savona (girone A) sarà deciso tra lunedì (deposito delle buste) e martedì prossimi quando il curatore fallimentare esaminerà le offerte. Nel caso l'asta vada a buon fine verrà prorogato l'esercizio provvisorio. BUSO PROTESTA Renato Buso, allenatore del Gavorrano (girone B), attacca dopo la squalifica per 6 giornate. «L’arbitro ha dichiarato il falso». Il tecnico non esclude scelte clamorose nei confronti di Martinelli di Roma: «Chiederò alla Figc il permesso di denunciarlo per diffamazione. Tengo alla immagine e leggere nella sentenza che mi viene attribuita una parola blasfema mi fa inorridire»
PRIMA DIVISIONE
Raggiunto l’accordo per salvare la Spal FERRARA Svolta nella trat tativa per salvare la Spal: gli im prenditori Moretti e Mazzoni hanno raggiunto l’accordo col presidente Butelli. Ora si spera in un rinvio del Tribunale nell’udienza fallimentare fissata che è in programma questa mattina alle 10.30. Nell’operazione, potrebbe entrare anche un gruppo romagnolo, rappresentato dal commercialista riminese Dominici e dall’ex direttore generale del Ra venna, Pelliccioni.
LA SITUAZIONE
GIRONE A (24a)
GIRONE B (26a)
CASALE-RIMINI Gallo di Barcellona Pozzo di Gotto CUNEO-ALESSANDRIA Abbattista di Molfetta GIACOMENSE-LECCO Vallorani di San Benedetto del Tronto SAN MARINO-SAVONA Oliveri di Palermo VALENZANA-MONTICHIARI Verdenelli di Foligno
CELANO-GIULIANOVA Romani di Modena CHIETI-L'AQUILA Roca di Foggia FANO-APRILIA Giorgetti di Cesena ISOLA LIRI-VIGOR LAMEZIA De Meo di Foggia
CLASSIFICA Perugia p. 61; Catanzaro˚ 55; Vigor Lamezia˚* 53; L'Aquila** 49; Paganese 46; Gavorrano 45; Chieti˚* 40; Aprilia˚* e Arzanese 39; Normanna˚* (-1) 34; Fano* (-5) e Giulianova** 30; Fondi* e Neapolis (-2) 29; Campobasso** (-2), Milazzo*, e Vibonese 27; Ebolitana* (-1) 23; Melfi˚* (-4) 20; Isola Liri˚* (-2) 19; Celano** 13. (** due gare in meno, * una in meno, ˚ ha già riposato).
h 6,5 il migliore
Avanti a fari spenti. D'altronde quando non puoi dare di più, in uno scontro diretto così delicato, già non perdere è una impresa. E' unico motivo di conforto per Modena e AlbinoLeffe che speravano in un colpo pesante e invece si sono dovute accontentare di uno 0-0 al termine di una gara modesta. Ha sfiorato il colpaccio l'AlbinoLeffe all'85' quando Taugourdeau ha sparato alle stelle una palla molto invitan-
MODENA ALBINOLEFFE
0 0
GIUDIZIO 7 MODENA (4-3-1-2) Caglioni 6; Perticone 5,5, Turati 6, Perna 6,5, Milani 6,5; Dalla Bona 5 (dal 32' s.t. De Vitis s.v.), Petre 6 (dal 13' s.t. Nardini 5,5), Signori 5; Di Gennaro 6; Greco 5 (dal 10' s.t. Stanco 6), Ardemagni 5.PANCHINAGuardalben, Bassoli, Ricchi, Carini. ALLENATORE Cuttone 5. ALBINOLEFFE (4-4-2) Offredi 6; Salvi 6, Bergamelli 6, Piccinni 6, Foglio 6 (dal 28' s.t. Regonesi s.v.); Girasole 6,5 (dal 39' s.t. Taugourdeau s.v.), Laner 6,5, Hetemaj 6,5, Cristiano 6; Germinale 5,5, Cocco 5,5 (dal 19' s.t. Cisse 6). PANCHINA Tomasig, Pacilli, Torri, D'Aiello. ALLENATORE Salvioni 6 ARBITRO Candussio di Cervignano 5,5 GUARDALINEE Italiani 6, Longo 6 ESPULSI nessuno. AMMONITI Perna (M), Laner (A), Dalla Bona (M), Stanco (M) per gioco scorretto. NOTE paganti 1.459, incasso di 4.464 euro; abbonati 3.141, quota di 29.138. Tiri in porta 3-3; Tiri fuori 8-8; in fuorigioco 4-1, angoli 1-5. Rec.: p.t. 0’, s.t. 3’.
GIRASOLE (AlbinoLeffe) Punge sulla fascia e crea qualche apprensione alla difesa di casa
te, ci aveva provato il Modena all'inizio, già al 3' con Ardemagni, in ritardo sull'assist di Di Gennaro e poi sempre con l'attaccante, incapace di angolare una corta respinta di Offredi dopo un’incursione di Milani. Idee chiare La squadra di Sal-
vioni, che trae maggior benefici da questo pari esterno, ha mostrato idee chiare e un gioco più apprezzabile, creando qualche problema da fuori, come al 9' con Germinale la cui sventola è stata deviata da Caglioni. E ancora con Cocco, Girasole e infine con Laner. A confondere le idee al Modena, ci ha pensato anche Cuttone togliendo Petre, unico in grado di limitare il centrocampo avversario guidato da Hetemaj e Laner, spostando in mezzo Dalla Bona che in quella posizione ha combinato solo guai. Il solo Di Gennaro, spesso defilato sulla destra, ha tentato di rendere meno scontata la manovra, senza trovare in Ardemagni e Greco (meglio Stanco quando è entrato) validi alleati. Il Modena può solo consolarsi pensando che deve ancora giocare due recuperi (Gubbio e Padova) al contrario dell'AlbinoLeffe. © RIPRODUZIONE RISERVATA
SERIE D Oggi (ore 14.30) si giocano 41 recuperi Tra il 29 e il 7 marzo le altre 22 partite
Taccuino
I carabinieri nel ritiro del Rimini Oggi sfida al vertice a Casale
CLASSIFICA Casale* p. 48; Rimini* 45; San Marino** 43; Cuneo* 42; Treviso* (-1) 40; Entella 39; Santarcangelo* e Poggibonsi* 36; Renate 35; Alessandria (-2) e Borgo a Buggiano 33; Pro Patria (-13) 32; Bellaria** 31; Savona* (-4) 30; Montichiari* (-2) e Mantova* 28; Giacomense** 27; Sambonifacese 24; Valenzana** 15; Lecco* 14. (** 2 gare in meno, * una in meno).
Che brutto Modena con l’AlbinoLeffe
Si gioca sabato C’è Ternana-Taranto GIRONE A Ternana p. 51; Taranto ( 3) 46; Carpi 41; Pro Vercelli* 40; Sorrento ( 2) 39; Benevento ( 2) 35; Lumezzane 32; Avellino* 31; Como* ( 2), Foggia ( 2) e Tritium 30; Pisa e Reggiana ( 2) 27; Monza 21; Spal* ( 4) 18; Viareggio ( 1) 15; Foligno ( 4) 13; Pavia 11. (*una parti ta in meno). Prossimo turno. Sa
bato 25, ore 14.30: Carpi Avellino (0 1); Como Pisa (0 1); Foggia Triti um (1 1); Lumezzane Foligno (1 1); Monza Viareggio (1 1); Pavia Spal (0 4); Pro Vercelli Reggiana (1 1); Sorrento Benevento (0 1); Terna na Taranto (1 0).GIRONE B Trapa ni p. 46; Siracusa ( 5) 40; Cremone se ( 6), Barletta, Spezia, Porto gruaro e Pergocrema ( 2) 35; Carrarese* 34; Lanciano* ( 1) 33; Alto Adige 32; Triestina 27; Prato 25; Frosinone* 24; Latina 23; An dria 21; Piacenza* ( 6) 20; Bassa no 19; Feralpi Salò 17. (* una partita in meno). Prossimo turno. Saba to 25, ore 14.30: Alto Adige Barlet ta (1 1); Andria Carrarese (1 3); Bassano Portogruaro (1 1); Cre monese Trapani (lunedì 27, ore 20.45; 0 0); Latina Prato (venerdì 24, ore 20.30; 1 2); Piacenza Feral pi Salò (1 0); Siracusa Pergocre ma (0 2); Spezia Lanciano (0 0); Triestina Frosinone (1 2).
COPPA ITALIA Oggi (14.30) si gio cano due gare per completare i gi roni C (Pisa Lanciano, arbitra Fan ton di Lodi) e D (Catanzaro Foggia, Saia di Palermo).
Si giocano oggi alle 14.30 ben 41 recuperi del campionato di serie D che erano stati rinviati a causa del maltempo. Sono coinvolti tutti i 9 gironi: tra mercoledì 29 febbraio e mercoledì 7 marzo si dovranno recuperare altri 22 incontri. GIRONE A Asti-Lascaris: Vingo di Pisa; Borgosesia-Albese: Suaria di Milano; Chieri-Pro Imperia: Lacalamita di Bari; Verbano-Acqui: Celentano di Torre Annunziata; Villalvernia-Lavagnese: D'Apice di Arezzo. GIRONE B Darfo-MapelloBonate: Bergonzini di Civitavecchia; Fiorenzuola-Castellana: Martelli di Lanciano; Pizzighettone-Fidenza: Pirone di Ercolano; Pontisola-Pro Piacenza: Saccenti di Modena; Rudianese-Gallaratese: Sprezzola di Mestre; Voghera-Seregno: Amabile di Vicenza. GIRONE C Legnago-Union Quinto: Ambrogio di Cosenza; Porto Tolle-Concordia: Montanari di Ancona. GIRONE D Castelfranco-Sestese: Zanonato di Vicenza; Forlì-Bagnolese: Mei di Pesaro; Villafranca-Forcoli: Sommese di Nola. GIRONE E Arezzo-Viterbese: Guidi di Imola; Castel Rigone-Flaminia (a Foligno, porte chiuse): Abagnara di Nocera Inferiore; Orvietana-Sansepolcro: Bianchini di Cesena; Pierantonio-Deruta: Liguori di Bergamo; Pontevecchio-Spoleto: Candeo di Este; Trestina-Pianese: Camardi di Genova; Todi-Pontedera: Rapuano di Rimini; Zagarolo-Group Cit-
tà di Castello: Scarica di Castellammare di Stabia. GIRONE F Jesina-Ancona: Lazzeri di Arezzo; Miglianico-Riccione: Sassoli di Arezzo; Olympia Agnonese-Vis Pesaro: Di Stefano di Brindisi; Real Rimini-Teramo (ore 14, a Bellaria, porte chiuse): Fracassi di Campobasso; San Nicolò-Atletico Trivento: Marcolin di Schio. GIRONE G Astrea-Budoni (a Ostia, porte chiuse): Buonocore di Nola; Cynthia-Porto Torres: Massimi di Termoli; Monterotondo-Atletico Boville: Rossi di Novara. GIRONE H Brindisi-Gaeta: Lombardi di Brescia; Casarano-Sarnese: Piscopo di Imperia; Cristofaro-Viribus Unitis: Chiavaroli di Pescara; Francavilla S.-Ischia: Ranaldi di Tivoli; Grottaglie-Casertana: Vaccher di Pordenone; Real Nocera-Irsinese: Tesi di Pistoia; Turris-Fortis Trani: Pasqua di L'Aquila. GIRONE I Hinterreggio-Marsala: Marinelli di Tivoli. DISCIPLINARE Un punto di penalizzione al Ravenna (girone D) per la posizione di Egbedi, a sua volta squalificato per 2 giornate. COPPA ITALIA Domani con diretta su RaiSport 1 alle 15, c’è l’andata delle semifinali. SandonàJesolo-Bogliasco: Guccini di Albano Laziale. L’altra semifinale, Viterbese-Sant’Antonio Abate, si giocherà mercoledì 7 marzo.
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FORMULA 1 VERSO IL MONDIALE
Test PRIMO GIORNO A MONTMELÒ
Vettel subito al top La Ferrari cambia o ma Alonso è solo 5 DAL NOSTRO INVIATO
PAOLO IANIERI MONTMELO’ (Spagna)
Pronti via e la Ferrari ci ripensa. I problemi di carico evidenziati nel corso dei primi test della stagione a Jerez, dieci giorni fa, hanno portato i tecnici di Maranello a intervenire nell’area che, anche quest’anno, si rivelerà decisiva: quella legata agli scarichi. Così, pur rimanendo la F2012 la mono-
posto che, con la McLaren MP4-27, presenta i terminali più arretrati, la direzionalità degli stessi da ieri è cambiata: la carrozzeria è stata tagliata e i terminali sono stati indirizzati verso l’interno, andando ora a soffiare nella parte centrale del profilo inferiore dell’alettone — come fanno quelli della Red Bull — anziché convogliare i flussi verso l’interno delle ruote. «Devo essere sincero — spiega Ross Brawn, team prin-
La F2012 ha girato con i terminali modificati. Lotus collaudi già finiti per i guai al telaio
cipal della Mercedes —: di tutte le soluzioni adottate dalle varie squadre, la scelta degli scarichi di Ferrari e McLaren è quella che mi lascia più perplesso». Strada I dati analizzati dopo
Jerez hanno convinto la Ferrari a correggere la strada, visto che durante la quattro giorni andalusa la F2012 aveva mostrato grosse carenze di carico, con la monoposto che so-
prattutto a metà curva appariva in difficoltà. Ancor più se confrontata con il comportamento della Red Bull, la regina delle ultime due stagioni e, da quello che si è intravisto in questo primo scorcio invernale, ancora la macchina di riferimento. Ieri Sebastian Vettel è risultato il più veloce del lotto, precedendo in 1’23”265 la Force India del connazionale Nico Hulkenberg, staccato di 175 millesimi. Ma il miglior tempo
del campione del mondo è stato effettuato al pomeriggio e, soprattutto, è arrivato montando le gomme con la mescola più dura, mentre gli altri lo hanno fatto con le medie. «È stata una buona giornata, ha funzionato tutto bene — ha nicchiato Vettel, malgrado la sua RB8 abbia sofferto un piccolo problema tecnico al mattino —. Dai tempi sembra che la nostra macchina sia cresciuta rispetto alle altre, ma è troppo
Debutta la Mercedes Schumi: «È come me l’aspettavo»
Michael giudica la W03 di Willis, Costa e Bell: «Pagherà aver lavorato più a lungo in galleria» DAL NOSTRO INVIATO
LUIGI PERNA MONTMELÒ
Bella o brutta, a Michael Schumacher importa poco. «L’estetica conta? No. È più importante il tempo sul giro. Io guardo questo», dice con una frase che sarebbe piaciuta a Enzo Ferrari. La sua Mercedes W03, svelata ufficialmente ieri mattina nei test di Montmelò, ha l’aspetto sgraziato delle F.1 figlie delle nuove regole, ma almeno quello scalino sul muso (forse il più pronunciato dell’intero circus) è un po’ addolcito nelle curve e meno estremo rispetto alla bocca di balena della rossa di Alonso. Per il resto la freccia d’argento concepita dai tre tenori di Ross Brawn —- i tecnici Willis, Bell e Costa — non sembra rivoluzionaria. Scarichi Anche il lato B segue alla lettera le restrizioni imposte dalla Fia, con gli scarichi alti e avanzati che richiamano la soluzione scelta dalla Lotus. Il flusso soffia lungo le fiancate (combinandosi con quello in uscita dai radiatori) nel tentativo di creare lo stesso «effetto tunnel» della Red Bull per indi-
«
L’estetica non conta. È più importante il tempo sul giro: io guardo questo
MICHAEL SCHUMACHER 43 ANNI, 91 VITTORIE
rizzare l’aria calda verso l’ala posteriore, guadagnando carico. E proprio in questa zona hanno lavorato ieri nel box di Stoccarda, per evitare che le temperature cuocessero la carrozzeria. Mentre il passo è cresciuto rispetto al 2011. «Vogliamo lottare a livelli più alti dell’anno scorso e con questa macchina penso sia possibile. Come va? Come ci aspettavamo», spiega Schumi dopo i primi giri con un sorriso di ottimismo.
Con la F.1 svelata anche la SL 63 Amg Michael Schumacher ha «battezzato» ieri con un giro di pista la nuova Mercedes SL 63 Amg, supersportiva da 5500 cmc e 564 Cv
«
Sono pronto per vincere il titolo da molto tempo. Voglio farlo con la Mercedes
NICO ROSBERG 26 ANNI, NESSUNA VITTORIA
Poi torna alla prudenza: «Le sensazioni sono buone e anche il potenziale di sviluppo della vettura. Ma bisogna capire dove siamo rispetto agli altri. E lo sapremo solo questa settimana. Abbiamo lavorato molto, raggiungendo quasi tutti gli obiettivi che c’eravamo posti: questo mi fa ben sperare». Idraulica Il sette volte iridato,
che aveva sgrezzato la vettura a Silverstone, ieri si è sobbarca-
«
Mi lasciano perplesso alcune soluzioni adottate dal Cavallino e dalla McLaren
ROSS BRAWN 57 ANNI, CAPO DEL TEAM
to anche la prima giornata di test al Montmelò, chiusa intorno alle 14 per un inconveniente idraulico. In tutto 51 giri, con il miglior tempo di 1’24"150, a 50 centesimi dalla Ferrari di Alonso. Ma per Schumacher non c’è da allarmarsi: «Provare a lungo in galleria del vento penso sia stata la scelta giusta. Nel frattempo abbiamo imparato a conoscere le gomme, nei test di Jerez, e ora possiamo fare raffronti tra la vec-
chia e la nuova vettura. È chiaro che sugli scarichi c’è stata una diversa interpretazione delle regole con la McLaren a parte. Noi pensiamo di aver recuperato abbastanza carico». Poi ha risposto con una battuta a chi gli chiedeva del sistema f-duct sull’ala anteriore: «Fa quack quack». Motivazioni La fame di vittorie, a sentirlo, è la stessa anche a 43 anni. Accresciuta oltretutto da due stagioni avare: «Io sono qui per vincere. Tutti lo siamo». Il suo compagno Nico Rosberg, che scenderà in pista oggi, ha identiche ambizioni: «Sono già pronto per vincere le gare e il Mondiale da molto tempo. Voglio riuscirci con la Mercedes. Questa macchina è sicuramente un passo in avanti. Quanto a Schumacher, avrebbe certamente preferito starmi davanti l’anno scorso, ma non penso che sia frustrato. Io conto di ripetermi». Una fiducia condivisa anche dal responsabile del team Ross Brawn, che punta a scardinare l’oligarchia di Red Bull, McLaren e Ferrari: «Nessuno è felice per il quarto posto del 2011. Dobbiamo fare un salto in avanti. Abbiamo in-
serito nel team ingegneri esperti e sono certo che sapremo reagire più velocemente. Siamo pronti per il podio». E sul rinnovo di Schumi ha aggiunto: «Decideremo dopo le prime 5-6 gare». Raffronti Il ritardo con cui è stata presentata la W03 faceva sospettare che Brawn avesse in serbo un’altra diavoleria. Ma i tempi della «banda del buco» (ricordate il doppio diffusore del 2009?) restano lontani. Il panorama oggi è diverso. Anche rispetto a 12 mesi fa: «Gli scarichi saranno ancora un fattore importante. Ma adesso torna determinante l’equilibrio generale della vettura, a partire dall’efficacia delle sospensioni. Credo che la Red Bull abbia dimostrato di essere la vettura da battere negli ultimi due anni. Mentre sono rimasto perplesso da alcune soluzioni di Ferrari e McLaren. La nostra vettura è un’elegante interpretazione delle nuove regole e un passo in avanti per accuratezza e sofisticazione». Che sia bella, a lui importa un po’ di più. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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SUPERBIKE A PHILLIP ISLAND l’1’24”, fermandosi a 353 millesimi da Vettel, Alonso — che ha effettuato lunghe prove aerodinamiche, ma è anche rimasto fermo oltre un’ora ai box al mattino — è risultato staccato di 835 millesimi. Lo spagnolo ha analizzato: «C’è ancora tanto lavoro da fare ma siamo qui per questo, no? So che c’è molta attesa all’esterno ma noi siamo totalmente concentrati su noi stessi. Cominceremo a capire davvero qualcosa solamente a Melbourne».
A sinistra la Red Bull RB8 di Vettel; sopra il posteriore della Ferrari F2012, con gli scarichi più interni AFP-PIOLA
presto, io i tempi non li guardo. Però ascolto le sensazioni e quelle sono buone». Rossa La Ferrari invece si è do-
vuta accontentare del 5o tempo, con Fernando Alonso preceduto oltre che dalla McLaren di Lewis Hamilton, anche dalla Toro Rosso di Daniel Ricciardo (poi fermatosi in pista a un’ora dalla conclusione). Ma mentre Ricciardo è riuscito a scendere sotto la barriera del-
I TEMPI HAMILTON TERZO Così ieri a Montmelò (4.465 m): 1. Vettel (Red Bull) 1’23"265 (79 giri); 2. Hülkenberg (Force India) 1’23"440 (97); 3. Hamilton (McLaren) 1’23"590 (114); 4. Ricciardo (Toro Rosso) 1’23"618 (76); 5. Alonso (Ferrari) 1’24"100 (75); 6. Schumacher (Mercedes) 1’24"150 (51); 7. Perez (Sauber) 1’24"219 (66); 8. Senna (Williams) 1’25"711 (97); 9. Kovalainen (Caterham) 1’26"035 (31); 10. Grosjean (Lotus) 1’26"809 (7); 11. Pic (Marussia) 1’28"026 (121). Record: Barrichello (Brawn) 1’18"926 (2009).
Out Intanto la Lotus ha interrotto i test: al mattino Romain Grosjean ha compiuto solo 7 giri, poi è tornato ai box per un problema al secondo esemplare del telaio, evidenziato pure dalla telemetria. La prima decisione è stata quello di rispedirlo a Enstone e utilizzare oggi il primo telaio già usato a Jerez. Ma in serata è stato deciso di rinunciare anche agli ultimi tre giorni per cercare di risolvere il problema: a Jerez Eric Bouillon ne avrebbe sottolineato la particolare leggerezza, frutto di una speciale lavorazione della fibra di carbonio. E adesso è allarme rosso. © RIPRODUZIONE RISERVATA
del riscatto i particolari
AI RAGGI X LE SOLUZIONI DELL’ULTIMA ARRIVATA
Scarichi avanzati e spunta un doppio diffusore rialzato Fiancate e passo sono più lunghi rispetto al 2011. L’aria soffia verso l’ala posteriore GIORGIO PIOLA
Muso sottile e appuntito Rosberg, Brawn e Schumacher posano con la Mercedes. Sopra il posteriore della W03 con gli scarichi in posizione avanzata. Sotto il muso sottile e appuntito con il consueto scalino COLOMBO EPA REUTERS
Non ha deluso le aspettative l’ultima arrivata tra le nuove monoposto, la Mercedes W03. In una prima, veloce osservazione si nota che rispetto alle rivali ha uno scalino sul muso più accentuato. Inoltre, rispetto alla vettura dell’anno scorso, il passo è stato maggiorato. Una scelta, quest’ultima, quasi obbligata visto che nella passata stagione la Mercedes si distingueva per essere la monoposto più corta del lotto. Alettoni Quello anteriore forse
è già in versione Melbourne. Il ritardo della presentazione è servito proprio a prolungare il perio-
do di definizione in galleria del vento, per arrivare all’appuntamento con la pista avendo a disposizione una monoposto molto simile a quella del primo GP. Fiancate Continuiamo con
l’elenco delle novità: le fiancate sono state allungate e non nascondono più la soluzione dei radiatori, piazzati su due piani sovrapposti. Gli scarichi sono molto avanzati rispetto a quanto visto sulle altre monoposto e mandano il flusso d’aria verso la zona bassa dell’alettone posteriore. Subito dietro quello anteriore — la cui forma è un mix tra le soluzioni adottate da Red Bull e McLaren — vi sono novità di dettaglio nei deviatori di flusso sotto il telaio e nella zona piatta sotto le gambe del pilota.
y Sykes chiude
MELANDRI SESTO I tempi finali dei test Sbk a Phillip Island (4.448 m) 1. Sykes GB-Kawasaki 1’31"648 media 174,603 2. Checa Spa-Ducati 1’31"652 3. Smrz R.Cec-Ducati 1’31"800 4. Rea GB-Honda 1’31"913 5. Biaggi Ita-Aprilia 1’32"034 6. Melandri Ita-Bmw 1’32"232 7. Giugliano Ita-Ducati 1’32"319 8. Camier GB-Suzuki 1’32"320 9. Guintoli Fra-Ducati 1’32"347 10. Haslam GB-Bmw 1’32"397 11. Lascorz Spa-Kawasaki 1’32"540 12. Fabrizio Ita-Bmw 1’32"605 13. Canepa Ita-Ducati 1’32"746 14. Aoyama Gia-Honda 1’32"910 15. Berger Fra-Ducati 1’32"911 16. Badovini Ita-Bmw 1’32"948 17. Zanetti Ita-Ducati 1’33"136 18. Davies GB-Aprilia 1’33"358 19. Salom Spa-Kawasaki 1’33"358 20. Staring Aus-Kawasaki 1’33"418 21. Brookes Aus-Suzuki 1’33"623 22. Aitchison Aus-Bmw 1’34"169 23. De Rosa Ita-Honda 1’34"341
davanti a Checa Biaggi nascosto Haslam si opera
Tom Sykes, 26 anni, inglese, alla quinta stagione in Superbike ALEX PHOTO PAOLO GOZZI PHILLIP ISLAND (Australia)
Ha l’andatura dinoccolata da personaggio dei cartoni, parla un inglese improbabile ed è considerato un pilota discreto, nulla più. Ma adesso che la Kawasaki vola, Tom Sykes rischia di diventare un grosso problema per i big della Superbike. Con un giro perfetto il 26enne inglese ha strappato a Carlos Checa e alla Ducati il miglior tempo nella giornata finale del precampionato a Phillip Island, dove domenica si aprirà il Mondiale. L’iridato ha visto sfumare per quattro millesimi il primato mantenuto per otto giornate di fila, sommando ai collaudi 2012 anche i test e la trionfale doppietta del 2011. «La Kawasaki diventa un’avversaria da tenere d’occhio», ha riconosciuto Checa. Pezzi grossi Sykes ha fatto il
tempo di primo mattino, con il tracciato più fresco e veloce, emulato da Jakub Smrz autore del terzo tempo in una classifica finale che confonde un po’ le idee in ottica gara. I pezzi grossi sono usciti quando la pista era più calda per provare assetti e gomme in condizione gara. Checa è stato di nuovo super incisivo sul ritmo, 2-3 decimi meglio di un Biaggi quinto e preoccupato più che altro di non scoprire le carte. Carlito però ha fiutato il pericolo «perché l’Aprilia è un missile e Max molto carico. Vuole riprendersi il numero uno e sa bene come si fa». Botti Neanche ieri è mancato
Sospensioni Vanno controcor-
rente rispetto alla moda di avere i due piani dei triangoli sovrapposti molto ravvicinati. Gli stessi triangoli hanno poi una base molto larga e sono protetti da vistose schermature anticalore. A proposito delle sospensioni sono del tipo con interconnessione idraulica fra avantreno e retrotreno. Nuovo anche il diffusore, tenuto nascosto ad ogni uscita dai box perché Brawn ha sfruttato il regolamento per creare nella zona dei 15 cm centrali un doppio diffusore rialzato. Scarichi Intanto la Ferrari ha continuato gli esperimenti con gli scarichi, cambiandone la direzione: ora soffiano verso l’interno, cosa che ha richiesto un taglio nella carrozzeria. © RIPRODUZIONE RISERVATA
l’incidente: il pupillo Honda Jonathan Rea è volato al mattino
nella parte più veloce. «È stato terribile, mentre decollavo ho avuto il tempo di pensare che mi sarei fatto male, invece neanche un graffio», ha raccontato il 25enne nordirlandese tradito, probabilmente, da un problema tecnico. Oltre a John Hopkins, che si è operato alla mano destra ieri in California e tornerà sulla Suzuki nel secondo round a Imola, è a rischio la gara australiana di Leon Haslam che lunedì si è fratturato il malleolo tibiale della gamba destra. Domani il britannico della Bmw andrà in sala operatoria a Melbourne per farsi inserire due viti. L’idea di Haslam è tentare di rientrare già venerdì nelle prime prove ufficiali del round d’apertura del Mondiale, appena 24 ore dopo l’intervento! I medici della Superbike reputano che sia impossibile, ma i piloti hanno il cuore grande e la testa dura. Come quella di Eugene Laverty, nordirlandese dell’Aprilia, che mercoledì è rimasto senza freni in fondo al rettilineo fratturandosi il terzo metacarpo della mano destra. Mentre gli altri giravano, ha fatto fisioterapia e venerdì vuole esserci a tutti i costi. Futuro Intanto dal 2013 la Superbike tornerà in Indonesia, a Sentul, dove aveva già corso dal 1994 al ’97. «Inoltre — ha detto il patron Maurizio Flammini — stiamo per chiudere l’accordo che ci porterà in India, sulla pista di New Delhi che ospita la F.1». Già quest’anno, il 26 agosto, la Sbk andrà alla scoperta della Russia: lo storico evento si disputerà su un tracciato permanente di 4 chilometri che stanno costruendo alle porte di Mosca. © RIPRODUZIONE RISERVATA
MotoGP: cade Abraham, Ducati a fuoco Ecco come è ridotta la Ducati del test team andata a fuoco dopo la caduta di Abraham nel test di Jerez (Spagna). Se sarà riparata oggi girerà Barbera. I tempi: De Puniet (Art) 1’40"9; Pasini (Art) 1’42"; A. Espargaro (Art) 1’42"6; Petrucci (caduto, Ioda) 1’43"3 FOTO DAVID CLARES
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CICLISMO
Rivoluzione
VERDE
no praticamente tutti, a parte Salvoldi (donne) e Pallhuber (cross country) impegnati con le Nazionali. Ecco Bettini (strada) e Villa (pista); Amadori (under 23) e De Candido (junior); Laurent (bmx) e Scotti (ciclocross); Silva (downhill e trial) e Valentini (paralimpici). «Ed è bello — esordisce il presidente federale Renato Di Rocco — che questo incontro venga qualche giorno dopo il successo di Moreno Moser al Laigueglia. Un ventunenne che vince ed esalta la famiglia e le regole che ha seguito». Monito Il presidente onorario Al-
fredo Martini non c’è, ma le sue parole sono un monito. «Dialoghiamo con i giovani. Ascoltiamoli. E diamogli il diritto di perdere». Così, dai 7 ai 12 anni, ba-
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Dobbiamo ridurre la dipendenza dalla strada. E via le premiazioni per i giovanissimi
RENATO DI ROCCO 65 ANNI, PRES. FCI (BETTINI)
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OBBLIGATORIO PRATICARE CRONO, MTB, BMX E CROSS
ALLIEVI, JUNIORES, UNDER 23: NASCONO I VIVAI
Stimolare la multidisciplinarietà, che per giovanissimi, esordienti, allievi e juniores significa arricchire il bagaglio tecnico. Calendario modificato con weekend dedicati, dai giovanissimi agli juniores: ad aprile, maggio, giugno e luglio, il 2˚ fine settimana stop alla strada per le attività alternative (pista, crono e fuoristrada); il 3˚ weekend del mese, stop al fuoristrada per dedicarsi a strada, pista e crono
Creare filiere che consentano ai ragazzi di essere seguiti sul territorio durante tutta la carriera. Possono accordarsi le società che si occupano di esordienti o allievi e quelle che guardano soprattutto a juniores e under 23/elite: così nasce il progetto vivai. Obbligo di tesserare i 2/3 dei ragazzi che passano alla categoria superiore per evitare dispersioni e garantire ai ragazzi una squadra sicura
3 SCUOLE DI CICLISMO PER L’AVVICINAMENTO Le scuole di ciclismo, su base regionale, sono strutture tecnico-organizzative dedicate all’apprendimento delle abilità tecniche in bicicletta. Sarà questo il luogo idoneo per poter avvicinare i giovani tra i 5 e i 16 anni al ciclismo. Requisiti minimi: spazi disponibili per la pratica (impianti, ciclodromi, centri polivalenti); servizi di supporto (spogliatoi, magazzini); personale tecnico qualificato
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UNDER 23 AI MONDIALI ANCHE SE PROFESSIONISTI
ECCO IL COORDINATORE REGIONALE GIOVANILE
La regola Fci rimane: i Mondiali under 23 sono riservati ai dilettanti e i dilettanti devono correre. Però negli ultimi anni sono passati pro’, in team Professional, molti under 23 di valore: Battaglin, Colbrelli, Brambilla, Felline, Fortin. Già al Mondiale di Valkenburg, il c.t. Amadori porterà in Nazionale 2-3 professionisti Professional (quelli World Tour non possono correre) al fianco dei migliori dilettanti
Introdotta la figura del coordinatore regionale giovanile, con competenze di alto livello: tecniche, gestionali e organizzative (diploma Isef o laurea in Scienze Motorie, e almeno il primo livello in corsi Fci sia come d.s. sia come maestro di mtb). Presente in tutti i comitati regionali, sarà il riferimento delle società per le attività di promozione e di ricerca del talento, e garantirà sulla corretta gestione delle scuole di ciclismo
sta cerimonie individuali di premiazione per i primi tre: conteranno le classifiche di squadra e i riconoscimenti alla società a cui appartengono, per non esasperare la pressione su quelle età. «Contano il gruppo e il divertimento — spiega Di Rocco —. E poi dobbiamo ridurre la nostra dipendenza dalla strada». Con fine-settimana ad hoc per la differenziazione dell’attività: niente strada, solo pista oppure fuoristrada (cross, mtb, bmx). Multidisciplinarietà, polivalenza, crescita e sviluppo dei vivai, scuole di ciclismo.
zurri, compresi 3 under 23 e 2 o 3 juniores. A proposito: la Nazionale era stata invitata al Giro di Polonia (10-16 luglio) ma le regole ne vietano la partecipazione. «Parleremo, pedaleremo, lavoreremo. Anche di pista, sul grande esempio di un atleta come Viviani, forte nei velodromi e vincente su strada. E di cronometro». Bettini è il manifesto di quanto lontano si possa arrivare senza pressioni e esasperazioni. «La bici l’ho trovata in famiglia, ma nessuno mi ha costretto. Per sette anni ho fatto danza, atletica, salto in lungo, quello in alto no perché non ci arrivavo. Ho preso un diploma. Ci vogliono serenità e tranquillità, quello che a volte manca a certi genitori e certi tecnici».
Nazionale Il c.t. Paolo Bettini, atteso nel 2012 al doppio impegno Olimpiade-Mondiale, approva: e dal 28 febbraio al 2 marzo sarà in raduno in Toscana con gli altri tecnici e 18 az-
A un mese dal successo nel la 5ª tappa del Tour Down Under, secondo centro stagionale per Alejandro Valverde, rientrato alle gare il 1˚ gennaio dopo la squalifica per il coinvolgimento nell’Opera cion Puerto. Lo spagnolo della Mo vistar ha vinto in solitudine la 2ª fra zione della Ruta del Sol (144,7 km), da Malaga a Lucena, con un attac co a 600 metri dall’arrivo: a 10" Menchov, Taaramae e Frank Schle ck. Valverde è anche il nuovo lea der della classifica con 3" su Taara me e 8" su Coppel.
SEI AZZURRE AL VIA
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Paolo Bettini, 37, c.t dal 2010 BETTINI
Debutta Scarponi da vincitore del Giro
Doppietta Valverde Tappa e maglia
CINQUE PUNTI PER CAPIRE LA SVOLTA
Quasi al completo I tecnici ci so-
DOMENICA A LUGANO
RUTA DEL SOL
La Fci lancia un progetto culturale che parte dal recupero dei giovani. Viviani l’esempio di polivalenza. E Bettini porta in ritiro gli juniores
E rivoluzione sia. Culturale, innanzitutto. Ieri a Milano la Federciclismo ha presentato le nuove disposizioni sul settore giovanile. Sono a favore dell’interdisciplinarietà e contro le esasperazioni. Sposano un equilibrato avviamento all’agonismo e scacciano la modifica artificiale delle prestazioni. Per una nuova primavera del ciclismo, e tornare ad essere compiutamente una nazione-leader. Perché in pista, con l’eccezione di Elia Viviani, unico azzurro ai Giochi di Londra, dobbiamo recuperare, e tanto. E nelle cronometro siamo lontanissimi.
BETTINI
Taccuino
IL SINDACO DI MILANO
«Città più sicure per i ciclisti»: Pisapia dice sì
Si corre domenica il Gp Luga no, 178 km con partenza e arrivo nella città svizzera. Tante le stelle al via: ieri è arrivata la conferma di Cadel Evans, il re del Tour. A Luga no farà il suo debutto stagionale Mi chele Scarponi, vincitore del Giro d’Italia dopo la squalifica di Conta dor: il marchigiano della Lam pre Isd è appena rientrato dal riti ro sull’Etna. Si rivedranno, dopo il Laigueglia, anche Cunego e Basso.
Pista, vivai e fuoristrada: l’Italia rinasce
CIRO SCOGNAMIGLIO twitter@cirogazzetta MILANO
Elia Viviani 23 anni: pistard e stradista
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In Nuova Zelanda pensando a Londra (p. arg.) Con un cronoprolo go serale (nella mattinata italiana) di 7,1 km scatta oggi il Giro della Nuova Zelanda femminile con in ga ra, fino a domenica, anche la Nazio nale italiana, in cerca di punti per portare da 3 a 4 il numero di carte olimpiche per la gara su strada ai Giochi di Londra. Agli ordini del c.t. Salvoldi: Baccaille, Guderzo, Berla to, Cecchini, Tamanini e Presti.
Anche il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia (sotto, nella foto Ansa), ha aderito alla campagna «salvaiciclisti», lanciata da «The Times» e sostenuta dalla Gazzetta dello Sport e dal Giro d’Italia. «Aderisco all'appello #salvaiciclisti. La sicurezza è il primo requisito per una #Milano realmente ciclabile», ha scritto Pisapia su Twitter. Milano vanta 135 km di piste ciclabili. Mandate un’email a salvaiciclisti@gazzetta.it.
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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MERCOLEDÌ 22 FEBBRAIO 2012
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
IL
18 E 19 FEBBRAIO LA LOCALITÀ TRENTINA HA OSPITATO I CAMPIONATI EUROPEI DI SCI CARVING
EuroItaly al Passo Mendola A Bergamelli lo Slalom, a Veluscek lo Speed. Doppio oro per la veneta Gloria Tomat, ma Burba comanda sempre la Coppa. Colmar prima squadra
G
iovani e spregiudicati contro esperti e padroni del podio: chi ha vinto? Tre a uno i primi! Questo il verdetto dei Campionati Europei di Carving disputati il 18 e 19 febbraio sulle nevi trentine di Passo Mendola, in Alta Val di Non. Reduci da due gare di Coppa adAuron, in Francia e a Cerkno in Slovenia, il circus delle boe è approdato in Italia per l’appuntamento più importante della stagione, gli Europei, prove valide anche per la classifica generale di Coppa. Ebbene, l’oro conquistato in slalom da Giancarlo Bergamelli, seguito a ruota per soli 11 centesimi da Gianluca Grigoletto, entrambi del Colmar, aveva disilluso le ambizioni dei carver più in erba che pur sciano davvero bene. Solo Davide Cuccarollo (CTICentrosolar), 21enne veneto, era riuscito a tenere alto il valore dei debuttanti con la medaglia di bronzo. In campo femminile ci si attendeva il solito dominio di Stefania Burba, invece la detentrice della Coppa del Mondo non è riuscita a tenere testa a una scatenata Gloria Tomat, classe 88, brava quanto fortunata a precedere la ventenne trentina Giorgia Bortolotti, argento per 2 centesimi. Il tutto si è consumato sulla bellissima pista del Monte Nock di Passo Mendola. Un pendio perfetto per il carving, perché propone tutte le situazioni per consentire al tracciatore, per l’occasione Cesare Fontana del Gressoney, di dar libero sfogo alla fantasia: ripido, ondulazioni, tratti di falsopiano, curve imprevedibili, salti e contro pendenze (20 i giri di boa). L’esperienza, soprattutto in slalom, in queste condizioni è un’arma in più
che Giancarlo ha sfruttato alla grande. Nelle boe, ha totalizzato 85 punti, contro gli 86 del Grigo, mentre Davide ha tagliato molto di più totalizzandone 83. Si è invece trattato della prima vittoria in assoluto in slalom di Gloria Tomat (CTI-Centrosolar) che ha sempre preferito lo Speed come testimoniano i successi conseguiti l’anno scorso adAuron e a Roccaraso. Invece è riuscita a battere tutte le avversarie nonostante una Giorgia Bortolotti (Colmar) aggressiva e decisa come forse mai è stata vista in quella selva di boe: «Ce la siamo giocata punto a punto ha detto la nuova campionessa europea - e l’ho spuntata io. Credo che Giorgia abbia sbagliato un po’ il salto, perché poi abbiamo fatto la stessa identica tattica». Nella sfida tra i team il Colmar ha avuto ancora una volta la meglio con 337 punti, contro i 286 del CTI Centrosolar e i 125 della Slovenija. Nello Speed, disputato la domenica senza più quel sole splendido che ha caratterizzato lo slalom di sabato, il senso tattico ha lasciato spazio al disegno delle linee e alla gestione dell’attrezzo in velocità. Ci si attendeva una vittoria di Grigoletto o di De Martin, di Mirko Deflorian o dello stesso Bergamelli, atleti potenti e dal fiuto raffinato quando si parla di traiettorie, invece PacoVeluscek, 21 anni dello Sci Club Monte Lussari, non ha lasciato scampo e con una prova di finale straordinaria è riuscito a precedere Mirko Deflorian, che come sappiamo difende i colori della Moldavia, per 11 centesimi, mentre Giancarlo Bergamelli si è dovuto accontentare del bronzo grazie a 8/100
Qui sopra, Gianluca Grigoletto (Colmar), in azione in slalom dove ha concluso al secondo posto dietro al compagno di team Giancarlo Bergamelli, in azione nella foto qui sotto, sul salto. A destra, il podio femminile dello slalom vinto da Gloria Tomat, davanti a Giorgia Bortolotti e Stefania Burba (foto Slaifer)
in meno rispetto al compagno di team Vincent Roulph. Grigoletto, quinto, non si è disperato più di tanto: «Perché nel carving è importante anche il gioco di squadra e il nostro team manager Dario Magnani, non potrà che essere soddisfatto per aver piazzato 5 atleti ai primi 6 posti». Un po’ meno vincente la classifica al femminile per i colori dell’azienda di Monza che ha dovuto inchinarsi al secondo oro di Gloria Tomat nettamente più veloce della piemontese Giulia
Gino (CTI), 21 anni di Bardonecchia, mentre Stefania Burba (Colmar) è riuscita a strappare il bronzo alla compagna di team Giorgia Bortolotti, con Chiara Marconi ottima quinta. Come detto, le gare dei Campionati Europei valevano anche per la classifica di Coppa. Comanda Bergamelli con 440 punti, 26 in più di Gianluca Grigoletto, mentre Veluscek segue al terzo posto con 391. Una sfida bellissima che si risolverà soltanto alle finali di Airolo in Svizzera a metà marzo.
Grande incertezza anche in campo femminile con Stefania Burba sempre al comando con 480 punti, seguita da Gloria Tomat e Giulia Gino entrambe con 390 punti. Giorgia Bortolotti è a 340. Anche nello Speed il Colmar è riuscito a precedere il CTI-Centrosolar per un solo punto e a due gare dal termine la sfida si va sempre più avvincente. Il Colmar ora ha 4 punti di vantaggio sul CTI, mentre per il terzo posto la Slovenija dovrà guardarsi dal Gressoney.
CLASSIFICHE
18/19 FEBBRAIO 2012 - PASSO MENDOLA (TN) PISTA «MONTE NOCK» SLALOM CARVING - CLASSIFICA UOMINI Ps.Nome
NAZ
1. 2. 3. 4 5
ITA ITA ITA ITA ITA
Giancarlo Bergamelli Gianluca Grigoletto Davide Cuccarollo Francesco Veluscek Umberto Simoncelli
TEAM Colmar Carving Team Colmar Carving Team CTI-Centrosolar CTI-Centrosolar Colmar Carving Team
Punteggio
40,54 40,65 40,78 40,81 41,01
SLALOM CARVING - CLASSIFICA DONNE 1. 2. 3. 4. 5.
Gloria Tomat Giorgia Bortolotti Stefania Burba Giulia Gino Ana Teuc
ITA ITA ITA ITA SLO
CTI-Centrosolar Colmar Carving Team Colmar Carving Team CTI-Centrosolar Slovenija C.T.
41,62 43,81 44,36 44,86 45,86
SPEED CARVING - CLASSIFICA UOMINI Ps. Nome
NAZ
TEAM
Tempo
1. 2. 3. 4. 5.
ITA MOL ITA ITA ITA
CTI-Centrosolar Colmar Carving Team Colmar Carving Team Colmar Carving Team Colmar Carving Team
32”00 32”11 32”12 32”20 32”26
Francesco Veluscek Mirko Deflorian Giancarlo Bergamelli Vincent Roulph Gianluca Grigoletto
SPEED CARVING - CLASSIFICA DONNE 1. 2. 3. 4. 5.
Gloria Tomat Giulia Gino Stefania Burba Giorgia Bortolotti Chiara Marconi
ITA ITA ITA ITA ITA
CTI-Centrosolar CTI-Centrosolar Colmar Carving Team Colmar Carving Team Colmar Carving Team
33”75 34”99 35”15 35”17 36”15
CLASSIFICA GENERALE UOMINI 1. G. Bergamelli (ITA) p. 440; 2. G. Grigoletto (ITA) p. 414; 3. P.Veluscek (ITA) p. 401; 4. S. Carli (ITA) p. 284; 5. D. Cuccarollo (ITA) p. 275; 6. V. Roulph (ITA) p. 271; 8. U. Simoncelli (ITA) p. 251; 9. M. Groselj (SLO) p. 218; 10. B. Groselj 201
CLASSIFICA GENERALE DONNE 1. S. Burba (ITA) p. 480 2. G. Tomat (ITA) e G. Gino (ITA) p. 390; 4. G. Bertolotti (ITA) p. 340; 5. M. Baldi (ITA) p. 203; 6.A.Teuc (SLO) p. 169; 7. C. Marconi (ITA) p. 161; 8. K. Pivk (SLO) p. 149
CLASSIFICA GENERALE TEAM 1. Colmar p. 56; 2. CTI-Centrosolar p. 52; 3. Slovenija p. 36; 4. Gressoney p. 26; 5. Art Plast p. 18; 6. Stöckli-RTC p. 8; 7. Rasc PL p. 4
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SCI COPPA DEL MONDO A MOSCA
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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PALLANUOTO La rampa allestita a Mosca per il parallelo
WORLD LEAGUE
La Russia è travolta Il Settebello già alle finali
Pinturault stoppa Hirscher La Mancuso umilia la Vonn Parallelo spettacolare, ma dove non tutti se la sono sentita di rischiare Vanno male i cinque azzurri in gara: sono stati eliminati al primo turno Alex Giorgetti, 24 anni, 3 gol EPA
quando in semifinale ha messo sotto Lindsey Vonn, la regina che l’ha oscurata in casa. E’ stata questa la vera battaglia per la Mancuso più ancora della finale con l’austriaca Kirchgasser che a sorpresa ha mandato a casa nell’ordine Fenninger, Maze e la Riesch prima della finale. Ha deluso invece la Schild, regina dello slalom, ma che non se l’è sentita di far valere sino in fondo la sua caratura tecnica. Ha battuto la Worley, anche se il cronometro non le ha divise sul traguardo, ma è caduta subito dopo con la Riesch.
PIERANGELO MOLINARO
Se lo svizzero Beat Feuz riuscirà a vincere la Coppa del Mondo con meno di 70 punti di vantaggio su Marcel Hirscher, dovrà offrire almeno una cena a base di champagne a aragosta ad Alexis Pinturault. Perché il ventenne francese che sprizza talento da ogni poro, prima di conquistare la prima vittoria della fresca carriera in Coppa nel parallelo di Mosca, ha stoppato la fuga nella classifica generale di Marcel Hirscher mandandolo in fuorigiri nei quarti. Trenta punti a Hirscher e altrettanti a Feuz. Kostelic è superato, ma senza fuga. In attesa dei due superG di venerdì e sabato a Crans Montana favorevoli sulla carta allo svizzero. Il talento Pinturault, come Ju-
lia Mancuso in campo femminile, ha sfoderato sulla pista artificiale installata a due passi dall’ex stadio Lenin dove stava giocando il Real Madrid, il giusto cocktail per questo tipo di competizione: un mix di aggressività, continuità d’azione, e curve rotonde. Il francesino, figlio del proprietario di uno fra ghi alberghi più esclusivi di Courchevel, ha mandato a casa prima il nostro Innerhofer, quindi Hirscher, Baumann in semifinale, prima di battere in finale il tedesco Neureuther. Banale l’errore di Hirscher che, in vantaggio di mezzo secondo su Pinturault usci-
Azzurri male Sinceramente si
Alexis Pinturault, 20 anni, ha vinto la prima gara di Coppa del Mondo AFP
to nella prima manche, ha cercato un’accelerazione improvvisa quando a sorpresa si è visto affiancato dall’avversario ed è deragliato. Una gara nervosa, dove però tanti hanno deciso di non correre troppi rischi su un percorso insidioso, con curve aperte, ma ogni 10 metri, non facili da gestire a queste velocità. La rivincita Fra le donne è una
sorpresa relativa il successo di Julia Mancuso perché sin dal primo turno contro la nostra Merighetti ha mostrato di saper interpretare al meglio questa specialità per cui non ci si allena, dove serve sensibilità ed un alto tasso di spregiudicatezza. Pane per i suoi denti. E chissà come Julia ha goduto
FONDO MONDIALI JUNIORES
aspettava qualcosa di più dai cinque azzurri in gara, soprattutto da Gross e Deville, che avrebbero dovuto essere rapidi come furetti su queste porte. Ma pure loro probabilmente non se la sono sentita di rischiare le gambe. Un dubbio che è venuto vedendoli in azione è come abbiano fatto la ricognizione. C’era un saltino di mezzo metro prima delle porte finali su cui hanno sbagliato prima Innerhofer, quindi la Brignone e infine la Merighetti. Solo loro. Gross e Deville invece sono rispettivamente caduti contro Baumann e Myhrer. Certo, non è questa la gara in cui devono emergere, ma nel parallelo nessuno è specialista. Dice Innerhofer: «Bella gara, divertente, ma per favore, facciamola una sola volta all’anno».
La Mancuso beffa la Vonn EPA
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OLIMPIADI NIENTE GIOCHI 2022
Pellegrino fermato 5 giorni La candidatura di Cortina Emoglobina troppo alta diventa per i Mondiali 2017 (g.v.) C’è un caso Pellegrino al Mondiale di fondo under 23: Federico infatti lunedì sera è stato fermato per valori dell’emoglobina superiori al limite, alla vigilia della sprint tl in cui era favorito. A nulla è valsa la documentazione relativa ai controlli precedenti, ed anche al fatto che Pellegrino aveva gareggiato nell’ultima sprint di Szklarska Poreba, in Polonia, senza problema alcuno. Dice il d.t. Silvio Fauner: «È stato gestito tutto alla luce del sole ed abbiamo svolto l’avvicinamento al Mondiale nella maniera migliore. Pellegrino in tutti i test svolti ha sempre avuto valori nella norma, tra il 15,5 ed
il 16,4 (il limite è 17 - ndr), abituali per lui. Sicuramente ha influito l’altitudine: gli atleti sono alloggiati a 2500 metri, mentre il campo di gara è situato a quasi 1800, ai limiti del consentito. Il fatto che sui 5 test svolti ad Erzurum l’atleta abbia superato, come media, il limite solo di 0,1 è la conferma di una situazione derivante dal suo fisico. Chicco tornerà a Lathi (Fin), in Coppa del Mondo». I controlli pre gara della Fis sono svolti in forma prudenziale e la sospensione, per 5 giorni, di Pellegrino ha solo uno scopo di tutela della salute. Pellegrino è rientrato in Italia.
(g.m.) Il secondo sogno olimpico di Cortina, che ha già ospitato i Giochi nel 1956 e poi perso la gara casalinga con Torino per la candidatura del 2006, è tornato nel cassetto. Il progetto stava prendendo forma dopo la bocciatura di Roma, perché secondo la logica nel 2022 l’Olimpiade invernale dovrebbe tornare in Europa o negli Stati Uniti dopo i Giochi 2018 nella Corea del Sud. Invece è stato rinviato a tempi migliori. Poteva essere solo una voce messa in giro ad arte oppure esisteva davvero questa volontà? Ieri alle redazioni dei giornali è stata recapitato l’invito a partecipare domani a Venezia alla conferen-
za stampa sulla candidatura dei Mondiali di sci alpino 2017, non una parola sul progetto olimpico. Ciò che lascia perplessi è che durante l’incontro sono previsti collegamenti in diretta con Mosca e New York, più un collegamento con Roma con il segretario del Coni Pagnozzi e Manuela Di Centa. Una tale abbondanza di interventi male si sposa con la presentazione di una candidatura che andrà sotto esame della Fis in maggio in Korea. Forse avrebbe avuto più senso allestire un evento durante le finali della Coppa del Mondo a Schladming, dove saranno presenti anche i membri votanti della Fis.
la guida Venerdì superG a Crans Montana con Innerhofer PARALLELO Uomini - Finale: Pinturault (Fra) b Neureuther (Ger) 17/100. Finale 3/4: Myhrer (Sve) b Baumann (Aut) 30/100. Semifinali: Pinturault b. Baumann 21/100; Neureuther b. Myhrer 18/100. Quarti: Pinturault b Hirscher (Aut) 2"32; Baumann b Matt (Aut) rit.; Neureuther b Missillier (Fra) 23/100; Myhrer b Feuz (Svi) rit. Ottavi: Hirscher b Khorishilov (Rus) 59/100; Puinturault b INNERHOFER 86/100; Matt b. Ligety (Usa) 19/100; Baumann b GROSS 30/100; Missillier b Svindal (Nor) 9/100; Neureuther b Theaux (Fra) 44/100; Myhrer b DEVILLE 38/100; Feuz b Schoerghofer (Aut) 3/100. Coppa del Mondo (32 prove): 1. Hirscher (Aut) 1055; 2. Kostelic (Cro) 1043; 3. Feuz (Svi) 1003; 18. Deville 385. Donne - Finale: Mancuso (Usa) b Kirchgasser (Aut) 54/100. Finale 3/4: Vonn (Usa) b. Riesch (Ger) 8/100. Semifinali: Mancuso b Vonn 31/100; Kirchgasser b Riesch 3/100. Quarti: Vonn b Zettel (Aut) 1"00; Mancuso b Hosp (Aut) 14/100; Kirchgasser b. Maze (Slo) rit. Riesch b Schild (Aut) 4/100. Ottavi: Vonn b Sorokina (Rus) 49/100; Zettel b Rebensburg (Ger) 60/100; Mancuso b MERIGHETTI 58/100; Hosp b. Goergl (Aut) 10/100; Maze b Paerson (Sve) 1"41; Kirchgasser b Fenninger (Aut) 15/100; Schild b Worley (Fra) 0/100; Riesch b BRIGNONE rit. Coppa del Mondo (27 pr.): 1. Vonn (Usa) 1502; 2. Maze (Slo) 1024; 3. Riesch (Ger) 1006; 125 Merighetti 347. PROGRAMMA Venerdì: superG m. a Crans Montana (Svi). Sabato: discesa d. a Bansko (Bul) e superG m. a Crans Montana. Domenica: gigante m. a Crans Montana e superG d. a Bansko.
Morzenti attacca In una lettera diffusa lunedì ai suoi fedeli, l’ex presidente della Fisi Gianni Morzenti ha fatto sapere che ha intenzione di presentare un ulteriore ricorso nei confronti della delibera del Coni di vietare cariche federali a cittadini condannati in primo grado. Nella missiva parla anche di una possibile candidatura alle prossime elezioni federali, candidatura che non può presentare proprio per la delibera Coni. COPPA EUROPA (s.f.) Tutto italiano il programma della Coppa Europa. Uomini impegnati da oggi in Friuli senza Andy Plank, infortunatosi ad una spalla in allenamento: a Sella Nevea stamane superG (al via anche Paris, Casse e Klotz); venerdì a Tarvisio gigante di recupero di M. Pora. Donne venerdì e sabato a Fai della Paganella (Tn) per due giganti (convocate anche Karbon, Gianesini e Nadia Fanchini).
RUSSIA-ITALIA 4-10 (1-2, 2-3, 1-1, 0-4) RUSSIA: Rastorguev, Lazarev, Odintsov, Ryzhov-Alenichev, Cheshev 1, Holod, Antipov, Ashaev, Nagaev 1, Vishnyakov, Timakov 2, Ivankov, Orlov. All. Karabutov. ITALIA: Pastorino, S.Luongo, N.Gitto, Giacoppo 1, Giorgetti 3 (1 rig.), A.Fondelli, Figari 2, Bini, C.Presciutti 2, D.Fiorentini, Marziali, Deserti 2. N.e. Bisegna. All. Campagna. ARBITRI: Teixido (Spa) e Vasileiou (Gre). NOTE: sup. num. Russia 6 (2 gol), Italia 9 (4). Usc. 3 f. Odintsov 4˚ t. Spett. 600. KIRISHI (Russia)
Anche l’aritmetica, dopo la quarta giornata di World League, dice che il Settebello è già alle finali di Almaty, in Kazakistan (12-17 giugno). Contro una Russia generosa, gli azzurri vengono fuori alla distanza, dilagando nell’ultimo parziale. Buoni segnali dai giovani, anche se ad andare a segno sono i più esperti. «È stata una partita giocata su buoni ritmi — commenta il c.t. Sandro Campagna — contro avversari che ci hanno impegnato a fondo. Ce la siamo cavata bene in difesa, mentre in attacco abbiamo sbagliato qualche conclusione e qualche controfuga. Nel complesso, mi è piaciuto l’atteggiamento della squadra che è rimasta concentrata fino al termine, anche a risultato ampiamente acquisito. Ho avuto buone risposte da alcuni giocatori che agli Europei avevano giocato meno o non si erano espressi al meglio. Abbiamo provato pure qualche schema nuovo sul quale torneremo a lavorare nei prossimi raduni assieme agli altri». Prima da capitano È stata una partita speciale per Christian Presciutti, la prima da capitano del Settebello, considerata l’assenza di Tempesti e Felugo: «Ho provato un po’ di emozione e tanta soddisfazione — racconta l’attaccante bresciano —. Dopo pochi minuti avevo accumulato due falli gravi e mi sono detto: "Proprio oggi, non ci voleva"... Poi ho pensato solo a giocare e non mi sono pesati». Rimanendo in vasca fino alla fine e siglando una doppietta. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Girone B: Italia 9; Russia 3; Gran Bretagna 0. Prossimi turni: Italia-Gran Bretagna (6/3), Gran Bretagna-Russia (20/3). DONNE Oggi alle 15 si gioca la 4a di ritorno in A-1 femminile: Menarini Fiorentina-Volturno, Venosan Orizzonte-Bologna, Despar Messina-Beauty Star Padova. Domani Mediterranea Imperia-Ngm Firenze. Già giocata Igm Ortigia-Pro Recco 2-16.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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NICOLÒ MELLI
BASKET SERIE A: L’INTERVISTA
4
«Minuti in campo? Conta più la stima»
I NUMERI
8.9
Minuti di media in A Melli ha giocato 3 volte oltre i 20 minuti con 11.6 punti di media. In Eurolega gioca 7.4 minuti di media,
25
L’ala è il futuro di Milano con Gentile: «Obiettivi? Ambiziosi Sereno anche se gioco poco» PAOLO BARTEZZAGHI MILANO
«
Nicolò Melli, come si vive giocando pochi minuti?
«Sono sereno. Gli alti e bassi dei minutaggi dipendono dalle prestazioni. Ma non incidono sul mio umore». Differenze rispetto allo scorso anno?
«Era la prima volta fuori casa, è stato diverso. Non mi piace parlare della scorsa stagione. Un anno fa, arrivò un’ondata di nuovi giocatori, cambiò tutto e sono andato a Pesaro». E quest’anno?
«I nomi ci sono e, tra virgolette, sono delle garanzie per andare sul sicuro. In squadra ci sono più gerarchie». Come si spiegano gli alti e bassi di Milano?
«L’inizio è stato buono, complice ma non saprei fino a che punto della presenza di Gallinari. Quando è andato via, abbiamo tenuto botta, poi il crollo. Eravamo in ripresa, poi abbiamo toppato con Sassari. In Coppa Italia abbiamo dimostrato solidità. La strada è giusta. Ora sta a noi». Pesano le aspettative su un giovane di cui tutti parlano?
«Io ne avevo meno di quante se ne sentissero in giro. Non pensavo fossero fondate. E non ho mai pensato di essere il nuovo Gallinari. Ho avuto problemi fisici che, nella fortuna che ho, hanno interrotto il mio percorso, facendomi ripartire da più
«
Minuti di A. Gentile Alessandro Gentile giocava 27.6 minuti di media a Treviso ora scesi a 22.4 a Milano. In Eurolega 16’2.
Le aspettative non pesano. Non ho mai pensato di essere il nuovo Gallinari
17
I minutaggi dipendono dalle prestazioni. E non incidono sul mio umore Nicolò Melli, 21 anni, ala di Milano, cresciuto nella Reggiana CIAM-CAST
indietro del punto in cui ero arrivato. Ma mi hanno fatto crescere sotto il profilo della serenità. Quella che ho adesso». Ala o ala forte?
«Per le nostre caratteristiche, è più facile giocare fronte a canestro da ala forte che da ala. Mancinelli riceve palloni in post basso, Fotsis o io no. La differenza è in difesa, dove infatti devo migliorare. Il post basso è una carenza che avevo e su cui sto lavorando. Continuando a rinforzarmi fisicamente». Com’è andata da unico lungo nel quintetto basso con Siena?
«Marcavo il lungo, ma in attacco ho preso tre triple». Come va con Gentile?
«Siamo amici, la scorsa estate abbiamo vinto insieme l’argento con l’Under 20. Sono piccole cose che legano. Sta facendo grandi passi per integrarsi in un sistema diverso da Treviso e in un ambiente con aspettative maggiori. Finora non ha fatto prestazioni entusiasmanti, è il
primo a saperlo e a combattere per migliorare».
L’ACCORDO
Nicholas va via L’Olimpia torna sul mercato
A proposito: Twitter?
Rescissione consensuale tra Milano e Drew Nicholas. La guardia Usa è stato il più deludente degli acquisti estivi dell’Olimpia. Chiude con 8.3 punti di media in campionato e 7.4 in Eurolega, con il massimo di punti in serie A con Varese all’esordio (16) e a Madrid con il Real in Coppa (24) ma senza aver mai convinto né da titolare, né da sesto uomo. Milano tornerà sul mercato per una guardia. «Vorrei dire molte cose — ma sarò breve — ha commentato il 30enne — Tutte le belle cose hanno una fine». Oggi Milano parte per Atene, domani gioca contro il Panathinaikos con cui Nicholas ha vinto due volte l’Eurolega.
Per una promessa, meglio un piccolo club per giocare o uno grande con allenamenti ad alto livello?
Italiani tra i primi 100 L’italiano che gioca di più in serie A è Hackett (Pesaro) con 30’9 di media. Poi Soragna (Biella) con 30’5 e Amoroso (Teramo) con 30.1.
«Non m’interessa. Mi toglierò da Facebook che uso solo per il fantacalcio con gli amici».
«Non si tratta di piccolo o grande club, ma di fiducia dell’allenatore e del club. A prescindere dai minuti in campo. È la stima che fa la differenza». Obiettivo stagionale?
«Tanti e ambiziosi. Ma li tengo per me. So che è banale da dire, ma vorrei migliorare e poi migliorare. Soprattutto la durezza mentale e fisica». Università?
«Tasto dolente. Ho cambiato da Giurisprudenza a Marketing e Gestione d’impresa. Non vorrei pensare sempre e solo al basket». © RIPRODUZIONE RISERVATA
DONNE EUROLEGA
Schio passa a Salamanca Final 8 a un passo Gran colpo di Schio che vince a Salamanca 67 59 (Macchi 19, Cohen 13, McCarville 12; De Souza 23) contro le campionesse in carica. Bissando il successo venerdì in casa, si qualificherebbe per le Final Eight. Ottavi di finale, gara-1: Valencia Polkowice 88 54; Spartak Moscow Region Nadezhda 93 79; Ekaterinburg Kosice 61 55; Wisla Cracovia Usk Praga 66 52; Rivas Bourges 65 59; Fenerbahce Lattes 83 71. Gara 2 venerdì a campi invertiti (al meglio delle 3). EUROCUP Treviso cade a Berlino con l’Alba 83 74 (Wood 22; Becirovic 17, Goree, Viggiano 13). La qualificazione ai quarti si deciderà nell’ultima giornata, in casa contro i russi del Lokomotiv Kuban. Girone L: Lietuvos Vilnius Lokomotiv Kuban 78 82. Class.: Treviso, Lietuvos, Kuban 3 2; Alba 1 4. GOODS VA (a.pe.) Anthony Goods lascia Teramo, come dice una nota della società «a causa del mancato pagamento di parte dello stipendio del mese di gennaio». Dusan Vukcevic lascia Verona per problemi personali.
eurolega Siena a Bilbao Se vince è certa del primo posto Siena oggi gioca a Bilbao: vincendo sarà certa del 1o posto nel girone. «Gara di difficoltà assoluta - dice Pianigiani - Loro sono in gran forma e la preparano da 10 giorni, noi arriviamo da una competizione dura e logorante come la Coppa Italia». Domani tocca a Milano, in casa del Panathinaikos, e Cantù, nella sfida decisiva di Desio con il Barcellona. GRUPPO E Oggi: Cska Mosca-Olympiacos Pireo; Galatasaray Istanbul-Efes Istanbul. Class.: Cska 3 vinte-1 persa; Olympiacos, Galatasaray 2-2; Efes 1-3. GRUPPO F Oggi: Bilbao-Siena (ore 19, SportItalia). Domani: Real Madrid-Malaga. Class.: Siena 4-0; Bilbao, Real 2-2; Malaga 0-4. GRUPPO G Domani: Fenerbahce Istanbul-Kazan; Panathinaikos Atene-Milano. Class.: Panathinaikos, Kazan 3-1; Fenerbahce, Milano 1-3. GRUPPO H Domani: Maccabi Tel Aviv-Zalgiris Kaunas; Bennet Cantù-Barcellona. Class.: Barcellona 4-0; Maccabi, Cantù 2-2; Zalgiris 0-4.
NBA PRESENTATE A NEW YORK LE NUOVE MAGLIE DELLA NAZIONALE USA
PORTLAND, DOPPIO K.O.
Williams ferma Lin: «Ma sono felice per lui»
Oden, che calvario Altra microfrattura a un ginocchio
I Nets hanno piegato i Knicks con 8 triple del play. «A Londra non sarà facile»
Altra microfrattura a un ginocchio per Greg Oden (Portland), già fermo da 2 anni. Risultati: Chicago-Atlanta 90-79 (Rose 23; Pargo 19); New York-New Jersey 92-100 (Lin 21; D.Williams 38); Milwaukee-Orlando 90-93 (Jennings 22; Howard 28); Houston-Memphis 97-93 (Lowry 24; Gay 23); Dallas-Boston 89-73 (Nowitzki 26; Pierce 20); Oklahoma City-New Orleans 101-93 (Durant, Westbrook 31; Jack 18); Denver-Minnesota 103-101 dts (Harrington 31; Love 22); Utah-San Antonio 102-106 (Jefferson 20; Parker 23); Phoenix-Washington 104-88 (Gortat 20; Crawford 20); Lakers-Portland 103-92 (Bryant 28; Aldridge, Batum 18); Golden State-Clippers 104-97 (Ellis 32; Paul 24).
DAL NOSTRO INVIATO
DIEGO ANTONELLI NEW YORK
Il giorno dopo essersi preso la sua personale rivincita, Deron Williams, play di New Jersey, non ha bisogno di usare toni trionfalistici o sprezzanti: il nuovo fenomeno della Nba, Jeremy Lin, è stato, almeno per una sera, ridimensionato dai fatti, sul campo. Le parole sono solo un rafforzativo; all’avversario, sconfitto, si può concedere l'onore delle armi. I Nets hanno sbancato il
Garden grazie alle 8 triple di D-Will (38 punti), mentre i Knicks, nonostante il rientro di Carmelo Anthony dopo due settimane di stop e il debutto di Baron Davis, si sono inceppati, difendendo male e finendo col cedere di 8 (92-100). Novità L’occasione per parlare
della serata della rivincita è l’appuntamento che Nike ha fissato a New York con la stampa di tutto il mondo per presentare le novità di prodotto con le quali schiererà a Londra il suo esercito di atleti. Il play dei futuri Brooklyn Nets (ammesso che lui resti...) è il testimonial della Nazionale Usa e magnifica leggerezza e freschezza delle nuove divise e scarpe, ma il discorso scivola inevitabilmente sulla partita della sera precedente e sul brusco stop imposto all’uomo del
momento, il giocatore che nessuno conosceva e che proprio contro New Jersey il 4 febbraio aveva iniziato una corsa che sembrava inarrestabile. Fino a ieri. Storia «La sua è una storia fantastica — ha esordito Williams —. Era uno sconosciuto, un giocatore a rischio di taglio. Poi contro di noi ha fatto quello che ha fatto e da lì è iniziata una serie impressionante di grandi gare e di grandi vittorie. Sono contento per lui perché finalmente ha avuto il riconoscimento che si meritava. Possiamo dire che ieri (lunedì, ndr.) sera abbiamo chiuso il cerchio. Io sono arrivato alla partita con una grandissima voglia di affrontarlo di nuovo sul parquet, ero molto carico. Quello che sono riuscito a fare è stato rallentarlo un po’ e ci
sono riuscito». Esaurito, con soddisfazione, il capitolo Lin, Deron Williams ha parlato anche di Olimpiade e del Dream Team che sta per formarsi. «Fare paragoni con la squadra del ’92 è impossibile. Sicuramente ci presenteremo con la migliore squadra possibile e sono convinto che possiamo rivincere l’oro, ma rispetto a 20 anni fa la situazione è molto cambiata. Il basket come movimento è molto cresciuto in tutto il mondo. Ho giocato in Turchia e ho potuto toccare con mano la passione con cui viene seguito questo sport. L’Nba ospita molti giocatori stranieri e squadre di alto livello ce ne sono parecchie. Penso alla Spagna soprattutto, ma anche alla Grecia, al Brasile o all’Argentina. Sarà un torneo molto competitivo». Deron Williams, 27 anni
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TENNIS LA N. 1 IMPEGNATA IN DUBAI
Azar enka «Un anno fa ero a pezzi Ora sono la più forte»
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CLAUDIO LENZI DOHA (Qatar)
Capelli lunghi e biondi come l'oro, il colore che in questo momento le si addice di più. Del fidanzato Sergei Bubka jr. (tennista, figlio del grande astista) e della sua vita privata non parla: quello che vuol far sapere di lei, lo trovate su Twitter (@Vika7). Victoria Azarenka, 22 anni, non è diplomatica, non ancora. Fatele notare che alla finale degli Australian Open, tra le sue grida e quelle di Maria Sharapova, sembrava di star fuori da una sala parto e sorridendo vi fulminerà: «Lei di notte russa? E riesce a controllarlo? No? Per me è lo stesso, lo sarà per tutta la mia carriera». Ecco fatto, il tennis femminile ha di nuovo una vera numero uno. Oggi esordisce a Dubai, ancora imbattuta nel 2012. Tre titoli vinti e diciassette successi consecutivi dall’inizio dell’anno. È sorpresa da questo avvio di stagione perfetto?
HA DETTO
S Per me il numero uno è solo un numero che dà grande carica, responsabilità e pressioni, perché alle mie spalle molte vorrebbero essere al mio posto
S Io portabandiera? Non ne ho idea, non ci ho mai pensato a dire il vero. In tanti lo meriterebbero, se mi scegliessero sarei onorata
«Veramente no, ho lavorato duro per arrivare dove sono adesso. Certo quando sono andata in Australia non pensavo di ripartire con un bilancio di 12 vittorie a 0, ma la mia mentalità è da sempre quella di affrontare ogni match per vincerlo, per
«Siete voi giornalisti che lo dite, del resto è il vostro lavoro esprimere giudizi. Per me il numero uno è solo un numero che dà grande carica, responsabilità e pressioni, perché alle mie spalle ci sono molte giocatrici che vorrebbero essere al mio posto. Certo preferisco non sentirmi chiedere ogni volta come sia stare davanti a tutte senza aver vinto uno Slam». Na li a Parigi, Kvitova a Wimbledon e Stosur agli Us Open, con la loro prima vittoria di uno Slam hanno monetizzato in termini di sponsor. E lei?
«La mia agente è lì dietro, può chiederlo a lei». Almeno in termini di popolarità ce lo può dire. Per caso sarà portabandiera della Bielorussia all'Olimpiade come Djokovic, Nadal e Federer?
«Sento molta più attenzione addosso rispetto a un mese fa, ma non credo di essere cambiata. Tifo e complimenti fanno sempre piacere, anche se sono le cri-
Victoria: «Perdevo troppo, volevo ritirarmi, mi ha aiutato la nonna. Ora punto all’Olimpiade e senza smettere di gridare» DAL NOSTRO INVIATO
niacki, non c'era ancora riuscita...
cui non sono sorpresa». Eppure qualcosa è cambiato rispetto al 2011.
«Senza dubbio la preparazione fisica. Nella sosta invernale per la prima volta abbiamo lavorato più sulla parte atletica che sul campo, per bilanciare al meglio tutto ciò che il tennis di oggi richiede, ovvero mobilità e potenza, ma anche esplosività, velocità e resistenza. Credo d’aver fatto il possibile per essere un’atleta migliore». Un anno fa pensava di smettere e adesso si ritrova numero uno al mondo. È curioso, non trova?
«Qui a Doha, e nelle settimane precedenti, avevo perso davvero male alcune partite, ogni volta che uscivo dal campo per me era una sofferenza. Non mi divertivo più a giocare, così mi sono detta "torno a casa e vediamo cosa succede". Ne ho parlato con mia madre, ma è dopo aver ascoltato a lungo mia nonna che mi sono rimessa in pista. Lei è una delle persone più ottimiste del pianeta, è sempre sorridente e mi ha fatto capire quanto nella vita ci siano cose peggiori che perdere una partita di tennis».
la scheda VICTORIA AZARENKA BIELORUSSA 22 ANNI
tiche che ti danno la spinta per andare avanti. Io portabandiera? Non ne ho idea, non ci ho mai pensato a dire il vero. Ci sono molti altri atleti che meriterebbero di rappresentare il mio Paese, se mi scegliessero sarei onorata».
Victoria Azarenka è nata a Minsk, Bielorussia, il 31 luglio 1989 e risiede a Montecarlo. A 16 anni con l’aiuto della stella Nhl Nikolai Khabibulin, amico di famiglia, si è trasferita nella Paradise Valley, in Arizona. Nel 2005 ha conquistato Australian Open e Us Open junior. Il primo successo Wta (in totale
sono 11) è del 2009, a Brisbane (Australia). E’ fidanzata con il collega Sergei Bubka Jr., figlio del grande astista ucraino (nella foto a sinistra). E’ numero 1 del ranking dal 30 gennaio 2012, dal giorno dopo la vittoria negli Australian Open, scalzando la Wozniacki (con lei nella foto sopra, Afp)
Crede che l’aver vinto uno Slam legittimi il suo essere in vetta alla classifica Wta? Chi l’ha preceduta, Caroline Woz-
L’oro ai Giochi di Londra è un obiettivo pari agli Slam?
«Assolutamente sì, ci proverò. Per me è storia, è il più importante evento che un'atleta possa vivere. Per questo punterò anche sul doppio misto, ho un grande partner (Mirnyi, ndr) con il quale ho vinto gli Us Open. In effetti è la specialità che preferisco, le ragazze sudano meno...». (ride) Dovrà certamente migliorare sull’erba, e anche sulla terra, visto che dieci degli undici titoli in carriera li ha conquistati sul cemento. Ha in mente come fare? «In realtà l’anno scorso non sono andata così male. Gran parte della stagione si gioca sul veloce e non sono molte le occasioni per mettersi alla prova, so però che devo migliorare ed è uno dei miei obiettivi continuare a vincere su altre superfici». © RIPRODUZIONE RISERVATA
I TORNEI A DUBAI E MONTERREY
Schiavone, è un momento no Impresa Giorgi: batte la Petrova Francesca cede in due set alla Ivanovic, la ventenne n. 167 domina la ex n. 3 Continua il momento negativo della Schiavone, che a Dubai perde ancora al primo turno, inchinandosi per la quarta volta su quattro contro la ex numero 1 del mondo Ivanovic (ora è numero 19, l’azzurra
12). Dopo un primo set in cui ha ottenuto solo 5 punti sul servizio dell’avversaria (e tre sono stati doppi falli della serba), Francesca ha disputato un secondo set molto più consistente, mettendo pressione al servizio della Ivanovic e togliendoglielo due volte, la seconda sul 5-4 dell’avversaria, prima di cedere 7-5. Le buone notizie, però, arrivano da Memphis, dove la ventenne Camila Giorgi (numero 167), ammessa a un tabellone principale di un torneo Wta solo per la seconda volta in carriera (la prima fu a Wim-
bledon l’anno scorso), elimina la testa di serie numero uno ed ex tre mondiale Petrova (ora 32), senza mai farla entrare in partita: «E’ una grande soddisfazione, sono stata molto intensa con il servizio e adesso spero di continuare così». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Camila Giorgi, 20 anni, a sinistra e Francesca Schiavone, 31 (FIT/REUTERS)
DUBAI (1.600.000 e, indoor). Primo turno: Hantuchova (Slk) b. Hercog (Slo) 1-6 7-5 7-6 (4); Halep (Rom) b. Pavlyuchenkova (Rus) 6-4 6-2; Safarova (Cec) b. Martic (Cro) 6-3 5-7 6-3; A. Radwanska (Pol) b. Wozniak (Can) 6-1 6-7 (6) 7-5; Benesova (Cec) b. Cibulkova (Slk) 3-1 rit; Ivanovic (Ser) b. SCHIAVONE 6-1 7-5; Peng Shuai (Cina) b. Bartoli (Fra) 6-4 6-3. MEMPHIS (167.000 e, indoor). Primo turno: Hradecka (Cec) b. Tatishvili (Geo) 6-3 6-1; GIORGI b. Petrova (Rus) 6-4 6-2; Pervak (Kaz) b. Marino (Can) 6-2 6-4. MONTERREY (167.000 e, cemento) Vinci ed Errani sono le prime due teste di serie. Primo turno: VINCI b.
Vandeweghe (Uas) 7-5 7-5; ERRANI b. Dubois (Can) 6-2 6-2. MARSIGLIA UOMINI (512.750 e, indoor). Primo turno: Mahut (Fra) b. Clément (Fra) 6-3 6-4; Davydenko (Rus) b. Beck (Ger) 6-1 7-5; Kunitsyn (Rus) b. Bautista (Spa) 6-4 6-4; Goffin (Bel) b. Mannarino (Fra) 6-2 1-0 rit.; Olivetti (Fra) b. Bachinger (Ger) 6-4 6-3. MEMPHIS UOMINI (871.000 e, indoor). Primo turno: Dodig (Cro) b. Tomic (Aus) 5-7 6-4 7-6 (8); Young (Usa) b. Dimitrov (Bul) 7-6 (4) 4-6 7-6 (6); Stakhovsky (Ucr) b. Kendrick (Usa) 6-3 7-6 (6). BUENOS AIRES UOMINI (365.000 e, terra). Volandri si ritira contro Monaco, Starace lotta tre set contro Almagro. Primo turno: Monaco (Arg) b. VOLANDRI 6-1 3-1 rit.; Berlocq (Arg) b. Riba (Spa) 6-7 (5) 6-0 6-0; Hanescu (Rom) b. Andujar (Spa) 6-3 4-6 7-6 (4); Bagnis (Arg) b. Mayer (Arg) 5-7 6-4 6-2; Gonzalez (Cile) b. Montanes (Spa) 7-5 1-0 rit.; Nishikori (Giap) b. Ferrero (Spa) 7-5 3-6 6-2; Wawrinka (Svi) b. Zeballos (Arg) 6-3 6-4; Simon (Fra) b. Machado (Por) 6-3 7-5; Ramos (Spa) b. Chela (Arg) 4-6 6-3 6-4; Almagro (Spa) b. STARACE 6-4 3-6 7-6 (4).
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PALLAVOLO QUARTI CHAMPIONS LEAGUE, GARA-1
Travica «Trento, una sfida che può cambiare la nostra storia» Il regista di Macerata: «Dieci giorni esaltanti e in Coppa Italia li abbiamo pure spaventati» GIAN LUCA PASINI
Dragan Travica come
y Cittadini ci prova
RITORNO FRA 8 GIORNI
In questa stagione Lube Macerata e Itas Trento si affronteranno almeno 5 volte, senza contare le eventuali sfide nei playoff.
Campionato Macerata (17-10-11) Trento-Macerata 2-3
Campionato Trento (28-1-12) Macerata-Trento 0-3
(domenica) Trento-Macerata 3-2
«Non benissimo». L’incazzatura, dopo quasi 72 ore non è ancora passata?
Champions (stasera)
«No, perdere una partita così fa molto male».
quarti, andata Potesse cancellare due cose della finale di Coppa Italia?
Champions (29-2-12)
«La serie al servizio di Burgsthaler nel terzo set (quello che ha permesso il sorpasso di Trento e l’inizio della rimonta da 2-0 a 2-3, ndr) e le 7 battute sbagliate nel tiebreak: troppe».
quarti ritorno
Precedenti
Qualcosa di positivo resta.
«Secondo me la maggior parte: Trento era e rimane la squadra più forte del mondo. Non solo in questa stagione, ma negli ultimi anni. E noi ci abbiamo giocato alla pari. Anzi nella prima parte della finale siamo riusciti a metterli sotto. Siamo stati meglio noi». Non è durato?
«Abbiamo perso una grande occasione per fare un salto di qualità, ma...». Il destino vi dà subito un’altra occasione: questa sera, 20.30, in casa vostra, gara-1 dei quarti di Champions. Troppo presto la prova d’appello?
«È l’unica incognita. Rigiocare subito per noi potrebbe essere difficile. Non è il massimo, ma in fondo anche questa è una opportunità per sfogarci...». Una sfida infinita con Trento.
«Questo è l’aspetto positivo della storia: questi 10 giorni, quelli che comprendono le finali di Coppa Italia e il doppio confronto di Champions sono esaltanti. E possono cambiare la nostra stagione, ma a ben vedere forse anche il nostro futuro». Quando va in battuta Juantorena, invece, il futuro per gli avversari è di solito tetro. Travica a che pensa?
«Il primo pensiero è raccomandarsi alla Madonna. E’ uno che cambia il corso delle partite. Anche da solo. Ma forse la cosa
« «
Rigiocare subito non è il massimo per noi. Ma ci dà una opportunità di riscatto Il poco pubblico in finale? Io parlavo da tifoso, questa non è stata una festa
Il rammarico di Dragan Travica dopo la sconfitta di domenica TARANTINI
migliore sarebbe sfidarlo: se dobbiamo cercare di battere Trento, allora meglio sfidare a viso aperto il giocatore più forte». Domenica, dopo la finale qualche suo compagno e qualche dirigente di Macerata si sono concentrati sugli arbitri, lei ha guardato agli spalti vuoti. Ci spiega?
«L’arbitro ha sbagliato, come è stato visibile a tutti. E quell’errore ci ha pesato parecchio. Ma noi abbiamo sbagliato sette battute nel tiebreak e anche quelle purtroppo ce le porteremo dietro nella memoria per lungo tempo. I vuoti sugli spalti, che avevo fatto presente anche sabato, dopo la semifinale vinta, erano invece, un rammarico da tifoso. Io sono cresciuto quando la finale di Coppa Italia era in concomitanza con Volley Land, mi ricordo che ci andavo con mio padre. Palazzi dello sport anche grandi, pieni. E un sacco di attività: per vedere e praticare il volley. Nella mia testa era una festa. Trovarmici dentro, per la prima volta da protagonista, e guardare intorno non mi è sembrata una festa. Anzi, una grande occasione sprecata. Questo sport, con la sua Nazionale e i successi dei suoi club mi pare che meriti molto di più». Forse ad ascoltare i giocatori, qualche dirigente potrebbe imparare qualcosa. O si preferisce che i giocatori parlino solo di schiacciate? © RIPRODUZIONE RISERVATA
Nella stagione 2010-2011 Trento ha battuto due volte Macerata, nella stagione regolare. Un solo precedente in Champions League, nella semifinale del 2009, a Praga, vinse 3-0 la squadra di Stoytchev Nel computo totale, 13 vittorie di Macerata e 20 di Trento, su 33 incontri complessivi (a.a.)
Taccuino COPPE
Diretta su SportItalia (a.a.) Champions maschile (andata quarti): Novosibirsk (Rus) Smirne (Tur) 3 0 (25 22, 25 21, 25 23). Og gi: (20.30 diretta Sportitalia) Lube Macerata Planetwin365 Trento; Ka zan Friedrichshafen (Ger). Champions femminile (andata quarti). Oggi: Rabita Baku (Aze) Fe nerbahce Istanbul; Kazan (Rus) Azerrail Baku. Domani: (20.30 Spor titalia) Mc Carnaghi Villa Corte se Foppapedretti Bergamo; Gunes Istanbul Cannes (Fra) Cev Cup femminile (andata quar ti). Galatasaray Istanbul Belgrado 3 0 (25 14, 25 19, 25 16); Constan ta (Rom) Krasnodar (Rus) 3 2 (25 23, 24 26, 25 21, 22 25, 15 13). Oggi 20.30 Chateau d’Ax Urbi no Mulhouse (Fra); domani 20.30 Yamamay Busto Arsizio Schweri ner (Ger).
RECUPERO (m.l.) Oggi si gioca il re cupero della 17ª con Novara (imbat tuta nel ritorno) che riceve Pesaro, reduce da tre successi consecutivi. Ore 20.30: Scavolini Pesaro– Asy stel. Classifica: Busto 47; Villa 39; Urbino 31; Bergamo 27; Novara 26; Pesaro, Piacenza 22; Modena, Par ma 20; Chieri 6; Pavia 1.
A LATINA (a.li.) Arriva a Latina il centrale Usa Andy Hein (da Losan na) per colmare il vuoto lasciato da Hardy Dessources, ancora alle pre se con una microfrattura al polso de stro.
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RUGBY SEI NAZIONI
Coppa Italia Trento
va?
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S Dragan Travica, 25 anni, è titolare dell’Italia con cui ha vinto la medaglia d’argento all’Europeo 2011. Alla prima stagione a Macerata TARANTINI
«Io come Castro» Deve rimpiazzarlo: «Casinisti uguali, io più bello» VALERIA BENEDETTI ROMA
«Martin, riposati che qui ci penso io»: più o meno è il messaggio di Lorenzo Cittadini, erede designato del posto di pilone destro lasciato libero dalla costola fratturata di Martin Castrogiovanni. Sabato in Irlanda, all’Aviva Stadium, toccherà al giocatore bresciano, come già è successo contro l’Inghilterra a partita iniziata, non far rimpiangere l’italoargentino che oramai è una delle stelle più popolari dell’Italia. Confronto difficile Se ne rende conto anche il «Citta» che la butta sul ridere: «Chi è più forte? Dicono lui, ma io sono sicuramente più bello». E anche come animatore dello spogliatoio azzurro non si tira indietro: «Quando si tratta di far casino non scherzo». Ognuno però ha i suoi passatempi. Martin è più tecnologico: «Alla playstation non lo potrei mai sfidare, ma a carte lo batto tutta la vita: in Nazionale gran partite a briscolone e ciapanò». E anche nello studio Cittadini è un passo avanti: laureato in economia. «Ho fatto tutto nei tempi giusti prima di dedicarmi al rugby da professionista. Aver cominciato tardi almeno è servito a laurearmi».
Lorenzo Cittadini, 29enne di Treviso, dieci caps FAMA
Martin Castrogiovanni, 30 anni e 84 caps BONA
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MAURO CITATO
Maledizione infortuni Poi Citta-
dini torna serio: «Con Martin ho parlato la domenica dopo la partita. È brutto, perché con una costola rotta puoi solo riposare e aspettare. Mi ha detto di star tranquillo e di non preoccuparmi. Secondo lui sono all’altezza della situazione». Di k.o. Lorenzo ne sa qualcosa. Nel 2008 una frattura scomposta di tibia e perone ha rischiato di mettere la parola fine alla sua carriera, proprio nel momento in cui stava prendendo il volo. Un’intera stagione saltata, un recupero lunghissimo e delicato. Poi il «Citta» è tornato ed è cresciuto lavorando in silenzio con il Benetton Treviso. Ora è pronto a cogliere questa opportunità conto l’Irlanda, con cui lui ha debuttato giocando al Croke Park quattro anni fa: «Sarà molto agguerrita — prevede — visto che gioca in casa, ha già perso una partita e non ha giocato la seconda. È un altro
Mauro Bergamasco rischia di saltare la trasferta a Dublino (match alle ore 13.30, le 14.30 in Italia, diretta Sky Sport 2 e diff. La7 alle 16.20): la Commissione Disciplinare della Celtic League, infatti, lo ha citato per una presunta gomitata rifilata venerdì a Rhys Webb in Ospreys-Aironi di Swansea e costatagli un giallo. Oggi a Edimburgo la decisione: la squalifica (pure per la Nazionale) è possibile
test importante per noi, per vedere la nostra crescita e l’assimilazione del piano di gioco che sta portando avanti il c.t. Brunel. Proveremo a riprenderci il risultato che ci è sfuggito con l’Inghilterra». Rivalse e occasioni Irlanda
vuol dire anche Mondiale e un’eliminazione che ancora brucia per gli azzurri: «Sì, c’è un po’ di spirito di rivincita — ammette il 28enne lombardo — ma dobbiamo rispondere sul campo. Lo spirito della squadra è giusto, abbiamo smaltito l’amarezza per la partita con l’Inghilterra, c’è tanta voglia di fare bene. Personalmente sono a posto, nwl weekend sono rimasto a riposo, quindi non ho scuse. Mi sento pronto più di quanto sia mai stato. La Celtic League ci ha fatto crescere molto. La possibilità di affrontare squadre di alto livello tutte le settimane, di giocare in stadi pieni, ci ha fatto maturare. Questa per me è una grande opportunità: starà a me dimostrare che me la merito». © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL XV TITOLARE PER SABATO
ECCELLENZA OGGI
Irlanda senza novità Da Dunedin due cambi
A Calvisano c’è il Petrarca
Ufficializzata l’Irlanda di sabato a Dublino. E’ quella del match di Parigi di sabato 11, slittato al 4 marzo (d’ora in poi i posticipi dovranno venir annunciati con almeno 24 ore di anticipo sul via). Due i cambi tra i titolari che il 2 ottobre a Dunedin eliminarono l’Italia dal Mondiale: con un mini rimescolamento tra i trequarti, Trimble rimpiazza l’infortunato O’Driscoll, all’apertura Sexton è preferito a O’Gara. Irlanda: Kearney; Bowe, Earls, D’Arcy, Trimble; Sexton, Murray; Heaslip, O’Brien, Ferris; O’Connell, O’Callaghan; Ross, Best, Healy. A disposizione: Cronin, Court, Ryan, O’Mahony, Reddan, O’Gara, McFadden. FRANCIA E GALLES La Francia che domenica è a Edimburgo è quella che avrebbe affrontato l’Irlanda. Tre novità nel Galles sabato a Londra rispetto a quello di Edimburgo: Warbarton, flanker e capitano, per Shingler, A.W. Jones in 2ª linea per R. Jones e Owens debutta tallonatore per l’infortunato Bennett. Gethin Jenkins la prossima stagione sarà a Tolone.
Si gioca oggi il recupero del 10˚ turno di Eccellenza. Programma - Ore 14: Prato San Gregorio Catania. Ore 14.30: Lazio Mogliano. Ore 15: Rovigo R.Emilia; Crociati Parma L’Aquila; Calvisano Padova (diretta RaiSport 2). Classifica: Prato 37; Calvisano 35; Mogliano 33; Padova 32; Rovigo 27; Lazio 18; R. Emilia 15; L’Aquila 14; San Gregorio 11; Crociati 7. CARTELLINO BIANCO Nel Super XV al via venerdì, gli arbitri in forma sperimentale disporranno anche di un cartellino bianco: potrà essere utilizzato come riferimento per il citing commissioner in caso di titolarità dubbia di un fallo.
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TUTTENOTIZIE E RISULTATI Hockey prato TENSIONI POLITICHE
Azzurri in India «Stiamo bene»
Olimpiadi 2020 CONTRACCOLPI
Per il no Roma Pescante lascia il vertice Cio VALERIO PICCIONI
Chiara Tiddi e Jacopo Lunetta
(g.l.g.) Un comunicato congiunto delle due nazionali azzurre da Delhi, dove le formazioni italiane stanno disputando la qualificazione olimpica, ha tranquillizzato parenti ed amici che temevano per la situazione di tensione creatasi con l’arresto dei due marò italiani accusati di aver ucciso due pescatori indiani. La vicenda non ha avuto conseguenze, dicono i capitani delle squadre. Anzi sono tutti trattati benissimo, con cortesia e cordialità. Nel frattempo le ragazze di Ferrara hanno compiuto un’altra impresa pareggiando 1-1 con il Sudafrica, ancora in gol Alessia Padalino ed oggi affrontano l’Ucraina in una partita fondamentale per centrare la finale dei torneo che dà il pass olimpico. Per gli uomini altra sconfitta netta contro la Polonia: 7-2. Risultati – Donne: Canada-Ucraina 2-5, Sudafrica-Italia 1-1, Polonia-India 0-3. Classifica: Sudafrica, India 7; Italia 5; Ucraina 4; Canada 1; Polonia 0. Oggi: Italia-Ucraina, Canada-Polonia, India-Sudafrica. Uomini: Polonia-Italia 7-2, Singapore-Canada 1-8, Francia-India 2-6. Classifica: India 9, Francia, Canada e Polonia 6, Italia e Singapore 0. Oggi: Polonia-Singapore, Italia-Francia (diretta Eurosport 2), Canada-India.
Ippica VINCE COMMANDER CROWE
In un’Italia non proprio a suo agio con la parola «dimissioni», Mario Pescante va in controtendenza. Nel 1998 lasciò la carica di presidente del Coni dopo lo scandalo dell’antidoping «zoppo» del laboratorio dell’Acqua Acetosa. Ieri, ha scritto al numero uno del Cio Jacques Rogge annunciandogli la rinuncia alla carica di vicepresidente. Non «polemica» verso il premier Monti, ma «imbarazzo», quello sì, per i tempi, all’ultima ora, della conclusione della vicenda Roma 2020. Nel giorno in cui Gianni Petrucci ha rifilato una nuova frecciata ironica indirizzata al mondo della politica: «Tutti i favorevoli il giorno prima si sono ricompattati. Bene ha fatto allora Monti a dire di no, rispecchiamo questo Paese». Il presidente del Coni presenterà presto un libro bianco «su quello che produce lo sport italiano per il nostro Paese».
A PARIGI Male gli italiani ieri a Vincennes. Il migliore dei nostri è stato Nelgrado Vil (P. Vercruysse), solo ottavo nel Prix de Fonitanebleu (m 2700). Intanto domenica sulla carbonella parigina c’è l’ultimo grande appuntamento della stagione, il Prix de Paris (m 4100). Sono ancora 21 i rimasti iscritti tra i quali c’è anche il fuoriclasse Ready Cash, la cui adesione non è ancora certa: il suo trainer Thierry Duvaldestin deciderà nelle prossime ore. Sicuro al via invece il nostro Main Wise As.
Commander Crowe ha 9 anni FORNI
«Surreali» Per il ministro Piero Gnudi le dimissioni di Pescante «sono una grave perdita, Roma 2020 era un progetto bellissimo ma i tempi non consentivano di portarlo avanti». Parole con toni che per Paola Concia, del Pd, sono «surreali e da necrologio, mentre sono ben altri i personaggi del mondo dello sport che avrebbero dovuto dimettersi». Infine Claudio Barbaro di Fli scrive a Petrucci: «Sistema ingessato, serve una riforma dello sport». Risponderà il «libro bianco» annunciato dal presidente del Coni?
Le scuse di Monti Pescante, con
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nuncia le dimissioni nell’ultima riunione dell’ormai ex Comitato promotore: «A partire da Londra sarò il vicepresiden-
Boxe NUOVA SFIDA?
Atletica Powell, no a Istanbul Prende forma la formazione giamaicana per i Mondiali indoor di Istanbul (9-11 marzo). Sui 60, con Lerone Clarke (6"47) e Nesta Carter (6"49), spicca l’assenza di Asafa Powell che, tornato in sala dopo otto anni, ha portato il personale a 6"50. Non ci sarà nemmeno la rivelazione francese Jimmy Vicaut (6"53) per un problema a un polpaccio. Giamaica (possibile) - Uomini. 60: Clarke, Carter. 400: Hyatt. 4x400: Steele, Fothergill, Whyte. Donne. 60: Campbell, A. Bailey. 400: Hall, Blake. 4x400: Lloyd, Prendergast. 60 hs: Ruddock, Dixon. CAMPIONATI RUSSI Da oggi a venerdì, a Mosca, i campionati russi indoor, validi quale selezione per i Mondiali di Istanbul. Assenti Chicherova e Isinbayeva (domani a Stoccolma), gran gara di alto maschile con Silnov, Shustov, Ukhov, Dmitrik e Mudrov. BRAVA ALLOH (si.g.) A Casal del Marmo (Roma), 7"38 di Audrey Alloh sui 60. Uomini. 60: Basciani 6"73. 60 hs: Mantovani 7"97. Donne. 60: Alloh 7"38; Draisci 7"52; Borsi 7"66. 60 hs: Borsi 8"36/8"34. A Castenedolo (Bs). Donne. 60: Giovanetti 7"65. A Ponticelli (Na). Uomini. 3000 marcia: Magliulo 12’15"9. LANCI ITALIA (si.g.) Conclusa la fase di qualificazione ai campionati invernali di lanci del prossimo weekend a Lucca. A San Benedetto (Ap). Uomini. Giavellotto: G.L. Tamberi 68.50. Donne. Martello: Palmieri 64.38. A Livorno. Uomini. Martello: Rocchi 67.86. Donne. Disco: Salvini 49.14. Martello: Mariani 59.92. A Marano (Na). Donne. Disco: Basile (a) 48.50. A Reggio Calabria. Donne. Peso: Cantarella (j) 13.94. A Santhià (Vc). Uomini. Martello: Lingua 72.05. Donne. Martello: Massobrio (j) 56.52.
Baseball MERCATO (m.c.-s.cam) Il Grosseto ha scelto una batteria statunitense. Il ricevitore è Chris Grossman, 31 anni, californiano di Alamo che, a parte una stagione di singolo A con i St. Louis Cardinals, ha costruito la sua carriera nell’Independent League, prima con i Sioux City Explorers, poi con i Brockton Rox (259 di media e 7 fuoricampo nel 2011). E' un ex majorleaguer il lanciatore, Mike Smith, 34enne a Philadelphia (2002) e Minnesotas (2006). La De Angelis Godo ha ingaggiato il nuovo closer di gara1. Si tratta del 26enne venezuelano Jose Mejias. Ufficiali l'interbase Daniel Bittar a San Marino e il lanciatore Andrea Pizziconi al Parma.
Il passo indietro Pescante an-
Il nostro Norton Klitschko: «Devo è 2˚ in Belgio punire Chisora» Ieri a Kuurne, in Belgio, il tradizionale Grand Prix d’Hiver (m 2300) che festeggia il martedì grasso. La corsa, con una dotazione di 30.000 euro ha attirato Commander Crowe, ovvero il detentore del record delle piste europee (1.08.9 a Cagnes-sur-Mer ad agosto). E l’allievo di Fabrice Souloy, che non correva dal 29 ottobre (3˚ nella Bredders Crown americana), non ha fallito l’occasione vincendo facilmente la corsa alla media di 1.14.4. E dietro al campione guidato da Christophe Martens è finito il nostro Norton Ans in coppia con Giampaolo Minnucci, confermando l’ottima tradizione che abbiamo in questa corsa, le cui ultime edizioni erano state conquistate dalle indigene Marielles e Linda di Casei.
te in un momento in cui il Cio cambierà i vertici e mi trovavo un po’ nell’imbarazzo di rappresentare un Paese che ha gettato la spugna prima. Condivido e conosco le ragioni del Governo ma spiegare al mondo la mia permanenza ai vertici del Cio sarebbe stato difficile. Quindi faccio un passo indietro». E la prossima candidatura italiana? «Nel 2060. E non è battuta, dal 2020 si rincorreranno tanti centenari e nel 2060 c’è il nostro».
Petrucci, Alemanno e Letta, ha ricevuto una lettera da Monti. Un ripensamento fuori tempo massimo? Non proprio, anzi per niente: «Carissimi, desidero porre le mie scuse per il grave ritardo con cui vi ho ricevuto». Le due ore e mezza di anticamera prima del no del premier. Chissà quanto le parole della lettera abbiano attenuato l’amarezza dei destinatari.
Mario Pescante, 73 anni, e Gianni Petrucci, 66 anni BARTOLETTI
Tuffi
ORARI IBL (m.c.) Definiti gli orari d'inizio delle gare dell'Ibl per il girone d'andata. Le gare di ogni turno si giocheranno il venerdì alle 20, il sabato alle 15,30 e alle 19,30. Gli orari del ritorno saranno stabiliti dalle società. Prima giornata (30-31 marzo): Unipol Bologna-Cariparma, Grosseto-De Angelis Godo, Elettra Novara-T&A San Marino, Telemarket Rimini-Danesi Nettuno.
Boxe SOTTOCLOU MONDIALE (r.g.) Al Palaravizza di Pavia, il 17 marzo, in occasione di Fragomeni-Branco che assegna il titolo Silver massimi leggeri Wbc, il sottoclou è affidato al tricolore vacante welter tra Antonio Moscatiello (13) e Rocco Di Palmo (9-3-1).
Michele Benedetti, 27 anni, e Noemi Batki, 27 anni LAPRESSE - STACCIOLI Klitschko e Chisora ACTION IMAGES
Dereck Chisora rischia di non salire più sul ring dopo quanto combinato nel weekend ma Vitali Klitschko, dopo averlo battuto per i massimi Wbc, spera di riaffrontarlo: «Non ho bisogno di vendetta ma lui merita una punizione».
Golf MATCH PLAY IN ARIZONA
WCG con Chicco e Manassero Scatta oggi l’Accenture Match Play Championship apre la serie degli otto tornei più importanti in assoluto che comprende i quattro del World Golf Championships e i quattro major. Si comincia con il WGC che propone la classica sfida a eliminazione diretta tra i migliori 64 a Marana, in Arizona. Partecipanti divisi in 4 gironi. Francesco Molinari è nel primo e al 1˚ turno trova Thomas Bjorn (Dan). Matteo Manassero è nel quarto e incrocia Webb Simpson, nello stesso c’è anche Tiger Woods, Manassero potrebbe incontrarlo nei quarti. Diretta TV Sky Sport Extra dalle 18
COPPA DEL MONDO A LONDRA
Benedetti, pass olimpico Batki lontana dal podio (al.f.) Con il 10˚ posto nelle eliminatorie dai 3 metri alla Coppa del Mondo di Londra, Michele Benedetti conquista il primo pass della carriera per i Giochi olimpici. Cugino dei Marconi e di diritto candidato a raccogliere la loro eredità dal trampolino, il 27enne nato a Parma ma adottato dalla Capitale aveva capito che questo sarebbe stato l'anno buono proprio ai tricolori di Torino dove vinse il titolo con una gara estremamente solida e regolare (458.35 punti). All'Aquatic Center, il bronzo continentale di Torino 2009 che ha studiato e vissuto a Phoenix centra pienamente l'obiettivo della qualificazione olimpica totalizzando 435.00 punti (in testa il cinese Qin Kai, 521.85) che gli consentono di accedere alla semifinale odierna (eventuale finale stasera). Si ferma al 37˚
posto l'altro azzurro in gara Tommaso Rinaldi che chiude con 363.35 punti e spera nel ripescaggio di domenica. Noemi Batki, che aveva già prenotato un posto per i Giochi di Londra vincendo il titolo Europeo l'anno scorso a Torino, si ferma all'8˚ posto dalla piattaforma 10 m. L'azzurra di origini ungheresi (nata a Budapest, la mamma/allenatrice è Ibolya Nagy),aveva chiuso le semifinali al 3˚ posto con 320.75 punti ma, nonostante abbia incrementato il suo punteggio a 332.10, ha chiuso lontano dal podio. Successo per la cinese Chen Ruolin, oro olimpico a Pechino e mondiale a Shanghai, davanti alla connazionale Hu Yadan e alla russa Yulia Koltunova. Risultati. Donne. 10 m: 1. Chen Ruolin (Cin) 405.25, 2. Hu Yadan (Cin) 397.10, 3. Koltunova (Rus) 350.25, 8. Batki 332.10.
MONDIALE TRONTO (r.g.) Il 3 marzo a Buenos Aires (Arg) la campionessa italiana dei gallo, Milena Tronto (6-1-1), 34 anni, della Cavallari Boxe, si batte per la conquista del Mondiale Wbo supermosca, detenuto dalla locale Carolina Raquel (10-3), 31 anni. L’argentina ha conquistato la cintura il 17 dicembre 2010 a Victoria (Arg), battendo Loredana Piazza ai punti. RICORSO THUNDER (r.g.) La Commissione Tecnica dell’Aiba ha accolto parzialmente il ricorso di Milano Thunder contro Los Angeles Matador, assegnando la vittoria a Carrasco contro Fowler. Il risultato finale è di 3-2 per Los Angeles. Milano sale a 24 punti, ma resta dietro a Mosca che ne ha 25. Nel primo match dei quarti il 3 marzo, Parigi-Milano, il 9 ritorno a sedi invertite. VALUEV, RITIRO UFFICIALE L’ex iridato dei massimi Nikolai Valuev, 38 anni, ha annunciato ufficialmente il ritiro per dedicarsi a tempo pieno alla politica. Una notizia che di certo non sorprende, visto che il russo era inattivo dal 2009, dalla sconfitta a Norimberga contro David Haye per la Wba. Alto 218 cm per 146 kg, è stato il più pesante campione del mondo di sempre. Nel 2011 è entrato nella Duma, il parlamento russo, eletto in Siberia con «Russia Unita», il partito di Putin.
Ghiaccio SPRING CUP (m.l.) Così nella Spring Cup di sincro al Palasesto di Sesto San Giovanni (Mi). Sr: 1. Team Surprise (Sve) 180.77; 2. Tatarstan (Rus) 179.13; 3. Team Boomerang (Sve) 152.06; 6. Hot Shivers 131.19; 12. Dandelion 86.65; 13. Shining Blades 72.92. PISTA LUNGA Così nel 3˚ Gp in pista lunga a Collalbo (Bz), con personali sui 500 di Yvonne Daldossi (39"55) e Paola Simionato (40"62). Uomini. Sr (500, 1500; 1000, 3000): 1. Nenzi (35"85, 1’53"53; 1’11"66, 4’10"81) 151,324; 2. J. Daldossi 152,788; 3. Cignini 153,549; 4. Stefani 153,731; 5. Ioriatti 154,167; 6. Bosa 156,639. Donne. Sr: 1. Y. Daldossi 175,716. Jr A: P. Simionato 125,696.
Hockey ghiaccio MILANO-EGNA (m.l.) Seconda udienza oggi — che segue quella di una settimana fa — davanti al giudice sportivo Fisg per i fatti accaduti il 18 dicembre al termine di Milano-Egna, quando giocatori e accompagnatori ospiti furono aggrediti da un gruppo di ultrà. L’avvocato Giuseppe Detomas ascolterà altri testimoni. Poi dovrebbe tirare le conclusioni.
Hockey Pista RECUPERI (m.nan) Ieri sera 3 recuperi di A-1. Per la 16ª: Matera-Sarzana 5-2. Per la 17ª: Lodi-Trissino 5-2, Valdagno-Viareggio 3-2. Classifica: Lodi 42, Forte dei Marmi e Viareggio 40, Valdagno 39, Giovinazzo 32, Breganze e Bassano 28, Prato 17, Sarzana 15, Follonica 14, Molfetta e Trissino 12, Matera 11, Seregno 0 (ritirato). Domani giovedì altro recupero della 16^ giornata Prato-Giovinazzo.
Ippica Firenze: 10-11-9-1-15 8ª corsa - m 2060: 1 Nakano of Brown (Fed. Esposito) 1.16.1; 2 Mon River Vl; 3 Marina di Pisa; 4 Malibù Mz; 5 Maspes; Tot.: 9,22; 2,95, 6,19, 4,28 (285,08). Quinté: n.v. Coi rit (n˚ 12, 13, 16) n.v. Quarté: e 6.270,64. Coi rit. e 405,55. Tris: e 1.255,59. Coi rit. e 121,45. OGGI QUINTÉ A ROMA A Tordivalle (inizio convegno alle 14.55) scegliamo Merlino Om 18), Igor Liis (6), Mario Emidi (12), Isaac Pb (2), Las Vegas Ponz (10) e Marsel (19). SI CORRE ANCHE Trotto: Torino (14.40), Aversa (15.10). Galoppo: Grosseto (14.30).
Nuoto D'ARCY LIBERO (al.f.) Il comitato olimpico australiano ha avallato la decisione della federnuoto di concedere a Nick D'Arcy la possibilità di giocarsi la qualificazione olimpica ai trials di Adelaide (15-22/3) nonostante la condanna per aggressione a Simon Cowley. Il farfallista, proprio per la rissa con il collega, saltò Pechino 2008 e fu condannato a 14 mesi di reclusione, ma se la cavò con una sanzione di 145 mila euro. Proprio Cowley aveva sollevato il problema, chiedendo alla federnuoto i motivi per cui D'Arcy non sia mai stato processato dalla commissione disciplinare. EGERSZEGI BERGAMASCA L’ungherese Krisztina Egerszegi, ultima nuotatrice ad aver vinto l’oro olimpico nella stessa gara per 3 edizioni è stata madrina del meeting di Parre (Bg). TEST INTERNAZIONALI (al.f.) Appuntamento a inizio giugno per il Marenostrum suddiviso in tre tappe: Barcellona 2-3/6, Canet en Roussillon 6-7/6, Montecarlo 9-10/6. Ancora in dubbio il Settecolli in programma per il 14-16/6 a Roma mentre l'Open di Parigi è fissato per il 6-7/7. Sono 8 le tappe di coppa del mondo (25 m) che assegnerà 100 mila dollari ai vincitori della classifica generale: Dubai (Eau) 2-3/10, Doha (Qat) 6-7/10, Stoccolma (Sve) 13-14/10, Mosca (Rus) 17-18/10, Berlino (Ger) 20-21/10, Pechino (Cin) 2-3/11, Tokyo (Giap) 6-7/11, Singapore 10-11/11. CONTRO GLI ABUSI (al.f.) L'ex nuotatrice britannica Katherine Starr ha fondato l'associazione Safe4Athletes con l'obiettivo di tutelare i singoli giovani atleti che subiscono abusi sessuali nell'ambiente sportivo. L'iniziativa è nata in seguito ai 59 casi di radiazione di allenatori americani coinvolti in scandali sessuali con minorenni soltanto nella scorsa stagione. SINCRONETTE IN SPAGNA (al.f.) Le azzurre saranno impegnate al sincro open di Sabadell (Spa) il 25-26 febbraio: in gara Cavanna, Cerruti, Costa, D'Alessio, Ferro, Marciante, Pascucci, Pezone, Giulia e Sara Rotondi, Sala.
Pallamano PER BOLZANO (an.gal.) Sorteggi: nei quarti di Challenge: Thun-Bolzano. Andata in Svizzera il 17 o 18 marzo. Ritorno a Bolzano il 24 o 25 marzo.
Softball CAMPIONATO (m.c.) Diramato il calendario dell'Isl. Confermata la rinuncia del Macerata, sono 9 le formazioni in campo dal 24 marzo (inizio gare alle 18-20.30). La prima: Museo d'Arte Nuoro-Fiorini Forlì, Blue Girl Bologna-Sanotint Bollate, Amga Legnano-Rhibo La Loggia, Des Caserta-Bigioni Unione Fermana. Riposo: Hornets San Marino. L'A2 scatta il 22 aprile.
Sport invernali FONDO MONDIALI U23 Fabio Clementi è 4˚ nella sprint TL dominata dai russi Gleb Retivykh ed Evgeniy Belov, bronzo a Roman Furger (Svi); 10˚ Bertolina e 24˚ Rastelli. Spinta sulla neve in semifinale Gaia Vuerich quarta in qualifica e 12a alla fine (23a la Debertolis). Titolo ad Hanna Kolb (Ger), sulle svedesi Wiken e Oeberg. GRAN FONDO (g.v.) Nella 41ª Tartu Maraton ad Otepaa (Est), 63 km tc, prova di Coppa del Mondo grandi distanze, dominio svedese con Joergen Brink su Rickardsson e Johnsson (9˚ Kostner) e, tra le donne, con Susanne Nystroem su Hansson, Boner (Svi) e Stephanie Santer. SALTO A SQUADRE Ad Oberstdorf (Ger) per i voli a squadre di Coppa del Mondo, successo della Slovenia: 1. Slovenia 732.5; 2. Austria 731.8; 3. Norvegia 715.9.
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MERCOLEDÌ 22 FEBBRAIO 2012
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ALTRI MONDI
Il fatto del giorno
_operazione trasparenza
DI GIORGIO DELL’ARTI gda@gazzetta.it
Pubblici i redditi dei ministri Ma è proprio cambiata l’aria? Il sito del governo va in tilt: lecita curiosità dei cittadini. I più ricchi sono Severino e Passera. In generale, lo staff del premier non se la passa male
Da ieri, sul sito della presidenza del Consiglio, si possono leggere i redditi dei ministri. La cosa incuriosisce parecchio, perché il sito ieri è andato giù parecchie volte, data la folla che voleva sapere. Ma si devono fare le seguenti osservazioni: la comunicazione arriva all’ultimo momento dei 90 giorni stabiliti o forse in ritardo, dunque devono esserci stati problemi nel tirar fuori i documenti; la denuncia di Monti è arrivata solo in serata (il presidente del Consiglio e ministro dell’Economia nel 2010 ha dichiarato 1.515.744 euro, nel 2009 875.854 euro); mancano i sottosegretari, parecchi dei quali vengono, o sono stati suggeriti, dalla politica. I redditi dei sottosegretari sono importanti per valutare gli eventuali conflitti d’interesse. Nel governo, a prima vista, conflitti non se ne vedono, a meno che non si voglia strologare sulla presenza di Giarda in un paio di cda e in un collegio dei revisori oppure sui patrimoni di Passera (nude proprietà eccetera). La pubblicazione dei redditi è stata accompagnata da una dichiarazione del ministro per la Pubblica Amministrazione e Semplificazione, Filippo Patroni Griffi, che raccomanda a tutte le Amministrazioni «di divulgare con tempestività informazioni precise circa i trattamenti economici corrisposti a dipendenti e collaboratori che superano il limite di trattamento spettante al Pri-
mo Presidente della Corte di Cassazione», cioè 304.951,95 euro per l’anno 2011.
1Chi è il più ricco di tutti? Per ora il ministro della Giustizia, Paola Severino: nel 2010 ha guadagnato 7.005.649 euro. Quando non fa il ministro, Severino è un grande avvocato penalista. Dalle sue dichiarazioni risulta tuttavia aver pagato 4 milioni di tasse. Ha poi due auto giapponesi (una Daihatsu del 2006 e una Toyota del 2009), due appartamenti a Roma, di cui uno in comproprietà, un appartamento a Cortina, uno yacht comprato nel 2009, piccoli investimenti in azioni, 4.576 Generali, 500 Gbm (a meno che non abbia comprato quest’anno, sono investimenti in perdita). Ai cronisti che sono andati a provocarla ha risposto: «Chi guadagna e paga le tasse va guardato con benevolenza, non con invidia». Sul caso Severino faccio due considerazioni: che fosse ricca si sapeva già prima; 4 milioni di tasse su 7 di introiti sono troppi.
2 E Passera? Vale apparentemente la metà: 3.529.602 euro. A cui però si devono aggiungere: una partecipazione da un milione e nove nella Larihotels che il ministro
notizie Tascabili Contestazione ieri a Genova
Insulti e bombe carta I No Tav contro Caselli Dura contestazione ieri a Genova per l’arrivo di Giancarlo Caselli, il procuratore capo di Torino già costretto due giorni fa ad annullare la presentazione del suo libro a Milano per il timore di disordini. Contro il magistrato insulti, scritte sui muri e bombe carta da parte di un centinaio di anarchici e No Tav. «Se uno si limita a protestare fa quello che la democrazia gli consente, ma dare del boia a un magistrato o a un poliziotto non mi pare un granché democratico», ha detto lui, accusato di voler criminalizzare il movimento No Tav con i recenti arresti per gli scontri in Val di Susa. Le maggiori tensioni davanti alla Prefettura, dove i manifestanti si sono scontrati con la polizia, mentre la zona del Comune di Genova, dove era ospite Caselli, è stata blindata per mezza giornata.
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HA DETTO
S Paola Severino (ministro della Giustizia) «Credo che agli italiani si debba dire che guadagnare non è un peccato e che chi guadagna, produce reddito e paga le tasse debba essere considerato con benevolenza dai cittadini e non con invidia. Le tasse vanno a favore di tutti, il reddito viene distribuito tra tante persone che lavorano. Nel mio studio legale lavorano tante persone...»
possiede anche in nuda proprietà (valore 3,1 milioni). Inoltre, 1,6 milioni nell’Immobiliare Venezia srl, depositi per 8,8 milioni, obbligazioni per 169 mila euro, 23 mila dollari, una polizza vita da un milione e due, un fondo pensione da tre milioni e tre. Mettiamoci un appartamento di 141 mq a Parigi, tremila metri di terra a Casale Marittimo (Pisa), due mutui, uno da un milione e nove col Banco di Brescia San Paolo e uno da 910 mila con il Credit Lyonnais. Tutto sommato, penso che Passera sia più ricco di Severino.
3 Com’è la classifica? Riferendoci al 2010 si direbbe: Severino, Passera, Gnudi, Patroni Griffi e via via tutti gli altri. Il meno abbiente sarebbe Lorenzo Ornaghi, che non ha neanche la macchina (non ce l’ha nemmeno Andrea Riccardi). Come si calcola però la ricchezza? La Cancellieri — ministro dell’Interno — ha 13 fabbricati e 11 terreni, più un negozio al 50% a Roma e un altro appartamento al 50% a Palazzolo Acreide, in provincia di Siracusa. Il reddito, specie se paragonato con quello dei colleghi, non è granché: 183.084,35 euro lordi l’anno. Ma il patrimonio? Del resto condividiamo con Severino (e con Monti, che l’ha detto in
un’altra occasione) l’idea che essere ricchi non sia una colpa.
4 Le macchine? Ventidue in tutto. Vecchiotte in genere e non strabilianti. L’auto più importante è della Cancellieri, una Toyota Land Cruiser. Ma è vecchia. Allora mi fa più impressione la moto del nostro ministro degli esteri, Giulio Terzi, che ha un Harley Davidson 883 del 2005. Si può dire che il parco auto del governo è sobrio. Dominano le Mercedes (7 esemplari), seguite dalle italiane Fiat-Lancia (due Cinquecento, nessuna Alfa Romeo). Bel successo delle giapponesi, con sei vetture, tra cui la Toyota del ministro Fornero.
5 Già, Elsa Fornero. I suoi redditi?
402 mila euro nel 2010. Adesso, da ministro, guadagna 199 mila euro (più le diarie, 224,895 euro al giorno per venire a Roma, massimo 15 giorni). Ha una Toyota Aygo del 2011 e 5 appartamenti. Ci tiene a far sapere di essersi dimessa da tutto (vicepresidenza del Consiglio di sorveglianza di Intesa, cda della Buzzi). È in aspettativa senza assegno dall’università di Torino.
A
OBAMA APPLAUDE
S Chiama la Merkel e si congratula Il piano di salvataggio della Grecia riceve i complimenti anche del presidente Barack Obama, che ieri ha telefonato al cancelliere tedesco Angela Merkel. Obama l’ha ringraziata per la sua leadership e ha espresso il proprio appoggio per l’accordo, per le recenti azioni della Bce e per le riforme in Spagna e in Italia. «Gli europei hanno fatto passi importanti per fare fronte alla crisi. Ma ne potrebbero servire altri» ha detto tramite il suo portavoce
DOPO L’OK AGLI AIUTI UE
Grecia salva Monti sicuro «Più lontani dal baratro» Ci sono volute 15 ore ma alla fine l’Ue ha detto sì al salvataggio della Grecia. Dopo una riunione andata avanti a oltranza, ieri all’alba i 15 ministri dell’Eurogruppo hanno dato il via libera al prestito da 130 miliardi di euro (che si aggiungono ai 110 miliardi già sborsati con la prima tranche del 2010) per consentire ad Atene di rinnovare i titoli in scadenza e non fare bancarotta. I nuovi aiuti li sborseranno gli Stati dell’Eurozona, che sperano però in un «significativo contributo» dell’Fmi. Inoltre, in base all’accordo, la troika Ue-Bce-Fmi svolgerà un controllo permanente ad Atene: di fatto questa decisione va interpretata come una vittoria dei «falchi» del Nord Europa (dell’Olanda in particolare) che non si fidavano più delle promesse dei politici greci. L’accordo raggiunto «è un nuovo inizio per la Grecia», ha commentato il ministro danese all’Economia Margrethe Vestager, presidente di turno del Consiglio. Mentre il premier Mario Monti, membro dell’Eurogruppo come ministro dell’Economia, ha detto che è importante «perché toglie i rischi immediati di contagio». Monti ha aggiunto: «Siamo meno vicini al baratro di quanto non fossimo tre mesi fa e questo è percepito dai mercati e dal mondo. Adesso sia in Europa sia in Italia è il momento di guardare alla crescita, senza perdere di vista la necessità di tenere al sicuro i conti». Ma l’ok al salvataggio della Grecia (dove oggi sono in programma altri scioperi proclamati dai due principali sindacati) non è riuscito a infiammare le Borse: Parigi, Francoforte e Londra hanno chiuso in lieve calo e anche Milano ha terminato con l’indice Ftse Mib a -0,08%. Buoni gli effetti sullo spread che dopo aver raggiunto i minimi da sei mesi (a 336 punti), ha chiuso a 345. s.an. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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lo spread italiano Il differenziale di rendimento tra il Btp e il Bund tedesco ieri è sceso a 345 punti rispetto ai 352 punti della chiusura di lunedì
© RIPRODUZIONE RISERVATA
L’apertura di Marchionne
Sesto omicidio in strada del 2012
Fiat: «Con Bombassei ritorno in Confindustria»
Ancora spari a Roma: un uomo ucciso in auto
Marchionne apre al ritorno della Fiat dentro Confindustria. «Il modo di operare che Confindustria ha attuato fino ad oggi non basta più — ha detto l’a.d. del Lingotto in una nota —: la scelta del futuro presi dente è molto importante e il programma presentato da Alberto Bombassei (che sfiderà Giorgio Squinzi) è certamente innovativo ed è votato al radicale cambiamento dell’as sociazione che, se venisse completato, porrebbe le basi per un rientro della Fiat in Confindustria». Intanto la Rai ha fatto sapere che impugnerà la sen tenza che l’ha condan nata a pagare 5 milioni di euro al Lingotto per un servizio «denigratorio» sull’Alfa Mito, an dato in onda nel 2010 ad L’a.d. della Fiat Sergio Annozero, da Santoro. Marchionne, 59 ANSA
Ancora un omicidio sulle strade di Roma. Ieri in via Montpellier, zona Monte Spaccato, Marco Zioni, 37enne con precedenti per droga, è stato colpito mentre era in auto da diversi colpi di pistola. Due uomini si sono accostati alla sua Smart e hanno fatto fuoco: l’uomo è stato trasportato al Policlinico Gemelli dove è morto poco dopo. Alla base della tragedia c’è una lite familiare. Zioni stava infatti discutendo in strada con dei parenti per l’affidamento del figlio di sua cugina quando sono stati esplosi i colpi. Tre i ricercati, tra cui il padre del bambino di dieci mesi. Si tratta del sesto assassinio in strada nella Capitale. Una cifra che continua a preoccupare i vertici della politica. «Qualcosa non va — afferma il senatore Pd Raffaele Ranucci — la città è precipitata in una spirale di violenza inimmaginabile fino a pochi anni fa. Servono più risorse per le forze dell’ordine». E Niccolò Rinaldi, capodelegazione Idv al Parlamento europeo: «Mentre a Roma continua la drammatica escalation di violenza, centinaia di agenti continuano ad essere sottratti alla vigilanza del territorio per scortare persone che non ne avrebbero bisogno».
Susanna Camusso, 56 anni, e Emma Marcegaglia, 46 AP
La Camusso replica: «È offensiva»
«Non proteggete i ladri» Lite Marcegaglia-Cgil Alta tensione tra le parti sociali sulla riforma del lavoro. Il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, ha attaccato il sindacato che «protegge» sul posto di lavoro «assenteisti cronici, ladri e fannulloni». Immediata l’ira della Cgil: «Sono affermazioni non vere. Le smentisca» il tweet dall’account ufficiale del sindacato. «La trovo offensiva», ha aggiunto il leader Susanna Camusso. Non è tardata neanche la reazione di Cisl e Uil e, intanto, il ministro Elsa Fornero ha definito «possibile» un accordo sul nuovo welfare italiano.
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MERCOLEDÌ 22 FEBBRAIO 2012
ALTRI MONDI
IL LEADER VENEZUELANO
Chavez sarà di nuovo operato di tumore Il presidente venezuelano Hugo Chavez (nella foto Reuters) ha annunciato che nei prossimi giorni sarà sottoposto a un altro
intervento per togliere un tumore nella zona pelvica dove è già stato operato qualche mese fa a Cuba. Parlando alla tv venezue lana, il 57enne leader ha detto «è stata trovata una piccola lesione di circa due centimetri di diametro, visibile» e ha anche smentito di avere metastasi.
IERI ALTRI 98 MORTI
Siria: la Croce Rossa chiede una tregua Prosegue il caos in Siria: la Croce Rossa, sostenuta dalla Casa Bianca, ha così chiesto d’urgenza ieri una tregua umani
I fratellini morti a Gravina: i pm riaprono le indagini Via a nuovi accertamenti sul caso di Ciccio e Tore scomparsi in Puglia nel 2006 e trovati due anni dopo: «Non erano soli, gli altri ragazzi parlino» FILIPPO CONTICELLO
Man mano che passavano i giorni e gli anni, il ricordo sembrava sfumare. Poi di colpo, ieri, ci ha pensato la procura di Bari a ricordare Ciccio e Tore: ha ufficialmente riaperto le indagini sulla morte di Francesco Pappalardi, chiamato con affetto Ciccio, e Salvatore (Tore), i fratellini di Gravina di Puglia scomparsi il 5 giugno 2006 e ritrovati cadaveri dentro a una cisterna il 25 febbraio 2008. Adesso indagano la Procura ordinaria e quella dei minorenni sulla base dell’esposto presentato mesi fa da Rosa Carlucci, la madre dei due ragazzini morti a 11 e 13 anni. Vuole che l’attenzione si concentri su cinque giovani, all’epoca dei fatti minorenni: erano in compagnia dei suoi figli e saprebbero i dettagli degli ultimi momenti in quella cisterna. Mamma Rosa s’è fatta da un po’ un’idea terribile: per lei Ciccio e Tore caddero men-
Francesco (a destra) e Salvatore Pappalardi: per la loro scomparsa è stato in carcere il padre Filippo AP
tre partecipavano assieme a quegli altri cinque ragazzi (oggi tutti maggiorenni) a un gioco. Quasi una prova di coraggio tenuta in un edificio abbandonato nel paesino del Barese, un palazzone che tutti chiamano «la casa delle cento stanze». Insomma, quei ragazzini avrebbero visto i due fratellini
precipitare, ma ancora oggi nasconderebbero a tutti la verità. E, come ha sempre rimarcato la madre, sono cinque nomi da tanto tempo presenti nelle indagini degli investigatori. Come in un gioco Il colpo di scena arriva a più di un anno dell’archiviazione del fascicolo a
carico del padre, Filippo Pappalardi: a lui avevano messo le manette nel novembre del 2007 con l’accusa di aver sequestrato e ucciso i figli e di averne fatto sparire i corpi. Poi il ritrovamento dei piccoli cadaveri, l’anno dopo, portò a scagionarlo tra lo stupore di tutti. Nonostante tanti mesi in galera da innocente, non si è arreso mai, anzi assieme alla moglie recentemente ha avviato diverse azioni legali per fare chiarezza sulla morte dei fratellini. Tra le altre, la coppia s’è opposta alla richiesta avanzata dalla Procura di Bari di archiviazione di un fascicolo sulla presunta alterazione di un verbale di Pappalardi, determinante per spedirlo poi in carcere per così tanto tempo. E hanno pure chiesto un risarcimento per omessa custodia ai danni del comune di Gravina e dei proprietari della famigerata «casa delle 100 stanze». Per loro tutto, in un terribile gioco, è iniziato e finito dentro a quel palazzo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
MALASANITÀ IL CASO DELLA DONNA LEGATA
I PESCATORI UCCISI C’ERA UNA NAVE GRECA
L’EX CAPO DELL’ FMI FERMATO A LILLA
Scandalo Umberto I, sospesi i dirigenti del Pronto Soccorso «È un’ingiustizia»
Marò, l’India: «Non è un caso politico» Ma Terzi invia il sottosegretario
Feste con le squillo Per Strauss-Kahn ancora guai: rischia 7 anni di carcere
L’ingresso del Policlinico Umberto I a Roma ANSA
I marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone LAPRESSE
Dominique Strauss Kahn, candidato all’Eliseo AFP
Il giorno dopo lo scandalo della donna malata di Alzheimer legata alla barella, arrivano i primi, pesanti, provvedimenti al Policlinico Umberto I di Roma. Il direttore generale dell’ospedale Antonio Capparelli ha infatti disposto la sospensione per 90 giorni del direttore del Dea (Dipartimento emergenze e accettazione) Claudio Modini e del coordinatore dell’area medica Dea Giuliano Bertazzoni. Modini non l’ha presa bene e ha subito dichiarato: «È una decisione ingiusta e andrà motivata. Ho sempre fatto il mio dovere». Ma qualcosa non va anche secondo gli ispettori del ministero della Salute. Nella relazione diffusa ieri sono evidenziati ben 12 «elementi critici» del pronto soccorso. Due riguardano la donna (nutrizione tardiva e nessuna richiesta di posto letto per il trasferimento), dieci la struttura in sé. E qui si va dalla «organizzazione non adeguata» agli «spazi insufficienti», dall’«eccessivo numero di pazienti in barella» alla «mancanza di coordinamento e gestione». Il ministro Renato Balduzzi ha annunciato ispezioni dei Nas nei pronto soccorso più problematici d’Italia, mentre i dati della commissione parlamentare d’inchiesta sugli errori sanitari legati all’emergenza segnalano 25 morti sospette in poco più di due anni, a fronte di circa 30 milioni di accessi ai Dea ogni anno.
La morte dei due pescatori indiani non deve rovinare i rapporti diplomatici tra India e Italia. È questo il messaggio del portavoce del ministero degli Esteri indiano, Syed Akbaruddin, che ieri ha precisato: «Stiamo affrontando la questione sotto il profilo legale, è un atto dovuto. Sarebbe sbagliato vedervi risvolti di natura politica». Il ministro degli Esteri Giulio Terzi, però, si tutela e ha inviato in India il sottosegretario Staffan De Mistura. La polizia di Kerala ha intanto istituito un’unità investigativa speciale per condurre indagini approfondite e il tribunale di Kollam ha autorizzato una perquisizione a bordo della petroliera italiana per sequestrare le armi. La Marina continua a ripetere che i due fucilieri del Reggimento San Marco, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, ancora trattenuti dalle autorità indiane, «non hanno sparato sul peschereccio». La difesa dei due marò presenterà ricorso, probabilmente oggi: la prova chiave dovrebbe essere la registrazione satellitare della posizione della Enrica Lexie che dovrebbe comportare il passaggio di competenza dalla giurisdizione indiana a quella italiana. Ma ieri è arrivata anche l’importante conferma della Camera di commercio internazionale quel giorno il cargo greco Olympic Flair è stato attaccato dai pirati a circa 2 miglia e mezzo dalla costa indiana.
Non c’è mai pace per Dominique Strauss-Kahn. L’ex direttore dell’Fmi è finito ancora nei guai: arrestato lo scorso maggio a New York, con l’accusa di stupro nei confronti di una cameriera (poi prosciolto), l’ex favorito contro Nicolas Sarkozy per la corsa all’Eliseo è rimasto coinvolto in uno nuovo scandalo a luci rosse. L’ex ministro socialista è stato fermato ieri a Lilla, nel nord della Francia, per essere interrogato su un clamoroso giro di escort: rischia 7 anni di carcere per complicità in sfruttamento della prostituzione e appropriazione indebita nello scandalo dell’hotel Carlton di Lilla. L’inchiesta è partita sei mesi fa grazie alle confessioni di un malvivente che gestiva una casa per appuntamenti in Belgio. E numerose sono le prove in mano agli inquirenti di costose trasferte di gruppi di escort, organizzate e finanziate da due imprenditori della regione di Lilla. Con il principale beneficiario, Strauss-Kahn, appunto, che sostiene da diversi mesi che il traffico avveniva «a sua insaputa», nel senso che non sapeva che le ragazze fossero prostitute. Ieri in serata, è arrivata la decisione dei giudici prolungare il fermo e trattenere StraussKahn almeno fino ad oggi.
A
PROCESSO SCAZZI
taria quotidiana di 2 ore, per portare soccorso alle vittime. E secondo attivisti dell’opposizio ne anti-Assad, i lealisti hanno ucciso ieri 98 persone a Homs. Sale, intanto, la tensione per domenica: c’è il referendum per ratificare la nuova Costituzione, contestata dall’Occidente.
CIRCOLAZIONE IN TILT
Frecciarossa urta carrello: paura sulla Napoli-Roma
S L’amica: «Sabrina: era gelosa di Sarah» Cinque ore di interrogatorio. Tanto Mariangela Spagnoletti ha parlato ieri in Corte d’assise, a Taranto, nel processo per il delitto Scazzi. L’amica di Sarah e della cugina Sabrina Misseri ha spiegato alla Corte il rapporto tra le due ragazze e Ivano, «conteso» dalle cugine: «A Sabrina piaceva, il 25 agosto la sera prima del delitto, Sabrina si lamentava che Ivano aveva più attenzioni per Sarah». E ancora: «Il giorno del delitto Sabrina era in strada, e non come ha detto in casa»
Il Frecciarossa dopo l’urto Paura, ieri, sul treno alta velocità Napoli-Roma delle 6.40. Il Frecciarossa avrebbe urtato contro un carrello fermo sui binari in una galleria, all’altezza di Labico (Roma). Per fortuna nessuno è rimasto ferito, ma la circolazione dei treni è stata bloccata. Pesanti disagi sia alla stazione Termini di Roma che alla centrale di Napoli: la linea ad alta velocità è rimasta interrotta per tutta la mattinata e tutti i convogli sono stati deviati sulla Roma Formia Napoli. Nell’impatto il musetto della motrice del treno è rimasto danneggiato. Ma ora resta da chiarire come mai il carrello fosse sui binari: Ferrovie dello Stato ieri ha comunicato che il carrello è stato lasciato sui binari da ignoti, forse per mettere a segno un furto di cavi di rame.
COMUNICATO SINDACALE Il cdr della Gazzetta dello Sport, solidale con i colleghi di City, chiede la pubblicazione del seguente comunicato sindacale City sarà in distribuzione fino a ve nerdì 24 febbraio. Poi le pubblica zioni saranno sospese. Chiude co sì il quotidiano gratuito di Rcs Me diagroup, a quasi 11 anni dalla sua prima uscita. Una brutta notizia, ovviamente, per chi lavora in que sto giornale. Ma non solo. Si corre il rischio, in un colpo, di disperde re almeno due preziosi patrimoni. Il primo è costituito da quel milione e 746mila lettori che tuttora, ogni giorno, scelgono City: da lunedì 27 non avranno più a disposizione questo strumento di informazio ne. Il secondo patrimonio è rappre sentato dalle redazione e da tutte le persone che lavorano per City. Persone che negli anni sono cre sciute professionalmente e hanno dimostrato versatilità e senso di responsabilità. Riteniamo che la chiusura di un giornale, anche se in base alle ragioni addotte da Rcs, non sia mai una pagina felice, neppure per un Editore. In noi oggi ci sono amarezza e preoccupazio ne. Ma c’è anche un sentimento di gratitudine per i tanti attestati di stima e di solidarietà ricevuti da lettori e colleghi: una circostanza che ci conforta e sostiene in que sto momento difficile. Sostegno e conforto alimentati anche dalla certezza che Rcs Mediagroup avrà la capacità di trovare per i giornalisti una soddisfacente collo cazione in tempi ragionevoli, come prevedono d'altra parte anche gli impegni sottoscritti dall'azienda con il sindacato, la Fnsi e il comita to di redazione. E’ quindi con que sta prospettiva che vogliamo rin graziare e salutare i nostri lettori: «Arrivederci, a presto». Il cdr di City
MERCOLEDÌ 22 FEBBRAIO 2012
ALTRI MONDI
RAI/1 DOPO LE POLEMICHE
Norma antimaternità Il dg Lei: «Si cambia» «Nessun contratto» della Rai è mai stato «è stato risolto per maternità». Lo ha precisato ieri il d.g. Lorenza Lei (nella foto
Ansa), dopo le polemiche seguite alla lettera di alcuni giornalisti precari, che denunciavano l’esistenza nel loro contratto di una «clausola gravidanza». Per «evitare strumentalizzazioni», la Lei ha aggiunto che il passo contestato sarà tolto dai contratti «per una diversa formulazione».
RAI/2 ALTRO DIETROFRONT
Tablet e smartphone: non ci sarà il canone Niente canone su pc, smartphone e tablet. Dopo le proteste di utenti e consumatori e quelle bipartisan in Parlamento,
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Sfida continua 71
I milioni di console portatili La PSP, la prima console portatile di Sony, ha debuttato in Europa nel 2005: in tutto il mondo è stata venduta in 71 milioni di pezzi
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Gli euro della Ps Vita con il Wifi La Ps Vita viene venduta in due versioni: quella con il solo WiFi costa 252,99 euro, mentre quella con il 3G ha un prezzo di 302,99 euro
lafrase DEL GIORNO
I NUMERI
Un concentrato hi-tech: lunga Vita al videogioco Arriva la nuova PlayStation portatile: schermo Oled, "touch" davanti e dietro, sempre connessa. Ma i telefonini presto faranno anche di più
MASSIMO ARCIDIACONO
L’attesa è tanta e le premesse, a dire il vero, giustificano l’apprensione degli appassionati. Da oggi è in vendita in Europa (quindi, anche in Italia) e in Usa la PlayStation Vita di Sony, una console per videogiochi portatile dotata di tutta la migliore tecnologia disponibile al momento. Lo schermo è la cosa che cattura l’attenzione per prima, anche quella di un neofita. È un Oled da 5 pollici, cioè l’ultimo grido in fatto di video: immagini nitidissime, ma anche una caratteristica che fa di Ps Vita un oggetto piuttosto delicato. Il resto è una lista di specifiche tecniche che, c’è da scommetterci, mettono da mesi in apprensione gli avversari di Nintendo. Lo schermo è touch, ma anche la parte posteriore è touch pad (cioè, la tocchi e attivi funzioni), due telecamere (anteriore e posteriore), sensore di movimento, microfono,
A NEW YORK LA VENDITA IL 2 MAGGIO
L’Urlo di Munch va all’asta: vale oltre 60 milioni di euro L’Urlo di Munch all’asta. Una delle quattro versioni del celebre quadro dell’artista nor vegese, l’ultima ancora in mano a privati, sarà venduta il 2 maggio a New York, dalla casa d’aste inglese Sotheby’s, dopo essere stata messa in mostra prima a Londra (il 13 aprile) e poi nella Grande Mela (il 27 aprile). Il dipinto, del 1895, potrebbe essere battuto per una cifra superiore agli 80 milioni di dollari, ovvero 60 milioni di euro, ed è di proprietà dell’uomo d’affari norvegese Petter Olsen, il cui padre era amico di Edvard Munch. «L’Urlo è un’immagine emblema della modernità — dicono da Sotheby’s — venderlo è un onore».
gps, bluetooth, connessione al web (wi-fi o 3G), ma anche due stick (manopole) simili a quelle della "sorella maggiore" Ps3, in maniera da rendersi amichevole ai milioni di persone che già hanno una playstation casalinga, alla quale si avvicina per prestazioni. Chi all’inizio pensava a un upgrade della vecchia Psp, così, ha dovuto ricredersi. Wi-fi o 3G Le dimensioni non sono proprio portatili: è lunga 18 centimetri - scordarsi di infilarla nella tasca dei jeans - e pesa 260 grammi. Il costo? 252,99 euro per la versione wi-fi, 50 euro in più per quella 3G. Già disponibili una decina di giochi, noi abbiamo provato (da perfetti incapaci) Uncharted - L’Abisso d’oro, il titolo di punta. In Giappone, dove è uscita a dicembre, le vendite non sono state da urlo, ma i tipi di Sony non si scompongono. Nel nome che le hanno dato, Vita, risiede la filosofia che li sorregge: farne uno strumento di uso quotidiano e non
solo per il gioco. La console, infatti, dà il meglio sé connessa al web e ai vari social network. Ecco perché Sony in Italia si è alleata con Vodafone: l’operatore telefonico offre Ps Vita nei propri negozi a 19 euro al mese per 2 anni e connessione senza limiti di tempo (o con una sim ricaricabile a un euro al giorno). I giudizi della stampa specializzata sono stati in genere positivi. Conclusioni Resta un appunto:
per usarla al meglio bisogna scucire altri soldi e comprare una scheda di memoria. E un dubbio amletico. Riuscirà Sony a scalfire la rendita di posizione di Nintendo? La gente pagherà questi 250-300 euro, vista la crescente diffusione di giochini per iPhone & Co e senza contare gli smartphone con potenti processori quad-core in arrivo? Una prima risposta l’ha tentata l’inglese Guardian in un lungo articolo/guida: «Beh, sì, un sacco di gente».
I RECORD DEL «NEMICO»
E la Nintendo annuncia 15 milioni di 3DS Ad aspettare Ps Vita era anche Nintendo, l’altro colosso giapponese dei videogame, tornato al fulgore a metà anni 2000 col boom della Wii e capace di vendere nel mondo 15 milioni di pezzi della 3DS (di cui 5 in Giappone e 244 mila in Italia), la console portatile provvista di schermo tridimensionale. Numeri messi assieme in un solo anno, anche grazie al taglio dei prezzi di oltre il 30%. In attesa di sfornare la Wii 2, la casa di Super Mario, adesso, difenderà la posizione sfornando una serie di giochi forti e «maschili» (il nocciolo duro di Playstation) come Tekken 3D o Kid Icarus: Uprising, atteso per il 23 marzo.
A BELEN LO SPACCO NON SERVE «Belen è una ragazza che ha tantissimo talento, è bellissima e quello che tutte noi donne le vorremmo dire è che non ha proprio bisogno di una cosa come lo spacco inguinale e la farfallina, perché sa ballare, sa cantare. È bella, è simpatica e con una cosa del genere non si fa un buon servizio. Solo questo» MICHELLE HUNZIKER SULLO SPACCO DI BELEN
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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la Rai ha precisato che impren ditori e professionisti non do vranno versare la tassa, a meno che i loro computer non siano utilizzati solo come televisori. La tv di Stato ha comunicato la decisione dopo aver sentito i tecnici del ministero dello Sviluppo Economico.
Diversamente affabile DIARIO DI UN’INVALIDA LEGGERMENTE ARRABBIATA
DI FIAMMA SATTA
)
Bello il Romeo di Scamarcio: ma che fatica tornare a casa La vita è fatta a scale: c’è chi scende e c’è chi sale. Io dovevo salire i tre gradini che separavano la mia poltrona in platea, al Teatro Eliseo, dal piano per accedere all’ascensore. Solo tre, ma alti a sufficienza da mettermi in difficoltà. Quella sera ero davvero felice, non solo perché lo spettacolo che avevo finito di vedere, «Romeo e Giulietta» di Valerio Binasco, con Riccardo Scamarcio, era stato straordinario, ma anche perché l’Eliseo è uno dei pochi teatri di Roma «attrezzati» per le persone disabili: una rampa all’ingresso, un ascensore, bagni perfetti. Il posto non era ottimale, per via di quei tre gradini, ma confidavo nelle mie gambe e nell’amica che mi accompagnava. Quella sera le gambe non ne volevano sapere di superare quei tre gradini e la mia amica che teneva con una mano la mia carrozzina superleggera, con l’altra non riusciva ad aiutarmi un granché. Intorno a noi una marea di persone ci guardavano «attratte» forse dalla mia andatura alla Frankestein, ma nessuno in vena del minimo gesto di aiuto. Io quei tre gradini sono riuscita a salirli, ma tutti loro sono scesi in fondo all’infernale scalinata del menefreghismo! seguite Fiamma Satta sul blog http://diversa mente affabile.it
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la Foto Riccardo Scamarcio e Deniz Ozdogan in «Romeo e Giulietta»
Arriva un’altra Gioconda, da ieri in mostra al Prado Non soltanto Parigi. Per ammirare l’enigmatico sorriso della Gioconda da ieri si potrà andare infatti a Madrid. Nella Sala 49 del Museo del Prado è esposta la ormai celebre Monna Lisa «gemella», riscoperta da poche settimane dopo un sorprendente lavoro di restauro (nella foto Ap). L’opera è stata dipinta da un discepolo di Leonardo mentre il maestro creava l’originale. Secondo gli esperti del Prado l’autore dovrebbe essere uno dei due allievi preferiti di Leonardo, Andrea Salaino, che poi divenne il suo amante, o Francesco Melzi. Il restauro dell’opera del Prado mostra come sarebbe l’autentica Gioconda, molto più scura per la vernice ossidata, se restaurata
LOTTO BARI
SUPERENALOTTO 60
7 41 75 55
CAGLIARI
57 81 10 59 15
FIRENZE
65 60 73 47 56
GENOVA
68 90 87 62 54
MILANO
25 68 23 20 35
NAPOLI
77 51 44 16 10
PALERMO 25 9 20 26 86 ROMA
39 48 27 76 17
TORINO
74 8 51 43 16
VENEZIA
19 26 62 27 90
NAZIONALE 59 18 5 4 81 ESTRAZIONE DEL 21 FEBBRAIO
LA COMBINAZIONE VINCENTE 28 29 30 39 75 87 Jolly: 65; Superstar: 16 Jackpot e 66.300.000 Punti 6: nessuno Punti 5+: 1 totalizza: e 497.630,89 Punti 5: 2 totalizzano: e 186.611,59 Punti 4: 740 totalizzano: e 508,50 Punti 3: 33.030 totalizzano: e 22,69 QUOTE SUPERSTAR Punti 4: 4 totalizzano: e 50.850 Punti 3: 172 totalizzano: e 2.269 Punti 2: 2.892 totalizzano: e 100 Punti 1: 20.302 totalizzano: e 10 Punti 0: 47.265 totalizzano: e 5 Montepremi di concorso e 2.488.154,47 10 e LOTTO Numeri vincenti
7 8 9 10 19 25 26 39 41 48 51 57 60 65 68 73 74 77 81 90
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 22 FEBBRAIO 2012
ALTRI MONDI Oroscopo
21/3 - 20/4
21/4 - 20/5
21/5 - 21/6
22/6 - 22/7
23/7 - 23/8
24/8 - 22/9
LE PAGELLE
Ariete 6-
Toro 7,5
Gemelli 6-
Cancro 8
Leone 6+
Vergine 5,5
DI ANTONIO CAPITANI
Non è poi così male lavorare da soli. Ma voi sembrate non capirlo. State su e occhio a come (e con chi) fornicate. Forma fisica in calo.
Le vostre chance sono ottime e abbondanti, un po’ come i redditi testè denunciati dai ministri. Fortuna in aumento, sudombelico in fiore.
Giornata stanca. Oltre che piena di ansie e di obblighi che fan lievitare gli zebedei come due muffin maxi. Tutelatevi. E non sbottate.
Con la strategia giusta potete ottenere buoni ritorni economici. Anche se umore e lavoro sono sfigocupi. Il sudombelico agisce nell’ombra.
I rapporti interpersonali pesano, un accordo slitta o chiede tempo. E voi ringhiate. Ma l’ormone rende. Non è molto, ma è qualcosa.
23/9 - 22/10
23/10 - 22/11
23/11 - 21/12
22/12 - 20/1
IL MIGLIORE La creatività lunare si amalgama alla furbizia di Mercurio e voi create capolavori. Con la fortuna come sponsor, anche per le attività suine: grandi!
21/1 - 19/2
20/2 - 20/3
Bilancia 6,5
Scorpione 7,5
Sagittario 5,5
Capricorno 7+
Acquario 6,5
Pesci 7+
Il lavoro garantisce soddisfazioni solide. Ma siete pedanti al punto da far scivolare in Mauritania gli zebedei altrui. Meglio di no. Amore ni.
La squadra astrale vi trascina verso il successo, in ogni ambito. La vostra creatività è inarrivabile, voi segnate punti su punti. Pure suini!
Per evitare i flop minacciati dalla Luna siate più accorti e meno sfigopenduli, dribblando gli invidiosi e i gufi. Il sex è una pallissima.
Viaggi, p.r., colloqui, lavoro appagano. E il ferro è caldissimo in ogni settore: occorre batterlo con prontezza. Sudombelico mirabilissimo.
Le finanze richiedono occhi aperti, non pigrizia. Come il lavoro che, però, vi procura agganci e successi concreti. Golosità suine appagate.
La Luna profuma di nuovo e melodia, come fosse un inno di partito. Le semine son proficue, la scaltrezza cresce, il sudombelico tentenna.
LIONEL MESSI
L’attaccante argentino è nato il 24 giugno 1987 a Rosario. Ha vinto tre Champions League con il Barcellona
Gazzetta.it
Televisioni in chiaro RETE 4
RAIDUE
RAITRE
CANALE 5
ITALIA 1
UNOMATTINA TG 1 LINEA VERDE TG 1 OCCHIO ALLA SPESA LA PROVA DEL CUOCO TG 1 TG1 ECONOMIA VERDETTO FINALE LA VITA IN DIRETTA TG 1 - CHE TEMPO FA L' EREDITA TG 1 MARSIGLIA - INTER Sport 22.45 RAI SPORT 90º MINUTO CHAMPIONS 23.30 PORTA A PORTA 1.05 TG 1 - NOTTE 1.35 CHE TEMPO FA
9.35 10.00 10.55 11.00 13.00 14.00 15.00 15.45 16.10 17.50 18.45 19.35 20.30 21.05
ZORRO TG2 NON SOLO SOLDI I FATTI VOSTRI TG 2 - MEDICINA 33 ITALIA SUL DUE QUESTION TIME CRAZY PARADE TELEFILM RAI TG SPORT - TG 2 NUMB3RS L'ISOLA DEI FAMOSI TG2 LA STELLA DELLA PORTA ACCANTO 23.25 TG 2 23.35 LA STORIA SIAMO NOI 0.45 TG PARLAMENTO 0.55 PAST LIFE
8.00 AGORÀ 10.00 LA STORIA SIAMO NOI 11.10 TG3 - LE STORIE 13.10 LA STRADA PER LA... 14.00 TG REGIONE - TG3 15.05 LASSIE 15.55 COSE DELL'ALTRO GEO 17.40 GEO & GEO 19.00 TG3 - TG REGIONE 20.00 BLOB 20.15 TEMPO DI PICNIC 20.35 UN POSTO AL SOLE 21.05 CHI L'HA VISTO? Attualità 23.15 GLOB SPREAD 0.00 TG3 - TG REGIONE 1.05 GATE C JIMMY DOHERTY NEL GIARDINO DI DARWIN
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7.15 8.40 10.35 12.25 13.40 15.30 16.10 16.55 17.45 18.30 19.20 19.50 20.20 21.10
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BASKET
HOCKEY PRATO
19.00 GESCRAP BILBAO MONTEPASCHI SIENA
9.30
CALCIO 14.30 EMIRATI ARABI AUSTRALIA
1.00
Qualificazioni olimpiche Eurosport 2
18.00 MANCHESTER CITY PORTO Europa League MP Calcio 3
18.30 SIENA - CATANIA Serie A Sky SuperCalcio e Sky Calcio 3
20.45 BASILEA - BAYERN MONACO Champions League Sky Sport 3, Sky Calcio 2, MP Calcio 1
2.00
VELEZ - CHIVAS Coppa Libertadores Sky Sport 1 e Sky SuperCalcio
Champions League. Highlights
RUGBY
11.30 CALCIO: CSKA MOSCA - REAL MADRID
15.00 CALVISANO PADOVA Campionato d'Eccellenza Rai Sport 2
GOLF
Champions League. Highlights
12.00 CALCIO: NAPOLI CHELSEA
14.00 ATP MARSIGLIA
18.00 ACCENTURE MATCH PLAY
20.30 LUBE BANCA MARCHE MACERATA ITAS DIATEC TRENTINO
16.00 SKA - METALLURG
Champions League maschile Sportitalia 2
KHL Sportitalia 2
1
14
ANCONA
2
5
-3
6
BARI
5
10
BOLOGNA
1
7
CIELO
VENTI
CAGLIARI
0
14
Sole
Deboli
CAMPOBASSO
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5
Moderati
CATANIA
6
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FIRENZE
6
11
Trento 2 11
Aosta
Milano
3 8
Torino 1 11
Venezia
1 11
1
5
2
1
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Perugia 2
7
12
2
6
MILANO
2
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ROMA
NAPOLI
6
15
3 14
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Neve
Mossi
PERUGIA
6
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POTENZA Nebbia
Agitati
Il sole oggi MILANO
ROMA
-2
6
REGGIO CALABRIA
7
12
ROMA
7
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TORINO
2
8
-2
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TRENTO
Sorge
Tramonta
Sorge
Tramonta
TRIESTE
7:16
17:58
6:58
17:49
4
9
VENEZIA
1
10
11.30 RUGBY: IRLANDA GALLES Sei Nazioni 14.00 BASKET: PHILADELPHIA 76ERS MEMPHIS GRIZZLIES
1.30 1.40
16.45 RUGBY: ITALIA INGHILTERRA
Ora il Milan cerca l’uomo del futuro: sarà Emanuelson?
Nel forum di Alessandra Bocci sul Milan si parla delle ultime buone prestazioni dell’olandese Emanuelson (nella foto)
16.00 CALCIO: CSKA MOSCA - REAL MADRID Champions League
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Ecco «Sul green»: tutto sul golf a cura di Vaccari
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«Sul green»: tutto sul golf, dai commenti agli approfondimenti sui grandi tornei di golf nel blog di Lanfranco Vaccari
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I lettori del nostro sito vedono la Roma favorita nella corsa al terzo posto davanti a Udinese, Inter, Napoli, Lazio e Palermo
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Residua instabilità al Sud con molte nubi e rovesci diffusi. Piogge ancora abbondanti al mattino sulle aree ioniche di Puglia, Calabria e Sicilia. Sul resto del territorio nazionale ampi spazi soleggiati, addensamenti tra Alpi e Prealpi.
Prima giornata dal sapore tipicamente primaverile grazie a un tempo stabile e soleggiato sull'intero Paese con clima mite. Venti in prevalenza nord-occidentali deboli-moderati. Temperature in netto aumento con valori massimi fino a 17-18 °C
8
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8
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23.10 23.20
La corsa al terzo posto: per i lettori la Roma è favorita
9
10
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7.30 9.45 11.00 12.30 13.30 14.05 16.15 17.25 17.30
2 11
Coperto
Temporali
21.10
Bella giornata di sole al Nord e sulla Toscana con venti moderati nord-orientali. Variabilità sul resto del Centro con addensamenti su basse Marche, Abruzzo e Molise con rovesci. Forte maltempo al Sud e isole, allerta meteo sulle aree ioniche. Trieste
Forti
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MERCOLEDÌ 22 FEBBRAIO 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
43
TERZO TEMPO GazzaFocus
Inchiesta sui vivai italiani dopo il trionfo sulla Roma al Viareggio
PortoFranco A CURA DI FRANCO ARTURI Fax: 0262827917. Email: gol@rcs.it Twitter: @arturifra
Ma perché solo all’Inter è vietato il trequartista?
LA RADIOGRAFIA DEI SETTORI GIOVANILI
Credevo di essere l’unico a pensare che mentre ci sono centinaia di squadre che giocano con il 4-3-1-2 l’unica che non possa farlo è l’Inter. Poi ho ascoltato un suo intervento televisivo e ho capito che siamo almeno in due. I centrocampisti non corrono? Non si può dire di Zanetti e se a fianco di Cambiasso o Stankovic giocassero Poli o Palombo mi sembra assolutamente plausibile giocare in questo modo, soprattutto quando l’alternativa è l’aberrazione di giocare senza Sneijder autentico fuoriclasse (uno dei migliori o dei meno peggio dalle pagelle della Gazzetta anche in queste partite perse ). Massimo Pastarini (Parma)
Penso che ci sia molto da approfondire su questa asserita impossibilità dell’Inter di sostenere un trequartista di valore (imprigionarlo sull’ala è un non senso) scaricando tutte le colpe sul centrocampo. Tutti vanno adeguatamente coinvolti in questo modulo: da Sneijder stesso, che non può disinteressarsi della fase difensiva, ai due attaccanti (non mi risulta che Pazzini sia un vecchio scoppiato) fino ai due terzini (e Nagatomo mi sembra corra per tre). Ogni tanto Eto’o si vedeva fare il difensore: forse è semplicemente questo spirito che si è perso ad Appiano.
Nel nome della Serie A
GDS
Baby Juve apripista Così avviciniamo Ajax e Barcellona Le grandi hanno strategie di scouting diverse Per ora pagano i maxi-investimenti bianconeri LUCA BIANCHIN
Nella settimana di Milan-Juventus, i ragazzi juventini sono andati a scuola spiegando agli amici che Bouy fa i gol da metà campo come Mascara e teorizzando che Spinazzola è già un giocatore da Serie A. Sulla seconda ipotesi probabilmente esagerano, ma è significativo che il Viareggio 2012 si sia chiuso con una finale molto interessante, giocata tra due squadre che preferiscono l’uno-due al lancio. Se per la Roma è un’abitudine, la Juventus ha festeggiato pensando che è iniziato nel modo migliore l’anno della ristrutturazione. In estate a Torino hanno scelto di dare a Mauro Sandreani un ruolo di coordinatore: lui e i suoi collaboratori studiano nel dettaglio un piano
di lavoro, che tutti gli allenatori devono seguire. È stato un modo di guardare all’Europa, di avvicinarsi a club come Ajax e Barcellona in cui tutte le squadre Under giocano con lo stesso modulo e un allenatore del settore giovanile esegue programmi decisi dall’alto. In Italia non succede. Il mini-mercato Il confronto può essere esteso ad altri ambiti, perché le grandi d’Italia interpretano in modo molto differente l’impegno per le giovanili. La Juve campione di Viareggio si è aiutata col mercato — Branescu, Gouano, Appelt e non solo sono arrivati da lì — mentre altri club stanziano poche centinaia di migliaia di euro. La Lazio, addirittura, ai più giovani chiede il pagamento di una retta, come nelle piccole
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I giocatori della Juve festeggiano la vittoria nel Viareggio LIVERANI
scuole calcio, per finanziarsi. Logico che i budget siano (molto) differenti, e misteriosi: non è mai semplice capire quale sia la somma stanziata per le giovanili e in quali voci di bilancio entrino le spese per giocatori acquistati dalla prima squadra e «prestati» alla Primavera. Il grafico qui sopra mette in eviden-
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za alcuni aspetti e ne trascura altri, come la questione-foresteria. Milan, Inter e Juve ospitano oltre 40 giocatori nei loro convitti, numero ridotto a 28 per la Fiorentina, a circa 25 per la Roma e a 6 per il Napoli. Sei ragazzi che, addirittura, la società fa vivere in albergo. Competizione internazionale Na-
poli è particolare anche per altre scelte. Ha un solo straniero, l’ungherese Novotny, mentre altrove i non italiani arrivano anche al 15-20% delle rose di Primavera e Allievi. Ognuno ha le sue zone di influenza. La Juve è forte in Francia, un po’ perché è vicina, un po’ perché la tradizione pesa, mentre il Milan si concentra sull’Est, la Fiorentina valuta l’Africa e la Roma, con Sabatini, compra pure in Sudamerica. Anche così l’Italia prova a farsi largo in Europa, in cui prima urlava e ora sussurra: i talenti del Nord Europa danno la precedenza all’Ajax e alle inglesi, gli spagnoli sono per Real e Barcellona, gli svizzeri e gli austriaci sognano Borussia Dortmund e Amburgo. Difficile pescare il meglio. Per questo Milan, Juve, Roma e non solo cercano una strada per guadagnare competitività, e almeno a loro non dispiacerebbe avere una seconda squadra che, come in Spagna, giochi in B o in Lega Pro. Progetto valutato politicamente già un annetto fa: bocciato. (hanno collaborato Marco Calabresi, Alessandra Gozzini, Gianluca Monti e Francesco Oddi)
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Per quale motivo la serie A è stata identificata con una lettera e non con un numero come in molti altri campionati stranieri, tipo Ligue one, Premier league, etc? Roberto Rancati (Milano)
Probabilmente nel 1928 all’allora presidente federale, Leandro Arpinati, l’autore della riforma che introdusse il girone unico, suonava meglio A che un numero. Una ragione precisa non è passata alla storia del calcio italiano che ha però offerto nei decenni al lessico nazionale un modo di dire ormai talmente radicato che non piace più molto. «Sei di serie B» è diventata un’affermazione che suona fra il sarcastico e l’offensivo. Sarà per questo che la Serie C è scomparsa, sostituita da una denominazione per me misteriosa, la LegaPro. Dopo la quale, tuttavia, ricompare la serie D: la natura non fa salti, il calcio e il suo a volte ridicolo marketing sì.
Io, voi e Muntari Nel mercato di gennaio c'è stato il passaggio dall'Inter al Milan di Sulley Muntari. Ringrazio voi della Gazzetta che avete dedicato una pagina intera a quest'operazione dopo che lo stesso ha segnato contro il Cesena, dipingendo il giocatore come se fosse un fuoriclasse, l'uomo fondamentale che Allegri cercava per risollevare il Milan in seguito ai tanti infortuni che avevano condizionato la squadra. Vorrei
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La tiratura di martedì 21 febbraio è stata di 336.323 copie
che il vostro giornale facesse la stessa cosa con me che tra poco, nelle partite serali di calcetto, passerò dalla squadra degli scapoli a quella degli ammogliati. Massimo Colombo (Milano)
Noi dobbiamo vendere i giornali, quindi tentare di fare buona informazione e interessare la gente. Del passaggio di sponda di Muntari e soprattutto del carico beffardo del suo gol all’esordio in rossonero si è parlato in tutti i bar del regno, non solo nei peggiori. Se lei ci garantisce un impatto analogo, veniamo con taccuini, telecamere e fotografi. Non so, potrebbe segnare 15 gol in 2 minuti o giocare tutta la partita camminando sulle mani. Veda lei, s’inventi qualcosa di divertente.
Basile in nazionale Un appello accorato al ct della Nazionale di basket, Pianigiani: alla luce della finale di coppa Italia: dato che Basile è l'unico poeta italiano del tiro da 3 e ha ancora un'intelligenza cestistica superiore perché non lo richiama in Nazionale? Un talento così non ha età. Petra Cinquetti (Verona)
Non c’è dubbio che Gianluca, uno dei cestisti italiani più forti degli ultimi vent’anni, sia intelligente, come persona e come giocatore. Però curiosamente è proprio lui ad aver inventato l’espressione «tiro ignorante» per definire certi suoi tentativi impossibili. Non credo che a 37 anni possa essere più utile alla causa azzurra, ma continuerà a farci divertire per molto.
COLLATERALI * Con la Leggenda del Rally N. 5 e 12,19; con Ballando con le Stelle N. 6 e 9,19 - con Supereroi N. 42 e 11,19 - con Soldatini d’Italia N. 37 e 11,19 - con Linomania N. 26 e 11,19 - con Ferrari Racing N. 24 e 14,19 - con Montalbano N. 20 e 11,19 - con Bear Grylls N. 18 e 11,19 - con Lupin III Film Collection N. 17 e 11,19 - con Indistruttibili N. 16 e 11,19 - con ET Predictor card e 11,19 - con i Miti del Calcio ai Raggi X N. 35 e 4,19 - con Campionato Io Ti Amo e 14,19 - con Alberto Sordi N. 8 e 11,19 - con Mai Dire Story N. 9 e 11,19 - con Messi e 14,19 - con Paperinik N. 3 e 11,19 - con Star Trek N. 1 e 9,19
PROMOZIONI ARRETRATI Richiedeteli al vostro edicolante oppure ad A.S.E. Agenzia Servizi Editoriali - Tel. 02.99049970 - c/c p. n. 36248201. Il costo di un arretrato è pari al doppio del prezzo di copertina per l’Italia; il triplo per l’estero.
PREZZI ALL’ESTERO: Albania e 2,00; Argentina $ 7,00; Austria e 2,00; Belgio e 2,00; Brasile R$ 7,00; Canada CAD 3,50; Cz Czk. 64; Cipro e 2,00; Croazia Hrk 15; Danimarca Kr. 18; Egitto e 2,00; Finlandia e 2,50; Francia e 2,00; Germania e 2,00; Grecia e 2,00; Irlanda e 2,00; Lux e 2,00; Malta e 1,85; Marocco g 2,20; Monaco P. e 2,00; Norvegia Kr. 22; Olanda e 2,00; Polonia Pln. 9,10; Portogallo/Isole e 2,00; Romania e 2,00; SK Slov. e 2,20; Slovenia e 2,00; Spagna/Isole e 2,00; Svezia Sek 25; Svizzera Fr. 3,00; Svizzera Tic. Fr. 3,00; Tunisia TD 3,50; Turchia e 2,00; Ungheria Huf. 600; UK Lg. 1,80; U.S.A. USD 4,00.
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