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DA SABATO IN EDICOLA CON LA GAZZETTA

ARRIVA IL NUOVO SPORTWEEK www.gazzetta.it giovedì 23 febbraio 2012 1,20 €

REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 TEL. 0262821 REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 TEL. 06688281 POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO

ITALIA

MILAN­JUVE 1 C E OTTIMISMO PER IL RECUPERO DI BOATENG

Buffon ha un progetto Altri tre anni in bianconero

BOCCI A PAGINA 15

3 Gianluigi Buffon, 34 anni FOTOAGENZIA

LAVEZZI E DIEGO I DUE NAPOLI di ERRI DE LUCA

Ho visto i quadricipiti sudamericani affondare nella difesa del Chelsea. Mi è tornata in mente la fallimentare impresa militare argentina di conquista delle Falkland/Malvinas. Meritò allora di essere sconfitta dagli inglesi. Da quella breccia si sfasciò la tenuta della dittatura militare argentina.

QUELL APPELLO A GUARDIOLA di LUIGI GARLANDO

IL MODERNO COMPLOTTISMO di ROBERTO BECCANTINI

F.1 L INTERVISTA

Vettel: «Red Bull macchina super Sogno Ferrari»

9 771120 506000

MILAN­JUVE 2 PER SABATO VUCINIC SICURO: CON LUI MATRI?

Muntari: «Senza paura» Oggi il verdetto su Ibra leOpinioni a pagina 27

20 2 2 3>

anno 116 ­ Numero n 46 Anno

3 Sulley Muntari, 27 anni SPORTIMAGE

CHAMPIONS NERAZZURRI K.O. A MARSIGLIA (1­0)

EUROPA LEAGUE

Reja si dimette Va a Madrid ma è già un ex

INTER BEFFA FINALE

Lazio contro l Atletico Udinese a Salonicco

3 Edoardo Reja, 66 anni ANSA CIERI, VELLUZZI, STOPPINI PAGG. 20, 21

IL RECUPERO RIGORE DI LODI

Catania in volo Colpo salvezza a Siena (1­0)

Cade al 93 per un errore di Chivu quando ormai assaporava un buon pari. Le reti mancate da Forlan e Zarate. Maicon infortunato. E la quarta sconfitta consecutiva

CARUSO, IMPARATO A PAGINA 18

IL CASO DOPO OLTRE 22 ANNI

Conferma Ris: «Bergamini non si suicidò»

CERRUTI, DALLA VITE, ELEFANTE, TAIDELLI DA PAGINA 2 A PAGINA 9

ilCommento

IANIERI A PAGINA 29

ORA SERVE UN IMPRESA

F.1 I TEST A MONTMELO

di ALESSANDRO DE CALO’

Alonso amaro: «Non so quanto vale la F2012»

Milan e Napoli ci hanno viziato. Le mille e una notte di questa Champions finiscono a Marsiglia. Ci pensa uno dei figli di Abedì Pelé a spegnere il lumicino acceso dall’Inter degli ultratrentenni: il gol che decide tutto, arriva inesorabile al minuto 93 e pesa come una beffa.

A PAGINA 28

L ARTICOLO A PAGINA27

GRAZIANO A PAGINA 17

CENITI, RUSSO A PAGINA 22

IL ROMPI PALLONE DI GENE GNOCCHI Esteban Cambiasso, 31 anni, in un momento di rabbia: l’Inter è alla 4a sconfitta di fila fra Serie A e Champions ANSA

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Ibra chiarisce perché dopo l’incidente non si è fermato a soccorrere la donna ferita: «Era una donna arbitro».


LA GAZZETTA DELLO SPORT

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GIOVEDÌ 23 FEBBRAIO 2012

CHAMPIONS ANDATA OTTAVI

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I NUMERI

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le sconfitte consecutive per l’Inter in partite ufficiali, non succedeva dal 1994 quando tra il 13 marzo e il 2 aprile i nerazzurri persero 6 partite consecutive tra campionato e Coppa Uefa contro Parma, B. Dortmund, Milan, Genoa, Cagliari e Juve.

4

le sconfitte di fila in trasferta in partite ufficiali, non succedeva dal 1999 quando ci furono 7 k.o. esterni tra il 14 febbraio e l’11 aprile tra campionato, Coppa Italia e Champions.

381

minuti di astinenza per l’Inter che ha segnato l’ultima rete con Milito il 1˚ febbraio nel 4-4 casalingo con il Palermo; a secco in seguito contro Roma, Novara, Bologna e Olympique. La squadra di Ranieri non è riuscita a segnare in 6 delle ultime 7 partite nelle quali ha raccolto solo un pareggio

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In Champions come in campionato. L’Inter continua a non segnare e soprattutto continua a perdere. E con questo 0-1, sono quattro le sconfitte consecutive, tra Italia ed Europa: più in generale, è la sesta sconfitta in sette partite ufficiali (l’unico risultato utile è il pareggio interno con il Palermo). Con l’ultimo graffio della sfortuna, che mostra una mira migliore di tutti i nerazzurri, colpiti e affondati all’ultimo dei 3 minuti di recupero da una deviazione di testa di Andrè Ayew. In questi casi è facile parlare di beffa, pensando al minuto, anzi al secondo in cui si incassa il gol, per la ottava partita consecutiva coppa Italia compresa, ma bisogna anche riconoscere le colpe di troppi giocatori, a cominciare da Chivu che assiste impotente all’ultimo assalto dei francesi. Per non parlare degli errori sotto porta di Forlan e Zarate, che moltiplicano i rimpianti dopo una partita che si poteva vincere, ma si doveva almeno pareggiare, con il primo 0-0 della gestione Ranieri. E invece ci vorrà una rimonta il 13 marzo a San Siro, non impossibile pensando alla modestia del Marsiglia, ma a patto che nel frattempo l’Inter offra finalmente segnali di risveglio. Prima volta Ranieri sceglie il rischio e azzarda una formazione mai schierata prima, nemmeno da Gasperini. In particolare, davanti a 9 ex campioni d’Europa e del mondo, ci sono gli ultimi arrivati Zarate, che non partiva titolare dalla gara di Siena del 27 novembre, e Forlan, che addirittura non giocava dal debutto in campionato a Palermo. E proprio quella sera in cui l’Inter di Gasperini incominciò a perdere, i due erano scesi in campo insieme in un tridente completato da Milito, stavolta in panchina con Pazzini. In compenso c’è Sneijder riportato nel suo ruolo preferito di trequartista, con Stankovic vertice arretrato di un rombo con Zanetti e Cambiasso laterali. Più del modulo e degli interpreti, però, conta lo spirito, soprattutto dei «senatori», con cui l’Inter affronta la partita, concentrata e attenta in difesa, grazie alla ritrovata sicurezza di Samuel al fianco di Lucio, con la protezione di un battagliero Stankovic. Brava a chiudersi, l’Inter però fatica a impostare perché soltanto Cambiasso prova a smarcare le punte. Marsiglia spento Contraria-

INTER, 6 A TERRA E’ crisi senza fine Con il Marsiglia il 6o k.o. in 7 gare Occasioni sprecate, poi la svista fatale: i nerazzurri s’arrendono ad Ayew nel recupero Maicon si fa male: c’è ansia sulle sue condizioni MARSIGLIA

INTER

1

0

(4-2-3-1) Mandanda; Azpilicueta (dal 35’ s.t. Fanni), Diawara, N’Koulou, Morel; A.Diarra, Cheyrou (dal 39’ s.t. Kaborè); Amalfitano, Valbuena, A. Ayew; Brandao (dal 28’ s.t. J. Ayew). PANCHINA Bracigliano, Gignac, D. Traorè, Sabo.

(4-3-1-2) Julio Cesar; Maicon (dal 1’ s.t. Nagatomo), Lucio, Samuel, Chivu; J. Zanetti, Stankovic, Cambiasso; Sneijder; Zarate (dal 18’ s.t. Obi), Forlan. PANCHINA Castellazzi, Ranocchia, Poli, Milito, Pazzini. ALLENATORE Ranieri.

ALLENATORE Deschamps.

ESPULSI nessuno.

ESPULSI nessuno.

AMMONITI Stankovic, Zarate e Chivu per gioco scorretto.

AMMONITI Diawara per gioco scorretto. GIUDIZIO 77 PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORE A. Ayew al 48’ s.t. ARBITRO Çakir (Turchia).

NOTE spettatori 30.000 circa. Angoli 4-1. In fuorigioco 1-3. Recuperi: p.t. 0’; s.t. 3’.

POSSESSO PALLA

MARSIGLIA 59%

PASSAGGI POSITIVI

INTER 41%

TIRI IN PORTA

MARSIGLIA 79%

INTER 68%

TIRI FUORI

IIIIII

IIII IIIIII

MARSIGLIA 6

INTER 4

MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 11’ Forlan devia bene un cross di Cambiasso, Mandanda alza in angolo. 20’ Azpilicueta da fuori area sfiora la traversa. 37’ Zarate, smarcato da Cambiasso, tira troppo debolmente.

MARSIGLIA 6

I INTER 1

SECONDO TEMPO 3’ Brandao, di testa, non spaventa Julio Cesar. 13’ Azpilicueta da fuori area, Julio Cesar blocca. 29’ Stankovic da pochi passi tira debolmente. 34’ A. Ayew devia di testa, fuori di poco. 44’ A. Ayew di testa, Julio Cesar blocca. c GOL! 48’ A. Ayew di testa devia un angolo.

mente alle attese, il Marsiglia

non aggredisce i nerazzurri, con una manovra lenta e confusa. Il centravanti Brandao rimane troppo isolato, senza alcun aiuto dal tridente alle sue spalle Amalfitano-Valbuena-Andrè Ayew e così l’asse Samuel-Stankovic può chiudere tutti i varchi, concedendo il minimo sindacale agli uomini di Deschamps. L’Inter delle grandi occasioni saprebbe come segnare, con o senza il contropiede, ma anche in una serata in cui rischia pochissimo la squadra di Ranieri non ha la forza per colpire. Sneijder non ricambia la fiducia del tecnico, Maicon e Chivu non avanzano mai e così quando Cambiasso prova a far partire l’azione nessuno accompagna la strana coppia Zarate-Forlan che riesce a mancare due volte il bersaglio, prima con una deviazione dell’uruguaiano alzata sopra la traversa dal portiere e soprattutto con un tiro-mozzarella dell’argentino che fa crescere la nostalgia per Milito e Pazzini.

S Diego Forlan, 32 anni, deluso. Giocava la prima partita in nerazzurro in Champions: l’Inter non aveva potuto includerlo nella lista autunnale LIVERANI

Beffa finale Con Nagatomo al posto di Maicon, uscito dopo l’intervallo per un problema al ginocchio (di non lieve entità per di più), l’Inter riparte senza aumentare il ritmo,

cercando di controllare la partita in attesa di tempi migliori. Viste le difficoltà in attacco, ci vorrebbe dall’inizio della ripresa uno tra Milito e Pazzini. Invece Ranieri aspetta il 18’ per togliere Zarate, inserendo Obi a sinistra, per rinforzare il centrocampo con un 4-4-2 in cui Sneijder affianca Forlan. Il piano regge, ma quando lo 0-0 sembra assicurato, ecco la beffa finale firmata da Andrè Ayew con la grave complicità di Chivu. E allora arrivederci a San Siro, perché l’Inter può e deve farcela a rimanere in Europa. © RIPRODUZIONE RISERVATA

La situazione NERAZZURRI QUALIFICATI SE...

Ai quarti solo vincendo con due gol di scarto L’Inter si qualifica ai quarti soltanto se vince con almeno due gol di scarto, indipendentemente dal punteggio. Con l’1-0 a Milano si andrebbe ai supplementari, con una vittoria di misura (2-1, 3-2, ecc.), un pari o un k.o. passerebbe il Marsiglia.

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k.o. consecutivi dei nerazzurri contro il Marsiglia, anche i due precedenti, relativi ai quarti di finale di Coppa Uefa 2003-04 avevano visto il successo dei francesi con identico punteggio di 1-0

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GIOVEDÌ 23 FEBBRAIO 2012

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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la Moviola di L.B.

Chivu ammonito salterà il ritorno a San Siro

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1 Il gol partita del Marsiglia di Andre Ayew, 22 anni, al 93’ AFP 2 L’occasione più limpida per i nerazzurri nel primo tempo: zampata di Forlan, Mandanda devia sopra la traversa INSIDE 3 A fine gara Dejan Stankovic, 33 anni, piange TASSONE

il tema NERAZZURRI NEL TUNNEL

Filotto al contrario Dal derby a oggi 40 giorni senza luce L’ultima volta senza subire reti è stata contro il Milan. Troppi gol presi: 18 in 9 gare. E ieri Ranieri ha mandato in campo una squadra con un’età media di 31 anni, 10 mesi e 25 giorni...

DAL NOSTRO INVIATO

MATTEO DALLA VITE MARSIGLIA (Francia)

È come una concessionaria di auto che lascia le porte aperte per 40 giorni. È come una Quaresima anticipata, privazioni e penitenze. È come

una Quarantena al contrario. Perché qui c’è l’opposto dell’isolamento, perché i cancelli sono sempre spalancati e passano tutti, perché sono praticamente 40 giorni che questa squadra prende e riprende e riprende gol. Sempre gol. Come un film già visto, come se an-

Dalla notte del derby vinto la squadra ha preso solo legnate

dassi a rivedere la stessa scena sul dvd, come se nulla cambiasse mai. Ed è quel che succede qui, all’Inter che a Marsiglia si presenta al via con un’età media di 31 anni, 10 mesi e 25 giorni. Non proprio dei ragazzini. Dopo il derby, diluvio Erano già tutti pronti a dire (alla francese) «Vive la resistance», che poi non ha niente di retrospettiva storica ma era e doveva essere un chiaro segnale del metterci tutto. O almeno tutto il possibile. Il detto alla transalpina è andato bene fino a un secondo dalla fine. Poi, gol. Ancora un’altra partita a fare da «raccattapalle», con Julio Cesar vestito ora di giallo, ora di bordeaux, ora di bianco a fare la faccia stralunata nel raccogliere l’esultanza altrui. Sempre la stessa cosa, sempre la stessa. Perché che sia lentezza del portiere brasiliano, che non sia colpa sua, che sia non-copertura di qualcuno (in questo caso Chivu), che sia un rimpallo della tibia o della sfiga, beh, quel pallone va sempre dentro. E non va bene. No. L’ultima volta che l’Inter non prese un gol era il 15 gennaio, 1-0 nel derby: il resto è stato diluvio, e guarda caso il diluvio universale è durato 40 giorni. Da quella nottata del derby vinto a ieri se-

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LA SERIE NERA Nelle ultime sette gare ufficiali, l’Inter ha raccolto un pareggio e sei sconfitte. Ecco la serie: 25 gennaio Napoli-Inter 2-0 (Coppa Italia) 29 gennaio Lecce-Inter 1-0 (Serie A) 1 febbraio Inter-Palermo 4-4 (Serie A) 5 febbraio Roma-Inter 4-0 (Serie A) 12 febbraio Inter-Novara 0-1 (Serie A) 17 febbraio Inter-Bologna 0-3 (Serie A) 22 febbraio Marsiglia-Inter 1-0 (Champions)

Arbitra il turco Cuneyt Çakir. All’11’ p.t. Forlan è lanciato in leggero fuorigioco: Cuneyt lascia giocare. Al 33’ sgambetto di Valbuena su Maicon, in uscita dalla difesa: l’arbitro assegna la punizione all’Inter che reclama anche il giallo; ma il cartellino sarebbe stato eccessivo. Minuto 43: regolare la posizione di Forlan, lanciato dalla trequarti. L’arbitro correttamente lascia proseguire l’azione che termina con il tiro debole di Cambiasso. Al 13’ s.t. arriva il giallo per Stankovic: decisione giusta, il serbo carica alle spalle Valbuena. Al 15’ s.t., Çakir prima ignora un fallo su Forlan e poi ne fischia uno identico a Zarate che viene anche ammonito. Ma l’arbitro usa due metri di giudizio diversi. Al 22’ s.t., giallo «pesante» a Chivu, che sbaglia l’anticipo e colpisce l’avversario. Ammonito, il romeno salterà il ritorno a San Siro.

ra, l’Inter ha solo preso legnate. 18 legnate Da quella sera ha vin-

to in Coppa Italia contro il Genoa e in campionato contro la Lazio (prendendo 1 gol da ciascuna), poi è proseguita la slavina di reti che a oggi fa 6 gare perse nelle ultime 7. Esattamente 18 gol al passivo in 9 partite, almeno una rete a gara e anche addirittura 4 all’Olimpico o in casa contro il Palermo. Una storia che non cambia mai, qualcosa che richiama situazioni che mai vanno in miglioramento. E parlare delle ultime nove partite significa considerare che dal 19 gennaio (quell’Inter-Genoa 2-1 di Tim Cup) a oggi c’è sempre stato un inabissamento costante. Il come E stordisce anche il come: Chivu si fa anticipare (oltre che ammonire, salterà il ritorno) così come aveva guardato Caracciolo sbatterla dentro nel pomeriggio santificato a Mondonico contro il Novara. In questi 40 giorni di soli gol, l’Inter ha sfoderato tutta la casistica degli errori, contro il Bologna e il Lecce, nei due gol uguali di Miccoli e nel disastro di Roma fino ad arrivare a ieri sera. Era già tutto archiviato, e invece solito film: Ayew perso, partita persa. Gol. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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IL PUNTO Ottavi di finale Le gare di andata 14 febbraio Lione 1 Apoel Nicosia 0 Leverkusen 1 Barcellona 3 15 febbraio Zenit 3 Benfica 2 Milan 4 Arsenal 0 21 febbraio Cska Mosca 1 Real Madrid 1 Napoli 3 Chelsea 1 Ieri Marsiglia 1 Inter 0 Basilea 1 Bayern 0 Le gare di ritorno (ore 20.45) 6 marzo Benfica Zenit Arsenal Milan 7 marzo Apoel Nicosia Lione Barcellona Leverkusen 13 marzo Inter Marsiglia Bayern Basilea 14 marzo Chelsea Napoli Real Madrid Cska Mosca


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GIOVEDÌ 23 FEBBRAIO 2012


GIOVEDÌ 23 FEBBRAIO 2012

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CHAMPIONS ANDATA OTTAVI

Sempre peggio Ranieri non trova il bandolo «Così ti girano le scatole» «Una beffa totale. Zarate e Forlan? Servivano punte rapide. Milito veniva da un’influenza. Meritiamo la rimonta, in uno stadio pieno» DAL NOSTRO INVIATO

LUCA TAIDELLI MARSIGLIA (Francia)

Quando gira storta, il minimo che ti possa succedere è prendere un gol al 93’. L’Inter ha dato tutto, ma la coperta resta corta. Cementati difesa e centrocampo, l’attacco è rimasto ancora una volta a secco. L’ultimo gol in trasferta — si fa per dire — è datato 15 gennaio: Milito, nel derby. Poi 396 lunghissimi minuti di vorrei ma non posso. In assoluto l’astinenza è invece salita a 381’, dopo l’ultima rete del solito Milito nel 4-4 col Palermo dell’1 febbraio. Eppure il Principe ieri è rimasto in panchina — e con lui Pazzini — perché Ranieri ha calato il jolly del tridente alternativo. Improbabili Visto che a parlare

col senno di poi sono bravi tutti, è giusto sottolineare che col senno di prima l’undici scelto dal tecnico ha ricordato a molti il Gasperini di Novara che decise di affondare con la coerenza

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dell’amato 3-4-3 e l’improvvisazione di Castaignos. Dopo aver ripetuto sino alla noia che questa squadra non può permettersi Sneijder più due attaccanti, Ranieri nella gara che più che il proprio può decidere il futuro dell’Inter schiera l’olandese alle spalle di Forlan — non al top dopo mesi di infermeria — e Zarate, scongelato dopo 3 mesi (ultima da titolare, Siena-Inter 27 novembre scorso). Il tutto senza dimenticare che, a parte Mauro e lo stesso Sneijder, tutti gli altri hanno abbondantemente superato la trentina. Queste le spiegazioni del tecnico: «Loro hanno difensori forti fisicamente, ho messo attaccanti rapidi per farli uscire e colpirli in contropiede. Pazzini invece va servito più dalle fasce coi cross, Milito veniva da un’influenza di 7 giorni. Ho scelto due punte più Sneijder perché sono campioni, devono interpretare queste partite in una certa maniera». Un k.o. che però non sembra mettere in discussione la sua panchina: «Cosa cambia se mi sento o meno sotto pressio-

incrocio pericoloso

Niente da fare per Ranieri: Didì è un osso duro Nel 2004 Ranieri e Deschamps sedevano sulle panchine di Chelsea e Monaco. In Champions l’incrocio arrivò in semifinale: a Montecarlo il 20 aprile i Blues persero 3-1 (Prso, Morientes e Nonda). Nel ritorno, il 5 maggio, Gronkjaer e Lampard illusero, Ibarra e Morientes eliminarono il Chelsea (2-2 finale) EPA

ne?», ribatte secco l’interessato. Moratti nel frattempo aveva lasciato lo stadio senza parlare né scendere in spogliatoio. Arrembaggio Il discorso poi pas-

sa alla sfiga, che sarà anche acclarata, ma non basta per giustificare 6 sconfitte nelle ultime 7 gare. «Ci è mancato solo il gol — fa Ranieri —. Girano le scatole, una beffa totale con l’ennesimo gol preso alla prima occasione degli avversari. La partita ormai era incanalata sullo 0-0, tenevamo palla, la facevamo girare. E’ un periodo così, questa squadra ha dimostrato che c’è, merita la rimonta in uno stadio pieno. La gara si è svolta come l’avevo disegnata, Julio Cesar ha fatto solo una parata. Ora i ragazzi sono avviliti, ma non hanno certo paura. Anche al Vélodrome l’abbiamo dimostrato, giocando a calcio. Al ritorno sarà difficile, dovremo andare all’arrembaggio ma con pazienza. Soprattutto se San Siro sarà pieno, l’Inter è capace di fare due gol in casa». Ma dovrà evitare di prenderne. Cosa che non succede da quel derby che sembrava aver sancito il ritorno di una corrazzata e che invece ha paradossalmente partorito una barchetta senza deriva. Il tecnico prima ammette che «ci manca la fiducia», ma poi torna a battere sul solito tasto: «La squadra c’è, ma è un’annata particolare, i ragazzi sono vaccinati, dobbiamo perseverare, solo così ne veniamo fuori. Dobbiamo essere più caparbi, volenterosi, positivi. Mi aspettavo una loro partenza forte, eravamo qui anche per fare dei gol e le occasioni le abbiamo create. Loro hanno fatto solo un’azione nell’ultimo angolo. Era una partita che non potevamo perdere». Invece sono arrivati sconfitta, squalifica di Chivu e infortunio di Maicon...

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PARLA MANCINI

S Dopo la vittoria del suo City contro il Porto, Mancini ha speso qualche parola anche per l’Inter: «I nerazzurri hanno bisogno di fare un buon risultato in Champions, se ci riescono possono tornare a essere la grande squadra di 4-5 settimane fa. Se Moratti mi richiamasse per ricostruire? L’ho già fatta la ricostruzione, l’Inter ha tutte le qualità per riprendersi»

© RIPRODUZIONE RISERVATA

SU GAZZETTA.IT

Gazza

Tvf Il «Numero 1» si può votare fino alle 20 Zarate e Cheyrou a Marsiglia AFP

LE INTERVISTE DA MARSIGLIA E «GAZZA CHAMPIONS» Sul nostro sito le video-interviste ai protagonisti dell’andata degli ottavi di Champions League tra Marsiglia e Inter, ma anche le reazioni a caldo dei tifosi nerazzurri. E «Gazza Champions», la rubrica di approfondimento di Alessandro de Calò.

TUTTI I VIDEO DELLA GIORNATA IN RICORDO DI CANDIDO CANNAVO’ Tutti i video del «Candido day», la giornata dedicata allo storico direttore della Gazzetta Candido Cannavò a tre anni dalla scomparsa. Le immagini dell’incontro in Sala Buzzati e le interviste a Facchetti, don Rigoldi e Alessandro Cannavò.

Il referendum «Vota il numero 1 della Champions» torna con la fase a eliminazione diretta. Fino alle 20 di oggi su Gazzetta.it e Marca.com sarà possibile votare il miglior giocatore dell’andata degli ottavi, scegliendo tra i dieci nomi proposti dai giornalisti di Gazzetta e Marca. Barcellona, Milan e Napoli, forse le tre protagoniste di queste due settimane, portano due giocatori ciascuna ai voti. Messi, vincitore nel 2009 e nel 2011, guida la top10 dopo la fase a gironi con 73.977 voti, davanti a Callejon con 30.473 e Zanetti con 29.307. Chiaramente, allungherà. Ecco le 10 «nomination» del settimo turno: Messi (Barcellona) Sanchez (Barcellona) C. Ronaldo (Real Madrid) Ibrahimovic (Milan) Robinho (Milan) Cavani (Napoli) Lavezzi (Napoli) Shaqiri (Basilea) Lacazette (Lione) Semak (Zenit)


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CHAMPIONS ANDATA OTTAVI le Pagelle

di ANDREA ELEFANTE

MARSIGLIA

MANDANDA DECISIVO A INIZIO PARTITA

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CHEYROU AGGIUNGE QUALITÀ 7 h Il migliore A. Ayew

6 Allenatore Deschamps Non cambia sistema di gioco solo perché lo cambia l’Inter, rispetto al previsto. Siccome sa che gli mancherà tanto Remy, e che il suo OM in trasferta rende di più, forse calcola anzitutto di non prendere gol: gli va anche troppo bene, in realtà.

Il gol è un premio insperato e immeritato, ma un’ipoteca seria sui quarti, però da chi non perde da tre mesi e 16 gare ci si aspettava di più

Va a sprazzi, ma in una partita fatta di sussulti sono i suoi quelli decisivi: prima lavora ai fianchi l’Inter (vero Maicon?), poi la spaventa (ha il colpo di testa dell’1 0 ma lo angola male e la seconda volta gli dice no Julio Cesar), quindi la mette in ginocchio.

6,5

6,5

6

6

6

6

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5,5

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s.v.

Mandanda

Azpilicueta

Diawara

Nkoulou

Morel

Diarra

Cheyrou

Amalfitano

Valbuena

Brandao

J. Ayew

Fanni

Prendere un gol in casa dopo 11’ poteva far nascere tutta un’altra partita: quel mezzo miracolo su Forlan in un momento delicatissimo resta la sua impronta indelebile. A quel punto può anche riposarsi: non c’è granché altro da fare.

Torna al suo posto a destra, perché Deschamps si fida di lui. Zarate si allarga spesso dalla sua parte, Cambiasso arriva in sovrapposizio ne e infatti spinge di più nella ripresa, quando quello è meno intenso. Appena può tira, frena solo quando entra Obi.

Temeva Milito, si è ritrovato in faccia Forlan: forse alla fine non gli è dispiaciuto più di tanto. In Coppa d’Africa non aveva brillato, gli servono partite così per ritrovare sicurezza: se la trova in discesa, non fa nulla per complicarsela.

La metà più giovane della coppia difensiva, qui è considerato in rampa di lancio: Zarate non è ostacolo su cui inciampare, non ci mette granché a sbarrargli sempre la strada e infatti soprattutto alla fine si concede anche qualche libera uscita.

In campionato Deschamps lo aveva fatto riposare, ma non è serata da discese forsennate: parte altissimo, e infatti Zanetti quasi lo frega in progressione, poi arretra il raggio d’azione badando di più agli equilibri della squadra.

La diga, il più stabile davanti alla difesa, anche se non c’è da arginare chissà quali ondate nerazzurre: forse anche perché uscito acciaccato dalla partita con il Valenciennes, si limita all’ordinaria amministrazio ne. Tanto, il fisico non gli manca.

Ago della bilancia del gioco del Marsiglia, è lui che lo fa diventare 4 1 4 1 quando si alza di venti metri per aggiungere un po’ di qualità. Come un diesel, prima con un po’ più di fantasia, poi dedicandosi soprattutto alle geometrie.

Pare senta aria di convocazione in nazionale, ma non gli ha fatto benissimo: Blanc nel primo tempo avrà visto un giocatore troppo timido, anonimo. Meglio nella ripresa: più presente sulla fascia, soprattutto più continuo nell’attaccare Chivu.

Deschamps lo sta reinventando finto trequartista: per 45’ è un trottolino che sbuca un po’ dappertutto e portargli via la palla è difficile. Peccato duri poco, le sue invenzioni svaporano via via e finisce per ingorgarsi senza più trovare l’interruttore della luce.

Alla fine Deschamps lo preferisce a Jordan Ayew, forse perché ha segnato 5 gol in 7 partite e quando gioca titolare è facile che segni. Non ieri sera: sgomita, si sbatte, si butta su tutti i palloni, ma in realtà distilla un colpo di testa e poco più.

Entra quando il Marsiglia ha esaurito la (poca) spinta del primo tempo, e anzi soffre di solitudine perché l’Inter non si è chiusa nel bunker, ma sembra aver chiuso tutte le vie di entrata. Fa quel che può: un po’ di casino in area, magari serve anche quello.

Gioca dieci minuti più recupero, dà la freschezza che comincia a mancare a qualcuno dei suoi compagni, ma in realtà il Marsiglia si stava accontentando così.

(Kaboré s.v.)

INTER SAMUEL È IL SOLITO MURO, CHIVU NAUFRAGA SULL’ULTIMO

5,5

ASSALTO, ZARATE SI PERDE 6,5 h Il migliore Samuel

5,5 Allenatore Ranieri Alla lettura delle formazioni aveva strappato un «Come Gasperini a Novara», ma non doveva essere questo il suo calcio: o aveva bluffato, o ha cambiato idea. Il 4 4 2 se lo tiene per dopo: questa è una beffa, però magari era giusto spendersi Pazzini o Milito.

Per un’altra Inter, questo Marsiglia avrebbe potuto essere una buona preda da azzannare; questa invece non smette mai di distrarsi

Sedici giorni dopo l’infortunio di Roma è di nuovo in campo, perché è diventato una specie di totem: insostituibile, o giù di lì. Fosse stato per lui, non sarebbe arrivata la nona partita consecutiva con un gol subìto: dalle sue parti si gira al largo.

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Julio Cesar

Maicon

Lucio

Chivu

Zanetti

Stankovic

Cambiasso

Sneijder

Zarate

Forlan

Nagatomo

Obi

Veniva da 14 gol subiti in sei partite: a volte era sembrato quasi rassegnato, nessun errorone, mai una parata da Julio Cesar. Ieri sera ne aveva appena fatta una congela risulta to, e per niente facile, su André Ayew: non meritava la beffa finale.

Come l’Inter: travolgente solo appena dopo la sosta. André Ayew lo tiene lì, anzi è soprattutto lui a doverlo governare, e non è cosa facile: mancano le sue discese sulla fascia, l’Inter pende più dall’altra parte ed è cosa inconsueta. Poi esce infortunato.

In campionato ha perso sicurezza e ne ha fatta perdere alla squadra: prova a ritrovarsi in Champions, dove ama combattere facendo la faccia cattiva. Ci scappa un brivido su Valbuena, ma si allunga come una molla su chiunque e qualunque palla, soprattutto di testa.

Una stagione specchio di quella dell’Inter: alti e bassi, rigurgiti di orgoglio e ricadute pericolose. Sintonizzato su Amalfitano, regge anche quando l’asse è rafforzato da Azpilicueta, ma naufraga all’ultimo assalto e si mette le mani nei capelli: non solo lui.

Era una notte di orgoglio da ritrovare, e allora soprattutto nel primo tempo diventa il centro di gravità della squadra: attinge dal pozzo delle sue energie la benzina che serve per scavallare su tutta la fascia, anche in aiuto a Maicon.

Davanti alla difesa, perfino difensore aggiunto, soprattutto per tampinare Valbuena: frenetico come quando vuole dare tutto, e ci scappa qualche errore, ma non risparmia una goccia di sudore (e il tiro ammazzaparti ta gli esce troppo debole).

Partita numero 33 (su 34) di una stagione da non tirare mai il fiato. Più libero di allargarsi e inserirsi a sinistra, per un’ora colleziona incursioni e un quasi assist per Forlan. Poi si dedica a governare: perde un po’ di intensità, ma non crolla.

Ranieri lo considera soluzione e gli dà fiducia, Wes non fa abbastanza per meritarsela: fatica a prendersi spazio e l’Inter, e si innervosisce al punto da cadere in tentazioni ed errori pericolosi. Troppi. Si accende un po’ solo alla fine: troppo poco.

La sorpresissima della serata (anche se in Champions ne aveva giocate sei su sei, quattro dall’inizio). Non disdegna fatica in copertura, ma poi ne tiene su pochissime e al dunque si perde, anche quando vede la porta: quel tiro è una mozzarella.

A pensarci bene, martedì Ranieri un indizio lo aveva dato: «Lui è una prima punta». La chance avuta in quel ruolo dopo 11’ lascia un dubbio: cross (di Cambiasso) troppo velenoso o tira troppo piano? Non ha altre vere palle gol, però di suo non inventa nulla.

Prende in consegna André Ayew e per un po’ gli mette anche le manette, ma nel finale sbraca pure lui, senza tamponarlo più. In fase offensiva va troppo più veloce degli altri, ma troppo spesso si rivelano sgommate fini a se stesse.

Il suo lo fa come sempre: niente di eclatante, niente di dannoso. Abbassa Azpilicueta che aveva preso troppo campo, e questo conta nell’economia di quel momento della partita, però gli resta un rimpianto: ha una chance per puntare la porta, ma perde l’attimo.

TERNA ARBITRALE: ÇAKIR 6 La partita non è difficile, sebbene molto spezzettata ma senza episodi gravi. L’arbitro turco gestisce senza patemi e distribuisce bene i cartellini. Duran 6 - Ongun 6

LA PARTITA AI RAGGI X

IL CONFRONTO TRA CENTROCAMPISTI I PASSAGGI POSITIVI DEL FRANCESE QUASI IL DOPPIO DELL’ARGENTINO

Diarra riceve e distribuisce Zanetti recupera e basta Avevano fatto pari in tutto per poco più di 90 minuti, Marsiglia e Inter: zero gol, tiri pochini, emozioni anche meno. E il riassunto numerico della sfida, a parte un leggero ma sterile predominio nel possesso palla da parte dei francesi, della sfida ricalcava il sostanziale equilibrio. Non fosse per un dettaglio: il numero di cross che la squadra di Deschamps ha prodotto, ben 39, contro i 9 dei nerazzurri. E proprio da un pallone centrato verso l’area è arrivato il colpo risolutivo di André Ayew, che di testa ci aveva già provato un paio di volte e che con 7 tiri complessivi ha concluso più dell’Inter tutta insieme.

Battaglia in mezzo La lotta, tuttavia, si è consumata soprattutto a centrocampo, dove si sono affrontati il vice-campione del mondo 2006 Alou Diarra e l’ormai ex campione del mondo per club Javier Zanetti. Più geometra il francese, con 29 passaggi positivi su 49 palloni toccati e neanche un dribbling tentato, più individualista e meno produttivo il capitano nerazzurro, che su 53 palloni toccati ne ha distribuiti in modo positivo appena 15 e che ha chiuso un solo dribbling positivo contro tre negativi. Scarso per entrambi l’appoggio all’attacco: zero tiri verso la porta. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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CHAMPIONS ANDATA OTTAVI

in Vetrina DAGLI SPALTI AL CAMPO La delusione di Nagatomo, Forlan, Lucio e Sneijder IMAGE SPORT

in tribuna

in curva

sulla fascia

Moratti e famiglia

Una maglia rossonera

L’episodio chiave

Il presidente Massimo Moratti, 66 anni, in tribuna al Velodrome. Alla sua destra il figlio Angelo Mario, vice presidente esecutivo dei nerazzurri INSIDE

Un tifoso del Marsiglia prende in giro l’Inter sventolando una maglietta del Milan, squadra contro cui i francesi hanno avuto non pochi scontri in Champions... RATTINI

Maicon prende una botta in un contrasto sulla fascia nel primo tempo. All’intervallo, non riesce a camminare e chiede il cambio: oggi gli esami strumentali

Attenzione, altra tegola Che allarme Maicon Un ginocchio si gira È una distorsione? Cede la stessa articolazione operata ad agosto Sneijder: «Il futuro di Ranieri? Decide la società...» DAL NOSTRO INVIATO

MATTEO DALLA VITE MARSIGLIA (Francia)

L’Inter k.o. E pure Maicon non si sente benissimo. Questa è la storia di una serata nella quale se qualcosa deve andarti storto, bé, lo fa. «Speriamo che stasera vada bene» aveva detto Moratti prima del match in tribuna al Velodrome con il figlio Angelomario, il nipote Angelo e la sorella Bedy. Nada, nemmeno stavolta. «Una sconfitta che fa veramente male perché oggi abbiamo giocato bene, un pareggio era risultato più giusto — dice Julio Cesar —. Speriamo di giocare meglio e passare

ex e dintorni

clic IN TRIBUNA KARLSSON, ARBITRO CHE DIRESSE IL MILAN... AL BUIO MARSIGLIA (m.d.v.) Tornare sul luogo del «delitto». Ieri sera il capo-osservatori degli arbitri di Marsiglia-Inter al Velodrome era Bo Karlsson... Marzo ’91, Marsiglia-Milan, gol di Waddle e riflettori spenti. Arbitro? Karlsson...

il turno. È un momento così, è la prima volta che mi trovo in questa situazione da quando sono qui. Ci vuole carattere, bisogna avere fiducia in sé stessi, non dimenticare quello che abbiamo fatto finora nelle nostre carriere: ne usciremo». Cauet come Filippo Julio è quel-

lo che più di tanti soffre in questa grandinata di gol che va avanti da 40 giorni: è il primo a raccogliere il pallone dalla rete. Un supplizio. «Quando giocavo in Brasile ho vissuto momenti peggiori — continua —: lottavo per non retrocedere. Quando tutto va bene è facile giocare e allenare, quando non

va bene si vede la forza del gruppo. Vedo i miei compagni come la mia seconda famiglia: dobbiamo unirci. Anche mio figlio è interista e mi chiede di vincere le partite per non essere preso in giro...». Il figlio di JC si chiama Cauet, e magari farà uno striscione a San Siro come Filippo. Maicon, è grave? Intanto c’è l’al-

larme (rosso?) legato a Maicon: dopo qualche rombata (cose non trascendentali) nel primo tempo, il brasiliano si è dovuto arrendere a un dolore al ginocchio destro. La stessa articolazione venne sottoposta a intervento chirurgico al menisco

Wes e Zanetti E Sneijder? Non è

stata esattamente la sua partita. Prima aveva risposto sia a Van Basten («Penso partita dopo partita», ha scritto su Twitter) e su ciò che è ipotizzato da tempo: la sua partenza a giugno. «Il futuro? Sono tranquil-

lo, non sono preoccupato, deciderà la società — ha detto a un quotidiano olandese —. Tutti siamo alla ricerca di vittorie per ritrovare un po’ di tranquillità. Ranieri? Nel calcio quando non arrivano i risultati tutta la colpa viene scaricata sul tecnico, è lui la vittima. Per fortuna una decisione sul futuro di Ranieri non viene chiesta a me, ma spetta alla società...». La chiosa è di Zanetti: «Partita di gran carattere, purtroppo abbiamo preso gol nel finale: è il calcio. Non meritavamo di perdere, cuore e testa li abbiamo messi: speriamo che questo periodo finisca presto». Già. © RIPRODUZIONE RISERVATA

La polizia: «Adriano, alt». La favela: «Liberatelo!» stata soddisfatta, ma solo dopo che Adriano e gli amici sono stati perquisiti. Nessuna irregolarità, liberi tutti.

MAURICIO CANNONE RIO DE JANEIRO

Adriano torna al centro delle cronache di polizia. L’attaccante del Corinthians, ex Inter, Fiorentina, Parma e Roma, lunedì sera era con gli amici a Vila Cruzeiro, la favela in cui è cresciuto a Rio: si stava godendo qualche momento di riposo nei giorni del Carnevale con gli amici. Poco prima si era allenato e, secondo qualcuno, se l’era presa con i fotografi. All’improvviso, sono intervenuti nove militari. Adri era sul sedile posteriore di una moto guidata da un amico, scalzo e a torso nudo, anche perché a Rio le temperature sono spesso superiori ai trenta gradi. I militari hanno or-

il 16 agosto 2011. Oggi, alla ripresa e in vista della trasferta di Napoli, si capirà qualcosa di più coi relativi accertamenti strumentali. Nella notte, spifferi non rassicuranti: parrebbe qualcosa di grave, possibile distorsione, qualcuno sussurra che ci siano di mezzo i legamenti. Alt, aspettiamo oggi: mancava solo questa...

Il precedente Continuano quin-

Adriano, 30 anni: a sinistra in un’immagine recente, a destra nella favela di Vila Cruzeiro LAPRESSE e AP

dinato a quella e ad altre moto di fermarsi, costringendo Adriano e gli altri centauri ad appoggiarsi a una parete. Il popolo con Adri Gli amici dell’Imperatore si sono schierati subito con il giocatore: hanno rivelato l’identità di Adriano e

hanno chiesto ai poliziotti di non coinvolgerlo nei controlli. Niente da fare. A quel punto, sono intervenuti anche alcuni abitanti della baraccopoli: si sono accorti della presenza dell’attaccante e hanno chiesto di «liberare l’Imperatore». Alla fine, la volontà del popolo è

di le disavventure di Adriano, che sabato ha giocato la sua prima partita da titolare della nuova carriera brasiliana. Due mesi fa, il 24 dicembre, è stato accusato di avere ferito una ragazza involontariamente con una pistola. Accusa poi smentita: la ragazza ha confessato di aver sparato lei stessa per errore. Certo, il ritorno a Vila Cruzeiro è sempre rischioso. La favela è stata liberata dalle forze dell’ordine solo negli ultimi tempi: fino al 2010 la zona era controllata dagli spacciatori. © RIPRODUZIONE RISERVATA

FIGLIO D’ARTE ALL’ALBESE (SERIE D)

Litiga con i tifosi Zenga jr. tagliato (r.c.) Jacopo Zenga, 25 anni, attaccante, figlio di Walter, è stato «tagliato» dall’Albese (girone A di D) con uno scarno comunicato e «dopo attenta riflessione». Domenica ad Acqui Zenga era stato espulso per proteste al 45’: prima e dopo il rosso, il figlio dell’ex portiere dell’Inter avrebbe risposto ai tifosi che lo criticavano pesantemente. In carriera Jacopo Zenga ha cominciato tra Bellinzona e Mendrisio, per poi giocare con Fanfulla, Como, Borgomanero, Casale, Celano, Lavagnese, Cuneo, di nuovo Casale e quest’anno Seregno e appunto Albese. Papà Walter su twitter ha difeso a spada tratta suo figlio, aprendo anche alla possibilità di portarlo ad allenarsi con il suo Al Nasr.


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GLI AVVERSARI

Deschamps: «Forse il pari era più giusto» L’allenatore del Marsiglia: «L’Inter schierata da Ranieri ci ha messo in difficoltà» DAL NOSTRO INVIATO

LUCA TAIDELLI MARSIGLIA (Francia)

Didier Deschamps ancora una volta va di traverso a Claudio Ranieri. Dopo l’euro beffa del 2004 in Monaco-Chelsea, il francese trova il gol vittoria nei secondi finali. Tutto resta aperto in vista del ritorno del 13 marzo a San Siro, ma la statistica dice che il Marsiglia ha un bilancio di quattro qualificazioni e un’eliminazione (Juventus, nella Coppa Campioni 1972-73) contro club italiani e che l’unica squadra francese che ha mandato a casa i nerazzurri in dieci confronti dentro e fuori è stato proprio l’Om, nel 2004. Realismo alla francese In sei anni da noi, Didi ha fatto il pieno di realismo. Non solo tattico. «Se non prenderemo gol al ritorno saremo qualificati, quindi va bene così. L’Inter è un grande avversario, ma questa volta ci ha fatto un regalo. E’ stata una gara molto chiusa. Forse il pareggio era più giusto, ma noi abbiamo avuto il merito di spingere molto nell’ultimo quarto d’ora. E il gol è arrivato al momento perfetto perché a quel punto loro non avevano più tempo di reagire. E’ una delle più belle vittorie da quando sono a

«Quel gol nel finale è un bel regalo per noi: a quel punto loro non potevano reagire. Ora a San Siro per giocarcela» Marsiglia, ma dobbiamo ripeterci a Milano. Certo che ora abbiamo un piccolo vantaggio».

TwitTwit

I CINGUETTII NERAZZURRI

Marsiglia-Inter è forse la partita più noiosa che abbia mai commentato. Mi piacerebbe guardare Piers’ life story (show tv inglese). Non esagero.

GARY LINEKER @GaryLineker (durante il primo tempo) E va be’ ... 0-0 certo ... Zarate....diciamo.... sfortunato ... Non gli entra un dribbling... (a fine gara) Odio la baguette !!!

Ayew e le scelte di Ranieri Deschamps ammette che «la formazione scelta da Ranieri mi ha messo in difficoltà» e si gode la «crescita a livello mentale dei miei ragazzi. Hanno dimostrato di aver fatto tesoro dell’ottavo perso l’anno scorso con il Manchester United. Non abbiamo avuto cali di concentrazione e sopperito con la grinta al gap di esperienza che ci separa dai nerazzurri. Non era facile segnare un gol a questa Inter. Complimenti ad Andrè Ayew che è rientrato dopo 50 giorni di Coppa d’Africa e ha fatto un grande lavoro». Chiusura sul passato: «Se ho nostalgia dell’Italia? No, non mi manca. Anche se da voi sono stato benissimo». Coreografia Il Vélodrome ha sempre il suo fasci-

no malgrado i lavori per la copertura in vista dell’Europeo 2016 causino la chiusura di una tribuna. I tifosi dell’Om sono caldi come il demonio e conoscono bene l’italiano, visto che tutti i canti all’indirizzo dei numerosi interisti iniziano con il «vaffa». Le due curve alla fine spingono i ragazzi di casa oltre l’ostacolo. Anche questa è una lezione in vista del ritorno. © RIPRODUZIONE RISERVATA

FIORELLO @sarofiorello Ah che bello dopo una partita così andare al bar e farsi prendere per il c*** da milanisti e juventini. (Poco dopo) Domani non fate andare a scuola quel ragazzino, per l'amor di Dio.

laFotonotizia

VALENTINO ROSSI @ValeYellow46 Fiero e orgoglioso della mia Curva !!! (Poco dopo) Ragazzi al ritorno è importante una sola e unica cosa.... San Siro strapieno! Poi voglio vedere come va a finire..!!!

MARCO MATERAZZI @iomatrix23 Quando è troppo è troppo, ho spaccato il telecomando. (dopo 6 minuti, arriva anche la foto) Grazie #Inter, mi devi un telecomando!

FRANCESCO FACCHINETTI @frafacchinetti

Una signora al comando Margarita Louis-Dreyfus è la principale azionista del Marsiglia. Ieri era al Velodrome (foto AFP) con il suo barboncino bianco e con il presidente del club, Vincent Labrune

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Colpo Basilea, cade anche il Bayern Risultato sorprendente: decide Stocker nel finale. Per gli svizzeri anche un palo e una traversa PIERFRANCESCO ARCHETTI BASILEA (Svizzera)

La struttura del Bayern esce rafforzata da questa sconfitta: il club conferma la capacità di addestramento dei suoi allenatori delle giovanili e pure il reparto «scoperta di nuovi talenti» funziona. Il tedesco che si inchina alle ovazioni della folla entusiasta è il tecnico del Basilea e aveva lavorato per nove anni nelle juniores bavaresi, guidando tanti ragazzi che ieri erano avversari. Heiko Vogel, robusto e rossiccio come uno scozzese, pensava che la più bella serata della sua giovane carriera di capo allenatore (incarico ricevuto a metà ottobre) fosse quella in cui ha eliminato il Manchester United, invece ne ha aggiunta subito un’altra. Siccome non ha spostato la famiglia dalla periferia di Monaco, saranno affari suoi quando andrà dal fornaio; però i boss della società potranno sempre dire di averlo istruito bene. Così come Rummenigge e Hoeness pensano adesso di non aver buttato i soldi (10 milioni) per prendere Xherdan Shaquiri, ventenne nazionale svizzero che da luglio si trasferirà in Baviera. L’esterno destro, in futuro dovrà mettere paura a Ribery e Robben, impigriti dal posto (quasi) fisso: ieri, senza strafare, ha mostrato la sua polivalenza e il senso del sacrificio; non sembra ancora una stella svogliata. Il crollo Certo, il Basilea, salvato prima dal suo portiere, prevale quando sembra senza forze, nel finale, ma proprio per questo i meriti di Vogel aumentano: due nuovi entrati, Zoua e Stocker, confezionano la sensazione. Timoshschuk che si addormenta senza far scattare il fuorigioco è l’emblema della crisi del Bayern, che si pensa fortissimo e invece crolla come in Bundesliga, dove è sceso al terzo posto. I rossi ora dovranno vincere con un doppio distacco, altrimenti potranno già distribuire i biglietti per la finale che si disputerà nel loro stadio: solo posti in tribuna, sul prato correranno altri. I motivi Non è una lezione di

strategia difensiva, però la gente si diverte perché i giocatori sembrano volersi superare attaccando e non proteggendo. Sommer e Neuer, i portieri, sono i migliori: senza di loro, il primo tempo può finire 3-3 perché

nei duelli personali conta chi dà più botte, non chi ne riceve di meno. Prendiamo le rincorse Ribery-Steinhöfer. Il francese si infila come vuole, dribbla, sprinta, tira e Sommer deve compiere un lavoro prodigioso. Ma il suo guardiano si prende qualche rivincita, prepara due occasioni per Streller e Shaqiri. Idem Dragovic, che lascia aperta qualche finestra in area ma va a inzuccare il possibile vantaggio, che finisce sul palo come dopo una girata di Alex Frei (traversa). Vero che il Bayern nella ripresa è superiore come pressione e occasioni, però l’esito non è un furto, come ammette Beckenbauer: «Dobbiamo riflettere sul k.o. e non pensare che sia immeritato». Il Basilea è più squadra e tutti si aiutano: i

rivali, superiori come qualità, puntano sui singoli. Ma Robben, Gomez, Müller (entra nella ripresa e fa disastri) al momento non sono i giganti di un tempo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Migliore

h8

Sommer Quando i compagni non ci arrivano, ci pensa lui: impedisce la fuga a Ribery, con due miracoli nei primi 12 minuti e continua lo show su Gomez e sui tiri da fuori di Alaba e Lahm. È il mandante di Stocker.

Peggiore

i 4,5 Müller Forse è la frustrazione per la panchina, oppure qualcuno gli ha detto di eliminare il portiere: gioca solo l’ultima parte di ripresa al posto di Ribery e per due volte stende cinicamente Sommer.

BASILEA BAYERN

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GIUDIZIO 7777 PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORE Stocker al 41’ s.t. BASILEA (4-4-2) Sommer 8; Steinhöfer 6, Abraham 6, Dragovic 6, Park 6; Shaqiri 6,5 (dal 38’ s.t. Zoua 6,5), Huggel 6,5, G. Xhaka 6, F. Frei 5, 5 (dal 21’ s.t. Stocker 7); A.Frei 5,5 (dal 44’ s.t. Cabral s.v.), Streller 6,5. PANCHINA Colomba, Kovac, P. Degen, Andrist. ALLENATORE Vogel 7,5. BAYERN (4-2-3-1) Neuer 7; Rafinha 6, J. Boateng 5,5, Badstuber 5,5, Lahm 6; Timoshschuk 5, Alaba 6,5; Robben 6, Kroos 5 (dal 44’ s.t. Olic s.v.), Ribery 6,5 (dal 26’ s.t. Müller 4,5); Gomez 5,5. PANCHINA Butt, Pranjic, Petersen, Luiz Gustavo, Can. ALLENATORE Heynckes 6.

Arbitri sereni Ad aiutare Rizzoli, oltre agli assistenti Faverani e Stefani e al quarto uomo Bergonzi, pure Rocchi e Tagliavento vicini alle porte. Una bella lezione per i nostri campi: nessuna isteria, un paio di situazioni scabrose ben risolte, senza assalti lamentosi come da noi. Quando l’arbitro sbaglia su un corner, chiede a Lahm che ammette la colpa: Rizzoli gli dà la mano e si riprende cancellando lo sbaglio. C’è un dubbio in extremis (contatto Zoua-Olic), ma non cancella la buona serata.

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DAL NOSTRO INVIATO

ARBITRO Rizzoli (Ita) 6,5. AMMONITI Abraham (Bas), Müller (Bay), Rafinha (Bay) gioco scorretto.

Valentin Stocker, 22 anni, a destra, festeggia il gol-partita REUTERS

NOTE spettatori 36 mila, incasso n.c. Tiri in porta 6 (1 palo, 1 traversa)-7. Tiri fuori 2-4. In fuorigioco 3-0. Angoli 6-6. Recuperi: 0’ p.t.; 4’ s.t.


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CHAMPIONS LEAGUE ANDATA OTTAVI CIFRE E CURIOSITA’

In piedi: va in scena il S il Film

Attenti a quei due Non li ferma nessuno Due gol pesantissimi e un assist per l’amico Lavezzi: proprio una serata magica per Cavani

Sangue e arena Campagnaro non molla Infortunatosi con Drogba, il difensore resta in campo ANSA

Tifosi all’ultimo stadio Se giocano anche gli spettatori Tifo speciale, ambiente caldissimo: anche così il Napoli ha vinto

Mazzarri vota a sinistra E Zuniga gli dà ragione Sulla fascia mancina il colombiano manda in crisi Ivanovic Cavani e Lavezzi trasformano in oro tutto ciò che toccano ANDREA SCHIANCHI

La forza del Napoli sta nel rispetto delle consegne. Ognuno ha un compito, affidatogli dall’allenatore, e ognuno lo svolge con scrupolo senza mai

andare a cercare strane soluzioni individuali. La squadra si muove compatta, arretra e si allunga come una fisarmonica e, soprattutto, ha la capacità di individuare i punti deboli degli avversari e di colpire proprio lì. Le cifre della partita spiegano

i numeri POSSESSO PALLA

CHELSEA

58% FALLI COMMESSI

DROGBA

4 PALLONI RECUPERATI

ZUNIGA

10 LANCI EFFETTUATI

INLER

7 SPONDE EFFETTUATE

MATA

9

Il Chelsea ha tenuto di più il possesso del pallone ed è stato anche più preciso del Napoli nei passaggi (80% di passaggi riusciti), ma ciò che conta nel calcio è soprattutto la velocità di esecuzione. E qui il Napoli vince. A conferma che non è stata la miglior serata per Didier Drogba, c’è un dato: è stato il giocatore che ha commesso più falli, ben 4. Strano per uno che fa il centravanti. Evidentemente era spesso in ritardo... Bravo nel tenere la fascia sinistra e nel non far passare nemmeno uno spillo, e abile anche nel recuperare il pallone: questa è stata la partita di Zuniga. Sempre pronto a dare una mano ai compagni. Il Napoli ha cercato spesso il gioco in verticale, caratteristica della squadra di Mazzarri. E Inler, dal centro del campo, si è incaricato di imbeccare, sulle fasce e nella zona centrale, i compagni che si smarcavano. A parte il gol realizzato su... dormita di Cannavaro, Mata si fa notare anche per il costante aiuto che dà alla squadra. Lo testimoniano le 9 «sponde» consegnate sui piedi dei compagni: un attaccante altruista.

che il Napoli, abituato da sempre ad attaccare il nemico sui lati, ha scelto il versante destro della difesa del Chelsea per pungere. Cioè: Mazzarri ha capito che Ivanovic poteva rappresentare l’anello debole e, con costanti raddoppi e sovrapposi-

zioni, ha fatto in modo che le azioni dei suoi ragazzi si sviluppassero proprio in quel settore. Alla fine Ivanovic risulterà il giocatore che ha perso il maggior numero di palloni (addirittura 16) mentre Zuniga, che gli stava di fronte, ne ha recupera-


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San Paolo Show

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IL TABELLONE LA FINALE A MONACO IL 19 MAGGIO

Il presidente e il sindaco L’esultanza della tribuna Ecco come gioiscono il presidente De Laurentiis e il sindaco di Napoli De Magistris: il 3-1 è un risultato che dà sicurezza per il ritorno

ti ben 10. Scoperta la zona critica degli avversari, il Napoli ha avuto la freddezza di insistere: Maggio, l’alter ego di Zuniga sulla destra, è stato chiamato in causa meno volte rispetto al compagno (50 palloni toccati contro i 68 del colombiano). Tanta sostanza Altro dato da

analizzare: quello degli attaccanti. Cavani e Lavezzi hanno risolto la partite con i loro colpi, ma hanno avuto a disposizione meno palloni dei colleghi del Chelsea: 84 tocchi complessivi per il due sudamericano contro i 96 di Drogba e Sturridge. Se poi ci aggiungiamo Mata, allora arriviamo a quota 170 tocchi. Ciò significa che le punte di Mazzarri, decisamente in sintonia con lo stile di gioco di tutta la squadra, fanno della concretezza una delle qualità più importanti. Pochi fronzoli,

Gazzetta.it

tanta sostanza, pochi dribbling, tante corse. Verticalizzazioni Elemento deci-

NOTTI DA CHAMPIONS CON IL COMMENTO DEL DIRETTORE MONTI Oltre a tutti i servizi sulla Champions League, con statistiche e curiosità, sul nostro sito potrete vedere in video il commento del direttore Andrea Monti sulla sfida di ieri sera dell’Inter a Marsiglia e non solo. E ancora ci sarà la rubrica video Gazza Champions curata dai colleghi Alessandro de Calò e Livia Taglioli che farà il punto al termine di tutte le partite dell’andata degli ottavi di finale, in attesa dei ritorni di marzo.

sivo nell’economia della squadra è Inler. Regista atipico, lo svizzero ha la capacità (e la lucidità) di spedire subito il pallone in profondità e gli attaccanti, in questo modo, mandano in crisi gli avversari. Con i suoi 6 lanci precisi Inler è determinante nel capovolgimento dell’azione e, considerando che il Napoli difende sempre con il baricentro molto basso, il regista è importantissimo nel lavoro di catapulta. Non è un caso che la squadra di Mazzarri effettui più lanci del Chelsea (61 contro 51): si cerca di scavalcare il centrocampo e di innescare subito le punte. Le mosse, visto il 3-1 finale, sono risultate indigeste a Villas Boas.

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CHE GIOCATE SUGLI ALTRI CAMPI 1

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1. Ecco come il Cska Mosca, negli ultimi spiccioli di partita, beffa il Real Madrid: zampata-gol di Wernbloom che pareggia la rete di Cristiano Ronaldo. 2. La clamorosa occasione fallita da Forlan nel primo tempo e poi verrà il gol del Marsiglia. 3. L’esultanza dei giocatori del Basilea: la rete di Stocker regala la vittoria contro il Bayern Monaco AP - REUTERS


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CHAMPIONS DOPO L’IMPRESA

E questo è Pocho Napoli gode con Lavezzi «Arriveranno altre gioie» Giornata al mare, cena con Cavani La promessa «Passeremo noi»

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HA DETTO

S Morgan De Sanctis Lavezzi sa che per arrivare al definitivo salto di qualità deve diventare un giocatore che segna 15-20 gol a stagione. Con i mezzi che ha a disposizione, sono certo che ci riuscirà. E allora sarà tra i grandi del calcio internazionale

DAL NOSTRO INVIATO

MIMMO MALFITANO CASTELVOLTURNO (Caserta)

Lasciamo stare i paragoni. O, per meglio dire, il paragone. Perché Ezequiel Lavezzi non potrà mai essere Maradona e, soprattutto, non potrà mai soppiantarlo nei cuori dei napoletani. Diego è stato Diego e resterà Diego per l’eternità, da queste parti. Pocho, invece, incarna il presente, quella passione che Napoli non ha mai nascosto. Proprio com’è avvenuto martedì sera, quando le prodezze dell’argentino hanno soddisfatto le pretese di un’intera città. E’ lui, dunque, l’idolo incontrastato del momento. Napoli lo vuole, gli impone il proprio amore. E talvolta anche in modo fin troppo deciso tanto da consigliargli di restarsene rintanato nella splendida villa che s’affaccia su Marechiaro.

sulla spiaggia, spazzata da un vento forte di tramontana. Ma nulla ha potuto impedire al piccolo Thomas di correre indietro ad un pallone seguito da un gruppetto di bambini del posto. Qualche foto, insieme a tanti autografi, è stato il prezzo pagato per vivere una giornata diversa, lontano dal clamore e dalla passione dei napoletani. La gita fuori porta, tuttavia, non gli ha impedito di connettersi al suo sito ufficiale per ritornare sulla vittoria contro il Chelsea con la quale il Napoli potrebbe aver ipotecato il passaggio ai quarti di finale. «E’ stata una serata spet-

Serata di grazia per Lavezzi e tutto il Napoli: un’altra vittoria in Champions League LAPRESSE

André Villas Boas SPORT SOCCER

tacolare, abbiamo fatto una partita eccezionale ed abbiamo battuto una grande squadra. Sono molto felice, perché andremo a Londra a giocarci la qualificazione con la consapevolezza e la convinzione che ce la possiamo fare. Un ringraziamento a tutti i tifosi, vi avevo chiesto una bolgia e avete risposto con uno stadio da brividi», ha scritto Lavezzi.

CHELSEA

Cena con Cavani L’invito gli è

arrivato nel dopo gara. Un modo per ringraziarlo dei due preziosi assist. Il Pocho ha voluto festeggiare la doppietta insieme con Cavani. Così, con le ri-

Gita a Positano Ieri, però, s’è

concesso una giornata particolare, così com’era stata la notte precedente, quella dei due gol al Chelsea. Dopo aver partecipato all’allenamento defaticante, Pocho s’è mosso in direzione di Positano in compagnia di Yanina, la sua compagna, di Thomas, il figlioletto, e di Alejandro Mazzoni, l’inseparabile amico e manager. L’allegra compagnia ha pranzato

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i gol segnati da Maradona in Coppa dei Campioni, nell’andata degli ottavi con l’Ujpest Dosza

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i gol segnati da Lavezzi in Champions, anche lui con una doppietta all’andata degli ottavi, contro il Chelsea

spettive famiglie, i due talenti napoletani hanno mangiato e brindato in una saletta loro riservata dal titolare del «Sombrero». Al tavolo, anche i due procuratori dell’attaccante uruguaiano, Triuzzi e Anellucci. Quest’ultimo ha festeggiato la nascita di Giuliano, il figlioletto, nato la scorsa settimana. Twitter Dal sito a twitter per ri-

spondere ai tanti messaggi che gli sono stati invitati da amici ed ex compagni. «Sei diventato più forte di me», gli ha scritto Beppe Mascara, attualmente al Novara. Per Lavezzi è arrivato anche il riconoscimento dell’Heineken, sponsor della Champions League, che gli ha assegnato il «Man of the match award», ovvero il premio riservato al migliore in campo della sfida col Chelsea. Un altro riconoscimento gli è arrivato da Morgan De Sanctis: «Pocho sa bene che per fare il vero salto di qualità dovrà diventare un giocatore da 15-20 gol a stagione. Io sono convinto che ci riuscirà. Ed allora sarà veramente tra i grandi del calcio internazionale», gli ha scritto il portiere che nei secondi finali ha neutralizzato una violenta conclusione di Lampard, consentendo al Napoli di presentarsi a Stamford Bridge con due gol di vantaggio. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL RECORD GLI AZZURRI CONTINUANO A RESTARE IMBATTUTI A NAPOLI NELLE MANIFESTAZIONI EUROPEE: 8 VITTORIE, 4 PAREGGI

Fort San Paolo: l’ultimo k.o. risale al ’94 Napoli-Eintracht 0-1 di 18 anni fa: dal ritorno nelle coppe, mai più sconfitte in casa DAL NOSTRO INVIATO

CASTELVOLTURNO (Caserta)

Può esibire numeri da brividi, il Napoli. Agli avversari, ovviamente. Ed in particolar modo a quelli che potrebbe continuare ad incontrare nelle competizioni europee. Le statistiche raccontano di un’imbattibilità al San Paolo che dura dal 2008, dall’anno del ritorno in Europa, con Edy Reja. Da allora, il club di Aurelio De Laurentiis ha partecipato all’Intertoto, all’Europa League e alla Champions League

Da tutta Italia per seguire il Napoli contro il Chelsea in Champions LAPRESSE

senza mai perdere a Fuorigrotta. Un rendimento che conferma quanto sia stata ed è tutt’ora importante la determinazione che il pubblico del San Paolo riesce a trasmettere alla squadra col proprio tifo.

Big sotto Fino ad oggi, dun-

que, il Napoli ha ottenuto 8 vittorie e 4 pareggi nelle sfide interne, segnando 19 reti e subendone appena 5. Un rendimento che evidenzia le caratteristiche di un collettivo che predilige, fondamentalmen-

te, il gioco di rimessa anche al San Paolo. Contro il Chelsea, però, la tendenza è stata invertita, il Napoli ha aggredito l’avversario ed ha saputo difendere il vantaggio, gol di Mata a parte. Prima del club londinese a Fuorigrotta ci hanno rimesso quasi tutte le sfidanti. E l’elenco comprende tra le altre, Benfica, Manchester City, Steaua, Bayern, Villarreal. L’ultima sconfitta subita dal Napoli al San Paolo risale al 7 dicembre 94, contro l’Eintracht di Francoforte (0-1). Era il Napoli dell’altro Cannavaro, Fabio che quella partita però non la giocò per squalifica. E la mossa della disperazione fu Altomare al posto di Rincon. mi.mal. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL COMMENTO di Erri De Luca

a pagina 27

&

4 Duro scontro

INCASSI BOOM

S Con il Chelsea c’è stato record d’incasso: 3 milioni di euro, ottenuti soprattutto grazie al rincaro dei prezzi, perché il San Paolo non era esaurito. Vasti i vuoti soprattutto nei distinti. Precedenti L’ex primato del San Paolo risaliva alla sfida contro il Bayern Monaco, sempre di Champions (fase a gironi) del 18 ottobre scorso (2 milioni e 541), nella partita finita 1-1. Al terzo posto i 4,5 miliardi (circa 2,3 milioni di euro) della finale di andata della Coppa Uefa con lo Stoccarda del 1989 vinta 2-1 In Serie A Il tetto è stato raggiunto il 9 gennaio 2011 con i 2 milioni e 77 mila euro versati dai 60.486 spettatori di Napoli-Juve 3-0, tris di Cavani), alla 19a giornata In televisione Numeri da record anche per la tv: Napoli-Chelsea ha ottenuto su Mediaset Premium il primato assoluto con lo share del 5,53% pari a 1 milione 632mila spettatori

con i veterani Villas Boas è nella bufera DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

STEFANO BOLDRINI LONDRA

Non si arrende neppure di fronte all’evidenza di un Chelsea che avrebbe potuto lasciare Napoli con altri gol sul groppone: non fa un passo indietro il tecnico André Villas Boas, per ora confermato, ma sempre più solo e ormai ai ferri corti con la maggior parte dei giocatori: «Potete pensare quello che volete, ma al San Paolo ho mandato in campo la miglior formazione possibile. Dobbiamo migliorare in difesa, dove serve maggior concentrazione, ma non è impossibile ribaltare l’1-3». La lite con Cole Un re nudo e un

filino presuntuoso, che ieri ha seguito in Europa League a Manchester il City assieme al presidente del Porto. I giornali non hanno avuto pietà nei suoi confronti. Le esclusioni di Cole, Lampard ed Essien hanno scatenato la stampa. Il Sun ha rivelato i contenuti di un confronto con la vecchia guardia avvenuto domenica scorsa. Ashley Cole è stato durissimo: «Noi siamo qui per vincere, ma con le tue tattiche non ci riusciremo mai». Da copione, Cole escluso a Napoli e, come lui, Lampard ed Essien. Abramovich sta assistendo al crollo dei Blues senza intervenire, ma una svolta clamorosa potrebbe avvenire in qualsiasi momento. Benitez e Capello i nomi più quotati dai bookmaker. Disastro difesa Alla sbarra anche i difensori Gary Cahill – prelevato a gennaio dal Bolton per 7 milioni di sterline – e Luiz, ma quest’ultimo viene protetto dal tecnico: «E’ un giocatore fantastico, con un grande futuro». La retroguardia sta pagando l’assenza di John Terry che sarà operato in artroscopia per rimuovere frammenti di osso al ginocchio destro. I tempi di recupero variano tra 6 e 8 settimane, ma AVB confida nel miracolo: «Potrebbe farcela in un mese». A questo si è ridotto l’allenatore più caro del mondo: a sperare nella divina provvidenza. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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SERIE A L’INTERVISTA

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«Non so perché, si vede che non era ancora il mio momento. Ora penso a questa opportunità, volevo troppo venire al Milan subito, senza aspettare che scadesse il mio contratto con l’Inter».

HA DETTO

Subito gol, e cartellino giallo. Sente di aver la fama di giocatore falloso?

S su Allegri Era così anche a Udine: Galeone gli faceva fare tutto, ora è maturato. Ma ho visto come parla con i ragazzi: sembra un amico

su Seedorf e Pirlo Sono giocatori immensi, non posso paragonarmi. Seedorf mi dava consigli quando ero di là e le sue parole mi hanno sempre aiutato

Seedorf e Pirlo sono arrivati dall’Inter e hanno fatto grandi cose. Questo le dà carica o troppa pressione?

S su Mourinho Quando se n’è andato, all’Inter è cambiato tutto. Lui non aveva bisogno di aspettare qualcuno per decidere: faceva come voleva

MUNTARI «Io, folgorato dalle coppe. E dall’armonia» «Sono stato molto male, ma qui al Milan si lavora sereni. E forse è il mio momento» DAL NOSTRO INVIATO

ALESSANDRA BOCCI twitter @picobocci MILANELLO (Varese)

«Dall’altra parte sono stato male». Di là dall’autostrada, alla Pinetina, c’è l’altrove di Sulley Muntari, un passato che il ghanese vuole dimenticare senza urtare nessuno. «Non do colpe. Sono rimasto in buoni rapporti con tutti, a parte un paio di persone che non voglio nemmeno nominare, gente che non ha coraggio o sincerità. Però i tifosi dell’Inter sono super, sono stato molto bene con loro. E ora voglio guardare avanti, sono nel club più forte del mondo. Dio ha voluto così, è Dio che fa tutto. E il momento buono è arrivato». Arriva anche la Juve, alla quale lei ha segnato da interista il

gol forse più celebre della sua carriera.

«Ah quello. Ma è il passato. Io non guardo il passato. Se non faccio gol io, lo farà qualcun altro». E’ ottimista...

«Siamo noi a comandare, siamo primi in classifica. Il Milan non ha paura di nessuno». Non sente tensione? Questo Milan-Juve non sembra una partita normale...

«No, guardi, io tensione proprio non ne vedo». Come in una commedia coi tempi giusti, entra Cassano a scherzare e criticare l’abbigliamento di Sulley. «Stamattina in casa non funzionava la luce», risponde il ghanese. Poi continua. «Vede quello che mi piace del Milan? L’armonia, la gente che scherza, che lavora

in serenità. E l’allenatore? Sembra un amico, tutti parlano con lui. Cassano scherza con lui, Flamini, tutti. Sembra uno di noi, ma ognuno sa quando è il momento di lavorare duro». Ha conosciuto Allegri a Udine. Com’era?

«Come adesso, logicamente ora è più maturo. Comunque già allora Galeone gli faceva fare tutto. Lui dava indicazioni, Allegri stava sul campo». E Mourinho com’era?

«Una grande persona, quando se n’è andato via all’Inter è cambiato tutto. Lui non aveva bisogno di aspettare qualcuno per decidere: faceva quello che voleva».

sembrano fratelli da quanto vanno d’accordo. Qui vedo gente che scherza, lavora, si parla. Il dialogo è importantissimo per tirare fuori il meglio dai giocatori. Qui nessuno fa sentire di essere il boss, ma poi si capisce chi comanda». Insomma, a Milanello ogni cosa funziona. Ma non le dispiace di essere rimasto fuori dalla lista Champions?

«No, ci sono tanti campioni e io sono qui da due giorni. Magari l’anno prossimo verrà il mio momento».

«Io non sono falloso, io lotto per la palla».

Sulley Muntari, 27 anni, esulta dopo la prima rete con la maglia rossonera, segnata domenica scorsa a Cesena ANSA

S

v identiKit & CARRIERA

Allegri dice che la sua carriera finora è stata meno brillante di quanto si sarebbe aspettato.

A proposito di Champions, gli inglesi non se la passano bene. Lei ha giocato in Premier: che cosa sta succedendo?

«Sono giocatori immensi, non posso paragonarmi. Seedorf mi dava consigli quando ero di là e le sue parole mi hanno sempre aiutato. Sono stato male di là ma ho accettato tutto, io accetto quello che mi capita. Adesso sono felice, ma bisogna stare coi piedi per terra».

«I risultati arrivano e passano, ma il calcio italiano è sempre stato valido. Dal punto di vista tattico è un’altra cosa, io in Inghilterra sono stato allenato da Redknapp e Bruce, che certo non ci davano le indicazioni che danno qui, dove si pretende grande disciplina».

Che cosa l’ha colpita di più quando è arrivato al Milan?

Ma i giocatori africani di solito amano giocare in modo più individuale.

«Le coppe. Galliani mi ha fatto vedere quello che avevano vinto, e tutte quelle coppe ti caricano se hai obiettivi grandi. Certo, se pensi che sei a posto e puoi accontentarti di quello che hai non ti fa effetto. Ma io non sono così. Io ho obiettivi».

«A me piace avere degli schemi di riferimento. Di questi tempi, senza il collettivo e la concentrazione continua non vai da nessuna parte». In Inghilterra si parla molto di razzismo. Lei è mi stato insultato in campo?

Dunque, coppe e armonia...

«Sì, davvero. Braida e Galliani

Muntari, 27 anni, festeggiato da Robinho e Maxi Lopez dopo il suo primo gol rossonero REUTERS

«Sa quante volte ho dovuto far finta di non sentire? Per me il colore della pelle non conta e il colore del sangue è tutto uguale, però il razzismo non è una cosa che posso cancellare io, per questo faccio finta di non sentire. Ma forse arriverà un giorno per cambiare. Il giorno giusto arriva per tutto». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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SABATO MILAN-JUVE OGGI LA DECISIONE

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guai

I NUMERI

Dal buffetto di Milan-Napoli al piccolo urto con l’auto

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Il buffetto ad Aronica Parapiglia durante Milan-Napoli E’ il 19’ s.t.: il gioco è fermo e Ibrahimovic dà un buffetto ad Aronica. Rosso e 3 turni di stop. Il Milan fa ricorso FABIANA DELLA VALLE MILANO

Oggi è il giorno del verdetto. Oggi il Milan saprà se potrà schierare Zlatan Ibrahimovic nella delicata sfida con la Juventus. Oggi l’avvocato Leandro Cantamessa si recherà a Roma per discutere il ricorso presentato dopo le tre giornate di stop inflitte allo svedese. Ibrahimovic è stato squalificato dopo lo schiaffetto ad Aronica in Milan-Napoli. Il club rossonero però spera nella riduzione della pena (da tre a due giornate) puntando sulla lieve entità del ceffone di Ibra. Secondo la tesi difensiva del Milan si è trattato di comportamento antisportivo e non violento. Il giudice sportivo nel referto ha raccontato i fatti, ma non ha usato aggettivi per descrivere il gesto di Zlatan.

L’incidente in auto Urtata una ragazza all’uscita di Milanello Martedì pomeriggio mentre lasciava Milanello Zlatan ha urtato con lo specchietto la mano di una donna SKY

I VERDETTI

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gol segnato alla Juventus, il 30 ottobre 2010 con la maglia del Milan. I bianconeri erano in vantaggio 2-0, finì 2-1 dopo la rete di testa dello svedese.

Juve sì o no? Ibra aspetta l’ora X graziato dai vigili

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le reti realizzate in questa stagione: 15 in campionato, 5 in Champions, 1 in Coppa Italia e 1 in Supercoppa

Il caso dell’auto è archiviato, ma è in arrivo la sentenza più attesa: il Milan punta allo sconto

Precedenti amici Per avvalora-

Lo strano incidente Lo svedese

re la sua tesi Cantamessa si servirà di alcuni episodi del passato. In primis la manata a Marco Rossi nella gara col Bari della scorsa stagione. Ibrahimovic in quell’occasione prese tre giornate però, nonostante il gesto fosse stato qualificato come violento, ebbe una riduzione. Un altro precedente riguarda un derby di Roma del 2009, protagonisti Matuzalem e Mexes: tutti e due vennero squalificati per tre turni, ma poi le giornate vennero ridotte a due perché i loro gesti non furono considerati violenti. Per questo in via Turati regna un certo ottimismo. Visto che c’è in ballo l’anticipo, la corte di giustizia federale dovrebbe pronunciarsi subito. Così finalmente Ibrahimovic saprà se sarà protagonista o spettatore nella gara con la Juventus.

non ha mai perso la speranza e in questi giorni si sta allenando con grande intensità. Ieri però si è dovuto occupare anche dell’incidente in cui è rimasto coinvolto martedì pomeriggio a Milanello, quando ha urtato con lo specchietto della sua Audi una donna, V.R., che si sarebbe presentata come una giornalista e aveva provato a intercettarlo. La donna ha riportato un trauma alla mano destra. Ieri mattina lo svedese e Cantamessa si sono visti a Milanello per parlare dell’episodio e vedere le immagini Sky. Anche i vigili hanno visionato i filmati e fatto rilevamenti sulla macchina di Ibra e si sono fatti l’idea che Zlatan non abbia alcuna responsabilità e che non ci sia stata omissione di soccorso (lo svedese non si è fermato perché dice di non essersi ac-

clic L’EX KLUIVERT HA UN SOGNO: «VORREI ALLENARE IL MILAN» In comune con Ibra ha un passato all’Ajax e l’etichetta di erede di Van Basten. Ma per lui, per Patrick Kluivert, l’avventura rossonera non fu felice. Patrick però all’ambiente è rimasto affezionato, tanto che ora, da apprendista allenatore, confessa il suo sogno: «Allenare il Milan. Io credo molto in questo mio nuovo lavoro e sento che potrei fare bene in Italia. Se serve un tecnico giovane, io sono qui».

corto di nulla). Nel pomeriggio la donna si è presentata a Milanello per avere un chiarimento con Ibrahimovic, che però era già andato via. L’attaccante è apparso di buon umore e ha anche scherzato sull’accaduto («Datemi una macchina così ne metto sotto un’altra...», ha detto ridendo), anche se all’entourage del giocatore è sembrato un po’ strano che questo piccolo incidente sia capitato proprio a pochi giorni dalla discussione del ricorso. Il club ha archiviato la vicenda con un comunicato ufficiale: «Dati oggettivi escludono che a Zlatan Ibrahimovic possa essere addebitata qualsiasi responsabilità, sotto qualsiasi profilo, in relazione all’evento verificatosi ieri». Oggi Ibrahimovic e il Milan hanno altro a cui pensare. Conta solo la sentenza della Cgf.

S Alessandro Nesta, 35 anni, ha saltato la partita di Cesena per un risentimento muscolare, ma Allegri lo recupererà per la Juve FORTE

espulsioni per Zlatan Ibrahimovic in campionato nella sua carriera italiana: 2 con l’Inter nel 2006-07, 2 con il Milan la stagione scorsa più quella di quest’anno contro il Napoli.

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giornate di squalifica rimediate da Ibra in Italia. Il massimo l’anno scorso: 6 giornate, 4 per rossi diretti, 2 per somma d’ammonizioni.

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S I RECUPERI DI ALLEGRI

VERSO IL PIENONE

Mexes e Nesta okay Ottimismo su Boateng

Pochi biglietti disponibili nel 2o anello

Anche Ambrosini sta recuperando Muntari mezzala DAL NOSTRO INVIATO

MILANELLO (Varese)

Sono i giorni dell’ottimismo a Milanello. Nonostante l’incertezza su Ibra, Allegri vive la vigilia in serenità, visto che recupererà Nesta e Mexes, mentre continua a sperare di avere anche Prince Boateng. Non ci sono novità sul ghanese, ma le sensazioni dello staff sono positive. Una volta stabilito se Boa si in grado di giocare sabato, toccherà ad Allegri decidere l’opportunità di schierarlo subito, come aveva deciso di fare contro l’Arsenal. E ci sarà un’altra valutazione da fare: senza Ibra, sarebbe logico mettere in campo dall’inizio Prince e Pato? Un rebus, ma tutti sanno quanto valga la par-

tita, e Allegri da tempo riconosce l’importanza dello scontro diretto del 25 febbraio. L’allenatore però sa anche che mettere troppa pressione sui suoi giocatori, soprattutto su alcuni, non sarebbe una grande idea. Ballottaggio E allora, Allegri cerca di mantenere un’atmosfera rilassata. Con o senza Boateng, ritiene di avere buone chance con Emanuelson e Robinho. In difesa, deciderà nei prossimi giorni se schierare Nesta o Mexes con Thiago, ma Nesta sembra in vantaggio. Muntari sarà probabilmente confermato mezzala, al centro dovrebbe giocare Van Bommel, anche se Ambrosini ha recuperato. Ieri sera Allegri ha cenato con Galliani: i due hanno seguito le partite di Champions, ma di certo hanno parlato molto di Ibra e della sentenza attesa oggi. al.bo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Si va verso il tutto esaurito. Sabato Milan-Juve avrà quasi certamente la cornice degli 80 mila di San Siro. Da qualche giorno la società ha disposto la vendita libera dei biglietti. Al momento c’è una piccola disponibilità sia in banca che on-line per il secondo anello rosso e per il secondo anello arancio. Tutti gli altri settori risultano esauriti da giorni, compresi quelli popolari da 25 euro e quelli d’altissimo livello da 360 e 190 euro. E’ già cominciato il fermento anche per i posti in tribuna d’onore. E’ certa la presenza del numero uno della società Silvio Berlusconi, così come è certo il ritorno allo stadio della figlia Barbara. Viene dato come sicuro presente anche l’ex ministro dell’Interno Roberto Maroni, quello che ha voluto fortemente la Tessera del tifoso. fr.vell.

Mirko Vucinic, 28 anni, sembra essere il punto fermo di Conte nell’attacco bianconero per la sfida con il Milan. Finora ha segnato 3 gol LAPRESSE

I DUBBI DI CONTE

Vucinic resiste in pole, poi Matri o Quagliarella Tutti disponibili tranne Marrone, si va verso il 3-5-2 ALBERTO MAURO VINOVO (Torino)

Nella settimana decisiva la Juve non è sola. Andrea Agnelli si è presentato a Vinovo per il secondo giorno consecutivo, ha salutato il gruppo dopo aver fatto i complimenti alla Primavera per la conquista della Viareggio Cup. I cancelli del centro sportivo sono stati presi d’assalto dai tifosi a partire dalla mattinata, a fine allenamento Pepe, Del Piero e Buffon si sono fermati a firmare autografi. Conte ha l’intera rosa a disposizione, unico acciaccato Marrone (in recupero), e sabato sera sembra intenzionato a confermare il 3-5-2. Con Barzagli, Bonucci e Chielli-

ni in difesa. A centrocampo Lichtsteiner, Marchisio, Pirlo, Vidal e Pepe (favorito su Estigarribia e De Ceglie) a sinistra. Gli unici dubbi davanti. Per decidere chi è più in forma, da inizio settimana Conte ha deciso di sottoporre gli attaccanti a un vero tour de force: palestra, scatti, esercitazioni di conclusioni in porta per ritrovare il gol. Ballottaggio L’unico sicuro di

una maglia da titolare è Vucinic, accanto a lui Matri in vantaggio sugli altri. In risalita le quotazioni di Quagliarella dopo il gol al Catania: nei sondaggi online è lui il favorito dei tifosi juventini. Nel pomeriggio Lichtsteiner ha tenuto una lezione agli Allievi Nazionali: «A volte in campo sono un po’ nervoso — ha ammesso lo svizzero —, protesto troppo. Ma tempo fa era ancora peggio, è il mio carattere. Tante volte ho sbagliato, bisogna fermarsi e riflettere». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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SABATO MILAN-JUVE IL PERSONAGGIO

Gigi Buffon così come appare nel montaggio delle Iene. Il portiere della Juve è invecchiato di quarant’anni!

Il piano di Buffon «Alla Juventus altre 3 stagioni» Le Iene intervistano Gigi... tra 40 anni. E lui svela come e quando chiuse la sua carriera... DAL NOSTRO INVIATO

MIRKO GRAZIANO TORINO

Il giochino è intrigante. Divertente. Studiato dalle Iene. Protagonista Gigi Buffon. Invecchiato ad arte. Intervistato... fra 40 anni. Sì, un viaggio nel futuro, un faccia a faccia con la classica vecchia gloria, che si guarda indietro e rivive gli ultimi anni della sua carriera. Ed è proprio «giocando» che spesso si rivelano i pensieri più personali. Allora, «a livello veramente agonistico ho chiuso col calcio nella Juventus — racconta il "vecchio" Gigi —, però anche le altre due stagioni in America e l’ultima in Cina sono state delle esperienze di vita molto importanti. Comunque, avevo 40 anni quando ho smesso del tutto». Facciamo due calcoli veloci veloci? Gigi, oggi 34enne, ha quindi programmato di restare

altre tre stagioni in bianconero, fino a giugno del 2015. Quasi un messaggio alla dirigenza Juve, che nel giro di due-tre settimane avvierà il tavolo della trattativa per il rinnovo del contratto (in scadenza nel 2013) del numero uno azzurro. Un pro-

lungamento che appare ai limiti dello scontato. Non per il carisma e il passato del più grande portiere italiano di tutti i tempi, ma per ciò che sta dicendo il campo, ovvero che Buffon è tornato su livelli di eccellenza, per alcuni pari a quelli raggiunti

h Buffon 112

h Zoff 93

presenze in Nazionale Contro gli Stati Uniti, a Genova, Buffon farà 113 in Nazionale, una presenza in più del mitico Dino Zoff

partite azzurre da juventino Mercoledì Buffon raggiungerà Zoff a quota 93, cioè le presenze in azzurro da juventino

nella magica estate del 2006. E il Mondiale tedesco «è il mio più bel ricordo in assoluto. Lippi? Che allenatore!», dirà fra 40 anni Gigi da Carrara alla Iena Jacopo Morini, un faccia a faccia surreale che potrete vedere stasera (ore 21.10) su Italia 1. Scopriremo così che con tutti i soldi guadagnati «io e Alena abbiamo comprato stabilimenti balneari e alberghi». E ancora: «Il parrucchino di Conte? Ma quale parrucchino! Lui aveva i capelli trapiantati, ma trapiantati molto bene». E detto che la finale di Champions 2003, (persa ai rigori contro il Milan) «resta il mio ricordo più brutto», come finì il campionato 2011-2012? «Che finale avvincente. Era un testa a testa tra noi e il Milan e il Milan e noi...». Settimana vecchia maniera Ha

proprio voglia di gustarselo questo finale avvincente. Antiche sensazioni, emozioni forti e motivazioni «che questa Juve è tornata a regalarmi», ci raccontò in un’intervista prima di Natale. In meno di una settimana, si giocherà mezzo scudetto (bilancio personale positivo in campionato con il Milan: 10 vittorie, 9 pareggi e 6 sconfitte) e vestirà la maglia azzurra per la 113ª volta. Contro gli Usa, a Genova, Buffon staccherà infatti definitivamente Dino Zoff per quanto riguarda le presenze totali e lo raggiungerà a livello di gettoni azzurri da bianconero: 93 partite, Del Piero è fermo a quota 91. Complessivamente, Buffon salirà al terzo posto assoluto, dietro a Fabio Cannavaro (136) e Paolo Maldini (126).

A

HA DETTO

S su Alena Seredova Dopo aver chiuso con il calcio, io e Alena abbiamo comprato stabilimenti balneari e anche alberghi

S su Lippi Il mondiale del 2006 in Germania è il ricordo in assoluto più bello della mia carriera. Marcello Lippi? Che gran allenatore

INCONTRO A METÀ MARZO

Nuovi contratti: Barzagli aspetta con De Ceglie Tra gli accordi in scadenza nel 2013 c’è pure quello di Buffon Ultime ore per Krasic allo Zenit [1-INVIATO]DAL NOSTRO INVIATO [/1-INVIATO]TORINO Non solo Buffon. In casa Juve sono altri due i contratti in scadenza nel 2013 di una certa importanza. Si tratta di quelli di Barzagli e De Ceglie. E come per Gigi si inizierà a parlarne da metà marzo. Si tratta obiettivamente di accordi scontati, resta da chiarirne la durata. Facile ipotizzare almeno un quadriennale per il 25enne esterno cresciuto nelle giovanili bianconere. Possibile invece un accordo fino al 2014 per Barzagli, uomo della svolta secondo Agnelli, affare straordinario messo a segno nel gennaio 2011 da Marotta. Il 30enne difensore toscano fu infatti acquistato dal Wolfsburg per 300.000 euro. In poco più di un anno, si è preso la Juventus e la Nazionale. Intoccabile per Conte (sempre presente, sempre titolare, mai sostituito), fondamentale per Prandelli, che di fatto gli ha già assegnato una maglia da titolare per il prossimo Europeo. Krasic-Zenit Intan-

to, domani sera si chiude il mercato anche in Russia. Dunque, ultime ore di trattativa fra lo Zenit e la Juventus per Milos Andrea Barzagli, 30 anni FORTE Krasic. Le parti sembrano troppo lontane per trovare un accordo: il club di Spalletti vuole infatti il serbo in prestito, mentre Marotta resta orientato a discutere solo sulla base di una cessione definitiva. Oggi ultimi contatti per vedere di sbloccare la situazione, ma appare più semplice tornare a parlarne a giugno.

Come Boniperti... Cifre e numeri

sempre più pesanti anche a livello di club. Sabato farà 480 gare in campionato (serie B e Parma compresi), di cui 443 in serie A, come Giampiero Boniperti, che però le giocò tutte con la Juve. In bianconero, Buffon raggiungerà invece quota 312 sabato sera, decimo posto per quanto riguarda le gare di campionato: Del Piero (503), appunto Boniperti (443) e Scirea (377) i primi tre. Insomma, firmando davvero fino al 2015, il «podio» sarebbe potenzialmente cosa fatta. Come portiere gli è rimasto solo Zoff davanti, anche come presenze complessive, dunque coppe comprese: 476 a 382; pure qui tre stagioni potrebbero bastare, soprattutto con la Juve nuovamente fra le grandi d’Europa.

E Pogba... Ore decisive, infine, anche sul fronte Pogba, 18enne centrocampista francese in scadenza di contratto con il Manchester United. La Juve ci lavora da un pezzo sul talentino francese e sembra decisamente a un passo dal chiudere l’affare. Prima, però, va respinto l’ultimo assalto del Manchester United. m.gra. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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LA TELEFONATA LE PUNZECCHIATURE TRA ALLEGRI E CONTE NON COINVOLGONO I DUE CLUB

IL PROCESSO RIPARTE

Agnelli e Galliani rinsaldano l’asse Scudo anti-polemiche per il big match

Calciopoli dal 15 maggio alla Corte dei Conti

Sempre gelo tra il boss bianconero e Abete. Petrucci media: «Solo un equivoco»

Ma sarà battaglia per la competenza sul danno d’immagine

CARLO LAUDISA twitter @carlolaudisa MILANO

Una telefonata tira l’altra. Quelle tra Andrea Agnelli e Adriano Galliani sono frequenti. Anche la settimana della grande sfida è iniziata con una chiacchierata cordiale. Distensiva? Non certo per gli interessati. I contatti tra il presidente della Juventus e l’a.d. rossonero sono regolari: tra loro c’è una confidenza di anni. Le polemiche degli ultimi giorni tra Conte e Allegri non sfiorano le loro conversazioni. A riprova degli ottimi rapporti tra

i club. Un legame lievitato dal ’94. Cioè da quando il club bianconero passò sotto l’influenza di Umberto Agnelli, con l’a.d. Antonio Giraudo a tessere la tela dei rapporti politici in grande sintonia con Galliani, appunto. La politica Allora Andrea già re-

spirava l’aria juventina ed è naturale che il feeling con i vertici di via Turati sia rimasto intatto. Nella partita in Lega Juve e Milan sono sempre a braccetto. E la chiacchierata di lunedì è servita a fare il punto soprattutto su questo fronte. Inevitabile il riferimento anche alla temperatura in rialzo sulla sfida di sabato: con la reciproca volontà di evitare polemiche tra i club. E in effetti le società sono rimaste neutre. Soft pure le punzecchiature tra Allegri e Conte. Diverso è il discorso tra Agnelli e Giancarlo Abete. Il numero uno bianconero non ha preso bene il commento del

presidente federale su Conte e lo ha criticato in pubblico. La chiamata E non solo. Andrea Agnelli ha pure chiamato il presidente del Coni Gianni Petrucci per esporre le sue ragioni. Intervenendo a Sky ieri il numero uno dello sport italiano ha ammesso: «Ho spiegato ad Andrea Agnelli che s’è solo trattato di un equivoco. Presto gli interessati si chiariranno, se non l’hanno già fatto...». Auspicio non suffragato dai fatti. Sebbene Giancarlo Abete ritenga chiuso l’incidente, sul versante bianconero resta l’amaro in bocca. L’episodio in sè lascia il tempo che trova, ma è chiaro che in corso Galileo Ferraris non considerano chiusa la partita di Calciopoli, nonostante gli effetti concilianti del tavolo della pace. Quindi è sempre gelo con il timoniere di via Allegri. I veleni di Milan-Juve paiono solo un pretesto. © RIPRODUZIONE RISERVATA

MAURIZIO GALDI ROMA

Giancarlo Abete, 61 anni, nato a Roma, è il presidente della Federcalcio dal 2 aprile 2007 ANSA

Il 12 maggio 2009 il processo Calciopoli davanti alla sezione regionale della Corte dei Conti venne sospesa in attesa della sentenza di Napoli. Tre anni dopo si riparte: il 15 maggio si torna in aula. Nel frattempo è cambiato il presidente della sezione, questa volta sarà a presiedere il collegio sarà l’aggiunto del presidente della sezione regionale, Ivan De Musso, che sarà anche relatore. Il procuratore sarà ancora Ugo Montella (viceprocuratore generale regionale). Agli imputati (cioè Mazzini, Bergamo, Pairetto, Lanese, Mazzei, Fazi, De Santis, Babini, Puglisi, Ambro-

sino, Bertini, Dattilo, Gabriele, Pieri, Racalbuto, Titomanlio) erano stati chiesti 120 milioni. Nel frattempo Paparesta e Cassarà erano stati prosciolti. Il 3 febbraio 2011 ci fu un’udienza dopo le sentenze del rito abbreviato e nonostante Gabriele (assolto all’abbreviato) chiedesse di procedere, tutto fu rinviato. Ora si riparte, anche se dalle eccezioni di competenza. Danno d’immagine Il dubbio che aleggia sul procedimento è quello della legge del 2009 che escludeva il danno d’immagine tra i compiti della Corte dei Conti. «Mi sono permesso di criticare quella legge come giudice - ha detto ieri il presidente della sezione regionale della Corte dei Conti, Salvatore Nottola -, dobbiamo vedere se c’è ancora la nostra competenza». La Procura comunque darà battaglia e sta proprio lavorando all’interpretazione dei limiti della legge del 2009. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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GIOVEDÌ 23 FEBBRAIO 2012

SERIE A RECUPERO 21a GIORNATA le Pagelle di GAETANO IMPARATO

VERGASSOLA HA DINAMISMO SPOLLI UN MURO LODI IL REGISTA CHE DECIDE SIENA 5 PEGOLO 6 Intuisce il rigore. Non gli tirano più. VITIELLO 5,5 Gioca d’anticipo, a volte balbetta. TERZI 5 Causa la punizione da cui scaturisce la frittata del penalty. ROSSETTINI 5,5 Il più lucido davanti Pegolo. ROSSI 5 Cala paurosamente, erroracci. GIORGI 5 Arranca con Marchese. GONZALEZ 6 Due tiri radenti il palo

Francesco Lodi, 27 anni, calcia il rigore che decide la partita: per il centrocampista napoletano è il settimo gol stagionale LAPRESSE

Un blitz di Lodi e il Catania vola Siena sempre giù Gol dal dischetto per un’ingenuità di Gazzi, poi Carrizo chiude la porta dei siciliani DAL NOSTRO INVIATO

FRANCESCO CARUSO SIENA

Il Catania vintage conquista una vittoria con i denti e con le unghie. Un calcio d’altri tempi, fatto di barricate e di tanto cuore. A Montella va bene così e mette in tasca lo spareggio salvezza, come lo avevano definito i 2 allenatori. Anche se dopo questi 3 punti appannaggio dei siciliani, è difficile mettere Catania e Siena sullo stesso piano, almeno dal punto di vista numerico. A quota 30 punti i siciliani raggiungono in classifica Chievo e Genoa, mettendo alle spalle 8 squadre e guadagnando 9 punti sulla terzultima. E c’è ancora da recuperare la gara di Cesena (il 7 marzo). Che potrebbe aprire altri scenari. La svolta Porte aperte al Cata-

nia. Montella boccia Kosicky protagonista in negativo della sconfitta di Torino e fa esordire il quarto portiere dell’anno. Carrizo viene dopo l’altro argentino, Andujar, Campagnolo e lo slovacco appunto che va fuori dopo appena 210 minuti. Ma è stata una delle decisio-

ni più indovinate dell’anno: l’ex Lazio ha salvato la sua squadra: un paio di volte sul punteggio di 0 a 0 e altre 2 col Catania in vantaggio. Il migliore in campo, non male per uno che non giocava da un mese e mezzo, l’ultima volta proprio qui a Siena con la maglia biancazzurra, il 7 gennaio. In quel caso la Lazio si aggiudicò la gara con uno schiacciante 4 a 0 ma Carrizzo subì solo 2 reti (una su rigore) le altre 2 le aveva incassate Bizzarri, guarda caso un ex Catania, prima di farsi espellere. Da Siena a Siena, è cambiato tutto e non solo per lui. Le scelte Il Siena, che non perdeva in casa da quasi 2 mesi e mezzo (10 dicembre, 0-2 col Genoa) incassa la seconda sconfitta consecutiva e impiega un tempo ad entrare in partita. Peccato capitale: non è così che si affronta uno «spareggio». Prendere il Catania a morsi sin dalle battute iniziali avrebbe dato forse un’altra fisionomia alla partita. I siciliani riescono invece a occupare le zone nevralgiche del campo e ad assestare al primo affondo il colpo del ko. Eppure Mon-

SIENA CATANIA

tella deve fare i conti con una difesa priva di Motta (squalificato) e di Potenza (infortunato). Assenze che lo costringono a tornare alla linea a 3, anche per non fossilizzare Izco nel ruolo di difensore puro. Non solo, il Catania in avanti si ritrova orfano di Barrientos (l’uomo degli ultimi 3 gol consecutivi) infortunato e come non bastasse, a sorpresa il tecnico etneo mette a riposo Gomez, rilancia Ricchiuti (artefice di una buona prova) in mezzo al campo e schiera in avanti il duo Catellani-Bergessio. Il gol Prima di passare in van-

0 1

GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORI Lodi su rigore al 23’ p.t. SIENA (4-4-2) Pegolo; Vitiello, Terzi, Rossettini, Rossi; Giorgi (dal 29’ s.t. Gonzalez), Gazzi, D’Agostino (dal 16’ s.t. Vergassola), Brienza; Calaiò (dal 20’ s.t. Bogdani), Destro. PANCHINA Farelli, Belmonte, Pesoli, Mannini. ALLENATORE Sannino. CATANIA (3-5-2) Carrizo; Bellusci, Legrottaglie, Spolli; Izco (dal 9’ s.t. Llama), Ricchiuti (dal 16’ s.t. Seymour), Lodi, Almiron, Marchese; Catellani (dal 31’ s.t. Biagianti), Bergessio. PANCHINA Kosicky, Gomez, Lanzafame, Ebagua. ALLENATORE Montella. ARBITRO Russo di Nola. ESPULSI Nessuno AMMONITI Calaiò (S), Carrizo (C) comportamento non regolamentare; Gazzi (S) gioco scorretto; Legrottaglie (C) proteste. NOTE Spettatori paganti 619, incasso 4.145 euro; abbonati 7.623, quota 68.781 euro. Tiri in porta 7-2. Tiri fuori 4-7. In fuorigioco 4-1. Angoli 10-1. Recuperi: p.t. 0’; s.t. 6’.

taggio, i rossoazzurri rischiano 2 volte di andare sotto: salva tutto Carrizo prima su inzuccata di Gazzi e poi su un bel tiro di D’Agostino sull’unico sprazzo del regista prima di sfilarsi dalla partita. Su capovolgimento di fronte, Gazzi commette un ingenuo fallo di mani in area su una punizione innocua di Almiron (nella stessa azione c’è pure un atterramento di Spolli anche questo da rigore). A Lodi è affidata la trasformazione thrilling che prima carambola sul palo e poi s’infila alle spalle di Pegolo il quale intuisce ma nulla può. Ottavo calcio dagli 11 metri assegnato quest’anno al Catania, di cui uno solo sbagliato (sempre da Lodi). Nella ripresa, poco oltre il quarto d’ora, c’è un episodio che potrebbe portare nuovamente sul dischetto la squadra etnea: contatto di Rossi con Seymour appena subentrato a Ricchiuti. Russo si consulta con l’assistente, Vuoto e decide per la punizione dal limite, ma il fallo avviene in area. Tardivo, il disperato forcing del Siena produce solo altre 2 gran parate di Carrizo su Gazzi e Brienza. Il Catania incamera la seconda vittoria esterna dopo quella di Lecce di 3 mesi fa e prova l’allungo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

GAZZI 4,5 Un recupero d’oro, due gol sfiorati ma il braccio del rigore, assurdo. D’AGOSTINO 5 Un gol sfiorato ma scompare. VERGASSOLA 6 Porta un po’ di dinamicità.

h

6

IL MIGLIORE BRIENZA

Nella serataccia s’aiuta coi piedi magici. CALAIO’ 5 Diffidato, simula e becca l’ammonizione fatale. BOGDANI 5 S’agita, ma non incide. DESTRO 5 Si muove, graffia poco. All. SANNINO 5,5 Il crac è di Gazzi, s’aiuta col tridente. La magia non riesce.

CATANIA 7 MIGLIORE h 7,5 ILCARRIZO Paratone su Gazzi, una su D’Agostino. Perfetto. BELLUSCI 6,5 Reattivo e sveglio. LEGROTTAGLIE 6,5 Preciso e attento. SPOLLI 7 Un salvataggio su Calaiò, sentinella. IZCO 6 Adattato al lato, soffre solo un po’ Brienza. LLAMA 6 Vedetta in mediana, lotta. ALMIRON 6,5 Il cross che procura il penalty e molto altro. LODI 6,5 Il rigore e la regia. RICCHIUTI 6 Parte da regista, chiude da fabbro. SEYMOUR 6 Muri e filo spinato. MARCHESE 6,5 Più contenimento, chiude nel suo ruolo di difensore. CATELLANI 6 Movimento e spazi BIAGIANTI 6 Aiuta tutti a non traballare. BERGESSIO 6 Un tiraccio e lavoro oscuro. All. MONTELLA 6,5 Sceglie Carrizo che lo ripaga chiudendo tutto. Si blinda con undici dietro la palla e la spunta.

TERNA ARBITRALE: RUSSO 6 Vede il rigore, valuta bene una respinta di Bellusci, poi Vuoto lo induce in errore.

Vuoto 5; Crispo 6

GLI ALLENATORI IL TECNICO DEL SIENA RISPONDE ALLE CRITICHE. PER MONTELLA E’ UN SUCCESSO MERITATO: «POTEVAMO RADDOPPIARE»

Sannino: «Qui contestavano pure Conte...» DAL NOSTRO INVIATO

SIENA

Mai dire mai, perché le cose arrivano quando meno te le aspetti. E’ successo al Catania, che mai aveva vinto nella sua storia a Siena. Riesce a violare il Franchi proprio in uno spareggio-salvezza. In copertina finisce Carrizo, la scelta di Montella è apparsa vincente. «Ho voluto lui perché presagivo ci potes-

se dare una mano - dice il tecnico catanese - a margine d’una vittoria meritata». Bilanci Montella valuta a buon peso, la vittoria su rigore di Lodi per il fallo ingenuo di Gazzi appare soprattutto figlia di quell’episodio. «Pegolo non fa più parate? Non penso - rimarca Montella -, ritengo che abbiamo legittimato la vittoria giocando bene per un’ora, se avessimo raddoppiato non ci sareb-

be stato nulla da ridire. Solo nei 20’ finali abbiamo pagato la reazione del Siena, ma ci sta». Marchese ammette: «Al 70% siamo salvi». Il Siena invece è uscito dal campo tra le invettive della folla. Ritardi fatali Seconda sconfitta

di fila, ma dopo Lecce quest’altro scontro salvezza perso in casa, brucia. «A Lecce la partita è finita con 30’ di anticipo mentre con il Catania - ricorda San-

nino -, è iniziata con 45’ di ritardo. Primo tempo brutto, ma nel secondo tempo ho visto cuore, passione e voglia di raddrizzare gara e risultato». Sarà, ma le offese dal pubblico fanno sospettare rassegnazione. «Vorrei che la gente leggesse quello che ha offerto il campo, e non pensasse solo al risultato. Con la Juventus avevamo la consapevolezza di avere fatto una grande gara e qui Pegolo non ha dovuto fare una sola parata,

la Moviola di L.BOR.

Rossi-Seymour un altro rigore per il Catania Mischia in area senese al minuto 22: trattenuta di Rossettini su Spolli, ma l’intervento chiaramente da rigore è di Gazzi, che allunga d’istinto il braccio sinistro e intercetta il pallone sullo spiovente. Anche Destro, in attacco, sposta il pallone con il braccio (niente ammonizione). Poi Bellusci si appoggia su Brienza che va giù, contatto lieve. Calaiò simula, stavolta è cartellino giallo. Nella ripresa, punizione al Catania per un colpo di Rossi su Seymour: ma il fallo è in area, quindi si trattava di rigore. Intervento di Bellusci: sembra mani, è spalla.

La Classifica PARTITE SQUADRE

RETI

PT

MILAN JUVENTUS UDINESE LAZIO ROMA NAPOLI INTER PALERMO CAGLIARI CATANIA CHIEVO GENOA FIORENTINA BOLOGNA PARMA ATALANTA* SIENA LECCE NOVARA CESENA

50 49 42 42 38 37 36 34 31 30 30 30 28 28 28 28 23 21 17 16

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24 23 24 24 24 24 24 24 24 23 24 24 23 23 23 24 24 24 24 23

15 13 12 12 11 9 11 10 7 7 8 9 7 7 7 8 5 5 3 4

5 10 6 6 5 10 3 4 10 9 6 3 7 7 7 10 8 6 8 4

4 0 6 6 8 5 10 10 7 7 10 12 9 9 9 6 11 13 13 15

48 36 34 38 37 41 34 38 22 29 20 31 23 23 27 26 23 26 20 16

21 14 22 29 27 24 33 35 24 32 30 44 24 26 35 27 27 39 42 37

■ CHAMPIONS ■ PRELIMINARI CHAMPIONS ■ EUROPA LEAGUE ■ RETROCESSIONE La classifica tiene conto di quest’ordine preferenziale: 1) punti; 2) a parità di partite giocate, la differenza reti; 3) numero di gol segnati. *Atalanta ha sei punti di penalizzazione

Marcatori 17 RETI: Di Natale (3) (Udinese) 15 RETI: Ibrahimovic (6) (Milan); Cavani (2) Napoli 12 RETI: Denis (3) (Atalanta); Jovetic (4) (Fiorentina); Palacio (2) (Genoa); Milito (3) (Inter); Klose (Lazio) 11 RETI: Miccoli (1) (Palermo) 10 RETI: Calaiò (3) (Siena)

Recuperi Ieri SIENA CATANIA (21a giornata) Mercoledì 7 marzo ore 18.30 CESENA CATANIA (22a gio.) BOLOGNA JUVENTUS (23a gio.) PARMA FIORENTINA (23a gio.)

01 (0 1) (1 1) (0 3)

Prossimo turno Sabato 25 febbraio GENOA PARMA (ore 18) (1 3) MILAN JUVENTUS (ore 20.45) (0 2) Domenica 26 febbraio ore 15 ATALANTA ROMA (1 3) CAGLIARI LECCE (2 0) CATANIA NOVARA (3 3) CHIEVO CESENA (0 0) SIENA PALERMO (0 2) BOLOGNA UDINESE (ore 20.45) (0 2) (2 1) LAZIO FIORENTINA (ore 20.45) NAPOLI INTER (ore 20.45) (3 0)

eppure sembra che sia tutto perso». Tormentone Domenica arriva il Palermo, troverà acque agitate. «Io ho capito bene a Siena come gira la ruota visto che, anni fa, Lippi fu esonerato e Conte veniva contestato ma ora sapete dov’è. Il Siena è questo, non siamo l’Inter o il Genoa che non possono permettersi il lusso di incapare in una striscia di risultati negativi. Mancano ancora tante gare, non voglio sentire commenti da tutto è perduto». g.im.

Ha collaborato Alessandro Lorenzini Sannino protesta col 4˚ uomo ANSA

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LA STORIA

Volevano allungare Giovinco. E’ solo uno scherzo VINCENZO CITO MILANO

No, hanno tentato di allungarci Giovinco, il talento tascabile del nostro calcio, 1.64 di genio e fantasia. Non sarà la «Pulce atomica», quello è Messi e se lo godono a Barcellona, per noi è solo una «formica», ma che a Parma da anni offre un rendimento da gigante. Naturalmente è stato tutto per ridere, una trovata di «Scherzi a parte». Il calciatore insieme al procuratore Andrea D'Amico è stato condotto in un centro medico e qui uno specialista, attraverso strani esperimenti

sulle ossa umane, avrebbe cercato di convincerlo di potergli regalare dieci centimetri di altezza. Dinnanzi al mattoide, il calciatore, un po’ spaventato, se n’è andato. Meglio così. Cosa ce ne saremmo fatti di un Giovinco più lungo? I calciatori ci appartengono, per come si chiamano, per come siamo abituati a vederli in campo. Non li vogliamo diversi, ne apprezziamo doti e difetti. Ciò che in alcuni campi della vita può apparire un limite, in altri ambiti è una

Rossi=Mihajlovic Gol: Diamanti in casa I viola non svoltano

ricchezza. Negli anni ’70 un centravanti del Cesena di nome Bertarelli segnò un gol di naso al Milan. Per fortuna non aveva mai pensato di ridurselo con la chirurgia estetica. Garella, negli anni ’80, parava tutto anche con l’aiuto della pancia. Non lo misero mai a dieta. Noi Giovinco ce lo teniamo così e se ne freghi dell’altezza: ce n’era un altro come lui. Una volta, per beffare uno più lungo, si aiutò con la mano ed entrò nella storia. © RIPRODUZIONE RISERVATA

BOLOGNA

ROMA

NICOLA ZANARINI BOLOGNA

MASSIMO CECCHINI ROMA

Acquafresca fuori

Uno segna sempre al Dall’Ara, l’altro a quota 4 tutti in trasferta Diamanti profeta in patria, Acquafresca commesso viaggiatore. Nel 2-0 alla Fiorentina il trequartista di Prato ha segnato il terzo gol stagionale al Dall’Ara dopo le due reti alle milanesi, mentre venerdì scorso contro l’Inter l’attaccante italo-polacco ha calato il suo poker in trasferta. Incroci Domenica contro l’Udinese il fantasista non ci sarà, il centravanti ricomincerà dalla panchina la finora infruttuosa caccia alla prima gioia in casa. Contro i viola Acquafresca si è quasi procurato un rigore, che per ironia della sorte sarebbe stato tirato da Diamanti. Ma l’ex cagliaritano avrà presto altre tre opportunità: al posticipo con i friulani seguiranno la sfida-salvezza con il Novara e il recupero con la Juventus. «Quando segno mi piace festeggiare con tutti i tifosi, forse è per questo che il mio rapporto con loro è buono. E magari sarà ancora più saldo quando farò un gol in casa» ha scritto Acquafresca sul sito del Bologna. A giugno il Bologna avrà l’obbligo di riscattare metà del suo cartellino dal Genoa, mentre per la meritata riconferma di Diamanti si dovrà risolvere la comproprietà con il Brescia. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il nuovo tecnico ha stessi ritmi e problemi del serbo: difesa colabrodo, altre 3 squalifiche, Olivera addirittura per 3 turni. E tante polemiche

FIORENTINA ALESSANDRA GOZZINI FIRENZE

Di seguito i numeri della non-svolta: prima dell'annunciatissimo esonero, Mihajlovic aveva distribuito dodici punti in dieci partite (media: 1,2 a gara); sotto la nuova guida, Rossi ha smistato sedici punti in tredici esibizioni (media: 1,2). Nessun effetto L'evidenza aritmetica certi-

fica la tesi della linea piatta: la staffetta tecnica finora non ha prodotto reazioni. Spiccicato anche l'andamento sotto porta: dieci gol fatti con Sinisa, tredici con Rossi (media di uno a partita per entrambi). I gol subiti? Nel resoconto entrano i nove imbarcati dalla difesa di Miha, quindici dalla nuova linea di Rossi (che ha dunque subito un micro peggioramento). Disteso su carta il valore della squadra è ben più elevato di quello che racconta la classifica, l'intoppo è quindi psicologico: condizione forse più critica, visto che riguarda le motivazioni di parecchi elementi (ormai a fine ciclo). Faccia a faccia Pare che il confronto

Alessandro Diamanti, 28 anni ANSA

NOVARA GIUSEPPE MADDALUNO NOVARA

Da Mondonico in poi Tutti pazzi per Silva Il tecnico lo ha mandato subito in campo e i tifosi lo adorano Dal sole della sua San Paolo in Brasile alle risaie innevate di Novara, l’impatto con il calcio europeo per Gabriel Silva non è stato certo dei più semplici. Eppure, superata la prima fase di ambientamento grazie all’aiuto del connazionale Jeda, il terzino mancino è stato immediatamente gettato nella mischia da Emiliano Mondonico, affascinato dalle sue qualità. Un vero e proprio colpo di fulmine ha spinto il tecnico a farlo esordire da titolare con l’Atalanta: «I tifosi impazziscono per lui (Silva ha siglato un gol nell’esordio in amichevole contro i dilettanti del Settimo, ndr) – confessa l’allenatore– il mio istinto mi ha detto di mandarlo in campo». Mossa azzeccata: contro i nerazzurri, Silva è tra i migliori, tanto che all’uscita dal campo, stremato, riceve una vera e propria standing ovation dal suo nuovo pubblico. «Non mi aspettavo un tale affetto da parte dei tifosi — spiega il brasiliano —, così inserirsi è più facile. Il calcio italiano? Non è semplice, è molto più tattico del nostro. Tutto sommato mi piace, sono certo che mi abituerò presto». © RIPRODUZIONE RISERVATA

squadra-allenatore-presidente che ieri ha aperto l'allenamento sia stato serenamente animato: il club ufficialmente assolve la squadra, dando un giudizio in parte positivo alla prestazione di Bologna. A ore arriverà in città Andrea Della Valle, intanto Cognigni, presidente operativo, spiega al Tgr della Toscana: «L'intento della squadra è quello di migliorarsi. Nel secondo tempo di Bologna non c'è stata

PALERMO FRANCESCO CARUSO PALERMO

Mutti sempre più su E magari rinnova... «Io come Mou? No. Zamparini è migliore di come lo dipingono» Zamparini lo ha definito il Mourinho del Palermo, attribuendo a Bortolo Mutti i principali meriti della rinascita rosanero. E poi ha aggiunto: «Ma lui è molto più umile del portoghese». Il tecnico di Trescore Balneario ci ride su: «Un accostamento che non mi riguarda e mi lascia indifferente, ognuno è se stesso». E Lino Mutti, com’è dopo quasi 25 anni di panchina trascorsi da traghettatore? Disincantato e pragmatico: «Ne ho viste tante e so che nel calcio non esistono certezze. L’entusiasmo è lo stesso di quando ho cominciato la carriera, ma con la convinzione che una partita non cambia la vita». Nozze Questo per dire che il 5-1 rifilato domeni-

I tifosi del Barça: sì, Luis Enrique dopo Guardiola

partita, ma il primo è stato davvero molto buono». Attacco-choc L'altro aspetto su cui Rossi dovrà incentrare le sue energie e molto lavoro è l'attacco: il quinto peggiore della A, il più scarso in assoluto nel formato-viaggio: solo quattro gol (di cui tre nella partita di Novara) fuori-casa, uno inutile segnato a Torino, altre nove gare senza marcare. Qui si inserisce anche il problema Amauri: a Bologna si è mosso bene, ma resta lo zero dei gol fatti, ora dilatato nello spazio di quattro uscite. Altra diretta conseguenza: se non segna Jovetic, la Fiorentina non vince: da tre mesi e mezzo non esiste successo da lui autografato. Squalificato Altro guaio quello che riguarda

Olivera, stoppato tre turni dal giudice sportivo per la prodezza sul doppio vantaggio del Bologna: gomitata nell'occhio a Diamanti (a sua volta fermato per un turno) e rosso diretto. Automatica la multa del club viola per infrazione del regolamento interno dopo il gesto di fair-play al contrario (e questo nonostante le successive scuse a compagni e dirigenza): ciò non impedirà alla società di valutare il ricorso (ipotesi comunque remota) per un possibile sconto. Stop di un turno anche a Cassani e Gamberini. Web Tra l'altro monta la protesta on-line: il tifo chiede maggior rispetto per la maglia numero dieci, quest'anno sfilata da Silva e calata sulle spalle di Olivera, in passato indossata da chi ha fatto la storia (Antognoni, Baggio, Rui Costa). Sempre sul web sono rintracciabili critiche dirette ai giocatori: sul profilo twitter di Cerci per esempio, specie in seguito al cinguettio del giocatore «Grande Napoli!», un paio d'ore dopo il tonfo viola a Bologna. © RIPRODUZIONE RISERVATA

ca sera alla Lazio lo lascia quasi indifferente, prima della vittoria sul Genoa era sulla graticola, ora si parla di lui come del possibile allenatore anche per la prossima stagione: «Non ho mai parlato del futuro col presidente, credo sia più giusto aspettare la fine del campionato. Certo che mi piacerebbe festeggiare le nozze d’argento con la panchina a Palermo, ma non è detto che questo accada. Anche se ora, avendoci lavorato assieme, posso dire che Zamparini è meglio di come lo dipingono».

Luis Enrique, 41 anni, ha allenato il Barça B D’ANNIBALE

Sul «Mundo Deportivo» i fan votano l’erede di Pep. Il d.g. Baldini: «Sabatini resta finché vuole» Se la Roma fosse un film, adesso sarebbe uno di quei momenti in cui si vedono i protagonisti felici che si avviano verso l’orizzonte su una strada su cui domina un sole al tramonto. Insomma, c’è aria di lieto fine. O meglio, di gran finale. Non è un caso, perciò, che in questo periodo la scelta di Luis Enrique goda di così tanto consenso da far venire qualche nostalgia a Barcellona. Premesso che lo spagnolo non ha alcuna clausola di rescissione a favore del club catalano nel suo contratto con durata fino al 2013 (anzi, ha un’opzione per il 3˚ anno), è innegabile che l’eventuale addio di Guardiola lo renderebbe papabile per la successione. Almeno, il sondaggio promosso ieri dal «Mundo Deportivo» vede Luis Enrique in testa nei desideri dei tifosi con circa il 40% dei consensi, davanti a Bielsa, Low, Oscar Garcia, Laudrup, Koeman, Valverde e Sacristan, quest’ultimo allenatore del Barcellona B. Baldini e il 3˚ posto A proposito di squadre B, ieri il

d.g. Franco Baldini all’AdnKronos ha detto: «Noi saremmo d’accordo ad introdurle. L’esperienza positiva che ho avuto io al Real Madrid con il Castilla e Luis Enrique con il Barcellona B ci ha portato a parlarne. Abbiamo detto che per avvicinare i giovani alla competizione vera e propria, una soluzione sul modello spagnolo potrebbe essere utile. Sta poi alla Leghe valutare modi e tempi. Noi, come Roma, abbiamo solo introdotto un argomento di discussione e di confronto, poi decidere non è compito nostro». Restando sul tema dei talenti da scovare, Baldini ha parlato del futuro del direttore sportivo Walter Sabatini: «Il deferimento? È formale, non sostanziale. Rimarrà alla Roma finché vorrà. Non è un anno di transizione. Il 3˚ posto lo vogliamo, ma i grandi risultati sono più figli della pazienza». Infine, guardando al calcio italiano in generale, il d.g. confida che i buoni risultati che stanno arrivando per le italiane in Champions «portino beneficio a tutto il movimento». Sperando, ovviamente, che il prossimo anno, la Roma non sia solo spettatrice.

Tabù Nella sua gestione il Palermo è avanzato in classifica di 2 posizioni e ha totalizzato 14 punti in 9 partite, ma ancora manca qualcosa: «Dobbiamo migliorare fuori casa — ammette il tecnico —. È una tara che la squadra si porta dietro da qualche anno, probabilmente di natura psicologica, ne parlo coi giocatori e stiamo lavorando per abbattere questo tabù». Dopo i 3 anni messinesi che costituiscono il meglio della sua carriera con un sesto posto in A, Mutti tornò nell’oblio della B, ma si considera ugualmente fortunato: «Allora fui io a rifiutare proprio il Palermo e a volermi avvicinare a casa. Ma non ne faccio un cruccio. Penso di avere avuto quel che meritavo. Preferisco vedere il bicchiere mezzo pieno, ora però aspetto di riempire l’altra metà».

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GIOVEDÌ 23 FEBBRAIO 2012

EUROPA LEAGUE RITORNO SEDICESIMI la scheda EDY REJA 66 anni ALLENATORE

È nato a Lucinico, in provincia di Gorizia, il 10 ottobre 1945. Da calciatore ha vestito le maglie di Spal. Palermo, Alessandria e Benevento. Infinito il curriculum in panchina iniziato nel 1979 con i bolognesi del Molinella.

1996-97 Vince il suo primo campionato di Serie B con il Brescia. Bisserà il successo nella stagione 1999 2000 con il Vicenza. 2005-06 Vince il campionato di C1 e riporta in B il Napoli.

Edy Reja, 66 anni, ieri all’aeroporto di Fiumicino: per qualche ora sembrava dovesse restare a Roma ANSA

10 febbraio 2010 Rescinde con l’Hajduk Spalato per sostituire Ballardini alla Lazio.

E’ LAZIO CAOS Reja si dimette poi va a Madrid Ma ormai è un ex Lotito ha congelato tutto in vista dell’Atletico Il nome del sostituto tra De Canio e Delneri DAL NOSTRO INVIATO

STEFANO CIERI MADRID (Spagna)

Cronaca di una giornata surreale. La Lazio, alla vigilia del match di Europa League con l’Atletico Madrid, si ritrova senza allenatore, poi lo recupera proprio pochi minuti prima di partire per la capitale spagnola, ma alla fine di una giornata convulsa e interminabile la sensazione è che Edy Reja stasera si accomoderà per l’ultima volta sulla panchina della squadra biancoceleste. E da domani le sue dimissioni prima presentate, poi respinte, infine congelate, diventeranno effettive. A meno di ripensamenti altamente improbabili.

Dimissioni sì, dimissioni no Ultimo atto di Reja alla Lazio, dunque, stasera, al «Calderon». Ma ieri a un certo punto sembrava che il divorzio tra il tecnico e Lotito fosse già consumato. Alle 14 in società è giunto un fax con le dimissioni formali dell’allenatore. «Per divergenza d’opinioni» — spiegherà poi in serata Reja. Lotito e Tare, pur spiazzati, hanno deciso di respingere immediatamente le dimissioni. A Reja è stato chiesto, anche con modi bruschi, di congelare quantomeno la situazione, visto che si era alla vigilia di un impegno importante seppure dal pronostico apparentemente chiuso (dopo l’1-3 dell’andata ci vorrebbe un miracolo per superare il turno). Reja, a malincuore, ha accettato. Si è recato a Formello e insie-

ATLETICO MADRID (4-2-3-1)-LAZIO (4-2-3-1) ALLE 21.05

me con la squadra è salito sul pullman che ha portato i biancocelesti a Fiumicino e quindi a Madrid. Un silenzio eloquente Nella capi-

tale spagnola Reja ha presenziato alla tradizionale conferenza stampa pre-partita imposta dall’Uefa. Ma, su input societario, non ha risposto alle domande sulle dimissioni. Si è limitato a dire che c’è «stata una divergenza di opinioni con il presidente Lotito», si è trincerato dietro un «no comment» alla domanda se quella di stasera sarà la sua ultima partita con la Lazio, ha fatto solo una piccola deroga quando qualcuno ha ipotizzato che oggi la squadra giocherà per lui. «Sia chiara una cosa — ha detto con un moto d’orgoglio —: da quan-

DAL CAMPO

do qua ci sono io questo gruppo ha sempre e solo dato il massimo. Al di là dei risultati ottenuti sul campo». De Canio e Delneri Ecco, quello del gruppo che si è schierato sempre compatto al fianco dell’allenatore (fu così anche a settembre quando Reja già manifestò l’intenzione di dimettersi) è un elemento che, a sorpresa, potrebbe cambiare un finale che sembra già scritto. Magari insieme a un pronunciamento forte dei tifosi (una delegazione potrebbe incontrare il tecnico questa mattina nell’albergo che ospita la Lazio per convincerlo a restare). Ma è difficile che Reja cambi idea. E, a differenza di settembre, anche la società non pare disposta ad andare avanti col tecnico goriziano. Tanto che Lotito e Tare sono già al lavoro per trovare un sostituto. La panchina sarà provvisoriamente affidata al tecnico della Primavera Bollini (oppure all’accoppiata Crialesi-Simone Inzaghi) per il match di domenica con la Fiorentina. Poi toccherà a uno tra De Canio e Delneri. Il primo pare favorito, sarebbe già stato indirettamente contattato. Ma anche Delneri è stato allertato. Più deboli, al momento, le candidature di Zenga e Papadopulo. Ci sono anche un paio di voci suggestive: Eriksson o Tassotti. Ma sono piste complicate. Il dopo-Reja, in ogni caso, è già iniziato.

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IL RETROSCENA

LA STORIA A TAPPE

Un rapporto incrinato 19 settembre 2011 Il giorno dopo la sconfitta interna contro il Genoa in campionato (1-2), Reja presenta le dimissioni. L’allenamento del lunedì lo conduce il suo vice, Lopez. Poi a Formello un incontro con Lotito e la squadra fa recedere il tecnico dalla sua decisione. 31 gennaio 2012 A poche ore dalla conclusione del mercato invernale Reja dice: «Qualcosa di importante Lotito lo farà». Invece sfumano Honda e Nilmar. Già perso Sculli, arriva solo Candreva. Il tecnico aveva chiesto un esterno difensivo, un centrocampista e un attaccante di qualità. 18 febbraio 2012 Alla vigilia della trasferta di Palermo Reja ironicamente dice: «Speriamo che ci sia qualche acquisto nel mercato di marzo», riferendosi al recupero degli infortunati. Una chiara stoccata alla società. 22 febbraio 2012 Reja formalizza le dimissioni con una lettera, il club le respinge e lui parte per Madrid con la squadra. Situazione congelata.

Edy Reja, 66 anni, e Claudio Lotito, 54 GRILLOTTI

Infortuni e mercato: così è nato lo strappo DAVIDE STOPPINI ROMA

E pensare che Lotito tempo fa gli aveva prospettato un rinnovo per altri due anni. E solo due giorni fa, nello spogliatoio di Formello, il presidente aveva detto alla squadra: «Reja è l’allenatore della Lazio, di oggi e di domani». Su quali basi lo abbia pensato, non si sa. Come può andare avanti un rapporto logoro, nel quale un normale confronto dopo una sconfitta diventa un diverbio in cui i toni si alzano oltre ogni limite? All’aeroporto A settembre erano stati gli insulti dei tifosi ricevuti per strada — persino da un bambino — a spingere Reja alle dimissioni. Stavolta sono state altre parole a convincere il tecnico a spedire un fax, ieri alle 14, per dire addio alla Lazio. Il tecnico ci ha pensato su tutta la notte tra lunedì e martedì. Poi all’ora di pranzo ha detto basta. A quel punto Lotito è piombato a Formello, dove già c’era il d.s. Tare: furibondo, ha «ricordato» al tecnico che non si abbandona una squadra a tre ore dalla partenza per una trasferta (pena azioni legali?). Nel frattempo però la società aveva fatto il biglietto aereo per Madrid anche ad Alberto Bollini, tecnico della Primavera: sarebbe stato lui, in caso di assenza di Reja, ad andare in panchina al «Vicente Calderon». Era già quasi sul pullman, Bollini, quando Reja ha deciso di andare a Fiumicino. All’aeroporto è arrivato scuro in volto, come mai prima: «Come va? Male». Si è imbarcato per primo, la squadra qualche metro indietro. Il d.s. Tare, che con Reja ha rapporti sotto il minimo sindacale, è arrivato solo 40 minuti più tardi. Distanze È la terza volta che Reja presenta le di-

missioni a Lotito: marzo 2010, settembre 2011 e ieri. Dietro l’ultima rottura c’è una visione opposta sul mercato di gennaio: il tecnico aveva chiesto tre acquisti, il club invece gli rinfaccia di aver detto no a cinque calciatori proposti (tra cui Constant e Kucka). Ma non solo. Nel confronto di lunedì, quello finito a male parole, la società ha rimproverato a Reja la formazione messa in campo a Palermo, chiedendo spiegazioni al tecnico sui mancati impieghi di Biava e Stankevicius. E qui ecco un’altra frizione — storia che a Formello cova ormai da tempo — tra il tecnico e una parte dello staff medico biancoceleste, sulla gestione degli infortunati. Capite perché quell’offerta di rinnovo sembrava fuori luogo?

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IL TABELLONE FINALE A BUCAREST IL 9 MAGGIO

Si cerca l’impresa in emergenza Out Klose e Konko MADRID (s.cie.) E c’è anche una partita da affrontare. Sì, come se non bastasse il terremoto Reja, la Lazio stasera deve scendere in campo per affrontare la gara di ritorno dei sedicesimi di Europa League con l’Atletico Madrid. Impresa disperata, e non solo per il caos dimissioni. C’è anche da rimontare l’1 3 dell’andata all’Olimpico (operazione quasi impossibile) in formazione di emergenza. Klose (mal di schiena) è rimasto a Roma, pure Konko (contrattura) non è partito e Matuzalem (acciaccato) è in dubbio. Senza contare gli altri infortunati (Brocchi, Cana, Radu e Rocchi). GAZZETTA DELLO SPORT

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EUROPA LEAGUE RITORNO SEDICESIMI

L’Udinese va all’attacco coi cerotti Dopo lo 0-0 dell’andata, deve fare gol in casa del Paok. Ancora out Di Natale, rientra Asamoah DAL NOSTRO INVIATO

COSÌ IN CAMPO A SALONICCO ORE 19

FRANCESCO VELLUZZI SALONICCO (Grecia)

Sull’aereo che conduce l’Udinese a Salonicco per la partita più importante della stagione c’è anche il patron Gianpaolo Pozzo. La presenza del numero uno del club è rassicurante e fa capire quanto conti la sfida da dentro o fuori (andata 0-0) col Paok. «Peccato che ci arriviamo in queste condizioni, con troppi infortunati, ma l’importante è non prendere gol, questa è la cosa fondamentale». Per l’Italia Per come sta messa la

Lazio, umiliata e offesa dall’Atletico Madrid (dominatore del girone dell’Udinese), i friulani hanno una pesante responsabilità anche nei confronti del calcio italiano che cerca disperatamente di non perdere posizioni nel ranking Uefa. Napoli e Milan hanno dato un bello scossone in positivo delegittimando la Premier per la quale i ragazzini italiani costringono ai sacrifici mamme e papà preferendo due puntate a Londra piuttosto che l’abbonamento a una squadra nostrana, ma Francesco Guidolin mette le mani avanti: «Non mi sento responsabile per il calcio italiano. Noi siamo semplicemente l’Udinese e giochiamo per noi stessi. Sicuramente ci teniamo a far bene e a passare il turno. Ma cerchiamo di qualificarci per noi stessi». Infortuni L’Udinese è arrivata a

La punta Antonio Floro Flores, 28 anni, è uno dei protagonisti più attesi della partita di Salonicco LAPRESSE

Lazio e Udinese SI QUALIFICANO SE...

AI ROMANI VINCERE PUÒ NON BASTARE Dopo lo 0-0 dell’andata con il Paok, all’Udinese può bastare anche un pari con gol per accedere agli ottavi. La vittoria dell’una o dell’altra sarebbe decisiva. Situazione disperata per la Lazio, sconfitta in casa per 3-1 dall’Atletico: deve vincere 3-0 oppure con due gol di scarto segnandone almeno 4.

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Salonicco col morale alto, ma con pochi giocatori. In aereo i più «attivi» erano nelle ultime file: Domizzi, Padelli, Fabbrini e soprattutto Antonio Floro Flores, l’attaccante sul quale poggiano molte speranze. Floro sta lottando, sa che il gol gli manca, ma gli mancano anche i palloni giocabili: «Quella di Di Natale è un’assenza fondamentale, ma con Floro abbiamo più alternative per la testa», dice Domizzi, promosso capitano. «Il gol ci manca, ma sappiamo che stiamo giocando bene. Col Paok occorre la grande voglia di essere protagonisti. Spero che la squadra abbia orgoglio, coraggio, capacità e qualità per

MANCHESTER AVANTI RECLAMO PER I CORI CONTRO HULK, BALOTELLI IN PANCHINA

Aguero segna e ispira City a valanga sul Porto DAL NOSTRO INVIATO

STEFANO BOLDRINI MANCHESTER (Inghilterra)

C’è gloria per tutti nel 4-0 del Manchester City al Porto, anche per l’ex romanista Pizarro, che entra all’80’ e in 10 minuti prima cucina l’assist per il 3-0 di Silva e poi firma il poker finale. I portoghesi, campioni di Europa League in carica, salutano il torneo in una delle peggiori giornate della loro storia recente, sotto gli occhi di André Villas Boas, sbarcato all’Etihad per fuggire dai problemi del Chelsea e tornato a Londra ancora più triste. Il City non ha avuto pietà: è passato dopo 19 secondi con Aguero, ha gestito la gara, ha trovato il bis con Dzeko e poi, dopo l’espulsione di Rolando (doppio giallo), ha maramaldeggiato. La sfida tra City e Porto continua, però, a suon di reclami: alla denuncia presentata all’Uefa per i cori razzisti nei confronti di Balotelli e Yaya Touré, i portoghesi hanno risposto ieri sera con una nota di protesta per il trattamento analogo riservato a Hulk. Aguero Un nome nella cavalcata

del City: Aguero. Straordinario dopo 19 secondi nel finalizzare il lancio di Yaya Touré, spettacolare alla fine del primo tempo nel colpire la traversa dopo aver mandato a spasso la difesa portoghese, geniale nell’assist del 2-0 di Dzeko. La rete di ieri è la numero 18 della stagione dell’argentino, su di giri dopo aver ricevuto la visita del suocero Maradona, critico nei confronti di Mancini

La rete del momentaneo 2-0 messa a segno da Edin Dzeko, 25 anni AFP

(«troppo difensivista»). Mancio gli ha risposto con eleganza: «Maradona è stato uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi». L’altro simbolo di questo 4-0 è Yaya Touré: rientrato dalle fatiche africane, il City è tornato ad alti livelli. L’ivoriano è fondamentale per la corsa, i muscoli e la personalità che mette in campo. Tevez Oggi l’atteso colloquio Mancini-Tevez. L’argentino si è scusato con il club attraverso un comunicato. Mancini prende atto, ma vuole chiarire il senso delle frasi rilasciate dal centravanti prima di lasciare Buenos Aires («Mancini mi ha trattato come un cane»). È un passaggio fondamentale per arrivare a una pace diplomatica che forse sarebbe meglio definire tregua. Lo sanno anche i sassi: in estate le strade di Tevez e del City si divideranno. © RIPRODUZIONE RISERVATA

MANCHESTER CITY PORTO

4 0

GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Aguero al 1’ p.t.; Dzeko al 31’, Silva al 38’, Pizarro al 41’ s.t. MANCHESTER CITY (4-2-3-1) Hart 7; Richards 6, Kompany 7, Lescott 7, Clichy 7; De Jong 7, Barry 5,5 (dal 13’ s.t. Milner 6,5); Nasri 5,5 (dal 24’ s.t. Dzeko 6,5), Yaya Touré 7, Silva 6,5; Aguero 8 (dal 35’ s.t. Pizarro 6,5). PANCHINA Pantilimon, Zabaleta, Savic, Balotelli. ALL. Mancini 7. PORTO (4-3-3) Helton 5; Maicon 5, Rolando 5, Otamendi 5 (dal 18’ s.t. Sapunaru 5), Alex Sandro 5; Lucho Gonzalez 5, Fernando 5, Moutinho 6; James Rodriguez 5 (dal 36’ s.t. Defour s.v.), Hulk 5, Varela 5 (dal 18’ s.t. Cristian Rodriguez 5,5). PANCHINA Bracali, Kleber, Djalma, Podstawski. ALL. Pereira Pontes 5. ARBITRO Stark (Germania) 6. NOTE Espulso Rolando (P) al 32’ s.t. per doppia ammonizione. Ammoniti Yaya Touré, Gonzalez e Otamendi. Spettatori 39.538. Tiri in porta 7 (1 traversa)-9. Tiri fuori 2-9. Angoli 4-8. In fuorigioco 5-1. Recuperi: p.t. 1’; s.t. 4’.

rendere dura la vita al Paok», aggiunge Guidolin. Il Toumba sarà pieno e rumoroso. Non è bello, ha fascino. Tu chiamale se vuoi emozioni. «So che l’ambiente è caldo, abbiamo visto all’andata una parte dei loro tifosi. E mi ha fatto piacere che ci fossero perché hanno dato un certo clima alla serata. Oggi questi tifosi saranno un piccolo vantaggio per il Paok. Ma anche noi in casa abbiamo vinto quasi sempre pur non avendo questo ambiente. In casa si va meglio, lo dicono le statistiche», ribadisce l’esperto Domizzi che l’aria del Toumba la assaggerà solo stasera, visto che l’Udinese ha preferito svolgere

GDS

la rifinitura a casa. Con la certezza di aver recuperato Asamoah che manca alla squadra dall’8 gennaio e si è notato. «Quelli che ho portato stanno tutti bene», chiude Guidolin. Che fa capire che se la giocherà coi migliori, puntando probabilmente ancora su Armero in appoggio a Floro Flores con Fabbrini pronto a entrare a partita in corso. «Dobbiamo giocare come nel primo tempo dell’andata», dice Domizzi che con Benatia e Danilo ha ricomposto la difesa bunker d’autunno. Greci Quelli del Paok, che si sono allenati al mattino ieri, prima di andare in clausura, scari-

cano tutta la responsabilità sull’Udinese. «Per loro la pressione è più grande», dice il tecnico Laszlo Boloni. «L’Udinese è favorita», aggiunge il difensore Stelios Malezas che farà coppia col nostro Bruno Cirillo al centro della difesa. «L’Udinese è più forte, ma noi potremmo compiere un’impresa storica», dice Bruno che all’andata è stato uno dei migliori. Con Giorgos Fotakis il giocatore più tecnico che, facendosi ammonire, è stato squalificato. Boloni ha provato il giovane Giannou, una punta vera. Segno che il Paok partirà aggredendo, l’Udinese non deve temerlo. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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IL CASO INDAGINI A UNA SVOLTA

Ora è ufficiale: Bergamini ucciso I Ris confermano Per i Carabinieri l’ex giocatore del Cosenza era già morto quando fu investito dal camion FRANCESCO CENITI ALESSANDRO RUSSO

Donato Bergamini è stato ucciso. C’è l’ufficialità alle anticipazioni fatte dalla Gazzetta. Ieri i Ris di Messina hanno consegnato alla Procura di Castrovillari la perizia sugli esami effettuati in questi mesi: smontata la «verità» del suicidio alimentata in questi lunghissimi 22 anni da inchieste superficiali e lacunose, ma soprattutto dalle parole dei testimoni oculari, l’autista del camion e Isabella Internò, l’ex ragazza di Donato. La fuga dal ritiro senza motivo, l’ultima litigata in auto, il «tuffo a pesce» sotto le ruote del pesante mezzo, il corpo trascinato per 60 metri e una serie d’incongruenze rimaste nel tempo a offendere la memoria della famiglia Bergamini che ha sempre lottato per avere giustizia, fino a ottenere la scorsa estate la riapertura del caso sulla base del memoriale dell’avvocato Eugenio Gallerani. Le novità Adesso la «giustizia»

LA FOTO SHOCK E LA NOSTRA ANTICIPAZIONE

In alto il corpo senza vita di Donato Bergamini davanti al camion. Il giocatore del Cosenza, allora 27enne, fu ritrovato sulla strada statale 106 Jonica nei pressi di Roseto Capo Spulico. A destra la pagina della Gazzetta dello Sport uscita lo scorso 17 febbraio con l’anticipazione che, secondo i Ris di Messina, fu omicidio volontario

invocata dai genitori e dalla sorella dell’ex centrocampista, non sembra una chimera. I Ris partono da un punto che ribalta tutta la storia: Bergamini era già morto quando è stato travolto dal camion. In altre parole è stata una messinscena: il corpo messo sulla strada dai suoi assassini che poi hanno cercato di alterare la scena del delitto, facendogli passare sopra l’autocarro. La certezza è arrivata analizzando (attraverso delle foto) le ferite riportate dal corpo di Donato e alcuni oggetti che indossava al momento della morte. Per il reparto d’investigazioni scientifiche dei carabinieri è praticamente impossibile che scarpe, orologio e catenina non abbiano riportato alcun danno nel trascinamento. I possibili moventi Il lavoro dei

Ris si unisce a quello della Procura che in questi mesi ha sentito diversi testi, tra i quali molti ex compagni di squadra, come Michele Padovano. Le domande ora sono due: chi ha ucciso Bergamini e perché? Le piste seguite dagli inquirenti portano alla droga oppure a motivi passionali. Di sicuro il procuratore Franco Giacomantonio potrebbe nelle prossime settimane formalizzare una incriminazione legata all’omicidio volontario. A Cosenza gli ultimi sviluppi sono seguiti con attenzione. Da sempre il caso Bergamini ha appassionato la città che non ha mai dimenticato il suo ex giocatore: la battaglia del papà è stata sostenuta da un vasto movimento di opinione che non ha mai creduto al suicidio. Gianni Di Marzio, ex allenatore dei rossoblù e di Bergamini, ricorda: «Al funerale di Donato avevo detto al padre che ci voleva l’autopsia. Ora comincia ad emergere la verità. La famiglia merita giustizia». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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SCOMMESSE

TUTTE LE TAPPE

Il 18 novembre 1989 Donato Bergamini, 27 anni, giocatore del Cosenza, muore sulla statale 106 Jonica nei pressi di Roseto Capo Spulico. Nonostante i tanti dubbi, per gli inquirenti si tratta di una tragica fatalità.

S Il processo Tra il 1991 e il 1992 l’autista del camion, Raffaele Pisano, è assolto per due volte dall’accusa di omicidio colposo. Per il tribunale è suicidio.

S Caso riaperto Il 29 giugno 2011 la procura di Castrovillari riapre le indagini in virtù di nuove prove. Dopo poche settimane il Gip accoglie la richiesta. Si indaga per omicidio volontario contro ignoti. Ieri il risultato della perizia dei Ris: Bergamini era già morto quando fu investito.

Carlo Gervasoni, 30 anni, al momento dell’arresto ANSA

Nuove audizioni per Gervasoni DAVIDE ROMANI CREMONA

«Per esigenze legate alla prevalente attività istruttoria della Procura di Cremona slitterà a nuova data l'audizione del calciatore Gervasoni»: così la Procura federale ha motivato il rinvio dell’appuntamento previsto per martedì 28 e posticipato di 24 ore quando a Roma verranno ascoltati Doni e Carobbio. Non sarà dunque l'ex giocatore di AlbinoLeffe, Mantova, Piacenza e Cremonese a fare da apripista tra i tesserati che dovranno rispondere alle domande di Palazzi. Gervasoni, che è ai domiciliari, resta a disposizione degli inquirenti cremonesi che vogliono riascoltare l'uomo che «aveva accompagnato, pochi giorni prima, Ilievski e Gegic ad Ascoli, per tentare la corruzione di Micolucci, in occasione di Novara-Ascoli» del 2 aprile 2011 prima che si consumi l'audizione davanti alla Procura Figc. Resta da capire quando di Martino riuscirà a fissare il nuovo interrogatorio. Il pm è impegnato il martedì e il venerdì con le udienze del processo d'Appello della strage di Piazza della Loggia. Possibile ma difficile che Gervasoni, con i due difensori Alleva e Andreussi, venga convocato a Cremona per mercoledì o giovedì, più probabile che la data sia successiva al 6 marzo, quando gli impegni bresciani per di Martino dovrebbe diminuire. © RIPRODUZIONE RISERVATA

MERCATO E MEDIAZIONI

ALL’ALTA CORTE

Deferite Parma, Juventus, Siena e altri tre club

Lotito fa ricorso per rimanere consigliere Figc

Nell’ambito della stessa indagine sui trasferimenti di calciatori, ieri la Procura federale ha deferito alla Disciplinare sei società: tre di serie A Parma, Juventus, Siena, una di B Crotone, e due di Lega Pro Benevento e Pescina Vallegiovenco. Deferiti anche dirigenti (tra di loro Tommaso Ghirandi e Pietro Lo Monaco per il Parma, Jean Claude Blanc per la Juventus) e agenti di calciatori. L’inchiesta potrebbe portare ad ammende per le società e a inibizioni per i dirigenti e gli agenti dei calciatori coinvolti.

Claudio Lotito non accetta la sua esclusione dal Consiglio federale e ieri, tramite l’avvocato Gianmichele Gentile, ha depositato un ricorso contro la norma etica del Coni all’Alta corte per la giustizia sportiva presieduta da Riccardo Chieppa. Intanto è slittata la convocazione del Consiglio federale della Federcalcio. Si era pensato a martedì 28 febbraio, ma ora sembra che la data dovrebbe essere mercoledì 7 marzo. In quella riunione Lotito non dovrebbe essere convocato.

SETTIMANA PROSSIMA INTERNATIONAL BOARD

«Tripla sanzione» verso l’addio Il rosso resta solo in due casi Blatter, allenatori ed esperti non vogliono la «tripla punizione» (rigore, espulsione e squalifica) in caso di fallo in area che impedisce una chiara occasione da gol. Sono sufficienti due sanzioni (rigore e ammonizione). La prossima settimana sarà l’International Board a ratificare la novità. Ma manca qualche dettaglio: se n’è parlato ieri a Zurigo alla Task Force Fifa, guidata da Franz Beckenbauer e composta anche dagli italiani Demetrio Albertini e Marina Sbardella. Il problema è: quando mantenere il «rosso»? Alla Fifa avrebbero voluto ampliare lo spettro di possibilità, ma nella Task Force si sono opposti in tanti, tra i quali Albertini, e alla fine è stato

raggiunto un accordo. Dice il vice presidente federale: «L’obiettivo è semplificare la decisione. Qualcuno spingeva per un "rosso" anche nel caso in cui il difensore avesse commesso fallo quando non poteva raggiungere il pallone. Troppo complicato». Salvo sorprese, dall’Europeo si cambia e, in caso di fallo che impedisce chiara occasione da gol in area, sarà sempre rigore più ammonizione tranne: 1) fallo di mano sulla linea (una «parata»); 2) fallo violento. In questi due casi viene mantenuto il «rosso». Così come resta l’espulsione per chiara occasione da gol impedita fuori area (niente «tripla sanzione» perché non c’è il rigore). Fabio Licari


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SERIE BWIN L’INTERVISTA

«Ho grandi idee per il Verona in A Ma cerco aiuti» Martinelli e un progetto da condividere «Un nuovo stadio aperto anche alla lirica» GUGLIELMO LONGHI

Sul carro allegorico c’è anche lui, sorridente. Sotto, una scritta: Hai voluto la Bicicletta? Adesso pedalA. Una spruzzata di ironia per affermare una verità: ormai non puoi più nasconderti. Verona non è Rio, ma a Giovanni Martinelli interessa poco. Il secondo posto non è uno scherzo e la città ha voglia di fare follie: non adesso, a giugno. «Intanto, scusi la voce (il presidente dell’Hellas nel 2011 è stato operato di tumore alla gola e parla grazie a un by-pass tra la trachea e l’esofago, ndr)». Come sta?

«Bene, ho passato un momento terribile, ma poi ho vinto la battaglia. Il calcio mi ha aiutato moltissimo, dandomi la forza per lottare. Ho sempre seguito i ragazzi, anche nei periodi più brutti». Ha appena compiuto tre anni di Verona.

«Ricordo una società in difficol-

tà, un ambiente depresso, tifosi rassegnati e una squadra in fondo alla classifica di Prima divisione. E una situazione economica generale che non era quella di oggi».

«

Forse c’è paura a investire perchè a torto si pensa che la città sia egoista e razzista

Oggi l’Italia sta peggio e il Verona meglio. E si pensa in grande: il nuovo stadio per esempio...

«La collaborazione col Comune è importante, è stata individuata l’area (la Marangona nella zona industriale, ndr), ci stiamo muovendo insieme, sono stati fatti passi avanti».

Questa l’abbiamo già sentita: i negozi, i cinema, i centri commerciali. Belle idee, poi non si fa niente...

«E invece il nostro progetto è ambizioso e fattibile: prolungare la stagione operistica nei mesi invernali visto che l’Hellas

Maccarone stop con Di Cesare Problemi fisici per due giocatori: Maccarone, attaccante dell’Empoli, fuori 20 giorni per un guaio muscolare alla coscia sinistra. Di Cesare, difensore del Torino, rischia di non giocare a Brescia per una distorsione alla caviglia. LA SITUAZIONE Torino* p. 56;

Il carro di Carnevale dedicato al Verona col presidente Martinelli che pedala

biliare, ndr), non c’è molto altro. In giro vedo soprattutto disinteresse». Si è chiesto perché?

«Chi vuole impegnarsi si tira indietro forse perché la squadra riflette l’immagine di una città che da tempo si porta dietro l’etichetta di città razzista ed egoista». E non è vero.

GIOVANNI MARTINELLI 60 anni, presidente Verona

Tempi? Costi?

«In 4-5 anni e con 70-80 milioni di euro a carico di un fondo di aziende private avremo un impianto da 30 mila posti aperto tutto l’anno, e non solo ogni due settimane per la partita».

INFORTUNI

stadium sarà tutto al coperto. Ne parleremo con l’ente lirico. E d’estate, grandi concerti». Sta cercando ancora un aiuto?

«Certo e non ho trovato nessuno. Una delusione. Ma se vogliamo andare e restare in A non posso essere lasciato solo. Il Verona è una delle società di B con meno entrate pubblicitarie. Al di là delle mie aziende (abbigliamento femminile oltre a interessi in campo immo-

«Certo che no, lo dimostrano le molte iniziative benefiche fatte con gli sponsor e i tifosi, come i fondi raccolti dalla curva per gli alluvionati e consegnati prima della partita d’andata con la Samp». Però i cori, le multe...

«Ci sono, ma la situazione è migliorata, gli appelli sono serviti, ho cercato di far capire alla gente che bisogna stare dalla stessa parte». A proposito, quanti euro di multa avete preso in questo campionato?

«Circa 70 mila».

L’anno scorso la Salernitana prima e dopo i playoff, un mese fa la Juve Stabia: ma perché avete sempre rapporti difficili con le squadre del Sud?

«Il passato non conta, guardiamo avanti. E sugli insulti ai tifosi della Juve Stabia al Bentegodi vorrei precisare che sono cominciati solo quando loro hanno fatto esplodere 4-5 bombe carta». Sorpreso dalla squadra?

«Ha spiazzato tutti, è cambiata poco e ha trovato una grande continuità, grazie al mix di giocatori giovani e di esperienza: abbiamo preso Mareco, fatto tornare Gomez, puntato su ragazzi interessanti come Galli e Jorginho. E poi c’è Hallfredsson, l’uomo chiave. Abbiamo dimostrato che possiamo fare bene contro chiunque». Ma è vero che Mandorlini e il d.s. Gibellini non si parlano?

«Mah, un rapporto si può sempre ricucire se le cose vanno bene. E poi ci sono io che faccio da tramite. O da parafulmine». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Sassuolo* e Verona 54; Pescara** 52; Padova* 46; Varese 45; Reggina*, Brescia* e Bari ( 2) 39; Sampdoria*, Cittadella e Grosseto 37; Juve Stabia* ( 4) 36; Livorno 30; Vicenza 29; Crotone ( 1) 28; Modena** 26; AlbinoLeffe 25; Empoli* 24; Gubbio* 23; Ascoli* ( 7) 22; Nocerina 18. (** due partite in meno, * una in meno). Recuperi della 26a. Domani (ore 20.45): Pescara Reggina (2 4). Sabato (ore 15) Gubbio Modena (1 1) Sassuolo Ascoli (1 0). Domenica (ore 12.30): Brescia Torino (0 0). Prossimo turno Venerdì 2 marzo (ore 20.45): Varese Vicenza (2 0). Sabato (ore 15): Bari Crotone (1 0), Empoli Livorno (0 0), Grosseto Torino (0 1), Juve Stabia Nocerina (3 2), Modena Cittadella (0 2), Padova AlbinoLeffe (0 1), Pescara Sassuolo (1 1), Reggina Ascoli (1 1), Samp Verona (1 1). Lunedì 5 (ore 20.45): Gubbio Brescia (2 2) IL GIUDICE Dopo il recupero

della 25ª giornata, una giornata di squalifica per Dalla Bona (Modena).


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SECONDA DIVISIONE I RECUPERI italia: 514954585150

0-0

CASALE-RIMINI

girone A

San Marino, tris da promozione Altri guai Savona Si rialza il Lecco Cinque recuperi con molti dati significativi. Il San Marino si lancia all’assalto della promozione diretta: grazie al pari tra Casale e Rimini, la squadra di Petrone ha agganciato i cugini romagnoli. Il San Marino ha battuto un Savona che, dopo il fallimento, ha altre grane: l’ex presidente Andrea Pesce è indagato nell'inchiesta relativa al crac con l'accusa di bancarotta fraudolenta. Nelle altre gare, pari nel derby piemontese tra Cuneo e Alessandria, mentre sul fondo della classifica le vittorie di Lecco e Valenzana riaprono i giochi salvezza.

++

GIUDIZIO CASALE (4-3-3) Adornato 6; Silvestri 6, Vignati 6,5, Gonnella 6,5, Marchi 6; Gambadori 6,5, Capellupo 6, Iannini 6 (dal 37' s.t. Naglieri s.v.); Peluso 5,5 (dal 14' s.t. Petrilli 5), Curcio 6,5, Taddei 6,5 (dal 37' s.t. Garrone s.v.). (Pomat, Ciccomascolo, Agnesina, Miello). All. Buglio 6. RIMINI (4-3-2-1) Scotti 7; Palazzi 6 (dal 1' s.t. Gasperoni 6), A. Brighi 6,5 (dal 24' s.t. Mastronicola 6), Rosini 6,5, Vittori 6; Cardinale 6,5, M. Brighi 6, Onescu 6; Degano 5,5 (dal 18' s.t. Zanigni 6), Spighi 6,5; Gerbino Polo 6. (Semprini, Zanetti, Favero, Buonocunto). All. Greco 6 (squalificato D'Angelo). ARBITRO Gallo di Barcellona Pozzo di Gotto 5. NOTE spettatori 600 circa, incasso di quasi 2.700 euro. Espulso Marchi al 31' s.t.; ammoniti Capellupo, Marchi, Petrilli, Degano, Gasperoni e Vittori. Angoli 5-1. CASALE MONFERRATO (Al) Pareggio a reti inviolate fra Casale e Rimini al termine di uno scontro al vertice penalizzato dalle pessimi condizioni del terreno di gioco. La sabbia sparsa in abbondanza non si è rivelata sufficiente a dare consistenza a un fondo messo a dura prova dalla neve e dal gelo delle ultime settimane. Nel primo tempo, i nerostellati hanno spinto forte sull'acceleratore trascinati da Taddei e Curcio, ma sulle rare conclusioni nello specchio della porta il portiere biancorosso Scotti si è sempre dimostrato attento. Nella ripresa ha prevalso la stanchezza e il Rimini, favorito dalla severa espulsione di Marchi nel finale (somma di amonizioni), è riuscito senza troppa fatica a conquistare il punto che si era prefissato, anche se adesso la rimonta del San Marino comincia a far paura. Gianluca Marchese

GIRONE A SQUADRE

PRIMA DIVISIONE PT

CASALE

PARTITE RETI G V N P F S 49 26 14 7 5 39 22

SAN MARINO

46 25 14 4 7 49 30

RIMINI

46 25 14 4 7 29 23

CUNEO

43 26 13 4 9 41 36

TREVISO (-2)

40 25 11 9 5 38 23

ENTELLA

39 26 10 9 7 37 23

SANTARCANGELO 36 25 11 3 11 29 25 POGGIBONSI

36 25 10 6 9 35 32

RENATE

35 26 9 8 9 28 28

ALESSANDRIA (-2)

34 26 9 9 8 30 30

BORGO A BUGGIANO 33 26 9 6 11 34 38 PRO PATRIA (-13)

32 26 12 9 5 39 24

BELLARIA

31 24 8 7 9 29 31

SAVONA (-4)

30 26 8 10 8 31 28

MONTICHIARI (-2)

28 26 8 6 12 32 40

MANTOVA

28 25 6 10 9 26 35

GIACOMENSE

27 25 6 9 10 33 42

SAMBONIFACESE 24 26 6 6 14 26 44 VALENZANA

18 25 4 6 15 19 37

LECCO

17 26 3 8 15 18 51

U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSE

SAN MARINO

3

CUNEO

1

GIACOMENSE

1

VALENZANA

1

PROSSIMO TURNO

SAVONA

1

ALESSANDRIA

1

LECCO

2

MONTICHIARI

0

DOMENICA 26 FEBBRAIO ORE 14.30 BELLARIA-RIMINI (1-2) BORGO A BUGGIANO-LECCO (1-1) GIACOMENSE-ENTELLA (0-2) MONTICHIARI-SANTARCANGELO (2-3) RENATE-CASALE (0-0) SAMBONIFACESE-POGGIBONSI (1-1) SAN MARINO-CUNEO (1-2) SAVONA-MANTOVA (1-1) TREVISO-ALESSANDRIA (4-1) VALENZANA-PRO PATRIA (0-0)

+++

GIUDIZIO MARCATORI autorete di Belotti (Sav) al 16’, Buglio (Sav) su rigore al 30’, Lapadula (SM) al 36’ p.t.; Poletti (SM) al 49’ s.t. SAN MARINO (4-4-2) Vivan 6,5; Sorbera 7, Del Duca 5,5, Pelagatti 6, Crivello 6; Vitaioli 6 (dal 15’ s.t. Ferrero 6), Amantini 6, Loiodice 6,5, Villanova 6,5 (dal 15’ s.t. Poletti 6,5); D’Antoni 5,5 (dal 29’ s.t. Tarallo 6), Lapadula 6,5. (Migani, Pigini, Del Sole, Casolla). All. Petrone 6,5. SAVONA (4-3-3) Aresti 6; Quintavalla 6, Antonelli 6 (dal 13’ s.t. Ucha 6), Belotti 4,5, Marconi 6,5; Giorgione 5,5 (dal 1’ s.t. Vinatzer 6), Buglio 6,5, Molino 5,5; Mezgour 6, Meloni 6, Cattaneo 6,5 (dal 27’ s.t. Terzoni 5,5). (Risso, Pellini, Buono, Tonetto). All. Corda 6. ARBITRO Oliveri di Palermo 6,5. NOTE spettatori 300 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Antonelli, Pelagatti, Del Duca, Meloni, Vitaioli e Belotti. Angoli 3-6. (g.b.)

+++

GIUDIZIO MARCATORI Fanucchi (A) su rigore al 38’ p.t.; Varricchio (C) al 1’ s.t. CUNEO (5-3-2) Rossi 7; Passerò 6,5, Sentinelli 6,5, Carretto 6,5, Garcia 6, Donida 6,5; Cristini 6, Longhi 6, Di Quinzio 6 (dal 40’ s.t. Galfrè s.v.); Fantini 6 (dal 20’ s.t. Garavelli 6), Varricchio 6,5 (dal 45’ s.t. Ferrario s.v.). (Negretti, Cintoi, Chirico, Personè). All. Rossi 6,5. ALESSANDRIA (4-4-2) Servili 6; Marchetti 6, Cusaro 5,5, Cammaroto 6, Sabato 5,5; Santoni 6,5, Roselli 6 (dal 12’ s.t. Giardina 6), Segarelli 6,5, Floriano 6 (dall’8’ s.t. Artico 6); Fanucchi 6, Motta 5,5 (dal 33’ s.t. Negrini 6). (De Marco, Scarabelli, Nocciola, Appelt Pires). All. Sonzogni 6. ARBITRO Abbattista di Molfetta 5. NOTE spettatori 650 circa, incasso di quasi 3.200 euro. Espulso Garcia al 36’ p.t.; ammoniti Carretto, Sabato e Fanucchi. Angoli 7-2. (m.l.)

GIUDIZIO

+++

GIUDIZIO

MARCATORI autorete di Sirri (G) al 31’, Fall (L) al 41’ p.t.; Tabanelli (G) al 25’ s.t. GIACOMENSE (4-4-2) Poluzzi 6; Scaioli 5, Minardi 5,5, Sirri 5, Parenti 5 (dal 1’ s.t. Tabanelli 6,5); Ortolan 5,5, Vagnati 5, Lodi 6 (dal 20’ p.t. Ferrara 6), Tanaglia 5,5 (dal 18’ s.t. Dal Rio 6); Staffolani 6, Paci 5,5. (Pavanello, Lo Russo, Cenerini, Mandorlini). All. Gadda 5,5. LECCO (4-3-3) Aprea 6,5; Tabbiani 5, Merli Sala 6, Ischia 6,5, Sciannamè 6; Civilleri 6,5, Galli 6,5, D’Amico 6; Rebecchi 6,5 (dal 19’ s.t. Pizzuti 5,5), Temelin 7,5 (dal 19’ s.t. Fabbro 5,5), Fall 7 (dal 27’ s.t. Conti s.v.). (Durandi, Mattaboni, Castellazzi, Dell’Acqua). All. Modica 7. ARBITRO Vallorani di San Benedetto del Tronto 5,5. NOTE spettatori 150 circa, incasso nc. Espulsi Tabbiani al 18’ s.t. e il tecnico Modica al 30’ s.t.; ammoniti Rebecchi, Tanaglia, Merli Sala, Scaioli, Ortolan e Fabbro. Angoli 7-2. (e.m.)

+++

MARCATORE Crescente al 31’ p.t. VALENZANA (5-3-2) Serena 6,5; Allegrini 6,5, Crescente 6,5, Serao 6, Blondett 6, Forino 6; Prandi 6, Dall’Ara 6 (dal 14’ s.t. Montanari 6), Chiazzolino 6,5; Lamenza 6 (dal 35’ s.t. Alteri s.v.), Capellini 6 (dal 10’ s.t. Enrico 6,5). (Bonassi, Bassoli, Bettati, Miracoli). All. Rossi 6,5. MONTICHIARI (4-4-2) Gambardella 6; Filippini 5,5 (dal 1’ s.t. Altobelli 5,5), Bettenzana 5, Verdi 6, Materazzo 6; Muchetti 6, Filiciotto 5,5, Dolce 6, Lo Iacono 6 (dal 17’ s.t. Murano 5,5); Florian 5,5, Dimas 6,5. (Polizzi, Pedon, Severgnini, Del Padrone, Saleri). All. Ottoni 6. ARBITRO Bellutti di Trento 5,5. NOTE spettatori 100 circa, incasso nc. Espulso Bettenzana al 32’ s.t.; ammoniti Blondett, Materazzo, Forino e Serena. Angoli 2-4. (m.c.)

girone B / Vigor Lamezia, grande colpo 1

CHIETI

0

FANO

1

CELANO

0

VIGOR LAMEZIA

3

L’AQUILA

0

APRILIA

1

GIULIANOVA

2

+++

MARCATORI Lattanzio (VL) al 37' p.t.; Mancosu (VL) al 25', Cane (VL) al 38', Falco (IL) al 40' s.t. ISOLA LIRI (4-3-1-2) Mariosi 5; Paloni 5, Falco 6,5, Romeo 5, La Rocca 5; Raffaello 6, Costanzo 5, Lucchese 5 (dal 30' s.t. Maiorano 5); Bussi 5 (dal 1' s.t. Conte 5,5); Russo 5, Caira 5,5. (Coletti, Fiorini, Ferrara, Soudant, Bianchini). All. Grossi 5. VIGOR LAMEZIA (4-5-1) Forte 6; Franchino 6, Marchetti 6,5 (dal 40' s.t. Mercurio s.v.), Gattari 6,5, Bonasia 6; Lattanzio 6,5 (dal 14' s.t. Mancosu 6,5), Visone 6,5, Mangiapane 7, Giuffrida 6,5, Rondinella 6,5; De Luca 7 (dal 30' s.t. Cane 6). (Calderoni, Martino, Sbravati, Romero). All. Costantino 6,5. ARBITRO De Meo di Foggia 5,5. NOTE spettatori 300 circa, incasso nc. Ammoniti Paoloni e Visone. Angoli 3-2. (g.p.)

+++

GIUDIZIO CHIETI (4-2-3-1) Feola 6,5; Bigoni 6, Pepe 6, Migliorini 6, Malerba 6; Amadio 6,5, Del Pinto 6; Fiore 6 (dal 39' s.t. Sciarra s.v.), Sabbatini 6, Berardino 6,5 (dal 24' s.t. Alessandro 6); Lacarra 6. (Perucchini, Serpico, Cardinali, Pedrocchi, Di Noia). All. Paolucci 6,5. L'AQUILA (4-3-3) Testa 6,5; Simoncini 6, Garaffoni 6, Ruggiero 6, Calvarese 6,5; Agnello 5,5 (dal 18' s.t. Campinoti 6), Capparella 6, Carcione 6; Improta 6,5 (dal 41' s.t. Cavaliere s.v.), Colussi 5,5, Piccioni 6. (Modesti, Prizio, Leone, Perfetti, Cunzi). All. Curci 6,5 (Ianni squalificato). ARBITRO Roca di Foggia 6,5. NOTE spettatori 500 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Capparella, Simoncini, Carcione e Sabbatini. Angoli 7-5. (g.lett.)

+++

GIUDIZIO MARCATORI Innocenti (F) al 30’, Lacheheb (A) al 36’ p.t. FANO (4-4-2) Beni 6,5; Colombaretti 6, Serafini 5 (dal 1’ s.t. Antonioli 6), Mucciarelli 6, Amaranti 6,5; Cazzola 5,5, Berretti 6, Ruscio 5,5, Raparo 5,5 (dal 20’ s.t. Misin 6); Innocenti 6,5, Bartolini 5,5 (dal 36’ s.t. Noviello s.v.). (Orlandi, Zebi, Mancini, Di Stefano). All. Marinelli 6 (Baldassarri squalificato). APRILIA (4-4-2) Bifulco 6; Grieco 5,5, Diakite 5,5, Gritti 5,5, Carta 6; Buonaiuto 5,5 (dal 15’ s.t. Criaco 5,5), Cruciani 6, Croce 6,5, Gomes 5,5 (dal 15’ s.t. Iovine 5,5); Lacheheb 6,5 (dal 30’ s.t. Pignalosa 5), Calderini 6. (Pellegrino, Di Libero, Aquino, Salese). All. Vivarini 6. ARBITRO Giorgetti di Cesena 5. NOTE spettatori 400 circa, incasso quasi 1.500 euro. Espulso Ruscio al 38’ s.t.; ammoniti Serafini, Bartolini, Croce, Calderini, Grieco e Gritti. Angoli 6-3. (g.f.)

GIUDIZIO

18 RETI Lapadula (San Marino). 15 RETI Serafini (4, Pro Patria). 13 RETI Taddei (2, Casale); Rosso (2, Entella). 12 RETI Grassi (1, Borgo a Buggiano); Pera (4, Poggibonsi).

GIRONE B SQUADRE PERUGIA

PT

PARTITE RETI G V N P F S 61 28 18 7 3 44 20

VIGOR LAMEZIA 56 27 16 8 3 40 19 CATANZARO

55 26 16 7 3 39 17

L'AQUILA

50 27 13 11 3 29 14

PAGANESE

46 28 12 10 6 31 24

GAVORRANO

45 28 12 9 7 46 34

CHIETI

41 26 12 5 9 35 27

APRILIA

40 27 11 7 9 43 33

ARZANESE

39 27 9 12 6 33 34

NORMANNA (-1) 34 26 9 8 9 20 21

ISOLA LIRI

GIUDIZIO

MARCATORI

++

MARCATORI Picone al 15' p.t.; Pirelli al 17' s.t. CELANO (4-3-3) Liverani 5,5; Funari 4,5 (dal 35' s.t. Ferrara s.v.), Rapino 5,5, Bianciardi 6, D'Angelo 5; Marfia 5 (dall’11' s.t. Faccini 5,5), Barbetti 4,5, Granaiola 5; Luzi 5,5, Croce 5,5, Puntoriere 5 (dall’11' s.t. Sciamanna 5). (Agostini, Bagaglini, Furno, Amadio). All. Facciolo 5. GIULIANOVA (4-4-2) Merletti 6,5; Cavasinni 6, Terrenzio 6, Faragalli 6, Testoni 6 (dal 37' s.t. Bontà s.v.); Rinaldi 6 (dal 14' s.t. Pirelli 6,5), Bruno 6, Della Penna 6, Picone 6,5; Morga 5,5, Bianchi 6 (dal 30' s.t. Di Michele s.v.). (Sorrentino, Del Grosso, Granata, Valori). All. De Patre 6,5. ARBITRO Romani di Modena 6. NOTE spettatori 200 circa, incasso di quasi 300 euro. Ammoniti Della Penna, Bianciardi, Di Michele, Barbetti e Bontà. Angoli 2-6. (g.a.)

GIULIANOVA (-2)

33 27 10 5 12 33 36

FANO (-5)

31 27 10 6 11 34 35

FONDI

29 27 8 5 14 26 34

NEAPOLIS (-2)

29 28 7 10 11 31 39

CAMPOBASSO (-2) 27 25 7 8 10 23 29 MILAZZO

27 27 6 9 12 23 31

VIBONESE

27 28 6 9 13 31 41

EBOLITANA (-1)

23 26 6 6 14 22 42

MELFI (-4)

20 25 6 6 13 27 37

ISOLA LIRI (-2)

19 26 5 6 15 26 38

CELANO

13 26 3 4 19 21 52

U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSE

PROSSIMO TURNO DOMENICA 26 FEBBRAIO ORE 14.30 CELANO-CATANZARO CHIETI-GAVORRANO FONDI-EBOLITANA ISOLA LIRI-GIULIANOVA MILAZZO-CAMPOBASSO NORMANNA-MELFI PAGANESE-L'AQUILA PERUGIA-APRILIA VIBONESE-ARZANESE VIGOR LAMEZIA-NEAPOLIS riposa FANO

(0-1) (1-2) (1-0) (1-2) (1-2) (0-0) (0-0) (1-0) (1-0) (0-0)

MARCATORI 23 RETI Fioretti (7, Gavorrano). 18 RETI Clemente (4, Perugia). 13 RETI L. Orlando (1, Paganese); Mancosu (4, Vigor Lamezia).

COPPA ITALIA COMPLETATI I PRIMI DUE GIRONI

Pisa e Foggia, vittorie per la semifinale PISA-LANCIANO

1-0

GIUDIZIO +++ MARCATORE Strizzolo al 30’ s.t. PISA (3-5-2) Sepe; Buscaroli, Colombini, Sodano; Ton, Obodo, Tremolada (dal 16’ p.t. Scampini), Ilari, Benedetti; Strizzolo (dal 34’ s.t. Tulli), Gatto (dal 43’ s.t. Scicchitano). (Pugliesi, Raimondi, Benvenga, Perna). All. Pane. LANCIANO (4-3-3) Casadei; Vastola, Massoni, Scrosta, Novinic; Verna (dal 26’ s.t. Sarno), Paghera, Margarita; Viscontini (dal 14’ s.t. Chiricò), Zeytulaev (dal 36’ s.t. Aquilanti), Donnarumma. (Amabile, Di Filippo, Volpe, Capece). All. Gautieri. ARBITRO Fanton di Lodi. NOTE spettatori 500 circa, incasso di quasi 2.500 euro. Espulso il tecnico Gautieri al 23’ s.t.; ammoniti Paghera, Viscontini, Chiricò, Scampini, Ton, Benedetti e Massoni. Angoli 9-8.

PISA Esordio vincente di Alessandro Pane sulla panchina del Pisa, che per il secondo anno consecutivo raggiunge le semifinali di Coppa Italia. Decide Strizzolo su assist di Ilari quando il Lanciano aveva ormai esaurito la spinta esercitata per cercare la vittoria, unico risultato che gli avrebbe garantito la qualificazione. Dopo un’occasione clamorosa fallita da Strizzolo (alto davanti a portiere) erano stati più pericolosi gli ospiti, nel primo tempo con Verna (27', esterno della rete) e Paghera (37', palo) e nella ripresa con Zeytulaev (5’, traversa). Poi la difesa del Pisa, che spesso si è schierata a cinque, ha chiuso le fasce e si è fatto insidioso in contropiede, fino al gol vittoria. Alessio Carli GIRONE C Classifica finale: Pisa p. 6; Lanciano 3; Latina 0.

[BIA-SQUADRE]CATANZAR O-FOGGIA [/BIA-SQUADRE]GIUDIZIO ++ MARCATORE De Leidi al 31’ s.t. CATANZARO (3-4-3) Scerbo; Mariotti, Narducci, Mannone; Romeo (dal 1’ s.t. D’Anna), Quadri, Ulloa, Ricciardi (dal 1’ s.t. Corso); Bruzzese, Bugatti, D. Gigliotti (dal 21’ s.t. Morello). (Nania, Critelli, Amaddeo, Alvaro). All. Cozza. FOGGIA (3-5-2) Botticella; D’Orsi, De Leidi, Toppan; Traoré, Meduri (dal 1’ s.t. Perpetuini), Wagner, Marinaro (dal 1’ s.t. Cortese), Frigerio; Ferreira (dal 17’ s.t. Lanteri), Defrel. (Ginestra, G. Gigliotti, Cardin, Venitucci). All. Stringara. ARBITRO Saia di Palermo. NOTE spettatori 200 circa, incasso non comunicato. Espulso Mannone al

48’ s.t.; ammoniti Ferreira, Frigerio e Toppan. Angoli 4-4. CATANZARO Il Foggia sbanca Catanzaro e va in semifinale. Partita condizionata da un diluvio e giocata su un terreno quasi impraticabile: difficile stare in piedi e creare pericoli. Botticella in uscita anticipa Bugatti (30’), Scerbo respinge un rasoterra di Defrel (32’), poi ci prova Bruzzese dal limite (42’) ma il suo tiro sfiora il palo. Il Catanzaro spinge di più (al Foggia per qualificarsi bastava anche il pari per la migliore differenza reti) e nella ripresa impegna ancora Botticella con D’Anna (1’) e Quadri (19’). Il Foggia resiste e passa nel finale con De Leidi, sugli sviluppi di una mischia generata da un angolo di Defrel. Per il Catanzaro, ultimo club di Seconda rimasto, è la prima sconfitta in casa. Ivan Montesano GIRONE D Classifica finale: Foggia p. 6; Catanzaro 3; Andria 0.

Spal, un rinvio per il fallimento Il campionato riparte sabato FERRARA Rinviata al 28 aprile, con udienza di verifica il 28 marzo, la decisione del tribunale di Ferrara in merito alle istanze di fallimento presentate dai creditori della Spal. La richiesta è stata accettata, in seguito all’impegno della nuova società Arsalab, di Luigi Moretti e Matteo Mazzoni, e in subordine quella di due società toscane. L’obiettivo sarebbe quello di reperire i soci sul territorio, operazione che pare difficile possa essere portata a termine nei tempi necessari, per cui pare si vada verso un gruppo che oltre ad azionisti ferraresi comprenda imprenditori romagnoli, rappresentati dal commercialista Fabrizio Dominici e da Oreste Pelliccioni, già d.g. del Ravenna. Questa la situazione in Prima divisione dopo 23 giornate: GIRONE A Ternana p. 51; Taranto ( 3) 46; Carpi 41; Pro Vercelli* 40; Sorrento ( 2) 39; Benevento ( 2) 35; Lumezzane 32; Avellino* 31; Como* ( 2), Foggia ( 2) e Tritium 30; Pisa e Reggiana ( 2) 27; Monza 21; Spal* ( 4) 18; Viareggio ( 1) 15; Foligno ( 4) 13; Pavia 11. (*una partita in meno). Così sabato (ore 14.30): Carpi Avellino (0 1); Como Pisa (0 1); Foggia Tritium (1 1); Lumezzane Foligno (1 1); Monza Viareggio (1 1); Pavia Spal (0 4); Pro Vercelli Reggiana (1 1); Sorrento Benevento (0 1); Ternana Taranto (1 0). GIRONE B Trapani p. 46; Siracusa ( 5) 40; Cremonese ( 6), Barletta, Spezia, Portogruaro e Pergocrema ( 2) 35; Carrarese* 34; Lanciano* ( 1) 33; Alto Adige 32; Triestina 27; Prato 25; Frosinone* 24; Latina 23; Andria 21; Piacenza* ( 6) 20; Bassano 19; Feralpi Salò 17. (* una partita in meno). Così sabato 25 (ore 14.30): Alto Adige Barletta (1 1); Andria Carrarese (1 3); Bassano Portogruaro (1 1); Cremonese Trapani (lunedì, ore 20.45; 0 0); Latina Prato (domani, ore 20.30; 1 2); Piacenza Feralpi Salò (1 0); Siracusa Pergocrema (0 2); Spezia Lanciano (0 0); Triestina Frosinone (1 2).

serie D - i recuperi Girone D: anche il Castelfranco in vetta Castiglione, Pontedera e Teramo ok Gioia Salerno: respinto il ricorso del Sora Si sono giocati 40 recuperi di serie D e una gara è stata di nuovo rinviata. Nelle zone alte vittorie per Castiglione (B), Porto Tolle (C), Castelfranco (agguanta Este e Virtus Vecomp in vetta) e Forlì (D), Pontedera (E) e Teramo (F); nell’H pareggia l’Ischia e perde la Sarnese. Ecco il dettaglio dei risultati. GIRONE A Asti-Lascaris 3-3; Borgosesia-Albese 2-0; Chieri-Pro Imperia 2-1; Verbano-Acqui 1-1; Villavernia-Lavagnese 0-1. Classifica: Valle d'Aosta˚* p. 54; Chieri 52; Santhià˚ (-3) 46; Derthona˚* 40; Lavagnese˚ e Novese 38; Chiavari˚ e Borgosesia* 37; Pro Imperia 36; Acqui* 35; Naviglio Trezzano˚* e Villalvernia* 34; F. Caratese* e Bogliasco* 30; Verbano* 28; Asti* 21; Albese* (-3) 19; Cantù San Paolo˚ 6; Lascaris* 4. (* una gara in meno, ˚ ha già riposato). GIRONE B Castiglione-Carpenedolo 1-0; Darfo-MapelloBonate 2-2; Fiorenzuola-Castellana 2-3; Pizzighettone-Fidenza 2-0; Pontisola-Pro Piacenza 3-1; Rudianese-Gallaratese 1-0; Voghera-Seregno 1-0. Classifica: Castiglione p. 51; MapelloBonate 47; Pizzighettone 45; Caronnese, Pontisola e Olginatese 44; Voghera 40; Castellana 38; Aurora Seriate 33; Darfo, Rudianese e Gozzano 32; AlzanoCene* e Pro Piacenza 31; Colognese 29; Carpenedolo 27; Seregno* 26; Fidenza 25; Fiorenzuola 24; Gallaratese 19. (* una gara in meno). GIRONE C Legnago-Union Quinto 1-0; Porto Tolle-Concordia 3-0. Classifica: Venezia p. 51; Porto Tolle e Legnago 46; Montebelluna 40; Mezzocorona 36; Tamai 35; SandonàJesolo e Giorgione 33; Pordenone e San Giorgio 32; Union Quinto, Belluno e Sacilese 27; Montecchio 25; Concordia 24; Sarego 20; Sanvitese 16; Itala San Marco 8. GIRONE D Castelfranco-Sestese 1-0; Forlì-Bagnolese 2-0; Villafranca-Forcoli 1-2. Classifica: Castelfranco, Este e Virtus Vecomp p. 49; Forlì 48; San Paolo e Mezzolara 43; Cerea* 40; Lanciotto Campi 38; Pistoiese 36; Scandicci* 35; Tuttocuoio e Rosignano 33; Bagnolese 31; Camaiore e Forcoli 28; Ravenna* (-2) 27; Pavullese* e Villafranca 24; Sestese 17; Santacroce 15. (* una gara in meno). GIRONE E Arezzo-Viterbese 1-0; Castel Rigone-Flaminia 1-1; Orvietana-Sansepolcro 0-1; Pierantonio-Deruta 1-1; Pontevecchio-Spoleto 1-2; Todi-Pontedera 0-3; Trestina-Pianese 1-1; Zagarolo-Group Città di Castello 2-1. Classifica: Pontedera p. 52; Arezzo 45; Sporting Terni e Pianese 37; Castel Rigone 34; Spoleto e Deruta 32; Viterbese 31; Pontevecchio e Pierantonio 30; Flaminia 29; Orvietana e Sansepolcro 28; Trestina 27; Sansovino 25; Group Città di Castello 22; Todi 20; Zagarolo 19. GIRONE F Jesina-Ancona 1-1; Migliani-

co-Riccione 0-3; Olympia Agnonese-Vis Pesaro 0-0; Real Rimini-Teramo 0-6; San Nicolò-Atletico Trivento 1-0. Classifica: Teramo p. 55; Sambenedettese* e Ancona 48; Civitanovese* 44; Isernia* 39; San Nicolò* 34; Atletico Trivento* e Jesina 32; Vis Pesaro* 29; Riccione e Recanatese** 28; Olympia Agnonese* 27; Atessa VdS** 25; Santegidiese* 21; Luco Canistro** 19; Renato Curi* 18; Miglianico* 16; Real Rimini 4. (** due gare in meno, * una in meno). GIRONE G Astrea-Budoni 0-0; Cynthia-Porto Torres 0-0; Monterotondo-Atletico Boville 0-1. Classifica: Salerno p. 48; Marino 42; Porto Torres 40; Budoni 38; Astrea 35; Fidene 34; Palestrina* e Selargius 32; Pomigliano 31; Sora* 29; Arzachena 28; Anziolavinio 27; Monterotondo e Cynthia 25; Civitavecchia 24; Sant'Elia 20; Bacoli 18; Atletico Boville 17. (* una gara in meno). GIRONE H Brindisi-Gaeta 2-0; Casarano-Sarnese 2-1; Cristofaro-Viribus Unitis 4-1; Francavilla S.-Ischia 0-0; Grottaglie-Casertana 1-1; Real Nocera-Irsinese 1-3; Turris-Fortis Trani 3-2. Classifica: Martina p. 48; Ischia 46; Sarnese* e Casertana 41; Campania e Francavilla S. 40; Turris* e Nardò 38; Brindisi 35; Casarano 32; Fortis Trani 29; Internapoli 27; Irsinese 21; Grottaglie 19; Real Nocera 17; Cristofaro e Viribus Unitis 14; Gaeta (-4) 13. (* una gara in meno). GIRONE I Hinterreggio-Marsala rinviata per pioggia. Classifica: Hinterreggio* p. 42; Adrano 38; Palazzolo 35; Battipagliese* 34; Acri*, Cosenza* e Licata 33; Marsala* e Messina (-7) 31; Serre Alburni* e Nuvla San Felice* 30; Sant'Antonio Abate* e Noto 25; Acireale* e Sambiase 24; Valle Grecanica 22; Cittanova* 20; Nissa 19. (* una gara in meno). COPPA ITALIA Oggi, per l’andata di semifinale, in diretta su RaiSport 1 alle 15 si gioca SandonàJesolo-Bogliasco: arbitra Guccini di Albano Laziale. L’altra gara, Viterbese-Sant’Antonio Abate, è in programma mercoledì 7 marzo. IL GIUDICE SPORTIVO Respinto il reclamo del Sora dopo la gara con il Salerno. Due giornate in campo neutro e a porte chiuse con 3.000 euro di ammenda al Marino, una gara in campo neutro e a porte chiuse con 2.000 euro di ammenda al Teramo, una gara a porte chiuse a Samb con 2.500 euro di ammenda e Sora con 2.000 euro di ammenda. Allenatori: 3 gare a Lucci (Fiorenzuola), 2 a Vacondio (Bagnolese), Zoratti (Itala San Marco) e Cerbella (Trestina). Giocatori: 9 gare a Cotroneo (Cittanova: espulso, colpiva la bandierina del calcio d'angolo abbattendola, più tardi tentava di colpire un guardalinee, impedito soltanto da un suo dirigente), 3 a Bencelli (Pontevecchio) e Cristiano (Viterbese).


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CASA GAZZETTA LA NOVITA’ putato che insegue un posto nei 400 tra i normodotati all’Olimpiade di Londra e nel frattempo si è divertito a spiazzarci con una serie di aneddoti sulla sua disabilità («Infiliati quelle accidenti di gambe e usciamo! Mi urlava mia madre quando dovevo andare a scuola»). O la chiacchierata con Melissa Satta sul fidanzato Boateng e sull’ex Bobo Vieri («Dopo questa intervista non potrò più mettere piede in uno stadio…»). O ancora il ritratto che, in attesa del big match Milan-Juve, ci svela l’altra faccia dell’uomo tranquillo Andrea Pirlo (lo sapevate che in spogliatoio è un formidabile casinista?).

NICOLA OCCHIPINTI

Basta un’occhiata per capire che non sarà il solito SportWeek, quello che da sabato troverete in edicola. Come un adolescente che si trasforma, nella voce e nella fisionomia, per fare il suo ingresso nel mondo dei grandi, il settimanale della Gazzetta nel suo tredicesimo anno di vita cambia pelle. Il Dna è sempre la stesso, quello di un giornale che entra nella vita dei protagonisti dello sport per svelarne il lato più intimo e privato, che sa raccontare grandi storie di grandi uomini, oppure restare in silenzio per parlare attraverso un’immagine. Ma quest’anima ha ora una nuova veste grafica, un nuovo «corpo» più agile e prestante in cui sfogarsi. In copertina La prima grande no-

vità riguarda la copertina: continuiamo a chiamarci Spor-

Dallo spogliatoio dei Nuggets alle cime del Nanga Parbat con Simone Moro

Con Gallinari si svolta Il settimanale Gazzetta cambia look. E riparte dal campione di basket. Più foto, più racconti, più emozioni

Una nuova veste grafica per raccontare lo sport (e non solo) da tutto il mondo tWeek ma ci siamo scelti un soprannome più immediato e amichevole, SW, e l’abbiamo scritto bello grande. Per il resto, abbiamo tolto dalla foto qualsiasi titolo o segno grafico in modo da lasciare parlare l’emozione. Così sul primo numero il palcoscenico della copertina è tutto per Danilo Gallinari, l’orgoglio del basket italiano che ci ha ospitato per due giorni a Denver, facendosi fotografare a casa sua, nello spogliatoio dei Nuggets e nei duri momenti della rieducazione per riprendersi dall’infortunio alla caviglia, raccontandoci di suo pugno la sua America e la sua vita tra le stelle della Nba. Buoni amici E an-

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che gli altri personaggi che troSette giorni su sette verete sul nume- SW esce al sabato a 1,50 euro Gazza inclusa; ma puoi ro di sabato hanno sposato que- acquistarlo tutti i giorni a 1,50 sta filosofia e si sono comportati da buoni amici, mettendo per una volta da parte l’aplomb tipico del campione davanti ai microfoni. Leggere per credere l’intervista a Oscar Pistorius, il sudafricano biam-

in Vetrina Due giorni a Denver poi Pistorius, la Satta e un inedito Pirlo casinista

Le foto e un Club Altre novità riguardano il cuore e le estremità del giornale: tutte le settimane, la parte centrale di SW sarà occupata da un’ampia sezione con le più belle foto di sport provenienti da ogni angolo del mondo. Nella prima parte troverete invece nuove firme e nuove rubriche per raccontare in maniera più moderna e vivace l’attualità. Mentre in fondo la sezione che abbiamo chiamato «Club» si occuperà di stili di vita, spaziando tra viaggi, musica, cinema, libri, moda, cucina, tecnologia... Perché oggi lo sport non è solo quello che si gioca sui campi e nei palazzetti ma è sempre più un modo di essere e di pensare che ci accompagna in tutte le nostre attività. Tra le categorie dell’anima sportiva, un posto di rilievo su SW sarà occupato dagli sport estremi: nelle prime pagine del numero di sabato abbiamo ospitato il diario che Simone Moro ha scritto in esclusiva per noi durante il suo tentativo di prima invernale sul Nanga Parbat (8.125 m) assieme a Denis Urubko. «L’inverno ci ha respinto, ma torneremo», scrive l’alpinista. E SW sarà lì a raccontarlo, sempre pronto per una nuova avventura. E voi siete pronti a seguirci? © RIPRODUZIONE RISERVATA

2000

l’anno di nascita di SportWeek, febbraio il mese. Sono 12 anni che il settimanale della Gazzetta va in edicola; 577 le volte, perché 577 sono i numeri usciti dal 2000 ad oggi. E a proposito di numeri, sono 154 le pagine e 33.437 le parole nel primo numero del nuovo SW, quello in edicola dopodomani. La più frequente è «mondo» (lo abbiamo scritto ben 35 volte), la più lunga è «radioapparecchiature». In 12 anni SW ha cambiato pelle altre due volte, nel maggio 2005 e nell’aprile 2009.

«Infilati quelle gambe e usciamo» Così urlava la mamma a Pistorius, quando al mattino era già tardi per andare a scuola. A proposito di storie ed emozioni, così ci spiazza su SW il campione sudafricano biamputato che insegue un posto nel 400 all’Olimpiade di Londra tra i normodotati. E conquista le donne «con il piedino». Poi, le confessioni di Melissa Satta che parla di sesso col milanista Boateng infortunato. E rischia il rosso. «Ma non siamo mica gli unici a farlo nel Paese...».


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ANNIVERSARIO IN GAZZETT

ilCommento di ANDREA MONTI

Quei recinti che riusciva ad abbattere Candido Cannavò è stato il più importante e popolare tra i direttori della Gazzetta. Non c’è più da tre anni, eppure è sempre qui con noi. A parlarci del mondo, a insegnarci qualcosa. Questo frammento di intervista, ieri, ha fatto da cappello al Candido Day che raccontiamo in questa pagina. Sentitelo. «Direttore, com’è passato dal descrivere epiche gesta sportive al raccontare dell'animo umano e a occuparsi, se così si può dire, di una sorta di volontariato sociale?». «Rispondo con un’altra domanda: dove sta scritto che un uomo impegnato nella sua amata professione non possa coltivare altri "piaceri", quali l’umanità di un carcere, la scoperta del fantastico mondo dei disabili o il soccorso al cane di un detenuto? Certi recinti ce li costruiamo noi». Già. Soprattutto in tempi di crisi, siamo dei formidabili costruttori di recinti. Nella vita come nello sport. Più alto è lo steccato, più è chiaro chi sono i nemici, gli indesiderabili, gli esclusi, i reprobi, gli indegni. L’altro da sé, gli altri da noi. I recinti che Candido suggeriva di abbattere ci rinchiudono nelle nostre paure, ci separano dal piacere di capire la vita e di tendergli una mano. Chi pensa di salvarsi dietro a un muro è perso per il mondo — questo è il succo della lezione — come uomo, come padre, come sportivo e pure come giornalista. Semplice, no? Fin troppo: Candido fu sospettato di essere appunto troppo candido. Un «buonista», parola terribile in un ambiente di cinici scafati. Invece era un creativo e un temerario perché aveva il coraggio di essere buono senza «ismi». Di rinchiudersi a San Vittore per testimoniare come si vive là dentro, dalle due parti delle sbarre. Di scrivere e agire in favore degli emarginati e dei disabili. Di raccontare quei pretacci e di quegli spiritacci che spendono la propria vita in favore di chi non ha. Di immaginarsi — pensate l’ardire — un giornale fatto solo di buone notizie. In questo solco cerca di lavorare la Fondazione che porta il suo nome. Ogni 22 di febbraio, abbiamo il privilegio di riflettere sulle nostre radici e sul cammino da percorrere nel racconto ininterrotto di sport e di vita che è la Gazzetta da oltre un secolo. Una giornata che potrebbe essere (ed è già molto) un riconoscimento del passato, diventa occasione di progetto e di impegno per il futuro. Questo è il Candido Day. Una giornata di buone notizie. Come sarebbe piaciuta a lui e ai suoi innumerevoli amici e lettori.

Tre anni fa moriva Candido Cannavò, per 19 anni direttore della Gazzetta dello Sport. Ieri è stato ricordato attraverso l’attività della Fondazione, che Rcs ha intitolato allo storico direttore. Così il bilancio dei progetti ispirati all’opera di Cannavò, è diventato sul palco un grande evento di solidarietà

Lo show degli studenti milanesi impegnati nella campagna «Io tifo positivo»

Candido day Una campagna di aiuti ai detenuti di San Vittore La Fondazione Cannavò offrirà ai nuovi carcerati 1500 kit per le prime necessità, due campi da gioco e una palestra STEFANO ARCOBELLI MILANO

Come il raduno di un popolo: per rivivere una grande lezione di sport e di vita. Una giornata di buone notizie: questo doveva essere il Candido-day. «Son sicuro che Candido si sarebbe divertito», diceva nell’omelia per il terzo anniversario della morte di Cannavò, don Gino Rigoldi, uno dei «pretacci», uno dei protagonisti di uno dei libri dello storico direttore della Gazzetta dello Sport. Ieri in sala Buzzati, a casa Gazzetta, c’erano autorità e ragazzini, i massimi dirigenti di Rcs, il presidente Piergaetano Marchetti («una giornata di vita, come piaceva a lui») e l’amministratore delegato Antonello Perricone, c’erano chi ha voluto la fondazione Cannavò come Carlo Verdelli, e altri compagni di lavoro come Roberto Milazzo e Alfio Caruso. C’era tutta la direzione attuale della Gazzetta, c’era Gianfelice Facchetti che ha letto brani scritti da Cannavò, e c’erano attori, lettori. Kit e testimonianze Tutti parteci-

pi e coinvolti da quella lezione costante, dall’opera incessante e sempre piena di fervore testimoniata del mitico direttore. Proprio come voleva lui: salvati e dannati, accomunati nell’en-

blico il 24-25 marzo, farà vedere questa realtà particolare che l’ex direttore raccontava. Una realtà problematica cui anche la Fondazione Cannavò ha voluto dare un supporto con un impegno finanziato insieme alla Fondazione Cariplo in perfetta sinergia. Elio Trifari ne ha parlato con il segretario Mario Vello e ne è nato un progetto sostenuto pure dalla Sesta Opera San Fedele e da Bambini senza sbarre, nonché da vari sponsor. Un progetto in 5 punti: la consegna ai detenuti di 1500 kit di indumenti e materiali di prima necessità, la ristrutturazione dei 2 campetti di calcio, la sistemazione della palestra e dello spazio giallo per i bambini figli delle detenute. Il kit e l’ideale prima pietra sono stati consegnati alla direttrice Manzelli dal direttore e dal vicedirettore vicario della Gazzetta, Andrea Monti e Gianni Valenti, grazie ai proventi della serata-charity «I piedi buoni del calcio». Sinergia E questo progetto-car-

Da sinistra, Elio Trifari, direttore della Fondazione Cannavò, Gabriella Manzelli, direttrice del carcere milanese di San Vittore e Pier Mario Vello, segretario della Fondazione Cariplo FOTOSERVIZIO IPP

tusiasmo e nell’impegno. E la Fondazione Cannavò ha lanciato subito «La buona novella», il diario di un anno, cioè i 5 progetti principali dell’attività. Attività concreta. Come gli aiuti ai detenuti del carcere di San Vittore, rappresentato dalla direttrice Gloria Manzelli: «Prima di assumere questo incarico mi sono letta il libro di Cannavò, "Libertà dietro le sbarre", e così ho capito il valore dell’integrazione, la difficilissima impresa della socializzazione». Il carcere milanese aprirà al pub-

clic TUTTO NACQUE DURANTE I FUNERALI DI TRE ANNI FA L’idea della Fondazione intitolata a Candido Cannavò era stata lanciata durante i funerali dell’ex direttore, da Carlo Verdelli, ieri presente e qui nella foto con la vedova di Cannavò, Franca

ceri è stato subito sposato dalla Fondazione Cariplo, una delle più importanti del mondo, che eroga circa 200 milioni di euro l’anno in opere di solidarietà: «Un filone di collaborazione importante — fa Vello — siamo riusciti a mettere insieme tante competenze, e questo è il primo sprint materiale». Focalizzare una mission è stato facile per Vello, che ha nella poesia un grande hobby: «Serve poesia per fare solidarietà? Si è fatalmente portati ai confini, si oscilla di qua e di là dalla barricata, e la poesia distrugge la barricata. Questa con la Fondazione Cannavò è una bella introduzione, ha valori di altro tipo: il carcere è un’azienda molto complessa». Ne sa qualcosa Don Rigoldi, che lavora da 43 anni al Beccaria, che accoglie con entusiasmo questo impegno verso chi soffre, che s’impegna con Alessandro Cannavò a diffondere una cultura nuova del tifare calcio, che vede i ragazzini recitare in una sorta di laboratorio che si crea magicamente anche a casa Gazzetta. C’era grande entusiasmo, ieri, nel nome dell’indimenticabile Candido. © RIPRODUZIONE RISERVATA

GLI ALTRI PROGETTI L’IMPEGNO DELLA FONDAZIONE SUL FRONTE DELLA SOLIDARIETA’

Quattro idee nate dalle battaglie di Cannavò Educazione al tifo, mini basket in carrozzina, raid benefici e settimana per Candido (s.a.) Da Milano a Catania, l’importante è gridare «Io tifo positivo», quello slogan nato dalla mitica rubrica di Candido Cannavò «Fatemi capire», che un giorno parò «del calcio di Moggi e di quello dei bambini». Il progetto portato avanti da Alessandro Cannavò, sostenuto dalla Regione ieri rappresentata dall’assessore Monica Rizzi, ha appunto per obiettivo diffondere valori diversi a scuola, tessuto che sta rispondendo con entusiasmo già in 4 regioni. «Si parte dai più piccoli ad accettarsi, a digerire la sconfitta» dice don Rigoldi. Sul palco una rappresentanza scolastica lombarda mostra questo entusiasmo. Lo stesso vissuto dai disabili in carrozzina mentre ap-

IO TIFO POSITIVO Un successo nelle scuole «Io tifo positivo», è un’iniziativa che sta riscuotendo successo nelle scuole lombarde (raggiungerà 10.000 bambini) ed in quelle di altre 4 regioni, tra cui la Sicilia. Nella foto Alessandro Cannavò, che segue il progetto, l’assessore regionale Monica Rizzi e Don Gino Rigoldi

HARLEM-DISABILI Aiuto al basket in carrozzina La tournee italiana degli Harlem Globetrotters, che toccherà dal 21 aprile Pescara, Roma, Milano, Piacenza, Trento e Brescia, verrà utilizzata per raccogliere fondi (percentuale sui biglietti) a favore del minibasket in carrozzina. Nella foto, Alfredo Marson ed Enrico Ferrari

GAZZAMOBILE Parte l’operazione Tokyo «DonneAlVolante», il raid della Gazza Mobile-3 di Silvia Gottardi e Mariella Carimini (in foto con Marson) dopo Mongolia e Sudafrica raggiungerà Tokyo. Il progetto è finalizzato al sostegno di Sportivamente Insieme dell’associazione Gabbiano, che si occupa di disabilità mentale

UN ALLENAMENTO IN PIU’ L’attività extra del Csi Il presidente del Csi, Centro Sportivo Italiano, Massimo Achini (foto) presenta «E’ meraviglioso - Un allenamento in più». I 950.000 iscritti aiuteranno ad alleviare le categorie più disagiate (dagli anziani ai disabili), collaborando ad attività e servizi di supporto.

prendono del progetto che ha coinvolto i funamboli del basket, ovvero gli Harlem Globetrotters, quelli che batterono il razzismo e danno sempre spettacolo nel mondo. La loro tournee italiana servirà a finanziare il minibasket in carrozzina, che ha nel presidente di Briantea ’84 un instancabile trascinatore: «Questo minibasket

ce lo siamo inventati noi, aiuta tanto questi ragazzi, spronati a sentirsi e a fare bene».

kyo. «Per noi fare solidarietà è energia e gioia» e si preparano a questa nuova campagna a favore di Sportivamente insieme, alla Gabbiano di Baggio che si occupa di disabilità mentale. Qualcosa che un Cannavò sbalordito avrebbe definito «meraviglioso» si concretizzerà anche l’impegno dei 950.000 atleti del Csi, il centro

sportivo italiano, che con il suo presidente Achini, annuncia la campagna per «un allenamento in più». Cioè un’attività integrativa degli atleti a favore del sociale, attraverso aiuti concreti e un’attività che regalerà speranze ai più bisognosi, anziani e disabili. Quanto avrebbe reso felice Candido...

Raid Poi sul palco arrivano le donne al volante della Gazza Mobile, cioè Silvia Gottardi e Mariella Carimini, che hanno portato aiuti e solidarietà dalla Mongolia all’Africa, e si preparano ad un altro raid verso To-

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di LUIGI GARLANDO

li orfani di Mourinho, inconsolabiG li, cantano a San Siro e a Stamford Bridge, lo supplicano di ritornare a casa. E la cosa non stupisce perché José è tecnico che plagia, uno stregone che ti strappa il cuore, un incantatore della parola e della vittoria. Ti fa vivere emozioni intense e da quel momento sei suo per sempre. Da Chelsea e Inter partono sms carichi di nostalgia. Ci sta. Meno prevedibile che possa accadere a Pep Guardiola, l’anti-Speciale, che non cerca nemici o anime da plagiare. E invece, appena Guardiola ha espresso riserve sulla sua permanenza al Barça, i giocatori sono saliti in piedi sui banchi: «Capitano, mio capi-

l’Intervento

gentina di conquista delle isole Falkland/Malvinas. Meritò allora di essere sconfitta dagli inglesi. Da quella breccia si sfasciò la tenuta della dittatura militare in Argentina, micidiale nel suo massacro di una generazione. Se esiste una rivincita sportiva a quella necessaria batosta, si è consumata rapida e felice nel primo tempo di Napoli-Chelsea. Lavezzi ha scaraventato due palle incatenate nella rete inglese. Non credo che abbia pensato a un riscatto sportivo, innocuo e lieto. Più facilmente ha pensato alla squadra. Perché il Napoli oggi è il doppio concentrato di questa parola. E' compatto in difesa con un mastro portiere che dà sicurezza e orientamento. E' accanito a scippare palloni altrui nel vasto centrocampo tra le due aree. E quando si rovescia all'attacco sembra che stia correndo lungo una discesa. Gli atleti della squadra hanno, e lo dimostra-

laPuntura

f

no, senso del dovere e prontezza nell'esecuzione della strategia impostata. Formano squadra perché hanno spirito di servizio e nessun risparmio energetico. Gli attaccanti li trovi regolarmente in copertura e poi scaraventati a molla verso l'area opposta. C'è condizione atletica ma pure una buona cura dell'alimentazione quando stanno a casa, e questo è frutto di una disciplina condivisa. Improponibile perciò è per me il confronto tra Lavezzi e Maradona. Perché Maradona è fenomeno che non permette l' uso del comparativo. E' stato unico e solo, confezione monouso della divinità calcistica incarnata. E poi perché l’accostamento fa torto al combattente Lavezzi, alla sua dedizione all'insieme della squadra. L’ho visto uscire per sostituzione nel secondo tempo da bravo soldato, pronto a cedere il posto a chi ritenuto più utile in quel momento. Il Napoli di Maradona ha lasciato il posto a un Napoli secondo, più umile e più unito. Il paragone tra i due regge se, invece del campo, si guarda agli spalti. Là nell'anello al dito di una città intera, il do di petto dello stadio tenore resta uguale.

spegnere il lumicino acceso dall’Inter degli ultratrentenni, e il gol al 93’ pesa come una beffa. Arriva quando Ranieri pensava di avercela fatta a uscire indenne dal Velodrome e il buon Deschamps credeva di dover inventarsi qualche contropiede più concreto da spendere a San Siro per mandare a picco il vecchio rivale. Dopo aver seguito le impresone dei rossoneri e dei partenopei contro avversari molto più quotati, questo match dei nerazzurri era da minimo sindacale anche se fosse finito senza gol. Partita terribilmente tattica, da campionato italiano (Dedé non ci è passato invano), dominata dalla paura. Si può capire: il Marsiglia arrivava da quindici sfide senza sconfitte, l’Inter da un filotto di sei match senza vittorie. Per cercare di bucare la difesa alta dei francesi, Ranieri ha tentato la mossa del cavallo: dentro Zarate, abbastanza vicino a Sneijder e Forlan prima punta. Giocando in velocità, palla a terra, avrebbero dovuto mettere in imbarazzo la retroguardia francese. Dopo dieci minuti, quando l’ex laziale ha

La delusione sul volto di Wesley Sneijder, 27 anni

Forse perché Guardiola, oltre al 4-3-3, ha insegnato il divertimento del gioco, l’antidoto migliore contro la noia della ripetitività. Forse perché ha sempre definito speciali i suoi giocatori, mai se stesso. Forse perché, come spiega Piquè: «Pep ci parla anche delle sue inquietudini». Si è fatto amare mostrandosi uomo, non spacciandosi dio. Forse perché ha dato la fascia ad Abidal, perché ha stretto la mano per primo a Mou, perché ha chiesto di non infierire su Pepe e perché incarna la lezione della cantera: fair-play e rispetto. Perdere un uomo di valore è peggio che perdere un generale di successo. Per questo il Barça è sui banchi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

laRovesciata di ROBERTO BECCANTINI http://www.backisback.it/

Allegri, Conte e il complottismo

laVignetta di STEFANO FROSINI

Il gol di Chiellini contro il Catania che ha provocato l’ironia di Allegri LAPRESSE

* scrittore

TwitTwit

IL CINGUETTIO DEL GIORNO

INTER ADESSO SERVE UN’IMPRESA IL TRIS ITALIANO SAREBBE MEMORABILE ilan e Napoli ci hanno viziato. Le mille e M una notte di questa Champions finiscono a Marsiglia. Ci pensa uno dei figli di Abedì Pelé a

Evidentemente quando Petrucci ha pensato al tavolo della pace non immaginava che la nuova generazione di dirigenti del calcio si fosse formata con i film di Bud Spencer e Terence Hill. Anche loro due risolvevano le cose con i tavoli, e di solito uno non bastava.

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dallaPrima

di ALESSANDRO DE CALÒ

tano». Ultimo, Dani Alves: «Senza Guardiola non siamo nessuno». Capite? Non parla un giocatore dell’Inter in piena bufera, che si strugge al ricordo del Triplete. Parlano i campioni del mondo del Barça che da anni vincono tutto. Tra i primi a esporsi per Guardiola sono stati Messi, Xavi e Iniesta, cioè il podio del Pallone d’oro. Come possono dire «non siamo nessuno?» Resterebbero i migliori comunque, hanno memorizzato da tempo tutto ciò che serve per vincere. Pep, partendo, non lo richiederebbe indietro. E invece si annullano per la paura di perdere Pep. Perché?

di ROBERTO PELUCCHI

QUEL CONFRONTO IMPOSSIBILE TRA LAVEZZI E IL GRANDE DIEGO o visto i quadricipiti sudamericani affonH dare nella difesa del Chelsea. Mi è tornata in mente la fallimentare impresa militare ar-

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BARCELLONA TREMA PER GUARDIOLA «SENZA DI LUI NON SIAMO NESSUNO»

ilCaso

di ERRI DE LUCA

LA GAZZETTA DELLO SPORT

imbeccato Forlan davanti al portiere, si è capito come poteva funzionare il meccanismo: l’1-0, a quel punto, avrebbe cambiato la scena e forse le prospettive. Una squadra forte, tranquilla, sicura di sé passeggia oltre all’occasione sprecata e se ne costruisce altre, finché le servono. L’Inter di oggi è piena di incertezze e di vaghe incomprensioni. Questi giocatori hanno dato tanto, nove su undici della formazione iniziale facevano parte dello squadrone che Mourinho, due anni fa, ha portato al trionfo in Champions. Quasi tutti hanno più di trent’anni. Solo Sneijder e Zarate, al fischio d’inizio, facevano parte degli under (30). Anche l’old fashion è un costo. L’esperienza conta, ma la freschezza atletica e la lucidità possono fare la differenza su una palla gol che si materializza al minuto 93. A questo punto la situazione dei nerazzurri si complica. Non segnano da quattro partite, sono disabituati a vincere, fanno fatica a reagire davanti a uno svantaggio. Eppure non è finita: il ritorno non si gioca domani. C’è tempo per preparare una signora rivincita a San Siro. Sarebbe bello veder giocare i nerazzurri con lo stesso piglio e la personalità esibita da Milan e Napoli contro Arsenal e Chelsea. Le italiane stanno per cancellare il calcio inglese dalla Champions. Un’impresa memorabile: riporta i britannici indietro di sedici anni. Se l’Inter dovesse riuscire a centrare l’ impresa, nei quarti potrebbero esserci tre club italiani, come sei anni fa, ai tempi di Calciopoli e del Mondiale vinto in Germania. In ogni caso, questo primo turno degli ottavi, conferma un po’ di gerarchie radicate. Il Barça resta il top, unica a vincere in trasferta. Il Real insegue. Il Milan si impone come terzo incomodo, scalzando il Bayern beffato a Basilea. L’outsider è il Napoli, se si confermerà a Stamford Bridge. Il resto corre sul filo della classe media del calcio europeo, esaltata dalla riforma Platini. Il sorteggio potrebbe mettere subito di fronte le due big di Spagna. Dall’altra parte del tabellone si aprirebbe un’autostrada: peccato se non fossero tre le italiane lanciate oltre lo svincolo degli ottavi per tentare di percorrere quell’autostrada, fino al casello di Monaco dove ci sarà la finale. © RIPRODUZIONE RISERVATA

SERGIO AGUERO Argentino, punta Manchester City

49 morti e 600 feriti per lo scontro di treni. Impressionato per la tragedia. Le mie condoglianze alle famiglie. @aguerosergiokun

MAURICIO ISLA Esterno dell’Udinese

Forza Udine, siamo forte abiamo giocatore forte come Handanovic, Danilo, Benatia, Armero, Asamoah, Floro Flores. Vinciamo forza @Mauri Isla

IVAN BASSO Ciclista, ha vinto 2 Giri

Si dorme... Domani giornata impegnativa... ore e qualità (Basso è in ritiro con la Liquigas in Toscana) @ivanbasso

DAMIANO CUNEGO Ciclista, vincitore Giro 2004

Oggi guido l’ammiraglia... No dai, scherzo. Pedalo!!! @DCunego

etica protestante e lo spiL’ rito del complottismo. Siamo lontani dalle manette di José Mourinho, e dai suoi ponderosi trattati sulle nequizie arbitrali (a meno che non fossero a favore, tipo il Mejuto Gonzalez di Inter-Chelsea); nello stesso tempo, però, qualcosa si muove. E qualcuno, ogni tanto, ristampa i sacri testi. Agnelli, per esempio, ha bacchettato Abete che aveva bacchettato Conte. Il quale Conte, prima di Juventus-Catania, aveva denunciato la carenza di rigori suscitando l’ira funesta del Ranieri interista, dimentico, costui, del liscio e busso che il Ranieri juventino dedicò alle papere di Bergonzi, una sera a Napoli: «Basta, abbiamo già pagato per Calciopoli». L’Allegri che ironizza sul gol della «maestrina» Chiellini (in sintesi: se l’arbitro lo avesse annullato, mi sarei proprio divertito) dovrebbe essere — così, a naso — lo stesso Allegri che bisticciava con il moviolista Paparesta, colpevole di aver sminuito il penalty su Pato a Bergamo, censura che costò a Mediaset (sic) l’embargo televisivo pre-derby. A Cremona, nemmeno gli «zingari» accettavano scommesse su quale dei tre presunti rigori non concessi in Parma-Juventus — Biabiany su Giaccherini, Barzagli su Giovinco, Santacroce su Pirlo — Zeman avrebbe fatto il nido: Barzagli su Giovinco, avevate dei dubbi? Il guru boemo resta il simbolo del calcio pulito, ma quando Sensi gli preferì Capello, perché «caro al palazzo», e insieme vinsero lo scudetto, la Roma romanista sciamò comunque per il Circo Massimo, parcheggiando il martire dietro alla ragion di stato. In attesa del verdetto (Ibra sì o Ibra no), Milan-Juventus pro-

spera all’insegna del solito bar sport. Galliani potrebbe raccontare al suo mister quanto durarono le dimissioni («Irrevocabili») che diede nel dicembre del 1995, sullo slancio di un rigore negato da Tombolini in una sfida con il Toro: due giorni scarsi. Naturalmente, il detonatore era stata la somma degli sgarbi, non il singolo episodio (mano di Angloma). Memorabili i dossier della casta Inter e il «C’è posta per te» della Juventus cobolliana al designatore Collina. Non meno variopinti, e vaporosi, i brogliacci diffusi dal Napoli: ai tempi di Ferlaino, si spingevano fino alle amichevoli, oggi non più. Un passo avanti? Forse, a patto di non chiederlo ai tifosi. Il buon Lotito, scottato da un rigore negatogli contro la Juve quando la Lazio era ancora in lizza per la Champions, parlò di «tintinnìo di manette» (lui quoque) e invocò una «task force» che tenesse d’occhio moventi e movimenti degli avversari. Arrivato casualmente quinto, a un pelo dall’obiettivo (toh), si consolò appendendo al muro il ritratto di Petrucci e un plastico dell’Olimpico. Da che pulpito. Sono gli indignati a orologeria, eredi e naufraghi di Calciopoli dalla memoria lunga, in alcuni casi, undici metri e, in altri, addirittura 444 milioni di euro. Tutti a caccia degli arbitri, scudi umani del nostro scontento. Mourinho, da Madrid, prende nota dei progressi (Conte, meno vago; Allegri, più sciolto) e sottolinea le carenze: Marotta, poco belva; Galliani, troppo serpente; Beretta, troppo Beretta. Lo immagino annoiato, cupo: che barba, queste vigilie; che noia, queste lezioni. Bambini infiniti. E, quando fa comodo, incompetenti. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

GIOVEDÌ 23 FEBBRAIO 2012

FORMULA 1 I TEST DI MONTMELÒ

Alonso: «Fatico a capire se ci aspetta una stagione di successi o di sconfitte» DAL NOSTRO INVIATO

PAOLO IANIERI MONTMELÒ (Spagna)

Se 10 giorni fa aveva lasciato Jerez con molti punti interrogativi in testa, quando ieri sera ha passato le consegne a Felipe Massa, che oggi e domani continuerà i test, Fernando Alonso non si sentiva né più sereno, né più sollevato. Anzi. Si sapeva che la Ferrari F2012 sarebbe stata una monoposto complicata (ci sono stati anche problemi al cambio e da Maranello sono arrivati degli aggiornamenti), per certi versi estrema da mettere a punto, ma lo spagnolo era convinto che a metà del guado il futuro della rossa sarebbe stato più definito. Invece ieri, mentre la Red Bull macinava chilometri e si permetteva il lusso di effettuare una prima simulazione di GP, Fernando ha continuato con brevi serie di giri, utilizzando sempre il tubo di Pitot per raccogliere dati, con tempi molto lontani dai primi.

mediatica». E se gli si dice che da bordo pista si nota la Ferrari faticare da centro curva attacca: «Cercare di capire una F.1 dal guard-rail è molto ottimistico. Perché un giro è con gomme nuove, quello dopo con le vecchie. Non sai se usi il Drs, se hai 80 chili di benzina o 20». Incognita Alla lunga, però, la fru-

strazione di non sentirsi ancora la rossa cucita addosso emerge. «Non sappiamo realmente quanto siamo competitivi in questo momento. Abbiamo provato tante cose e posso dire che i punti di forza o deboli sono gli stessi di Jerez. Di sicuro adesso sfruttiamo le gomme, ma stiamo cercando di capire bene l’aerodinamica e per questo abbiamo usato la paraffina e la vernice verde».

tentativo della giornata, quando con gomme supersoft ha scalzato la Toro Rossi di Daniel Ricciardo dal 4o posto. «Continuiamo a raccogliere informazioni che dovremmo già avere, ma l’auto è piuttosto complessa e dobbiamo cercare di capirla».

Ammissione Aver optato a inizio progetto per gli scarichi arretrati che soffiano all’esterno sta causando tanti grattacapi ai tecnici Ferrari (e anche a quelli McLaren), costretti a cambiare rotta per trovare carico sull’ala posteriore grazie al soffiaggio dei gas di scarico. «Quando guidi speri che anche gli altri abbiano gli stessi tuoi problemi. Nei test spesso è difficile capire i valori. Però è vero che in uscita di curva dobbiamo migliorare: è un’area dove stiamo faticando».

Ostruzionismo Fernando, dopo una difesa da barricadero, alla fine cede all’assedio di telecamere e taccuini. Alla domanda se l’ennesimo cambiamento di posizione degli scarichi abbia dato qualche risultato positivo si rifiuta di rispondere. «Questa è una domanda tecnica, non

Real Così, alla fine si resta con la domanda che tutti i tifosi ferraristi, sempre più preoccupati, cominciano a porsi: ma questa F2012 è una monoposto per vincere? «Non sappiamo se sarà una stagione esaltante o di sconfitta. Il nostro obiettivo è ambizioso, vogliamo vincere

Guizzo L’unico acuto all’ultimo

Anche nella seconda giornata di collaudi sul retrotreno della F2012 di Fernando Alonso è comparsa la vernice verde. Segno che i tecnici stanno ancora verificando il passaggio del flusso dell’aria. In questi giorni la Ferrari sta provando una differente soluzione rispetto a quella collaudata a Jerez per recuperare carico EPA

ANSIA FERRARI

«Non so quanto può valere la F2012»

Zona scarichi sotto esame

« «

Dobbiamo migliorare in uscita di curva: è un’area dove siamo indietro

sin dalla prima gara, ma oggi non so dove siamo. È come chiedere in luglio al primo allenamento del Real Madrid se vincerà il campionato. Aspettiamo gli ultimi test e le temperature più calde in Australia». «Non è una sorpresa. Loro hanno una continuità di auto ed è dura avere problemi. McLaren e Ferrari devono recuperare. E noi abbiamo scelto una filosofia diversa. Questo è un inverno di lavoro. C’è da capire una vettura molto complicata e questo sta facendo tirare fuori tutto a piloti e tecnici. Facciamo 50 prove e a fine giornata decidiamo cosa va bene e cosa no. I meccanici fanno notte per preparare la macchina. Aspettiamo Melbourne». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il guaio: manca carico al retrotreno

GIORGIO PIOLA MONTMELÒ

Non serve a nulla essere campioni del mondo durante le prove invernali però sarebbe bello vedere la Ferrari girare regolarmente ad un buon livello come ha fatto sinora la Red Bull. Il fatto è il progetto della F2012 rappresenta una

svolta rispetto al passato e un punto di partenza, dunque, in teoria dovrebbe avere un grande potenziale davanti. Vediamo in quali aree si sta lavorando.

Aerodinamica Ancora ieri sono continuate le prove a velocità costante e con vernici per verificare l’andamento dei flussi: il sospetto è che ci possano essere ancora discrepanze tra i valori rilevati in galleria del vento e quelli riscontrati in pista. La F2012 manca ancora di carico al retrotreno ed in questa ottica vanno visti i continui esperimenti sulla posizione degli scarichi. Inizialmente la Ferrari

aveva scelto la stessa strada della McLaren con il soffiaggio spostato all’esterno quasi a lambire le ruote posteriori poi ha cambiato direzione. Abbiamo rilevato almeno tre differenti posizioni dei terminali degli scarichi di cui due ispirati alla soluzione Red Bull.

Trazione Alla stampa inglese Alonso ha dichiarato: «Facciamo fatica in uscita dalle curve». Potrebbe significare un problema di trazione.

Sospensioni Tra le tante variabili introdotte (passo più lungo di circa 9 cm, radiatori più piccoli) vi è

Vettel fa una simulazione di gara. L’inglese (superato): «McLaren meno guidabile» DAL NOSTRO INVIATO

LUIGI PERNA MONTMELÒ

Che alla Red Bull volessero fare sul serio si è capito dai preparativi ai box. Intorno alle 14.30 i meccanici si sono infilati il casco pronti per i cambi gomme e al muretto si sono seduti Chris Horner e quattro ingegneri. Poi gli schermi piazzati davanti al garage si sono aperti e Sebastian Vettel è uscito. Subito un passaggio in corsia per imitare una partenza. Poi il via a una simulazione di gara di 66 giri, con quattro soste per montare in sequenza mescole morbide, medie e dure.

Tempi Al mattino la Red Bull aveva simulato an-

SOTTO ACCUSA AERODINAMICA E TRAZIONE LE AREE PIÙ DELICATE DELLA ROSSA

Per recuperarlo provate tre diverse posizioni degli scarichi, due ispirate alla RB8

Il campione spaventa già Hamilton

Sorpasso Al 44˚ giro si è trovato in scia alla McLaren di Lewis Hamilton, che effettuava pure lui il «long run», e l’ha superata in tre tornate. Nel finale ha abbassato i tempi fino a un ottimo 1’24"036, mentre al muretto arrivava anche il progettista Adrian Newey. Non c’è dubbio che la Red Bull sia ancora la vettura da battere. E ci sono le frasi dei rivali Alonso e Hamilton a rafforzare il concetto. «La Red Bull sembra in assoluto competitiva, è sempre davanti», dice lo spagnolo. «Vettel è molto competitivo e la Red Bull ha un’ottima guidabilità, migliore della nostra. Me ne sono accorto quando lo seguivo», è costretto ad ammettere Hamilton parlando del sorpasso del tedesco.

Rivali Intanto la Red Bull vola.

Abbiamo provato tante cose: i punti deboli e quelli forti sono gli stessi di Jerez

LA GIORNATA IN PISTA

anche lo schema delle sospensioni entrambe pull rod. Non dovrebbero esserci grossi problemi a ritrovare le giuste regolazioni anche se a Jerez si è dovuto perdere un po’ di tempo per sistemare il servosterzo.

Metodo È così nuova la F2012 che già nei prossimi test (1-4 marzo) e poi a Melbourne potrebbero arrivare novità sulla scia di quanto fatto lo scorso anno dalla McLaren. La scuderia inglese era riuscita a stravolgere radicalmente l’aerodinamica della MP4-26 durante l’ avvicinamento alla prima gara. E Hamilton partì in prima fila! © RIPRODUZIONE RISERVATA

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«HULKE» PRIMO

Questi i tempi della seconda giornata di collaudi a Montmelò (4.465 m) 1. Hülkenberg Ger-Force India 1’22"608 (112 g.) 2. Pérez Mes-Sauber 1’22"648 (85) 3. Vettel Ger-Red Bull 1’22"891 (104) 4. Alonso Spa-Ferrari 1’23"180 (87) 5. Ricciardo Aus-Toro Rosso 1’23"639 (49) 6. Hamilton GB-McLaren 1’23"806 (121) 7. Rosberg Ger-Mercedes 1’24"555 (82) 8. Bottas Fin-Williams 1’25"738 (117) 9. Petrov Rus-Caterham 1’26"605 (69) 10. Pic Fra-Marussia 1’27"343 (109) Record Barrichello (Bra-BrawnGP) 1’18"926 (2009)

che una sessione di qualifica, accorciata per un piccolo inconveniente al cambio. Ottenendo comunque il miglior tempo di 1’22"891 con gomme morbide, che alla fine risulterà il terzo assoluto dietro alla sempre più sorprendente Force India del tedesco Nico Hulkenberg (1’22"608) e alla Sauber del messicano Sergio Perez (1’22"648), entrambi però con gomme «super soft». Per capirci, con le stesse mescole, la Ferrari di Alonso in chiusura di giornata si è fermata a 1’23"180, dopo aver ottenuto 1’23"640 al mattino con le morbide. Più in ritardo la Mercedes, su cui è salito Nico Rosberg. Mentre Hamilton ha fatto gli straordinari: 121 giri, cioè 563 km. «In un giorno ho fatto più chilometri di tutto lo scorso inverno — commenta Hamilton —. Per noi è un grande passo avanti. E l’aderenza della macchina mi ha sorpreso. Nei prossimi test a Barcellona aspettiamo tanti particolari nuovi». ©RIPRODUZIONE RISERVATA

Taccuino IL PADRE FU IRIDATO RALLY 1984

Blomqvist junior pilota McLaren La McLaren ha ingaggiato Tom Blomqvist, figlio di Stig, campione del mondo rally 1984: a 18 anni, il pilo ta di nazionalità inglese era diventato nel 2010 il pilota più giovane ad aver conquistato il titolo inglese di F. Renault. L’anno scorso ha corso il campionato di F.3.

TEST MOTOGP A JEREZ

De Puniet (Crt) vicino alla Ducati Chiusi a Jerez i test Ducati e Crt. Interessante il responso del cronometro, con le nuove moto che pro grediscono e si avvicinano alle vere MotoGP. Non ci sono riferimenti ufficiali, ma Barbera, salito sulla De smosedici del test team (è anche caduto) ha fatto 1’40" (record delle 800 1’39"7), ma De Puniet con la Art è arrivato a 1’40"3. I tempi: Barbera (Ducati) 1’40"; De Puniet (Art) 1’40"3; A. Espargarò (Art) 1’41"1; Pasini (Art) 1’41"3; Petrucci (Ioda) 1’41"6; Ellison (Art) 1’42"5. REED K.O. Stagione finita per Chad Reed: l’asso au straliano di Supercross Usa, caduto nell’ultimo round a Dallas, si è fratturato tibia e perone, due costole e la vertebra T6. Reed dovrà essere operato.


GIOVEDÌ 23 FEBBRAIO 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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FORMULA 1 L’INTERVISTA DAL NOSTRO INVIATO

VETTEL

PAOLO IANIERI MONTMELO’ (Spagna)

Nonostante due Mondiali vinti c’è sempre chi, a parole, prova a sminuire le imprese di Sebastian Vettel. Tra costoro non c’è Stirling Moss. «Vettel è un Fangio moderno», è la consacrazione del cavaliere della Regina, oggi 82enne, gran rivale di Fangio alle cui spalle conquistò tre dei quattro secondi posti iridati. Da qui inizia la chiacchierata con Sebastian, quando sul Montmelò sono calate le ombre della sera. «Quelle di Moss sono parole speciali, sono onorato — comincia, gli occhi scintillanti —. Lui è da un po’ nell’ambiente, gli ho parlato qualche volta, ne ha viste tante, è uno dei primi eroi della F.1».

«Red Bull super ma vinco perché sono un pignolo»

Quindi è d’accordo con Moss?

«Oh, non conosco Fangio, non so... Ma è stato un gran complimento».

Ha visto Barça-Valencia con la fidanzata Hanna

«Curo i dettagli così se perdo non è colpa mia Guidare la Ferrari resta un grande sogno»

Che cosa sa di Fangio?

«Non sono uno specialista, anche se mi piace molto la storia della F.1. Ma ho sentito e ascoltato storie su di lui. Moss è uno che lo ha conosciuto bene e quello che ha visto e racconta è incredibile».

Allo stadio

Appassionato di calcio, Sebastian Vettel ne ha approfittato per assistere a Barcellona Valencia insieme alla fidanzata Hanna Sprater AFP

S Sebastian Vettel, 24 anni, è il più giovane iridato della storia: vinse a 23 anni e 134 giorni GETTY

mo introdotto soluzioni molto intelligenti ed è normale che dopo un po’ gli altri le capiscano e imparino a copiarle. Le regole cambiamo, ed è un bene, ma sarà un peccato se in futuro questo porterà ad avere sempre meno creatività».

REUTERS

C’è un pilota al quale lei si è ispirato?

Lei lavora con Adrian Newey. Avete mai parlato di Senna?

«Da bambino Michael (Schumacher; n.d.r.) era l’eroe in Germania. Noi ragazzini in kart guardavamo a lui. Una volta eravamo in 120 tra gli 8 e i 12 anni a qualificarci per una gara in cui Michael sventolava la bandiera a scacchi. Premiava i primi sette, finii 7˚, ero felice...».

«È un argomento sensibile, le poche volte che è successo ho sentito che Adrian sul tema non si trova a suo agio». Ha visto il film su Ayrton?

«Sì, e mi ha ispirato. Forse non mostra tutta la verità, ma è stato interessante vedere il dietro le quinte, i briefing dei piloti e il resto. Senza parlare male di quei tempi, per certi versi è molto più professionale oggi e di conseguenza, forse, ora c’è meno spazio per la passione. Abbiamo tutti carattere, ma c’è meno spazio, o tempo, per mostrarlo. Sarebbe innaturale oggi andare con altri piloti a bere una birra. Immaginatevi le storie se un sabato sera uscissimo assieme... Non c’è spazio per questo, ma ti permette di correre a un altro livello».

Com’è stato il secondo inverno da campione? Ha staccato la spina?

«La stagione è finita a metà novembre, c’erano cose da fare qui e là, visite a Milton Keynes, party di Natale... Ma da Natale fino alla prima parte di gennaio mi sono preso il tempo che serviva per ricaricare le batterie. Un paio di settimane per resettare sono cruciali. L’esperienza dell’anno prima è servita. Ovviamente il 2010 era finito con un rush finale e le settimane seguenti erano state difficili e stancanti. Ma sono stato attento a programmare meglio».

La cosa impressionante che la riguarda è che lei è stato capace di tutto questo senza un manager, gestendosi da solo.

«Non è facile, non esiste un libro con le istruzioni che ti dice che cosa fare e che cosa no. Impari facendo, cercando di proteggerti e scegliendo le cose più importanti. Per me è andare forte con la macchina ed essere felice in quello che faccio».

Aver vinto subito un altro titolo le ha tolto pressione?

«C’è sempre pressione. Quella esterna non la puoi cambiare, le aspettative... Ma non sarebbe naturale iniziare la stagione pensando di fare peggio. Voglio difendere il titolo». Che differenza c’è tra i due titoli?

«Il 2011 è stato diverso da Abu Dhabi 2010 dove, non dico sia stata una sorpresa, ma una volta successo mi chiedevo: "e adesso?". Faticavo ad afferrare che cosa era successo. Dopo Suzuka ci sono state altre gare, mi sono divertito, avevo una pressione diversa. Il grande bonus del primo titolo è aver raggiunto qualcosa che avevo sognato tutta la vita. Ora so che nessuno me lo porterà più via e la cosa mi calma molto». La fame e l’intensità sono le stesse?

« « «

Il trofeo 2011 è in sala da pranzo con quello 2010: pare porti bene! Con Newey parlo poco di Senna, quando capita si trova a disagio La RB8 avrà un nome di donna: è sexy anche con il naso così

«Solo perché sai come si vince, non vuol dire che ti devi dimenticare dei piccoli passi per riuscirci. Ad esempio ho appena finito la riunione con i tecnici e mi sentirei male se avessi lasciato prima il circuito pensando che tanto è un test. Io devo e voglio sempre dare tutto, se poi qualcosa va male, so che non è colpa mia». Lo scorso anno è stato quasi immune da errori. Dove deve progredire?

«Il 2011 è stato un anno che non capita spesso. Le statistiche non sono la cosa più importante, non corriamo per quelle, ma il 2011 è stato quasi senza errori. L’anno scorso la mac-

china non era superiore come nel 2010, ma la squadra era più forte». La accusano di vincere perché ha la macchina migliore.

«Vincere non è mai facile. Per farlo devi avere la macchina che te lo consenta, ma tu devi comunque essere là quando serve. Non è diverso da altri sport. C’è sempre bisogno che tutti funzioni nel modo giusto: io senza squadra e macchina giuste non posso lottare per il podio». Le nuove regole sono state fatte per arginare lo strapotere della sua Red Bull?

«Negli ultimi 2-3 anni abbia-

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Si sente il favorito per questa stagione?

I NUMERI

«In genere chi vince, poi parte come favorito».

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Dove ha messo il trofeo del 2011?

I Mondiali Seb ha vinto gli ultimi due titoli iridati, nel 2010 e 2011, sempre con la Red Bull

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Le vittorie Vettel ha conquistato 21 GP; più della metà (11) li ha vinti nel 2011. È 12˚ nella classifica all time

«In sala da pranzo, con l’altro. Se ha portato bene una volta...». Si vede per il resto della carriera in Red Bull?

«Non lo so. Ma per ora non potrei pensare a un posto migliore di questo. Sono a mio agio, felice, abbiamo una grande atmosfera e vedo tanta fame di migliorarci e vincere. Ma di sicuro un giorno sarebbe un sogno guidare per una squadra come la Ferrari». Ha finalmente scelto un nome per la macchina?

«Non ancora, ma la lista è ridotta. Ovviamente sarà ancora un nome da donna: una macchina è bella, eccitante, sexy. Anche col naso così». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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LO VUOLE BIERHOFF

Sebastian Vettel è stato invitato a fare da motivatore ai calciatori della Germania in vista dell’Europeo 2012. Lo ha annunciato ieri Oliver Bierhoff (sopra nella foto Epa) che è il manager della nazionale, in occasione della presentazione della rosa per l’amichevole contro la Francia di mercoledì 29

S DNA VINCENTE «Forse Vettel potrà contagiare la squadra con i suoi geni vincenti» si è augurato l’ex centravanti di Milan e Udinese

S PRECEDENTE Per la Germania, il connubio con i piloti tedeschi di F.1 è ormai una tradizione: nel 2006 fu Schumi a visitare il ritiro prima del Mondiale m.d.i.


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MONDOMOTORI AUTO MOTORE RISPARMIOSO 20 KM CON UN LITRO

Focus Ecoboost: il tre cilindri fa l’anti-diesel

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IL NOSTRO GIUDIZIO

SÌ Risparmio I dati sui consumi della Focus fanno riflettere: chi è in cerca di una media ha ancora convenienza a scegliere il diesel? Prestazioni Pronta nella risposta in partenza e sorpasso

La Ford Focus testata a Barcellona: la 125 Cv raggiunge i 193 km/h DAL NOSTRO INVIATO

VITO SCHEMBARI BARCELLONA

NO Ecco il Ford Ecoboost 1.0 a nudo

FOCUS ECOBOOST 1.0 LA SCHEDA TECNICA Motore 3 cilindri di 999 cmc a benzina Cambio manuale 5 (6) rapporti Potenza 100-125 Cv Consumi ciclo combinato 4,8 e 5 l/100 km Emissioni CO2 109 e 114 g/km Lunghezza 4.358 mm Larghezza 2.010 mm Altezza 1.484 mm Prezzi da 18.250 euro

Prezzi Convenienti se paragonati ad altre medie (specie tedesche), ma esistono alternative più economiche Frizione Ci è parsa poco modulabile

la temperatura dei gas ed estendere il range di giri in cui il motore lavora alla migliore combinazione aria-benzina. Su strada Abbiamo provato la

125 Cv viaggiando da Barcellona a Can Bonastre, ai piedi della Sierra de Montserrat. La Focus si è mostrata a suo agio in corsia di sorpasso e nelle partenze da fermo grazie al turbocompressore, ma anche nella guida tranquilla in 6ª marcia in tangenziale. E a chi ci aveva avvisato che difficilmente avremmo trovato un tre cilindri silenzioso, possiamo ribattere che al massimo si avverte un ronzio quando si tirano le marce. I prezzi: 19.000 euro per la 125 Cv (18.250 per la 100 Cv). © RIPRODUZIONE RISERVATA

Compatte Citigo, pratica per guidare comodi in città A 3 e 5 porte economica e sicura: frena da sola. A maggio da 9.000 e

FORD

La necessità di avere motori sempre più risparmiosi ed ecologici spinge la Case verso un bivio tecnologico. Così, mentre Fiat ha intrapreso con il Twin-Air la via del bicilindrico, Ford, Hyundai, Kia, Toyota e Volkswagen ricominciano da tre (cilindri) per le city car e le medie. In quest’ottica, Ford ha presentato la Focus equipaggiata dal motore Ecoboost 1.0. Prodotta a Saarlouis (Germania) nelle versioni da 100 e 125 Cv, la nuova Focus promette consumi bassissimi: 4.8 l/100km e 109 g/km di CO2 di emissioni per la 100 Cv e 5.0 l/100 km con 114 g/km di CO2 per la 125 Cv. Dati che fanno sbilanciare il presidente di Ford Italia Gaetano Thorel: «Garantiremo nel segmento C un’alternativa al diesel. E a fine anno monteranno questo motore anche la C-Max, la Fiesta e la B-Max». Il motore EcoBoost 1.0 ha il turbocompressore e iniezione diretta. Il monoblocco è così compatto che le dimensioni del basamento sono inferiori a quelle di un foglio A4. La coppia, erogata con stabilità a 170 Nm tra i 1.400 e i 4.000 giri, è paragonabile a quella di un moderno diesel. Il nuovo 1.0 EcoBoost presenta una serie di soluzioni innovative: 1) un albero motore offset ad attriti ridotti; 2) raffreddamento a due vie del motore, che permette ai cilindri di entrare in temperatura prima della testata consentendo di risparmiare durante il warm up; 3) collettore di scarico integrato nella testata per abbassare

Silenziosità Il tre cilindri è ben insonorizzato e non disturba affatto. Tirando le marce al massimo si sente un ronzio

DAL NOSTRO INVIATO

FINO AL 29 FEBBRAIO

MARIO VICENTINI LISBONA

È comoda anche per 4 persone, consuma poco, frena da sola e ci sta tutto in soli 3 metri e mezzo. È la nuova Citigo, la prima auto da città della Skoda che alle peculiarità già ottime delle sorelle — la up! Volkswagen e la Mii Seat — aggiunge la razionalità tipica del marchio e lo abbina a prezzi interessanti perché partiranno da 9.000 e per la 3 porte base con il motore 3 cilindri 1.000

La Fiat Bravo a benzina e Gpl con uno sconto di 3mila euro (co.ca.) È in vendita la nuova Fiat Bravo 1400 cmc 16v da 90 Cv EasyPower anche nella versione MyLife, uno degli allestimenti più apprezzati dalla clientela, che si segnala per elementi di stile unici e una dotazione esclusiva di infotainment. Bravo EasyPower MyLife punta a contrastare il rialzo del costo della benzina con il motore benzina e Gpl. Il prezzo è 20.680 euro, ma scontato fino al 29 febbraio a 17.000 euro.

da 60 Cv. Ma ci saranno, da subito, anche la 5 porte e un motore più potente da 75 Cv. Da novembre arriverà anche la versione a metano da 68 Cv, l’elettrica dal 2013. Pratica La Skoda, che costruisce questa piccolina per tutto il gruppo Volkswagen a Bratislava in Repubblica Ceca, punta molto su questa cittadina che ha caratterizzato con l’obiettivo di proporre un’auto pratica, perfetta in città. Sfiziosa la citazione Porsche nei sedili anteriori, con i poggiatesta integrati nello schienale. I clienti, che potranno provarla da maggio, noteranno subito i pratici vani e cassetti portaoggetti, i porta bevande e il supporto per dispositivi multimediali, le reti di contenimento, sui fianchi degli schienali dei sedili anteriori e nel bagagliaio. Piacerà alle signore il gancio portaborse integrato nel meccanismo di apertura del cassetto e l’originale portafoto posizionato sulla plancia. La capacità di carico va da 251 litri ai 959. In Italia arriveranno 3 allestimenti: active, ambition ed elegance. Vasta la scelta dei colori: 3 vernici standard e 5 metallizzate con effetto perla.

MOTO

Honda Crosstourer comfort fuoristrada HONDA CROSSTOURER LA SCHEDA TECNICA Motore 4 cilindri a V di 1.237 cmc Raffreddamento a liquido Potenza 129 Cv Cambio 6 marce (elettronico optional) Frizione sistema Dual Clutch Freni a 3 dischi (2 ant) con C-Abs Serbatoio 21,5 l Peso 275 kg in ordine di marcia Prezzo da 14.200 e (1.000 e il cambio aut.)

PAOLO LORENZI

L’enduro cambia volto e con la Honda Crosstourer meno specialistico e tecnologico. Andando ad abbracciare due mondi, fuoristrada e asfalto. Del primo prende la posizione di guida eretta e le sospensioni a lunga escursione. Dal secondo prende il telaio perimetrale in alluminio e il motore V4 di 1.237 cmc, derivato dalla sportiva Vfr. Nel mix la Honda ha aggiunto il cambio automatico, un’autentica novità nel settore.

motore su di giri e migliorare la risposta. I comandi al manubrio (troppe possibilità), possono essere integrati da un pedale del cambio elettronico (optional). Col cambio manuale si risparmiano 10 kg e 1.000 e. L’Abs è di serie con frenata combinata, la trasmissione a cardano, il traction control disinseribile.

Il risultato è una moto confortevole, intuitiva e appagante grazie a un bel motore, anche se il fuoristrada resta un miraggio. Grinta Il punto di forza è il pro-

prio il V4, un insieme di potenza e fluidità. Ha subìto una cura profonda per rimpicciolirlo, con soluzioni prese dalle corse, come la distribuzione Unicam, le bancate simmetriche e l’angolo dei cilindri ridotto a 76˚. Cala la potenza (-2 Cv: 129) ma l’erogazione è pronta ai bassi regimi, con progressione fluida e robusta. Qualità che vengono fuori sia col cambio manuale, sia automatico. La trasmissione Dual Clutch di seconda generazione è una pacchia: le cambiate sono rapidissime (70 millisecondi) e precise. Alla modalità Drive, più confortevole, si può alternare la Sport per tenere il

Precisa La Crosstourer predilige i percorsi misto-veloci dove si guida rapidi. Meno reattiva sul tortuoso e nelle staccate decise tende a scomporsi. Ma è equilibrata e si sentono poco i 275 kg col pieno. La sella è molta comoda e la protezione discreta (il parabrezza maggiorato è un utile optional). È già dai concessionari a 14.200 e col cambio manuale.

Tanti spigoli sulla Honda multiuso

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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IL NOSTRO GIUDIZIO

SÌ NO Motore Decisamente potente e ben dotato come coppia

Agilità Non troppo reattiva nelle curve ravvicinate

Cambio L’automatico è molto funzionale con la doppia frizione

Posizione Troppa distanza tra busto e manubrio

Assetto Ci è parso adatto al turismo

Vibrazioni Si sentono un po’ troppo al manubrio


LA GAZZETTA DELLO SPORT

GIOVEDÌ 23 FEBBRAIO 2012

BERLINA COREANA A PREZZI SUPER COMPETITIVI

La nuova i30 SÌ nemica numero 1 dell’icona Golf

IL NOSTRO GIUDIZIO

SKODA CITIGO LA SCHEDA TECNICA Motore 3 cilindri di 999 cmc a benzina Cambio manuale a 5 rapporti Potenza 60 e 75 Cv Consumi ciclo combinato 4,5 e 4,7 l/100 km Emissioni CO2 105 e 108 g/km Lunghezza 3.563 mm Larghezza 1.641 (5p.) 1.645 (3p.) Altezza 1.478 mm Prezzo da 9.000 e (3 porte 60 Cv)

Sicura La Citigo è tra le auto

più sicure perché ha conquistato il massimo punteggio, le 5 stelle, nei severi test Euro Ncap. Incredibile per una piccola, anche sino a pochi anni fa. Per riuscirci, oltre ad una struttura rigida e robusta, nonostante i soli 929 kg a vuoto, debuttano su una Skoda gli airbag laterali per la testa e il torace. E per la sicurezza attiva, oltre all’abs e all’esp, il dispositivo antisbandamento, c’è, a richiesta ma costa soltanto 415 e, l’innovazione del dispositivo d’assistenza «City Safe Drive». È la frenata d’emergenza automatica che elimina il rischio di tamponamenti nel traffico o ne riduce le conseguenze perché, a velocità tra 5 e 30 orari, quando il sensore laser individua rischi di collisione

blocca praticamene sul posto la Citigo automaticamente. Su strada Aggiustato il volante (si regola solo in altezza) si scopre una guida leggera e precisa, anche nelle curve veloci e sulle sconnessioni o i tagli dei ponti. Le sospensioni sono oneste anche se dietro — dove c’è posto anche per gomiti e spalle dei più alti e — si è seduti sulle ruote, e si sentono gli ondeggiamenti dell’asfalto. Oltre i 2.000 giri si nota il rumore sordo tipico del 3 cilindri ma ci si abitua. Anche se l’autostrada non è il terreno che preferisce, Citigo non sfigura nei trasferimenti veloci: con il lungo rapporto della 5a marcia si viaggia a 130 orari a 3.100 giri, entro limiti di rumorosità accettabili. Ottimo il cambio manuale: leggero e preciso negli innesti. Entro l’inverno arriverà anche l’automatico che aiuterà a consumare poco. Adesso c’è l’indicatore che nel cruscotto mostra con precisione quando cambiare la marcia per ottenere consumi bassi compresi, per il costruttore, tra i 4,5 l/100 km nel ciclo medio per il 60 Cv e i 4,7 per i 75. Ottimi i freni, eccellente la frenata d’emergenza. Infine le emissioni di CO2 sono di 105 e 108 g/km. © RIPRODUZIONE RISERVATA

a Milano Mercedes SL regina fashion Milano ha svelato in anteprima europea la nuova Mercedes SL, regina a quattro ruote nella settimana della moda. La supersportiva di Stoccarda celebra quest’anno i sessant’anni con numeri da capogiro: nel mondo ne sono state vendute 664mila; in Italia, dal 2001, 5.929. La nuova SL è dimagrita di 140 kg e consuma il 29% in meno.

Alzacristalli Dal posto di guida non si comanda quello del passeggero. E nella versione base il comando è manuale Prestazioni Per sfruttare la potenza i motori vanno tirati oltre i 4.000 giri. Rumore e consumi ne risentono

IL NOSTRO GIUDIZIO

SÌ Stile Piacevole e al tempo stesso elegante. Può competere con le europee Dotazioni Complete sin dal livello base Garanzia Cinque anni e un chilometraggio illimitato sono una copertura importante

NO Prezzi Interessanti, ma non aggressivi. Dai coreani ci si poteva aspettare di più

NO

SKODA

In alto, il dettaglio del posteriore riconoscibile per i gruppi ottici a forma di C Sotto il nuovo logo Skoda che debutta sulla Citigo, la freccia alata con inserti cromati e senza la marca: ora non è più nella calandra ma spicca sul cofano come elemento di stile

Sicurezza Sono poche le compatte con 5 stelle Euro Ncap, il massimo della sicurezza possibile oggi. Un vantaggio enorme sulla concorrenza Solidità Siamo su una piccola, ma nell’abitacolo la sensazione è che tutto sia destinato a durare Spazio Sedili e sotto tetto scavati, così c’è spazio anche per testa e spalle dei più grandi, in 3,5 m

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La Hyundai i30 e, nelle due foto piccole, la plancia e il tetto apribile CORRADO CANALI

A turno ci hanno provato in tanti a mettere in crisi la Golf. Ma l’inossidabile icona Volkswagen ha sempre respinto al mittente i modelli che puntavano a ridiscuterne una leadership che dura ormai da sei generazioni. La nuova Hyundai i30, in arrivo a marzo, prova adesso a vestire i panni dell’ennesima anti-Golf. I coreani sembrano poter competere ad armi pari con la qualità e l’affidabilità della tedesca, ma in termini numerici difficilmente potranno mettere in crisi la Golf: 100mila vetture l’anno vendute in Europa sono poche rispetto alle quasi 500mila della Golf. Impeccabile Ma perché uno do-

vrebbe comprare la i30? Lo stile è bello ma anche muscoloso, e conferma la dinamicità di un modello che ha perso per strada l’aspetto dimesso delle Hyundai di qualche anno fa. Stupisce per le finiture pregevoli e per i materiali di qualità che all’interno contribuiscono a rendere gradevole l’atmosfera. Da considerare poi il posto guida, che si adatta bene a ogni taglia. Su strada la vettu-

HYUNDAI i30 LA SCHEDA TECNICA Cilindrata 1.582 cmc Potenza 128 Cv Coppia 260 Nm Trasmissione manuale a 6 rapporti Lunghezza 4.300 mm Peso 1.420 kg Capacità bagagliaio da 378 a 1.316 litri Velocità 197 km/h Prezzo 20.300 euro

ra è impeccabile: dà la sensazione di poter affrontare al meglio ogni situazione. Motori Sono sei le motorizzazioni disponibili: tre a benzina di 1400 cmc da 100 Cv, 1600 cmc da 120 Cv e 1600 cmc da 135 Cv. Altrettanti i turbodiesel: due 1400 cmc da 90 e 110 Cv e un 1600 cmc da 128 Cv. Su tutti spicca il risparmioso 1600 diesel, che nonostante una discreta cavalleria garantisce consumi da record: oltre 24 km con un litro di gasolio. Infine i prezzi: da 16.300 a 18.000 euro i benzina e da 18.200 a 20.300 euro i turbodiesel. Tre gli allestimenti: Classic, Comfort e Style. Di serie, fra l’altro, 6 airbag, climatizzatore e radio con Cd e MP3. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Navigatore Perché non offrirlo di serie anche negli allestimenti base? Obiettivi Alla Hyundai Italia restano prudenti, forse troppo

HYUNDAI

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

GIOVEDÌ 23 FEBBRAIO 2012

BASKET EUROLEGA: 5a GIORNATA DELLE TOP 16

Sconfitta indolore

L’ACCUSA DI STUPRO

Caso Moss Il gup si oppone all’archiviazione

Prodezza Lopez Bilbao rallenta la corsa di Siena

(g.n.) Il gup di Firenze Silvia Cipriani ha respinto la richiesta di archiviazione nei confronti di David Moss, presentata a ottobre dal pm Vincenzo Ferrigno al termine dell’indagine sulla presunta violenza sessuale a una hostess tedesca nell’ottobre 2010. L’imputazione coatta è stata disposta in seguito all’opposizione dell’avvocato della ragazza alle conclusioni del titolare dell’azione penale, chiamato ora a formulare un capo di imputazione per chiedere il rinvio a giudizio: l’udienza preliminare potrebbe essere a aprile-maggio. «Continuiamo a sostenere l’estraneità ai fatti — dice Florenzo Storelli, avvocato di Moss —. Sono fiducioso».

La Mps fatica dopo il trionfo in Coppa Italia Ma il primo posto è al sicuro. Bene Rakocevic DAL NOSTRO INVIATO

MASSIMO ORIANI BILBAO (Spagna)

Se Raul Lopez avesse avuto due ginocchia sane, forse Siena oggi sarebbe già ai quarti. Perché il talento del play 24ª scelta al draft 2001 (Utah) l’avrebbe portato, anche a 31 anni, su ben altri palcoscenici, senza nulla togliere a Bilbao. Invece la sfortuna gli ha negato una carriera da superstar, ma qualche soddisfazione se la può ancora togliere. Come quella di ieri sera che ha mandato in delirio i 10.000 della Bilbao Arena, arrivata grazie a un tiro in sospensione da 4 metri sulla sirena che ha costretto i tricolori a rimandare almeno sino a stasera (aspettando Real-Malaga) l’approdo ai playoff e la certezza del 1˚ posto, fondamentale per pescare Olympiacos o Galatasaray (deciderà lo scontro diretto del Pireo) ed evitare il Cska nei quarti Brividi Partita brutta, soprat-

tutto nei primi 20’, chiusi con i toscani avanti di 1 e cifre da rabbrividire: 7/25 da 2 e 1/7 da 3 per i baschi, 4/17 da 2 e 4/12 da 3 per Siena, per un totale di 16/61 dal campo con

12 palle perse (6 a testa). Da una parte era inevitabile che la Mens Sana risentisse delle 3 partite in 4 giorni di Torino (è la 3ª sconfitta negli ultimi 4 anni, tutte in trasferta, dopo la vittoria nelle Final Eight, con un solo successo, 77-74 sul Partizan l’anno scorso in casa), dall’altra invece era forse la ruggine di uno stop di 10 giorni, oltre all’ottima difesa Mps, a far faticare Bilbao. Gli spagnoli, che con questi due punti sono a un passo (essendo in vantaggio negli scontri diretti col Real) dallo storico ingresso da debuttante ai quarti, concedevano spazi sull’arco all’Mps, che però non riusciva a sbloccarsi neppure dai 6.25, con i padroni di casa bravi inoltre a tenere il ritmo basso. Rakocevic Ci voleva così un’ot-

tima ripresa di Rakocevic, non a caso l’unico fresco avendo disputato solo i quarti contro Sassari, per dare ossigeno ai campioni. Ma Bilbao riusciva comunque a restare sempre a contatto. «E’ stata una partita strana, per nulla tecnica, una guerra sottocanestro — spiega Pianigiani —. Lavrinovic non doveva neppure giocare e ci ha dato 10’ visto che pure Michelori era fuori, e a rimbalzo abbiamo sofferto, conceden-

done 17 d’attacco a una squadra che è una delle più forti d’Eurolega in area». Due antisportivi dopo che era già stato chiamato un fallo, lasciano perplesso il tecnico: «Non mi era mai capitato di vederlo. Comunque non ho niente da rimproverare ai miei: c’erano i presupposti per essere travolti, invece non hanno mollato sino alla fine». Lopez Che è stata stucchevole, prima del canestro di Lopez, dato che nessuna delle due squadre voleva lasciare l’ultimo tiro all’altra, scegliendo il fallo sistematico. Gli ultimi 22" duravano una vita, con 12 liberi. L’errore di Rakocevic (58-57 a -13") pareva condannare Siena ma Bilbao buttava via la rimessa e, raddoppiando il serbo, lasciava Thornton solo sottocanestro per il sorpasso a -6". Il tiro decisivo lo racconta Pianigiani: «Volevamo fermare la penetrazione e ci siamo riusciti. Stonerook lo ha tenuto, Lopez è stato bravo, se non ha fatto passi visto che l’arresto è sospetto, a segnare cadendo indietro». Probabilmente solo un granello di sabbia nell’ingranaggio senese. C’è tempo e modo per rimediare. © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’ala di Siena David Moss, 28 anni, contro il centro D’Or Fischer, 30 ANSA

BILBAO SIENA

60 59

(7-8, 21-22; 39-39) GESCRAP BILBAO: Jackson (0/4, 0/2), Vasiliadis 6 (0/2, 1/3), Mumbru 10 (3/8, 0/5), Hervelle (0/2), Fischer 7 (2/6); Banic 16 (7/13), Mavroeidis 1, Lopez 15 (3/6, 1/2), Grimau 2 (1/2), Blums 3 (1/6 da 3). N.e.: Samb, Fisher. All.: Katzikaris. MONTEPASCHI SIENA: McCalebb 12 (4/9), Moss 10 (1/2, 2/3), Thornton 4 (2/4, 0/1), Stonerook 6 (0/1, 2/6), Andersen (0/6, 0/1); Zisis (0/1), Rakocevic 14 (5/8, 0/2), Carraretto 3 (1/1 da 3), Lavrinovic 2 (1/2, 0/1), Ress 5 (1/3 da 3), Aradori 3 (1/2). N.e.: Lechtaler. All.: Pianigiani. ARBITRI: Muhvic (Cro), Lopes (Por), Ryzhyk (Ucr). NOTE - T.l.: Bil 19/25, Sie 13/18. Rimb.: Bil 44 (Fischer 12), Mps 33 (Andersen 7). Ass.: Bil 10 (Mumbru, Fischer, Lopez 2), Mps 8 (Andersen 3). Progr.: 5’ 2-5, 15’ 12-15, 25’ 28-30, 35’ 47-47. F. antisp.: Moss 5’18" (2-8), Andersen 37’13" (49-50 ). Usc. 5 f.: Moss 38’56" (51-53). Spett. 9922.

LEGADUE IL TECNICO DEI CAMPANI FINO A DUE ANNI FA ERA NELLO STAFF DELLA SIENA DEI RECORD

Nessuno vince in casa di Scafati Griccioli: «Poca gente? Ma calda» MARIO CANFORA

Nei primi tre campionati nazionali, sono solo due le squadre imbattute in casa, Reggio Emilia e Scafati, con dieci successi. Domenica si sfidano in terra campana: si tratta del big match di LegaDue, visto che comandano la classifica con Pistoia, anche se i reggiani hanno due gare in meno. È pazzesco, il ruolino di marcia della Givova al Palamangano: nelle ultime tre regular season ha un record di 31 vittorie in 32 incontri (k.o. solo con Veroli la scorsa stagione). «Stiamo facendo un buon lavoro — racconta Giulio Griccioli, 40 anni, al secondo anno di fila sulla panchina gialloblù —, tutti questi successi ti danno sicurezza ma è chiaro che più si va avanti più diventa difficile mantenere l'imbattibilità». Numeri da sballo. Ma con la particolarità che sono stati ottenuti per la maggior parte

senza una grande cornice di pubblico. «Al mio arrivo mi è stato chiesto di provare a riportare al palazzo la gente degli anni passati, la stessa che ha già visto due anni di A — continua Griccioli, premiato lo scorso anno miglior tecnico di LegaDue — pian piano ci stiamo riuscendo, con Reggio Emilia contiamo di fare il tutto esaurito. Devo però dire che la gente che viene da sempre copre il gap, facendo un casino incredibile». Siena Non nasconde le ambizioni, Griccioli, senese doc, undici anni nel settore giovanile della Mens Sana, con scudetti e tanta esperienza accumulata prima di provare a camminare da solo. «Devo tanto a Minucci che mi ha cresciuto e a Longobardi, il mio attuale patron: Scafati mi sta formando, quando si dice che è un posto difficile deve essere visto in senso positivo. Vengono richiesti professionalità, risultati e competenza. E se

sono riuscito a soddisfarli, non può che farmi piacere. Certo, alla promozione ci crediamo. Sono stati persi molti punti in trasferta, ma ne abbiamo appena vinte due di fila. E non dimentichiamoci che ci siamo qualificati per la Final Four di Coppa». Scafati, imbattuta nel ritorno dopo sei gare, ha il leader dei marcatori (la guardia americana Marigney con 22.6 punti a gara, gli stessi del pistoiese Hardy), il miglior rimbalzista (Thomas con 11 che è pure primo nei tiri da 2 col 70,9%) e un ex azzurro di quasi 39 anni che gioca 28 minuti di media segnando 11,2 punti. «Radulovic è un grande — conclude Griccioli — la sua esperienza ci sta aiutando molto. Cosa significa se segna 11 punti di media alla sua età? Che è forte, troppo forte». Non giocherà la supersfida Ghiacci, squalificato, anche lui in doppia cifra nei punti segnati (10,7). © RIPRODUZIONE RISERVATA

P. Marigney, 28, 22.6 di media CIAM

la 5a giornata

Milano dal Pana: o miracolo o fuori Per restare in corsa, Milano dovrebbe vincere stasera a casa del Panathinakos di 22 punti, ribaltando così il passivo dell’andata. Il Cska, con sei uomini in doppia cifra, stravince con l’Olympiacos e si qualifica per i quarti. Spareggio l’ultima giornata al Pireo tra Olympiacos e Galatasaray che difende il +1 dell’andata. GRUPPO E Ieri: Cska Mosca-Olympiacos Pireo 96-64 (Vorontsevich 15; Spanoulis 12); Galatasaray Istanbul-Efes Istanbul 64-56 (Andric 15; Barac 16). Classifica: Cska* 4 vinte-1 persa; Galatasaray 3-2; Olympiacos 2-3; Efes 1-4. GRUPPO F Ieri: Bilbao-Siena 60-59. Oggi: Real Ma-

drid-Malaga. Classifica: Siena 4-1; Bilbao 3-2; Real 2-2; Malaga 0-4. GRUPPO G Oggi: Fenerbahce Istanbul-Kazan; Panathinaikos Atene-Milano (ore 21 Sportitalia 24). Classifica: Panathinaikos, Kazan 3-1; Fenerbahce, Milano 1-3. GRUPPO H Oggi: Maccabi Tel Aviv-Zalgiris Kaunas; Bennet Cantù-Barcellona (ore 20.45 Sportitalia). Classifica: Barcellona 4-0; Maccabi, Cantù 2-2; Zalgiris 0-4. Ai quarti di finale (qualificata con *) le prime due di ogni girone. La prima del gruppo E incontra la seconda del girone F e viceversa; la prima del gruppo G incontra la seconda del gruppo H e viceversa.

Taccuino COMMISSIONE RIFORME

LegaDue contro Fip «Vogliono eliminarci» Oggi secondo incontro della megacommissione (12 persone in rappresentanza di tutte le leghe e associazioni) che dovrà decidere come applicare le decisioni del Con siglio Federale sulla riforma dei cam pionati. Il punto cruciale riguarda la nuova LegaDue: «A Torino, durante la Coppa Italia, ho capito che sta ti rando una brutta aria per noi — dice il presidente della LegaDue, Bonami co — ma dico subito, prima di entra re nella riunione, che la LegaDue si oppone fermamente alla soluzione che la Fip sta cercando di imporci usando il cavallo di Troia del ritorno al dilettantismo. Vogliono sbatterci nel contenitore della Dna dopo che alcuni mesi fa, incontrando Mene ghin e Laguardia a Bari, avevo rice vuto rassicurazioni che la mia Lega, o gruppo Gold come dovrebbe chia marsi, avrebbe mantenuto i propri criteri di eleggibilità dei giocatori e la propria autonomia. Invece la Fip, nelle persone di Ragnolini e Laguar dia, ci ha prospettato un campiona to unico sottostante alla serie A, con 32 squadre, alla pari sotto l’aspetto degli stranieri (un extraco munitario per squadra più un comu nitario) e con incroci di formule in

comprensibili. Respingiamo questa riforma: i miei club sono compatti e decisi a non subire altre prevarica zioni. Voglio vedere come possono imporci di passare dilettanti se non siamo d’accordo».

IN SERIE C

Myers in campo con San Patrignano (g.b.) Carlton Myers torna in campo con la Cimberio, la squadra di San Patrignano (serie C Regiona le) per darle una mano a salvarsi, assieme a suo figlio Joel. Il debutto è previsto per sabato.

NAZIONALI

Pesic ritorna c.t. della Germania Svetislav Pesic torna alla gui da della Nazionale tedesca che ave va portato all’unico, sorprendente, trionfo all’Europeo del 1993. L’ex al lenatore di Roma, attualmente alla Stella Rossa, succede a Dirk Bauer mann. MERCATINO (f.d.s e.p.) In Lega Due, Mitchell Poletti ha consensual mente risolto il contratto con l’Enel Basket e ha firmato con Forlì: Al suo posto, Brindisi ha ingaggiato l’ala pi vot Jakub Wojciechovski, prove niente dalla Benetton Treviso


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ATLETICA MEETING INDOOR

Dentro o fuori Cantù riparte dal Barcellona Che sfida stasera a Desio! Coach Trinchieri: «Situazione molto chiara: dobbiamo vincere» LUCA CHIABOTTI

Arrivano ad uno scontro fondamentale della loro Eurolega stanche e deluse, dopo una finale di coppa persa male. Ma se per il Barcellona, la sconfitta in Coppa del Re al Palau St.Jordi contro il Real Madrid è stata una sorta di psicodramma con conseguenze non solo psicologiche (Chuck Eidson fuori un mese), per la Bennet la quarta finale consecutiva persa contro Siena va letta anche come una conferma dell’eccellenza raggiunta in Italia, con dei margini di crescita notevoli, perché l’inserimento di Doron Perkins già positivo può solo migliorare con la sua condizione fisica. Vero, anche, che la prestazione collettiva contro la Montepaschi è stata al di sotto di tutte le aspettative, anche a livello mentale. Ma la Coppa è storia a sé: la Bennet ha giocato tre partite in meno di 72 ore, la finale a 17 ore scarse dalla sirena della semifinale. Il cattivo impatto con la Mps nasce anche da lì. Scenari La sfida col Barcellona

è senza domani solo per Cantù: una sconfitta, visto lo scontro diretto negativo col Maccabi, metterebbe la Bennet fuori gioco, a meno di un improbabile k.o. degli israeliani in casa con lo Zalgiris. Un successo aprirebbe scenari inimmaginabili a inizio stagione. Comunque vada stasera, in Eurolega Cantù ha battuto Maccabi, Vitoria, Olympiacos, vinto a Bilbao, perso di misura a Barcel-

L’ex Gianluca Basile, 37 anni, 13 punti all’andata contro il Barcellona CIAMILLO

lona e col Fenerbahce a Istanbul. Pochi debutti in Eurolega sono stati altrettanto positivi. «La nostra situazione è molto chiara — dice Trinchieri — per continuare il nostro sogno playoff dobbiamo vincere. Se guardassimo al roster del Barcellona dovremmo presupporre di non avere nessuna possibilità di farcela. Per questo per competere avremo bisogno di qualcosa di differente dagli aspetti tecnici: cuore, determinazione, passione ed entusiasmo. Ma allo stesso tempo pazienza in attacco per trovare buoni tiri e evitare i loro contropiede nati dalla miglior difesa d’Europa». Micov si è allenato poco, ma ci sarà. Ciclo Il Barcellona sta peggio:

ha fatto rialzare la testa al Real, che ha vinto la coppa dopo

19 anni, e si trova al centro di polemiche inattese: «Parlare della fine di un ciclo è fuori luogo — risponde coach Pascual — l’assenza di Eidson ci toglie equilibrio e le facce non erano le più allegre del mondo alla partenza per l’Italiama sarei più preoccupato se la squadra avesse reagito come se non fosse successo niente». Con Navarro, accusato (a sproposito) dall’allenatore del Real, Laso, di non essere un leader, presente ma ancora limitato dalla fascite platare, il Barcellona, che ha tenuto gli avversari a 61 punti di media, vincendo è primo. Oggi Desio, che si è meritata la candidatura a campo della Bennet per i playoff, vivrà un’altra serata da ricordare. La coppa Italia è un peso sul cuore da togliere in fretta. © RIPRODUZIONE RISERVATA

NBA INDIANA BATTE NEW ORLEANS, BELINELLI 15 PUNTI

Hibbert da record: 30 punti Big a riposo, San Antonio k.o. Nella settimana che porta all’All Star Game, Roy Hibbert ha dimostrato ancora una volta di meritarsi il palcoscenico di Orlando, realizzando il proprio record di punti in Nba, 30, con 13 rimbalzi. Indiana, che ha un bilancio di 20 vittorie e 12 sconfitte, ha battuto gli Hornets di Marco Belinelli al supplementare. «Abbiamo lottato come sempre — ha detto il Beli dopo aver segnato 15 punti in 35 minuti — ma abbiamo subito troppo dentro l’area e abbiamo concesso troppi rimbalzi. Loro nel supplementare hanno fatto 15 punti in 5 minuti, direi quindi che è lì che abbiamo perso la partita». Dei 13 rimbalzi, Hibbert ne ha presi 7 in attacco, solo due per Chris Kaman, il centro di New Orleans e della Germania, titolare da cinque partite per l’infortunio di Okafor. A proposito di All Star Game: non ci sarà Joe Johnson di Atlanta (tendinite ginocchio) e sarà sostituito dal play dei Celtics, Rajon Ron-

Roy Hibbert, 25 anni, 2.18 AFP

do. Lakers Il g.m. Mitch Kupchack ha risposto a Kobe Bryant che aveva chiesto chiarezza su un eventuale scambio che coinvolga Pau Gasol. «Ho la responsabilità di sondare tutte le opportunità per migliorare la squadra per questa e le prossime stagioni - ha detto il manager dei Lakers — Da ex giocatore, capisco che i giorni che precedono il termine per gli scambi possano generare nervosismo». La data ultima per gli scambi è il 15 marzo.

Spurs Dopo 11 vittorie di fila, San Antonio è stata battuta a Portland. Sconfitta evidentemente messa in conto, visto che, oltre a Manu Ginobili infortunato, gli Spurs hanno lasciato a riposo Tony Parker e Tim Duncan. Ne hanno prese 40, uno scarto che non subivano da 15 anni. Con un 22-0 di parziale nel primo quarto, i Blazers hanno agevolmente vinto la decima partita delle ultime 11. La miglior striscia aperta ora è di Miami che ha vinto la settima partita consecutiva contro Sacramento con 30 punti e 10 assist di Dwyane Wade. RISULTATI Martedì: Cleveland-Detroit 101-100 (Jamison 32, Irving 25; Knight 24, Monroe 19); Indiana-New Orleans 117-108 dts (Hibbert 30, George 20; Ariza 21, Jack 19); Miami-Sacramento 120-108 (Wade 30, Bosh e Chalmers 20; Thomas 24, Thornton 23); Memphis-Philadelphia 89-76 (M. Gasol 15; Holiday 22, Allen 14); Portland-San Antonio 137-97 (Aldridge 21, Crawford 20; Leonard 24, Green 16).

4 Baby James

LIU XIANG ROBLES Non solo James. Il meeting di Stoccolma propone molti motivi di interesse. Spicca la presenza del polacco Kszczot negli 800 dopo il grande 1’44"57 di Lievin, la seconda sfida in sei giorni sui 60 hs tra il cinese Liu Xiang e il cubano Robles (sabato a Birmingham ha vinto il primo) mentre nei salti femminili attesa per le signore russe, Anna Chicherova nell’alto e Yelena Isinbayeva nell’asta UOMINI 400: James (Gre). 800: Kszczot, Lewandowski (Pol); Borzakovskiy (Rus); Aman (Eti); Lalang (Ken). 1500: Birgen, I. Tanui (Ken); Laalou (Mar); Driouch (Qat); Baala (Fra). 3000: A. Choge, Longosiwa, I. Koech (Ken); Gebremeskel, Kuma (Eti). 60 hs: Liu Xiang (Cina); Robles (Cuba). Lungo: Jegede (Gb); Tsatoumas (Gre); Gaisah (Gha) DONNE 60: Povkh, Ryemyen (Ucr). 400: Hall (Giam). 1500: Bogale (Eti); Uceny, Pierce (Usa); Clitheroe, England (Gb). Alto: Chicherova (Rus); Hellebaut (Bel); Green, Jungmark. Asta: Isinbayeva (Rus); Bleasdale (Gb); Rogowska (Pol); Silva (Cuba). Triplo: Saladukha (Ucr); Savigne (Cuba)

In Europa per stupire Il 19enne prodigio di Grenada, iridato dei 400, stasera in gara a Stoccolma ANDREA BUONGIOVANNI

Il 21 gennaio, a St. George’s, nella capitale, gli hanno intitolato una via: la Kirani James Boulevard. Del resto Grenada — ex colonia britannica nei Caraibi, indipendente dal 1974, con oggi poco più di 100.000 abitanti — uno così non lo ha proprio mai avuto. L’estate scorsa a Daegu, un giorno prima di compiere 19 anni, è diventato campione del mondo dei 400 (il più giovane di sempre), quando il miglior risultato di un atleta del Paese in sede iridata era il doppio sesto posto di Alleyne Francique, nella stessa specialità, a Edmonton 2001 e a Parigi 2003. Nove giorni dopo, a Zurigo, ha stampato il personale a 44"36. James è unico: di simili prodigi, nella storia dell’atletica, se ne sono visti pochi. Nessuno, a 13 e a 14 anni, ha mai corso il giro di pista più velocemente. Poi, a 15, è passato da 46"96 a 45"70. E a 16 è sceso a 45"24. E’ quando aveva quell’età che gli appassionati

Vince tutto dai 14 anni: adesso minaccia la dittatura olimpica statunitense Vola anche al coperto: «Usain Bolt è speciale, io voglio essere Kirani James»

braio a Boston e il 45"19 di sette giorni dopo a Fayetteville. Imbattibile. Oggi, per la prima volta nella carriera, correrà al coperto in Europa. L’occasione è offerta dal 23˚ Xl-Galan alla Globen Arena di Stoccolma, ultimo grande meeting prima dei Mondiali di Istanbul del 9-11 marzo. La pista svedese, dove Kirani trova il bahamense Chris Brown e il beniamino locale Johan Wissman, non è particolarmente rapida, ma il 45"96 del record del meeting è destinato a cadere... Qualcuno, per la precocità, lo ha paragonato a Usain Bolt: «Usain è speciale — sorride lui — io voglio essere Kirani James, da Grenada».

Kirani James, 19 anni, campione del mondo dei 400, nella gara di Fayetteville dell’11 febbraio in cui ha corso in 45"19 REUTERS

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italiani si sono innamorati di lui: ai Mondiali allievi di Bressanone fece doppietta, vincendo 200 e 400. Come mai nessuno. Fenomeno Da allora, ma anche prima, solo successi. Compresi i Mondiali juniores 2010 e, appunto, quelli assoluti 2011, dove ha battuto il campione uscente LaShawn Merritt. Tanto che ora gli Stati Uniti, dopo la tripletta di Pechino 2008, ai Giochi di Londra rischiano di interrompere la più lunga striscia di vittorie olimpiche in pista (sette da Los Angeles 1984). Il ragazzo (1.88 per 77 kg), che da tre anni ha scelto proprio gli States e, tra le tante che si erano offerte, l’Alabama University, non si scompone. «Sto maturando poco alla volta — dice — non sono sorpreso dei risultati che sto ottenendo, la mia vita e il mio modo di allenarmi non cambiano. L’estate passata ho scelto di diventare professionista, ma non sento pressione: penso solo a dare il meglio per il mio Paese. Le indoor? Mi piace correrle, mi divertono». Si vede: l’allievo di Harvey Glance, oro con la 4x100 a Montreal 1976, vola anche in sala. Debutto Lo scorso anno, addirittura, con un 44"80, terza prestazione mondiale all-time. In questa stagione col 45"96 del 4 feb-

ASSOLUTI AD ANCONA NEL WEEKEND

Donato farà solo il lungo La Di Martino resta a casa Nessun italiano oggi a Stoccolma in vista degli Assoluti del weekend ad Ancona, dove Fabrizio Donato farà solo il lungo e Antonietta Di Martino, come da programmi originari, non ci sarà. Intanto a Firenze Giulia Pennella ha corso i 55 hs in 7"75, a 1/100 dalla sua fresca m.p.i. JELIMO C’è anche Pamela Jelimo, olimpionica degli 800 reduce da due stagioni difficili, nel Kenya per i Mondiali indoor di Istanbul. Nella Gran Bretagna (39 atleti), Chambers (60), Farah (3000) e Ennis (eptathlon). Kenya. Uomini. 800: Lalang, Kitum. 1500: S. Kiplagat, Birgen. 3000: Soi, A. Choge. Donne. 800: Jelimo. 3000: Obiri, S. Kibet EUROPA INDOOR (si.g.) A Mosca (1ª giornata Assoluti). Donne. 3000: Vasilieva 8’53"02. 60 hs: Galitskaya 8"04. Asta: Savchenko 4.52. Altra sede. Uomini. Alto: Mudrov 2.30. A Orebro (Sve). Donne. Alto: Jungmark 1.95; Green 1.95. A Vienna. Donne. 60 hs: Schrott 8”02 (r.n.). A Praga. Uomini. Asta: Kudlicka 5.62. Lungo: Novotny 8.02. Donne. Asta: Ptacnikova 4.52. A Brno (R.Ceca). Donne. Alto: Petre (Rom) 1.93. A Pombal (Por). Uomini. Peso: Fortes 20.91 (r.n.). A Sumy (Ucr). Uomini. 10.000 marcia: Dmitrenko 39’49"55. Donne. 800: Lupu 2’01"46. 3000: Shmidt 8’41"01 (r.n.). Alto: Styopina 1.93; Okuneva 1.93. Pentathlon: Dobrynska 4880 (r.n.); Melny chenko 4748. A San Gallo (Svi). Donne. Asta: Buchler 4.52 (r.n.). A Gomel (Bie). Donne. 60 hs: Poplavskaya 7"99. Pentathlon: Maksymova 4616. NOGUCHI La giapponese Mizuki Noguchi, oro olimpico in maratona nel 2004, il mese prossimo, a Nagoya, sarà sui 42 km dopo 4 anni.


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GIOVEDÌ 23 FEBBRAIO 2012

PALLAVOLO CHAMPIONS LEAGUE, QUARTI GARA-1

VARIE la guida

Un palleggio di Natale Monopoli, 36 anni. Il secondo regista della Lube è entrato nel 3˚ set e con Kovar ha cambiato la gara TARANTINI

Vendetta perfetta per Macerata Piega Trento e sogna Copione inverso rispetto alla finale di Coppa Italia Gli ingressi di Kovar e Monopoli rompono gli equilibri MACERATA TRENTO

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(16-25, 19-25, 25-18, 25-22, 15-9) LUBE BANCA MARCHE MACERATA: Podrascanin 13, Travica, Parodi 2, Stankovic 10, Omrcen 19, Savani 19; Exiga (L), Lampariello, Kovar 9, Monopoli 1. N.e. Pajenk, Van Walle. All. Giuliani. TRENTINO PLANETWIN365: Raphael, Juantorena 20, Burgsthaler 5, Stokr 11, Kaziyski 16, Djuric 5; Bari (L), Colaci (L), Della Lunga, Birarelli, Zygadlo, Sokolov 3. All. Stoytchev. ARBITRI: Dudek (Pol) e Evgenious (Cipro).

DAL NOSTRO INVIATO

MARISA POLI MACERATA

Settantadue ore dopo la finale di Coppa Italia che ha lasciato Trento con un trofeo in più e Macerata con un pieno di amarezze, la Lube ha messo in scena la rivincita perfetta. E’ cambiato il trofeo in palio - qui ci si gioca la prima parte dell’accesso alle final four di Champions -, è diverso anche il pallone, uguali invece le modalità: la squadra in vantaggio 2-0 (là i marchigiani, qui i campioni d’Italia, d’Europa e del mondo in carica), cede e cade al tie-break.

NOTE Spettatori 2100, incasso 11.325 euro. Durata set: 21’, 25’, 24’, 28, 16; totale: 114’. Lube Banca Marche: battute sbagliate 30, vincenti 10, muri 12, seconda linea 16, errori 39. Trentino Planetwin 365: battute sbagliate 17, vincenti 7, muri 4, 2ª linea 14, errori 28.

Errori E’ stato subito chiaro

FORMULA Se Trento vince la gara di ritorno, con qualsiasi risultato, l’accesso alle finali di Lodz, verrà conteso da Macerata ai trentini con il golden set. Un parziale ai 15 punti. Ovviamente Lube qualificate alle final four con qualsiasi risultato vincen te.

che le energie messe in campo domenica hanno lasciato tutti in riserva. Le due squadre che al Palalottomatica di Roma si sono spremute per oltre due ore e mezza, ieri hanno colle-

zionato nove errori in battuta nei primi 15 della partita, 19 in totale nel primo set. Da una parte la Lube furiosa, per quasi metà partita più bloccata che caricata dalla rabbia, tanto che due dei protagonisti Travica e Parodi - hanno finito in panchina sostituiti da Monopoli e Kovar. E proprio da qui si è innescata l’impresa che la squadra di Alberto Giuliani sognavano da domenica sera, con Savani (che ha festeggiato ieri i 30 anni) e Omrcen nel ruolo di attori protagonisti del lieto fine. Dall’altra il supergruppo di Trento è partito con un pieno di certezze, se così si può dire della squadra che negli ultimi tre anni ha vinto (quasi) tutto il possibile. Quando il trio Juantorena-Kaziyski-Stokr è a pieni giri dimostra sempre uno strapotere che minerebbe anche le certezze di Superman. Per dire: ore di video insegnano che, dopo

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NUMER0

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tiebreak Quella di ieri sera è stata la quarta partita di questa stagione fra Macerata e Trento, ed è il terzo tiebreak. Due li ha conquistati Macerata, uno, finale di Coppa Italia, è andato a Trento domenica. Il quarto confronto è stato vinto dall’Itas 3-0 (a.a.)

(a.a.) Vince il Kazan di Valerio Vermiglio, perdono l’Azerrail Baku di Sara Anzanello e il Rabita e Baku rischia di non avere squadre locali alla final four che organizzerà in Azerbaigian. Le gare di ritorno sono in programma la prossima settimana. Champions maschile (andata quarti) Novosibirsk (Rus)-Smirne (Tur) 3-0, Lube Macerata-Planetwin365 Trentino 3-2, Kazan (Rus)-Friedrichshafen (Ger) 3-0 (25-17, 25-21, 25-18). Ritorno giovedì 1˚ marzo. Champions femminile (andata quarti) Rabita Baku (Aze)-Fenerbahce Istanbul (Tur) 0-3 (13-25, 24-26, 19-25), Kazan (Rus)-Azerrail Baku (Aze) 3-1 (22-25, 25-23, 25-22, 25-21). Oggi: (20.30 Sportitalia2) Mc Carnaghi Villa Cortese-Foppapedretti Bergamo e Gunes Istanbul (Tur)-Cannes (Fra) Cev Cup femminili (andata quarti) Galatasaray Istanbul (Tur)-Belgrado 3-0, Constanta (Rom)-Krasnodar (Rus) 3-2, Chateau d’Ax Urbino-Mulhouse (Fra) 3-1 (25-18, 25-20, 18-25, 28-26). Oggi 20.30 Yamamay Busto Arsizio-Schweriner (Ger) Cev Cup maschile: (andata semifinali 14 marzo) Acqua Paradiso Monza-Dinamo Mosca (Rus) e Rzeszow (Pol)-Lubiana (Slo)

una aver ricevuto, Juantorena è chiamato a schiacciare dalla seconda linea, ma è talmente veloce che le mani del muro avversario non arrivano mai a intercettarlo (100% su sei attacchi per il cubano nel secondo set, 62% alla fine). Risposta La marcia perfetta di

Trento è durata per i primi due set, continuazione ideale della partita di domenica pomeriggio. La risposta di Macerata, dopo un avvio con ricezione e attacco sotto il minimo sindacale (e 20 errori in due set), ha potuto contare sulle mani di Savani e Kovar (100% in due nel terzo set, da qui in poi la Lube ha viaggiato intorno al 60%), sulla lucidità di Monopoli (che ha potuto contare anche su una ricezione migliore), bravo a rivitalizzare Stankovic-Podrascanin. E Stoytchev (molto sotto alla sua media di proteste) non ha potuto che essere testimone del crollo dei suoi, dopo aver tentato di arginarlo girando tutto il sestetto (in campo anche Birarelli, di ritorno dopo due settimane di stop per polmonite). nelli a Roma aveva provato a proporre una lunga barba per replicare ai baffi monumentali dell’omologo trentino Mosna, con la speranza di ottenere gli stessi risultati. Ne ha ottenuto i benefici ieri, quando si è presentato rasato. Illudersi che Trento si faccia spaventare sarebbe follia, quella di ieri la quarta sconfitta della stagione, tutto compreso. Giovedì la bella.

Pesaro mette sotto Novara

Molducci torna ad Almeria

Alla fine di un match interminabile la Scavolini Pesaro supera un’ Asystel Novara sfortunata, nel recupero della sesta giornata di ritorno e le si avvicina in classifica. Ora un solo punto divide le piemontesi dalle marchigiane. Il momento no del Novara, tuttavia, è innegabile: già priva di Viganò per il resto della stagione, perde pure Marta Bechis. Nel primo set la regista – che non aveva cominciato la partita per scelta tecnica – entra, si infortuna alla caviglia sinistra (la stessa distorta tre mesi fa) e deve uscire. Sono di fronte

due delle squadre più in forma del campionato, Pesaro lo è di più e coglie la terza vittoria di fila. Novara, dove Pedullà è di casa, incappa nella prima sconfitta del 2012. L’equilibrio si spezza nel secondo set, che la Scavolini conquista comodamente grazie al muro (8). Klineman è inarrestabile, ma nel terzo parziale per le pesaresi si spegne la luce e il passaggio è vuoto è sanguinoso. Il quarto è combattutissimo, le colibrì chiudono alla sesta palla match scongiurando il settimo tie-break consecutivo.

PESARO-NOVARA

| 3-1

(25-23, 25-18, 16-25, 34-32) SCAVOLINI PESARO: Brinker 12,

Manzano 9, Ortolani 10, Ferretti 2, Klineman 23, Okuniewska 14; De Gennaro (L), Saccomani, Agostinetto, Cardani. N.e. Ampudia, Musti De Gennaro. All. Pedullà ASYSTEL NOVARA: Velikovic 7, Barun 17, Horvath 15, Folie 12, Camera 2, Barcellini 16; Sansonna (L). Bechis, Frigo 1, Zardo. N.e. nessuna. All. Caprara ARBITRI: Frapiccini e Sampaolo NOTE – Spettatori 1.100, incasso 2.772,12 euro. Durata set: 31’, 23’, 25’, 40’; tot. 119’. Scavolini: battute sbagliate 7, vincenti 2, muri 16, 2a linea 23, errori 28; Asystel: battute sbagliate 12, vincenti 6, muri 12, 2a linea 35, errori 26. Trofeo Gazzetta: 6 Klineman, 5 Brinker, 4 De Gennaro, 3 Barun, 2 Folie, 1 Okuniewska. CLASSIFICA: Busto Arsizio 47; Villa Cortese 39; Urbino 31; Bergamo 27; Novara 26; Pesaro 25; Piacenza 22; Modena, Parma 20; Chieri 6; Pavia 1 . © RIPRODUZIONE RISERVATA

S Savani «Abbiamo ingranato bene dopo due set negativi. Ci ho sempre creduto, del resto contro Trento ci possono essere momenti di difficoltà»

S Monopoli «Una partita incredibile, bellissima, che è girata quando sembrava andare malissimo per noi. E’ andata bene e il merito è di tutta la squadra, non solo il mio»

S Juantorena «E’ successo l’esatto contrario della Coppa Italia. Pensavamo di aver già vinto la partita dopo i primi due set. Adesso la pressione sarà tutta su di noi»

S Kovar «Anche noi pensavamo che fosse finita dopo i primi due set, invece siamo riusciti a cambiare e anche ad entusiasmarci e a divertirci»

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Taccuino (pe.m.) Piero Molducci ha firmato un contratto con l'Al meria. Molducci torna nella squadra che allenò nel 2004 05 quando vinse la Liga. Da quel successo l´Almería non ha più vinto. Adesso è terza dietro Te ruel e Soria.

Monza: Rooney a riposo (c.g.) L'americano Rooney infortunatosi durante la so sta Coppa Italia quasi certamente non sarà della parti ta domenica prossima. Zanini, coach di Monza, inten de risparmiarlo e quindi darà spazio a Nikic e Conte. Intanto si è deciso di giocare la gara di ritorno di Cop pa, con la Dinamo Mosca domenica 11, posticipando a mercoledì 14, la partita di campionato con Macerata.

Semifinali a Osimo (m.g.) Macerata giocherà le semifinali di playoff, se ci dovesse arrivare ad palasport di Osimo. Dopo la dero ga dello scorso anno.

IN CINA (a.a.) L’Evergarde senza Carolina Costagran de chiude la seconda fase con una sconfitta, 0 3 (20 25, 25 27, 18 25) dallo Shanghai

DANNO ERARIALE

HANNO DETTO

Giovedì ritorno Patron Giulia-

SERIE A-1 DONNE NEL RECUPERO DELLA 17ª GIORNATA INFORTUNIO ALLA BECHIS

CAMILLA CATALDO PESARO

d

Sabatino Aracu, 58 anni, presidente della Fihp

Federazioni Corte Conti accusa boxe e rotelle Da spese illegali a rimborsi anomali fino agli ammanchi MAURIZIO GALDI ROMA

«Di modesta incisività ed efficacia si sono rivelati i controlli di gestione effettuati dal Coni in una vicenda di mala gestio riguardante la Federazione Italiana Hockey e Pattinaggio». Relaziona così il Procuratore regionale della Corte dei Conti, Raffaele De Dominicis all’apertura dell’anno giudiziario della sezione Lazio. Sta parlando di uno dei due procedimenti aperti presso la Corte dei Conti e che riguardano due federazioni: il primo è quello della Hockey e pattinaggio a rotelle che parla di «illiceità contabili per l’uso anomalo dei beni federali, per eccesso di spesa di rappresentanza, per spese di trasferta ingiustificate e per l’uso spregiudicato delle carte di credito ufficiali»; l’altra è la federazione pugilistica. Federpattinaggio Il danno erariale stimato dalla Commissione d’inchiesta del Coni è di oltre 380 mila euro frutto di indebiti rimborsi, indebito utilizzo di carte di credito federali, spese di rappresentanza priva di giustificativi. Per questo per la Procura della Corte dei Coni tali condotte vanno «addebitate in primo luogo al Presidente (Sabatino Aracu, ndr) e al Segretario Generale della Federazione (Emilio Gasbarrone, ndr)». Pugilistica Più complessa e arti-

S Burgsthaler «Kovar e Monopoli hanno girato la partita. Alla fine loro prendevano solo gli angoli e le righe. Noi? Stanchezza, non credo in un calo di tensione»

colata la situazione alla Federboxe. La segnalazione in questo caso viene dal Collegio dei revisori della stessa federazione, tra le varie «fattispecie gestionali» esaminate, la Procura regionale ha anche evidenziato furti e ammanchi e sentito per questo il segretario generale e la responsabile amministrativa. «La predetta funzionaria, per sua stessa ammissione, è da reputarsi responsabile di una serie di furti ed ammanchi di cassa, che ha posto in essere profittando delle possibilità di operare sui conti correnti della Federazione accesi presso BNL e Poste Italiane». L’importo è altissimo: un milione e 362mila euro. Per questo e su denuncia della stessa federazione è stato aperto anche un procedimento penale con sequestro conservativo di beni mobili e immobili per un milione di euro. Per entrambi i casi si attende la fissazione delle udienze. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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CICLISMO LA STAGIONE ENTRA NEL VIVO

Gilbert-Hushovd, pavé in casa Compagni di squadra e grandi rivali: prima sfida sabato nel piccolo Fiandre CIRO SCOGNAMIGLIO twitter@cirogazzetta

La stessa città, Montecarlo. La stessa camera, spesso, in ritiro. E gli stessi obiettivi, se si parla del mestiere. Philippe Gilbert e Thor Hushovd sono due campioni. La Bmc ha avuto la forza di metterli insieme e per ora se li gode: a cominciare da sabato, quando entrambi saranno al via dell’Omloop Het Nieuwsblad (ex Het Volk). Il piccolo Fiandre. La prima recita dell’anno sul pavé. Quello vero, da uomini senza paura. Entrambi l’hanno già vinto. Il belga nel 2006 e nel 2008, quando ancora non era diventato il numero uno al mondo delle classiche, un titolo che

All’Het Nieuwsblad anche Pozzato: ieri 5 ore e 170 km Domenica Scarponi debutta in Svizzera gli spetta dopo il formidabile 2011. Il norvegese nel 2009, quando ancora non aveva indossato la maglia arcobaleno (2010). Tra le quattro pareti della stanza in ritiro, si sono «divisi» il Fiandre e la Roubaix. «Il Fiandre voglio vincerlo io», ha detto Gilbert. «Va bene, Philippe, il mio sogno si chiama Parigi-Roubaix», ha ribattuto Thor, che non ha mai vinto una classica-monumento. Sulla Milano-Sanremo, avversari

naturalmente permettendo, l’intesa invece non è stata automatica: «Voglio vincerla io»; «Beh, pure a me non dispiacerebbe...». Panorama All’Het Nieuwsblad, firmato nel 2011 dall’outsider Langeveld (ora alla GreenEdge), non ci sarà Fabian Cancellara (la RadioShack-Nissan non è stata invitata). Mentre sono attesi Tom Boonen (mai vittorioso) e Filippo Pozzato, che nel 2007 visse proprio in questa corsa una giornata di grazia. Il vicentino della Farnese-Selle Italia è reduce dalla frattura della clavicola destra rimediata al Giro del Qatar e dal recupero-lampo che l’ha portato in gruppo già al Laigueglia, 9 giorni dopo l’incidente.

Ieri si è allenato per cinque ore: 170 chilometri e 2.000 metri di dislivello. Pozzato partirà con la squadra domani per il Belgio (domenica c’è anche la Kuurne-Bruxelles-Kuurne): ma è chiaro che non sarà competitivo per la vittoria, anzi sabato potrebbe fermarsi anzitempo a seconda dei rischi del pavé e delle condizioni meteo. Quello che conta è il recupero per Tirreno-Adriatico e Sanremo. Freire bis Intanto in Andalusia

si sta correndo la Ruta del Sol: ieri a Las Gabias successo di Oscar Freire (Katusha), al 2˚ centro 2012, su Schorn e Matthews (4˚ Marcato, 8˚ Bennati). In molti si sono lamentati per la pericolosità dell’arrivo, mentre Valverde è sempre leader. E domenica è in calendario il Gp Lugano (178 km): debutta Michele Scarponi, re del Giro 2011 dopo la squalifica di Contador, e sono attesi Cadel Evans, Ivan Basso e Damiano Cunego. Da sin. Philippe Gilbert, 29 anni, Cadel Evans, 35, Thor Hushovd, 34 DE WAELE

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il retroscena

Potrebbe essere il duello dell’anno. Alle Strade Bianche e poi alla Tirreno-Adriatico, a marzo. Soprattutto, al Tour de France. Non possiamo che augurarcelo. Intanto, da questo mese, Cadel Evans e Vincenzo Nibali possono incontrarsi anche in allenamento. In una zona, la Svizzera Italiana, nella quale gravitano anche tanti altri corridori di primo piano: basti pensare ad Oscar Freire, che da anni ha lasciato Torrelavega, nella sua Cantabria, per Coldrerio. Senza contare tutti gli altri, a partire da Ivan Basso, che vivono in Italia ma non lontani dal confine.

Ora Nibali, che si è finalmente sbloccato, è concentrato sugli impegni agonistici. Ma in questi primi mesi del 2012 definirà anche il suo futuro: l’opzione Astana allo stato resta la più probabile, ma la Liquigas potrebbe rientrare in gioco. Anche perché un Nibali «svizzero» potrebbe alleggerire il peso dello stipendio lordo che il team italiano dovrebbe corrispondergli. Nel frattempo cicloamatori e fotografi possono sbizzarrirsi: trovare Nibali e Evans a pedalare assieme è sempre un bel colpo. ci. sco. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Presentazione 1° assegno di ricerca “Aldo Sassi” per Laureati in scienze motorie

Sabato 25 febbraio 2012 - ore 9,00 - 13,00 Auditorium MAPEI - Viale Jenner, 4 - Milano

Mapei Sport e Ricerca: sto

a

ore 8,30

Registrazione ore 9,00

15 anni di attività del Centro Ricerche Mapei Sport Claudio Pecci Centro Ricerche MAPEI Sport, Castellanza (VA)

Mapei e Ricerca: un binomio inscindibile Giorgio Squinzi Mapei SpA, Milano

Investire in ricerca per offrire un futuro ai giovani Diana Bracco Presidente Fondazione MAI Confindustria

Ricerca e sport, importanti strumenti della comunicazione aziendale Adriana Spazzoli Mapei SpA, Milano

ore 10,00

La ricerca come supporto per l’evoluzione dello sport Impellizzeri Franco Dipartimento Ricerca e Sviluppo, Schulthess Clinic, Centro di Eccellenza FIFA, Zurich, Svizzera CeRiSM, Università degli Studi di Verona

ore 10,30

La ricerca come risorsa per lo sport, allenare su basi scientifiche Luca Guercilena Team RadioShack - Leopard, Lussemburgo

e prospettive future ore 11,00

L’innovazione tecnologica e la sua applicazione nella ricerca e nello sport Andrea Morelli Centro Ricerche MAPEI Sport, Castellanza (VA)

Coffee break ore 11,45

Presentazione 1° assegno di ricerca “ALDO SASSI” Fondazione MAI Claudio Pecci Centro Ricerche MAPEI Sport, Castellanza (VA),

ore 12,00

La BMX nuova disciplina olimpica: il primo progetto di ricerca Ermanno Rampinini Centro Ricerche MAPEI Sport, Castellanza (VA)

ore 12,15

Specialità ciclistiche emergenti e mondializzazione: necessità di una ricerca applicata Mario Zorzoli Unione Ciclistica Internazionale, Aigle, Svizzera

ore 12,30

Nuove frontiere del ciclismo Claudio Gregori RCS La Gazzetta dello Sport, Milano

ore 13,00 -

Brunch

L’iscrizione al convegno è obbligatoria inviando i propri dati all’indirizzo e-mail: segreteria@mapeisport.it

ASSEGNO DI RICERCA “ALDO SASSI” promosso da Mapei Sport in collaborazione con Fondazione MAI Confindustria. Pubblicazione bando 01/02/2012 - Chiusura bando 31/03/2012. Assegnazione ufficiale assegno 15/04/2012. Informazioni utili Possono accedere alla selezione i Laureati in scienze motorie da non più di 18 mesi alla data di pubblicazione del bando presentando domanda sul sito www.fondazionemai.it nell’apposita area dedicata entro il 31 marzo 2012. Per scaricare il bando completo visitare il sito www.fondazionemai.it oppure www.mapeispo Per ulteriori informazioni segreteria@mapeisport.it oppure telefono 0331-575757.

Sport Service MAPEI - Via Don Minzoni, 34 - 21053 Castellanza (VA)

progra m m

Evans abita da tempo a Stabio, nel Canton Ticino, con la moglie Chiara e il piccolo Robel. La novità è Nibali, che all’inizio di febbraio si è trasferito dalla Toscana, la regione che lo accolse quando aveva lasciato la Sicilia. Il re della Vuelta 2010, che fino ad ora ha preferito mantenere uno stretto riserbo sull’argomento, ha preso un appartamento piuttosto grande (e lo ha arredato) a Viganello, fino a qualche anno fa un comune autonomo, che ora fa parte di Lugano. Lo ha seguito la fidanzata Rachele, che è laziale e frequenterà anche l’Università in zona: i due sono molto uniti (Vincenzo le ha dedicato la recente vittoria al Tour of Oman, che ha messo fine a un digiuno di 546 giorni) e hanno in progetto di sposarsi entro la fine del 2012.

2° Convegno Centro Ricerche MAPEI Sport

prog ram m

Nibali vive a Lugano E si incrocia con Evans


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RUGBY SEI NAZIONI

SQUALIFICATO 1 MESE

Mauro Bergamasco stop: Torneo finito Azzurro addio? Mauro Bergamasco, 32 anni FAMA

Stop di quattro settimane e Sei Nazioni finito per Mauro Berga masco, per la gomitata al n. 9 degli Ospreys Rhys Webb venerdì in Cel tic. Il flanker si è scusato del ge sto, definito «intenzionale». Torne rà il 21 marzo, ma la carriera azzur ra (89 caps) rischia di essere fini ta. Intanto stasera Treviso ha gli

uomini contati a Llanelli (Gal) per la sfida agli Scarlets (ore 20.35, dir. RaiSport 2): la Fir non ha dato il via libera a Minto e Van Zyl, fuori dai 24 di Brunel e i permit sono ai club. In panchina quattro prime linee. Treviso: Nitoglia; De Jager, Ianno ne, A. Pratichetti, Williams; De Waal, Picone; Filippucci, Padrò,

Tutto su

BOTES

Vosawai; Bernabò, E. Pavanello; Di Santo, Sbaraglini, Rouyet. Domenica: Aironi Dragons (ore 16.30, Rai Sport 2). Classifica: Leinster 57; Ospreys 47; Munster* 43; Glasgow 41; Cardiff* 39; Ulster 37; Scarlets 35; Treviso 28; Edim burgo 23; Dragons* 21; Connacht 20; Aironi* 14 (*una in meno).

Taccuino DOMENICA CON LA FRANCIA

Scozia, sei cambi Sei novità nella Scozia che domeni ca riceve la Francia: Barclay n. 6 per Strokosch, Morrison primo centro con Sean Lamont secondo e il fratel lo Rory ala, estremo il 19enne Hogg, n. 9 Blair. Programma (3˚ turno) Sabato: Irlanda Italia (ore 14.30 ita liane, diretta Sky Sport 2, diff. La 7 ore 16.20); Inghilterra Galles (ore 17). Domenica: Scozia Francia (ore 16). Classifica: Galles, Inghilterra 4; Francia* 2; Irlanda*, Scozia, Italia 0 (*una in meno).

ECCELLENZA

Brunel azzarda Apertura l’uomo del k.o. inglese Tobias Botes, 27 anni: gioca a Treviso dal 2008 INSIDEFOTO

VALERIA BENEDETTI ROMA

Tobias Botes apertura titolare al posto di Kris Burton e una prima linea tutta targata Benetton con Cittadini, Ghiraldini e Rizzo (che torna a giocare in azzurro dopo quattro anni). Jacques Brunel, sabato, all’Aviva Stadium, affronta l’Irlanda così: titolare il sudafricano che due settimane fa contro l’Inghilterra, entrato al posto di Burton, ha sbagliato due calci piazzati su due. E l’inserimento di un altro giocatore, non esordiente ma quasi, che ancora non aveva trovato spazio nelle formazioni del c.t. francese. Confermato per la terza partita consecutiva Gori, rientra Sgarbi per Canale, Lo Cicero «solo» 23˚ convocato. Le ragioni Brunel è abbastanza

laconico sull’argomento Botes: «Abbiamo già visto Burton giocare due partite — spiega

In Irlanda Tobias avrà il 10 nonostante gli errori dell’Olimpico. Il c.t.: «Devo provare»

A Treviso gioca 9: «Ora alleno i calci tutti i giorni». In prima linea Rizzo, Sgarbi centro dopo l’ufficializzazione della formazione —, ho bisogno di provare anche Botes che è un giocatore differente e nel club, a Treviso, gioca in un altro ruolo (mediano di mischia proprio accanto a Burton, ndr), l’obiettivo è avere una scelta più ampia possibile». Ovviamente cosciente dell’occasione è Tobias, che sottolinea: «Sono molto emozionato: è un grande onore per me essere titolare per la prima volta in Nazionale. Mi impegnerò per giocare una partita migliore dell’ultima. Ho provato tutti i giorni i calci con Philippe (Doussy, l’allenatore per i piazzati, ndr), speriamo tutto vada bene». E intanto, anche

eventualmente a proposito di calci, si profila all’orizzonte il rientro in gruppo di Mirco Bergamasco dopo l’infortunio. Brunel ha ammesso: «Questa settimana era troppo presto, ha giocato solo un match completo, ma già dal prossimo raduno dovrebbe tornare». Made in Treviso Con dieci giocatori su quindici titolari, il Benetton fa la voce grossa. Ma soprattutto è inedita la prima linea. Con Castrogiovanni fuori uso, Brunel ha inserito Cittadini a destra e riaperto le porte dell’azzurro a Rizzo, due caps, l’ultimo quattro anni fa contro il Sudafrica a Città del Capo. E’ la prima linea trevigiana al completo. «Vogliamo vederlo all’opera — spiega Brunel parlando di Rizzo —. Da tre settimane è con noi, ha fatto buoni allenamenti, ha mostrato grande spirito. Era il momento giusto, dovendo cambiare la prima linea. Così approfittiamo dell’affiatamento che hanno

già e che può tornare utile contro l’Irlanda». E per completare il quadro il c.t. ha chiamato Staibano in panchina.

SABATO ALLE 14.30

Emozione È quella del 29enne

RCS

Michele Rizzo, alla terza stagione con Treviso, scuola Petrarca Padova, dove ha giocato per diciotto anni, giovanili comprese. Il pilone, arrivato al rugby grazie al padre che faticava a trovare uno sport adatto alla sua... vivacità, ha anche ringraziato i fan personali che su Facebook hanno costituito un gruppo «Vogliamo Michele Rizzo in Nazionale». «Moltissima emozione, l’orgoglio di essere tornato in Nazionale — spiega — e di esordire nel Sei Nazioni. Giocando in Celtic League credo di essere cresciuto molto in questi anni. Giocare con Leo (Ghiraldini) e Citta (Cittadini) credo sia un punto a nostro favore, poi bisogna dimostrarlo in campo e con l’Irlanda non sarà facile». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Calvisano grande Nel recupero della 10ª di Eccellenza, Prato (Bocchino estremo) travolge San Gregorio e allunga. Calvisano batte il Petrarca con una meta di Marcato. Davanti a Brunel, la Lazio rimonta sul Mogliano. Calvisano-Padova 16-9 (9-3). Marcatori: p.t. 2’ c.p. Pavin (C), 4’ c.p. Hickey (P), 32’ e 36’ c.p. Pavin; s.t. 8’ c.p. Hickey, 15’ m. Marcato tr. Pavin, 21' c.p. Hickey. Punti: Calvisa no 4, Padova 1. Prato-San Gregorio 43-14 (24-6). Marcatori: p.t. 4’ c.p. Waka rua (P), 8’ m. Majstorovic tr. Waka rua, 12’ e 17’ c.p. Pucciariello (S), 20’ m. Petillo tr. Wakarua, 38’ m. Nifo tr. Wakarua; s.t. 6’ c.p. Pucciariello, 8’ m. Wakarua tr. Wakarua, 25’ m. Ko lo’Ofai (P), 37’ m. Valcastelli (S), 40’ m. Nifo tr. Bocchino (P). Punti: Prato 5, S. Gregorio 0. (ri.te.) Lazio-Mogliano 27-27 (7-21). Marcatori: p.t. 6’ m. Cornwall tr. Fa dalti (M), 16’ e 18’ c.p. Fadalti, 28’ m. tecn. Lazio tr. Gargiullo (L), 35’ c.p. Fadalti, 42’ m. Eyre (M); s.t. 5’ e 8’ m. Pellizzari (L), 25’ c.p. Fadalti, 27’ m. Manu tr. Bruni (L), 36’ c.p. Fadalti, 38’ c.p. Bruni. Punti: Lazio 3, Moglia no 2. (g.l.g.) Rovigo–R. Emilia 23–3 (16-3). Marcatori: p.t. 2’ c.p. Bustos (R), 4’ m. Bacchetti (R), 19’ c.p. Bustos, 23’ c.p. Halse (RE), 32’ m. Basson (R); s.t. 38’ m. Van Niekerk tr. Bustos. Punti: Rovigo 4, R. Emilia 0. (r.r.) Crociati Parma-L’Aquila 35-9 (21-3). Marcatori: p.t. 3’ c.p. Gen nari (C), 11’ meta Van Vuren tr. Faroli ni (C), 17’ c.p. Gerber (A), 28’ c.p. Fa rolini, 32’ m. Rubini (C), 40’ c.p. Faroli ni; s.t. 4’ e 17’ c.p. Gerber, 35’ e 40’ m. tecn. Crociati tr. Farolini. Classifica: Prato 42; Calvisano 39; Mogliano 35; Padova 33; Rovigo 31; Lazio 21; R. Emilia 15; L’Aquila 14; Cro ciati 12; San Gregorio 11.

SU SKY SPORT 2

Super 15: via domani Domani (ore 7.35 italiane, dir. Sky Sport 2; diff. 13.45) Blues Crusa ders (N.Zel) apre il Super 15.

SPORT INVERNALI MONDIALI GIOVANILI DI SCI NORDICO E ALPINO

Mattias Runggaldier che oro in combinata (g.v.) Ai Mondiali juniores di sci nordico ad Erzurum (Tur) è arrivato il primo oro. A vincerlo è stata Mattia Runggaldier che, con una strepitosa rimonta nella prova di fondo, ha conquistato il titolo iridato nella combinata nordica. Gardenese di Santa Cristina, 20 anni il 3 maggio, Runggaldier aveva chiuso 29˚ nel salto a 1’28" dal tedesco Christian Arlt. Poi, con una gran rimonta, Mattia si è arrampicato lasciandosi dietro il terzetto tedesco composto da Manuel Faist, Michael Schuller e Christian Arlt. Esce dalla grande scuola delle prove nordiche della Val Gardena, sua so-

rella è Elena, argento mondiale nel salto ad Oslo. Due anni fa Mattia ha rischiato di chiudere la carriera quando, in allenamento, si è fratturato la clavicola, perdendo un’intera stagione. Ritornato nel 2011, è stato 3˚ in Coppa Europa. Il trionfo di Mattia Runggaldier è il quarto per l’Italia dopo i 3 (e un bronzo) di Alessandro Pittin nel 2008-2009. Altri Costa è 15˚, Maierhofer 17˚ Tomio 32˚. Nella 10 km tc di fondo, doppietta russa con Ustiugov e Vokuev, bronzo Skar (Nor), 19˚ Salvadori, 30˚ Brigadoi, 66˚ De Fabiani (febbre) e 77˚ Urbani; nella 5 tc tripletta russa con Zhukova, Soboleva e Serokhvostova (24ª Zanon, 29ª Baudin, 45ª Roncari, 51ª Laurent). © RIPRODUZIONE RISERVATA

Medaglia di Roccaraso donata al Papa «Quanta neve è caduta lì da voi?». «Circa tre metri». «Una meraviglia!». Dialogo appassionato ieri mattina fra il Papa e il vescovo di Sulmona-Valva, monsignor Angelo Spina, al termine dell’udienza generale del mercoledì alla quale ha preso parte una delegazione dei Mondiali di sci alpino juniores di Roccaraso 2012, al via mercoledì 29 febbraio. «Ringraziamo il Pontefice per avere voluto fare gli auguri per l’evento che ci prestiamo a ospitare — dicono Francesco Di Donato e Alessandro Amicone, sindaco di Roccaraso e presidente del Comitato

organizzatore —. Abbiamo voluto donare a Benedetto XVI la medaglia d'oro speciale ad honorem come segno di devozione e di apprezzamento nei confronti del Pontefice. Grazie all’impegno del Comitato organizzatore e della Comunità Montana con i suoi 13 comuni, siamo riusciti a realizzare un sogno: incontrare il Papa e ricevere la benedizione per l’importante appuntamento». Lupo La medaglia è stata realizzata, con la tecnica della filigrana ad opera del maestro Franco Coccopalmeri: è di 6 centimetri di diametro e al centro ha logo dei Mondiali, un lupo stilizzato impreziosito da un diamante taglio brillante. C’era anche il commissario Fisi, Franco Carraro. © RIPRODUZIONE RISERVATA


GIOVEDÌ 23 FEBBRAIO 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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TUTTENOTIZIE & RISULTATI Tuffi COPPA DEL MONDO

Baseball

Ippica GIOCO SULLE CORSE STRANIERE

Cagnotto e Dallapè Gennaio con sciopero debuttano dai 3 metri Scommesse a - 56% (al.f.) Michele Benedetti chiude 12˚ dai 3 metri in Coppa del mondo a Londra. Il successo è andato al formidabile 24enne cinese He Chong, campione olimpico in carica e iridato a Roma 2009 e Shanghai 2011, davanti al connazionale Qin Kai e al canadese Alexander Despatie, argento olimpico ad Atene e Pechino ed ex iridato. Con la qualificazione ai Giochi olimpici già in tasca e dopo aver migliorato il punteggio delle eliminatorie in semifinale (8˚ con 459.10, + 24 rispetto al primo turno), l’allievo di Domenico Rinaldi è scivolato all’ultimo posto della finale chiudendo con 424.05 punti. «In finale mi è mancata un po’ di benzina, ma sono comunque contento del punteggio in semifinale e soprattutto del pass olimpico, penso di essermi comportato bene». Oggi, debutto stagionale dai 3 m in Coppa di Tania Cagnotto, già in possesso del pass olimpico. C’è anche Francesca Dallapè, mentre Francesco Dell'Uomo e Maicol Verzotto sono in cerca di un posto per i Giochi dalla piattaforma 10 metri sincronizzati.

Tania Cagnotto, 26 anni GALBIATI

I RISULTATI

Finale dai 3 metri Benedetti è 12˚ Risultati (3ª giornata). Uomini. Finale, 3 metri: 1. He Chong (Cin) 553.35, 2. Qin Kai (Cin) 524.00, 3. Despatie (Can) 511.95, 4. Warren (Aus) 511.70, 5. Kvasha (Ucr) 500.50, 6. Zakharov (Rus) 493.05, 7. Sakai (Giap) 491.05, 8. Laugher 463.70, 9. Colwill (Usa) 460.95, 10. Ross (Can) 455.85, 11. Terauchi (Giap) 448.50, 12. Benedetti 424.05.

Durante lo sciopero, contro il taglio delle risorse del 40%, iniziato il primo gennaio e finito ai primi di questo mese, l’attività ippica italiana è rimasta ferma, mentre le scommesse sono state effettuate sulle corse straniere. Con un’offerta limitata e spesso poco appetibile, i volumi di gennaio confermano le inquietanti previsioni. Rispetto al gennaio del 2011, comunque negativo rispetto al 2010, sono stati giocati 60.989.965 euro, pari ad una percentuale del -56%, in perfetta sintonia con la disastrosa situazione del settore. Domani dovrebbe esserci un incontro tra le categorie ippiche e il ministro del Mipaaf, Catania per illustrare le prime linee guida della riforma. IERI QUINTÉ 4-2-17-11-14 A Roma: 1 Nereidess (S. Muscolini); 2 Isaac Pb; 3 Lichi; 4 Igor d’Asolo; 5 Lidia; Tot.: 10,94; 3,09, 4,50, 2,80 (118,10). Quinté: e n.v. Quarté: e 11.395,15. Tris: e 1.209,31. OGGI QUINTÉ A PISA (inizio alle 14.30) scelta Novio (3), Desportes (4), Latika (1), Differenza (7), Bella da Morire (2) e Black Beequeen (14). SI CORRE ANCHE Bologna (14.25), Napoli (14.45), Montegiorgio (15.25) e Taranto (15.05).

IL DRIVER FINLANDESE

Kontio 9000 vittorie Due con Varenne

Boxe WORLD SERIES (r.g.) Il confronto dei quarti delle World Series a Parigi è stato rinviato dal 3 al 5 marzo sempre nella capitale francese. Confermato il ritorno al 9 marzo al Palaforum di Assago. Definita la data e la sede delle finali per categoria dove sono impegnati i pugili della Milano Thunder. A Guyang (Cina) il 25 e 26 maggio, il medio Derevyanchenko affronta l'azero Musalov 21 anni, cinque vittorie e una sconfitta nella stagione. Nei massimi Russo trova il bielorusso Zuyev, 28 anni, da oltre un decennio in attività. Argento ad Atene, podi europei, presente al mondiali 2005, 2007, 2009 (3˚) e 2011. Cammarelle lo ha battuto due volte per ko, a Milano nel 2009 e ad Ankara (Tur) nel 2011. Russo lo ha superato nel 2008 ai Giochi di Pechino. INTERIM (r.g.) A Brondby (Dan), Brian Magee (Irl. 36-4-1) ha messo ko 5 lo sfidante locale Rudy Markussen (37-3) per il titolo a interim Wba dei supermedi.

Kontio con Varenne DE NARDIN Il driver finlandese Jorma Kontio, 58 anni, ha raggiunto i 9.000 successi in carriera a Eski lstuna (Svezia) con Victor Mile. Kontio vinse la prima corsa a 13 anni nel 1967 a Uleåborg (Finlan dia) con Ulla Maija. «Ho guidato grandissimi cavalli. I migliori? Va renne e il kallblod Jarvsofaks». Kontio guidò 2 volte Varenne, nel 2002: vittoria a Parigi nella Cou pe du Monde in 1.10.8 (allora mon diale sui 2100 m) e nel Locatelli all’allora record di S. Siro: 1.10.9. Il primatista europeo e mondiale è il tedesco Heinz Wewering con oltre 16.000 successi.

Hockey prato AL TORNEO DI QUALIFICAZIONE OLIMPICA DI NEW DELHI

L’Italdonne batte anche l’Ucraina Domani contro l’India per la finale E

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(g.l.g.) Finalmente, dopo tanti anni, l’Italia può andare orgogliosa di una nazionale di hockey che vince, convince e si batte per alti traguardi. Ieri le azzurre hanno proseguito la loro marcia nel torneo che porta ai Giochi «Hero Fih road to London 2012» battendo anche l’Ucraina che in passato aveva dato tanti dispiaceri alla nazionale azzurra. Il 2-1 finale è stato drammatico nel suo svolgimento, rete in apertura di Alessia Padalino, al momento capocannoniere del torneo con 5 centri, pari ad inizio ripresa della Sadova e gol del successo all’ultimo minuto di Ruggieri e l’Italia sale al secondo posto. Oggi riposo, domani l’India, in una sfida che si annuncia storica, oltre che decisiva: alle azzurre basterà un pareggio per accedere alla finale del torneo, che sabato decreterà quale nazionale andrà all’Olimpia-

STELLE (mat.) L’All Star Game cubano è stato vinto a Matanzas da oriente su Occidente 8-7. Olivera ha battuto Malleta 12-4 nell’home run derby. Presenti molti campioni dal passato, da Linares a Mesa.

Canottaggio FISCHER-IDEM (m.d.i.) Birgit Fischer, che sabato compirà 50 anni, parla con Die Welt del suo sogno di disputare i Giochi di Londra, ma non è ancora qualificata. E a proposito di Josefa Idem, la tedesca dice: «Lei è fortunata, si è già qualificata».

Ghiaccio PLUSHENKO Evgeny Plushenko, reduce dalla conquista del settimo titolo europeo di figura, oggi a Monaco di Baviera (Ger) sarà sottoposto al programmato intervento di pulizia al menisco del ginocchio sinistro. Nel contempo sarò operato anche per un’ernia intervetrebrale.

Hockey ghiaccio SERIE A (m.l.) Così oggi (ore 20.30) in serie A. Master Round (4ª giornata): Pontebba-Val Pusteria; Cortina-Bolzano. Classifica: Bolzano 41; Val Pusteria 39; Cortina 34; Pontebba 32. Relegation Round (7ª giornata: Valpellice-Vipiteno; Val di Fassa-Alleghe (diretta RaiSport 1); Renon-Asiago. Classifica: Alleghe 39; Val di Fassa 34; Asiago 33; Valpellice 32; Renon 31; Vipiteno 24. Martedì (6ª giornata): Asiago-Val di Fassa 2-4; Alleghe-Vipiteno 4-2; Renon-Valpellice 1-2. ADDIO GASSER (m.l.) A 94 anni è morto a Bolzano, Roman Gasser, figura storica e carismatica, pioniere e pietra miliare italiana. Fu giocatore biancorosso e poi capo arbitro tra i più apprezzati. Dal 1972 al 1996 era stato presidente del gruppo arbitri Fisg (che contribuì a costituire) e poi presidente onorario.

Nuoto SETTECOLLI E TRICOLORI (al.f.) Il Settecolli si svolgerà regolarmente a Roma dal 14 al 16 giugno e sarà l'ultima occasione per conseguire i minimi olimpici. Non saranno organizzati invece gli Assoluti estivi in corta mentre i tricolori di categoria (juniores, cadetti e seniores) si svolgeranno a Roma dal 6 all'8 agosto.

Il 2-1 di Giuliana Ruggieri FIH - CC21

STRANIERI IN UK (al.f.) Tanti big stranieri ai Trials britannici di Londra (3-10/3). Oltre a Paul Biedermann, Yannick Agnel e Milorad Cavic, saranno al via Jukic, Rogan (Aut), Le Clos (S.Af.) Munoz, Ashwin e Olaf Wildeboer, Belmonte (Spa), Wu Peng (Cin), Sjostrom (Sve), Czerniac, Kawecki, Korzeniowski, Jedrzejczak (Pol), Higl (Ser), Lippok (Ger), Moller-Pedersen (Dan) e Watanabe (Giap).

de di Londra. Per gli uomini invece è arrivata la terza e amara sconfitta contro la Francia. Il 3-0 senza discussione per una squadra da rifondare. Risultati – Donne: Sudafrica-India 5-2, Italia-Ucraina 2-1, Canada-Polonia 1-0. Classifica: Sudafrica 10, Italia 8, India 7, Ucraina e Canada 4, Polonia 0. Oggi riposo, domani Italia-India. Uomini: Francia-Italia 3-0, Canada-India 2-3, Polonia-Singapore 11-3. Classifica: India 12, Polonia e Francia 9, Canada 6, Italia e Singapore 0. Oggi riposo, domani Italia-Singapore.

RANOMI SNOBBA EUROPEI (al.f.) La sprinter olandese Ranomi Kromowidjojo salterà gli Europei di Debrecen: «L'ho già deciso un mese fa, questa gara non rientra nei miei piani: In questa stagione c'è solo una gara che conta, l'Olimpiade».

Pallanuoto

Golf WORLD GOLF CHAMPIONSHIP IN ARIZONA

Tennis DONNE A DUBAI

Manassero e Chicco Molinari passano il turno nel match play

Pennetta battuta dalla Jankovic Azarenka si ferma: caviglia k.o.

Francesco Molinari e Matteo Manassero hanno superato il primo turno dell’Accenture Match Play al Ritz Carlton Golf Club di Marana, in Arizona la gara che apre la serie dei quattro tornei del World Golf Championship sul percorso del Ritz-Carlton Golf Club di Marana, in Arizona. Per Chicco uno straordinario approccio alla seconda di spareggio contro Thomas Bjiorn. Ora affronterà Dustin Johnson che ha dovuto giocare 20 buche per piegare Jim Furyk, dopo averlo agganciato alla 18ª in un incontro in cui entrambi hanno sbagliato molto. Manassero ha sconfitto Simpson 3&2. Matteo è partito subito alla grande e con due birdie

Dopo Francesca Schiavone piegata dalla Ivanovic, anche Flavia Pennetta è fuori dal torneo di Dubai (Eau, 1.600.000 e, indoor). La brindisina si è arresa alla serba Jankovic in due set. E nel pomeriggio, Francesca e Flavia sono state battute al primo turno del doppio dalle statunitensi Kops-Jones/Spears 3-6 7-6(2) 10-6. Si ritira dalla gara la n.1 al mondo Victoria Azarenka per un problema a una caviglia. «Il tennis è la mia vita, ma la salute viene prima di tutto», ha detto la regina del tennis femminile che dovrebbe rientrare a Indian Wells tra due settimane. Lo stop della Azarenka si aggiunge a quello di Petra Kvitova k.o. per un virus.

Francesco Molinari, 29 anni

e un par si è portato 3 up dopo quattro buche. Simpson ha cercato di rimontare fino a una sola buca di svantaggio ma il 18enne ha subito allungato verso il successo. Subito fuori McDowell e Poulter, Woods in difficoltà con Castaño.

DONNE La 4ª di ritorno: Despar Messina-Beauty Star Padova 7-9, Menarini Fiorentina-Volturno 15-10, Venosan Orizzonte-Bologna 18-7. Oggi alle 15 Mediterranea Imperia-Ngm Firenze. Class.: Pro Recco 37; Padova 33; Orizzonte 30; Imperia* 25; Fiorentina 24; Firenze* 13; Ortigia*, Messina 7; Bologna* 4; Volturno 2. (*una partita in meno).

Paralimpiade Tre atleti nelle Fiamme Gialle

Flavia Pennetta, 29 anni 2˚ turno: Goerges (Ger) b. Dellacqua (Aus) 6-0 6-2; Hantuchova (Slk) b. Peng (Cina) 7-5 6-2; Wozniacki (Dan) b. Halep (Rom) 6-2 6-3; Ivanovic (Ser) b. Kirilenko (Rus) 6-2 7-6 (4); Jankovic (Ser) b. PENNETTA 6-4 6-2; Stosur (Aus) b. Safarova (R.Cec) 6-1 6-7 (5) 6-1; Radwanska (Pol) b. Peer (Isr) 7-5 6-4; Lisicki (Ger) b. Benesova (R.Cec) 6-3 6-3.

(c.a.) Gli atleti paralimpici entrano per la prima volta nelle Fiamme Gialle. Francesca Porcellato (sci nordico, nel quale ha vinto l’oro a Vancouver e punta a Sochi 2014), Martina Caironi (promessa dell’atletica, qualificata per Londra 2012) e Filippo Sottile (nuoto) sono i tre atleti di interesse nazionale che faranno parte del gruppo della Guardia di Finanza. Il protocollo è stato presentato oggi da Gianni Petrucci, presidente Coni, Luca Pancalli, presidente Cip, e dal Gen. Nino di Paolo, Comandante generale della Guardia di Finanza. Pancalli ha ricordato di «inseguire da anni il sogno, da uomo di sport e da cittadino, di poter inorgoglire vedendo atleti paralimpici vestire la tuta delle Fiamme Gialle. Il grande sport italiano, di cui si scrive una pagina importante, continua a dare lezioni di cultura». «E’ una giornata storica, mi sento onorata di essere protagonista di una nuova tappa fondamentale

Ippica 2 CON BELLEI

Obama a Parigi torna in pista dopo tre mesi

Obama Gar e Bellei DE NARDIN L’anno scorso Obama Gar è stato il leader dei nostri tre anni, malgrado abbia steccato Derby e Mangelli, i due appuntamenti cardine. Il figlio di Sj’S Photo aveva infatti infilato una serie di sei GP consecutivi (Elwood Medium, Giovanardi, Città di Napoli, Nazionale, Europeo dei 3 anni e Marangoni) anche se nel primo era stato trovato positivo e il caso dovrebbe essere ancora aperto. E oggi Obama rientra dopo 3 mesi e lo fa a Parigi, con Enrico Bellei, nel Prix Plateau de Gravelle (m 2100) con partenza dietro la macchina. Non facile il numero in seconda fila, stessa cosa per Look Mp (Maertens), l’altro italiano in gara. Altri 3 italiani (Lady Diana Rosso, Iam e Press e Idduva) nel Prix du Cantal (m 2850).

nel riconoscimento degli sport paralimpici», ha aggiunto la Porcellato.

Sport invernali Snowboard: gigante, Fischnaller 6˚ Nella tappa di Stoneham (Can), ieri sera Roland Fischnaller è uscito ai quarti nel gigante, battuto dall’austriaco Andreas Prommegger, poi vincitore e nuovo leader di Coppa del Mondo proprio ai danni dell’azzurro. Aaron March è stato eliminato agli ottavi. I due altoatesini, primo e secondo dopo la prima run, si erano qualificati al tabellone come quarto e settimo; subito fuori invece Erlacher, Mick e tra le donne Egger (30ª), Ochner e Tribus (squalificate); nel cross, azzurri fuori dai primi dieci. Il solo a superare gli ottavi, Fabio Cordi, è uscito ai quarti. Gigante parallelo. Uomini: 1. Prommegger (Aut); 2. Veith (Aut); 3. Galmarini (Svi); 4. Karl (Aut); 6. Fischnaller; 10. March; 27. Mick; 32. Erlacher. Coppa: 1. Prommegger 4950; 2. Fischnaller 4690; 3. Karl 4560; 5. March 3020. Donne: 1. Tudegesheva (Rus); 2. Dujmovits (Aut); 3. Zogg (Svi); 30. Egger. Cross. Uomini: 1. Vaultier (Fra); 2. Olyunin (Rus); 3. Cheever (Usa); 15. Cordi; 18. Visintin; 34. Perathoner; 38. Matteotti; 40. Schiavon. Donne: 1. Ricker (Can); 2. Moenne Loccoz (Fra); 3. Anthonioz (Fra). SCI: COPPA EUROPA (s.f.) Quinto podio stagionale in coppa Europa per Mattia Casse, 2˚ nel superG di Sella Nevea (Ud) a 11/100 dal francese De Tessieres: l’azzurro è 3˚ in classifica di specialità (vinta dal’austriaco Scheiber con una gara di anticipo) davanti a Staudacher, ieri 4˚ a 2/100 da Graf (Aut). 10˚ Patscheider a 58/100, 11˚ Klotz a 59/100, 15˚ Paris a 82/100. Oggi supercombinata, domani gigante. FANARA K.O. Il francese Thomas Fanara dovrà stare fermo 3 settimane per una lussazione alla spalla sinistra causata dalla caduta nel gigante di Coppa del Mondo a Bansko. Potrà tornare l’11 marzo a Kranjska Gora.

Tennis CIPOLLA OUT Flavio Cipolla fuori agli ottavi a Marsiglia (Fra, 510.00 euro, INdoor). 1˚ t.: Dolgopolov Jr. (Ucr) b. Rosol (R.Cec) 2-6 7-6 (1) 6-3; Llodra (Fra) b. Chiudinelli (Svi) 7-6 (2) 7-6 (3). 2˚ t.: Tsonga (Fra) b. Mahut (Fra) 6-3 6-2; Vasselin (Fra) b. CIPOLLA 6-3 6-0. A MEMPHIS Esce al secondo turno Camila Giorgi, battuta in due set dalla Foretz a Memphis (Usa, 167.000 euro, indoor), Risultati, 2˚ turno donne: Dushevina (Rus) b. Hampton (Usa) 6-4 6-3; Erakovic (N.Zel) b. Rodina (Rus) 6-3 6-4; Lepchenko (Usa) b. Larsson (Sve) 6-2 6-4; Krajicek (Ola) b. Govortsova (Bie) 7-6 (2) 6-3; Arvidsson (Sve) b. Parmentier (Fra) 7-6 (5) 0-6 6-3; Tsurenko (Ucr) b. Hradecká (R.Cec) 3-6 6-4 7-6 (3); Foretz (Fra) b. GIORGI 7-5 6-4 Uomini, primo turno (871.000 euro, indoor) Sweeting (Usa) b. Blake (Usa) 6-0 6-2; Querrey (Usa) b. Falla (Col) 2-6 6-3 6-4; Isner (Usa) b. Muller (Lux) 7-6 (1) 7-6 (4); Harrison (Usa) b. Sock (USA) 6-3 2-6 6-4. BUENOS AIRES secondo turno a Buenos Aires (Arg, 365.000 euro, terra) Wawrinka (Svi) b. Paire (Fra) 6-3 5-7 6-2.


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GIOVEDÌ 23 FEBBRAIO 2012

GAZZATRAINER SPECIALE PER GAZZETTA LO SPORT PER CHI LO FA

Settimana bianca? No, d’oro Sci, scarponi, auto e un minimo di preparazione atletica: cosa fare perché tutto sia perfetto PIERANGELO MOLINARO

Il momento atteso per mesi è arrivato: la settimana bianca è alle porte. Ma c’è qualche piccola regola da seguire per evitare inconvenienti e godere al meglio questo periodo di relax e di salute. La montagna è bella e sana, ma bisogna affrontarla con intelligenza, senza strafare per poter tornare a casa con tutti i benefici. Prima di partire Ci sono diverse

operazioni da fare prima di caricare l’auto. Prima fra tutte il controllo dell’attrezzatura. Gli sci: verificate che le lamine non siano arrugginite. La miglior cosa sarebbe portarli in un centro di assistenza non solo per una limatura che permetta di affrontare il ghiaccio, ma anche per far pulire e lubrificare gli attacchi che sono alla base della vostra sicurezza. Poi gli scarponi. Sarà bene calzarli a casa prima di farlo in montagna, per scongiurare sorprese. Ma controlli servono anche al resto dell’abbigliamento. Non è simpatico trovarsi con la cerniera della giacca a vento rotta quando dovete proteggervi da un -10o... Pure l’auto merita le sue attenzioni. Accertate di avere nel motore un olio di lubrificazione multigrado, che non si solidifichi al freddo e aggiungete al liquido lavavetri dell’anticongelante. In montagna, quando si seguono altri veicoli, il parabrezza si lava di frequente e non c’è nulla di più irritante di un getto gelato.

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domande a... ENRICO ARCELLI MEDICO E DIETOLOGO

Sulle piste servono acqua e carboidrati

Sulla neve E’ buona cosa andare a sciare con un minimo di preparazione atletica, ma in ogni caso quando siete in pista non cercate di strafare. I materiali odierni permettono grandi prestazioni, ma richiedono anche forza e prontezza di riflessi. L’entusiasmo in montagna può fregare. I moderni impianti di risalita hanno levato buona parte delle code e il «su e giù» continuo può ridurre le vostre energie al lumicino in pochi passaggi. E girano le scatole quando si è acquistato un abbonamento e dopo 2 ore le gambe sono dure e vuote. Quindi concedetevi delle soste, i paesaggi da ammirare non mancano. La cosa importante è fermarsi quando arriva la stanchezza, la maggior parte degli incidenti avviene in questa situazione, perché oltre alla forza serve reattività per rispondere agli imprevisti, le piste da sci non sono strade asfaltate e regolari. Dopo lo sci Una giornata di sci

senza allenamento si sente nelle gambe, ma c’è qualche piccolo trucco per affrontare al meglio il giorno dopo. Appena dopo la sciata sfruttate i muscoli ancora caldi per fare un po’ di stretching, allungando soprattutto quelli delle gambe: il quadricipite femorale (la parte anteriore della coscia), il bicipite (dietro alla coscia) e i gemelli (sotto il ginocchio dietro). Se siete in albergo, cercate una cyclette: pedalare almeno 20’ aiuta la circolazione a rimuovere le tossine dei muscoli. O fate una bella passeggiata per raggiungere lo stesso obiettivo.

QUATTRO MOSSE VINCENTI Alla vigilia della partenza controllare che le lame degli sci non siano arrugginite, e che attacchi e scarponi siano ok

E dopo una giornata sulla neve, è fondamentale un po’ di stretching per allungare i muscoli

Poi l’auto: in montagna serve olio di lubrificazione multigrado nel motore e anticongelante nel lavavetri

Per scongiurare il mal di muscoli del giorno dopo, bastano 20 minuti di cyclette. O una bella passeggiata

© RIPRODUZIONE RISERVATA

1 Come ci si deve alimentare nella prima colazione per sfruttare al meglio la giornata sulle nevi? Innanzitutto è importante che la si faccia. E’ sempre un grosso errore saltarla e lo è a maggior ragione se poi si scia. Di notte il fegato consuma gran parte del suo glicogeno per mantenere costante la glicemia e, dunque, un po’ di carboidrati, senza però esagerare con le quantità, vanno presi affinché il fegato li immagazzini. Ma ci vogliono anche un po’ di proteine, come minimo uno yogurt (meglio bianco e magro) o il latte da solo (il caf-

felatte di solito richiede una digestione lunga), oppure una piccola quantità di prosciutto sgrassato o di bresaola.

2 Se la settimana bianca è affrontata senza una preparazione specifica come si può attenuare il classico dolore muscolare? Per ridurre il mal di muscoli, specie quello che si avverte a partire dal secondo giorno, l’ideale è ricorrere, appena finito di sciare, ai prodotti specifici per il recupero contenenti aminoacidi. Anche fare un bagno, tenendo in acqua le gambe per almeno 20 minuti, può

Prima di sciare, a colazione, latte o yogurt bresaola o prosciutto E dopo le «fatiche», per il recupero bagno caldo e un po’ di aminoacidi

aiutare, dato che la pressione idrostatica dell’acqua facilita il passaggio di alcune sostanze dai muscoli al sangue.

3 Che cosa si può prendere fra una sciata e l’altra per mantenere l’efficienza più a lungo? Si può assumere qualcosa che fornisca sia i carboidrati che i minerali persi con il sudore durante lo sforzo fisico. Vanno bene anche i carboidrati in gel. E’ necessario, poi, bere acqua, liscia o con gas. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Radio corsa di LINUS

Il mio rituale ski-day... E poi gambe sotto il tavolo Ve l’ho già raccontato lo scorso anno, ma il fatto che mi ripeta conferma che quello che scrivo è tutto vero. Anche quest’anno la mia famiglia ha fatto la settimana bianca e io, un po’ pigro e un po’ preso, anche quest’anno li ho raggiunti solo l’ultimo giorno per il mio rituale di ski-day. Esatto, un giorno all’anno, tutti gli anni. Che poi in realtà è una mezza giornata, tra code, valige da fare e figli adolescenti da inseguire. Come vi raccontavo, ho iniziato a sciare da ragazzo, sulle orme della Valanga Azzurra, ma di lì a qualche anno ho iniziato anche a lavorare proprio quando la gente si divertiva. E quando ho smesso di dedicare i weekend alle discoteche è arrivata la corsa, con il risultato che tempo per lo sci, che pure mi piace tantissimo, ne rimane sempre poco. Però, nonostante ogni anno sia per me come ricominciare, che soddisfazione vedere i miei allenatissimi compagni di sciata dello scorso weekend sfruttare ogni occasione per prendersi una piccola pausa. Avere una base allenata, muscolarmente, aerobicamente, ma anche mentalmente, è un vantaggio qualunque disciplina si vada ad affrontare. Dà sicurezza nei propri mezzi ed equilibrio negli atteggiamenti. Così come l’abitudine a nutrirsi in maniera corretta, almeno durante l’attività sportiva. Poi, una volta smessi gli sci, la montagna diventa il posto migliore per mettere le gambe sotto il tavolo...

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ALTRI MONDI

Il fatto del giorno

_la crisi si fa sentire

È colpa della benzina se la spesa degli italiani costa di più? Cresciuti del 4,2% in un anno i prezzi dei beni primari: i carburanti (+17) decisivi. Ma meglio un po’ d’inflazione che precipitare nella temuta deflazione L’Istat ci fa sapere che il costo della vita è aumentato più o meno del 4%, e sintetizziamo con questo solo numero i vari criteri che vengono adottati in questi casi (anno su anno, mese su mese, eccetera). Le agenzie ieri titolavano qualcosa come: il carrello della spesa ci costa di più. Tenendo conto delle difficoltà generali, sembrerebbe l’ennesimo avviso sulle difficoltà delle famiglie in questo momento.

1Lo dice come se fosse vero fino a un certo punto.

È senz’altro vero se si paragona questo aumento con la dinamica lenta dei salari: guadagniamo più o meno come prima e con indici di cassa integrazione e disoccupazione tendenzialmente in crescita e, nello stesso tempo, le merci risultano più care. Da un altro punto di vista, però, meglio un po’ d’inflazione – prezzi cioè che vanno leggermente in su – che il suo inverso, la deflazione, con i prezzi che calano. Quest’ultima situazione sarebbe la vera iattura: un colpo mortale per la domanda, cioè per il sentimento su cui si basa tutta l’economia come oggi la conosciamo. Se penso che un bene costerà nei prossimi giorni meno di oggi, rinvierò il più possibile l’acquisto. Non ho bisogno di dirle che questo prepa-

rerebbe il crollo finale. Per fortuna, a quanto pare, ne siamo lontani.

2 Descriva per favore questo aumento dei prezzi, così come lo descrive l’Istat.

A gennaio il rincaro del cosiddetto carrello della spesa, cioè i prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza (dal cibo ai carburanti), è del 4,2% su base annua, un rialzo ben superiore al tasso d’inflazione (3,2%). Su base mensile (cioè gennaio su dicembre) la crescita è dello 0,8%, ai massimi da un anno. A gennaio, il tasso d’inflazione annuo ha registrato un lieve rallentamento, passando al 3,2% dal 3,3% di dicembre, mentre su base mensile i prezzi sono cresciuti dello 0,3%. Oltre al carrello della spesa, a spingere la corsa del prezzi è l’aumento della benzina cresciuta del 17,4% (dal +15,8% di dicembre) su base annua e del 4,9% su base mensile. Il prezzo del gasolio per i mezzi di trasporto sale del 25,2% in termini tendenziali (dal 24,3% di dicembre), il rialzo più alto dal luglio del 2008, e del 4,7% sul piano congiunturale. Se facciamo il conto dell’inflazione col metodo americano, cioè levando di mezzo il petrolio e il costo dell’energia, siamo al 2,3-2,4 per cento. Su base annua i maggio-

ri tassi di crescita interessano l’abitazione, l’acqua, l’elettricità e i combustibili (+7,4%), i trasporti (+7,3%), le bevande alcoliche e i tabacchi (+6,1%). Quelli più contenuti riguardano i servizi sanitari e le spese per la salute (+0,1%), la ricreazione, gli spettacoli, la cultura (+0,4%). I prezzi delle comunicazioni risultano in flessione dell’1,8%. A livello territoriale, Potenza (+5,0%), L’Aquila e Venezia (per entrambe +4,0%) sono le città capoluogo di regione in cui i prezzi a gennaio 2012 registrano gli aumenti più elevati su base annua. Le variazioni più moderate riguardano, invece, Ancona e Firenze (per entrambe +2,7%). Soddisfatto?

mento della benzina.

Sì, è uno dei punti centrali: benzina e gasolio. Le merci da noi si trasportano su gomma, quindi se i carburanti vanno su la scontano più o meno tutti i beni di consumo.

4 Le prospettive come sono? Non buonissime, per via dell’Iran. L’Italia copre il 13% del proprio fabbisogno energetico col petrolio persiano. Se Tehe-

Passo indietro del governo Monti

Saranno comuni e regioni a fissare, se necessario, l’incremento delle licenze dei taxi: è quanto stabilito nell’emendamento sul decreto liberalizzazioni approvato dal governo. L’aumento delle licenze dovrà avvenire in base alle analisi della nascente Autorità dei trasporti, il cui parere, però, non sarà comunque vincolante. L’Autorità avrà infatti la facoltà di ricorrere al Tar nel caso le decisioni di comuni e regioni agiscano in maniera difforme dai suoi pareri. Un via libera che ha scatenato le proteste delle associazioni dei consumatori e dei sindacati: «Si tratta dell’ennesima sconfitta per il Governo Monti, nuovamente battuto dalla lobby dei tassisti». Il presidente del Senato, Renato Schifani assicura: «Palazzo Madama reggerà alla pressione delle lobby e rafforzerà il testo del decreto».

ran decidesse di estendere anche a noi la fatwa lanciata contro Francia e Gran Bretagna sarebbero guai. La benzina sfonderebbe, e di molto, i due euro al litro. Il carburante non ci mancherebbe, perché la fornitura dell’Arabia Saudita rimpiazzerebbe quella iraniana. Ma la chiusura di Teheran avrebbe comunque conseguenze sulla quotazione internazionale del petrolio. Il Fondo Monetario ha previsto il petrolio a 150 dollari per settembre: da luglio infatti Bruxelles ha deciso di rinunciare alle forniture iraniane. A 150 dollari il barile, l’economia mondiale dovrebbe affrontare altre difficoltà: si calcola che per ogni 10 dollari di aumento dei prezzi petroliferi, il Pil mondiale si contragga di mezzo punto.

3 Vorrei capire se dietro a tutto 5 questo c’è soprattutto l’au- Come farà Teheran se i merca-

notizie Tascabili Nuove licenze dei tassisti: «La decisione ai comuni»

d Siria, le bombe lafrase DEL GIORNO

DI GIORGIO DELL'ARTI gda@gazzetta.it

A HOMS UN FRANCESE E UN’AMERICANA

Gli incidenti del 15 ottobre ANSA

La decisione del gup

Scontri di Roma condanne dure per due ventenni Il gup di Roma ha inflitto ieri una pesante condanna a due partecipanti agli scontri di Roma del 15 ottobre: 5 anni di reclusione a Giuseppe Ciurleo, 21 anni, e 4 anni a Lorenzo Giuliani, 20 anni. I due ragazzi, che si trovano agli arresti domiciliari, sono accusati di

ti gli si chiudono in questo modo?

La Cina è pronta ad acquistare tutta la produzione iraniana in ogni momento. È alle viste già ora un possibile accordo nel quale Pechino si impegnerebbe a comprare da Teheran 500 mila barili al giorno. Questo è un altro elemento di preoccupazione del quadro mondiale: la domanda cinese tiene su i prezzi e fa sparire le materie prime. Del resto, loro crescono al ritmo del 10% l’anno.

resistenza aggravata a pubblico ufficiale. Secondo il capo di imputazione i due avrebbero lanciato «pietre ed altri oggetti contundenti ed esplodenti» contro gli uomini delle forze dell’ordine. Stando all’accusa, Ciurleo e Giuliani avrebbero utilizzato «manici di piccone» come «strumenti atti ad offendere». Nell’informativa della polizia giudiziaria si scrive anche che la contestazione ai due imputati «è suffragata da gravi indizi di colpevolezza» e che sono stati fermati subito dopo «avere attivamente partecipato ad una manovra aggressiva nei confronti delle forze dell’ordine». Le fasi del fermo dei due ragazzi erano state riprese in un video in cui si sentiva la voce di una donna gridare: «Lasciateli, non c’entrano nulla». Ieri inoltre il gup ha respinto la costituzione di parte civile da parte di Comune di Roma, Ama e Atac.

LAVORO: AVANTI SENZA ACCORDO «Penso che anche il Pd possa votare una buona riforma, ma se ci sarà accordo solo su una riforma che il governo non giudica buona, l’esecutivo si assumerà la responsabilità di andare avanti e il Parlamento si assumerà la responsabilità di appoggiarlo o meno. L’articolo 18 viene per primo? Non l’ho mai sostenuto: c’è molto lavoro da fare ma questo è un tema che sarà posto nel confronto con i sindacati» ELSA FORNERO MINISTRO WELFARE

di Assad uccidono due giornalisti

Rèmi Ochlik, 28 anni, e Marie Colvin, 55 REUTERS/ANSA

Ancora bombardamenti a Homs, in Siria. E questa volta il fuoco di Assad colpisce il centro stampa della città ribelle, uccidendo due giornalisti: l’americana del Sunday Times Marie Colvin, 55 anni, e il fotografo francese Rèmi Ochlik, 28 anni. Altri tre o quattro giornalisti sono rimasti feriti nell’attacco che ha quasi interamente distrutto l’edificio. Dura la reazione degli Usa: la Casa Bianca parla di «brutalità del regime sempre più evidente». E Catherine Ashton, Alto commissario per la politica estera di una Ue che ha già annunciato nuove sanzioni per la Siria: «Assad se ne vada o intervenga l’Onu».

IRA ISLAMICA ALMENO OTTO MORTI

Corano bruciato dai soldati Usa Proteste a Kabul

Scontri a Kabul: chiusa l’ambasciata Usa AFP

Martedì la provocazione, ieri la reazione. Con conseguenze pesantissime. È di almeno otto morti e oltre trenta feriti il bilancio delle proteste in Afghanistan contro gli Stati Uniti, che hanno assunto una forma particolarmente violenta a Jalalabad e Kabul. La sommossa è nata dopo il rogo di alcune copie del Corano due giorni fa nella base militare di Bagram da parte di alcuni soldati americani. I manifestanti hanno dato fuoco ad un compound riservato a contractor stranieri, danneggiando parte del Green Village. In via precauzionale è stata chiusa l’ambasciata Usa.

Processo a Berlusconi Sbagliati i calcoli del Cern

Restano i giudici Errore: i neutrini non sono del caso Mills più veloci della luce Sentenza sabato Nessuna «indebita» anticipazione di giudizio. Con questo motivo la Corte d’Appello di Milano ha bocciato l’istanza di ricusazione presentata da Silvio Berlusconi nei confronti dei giudici del caso Mills. Così saba to dovrebbero dare o una sentenza o prosciogliere il Cava liere per intervenuta prescrizione del reato di corruzione in atti giudiziari. I difensori di Berlusco ni, condannato a pagare 1500 euro di ammenda, parlano di condanna «già scritta», protesta no per il taglio dei testimoni e non è escluso che ricorrano in Cassazione. Il Cavaliere ha comunque chiarito che, anche in caso di condanna, non ci saranno ripercussioni sull’appoggio del Pdl al governo di Monti.

L’acceleratore di particelle Lhc del Cern di Ginevra usato per ricerche sperimentali REUTERS

Una beffa o forse qualcosa di più. I neutrini non sono più veloci della luce come annunciato a settembre dal team italiano dell’esperimento «Opera» sull’acceleratore di particelle Lhc del Cern di Ginevra. La sorprendente misurazione, che fece il giro del mondo mettendo in dubbio la teoria della relatività, sarebbe dovuta ad un’anomalia negli strumenti di calcolo. In particolare, come ha scoperto lo stesso team italiano, un errore di connessione in un cavo usato per misurare il tempo in cui i neutrini furono sparati al laboratorio dell’Infn sotto al Gran Sasso, distante 700 km. All’epoca i neutrini risultarono 60 nanosecondi più veloci della luce. Ma non era vero.


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ALTRI MONDI

IL MINISTRO DEGLI ESTERI

Terzi: «Riporteremo a casa i nostri marò» Il ministro degli Esteri Giulio Terzi vuole risolvere in fretta il caso dei marò (nella foto) tenuti prigionieri in India per il presunto

Giglio, altri 8 corpi C’è anche Dayana Tra i cadaveri ritrovati sul ponte 4 della Concordia l’unica bimba dispersa: era in crociera con il papà STEFANIA ANGELINI

A un mese e nove giorni di distanza, forse, i familiari dei dispersi nell’inferno galleggiante della Costa Concordia avevano perso le speranze. Eppure ieri, proprio quando l’inchiesta sulle responsabilità del naufragio del Giglio ha subito un’accelerata, sono stati ritrovati i corpi di altri otto passeggeri: erano tutti nel ponte 4, nel punto di raccolta per l’abbandono della nave, ora completamente sommerso. E tra questi c’era pure quello di Dayana, di cinque anni, l’unica bimba tra i dispersi. Era partita assieme al papà, Williams Arlotti, 37 anni e alla sua compagna, Michela Maroncelli, 32, con la quale l’uomo conviveva a Villa Verucchio (Rimini) da quando si è separato dalla moglie. Erano partiti per la vacanza dei sogni, ma si è salvata solo Michela. «La notizia ha gelato il sangue alla madre, che non vorrà vedere il corpo di Dayana», hanno detto i legali di

Il recupero dei cadaveri all’interno della Concordia. In alto, nel riquadro, Dayana Arlotti, 5 anni: il corpo della bimba è stato trovato ieri LAPRESSE

Intanto, l’inchiesta sul naufragio si allarga: indagati quattro ufficiali e tre dipendenti

2 RICERCHE DI COLLABORATORI

Questi avvisi si ricevono tutti i giorni 24 ore su 24 all’indirizzo internet:

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omicidio di due pescatori: «Li riporteremo a casa il più presto possibile». Intanto il sottosegreta rio De Mistura ha incontrato a Nuova Dehli i vertici del governo indiano. E Ignazio La Russa propone ai comuni italiani di appen dere «le foto dei due marò» come ac cadde per «le due Simone».

Console fascio-rock Vattani torna in Italia Il console generale ad Osaka, Mario Vattani, finito nella bufera per essersi esibito in un raduno rock nella sede del

rezza. Ma i sommozzatori questa volta avevano degli obiettivi più mirati, grazie a indagini fatte nei giorni scorsi sulle testimonianze dei sopravvissuti, ai quali era stato chiesto di indicare il punto dove si sarebbero potuti trovare alcuni dei dispersi, l’ultima volta che erano stati visti. Il ritrovamento dei cadaveri è avvenuto in due momenti diversi: quattro al mattino e altrettanti nel pomeriggio. Ma solo quattro sono stati recuperati. In serata, infatti, le operazioni sono state sospese e, come ha comunicato la Protezione civile, riprenderanno solo con il miglioramento delle condizioni del mare. E ora, da quel terribile 13 gennaio, mancano ancora all’appello 14 persone che restano ufficialmente disperse, fino a quando agli altri sette corpi individuati non verrà dato un nome, mentre le vittime salgono a 25. L’inchiesta Nel frattempo, registra un’impennata l’inchiesta della procura di Grosseto sul naufragio della Costa. Sette avvisi di garanzia sono partiti ieri mattina dall’ufficio del procuratore capo Francesco Verusio. Nel registro degli indagati — che si aggiungono al comandante Francesco Schettino e al suo secondo Ciro Ambrosio — sono stati iscritti quattro ufficiali presenti sulla plancia al momento della collisione con le rocce e tre dipendenti di Costa, tra cui il vicepresidente esecutivo. Sono accusati di omicidio colposo, naufragio, omissione della comunicazione alle autorità marittime. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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DISASTRO IL TRENO NON FRENA: 49 MORTI

Argentina shock Strage in stazione

S Diciotto casi d’influenza B sull’Armonia Scatta l’allarme sulla nave da crociera italiana Msc Armonia, a bordo della quale negli ultimi giorni sono stati registrati un morto e 18 casi di influenza B. La nave, partita sabato per un tour in Sud America, è arrivata ieri mattina a Buenos Aires e sarà sottoposta ad ispezione dai tecnici del ministero della Salute argentino, per evitare rischi di contagio

Il treno giunto a 26 km all’ora nella stazione di Once ANSA

Un boato fortissimo ha squarciato ieri la frenesia mattutina della stazione di Once, centro nevralgico del trasporto di Buenos Aires. Un treno pieno di passeggeri è finito a tutta velocità sui respingenti di fine binario ed la tragedia è stata subito chiara a tutti. Oltre 600 feriti, mentre le vittime fino a ieri sera erano 49 (48 adulti e un minorenne), ma una parte dei viaggiatori era ancora intrappolata tra le lamiere contorte dei vagoni. «È stato un guasto ai freni, non sono riuscito a fermare il convoglio» ha raccontato sconvolto il macchinista. E le tante testimonianze confermano: «Mi sono accorto che stava arrivando a Once troppo forte» ha detto uno dei passeggeri. E un altro: «L’impatto è stato tremendo, il treno non ha frenato. C’erano sangue e feriti dappertutto». «Il sistema di freni del treno era stato controllato martedì. Vogliamo essere molto prudenti, è un incidente strano» ha però sottolineato Alberto Sobrero, delegato del sindacato ferroviario, mentre la società Trenes de Buenos Aires si è limitata a precisare che «in queste ore si stanno portando avanti le indagini sulla tragedia per cercare di chiarire quanto è successo».

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gruppo di estrema destra Casa Pound, è stato richiamato ufficialmente in Italia dal ministero degli Esteri. Vattani tornerà in Giappone solo per sbrigare le formalità del rientro. Tra 60 giorni arriverà invece il verdetto della Commissione disciplinare della Farnesina.

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GIOVEDÌ 23 FEBBRAIO 2012

MORTO A 88 ANNI

L’addio a Sellerio Fotografo ed editore Addio a un grande italiano. È morto ieri a Palermo, dopo una crisi cardiaca l’editore e fotore porter Enzo Sellerio (nella foto

Tra misteri e poliziotti Camilleri detta legge Da oggi in tv la fiction Il giovane Montalbano, domani al cinema il primo film da un suo romanzo PRIMA E DOPO NEL MICROCOSMO DI VIGATA Il cast del «Giovane Montalbano»: da sinistra. Fabrizio Pizzuto (Catarella), il regista Gianluca Tavarelli, il protagonista Michele Riondino, Andrea Camilleri, Alessio Vassallo (Augello) e Beniamino Marcone (Fazio). A destra Montalbano-Zingaretti tra Angelo Russo (il Catarella adulto) e Davide Lo Verde (Fazio adulto)

Ansa). Aveva 88 anni e nel 1969 con la moglie Elvira Giorgianni aveva fondato la casa editrice che porta il suo nome. Le prime esperienze professionali di Selle rio come fotografo risalgono al 1952: aveva mostrato in numero se mostre, anche all’estero, il vol to della Sicilia del dopoguerra.

Il centro di gravità permanente non esiste. Inutile illudersi, non basterà una buona cartina per trovarlo nella realtà. Eppure è lì, infilato come una freccia nella Sicilia barocca: la cittadina di Vigata è un’invenzione tanto felice da sembrare cosa vera. Attorno a quel borgo,

ormai, si muove gran parte dello spettacolo che conta, quello che incatena la gente alla tv e invoglia la gente ad andare al cinema. E all’origine c’è sempre la penna geniale di Andrea Camilleri: oggi torna il suo Montalbano con il prequel della celebre fiction sul commissario e domani esce La scomparsa di Patò, primo film per il cinema ispirato a un romanzo della scrittore siciliano. Per capire che a 86 anni l’uomo non cono-

Un cambio alle Iene Arriverà Amendola Terzo cambio della guardia a «Le Iene Show»: Mediaset ha confermato che nel programma del giovedì sera di Italia 1, dopo

il protagonista della nuova serie

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Luca Argentero e Alessandro Gassman, arriverà Claudio Amendola (nella foto Ap). Gassman, come da contratto, si congederà oggi dopo 5 puntate, ma Amendola, perché impegnato sul set de «I Cesaroni», potrebbe non farcela per la puntata del primo marzo.

NELLE SALE «QUASI AMICI»

Riondino, commissario senza paura «Che rischio venire dopo Zingaretti» GABRIELLA GREISON ROMA

Qui si va indietro nel tempo, anni Novanta. Si ricomincia daccapo. Con le prime vicende del commissario Montalbano, sempre come vengono raccontate da Andrea Camilleri, ma con un protagonista molto più giovane. Perché la serie riprende stasera, su Rai Uno per sei episodi, e si chiamerà proprio Il giovane Montalbano. Al posto di Luca Zingaretti, c’è Michele Riondino. Livia è Sarah Felberbaum, la regia di Gianluca Tavarelli. «Non ho paura che la gente mi identifichi in Montalbano, come è successo al mio predecessore — racconta Riondino, mentre si trova sul set di Bella addormentata, il film di Marco Bellocchio ispirato alla storia di Eluana Englaro —, ma la verità è che non volevo proprio fare questo personaggio». Il maestro Camilleri, dopo aver visto la prima puntata, si è commosso

TIZIANA BOTTAZZO FILIPPO CONTICELLO

AL POSTO DI GASSMAN

LA GAZZETTA DELLO SPORT

sce stanchezza, servirebbe pure un salto in libreria: Il diavolo, certamente (Mondadori), nuovo Camilleri uscito a gennaio, ancora rivaleggia per la vetta dei libri più venduti. Mistero e poesia Il giovane Mon-

talbano è un viaggio alle origini del mito: negli anni Novanta Salvo ha più capelli ma è già scorbutico (e arguto) quanto basta. Pezzo dopo pezzo si forma l’universo del futuro com-

e le ha fatto i complimenti.

Che cosa vedremo di nuovo?

«Sì, ne vado molto fiero. Infatti, è stato lui a convincermi ad interpretare questa parte. Mentre Zingaretti mi ha indirizzato. Non ero convinto a farlo, perché il personaggio ha già un grande fascino sul pubblico, ed è già noto. Non è facile far dimenticare l’interpretazione di Luca. È un rischio grosso».

«Montalbano crescerà con me: nel senso, da ragazzo diventerà uomo. E capirà quali sono i meccanismi dell’investigazione. In amore, sarà fondamentale seguirlo nei primi approcci con Livia, mentre lascia la sua ex, Mary, con cui aveva un rapporto a distanza. La sua instabilità sentimentale fa capire tante cose. E io mi sono identificato in tante sfumature del suo carattere. Come lui, ho paura dell’eccessiva stabilità. In questi passaggi, capiremo tutto del personaggio che già conosciamo».

«

La vedremo presto in "Henry" di Alessandro Piva e "Gli sfiorati" di Matteo Rovere. Si sono accorti tutti di lei?

Finalmente hanno capito che sono bravo. Ho fatto già dieci anni di gavetta MICHELE RIONDINO ATTORE, 32 ANNI

«Beh, finalmente, direi. Forse hanno capito che sono bravo. Ho fatto già dieci anni di gavetta, ho quasi 33 anni, e per me è sempre stata dura lavorare: vengo da Taranto, con una famiglia intera che lavora o ha lavorato, all’Ilva, quindi il mio futuro sarebbe stato quello di un operaio». © RIPRODUZIONE RISERVATA

missario: dal colpo di fulmine con l’eterna fidanzata Livia fino al rapporto con Catarella, centralinista imbranato che non azzecca un cognome neanche per sbaglio. Tutto ispirato a La prima indagine di Montalbano (Mondadori), raccolta di racconti del 2004. Anche La scomparsa di Patò, pellicola ambientata nel 1890, rispecchia fedelmente il romanzo del 2000: Camilleri ha seguito la sceneggiatura e il set gli sarà

Che gaffe

Presentato

Adele stravince ai Brit Awards E fa un gestaccio

Ecco «Gli Sfiorati» commedia giovane ma con incesto

Ancora Adele. La cantante inglese trionfa anche ai Brit Awards (miglior interprete femminile e miglior album) ma a far scalpore è il brutto gesto (foto Reuters) riservato alla platea dopo essere stata interrotta per dare spazio ai Blur. Tra le voci maschili vince Ed Sheeran.

Personaggi pieni di vizi e contraddizioni ma anche un incesto tra fratellastri. «Questo film unisce la leggerezza dei protagonisti a un tema importante» spiega Matteo Rovere, regista de «Gli Sfiorati», lavoro tratto dal romanzo di Sandro Veronesi che uscirà nelle sale il 2 marzo.

sembrato un pranzo di famiglia. Il regista, Rocco Mortelliti, è il genero e ha dato una parte alla figlia Alessandra, nipote prediletta dello scrittore. Lei è la moglie di Antonio Patò, stimato direttore di banca che durante la rappresentazione pasquale nella piazza del paese scompare da una botola. Ennesimo caso nella Vigata di Camilleri: lì mistero e poesia sono da sempre di casa. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Omar Sy e Francois Cluzet

Riusciranno i francesi a farci ridere di nuovo? Ancora questi francesi. Ci dev’essere qualcosa di speciale negli ultimi anni a Parigi, perché il cinema continua a stupire e guadagnare. Dopo il caso «Giù al Nord», visto in patria da oltre 20 milioni di spettatori, e il «The Artist» candidatissimo agli Oscar, adesso tocca a «Quasi Amici», che uscirà in Italia domani in 300 copie distribuito da Medusa. In Francia la commedia firmata da Eric Toledano e Olivier Naccache ha avuto gli stessi spettatori di «Giù al Nord», con 170 milioni di euro di incassi. Ma sono tanti gli aspetti che accomunano questo film a quello di Dany Boon. Entrambi fanno ridere, parecchio, con un’ironia non banale, dissacrante e politicamente scorretta; entrambi si muovono su temi classicissimi: da una parte le differenze tra Nord e Sud, dall’altra le differenze sociali e fisiche tra un tetraplegico ricco e nobile (interpretato da Francois Cluzet) e un disperato di colore della banlieu parigina (Omar Sy); entrambi sono degni di remake. «Giù al Nord» è diventato in Italia «Benvenuti al Sud», ma anche «Quasi Amici» interessa, tanto che la Medusa ne ha già acquistato i diritti. E il tema piace anche negli Stati Uniti, dove si parla di Colin Firth nei panni del ricco Philippe. Certo, stavolta al centro della vicenda c’è un grave handicap, per cui potrebbe sembrare più difficile riderci su, soprattutto se si pensa che il film è tratto da una storia vera. Ma è stato il vero Philippe, che oggi vive in Marocco e che per «Quasi Amici» ha incontrato i due registi, a chiedere che la sua vita non fosse oggetto di compassione. E infatti nel film si sente Philippe dire: «Senza pietà, mi tratta così», quando parla di Driss, l’uomo così diverso da lui chiamato per aiutarlo, con cui si crea un legame fortissimo. Spiegano i registi: «Siamo stati sedotti dalla storia che avevamo visto in un documentario. Volevamo raccontare un argomento difficile come l’handicap, non solo fisico ma anche sociale, in maniera diversa dal solito, con umorismo e al di là delle barriere». Con un omaggio all’Italia: «Dobbiamo molto alle commedie italiane anni ’60 e ’70, mentre lavoravamo avevamo il poster di Gassman in ufficio». e.e. © RIPRODUZIONE RISERVATA


LA GAZZETTA DELLO SPORT

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GIOVEDÌ 23 FEBBRAIO 2012

ALTRI MONDI Oroscopo

21/3 - 20/4

23/10 - 22/11

21/4 - 20/5

21/5 - 21/6

22/6 - 22/7

23/7 - 23/8

LE PAGELLE

Ariete 6+

Scorpione 8

Toro 7+

Gemelli 5,5

Cancro 7,5

Leone 6-

DI ANTONIO CAPITANI

Venere e Urano v’ispirano. E propiziano svolte fortunate. Ma voi, oggi, siete piacevoli come una dermatosi. Ussignùr, non fate i pedanti.

IL MIGLIORE I vostri successi si moltiplicano, in un effetto valanga invidiabilerrimo. La stima altrui nei vostri confronti cresce, le profferte suine pure.

La serenità vi pervade, il lavoro si avvale di appoggi utili: la giornata è gratificante. La fornicazione pure, con un po’ di adattamento.

La Luna è in orbita sorta e lo stress sale. Così la forma fisica diventa loffia, il lavoro si incaglia, il sudombelico si sbaglia. State su.

Giornata di soddisfazionissime. Particolari favori riscuotono viaggi, studi, lavoro e i vostri contatti col “lontano”. Mibtel suino in rialzo.

Potreste avere un umore autoptico. E rapporti interpersonali non semplici. L’economia chiede cautela, ma il sudombelico distribuisce calor.

23/11 - 21/12

22/12 - 20/1

21/1 - 19/2

20/2 - 20/3

Sagittario 5,5

Capricorno 7+

Acquario 7

Pesci 7+

La Luna pesa. Sull’umore. Sul lavoro. Sulla family. E tutto questo peso riduce in cotolette i vostri zebedei. Passerà presto, ma siate cauti.

Lavoro, colloqui e trasferte vi procurano soddisfazioni. Il vostro umor si fa lieve, il sudombelico segna mucho, pure senza assist del cuore

La Luna vi promette conforti economici e accresce il vostro senso pratico. Tutto si calma, ma non l’ormone, che frizza e (si) gratifica.

Luna utile ad avviare, aprire, vendervi bene. Nulla è regalato, ma, da Pesci DOCG, siete disposti ai sacrifici. Non di tipo suino, però.

24/8 - 22/9

23/9 - 22/10

Vergine 5,5

Bilancia 6

Vista la Luna opposta, nei rapporti, nel lavoro e in amore potrebbe aleggiar la tensione. Ci vuol pazienza. Anche dal punto di vista suino.

MILOS KRASIC

I tanti impegni e il lavoro di fino vi obbligano a farvi un sedere grosso come lo Utah. Ma sbrigherete tutto bene. Sudombelico annoiatino.

L’esterno destro serbo della Juventus è nato a Kosovska Mitrovica l’1 novembre 1984 (Scorpione)

Gazzetta.it

Televisioni in chiaro RAIUNO 6.45 7.00 11.05 12.00 13.30 14.10 15.15 17.10 18.50 20.00 20.30 20.35 21.10 23.25 1.00 1.30 1.35 1.40

RAIDUE

UNOMATTINA TG 1 OCCHIO ALLA SPESA LA PROVA DEL CUOCO TG 1 VERDETTO FINALE LA VITA IN DIRETTA CHE TEMPO FA L' EREDITÀ TG 1 QUI RADIO LONDRA AFFARI TUOI IL GIOVANE MONTALBANO PORTA A PORTA TG 1 - NOTTE CHE TEMPO FA QUI RADIO LONDRA SOTTOVOCE

7.00 10.00 11.00 13.00 16.10 16.55 17.50 18.15 18.30 19.30 20.25 20.30 21.05 0.10 0.25 1.30

CARTOON FLAKES TG2 I FATTI VOSTRI TG 2 GHOST WHISPERER HAWAII FIVE-0 RAI TG SPORT TG 2 CAMERA DEPUTATI. DICHIARAZIONI DI VOTO L'ISOLA DEI FAMOSI ESTRAZIONI LOTTO TG2 L'ISOLA DEI FAMOSI Reality TG 2 LA STORIA SIAMO NOI IL COMMISSARIO KRESS

RAITRE AGORÀ LA STORIA SIAMO NOI INCONTRO... DIARIO ITALIANO LA STRADA... TGR - TG3 LASSIE DICHIARAZIONI DI VOTO GEO & GEO TG3 - TGR METTENDO... UN POSTO AL SOLE MEDIUM Telefilm SIRENE TG3 LINEA NOTTE TG REGIONE METEO 3

8.00 10.00 11.00 12.45 13.10 14.00 15.05 17.30 18.30 19.00 20.15 20.35 21.05 23.25 0.00 0.10 1.00

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TG5 - MATTINA MATTINO CINQUE MATTINO CINQUE FORUM TG5 BEAUTIFUL CENTOVETRINE UOMINI E DONNE AMICI POMERIGGIO CINQUE MONEY DROP TG5 STRISCIA LA NOTIZIA CENTOVETRINE Soap 23.40 MATRIX 1.30 TG5 - NOTTE 2.00 STRISCIA LA NOTIZIA 2.55 UOMINI E DONNE 4.20 AMICI

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IL FORUM Ecco gli ottavi di Champions: l’analisi di Condò

SKY SPORT 3 Nel forum sul calcio este ro, Paolo Condò analizza la due giorni di Champions (Cavani, nella foto) con l’andata degli ottavi

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Nacional Medellin è la sorpresa della coppa Libertadores: se ne parla in «Tropico del Calcio», il blog sul Sudamerica

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Giornata nel complesso stabile e ampiamente soleggiata, specie al Nord, lungo le regioni adriatiche e su quelle meridionali. Nubi diffuse tra la Sardegna e le regioni tirreniche, rari i fenomeni. Temperature senza grandi variazioni, miti.

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L’80% dei nostri lettori ritiene Lotito il maggiore responsabile della crisi della Lazio davanti alla squadra e a Reja

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La crisi della Lazio: per i lettori la colpa è tutta di Lotito

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GIOVEDÌ 23 FEBBRAIO 2012

TERZO TEMPO

Incidenti in calo in Serie A ma la B è in controtendenza

«Allo stadio è più bello Riportiamoci le famiglie» La Cancellieri: «Passi da gigante anti violenza, ora la fase 2» L’obiettivo: calcio senza barriere. Ma c’è un allarme giovani indicatori sono incoraggianti. Meno feriti fra i poliziotti (da 42 a 13), ma più fra gli steward (da 5 a 13) e i «civili» (da 16 a 37). Calano gli «incontri con feriti» in A (-15%), aumentano in B (+ 12%) e la spiegazione «va ricercata nella presenza di tifoserie particolarmente a rischio, individuabili nell’Hellas Verona e nella Nocerina», che hanno il 25 e il 19 per cento della «responsabilità degli incidenti». Per Andrea Abodi, il presidente della Lega di B «al di là dell’aumento delle cifre, anche un solo ferito o un solo incidente rappresenta un motivo di preoccupazione e un incentivo per operare».

VALERIO PICCIONI ROMA

Meno incidenti, più spettatori. Meno poliziotti negli impianti, più steward. Serie A sotto controllo, serie B con alcune «criticità». E’ il bilancio del girone d’andata della sicurezza dentro e fuori gli stadi diffuso ieri dall’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive nel giorno del debutto «sportivo» del ministro dell’interno Anna Maria Cancellieri, un debole per la Roma e Francesco Totti.

Senza barriere Poco prima il ca-

po della Polizia, Antonio Manganelli aveva detto che «nessun fenomeno delinquenziale ha avuto una flessione così grande come quello della violenza negli stadi». Anche se il traguardo è ancora lontano: «Il sogno è uno stadio senza barriere con le società che assumono gli steward in pianta stabile. Ma per questo ci vogliono stadi di proprietà». Manganelli contesta l’equazione più misure di sicurezza meno pubblico. «In Serie A e serie B i segni sono positivi». Più 876 spettatori (da 22196 a 23072) di media a partita nel primo caso, più 1343 (da 4904 a 6247) nel secondo. In Lega Pro c’è invece un meno 203 (da 5884 a 5681). Dall’anno prossimo Esordisce an-

che a convegno concluso Pasquale Ciullo, nuovo responsa-

Stati d’animo E’ stato presentato anche il volume di Roberto Massucci e Nicola Gallo, «La sicurezza negli stadi». Nel libro c’è una ricerca su un campione di

E sulla tessera del tifoso novità in vista. La parola d’ordine è «rivisitazione» Meno incidenti, ma gli steward feriti sono saliti da 5 a 13 in un anno

4632 steward in più: + 5%.

bile dell’Osservatorio al posto di Roberto Sgalla, passato a dirigere la Scuola di Polizia. Sulla tessera del tifoso, già ridimensionata con l’avvento delle «card» stagionali, la parola d’ordine è «rivisitazione». Quanto ai tempi dell’abbattimento della barriere, «contiamo di dare dei segnali, già dal prossimo campionato». Prende la parola anche il presidente federale Abete, che sposta l’attenzione pure su un altro argomento: «Il mondo del calcio, che rappresenta il 3,7 per cento del Pil in Europa, è fisiologicamente oggetto d’attenzione della criminalità organizzata».

21629 euro in meno di danni

Problema serie B Ma questi toni

negli autogrill causati dalle tifoserie rispetto a un anno fa. Il «record» dei danneggiamenti spetta alla tifoseria juventina con il 33%.

trionfalistici sulla riduzione della violenza corrispondono ai numeri? Rispetto al 2006-2007, sicuramente sì: da 46 a 28 il numero degli «incontri con feriti», da 173 a 13 i «feriti fra le forze dell’ordine» e da 64 a 37 quello dei feriti «civili». Diverso è il confronto rispetto a un anno fa, dove non tutti gli

le cifre LA TESSERA DEL TIFOSO OLTRE QUOTA UN MILIONE DI PEZZI

1.044.500 le tessere del tifoso rilasciate: 853.362 in serie A, 123.154 in B e 67.984 in Lega Pro.

8617 agenti di Polizia in meno impiegati negli stadi rispetto al girone d’andata dello scorso campionato: 11%.

4747 Daspo «attivi»: «primato» per la tifoseria del Napoli con 360 provvedimenti.

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LETTERE

GazzaFocus

La fase 2 Poche, concretissime parole le sue per lanciare la «fase 2». In sostanza: «Dal 2007, l’anno zero, la morte dell’ispettore Raciti, abbiamo fatto passi da gigante. Dalle società che hanno spaccato i legami con gli ultras alla messa in sicurezza degli stadi grazie al lavoro dell’Osservatorio. Adesso comincia la seconda fase. Ci auguriamo la costruzione di nuovi stadi, con vie di esodo più larghe: ben venga la Legge, faremo la nostra parte anche se il Governo ha altre priorità. Comunque sono state fatte cose straordinarie. E ora è il momento che i ragazzini, i bambini, le famiglie si riapproprino dello stadio, dov’è molto più bello seguire la partita rispetto alla tv».

LA GAZZETTA DELLO SPORT

PRESIDENTE Piergaetano Marchetti VICE PRESIDENTE Renato Pagliaro AMMINISTRATORE DELEGATO E DIRETTORE GENERALE Antonello Perricone CONSIGLIERI Raffaele Agrusti, Roland Berger, Roberto Bertazzoni, Gianfranco Carbonato, Diego Della Valle, John Elkann, Giorgio Fantoni, Franzo Grande Stevens, Jonella Ligresti, Giuseppe Lucchini, Vittorio Malacalza, Paolo Merloni, Andrea Moltrasio, Carlo Pesenti, Virginio Rognoni, Alberto Rosati, Giuseppe Rotelli, Enrico Salza DIRETTORE GENERALE DIVISIONE QUOTIDIANI Giulio Lattanzi

RCS MediaGroup S.p.A. Divisione Quotidiani Sede Legale: Via A. Rizzoli, 8 - Milano Responsabile del trattamento dati (D. Lgs. 196/2003): Andrea Monti privacy.gasport@rcs.it - fax 02.62051000 © COPYRIGHT RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIVISIONE QUOTIDIANI Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo quotidiano può essere riprodotta con mezzi grafici, meccanici, elettronici o digitali. Ogni violazione sarà perseguita a norma di legge DIREZIONE, REDAZIONE E TIPOGRAFIA Via Solferino, 28 - 20121 Milano - Tel. 02.62821 DISTRIBUZIONE m-dis Distribuzione Media S.p.A. Via Cazzaniga, 19 - 20132 Milano Tel. 02.25821 - Fax 02.25825306 SERVIZIO CLIENTI Casella Postale 10601 - 20110 Milano CP Isola Tel. 02.63798511 - email: gazzetta.it@rcsdigital.it PUBBLICITÀ RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIVISIONE PUBBLICITÀ Via A. Rizzoli, 8 - 20132 Milano Tel. 02.25841 - Fax 02.25846848

1704 ragazzi. Vi si legge che «generalmente i giovani non tendono a denunciare il fatto» violento (i «penso di no» e i «certamente no» sono il 70,3%) e «a non parlarne con nessuno» con l’eccezione dell’insegnante (il 71,6% dice che lo farebbe, sommando «certamente sì» e «penso di sì»): la scuola batte nettamente «amici» (19,6) e «genitori» (8,5). Poche risorse Già, il problema generazionale. Sollevato da Enzo Marco Letizia, segretario dell’Associazione nazionale funzionari di polizia, organizzatrice della mattinata: «Le violenze negli stadi sono diminuite, ma è preoccupante che i protagonisti siano sempre più giovani, anche minori». C’è anche un messaggio alla politica: «Le forze dell’ordine e la scuola sono state penalizzate dai tagli: quanto costeranno al Paese una polizia indebolita e giovani poco istruiti ed educati alla convivenza civile?»

Bianco e Nero A CURA DI ANTONIO DI ROSA Fax: 0262827917. Email: gol@rcs.it

E’ un grande Milan ma non esageriamo Sono un tifoso del Milan. Sono molto soddisfatto della vittoria ottenuta ai danni dell’Arsenal e credo che il Milan sia il favorito (vincere è un altro discorso) contro qualunque squadra presente negli ottavi della Champions ad esclusione di Real Madrid e Barcellona. Detto questo, credo che l'entusiasmo di questi giorni, anche sulle vostre pagine, sia eccessivo. Paragonare il Milan di martedì scorso al Milan vincitore di Coppe dei Campioni del passato mi sembra esagerato. Dire che Ibra ha fatto meglio di Messi (sì, ho visto che vi riferivate ai 5 gol consecutivi contro 4) mi sembra assurdo. Ricordo che l'Arsenal è la squadra che ha perso 8-2 col Manchester United, poi sconfitto 6-1 dal City. Michele

Sorrida caro Michele e si diverta. Gioire quando si vince è normale anzi è obbligatorio. Poi i confronti statistici sono un gioco. Ibra è diverso da Messi. L'argentino è certamente il più forte giocatore al mondo. Così come è difficile paragonare il Milan di Sacchi e Capello al Milan di Allegri. Tempi diversi, avversari diversi. Quelle squadre lì hanno vinto tutto ciò che c'era da vincere, quella di Allegri è solo all'inizio.

Moratti unico colpevole Leggo di Moratti arrabbiato che abbandona lo stadio prima della fine della gara con il Bologna. Ma arrabbiato con chi? E' con se stesso che deve arrabbiarsi per tutte le cessioni in nome del Dio denaro. Prima Ibrahimovic, poi Eto’o, adesso Thiago Motta rimpiazzati da scartine come Coutinho, Alvarez, Jonathan, Forlan ed altri. Presidente, non se la prenda con allenatori incolpevoli perché l'unico colpevole è lei. Giovanni Bertei

Questo Moratti viene crocifisso o elogiato a seconda del vento. Quando comprava era esagerato perché spendeva tanto, quando vende è colpevole perché realizza soldi dalle cessioni. In realtà la responsabilità è un’altra. Quando l'Inter ha vinto tre trofei su tre con Mourinho bisognava cominciare immediatamente a rinnovare una squadra che era vincente. Faccio l'esempio del Montepaschi Siena di basket. Domina da anni ma si rinnova a ogni stagione. Sempre. E continua a vincere. Anzi, in Europa sembra aver acquisito una padronanza e una esperienza superiori al passato. L'Inter doveva fare la stessa cosa.

Il declino di Del Piero Com’è amaro il declino di Del Piero, ormai dimenticato anche dalla critica, oltre che relegato a comparsa dell’ambiente Juve. Tre attaccanti in panchina. Estigarribia ed Elia fuori. Gli attaccanti non se-

gnano o segnano a giochi chiusi. Eppure Del Piero silenziosamente si scalda, vede giocare anche l'impalpabile Vucinic, ma non entra. Sono convinto che l'annuncio di Agnelli sulla fine del rapporto con Del Piero a fine anno sia una copertura per Conte che non lo vede più. Che ne pensate? Giovanni Gasparroni

Ognuno può pensarla come vuole. Vero è che, a una certa età, si smette perché fisicamente non si regge il confronto a livelli superprofessionistici. Del Piero merita rispetto e considerazione da parte di tutti perché è stato un grandissimo campione. I tifosi lo amano (giustamente) ma la vita va avanti. Cosa si può rimproverare a Conte che non ha perso una sola partita e lotta per lo scudetto con il Milan? Ha ereditato una squadra perdente e l'ha trasformata in poche settimana in un gruppo di vincenti. Tanto di cappello.

Un giornale di belle notizie Candidò Cannavò sognava un giornale di belle notizie. La storia dell’Inter Club Salerno, fondato il 1 marzo 1987 è una bella notizia. I mass media non danno il giusto rilievo al tifo positivo, fa sempre più rumore un albero che si abbatte rispetto a una foresta che cresce. Ma noi abbiamo una storia di tifo positivo contro tutto e contro tutti da 25 anni. Sarebbe bello se vi interessaste di noi. Emilio Vitozzi

Complimenti. Abbiamo bisogno di buoni esempi per tenere a galla questo sport.

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