Gazzetta dello Sport 23/07/2012 | SAS

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www.gazzetta.it lunedì 23 luglio 2012 1,20 €

REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFER NO 28 TEL. 0262821 REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 TEL. 06688281 POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO

ITALIA

IL TRIONFO LA FERRARI DOMINA IN GERMANIA. FERNANDO LEADER CON 34 PUNTI SU WEBBER

n 173 anno 116 ­ Numero Anno

GIOVANI SHOW

M Baye, Marrone e Albertazzi Che sorprese! Il Trofeo Tim ci ha fatto scoprire tre realtà di Inter, Juve e Milan

IL PUGNO

DI ALONSO l’Analisi

E’ ARRIVATA LA SVOLTA di PINO ALLIEVI

Saranno pure travolte dalla crisi economica, Italia e Spagna, ma ieri hanno dato una grande soddisfazione o un grande shock alla signora Merkel .Alonso ha un vantaggio di 34 punti sul più vicino degli inseguitori. L’ARTICOLO ALLE PAGINE 2­3

ilCommento

CAMPIONI D’INVERNO Prima c’era solo il pilota, adesso c’è anche la macchina. Giocassero a calcio, Fernando Alonso e la Ferrari sarebbero campioni d’inverno. In testa a metà Mondiale, dopo 10 delle 20 gare in calendario. L’ARTICOLO A PAGINA 27

(per la nona volta...)

9 771120 506000

MERCATO JOVETIC RIMANE L’OBIETTIVO N°1 DI MAROTTA

Strama guarda a Denis Galliani su Yanga­Mbiwa BOCCI, DALLA VITE, ELEFANTE ALLE PAGINE 12­13­17

SCOMMESSE PALAZZI DECIDE

Deferimenti: tutti gli scenari del caso Conte CENITI A PAGINA 24

IL ROMPI PALLONE di GENE GNOCCHI

w

Massa solo 12° si giustifica: «Ho perso tempo perché dopo l’incidente ho dovuto fare la constatazione amichevole»

LONDRA

DEGL’INNOCENTI, PERNA, PIOLA DA PAG. 2 A PAG. 9

Fede: «Io, la Phelps dello stile libero» ARCOBELLI ALLE PAGINE 32­33

di UMBERTO ZAPELLONI

20 7 2 3>

«Fantastico che uno spagnolo vinca qui con una macchina italiana ideata da un greco»

3 Ibrahima M’baye, 17 anni, difensore dell’Inter LIVERANI PAGINE 13­15­17 E UN COMMENTO DI VERNAZZA A PAG. 27

3 Bradley

CICLISMO NIBALI 3°: «TORNERÒ PER VINCERE»

Wiggins, 32 anni

Wiggins & Cavendish Il Tour parla inglese BERGONZI­PASTONESI­SCOGNAMIGLIO PAGG. 27­30­31


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 23 LUGLIO 2012

PRIMO PIANO GP GERMANIA DECIMA PROVA DEL CAMPIONATO 2012

Imprendibile

ALONSO PINO ALLIEVI HOCKENHEIM (Germania)

Saranno pure travolte dalla crisi economica, Italia e Spagna, ma ieri hanno sicuramente dato una grande soddisfazione — o un grande shock! — alla signora Merkel. La Ferrari prima con Alonso davanti alla Mercedes che fornisce i motori alla McLaren è un feroce sberleffo italo-spagnolo che abbatte lo spread e riconcilia con l’euro, se pensiamo poi che il progettista della rossa è un ingegnere greco, Nick Tombazis, figlio di uno dei più grandi architetti di questa epoca. Alonso ha un vantaggio di ben 34 punti sul più vicino degli inseguitori nel Mondiale. Come dire che, per assurdo, potrebbe anche saltare la prossima gara rimanendo al comando del campionato. Un miracolo che la Ferrari ha compiuto in silenzio, tenendo bassi i toni, ma che si concretizzerà solo con la conquista del titolo. La svolta Possibile? Certo: dopo la vittoria nel Gran Premio della Germania, la decima delle venti gare iridate 2012, lo si può anche dire perché finalmente è arrivata la svolta che tutti attendevano. Quella di

Comanda dal via al traguardo Ferrari, ora è fuga mondiale La strategia premia la rossa, Fernando a +34 su Webber e +44 su Vettel (5o) penalizzato per il sorpasso a Button. Sul podio va Raikkonen. Massa solo 12o una Ferrari che non deve più inseguire ma è inseguita, una condizione che i costruttori inglesi non accettano e che manda in tilt i loro calcoli, la loro mascherata supponenza. Il direttore d’orchestra di questa bellissima operazione è Fernando Alonso, che proprio domenica prossima nel GP d’Ungheria compirà 31 anni.

Sebastian Vettel (a sinistra, poi retrocesso al 5˚ posto) e Jenson Button festeggiano Fernando Alonso REUTERS

La trappola Sabato con la pista di Hockenheim completamente allagata aveva ottenuto la pole position, ieri con il sole è stato in testa dal primo all’ultimo metro decodificando prima degli altri il comportamento delle Pirelli che con l’asfalto asciutto nessuno poteva conoscere in quanto non esistevano riferimenti. Ed è stato grande, perché ha intuito meglio di

Kobayashi 4˚ e Perez 6˚ fanno vivere alla Sauber una delle migliori giornate tutti che le gomme «medie», quelle usate al primo e al secondo pit stop, sulla Ferrari facevano fatica a rendere subito al meglio. Bisognava aspettare qualche giro accettando che i rivali si avvicinassero. Ma poi, a gomme calde, si poteva riprendere il largo. Alonso ha attirato nella trappola prima Vettel e poi Button, entrambi convinti, vedendolo a un metro da loro, che la vittoria sarebbe stata a portata di mano. Ma una volta inquadrati in grande negli specchietti, ha al-

LA CURIOSITÀ MERITA ATTENZIONE IL RAPPORTO DI FERNANDO CON L’INGEGNERE DI PISTA DURANTE LA GARA

E alla radio la nostra lingua diventa un’arma Le indicazioni dal muretto con Stella non sono più in inglese: i rivali restano spiazzati

DAL NOSTRO INVIATO

HOCKENHEIM (Germania)

Sentendoli parlare, sembra di essere in un videogioco. Dalla regia arrivano gli ordini via radio e in macchina c’è un pilota che li esegue all’istante. Succede così tra Fernando Alonso e il suo box. Anche ieri, nei momenti caldi del GP. L’uomo che parla dal muretto è Andrea Stella, ingegnere di pista di

«

«

Macchina ok. Temperatura olio a posto. Total power. Spingo al massimo? ALONSO A STELLA 34˚ GIRO

Alonso, e i dialoghi con lo spagnolo sono in italiano, la lingua scelta da qualche gara a questa parte per comunicare. «Ci troviamo bene così», ha detto Stella. «Anche perché Fernando capisce e parla perfettamente l’italiano». Non è vietato, anche se la Fom consiglierebbe l’inglese perché i colloqui siano comprensibili a tutti. Di ghiaccio Quello che impres-

siona è la calma. Frasi secche,

informazioni essenziali, senza mai un momento di panico o d’affanno. Il tutto mentre Alonso sfreccia in pista a 300 all’ora e bisogna prendere decisioni in una frazione di secondo. «Come vanno le gomme?», chiede Stella dopo il primo pit-stop. «Macchina ok. Temperatura dell’olio a posto», risponde dall’abitacolo Alonso tra mille rumori. «Total power. Devo spingere al massimo?». Poco dopo Stella dà via libera: «Siamo vici-

Siamo vicini al pit stop. Per due o tre giri dai tutto quello che c'è STELLA AD ALONSO 39˚ GIRO

ni al pit-stop (il secondo; ndr). Per due o tre giri dai tutto quello che c’è». Poi, passata la fase critica, torna a dare indicazioni: «Prima abbiamo fatto 23 giri con le gomme medie, ora ne mancano 20 alla fine». Le ultime parole le dice Alonso dopo il traguardo («Grazie, grazie, grazie...) ed è l’unico momento in cui, via radio, traspare emozione. C’è anche un retroscena: sembra che dal box, quando erano fuori onda, abbiano det-

to a Fernando di non usare il kers per tenerlo negli ultimi giri, in caso di volata con Button o Vettel. Chissà se gli avversari avrebbero capito. Farebbero meglio a procurarsi un traduttore. E Stella scherza: «D’ora in poi i dialoghi li cripteremo...». lu.pe. © RIPRODUZIONE RISERVATA

UN’OPINIONE di UMBERTO ZAPELLONI

a pag. 27

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LUNEDÌ 23 LUGLIO 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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4 ilPersonaggio

I NUMERI

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Ritiro Solo Hamilton non finisce il GP: è il miglior risultato stagionale in termini di affidabilità. Ma in 4 GP in passato tutte le monoposto al via arrivarono al traguardo, l’ultimo in occasione del GP d’Europa 2011 a Valencia

77

Giri veloci per Michael Schumacher. Il tedesco non ne realizzava uno dal GP del Brasile 2006, a Interlagos. Questo è il primo sia con la Mercedes sia con le Pirelli

La Ferrari di Fernando Alonso taglia per prima il traguardo a Hockenheim REUTERS

lungato lasciandoli di stucco. La corsa del pilota di Oviedo si riassume nelle due rincorse dei piloti di Red Bull e McLaren, con beffa finale. Soprattutto per Vettel che ha scorrettamente superato Button nello spazio di fuga a tre passaggi dal termine e invece di ritrovarsi 2˚ è retrocesso, per la penalizzazione di 20 secondi, al quinto posto. Quelli dietro Una Ferrari magistrale e inesorabile, quella di ieri, in una corsa persino noiosa e con poca storia, se non per le posizioni oltre il podio, con Raikkonen 3˚ a sorpresa, un magistrale Kobayashi 4˚ e Perez 6˚ in una delle migliori giornate della Sauber. Una foratura ha messo k.o. lo stizzoso Hamilton. Il quale è poi tornato in pista tentando di sdoppiarsi, superando Vettel che lottava con Alonso. Nulla di scorretto, solo una ripicca poi punita dal ritiro. Il futuro Tra sette giorni si corre a Budapest, pista molto più lenta di Silverstone e Hockenheim, dove la Ferrari ha impressionato oltre le attese. Gara insidiosa? No. La F2012 oramai c’è, ha recuperato persino in trazione. E se Alonso riuscirà di nuovo a scattare in pole position saranno altre gioie. © RIPRODUZIONE RISERVATA

GALLERIA 1

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Doppiette pole-vittoria nel 2012. Prima di Alonso ci erano riusciti Rosberg in Cina, Vettel in Bahrain, Maldonado in Spagna e Webber a Montecarlo

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La posizione di Fernando Alonso nella classifica dei giri in testa. Con i 64 di ieri lo spagnolo si è portato al 7˚ posto a 1.646 scavalcando in un colpo solo Nelson Piquet (1.600) e Niki Lauda (1.592) di Giovanni Cortinovis

1 Alonso scatta subito alla partenza, dietro è bagarre; 2 Massa con l’ala anteriore distrutta dopo aver tamponato la Toro Rosso di Ricciardo; 3 Button intervistato da Lauda viene innaffiato da Vettel. Il tedesco sarà retrocesso LAPRESSE-REUTERS

FERNANDO ALONSO

«Auto italiana, progettista greco, pilota spagnolo...» L’asturiano regala ai Paesi in crisi economica la rivincita in casa della potenza tedesca: «Ho la squadra migliore» DAL NOSTRO INVIATO

LUIGI PERNA HOCKENHEIM (Germania)

Le imprese impossibili stanno diventando la sua specialità. Come quel gesto delle mani che fanno le faccine, con cui Fernando Alonso celebra ogni trionfo. È l’unica concessione del Guerriero al ragazzo che c’è in lui, ricordo di una trasmissione televisiva che guardava in famiglia. Per il resto, quando abbassa la visiera, lo spagnolo è un concentrato di furia agonistica. A Valencia aveva corso da attaccante, mettendo a segno 11 sorpassi. Ieri ha vinto da stopper, resistendo per 34 giri alla pressione di Vettel e per altri 28 a quella di Button, fino a sfiancarli. «È stata dura, perché non eravamo i più veloci sull’asciutto. Specie nell’ultima parte, con Button alle spalle, è stata lunga fino all’arrivo. Ma sentivo bene la macchina e sono stato in grado di difendermi alla curva 6, da lì in poi non era possibile superarmi». Scatto Sul podio, intervistato da Niki Lauda, ha gioito per aver vinto in Germania «da spagnolo, su una macchina italiana, disegnata da un greco (l’ingegner Nicolas Tombazis; ndr)». Irruente al via ha staccato sùbito Vettel, alle soste ai box scelte con tempismo, Alonso non ha mai sbagliato. Bravo a mettere i doppiati tra sé e gli altri. E a restare freddo quando pure l’amico-rivale Hamilton ha provato a infastidirlo ten-

tando di sdoppiarsi. «La squadra ha preso un paio di decisioni strategiche azzeccate in occasione delle soste. Le previsioni sono state giuste. E noi, essendo davanti, dovevamo marcare gli altri. So che per questo posso contare sulla squadra migliore, abituata a vincere. Ho solo pensato a gestire le gomme. Chiaro, non sono mai stato rilas-

«

Non sono mai stato rilassato, ma ero più tranquillo del box e dei tifosi a casa FERNANDO ALONSO PILOTA FERRARI DAL 2010

sato, ma ero più tranquillo degli uomini ai box e dei tifosi davanti alla tv». Rischi Per qualche attimo, men-

tre era braccato a pochi decimi dai rivali, è sembrato di rivedere il Gilles Villeneuve di Jarama 1981 che tiene a bada Jacques Lafitte, John Watson, Carlos Reutemann ed Elio De Angelis. «Quando Lewis si è avvicinato non ho avuto la sensazione di rischiare. Anche se avesse provato a superarmi, sapevo che non era in gara. Piuttosto è stato bene averlo tra me e Vettel prima della sosta». Il 3o successo dell’anno è un’ipoteca sul terzo titolo mondiale? Alonso non vuole saperne: «A Valencia la Red Bull di Vettel era più veloce e si è fermata per un guasto, a Silverstone quella di Mark Webber ci ha battuto. E anche qui Vettel, Jenson Button e Hamilton erano più veloci. Noi siamo migliorati 2" rispetto all’inverno, ma manca ancora mezzo campionato. Dobbiamo migliorare e concludere tutte le gare, senza i ritiri che hanno avuto gli altri». Domenica c’è l’Hungaroring, dove colse il primo trionfo della carriera. Un dolce ricordo. «Voglio lavorare giorno e notte. Non voglio che in Ungheria qualcuno arrivi meglio preparato o più motivato di me. La macchina in questo momento non ha punti deboli e non vedo problemi sulle curve lente di Budapest. Saremo competitivi». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 23 LUGLIO 2012


LUNEDÌ 23 LUGLIO 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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PRIMO PIANO GP GERMANIA Calendario: domenica c’è Budapest AUSTRALIA 1˚ BUTTON MALESIA 1˚ ALONSO CINA 1˚ ROSBERG

BAHRAIN 1˚ VETTEL SPAGNA 1˚ MALDONADO MONACO 1˚ WEBBER

CANADA 1˚ HAMILTON EUROPA 1˚ ALONSO G. BRETAGNA 1˚ WEBBER

GERMANIA 1˚ ALONSO 29 LUGLIO UNGHERIA 2 SETTEMBRE BELGIO

9 SETTEMBRE ITALIA 23 SETTEMBRE SINGAPORE* 7 OTTOBRE GIAPPONE

18 NOVEMBRE STATI UNITI 25 NOVEMBRE BRASILE

14 OTTOBRE COREA DEL SUD 28 OTTOBRE INDIA 4 NOVEMBRE ABU DHABI

*In notturna

La migliore Ferrari dell’anno Fernando riesce a imporre un gran ritmo, Massa in ombra. E c’è Schumi che non si arrende mai le pagelle

di PINO ALLIEVI

Autorevolezza e zero errori

A HOCKENHEIM

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Fernando Alonso

Prove perfette, partenza da manuale, tentativo di fuga con le gomme morbide e poi due allunghi con quelle «medie» che hanno sfiancato prima Vettel e poi Button, trovatisi alla fine a lottare tra loro, invece che con Alonso. Un gran premio da manuale senza il minimo errore e con un’autorevolezza che ha messo ko i rivali. Nessuno si aspettava che la Ferrari avrebbe reagito sia al ricongiungimento della Red Bull sia a quello più insidioso della McLaren. Ieri si è vista la miglior F2012 dell’anno, in grado di imporre il ritmo e di reagire. È la Ferrari che le altre squadre temevano d’incontrare, quindi va bene così!

7,5 Jenson Button

7,5 Kamui Kobayashi 7 Michael Schumacher

Era il lontano 15 aprile quando Button, in Cina, era salito per l’ultima volta sul podio. Ieri, più di 3 mesi dopo, c’è riuscito con una corsa volitiva e intelligente COLOMBO

Piazzarsi 4˚ tra i «grandi», con una Sauber (voto 8), è un’impresa. Kobayashi, scattato con gomme dure, c’è riuscito a suo modo: tra sorpassi e azzardi CANONIERO

Ottimo in prova sul bagnato, ottimo in gara seppur con una Mercedes che fatica. Michael continua a provarci, a non arrendersi, a dimostrare che c’è AFP

6 Kimi Raikkonen

5 Sebastian Vettel

5 Mark Webber

Il 3˚ posto (dopo la penalizzazione di Vettel) fa ancora più rabbia, perché se si desse una mossa in prova potrebbe ambire a traguardi più prestigiosi ACTION IMAGES

Si è dato da fare come un matto, ma appena ha capito che le cose non giravano, si è innervosito. Sorpassando così Button pensava di farla franca? REUTERS

Partiva penalizzato di 5 posizioni e va bene. Però in corsa non si è visto, è completamente scomparso. Non doveva essere lui il primo avversario di Alonso? AP

6,5

6,5

5

5

5

5

Perez

Hülkenberg

Massa

Rosberg

Hamilton

Grosjean

Il sesto posto è prezioso per la Sauber e anche per lui. Però è arrivato alle spalle del compagno

Sempre volitivo, deciso, rapido nei limiti della Force India. Migliora

Non c’è stato nelle qualifiche. E in partenza è andato addosso a Ricciardo. Una stagione che non si raddrizza

Per l’ennesima volta è andato più piano di Schumacher a causa delle prove interpretate male. Promette il riscatto in Ungheria AP

Non ha bisogno di dimostrazioni come quella di ieri, quando – doppiato – ha disturbato i primi per far vedere che è bravo ACTION IM.

Scomparso come Webber e Rosberg. Con qualche sbavatura di troppo. Il 18˚ posto non gli si addice

REUTERS

CANONIERO

INSIDEFOTO

COLOMBO

classifiche ARRIVO POS PILOTA 1.

ALONSO

2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23.

BUTTON RAIKKONEN KOBAYASHI VETTEL* PEREZ SCHUMACHER WEBBER HÜLKENBERG ROSBERG DI RESTA MASSA RICCIARDO VERGNE MALDONADO PETROV SENNA GROSJEAN KOVALAINEN PIC DE LA ROSA GLOCK KARTHIKEYAN

SCUDERIA

*penalizzato di 20" per il sorpasso irregolare a Button GIRO PIÙ VELOCE: il 57˚ di SCHUMACHER in 1’18"725, media 209,163 km/h DISTANZA: 67 giri pari a 306,458 km RITIRATO: al 57˚ giro HAMILTON (GB-McLaren) differenziale LEADER DELLA CORSA: dal 1˚ al 17˚ giro Alonso; dal 18˚ al 20˚ giro Vettel; dal 21˚ giro al traguardo Alonso

LAPRESSE

Sei doppiette pole-vittoria della rossa GIOVANNI CORTINOVIS

Le ultime 6 volte in cui la Ferrari ha fatto segnare la pole a Hockenheim ha sempre vinto la gara. Prima di Fernando Alonso la doppietta pole-vittoria era riuscita a Michael Schumacher nel 2004 e 2002 e a Gerhard Berger nel 1994. Singolare invece l’esito del GP di Germania del 1982 e 1983: nel primo caso in pole partì il ferrarista Didier Pironi ma a vincere la gara fu il compagno di squadra Patrick Tambay. Che l’anno dopo fece la pole davanti al compagno René Arnoux, primo sotto la bandiera a scacchi. Così, delle 7 pole realizzate dalla casa di Maranello a Hockenheim, l’unica a non essersi tradotta in trionfo è quella del 1970 ad opera di Jacky Ickx: il belga concluse 2˚ il GP a 7 decimi da Jochen Rindt con la Lotus. Per Alonso sono 3 le doppiette pole-vittoria con la Ferrari e 14 quelle totali, ma questa è la sua prima su un circuito tedesco. Tra i piloti in attività hanno fatto meglio solo Michael Schumacher con 40 doppiette e Sebastian Vettel con 17. Per la Ferrari invece le doppiette ammontano a 94. © RIPRODUZIONE RISERVATA

zoom sulla corsa GENERALE

TEMPO/DISTACCO (PIT STOP) SPA Ferrari in 1h31’05"862 (2) media 201,843 km/h GB McLaren-Mercedes a 6"949 (2) FIN Lotus-Renault a 16"409 (2) GIA Sauber-Ferrari a 21"925 (2) GER Red Bull-Renault a 23"732 (2) MES Sauber-Ferrari a 27"896 (2) GER Mercedes a 28"970 (3) AUS Red Bull-Renault a 46"941 (2) GER Force India-Mercedes a 48"162 (3) GER Mercedes a 48"889 (3) GB Force India-Mercedes a 59"227 (2) BRA Ferrari a 1’11"428 (3) AUS Toro Rosso-Ferrari a 1’16"829 (2) FRA Toro Rosso-Ferrari a 1’16"965 (3) VEN Williams-Renault a 1 giro (3) a 1 giro (3) RUS Caterham-Renault BRA Williams-Renault a 1 giro (3) FRA Lotus-Renault a 1 giro (3) FIN Caterham-Renault a 2 giri (4) FRA Marussia-Cosworth a 2 giri (2) SPA Hrt-Cosworth a 3 giri (2) GER Marussia-Cosworth a 3 giri (2) IND Hrt-Cosworth a 3 giri (2)

NAZ

LA STATISTICA

PILOTI POS NOME

NAZ

PUNTI

1. ALONSO 2. WEBBER 3. VETTEL 4. RAIKKONEN 5. HAMILTON 6. ROSBERG 7. BUTTON 8. GROSJEAN 9. PEREZ 10. KOBAYASHI 11. MALDONADO 12. SCHUMACHER 13. DI RESTA 14. MASSA 15. HÜLKENBERG 16. SENNA 17. VERGNE 18. RICCIARDO 19. KOVALAINEN 20. PETROV 21. GLOCK 22. PIC 23. KARTHIKEYAN 24. DE LA ROSA

SPA AUS GER FIN GB GER GB FRA MES GIA VEN GER GB BRA GER BRA FRA AUS FIN RUS GER FRA IND SPA

154 120 110 98 92 76 68 61 47 33 29 29 27 23 19 18 4 2 0 0 0 0 0 0

AUS MAL CIN BAH SPA MON CAN EUR

10 12 18 6 15

25 12 10 15

25 4 8

1

2 12 10 15 25 18 8

6 12 25 18 4 10 15

18 8 15 4 6 2 12

15 25 12 2 10 18

18 15 2

18 1 4 1 6

10 25 1 8 2

2 8 4

1 6

-

-

10 6 12 4 25 8

6 8 4 1

25 12 18 8 4

GB

GER

18 25 15 10 4

25 4 10 15

1 8

2

15 6 1

1 18 8 12

6

6

12 10 1

2 2

2

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-

-

8 18 6 27 6 10 25 1

37 23 10 2 18

18 11 25 22 8 17

-

-

40 30 5 18 6

14 25 18 15 7 20

COSTRUTTORI

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12.

RED BULL FERRARI MCLAREN LOTUS MERCEDES SAUBER WILLIAMS FORCE INDIA TORO ROSSO CATERHAM MARUSSIA HRT

230 177 160 159 105 80 47 46 6 0 0 0

30 10 40 6 12 1 2

12 25 15 10 1 18 8 8 4

22 2 33 8 25 1 10

37 8 4 33 11

8

1 10

12 25 4 18 23 2 1 16

2 2

-

-

CAMBI GOMME

GIRI VELOCI

Questo l’elenco dei pit stop di ieri. Le sigle: S=soft, M=medie, H=dure, N=nuove e U=usate. Tra parentesi il giro della sosta, alla fine le soste totali. Le altre sigle: NC=non classificato, NS=non parito. Alonso SN MN (18) MN (41) 2 Vettel SN MN (20) MU (41) 2 Button SN MN (19) MN (40) 2 Raikkonen SN SN (11) MN (38) 2 Kobayashi MN MN (22) SN (43) 2 Perez SN MN (17) MN (40) 2 Schumacher SN SN (14) MN (36) SN (52) 3 Webber SN MN (12) MN (40) 2 Hülkenberg SN MN (12) SN (31) MN (46) 3 Rosberg MN SN (12) SN (32) SN (50) 3 Di Resta SN MN (10) MN (39) 2 Massa SN MN (1) MU (24) SN (47) 3 Ricciardo SN MN (19) MN (38) 2 Vergne MN MN (6) MU (27) SN (45) 3 Maldonado SN MN (13) MN (38) SN (57) 3 Petrov SN MN (14) MN (32) MN (50) 3 Senna SN MN (1) MN (25) SN (47) 3 Grosjean SN MN (1) MU (24) SN (42) 3 Kovalainen SN MN (13) MN (31) MN (44) SU (53) 4 Pic MN SN (21) MN (43) 2 De la Rosa SN SU (20) MN (45) 2 Glock MN SN (19) MN (40) 2 Kartikeyan SN MN (22) MN (46) 2 Hamilton SN MN (3) MN (31) SN (47) 3 NC

1. Schumacher 1’18"725 (57˚) 2. Alonso 1’19"044 (66˚) 3. Rosberg 1’19"105 (59˚) 4. Kobayashi 1’19"161 (61˚) 5. Massa 1’19"225 (67˚) 6. Perez 1’19"270 (62˚) 7. Hülkenberg 1’19"372 (56˚) 8. Vettel 1’19"469 (67˚) 9. Raikkonen 1’19"485 (56˚) 10. Maldonado 1’19"607 (59˚) 11. Vergne 1’19"645 (59˚) 12. Di Resta 1’19"717 (67˚) 13. Button 1’19"719 (62˚) 14. Webber 1’19"794 (59˚) 15. Senna 1’19"894 (62˚) 16. Petrov 1’19"997 (62˚) 17. Grosjean 1’20"013 (60˚) 18. Ricciardo 1’20"066 (44˚) 19. Hamilton 1’20"091 (34˚) 20. Kovalainen 1’20"596 (61˚) 21. Pic 1’21"753 (45˚) 22. Karthikeyan 1’21"788 (55˚) 23. De la Rosa 1’22"407 (51˚) 24. Glock 1’22"778 (54˚)

Michael Schumacher, 43 anni EPA


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LUNEDÌ 23 LUGLIO 2012

PRIMO PIANO GP GERMANIA

d

Vittoria pesante Gioia Montezemolo «E non finisce qui» Il presidente della Ferrari: «Primi in Germania, dove eccelle l’industria dell’auto: c’è veramente più gusto»

HANNO DETTO

vo già detto io. Non saremo soddisfatti finché non saremo i più veloci in qualifica e staccheremo i rivali in gara». Stavolta, al contrario di Silverstone, la Ferrari è partita con le gomme morbide. Azzeccando la strategia su due soste. E i box hanno dato una mano ad Alonso, battendo sul tempo per due volte i rivali di Red Bull e McLaren. «È stata una gara tiratissima, 67 giri di qualifica — racconta Domenicali —. A un certo punto abbiamo cominciato a fare i calcoli, nel caso gli avversari ci avessero scavalcati. Fernando è stato straordinario nel gestire le gomme e lucido nel darci indicazioni. Così abbiamo capito che la nostra tattica era giusta. Nell’ultima parte, la freddezza con cui parlava dall’abitacolo ci ha tranquillizzato, perché riusciva a controllare la situazione, anche se non con un braccio fuori...». Anche Stella conferma: «Avevamo un po’ di margine per tenere dietro Vettel, Button e Hamilton (doppiato; ndr). Ma è stata lo stesso una sorpresa». Polemiche Domenicali non en-

tra nella polemica sulla Red Bull, graziata dai commissari per la presunta irregolarità delle mappature. «Devo rifarmi alla decisione dei giudici, che sono competenti. Ci sono zone del regolamento che si

Alla rossa anche i complimenti del Cardinal Bertone, segretario di Stato Vaticano DAL NOSTRO INVIATO

LUIGI PERNA HOCKENHEIM

Lassù Alonso fa le linguacce di felicità in cima podio, mentre sotto il capo Stefano Domenicali, l’ingegnere di pista Andrea Stella e il cognato-fisioterapista Edoardo Bendinelli intonano in coro l’inno di Mameli scherzando con il gommista giapponese Hamashima, che prova a stargli dietro: «Dai Hami, canta anche tu Fratelli d’Italia!». Scene da un trionfo, come a Valen-

cia. Scene di euforia. La Ferrari ormai non si ferma più. E l’applauso arriva pure da Maranello, dal presidente Luca Cordero di Montezemolo: «Mi fa enormemente piacere vincere in Germania, dove c’è una passione straordinaria per la Formula 1 e il fior fiore dell’industria automobilistica europea. È una bella soddisfazione che la tecnologia italiana, una macchina italiana, trionfino in Germania con un pilota straordinario come Alonso». Alla Ferrari sono arrivati anche i complimenti del segretario di Stato Vaticano, il Cardinale

Tarcisio Bertone. Mai fermarsi La 3ª vittoria del-

l’anno e il 1˚ posto rafforzato nel Mondiale piloti non sono però un punto di arrivo. Montezemolo lo ribadisce: «Godiamoci questa vittoria. Domenica abbiamo una gara difficile in Ungheria, ma questi successi sono la migliore adrenalina per continuare a spingere e per dimostrare che vogliamo essere i migliori». Parole che echeggiano quelle del team principal Domenicali: «Alonso ha detto che non abbiamo ancora l’auto migliore? Be’, l’ave-

La Ferrari al completo festeggia la terza vittoria stagionale di Alonso. Vicino allo spagnolo c’è Massa, che prova a sorridere nonostante il 12˚ posto EPA

prestano a diverse interpretazioni. Ne parleremo domani (oggi, n.d.r.) nella riunione del gruppo tecnico. Quando è uscita la notizia ho solo detto ai miei uomini: "Non ci riguarda, pensiamo a noi stessi"». Infine una mano tesa a Felipe Massa: «Ha pagato l’errore in qualifica, ma ha tutta la nostra fiducia. Mi auguro faccia un bel risultato in Ungheria. Sostituti? A sentire le voci sembra che tutti i piloti vengano alla Ferrari. Ma il Challenge lo organizziamo con altre macchine, qui ce ne sono solo due».

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ENNESIMA GARA NO

Massa: «Contento per il team Non di me»

Montezemolo «Domenica abbiamo una gara difficile in Ungheria, ma questi successi sono la migliore adrenalina per continuare a spingere» Felipe Massa, 31 anni LIVERANI PINO ALLIEVI HOCKENHEIM (Germania)

S Domenicali «Fernando è stato straordinario nel gestire le gomme e lucido nel darci indicazioni. Così abbiamo capito che la nostra tattica era giusta»

S Fry «Fernando fantastico. Solo i primi giri con le medie sono stati difficili. Gli altri nostri tecnici, collegati in diretta da Maranello, ci hanno dato una mano decisiva»

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Uno sul podio a festeggiare, l’altro col muso lungo a togliersi la tuta madida di sudore nello spogliatoio della Ferrari. L’«altro», come sempre, è Felipe Massa, piazzatosi dodicesimo. Fuori dai punti, fuori dalla lotta, fuori da tutto. Massa, un’altra gara così?

«Partivo 13˚ e quando ci si trova indietro certe cose succedono. Ero scattato molto bene, mi trovavo nella scia di Ricciardo il quale ha improvvisamente rallentato. E l’ho toccato nella ruota con l’ala anteriore. Ho perso tempo per rientrare ai box, gara distrutta». Intanto Alonso vince e lei si trova sempre a raccontare episodi così. Non può essere solo sfortuna…

«Alonso ha disputato una gara perfetta e ha ottenuto una bellissima vittoria. Sono contento per lui, per la squadra. E non per me. Penso già alla prossima corsa in Ungheria». Sì, ma Alonso ha un altro passo…

«Non cambia niente, io penso a me. Prima di Alonso c’erano altri piloti forti in Ferrari, anche con Schumacher era così…». Come rimediare?

«Migliorando la posizione in qualifica, è l’unico modo per evitare i “mucchi” nel gruppo». E se ne va con la tristezza addosso. © RIPRODUZIONE RISERVATA

GP2 SENZA PATEMI

GP3 CHE PAURA

Domina Calado Valsecchi 7o recupera su Razia

Volo di Vicky Piria Notte in ospedale per precauzione

HOCKENHEIM — Dopo la pioggia di sabato, ieri sull’asciutto James Calado ha vinto la 2a gara della GP2 Series. L’inglese del Team Lotus, scattato dalla pole dopo l’8o posto di gara 1, è stato imprendibile per l’olandese Van der Garde e per il brasiliano Nasr. Attardato il leader del campionato Razia, 10o per un testacoda, mentre Davide Valsecchi ha concluso 7o, recuperando 2 punti in campionato: ora è a sole 10 lunghezze. Prossime due gare nel fine settimana a Budapest.

HOCKENHEIM — (ro.chi.) Ci sono stati attimi di tensione nella gara di GP3, disputata in mattinata, prima della GP2, a causa di un incidente avvenuto alla curva 6, subito dopo il via. La diciottenne milanese Vicky Piria ha tamponato la vettura di Robert Cregan, decollando. È andata poi a colpire violentemente la monoposto di William Buller, per concludere il suo pauroso volo sulle barriere poste alla fine della via di fuga. Dopo essere stata trasportata all’ospedale di Ludwigshafen, i medici hanno scongiurato i timori di fratture e Piria è stata trattenuta per la notte sotto osservazione, solo a titolo precauzionale. «Tornerò in pista già il prossimo fine settimana a Budapest», ha comunicato direttamente la pilota sul suo profilo di Twitter.

Roberto Chinchero © RIPRODUZIONE RISERVATA

Classifica (dopo 16 gare su 22): 1. Razia (Bra-Arden) p. 171; 2. Valsecchi (Ita-Dams) 161; 3. Gutierrez (Mes-Lotus) 129; 4. Van der Garde (Ola-Caterham) 119; 5. Calado (GB-Lotus) 116; 6. Leimer (Svi-Racing Engineering) 95.

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PRIMO PIANO GP GERMANIA

Al mattino l’inchiesta sull’elettronica Red Bull, poi la punizione per il sorpasso a Button e la lite con Lewis MARCO DEGL’INNOCENTI HOCKENHEIM

Doveva essere un trionfo, per Sebastian Vettel, il GP di Germania. Ma non soltanto non è riuscito a vincerlo neppure al quinto tentativo, tra Nürburgring e Hockenheim. Battuto in pista da Fernando Alonso, ha perso a tavolino anche il secondo posto, retrocesso al quinto dopo la penalizzazione di 20” inflittagli dai commissari per il sorpasso a Button, ritenuto irregolare. Così Vettel ha probabilmente – se non compromesso – gravemente complicato la sua rincorsa al terzo titolo mondiale. Dopo la notifica della penalizzazione il tedesco si è sottratto ai cronisti. Alla sua manager ed addetta stampa Britta Roeske, che ha descritto un Vettel molto contrariato, non è restato altro che distribuire il comunicato del team nel quale Sebastian veniva citato con queste parole: «E’ stato bello essere sul podio nella corsa di casa, ma devo rispettare la decisione dei giudici». Triste Sul podio non sprizzava

certo gioia dagli occhi, Sebastian. Che intervistato da Niki Lauda dava la sua versione del sorpasso: «E’stato un momento

Sebastian Vettel, 25 anni, tedesco, iridato 2010 e 2011 con la Red Bull REUTERS

difficile, non ero sicuro se Button si trovava ancora all’interno rispetto a me o no. E naturalmente l’ultima cosa che uno si augura è una collisione. Io non potevo vederlo, ma ho provato lo stesso a lasciargli abbastanza spazio. Per questo mi sono buttato fuori del margine della pista. Ma è stato rischioso anche per me, perché era molto scivoloso». Button sulle prime si è limitato replicare freddamente, senza guardare l’avversario: «Che devo dire? La telecamera dice tutto». Poi è stato

DOPO LE ACCUSE DI CORRUZIONE

Ecclestone ancora assente «Non si sente tranquillo» HOCKENHEIM — (m.d.i.) Bernie Ecclestone non si è presentato al GP di Germania, nonostante avesse assicurato che sarebbe venuto. «Probabilmente non si sente tranquillo», ha commentato l’avvocato di Monaco Daniel Amelung, difensore di Gerhard Gribkowsky, l’ex banchiere che accusa Bernie di averlo corrotto. Lo stesso legale, però, ha detto che a suo avviso l’inglese non rischia un arresto.

LA MANOVRA PROIBITA 1

Button risorto Alla fine Jenson

si è ritrovato dal terzo al secondo posto e per lui è comunque quasi una resurrezione in questa stagione. Tra l’altro con un sensazionale secondo pit stop: «Solo 2”31: un record assoluto». Tonando a Vettel, già prima dell’episodio con Button, aveva avuto un polemico incontro ravvicinato con Hamilton, che lo ha attaccato per sorpassarlo pur essendo doppiato. Seb è andato su tutte le furie, gesticolando contro l’inglese. Poi lo ha criticato: «Non è stato carino da parte di Lewis; se voleva andare più veloce, doveva restare indietro e trovarsi un buco. E’ stata una cosa un po’ stupida: se uno non ha più possibilità di vincere deve usare il buonsenso. Non mi aspettavo che attaccasse, perché non ne vedevo il motivo e quindi mi sono sorpreso. E così sono finito dietro a Button». Ma la giornata no della Red Bull era cominciata già al mattino con il team trascinato dal delegato tecnico della FIA Jo Bauer davanti ai commissari per il sospetto di irregolarità nella mappatura della centralina. Questi hanno però ritenuto di non dover procedere: «La mappatura del motore è stata esaminata, ma tutto è risultato trasparente – è stato il commento del d.s. Red Bull Horner – non è stato trovato nulla di illegale. Le regole in questa materia sono molto difformi ed è facile interpretarle diversamente». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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1 Penultimo giro: Vettel attacca Button; 2 Nel sorpasso, il tedesco supera con tutte le ruote la riga bianca che delimita la pista; 3 Vettel arriva 2˚ ma viene penalizzato di 20" finendo al 5˚ posto IPP

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Vettel, domenica nera Retrocesso e furioso

più loquace nel difendere le sue ragioni: «Il sorpasso di Sebastian è stata una vicenda molto semplice: il regolamento dice che non devi uscire di pista per ottenere un vantaggio. Ci sarebbero state più possibilità per lui fino al termine della gara perché le mie gomme erano danneggiate».


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latecnica

Parola del giorno è «mappatura» Ma che cosa è?

(Mes) che il tecnico Fia ha ritenuto non dichiarata ed autorizzata. Il regolamento vieta che il motore possa essere utilizzato per modificare l’assetto aerodinamico, mentre consente di usare la benzina per raffreddare alcune parti del V8 per migliorare l’affidabilità. Pur non avendo convinto i commissari Fia, i tecnici Red Bull si sono salvati perché le regole sono mal scritte e interpretabili. Ora probabilmente arriverà una precisazione della Federazione. Servizi Per tutta la giornata si è

Al centro, il manettino che regola le mappature. In alto a destra, il limitatore della velocità ai box. In basso al centro, i pulsanti che regolano la potenza nel giro di schieramento, in regime di safety car e con il bagnato PIOLA GIORGIO PIOLA HOCKENHEIM

In F.1 è sempre tempo di polemiche tecniche. Il nuovo caso è scoppiato ieri mattina per le mappature dei motori Renault delle Red Bull, ritenute irregolari da Jo Bauer, delegato tecnico Fia.

stessa... Secondo il delegato tecnico le monoposto di Vettel e Webber erano irregolari perché usavano mappature che permettevano una sensibile riduzione della coppia ai medi regimi. In pratica: non tutta la miscela aria-benzina viene inviata nella camera di scoppio per essere invece indirizzata negli scarichi, dove si incendia in una post-combustione.

Fia contro Fia Eppure l’ingegne-

re tedesco è stato immediatamente sconfessato dai 4 commissari sportivi: la Fia contro se

Settaggi L’operazione avviene

grazie ad una gestione elettronica della centralina unica

così parlato molto di mappature. Sono i programmi della centralina che gestiscono i vari parametri di funzionamento del motore secondo regole appunto da stabilire. Importante — ed è specificato nell’articolo 5.5.3 del regolamento tecnico — è che la connessione fra apertura della farfalla dell’alimentazione e la potenza sia lineare ai massimi e ai minimi regimi. Ad ogni GP vengono stabilite almeno 2 mappature: una che privilegi la potenza massima, da usare in qualifica o nei sorpassi, una più dolce, da utilizzare nelle prove libere e nelle fasi tranquille delle gara. Questi software sono studiati in base a diversi fattori, tra cui: temperatura ambientale, umidità, altitudine eccetera. Altri settaggi riguardano la taratura del differenziale e il ripartizione della frenata. E ancora per gestire servizi accessori, come il limitatore di velocità box o le sgommate prima del via per scaldare le gomme: tutti limitano il regime del motore e l’erogazione della potenza indipendentemente dalla pressione sull’acceleratore.

HANNO DETTO

Hamilton, che jella «Foratura assurda»

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S Rosberg «Aver conquistato un punto dopo la brutta qualifica e la partenza dal 21˚ posto è davvero un’ottima cosa»

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Certamente se l’era immaginato diverso il suo 100o gran premio Lewis Hamilton. Ora è da dimenticare il più in fretta possibile, altro che da raccontare ai nipotini. Già la qualifica non era stata brillante. La gara, praticamente, è finita al secondo giro: «La mia foratura è stata una sfortuna incredibile», ha commentato il pilota della McLaren, con la ruota posteriore sinistra squarciata dai taglienti resti dell’ala della Ferrari di Massa, volata via a pezzi dopo la collisione iniziale con la Toro Rosso di Ricciardo: «La pista era tutta invasa dai detriti, non ho avuto possibilità di far altro che andarci in pieno sopra. Ma se penso che davanti a me erano già passate indenni altre sette vetture, il fatto di essere stato solo io a rimediare una foratura è stata davvero una jella nera». In coda Dopo la sostituzione della gomma, Lewis era talmente frustrato da non voler più continuare: «Dovrei ritirarmi!», ha invocato alla radio, ma dal box gli hanno risposto picche. Poco dopo, mentre ormai sgomitava nelle retrovie, ci ha riprovato, segnalando che la monoposto non era stabile sul lato sinistro e ricevendo per ri-

S Rabbia Lewis Hamilton, 27 anni, ieri è stato costretto al primo ritiro stagionale. Nel 2012 l’inglese ha vinto il GP Canada, a Montreal CANONIERO

sposta di continuare comunque: «Ma la macchina dopo la foratura non era più la stessa — si è giustificato —, comunque dopo qualche giro sono stato in grado di adattare il mio stile di guida e la vettura ha recuperato una buona velocità». Così ha deciso di attaccare, nonostante fosse doppiato, Vettel ed Alonso. Veleni Sull’episodio l’inglese si

è espresso, senza entrare in troppi particolari, con un tocco di fine umorismo britannico: «Alla fine sono riuscito a divertirmi un po’, tanto da impegnare i due leader della corsa». Vettel l’ha presa molto male. Al 56o giro la McLaren con il posteriore evidentemente davvero danneggiato dopo la foratura, non è stata più in grado di proseguire e Lewis ha così concluso la gara in anticipo. A consolarlo, però, ci ha pensato anche il suo capo, Martin Whitmarsh, che, dopo aver sottolineato a sua volta la sfortuna di Lewis con la foratura, ha giustificato il suo pur velleitario sorpasso a Vettel, con successivo attacco ad Alonso: «Così corrono i piloti». Quando gli hanno riferito che Vettel aveva detto che era stata una cosa stupida, ha commentato: «Se sia stata stupida, non lo so. So soltanto che Lewis era più veloce ed ha sorpassato». m.d.i. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Schumi «Ho spremuto tutto il possibile dalla macchina ma purtroppo il settimo posto è il massimo che potevamo fare in questa gara»

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SUPERBIKE GP REPUBBLICA CECA

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MONDIALE SYKES 3˚

CHECA 4˚ E 3˚

Il Mondiale dopo 9 round (su 14)

Così a Brno

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Gara-1: 1. Melandri (Ita-Bmw) in 41’59"808 2. Sykes (GBKawasaki) a 1"360 3. Baz (FraKawasaki) a 1"948 4. Checa (Spa-Ducati) a 2"494 5. Laverty (Irl-Aprilia) a 3"832 6. Biaggi (Ita-Aprilia) a 7"139 7. Haslam (GB-Bmw) a 11"293 8. Fabrizio (Ita-Bmw) a 11"945 9. Berger (Fra-Ducati) a 18"988 10. Smrz (R.Cec-Ducati) a 19"117 12. Polita (Ita-Ducati) a 1’05"646 13. Brignola (Ita-Bmw) a 1’05"733 16. Zanetti (Ita-Ducati) a 1’13"057

Piloti 1. Biaggi 271,5 2. Melandri 250,5 3. Sykes 212,5 4. Checa 204,5 5. Rea 187 6. Haslam 160 7. Laverty 148 8. Guintoli 110 9. Giugliano 99 10. Davies 93 11. Fabrizio 87 12. Smrz 84,5 13. Camier 65,5 14. Badovini 57 15. Berger 56,5 16. Baz 43 17. Aoyama 37,5 18. Canepa 33 19. Zanetti 30 20. Lascorz 17 21. Hopkins 14 22. Mercado 9 23. Salom 9 24. Hickman 7 25. Baiocco 7 26. Staring 6 27. Polita 4 28. Brignola 3

S Costruttori 1. Bmw 292 2. Aprilia 290 3. Ducati 276,5

S Prossimo round 5 agosto Silverstone

S

La gioia di Marco Melandri, 29 anni e della Bmw in gran parte diventata italiana. Il ravennate a Brno è arrivato a 5 vittorie quest’anno ALEX PHOTO

Melandri da urlo Prima doppietta e Biaggi è a tiro Marco vola sulla Bmw, Max in crisi con l’Aprilia: il vantaggio scende da 49 a 21 punti PAOLO GOZZI BRNO (Repubblica Ceca)

E ora chi li ferma più? Marco Melandri e la Bmw hanno fatto il pieno sulla pista del grande rivale Max Biaggi, imprevedibilmente frenato (6o e 4o) da un’Aprilia ballerina. Lo specialista di Brno (11 successi) ha visto più che dimezzarsi il vantaggio della vigilia: da 48 a 21 punti, cioè meno di 1 gara sulle 10 che restano, se non salterà il Portogallo (23 settembre) per problemi economici. Rush «Venerdì eravamo in crisi

e sarei stato contento di rosicchiare 6-7 punti», ha minimizzato Melandri, che invece sta diventando cannibale: prima doppietta Superbike per lui e

la Bmw, con 5 successi in 18 gare e imbattibilità da 3. Così ha rosicchiato a Biaggi, 39 punti. Nei tre anni prima di Marco i tedeschi spendevano e piangevano, ora sognano.

«

Sykes è indomabile, lo passi e ci riprova Ho temuto di non farcela

Futuro Sul duello Mondiale pe-

sa il diverso orizzonte 2013. Melandri resterà bandiera di una Bmw sempre più padrona della pista, mentre Biaggi è ai ferri corti con Aprilia e al momento senza certezze. La Superpole complicata dall’errore di strategia del team (4a fila) era stata il velenoso antipasto di una domenica di spine. «Il chattering (vibrazioni, n.d.r.) ci ha messo in ginocchio — ha detto Max —. Era la stessa moto di Aragon, abbiamo cambiato tanto, ma siamo andati peggio che in prova. Il perchè chie-

detelo a Dall’Igna...». Il direttore tecnico ha dato la sua versione: «É un problema che può nascere da gomme, asfalto, stile di guida: a Misano, con coperture simili, Biaggi ha fatto doppietta. Laverty (2 quinti, peggio di Max, n.d.r.) non ha avuto questo problema». Sorpasso A Misano era invece

andata nei guai la Bmw, ma stavolta è stata perfetta e ha strappato all’Aprilia anche il primato nel Mondiale Costruttori,

per 2 punti. Ma Melandri se l’è sudata. La gara-1 è stata complicata dal meteo, con partenza su pista umida ma tutti i piloti top con le slick. Nel caos iniziale Marco è rimasto calmo, quando la traiettoria si è asciugata è andato all’attacco. L’ultimo a cedere è stato Tom Sykes, scattato dalla pole con la Kawasaki finalmente consistente non soltanto in qualifica. Sudore Così in gara-2 c’è voluto il miglior Melandri per il colpaccio, alla prima curva dell’ultimo giro. «Sykes è indomabile, lo passi e ci riprova subito, ho temuto di non farcela ma questa era troppo importante per lasciargliela». Se Marco ha scoperto come salvare le gomme, il britannico può diventare un terzo incomodo molto tosto (è a -59 punti). Ma la crisi di Biaggi riporta in corsa (-67) anche la Ducati dell’iridato Carlos Checa, 3o e 4o, «piazzamenti che su questa pista per noi valgono come vittorie». Perde invece il treno l’incauto Jonathan Rea (Honda) di nuovo protagonista di uno sconsiderato finale che ha rischiato di coinvolgere Sykes, prima di un brutto (ma innocuo) volo. Scivolato anche Davide Giugliano, 22enne debuttante, tradito dall’anteriore da bagnato con la pista quasi asciutta. Ribalta per Loris Baz, 19enne francese alto 193 cm, che corre con il 65 del suo idolo Capirossi (da cui il nome), sul podio in gara-1 con l’altra Kawasaki ufficiale. Da seguire. © RIPRODUZIONE RISERVATA

S Gara-2 1. Melandri in 40’12"837 2. Sykes a 0"140 3. Checa a 6"801 4. Biaggi a 9"840 5. Laverty a 11"775 6. Davies a 11"950 7. Haslam a 12"547 8. Baz a 13"088 9. Camier a 18"141 10. Fabrizio a 25"332 11. Giugliano a 28"458 12. Rea a 29"254 16. Zanetti a 42"139 17. Brignola a 1’15"743

Taccuino CROSS IN RUSSIA

Cairoli: due vittorie (m.z.) Antonio Cairoli torna in fuga nel Mondiale cross Mx1. A Semigorje (Russia) il pilota della Ktm con la quarta doppietta stagio nale allunga in classifica: ora ha 20 punti su Clement Desalle (Suzuki), battuto due volte dopo dure batta glie. L’unico errore del 5 volte irida to in questo ritorno in Russia, segui to da ben 45.00 spettatori, è stato all’inizio di gara 2, quando è cadu to mentre era in testa: è stato supe rato da Pourcel (Kawasaki), infila to subito, e dallo stesso Desalle, battuto in vista dell’arrivo. Il belga nella prima manche aveva prece duto sul podio Ken De Dycker, com pagno di squadra di Cairoli. Proble mi fisici per Davide Guarneri (Ktm), 13o. Doppietta anche nella Mx2 per il leader Jeffrey Herlings (Ktm), col compagno Tommy Searle 3o e 2o, dopo rimonte clamorose. Una ca duta e brutte partenze hanno limita to la gara di Alex Lupino (Husqvar na) 14o assoluto.

OPERATO A BARCELLONA

Barbera out un mese? È riuscita perfettamente l’operazione a Barcellona di Hector Barberà, che si era fratturato tibia e perone della gamba sinistra in al lenamento. Il pilota del Team Pra mac Ducati starà una settimana a riposo per poi iniziare il recupero: potrebbe rientrare tra 4 6 settima ne, cioè nella migliore delle ipotesi a Indianapolis, il 19 agosto.

DOMANI A NOALE

La Gilera 250 per Sic Dopo la Honda, che ha rega lato alla Fondazione Simoncelli l’ulti ma RCV MotoGP con cui ha corso Marco, domani a Noale (VE), dove c’è il reparto corse del gruppo Piag gio, verrà consegnata a Paolo Si moncelli la Gilera 250 con cui Mar co nel 2008 ha conquistato il Mon diale.

TURISMO IN BRASILE

Tarquini terzo Gabriele Tarquini (Seat) 4˚ e 3˚ nelle due gare del Mondiale Turi smo a Curitiba (Brasile), vinte ri spettivamente da Muller e Huff (Chevrolet). Nella classifica iridata c’è sempre in testa Muller con 287 punti, 17 in più di Huff; Tarquini è quarto a quota 162.

Montagna Il maltempo ha rovina to la 51a Coppa Teodori a Colle San Marco (AP), valida per il Tricolore velocità in salita: cancellata gara 2 di prototipi e monoposto. Vittoria di Scola jr su Iaquinta e Magliona, tutti su Osella Honda.


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RITIRI E MERCATO

Inter trasformista 4 In trequarti

IL NUMERO

o da esterno 2 Coutinho va

Cambia, si adatta, vince Giocatori sintonizzati con radio-Stramaccioni Il «martellamento» verbale funziona. La squadra ora si modella all’assetto altrui, ma fa valere i propri principi di gioco DAL NOSTRO INVIATO

ANDREA ELEFANTE BARI

C’è una sottile differenza, volendo, fra camaleontismo e trasformismo. L’ha indicata sabato sera nel Trofeo Tim l’Inter, sufficientemente sciolta nel cambiare faccia non per scelta ma per necessità: quando avversarie e partite diverse gliel’hanno chiesto, prima per non soffrire troppo e poi per provare a vincere un torneo che alla fine è stato una palestra interessante per determinati esperimenti-verifiche che a Stramaccioni serviranno. Juve e Milan, test speciale Oggi

al tecnico, con la discreta urgenza di un preliminare di Europa League alle porte, non interessa più di tanto avere un’Inter camaleonte che cambi a prescindere pelle — dunque assetto tattico — da una partita all’altra, o più volte nella stessa partita; però non gli dispiace avere una squadra capace di trasformarsi restando in un certo modo dentro la sua pelle. Più concretamente: pare difficile che per la doppia scadenza del 2 e 9 agosto l’Inter possa discostarsi molto dal 4-2-3-1

su cui Strama ha lavorato finora in tutto il precampionato; però non ha avuto problemi a farlo sabato sera, approfittando del fatto di dover affrontare Juve e Milan: il 3-5-2 bianconero e il 4-3-1-2 rossonero (sistemi di gioco meno comuni rispetto al 4-3-3 o al 4-4-2) sono stati tramutati in occasioni per mettersi alla prova.

TROFEO TIM TRE VOLTE COU

Il dialogo con la squadra Dal che si sono dedotte tre cose. La prima: il martellamento verbale di Stramaccioni, il dialogo continuo cercato con la squadra, cominciano a dare frutti; i giocatori sono via via più sintonizzati con l’allenatore, dunque riescono anche più in fretta rispetto alla scorsa stagione a capire quello che gli viene chiesto e a farlo vedere sul campo. La seconda: si inizia a intravedere una transizione più rapida fra il recupero palla e la proposizione dell’azione offensiva, cercando di evitare la difesa avversaria schierata, come si è visto in particolare contro il Milan. La terza: ci sono segnali — da confermare con maggiore continuità — di un diverso equilibrio difensivo: a Bari l’Inter è parsa discretamente corta e ha lavorato per subire meno spesso situazioni di inferiorità numerica. Anzi, a volte è riuscita ad attaccare anche quattro contro tre o tre contro due: una delle opzioni su cui da sempre Stramaccioni insiste di più.

Cambio in tre mosse Una buona

chance in particolare per testare la capacità di adattamento all’assetto altrui, trovando un giusto mix fra coerenza con i propri principi di gioco e una corretta lettura della partita e delle difficoltà proposte dall’avversaria (sabato sera in particolare la Juve). Ecco dunque che nel Trofeo Tim l’Inter ha accettato di uscire fin da subito dai panni del suo 4-2-3-1, migrando anche in fretta dal 4-3-2-1 scelto inizialmente al 3-4-1-2 (o 3-5-2 che dir si voglia) utilizzato per tamponare il martellamento juventino in particolare sulle fasce, fino al 4-4-2 opposto al Milan. Un cambio in corsa che ha avuto ovviamente le sue sbavature (anche a causa di una certa difficoltà nel palleggio: il campo disastroso non ha dato una mano, penalizzando in particola-

re giocatori come Cambiasso, Milito e inizialmente Guarin), ma che nei fatti non è stato poi così traumatico.

D’ARCO

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le reti ufficiali di Coutinho con la maglia dell’Inter: alla Fiorentina l’8 maggio 2011 (3-1) e al Cagliari il 19 novembre 2011 (2-1)

S Philippe Coutinho, 20 anni, centrocampista brasiliano LIVERANI

DAL NOSTRO INVIATO

BARI

Philippe Coutinho, ovvero dell’arte di cambiare: testa e anche ruolo. Come a Bari, esempio di adattabilità a diverse situazioni tattiche e dunque alle esigenze (ma in certi casi è più corretto dire proposte) dell’allenatore. Dietro Milito con Palacio, alle spalle di Milito e Palacio, esterno sinistro in un 4-4-2: Coutinho, già largo nei tre dietro la punta nel 4-2-3-1 dei precedenti test, nel Trofeo Tim ha fatto di tutto un po’. Stramaccioni ha preso atto, in particolare delle risposte date dal brasiliano nel derby, da esterno puro. Con ulteriori conferme, potrebbe avere un senso anche verificare la realizzabilità di un disegno tattico ambizioso quanto affascinante: Coutinho, Sneijder e Lucas tutti insieme, alle spalle di una punta. Lucas fenomeno Lucas per ora è solo un bel

progetto di mercato, che però affascina anche Cou: «Giocatore fantastico, un fenomeno: se davvero dovesse venire all’Inter ci darebbe una grossa mano». Intanto, rientrato dall’Espanyol, sta facendo lui da nuovo acquisto: «Sono tornato più forte, anche più forte di testa, è vero: è stato fondamentale giocare con continuità. Ti aiuta a migliorare, e vedere i propri progressi dà fiducia almeno quanto sentirne dal proprio allenatore». In questo si sta dimostrando vincente anche Stramaccioni, dice Cou: «Lui dà segnali in continuazione, e mica solo a me: per questo ha la fiducia della squadra. Una delle prime cose che ci ha detto è stata: "Sono un allenatore aperto a tutti, e se serve parlare ci sono". Io non lo faccio molto, ma lui sì: mi spiega calcio in continuazione, mi chiede cosa vuole, in particolare partecipazione alla fase difensiva e aiuto al centrocampo». Così ci divertiamo In quale ruolo è conseguenza, e conta meno: «L’esterno l’ho fatto anche in Spagna, ma in assoluto io sono uno che vuole giocare: la posizione viene dopo». Come il numero di maglia: «Sabato sera avevo il 7, ma fa la differenza ritagliarsi un ruolo importante in un progetto, non avere un numero importante sulle spalle». Dunque conta di più la filosofia calcistica: «Stramaccioni chiede sempre un calcio offensivo: per noi così è più divertente. E poi aiuta a segnare». Se ne sono accorti la Juve e Lucio, ma Coutinho quasi diventa rosso quando gli si chiede la sensazione di segnare sfruttando l’errore di un totem che per lui è sempre stato un idolo: «Lo è ancora: come uomo e anche come calciatore. Cosa volete che cambi un gol?». E se fosse Coutinho ad essere cambiato davvero? a.e. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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identiKit & CARRIERA

v l’estate dei giovani

German Denis, 30 anni, attaccante argentino dell’Atalanta, nel 2011-12 ha segnato 16 gol in 33 gare di A FOTOGRAMMA

Anche Denis entra nella lista dei vice-Milito Sfumato Mattia Destro, i nerazzurri (oltre a Hernandez) valutano l’argentino dell’Atalanta MATTEO DALLA VITE MILANO

C’è anche El Tanque nella lista dei vice Milito: è German Denis, argentino, trent’anni, Atalanta, contratto fino al 2015, prezzo abbordabilissimo (sui 4 milioni) sempre ammesso che Colantuono voglia ipotizzare una sua partenza. Denis è il secondo centravanti della graduatoria stilata dall’Inter nel momento in cui Moratti ha deciso di togliersi dalla corsa per Mattia Destro: lui e Abel Hernandez (Palermo) sono i nomi che per ora hanno una sottolineatura rispetto ad altri. Il giovane e l’esperto Il profilo di Denis è diverso da quello di Hernandez, ma è chiaro che se il palermitano avrebbe il dono sia della duttilità offensiva (prima e seconda punta) e sia della giovane età (21), ecco che El Tanque avrebbe dalla propria l’esperienza, la capacità realizzativa oltre al fatto di conoscere molti dei protagonisti dell’Inter: Denis, per esempio, è

stato spesso ospite delle serate benefiche della Fondazione Pupi di Javier Zanetti. Ma questo certo non significa che ci sia una preferenza, perché è chiaro che la scelta sarà fatta in base a tanti criteri, economici e di contropartite. E Longo è sempre la pedina An-

che per il discorso legato a Denis ci sarebbe l’ipotesi di un prestito di Samuele Longo: ipotesi che è stata inserita in un ideale scambio di «parcheggi» con Hernandez e che probabilmente — se l’idea dovesse prendere corpo — potrebbe essere considerata anche in un viaggio di andata e ritorno fra Milano e Bergamo. Longo è apprezzato da tanti, soprattutto dall’Inter che lo cederà solo in prestito: quando le uscite dei big diverranno concrete, ecco

È la settimana dei saluti: Castaignos e Viviano, poi Maicon-Real, Julio e Pazzini

che si parlerà anche del vice-Milito, casella che dovrà essere coperta come quella che riguarda un altro centrocampista. Maicon aspetta il Real E a propo-

sito delle Grandi Uscite: nel giro di 48 ore, l’Inter cederà Castaignos al Twente (7 milioni più bonus), l’altra metà di Viviano (valore, 4 milioni) e poi aspetterà sviluppi riguardanti Maicon: il Real Madrid deve solo farsi avanti perché fra giocatore e Mourinho c’è già l’idea di ritrovarsi. Pazzo legato a Destro e Matri

Successivamente, sarà il turno di Julio Cesar: c’è sempre il Tottenham, si è fatto avanti il Malaga, sempre debolissima (perché costosa) l’idea-Roma. In settimana l’agente sarà a colloquio con l’Inter. Infine, poi, verrà aperto il file-Pazzini: il bomber preferirebbe restare in Italia, la sua destinazione si deciderà quando il valzer delle punte (Destro, Matri e chi con loro) darà un panorama più completo fra Juventus e Milan. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IBRAHIMA M’BAYE

Fa quattro ruoli e indossa il 33, doppio ricordo per Facchetti Il numero di maglia scelto in onore di Giacinto Nasce centrocampista, ma ora è un jolly difensivo MILANO

«Ibra, che numero di maglia vorresti?». E lui, Ibrahima M’Baye, risponde al volo: «La tre non c’è, quindi... la 33». Nessuno gli chiede il perché, ma il perché c’è. La storia della scelta di Ibra è dolcissima: un giorno Luca Facchetti - figlio di Giacinto che è vice allenatore di Sergio Zanetti della Berretti/Juniores dell’Inter - lo invita a casa propria e gli racconta la storia del padre. Aneddoti, fotografie, tutta la grandezza di Giacinto. Ibrahima esce colpito, rapito, affascinato. Così, quando prima del ritiro di Pinzolo gli chiedono di scegliere un numero lui dice 33: in onore di Facchetti. Qui dai 14 anni La storia

di Ibrahima M’Baye è anche qui: un ragazzino classe ’94 che nelle giovanili gioca col 3 (in prima squadra quel numero è stato ritirato) e che tutto ad un tratto finisce per dare un altro senso al ricordo di Cipe. Ibra-per-tutti nasce in Senegal e proprio lì lo scova il suo manager, Beppe Accardi: lo trova a Guediawaye, cittadina ai bordi di Dakar in cui c’è l’Etoile Lusitana, un villaggio progettato da un portoghese nel quale si raccolgono bambini dalla strada e li si nutre, li si fa studiare e giocare a calcio. La

Ibrahima M’baye difensore dell’Inter, è nato il 19 Novembre 1994 a Guédiawaye, in Senegal LIVERANI

nuova vita di M’Baye comincia lì, quando - complice il padre che lavora in Italia, a Pavia - Accardi lo porta in prova all’Inter e l’Inter non se lo lascia scappare: in quel momento Ibra ha 14 anni, e poco alla volta scala gradini fino a giocarsi il Trofeo Tim da titolare. Quattro ruoli Ibra è destro na-

turale e mostra una personalità naturalissima: nasce come centrocampista centrale ma in queste varie partite pre-campionato Strama lo inserisce (da titolare) prima da terzino destro, poi da centrale e anche da terzino sinistro. Magari un giorno arriverà un campione su quelle corsie, ma intanto lui cresce, sbaglia, impara, soprattutto giocando. Parastinchi Lo descri-

vono umilissimo, è doppio campione d’Italia (Juniores e Primavera), si è fatto fare due parastinchi in carbonio sui quali ha scritto il nome della sua mamma naturale (Muna) e di Antonella, moglie di Accardi che lui considera la sua seconda madre. Ibra, assieme a Coutinho ma anche ad altri che Stramaccioni mette alla prova sul campo che scotta, è la nuova parentesi che piace all’Inter, quella dei giovani. Sul sito del club è inserito nella «rosa» della prima squadra. Col numero 33, un doppio ricordo. m.d.v. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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IL RITIRO DEI CAMPIONI IL MERCATO SI COMPLICANO LE PISTE VAN PERSIE E DESTRO, LA JUVENTUS PUNTA SUL VIOLA

Riecco il problema gol: riparte la trattativa Jovetic Il fantasista della Fiorentina è l’obiettivo numero uno e sta per incontrare Della Valle. Chiederà di essere ceduto? DAL NOSTRO INVIATO

CHATILLON

E’ un po’ la storia del calcio. Ed è anche il testo di una canzone, che a volte torna di moda perché quelle parole rimbalzano in area di rigore e nella mente dei tifosi a ogni errore davanti alla porta. La dura legge del gol: ossia la quintessenza del calcio. Puoi giocare benissimo, ma se non segni

vincono gli altri o al massimo pareggi. Gli 883 lo cantavano nel 1997 quando Stevan Jovetic aveva otto anni. Adesso è lui che dovrebbe cambiare musica in casa Juve: da «La dura legge del gol» a «We are the champions» il passo può anche essere breve a patto di trasformare una buona percentuale delle (tante) occasioni che solitamente crea la Juve. Vecchia storia Il Trofeo Tim, so-

prattutto nella mini sfida contro l’Inter, sembrava ancora una partita della scorsa stagione con la Juve che domina ma spreca e non segna. E’ sicuramente uno dei crucci di Conte che però continua a diffondere ottimismo: «Meglio creare e sbagliare che costruire poco o nulla. Prima o poi i gol arrivano». Fabio Quagliarella e Alessandro Matri hanno dimostrato in carriera di saper segnare e adesso stanno ancora smaltendo i carichi della preparazione. Però per gli attaccanti è fondamentale la serenità e in questo momento Fabio e soprattutto Alessandro sono al centro di molte voci di mercato.

La possibile svolta La Juve conti-

nua a cercare il top-player e Jovetic è l’obiettivo numero uno. Essendo difficilmente percorribile la pista Van Persie per motivi economici e a prescindere dallo sviluppo della vicenda di Destro, per il quale i bianconeri sperano di superare la Roma, la seconda punta della Fiorentina resta il campione che nei piani di Conte dovrebbe cambiare il volto alla squadra. Dopo il classico week-end di riflessione la trattativa potrebbe entrare nel vivo questa settimana. Le posizioni di partenza sono note: la Fiorentina, che pur dichiara incedibile Jovetic, discute su una base di trenta milioni cash; i

bianconeri non intendono superare quota 22-25 in contanti, ma preferirebbero limare la cifra con una contropartita tecnica. A sbloccare la situazione potrebbe essere il giocatore nel momento in cui chiarisse la propria volontà di trasferirsi a Torino. E l’incontro previsto in settimana (probabilmente tra martedì e mercoledì a Moena) con Andrea Della Valle potrebbe servire proprio a questo. Intanto Matija Nastasic, grande amico di Jo-Jo, racconta: «Spero rimanga con noi e lo vedo convinto di restare». Fino a quando? Stevan Jovetic, 22 anni, ieri è stato spettatore dell’amichevole PIERANUNZI

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4 l’estate dei giovani L’urlo di Conte: LUCA MARRONE «Rivoglio la Juve Piede delicato in cima al mondo» PROSSIMI IMPEGNI

S

Il tecnico: «Da Chatillon, nel 1995, era partita la nostra scalata. L’obiettivo è ripeterci» DAL NOSTRO INVIATO

G.B. OLIVERO CHATILLON (Aosta)

E alla fine sul palco del Summer Village arrivò Antonio Conte. Il modo migliore per chiudere l’appuntamento quotidiano dei tifosi con la squadra e per salutare la Valle d’Aosta, anche perché l’allenatore ha idealmente fatto partire ieri sera un viaggio avventuroso e affascinante. La meta? Lontana ma raggiungibile: «Il vostro entusiasmo - dice Conte ai tifosi - è la molla che può spingerci verso ogni traguardo con il desiderio di riportare la Juve al vertice dell’Europa e del mondo». Parole al miele per un popolo che lo segue come si fa con un condottiero e che sta già studiando iniziative clamorose in caso di deferimento del tecnico. Come nel 1995-96 Conte non è il tipo che parla a vanvera perché sa che, in caso di risultati negativi, le parole possono essere usate contro chi le pronuncia. Quindi non promette nulla, se non l’impegno massimo e totale. Non garantisce niente, se non l’orgoglio della juventinità. Ma ha un grande progetto. Riportare la squadra bianconera dov’era nel 1996: sul tetto d’Europa (dopo la finale di Champions vinta contro l’Ajax) e del mondo (dopo la Coppa Intercontinentale conquistata contro il River Plate). E quell’anno la preparazione estiva fu svolta a Chatillon: «In questo posto - ha ribadito Conte ai tifosi che lo guardavano adoranti sono state costruite le basi per vittorie prestigiose in Italia e all’estero». Rispetto a quel periodo Conte ha più o meno la stessa linea: «Anche se non gioco più, continuo a rispettare delle regole sull’alimentazione e cerco anche di allenarmi dopo la squadra quando possibile». I collaboratori Sul palco del Sum-

mer Village l’allenatore della Juve presenta tutto lo staff tec-

OGGI Allenamento alle 10 a Chatillon. Poi ritorno a Torino DOMANI Riposo per i giocatori reduci dal ritiro. Allenamento a Vinovo per i nazionali: Buffon, Barzagli, Bonucci, Marchisio, Giaccherini, Pirlo e Giovinco. Chiellini (ancora convalescente dopo l’infortunio) MERCOLEDÌ Allenamento per tutti a Vinovo

S Programma amichevoli 28 luglio Hertha BerlinoJUVENTUS (Berlino, Germania) 1 Agosto JUVENTUSBenfica (Ginevra, Svizzera) 4 Agosto JUVENTUSMalaga (Salerno) Antonio Conte, 42 anni, firma autografi ai tifosi a Chatillon LAPRESSE

OGGI GLI ESAMI

Caceres rischia un mese e mezzo Pepe 20 giorni? CHATILLON (gb.o.) Un mese e mezzo per Martin Caceres, venti o trenta giorni per Simone Pepe. Dovrebbe essere questo il responso per i due infortunati della Juve, rimasti a Torino in attesa degli esami in programma oggi. Lo staff medico si esprimerà ufficialmente solo dopo gli accertamenti diagnostici. Per Caceres dovrebbe trattarsi di stiramento del legamento collaterale del ginocchio sinistro. Pepe, invece, ha sentito tirare il flessore della coscia sinistra già dolente da qualche giorno. «Domani accertamenti, speriamo bene» ha twittato Simone.

nico e atletico: il vice Angelo Alessio, i collaboratori di campo Cristian Stellini e Massimo Carrera, il responsabile della preparazione atletica Paolo Bertelli, i suoi collaboratori Julio Tous e Costantino Coratti, il responsabile del training check Roberto Sassi, il preparatore dei portieri Claudio Filippi. Applausi per tutti, ma i cori sono dedicati esclusivamente all’allenatore che si mostra sereno ma che vive un periodo comprensibilmente tormentato: è in attesa di sapere se verrà deferito da Palazzi e, se così sarà, dovrà trascorrere altri giorni di passione in attesa del giudizio. Anche una squalifica breve, intorno ai tre mesi, sarebbe vissuta da Antonio come una grave ingiustizia oltre che una beffa perché gli impedirebbe di iniziare l’avventura in Champions League dal posto in cui si trova più a suo agio: l’area tecnica della panchina. © RIPRODUZIONE RISERVATA

S 11 Agosto Supercoppa NapoliJuventus (Pechino, Cina)

e assist al volo Così studia da nuovo Pirlo Il suo modello è De Rossi, da tre anni con Conte «Mi trovo bene da regista basso. Ma conta giocare» DAL NOSTRO INVIATO

CHATILLON

La carezza d’esterno nel calcio è come la volée di rovescio nel tennis: possono insegnartela, ma in realtà nasce con te. E dimostra qualità. Luca Marrone usa benissimo l’esterno del piede destro: in pieno inverno lo sfruttò per mandare in gol Giaccherini a Bergamo (nella partita che sancì il primato della Juve nel girone d’andata), in piena estate l’ha utilizzato per lanciare al volo De Ceglie al Trofeo Tim. Due gesti tecnici bellissimi, che certificano una serie di pregi: la delicatezza del piede e la qualità calcistica; la personalità; la bravura nel rendere semplici i gesti difficili. Marrone è anche la dimostrazione dell’arretratezza filosofica del calcio italiano, perché solo da noi ci si pone il problema della sua età (per altro non è più un bimbo: ha 22 anni) e non ci si gode i suoi progressi. Doppia fase Il Trofeo Tim ha

ribadito per l’ennesima volta che Marrone può essere serenamente il vice Pirlo. In mezzo, davanti alla difesa, si sente a suo agio perché può curare sia la fase offensiva sia quella difensiva. Da ragazzino Luca non aveva un idolo, ma il suo modello di riferimento è sempre stato De Rossi. Gli piace la musica hip hop, è fidanzato da tre anni con Astrid, co-

L’allievo Luca Marrone, 22 anni, nel 2010-2011 era al Siena (allenatore Conte): 18 presenze e 1 gol, squadra promossa in A

nosciuta a Siena nell’anno della promozione in A con Antonio Conte in panchina. Proprio Conte è uno dei principali estimatori di Marrone, a proposito del quale si apre ad ogni stagione il classico dibattito: meglio in panchina alla Juve o a giocare da qualche parte? La soluzione migliore Considerando che perfino Pirlo, solitamente restio a ogni forma di turnover, quest’anno dovrà ogni tanto rifiatare, la soluzione ideale è probabilmente la conferma di Luca, che allenandosi con Andrea potrà crescere ancora imparando tante cose e confermandosi come una preziosa alternativa per Conte. «Deciderà la società racconta Marrone -. Certo, qui sono alla Juve...». E qui si studia dal professor Pirlo: «Quello del regista basso è il mio ruolo preferito: lì mi trovo bene, ma pur di giocare va bene ogni posizione. Alla Juve siamo tutti importanti e dobbiamo sfruttare ogni occasione». Proprio quello che chiede Conte: «Lavoro con lui da tre anni, dai tempi del Siena e mi trovo molto bene. Questo ritiro è stato duro, ma adesso cominciamo a smaltire il lavoro fisico e a fare quello che ci chiede l’allenatore». A Luca, nel Trofeo Tim, è riuscito bene. Come quando usa l’esterno: «Mi viene naturale». gb.o. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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RITIRI E MERCATO

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la scheda

POSSIBILI OBIETTIVI

MAPOU YANGA-MBIWA 23 ANNI DIFENSORE CENTRALE

Mapou Yanga-Mbiwa è nato il 15 maggio 1989 nella Repubblica Centrafricana, ma è arrivato in Francia a 8 anni ed è cresciuto vicino a Marsiglia: ha cittadinanza e passaporto francesi. A 16 anni è entrato nelle giovanili del Montpellier, a 17 anni, il 23 febbraio 2007, ha esordito in Ligue 2, nel 2009 ha conquistato la promozione in Ligue 1 e nel maggio 2012 uno storico titolo in campionato, giocando 34 gare, tutte da titolare e capitano. Era stato inserito da Blanc nella pre-lista di Euro 2012.

S Rolando 26 anni, difensore centrale del Porto, capoverdiano ma naturalizzato portoghese, piace ma è considerato troppo costoso

Yanga-Mbiwa prima scelta Milan Ora costa il triplo La trattativa vera partirà a fine luglio. Il 28, il Montpellier si giocherà la Supercoppa con il Lione alla Redbulls Arena di New York. Quando i francesi torneranno a casa, si comincerà a parlare seriamente di Mapou Yanga-Mbiwa, la nuova fiamma del Milan per la difesa. Il ragazzo ha 23 anni, tatticamente c’è da lavorarci su, ma Allegri non si spaventa all’idea. Sarebbe un acquisto per il futuro. Oltretutto, Mapou è veloce e potente, fisicamente esplosivo. Secondo il Milan, una buona base di partenza, sempre che non si vada in cerca della luna. Un altro difensore centrale come Thiago Silva, al momento non c’è. Per non parlare di Nesta.

che in un’intervista al sito di France Football se n’è uscito con il classico No pasaran. «Contatti avanzati col Milan? Perché siano avanzati bisogna essere d’accordo. Siccome non sono d’accordo, non c’è niente di avanzato. Punto e basta! Yanga-Mbiwa doveva decidersi prima, così avrei potuto acquistare un difensore per sostituirlo. Così resterà automaticamente un altro anno, anche arrivando alla fine del contratto. Non importa». Sono le frasi giuste per alzare il prezzo. «Pensavo a sei milioni, ora dovranno metterne tre volte tanti. E anche così non è certo che lo lasceremmo partire. I soldi del Psg? Non mi interessano i soldi del Psg. Ma il Milan deve darci la stessa cifra che ha ricevuto per Thiago. Yanga-Mbiwa non se ne andrà». Forma e sostanza Il Montpellier

Stoppati Con spirito realistico,

il Milan si accinge dunque a cominciare la trattativa con Louis Nicollin, estemporaneo presidente del Montpellier,

cerca di blindare il giovane capitano, ma se il Milan affonderà i colpi difficilmente tornerà dalla Francia a mani vuote. L’alternativa è il costoso porto-

ghese Rolando, mentre Alex, un vecchio amore ora al Psg, è un candidato meno probabile. Il brasiliano ha vinto tanto fra Psv e Chelsea e a Parigi non è felice. L’età (ha trent’anni) sembrerebbe quella giusta per una difesa che a lungo è stata giudicata troppo vecchia e ora ha bisogno di esperienza, però il Milan non sembra al momento molto interessato. Il passaporto non favorisce Alex: il club rossonero preferisce cercare un difensore comunitario e lasciare l’ultima casella da extracomunitario libera per l’eventuale ingaggio di Tevez (complicato, ma non si sa mai). E, a proposito di Tevez, Matri eccetera, tutto è fermo, in attesa dell’esito di parallele vicende di mercato: Galliani è diventato un esperto del low cost, ma gli altri dirigenti imparano in fretta. In questi giorni, Silvio Berlusconi e sua figlia Barbara si trovano in Sardegna per una breve vacanza. Troveranno il tempo per parlare anche di Milan.

Chi si rivede L’ex baby d’oro che ora sogna l’esordio in A Il Milan lo acquistò a 16 anni, dopo una stagione deludente in prestito vuole convincere Allegri

S Alex 30 anni, difensore brasiliano del Paris Saint Germain con 15 presenze nella Seleçao, è un vecchio pallino della dirigenza milanista, ma è extracomunitario

Il Montpellier: «Vale 18 milioni». Berlusconi e Barbara in Sardegna: parleranno di calcio... ALESSANDRA BOCCI MILANO

l’estate dei giovani MICHELANGELO ALBERTAZZI

S Tevez 28 anni, attaccante argentino del Manchester City, è la prima scelta del Milan ma ha un ingaggio troppo alto per il club rossonero

FABIANA DELLA VALLE MILANO

Quarantacinque minuti giocati con sicurezza e tranquillità hanno dimostrato che non è arrugginito, nonostante l’annata passata a guardare. Michelangelo Albertazzi non è un nome nuovo ma una vecchia conoscenza rossonera. È rientrato dal doppio prestito tra Getafe e Varese e adesso, complici i tanti addii eccellenti, spera di giocarsi le sue carte in una società che prima l’ha comprato giovanissimo e poi non l’ha mai fatto esordire in A.

Michelangelo Albertazzi, 21 anni, prodotto del vivaio, è tornato al Milan dopo un anno in prestito tra Getafe e Varese LIVERANI

un campionato Berretti (2008-09) e una Coppa Italia Primavera (2009-10). Ha fatto tutta la trafila con le nazionali giovanili e a 18 anni ha giocato il Mondiale Under 20. Eppure il Milan non ha mai puntato su di lui: aggregato alla prima squadra nell’anno di Leonardo, non ha mai esordito in una partita ufficiale, neanche quando c’era emergenza in difesa (Leo preferì adattare Oddo al centro). Annata storta Così l’estate scorsa è stato mandato in prestito: il ragazzo ha rifiutato il Bari per andare in Spagna ma al Getafe non ha mai visto il campo. A gennaio è tornato indietro per tentare la fortuna al Varese, ma non gli è andata meglio: 2 presenze. Adesso è rientrato alla base e spera in un’annata migliore. Mancino naturale, buon colpitore di testa, può giocare sia al centro sia sulla fascia. Cintura blu di karate, quando può si diverte con il golf, sport che considera un completamento del calcio. Al Trofeo Tim si è fatto apprezzare per il senso della posizione e per la freddezza. Il Milan era partito con l’idea di darlo in prestito un altro anno anche per farlo giocare con continuità, lui però vuole provare a restare a Milanello. Ha ancora un po’ di tempo per convincere Allegri: la perseveranza e la personalità per riuscirci non gli mancano.

Il no all’Arsenal Strana

storia quella di Michelangelo, enfant prodige del calcio giovanile finito troppo presto nel dimenticatoio. Quando aveva 16 anni e giocava nel Bologna si mosse l’Arsenal per portarlo in Premier League. Lui rifiutò e sei mesi più tardi disse sì al Milan, che prima lo prese in comproprietà e poi lo acquistò per un 1 milione e 800 mila euro. Una bella cifra per una giovane promessa. Albertazzi ha iniziato bruciando tutte le tappe: il Milan, che aveva deciso di lasciarlo crescere al Bologna ancora per un anno (dove era già aggregato alla prima squadra, allora in Serie B), se lo prese invece a gennaio 2008 e lo mandò subito al torneo di Viareggio con la Primavera. Con i rossoneri ha vinto

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LA NOVITÀ SEI CAMPI CON OGNI GAMMA DI MANTO: LAGHI ARTIFICIALI PER INNAFFIARLI CON L’ACQUA PIOVANA

ilCentro e il parco

Milanello, rivoluzione impatto zero DAL NOSTRO INVIATO

ANTONELLO CAPONE MILANELLO (Varese)

Impatto zero: per far vivere meglio i calciatori e metterli in condizione di prepararsi sui migliori standard, per preservare 770 mila metri quadrati di verde, per raggiungere l’ecosostenibilità. È appena conclusa la rivoluzione che ha interessato per due anni il centro sportivo del Milan a Milanello che non a caso ospita il team anche nel periodo precampionato, quando la gran parte delle squadre va a cercare il meglio in montagna perché in casa ancora non ce l’ha. Alfonso Cefaliello è consi-

gliere e c.f.o. del Milan e a.d. di Milan Real Estate, la società che cura i beni immobiliari. Acqua ed elettronica Ci guida

nel centro e a voi mostriamo tutto a fianco. «Abbiamo finito di realizzare sei campi di calcio, ognuno con un manto diverso. C’è quello naturale seminato, quello misto sintetico identico al manto che stiamo realizzando con l’Inter a San Siro, quello sintetico Fifa due stelle, quello rizollato che adesso abbiamo doppiato visti gli ottimi risultati. E abbiamo creato un’area per rigenerare le zolle usurate concludendo un circolo virtuoso naturale. Tutto viene innaffiato secondo sofisticati metodi elettronici che danno acqua

Alfonso Cefaliello, 50 anni il 12 agosto, a.d. Milan Real Estate BUZZI

quando e dove serve dividendo i campi a zone. E abbiamo realizzato due laghi artificiali in cui raccogliamo l’acqua piovana che utilizziamo per innaffiare campi e parco». Interviene Alfonso Sciacqua, responsabile gestione

immobili, console di Cefaliello a Milanello: «Abbiamo insistito e siamo riusciti ad ottenere la rete gas per sostituire il gasolio e la concessione per un impianto fotovoltaico che consentirà di generare un mega di energia, più il progetto per la cogenerazione che renderà Milanello autonomo. Qui viene utilizzata ogni tipo di energia alternativa, esclusa quella eolica: 170 mila metri quadrati attrezzati e 600 mila di parco succhiano parecchio». Conclude Cefaliello: «È chiaro che questi investimenti hanno nel tempo anche un ritorno di considerevole risparmio di gestione: per una struttura così imponente e sofisticata non è da poco». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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770mila metri quadrati a energia pulita Milanello da GoogleMaps-Earth: 1 Campo misto sintetico su sabbia purificata. Riscaldato. 2 e 3 Campi con le zolle. 4 Campo sintetico Fifa due stelle. 5 Campo naturale seminato per allenamenti riservati. 6 Campo naturale per allenamenti pubblici. 7 Zona rigenerazione zolle. 8 Laghi acqua piovana per irrigazione. 9 Spogliatoi, palestre, MilanLab. 10 Foresteria.


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RITIRI E MERCATO

Anatomia di un talento Lavezzi chi? Ecco Insigne, il campione nato in casa Per il Napoli va considerato il vero acquisto del mercato. Si è inserito subito nello spogliatoio e presto si legherà anche al club fino al 2017

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LA SUA CARRIERA

Lorenzo Insigne è nato a Napoli il 4 giugno 1991 Gli inizi Entrò a far parte del settore giovanile del Napoli a 15 anni non ancora compiuti. Nel 2008 esordì con la Primavera Il debutto Fu Walter Mazzarri a farlo esordire in serie A, nei minuti finali di Livorno-Napoli del 24 gennaio 2010 quando subentrò a Denis La gavetta Negli anni successivi il Napoli lo ha prestato a club di categorie inferiori, prima alla Cavese nel 2010 (10 presenze), poi al Foggia dove nel 2010-11 trovò Zeman, col quale arrivò il salto di qualità: 19 reti Il boom Sempre col tecnico boemo, nella scorsa stagione, la definitiva valorizzazione: 18 reti, 14 assist e promozione in serie A

d

Il gioco

DICONO DI LUI

È il vice-Pandev Oggi altro collaudo

Il carattere

Sereno e benvoluto da tutti i compagni

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Tutti a congratularsi con Insigne dopo il gol LAPRESSE

Lorenzo «Il Magnifico», definizione dei tifosi, giocava la scorsa stagione a Pescara da esterno sinistro d’attacco, il ruolo che è stato di Lavezzi. In coincidenza con l’introduzione del nuovo modulo di Mazzarri (3-5-1-1), l’attaccante riparte dal ruolo di trequartista per l’Europa League e, intanto, per tutti i test in programma. Vice-Pandev, poi si vedrà: ma oggi è già domani. «Perché lui e Vargas devono dimostrarmi di essere all’altezza». Finora ha stupito per la disinvoltura con cui si muove tra le linee: scatto palla al piede, dribbling, l’assist all’occorrenza per i compagni che s’inseriscono in profondità, ma soprattutto la conclusione a rete: probabilmente l’elemento che più ha sorpreso il tecnico. «Ha un tiro secco e potente, si vede che è molto migliorato e che il gioco di Zeman gli è rimasto dentro: certi automatismi lui ce li ha, talmente li ha imparati bene». E così può vantarsi pure del titolo provvisorio di capocannoniere: ha realizzato 4 gol in 2 amichevoli, di testa, di destro e di sinistro.

I genitori Carmine e Patrizia gli hanno dato serenità da piccolo. E lui quella serenità la trasferisce oggi in campo, specie quando c’è da vincere l’emozione dei debutti. La personalità non fa difetto al trequartista: in quella voglia feroce di diventare profeta in patria, di vincere lo scetticismo della gente per il Made in Napoli, di prendersi la gloria con la semplicità di quando giocava col fratellino nel cortiletto sotto casa, si percepisce tutto il carattere genuino di Lorenzo, piccolo fenomeno senza sregolatezze, se non qualche tatuaggio sulle braccia e qualche pubblico rito scaramantico: tra il primo e il secondo tempo della sfida col Bayern è entrato in campo saltellando tre volte sul piede sinistro… La qual cosa lo ha aiutato indubbiamente a farsi baciare dagli dei del calcio, proprio come in un copione di un film perfetto: il Bayern raggiunge il pareggio ma, nel finale, sul più bello, toh, ecco la stoccata di Insigne… Mascotte Il compagno Cannavaro, capitano na-

Oggi con il Grosseto L’impressione è che il ragaz-

zo sia dotato di una tecnica di altissimo livello. E che tutto gli venga naturale: la rapidità di esecuzione apprezzata in occasione del gol decisivo al Bayern Monaco è il suo biglietto da visita. E oggi alle 16, in occasione della terza amichevole prevista col Grosseto (Serie B), Lorenzinho potrà riconfermare quanto di buono visto finora nel secondo tempo: Mazzarri si aspetta nuovi passi avanti anche da lui. Probabile formazione (3-5-1-1) Rosati; Grava, Fernandez, Aronica; Bariti, Behrami, Inler, Gargano, Vitale; Pandev; Vargas. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA POLEMICA

Raiola replica a De Laurentiis «Fai scappare i tuoi big» Rubate le maglie nel ritiro Due impiegati, un 29enne di Torre Annunziata e un 34enne di Marano, individuati dalle telecamere, sono stati arrestati ieri dai carabinieri di Malè con l’accusa di aver rubato capi d’abbigliamento del Napoli nell’albergo che ospita la squadra. Intanto ieri a Rai Sport, Mino Raiola — agente di Hamsik — ha replicato ad Aurelio De Laurentiis che lo aveva definito manager "scocciatore". «Le sue parole sono un grande complimento — ha spiegato l’agente — De Laurentiis incute terrore nei suoi top player, e di questo passo non andrà molto lontano. Ha un concetto di gestione dittatoriale, è rimasto ai tempi del Duce. I top player, oltre a ingaggi importanti, devono anche giocare in club dalla ribalta importante e il Napoli non l’ha ancora raggiunta del tutto. Insigne? Ha un futuro assicurato, ma solo se si smarca da presidenti che lo trattano come una statuetta».

S Blerim Dzemaili «Insigne in questi giorni mi ha impressionato. Sono convinto che ci darà una grossa mano in campionato e anche in Europa League»

2017

Il contratto

La firma a fine ritiro Ingaggio legato ai gol

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Pandev (a destra) e Insigne, presente e futuro LAPRESSE

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I NUMERI

DAL NOSTRO INVIATO ALESSIO D’URSO

l’anno di scadenza del contratto di Insigne col Napoli, che sarà presto rinnovato

Walter Mazzarri «Si vede che è passato dalla scuola Zeman, Ha i tempi e i movimenti giusti. E poi l’ho trovato molto maturato»

Aurelio De Laurentiis «E io dovrei dare 30 milioni di euro alla Fiorentina per Jovetic? Impossibile, dovrei lasciare fuori Insigne»

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DIMARO (Trento) In Val di Sole è sbocciato un fiore, forse due. Lorenzo Insigne è un predestinato. Il suo show è un regalo di Zeman. De Laurentiis l’ha riabbracciato pensando al futuro: «vuoi vedere che io un Lavezzi, che ho venduto per 28 milioni, l’ho già in casa a costo zero», deve aver detto a se stesso il patron? Le prime istantanee di Dimaro gli danno ragione. E chissà, ora potrà pure tirare la volata al fratello Roberto, 18 anni, attaccante della Primavera, «una forza della natura come Lorenzo», per dirla con le parole del patron. La fabbrica dei sogni Insigne&Insigne non chiude mai.

poletano, scherzando ha detto che lui «avrebbe dovuto segnare al primo tiro, eppure va bene così…». Parole intrise di sentimento che raccontano dell’affetto che i compagni provano per lui: tutti vogliono proteggerlo dalle pressioni eccessive, tutti lo vogliono, tutti lo cercano, perfino l’asso olandese Robben del Bayern ha scambiato venerdì scorso la maglia con lui e si è pure complimentato («Sei bravo, continua così, diventerai un campione…»). E Lorenzo, che fa? Gradisce e medita un plateale ringraziamento: quel «gol alla Juve» (da dedicare alla gente di Napoli), di cui sente una fortissima esigenza…

milioni di euro. La valutazione di mercato attuale di Insigne, che al Napoli non è costato nulla, perché cresciuto nel settore giovanile

550

mila. Gli euro che Insigne percepirà a stagione sino alla scadenza del contratto col Napoli. Previsto anche un bonus legato ai minuti giocati e ai gol che segnerà

Lorenzo Insigne, 20 anni, ha conquistato i tifosi LAPRESSE

Il suo futuro è azzurro. E lui vede solo Napoli. L’accordo ormai raggiunto con la società per il prolungamento di contratto di un anno, fino al 2017 (con un ingaggio da 550mila euro a stagione più bonus: presenze in campo da 30’ e 7 gol come base di partenza), spazza via qualsiasi ipotesi alternativa alla società azzurra per il futuro di Insigne. Il suo valore di mercato si aggira al momento attorno agli 8 milioni di euro, ma è destinato a crescere rapidamente: gli basterà giocare con la maglia numero 24 con una certa continuità in campionato, come si augura innanzitutto De Laurentiis (e non solo in Europa League…), per attirare l’attenzione delle big d’Europa. Perché se l’ex compagno di squadra Verratti è stato acquistato per 12 milioni dal Psg, non sarà forse giusto valutare allo stesso modo Lorenzo, alla luce di un panorama di attaccanti italiani sempre più povero negli ultimi anni? L’accordo La stretta di mano tra De Laurentiis e

gli agenti del giocatore si trasformerà in un contratto scritto nei prossimi giorni: probabilmente già la prossima settimana a Napoli. Ma la volontà di restare insieme è reciproca, dichiarata, come ha lasciato intendere a più riprese il patron: «Dovrei dare 30 milioni alla Fiorentina per Jovetic? E poi non faccio giocare Insigne? Preferisco un napoletano piuttosto che un calciatore che è capace di chiederti cifre enormi dopo che gioca qui qualche anno. Fate finta che per Lorenzo abbia speso qualche milione…». Più chiaro di così…

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STROPPA SODDISFATTO 17 RETI NEL PRIMO TEST

DA IERI IN GRUPPO

Il Pescara sorride Bjarnason-Celik ok

Diamanti lavora Il Bologna ricorre contro l’Espanyol

ORLANDO D’ANGELO RIVISONDOLI (L’Aquila)

È ancora un cantiere aperto, ma i primi applausi sono meritatissimi. Il Pescara di Stroppa si diverte e vince 17-0 contro i dilettanti del Torre Alex Cepagatti, davanti a oltre mille tifosi. Galoppo che ha messo in mostra le grandi potenzialità di Bjarnason e Celik. Unica nota stonata l’uscita di Colucci dopo pochi minuti. Il tecnico biancazzurro ha puntato sul 4-3-3. Il primo gol dell’anno è di Chiaretti.

Nella ripresa Stroppa lancia lo svedese Celik, sul versante sinistro del tridente. L’ultimo arrivato mostra numeri interessanti (rabona da cui nasce il quindicesimo gol) e segna subito una tripletta di pregevole fattura. Giovanni Stroppa è sereno: «Ho detto ai ragazzi di divertirsi e non farsi male, nei prossimi giorni vedrete anche cambiamenti tattici», © RIPRODUZIONE RISERVATA

PESCARA–TORRE ALEX 17-0 MARCATORI nel p.t.10’ Chiaretti, 14’ e 18’ Bjarnason, 22’ e 40’ Abbruscato,

Birkir Bjarnason, 24 anni, centrocampista islandese arrivato dallo Standard Liegi LAPRESSE

41’ Bjarnason, 45’ Chiaretti; nel s.t. 8’ e 16’ Sciarra, 12’, 23’, 26’, 36’ e 38’ Maniero, 28’, 31’ e 42’ Celik. PESCARA p.t. (4-3-3) Anania (dal 25’ Savelloni); Zanon, Romagnoli, Capuano, Balzano; Cascione, Colucci (dal 13’ Togni), Bjarnason; Chiaretti, Abbruscato, Caprari. PESCARA s.t.(4-3-3) Cattenari; Mbodi, Cosic, Perrotta, Bocchetti; Nielsen, Togni, Lulli; Sciarra, Maniero, Celik. All. Stroppa

ANDALO (a.to.) Ieri nel ritiro del Bologna è arrivato Alessandro Diamanti che ha goduto di un supplemento di vacanze per gli impegni con la Nazionale. Oggi la squadra riprende gli allenamenti al ritmo di due sedute giornaliere. Intanto il club medita il ricorso alla Fifa contro l’Espanyol per il mancato pagamento della tranche di 1,5 milioni di euro per il trasferimento di Osvaldo, datato estate 2010, che il club spagnolo doveva saldare entro il 15 luglio scorso. Ma l’iter per il risarcimento si preannuncia molto lungo.


LUNEDÌ 23 LUGLIO 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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RITIRI E MERCATO L’ATTACCANTE PIÙ CONTESO DELL’ESTATE SABATINI DEVE CHIUDERE ENTRO DOMANI O LE CHANCE CALERANNO

Destro ora è un giallo: Roma ottimista ma l’ok slitta Nuovo rinvio del vertice con gli agenti della punta. La Juve aspetta un segnale ALESSANDRA GOZZINI MILANO

Solito contorno sinistro intorno a Destro, centravanti richiesto in tutte le direzioni. A Nord c’è la Juve che spinge forte, ma più giù c’è la possibilità più accreditata per il futuro del centravanti: la Roma infatti è in corsa da tempo e ha già un paio di ok fondamentali, quelli ricevuti da Genoa e Siena,

ROMA ZAGLEBIE LUBLINO

co-proprietarie del cartellino del giocatore, ed è stra-ottimista. L’inserimento bianconero, in forma così tosta, è più recente ma l’appeal dei campioni è elevatissimo. 24 ore In pratica: la Roma è la

più avanti ma anche la candidata che ora corre più rischi. Perché la spinta da Torino è insistente e perché il tempo passa e passerà: oggi difficilmente si arriverà alla fine del tormentone, destinato a procedere per

almeno altre ventiquattro ore. L’incontro tra gli agenti di Mattia e Sabatini, diesse giallorosso, è infatti stato rimandato: il D-Day potrà essere martedì, prima della partenza americana della dirigenza romanista. Più che il motivo dello slittamento contano le conseguenze: la Juve avrà tutto il lunedì per continuare a lavorare sull’operazione. A Roma c’è fiducia nella chiusura positiva e imminente dell’affare, ma il nuovo intoppo va registrato e raccontato. Il finale scritto sarebbe Destro giallorosso, ma c’è una mossa che può scombinare i piani e far raccontare il col-

po di scena: la Juve aspetta un segnale dal giocatore, che gradisce Roma ma gradisce parecchio anche la Juventus. Scelta difficile, anche per la durezza che servirebbe per mandare all’aria i progetti di tre società già d’accordo. In estrema sintesi: per Destro bianconero serve una parola forte del giocatore, ora immerso in riflessione. Agitazione comprensibile, considerate le pretendenti e gli altri messaggi che arrivano da Torino: qui c’è la Champions, Conte è un estimatore del centravanti e con lui e Jovetic considererebbe perfetta la campagna rafforzamento.

A

4 0

TALENTI LAZIALI

GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 4-0 MARCATORI Osvaldo (R) al 1’, Tachtsidis al 19’, Lamela al 30’, Bojan al 43’ p.t.; ROMA (4-3-3) Stekelenburg; Rosi (dal 1’ s.t. Heinze), Romagnoli, Castan (dal 1’ s.t. Burdisso), Taddei (dal 23’ s.t. Josè Angel); Bradley (dal 23’ s.t. Verre), Tachtsidis (dal 1’ s.t. Florenzi), Pjanic (dal 1’ s.t. Marquinho); Lamela (dal 1’ s.t. Lopez), Osvaldo (dal 1’ s.t. Totti), Bojan (dal 23’ s.t. Lucca). PANCHINA Lobont. ALLENATORE Zeman.

S Hernanes, 27 anni, trequartista brasiliano, in 2 stagioni con la Lazio ha totalizzato 19 reti in 67 partite giocate: 8 gol nel 2011-12, 11 nel 2010-11

ZAGLEBIE LUBLINO (4-1-4-1) Koziol; Vidanov, Horvath (dal 26’ s.t. Reina), Banas, Nhamoinesu; Bilek; Hanzel, Rakowski (dal 1’ s.t. Abwo), Pawlowski (dal 26’ s.t. Hondur), Lira (dal 1’ s.t. Malkowski); Wozniak (dal 1’ s.t. Sernas). PANCHINA Forenc, Rymaniak, Wilczek. ALLENATORE Hapal. ARBITRO Smith di Chicago. ESPULSI nessuno. AMMONITI nessuno. NOTE spettatori 21.000. Angoli 4-3. Recuperi: 0’ p.t., 1’ s.t.

La Roma passa dopo 1’ di gioco: Tachtsidis imposta e Bojan rifinisce per Osvaldo EPA

Zeman, subito show Tachtsidis illumina Poker giallorosso nella prima gara del tour americano con lo Zaglebie: in gol Osvaldo, il greco, Lamela e Bojan ma domina grazie anche alle conclusioni solitarie di Lamela (30’) e Bojan (43’), che prima aveva colpito anche un palo.

DAL NOSTRO INVIATO

MASSIMO CECCHINI CHICAGO (Usa)

Va bene, il cocktail di benvenuto negli Usa sembra essere troppo perfetto per essere vero, ma la tempesta Roma che scatena sulla testa dei derelitti polacchi dello Zaglebie Lublino (9˚ nell’ultimo campionato) è in ogni caso un avviso forte ai naviganti della Serie A. Finisce 4-0 per i giallorossi, con reti di Osvaldo, Tachtsidis, Lamela e Bojan tutte nel primo tempo, quanto basta per santificare a Chicago una festa da stadio suggestiva. Cucchiaio greco La prima parti-

ta in terra americana, infatti, mette in vetrina tutti i pregi della Zemanlandia del Terzo Millennio, consentendo agli attaccanti occasioni così agevoli che la lenta stitichezza offensiva dell’era Luis Enrique pare davvero un ricordo. Non solo, due dei nuovi acquisti, Castan e Tachtsidis, hanno convinto parecchio per qualità e personalità. Il greco soprattutto, sorretto ai fianchi da Bradley e Pjanic, si è piazzato davanti alla difesa e, pur giocando prevalentemente con un piede (il sinistro), ha mostrato doti non comuni. Oltre al delizioso gol a cucchiaio (19’) che ha ricordato quello

S Mauro Zarate, 25 anni, attaccante della Lazio; nella passata stagione con l’Inter ha realizzato 3 gol (2 in campionato e 1 in Champions League)

Totti a sinistra Nella ripresa si

Il Wrigley Field di Chicago (dove giocano i Chicago Cubs), stadio del baseball riadattato per l’occasione per la gara tra Roma e Lubin EPA

fatto da Totti a Peruzzi nel derby del marzo 2002, ha innescato infatti anche l’azione del vantaggio in apertura, rifinito da Bojan per Osvaldo. Ecco, rivitalizzato è apparso anche l’ex Barça, a cui i tagli e le sovrapposizioni veloci volute da Zeman giovano parecchio. Se a questo aggiungiamo anche il fatto che la difesa polacca, sciaguratamente alta e lenta, offre praterie ai veloci e tecnici ragazzi di Zeman. Certo, al solito la difesa giallorossa non è esente da amnesie, e così solo la modestia delle conclusioni di Hanzel al 3’ (ma Stekelenburg è reattivo) e Pawlowsky al 23’ (solo, tira alto) impediscono ai polacchi di ravvivare un match che la Ro-

cambia, così Heinze si piazza nell’inedito ruolo di terzino destro e Burdisso al centro, in mediana Bradley prende le redini del gioco affiancato da Florenzi e Maquinho, mentre davanti Totti in avvio parte da sinistra, con Bojan centravanti e Lopez esterno destro. Complice il gran caldo, i ritmi si abbassano, ma ciò non impedisce a Lopez e Totti (gran palo colpito con un destro da centro area) di rendersi pericolosi, prima che al 31’ una disattenzione di Josè Angel non consenta a Vidanov una conclusione che va sul palo. Segnalata la curiosità che le tv della tribuna stampa durante il match trasmettono la partita dei Chicago Cubs (qui il soccer è folklore e il baseball è passione), l’impressione finale è che la Roma di Zeman sarà squadra spettacolo, nel bene e nel male. Perché se almeno 3-4 palle gol nitide le concederà sempre (e non ai carneadi del Lublino), davanti ci sono qualità e schemi tali da far venire il mal di testa a chiunque. Mercoledì col Liverpool, ne siamo convinti, ci sarà da divertirsi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

S Ederson, 26 anni, centrocampista offensivo brasiliano, dal 2008 all’Olympique Lione, a luglio è stato ceduto alla Lazio. Coi francesi un totale di 11 gol

Parole La Roma resta forte de-

gli accordi che ha in mano ma, filtra, non sarebbe complicatissimo trovare un accordo tra Genoa e Juve nel caso Destro spingesse in questa direzione: certo non vuole essere Preziosi a rimangiarsi la parola data. Altre virgolette sul tema, quelle del diesse del Siena, Antonelli, a Sky: «C’è un accordo con la Roma ma esiste un’ antagonista importante che pressa. Domani (oggi, ndr) sarà una giornata importante». Vero, perché o si sblocca con la Roma, o saranno altre 24 ore di pressing Juve. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Mattia Destro, 21 anni, 14 gol in serie A ANSA

LAZIO IL FUTURO DELLA SQUADRA DI PETKOVIC

Hernanes e Zarate: una «nuova» vita in biancoceleste Da uomini mercato a giocatori chiave: il brasiliano regista basso, l’argentino punta centrale DAL NOSTRO INVIATO

STEFANO CIERI AURONZO DI CADORE (Belluno)

Puntare tutto su di loro o disfarsene? Farne dei perni della Lazio presente e futura oppure accantonarli e metterli ufficialmente sul mercato? E’ il grande dilemma dell’estate biancoceleste. Riguarda i due giocatori che, Klose a parte, sono i più talentuosi della rosa a disposizione di Petkovic: Hernanes e Zarate. Il grande interrogativo Un nodo grande così e da sciogliere al più presto. Perché il mercato laziale altrimenti rischia di restare bloccato e non prendere alcuna direzione. Dalle eventuali cessioni di Hernanes e Zarate, infatti, il club di Lotito potrebbe ricavare un discreto tesoretto da reinvestire poi su acquisti di primo livello: un attaccante, innanzitutto, ma anche un difensore che faccia la differenza. Ma i due da sacrificare non sono facili da piazzare, soprattutto alle cifre che chiede Lotito. Ed ecco così farsi strada

l’idea di toglierli dal mercato (ammesso che ci siano mai stati) e rilanciare su nuove basi la storia biancoceleste di entrambi. In realtà, il discorso riguarda Zarate più di Hernanes, perché era sull’argentino che la società romana aveva già preso una decisione: quella di cederlo, appunto. Ma poi il problema si è posto pure per Hernanes per due motivi. Il primo è che l’arrivo di Ederson, che ha caratteristiche molto simili, lo rende meno indispensabile; il secondo è che, a differenza di Zarate, qualche richiesta sul suo conto è arrivata. Aria di rinnovo Lotito, Tare e

Petkovic faranno il punto della situazione nei prossimi giorni, quando ad Auronzo arriverà pure il presidente. La sensazione è che si vada verso una piena riabilitazione di entrambi. Loro due, peraltro, vogliono restare, anche perché affascinati dai metodi del nuovo tecnico. Che a Zarate ha dato piena fiducia, riproponendolo al centro dell’attacco e che a Hernanes ha ritagliato il ruolo di centrale basso che aveva in Brasile. L’epilogo sembra scritto. Ma c’è un ma. Prima di rilanciarli definitivamente la società vorrebbe con entrambi (in particolare con Zarate) ridiscutere la situazione contrattuale. Passaggio delicatissimo che potrebbe nuovamente cambiare gli scenari. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Gazzetta.it Gazza

Tvf

Alessandro Del Piero, 37 anni

ROMA, ZENIT E LE ALTRE GUARDA HIGHLIGHTS FOTO E INTERVISTE

DEL PIERO SEGNA E VIENE TRAVOLTO DAGLI ABBRACCI

Tutto sul calcio d’estate: dai gol delle amichevoli in Italia agli highlights della Roma impegnata negli Stati Uniti fino alle grandi del calcio estero, come lo Zenit di Spalletti, che ha debuttato nel campionato russo con una vittoria. In più le interviste ai giovani che si stanno mettendo in luce: dagli juventini Leali e Masi al milanista Pazzagli.

Alessandro Del Piero spopola anche in Giappone. Impegnato in un’amichevole di beneficenza, l’ex capitano della Juve segna un gol di sinistro e viene letteralmente travolto dai festeggiamenti dei compagni di squadra. Capitolo Olimpiade: lo speciale del sito rosa è ricchissimo. Dai video sulle edizioni precedenti alle interviste, dalle gallery alle schede degli atleti.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 23 LUGLIO 2012

RITIRI E MERCATO

Garrone jr «Samp anno zero Mai più in serie B, sarebbe disastroso» Il vicepresidente blucerchiato guarda avanti: «Ora stadio di proprietà e centro sportivo» DAL NOSTRO INVIATO

FILIPPO GRIMALDI BARDONECCHIA (Torino)

Il vento ha fatto il suo giro. Quattordici mesi sono passati — era il 19 maggio 2011 — da quando Edoardo Garrone e suo padre Riccardo aprirono le porte di casa alla Gazzetta, promettendo che avrebbero fatto l’impossibile per riportare la Sampdoria in A. Subito. Impegno mantenuto. E adesso, finalmente, come osserva compiaciuto il vicepresidente vicario blucerchiato, dando un’occhiata alla folla che assedia Maxi Lopez e compagni in campo, «si respira un’aria diversa. Perché questo è l’anno zero». Della nuova Samp: di oggi, e del futuro prossimo. Punto e a capo «Ottenere la pro-

mozione è stato molto più difficile di quanto potessimo pensare. La notte di Varese ha regalato un’emozione enorme proprio per come è stata raggiunta. Ora stiamo lavorando per creare una Sampdoria solida, e per questo ho lavorato anche per migliorare la struttura societaria. Mi sento molto più tranquillo di un anno fa. In B abbiamo avuto 17 mila abbonati e quasi 21 mila (20.858, n.d.r.) presenze medie in casa. I tifosi ci hanno sempre spinto a crescere». Mai più «Il danno procurato

dalla retrocessione, sul piano

morale ed economico, è stato tale che non possiamo permetterci di tornare in B. Non è una promessa, ma una necessità. Io credo che la A sarà molto competitiva al centro e nella bassa classifica. È giusto restare con i piedi per terra: l’obiettivo è una salvezza serena». L’agenda «Ridefinire la gover-

nance della Lega. Chiudere l’accordo Aic per rendere flessibili i contratti. E poi aspettare che passi la legge sugli stadi. Poter costruire impianti di proprietà sarà fondamentale per restare competitivi. Sagramola è uno dei massimi esper-

«

Cassano di nuovo con noi? Sarà il tormentone dell’estate, e anche oltre...

ti italiani del settore. Vogliamo ampliare Bogliasco, la nostra casa. Altrimenti, ci guarderemo intorno». La lezione «La retrocessione ha

insegnato che, come in qualsiasi azienda, servono competenze giuste e ruoli chiari. Nell’anno della retrocessione ci è mancato qualcosa sotto questo punto di vista. Il gruppo, poi, non aveva probabilmente la grinta giusta per poter gestire la difficile seconda fase del

VINTO IL TRIANGOLARE, OGGI SQUADRA A RIPOSO

Parma, altri progressi Doppietta Palladino

campionato. Ora la nostra priorità è il mercato in uscita. Non possiamo permetterci, il primo settembre, di avere 35 giocatori in organico». La novità «Abbiamo riscattato

Eder e Renan. Quest’ultimo è un investimento di oltre 3 milioni, e secondo me sarà una sorpresa. Poi è arrivato Maxi Lopez. È giusta l’impostazione data dall’area tecnica: sarà un campionato difficile, stiamo con i piedi per terra, il primo obiettivo deve essere una salvezza serena. Stiamo costruendo la Sampdoria del domani. Dopo l’esonero di Atzori abbiamo scelto Iachini perché il suo curriculum diceva che era l’uomo giusto. Se poi è stata fatta una scelta diversa e, per me, umanamente dolorosa, ciò si spiega con il fatto che serviva qualcosa di più adatto al percorso che intendiamo portare avanti». Il modello-Udinese «Abbiamo un accordo con il Portogruaro, ci muoveremo in altre direzioni, anche all’estero, per trovare i giocatori del futuro. L’Udinese, però, ha impiegato anni per arrivare così in alto». Povera ma bella «L’operazione Thiago Silva-Ibrahimovic è la conseguenza dello stato di salute e dell’economia di un Paese, ed è stata fatta da una società (il Psg, n.d.r.) il cui capitale è in mano a uno dei Paesi più

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IN FORMA

SANDRO PIOVANI LEVICO TERME (Trento)

Edoardo Garrone, 50 anni, vice presidente vicario della Sampdoria, figlio primogenito del patron Riccardo ARVEDA

INTERROTTA L’A32

Giorno di relax, preoccupano le proteste NoTav BARDONECCHIA Domenica di riposo per la Samp, ma fra le forze dell’ordine c’è allerta per possibili, nuove proteste dei «No Tav». Sabato notte il loro folle assalto al cantiere di Chiomonte ha provocato la chiusura per ore dell’A32, ma nei giorni scorsi c’erano già stati rumorosi blitz notturni a Cesana e Sestriere. Ora i «No Tav» potrebbero arrivare proprio a Bardonecchia, casa Samp.

ricchi del mondo. Ma non sono preoccupato: le tv hanno investito tanto negli ultimi anni, ma già prima di allora il calcio era divertente».

in sala-stampa e davanti a mezza Italia avevo dovuto quasi anticipare che saremmo finiti nel baratro. Preferisco non parlarne mai più».

TornAntonio? «Dico solo questo, la storia di Cassano, ne sono convinto, sarà un tormentone per tutta l’estate e, probabilmente, anche dopo...».

Il capitolo-scommesse «In futu-

La presunta combine «L’ultimo

derby è stato il peggiore della mia vita: per il male che mi ha fatto e la sofferenza procurata a me, a mio padre e a tutti i tifosi della Samp. Peggio persino di quello con la tripletta di Milito. Ci giocavamo la permanenza in serie A, e invece quella sconfitta ci condannò di fatto alla B. Dopo quella gara andai per la prima volta a parlare

VENETI BATTUTI DA UN GOL DI MONTELLA

Chievo con il fiatone La Feralpi fa il colpo

Pellè Dalla B ha portato la voglia di lottare: i tre gol lo confermano

Il tecnico Donadoni, 48 anni DOLCI

giorno di riposo ai suoi. Si torna in campo domani nell’ultima settimana di ritiro a Levico.

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IN RITARDO

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PARMA–LEVICO TERME 2-0 MARCATORI Pabon al 16’, Belfodil al 33’. PARMA (3-5-2) Pigliacelli; Tedeschi, Lucarelli, Fideleff; Parolo, Chibsah, Galloppa, Ninis, Modesto; Pabon, Belfodil. PARMA–RAPPR. M. BARBIERI 5-0 MARCATORI Palladino al 5’ e al 9’, Pellè al 7’, 28’ e 38’. PARMA (3-5-2) Bajza; Addae, Paletta (dal 25’ Galimberti), Maceachen; Valdes, Acquah, Musacci, Vanzo, Gobbi; Palladino, Pellè. All. Donadoni.

S Musacci Ha ancora bisogno di trovare la giusta attenzione mentale

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CHIEVO-FERALPI SALÒ 0-1 MARCATORE Montella (F) all’11 p.t.

test in agenda gioca in Germania L’Inter con il Como OGGI ore 17 NAPOLI-Grosseto a Dimaro (TN)

S Un Chievo imballato subisce, in un pomeriggio caratterizzato da vento e pioggia, un inatteso stop nella prima amichevole contro un avversario di un certo spessore. La Feralpi Salò, formazione di Prima divisione, mette in crisi i gialloblù nel primo tempo passando in vantaggio con un bel diagonale di Montella. Meglio il Chievo visto all’opera nella ripresa che riesce finalmente a costruire qualche opportunità sotto porta e va vicino al pareggio con Stoian e Thereau. Le condizioni atmosferiche hanno influito sulla partita e il Chievo ha pagato il grande lavoro svolto nei giorni scorsi. Per la squadra di Salò la soddisfazione di aver arginato una squadra della massima serie.

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IN FORMA Domani il Milan

GIANCARLO TAVAN SAN ZENO DI MONTAGNA (Verona)

S Secondo test in due giorni per il Parma. Stavolta «soft», dopo il 3-3 di sabato con lo Slavia Praga. Gli emiliani hanno affrontato, in un triangolare dall’esito scontato, i padroni di casa del Levico e una rappresentativa del Memorial Barbieri, torneo organizzato dallo Csi di Parma. Non hanno partecipato, però, gli acciaccati Zaccardo, Biabiany e Santacroce oltre ad Amauri e Morrone. Parma in campo sempre con il 3-5-2 con la difesa mai impegnata e gli attaccanti tutti in gol. Prime reti «crociate» per Pabòn e Belfodil, coppia d’attacco della prima gara e soprattutto per Palladino (doppietta) e Pellè (tripletta) che hanno guidato l’attacco nella seconda partita. E dopo un weekend dove il Parma è sceso in campo due volte, con tanto di allenamenti mattutini, ecco che oggi Donadoni regala un

h

ro bisognerà mettere i club nella condizione di prevenire questi fenomeni, visto che sono vittime, eppure vengono penalizzati. La nostra posizione non cambia: la Samp non ha responsabilità in queste vicende e mi auguro che i nostri tesserati vengano fuori bene dai vari procedimenti giudiziari. Se qualcuno sgarra o ha sgarrato, saremo inflessibili. E se ci fossero altre società che, per comportamenti sleali, dovessero essere condannate, faremo valere i nostri diritti».

Stoian A suo agio da attaccante, i suoi spunti sono le cose migliori della partita

Cyril Théréau, 29 anni ANSA CHIEVO p.t. (4-3-1-2) Sorrentino; Sardo, Dainelli (dal 30' Morero), Farkas, Jokic; Vacek, Rigoni, Cofie (dal 30' Bentivoglio); Cruzado; Paloschi, Pellissier. CHIEVO s.t. (4-3-1-2) Sorrentino (dal 16' Viotti); Andreolli (dal 35' Bassoli), Papp, Cesar, Frey; Luciano, Guana, Hetemaj; Thereau; Stoian (dal 35' Ekuban), Di Michele. All. Di Carlo. FERALPI SALÓ (4-3-3) Gallinetta (dal 38' s.t. Gargallo); Caputo (dal 20' s.t. Tantardini), Leonarduzzi, Falasco (dal 35' s.t. Chizzolini), Cortellini; Milani, Castagnetti, Finocchio; Bracaletti (dal 23' s.t. Broli), Montella (dall'8' s.t. Corradi), Tarana (dal 20' s.t. Bentoglio). All. Remondina. ARBITRO Piccinini di Forlì.

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IN RITARDO

S Farkas Va in sofferenza contro le incursioni veloci dei giocatori della Feralpi Salò

DOMANI ore 17 GENOA-Rappr. Valtellina a Bormio (SO) ore 19 Schalke 04-MILAN a Gelsenkirchen (Germania) ore 20Como-INTER a Como 25 LUGLIO ore 17 ATALANTA-Renate a Clusone (BG) ore 17 PESCARA-Rappr. locale a Rivisondoli (AQ) ore 17 BOLOGNA A-BOLOGNA B ad Andalo (TN) ore 17.30 SIENA-LAZIO ad Auronzo di Cadore (BL) ore 17.30 CHIEVO-Cremonese a San Zeno di Montagna (VR) ore 18 triangolare PALERMO-Alto Adige (Prima divisione)-Maia Alta (Eccellenza) a Merano (BZ) ore 18 UDINESE-Portogruaro a Forni di Sotto (UD) ore 18 CAGLIARI-Top Serie D a Serramanna (VS) ore 20.30 CATANIA-Vicenza a Desenzano del Garda (BS) ore 00.30 Liverpool-ROMA a Boston (Usa)


LUNEDÌ 23 LUGLIO 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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RITIRI E MERCATO

Torino frenato Siena ok ai rigori Sfida equilibrata, il triangolare va ai toscani D’Ambrosio k.o.: stiramento a una coscia

IN FORMA

S D’Agostino (Siena) Calamita il gioco, smista il traffico in mezzo al campo: il più lucido anche a ridosso dell’area di rigore. Calci piazzati sempre pungenti

DAL NOSTRO INVIATO

FRANCESCO BRAMARDO SAPPADA (Belluno)

La differenza la fanno i calci di rigore: il Siena sbaglia con Del Grosso. Sansone e Di Cesare falliscono il bersaglio per il Torino. Per il resto assoluta parità tra Torino e Siena nel triangolare SportItalia. Pari senza sussulti tra granata e bianconeri, identico il punteggio (2-0) e l’andamento della gara di entrambe contro i sammarinesi de La Fiorita. Stanchezza Nell’ultimo giorno di Mattia Destro in bianconero, spettatore a bordo campo a seguire i compagni di squadra in attesa di notizie quest’oggi da Roma, Siena e Torino in 45’ non hanno regalato particolari emozioni. Le gambe imballate, non hanno dato seguito alla mente: imprecisi i granata davanti a Pegolo, in difficoltà la squadra di Cosmi per una mezz’ora nel frenare la spinta del Torino sulle ali con Sansone e Santana supportati alle spalle da Darmian e Masiello esterni alti. Il Siena, in affanno sugli esterni, ha provato a sfondare per vie centrali. Buona la prova di D’Agostino, regista di sostanza, che ha affiancato Valiani. L’ex Udinese è il tipo di giocatore che manca ancora al Torino. L’occasione da rete più nitida della gara al 41’: errore della difesa granata sul fuorigioco, Vergassola

h Ciclone Muriel

S

Rolando Bianchi, al centro, contrastato da Belmonte e Vergassola LAPRESSE

lancia Larrondo a tu per tu con Gillet, l’attaccante argentino evita con un tocco morbido il portiere granata ma sulla linea Glik salva in recupero. A fine gara soddisfatti sia Ventura che Cosmi per la risposta dei giocatori agli schemi, al lavoro tattico. I due allenatori sono inoltre accomunati dalla richiesta ai rispettivi «patron» di rinforzare il più velocemente possibile organici decisamente incompleti e scoperti nei vari reparti. Un solo infortunio nel triangolare, stiramento al retto femorale della coscia sinistra per il granata D’Ambrosio. © RIPRODUZIONE RISERVATA

TORINO-LA FIORITA 2-0 MARCATORI Verdi al 27’, Sgrigna al 47’.

DOPPIETTA PER MICCOLI

Dybala, che gol Palermo spento ma lui l’accende Giocate di alta classe per il giovane attaccante Squadra affaticata dal lavoro DAL NOSTRO INVIATO

FRANCESCO CARUSO MALLES (Bolzano)

E venne il giorno di Paulo Dybala. Arrivato appena 48 ore prima, con una sola giornata di allenamenti sulle gambe, la sua bravura è stata la lieta novella per i rosanero. L’attaccante argentino ha chiuso le marcature del Palermo con un pregevole pallonetto stretto fra 3 avversari e tocco sotto. Per il resto, la squadra di Sannino nella seconda uscita stagionale è risultata lenta e impacciata, risentendo della fatica di una settimana di allenamenti. Anche in questa circostanza, come nella prima amichevole, il tecnico opta per la doppia formazione, una per tempo: solo 3 elementi rimangono anche nella parte iniziale della ripresa, Bertolo (che ha giocato 66 minuti), Miccoli (75’) e Garcia rimasto fino alla fine. Fuori Viola, Ilicic, Mehmete (riposo precauzionale) e Lores Varela (acciaccato), oltre i soliti assenti per permessi vari. Avversari simili a quelli di giovedì, con in più 5 elementi del campionato Eccellenza. © RIPRODUZIONE RISERVATA

SELEZIONE VENOSTA–PALERMO 0-6 MARCATORI Miccoli al 6’, Vazquez all’11’, Miccoli al 15’, Vazquez al 42’ p.t.; Bertolo al 14’, Dybala al 39’ s.t. PALERMO p.t. (4-4-2) Ujkani; Labrin, Cetto, Milanovic, Garcia; Bertolo, Kurtic, Donati, Di Matteo; Vazquez, Miccoli. PALERMO s.t. (4-4-2) Benussi; Pisano, Munoz, Mantovani, Di Matteo; Bertolo (dal 21’ s.t. Zahavi), Barreto, Migliaccio, Brienza; Dybala, Miccoli. All. Sannino.

TORINO (4-2-4) L. Gomis; D’Ambrosio (dal 32’ Barbosa), Ferronetti, Migliorini, Masiello; De Feudis, Vives; Verdi, Diop, Sgrigna, Stevanovic. All. Ventura ARBITRO Marcolin di Schio.

Verdi (Torino) Gioca contro un avversario non irresistibile ma brilla sulla corsia: si inventa il gol e prova a imbeccare le punte

TORINO-SIENA 0-0 (2-4 dopo i rigori) TORINO (4-2-4) Gillet; Darmian, Glik, Di Cesare, Masiello (dal 42’ Barbosa); Gazzi, Basha; Sansone, Bianchi, Meggiorini, Santana. All. Ventura. SIENA (3-5-2) Pegolo; Belmonte, Contini, Terzi; Mannini, Vergassola, D’Agostino, Valiani, Del Grosso; Larrondo, Bogdani. All. Cosmi. ARBITRO Marcolin di Schio. SIENA-LA FIORITA 2-0 MARCATORI D’Agostino al 25’, Paolucci al 34’. SIENA (3-5-2) Farelli; Dellafiore, Paci, Terzi; Sestu, Parravicini, D’Agostino (dal 36’ Buchel), Coppola, Rubin; Paolucci, Giannetti. All. Cosmi. ARBITRO Del Toso di Maniago.

h Atalanta, Parra SETTE RETI AI DILETTANTI

IN FORMA

e l’Udinese va Altri 4 gol per il colombiano. Guidolin: «Ma a volte devo tirargli le orecchie» FRANCESCO VELLUZZI IMPONZO (Udine)

Il peso sulla bilancia di Luis Fernando Muriel non l’abbiamo controllato, ma abbiamo già capito il peso che l’attaccante colombiano può avere nel reparto offensivo dell’Udinese. Ieri ha rifilato altri quattro gol ai giovani della rappresentativa Friuli Venezia Giulia che si sommano ai quattro con l’Arta Cedarchis. Davanti a 1.500 tifosi entusiasti, Muriel ha colpito in tutti i modi: opportunista in area, efficace nel dribbling, preciso dal dischetto e fenomenale quando, al minuto 22, è partito quasi da metà campo seminando tre ragazzini in maglia blu e depositando in rete. Quattro tiri, quattro centri. Solo il portiere del secondo tempo, il diciottenne Davide Zwolf, è riuscito a compiere un miracolo che racconterà agli amici su un suo tiro. Eppure Francesco Guidolin continua a mandargli messaggi precisi: «Io non sono arrogante, ma deciso: prima delle vacanze gli avevo chiesto determinate cose, non le ha fatte. Un giocatore deve avere rispetto per il proprio fisico e il proprio corpo. Bisogna stargli dietro e tirargli ogni tanto le orecchie».

S

Fabrizio Miccoli, 33 anni

Doppietta del nuovo arrivato e Colantuono lo promuove Anche Denis segna su rigore GUIDO MACONI ROVETTA (Bergamo)

L’Atalanta scopre i guizzi di Parra e Pierpaolo Marino può cominciare a sorridere, pregustando già un nuovo colpo. I gol dell’argentino erano i più attesi e sono arrivati nel finale: appoggio di piatto sinistro e tuffo di testa. Non doveva giocare, ma alla fine si è preso applausi convinti pur essendo in ritardo di condizione. «In area si muove da attaccante vero» lo ha subito promosso Colantuono. Alla sagra del gol non poteva mancare Denis (su rigore, ma poteva segnarne altri tre) e hanno partecipato il giovane Mologni (bravo, come l’altro ’94 Nava), Bonaventura, Tiribocchi e Peluso. Sono piaciuti gli altri due nuovi: Matheu sembra sempre più a suo agio da terzino e ha preso anche una traversa con un sinistro a giro, Brivio quando scende pennella cross deliziosi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

ATALANTA-RAPPR. ALTA VAL SERIANA 7-0 MARCATORI Denis su rigore al 14’, Mologni al 23’ p.t.; Bonaventura all’8’, Tiribocchi al 20’, Parra al 34’ e 41’, Peluso al 43’ s.t. ATALANTA p.t. (4-4-1-1) Consigli; Matheu, Ferri, Manfredini, Bellini; Ferreira Pinto, Kone, Carmona, Mologni; Moralez; Denis. ATALANTA s.t. (4-4-2) Frezzolini; Raimondi, Lucchini, Peluso, Brivio; Nava, Cazzola, Minotti, Bonaventura; Tiribocchi, Parra. All. Colantuono.

Luis Muriel 21 anni, attaccante colombiano dell’Udinese. Ha già debuttato in A con la maglia del Lecce. Nell’ultima stagione ha segnato 7 gol

Partita Detto del nuovo potenziale fenomeno, l’Udinese ha risolto la pratica segnando ot-

to gol, ma sette nel primo tempo. È piaciuta l’intesa tra Fabbrini, svelto e concreto, e Muriel, è piaciuto Pasquale. Sarebbe un peccato non rinnovargli il contratto in scadenza nel 2013 e rischiare di farlo partire. Sulla fascia sinistra Giovanni ha un suo perché. Bene gli inserimenti e gli scambi degli interni.

PETRUSSI

Faraoni Nel secondo tempo si è

capito che Willians morde e non butta palloni, che Armero spreca meno, che Barreto, non impiegato, potrebbe far le valigie, che Faraoni deve ancora inserirsi anche se lui fiuta la chance: «Non rientravo nei piani di Stramaccioni e con l’Inter ho concordato di venire qui. Mi piace perché si gioca in modo offensivo. Io corro e non mi fermo mai». Oggi a Udine si presenta il nuovo stadio, nel pomeriggio si ricomincia ad Arta e mercoledì c’è il Portogruaro. Un test più impegnativo, poi sabato l’Atalanta. «E lì — dice Guidolin — comincerò a fare meno cambi». © RIPRODUZIONE RISERVATA

UDINESE-RAPPR. FVG 8-0 MARCATORI Fabbrini al 2’, Muriel al 3’, al 22’, al 35’ e al 39’, Pasquale al 5’, Badu al 45’ p.t. Pereyra al 13’ s.t. UDINESE p.t. (3-5-1-1) Brkic, Benatia, Coda, Domizzi; Basta, Allan, Badu, G. Silva, Pasquale; Fabbrini; Muriel. UDINESE s.t. (3-5-1-1) Pawloski; Angella, Danilo, Neuton; Faraoni, Maicosuel, Willians, Mazzarani, Armero; Pereyra; Muriel (dal 17’ Ighalo). All. Guidolin. ARBITRO Marini di Trieste.

h La Fiorentina

BUONE INDICAZIONI PER MONTELLA

IN FORMA

dà già spettacolo È festa argentina Dybala Il campioncino argentino segna il gol più bello della gara. Agevolato dalla maggiore freschezza rispetto ai compagni, regala numeri di classe.

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DAL NOSTRO INVIATO

h

IN FORMA

ai piedi di Ljajic ed El Hamdaoui S Parra Ha mostrato impegno, determinazione e buona visione di gioco. E vede la porta: 4 tiri, 2 gol e 2 parate del portiere. Ora deve crescere di condizione. German Denis, 30 anni

Due lampi del serbo con tiri da fuori area, il marocchino fa 5 reti e strappa applausi GIOVANNI SARDELLI MOENA (Trento)

I lampi di Ljajic nel primo tempo. Più i gol a raffica di El Hamdaoui nel secondo. I motivi d’interesse della seconda amichevole stagionale viola convergono tutti sulle prestazioni dei due attaccanti. Anche perché i quasi 500 tifosi presenti non hanno potuto assistere alle giocate di Jovetic, reduce da un affaticamento muscolare. Già oggi dovrebbe comunque tornare in gruppo. Tocca così a Ljajic partire titolare nel tridente d’attacco, con Seferovic punta centrale e il rientrante Cerci a destra. Nella turnazione per la fascia da capitano, l’onore ieri è toccato a Nastasic. Ljajic ha giocato una gara zeppa di impegno e gesti tecnici apprezzabili. Come le due reti, con altrettante conclusioni da fuori area. Nella ripresa spazio alla cinquina di El Hamdaoui, autore del gol più bello del pomeriggio con un pallonetto di esterno destro da oltre 25 metri. © RIPRODUZIONE RISERVATA

FIORENTINA–VIGONOVO 11-0 MARCATORI Ljajic al 6’ e 41’, Seferovic al 29’ p.t.: Roncaglia al 10’, El Hamdaoui al 15’, 16’, 21’, 44’ e 46’, Zohore 25’, Romulo 40’ s.t. FIORENTINA p.t. (4-3-3) Manfredini; Cassani, Felipe, Nastasic, Pasqual; Taddei, Olivera, Lazzari; Cerci, Seferovic, Ljajic. FIORENTINA s.t. (4-3-3) Lupatelli; Acosty, Roncaglia, Di Tacchio, Ashong; Romulo, Capezzi, Vargas; El Hamdaoui , Zohore, Gulin. All. Montella. ARBITRO Molinaroli di Verona.

S El Hamdaoui Segnare al Vigonovo non è difficile, farlo come lo ha fatto lui decisamente di più. Otto gol nelle prime due uscite per iniziare con il piede giusto. Adem Ljajic, 20 anni


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 23 LUGLIO 2012

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MERCATO

La legione straniera Abero 22, Uruguay Viene dal Nacional, mancino potente, il Bologna ci punta tanto

Allan 21, Brasile Mediano di quantità e corsa, l’Udinese l’ha preso dal Vasco a circa 3 milioni

Anselmo 23, Brasile Sorpresa Genoa targata Lo Monaco: proprietà Palmeiras, era al Sao Caetano

Avelar 23, Brasile Terzino sinistro, il Cagliari l’ha preso dopo una lunga trattativa dagli ucraini del Karpaty

Bajza 21, Slovacchia Investimento del Parma, arriva dal Dubnica e potrebbe essere girato in B

Bjarnason 24, Islanda Scommessa del Pescara a centrocampo: allo Standard Liegi aveva fatto bene

Bumba 18, Romania Mancino, jolly di centrocampo e difesa che la Roma ha scoperto al Targu Mures

Castro 23, Argentina Esterno o trequartista, dal Racing l’ultimo argentino del Catania

Celik 22, Svezia Punta esterna, molto mobile, già passato per i Rangers: al Pescara può fare bene

Cosic 19, Serbia Centrale scuola Stella Rossa, era al Cska Mosca: altro investimento del Pescara

Dodò 20, Brasile Si ispira a R. Carlos, viene da un lungo stop: ex Corinthians, la mancina della Roma è sua

Ederson 26, Brasile Trequartista di lungo corso europeo col Lione, la Lazio lo puntava da tempo

El Hamdaoui 27, Olanda Pareva un top player, poi l’Ajax l’ha fermato: se la Fiorentina lo rimette a lucido, può stupire

Farkas 27, Slovacchia Alto e veloce, al Vaslui faceva coppia con Papp che ora ritrova al Chievo

Gabriel 19, Brasile Dal Cruzeiro, portiere dell’U20 brasiliana, il Milan ci ha puntato senza esitare

Hegazy 21, Egitto La Fiorentina lo aveva bloccato da tempo: dicono sia il Nesta d’Egitto...

Heurtaux 24, Francia Centrale che sa pure segnare: se l’Udinese ci ha visto lungo come con Benatia...

Lucca 18, Brasile Regista davanti alla difesa, dalle giovanili dell’Internacional: la Roma pensa al futuro

MacEachen 20, Uruguay Stellina del Penarol, centrale mobile e tosto: a Parma può crescere ancora

Maicosuel 26, Brasile Trequartista duro, sorpresa dell’Udinese che ha investito per prenderlo dal Botafogo

Martinez 24, Argentina Un duro in difesa, veloce e duttile: il Genoa l’ha pagato 2 milioni al Racing

Ninis 22, Grecia Dicevano fosse il Messi greco, se ha un decimo del talento il Parma ha fatto il colpo

Papp 23, Romania Un gigante, se si ambienta in A può esplodere: bel colpo del Chievo dal Vaslui

Parra 27, Argentina Sa fare gol, già maturo: arriva dall’Independiente, l’Atalanta va sul sicuro

Pawlowski 19, Polonia Sulla scia di Handanovic e Brkic, altro gigante pescato dall’Udinese al Lechia Gdansk

Pogba 19, Francia Dicono sia il nuovo Vieira, la Juve l’ha strappato al Manchester United

Quintero 19, Colombia Dopo Verratti, il Pescara prende lui: viene dall’Envigado, il talento c’è, serve tempo...

Rios 29, Uruguay Mediano tutto grinta, pallino del Palermo, pilastro in nazionale. Era a Tijuana

Riverola 21, Spagna Giocava in regia nel Barcellona B, era a scadenza: buona idea del Bologna

Roncaglia 25, Argentina Difensore svelto di gambe e testa, dal Boca: Fiorentina sul sicuro

Sosa 18, Uruguay Centravantino che pare somigli a Cavani: lo voleva il Napoli, ha sprintato il Palermo

Tozser 27, Ungheria Mediano esperto, nazionale: al Genoa può fare legna all’occorrenza

Traoré 27, Mali Bel campionato in mediana al Nancy, polmoni e tiro, il Milan l’ha preso a costo zero

Vanzo 18, Belgio Trequartista col fisico da centravanti, era in prova al Chievo e poi l’ha preso il Parma

Velazquez 22, Argentina Lo chiamano La vespa, sa infastidire le punte: il Genoa ci punta tanto

Willians 26, Brasile «Pitbull», il soprannome dice tutto. Ex Flamengo, darà una bella mano all’Udinese

Investimenti giovani Sono 39 i nomi nuovi Acquisti esteri in calo rispetto al 2011: siamo al 38% In attesa delle big, si pesca soprattutto in Sudamerica GIULIO DI FEO

La crisi ti porta a vendere oggi, ma anche a seminare per poi farlo domani. E soprattutto a pensarci bene, specie quando si fa la spesa oltreconfine. L’anno scorso, di questi tempi, i nuovi stranieri della serie A erano di più (45) e proponevano nomi decisamente stuzzicanti (Bojan, Cissé, Klose, Alvarez). Quest’anno siamo a 39 e cala anche la percentuale sul totale dei nuovi acquisti (38% contro il 40% del 2011-12), ma non per questo il trend si inverte. Rallenta semmai, anche perché all’appello del mercato internazionale mancano le grandi, per motivi diversi. Le big Spulciando tra gli affari

fatti di Milan, Inter e Juve, il nome che più salta all’occhio è quello di Paul Pogba, quercia di centrocampo francese classe 1993. Era in scadenza di contratto con il Manchester United, a Ferguson avrebbe fatto piacere farlo rinnovare ma alla fine ha ceduto: i bianconeri hanno anticipato la concorrenza e ci hanno messo le mani su per un milioncino circa. Resta però pur sempre un ragazzo, e per il resto la Juve ha fatto tanto mercato interno, come le altre. Il Milan da fuori ha incassato una tombola, nell’altra casel-

la invece ci sono un buon mediano preso da svincolato (Traoré) e un portiere di prospettiva che però finora è a zero partite di calcio pro (Gabriel). Pure l’Inter fa circolare moneta in Italia, anche se l’impressione è che qualche colpo esotico arriverà. La Roma invece si conferma esterofila: il ds Sabatini è uno che ha sempre amato pescare in Sudamerica e stupire. L’anno scorso con Lamela è andato sul sicuro, stavolta scommette qualcosa con Castan, centralone del Corinthians, e Dodò, esterno sinistro che viene da un brutto infortunio ma sa spingere e crossare. Intercontinentali

Altro trend sulla scia dell’anno scorso: fare affari in Sudamerica piace parecchio. Un po’ perché le italiane non hanno più l’appeal tecnico ed economico di una volta sul mercato europeo, un po’ perché, specie a medio livello, a sbloccare le trattative intercontinentali è l’inserimento di una clausola che prevede una percentuale sulla vendita futura a favore di chi cede. Una formula che piace sia ai club, che intanto incassano e poi magari beccano il resto, e anche ai giocatori che accettano la destinazione

Dybala 18, Argentina Lo volevano tutti, il Palermo ha messo il turbo. Forse non subito, ma esploderà

Castan 25, Brasile Centrale tosto e con piedi discreti, alla Roma dovrebbe prendere il posto di Kjaer

Pabon 24, Colombia «Memin» va veloce, segna, fa magie: al Parma dall’Atletico uno da showtime

come rampa di lancio per il futuro. Affari alla ricerca di plusvalenze, insomma, arte in cui l’Udinese è maestra da tempo. Quest’anno grazie a uno scouting capillare come pochi ha anticipato una vasta concorrenza per il mediano del Flamengo Willians, detto «Pitbull» e soprattutto ha puntato sul trequartista Maicosuel, che ha colpi importanti ma non era andato benissimo nella sua precedente esperienza europea all’Hoffenheim. Un rapido conto: oltre il 60% dei nuovi stranieri è sudamericano, e spicca la colonia brasiliana: sono 10, ma ne arriveranno altri... Novità Il colpo dall’estero piace, anche perché accende l’immaginario della gente. Specie per i sudamericani che si portano dietro quel vasto campionario di soprannomi che poi ci si ricorda. Il Palermo per esempio ne ha preso uno che sotto questo punto di vista fa scopa con Abel Hernandez: Dybala è La Joya come lui, viene dall’Instituto Cordoba (B argentina), è giovane e va smaliziato ma va forte come un treno. Altro velocista mica da ridere è Pabon, che il Parma ha preso a 4 milioni dall’Atletico Nacional. Altri nomi da segnarsi? Abero, mancino potente del Bologna; Quintero, che senza fretta il Pescara vuole impostare da nuovo Verratti; El Hamdaoui, da oltre un anno fermo per dissidi interni con l’Ajax e che ora prova a rilanciarsi forte a Firenze (il talento c’è). E poi una discreta infornata di centrali: Velazquez e Martinez (Genoa), Papp (Chievo), MacEachen (Atalanta). In attesa delle grandi, un po’ di materiale in prospettiva c’è. © RIPRODUZIONE RISERVATA

4 Roma: Piris I PROSSIMI

I NUMERI

10

brasiliani, la colonia più numerosa tra i nuovi arrivi in Serie A

0

over 30: dall’estero per adesso si pescano i giovani

7

reti per Dorlan Pabon con l’Atletico Nacional nella scorsa Libertadores, di cui è stato una delle rivelazioni

5

acquisti dall’estero per l’Udinese, che si conferma il team più esterofilo della Serie A

è a un passo Ora arrivano Milan e Juve E i prossimi? Arrivano, eccome se arrivano. Il primo sarà Ivan Piris, terzino destro paraguaiano del San Paolo che ha praticamente chiuso con la Roma. Poi ci sono i top player, perché anche ad alte latitudini il colpo straniero è sempre in canna: la Juve punta Van Persie, il Milan segue Leandro Damiao, Dzeko e Tevez con Yanga-Mbiwa in arrivo, l’Inter sogna sempre Lucas e ha tante idee da oltreconfine per la fascia destra. Le altre Anche a medio livello, si tratta in inglese. L’Atalanta, nell’affare Gabbiadini, avrà l’esterno d’attacco australiano Troisi. L’Udinese a sinistra punta il francese Brahimi e valuta la punta Falkenburg (AZ). Il Siena vuole rimpolpare la difesa col portoghese Neto. La Samp pensa a riportare in Italia l’ex Palermo Kasami. Tentazioni d’attacco per la Lazio: Mayuka (Young Boys) e Bienvenu (Fenerbahçe), mentre dietro dallo Sporting sta per arrivare Xandao. Anche la Fiorentina sogna, ma un regista: Biglia (Anderlecht) pare irraggiungibile, si può fare per Elm (AZ). Se cede Antenucci, il Catania prende uno tra Melazzi (Danubio) e Ferreira (Banfield). Ma la spesa vera la farà il Pescara: in avanti vicini Weiss (Man. City) e Rosenberg (Werder), dietro piacciono Perquis (Sochaux) e Uvini (San Paolo). Mica male. © RIPRODUZIONE RISERVATA


LUNEDÌ 23 LUGLIO 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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MERCATO

Rigoni al Chievo Lazio-Xandao: la firma è vicina Atalanta, c’è Stendardo. Campagnolo-Siena: affare fatto. Il Bologna tra Escudé e Natali CALVI-DI FEO-RUSSO

Il Torino pigia sull’acceleratore per dare forma alla squadra da consegnare a Ventura. Già oggi Cairo proverà a riallacciare con Marotta la trattativa per Pazienza. Legato alla Juve sino al 2014, il centrocampista dovrebbe essere acquistato a titolo definitivo; invece, il Torino vorrebbe prenderlo in prestito con diritto di riscatto. E’ Tissone l’alternativa a Pazienza, che resta nel mirino di Samp e Fiorentina. Inoltre, il Torino accelera con l’Udinese per Barreto e l’esterno sinistro Pasquale. Piace pure Marchese, soprattutto se col Catania si potesse aprire un fronte per Almiron, magari inserendo Bianchi in parziale contropartita. Mosse Lazio e Chievo Nelle pros-

sime ore Sartori e Tare parleranno del trasferimento di Alfaro dalla Lazio al Chievo, pronto a prelevare l’attaccante con la formula del prestito con diritto di riscatto. Ore decisive intanto per Xandao. Il club di Lotito ha di fatto raggiunto l’accordo con il giocatore, ma non con il Desportivo Brasil: la differenza, però, è minima (meno di un milione). Accordo vicino. Prendendo Alfaro, il Chievo potrebbe cedere Moscardelli, seguito dal Bologna, che in mezzo pensa a Migliaccio, nel mirino pure della Samp. Marco Rigoni oggi sarà del Chievo, farà le visite e firmerà.

Marco Rigoni, 32 anni, 11 gol in Serie A nell’ultimo anno col Novara FORTE Punto Bologna I rossoblù aspettano per stasera, al massimo domani, una risposta dal Siviglia per il difensore Escudé. Se non arriva, si va dritti sullo svincolato Natali. Paponi intanto si è allenato qualche giorno col Beveren: ha convinto, ma il club belga lo vuole in prestito e chiede agli emiliani una partecipazione sull’ingaggio. Altre trattative Perinetti (Palermo) è a Londra per far firmare il contratto ad Arevalo Rios, che si trova in Inghilterra con la nazionale uruguagia. I rosanero sono interessati anche a Arias, difensore del Defensor Sporting. Il Siena spinge per il centrale Neto (Nacional) e non

molla Caldirola. Intanto ha chiuso per il portiere Campagnolo e segue Emiliano Albin, terzino destro del Penarol. Il Genoa prova il pressing su Rosi della Roma. Domani è il giorno di Viviano alla Fiorentina: l’affare potrà sbloccarsi dopo l’ennesimo contatto Inter-Palermo; in mezzo attenzione viola puntata su Elm e Biglia, pausa di riflessione invece su Poli. L’Atalanta sta per definire per Stendardo: proposto un triennale. Il Catania ha sondato la Roma per Nico Lopez. Due ’95 per il Napoli: Lasicki, difensore polacco del Zaglebie Lubin, e Appiah, centrocampista ghanese dell’Amidaus FC. © RIPRODUZIONE RISERVATA

le trattative delle venti di

ATALANTA

BOLOGNA

ALLENATORE Colantuono (c) ARRIVI Kone (c, Pescara FP), Almici (d, Gubbio FP), Ardemagni (a, Modena FP), Radovanovic (c, Novara FP), Brivio (d, Lecce), Matheu (d) e Parra (a, Independiente) PARTENZE Stendardo (d, Lazio FP), Brighi (c, Torino), Polito (p), Doni (c) e Mutarelli (c, f.c.), Carrozza (c, Verona) OBIETTIVI Migliaccio (c, Palermo), Sardo (d, Chievo), Longo (a, Inter), Troisi (a, Kayserispor), Natali (d, Fiorentina), Fernandez (d, Napoli), Stendardo (d, Lazio)

ALLENATORE Pioli (c) ARRIVI Riverola (c, Barcellona), Pasquato (a, Torino), Carvalho (d, Genoa), Curci (p, Roma), Abero (a, Nacional Montevideo), Motta (d, Catania) PARTENZE Rubin (d, Siena), Vitale (d, Napoli FP), Raggi (d, Monaco), Di Vaio (a, Montreal), Belfodil (a, Parma), Loria (d, f.c.), Gillet (p, Torino), Mudingayi (c, Inter). OBIETTIVI Guarente (c, Siviglia), Gabbiadini (a, Atalanta), Gomez (a, Verona). Escudé (d, Siviglia), Migliaccio (c, Palermo), Natali (d, Fiorentina)

CAGLIARI

CATANIA

CHIEVO

ALLENATORE Ficcadenti (c) ARRIVI Sau (a, Juve Stabia FP), Ragatzu (a, Gubbio FP), Rossettini (d, Siena), Camilleri (d, Feralpi Salò), Avelar (d, Karpaty) PARTENZE Canini (d, Genoa) OBIETTIVI Battaglia (c, Huracan), Migliore (d, Crotone), Rigione (d, Inter), Giorgi (c, Siena), Barillà (c, Reggina)

ALL. Maran (n) ARRIVI Alvarez (c, Saragozza FP), Andujar (p, Estudiantes FP), Antenucci (a, Torino), Keko (c), Moretti (c) e Sciacca (c, Grosseto, FP), Martinho (c, Cesena FP), Morimoto (a, Novara), Salifu (c, Fiorentina), Frison (p, Vicenza), Castro (a, Racing) PARTENZE Seymour (c, Genoa FP), Ebagua (a, Varese), Motta (d, Juve FP), Carrizo (p, Lazio FP), Kosicky (p, Novara), Suazo (a) e Campagnolo (p, Siena) OBIETTIVI De Luca (a, Varese), Antei (d, Grosseto), Melazzi (a, Danubio), Ferreyra (a, Banfield)

ALLENATORE Di Carlo (c) ARRIVI Guana (c, Cesena), Rigoni (c, Novara) Bentivoglio (c, Padova FP), De Falco (c, Bari FP), Farias (a, Nocerina FP), Fatic (d) e Gallozzi (c, Empoli FP), Granoche (a, Varese FP), Papp (d) e Farkas (d, Vaslui), Cofie (c, Sassuolo), Di Michele (a, Lecce), Stoian (c, Bari), PARTENZE Gulan (d, Fiorentina FP), Dainelli (d, Genoa FP), Sammarco (c, Samp FP), Acerbi (d, Milan), Mandelli (d, f. c.), Uribe (a, Atl. Nacional), Bradley (c, Roma) OBIETTIVI Caracciolo (a) Greco (c, Roma), De Luca (a, Varese), Alfaro (a, Lazio)

FIORENTINA

GENOA

INTER

ALLENATORE Montella (n) ARRIVI Seferovic (a, Lecce), Hegazy (d, Ismaily), El Hamdaoui (a, Ajax), Roncaglia (d, Boca Jrs),Cuadrado (c, Lecce), Lupatelli (p, Genoa) PARTENZE Salifu (c, Catania), Montolivo (c) e Pazzagli (p, Milan), Amauri (a, Parma), Agyei (c, J. Stabia), Matos (a, Bahia), Kharja (c, El Arabi), Kroldrup (d), Natali (d) e Marchionni (c, f.c.), Gamberini (d) e Behrami (c, Napoli), De Silvestri (d, Samp) OBIETTIVI Viviano (p) e Della Rocca (c, Palermo)

ALL. De Canio (c) ARRIVI Seymour (c, Catania FP), Dainelli (d, Chievo), Immobile (a, Pescara), Perin (p) e Lazarevic (c, Padova), Polenta (d, Bari), Rennella (a), Von Bergen (d, Cesena), Polo (a, Univ.), Toszer (c, Genk), Anselmo (c, Palmeiras), M. Martinez (d, Racing), Velazquez (d, Independ.), Canini (d, Cagliari), Bertolacci (c, Lecce) PARTENZE Palacio (a, Inter), Constant (c, Milan), Sculli (a, Lazio), Belluschi (c, Porto FP), Lupatelli (p, Fiorentina) OBIETTIVI Barrientos (a, Catania), Borriello (a, Juventus), Rosi (c, Roma)

ALL. Stramaccioni (c) ARRIVI Coutinho (a, Espanyol FP), Jonathan (c) e Mariga (c, Parma FP), Palacio (a, Genoa), Donati (d, Padova FP), Handanovic (p, Udinese), Silvestre (d, Palermo), Mudingayi (c, Bologna), PARTENZE Zarate (a, Lazio FP), Palombo (c) e Poli (c, Samp FP), Lucio (d, Juve), Forlan (a, Internacional), Faraoni (c, Udinese) Cordoba (d) e Orlandoni (p, f.c.) OBIETTIVI Lucas (a, San Paolo), Debuchy (d, Lilla), Cissokho (d, Lione), Fernando (c, Porto)

JUVENTUS

LAZIO

MILAN

ALL. Conte (c) ARRIVI Iaquinta (a) e Martinez (c, Cesena FP), Pazienza (c, Udinese FP), Asamoah (c) e Isla (c, Udinese), Giovinco (a, Parma), Leali (p, Brescia), Pogba (c, Manchester United), Lucio (d, Inter) PARTENZE Borriello (a, Roma FP), Chibsah (c, Parma), Elia (c, Werder), Manninger (p), Grosso (d) e Del Piero (a, f.c.), Estigarribia (c, Desp. Maldonado) OBIETTIVI Armero (c, Udinese), Suarez (a, Liverpool), Van Persie (a, Arsenal), Destro (a, Siena), Jovetic (a, Fiorentina)

ALLENATORE Petkovic (n) ARRIVI Stendardo (d, Atalanta FP), Carrizo (p, Catania FP), Sculli (a, Genoa FP), Zarate (a, Inter FP), Cavanda (d, Bari FP), Floccari (a, Parma FP), Foggia (c, Samp FP), Ederson (c, Lione) PARTENZE Del Nero (c), Artipoli (d) e Makinwa (a, f.c.) OBIETTIVI Hetemaj (c, Chievo), Balzaretti (d, Palermo), Mayuka (a. Young B.), Guidetti (a. Man.City), Xandao (d, Sporting Lisbona), Poulsen (d, Az Alkmaar), Caceres (d, Maiorca)

ALL. Allegri (c) ARRIVI Didac (d, Espanyol), Taiwo (d, Qpr), Gabriel (p, Cruzeiro), Acerbi (d, Chievo), Pazzagli (p) e Montolivo (c, Fiorentina), Constant (c, Genoa), Traoré (c, Nancy) PART. M. Lopez (a, Samp), Seedorf (c, Botafogo), Nesta (d, Montreal), Gattuso (c, Sion), Van Bommel (c, Psv), Aquilani (c, Liverpool), Roma (p), Zambrotta (d) e Inzaghi (a, f.c.), Thiago Silva (d) e Ibra (a, Psg) OBIETTIVI Tevez e Dzeko (a, Man. City), Damiao (a, Internacional), Rolando (d, Porto), Matri (a, Juve), Yanga Mbiwa (d, Montpellier), Alex (d, Psg)

NAPOLI

PALERMO

PARMA

ALLENATORE Mazzarri (c) ARRIVI Insigne (a, Pescara FP), Rinaudo (d, Novara FP), Vitale (d, Bologna FP), Bariti (c, Vicenza), Gamberini (d) e Behrami (c, Fiorentina) PARTENZE Lavezzi (a, Psg), Fideleff (d, Parma), OBIETTIVI Miranda (d, Atletico Madrid), Benatia (d) e Armero (c, Udinese), Cissokho (d, Lione), Ocampos (a, River Plate), Uvini (d, San Paolo), Palombo (c, Inter), Balzaretti (d, Palermo)

ALLENATORE Sannino (n) ARRIVI Benussi (p, Torino FP), Cetto (d, Lilla FP), Di Matteo (c, Lecce FP), Garcia (d, Novara FP), Kurtic (c, Varese FP), Simon (c, Bari FP), N. Viola (c, Reggina), Brienza (c, Siena), Dybala (a, Inst. Cordoba), Morganella (d) e Ujkani (p, Novara), S. Sosa (a, Cerro Largo), Rios (c, Chivas) PARTENZE Aguirregaray (d, Montevideo Wanderers), Silvestre (d, Inter), Bacinovic (c, Verona) OBIETTIVI Giorgi (c, Siena), Pozzi (a, Sampdoria),

ALLENATORE Donadoni (c) ARRIVI Pellé (a, FP), Ninis (c, Panathinaikos), Portin (d, Padova FP), Pigliacelli (p, Roma), MacEachen (d, Penarol), Bajza (p, Dubnica), Amauri (a, Fiorentina), Chibsah (c, Juve), Belfodil (a, Bologna), Vanzo (c, Tubize), Pabon (a, A.Nacional), Parolo (c, Cesena), Fideleff (d, Napoli), Acquah (c, Palermo) PARTENZE Jonathan (c) e Mariga (c, Inter FP), Okaka (a, Roma FP), Floccari (a, Lazio FP), Ferrario (d, Lecce FP), Feltscher (d, Padova), Pereira (c, Roda), Giovinco (a, Juve), Valiani (c, Siena) OBIETTIVI Mastriani (a, Cerro)

PESCARA

ROMA

SAMPDORIA

ALLENATORE Stroppa (n) ARRIVI Abbruscato (a, Vicenza), Cosic (d, Stella R.), Bjarnason (c, St. Liegi), Chiaretti (a, Taranto), Colucci (c, Cesena), Quintero (c, Envigado), Celik (a, Gais) PARTENZE Kone (c, Atalanta FP), Immobile (a, Genoa FP), Insigne (a, Napoli FP), Sansovini (a, Spezia), Ariatti (c) e Nicco (c, f.c.), Gessa (c, Cesena), Verratti (c, Psg) OBIETTIVI Benassi (p, Lecce), Kozak (a, Lazio), Modesto (d, Parma), Carrizo (p, Catania), Rosenberg (a, Werder), Weiss (c, Man. City), Perquis (d, Sochaux), Jonathas (a, Brescia), Foggia (c, Samp)

ALL. Zeman (n) ARRIVI Borriello (a, Juve FP), Okaka (a, Parma FP), Julio Sergio (p, Lecce FP), Florenzi (c, Crotone FP), Guberti (c, Torino FP), Pizarro (c, Man. City), Dodò (d) e Castan (d, Corinthians), Tachtsidis (c, Verona), Svedkauskas (p, Fiorentina), Bumba (c, T. Mures), Bradley (c, Chievo), Yamnaine (d, Parma) PART. Cicinho (d, Recife), Kjaer (d, Wolfsburg), Cassetti (d, f.c.), Gago (c, Valencia), Antunes (d, Pacos), Viviani (c, Padova), Borini (a, Liverpool), Juan (d, Internacional), Greco (c, Olympiakos), Simplicio (c, f.c.) Curci (p, Bologna) OBIETTIVI Destro (a, Siena), Jung (d, Eintracht), Piris (d, S. Paolo)

ALL. Ferrara (n) ARRIVI Sammarco (c, Chievo FP), Palombo (c) e Poli (c, Inter FP), Cacciatore (d, Varese FP), Maxi Lopez (a, Milan), Maccarone (a, Empoli FP), Piovaccari (a, Brescia FP), De Silvestri (d, Fiorentina) PARTENZE Foggia (c, Lazio FP), Pellé (a, Parma), Fornaroli (a, Panathinaikos) OBIETTIVI Gonzalez (a, Siena), Livaja (a, Cesena), Migliaccio (c, Palermo), Estigarribia (c), Bouy (c) e Pazienza (c, Juve), Jonathan (c, Parma), Kasami (c, Fulham)

SIENA

TORINO

UDINESE

ALLENATORE Cosmi (n) ARRIVI Dellafiore (d) e Paci (d, Novara), Rubin (d, Bologna), Valiani (a, Parma), Campagnolo (p, Catania) PARTENZE Brkic (p, Udinese FP), Giorgi (c, Novara FP), Rossettini (d, Cagliari), Brienza (c, Palermo), A. Rossi (d, Cesena), Codrea (c, fine contratto), Gazzi (c, Torino) OBIETTIVI Polenta (d, Genoa), Eramo (c, Crotone), Scapuzzi (a, City), Caldirola (d, Brescia), Ragusa (a, Reggina), Carrozzieri (d, Lecce), Neto (d, Nacional Madeira)

ALL. Ventura (c) ARRIVI Gillet (p, Bologna), Gorobsov (c. Timisoara), Brighi (c, Atalanta), Migliorini (d, Chieti), Sansone (a, Sassuolo), Santana (c, Cesena), Gazzi (c, Siena), Ferronetti (d, Udinese) PART. Iori (c, Cesena), Oduamadi (a, Varese), Benussi (p, Palermo), Coppola (p. Milan), Pasquato (a, Bologna), Guberti (c, Roma), Surraco (c, Udinese), Antenucci (a, Catania), Morello (p), Zavagno (d), Pratali (d) e Gasbarroni (c, f.c.) OBIETTIVI Pazienza (c, Juve), Antenucci (a, Catania), Tissone (c, Maiorca), Floccari (a, Parma), Pozzi (a, Samp), Kozak (a, Lazio), Marchese (d, Catania), Terranova (d, Sassuolo)

ALL. Guidolin (c) ARRIVI Silva (d, Novara FP), Angella (d, Reggina FP), Brkic (p, Siena FP), Cuadrado (c), Muriel (a) e Obodo (c, Lecce FP), Faraoni (d, Inter), Forestieri (a, Bari FP), Mazzarani (c, Novara FP), Pawlowski (p, Lechia D.), Allan (c, Vasco G.), Willians (c, Flamengo), Heurtaux (d, Caen), Maicosuel (c, Botafogo) PART. Pazienza (c, FP), Asamoah (c) e Isla (c, Juve), Floro Flores (a) e Torje (c, Granada), Handanovic (p, Inter), Ferronetti (d, Torino) OBIETTIVI Jonathas (a, Brescia), Falkenburg (a, AZ), Brahimi (c, Rennes), Frei (c, Basilea)

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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CALCIOSCOMMESSE LA DIFESA IL PRESIDENTE DEL GENOA NON HA DUBBI SULL’INNOCENZA DELL’ARGENTINO CEDUTO ALL’INTER: «SONO CHIACCHIERE DA BAR» e non bastano certo due giorni rilassanti trascorsi alle Terme dei Bagni nuovi di Bormio, né gli applausi sinceri ricevuti prima dell’amichevole contro la Bormiese o la prova convincente della squadra con gli spunti di classe di Immobile, Jorquera e Ze eduardo, per cancellare i segni lasciati da accuse pesanti. «Rodrigo – spiega ancora un Preziosi seccato - è una persona pulita, un ragazzo splendido e pure un vincente. Ricordo che ogni volta che lo vedevo mi diceva: Presi dobbiamo vincere, vedrà che vinciamo. Lui è uno così, non commetterebbe dei reati. Ora mi chiama il suo procuratore e me lo descrive incredulo e disperato, piange perché legge i giornali e si sente accusato ingiustamente. Io so cosa si prova a essere messi in piazza in quel modo, ma non posso fare niente per tranquillizzarlo se non dirgli che tutto si chiarirà e risolverà presto».

«Se squalificano Palacio me lo riprendo» Preziosi sicuro: «Solo chi non lo conosce può pensare che sia coinvolto» DAL NOSTRO INVIATO

ALESSIO DA RONCH BORMIO (Sondrio)

«Solo chi non conosce Palacio può pensare che possa aver complottato per perdere un derby. Io sono così certo della sua innocenza che posso annunciarvi una cosa: se arrivasse davvero una squalifica pesante per lui sarei pronto a riprenderlo al Genoa e restituirei a Moratti i dieci milioni che è stato pagato dall’Inter. Io non potrei fa-

re come se nulla fosse, non tiro fregature. So peraltro che non succederà, perché quella combine non c’è mai stata, sono solo chiacchiere da bar, riportate da personaggi che non hanno alcuna credibilità. Un tifoso che tira in ballo il giocatore parlando al telefono. Non si possono infangare le persone così, ci vogliono prove serie». Rossoblù nel mirino Enrico Pre-

ziosi è un po’ come un padre di famiglia per i giocatori che sono passati dal Genoa, figurarsi come il presidente del Grifone vive i problemi di chi ha fatto tanto per il club rossoblù, realizzando 19 gol fondamentali per la salvezza nell’ultimo campionato. Le vicende giudiziarie riguardanti il derby di due stagioni fa, quello giocato l’8 maggio 2011 e deciso da una rete di Boselli che costò la retrocessio-

ne alla Sampdoria, sono un’onda lunga che non lascia pace. Gli unici indagati, tra l’altro sono ex rossoblù, giocatori che hanno lasciato ricordi importanti e si sono portati via tanta stima. Milanetto è ora al Padova, Dainelli al Chievo, Criscito allo Zenit, Palacio è stato il colpo di mercato dell’Inter, ma in casa rossoblù la storia fa male, viene vissuta come una persecuzione nei confronti di chi ha vestito e veste quei colori. Il direttore generale Lo Monaco, anche lui appena arrivato, si chiede come mai nel mezzo del ciclone siano finiti sono personaggi legati al Genoa e nessuno dell’eventuale controparte blucerchiata. Pianto disperato La rabbia e

l’amarezza che vanno accumulandosi giorno dopo giorno tendono i nervi di Enrico Preziosi

Enrico Preziosi, 64 anni ANSA

Rodrigo Palacio, 30 anni LAPRESSE

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Deferimenti in arrivo: ansia Conte Tutti gli scenari possibili per il tecnico della Juve: dal proscioglimento al processo per illecito

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FRANCESCO CENITI

Ci siamo. Tra domani e mercoledì la Procura federale tirerà le somme dopo mesi di audizioni, rendendo noti i deferimenti relativi agli atti di Cremona e Bari. L’elenco è molto lungo, ma di sicuro il nome più importante è quello di Antonio Conte che aspetta di sapere se la sua difesa ha fatto presa sugli 007 di Palazzi. Non è un particolare da poco, considerando che l’11 agosto è in programma la Supercoppa a Pechino (si sfidano Juve e Napoli): quella data potrebbe diventare uno spartiacque per il futuro del tecnico bianconero. Cerchiamo di capire quali sono tutti gli scenari possibili.

ULTIMA CHIAMATA La procura federale negli ultimi mesi ha condotto un lavoro notevole per permettere lo svolgimento dei processi in tempo per l’inizio dei campionato. Il calendario delle audizioni prevede ora un solo appuntamento, ma in teoria sono sempre possibili nuove convocazioni.

Proscioglimento È naturalmente l’ipotesi più favorevole a Conte: la Procura federale decide di non dare seguito alle accuse di Carobbio su Novara-Siena («durante la riunione

S Mercoledì Stefano Marchetti (direttore sportivo Cittadella)

Ipotesi «pareggio»: solo omessa denuncia patteggiata con 3-4 mesi di squalifica tecnica l’allenatore ci disse che c’era un accordo per il pari») e AlbinoLeffe-Siena («fummo tutti d’accordo, giocatori e staff tecnico, a lasciare la gara agli avversari»). Sarebbe un successo totale degli avvocati: avrebbero convinto in toto Palazzi della innocenza del loro assistito e quindi della non credibilità, almeno in questo caso, del pentito Carobbio. Deferimento e omessa denuncia

Uno scenario da possibile «pareggio». La Procura decide di non procedere su Novara-Siena, facendo proprie le osservazioni prodotte dalla difesa (la versione cambiata da Carobbio al terzo interrogatorio, le incongruenze nel racconto, il risentimento personale per la lite tra mogli, le 23 testimonianze contrarie al pentito sulla riunione tecnica), ma deferisce Conte per omessa denuncia. Lo potrebbe fare su Albino-

Leffe-Siena, per via delle ammissioni fatte dai giocatori dei lombardi che hanno confermato la versione di Carobbio, l’accordo sul risultato e il ruolo di Stellini (il tecnico bianconero ha spiegato nell’audizione come il contatto preso dal suo vice con Carobbio fosse avvenuto a sua insaputa e serviva comunque per evitare vendette dopo la rissa dell’andata) che aveva negato tutto nell’interrogatorio dello scorso marzo. Gli 007 federali, insomma, non considererebbero credibile che Conte non sapesse. Ma l’omessa denuncia potrebbe anche essere doppia: l’accusa in questo caso farebbe lo stesso ragionamento anche per Siena-Varese, dove Carobbio sostiene che qualcuno della società avrebbe chiesto a Coppola di perdere la gara (fatto parzialmente confermato dal portiere), aggiungendo che analoga cosa era avvenuta

con Stellini. Se si verificasse questa ipotesi gli avvocati di Conte potrebbero patteggiare una squalifica (3/4 mesi), evitando il rischio di un processo che potrebbe costare a Conte fino a un anno di squalifica per episodio. Illecito più omessa denuncia È lo scenario da incubo per Conte. La Procura lo deferisce per illecito (minimo 3 anni di squalifica) su Novara-Siena più l’omessa denuncia (singola o doppia). Questa ipotesi potrebbe verificarsi anche se la Procura ritenesse «pertinenti» le osservazioni della difesa. Come mai? Il ragionamento giuridico è semplice: non spetta a noi (l’accusa) valutare se siano sufficienti a insinuare il dubbio e portare all’assoluzione. Questo è il compito dei giudici chiamati a valutare le prove ed emettere la sentenza nei due gradi. In sostanza la «bat-

Antonio Conte, 42 anni, tecnico della Juventus dal 2011. IPP In alto a destra: Filippo Carobbio, ex suo giocatore a Siena. E sotto: Stefano Palazzi, procuratore della Figc ANSA

taglia» si sposterebbe nel dibattimento. È chiaro che lo scontro potrebbe diventare totale anche sul piano mediatico (la Juve finora ha tenuto un profilo basso, ma potrebbe esserci un cambio di strategia anche per la pressione dei tifosi). Eppure tecnicamente potrebbe accadere qualcosa di particolare: una richiesta di patteggiamento per la sola omessa denuncia. Il motivo? I legali dell’allenatore metterebbero sulla bilancia la possibilità di una «beffa». Questa: vittoria e assoluzione sull’accusa di illecito, ma sconfitta e condanna sull’imputazione più leggera. Patteggiando sarebbero 3/4 mesi, a processo se ne rischiano fino a 12. Insomma, la richiesta «particolare» potrebbe arrivare alla Procura (chiamata a valutarla). Di sicuro nell’attesa tutte le soluzioni restano possibili. © RIPRODUZIONE RISERVATA

GLI ALTRI CASI

Siena, Lecce e Grosseto: club a rischio

Massimo Mezzaroma, 40 anni Non solo Antonio Conte. L’ansia deferimenti è di molti tesserati, ma soprattutto di club che rischiano la responsabilità diretta (e quindi la retrocessione). A forte rischio Lecce e Grosseto, mentre il Siena di Mezzaroma potrebbe cavarsela con la oggettiva. I toscani, però, potrebbero avere un altro problema: se la Procura darà seguito all’accusa di Carobbio per la gara col Novara, allora molti suoi giocatori sono passibili di squalifica. Tutti questi motivi hanno spinto la Procura a dividere in due tronconi i deferimenti: la precedenza sarà data ai casi che non possono essere rimandati. E tutte le situazioni che in qualche modo gravitano intorno a questa orbita saranno «attratte» nella prima parte. Non ci sono molti margini: il processo dovrebbe iniziare il 2 agosto (nel primo giorno ci saranno anche i patteggiamenti) e finire dopo circa 4 o giorni. Entro Ferragosto sentenza d’appello in modo da consentire l’avvio regolare dei campionati. Dovrebbero restare fuori, invece, partite come Lazio-Genoa e tutto il filone di Napoli. Le eventuali penalizzazioni (e le squalifiche) potranno essere date anche a campionato in corso. Tutti gli altri conosceranno ad ore il loro destino: da Bonucci a Pepe, da Portanova ai suoi compagni del Bologna, dall’Udinese al Bari. cen


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MONDO

Spalletti vince davanti a Capello e aspetta rinforzi Il nuovo c.t. della Russia porta bene allo Zenit Luciano è arrabbiato, il club non lo accontenta GIORGIO KUDINOV MOSCA

Fabio Capello a San Pietroburgo. La presenza del nuovo c.t. della Russia porta bene allo Zenit di Luciano Spalletti. Dopo una prestazione molto deludente nella recente Supercoppa russa persa contro il Rubin, arriva la vittoria meritata contro l’Amkar Perm alla prima di campionato: 2-0 per i padroni di casa, con la doppietta di quell’Aleksandr Kerzhakov che aveva deluso tutti a Euro 2012. Malafeev, Denisov, Shirokov e Kerzhakov in campo dal primo minuto, Anykov in tribuna per la tonsilite: sono parecchi i candidati attuali dello Zenit alla nazionale russa. Bystrov e Bukharov sono stati presentati personalmente da Spalletti a Capello nel dopopartita dello stadio di Petrovsky. Il colloquio Spalletti ha raccon-

tato: «Abbiamo parlato di tante cose, io e Fabio. Mi ha chie-

Fabio Capello firma autografi allo stadio di San Pietroburgo REUTERS

sto qualcosa sulla Russia, ed io gli ho spiegato certe cose. Ma sono convinto che Fabio, da grande professionista e da personaggio pieno d’esperienza, non abbia bisogno di consigli degli altri. Fabio valuterà tutto in piena autonomia e prenderà le decisioni ottimali per la Nazionale russa. Non ci sono dubbi che Capello vedrà dal vivo tante partite delle squadre di club e viaggerà molto, così avrà il quadro più completo della situazione».

Il «niet» di Miller Prima dell’arri-

vo di Capello, molti in Russia pensavano che fosse proprio Spalletti l’uomo ideale per la panchina della nazionale russa. Ma e’ stato il grande capo della Gazprom, Aleksey Miller, a toglierlo dalla lista. «Luciano serve a noi», ha tuonato il potente Miller, che non riesce a vedere Spalletti lontano da San Pietroburgo. Punto di riferimento Spalletti

da due anni è un vero punto di riferimento per l’intero movimento calcistico russo. Dopo due scudetti consecutivi lo Zenit si presenta di nuovo come uno dei maggiori candidati alla vittoria finale, però stavolta sarà più dura. Incredibile, ma vero: la ricca Gazprom non riesce, per motivi misteriosi, a soddisfare le richieste di Spalletti, che richiede 3-4 giocatori di spessore per rimanere al vertice nel campionato russo e fare qualcosa di importante nella Champions League 2012-13. Spartak Mosca, Cska, Lokomotiv, Rubin e Anzhi sono molto attivi sul mercato, si muovono e fanno notizia, mentre lo Zenit rimane fermo. La situazione in casa Zenit comincia a diventare un po’ calda, non a caso si moltiplicano le dichiarazioni piccanti di Spalletti e dei giocatori chiave dello Zenit. Il loro messaggio è preciso: senza rinforzi e senza sforzi economici non si andrà avanti, non ci saranno progressi. I segnali chiari e forti alla volta del presidente Aleksandr Dykov e del direttore generale Maxim Mitrofanov non mancano, e se le richieste di rinforzi non fossero accolte, la stagione dello Zenit si complicherebbe. I tifosi (molto caldi) sperano che le legittime aspettative di Luciano Spalletti vengano esaudite. A giorni la presentazione Capel-

lo ha lasciato la Russia per un paio di giorni e farà ritorno a Mosca per la presentazione ufficiale alla stampa, fissata per mercoledi 25 o giovedi 26 luglio (la certezza sulla data ci sarà entro stasera). Fino a quel giorno, niente interviste, così hanno deciso insieme Fabio Capello e la Federcalcio russa. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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PRIMA GIORNATA SaranskLokomotiv M. 2-3; Cska M.Rostov 1-0; Volga NizhnyDinamo M. 1-0; Alania-Spartak M. 1-2: Zenit-Amkar 2-0; Samara-Terek 1-1; Anzhi-Kuban 2-1; KrasnodarRubin Kazan oggi. CLASSIFICA Zenit, Lokomotiv M., Spartak M., Anzhi, Cska M., Volga Nizhny 3; Terek, Samara 1; Krasnodar, Rubin, Saransk, Krasnodar, Alania, Dinamo M., Rostov 0.

BRASILE ATLETICO MINEIRO PRIMO

Ronaldinho fa festa Va in gol su azione dopo cinque mesi RIO DE JANEIRO (m.can.) Ronaldinho tiene l’Atlético Mineiro da solo in testa al campionato brasiliano. L’ex milanista segna il gol del 2 1 nella vittoria per 4 1 sullo Sport, nella trasferta di Recife. È la prima rete su azione di Dinho in otto partite con l’Atlético Mineiro e la terza in totale per il club. Compreso il periodo nel Flamengo, Dinho non segnava su azione dal 18 febbraio. La rete è molto bella: Ronaldinho viene lanciato in profondità da Bernard, dribbla il difensore Edcarlos e infila con un tiro a effetto. Prima aveva servito l’assist dell’1 1 a Danilinho. Anticipi 11a giornata: Sport Recife Atletico Mineiro 1 4; Vasco da Gama Santos 2 0. Classifica (prime pos.) Atletico Mineiro 28; Vasco da Gama 26; Fluminense 22; Gremio 18.

Taccuino CINA

Lippi fermato da Drogba Il Guangzhou Evergrande di Marcello Lippi ha pareggiato 1 1 con lo Shanghai Shenhua nella 18ª gior nata del campionato cinese. Padroni di casa in vantag gio al 22’ (autorete di Moises). Pareggio dello Shanghai al 68’ con Yunding, servito dal debuttante Drogba. Class.: Guangzhou 39, Jiangsu 35, Guigzou 30.

SVIZZERA

Gattuso va: Sion primo da solo Vittoria per 1 0 del Sion di Gattuso sul Servette nella 2a giornata del campionato svizzero. A decidere la partita il gol di Manset a 4' dalla fine su rigore. Gattu so, titolare, è rimasto in campo per 75'. Class.: Sion 6, Basilea, San Gallo e Thun 4.

AMICHEVOLI

Chelsea-Psg su Mediaset Nella notte a New York si è giocata un’amichevo le tra il Chelsea campione d’Europa e il Psg dei nuovi Ibra e Thiago Silva. La partita sarà trasmessa alle 21, in differita, su Mediaset Premium Calcio.


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LUNEDÌ 23 LUGLIO 2012

versoLondra di PIER BERGONZI

così basettone Wiggins ha vinto il Tour... E Ieri ha pilotato il treno di Cavendish fino a uno sguardo dal traguardo dei Campi Elisi. Così, tanto per mettere a posto anche l’ultima virgola di uno straripante successo British. A pochi giorni da Londra, sembra un copione già scritto. Bello, anche troppo bello. Il successo di Wiggins fa storia per più di un motivo. Intanto perché è il primo inglese sul gradino più alto e poi perché è il primo olimpionico della pista (3 ori dell’inseguimento). Ed è proprio quest’ultimo aspetto a rendere unica la sua maglia gialla e a porci una serie di doman-

facceGiovani/1

di LUCA CALAMAI

a l’aria di chi si è trovato all’improvviso a H guidare una Ferrari. E non ha nessuna intenzione di alzare il piede dall’acceleratore. Andrea Stramaccioni è una delle poche facce felici del calcio italiano. La sua Inter sta crescendo bene. Vince e si diverte. Conquistata dall’entusiasmo e dalle idee del suo giovane condottiero. Stramax è riuscito a fondere il suo pensiero con quello dei suoi «modelli». «Ho imparato tanto da Spalletti e dalla Roma dei record». Si vede. L’Inter è l’antitesi del calcio orizzontale del Barcellona. Il possesso palla non interessa. L’importante è verticalizzare prima possibile l’azione scavalcando la linea di centrocampo e cercando di avvicinarsi all’area di rigore avversaria. Guarin è il punto di partenza di questo progetto. Forse è meno elegante di Pirlo ma i suoi lanci sono altrettanto micidiali e sono merce preziosa per gente come Palacio, Coutinho o lo stesso Sneijder. Attaccanti che amano essere serviti in velocità quando tagliano il campo dalle fasce esterne. E non è finita. Provate a chiudere gli

Andrea Stramaccioni, 36 anni, tecnico dell’Inter LAPRESSE

occhi e a immaginare Lucas con la maglia nerazzurra. Dentro questo schema la stella del San Paolo sarebbe un’arma micidiale. La sensazione è che l’Inter potrebbe diventare una delle squadre più prolifiche del campionato. E con quattro uomini offensivi sempre in movimento anche una delle meno leggibili. «Mourinho è un mito». Stramaccioni sta rubando qualcosa anche allo Special One e cioè l’arte di entrare nella testa e nel cuore dei suoi campioni. I primi passi sono stati vincenti. Sneijder, che ha voluto essere al Trofeo Tim da semplice spettatore pur di non lasciare il gruppo, ha rifiutato alcune proposte economiche da capogiro pur di lavorare con il nuovo tecnico nerazzurro. Conquistato da Stramax. Come Zanetti e Cambiasso. In più, come era solito fare Mou, l’allenatore nerazzurro non ha nessun timore a dare spazio ai giovani. Lo Special One trasformò lo sconosciuto Santon in un titolare inamovibile. Il buon Andrea sta provando la stessa operazione con M’Baye e Coutinho. Come la Roma di Spalletti e l’Inter di Mou anche questa ultima Inter sta ritrovando un forte senso di appartenenza. Non ci sono stati investimenti faraonici ma c’è aria buona. Lo confermano i «tifosi». A cominciare dal presidente Moratti che sembra aver ritrovato quell’entusiasmo che, dopo lo storico triplete, si era un po’ annacquato. Stramaccioni si aspetta ancora qualcosa di importante dall’ultima fase del calcio mercato. Lucas, a esempio. E ci permettiamo di suggerire al tecnico di non trascurare l’ipotesi di un rilancio di Maicon, congelato in attesa di proposte milionarie. Che però tardano ad arrivare. Il brasiliano, se la testa e i muscoli sono a posto, può aiutare l’Inter a completare il maniera vincente il reparto arretrato (oggi ancora un cantiere aperto) e a dare la spinta necessaria sulla corsia di destra. Maicon ha un ingaggio che pesa ma in questa squadra ci starebbe bene. E, guarda caso, una delle piste più calde per il brasiliano porta proprio a Madrid. A casa Mou. E, come sa bene Stramaccioni, il «mito» non sceglie mai a caso.

de. Può uno specialista pistard dominare la più grande gara a tappe? Un inseguitore (anche Fausto Coppi ha vinto due Mondiali della specialità) è un atleta dotato di un grande motore. Spesso è un passista veloce che trasforma il suo sforzo in una lunga progressione. E naturalmente è un ottimo cronoman. Wiggins ha però lavorato (da anni) alla sua trasformazione tecnica. Ha perso 11 chili, si è sciroppato una quantità pantagruelica di montagne e non ha sbagliato niente nel percorso di avvicinamento. Il resto lo ha fatto il Tour, che gli ha proposto un tracciato perfetto. Oltre 100

di ROBERTO PELUCCHI

f Class action degli abbonati dell’Inter: metteranno tutti 20 euro in più per la soddisfazione di vedere Lucio nella Juve.

altra sera il Trofeo Tim sembrava uno spot L’ del campionato Primavera. Il telecronista di Canale 5, Pierluigi Pardo, snocciolava statistiche sui giovani, evocava precedenti tra squadre ragazzi. Sono gli effetti collaterali del calcio d’estate. Di un’estate condizionata dall’Europeo, con i nazionali di Prandelli che hanno goduto di vacanze posticipate, e dalla crisi economica. Non c’è più un euro, «spending review» è diventata la parola d’ordine. Revisioni di spesa e largo ai giovani, che hanno entusiasmo, costano poco, e hai visto mai che qualcuno di loro ce la faccia a sfondare. Per esempio quel M’Baye sulle fasce dell’Inter. Non sarà Bale del Tottenham e neppure Jordi Alba del Barcellona, però ci dà dentro senza paura ed è polivalente, «scavalla» sia a destra sia a sinistra. Almeno questa è l’impressione che hanno lasciato le sue prestazioni contro Juve e Milan al San Nicola. Miraggio di luglio? Può essere, si parla di un ’94 — ancora minorenne perché i 18 anni li compirà a novembre — e il calcio vero è un’altra cosa, ma all’asta del fantacalcio varrà la pena di investire qualche milione virtuale su M’Baye. In casa Juve tutti a parlare di Luca Marrone. Giusto, il 22enne gode già di discreta fama. Mezza

Italia lo vorrebbe in prestito, ma Antonio Conte non ne vuole sapere di privarsene. Volato via Verratti, è probabile che l’allenatore pensi a Marrone per il futuro «remoto», per il dopo Pirlo. Per quanto si è visto al Trofeo Tim, sarebbe uno spreco lasciarlo marcire in panchina, limitarne l’impiego alla Coppa Italia. Quest’anno però la Juve giocherà la Champions e siamo sicuri che Marrone avrà più spazio in campionato (nello scorso torneo appena 3 apparizioni in Serie A). Marrone è la punta dell’iceberg. Noi l’altra sera siamo rimasti sorpresi da un altro giovane bianconero, il difensore Alberto Masi, «pescato» nella Pro Vercelli. Forse avevamo esagerato a cena, perché ci è scattata un’azzardata associazione di idee e di figurine: «Questo Masi ha qualcosa di Scirea, abbina eleganza e decisione ed è meno spaesato di Lucio». Traveggole estive? Probabile. La stagione dirà. Di sicuro è impossibile che Michelangelo Albertazzi colmi la voragine lasciata da Thiago Silva nella difesa del Milan, però a Bari il ragazzo ex grande promessa — riemerso dal tour che l’aveva portato a Getafe e a Varese — è piaciuto più del reclamizzato Acerbi. E sulla trequarti quel piccoletto spagnolo, Carmona, non è Iniesta, ma ha piedi e intuizioni interessanti. «Let the children play», fate giocare i bambini. Qualcosa accadrà. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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dallaPrima

Alonso e Ferrari campioni d’inverno a casa dei tedeschi

di VALERIO MARINI

Fernando Alonso, 30 anni, saluta i tifosi dopo la vittoria ad Hockenheim AFP

TwitTwit

IL CINGUETTIO DEL GIORNO

PAU GASOL Spagnolo stella del basket

Congratulazioni ad Alonso! Spettacolare situazione fino ad ora! Avanti così. @paugasol

ALE DEL PIERO In Giappone per beneficienza

facceGiovani/2

di SEBASTIANO VERNAZZA

km a cronometro e tappe di montagne piuttosto light. Tecnicamente è stato un Tour più vicino alla noia che alla gioia. Ma Wiggins, non c’entra nulla. Lui ha divorato le crono e potendo contare anche sul «sacrificio» di Froome non ha avuto problemi in salita. Per la sua metamorfosi di atleta ricorda Armstrong (senza alcuna allusione...): un campione da classiche diventato il più grande specialista da Tour. Per come ha vinto (grandi crono e difesa in salita) ricorda invece Indurain. Ma forse è meglio pensare che ha vinto alla Wiggins, il primo inglese di un ciclismo nuovo. O meglio, diverso.

laVignetta

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M’BAYE, MASI, MARRONE, ALBERTAZZI FATELI GIOCARE, QUALCOSA ACCADRÀ

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WIGGINS UN GIALLO CHE FA STORIA PRIMO TOUR DI UN PISTARD OLIMPIONICO

laPuntura

STRAMA, UN MIX DI SPALLETTI E MOU CALCIO VERTICALE E PERSONALITÀ

LA GAZZETTA DELLO SPORT

Arrivederci #Giappone, See you soon #Japan, Sayonara #Nippon ! Ale @delpieroale

MAURO BERRUTO C.t. Nazionale volley maschile

Quando tua zia 87enne ti telefona per il suo in bocca al lupo e ti chiede di difendere la nostra bandiera capisci cosa sono i Giochi Olimpici. @mauroberruto

LUIS ENRIQUE Allenatore e appassionato di bici

Wiggins, questo è un ciclista. Impressionante fino all’ultima tappa. @LUISENRIQUE21

IVAN BASSO Campione di ciclismo

Onore, rispetto e ammirazione per @bradwiggins. Esempio di come volontà e determinazione sanno trasformare un uomo. @ivanbasso

di UMBERTO ZAPELLONI

rima c’era solo il pilota, P adesso c’è anche la macchina. Giocassero a calcio, Fernando Alonso e la Ferrari sarebbero campioni d’inverno. In testa a metà Mondiale, dopo 10 delle 20 gare in calendario, come nessuno avrebbe osato prevedere a marzo, quando in Australia si era messa in moto la Formula 1. Nel giro di 10 gare la Ferrari è invece diventata la miglior macchina in pista. In Germania ha dipinto il weekend perfetto: pole e vittoria, più veloce sul bagnato e più veloce sull’asciutto, più veloce all’inizio e più veloce alla fine della gara, impeccabile nelle scelte strategiche e nell’esecuzione dei pit stop. Ma per vincere era necessaria una gara senza errori, ai box e in pista. Alonso è stato bravissimo a respingere gli attacchi di Vettel e di Button, li ha avuti sempre negli specchietti, ma non gli ha mai dato la possibilità di tentare un attacco. Ha quasi giocato con loro e con Hamilton che, da doppiato, ad un certo punto ha cercato di portare un po’ di scompiglio fra il trio di testa. A 8 giri dalla fine dal box McLaren hanno addirittura detto a Button: «vai Jenson, possiamo vincere questa gara». Poveri illusi... Proprio in coda al GP, quando nelle ultime occasioni era andato in crisi di gomme, Alonso questa volta ha allungato, ha dato la stoccata finale con sette giri fantastici, mentre dietro Button non è riuscito a resistere all’arrembaggio di Vettel che nel dopo corsa è però stato (ingiustamente) retrocesso di 20’’ finendo quinto. In Malesia aveva vinto la squadra con delle scelte tattiche perfette. A Valencia aveva vinto l’uomo con una gara senza macchia e senza paura. In Germania ha vinto la macchina. Semplificando molto e contando comunque sempre su un Alonso

in forma mondiale, possiamo sintetizzare così le tre vittorie Ferrari nelle prime 10 gare di una stagione nata male, ma proseguita benissimo. Alonso ormai non e’ più solo. Dopo aver portato alla vittoria una macchina inferiore alla concorrenza, adesso ha tra le mani una macchina migliore delle altre. E Fernando, dopo la delusione di Montreal e quella di Silverstone, questa volta non ha perso l’occasione, anzi ha fatto bottino pieno, aumentando il distacco sui suoi avversari più pericolosi per il titolo: 34 punti di vantaggio su Webber, 45 su Vettel, 62 su Hamilton. Un margine buono, non decisivo, ma quanto basta per parlare di prima fuga verso il titolo, anche se già domenica prossima a Budapest la pista potrebbe favorire le Red Bull. In Germania, a casa di frau Merkel ha trionfato una macchina italiana con un pilota spagnolo e un progettista greco: sembra quasi uno scherzo del destino, ma assomiglia piuttosto alla rivoluzione sportiva delle economie più in crisi della vecchia Europa... Per la Ferrari andare a vincere in Germania, in casa dell’industria automobilistica più forte d’Europa, ha un sapore ancora più dolce e significativo, un motivo d’orgoglio in più per il made in Italy, un uno-due terrificante per lo sport tedesco, se lo sommiamo alla batosta che la Nazionale di Prandelli ha dato a quella di Low agli Europei... Già domenica a Budapest comincia il «girone di ritorno» del Mondiale. Alonso, che potrebbe festeggiare il 31o compleanno con la 31a vittoria, riparte da grande favorito. Non è più solo a combattere contro una concorrenza che comunque non mollerà fino in fondo (Red Bull e McLaren), ha una macchina che sarà anche brutta, ma rischia di diventare sempre più bella... twitter@uzapelloni © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LUNEDÌ 23 LUGLIO 2012


LUNEDÌ 23 LUGLIO 2012

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SERIE B MERCATO

A Antonioli-Varese

GLI ALTRI COLPI

S Armin Bacinovic, 22 anni, centrocampista sloveno, è arrivato al Verona dopo aver giocato due campionati con il Palermo

S Federico Piovaccari, 27, attaccante, è stato preso dal Novara. Nell’ultima stagione si è diviso tra Samp e Brescia: 6 gol in tutto

S Thomas Pichlmann, 31 anni, attaccante austriaco che vestirà la maglia dello Spezia neopromosso. Nell’ultima B con il Verona ha segnato 5 gol

A

GLI Lapadula lancia il Cesena OBIETTIVI

Spezia: Pichlmann si ripete Tre gol di Falconieri nell’Ascoli

l’accordo è vicino Crotone, sprint Leali

ASCOLI-MONTICELLI 8-0

S Andrea Caracciolo, 30 anni, è stato riscattato alle buste dal Brescia (era a metà con il Genoa). È disposto a ridursi l’ingaggio pur di restare

Il brasiliano Diniz va in prestito dal Milan al Lecce Modena-Livorno: scambio Dalla Bona-Schiattarella BIANCHIN-BRUSA-SAPORITO

Quaranta giorni alla fine del mercato, il momento è particolare. Qualche squadra ha comprato quasi tutto, e si guarda attorno soddisfatta, altri hanno una vaga sensazione di panico. Per ora, la migliore del gruppo è il Verona, che ha messo in fila Carrozza, Grossi, Rivas, Bacinovic e Crespo. Bastano? Per essere la favorita, sì. Investimenti simili a quelli dello Spezia, che a inizio mercato aveva fatto notizia con i rinforzi Sansovini, Bovo, Porcari, Di Gennaro, Mandorlini, Schiavi e Pichlmann. Colpi niente male anche per il Padova con Viviani, Babacar e Rispoli, per il Cesena con Belardi, Succi e Brandao, e per il Novara, che ha perso molti protagonisti della A ma riparte dal duo Gonzalez-Piovaccari. Tra le sorprese, la Pro Vercelli: ha tenuto molti uomini-promozione, ha preso sia giovani interessanti come Zigoni e De Silvestro sia garanzie come Caridi e Scaglia. Gli uomini del giorno Ieri, intanto, è stata giornata di portieri. Il Varese ha parlato con Antonioli: c’è gradimento e una bozza d’accordo, la sensazione è che l’affare si farà. Intanto, a Varese si aspettano i rinnovi fino al 2014 di Neto Pereira e Corti, mentre in difesa può arrivare Aya dalla Reggiana e partire Troest, che piace in Germania. Il Crotone, invece, è convinto di annunciare giovedì Leali, in prestito dalla Juventus. Ufficiali Affari fatti per altre squadre. Il Cittadella ha chiu-

S Pasquale Schiattarella, 25 anni, gioca a Livorno dal 2010. Ora è seguito dal Modena che potrebbe chiudere l’operazione a inizio settimana

Due generazioni di portieri a confronto: Nicola Leali, 19 anni (a sinistra), passato dal Brescia alla Juve e Francesco Antonioli, 42 anni, che nelle ultime tre stagioni era a Cesena FOTOGRAMMA LAPRESSE

so per il difensore Cristian Sosa dal Taranto e per l’attacco lavora sempre su Bjelanovic (Verona). Il Brescia ha preso a titolo definitivo dai Desamparados de San Juan, retrocessi dalla B argentina, il difensore centrale Federico Guillermo Rosso. Il Verona ha ingaggiato dal Koper il centrocampista esterno sloveno Danijel Marceta, che verrà girato al Lanciano. Il Lecce, infine, ottiene dal Milan il difensore brasiliano Diniz in prestito con diritto di riscatto e, in settimana, dovrebbe muoversi ancora: ha parlato col Cittadella per Di Roberto, poi dovrebbe acquistare il centrocampista Burrai dal Latina e prendere in prestito il difensore Vinetot, in comproprietà tra Genoa e Crotone. Resta in prova Carmine Palumbo, ex Neapolis (non è Cosmo, ex Monza e Co-

mo, come scritto ieri). Trattative Scambio quasi chiuso tra Modena e Livorno: Dalla Bona andrà in Toscana, Schiattarella in Emilia. Proprio il Modena, come il Bari, segue Spendlhofer, difensore della Primavera dell’Inter. Giovani anche per Novara e Brescia: il Novara, partito Rigoni, vuole intensificare i discorsi con la Juve per Giandonato e Fausto Rossi, a Brescia arriva in prova l’attaccante Zeegelaar dall’Espanyol. Intanto attenzione a Caracciolo, che ha detto di voler restare a Brescia: per questo, potrebbe ridursi l’ingaggio. Infine, due giocatori in uscita dal Varese: il Lanciano è vicino alla punta Pompilio, la Juve Stabia ha quasi chiuso per la comproprietà del difensore Figliomeni.

Il portiere juventino al primo allenamento della sua squadra. Il Venezia su Coser

ro (Juventus). Pasquale Logiudice è il nuovo d.s. dell’Andria. Ieri sera, per motivi economici, è saltato il trasferimento del difensore Giovannini (Ascoli) al Gubbio che era in ritiro con la squadra umbra dall’inizio della preparazione. L’attaccante Rizzo si accasa al Treviso (Lecce).

BRAGLIA-BREGA

Seconda divisione Colpo della Salernitana: preso Ginestra, capocannoniere in Prima l’anno scorso con il Sorrento. Il Venezia ci prova per il portiere Coser (Novara). A Chieti arriva in prova Merlonghi (Fondi). Raffica di acquisti al Borgo a Buggiano: l’attaccante brasiliano Dimas (Montichiari), i difensori Annoni dal Novara, Manganelli dal Siena, Nicolò dalla Sampdoria, Ponte dal Cesena, i centrocampisti Candiano e Butini dal Siena. Bellaria: Gianni Califano è il nuovo d.s. con Alfonso Pepe (ex Ebolitana) allenatore.

«Per diventare giocatori importanti, di spessore internazionale, bisogna anche saper sognare»: ecco alcune delle parole che Gigi Buffon, nella nuova veste di proprietario unico della Carrarese, ha detto alla squadra riunita allo stadio per il primo allenamento, svolto davanti a circa 250 tifosi. La società intanto comunica l’acquisto di Ciciretti (Roma), centrocampista del ’93. Altre di Prima Il Portogruaro si

prende Moracci (esterno sinistro, ex Todi e Verona) e Fran-

S Manuel Giandonato, 20 anni, dopo l’anno trascorso a Lecce potrebbe trasferirsi al Novara che spinge per chiudere con la Juventus

IL PROGETTO

Salernitana: arriva Ginestra Buffon carica la Carrarese

Ciro Ginestra, 33 anni, nella scorsa stagione ha segnato 21 gol in 32 partite col Sorrento. Ha debuttato in Serie A nel 2000 con il Venezia

zoso (centrocampista, Aurora Seriate). Il Benevento ha chiuso per il prestito con diritto di riscatto il centrocampista Davì (’90, Juve Stabia) ed è sempre a un passo da Mancosu (Cagliari, ultimo anno al Siracusa). Il Viareggio è sulla tracce degli attaccanti Grandolfo (Bari) e Miracoli (Varese); i bianconeri trattano anche l’esterno Lettie-

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MARCATORI Zaza rig al 3’, Prestia al 9’, Falconieri al 30’ e al 36’ p.t.; Falconieri al 20’, Famà al 23’, Gragnoli al 26’ e al 35’ s.t. ASCOLI p.t. (3-5-2) Guarna; Prestia, Peccarisi (dal 23’ p.t. Massei), Faisca; Scalise, Margarita, Di Donato, Fossati, Pasqualini; Zaza, Falconieri. s.t. (3-5-2) Maurantonio; Scognamillo, Massei, Faisca (dal 35’ Prestia); Conocchioli, Capece, Colomba, Hanine, Reali; Gragnoli, Falconieri (dal 21’ Famà). All. Silva. ASCOLI (p.e.) Nonostante il maltempo, circa 200 spettatori hanno seguito l’amichevole vinta dall’Ascoli 8-0 contro il Monticelli. Tra i più attesi Zaza che ha sbloccato il risultato al 3’ su calcio di rigore. Da segnalare la tripletta di Falconieri, apparso in buona condizione, e la doppietta di Gragnoli. BRESCIA-RAPPR. ALTA VALLECAMONICA 12-0 MARCATORI Picci al 6’ e al 34’, Caracciolo all’11’, Lasik al 20’, De Blasis al 31’, Finazzi al 39’, Salomon al 42’ p.t.; Maccan al 6’ e al 12’, Benali al 18’, Kone al 32’, Mitrovic al 38’ s.t. BRESCIA p.t. (3-4-1-2) Arcari; De Maio, Salamon, Antonio Caracciolo; Lasik, Finazzi, Budel, De Blasis; Scaglia; Picci, Andrea Caracciolo. s.t. (4-3-1-2) Cragno; Zambelli, Diouf, Rosso, Ragnoli; Nana, Kone, Benali; Quaggiotto (dal 30’ Feczesin); Maccan, Mitrovic. All. Calori. TEMÙ (Bs) (v.c.) Cercasi attacco disperatamente. In attesa che il mercato porti le novità attese da Calori, il Brescia si scatena. Alla fine i gol sono 12 e uno porta la firma di Caracciolo, che a Temù è solo di passaggio. CROTONE-RAPPR. CROTONESE 2-0 MARCATORI Matute al 15' p.t.; De Giorgio al 38' s.t. CROTONE p.t. (4-2-3-1): Concetti; Matute, Abruzzese, Ligi, Malerba; Maiello, Galardo; Ciano, Krcic, Torromino; Pettinari. s.t. (4-2-3-1): De Luca; Cabeccia, Checcucci, Abruzzese (dal 26' Ligi), Migliore; Loviso, Eramo; De Giorgio, Gabionetta, Caetano calil; Ciano (dal 26' Torromino). All. Drago. CAMIGLIATELLO SILANO (Cs) (l.s.) Il primo gol stagionale lo segna Matute con una tiro carico di effetto. Per vedere il raddoppio si è dovuto attendere il 38' della ripresa quando De Giorgio con un preciso diagonale ha battuto il portiere. . PRO VERCELLI-ROLETTO 17-0

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LEGA PRO LE TRATTATIVE

le amichevoli

Via le barriere I complimenti di Napolitano L’AQUILA Stadi senza barriere e Supporter Trust: sono i due progetti che stanno nascendo dalla collaborazione tra la Lega Pro e le società. Oggi saranno illustrati nel corso di un convegno all'Aquila e partiranno proprio dalla città e dal club abruzzese. Alla vigilia dell’iniziativa è arrivato anche un messaggio da parte del Presidente della repubblica, Giorgio Napolitano, che si è complimentato per il progetto. «Desidero rappresentare il vivo apprezzamento per lo spirito civico ha scritto Napolitano e l'impegno di solidarietà che caratterizzano l'iniziativa». Interverranno, tra gli altri, Mario Macalli (d.g. della Lega Pro), Massimo Cialente (sindaco dell'Aquila), Luca Pancalli (vice presidente) del Coni, Giovanni Spitaleri (responsabile sicurezza della Figc) e Roberto Massucci (vicepresidente osservatorio nazionale manifestazioni sportive).

MARCATORI Caridi al 5’, Fabiano su rigore al 4’, al 22’ e al 35’, Scavone al 18’, Zigoni al 27’, al 32’, al 33’ e al 39’ p.t.; Innocenti al 1’ e all’11’, Iemmello al 5’, al 19’ e al 32’, De Silvestro al 7’ e al 17’, Di Piazza al 31’ s.t. PRO VERCELLI p.t. (4-3-2-1) Valentini; Cancellotti, Ranellucci, Battaglia, Murante; Casoli, Calvi, Scavone; Caridi, Fabiano; Zigoni. s.t. (4-3-2-1) Miranda (dal 35’ Carta); Bencivenga (dal 30’ Disabato), Espinal, Modolo, Marconi; Germano (dal 36’ Rognone), Rosso, Innocenti; Di Piazza (dal 31’ Santoni), De Silvestro; Iemmello. All. Braghin. CANTALUPA (To) (r.l.) Braghin fa ruotare tutti: i bianchi, con le gambe un po’ pesanti, hanno fatto vedere belle cose, affidandosi ad un gioco fatto di corsa e velocità. VARESE-RAPPRESENTATIVA LOCALE 8-0 MARCATORI Kink al 1’ e al 9’, Neto Pereira al 10’, Kink al 15’, Neto Pereira al 35’, Ebagua al 40’, Zecchin al 42’ p.t.; Martinetti al 30’ s.t. VARESE p.t. (4-4-2) Bastianoni; Fiamozzi, Troest, Terlizzi, Lazaar; Zecchin, Corti, Filipe (dal 4’ Damonte), Kink; Ebagua, Neto Pereira. s.t. (4-2-4) Milan (dal 31’ La Gorga); Tripoli, Troest (dal 31’ Miracoli), Carrieri, Nadarevic; Damonte (dal 17’ Wagner), Pompilio; Eusepi, Martinetti, Momenté, De Luca. All. Castori. BRENTONICO (Tn) (f.b.) L’estone Kink, autore di una tripletta, ispira la goleada. Castori cambia modulo nella ripresa, schierando quattro punte. Oduamadi ha lasciato il ritiro per curare una lesione al retto femorale della coscia destra. BARI-ATLETICO SANNITI 6-0 MARCATORI Borghese al 10’, Albadoro al 22’ pt.; Gherardi al 3’, Grandolfo al 28’ e al 36’, Ghezzal al 35’ s.t. BARI p.t. (4-3-3) Lamanna (dal 30’ Pena); Sabelli, Borghese, Dos Santos, Ceppitelli; Bellomo, Rivaldo, Sciaudone; Galano, Caputo, Albadoro. s.t. (4-3-3) Pena (dal 16’ Lamanna); Visconti, Borghese (dal 20’ Toksic), Altobello, Sabelli; Defendi, Romizi, Ghezzal; Gherardi, Grandolfo, Marotta. All. Torrente. ALFEDENA (AQ) (f.c.) Mezza dozzina di gol e cinque pali. In attesa che si sblocchi Caputo (stavolta fermato da una traversa), provvedono gli altri attaccanti ed il gigante Borghese. Anche se Torrente pretende maggiore concretezza e cattiveria negli ultimi venti metri. CESENA-SAMPIERANA 5-0 MARCATORI Lapadula al 6’, Turchetta al 38’, Lapadula al 39’ p.t.; Meza Colli al 14’, D’Alessandro al 16’ s.t. CESENA p.t. (4-4-2) Ravaglia; Bamonte, Benalouane, Brandao, Favalli; Gessa, Iori, Djokovic, Turchetta; Succi, Lapadula s.t. (4-4-2) Belardi; Arrigoni, Tonucci, Caldirola (dal 25’ Martinelli), A. Rossi; Defrel (dal 25’ Cica), Parfait, Meza Colli, D’Alessandro; Cori, Malonga. All. Campedelli. CESENA (l.a.m.) Finisce con una cinquina ai danni della Sampierana (Eccellenza) il secondo test del rinnovato Cesena. Lapadula, utilizzato come seconda punta, è il più prolificoi (poker domenica scorsa e doppietta ieri). SPEZIA-WSG WATTENS 5-0 MARCATORI Garofalo al 26', Evacuo al 41' p.t.; Pichlmann all'11' e al 32', Conedera al 44' s.t. SPEZIA p.t. (4-3-1-2) Iacobucci; Madonna, Pasini, Benedetti, Garofalo; Lollo, Porcari, Lazzoni; Crisétig; Evacuo, Sansovini. s.t. (4-3-1-2) Russo; Madonna (dal 12' s.t. Ferraioli), Benedetti (dal 21' s.t. Pasini), Faye Balla, Rui Mario (dal 26' s.t. Garofalo); Lollo (dal 21' s.t. Biasi), Mandorlini, Papi; Lazzoni; Sansovini (dal 19' s.t. Conedera), Pichlmann. All. Serena. KAMPL (m.m.) Ancora una doppietta di Pichlmann contro il Wattens, terza serie austriaca. Garofalo è costretto a uscire per un fastidio muscolare. LE PARTITE DI OGGI JUVE STABIA-Rapp. locale (ore 17.30, a Gubbio); Napoli-GROSSETO (ore 16, a Dimaro); LECCE-Rapp. Tarvisio (ore 18, a Tarvisio).


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 23 LUGLIO 2012

99˚ TOUR DE FRANCE 20ª E ULTIMA TAPPA

iPersonaggi

Wiggo, Cannonball Froome e Nibali «Fab Four» del Tour Dominio totale dei britannici: 7 tappe e trionfo finale dell’ex pistard. Nibali unico rivale. Ecco i favolosi del Tour: stile BeatIes

Tour of France

Wiggins in lacrime per la storia Cavendish poker Passerella finale con vista Olimpiade: primo inglese re in giallo, primo iridato re a Parigi DAL NOSTRO INVIATO

la foto

MARCO PASTONESI PARIGI

Il sogno di Bradley è iniziato a 2 anni

Il ciclismo parla inglese: Tour of France. La vittoria di Mark Cavendish a Parigi, ed è la quarta vittoria consecutiva di Cavendish a Parigi, ed è un record. Le sette vittorie di tappa inglesi, tre di Cavendish, due di Bradley Wiggins, una di Chris Froome e una di David Millar, e con quattro diversi vincitori è un altro record. Soprattutto, la maglia gialla di Wiggins, ed è la prima volta di un vincitore finale inglese. E lo strapotere di Sky, che vince il Tour con la forza, con la strategia, con la mentalità della squadra, ed è una squadra inglese, gestita e diretta dagli inglesi, puntata su atleti inglesi.

Occhiali Wiggins che sale sul podio e piange e allora si mette gli occhiali scuri. Wiggins che giù dal podio ha nonna, mamma, moglie e figli, ma la famiglia rimane lì, e lui non li esibisce come faceva Lance Armstrong. Wiggins che, microfono in mano, ringrazia tutti, e poi si raccomanda di fare un buon viaggio verso casa e di non bere troppo. Wiggins che riceve in dono da Sky due biciclettine gialle per i suoi figli. Wiggins che quattro anni fa si pone un obiettivo nella vita, e l’obiettivo è la maglia gialla, e da quel momento fa tutto quello che è possibile fare per trasformarsi da inseguitore e cronoman ad atleta capace di resistere tre settimane nel caldo, sulle salite, fra le cadute. Wiggins che in queste tre settimane ha resistito anche alla pressione di un compagno secondo dietro a lui, e di lui più forte in salita, e che tutti spingevano avanti perché regalasse una storia e un po’ di avventura alla corsa. Sorprese Froome che è il secon-

do, che non lo farà più a cominciare da questo momento, che forse accetterà di emigrare in un’altra squadra per poter dimostrare, non solo a gesti, la sua superiorità sulle montagne. Froome che rimane la più sorprendente novità di questo Tour. E Nibali che sale sul podio, che riporta l’Italia in paradiso, che acquista quel valore sulla strada e quella considerazione nei giudizi. Nibali che è l’unico che

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i trionfi di Bradley Wiggins su pista: 3 ori olimpici e 6 mondiali nell’inseguimento. E’ alto 190 cm e pesa 69 chili

Svolta Il Tour of France segna

una linea di confine: oggi regna quello della perfezione scientifica, della obbedienza tattica, della precisione dei dettagli. La selezione non si fa con chi attacca, ma con chi si stacca. Non è un ciclismo migliore o peggiore, più avventuroso o più noioso, è soltanto in sintonia con i tempi. Tempi in cui la differenza non è artificiale, non è chimica, non è sanguigna. E questi uomini, anche se forse meno entusiasmanti, sono comunque eroi, esempi, modelli. Cavendish che incita i compagni a raggiungere i fuggitivi. Ca-

22 al Tour) e di avere onorato i Campi Elisi con la maglia di campione del mondo. Cavendish che in questo Tour ha portato borracce, ha rinunciato a volate, ha sopportato le vittorie di un ex compagno come Greipel e tollerato la scalata di una nuova stella come Sagan, e ha vissuto quasi da separato in casa (il prossimo anno traslocherà? Omega-Quick Step?).

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«Grazie a tutti per il vostro sostegno. Ora tornate a casa e non bevete troppo BRADLEY WIGGINS, 32 ANNI SUL PODIO AI FAN INGLESI

vendish che divora l’asfalto, che decide di partire lunghissimo, che fa 300 metri di volata all’aria, al vento, proiettato verso il traguardo. Cavendish che si trasforma in una «palla di cannone», il suo primo soprannome. Cavendish che fa «quattro» con le dita, le quattro vittorie di Parigi. Cavendish che conosce la storia del ciclismo, ricorda con orgoglio di avere superato André Darrigade (23 vittorie a

si sente di attaccare, alla vecchia maniera, forse pazza, forse romantica, ma genuina, e questo lo consacra. Nibali che da qui riparte, questo suo meraviglioso Tour come soltanto una tappa in un giro che prevede altre sfide e altri traguardi. E fra cinque giorni c’è l’Olimpiade. A Londra. Con Wiggins e Cavendish. Il ciclismo parla inglese: Olympics. © RIPRODUZIONE RISERVATA


LUNEDÌ 23 LUGLIO 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

Cavendish fa poker consecutivo: 23 tappe

Froome, il keniano bianco migliore in salita

Nibali riporta l’Italia sul podio dopo 7 anni

Mai un iridato aveva vinto sui Campi Elisi. Mark Cavendish, 27 anni, 3 successi, ha fatto meglio: 4ª vittoria consecutiva a Parigi BETTINI

Nato a Nairobi, Chris Froome, 27 anni, 2˚ alla Vuelta 2011, si è ripetuto al Tour. Ha vinto a Planche Belles Filles, ha atteso Wiggins in montagna BETTINI

A 27 anni, Vincenzo Nibali compie un ulteriore salto di qualità. Ha attaccato ripetutamente in salita lo squadrone di Sky BETTINI

La sfilata Bradley Wiggins e il campione del mondo Mark Cavendish: parata inglese davanti all’Arco di Trionfo AFP

«Che brividi: ho pensato alla Sicilia e al mare» Nibali, terzo, sale sul podio e torna bambino: «Vedevo tifosi dovunque. Mi sono emozionato anche a sentire l’inno inglese» DAL NOSTRO INVIATO

Il podio: da sinistra Froome (2˚), Wiggins e Nibali, 3˚ BETTINI

CIRO SCOGNAMIGLIO

twitter@cirogazzetta PARIGI

Vincenzo Nibali è tornato bambino. Ma non è stato quando è materialmente salito sul podio del Tour, bensì prima: «L’ingresso sul circuito finale, quando siamo passati davanti a Place de la Concorde e abbiamo pedalato sul vialone dei Campi Elisi. Vedevo la gente dappertutto e allora ho pensato a quando ho cominciato a pedalare sulle strade della mia Sicilia, vicino al mare e carico di speranze. Questo podio è un punto d’arrivo, anzi fino a un certo punto. Perché in futuro tornerò qui per risalirci, però sul gradino più alto». Cammino Vincenzo riflette ad al-

ta voce, mentre da terzo della classe pedala piano e percorre all’incontrario una delle strade più famose del mondo, a cerimonie finite e feste tutte da cominciare. Incrocia un tifoso vestito da Sherlock Holmes — nel Tour più inglese della storia, ci sta — e si fa una risata. Poi arriva al bus della Liquigas-Cannondale e allora finire zuppo di champagne è un attimo, mentre ringrazia a uno a uno i compagni che lo hanno accompagnato in questa avventura: il fantastico Sagan, Basso, Vanotti, Szmyd, Oss, Koren, Nerz e Canuti. «In questo podio c’è una parte di tutti loro. Ed è per l’undicesima volta consecutiva, dal Giro 2009, che finiamo senza neanche un ritirato». E giù un’altra doccia di bollicine.

Gazzetta.it Gazza

Tvf GUARDATE IL VIDEO DELL’INVASORE

Sul nostro sito, le immagini esclusive della festa Liquigas e il video dell’invasore sul podio

Affetto La «curva» con i tifosi di Wiggins era da stadio, ma lo spicchio dei «Cannibali», il gruppo storico che segue Vincenzo quasi ovunque, pure ha fatto la sua figura. Sull’arrivo alpino di La Toussuire si erano appostati a 3 km dall’arrivo e per un attimo avevano davvero creduto che questo ragazzo testardo e tenace potesse addirittura rovesciare la dittatura britannica. Così non è stato, ma c’è da esserne orgogliosi ugualmente. E’ lo stesso sentimento di Rachele, che sposerà Nibali il 13 ottobre. Una passeggiata al mattino per le strade della Ville Lumiere con la moglie di Vanotti, e poi l’ultima fatica seguita al bus Liquigas: all’amore non servono i riflettori. «A Parigi ci sono stato solo da corridore, bisognerà che ci ritorni a visitarla. Illuminata da questo sole, è fan-

tastica. Ma ora non c’è tempo, l’Olimpiade mi chiama. Sul podio (primo italiano dopo Basso 2˚ nel 2005, ndr) con Wiggins e Froome ci siamo fatti i complimenti, a sentire il suo inno mi sono emozionato anch’io». Mamma Giovanna e papà Salvatore lo hanno seguito in televisione da Messina. «Non trovo le parole per spiegare quanto sono felice», dice Giovanna, mentre Salvatore confessa: «Lo sapevo che ci sarebbe arrivato». Poi un rimbrotto affettuoso, che solo un padre può fare: «Enzo prende un po’ sottogamba la cronometro, la dovrebbe curare di più. Però, datemi retta: vedrete che riuscirà a vincerlo, il Tour». IL COMMENTO sul Tour de France

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SCRIVE MARTINI

«L’unico che ha sfidato la corazzata» Alfredo Martini, mitico c.t. italiano, ha scritto per la Gazzetta alcuni pensieri dopo la conclusione del Tour.

«Sui Campi Elisi sono stati acclamati i protagonisti di un Tour che ne ha viste di tutti i colori: troppe cadute hanno mandato a casa e negli ospedali troppi corridori, e la cosa peggiore sono stati i chiodi sparsi sulla strada. Ma il Tour ha offerto anche del buon spettacolo, e ci riferiamo al nostro Vincenzo Nibali, l’unico che ha avuto la forza e il coraggio di attaccare la corazzata inglese di Sky. Io l’ho visto crescere, Vincenzo, qui in Toscana, e non mi ha sorpreso: non si vince una Tirreno-Adriatico e poi si arriva terzo alla Sanremo e secondo alla Liegi-Bastogne-Liegi senza possedere grandi doti e la miglior condizione. Quando Vincenzo è salito sul podio dei Campi Elisi, un podio molto prestigioso, avrà pensato alla sua famiglia, ai sacrifici dei genitori, a quelli che ha fatto lui stesso trasferendosi da Messina alla Toscana da ragazzino. L’ultima immagine è su Wiggins e Cavendish: la maglia gialla ha tirato la volata al campione del mondo, che per tutto il Tour gli aveva portato le borracce. Soltanto il ciclismo sa offrire questi esempi ai suoi tifosi».

Hondo caduto a 3 km dall’arrivo: ferite al volto Sagan in verde Voeckler a pois Van Garderen bianco ARRIVO 1. Mark CAVENDISH (Gb, Sky) 120 km in 3.08’07", media 38,3 km/h; 2. Peter Sagan (Slk, Liquigas-Cannondale); 3. Matthew Goss (Aus, Orica-GreenEdge); 4. Haedo (Arg); 5. Boeckmans (Bel); 6. Henderson (Nzl); 7. Bozic (Slo); 8. Greipel (Ger); 9. Boasson Hagen (Nor); 10. Engoulvent (Fra); 11. Farrar (Usa); 12. De Kort (Ola); 13. Paolini; 14. Gène (Fra); 15. Hinault; 18. Marcato a 4"; 33. Nibali a 9"; 54. Wiggins (Gb); 84.

Stortoni; 85. Scarponi; 92. Quinziato; 103. Basso; 110. Vanotti a 25"; 114. Oss a 29"; 119. Canuti a 38"; 135. Malacarne a 44"; 139. Marzano a 57". CLASSIFICA FINALE 1. Bradley WIGGINS (Gb, Sky) km 3.488 in 87.34’47", media 39,883; 2. Chris Froome (Gb, Sky) a 3’21"; 3. Vincenzo Nibali (Liquigas-Cannondale) a 6’19"; 4. Van den Broeck (Bel) 10’15"; 5. Tejay Van Garderen (Usa) a 11’04"; 6. Zubeldia (Spa) a 15’41"; 7. Evans (Aus) a 15’49": 8. Rolland (Fra) a 16’26"; 9. Brajkovic (Slo) a 16’33"; 10. Pinot (Fra) a 17’17"; 11. Klöden (Ger) a 17’54"; 12. Roche (Irl) a 19’33"; 13. Horner (Usa) a 19’55"; 14. Sörensen (Dan) a 25’27"; 15. Menchov (Rus) a

27’22"; 16. Monfort (Bel) a 28’30"; 17. Martinez (Spa) a 31’46"; 18. Rui Costa (Por) a 37’03"; 19. Vorganov (Rus) a 38’16"; 20. Valverde (Spa) a 42’26"; 21. Coppel (Fra) a 45’43"; 22. Casar (Fra) a 46’52"; 23. Rogers (Aus) a 54’52"; 24. Scarponi a 58’37"; 25. Basso a 59’44"; 26. Voeckler (Fra) a 1.04’41"; 27. Velits (Slk) a 1.05’10"; 28. Ten Dam (Ola) a 1.05’39"; 29. Vanendert (Bel) a 1.08’26"; 30. Cobo (Spa) 1.09’19"; 31. Vinokourov (Kaz) a 1.15’21"; 32. Leipheimer (Usa) a 1.16’29"; 33. Kruijswijk (Ola) a 1.16’52"; 34. Porte (Aus) a 1.20’49"; 35. Martin (Irl) a 1.25’23"; 36. Taaramae (Est) a 1.27’52"; 37. Caruso a 1.28’32"; 38. Hincapie (Usa) a 1.30’38"; 39. Izagirre (Spa) a 1.32’19"; 40. Kes-

siakoff (Sve) a 1.34’33"; 41. Valls (Spa) a 1.37’57"; 42. Sagan (Slk) a 1.38’37"; 43. Grivko (Ucr) a 1.38’41"; 44. Peraud (Fra) a 1.40’44"; 45. Moinard (Fra) a 1.41’00"; 46. Gilbert (Bel) a 1.41’35"; 47. Nerz (Ger) a 1.42’12"; 48. Fédrigo (Fra) a 1.42’39"; 49. Schär (Svi) a 1.43’53"; 50. Paulinho (Por) a 1.47’14"; 56. Boasson Hagen (Nor) a 1.52’34"; 57. Hoogerland (Ola) a 1.55’30"; 59. Malacarne a 1.57’45"; 64. L.L. Sanchez (Spa) a 2.05’43; 67. Marcato a 2.11’36"; 69. Stortoni a 2.13’39"; 80. Marzano a 2.24’46"; 105. Oss a 2.55’24"; 108. Paolini a 2.56’21"; 109. Quinziato a 2.56’27"; 114. Canuti a 2.58’41"; 118. Vanotti a 3.04’39"; 142. Cavendish (Gb) a 3.28’36"; 153. Engoulvent (Fra) a

3.57’36". Partiti 198, arrivati 153. LE ALTRE CLASSIFICHE Pois (montagna): Voeckler (Fra). Verde (punti): Sagan (Slk). Bianca (giovani): Van Garderen (Usa). Squadre RadioShack. ALBO D’ORO (recente) 1998 Pantani; 1999 Armstrong (Usa); 2000 Armstrong (Usa); 2001 Armstrong (Usa); 2002 Armstrong (Usa); 2003 Armstrong (Usa);; 2004 Armstrong (Usa); 2005 Armstrong (Usa); 2006 Pereiro* (Spa); 2007 Contador (Spa); 2008 Sastre (Spa); 2009 Contador (Spa); 2010 A. Schleck** (Lus); 2011 Evans (Aus). * dopo la squalifica di landis ** dopo la squalifica di Contador.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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OLIMPIADI LONDRA - 4: NUOTO

La benedizione papale: «Siano esperienza di fraternità»

v identiKit & CARRIERA

Benedetto XVI

Giochi da

Papa Benedetto XVI durante l’Angelus di ieri ANSA

«Cari fratelli e sorelle, tra qualche giorno avrà inizio a Londra la 30a edizione dei Giochi Olimpici, evento mondiale a cui partecipano tantissimi atleti e tante nazioni». Inizia così il messaggio che il Papa ha voluto inviare nel corso dell’Angelus. «Visto il forte valore simbolico — ha proseguito Benedetto XVI — la chiesa cattolica guarda a esse con attenzione e simpatia. Preghiamo perché siano una vera esperienza di fraternità tra tutti i popoli della terra. Preghiamo affinché, secondo la volontà di Dio, i Giochi siano vera esperienza di fraternità tra i popoli. Invio i miei saluti agli organizzatori, agli atleti e anche agli spettatori, e prego che, nello spirito della Tregua Olimpica, la buona volontà generata da questo evento sportivo internazionale possa portare frutti, promuovendo la pace e la riconciliazione in tutto il mondo».

La messa azzurra

Pellegrini vita da imbattuta «Sono la Phelps dello stile libero» «Io resto la donna da battere, anche le rivali lo sanno. Le cose facili mi preoccupano»

E adesso quanta responsabilità sente?

E ora si Giochi, con Fede. London calling, Federica Pellegrini. La donna che si accinge a disputare «le gare della vita»: cercherà di difendere l’oro nei 200 sl che non perde dal 2007, proverà a riscattarsi nei 400, che perse a Pechino. Due gare che ha sempre vinto nei due Mondiali disputati in questo quadriennio e delle quali è primatista stagionale ma inseguitrici mondiali (6ª e 9ª in classifica). Poi si dedicherà alla 4x200 con le compagne che stanno diventando «toste come me».

«In questo mi sento responsabile solo e unicamente di me stessa, certo mi piacerebbe contribuire ai risultati dell’Italia, intanto gareggio per essere più in alto possibile». Gli altri sport come le vede?

«Non si può bussare sempre da noi, gli altri sport facciano la loro parte, guardino alla loro base. Da noi c’è un gran movimento dietro». Quattro anni dopo è cambiato tutto, per lei?

Federica, siamo al dunque: l’Olimpiade come comincia per lei?

Con Pellielo e la Rossi In occasione della messa nella chiesa di Saint Peter a Londra, grande festa della comunità italiana che ha accolto gli azzurri guidati da Gianni Petrucci (nella foto) e Raffaele Pagnozzi. Presenti i canoisti Camporesi, Molmenti e Giai Pron, i tiratori Pellielo, Fabbrizi, Jessica Rossi, Elania Nardelli, Bruno e Tesconi. Il cardinale Bagnasco ha inviato un telegramma in cui augura «che la vostra competizione sia leale e appassionata, per giungere così ai successi sperati e attesi, manifestando che lo sport è anche un veicolo educativo, e che la vera sfida non è solo quella di ottenere riconoscimenti umani, ma pure quei premi che — come insegna la Sacra Scrittura — sono "più preziosi dell'oro"».

vanta 11 record mondiali. In alto a sinistra il suo ultimo titolo mondiale del 2011 nei 200 sl

una breccia».

STEFANO ARCOBELLI

«Indossando l’abbigliamento olimpico, che è sempre una grande emozione per me: essere azzurra olimpica è una condizione davvero particolare, fa un certo effetto. A me ha fatto ancora piangere. Mi sento davvero onorata e fortunata avere questa divisa. Io sono molto patriottica. Questo per rispondere a chi pensa non lo sia, e che avrei dovuto portare la bandiera. Ma io ho le gare subito dopo».

Federica Pellegrini

Federica Pellegrini si batte il cuore come gesto scaramantico sul blocco

Quando vedrà sfilare Valentina Vezzali cosa penserà?

Per vedere a Londra esclusivamente le sue gare in tanti si stanno mobilitando: quando gareggerà nei 200, nascerà il calendario di calcio...

«Lei si merita questo ruolo, io la cerimonia la vedrò come le altre due: davanti al maxi schermo in piazzetta, in mezzo agli altri, con i compagni».

«Mi esalta molto questa attesa, vedere che grazie ai miei risultati siamo riusciti ad avere quest’attenzione. Mi fa piacere che grazie anche a me questo sport mi-

nore chiamato nuoto siamo riusciti a farlo crescere. Mi sembra di aspettare i Mondiali in casa, sento la stessa aspettativa di Roma 2009. Già mettere in dubbio se vedere le mie gare o pensare alla serie A, è una soddisfazione personale enorme. Ho dimostrato al mondo che le italiane possono e sanno vincere. Ho aperto

«Sono andata oltre l’immaginabile. Mi fa piacere, anzi mi rincuora, tutta questa visibilità perché è venuta soltanto grazie ai risultati ottenuti in acqua. Se sono andata oltre il nuoto, è solo per questo. Io non ho avuto bisogno di niente e nessuno per farmi notare. E non ho iniziato a fare questi risultati per diventare famosa, ma lo volevo perché questa è la mia passione. Tutto quello che è venuto dopo le medaglie è un processo extra, ma sinceramente non ci pensavo. Non era questo l’obiettivo». Si riferisce anche al gossip scatenato l’anno scorso per la storia con Filippo Magnini?

«Anche: quello che proviamo tra noi due va oltre il gossip». Lei per la prima volta ha parlato


LUNEDÌ 23 LUGLIO 2012

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A laSettimana

I SUOI CAMBI

Via venerdì MERCOLEDI’ L’ANTEPRIMA

Apertura con il calcio donne: S c’è Gran Bretagna-N. Zelanda Gianfranco Meschini è stato il suo primo fidanzato dal 2004 al 2006, periodo nel quale l’allenatore era Max Di Mito che l’ha portata all’argento ad Atene

DOPPIETTA D’ORO Può diventare la prima nuotatrice al mondo a confermarsi d’oro nei 200 stile libero

LA GAZZETTA DELLO SPORT

Scatta la prima settimana olimpica, ma prima della cerimonia d’apertura (venerdì) il programma propone già da mercoledì la consueta anteprima del torneo calcistico. Si comincia mercoledì con 6 partite del torneo femminile. L’apertura spetta a Gran Bretagna Nuova Zelanda alle 16 (17 italiane) seguita alle 19.45 da Camerun Brasile al Millennium Stadium di Cardiff. A Glasgow: Usa Francia (18) e Colombia Nord Corea (20.45), A Coventry: Giappone Canada (18) e Svezia Sudafrica (20.45).

GIOVEDI’ CALCIO MASCHILE

Subito in campo Spagna Gran Bretagna e Brasile

TEMPO RECORD E’ la prima ed unica nuotatrice al mondo ad aver nuotato i 400 sl sotto i 4’ (ai Giochi 2008 fu 5ª)

S Luca Marin è stato il fidanzato di Federica dal 2007 a metà 2011: nel 2008 a Pechino c’era lui, finalista nei 400 mx, e l’allenatore era Alberto Castagnetti

Al calcio maschile spetta la seconda anteprima ben più importante di giovedì che vede impegnate tre delle nazionali più attese: Spagna, Gran Bretagna e Brasile. Si apre a Glasgow con Spagna Giappone alle 13 italiane seguita alle 15.45 da Honduras Marocco. A Newcastle: Messico Corea del Sud (15.30) e Gabon Svizzera (18.15). A Manchester: Emirati Arabi Uruguay ((18) e Gran Bretagna Senegal (21). A Coventry: Bielorussia Nuova Zelanda ((20.45) e a Cardiff Brasile Egitto (20.45).

SABATO

Prime in gara nel tiro a segno Poi è l’ora della Vezzali S Filippo Magnini è l’attuale fidanzato, ex bicampione del mondo e attuale campione europeo dei 100 sl, col quale condivide anche l’allenatore, Claudio Rossetto

di voler "staccare" un po’ dopo Londra. Vuole spiazzarci ancora?

«Sono stati otto anni incredibili attraverso queste tre Olimpiadi, capisco che una vita tranquilla non lo potrò mai avere, non che sia un... casino, ma nel senso buono del termine. Ma finora ho sempre vissuto così, e dovrei meritarmi di allentare un po’ tutto questo. Al ritorno da Londra compirò 24 anni...e non so più come dire che nel 2013 non metterò famiglia!».

«

Non ha mai avuto tante avver-

Non ha miti, dunque?

«Ma tutte sanno che sono la donna da battere, tutti sanno chi è la numero 1. E questo devo dimostrarlo soprattutto a me stessa».

«Gli unici miti sono mamma e papà, sono la parte fondamentale della mia vita».

«Voglio vivere un’Olimpiade serena, lottando, sapendo che ho dato e fatto tutto ciò che bisognava fare. Voglio sentirmi proprio bene». Insaziabile e imbattibile: lei come Phelps? FEDERICA PELLEGRINI SULL’ITALIA

«

Kobe Bryant a Pechino voleva conoscermi? I miei miti sono mamma e papà

«Vorrei pensarlo, paragonarmi a lui che è il più grande di tutti, è troppo. Ma per quanto riguarda lo stile libero mi ci metterei anche io. La storia dello stile libero femminile negli ultimi anni l’ho fatta io». A proposito di fenomeni americani: a Pechino nel 2008, il cestista Kobe Bryant è venuto apposta a vedere le sue gare, ha fatto di tutto per conoscerla ed incontrarla. Non si fece niente per il veto di Marin...?

«Io sono molto timida, avevo ancora gare da fare, non si è riusciti a combinare l’incontro pubblico».

Tradotto: medaglie...

«Il lavoro viene fuori sempre, e in questo senso sono molto fiduciosa. A me piace la lotta, la lotta è ciò che mi piace di più perciò non ved l’ora di gareggiare. Devo posizionare alcune cose, a Londra. Mi preoccupa di più vincere...facilmente, a me le cose facili non sono mai piaciute».

sarie così pericolose.

Pronta a sbancare, allora?

Quando pensa ai suoi record mondiali, cosa le scatta in testa?

«Quei tempi non li guardo, si facevano con superbody che aiutavano tutti, si sa. Ogni anno della vita agonistica, cronometricamente è a se stante. Se mi chiede i tempi per Londra, io dico che bisogna fare un po’ meno dei Mondiali di Shanghai (1’55"58, 4’01"97, ndr) ma rimando sempre lì, con tempi buonissimi...Mi sono allenata per riuscirci: sono pronta mentalmente e voglio raggiungere obiettivi non solo cronometrici».

Fare concorrenza al calcio è già un successo E questo grazie solo ai risultati

FEDERICA PELLEGRINI SUL CESTISTA KOBE BRYANT

Ma a chi vorrebbe chiedere adesso l’autografo nel Villaggio?

«Non ho mai chiesto un autografo in vita mia! Al Villaggio basta vedere certi campioni, io sono una grande osservatrice... arrivi al Villaggio e sembrano tutti impazziti: ci sono sempre reazioni molto strane».

Ha sempre voluto finalizzare la preparazione a Verona: prima di Atene i compagni le regalavano un pelouche.

«Brembilla mi prendeva in giro "vai forte più di un maschiaccio". E scriveva poesie sul libro di Castagnetti».

L’apertura ufficiale dell’Olimpiade sabato mattina spetta alle atlete del tiro a segno, carabina 10 metri, che alle 8,15 inglesi (9.15 italiane) cominciano le eliminatorie alle Royal Artillery Barracks. In gara due italiane: Elania Nardelli e Petra Zublasing che alle 12 italiane potrebbero già tirare per la medaglia in finale. Alla stessa ora parte anche una delle gare più attese del programma: la corsa in linea del ciclismo maschile. In gara subito Valentina Vezzali per la medaglia e la Pellegrini nelle batterie della 4x100 sl.

DOMENICA

La Pellegrini e la Bronzini si giocano le medaglie La prima settimana dell’Olimpiade si chiude con una domenica di fuoco in cui si assegnano 14 titoli. Tutte le attenzioni saranno concentrate sul nuoto dove si giocano la medaglia Federica Pellegrini (400 sl), Scozzoli (100 rana) e la 4x100 maschile. Nella sciabola maschile tocca ad Aldo Montano nella sciabola individuale e i tuffi proporranno l’esordio di Tania Cagnotto in coppia con Francesca Dallapè nei 3 metri del sincro. Concrete speranze di medaglia anche per Giorgia Bronzini nella strada femminile.

«Lo penso ogni giorno che entro in acqua».

SPECIALI DELLA GAZZETTA

La Cina è stata la sua fortuna...

GIOVEDI’ 12 PAGINE SULL’ITALIA

A Londra come penserà ad Alberto?

«Già, la Cina ha cambiato la mia vita». E ora come potrebbe cambiarla ancora?

«Sono soddisfatta del lavoro svolto fin qui e spero non finirà qui. I cambi sono derivati dal fatto che ho sempre cercato qualcosa in più dalla preparazione. Sono umana, ogni tanto posso sbagliare anche io o posso essere stanca anche io. Ma sono contenta di avere questi problemi: sono normale». E dunque cosa vorrà dimostrare?

«Niente, a nessuno. I miei risultati parlano da soli: a Londra vado solo per me stessa». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Giovedì uscirà con la Gazzetta dello Sport uno speciale dedicato agli azzurri. Analizzeremo le nostre possibilità di medaglia sport per sport, andremo alla scoperta degli atleti di discipline meno praticate, cercheremo di approfondire la conoscenza della spedizione con curiosità, storie e statistiche

VENERDI’ 20 PAGINE UNA GUIDA ALL’OLIMPIADE Venerdì avremo un secondo speciale, una guida da conservare per le due settimane dell’Olimpiade: un approfondimento su Londra, il programma delle finali con gli azzurri in gara, i nostri pronostici sui podi di tutte le gare, i programmi delle televisioni e del sito internet di gazzetta.it. Per seguire al meglio i Giochi


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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OLIMPIADI LONDRA -4

IL VIAGGIO DELLA TORCIA

La fiaccola sale sul London Eye Non solo i turisti, ma anche la torcia olimpica è salita sul London Eye, la ruota panoramica alta 135 metri che affaccia sul

Tamigi. La tedofora che ha portato la fiaccola così in alto è stata Amelia Hempleman Adams (figlia del più giovane uomo che ha raggiunto il Polo Sud con gli sci). La torcia è salita in cima alla ruota, raggiungendo un’altezza addirittura maggiore rispetto al Big Ben.

BEACH VOLLEY AUSTRALIA

Cook: «Una donna portabandiera» Natalie Cook, beacher australiana, alla quinta Olimpiade (bronzo ad Atlanta, oro a Sydney) ha scherzosamente (ma non

troppo) comunicato al suo comitato olimpico di essere pronta a fare la portabandiera. «E’ dal 1992 che non scelgono una donna ha detto se scelgono un uomo anche stavolta mi siederò in terra per protesta. Mi sono anche già allenata a sventolare la bandiera».

la squadra Troppi stranieri Ben 58 i britannici di plastica «Plastic brits», «Britannici di plastica»: è l’appellativo, non propriamente cordiale, col quale la stampa inglese si riferisce ai propri 58 atleti olimpici (su un totale di 542) nati all’esterno dei confini nazionali. Secondo molti la percentuale sarebbe troppo alta. Nel gruppo anche nomi prestigiosi come quello del «somalo» Mo Farah, mezzofondista da podio.

Daley Thompson, 53 anni, due ori olimpici, uno mondiale e due europei nel decathlon negli anni Ottanta ANSA

IL CONFRONTO SETTE ORI OLIMPICI IN DUE

D’ARCO

Da sinistra David Beckham, 37 anni e Steve Redgrave, 50, 5 ori olimpici ANSA

Colpi bassi per il tripode Redgrave-Thompson Chi è l’ultimo tedoforo? DAL NOSTRO INVIATO

GENNARO BOZZA LONDRA

Il tripode olimpico di Londra rischia di essere il più caldo della storia e le sue fiamme potrebbero diventare come quelle dell’inferno per due leggende dello sport mondiale, oltre che britannico. Sul nome dell’ultimo tedoforo si è scatenata una battaglia che non è solo sportiva, ma porta con sé implicazioni sociali, storiche e culturali. Si fronteggiano i rappresentanti di mondi diversi, ma uniti sotto la stessa bandiera: Sir (occhio, Sir) Steven Geoffrey Redgrave, forse il più grande campione del canottaggio, 5 ori olimpici consecutivi e 9 titoli mondiali, bianco, con le più profonde radici di questa terra, un senso di aristocrazia negli atteggiamenti, come di un nobile che appartiene alla Casa Reale; Francis Morgan Ayodele «Daley» Thompson, forse il più grande decathleta della storia, due ori olimpici

consecutivi e uno iridato, imbattuto per 9 anni, primatista mondiale per 8 di fila, nero, nato in Inghilterra da padre nigeriano immigrato e madre scozzese, un «popolano» che ha conquistato la gloria, sempre fuori degli schemi, irridente, gioioso, scomodo. Fuoriclasse Due fenomeni, fa-

voriti sia secondo gli osservatori, sia secondo gli scommettitori. Ognuno di loro, se sarà scelto, porterà onore, venerdì sera, alla grande fiamma dell’Olimpiade. Ma la marcia di avvicinamento non è proprio il massimo del fairplay, tanto che persino l’imperturbabile Redgrave ha perso un po’ della sua flemma. Certo, resta l’immagine di un «favorito della Regina», tant’è che ha partecipato alle celebrazioni per i 60 anni di regno di Elisabetta II e si è già distinto, il 10 luglio a Henley, portando la torcia in barca e remando allo stesso tempo. Va subito detto che essere stato tedoforo non esclude la possibilità di di-

ventare poi l’ultimo. Redgrave, parlando di Thompson, ha detto: «Non è tra i cinque più grandi atleti olimpici della Gran Bretagna. Nella mia classifica, metto Sebastian Coe al primo posto, Kelly Holmes, sicuramente Ben Ainslie e con tutta modestia me al suo fianco e Matt Pinsent». Anche Ainslie e Pinsent sono canottieri. Poi Redgrave ha spiegato i motivi dell’esclusione di Thompson: «Gli atleti del decathlon sono grandi in molte gare, ma in nessuna sono i più grandi». Controcorrente Lo scoppiettan-

te Thompson non tarda a reagire e lo fa col solito stile, quello che spinse un giornalista del Times a definirlo: «Sgradevole, senza fascino, rude. Questo non è un uomo destinato a diventare un diplomatico dello sport». In effetti, la diplomazia non è la dote migliore di Daley. Basta ricordare alcune sue prodezze per capirlo bene. A Los Angeles 1984, dopo aver vinto l’oro, fa un giro di pista indos-

E’ lotta di classe tra due modelli di Gran Bretagna: Steve è bianco e Sir, Daley nero ed eccentrico. «Non è un grande» dicono reciprocamente

sando una maglietta con la scritta «E’ il secondo più grande atleta gay del mondo?», facendo riferimento a Carl Lewis. Nel 1982 si rifiuta di portare la bandiera nella cerimonia inaugurale dei Giochi del Commonwealth. Premiato dalla Bbc come atleta dell’anno, commenta: «Oh, merda». Gli chiedono quale sia la sua ambizione. «Fare un figlio con la principessa Anna». Nuove polemiche E non è finita, perché le sue gaffe continuano oggi. L’ultima è un’accusa di razzismo. Un tedoforo si è fatto tatuare una frase sul braccio, ma invece di scrivere «Olympic torch bearer», ha scritto «Oylimpic» e Thompson, nel suo programma «The One show» sulla Bbc ha ironizzato, dicendo che doveva essere un irlandese. Proteste a raffica e scuse della rete. Ma torniamo alla «corsa olimpica». Thompson replica a Redgrave: «Coe è il secondo più grande atleta britannico dei Giochi, dopo di me». E poi la mazzata: «Redgrave non è della classe di Coe. E’ un canottiere e penso che l’atletica sia lo sport più difficile». Potrebbe essere lui l’ultimo tedoforo? «Non penso proprio». Lo stesso Coe, poi, è intervenuto per sostenere la candidatura di Thompson, facendo comunque presente che lui, pur presidente del Col, non ha potere sulla decisione. Il problema è che i dirigenti dello sport britannico hanno timore di scegliere fra loro perché, in ogni caso, sarebbe una precisa indicazione sociale e politica. Così pensano a qualcun altro, tanto che si fa il nome di Beckham. Ma anche in questo caso il commento più fulminante è di Thompson: «E lui che cavolo c’entra con le Olimpiadi?». Il tocco del fuoriclasse. © RIPRODUZIONE RISERVATA

ATLETA

SPORT

PAESE

SHARA PROCTOR YAMILE ALDAMA CONRAD WILLIAMS SHANA COX TIFFANY PORTER ABDUL BUHARI MO FARAH KATE DENNISON RACHEL VANDERWAL KYLE JOHNSON JENAYA WADE-FRAY KIMBERLY BUTLER NATE REINKING NATALIE STAFFORD LUOL DENG SHAUNA MULLIN JOHN G. THOMPSON KAREN BARDSLEY IFEOMA DIEKE ENIOLA ALUKO ANGELA HANNAH ALEX PARTRIDGE PETE REED PHILIP HINDES DAVID MILLAR CHRIS FROOME BRADLEY WIGGINS L. BECHTOLSHEIMER HANNAH WHELAN ELIZABETH TWEDDLE LOUISA POULI HANNAH MACLEOD MATTHEW DALY OLGA BUTKEVYCH ROBERT RENWICK JAMES GODDARD KERI-ANNE PAYNE LYN BYL CHRIS MOHR YVONNE LEUTHOLD JANE MAYES EWA PAILIES GAWAIN VINCENT ROBIN GARNHAM JESPER PARKER MARTIN HARE SEB PRIETO FRANCESCA SNELL MARK PLOTYCZER ANDREW PINK DAMI BAKARE SOPHIE WILLIAMS NATALIA SHEPPARD LAURA ROBSON ELENA BALTACHA NA LIU ELENA ALLEN MONIQUE GLADDING

ATLETICA ANT ATLETICA CUBA ATLETICA GIAM ATLETICA USA ATLETICA USA ATLETICA NIG ATLETICA SOM ATLETICA S.AF BASKET CAN BASKET CAN BASKET BER BASKET USA BASKET USA BASKET AUS BASKET SUD BEACH V. S.AF BEACH V. SPA CALCIO USA CALCIO USA CALCIO NIGER CANOA ZIM CANOTTAGGIO USA CANOTTAGGIO USA CICLISMO GER CICLISMO MALTA CICLISMO KEN CICLISMO BEL EQUITAZIONE GER GINNASTICA SIN GINNASTICA S.AF GINNASTICA GRE HOCKEY USA HOCKEY AR.S LOTTA UCR NUOTO EAU NUOTO SEY NUOTO S.AF PALLAMANO GER PALLAMANO GER PALLAMANO SVI PALLAMANO DAN PALLAMANO FRA PALLAMANO FRA PALLAMANO SVE PALLAMANO SVE PALLAMANO NOR PALLAMANO MON PALLANUOTO N.ZEL PALLAVOLO BRA PALLAVOLO USA PALLAVOLO NIG SCHERMA GER SCHERMA POL TENNIS AUS TENNIS UCR TENNISTAV. CINA TIRO RUS TUFFI S.AF

Il «somalo» Mo Farah, 29 REUTERS


LUNEDÌ 23 LUGLIO 2012

OLIMPIADI -4 BASKET

PER L’ARCHITETTURA

Lo stadio olimpico candidato a premio Lo stadio olimpico di Londra, progettato dallo studio Populous, è candidato per il premio di architettura Stirling che

sarà assegnato il 13 ottobre. Intanto è emerso che alla cerimonia inaugurale di venerdì è stato riservato un ruolo «creato per lui» per David Beckham. «Sarà qualcosa che nessuno si aspetta, ma farà gioire i fan delusi dalla mancata convocazione» hanno fatto trapelare gli organizzatori.

IN LIBIA

Rilasciato presidente del comitato olimpico Ahmed Nabil al Taher al Alam, presidente del comitato libico rapito la scorsa settimana da uomini armati, è stato liberato

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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ed è tornato a casa illeso, accompagnato da alcuni ufficiali dei servizi di sicurezza. Al Alam era stato a capo della federcalcio libica sotto il regime di Gheddafi ed era amico del figlio del Rais, Mohammed, suo predecessore alla guida del comitato olimpico nazionale.

Durant leader ma il Team Usa soffre A Barcellona l’Argentina fa sudare le stelle Nba. Riapre Ginobili, chiude LeBron: 86-80 DAL NOSTRO INVIATO

LUCA CHIABOTTI BARCELLONA

LEBRON, KOBE, MANU NBA DA ENTRAMBE LE PARTI

LA POLEMICA 1

Vent’anni dopo il Dream Team originale, gli Stati Uniti tornano a Barcellona, accorgendosi immediatamente che non basta portare i tre migliori giocatori del mondo per ricreare le stesse emozioni. La risicata vittoria sull’Argentina (86-80) non c’entra. Il Palau Sant Jordi ha un bel po’ di sedie vuote, impensabile con Jordan, Magic e Bird. Vero che domani c’è la Spagna, il piatto forte. Eppure la sfida contro l’Argentina potrà essere ricordata come quella in cui Kevin Durant (27 punti) si è fatto spazio tra gli uomini d’oro di Pechino. Per la seconda volta preferito a Carmelo Anthony in quintetto, segna 4 triple su 5 nei primi 6’ della partita producendo con Kobe Bryant 18 dei primi 19 punti americani. E quando a 2’30", Manu Ginobili riporta l’Argentina a -4 col 23o punto personale, realizza la tripla della partita.

2

3 Kobe Bryant, 33 anni AFP

Problema E adesso Coach K,

giunto all’ultimo ballo con la Nazionale Usa, ha un problema che tutti gli allenatori al mondo vorrebbero avere. Il suo capolavoro, più che l’Olimpiade, è stato vincere il Mondiale due anni fa con un gruppo giovanissimo dominato proprio da Durant che con 22.8 punti di media aveva più che doppiato il secondo realizzatore americano. Il ritorno dei big di Pechino, anche se hanno perso per strada Wade, Howard e Bosh per infortunio, aveva costretto Krzyzewski a inventare il concetto di settetto base, con Kobe, LeBron e Tyson Chandler, unico pivot vero della squadra, sempre presenti e una divisione del ruolo di titolare tra Durant e Anthony, all’ala, e tra Chris Paul e Deron Williams in regia. «Il cuore della squadra sono i giocatori di Pechino, più esperti di queste situazioni» aveva detto. Ma Kevin, che già nelle prime tre gare aveva tallonato LeBron come miglior realizzatore, sta pren-

Kobe frena «Dream Team numero uno»

1. LeBron James a canestro contro Juan Gutierrez. 2.Kobe Bryant e Manu Ginobili, un duello dal sapore Nba, ovvero Los Angeles Lakers contro San Antonio Spurs. 3. Carmelo Anthony cerca di rubar palla all’ex fortitudino Carlos Delfino US PRESSWIRE/AFP

Prima mezzora da star per Bryant Krzyzewski gioca a lungo senza pivot in campo Gli Stati Uniti non emozionano in Spagna: molte sedie vuote al Palau Sant Jordi

dendo per mano questa squadra come quella del 2010. Kobe cresce Cosa non secondaria: lo ha fatto proprio nella gara in cui anche Kobe Bryant, sentendo l’aria di Londra avvicinarsi, ha giocato la prima mezza partita da grande star, corroborando il 19-3 iniziale degli Usa con 10 punti in 6’. Così Carmelo, lasciato da parte anche da tutti i media e un po’ cupo, l’uomo accusato di aver segato Mike D’Antoni ai Knicks, trova nell’ex allenatore, oggi vice del c.t., la panacea ai suoi mali. Gli Stati Uniti giocano quasi sempre senza pivot come piace a Mike (ieri Chandler era già seduto dopo 4’), così Melo, come anche LeBron usato da ala forte

contro la zona e in difesa su Scola, ha spazio anche da ala forte. E non mugugna troppo, anche se sta giocando male. LeBron LeBron che aveva sdottorato davanti al presidente Obama, stavolta si ritaglia il ruolo di «chiusore», sigillando la sfida con l’Argentina con un paio di giocate straordinarie e qualche libero. «I ragazzi hanno una grande voglia di arrivare a Londra — dice coach K —, la chiave del nostro gioco è l’aggressività ma, come già prima di Pechino, le ultime gare non sono tanto positive. Però giocare due gare con le migliori squadre del mondo in 72 ore ci serve per prendere il ritmo Olimpiade anche nella preparazione

della gara». L’Argentina ha avuto un inizio drammatico, ma è l’Argentina. E coi giochetti sporchi, le provocazioni, l’intesa telepatica tra Ginobili e Scola, l’arrivo di Cabezon Delfino (15 punti) dall’Italia, dove ha appena avuto due gemelli, è stata spesso a un passo dal tracollo ma, appena Coach K ha fatto rotazioni per far giocare tutti, ha recuperato. Come dice Manu, gli avversari sono sempre più giovani e veloci e loro più vecchi e lenti. Ma sanno giocare a pallacanestro e alla fine, quando tengono gli americani a giocare a metà campo, Ginobili li ammazza. Ci pensa ancora Durant, un bel problema...

Arrivato a Barcellona, Kobe Bryant ha dato una sterzata ai commenti di qualche settimana fa («Questa squadra batterebbe il Dream Team ’92»). A 4 giorni dal 20o anniversario di Usa Angola, non nello stesso impianto (si giocò a Badalona) ma nella stessa città, Kobe è stato più diplomatico: «La nostra missione a Londra è mantenere il legame col Dream Team, non solo vincere l’oro ma essere i migliori ambasciatori della pallacanestro americana. Nel ’92 avevo 13 anni ma mi ricordo tutto. Però molti miei compagni di oggi erano così piccoli da non poter ricordare nulla: Durant aveva tre anni... Ma ne abbiamo parlato e essere qui per noi è un onore e una celebrazione. Il Dream Team è stato la squadra più grande della storia e la chiave della globalizzazione. E’ grazie a loro che oggi una squadra così non può più esserci perché tra i migliori al mondo dovresti inserire giocatori di Paesi diversi come Nowitzki o Pau Gasol». Ad Anversa, la Tunisia ha superato la Gran Bretagna (che ha tenuto a riposo Luol Deng e Joel Freeland) 73 69 (Mensah Bonsu 21, Clark 13).

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CIO MENTRE BASEBALL E SOFTBALL SI UNISCONO IN UNA SOLA FEDERAZIONE

FESTE E VIP VENERDI’ I CAPI DI STATO A BUCKINGHAM PALACE

La spadista Bokel nuovo presidente della commissione atleti

La regina organizza un ricevimento Ci sarà Napolitano?

GIANNI MERLO LONDRA

La notizia del giorno nella famiglia olimpica riguarda l’elezione della tedesca Claudia Bokel, spadista argento olimpico a squadre nel 2004 ad Atene, alla presidenza della commissione atleti, carica che la proietta automaticamente nell’Esecutivo del Cio. Ha vinto nettamente raccogliendo 7 voti contro i 4 del britannico Adam Pengelin, atleta dello skeleton, che ha all’attivo un argento ai Mondiali del 2009 a Lake Placid, e i 2 di Alexander Popov, il supercampione del nuoto. La Bokel era favorita, ma si pensava che il russo potesse emergere per

l’esperienza e il nome. Claudia prende il posto di Frankie Frederiks, che invece presto potrebbe diventare membro effettivo del Cio, perché si è conquistato molto affetto. La commissione in questi giorni ha discusso molto sui temi dell’antidoping, perché i rapporti del Cio con la Wada sono buoni, ma non ancora perfetti. La coppia Intanto, nel quartier

generale del Cio a Londra, si parla molto dell’iniziativa delle federazioni di baseball e softball di officiare un matrimonio e diventare un’unica famiglia per vivere felici insieme nel tentativo di ritrovare un posto nel programma olimpico. Il presidente del baseball, l’italiano Riccardo Fraccari, ie-

ri ha incontrato molti membri olimpici e pensa di avere trovato consensi per questo progetto. Esistono solo alcuni cavilli legali da superare, ma il primo passo importante è stato fatto. Ora bisognerà vedere quale sport sarà bocciato dopo Londra e se si aprirà un solo posto oppure due. In corsa per questi spazi futuri ci sono anche karate e squash. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il sito della Corona Britannica ha comunicato che la regina Elisabetta e il marito, il duca di Edimburgo, il 27 luglio daranno un ricevimento a Buckingham Palace per i capi di Stato (Napolitano dovrebbe esserci a rappresentare l’Italia) presenti alla cerimonia di apertura dei Giochi di Londra. Oltre a questo evento inaugurale, secondo «The Telegraph», la famiglia reale seguirà gli eventi in programma durante l’Olimpiade. L’agenda di William, Kate e Harry sarebbe infatti piena di appuntamenti legati alla grande kermesse, in linea con il loro ruolo di ambasciatori per la squadra olimpica britannica. Il secondogenito Harry dovrebbe seguire in particolar modo il beach volley, nonchè il suo idolo

Usain Bolt con il quale è stato protagonista di una simpatica gara di 100 metri durante la sua recente visita in Giamaica. Sfarzo sul Tamigi La famiglia Re-

ale non è l’unica a far parlare di sè in vista dei Giochi. L’oscar della stravaganza è conteso da vari superyatch sulle acque del Tamigi. In pole position c’è l’Octopus (una vera e propria reggia, dotato di ben 41 suites!) di Paul Allen (co-fondatore di Microsoft con Bill Gates negli anni ’80), dotato di due piste di atterraggio per elicotteri, piscina, discoteca, campo da basket e sottomarini. La lussuosa imbarcazione di Allen è il 12˚ yatch più grande del mondo ed è stato pagato la modica cifra di 130 milioni di sterline.

In lizza anche l’Eclipse del proprietario del Chelsea Roman Abramovich. Ci sarà anche lo yacht su cui Giorgio Armani, che ha disegnato le divise degli azzurri, porterà i suoi ospiti in giro sul Tamigi. In tutto circa una ventina di barche eccellenti attraccheranno ai moli londinesi, pronti ad intrattenere gli ospiti con feste, per tener testa al ricevimento regale. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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OLIMPIADI -4 PALLAVOLO

DOPO MONACO ’72

Mossad controlla terrorista iraniano Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato lo stato di allerta da parte del Paese, riguardo il rischio di

VALERIA BENEDETTI

Fare la mamma a volte significa imparare a districarsi fra aerei, passaporti, lingue strane e Paesi sconosciuti. Succede se sei la mamma di uno sportivo di alto livello. Succede ancora di più se i tuoi figli si sono distribuiti per l’Europa. «I miei figli mi chiamano la mamma con la valigia pronta» racconta la signora Elisabetta, che di cognome da sposata fa Del Core, e che ormai da diversi anni si divide dalla sua Napoli tra Grecia, Calabria (dove vivono gli altri due figli) e, ora, la Russia, dove Antonella il prossimo anno giocherà per la seconda stagione consecutiva, dopo un anno in Turchia. Un legame strettissimo tra mamma e figlia, nonostante la schiacciatrice azzurra, ex di Bergamo e Pesaro sia uscita di casa presto per inseguire le ambizioni pallavolistiche. Smile «E’ la mia canzone preferita, quella di Michael Jackson» specifica la signora Elisabetta, e la dice lunga sulla filosofia di questa insegnante napoletana che appena ha potuto è andata in pensione per seguire i figli. «Perché la vita è già difficile di suo e bisogna cercare di sdrammatizzare e vedere le cose per quello che sono». Lo conferma Antonella: «Mi ha sempre incoraggiato a vivere il volley come un gioco, senza prenderla troppo sul serio quando qualcosa non andava bene. Anche se poi se mi facevo male ci rimaneva malissimo. Ha dovuto accettare che faceva parte del gioco». Il cuore di mamma ha le sue debolezze ma su questo la signora Elisabetta non ha potuto fare molto. «Quando era piccola le dicevo: “se ti fai male un’altra volta non giochi più”. Non è che mi abbia dato molto retta e il primo infortunio grave è arrivato a 19 anni (operazione alla spalla, ndr)». Ma sono passati momenti più drammatici: 4 anni fa Antonella Del Core, dopo aver vinto Europei e Coppa del Mondo, fu fermata alla vigilia dell’Olimpiade di Pechino per un problema cardiaco: «Un anno da dimenticare — racconta la mamma —. Oltre alla delusione sportiva, la paura perché non sapevamo cosa avesse, sembrava un problema grave. L’unica consolazione è stata la vicinanza di tante persone. Quest’an-

attentati durante i Giochi. Israele, che ha tenuto una cerimonia funebre scoprendo una targa ricordo della strage di Monaco ’72 a circa 6 km dallo stadio olimpico, tiene sotto controllo tramite il Mossad il presunto terrorista iraniano con passaporto Usa David Jefferson.

BAGNINO A SANTA MONICA

Ranista siriano da Baywatch ai Giochi Un bagnino di Baywatch nuoterà per la Siria: a Londra, tra i dieci atleti della squadra olimpica di Damasco, c’è anche Azaz

Barazi, 24 anni, di mestiere bagnino di salvataggio sulle spiagge di Santa Monica. Sfiderà Fabio Scozzoli nei 100 rana, sarà in gara anche nei 200 sotto la bandiera nera rossa e bianca. Con lui saranno a Londra altri nove atleti della Siria, per la maggior parte si sono allenati in patria.

Del Core e le lezioni di famiglia «Più forte di tutto, col sorriso» Antonella azzurra del volley e la mamma con la valigia per seguire lei e i fratelli sparsi per l’Europa: «Mi ha sempre detto che lo sport è un gioco» ABBRACCI E SCHIACCIATE

IN RITIRO A ROMA

In gruppo anche la De Gennaro Domani a Londra L’Italia femminile sta trascorrendo gli ultimi giorni di ritiro a Roma, all’Acquacetosa, in attesa della partenza per Londra in programma domani. E al gruppo si è unita anche Monica De Gennaro, il libero chiamato dal c.t. Massimo Barbolini per sostituire Paola Cardullo, che non ha recuperato in pieno dall’infortunio ed è stata costretta a rinunciare all’Olimpiade. Per i Giochi di Londra dunque partiranno, insieme allo staff tecnico: palleggiatrici Eleonora Lo Bianco e Giulia Rondon; centrali Valentina Arrighetti, Simona Gioli, Jenny Barazza; libero Paola Croce e Monica De Gennaro; schiacciatrici Lucia Bosetti, Caterina Bosetti, Carolina Costagrande, Antonella Del Core e Francesca Piccinini. La nazionale maschile di Mauro Berruto anticiperà di 24 ore le colleghe e partirà oggi da Linate alla volta di Londra, nel pomeriggio arriverà al Villaggio olimpico.

Antonella Del Core, 31 anni, con la mamma Elisabetta. Di fianco, la Del Core in azzurro. La prossima stagione giocherà ancora in Russia TARANTINI

«Quando era piccola le dicevo: “se ti fai male un’altra volta non giochi più”» «Mamma è giocherellona e vivace, d’altronde da qualcuno devo aver preso»

no Antonella ha una voglia doppia». Tifosa Per capire come Antonella sia arrivata a sognare una medaglia olimpica bisogna fare un passo indietro. «Lo sport è sempre stata una mia fissazione. Ci tenevo che lo facessero tutte e tre i figli. Solo che facevano tre sport diversi. Antonella aveva cominciato con l’atletica e io e il padre impazzivamo. Con il lavoro tutti e due come facevamo a gestire orari e posti diversi. Antonella era la più piccola, la costrinsi a

seguire la sorella Maria che giocava a pallavolo». Un po’ necessità, un po’… passione. «E’ vero, anche io giocavo a pallavolo da ragazza ed è uno sport che mi piace un sacco quindi ero più contenta. Però la priorità erano gli studi. Ma lei in questo non si è mai fatta correre dietro: faceva sacrifici, studiava fino all’una di notte per tenersi al passo». In viaggio E anche per il volley si è trasformata in viaggiatrice. «Quando Antonella è andata via a 17 anni ci sono rimasta male. Lavoravo non la potevo

seguire e secondo me anche lei ha sentito questa mancanza. Però ha un carattere aperto, solare, positivo, si è sempre saputa adattare. Ora appena posso faccio la valigia e vado da lei, non importa dove sia. Suo padre, Castrese, segue di più nostro figlio Vincenzo che ha aperto una pizzeria in Grecia». E Antonella apprezza: «Mamma è giocherellona e vivace, d’altronde da qualcuno devo aver preso. Quando ero più piccola ero più restia a raccontarle le mie cose, ora ho capito che posso dirle proprio tutto». E mamma e figlia non

si fanno mancare il divertimento: «Ci piace fare shopping insieme, meglio se c’è pure l’altra sorella Maria, anche se a volte mi fa arrabbiare. Ha la passione delle scarpe con i tacchi altissimi. Vi pare giusto? Già è più alta, con i tacchi mi fa sfigurare» scherza mamma Elisabetta che in questi giorni è in Grecia a godersi la nipotina. Per Londra è già pronta, anche se fa sfoggio di un po’ di scaramanzia: «Vediamo, tutto il periodo non ci potevo stare, magari se va avanti…». Tanto la valigia è pronta. © RIPRODUZIONE RISERVATA


LUNEDÌ 23 LUGLIO 2012

OLIMPIADI -4 GINNASTICA

ATLETICA IL CASO

Powell e compagni ancora a Lignano Le stelle dell’Mvp, il club giamaicano che fa capo a coach Stephen Francis, al centro di un caso: da Asafa Powell a Shelly

Ann Fraser, dovrebbero essere al raduno federale di Birmingham, dove da giorni lavorano Usain Bolt e compagni. Invece sono ancora a Lignano, tradizionale base estiva. Ieri Powell (il secondo da sinistra nella fila centrale) ha premiato le vincitrici della Supercoppa 4x4 di Lega di beach volley...

«E’ per ballerine fallite». Poi ritratta. La c.t. delle Farfalle: «Rispetto per tutti gli atleti» DAL NOSTRO INVIATO

GENNARO BOZZA LONDRA

Separate in casa E’ un vero choc

per tutti, non solo per le Farfalle azzurre, un argento olimpico e tre ori iridati consecutivi, campionesse mondiali in carica. E lo è ancora di più per la Federazione ginnastica, che raggruppa tutte le specialità. Le dichiarazioni della Ferrari sono un’autentica mazzata alla vigilia dell’Olimpiade, rischiano di pregiudicare la serenità degli atleti, di «tutti» gli atleti. Perciò, qualcuno cerca di calmare l’ambiente. Non rilascia dichiarazioni la Ferrari, ma sul sito federale viene pubblicata una precisazione della stessa atleta: «Quando ho parlato della ginnastica ritmica sono stata fraintesa. Nell’esprimere, infatti, il rammarico per l’assenza ai Giochi Olimpici del rugby, uno sport leale, ispirato al fair play, che conosco bene perché praticato da entrambi i miei fratelli, ho detto che ci sono discipline come la ritmica che stanno dando un pessimo esempio di sé attraverso giudizi discutibili, spesso a danno delle nostre Farfalle. E che di questo passo, se non si trovasse una soluzione, il Cio ne potrebbe tener conto». Seguono gli auguri alle azzurre

Solo uno dei 5 atleti di Haiti a Londra è nato sull’isola caraibica (la 21enne judoka Linouse Desravines). Marlena

ARTISTICA DA SABATO

Ferrari «La ritmica non degna dei Giochi»

Emanuela Maccarani, 45 anni

Solo un atleta su 5 è nato ad Haiti

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La spaccata

«La vera ginnastica è l'artistica». Parole pesanti come piombo, al contrario delle protagoniste di questo sport, leggere e leggiadre come libellule. E parliamo di «tutte», dell’artistica e della ritmica. Ma Vanessa Ferrari, la più famosa ginnasta azzurra, campionessa mondiale del concorso generale nel 2006, non sembra apprezzare entrambe le specialità. La frase, infatti, è sua, apparsa in un’intervista su Bresciaoggi, in edicola sabato e sul sito internet da ieri mattina. E il peggio arriva subito dopo. Ancora virgolettato della Ferrari: «Io non so perché non hanno ancora cancellato la ritmica dal programma olimpico. Un’ingiustizia, ad esempio, che il rugby ai Giochi non ci sia. È uno sport vero. Io non amo la ritmica, non ha i sacrifici di noi dell’artistica, è per ballerine fallite». Manca un accenno al trampolino, anch’esso specialità olimpica, ma meglio così, chissà cosa sarebbe venuto fuori.

GLOBALIZZAZIONE

Vanessa Ferrari, 21 anni, alla seconda Olimpiade in carriera LAPRESSE

28 luglio Artistica Qualificazioni uomini 29 luglio Artistica Qualificazioni donne 30 luglio Artistica Finale uomini 31 luglio Artistica Finale donne 1 agosto Artistica All around uomini 2 agosto Artistica All around donne 3 agosto Trampolino uomini 4 agosto Trampolino donne 5 agosto Finale corpo libero e cavallo uomini; volteggio donne 6 agosto Finale anelli e volteggio uomini, parallele asimmetriche donne 7 agosto Finale parallele e sbarra uomini, corpo libero e trave donne 9-10 agosto Ritmica Qualificazione all around individuale e squadre 11 agosto Ritmica Finale all around individuale 12 agosto Ritmica Finale all around a squadre

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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Wesh (200 e 400) è cresciuta in Virginia. Samyr Laine (salto triplo), ex compagno di stanza del padre di Facebook Mark Zuckerberg al college, vive a New York, ma è originario di Haiti. Gli altri 2 atleti sono Moise Joseph (800) e l’ostacolista dei 110 hs Jeffrey Julmis.

TEDESCA ARGENTO A PECHINO

Mamma Oksana a 37 anni contro le baby

Oksana Chusovitina, 37 anni, tedesca di origine uzbeka

L’età non conta. E’ la convinzione di Oksana Chusovitina, 37 anni, un figlio di 13, pochi meno delle avversarie che incrocerà sulle pedane della ginnastica. Dati anagrafici alla mano, potrebbe essere la mamma anche di tante avversarie in uno sport in cui diverse nazioni sono accusate di falsificare i passaporti per far gareggiare anche atlete minori di 16 anni. Mamma Tedesca di origini uzbeche, la Chusovitina è alla sesta Olimpiade in carriera e ha conquistato la prima medaglia nel 1992 (allora gareggiava per il Csi), molto prima della nascita delle attuali favorite per i titoli olimpici. E’ rimasta sul podio del volteggio con gli argenti di Pechino 2008, Mondiali 2011 ed Europei 2012. «Se a inizio carriera qualcuno mi avesse detto: a 37 anni sarai all’Olimpiade. Beh, sarei scoppiata a ridere. Ora è successo, mi fa molto piacere» spiega la ginnasta che nel 2000 si è trasferita in Germania per curare il figlio malato di leucemia. Oksana è stata tre volte campionessa del Mondo, in bacheca un totale di 11 medaglie mondiali vinte con la maglia di Csi, Uzbekistan (1993-2006) e infine Germania, in una carriera ultraventennale. Intanto ha già collezionato diversi primati: è l’unica ginnasta ad aver partecipato a 6 Olimpiadi, per di più con tre nazionali diverse. L’argento di Pechino l’aveva dedicato al figlio Alisher avuto dal marito Bekhodir Kurbanov. «La Germania ha aiutato mio figlio, che ora sta bene, e io gareggio felice per questa gente. A Pechino mi sentivo come una di 18 anni, ma molto più matura». A Londra ci riproverà, poi si ritirerà per allenare le due uzbeke Luiza Galiulina e Darna Yelizarova. Maturità Non è la sola ad aver rinviato la decisio-

Le Farfalle azzurre a Londra saranno: Santoni, Blanchi, Savrayuk, Pagnini, Laurito e Stefanescu

«

Sono stata fraintesa. Mi riferivo al brutto esempio dei giudizi discutibili VANESSA FERRARI AZZURRA DI ARTISTICA

«

Uno sport può piacere o no, ma chi arriva ai Giochi se l’è sudato e meritato EMANUELA MACCARANI C.T. RITMICA

della ritmica per l’oro olimpico e il riconoscimento dei sacrifici «che solo noi ginnaste conosciamo» aggiunge Vanessa. La smentita I dubbi, però, riman-

gono tutti. Innanzitutto perché la Ferrari avrebbe dovuto fare questa precisazione sin dal giorno prima, quando il giornale era in edicola, e poi perché l’autore dell’intervista apparsa su Bresciaoggi, Vincenzo Corbetta, non accetta la tesi di aver «frainteso» quanto dichiarato dalla Ferrari. Lui stesso spiega: «Confermo che lei ha detto esattamente le cose apparse nell’intervista, che ho fatto nella palestra in cui si allena. Sono sorpreso da queste nuove dichiarazioni». L’intervista è stata fatta anche alla presenza di testimoni. Inoltre, si fa notare da Bresciaoggi, se la Ferrari avesse davvero parlato del problemi delle giurie della ritmica, l’avrebbero messo nell’articolo. Insomma, non possono essere i giornalisti le vittime sacrificali di questo scontro. Le azzurre che volano Le ragazze

della ritmica, Elisa Santoni, Elisa Blanchi, Anzhelika Savrayuk, Marta Pagnini, Romina Laurito e Andreea Stefanescu, più l’individualista Julieta Cantaluppi, preferiscono non commentare. Lo fa la c.t. Emanuela Maccarani, con grande stile: «Se la Ferrari non ha detto quelle cose, non c’è la necessità di parlarne. Se le ha dette, non dobbiamo darle alcuna risposta, si prenderà le sue responsabilità e poi sarà la Federazione a decidere eventuali interventi. L’unica nostra preoccupazione è continuare ad allenarci per arrivare al meglio ai Giochi». Poi aggiunge: «Uno sport può piacere o no, ma una cosa è certa: chiunque arrivi all’Olimpiade ha dedicato l’adolescenza e la vita allo sport, si è sacrificato, ha lavorato duramente sia dal punto di vista fisico che da quello mentale. Il biglietto per i Giochi se l’è sudato e meritato. Perciò, bisogna rispettare tutti gli atleti, al di là del risultato finale, perché hanno fatto dello sport la loro ragione di vita e questa è una cosa bellissima». © RIPRODUZIONE RISERVATA

ne del ritiro. Nel 2006 è stata la britannica Elisabeth Tweddle ad aprire la via, diventando la prima campionessa del mondo over 20 (alle parallele asimmetriche). A 27 sarà in gara a Londra per regalare alla ginnastica britannica il primo oro della storia. Come dice Octavian Belu, allenatore delle romene, questo «è un bel segnale per i giovani». Perché il fenomeno non è solo femminile, anche se i signori della ginnastica superano la trentina senza complessi. Guardate il bulgaro Jordan Jovtchev, specialista degli anelli con capello brizzolato alla George Clooney. A sei mesi dagli «anta» sarà anche lui in gara a Londra per la sesta Olimpiade: «Non mi accontento di 4 ori in cinque Olimpiadi, non sono qui per fare turismo. Come ogni sportivo, il mio obiettivo è una prova degna per mettere fine alla mia carriera nel miglior modo possibile». r. v. © RIPRODUZIONE RISERVATA

TUFFI: CAGNOTTO IN ALLENAMENTO

Tania sbatte sul trampolino Paura, ma niente di grave Ultimo allenamento casalingo col brivido per Tania Cagnotto a Bolzano. La tuffatrice durante una verifica sui presalti ha poggiato male il piede ed è scivolata andando a sbattere contro il trampolino ca dendo poi in acqua. Tania s’è procurata una doloro sa abrasione all’interno della coscia destra e una bot ta all’altezza dell’inguine. Subito soccorsa da papà Giorgio, ha interrotto l’allenamento. Accertamenti hanno escluso altre lesioni. Tania domenica sarà im pegnata nel sincro da 3 m con Francesca Dallapé. La Cagnotto, insieme alla compagna, Rinaldi e Benedet ti, partirà per Londra domani mattina da Verona.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 23 LUGLIO 2012


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GOLF BRITISH OPEN

il Film La maledizione dei bunker: Tiger apre la serie di vittime illustri L’OPEN DI WOODS S’INSABBIA ALLA 6 Tiger tenta una prima uscita ma la palla gli torna indietro e rischia di colpirlo, finendo poi al margine opposto dell'ostacolo. Trova poi una posizione «plastica» e riesce ad uscirne. Due putt per chiudere gli costeranno la rincorsa al titolo AFP

MCDOWELL LO IMITA Graeme finisce nella sabbia alla 6 ma se la cava con meno fatica ed è solo bogey, ma l’aggancio a Scott è compromesso AP

CI CASCA ANCHE SNEDEKER Brandt nei primi 2 giri era riuscito a evitare i 205 bunker di Lytham, ma ieri è finito nella sabbia più volte REUTERS

LA 18 DI SCOTT Alla 18 dal tee finisce in bunker. Esce come può. Poi 3˚ colpo straordinario in green, ma 2 putt gli costano il torneo AP

Scott crolla, Els sorpassa e trionfa Adam chiude con 4 bogey e il sudafricano, 10 anni dopo, piazza il bis. Poi ringrazia Mandela dito, ma per la gioia, più abile nel contenere l’entusiasmo forse perché sollevare la Claret Jug per lui non è una novità. Era successo 10 anni fa a Muirfield, in Scozia. Ernie Els, «The Big Easy» per il suo swing fluido e naturale nonostante il metro e 90 di altezza, ha prima di tutto parole di conforto per l’amico sconfitto: «Mi dispiace sinceramente per Scotty, pensavo saremmo andati al playoff. Ma in questi giorni avevo sensazioni positive, non so: è come se me lo sentissi». Ernie, un gigante buono, che nella vita ha avuto tanto ma a cui la vita non ha risparmiato dolori. Un pensiero speciale per il figlio Ben, autistico. Sulla sacca di Els il logo di «Autism speak» la fondazione da lui finanziata: «Ho imbucato molti putt pensando a Ben. Gli piace molto vedermi giocare, gli piace il suono della palla quando è in volo. Volevo che fosse felice, ho imbucato tanto per lui».

DAL NOSTRO INVIATO

FEDERICA COCCHI LYTHAM & ST. ANNES (Inghilterra)

Dieci, nove, otto, sette, sei. Click. Si spegne così, in cinque buche, la luce sull’Open di Adam Scott e contemporaneamente si accendono i riflettori di Lytham su Ernie Els, il vincitore del British Open n. 140. E’ il 4o slam per il sudafricano 43enne, inglese di adozione, la 2a Claret Jug dopo quella del 2002 a Muirfield, in Scozia. L’ultimo giro dell’unico major europeo non avrebbe potuto essere più spettacolare e dall’esito più imprevisto. E’ uno di quei casi in cui si fa fatica a capire se sia stata più grande la vittoria di Els o più abnorme e sconcertante la sconfitta di Scott. Entrambi comunque grandi protagonisti. Francesco Molinari è finito 39o con un +5 per la settimana: «L’obiettivo per me è entrare nella squadra di Ryder Cup. C’è ancora da lavorare».

Mandela E dopo il trionfo,

La gara Els era partito ieri mat-

tina con uno score di 5 colpi sotto il par, 6 di distacco da Scott che con il suo -11 dominava il leaderboard. Quello dell’australiano sarebbe stato il primo major in carriera e mai come stavolta sembrava alla portata. Da subito gli inseguitori più accreditati, da McDowell a Woods e Snedeker, hanno iniziato a combinare pasticci. A buttare colpi preziosi seppellendoli nella sabbia dei bunker, o in mezzo al fieno del rough. Scott ha mantenuto un andamento regolare ma sempre con un buon margine di distacco, giocando in difesa per il par. Intanto Els macinava colpi. In silenzio. Senza che nessuno più

Ernie Els, 43 anni, con la Claret Jug. Sotto la delusione di Adam Scott AP

di tanto si curasse di lui, tutti più attenti a fotografare le pose plastiche di Woods all’uscita del bunker della 6, o a cercare la palla di McDowell nei cespugli. E intanto Els metteva da parte colpi. Fino a chiudere a -7. Quando Scott ha cominciato ad avvertire per la prima volta la pressione, è crollato. Un bogey dietro l’altro. «Ero al tee della 17 quando ho sentito il boato. Ho capito che Ernie aveva chiuso

con il birdie. Ma non mi sono agitato, non so come ho potuto perdere tutti questi colpi», ha dichiarato Scott stordito dalla delusione. «Ora devo cercare di andare avanti, non pensare troppo a questa sconfitta. Me l’ha detto anche Ernie di non darmi troppe colpe. Nel golf sono cose che succedono, bisogna dimenticare e andare avanti». L’altra faccia Stor-

un’altra dedica, a Nelson Mandela: «Guardavo il test match di cricket del Sudafrica, e pensavo, "Beh se dovessi vincere dovrei proprio ringraziare il presidente Mandela". E’ grazie a lui se siamo un Paese libero. Io sono cresciuto durante l’apartheid, e lui ha cambiato le cose». Tanti i ricordi legati a Mandela: «Quando è diventato presidente sono stato il primo sudafricano a conquistare un major e lui mi chiamò per complimentarsi. E’ un grande uomo, spero di riuscire a incontrarlo presto, magari durante l’Olimpiade. Cambierò i miei piani pur di vederlo ancora. Ci incontreremo e faremo un brindisi con la Claret Jug». Cheers Ernie, cin cin. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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la classifica

I NUMERI MOLINARI FINISCE A +5

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Triplo bogey di Tiger Woods in questo Open Championship. Non gli accadeva in un Major dall’Open del 2003 a Royal St. George

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Major conquistati da Ernie Els. L’ultimo è stato ancora un Open Championship, nel 2002 a Muirfield, sede del 2013. Ha anche vinto Us Open 1994 e 1997

WOODS CHIUDE TERZO A -3 Classifica finale al Royal Lytham St. Annes Golf Club (par 70): Els (S.Af, 67 70 68 68) -7; Scott (Aus, 64 67 68 75) -6; Woods (Usa, 67 67 70 73), Snedeker (Usa, 66 64 73 74) -3; Donald (Ing, 70 68 71 69), McDowell (N.Irl, 67 69 67 75) -2; Colsaerts (Bel, 65 77 72 65), Aiken (S.Af, 68 68 71 72) -1; Ogilvy (Aus, 72 68 73 67), Jimenez (Spa, 71 69 73 67), Poulter (N.Irl, 71 69 73 67), Noren (Sve, 71 71 69 69), Singh (Figi, 70 72 68 70), Johnson (Usa, 73 68 68 71), Kuchar (Usa, 69 67 72 72), Calcavecchia (Usa, 71 68 69 72), Olesen (Dan, 69 66 71 74), Z.Johnson (Usa, 65 74 66 75) par; 39. MOLINARI ( 69 72 71 73) +5. ALBO D’ORO RECENTE 2000 Tiger Woods (Usa); 2001 David Duval (Usa); 2002 Ernie Els (S.Af); 2003 Ben Curtis (Usa); 2004 Todd Hamilton (Usa); 2005, 2006 Tiger Woods (Usa); 2007, 2008 Padraig Harrington (Gb); 2009 Stewart Cink (Usa); 2010 Louis Oosthuizen (S.Af); 2011 Darren Clarke (N.Irl); 2012 Els.

l’argentino del City

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Anni Els La stessa età di Darren Clarke quando ha conquistato la Claret Jug a St. George lo scorso anno

Tevez, giornata da caddie «Ma che mal di schiena!» Dopo una giornata da spettatore, ieri si è rivisto Carlos Tevez in veste di caddie. L’argentino del Manchester City ha portato la sacca del connazionale e amico Andres Romero: «La possibilità di camminare su questo percorso e vedere da vicino questi grandi giocatori è indimenticabile: ma che mal di schiena portare la sacca».


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EQUITAZIONE IL CONCORSO DELLA COMUNITA’

VARIE A MARINA DI PIETRASANTA

4 «Donna e sport»

CATERINA VAGNOZZI

La firma di un campione rafforza l’albo d’oro del Memorial Vincenzo Muccioli. L’edizione 2012 del Gran Premio Rolex che ha chiuso la 16˚ edizione del CSI5* di San Patrignano, è stata vinto dall’olandese Jeroen Dubbeldam in sella allo stallone grigio di 10 anni BMC Quality Time TN. Oro Dubbeldam è stato medaglia d’oro individuale ai Giochi di Sydney, e bronzo individuale agli Europei del 2005 ospitati proprio a San Patrignano. Decisamente impegnativo il percorso predisposto dallo chef de piste olandese Louis Konickx : con Dubbeldam solo l’amazzone svizzera Christina Liebherr (LB. Callas Sitte Z) ed il campione olimpico uscente, il canadese Eric Lamaze (Coriana Van Klapscheut) hanno infatti guadagnato accesso al barrage. La Liebherr, prima ad entrare in campo ha replicato il netto nel tempo di 43.35, subito migliorato da Dubbeldam, anch’esso esente da errori. Lamaze, ultimo in campo, è partito con un ottimo ritmo ma è poi incappato in un errore al largo n.3. «Un Gran Premio davvero impegnativo – ha commentato il vincitore , il quarto olandese del Memorial Muccioli – Sono soddisfatto perché si tratta di una conferma importante per BMC Quality Time TN, un cavallo che è ancora agli inizi su impegni di questa levatura». Chiaudani Migliore azzurro il

campione italiano Natale Chiaudani (Fixdesign Almero) con un errore nel percorso base e la nona posizione in classifica. Lo svizzero Steve Guerdat (Baloussini) e il belga Nicola Philippaerts (Vadetta VH Met-

LE OAKS A DUBLINO

Dubbeldam in azione nel GP di Sanpa GRASSO

San Patrignano Potere olandese Il GP Muccioli a Jerone Dubbeldam, oro a Sidney 2000. Chiaudani miglior azzurro: 9o IPPICA: VINCONO DEMURO E ATZENI

Ascot è casa Italia Ieri ad Ascot una splendida doppietta di fantini italiani, con due cavalli allenati dal 34enne Marco Botti, il figlio di Alduino Botti. In apertura di convegno il 21enne Andrea Atzeni ha vinto una maiden in sella a Moohajim e nella prova successiva (un handicap) Mirco Demuro, 33 anni, ha calibrato perfettamente al comando Fattsota, un fratellastro del grande Falbrav della scuderia Rencati. Per Atzeni, che si è trasferito in Inghilterra nel 2008, si tratta del primo successo ad Ascot. Il terzo invece per Demuro, dopo due nella Shergar Cup (tornei internazionale di fantini) negli ultimi 2 anni). Demuro si è trasferito in Inghilterra da qualche mese.

tenhof) hanno vinto le due prove della giornata di chiusura che hanno preceduto il Memorial Vincenzo Muccioli. Giochi San Patrignano passa

ora il testimone ai Giochi Olimpici: molti cavalieri sono già partiti per Londra. «Anche quest’anno per la Comunità l’appuntamento con la grande equitazione è stato importantissimo – ha detto ieri il Presidente del Comitato Organizzatore, Alessandro Rodino Dal Pozzo- Una tradizione che si conferma nel segno dell’eccellenza sportiva e del significato sociale». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Great Heavens (W. Buick, trainer John Gosden), la sorella di Nathaniel (2˚ nelle King George), ha vinto a Dublino le Oaks irlandesi (gr. 1, m 2400) davanti a Shirocco Star. IN GERMANIA Meandre (M. Guyon, trainer André Fabre) ha conquistato il GP von Berlin (rg. 1, m 2200) davanti a Earl of Tinsdal, il vincitore del GP Milano. OGGI QUINTÉ A FOLLONICA Al Dei Pini (inizio convegno alle 20.30) scegliamo Millionaire Dany (19), Nostrano (17), Indovino (14), Manolete (13), Lacroix (18) e Morgana Erregi (5). SI CORRE ANCHE A SS Cosma e Damiano (20.25), Taranto (18.30) e Ravenna (16.15), Corridonia (21.15).

va in Versilia La mostra della Fondazione Cannavò illustra lo sviluppo del movimento femminile Dopo il successo ottenuto l'anno scorso, torna in edizione riveduta e aggiornata la Mostra "Donna e Sport", allestita dalla Fondazione Candido Cannavò per lo sport con il supporto della Gazzetta dello Sport e di Rcs Mediagroup, e il patrocinio della Fondazione La Versiliana. Il 10 giugno di un anno fa, la Mostra apriva al Museo del Risorgimento di Milano, dov'è rimasta in esposizione fino al 25 settembre; stavolta, saranno le stanze del piano terra della Villa Versiliana, in viale Morin 16 a Marina di Pietrasanta, a ospitare l'installazione, che sarà aperta fino al 29 agosto, ogni giorno dalle 17.30 alle 21.30.

Movimento femminile Per l'occasione, il Caffé della Versiliana, popolare punto di ritrovo di affollati talk show durante l'intero Festival promosso dalla Versiliana durante l'estate, sarà affollato di sportivi e di personalità per la presentazione, prevista per oggi, lunedì 23 luglio, alle 18. Il conduttore televisivo Claudio Sottili terrà le fila del discorso, alternando le domane nei confronti di due dei curatori della Mostra, Elio Trifari e Luca Condini, e della madrina dell'evento, la ex cestista Mabel Bocchi.

La logica della Mostra è quella di offrire un percorso che documenti il lento e spesso faticoso sviluppo del movimento femminile. I curatori (Maria Canella e Sergio Giuntini accanto a Trifari e Condini) hanno individuato tre sezioni: la prima, dedicata a origini e pioniere, documenta i primi passi dello sport femminile in Italia; la seconda presenta quelle che a giudizio dei curatori sono, da Ondina Valla a Federica Pellegrini e Valentina Vezzali, le stelle del nostro movimento. La terza illustra, in chiave soprattutto moderna, 32 discipline fra quelle praticate dalle donne in Italia, dall'alpinismo alla vela. Gratis A completamento, una sezione di letteratura, che riporta 30 brani di famosi autori, da D'Annunzio a Montale, dal Belli a Erri de Luca, che hanno trattato di donna e sport, o di donne, come Sibilla Aleramo o Matilde Serao, che si sono letterariamente occupate di sport. Una cronologia ragionata completa l'esposizione, il cui ingresso è gratuito. Nell'ambito della Mostra, la Fondazione Candido Cannavò, in collaborazione con Rizzoli e Bompiani, promuoverà tre incontri al Caffé, il 9, 16 e 23 agosto, protagonisti Giusy Ferrè per moda e sport, Guido Martinetto di Grom per alimentazione e sport e Nada, cantante e romanziera, per libri e sport. Nel frattempo, si svolgeranno i Giochi di Londra, e la donna italiana ne sarà di certo protagonista. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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L’INCIDENTE IN TOSCANA

Rally di Lucca tragico FILM DALLA PARTENZA ALLE IMMAGINI DRAMMATICHE 1

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a sinistra a 3,5 km dal via della speciale, quasi un tornante. La dinamica racconta di un impatto con il muretto a secco a bordo strada che ha ceduto, facendo cadere la Peugeot nell’avallamento sottostante, dal lato della portiera destra del navigatore. Imprigionati nell’auto ribaltata, Catelani e Bortoneri non sono riusciti a liberarsi. Nonostante il disperato tentativo dei concorrenti, dei commissari e della vigilanza antincendio boschiva, ci sono voluti diversi minuti prima di spegnere il fuoco. Corsa affascinante Era la secon-

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1 La Peugeot 207 S2000 completamente carbonizzata dopo l’incidente ANSA 2 Valerio Catelani, 37 anni e nato a Pietrasanta, e Daniela Bertoneri, 34enne originaria di Massa, a bordo della loro vettura alla partenza ANSA 3 Il punto in cui l’auto ha preso fuoco ANSA

Pilota e navigatrice muoiono carbonizzati La Peugeot di Catelani-Bertoneri esce di strada e prende fuoco. I due erano anche fidanzati e compagni di lavoro

da volta nella notte che le macchine transitavano per Brancoli, da ripetere una terza a conclusione di una gara di 83, 47 km cronometrati in 7 speciali nell’entroterra di Lucca. Una corsa ricca di fascino, che tra i 122 iscritti vedeva anche il campione italiano Paolo Andreucci pure lui su Peugeot 207 S2000, che al momento della sospensione della gara guidava la classifica, mentre Catelani occupava la 10a posizione, frenato da una foratura nella terza speciale dopo avere chiuso al quarto posto le prime due. «Era un bravo pilota e una brava persona. Volevo tornare sul luogo dell’incidente ma non ce l’ho fatta» dice Andreucci. I corpi sono stati trasportati all’ospedale Campo di Marte, martedì l’autopsia, mentre la Polizia Stradale oltre ai resti della Peugeot ha sequestrato il piano di sicurezza e di emergenza. Ora il pm Elena Leone proverà a chiarire cosa ha causato l’incendio e verificare se l’organizzazione era in regola: lungo le 4 speciali i commissari erano circa 135, con 8 ambulanze, 4 mezzi vigilanza antincendio, 7 carri attrezzi e varie jeep recupero veloce. © RIPRODUZIONE RISERVATA

DAL NOSTRO INVIATO

PAOLO IANIERI LUCCA

Le fiamme che all’improvviso hanno acceso la notte. Sono state loro a mettere in allerta l’equipaggio che in quel momento affrontava la salita verso Brancoli che stava succedendo qualcosa di grave. Il tempo di arrestare la vettura, prendere gli estintori a bordo e correre verso il ciglio della strada: era già troppo tardi. Nel rogo della Peugeot S2000 che un metro sotto il ciglio stradale si intensificava c’erano imprigionati i corpi di Valerio Catelani e Daniela Bortoneri. Pilota e naviga-

tore nella vita sportiva, fidanzatissimi e compagni di lavoro in quella di tutti i giorni. Usciti di strada poco prima, le 4.15 del mattino, in quella che tutti definiscono una curva senza particolari insidie. «Si affrontava in prima marcia, 40, massimo 50 orari» ripete affranto Pier Angelo Brogi, da 23 anni presidente della Scuderia Balestrero che organizza il Rally di Lucca, gara in notturna valida per Challenge 6a zona e giunto alla 47a edizione. «Forse è stato un malore, neanche le tracce sull’asfalto sembrano chiarire».

IL TRACCIATO È SUCCESSO A BRANCOLI

nel 2012 Sette i precedenti

Segni e dinamica I segni accenna-

no a una frenata ma neppure esagerata prima di quella curva

RCS

Un anno tremendo per i rallisti: prima delle 2 vittime di ieri 4 incidenti avevano falciato 5 sportivi. Il 1o già il 2 gennaio, nella 1a tappa della 33a Dakar: in patria muore il pilota argentino Jorge Martin Boero. Il 19 maggio tragedia al Rally di Bocholt, in Belgio: muoiono il pilota Roel Vrolix e il navigatore Stef Winters. Il 16 giugno lutto alla 96a Targa Florio: muore il navigatore Gareth Roberts. Altra vittima delle 2 ruote, il valdostano Andrea Brunod: il 1o del mese in Polonia nella 4a tappa del Baja di Carpazia. E sette giorni dopo muore Claudio Romano, nello storico a Cremona. Infine, l’altra domenica, al Rally di Boemia muore il navigatore Bohuslav Ceplecha.

RITRATTO

Sbandate, olio, gomme e fu amore... (p.i.) Erano state le gare a farli conoscere. Lui, Valerio, correva in kart. Lei, Daniela, ma che nel mondo delle quattro ruote si faceva chiamare Gazzè, faceva la navigatrice. Un traverso, una sbandata controllata, l’odore di olio e delle gomme li avevano fatti innamorare. Da allora Valerio Catelani e Daniela Bertoneri, 37 anni di Pietrasanta lui, 34 di Massa lei, facevano coppia fissa: vivevano a Forte dei Marmi e in settimana lavoravano al Caffè Sambo, bar storico fondato da Alfredo, nonno di Valerio e quindi gestito dal papà Giuseppe, famoso calciatore dilettante della zona e soprattutto grandissimo tifoso della Ferrari, che aveva trasmesso al figlio la passione per i motori. I fine settimana, invece, Valerio e Gazzè, li trascorrevano all’interno di una vettura da rally. Andava forte la coppia, sempre tra i protagonisti del campionato toscano, prima con una Renault Clio, quindi dal 2008 con una Mitsubishi Lancer Evo IX e, da poco, con una Peugeot 207 S2000 con i colori della CTL Junior Team, la scuderia fondata dallo stesso Catelani. Quello del Città di Lucca era il 3o rally che i due disputavano con la vettura francese (debutto al Rally Abeti, bis all’Alta Val di Cecina). Per questo è strano pensare che la tragedia si sia verificata in una curva neppure troppo impegnativa. Il presidente Aci, Angelo Sticchi Damiani, ha ribadito come, «verificati i fatti, continueremo la nostra battaglia per la sicurezza di tutte le tipologie di gare di automobilismo». (ha collaborato Giovanni Lorenzini) © RIPRODUZIONE RISERVATA


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TUTTENOTIZIE & RISULTATI Pallavolo TORNEO DI BEACH

Per Bovolenta tutti in spiaggia

(m.mar.) Lo hanno chiamato Bovelix, il 1˚ appuntamento sulla spiaggia per ricordare Vigor Bovolenta: così nello stabilimento balneare (Obelix) dove era solito andare con la famiglia è stata festa di beach e amicizia. Tanti i pallavolisti presenti attorno alla moglie e ai figli di Vigor all’ombra di una gigantografia del campione di Taglio di Po. La vittoria è andata agli Asterix ovvero Zlatanov e signora con Lirutti e Leonelli.

Baseball SEMIFINALI GARA-3

Nettuno supera Bologna

C. Cillo, lanciatore di Bologna FERRINI

(m.c.) Nettuno si aggiudica la serie con Bologna, espugnando, in gara 3 del 1˚ turno del girone di semifinale, al «Gianni Falchi». I laziali, vittoriosi mercoledì scorso in casa, hanno risolto al 7˚ inning con 3 punti (il primo su un colpo di Cillo su Sanna a basi cariche, gli altri 2 sul singolo di Imperiali) un incontro sul 3-3 dopo un terzo di gara, con i partenti De Santis e Betto sul monte. Decisivo il super rilievo di Richetti (1bv-3so in 4rl). Recuperata ieri notte San Marino-Rimini, rinviata sabato.

Boxe SUPERPIUMA CONTRO FEGATILLI

Che Boschiero Un Europeo da spettacolo DAL NOSTRO INVIATO

RICCARDO CRIVELLI PIOVE DI SACCO (Pd)

Devis Boschiero è un campionissimo. Non soltanto perché ha messo l’Europa dei superpiuma ai suoi piedi, cancellando con uno spettacolo indimenticabile la delusione del furto mondiale contro il giapponese Ao, ma soprattutto perché è venuto a capo di un avversario e una sfida molto ostici con il sacro fuoco del talento e della personalità che bacia unicamente i predestinati. Avvio difficile Ermano Fegatilli, il detentore battuto, cuore italianissimo nonostante i natali belgi, soprannominato «Il Dottore» per la laurea nel cassetto, si è rivelato un contraltare di grandissimo livello, con la sua boxe lineare anche al corpo, quel montante enciclopedico, le doti di anticipo e un coraggio leonino che per metà incontro lo ha tenuto davanti, seppur di pochissimo. Anche perché Boschiero, sicuramente oppresso dal peso del pronostico favorevole a tutti in costi che accompagna chi combatte davvero in casa, è partito contratto, preoccupando non po-

Atletica DOPING

co il maestro Gino Freo: «Cercava troppo la soluzione di forza ed era troppo rigido sulle gambe — commenta il mentore del veneto — ad un certo punto ho pensato venisse all’angolo e mi dicesse che ne aveva abbastanza». Lo show E invece, ritrovata la

lucidità e soprattutto l’abilità di fare un passo indietro per poi aprirsi spazio sulla pressione del rivale, Devis ha cominciato a punire Fegatilli con il destro pungente e pesante, aggiudicandosi di netto l’8ª ripre-

Softball MONDIALI

Vincono gli Usa Italia solo nona L’Olanda si deve accontentare del 5˚ posto ai Mondiali di Whitehorse (Can), dopo la sconfitta col Canada. Il torneo, che si è chiuso ieri notte, ha visto sul podio le solite Usa, Giappone e Australia. Tempo di bilanci per l’Italia, 9˚: «Abbiamo fatto il massimo - dice il manager Marina Centrone ma dispiace essere usciti solo per aver perso lo scontro diretto con Taiwan. In certe partite siamo state troppo timorose, per mancanza di esperienza e gestione dello stress». Risultati playoff: Canada-Olanda 4-0, Australia-Cina 5-4, Giappone-Usa 1-3, Canada-Australia 1-3.

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Superpiuma, campionato europeo: Boschiero (sfidante, kg 58.5; 31-1-1) b. Fegatilli (Bel, campione, 58.1; 26-4) p. 12. Arbitro McDonnell (Ing), giudici Keane (Ing) 117-111, Temml (Aut) 116-112, Alloza Rosa (Spa) 116-113. Altri. Superleggeri: Putrone (3) b. Garai (Ung, 2-7-1) p. 6. Massimi leggeri: Bruzzese (8) b. Andrejevs (Let, 6-57) p. 6.

(si.g.) Nel meeting di Stettino (Pol) l’olimpionico australiano Steve Hooker ritrova una condizione decente salendo a 5.72 nell’asta. Destino opposto per l’iridato 2011 Pawel Wojciechowski, solo 5.42 e probabile rinuncia a Londra. Tre nulli al 5.62 d’entrata di Lavillenie. Uomini. 100 (+1.9): Frater (Giam) 10"09; Carter (Giam) 10"10; Forsythe (Giam) 10"11. 400: Yousif (Sud) 45"69; 6. LICCIARDELLO 46"70. 800: Ksczot 1’45"78; 9. BENEDETTI 1’50"27. Asta: Lewis (Gb) 5.82 (r.n.); Walker (Usa) 5.72; Hooker (Aus) 5.72; 8. Wojciechowski 5.42; Lavillenie (Fra) n.c. (3 n. a 5.62). Peso: Majewski 21.04. Disco: Alekna (Lit) 68.50; Harradine (Aus) 64.92. Martello: 6. LINGUA 71.26. 4x100: Mvp (Giam) 39"11. Donne. 100 (+2.3): Okparaebo (Nor) 11"13. 400 hs: Petersen (Dan) 55"68; 3. Pedroso (Cuba/Ita) 55"96. Triplo: Zabara (Rus) 14.48 (+2.6, r. 14.25/+1.3). Martello: Wlodarczyk 76.81; Moreno (Cuba) 71.90. A Ninove (Bel). Donne. 3000 sp: 5. COVA 10’23"10 (pb). A Amsterdam (Ola). Donne. Lungo: 2. D’ELICIO 6.03 (+1.7). A Karlstad (Sve). Uomini. Martello: 8. LINGUA 70.80. Donne. 800: 7. Santiusti (Cuba) 2’07"02. A Friburgo (Svi). Uomini. 110 hs (+0.2): 5. DEVARTI 14"22 (b. 14"18). PISTA ITALIA (si.g.) A Pisa, 72.27 di Giacomo Puccini nel giavellotto. A Cernusco s/N (Mi). Uomini. 800: Gueye (Sen) 1’48"92. 1500: Elaloiani (Mar) 3’45"36; Moretti 3’45"92; Polli 3’46"50. A Pergine (Tn, completamento). 200 (+0.4): 4. Desalu (j) 21"42. 400. II: Severi 47"27; Re (j) 47"40. 800: 6. Abdikadar (j) 1’49"00; 7. Perco (j) 1’49"22; 9. Esposito 1’49"47. 3000: 4. Salami 7’59"05; 6. Lanziner 8’11"68. Lungo: 2. Guarini 7.49 (0.0). Donne. 800: 7. Magnani 2’05"79; 8. Maniero 2’08"20. Alto: Friedrich (Ger) 1.84; Lundmark (Svi) 1.84; Demo 1.81; Brambilla 1.81; Vitobello 1.75; Lamera 1.75. Lungo: 3. Zanei 6.04 (+0.5).

Beach volley Devis Boschiero, 30, sinistra, ha battuto il belga Fegatilli, 27 BOZZANI/CHIESA

Basket EUROPEO UNDER 16 DONNE

Spagna-Kenya Italia d’argento Ci sono tre casi Oro alla Spagna

Football A PENN STATE Rael Kiyara, 29 anni ANSA

(pe.m.) La federazione spagnola, su suggerimento del comitato olimpico nazionale, ha escluso Angel Mullera (personale di 8’16"45 nei 3000 siepi) dai Giochi per i quali era convocato, dopo che il quotidiano «As», in settimana, ha lanciato sul suo conto circostanziate accuse di positività all’antidoping (per Epo). L’atleta s’è difeso sostenendo che nel corso della stagione ha subito sei controlli sangue/urine. Intanto, secondo la rete televisiva tedesca Ard, nella rete sono finite anche due maratone keniane di ottimo valore, seppur non coinvolte in chiave olimpica. Si tratta di Rael Kiyara e di Jemima Sumgong. La prima sarebbe stata trovata positiva (agli steroidi) in occasione della vittoria di Amburgo del 29 aprile (2h23’47"), la seconda (per un prodotto cortisonico) dopo il secondo posto nella super classica di Boston del 16 aprile (2h31’52"). «Siamo molto delusi — ha detto Moni Wekesa, responsabile dell’agenzia antidoping keniana — perché in casi come questi, a livello di immagine, paga tutto il Paese. E non solo in termini sportivi».

Atletica Hooker rinasce Lavillenie zero

PISTA EUROPA (si.g., pe.m.) Mentre è ufficiale il no di Carolina Klüft all’Olimpiade, ai campionati russi u. 23 di Yerino (fuori gara), bordate di Daria Pishchalnikova nel disco (69.34 e altri lanci a 69.13 e 68.64) e di Tatyana Lysenko nel martello (77.20). Donne. 200 (+0.6): Antyukh 22"73. 800: Pospelova 1’59"70. A Toledo (Spa). Uomini. Lungo: Caceres 8.31 (+2.1; r. 7.99). A Las Palmas (Spa): Uomini. Disco: Pestano 67.15. A Kuortane (Fin). Uomini. Lungo: Torneus 8.22 (+2.0). Giavellotto: Pitkamaki 84.90; Etelatalo 84.02; Mannio 82.18.

Semifinale 1˚ turno, gara 3. UNIPOL BOLOGNA-DANESI NETTUNO 3-6. Punti, Nettuno 102.000.300: 6 (9bv-0e); Bologna 300.000.000: 3 (6-1). Lanciatori: V. Richetti, P. Cillo. Note: doppio Bergolla (3/4), L. Mazzanti, Sato, Malengo. COPPA ITALIA (m.c.) Doppietta del Parma (trascinata da Zileri, 6/8) su Novara e pareggio tra Grosseto (vittorioso al tie-break con un singolo di Buccheri, dopo una four hit di Oberto e la prima vittoria in carriera di Starnai) e Godo (sul 4-0 al 6˚) nella prima giornata della prima fase di Coppa Italia. 1˚ turno: Godo Knights-Montepaschi Grosseto 0-1 (11˚), 4-2; Cariparma-Elettra Novara 12-2 (8˚), 4-1.

sa, che è stata uno show e poi finendo in gloria nelle ultime tre, che hanno sancito la superiorità indiscussa dell’idolo di casa: «Sapevo che sarebbe stato difficile — dice il neocampione in lacrime — ma con l’aiuto di un pubblico così non potevo perdere, mi hanno davvero dato un aiuto fondamentale. Ho promesso a tutti una grande festa, la faremo quando l’Ebu mi avrà spedito la cintura». Il futuro pugilistico, invece, può spaziare su orizzonti amplissimi: una difesa volontaria dell’Europeo o magari un altro tentativo iridato, visto che è numero 4 per il Wbc. Ci penseranno Salvatore e Alessandro Cherchi, partendo da una certezza: per le mani hanno un pugile speciale.

(a.r.) Si spegne in finale il sogno dell’Under 16 (nella foto Fiba Europe, Marzia Tagliamento) all’Europeo femminile conclusosi ieri in Ungheria. Le azzurrine sono state infatti sconfitte dalla Spagna 70-49 (Salvarores 20; Zandalasini 19, Cabrini 14), conquistando comunque una splendida medaglia d’argento. Cecilia Zandalasini è stata votata mvp della manifestazione. Oggi a Ventspils (Lettonia) l’Under 16 maschile apre (dopo aver vinto tutte e tre le partite della prima fase) invece la seconda fase dell’Europeo di categoria contro i padroni di casa. Nazionale: David Chiotti, risolti i problemi personali negli Stati Uniti, raggiunge oggi il raduno degli azzurri a Folgaria (Trento). Mercato: Cremona aspetta il contratto firmato di Jarrius Jackson e ingaggia Tukka Kotti. In LegaDue, oggi rinunceranno ufficialmente ai ripescaggi Napoli (che è vicina all’accordo con Sant’Antimo per non sparire del tutto) e Torino: entrano Forlì e Capo d’Orlando. Ferentino prende il 23enne lungo statunitense (passaporto inglese) Laurence Ekperigin.

Rimossa statua di Joe Paterno Dopo giorni di discussioni e polemiche, il direttivo dell’Università di Penn State ha deciso di rimuovere la statua di Joe Paterno (foto AP) situata davanti al Beaver Stadium, l’impianto da 100.000 posti che ospita le partite di football dei Nittany Lions, allenati per 45 anni dal coach morto lo scorso gennaio. L’investigazione interna dell’ateneo, resa pubblica nei giorni scorsi, ha infatti coinvolto Paterno nello scandalo che ha travolto Penn State, con il vice allenatore, Jerry Sandusky, condannato all’ergastolo per abusi su minori, che Joe Pa e i vertici di Penn State avrebbero tenuto nascosti per oltre un decennio onde evitare la pubblicità negativa che ne sarebbe derivata. La famiglia ha espresso il suo disappunto in un comunicato stampa: «La rimozione della statua non aiuta a lenire il dolore delle vittime di Sandusky o della comunità di Penn State».

A KLAGENFURT (c.f.) Al Grande Slam di Klagenfurt (Aut), tappa dello Swatch World Tour, tra gli uomini 9˚ centro in carriera, alla vigilia dei Giochi, per Nummerdor-Schuil (Ola), che nell’ultimo match hanno avuto la meglio 2-1 su Pedro-Marcio Araujo (Bra). Nel derby Usa per il 3˚ posto, via libera a Gibb-Rosenthal per il forfait di Rogers-Dalhausser. Nel femminile 1˚ trionfo russo grazie a Khomyakova-Ukolova (allenate da Marco Solustri e Fabrizio Magi), avversarie di Cicolari-Menegatti a Londra all’esordio. In una finale molto giovane e mai tra le prime 4 in precedenza, sono andate k.o. 2-1 Meppelink-van Gestel (Ola). Terze Talita-Antonelli (Bra) per la rinuncia di Xue-Zhang Xi (Cina). OSTIA AZZURRA (c.f.) Si è colorata di azzurro la 3a tappa del Tricolore. A Ostia nel maschile debutto con successo dei gemelli Paolo e Matteo Ingrosso, 2-1 in una tiratissima finale sui campioni in carica Fenili-Giumelli, autori di una bella risalita nel tabellone perdenti. Solo quarti i vincitori di Napoli e Paestum, Ficosecco-Casadei, sconfitti 2-1 nella finalina da Amore-Martino. Tra le donne a segno (senza perdere nemmeno un set) Giombini-Momoli che nell’atto conclusivo hanno piegato Mazzulla-Lo Re. Sul podio anche Casadei-Dal Canto, 4˚ posto per Pini-Ferretti.

Boxe MONDIALI (r.g.) A Cincinnati (Usa) Adrien Broner (Usa 24), titolare Wbo superpiuma, ha battuto il connazionale Vincente Escobedo (26-4) ko 5, senza titolo in palio, perché il campione pesava 3 kg oltre il limite. La sigla deve ora indicare i nomi degli sfidanti al titolo. A Buenos Aires (Arg) il locale Chaves (21) ha spodesta dal titolo interim Wba welter il francese Ismael El Massoudi (36-4) finito ko 2. A Cancun (Mes) sconfitto per RTD 7˚ per ferita, il venezuelano Johan Perez (15-1-1) dallo sfidante locale Pablo Cesar Cano (24-1-1) per l’interim Wba superleggeri. A Tijuana (Mes) il campione interim Wba superpiuma Bryan Vasquez (29) del Costa Rica, ha respinto Jorge Lacierva (Mes, 41-8-6), per kot 9; tra i figli d’arte Jorge Paez jr. (32-4-1) e Omar Chavez (28-2-1) per il silver Wbc medi jr. si conferma del 1˚, ai punti con verdetto unanime. VAI BOTTAI (r.g.) Ai Bagni Lido di Livorno si è assistito al successo di Lenny Bottai (17-2), prossimo alla sfida per il tricolore superwelter, impostosi su Antal Kubicsek (Slk, 20-30-5) per ko 3 con un gancio al fegato.

Canottaggio COUPE DE LA JEUNESSE Per il 3˚ anno di fila, l’Italia si aggiudica la Coupe de la Jeunesse u19. Dopo Hazewinkel e Linz, anche a Banyoles il team azzurro raggiunge un nuovo grande successo con un bottino di 13 vittorie, 8 secondi posti e 3 terzi.

Football Four Helmets Italia terza (m.l.) La Danimarca si è aggiudicata a Fi-

renze l’edizione 2012 del Four Helmets. In finale i danesi hanno prevalso sul Team Eagles (Usa) 49-20. Nella sfida per il 3˚ posto l’Italia dell’head coach Vincent Argondizzo ha superato la compagine locale dei Guelfi Firenze 35-14.

Nuoto GIOVANI SINCRONETTE (al.f.) Alla coppa Comen di Torrevieja (Spa), le azzurrine Noemi Carrozza e Laila Huric vincono il duo con 156.480 punti davanti alla coppia spagnola Ferrerai-Luboslavova (155.131) e alle greche Gkeeorgkieva-Malkogeorgou (152.829). EREDE PHELPS (al.f.) A Oxford (Usa), Carson Foster nuota i 100 farfalla in 1’07"24 migliorando il primato americano della categoria 10 anni di Michael Phelps (1’08"54); il prodigio di Cincinnati è stato anche il più giovane nuotatore a scendere sotto i 30" nei 50 farfalla.

Pallavolo Memorial Wagner La Polonia di Anastasi e Gardini ha chiuso imbattuta il Memorial Hubert Wagner. A Zielona Gora (Pol) ha superato prima l’Iran di Velasco 3-0 (26-24, 25-20, 25-22), poi la Germania 3-1 (36-34, 25-23, 17-25, 25-21) e quindi l’Argentina 3-0 (25-19, 25-23, 25-16). Secondo posto per la Germania, 3-1 all’Argentina. Classifica: Polonia 9; Germania 6; Argentina 2; Iran 1. TODOROV KO (a.a.) Infortunio ad un ginocchio in allenamento per il centrale bulgaro Teodor Todorov. La Bulgaria sarà avversaria degli azzurri il 6 agosto. MERCATO A-2 DONNE (f.c.) Primo innesto di mercato per San Vito. I pugliesi hanno ingaggiato la 32enne schiacciatrice brasiliana Bianca Moreira Gomes, lo scorso anno in Finlandia. La Crovegli Cadelbosco ha ufficializzato la schiacciatrice venezuelana Desiree Guillermina Glod John (da Soverato).

Rugby SEVEN AMARO L’Italia Seven non parteciperà al Mondiale di Russia 2013. Nel torneo in Algarve (Por), nei quarti gli azzurri sono stati battuti 28-7 dal Portogallo; la vittoria nel minitorneo per il 5˚-8˚ posto avrebbe garantito l’ultimo pass, ma dopo la vittoria con l’Ucraina (10-7) è arrivata la sconfitta nella sfida decisiva contro la Scozia (22-14). Oltre al Cardo passano anche le prime quattro: Spagna, Portogallo, Francia e Georgia.

Scacchi CARUANA VINCE Battendo il polacco Mateusz Bartel nell’ultimo turno, il 19enne Grande Maestro azzurro Fabiano Caruana ha vinto il torneo di Dortmund (Ger), battendo per spareggio tecnico il russo Sergej Karjakin che aveva terminato con lui a sei punti. Il risultato rafforza l’ottavo posto nel ranking mondiale dell’azzurro.

Tennis Monaco trionfa a casa di Haas Ad Amburgo (Ger, 1.015.000 £$, terra) uomini finale: Monaco (Arg) b. Haas (Ger) 7-5 6-4. BARTOLI IN FINALE Carlsbad (Usa, 740.000 $, cemento) donne semifinali: Cibulkova (Slk) b. Petrova (Rus) 7-6 (8) 6-1; Bartoli (Fra) b. Yung-Jan (Taiwan) 1-6 6-3 6-3. A RODDICK IL DERBY Atlanta (Usa, 477.000 $, cemento) uomini semifinali: Muller (Lus) b. Soeda (Giap) 6-4 6-3; Roddick (Usa) b. Isner (Usa) 6-4 6-7 (5) 6-4. VINCE BELLUCCI Gstaad (Svi, 410.900 $, terra) uomini finale: Bellucci (Bra) b. Tipsarevic (Ser) 6-7 (6) 6-4 6-2. ANCORA LA HERCOG Baastad (Sve, 220.000 $, terra) donne finale: Hercog (Slo) b. Johansson (Fra) 0-6 6-4 7-5.

Tamburello SERIE A Risultati: Callianetto-Solferino 13-7; Cremolino-Mezzolombardo 13-7; Sommacampagna-Medole (3-7 poi sospesa per pioggia. Recupero giovedì); Castellaro-Malavicina 13-11; Monte-Filago 13-6; Cavrianese-Carpeneto (sospesa per pioggia sullo 0-0/40-40. Recupero mercoledì). Classifica: Callianetto 61; Medole* 50; Carpeneto* 42; Sommacampagna* 41; Monte 32; Solferino 31; Castellaro 24; Cremolino 23; Cavrianese* 22; Mezzolombardo 19; Malavicina 15; Eurovim Filago 12. (*) una gara in meno

Triathlon MAZZETTI DECIMA (al.f.) Anna Maria Mazzetti, nell’ultima gara prima dei Giochi, chiude al 10˚ posto la tappa di Amburgo (Ger) della World Series vinta dall’australiana Densham. Risultati. Donne: 1. Densham (Aus) 56’07"; 2. Moffatt (Aus) a 12"; 3. Groff (Usa) a 14"; 10. Mazzetti a 56".

Vela ALFIO CUP (r.ra.) Ollip di Pierluigi Colombo ha vinto la seconda edizione dell’Alfio Cup organizzata sul lago di Como dal Circolo Velico del Tivano e dedicata all’olimpionico Alfio Peraboni. 2˚ Enjoy di Michele Azzoni timonato da Dodo Gorla, 3˚ Lunatica dei fratelli De Santis.

Volo TRICOLORI DELTAPLANO Il 38˚ Tricolore di deltaplano, disputato a Gemona (Ud), è stato vinto dall’iridato in carica Alex Ploner (3249 punti), davanti a Christian Ciech (2855) e a Filippo Oppici (2710).


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 23 LUGLIO 2012

ALTRI MONDI

Il fatto del giorno

_la crisi economica

DI GIORGIO DELL’ARTI gda@gazzetta.it

A notizie Tascabili

PAROLE DA LEADER

Lo dice «Der Spiegel»

Le assunzioni sono in calo: perché siamo così precari? Gli ultimi numeri di Unioncamere e ministero sono neri: le imprese tagliano e si stima che l’80 per cento dei nuovi contratti sarà a termine Dall’anno scorso Unioncamere e ministero del Lavoro conducono un’indagine trimestrale, detta «Excelsior», per sapere che intenzioni hanno le imprese, rispetto alle assunzioni, nel trimestre successivo. Ieri è stata diffusa l’indagine di quest’anno, relativa al III trimestre 2012 (luglio-settembre) e i lanci di agenzia hanno drammatizzato il dato relativo ai contratti a tempo indeterminato, appena il 19,8% su un totale di 159 mila assunti. Se ne è erroneamente dedotto che questa percentuale — ristretta a un periodo di alta stagionalità come quello estivo — dimostri come ormai i contratti a tempo indeterminato siano in via di estinzione, eccetera eccetera. Conclusioni troppo frettolose: l’anno scorso infatti il dato non era troppo diverso (data la stagione delle rilevazione) e la stessa Unioncamere, nel suo comunicato, mette in evidenza, piuttosto, che il numero di lavoratori che le imprese intervistate (circa 250 mila) hanno intenzione di assumere è calato di 3.800 unità rispetto al 2011 e di 69 mila rispetto al secondo trimestre di quest’anno.

1Perché i media fanno sempre confusione con i numeri?

I numeri sono una cosa difficile e, nonostante le apparenze, poco giornalistica. Vedrà cosa hanno combinato con i dati della Banca d’Italia sugli stipendi... Ma parliamo prima di questa indagine Unioncamere sugli occupati. Quello che è maggiormente deprimente è che l’anno scorso gli occupati previsti nel III trimestre 2011 erano in numero maggiore degli occupati previsti nel III trimestre 2010. Si parlava di ripresa, di domanda che proveniva dall’estero, si esaltava una quota incoraggiante di as-

pieghi da cui di solito rifuggono gli italiani, specie se giovani. C’è anche una forte richiesta, dovuta alla stagionalità, di gente che sappia insegnare, di formatori.

4 Veniamo adesso a quello cui ha accennato prima, e cioè l’indagine della Banca d’Italia sugli stipendi...

È in realtà una rielaborazione fatta dall’agenzia di stampa AdnKronos su dati della Banca d’Italia. La notizia sarebbe questa: «Dal 2000 al 2010 le retribuzioni medie reali nette sono aumentate solo di 29 euro, passando 1410 a 1439 euro (+2%)... Risultati su cui pesa la crisi economica e gli interventi che hanno toccato gli statali». Difficile che stia in piedi.

5 Perché?

Una manifestazione di lavoratori precari, tutti con la maschera, nel centro di Roma ANSA

4

IL NUMERO

9

Gli euro di crescita al Sud Secondo la Relazione annuale di Bankitalia, la zona dove le retribuzioni sarebbero cresciute di meno, tra il 2000 e il 2010, è il Sud: nelle regioni meridionali c’è stato uno striminzito +9 euro, (da 1.267 a 1.276 euro)

sunzioni (quasi tutte a tempo determinato) di personale con meno di 30 anni. I dati di quest’anno ci confermano invece l’affanno con cui procede la nostra economia. In una proiezione sul 2012, Excelsior prevede che l’occupazione dipendente perderà ancora 130 mila posti di lavoro, cioè un 1,1% in meno. Sono previste oltre 200 mila assunzioni in meno di quelle preventivate nel 2011. Le imprese più colpite sono quelle con meno di 10 dipendenti, quelle cioè che fanno poco export e vivono sulla domanda interna. All’origine di tutto ci sono da un lato i guasti provocati dalle banche e dall’altro la resistenza generalizzata degli italiani a consumare...

2 Perché gli italiani non consumano?

Perché hanno paura. E perché sono vecchi.

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI andrea.monti@gazzetta.it VICEDIRETTORE VICARIO Gianni Valenti gvalenti@gazzetta.it VICEDIRETTORI Franco Arturi farturi@gazzetta.it Stefano Cazzetta scazzetta@gazzetta.it Ruggiero Palombo rpalombo@gazzetta.it Umberto Zapelloni uzapelloni@gazzetta.it

PRESIDENTE Angelo Provasoli VICE PRESIDENTI Roland Berger Giuseppe Rotelli AMMINISTRATORE DELEGATO Pietro Scott Jovane CONSIGLIERI Umberto Ambrosoli, Andrea Bonomi C., Fulvio Conti, Luca Garavoglia, Piergaetano Marchetti, Paolo Merloni, Carlo Pesenti, Giuseppe Vita DIRETTORE GENERALE Riccardo Stilli

Testata di proprietà de "La Gazzetta dello Sport s.r.l." - A. Bonacossa © 2012

S Monti: «Lo statista pensa ai giovani» «Un politico guarda alle prossime elezioni, uno statista alle prossime generazioni»: Mario Monti, in visita in Russia, ha risposto così, citando una frase di De Gasperi, a una domanda su politica ed economia che, per il premier, «devono procedere insieme»

DIRETTORE GENERALE DIVISIONE QUOTIDIANI Giulio Lattanzi

3 Qual è il settore che perde più occupati?

L’edilizia. Del resto un mese fa, conversando con Massimo Mucchetti, Caltagirone aveva dato di questo settore una rappresentazione ben più drammatica: «A maggio abbiamo venduto un quarto degli appartamenti costruiti rispetto al maggio 2011. Abbiamo dovuto fermare i programmi di nuove costruzioni, perché, di questo passo, impiegheremmo 4 anni a collocare il costruito. Su scala nazionale, se consideriamo il peso della casa nell’economia, l’Italia sta per bruciare da mezzo milione a un milione di posti di lavoro». Ci tengo, prima che cambiamo argomento, a dirle che secondo la ricerca di Unioncamere la domanda più consistente di manodopera riguarda cuochi, camerieri e altre professioni dei servizi turistici. Tutti im-

RCS MediaGroup S.p.A. Divisione Quotidiani Sede Legale: Via A. Rizzoli, 8 - Milano Responsabile del trattamento dati (D. Lgs. 196/2003): Andrea Monti privacy.gasport@rcs.it - fax 02.62051000 © COPYRIGHT RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIVISIONE QUOTIDIANI Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo quotidiano può essere riprodotta con mezzi grafici, meccanici, elettronici o digitali. Ogni violazione sarà perseguita a norma di legge DIREZIONE, REDAZIONE E TIPOGRAFIA Via Solferino, 28 - 20121 Milano - Tel. 02.62821 DISTRIBUZIONE m-dis Distribuzione Media S.p.A. Via Cazzaniga, 19 - 20132 Milano Tel. 02.25821 - Fax 02.25825306 SERVIZIO CLIENTI Casella Postale 10601 - 20110 Milano CP Isola Tel. 02.63798511 - email: gazzetta.it@rcsdigital.it PUBBLICITÀ RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIVISIONE PUBBLICITÀ Via A. Rizzoli, 8 - 20132 Milano Tel. 02.25841 - Fax 02.25846848

Intanto è impossibile costruire tabelle sui netti. Se io e lei prendiamo lo stesso lordo, ne risulteranno due netti diversi, dato che non abbiamo le stesse entrate e quindi il fisco ci colpisce diversamente, poi non abbiamo le stesse situazioni familiari (magari lei ha più figli di me), infine i netti di due lavoratori che hanno lo stesso contratto, la stessa anzianità, lo stesso fisco e due famiglie identiche possono cambiare se i due abitano in regioni diverse dato che nella Regione A può esserci un’addizionale Irpef diversa da quella della Regione B. La storia degli statali poi non è vera: è vero che dal 2010 i contratti sono bloccati, ma i dipendenti pubblici hanno avuto nel decennio precedente aumenti assai consistenti e proprio questo ha indotto Tremonti a decidere una politica di sacrifici della Pubblica Amministrazione. Infine il numero 1.439 (gli euro guadagnati al mese) è in contraddizione con quello che dicono altre ricerche. Mi limito a quella dell’Istat diffusa pochi giorni fa da cui risulta che le famiglie italiane hanno speso in media per i loro consumi 2.488 euro al mese, +1,4% rispetto all’anno precedente. Come si spendono 2.488 euro al mese, guadagnandone 1.439? O in tutte le case degli italiani, nessuna esclusa, entrano due buste paga?

S Berlusconi: «Confermo il ritorno, mi candido» Silvio Berlusconi smentisce «Libero», secondo il quale il leader del Pdl non si candiderà a premier come annunciato qualche giorno fa. La nota di Palazzo Grazioli: «Il titolo e il contenuto di un articolo sul presidente Berlusconi non corrispondono al vero»

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La tiratura di domenica 22 luglio è stata di 476.746 copie

Allarme Grecia «L’Fmi ora vuole bloccare gli aiuti» Cresce la preoccupazione per la Grecia dopo le rivelazioni del settimanale tedesco «Der Spiegel» secondo cui l’Fmi avrebbe intenzione di bloccarle gli aiuti, causando un probabile default del Paese a settembre. L’Ue non commenta, ma il ministro dell’Economia tedesco Roesler rilancia dicendosi «più che scettico» sulla possibilità che Atene rispetti gli impegni: e «se la Grecia non soddisfa i requisiti chiesti, non ci potranno essere più risorse verso il Paese».

Feriti 11 poliziotti

Scontri per la Tav Cancellieri tuona: «È violenza pura» Il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri risponde con fermezza agli scontri di saba to notte in Val di Susa, nei quali è rimasto ferito il capo della Digos di Torino Giuseppe Petronzi (e altri 10 agenti): «Lo Stato non si farà intimidire. Quanto è succes so non è una manifestazione di dissenso. È violenza allo stato puro che non ha nulla a che fare con la costruzione della linea del la Tav». E tutto il mondo politico, da Bersani a Gasparri, da Di Pietro a Casini, si è fatto sentire per dire «basta alla violenza».

La polizia durante gli scontri ANSA

Doppio dramma a Bologna

Morto il gemellino del bimbo gettato nel cassonetto Non ce l’ha fatta neanche Davide, il neonato di circa 23 settimane ricoverato all’ospedale Sant’Orsola di Bologna da giovedì notte. La madre, un’italiana di 21 anni, lo aveva partorito dopo aver dato alla luce nella sua casa di Ozzano Emilia il suo gemellino e averlo buttato tra i rifiuti, dove la polizia lo ha trovato morto. Il piccolo pesava meno di mezzo chilo ed era ricoverato in terapia intensiva prenatale. La madre resta indagata per infanticidio, occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza.

COLLATERALI * Con Soldatini d’Italia N. 59 e 11,19 - con Indistruttibili N. 38 e 11,19 - con Paperin k N. 25 e 11,19 - Capolavori delle grandi civiltà N. 22 e 11,19 - con Ho ly e Benji N. 21 e 11,19 - con War Movies N. 18 e 11,19 - con A berto Sordi N. 30 e 11,19 - con Aerei Collection N. 15 e 14,19 - con Grande Alpinismo N. 12 e 12,19 - con TT N. 4 e 14,19 - con Panini N. 12 e 6,19 - con la Grande Storia del Giro N. 10 e 8,19 - con Lupin N. 11 e 11,19 - con Alessandro Del Piero e 11,19 con Grandi Club Raggi X N. 7 e 4,19 - con T-shirt Invincibili e 16,19 - con Le Stelle della NBA N. 5 e 6,19 - con DVD Inzaghi e 14,19 con Libro Mondiale più bello e 14,19 - con StarTrek N. 21 e 9,19 con Adesso Fai da te N. 3 e 4,19 - con Spider-Man N. 3 e 11,19 con SportWeek e 2,70 - con Max e 3,50 PROMOZIONI Non vendibili separatamente nella provincia di Reggio Emilia (con esclusione di Sassuolo): La Gazzetta dello Sport e 1,00 + La Notizia Giornale di Reggio e 0,20. ARRETRATI Richiedeteli al vostro edicolante oppure ad A.S.E. Agenzia Servizi Editoriali - Tel. 02.99049970 - c/c p. n. 36248201. Il costo di un arretrato è pari al doppio del prezzo di copertina per l’Italia; il triplo per l’estero.

PREZZI ALL’ESTERO: Albania e 2,00; Argentina $ 8,70; Austria e 2,00; Belgio e 2,00; Brasile R$ 7,00; Canada CAD 3,50; Cz Czk. 64; Cipro e 2,00; Croazia Hrk 15; Danimarca Kr. 18; Egitto e 2,00; Finlandia e 2,50; Francia e 2,00; Germania e 2,00; Grecia e 2,00; Irlanda e 2,00; Lux e 2,00; Malta e 1,85; Marocco g 2,20; Monaco P. e 2,00; Norvegia Kr. 22; Olanda e 2,00; Polonia Pln. 9,10; Portogallo/Isole e 2,00; Romania e 2,00; SK Slov. e 2,20; Slovenia e 2,00; Spagna/Isole e 2,00; Svezia Sek 25; Svizzera Fr. 3,00; Svizzera Tic. Fr. 3,00; Tunisia TD 3,50; Turchia e 2,00; Ungheria Huf. 600; UK Lg. 1,80; U.S.A. USD 4,00.


LUNEDÌ 23 LUGLIO 2012

ALTRI MONDI

Marittima in uno degli eventi organizzati dalla Gazzetta dello Sport con «Gazza Summer». La regina di Sanremo 2012 (nella foto Barbaglia) ha premiato la band pugliese dei Fuori Orario, che hanno battuto la concorrenza di altri 1400 cantanti e vinto un contratto con la Universal.

A MILANO MARITTIMA

«Gazza Summer» fa festa con Emma Emma Marrone è stata la madrina degli «Hyundai Music Awards», il premio musicale as segnato sabato sera a Milano

Strage di Denver «Il mitragliatore si era inceppato» Il killer del cinema resta in isolamento: «Non ha rimorsi». Oggi vedrà i giudici. Obama dai feriti FILIPPO CONTICELLO

IN COLORADO TRA LE LACRIME E LE INDAGINI

Adesso che gli agenti battono palmo a palmo la città, si scopre che James era un fantasma. James Holmes, aspirante scienziato diventato killer feroce dentro a un cinema di Aurora, due passi da Denver, ha vissuto per mesi senza lasciare traccia alcuna. Niente social network nonostante la gioventù dei 24 anni, niente contatti umani: la polizia continua a indagare sulla strage di venerdì notte, per la prima del nuovo film di Batman, ma non riesce a trovate l’origine di tanta follia. E a ipotizzare cosa sia accaduto da quando il ragazzo ha abbandonato gli studi per il dottorato, iniziando ad ordinare un arsenale di guerra con cui imbottire casa. Si sanno però altre cose: il numero di 12 morti rischia di salire perché alcuni dei 58 feriti potrebbero non sopravvivere, come ha detto il sindaco di Aurora. Tra l’altro, il 24enne che una volta si tinse i capelli come Joker puntava ad

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1 La commozione ad Aurora, nel memoriale per le vittime 2 L’Fbi nella casa del killer James Holmes 3 Holmes a 18 anni AFP/AP

ammazzare tutti nel cinema. Voleva più sangue e ci sarebbe riuscito se il mitragliatore non si fosse inceppato: secondo la stampa locale, il fucile AR-15 di Holmes, dotato di un caricatore da 100 colpi, si è bloccato costringendolo a usare altre armi meno veloci. E pensare che meno di un mese fa, il 25 giugno, aveva chiesto l’iscrizione a un poligono privato: quando il proprietario del centro chiamò a casa Holmes si sentì rispondere dalla segreteria telefonica. L’uomo ora ricorda un messaggio «che faceva paura»: era ispirato a Batman. Quelle illusioni Ieri, di domenica, l’America si è fermata a pregare in mille commemorazioni sparse: anche il presidente Obama ha preso un aereo direzione Colorado, Stato decisivo per l’eventuale rielezione, e ha incontrato i familiari delle vittime e i feriti che affollano gli ospedali. Oggi, invece, tocca a Holmes: comparirà brevemente davanti ai giudici. Raccontano che non mostri alcun rimorso nella sua cella di isolamento, mentre sembrava assai meno sicuro di sé a 18 anni. Nel video che ieri ha diffuso l’emittente Abc il killer parlava, un po’ nervoso, di «illusioni giovanili» a una platea di colleghi del Miramar College di San Diego. In ogni caso, la tragedia non ha bloccato il cinema e il successo annunciato del film che chiude la trilogia su Batman a firma Cristopher Nolan: si stima che The Dark Knight Rises abbia incassato 160 milioni di dollari nel weekend. Meglio avevano fatto solo The Avengers e l’ultimo capitolo della saga di Harry Potter, ma nessuno dei due aveva ricevuto «pubblicità» da una strage di innocenti. Per fortuna. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA STORIA UN 11ENNE INGLESE DA MESI PROVA A TORNARE A CASA DAGLI EMIRATI MA SI BLOCCA AL CHECK-IN

Joe ha troppa paura di volare Abu Dhabi-Londra si fa in auto ELISABETTA ESPOSITO

Prima di portare i vostri figli dall’altra parte del mondo, pensate che potreste rimanere bloccati là per mesi. Perché così è andata ai genitori di Joe Thompson, un tranquillissimo studente inglese di 11 anni, capelli biondi, frangetta e occhio vispo, che adesso non riesce a lasciare Abu Dhabi, negli Emirati Arabi. Il problema è serio quanto insolito. Joe, che fino a qualche tempo fa viaggiava in lungo e in largo per il pianeta, ha sviluppato una fortissima e improvvisa paura di volare, tan-

to che adesso suo padre, il 63enne Tony, ha dovuto mettere a punto un piano per tornare in Inghilterra via terra e mare. Troppa paura La famiglia Thom-

pson si era trasferita ad Abu Dhabi nel 2009 per il lavoro del padre e quest’estate era previsto il definitivo ritorno a casa, a Weston-super-Mare, nel Somerset. Ma a marzo, dopo un breve viaggio in Inghilterra con la madre, Joe inizia ad accusare un certo disagio. «Diceva che il volo era troppo lungo, così hanno fatto tappa in Turchia. Speravamo che la questione fosse chiusa», ha raccontato Tony al Daily

Seimila chilometri L’undicenne Joe e il padre Tony Thompson: il tragitto indicato è stato scartato, ora pensano di passare dall’Egitto

Tutta Salute DI MABEL BOCCHI

«Uccide» le cellule malate

Una pianta velenosa per battere il cancro A combattere il tumore c’è un nuovo farmaco, il G202, in grado di «uccidere» le cellule malate. Il medicinale è ricavato dalla «Thapsia garganica», erba velenosa che i ricercatori Usa del Kimmel Cancer Center hanno modificato: ha ridotto del 50% la neoplasia in 29 malati di cancro alla prostata.

Camminare aiuta

Con 10 mila passi si può persino evitare il diabete

LO SOSTENGONO I CINESI

L’Apocalisse sarà... tra 16 miliardi di anni La fine dell’Universo ci sa rà ma bisognerà aspettare un bel po’ di tempo: i calcoli fatti dai fisi ci teorici dell’Accademia cinese

A

UN ANNO DOPO UTOYA

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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delle scienze e pubblicati sulla rivista «Science China» dicono che l’Apocalisse avverrà tra 16,7 miliardi di anni, con la fine della Terra che arriverà 16 mi nuti prima. Secondo lo studio, ci sarà un lento «strappo» provo cato dall’energia oscura, quella che fa espandere l’universo.

DAGLI USA OSPITE AL FESTIVAL DI GIFFONI

Quinn di «Glee»: «Ero una sfigata e sono una star»

La Agron, volto della serie tv: S «I giovani s’identificano in noi»

Il premier norvegese: «Breivik ha fallito» La Norvegia ha ricordato ieri, nel primo anniversario, il massacro di Oslo e Utoya, nel quale hanno perso la vita 77 persone. Il premier Jens Stoltenberg, nel messaggio ufficiale, si è rivolto anche a Anders Breivik (nella foto Ap), il folle assassino: «La bomba e le pallottole volevano cambiare la Norvegia. Ma il popolo ha risposto tenendo fede più che mai ai propri valori. Il killer ha fallito, il popolo ha vinto: è stato un anno molto pesante per tutti noi, non c’è stato giorno in cui questa tragedia non ha riempito i nostri cuori»

Dianna Agron, 26 anni, ieri tra i ragazzini di Giffoni DAL NOSTRO INVIATO

MASSIMO ARCIDIACONO GIFFONI (Salerno)

È un tipetto allegro Dianna Agron, e molto californiano: cresciuta a San Francisco (ma è nata in Georgia), trascorre il tempo da tre anni ai Paramount Studios di Los Angeles, dove si gira Glee, la serie che le ha dato la popolarità. Bionda, non molto alta, un volto bellissimo (People l’ha inserita tra i suoi 100 most beautiful), abiti a fantasia ed esageratamente casti. Precipitata al festival di Giffoni, è stata accolta da una folla in visibilio di adolescenti, urlanti e piangenti, guardati a vista da adulti stupiti. La Agron incarna, con consapevolezza, la star del nuovo millennio. La tv l’ha lanciata, il cinema è pronto a impossessarsene, ma è altrove che si consolida la sua notorietà: è sul web, su YouTube, sul suo blog (You, me & Charlie) divenuto una sorta di community. «Metto — dice l’attrice 26enne — la musica che mi piace, le foto dei miei viaggi, comunico con i fan, ma credo di aver saputo conservare una mia vita privata». Dietro il successo di Glee, giunta alla quarta stagione (al via negli Usa il 13 settembre e qualche giorno dopo in Italia su Fox), dunque, c’è anche la trasformazione dell’industria culturale. Come sarebbe possibile, d’altronde, giustificare tanta popolarità anche da noi, dove Glee va solo sul satellite, con un (teorico) pubblico di 200 mila spettatori a episodio?

Mail. E invece Joe non riesce più a prendere un aereo. Quattro i tentativi di farlo partire (e 3000 sterline perse in voli cancellati): niente. Non sono serviti neanche l’aiuto degli psicologi e uno specialista di ipnosi arrivato apposta dall’Inghilterra per volare con lui. «Non sappiamo cosa sia successo — spiega il padre — ma la paura è tanta. Sta bene finché non arriva al check-in, poi crolla. Ha dolori allo stomaco, si siede sul pavimento e piange. Non parla mai di incidenti, dice che è l’altezza». E allora? «Sto studiando un percorso via terra, evitando zone pericolose come Libia e Siria. Passeremo dalla Giordania, poi dall’Egitto prenderemo una nave per Cipro, quindi raggiungeremo l’Europa. Non importa quanto costerà, lui vuole tornare a casa e io ce lo riporterò».

Identificazione Dianna che dice di ispirarsi a Audrey Hepburn e che, nella serie ambientata tra gli studenti della fittizia McKinley High School, interpreta Quinn Fabray, dà una sua spiegazione: «Glee piace perché ci si può identificare con i protagonisti, ragazzi sfigati che però riescono a realizzarsi». E adesso una vera chance attende la Agron: «Vado a Parigi, dove comincerò a girare Malavita con Robert De Niro e la regia di Luc Besson, la storia della famiglia di un gangster. Pensate: arrivavo da 30 audizioni fallite, quando mi scelsero per Glee. Per questo ai ragazzi di Giffoni ho detto che devono seguire le proprie passioni e non farsi dire no».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Secondo uno studio del Pennington Biomedical Research Center di Baton Rouge, Louisiana, le persone con un basso livello di attività fisica sono più a rischio di diabete di tipo 2. I ricercatori hanno chiesto a 1800 volontari di misurare con un «pedometro» l’attività motoria quotidiana. Nessuno dei partecipanti, all’inizio, soffriva di diabete, ma dopo 5 anni 243 persone hanno sviluppato la malattia. Si era ammalato il 17% di quelli più sedentari, mentre per i più attivi il rischio era ridotto del 29%. Gli scienziati raccomandano un minimo di diecimila passi al giorno.

La ricerca americana

«Niente utilizzi impropri»

Rischio Alzheimer Attacco alla cannabis I grassi sanguigni da 18 società di scienza lo fanno crescere Tra grassi nel sangue e Alzheimer c’è una correlazione. A rivelarlo è una ricerca della Mayo Clinic di Rochester, in Min nesota. Ha coinvolto 99 donne senza demenza tra 70 e 79 anni, nelle quali sono state misurate per 9 anni i livelli di alcuni lipidi chiamati ceramidi. Quelle con una alta o media concentrazione di grassi nel sangue sono risultate rispettivamente 10 e 7,6 volte più a rischio Alzheimer delle altre.

Sulla cannabis si riapre la discussione. Lo fa il Dipartimento Politiche Antidroga con un documento firmato da 18 importanti società scientifiche, in cui si chiariscono i danni della cannabis sulla salute, distinguendo gli usi medici da quelli impropri. In particolare, questo documento sostiene che la sostanza agisce sulle funzioni neuropsichiche e psicomotorie. Ne è pertanto sconsigliato l’uso per fini «voluttuari».


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LUNEDÌ 23 LUGLIO 2012

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ALTRI MONDI Oroscopo

21/3 - 20/4

21/4 - 20/5

21/5 - 21/6

22/6 - 22/7

23/7 - 23/8

24/8 - 22/9

LE PAGELLE

Ariete 6-

Toro 8

Gemelli 6-

Cancro 7

Leone 7

Vergine 7,5

DI ANTONIO CAPITANI

Non fate gli sfigati, ché poi la sfiga arriva davvero. Certo, il lavoro pesa, voi disossereste il capo e c’è pure penuria suina. Ma passerà.

IL MIGLIORE Tutto brilla, tutto spicca. Dalla forma fisica all’amore, dallo charme al lavoro. Con soluzioni proficuissime! E il sudombelico si fa irresistibile.

Non dichiarate guerra al mondo, non tiranneggiate: nella sostanza tutto è ok. O quasi. L’attività suina nuda e cruda, poi, vi fa sbarellare.

La Luna vi lancia palle vincenti: mettetele nelle porte che volete, lavoro in primis, muy favorito. Ok l’amore, sfigatina la fornicazione.

I ritmi sono sostenibili. Anche se un po’ lo zebedeo gira. Ma quando mai non vi gira? Siete belli e odorosi, cuccate e conquistate vette.

Luna nel segno. Non reagite di pancia, pensate prima di agire. Avete comunque stelle a forma di glutei, simbolo di fortuna. Anche suina.

23/11 - 21/12

22/12 - 20/1

21/1 - 19/2

20/2 - 20/3

Sagittario 6-

Capricorno 7,5

Acquario 7

Pesci 6

Chi vi ostacola lo fa carognescamente. Tutelatevi. Anche perché la fortuna guarda altrove. In ogni caso ci sono intralci, pure fornicatori.

La Luna oggi tifa per voi. Così, potete recuperare nel lavoro e mettervi in evidenza. L’economia conforta e pure il sudombelico fa follie.

Potete incassare soldi. E spenderli. Con piacere, non con sfigotristezza. Il fascino cala, ma l’ormone inala eau de suin e voi vi scatenate.

Nulla v’aggrada, tutti vi paiono rimbambiti. Ma non è che voi siate tanto svegli. Producete! Fascino in aumento, sudombelico da sgomento.

23/9 - 22/10

23/10 - 22/11

Bilancia 6-

Scorpione 7+

Dovrete forse visitare posti scomodi. O vedere persone che vi procurano la stessa gioia di una cartella di Equitalia. State su. Ormone giù.

ANDREA PIRLO

Il cielo si schiarisce, finally. Amici e clienti vi sostengono, il lavoro d’équipe rende, il sudombelico è democratico e accoglie chiunque.

Il centrocampista della Juve e della Nazionale è nato a Brescia il 19 maggio 1979. Lo scorso anno in serie A ha realizzato 3 reti

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Televisioni in chiaro RETE 4

RAIDUE

RAITRE

CANALE 5

ITALIA 1

TG1 UNOMATTINA UN CICLONE IN... E STATE CON NOI IN... TG1 DON MATTEO 6 ONDE D'ESTATE CHE TEMPO FA HEARTLAND IL COMMISSARIO REX REAZIONE A CATENA TELEGIORNALE TECHETECHETÈ GLORY ROAD Film 23.35 PORTA A PORTA UN'ESTATE ITALIANA 0.45 TG1 - NOTTE 1.15 CHE TEMPO FA 1.20 SOTTOVOCE

7.30 10.35 11.20 13.00 14.00 15.30 16.15 17.00 17.55 18.15 18.45 19.35 20.30 21.05

CARTONI TG2 INSIEME ESTATE IL NOSTRO AMICO... TG2 SENZA TRACCIA GUARDIA COSTIERA THE GOOD WIFE ONE TREE HILL RAI TG SPORT TG2 COLD CASE GHOST WHISPERER TG2 100% COMICO Varietà 23.40 TG2 23.55 EMOZIONI 1.05 RAI PARLAMENTO TELEGIORNALE 1.25 PROTESTANTESIMO

9.30 10.30 11.10 13.10 14.00 14.55 15.40 17.30 19.00 19.30 20.00 20.10 20.35 21.05

LA STORIA SIAMO NOI COMINCIAMO BENE TG3 LA STRADA PER... TGR - TG3 LA CASA NELLA... IO TI SALVERÒ GEOMAGAZINE 2012 TG3 TGR BLOB COTTI E MANGIATI UN POSTO AL SOLE L'AMORE AI TEMPI DEL COLERA 23.25 TG REGIONE 23.30 TG3 LINEA NOTTE ESTATE 0.05 FIL - FELICITÀ INTERNA LORDA...

8.00 8.35 8.47 9.45 10.55 11.00 13.00 13.40 14.10 16.30 18.30 20.00 20.40 21.20

TG5 MIRACOLI DEGLI... IL SOGNO DI MARY TG5 GIFFONI FORUM TG5 BEAUTIFUL UN NUOVO LOOK PER... IL CAMMINO PER... LA RUOTA DELLA... TG5 VELINE LA DONNA DELLA MIA VITA 23.30 I GIORNI DELL'ABBANDONO 1.15 TG5 - NOTTE 1.45 VELINE 2.30 TELEFILM

8.10 10.30 12.15 12.25 13.00 13.40 15.00 15.55 16.45

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13.30 BATMAN FOREVER JOI 13.55 PAUL PREMIUM CINEMA 15.50 SE SEI COSI' TI DICO SÌ PREMIUM CINEMA 17.25 MY NAME IS SARAH MYA 17.40 TUTTA COLPA DELLA MUSICA PREMIUM CINEMA 19.25 ALLA DERIVA PREMIUM CINEMA 21.15 SUPERMAN RETURNS JOI 21.15 AMORE & ALTRI RIMEDI PREMIUM CINEMA 23.20 LIBERA USCITA PREMIUM CINEMA

BASEBALL

8.00 10.10 11.05 12.00 13.30 14.10 15.15 17.10 17.15 18.00 18.50 20.00 20.30 21.20

2.00

LOS ANGELES ANGELS KANSAS CITY ROYALS

16.00 CALCIO: FAN CLUB INTER 16.30 CALCIO: FAN CLUB LAZIO 17.00 CALCIO: FAN CLUB NAPOLI 17.30 CALCIO: FAN CLUB JUVENTUS 21.00 CALCIO: MILAN - JUVENTUS

MLB ESPN America

1.30

TEXAS RANGERS BOSTON RED SOX MLB ESPN America

5.00

11.00 CALCIO: REAL MADRID BAYERN MONACO

Serie A

17.30 AUTOMOBILISMO: FERRARI CHALLENGE

15.30 GOLF: BRITISH OPEN

Trofeo Pirelli

Da Lytham St. Annes

CALCIO: REAL MADRID BAYERN MONACO

17.15

Da Edmonton

21.00 BASEBALL: LOS ANGELES ANGELS TEXAS RANGERS

Champions League

ALGHERO

19

28

ANCONA

21

23

AOSTA

15

22

BARI

25

32

BOLOGNA

19

25

Legenda

min max

CIELO

VENTI

CAGLIARI

21

27

Sole

Deboli

CAMPOBASSO

17

25

Moderati

CATANIA

23

32

FIRENZE

22

24

MLB

Coppa Libertadores

Trento Aosta 12 23

Torino 14 24

13 26

Milano

Venezia

15 26

Perugia

17 22

15 21

L'AQUILA

16

26

MILANO

18

25

ROMA

NAPOLI

23

32

19 27

Neve

Mossi

PERUGIA

18

22

POTENZA

16

29

REGGIO CALABRIA

25

35

ROMA

21

31

TORINO

17

25

Agitati

Il sole oggi ROMA

TRENTO

15

24

Sorge

Tramonta

Sorge

Tramonta

TRIESTE

5:56

21:02

5:54

20:37

20

24

VENEZIA

18

26

«Questione di stile» Le stelle e le storie del grande nuoto

Diamond League

10.45 CICLISMO: TOUR DE FRANCE Ultima tappa. Rambouillet-Paris Champs Elysees

Nel blog di Stefano Arcobelli troverete tutte le curiosità, le notizie e le storie sui protagonisti del nuoto mondiale

RAI SPORT 2

Finale 10m uomini

14.45 CICLISMO: MONDIALI SU PISTA

12.30 CICLISMO: GIRO D'ITALIA FEMMINILE

www.gazzetta.it

Prima tappa

Da Melbourne, Australia

Domani

Dopodomani

Tutte le regioni vivranno una giornata per niente estiva visto che ci saranno piovaschi, rovesci e temporali piuttosto diffusi, anche se le nuvole lasceranno spazio a schiarite, con temperature sotto la media in modo anche sensibile.

Ancora vari piovaschi, rovesci e temporali anche se meno probabili e diffusi, con annuvolamenti che risulteranno meno frequenti e quindi zone di sereno più ampie. Su gran parte delle regioni ci sarà un aumento dell'escursione termica.

Ancona

Firenze

Molto forti

32

Da Curitiba, Brasile

20.00 ATLETICA LEGGERA: MEETING DI MONTECARLO

17 24

21 25

Coperto

24

AUTOMOBILISMO: FIA WTCC

IL BLOG

Bologna Genova

26

PALERMO

9.45

Delfino e i Giochi «Vedo l’Argentina con Usa e Spagna»

L’ex giocatore della Fortitudo Bologna parla del torneo olimpico di basket. «La mia Argentina è da podio»

Ultima tappa. Rambouillet-Paris Champs Elysees

RAI SPORT 1

Da Brno, Repubblica Ceca

IL VIDEO

Da Antalya, Turchia

18.45 CICLISMO: TOUR DE FRANCE

EUROSPORT MOTOCICLISMO: SUPERBIKE

L’83% dei lettori crede che il tedesco sia l’ostacolo più grande per lo spagnolo. Staccati Webber (7%) e gli altri

15.45 SOLLEVAMENTO PESI: EUROPEI

Heineken Cup

8.45

Vettel il più temuto tra i rivali di Alonso per il Mondiale

17 26

22

Calmi

21.00 TENNIS: INTERNAZIONALI D’ITALIA 0.00 RUGBY: LEINSTER - ULSTER

9.45 COFFEE BREAK 11.00 IN ONDA (R) 11.40 AGENTE SPECIALE SUE THOMAS 12.30 I MENÙ DI BENEDETTA 13.30 TG LA7 14.10 IN NOME DEL PAPA RE 16.10 L’ISPETTORE BARNABY 18.00 I MENÙ DI BENEDETTA 18.55 CUOCHI E FIAMME 20.00 TG LA7 20.30 IN ONDA 21.10 148 STEFANO MOSTRI DELL’INERZIA 22.35 FILM CRONACA 23.10 CARLOS (1A PARTE) 1.00 TG LA7 1.05 TG LA7 SPORT 1.10 N.Y.P.D. BLUE

18 27

GENOVA

Temporali

3.55

Su gran parte dell'Italia insulare, al Centro e al Sud presenza di vari rovesci o temporali e temperature diurne sensibilmente inferiori alla norma. Al Nord invece minore probabilità di Trieste precipitazioni con alternanza di nuvole e schiarite.

Forti

MARI

23.54 0.32 2.03

Oggi

Rovesci

Pioggia

18.55 19.35 21.10

SENTINEL MONK RICETTE DI FAMIGLIA TG4 PACIFIC BLUE DISTRETTO DI POLIZIA FORUM WOLFF MY LIFE IL COMMISSARIO NAVARRO TG4 TEMPESTA D'AMORE ASSASSINS Film BLACK DOG TG4 NIGHT NEWS IL GATTO DAGLI OCCHI DI GIADA ZIG ZAG

12.15 TUFFI: EUROPEI

19.15 CALCIO: CORINTHIANS VASCO DA GAMA

MLB

Ieri

MILANO

Premier League

20.00 AUTOMOBILISMO: INDYCAR

BASEBALL: CINCINNATI REDS SAINT LOUIS CARDINALS

A CURA DI

Nebbia

13.45 CALCIO: MANCHESTER UNITED ARSENAL

Super 15

GOLF: BRITISH OPEN

8.40 9.50 10.50 11.30 12.00 12.55 13.50 15.10 16.05 16.40

Coppa Libertadores

12.00 CALCIO: JUVENTUS - UDINESE

16.30 RUGBY: CRUSADERS BULLS

CALCIO: PARMA - INTER

GazzaMeteo

Nuvolo

10.15 CALCIO: VASCO DA GAMA CORINTHIANS

MLB

Da Lytham St. Annes

9.30

SKY SPORT 3

14.00 BASEBALL: LOS ANGELES ANGELS TEXAS RANGERS

SKY SPORT 2

Champions League

15.00 CALCIO: FAN CLUB MILAN 15.30 CALCIO: FAN CLUB ROMA

1.05 2.00

Heineken Cup

Serie A

7.30

23.00 0.50

11.30 RUGBY: LEINSTER ULSTER

Serie A

SKY SPORT 1

17.35 18.30 19.25 21.10

CARTONI DAWSON'S CREEK GIFFONI STUDIO APERTO STUDIO SPORT CARTONI GOSSIP GIRL GLEE GIOVANI CAMPIONESSE MERCANTE IN FIERA STUDIO APERTO C.S.I. NEW YORK GREY'S ANATOMY Telefilm ROOKIE BLUE L'ITALIA CHE FUNZIONA NIP/TUCK RESCUE ME

IL SONDAGGIO

LA 7

RAIUNO

20 23

L’Aquila 13 23

Campobasso

Bari

15 18

22 27

Napoli

Potenza

20 28

16 19

Cagliari

Catanzaro

21 26

20 25

Palermo

Reggio Calabria 24 27

22 28

Catania 25 26

Il sole domani MILANO

La luna ROMA

Sorge

Tramonta

Sorge

Tramonta

5:57

21:01

5:55

20:36

Nuova Primo quarto Piena Ultimo quarto

18 lug.

26 lug.

2 ago.

10 ago.


LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 23 LUGLIO 2012

OFFICIAL OUTFITTER Squadra Olimpica Italiana

thesenseofbeing.com

48

Andrea Cassarà per EA7


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