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REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 TEL. 0262821 REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 TEL. 06688281 POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO
ITALIA
MILANJUVE 11
numero 8 anno LXVIII LXV I N Numero Anno
LA PARTITA SCUDETTO FINISCE IN RISSA
PARI AL VELENO Il gol fantasma di Muntari non concesso (anche nel riquadro piccolo in alto). Sotto il fuorigioco di Matri (che non c’era): Tagliavento non ha convalidato la rete dello juventino
Nocerinogol, quindi non viene concesso incredibilmente il 20 a Muntari. Nella ripresa rete di Matri annullata per fuorigioco che non c era. Poi il pareggio. l’Editoriale Lite GallianiConte. MENO PAROLE Allegri: «Partita falsata» MOVIOLA SUBITO
Dopo una serata di calcio ap passionante vissuto, sofferto, sospirato, urlato dall’Italia in tera, ha ancora senso parlare di arbitri? Sì, ce l’ha eccome. Perché l’incandescente terzo tempo di San Siro dimostra
che la sfida scudetto è stata decisa da chi doveva sempli cemente dirigerla. Il risultato di parità avrebbe potuto esse re qualsiasi altra cosa. Sce gliete voi. Ma una partita così non lo meritava.
BOCCI, CENITI. DELLA VALLE, GARLANDO, GRAZIANO, LICARI, OLIVERO, PASOTTO, SCHIANCHI, VERNAZZA DA PAG. 2 A PAG. 13
di ANDREA MONTI
AUSTRALIA NELLA NOTTE LA SUPERBIKE
IL BIG MATCH DI OGGI AL SAN PAOLO I NERAZZURRI CERCANO DI FERMARE LA CRISI
L’ARTICOLO A PAGINA 25
Ranieri a Napoli si gioca l Inter Il tecnico, appeso a un filo, è sicuro: «Sono tutti con me» Mazzarri: «Temo la loro rabbia» DALLA VITE, MALFITANO, CERBONE, G. MONTI PAGG. 1415 Serie A / 25ª GIORNATA
Oscar McIntyre, 17 anni, con la sua Yamaha ANSA
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Moto, altro dramma Muore a 17 anni travolto come il Sic
Palacio rimonta il Parma (22)
9 771120 506000
PAGG. 2829 E UN ARTICOLO DI LORIS CAPIROSSI PAG. 25
IL ROMPI PALLONE DI GENE GNOCCHI
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Tragico malinteso per l’Inter a Napoli. La squadra é stata assediata dai turisti perché l’avevano scambiata per le rovine di Pompei.
PARTITE Ieri GENOA PARMA 22 MILAN JUVENTUS 11 Oggi (ore 15) ATALANTA ROMA (1 3) CAGLIARI LECCE (2 0) CATANIA NOVARA (3 3) CHIEVO CESENA (0 0) SIENA PALERMO (0 2) BOLOGNA UDINESE (20.45) (0 2) LAZIO FIORENTINA (20.45) (2 1) NAPOLI INTER (20.45) (3 0)
CLASSIFICA MILAN* 51 JUVENTUS 50 UDINESE 42 LAZIO 42 ROMA 38 NAPOLI 37 INTER 36 PALERMO 34 CAGLIARI 31 GENOA* 31
CATANIA** 30 CHIEVO 30 PARMA 29 FIORENTINA** 28 BOLOGNA** 28 ATALANTA*** 28 SIENA 23 LECCE 21 NOVARA 17 CESENA** 16
* Una partita in più. ** Una partita in meno. *** Sei punti di penalizzazione.
LAZIO
Il girotondo di Lotito Resta Reja, spunta Zola STOPPINI PAG. 16 E UN ARTICOLO DI LUCA CALAMAI PAG. 25
MANCITY
Balo, gol da innamorato Ma niente Nazionale BOLDRINI, CECCHINI, VELLUZZI A PAGINA 22
leOpinioni
COSI’ SACCHI E LIPPI L’HANNO VISTA PER NOI di ARRIGO SACCHI E MARCELLO LIPPI GLI ARTICOLI A PAGINA 25
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SERIE A LA SUPERSFIDA LUIGI GARLANDO MILANO
Dopo una partita appassionante e ricca come questa, ci piacerebbe tanto non partire dall’arbitro. Ma come si fa? Il Milan, in vantaggio con Nocerino, segna con Muntari un secondo gol che Tagliavento, su segnalazione del suo assistente Romagnoli, cancella ingiustamente. La palla era entrata abbondantemente prima della manata di Buffon. Che storia sarebbe stata col Milan sul 2-0 al 25’? Lo stesso guardalinee sbandiererà via un gol regolare a Matri e Mexes (pugno da prova tv a Borriello) andava espulso a inizio ripresa. Ma anche solo chiedersi se le sviste si bilancino è triste. Peccato, per una partita così. Imbattibile Juve Il Milan ha mol-
to più diritto al rimpianto, ma il
il Film Di tutto e di più al Meazza Prodezze, pugni ed errori arbitrali 14’ primo tempo Nocerino spara, Bonucci devia in porta Siluro di Nocerino dal limite dell’area, Bonucci devia involontariamente il tiro e spiazza il proprio portiere Buffon. Il Milan si porta così in vantaggio ANSA
1’ secondo tempo Colpo proibito di Mexes a Borriello La ripresa è cominciata da una manciata di secondi quando Mexes colpisce con un pugno Borriello (nel cerchio), senza che l’arbitro Tagliavento si accorga SKY
UN FANTASMA
SULLO
Paolo Tagliavento, 39 anni LAPRESSE
pareggio di campo, in fondo, ha una sua giustizia: Milan a lungo migliore e poi rimontato dalla fisicità e dalla proverbiale anima d’acciaio della Juve, che salva la pelle anche stavolta e prolunga la sua imbattibilità record. Se vincerà nel recupero di Bologna, tornerà lepre. La rimonta di San Siro rafforzerà ulteriormente la personalità della Signora. Conte ha pareggiato con gol (Matri)e assist (Pepe) pescati in panca, a conferma di un organico potente. Ma il Milan non esce avvilito dal confronto diretto. Anzi. Ha dimostrato di poter essere superiore ai bianconeri anche senza Ibra, il suo totem. Ha dimostrato di non essere solo qualità individuale, ma anche organizzazione e anima tosta: le armi della Juve. E spenderà questa consapevolezza nel resto della corsa, augurandosi che la Juve perda contro le piccole i punti salvati a San Siro. Milan corto Si vede subito che è una Juve dal voltaggio inferiore, come quei phon che ronzano piano e asciugano poco. In entrambe le fasi. Non si riconosce il solito pressing alto e selvaggio. In fase di costruzione, Pirlo ha inaspettata libertà di impostazione. Allegri ha mantenuto la promessa: nessun mastino, nessuna gabbia. Il primo pressing di Pato, Robinho ed Emanuelson consente alla mediana di ricompattarsi in fretta davanti alla difesa. La Juve trova quasi sempre la difesa schierata. E attaccare una difesa schierata, non è una specialità di questa Juve, che ha due fuoriclasse (Buffon e Pirlo), ma non un terzo a nord di Pirlo. Conte ha scelto Quagliarella e Borriello, i migliori interpreti della sua grammatica offensiva: il primo pressa e arretra per suggerire la sponda; il secondo detta la profondità. Ma nessuno dei due pare baciato dalla grazia, stanotte. Come la Juve tutta, raramente così sotto ritmo. E quando la Juve non alza i giri e mette pressione, diventa normale. Mosci gli esterni. Pirlo pascola palloni tristi che non sa dove scaricare. Franz Bonucci I molti errori in
appoggio segnalano anche una concentrazione meno feroce del solito. Quello di Bonucci al 14’ segna la partita. Il ragazzo, che non soffre crisi di autostima e
SCUDETTO
MILAN
JUVENTUS
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1
(4-3-1-2) Abbiati; Abate, Mexes, Thiago Silva, Antonini; Nocerino, Van Bommel, Muntari; Emanuelson (dal 27’ s.t. Ambrosini); Pato (dal 1’ s.t. El Sharaawy), Robinho.
(3-5-2) Buffon; Barzagli, Bellucci, Chiellini; Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Marchisio, Estigarribia (dal 1’ s.t. Pepe); Quagliarella (dal 25’ s.t. Matri), Borriello (dal 9’ s.t. Vucinic).
PANCHINA Amelia, Yepes, Bonera, Zambrotta, Inzaghi.
PANCHINA Storari, Caceres, Giaccherini, Del Piero.
ALLENATORE Allegri.
ALLENATORE Conte.
ESPULSI nessuno.
ESPULSI Vidal al 44’ s.t. (gioco scorretto).
AMMONITI Thiago Silva, Mexes, Muntari per gioco scorretto.
AMMONITI Barzagli e Pepe per gioco scorretto; Matri per c.n.r.
GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Nocerino (M) al 14’ p.t.; Matri (J) al 38’ s.t. ARBITRO Tagliavento di Terni. NOTE paganti 48.027, incasso di 2.279.542 euro; abbonati 31.181, quota di 838.733,63 euro. In fuorigioco 1-1. Angoli 8-2. Recuperi: p.t. 1’; s.t. 4’. POSSESSO PALLA
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CONTRASTI VINTI
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TIRI IN PORTA
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III IIII
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JUVENTUS 17
TIRI FUORI
JUVENTUS 3
MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO c GOL! 14’ Bonucci sbaglia l’appoggio, intercetta Robinho, Nocerino spara dal limite: Bonucci devia e spiazza Buffon. 25’ Cross da sinistra, testa di Mexes, Buffon respinge, Muntari riprende ancora di testa, Buffon respinge ancora quando la palla ha giù superato la linea.
MILAN 4
IIII JUVENTUS 4
SECONDO TEMPO 24’ Chiellini da sinistra, Quagliarella a colpo sicuro. Abbiati si salva d’istinto. 34’ Matri scatta e segna, Romagnoli sbandiera un fuorigioco inesistente.
c GOL! 38’ Cross di Pepe, Matri segna in mezza rovesciata.
Milan-Juve, è pari al veleno Finale con polemiche e rissa Nocerino segna subito, poi 2-0 di Muntari annullato Di Matri nel finale il gol del pareggio Ora la squadra di Conte, a -1, può tornare in testa grazie al recupero contro il Bologna
ama disimpegnarsi alla Franz Beckenbauer, regala palla a Robinho che innesca il tiro di Nocerino. Bonucci completa la frittata con una deviazione sfigata che spiazza Buffon. Il Milan, che temeva l’ex Pirlo, segna con l’ex Nocerino: bella beffa. Vantaggio meritato per la pulizia e la determinazione con cui fa le cose semplici. Arriva sempre per primo sulla palla, è più reattivo. Restituisce la sensazione che aveva dato la Juve all’andata: squadre con marce diverse. Che Binho Solido nelle mediana,
il Diavolo tiene fermo Pato e sca-
tena Robinho in lungo e in largo. Il brasiliano, concreto e senza fronzoli, è il migliore, a riprova di un talento che s’accende nelle partite più calde. Ad altri compagni (ieri assenti) riesce meno. Punge pure Emanuelson. Tutto più veloce di quanto c’è Ibra. Se pure il signorino Pato avesse voglia di sbattersi, per Buffon sarebbero guai maggiori. E comunque i guai arrivano lo stesso. Il portiere chiude su Robinho e, soprattutto, scrosta dalla porta un colpo di testa di Muntari, entrato di parecchio (27’). Come nel ’98 ad Empoli: la Juve che ricerca un passato antico, ritrova an-
che questo. Sul ribaltamento, Estigarribia calcia l’unico tiro in porta del tempo. Promessa Nella ripresa Conte in-
serisce Pepe al posto dell’acerbo Estigarribia e attrezza il 4-3-3, che permette maggior qualità di gioco. Il tecnico dovrà riflettere sulla cosa. Allegri risponde con El Shaarawy in cambio del giovin signore Pato. Il Faraone entra con straripante personalità. Ora tutto il tridente offensivo ha voglia di correre. La prima sensazione infatti è che il Milan abbia in canna la ripartenza del k.o. E invece, poco a poco, mon-
ta la fisicità e l’orgoglio d’acciaio della Juve che guadagna campo e mette il Milan in scatola. Conte punta due fucili nuovi: Vucinic e Matri. Allegri rafforza le barricate: Ambrosini per Emanuelson. Ma non c’è niente da fare. Matri segna una prima volta (lo sciagurato Romagnoli dice no). Il secondo gol, su splendida girata (38’) inchioda la partita sull’1-1. Dimentichiamo la rissa finale e prendiamo questo incrocio intenso e spettacolare, come la promessa di quello che verrà: una volata scudetto che ci emozionerà e ci farà divertire. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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34’ secondo tempo Altro errore: gol annullato a Matri Vucinic mette dentro per Matri (nel cerchietto), che non è in fuorigioco e segna, ma il gol viene annullato. Errore. SKY
38’ secondo tempo Prima il pari della Juve, poi la rissa Cross di Pepe e rovesciata vincente di Matri per l’1-1 definitivo. Alla fine, a destra, litigio tra Ambrosini e Chiellini REUTERS
la moviola
Tagliavento affossato da Romagnoli: buoni il 2-0 di Muntari e Matri-gol L’arbitro sembra assegnare la rete del raddoppio, il guardalinee dice no. Pugno di Mexes a Borriello: prova tv?
Buffon compie un miracolo, ma Muntari (tenuto in gioco da Vidal anche se è fuori dalla linea di fondo) si avventa sulla respinta. Nuovo colpo di testa: la palla rotola piano verso la porta, il portiere con un colpo di reni s’inarca all’indietro e respinge. Tutti hanno l’impressione che sia gol (e di molto). Anche Tagliavento, posizionato fuori area, indica il centrocampo. E invece accade l’impensabile: Romagnoli è posizionato in modo perfetto, accanto alla bandierina e ha la visuale sgombra. Buffon agguanta la palla quando è entrata di oltre mezzo metro. Ma l’assistente non vede e induce l’arbitro all’errore, facendo segno di continuare. Subito il pensiero è andato alle tecnologie, eppure sarebbe bastato il giudice di porta (come in Champions) per evitare l’errore. Ci pensi bene l’Ifab quando dopo l’Europeo dovrà decidere sul futuro della sperimentazione voluta da Platini e dall’Uefa... Nella ripresa il bis: Vucinic trova lo spiraglio giusto per smarcare Matri che è in linea con Abate. Qui siamo ai millimetri, Romagnoli li sbaglia e ferma tutto per un fuorigioco che non c’è. Nel dubbio l’indicazione è di non sbandierare, ma evidentemente l’assistente è sicuro dell’offside. Prova tv Questi gli episodi più
FRANCESCO CENITI
DENTRO DI OLTRE MEZZO METRO Al 25’ del primo tempo con il Milan già in vantaggio per 1-0. Dopo una grandiosa parata, Buffon respinge il tiro ravvicinato di Muntari ben oltre la linea bianca. Il guardalinee Romagnoli (sullo sfondo) resta fermo, quindi non considera il gol, mentre l’arbitro Tagliavento (nell’ingrandimento) indica chiaramente il centro del campo, come se avesse convalidato la rete. Poi, però, cambia indicazione. Il gioco continua SKY
Nella notte Roberto Romagnoli e Paolo Tagliavento avranno rivisto almeno 20 volte l’azione che ha cambiato la serata di San Siro e innescato una spirale di polemiche destinate a durare a lungo: un gol fantasma clamoroso (2-0 negato a Muntari). E siccome in certe serate va tutto storto, nella ripresa ecco un altro errore grave: un fuorigioco inesistente segnalato a Matri che ha cancellato il possibile 1-1. Certo, messe sulla bilancia le due sviste hanno un peso diverso. Anche per Romagnoli si tratta di situazioni opposte: analizziamole. Giudice di porta Sono passati 25’
quando Mexes schiaccia di testa,
clic ARRIVO A PARI PUNTI? VINCEREBBE IL TITOLO LA JUVE Con la partita di ieri si è chiarita la querelle su quale delle due squadre è prima in classifica se Milan e Juve si trovassero a parità di punti. Sarebbero primi i bianconeri perché hanno totalizzato più punti (4 contro 1) nei due scontri diretti. Per pareggiare il conto con la Juve, il Milan avrebbe dovuto vincere 2-0. Illusione durata qualche secondo dopo il gol fantasma di Muntari.
importanti, ma la gara offre altri spunti. Intanto alla quaterna sfugge a inizio ripresa un pugno a palla lontana rifilato da Mexes al fianco di Borriello: il milanista rischia la prova tv (3 giornate come Ibra). L’arbitro, poi, decide di non fischiare molti contatti, sbagliando valutazione in 3/4 occasioni (le più nette su Robinho e Vucinic). Dato in modo discontinuo il vantaggio: in una circostanza la scelta di fermare l’azione per ammonire Thiago Silva è stata un errore, perché la palla era arrivata a Estigarribia, libero di affondare sulla fascia sinistra. Nel finale ok l’espulsione diretta a Vidal (da dietro in modo pericoloso su Van Bommel), subito dopo rischia tantissimo anche Pepe (durissimo su Robinho): giallo al limite del rosso. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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SERIE A LA SUPERSFIDA DELUSIONE IL PATRON ROSSONERO HA LASCIATO LO STADIO SCURO IN VOLTO
Berlusconi amaro «Meglio non fare dichiarazioni...» Solo una frase a fine partita E sulle tre giornate a Ibra: «Ingiusto? No, vergognoso»
MARCO PASOTTO MILANO
poi si è diretto allo stadio, salendo in tribuna assieme a Lapo Elkann.
Fino al gol di Matri era un’agenda che stava diventando vincente: tribunale il pomeriggio, San Siro la sera. Un doppio impegno che, calcisticamente parlando, a Silvio Berlusconi forniva ottimi riscontri. Quaterna con l’Arsenal, un gol profumato di scudetto ieri. Poi il pareggio della Juve ha rovinato tutto: agenda, riscontri e profumi. Ieri il quasi-presidente — il prossimo Cda rossonero formalizzerà il suo ritorno al vertice del club — una volta concluso il processo Mills ha fatto un salto al Milan Megastore di Corso Vittorio Emanuele
Brutto clima «Partita decisiva per lo scudetto? Forse no», ha detto Berlusconi prima del fischio d’inizio, unendosi al coro degli allenatori. L’ex premier aveva una faccia più perplessa e meno voglia di chiacchierare rispetto ai minuti che avevano preceduto la sfida con l’Arsenal. Le tensioni del processo («ho un unico commento molto stringato: mezza giustizia è fatta»), unite a quelle calcistiche degli ultimi tempi fra Milan e Juve, non hanno creato un clima molto favorevole. In più, l’ex premier ha un bel rospo sullo stomaco a proposito di Ibrahimovic: «Le tre giornate di squa-
lifica? Non è una cosa ingiusta, è una cosa vergognosa». Parole molto dure, che si sommano a quelle altrettanto forti pronunciate dal club non appena era stata emessa la sentenza della Corte di giustizia federale. Amarezza A differenza di Galliani, il
Cavaliere è rimasto inchiodato alla sua poltroncina fino al fischio finale. Dopo il gol di Matri ha sperato in un colpo di coda, in un guizzo di Robinho o di El Shaarawy, che però non è arrivato. Ha resistito per provare a festeggiare senza pensare troppo al gol di Muntari non convalidato. Una vittoria avrebbe placato le polemiche in campo, anche se non sarebbe riuscita a riportare Galliani allo sta-
dio. E invece l’amarezza è grandissima. Tanto da togliere al Cavaliere qualsiasi piacere di commentare una partita che stava prendendo la piega giusta. Berlusconi lascia lo stadio a bocca chiusa, limitandosi a sibilare: «Non me la sento di rilasciare dichiarazioni». Un no-comment che in un caso del genere vale più di mille parole. Parole cui probabilmente è meglio non dare spazio, soprattutto a caldo. Perché potrebbero essere molto pesanti. Anche al solito ristorante, Berlusconi evita commenti a caldo: «Non voglio parlare della partita». A chi gli chiede se quello di Muntari fosse gol, risponde con un altro sibilo: «Evidentemente sì». © RIPRODUZIONE RISERVATA
E’ LITE DAPPERTUTTO
Galliani attacca Conte negli spogliatoi Parole grosse nell’intervallo. L’ad del Milan si scambia «vaffa» con Agnelli, poi attacca il tecnico: «Ecco che succede quando si piange». La replica sarebbe stata: «Da che pulpito... Siete la mafia del calcio» ALESSANDRA BOCCI MILANO
Un gol a me, uno a te. Prima c’era quello, poi c’era quell’altro. Ma il gol di Muntari è arrivato al 25’, e lì è cominciato il parapiglia. Quando l’ineffabile Tagliavento annulla un gol buono a Matri, il Milan è già nervoso da un pezzo. Per chiudere, rissa e teatrino finale in tv con i se e i ma. Prima ci sarebbe stato il 2-0, poi semmai l’1-1 visto che non c’era stato il 2-0. Massimiliano Allegri arriva con un’aria pseudo-zen ma poi esplode: «Siete davanti alla televisione, almeno guardatela». L’aria da gentleman che recupera nel finale è più finta dei soldi del Monopoli. «Quell’episodio ha falsato la partita».
calcio». A dividere i duellati sarebbe stato Seedorf. Agnelli avrebbe chiesto l’intervento della procura. Conte nel finale ricostruisce: «Questa partita è stata caricata troppo. Mi dispiace dirlo, ma sono successe troppe cose che non hanno niente a che fare con il calcio. Con Galliani c'è stato uno scambio di opinioni, quando salgo dal sottopassaggio mi aspetto di non trovare gente che mi insulta, ma a volte non succede».
Sipario Galliani ha visto un pezzo della partita in sala executive e poi è sparito imprecando. I rapporti fra Juve e Milan, così amichevoli in passato, a questo punto sono interrotti a tempo indeterminato. Galliani e Agnelli probabilmente non si telefoneranno tanto volentieri nei prossimi giorni. «Ci avete bombardato per tutta la settimana», dice Conte rivolto a quelli del salotto di Sky. Poi anche lui fa finta di sorridere e
La sedia vuota di Adriano Galliani nel secondo tempo MEDIASET
Il fattaccio Il maestro di Allegri,
Galeone, aveva previsto: gol di Nocerino e Muntari, ma non
E’ dovuto intervenire Seedorf per evitare pericolosi contatti fisici
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chiede scusa a tutti per il litigio con gli opinionisti durato svariati minuti. «Complimenti al Milan, eh». Prologo C’era stato tanto veleno prima della partita, e tanto ce n’è stato dopo. Il Milan è rimasto poco a guardare dopo il gol non concesso: ha continuato a macinare gioco e Allegri ha continuato a macinare metri e urla in panchina. Più di tutti ha strillato Amelia, poi Inzaghi che ha cercato di discutere con l’arbitro. Ma non c’era molto da fare e il Milan si è rimesso a giocare. Il gol del pareggio però ha distrutto qualsiasi possibilità di pacificazione o anche di tregua. È finita con Van Bommel che litigava con Conte e poi Pirlo, Chiellini che discuteva con Ambrosini, i compagni che trascinavano via Chiellini, Ambrosini che rincorreva Chiellini nel tunnel. Quello stesso Chiellini che dopo la
L’ad del Milan dopo lo scontro verbale all’intervallo ha lasciato lo stadio
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glielo aveva detto per non rompere l’incantesimo. La previsione era azzeccata, ma non prevista la bandierina del guardalinee Romagnoli, con il quale Allegri non se la prende molto, per il semplice motivo che già dall’inizio è tutto preso a battibeccare con Rizzoli, quarto uomo con un peccato originale, dal suo punto di vista: aver espulso Ibrahimovic e generato la squalifica che ha privato il Milan del suo leone d’attacco. Certo, il Milan piace lo stesso, gioca veloce, infila la Juve. Ma Romagnoli alza la bandierina e spezza la trama. Finisce il sogno, comincia il parapiglia. Intervallo di fuoco Alla fine del primo tempo, Galliani ha già litigato con il designatore arbitrale Braschi in tribuna, ma il clou è con Agnelli: sono volati i «vaffa». Poi è sceso negli spogliatoi e incrociando Conte non si è trattenuto. Secondo Mediaset, Galliani avrebbe detto a Conte: «Vedete cosa succede a piangere tutta la settimana». Lo juventino non si è fatto pregare per rispondere: «Da che pulpito, siete la mafia del
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Coppa Italia era stato accusato di essere una spia per il faccia a faccia Ibra-Storari. Con tanti saluti alla Santa Alleanza di una volta, e alla santa amicizia di chi per anni ha giocato insieme. Pugni e parole Quando i nervi
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saltano, hai voglia a dirti che insieme hai vinto coppe e campionati. Così alla fine esplode anche il capitano, normalmente un tipo misurato, e non è il primo: fra il gol annullato al Milan e il non fuorigioco di Matri ci sono un pugno di Mexes a Borriello (roba da prova tv), varie scaramucce, e per finire un rosso diretto a Vidal per un fallo su Van Bommel, non un agnellino. Le parole e i finti sorrisi dei due tecnici sono soltanto un mezzo per troncare la messa televisiva. In realtà, si salvi chi può. Per finire in bellezza, Allegri manda un altro messaggio di pace: «Il gol di Muntari? Senza il permesso di Marotta non parlo più». Benvenuti ai caschi blu, la prossima volta possono mandarli al posto del quarto uomo, non si sa mai. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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SERIE A LA SUPERSFIDA le Pagelle
DI FABIO LICARI
MILAN MUNTARI DÀ PESO AL CENTROCAMPO, PATO MAI o La mossa tattica
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Ai punti è un po’ meglio della Juve, ma il gol-non gol di Muntari è una bella botta. Crolla però negli ultimi 25’: ed è una colpa.
COINVOLTO, VAN BOMMEL
Robinho agisce sul centrodestra, pressa Chiellini e costringe spesso Estigarribia ad arretrare, andando in pressione anche su di lui, in un doppio lavoro efficacissimo.
6,5 Allenatore Allegri È senza Nesta, Ibra, Boateng e pure Aquilani, ma imbriglia la Juve per un’ora con aggressioni, ripartenze e squadra corta senza gabbia per Pirlo. Forse chiede troppo e nel finale...
SMAZZA PALLONI 7,5 h Il migliore Robinho Nelle grandi sfide si esalta. Conquista lo sciagurato pallone di Bonucci e lancia Nocerino. Pressa come un dannato sul centrodestra e non si esaurisce mai.
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El Shaarawy
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La risposta a Estigarribia è doppiamente importante: perché arriva sul contropiede del «gol fantasma» di Muntari. Non reattivo sul cross tagliato da sinistra di Chiellini: la palla doveva essere sua, ma ci pensa Quagliarella a porgerla gentilmente.
Con l’Estigarribia stile Speedy Gonzales sarebbe pericolosissimo restare alti, con quello versione replay di ieri basta non esagerare: anche perché, bel tiro escluso, ogni azione finisce con un cross sbagliato. Vucinic lo impegna di più ma non lo salta mai.
Non dà un centimetro a Borriello che già non se ne prende (giocando sempre spalle alla porta e facilitando la marcatura). Però macchia tutto con una follia, un pugno al fianco di Borriello: sarà prova tv. Tanto il secondo guardalinee ieri era al cinema.
Sembrava che l’unico pericolo fosse quella pallonata bazooka sulle parti basse che rischia di cambiargli la voce. Troppo forte, troppo concentrato, troppo tutto finché non si lascia sfilare super Matri in versione goleador acrobatico. Ahi, che guaio.
Da un suo errore scaturisce, un po’ alla lontana, l’azione che porta al pari delle Juve. Se la cava soprattutto con il Lichtsteiner del 3 5 2 che non è il modulo ideale per la sua progressione. Nella ripresa, però, più sofferenza: Pepe martella e crossa.
Il gol, pur con la complicità di un inguardabile Bonucci (passaggio e deviazione), è il sigillo di una stagione che non avrebbe neanche sognato. Vince il duello – che duello – con Marchisio: quando riparte di velocità e potenza lo juventino resta dietro.
Non è Pirlo, ma è quello che ha consentito ad Allegri due mezzali offensive e, contemporane amente, un triplo stopper. Smazza un’infinità di palloni e contrasti, fa espellere Vidal subendo un tackle da dietro, fosse solo un po’ meno cattivo...
Finito? Quando mai: regge Vidal che a volte sembra statico ma altre parte testa in giù, è su tutti i contrasti, «pesa» insomma a centrocampo. E avrebbe anche segnato il gol del 2 0, se Romagnoli non avesse detto «no». Non sarà facile toglierlo.
Difficile da giudicare, perché è sempre lì che vorrebbe ma non può, che tenta il colpo ma è un po’ impreciso, che insegue ma fisicamente non sempre regge i centraloni juventini. Però nella tela del centrocampo fa il suo. Utile, diciamo sufficiente.
Quasi rinuncia al pressing, sciupando il lavoro di Robinho per costringere la Juve al retropassag gio. Viaggia largo sul centrosinistra: mai un’invenzione, mai uno scatto, mai coinvolto nella manovra. E infatti 45’ sono tutto quello che Allegri gli concede.
In cinque minuti fa più di Pato in tutto il primo tempo. Sempre aggressivo, sempre in profondità, solo che davanti c’è Barzagli che non sarà nella sua serata migliore ma è sempre un «muro». Detto a posteriori, sia chiaro: doveva entrare dal 1’.
Dentro nel momento più difficile, con la Juve che non lascia più respirare e il Milan inchiodato nella sua metà campo. Subisce la pressione come tutti. Nervosissimo dopo il fischio finale.
JUVENTUS BUFFON IN FORMA MONDIALE TEDESCO, VIDAL NERVOSO, BONUCCI DA FILM DELL’ORRORE 6,5 o h 7,5
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A lungo sotto ritmo e sotto shock (errore di Bonucci). La palla non circola come al solito, ma il finale è grande. E il primo gol di Matri regolare.
La mossa tattica
Allenatore Conte
Il migliore Matri
A inizio ripresa, la Juve passa al 4 3 3: fuori Estigarribia e dentro Pepe che va a destra nel tridente, Lichtsteiner arretra sulla linea di difesa e Chiellini si allarga a terzino sinistro.
Corregge in corsa la coppia d’attacco che non va, un Estigarribia troppo lento (con Pepe) e il modulo per una sera sbagliato: meglio il 4 3 3 che mette più in difficoltà il Milan.
Il gol, bellissimo, può valere mezzo scudetto. Ce ne sarebbe un altro, il primo, da convalidare: ma per gli arbitri era ormai «saltato» tutto. Poi la domanda è: perché non titolare?
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Buffon
Barzagli
Bonucci
Chiellini
Lichtsteiner
Vidal
Pirlo
Marchisio
Estigarribia
Quagliarella
Borriello
Pepe
Si vede strappare da Matri il podio, ma il doppio intervento su Mexes e Muntari (quest’ultimo è dentro, ma inganna gli arbitri) è da Mondiale tedesco. E poi si ripete su Robinho e su tutti i cross insidiosi che arrivano in mezzo. Enorme.
Non è quello imperioso di qualche tempo fa, ma non essendoci la possibilità di rifiatare si aiuta con il mestiere (consumato) e senso della posizione (notevole). Anche contro la velocità del baby El Shaarawy: la scivolata in corsa salva un’occasionissi ma.
Primi 20’ da film dell’orrore: un appoggio sbagliato, uno troppo sufficiente, quindi il lancio quasi in orizzontale che innesca Robinho e porta al gol di Nocerino (per giunta con la sua deviazione). Veniva da un periodo buono, ora «sente» Caceres dietro.
Porta palla e partecipa tanto alla costruzione e all’attacco: il che potrebbe anche non essere un bel segno, vuol dire che Pirlo conduce meno. Però è sempre lì: Robinho lo spinge giù ma non lo affonda mai, e lui riparte e si fa largo con lo spostamento d’aria.
Si può dire che soffre il 3 5 2? Che per la sua corsa in progressione partire da dietro è meglio? Invece di arrivare in corsa, o di fare sovrapposizio ne, si ferma e aggiusta la palla, insomma perde tempo. Meglio nel 4 3 3, ma è legittimamente stanco.
Pause e rincorse. Stop e poi affondi che tagliano la mediana. Però tanta imprecisione nel tiro e anche nello stretto, senza la fame atavica delle prime giornate. In più, il fallaccio da dietro su Van Bommel: il «rosso» è giusto, ma è tanto nervoso che non ci sta.
Che senta l’emozione non è possibile, non è programmato per farlo. Allegri gli lascia libertà fino alla trequarti, con Emanuelson che dà soltanto un po’ di fastidio, poi ecco l’imbuto che in altre occasioni lui avrebbe scavalcato con appoggi più precisi. Quantità, però, tanta.
Vedetela così: ha davanti un Nocerino in condizioni splendide, non ha spazi (né gambe) per gli inserimenti, e allora accetta la sfida sulla trequarti. Perde il confronto diretto ma alla fine il suo contributo in mediana è lo stesso notevole.
Non il peggiore, non che abbia praterie, però aveva abituato ad altre ripartenze: quelle sprint. Invece pensa troppo: sembra aver meno coraggio, o incoscienza. Quando si lascia andare, costringe Abbiati alla parata. Si capiva che sarebbe uscito dopo 45’.
Come Borriello, con quella foga che si traduce in frenesia e quindi in errore. Tiro impreciso, geometrie da rivedere, palle perse. Così diventa facile preda dei centrali milanisti. Ancora un po’ bloccato psicologicamen te.
Troppo spalle alla porta, poca intesa con Quagliarella. Avrebbe bisogno di un partner che affonda sulle sue sponde, ma il partner non c’è e Mexes Silva non gli lasciano fare sponde.
Non è in condizione «Cristiano de noantri», e quindi si limita alla fascia destra, però prende fiato e coraggio col passare dei minuti. Nel pressing finale c’è la sua impronta, nel gol di Matri il suo cross. Il 4 3 3 ha creato superiorità improvvisa davanti.
Vucinic 6 Niente dribbling, almeno tiene palla e dà profondità.
6,5
TERNA ARBITRALE: TAGLIAVENTO 5 I gol di Muntari (ma è il guardalinee che sbaglia) e Matri, il vantaggio non dato alla Juve per ammonire Silva, troppo lasciar correre. Di Liberatore 5-Romagnoli 3
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SERIE A LE STATISTICHE DEL BIG-MATCH NUMERI E CURIOSITA’
Robinho uomo ovunque Matri freddo e spietato Il brasiliano manda in tilt tutta la difesa della Juve con le sue continue accelerazioni. Il centravanti non sbaglia un colpo
i numeri POSSESSO PALLA
JUVENTUS
52% PASSAGGI RIUSCITI
JUVENTUS ANDREA SCHIANCHI
A un certo punto della partita, increduli, ci siamo stropicciati gli occhi: ma quanti Robinho ci sono in campo? Il brasiliano era dappertutto, a destra e a sinistra, pronto a difendere e a ripartire. In dribbling, con tocchi al volo, invenzioni stile-Brasil, accelerazioni da Formula 1, si era preso la scena e si era guadagnato gli applausi della gente di San Siro. I difensori della Juventus lo guardavano in faccia, lo salutavano e lo ritrovano soltanto venti o trenta metri dopo, al termine dell’azione: non lo prendevano mai. Bello, rotondo come una cupola barocca nel modo di giocare, con quell’incedere un po’ caracollante ma sempre efficace, il brasileiro tutto samba e fantasia ha fatto la differenza e il Milan orfano di Ibrahimovic si è aggrappato alle sue gambette esili (e anche a quelle di Emanuelson) per impostare le azioni e scappare in contropiede. Allegri l’aveva impostata così, la partita, tre attaccanti larghi a tenere impegnata la retroguardia della Juve per costringere gli esterni bianconeri a stare abbottonati altrimenti si lasciavano troppi spazi. Mosse giuste, fino a che Conte non si è corretto ed è passato dal 3-5-2 di partenza a un più equilibrato 4-3-3. Ma anche dopo il cambiamento di modulo Robinho ha continuato a fare ciò che gli riesce meglio: giocare a calcio. Movimentismo Poi, al-
l’improvviso, sulla partita è piombato l’istinto del killer: «Baby Face» Matri si è scaldato, ha ascoltato le indicazioni di Conte, è andato in campo al posto di Quagliarella e ha inserito le munizioni nella pistola. Venticinque minuti gli sono bastati per centrare il bersaglio. Anzi, a dir la veri-
81,5%
la Sfida ROBINHO 27 ANNI MILAN
ALESSANDRO MATRI 27 ANNI JUVENTUS
VAN BOMMEL
9
25 10
Impressionante il lavoro di Van Bommel ai fianchi dei centrocampisti bianconeri: ben 9 i palloni recuperati dall’olandese che ha poi rilanciato l’azione.
2
PALLONI PERSI
PALLONI GIOCATI
73 TIRI EFFETTUATI
1
Precisi i bianconeri nei passaggi e nei tocchi, più dei milanisti che tuttavia sono stati più veloci.
PALLONI RECUPERATI
MINUTI GIOCATI
95
La Juve, anche perché in svantaggio per un lungo periodo della gara, ha tenuto spesso il possesso del pallone.
PALLONI RECUPERATI
PIRLO
6
16
1
PALLONI PERSI
7
0
Quante battaglie in mezzo al campo tra milanisti e juventini! Ecco un’immagine-simbolo: Vidal e Muntari saltano per conquistare il pallone ANSA
tà lui il bersaglio lo ha centrato due volte, ma l’assistente Romagnoli gli ha negato il gol al primo tentativo. Alzando inopinatamente quella bandierina per segnalare un inesistente fuorigioco, è come se Romagnoli avesse gridato a Matri: «Fanne un altro, se sei capace!». E lui, killer di professione, è capace e un altro lo fa. Alla fine, di questa splendida supersfida che, al netto degli errori arbitrali, è stata davvero intensa e combattuta, restano soprattutto il «movimentismo» di Robinho e la freddezza di Matri. Freddezza Il brasiliano ha toccato 73 palloni e li ha sempre gestiti con intelligenza. Pochi gli errori: 7 palloni persi, 6 passaggi sbagliati, 5 dribbling falliti. Tante le cose buone: 1 tiro, 27 passaggi giu-
Il Milan si basa sulle ripartenze e i movimenti di Robinho ed Emanuelson sti, 1 cross, 2 sponde, 6 palloni recuperati e 2 intercettati, 5 dribbling riusciti. E, nel complesso, una presenza costante «dentro» la partita: anche nel finale, nel tentativo di segnare il gol del 2-1, nonostante il serbatoio della benzina segnasse rosso. E Matri? Più concreto di così non avrebbe potuto essere: 10 palloni toccati, 2 tiri (1 gol), 3 passaggi giusti, 1 palloni recuperato e nessuno perso. Proprio come un killer che accetta l’incarico, si prepara, arriva sul posto, individua la vittima, sceglie la posizione ideale, carica la pistola, colpisce e se ne va. Unica differenza: i killer scompaiono nel nulla; Matri, invece, mostra con orgoglio la sua gioia. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Tantissimi palloni toccati, come sempre (97), e anche qualche errore: 16 i palloni persi dal regista. Che, come Van Bommel, ne ha però recuperati 9.
FALLI COMMESSI
VIDAL
3 E’ stato, con Chiellini, il giocatore più falloso e, sull’ultimo intervento (brutto su Van Bommel) è stato giustamente espulso.
FALLI SUBITI
NOCERINO
3 TIRI EFFETTUATI
VIDAL
4
Bravo a inserirsi negli spazi e spesso toccato duro dagli avversari, Nocerino è stato il giocatore più tartassato. Il centrocampista cileno della Juve è stato quello che più degli altri ha cercato la conclusione verso la porta di Abbiati.
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SERIE A LA SUPERSFIDA
Buffon: «Il gol? Se l’avessi visto avrei taciuto...» Matri: «La svista su Muntari è compensata dalla rete regolare che mi hanno annullato» G.B. OLIVERO MILANO
Quanta gioia in quella maglia, vero Alessandro? Quanta gioia in quella maglia sventolata come una bandiera dopo un gol che oltre a essere bellissimo potrebbe avere un’importanza... tricolore. Quanta gioia in quella maglia che sa di sudore e di allenamenti e di voglia di lottare e di desiderio di giocare. Quanta gioia in quella maglia che nella bolgia di San Siro profuma di scudetto e allora te la togli e la sventoli perché un’ammonizione vale zero in confronto all’amore dei tifosi della Juve. Alessandro Matri è l’eroe di una notte che per la Juve vuol dire tanto a prescindere dalle polemiche per il gol di Muntari non visto da Tagliavento. Vuol dire tanto perché la Juve del primo tempo non era la solita Juve: timida, spaventata, confusionaria, per nulla propositiva. Poi, però, è arrivata la scossa quando sono entrati Pepe, Vucinic e Matri. La gioia Alessandro ha preso le
misure in fretta segnando un gol che è stato annullato per fuorigioco inesistente e poi, su perfetto cross di Pepe, ha girato benissimo di destro anticipando Thiago Silva: «E’ importante aver pareggiato questa partita - racconta Matri - Conta solo questo, non chi ha giocato dall’inizio. Ovviamente a nessuno piace stare in panchina. In settimana tutti diamo il massimo per meritarci il posto e l’allenatore fa le sue scelte». Matri dedica il gol al padre e risolve con una battuta la rete che gli è stata annullata sull’1-0 per il Milan: «Va bene così, perché bilancia quello non visto di Muntari. Meglio pensare al punto che abbiamo ottenuto e alla prestazione: nel primo tempo non era la solita Ju-
La gioia di Alessandro Matri, 27 anni, con Giorgio Chiellini, 27 AFP
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I gol di Matri in questo campionato. Sono 19 in totale le reti dell’attaccante nelle due stagioni in maglia bianconera. ve, poi il mister ci ha caricato. La sconfitta sarebbe stata pesante, ma la strada per lo scudetto è ancora lunga, c’è da lavorare ancora». Il portiere E con Gigi Buffon in porta si lavora meglio, perché dietro sei tranquillo: per segnare gli avversari devono fare molta fatica. Ieri il portiere è stato protagonista di una doppia, eccezionale parata in occasione dell’errore del guardalinee che ha privato il Milan
del 2-0: «Non mi sono accorto che la palla fosse entrata, ma con onestà devo dire che di sicuro non l’avrei detto all’arbitro. Ci siamo ritrovati un punto e proseguiamo questa striscia di imbattibilità che ci fa molto piacere. Le polemiche non piacciono a nessuno, oggi le decisione arbitrali hanno penalizzato prima il Milan e poi noi, magari con un peso diverso sulla partita. Ma il dato sui rigori non dati alla Juve è inequivocabile». Poi Gigi analizza la partita: «Il Milan è favorito per lo scudetto e per un’ora ci è stato superiore. Sul gol mi ero predisposto a seguire la traiettoria del pallone di Nocerino, ma la sfortunata deviazione di Bonucci ha reso impossibile ogni intervento». Ma poi la Juve si è rialzata: la corsa continua. © RIPRODUZIONE RISERVATA
I PRECEDENTI ALL’ORIGINE DELLA LITE
Da Agnelli ad Allegri Un mese di polemica (l.b.) Su Milan-Juve c’è stato vento forte per venti giorni. Le polemiche non sono iniziate al (non) gol di Muntari, ma il 5 febbraio. Quel giorno, alla fine di Juve-Siena, Beppe Marotta si lamenta per il rigore non assegnato per fallo di mano di Vergassola: «Chiediamo equità e rispetto». Gli risponde il designatore Braschi: «Tutte le squadre meritano rispetto, non solo la Juve». È solo l’inizio. La Juve, ripensando soprattutto al solo rigore avuto in stagione, continua ad attaccare le decisioni arbitrali. Antonio Conte dopo Parma-Juve di mercoledì 15 febbraio:
«Sento una brutta aria. Nel dubbio gli arbitri preferiscono sbagliare contro di noi. Ripensate al passato». Il riferimento, ovvio, è a Calciopoli: un carico da undici. Infatti nel weekend scorso, pochi giorni dopo, Massimiliano Allegri risponde a distanza commentando il gol (decisivo) di Chiellini contro il Catania: «Mi sarei divertito se, quando Chiellini ha segnato schiacciando il suo marcatore, l’arbitro avesse annullato. A Ibra in quelle situazioni viene fischiato fallo. E poi se fosse stato annullato saremmo andati avanti con la "messa" arbitrale». Cioè con le polemiche del-
la Juve, che in quel momento aveva aperto anche il fronte-Figc. Il presidente federale Abete infatti si era fatto sentire dopo il riferimento di Conte a Calciopoli: «Quelle parole sono state abbastanza forti. Sono triste e abituato a sentir parlare di Calciopoli». Solo l’inizio di un trenino di reazioni. Il presidente Agnelli: «Abete su Conte? Parole inopportune. O il presidente della Figc commenta le dichiarazioni di tutti gli allenatori oppure non mi sta bene che lo faccia solo con quelle del nostro. Ognuno dovrebbe parlare per sé». Ancora Abete: «Se c’è volontà a polemizzare, non è certo la mia. Le mie riflessioni sono sempre all’insegna del massimo equilibrio». E Marotta al Milan: «Noi non ci occupiamo di quanto avviene in casa altrui». Era solo l’inizio... © RIPRODUZIONE RISERVATA
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SERIE A LA SUPERSFIDA LA VOLATA SCUDETTO UN TESTA A TESTA LUNGO DUE MESI E MEZZO
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Allegri: «Non parlo senza il permesso di Marotta» L’allenatore del Milan: «Chance di scudetto al 50 per cento» Nocerino: «Alla Juve si mangiano le mani per ciò che faccio» FABIANA DELLA VALLE MILANO
Magari la notte della vigilia avrà dormito davvero, ma ieri notte difficilmente sarà riuscito a prendere sonno. La vicinanza dell’agitatissimo Antonio Conte deve averlo contagiato: Massimiliano Allegri per una sera ha lasciato negli spogliatoi il suo atteggiamento zen e si è trasformato in un allenatore esagitato. Ha discusso con il quarto uomo Rizzoli (quello del rosso a Ibrahimovic in Milan-Napoli) per quasi tutta la partita e dopo il fischio finale ha usato l’ironia toscana per commentare il gol
annullato a Muntari e tutto il resto. «Ormai non parlo più delle decisioni arbitrali se non ho il permesso di Marotta — ha detto l’allenatore del Milan —. Purtroppo quell’episodio ha falsato la partita: forse hanno sbagliato a tracciare il campo, può darsi che la linea della porta fosse un po’ troppo spessa. È stato un episodio simpatico e dobbiamo accettarlo. Però ci ha creato un danno, se fossimo andati sul 2-0 sarebbe stata una partita diversa. Questo dimostra che ogni tanto si farebbe meglio a stare zitti». Ottima partita Allegri non si dà
pace, avrebbe preferito lasciare
L’allenatore del Milan Massimiliano Allegri, 44 anni INSIDEFOTO
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San Siro con un altro risultato e interrompere l’imbattibilità della Juventus, deve accontentarsi di un pareggio che comunque tiene il Milan in testa, in attesa che la Juve recuperi la gara di Bologna. «Loro sono imbattuti e stanno facendo delle grandissime cose, ma la prestazione dei miei ragazzi è stata ottima». Però Allegri si è arrabbiato tantissimo per gli errori sotto porta: «Abbiamo sbagliato 4-5 contropiede clamorosi. Dispiace, ma dobbiamo essere convinti che il campionato è alla nostra portata. Le chance di vittoria a questo punto sono 50 e 50». Allegri ha spiegato anche la sostituzione di Pato: «Ha avuto un risentimento nel primo tempo e ho preferito non rischiarlo. El Shaarawy però quando è entrato ha fatto benissimo. Ora ci riposiamo un paio di giorni e poi ripartiamo». Sempre più bomber Allegri e il Milan ripartiranno con un punto in più e con alcune certezze. Come Antonio Nocerino, che da qualche partita ha traslocato a destra ma non ha perso la voglia di fare gol. L’uomo normale a Milano ha imparato a fare cose speciali e ieri si è preso la rivincita sulla Juve che non ha creduto in lui: «Mi sa che ora si stanno mangiando le mani per quello che sto facendo», dice sorridendo. E sul 2-0 ignorato: «Non ho capito perché non è stato convalidato». Antonio ha già realizzato 8 gol in questa stagione (mai ne aveva fatti così tanti) e ha contribuito in maniera determinante alla risalita dei rossoneri. Ieri ha approfittato del pallone intercettato da Emanuelson e della deviazione di Bonucci. Chissà quante feste gli farà oggi il piccolo Francesco, che ha quasi tre anni e indossa con grande orgoglio la maglia di papà.
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CINGUETTII SU MILAN-JUVE
DANILO GALLINARI Grande partita... Bravi ragazzi... @gallinari8888
MAX PESCATORI Se vostra moglie non vi fa vedere Milan-Juventus, è giunta l’ora di chiedere il divorzio. @maxpescatori
NOLE DJOKOVIC Non riesco a capire perché nel calcio non hanno aiuti tecnologici! È assurdo, per lo sport più giocato al mondo! @DjokerNole
Gallinari: tifa Milan REUTERS ALEXI LALAS Cosa è successo? Uh-oh. C’è davvero bisogno di una soluzione tecnologica per i gol sulla linea... @AlexiLalas
GIUSEPPE ROSSI È tornato il fascino di Milan-Juve... @GiuseppeRossi22
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PRIMAVERA MILAN OK
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Comi e Ganz, che doppiette verso il derby
Gazza
Grazie alle doppiette di Comi e Ganz il Milan resta al secondo posto. Vince 2 0 anche l’Inter (gol di Bessa e Spendlhofer), che scavalca il Chievo. E sabato c’è il derby. GIRONE A Fiorentina Sampdoria (7 aprile, ore 11); Genoa Empoli 1 2; Juventus Torino (7 aprile, ore 11.30); Livorno Modena 1 1; Novara Cagliari 3 1; Parma Siena 1 1; Sassuolo Grosseto 3 0. Classifica Juventus p. 37; Fiorentina* 32; Torino* e Livorno 28; Empoli 27; Sampdoria* 26; Genoa e Novara 24; Sassuolo 22; Modena 17; Siena 16; Parma 15; Cagliari 13; Grosseto** 11. GIRONE B Atalanta Brescia 0 2; Bologna Varese 0 2; Chievo Padova 0 1; Cittadella Cesena 2 2; Inter Verona 2 0; Udinese AlbinoLeffe 1 3; Vicenza Milan 3 4. Classifica AlbinoLeffe** p. 36; Milan 35; Inter 33; Chievo 31; Varese 30; Cittadella 24; Bologna 23; Padova** 22; Udinese 19; Atalanta, Brescia e Verona 18; Cesena 14; Vicenza 12. GIRONE C Gubbio Bari 0 5; Lazio Lecce 7 0; Napoli Catania 3 1; Nocerina Ascoli 1 1; Palermo Juve Stabia 0 0; Pescara Crotone 1 0; Reggina Roma 1 3. Classifica Roma* e Lazio p. 45; Palermo 36; Lecce 29; Catania 28; Reggina 27; Napoli* 25; Ascoli* 21; Nocerina 19; Juve Stabia e Bari 18; Pescara* 16; Gubbio 10; Crotone 8. * una partita in meno. ** una partita in più.
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Un duello Vucinic-Nocerino ANSA
RIVEDI LA SFIDA TUTTE LE AZIONI PIU’ IMPORTANTI Su GazzettaTv rivedrete gli highlight della sfida al Meazza: dai gol di Nocerino e Matri, passando per il raddoppio non concesso a Muntari (pallone parato oltre la linea da Buffon) e anche il colpo proibito di Mexes a Borriello.
LE INTERVISTE CON I PROTAGONISTI A SAN SIRO E ancora potrete vedere le interviste con i protagonisti e le polemiche che hanno caratterizzato gli episodi chiave della partita. Quelli che potranno risultare decisivi nella corsa scudetto. In più fotogallery, curiosità, il parere dei tifosi e tutto quello che vi interessa su Milan-Juve.
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SERIE A LA SUPERSFIDA
Scintille Conte-Boban «Io non onesto? No, tu»
scia di 27 gare senza sconfitte non è casuale. Un pareggio scudetto? Lasciamo stare, dopo questa partita lasciamo davvero stare. Il Milan meritava di più, e questa sera ha dimostrato tutta la sua forza, nonostante le tante e importanti assenze».
CARLES PUYOL
L’ex milanista: «Ammettilo, gli episodi non hanno lo stesso peso» Il tecnico lo attacca e insiste: «C’è stato un errore a testa»
Squadra vera Sì, c’è stata anche
Sto vedendo Milan-Juve in tv!
MIRKO GRAZIANO MILANO
Scintille con Adriano Galliani nell’intervallo, poi a muso duro con Boban davanti alle telecamere di Sky. Antonio Conte chiude la serata di San Siro scaricando una giustificabilissima tensione, dopo una partita piena di colpi di scena e di errori arbitrali. Boban fa notare al tecnico bianconero che i due errori del guardalinee (gol non dato al Milan e fuorigioco inesistente di Matri) «hanno un peso diverso, e se non lo ammetti non sei onesto». Conte replica «che tu non sei onesto, perché trattasi entrambi di errori tecnici, uno a loro sfavore e uno in nostro danno. Non vedo differenze. Veniamo da una settimana in cui ci avete bombardato. Io sono qui in maniera molto serena, non volevo fare polemica. Ma stasera c’era un ambiente per nulla bello per lo sport». Si parla quindi anche dello scontro verbale con un Galliani furibondo nei confronti di Tagliavento nell’intervallo. «Sono delle cose che succedono — continua Conte — ma quando io salgo dal sottopasso mi aspetto di non trovare persone che mi insultino e che non dovrebbero stare lì. Comunque ripeto, suc-
fortuna. Perché se Romagnoli non fosse stato colto da un improvviso colpo di sonno, la gara se ne sarebbe forse già andata nel primo tempo. Ma il «forse» è d’obbligo. Perché questa Juventus ha carattere, cuore e organizzazione di gioco. Qualità che le hanno permesso di risalire in una serata nella quale troppe gambe bianconere giravano
«Quando rientro dal sottopasso mi aspetto di non trovare nessuno che mi insulta»
L’esultanza del tecnico della Juventus Antonio Conte, 42 anni, dopo il gol del pareggio segnato da Matri REUTERS
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La striscia di imbattibilità iniziale in campionato per la Juventus di Antonio Conte: 13 vittorie e 11 pareggi.
cede. Dispiace, questa partita è stata caricata troppo, da tutti quanti. Brutto ambiente in generale, e mi riferisco a tutti, me compreso. La gara è sempre nel rettangolo verde, lì deve restare, invece sono successe troppe cose che non hanno niente a che fare con il calcio». Bravo Milan Poi, il clima si placa, Conte si scusa con Boban. Il croato sorride, i due si conosco-
no da una vita, si rispettano. «La cosa più bella è stata la partita — riparte allora il tecnico bianconero —. Complimenti al Milan, che per un’ora ci ha messi sotto con le nostre armi: corsa rabbia a determinazione. Però, sapevo che non avrebbero potuto tenere quel ritmo per 90’. E noi siamo stati bravi a trovare nuova linfa dai cambi, a ripartire, a recuperare. Abbiamo dimostrato cha la nostra stri-
a vuoto o non giravano proprio. La capacità di non sbracare mai e di fare «mischia». «Un centimetro alla volta», predicava Al Pacino in «Ogni maledetta domenica». Ciò che la Juve ha saputo fare nella parte finale della gara, tornando al 4-3-3. E allora Barzagli ha ricominciato a pressare alto, Chiellini a spianare ogni cosa gli ostacolasse la strada, Marchisio a rincorrere tutto e tutti, Pirlo a mostrare i muscoli a Van Bommel. A trarne vantaggio, là davanti, Vucinic, Pepe e Matri. Tutto ciò per dire che in questa battaglia, in questo pareggio parecchio pesante c’è tanto di Conte, della sua rabbia, della totale assenza nel suo vocabolario del concetto di resa. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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CINGUETTII SU MILAN-JUVE
@Carles5puyol
DAN PETERSON Un gol annullato al Milan, uno alla Juve. Il calcio deve andare al replay al più presto. La tecnologia c'è. Perché non usarla? @therealcoachdan
FEDERICO PASTORELLO Partita intensissima Milan vs Juve!! Certo il secondo gol di MUNTARI in due partite mi avrebbe fatto felice!! Ma va bene così... @fedepastorello
Scontro Lichtsteiner-Muntari AFP CLAUDIO CHIELLINI Giorgio... ha la forza di mille uomini e più si arrabbia più mostra i muscoli... Grande partita @clachiello
MAURICIO PINILLA Tre giornate di squalifica per Ibra... Per quell’errore il guardalinee non dovrebbe più essere in campo! @pinigol51
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SERIE A LA SUPERSFIDA Romagnoli occhio lungo Qualcuno gliel’ha tirata Come ha fatto a non vedere che la palla aveva superato la linea di porta? Al guardalinee Romagnoli voto zero, ma non in condotta: in diottrie. Poveraccio, l’assistente di Tagliavento esce marchiato a fuoco dalla serata di ieri: il gol non convalidato a Muntari, il gol ingiustamente annullato a Matri. Romagnoli lo metteranno nel congelatore e lo sbrineranno tra un paio di mesi. Riapparirà forse in Serie B, per un mesto Gubbio Juve Stabia o qualcosa del genere. Il guardalinee annebbiato è marchigiano di Macerata, dove è nato il 5 dicembre del 1967. E’ sposato e padre di due gemelli, Leonardo e Sofia. Nella vita di ogni giorno fa il commercialista. Ieri il «Corriere Adriatico», il giornale della sua terra, gli ha dedicato un articolo che a rileggerlo adesso fa venire cattivi pensieri. Eccone uno stralcio: «Questa sera Romagnoli, nell’immenso catino del Meazza, non avrà tempo di ammirare lo spettacolo che il pubblico offrirà perché sin dal fischio d’inizio sarà totalmente preso dalle squadre in campo, come è giusto che sia». Insomma, gliel’hanno un po’ tirata.
Fotograffi a San Siro Dall’assistente a Silvio: ci ridiamo su? Cinque momenti di uno dei Milan-Juve più roventi della storia. E pensare che non c’era Ibra... DI SEBASTIANO VERNAZZA
Proviamo a riderci sopra. Non è facile, ci rendiamo conto. Dopo una partita del genere - che rischia di aprire una specie di guerra dei cent’anni tra Milan e Juve - è difficile far uso di
ironia, però noi ci proviamo lo stesso e vi sottoponiamo un po’ di foto su alcuni momenti della grande sfida di ieri sera, con relative scanzonate didascalie. Il nostro primo pensiero va all’assistente Romagnoli, che esce distrutto dal Meazza: lo zero in diottrie della foto in alto è
un tentativo di sdrammatizzazione, esagerare per sminuire (coi replay sul televisore di casa sono capaci tutti, dal vivo è più difficile). La seconda riflessione la dedichiamo a Ibrahimovic: che cosa sarebbe successo con Zlatan in campo? Caro Ibra, che cosa ti sei perso.
Silvio B. con Barbara E Pato chi l’abbraccia? Ecco Silvio B. impegnato nell’abbraccio più casto della sua terza età. Non ci sia chi pensi male, la bella ragazza bionda di spalle non è una delle solite «groupies» di Arcore. In tribuna d’onore Silvio Berlusconi saluta la figlia Barbara, nata dall’unione con Veronica Lario. Barbara siede nei consigli di amministrazione di Fininvest e del Milan ed è fidanzata con Pato, che anche ieri non ha brillato. Altra prestazione deludente dell’attaccante brasiliano. Forse in cuor suo Berlusconi spera, un giorno o l’altro, di abbracciare Pato per congedarlo affettuosamente dal Milan. Però non lo farà, perché un padre non può deludere una figlia
Vecchie Signore, non c’è più rispetto «Berlusconi stasera si tromba anche la Vecchia (sottinteso Signora)». Striscione vergato in forma di rebus e ci ritorna in mente la cara vecchia Settimana Enigmistica. La tromba come parola chiave. In tempi di loden e lacrime, nostalgia canaglia di quando c’era il bunga bunga
Molta, troppa sicurezza Ahi Bonucci, ci risiamo «Che cavolo ho fatto?». L’espressione di Leonardo Bonucci dice tutto. Nocerino ha appena segnato la rete dell’1 0 su gentile concessione del difensore. Bonucci ha sbagliato l’appoggio, ha innescato la ripartenza «alta» del Milan e, non pago, ha deviato il tiro del «Noce» spiazzando Buffon. Il centrale bianconero non è nuovo a «prodezze» simili. Il suo problema è l’eccesso di sicurezza. A volte crede di essere Franz Beckenbauer e combina disastri. Il ragazzo è dotato, ma rischia di passare alla storia per un nuovo genere calcistico, la «bonucciata».
C’eravamo tanto amati Prima del gol fantasma Ma Milan e Juve non sono società amiche? All’intervallo, nel tunnel, scintille tra Galliani e Conte. Alla fine i giocatori si sono menati. Su Sky, nel dopogara, Conte e l’ex milanista Boban hanno litigato alla grande. Tra via Turati e corso Galileo Ferraris non c’è più l’asse di ferro. Ora volano ferri da stiro.
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SERIE A
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I NUMERI
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gli anni dall’ultima vittoria dell'Inter a Napoli: dopo un 2 a 0 del 1997 (gol di Galante, autorete di Turrini) in campionato ha ottenuto 2 punti in 5 partite, lasciando da parte la coppa Italia
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la sola vittoria che ha ottenuto Mazzarri contro l’Inter, grazie al 3-0 dell’andata, dopo 7 pareggi e 6 sconfitte, ma è imbattuto contro Ranieri: 3 vittorie e 6 pareggi, parlando sempre e solo di campionato
IL PORTIERE DEL NAPOLI NON SUBISCE GOL IN CAMPIONATO DA 380 MINUTI
Il centenario De Sanctis E una porta imbattuta GIANLUCA MONTI NAPOLI
suo posto martedì scorso per la magica notte di Champions.
Scusate il ritardo. Morgan De Sanctis festeggerà contro l’Inter le 100 partite in campionato con il Napoli. Lo farà dopo aver saltato la gara di Firenze, nella quale ha lasciato la vetrina al vice Rosati. Dopo 99 apparizioni consecutive, dunque, si è concesso un po’ di riposo. Poi, però, è tornato al
Ricordi nerazzurri L’Inter non evoca bei ricordi al portiere abruzzese. Dopo la sconfitta di due anni fa a San Siro per 3-1, con Donadoni in panchina, il presidente De Laurentiis rimproverò l’allora d.g. Pier Paolo Marino per averlo portato a Napoli. Lo fece a voce alta negli spogliatoi, ma De Sanctis non si scompose. Da quel giorno,
probabilmente, è cominciata la sua rinascita. Adesso, il portiere ha riconquistato la Nazionale e si appresta a far parte del gruppo di Prandelli al prossimo Europeo. Oggi, con ogni probabilità, arriverà per lui la convocazione per l’amichevole con gli Usa mentre domani riceverà a Roma il premio «Sport è vita» intitolato al compianto Andrea Fortunato. Imbattibilità Prima, però, spera
di prolungare l’imbattibilità della difesa del Napoli in campionato che dura da 380’. Nelle ultime quattro partite, infatti, la porta azzurra è rimasta inviolata. L’ultimo ad aver fatto
gol al Napoli è stato il genoano Palacio e stasera ci sarà da fare attenzione ad un altro argentino con il vizio del gol, Diego Milito. Il Principe dovrà misurarsi con un Cannavaro desideroso di riscattare lo sfortunato errore commesso con il Chelsea. Stretti attorno al capitano azzurro ci saranno sia Campagnaro sia Aronica. Quest’ultimo dopo aver fermato Ibra a San Siro (ed avergli negato la sfida scudetto) si è ripetuto con Drogba. Addirittura, il suo salvataggio sull’ivoriano lanciato a rete è stato votato come la giocata più bella dello scorso turno di Champions. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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INTER, VEDI NAPO
Mazzarri: «Temo la loro rabbia ’90 Gara terribile»
l’anno in cui Ranieri ottenne la prima vittoria su una panchina di Serie A. La conquistò proprio a Napoli, il 16 settembre 1990, quando il suo Cagliari vinse 2-1 al San Paolo. Era la prima uscita casalinga del Napoli dopo il secondo scudetto della sua storia vinto pochi mesi prima
Sfida decisiva per il terzo posto: «Sono capaci di tutto, capiremo dove possiamo arrivare» Perché vedere
NAPOLI-INTER La crescita del Napoli negli anni ha fatto di questa partita una classica. Ma in palio ci sono anche punti per l’Europa San Paolo, ore 20.45
DAL NOSTRO INVIATO
’26
l’anno in cui il Napoli giocò, proprio contro l'Inter, la sua prima partita in Divisione Nazionale. Era il 3 ottobre ed erano passati quattro mesi dalla fondazione del club. Allo Stadio Militare dell'Arenaccia finì 0 a 3: gol di Fulvio Bernardini (poi commissario tecnico della nostra nazionale) doppietta dell'austriaco Powolny
MIMMO MALFITANO CASTELVOLTURNO (Caserta)
C’è qualcosa che gli suggerisce di temerla questa Inter. E’ devastata, certo, dalla lunga serie di sconfitte, ma il dato non convince Walter Mazzarri sulla crisi dell’avversario di stasera. Anzi, stavolta è più preoccupato rispetto alle tante altre vigilie vissute finora. Il risultato di questa sfida, infatti, potrebbe essere fondamentale per continuare a scalare la classifica verso quel terzo posto che garantirebbe al Napoli la partecipazione alla prossima Champions League. Intanto, è ancora in corsa per quella attuale. E dopo il netto successo ottenuto contro il Chelsea, nella gara d’andata degli ottavi (3-1), i quarti rappresentano qualcosa in più di una semplice possibilità. «Si, ma dobbiamo rimuovere dai nostri pensieri l’impresa di martedì sera e non farci condizionare
NIENTE TURNOVER
Dzemaili, non Pandev al posto di Hamsik CASTELVOLTURNO (mi.mal.) Non ci sarà turnover per l’attesa partita di questa sera contro l’Inter. Mazzarri è orientato a schierare la formazione titolare con la sola eccezione di Marek Hamsik che dovrà scontare un turno di squalifica. La novità sta nella rinuncia a Goran Pandev che inizialmente partirà dalla panchina dove siederà
dall’euforia che sta caratterizzando questi momenti», avverte l’allenatore napoletano. «Al di là dei risultati, l’Inter sta giocando un buon calcio e lo si è visto anche a Marsiglia. Per noi sarà una partita terribile, una battaglia ancor più dura di quella di martedì sia dal punto di vista tattico sia emotivo». Continuità In campionato, dunque, ha sistemato alcune questioni, Mazzarri. Innanzitutto ha ripreso a dare continuità ai risultati con le vittorie contro il Chievo e la Fiorentina. Inoltre, ha ritrovato alcuni dei giocatori più talentuosi che fino a due settimane fa non lo erano stato di certo. Lavezzi e Inler, tanto per citarne qualcuno, oltre al solito Cavani. E queste novità potrebbero bastare per garantirgli un altro successo. «Andiamoci piano, l’Inter ha grande qualità e la rabbia di una squadra ferita. Dovremo stare attenti perché loro guardano molto alla fase difensiva per poi colpire di rimessa». Terzo posto Vincere, allora per avvicinarsi alla zona Champions. In campionato, c’è stata una flessione abbastanza evidente delle antagoniste: Udinese, Lazio e Roma hanno rallentato la corsa. E Mazzarri vorrebbe approfittare del momento per superarle nel giro di qualche settimana. «Io vo-
glio sempre il massimo, ai giocatori chiedo concentrazione ed attenzione senza mollare mai. Quella con l’Inter sarà una partita fondamentale per capire se sapremo dare continuità alle prestazioni dopo una serie di risultati importanti». Futuro E’ proprio l’Inter il club al quale viene associato il suo nome per la prossima stagione. Si tratta di un’indiscrezione che, tuttavia, non lo scompone più di tanto. Proprio l’argomento futuro fu motivo di grandi polemiche sul finire della scorsa stagione. Ed il tecnico non ha alcuna intenzione di alimentarne altre. «Io, come sempre, penso solo alla gara di domani (oggi ndr.), tutto il resto non mi interessa e poi ho un contratto col Napoli fino al 2013», ribatte contrariato, Mazzarri. Il suo futuro, comunque, sarà sicuramente uno degli argomenti che renderà più calda la prossima primavera. Inutile spaziare, dunque, su discussioni diverse dalla sfida con l’Inter. Altre questioni, in questo momento, servono soltanto ad innervosirlo. «La panchina d’oro? Non m’interessava prima e non m’importa nemmeno adesso», ha risposto l’allenatore del Napoli a chi gli ha chiesto del riconoscimento che verrà assegnato lunedì.
anche Edu Vargas, recuperato dopo l’infortunio alla caviglia. Senza Pandev nel tridente offensivo, quindi, toccherà a Dzemaili giocare alle spalle di Lavezzi e Cavani. In pratica, l’allenatore non muterà nulla anche sul piano tattico: nelle ultime tre partite, infatti, Hamsik ha giocato qualche metro più indietro rispetto alle due punte e la qualità del gioco è sicuramente migliorata. Sulla fascia sinistra, invece, è stato confermato Camilo Zuniga, uno dei pupilli di Mazzarri. Rispetto a Dossena, il colombiano gli garantisce una maggiore solidità nella fase difensiva essendo anche un discreto marcatore.
S Walter Mazzarri e Claudio Ranieri si ritrovano dopo la sfida di andata che segnò il primo ko stagionale del tecnico nerazzurro TERRUSO
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IL PRONOSTICO INTERISTA MA LEGATO A NAPOLI
Vecchioni sicuro «Stavolta saranno luci al San Paolo»
DAVIDE CERBONE
Più ombre che luci, a San Siro. Roberto Vecchioni sembra essersene fatto una ragione. «L'Inter è un caso disperato - si avvilisce -. Quello che sta succedendo è quasi incomprensibile». Rassegnato più che avvelenato, il professore della canzone italiana usa la bacchetta, ma con parsimonia. Stasera la sua squadra sarà di scena a Napoli. In questo mo-
DOMENICA 26 FEBBRAIO 2012
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APPIANO GENTILE (Como)
Gli statistici scrivono così: se Wesley Sneijder dovesse scendere in campo, festeggerebbe la centesima presenza ufficiale con la maglia dell’Inter, unico club italiano in cui abbia giocato. Le attuali 99 presenze sono così suddivise: 63 in Serie A, 8 in Coppa Italia, 24 nelle coppe europee e 4 in altri tornei. Il debutto ufficiale assolu-
«Non temo l’esonero, sono tutelato dal club Guardiola? E’ da Inter, quando me ne andrò» MATTEO DALLA VITE APPIANO GENTILE (COMO)
Come su un set cinematografico: Ranieri sul filo, scena prima, settima, ciak, si gira. Claudio Ranieri che «salta se non vince» è un film continuamente in replica, un vedere e rivedere, un provare e riprovare, un copione per ora senza conclusione. Visto di peggio «Ma io non so-
no infastidito da tutto questo perché fa parte del costume italico - dice il tecnico dell’Inter riferendosi alle voci di esonero in caso di altro kappaò -: io penso alla partita e non mi sento a rischio. Di certo in carriera non mi era mai capitato di perdere 6 partite di fila». Che poi sono 6 su 7 ma il concetto è quello. Almeno fino a stasera, poi si vedrà. «E non è nemmeno la situazione più complicata che ho vissuto nella mia carriera - chiosa Ranieri -: quando sono arrivato la squadra stava messa male, molto male, mentre adesso siamo a un punto dal Napoli». Abbraccio Insomma: nell’ennesima vigilia da panchina tremebonda, Claudio Ranieri sparge slogan, certezze e anche verità che però potrebbero essere mascherate. Chissà.
mento, il peggiore degli avversari possibili. «A volte gli azzurri si incartano, ma se sono in serata possono battere chiunque - commenta il cantautore -. Oggi ci sono 99 probabilità su 100 che vincano loro: hanno attaccanti troppo veloci per la nostra difesa, che sarà anche rabberciata. E a noi mancano
Fiducia societaria E nel gioco del «vero o falso», Ranieri argomenta anche il fatto del perché non si sente a rischio. «Semplicemente - fa - perché sento la fiducia della società, so dove ho preso la squadra all’inizio della mia avventura e dove la sto portando. Io mi sento molto tutelato, anche mediaticamente, poi sappiamo che in Italia si parla spesso di allenatori, ed è per questo che vivendo il calcio italiano l’allenatore è in grado di sopportare tutto. E comunque so che alla fine del buio c’è sempre la luce: so che prima o poi cambierà, perché non può andare sempre così male...».
«
Mai capitato di aver perso 6 gare di... fila. Ma ne ho passate di peggio CLAUDIO RANIERI ALLENATORE INTER
molte cose: un modulo solido, un finalizzatore di prima grandezza come Ibra o Eto'o. Ma soprattutto le motivazioni». Bipartisan Le origini napoletane e il polemico addio alla presidenza del Forum delle Culture contribuiscono ad agitare ancor più i sentimenti della vigilia. «Sono figlio di genitori partenopei e lì ho ancora tutti i parenti. Con mio cugino, che fa il giudice, parliamo solo di
Un vincente Insomma, mica ro-
zo importante dell’Inter, un talentuoso trequartista che - acquistato per 15 milioni e voluto da José Mourinho - in nerazzurro ha vinto tutto, dallo scudetto (2009-10) a due Coppa Italia (2009-10 e 2010-11), dalla Supercoppa italiana (2010) alla Champions League (2010) fino al Mondiale per club (2011).
ba da nulla: perché nonostante negli ultimi 8 mesi sia chiacchieratissimo (prima con Gasperini sulla posizione in campo, poi con Ranieri sulla corsa e il sacrificio, quindi da Van Basten su come dividersi fra obiettivi stagionali e continentali), il Genio di Utrecht resta un pez-
Che bravo a Marsiglia Dopo mesi di calde e fredde da parte di Ranieri («Deve parlare la nostra lingua», «Ci prenda per mano»), ieri il tecnico ha parlato chiaro sull’olandese elogiandolo per la prestazione di Marsiglia. «In Francia - fa Ranieri -,
Il centenario Sneijder Cominciò da un derby
Ranieri è sul filo «Ho tutti con me e non traballo...» «Se sento la squadra con me? Io la sento totalmente mia, la sento abbracciata a me e soprattutto all’Inter. Con altrettanta sincerità, comunque, vi dico che se così non fosse non verrei certo a dirlo a voi: che faccio, mi dò la zappa sui piedi?». Il gioco delle parti.
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IN MAGLIA NERAZZURRA HA VINTO TUTTO, ORA PUO’ ESSERE L’UOMO DELLA SVOLTA
LI E POI...
DAL NOSTRO INVIATO
LA GAZZETTA SPORTIVA
SENTITE PEP
«Io e Baggio? Sarebbe uno bravo»
to di Sneijder in nerazzurro risale al 29 agosto 2009: Milan-Inter 0-4.
Reazione per Moratti Di certo la frase di Moratti («Avanti così? Proviamo a vedere») ha lasciato qualche segno. «Con lui parlo spesso, anche a lui è piaciuta la gara di Marsiglia. Certo, era dispiaciuto per la sconfitta e ha portato qui il suo stato d’animo, quello di chi vuole una reazione. Che avrà». Mazzata e ciclo Pensieri sospe-
si fra Marsiglia e Napoli. «Sono supercontento di tutti i giocatori che ho messo in campo in Francia: è stata una prova di grande personalità e il gol è stata una mazzata tremenda. Ora il Napoli ha il morale a mille ma si va al San Paolo per vincere e al 50% vinceremo, siamo arrabbiati. Spero che da Napoli a Napoli si concluda il ciclo di periodo sfortunato, quello nel quale abbiamo dato quel che dovevamo dare in termini di fortuna e sfortuna». Pep adatto Nel frattempo, il
quotidiano spagnolo Marca scrive che per il luglio prossimo Guardiola avrebbe ricevuto una proposta shock da Moratti di 20 milioni di euro per allenare l’Inter. «Se Guardiola sarebbe adatto a una squadra come l’Inter quando io un giorno andrò via? Ci sono molti allenatori adatti all’Inter, l’importante è lasciarli lavorare. Lui è uno di quelli che ha vissuto l’Italia da calciatore, ma il suo problema credo sia la pressione che avverte a casa sua, a Barcellona, vuole capire bene qual è il momento giusto per andare via, per cui una volta superata quella può superare tutto e andare ovunque».
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CORSA A TAPPE
Tutti gli impegni dell’Inter dalla gara di stasera a Napoli fino al ritorno di Champions League contro il Marsiglia di Didier Deschamps. Oggi Napoli-Inter (Serie A) 4 marzo Inter-Catania (Serie A) 9 marzo Chievo-Inter (Serie A) 13 marzo Inter-OM (C. League)
Milito arrabbiato? Ora, l’attualiGuardiola e Baggio all’Inter? L’ipotesi circola da tempo e ieri, sull’argomento, è intervenuto l’allenatore del Barcellona. «Per me tutte queste domande sul rinnovo del contratto sono noiose, il tema del rinnovo è in sé noioso ha detto il tecnico che il quotidiano Marca ha definito destinatario di una proposta da 20 milioni di Moratti . Io con Baggio all’Inter? Quello che conta è sapere se Roby vuole allenare. Lui è una persona meravigliosa con cui ho avuto la fortuna di giocare. Sarei felicissimo se tornasse a lavorare nel calcio, sarebbe un allenatore fantastico». Insomma, niente è escluso.
calcio. Mi sa che stavolta gode lui. Quanto al Forum, c'è stata qualche incomprensione ma il grande amore per la città resta intatto E al sindaco De Magistris voglio un gran bene». il 21 maggio terrà un concerto al San Carlo. «Ma tra il San Carlo, il San Paolo e San Siro, nonostante tutto scelgo quest'ultimo. L'ho visto crescere, ed è stato il luogo dei primi incontri amorosi». © RIPRODUZIONE RISERVATA
tà stordente: 6 sconfitte nelle ultime 7 gare e 18 gol presi in 9 partite sono segnali di slavine reiterate. «Purtroppo sono costretto a ripetere le stesse cose: giochiamo, proviamo a fare gol ma tanto perdiamo e abbiamo torto. Torneremo ad avere ragione appena facciamo i tre punti. Milito arrabbiato per non essere sceso in campo a Marsiglia? Sono andato da lui, gli ho chiesto se era vero: mi ha risposto no, tutto falso, che se avesse avuto qualcosa me l’avrebbe detto. Era debilitato dalla febbre. Pazzini? Avete scritto che era in crisi e ora mi rimproverate perché non lo faccio giocare?». Ciak, settima: si gira, sponsor o non sponsor, filo o doppio filo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
LA FORMAZIONE
Milito è pronto, Wes c’è Forlan: «Vinciamo noi» Claudio Ranieri varia fra il 4 3 1 2 («La strada è quella» dice il tecnico) e una variante che può essere il 4 2 3 1, ovvero ciò che ha provato ieri con da destra Zanetti, Sneijder e Forlan dietro a Milito. In mezzo al campo, ancora Stankovic («Ora preferisco lui nel posto che fu di Thiago Motta perché ha più esperienza di Inter rispetto a
Wesley ha disputato una partita meravigliosa, gli ho fatto i complimenti, ha corso tanto per la squadra. Noi vediamo che tutte le altre squadre schierano come trequartista un centrocampista d’attacco, io metto Sneijder che è un giocatore offensivo quindi gli chiedo di metterci un po’ più di corsa, e quello che ha fatto lui e gli attaccanti a Marsiglia a me ha soddisfatto». Stasera Sneijder dovrebbe giocare dietro al duo Milito-Forlan, ammesso che all’uruguaiano non venga chiesto di fare più da spola esterna fra zona offensiva e di mezzo. m.d.v. © RIPRODUZIONE RISERVATA
il retroscena
E Moratti vuole sapere quanto orgoglio c’è DAL NOSTRO INVIATO
APPIANO GENTILE (Como)
Una mattinata alla Pinetina. Perché la sua presenza è sempre significativa. Massimo Moratti arriva prima di mezzogiorno e saluta tutti. Ma parla solo con alcuni. E molto col capitano. Scintilla sì o no? Massimo Moratti era stato nel centro tecnico a scuotere la squadra già recentemente, legnate in doppiopetto blu. Ieri, chiacchiere da riscossa anche mirate: per capire se sotto la cenere c’è ancora la scintilla e l’orgoglio per riaccendere il fuoco e per intuire da dove questa eventuale scintilla può arrivare. Futuro, immediato e non C’erano tutti, ieri, anche se è vero che in queste settimane molto groviera e poco gioiose lo staff dirigenziale interista non è mai mancato vicino alla squadra. C’erano tutti sì, da Moratti in giù. Moratti che - accompagnato dal vice dg Filucchi - si è fermato a parlare con chi fa il mercato: temi segreti nella chiacchierata fra il numero uno, il dt Branca e il ds Ausilio, ma è chiaro che sono state trattate idee legate al futuro e anche - forse - sulle eventuali alternative tecniche se pure al San Paolo dovesse esserci il settimo brutto scivolone. Che aria tira? Il numero uno nerazzurro ha
parlato anche con Ranieri per capire che aria tira: il presidente e il tecnico hanno un buon rapporto, col primo che vorrebbe assolutamente evitare di dare cattive notizie al secondo grazie a una vittoria che manca dalla gara dal 22 gennaio. Troppo. La fiducia trasmessa da Ranieri avrebbe rasserenato il presidente perché ha ricordato quella che il tecnico romano spandeva nel suo inizio interista e quando era tutto un Izoard, quindi molto prima delle sette vittorie di fila. Terzo posto Poi, Moratti ha incontrato alcuni giocatori e ha chiamato a sé lui, Javier Zanetti, il capitano: fra i due, un colloquio sereno e tipico di chi sta navigando assieme da sedici anni. Il capitano e il presidente hanno focalizzato quello che è l’obiettivo di sempre: il terzo posto, ovvero il tentativo di Champions. Obiettivo assolutamente infallibile: per tanti motivi. m.d.v. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Palombo» fa Ranieri), Zanetti e Cambiasso, a meno di un inserimento di Poli (o Obi) con arretramento del capitano a destra e spostamento di Nagatomo a sinistra al posto di Chivu. Nagatomo che assieme a Forlan, Bedy Moratti e Boninsegna ha presenziato a Napoli al Wivi l’Inter: «Vinciamo noi» ha detto l’uruguaiano. Nel frattempo, ecco Palombo a Inter Channel: «L’Inter ha la forza per rialzarsi: abbiamo già perso troppi punti e non vogliamo perderne altri. Come mi trovo all’Inter? Benissimo, mi chiamano rompiscatole per i tanti scherzi...». In attesa di vederlo in campo. m.d.v.
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LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 26 FEBBRAIO 2012
SERIE A
Lazio, ordinaria follia Lotito sceglie Zola Reja ribalta tutto «Non me ne vado» Il tecnico: «Si va avanti. Ho garanzie per il presente e il futuro». La squadra al suo fianco Perché vedere
LAZIO-FIORENTINA La Lazio cerca serenità e punti dopo una settimana turbolenta. Discorso simile per la Fiorentina che arriva dai k.o. con Napoli e Bologna. Olimpico, ore 20.45
DAL NOSTRO INVIATO
DAVIDE STOPPINI FORMELLO (Roma)
La follia Lazio è nelle facce dei giocatori. Alle 15 sono tutti nel centro sportivo di Formello per l’allenamento, si guardano intorno stupiti. Hernanes chiede allo staff di Reja: «Ma domani il mister sarà in panchina?». Cinque ore e mezza più tardi la risposta la dà Reja stesso: «Resto qui. La mia avventura continua, oggi e domani». Peccato che nel frattempo Lotito aveva incontrato Gianfranco Zola, accordandosi per affidargli la panchina della Lazio. Rischio causa Cronaca di una giornata di ordinaria follia. Iniziata alle 10, quando Reja lascia l’albergo in zona Ponte Milvio dove vive. Sale sulla sua 500 bianca e celeste e si dirige a Formello, come se nulla fosse: «Vado a vedere i dvd della Fiorentina, per rispetto della squadra e dei tifosi», dice. C’è anche un aspetto legale per cui Reja non può tirarsi indietro: mercoledì aveva spedito le dimissioni in forma scritta, attraverso un fax spedito da uno studio legale. E sempre su carta era in attesa di una risposta, altrimenti avrebbe rischiato una causa per inadempienza contrattuale. Dunque, Reja va a Formello. Da venerdì aspetta ancora di incontrare Lotito, che nel frattempo aveva liberato De Canio — visto venerdì — e fatto arrivare a Roma Zola. Alle 15 Reja parla alla squadra e spiega la sua situazione, chiedendo concentrazione per la sfida contro la Fio-
tempo annulla il ritiro pre gara: i giocatori ceneranno più tardi nel centro sportivo, poi serata libera e appuntamento stamattina a Formello. Intanto la conferenza stampa, che la società aveva indetto appositamente alle 17.30, slitta. Alle 18.15 arriva Lotito, reduce da un incontro di due ore con Zola. E lì parte un altro vertice. Tutto fa pensare — visto che l’appuntamento con Zola è andato bene, con tanto di accordo — che la visita sia per congedare il dimissionario Reja. E invece va in scena un vertice a tre: intorno al tavolo Reja, Lotito e anche Tare. La chiacchierata dura un’ora e mezza. Reja chiede scusa sul mercato ma allo stesso tempo incassa quello che voleva: mai più ingerenze. Il colpo di scena è servito. Zola è nel suo albergo romano, con la testa ormai biancoceleste. Reja entra in sala stampa e spiazza tutti: «Resto qui. La mia avventura continua, il presidente mi ha dato garanzie non solo per il presente, ma anche per il futuro». Eh sì che è un colpo di scena. Martedì scorso, dopo la litigata con Lotito, l’avevano sentito sussurrare a Formello: «Ma perché all’età di 66 anni devo avere a che fare con chi mette bocca pure nella formazione che schiero?».
laVignetta di MARINI
Edy Reja, 66 anni, impegnato a dirigere l’allenamento di ieri a Formello ROSI Stasera sì, domani chissà Il 3-5-2 di Palermo e le assenze di Biava e Stankevicius — a dire di Lotito arruolabili, a detta di Reja infortunati —, ecco che cosa era stato rinfacciato al tecnico martedì scorso. Poi il fax spedito mercoledì alle 14. «Ma in tutte le famiglie ci sono dei problemi — ancora il Reja di ieri sera —. Ho fatto un passo indietro io, un altro l’ha fatto il presidente. Ogni tanto vado oltre il seminato. Ora continuiamo, il nostro obiettivo è il terzo posto». E ancora: «Lotito ha parlato con altri tecnici? Logico che l’abbia fatto. Ma il presidente l’ha detto anche negli spogliatoi, sono io l’allenatore di oggi e di domani». Fino a nuovi colpi di scena. O a nuove ingerenze.
rentina. Dura, la testa è altrove. E infatti i giocatori — i più rappresentativi — parlottano tra di loro e immaginano un gesto forte, un modo per schierarsi dalla parte dell’allenatore. Uno lo faranno probabilmente stasera: se la Lazio farà gol, difficile che Reja non sia travolto dall’abbraccio dei giocatori. Un altro lo mettono in pratica facendo arrivare alla società chiara e forte la loro posizione: «Noi siamo con Reja, è lui è il nostro allenatore». No ingerenze Reja dirige normal-
mente la seduta, dopo aver assistito a qualche minuto della partita della Primavera. Di più: nella bacheca dello spogliatoio appende anche il programma della prossima settimana. Nel frat-
Claudio Lotito, 54 anni EIDON
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Il retroscena
I NUMERI
3
gli ultimi precedenti vinti dalla Lazio contro la Fiorentina. In casa i biancocelesti hanno ottenuto 3 vittorie e un pareggio nelle ultime quattro volte che hanno ospitato i viola
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i pareggi tra Rossi e la Lazio: due vittorie dell’allenatore e sette dei romani
3
i successi casalinghi consecutivi della Lazio in campionato ottenuti contro Atalanta, Milan e Cesena
Gianfranco Zola, 45 anni, ha allenato il West Ham ANSA
Ma Gianfranco aspetta solo un segnale... Il paradosso è che Gianfranco Zola ha detto sì alla Lazio: contratto fino al giugno 2013 e il sogno Chelsea messo da una parte. Messe da parte pure le volontà familiari: Zola si è stabilito a Londra da tempo e aspettava solo una chiamata da un club inglese per tornare in panchina. Magari quella di Abramovich, per sostituire Villas Boas. Ma la Lazio lo ha colpito. Oggi Reja andrà in panchina, da domani in poi qualsiasi scenario è possibile. E il tweet scritto in serata da Andrea Zola, figlio di Gianfranco, è emblematico: «Mio padre ha accettato la Lazio, ma vogliono annunciare tutto lunedì». L’incontro Zola ha incontrato Lotito per due ore, in un albergo del centro di Roma: tra i due è stato subito feeling. In corsa è arrivato anche l’avvocato che da sempre segue Zola, Fulvio Marrucco, giunto per l’occasione da Dusseldorf. Si è parlato non solo di contratto ma anche di dettagli e di staff tecnico (possibile l’inserimento di Casiraghi). Prima di dire sì, Zola ha chiesto a Lotito di risolvere la questione Reja. E le dichiarazioni del tecnico della Lazio in serata non lo hanno sorpreso più di tanto. Ieri sera il sardo ha dormito nella capitale, per oggi ha prenotato un volo di ritorno a Londra ma non è detto che lo prenderà. Che sia lui il prossimo tecnico della Lazio non c’è dubbio: al più tardi da giugno in poi. Pare, anche se piovono smentite, che Reja e Zola — tra i due c’è un ottimo rapporto — si siano anche sentiti al telefono: passaggio di consegne? stop
TwitTwit
IL CINGUETTIO DEL GIORNO
Reja resta? È una cavolata. Dicono così perché si vuole annunciare tutto lunedì
ANDREA ZOLA Figlio di Gianfranco @mrandreazola
© RIPRODUZIONE RISERVATA
MOMENTO DELICATO ROSSI: «JOVETIC DEVE FARE ANCORA UNO STEP PER DIVENTARE UOMO SQUADRA»
Fiorentina senza Amauri e con l’incubo trasferta Solo un successo fuori casa finora. Ljajic dall’inizio ALESSANDRA GOZZINI FIRENZE
Già piuttosto sbiadito, l’attacco viola perde anche Amauri, fuori uso per un affaticamento muscolare alla coscia da mega-usura: dopo l’inattivi-
tà bianconera, ha sommato 4 partite in serie con la Fiorentina. Dice Rossi che un giorno di riposo in più lo avrebbe reso arruolabile, lo stop tattico è dunque anche per non rischiare ulteriori danni. Basando l’analisi solo sui numeri, cambierebbe poco: Amauri ha dilatato in 4 uscite viola lo zero nei gol segnati, e lo stesso ha fatto Ljajic, sostituto individuato dall’allenatore, che ha distribuito la sua astinenza in più presenze (otto), ma in meno minuti di gioco (318 contro 356). Oltre le stati-
stiche va detto che l’incidenza di Amauri in squadra è stata finora più evidente, da centravanti di peso in supporto a Jo-Jo. L’unico dato che può confortare il tifo viola è che l’ultima (e unica) vittoria fuori porta ottenuta fin qui è stata a Novara, con Ljajic titolare e in versione assist-man: i 3 gol segnati in terra piemontese (con l’inutile sigillo di Jovetic a Torino) rappresentano i soli 4 centri fabbricati in viaggio dalla Fiorentina, che ha il più scarso attacco da trasferta. Le maggiori garan-
zie le offre ancora Jo-Jo. Dice di lui Rossi: «Deve fare un altro step per diventare uomo-squadra, anche negli atteggiamenti, dove già dimostra di essere importante. Da ciliegina sta cercando di diventare ingrediente della torta». Lotito Altro dato in comune con Novara: la Fiorentina vinse con i suoi baby, ci riproverà stasera se, come sembra, ri-schiererà insieme un ’91 (Ljajic, di nuovo preferito a Cerci), un ’92 (Camporese, allora Salifu) e un ’93
Delio Rossi, 52 anni ANSA
(Nastasic). Dato positivo in mezzo ai guai, che Rossi riassume così: «Sono dispiaciuto per non essere riuscito a invertire la rotta e per non aver regalato alla gente quello che merita. Possiamo migliorare e anche per il futuro i Della Valle pensano a rilanciare, sono abituati all’eccellenza. La situazione della Lazio? È un ambiente particolare e mi dispiace per Reja, ma ho tanti di quei problemi io che figuriamoci se penso a quelli degli altri». Rossi giunge da ex: «Sarà una partita particolare. A Lotito dirò sempre grazie, anche se su certe cose non eravamo proprio in sintonia». © RIPRODUZIONE RISERVATA
DOMENICA 26 FEBBRAIO 2012
LA GAZZETTA SPORTIVA
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SERIE A
Luis, no al Barça «Roma il mio futuro, resto fino al 2013» Il tecnico alla vigilia del match di Bergamo respinge le voci spagnole. E i giallorossi gli hanno offerto il rinnovo
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I NUMERI
1,58
punti a gara per la Roma di Luis Enrique: 38 in 24 turni. La sua media è peggiore di quella realizzata dalla Roma nel torneo scorso, 1,66 con Ranieri prima e Montella dopo in panchina.
1˚
Perché vedere
ATALANTA-ROMA Senza Totti i giallorossi vogliono replicare il successo ottenuto contro il Parma. I bergamaschi a caccia di punti salvezza
campionato in A per il tecnico spagnolo, proveniente dal Barcellona B che ha guidato nel biennio 2008/2010 nella terza serie spagnola e poi nel 2010-11 in Segunda Division.
Azzurri d’Italia, ore 15
DAL NOSTRO INVIATO
MASSIMO CECCHINI BERGAMO
Forse c’è una speranza. In un calcio italiano ammalato di scommesse illegali, procure sospette e senso etico vicino allo zero, Luis Enrique dà corpo alla parola gratitudine. Proprio quando nell’universo Barcellona si fa anche il suo nome come possibile sostituto di Guardiola, lo spagnolo dice forte e chiaro: «Resterò alla Roma fino alla fine del mio contratto». E questo può essere uno stimolo forte per un gruppo atteso dalla difficile trasferta contro l’Atalanta, e per di più senza capitano Totti. Futuro & Utopia «Parlare di futuro nel calcio è un’utopia, non esiste il futuro - spiega -. L’unica cosa sicura è che quando ho trovato l’accordo con Franco Baldini non pensavo a non rispettare il mio contratto, sapendo poi che la società ha avuto tanta fiducia in me quando le cose non andavano come pensavamo. Parlare di punto di arrivo o altro è niente. Io vivo il presente. Dopo la Roma non so se lascerò il calcio o andrò altrove. L’unica cosa sicura è che, se la società vuole, sarò qui fino alla fine del contratto e sarò contentissimo di farlo». Senza contare che la società gli ha già offerto il rinnovo del contratto che scade nel 2013. Retroscena Pjanic Virando sul
match, chi farà il vice Totti? «Non ci sono solo Lamela e Pjanic, ma anche Marquinho, Perrotta, Bojan. Ho tanta scelta e così tutti stanno con gli occhi aperti. Dipende da cosa vogliamo fare e da cosa fa l’avversario». C’è anche un’altra variante. Martedì c’è l’amichevole contro il Brasile e l’acciaccato Pjanic, ieri tor-
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Il tecnico della Roma Luis Enrique, 41 anni, durante la gara contro l’Inter LAPRESSE
nato in gruppo, vuole esserci a tutti i costi. E questo crea qualche apprensione nello staff, che comunque ha avuto l’assicurazione dal giocatore che chiederà al c.t. di giocare solo un tempo. Detto che Marquinho è pronto all’esordio («Il livello fisico sta migliorando»), Luis Enrique non fa drammi per le oscillazioni nel rendimento. «Abbiamo iniziato con vittorie in trasferta e difficoltà in casa e ora sta succedendo l’inverso. Credo sia normale in un processo di adattamento a una cosa nuova. Per me la squadra sta facendo quasi sempre quello che voglio, con più o meno fortuna. I complimenti? Preferisco che si parli bene, ma non mi interessa. Non ho portato niente di nuovo, il calcio è sempre stato così. Ora però sono concentrato solo sull’Atalanta. Niente testa al derby. Mancano 14 partite, solo alla fine vedremo se avremo fatto una stagione buona o cattiva». Titoli di coda su Milan e Juve. «Vorrei che perdessero tutte e due». Risposta da vero romanista.
QUI ATALANTA
Colantuono piazza il mirino: «Vogliamo battere una grande» ZINGONIA (Bergamo) L’Atalanta prova a regalarsi lo scalpo di una grande. La Roma è l’ultima occasione in casa e Colantuono gioca d’attacco: dentro Moralez e Carrozza con Denis e Marilungo. «Ci piacerebbe battere una big, ma non è un assillo. La Roma sta facendo bene e Luis Enrique mi piace: ha idee chiare ed è stato bravo a modellarle sul nostro campionato. Roma è una piazza difficile, ma se avrà la pazienza di aspettare, questa squadra è destinata a fare buoni risultati». Colantuono si vede che ha studiato molto la Roma e ha pronte le contromisure: «Non bisogna avere vie di mezzo perché se resti a metà strada fai fatica. Perciò o li aspetti o li aggredisci molto alto. E saranno decisivi gli uno contro uno. L’assenza di Totti? Per me è meglio non affrontarlo perché ogni volta che tocca un pallone succede qualcosa». Ed è quello che spera torni a fare Denis. «Un gol per lui sarebbe un toccasana. Ma è sereno, tornerà a segnare». Infine il solito dubbio: ma Colantuono è romanista? «Mio papà e i miei parenti tifavano la Roma, ma la mia squadra è l’Atalanta. Se c’è Roma Liverpool tifo Roma, ma solo in quel caso».
CATANIA-NOVARA Un solo k.o. nelle ultime 5 gare per Montella: ora serve il salto di qualità. Mondonico prova ad arrivare a 4 gare senza subire gol. Massimino, ore 15
41
anni e 9 mesi per Luis Enrique il secondo allenatore più giovane attualmente in Serie A: più giovane solo Montella, più «piccolo» di 4 anni.
Guido Maconi
GIOVANNI FINOCCHIARO GIUSEPPE MADDALUNO
Izco, Capuano, Barrientos convocati, ma non sono al top; Biagianti escluso all’ultimo per un affaticamento. Il Catania perde i pezzi, ma non la fiducia. Montella ieri non ha tenuto la conferenza stampa, ma aveva già sentenziato: «Quella con il Novara è una partita da vincere per lanciarci nella zona
Totò Di Natale, 34 anni, esulta dopo un gol segnato al Siena ANSA
Guidolin alle prese col rebus Di Natale «Sicuro solo Torje» Perché vedere
BOLOGNA-UDINESE Prosegue il momento magico dei rossoblù dopo il successo esterno contro l’Inter. I bianconeri devono difendere il terzo posto in classifica Dall’Ara, ore 20.45
MASSIMO MEROI UDINE
Totò sì, Totò no? Stando alle parole di Francesco Guidolin il dubbio sarà sciolto in mattinata, ma siccome Di Natale è stato convocato e ieri ha raggiunto Bologna, la sensazione è che il capitano sarà in campo stasera. «In questo momento non sono in grado di dire se Totò ce la farà - l’introduzione di Guidolin -. I dubbi sono tanti e tireremo le somme prima della gara. Riepilogo: Floro Flores ha giocato per intero le ultime tre partite, Fabbrini si è «scannato» in Europa League col Paok. «Sono tutti e due stanchi e non so se Barreto è in grado di garantirmi uno spezzone di gara, l’unico che sta bene è Torje». E infatti il romeno sembra l’unico sicuro del posto in avanti. L’altro se lo giocheranno Di Natale e il convalescente Floro Flores. Il capitano morde il freno, ha voglia di tornare per aiutare i compagni a riprendere a correre in classifica, vuol difendere il primato della classifica cannonieri e magari convincere Prandelli a convocarlo per mercoledì prossimo a Genova contro gli Stati Uniti. Totò ci tiene da matti all’azzurro e l’Europeo è un obiettivo primario assieme ai sogni europei dell’Udinese. Che per tenere il terzo posto deve ricominciare a vincere.
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neato Pozzo (a proposito: la società ripulirà i monumenti del centro e i muri esterni del Friuli imbrattati dai tifosi del Paok, facendosi carico delle spese), il successo di Salonicco ha aumentato l’autostima del gruppo, ma in Italia è tutto più difficile. Le ultime tre gare hanno portato solo un punto. Bologna è una tappa fondamentale. Per Guidolin sarà l’ennesimo ritorno da avversario laddove non è molto amato. «Per me parlano i risultati: a Bologna siamo arrivati a sfiorare la Champions League. Non ho mai cambiato il mio modo di essere in nessuna delle piazze dove ho allenato. Comunque questo non è più un qualcosa che rientra nei miei pensieri». © RIPRODUZIONE RISERVATA
QUI BOLOGNA
Pioli: «Sarà dura» Chiuso l’ingaggio di Bueno per luglio BOLOGNA (a.to.) Stefano Pioli vuole allungare la serie positiva del suo Bologna che ha contagiato la città: «Avvertiamo l'entusiasmo che ci circonda ma senza i 40 punti non possiamo distrarci e l'Udinese oggi e' il peggiore avversario. Portanova giocherà, ho parlato con lui e sono convinto dell’estraneità allo scandalo scommesse». Anzi per confortare il difensore indagato dalla Procura di Bari, il club potrebbe dargli stasera i gradi capitano sfilandoli per una volta a Di Vaio. Mercato: per luglio completato l'acquisto di Gonzalo Bueno, c’è l’intesa col National Montevideo sul pagamento dei 2.7 milioni in due anni.
Bologna contro Come ha sottoli-
SFIDA AGLI ESTREMI IL CATANIA CERCA IL SALTO IN ALTO IN CLASSIFICA
Perché vedere
da calciatore le stagioni nella Liga con 400 gare e 102 gol; 3 gli scudetti vinti (Real Madrid 1995, Barcellona 1998 e 1999); aggiunge 3 Coppe e 2 Supercoppe Spagna, 1 Coppa Coppe, 1 Coppa Uefa più l’oro Olimpico con la Spagna nel 1992.
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Qualità Montella con il muro Novara
UDINESE PER I BIANCONERI UN PUNTO IN 3 GARE
nobile della classifica. La vittoria di Siena deve avere un seguito». Il 4-3-3 prevede il ritorno di Motta (squalifica scontata), il possibile avanzamento di Ricchiuti sulla linea a tre d’attacco o un passo più indietro rispetto a Bergessio e a Gomez.
L’INCROCIO IL NEO ALLENATORE DEL CESENA SFIDA IL CLUB CHE L'HA LANCIATO IN A
Chievo, guai in casa E arriva l'ex Beretta Perché vedere
Qui Novara Temeva un sovracca-
CHIEVO-CESENA
rico di «tensione», visto il valore della posta in palio, così Emiliano Mondonico ha cancellato la rifinitura di ieri, lasciando giornata libera ai suoi ragazzi. «Sfidiamo una squadra di alto livello — spiega l’allenatore —, ma non voglio che i ragazzi si facciano prendere dalla paura di non essere all’altezza».
I veneti arrivano da due sconfitte interne consecutive. I romagnoli, in difficoltà, ci provano con il nuovo allenatore Beretta.
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Bentegodi, ore 15
GIANCARLO TAVAN ALESSANDRO BURIOLI
Il Chievo vuole interrompere la serie nera in casa. Il successo di Genova ha rilanciato i gialloblù anche nel morale. Per Di Carlo non è stata una settimana facile dovendo preparare la partita con tre squalificati, mezza squadra alle prese con l’influenza, infortunati e acciaccati. Tra questi Pellissier che,
però, ci sarà. «Dobbiamo dare continuità alla vittoria di domenica — afferma il capitano —. A Genova abbiamo ritrovato compattezza e voglia di vincere». Qui Cesena Il Chievo è nel desti-
no di Mario Beretta. Perché fu il club veronese a regalargli la prima panchina di A nel 2004, perché è stata k.o. interno di 13 mesi fa a fargli perdere il posto a Brescia e perché oggi lo terrà a battesimo nella nuova avventura: «Ancora non ho deciso se schierare la difesa a 3 o a 4. Da questa scelta dipenderanno altre valutazioni. In attacco giocheranno Iaquinta e Mutu». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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DOMENICA 26 FEBBRAIO 2012
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SERIE A L’ALTRO ANTICIPO DELLA 25a GIORNATA GENOA PARMA
le Pagelle
2 2
FINALMENTE ZE EDUARDO MODESTO COMBINA TANTI GUAI
GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORI Gobbi (P) al 6’ p.t.; Floccari (P) all’8’, Palacio (G) al 33’ e al 51’ s.t.
GENOA 6
GENOA (4-3-1-2) Frey; Rossi, Granqvist, Kaladze, Moretti (dal 23’ s.t. Ze Eduardo); Kucka, Veloso (dal 12’ s.t. Mesto), Constant; Belluschi (dal 44’ s.t. Jorquera); Jankovic, Palacio. PANCHINA Lupatelli, Carvalho, Alhassan, Birsa. ALLENATORE Marino. PARMA (3-5-2) Mirante; Zaccardo, Ferrario, Lucarelli; Biabiany, Galloppa, Musacci (dal 12’ s.t. Morrone), Mariga, Gobbi (dal 26’ p.t. Modesto); Floccari (dal 16’ s.t. Valiani), Giovinco. PANCHINA Pavarini, Jonathan, Santacroce, Okaka. ALLENATORE Donadoni
GRANQVIST 5,5 Qualche errore insolito anche per un computer come lui.
FERRARIO 5,5 Si innervosisce nel finale e perde sicurezza.
VELOSO 6,5 Gestisce bene palloni complicati. Il pubblico non gradisce il suo cambio.
Sergio Floccari, 30 anni, realizza il secondo gol del Parma che poi subirà l’incredibile rimonta del Genoa GETTY IMAGES
Gli emiliani vanno sul 2-0, l’argentino replica, firma il 2-2 nel recupero ed evita il 4o k.o. di fila Parma 2-1. Non ci sembra un granché come consolazione. Rombo sbilenco L’1-0, arrivato
Quando al sesto di sette (!) minuti di recupero succede l’incredibile e Palacio segna sotto la Nord, il Genoa scaccia l’incubo della quarta sconfitta di fila e dimentica di colpo tutto il brutto che aveva offerto a Marassi. Inguardabile fino a un quarto d’ora dalla fine, poi schizzato, incazzato e anormale, nel senso buono del termine. Partita piena di tutto: errori, botte, invenzioni. Adrenalina pura, ma per lo spettacolo si prega di ripassare. Il Parma, rimasto basito dopo aver incassato il 2-2, forse oggi si starà ancora chiedendo cosa è successo, dove aveva la testa, come è possibile buttare in quel modo due gol di vantaggio. E ultime, ma non per importanza, ci sono le plateali sviste della terna arbitrale: annullato un gol regolare a Giovinco, fischiato un rigore inesistente a favore del Genoa, non visto un altro (nettissimo) su Ze Eduardo. Facendo la somma algebrica dei torti e dei favori, vince il
ZACCARDO 6 Sempre piazzato bene e deciso.
KUCKA 6 Primo tempo alla grande, poi perde brillantezza.
Genoa, Palacio scaccia l’incubo Rabbia Parma GUGLIELMO LONGHI GENOVA
ROSSI 6 In difficoltà, ma che cuore.
ZE EDUARDO 6,5 Prime luci della sua stagione. Manda in affanno la difesa del Parma.
AMMONITI Rossi (G) e Mirante (P) per proteste; Musacci(P), Valiani (P), Kucka (G) e Biabiany (P) per gioco scorretto
DAL NOSTRO INVIATO
MIRANTE 6,5 Stoppa due volte Palacio e para pure il rigore.
MORETTI 5,5 Dalla sua parte infuria Biabiany, ma lui limita i danni.
ESPULSI Lucarelli (P) al 51’ s.t. per proteste
in tempi brevissimi, fa svoltare la partita e capire al tremebondo Genoa di queste settimane quanto ci sarà da soffrire. Marino puntava molto sul rombo, ma è proprio qui, a centrocampo, che le cose non funzionano: l’argentino Belluschi, il vertice alto, va quasi sempre in difficoltà perché soffre l’attenzione stretta di Musacci. Constant, il lato sinistro, è fuori ruolo e fuori dalla partita ma le cose non miglioreranno neppure quando andrà a fare il terzino. Il Kucka del primo tempo lotta e governa, ma poi cala vistosamente. Resta il vertice basso del rombo, Veloso: proprio quando sta dando il meglio, nella ripresa, Marino decide di toglierlo («Si era allenato poco, non ha ancora i 90 minuti nelle gambe»). Palacio, orfano di Gilardino (senza di lui, il Genoa non è mai riuscito a segnare) si trova a far coppia con Jankovic: insomma... Queste sono le premesse. E il Parma affonda volentie-
la Moviola DI FR.VELL.
Giovinco gol ok Che errori sui rigori al Genoa Tensione e polemiche in Genoa Parma e soprattutto tanti errori. Sbaglia nel primo tempo il guardalinee Passeri che annulla un gol a Giovinco che, invece, è in posizione regolare. Poi, invece, è Romeo a farsi trarre in inganno, sempre mal assistito, quando concede un rigore al Genoa per un mani di Modesto che invece non c’è. Saltando la palla gli carambola. Non ne viene assegnato, invece, uno sacrosanto sempre al Genoa quando lo stesso Modesto frana su Zè Eduardo. I rossoblù si lamentano anche per un mano in area di Ferrario, mentre Giovinco è toccato da Granqvist in area, ma continua l’azione. Quindi niente rigore.
ri nei punti deboli di un avversario allo sbando. Ordine e velocità Donadoni ri-
voluziona il centrocampo rispetto alle attese della viglia: Biabiany e Gobbi esterni (mosse azzeccate), Morrone in panchina, Galloppa al rientro e subito in campo (bene anche lui). Gobbi infila Frey da fuori area, poi esce per un guaio muscolare. Lo stesso capiterà all’altro marcatore di giornata, Floccari, finito in ospedale per una botta al gomito sinistro: niente di grave ma si temeva una frattura. Due gol due infortuni: il segno che non sarebbe stata comunque una partita semplice. Ma piace il calcio semplice del Parma: l’ordine e il possesso palla di Musacci, la velocità di Biabiany, le giocate di Giovinco. Che non a caso propizia il raddoppio nato da un contropiede di Biabiany: gran tiro, palo e ribattuta vincente di Floccari. La reazione Quando nasce la riscossa del Genoa? Fin troppo facile: quando Romeo, istigato da Passeri, s’inventa un rigore che Palacio sbaglia, rimediando poi sulla respinta di Mirante. A quel punto salta tutto, schemi e buoni propositi. Il Parma, ora con Valiani sulla fascia destra e Biabiany accanto a Giovinco, rincula colpevolmente davanti all’assalto del Genoa, passato da una decina di minuti al 4-4-2 con Jankovic esterno e Ze Eduardo al posto di un terzino (Moretti). La metamorfosi offensiva si completa con Jorquera per Belluschi. E’ proprio lui, il cileno, l’uomo degli ultimi 5 minuti, a dare l’assist per Palacio che firma il suo settimo gol a Mirante, il più importante, quello che raddrizza la partita. E che fa saltare i nervi a Lucarelli.
PARMA 6
FREY 6 Nulla da fare sui due gol di Gobbi e Floccari..
KALADZE 6 Vacilla ma non cade. Se la cava con l’esperienza.
ARBITRO Romeo di Verona
NOTE paganti 1.748, incasso di 38.220 euro; abbonati 17.475, quota di 23.666 euro. Tiri in porta 5-3 (con 1 palo). Tiri fuori 6-1. In fuorigioco 3-1. Angoli 6-6. Rec.: p.t. 2’, s.t. 7’.
di ALESSIO DA RONCH
MESTO 5,5 Non trova la giocata buona. CONSTANT 4,5 Svagato, molle. In particolare da centrocampista. BELLUSCHI 5 L’impegno è inversamente proporzionale alla qualità JORQUERA 6,5 Gli bastano otto minuti per lasciare il segno sulla gara. JANKOVIC 6 Da ala ritrova ispirazione e cattiveria.
h
IL MIGLIORE
7 PALACIO
Un pericolo costante e che freddezza nell’ultimo assalto. ALL. MARINO 5 Non è ancora riuscito a dare un’idea di gioco alla squadra.
LUCARELLI 5 Lui fa peggio di Ferrario e si fa espellere.
h
IL MIGLIORE
7 BIABIANY
Un tornado. Deve solo essere più concreto in zona gol. MARIGA 6,5 Parte spianando Constant, poi prende un colpo e rallenta. MUSACCI 6 Diligente in controllo su Belluschi. MORRONE 5,5 Entra nel momento più difficile e soffre. GALLOPPA 6,5 Patisce Kucka in avvio, ma alla lunga vince il duello. GOBBI 6,5 Un bel gol e tanta sfortuna, esce per un problema muscolare. MODESTO 5 Da ex vuole strafare, così combina parecchi guai. FLOCCARI 6,5 I suoi movimenti pesano, quanto la sua uscita per un problema ad un gomito. VALIANI 5,5 Frenetico e falloso, non aiuta la squadra a ripartire. GIOVINCO 6,5 Cala un po’ quando è il momento del colpo del k.o., ma quanta qualità. ALL. DONADONI 6 Azzecca parecchie scelte, forse stecca il sostituto di Floccari. Con Valiani la squadra arretra troppo.
TERNA ARBITRALE: ROMEO 4 Partita complicata, lui affonda miseramente nelle decisioni più difficili. Rosi 6-Passeri 4.
DOPO GARA GLI EMILIANI IN POLEMICA
Donadoni: «Parlo solo io, meglio così» Marino: «Una squadra con personalità» GENOVA Zitti tutti. La squadra del Parma torna a casa in silenzio: «In certi momenti — spiega Donadoni — si rischia di dire delle sciocchezze, così parlo solo io». E lui ha il grande merito di non andare a cercare giustificazioni, né di cercare colpevoli inutili: «Non parlo dell’arbitro ma solo di calcio. La mia squadra ha fatto bene molte cose, ha margini di crescita e avrebbe meritato di vincere. Non ci siamo riusciti ma dobbiamo ripartire dalle cose positive per cercare di fare altri passi avanti. Cercare polemiche non serve, non porta punti: a me piace predicare bene e razzolare allo stesso modo. Preferisco guardare il bicchiere mezzo pieno e rallegrarmi per le notizie che mi arrivano su Floccari: non ha subito lussazioni, lo riavremo presto». Il tecnico rossoblù Pasquale Marino ha la faccia di chi è stato appena tirato fuori da
un crepaccio, sorride a fatica. «Solo una squadra con personalità avrebbe potuto recuperare dallo 0 2. Questo punto è prezioso per come è venuto. Purtroppo la partita si è messa subito male. Cercare di attaccare contro il Parma è pericoloso, noi abbiamo retto le loro ripartenze e creato molto: abbiamo avuto parecchie occasioni, più di quando abbiamo vinto». L’allenatore del Genoa poi fa i complimenti a Jorquera e Ze Eduardo, decisivi nel finale. «Bravi. Loro devono mettermi in difficoltà con le prestazioni. Anche Ze Eduardo ha fatto bene, io gli ho praticamente proibito di andare largo o arretrare, ma non c’è niente da fare. Dovrei guidarlo con il cellulare». Chiude Palacio, autore dei due gol: «Due gol e la convocazione con l’Argentina, che bello. Abbiamo dimostrato grande voglia». a.d.r.
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LA PROPOSTA AL CONVEGNO DI SUPPORTERS DIRECT SI E’ DISCUSSO DI FAR ENTRARE I SOSTENITORI NEI PROCESSI DECISIONALI DELLE SOCIETA’
I tifosi spingono per diventare azionisti dei club Da Modena a Lecce nascono associazioni come in Germania e Gran Bretagna DAL NOSTRO INVIATO
MARCO IARIA VENEZIA
Piccoli azionisti crescono in Italia, sulla scia dei successi
in Inghilterra e Germania. La strada non è facile, ma sempre più comunità di tifosi stanno facendo sentire la loro voce. Con un obiettivo: entrare nei processi decisionali dei club, diventarne - seppur in misura minoritaria - soci. Nel nostro Paese opera da due anni Supporters Direct, la rete europea che ha contribuito a formare 200 trust in Gran Bretagna movimentando 30 milioni di sterline. E sono nate associazioni di aficionados della Roma, del Modena, del Venezia, dell’Ancona, della
Cavese. Senza dimenticare i casi del Mantova, del Santarcangelo, del Fano. Nelle prossime settimane toccherà ai tifosi di Foggia e Lecce: i primi hanno unito le loro forze subito dopo l’annunciato addio di Casillo. Svolta «Tutto il calcio europeo sta attraversando una grave crisi finanziaria - ha spiegato Antonia Hagemann, responsabile di Supporters Direct Europe, alla tavola rotonda organizzata a Venezia - e un numero crescente di società finisce in ammini-
L’entusiasmo dei tifosi della Fiorentina assiepati in curva LAPRESSE
strazione controllata. Questa è l’occasione per una svolta: i tifosi sono stanchi di essere considerati solo dei consumatori e vogliono rendersi partecipi della vita del club». Francesco Ghirelli, d.g. della Lega Pro, ha accolto l’assist: «Nell’ambito della riforma del sistema bisognerebbe ragionare sull’estensione dell’azionariato ai tifosi». D’altronde, come ha ricordato Sean Hamil della Birkbeck University of London, «i trust dei tifosi sono considerati dal parlamento inglese un antidoto alle disfunzioni gestionali del calcio d’Oltremanica». Uefa e Unione europea annuiscono. © RIPRODUZIONE RISERVATA
DOMENICA 26 FEBBRAIO 2012
LA GAZZETTA SPORTIVA
20
SERIE A COSÌ IN CAMPO TUTTE LE ULTIME DELLA
25
a
ATALANTA (4-4-1-1)-ROMA (4-3-1-2)
GIORNATA PARTITE
51 50 42 42 38 37 36 34 31 31 30 30 29 28 28 28 23 21 17 16
PELUSO
MORALEZ
5
21
MANFREDINI
CIGARINI
G
V
N
P
F
S
25 24 24 24 24 24 24 24 24 25 23 24 24 23 23 24 24 24 24 23
15 13 12 12 11 9 11 10 7 9 7 8 7 7 7 8 5 5 3 4
6 11 6 6 5 10 3 4 10 4 9 6 8 7 7 10 8 6 8 4
4 0 6 6 8 5 10 10 7 12 7 10 9 9 9 6 11 13 13 15
49 37 34 38 37 41 34 38 22 33 29 20 29 23 23 26 23 26 20 16
22 15 22 29 27 24 33 35 24 46 32 30 37 24 26 27 27 39 42 37
■ CHAMPIONS ■ PRELIMINARI CHAMPIONS ■ EUROPA LEAGUE ■ RETROCESSIONE
2
33
STENDARDO
BRIGHI
i minuti di imbattibilità dell’Atalanta, battuta per l’ultima volta da Budan il 5 febbraio scorso
7
gare consecutive in gol per la Lazio per un totale di 14 reti segnate
380
i minuti d’imbattibilità del Napoli; di Palacio l’ultimo gol subito il 29 gennaio scorso
BORINI
GAGO
89
3
18
LUCCHINI
CARROZZA
31
ROSI
AGOSTINI
44
13
KJAER
8
16
LAMELA
DE ROSSI
24
STEKELENBURG
5
15
OSVALDO
PJANIC
1 AGAZZI
ASTORI
21
4
11
14 PISANO
9
24
LARRIVEY
MURIEL
18
CONTI
THIAGO RIBEIRO
GIACOMAZZI
23 IBARBO
17
28
OGGI ORE 15 ARBITRO Rocchi di Firenze (Galloni Schenone/Gallione). PREZZI da 13 a 50 euro TV Sky Calcio 3 HD.
CAGLIARI p. 31
LECCE p. 21
PANCHINA 1 Lobont, 4 Juan, 3 Josè Angel, 20 Perrotta, 23 Greco, 7 Marquinho, 14 Bojan. ALLENATORE Luis Enrique. BALLOTTAGGI Kjaer-Juan 60-40%, Lamela-Marquinho 60-40%. SQUALIFICATI Totti (1). DIFFIDATI Cassetti, Juan, Gago. INDISPONIBILI Burdisso (90 giorni). ALTRI Curci, Cicinho, Piscitella, Simplicio, Cassetti.
PANCHINA 25 Avramov, 24 Perico, 2 Gozzi, 3 Ariaudo, 20 Ekdal, 32 Ceppelini, 18 Nené. ALLENATORE Ballardini. BALLOTTAGGI Agostini–Ariaudo 70-30%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Agazzi, Agostini, INDISPONIBILI Pinilla (7 giorni), Cossu (7 giorni), El Kabir (20 giorni), Rui Sampaio (10 giorni), Eriksson (30 giorni). ALTRI Anedda, Ruzittu, Bovi, Murru, Mannoni.
PANCHINA 27 Julio Sergio, 5 Esposito, 3 Di Matteo, 6 Giandonato, 22 Piatti, 10 Bojinov, 9 Corvia. ALLENATORE Cosmi. BALLOTTAGGI Bertolacci-Giandonato 70-30%. SQUALIFICATI Obodo (1), Blasi (1). DIFFIDATI Corvia, Esposito, Tomovic. INDISPONIBILI Grossmuller (20 giorni), Oddo (3 giorni). ALTRI Gabrieli, Ingrosso, Falcone, Ofere, Seferovic, Petrachi.
2
2 2,40
QUOTE
le espulsioni di Lucchini contro la Roma su un totale di 6 in serie A; 2 rossi anche contro il Milan
3
23
31
DEL GROSSO
BRIENZA
PISANO
13
14
81
ROSSETTINI
GAZZI
BOGDANI
8
19 BUDAN
25 PEGOLO
19
8
TERZI
VERGASSOLA
22
2
7 GIORGI
27
23
ILICIC
DONATI
10
DESTRO VITIELLO
MIGLIACCIO
1 1,75
X 3,40
2 4,85
49
le vittorie in Serie A di Canini; 49 anche i pareggi mentre le sconfitte sono 68
1
VIVIANO
2 MANTOVANI
5
MICCOLI
3
SILVESTRE
BARRETO
42
BALZARETTI
4
OGGI ORE 15 ARBITRO Gava di Conegliano Veneto (Altomare Carrer/Ostinelli). PREZZI da 25 a 45 euro TV Sky Calcio 2 HD; Premium Calcio 2.
SIENA p. 23
PALERMO p. 34
PANCHINA 12 Farelli, 15 Belmonte, 26 Pesoli, 55 Parravicini, 83 Reginaldo, 70 Mannini, 18 Gonzalez. ALL. Sannino. BALLOTTAGGI Gazzi-Parravicini 55-45%, Destro-Gonzalez 60-40%, Terzi-Pesoli 60-40%. SQUALIFICATI Calaiò (1). DIFFIDATI Rossi, Destro, Brienza. INDISPONIBILI Brkic (7 giorni), D'Agostino (7 giorni), Angelo (7 giorni), Bolzoni (10 giorni). ALTRI Acosta, Sestu, Larrondo, Codrea, Grossi, Rossi, Contini.
PANCHINA 33 Tzorvas, 6 Munoz, 13 Aguirregaray, 7 Della Rocca, 14 Bertolo, 17 Vazquez, 16 Zahavi. ALLENATORE Mutti. BALLOTTAGGI Ilicic-Zahavi 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Hernandez, Pisano, Bertolo, Silvestre. INDISPONIBILI Hernandez (da valutare), Bacinovic (15 giorni). ALTRI Brichetto, Labrin, Milanovic, Acquah, Alvarez, Lores, Mehmeti.
QUOTE 1 2,25
MARCATORI 17 RETI: Di Natale (3) (Udinese) 15 RETI: Ibrahimovic (6) (Milan); Cavani (2) (Napoli) 14 RETI: Palacio (2) (Genoa) 12 RETI: Denis (3) (Atalanta); Jovetic (4) (Fiorentina); Milito (3) (Inter); Klose (Lazio) 11 RETI: Miccoli (1) (Palermo) 10 RETI: Matri (Juventus); Calaiò (4) (Siena) 9 RETI: Giovinco (3) (Parma) 8 RETI: Di Vaio (1) (Bologna); Nocerino (Milan) 7 RETI: Lodi (5) (Catania); Mutu (2) (Cesena); Hernanes (3) (Lazio); Di Michele (3) (Lecce); Osvaldo (Roma) 6 RETI: Marchisio (Juventus); Hamsik (Napoli); M. Rigoni (3) (Novara)
X 3,15
7
2 3,25
29
14
22
LEDESMA
DIAKITE
MARCHETTI
Recuperi Mercoledì 7 marzo, ore 18.30 CESENA-CATANIA (22a gio.) (0-1) (1-1) BOLOGNA-JUVENTUS (23a gio.) PARMA-FIORENTINA (23a gio.) (0-3)
22 25
8
LJAJIC
KLOSE
HERNANES
20
BIAVA
LULIC
24
21
DE SILVESTRI
19
GARRIDO
15 GONZALEZ
8 6
JOVETIC
MAURI
SCALONI
Prossimo turno
4
i punti raccolti dal Palermo nelle ultime 12 trasferte di campionato, ultima vittoria in casa della Sampdoria, 2-1 l’1 maggio 2011
LAZIO (4-2-3-1)-FIORENTINA (3-5-2)
5
Sabato 3 marzo PALERMO MILAN (ore 18) (and. 0 3) JUVENTUS CHIEVO (ore 20.45) (0 0) Domenica 4 marzo, ore 15 PARMA NAPOLI (ore 12.30) (2 1) BOLOGNA NOVARA (2 0) FIORENTINA CESENA (0 0) LECCE GENOA (0 0) ROMA LAZIO (1 2) SIENA CAGLIARI (0 0) UDINESE ATALANTA (0 0) INTER CATANIA (ore 20.45) (1 2)
I NUMERI
le vittorie del Palermo nelle ultime partite nelle quali è andato a segno Budan: 4 in questo campionato
85 BEHRAMI
MONTOLIVO
NATALI
21 23 PASQUAL
LAZIO p. 42
FIORENTINA p. 28
PANCHINA 1 Bizzarri, 13 Sbraga, 78 Zauri, 41 Zampa, 87 Candreva, 30 Alfaro, 18 Kozak. ALLENATORE Reja. BALLOTTAGGI nessuno. SQUALIFICATI Dias (1) e Matuzalem (1). DIFFIDATI Candreva, Dias, Hernanes, Radu. INDISPONIBILI Brocchi (10 giorni), Cana (10 giorni), Konko (5 giorni), Radu (5 giorni), Rocchi (10 giorni), Stankevicius (5 giorni). ALTRI Makinwa, Berardi.
PANCHINA 89 Neto, 19 Felipe, 92 Romulo, 17 Salifu, 32 Marchionni, 6 Vargas, 7 Cerci. ALLENATORE D.Rossi. BALLOTTAGGI De Silvestri-Romulo 55-45%, Ljajic-Cerci 60-40%. SQUALIFICATI Gamberini, Cassani (1), Olivera (3). DIFFIDATI Behrami, Nastasic, Montolivo. INDISPONIBILI Kroldrup (20 giorni), Kharja (5 giorni), Amauri (2 giorni). ALTRI Pazzagli.
QUOTE X 3,25
2 3,50
309
CAMPORESE
14
OGGI ORE 20.45 ARBITRO Brighi di Cesena (Faverani Stefani/Orsato). PREZZI da 16 a 100 euro. TV Sky Calcio 2 HD; Premium Calcio 2.
1 2,10
31
18
LAZZARI
i giorni trascorsi dall’ultima rete (una doppietta) di Amauri, il 23 aprile scorso all’Udinese
13 MIGLIONICO
BRIVIO
ROMA p. 38
QUOTE
CARROZZIERI
DI MICHELE BERTOLACCI
PANCHINA 78 Frezzolini, 6 Bellini, 44 Cazzola, 7 Schelotto, 10 Bonaventura, 28 Gabbiadini, 90 Tiribocchi. ALLENATORE Colantuono. BALLOTTAGGI Carrozza-Schelotto 60-40%. SQUALIFICATI Doni (febbraio 2015). DIFFIDATI Capelli, Consigli, Denis, Marilungo, Moralez, Peluso. INDISP. Capelli (maggio 2012), Carmona (1 settimana). ALTRI Ferreira Pinto, Ferri, Masiello, Minotti, Polito, Raimondi.
X 3,25
81 80 BENASSI
91
ATALANTA p. 28
1 2,90
TOMOVIC
DELVECCHIO
19
26
40
82
5
DESSENA
TADDEI
OGGI ORE 15 ARBITRO Damato di Barletta (Marzaloni Grilli/Celi). PREZZI da 16 a 225 euro. TV Sky Calcio 1 HD; Premium Calcio 1 e Calcio HD2.
CUADRADO
NAINGGOLAN
CANINI
HEINZE
9
7
87
SIENA (4-4-2)-PALERMO (4-3-1-2)
I NUMERI
311
19
MARILUNGO
La classifica tiene conto di quest’ordine preferenziale: 1) punti; 2) a parità di partite giocate, la differenza reti; 3) numero di gol segnati. *Atalanta ha sei punti di penalizzazione
4
19
31
DENIS
CONSIGLI
RETI
PT
MILAN JUVENTUS UDINESE LAZIO ROMA NAPOLI INTER PALERMO CAGLIARI GENOA CATANIA CHIEVO PARMA FIORENTINA BOLOGNA ATALANTA* SIENA LECCE NOVARA CESENA
11
47
La Classifica SQUADRE
13
CAGLIARI (4-3-1-2)-LECCE (3-5-2)
1 BORUC
Palermo, l’Europa passa da Siena Rosanero a caccia della prima vittoria fuori casa. Sannino in piena emergenza infortuni ALESSANDRO LORENZINI
15 NASTASIC
FABRIZIO VITALE
La ricerca forsennata della prima vittoria in trasferta per aprire uno spiraglio sull’Europa. Il Palermo, che continua pensare alla quota salvezza, paradossalmente potrebbe riscrivere un altro finale di stagione. Il quinto posto dista solo quattro punti, la classifica molto corta invita a trovare nuovi stimoli. Bortolo Mutti, però, preferisce, la politica dei piccoli passi. L’Europa League non è qualcosa di contemplato nella sua avventura in rosanero. Per adesso è soltanto un miraggio. «Non parliamo di questo – ammette - finché non abbiamo chiuso il discorso salvezza non voglia-
mo creare delle attese che al momento non ci riguardano». Del resto, il presidente Zamparini gli aveva chiesto soltanto un comodo traghettamento fino a giugno. Cambio di passo È difficile, però, credere che l’idea di alzare l’asticella non lo stuzzichi. Certo, tutto passa dalla vittorie in trasferta. Qualcosa che andrebbe anche a completare il percorso di un Palermo che in casa viaggia a ritmi da scudetto. «Ci abbiamo provato a Cagliari, a Novara e a Milano abbiamo fatto punti — continua —. Abbiamo sbagliato solo il primo tempo col Chievo. I risultati in qualche modo ci stanno dando ragione. Stiamo cercando questa benedetta vittoria, è normale che dentro di noi ci sia questa
DOMENICA 26 FEBBRAIO 2012
CATANIA (4-3-3)-NOVARA (5-3-2)
CHIEVO (4-3-1-2)-CESENA (4-3-1-2) 3
12 MARCHESE
3
19
LODI
RICCHIUTI
8
20
18
LEGROTTAGLIE
4
RADOVANOVIC CENTURIONI
29 17
4
10
RIGONI CRUZADO
12
31
CESAR
GARCIA
RIGONI
MOTTA
8
16
SORRENTINO
28
CARACCIOLO
GOMEZ
ALMIRON
UJKANI
54
PALOSCHI
ACERBI
12
20
SILVA
SARDO
14
SANTANA
COLUCCI
LUCIANO
13
PAROLO
33 PUDIL
OGGI ORE 15 ARBITRO De Marco di Chiavari (Iannello Dobosz/Giacomelli). PREZZI da 18 a 61 euro. TV Sky Calcio 5 HD.
CATANIA p. 30
NOVARA p. 17
CHIEVO p. 30
CESENA p. 16
PANCHINA 1 Kosicky, 14 Bellusci, 16 Llama, 28 Barrientos, 22 Ebagua, 32 Catellani, 7 Lanzafame. ALLENATORE Montella. BALLOTTAGGI Ricchiuti-Catellani 70-30%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Potenza, Lodi. INDISP. Campagnolo (10 giorni), Suazo (7 giorni), Potenza (stagione finita), Biagianti (5 giorni). ALTRI Capuano, Izco, Calapaj, Paglialunga, Texeira, Terracciano.
PANCHINA 31 Fontana, 14 Morganella, 24 Paci, 77 Rinaudo, 9 Rubino, 27 Jeda. ALLENATORE Mondonico. BALLOTTAGGI Silva–Morganella 60-40%, Lisuzzo–Paci 70-30%, Mascara–Jeda 70-30% SQUALIFICATI Pesce (1). DIFFIDATI Marianini. INDISPONIBILI Marianini (da valutare), Morimoto (da valutare), Ludi (25 giorni), Jensen (7 giorni). ALTRI Coser, Dellafiore, Coubronne.
PANCHINA 17 Puggioni, 21 Frey, 3 Andreolli, 27 Facchinetti, 25 Vacek, 9 Moscardelli, 90 Uribe. ALL. Di Carlo. BALLOTTAGGI Paloschi-Moscardelli 51-49%, Cesar-Andreolli 55-45%. SQUALIFICATI Thereau (1), Dramé (1), Bradley (1). DIFFIDATI Mandelli, Pellissier, Luciano, Sammarco, Dainelli, Sardo, Andreolli. INDISP. Sammarco (5 gg), Morero (5 gg). ALTRI Squizzi, Coletta, Mandelli, Dainelli, Gulan, De Paula.
PANCHINA 27 Calderoni, 6 Lauro, 28 Benalouane, 77 Ceccarelli, 15 Martinho, 55 Martinez, 17 Malonga. ALL. Beretta. BALLOTTAGGI Comotto-Ceccarelli 80-20%, Pudil-Martinho 80-20%, Colucci-Martinho 80-20% SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Guana, Mutu, Parolo, Rodriguez e Von Bergen. INDISPONIBILI Djokovic (10 giorni), Moras (3 giorni), Von Bergen (25 giorni). ALTRI Ravaglia, Del Nero, Rennella.
QUOTE X 3,65
2 5,75
9
QUOTE
i rigori calciati in serie A da Caracciolo: 6 sono andati a buon fine e 3 no
«Più nera di così non può diventare, alla fine del buio c’è sempre la luce. Dobbiamo pensare positivo e andare a Napoli per vincere». Claudio Ranieri, Inter, il 2 al San Paolo si gioca a 3,90.
ROSSI
OGGI ORE 15 ARBITRO Calvarese di Teramo (Viazzi Cariolato/Valeri). PREZZI da 10 a 100 euro. TV Sky Calcio 4 HD; Premium Calcio 3.
1 1,60
1
ANTONIOLI
18
MUTU
3,90
2 RODRIGUEZ
7
10
PELLISSIER
10
GUANA
IAQUINTA
RANIERI IN CERCA DI RIVINCITE
COMOTTO
5
9
23
15 24
30
56 HETEMAJ
LISUZZO
23
SEYMOUR BERGESSIO
6
11
PORCARI
25 MASCARA
SPOLLI CARRIZO
17
16
JOKIC
1 1,90
X 3,25
9
2 4,25
L’«1» A BERGAMO DA TENERE D’OCCHIO
2,90
«Non giocheremo per difenderci e non scenderemo in campo per il pareggio». Stefano Colantuono, allenatore dell’Atalanta: il Goal con la Roma è a 1,70, la quota dell’ 1 sale a 2,90.
i confronti di Santana contro il Chievo: bilancio in parità con 3 vittorie, 3 pareggi e 3 sconfitte
4
BOLOGNA (3-4-2-1)-UDINESE (3-5-1-1) 8
3
1
TORJE
90
10 RAMIREZ
84
Qui Siena «Serve una gara da...
Siena, non ci sono altre ricette». Giuseppe Sannino non usa tanti giri di parole per descrivere la delicatezza della sfida con il Palermo. Al tecnico del Siena, però, non mancano i grattacapi dopo le due sconfitte consecutive con Lecce e Catania: l’ultimo è legato a Gazzi, che si è rotto il naso in uno scontro fortuito con Bogdani durante la rifinitura. Il suo utilizzo verrà valutato solo poche ore prima della gara di oggi. Si potrebbe aggiungere allo squalificato Calaiò e agli infortunati D'Agostino, Bolzoni, Brkic e Angelo. «Ma non ci siamo mai attaccati agli assenti – ha sottolineato Sannino – e mai lo faremo». Pace fatta Un nutrito gruppo di
Il peso dell’attacco del Palermo sarà sulle spalle di Fabrizio Miccoli, 32 anni ANSA
tifosi ha assistito ieri mattina alla seduta di rifinitura, eccezionalmente a porte aperte: cori e incitamenti. Sancita dunque la pace dopo le tensioni post-Catania. «Sono segnali molto importanti – ha detto l'allenatore bianconero Sannino – dopo Catania ho cercato solo di far capire che la squadra ha sempre bisogno del sostegno dei tifosi, soprattutto nei momenti di difficoltà». © RIPRODUZIONE RISERVATA
4
«Col Lecce il coefficiente di difficoltà è altissimo». Davide Ballardini fa i conti con il k.o. di Cossu e Pinilla e mette in guardia dai pugliesi: «Il Lecce ha corsa, quantità e qualità. Più il morale al top per gli ultimi risultati». E il Cagliari? «Siamo abituati alle emergenze. Ma faremo una buona prestazione». Con Ibarbo e Larrivey, supportati da Thiago Ribeiro, Ariaudo in pole per Agostini, riappare Nené in panca: «Ma non è al top», avverte l’allenatore. Al Sant’Elia c’è la «pañolada»: i tifosi protestano con drappi neri per la situazione dello stadio, alla quarta gara con due settori chiusi al pubblico. Qui Lecce Tornando imbattuta da Cagliari, infatti, la squadra salentina conquisterebbe il quarto risultato utile consecutivo: sarebbe la sua migliore serie stagionale. «Per arrivare alla salvezza dobbiamo trovare continuità e, in effetti, il Lecce sta riuscendo, da tempo, a esprimersi a certi livelli dice l’allenatore perugino . Sotto la mia guida la prestazione è stata negativa solo nei primi tempi contro Parma e Atalanta. La squadra ha disputato la gara più bella proprio a Udine, dove è stata immeritatamente battuta. A Cagliari, senza Oddo, bloccato dalla febbre, dovremo contrastare avversari che poggiano, da anni, su una base solida: e la società riesce sempre a inserire tasselli giusti, pescando bene sul mercato». Calvi-Frongia
3
le sconfitte consecutive dell’Udinese in trasferta, non fa punti fuori casa dal 2-2 dell’Olimpico con la Lazio del 18 dicembre 2011
DANILO
DI NATALE
11
ASAMOAH
DOMIZZI
27
PULZETTI
1
HANDANOVIC
20
13
RAGGI
I NUMERI
PAZIENZA
10
282
BENATIA
5
4
DI VAIO
15 PEREZ
Cossu è k.o., Ballardini teme Cosmi: «Loro in gran forma»
FERNANDES
9
PORTANOVA
CAGLIARI-LECCE
6
25
TAIDER
26
MUDINGAYI
GILLET
voglia e questa determinazione». Per riuscirci il Palermo si affida alla formula collaudata del rombo. All’Artemio Franchi arriverà la stessa formazione che ha strapazzato la Lazio domenica scorsa. Anche volendo cambiare qualcosa, Mutti non ha molte soluzioni, soprattutto in attacco dove Hernandez continua a rimanere fermo ai box, forse per l’ultima partita. Dunque confermato il tandem delle meraviglie Budan-Miccoli supportato dall’estro di Ilicic.
17
6
ANTONSSON
I NUMERI
BASTA
MORLEO
5
ARMERO
i minuti di imbattibilità della porta del Novara che nelle prime 21 giornate aveva sempre incassato almeno un gol
OGGI ORE 20.45 ARBITRO Mazzoleni di Bergamo (La Rocca Bianchi/Pinzani). PREZZI da 4 a 90 euro. TV Sky Calcio 3 HD; Premium Calcio 3.
BOLOGNA p. 28
UDINESE p. 42
PANCHINA 25 Agliardi, 21 Cherubin, 48 Rubin, 8 Garics, 33 Kone, 78 Belfodil, 99 Acquafresca. ALLENATORE Pioli. BALLOTTAGGI Pulzetti-Garics 60-40%, Taider-Kone 60-40%. SQUALIFICATI Diamanti (1). DIFFIDATI Di Vaio, Mudingayi e Raggi. INDISPONIBILI Loria (7 giorni). ALTRI Lombardi, Stojanovic, Sørensen, Rickler, Crespo, Cruz, Vitale, Krhin, Casarini, Paponi, Vantaggiato.
PANCHINA 12 Padelli 16 Coda, 32 Ferronetti, 26 Pasquale, 18 Battocchio, 9 Barreto, 83 Floro Flores. ALLENATORE Guidolin. BALLOTTAGGI Armero-Pasquale 70-30%, Di Natale-Floro Flores 60-40%, Benatia-Ferronetti 70-30%. INDISPONIBILI Isla (stagione finita), Badu (50 giorni), Pinzi (10 giorni). SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Isla, Domizzi. ALTRI Romo, Neuton, Ekstrand, Pereyra, Fanchone, Fabbrini.
QUOTE 1 2,50
X 3,10
9
2 2,85
taccuino
18
55
ZUNIGA
NAGATOMO
ARONICA
7
291
i minuti senza gol dell’Inter che non ha segnato nelle ultime tre partite; l’ultima rete risale all’1 febbraio scorso: la quarta rete di Milito nel 4-4 con il Palermo
le reti segnate da Di Vaio all’Udinese; 9 vittorie e 6 sconfitte in 19 confronti
NAPOLI (3-4-1-2)-INTER (4-3-1-2) 6
21
Le quote
13
GEMITI
10
LA GAZZETTA SPORTIVA
4
22
ZANETTI
DONNE
E’ testa a testa Bardolino-Brescia
6
OGGI ORE 20.45 ARBITRO Bergonzi di Genova (Manganelli Padovan/Giannoccaro). PREZZI da 25 a 180 euro. TV Sky Sport 1 e Calcio 1 HD; Premium Calcio 2 e Calcio HD2.
(g.l.g.) Il Bardolino vince lo scontro diretto con il Tavagnacco. Brescia sempre in testa, 16a gior. Riviera di Romagna Mozzanica 0 2, Lazio Milan 2 1, Bardolino Tava gnacco 4 3, Chiasiellis Firenze 1 1, Torino Como 2 0, Brescia Roma 2 0, Venezia Torres 0 3. Class. Brescia 41; Bardolino 40; Torres 38; Tavagnacco 34; Torino 28; Moz zanica 21; Chiasiellis 20; Lazio, Rivie ra di Romagna 16; Como 15; Firenze 14; Venezia 13; Milan 6; Roma 3.
NAPOLI p. 37
INTER p. 36
CALCIO A 5
PANCHINA 83 Rosati, 2 Grava, 23 Fernandez, 85 Britos, 8 Dossena, 29 Pandev, 16 Vargas. ALLENATORE Mazzarri. BALLOTTAGGI Dzemaili-Pandev 55-45%. SQUALIFICATI Hamsik (1). DIFFIDATI Aronica, Inler, Dzemaili, Zuniga, Britos. INDISPONIBILI nessuno. ALTRI Colombo, Fideleff, Donadel, Lucarelli.
PANCHINA 12 Castellazzi, 2 Cordoba, 27 Faraoni, 17 Palombo, 20 Obi, 18 Poli, 7 Pazzini. ALLENATORE Ranieri. BALLOTTAGGI Forlan-Pazzini 55-45%, Chivu-Poli 60-40%. SQUALIFICATI Castaignos (3). DIFFIDATI nessuno. INDISPONIBILI Maicon (15-20 giorni), Ranocchia (3 settimane), Guarin e Alvarez (2 settimane). ALTRI Orlandoni, Zarate, Juan Jesus.
88 1
CAVANI
INLER
DE SANCTIS 28 CANNAVARO
23
5
25
22 LAVEZZI
9 FORLAN
11
19
26 CHIVU
QUOTE X 3,60
SAMUEL
CAMBIASSO
MAGGIO
2 3,90
5
1
JULIO CESAR
SNEIJDER STANKOVIC
DZEMAILI
14 CAMPAGNARO
LUCIO
10
20 GARGANO
1 1,85
MILITO
le ammonizioni di Aronica nelle 15 gare con l’Inter: 4 in trasferta, 1 in casa, 3 con la Reggina, 2 col Napoli
Giornata di pareggi Luparense in vetta (g.l.g.) Tutti pareggi negli scontri diretti. 19a gior. Putigna no Acqua&Sapone 2 2; Luparen se Lazio 2 2; Venezia Bisceglie 5 0; Fiumicino Pescara 2 8; Ka os Rieti 1 2; Montesilvano Augusta 3 3; Asti Marca 1 1; Class. Lupa rense 47, Marca 42, Lazio 37, Mon tesilvano 33, Pescara e Asti 32, Acqua&Sapone e Bisceglie 26, Puti gnano 25, Rieti 20, Kaos 18, Fiumici no 17, Venezia 13, Augusta 6.
22
LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 26 FEBBRAIO 2012
MONDO MANCHESTER CITY BLACKBURN
y
3 0
26ª GIORNATA
GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Balotelli (MC) al 30’ p.t.,; Aguero (MC) al 7’ , Dzeko (MC) al 36’ s.t.
IERI Chelsea-Bolton 3-0; NewcastleWolverhampton 2-2; Qpr-Fulham 0-1; West BromwichSunderland 4-0; WiganAston Villa 0-0; Manchester City-Blackburn 3-0.
MANCHESTER CITY (4-2-3-1) Hart 7; Zabaleta 7, Kompany 7, Lescott 7, Kolarov 7,5; De Jong 7, Y.Touré 7 (dal 41’ s.t. Milner sv); Johnson 6,5 (dal 26’ s.t. Pizarro 6), Aguero 7, Silva 6,5; Balotelli 7 (dal 34’ s.t. Dzeko 6). PANCHINA Pantilimon, Richards, Clichy, Nasri. ALLENATORE Mancini 7. BLACKBURN (4-4-1-1) Robinson 5,5; Orr 5, Dann 4,5, Harley 4,5, Mn. Olsson 5; Pedersen 5, Petrovic 5 (dal 24’ s.t. N’Zonzi 5), Ms. Olsson 5, Hollett 5; Formica 5 (dal 24’ s.t. Rochina 5); Yakubu 5. PANCHINA Bunn, Henley, Vukcevic, Modeste, Goodwillie. ALLENATORE Kean 5. ARBITRO Jones 6.
Mario Balotelli con la maglietta dedicata alla fidanzata
AMMONITI Hanley (B) per gioco scorretto, Orr (B) per proteste. NOTE spettatori 46.782. Tiri in porta: 13-2. Tiri fuori: 7-1. Angoli: 10-3. In fuorigioco: 2-1. Recuperi: 1’ p.t.; 4’ s.t.
Balotelli, gol e dedica «Raffaella, ti amo» Mario torna in campo dopo la squalifica e trascina il City al successo sul Blackburn. Segnano anche Aguero e Dzeko andare agli Europei con una squadra che non sa gestire tensioni e provocazioni»). Ecco la risposta di Raiola, attraverso Sky: «Se Prandelli ha dei messaggi da dare ai suoi calciatori, magari sarebbe meglio che lo facesse chiamando direttamente i giocatori. Se poi Prandelli non vuole portare Balotelli agli Europei, la decisione è sua, ma anche la responsabilità e le conseguenze sono tutte sue».
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
STEFANO BOLDRINI LONDRA
Sembra di sfogliare la margherita: Mario ama Raffaella, Mino Raiola non ama Prandelli. Poi c’è Manchester City-Blackburn ed è la cronaca di una batosta annunciata: 3-0 e cifre record. Il possesso palla su tutte: 81 a 19 secondo Sky inglese, 70 a 30 secondo il sito internet della Bbc. In ogni caso, non c’è stata partita e la sorpresa, semmai, è stata l’attesa: mezz’ora prima di vedere il primo pallone nella rete del Blackburn. Un gol gioiello di Mario Balotelli: un tocco al volo, morbido, su cross di Kolarov, assist man della giornata. Concederà infatti il bis per il 3-0 di Dzeko, una capocciata imperiale. In mezzo, il 2-0 dell’argentino Aguero, una sassata su uscita maldestra del portiere Robinson. Mario ama Un grande Balotelli,
anche se l’avversario era tenero come la notte dello scrittore americano Francis Scott Fitzgerald. Mario ha lasciato inten-
Il gol di Balotelli al Blackburn, tocco vellutato di sinistro AFP
dere dopo appena 59 secondi che era pomeriggio di gloria: un tiro e subito una parata importante di Robinson. Prima e dopo il gol, altri tiri, una serie di duetti con Aguero, una presenza costante nel gioco del City. Balotelli è uscito dopo aver incassato l’ennesimo colpo dei difensori del Blackburn. Standing ovation del pubblico che adora l’italica follia di Mario ed elogi da parte di Roberto Mancini: «Un gol fantastico e un’ottima prestazione». Balotelli ha celebrato la sua rete
mostrando la maglietta con la scritta «Raffaella ti amo», dedicata alla Fico, la sua fidanzata. Non sarà originale, però, almeno per una volta, Mario si è fatto notare per la normalità. San Valentino Un regalo di San
Valentino in ritardo? Potrebbe essere. Meno affettuose, invece, le considerazioni di Mino Raiola, agente di Mario, sulle dichiarazioni rilasciate dal c.t. Cesare Prandelli sul conto dell’attaccante del City («Balotelli è troppo agitato, non voglio
Mancio idolo Il 3-0 permette al City di allungare il passo e di portarsi a più 5 sul Manchester United, impegnato oggi sul campo del Norwich. E’ la vittoria numero 13 in altrettante gare all’Etihad, la fortezza del City. Mancini, che da ieri ha uno striscione tutto per lui allo stadio, è soddisfatto, ma non si esalta: «Dopo un gennaio difficile, un febbraio a tavoletta. Stare in testa ora è bello, ma io penso a maggio. I conti si faranno davvero alla fine, sono sicuro che lo United non mollerà mai. Noi però abbiamo fame e vogliamo tutto: Premier ed Europa League».
OGGI Arsenal-Tottenham; Norwich-Manchester Utd; Stoke City-Swansea. CLASSIFICA Manchester City 63; Manchester Utd 58; Tottenham 53; Chelsea 46; Arsenal, Newcastle 43; Liverpool 39; Norwich 35; Sunderland, Fulham, Everton 33; W. Bromwich 32; Swansea, Stoke City 30; Aston Villa 29; Wolverhampton 22; Qpr, Blackburn 21; Bolton, Wigan 20.
L’INTERVISTA
La Fico felicissima «Mi ha sorpreso, ha trovato l’amore»
Raffaella Fico, 24 anni, ex GF e fidanzata di Balotelli FRANCESCO VELLUZZI
«E’ bellissimo, non vedo l’ora di vedere questa maglia. Mario ha fatto davvero un gesto bellissimo. E’ una sorpresa, giuro che sono all’oscuro di tutto. Sono felice, anche per il suo gol». Alle 22.20, saturday night, Raffaella Fico non ha ancora sentito colui che nove mesi fa l’ha fatta innamorare: Mario Balotelli. Non sa niente della maglietta con la scritta «Raffaella, ti amo». Anche per lei, che sta cercando una strada nuova nel suo lavoro, è stata una giornata importante: è stata ospite e mattatrice alla sfilata di Massimo Rebecchi, martedì sarà da Mariella Burani. Tanti occhi sono su di lei, più che sulle modelle in passerella. Nella settimana della moda chi trova il personaggio giusto vince. Progetti Raffaella?
«Restare nella tv, ma il sogno è diventare una brava attrice. Studio dizione e recitazione. E ho tre modelli: Alessia Marcuzzi, Simona Ventura, Barbara D’Urso. Donne di grande carisma». Come Balotelli...
«Lui è più che altro sorprendente». Ce lo descriva:
«Umile, semplice e sorprendente». Ma qualche follia la fa?
«E chi non la fa, anche lei ne avrà fatte da giovane. Mario è un ragazzo e come tutti i ragazzi si diverte. Ma è una bravissima persona». Come pensa di averlo fatto calmare?
«Non ho fatto niente di particolare, semplicemente credo abbia trovato l’amore». Lei va a trovarlo spesso?
«Non è facile, ma cerco di andare. Manchester non è così brutta. E lui viene da me, a Milano o a Napoli che adora. Per la precisione io sono di Casal Nuovo. Stiamo bene e parliamo tanto, ci sentiamo molto». Lo prende per la gola?
«E’ un buongustaio e la mia pasta gli piace». Lei è stata con altri calciatori?
«Con Cristiano Ronaldo e basta, ma le assicuro che Mario è molto meglio».
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NAZIONALE OGGI IL C.T. VARA LA LISTA PER LA GARA DI MERCOLEDI’ A GENOVA, TORNA OGBONNA?
A WEMBLEY
Ma Prandelli non lo convoca per Italia-Usa
Finale Liverpool-Cardiff La sfida fra i cugini Gerrard vale la Coppa di Lega
MASSIMO CECCHINI
Amichevole sì, ma con vista sull’Europeo. Oggi Cesare Prandelli diramerà le convocazioni per il match di mercoledì a Genova con gli Stati Uniti e, in attesa che la Lega gli conceda alcune date per gli stage da tempo richiesti, il c.t. dovrà far fruttare al massimo l’appuntamento, anche perché il prossimo test arriverà solo a ridosso della manifestazione. Per Prandelli i dubbi non mancano, soprattutto in avanti, tenendo conto delle perduranti assenze di Cassano e Rossi. Confermata l’assenza di Balotelli, nonostante sia andato in gol contro il Blackburn.
L’attaccante «paga» il codice etico (la dura squalifica in Premier) e, soprattutto, la preoccupazione del c.t. per i «colpi di testa». E le polemiche non mancano. Non a caso ieri Mino Raiola, manager dell’attaccante, così ha risposto alle considerazioni del selezionatore. «Lui deve fare delle scelte, però se ha dei messaggi da lanciare sarebbe meglio che lo facesse chiamando direttamente i giocatori: dire le cose in tv credo non sia giusto. Se non vuole portarlo all’Europeo la decisione è sua, la responsabilità è sua e le conseguenze sono sue. Finora lui con Mario non ha parlato». Gli altri In attesa di sviluppi, l’az-
zurro perciò resta appannaggio di Pazzini, Osvaldo, Giovinco e
Matri, che deve guardarsi di una eventuale risalita dei compagni Borriello e Quagliarella. Un caso a parte è la questione Di Natale. Prandelli poche settimane fa aveva ufficializzato il suo rientro proprio per questa amichevole, ma la microfrattura a un alluce lo ha tolto di scena. Ora però la convocazione nell’Udinese gli darebbe una chance in extremis, ma sembra che per adesso in Nazionale debba restare ancora ai box. Rientra Ogbonna Per altri repar-
ti, si va verso la conferma del nucleo ormai «storico», con Buffon, De Sanctis e Sirigu in grado di rintuzzare la concorrenza di Marchetti e Viviano. In difesa (out Ranocchia per infortunio) dovrebbe tornare Ogbon-
na, insieme ai vari Barzagli, Chiellini, Bonucci, Maggio, Cassani, Abate, Criscito e Balzaretti, mentre in mediana Pirlo, De Rossi, Marchisio, Thiago Motta, Montolivo, Pepe e Nocerino. Ai titoli di coda il c.t. rivela il fascino per Monti. «Mi piace, sono orgoglioso di lui». Come il premier, tra l’altro, Prandelli deve resistere alle lobby dei club a lavoro sulle convocazioni. Nei corridoi federali si sussurra si siano attivate per stoppare Borini e Criscito. La prima è riuscita, l’altra forse no. Difficile però che Prandelli su questo tema esca allo scoperto in stile Celentano. «Quando fa il predicatore non mi convince», ha detto ieri alla Rai. Non avevamo dubbi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
LONDRA Finale di Coppa di Lega oggi a Wembley (ore 17, diretta Sky Supercalcio e Calcio 9). Il Liverpool, che non solleva un trofeo dal 2006 (Coppa d’Inghilterra), è alla prima apparizione nel nuovo Wembley e sfida i gallesi del Cardiff, squadra di seconda divisione. Quasi tutto il Regno Unito sarà rappresentato, visto che i due allenatori, Dalglish e Mackay, sono scozzesi. La Coppa di Lega assegna un posto in Europa League. sarà particolare la sfida in famiglia per i Gerrard: Steve, il capitano dei Reds, affronta il cugino Anthony, difensore centrale del Cardiff. Ieri il più famoso ha parlato anche dell’addio di Fabio Capello alla nazionale inglese: ««Non penso che il cambio in panchina influirà sulla nazionale. Arriverà un nuovo allenatore e ci sarà un nuovo inizio per tutti. Potrebbe essere la spinta di cui abbiamo bisogno per un’estate di successi». Gerrard ammette però di essere rimasto «sorpreso» dalla partenza del tecnico italiano, «pensavo che sarebbe rimasto fino a fine contratto».
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MONDO CHELSEA BOLTON
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GIUDIZIO 77
L’EURORIVALE DEL NAPOLI
I contestatori salvano Villas Boas
PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORI Luiz (Ch) al 3’, Drogba (Ch) al 16’, Lampard (Ch) al 34’ s.t. CHELSEA (4-3-3) Cech 6; Ivanovic 6, Luiz 6,5, Cahill 6, Cole 6; Ramires 5,5 (dal 43’ s.t. Mikel sv), Essien 6, Lampard 6,5; Sturridge 5,5 (dal 35’ s.t. Kalou sv), Drogba 6 (dal 31’ s.t. Torres sv), Mata 6,5. PANC. Turnbull, Bertrand, Meireles, Malouda. ALL. Villas Boas 6. BOLTON (4-2-3-1) Bogdan 6; Steinsson 6, Wheater 5,5, Ream 5,5, Ricketts 5,5; Reo-Coker 6, Muamba 5; Tunkay 4,5 (dal 30’ s.t. Eagles sv), Pratley 5,5, Ryo 6,5; Ngog 6 (dal 20’ s.t. Sordell 5,5). PANC. Jaaskeilainen, Boyata, Robinson, Knight, Klasnic. ALL. Coyle 5. ARBITRO Oliver 6,5. AMMONITI Pratley (B) per comportamento non regolamentare. NOTE spettatori 40.999. Tiri in porta: 13 ( traversa)-1. Tiri fuori: 7-6. Angoli: 14-7. In fuorigioco: 5-2. Recuperi: 1’ p.t.; 3’ s.t.
Il Chelsea stende il Bolton: segnano Lampard e Drogba, in testa ai ribelli DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
LONDRA
Glenn Stromberg mette il cappello a questo pezzo: «Il 3-0 nasconde tutto», dice l’ex capitano dell’Atalanta, oggi commentatore per la tv svedese. Ha ragione lui: i tre gol segnati nella ripresa dal Chelsea
seppelliscono il brutto primo tempo dei Blues, incapaci di domare il Bolton, forse la peggior squadra della Premier. Dopo i 45’ iniziali, il «morto che cammina», come viene chiamato Villas Boas in questi giorni, sembrava davvero destinato ad essere licenziato. Squadra molle, attacco debole, poche idee e fantasia. La rete di David Luiz ad inizio ripresa – destro a giro - ha sconvolto il copione e, a quel punto, sono arrivati il 2-0 di Drogba – zuccata su angolo di Lampard – e il 3-0 dello stesso Lampard, alla decima rete stagionale, nonostante i noti problemi con Villas Boas.
Tutto a Madrid E Mou stavolta tifa per l’Atletico Prima Rayo-Real, poi il Barça al Calderon E i blancos possono allungare ancora
Un brodino L’allenatore porto-
ghese rifiata. Il Chelsea non vinceva dal 28 gennaio e il successo di ieri entra nella storia dei Blues: è il numero 2.000. Parlare però di squadra in ripresa, nonostante i 20 tiri complessivi, i 3 gol e la traversa accarezzata da Drogba, sarebbe una follia. Considerazione d’obbligo: Villas Boas è stato salvato da quella vecchia guardia in rotta con lui da diverso tempo. Drogba ha lottato e ha trovato il gol numero 99 in Premier. Lampard è stato tra i migliori. Ivanovic, che sta mediando tra falchi e colombe dello spogliatoio, è stato messo alla frusta da Ryo, ma non ha punto dall’Europa) tra stipendi non pagati, amministrazione controllata, debiti in crescita e giocatori prestati. Il Rayo ha messo in vendita un buon numero di biglietti a cinque euro per i disoccupati, poi ha cercato di far cassa con gli abbonati, costretti oggi a comprarsi il biglietto perché è il dia del club, giornata che le squadre spagnole si riservano come jolly da togliere agli abbonamenti. Mourinho ha perso Di Maria per un altro mese e Benzema per un paio di settimane e ha finalmente convocato un canterano (Joselu) per la felicità dei tanti che lo accusano di snobbare olimpicamente il vivaio della Casa Blanca. L’altra Madrid Ma il Real Mou ha
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
FILIPPO MARIA RICCI MADRID
Prossima fermata, Madrid. La Liga oggi si gioca nella capitale: prima Rayo-Real, poi, a chiudere la giornata, Atletico-Barcellona. Due partite piene di motivazioni extra. Il Madrid ha vinto gli ultimi 13 derby giocati con Atletico, Rayo Vallecano e Getafe, in casa o fuori. In Liga viene da otto vittorie di fila e va come un treno. A Vallecas, popolare e popoloso quartiere di Madrid, aspettano questo derby da otto stagioni e ricordano bene l’ultima vittoria: febbraio ’97, 1-0 al Madrid di Fabio Capello, poi campione contro il Barça di Ronaldo (Fenomeno). Insomma, una vita fa. Complimenti Mou ha detto che il Rayo gli piace e ha fatto i complimenti a Sandoval, allenatore senza esperienza che sta facendo miracoli con la squadra che lo ha lanciato e che ha riportato in Liga (e, al momento, a un
dieci punti di vantaggio sul Barcellona che stasera va al Calderon. Stadio notoriamente poco amico per Guardiola, che in Liga in riva al Manzanarre ha perso due volte su tre. Pep deve verificare un paio di cose: la concentrazione dei suoi dopo una settimana di vacanze (Alves cinque giorni a Granada, Messi due a Parigi, Sanchez a Udine...) e il massiccio impegno pubblicitario generato dall’improvvisa apertura decisa dallo stesso Guardiola a interviste e spot vari.
LA SITUAZIONE
Il Malaga ne fa 5 Colpo Levante in casa Espanyol Ventiquattresima giornata nel campionato spagnolo. Ieri: Racing Gijon 1 1; Betis Getafe 1 1; Malaga Saragozza 5 1. Espanyol Levante 1 2. OGGI: Villarreal Bilbao; Rayo Real Madrid; Osasuna Granada; Real Sociedad Maiorca; Valencia Siviglia; Atletico Barcellona. CLASSIFICA: Real Madrid 61; Barcellona 51; Valencia 40; Levante 35; Malaga 34; Espanyol, Athletic Bilbao 33; Atletico Madrid 32; Rayo, Osasuna 31; Betis 30; Getafe, Siviglia 29; Maiorca, Granada 28; Real Sociedad 27; Villarreal 26; Racing Santander 24; Sporting Gijon 21; Saragozza 15.
Il Cholo Poi c’è l’effetto Simeone. Da quando è arrivato il Cholo, l’Atletico Madrid non ha mai perso (nove partite tra Liga ed Europa League), e ha incassato appena due gol. Il Barça fuori va maluccio (diciassette punti su trentatrè, uniche sconfitte stagionali con Getafe e Osasuna), l’Atletico in Liga ha rallentato un po’: viene da tre pareggi di fila. A Madrid si decide un altro pezzetto di Liga.
Jose Mourinho, 49 anni, Real AFP
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GERMANIA 23a GIORNATA: OGGI ANCHE IL BORUSSIA DORTMUND
Rehhagel debutta con un flop Bayern: il giorno della verità PIERFRANCESCO ARCHETTI
I 99 secondi di Otto Rehhagel non diventeranno famosi come i 99 palloncini di Nena, cantante che negli anni 80 costruì una carriera sulla canzone dei Luftballons pacifisti, però se ne parlerà tanto in settimana. Perché in meno di un minuto Torsten Oehrl dell’Augsburg stira l’Hertha con una doppietta e la sorpassa in classifica. L’esperto allenatore, così esperto (73 anni e 200 giorni) che ha più presenze in Bundesliga (1022 tra campo e
panchina) del club che lo ha chiamato sabato scorso (1001 gare), non poteva cambiare subito il corso degli eventi (sesta sconfitta su sei nel ritorno) però ha fatto una scoperta: «Non possiamo giocare come il Barcellona». Il terzultimo posto lo dimostra.
23a GIORNATA Venerdì: Borussia Monchengladbach-Amburgo 1-1. Ieri: Colonia-Bayer Leverkusen 0-2; Augsburg-Hertha 3-0; Mainz-Kaiserslautern 4-0; Stoccarda-Friburgo 4-1; Wolfsburg-Hoffenheim 1-2; Werder-Norimberga 0-1. Oggi Bayern-Schalke 04; Borussia Dortmund-Hannover CLASSIFICA Borussia Dortmund 49; Borussia Moenchengladbach 47; Bayern 45; Schalke 04 44; Bayer Leverkusen 37; Werder 36; Hannover 34; Hoffenheim, Stoccarda 29; Norimberga 28; Wolfsburg, Amburgo, Mainz 27; Colonia 24; Augsburg 21; Hertha 20; Kaiserslautern, Friburgo 18.
Super domenica Complici gli
impegni in Europa League delle avversarie, oggi vanno in campo Bayern (15.30) e Borussia Dortmund (17.30). I bavaresi navigano nella bufera dopo il pari con l’ultima in Bundesliga e la sconfitta di Basilea in Champions: rischiano tutti,
anche l’allenatore Heynckes. In caso di sconfitta, lo Schalke 04 sorpasserebbe al terzo posto i rossi: non solo addio titolo, ma pure il posto sicuro in Champions (la quarta piazza manda al preliminare) comincerebbe a non essere più una certezza. Il Borussia Dortmund riceve l’Hannover e ha l’opportunità per la fuga.
Otto Rehhagel, 73 anni, Hertha ANSA
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mai mollato l’osso. AVB ringrazia e prende nota dell’interessamento dell’Inter: «In questo momento non ha senso commentare certe cose. L’Inter ha il suo allenatore e io sono molto coinvolto nel progetto del Chelsea. Stiamo lavorando per il futuro. Orgoglioso della stima di Moratti? Beh, non potrebbe essere diversamente, è uno dei club più prestigiosi del mondo». Impressioni? Il portoghese è lusingato dalle voci in arrivo dall’Italia: l’Inter potrebbe essere un’ottima terapia per dimenticare il Chelsea e questa stagione tribolata. bold
Andre Villas Boas, 34 anni ANSA
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FRANCIA A LIONE FINISCE 4-4
25A GIORNATA IERI Ajaccio-Digione 2-1; AuxerreSt.Etienne 0-0; Evian-Nancy 2-0; MontpellierBordeaux 1-0: Nizza-Caen 1-0; ValenciennesLorient 2-0 Lione-Paris SG 4-4 OGGI Brest-Marsiglia; TolosaSochaux; Rennes-Lilla; CLASSIFICA Montpellier 53; Paris SG 52; Lille 45; St.Etienne 43; Lione 40; Rennes, Marsiglia 39; Tolosa 37; Bordeaux 36; Valenciennes 30; Caen, Evian TG, Lorient 27; Dijon, Brest, Ajaccio 26; Nizza, Nancy 23; Auxerre 22; Sochaux 20.
Un’esultanza dei giocatori del Psg REUTERS
Il Psg rimonta ma ora in testa c’è il Montpellier ALESSANDRO GRANDESSO LIONE
Cominciavano a criticarlo perché il suo Psg non dava spettacolo. Critica ormai da archiviare dopo l’esaltante 4-4 di ieri. Un pareggio tutto emozioni fino all’ultimo secondo, ma che costa comunque caro alla squadra di Carlo Ancelotti che scende dal primo gradino del podio. Ci sale invece il Montpellier dopo un prosaico 1-0 sul Bordeaux. Ma il distacco è relativo visto il calendario e visto lo show offerto, tra qualche errore di troppo in difesa e tanto carattere davanti. Show Merito anche dell’inedito 4-4-2 voluto da
Ancelotti che affianca Pastore a Hoarau. Proprio l’attaccante firma il vantaggio al 21’ servito corto su punizione da Menez, per una rasoiata sul primo palo. Hoarau però si divora il raddoppio e risveglia il Lione che in 5’ ribalta tutto con tre reti spettacolari, tutte in volée, imparabile. Una rassegna tecnica firmata da Gomis, Lopez e Bastos che lasciano Sirigu, abbandonato dalla difesa, a bocca aperta. Ma la squadra di Ancelotti non molla e al 2’ di recupero Nené si procura un rigore che tiene aperta la partita. Lo show continua così nella ripresa con i fraseggi a vuoto del Psg. Il Lione bada al sodo e all’8’ affonda la lama: corner da sinistra di Bastos, deviazione vincente di Briand. Per Ancelotti è tempo di cambi, fuori Pastore e Menez, dentro l’ex Bodmer e Ceara. Tutto giusto. Il terzino fa il tris (28’) e accende il finale che culmina con il pareggio di Hoarau all’ultimo istante, servito da Bodmer. Per il primo posto, c’è tempo.
LIONE-PARIS SG 4-4 Primo tempo 3-2 MARCATORI Hoarau al (P) 20’ p.t. e al 49’ s.t., Gomis (L) al 34’ p.t., Lopez (L) al 36’ p.t., Bastos (L) al 39’ p.t., Nené (P) su rig. al 47’ p.t., Briand (L) all’8’ s.t., Ceara (P) al 28’ s.t. LIONE (4-4-2) Lloris; Reveillere, Cris, Koné, Cissokho; Briand (dal 27’ s.t., Ederson), Gonalons, Kallstrom, Bastos; Lopez, Gomis (dal 38’ s.t., Fofana). ALL. Garde PANCHINA Vercoutre, Dabo, Umtiti, S. Koné, Lacazette PSG (4-4-2) Sirigu; Jallet (dal 24’ s.t., Ceara), Alex, Sakho, Maxwell; Menez dal 24’ s.t., Bodmer), Sissoko, Motta, Nené; Pastore (dal 16’ s.t., Gameiro), Hoarau. ALL. Ancelotti PANCHINA Douchez, Lugano, Armand, Matuidi. ARBITRO Fautrel AMMONITI Hoarau (P), Koné (L), Motta (P), Fofana (L) per gioco scorretto, Cris (L), Nené (P) e Bastos (L) per proteste.
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DOMENICA 26 FEBBRAIO 2012
SERIE BWIN I RECUPERI DELLA 26a
Sassuolo, niente vetta Rabbia Pea con i tifosi Brutta gara, gol annullato a Bruno: l’Ascoli strappa il pari Il tecnico fallisce il sorpasso e risponde ai fischi: «Ridicoli» DAL NOSTRO INVIATO
FILIPPO GRIMALDI MODENA
La verità, come sempre, sta nel mezzo. Premesso che l’Ascoli è ritornato a casa con un punto assolutamente meritato, le critiche (solo in parte giustificate) per un grigissimo 0-0 che una minoranza del pubblico in tribuna al Braglia ha rivolto nell’intervallo e per tutto il secondo tempo a Pea e al suo Sassuolo, non tenevano conto di una classifica degli emiliani a dir poco sontuosa. Il tecnico
h 6,5 il migliore MAURANTONIO (Ascoli) La respinta decisiva in pieno recupero su Sansone evita una sconfitta che, a quel punto, sarebbe stata una beffa per l’Ascoli
dei padroni di casa, dopo lo 0-0 contro i marchigiani, ha replicato con tono pacato, ma fermo: «Ridicoli. I soliti che non sanno cosa fare. Quanti erano? Dieci, forse venti su duemila? Non credo che fossero di più, e comunque sono abituati male. L’importante è che non siano coloro ai quali noi diamo i biglietti». Dimenticare cos’era, sino a qualche tempo fa, la realtà del Sassuolo, sarebbe il peccato più grande per questa piazza. Zero emozioni Resta il fatto che,
ieri, il primo tiro in porta (dell’Ascoli...) è arrivato dopo 63 minuti di gioco e sino a quel punto, di calcio vero, se n’era visto davvero pochissimo. Di più: l’unica occasione da rete per il Sassuolo (punizione del capocannoniere Sansone deviata in angolo da Maurantonio, sostituto dello squalificato Guarna) è giunta a un minuto dalla fine del recupero. Troppo
poco, visto che la squadra emiliana aveva in mano un jolly pesante per ritornare in vetta alla classifica. L’Ascoli ha fatto la sua partita, figlia delle urgenze di una classifica che non permetteva agli uomini di Silva di correre troppi rischi. Avanti così, con la politica dei piccoli passi: agli ospiti va dato merito di avere provato persino, nella ripresa, ad osare qualcosa di più. La chiave L’oggetto della conte-
sa pubblico-allenatore era, nel Sassuolo, l’ingresso in campo (giudicato tardivo) di Boakye, nel tentativo di muovere gli equilibri di una gara a lungo troppo ingessata. Sarebbe stato assurdo andare dietro ai desideri della gente, anche se — obiettivamente — la prestazione del Sassuolo è stata insufficiente. Contro l’Ascoli non stava (solo) nell’attacco, in realtà, il problema degli emiliani, che hanno pagato innanzitutto a caro prezzo un centrocampo tutto da inventare causa squalifiche. Ancora Pea: «Ci sono anche gli avversari in campo, ma mi reputo comunque contento della mia squadra, all’undicesimo risultato utile consecutivo». Incassiamo la difesa del tecnico di casa, ma nel primo tempo l’Ascoli (oltre a mostrare un buon pressing in mezzo al campo) ha avuto pure troppa facilità ad arrivare sul fondo lungo la fascia presidiata da Piccioni. Occasione perduta? Il Sassuolo,
a due terzi della stagione, deve augurarsi che i due (potenziali) punti persi ieri non facciano la differenza, a fine stagione, fra la promozione diretta in serie A e i playoff. Due gli episodi su cui ha recriminato il Sassuolo: un contatto (regolare) Peccarisi-Missiroli in area ascolana nel primo tempo, e il fuorigioco fischiato nella ripresa sul gol di Bruno al 40’. Qualche dubbio, forse, resta, ma non cambia il giudizio sulla gara. © RIPRODUZIONE RISERVATA
SASSUOLO
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ASCOLI
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SASSUOLO (3-5-2) Pomini 6; Marzoratti 5, Bianco 6, Piccioni 5; Gazzola 5,5, Consolini 5 (dal 25’ s.t. Donazzan 6), Valeri 5,5, Missiroli 5 (dal 41’ s.t. Boakye s.v.), Longhi 6; Sansone 6, Marchi 5 (dal 25’ s.t. Bruno 5,5).
ASCOLI (5-3-2) Maurantonio 6,5; Scalise 5 (dal 36’ s.t. Ciofani s.v.), Giovannini 5, Peccarisi 6, Faisca 6, Tomi 6; Di Donato 6 (dal 32’ s.t. Parfait 6), Pederzoli 5, Ilari 5,5; Falconieri 5,5, Gerardi 5,5 (dal 22’ s.t. Papa Waigo 5,5).
PANCHINA Bassi, Benedetti, Vaccari, Troianiello.
PANCHINA Melillo, Sbaffo, Andelkovic, Soncin.
ALLENATORE Pea 5,5.
ALLENATORE Silva 5,5.
GIUDIZIO 7
NOTE paganti 1.163, incasso di 5.204 euro; abbonati 1.293, quota di 3.298 euro. Tiri in porta 2-1. Tiri fuori 3-1. In fuorigioco 1-1. Angoli 4-2. Recuperi: p.t. 0, s.t. 4’.
ARBITRO Baracani di Firenze 6. GUARDALINEE Crispo 6 - Fiorito 6. ESPULSI nessuno. AMMONITI Pederzoli (A) e Missiroli (S) per gioco scorretto.
Fulvio Pea, 45 anni: per il Sassuolo un altro 0-0 casalingo LAPRESSE
L’ALTRA PARTITA SCATTO SALVEZZA PER SIMONI: CUTTONE VERSO L’ESONERO, ARRIVA APOLLONI?
Ciofani-Sandreani e il Gubbio c’è Modena: tifoso picchia fidanzata GUBBIO MODENA
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GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Ciofani al 38’ p.t.; Sandreani al 32' s.t. GUBBIO (4-3-3) Donnarumma 6,5; Briganti 6, Cottafava 6,5, Benedetti 6, Rui 7; Sandreani 6,5, Nwankwo 7, Guzman 7 (dal 24’ s.t. Raggio Garibaldi s.v.); Bazzoffia 7,5 (dal 34' s.t. Caracciolo s.v.), Ciofani 6,5, Löfquist 6 (dall'11' s.t. Ragatzu 6,5). PANCHINA Farabbi, Boisfer, Farina, Mastronunzio. ALLENATORE Simoni 7. MODENA (4-4-1-1) Caglioni 7; Milani 5, Perna 6, Carini 6, Bassoli 4,5 (dal 20' s.t. Ardemagni 5); Nardini 5,5, De Vitis 5, Petre s.v. (dal 17' p.t. Ricchi 5), Signori 6; Di Gennaro 6,5 (dal 32' s.t. Greco s.v.); Stanco 6. PANCHINA Guardalben, Fantini, Foresta, Jefferson. ALLENATORE Cuttone 5. ARBITRO Merchiori di Ferrara 6,5. GUARDALINEE Tasso 6,5 – Pegorin 6,5. AMMONITI De Vitis (M), Nardini (M), Bassoli (M), Ricchi (M) e Nwankwo (G) per g.s. NOTE paganti 3.248, incasso di 25.731,35 euro; abbonati 2.475, quota di 18.536,53 euro. Tiri in porta 5 (con un palo)-3. Tiri fuori 2-4. In fuorigioco 2-2. Angoli 6-2. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 5’.
EURO GRILLI GUBBIO (Perugia)
Il Gubbio non vinceva dal 14 gennaio (4-0 al Barbetti sul Grosseto), e dopo tre sconfitte consecutive, sorretto da un gran pubblico, è riuscito a far suo lo scontro salvezza contro un Modena mediocre, sempre più lontano dalla conduzione tecnica di Cuttone, ormai giunto al capolinea.
Verso il divorzio? Le dichiaraRincorsa salvezza In casa Gub-
bio, dove continua il silenzio stampa («anche per scaramanzia» precisa il direttore generale Pannacci), il clima è quello dei giorni migliori. Sorridente il tecnico Simoni: si è rivisto un Bazzoffia in forma strepitosa, bravissimo nel ruolo di assist man in entrambe le reti umbre. Nella prima, al 38' del primo tempo riceve palla da Guzman dopo una magia del para-
LA PARTITA DI OGGI SI ACCENDE LA CORSA ALLA SERIE A: INIZIO ALLE ORE 12.30
Brescia per record e playoff Ma il Toro può tentare la fuga A LIVORNO
Cori per il Duce Denunciati 4 ultrà del Verona LIVORNO Quattro tifosi del Verona sono stati denunciati dalla Digos di Livorno per reati in materia di discriminazione razziale, etnica e religiosa. Le indagini, effettuate con i colleghi della questura veronese e con l’utilizzo delle telecamere a circuito chiuso del Picchi, si riferiscono a Livorno Verona del 3 dicembre scorso e sono partite dai cori «inneggianti al Duce», saluti romani e canti come «Faccetta nera» in quella partita effettuati nella curva gialloblù. E’ stata avviata anche la procedura per i Daspo.
FRANCESCO BRAMARDO GIAN PAOLO LAFFRANCHI
Oggi va in scena il quarto recupero del weekend. Il Toro capolista vuole sprintare dopo la sconfitta del Pescara e il pari del Sassuolo, ma fa visita a un Brescia che, con Calori, non ha mai subito gol. Qui Brescia Per un sogno e per
la storia. Per alimentare le speranze-playoff e sfondare il muro dei record di imbattibilità, il Brescia cerca il colpo contro il Torino. La squadra di Calori (6 vittorie e 2 pareggi con la sua gestione) ha numeri eccezionali: Arcari non subisce gol da 720', ancora mezz'ora e diventerà il portiere meno battuto nella storia del club. A 52' c'è il primato europeo stagionale (del Bayern Monaco: 771' senza reti per Neuer). An-
cora distante la migliore sequenza della serie B (1.251' per Mantovani del Cesena nel 1972-73). «I miei giocatori devono essere orgogliosi — dice Calori — lasciare un segno nella storia non è da tutti. Ma non deve diventare un assillo». Per il Brescia è una sfida crocevia: può rendere concreta l'ipotesi di una rimonta-promozione. «Una partita per volta — dice l'allenatore — il Torino è molto forte, sviluppa il gioco sugli esterni, ha alternative eccellenti. Dovremo fare qualcosa di straordinario per vincere. Reggere e ripartire per colpire». Fuori causa per 2 mesi Budel: Salamon favorito su Cordova, Martina Rini su Vass. Qui Torino Anche se le partite sono tutte uguali, tutte da vincere, il recupero di Brescia per il Torino ha un sapore particolare. Dopo un paio di fughe
guaiano a centrocampo, salta un uomo e serve Ciofani che in spaccata infila Caglioni. Nella seconda, al 32' della ripresa, spedisce al centro per il tocco vincente di Sandreani. Gubbio padrone del campo e vicino alla terza rete in altre due occasioni con Ciofani e Lofquist (bravissimo Caglioni). Per il Modena un'occasione con Stanco, ma Donnarumma para a terra sicuro.
mancate, o annullate dai diretti inseguitori, sono proprio i rivali dei granata nelle zone alte a tirare il freno a mano. Contro la squadra di Calori, la miglior difesa del campionato sfiderà un avversario che non prende gol da otto partite, cercando di dribblare il tabù dell’ora di pranzo. Ventura annuncia qualche cambio rispetto a lunedì: Glik per Di Cesare e forse Meggiorini per Bianchi, mentre Pasquato è rimasto a casa per una pallonata a un occhio. «Per dare continuità ed avere forze fresche. Il Brescia ha giocatori di qualità, su tutti Jonathas ed El Kaddouri» le parole del tecnico. Nel corso della conferenza stampa della vigilia c’è stato un curioso siparietto: è sbucato il presidente Urbano Cairo, Ventura l’ha salutato prendendo una biro e invitandolo a firmare il prolungamento del contratto. «Pres, venga, venga, che fa, scappa?» l’invito di Ventura. «No, no non scappo, ci mancherebbe» sorride Cairo, «la lascio ai giornalisti». Due passi indietro e via... © RIPRODUZIONE RISERVATA
zioni del capitano Perna e del suo compagno Nardini non lasciano a dubbi: «Siamo in difficoltà tattica, cerchiamo di fare
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il migliore
BAZZOFFIA (Gubbio) Attaccante velocissimo, bravo nel saltare l'uomo, firma due assist d'oro
quello che ci dice il mister, che ha il diritto di scegliere, ma non riusciamo a tirare fuori niente di buono». La decisione di esonerare l'allenatore potrebbe maturare stamani. Ma Cuttone continua a fare l'anti-Schettino: «Non abbandono la nave, il Modena con tutti gli effettivi non avrà difficoltà a salvarsi». In tribuna c’era Acori, ma in pole c’è Apolloni: da non escludere il ritorno di Bergodi, il tecnico che ha preceduto Cuttone (la dirigenza è divisa su queste due ipotesi). Violenza Da segnalare un fatto
increscioso. A fine primo tempo, nella curva ospite un tifoso del Modena ha sferrato un violento pugno alla fidanzata, trasportata in ospedale con una sospetta frattura del setto nasale. Il giovane, con tasso alcolico fuori norma, è stato poi allontanato dai carabinieri. © RIPRODUZIONE RISERVATA
CLASSIFICA
BRESCIA TORINO
SQUADRE
BRESCIA (3-5-1-1) 1 ARCARI 25 MARTINEZ 21 DE MAIO 19 CALDIROLA 15 ZAMBELLI 4 MARTINA RINI 4 SALAMON 22 MANDORLINI 3 DAPRELÀ 7 EL KADDOURI 80 JONATHAS All. CALORI
TORINO (4-2-4) 99 BENUSSI 36 DARMIAN 25 GLIK 6 OGBONNA 28 PARISI 4 BASHA 11 IORI 19 STEVANOVIC 69 MEGGIORINI 7 ANTENUCCI 20 VIVES All. VENTURA
PANCHINA 12 Leali, 2 Zoboli, 23 Dallamano, 8 Vass, 24 Cordova, 9 Piovaccari, 16 Foti
PANCHINA 1 Morello, 3 D’Ambrosio, 50 Pratali, 27 De Feudis, 33 Surraco, 9 Bianchi, 10 Sgrigna
ARBITRO Ciampi di Roma GUARDALINEE Bernardoni-Conca QUARTO UOMO Irrati TV SkySport 1, Premium Calcio (andata 0-0) BRESCIA Squalificati nessuno. Diffidati Salamon. TORINO Squalificati nessuno. Diffidati Glik e Parisi. PROSSIMI RECUPERI Martedì 6 marzo, ore 18.30 SAMPDORIA-EMPOLI (25ª - 3-1) MODENA-PADOVA (27ª - 0-2) PESCARA-JUVE STABIA (27ª - 2-3)
PT
TORINO 56 SASSUOLO 55 VERONA 54 PESCARA 52 PADOVA 46 VARESE 45 REGGINA 42 BRESCIA 39 BARI (-2) 39 SAMPDORIA 37 CITTADELLA 37 GROSSETO 37 JUVE STABIA (-4) 36 LIVORNO 30 VICENZA 29 CROTONE (-1) 28 26 MODENA GUBBIO 26 ALBINOLEFFE 25 EMPOLI 24 ASCOLI (-7) 23 NOCERINA 18
PARTITE G V N P 27 16 8 3 28 15 10 3 28 16 6 6 27 16 4 7 27 13 7 7 28 12 9 7 28 11 9 8 27 10 9 8 28 11 8 9 27 8 13 6 28 10 7 11 28 9 10 9 27 11 7 9 28 7 9 12 28 6 11 11 28 6 11 11 27 5 11 11 28 6 8 14 28 5 10 13 27 6 6 15 28 8 6 14 28 3 9 16
RETI F S 34 17 36 18 37 25 56 39 39 29 34 25 47 36 29 26 34 31 32 23 33 36 30 36 38 35 30 33 31 39 29 37 25 42 26 39 28 42 32 45 28 38 34 51
U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSE
PROSSIMO TURNO 29ª giornata Venerdì 2 marzo, ore 20.45 VARESE-VICENZA Sabato 3 marzo, ore 15 BARI-CROTONE EMPOLI-LIVORNO GROSSETO-TORINO JUVE STABIA-NOCERINA MODENA-CITTADELLA PADOVA-ALBINOLEFFE PESCARA-SASSUOLO REGGINA-ASCOLI SAMPDORIA-VERONA Lunedì 5 marzo, ore 20.45 GUBBIO-BRESCIA
(2-0) (1-0) (0-0) (0-1) (3-2) (0-2) (0-1) (1-1) (1-1) (1-1) (2-2)
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DISTRUTTO DA QUESTA TRAGEDIA VOGLIO ALZARE L’ETA PER IL MONDIALE
l’Intervento di LORIS CAPIROSSI
ppena ho saputo della tragedia di Oscar A McIntyre ho provato una tristezza pazzesca. Sono disperato per la morte di questo ragazzo di soli 17 anni, non ci sono parole per descrivere quello che è accaduto ieri a Phillip Island. Nel mondo delle moto stanno succedendo troppe tragedie, e tutte molto vicine nel tempo: lo scorso 23 ottobre Marco Simoncelli in Malesia, adesso questo giovane australiano... È stato un incidente strano: di solito i piloti cercano sempre di rimanere in pista, lui invece non ce l’ha fatta e ciò gli è stato fatale perché quando è rientrato è stato centrato da altri due corridori.
dallaPrima
LA GAZZETTA SPORTIVA
Il circuito di Phillip Island è abbastanza sicuro, ci sono tracciati molto più insidiosi: tra l’altro ho bei ricordi legati a questa pista perché lì ci ho vinto il primo Mondiale, proprio a 17 anni. Dobbiamo considerare che le gare sono sempre pericolose, fare il pilota di moto comporta in ogni caso una dose di rischio. Come responsabile della sicurezza della Dorna, sto lavorando quotidianamente affinché queste tragedie scompaiano, ma so benissimo che è una sfida molto difficile. Negli ultimi dieci anni sono stati compiuti passi da gigante in tema di sicurezza, ma tuttora quando un pilota viene investito come è successo a Sic e a
McIntyre, non si può fare praticamente nulla. Adesso non è il momento di fare polemiche sulle moto troppo potenti per un ragazzino di 17 anni: se Oscar McIntyre guidava quella Yamaha, vuol dire che ne era capace. Io invece sto lavorando per innalzare l’età minima dei piloti: ad esempio adesso per correre nel Mondiale bisogna avere almeno 17 anni, e non più 16. È stata una decisione su cui ho insistito molto: è giusto che prima di affrontare la massima serie motociclistica questi ragazzi facciano esperienza nelle categorie minori. © RIPRODUZIONE RISERVATA
ilConfronto
COME L’HANNO VISTA DOPO MILAN GRAN GIOCO BRAVISSIMO ALLEGRI di ARRIGO SACCHI
una gran bella partiIunntanto ta, e anche corretta, a parte paio di episodi. Di livello inIl gol fantasma di Muntari nel fotogramma Sky
Meno chiacchiere e moviola subito di ANDREA MONTI
opo una serata di calcio appassionante vissuto, sofferto, sospirato, urlato dall’Italia inD tera, ha ancora senso parlare di arbitri? Sì, ce l’ha eccome. Perché l’incandescente terzo tempo di San Siro dimostra che la sfida scudetto è stata decisa da chi doveva semplicemente dirigerla. Il risultato di parità avrebbe potuto essere qualsiasi altra cosa. Scegliete voi. Ma una partita così non lo meritava. Adesso si dirà che le ripetute indignazioni della Juve a proposito di rigori e dintorni erano pressioni vere e proprie sul mondo arbitrale, e hanno dato i loro frutti. Almeno fino al 34o del secondo tempo quando, dopo lo svarione sul gol di Muntari, a Matri è stato annullato un gol regolare. Vogliamo parlare di riparazione? Più interessante sarà vedere come nei prossimi giorni, dopo un piccolo mea culpa a caldo («Partita troppo caricata»), se la caverà Antonio Conte. Arbitri che non fischiano in memoria di Calciopoli? Suvvia! Era una faccenda ridicola e, col senno di poi, avremmo dovuto dirlo con più fermezza senza aspettare, per rispetto di una bellissima squadra e di tanti tifosi, l’inevitabile riprova. La verità è che Tagliavento e il suo guardalinee Romagnoli hanno preso un gigantesco, abnorme e umanissimo granchio di cui si parlerà a lungo. Inutilmente, perché le conclusioni sono già scritte nel buon senso che al nostro calcio spesso manca. Gli arbitri sono uomini, anche se ad alcuni servirebbe un ottico. E cinquanta centimetri oltre la linea bianca nel calcio moderno sono una distanza siderale: se il Cern sbaglia di un milli-nano-secondo sugli inafferrabili neutrini e viene universalmente spernacchiato, andrebbe appeso per i pollici — sorry, mr. Blatter — chi non autorizza l’uso di una buona, vecchia telecamera sulla linea di porta. O almeno di un arbitro posteggiato nei paraggi. Visto che l’involontario pasticciaccio avviene proprio nel classico italiano e rischia di condizionare l’assegnazione dello scudetto più di ogni presunto complotto, occorre dirlo con chiarezza: francamente, è roba da matti. Il gol-non-gol l’hanno visto, moviolato e twittato tutti, tranne quelli che lo dovevano vedere. In conclusione: moviola o arbitro di porta. Non domani, subito. Peccato. Perché l’incontro è stato un bellissimo spot per il bistrattato calcio italiano. Il Milan avrebbe meritato di vincerlo. Per 70 minuti ha battuto in breccia la Juve con le sue stesse armi: velocità, compattezza, determinazione e ottime geometrie. I bianconeri, comunque, hanno reagito da grande squadra al gol annullato ingiustamente, acciuffando un pari che peserà, e parecchio, sulla classifica. Tutto qui. Conclusione? Banale: se la smettessimo di strologare sui complotti, di occupare il nostro tempo con un’interminabile moviola mentale, ci godremmo di più il bello del calcio. E potremmo pure sopportare con animo compassionevole i suoi errori. In attesa che un’anima pia, o una telecamera ben piazzata, ce ne risparmi gli orrori. © RIPRODUZIONE RISERVATA
ternazionale, direi, e questo è molto positivo. Io mi sono divertito e credo valga lo stesso per chiunque abbia assistito all’incontro. Complimenti a tutti. Un errore madornale dell’arbitro, forse due, ma succede. Ho visto la partita nel raduno di Roma con la Under 21 e i ragazzi mi davano il tempo dei commenti. In particolare a un certo punto Insigne mi ha chiesto perché gli attaccanti della Juve prendevano palla sempre con le spalle alla porta: gli ho risposto che accade quando le punte restano troppo lontane dal gioco. E in un momento in cui Quagliarella ha tentato di girarsi senza riuscirci, il ragazzo mi ha guardato di nuovo con aria interrogativa. E’ stato facile suggerirgli che in quella situazione l’attaccante deve dare sempre la palla dietro. Il Milan per 60-70 minuti ha giocato meglio e alla fine avrebbe forse meritato la vittoria. Conte a mio avviso ha sbagliato a presentare la difesa a 3: questo ha esposto spesso il centrocampo che è venuto a trovarsi in inferiorità numerica; succede se non si scala con la dovuta precisione. Quagliarella ha tentato qualche volta di contrastare Van Bommel ma per un attaccante quel lavoro resta sempre difficile. Inoltre i difensori non erano in condizione di accorciare. Poi però il tecnico della Juve è stato bravo a rimediare in corsa cambiando schieramento e riposizionando la difesa a quattro. A quel punto la squadra si è ripresa mostrando l’orgoglio e l’equilibrio che le sono propri, ma era meno brillante degli avversari, e si è visto molto bene, salvo la parte finale. Le partite in fondo si vincono sempre a
centrocampo e i bianconeri l’hanno potuta raddrizzare quando sono riusciti a colmare il gap di cui avevano sofferto in quella zona. Gli uomini di Conte sono usciti alla distanza, ed è stato un gran merito. Il Milan mi ha favorevolmente stupito: non credevo avesse la forza di fare quello che ha fatto. Invece è stato capace di pressare con continuità, accorciare con tutti gli elementi, recuperare palla e ripartire, appoggiandosi poi sui giocatori davanti che erano in stato di grazia. Parlo di Robinho in particolare, perché Pato si è visto poco. Bravissimo Allegri che ha dimostrato di aver dato un gioco alla squadra: per molto tempo il Milan è sembrato la Juve. I rossoneri hanno fatto una grande partita. E questo resta. © RIPRODUZIONE RISERVATA
JUVE IN DIFFICOLTÀ BUFFON FUORICLASSE di MARCELLO LIPPI
na premessa: il Milan meritava qualcosa in più. U Per un’ora, ieri sera a San Siro,
Dall’alto il tecnico del Milan Max Allegri e il portiere della Juve Gianluigi Buffon ANSA/LAPRESSE
la squadra di Massimiliano Allegri è stata superiore. Ha corso, ha pressato, ha aggredito gli avversari. Un atteggiamento insolito per i rossoneri. Sapete cosa vi dico? Il Milan ha rubato l’idea alla Juventus. Ed è riuscita a sommare la sua abituale qualità a una grande intensità. Credo che nei prossimi giorni si parlerà molto degli episodi contestati. E’ vero che anche i bianconeri avevano segnato un gol buono. Matri non era in fuorigioco. Però se il Milan fosse andato, come meritava, sul 2 a 0 sarebbe stata tutta un’altra storia. E tutta un’altra parti-
Arrigo Sacchi (da sinistra) e Marcello Lippi giocano Milan-Juve in Gazzetta BOZZANI
ilCaso di LUCA CALAMAI
rriva Gigi De Canio. No, il A presidente sta incontrando in una località segreta Zola. Sarà. Ma, intanto, Reja è nella sala proiezioni di Formello a studiare insieme alla squadra i video della Fiorentina. Ma chi va in panchina stasera? La Lazio di Claudio Lotito (foto Image Sport) si regala un sabato irreale. Lo scenario è da commedia degli equivoci. Con allenatori che appaiono e scompaiono. Brutta storia. Ci sono sconfitte che non lasciano il segno in classifica ma che provocano comunque ferite pro-
ta. La Juve a quel punto avrebbe avuto davanti una «montagna» da scalare. Tra i rossoneri il migliore in campo è stato Robinho. Mamma mia come ha giocato il brasiliano. In certi momenti sembrava imprendibile. E un bel voto in pagella lo merita certamente Abate che ha lavorato con grande intensità sulla corsia di destra. Questo ragazzo sta continuando il suo percorso di crescita. La Juve, invece, non mi è sembrata la solita Juve vista finora in campionato. Forse i bianconeri sono rimasti sorpresi dall’aggressività iniziale del Milan. Ma la manovra non è mai stata fluida e davanti gli attaccanti non sono mai entrati nel cuore della gara. Non a caso Antonio Conte li ha ruotati tutti. Sono partiti Borriello e Quagliarella e hanno concluso Vucinic e Matri. Sostituzioni comunque che hanno dato un valore aggiunto alla Juve come dimostra la prova di Matri che ha segnato due gol, uno valido e uno ingiustamente annullato. Il voto più alto lo assegno a Buffon che, ancora una volta, ha dimostrato di essere un fuoriclasse. Lui garantisce molti punti in più alla fine di un campionato. Detto questo una considerazione va fatta: una Juve bruttina è riuscita comunque a conquistare un punto a San Siro contro il Milan. Questo vuol dire che la squadra di Conte è solida, ha personalità, non muore mai. E questo è un dato da non sottovalutare. La lotta scudetto diventa ancora più bella. Ero convinto che questa partita non sarebbe stata comunque decisiva. Ora ne sono sicuro. Ci stiamo avviando a un emozionante testa a testa che durerà fino all’ultima giornata di campionato. © RIPRODUZIONE RISERVATA
LAZIO COMMEDIA DEGLI EQUIVOCI EPPURE CON UNA CLASSIFICA COSÌ... fonde. Questo è un caso esemplare di autogol societario. Non esiste alibi per giustificare il comportamento di un club che ha avuto bisogno di cinque giorni (e di chissà quante telefonate...) per puntellare una panchina traballante. Del resto, in un mese lo stesso Lotito non è stato capace di garantire a Reja quei rinforzi invernali necessari a dare corpo al sogno Champions. Già, in questa confusione generale qualcuno nel mondo Lazio si è ricordato di dare uno sguardo alla classifica? Se il presidente Lotito si è distratto proviamo noi a riportare la verità storica e cioè che Klose e compagni sono terzi in classifica in piena corsa per un posto Champions. Che vuol dire (forse questo può suonare più chiaro alle orecchie del presidente...) tanto prestigio e so-
prattutto tanti soldi. Alle otto di sera Reja annuncia che resta. E, almeno per ora, il mosaico Lazio si ricompone perché il tecnico uscente piace molto ai tifosi e ancora di più ai giocatori. Vuoi vedere che Lotito ha azzeccato la mossa giusta? Il calcio insegna che a volte per vincere basta individuare il «nemico» giusto. Reja, Klose e il popolo dell’Olimpico ora hanno un motivo in più per conquistare la zona Champions: fare un dispetto al presidente Lotito. Che voleva Di Canio, De Canio, forse Mihajlovic, sicuramente Zola. Già, Zola, siamo proprio sicuri che Gianfranco non tornerà sul palcoscenico nel caso di un passo falso dell’allenatore confermato? Mettiamola così: Reja resta. Per ora. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 26 FEBBRAIO 2012
PRIMA DIVISIONE GIRONE A 24a GIORNATA Si è giocato di sabato per dare un giorno in più di riposo ai convocati dell’Under 21, che martedì giocano in Inghilterra per l’International Challenge Trophy. Mai successo: è l’ennesimo segnale di attenzione della Lega Pro ai giovani. Gli uomini di Macalli in questi giorni sono entusiasti anche per le convocazioni di 7 loro ragazzi nell’Under 20 di Di
l’Analisi di NICOLA BINDA twitter@nickbinda
Per i giovani Per la B Per la verità
Biagio e di 2 nell’Under 19 di Evani. La politica giovanile regala (anche) queste soddisfazioni, senza considerare quelle sotto il profilo economico: il prossimo mercato estivo se ne accorgerà? Questo nobile fine sale alla ribalta dal lunedì al sabato, insieme al tema degli stipendi mancanti e delle penalizzazioni incombenti. Poi alla domenica (stavolta
al sabato) si va in campo e tutto questo passa in secondo piano. E la lotta per la serie B calamita tutte le attenzioni, rompendo tutte le logiche. Grande spettacolo, in campo e fuori, per Ternana-Taranto: giovani pochi, calcio vero, guai economici (in questo caso, del Taranto) dimenticati. Lo stesso dall’altra parte: scatta lo Spezia, squadra fondata sull’esperienza e non certo
La Ternana c’è Ma il Taranto si salva al 90’ Pubblico record, grande sfida tra le big In gol Sinigaglia e Di Bari: 4 gli espulsi DAL NOSTRO INVIATO
TERNANA
1
NICOLA BERARDINO TERNI
TARANTO
1
++++
GIUDIZIO MARCATORI Sinigaglia (Te) al 28’ p.t.; Di Bari (Ta) al 45’ s.t. TERNANA (3-4-3) Ambrosi 6; Ferraro 6, Pisacane 6, De Giosa 6 (dal 32’ s.t. Fazio 5,5); Bernardi 5,5, Miglietta 6,5, Carcuro 6,5, Dianda 7; Nolè 6,5 (dal 23’ s.t. Danti 6), Litteri 5, Sinigaglia 7 (dal 37’ s.t. Docente 5). (Virgili, Chianello, Arrigoni, Giacomelli). All. Toscano 7. TARANTO (3-4-3) Bremec 7; Cutrupi 5,5, Di Bari 6,5, Prosperi 6,5; Antonazzo 5, Di Deo 6,5, Sciaudone 4,5, Rizzi 5,5; Chiaretti 5,5 (dal 3’ s.t. Alessandro 6), Mendicino 5 (dal 3’ s.t. Girardi 5,5), Rantier 5,5 (dal 21’ s.t. Pensalfini 5,5). (Faraon, Coly, Garufo, Guazzo). All. Dionigi 6,5. ARBITRO Pasqua di Tivoli 6,5. NOTE paganti 8.867, abbonati 1.339, incasso di 94.030 euro. Espulsi Litteri al 6’ s.t., Sciaudone al 10’ s.t., Antonazzo al 45’ s.t. e il tecnico Dionigi al 45’ s.t.; ammoniti Litteri, Sciaudone, Sinigaglia, Prosperi, Docente e Rizzi. Angoli 1-1.
Una vera sfida al vertice da tutto esaurito. Ternana e Taranto non lesinano emozioni e colpi di scena agli 11mila del Liberati per la gara con più spettatori della stagione di Lega Pro. Restano 5 i punti di distacco tra la vetta della Ternana e il Taranto, ma la capolista si vede scivolare dalla mani al 45’ della ripresa quella vittoria che avrebbe sancito una fuga immediata verso la B. Il gol di Di Bari e dà ai pugliesi una gioia dopo tanti guai societari e giorni difficili in attesa di altre penalizzazioni. Il vantaggio di Sinigaglia nel primo tempo aveva messo in discesa una partita che la Ternana non ha saputo chiudere in cassaforte. Gara sballottata tra adrenalina pura e pause, con tensioni e da 4 espulsioni.
con Sciaudone e Rantier. Poi la Ternana (al 9’ gol di Litteri annullato per mani) si impadronisce del gioco. La sua consueta manovra circolare si snoda con agilità in attesa del varco da conquistare. Il Taranto arran-
La chiave Il Taranto parte per
sorprendere la difesa umbra
sulla linea verde, e gli resta affianco il Pergocrema, altro club che sarà sanzionato per i mancati pagamenti. Anche questo fa parte del fascino di questa categoria, che tanto si sbatte per avere dignità e considerazione. Poi arriva uno zingaro e dice che è tutto marcio e tutto finto. Dimostriamolo, per favore. Lo pretendono in tanti. Soprattutto i giovani. © RIPRODUZIONE RISERVATA
PRO VERCELLI
2
REGGIANA
0
Iemmello super La Pro è terza Reggiana male
Il gol del pareggio all’ultimo minuto di Vito Di Bari, 28 anni ARCIERI
ca, così Dionigi inverte la posizione di Di Deo e Sciaudone. Bremec si supera su una doppia conclusione di Nolè e su tiro ravvicinato di Carcuro. Il portiere del Taranto non può nulla al 28’ su Sinigaglia, imbeccato da una bella intuizione di Dianda.
10.206
Il pubblico del Liberati Ternana-Taranto è la partita con più spettatori del torneo: all’andata erano in 8.925
Giostra di punte In avvio di ripre-
sa Dionigi ritocca la prima linea con gli innesti di Alessandro e Girardi. Al 6’ la Ternana perde il suo centravanti, Litteri per la seconda ammonizione. La superiorità numerica dei pugliesi dura solo 4’: cartellino giallo bis per Sciaudone. Il Taranto non morde, la Ternana frena anche se al 20’ un pallonetto di Dianda viene sventato da Bremec. Dionigi inserisce Pensalfini per lanciare gi attaccanti. Toscano dà via libera a Danti per il colpo del k.o. che non arriva. Pian piano il Taranto riemerge. Al 35’ Pensalfini, da centroarea, sciupa. Suona l’allarme per la Ternana. Al 45’ intervento di Docente (poi fallaccio ai suoi danni di Antonazzo, espulso) su Cu-
trupi, punizione di Alessandro smistata da Di Deo per la zampata di Di Bari, giunto sul secondo palo. È il pareggio che fa esultare i 500 tifosi del Taranto. La Ternana si sente beffata e prova a recuperare la vittoria nei 7’ di recupero. I TECNICI «Avrei firmato per il
pari prima — si rammarica Toscano — ma non alla fine. Resta la prestazione. Dopo questa sfida la Ternana si sente più forte di prima». Sorride Dionigi (espulso per l’esultanza al gol): «Questo Taranto è da studiare per i valori che ha tra tanti guai. Risultato giusto, ma ci serviva la vittoria per sperare». © RIPRODUZIONE RISERVATA
+++
VERCELLI Tanta Pro Vercelli e poca Reggiana. I padroni di casa volano sempre più verso le posizioni di alta classifica (adesso sono terzi a -4 dal secondo posto e con una gara da recuperare) e al Piola non perdono dal 30 ottobre; con la Reggiana hanno offerto 90’ di bel calcio. In superiorità numerica dal 38’ (doppia ammonizione a Calzi), gli uomini di Braghin hanno domato gli emiliani, che sulle fasce hanno sofferto oltre misura e in attacco quasi mai hanno avuto palloni importanti. La Pro Vercelli dopo una bella parata su Iemmello di Silvestri al 25’, riesce a portarsi in vantaggio al 28’ quando Carraro cambia gioco, Bencivenga serve un assist preciso a Iemmello, che sigla l’1-0 aprendo la strada. Il raddoppio, al 90’, porta ancora la firma di Iemmello: Disabato, subentrato a Carraro, recupera un pallone al limite, e crossa per il numero 11 bianco che, smarcatissimo, segna senza che Silvestri possa opporsi. Raffaella Lanza
SORRENTO
2
CARPI
0
LUMEZZANE
3
FOGGIA
0
COMO
1
MONZA
0
PAVIA
1
BENEVENTO
0
AVELLINO
0
FOLIGNO
0
TRITIUM
1
PISA
2
VIAREGGIO
3
SPAL
0
Sorrento domina e fa suo il derby Per il Benevento terzo k.o. di fila
Un tempo a testa ma nessun gol Carpi e Avellino: il pari è giusto
Inglese doppietta: per il Lumezzane è una formalità Foligno remissivo
Sinato da 40 metri e la Tritium passa Foggia ko: i tifosi contro Casillo
E’ la festa di Pane tra i debuttanti Perla di Strizzolo: il Como nei guai
Monza battuto e contestato Viareggio-Cuoghi buona la prima
Il Pavia sorride dopo più di 4 mesi La Spal battuta all’ultimo respiro
MARCATORI Di Nunzio al 16’ p.t.; Sabato al 43’ s.t. SORRENTO (4-4-1-1) Rossi 6; Vanin 6,5, Terra 6, Di Nunzio 6 (dal 2’ s.t. Sabato 6,5), Bonomi 6; Basso 6, Camillucci 6, Zanetti 6, Croce 6; Carlini 6 (dal 30’ s.t. Corsetti 6); Ginestra 6 (dal 35’ s.t. Scappini 5,5). (Chiodini, Beati, Bondi, Maritato). All. Ruotolo 6. BENEVENTO (4-2-3-1) Mancinelli 5; Pedrelli 6, Siniscalchi 6, Signorini 6, Anaclerio 6; D'Anna 5,5 (dal 20’ s.t. Luisi 6), De Vezze 6; Kanoute 6, Carretta 6,5 (dal 27’ s.t. Cia 5), Pintori 5,5 (dal 13’ s.t. Cipriani 5); Altinier 5,5. (Corradino, Rinaldi, Frascatore, Vacca). All. Imbriani-Martinez 5,5. ARBITRO Borriello di Mantova 5,5. NOTE paganti 677, abbonati 286, incasso di 11.869,25 euro. Ammoniti Vanin, D’Anna, Terra, Zanetti, Di Nunzio, Rossi, Basso, Signorini e Bonomi. Angoli 6-6.
CARPI (4-4-2) Mandrelli 6,5; Laurini 6,5, De Paola 6, Terigi 5,5, Poli 6; Boniperti 5,5, Sogus 5,5 (dal 17' s.t. Perrulli s.v.), Memushaj 5,5, Pasciuti 6,5; Ferretti 6 (dal 44' s.t. Kabine s.v.), Eusepi 5,5. (Bastianoni, Donnarumma, Scialpi, Lollini, Perini). All. Notaristefano 5. AVELLINO (4-3-3) Fumagalli 7; Zappacosta 6, Cardinale 6,5, Izzo 6,5, Pezzella 6 (dal 30' s.t. De Gol s.v.); Arcuri 5,5, Malaccari 6, D'Angelo 6; M. Ricci 6 (dal 43' s.t. Zammuto s.v.), Zigoni 5, De Angelis 6 (dal 25' s.t. Thiam s.v.). (Fortunato, Puleo, R. Ricci, Capua). All. Bucaro 6. ARBITRO Giovani di Grosseto 6. NOTE spettatori 300 circa, paganti, abbonati e incasso nc. Ammoniti De Paola, Sogus, Arcuri, Pezzella, Boniperti e Pasciuti. Angoli 5-6.
MARCATORI Inglese al 12’, Ferrari al 15’, Inglese al 35’ p.t. LUMEZZANE (4-3-1-2) Brignoli 6; Djengoue 6,5, Luciani 6,5, Guagnetti 6,5, Malagò 6,5 (dal 42’ s.t. Giosa s.v.); Fondi 6,5, Sevieri 6,5, Finazzi 6,5; Baraye 6 (dal 38' s.t. Antonelli s.v.); Inglese 7,5, Ferrari 7 (dal 21' s.t. Baldè 6). (Pascarella, Faroni, Dadson, Gasparetto). All. Nicola 7. FOLIGNO (5-3-2) Kovacsik 5; Rizzo 6, Galuppo 5, Cotroneo 5, Barbagli 5, Carroccio 5,5; Menchinella 5,5, Padoin 5,5 (dal 21' s.t. Tattini 6), Fedeli 5 (dal 1' s.t. Papa 5); Guidone 5,5, Ferrari 5 (dal 1' s.t. Caturano 6). (Mazzoni, Stoppini, Tuia, Evangelisti). All. Pagliari 5. ARBITRO Adduci di Paola 6. NOTE spettatori 300 circa, paganti, abbonati e incasso non comunicati. Ammoniti Menchinella, Djengoue, Galuppo, Fondi e Carroccio. Angoli 1-3.
MARCATORE Sinato al 40' s.t. FOGGIA (3-4-3) Ginestra 4,5; D'Orsi 5,5, De Leidi 5,5, Gigliotti 5,5; Cortesi 5, Perpetuini 4,5 (dal 10' s.t. Wagner 5), Velardi 5 (dal 31' s.t. Frigerio 5,5), Cardin 5; Pompilio 5 (dal 14' s.t. Defrel 5), Lanteri 5, Venitucci 5. (Botticella, Toppan, Meduri, Ferreira). All. Stringara 5. TRITIUM (4-4-2) Pansera 6,5; Fondrini 6,5, Teso 7, Dionisi 6,5, Possenti 6,5; Casiraghi 6 (dal 28' s.t. Cremaschi 6), Malgrati 6,5, Daldosso 6 (dal 33' s.t. Di Ceglie 6), Chimenti 6; R. Bortolotto 6,5, Spampatti 5,5 (dal 38' s.t. Sinato 7). (Nodari, Suagher, Corti, Magnaghi). All. Boldini 6,5. ARBITRO Verdenelli di Foligno 6,5. NOTE paganti 364, abbonati 1.838, incasso di 27.478 euro. Espulso Venitucci al 49' s.t.; ammoniti Casiraghi, Perpetuini, Chimenti e Malgrati. Angoli 3-6.
MARCATORI Paonessa (C) al 5’, Tulli (P) al 30’ p.t.; Strizzolo (P) al 42’ s.t. COMO (4-2-3-1) Giambruno 5,5; Ghidotti 5, Urbano 5, Conti 5 (dal 24’ s.t. Filosa 5), Som 5; Vicente 5,5, Ardito 5,5; Ciotola 5,5, Paonessa 6 (dal 9’ s.t. Lulli 5), Toledo 6; Ripa 5 (dal 34’ s.t. Ambrosini s.v.). (Twardzik, Doumbia, Bardelloni, Romano). All. Chiarenza 5,5. PISA (3-5-2) Pugliesi 6; Audel 6, Colombini 6,5, Sodano 6; Benvenga 6, Obodo 6,5, Genevier 6 (dal 36’ s.t. Gatto s.v.), Favasuli 6,5, Benedetti 6; Perna 6 (30’ s.t. Strizzolo 7), Tulli 6,5 (45’ s.t. Ilari). (Sepe, Raimondi, Ton, Scampini). All. Pane 6,5. ARBITRO Illuzzi di Molfetta 6. NOTE paganti 716, abbonati 353, incasso di 10.614,88 euro. Espulsi: Raimondi (dalla panchina) al 15’ s.t. e Ghidotti al 32’ s.t.; ammoniti Toledo, Audel e Ilari. Angoli 3-2.
MARCATORI Zaza al 28’ p.t.; Zaza al 20’, Cesarini al 36’ s.t. MONZA (4-3-1-2) Castelli 6; Cattaneo 5, Zullo 5 (dal 28’ s.t. Anghileri 5,5), Boscaro 5, Zenoni 5; Valagussa 5, Biso 5,5, Lewandowski 5 (dal 18’ s.t. Da Matta 5,5); Iacopino 5; Torregrossa 5, Colacone 5,5. (Marcandalli, Fiuzzi, Prato, Romano, Pandiani). All. Motta 5. VIAREGGIO (3-5-2) Gazzoli 6; Lamorte 6,5, Fiale 6, Sorbo 6; Carnesalini 6,5, Pizza 6, Berardocco 6,5, Cristiani 6,5, Tarantino 6 (dal 41’ s.t. Licata s.v.); Cesarini 7 (dal 42’ s.t. Calamai s.v.), Zaza 7 (dal 39’ s.t. Scardina s.v.). (Merlano, Pellegrini, Maltese, D’Onofrio). All. Cuoghi 7. ARBITRO Albertini di Ascoli Piceno 6. NOTE paganti 128, abbonati 316, incasso di 4.484 euro. Ammoniti Cesarini, Zullo, Berardocco, Lamorte e Cattaneo. Angoli 5-7.
MARCATORE Cesca al 45’ s.t. PAVIA (4-4-2) Facchin 6; Capogrosso 6,5, Fissore 6,5, Fasano 6, Pezzi 6; Statella 6 (dal 28’ s.t. Marchi 6), Carotti 6,5, Cinelli 6, Verruschi 5,5 (dal 24’ s.t. Meregalli 6); Cesca 6,5, Falco 7. (Cacchioli, Gheller, Dall’Oglio, Meza Colli, Rodriguez). All. Roselli 6,5. SPAL (5-3-2) Capecchi 7; Cosner 6, Ghiringhelli 6,5 (dal 40’ s.t. Canzian s.v.), Bedin 6,5, Beduschi 6, G. Rossi 6; Agnelli 5,5, Migliorini 6 (dal 36’ s.t. Castiglia s.v.), P. Rossi 5,5 (dal 19’ s.t. Laurenti 6,5); Arma 6, Marconi 5,5. (Costantino, A. Vecchi, Fortunato, Taraschi). All. S. Vecchi 6. ARBITRO De Benedictis di Bari 6,5. NOTE paganti 284, abbonati 328, incasso di circa 3.600 euro. Ammoniti P. Rossi, Marconi, Capogrosso, Ghiringhelli, Marchi e Bedin. Angoli 13-3.
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GIUDIZIO SORRENTO (Na) Vince il Sorrento, ed è giusto così, grazie ai gol su palle inattive di due difensori. Vantaggio siglato da Di Nunzio nel primo tempo (16’) con una girata sotto porta su corner di Basso. Nella ripresa raddoppio di Sabato con una punizione da 25 metri nel finale. Tra un gol e l’altro, il Sorrento gioca meglio, gestisce bene la partita e vola a più 7 sul Benevento. Che paga con la terza sconfitta consecutiva (senza gol) le assenze di quattro squalificati. Antonino Siniscalchi
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GIUDIZIO REGGIO EMILIA Un tempo a testa, ma nessun gol fra Carpi e Avellino e lo 0-0 serve poco, anche se la squadra di Notaristefano infila l’ottavo risultato utile di fila. Meglio gli irpini nella prima frazione, con il Carpi mai pericoloso e che rischia grosso quando Zigoni (30') scarta anche Mandrelli, ma calcia fuori. Nella ripresa sale di tono il Carpi, ma come nel k.o. dell'andata trova uno strepitoso Fumagalli a sbarrare la strada prima a Boniperti e poi a Memushaj. Nel finale ci sono altre due chance per Pasciuti e Memushaj ma l’Avellino si salva. Davide Setti
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GIUDIZIO LUMEZZANE (Bs) Il Lumezzane passeggia su un Foligno rinunciatario e remissivo. Pratica risolta per i rossoblù nello spazio di 35’. La squadra di Nicola al 12’ passa: Malagò mette in mezzo per Inglese che di testa supera un incerto Kovacsik. Dopo appena 3’ Ferrari porta i suoi sul 2-0 trasformando una punizione di seconda in area. Il Lumezzane al 35’ chiude i conti ancora con Inglese che infila all’incrocio con un gran destro dal limite. Il Foligno non crea mai problemi a Brignoli. Sergio Cassamali
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GIUDIZIO FOGGIA Vittoria meritata della Tritium, contro un Foggia scarico e confuso. Superiori sul piano fisico e tecnico-tattico ma sterili sotto porta (squalificato E. Bortolotto), al di là di due parate di Ginestra e altrettante di Pansera, i lombardi passano a 5' dalla fine con Sinato: l'attaccante, entrato da 70", è abile a scavalcare con un pallonetto da 40 metri Ginestra, uscito fuori tempo e rimasto a metà strada. Dura contestazione verso Pasquale Casillo e la sua famiglia. Roberto Pellegrini
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GIUDIZIO COMO Como fischiato, pessimo esordio per Chiarenza e la nuova società, con il Pisa che vince una gara cominciata male. Como in vantaggio subito con Paonessa (tiro dal limite che rimbalza e con la complicità di una leggera deviazione finisce in rete) e positivo per una mezz’oretta. Fino alla rete di Tulli, che riporta il risultato in parità, sfruttando un assist di Benedetti. Il Como cede e in un pessimo secondo tempo arriva il bel gol al volo di Strizzolo: è festa Pisa, pure col tecnico Pane al debutto. Lilliana Cavatorta
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GIUDIZIO MONZA Debutto vincente sulla panchina del Viareggio per Stefano Cuoghi che strapazza il Monza e allontana l’ultimo posto. La vittoria dei toscani porta la firma di Zaza, che apre le marcature con una splendida mezza rovesciata e si ripete con un tap-in a porta vuota. Il Monza stecca la partita e non è mai pericoloso. Nel finale un siluro vincente di Cesarini scatena la rabbia dei tifosi biancorossi, che nel prepartita hanno consegnato alla dirigenza le firme raccolte per chiedere a Clarence Seedorf di spiegare il suo progetto. Matteo Delbue
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CLASSIFICA SQUADRE
PT
TERNANA 52 TARANTO (-3) 47 PRO VERCELLI 43 CARPI 42 SORRENTO (-2) 42 BENEVENTO (-2) 35 LUMEZZANE 35 TRITIUM 33 AVELLINO 32 FOGGIA (-2) 30 PISA 30 COMO (-2) 30 REGGIANA (-2) 27 MONZA 21 SPAL (-4) 19 VIAREGGIO (-1) 18 PAVIA 14 FOLIGNO (-4) 13
G 24 24 23 24 24 24 24 24 23 24 24 23 24 24 23 24 24 24
PARTITE V N P 15 7 2 14 8 2 12 7 4 12 6 6 12 8 4 11 4 9 10 5 9 9 6 9 9 5 9 8 8 8 7 9 8 9 5 9 8 5 11 4 9 11 6 5 12 5 4 15 2 8 14 4 5 15
RETI F S 33 14 28 9 33 13 35 19 32 19 33 29 22 22 22 26 26 30 24 23 23 23 31 34 27 32 21 34 19 27 16 37 23 40 18 35
U PROMOSSA U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSA
MARCATORE Iemmello al 28’ p.t. e al 45’ s.t. PRO VERCELLI (4-3-1-2) Valentini 6,5; Bencivenga 8, Ranellucci 7, Modolo 7, Armenise 7,5; Germano 7,5, Rosso 6,5 (dal 19’ s.t. Calvi 6), Marconi 7; Carraro 7,5 (dal 30’ s.t. Disabato 6,5); Malatesta 6,5 (dal 40’ s.t. Di Piazza s.v.), Iemmello 8. (Miranda, Cancellotti, Murante, Masi). All. Braghin 8. REGGIANA (4-4-2) Silvestri 6,5; Cabeccia 5 (dal 33’ s.t. Matteini s.v.), Zini 5,5, Aya 5,5, Magliocchetti 5; Arati 6 (dal 15’ s.t. Iraci 5,5), Calzi 5, Viapiana 6, Ardizzone 5,5 (dal 35’ s.t. Spezzani s.v.); Rossi 5,5, Gurma 6. (Bellucci, Mei, Sperotto, Fedi). All. Zauli 5,5. ARBITRO Maresca di Napoli 5,5. NOTE paganti 733, abbonati 667, incasso di 9.244 euro. Espulso Calzi al 38’ p.t.; ammoniti Calzi, Iraci, Armenise, Spezzani. Angoli 3-3. GIUDIZIO
girone A
GIUDIZIO PAVIA Il Pavia batte la Spal, torna al successo dopo oltre 4 mesi e abbandona l’ultimo posto in classifica. La precedente, ed unica, vittoria stagionale risaliva infatti al 9 ottobre, quando Carotti e compagni superarono 3-0 in casa il Foligno. Il match con la Spal è stato nel complesso equilibrato e avaro di emozioni, surriscaldandosi solo nel finale. Il gol proprio allo scadere: Falco pesca in area Cesca che sigla la rete del definitivo 1-0. Michele Lanati
RISULTATI CARPI-AVELLINO COMO-PISA FOGGIA-TRITIUM LUMEZZANE-FOLIGNO MONZA-VIAREGGIO PAVIA-SPAL PRO VERCELLI-REGGIANA SORRENTO-BENEVENTO TERNANA-TARANTO
0-0 1-2 0-1 3-0 0-3 1-0 2-0 2-0 1-1
PROSSIMO TURNO DOMENICA 4 MARZO ORE 14.30 AVELLINO-MONZA BENEVENTO-COMO FOLIGNO-SORRENTO PISA-TERNANA (lunedì 5, ore 20.45) REGGIANA-FOGGIA SPAL-CARPI TARANTO-PRO VERCELLI TRITIUM-LUMEZZANE VIAREGGIO-PAVIA
(1-1) (1-2) (0-1) (0-1) (2-0) (0-1) (0-0) (0-1) (2-1)
MARCATORI 14 RETI Ginestra (2, Sorrento). 13 RETI Arma (2, Spal). 10 RETI Perna (3, Pisa). 9 RETI Alessi (1, Reggiana). 8 RETI Cia (Benevento); Filippini (5, Como; ora è nella Cremonese); Malatesta (Pro Vercelli).
girone B CLASSIFICA SQUADRE TRAPANI SIRACUSA (-5) SPEZIA PERGOCREMA (-2) CREMONESE (-6) ALTO ADIGE PORTOGRUARO BARLETTA CARRARESE LANCIANO (-1) PRATO TRIESTINA FROSINONE ANDRIA LATINA BASSANO PIACENZA (-6) FERALPI SALO'
PT 46 40 38 38 35 35 35 35 34 33 28 27 27 24 23 22 21 18
G 23 24 24 24 23 24 24 24 23 23 24 24 23 24 24 24 23 24
PARTITE V N P 14 4 5 13 6 5 10 8 6 12 4 8 12 5 6 9 8 7 9 8 7 9 8 7 9 7 7 9 7 7 7 7 10 8 3 13 7 6 10 5 9 10 5 8 11 5 7 12 7 6 10 3 9 12
RETI F S 41 22 31 22 28 22 29 30 30 17 27 21 28 24 29 27 32 25 24 24 23 26 33 37 25 29 26 34 26 32 15 30 25 37 14 27
U PROMOSSA U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSA
RISULTATI ALTO ADIGE-BARLETTA 3-2 ANDRIA-CARRARESE 2-0 BASSANO-PORTOGRUARO 1-0 CREMONESE-TRAPANI domani, ore 20.45 LATINA-PRATO 0-1 PIACENZA-FERALPI SALO' 2-2 SIRACUSA-PERGOCREMA 1-2 SPEZIA-LANCIANO 1-0 TRIESTINA-FROSINONE 1-2
PROSSIMO TURNO DOMENICA 4 MARZO ORE 14.30 BARLETTA-TRIESTINA CARRARESE-BASSANO FERALPI SALO'-LATINA FROSINONE-ANDRIA LANCIANO-ALTO ADIGE PERGOCREMA-SPEZIA PORTOGRUARO-CREMONESE PRATO-PIACENZA TRAPANI-SIRACUSA
(2-1) (0-1) (1-0) (2-2) (0-1) (0-2) (2-1) (3-4) (1-3)
MARCATORI 13 RETI Godeas (Triestina). 11 RETI Mazzeo (1, Barletta); Pavoletti (Lanciano). 10 RETI Fischnaller (5, Alto Adige); Corazza (Portogruaro); Evacuo (6, Spezia). 9 RETI Gaeta (5, Carrarese); Le Noci (4, Cremonese); Pià (4, Pergocrema); Barraco (4) e Madonia (Trapani).
LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 26 FEBBRAIO 2012
27
PRIMA DIVISIONE GIRONE B 24a GIORNATA
Scatto Spezia Decide Gentili Lanciano k.o. SPEZIA
1
LANCIANO
0
GIUDIZIO
+++
MARCATORE Gentili al 1' s.t. SPEZIA (4-3-1-2) Russo 6; Madonna 6, Gentili 6,5, Bianchi 6,5, Mora 6; Casoli 6, Grauso 6 (dal 41’ p.t. Ferrini 6), Buzzegoli 6; Vannucchi 6,5 (dal 44’ s.t. Guerra s.v.); Iunco 6 (dal 25’ s.t. Pedrelli 6), Marotta 6,5. (Conti, Murolo, Chianese, Evacuo). All. Serena 6. LANCIANO (4-3-3) Aridità 5; Aquilanti 5, Massoni 6,5, Amenta 6, Scrosta 6 (dall'8’ s.t. Chiricò 6); Capece 5, D’Aversa s.v. (dal 20’ p.t. Vastola 6), Volpe 6,5; Sarno 6,5, Pavoletti 6, Turchi 6 (dal 31’ s.t. Donnarumma s.v.). (Amabile, Rosania, Novinic, Paghera). All. Gautieri 5,5. ARBITRO Pairetto di Nichelino 6. NOTE paganti 1.370, abbonati 2.711, incasso di 13.211 euro (senza quota abbonati). Espulsi Capece al 35' s.t., il tecnico Gautieri al 41' s.t. e Aquilanti al 47' s.t.; ammoniti Iunco, Pavoletti, Marotta, Capece, Buzzegoli, Vastola e Vannucchi. Angoli 9-5.
partita aperta anche del Lanciano: il tiro di Volpe al 1' impegna Russo. Ma finisce tutto lì, perché è lo Spezia nella prima frazione a tentare la via del gol. Per tre volte con Iunco: prima non centra la porta e angola troppo, poi non calcia pur avendo un ottimo pallone tra i piedi ed infine preferisce ancora passare in un bel contropiede gestito insieme a Marotta, favorendo il recupero della difesa, con l'azione poi conclusa da Buzzegoli che sfiora il palo.
Prima vittoria in una sfida diretta per Serena: ora il secondo posto è lì
Michele Serena, 41 anni LIVERANI
del secondo posto. Lo chiamiamo scontro diretto? Sì, e allora lo Spezia dopo i due pareggi interni con Siracusa e Cremonese, e la sconfitta di Trapani, vince il primo, in attesa di affrontare il Pergocrema.
FULVIO MAGI LA SPEZIA
Manrico Giampedrone, ufficiale della Costa Concordia, è stato premiato al Picco prima della gara tra Spezia e Lanciano, per le decine di vite salvate in occasione del naufragio del Giglio. A «salvare» invece il risultato dei padroni di casa, in una gara densa di errori reciproci, ci pensa Gentili che realizza la rete decisiva e lancia così i liguri all'assalto
Primo tempo Lollo, Testini, Ric-
ci, Lucioni e Bianco assenti, così Serena prova il rombo con Vannucchi trequartista, mentre si rivede Bianchi, fuori da tempo. Gautieri, intanto, non recupera Mammarella e preferisce Sarno a Chiricò. I primi attimi sembrano profilare una
La ripresa Il secondo tempo, si apre... chiudendo la gara: sesto angolo dello Spezia, Aridità si fa sfuggire la palla e permette a Gentili di girare dentro a porta vuota l'1-0. Le azioni si susseguono a buon ritmo e lo Spezia rischia, all'8' con Bianchi a salvare sulla riga la conclusione di Pavoletti e al 15' quando Russo non chiama palla e si scontra con Gentili, la sfera va a Turchi, ma il suo spiovente di testa finisce fuori. Dalla mezzora in avanti, il Lanciano viene decimato: Capece rimedia due gialli in 6', Gautieri viene allontanato per proteste (su un fuorigioco di Sarno) e Aquilanti si becca il rosso diretto per un fallo su Pedrelli. © RIPRODUZIONE RISERVATA
ALTO ADIGE
3
BASSANO
1
TRIESTINA
1
BARLETTA
2
PORTOGRUARO
0
FROSINONE
2
Fischnaller bum bum Troppo tardi Barletta
Il derby di De Gasperi Bassano, incubo finito
Risveglio Frosinone Triestina, solo Godeas
MARCATORI Schetter (B) al 40', Campo (AA) al 46' p.t.; Fischnaller (AA) al 9' e al 12’, Mazzeo (B) al 18' s.t. ALTO ADIGE (4-2-3-1) Iacobucci 6; Iacoponi 6, Kiem 6, Cascone 6, Legittimo 6; Santonocito 6 (dal 22' s.t. Uliano 6), Calliari 6; Furlan 6,5, Fischnaller 7,5, Campo 7,5 (dal 27' s.t. Schenetti 6); Giannetti 6 (dal 30' s.t. Grea s.v.). (Miskiewicz, Bacher, Albanese, Pfitscher). All. Stroppa 7. BARLETTA (4-4-2) Pane 5,5; Minieri 5,5, Migliaccio 6, Mengoni 5,5, Petterini 5,5; Simoncelli 5 (dal 29' s.t. Hanine s.v.), De Liguori 5,5, Romondini 5,5, Mazzarani 5 (dal 1' s.t. Franchini 6); Schetter 6,5 (dal 37' s.t. Cerone s.v.), Mazzeo 6,5. (Marino, Di Cecco, Guerri, Masiero) All. Di Costanzo 5,5. ARBITRO Minelli di Varese 6. NOTE paganti 557, abbonati 532, incasso non comunicato. Ammoniti Pane, Mazzarani, Franchini e Minieri. Angoli 2-5.
MARCATORE De Gasperi al 34' pt BASSANO (4-3-1-2) Grillo 6; Toninelli 6, Basso 6, Drudi 6,5, Bonetto 6,5; Caciagli 7, Correa 7,5, Giacobbe 6,5 (dal 42' s.t. Morosini s.v.); De Gasperi 7 (11' s.t. Ferretti 6,5); Galabinov 7, Gasparello 6,5 (27' s.t. Guariniello 6). (Poli, Maniero, Porchia, Tabacco). All. Jaconi 6,5. PORTOGRUARO (3-5-2) Bavena 7,5; Altobello 6,5, Cristante 6, Radi 6; Lorenzini 5,5, Herzan 6 (dal 10' s.t. Salzano 5,5), Coppola 6, Liccardo 6, Pondaco 5,5; De Sena 5,5 (dal 16' s.t. Della Rocca 6), Luppi 6,5 (dal 10' s.t. Corazza 5,5). (Mion, Bognanni, Balduit, Fedi). All. Rastelli 6. ARBITRO Gallo di Barcellona 6. NOTE spettatori 1.000 circa, incasso, paganti e abbonati nc. Ammoniti Basso, Bonetto, Giacobbe e Galabinov. Angoli 2-3.
MARCATORI Carrus (F) su rigore al 30’ p.t.; Godeas (T) al 9’, Santoruvo (F) al 10’ s.t. TRIESTINA (3-5-2) Gadignani 6,5; Gissi 6, Lima 5,5, Mannini 6; Rossetti 5,5, Allegretti 6, Mattielig 5 (dal 22’ s.t. Evola 5,5), Forò 5 (dal 1’ s.t. De Vena 5,5), Cecchini 6,5 (dal 25’ s.t. Tombesi 5,5); Motta 5, Godeas 6,5. (Vigorito, Pratolino, C. Rossi, D’Agostino). All. Galderisi 6. FROSINONE (4-3-3) Zappino 6; Ristovski 6, Stefani 6, Biasi 6, Federici 6; Bottone 6,5, Carrus 6,5, Nicco 6,5; Aurelio 6,5 (dal 35’ s.t. Ganci s.v.), Santoruvo 7
++++
GIUDIZIO BOLZANO L'Alto Adige batte il Barletta e allontana la crisi rilanciandosi verso la zona playoff. Gli uomini di Stroppa dominano il Barletta per oltre un'ora mettendo al sicuro il risultato per poi reggere alla
Manuel Fischnaller, 20 anni, attaccante dell’Alto Adige reazione ospite nel finale. E dire che nonostante la superiorità territoriale degli altoatesini mostrata nel primo parziale è stata la formazione di Di Costanzo a passare in vantaggio: triangolo fra Mazzeo e Schetter, splendido il sinistro a girare di quest'ultimo all'incrocio. L'Alto Adige, però, non demorde e trova il pareggio nel recupero del primo tempo con Campo su punizione. La partita si decide nel primo quarto d'ora della ripresa, quando la difesa del Barletta crolla sotto i colpi del duo Fischnaller - Campo: il secondo assume il ruolo di uomo assist, il primo quello del finalizzatore: il Nazionale Under 20 di Di Biagio batte Pane prima con un destro in corsa appena dentro l'area, poi con un piatto sinistro ben angolato. E' fatta per l'Alto Adige, anche se la rete di Mazzeo, tap-in da due passi, tiene in bilico il punteggio fino alla fine. Francesco Bertagnolli
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GIUDIZIO BASSANO (Vi) Dopo 102 giorni il Bassano riabbraccia la vittoria interna che mancava dal 2-0 sulla Triestina di novembre. Il Porto minaccia due volte nei primi 20' con Luppi, poi è un monologo degli uomini di Jaconi che sbloccano con De Gasperi al 34': cross di Bonetto, sponda di Galabinov e destro a giro dell'ex Cittadella. Vincenzo Pittureri
seconda divisione
serie D
ore 14.30
24a giornata (ore 14.30)
GIRONE A
(27a)
BELLARIA-RIMINI Intagliata di Siracusa BORGO A BUGGIANO-LECCO Taioli di Cesena GIACOMENSE-ENTELLA Mangialardi di Pistoia MONTICHIARI-SANTARCANGELO Bruno di Torino RENATE-CASALE Merlino di Udine SAMBONIFACESE-POGGIBONSI Spinelli di Terni SAN MARINO-CUNEO Sacchi di Macerata SAVONA-MANTOVA Magnani di Frosinone TREVISO-ALESSANDRIA Cifelli di Campobasso VALENZANA-PRO PATRIA Peretti di Verona CLASSIFICA Casale p. 49; San Marino* e Rimini* 46; Cuneo 43; Treviso* (-2) 40; Entella 39; Santarcangelo* e Poggibonsi* 36; Renate 35; Alessandria (-2) 34; Borgo a Buggiano 33; Pro Patria (-13) 32; Bellaria** 31; Savona (-4) 30; Montichiari (-2) e Mantova* 28; Giacomense* 27; Sambonifacese 24; Valenzana* 18; Lecco 17. (**due gare in meno, *una in meno).
GIRONE B
(30a)
CELANO-CATANZARO Bellotti di Verona CHIETI-GAVORRANO De Faveri di San Donà di Piave FONDI-EBOLITANA Todaro di Palermo ISOLA LIRI-GIULIANOVA Pelagatti di Arezzo MILAZZO-CAMPOBASSO Zivelli di Torre Annunziata NORMANNA-MELFI Pezzuto di Lecce PAGANESE-L'AQUILA Castrignanò di Roma PERUGIA-APRILIA Coccia di San Benedetto del Tronto VIBONESE-ARZANESE Vallorani di San Benedetto del Tronto VIGOR LAMEZIA-NEAPOLIS Fanton di Lodi CLASS. Perugia p. 61; Lamezia˚ 56; Catanzaro˚* 55; L'Aquila* 50; Paganese 46; Gavorrano 45; Chieti˚* 41; Aprilia˚ 40; Arzanese* 39; Normanna˚* (-1) 34; Giulianova* (-2) 33; Fano* (-5) 31; Fondi* e Neapolis (-2) 29; Campobasso*** (-2), Milazzo* e Vibonese 27; Ebolitana˚* (-1) 23; Melfi˚** (-4) 20; Isola Liri˚* (-2) 19; Celano** 13. (***tre in meno, **due in meno, *una in meno, ˚ha riposato).
SIRACUSA
1
PERGOCREMA
2
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GIUDIZIO MARCATORI Tamburini (P) al 2’ p.t.; Joelson (P) al 33’, Lucenti (S) al 36’ s.t. SIRACUSA (4-3-1-2) P. Baiocco 5,5; Lucenti 5,5, Moi 6, Fernandez 6, Pippa 5 (dal 23’ s.t. Bongiovanni 6); Mancosu 5,5, Spinelli 5,5, D. Baiocco 6; Longoni 5,5 (dal 32’ s.t. Zizzari 5); Coda 5 (dal 1’ s.t. Pepe 6), Testardi 5. (Fornoni, Ignoffo, Strigari, Calabrese). All. Sottil 5,5. PERGOCREMA (4-4-2) Cicioni 6; Celjak 6, Fabbro 6, Cuomo s.v. (dal 5' p.t. Romito 6), Tamburini 6; Babù 6,5, Coletti 6 (dal 14' s.t. Cazzamalli 6), Angiulli 6,5, Tortolano 6,5; Volpato 5,5 (dal 15’ s.t. Rizza 6), Joelson 6. (Prisco, Lolaico, Corsi, Pià). All. Brini 6,5. ARBITRO Roca di Foggia 6. NOTE paganti 1.660, abbonati 1.140, incasso di circa 18.500 euro. Espulso Tamburini al 14' s.t.; ammoniti Pippa, Testardi, Moi, Pepe e Fabbro. Angoli 8-4.
(dal 28’ s.t. Bonvissuto 6), Cesaretti 6,5 (dal 23’ s.t. Baccolo 6). (Nordi, Guidi, Frara, Catacchini). All. Corini 7. ARBITRO Rocca di Vibo 5. NOTE paganti 810, abbonati 2.951, incasso di 14.413 euro. Espulsi Lima al 40’ s.t. e Tombesi al 45’ st; amm. Rossetti, De Vena, Bottone e Nicco. Angoli 2-7.
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GIUDIZIO TRIESTE Gara decisa al 30’ quando il guardalinee Vigo ha segnalato un intervento di Lima, addosso al quale era rovinato Cesaretti: l’arbitro si è lasciato convincere e ha dato il rigore che Carrus ha trasformato. Nella ripresa la Triestina (inesistente nel primo tempo) ha pareggiato con il capocannoniere Godeas di testa, ma dopo 1’ Santoruvo, pure di testa ha riportato avanti il Frosinone. E nel finale i due rossi. Dante di Ragogna
Il programma della giornata sarà completato domani sera dal grande posticipo tra la Cremonese e il Trapani capolista (andata 0 0). La squadra di Oscar Brevi può salire con Spezia e Pergocrema a 2 dal secondo posto, ma ha molte assenze: Coralli si è infortunato come Sales, Pestrin è squalificato, in forte dubbio Minelli, Le Noci e Filippini. La partita inizia alle ore 20.45 e sarà arbitrata da Fabbri di Ravenna.
GIRONE B
mo per il Siracusa con un’amnesia che già al 2’ ha consentito a Tamburini di deviare di testa un calcio d’angolo. Il Pergocrema a quel punto ha resistito agli assalti dei siciliani mettendo paura con le ripartenze. Come quando nel secondo tempo Joelson si è presentato al limite dell’area incrociando con precisione sul palo lontano per il 2-0. La reazione del Siracusa è stata di pancia, uno scatto d’orgoglio che ha portato al gol di Lucenti con una deviazione sempre su angolo. La palla del pari è arrivata sui piedi di Pepe a pochi secondi dal termine, ma l’attaccante del Siracusa ha fatto tutto bene nella preparazione fallendo il tiro quasi a porta vuota.
Gran colpo del Pergocrema che, nonostante le difficoltà societarie, batte e avvicina il secondo posto del Siracusa. La squadra di Sottil fallisce
Domani c’è Cremonese-Trapani
(27a)
I gol Una gara iniziata malissi-
MASSIMO LEOTTA SIRACUSA
IL POSTICIPO
GIRONE A
l’appuntamento che proprio non doveva mancare: doveva vincere e mettere pressione al Trapani (anche in vista del derby di domenica), invece adesso deve guardarsi le spalle.
(27a)
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PIACENZA
2
ANDRIA
2
FERALPI SALÒ
2
CARRARESE
0
Piacenza sprecone Feralpi da 0-2 al pari
L’Andria risolve al via Carrarese mai in corsa
MARCATORI Gavilan (P) al 1’ p.t.; Foglia (P) al 6’, aut. Bertoncini (P) al 30’, Tarana (FS) al 44’ s.t. PIACENZA (4-4-2) Ivanov 6; Marchi 6,5, Melucci 6 (dal 39' p.t. Bertoncini 6), Visconti 6,5, Ruggeri 6; Volpe 6, Piccinni 6,5, Pani 5,5 (42' p.t. Foglia 7), Lisi 7; Gavilan 7 (dal 18' s.t. Avogadri 5), Giovio 6,5. (Stocchi, Campagna, Dragoni, Rodriguez). All. Monaco 6. FERALPI SALÒ (4-3-3) Zomer 6; Turato 5, Camilleri 5 (dal 19’ s.t. Bianchetti 6), Leonarduzzi 6, Cortellini 5,5 (dal 24' s.t. Savoia s.v.); Drascek 5,5 (dal 10' s.t. Montella 5), Castagnetti 6, Muwana 6; Bracaletti 6, Defendi 5, Tarana 7. (Branduani, Allievi, Sella, Fusari). All. Remondina 6. ARBITRO Brasi di Seregno 5. NOTE paganti 338, abbonati 1.293, incasso di 9.748 euro. Ammoniti Giovio, Camilleri, Drascek, Marchi, Piccinni, Cortellini, Bianchetti e Leonarduzzi. Angoli 6-4.
MARCATORI La Mantia al 1’ p.t.; Cossentino al 4’ s.t. ANDRIA (4-4-2) Rossi 6,5; Meccariello 6,5, Cossentino 7, Mucciante 6,5, Contessa 6; Comini 5,5 (dal 19’ s.t. Minesso 6), Arini 6, Marsili 6, Taormina 7 (dal 42’ s.t. D’Alessandro s.v.); Del Core 6,5, La Mantia 7 (dal 26’ s.t. Ballardini s.v.). (Sansonna, Zaffagnini, Larosa, Russo). All. Cosco 6,5. CARRARESE (4-4-2) Nocchi 6; Piccini 6, Pasini 5,5, Anzalone 6, Bregliano 5,5 (dal 29’ s.t. Giovinco sv.); Orlandi 6, Corrent 5,5 (20’ s.t. Taddei 6), Pacciardi 6,5, Russotto 6; Merini 5, Gaeta 5 (dal 20’ s.t. Cori 5,5). (Teodorani, Miceli, Benassi, Belcastro). All. Sottili 5,5. ARBITRO La Penna di Roma 6,5. NOTE paganti 301, abbonati 1.992, incasso di 9.296 euro. Ammoniti Meccariello, Piccini, Corrent, Cossentino e Rossi. Angoli 7-3.
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GIUDIZIO PIACENZA Il Piacenza segna subito, raddoppia, sbaglia molto e viene beffato al 44’ s.t. Dopo 27" il vantaggio: cross di Lisi e destro al volo di Gavilan. Bellissimo anche il gol di Foglia in diagonale. Ma un’autorete di Bertoncini e Tarana sanciscono la rimonta. Paolo Gentilotti
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GIUDIZIO ANDRIA Un gol dopo 50" spiana la strada all’Andria: colpo di testa di Del Core, Nocchi respinge, ma La Mantia ribadisce in rete. La reazione della Carrarese è scarsa e a inizio ripresa c’è il raddoppio con un tocco sottomisura di Cossentino. Il primo tiro ospite al 21’ della ripresa con Taddei: non era giornata per i ragazzi di Sottili. Giuseppe Ernesto
GIRONE C
GIRONE D
CONCORDIA-SAN GIORGIO Catona di Reggio Calabria GIORGIONE-SACILESE La Posta di Frosinone LEGNAGO-MONTEBELLUNA Capraro di Cassino MEZZOCORONA-BELLUNO Fabbri di San Giovanni Valdarno PORDENONE-MONTECCHIO Rossi di Novara PORTO TOLLE-ITALA SAN MARCO Lombardo di Sesto San Giovanni SAREGO-SANVITESE Chiavaroli di Pescara (a Montecchio) TAMAI-UNION QUINTO Capasso di Firenze VENEZIA-SANDONA'JESOLO Lacagnina di Caltanissetta
CASTELFRANCO-MEZZOLARA Di Stefano di Brindisi FORLI'-CAMAIORE Sprezzola di Mestre LANCIOTTO CAMPI-VIRTUS VECOMP Della Valle di Albenga PAVULLESE-SAN PAOLO Perotti di Legnano (a Savignano sul P.) PISTOIESE-SESTESE Marrazzo di Lecco RAVENNA-CEREA Liguori di Bergamo SANTACROCE-FORCOLI Carrisi di Brindisi SCANDICCI-ESTE Marinelli di Tivoli TUTTOCUOIO-ROSIGNANO Bovini di Ragusa VILLAFRANCA-BAGNOLESE Lombardi di Brescia CLASSIFICA Castelfranco, Este e Virtus Vecomp p. 49; Forlì 48; San Paolo e Mezzolara 43; Cerea* 40; Lanciotto Campi 38; Pistoiese 36; Scandicci* 35; Tuttocuoio e Rosignano 33; Bagnolese 31; Camaiore e Forcoli 28; Ravenna* (-2) 27; Pavullese* e Villafranca 24; Sestese 17; Santacroce 15. (* una gara in meno).
(27a)
Se il Cittanova (I) non si presenta, perde a tavolino e avrà un -1: dopo la quarta rinuncia ci sarà l’esclusione con 3-0 a tavolino nelle ultime gare. Negli anticipi il Nardò (H), pure in piena crisi, ha fatto 0-0 con l’Internapoli. Oggi nel big match il Castiglione riceve il MapelloBonate (B).
ALBESE-F. CARATESE Camardi di Genova ASTI-ACQUI Bianchini di Cesena CHIAVARI-LASCARIS D'Apice di Arezzo CHIERI-BORGOSESIA Ambrogio di Cosenza DERTHONA-BOGLIASCO Saccenti di Modena LAVAGNESE-PRO IMPERIA Abagnara di Nocera Inferiore NAVIGLIO TREZZANO-CANTU' S. PAOLO Mazzei di Brindisi SANTHIÀ-NOVESE Zancanaro di Treviso VALLE D'AOSTA-VILLALVERNIA Capone di Palermo CLASSIFICA Valle d’Aosta˚* p. 54; Chieri 52; Santhià˚ (-3) 46; Derthona˚* 40; Lavagnese˚ e Novese 38; Chiavari˚ e Borgosesia* 37; Pro Imperia 36; Acqui* 35; Naviglio Trezzano˚* e Villalvernia* 34; F. Caratese* e Bogliasco* 30; Verbano* 28; Asti* 21; Albese* (-3) 19; Cantù San Paolo˚ 6; Lascaris* 4. (* una gara in meno, ˚ ha già riposato).
CARONNESE-AURORA SERIATE Pillitteri di Palermo CARPENEDOLO-FIDENZA Fracassi di Campobasso CASTIGLIONE-MAPELLOBONATE Rossi di Rovigo COLOGNESE-CASTELLANA Montanari di Ancona DARFO-GALLARATESE Volpato di Merano FIORENZUOLA-PRO PIACENZA Tesi di Pistoia OLGINATESE-VOGHERA Marchi di Bologna PIZZIGHETTONE-GOZZANO Fiorini di Frosinone PONTISOLA-ALZANOCENE Urselli di Taranto SEREGNO-RUDIANESE Affatato di Domodossola CLASSIFICA Castiglione p. 51; MapelloBonate 47; Pizzighettone 45; Caronnese, Pontisola e Olginatese 44; Voghera 40; Castellana 38; Aurora Seriate 33; Darfo, Rudianese e Gozzano 32; AlzanoCene* e Pro Piacenza 31; Colognese 29; Carpenedolo 27; Seregno* 26; Fidenza 25; Fiorenzuola 24; Gallaratese 19. (* una gara in meno).
GIRONE E
GIRONE F
GIRONE G
GIRONE H
GIRONE I
AREZZO-SPOLETO Ceccato di Bassano del Grappa CASTEL RIGONE-SANSOVINO Marchese di Cosenza (a Foligno) ORVIETANA-FLAMINIA Cesaroni di Pesaro PIERANTONIO-VITERBESE Sassoli di Arezzo SANSEPOLCRO-PONTEDERA Di Ruberto di Nocera Inferiore SPORTING TERNI-PIANESE Papalini di Nuoro TODI-GROUP CITTA' DI CASTELLO Bergonzini di Civitanova TRESTINA-PONTEVECCHIO 2-1 Giocata ieri ZAGAROLO-DERUTA Pancaldo Trifirò di Barcellona PdG
JESINA-ISERNIA Farinelli di Roma LUCO CANISTRO-VIS PESARO Massimi di Teramo MIGLIANICO-TERAMO Pagliardini di Arezzo OLYMPIA AGNONESE-RICCIONE Buonocore di Nola REAL RIMINI-CIVITANOVESE Suaria di Milano RECANATESE-ATLETICO TRIVENTO Robilotta di Sala Consilina SAMBENEDETTESE-RENATO CURI Boggi di Salerno (a porte chiuse) SAN NICOLÒ-ANCONA Serra di Torino SANTEGIDIESE-ATESSA VDS 3-1 Giocata ieri CLASSIFICA Teramo p. 55; Sambenedettese* e Ancona 48; Civitanovese* 44; Isernia* 39; San Nicolò* 34; Atletico Trivento* e Jesina 32; Vis Pesaro* 29; Riccione e Recanatese** 28; Olympia Agnonese* 27; Atessa VdS* 25; Santegidiese 24; Luco Canistro** 19; Renato Curi* 18; Miglianico* 16; Real Rimini 4. (** due gare in meno, * una in meno).
ARZACHENA-MARINO Piscopo di Imperia ASTREA-POMIGLIANO Accomando di Olbia ATLETICO BOVILLE-PORTO TORRES Pasqua di L'Aquila BACOLI-FIDENE Calogiuri di Lecce (a Frattam. a p.c.) CIVITAVECCHIA-SALERNO Lazzeri di Arezzo CYNTHIA-ANZIOLAVINIO Scarica di Castellammare di Stabia MONTEROTONDO-BUDONI Vaccher di Portogruaro SANT'ELIA-PALESTRINA 0-0 Giocata ieri SELARGIUS-SORA Rognoni di Arco
BRINDISI-MARTINA Rizzo di Siena CASARANO-IRSINESE De Luca di Ercolano CASERTANA-SARNESE Proietti di terni CRISTOFARO-CAMPANIA Diomaiuta di Albano Laziale FRANCAVILLA S.-GAETA Veraldi Gironda di Bari GROTTAGLIE-FORTIS TRANI Andreini di Forlì INTERNAPOLI-NARDÒ Giocata ieri REAL NOCERA-VIRIBUS UNITIS Schirru di Nichelino TURRIS-ISCHIA Marcolin di Schio
ACIREALE-LICATA Oggioni di Monza ACRI-CITTANOVA Del Rosso di Molfetta HINTERREGGIO-COSENZA Vesprini di Macerata NISSA-NUVLA SAN FELICE Michieli di Padova NOTO-ADRANO Bertani di Pisa PALAZZOLO-MESSINA 1-1 Giocata ieri SAMBIASE-SANT'ANTONIO ABATE 2-2 Giocata ieri SERRE ALBURNI-BATTIPAGLIESE Gozzi di Siena VALLE GRECANICA-MARSALA Rapuano di Rimini (al Bocale di Reggio)
CLASSIFICA Salerno p. 48; Marino 42; Porto Torres 40; Budoni 38; Astrea 35; Fidene 34; Palestrina 33; Selargius 32; Pomigliano 31; Sora* 29; Arzachena 28; Anziolavinio 27; Monterotondo e Cynthia 25; Civitavecchia 24; Sant'Elia** 21; Bacoli 18; Atletico Boville 17. (** una gara in più; * una in meno).
CLASSIFICA Martina p. 48; Ischia 46; Sarnese* e Casertana 41; Campania e Francavilla S. 40; Nardò** 39; Turris* 38; Brindisi 35; Casarano 32; Fortis Trani 29; Internapoli** 28; Irsinese 21; Grottaglie 19; Real Nocera 17; Cristofaro e Viribus Unitis 14; Gaeta (-4) 13. (**una gara in più, * una in meno).
Casale fuori, Perugia in casa Super sfida San Marino-Cuneo è il clou nel girone B Un ritmo forsennato per un campionato tiratissimo: dopo i recuperi di mercoledì oggi si gioca e mercoledì 29 ci sono altre gare saltate (Santarcangelo-Bellaria; Campobasso-Ebolitana, Celano-Arzanese, ChietiCatanzaro e Isola Liri-Melfi). La sfida principale è quella del girone A tra il lanciatissimo San Marino e il Cuneo, mentre il Casale va a Meda dal Renate e mentre il Rimini ha l’ostico derby a Bellaria. Nel B invece il Perugia è in casa come la Vigor Lamezia, mentre il Catanzaro visita il fanalino Celano e dietro ci sono due scontri diretti da playoff in Paganese-L’Aquila e Chieti-Gavorrano.
Pergocrema, che colpo Brusco stop Siracusa
CLASSIFICA Pontedera p. 52; Arezzo 45; Sporting Terni e Pianese 37; Castel Rigone 34; Spoleto e Deruta 32; Viterbese 31; Pontevecchio*, Trestina* e Pierantonio 30; Flaminia 29; Orvietana e Sansepolcro 28; Sansovino 25; Group Città di Castello 22; Todi 20; Zagarolo 19. (* una gara in più).
CLASSIFICA Venezia p. 51; Porto Tolle e Legnago 46; Montebelluna 40; Mezzocorona 36; Tamai 35; SandonàJesolo e Giorgione 33; Pordenone e San Giorgio 32; Union Quinto, Belluno e Sacilese 27; Montecchio 25; Concordia 24; Sarego 20; Sanvitese 16; Itala San Marco 8.
0-0
CLASSIFICA Hinterreggio* p. 42; Adrano 38; Palazzolo** 36; Battipagliese* 34; Acri*, Cosenza* e Licata 33; Messina** (-7) 32; Marsala* 31; Serre Alburni* e Nuvla San Felice* 30; Sant'Antonio Abate 26; Noto e Sambiase** 25; Acireale* 24; Valle Grecanica 22; Cittanova* 20; Nissa 19. (**una gara in più, * una in meno).
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LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 26 FEBBRAIO 2012
SUPERBIKE AVVIO NERO
il punto di ANDREA CREMONESI
Bel tracciato ma serve più sicurezza Bello e terribile: il tracciato di Phillip Island è così. Una lingua d’asfalto affacciata sull’oceano, spesso battuta dal vento, dove il tempo sembra essersi fermato. Selvaggia come la natura che la circonda. Pericolosa come testimonia la lunga lista degli incidenti: su questa pista ha rischiato grosso Loris Capirossi (pneumotorace), Jorge Lorenzo ci ha rimesso una falange dell’anulare sinistro, Carl Fogarty la carriera. Phillip Island è così perché è una pista vecchio stampo, sopravvissuta alla naturale evoluzione degli autodromi in fatto di sicurezza. In particolare più volte piloti e addetti ai lavori avevano denunciato quella maledetta prima curva, o meglio la mancanza di protezioni: se si cade lì o si va dritti, c’è la quasi certezza matematica di ritrovarsi «sparati» sul rettifilo dove ieri si è verificato l’impatto fatale. A questo punto gli organizzatori dei vari campionati hanno l’obbligo di chiedere interventi urgenti (la riasfaltatura promessa non sembra un rimedio efficace), minacciando magari di emigrare su piste meno affascinanti ma più sicure. © RIPRODUZIONE RISERVATA
A
LE ALTRE REAZIONI
LA MOTO RIPIO PAOLO GOZZI PHILLIP ISLAND (Australia)
S Marco Melandri «Un incidente incredibile si è portato via un ragazzino di 17 anni. Qui nel box siamo tutti devastati»
S Michel Fabrizio «Quella del Sic è stata fatalità, questa tragedia invece si poteva evitare. Anch’io ho trovato Smrz che rientrava dietro la stessa curva. McIntyre ha pagato l’inesperienza»
La prima stagione di corse senza Marco Simoncelli parte con una nuova, terribile tragedia che ha offuscato il debutto del Mondiale Superbike in Australia. La vittima stavolta è un ragazzino australiano di 17 anni arrivato a Phillip Island per disputare una gara di contorno nella Superstock 600 nazionale. Partiva dal fondo dello schieramento, con il 38o tempo, inseguendo lo stesso sogno degli altri: farsi notare dalle squadre del Mondiale e diventare un pilota vero. Dinamica Al secondo dei 12 gi-
ri previsti è andato dritto alla prima curva, dove con la 600 di serie si arriva sui 270 km/h e con le Superbike a oltre 320 km/h. Nella via di fuga, in sabbia molto compatta, la Yamaha numero 66 non è riuscita a perdere velocità, piombando dall’alta parte del tracciato, tra la curva 2 e 3, proprio mentre sopraggiungeva la testa del plotone. L’incidente è stato devastante, aggravato dall’angolo di impatto a 90o. McIntyre è stato centrato all’altezza della gamba destra ed è morto in pochi secondi, proprio lì in pista, per l’emorragia causata dalla rottura dell’arteria femorale. Gli investitori se la caveranno: Luke Burgess è stato subito dimesso, Michael Lockhart è stato trattenuto per qualche ora in osservazione nel centro medico del circuito
Investito come il Sic Muore a 17 anni nella Superstock McIntyre è piombato in pista dopo un dritto: fatale la rottura dell’arteria femorale. Stop alle prove SBK ma non rischia la vita. Poche ore prima nelle prove della stessa gara un altro pilota era finito in coma. Per commemorare McIntyre i piloti del campionato australiano hanno fatto un giro d’onore tutti insieme, come era successo a novembre per i colleghi del Motomondiale a Valencia quando omaggiarono a Simoncelli. Stop Il programma è stato sospeso e la Superpole che avrebbe dovuto stabilire la prima griglia Superbike della nuova stagione, prevista alle 15, è stata prima ritardata di 20 minuti e poi definitivamente cancellata. Il motivo lo ha spiegato Paolo Ciabatti, uno dei tre membri della direzione corsa. «La pista è stata chiusa dal coroner (il giudice locale; n.d.r.) e dalla polizia impegnati nei ri-
ilprecedente
Il 23 ottobre in Malesia il dramma del romagnolo Il 23 ottobre 2011, nel secondo giro del GP Malesia a Sepang, Marco Simoncelli perde il controllo della Honda MotoGP e, nel tentativo di rimanere in sella, taglia trasversalmente la pista, venendo investito da Edwards e Rossi. Muore praticamente sul colpo. Aveva 24 anni AFP
Gresini
Pasini
«Forse era acerbo per un mezzo così»
«Una fila di protezioni e si sarebbe salvato»
LUIGI PERNA
La notizia è stata una stretta allo stomaco. Fausto Gresini ha rivissuto quella sensazione di sgomento già provata due volte, con le morti di Kato e Simoncelli. «Quando ho saputo dell’incidente alla tv, mi è venuto spontaneo pensare alla famiglia del ragazzo e al loro dolore. So bene che cosa significhi — spiega il team manager della Honda —. È giusto che un ragazzo corra, non è giusto morire a 17 anni.
So che è stato investito da altri due piloti, ma bisogna distinguere questo incidente da quello di Simoncelli, che è stato veramente particolare. La prima curva di Phillip Island in ogni caso è un punto pericoloso: se sbagli puoi attraversare la via di fuga e ritrovarti in pista con grossi rischi. Dobbiamo evitare queste situazioni, analizzandole seriamente». Dubbio McIntyre guidava un
mezzo troppo potente per la sua età? Gresini non esclude il dubbio: «Si può morire su una moto di 50 centimetri cubi co-
Fausto Gresini, 51 anni LIVERANI
me su una 1.000. Però forse a 17 anni è ancora presto per maneggiare una 600 con tanti cavalli. Ai ragazzi dovrebbe essere dato più tempo per crescere». Poi riaffiora inevitabile il ricordo di Simoncelli: «Mi manca tantissimo. Continuo a fare il mio lavoro, ma ora fatico ad avvicinarmi alle piste. Andrò a Sepang per presentare il mio pilota Ratthapark Wilairot per la Honda Thailandia e vedrò i test. Però l’amore per le corse si è raffreddato. Non riesco a riprendermi. Speriamo che mi passi». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Con le sue minimoto sono cresciute due generazioni di campioni in erba, compresi Poggiali e Simoncelli. Suo figlio, Mattia Pasini, è un pilota del Mondiale e quest’anno passerà nella MotoGP sull’Aprilia Crt. Ovvio quindi che Luca Pasini, nel doppio ruolo di padre e di costruttore, abbia un occhio particolare per la sicurezza. L’incidente di McIntyre l’ha colpito: «Credo sia impossibile eliminare il rischio di morire nelle corse. Ma in questo caso, forse, si sarebbe potuta salvare una vita di 17 anni. Non è la prima volta infatti che si creano rischi
in quella curva di Phillip Island, che si percorre a 200 all’ora in contropendenza. In quel caso, se sbaglia, il pilota cerca di tenere in piedi la moto, col rischio di rientrare in pista in modo pericoloso. Sarebbe bastata una fila di protezioni "air fence" all’interno della curva successiva per impedirlo». Etica La questione dell’età per Pasini senior non conta. «Non va criminalizzato un ragazzo di 17 anni che corre su una 600 Superstock. Due anni fa a Indianapolis era morto un bimbo di 13 anni su una 250 con pochi
lievi di legge. Trascorsa oltre un’ora abbiamo deciso che non sarebbe stato opportuno far aspettare oltre i piloti, turbati dall’accaduto e stanchi per l’attesa». Lo schieramento delle due gare Superbike, che si sono disputate nella notte, è stata definita in base ai tempi delle qualifiche con Tom Sykes in pole position davanti a Max Biaggi, Carlos Checa e Jacob Smrz. Marco Melandri è scattato dalla quarta fila con il 13o tempo. Nel tardo pomeriggio il tracciato è stato riaperto e le qualifiche del Mondiale Supersport si sono svolte regolarmente. Precedente L’incidente ha avu-
to una dinamica pazzesca ma era evitabile. Al mattino, durante la sessione Superbike, proprio Smrz era andato drit-
Luca Pasini, 47 anni, papà di Mattia
cavalli (era Peter Lenz nel trofeo Moriwaki; n.d.r.). Succede di peggio nella società, dove i giovani si rovinano in discoteca o si schiantano con lo scooter». Lui ha dato vita a un progetto denominato «Motopolis», per istruire i minori delle scuole all’uso corretto delle due ruote. E propone un’idea per evitare altri incidenti come quello di McIntyre: «Ridurre la sezione delle gomme e quindi l’angolo di piega delle moto, in modo che scivolino via, quando si perde il controllo». lu.pe. © RIPRODUZIONE RISERVATA
DOMENICA 26 FEBBRAIO 2012
la scheda
LA GAZZETTA SPORTIVA
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Gazzetta.it Oscar McIntyre era nato il 21 dicembre 1994 a Sydney. Aveva corso nel campionato australiano di 125 con il team «Angelo’s Aluminium Racing». Era al debutto assoluto nella Superstock 600 australiana: si era qualificato per la gara con il 38˚ tempo.
OSCAR MCINTYRE 17 ANNI, AUSTRALIANO PILOTA SUPERSTOCK
7 Il campionato australiano si articola in sette round. La categoria più importante è la Superbike, dalla quale sono usciti Mick Doohan e Troy Bayliss. Le serie di lancio sono la 250 Production e la Superstock 600, quella dove correva McIntyre.
GUARDATE IL VIDEO DELL’INCIDENTE SUL NOSTRO SITO
I primi soccorsi
L’inutile corsa dell’ambulanza
Il luogo dell’incidente, tra le curve 2 e 3. I primi soccorsi servono solo a stabilizzare Burgess e Lockhart, mentre per McIntyre non c’è niente da fare
In pista entra anche un’ambulanza, ma i soccorritori devono alzare bandiera bianca: la rottura dell’arteria femorale destra è fatale a McIntyre
I drammatici momenti dell’incidente in cui è morto McIntyre sono online sul nostro sito. In particolare si vedono Burgess e Lockhart che arrivano a tutta velocità e non riescono a schivare la Yamaha di McIntyre. E poi i soccorsi, che si riveleranno inutili.
YAMAHA YZF-R6
Ha una potenza di 125 cavalli
LA SCHEDA TECNICA CATEGORIA Superstock 600
125 Cv
POTENZA
CILINDRATA
600 cmc
NUMERO GIRI
PESO
175 chili
VELOCITA’
14.500 285 km/h
MBA NELL’INCUBO to alla famigerata curva 1: non era caduto e si era fermato a pochi metri dal tratto di pista di fronte. Smrz è un talento del Mondiale ed è riuscito a controllare l’uscita di pista, il ragazzino McIntyre forse non è stato altrettanto abile. Elenco Tra test precampionato
e prove ufficiali Phillip Island ha registrato parecchi incidenti. Si sono fratturati John Hopkins (mano destra), Leon Haslam (malleolo tibiale destro), Eugene Laverty (mano destra), David Salom (scafoide mano sinistra) e Chaz Davies (polso braccio sinistro). Il tracciato australiano ha spazi di fuga molto ampi ma il fondo è piene di buche e su quei curvoni velocissimi perdere il controllo è facile. Riasfalteranno tutto ma solo a dicembre, dopo la MotoGP: chissà che ne pensano Valentino Rossi e compagni. Reazioni La vita nel paddock è continuata come prima. «Gli incidenti son il lato brutto delle corse, l’unica cosa che possiamo fare è dimenticare e andare avanti», è stato il pensiero di Leon Haslam, britannico della Bmw che ha preso il via con due viti nella caviglia destra operata giovedì. Biaggi ha approvato la decisione dei commissari di annullare la Superpole. «Siamo rimasti tutti turbati, non conosco i dettagli ma è stato giusto sospendere». L’iridato Carlos Checa ha inviato le condoglianze alla famiglia del ragazzo scomparso.
LE REPLICHE
Su La7 alle 15.10 Gli highlights su gazzetta.it Le due gare del GP d’Australia che hanno inaugurato a Phillip Island (4.4.45 m) il Mondiale Superbike verranno replicate oggi alle 15.10 su La 7. Highlights e interviste su gazzetta.it Tempi Annullata la Superpole, lo schieramento di partenza è stato determinato dai tempi delle qualifiche. 1.Sykes (GB Kawasaki) 1'31”323, media 175,224 km/h; 2. Biaggi (Ita Aprilia) 1'31”477; 3. Checa (Spa Ducati) 1'31”621; 4. Smrz (R.Cec Ducati) 1'31”783; 5. Guintoli (Fra Ducati) 1'31”832; 6. Camier (GB Suzuki) 1'31”904; 7. Canepa (Ita Ducati) 1'31”953; 8. Rea (GB Honda) 1'31”959; 9. Berger (Fra Ducati) 1'31”966; 10. Fabrizio (Ita Bmw) 1'32”068; 11. Laverty (Irl Aprilia) 1'32”082; 12. Haslam (GB BMW) 1'32”082; 13. Melandri (Ita BMW) 1'32”123; 14. Giugliano (Ita Ducati) 1'32”198. Supersport: 1. Parkes (Aus Honda) 1'34”445 media 169,432 km/h; 2. Lowes (GB Honda) 1'34”461; 3. Cluzel (Fra Honda) 1'34”558; 7. Baldolini (Triumph) 1'35”13; 9. Tamburini (Ita Honda) 1'35”342.
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L’ex tecnico di Simoncelli: «È uno sport crudele ma regala emozioni uniche. Ho qui la tuta di Marco, me l’ha data il papà» PHILLIP ISLAND
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Aligi Deganello con Marco Simoncelli ai tempi della Honda Gresini MILAGRO
«Sì che ne vale la pena. Il motociclismo è uno sport bellissimo, dove i ragazzi trovano le emozioni che cercano. Purtroppo è anche uno sport crudo che a volte ci riserva dei momenti molto tristi. Però si muore, facendo ciò che si ama. Morire in fabbrica è molto peggio».
Che cosa ha provato a tornare nel box dopo la tragedia del Sic?
«Ho lasciato la MotoGP proprio per respirare aria nuova, per rimettermi in gioco senza dimenticare Marco. Essere qui mi fa star bene».
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«
Max è più chiuso però i due si assomigliano per sincerità e correttezza ALIGI DEGANELLO CAPOMECCANICO DI BIAGGI
Biaggi è molto diverso da Simoncelli. Per età, carattere, filosofia di vita. Come si trova?
«Me ne avevano parlato come un tipo intrattabile invece è un bravo ragazzo. Max è più chiuso di Marco ma lontano dal box è divertente». Niente che li accomuni?
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«È un numero che continua a piacermi, anche se quello di Laverty è un po’ uno sgorbio. Marco ne rideva, dicendo "ma come ha fatto a disegnarlo così brutto?". Ogni volta che vedo Eugene un po’ mi rattristo, ma dentro sono allegro, perché è come rivedere il mio 58, quello di Marco»
Deganello, è giusto rischiare la vita per correre in moto?
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«Lo ha voluto Paolo, il papà del Sic, perché Marco in Australia era stato sempre tanto bene. Poco prima di morire qui a Phillip Island aveva disputato la sua gara più bella in MotoGP (2o; n.d.r.), gli piaceva il posto e anche la gente. Aveva fatto amicizia con Rosa Scarlato che non è solo la proprietaria di uno dei ristoranti di Phillip Island ma anche l’angelo custode degli italiani che arrivano qui per le corse. Paolo ha pensato che la tuta del Sic stesse bene quaggiù». Eugene Laverty, il compagno di Biaggi, ha il 58. Cosa prova ogni volta che volta lo sguardo nel box accanto?
Quel maledetto 23 ottobre a Sepang, in Malesia, Aligi Deganello era affacciato al muretto dei box, aspettando che Marco Simoncelli gli sfrecciasse davanti, come mille altre volte. E 126 giorni dopo voleva ripartire cambiando tutto: ambiente, squadra, moto. Adesso è il capomeccanico di Max Biaggi ma prima ancora che la nuova stagione partisse ha ritrovato la morte in pista.
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DOMENICA 26 FEBBRAIO 2012
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CICLISMO IL GIOVANE VELOCISTA ROMPE IL GHIACCIO duto a tre chilometri dalla fine per difendere la mia ruota». Cammino Guardini ha 22 anni ed è un fulmine in volata: lo chiamano «Flash» e lui lavora per diventare la risposta italiana a «Cannonball», al secolo Mark Cavendish. Adesso li separa di fatto una galassia — Sanremo, Mondiale, 30 tappe di grandi giri per l’inglese —, domani chissà. Intanto, per lo sprinter della Farnese-Selle Italia, la stagione della riconferma — senz’altro più difficile, per citare una frase fatta ma terribilmente vera — era cominciata in salita. E allora il successo di
«
Con questa gara ho un feeling speciale. E tutto ha funzionato alla perfezione ANDREA GUARDINI 22 anni, corre per la Farnese
Andrea Guardini, re della Malesia: 5 dei suoi 11 successi 2011 li centrò proprio al Tour de Langkawi BETTINI
Tigre Guardini «È la mia corsa Sono di nuovo io» In Malesia la prima vittoria 2012 del veronese «Ho lavorato sodo, dovevo solo sbloccarmi» CIRO SCOGNAMIGLIO twitter@cirogazzetta
Emilio Salgari era veronese come lui. Andrea Guardini non ha scritto «Le Tigri di Mompracem» e neppure sarebbe credibile — questione di aspetto fisico — come controfigura di Sandokan. Però la Malesia è la sua terra promessa. Lì, l’anno scorso, ha cominciato vincendo la prima annata tra i grandi: un filotto da 5 tappe al Tour de Langkawi e da 11 centri stagionali, record per un italiano. Lì, ieri, è tornato finalmente al successo: l’ultimo era stato il 10 settembre 2011 al Giro di Padania. Feeling «Ho ritrovato quella serenità che, ammetto, mi mancava. Evidentemente con questa corsa ho un feeling speciale. Ha funzionato tutto alla perfezione, anche la squadra. Dagli ultimi vagoni del treno, Rabottini e Bertolini, ad Andriato, che è ca-
HET NIEUWSBLAD SESTO MARCATO, POZZATO OK
Boonen è il più forte sul pavé Ma Vanmarcke lo beffa in volata Era il più forte, ma un ec cesso di confidenza gli è costato la vittoria. Nemmeno quest’anno Tom Boonen è riuscito a sfatare il tabù dell’Het Nieuwsblad (il via è stato dato da An Sophie De Graeve, la compagna di Wouter Weylandt). Nella prima gara sul pavè, il belga dell’Omega Quick Step ha fatto la selezione a 58 km dalla fine. Rimasto ai 15 km con Vanmarcke e Flecha, allo sprint di Gand era favorito, ma è partito troppo presto (ai 250 metri) e il connazionale Vanmar cke, 23enne della Garmin, l’ha beffato: 6˚ e primo italiano Marco Marcato (Vacansoleil). La Bmc, sulla carta la squadra più forte con Gilbert e Hushovd capitani, ha raccolto solo il 5˚ posto con Van Avermaet. Test
ok per Filippo Pozzato, che prosegue il recupero dopo la frattura della clavicola destra rimediata in Qatar: nella foto il vicentino (ritiratosi dopo 150 km) mostra la protezione che ha usato in corsa. Oggi sarà al via della Kuurne Bruxelles Kuurne (RaiSport 2 dalle 14.30). Nicolò Licata
ieri a Melaka, a prescindere dal valore relativo degli avversari battuti (l’americano Keough e Christian Delle Stelle, neopro’ della Colnago, con Zabriskie sempre leader), è pesante. «Perché mi sono sbloccato». Curiosamente, è stato anche il primo successo dell’anno per una squadra italiana che non fosse la Liquigas. Giro del mondo Guardini è già alla quarta corsa a tappe del 2012. E’ andato al Tour de San Luis, in Argentina: 3˚ in una tappa (vinta da Viviani, il suo rivale per eccellenza anche nelle giovanili), 2˚ in un’altra, dietro a Tom Boonen. Poi, tra Qatar e Oman, ha sbattuto il muso contro una concorrenza agguerrita e di primissimo piano (Boonen, Cavendish, Greipel, Kittel): appena 4 piazzamenti nei dieci, nessuno nei cinque e una caduta di cui ancora adesso porta i segni. Non era felice: «Ho lavorato molto, ho una grande base. Ma mi mancano ritmo e la gioia del successo», aveva detto prima di volare dall’Oman in Malesia. Rosa L’equazione che deve risolvere Guardini è complessa: migliorare in salita senza perdere troppo in esplosività. Il vero banco di prova sarà il Giro d’Italia: arrivare al top nella corsa rosa e vincere almeno una tappa, ecco quello che cerca. Intanto al Tour de Langkawi può incrementare il bottino. «Sono qui per questo. Intanto dobbiamo pensare a una nuova scommessa con il d.s. Stefano Giuliani. L’anno scorso smise di fumare dopo le mie cinque vittorie». E giù risate: come in Oman, praticamente, non capitava mai.
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IL VIA ALLE 11.30
Il Gp Lugano è giunto alla 66ª edizione: partenza alle 11.30, un circuito a «otto» da ripetere cinque volte con dieci passaggi sulla linea d’arrivo per complessivi 178,5 km. Nell’albo d’oro anche Luca Paolini (2001) e Paolo Bettini (2006), l’anno scorso vinse Ivan Basso. LA GUIDA Al via 17 squadre. Ecco i migliori partenti: 1 Basso, 2 Agnoli, 3 Capecchi, 14 Evans (Aus), 16 Santambrogio, 17 Santaromita, 21 Cunego, 24 Pietropolli, 25 Scarponi, 29 Ulissi, 36 Montaguti, 37 Nocentini, 44 Duarte (Col), 53 Bailetti, 65 Di Luca, 67 Napolitano, 68 Reda, 71 Felline, 72 Ferrari, 77 Sella, 81 Modolo, 82 Battaglin, 86 Pozzovivo, 121 Baliani, 175 Cominelli.
S VISCONTI AD ALMERIA C’è anche il tricolore Giovanni Visconti oggi nella Classica di Almeria con Carrara, Gasparotto, Gavazzi, Ponzi. Fari sul tedesco Kittel, già 3 vittorie in avvio di stagione.
GP LUGANO C’È ANCHE SCARPONI
Ecco Di Luca «Ritornerò ad alti livelli» Debutta con l’Acqua&Sapone contro Evans, Basso e Cunego
Danilo Di Luca, 36 anni, con la nuova maglia SCANFERLA
Il numero sulla schiena, la firma del foglio al via e tanti altri riti, formalità, appuntamenti. Danilo Di Luca ha vissuto un numero incalcolabile di partenze, ma quella di oggi non è semplicemente una in più. Al Gp Lugano — dove trova fra gli altri Evans, Basso, Cunego e Scarponi — comincia infatti un’altra stagione da professionista, la 13ª. Quando ha iniziato, nel 1999, c’era ancora la lira... «Non sono emozionato, di "primi giorni di scuola" ormai ne ho vissuti tanti. Però non vedevo l’ora di ricominciare. Di correre, di divertirmi». Ambizione L’abruzzese, 36 anni, ha firmato venerdì per l’Acqua&Sapone. Viene da una stagione, la prima dopo la squalifica per il doping al Cera al Giro 2009, negativa: in maglia Katusha, non ha mai vinto e solo in un paio di occasioni — al Tirreno-Adriatico e al Giro di Svizzera — ha mostrato qualche lampo dell’antica classe. «Non mi nascondo, non sono andato bene. Credo di avere pagato più del previsto l’inattività. Ma non mi rimetterei ancora in gioco se non fossi convinto di potere ritornare ai miei livelli (ha vinto il Giro d’Italia 2007, e poi Amstel, Freccia, Liegi, Lombardia, ndr). Mi conoscete e sapete bene che non mi piace vivacchiare». Giro La definizione della trattativa con l’Acqua&Sapone è andata per le lunghe. «Ma io l’accordo ce l’avevo da tempo, sono sempre stato tranquillo. Ho ricominciato a pedalare a metà novembre e ho circa 8.000 chilometri nelle gambe». Di certo non è stata una buona notizia il mancato invito della squadra al Giro d’Italia. «E’ molto penalizzante. Per me, per Garzelli, per una squadra come questa la corsa rosa è il centro dell’anno. Non è bello, ma la scelta è stata in questo senso e ne devo prendere atto». Adesso però i giochi si potrebbero riaprire se la commissione licenza dell’Uci (che si riunirà domani) toglierà la licenza ProTour alla Saxo Bank in seguito alla squalifica di Contador: «Non so che cosa dire a riguardo. Non dipende da noi e non è neppure bello "tifare" contro un’altra squadra per trarne un beneficio. Vedremo». Obiettivi Di Luca adesso pensa ad altro. Dopo il
Gp Lugano, sarà alle Strade Bianche (non l’ha mai corsa) e alla Tirreno-Adriatico. E’ dalla corsa dei due mari che attende le prime vere risposte. ci. sco.
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L’INIZIATIVA UNA BORSA DI STUDIO IN MEMORIA DEL PROFESSORE CHE IDEÒ LA STRUTTURA DI CASTELLANZA
L’APERTURA DEI DILETTANTI
«Il centro Mapei, che orgoglio»
Under 23, San Geo a sorpresa Colpo grosso di Cavasin
Squinzi: «Grazie a Sassi è la cosa più emblematica che abbiamo fatto nello sport» CLAUDIO GREGORI
La Fondazione Giuseppina Mai di Confindustria e la Mapei hanno bandito un assegno di ricerca intitolato alla memoria del prof. Aldo Sassi per un progetto di ricerca nell’ambito delle scienze dello sport. L’assegno è di 10mila euro e quest’anno riguarderà il «Profilo fisiolo-
gico di ciclisti agonisti praticanti la specialità BMX e relativo impegno metabolico determinato dalla gara». L’iniziativa riguarda i giovani, laureati in scienze motorie da non oltre 18 mesi e si svolgerà al Centro Ricerche Mapei di Castellanza (i dettagli sul sito: www.fondazionemai.it). Ideali «Il Centro Mapei, ideato con Sassi 15 anni fa, è la cosa più emblematica che abbiamo fatto nel mondo dello sport — ha detto Squinzi —: continuiamo a crederci». E, guardando Cadel Evans, ha aggiunto: «Il vincitore dell’ultimo Tour incarna lo sport, gli ideali di agonismo e pulizia che abbiamo
perseguito. Fin dal 2002 è stato con noi. La sua vittoria è il coronamento di un percorso che abbiamo fatto assieme. Molti hanno seguito l’esempio di Evans e Basso. Tutta la Lampre viene testata lì. La ricerca riguarda anche il calcio, lo sci, il golf, il tennis, lo skeleton». Il dr. Claudio Pecci, che ha sostituito Sassi alla direzione del Centro ha diretto il convegno. Franco Impellizzeri ha mostrato come la ricerca porti un’evoluzione positiva nello sport. Luca Guercilena, del Team RadioShack, ha illustrato gli effetti benefici della ricerca sull’allenamento. Andrea Morelli ha parlato dell’innovazione tecnologica applicata allo sport, Er-
manno Rampinini del primo progetto di ricerca sulla Bmx. E il dottor Mauro Zorzoli delle necessità legate alla mondializzazione. Piste ciclabili Si è parlato di nuo-
ve frontiere. La donna è ancora marginale. La bici, che ha conquistato il pianeta, deve ancora conquistare le città. Ci sono ottimi esempi per gli amministratori illuminati. A Bogotà, ad esempio, ci sono 320 km di piste ciclabili e le domeniche e i giorni di festa, dalle 7 alle 14 si chiudono 120 km di strade per riservarle a ciclisti, pattinatori, runners, famiglie. Perché non farlo anche in Italia? © RIPRODUZIONE RISERVATA
(m. gaz) A Soprazocco (Bs), Daniele Cavasin ha vinto allo sprint, battendo i 7 compagni di fuga scattati con lui a 6 km dall’arrivo, l’88ª Coppa San Geo, la classica d’apertura della stagione dilettantistica. Alle sue spalle Nicola Boem e Michele Foppoli. Per il 23enne trevigiano della Generali, che nel 2011 si era imposto nella 2ª tappa del GiroBio, è la sesta vittoria tra i dilettanti. In evidenza anche il debuttante Davide Martinelli, figlio di Beppe, d.t. dell’Astana, ripreso a pochi km dall’arrivo e poi 10˚. Volata ristretta anche nella Firenze-Empoli, con Marco Zamparella (Maltinti) 1˚ su Massimo Pirrera. Trionfo in
Daniele Cavasin, 23 anni CALIOTTO solitudine invece a San Michele di Piave (Tv) per Andrea Magrin (Team Friuli). Ad Antonio Viola (Farnese) allo sprint il Gp Industria a Civitanova Marche (Mc).
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LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 26 FEBBRAIO 2012
RUGBY SEI NAZIONI IRLANDA ITALIA
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L’ultimo volo A sinistra, Trimble si tuffa per la quinta e ultima meta irlandese. A destra, Sergio Parisse taglia verso i pali per la sola meta azzurra AFP
MARCATORI: p.t. 7’ c.p. Botes, 9’ c.p. Sexton, 16’ m. Earls tr. Sexton, 35’ m. Parisse tr. Botes, 40’ m. Bowe tr. Sexton; s.t. 9’ e 18’ c.p. Sexton, 22’ m. Bowe tr. Sexton, 38’ m. Court tr. Sexton, 40’ m. Trimble. IRLANDA: R. Kearney; Bowe, Earls (27’ s.t. McFadden), D’Arcy (29’ s.t. O’Gara), Trimble; Sexton, Murray (14’ s.t. Reddan); Heaslip, O’Brien (18’ s.t. O’Mahony), Ferris; O’Connell, O’Callaghan (18’ s.t. Ryan); Ross, Best (29’ s.t. Cronin), Healy (29’ s.t. Court). All. M. Kearney. ITALIA: Masi; Venditti, Benvenuti, Sgarbi (22’ s.t. Canale), McLean; Botes (18’ s.t. Burton), Gori (32’ s.t. Semenzato); Parisse, Barbieri (22’ s.t. Favaro), Zanni; Bortolami, Geldenhuys (18’ s.t. A. Pavanello); Cittadini (27’ s.t. Staibano), Ghiraldini (31’ s.t. D’Apice), Rizzo. All. Brunel. ARBITRO: Joubert (Sudafrica). NOTE: p.t. 17-10. Spettatori 51.700. Gialli: nessuno. Calci: Sexton 7 su 8 (17 punti); Botes 2 su 5 (5 punti), 0 su 1 drop. Mischie: Irlanda vinte 3, perse 0; Italia vinte 4, perse 0. Touche: Irl vinte 6, perse 2; Ita vinte 8, perse 1. Penalità concesse: Irl 11; Ita 12. Passaggi: Irl 175; Ita 125. Placcaggi: Irl 70 (mancati 1); Ita 125 (mancati 9). Possesso: Irl 35’; Ita 23’. Nella metà campo avversaria: Irl 47’; Ita 38’. Uomo del match: Sexton.
INDIETRO TUTTA
L’Irlanda ci stritola, come sempre A 5 mesi dal Mondiale stessa storia: l’Italia tiene un tempo, poi l’intensità dei Verdi ci soffoca DAL NOSTRO INVIATO
ANDREA BUONGIOVANNI DUBLINO (Irlanda)
Irlanda-Italia, nuova lezione di rugby. Altro che dimenticare Dunedin e la bruciante eliminazione da Nuova Zelanda 2011. Altro che tentativo di riscatto. Ribaltare le gerarchie in meno di cinque mesi sarebbe stato difficile, se non impossibile. Soprattutto quando una squadra, quella oggi guidata da Jacques Brunel, è in piena fase da «lavori in corso». Ma sperare in qualche passo avanti era lecito. Il 42-10 finale (cinque mete a una, tre subite nell’ultimo quarto di partita), rispecchia invece quanto s’è visto sul prato tirato a lucido dell’Aviva Stadium. Di fronte anche a circa 5000 italiani. Il divario tra le due Nazionali resta ampio, molto ampio. Anzi, si allarga. Roba da spegnere qualsiasi entusiasmo. Roba da «disillusione», come dice lo stesso c.t. Nei precedenti del Sei Nazioni, solo una volta è andata peggio: nel 2000, all’esordio, quando i Verdi a Dublino si imposero 60-13. L’Irlanda, a partire dal 1998, porta ora a diciassette i successi consecutivi negli scontri diretti. Ma questo è un k.o. che spinge gli azzurri indietro di anni.
Botes Parisse e compagni, co-
Nel primo tempo gli azzurri creano ma realizzano poco, poi cede anche la mischia Capitan Parisse: «Mentalmente abbiamo peccato, inconsciamente abbiamo ceduto»
Marco Bortolami FOTOPRESS
me troppe volte nel recente passato, reggono un tempo (17-10), con una meta peraltro incassata solo allo scadere. Poi evaporano, spariscono: la difesa diventa un colabrodo, l’approdo nei ventidue avversari una chimera, gli errori e i placcaggi mancati una triste sequela. Dalla panchina escono uomini senza guizzi, incapaci di cambiare musica. E dire che l’Irlanda, in casa sconfitta negli ultimi tre match, non disputa una partita da consegnare agli annali. In tutto, come sempre, sfrutta al meglio gli spazi aperti e ogni occasione a disposizione. Quello che l’Italia proprio non sa fare. Nell’unico frangente in cui esercita una certa supremazia, a cavallo dell’intervallo, non capitalizza. Se non, dopo un’occasione mancata da Sgarbi e una touche rubata, grazie proprio a Parisse che, assistito da Botes, festeggia la trentottesima volta da capitano (un record), realizzando la nona meta della carriera azzurra. Le responsabilità maggiori, come nello scivolone dell’Olimpico contro l’Inghilterra, sono dell’apertura sudafricana. Non tanto per il gioco che non ha (è un mediano di mischia), quanto per l’imprecisione della piazzola. Nel giorno in cui Sexton firma un 7 su 8 (e O’Ga-
ra conquista il 118˚ caps, primato irlandese), il suo 2 su 5 (con una traversa e pure un drop sbagliato) porta il totale nel Torneo a 3 su 8 (37%). Da far rimpiangere Mirco Bergamasco. Nessun dubbio: quello della mediana resta il problema più grave. Prospettive Poi ci sarebbe da
capire con precisione quali siano i piani di Brunel. Ha colpe limitatissime, sia detto: alla base restano le pochezze del movimento e le sue contraddizioni. Ma se il c.t. ha scelto di lavorare solo in funzione futura, pensando sin d’ora a Inghilterra 2015, il suo «Vinceremo il Sei Nazioni in due-tre anni», risulta incomprensibile. La prima linea, con Rizzo e Cittadini piloni titolari, non demerita. Ma subisce calci contro determinanti. L’esperienza è merce preziosa, alla quale — lì e in altri ruoli — non si può rinunciare a cuor leggero. Soprattutto se Castrogiovanni, infortunato, è in tribuna vestito a festa. Tempi giusti In tre partite la squadra è stata rivoluzionata. Ma ogni rivoluzione ha bisogno dei tempi opportuni. L’Italia, tra due settimane, sarà a Cardiff. Poi in casa con la Scozia: sembra già il match dell’ultima spiaggia. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Risultati
OGGI SCOZIA-FRANCIA
Inghilterra k.o. Il Galles si prende la Triplice Corona Il Galles espugna Twickenham, si assicura la 20ª Triplice Corona e sogna lo Slam. L’Inghilterra cede dopo 80’ memorabili: Farrell convince in regia, negli impatti la Rosa è più tosta, ma si segna solo al piede e il Galles resta a galla anche dopo 10’ in inferiorità (giallo a Priestland al 4’ s.t.). A 5’ dalla fine, sul 12 12 a metà campo Scott Williams strappa l’ovale a Lawes placcato, calcia in campo aperto, raccoglie nei 22 e segna. La reazione inglese è furiosa, oltre l’80’ Strettle plana in meta ma il Tmo non riscontra lo schiacciato a terra e il Galles esulta. Marcatori: p.t. 23’ c.p. Farrell (I), 25’ c.p. Halfpenny (G), 29’ c.p. Farrell, 34’ c.p. Halfpenny, 38’ c.p. Farrell; s.t. 5’ c.p. Farrell, 13’ e 31’ c.p. Halfpenny, 35’ m. Sc. Williams tr. Halfpenny. OGGI A Edimburgo (ore 16, dir. Sky 2) Scozia Francia completa il turno. Per i Bleus è la prima di quattro settimane di fila in campo.
PRIMO TURNO Francia-Italia Scozia-Inghilterra Irlanda-Galles SECONDO TURNO Italia-Inghilterra Galles-Scozia Francia-Irlanda TERZO TURNO Irlanda-Italia Inghilterra-Galles Scozia-Francia
30-12 6-13 21-23 15-19 27-13 rec. 4/3, ore 16 42-10 12-19 oggi, ore 16
La classifica SQUADRE
PARTITE PT
V
N
P
Galles
6
3
0
0 69 46
F
S
Inghilterra
4
2
0
1
44 40
Irlanda
2
1
0
1
63 33
Francia
2
1
0
0 30 12
Scozia
0
0
0
2
19 40
Italia
0
0
0
3
37 91
Da giocare QUARTO TURNO Galles-Italia Irlanda-Scozia Francia-Inghilterra QUINTO TURNO Italia-Scozia Galles-Francia Inghilterra-Irlanda
10/3, ore 15.30 10/3, ore 18 11/3, ore 16 17/3, ore 13.30 17/3, ore 15.45 17/3, ore 18
DOMENICA 26 FEBBRAIO 2012
LA GAZZETTA SPORTIVA
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SCI COPPA DEL MONDO
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I punti di scarto ieri. Al Mondiale erano stati 30 (36-6). Anche allora l’Italia era rimasta in partita per un tempo (9-6 per i Verdi) prima di cedere di schianto nella ripresa. Diverso il conto delle mete: allora era stato di 3-0, ieri di 5-1.
37%
La percentuale al piede di Botes tra Francia (1 su 1), Inghilterra (0 su 2) e Irlanda (2 su 5). Nei 6 incontri giocati in Celtic con Treviso, ha calciato solo 10 volte: 1/2 coi Dragons il 29/10, 5/8 col Leinster il 26/11. I calciatori abituali sono Burton e De Waal
Il Rebus MANCA lL N.10
Botes sbaglia calci chiave Ma Brunel lo difende L’esperimento fallisce ancora Il c.t. insiste: «Ha mosso il gioco»
perché fra noi e loro non esiste una differenza così grande». Senza pazienza Ne sono convinti tutti. Leo Ghiraldini, tallonatore: «Avevamo preparato lanci per la touche e per le mischie, giochi al piede per scavalcare la loro difesa. Poi abbiamo commesso qualche errore in attacco, forse perché non abbiamo avuto abbastanza pazienza, e non abbiamo saputo contrastarli nei punti d’incontro, la loro specialità. Sotto pressione non riusciamo a mantenere spirito ed entusiasmo dimostrati con l’Inghilterra». Simone Favaro, terza linea, sostiene che sia stato un calo mentale: «Non fisico, perché ormai giochiamo tutti ad alto livello e siamo pronti per tenere 80’ contro chiunque. È stato un calo di concentrazione». Andrea Masi, estremo, ribatte che è stato un calo fisico: «Arrivi un attimo dopo, e ogni attimo sono metri di territorio perduto». Pressione La squadra nega che
il problema riguardi soprattutto la mediana, e più il mediano di apertura che quello di mischia. Brunel: «Sul piano del gioco Botes è stato un buon animatore, nei calci ha avuto un po’ di sfortuna quando un pallone ha rimbalzato contro la traversa. In settimana qualche titolo di giornale gli ha messo addosso un po’ di pressione». Ma-
« Tobias Botes, 27 anni: nato in Sudafrica, è a Treviso dal 2008 FOTOPRESS DAL NOSTRO INVIATO
MARCO PASTONESI DUBLINO
Jacques Brunel, il c.t. francese dell’Italia, non capisce che cosa sia successo: «Ho visto due partite diverse. Nel primo tempo l’Italia c’era, lottava, esprimeva e imponeva il suo gioco, stava vicina nel punteggio. Nel secondo tempo l’Italia era una squadra che non c’era più, che subiva le sfide e la pressione, che sbagliava i placcaggi». Brunel non lo nasconde, non si nasconde: «Per me è stata una grande delusione». Involuzione Delusione, disillu-
sione, disappunto, dispiacere, differenze, diversità. Sembra che tutte le parole della partita, qui all’Aviva Stadium, comincino con la «d». Ancora Brunel: «Ogni partita ha la sua storia, tutte le partite sono diverse. E così anche i secondi tem-
Quegli errori hanno pesato. Forse la partita avrebbe avuto un’altra storia
pi. Con la Francia abbiamo perso sul volume del gioco, accusando un calo di intensità. Con l’Inghilterra questo calo non c’è stato. Con l’Irlanda c’è stata un’involuzione di gioco e personalità. E non capisco perché». Peccato di testa Prova a capirlo
Sergio Parisse, il capitano dell’Italia: «Sotto di sette punti a metà partita, ci credevamo. Ma nel secondo tempo abbiamo fallito i placcaggi, e a questo livello non è possibile. Mentalmente abbiamo peccato, tanti di noi inconsciamente hanno lasciato, poi è diventato tutto più difficile, è subentrata anche la frustrazione. Meno possesso di quello che ci aspettavamo? Nel primo tempo abbiamo cercato di fare il nostro gioco, e la mischia ha lavorato bene. Nel secondo tempo gli irlandesi sono stati più bravi, hanno tenuto di più il pallone, e noi abbiamo cominciato a soffrire anche in mischia. Mi dispiace moltissimo,
JACQUES BRUNEL C.T. DELL’ITALIA
si: «Le altre squadre hanno calciatori quasi infallibili, ma la differenza non sta lì». Favaro: «Burton e Botes hanno ottime percentuali». Ghiraldini: «Il numero 10 è un ruolo delicato, è il generale della squadra. Chi di noi gioca lì ha la totale fiducia dei compagni». Fra due settimane si va a Cardiff. Ghiraldini: «Dobbiamo riprendere il lavoro, capire i nostri errori, non commetterli più». Brunel: «Con il Galles sarà una partita diversa». © RIPRODUZIONE RISERVATA
y La nuova vita
OGGI GIGANTE UOMINI E SUPERG DONNE SUPERG UOMINI (Crans Montana): 1. Raich (Aut) 1’34"37; 2. Theaux (Fra) a 24/100; 3. Cuche (Svi) 36/100; 4. Kroell (Aut) 43/100; 5. Hudec (Can) 60/100; 6. Puchner (Aut) 63/100; 7. Jansrud (Nor) 83/100; 8. Reichelt (Aut) 93/100; 9. Svindal (Nor) 98/100; 10. Feuz (Svi) 99/100; 12. MARSAGLIA 1"03; 14. FILL 1"17; 16. INNERHOFER 1"30; 18. HEEL 1"66; 33. Casse 3"67; 40. Paris 3"98. Rit. Klotz. Coppa del Mondo (34 prove): 1. Hirscher (Aut) 1055; 2. Kostelic (Cro) 1043; 3. Feuz (Svi) 1040; 20. Deville 385. SuperG (5): 1. Svindal (Nor) 288; 2. Cuche (Svi) 281; 3. Hudec (Can) 210; 15. Innerhofer 82. OGGI Gigante uomini (Crans Montana; ore 10/13, dir. RaiSport1, Eurosport). Pettorali: 4 Blardone, 8 Simoncelli, 19 Moelgg, 20 Borsotti, 32 Innerhofer, 41 Ploner, 43 Eisath, 46 De Aliprandini, 54 Marsaglia, 58 Casse. Coppa gigante (6): 1. Hirscher (Aut) 465; 3. Blardone 258. SuperG donne (ore 12, RaiSport1 ed Eurosport). I pettorali: 2 Merighetti, 11 Schnarf, 15 E. Curtoni, 23 E. Fanchini, 27 Marsaglia, 30 Stuffer, 31 Recchia, 36 Borsotti. Coppa del Mondo (27 prove): 1. Vonn (Usa) 1502; 2. Maze (Slo) 1024; 3. Riesch (Ger) 1006; 15. Merighetti 347. Coppa superG (5 prove): 1. Vonn (Usa) 313; 13. Schnarf 102.
di Raich: a 34 anni diventa velocista e batte Cuche A Crans Montana primo centro in superG Innerhofer sbaglia (16o), meglio Marsaglia (12o) e Fill (14o). Hirscher sempre in testa alla Coppa DAL NOSTRO INVIATO
PIERANGELO MOLINARO CRANS MONTANA (Svizzera)
Sul podio a Benny Raich è scappato da ridere. Mai avrebbe pensato di vincere, a 34 anni (da compire martedì), la prima gara veloce della sua lunga militanza. «Quasi quasi — diceva scherzando — inizio una seconda carriera. Se guardo Cuche ho quattro anni davanti e divento un velocista». Ieri ha dominato il secondo superG di Crans Montana mettendosi alle spalle il francese Adrien Theaux e proprio Didier Cuche. E pensare che anche nella squadra austriaca, tutta presa dall’astro nascente Hirscher, pochi pensavano che sarebbe riuscito a recuperare e tornare al vertice dopo il gravissimo incidente patito un anno fa durante il parallelo dei Mondiali di Garmisch, quando si distrusse, senza cadere, il ginocchio destro. Invece, prima il secondo posto nel gigante di Adelboden, poi il terzo di venerdì nel primo superG di Crans. E Raich è entrato in scena nel lontano ’98, quando si ritirò Tomba: da allora, compreso ieri, 36 successi in Coppa, due titoli olimpici e altrettanti mondiali. La tecnica Il successo di Raich
non è una sorpresa se si considera il terzo posto di venerdì. Su una pista ricca di dossi dove i tracciatori sono costretti a limitare molto la velocità per proteggere gli atleti, sono emerse la sua tecnica e la sua esperienza, anche nel gestire una neve non facile. La grande tecnica l’ha fatta valere nella parte centrale più contorta, con porte che hanno messo a disagio i discesisti puri per la scarsa velocità. Fra questi il nostri Innerhofer, solo 16˚ nella specialità in cui è campione del mondo. Ma Christof ha il suo punto forte nel raccordo delle curve e quando trova dossi che continuano a fargli perdere il contatto con la neve fatica a trovare il ritmo. Ieri è stato sesto sino all’ultimo in-
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NUMERO
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Le vittorie in Coppa di Benny Raich (foto AFP), sesto nella classifica dei plurivincitori di Coppa del Mondo dietro a Ingemar Stenmark (86), Hermann Maier (54), Alberto Tomba (50), Marc Girardelli (46) e Pirmin Zurbriggen (40)
tertempo, ma ha compromesso tutto con un errore sulla penultima porta. Il miglior azzurro è stato Matteo Marsaglia, 12o; sta trovando costanza di rendimento ad alto livello. Quattordicesimo Fill e 18o Heel. Intanto è fallito anche il secondo assalto dello svizzero Feuz a Hirscher in vetta alla classifica: ieri si è piazzato 10o ed è ancora alle spalle dell’austriaco. Gigante Oggi, sulla stessa pista è in programma il gigante e torna in pista Max Blardone, che ieri ha assistito al superG dal parterre. Sarà una lotteria con una neve ormai cotta dal sole, ma Blardone non se ne cura perché è in grande condizione, come dimostra anche il secondo posto di una settimana fa a Bansko. «Questa pista — racconta — la conosco bene perché mi ci sono allenato diverse volte, non è lontana da casa mia. Vado al cancelletto con tanta fiducia in corpo perché il secondo posto di Bansko mi ha caricato a puntino». © RIPRODUZIONE RISERVATA
DONNE
Coppa Mondo: troppo vento, no discesa a Bansko Coppa Europa: dominio Agerer, 5o successo di fila (lu.pe. s.f.) Il vento flagella la Coppa del Mondo femminile e provoca un’altra cancellazione: la discesa di Bansko (ultima della stagione prima delle finali) è stata prima rinviata di due ore e poi annullata. Oggi il superG. Intanto in Coppa Europa continua il dominio di Lisa Agerer. L’azzurra ha vinto anche il secondo gigante di Coppa Europa di Andalo, in Trentino. Per la ventenne della Forestale è il quinto successo in 12 giorni e la conferma in vetta alla classifica generale. Ieri in 2’26"61 ha preceduto di 37/100 l’austriaca Bernadette Schild, seconda anche venerdì, e di 57/100. Buona prova complessiva delle altre azzurre con Sabrina Fanchini sesta (a
Lisa Agerer, 20 anni, e sotto Sofia Goggia, 19
1"34), Anna Hofer 9a (+ 1"62), Michela Azzola 12a (+ 1"89) e Enrica Cipriani 18a (+ 3"29). Fuori nella prima manche Camilla Alfieri, nella seconda Giulia Gianesini; non hanno preso il via Denise Karbon e Nadia Fanchini. In classifica generale la Agerer (649) è seguita da Sofia Goggia, che ieri è stata sottoposta a nuovi controlli dopo la rovinosa caduta di venerdì. Confermata la distorsione a tutte e due le ginocchia e la probabile frattura del piatto tibiale del ginocchio sinistro. Oggi un altro controllo all’istituto Galeazzi di Milano, ma l’azzurra dovrà rinunciare ai Mondiali juniores al via mercoledì a Roccaraso.
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LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 26 FEBBRAIO 2012
BASKET STANOTTE L’ALL STAR GAME NBA
KEVIN DURANT
«Sì, sono cresciuto alla scuola di LeBron» Il fenomeno di Oklahoma City «Ho passato 4 giorni da lui in estate. Mi sento più leader» DAL NOSTRO INVIATO
MASSIMO LOPES PEGNA ORLANDO (Florida, Usa)
Anche Kevin Durant, come LeBron James, ti guarda dietro occhiali retrò. Anche lui come LJ sta avendo una stagione spaziale, con sensibili miglioramenti in quasi tutte le statistiche. Forse non è una coincidenza: la scorsa estate Kevin è andato ad Akron a lezione da King James. Difficile trovarsi un professore più preparato. Intanto stanotte, l’All Star Game li vedrà di fronte. Dalla 1 la sfida delle stelle sarà in diretta su Sky Sport 2 e in replica sullo stesso canale domani alle 12 e alle 21. Kevin, com’è nata l’idea di Akron?
«Mi ha chiamato per invitarmi e ho accettato, anche se qualcuno mi aveva sconsigliato. Invece ho pensato che passare quattro giorni a lavorare con il numero uno al mondo fosse un’opportunità imperdibile. E’ un’occasione per migliorarti. Se potessi fare uno stage anche con Kobe (Bryant, ndr), Dirk (Nowitzki, ndr) o Chris (Paul, ndr) non esiterei ad accettare una loro convocazione». Ma in che cosa deve migliorare?
«Dettagli, ma non smetti mai di crescere. Adesso riesco a essere più un leader in squadra e a rilassarmi maggiormente in campo. Anche perché so di non dover attaccare il canestro in maniera ossessiva. E così mi diverto molto di più».
« «
I 51 punti con Denver? Le cifre contano ma non sono tutto. Infatti potevamo perdere L’All Star Game è ciò che sognavo fin da bambino, quando guardavo la partita in tv
L’altro giorno però ha segnato 51 punti e il suo compagno Westbrook ne ha fatti 40: un’impresa.
«Le cifre individuali contano fino a un certo punto. La prova è che quella partita abbiamo rischiato di perderla. Poi, è evidente, quando tutto è finito e ti accorgi di ciò che io e Russell abbiamo fatto, sei strafelice perché sai che sei stato protagonista forse di un momento storico». Dopo aver vinto per due anni consecutivi il titolo di miglior realizzatore, è preoccupato che Bryant le stia davanti in questo momento?
«Preoccupato? Io penso a vincere partite e fare sempre meglio. Stare in cima a quella classifica per due volte è stata una bellissima cosa, ma quei tempi sono finiti. Ora voglio crescere in altri aspetti. Come le ho detto voglio essere soprattutto un leader».
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I NUMERI
27.9
Punti di media Lo scorso anno Durant ne segnava 27.7. In crescita anche i rimbalzi 8.1 (6.5 in carriera), gli assist 3.4 (2.8) e la percentuale al tiro 51.3% (46.7%).
Chi sono i giocatori a cui si è ispirato?
«T-Mac (McGrady, ndr), Dirk e Kobe. Li ho visti in azione per anni sui video. E oggi due di loro li avrò a fianco in squadra con me. Avversari come Kobe, Wade, LeBron o tutti quelli che hanno vinto anelli e titoli di Mvp sono la prova concreta che non ci si deve accontentare: sono esempi che mi spingono a progredire e mi fanno rimboccare le maniche ogni giorno». Che importanza dà all’All Star Game?
«Farne parte è ciò che sognavo fin da bambino, quando guardavo la partita in televisione. Quest’anno sto facendo una full immersion: ieri ho allenato la squadra delle celebrities e partecipato al tiro da tre, oggi giocherò con l’Ovest». Dicono tutti che Oklahoma City sarà una delle finaliste.
«Dobbiamo crescere, ma tutto può succedere. Alzi la mano chi si aspettava che Dallas potesse vincere la stagione scorsa? Questi pronostici sono una forma di rispetto che ci siamo guadagnati e non può farci che piacere. Ma è troppo presto per dire cosa succederà».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
ORLANDO — Sulla partita delle «Rising Star» è meglio sorvolare, nonostante la nuova formula abbia cercato di rivitalizzarla: non più rookie contro giocatori del secondo anno, ma due squadre a ranghi misti selezionate da due g.m. d’eccezione (Shaquille O’Neal e Charles Barkley) con scelte fatte come su un campetto di playground. Vince il team di Barkley per 146 133, titolo di mvp a Kyrie Irving (Cavaliers), prima scelta assoluta all’ultimo draft, che segna 34 punti (12/13 dal campo, 8/8 da tre). Impercettibile la prestazione sul campo di uno stravolto Jeremy Lin, convocato all’ultimo tuffo, che gioca appena una manciata di minuti. Ma la «Linsanity» succede qualche minuto prima della palla a due: conferenza stampa da solista, come neppure LeBron e Kobe. Oltre cento giornalisti strizzati dentro la sala con una dozzina rimasti fuori per mancanza di spazio. Lin ora desidera spegnere al più presto lo show mediatico: «Sono sincero, mi sorprende che la gente continui ancora a parlarne. Spero che l’attenzione si sposti sui Knicks e sui successi di squadra».
Bargnani, Kobe e James insieme nello spot 2013
«Le prendo solo come delle belle chiacchiere, ma venendo da altri giocatori è il più bel complimento che uno possa ricevere. E’ ancora presto e tanti altri stanno giocando benissimo».
«Interpretare me stesso non è stato semplice, ma mi sono divertito. Sarà un film molto "cool" e per famiglie: lo consiglio».
Irving 8 su 8 da 3 e vince Barkley Tutti vogliono Lin
LA CAMPAGNA
Molti dei suoi colleghi dicono che sarà lei il nuovo Mvp?
E’ ormai talmente famoso che le hanno fatto girare un film, «Thunderstruck», in cui lei impersona se stesso. Che esperienza è stata?
LE RISING STAR
V Kevin Durant Ala, 23 anni, 2.06. Seconda scelta nel 2007 dopo una stagione a Texas AP
LA STORIA A 40 ANNI, IL PORTABANDIERA DI SYDNEY 2000 HA GIOCATO CON IL SAN PATRIGNANO (C REGIONALE) L’ULTIMA PARTITA: 24 PUNTI
ORLANDO — Bello vedere Andrea Bargnani parlottare con LeBron James e (in italiano) con Kobe Bryant. Insieme alle altre due stelle, il Mago è parte di una campagna pubblicitaria della Sprite con cui verranno portati all’All Star Game di Houston del prossimo anno 24 giocatori da tutto il mondo per una sfida che si chiamerà «Uncontainable Game». I due allenatori? Kobe e LeBron. I giocatori potranno essere anche dilettanti: dovranno sottoporre le loro giocate in video a una giuria. Su Gazzetta.it un video con Bargnani.
A Gorizia
Myers perde con il sorriso: «Un regalo» Carlton torna in campo con il figlio Joel: «Se lo sa Danilovic, chiama e mi sfotte» DAL NOSTRO INVIATO
ANDREA TOSI SAN PATRIGNANO (Rn)
Il ritorno in campo di Carlton Myers si consuma in 40 minuti inusuali per il campione che un tempo divideva i tifosi e la critica con prodezze e sconfitte. Ad accogliere il giocatore che detiene il record di punti realizzati in una partita in Italia (87 nel 1995 con Rimini) non c’è un’arena da 8mila posti, ma un piccolo palasport nel quale si raccolgono mille persone. L’avversario non è la
Virtus Bologna o il Real Madrid, ma più semplicemente il Vis Trebbo, una squadra della periferia bolognese. La competizione non è una finale scudetto o una Final Four di Eurolega, ma una partita della serie C regionale, e gli avversari non sono Sasha Danilovic o Dejan Bodiroga ma Daniele Zampogna, ala con un look alla Caparezza che nella vita fa il consulente grafico per la Biancoblù basket e per la LegaDue, e Luca Costa, figlio di Ario, ex compagno di Carlton ai tempi di Pesaro. Al fianco non ha Gianluca Basile o Sasha Djordjevic ma il figlio 16enne Joel. Il suo coach non è Valerio Bianchini o Boscia Tanjevic, ma Gianluca Gregori, 41enne operaio che guida il Sanpa per passione e per forza maggiore dopo le dimissioni del precedente allenatore, di-
videndosi tra la panchina della serie C e quella a lui più abituale del torneo Uisp (i veri amatori). Carlton torna in campo a quasi 41 anni per aiutare una squadra a trovare la propria salvezza perché i problemi economici che negli ultimi tempi hanno colpito la comunità di San Patrignano si sono riflessi sulle attività sportive. La partita Carlton finisce con
un k.o. il suo curriculum ufficiale di giocatore. Trebbo vince 76-64 annullando lo sforzo di Myers, 37 minuti in campo con 24 punti e cifre da apnea quando la fatica si fa sentire (3/11 da tre, ma 9/9 ai liberi). Nel secondo quarto con otto punti di fila spinge avanti i suoi prima del crollo nell’ultimo periodo. A tratti Carlton duetta con Joel, autore di 5
Carlton Myers, 40 anni, con il figlio Joel, 16, e contro 3 avversari
punti. «Sono distrutto, ho un ginocchio a pezzi, ma ne valeva la pena — recita Myers senior firmando autografi mentre i cori partono tutti per lui —. Non volevo perdere, è andata male, ma non sono deluso perché stavolta il risultato non è importante. E’ stata una bella festa, mi sono fatto un regalo giocando al fianco di mio figlio, vedo che tutti sono felici e per me questo vale più della vittoria. Quelli del Trebbo ci tenevano a battermi e alla fine mi hanno ringraziato per avere scelto loro come avversari per il mio ritorno. Ora però è finita davvero, di fare un’altra partita non ci penso proprio. Spero che Sasha Danilovic non venga a sapere che sono tornato in campo sennò mi chiama per sfottermi». Game over Carlton. E grazie di tutto. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il PalaBrumatti (s.b.) Gorizia ha reso omaggio a Pino Brumatti dedicando l’ex PalaConi alla memoria del campione morto nel 2011. Ieri la cerimonia d’intitolazione: nella foto BIZZI il presidente Fip Meneghin sotto alla gigantografia di Pino.
DOMENICA 26 FEBBRAIO 2012
BASKET SERIE A
Battuta Avellino, senza Dean, con un terzo quarto favoloso. Il play Usa: «Giochiamo un basket di alto livello»
la 7a di ritorno Siena è a Roma Milano con Casale Cantù senza Basile ROMA-SIENA (ore 18.15) (g.n.) Acea senza Crosariol. Mps senza Lavrinovic per affaticamento (schiena) dopo le tre partite in cinque giorni. Dopo Bilbao fermo Stonerook per una contusione al costato, ma ci sarà. Arbitri: Lamonica, Pozzana, Caiazza. Tv: Canale 3 Toscana. CANTÙ-TREVISO (p.t.-a.m.) Benetton senza Sandri. Bennet senza Basile (elongazione), torna Micov. Arbitri: Facchini, Lo Guzzo, Aronne. Tv: Treviso 1. CASERTA-VARESE (l.b.-a.f.) Squadre al completo. Otto con nuovi sponsor importanti vista la crisi societaria. Arbitri: Paternicò, Duranti, Capurro. Tv: Rete 55 Sport.
Belluno vola con i giovani Monza battuta E’ sorpasso Fei e il baby Dolfo protagonisti nel 3-1 che vale il 4o posto. Per i veneti è il 5o successo di fila. Zanini: «Troppi errori»
BIELLA-CREMONA (ga.p.-a.r.) Angelico senza Chrisykopoulos. Vanoli Braga senza Tusek (fascite plantare), recuperati Lighty (caviglia) e Perkovic (influenza). Arbitri: Mattioli, Sardella, Barni. Tv: Tele Color. BOLOGNA-TERAMO (m.p.) Nella Virtus in dubbio Poeta e Gigli (problemi muscolarie). Tercas: in dubbio Cerella (problemi muscolari). Arbitri: Sahin, Tola, Gori. Tv: Teleponte e Rete 8. MILANO-CASALE (ma.ne.) EA7 al completo. Novipiù senza Jenning e Nnamaka, debutta Minard. Arbitri: Cerebuch, Filippini, Vicino. Tv: Quarta Rete. VENEZIA-PESARO (ore 20.30) (m.c.-cam.ca.) ScavoSiviglia al completo, Reyer senza Fantoni. Arbitri: Sabetta, Taurino, Terreni. Tv: Rai Sport 1. RIPOSA MONTEGRANARO
Quinton Hosley, 27 anni, 28 punti dopo i 31 a Milano due settimane fa CIAMILLO
87 73
(19-17, 41-39; 72-58) BANCO SARDEGNA SASSARI: T. Diener 17 (1/4, 4/6), D. Diener 20 (4/8, 3/5), Hosley 28 (6/13, 4/6), Plisnic 4 (2/4, 0/2), Easley (0/2); Metreveli 2 (1/3), Devecchi 5 (1/1, 1/2), B. Sacchetti, Pinton (0/2), Vanuzzo 11 (1/2, 3/5). N.e.: Binetti. All.: R. Sacchetti. SIDIGAS AVELLINO: Green 19 (4/10, 3/9), Gaddefors 8 (4/9, 0/3), Slay 9 (1/2, 2/4), Golemac 15 (5/9, 1/2), Johnson 15 (5/7); Spinelli (0/1 da tre), Lauwers (0/2 da tre), Infanti 4 (2/3, 0/1), Soloperto 3 (1/3). N.e.: Ferrara, Alborea. All.: Vitucci. ARBITRI: Begnis, Seghetti, Lanzarini. NOTE - T.l.: Sas 10/15, Ave 11/16. Rimb.: Sas 31 (Hosley 7), Ave 40 (Johnson 10). Ass.: Sas 17 (T. Diener 8), Ave 16 (Green 9). Progr.: 5' 10-6, 15' 29-29, 25' 56-48, 35' 74-68. F. tec.: Slay 21'56" (48-42), Golemac 37'13" (82-68). Usc. 5 f.: Slay 21'56" (48-42), Easley 36'36" (80-68). Spett.: 4307, incasso 67.919.
GIOVANNI DESSOLE SASSARI
Un terzo quarto da scuola e «Scala» del basket, apice di una partita che la Dinamo ha giocato e vinto, con autorità, contro un Avellino senza Taquan Dean ma sicuramente destinata a occupare a lungo posizioni alla sinistra della classifica. Sassari vince, non ribalta il -17 dell’andata ma conferma il secondo posto regalandosi il sesto successo di fila e un lieto finale alla 100a panchina sassarese di Meo Sacchetti. «Non faccio conti e preferisco festeggiare a fine stagione. È stata una gara difficile contro un avversario tosto — afferma il tecnico —. Un terzo quarto da prezzo del biglietto, poi siamo calati perdendo un po' il ritmo». Vitucci parte con un quintetto alto, Sacchetti ritrova Travis Diener dopo gli stop di Milano e Torino, Johnson è il primo a muovere la retina, ma Sassari prende le misure e scatta
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PALLAVOLO ANTICIPO IN A-1
Torna Diener Sassari si gode il secondo posto da sola
SASSARI AVELLINO
LA GAZZETTA SPORTIVA
avanti con le triple di Drake Diener (7-4 e 13-6). Easley è condizionato dai falli, Johnson si conferma «top» (15 punti, 10 rimbalzi e 8 falli subiti), la prima sirena suona sul 19-17. Si sveglia Green, Devecchi e Vanuzzo confermano la bontà del prezioso contributo della panchina Dinamo, il break da 6-0 manda Avellino a -6, ma il contro parziale di Johnson ribadisce che la Sidigas non molla. Classe Travis Diener mette in
mostra la sua classe e piazza quattro triple nel solo terzo quarto: «Una terza frazione giocata in modo straordinario, la palla entrava e mi ha dato fiducia — spiega il playmaker di Fond du Lac —. Giochiamo una pallacanestro di alto livello, andiamo avanti così». La terza sirena suona sul 72-58, la Dinamo è avanti ma i lupi d’Irpinia non abbassano la guardia e anzi, sfruttando rotazioni e stanchezza sassarese, piazzano un 15-0 che scrive 72-68 sul tabellone e fa trattenere il fiato agli spalti. Easley è out per falli, tecnico a Golemac e il lucido agonismo degli esterni di Sacchetti a scacciare ogni paura. «Brava Sassari, nel terzo quarto ci ha colpito con i suoi tiri da tre distribuiti su diversi giocatori del quintetto — spiega Vitucci —. Mercoledì nel recupero con Teramo ci aspetta un nuovo esame ma è chiaro che rinunciare a Dean è pesante ed io non posso farci niente». Alla fine Dinamo richiamata fuori dai tifosi e prolungata standing ovation per il momentaneo solitario secondo posto. © RIPRODUZIONE RISERVATA
CLASSIFICA Siena (15 vinte, 5 perse) 30 punti; Sassari (13-8) 26; Milano (12-8), Bologna (12-8) 24; Venezia (11-7), Pesaro (11-7), Cantù (11-8), Avellino (11-9) 22; Varese (10-10) 20; Caserta (9-10), Biella (9-11), Roma (9-11) 18; Treviso (8-11) 16; Teramo (7-12), Montegranaro (7-12) 14; Cremona 12 (6-14); Casale Monferrato (5-15) 10.
LEGADUE Oggi 7a di ritorno (18.15): Pistoia-Jesi; Scafati-Reggio; Barcellona-Verona; Veroli-Ostuni; Forlì-Piacenza (ore 12 E’Tv can. 829 Sky); Brindisi-S.Antimo (Viva l’Italia e Made in Italy Ch. can. 879 e 875). Riposa Imola. Classifica: Reggio, Pistoia, Scafati 28; Brindisi 26; Barcellona, Brescia 22; Jesi, Piacenza, Ostuni 18; Verona, Bologna 16; Imola, Veroli 14; Forlì, S.Antimo 12. DONNE La 7a di ritorno (ore 18): Faenza-Lucca; Cagliari-Umbertide; Alcamo-Priolo; Taranto-Pozzuoli; Comense-S.S.Giovanni (18.30 Rai Sport 2). Classifica: Schio 30; Taranto 28; Comense, Lucca 22; Umbertide, Parma 20; Faenza, S.S.Giovanni 14; Pozzuoli 12; Priolo 10; Cagliari 6; Alcamo 4.
L’EX ARBITRO
E’ morto Duranti Storica la coppia con Vitolo
Emanuel Kohut, 29 anni, ieri 13 punti con 3 muri e un ace TARANTINI
BELLUNO MONZA
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(25-19, 14-25, 25-23, 25-23) SISLEY BELLUNO: Suxho 4, Ogurcak 14, De Togni 4, Fei 19, Horstink 3, Kohut 13; Farina (L), Antonov, Dolfo 8, Abdelaziz, Curti 1. N.e. Szabò, Sorato (L). All. Piazza. ACQUA PARADISO MONZA: Nikic 15, Buti 8, Gavotto 12, Rooney 9, Forni 16, De Cecco 4; Rossini (L), Roumeliotis 1, Molteni, Conte 1. N.e. Ciabattini (L), Zhukouski, McKniff. All. Zanini. ARBITRI: Pasquali e Vagni. NOTE Spettatori 1210, incasso 4470 euro. Durata set 24’, 22’, 29’, 28’; totale 103’. Belluno: battute sbagliate 18, vincenti 4, seconda linea 5, muri 11, errori 23. Monza: battute sbagliate 15, vincenti 8, seconda linea 6, muri 5, errori 23. Trofeo Gazzetta: 6 Ogurcak, 5 Fei, 4 De Cecco, 3 Dolfo, 2 Forni, 1 Kohut.
MARCO D’INCÀ BELLUNO
È morto l’ex arbitro Bruno Duranti. Aveva 71 anni. Ha diretto 571 partite in serie A e arbitrato all’Olimpiade 1988. Dal 2011 è nella Hall of Fame italiana. «Per me è una grande perdita - ha detto il Giancarlo Vitolo con cui ha arbitrato più di 400 partite— Il ricordo più bello è la finale Roma-Milano che assegnò lo scudetto 1983 davanti a oltre 14 mila persone. Ci completavamo: lui era un grande atleta, io sopperivo con la furbizia. «Non aveva paura di nulla — dice il presidente di LegaDue Marco Bonamico — tantomeno di noi atleti, diciamo, un po’ più bollenti. Sono sicuro che in Paradiso non lo spaventerà fischiare passi a San Pietro». Anche il figlio Massimiliano è arbitro in serie A.
Il Sisley mette la freccia: il successo nello scontro diretto consente agli orogranata di sorpassare Monza e di agganciare il quarto posto. Insomma, il 3-1 ottenuto ieri alla Spes Arena vale qualcosa in più di 3 semplici punti. Vale un’ulteriore iniezione di fiducia, una botta d’autostima per una squadra al quinto successo consecutivo in campionato. Roberto Piazza è entusiasta: «Sono contentissimo di come ha giocato la squadra e in particolare i giovani. Come Dolfo. Aver scavalcato Monza è fondamentale: li abbiamo inseguiti a lungo e il sorpasso arriva proprio nel momento clou della stagione. E poi eravamo in emergenza: Farina e Horstink si sono allenati poco per l’influenza». Altalena Primo set di onnipoten-
za targato Fei: l’opposto confeziona 9 punti, frutto di un 6 su
7 in attacco, un ace e 2 muri. Entrambi stampati all’inizio del parziale e fondamentali per ricucire il 7-4 brianzolo. Una volta preso il comando delle operazioni, i padroni di casa planano agevolmente al traguardo in virtù di 5 muri (contro zero) e del fatto che 4 atleti attaccano sopra l’85%. Ma le parti si ribaltano in fretta: al cambio di campo, Belluno si squaglia e l’Acqua Paradiso strizza l’occhiolino al suo sponsor, diventando celestiale. Soprattutto al servizio. E soprattutto con Forni: il centrale firma 3 ace e, con le sue bordate, distrugge la ricezione bellunese, incapace di andare oltre il 32%. Il break di 6-0 mette le ali ai brianzoli, il cui vantaggio si mantiene sempre sulla doppia cifra. Dolfo Dopo l’altalena dei primi due parziali, i valori si riequilibrano in un terzo set che svela la freschezza di Ludovico Dolfo: il giovane schiacciatore si presenta con 6 punti e l’impronta su diversi palloni decisivi. Il Sisley fa la differenza nel finale: il muro di Kohut, preceduto da un contrattacco di «Ludo», vale il 22-19, ma Monza ha la forza di rientrare, tanto che l’ace di De Cecco disegna la parità a quota 23. Non basterà. Ogurcak e Fei scrivono l’epilogo con inchiostro orogranata: 25-23. Chirurgico Belluno non si volta più indietro e va dritta in meta, agevolata da un’Acqua Paradiso che getta 8 servizi nel solo quarto set. «Troppi — commenta Zanini —. Abbiamo giocato a sprazzi: poca pazienza e troppo nervosi. Conte? È in ritardo di condizione». Nel finale, Ogurcak diventa inarrestabile e spinge i suoi sul 23-20, a mettere il coperchio sul match è Valerio Curti: entra, mura e chiude. Per la gioia del coach: «Se lo merita». © RIPRODUZIONE RISERVATA
la 20ª giornata Macerata a Modena Omrcen: «A fine anno me ne vado» Oggi la 20ª in campo alle 18 MODENA-MACERATA (p.r.-m.g.) Modena coi soliti dubbi, ma Martino ci sarà. Macerata arriva con una notizia bomba: dopo 5 anni alla Lube e 12 in Italia Igor Omrcen annuncia che a fine anno andrà in Giappone. Macerata ha rilanciato, ma l’offerta è troppo alta. Marchigiani al completo (probabilmente al centro Pajenk) reduci da 4 sconfitte in campionato, ma che in settimana si sono allenati coi palloni Mikasa per il ritorno di Champions di giovedì con Trento. In tv: ore 17.30 Rai Sport 1 RAVENNA-TRENTO (s.cam.-niba) Grande attesa: oltre 1000 biglietti in prevendita. Ravenna ancora senza Roberts mentre gli acciaccati Bendandi e Plesko saranno in panchina. Turnover per Trento con Zygadlo, Sokolov e Della Lunga, ma non dall’inzio. Tiene banco però la vicenda rinnovi: se il d.g. Cormio non sarà confermato anche Juantorena, ora a un passo dal rinnovo, sceglierebbe di andarsene, accettando una delle ricche offerte pervenute dalla Russia. CUNEO-SAN GIUSTINO (g.sca.-an. me) Cuneo in campo dopo 18 giorni (esclusi i 2 set prime dello stop a Ravenna). Recuperato Grbic. Tra gli umbri ballottaggio in regia tra Mc Kibbin e Petkovic, con il primo favorito, al centro dall’inizio Cozzi e Creus, In banda Urnaut e Rauwerdink. VERONA-PIACENZA (r.pu.-m.mar) Ottima prevendita. Verona recupera gli acciaccati Meoni e Zingel). Penchev è rimasto a Piacenza, si è invece ripreso l’ex Holt. LATINA-ROMA (a.li.-fe.pas.) Nel derby laziale, Latina, che in casa ha vinto le ultime due gare, tenta il sorpasso, Roma al completo, possibile l'ingresso nel sestetto iniziale di Maruotti al posto di Cisolla, per il resto confermati Boninfante-Sabbi, Lebl-Bjelica, Zaytsev e Paparoni libero. VIBO-PADOVA (mi.fa.-ma.s.) Vibo-Padova è uno scontro-salvezza ed anche una sfida di ex: ben sei. I calabresi non vincono in casa dalla prima di ritorno. Blengini punta su Coscione-Klapwjik, Nikolov-Rak, Cernic-Diaz con Fanuli libero. Il suo collega di Padova Montagnanni sceglierà all’ultimo la formazione, visti i problemi di Simeonov (schiena) e De Marchi (influenza). Recuperato, invece, Koshikawa. Il sestetto dovrebbe essere Gonzalez-Simeonov, Semenzato-Suljagic, Schwarz-Rosso e Zingaro libero. CLASSIFICA: Trento 50; Macerata 40; Cuneo 39; Modena, Belluno 35; Monza 34; Piacenza 26; Verona 25; Roma 24; Latina 23, Vibo 22; San Giustino 19; Padova 18; Ravenna 9. (Cuneo e Ravenna una da recuperare).
A-1 DONNE L’ANTICIPO
Con Piccinini e Quaranta Bergamo rinasce URBINO-BERGAMO 1-3 (19-25, 25-23, 25-16, 23-25) CHATEAU D'AX URBINO: Tirozzi 5, Garzaro 8, Van Hecke 19, Blagojevic 18, Crisanti 10, Skorupa; Sirressi (L), Faucette 2, Mc Namee 3, Gentili 3, Devetag. All. Salvagni. NORDA FOPPAPEDRETTI BERGAMO: Vasileva 1, Arrighetti 13, Quaranta 15, Piccinini 16, Nucu 5, Serena 6, Merlo (L), Di Iulio 12 , Gabbiadini, Ruseva. N.e. Signoril, Diouf. All. Mazzanti. ARBITRI: Piana e Gelati NOTE Spett. 1010. Durata set: 26’, 27’, 24’, 31’; tot. 108’. Urbino: b.s. 9, v. 6, muri 8, s.l. 10, e. 31; Bergamo: b.s. 4 v. 3, m. 14, s.l. 10, e. 22. Trofeo Gazzetta: 6 Garzaro, 5 Van Hecke, 4 Quaranta, 3 Blagojevic, 2 Arrighetti, 1 Piccinini. URBINO (m.n.f.) La giovane squadra di Salvagni non è riuscita a arginare l’’esperienza della Foppapedretti, Piccinini e Quaranta super. Oggi (17.30): Busto Arsizio-Novara; Pavia-Pesaro; ParmaModena; Piacenza-Chieri. Classifica: Busto Arsizio 47; Villa Cortese 39; Urbino 31; Bergamo 30; Novara 26; Pesaro 25; Piacenza 22; Modena, Parma 20; Chieri 6; Pavia 1.
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LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 26 FEBBRAIO 2012
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ATLETICA ASSOLUTI INDOOR AD ANCONA
Giallo Caravelli, Stecchi vola alto Corre sub iudice i 60 hs, fa il personale (8"04) ed è squalificata. L’astista a 5.60 nel nome della Isinbayeva DAL NOSTRO INVIATO
GENNARO BOZZA ANCONA
Un caso Bolt al femminile per Marzia Caravelli, il volo di Claudio Stecchi profetizzato da Yelena Isinbayeva, quello spezzato di Alessia Trost, un Fabrizio Donato che sprigiona scintille anche nel lungo, e infine un altro nome, il tredicesimo, per i Mondiali indoor di Istanbul, Veronica Borsi nei 60 ostacoli. La prima giornata degli Assoluti è piena di emozioni e di colpi di scena. Ostacoli con beffa Marzia Caravelli, dopo le belle prove che l’hanno portata a far pensare a un possibile attacco al record della Tuzzi sui 60 ostacoli, appare ancora di più scatenata. In semifinale fa 8"16 con gli ultimi metri al rallentatore. Si aspetta il botto in finale. E arriva, ma è di altro genere. Falsa partenza attribuita proprio a lei. La Caravelli protesta. «Ho chiesto al giudice la verifica — racconta Marzia — e lui mi ha fatto correre sub iudice». Con la tensione che si può immaginare. Tant’è che la partenza è stentata, fino al secondo ostacolo, poi l’accelerazione violenta e la vittoria in 8"04, nuovo personale. Figuriamoci cosa avrebbe ottenuto in condizioni psicologiche normali. «La rabbia mi ha dato la spinta in più, ma è chiaro che in avvio sono stata frenata». Subito dopo l’arrivo, ecco la squalifica. Poi il ricorso che viene respinto in serata. E
adesso? Ha comunque dimostrato di poter scendere sotto gli 8". «Sono lì — dice con rabbia —. Non mi resta che dare il massimo ai Mondiali. E riprendermi quello che è mio». A vincere è Veronica Borsi, grande promessa anni fa, poi sfortunata con una serie di infortuni seri e adesso, al di là della squalifica della Caravelli, bella protagonista. Il suo 8"18 è il minimo per Istanbul ed è il segnale di una protagonista ritrovata. La scalata Due anni fa, la Isin-
bayeva disse: «A Formia c’è un ragazzo che potrà arrivare ai 6
CONTRO TRE SPAGNOLI
Sconti di pena ai dopati: la Iaaf ricorre al Tas MADRID (f.m.r.) La Iaaf ha fatto ricorso al Tas contro gli sconti di pena assicurati dalla federatletica spagnola a tre suoi atleti coinvolti in problemi di doping. La maratoneta Yesenia Centeno (positiva per un anabolizzante e un diuretico), il marciatore «Paquillo» Fernandez (arrestato nell’Operacion Grial col frigo pieno di prodotti dopanti) e il fondista José Luis Blanco (positivo all’Epo) hanno visto le squalifiche ridotte da due a un anno per la collaborazione fornita ma che, secondo la Iaaf è stata ininfluente.
metri». E’ Claudio Stecchi, allenato da Riccardo Calcini a Firenze e seguito da Vitaly Petrov a Formia. E lui, tanto per non far fare brutta figura alla zarina, mostra di cosa è capace. Vince con 5.60, migliorando i suoi 5.52 indoor e 5.55 all’aperto. Eppure, non è completamente soddisfatto: «Potevo fare di più. Ho fallito i 5.72, ma quella misura me la sentivo. Purtroppo, ci sono poche gare indoor e per i Mondiali ormai è tardi». In più, una gara troppo lunga, perché aperta anche alle Promesse, che lo ha sfiancato: quasi quattro ore, con attesa lunghissima per il primo salto. «Ma 5.72 è anche il minimo olimpico, sono sicuro che all’aperto lo raggiungerò e andrò a Londra».
la guida Risultati. Uomini. 1500: 1. Merihun Crespi (Esercito) 3’44"79; 2. Haidane 3’44"79; 3. Salami 3’45"51. 60 hs: 1. Paolo Dal Molin (Athletic Club 96) 7"75; 2. Tedesco 7"95; 3. Redaelli 8"01. Marcia 5000 m: 1. Giorgio Rubino (Fiamme Gialle) 19’22"80; 2. Cafagna 20’12"19; 3. Macchia 20’30"61. Asta: 1. Claudio Michel Stecchi (Fiamme Gialle) 5.60 (p); 2. Rubbiani 5.50; 3. Boni 5.50 (p). Lungo: 1. Fabrizio Donato (Fiamme Gialle) 7.95; 2. Catania 7.84; 3. Formichetti 7.78. Donne. 1500: 1. Elisa Cusma (Esercito) 4’17"79; 2. Costanza 4’20"07; 3. Viola 4’20"75 . 60hs: 1. Veronica Borsi (Fiamme Gialle) 8"18 (p); 2. Pennella 8"26; 3. Feudatari 8"49. Marcia 3000 m: 1. Eleonora Anna Giorgi (Fiamme Azzurre) 12’53"14; 2. Ferraro 13’23"27; 3. Pruner 13’29"23. Alto: 1. Raffaella Lamera (Esercito) 1.89 (dopo spareggio); 2. Vitobello 1.85; 3. Cipolloni 1.85 (p). Lungo: 1. Teresa Di Loreto (Fiamme Azzurre) 6.17; 2. Paiero 6.12; 3. Cestonaro 6.08.Peso: 1. Julaika Nicoletti (Forestale) 17.04; 2. Carini 15.33; 3. Capponcelli 15.10.
Salti nel futuro Fabrizio Donato
gareggia solo nel lungo, ma trova il modo per entusiasmare: 7.92 facile in qualificazione, 7.95 in finale, tre nulli oltre gli 8 metri. «Pensavo addirittura di far meglio — fa notare lui —. Le sensazioni sono buone, c’è il motore e c’è la benzina». Il podio nel triplo a Istanbul non è un sogno? «Me la posso giocare con chiunque». Peccato, invece, per Alessia Trost. Si ferma a 1.81. In settimana, un dolore a un ginocchio, che subisce una botta sul tentativo a 1.85. Prova a rifiatare, passa a 1.89, ma non ce la fa. Addio speranza di Mondiali. Infine, da segnalare la bella lotta nei 1500: Crespi si tuffa letteralmente sul traguardo e supera al fotofinish Haidane.
Claudio Stecchi, 20 anni, seguito a Formia da Vitaly Petrov. A sinistra, Marzia Caravelli, 30 anni, nel 2010 sempre ad Ancona si era laureata campionessa italiana dei 60 hs COLOMBO
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BOXE EUROPEO SUPERPIUMA
PALLANUOTO
Oggi. Ore 9: Peso uomini qualificazioni (Di Maggio, Secci); Triplo uomini q. (Greco, Schembri). 10.20: 60 donne batterie (Alloh, Paoletti). 10.50: 60 uomini b. (Di Gregorio, Collio, Tumi). 11: Triplo donne qual. (La Mantia). 11.40: Asta donne (Giordano Bruno, Benecchi, Scarpellini). 12: 60 donne semif. 12.15: 60 uomini semif. 13.15: Alto uomini (Fassinotti, N. Ciotti, Chesani). 15: 800 donne (Cusma, Milani). 15.20: 800 uomini (Benedetti). 15.30: Triplo uomini finale. 15.45: 400 donne finale (Spacca, Milani). 15.55: 400 uomini finale (Juarez, Valentini). 16.10: 60 donne finale. 16.10: Peso uomini finale. 16.20: 60 uomini finale. 16.35: 3000 uomini (Crespi, Haidane). 16.50: 3000 donne (Weissteiner). 17.10: 4x1 giro donne. 17.10: Triplo donne finale. 17.45: 4x1 giro uomini. IN TV Diretta Raisport 1 dalle 15 alle 17.15. In streaming sul sito di Raisport.
TENNIS
Che peccato De Vitis Semifinale di Euro Cup Errani a Monterrey stoppato per ferita ipoteca del Savona a caccia della finale Il titolo resta a Fegatilli Champions: Recco va Dubai alla Radwanska (f.s.) Il Savona ipoteca la finale di Euro Cup. Contro il Posillipo, nella semifinale d’andata, primo tempo equilibrato, poi dilagano i biancorossi che in 25’ subiscono due soli gol. Ritorno il 13 marzo. Nell’altra intensa semifinale, Sabadell (Spa)-Szolnok (Ung) 9-8.
DAL NOSTRO INVIATO
RICCARDO CRIVELLI SAVIGLIANO (Cn)
Peccato sia finita così: una ferita stoppa De Vitis alla sesta ripresa dell’Europeo dei superpiuma, mantenendo la corona sul capo di Ermano Fegatilli, che alla lettura dei cartellini (l’italiano aveva una lacerazione sopra l’occhio destro provocata da una testata accidentale, quindi chiusura ai punti anticipata) è davanti per due giudici su tre, mentre per il terzo la contesa era in pareggio. Un momento del match BOZZANI Coraggio Un verdetto che ci può
stare, perché il belga di origini italiane, con quel sinistro rapido e pungente, era arrivato a segno con più costanza, ma che certo lascia tanta amarezza a uno straordinario De Vitis, coraggioso e lucido, che stava dimostrando di potersela giocare fino alla fine. In particolare, nel terzo round il pupillo di Rosanna Conti Cavini ha esaltato il pubblico con un paio di destri pesanti accusati dal campione e in ogni caso, fedele al copione che lo voleva aggressivo fin dal primo gong, ha continuamente pressato il rivale per accorciare la distanza e infilare le sue serie a due mani. Una tattica dispendiosa, certo, di fronte a un avversario mobilissimo e abile anche a sfruttare il montante: soprattutto, il brindisino che a Savigliano ha vissuto 11 anni, nei tanti corpo a corpo si è esposto
alle testate involontarie di Fegatilli. L’ultima, nel quinto round, gli ha procurato il taglio decisivo, tanto che nella sesta Totò è apparso decisamente meno pimpante, evidentemente frenato dalla menomazione. Una conclusione che lascia aperta la possibilità di una terza sfida tra i due: fino a quel momento, il match aveva riservato momenti di grande emozione, grazie alla tecnica del belga e al cuore di De Vitis. Sarebbe bello rivederli sullo stesso ring. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Superpiuma, camp. europeo Fegatilli (Bel, camp., 25-4, kg 58.400) b. De Vitis (sfid., 22-2-1, 58.700) p. 6 (arresto per ferita); arbitro Foster (Gb), giudici Nikolov (Bul) 58-56, Fernandez (Fra) 58-56, Green (Gb) 57-57. Superpiuma, camp. italiano: Manno (camp., 9-1) b. Ardito (5-4-1). Leggeri: Finiello (5) b. Mantegna (1-28) p. 6.
SAVONA–POSILLIPO 8-4 (2-2, 3-0, 1-1, 2-1) Carisa Savona: Volarevic, Alesiani, Damonte 1, Petrovic 1, Colombo, Rizzo 3, M.Janovic 1, Angelini 1, Bianco, Mistrangelo, Aicardi, G.Fiorentini 1. N.e. Zerilli. All. Pisano. Posillipo: Negri, Perez, Paskovic 1, Buonocore, Gi.Mattiello, Bertoli, Renzuto Iodice, Gallo 2 (1 rig.), Minguell 1, A.Calcaterra, Baraldi, Saccoia. N.e. Antonino. All. Silipo. Arbitri: Brguljan (Mng) e Margeta (Slo). Note: s.n. Savona 9 (5 gol), Posillipo 7 (1).
Gallo contrasta Janovic BORSARELLI
A-1 DONNE (i.v.) In Champions, nella 6a giornata degli ottavi, la Pro Recco (già qualificata) domina il Volgograd anche con soli dieci giocatori a referto: problemi di visto avevano bloccato alla dogana russa Pastorino e Fondelli. VOLGOGRAD-PRO RECCO 7-18 (0-4, 1-3, 4-5, 2-6) Volgograd: Federov, Finaev, Aksenov 3 (1 rig.), Cheshev, Panfili, Yurchik, Stratan 2, Irishichev, Belashov 1, Rekechinski 1, Vishniakov, Lazarev, Zhitnik, Bychkov. All. Karabutov. Ferla Pro Recco: Gennaro, Buric 1, Madaras 1, S.Sukno 3 (1 rig.), F.Lapenna, Filipovic 5, Perrone, Pijetlovic 3, Prlainovic 3, Molina 2. All. Del Galdo. Arbitri: Ciric (Ser) e Stampalija (Cro). Note: s.n. Volgograd 3 (2 gol), Recco 8 (5). Gir. D: Marsiglia (Fra)-Jadran Herceg Novi (Mng) 10-13. Class.: Pro Recco 18; Jadran 10; Volgograd 7; Marsiglia 0. Pro Recco e Jadran ai quarti.
Che volata per la Final Four dello scudetto In A-1 donne si è giocata la 5a giornata di ritorno. Al termine della stagione regolare mancano quattro giornate, poi ci sarà la novità della Final Four scudetto che si disputerà il 18 e il 19 maggio: Beauty Star Padova-Menarini Fiorentina 9-5, Venosan Orizzonte-Despar Messina 22-10, Bologna-Gmg Pro Recco, Volturno-Mediterranea Imperia 11-15. Oggi alle 15 Ngm Firenze-Igm Ortigia. Class.: Pro Recco 40; Padova 36; Orizzonte 33; Imperia 31; Fiorentina 24; Firenze* 13;Ortigia**, Messina 7; Bologna* 4; Volturno 2. (*una partita in meno; **due in meno)
Sara Errani ha conquistato la semifinale del torneo di Monterrey (Messico, 167.000 euro, cemento). L’azzurra si era fermata per un problema a un ginocchio nell’incontro di Fed Cup contro la Tsurenko a Biella nella gara contro L’Ucraina. Dopo un periodo di riposo è tornata subito in forma e lo ha dimostrato nel torneo messicano dove, nei quarti, ha battuto 6-1 6-2 la lussemburghese Mandy Minella, 28 anni e numero 92 al mondo, contro la 36ª posizione occupata da Sara. Errani in semifinale ha affrontato nella notte italiana l’ungherese Timea Babos, 18 anni, numero 103 del ranking. L’altra semifinale era tra l’altra ungherese, Greta Arn (che ha vinto lo scudetto in Italia con il Tc Parioli), e la romena Alexandra Cadantu. La 24enne azzurra in carriera ha conquistato già due titoli entrambi nel 2008 (Palermo e Portorose). Radwanska ok Intanto a Dubai (Eau, 1.600.000 euro, cemento) la Radwanska ha conquistato il titolo battendo la tedesca Goerges che è stata compagna di doppio della Pennetta al torneo di Auckland in apertura di stagione. «Non mi ha regalato nulla — ha detto la tedesca —, i pochissimi errori li ha commessi in momenti non decisivi. Ma sono comunque soddisfatta, giudico questa finale un passo avanti).
Sara Errani, 24 anni, n. 36 EPA MONTERREY, quarti donne: Cadantu (Rom) b. Dominguez Lino (Spa) 6-2 6-0; Arn (Ung) b. Bratchikova (Rus) 6-1 7-6 (6); ERRANI b. Minella (Lus) 6-1 6-2; Babos (Ung) b. Achleitner (Aut) 6-4 6-2. A DUBAI, finale: Radwanska (Pol) b. Goerges (GER) 7-5 6-4. A MARSIGLIA (Fra, 512.000 euro, indoor), semifinali uomini: Del Potro (Arg) b. Tsonga (Fra) 6-4 6-7 (9) 6-3; Llodra (Fra) b. Tipsarevic (Ser) 6-4 7-6 (10). A MEMPHIS (Usa, 861.000 euro, indoor), quarti uomini: Stepanek (R.Cec) b. Querrey (Usa) 7-6 (5) 6-0; Melzer (Aut) b. Isner (Usa) 6-3 7-6 (8); Raonic (Can) b. Rochus (Bel) 6-3 7-6 (3); Becker (Ger) b. Kubot (Pol) 7-5 7-6 (5). A BUENOS AIRES (Arg, 365.000 euro, terra), quarti uomini: Ferrer (Spa) b. Gonzalez (Cile) 6-2 6-4; Wawrinka (Svi) b. Nishikori (Giap) 6-4 6-2; Almagro (Spa) b. Andreev (Rus) 6-3 7-5; Nalbandian (Arg) b. Berlocq (Arg) 6-0 6-3.
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TUTTENOTIZIE & RISULTATI Tuffi COPPA DEL MONDO A LONDRA: SONO TERZE E CONQUISTANO IL PASS OLIMPICO
Cagnotto-Dallapè, Giochi all’ultimo pio rovesciato carpiato altri due 9 di esecuzione e 3 di sincronizzazione fanno salire di un gradino le nostre al posto delle americane mentre la canadesi fanno addirittura meglio della cinesi; dopo il doppio e mezzo indietro carpiato i 7 non bastano a rafforzare la posizione tanto che le italiane tornano a preoccuparsi, quarte dietro le canadesi; dopo il doppio e mezzo avanti con avvitamento difetta un po’ il sincro per l’entrata più lenta di Francesca come dimostra il quinto posto provvisorio per il recupero delle ucraine; dopo il doppio e mezzo ritornato carpiato è la liberazione: esecuzione con tutti 8 e un 9. E’ fatta, ragazze.
DAL NOSTRO INVIATO
STEFANO ARCOBELLI LONDRA
Il pass col brivido. I Giochi presi all’ultimo tuffo, ma meritatamente. Tania Cagnotto e Francesca Dallapè si ritrovano alla fine pure sul podio, terze dietro l’imbattibile Cina e il sempre ben sostenuto Canada. La Coppa del Mondo oggi chiuderà i battenti, ma era il sincro da tre metri che l’Italia voleva presentare all’Olimpiade, perché è competitivo per le medaglie e, come dice il c.t. Giorgio Cagnotto «in questa gara la Cina ha solo un team e i posti per il podio sono due...». Insomma, la coppia tre volte d’oro agli Europei, la coppia d’argento mondiale a Roma 2009, si riprende la scena dopo il 2011 condizionato dall’incidente in motorino della Cagnottina che aveva sconvolto la preparazione e fatto saltare i piani di conferma mondiale. Ritrovate Adesso il sincro ritro-
vato può cominciare a pensare alla prospettiva londinese, perchè i giochi ai Giochi sono riaperti. «E’ rimasta fuori la Russia — ricorda Tania —, meglio di così non poteva andare, do-
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Tania Cagnotto (in alto), 26 anni, e Francesca Dallapè, 25 GALBIATI
po Shanghai non sapevamo più qual fosse il vero valore di questa coppia, abbiamo dimostrato di esserci ancora». E Francesca che oggi spera di qualificarsi anche da sola, ammette: «Mi sono tolta un peso». Con le azzurre prendono il pass Ucraina, Usa e Malesia,
non hanno impressionato le australiane sul podio a Shanghai. La prestazione Dopo il doppio avvitamento carpiato le azzurre prendono 9 sia nell’esecuzione che nella sincronizzazione e chiudono quarte; dopo il dop-
Risultati. Finali. Uomini, 10 m: 1. Qiu Bo (Cina) 574.90; 2. Minibaev (Rus) 523.60; 3. Waterfield (Gb) 510.35, 4. Boudia (Usa) 501.10; 5. Bondar (Ucr) 499.95; 6. Lin Yue (Cina) 493.00; 7. Hausding (Ger) 482.35; 8. Bryan Nickson (Mal) 461.60. Donne, 3 m sincro: 1. He Zi-Wu Minxia (Cina) 345.30; 2. Abel-Heymans (Can) 321.90; 3. CAGNOTTO-DALLAPE’ 317.40; 4. Bryant-Johnston (Usa) 315.00; 5. Fedorova-Pysmenska (Ucr) 314.70; 6. Cheong-Pamg (Mal) 300.90. Oggi. Ripescaggi. Uomini: 3 m (Rinaldi), 10 m (Dell'Uomo, Chiarabini); donne: 3 m (Dallapè), 10 m (Spaziani).
Roma, si prende tutto Fuhrmann: Steeple e Criterium d’Inverno SC
Nuoto
SALIS SUPER AI Tricolori invernali a Lucca, Silvia Salis (Fiamme Azzurre) vince il titolo nel martello con 70.20, minimo B per Londra. Fra gli uomini vittoria di Lorenzo Povegliano con 75.50. Nel giavellotto, si impongono Zahra Bani, 57.81, e Norbert Bonvecchio, 73.61.
Boxe D’AGATA (g.l.g.) A Roma D’agata perde il tricolore dei mediomassimi contro Orial Kolaj, origini albanesi per split decisioni. Risultati – Welter: Tore b. Godor (Slk) p. 4. Medi: Cardarello b. McField p. 6. Mediomassimi: Ricci b. Rettori p. 6.Medi: Ernesti b. Marti (Nic) kot 2. Mediomassimi campionato d’Italia: Kolaj b. D’Agata p. 10. Giudici: Po gi e Avola 97-93, Caso 95-97. TROTTA PERDE (r.g.) A Saint Quintin (Fra), Fabrizio Trotta (14-7-2)perde dal mancino Guillaume Frenois (25), per la vacante cintura superpiuma UE. Al nono round l'italiano si è dovuto arrendere. AZZURRI DONNE(m.moro.) Al 63˚ Strandja di Plovdiv (Bul) Valeria Calabrese (51) in finale vince la medaglia d'argento battuta dall' inglese Nikola Adams 17-5. Al rientro dalla Bulgaria le azzurre Marenda e Calabrese in collegiale fino a mercoledì al centro tecnico nazionale di Assisi.
Doping AGUILAR FERMATA (pe. m.) Un nuovo caso di doping in Spagna, stavolta nell’atletica. La fondista Alessandra Aguilar (33 anni, 2h27’di personale nella maratona) positiva a uno stimolante, l’eptaminolo, lo scorso 8 dicembre. La Aguilar ha confessato: prevista sospensione di almeno 6 mesi, niente Olimpiadi e niente Europei.
Golf
E
GO
A
A
GO
Hockey ghiaccio
CA
N I U E
SERIE A (m.l.) Serie A. La 5ª del Master Round: Val Pusteria-Bolzano 6-1 (1-0, 1-1, 4-0); Pontebba-Cortina 0-4 (0-0, 0-3, 0-1). Classifica: Val Pusteria 45; Bolzano 44; Cortina 37; Pontebba 32. Risultati 8˚ turno Relegation Round: Alleghe-Renon 3-2 (1-0, 1-2, 1-0); Asiago-Valpellice 2-3 rig. (0-0, 1-2, 1-0; 0-0; 0-1); Vipiteno-Val di Fassa 4-3 rig. (0-1, 2-0, 1-2; 0-0; 1-0).Classifica: Alleghe 42; Val di Fassa 38; Asiago, Valpellice 36; Renon 32; Vipiteno 25.
Hockey pista
Dirk Fuhrmann ha 40 anni GRASSO
SERIE A-1 (m.nan) La 18ª: Matera-Valdagno 2-4; Prato-Bassano 3-3; Viareggio-Breganze 6-4; Trissino-Giovinazzo 7-4. Riposava Follonica. Martedì 28 Forte dei Marmi-Lodi, il 14 marzo Molfetta-Sarzana. Classifica: Viareggio 43, Valdagno e Lodi 42, Forte dei Marmi 40, Giovinazzo 35, Bassano 29, Breganze 28, Prato 18, Follonica 17, Sarzana e Trissino 15, Molfetta 12, Matera 11, Seregno 0 (ritirato). Coppa Cers: Vendrell-Forte dei Marmi 4-1 (Forte dei Marmi eliminato).
tore dell’Amerique e così Ready Cash può tentare di chiudere in bellezza il meeting.
puntamento di grido dell’inverno. Il Paris non prevede più la penalità di 25 metri per il vinci-
ore 15.08 - Prix de Paris - m 4150: 1 Saba du Vivier (Abrivard); 2 Scoop d’Yvel (Fribault); 3 Queroan de Jay (Lenoir); 4 Quilon du Chatelet (Verbeeck); 5 Reve de Beylev (Thomain); 6 Paris Haufor (Bonne); 7 Severino (Bigeon); 8 Private Love (Abrivard); 9 Quif de Villeneuve (Locqueneux); 10 Save the Quick (Vercruysse); 11 Roxane Griff (E. Raffin); 12 Orlando Sport (Baude); 13 Quaker Jet (J. Et. Dubois); 14 Oyonnax (Y. Dreux); 15 Ready Cash (F. Nivard).
Sci fondo MONDIALI UNDER 23
Football VIA ALLA IFL
La Agreiter è d’argento
Si parte con Di Francisca terza a Danzica Parma-Bologna Vezzali eliminata agli ottavi
Debora Agreiter non poteva farsi regalo migliore nel giorno del suo 21˚compleanno: ai Mondiali U23 di fondo, ad Erzurum (Tur) ieri ha conquistato l’argento nello skiathlon (7,5 tc + 7,5 tl), secondo oro (dopo quello della combinata nordica a squadre di venerdì) per l’Italia nella manifestazione. L’azzurra, di La Villa e in forza ai carabinieri, ha lottato fino alla fine con la Hagen (Nor) medaglia d’oro, bronzo alla Wiken (Sve). Al 23˚ posto la Scardoni (ritirata la Debertolis). Nella prova a squadre uomini (15tc + 15tl): oro Shkirzianov (Rus), argento Belov (Rus) e bronzo a Dozler (Ger), con Clementi 11˚, Pellegrin 14˚, Gardener 17˚ e Rastelli 30˚.
Oggi scatta il campionato IFL che ritrova i Lions Bergamo e tra le sue 12 squadre ne avrà 3 di Milano (oltre a Seamen e Rhinos anche Daemons). Alle 15 una sola gara, rivincita del Super Bowl 2011: Panthers Parma-Warriors Bologna. Tra i parmigiani campioni delle ultime 2 edizioni da vedere il linebacker Tyrell Sales, da Penn State (con Joe Paterno) e già campione sia in Canada (Montreal) che nell’Arena (Jackson). Ed è solo uno tra i tanti nuovi dal grande passato, come coach Joe Avezzano (ex Dallas) ai Seamen, insieme al QB Jordan LaSecla che ha fatto le pre-season a Oakland, o come Travis Shelton, RB già scalto da Denver e ora a Rihinos.
A Parigi A Vincennes ultimo ap-
(g.l.g.) In 13.000 oggi al via della 38ª maratonina Roma-Ostia, che assegnerà il Tricolore. Nel cast l’etiope Megersa Beyu, vincitore nel 2011 a accreditato di un 59’43", Quindi Kiprotich, Kipruto, Mwangi, Limo Kimeli. Fra gli italiani, Curzi è il favorito per il titolo su La Rosa e Ruggiero. Tra le donne attese Anna Incerti e Valeria Straneo.
A
Steeple Chase delle Capannelle - m 4200: 1 Sharpmon (D. Fuhrmann); 2 Zarkali; 3 Alba Reale; Tot.: 2,19; 1,87, 2,14 (8,57) Trio: 13,50. Criterium d’Inverno - (siepi) - m 3500: 1 King Hawk (D. Fuhrmann); 2 Slanesch; 3 Sol Invictus; Tot.: 3,26; 2,43, 8,34 (43,26) Trio: 331,25.
(Mol), mentre nei 66 kg Francesco Faraldo ha superato Anatoliy Laskuta (Ukr) ed è stato eliminato da Maxim Kuznetsov (Rus).
MATCH PLAY Sono Hunter Mahan e Mark Wilson i primi due semifinalisti dell’Accenture Match Play a Marana, in Arizona, primo appuntamento del World Golf Championship. Nell’altra parte del tabellone, nella notte si sono giocati gli altri quarti di finale che dovrebbero condurre a un duello al top in semifinale tra Rory McIlroy e Lee Westwood oggi. Montepremi ricchissimo, 8.500.000 dollari, con una prima moneta di 1.400.000.
Ippica UN FANTINO D’OSTACOLI IN EVIDENZA
Dirk Furhmann è il grande protagonista dell’ultimo appuntamento romano sugli ostacoli. Il bravo jockey tedesco per non fare torto a nessuno, accontenta i due maggiori allenatori in ostacoli. Il successo più importante con King Hawk, allenato da Paolo Favero, che domina il Criterium d’Inverno per i siepisti di 4 anni. In apertura di convegno Fuhrmann aveva vinto lo steeple chase con Sharpmon per il training di Franco Contu e i colori della Siba.
Atletica La 38ª Roma-Ostia con Curzi e Incerti
Hockey prato Sudafrica ai Giochi Lilliu e Padalino ok
Scherma COPPA DEL MONDO
Un terzo posto (Elisa Di Francisca) e due altre azzurre (Ilaria Salvatori e Benedetta Durando) nelle otto. Il bilancio del Gp Fie di Danzica è meno brillante del solito per le fiorettiste azzurre, che riescono comunque a salire sul podio. La Di Francisca, prima due settimane fa a Tauber, è stata fermata in semifinale dalla Nam. Per la Vezzali lo stop è arrivato agli ottavi (9-8 dalla Golubytskyi). Nella prova di Coppa di sciabola a Londra, le due migliori azzurre (Gioia Marzocca e Irene Vecchi) si fermano ai quarti. Risultati. Fioretto donne. Finale: Maitrejean (Fra) b. Nam (S.Cor) 15-14. Semifinali: Nam (S.Cor) b. Di Francisca 9-8; Maitrejean (Fra) b. Golubytskyi (Ger) 15-11. Quarti: Di Francisca b. Salvatori
(g.l.g.)Il Sudafrica ha battuto 3-1 l’India nella finale del torneo di qualificazione olimpica di New Delhi e va quindi a Londra. Ieri le azzurre hanno vinto la finalina per il 3˚ posto: 2-1 all’Ucraina, con 2 reti di Alessia Padalino, premiata miglior marcatrice (8 gol in 6 gare),Roberta Lilliu miglior portiere.
Ippica Bologna: 1-6-16-5-3 8ª corsa - m 2060: 1 Occulto (M. Maccagnani) 1.17.7; 2 Okm Ag; 3 Osiride Vit; 4 Orosei; 5 Ogar; Tot.: 23,77; 4,56, 9,05, 2,04 (296,21). Quinté: e 22.869,62. Col rit. (n˚ 9) n.v. Quarté: e 5.690,28. Col rit. e 364,62. Tris: e 1.030,79. Col rit. e 61,25. OGGI SI CORRE A Trotto: Milano (14.10), Roma (14.20), Firenze (14.35) e Montegiorgio (15.25). Galoppo: Pisa (14.30) e Napoli (14.55).
Elisa Di Francisca, 29 anni AFP
Judo Coppa del Mondo Forniciti seconda
15-7; Nam (S.Cor) b. Durando 15-6. Ottavi: Jeon (S.Cor) b. Errigo 15-13; Rybicka (Pol) b. Batini 15-13; Golubytskyi (Ger) b. Vezzali 9-8. Altre italiane: 45. Trillini, 52. Straniero. Sciabola donne. Finale: Vougiouka (Gre) b. Velikaia (Rus) 15-13. Semifinali: Velikaia (Rus) b. Kharlan (Ucr) 15-14; Vougiouka (Gre) b. Besbes (Tun) 15-12.
(e.d.d.) In Coppa del Mondo a Varsavia, Rosalva Forniciti, 26enne cosentina, è seconda nei 52 kg, battuta solo (per yuko) in finale da An Kum Ae (N.Cor), argento a Pechino. L’azzurra rimane al 18˚ posto nel ranking, in zona qualificazione olimpica. A Praga tra gli uomini, Andrea Regis ha superato Ivan Iefanov (Ucr) e Alejandro Clara (Arg) prima di cedere a Florent Urani (Fra), vincitore dei 73 kg, dove Giovanni Di Cristo è stato sconfitto da Victor Scvortov
THORPE IRRICONOSCIBILE (al.f.) A Zurigo (Svi), Ian Thorpe peggiora sensibilmente nei 100 sl rispetto alle ultime apparizioni a Riccione e Lussemburgo: 52"28 (25”32-26”96) il crono che gli vale il 4˚ posto (vince il suo compagno di allenamenti Grechin in 50”06). Al debutto stagionale nei 400 sl, distanza che non nuoterà ai trials olimpici di Adelaide, è apparso davvero irriconoscibile: 3'59”48 il riscontro, a quasi 20” dal personale.
Pallamano ELITE (an.gal.) 6ª di ritorno: Ambra-Trieste 26-24; Bolzano-Noci 27-26, Bressanone-Ancona 42-16, Bologna-Fasano 22-35, Conversano-Teramo 38-24. Class: Bolzano 43; Conversano 38; Fasano 36; Bressanone 33; Pressano 32; Noci 31; Trieste 27; Ambra 18; Teramo 13; Ancona 12; Bologna 8; Mezzocorona 6.
Pallavolo SERIE A-2 (f.c.) Oggi la 25ª (ore 18): Città di Castello-Cantù (ore 16 dir. Sportitalia 2); Sora-Genova; Atripalda-S.ta. Croce; Loreto-Milano; Segrate-Corigliano; Molfetta-Isernia; Club Italia Roma-Perugia; e Reggio Emilia-Castellana Grotte. Classifica: Perugia 55; Castellana Grotte 53; Molfetta 49; Città di Castello 47; Segrate 44; Milano 43; Genova 40; Loreto, Sora* 38; S. Croce 36; Corigliano 32; Isernia 29; Club Italia 25; Atripalda 16; Reggio Emilia* 15; Cantù 13. A-2 DONNE (m.l.) Così ieri gli anticipi della 21a giornata (6a di ritorno): Casalmaggiore-Montichiari 3-0 (25-22, 25-16, 25-19); Loreto–Frosinone 3-1 (27-25, 21-25, 27-25. 29-27). Oggi, ore 17: Giaveno-San Vito. Ore 18: Mercato San Severino-Fontanellato; Crema-Pontecagnano; Matera-Santa Croce; Soverato-Busnago; Forlì-Sala Consilina. Class.: Loreto 52; Giaveno 50; Crema 48; Casalmaggiore 42; S.ta Croce 41; Busnago 35; Soverato 30; Montichiari 28; Frosinone, Sala C. 23; S. Severino 21; Fontanellato 19; S. Vito 18; Pontecagnano 14; Forlì, Matera 9.
Rugby Celtic, alle 16.30 Aironi-Dragons Oggi (16.30) a Viadana (dir. Rai Sport 2), Aironi-Dragons. Pratichetti torna ala, Quartaroli secondo centro. Ieri Glasgow-Leinster 10-10. Class: Leinster 59; Ospreys 48; Munster* 47; Glasgow 43; Ulster 41; Scarlets, Cardiff* 40; Treviso 28; Connacht 24; Edimburgo 23; Dragons** 21; Aironi** 14. (* una in meno). ECCELLENZA Oggi il 12˚ turno, con Prato-Padova in differita su RaiSport 2 alle 20.30. Ore 14: Rovigo-San Gregorio. Ore 15: Calvisano-Mogliano; Crociati-Lazio (a Noceto); L’Aquila-Reggio Emilia; Prato-Padova. Classifica: Prato 42; Calvisano 39; Mogliano 35; Padova 33; Rovigo 31; Lazio 21; Reggio Emilia 15; L’Aquila 14; Crociati 12; San Gregorio 11.
Sport invernali Slittino, doppio 4˚ Oggi c’è Zoeggeler A Paramonovo, Oberstolz-Gruber quarti nell’ultima tappa di Coppa del Mondo: i Linger (Aut) sesti, ma aiutati dai connazionali Penz-Fischler che tengono alle spalle Wendl-Arlt e consentono loro di mantenere 10 punti di vantaggio. Oggi il singolo uomini, ultima chance per Zoeggeler di vincere una gara in questa stagione (dir. Eurosport 2 ore 7.30 e 9; diff. RaiSport 2 ore 10.10), e la staffetta (ore 11, dir. Eurosport 2). Doppio: 1. Penz-Fischler (Aut) 1’31"688 (1˚+1˚); 2. Wendl-Arlt (Ger) a 0"149 (2˚+3˚); 3. Eggert-Benecken (Ger) a 0"264 (3˚+5˚); 4. Oberstolz-Gruber a 0"474 (5˚+4˚); 6. A.Linger-W.Linger (Aut) a 0"698 (12˚+2˚); 11. H.P.Fischnaller-Schwienbacher a 1"370 (13˚+11˚). Coppa (9/9): 1. Linger-Linger 730; 2. Wendl-Arlt 720; 5. Oberstolz-Gruber 497. Donne: 1. Ivanova (Rus) 1’32"262 (1˚+2˚); 2. Huefner (Ger) a 0"235 (3˚+4˚); 3. Martini (Ger) a 0"247 (4˚+3˚); 8. Gasparini a 1"062 (8˚+8˚). Coppa: 1. Huefner 761; 2. Geisenberger 710; 9. Gasparini 332.
Combinata nordica Runggaldier è 8˚ A Liberec (R.Cec), l’Italia pur senza Pittin infortunato si difende in Coppa del Mondo di combinata nordica: Lukas Runggaldier è 8˚. Risultati (hs + 10 km): 1. Gruber (Aut) 27’29"6 (2), 2. Frenzel (Ger) a 22" (4), 3. Denfe (Aut) a 25"2 (1); 8. L.RUNGGALDIER a 1’06"8 (13), 16. MICHIELLI a 1’51"8 (12), 27. BAUER a 2’40"3 (47). CdM: 1. Lamy Chappuis (Fra) 1173; 2. Watabe (Gia) 970; 3. Koslien (Nor) 843; 4. PITTIN 724; 24. RUNGGALDIER 221. CASTELLAZ 8˚ Diego Castellaz chiude ottavo — ultimo nella finalina — lo skicross di Coppa del Mondo a Bischofswiesen (Ger): suo primo piazzamento nei 10 . Oggi gara-bis (differita RaiSport 2 ore 22.30). Uomini: 1. Tafel (Can); 2. Teller (Usa); 3. Delbosco (Can); 8. Castellaz; 46. Tomasi. Donne: 1. Limbacher (Aut); 2. Davis (Fra); 3. Baron (Fra). BOB Ai Mondiali di Lake Placid (Usa), Italia 1 di Bertazzo è 16˚ dopo le prime due discese del bob a 4. Oggi le ultime due manche (su RaiSport 2 dalle 0.15). Dopo metà gara, Maurizio Oioli era 19˚. Uomini. Bob a 4 (2 su 4): 1. Usa 1 (Holcomb) 1’48"92 (2˚+1˚); 4. Russia 1 (Zubkov) a 0"43 (3˚+7˚); 16. ITALIA 1 (Bertazzo-Fontana-Bruno-Costa) a 1"84 (18˚+15˚).
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ALTRI MONDI
Il fatto del giorno
_il processo Mills
DI GIORGIO DELL’ARTI gda@gazzetta.it
Cosa vuol dire che il reato di Berlusconi è prescritto? La Corte di Milano ha ritenuto che il processo è durato troppo a lungo e il reato si è estinto. Ma, in tal modo, non ha voluto assolvere l’imputato Ieri, poco prima delle tre di pomeriggio, il giudice Francesca Vitale della X sezione del Tribunale di Milano, circondata dalle sue due colleghe Antonella Lai e Caterina Interlandi, ha letto agli avvocati e allo scarso pubblico presente a quell’ora in aula la seguente sentenza (la voce le tremava lievemente): «Il Tribunale di Milano, in nome del popolo italiano, visto l’articolo 531 del Codice di Procedura penale dichiara non doversi procedere nei confronti di Silvio Berlusconi in relazione al reato ascrittogli perché lo stesso è estinto per intervenuta prescrizione. Indica in giorni 90 i termini per il deposito della motivazione della sentenza. L’udienza è tolta». Le tre giudici del processo Mills, nel quale Berlusconi era accusato di corruzione, sono uscite dall’aula, mentre gli avvocati Ghedini e Longo riuscivano nello stesso tempo a sfilarsi la tonaca e a stringersi sorridenti la mano. Mentre il Cavaliere, in serata, prima di Milan-Juve, ha detto: «Mezza giustizia fatta».
1Ricordiamo a grandi linee i termini di questo processo Mills.
Secondo l’accusa Silvio Berlusconi avrebbe corrotto con 600 mila euro l’avvocato inglese David Mills per indurlo a testimoniare il falso in due processi. Uno riguardava tangenti versati dalla Fininvest alla guardia di finanza (1997), l’altro era il processo cosiddetto All Iberian, una faccenda talmente complicata che non comincio
d
HANNO DETTO
S Pierluigi Bersani (Leader Pd) «Se Berlusconi cerca l’assoluzione può sempre rinunciare alla prescrizione, e l’avvocato Ghedini lo sa»
DAL NYT ALLA BBC
La notizia fa subito il giro del mondo «Silvio ha vinto» Grande eco per la sentenza del processo Mills sulla stampa estera. La notizia è subito apparsa sul sito del New York Times («Cancellato il caso di corruzione contro Berlusconi») e su quello della britannica Bbc («I giudici cancellano il caso di corruzione»). Ma è soprattutto la stampa francese e tedesca a dedicare spazio alla prescrizione del reato. «Berlusconi ha manovrato il tempo e ha vinto» titola la Frankfurter Allgemeine Zeitung, mentre sul sito dello Spiegel si legge: «Berlusconi sfugge alla giustizia». Il francese Le Figaro dedica alla notizia persino la homepage: «Nuova prescrizione giudiziaria per Berlusconi».
S David Mills (Avvocato inglese) «Sono molto contento, una condanna sarebbe stata scorretta: Berlusconi è assolutamente innocente»
S Silvio Berlusconi lascia Palazzo Grazioli, ieri a Roma. In alto a destra, il giudice Francesca Vitale pronuncia la sentenza e, sotto, il legale dell’ex premier Niccolò Ghedini, in aula subito dopo la prescrizione REUTERS/ANSA/ LAPRESSE
notizie Tascabili Gli emendamenti al decreto legge
Liberalizzazioni: salta l’obbligo del preventivo Depositati gli emendamenti al decreto legge sulle liberalizzazioni. Ecco le novità: dietrofront sull’obbligo da parte dei professionisti di redigere «in forma scritta» il preventivo ai clienti: ora si parla di un «preventivo di massima». Torna in gioco il notaio per la costituzione delle srl semplificate dei giovani under 35 ma la prestazione dovrà essere gratuita; oppure gli under 35 potranno redigere l’atto costitutivo con un modello standard disposto dal ministero della Giustizia. I tirocinanti, dopo i primi sei mesi di lavoro gratis, avranno diritto a un rimborso spese. Vengono istituiti 8 nuovi tribunali di impresa, che si uniscono così alle 12 sezioni specializzate esistenti. Infine rimane insoluto il nodo delle farmacie che verrà ripreso lunedì.
neanche a spiegargliela. È interessante ricordare che il filone del processo che riguarda l’avvocato Mills si è concluso con una condanna a quattro anni e mezzo, confermata in Cassazione ancorché prescritta. È assodato quindi che l’avvocato inglese è stato corrotto. Chi è però il corruttore? Secondo il pm Fabio De Pasquale il corruttore era Berlusconi. I 600 mila euro erano passati per il conto di Carlo Bernasconi, oggi defunto. I legali di Berlusconi sostengono che quel pagamento – che esiste – era invece il semplice saldo di una parcella professionale. La difesa di Berlusconi, senza tralasciare il merito del processo, ha fortemente puntato sulla prescrizione, aiutata in questo dalle leggi che Berlusconi ha fatto approvare dal parlamento e che hanno allungato notevolmente i tempi.
2 Che cos’è la prescrizione? La legge, anche per ragioni di economia, stabilisce un termine entro il quale un caso deve essere chiuso. È ragionevole, ed è così ovunque. La regola in Italia è che la prescrizione si calcola pigliando il massimo della pena e allungandolo di un quarto. Nel caso Mills, in cui Berlusconi è accusato di corruzione in atti giudiziari, il massimo della pena è di 8 anni, dunque la prescrizione è di 10. Sembra un tempo più che sufficiente, ma bisogna metterci la normale lentezza e farraginosità del processo, le manovre della difesa per prolungare il dibattimento e le leggi fatte votare da Berlusconi-premier, come quella sul «legittimo impedimento» (poi dichiarata incostituzionale), che hanno costretto il tribunale a sospendere i lavori per parecchi mesi. Così i
10 anni previsti si sono consumati tutti, come ha ammesso la sentenza di ieri pomeriggio.
3 Berlusconi, però, dice che ci sono state forzature anche da parte dei giudici: il processo, secondo lui, si sarebbe dovuto estinguere molto prima.
Sì, Berlusconi ha detto questo: «Già tre anni fa il processo sarebbe caduto in prescrizione, se nel febbraio 2008 la Procura di Milano non si fosse inventata la stupefacente tesi che il reato di presunta corruzione non si perfeziona nel momento in cui il corrotto riceve i soldi dal corruttore, ma nel momento in cui comincia a spenderli! Cioè due anni dopo, proprio in tempo per far scattare in avanti i termini della prescrizione». Il suo giudizio sul processo Mills era questo: «Si tratta di uno dei tanti processi che si sono inven-
A Firenze: disposta l’autopsia
Arrestato per rapina, 26enne muore in cella È morto in una camera di sicurezza della questura di Firenze poche ore dopo l’arresto. Venerdì notte Rami Chaban, 26 anni, marocchino senza fissa dimora era stato arrestato dalla polizia ferroviaria vicino alla ex Stazione Leopolda. Era ubriaco e aveva tentato di violentare una polacca. Poi, respinto, l’aveva rapinata del cellulare, quindi si era scontrato col compagno di lei, un altro marocchino: è stato quest’ultimo a chiamare la polizia per farlo arrestare. Sul corpo dell’uomo non ci sono lesioni, dicono i medici; le cause del decesso sembrano naturali, si parla di un malore, ma sarà l’autopsia a stabilirlo con certezza. Il 26enne è stato vigilato tutta la notte dagli agenti della Polfer e non pareva stesse male. Ieri mattina, quando sono andati a svegliarlo per completare alcune formalità prima del trasferimento al carcere di Sollicciano, ha dato i primi segnali di malessere, poi, il decesso, si tratta del secondo decesso avvenuto in meno di un mese dentro nella camera di sicurezza della questura di Firenze, anche se per motivi diversi: il 27 gennaio scorso un marocchino di 27 anni si è suicidato.
Angelino Alfano (Leader Pdl) «Finiti la folle corsa del pm e il tentativo di taroccare il calcolo della prescrizione pur di ottenere la condanna»
Monti alla Bocconi, a Milano ANSA
Visita al «suo» ateneo
Monti: «Governo fino al 2013, poi torno in Bocconi» Si è molto commosso Mario Monti ieri tornando alla Bocconi, nell’ateneo e in cui si è laureato, nella quale ha anche insegnato e di cui è stato rettore e presidente. Ma questo, all’inaugurazione dell’anno accademico dell’uni versità milanese, non ha impedito
al premier di tornare su un tema caldo di questi giorni, cioè la ri cerca di un accordo sulla riforma del lavoro. Monti è tornato infatti a ripetere che tutti vanno ascoltati, ma alla fine «il diritto dovere di decidere spetta essenzialmente al parlamento e al governo». E ancora: «Il governo ha come bussola i giovani e le generazioni future anche e soprattutto a quei tavoli spesso sconfinati dove loro non siedono». Poi il presidente del Consiglio ha dato anche una scadenza temporale precisa al suo mandato a Palazzo Chigi, cioè il 2013: «Molto presto il mio temporaneo incarico di governo verrà a scadenza, farò certamente in tempo a completare qui in Bocconi il quadriennio per il quale ero stato nominato». Della riforma del mercato del lavoro è tornata a parlare anche il ministro del Welfare Elsa Fornero che si è detta tranquilla sul buon esito della trattativa: «La mia fiducia e la mia determinazione sono salde»
tati a mio riguardo. In totale più di 100 procedimenti, più di 900 magistrati che si sono occupati di me e del mio gruppo, 588 visite della polizia giudiziaria e della guardia di finanza, 2600 udienze in 14 anni, più di 400 milioni di euro per le parcelle di avvocati e consulenti. Dei record impressionanti, di assoluto livello non mondiale ma universale, dei record di tutto il sistema solare». Gli avvocati di Berlusconi contestano anche il fatto che i giudici non abbiano ammesso tutti i testimoni invocati dalla difesa.
4 Se si fossero ammessi tutti questi testimoni, la prescrizione sarebbe stata garantita. Invece non era sicura.
No, il pm De Pasquale sosteneva che la prescrizione si collocava tra maggio e luglio. Dopo la sentenza, ha risposto ai cronisti: «È inutile commentare». L’avvocato Longo, del collegio di Berlusconi, ha detto che vuole ricorrere, in modo che sia dichiarato innocente.
5 La prescrizione lascia un margine di dubbio?
Sì, perché la regola dice che bisogna adottare sempre la pronuncia più favorevole all’imputato. Quindi, se i giudici avessero ritenuto di dover assolvere Berlusconi, avrebbero assolto. Se hanno prescritto, è perché, altrimenti, la sentenza non sarebbe stata di assoluzione. © RIPRODUZIONE RISERVATA
I numeri vincenti
Superenalotto: niente «6» né «5+» In palio 68 milioni Niente da fare: anche ieri non è stato azzeccato nessun «6» e nemmeno un «5+» al concorso del Superenalotto. Si consolano, però, i cinque vincitori con punti «5» che si aggiudicano ciascuno la somma di 93.410,06 euro. Per la categoria Superstar, invece, gli otto fortunati che hanno indovinato la combinazione «4 stella» si portano a casa 46.363 euro. Per la prossima estrazione in programma martedì, il jackpot a disposizione per la sestina vincente continua a crescere: in palio ci saranno 68 milioni di euro. Ecco la combinazione vincente di ieri, il concorso numero 23: 14 30 64 75 79 89; numero Jolly: 31; numero SuperStar: 11.
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LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 26 FEBBRAIO 2012
ALTRI MONDI
LA PROCURA DI ROMA
Omicidio volontario Indagati i due marò La procura di Roma ha iscritto i due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone (nella foto Epa) sul libro degli
Rogo Corano, due americani uccisi a Kabul I talebani: «Opera nostra». Assalita sede dell’Onu e la Nato ritira il suo personale
indagati con l’accusa di omicidio volontario per la morte dei due pescatori indiani scambiati per pirati, avvenuta il 15 febbraio. L’atto, spiegano fonti della procura, è dovuto e legato alle risultanze dei fatti che emergono dall’informativa che la Farnesina ha messo a disposizione della
VINCENZO DI SCHIAVI
Al quinto giorno di proteste, l’Afghanistan rischia di precipitare di nuovo nel caos. Le autorità faticano a contenere la rabbia che monta tumultuosa in tutto il Paese dopo il rogo di alcune copie del Corano nella base Usa di Bagram. E ieri, in circostanze ancora poco chiare, due consiglieri americani sono stati uccisi in una sparatoria nei corridoi del ministero dell’Interno a Kabul. L’omicidio è stato rivendicato dai talebani come ritorsione per i testi sacri dati alle fiamme. Il portavoce del mullah Omar, Zabiullah Mujahid, afferma peraltro, in un comunicato, che i morti sarebbero quattro e che il delitto porta la firma «dell’eroico mujahed Abdul Rahman», mentre secondo le fonti ufficiali a sparare sarebbe stato un poliziotto. Dopo l’omicidio, il capo della Nato, generale John Allen, ha annunciato il ritiro di tutto il personale dell’Alleanza dai ministeri afgani, per ovvi motivi di sicurezza. Anche la Gran Bretagna ha subito allontanato i propri consiglieri dai palazzi del governo «come misura temporanea», ma con effetto immediato. Disordini Non sono serviti a nul-
Un giovane afgano rimasto ferito negli scontri per protestare contro gli americani REUTERS
PAURA IN SUDAFRICA DOLORI ADDOMINALI PER L’EX LEADER 93ENNE
la gli appelli alla calma del presidente afgano Hamid Karzai: cortei, roghi e violenze si sono ripetuti in diverse province anche ieri. A Kunduz, nel nord del Paese, alcuni manifestanti hanno circondato la sede dell’Onu, tentando l’irruzione e scontran-
magistratura. Intanto ieri sera la polizia indiana è salita sulla Enrica Lexie sequestrando diverse armi in vista della perizia balistica che avverrà alla presenza di una delegazione italiana composta da dieci persone tra cui i maggiori Luca Flebus e Paolo Fratini, i due esperti dei carabinieri giunti in
dosi con i poliziotti. Secondo la Bbc, un’ala dell’edificio sarebbe stata data alle fiamme. Almeno quattro persone sono morte fra i manifestanti, uccisi dalle forze di sicurezza mentre davano fuoco a negozi e a edifici; decine i feriti. Altri tre morti nella provincia di Logar, a sud di Kabul, dopo che centinaia di persone hanno attaccato la polizia al grido di «Morte all’America!». Proteste anche nella provincia orientale di Nangarhar, in quella centrale di Sari Pul e in quella nord-orientale di Laghman, dove si registrano 20 feriti in seguito a una sassaiola. Il bilancio ufficioso del sabato di sangue è di almeno 6 morti e oltre 45 feriti. © RIPRODUZIONE RISERVATA
AL QAEDA RIVENDICA
Yemen, kamikaze contro i palazzi del potere: 26 morti Attacco kamikaze con 26 morti nello Yemen davanti alla residenza presidenziale di Mukalla, nel sud est del Pae se, nel giorno del giuramento del nuovo capo dello Stato Abde Rabbo Mansour Hadi. L’attentato è stato rivendicato da Al Qaeda: la strage è stata compiuta con un’autobomba e le vittime appartengono tutte alla guardia repubblicana. Il neo presidente, eletto la settimana scorsa, ha messo tra le sue priorità proprio la lotta contro Al Qaeda.
Nelson Mandela, 93 anni, ha vinto il Nobel per la pace nel 1993 AFP
Il corteo in val di Susa
Siamo felici che non sia in pericolo. I medici sono soddisfatti del suo stato di salute, ma hanno deciso che servivano esami più completi». Un altro portavoce, quello dell’African National Congress, Keith Khoza, ha smentito le illazioni relative a un intervento chirurgico: «È un check-up, non c’è di mezzo alcuna operazione». La nipote A tranquillizzare tutti
ci ha pensato infine la nipote di Mandela, Ndileka, spiegando che il nonno, fino a mercoledì sera, era «il ritratto della salute per un uomo della sua età»: «Non sono preoccupata: si è ripreso da un problema l’anno scorso e non vedo perché stavolta dovrebbe essere diverso».
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POPOLI IN PIAZZA
l’avventuroso
DI REINHOLD MESSNER
S In migliaia contro Putin In migliaia ieri sono scesi in piazza a San Pietroburgo, città natale del primo ministro russo Vladimir Putin (nella foto), per chiedere le sue dimissioni prima del voto presidenziale della prossima settimana: in caso di vittoria resterebbe al potere per altri 6 anni, in aggiunta ai 12 passati al comando della Russia
S Assad: referendum e sangue Oggi si vota il referendum sulla nuova Costituzione indetto da Assad e boicottato dalle opposizioni che esortano a «non andare a votare». Intanto ieri è stata una vigilia di sangue con 31 vittime a Homs e 19 a Hama. Italia e Gran Bretagna inoltre hanno smentito l’eventualità di un intervento armato occidentale
Mandela ricoverato: «Niente emergenza, adesso sta bene» Nelson Mandela è stato ricoverato ieri a causa di persistenti dolori addominali ma, contrariamente a quanto rilanciato dalla Bbc, lo stato di salute dell’ex presidente sudafricano sarebbe sotto controllo e dovrebbe essere dimesso già domani dall’ospedale militare di Pretoria. «Mandela sta bene, è di buon umore e non è stato ricoverato d’urgenza». A precisarlo è il portavoce della presidenza sudafricana, Mac Maharaj, che definisce il ricovero del 93enne Madiba «già programmato da settimane». Ci ha pensato poi il capo dello Stato Jacob Zuma a tranquillizzare la popolazione sulle condizioni di salute del padre della nazione e simbolo della lotta all’apartheid: «Madiba è cosciente.
A
India ieri mattina. E a questo esame è legata la sorte dei due marò, arrestati nel Kerala e ancora in stato di fermo. «Abbiamo confiscato molte armi, attendiamo la perizia balistica per capire quali abbiano sparato», ha detto una fonte della polizia al quotidiano indiano «The Hindu».
Quell’operaio sulla torre con la tempra dello scalatore Mi hanno raccontato della vicenda legata ai drastici tagli fatti dalla ferrovie italiane al servizio Wagon Lits. Il treno è un mezzo di trasporto positivo, in genere. Nel nostro Paese non sono sicuro che si possa dire altrettanto. Ma non voglio entrare nel merito di una vicenda di cui non conosco i dettagli. Mi interessa un altro aspetto, legato alla protesta portata avanti a Milano da alcuni dei tanti lavoratori che hanno perso il posto a causa dei tagli di cui accennavo all’inizio. Uno di loro è rimasto per 78 giorni in cima a una torre faro della stazione Centrale. Un’impresa fisica che richiama i sacrifici cui si sottopone chi vuole affrontare un’avventura su qualche montagna o ai Poli. Colpisce subito la resistenza in condizioni climatiche sfavorevoli: su quella torre Oliviero Cassini c’è rimasto per larga parte dell’inverno e all’addiaccio. Ma la parte più difficile di una simile permanenza secondo me non è stata il sopportare il freddo continuo. L’aspetto psicologico è assai più pesante. Ci vuole una enorme forza di volontà per resistere a lungo isolati, anche se Cassini non era da solo all’inizio e ha avuto la solidarietà e l’aiuto di tanti, non solo colleghi e familiari. E poi va considerata la limitazione fisica: ha passato più di due mesi in 4 metri quadrati. Sì, quell’uomo saprebbe affrontare i disagi di una spedizione invernale a un 8000.
No Tav in marcia. Incidenti a Torino Altro corteo fiume del movimento No Tav (nella foto LaPresse). Da Bussoleno almeno 75 mila persone (secondo gli organizzatori) hanno percorso gli 8 km per giungere a Susa e ribadire il no all’Alta Velocità. Presenti anche i centri sociali che in serata si sono scontrati con la polizia alla stazione di Porta Nuova: un agente è stato ferito ad un occhio.
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La tiratura di sabato 25 febbraio è stata di 409.788 copie
Oliviero Cassini, al centro, sulla torre della stazione di Milano ANSA
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DOMENICA 26 FEBBRAIO 2012
ALTRI MONDI
UN BRANO SU FACEBOOK
Vasco in anteprima aspettando la Scala Vasco Rossi torna a «col pire» su Facebook. Il rocker (nella foto Lapresse), che ha firmato la musica e la drammaturgia del
A
DIRETTA IN TV
balletto «L’altra metà del cielo», al debutto alla Scala il 31 marzo, ha pubblicato un video nel quale fa sentire uno dei suoi nuovi, attesi brani. Che dice: «E adesso ascoltami, non voglio perderti, però non voglio neanche illuderti. Questa avventura è stata una follia, è stata colpa mia».
Sky, la newsletter è «carbon positive» Sky Seven Days, la newsletter gratuita che informa sui programmi della tv satellitare ha superato il milione di utenti e
Notte da Oscar 1
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Ecco le facce di chi, stasera, ha grandissime chance di conquistare l’Oscar: 1 Viola Davis, protagonista di «The Help»; 2 Jean Dujardin e Berenice Bejo di «The Artist», che corre per 10 statuette; 3 George Clooney, candidato per il ruolo in «Paradiso amaro»; 4 La solita Meryl Streep, già prima nel 1980 e 1983, stavolta nominata per «The Iron Lady»; 5 Asa Butterfield e Ben Kingsley di «Hugo Cabret», che ha avuto 11 candidature 3
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i dollari della statuetta La statuetta data ai vincitori dell’Oscar, placcata in oro 24 carati, è alta 35 centimetri e ha un valore di 295 dollari. Chi la porta a casa è invitato a non venderla oppure, nel caso, a restituirla all’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, che organizza lo show di stasera
Effetto nostalgia Così The Artist fa impazzire tutti Il cinema assegna i suoi premi: favorito il film francese muto, poi Hugo Cabret di Scorsese STEFANIA ANGELINI
L’impresa più complicata sarà riuscire a pronunciare il nome di Michel Hazanavicius. Alla cerimonia degli Oscar, che si terrà stanotte a Hollywood, infatti, è molto probabile che non ci saranno colpi di scena e, come prevedono i bookmaker, sentiremo più volte annunciare il regista francese di The Artist, il film muto in bianco e nero che con 10 candidature se la gioca con Hugo Cabret, il viaggio in 3D di Martin Scorsese, in gara con 11 nomination e ispirato alla figura stori-
ca del regista Georges Méliès. E, alla vigilia, c’è pure chi rivela di sapere già tutto: «Vincerà The Artist», ha detto l’attore Mark Wahlberg, sostenendo di averlo saputo da un amico del Price Waterhouse, la società che certifica i voti per gli Oscar. Intanto, indiscrezioni a parte, anche le riviste più quotate, dall’Hollywood Reporter a Entertainment Weekly, danno lo stesso verdetto: il film muto — che venerdì ha portato a casa 7 statuette ai Cesar (gli Oscar francesi) — stravince, con Hazanavicius che si aggiudica pure il premio per la regia. Via al duello The Artist-Hugo Cabret, quin-
di, per un’edizione, la numero 84, all’insegna della nostalgia: «Bocciati i film fracassoni, da blockbuster: si ritorna alle origini. Un pronostico? Credo che i giudici si saranno innamorati del gioiellino sul muto, anche se con Scorsese siamo nel campo della leggenda», spiega Piera Detassis, direttrice di Ciak. Per gli attori, anche qui si respira l’aria di una vittoria annunciata: in ballo George Clooney (Paradiso amaro) e Jean Dujardin (The Artist): «La spunterà Clooney — continua l’esperta —: è il suo anno e tra le donne ha buone chance Viola Davis, protagonista di The
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STILTON TOPO STAR
I volti dei favoriti
S Presenta il comico Crystal La cerimonia degli Oscar, ospitata dal Kodak Theatre di Hollywood e presentata dall’attore comico Billy Cristal (che farà da padrone di casa per la nona volta), sarà trasmessa in diretta anche in Italia: i premi saranno consegnati dalle 2.30, ma Sky Cinema 1 HD (canale 301) già dalle 22.55 si collegherà con la California per la sfilata dei protagonisti sul tappeto rosso. Alle 22, invece, E! Entertainment (canale 129) fa il countdown dal red carpet e, attorno a mezzanotte, va in diretta dal tappeto rosso
L’INIZIATIVA ECOLOGICA
Help, che nel film sulla segregazione razziale avrà la meglio sulle signore della trasformazione, Gleen Close e Maryl Streep: sui giurati bianchi giocherà di sicuro il fattore "senso di colpa"». Ma il nocciolo della questione è soprattutto questo: dopo la vittoria, l’anno scorso, di un film britannico (Il discorso del Re), i 5.765 dell’Academy daranno ancora la vittoria a un film europeo? «Se fosse così sarebbe la prova che il cinema Usa non ha più un timone certo: per due anni si è invaghito di opere che non hanno niente a che vedere con le logiche hollywoodiane», spiega Gianni Canova, docente di cinema allo Iulm di Milano. A Hollywood ci sarà anche un pezzo di Italia: Dante Ferretti e le moglie Francesca Lo Schiavo hanno buone probabilità di aggiudicarsi la loro terza statuetta per le scenografie, questa volta per Hugo Cabret di Scorsese.
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da questa settimana diventa «carbon positive», cioè l’anidride carbonica collegata all’invio verrà «compensata» da Sky piantando più alberi di quelli necessari a neutralizzare le emissioni di CO2, finanziando opere di rimboschimento in quattro zone d’Italia.
OGGI E DOMANI SU RAI 1
Inafferrabile e complicato: Walter Chiari diventa fiction
S Successo in Spagna Geronimo Stilton, il topo giornalista protagonista di una serie di libri per ragazzi che ha venduto 60 milioni di copie in tutto il mondo, arriva in teatro a Madrid. Il 30 marzo il musical Geronimo Stilton nel Regno della Fantasia in versione spagnola debutterà al Teatro La Latina di Madrid. Il tour prosegue dopo il successo di Barcellona, dove la versione in catalano è stata vista da 100 mila spettatori.
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LA GAZZETTA SPORTIVA
L’Academy torna al cinema delle origini. Tra gli attori favoriti Clooney e Davis PIERA DETASSIS CRITICO CINEMATOGRAFICO
Alessio Boni in «Walter Chiari» e il vero Chiari, morto nel ’91 ANSA EMANUELE BIGI ROMA
Una vita tra alti e bassi, tra le luci dello showbusiness e la piaga della cocaina. Walter Chiari ha lasciato un segno nella televisione degli anni Sessanta, grazie anche agli indimenticabili sketch con Mina e Paolo Panelli, e adesso in tv ci «ritorna», con una fiction che porta il suo nome. Walter Chiari, fino all’ultima risata, in onda stasera e domani su Rai 1, racconta la vita di Walter Annichiarico, che da pugile dilettante era entrato nel mondo della Dolce Vita passando per il teatro, il cinema e la tv. Le dive cadevano ai suoi piedi: i rotocalchi scrivevano fiumi di parole sulle relazioni con Ava Gardner e Lucia Bosè. Poi, il 22 maggio 1970, è calato il buio, lo spettro della droga gli ha fatto toccare con mano la vita del carcere e l’universo colorato dello spettacolo lo ha emarginato. A vestire i panni del mattatore veronese è il bravissimo Alessio Boni, già apprezzato Caravaggio televisivo e nel ruolo dello stralunato ornitologo di Tutti pazzi per amore. «Walter è un personaggio complicato perché inafferrabile — racconta l’attore —: ho accettato di interpretarlo senza riserve e quando ho iniziato a visionare il materiale video mi sono reso conto di quanto fosse complesso; ho anche pensato di rinunciare, ma era troppo tardi. Non mi era mai capitato, e non si trattava di questione di bravura». E ancora: «Gli occhi di Walter erano tra il grigio e il verde, ecco lui era così: era sempre indefinito, come l’acqua nell’acqua. Un giorno era sul palcoscenico, il giorno dopo era in cella». © RIPRODUZIONE RISERVATA
LA MODA A MILANO EMPORIO IN PASSERELLA TRA CLASSICO E FANTASIA. VERSACE SI ISPIRA AL ROCK ANNI 90
La lezione di Armani: «Basta con i tacchi alti e con le donne escort» FABRIZIO SCLAVI MILANO
Gli abiti e le modelle, ma anche la lezione di re Giorgio. Le sfilate femminili milanesi portano sulla passerella Emporio Armani, e il «signore» della moda se la prende innanzitut-
to con i tacchi alti: «Ho abbinato scarpe basse anche se abbiamo lottato per i tacchi alti — ha detto —: siamo tutti stufi di valchirie, di donne aggressive, troppo sexy. La mia donna è curata, si tratta di un segnale, di un invito a ritornare con i piedi per terra, a camminare in modo naturale, senza per forza do-
ver sembrare una escort». Poi, ecco l’aggiunta: «Non paragonatemi a Gucci e Prada, i loro grandi fatturati sono fatti soprattutto con belle scarpe e borse, noi con l’abbigliamento». E la sfilata? Su un tappeto di luce colorata le modelle incedono con elegante purezza. I capi sono apparentemente classici, diventano «fantasia» una volta passati tra le mani del mago Giorgio. Le giacche finiscono con una bordatura traforata od arricciata. I pantaloni corti sopra al ginocchio mostrano le gambe adolescenziali, coperte da calze nere. Il nero diventa colore, declinato in mille va-
rianti, mai noioso e le giacche dall’aspetto maschile sono sovrapposte a morbidi cardigan fuorimisura. I guanti sono a due colori come quelli inglesi da bicicletta. Dopo il nero ecco l’inaspettato colore: pellicciotti trasformati in allegri graffiti metropolitani, abiti in perline multicolore. L’altro lato della moda lo propone Donatella Versace, che non rinnega il rock duro Anni 90. Una scelta anticonformista: croci di Bisanzio usate con ossessione su abiti metallici aderenti al corpo, portati con stivali di cuoio e metallo con tacchi vertiginosi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Un modello Emporio Armani LAPRESSE
Giorgio Armani in passerella REUTERS
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LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 26 FEBBRAIO 2012
ALTRI MONDI Oroscopo
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21/4 - 20/5
21/5 - 21/6
22/6 - 22/7
23/7 - 23/8
20/2 - 20/3
LE PAGELLE
Ariete 6,5
Toro 6
Gemelli 6
Cancro 6+
Leone 6
Pesci 8
DI ANTONIO CAPITANI
La vostra arguzia s’affina e un problema recente si risolve. L’attività suina è di modesta entità, ma arrivano successi sportivi e nel lavoro.
Mattina permeata dal senso di solitudine, mitigato poi dalle belle idee del pomeriggio e dall’affetto della gente. Sudombelico discontinuo.
La fattività del mattino andrà in prescrizione (pure lei) nel pomeriggio. Non siate misantropi, bensì fornicate, ché vi calma un tantino.
La mattina alimenta malumore e rimbambimento. Ma dal pomeriggio ritroverete smalto e incentivi, grazie anche agli amici. Ormoni esigenti.
Meglio la mattina del pomeriggio, che si profila una palla. E pieno di fatiche che vi faran venire gli zebedei verdi. Forma fisica sfigatina.
24/8 - 22/9
23/9 - 22/10
23/10 - 22/11
23/11 - 21/12
22/12 - 20/1
21/1 - 19/2
IL MIGLIORE. Esperienza e pragmatismo sono gli ingredienti di uno schema di gioco vincentissimo, nel lavoro e in amore. Soldi, amore e attività sudombelicale OK.
Vergine 6+
Bilancia 5,5
Scorpione 5,5
Sagittario 6
Capricorno 6+
Acquario 6+
Mattina stanca e di malumore, ma investite con fiducia nel pomeriggio, foriero di successi. Sudombelico euforizzato, però. Anche troppo.
La domenica mattina con la Luna opposta non è il massimo: tensioni e intralci appaiono possibili. Nel pomeriggio è pure peggio. Pazientate.
Domenica sfigopendula. Applicatevi con metodo, piuttosto che sbattervi in mille impegni. Scarsità suine, spese esose.
Lavoro, viaggi e convivi trovano nella Luna di stamane un incentivo ottimo. Pomeriggio con lo zebedeo asfittico e segaligno: state su.
Certi rompiscatole vi fan venir voglia di addentarli alla safena? Desistete. E fate i furbi. Pomeriggio e sera più relaxing. Pure suinamente.
I successi del mattino gratificano e dimostrano che l’impegno paga. Nel pomeriggio ci sarà chi vi taglierà gli zebedei come strudel: occhio.
SINISA MIHAJLOVIC
Il tecnico serbo in Italia ha allenato Inter (vice di Mancini) Bologna, Catania e Fiorentina. È nato a Vukovar il 20/2/69
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VENEZIA
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VOLLEY 16.00 GHERARDI SVI CITTÀ DI CASTELLO CASSA RURALE CANTÙ Serie A2 maschile Sportitalia 2
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«In coda al gruppo» Uno spazio nato per chi cerca aiuto Sono decine le iniziative rivolte a chi è in difficoltà, ai meno fortunati: ecco uno spazio per loro e per un amico che non c’è più
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Domani
Dopodomani
Bel tempo prevalente ovunque ma con venti forti da Nord sul basso Adriatico e sullo Ionio e clima più freddo al Centrosud. Qualche addensamento locale al Nordest, sul medio Adriatico e sul basso Tirreno al mattino con ultimi fenomeni.
Prevalere un ampio soleggiamento quasi ovunque salvo locali addensamenti sui rilievi di Nordest e sulla Puglia con tendenza a deboli piogge la sera. Freddo al mattino con minime intorno allo zero anche in pianura; più mite di giorno.
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2ª manche maschile. Da Paramonovo, Russia Eurosport 2
Finale SuperTennis
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POTENZA
COPPA DEL MONDO
IL BLOG
24.00 WTA MONTERREY
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PERUGIA
Mou al Real Madrid «Non voglio record ma vincere la Liga»
Bologna Genova
L'AQUILA
Mossi
IL VIDEO
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GENOVA
Neve
Gigante maschile. 2ª manche. Da Crans Montana, Svizzera Eurosport e Rai Sport 1
Transita un fronte instabile da Nord con piogge e rovesci sulle regioni adriatiche e al Sud, specie dalle ore centrali e verso quelle serali. Qualche pioggia anche al Nordest in mattinata, ma poi qui migliora, più stabile altrove. Trieste
Molto forti
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Oggi
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Forti
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Gigante maschile. 1ª manche. Da Crans Montana, Svizzera Eurosport e Rai Sport 1
SLITTINO
Milan Juve: «Finale scudetto» titolava ieri la «Gazzetta». Commentia mo il risultato nel forum di Alessandra Bocci
Finale SuperTennis
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Dal Belgio. Rai Sport 2
Rovesci
Pioggia
SCI ALPINO 9.45
Sfida Milan-Juve: tutti i commenti del dopo partita
Mourinho (nella foto) va sempre controcorrente: il suo Real Madrid è una macchina da gol e lui parla del rinnovo di Guardiola
Finale SuperTennis
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HOCKEY PRATO
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Campionato argentino Clausura. Sportitalia 2
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Staffetta. Da Paramonovo, Russia Eurosport 2
14.00 COPPA DEL MONDO
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SALTO CON GLI SCI
13.00 COPPA DEL MONDO
NHL. ESPN America
NCAA. ESPN America
21.30 ATLETICO MADRID BARCELLONA
ALGHERO
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23.50 23.55 24.00
Sei Nazioni Sky Sport 2
HOCKEY GHIACCIO
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Ieri
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OMNIBUS TG LA7 NOI SIAMO DUE EVASI TI CI PORTO IO TG LA7 MAMMAMIA CHE DOMENICA AUSTRALIA PHILLIP ISLAND: SUPERBIKE MOVIE FLASH I PICARI TG LA7 IN ONDA LA RAPINA Film TG LA 7 TG LA7 SPORT ULTIMO TANGO A PARIGI MOVIE FLASH
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FREESTYLE
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RUGBY
COPPA DEL MONDO
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LE ISOLE DEL TESORO MAGNIFICA ITALIA S. MESSA PIANETA MARE TG4 - TELEGIORNALE MELAVERDE DONNAVVENTURA QUESTO PAZZO SENTIMENTO WALKER, TEXAS RANGER TG4 TEMPESTA D'AMORE CHANGELING Film I BELLISSIMI DI R4 PARLA CON LEI TG4 NIGHT NEWS LA GUERRA DEGLI ANTÒ
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A CURA DI
TRAFFICO TG5 - MATTINA LE FRONTIERE DELLO SPIRITO GRANDE FRATELLO SOLO TU-ONLY YOUAMORE A PRIMA VISTA TG5 GRANDE FRATELLO LA NEBBIA D'IRLANDA DOMENICA 5 THE MONEY DROP PAPERISSIMA SPRINT LA FIDANZATA DI PAPÀ Film TERRA! TG5 - NOTTE PAPERISSIMA SPRINT COLPO DI FULMINE BOSTON LEGAL
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TI AMAVO SENZA... KINGDOM - TGR - TG3 TELECAMERE PRIMA DELLA PRIMA IL CAPITALE DI PHILIPPE DAVERIO... TG REGIONE - TG3 IN 1/2 H ALLE FALDE DEL... PER UN PUGNO DI LIBRI TG3 - TG REGIONE BLOB CHE TEMPO CHE FA PRESA DIRETTA Attualità TG3 TG REGIONE LILIT - IN UN MONDO MIGLIORE TG3
IL FORUM
LA 7
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Reggio Calabria 9 16
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Sorge
Tramonta
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Nuova Primo quarto Piena Ultimo quarto
22 feb.
29 feb.
8 mar.
15 mar.
DOMENICA 26 FEBBRAIO 2012
LA GAZZETTA SPORTIVA
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L’INTERVISTA MARTEDÌ È IL COMPLEANNO DELL’EX C.T. AZZURRO GazzaFocus
Il portiere festeggia il traguardo
Cin cin 70: «Viaggio tra i miti» «Ho conosciuto Jascin, Cruijff, Totti, Buffon... E una parata da Oscar m’ha lanciato tra i grandi» Non aveva mai parlato tanto come in questi giorni. Nemmeno nel 1982, in Spagna, quando era il capitano che rappresentava i compagni in silenzio stampa. Ma settant’anni sono un bel traguardo e Dino Zoff lo para volentieri, saltando da un palo all’altro dei suoi ricordi, con lo stile di sempre, asciutto ed efficace. Lo stile di un campione che ha saputo vincere in campo e nella vita, come marito, padre e nonno sereno. Buffon in un’intervista in tv si è immaginato più vecchio di 40 anni, lei che cosa farebbe se tornasse indietro di 40?
«Per l’amor di Dio, non ho mai fatto voli di fantasia, specialmente sul lavoro, si figuri se li faccio adesso». Nell’amichevole di mercoledì, Buffon la supererà nel numero di presenze in Nazionale: contento o un po’ geloso?
«E’ logico che mi superi, perché adesso si gioca di più. Ma a me rimane il record di 330 partite consecutive con la Juve e quello sarà difficile da battere».
la scheda DINO ZOFF UNICO ITALIANO A VINCERE MONDIALE ED EUROPEO
Tra i campioni degli altri sport chi avrebbe voluto conoscere?
«Coppi. Ricordo le discussioni al bar tra i coppiani e i bartaliani, ma io ero per Coppi». Nel 1942 sono nati anche Ali, Agostini, Facchetti, Gimondi, Mazzola, Reutemann: a chi si è sentito più vicino?
Si ricorda la prima partita vista da ragazzo?
«Avevo 12 anni e da solo, quasi di nascosto, andai nel bar strapieno del mio paese, per vedere il Mondiali del ’54. Era tutto un circo, allora».
«Sicuramente non a Cassius Clay. Mi riconosco di più in Gimondi».
«
«Il fatto di avere sempre fatto le cose per bene».
Che cosa la inorgoglisce di più dei suoi 70 anni?
Bearzot dava l’esempio: con lui non ci sarebbe stato alcun caso Ibrahimovic Zoff consola Del Piero OLYCOM
«Tre anni fa a Roma per la finale di Champions Barcellona-Manchester United. Un’eccezione, perché preferisco la tv». E davanti alla tv per chi tifa?
«Mai stato tifoso, a parte quando ero ragazzino ed erano tutti juventini dalle mie parti. Al massimo provo simpatia per le squadre in cui ho giocato, perché sono stato bene ovunque».
Dino Zoff è nato a Mariano del Friuli il 28 febbraio 1942. Della sua straordinaria carriera da portiere mantiene ancora un record: è l’unico italiano della storia ad aver vinto un Europeo (1968) e un Mondiale (1982).
DA CALCIATORE 1961-63 Esordi pro a Udine 1963-67 Al Mantova 1967-72 Al Napoli non ha mai saltato una parita.
Lei è stato bene ovunque, ma a quale città è più legato?
«Vivo bene a Roma, anche se mi sento sempre friulano. A Udine vado a trovare mia sorella e quando torno rivedo tutti i ricordi degli anni verdi». Lei ha sempre amato le auto: qual è stata la più bella che ha avuto?
«Ricordo una 850 Abarth, ma anche la prima Giulietta non era male». E qual è stato il pilota che ha ammirato di più?
«Il mio idolo era Jim Clark, mentre oggi mi piacciono Lewis Hamilton e Sebastian Vettel».
1 Dino Zoff alza sotto il cielo di Madrid la coppa del mondo 2 La storica partita a carte con il presidente della Repubblica Pertini, con Causio e Bearzot 3 Il miracolo su Oscar, contro il Brasile EPA-OLYCOM Se lo incontrasse che cosa gli direbbe?
«Ma io non lo incontro». Come c.t., dopo aver allenato Baggio, in quell’Europeo aveva Totti e Del Piero: chi sceglie?
«Totti è stato un fenomeno di tecnica e potenza, peccato che non abbia avuto più successo a livello internazionale». Giochino dei migliori: il miglior compagno?
«Segato all’Udinese, perché mi sosteneva nei primi momenti difficili».
1972-83 Passa alla Juventus, dove ha vinto 6 scudetti, 2 Coppe Italia e una Coppa Uefa
DA ALLENATORE 1986-88 Italia Olimpica 1988-90 Juventus, vince una Coppa Italia e una Coppa Uefa.
1990-94 Lazio 1996-97 Lazio 1998-2000 Da c.t. dell’Italia perde 2 1 in finale all’Europeo 2000 contro la Francia. 2001 A gennaio torna alla Lazio, dove è stato anche presidente: prende il posto dell’esonerato Eriksson. 2005 Subentra a Buso e salva la Fiorentina.
Qual è stata la squadra più forte che ha visto?
«La Juve che perse la finale di Atene nel 1983. Tra le straniere dico l’Ajax di Cruijff». Non si è mai pentito di avere dato le dimissioni da c.t. della Nazionale, dopo le critiche di Berlusconi?
«Forse non erano da dare, ma non potevo non darle, perché erano critiche all’uomo, non alle tattiche». Poi anche Berlusconi ha dato le dimissioni...
«Lui è stato costretto, è diverso».
Parliamo del Mondiale vinto: la parata su Oscar è sempre la più bella, o ce ne sono state di migliori nella sua carriera?
E il ricordo più dolce del 1982?
«Bearzot».
«Quella sigaretta fumata la notte del trionfo a Madrid, in camera con Scirea. Nessuno sapeva trasmettere serenità come Gaetano, sorridente e pacato come nessun altro».
Miglior avversario?
«Nel ‘68 avevo vinto l’Europeo, poi ho giocato tutte le gare di qualificazioni al Mondiale del ’70, ma lì Valcareggi scelse Albertosi. Rimasi molto male, però a mente fredda capii che non era stata un’ingiustizia perché Albertosi aveva appena vinto lo scudetto con il Cagliari e lì c’erano molti suoi compagni».
«Capii subito che sarebbe diventato il miglior portiere italiano».
Miglior c.t.?
«Sentirmi dire che sono sempre rimasto lo stesso, senza montarmi la testa».
C’è stato qualcuno, o qualcosa, che l’ha fatta arrabbiare?
Anche lei aveva visto lontano con Buffon...
«Cruijff».
«Jascin, d’Oro».
«Non mi piace passare per orso, perché non mi sento un orso».
in me a Udine. Piangeva mentre mi diceva che era costretto a cedermi al Mantova, perché lì non mi volevano più. Venivo da un campionato balordo, ma lui vedeva lontano».
«È stata la più importante e la più difficile. Se non avessi trattenuto quel pallone, adesso non starei facendo questa intervista e non sarei stato invitato a Vienna nella serata in cui la Fifa ha radunato i 50 campioni di tutti gli sport».
Qual è il complimento che le fa più piacere?
Qual è, invece, la critica che la disturba?
2
3
Miglior portiere?
DINO ZOFF SULLA SQUALIFICA DI ZLATAN
Quando è andato allo stadio l’ultima volta?
1
Zoff
ALBERTO CERRUTI
l’unico
Pallone
Miglio allenatore di club?
«Capello». Miglior presidente?
«Bruseschi, l’unico a credere Quanto le manca Bearzot?
Dino Zoff in versione c.t. OLYMPIA
«Per me è stato come un padre e non è la solita frase. Sprigionava un alone quasi di santità, con la sua onestà feroce. Oggi molti si lamentano delle critiche, ma nessuno è stato linciato moralmente come lui, offeso a livello umano con una cattiveria oggi inimmaginabile». Che cosa avrebbe detto Bearzot a Ibrahimovic dopo l’ultima squalifica?
«Gli avrebbe parlato un po’ scherzando e un po’ seriamente. Ma credo che con lui non sarebbe successo nulla, perché Bearzot sapeva prevenire i problemi con il suo esempio contagioso». Oggi si emoziona ancora?
«Quando vedo giocare Messi, poesia pura». Per concludere, con quale aggettivo si definirebbe?
«Serio, anche se ormai non si usa più». © RIPRODUZIONE RISERVATA.
laLettera DI JOSEPH BLATTER*
Un campione vero, anche come uomo Caro Dino, Di cuore tanti auguri per il Suo 70o compleanno. Potrei elencare tutte le vittorie che Lei è riuscito a ottenere grazie alla sua bravura, il Suo talento e la Sua caparbietà di affrontare qualsiasi ostacolo - quasi spudoratamente. Sì perché ci vuole un bel coraggio per presentarsi a un Mondiale con più di 40 anni come fece Lei nell’82. E voler vincere la massima delle coppe nel calcio internazionale. Tutti oggi sappiamo che Lei non era spudorato ma, se mai, tutti noi ingenui: non è l’età che conta bensì la qualità. Incredibile come riuscì a salvare quella palla di Oscar, un colpo di testa nell’angolo basso, ai Mondiali in Spagna. In Brasile se lo ricordano ancora oggi. La Sua qualità che personalmente stimo di più però è un’altra: la Sua autenticità. Essere, non sembrare. Gentiluomo dentro e fuori dal campo. Non per convenzioni, ma per convinzione. In un mondo sempre più chiassoso Lei si è sempre fatto sentire con parole dosate, equilibrate, giuste. Non bisogna alzare il volume per essere sentiti. L’importante è il contenuto. A prescindere da tutte le coppe e tutti i trofei che uno può vincere: è proprio questo che distingue il presunto campione da quello vero. Bon anniversaire! Auguri! *Presidente Fifa
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LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 26 FEBBRAIO 2012