Gazzetta dello Sport 27/07/2012 | SAS

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www.gazzetta.it venerdì 27 luglio 2012 1,20 €

REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 TEL. 0262821 REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 TEL. 06688281 POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO

ITALIA

CALENDARIO I 38 TURNI DELLA SERIE A

C’è Inter­Roma alla seconda

PRIMA GIORNATA 25/26­8 ATALANTA­LAZIO CHIEVO­BOLOGNA FIORENTINA­UDINESE GENOA­CAGLIARI JUVENTUS­PARMA MILAN­SAMPDORIA PALERMO­NAPOLI PESCARA­INTER ROMA­CATANIA SIENA­TORINO

La Juve debutta col Parma, il Milan con la Samp, l Inter a Pescara. Poi: Palermo­Napoli e Roma­Catania

l’Editoriale

E SE L’EUROPA RIPARTISSE PROPRIO DA QUI? DI ANDREA MONTI

Il primo sorriso olimpico me lo recapita un’atleta croata sul treno Giavellotto che porta dritto al villag­ gio. C’è mezza squadra di basket femminile in libera uscita alla scoperta di Lon­ dra con l’aria furbetta di chi è scappato dal collegio. Emma, cognome franca­ mente impronunciabile, è socievole, ama l’Italia e co­ nosce la Gazza: «Siamo qui da tre giorni e ci divertiamo una cifra. Peccato che saba­ to le americane ci fanno ne­ re...». Di segno opposto ma di uguale tonalità cromatica è l’umore del presidente Na­ politano che, sbarcato qui in un giorno di lutto e pole­ miche, trova comunque la misura giusta: «L’Olimpia­ de non è un momento d’or­ goglio né una distrazione. È una prova non solo per gli atleti ma per tutto il Paese». In fondo, piaccia o no, sport e politica stanno a braccet­ to da sempre. CONTINUA A PAGINA 2

DI GENE GNOCCHI

SCOMMESSE DEFERITO PER OMESSA DENUNCIA

Sollievo Conte Può patteggiare Antonio Conte, tecnico della Juve, abbraccia Bonucci

A giudizio anche Pepe. Bonucci imputato per illecito sportivo. Quattro squadre di A rischiano

3 Da sin. Allegri, Stramaccioni, Zeman

ALLE PAGINE 26­27­28­29­31

IL ROMPI PALLONE

n 177 anno 116 ­ Numero Anno

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Slitta a dopodomani la partenza dei Giochi olimpici di Londra. L’ultimo tedoforo è Giampiero Galeazzi.

CENITI, GALDI, PALOMBO ALLE PAGINE 25­32­33­34­35

LONDRA STASERA SCATTA L’OLIMPIADE

­ D DAY

Napolitano: «Le vostre medaglie contro lo spread» BUONGIOVANNI, PICCIONI A PAG. 6

9 771120 506000

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L APERTURA

La Regina Elisabetta e tanti potenti Va in onda lo show CRIVELLI A PAGINA 4

IL CALCIO

Cavani rimonta La Spagna crolla Neymar fa festa

3 Valentina Vezzali, nata a Jesi ha 38 anni: una carriera fantastica coronata da 3 ori in tre edizioni diverse dei Giochi e altri 2 ori a squadre

BIANCHI A PAGINA 10

Valentina Vezzali oggi porta la nostra bandiera alla cerimonia inaugurale e domani cerca l oro: «Ho ancora il fuoco dentro» POLI PAGG. 2­3 E COMMENTI DI ANTONIO ROSSI E SANDRO VERONESI PAG. 25

IN REGALO

Oggi chiedete all’edicolante il nostro speciale 20 PAGINE SUI GIOCHI

f o r m a z i o n e

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IL PRESIDENTE

v i n c e n t e


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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OLIMPIADI OGGI IL VIA

A

l’Editoriale

LE ALTRE STELLE

di ANDREA MONTI

E SE L’EUROPA RIPARTISSE PROPRIO DA QUI? SEGUE DALLA PRIMA

Questa sera più o meno due miliardi di persone — 80 mila fortunati allo stadio, gli altri davanti a un teleschermo — assisteranno al magico momento in cui Sua Maestà la regina Elisabetta accompagnata da sir Paul McCartney (o viceversa, fate voi) dichiarerà ufficialmente aperti i Giochi olimpici di Londra. I numeri dell'audience tv sono per loro natura approssimati ma la sostanza è certa: non c'è spettacolo di massa, rito religioso o assemblea partitica che possa concentrare l'entusiasmo di tanta gente attorno a un copione col finale già scritto. Se Dio vuole, dopo infiniti e bizzarri percorsi tra due ali di folla, la fiaccola approderà presso il braciere e per la trentesima volta nell’era moderna il sacro fuoco squarcerà le tenebre, anche metaforiche, che avvolgono il nostro mondo. È il miracolo di Olympia e conviene crederci: come ogni favola bella contiene, insieme al miele e alla retorica, valori realmente universali e qualche solida verità. Ogni quattro anni lo sport ha l'occasione di misurare non solo i propri record ma anche, e soprattutto, la propria forza iconica, il potere suggestivo e aggregante della sua narrazione, l'epos che attribuisce alle sue storie e ai suoi miti il valore di un linguaggio universale. L'unico capace di far parlare, sussultare, gioire e piangere, in una parola emozionare, popoli e razze diverse all'unisono e senza bisogno di traduzione. Dunque, lo sport come metafora planetaria? Beh, persino l’olimpista più convinto è costretto a dubitarne. Il grande e compianto Candido Cannavò, che in questo periodo immaginiamo lassù in fibrillazione, ci andava cautissimo: «L’amata creatura a cinque cerchi celebra valori che il mondo calpesta». Probabilmente l'Olimpiade è solo un grande specchio: sovente restituisce un'immagine realistica sebbene ottimista del genere umano, accompagnata da applausi e sorrisi. Più raramente per fortuna, la distorce generando mostri assai realistici come accadde a Monaco nel '72 e in tutti i giochi imbastarditi dai boicottaggi politici. Stavolta la prima immagine allo specchio fa ben sperare. Londra vive ordinatamente, con insolita partecipazione e cortesia (non prestate fede ai bollettini di guerra) la sua terza olimpiade dopo 64 anni d’attesa. Durante quella del '48, la gente era più interessata al pane che alle gare: andava nei negozi con le tessere del razionamento schivando le macerie

S

lasciate dalla guerra. Eppure fu un momento di epica rinascita. Questa volta la fiamma di Olympia sbarca nella capitale mondiale della finanza a briglia sciolta e degli hedge fund nel mezzo della più terribile crisi economica dai tempi della Grande Depressione. La coesione di un continente, oltre che della sua moneta, è a rischio e questa città è un sublimato di civiltà europea, anche se finge ostinatamente di ignorarlo. Tra le istantanee che ho negli occhi ce n'è una che meglio delle altre lega sport e società, e ha la forza di una grande metafora. È quella del tramonto sul Villaggio olimpico che ha ridato vita a East London, una delle zone più neglette e degradate della metropoli. Il mischione brulicante di razze e di bandiere, croci e mezzelune, che altrove non potrebbero convivere un secondo senza litigare. Il mondo, e soprattutto l'Europa, come lo sport: si può ripartire da qui? C'è una medaglia d’oro anche per gli ottimisti e i volonterosi in questi tempi grami? Altro specchio, altro sorriso. Sarà l'Olimpiade delle donne. Tra i 10 mila atleti iscritti ai giochi l'equilibrio tra i sessi è praticamente realizzato, nella squadra americana le femmine superano i maschi, e probabilmente anche in quella italiana guidata da Valentina Vezzali quando si tratterà di contare le medaglie. Persino Arabia Saudita, Brunei e Qatar hanno spedito una rappresentanza rosa e Caster Semenya, messa in croce vilmente come simbolo di ambiguità sessuale, sarà l'orgogliosa portabandiera del Sudafrica. Speranza, uguaglianza, riscatto. Si può guardare allo specchio olimpico senza retorica ma non si può negare il fascino della luce che riflette. Da domani tutto questo lascerà il posto, come è giusto, alla competizione, al palpito collettivo della vittoria e dell’inno, all'improvvisata competenza collettiva su sport che poi per quattro anni torneranno negletti (non da noi di Gazzetta: a Londra siamo in 21 e qui abbiamo investito tutto ciò che il momento del mercato ci concede), all'esaltazione del tricolore. Tutto giusto, tutto vero. Ma se stasera vi capiterà di commuovervi allo spettacolo invero noiosetto di oltre 200 paesi, più dell’Onu, che sfilano sotto la bandiera a cinque cerchi, non vergognatevi neppure per un attimo. La speranza di un avvenire migliore è di tutti e non c'è squalo della finanza che possa rubarcela. L'importante è partecipare, tutti insieme s’intende. Forse col suo slogan un po' ipocrita, De Coubertin voleva dire proprio questo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Bolt atletica

S Phelps nuoto

S Pellegrini nuoto

S Cavendish ciclismo

I GIORNI DI VALENTINA Dalla bandiera alla pedana «Ho ancora il fuoco dentro E lo dimostrerò» Stasera porta il tricolore, domani va a caccia dell’oro. «Alla quinta Olimpiade riparto da zero. Da bambina il premio era essere presa in braccio da papà»

S LeBron James, basket

S Neymar calcio

DAL NOSTRO INVIATO

TUTTI A CACCIA DI UN AUTOGRAFO

MARISA POLI LONDRA

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S Federer tennis

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La quinta Olimpiade di Valentina Vezzali va di corsa. Sbarcata a Heathrow ieri alle 15.17, in serata l’incontro con il presidente Giorgio Napolitano al villaggio olimpico. Stasera portabandiera, domani in pedana per difendere i tre ori individuali del fioretto femminile. «Ho lavorato come dovevo, sono pronta». Com’è andato l’avvicinamento?

«È stato un anno in salita, ho sottovalutato i danni dell’incidente in auto di novembre, non ho rispettato il mio corpo, ho forzato e mi sono dovuta fermare».

S Isinbayeva atletica

Come ci si riesce?

«Quando ho iniziato per me era un gioco, andavo in palestra e ci rimanevo tutto il pomeriggio. Quando ho cominciato a vincere, il premio era mio papà che mi prendeva in braccio e che mi faceva roteare in aria. Mi raccontava come sarebbe stato quando sarei diventata la più forte. Mi porto dentro tutto questo». Prima molla per diventare una vincente?

«Quando mi sono posta dei traguardi li ho sempre raggiunti. Alle elementari ave-

«

Che effetto fa la quinta Olimpiade?

«Poter disputare la quinta da protagonista mi rende felicissima».

S Schwazer marcia

3

S Farfalle ritmica

Come ci si riesce?

«Bisogna ricominciare da capo ogni volta. Da bambina volevo vincere la gara più importante. Ora quando salgo in pedana voglio dimostrare a me stessa e agli altri quello che valgo». Mai un momento di cedimento?

1. Valentina Vezzali, 38 anni, firma autografi all’aeroporto di Fiumicino prima di imbarcarsi per Londra. 2. I tifosi fanno a gara per mettersi in posa con la pluricampionessa olimpica. 3. Valentina autografa una bandiera italiana. Sarà lei a portarla nella cerimonia d’apertura

«Tanti, il più vicino è sempre quello che ti rimane più impresso. Ma quando c’è il fuoco che arde, gli altri non ti possono togliere nulla. Devi volerlo, non deve succedere di trovarsi vuoti».

«

Dopo l’incidente in auto, non ho rispettato il mio corpo e mi sono dovuta fermare Vorrei restare nello sport, nella comunicazione o con un ruolo dirigenziale

vo una maestra che aveva convocato i miei genitori perché secondo lei dedicavo troppo tempo allo sport. Papà è andato a parlarci, io avevo paura che mi sgridasse e invece mi ha protetto. È scomparso che io avevo solo 15 anni. Tutte le sere passava dalla palestra e io mi sentivo importante quando parlava di me. Quando è venuto a mancare, ho riversato su


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ECCO I SORTEGGI DELLA SCHERMA OLIMPICA Sorteggiati i tabelloni della scherma olimpica. Nel fioretto femminile Vezzali e Errigo sono finite nello stessa parte e si incontrerebbero eventualmente in semifinale.

la scheda VALENTINA VEZZALI, 38 ANNI, FIORETTISTA

Valentina Vezzali è nata a Jesi il 14 febbraio 1974. È sposata con Mimmo Giugliano e dal 9 giugno 2005 è mamma di Pietro. OLIMPIADI

MEDAGLIE INDIVIDUALI 3 ori (2000, 2004, 2008) 1 argento (1996) A SQUADRE 2 ori (1996, 2000) 1 bronzo (2008)

h I PIU’

COPPE DEL MONDO

Ne ha conquistate 11 (78 successi)

S La famiglia Tutti a Londra a seguirla. Il marito Mimmo Giugliano, il figlio Pietro, la mamma Enrica, le sorelle e i nipoti

S Ramazzotti Dopo l’oro di Pechino si dedicò «Per me, per sempre»: «quando la festa comincerà tu sarai regina, tutta la gente si fermerà a guardarti stupita»

S Kung Fu Panda A Catania ispirata dalle parole del cartone «Kung Fu Panda» visto col figlio Pietro: la pace interiore è la cosa più importante

I suoi maestri?

«Ezio Triccoli. Dopo di lui c’è stato Giulio Tomassini, che era un suo allievo: da oltre vent’anni per me è un punto di riferimento anche fuori dalla scherma».

IL PROGRAMMA

In pedana già da domani Domani: Fioretto individuale con Vezzali, Di Francisca e Errigo dalle 12.50 italiane 2 agosto: Fioretto femminile a squadre FIORETTO FEMMINILE

concentrata su questa Olimpiade. Dopo valuterò, se troverò qualcosa d’altro da inseguire...». Vive la solitudine dei numeri uno?

Tomassini andrà a lavorare ad Avignone, come l’ha presa?

Ha già pensato a cosa farà dopo Londra?

«Le avversarie ti vogliono battere, anche le compagne di squadra, usano qualsiasi mezzo per farlo. Da una parte è gratificante vedere che ti riconoscono quel ruolo, dall’altra è molto difficile resistere».

«Appena l’ho saputo ho pianto tutto il giorno, non riuscivo a

«No, sono abituata a pensare una cosa alla volta e ora sono

Dal suo medagliere non si di-

smettere. È una parte di me che se ne va».

«Ci ho pensato molto, chissà quanto pesa, chissà come sarà. Portare la bandiera è un simbolo, è l’appartenenza a un popolo che ha combattuto per essere libero. Nella mia carriera ho sempre combattuto, spero che i risultati degli azzurri siano uno stimolo a chi nel nostro Paese sta passando momenti difficili, ai giovani che non vedono un futuro, agli anziani che fanno fatica in questa situazione». Come ha spiegato a suo figlio quello che succederà?

UOMINI Nel fioretto maschile, Aspromonte è finito nella parte di tabellone di Baldini e, eventualmente, si scontrerebbero in semifinale. Nella sciabola maschile, Montano e Occhiuzzi si incrocerebbero già agli ottavi.

mamma tutto l’amore. Sono sempre stata una bambina coccolata, la più piccola tra tre sorelle. Ero la più viziata».

rebbe che è così fragile.

«Giulio mi ha sempre detto che non sarei così forte se non fossi così fragile».

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h I PIU’

Se l’è sognato questo giro di pista con la bandiera?

MONDIALI

INDIVIDUALI 6 ori (1999, 2001, 2003, 2005, 2007, 2011) 2 argenti (1994, 2006) 3 bronzi 1995, 1998, 2010 A SQUADRE 7 ori (1995, 1997, 1998, 2001, 2004, 2009, 2010) 3 argenti (1994, 2006, 2011)

LA GAZZETTA DELLO SPORT

«È già pronto. Pietro ha partecipato a un campus dopo la scuola, un pomeriggio gli hanno chiesto di fare una cosa a piacere e lui si è messo a cantare l’inno di Mameli». Ricordi delle altre?

«Ad Atlanta mi sembrava di vivere nel paese dei balocchi e io ero sempre in giro nel villaggio con Pina Tufano, la cestista alta due metri, sembravamo l’articolo «il». A Sydney mi ero preso l’influenza australiana una settimana prima dell’Olimpiade. Ad Atene c’erano tanti di quegli italiani in giro al villaggio che incrociai Barazzutti e mi disse: "ma qui sembra di stare a Ostia". Di Pechino mi ricordo la compagnia dei pallavolisti che ci cedettero metà della palestra per allenarci». Ha già deciso che cosa farà da grande?

«Vorrei restare nel mondo dello sport, nella comunicazione o con un ruolo dirigenziale». A Londra si è portata la famiglia?

«Sì, ci saranno Pietro e Mimmo, che è diventato il secondo allenatore dell’Ancona. Ci sarà anche mamma». Il complimento più bello?

«Pochi giorni fa una ragazzina mi ha mandato il tema che ha fatto su di me per l’esame di terza media. Mi rende enormemente felice sapere che posso essere un esempio». Non è che non si rende conto di essere Valentina Vezzali?

«Forse lo realizzerò dopo, prima devo ancora fare, devo ancora inseguire il mio traguardo». © RIPRODUZIONE RISERVATA

S Il sogno Dopo l’oro conquistato ai Giochi di Pechino 2008, disse: «Sarò anche a Londra 2012 e voglio portare la bandiera»

S Il maestro Giulio Tomassini Allievo di Ezio Triccoli, primo maestro di Valentina, la segue dal 1989. L’anno prossimo allenerà in Francia

S Ballando con le stelle Nel 2009 si mette alla prova anche nella danza. Partecipa al programma con Samuel Peron, eliminata alla quinta puntata


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OLIMPIADI OGGI IL VIA

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TRIBUNA POLITICA

E la fiaccola di Lo Pecore, Peter Pan, la regina e tanti vip Va in onda lo show

A. Merkel Cancelliere (Ger)

J.M. Ayrault Premier (Fra)

Stasera la cerimonia di apertura: uno spettacolare ritorno alle origini costato «solo» 34,5 milioni di euro D. Medvedev Premier (Rus)

D. Rousseff Presidente (Bra)

A. Karzai Presidente (Afg)

M. Rajoy Premier (Spa)

Y. Noda Premier (Giap)

M. Obama First Lady (Usa)

T. Blair ex Premier (Gbr)

L. Peng Min. Sport (Cina)

DAL NOSTRO INVIATO

RICCARDO CRIVELLI twitter@RiccardoCrivel2 LONDRA

Un viaggio fantastico attraverso una terra placida e fertile punteggiata dai cottage e dai campi di cricket, allietata dal canto degli uccelli. Ma anche il vivido ritratto della Rivoluzione industriale e delle ingiustizie che ha portato con sé. Il mondo è cambiato, la Londra multietnica e ottimista che accolse l’assegnazione dei Giochi nel 2005 come il segno della capacità di guidare il progresso verso una nuova epoca ha conosciuto le bombe dei terroristi, la crisi economica e la rivolta delle periferie. Ritorno alle origini Perciò, se la cerimonia d’apertura di Pechino aveva mostrato la potenza e l’orgoglio di una nazione in fortissima ascesa, quella di stasera rappresenterà invece un ritorno alle origini, l’esaltazione delle radici rurali della Gran Bretagna (sfileranno anche 70 pecore, 12 cavalli, 10 galline e

9 oche), accompagnata però dal riconoscimento del contributo culturale che il paese ha fornito negli ultimi cinque secoli. Non a caso Danny Boyle, il regista premio Oscar per «The Millionaire» che dirigerà lo show, lo ha intitolato «L’Isola delle meraviglie» e ha tratto ispirazione dalla «Tempesta» di Shakespeare. Ci saranno infatti continui rimandi alle pietre miliari che da Oltremanica hanno irradiato la loro influenza a tutto il mondo: la lista delle musiche e delle canzoni che faranno da colonna sonora all’evento è praticamente sterminata e una sezione della cerimonia sarà dedicata ai capolavori della letteratura, da Alice nel Paese delle meraviglie a Peter Pan, da Mary Poppins a Harry Potter. Secondo le indiscrezioni, sarà pure centrale la storia di due ragazze che trovano amici sui social network, a certificare la modernità del messaggio e la spinta data dalla Gran Bretagna alla diffusione di Internet. Quanti vip La chiusura, poi, non

TATAMI KATE La principessa Kate a piedi nudi sul tatami durante la visita al Bacon’s College (AP). Nella foto a destra (AFP) Sebastian Coe, presidente del Comitato organizzatore, col premier britannico David Cameron

A

60 ANNI DI REGNO

S La Regina Elisabetta, 86 anni, è salita sul trono il 6 febbraio del 1952. Quest’anno ha festeggiato 60 anni di regno

poteva che essere affidata a Paul McCartney (e sulle tribune ci saranno anche i Blur, Joss Stone e i Muse), che con i Beatles ha incarnato forse come nessuno il respiro planetario del genio inglese nelle arti: di sicuro suonerà «Hey Jude». Ma prima di lui, un ruolo importante avranno anche due attori come Daniel Craig, l’ultimo 007 e Rowan Atkinson, alias Mister Bean. In tempi di profonda recessione, è significativo che la cerimonia finirà per costare 34 milioni e mezzo di euro, meno della metà rispetto a quella di Pechino e sono stati anche ridotti di mezz’ora i tempi ufficiali. Si comincia alle 20. 12 (ora di Londra), lo spettacolo di Boyle è previsto per le 21 e si protrarrà fino a mezzanotte e mezza, con la Grecia, prima squadra a sfilare, che entrerà nello

stadio alle 22 (dopo 45 minuti toccherà all’Italia). La regina e Rogge Oggi pomerig-

gio la regina Elisabetta riceverà gli oltre 100 capi di stato e di governo accreditati a Buckingham Palace, poi alla fine della cerimonia declamerà la solenne dichiarazione di apertura della XXX edizione dei Giochi Olimpici. Lo Stadio, tuttavia, ufficialmente non sarà casa sua: il cerimoniale, infatti, prevede che sia il presidente del Cio, dunque Jacques Rogge, a fare gli onori ai rappresentanti dei 204 paesi partecipanti. E sarà lui a sedere al fianco di Sua Maestà insieme ad altri 50 prescelti, tra cui la Famiglia Reale, il premier britannico Cameron, il presidente del Comitato Organizzatore Coe e 16 membri del Comitato Esecutivo del Cio. Nessun presidente o primo ministro straniero, per evitare pericolose disparità. Le polemiche e il tedoforo Come sempre accade in un evento che amplifica al diapason l’importanza degli incontri multila-

terali più di qualsiasi summit politico, alcune presenze si sono da subito rivelate ingombranti, come quella del Presidente dello Sri Lanka Mahinda Rajapaksa, che ha annunciato un breve viaggio nel Regno Unito e potrebbe partecipare alla cerimonia inaugurale. La notizia ha scatenato le proteste della comunità Tamil, che lo accusa di crimini di guerra e genocidio durante gli scontri durissimi del 2009 che portarono alla resa delle Tigri dopo anni di rivolta armata. Non solo: il Cio teme l’accoglienza che gli 80.000 spettatori riserveranno ai 10 atleti della spedizione siriana, 6 uomini e 4 donne, anche se ieri al Villaggio il capodelegazione ha firmato la parete di cristallo simboleggiante la pace. Tuttavia il governo inglese ha negato il visto d’ingresso al segretario del comitato sportivo siriano Mowaffak Joumaa, amico personale di Assad. Perché, nonostante i fuochi d’artificio e le coreografie da sogno, l’Olimpiade è lo specchio dei tempi. Anche quelli bui. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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ondra si accende c

diario da

Londra

STADIO OLIMPICO IN LIZZA WEST HAM E LEYTON

Dopo i Giochi la capienza ridotta da 80mila a 60mila I PERSONAGGI DELLO SPETTACOLO Paul McCartney (a sinistra) suonerà alla cerimonia di apertura, che sarà presentata dagli attori Rowan Atkinson - Mr.Bean (al centro) e Daniel Craig - James Bond (a destra)

Il futuro dello Stadio Olimpico si deciderà a ottobre. La lunga battaglia legale che ha visto coinvolte due squadre di calcio, West Ham e Leyton Orient, ha infatti portato a una nuova gara d’appalto, la cui vincitrice verrà annunciata solo in autunno. Inizialmente erano stati gli Hammers ad aggiudicarsi il diritto di affittare lo stadio per 486 milioni di sterline, ma per un accertato conflitto d’interessi tra alcune parti coinvolte un giudice ha deciso di invalidare l’operazione. In corsa ci sono ancora West Ham e Leyton, ma

anche l’Intelligent Transport Services, che vorrebbe utilizzare poi l’impianto per ospitare parte di un nuovo circuito di Formula Uno. «Se ci arriverà una proposta, la prenderemo in considerazione — ha detto Bernie Ecclestone —. Ma non siamo coinvolti in prima persona nella gara d’appalto». Dopo i Giochi la capienza sarà ridotta da 80.000 a 60.000 posti. Rimarrà sicuramente intatta la pista (rendendolo di fatto molto meno appetibile per il calcio), tanto che sarà proprio lo Stadio Olimpico a ospitare i Mondiali di atletica del 2017.

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SFILATA: GLI ORARI

ore 22 Gli atleti vengono prelevati dal villaggio e portati allo stadio ore 23 Sfila il primo paese, la Grecia ore 23.45 Entra nello stadio l'Italia ore 1 Sfila l'ultimo paese, lo Zimbabwe ore 1.35 Chiusura della cerimonia

S Roger Bannister oggi ha 83 anni

LA PASSERELLA NEL 1954 FU IL PRIMO AL MONDO A CORRERE IL MIGLIO IN MENO DI 4 MINUTI

Ultimo tedoforo: Bannister in pole GIANNI MERLO LONDRA

Ci sarebbe un colpo di scena nel tormentone di «chi sarà l’ultimo tedoforo?». Scartata qualche tempo fa la fantasiosa ipotesi della principessa Anna incaricata di accendere il braciere olimpico, si era aperta la polemica fra Daley Thompson e Steve Redgrave,

IN TV SI PARTE ALLE 21.05

Dirette Rai 1, Sky, Eurosport Oltre 200 paesi collegati e un’audience prevista di 2 miliardi per la cerimonia di apertura. In Italia andrà in onda su Rai 1 (dalle 21.05 con Franco Bragagna, Claudio Icardi e Antonio Caprarica), su Sky Uno, Sky Olimpiadi 1 e 3D (ore 21.45 con llaria D’Amico, Carlo Vanzini e Beppe Severgnini), e su Eurosport (ore 22).

candidati attendibili. Il decatleta però l’ha già portata ieri e il canottiere d’oro sul Tamigi il 10 luglio, un bis non si è mai visto nella storia della torcia. Così è affiorata una possibilità: Roger Bannister, l’atleta entrato nella leggenda perché fu il primo uomo ad abbattere il muro dei 4 minuti nel miglio con 3’59”04. Era successo il 6 maggio 1954 a Oxford. Bannister aveva 25 anni ed era atte-

so da tempo all’impresa. Sir Roger fu accompagnato da Chris Chataway e Chris Brusher, poi diventati noti giornalisti. Era un record annunciato: la gara fu trasmessa in diretta radiofonica Bbc, con al microfono come commentatore Arnold Abrahams, l’eroe di Momenti di Gloria (Chariots of Fire). Tutto perfetto, sulla distanza che ha avuto altri eroi british. Da Sebastian Coe, ora organizzatore, al rivale Steve Ovett, uomo controcorrente. © RIPRODUZIONE RISERVATA

DI STFEANO BOLDRINI

Una vetrina per rilanciare l’economia Oggi Londra sarà il centro del mondo. Un gigantesco conclave internazionale, con lo sbarco di 180 personalità, tra presidenti, re, sceicchi, dittatori e primi ministri. Un meeting planetario, in nome dello sport. La Gran Bretagna vuole ribadire al mondo attraverso l'Olimpiade di essere una potenza. Magari antiquata, sicuramente presuntuosa, forse pasticciona come dimostrano il caos e le gaffe di questa vigilia, ma pur sempre una potenza. Ma i dati dell’economia sono atterrati qui prima delle teste coronate che stasera affolleranno la tribuna Vip e dicono che da queste parti siamo in piena recessione, la peggiore degli ultimi anni. L'economia si è contratta dello 0,7 tra aprile e giugno. È il terzo trimestre negativo di fila. La sterlina ha cominciato dopo sei mesi a perdere qualcosa sull'euro. Che cosa fare allora? La risposta arriva dal Times: «Cameron asks world to invest in Britain». Traduzione libera: il premier Cameron userà la vetrina dei Giochi per chiedere alle nazioni di buona volontà di fare affari nel Paese. E dove accadrà? Cameron non si limiterà agli incontri con i rappresentanti di 180 nazioni: avrà a disposizione anche la Global Investment Conference a Lancaster House, inaugurata due giorni fa e, guarda caso, in attività per tutti i Giochi, con 17 meeting. Cameron ha avuto la vista lunga. Sa che a Londra sono sbarcati boss e manager delle maggiori multinazionali. Vuole strappare contratti e promesse importanti. Qui si fa sognare la gente con le previsioni delle medaglie e si scommette su una Gran Bretagna terza dopo Cina e Usa. Ma l'oro che interessa Cameron è quello dei soldi. Money, si dice da queste parti. Il vero oro.


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OLIMPIADI OGGI IL VIA

«Le vostre medaglie contro lo spread» Il presidente Napolitano: «Magari si potesse fare lo scambio... Dimostriamo le nostre capacità»

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DAI NOSTRI INVIATI

ANDREA BUONGIOVANNI VALERIO PICCIONI LONDRA

I NUMERI

A bordo di una Maserati nera, Giorgio Napolitano — atterrato a Stansted — arriva al Villaggio alle 19.47 locali. Il ritardo rispetto al programma originario è pesante: colpa anche del congestionato traffico londinese alla vigilia del via dell’Olimpiade e delle leggi britanniche che nemmeno per i capi di stato prevedono una scorta. Il cuore del presidente è gonfio di tristezza: sono trascorse solo poche ore da quando è stato raggiunto dalla tragica notizia della morte per infarto di Loris D’Ambrosio, suo prezioso consulente giuridico, nei giorni scorsi al centro delle cronache e delle polemiche per l’inchiesta Stato-Mafia. Napolitano, al riguardo, ha appena dettato un comunicato dai toni molto forti, parlando tra l’altro di «atroce rammarico per la violenta e irresponsabile campagna di insinuazioni e di escogitazioni ingiuriose a cui era stato di recente e pubblicamente esposto, senza alcun rispetto per la sua storia e la sua sensibilità di magistrato intemerato». Impegno mantenuto Ecco perché quello che all’ingresso della zona internazionale del Villaggio si ferma davanti a taccuini e microfoni, è un Napolitano affranto. Poco importa se tutt’attorno, in un clima di fe-

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i minuti di Napolitano al Villaggio fra visita, parole con i giornalisti e agli azzurri

1

la partita degli Europei seguita dal capo dello Stato in tribuna: Italia-Spagna 1-1

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il giorno di giugno in cui Napolitano ha consegnato alla Vezzali la bandiera

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, 87 anni, arriva al Villaggio olimpico: stasera, a differenza di Pechino 2008, sarà presente alla cerimonia di apertura ANSA

v.p.

L’incontro «Spero che questa

Olimpiade sia tonificante per il Paese e per i cittadini — dice —: so che il presidente del Coni Gianni Petrucci ha auspicato che, per almeno qualche giorno, si parli di medaglie e non di spread. Ci starei volentieri, magari si potesse fare uno scambio... I Giochi non sono né una distrazione, né un fatto di orgoglio. Sono una prova, per l’Italia e per i suoi atleti. Dovremo dimostrare le nostre numerose capacità». Tra i tanti, lo accompagnano il ministro per gli affari regionali, il turismo e lo sport Piero Gnudi, il presidente della Fiat John Elkann e quello della Rai Paolo Garimberti. Il capo dello Stato, a bordo di un’automobilina elettrica, insieme al fi-

glio Giulio, allo stesso Petrucci e al segretario generale del Coni Lello Pagnozzi, visita il Villaggio. Quindi, per una ventina di minuti, nei pressi della palazzina della squadra, si intrattiene con un’ampia delegazione azzurra composta da circa duecento persone. Il regalo «Siete il nostro orgoglio — incita i ragazzi — e ogni vostra vittoria sarà una vittoria di tutto il Paese. Commettiamo errori, abbiamo tanti difetti, ma sappiamo anche fare tante cose buone. E voi, le cose buone, sapete farle meglio di tutti». Valentina Vezzali gli consegna a nome dell’intera spedizione la torcia olimpica. E lui, come già in precedenza, si commuove. «Ho letto con ammirazione le sue recenti dichiarazioni circa il ruolo delle donne e delle mamme nello sport di vertice — confida alla schermitrice olimpionica —: grazie, siete la parte d’Italia che riesce a rallegrarci e a farci sorridere anche in tempi di crisi. Mi scuserete solo se non starò a cena con voi: non vorrei trasmettervi la mia malinconia di queste ore». Il congedo, dopo un «best wishes» («tanti auguri») pronunciato proprio in inglese, è rivolto al futuro. «Tra voi — sostiene il presidente — vedo tante facce giovani. È un segnale incoraggiante. E un messaggio per il mio successore. Questa, in ogni caso, sarà la mia ultima Olimpiade». Applausi (sinceri) da tutti. © RIPRODUZIONE RISERVATA

I «NUOVI BALOTELLI»

la giornata a Londra E’ stata una giornata lunga e sofferta per il presidente della Repubblica fra Roma e Londra. ARRIVO Dopo aver appreso della morte del suo collaboratore Loris D’Ambrosio, Napolitano si è imbarcato a Ciampino sull’aereo presidenziale e ha raggiunto l’aeroporto di Stansted, a Londra, alle 18.30, come da programma. CHE CORSA A quel punto è cominciata la corsa verso il Villaggio Olimpico di Stratford, raggiunto però con una certa difficoltà e con qualche minuto di ritardo per il traffico che ha caratterizzato la vigilia olimpica della città. Con il presidente e il suo staff c’era anche suo figlio, il professor Giulio Napolitano, fra l’altro la sua "spalla" preferita quando si parla di sport, più volte impegnato come giurista anche nel campo della giustizia sportiva. NIENTE CENA Il capo dello Stato ha quindi chiesto scusa alla squadra olimpica perché dopo aver tenuto il suo discorso ha preferito non cenare con la comitiva italiana raggiungendo l’ambasciata italiana, dove abita in questa due giorni londinese. OGGI Oggi Napolitano si appresta alla giornata più lunga del viaggio olimpico. E’ prevista una visita a Casa Italia forse alla fine della mattina prima del megaricevimento a Buckingham Palace dalla Regina Elisabetta in programma nel primo pomeriggio. Poi il trasferimento allo stadio per la cerimonia d’apertura in cui l’Italia sfilerà alle 22.45, ora di Londra. Il rientro in Italia è previsto per sabato mattina e per ora non è previsto che il capo dello Stato presenzi a uno degli eventi della prima giornata di gare.

sta, sciamano atleti di ogni nazionalità e di ogni colore. Pare quasi di stare a teatro. «Essere qui — dice il presidente — in un momento complicato come questo, è un impegno gravoso. Ma sentivo di doverci essere». Era il 22 giugno quando al Quirinale consegnò il tricolore a Valentina Vezzali e, ricevendo gli atleti azzurri, non se la sentì di promettere la visita. Così come pochi giorni dopo, a Cesare Prandelli e ai suoi ragazzi di ritorno dagli Europei di calcio, riferendosi a questo possibile viaggio londinese, parlò di «un incubo» e della paura di non farcela. Invece, nonostante tutto, ce l’ha fatta. E, per l’Italia sportiva, ha parole di grande incoraggiamento.

Il presidente alla Gwend «È italiana?»

Gwend (a destra) con Quintavalle AP

Vi auguriamo una fresca estate.

Dopo la crociata per i «nuovi Balotelli», il presidente Napolitano ha incontrato un’altra nuova italiana, Edwige Gwend, nata in Camerun, emigrata all’età di nove mesi e residente a Parma, anche se spesso a Roma per allenarsi. La judoka ha 22 anni, è stata campione d’Europa nel 2010 e ha un fidanzato croato, altro judoka, e gareggia per le Fiamme Gialle: il presidente le ha stretto la mano con affetto, immagine simbolo della sua visita al Villaggio Olimpico. Con lei si è intrattenuto. «È italiana?», le ha chiesto Napolitano incontrandola. «Sì». «Ha impiegato molto a ottenere la cittadinanza?». «16 anni». «Però...», risponde il presidente cosciente che vada affrontato al più presto il problema delle tante Edwige Gwend. Dopo l’incontro con la «Balotelli del judo», Napolitano ha parlato anche con Giulia Quintavalle. Le ha chiesto conferma del fatto che alle loro gare assisterà anche il presidente russo Vladimir Putin. «È probabile», ha risposto la toscana d’oro a Pechino. «Allora fatevi doppiamente onore». v.p.


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«I Giochi e la crisi La passione della gente ci trascina» Il presidente del Coni Petrucci presenta Casa Italia: «Ricordiamo chi non c’è più, da Cannavò a Mangiarotti e Bovolenta» DAL NOSTRO INVIATO

GENNARO BOZZA LONDRA

Il passato e il futuro si incontrano a Casa Italia. La conferenza stampa di presentazione della sede azzurra e dell’avventura olimpica, al di là delle frasi ufficiali «di richiamo» («Spero si possa parlare più di medaglie che di spread» l’augurio di Gianni Petrucci), è un passaggio di consegne fra il presidente del Coni in scadenza e Raffaele Pagnozzi, attuale segretario e candidato alla presidenza. Anche il tempo degli interventi è un segnale: 10’ Petrucci, 14’ Pagnozzi, sorpasso. Nuovi linguaggi Petrucci, pur promettendo di esserci, alle prossime Olimpiadi, come presidente del basket, ha il tono di chi ricorda gli anni passati alla guida dello sport italiano. Tant’è che le sue prime parole sono una celebrazione di «grandi amici che non ci sono più, che sono in cielo, e la cui memoria è viva in tutti noi»: Candido Cannavò, direttore della Gazzetta dello Sport, Corrado Sannucci, di Repubblica, lo schermidore olimpionico Edoardo Mangiarotti, il giocatore di pallavolo Vigor Bovolenta, i c.t. del nuoto Alberto Castagnetti, del ciclismo Franco Ballerini, della scherma Carlo Carnevali. Per loro, c’è un minuto di silenzio. Pagnozzi, che attende la sfida con Giovanni Malagò per la corsa alla successione, usa parole «calde» da politico e non quelle di fredda cronaca come imporrebbe il suo ruolo «tecnico». Così, definisce l’Olimpiade degli azzurri come «la battaglia d’Inghilterra», una specie di «tappone dolomitico in una giornata di bufera», per rendere l’idea delle difficoltà da superare. Segue l’analisi specifica: «A Sydney le medaglie furono vinte da atleti di 71 Paesi, ad Atene di 80, a Pechino di

Gianni Petrucci, 67 anni, presidente del Coni in scadenza ANSA

86, qui supereremo i 90 e a Rio si andrà oltre i 100. Se consideriamo poi la lotta fra Cina e Usa per il predominio, con la Russia a ruota, e quella tra Gran Bretagna, Australia e Germania per il quarto posto, si capisce che ci saranno meno medaglie a disposizione degli altri. Quindi nazioni come l’Italia avranno grandi difficoltà a mantenere le posizioni». Pessimismo e ottimismo Petrucci ricorda i progressi: «Ricordare che noi siamo nell’elite può sembrare una banalità, ma è la realtà. Questa è stata l’organizzazione più difficile della nostra storia, le condizioni del Paese sono sotto gli occhi di tutti, è anche vero però che l’attenzione della gente verso i Giochi ci dà una forte spinta». Un riferimento alla necessità di leggi diverse per i «nuovi italiani»: «Siamo penalizzati rispetto ad altre nazioni, il presi-

dente Napolitano è il principale promotore per cambiare le leggi». Un richiamo alla bellezza di Casa Italia: «La più bella di sempre». In effetti, probabilmente anche di qualsiasi altra nazione, sei piani di fronte a Westminster. Serviva anche per la candidatura di Roma 2020. Rimpianti? «Oggi, non ne avrei chiesto l’organizzazione». I suoi costi: 1.498.000 euro di affitto, compresa la Paralimpiade. Si parla di soldi anche per la spedizione: 1.255.000 euro totali, con entrate nel biennio 2011-12 di 12 milioni dagli sponsor. Poi si torna allo sport giocato. Petrucci sottolinea: «Non abbiamo la monocultura del calcio, sono fiero dell’eccellenza in tanti sport». E, infine, ancora il tono dell’addio: «Mi sono emozionato nel sentire l’inno olimpico nella cerimonia dell’alzabandiera». © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA CERIMONIA IN 33 TRA TECNICI E DIRIGENTI

Inaugurazione: l’Italia sfila alle 23.45 LONDRA L’appuntamento con gli azzurri che sfilano nella cerimonia inaugurale è alle 23.45, ora italiana. Valentina Vezzali, portabandiera, precederà il capo della missione, Raffaele Pagnozzi e, novità, tutti gli altri atleti. Dirigenti, allenatori e accompagnatori ufficiali (numero limitato a 33) saranno dietro, anziché davanti. Stavolta si torna alla normalità, dopo che a Pechino l’Italia fu una delle ultime nazioni a entrare perché non si usò l’ordine alfabetico, che in Cina non esiste, ma quello dei caratteri. Quindi, il numero di sfilata è il 93, dopo Israele e prima della Giamaica (indicata come Jamaica, in lingua inglese). Gli azzurri iscritti sono 290, comprese 6 riserve.

Naturalmente qualcuno sarà assente perché non è a Londra, altri perché hanno le gare la mattina dopo, come i nuotatori, fra cui Pellegrini (nella foto AP), Pirozzi, Marin e Pizzetti. Ci sarà invece, il campione del mondo Niccolò Campriani (tiro a segno), ma senza la sua fidanzata Petra Zublasing, anche lei impegnata domani. Alessandra Sensini guiderà tutta la squadra di vela. La scherma fa il pieno con Rossella

Fiamingo, Nathalie Moellhausen, Aldo Montano, Andrea Cassarà, Andrea Baldini, Paolo Pizzo. Decideranno all’ultimo Elisa Di Francisca e Arianna Errigo. GLORIA E PREMI Essere a Londra è già un successo. Lo stesso Petrucci lo mette in evidenza ricordando che non ci sono squadre della pallanuoto femminile come l’Olanda, oro a Pechino, e la Grecia, campione mondiale in carica, mentre Russia e Germania hanno meno squadre dell’Italia qualificate nei vari sport. Per chi vincerà, poi, ci sarà un ulteriore premio. Il Coni ha confermato le cifre di Pechino: 140.000 euro per l’oro, 75.000 per l’argento, 50.000 per il bronzo. g.b.

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BRASILE EGITTO

SICUREZZA

Falso allarme in un hotel di Cardiff: uno scherzo scatena il panico

del rugby. Si sono subito formate zolle dappertutto, eppure Oscar ci ha danzato sopra sfornando presto due assist per il terzino del Fluminense Rafael e per il bomber dell’Internacional Leandro Damiao, che dopo il gol s’è inginocchiato a pregare. Ecco quanto ci tiene il Brasile a vincere il suo primo oro olimpico. Il Chelsea con Oscar sembra davvero aver fatto un affarone. Poi è toccato al predestinato, all’erede di Pelé, dare spettacolo. Neymar s’è infilato tra 3 uomini, ha triangolato con Hulk e ha firmato il terzo gol di testa. Tutto finito con 45’ d’anticipo? Macché.

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PRIMO TEMPO 3-0 MARCATORI Rafael (B) al 16’, Leandro Damiao (B) al 26’, Neymar (B) al 30’ p.t.; Aboutrika (E) all’8’, M. Salah (E) al 32’ s.t. BRASILE (4-2-3-1) Neto 6; Rafael 6,5, Thiago Silva 6,5, Juan Jesus 6.5, Marcelo 6; Romulo 6,5, Sandro 6 (dal 34’ s.t. Danilo 6); Oscar 7,5, Neymar 6,5, Hulk 7 (dal 27’ s.t. Ganso 6); Leandro Damiao 6,5 (dal 32’ s.t. Pato s.v.). PANCHINA Gabriel, Bruno Livini, Alex Sandro, Lucas. ALLENATORE Menezes 6,5. EGITTO (4-4-2) Elshenawi 6,5; Ahmed F. 5,5, Hegazi 5,5 (dal 1’ s.t. M. Salah 7,5), Alaa Eldin 6, Ramadan 6,5; Saleh Gomaa 6 (dal 28’ s.t. Ahmed S. 6,5), Aboutrika 6,5, Hossan Hassan 6, El Neny 6 (dal 44’ s.t. Magdy s.v.); Meteab 6, Mohsen 5,5. PANCHINA Bassam, Aly Fathy, Omar Gaber, Sad. ALLENATORE Ramzy 6 ARBITRO Rocchi. NOTE spettatori 35 mila circa. Ammoniti Saleh Gomaa, Alaa Eldin e Ramadan (E), Hulk (B) per gioco scorretto. Recuperi: 1’ p.t., 3’ s.t.

Neymar, 20 anni, festeggiato dai compagni del Brasile dopo la rete REUTERS

Brasile a due facce 45 minuti super poi soffre l’Egitto Segnano Rafael, Leandro Damiao e Neymar Ma nella ripresa la Seleçao rischia il pari DAL NOSTRO INVIATO

FABIO BIANCHI twitter @fabiowhites CARDIFF

La potenzialità di un dream team, la spocchia e la sufficienza che spesso tradisce. Anche il baby Brasile soffre dei difetti dei fratelli maggiori. E all’esordio olimpico, prima dilaga, poi rischia di venir acchiappato da un bell’Egitto. Nel pri-

CARDIFF Ci sono controlli di sicurezza ancora più asfissianti fuori da Londra, nelle città dove si giocano le partite di calcio. Cardiff si prende la palma di primo (falso) allarme olimpico. Qui si entra allo stadio senza borse e ti danno un sacchetto per telefonino e cose personali. Immaginate le code. E 4

mo round si vede solo il dream team. Neymar, Thiago Silva, Leandro Damiao, soprattutto Oscar: una sfilza di fenomeni che sembra poter fare una serena passeggiata con tutti. E il fatto che Menezes abbia lasciato in panchina Pato, Ganso e il soggetto del desiderio Lucas, sempre più vicino a Manchester e lontano dall’Inter, la dice lunga su che potenziale ha questo Brasile. È la squadra da

battere, non c’è dubbio, soprattutto dopo questa prima giornata che ha visto cadere la Spagna. Se non andrà più in sonno però, come nel secondo round. Oscar e Neymar al ballo Partia-

mo dal primo e dal giocatore che ci ha impressionato di più: Oscar. Il Millennium stadium di Cardiff è stupendo, non altrettanto il terreno, che di solito è calpestato dei marcantoni

Orgoglio Egitto Poi è uscito l’orgoglio dell’Egitto, mentre il Brasile andava in stand by pensando di aver già concluso la pratica (Menezes doveva cambiare prima). L’Egitto che non vedeva l’Olimpiade da 20 anni ed esce dalla rivoluzione post Mubarak, ci teneva a far bella figura. L’allenatore Ramzy alla vigilia lo ha dichiarato: «Vogliamo dare una grande immagine della nostra nuova nazione. E andare avanti il più possibile in questo torneo». All’alba della gara ha rischiato di passare persino in vantaggio, con una bella azione conclusa con un tiro di El Neny respinto dal fiorentino Neto (che dopo l’infortunio di Rafael Cabral ha come secondo un altro «italiano», il milanista Gabriel). Ma è stata tutta lì la produzione in 45’. Nella ripresa l’Egitto ha messo giù la testa e grazie al cambio di Ramzy (dentro la punta Salah per un difensore) e al letargo Brasileiro è andato vicino al pari. Prima capitan Aboutrika, dopo un caos di tiri in area, ci ha messo il sigillo e ha ringraziato Dio. E poco dopo Marcelo ha «liberato» Salah in area ma è riuscito in spaccata a rimediare respingendogli il tiro. Salah che ha firmato il 3-2 con un gran tiro. Dall’altra parte, prima Marcelo e poi Neymar sono stati fermati da Elsehnawi. Alla fine l’Egitto meritava quasi il pari. Pazienza. Se gioca così, potrà farà punti con Bielorussia e Nuova Zelanda.

ore prima vengono chiuse tutte le strade vicine e meno vicine. Negli hotel dove alloggiano le squadre, ogni volta che entri devi sottoporti a un cheek point tipo aeroporto. E fa niente se sei uscito 5 minuti prima: si ripete. Beh, ieri all’Hilton, sede di Camerun e Nuova Zelanda femminili e Egitto maschile, rivale

ieri del Brasile, è scattata la sirena: tutti fuori per le scale, atleti inclusi, così come ci si trovava nelle camere. Sono arrivati i pompieri e dopo un quarto d’ora si è capito che era un falso allarme: un buontempone aveva rotto il vetro della pompa anti incendio.

laSorpresa LA ROJA K.O.

Festa Giappone Otsu-gol stende la baby Spagna Clamoroso ad Hampden Park: a Glasgow, la Spagna ci lascia le penne contro il Giappone. Basta un gol di Otsu al minuto 34 del primo tempo per far diventare i baby toreri degli agnellini. La prima vera sorpresa del torneo di calcio olimpico, che comunque di risultati strani ne ha collezionati parecchi, storicamente. Questo lo è solo sulla carta, perché in realtà i peperini giapponesi hanno strameritato la vittoria. Anzi, hanno sbagliato una bella manciata di occasioni per rendere il bottino più pesante, soprattutto nel finale in contropiede. Irriconoscibile La Spagna non

sembrava la Spagna, soprattutto in difesa e in attacco, dove ha davvero fatto ben poco. La reazione allo svantaggio, subito al minuto 34 del primo round per una dormita su calcio d’angolo di Alvaro Dominguez, è stata (quasi) tutta in un tiro di Juan Mata. Il fuoriclasse del Chelsea ha trovato l’angolino, ma il portiere Gonda, uno dei tanti talenti della squadra, ha fatto la prodezza. C’è da dire che l’espulsione esagerata di Inigo Martinez per un fallo al limite dell’area, ha complicato le cose alla squadra di Milla. Ma è un alibi che non regge del tutto. La squadra ha giocato troppo sotto ritmo, ed è

Il gol del giapponese Otsu REUTERS

stata continuamente sorpassata dalla velocità dei giapo. Che, appunto, hanno sprecato parecchio. Le occasioni più clamorose gettate al vento sono quelle al tramonto della sfida. La prima di Yamaguchi che ha sparato in tribuna un pallone «basta spingere», tutto solo in area. E poi Nagai, dopo essersi bevuto Dominguez (ancora lui), ha tirato addosso a De Gea in uscita. Ultimi Poco male: il Giappone balza in testa al gruppo D, perché Honduras e Marocco hanno pareggiato 2-2. La Spagna dunque è ultima. Nulla di tragico: per i quarti si qualificano le prime due di ogni girone. Ma per la baby Roja, l’Olimpiade si è trasformata in un’inaspettata ripida salita. fa.bi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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IL DEBUTTO DEI PADRONI DI CASA IL GALLESE BELLAMY ILLUDE OLD TRAFFORD, MA SEGNA KONATE: GIGGS E COMPAGNI NON CONVINCONO

Il Senegal rovina la prima della Gran Bretagna GRAN BRETAGNA SENEGAL

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PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Bellamy (GB) al 20’ p.t.; Konate (S) al 37’ s.t. GRAN BRETAGNA (4-2-3-1) Butland 7; Taylor 6, Richards 6, Caulker 5, Bertrand 5,5; Allen 6 (dal 18’ s.t. Ramsey 5,5), Giggs 6; Bellamy 7 (dal 34’ s.t. Cork s.v.), Cleverley 5, Rose 5; Sturridge 5 (dal 1’ s.t. Sordell 5,5). PANCHINA Steele, Dawson, Tomkins, Sinclair. ALLENATORE Pearce 5. SENEGAL (4-2-3-1) Mane 6; Toure 6, Ba 5,5, P. Gueye 5,5, Ciss 6; I. Gueye 5 (dal 42’ p.t. Kouyate 6), Diame 6; Konate 6,5, Souare 5 (dal 42’ s.t. Yero s.v.), Mane 5,5; Balde 6 (dal 20’ s.t. M. Gueye 6). PANCHINA Camara, Seck, Mbodji, Badji. ALLENATORE Diouf 6. ARBITRO Irmatov (Uzb) 5. NOTE spettatori 72.176. Ammoniti Bellamy (GB) per comportamento non regolamentare, Mane, Souare e P. Gueye (S) per gioco scorretto. Recuperi: 1’ p.t.; 4’ s.t.

come un eroe di guerra. Ma il suo destro in acrobazia non è bastato. Il più stralunato, a fine gara, è sembrato Pearce, il c.t. definito un «idiota» da Paul McCartney per aver lasciato a casa Beckham. L’impressione è che con Beckham o senza, questa squadra non dovrebbe avere un grande futuro nel torneo, anche se Giggs sostiene il contrario: «Vogliamo salire sul podio».

DAL NOSTRO INVIATO

STEFANO BOLDRINI MANCHESTER

Si può tifare per una sigla? In nome dell’Olimpiade, si fa anche questo, ma sentire il grido «Gb», ritmato sul modello degli inni del calcio, è stato come ascoltare una nota stonata. Nella patria della musica moderna, l’affronto vale doppio ed è diventato addirittura triplo quando il Senegal ha gelato il popolo dell’Old Trafford all’82’, vanificando l’1-0 firmato da Craig Bellamy al 20’ del primo tempo. Si erano presentati in 72 mila per sostenere la Gran Bretagna e il totem di casa, il gallese Ryan Giggs, ma non si improvvisa una nazionale su due piedi. La traversa colpita da Sordell all’87’ ha solo reso più amaro un pareggio sostanzialmente giusto, ma dove c’è l’ombra di un rigore negato nella ripresa alla squadra di Stuart Pearce: l’entrata di Ciss su Bellamy è stata da codice penale. Bellamy La Gran Bretagna, tor-

nata sul palcoscenico olimpico dopo 52 anni — Roma 1960 l’ultima apparizione — ha rischiato grosso. Jack Butland, terzo portiere dell’Inghilterra a Euro 2012, è stato decisivo: importanti le parate a inizio ripresa sui tiri di Balde, centravanti dell’Osasuna, e su Ciss, fischiatissimo dal pubblico dopo l’intervento su Bellamy. Giggs ha mostrato la solita classe, ma gli anni passano anche per i fenomeni e contro una squadra molto forte dal punto di vista fisico come il Senegal, il gallese ha sofferto. Bellamy è uscito dal campo tra gli applausi, zoppicante

Craig Bellamy, 33 anni, attaccante gallese del Liverpool, aveva firmato il vantaggio britannico AP

Ramirez Nell’altra partita, l’Uruguay ha rimontato gli Emirati Arabi, passati in vantaggio con un gioiello di Matar. Ma il vero capolavoro è stato un tocco di Gaston Ramirez: il talento del Bologna ha infilato il pallone all’incrocio, calciando una punizione da 20 metri. Il 2-1 è maturato con Lodeiro: splendido l’assist di Suarez, fischiato senza pietà per tutta la gara. Da queste parti hanno la memoria lunga: non hanno dimenticato gli insulti razzisti del giocatore del Liverpool ad Evra, capitano dello United. © RIPRODUZIONE RISERVATA

risultati e classifiche L’Uruguay vince in rimonta Il Messico va in bianco Svizzera fermata dal Gabon GRUPPO A Giocate ieri: Emirati Arabi-Uruguay 1-2 (Matar (E) al 23’, G. Ramirez (U) al 42’ p.t.; Lodeiro (U) all’11’ s.t.); Gran Bretagna-Senegal 1-1. Classifica: Uruguay p. 3, Gran Bretagna e Senegal 1, Emirati Arabi 0. Prossimo turno (29/7): Senegal-Uruguay; Gran Bretagna-Emirati Arabi. GRUPPO B Giocate ieri: Messico-Corea del Sud 0-0; Gabon-Svizzera 1-1 (Mehmedi (S) su rig. al 5’, Aubameyang (G) al 45’ p.t.). Classifica: Gabon, Svizzera, Corea del Sud e Messico p. 1. Prossimo turno (29/7): Messico-Gabon; Corea del Sud-Svizzera. GRUPPO C Giocate ieri: Brasile-Egitto 3-2; Bielorussia-Nuova Zelanda 1-0 (Baga al 46’ p.t.). Classifica: Brasile e Bielorussia p. 3, Egitto e Nuova Zelanda 0. Prossimo turno (29/7): Egitto-Nuova Zelanda; Brasile-Bielorussia. GRUPPO D Giocate ieri: Honduras-Marocco 2-2 (Barrada (M) al 39’ p.t.; Bengston (M) all’11’ e 20’, Labyad (M) al 22’ s.t.); Spagna-Giappone 0-1 (Otsu al 34’ p.t.). Classifica: Giappone p. 3, Honduras e Marocco 1, Spagna 0. Prossimo turno (29/7): Giappone-Marocco; Spagna-Honduras. LA FORMULA Le prime due squadre di ciascun gruppo si qualificano ai quarti di finale, che si giocheranno il 4 agosto. Semifinali il 7, il 10 la finale per il terzo e quarto posto e la finalissima per l’oro si giocherà l’11 a Wembley.


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OLIMPIADI OGGI IL VIA

NUOTO

Thorpe non molla «Punto ai Mondiali» Ian Thorpe, a Londra da commentatore dopo aver fallito la qualificazione ai Trials, non mollerà il nuoto: «Ho trovato

gente più veloce di me, ma non mollo, penso di poter tornare a grandi livelli» e, riferendosi ai Mondiali del prossimo anno a Barcellona, dice: «Penso di potercela fare. Intanto mi godrò questa Olimpiade. Phelps vincerà tanto, ma io aspetto James Magnussen: è impressionante»

PUGILATO

Il Tas respinge Ward Draskovic sul ring Il Tas, tribunale dello sport, ha preso la seconda decisione in missione a Londra. La corte presieduta da Massimo Coccia ha

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ITALIANI CONTRO...

S Fabio Fognini Singolare Djokovic (Ser)

S Andreas Seppi Singolare Young (Usa)

Erba di casa mia

Federer insaziabile «Wimbledon, dammi pure l’oro olimpico»

in Australia e Wimbledon, stavolta sono appena tornato primo, ho il vantaggio dei 7 successi a Londra e delle 4 Olimpiadi, sono meno sotto pressione perché un oro olimpico l’ho già preso, sia pure in doppio, ma sogno ancora quello individuale e sto meglio di Pechino. Ho avuto tre settimane per ricaricarmi e andare in vacanza». Pericoli I migliori secondi sul-

«In singolare non ho mai vinto la medaglia più preziosa Nadal non mi ha chiamato. Io avrei fatto lo stesso...» DAL NOSTRO INVIATO

VINCENZO MARTUCCI twitter@vincemartucci LONDRA

Silenzio, parla Federer. I 702 posti della sala conferenze del centro stampa dei Giochi non bastano per «i giornalisti tifosi» (confessione di tre intervistatori) del re-record di 17 Slam. Roger non è soltanto il favorito del Wimbledon olimpico che scatta domani con «il Magnifico» neo campione tre settimane fa, e per la settima volta, del Wimbledon classico (al meglio di 5 set come gli Slam, e non di 3 come qui). Non è soltanto il più grande tennista di sempre, il più elegante, il più bravo, quello che ha mandato in pensione Sampras ed Agassi, e sta lottando alla pari con Nadal e Djokovic, più giovani di 5 anni. Roger-Express, padre e marito ideale, è un esempio di tutto lo sport, il simbolo dell’Olimpiade, al rientro per la seconda volta ai Championships, ma per la prima a Church Road. E quindi è anche poliglotta, spiritoso e disponibile. Unico. Sincerità Roger non si tira indie-

tro davanti al rivale Nadal, il campione uscente ai Giochi ritiratosi a sorpresa: «Per una preparazione insufficiente, dice, non per il ginocchio, ma non mi ha chiamato. Io avrei fatto lo stesso. E’ stata una grande sorpresa, so di certo che gli dispiace». Roger svicola sul portabandiera svizzero: «Non mi aspetta-

LE SETTE MERAVIGLIE DI ROGER 1

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Ma non sarò io la stella di Londra: saranno Bolt, Phelps e i giocatori dell’Nba

vo che mi offrissero un tale onore per la terza volta, sarebbe stato fantastico, ma è ugualmente importante che ci sia qualcun altro, meglio ancora se un amico, come Stan (Wawrinka). Sono contento per lui, ho visto la felicità nei suoi occhi». Anche se quella «decisione all’unanimità degli atleti» del comunicato ufficiale «made in Swisse», nasconde la designazione del re del delfino-compagno di dop-

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pio. Infatti, ai media di casa confessa: «Alla cerimonia di Pechino mi ero stancato, stavolta me la godrò alla tv». Verità Disertare il Villaggio degli atleti è dura: «Io amo lo sport e quindi apprezzo lo spirito olimpico e l’atmosfera incredibile che c’è lì, ma l’ho già fatto, e devo anche ottenere un risultato che renda la Svizzera orgogliosa di me. So che mi rendo la vita più semplice vivendo a Wimbledon, e spero di essere molto impegnato comunque, ma per singolare e doppio». Lo guida l’esperienza: «Ero più favorito ai Giochi di Atene 2004, dove andai male - k.o. al 2˚ turno con Berdych, n.d.r. -, ero numero 1 del mondo, avevo vinto

Tutti i trionfi in finale di Federer, 30 anni, a Wimbledon: 1 Nel 2003 (su Philippoussis) 2 2004 (Roddick) AP 3 2005 (Roddick) REUTERS

4 2006 (Nadal) AP 5 2007 (Nadal) EPA 6 2009 (Roddick) REUTERS

7 2012 (Murray) REUTERS

l’erba - Murray, Berdych, Tsonga - sono dalla parte di Djokovic, Roger ha un tabellone migliore di Novak, ma nei primi due turni incrocia avversari insidiosi, Falla («mi dovrò riabituare a un mancino») e Benneteau, proprio quelli coi quali ha dovuto recuperare da due set a zero sotto a Wimbledon 2010 e 2012: «E qui si giocheranno tutti i match al meglio di 3 set, meno la finale». Il doppio è esaltante: «Non ci sono grandi favoriti, sarebbe bello rivivere la magia di quei momenti, vincere quell’oro è stata la più eccitante sensazione che abbia mai provato su un campo da tennis». Le attenzioni sono un rischio da cui fuggire: «Non sarò io la stella dell’Olimpiade, saranno Bolt, Phelps, i giocatori dell’Nba». Rilancio Se potesse scegliersi un’altra disciplina, Federer: «Calcio, è la prima volta ai Giochi, no? Ah, no?». Non chiederebbe l’autografo a nessun campione: «M’è successo solo da bambino, da raccattapalle al mio torneo, a Basilea. Piuttosto farei qualche foto insieme e magari due chiacchiere. Le Olimpiadi mi hanno insegnato molto, anche solo guardando atleti di altri sport che si allenavano». Wimbledon per la prima volta non «prevalentemente in bianco»? «E’ un po’ strano giocare in maglietta rossa, ma non mi dispiace, ed è un onore rappresentare il proprio paese col suo colore». E la quinta Olimpiade a Rio 2016? «Ho già impegni per il prossimo anno e anche dopo, la testa mi dice che vuole che io giochi, spero che il fisico me lo consenta. Se gioco a tennis lo devo fare nel modo giusto, non tanto per fare». Grazie, Federer. © RIPRODUZIONE RISERVATA

S Daniele Bracciali Doppio (con Seppi) BerdychStepanek (R.Cec)

respinto la richiesta del pugile irlandese Joseph Ward (81 kg), di essere ripescato e ammesso ai Giochi rispetto al montenegrino Bosko Draskovic. Il Tas ha detto no per difetto di giurisdizione non entrando nel merito della controversia che ha riguardato i comitati olimpici interessati.

FOGNINI, C’È DJOKOVIC

Il sorteggio è amaro: la Errani trova Venus LONDRA

La speranza è Venus. Cioé che la Venere delle Williams, regina di 5 Wimbledon oggi in panne col suo fisicaccio, sia talmente giù di corda da bucare presto sull’erba più famosa dello sport. Come appare del resto nell’allenamento sotto l’insolito sole di Londra che dovrebbe sparire da oggi. Perché, con la sorella, Serena, sbarra la strada al doppio azzurro più accreditato, Sara Errani-Roberta Vinci, già nei quarti. E le due afroamericane, senza essere teste di serie, sono le prime favorite della specialità, una delle medaglie più sicure dei Giochi di Londra per fare il tris d’oro in doppio. Una verità talmente incontestabile che il cittì di tutte le nazionali, Corrado Barazzutti, non riesce a nascondere: «Purtroppo dove avevamo più possibilità abbiamo sulla strada le Williams, anche se non si può mai dire e tutto è sempre possibile, sulla carta è dura». E Flavia Pennetta, quando chiede lumi sul sorteggio, premette preoccupata: «Ditemi solo che non abbiamo le Williams». Problemi Il brutto sorteggio del-

S Sara Errani Singolare V. Williams (Usa) Doppio (con Vinci) CetkovskaSafarova (R.Cec)

S Flavia Pennetta Singolare Cirstea (Rom) Doppio (con Schiavone) M.GarriguesP.Santonja (Spa)

l’Italia ai Giochi non si ferma qui. Anche se l’altro doppio «da medaglia», Pennetta-Schiavone, trova le abbordabili spagnolette Medina Garrigues-Parra Santonja, verso un quarto di finale possibile con le ceche Hlavackova-Hradecka, nella parte del tabellone comandata di Huber-Raymond, specialiste Usa, ma non fenomeni. Perché Daniele Bracciali ed Andreas Seppi incrociano subito i cechi Berdych e Stepanek. «Fortissimi, da podio», sottolinea capitan Barazza. E il singolare propone alla Errani — numero 9 del mondo e del torneo — quella stessa Venus Williams che promette di sbarrarle la strada in doppio. Anche se coach Lozano è fiducioso: «Sull’erba, il gioco di Sara perde qualcosa, l’importante è che lei lo accetti e lotti». Senza cadere in amnesie tipo l’ultimo Wimbledon con l’agghiacciante golden set, (senza vincere un solo punto nel primo set perso 6-0) contro Shvedova. Dubbi Che può dire Roberta Vin-

S Francesca Schiavone Singolare Zakopalova (R.Cec)

S Roberta Vinci Singolare Clijsters (Bel)

ci dell’ostacolo Kim Clijsters, l’ex n. 1 del mondo sulla via del secondo, definitivo ritiro, ma che l’ha già battuta due volte su due? O Fabio Fognini che trova subito Novak Djokovic col dente avvelenato dopo aver perso in un colpo solo il tono di Wimbledon e anche della classifica? Dicono tutto occhi e sorriso di Flavia Pennetta («Il polso va bene, il morale è a posto»), abbinata a Sorana Cirstea. Così come la compagna di doppio Francesca Schiavone, chiamata al replay del 6-0 6-4 di Wimbledon contro Klara Zakopalova. Carico pure Seppi, prontissimo contro l’americano in crisi Donald Young. Il tabellone di doppio misto, che torna alle Olimpiadi per la prima volta dal 1924, verrà sorteggiato martedì con Vinci-Bracciali. v.m. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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OLIMPIADI OGGI IL VIA

IN ALLENAMENTO

Fede, abbraccio con Lucas Oggi spareggio per la 4a staffettista

L’Olimpiade azzurra del nuoto curiosamente comincia oggi con uno spareggio: in una prova cronometrata, infatti, verrà decisa la quarta staffettista della 4x100 sl donne. Sicure Federica Pellegrini (che in caso di una difficilissima finale da prendere lascerebbe il posto per arrivare riposata alla

batteria di domenica dei 400 sl), a contendersi l’ultimo posto saranno Erika Buratto e Laura Letrari, la quarta e la quinta dell’anno. La migliore del test domani gareggerà con Erika Ferraioli, Alice Mizzau e appunto Fede, che ieri s’è allenata e subito dopo ha incrociato a bordo vasca

Philippe Lucas, l’ex tecnico del 2011 con cui ha vinto 200 e 400 sl: tra i due un abbraccio simpatico. Therese Alshammar, 34 anni, rischia di non partecipare ai Giochi per un problema al collo. Fisioterapisti al lavoro per la svedese che ha vinto tutto meno l’oro olimpico individuale.

Gli sfidanti all’attacco

Ryan Lochte, 28 anni venerdì, 3 ori olimpici tra Atene 2004 e Pechino 2008 e 5 ori mondiali nel 2011 AFP

Yohan Blake, 22 anni, iridato 2011 sui 100, ai Trials giamaicani ha battuto Usain Bolt sui 100 e sui 200 AFP

Lochte «Qui sento di poter dominare»

Phelps vinse 2 ori subito, e per lui poi tutto fu una discesa».

che a Lucerna è stata disastrosa».

Il nuotatore: «Perdere da Phelps è terribile, ma questa è la mia Olimpiade, voglio godermela»

Come vuole riscrivere la storia?

svuotato. Devo dimenticare in fretta per andare più veloce la volta successiva».

Il suo allenatore Troy spesso la rimprovera per le mattane.

DAL NOSTRO INVIATO

STEFANO ARCOBELLI LONDRA

Lo sfidante. Ryan Lochte non indugia più: fatti da parte, Phelps. I Giochi dovranno eleggere il miglior nuotatore al mondo. Ryan lo è stato in questo quadriennio di ori mondiali: ma non gli basta più. La rivalità in acqua verrà esaltata già da domani nei 400 misti. «The big show», come lo definisce il ragazzone di Daytona, è cominciato a parole. Per oscurare Phelps s’è affidato a qualcosa di estremo: lo Strongman.

«Nessuno al mondo ha fatto lavori a secco quanto me. E’ vero, da febbraio 2009 è cambiato tutto: mi sottopongo ad allenamenti massacranti attraverso questa preparazione funzionale sui muscoli. Non mi sono mai sentito così forte. Avrei dovuto cominciarlo prima». Però ha perso due volte ai Trials olimpici: cosa prova quando tocca dopo una sfida con Michael a prescindere dal risultato?

«Quando perdo, la sensazione è terribile: mi sento ancora più

E il confronto di domani come sarà?

«L’Olimpiade di entrambi si deciderà il primo giorno: ricordate cosa successe a Pechino?

RILASSATO

Pelphs: «Faccio più fatica a recuperare» Un Phelps scoppiettante in conferenza stampa. Si siede, estrae l’iPhone e fotografa le centinaia di giornalisti. Poi una battuta dopo l’altra. «Si chiama Apolo (Ohno, olimpionico nello short track, ndr.), lo conosco. Al Villaggio ho visto 3 atlete russe più alte di me. E dire che sono 1.93, cavolo!». Poi, più serio: «A Pechino volevo vincere tutto, qui sono più rilassato. Ora ci metto molto più tempo a recuperare tra una gara e l’altra». Poi chiude: «Voglio solo essere Michael Phelps, non cerco di emulare nessuno».

Il dualismo si manifesta dentro e fuori l’acqua: ma cosa succede quando si è amici?

«Divisi? E’ una questione di personalità: a me, ad esempio, piace indossare scarpe fantasiose. Dicono che io sia più umano e sorrida di più, dopo una giornata di allenamenti come i miei, voglio solo divertirmi, rilassarmi, e fare nuove amicizie». E’ fidanzato?

«Ho avuto una storia con un’australiana (Blair Evans, ndr) ma ora ho solo tante amiche. E’ presto per le cose serie».

«Vincendo più ori possibili: questa è la mia terza Olimpiade, ce ne sarà una quarta, ognuna è diversa, ma questa è la mia, devo godermela fino in fondo».

«Greg mi allena da 10 anni, è come un secondo padre: di lui mi fido».

Blake «Sì, posso sorprendere ancora» Il velocista: «È sempre Bolt l’uomo da battere, ma ci sono anch’io. Per restare imbattuto» DAL NOSTRO INVIATO

PIERANGELO MOLINARO LONDRA

C’è un metodo Lochte?

Come sfidante ufficiale di Usain Bolt, Johan Blake ha celebrato una prova generale trionfale: due volte, ai Trials olimpici giamaicani disputati a fine giugno a Kingston, il campione del mondo di Daegu ha mostrato la schiena al re, con tempi che hanno schioccato più di una frusta: 9"75 sui 100 metri e 19"80 sui 200. Ma gli va bene il ruolo defilato, tutta l’attenzione sull’uomo che ha stupito lo sprint. Il ventiduenne di Montego Bay non è dialetticamente brillante quanto il compagno di allenamento. Quasi timido, non è scafato come Usain, per questo l’allenatore Glen Mills intende tenerlo isolato sino all’ultimo. Però chissà cosa gira nell’anima di Johan dopo i successi di Kingston. «Non è cambiato niente, quelle vittorie possono non significare nulla».

«Gareggio allo stesso modo da quando avevo 11 anni: dare tutto me stesso, dai meeting banali alle Olimpiadi».

Ma lei, dopo i Trials, ha gareggiato solo sui 200 a Lucerna. Non è poco?

Anche la mamma la seguirà a Londra.

«Non la vedo mai, voglio coinvolgerla in quest’Olimpiade che sento di poter dominare». Per poter mettere in discussione il più grande di sempre?

«E’ difficile fare paragoni tra varie epoche: c’è stato Spitz, poi Biondi, quindi Phelps». Nei 200 dorso e crawl, ci sono altri che la insidiano

«I 200 sl sono un po’ la sintesi di come il mondo sia cresciuto: sì, non è solo una sfida tra me e Michael». Continuerà a giocare come a Pechino a carte con lui?

«Nel Villaggio è uno di noi, in acqua siamo contro. Ma spero di rimanere suo amico anche se lo batterò».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

«No, non penso sia fondamen-

tale fare tante gare. Viaggiare, cambiare clima, letto e cucina può essere rischioso e non è il momento di infortunarsi. Meglio lavorare e curare la tecnica».

Però sulla pista svizzera ha corso in 9"85. Con quale ambizioni è arrivato all’Olimpiade?

«Il favorito è sempre Bolt. Ma il mio destino e sorprendere la gente, l’ho fatto l’anno scorso a Daegu e poche settimane fa a Kingston. Perché non può succedere anche qui? Il mio obiettivo è concludere la stagione imbattuto e in testa al ranking delle gare di velocità». Bolt sarà favorito, però c’è chi è convinto che sarà lei il re di Londra.

«Anch’io un po’ sono diventato famoso e non è facile, la vita cambia, le attese aumentano». Le pesano?

«Per ora no, ma devo tenerle sotto controllo». Pensa che Bolt con le sconfitte di Kingston abbia perso sicurezza?

«Non penso, e non so sino in fondo quanto Usain abbia spinto. I Trials servivano solo per qualificarsi ai Giochi e lui ha raggiunto l’obiettivo».

Che cosa doveva curare?

«Soprattutto la partenza. An-

IL TERZO UOMO SUI 100

Powell sta bene «Una staffetta straordinaria» Il terzo giamaicano sui 100 metri sarà Asafa Powell, che ieri è apparso nella conferenza stampa della squadra giamaicana accanto a Usain Bolt. L’ex primatista mondiale si dice sereno: «Ho saltato qualche meeting per precauzione, ma la gamba destra va finalmente meglio e posso allenarmi davvero». Poi ha parlato della 4x100. «La nostra sarà una staffetta stellare pronta a diverse soluzioni. Personalmente posso correre in ogni frazione».

Cosa sa della sua schiena?

«Non so come sta, ma visto come va in allenamento penso bene». Allora lavorate ancora insieme.

«Sulla stessa pista ma con programmi diversi. Ve l’ho detto, è lui il favorito». Quale vittoria a Londra la renderebbe più orgoglioso?

«Non faccio tante differenze. Ciò che in questo momento mi rende davvero orgoglioso è la mia fondazione, nata prima dei campionati Mondiali indoor, con cui aiuto i bambini in diverse zone della Giamaica. I bambini sono il futuro, non possiamo non fare qualcosa per loro. Non ho dimenticato la mia storia, prima di vincere e guadagnare i primi soldi anch’io e la mia famiglia eravamo poveri. Adesso per me aiutare gli altri è un dovere». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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OLIMPIADI OGGI IL VIA

DAL NOSTRO INVIATO

PIERANGELO MOLINARO LONDRA

A Roma direbbero: «Ie tocca». Usain Bolt sarà stasera il portabandiera della Giamaica nella cerimonia di apertura dell’Olimpiade, portabandiera del Paese più veloce del mondo. Per questo ieri, insieme ad Asafa Powell, è arrivato in anticipo da Birmingham — quartier generale dell’atletica giamaicana in Gran Bretagna — nella capitale. Con calma, non veloce come in pista. La conferenza stampa dello sponsor, iniziata con 47 minuti di ritardo, ha cominciato a introdurre nella quieta atmosfera giamaicana. Rilassato, vestito di giallo canarino. «Problema di valigie all’aeroporto», ha giustificato precedendolo sul palco il presidente della federazione giamaicana Warren Blake.

DUE STELLE EUROPEE

Salto in alto: Beitia 2.00 a Santander Lemaitre: no ai 100 punta tutto sui 200

(pe.m.) La spagnola Ruth Beitia, 33 anni, fresca campionessa europea di salto in alto, ha superato 2 metri a Santander, arrivando così all’Olimpiade in grande forma. Quella di Londra, per l’atleta spagnola, sarà la quarta e ultima partecipazione. A Pechino,

Bolt bandiera più veloce «Io paura? Forse i rivali» Usain alfiere della Giamaica allontana i dubbi sulle sue condizioni: «Da quattro anni vinco tutto, il mio avversario è il cronometro» SCELTA LA JACKSON

Capitana basket alfiere Australia L’Australia ha scelto la portabandiera. Oggi la delegazione sarà guidata da Lauren Jackson, 31enne capitano della squadra di basket femminile, argento quattro anni fa a Pechino. «Perché io?», si è chiesta la Jackson, 196 centimetri di altezza, alla quarta partecipazione ai Giochi. Sarà la prima australiana negli ultimi 20 anni a portare la bandiera all’inaugurazione dei Giochi estivi.

Serafico È la prima apparizione

di Bolt dopo le sconfitte a fine giugno patite da Johan Blake ai Trials di Kingston. Lui stesso ha saputo di essere il portabandiera solo ieri pomeriggio. «Sono onorato ed emozionato perché amo il mio Paese e sono fiero che mi abbiano scelto. E poi così andrò in televisione», scherza. Usain non si dice preoccupato, né delle sconfitte né dell’astinenza agonistica: «Quelle sconfitte non sono un problema, so perché ho perso e mi sono allenato per migliorare particolari come la partenza». Già, la partenza. Un anno fa ai Mondiali di Daegu venne squalificato per una falsa che il titolo a Blake.

Usain Bolt, 25 anni, a Pechino 2008 vinse 3 ori (con altrettanti record mondiali) su 100, 200 e 4x100 AFP

«È stata una lezione, ma non ho paura di questo momento. Intanto il mio allenatore dice che non sarò mai un gran partente». Imbattibile E Usain non si scompone neppure quando gli chiedono se dopo Kingston si sente

DOPING IL DISCOBOLO UNGHERESE E L’ALTISTA GRECO

Positivi Kovago e Chondrokoukis DAL NOSTRO INVIATO

ANDREA BUONGIOVANNI LONDRA

Per l’atletica non è una vigilia olimpica serena. I casi doping aumentano giorno dopo giorno. Ai nove di mercoledì (sei figli dell’introduzione Iaaf del passaporto ematico), ieri se ne sono aggiunti due molto pesanti. A finire nella rete, stavolta, sono il 24enne saltatore in alto greco Dimitris Chondrokoukis, iridato indoor, e il 33enne discobolo ungherese Zoltan Kovago, argento ad Atene 2004 e 5˚ al mondo quest’anno. Entrambi a Londra avrebbero potuto aspirare a una medaglia. Caos greco È stato il papà-alle-

natore Kyriakos ad annunciare il forfeit forzato dai Giochi del figlio Dimitris, positivo allo stanozololo, lo steroide anabolizzante reso famoso da Ben Johnson a Seul 1988. Il presidente del comitato olimpico ellenico, Spyros Kapralos, sottolinea: «Vogliamo vincere più medaglie possibile, ma devono essere pulite». Chondrokoukis, già 5˚ ai Mondiali di Daegu 2011, quest’inverno s’era rivelato a sorpresa a Istanbul: oro in sala con 2.33, primato personale. Poi, in maggio, s’era confermato a Doha con 2.32. Il suo manager, dal maggio 2011, è il trentino Gianni Demadonna: «Ho appreso la notizia via internet — dice — e sono sconvolto. Ora capisco la sua strana rinuncia al meeting di Montecarlo. Sono a pezzi: in 20 anni avevo dovuto fare i conti con un solo atleta

quattro anni fa, aveva chiuso la finale con un settimo posto. Intanto arriva la conferma della rinuncia ai 100 da parte del francese Christophe Lemaitre (a sinistra nella foto Afp), che ha deciso di concentrasi sui 200 (il 15 luglio, alla Diamond League di Londra, ha centrato, con 19"91, il

Dimitris Chondrokoukis, 24 anni AFP

positivo. Questo è il quarto in pochi giorni». Gestiti da Demadonna sono infatti anche la quattrocentista ucraina Yefremova, l’ottocentista russa Zinurova (oro europeo indoor 2011) e la mezzofondista marocchina Selsouli, leader mondiale stagionale dei 1500, tutte «pescate» in settimana. Altri Di queste ore è pure la noti-

zia della positività di un fondista keniano della scuderia del bresciano Federico Rosa, il 23enne Mathew Kisorio, uno da 58’46" in mezza maratona, a sua volta fermato per un anabolizzante dopo i 10.000 dei campionati nazionali. Dicono che la lista, nei prossimi giorni, si gonfierà: nel mirino ci sarebbe anche una delle maratonete favorite all’oro olimpico, esplosa a livelli assoluti in tarda età, ma assente dalle gare dall’autunno scorso. © RIPRODUZIONE RISERVATA

ancora imbattibile. «Non lo sono mai stato — ribatte sorridendo — anche prima ero stato sconfitto. Non vivo con questo patema d’animo». No, Blake per Bolt non è un problema e si sorprende quando si sente chiedere se pensa di cercare di non

«State tranquilli, qualunque cosa accada andrò avanti anche dopo Londra»

allenarsi più con lui. «Può succedere ogni cosa, ma non capisco perché dovrei cambiare. È stato detto di tutto, che uno si allena al mattino e l’altro alla sera e non è vero. Siamo amici, lavoriamo sulla stessa pista, non vedo cosa dovremmo cam-

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terzo tempo dell’anno) e sulla staffetta 4x100. È stato il suo coach Pierre Carraz a chiarire le priorità del giovane sprinter: «Nei 100 Christophe ha il decimo tempo dell’anno, mentre nei 200 può realisticamente ambire a una medaglia, per cui punteremo tutto su quella distanza».

biare». Ma sarà comunque lui l’avversario da battere? «Non è vero neppure questo, l’avversario è il cronometro. Devi concentrati sulla tua corsia. In finale troverò sette avversari pronti a sbranarmi. Paura? Da quattro anni sto vincendo tutto, gli altri devono avere paura». Scatenato Sdrammatizza tutto,

anche se non sarà facile nemmeno per «il fulmine» ripetere la tripletta con record di Pechino. «Perché no? — dice —: in fondo quell’Olimpiade non è stato il mio periodo migliore, dopo sono andato più veloce». Usain fuga anche i dubbi sul suo stato di salute, sulla schiena. «Ho avuto problemi che hanno causato anche qualche fastidio muscolare alle gambe, ma ora pare tutto risolto». E dice che non lo spaventa neppure la possibilità di maltempo. «Abbiamo corso in tutte le condizioni, ci adatteremo». E la 4x400 a cui si sussurra potrebbe partecipare? «Non è nei programmi, ma se il mio Paese me lo chiede sono pronto a sacrificarmi». Il ritiro Certo è che quattro ori in una sola edizione dei Giochi rafforzerebbero la sua leggenda, ma non cancellerebbero la sue motivazioni. «Comunque vada continuerò anche dopo Londra, state tranquilli». Su una sola domanda Usain ha sgranato gli occhioni e si è dimostrato impreparato: la distribuzione di profilattici al villaggio degli atleti. «Non ne so nulla», ha sussurrato. E Powell alla sua sinistra ha sparato la battuta: «Intanto Usain è vergine...» © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LA FIACCOLA OLIMPICA

Anche Ban Ki-Moon tedoforo a Londra

CERIMONIA D’APERTURA

Atleti siriani temono la contestazione Tensione alle stelle nella delegazione olimpica siriana, composta da 6 uomini e 4 donne: si teme una fredda accoglienza

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Il Dream pivot al centro degli Usa «Noi, imbattibili»

identiKit & CARRIERA

LEBRON JAMES

Il segretario generale dell’Onu Ban Ki Moon ha portato ieri la fiaccola olimpica nel distretto di Westminster, prima

che raggiungesse Buckingham Palace. Il segretario tedoforo, vestito di tuta bianca, è apparso sorridente e ha salutato la folla. Questa sera sarà presente alla cerimonia d’apertura e durante la sua permanenza a Londra incontrerà alcuni leader politici per favorire la tregua olimpica.

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stasera durante la cerimonia d’apertura e forse anche fischi e contestazioni. Il governo inglese ha negato il visto d’ingresso al segretario del comitato olimpico siriano Mowaffak, amico personale di Assad. Altri dirigenti hanno dato forfeit per alleggerire il peso politico della spedizione

DONNE USA COACH AURIEMMA

«Imitiamo la Spagna del calcio Non l’Italia...»

La novità è il fenomeno sotto canestro «I centimetri contano poco, sono al meglio» DAL NOSTRO INVIATO

LUCA CHIABOTTI LONDRA

LeBron James miglior pivot dei Giochi di Londra. Può accadere. E’ la chiave della Banda Bassotti 2.0 ispirata da Mike D’Antoni che, partita dopo partita, sta caratterizzando gli Stati Uniti che vedremo a Londra. LeBron e Carmelo Anthony rosolano i lunghi avversari portandoli fuori posizione in attacco e utilizzando chili e rapidità in difesa. Funziona quasi sempre: contro l’Argentina, James è stato a lungo opposto a Scola. Contro la Spagna ha marcato Pau Gasol costringendolo, in difesa, a seguirlo oltre la linea da tre punti e battendolo in uno contro uno. Ha fatto fatica contro Serge Ibaka, ma lo spagnolo di Brazzaville ha un fisico bestiale e ci sta. «Giocare vicino a canestro non è una novità per me, faccio le stesse cose anche a Miami — dice LeBron che nella finale contro i Thunder è partito marcando Kendrick Perkins, come misure simile a lui —. Si tratta solo di voler competere con i lunghi, provare a usare il mio fisico in difesa su di loro e cercare di aiutare la squadra a vincere». La sfida Discussione che va al cuore del problema: riusciranno gli americani che hanno un solo centro di ruolo, Tyson Chandler, a rivincere l’oro contro avversarie con una maggiore presenza sotto canestro? La risposta è sì: a Pechino c’era solo Dwight Howard, al Mondia-

le con Chandler fu Odom a giocare pivot. E gli Stati Uniti hanno dominato. James, 2.03 per 115 chili, è noto per essere il più potente tra gli esterni, ma non solo. «Non siamo la squadra più alta, ma la cosa non ci preoccupa — spiega —. Molti di noi giocano sopra la loro altezza. I centimetri contano poco, è la determinazione con cui vai sotto canestro che fa la differenza. Molti non ci considerano favoriti per questo, si sbagliano. Non abbiamo punti deboli, siamo molto uniti, comunichiamo e ci proteggiamo l’un l’altro in campo». Nuova pelle Fino a un mese fa,

la Nazionale era stata un po-

sto dove redimersi, Pechino era l’unico suo successo in carriera. Poi è arrivato il trionfo con Miami: «Non sono cambiato in niente dopo aver vinto il titolo, mi sento in uno dei migliori momenti della mia carriera. Io so che posso avere un impatto offensivo sulla partita quando voglio. Così cerco di concentrarmi sulla difesa, prendere i rimbalzi, dare assist. Se poi la squadra ha bisogno che tiri, lo faccio». Leader Dopo una giornata libera a Barcellona ieri l’arrivo a Londra: «Abbiamo ancora bisogno di qualche giorno, la chimica è già molto buona, la coesione sta migliorando. Sappia-

mo di dover giocare sempre con molta intensità se vogliamo vincere le partite. Quando lo facciamo siamo una squadra davvero buona». LeBron si presenta al debutto con la Francia come top scorer della squadra davanti a Durant: «Penso che LeBron non sia solo un grande giocatore — dice coach Krzyzewski — ma un grande agonista. Il suo desiderio di vincere è l’esempio più forte che abbiamo nella nostra squadra. E’ un leader vocale, così forte fisicamente che gioca tra i contatti degli avversari e non si ferma fino al canestro anche se l’arbitro fischia». Chi ha un pivot così? © RIPRODUZIONE RISERVATA

Geno Auriemma, 58 anni PRESSWIRE LONDRA

«Vogliamo vincere dando spettacolo, come la Spagna all’Europeo di calcio, non come l’Italia». Geno Auriemma, nonostante le origini irpine, non risparmia un paragone ingeneroso, viste le belle prestazioni degli azzurri in Polonia e Ucraina quando deve rispondere alle domande su cosa si aspetta dalle sue ragazze ai Giochi. Il c.t. della squadra femminile statunitense ha una bella responsabilità sulle spalle. Gli Usa si presentano a Londra con una striscia aperta di 33 partite vinte e 4 medaglie d’oro conquistate nelle ultime 4 edizioni dei Giochi. Paragoni «Dopo il ’92 (sconfitta

Duello con Gasol LeBron James, 27 anni, marcato da Pau Gasol, 32 anni

dall’allora Csi in semifinale, ndr) ci siamo ripresi quello che da sempre riteniamo nostro — prosegue il tecnico di Connecticut —. Questo gruppo ha il potenziale per essere la più forte squadra di sempre. Ma non sarà per nulla facile vincere». Poi Auriemma allarga il tiro: «Non è giusto che queste ragazze siano paragonate agli uomini. Dicono: "Brava Sue Bird, ma non è Kobe". Eppure non sento mai nessuno dire lo stesso di Serena Williams e Sampras. Accade solo nel basket. E quello femminile è tornato a essere importante quando sono cresciuti gli investimenti». Poi chiude così: «Preferisco allenare una squadra forte, non hai scappatoie. Con una debole puoi sempre dar colpa allo scarso talento a disposizione». Un vulcano, come sempre. m.o.


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GARA TROPPO VICINA

Niente sfilata per i ciclisti azzurri (c.ghis.) Gli azzurri di Paolo Bettini, sbarcati ieri sera a Heathrow, non prenderanno parte alla cerimonia d’apertura dei

Bronzini «Una medaglia per coronare la carriera: sono carica» La due volte iridata sogna la volata: «Ho aspettato questo giorno 4 anni» CICLISMO SU STRADA

Domenica la gara in linea Quattro azzurre sono attese domenica nella gara in linea su strada: Giorgia Bronzini, Noemi Cantele, Tatiana Guderzo e Monia Baccaille.

Giorgia Bronzini iridata su strada 2010 e 2011 BETTINI

PARTENZA ALLE 13

DAL NOSTRO INVIATO

PIER BERGONZI LONDRA

Ci sono atleti che in allenamento fanno numeri da circo equestre, vincono tutte le gare minori, ma falliscono gli appuntamenti più prestigiosi. Altri che hanno bisogno dell’avvenimento, e di quell’adrenalina particolare che l’accompagna, per superarsi. Ecco, Giorgia Bronzini fa parte della seconda categoria.

Giochi. «In mattinata usciremo per una breve sgambata e una rico gnizione del circuito — spiega il c.t. —. Visioneremo anche la salita di Box Hill, ma purtroppo non potre mo sfilare. Ci dispiace molto, ma l’indomani dopo c’è subito la gara». Ieri, prima di imbarcarsi da Linate con le ragazze di Dino

Salvoldi, la Nazionale ha svolto un lavoro differenziato. Viviani (nella foto) in mattinata è andato in pista a Montichiari per un lavoro di rifinitura in vista dell’Omnium (4 5 agosto). Nibali, Modolo, Paolini, Pinotti e Trentin, invece, si sono allenati sulle strade della Brianza per circa tre ore. La divisa che

domenica. Sì perché Giorgia ha conquistato più o meno così le ultime due edizioni del Mondiale. Battendo, in entrambe le occasioni, Marianne Vos, la «cannibale» olandese che vince tutto e dappertutto, ma soffre terribilmente il tempismo e lo spunto veloce della numero uno azzurra. Giorgia è un po’ come Oscar Freire, lo spagnolo abbonato ai traguardi che contano. Pechino negata Tanto per sgombrare ogni tipo di equivoco, stiamo parlando di un’atleta di grande caratura. L’emiliana è un talento cristallino del nostro ciclismo. Da ragazzina vinceva anche in mountain bike ed è pure una delle migliori pistard al mondo. A 20 anni ha vestito la maglia azzurra all’Olimpiade di Atene, ma Dino Salvoldi, il nostro bravissimo c.t., che pure stravede per lei ed è il suo tecnico da 11 anni, non la convocò per i Giochi di Pechino... «Quell’esclusione mi brucia ancora. Diciamo che non l’ho mai capita e mai digerita — dice —. Ma forse è servita a trasformare la mia rabbia in una serie di ottimi risultati». Già, perché la Bronzini ha poi vinto nella corsa a punti il Mondiale 2009 e tre edizioni consecutive della Coppa del Mondo e poi conquistato le ultime due maglie iridate della prova in linea su strada sbucando all’ultimo momento nella volata che sembrava già di Marianne Vos, una specie di Merckx del ciclismo femminile.

La vittoria mondiale di un anno fa a Copenaghen BETTINI

Come Freire La piacentina, 28 anni, non ha vinto nulla (nulla!) quest’anno, ma tutti la vedono sul podio olimpico di

S GINNASTA Dopo gli inizi nella ginnastica, si è avvicinata al ciclismo a 11 anni. Dal 2001 è allenata da Dino Salvoldi, c.t. della Nazionale

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Quattro punte Giorgia potrà con-

L’esclusione di Pechino mi brucia ancora. Ma ha trasformato la mia rabbia in trionfi

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La Vos nel 2012 ha vinto tutto e io nulla? È andata così anche negli ultimi due anni...

to lo sguardo di Buckingham Palace, la casa della Regina... «Sì, mi hanno detto che la soluzione più probabile è quella di uno sprint, ma non mi sono interessata a niente. Entrerò nel clima dell’Olimpiade quando metterò i miei piedi nel villaggio e nel clima della gara quando saremo al chilometro zero. Per l’eventuale volata, la Vos è certamente la favorita, ma vedo molto bene anche la Tuetenberg, la Johansson e l’americana Shelley Olds».

tare sue tre compagne azzurre di grande qualità: Noemi Cantele, Tatiana Guderzo (argento a Pechino) e Monica Baccaille. «Saremo la squadra più forte e certamente la squadra più compatta. Siamo azzurre ormai da alcuni anni e sappiamo esattamente come muoverci. In caso di arrivo allo sprint sono sicura che mi tireranno la volata, ma ognuna di loro ha esperienza e gambe per fare molto bene. Se una di loro salisse sul podio io sarei comunque felice». L’Olimpiade, dopo i due Mondiali, proietterebbe Giorgia Bronzini in una dimensione storica e forse darebbe un’ulteriore spinta al movimento femminile che è un po’ la Cenerentola del nostro ciclismo. «Da questo punto di vista ho poche aspettative. Noi donne che corriamo in bicicletta restiamo molto bistrattate da tutti. Eppure siamo ormai una grande realtà. Ma non fa nulla. Avremo ancora più rabbia, più fame e più voglia di vincere».

SUL PERCORSO DI BOX HILL I TRIONFI DI WIGGINS E CAVENDISH HANNO ACCESO LA PASSIONE PER LE DUE RUOTE

Londra, è Bicimania: mai viste così tante DAL NOSTRO INVIATO

meta dei cicloamatori inglesi.

MARCO PASTONESI BOX HILL (Gran Bretagna)

Padroni della strada È un’onda

«Buxus» in latino, «bosso» in italiano, «box» in inglese. Box Hill: la collina dei bossi. Un paradiso terrestre, pedonale e ciclabile. Un punto di vista, alto 224 metri, 30 km a sud-ovest di Londra. Il regno di 40 diverse specie di farfalle, fra le orchidee. Accesso limitato e, durante le gare, a pagamento. E una strada che sale, la Zig Zag Road. Box Hill è un Cauberg naturale, è un Muro di Huy dolce, è un Poggio senza il mare. È la salitella — nove volte per gli uomini, due per le donne — dell’Olimpiade su strada. Ed è la

lunga, quella che parte da Londra. E a Londra non si sono mai viste tante bici come in questi giorni. Sarà anche merito dell’Olimpiade, che ha intasato metropolitana e treni, e costretto i londinesi a camminare e pedalare. Banditi, sconosciuti, ignorati fino a una decina di anni fa, oggi i ciclisti urbani sembrano i padroni della strada. Innanzitutto perché godono di piste o corsie ciclabili (velocità massima 20 miglia, cioè 32 km orari), e in mancanza, possono tranquillamente circolare sulle corsie riservate agli autobus. Poi perché la bici sembra diven-

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È NATA A PIACENZA Giorgia Bronzini abita a Campremoldo Sopra, a 10 km da Piacenza dove è nata il 3 agosto 1983. È in forza alla Forestale ma su strada gareggia con la Diadora Pasta Zara.

Ciliegina «Logico

che la grande favorita sia ancora lei. Quest’anno ha vinto tutto, ma è successo più o meno così anche nelle stagioni precedenti. Io invece non ho vinto niente ed è successo più o meno così anche nelle stagioni precedenti. Per questo sono fiduciosa. Un posto sul podio, con qualsiasi medaglia al collo, sarebbe per me il completamento della carriera. Ci credo perché ho lavorato bene e le sensazioni sono buone». Il tracciato è relativamente facile. È molto probabile che l’olimpionica uscirà dallo sprint su quel vialone di «The Mall» sot-

indosseranno domani, un supertecnologico body realizzato dalla Castelli, non sarà azzurra, ma bianca. Azzurro è invece un piccolo braccialetto che porteranno al polso. Si chiama Transmission ed è una novità dell’ultimo minuto per difendersi dall’elettrosmog.

E un ciclo-caffè è stato battezzato «Guarda mamma vado senza mani» tata non solo uno stile di vita, ma passione e moda. Uomini e donne, quasi tutti col casco, più spesso con manubri da corsa che da passeggio, pantaloni corti e zaino, qualcuno addirittura con maglietta e calzoncini da ciclista. Alberghi&bici Non solo Bradley

Mark Cavendish (a sinistra) e Bradley Wiggins (col casco giallo) guidano la squadra britannica in allenamento sul percorso olimpico REUTERS

Wiggins che conquista il Tour, ma anche lo scozzese volante Chris Hoy portabandiera della

IN PISTA Nella corsa a punti su pista ha conquistato il Mondiale 2009, tre Coppe del Mondo (con 7 prove vinte), oltre al Mondiale e all’Europeo juniores nel 2001 e l'Europeo under 23 nel 2003.

S SU STRADA Dal 2004 ad oggi vanta una cinquantina di successi su strada con in testa il Mondiale 2010 e 2011. Al Mondiale è stata anche bronzo nel 2007. È alla seconda Olimpiade.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

squadra britannica, Mark Cavendish campione del mondo e favorito per domani, la pistard Victoria Pendleton simbolo della bellezza a pedali, il canale televisivo ITV4 col nuovo spettacolo su bici e ciclismo (fra i primi ospiti l’ex primatista dell’ora Graeme Obree, che vuole tentare di stabilire il record mondiale di velocità in bici), il nuovo ciclo-caffè battezzato «Look Mom No Hands», guarda mamma vado senza mani, il nuovo club Rapha Cycle Club aperto a Soho, e tanti alberghi londinesi (da Sanderson in Tottenham Court Road all’Intercontinental London Park Lane) con proposte di bici gratis ed escursioni guidate cittadine in bici, perfino la cerimonia dell’alzabandiera eseguita sulle note di «Bicycle Race» dei Queen. E pubblicità, in cui la bici è complice, fa da sfondo, crea l’atmosfera. © RIPRODUZIONE RISERVATA


VENERDÌ 27 LUGLIO 2012

OLIMPIADI OGGI IL VIA

BANDITI GLI ALCOLICI

Delegazione russa Stavolta non si beve Niente wodka a casa Russia. Dimitri Kozak, presidente del comitato olimpico russo ha bandito l’uso degli acolici per i membri della

delegazione olimpica, memore delle imbarazzanti scene viste ai Giochi Invernali di Vancouver quando la spedizione russa si distinse per le colossali bevute più che per i risultati sportivi. «I valori olimpici non sono compatibili con l’alcool» ha intimato il numero uno del comitato.

SOSPETTO DOPING

Turchia, pugno duro esclusi due pesisti La Turchia ha escluso dalla spedizione olimpica due pesisti, Fahid Baydar (argento negli 85 kg agli Europei 2012) e Ibrahim Arat

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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per sospetto doping. «I responsabili dell’antidoping ci hanno riferito che la presenza di sostanze dopanti in questi due casi è certa, ma che al momento non possono dare dettagli sulle quantità» ha fatto sapere il presidente della Federazione pesistica turca Hasan Akkus.

Le bellezze del volley 4 Una Gioli contro

DUE ORI EUROPEI Simona Gioli Nata a Rapallo (Ge) il 17 settembre 1977. Altezza: 1.85. Coniugata, un figlio. Ha 301 presenze in azzurro. Ha vinto 2 Coppe del Mondo (2007 e 2011) e 2 Europei (2007 e 2009)

ULTIMO TEST

Con le turche azzurre già bene in palla

«L’Italia è troppo bacchettona» «Se noi azzurre ci fossimo spogliate come le americane non saremmo state capite» DAL NOSTRO INVIATO

GIAN LUCA PASINI twitter@GianLucaPasini LONDRA

Capello biondo, sciolto quando è in versione donna, raccolto con ferma capelli (rigorosamente gli stessi per numero e colore in omaggio alla cabala) quando è in versione atleta. Fino a qualche mese fa era l'unica mamma azzurra del volley (da questa estate sono due con il ritorno in azzurro di Jenny Barazza), a Londra giocherà la seconda Olimpiade. E' stata un'estate diversa dalle altre con pochissime partite e tanta preparazione in Italia. Al risparmio «Ogni estate ha la sua storia, questa volta si è deciso di fare zero trasferte, poche partite (solo qualche amichevole in Liguria, ndr) , ma vi assicuro che i ritmi di allenamento che abbiamo tenuto sono stati molto alti... Certo ci è mancato un po' il rodaggio-partita, ma su questo argomento ho la mia idea. A volte giochi tanto e poi alla manifestazione le cose vanno male. Quindi penso che ogni torneo ha una storia a sé: noi di testa partiamo col piede giu-

sto. Quel che è certo che non esiste una formula magica che garantisce il risultato: a volte abbiamo fatto poco (come tornei) e abbiamo vinto, basta pensare all'ultima Coppa del Mondo a novembre, quando ci siamo qualificati per Londra». Tanto lavoro, tanto impegno, ma per Simona Gioli e questo gruppo azzurro i Giochi sono un appuntamento particolare. «L'Olimpiade è sempre qualcosa di speciale, se non altro per tutti i sacrifici che ci stanno dietro. Primo perché arrivare a Londra è stato molto difficile: se sei qui vuole dire che alle spalle hai altre vittorie importanti. E poi senza essere troppo banali, l'Olimpiade è la ci-

liegina sulla torta di ogni atleta. Determinazione e volontà, non possono di certo mancare, come la tensione che si porta dietro un torneo come questo. Tutti, in questo gruppo, sognano il podio, la medaglia. Ovviamente sappiamo che è dura, che è molto difficile, perché le squadre che giocano bene sono tante, che tanti sono i favoriti. Ci sarà da soffrire». Da Pechino a Londra il quarto di finale è una partita che «pesa» nella testa di questa Italia (nel 2004 e nel 2008 l'eliminazione azzurra venne in questa gara e nel 2012 ci sarà comunque un avversario tosto)?

«Il quarto di finale pesava e pe-

Nel 2003 Simona Gioli quando era a Perugia. Poi è stata a Bergamo e in Russia: il prossimo anno sarà al Galatasaray Istanbul (Tur) GALBIATI

sa nel ricordo. C'era amarezza, ma ormai sono passati 4 anni da quel giorno. L'Italia ha vinto altrettanti tornei da allora. Quindi si tratta di cancellare la maledetta Pechino e pensare a Londra che è una città magnifica e che magari ci porterà fortuna». Perché quando arriva l'Olimpiade si cerca sempre di spogliare le atlete più che parlare delle loro prestazioni sportive?

CHE FISICI LE RIVALI

«Penso sia normale. I Giochi sono la manifestazione più importante che c'è: si cerca di trovare il punto di unione fra le donne e le atlete. Quindi è normale che si cerchi di mettere in risalto le doti fisiche. Si cerca il business». Qualche giorno fa la Nazionale Usa si è spogliata per Espn. Una cosa del genere l'avrebbe potuta fare l'Italia?

Le statunitensi nude per Espn

Questa è solo una delle foto della nazionali di volley Usa, nude per il settimanale di Espn

«No. Siamo troppo puritani. E poi forse noi atlete, in questo momento, specifico non l'avremmo fatto. Troppo vicino ai Giochi… Che sono troppo importanti». © RIPRODUZIONE RISERVATA

P

CINQUE SFIDE

Le squadre sono in gironi da sei: le prime quattro vanno ai quarti di finale 28 luglio 17.45 ItaliaR.Dominicana 30 luglio 21 ItaliaGiappone 1 agosto 17.45 Gran Bretagna-Italia 3 agosto 23 ItaliaAlgeria 5 agosto 17.45 ItaliaRussia 7 agosto Quarti di finale 9 agosto Semifinali 11 agosto Finali

Ultimo test per la Nazionale di Massimo Barbolini in vista dell’esordio nel torneo olimpico domani pomeriggio contro la Repubblica Dominicana. Mentre le caraibiche prendevano la metropolitana per raggiungere il centro città, in un pomeriggio di relax, le azzurre hanno effettuato un allenamento congiunto con la Turchia (nella palestra di Leyton che è diventato il quartier generale per gli allenamenti delle due nazionali italiane in questo periodo olimpico), la squadra di Marco Aurelio Motta che a ottobre 2011, a Belgrado, aveva cacciato l'Italia fuori dal podio europeo nella finale per la medaglia di bronzo. Lo Bianco e compagne hanno vinto i primi tre set (25 13, 25 20, 26 24) schierando la formazione titolare. Dopo due parziali sostanzialmente dominati dalle azzurre, il terzo si è chiuso con una grande rimonta culminata con due punti (prima un pallonetto spinto e poi un muro) di Giulia Rondon entrata in prima linea al posto della capitana azzurra. Il tecnico emiliano ha usato quasi sempre le titolari utilizzando poi l’ultima arrivata nella comitiva azzurra (Monica De Gennaro, aggregatasi al posto dell'infortunata Paola Cardullo) come cambio in seconda linea, per migliorare la ricezione e la difesa. L'Italia è apparsa molto più sciolta che nelle ultime uscite in amichevole, segno che sta smaltendo il lavoro effettuato in estate. E’ stato poi giocato un quarto set in cui Barbolini ha mescolato un po’ le carte facendo entrare anche le atlete della panchina. Parziale vinto dalle turche di Motta (25 21), prima che la Nazionale italiana corresse al Villaggio Olimpico per l’incontro con il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

SOVRACCARICO INTANTO IERI POMERIGGIO IL SOCIAL NETWORK E’ RIMASTO BLOCCATO

Se Twitter minaccia la sicurezza I pass possono essere riprodotti Gli atleti postano le foto del documento Malintenzionati potrebbero copiarli LONDRA

Ieri a metà pomeriggio (ora londinese) Twitter è andato in difficoltà e in diverse parti del mondo si sono registrate molti problemi a collegarsi con il popolare social network, che è risultato (per molti minuti) irraggiungibile oltre che da Londra anche da New York e Johannesburg, e

parecchie difficoltà ci sono state anche in Italia. Non c'è da stupirsi visto che l'evento olimpico ha certamente fatto aumentare gli accessi e le comunicazioni. E questa trentesima edizione dei Giochi probabilmente passerà alla storia come l'Olimpiade di Twitter. Bolt cinguetta Non sarà un caso che Usain Bolt che nelle ultime settimane ha ridotto al

massimo i contatti con la stampa mondiale, rilasciando un numero minimo di interviste, ieri abbia comunicato il suo arrivo al Villaggio Olimpico di Londra tramite Twitter e abbia congiuntamente aggiunto una sua foto che lo ritrae in pullman in viaggio (era in arrivo da Birmingham). Più o meno famosi E anche spor-

tivi molto meno famosi di Bolt - uno dei 10 sportivi più pagati al mondo secondo Forbes - comunicano abitualmente attraverso questo social network. Attraverso il quale il mondo e

la rete sono letteralmente invasi di fotografie che riguardano la vita olimpica. Soltanto gli italiani da questo punto di vista (forse spaventati per le possibili conseguenze negative?) per il momento usano Twitter con una certa parsimonia, ma gli stranieri si stanno scatenando e mettono in circolo foto che raccontano, come non mai era successo prima, la vita di un atleta che partecipa ai Giochi. Pericolo Ma proprio questo

proliferare di immagini sta preoccupando i responsabili

della sicurezza londinese. I quali hanno fatto presente come le foto ad alta risoluzione dei pass olimpici – a volte anche a grandezza naturale – con tanto di codice a barre, una volta scaricati da Twitter possono essere facilmente duplicati e utilizzati per scopi illegali addirittura con finalità di terrorismo. «Prendendo le foto ad alta risoluzione – hanno spiegato gli esperti della sicurezza dei Giochi – non è assolutamente difficile riprodurre copie perfette dei pass olimpici e quindi fare entrare al Villaggio malintenzionati». E sempre ieri Twitter aveva fatto la sua prima vittima, la triplista greca Papachristou cacciata dall’Olimpiade per avere inviato un «cinguettio» razzista sui suoi compagni di spedizione neri… © RIPRODUZIONE RISERVATA

ilPass

Phelps: pare una foto segnaletica E a proposito di pass. Sul suo, il protagonista annunciato n.1 Michael Phelps ha questa foto. «L’ho scattata dopo una pennichella», s’è giustificato


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OLIMPIADI OGGI IL VIA

ARCO

Gare a squadre e individuali Oggi una prova per il ranking

Il tiro con l’arco debutta prima della cerimonia d’apertura. Anche se si tratta di un esordio non del tutto ufficiale: stamattina, infatti, gli arcieri tireranno 72 frecce a testa per formare il ranking che ispirerà il tabellone delle prove individuali e a squadre. Soprattutto per quest’ultima, la

prova odierna conta parecchio: chi arriva fra le prime quattro si risparmia il primo turno dell’eliminazione diretta. Si gareggia nel mitico Lord’s Cricket Ground e lo spettro della giornata è il rischio pioggia, soprattutto per chi porta gli occhiali (fra cui gli azzurri Marco Galiazzo, Mauro

Nespoli e Pia Carmen Lionetti, che saranno in gara insieme con Michele Frangilli, Jessica Tomasi e Natalia Valeeva). Dopo le qualifiche di oggi, domani prime medaglie in palio: si comincia con le prova a squadre maschile, dove l’Italia fu d’argento quattro anni fa a Pechino.

I GIOCHI DEGLI ALTRI

TESTI DI STEFANO ARCOBELLI, RICCARDO CRIVELLI, VINCENZO MARTUCCI E MARISA POLI

affari di cuore

la figuraccia

Boxe e taekwondo coi promessi sposi

decisione storica

L’Egitto è al verde e ha tute taroccate

La judoka araba in gara senza velo

sogno irrinunciabile

Dalla Malesia con il pancione

LONDRA

LONDRA

I Giochi, prima delle nozze. Il fiele delle sfide, prima della luna di miele. Le pubblicazioni prima delle prestazioni: così, per evitare tentazioni. La fedeltà prima di tutto. Sta succedendo a due coppie appena entrate nel Villaggio: Carmen Marton e Safwan Khalil, australiani del taekwondo e a Erica Matos e Robson Conceicao, brasiliani della boxe.

Non è la prima atleta olimpica col pancione, ma è sicuramente la prima a gareggiare ai Giochi con un pancione di addirittura 8 mesi. Nur Suryani Mohamed Taibi si difende dall’accusa di irresponsabilità ed egoismo con la storica occasione di prima donna a rappresentare la Malesia nel tiro a segno, domani, nella carabina ad aria compressa 10 metri. Già, perché la 29enne, in dolce attesa per settembre, dovrà anche stendersi in terra e tirare a bersaglio, con l’appoggio soltanto morale del marito, il poliziotto Marhazli Mohtar, che l’accompagna, e tanti, troppi pensieri per la creaturina che ha in grembo. «Amici e familiari mi hanno accusata di mettere in pericolo la saluta del mio bambino. Ma io sono anche una madre e sicuramente una persona ostinata». E quindi parla ogni giorno con la nascitura Dayana Widyan e la rabbonisce: «Mamma va ad allenarsi, stai calma, non scalciare». Ma quella l’ascolta fino ad un certo punto e la costringe a un supplemento di respirazione, a uno sforzo in più: «Le dico anche di non spaventarsi per il rumore che sente, le ripeto che non c’è problema, e che dura poco e poi torniamo a casa».

Testimone Ad allenare i fidanzati del taekwondo

è il fratello di lui, Ali, che li allena insieme. «Grazie a questi match lei è diventata molto più competitiva», dice Ali, probabile testimone del matrimonio. «Ma non vogliamo farci male, e soprattutto vogliamo essere felici» sottolinea Safwan. Carmen ha 26 anni, è alta 172 cm e combatte nei welter (67 kg): è la pioniera Down Under in questo sport, a Pechino è stata eliminata nei quarti, dopo che ai Mondiali di Madrid 2005 s’era presa il bronzo nei leggeri e arriva ai Giochi delusa all’uscita di scena nei quarti dei Mondiali 2011 in Sud Corea, una delle patrie di questa disciplina. Safwan è nato 45 giorni prima di lei, è di origini libanesi ed è alto 184 cm: è un po’ meno forte di lei, ed è all’esordio olimpico, deluso come lei dall’ultimo Mondiale (eliminato al 2˚ turno). Fanno la spola tra Melbourne e Sydney. Per controllare l’aggressività, Conceicao scelse a 13 anni la boxe e non il calcio a Salvador de Bahia. Ora ha 24 anni, combatte nei 57 kg, medagliato panamericano, 17˚ nel ranking a Pechino e 9˚ agli ultimi Mondiali, ma promesso sposo di Erica, 29 anni, peso mosca, che debutta ai Giochi insieme alla boxe rosa. Lei è nona nel ranking mondiale. Fu d’oro nel 2010 ai Giochi sudamericani, ma non si godè la medaglia per la morte della madre. «Ci sposeremo entro l’anno con la medaglia al collo» si sbilancia Erica. E vissero felici e contenti... © RIPRODUZIONE RISERVATA

Carmen Marton e Safwan Khalil: entrambi 26enni

L’egiziana Fatma Rashed con una tuta taroccata REUTERS

La judoka dell’Arabia Saudita Wodjan Shaherkani AFP

LONDRA

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Originali, ma non troppo. La divisa della squadra egiziana per Londra 2012 è ufficialmente taroccata: dalle borse alle scarpe, dalle magliette alle tute. I primi ad accorgersene sono stati gli atleti, e non c’è voluto molto: si sono visto consegnare un borsone con stampato sul fianco un gigantesco marchio della Nike e sulle cerniere le strisce dell’Adidas. E ora sono arrivate le giustificazioni del comitato olimpico e le probabili reazioni legali delle aziende vittime della contraffazione.

Il progresso e la libertà a volte si misurano da gesti all’apparenza semplici. Come quel velo che cade e scardina un muro che sembrava una barriera opprimente e invalicabile. L’unica judoka dell’Arabia Saudita, Wodjan Ali Seraj Abdulrahim Shaherkani, iscritta ai +78 kg, gareggerà senza l’hijab, il velo che copre la testa delle donne musulmane lasciando peraltro scoperto il volto. Decisione storica Lo ha annunciato Marius Vi-

su Twitter di Yomna Khallaf, nuotatrice del sincro: «Ho dovuto spendere 300 dollari di tasca mia per acquistare una divisa decente, questa non si poteva usare». Il segretario del comitato olimpico egiziano in un primo tempo ha detto di non saperne nulla, ma le prime ammissioni sono arrivate dal presidente Mahmoud Ahmed Ali: «Abbiamo scelto queste perché quelle vere costavano da 300 a 500 dollari, troppo per noi — si è giustificato —. Il comitato olimpico ha studiato diverse opzioni, non è un bel momento per la nostra economia e dovevamo risparmiare, per questo abbiamo optato per l’offerta di questo distributore cinese». Nessuna preoccupazione per le probabili azioni legali: «Se Nike ha un problema per quello che è successo, dovrebbe trattare direttamente col distributore cinese che ce le ha fornite». L’azienda si è detta «molto preoccupata» perché «gli atleti hanno ricevuto i prodotti che non soddisfano i nostri standard di qualità. Se le accuse sono vere, procederemo. Ora stiamo cercando una soluzione». E mentre in Egitto la polemica invade i social network, il presidente del comitato olimpico prova a salvarsi: «Perdonateci. Non potevamo permetterci di più».

zer, il presidente della federazione internazionale: «Combatterà seguendo le regole e lo spirito della nostra disciplina, quindi senza velo». Una decisione che stavolta non è abusato definire storica, anche per il contesto in cui è maturata. L’Arabia, infatti, per la prima volta ha acconsentito a mandare all’Olimpiade atlete di sesso femminile (lei e la mezzofondista Sarah Attar negli 800 metri), nonostante l’opposizione di molti religiosi che considerano l’attività fisica e lo sport contrari al ruolo della donna, ma con la premessa che nell’abbigliamento avrebbero seguito le regole della legge islamica, un’affermazione che da altri paesi musulmani è stata interpretata in modo conservativo (velo, maniche e pantaloni lunghi). Ora questa scelta rompe il fronte di una tradizione improntata alla rigidità ed è stata accolta con molta soddisfazione dal presidente Jacques Rogge: «Il Comitato olimpico internazionale si è sempre battuto per assicurare il bilanciamento della presenza di uomini e donne ai Giochi, e l’annuncio che arriva dal judo sembra essere un’incoraggiante evoluzione verso una completa uguaglianza, non solo numerica». Un’altra cortina è caduta. Con la forza dello sport.

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Denuncia Il caso è scoppiato dopo le lamentele

Caparbia Tutto in nome dello sport e di una verifi-

ca importante dopo l’oro ai Giochi del Commonwealth e al bronzo ai Giochi Asiatici 2010. Per migliorare quel numero 47 del mondo, che la imbarazza più della chiacchierata ed evidente gravidanza, Nur Suryani ha dovuto lottare strenuamente per convincere le autorità della Malesia a concederle i certificati di idoneità fisici e il nulla osta: «Due giorni prima delle qualifiche olimpiche, a Doha, in Qatar, ho scoperto di essere incinta. E ho deciso che ci avrei provato. Per me niente è impossibile». E’ il primo insegnamento per Dayana. Auguri. Olimpici. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il pancione di Nur Suryani Mohamad Taibi, 29 anni AFP


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OLIMPIADI OGGI IL VIA

TENNISTAVOLO

Il 3 agosto il derby fra le due Coree Corea del Nord e Corea del Sud si affronteranno venerdì 3 agosto nel primo turno del torneo olimpico di tennistavolo a

squadre, pochi giorni dopo l’errore di Glasgow nella gara del torneo calcistico femminile, quando è stata mostrata sul tabellone l’immagine della bandiera della Repubblica di Corea anzichè quella della Repubblica Democratica Popolare.

IL CASO

Cina contro Taiwan: via la sua bandiera La Cina ha chiesto il ritiro dall’Olimpiade 2012 della bandiera di Taiwan, sulla quale rivendica ancora oggi la sovranità,

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nonostante questa sia indipendente ormai dal 1949. Il rappresentante di Taiwan in Gran Bretagna, Shen Lyushun, ha protestato contro il ritiro della bandiera del suo Paese da Regent Street, sostenendo che il regolamento Cio si applica esclusivamente ai siti olimpici.

cenno alla vicenda. Ma Ung Chang, presidente del comitato olimpico nordcoreano, ha dichiarato: «Il nostro popolo è arrabbiato. Se un vostro atleta dovesse vincere la medaglia d’oro e durante la premiazione si sbagliasse la bandiera, che cosa accadrebbe?». Gun Sin Ui, c.t. della nazionale femminile di calcio, ha aggiunto: «E’ stato un errore grave. La bandiera nazionale è una grossa questione. La nostra squadra non voleva giocare e il ritardo ci ha causato diversi problemi».

Il premier Cameron prova a riportare la pace dopo le proteste per la «gaffe della bandiera» DAL NOSTRO INVIATO

STEFANO BOLDRINI MANCHESTER (Inghilterra)

Un errore in buona fede. Il premier David Cameron ha definito così, ieri, quella destinata a passare alla storia come «la gaffe della bandiera». Il fattaccio è avvenuto a Glasgow mercoledì sera, prima della ga-

ra Colombia-Corea del Nord, vinta 2-0 dalla squadra asiatica con la doppietta di Kim Song Hu. Gli organizzatori hanno scambiato i colori della Corea del Nord comunista con quelli della Corea del Sud capitalista. Le due nazioni sono divise da 59 anni. La guerra che ha spaccato in due il Paese è finita nel 1953 con la firma di

un armistizio. Non c’è mai stato un vero accordo di pace e le tensioni di questi decenni hanno fatto tremare il mondo. Reazioni La gara dell’altra sera è cominciata con un’ora di ritardo: le giocatrici nordcoreane hanno preteso la correzione della svista per scendere in campo. La vicenda ha occupa-

In alto le due bandiere mostrate mercoledì allo stadio di Glasgow, fra lo stupore delle calciatrici nordcoreane: quella corretta è a destra REUTERS

to ieri le prime pagine dei giornali inglesi. L’Independent, quotidiano di sinistra, ha definito l’episodio un «fiasco». Il conservatore Telegraph ha usato l’ironia: «Diamo inizio ai Giochi… se non fosse per la bandiera sbagliata della Corea del Nord». Il Times ha fotografato la giornata: «I Giochi partono con la vittoria della Gran

Bretagna, ma l’errore della bandiera fa arrabbiare le nordcoreane». Il Sun, come al solito, non ha avuto scrupoli: «La Corea cattiva si agita». Black out La notizia ha avuto un ampio risalto in Corea del Sud, mentre in Corea del Nord l’agenzia di stampa KCNA ha riportato solo il risultato di 2-0, senza fare il minimo ac-

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La furia olimpica della Nord Corea

Minimizzare In Gran Bretagna la parola d’ordine, secondo le buone abitudini di queste parti, è minimizzare. I Giochi sono partiti nel caos, tra problemi di traffico, minacce di scioperi, guasti a metro e treni e la militarizzazione forzata degli impianti per la dabbenaggine della GX$, l’agenzia che doveva occuparsi della sicurezza. Mancava solo un caso diplomatico con le due Coree. Il premier Cameron ha spiegato: «E’ stato un errore in buona fede, in assoluta onestà. Ci sono state le scuse e la promessa che non si ripeterà. Non mi pare il caso di ingigantire questa vicenda». E’ la stessa linea del Cio: «Un semplice errore umano», dice il presidente Jacques Rogge. Ma chi è il responsabile? E’ già cominciato lo scaricabarile. Da Glasgow fanno sapere che il materiale tecnologico viene spedito da Londra. Vuoi vedere che ora litigano Inghilterra e Scozia?


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OLIMPIADI GAZZALOOK

IL PRINCIPE WILLIAM

«A calcio sono una giraffa sul ghiaccio» «Quando sono sul campo da calcio sono come una giraffa sul ghiaccio». Lo ha detto il principe William a un college dell’Est di

Londra per lanciare un’iniziativa per aiutare i ragazzi a diventare allenatori. Per corroborare il proprio pensiero, William (foto AFP) ha cercato, fallendo, di segnare un gol. «Catherine, invece — ha detto il principe della moglie — con la racchetta da tennis o la mazza da hockey è una forza di cui bisogna

stare attenti». Del fratello Harry, che ha sbagliato quattro tiri a canestro, William ha detto: «Mai come guadare mio fratello battere l’uomo più veloce del mondo», in riferimento a quando il principe Harry, in visita ufficiale in Giamaica, ha «gareggiato» contro Usain Bolt.

zio Bertelli per la vela, Prada fornisce alla Nazionale italiana l’abbigliamento da regata e da relax, occhiali e scarpe compresi.

Gli azzurri i più ammirati L’oro dell’eleganza è vinto

Beatles L’Olimpiade è di moda. Gli Stati Uniti hanno puntato su Ralph Lauren, la Francia ha ribattuto con Hermès, perfino l’Azerbaijan ha ingaggiato uno stilista, l’italiano Ermanno Scervino, per dare un tocco di classe all’abbigliamento dei suoi rappresentanti. E la sfilata sarà una passerella: gli atleti indossatori, le atlete modelle. La Gran Bretagna è nelle mani di Stella McCartney, la figlia del baronetto Paul. «Quando mi hanno proposto di occuparmi della squadra olimpica, ho pensato "wow, che incredibile opportunità". Stavolta sono partita proprio dagli atleti, parlando con loro, chiedendo, domandando, studiando, non solo le esigenze fisiche, ma anche gli aspetti psicologici. E tutti mi hanno detto che anche il modo in cui appaiono ha un impatto sulle prestazioni. Ci dimentichiamo che anche gli atleti sono gente «normale», ed esattamente come succede a noi, si sentono diversi a seconda di come si vestono. Così soprattutto alle ragazze, spesso costrette in divise unisex, ho cercato di dare qualcosa di più femminile, qualcosa che spero possa elevare i loro spiriti e farle sentire speciali».

Le divise create da Giorgio Armani riscuotono l’invidia di tutte le spedizioni Gli Usa sono vestiti da Ralph Lauren, la Gran Bretagna da Stella McCartney

Marley E a chi l’ha criticata per avere esaltato il blu e trascurato il rosso nelle sue creazioni,

La Giamaica non è da meno, vestita da Cedella Marley, figlia del mitico Bob Le pallanuotiste del Setterosa partono per Londra e indossano le divise Armani: da sinistra Roberta Bianconi, Allegra Lapi, Vania di Mario, Giulia Emmolo. DAL NOSTRO INVIATO

MARCO PASTONESI LONDRA

E una. L’Italia ha già conquistato la sua prima medaglia d’oro. Perché a giudicare dai complimenti ricevuti, dall’invidia suscitata e dalle richieste arrivate, le divise degli azzurri sono le più belle dell’Olimpiade. Ogni atleta ha ricevuto in regalo dall’Emporio Armani trolley, valigia e un guardaroba di 50 capi di abbigliamento: tuta, giubbotto, bermuda, pantaloni, magliet-

I britannici Phillips Idowu e Jessica Ennis, vestiti da Stella McCartney

la vetrina

1 Armata di Mare Polo limited edition in piquet di cotone 79e; 2 Musto Borsa icona dedicata alla Union Jack 25e; 3 Guardiani Sport Sneaker Toki London 2012 unisex 215e; 4 Fred Perry T-shirt in capsule collection con stampa british flag 67e; 5 Duepunti Bracciali in silicone con diamante 79e; 6 Club des Sports London Calling Modello Handball jacket in azzurro Italia e interno stampato Union Jack 169e; 7 Gucci Borsa in canvas City Collection caratterizzata dallo skyline di Londra 790e; 8 Adidas eyewear Occhiale adizero tempo da running 141e; 9 Cesare Paciotti Scarpa «Lady Victoria» in suede dedicata all’Olimpiade (prezzo su richiesta); 10 Church Modello «Stratford» in vendita nel negozio di Regent Street 280e; 11 Lotto Scarpe omaggio all’anno olimpico con tomaia in suède effetto vintage 55e; 12 Morellato Orologio con lunette intercambiabili dedicato alla bandiera inglese 54e; 13 Swarovsky Pendente Eliot dedicato all’Inghilterra 212e; 14 Intimissimi Boxer uomo con stampa tema Olimpiade 14e; 15 Piquadro Cover per iPhone in pelle con logo Olimpiadi 42e A cura di Fabrizio Sclavi gazzalook@rcs.it

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te, scarpe da running e da training, tutto caratterizzato dalla combinazione di bianco e blu notte. In giacche e felpe, dalla parte del cuore, è riportato - in oro e in corsivo - il testo originale dell’inno di Mameli. Sulle polo, la scritta «Fratelli d’Italia» appare sul colletto, ma solo quando è alzato. In più, una polo bianca con manica sinistra rossa e manica destra verde, quella usata dagli atleti alla cerimonia dell’alzabandiera. Ma non c’è solo Armani: per la passione di Patri-

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rappresentando poco la bandiera della Union Flag, la McCartney ha risposto via Twitter: «C’è più rosso e più bandiera di quanto qualsiasi squadra britannica abbia mai usato dal 1984 in poi». Quanto a Usain Bolt e agli altri giamaicani, sono vestiti da Cedella Marley, la figlia del mitico Bob. Un lampo della cultura caraibica, fatta di luci, colori, vibrazioni, onde marine e musicali. «Come avrebbe cantato mio padre: "Jammin’"». Gli americani vestono Ralph Lauren

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OCCHIALI FUTURISTICI

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Il nuovo modello Oakley preparato ad ok per i Giochi

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Il nuovissimo modello degli occhiali Oakley si chiama Radarlook ed è stato progettato con altissime prestazioni futuristiche. Gli atleti che li indosseranno ora all’Olimpiade, per merito della tecnologia Switchlock, potranno cambiare velocemente le lenti per adattare la visione a qualsiasi situazione ambientale e ai più imprevedibili cambiamenti di luce, un plus importante per raggiungere il podio più alto.


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OLIMPIADI OGGI IL VIA

JUDO

Ieri il sorteggio Verde, c’è l’ostacolo Zantaraia al secondo turno

Effettuati ieri i sorteggi del torneo di judo, con il c.t. Mariani moderatamente soddisfatto. Elio Verde, impegnato già il primo giorno nei 60 kg, trova il morbido peruviano Postigos, poi ha l’iridato 2009 Zantaraia (Ucr), rivale ostico, ma in caso di vittoria avrebbe strada quasi libera verso

primo turno tremendo per Antonio Ciano con l’olimpionico uscente Bischof (Ger). Bye anche per Forciniti e Gwend nei 52 e 63 kg, avversario facile per Meloni nei 90, duro ma abbordabile lo spagnolo Uriarte per Faraldo nei 66 kg, più difficile la Hwang (S.Cor.) per la Barbieri nei 70.

le semifinali. L’altra italiana impegnata il primo giorno, la bresciana Moretti nei 48 kg, trova l’argentina Pareto, testa di serie n. 8 e poi avrebbe probabilmente la giapponese Fukumi. L’olimpionica Quintavalle nei 57 kg ha un bye e poi trova o la coreana Kim o la mongola Dorjsuren. Negli 81 kg

La mia Amsterdam Eterna Marangoni, stella del 1928 Argento nella ginnastica, è la sola medagliata di quell’edizione ancora vivente nel mondo

MARIO SALVINI

La signora Carla qualche giorno prima di partire per la sua Olimpiade le scarpe e il vestito se li è comprati. «Non me li ha mica regalati Armani», dice. Bisognava averli nuovi, perché per la prima volta c’era la cerimonia così come la vedremo stasera. Con la sfilata, le bandiere e tutto il resto. Era ad Amsterdam, nel 1928. Lei aveva 12 anni. Quanti ne ha ora quindi calcolatelo, ché lei non lo vuol dire. Vinse la medaglia d’argento nella ginnastica a squadre, con le sue amiche. Tutte di Pavia. Erano bambine o poco più, che resteranno nella storia come le prime donne italiane su un podio olimpico. Lei, Carla Marangoni, è l’unica rimasta. Nessun altro medagliato di Amsterdam può più raccontare quei Giochi. E’ la sola viva in tutto il mondo. Quindi la sua è la memoria più antica dell’olimpismo. Il Cio avrebbe dovuto invitarla a Londra, stasera. Altroché. E invece la cerimonia se la guarderà nella sua casa estiva di Ceriale, nel Ponente Ligure.

fatto il tifo per loro. E lo farò anche stavolta. Per tutti, non solo per le ragazze della mia ginnastica. Mi emoziono ancora molto» Di sicuro Carla Marangoni e le altre «Piccole Pavesi» ad Amsterdam erano stato molto più leggiadre. E brave, tanto da arrivar seconde. Dietro solo alle olandesi. «Che erano già donne fatte».

In tv «Certo - conferma - E spe-

In Olanda Le guidava Gi-

Carla Marangoni, nella sua casa di Pavia. In alto le ginnaste azzurre ad Amsterdam

no Grevi, il cui figlio Vittorio avrebbe scritto il codice di procedura penale. Amsterdam fu l’ultima Olimpiade senza villaggio, lo avrebbero inventato quattro anni dopo per Los Angeles. «Dormivamo sulla Salunto - racconta - una nave attraccata in un canale: in quattro per cabina, su una retina, tanto noi eravamo piccole. Eravamo sullo stesso ponte con quelli della scherma. In quello di sotto c’erano i boxeur». Le Piccole Pavesi vinsero la medaglia. Furono ricevute dal Duce, Ma non è che Carla ne vada molto fiera. E comunque subito dopo ha lasciato la ginnastica. Senza mai sapere che su tutti gli annali olimpici sarebbe passata alla storia col nome storpiato. Ovunque figura come Clara Marangoni. Così come ha saputo solo da pochi mesi che quattro del-

le sue avversarie olandesi, le «donne fatte», ebree, sono morte a Sobibor e Auschwitz. La signora Marangoni poi ha studiato da ragioniera. E’ stata una delle prime donne d’Italia a prendere la patente. Ha lavorato alla Motorizzazione di Pavia. Non si è mai sposata, «Ma per scelta mia, eh». E ha sempre continuato a tenersi in forma: «Ogni giorno almeno 15 minuti di cyclette». Sempre «Col pensiero ad Amsterdam. Che mi resta nel cuore». E ora con un messaggio per gli azzurri di Londra: «La tremarella che sentirete dietro la nostra bandiera, o prima di andare in gara, tenetevela stretta. E’ il ricordo più bello che vi resterà per tutta la vita». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Le nazioni presenti e medagliate all’Olimpiade

ro che i nostri siano un po’ più eleganti che a Pechino. Dove sono entrati come pecore, ognuno per conto suo, facendo le linguacce. Proprio non mi sono piaciuti. Poi però ho

RECORD: A LONDRA SONO 205 LE NAZIONI ISCRITTE, UNA IN PIU’ RISPETTO A PECHINO

Ai Giochi ora partecipano (e vincono) tutti Quattro anni fa a Pechino sono saliti sul podio 86 Paesi

ALESSANDRO ANTONELLI

Il mondo si allarga sempre più e lo sport non fa eccezione. Dall’Olimpiade di Sydney 2000 in poi si è abbattuto il muro delle 200 nazioni partecipanti ai Giochi (a Londra sono 205), ma il falso mito olimpico dell'importante è partecipare interessa sempre meno: l'importante è salire sul podio e anche da questo punto di vista le

cose stanno cambiando. A Pechino furono 86 gli stati che hanno conquistato almeno una medaglia in rappresentanza di tutti e 5 i continenti. Muro di Berlino Nonostante con il crollo del muro di Berlino (1990) i Paesi europei siano molto aumentati, il resto del mondo non è stato a guardare. Nell’Olimpiade cinese sono state 35 le nazioni del Vecchio Continente a entrare nel medagliere, ma la distanza con l'Asia

(20 stati sul podio) si è assottigliata e lo stesso può dirsi per l'Africa (14) e per il continente americano (15). Due quelli dell’Oceania. In occasione della prima Olimpiade londinese (1908) l’Africa entrò nel medagliere, ma per quaranta anni — fino a Melbourne 1956 — furono al massimo due i Paesi africani a conquistare almeno una medaglia. Con l’edizione del 1960 — caratterizzata dalla cavalcata dell’etiope Abebe Bikila — ci fu un primo allargamento

(a 5), ma solo in due occasioni (Atlanta 1996 e Pechino 2008) sono state più di dieci le Nazioni del continente africano a conquistare almeno una medaglia. Le nuove potenze economiche mondiali dall’India al Brasile vogliono crescere. Alcune previsioni indicano proprio nel Brasile (che nel 2016 ospiterà i Giochi a Rio de Janeiro) una delle possibili sorprese di questa edizione, dov’è accreditato di 28 possibili medaglie. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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I PIÙ LONGEVI

Carla Marangoni non è la più vecchia medagliata vivente. Ci sono 8 più anziani di lei. Ma la sua è la medaglia più antica: l’azzurra è l’unica ad aver vinto ad Amsterdam 1928. Il più vecchio medagliato è il francese Emile Allais, nato il 25 febbraio 1912, bronzo nella combinata ai Giochi invernali di Garmisch 1936. Fino a un anno fa il primato era di un italiano: Attilio Pavesi, morto il 3 agosto 2011 a 101 anni: era stato oro nel ciclismo a Los Angeles ’32. Questi i più vecchi medagliati alle Olimpiadi estive. Sàndor Tarics Ungheria 23/9/1913 Pallanuoto ORO Berlino 1936 Evelyn Furtsch Stati Uniti 17/4/1914 Atletica ORO Los Angeles 1932 Olga Toros Ungheria 4/8/1914 Ginnastica BRONZO Berlino 1936 William Grut Svezia 17/9/1914 Penthatlon ORO Londra 1948 Helen Johns Stati Uniti 25/9/1914 Nuoto ORO Los Angeles 1932 Emilio Homps Argentina 28/9/1914 Vela ARGENTO Londra 1948 Hans Schnitger Olanda 5/8/1915 Hockey BRONZO Berlino 1936 Carla Marangoni Italia 13/11/1915 ARGENTO Amsterdam 1928


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OLIMPIADI OGGI IL VIA

CALCIO

Le britanniche studieranno l’inno Le ragazze della Gran Bretagna di calcio (foto AP) dovranno imparare l’inno. Prima della vittoria con la Nuova

Zelanda, hanno smesso infatti di cantare dopo la prima strofa «God save the Queen». Ma il Cio ha deciso che ogni inno deve durare 90 secondi e la prima strofa non basta. La seconda, invece, è poco olimpica: «Dio disperdi i nostri nemici, falli cadere, confondi i loro canaglieschi trucchi...»

L’ELEZIONE

Bubka e Samaranch jr nell’esecutivo Cio L’ex campione dell’asta Sergey Bubka e lo spagnolo Juan Antonio Samaranch junior, figlio dell’ex presidente del Cio, sono

stati eletti membri della commissione esecutiva del Comitato internazionale olimpico, di cui il britannico Craig Reedie e la marocchina Nawal El Moutawakel diventano vice presidenti. Il terzo membro Cio eletto ieri nell’esecutivo è il guatemalteco Willy Kaltschmitt.

Gazzetta forza 4 per i cinque cerchi Giornale, web, Twitter e tv. Per Londra 2012 il più grande impegno di sempre: divertitevi con noi DAI NOSTRI INVIATI

STEFANIA GRIMOLDI FAUSTO NARDUCCI LONDRA

Non sono tempi facili per la stampa, inutile nascondersi che per molti c’è da tirare la cinghia. Eppure, anche in un momento di dolorosa austerità per la nostra categoria, la Gazzetta dello Sport ha scelto di seguire la sua XXX Olimpiade (non dimentichiamoci che siamo nati insieme ai Giochi di Atene 1896) con lo stesso spiegamento di forze di sempre. Anzi, con il più grande impegno di sempre. Più o meno come a Pechino quattro anni fa, qui a Londra la Gazzetta ha diciannove giornalisti inviati, direttore compreso, per raccontarvi minuto per minuto il più grande evento sportivo del mondo. Con noi ci sono anche due operatori tv e un tecnico informatico. Rappresentati Inutile dire che siamo la testata italiana più rappresentata a Londra. Al secondo piano del Main Press Center c’è la redazione in cui faremo base giorno e notte. Peccato che il nostro ufficio sia rimasto per i primi giorni senza cartello di riconoscimento perché, com’è costante di ogni Olimpiade, si erano accorti di aver scrit-

Un’immagine della redazione della Gazzetta dello Sport a Londra: 19 i giornalisti presenti TARANTINI

La Gazzetta dello Sport è la testata italiana più rappresentata ai Giochi di Londra

to Gazetta dello Sport con una sola «z» e avevano timore della nostra reazione. Alla fine ce ne hanno portato uno corretto, ma più piccolo e meno visibile di tutti gli altri. Quel che conta, però, è quello che riusciremo ad offrirvi ogni giorno. Sarete voi lettori i giudici della qualità, noi vi assicuriamo una quantità degna dell’avvenimento:

17/18 pagine al giorno con cui scrutare ogni anfratto del panorama olimpico, comprese due pagine di risultati. E, oggi, anche un inserto speciale di 20 pagine con programmi televisivi e pronostici che vi assicurano un’informazione completa davanti alla tv. Web Qualcuno le ha ribattezza-

te Socialolympics. Ossia le Olimpiadi nell’era dei social media. E in effetti Twitter la sta facendo da padrone, nel bene e nel male. Tutto dipende dall’uso che se ne fa. La novità di Gazzetta.it per i XXX Giochi olimpici è proprio questa: una sorta di live olimpico costruito attraverso i brevi lanci dei nostri inviati su tutti i siti olimpici. Una sorta di filo d’Arianna che vi condurrà attraverso i Giochi, colorandoli di notizie, emozioni e notizie. Un’Olimpiade non può stare tutta in un Tweet: il piatto forte è costituito dal tempo reale delle gare, dalle cronache, dai commenti, dai risultati e dal medagliere, aggiornato momento per momento. A questo si aggiungono i video delle conferenze stampa, le videopresentazioni del programma di giornata, le immagini della città in festa per le visite degli Azzurri a Casa Italia. E, incrociando le dita... con i medagliati abbiamo in serbo qualche sorpresa per le vie di Londra. Lo Speciale comprende anche una parte statistica, con i medaglieri storici italiani e globali, ed una sezione dedicata agli impianti, agli atleti italiani e alle stelle straniere. Oltre ad una preziosa videogalleria in 30 perle che ripercorre la storia dei Giochi dalle origini ad oggi.

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il numero degli inviati della Gazzetta dello Sport presenti a Londra 2012 (direttore compreso). E’ lo stesso numero di 4 anni fa a Pechino.

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come il numero di pagine (comprese due di risultati) che la Gazzetta dedicherà ogni giorno all’evento di Londra 2012.

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come l’anno in cui è nata la Gazzetta (era il 3 aprile), pochi giorni prima del via della 1ª edizione dei Giochi Olimpici dell’era moderna, ad Atene.

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Gazzetta.it

Il wall olimpico su Gazzetta.it, con il servizio messaggi da Londra

Servizio messaggi: tutto in diretta sul web Ieri è stato il giorno d'esordio, la prova generale del nuovo servizio di messaggi che la squadra Gazzetta produrrà quotidianamente da Londra: ci potete trovare l'allarme antincendio che ha seminato il panico a Cardiff, dov'erano alloggiate tre squadre di calcio, l'immagine di Phelps che fotografa i giornalisti alla sua conferenza stampa e il video degli azzurri del volley che si allenano nella palestra «privata», a qualche chilometro dal Villaggio Olimpico. Oggi replichiamo con una diretta che dalla mattina vi accompagnerà sino a notte inoltrata, quando si saranno spenti gli ultimi fuochi artificiali. Nel frattempo setacceremo la città per catturare le suggestive immagini della festa che accenderà gli angoli più caratteristici della capitale inglese, per un party mondiale di cui si sono fatte le prove

generali a giugno con il Giubileo della Regina. E in mattinata da Casa Italia vi proporremo il video del presidente Napolitano, atterrato ieri sera per incoraggiare gli azzurri e applaudirli nel giorno del debutto olimpico; e la conferenza dei campioni del Dream Team Usa di basket. Frattanto, in mattinata, prima della cerimonia di apertura ci saranno già i primi azzurri in campo: scopritelo nelle due videorubriche quotidiane, Today in London con il programma della giornata olimpica e Azzurri in gara, con il dettaglio delle gare che vedranno impegnati i nostri atleti. Domani è facile: tocca solo agli arcieri per stabilire i tabelloni che li vedranno poi di scena da sabato. Altre due aree da non perdere del nostro speciale sono il Blog, dove trovate altre perle infilate nell’album olimpico che costruiamo giorno per giorno: come la fiorettista francese Laura Flessel, la portabandiera francese, colta in metropolitana con tanto di borsone d’allenamento dopo un giro turistico, e le fotogallery con le immagini più belle.


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di ANTONIO ROSSI*

nnanzitutto voglio Ilentina congratularmi con VaVezzali e riservarle un abbraccio caloroso e non solo simbolico: con le eccezionali vittorie conquistate e con i valori positivi di cui si è fatta interprete, arricchisce il glorioso elenco dei portabandiera azzurri. Quando vieni scelto per rappresentare il tuo Paese alla cerimonia d’apertura dell’Olimpiade, la manifestazione per la quale hai dato ogni goccia di sudore, il primo sentimento è la soddisfazione: non tanto perché ti hanno consi-

ilCommento

Palazzi è organo inquirente e sarà poi pubblico ministero ai processi, rappresenta cioè l’accusa. Le sentenze le daranno la Disciplinare in primo grado e la Corte di giustizia federale in secondo. Detto questo, e studiate sommariamente le carte dei due distinti procedimenti, il filone di Cremona e quello di Bari, si può tuttavia tirare qualche parziale conclusione. Per farlo, bisogna però mettere un po’ di ordine nella famigerata scommessopoli. Che nasce da due distinti fenomeni. Il primo è quello di un antico vizio molto italiano: i finali di stagione «un po’» taroccati, che nel nostro calcio risalgono alla notte dei tempi e sono figli delle cosiddette «diverse motivazioni», la squadra già salva o promossa o retrocessa che dà via libera a quella che invece ha bisogno di punti per raggiungere l’obiettivo, o piuttosto delle «motivazioni reciproche», quel tale risultato che fa comodo a tutti e due. Inutile peccare d’ipocrisia, non sono belle abitudini ma qui da noi le cose han funzionato così per decenni. Il secondo fenomeno è quello ben più recente della scommessa sulla partita «taroccata», che naturalmente ha trovato terreno fertile e un gran numero di opportunità nelle cattive abitudini di cui sopra. Si è generata cioè una saldatura tra un vecchio andazzo e un reato nuovo di zecca, di portata internazionale. In questo ginepraio, dove il rischio di sovrapporre con troppa superficialità i due fenomeni è enorme, Palazzi pur con qualche incongruenza (molti giocatori papabili di omessa denuncia sono spariti, ed è solo un esempio) è

derato meglio degli altri, quanto perché ti rendi conto di aver fatto qualcosa di importante, di aver messo a frutto il tuo impegno e la tua passione. Poi, quando esci dal tunnel dello stadio, di fronte a tutta quella gente, subentra l’orgoglio di rappresentare il tuo Paese. Non è una frase fatta: senti il peso e la responsabilità di aver concentrato su di te l’amore e le attese di tutti gli italiani, di portare il simbolo di un popolo che in quel momento si sente più che mai unito. Ed è una sensazione inebriante, è il momento culminante della tua vita sportiva, più di qualsiasi medaglia. Io

laPuntura

LA POSIZIONE DI CONTE È PIÙ LEGGERA ORA DEVE SCEGLIERE SE PATTEGGIARE a premessa è sempre la stessa: la nuova onL data di deferimenti a cura del Procuratore federale Stefano Palazzi non è una sentenza.

sembrato stavolta muoversi con circospezione, dando prova di un sostanziale garantismo che coincide con la linea adottata da sempre da questo giornale. È da questi antefatti che nascono le due omesse denunce, e non il temutissimo illecito, attribuite a Conte, l’uomo ovviamente più in vista di questa tornata. Conte, e ciò emerge con chiarezza, non è certo uno scommettitore. Non lo è, non lo è mai stato e con le scommesse non ci azzecca niente. Può essersi invece ritrovato in qualche misura coinvolto, come è capitato a tantissimi, in quel vizio antico di certi finali di stagione. Nello smontare i pur rispettabili impianti difensivi (per la Procura Carobbio è attendibile nel riferire che Conte sapeva e le «motivazioni di Conte appaiono inconferenti e prive di pregio»), Palazzi si muove in una direzione corretta: «in dubio pro reo», «non si può affermare con certezza che...», tanto più nel momento in cui su Albinoleffe-Siena l’ultima parola (decisione) il tecnico l’ha lasciata allo spogliatoio, cioè ai giocatori. È chiaro che con l’omessa denuncia la posizione di Conte esce, al contrario di quella di Bonucci e degli altri tesserati che proprio col tema «scommesse» sembrano aver avuto più direttamente a che fare, enormemente alleggerita. Spetterà ora ai difensori e al diretto interessato decidere che strada intraprendere in giudizio: quella del patteggiamento, che non vuol dire necessariamente ammettere le proprie responsabilità ma solo scegliere la via più certa per tirarsi fuori col danno minimo, chiuderebbe la partita con un po’ di mesi di squalifica. Scegliere l’altra via, quella del processo, porta a due possibili soluzioni: il proscioglimento o la condanna pesante, che in questo caso sarebbe di almeno un anno, con maggiori ricadute sulla gestione della Juve. A Conte l’ultima parola.

di ROBERTO PELUCCHI

f Il ristoratore di Moena vuole essere risarcito della perdita delle pernici. Montella gli ha proposto di prendere due a scelta dei suoi giocatori impagliati.

il 29 o il 30. Sarà un settembre giallorosso, sapremo presto se la nuova «Magica» è attrezzata per le alte quote. Non vediamo l’ora di ascoltare il Boemo alla vigilia della partita di Torino. Zeman costretto a passare sotto il «30» che adorna lo Juventus Stadium, chissà che cosa dirà e come la prenderà. Tra poco più di due mesi ci godremo lo spettacolo. A una prima rapida scorsa sembra un calendario molto «democristiano», rispettoso delle gerarchie. Avanti al centro contro gli opposti estremismi. Juve e Milan, le duellanti dell’ultimo campionato, godranno di morbidi avvii. Non ci sembra che le grandi debbano affrontare terribili sequenze, le big godono di una certa spalmatura degli impegni più duri. Fa sorridere che Aurelio De Laurentiis si lamenti per Roma-Napoli alla 38ª giornata, considerato che nei due turni precedenti la sua squadra affronterà Bologna e Siena. Il presidente napoletano cerca il pelo nell’uovo, ogni pretesto è buono per fare caciara. Un calendario molto televisivo, le grandi sfide

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cinqueCerchi

Atleti zitti sul web Il Cio è rimasto indietro nel tempo Non far usare i social network ai Giochi è la prova che lo sport può essere ottuso

Usain Bolt, 25, verso il Villaggio Olimpico: la foto l’ha messa lui su Twitter

TwitTwit

di SANDRO VERONESI

IL CINGUETTIO DEL GIORNO

ado su Twitter a vedere V la pagina di Usain Bolt: l’ultimo tweet è di poche ore

JAVIER MASCHERANO Calciatore argentino

Aspetto l’inaugurazione dei Giochi. Auguri a tutta la delegazione argentina!!!!!! @Mascherano

PAU GASOL Portabandiera della Spagna

UN CALENDARIO BENE «EDUCATO» MA CON LA CHAMPIONS SARÀ DURA computer ha dato a Zdenek Zeman il bentorInata,lnato in Serie A: Inter-Roma alla seconda giorl’1 o il 2 settembre, e Juve-Roma alla sesta,

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di STEFANO FROSINI

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non si sovrappongono. Come se il computer sapesse che le pay tv hanno sborsato fior di milioni per i diritti. Logicamente i quattro derby sono stati tenuti separati. Juve-Inter e Milan-Juve non avranno altre grandi partite a fare ombra. Diverso il discorso se si guarda all’Europa. Gli incastri tra campionato e Champions non sono funzionali né alla Juve né al Milan. La giornata inaugurale dei gironi di CL (18 e 19 settembre) si disputerà prima di Udinese-Milan. La seconda (2 e 3 ottobre) dopo Juventus-Roma e prima di Milan-Inter. La terza (23-24 ottobre) dopo Juventus-Napoli. La quarta (6-7 novembre) dopo Juventus-Inter. La quinta (20-21 novembre) dopo Napoli-Milan e prima di Milan-Juventus. La sesta (4-5 dicembre) dopo Juventus-Toro, e si sa che il derby è grande rottura di scatole, a prescindere dai valori assoluti. Un anno fa, per molto meno, De Laurentiis — sempre lui — fece la sceneggiata della fuga in moto col ragazzo sconosciuto. Nel momento in cui scriviamo, non registriamo lamentele sul tema e la cosa è apprezzabile. Ci pare un calendario educato persino nei confronti del Pescara vaso di coccio, atteso da partenza dura, ma accettabile. Comunque ricordiamoci che prendersela col calendario equivale a maledire il dito che indica la luna.

ho ancora fissati nella mente e nel cuore le immagini e i momenti di quella magica sera a Pechino, dalla paura di inciampare durante la sfilata e fare una figuraccia in mondovisione alla scelta di non utilizzare la bretella per sollevare la bandiera, perché volevo e sentivo di potercela fare con le mie forze. Ma l’emozione più vivida rimane il rumore che cresce alle tue spalle quando stai per sfilare: tutta la squadra comincia a spingerti, a farti sentire che si è messa nelle tue mani. Ecco, per Valentina quello sarà l’istante in cui si renderà conto della straordinaria importanza del suo ruolo. *Tre ori, portabandiera a Pechino

laVignetta

ilSorteggio

di SEBASTIANO VERNAZZA

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CARA VALENTINA, CON LA BANDIERA SENTIRAI L’AMORE DEGLI ITALIANI

casaAzzurri

di RUGGIERO PALOMBO

LA GAZZETTA DELLO SPORT

Un benvenuto molto divertente da questi due uomini tipicamente british #london2012 @paugasol

YOHAN BLAKE Campione del mondo dei 100 metri

Birmingham è un gran posto. Ora sono uno di loro. Sono felice di essere stato qui @YohanBlake

CHRIS HOY Pistard britannico, 4 Ori a Giochi

Chi pensa che i Giochi siano solo di Londra oggi avrebbe dovuto essere a Newport! @chrishoy

DAVID DE GEA Calciatore, olimpico spagnolo

Una pena la sconfitta con il Giappone!! Continueremo a lottare più che mai... @D DeGea

fa, 26 luglio 2012, una foto in primo piano del campione con le cuffie alle orecchie, il cappellino giallo e lo sguardo gettato di lato, concentrato, quasi reminiscente, accompagnata dalla didascalia: «On my way to the village». I Giochi non sono ancora cominciati, d’accordo, per cui non si tratta di una trasgressione, ma a rigore da domani in poi anche un innocente cinguettio come questo dovrebbe essere punito. È infatti proibito, per gli atleti iscritti all’Olimpiade, fare uso dei social network, in virtù di una norma stabilita dal comitato olimpico internazionale e recepita senza riserve dai comitati nazionali. Due giorni fa c’è stata la prima squalifica della storia a causa di un tweet, è toccata alla triplista greca Paraskevi Papachristou (in basso, nella foto Epa), responsabile di avere pubblicato sulla propria pagina una frase a sfondo razzista riferita alle zanzare del Nilo che stanno infestando il suo Paese. In questo caso la squalifica è dovuta al contenuto del tweet, effettivamente razzista e alquanto insensato, considerando che proviene da un’atleta che avrebbe dovuto godersi la festa olimpica e concentrarsi sulla propria gara: ma che succederà quando il divieto verrà infranto da tweet politicamente corretti, privi di qualsivoglia contenuto offensivo nei riguardi di chicchessia e pubblicati

da atleti più o meno famosi nell’imminenza delle proprie gare? Il divieto verrà sul serio applicato, con conseguente squalifica? Per avere detto, magari, «domani c’è la finale, sono in gran forma»? Oppure le situazioni verranno valutate caso per caso? E da chi? Vi sono forse delle apposite commissioni, in seno ai vari comitati olimpici, per decidere su queste faccende? Questi di Londra sono i primi Giochi Olimpici dell’era di Twitter, e tutto ciò che si riesce a concepire per prevenire eventuali usi distorti del mezzo è vietarlo? Certo che ogni tanto il mondo dello sport si segnala per una sua strana ottusità — o meglio, per l’ottusa pretesa di poter regolare il mondo secondo leggi arcaiche che il mondo non ammette più. L’inversione dell’onere della prova nei processi sportivi, per esempio. Il divieto per gli atleti, praticato a Pechino quattro anni fa, di esprimere il proprio pensiero su questioni politiche o sociali. E, ora, il divieto di comunicare via Twitter. Certo, si dirà, cincischiare coi social network per un atleta non è necessario — può essere evitato senza particolari sacrifici. Ma ha senso proibirlo, come in Corea del Nord? Ah, come mi piacerebbe che Bolt, poco prima di correre la finale dei 100 metri — e magari vincerla, magari facendo il record mondiale — twittasse «Sono pronto. Mi sento una freccia». Che succederebbe? Verrebbe squalificato? Cari dirigenti del Cio, rassegnatevi: non c’è sconfitta peggiore che negarsi al proprio tempo. Non ci credo che non lo sappiate. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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VENERDÌ 27 LUGLIO 2012

SERIE A PRIMO PIANO

LA FESTA DEI DERBY Alla 7 è Milan-Inter Riecco Juve-Torino e Samp-Genoa: via! a

A A

AGOSTO

SETTEMBRE

Subito FiorentinaUdinese. Il Parma per la Juve campione Le milanesi partono contro 2 neo promosse: Milan-Samp e Pescara-Inter

Inter-Roma e Udinese-Juve. Ostici i primi impegni in casa di nerazzurri e friulani. Il 23 l’Udinese in casa contro il Milan, il 30 Juve-Roma

Il Napoli riparte da Palermo, a novembre c’è Lazio-Roma. Campioni d’Italia: 1a con il Parma Un momento del sorteggio del calendario, ieri sera a Milano PHOTOVIEWS

MARCO IARIA twitter@marcoiaria1 MILANO

Orfani di Ibra, invidiosi degli sceicchi, imbarazzati dallo scandalo delle scommesse. Ma the show must go on, anche perché — quando si aprirà il sipario — le chiacchiere da bar sport continueranno, i tifosi si emozioneranno, le polemiche non mancheranno. La Serie A che è nata ieri sera in una sobria (lo spirito del tempo) cerimonia del calendario sarà pure ammaccata, ma state

3

i turni infrasettimanali programmati per il campionato 2012/2013:

4

le soste del campionato: tre per la Nazionale, una più lunga per le feste natalizie

tranquilli che nessuno se la perderà. Nel weekend del 25-26 agosto la Juventus, interpretandolo come un segno benevolo del destino, debutterà contro quel Parma che un anno fa batté 4-1 iniziando la cavalcata verso lo scudetto, mentre Milan e Inter saranno chiamate a placare gli entusiasmi delle neopromosse Sampdoria e Pescara. Date da segnare Il computer

aveva pochissimi vincoli perché da qualche stagione, su decisione dell’assemblea di Lega, non ci sono le teste di serie.

Big-match liberi, a parte l’embargo nei turni infrasettimanali e il divieto di collocare derby alla prima e all’ultima giornata. Ecco che il sorteggio si è divertito a regalare già alla seconda giornata Inter-Roma, poi Juventus-Roma alla 6a, Milan-Inter alla 7a, Juve-Inter all’11a, Milan-Juve alla 14a, Roma-Milan alla 18a. Tornano le quattro stracittadine dopo tre anni di assenza: Lazio-Roma alla 12a, Sampdoria-Genoa alla 13a, Juve-Torino alla 15a. Non è mancata la polemica di De Laurentiis, che si è adirato per quel Napoli-Roma piazza-

5

la striscia record di scudetti di fila: Juve (1931-35), Toro (43-49) e Inter (2006-10)

11

anni dall’ultimo successo di una squadra diversa da Juve, Inter e Milan: la Roma nel 2001

to all’ultimo turno. Ma i criteri sono chiari e tengono conto di un gioco a incastri complicatissimo: evitare le grandi sfide in testa e in coda al calendario, o magari a ridosso degli impegni in Europa che coinvolgono 12 turni (come il patron azzurro pretendeva l’estate scorsa), proprio non si può. La crisi È il campionato dell’austerity, dei sogni spezzati, del primato dei bilanci. Non tanto per lo spauracchio del fair play Uefa quanto per la crisi che ha colpito i mecenati. Ieri sera, a un certo punto, Adria-


VENERDÌ 27 LUGLIO 2012

A A A A A A A A

OTTOBRE

NOVEMBRE

DICEMBRE

GENNAIO

FEBBRAIO

MARZO

APRILE

MAGGIO

Il 7 c’è Milan-Inter, primo derby della stagione. Juventus-Napoli e Lazio-Milan sono i piatti forti del 21, Roma-Udinese il big match del 28

Juve-Inter: il derby d’Italia è il 4. Il 18 Napoli-Milan, Juve-Lazio e il derby Samp-Genoa Il 25 Milan-Juve e Palermo-Catania

Il 2 torna il derby della Mole a Torino. Il 9 Inter-Napoli, il 16 nerazzurri in trasferta con la Lazio e UdinesePalermo. Il 22 c’è Roma-Milan

La Befana vedrà in campo Napoli-Roma e Udinese-Inter. Il 13 inizia il ritorno con UdineseFiorentina e Napoli-Palermo, il 20 Roma-Inter

Milan-Udinese il 3, Juve-Fiorentina e Lazio-Napoli il 10, Roma-Juve e Fiorentina-Inter il 17. Poi è di nuovo derby milanese, il 24

Napoli-Juve e Milan-Lazio le gare clou del 3. Udinese-Roma il 10, il 17 Milan-Palermo. Il 30 da non perdere le sfide tra Inter-Juve e Palermo-Roma

Roma-Lazio è di scena il 7; tre sfide accendono il 14: Milan-Napoli, Genoa-Samp e Lazio-Juve. Il 21 Juve-Milan, il 28 la rivincita tra Torino e Juve

Il 5 si gioca Napoli-Inter. L’8 Inter-Lazio e PalermoUdinese, il 12 Milan-Roma. Chiudono Roma-Napoli e Inter-Udinese il 19

no Galliani ha trasmesso un senso d’impotenza rivangando la suggestione Kakà: «Certi ingaggi non sono alla nostra portata». Si fa quel che si può, ma questo non vuol dire che lo spettacolo deluderà le attese. «I nomi non sono tutto — pensa Damiano Tommasi, presidente dell’Assocalciatori — magari questa nuova era restituirà centralità ai progetti tecnici, i presidenti avranno più pazienza coi loro allenatori e daranno maggiore fiducia ai giovani». Il mantra sembra essere l’equilibrio tra costi e ricavi, con una Serie A che cerca di

ritrovare in qualche modo l’autosufficienza finanziaria ma che deve fare i conti con numeri da brivido: 285 milioni di deficit e 1,55 miliardi di debiti netti nel 2011. «C’è la consapevolezza che adesso bisogna tendere a una sostenibilità del sistema, obiettivo che nulla toglierà al valore del campionato», assicura Maurizio Beretta, numero uno della Lega. Una Lega che ancora si dimena tra governance e ripartizione dei proventi tv: la scadenza del 30 giugno è stata ora posticipata ai primi di settembre. Le divergenze non mancano, e invece

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gli scudetti della Juve. Poi Milan e Inter (18), Genoa (9), Pro Vercelli, Bologna e Torino (7)

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il primato di scudetti vinti da un giocatore: lo detengono Furino, Gio. Ferrari e Rosetta

bisognerebbe ritrovare quell’unità necessaria per valorizzare ancor di più il prodotto. E per interloquire costruttivamente con la Figc, anche sulla Nazionale fresca vice campione d’Europa. «Ai presidenti di club rinnovo il mio appello al dialogo, tenuto conto che la squadra azzurra dà forza a tutto il movimento», chiosa Giancarlo Abete, ottimista sul rinnovo del contratto collettivo. La firma dovrebbe arrivare il 7 agosto, stavolta niente sciopero all’orizzonte: tra un mese la giostra riapre. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LE REAZIONI PREZIOSI: «CON LA SAMP HO VINTO 5 VOLTE SU 6». SENSIBILE: «FELICI PER GENOVA»

De Laurentiis: «Figli e figliastri L’ultima favorisce Milan e Juve» «Il finale è un aiuto alle grandi. Sembra sempre che ci sia qualche furbastro»

che i toni usati dal presidente azzurro durante la diretta televisiva su Sky erano sembrati pacati e concilianti. «Non mi sento uno dei favoriti, fino a quando non avremo visto 4-5 giornate. Solo allora avremo capito il valore delle squadre — aveva commentato —. Non ci sono partite facili, anche perché quando si affronta una squadra apparentemente meno forte, si affronta un gruppo molto motivato. Il Napoli sta implementando le proprie possibilità di successo, ma anche gli altri si stanno rafforzando». La risposta di Lotito all’attacco di De Laurentiis è stata schietta: «Non bisogna fare dietrologie».

MATTEO BREGA MILANO

L’anno scorso aveva scelto il motorino per mostrare il suo disappunto, andandosene grazie al passaggio di un ragazzo. Quest’anno invece ha optato per una camminata verso l’auto, condita da un sospiro prima di chiudere la portiera: «Il calendario ideale non è quello che voglio io, il calendario ideale è quello che vuole la gente, il popolo. In che senso? Rifletta...». Aurelio De Laurentiis lascia così Milano, con un pensiero in sospeso su come potrebbe essere il calendario ideale della Serie A. «È un’ultima giornata a favore di Juventus e Milan. In Lega ci sono figli e figliastri. Sarebbe stato molto più tutelato il campionato se le 5 squadre più rappresentative fossero state ragionevolmente in una competizione più equilibrata». Errori e furbastri Lo sfogo a fine serata si riferisce all’abbinamento con la Roma dell’ultima giornata: l’andata al San Paolo il 6 gennaio, il ritorno il 19 maggio all’Olimpico. Nella

Sfottò genovese Il presidente

Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, 63 anni. Lo scorso anno per dimostrare il suo disappunto era andato via in motorino NEWPRESS

passata stagione non aveva gradito gli incroci nelle settimane post-Champions. Quest’anno l’indice è puntato sulla coda del campionato. «Mettere Roma-Napoli all’ultima favorisce le grandi — ha proseguito De Laurentiis —. Nel mondo del calcio non si fa altro che commettere insani errori. La Lega è casa nostra, si potrebbe fare le cose d’amore e d’accordo invece non è una cosa equilibrata, sembra sempre che ci sia lo zampino di qualche furbastro». E pensare

del Genoa Enrico Preziosi: «Non voglio urtare la suscettibilità dei tifosi doriani, ma sono molto contento che torni il derby con la Samp perché ne ho vinti 5 degli ultimi sei e quindi sono contento. Ma la mia è solo una battuta perché i derby vanno giocati, si vincono e si perdono. Al di là di tutto, Genoa-Samp è uno spettacolo unico». Risponde il d.s. della Sampdoria, Pasquale Sensibile: «Non vediamo l’ora, come neopromossi, di riportare a Marassi una partita che per la gente di Genova vuol dire tanto. Il Genoa ha sentito la mancanza di questi sei punti, ha fatto fatica fino alla fine nello scorso campionato e speriamo che fatichi anche quest’anno per farli». © RIPRODUZIONE RISERVATA

d

HANNO DETTO

S Enrico Preziosi «Non voglio urtare la sensibilità dei tifosi doriani ma sono contento che torni il derby a Marassi, ne ho vinti 5 degli ultimi 6...»

S Pasquale Sensibile «Felici di giocare a Marassi con il Genoa. L’anno scorso hanno faticato senza quei sei punti. Spero che faticheranno ancora»

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IL PERCORSO LE DIFFICOLTÀ SQUADRA PER SQUADRA

GDS

L’OPINIONE A pagina 25 il commento

Sebastiano Vernazza

&

l’ambiente

La sera dei sorrisi Da Cellino a Lotito sono tutti amici FRANCESCO VELLUZZI MILANO

Stavolta non scappa sul motorino. Ma ad Aurelio De Laurentiis sembra davvero che non vada mai bene niente. Sul red carpet Massimo Cellino lo stuzzica per primo sul motorino, Don Aurelio risponde pronto: «Stavolta ho la Graziella». Sta buono in sala, ma, finita la diretta, è un fiume in piena. Meno male che c’è lui a ravvivare una serata un po’ lenta, lontana dal rock che piace a Cellino. L’atteso Massimo Mezzaroma, presidente del Siena, il club di A più nell’occhio del ciclone, marca visita: né lui né l’appariscente sorella Valentina si presentano al gala in cui le quote rosa nella tribunetta degli eletti sono ai minimi storici: quattro. Presenze Assenti anche Campe-

delli del Chievo, i vertici del Bologna e della Roma, giustificata perché in tour negli Usa. Non c’è mai il numero uno dell’Inter, Massimo Moratti, ma il nuovo dg Marco Fassone brilla per le scarpe in coccodrillo marrone. Nella serata dei blu e soprattutto dei grigi, fatta eccezione per il casual Tommasi, si notano eccome. Il Pescara gioca all’attacco col tridente alla Zeman: Sebastiani, Delli Carri

e il «dirigentissimo» Marinelli che spazia a tutto campo tra Lotito e Preziosi per parlare di mercato. La squadra è da fare. Cellino fa il monello e durante la diretta tv è il più chiacchierone. Tra Campoccia (Udinese) e Galliani se la ride. Ma di Astori ne parlerà più tardi a tavola dal solito Giannino. Il compleanno è domani, ma un brindisi anticipato si può fare. Il rappresentante del Catania Sergio Gasparin si aggira con una valigia firmata: «Niente paura, non c’è nulla». Occhio alle valigette... Buffet Esaurita la pratica calendari, arriva il buffet e lì, in pole position, torna la coppia di cracoviana memoria: Macalli-Tavecchio. I federali sono al completo e presentano Mangia, ct dell’Under 21. Sperando che non scappi anche lui, Demetrio Albertini assicura: «Per i convocati sceglieremo sempre per il bene di tutti». Davanti agli affettati c’è Marotta, ma preferisce la compagnia delle conduttrici di SkySport, Claudio Lotito, arrivato per ultimo, invece, sta alla larga. E’ troppo impegnato con Abete e Beretta. Che a marzo del 2011 sembrava dovesse lasciare la Lega e invece è sempre qui a fare il gran cerimoniere. Tutti amici. Il calcio riparte. Ma tra 15 giorni Prandelli richiederà gli stage. Saranno ancora tutti amici? © RIPRODUZIONE RISERVATA


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SERIE A PRIMO PIANO

Il CALENDARIO d L’ALBO D’ORO 1898

Genoa

1957-58 Juventus

1899

Genoa

1958-59 Milan

1900

Genoa

1959-60 Juventus

1901

Milan

1960-61 Juventus

1902

Genoa

1961-62 Milan

1903

Genoa

1962-63 Inter

1904

Genoa

1963-64 Bologna

1905

Juventus

1964-65 Inter

1906

Milan

1965-66 Inter

1907

Milan

1966-67 Juventus

1908

Pro Vercelli

1967-68 Milan

1909

Pro Vercelli

1968-69 Fiorentina

1909-10 Inter

1969-70 Cagliari

1910-11 Pro Vercelli

1970-71 Inter

1911-12

Pro Vercelli

1971-72 Juventus

1912-13 Pro Vercelli

1972-73 Juventus

1913-14 Casale

1973-74 lazio

1914-15 Genoa

1974-75 Juventus

1919-20 Inter

1975-76 Torino

1920-21 Pro Vercelli

1976-77 Juventus

1921-22 Pro Vercelli (c.c.i.)

1977-78 Juventus

1921-22 Novese (F.i.g.c.)

1978-79 Milan

1922-23 Genoa

1979-80 Inter

1923-24 Genoa

1980-81 Juventus

1924-25 Bologna

1981-82 Juventus

1925-26 Juventus

1982-83 Roma

1926-27 Torino (rev.)

1983-84 Juventus

1927-28 Torino

1984-85 Verona

1928-29 Bologna

1985-86 Juventus

1929-30 Ambrosiana-Inter

1986-87 Napoli

1930-31 Juventus

1987-88 Milan

1931-32 Juventus

1988-89 Inter

1932-33 Juventus

1989-90 Napoli

1933-34 Juventus

1990-91 Sampdoria

1934-35 Juventus

1991-92 Milan

1935-36 Bologna

1992-93 Milan

1936-37 Bologna

1993-94 Milan

1937-38 Ambrosiana-Inter

1994-95 Juventus

1938-39 Bologna

1995-96 Milan

1939-40 Ambrosiana-Inter

1996-97 Juventus

1940-41 Bologna

1997-98 Juventus

1941-42 Roma

1998-99 Milan

1942-43 Torino

1999-00 Lazio

1945-46 Torino

2000-01 Roma

1946-47 Torino

2001-02 Juventus

1947-48 Torino

2002-03 Juventus

1948-49 Torino

2003-04 Milan

1949-50 Juventus

2004-05 Non assegnato

1950-51 Milan

2005-06 Inter (tavolino)

1951-52 Juventus

2006-07 Inter

1952-53 Inter

2007-08 Inter

1953-54 Inter

2008-09 Inter

1954-55 Milan

2009-10 Inter

1955-56 Fiorentina

2010-11 Milan

1956-57 Milan

2011-12 Juventus

4

I NUMERI

28

le reti realizzate dal capocannoniere della serie A nell’ultimo campionato, Zlatan Ibrahimovic, con la maglia del Milan. Di queste, 10 sono state messe a segno su rigore

38 giornate 9 mesi un campione 1 ª giornata ANDATA 26-08-12

ATALANTA CHIEVO FIORENTINA GENOA JUVENTUS MILAN PALERMO PESCARA ROMA SIENA

972

i gol totali della scorsa stagione, poco meno di 26 a giornata, 2,56 ad incontro; 569 le realizzazioni casalinghe e 403 in trasferta

135

i rigori assegnati e calciati nel 2011-12. Solo nella stagione 1949-50 sono stati di più (140). L’anno scorso ne sono stati realizzati 106 e ne sono stati sbagliati 29, dei quali 23 parati dai portieri

44

le partite che nella scorsa stagione sono terminate 0-0, il punteggio che si è verificato con maggior frequenza

13-01-13 RITORNO

LAZIO BOLOGNA UDINESE CAGLIARI PARMA SAMPDORIA NAPOLI INTER CATANIA TORINO

2 ª giornata ANDATA 02-09-12

BOLOGNA CAGLIARI CATANIA INTER LAZIO NAPOLI PARMA SAMPDORIA TORINO UDINESE

5 ª giornata 20-01-13 RITORNO

3 ª giornata ANDATA 16-09-12

ATALANTA BOLOGNA CAGLIARI CATANIA INTER JUVENTUS LAZIO PARMA SAMPDORIA UDINESE

ANDATA 30-09-12

LAZIO CATANIA JUVENTUS ATALANTA PARMA CAGLIARI SAMPDORIA BOLOGNA UDINESE INTER

4 ª giornata ANDATA 23-09-12

CATANIA CHIEVO FIORENTINA GENOA MILAN NAPOLI PESCARA ROMA SIENA TORINO

10-02-13 RITORNO

ATALANTA BOLOGNA CAGLIARI INTER JUVENTUS LAZIO PALERMO PARMA SAMPDORIA UDINESE

PALERMO PESCARA ROMA NAPOLI SIENA CHIEVO GENOA FIORENTINA TORINO MILAN

ANDATA 07-10-12

17-02-13 RITORNO

SIENA BOLOGNA FIORENTINA ROMA CATANIA NAPOLI MILAN TORINO SAMPDORIA PESCARA

ANDATA 28-10-12

TORINO CATANIA PESCARA FIORENTINA ROMA SIENA CHIEVO MILAN NAPOLI GENOA

10-03-13 RITORNO

BOLOGNA CATANIA FIORENTINA MILAN NAPOLI PESCARA ROMA SAMPDORIA SIENA TORINO

INTER JUVENTUS LAZIO GENOA CHIEVO ATALANTA UDINESE CAGLIARI PALERMO PARMA

10 ª giornata 24-02-13 RITORNO

CATANIA CHIEVO FIORENTINA GENOA MILAN NAPOLI PESCARA ROMA SIENA TORINO

03-03-13 RITORNO

ATALANTA CAGLIARI CHIEVO GENOA INTER JUVENTUS LAZIO PALERMO PARMA UDINESE

9 ª giornata

7 ª giornata 03-02-13 RITORNO

ANDATA 21-10-12

ATALANTA INTER JUVENTUS PARMA CAGLIARI LAZIO PALERMO SAMPDORIA BOLOGNA UDINESE

6 ª giornata 27-01-13 RITORNO

CHIEVO FIORENTINA GENOA MILAN NAPOLI PALERMO PESCARA ROMA SIENA TORINO

ANDATA 26-09-12

MILAN ATALANTA GENOA ROMA PALERMO FIORENTINA CHIEVO SIENA PESCARA JUVENTUS

8 ª giornata

PARMA SAMPDORIA BOLOGNA PALERMO INTER UDINESE LAZIO ATALANTA JUVENTUS CAGLIARI

ANDATA 31-10-12

17-03-13 RITORNO

ATALANTA CAGLIARI CHIEVO GENOA INTER JUVENTUS LAZIO PALERMO PARMA UDINESE

NAPOLI SIENA PESCARA FIORENTINA SAMPDORIA BOLOGNA TORINO MILAN ROMA CATANIA


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della A 2012-13 4

Le date

I NUMERI Primo stop per l’Italia il 9 settembre Si gioca anche lunedì

84

i punti conquistati dalla Juventus, vincitrice dell’ultimo campionato con una media di 2,21 punti per gara

37

11 ª giornata

14 ª giornata

ANDATA 04-11-12

30-03-13 RITORNO

BOLOGNA CATANIA FIORENTINA JUVENTUS MILAN NAPOLI PESCARA ROMA SAMPDORIA SIENA

UDINESE LAZIO CAGLIARI INTER CHIEVO TORINO PARMA PALERMO ATALANTA GENOA

07-04-13 RITORNO

ANDATA 02-12-12

INTER CATANIA UDINESE NAPOLI ROMA FIORENTINA SAMPDORIA SIENA JUVENTUS BOLOGNA

13 ª giornata 14-04-13 RITORNO

PALERMO CHIEVO ATALANTA CAGLIARI LAZIO MILAN TORINO GENOA PESCARA PARMA

ANDATA 09-12-12

ATALANTA BOLOGNA CAGLIARI INTER PALERMO PESCARA ROMA SAMPDORIA SIENA TORINO

SAMPDORIA ROMA SIENA TORINO ATALANTA INTER PESCARA BOLOGNA CAGLIARI PALERMO

18 ª giornata ATALANTA MILAN SAMPDORIA CHIEVO PALERMO TORINO PARMA PESCARA ROMA CAGLIARI

ANDATA 22-12-12

12-05-13 RITORNO

ATALANTA BOLOGNA CAGLIARI INTER PALERMO PESCARA ROMA SAMPDORIA SIENA TORINO

16 ª giornata

ANDATA 18-11-12

08-05-13 RITORNO

CATANIA CHIEVO FIORENTINA GENOA JUVENTUS LAZIO MILAN NAPOLI PARMA UDINESE

28-04-13 RITORNO

BOLOGNA CATANIA FIORENTINA GENOA INTER JUVENTUS LAZIO NAPOLI SIENA UDINESE

ANDATA 16-12-12

GENOA NAPOLI SIENA UDINESE JUVENTUS CATANIA INTER ROMA BOLOGNA FIORENTINA

15 ª giornata

ANDATA 11-11-12

BOLOGNA CATANIA FIORENTINA INTER JUVENTUS NAPOLI ROMA SAMPDORIA SIENA UDINESE

21-04-13 RITORNO

ATALANTA CAGLIARI CHIEVO LAZIO MILAN PALERMO PARMA PESCARA SAMPDORIA TORINO

12 ª giornata ATALANTA CAGLIARI CHIEVO GENOA LAZIO MILAN PALERMO PARMA PESCARA TORINO

ANDATA 25-11-12

17 ª giornata

UDINESE PARMA JUVENTUS GENOA FIORENTINA CATANIA MILAN LAZIO NAPOLI CHIEVO

19 ª giornata 05-05-13 RITORNO

PARMA LAZIO CHIEVO NAPOLI JUVENTUS GENOA FIORENTINA UDINESE CATANIA MILAN

ANDATA 06-01-13

19-05-13 RITORNO

CATANIA CHIEVO FIORENTINA GENOA JUVENTUS LAZIO MILAN NAPOLI PARMA UDINESE

TORINO ATALANTA PESCARA BOLOGNA SAMPDORIA CAGLIARI SIENA ROMA PALERMO INTER

i punti che nella passata stagione hanno rappresentato la quota salvezza, raggiunta dal Genoa, quartultimo a 42, ma non dal Lecce, retrocesso con 36 punti

57

la quota Europa della scorsa stagione, cioè i punti necessari per accedere alle competizioni europee: 58 i punti dell’Inter, che disputerà i preliminari di Europa League; 56 quelli della Roma, settima classificata e prima tra le escluse

106

le espulsioni decretate, comprese quelle dalla panchina. La squadra più «cattiva» è stata il Genoa con 11 rossi

Il campionato inizierà il 25 e 26 agosto e si chiuderà il 19 maggio 2013. Nella prima e probabilmente nella seconda giornata si giocherà così: un anticipo sabato alle 18, uno sabato alle 20.45, una gara domenica alle 18, tutte le altre domenica alle 20.45. Negli altri turni, un anticipo sabato alle 18, uno sabato alle 20.45, uno domenica alle 12.30 e un posticipo alle 20.45: le altre sei partite domenica alle 15. Le squadre che giocheranno in Champions al martedì anticiperanno venerdì alle 20.45. In limitate occasioni si giocherà un posticipo alle 20.45 di lunedì al posto dell’anticipo di sabato alle 18.

Traguardi Scudetto: prima classificata. Champions: prima e seconda classificata. Preliminari di Champions: terza classificata. Europa League: quarta e quinta classificata, più la vincitrice della Coppa Italia.

Turni infrasettimanali 26 settembre, 31 ottobre, 8 maggio

Soste per la Nazionale 9 settembre, 14 ottobre, 24 marzo

Pausa natalizia Il campionato si fermerà dopo la 18a giornata, il 22 dicembre, e riprenderà il 6 gennaio 2013.

Le date delle Coppe COPPA ITALIA 3o turno: 18 agosto 4o turno: 28 novembre Ottavi: 12 dicembre. Quarti: 9 gennaio 2013. Semifinali: 23 30 gennaio 2013. Finale: 26 maggio 2013 a Roma. SUPERCOPPA ITALIANA 11 agosto a Pechino CHAMPIONS LEAGUE Fase a gruppi: 18 19 sett; 2 3 ott; 23 24 ott; 6 7 nov; 20 21 nov; 4 5 dic. Ottavi: 12 20 feb; 5 13 mar. Quarti: 2 3 apr; 9 10 apr. Semifinali: 23 24 apr; 30 apr 1 mag. Finale: 25 maggio a Londra EUROPA LEAGUE Fase a gruppi: 20 sett; 4 ott; 25 ott; 8 nov; 22 nov; 6 dic. Sedicesimi: 14 21 feb. Ottavi: 7 14 mar. Quarti: 4 11 apr. Semifinali: 25 apr 2 mag. Finale: 15 maggio ad Amsterdam

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SERIE A PRIMO PIANO

«Buoni auspici per la Juve» Marotta: «Col Parma come un anno fa». Allegri: «Avvio in salita». Strama: «Stimoli giusti per l’Inter» HJL Stefano Colantuono confermato

HJL Domenico Di Carlo confermato

HJL Antonio Conte confermato

HJL Giuseppe Sannino nuovo

HJL Ciro Ferrara nuovo

ATALANTA

«Abbiamo un inizio sulla carta ostico — ha detto Stefano Colantuono —, ma siamo fiduciosi. Per noi era importante cominciare in casa, anche se troviamo subito la Lazio reduce da un ottimo campionato. Lavoreremo per partire forte come l’anno scorso, anche se ripetere quell’avvio non sarà facile: allora avevamo fatto più punti di tutti dopo quattro giornate. E sono contento dell’ultima in casa: l’anno scorso ci era toccata la Juve in trasferta, stavolta un avversario alla nostra portata come il Chievo».

CHIEVO

«Il calendario ci ha riservato un inizio tosto — queste le parole di Mimmo Di Carlo — ma in serie A non possiamo aspettarci altro. Cercheremo di farci trovare pronti sin dall’esordio col Bologna. Servirà determinazione, voglia di migliorarsi e grande corsa. Le prime gare saranno determinanti per capire il tipo di Chievo in questo campionato. Ci sono poi due sfide contro due big come Juventus ed Inter. Quest’anno vorremmo regalare emozioni ai nostri tifosi proprio nelle gare contro le grandi».

JUVENTUS

E’ il d.g. Beppe Marotta a commentare, in casa Juventus, l’esito del nuovo calendario. Partendo da un dettaglio favorevole: «Lo scorso anno, a causa dello slittamento della prima giornata, la prima partita a Torino fu proprio contro il Parma e ci portò bene, speriamo che sia così anche quest’anno. Quella dell’anno scorso fu una partenza veloce da parte di una squadra molto motivata. Ora quella squadra è consapevole di essere anche forte, ed è sempre motivata».

PALERMO

«Il destino ci ha messo subito di fronte due squadre importanti, ma va bene così». Lo ha detto sul sito ufficiale del Palermo l’allenatore rosanero Giuseppe Sannino. I rosanero sfideranno il Napoli in casa e la Lazio in trasferta nelle prime due giornate di campionato. «È ovvio che vogliamo partire con il piede giusto - sottolinea il tecnico a palermocalcio.it - vogliamo solo pensare a fare bene, l’ordine delle avversarie conta fino ad un certo punto perché prima o poi bisogna incontrarle tutte».

SAMPDORIA

Prova a sorridere, Ciro Ferrara, di fronte al primo, durissimo ostacolo (rossonero) al debutto in campionato. «Come inizio non è male… Capiremo subito cosa significa giocare in Serie A. E’ una sfida sicuramente suggestiva. A San Siro ho disputato molte battaglie sportive. Cercheremo di farci trovare pronti, senza dimenticarci che la Samp è una neopromossa». Poi, sul derby: «Ci arriveremo rodati, alla tredicesima, ma in ogni caso certe gare si preparano da sole».

HJL Stefano Pioli confermato

HJL Vincenzo Montella nuovo

HJL Vladimir Petkovic nuovo

HJL Roberto Donadoni confermato

HJL Serse Cosmi nuovo

BOLOGNA

Il tecnico Stefano Pioli guarda avanti: «Non avremo una partenza facile, in trasferta su un campo come quello del Chievo che conosco bene, e poi due grandi come Milan e Roma. Dopo affronteremo il Pescara che da neopromossa avrà grandi motivazioni. In generale andremo incontro a sei giornate concentrate in poco più di un mese che richiederanno molte energie. Fondamentale continuare il lavoro fatto finora per presentarci pronti ad un inizio che si annuncia molto competitivo».

FIORENTINA

Il direttore sportivo Pradè sul calendario viola: «Non c’è che dire, partiamo forte, considerando che Udinese e Napoli saranno già in condizione ottimale». Alla terza c’è il Catania e alla quinta la Juventus al Franchi. «Inizio stimolante – dice Montella – l’Udinese ha dimostrato di essere una delle realtà più solide del campionato. Sarà un esame impegnativo per entrambe. I bianconeri e il Napoli saranno più avanti di noi nella preparazione, ma saremo comunque all’altezza della situazione».

LAZIO

Partenza abbordabile, il derby nel giorno di Gabriele Sandri (l’11 novembre) e subito dopo la trasferta a Torino contro la Juventus. Vladimir Petkovic non commenta, ci pensa Claudio Lotito: «Non faccio dietrologie sul calendario. Certo, la Juve dopo la Roma non è un passaggio favorevole, perché dopo il derby c’è il rischio che diminuisca la tensione agonistica. Spero che la Lazio cominci il campionato con il piede giusto: penso che potremo fare meglio della scorsa stagione».

PARMA

Il primo commento è dell’a.d. Pietro Leonardi: «Si vede che non volevano farci proseguire la nostra serie di vittorie consecutive (sette). Ma chissà che non si riesca a chiudere il record di imbattibilità della Juventus. Poi direi solo cose ovvie: per noi un avvio difficile». Il capitano Stefano Morrone: «Mi aspettavo un calendario diverso, è lo stesso della passata stagione, almeno all'inizio». Per il tecnico Roberto Donadoni «l’inizio difficile deve solo farci concentrare ancora di più sulla preparazione».

SIENA

Ecco il commento di Serse Cosmi: «Non faccio valutazioni sulla difficoltà del calendario, perché oggi è impossibile indicare quali siano le partite più o meno facili. Il finale, con il derby, Napoli e Milan, può essere complicato ma non vedo l’ora di iniziare». Il capitano Simone Vergassola ha aggiunto: «Iniziamo con due confronti diretti contro Torino e Sampdoria, una sfida in più in un campionato difficile. Vogliamo conquistare ancora una volta la salvezza».

HJL Massimo Ficcadenti confermato

HJL Luigi De Canio confermato

HJL Massimiliano Allegri confermato

HJL Giovanni Stroppa nuovo

HJL Giampiero Ventura confermato

CAGLIARI

«Più che sulle avversarie mi soffermo sul fatto che tra agosto e settembre disputeremo tre gare casalinghe. È opportuno capire quando queste partite verranno giocate effettivamente in casa». Massimo Ficcadenti legge il calendario e mette a fuoco la questione stadio. «Ho fiducia nella società che farà di tutto per accelerare la nostra presenza sul campo di Is Arenas. Avevamo chiesto di giocare in trasferta le prime due gare. Evidentemente non è stato possibile accontentarci».

GENOA

«Non voglio urtare la suscettibilità dei tifosi doriani, ma sono molto contento che torni il derby con la Samp perché ne ho vinti 5 degli ultimi 6 e quindi sono contento. Ma la mia è solo una battuta perché i derby vanno giocati, si vincono e si perdono» questo il commento del patron Enrico Preziosi sul derby della lanterna che verrà giocato alla tredicesima giornata. «Senza togliere nulla agli altri derby, c’è una passione particolare, è molto sentito ed è sempre stato corretto, per noi è un derby che vuol dire molto».

MILAN

Massimiliano Allegri, allenatore del Milan, ha commentato così il sorteggio del calendario: «È un inizio in salita (Sampdoria, Bologna e Atalanta, ndr), anche se poi le squadre andranno affrontate una dopo l’altra. Sarà un campionato molto difficile». Adriano Galliani, al momento del sorteggio, aveva preferito non entrare nel merito: «Perché è sempre difficile prima dell’avvio della stagione. Non sei in condizione tu e non è in condizione il tuo avversario... Non si può prevedere nulla».

PESCARA

Giovanni Stroppa è soddisfatto: «Iniziare con la prima in casa sarà stupendo, avremo il calore e l’affetto del pubblico e come esordio trovare subito una grande può essere interessante per testare la nostra condizione fisica e mentale. Poi, ogni gara è una storia a sé, il nostro vantaggio è che partiamo come neopromossa che deve solo cercare di ottenere la salvezza». Il centrocampista Emmanuel Cascione: «Subito Inter: devo chiedere al mister come sono le sue statistiche nei derby con Stramaccioni!».

TORINO

Brividi in coda nel calendario che attende il Toro alla salvezza dopo tre anni di serie cadetta. «Si tratta di un sorteggio insidioso» il commento del tecnico Giampiero Ventura che ha assistito alla compilazione da Sappada, in compagna del presidente Cairo. «Nelle prime nove partite troveremo tutte squadre affamate. Nella seconda parte invece affronteremo squadre che lotteranno per lo scudetto, compresa la Juventus che affronteremo nel derby alla quindicesima giornata».

HJL Rolando Maran nuovo

HJL Andrea Stramaccioni confermato

HJL Walter Mazzarri confermato

HJL Zdenek Zeman nuovo

HJL Francesco Guidolin confermato

CATANIA

Queste le parole di Rolando Maran: «Avremo un inizio importante, non difficile: difficile è un termine da non usare, noi dobbiamo giocare con convinzione contro chiunque. Già alla prima giornata affronteremo la Roma, una delle squadre più attese in questo campionato, per noi è stimolante. Il derby arriva al momento giusto con le due squadre ormai ben rodate, quando affronteremo le tre neopromosse, a fine dei due gironi, credo che non saranno più tali».

INTER

Il commento del tecnico Andrea Stramaccioni al sorteggio è rivolto principalmente alla prima fase del calendario: «Una partenza stimolante: due trasferte in due piazze molto calde e piene di entusiasmo per il meritato ritorno in A come Pescara e Torino e con in mezzo l'esordio a San Siro, subito con uno scontro diretto contro la Roma. Ora noi pensiamo solo all’Europa League, ma saremo sicuramente pronti all’esordio di questa affascinante serie A che sta nascendo».

NAPOLI

Il derby del Sud a Palermo per cominciare, poi due partite consecutive in casa. L’ultima, invece, all’Olimpico di Roma. Walter Mazzarri storce un po’ il naso: «Inizio e finale di campionato sono molto difficili. Poi ci attendono una Fiorentina con tanta voglia di riscatto ed il Parma che ha chiuso alla grande la scorsa stagione. Avremo poi l'ultima partita contro la Roma. Potremmo giocarci un possibile traguardo contro una delle favorite per lo scudetto».

ROMA

Il tecnico Zdenek Zeman non si è sbilanciato sulla compilazione dei calendari: «Il calendario conta fino a un certo punto. La cosa importante è che quando arriveremo ai big match saremo al top della condizione. Solo così riusciremo a rendere al massimo. D’altronde stiamo lavorando duro in questo momento proprio per questa ragione». Totti ha aggiunto: «Impossibile fare una previsione ora, le squadre sono ancora incomplete ma sono sicuro che alla fine affronteremo tutti a testa alta».

UDINESE

Per Francesco Guidolin non c’è solo l’impatto con il campionato, ma anche quello con la Champions League: «Inizio duro, molto duro. E’ vero che bisogna affrontarle tutte prima o poi, ma sinceramente speravo in una partenza più morbida anche in virtù del fatto che affrontiamo le due gare di Champions (nelle quali ci giocheremo la qualificazione) a cavallo della prima giornata di campionato, una gara molto impegnativa contro la Fiorentina».


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

VENERDÌ 27 LUGLIO 2012

CALCIOSCOMMESSE la guida

Deferiti 13 club e 45 tesserati Quattro squadre di A rischiano la penalizzazione

Leonardo Bonucci, 25 anni Simone Pepe, 28 anni

SOCIETÀ Lecce responsabilità diretta, oggettiva e presunta per Bari-Lecce. Grosseto responsabilità diretta per Ancona-Grosseto. Albinoleffe responsabilità oggettiva e presunta per AlbinoLeffe-Siena. Ancona (club fallito) responsabilità oggettiva per Ancona-Grosseto. Bari responsabilità oggettiva per Udinese-Bari, Cesena-Bari, Bari-Sampdoria, Palermo-Bari, Bari-Lecce, Bologna-Bari. Bologna responsabilità oggettiva per Bologna-Bari. Novara responsabilità oggettiva e presunta per Novara-Siena. Portogruaro responsabilità oggettiva per Cesena-Bari (per la posizione di Marco Esposito). Sampdoria responsabilità oggettiva e presunta per Bari-Sampdoria. Siena responsabilità oggettiva per Siena-Piacenza, Novara-Siena, Siena-Torino, Siena-Varese, AlbinoLeffe-Siena. Torino responsabilità oggettiva e presunta per Siena-Torino. Udinese responsabilità oggettiva per Udinese-Bari. Varese responsabilità oggettiva e presunta per Siena-Varese. TESSERATI Angelo Alessio (vice allenatore Juventus) omessa denuncia per Novara-Siena, AlbinoLeffe-Siena.

Guido Angelozzi (direttore sportivo Bari) omessa denuncia per Cesena-Bari. Antonio Bellavista (ex calciatore) illecito sportivo, divieto scommesse, violazione art. 1 (lealtà sportiva) per Cesena-Bari. Nicola Belmonte (Siena) illecito sportivo per Udinese-Bari, Cesena-Bari. Simone Bentivoglio (Chievo) illecito sportivo per Palermo-Bari; omessa denuncia per Bari-Sampdoria, Bari-Lecce. Cristian Bertani (Sampdoria) illecito sportivo per Novara-Siena. Davide Bombardini (svincolato) illecito sportivo per AlbinoLeffe-Siena.

Cristian Bertani, 31 anni Mario Cassano, 28 anni

Leonardo Bonucci (Juventus) illecito sportivo per Udinese-Bari. Piero Camilli (presidente Grosseto) illecito sportivo per Ancona-Grosseto. Filippo Carobbio (Spezia) illecito sportivo per Novara-Siena, Siena-Torino, Bari-Sampdoria, Palermo-Bari; illecito sportivo, divieto scommesse, violazione art. 1 (lealtà sportiva) per AlbinoLeffe-Siena; omessa denuncia per Siena-Piacenza, Siena-Varese. Mario Cassano (svincolato) illecito sportivo per Siena-Piacenza; illecito sportivo, divieto scommesse e violazione art. 1 (lealtà sportiva) per AlbinoLeffe-Siena. Edoardo Catinali (svincolato) illecito sportivo per Siena-Piacenza. Antonio Conte (allenatore Juventus) omessa denuncia per Novara-Siena, AlbinoLeffe-Siena. Ferdinando Coppola (Milan) illecito sportivo per AlbinoLeffe-Siena. Angelo Da Costa (Sampdoria) omessa denuncia per Ancona-Grosseto. Marco Di Vaio (Montreal Impact) omessa denuncia per Bologna-Bari. Davide Drascek (Feralpi Salò) illecito sportivo per Novara-Siena. Giorgio D’Urbano (preparatore atletico Siena) omessa denuncia per Novara-Siena, AlbinoLeffe-Siena. Marco Esposito (Pisa) violazione art. 1 Cgs (lealtà sportiva) per Cesena-Bari. Daniele Faggiano (ex direttore sportivo Siena) omessa denuncia per AlbinoLeffe-Siena.

Conte è deferito: o Il retroscena

Il patteggiamento ordine del giorno delle «diplomazie» ROMA

4 Cade l’accusa

LE DATE PREVISTE Da ieri, giorno in cui sono stati resi noti i deferimenti, le difese hanno 5 giorni di tempo per presentare le memorie.

S Il patteggiamento sarà al centro del lavoro degli avvocati difensori e della Procura federale l’1 e il 3 agosto, all’apertura dei due diversi procedimenti scaturiti dai deferimenti che ieri hanno raggiunto 45 tesserati e 13 società per 73 posizioni esaminate dalla Procura. Si comincerà l’1 agosto con il deferimento relativo alla documentazione di Cremona (riguarda Siena, Grosseto, AlbinoLeffe, Ancona, Novara, Torino, Varese e 26 tesserati), si proseguirà il giorno dopo. Il 3 agosto partirà il procedimento sulle carte di Bari (riguarda Bari, Bologna, Lecce, Portogruaro, Sampdoria, Siena e Udinese e 22 tesserati). Le sentenze dovrebbero arrivare tra il 9 e il 10. Cinque giorni dopo potranno cominciare gli appelli alla Corte di giustizia sportiva a sezioni unite: è probabile che si parta il 16. Patteggiamento Si tratta di applicare l’articolo 23 del Codice di giustizia sportiva. In caso di collaborazione si applica integrato all’articolo 24. Ma analizziamo il patteggiamento semplice. Si tratta in pratica di un accordo tra accusa e difesa che la Disciplinare «ratifica» sempre che ritenga corretta «la qualificazione dei fatti come formulata dalle parti e congrua la sanzione indicata». Il patteggiamento, nonostante sia stato sollevato il problema da parte dei terzi interessati nell’ultimo procedimento sportivo, «chiude il procedimento nei confronti del richiedente». Come si calcola la sanzione Il patteggiamento,

per giurisprudenza consolidata, porta a uno sconto di un terzo della sanzione. Facciamo un esempio: se la Procura federale chiede per un tesserato tre anni di squalifica, i difensori patteggiando possono ottenere che la squalifica si riduca a due anni. Anche le società, in caso di patteggiamento dei propri tesserati, possono chiedere di patteggiare eventuali penalizzazioni. A cosa si applica Il patteggiamento è un accordo

tra le parti e viene concordato in base alla richiesta della Procura federale. In genere l’avvocato del tesserato che propone il patteggiamento chiede alla Procura quale sarà la richiesta per il proprio assistito e in base a questa viene definita la nuova sanzione. Nella trattativa, comunque, non è mai capitato che la Procura scenda sotto il minimo stabilito dal Codice, esclusi i casi di collaborazione. ma.gal. © RIPRODUZIONE RISERVATA

PROCESSO I deferiti verranno divisi in due distinti procedimenti: il primo si terrà l’1 e 2 agosto (filone di Cremona), il secondo il 3 e 4 (filone di Bari).

S L’APPELLO La Corte di giustizia federale potrebbe riunirsi il giorno dopo Ferragosto ed effettuare i due procedimenti d’appello, cercando di avere la sentenza prima che comincino i campionati.

Antonio Conte, 43 anni abbraccia Leonardo Bonucci, 25 VITTONETTO

di illecito sportivo per l’allenatore Bonucci nei guai A giudizio pure Pepe, più Alessio e Stellini dello staff bianconero. Il difensore è un caso spinoso FRANCESCO CENITI

S SENTENZE La Disciplinare cercherà di fare il più presto possibile. Si può ipotizzare che le sentenze arriveranno l’8 o il 9 agosto.

Sotto accusa

Due omesse denunce per l’allenatore Antonio Conte, un’altra per l’esterno Simone Pepe, un deferimento per illecito a carico del difensore Leonardo Bonucci. E se non bastasse ci sono da aggiungere gli addebiti per Angelo Alessio (vice di Conte) e quelli pesantissimi per Cristian Stellini (collaboratore dello staff tecnico). Insomma, ieri il buongiorno della Juventus non è stato dei più felici: prima delle 9 le richieste del procuratore Stefano Palazzi erano già sul tavolo della società bianconera e agli occhi di una persona all’oscuro di tutta la vicenda un quadro simile poteva far pensare solo a due sentimenti: rabbia e delusione. Eppure non è così. Perché il temporale atteso dal club di Corso Galileo nelle previsioni poteva essera ancora peggiore. Vicino alla bufera. Sollievo Conte A far cambiare

barometro e umori (nonostante «l’amarezza» espressa dal presidente Andrea Agnelli) è stata la posizione di Antonio Conte: non c’è la tanto temuta accusa d’illecito. Il tecnico non rischia più lo stop lungo che poteva mettere in crisi la Juve. Palazzi ha scelto di fare un passo indietro, credendo al pentito Carobbio (il grande ac-

Al tecnico contestate le gare con il Novara e l’AlbinoLeffe Palazzi non sceglie la linea dura: nel dubbio evita lo scontro cusatore del suo ex allenatore ai tempi del Siena), ma fermandosi alla contestazione minima (l’omessa denuncia) in presenza di dubbi. Dubbi che il procuratore non ha avuto su Bonucci, Pepe e Stellini. I primi «incastrati» dalle dichiarazioni di Andrea Masiello (altro pentito), il terzo finito stritolato dalle sue omissioni, con lo stesso Conte che chiarisce agli 007 federali «di aver saputo da Stellini, a indagine in corso, dei contatti avuti con Carobbio dopo Siena-AlbinoLeffe» e finisce dentro la rete. Tutte posizioni che Palazzi ritiene «blindate» da altri riscontri, comprese le ammissioni dei giocatori lombardi nominati da Carobbio (Garlini, Sala, Passoni e Poloni) e a cui è stato contestato l’illecito, come ai senesi Coppola, Terzi e Vitiello (oltre naturalmente a Stellini). L’illecito temuto per Con-

te poteva materializzarsi per Novara-Siena. Il racconto di Carobbio faceva riferimento all’accordo per un pareggio «annunciato» dall’allenatore durante la riunione tecnica. Palazzi nell’ordinanza ribadisce che la versione è credibile, ma poi si pone un dubbio pro reo e non carica la mano sul deferimento. Come mai? Difficile capirlo dalle motivazioni e appare come una incongruenza. Ma se il procuratore ha deciso di non procedere pur in presenza di un racconto che giudica verosimile, avrà fatto delle valutazioni più ampie. Forse avrà inciso la mancanza di un «movente», in altre parole a che scopo Conte doveva farsi promotore di un illecito non avendo contatti con gli Zingari o interesse nelle scommesse? O forse i ripetuti contatti di Carobbio con Ilievski su una scheda intestata a un egiziano nella settimana della gara (anche a poche ore dalla gara) ha insinuato quel dubbio che ha spinto Palazzi a ritenere l’illecito opera di alcuni giocatori (Carobbio, Larrondo e Vitiello del Siena più Bertani, Drascek e Gheller del Novara), risparmiando l’attuale tecnico della Juve. Per lo stesso motivo non sono arrivati i deferimenti per omessa denuncia agli altri giocatori del Siena. E comunque leggendo l’ordinanza si intuisce come fi-

no all’ultimo il procuratore su Novara-Siena abbia sfogliato la margherita per Conte: illecito o omessa? Decisivo è stato quel «dubbio» che forse ha fatto ritenere all’accusa di non riuscire a tenere le proprie posizioni nel dibattimento, preferendo quindi adagiarsi su una base ritenuta più solida. La spina Bonucci Ma la Juve do-

vrà fronteggiare anche i casi Bonucci e Pepe. Non sarà facile. L’ordinanza segue la versione di Andrea Masiello che accusa il difensore, Salvatore Masiello e Belmonte (ma Palazzi aggiunge anche Parisi) e mette in evidenza i riscontri acquisiti: la proposta di alterare


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le pene Ruben Garlini (collaboratore tecnico AlbinoLeffe) illecito sportivo per AlbinoLeffe-Siena. Carlo Gervasoni (svincolato) illecito sportivo per Siena-Piacenza, Siena-Torino, Siena-Varese; illecito sportivo, divieto scommesse e violazione art. 1 (lealtà sportiva) per AlbinoLeffe-Siena; divieto scommesse e violazione art. 1 (lealtà sportiva) per Palermo-Bari. Mavillo Gheller (Pavia) illecito sportivo per Novara-Siena. Stefano Guberti (Roma) illecito sportivo per Bari-Sampdoria. Marcelo Larrondo (Siena) illecito sportivo per Novara-Siena. Andrea Masiello (Atalanta) illecito sportivo, divieto

Carlo Gervasoni, 30 anni Bortolo Mutti, 57 anni

scommesse, violazione art. 1 (lealtà sportiva) per Udinese-Bari, Cesena-Bari; illecito sportivo per Bari-Sampdoria, Palermo-Bari, Bari-Lecce, Bologna-Bari. Salvatore Masiello (Torino) illecito sportivo per Udinese-Bari. Bortolo Mutti (allenatore senza contratto) omessa denuncia per Cesena-Bari. Daniele Padelli (Sampdoria) illecito sportivo per Palermo-Bari. Alessandro Parisi (svincolato) illecito sportivo per Udinese-Bari, Palermo-Bari; omessa denuncia per Bari-Sampdoria, Bari-Lecce. Dario Passoni (Folzano) illecito sportivo, divieto scommesse, violazione art. 1 (lealtà sportiva) per AlbinoLeffe-Siena. Alessandro Pellicori (svincolato) illecito sportivo per Siena-Torino. Simone Pepe (Juventus) omessa denuncia per Udinese-Bari. Emanuele Pesoli (Verona) illecito sportivo per Siena-Varese. Mirko Poloni (collaboratore tecnico AlbinoLeffe) illecito sportivo per AlbinoLeffe-Siena. Daniele Portanova (Bologna) illecito sportivo per Bologna-Bari. Marco Rossi (Cesena) illecito sportivo per Bari-Sampdoria, Palermo-Bari; omessa denuncia per Bari-Lecce, Bologna-Bari. Luigi Sala (ex calciatore) illecito sportivo per AlbinoLeffe-Siena.

Marcello Sanfelice(team manager Bologna) omessa denuncia per Bologna-Bari. Marco Savorani (preparatore portieri Siena) omessa denuncia per Novara-Siena, AlbinoLeffe-Siena. Pierandrea Semeraro (ex presidente Lecce) illecito sportivo per Bari-Lecce. Cristian Stellini (collaboratore tecnico Juventus) illecito sportivo per AlbinoLeffe-Siena, Palermo-Bari; omessa denuncia per Novara-Siena, Bari-Sampdoria. Claudio Terzi (Siena) illecito sportivo per AlbinoLeffe-Siena. Roberto Vitiello (Siena) illecito sportivo per Novara-Siena, AlbinoLeffe-Siena. Giuseppe Vives (Torino) illecito sportivo per Bari-Lecce.

Illecito, minimo 3 anni di stop Nei casi più gravi la radiazione I RISCHI PER LE SOCIETÀ Responsabilità diretta Retrocessione all’ultimo posto in classifica.

Responsabilità oggettiva e presunta Penalizzazione di uno o più punti in classifica.

I RISCHI PER I TESSERATI Illecito sportivo Il minimo è 3 anni di squalifica e 50 mila euro di ammenda. Le sanzioni sono aggravate nel caso di pluralità di illeciti e se il tesserato è tecnico o dirigente. Nei casi più gravi si arriva a 5 anni con preclusione (ossia radiazione).

Omessa denuncia La pena minima è di 6 mesi e 30 mila euro, anche se negli ultimi due anni l’accusa ha sempre chiesto come minimo un anno di stop.

Divieto di scommesse La sanzione è la squalifica non inferiore ai 2 anni e a 25 mila euro di ammenda.

Violazione art. 1 Codice giustizia sportiva

Roberto Vitiello, 29 anni Davide Bombardini, 38 anni

E’ quello che obbliga i tesserati a comportarsi secondo i principi di lealtà, correttezza e probità. Si rischiano una o più giornate di squalifica.

omessa denuncia A Grosseto e Lecce

LO STAFF DI CONTE

S Angelo Alessio è il vice allenatore di Conte alla Juventus. Ricopriva lo stesso ruolo al Siena: è stato deferito anche lui per una doppia omessa denuncia

S Cristian Stellini è da tempo collaboratore tecnico di Conte. Aveva la stessa carica nel Siena. È stato deferito per illecito (gara con AlbinoLeffe) e omessa denuncia

Udinese-Bari dopo le «pressioni» del ristoratore barese De Tullio proprietario di un’agenzia di scommesse, il coinvolgimento e l’adesione dei compagni e nel caso di Bonucci l’ok sarebbe arrivato nell’autobus che portava la squadra all’aeroporto. E ancora: la telefonata di Salvatore Masiello a Pepe per cercare una sponda nell’Udinese, la metafora della Ferrari e il «no» ricevuto. Il giocatore della Juve e della Nazionale ha negato ogni addebito. Stessa cosa hanno fatto Pepe e gli altri calciatori. Ma Palazzi fa notare come De Tullio e Iacovelli (il tuttofare arrestato a Cremona) danno conferma ai magistrati di Bari sulle scom-

messe per quella gara; Pepe conferma una predilezione per la Ferrari e i rapporti di amicizia con Salvatore Masiello e aggiunge di «chiamate frequenti» tra loro (ma non per Udinese-Bari); Bonucci ammette la sua presenza sul bus, ma non di aver parlato con Masiello. Ma la dovizia di particolari del racconto di Andrea Masiello, i riscontri ottenuti e l’assenza di acredine sono per Palazzi motivi più che sufficienti per contestare a Bonucci l’illecito e a Pepe l’omessa. Senza dubbi, come nel caso di Conte, e quindi con la convinzione di «reggere» l’accusa anche nel processo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

a rischio Lega Pro Per entrambe è stata chiesta la responsabilità diretta Siena e Bari salve, ma partiranno con una zavorra zione che riguarda la Procura di Cremona si tratta di un coinvolgimento legato al comportamento dei suoi tesserati per cinque partite, mentre nel caso del provvedimento legato alle carte che arrivano da Bari si tratta di responsabilità oggettiva per il comportamento di Filippo Carobbio per Bari-Sampdoria e Palermo-Bari. In questo gruppo c’è anche il Bari, che deve rispondere di responsabilità oggettiva per sei partite. È molto probabile che la società cerchi di patteggiare (come nel procedimento precedente aveva fatto il Grosseto), grazie anche alla collaborazione di Andrea Masiello (anche lui patteggerà) e cercando di contenere sotto i sei

MAURIZIO GALDI

Degli attuali tesserati dalla Juventus abbiamo parlato a fianco, ma dai due differenti deferimenti della Procura federale emergono le posizioni delicate di due società di serie B: Grosseto e Siena. Inoltre a rischio sono anche le posizioni dei ventisette tesserati che a vario titolo sono accusati di illecito sportivo. Dobbiamo premettere che in questa fase si tratta solo di ipotesi basate sui deferimenti del procuratore federale sugli atti della sola accusa. Le memorie difensive verranno nei prossimi giorni e il giudizio solo dopo l’1 agosto. Grosseto e Lecce Si tratta della prima volta quest’anno che due società vengono deferite per responsabilità diretta e rischiano la retrocessione in Lega Pro. Le società (una per volta, prima il Grosseto e poi il Lecce), dovranno contrastare pesanti accuse (illecito sportivo) che vengono imputate al presidente Piero Camilli e all’ex presidente del Lecce Pierandrea Semeraro. Camilli è stato accusato da alcuni suoi tesserati (Turati, Joelson e Iaconi) relativamente alla partita Ancona-Grosseto. Le testimonianze dei tesserati, per la Procura, vengono confermate da Carobbio che a verbale dice: «Tutti sapevamo che nessuno della società, ivi compreso l'allenatore, potesse prendere qualsivoglia iniziativa senza consultare Camilli, quindi per noi era evidente che il d.s. Iaconi agisse su mandato di quest' ultimo». Per quanto riguarda il Lecce, la partita che porta al deferimento della società per

L’Udinese non andrà oltre una ammenda per l’omessa denuncia di Pepe responsabilità diretta è il derby con il Bari. In questo caso è Andrea Masiello a parlare della combine, ma la Procura federale ha ritenuto che «le risultanze delle indagini compiute dalla Procura della Repubblica di Bari consentono di ritenere pienamente provata l'avvenuta combine della gara in questione». E questo grazie al fatto che la Procura di Bari ritiene che i soldi che Quarta ha dato a Masiello e ai suoi amici provengano dai conti di Pierandrea Semeraro. Le altre società Un discorso par-

ticolare merita il Siena che viene deferito in entrambi i provvedimenti. Nella documenta-

Andrea Masiello, 26 anni, ex Bari, uno dei pentiti dell’inchiesta sul calcioscommesse IMAGE SPORT

punti l’eventuale penalizzazione. Tornano davanti alla Disciplinare l’AlbinoLeffe e il Novara che avevano già avuto anche la sentenza di appello relative al primo procedimento. Nel loro caso non dovrebbe essere aumentata di molto la penalizzazione. Bologna e Torino sono deferite per una partita ciascuno e potrebbero vedere contenuta in uno o due punti la loro sanzione, così come Portogruaro e Varese. L’Ancona non è più la stessa società. Solo un’ammenda rischia l’Udinese che è stata deferita per responsabilità oggettiva, ma solo per l’omessa denuncia di Simone Pepe. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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CALCIOSCOMMESSE

d La Juve decide cosa fare

HANNO DETTO

S John Elkan «Abbiamo sempre avuto una posizione molto forte. Sosteniamo i nostri giocatori e il tecnico. Preoccupato? Sono fiducioso»

Patteggiamento possibile Oggi gli avvocati riuniti: Conte potrebbe uscirne con 3-4 mesi, inutile correre rischi. Bonucci e Pepe: destini uniti. L’amarezza di Agnelli IN CASO DI SQUALIFICA

Baroni pronto per andare in panchina

S Beppe Marotta «Troveremo una soluzione per Conte: è certo che resterà con noi indipendentemente dall’esito del processo sportivo»

Marco Baroni, 48 anni IMAGE In attesa di conoscere quale sarà la linea adottata dal pool difensivo di Antonio Conte, una cosa è certa: la Juventus non è intenzionata a ricorrere a sostituti esterni, anche nel caso in cui il tecnico titolare dovesse essere fermato per 3-6 mesi. Nel breve periodo, la «scadenza» più imminente è quella della Supercoppa italiana contro il Napoli, che si giocherà a Pechino l’11 agosto. Quel giorno si dovrebbe già essere al corrente della sentenza di primo grado. In caso di condanna o patteggiamento di Conte e del suo vice Angelo Alessio, in panchina molto probabilmente si siederà Marco Baroni, 48 anni, l’allenatore della Primavera molto stimato nell’ambiente bianconero che ha conquistato il Viareggio. La Juve potrebbe affiancargli in panchina Pavel Nedved come «uomo forte» della società.

FRANCESCO CENITI

E’ il giorno delle decisioni. La linea difensiva della Juve si saprà nel pomeriggio, quando si ritroveranno i tre avvocati che stanno seguendo Antonio Conte, Leonardo Bonucci, Simone Pepe, Angelo Alessio e Cristian Stellini. Saranno prese in esame le varie posizioni e studiata nel dettagli l’ordinanza del procuratore Palazzi. Poi i legali Antonio De Rensis, Luigi Chiappero e Michele Briamonte valuteranno il da farsi, non prima di essersi consultati con il presidente Agnelli e i tesserati coinvolti. Sul tavolo ci sono tutte le ipotesi, compreso il patteggiamento. E non sarebbe una sorpresa se fosse proprio questa alla fine la strada prescelta. Specie per Antonio Conte. Cerchiamo di capire meglio.

Agnelli e gli altri Intanto ieri si

sono fatte sentire le voci della società. Il presidente Agnelli ha ricordato: «Gli eventi lasciano in tutti noi una profonda amarezza, mitigata dalla consapevolezza che, come indicato dai vertici dello sport italiano, le regole del processo sportivo arriveranno a fare chiarezza nel corso di questa partita che si svolge innanzi a vari gradi di giudizio. A nome della società ribadisco il pieno sostegno a Conte, Alessio, Stellini, Bonucci e Pepe. La Juventus è una squadra e nelle squadre ci si aiuta, si combatte, si perde e si vince. Ma non si resta mai soli. E non succederà neppure questa volta». Gli ha fatto eco il cu-

Difficile ribaltare l’omessa denuncia per la partita con l’AlbinoLeffe Il presidente: «Non lasceremo da soli i nostri tesserati»

Rischi inutili Il tecnico deve fron-

teggiare due omesse denunce. Tradotto: il procuratore potrebbe chiedere 12 mesi per ogni episodio (è il massimo sempre utilizzato da Palazzi finora, il minimo è 6 mesi) più altri 3 per l’aggravante (l’allenatore è una figura dirigenziale e inoltre ci potrebbe essere una continuazione del reato). Totale rischio condanna: 27 mesi. Tantissimi. Certo, Conte si sente vittima di un’ingiustizia e di accuse infamanti. L’illecito scampato potrebbe convincerlo ad affrontare il processo per dimostrare la sua pulizia morale. Anche perché gli avvocati hanno individuato alcune incongruenze sulla omessa denuncia di Novara-Siena (a nessun giocatore presente nella riunione tecnica dove Conte avrebbe annunciato il pari è stata contestata la stessa accusa) e potrebbero vincere in giudizio. Sul tavolo resterebbe solo AlbinoLeffe-Siena. E qui una riflessione attenta delle carte dovrebbe consi-

ha 25 anni: dovrà fare le valutazioni con la Juve. E’ disposto il club a rispettare il contratto anche con 3 anni di fermo? Oppure preferisce non rischiare, ritrovando Pepe dopo 3 mesi e il difensore tra 2 stagioni. Vedremo. Di sicuro sembra scontato il patteggiamento di Stellini (rischio preclusione), mentre Alessio seguirà la via di Conte.

Andrea Agnelli, 36 anni. Il presidente della Juventus ha espresso il proprio sostegno a Bonucci, Pepe e Conte ANSA

gliare prudenza. Le ammissioni incassate da Palazzi, a iniziare dai giocatori dei lombardi che hanno confermato l’accordo per la loro vittoria, e il comportamento di Stellini lasciano pochi margini a un ribaltone. Il rischio concreto della scelta di andare a dibattimento è di uscirne nel migliore dei casi con 12 mesi di stop. Troppi. Ecco che il patteggiamento fa capolino. Anche perché va ricordato come il processo sportivo sia accusatorio e quindi il compromesso scelto per evitare brutte sorprese. Messa così, anche Conte potrebbe fare buon viso a cattivo gioco e ritrovarsi senza panchina della Juve per «solo» 3 o 4 mesi. Insomma, il male minore. Bonucci e Pepe Più difficile la

scelta per Bonucci e Pepe. Le due posizioni sono strettamente correlate. Il secondo avrebbe diversi motivi per patteggiare: se la caverebbe con tre mesi e visto il suo attuale infortunio sarebbe quasi uno stop indolore. Ma se lo facesse obbligherebbe Bonucci alla stessa scelta perché non avrebbe senso andare a processo quando il compagno va dalla strada opposta. Senza contare che altri giocatori legati alla presunta combine potrebbero negoziare la loro posizione. Palazzi sembra sicuro su Udinese-Bari: in effetti posizioni simili hanno portato a condanne nei precedenti processi. Per l’illecito si parte dai tre anni di squalifica, patteggiando si può scendere a due e forse con una collaborazione piena anche a meno. Bonucci

gino John Elkann: «Abbiamo sempre avuto una posizione molto forte. Sosteniamo i nostri giocatori e il tecnico. Preoccupato? Sono fiducioso e credo nella giustizia». Il direttore generale Beppe Marotta ha sottolineato: «Troveremo una soluzione per Conte: è certo che resterà con noi indipendentemente dall’esito del processo sportivo». L’avvocato De Rensis ieri sull’idea patteggiamento ha ribadito la posizione espressa in una recente intervista con la Gazzetta: «Come ipotesi di scuola, un avvocato non deve escludere niente, ma un conto è patteggiare avanti a un processo garantista, un altro è patteggiare avanti a un processo accusatorio». Oggi ne sapremo di più. © RIPRODUZIONE RISERVATA

I VERBALI/1

Conte: «Carobbio mi considerava uomo di m...» Il tecnico: «Me lo ha riferito Stellini». Il centrocampista: «Niente vendette, mi aveva fatto sentire utile» Nell’ordinanza di deferimento sono contenuti stralci delle audizioni effettuate in Procura federale. Pubblichiamo quelli più significativi riguardanti Carobbio e Conte. Filippo Carobbio, il 10 luglio:

«Preciso che l’allenatore ci aveva informato che la gara sarebbe finita in pareggio e ricordo bene che all’ultimo, prima della gara, decise di escludere Sestu che, in quel periodo, era sempre titolare; ricordo bene la circostanza in quanto non era mai accaduto che, dopo la riunione tecnica e immediatamente prima della gara, l’allenatore cambiasse la formazione, soprattutto escludendo i titolari; ricordo molto bene

quella riunione tecnica, in quanto l’allenatore, dopo averci detto che era stato raggiunto un accordo per il pareggio, ci parlò poco della gara e degli aspetti tecnici, ma ci fece un discorso molto emozionante sulla sua carriera, in relazione all’obiettivo che la nostra squadra stava per raggiungere (...) Ribadisco che, non solo non ho mai avuto motivi di astio nei confronti del mister Conte, ma anzi ho sempre nutrito grande stima nei suoi confronti (...) Prendo atto delle dichiarazioni della moglie di Calaiò relative alla mancata concessione del permesso in occasione della nascita di mia figlia Adelaide avvenuta il 21.9.10; quel giorno, avendo appreso da mia moglie che stava andando in ospedale, chiesi il permesso all’allenatore di poterla raggiungere a Bergamo con l’impegno di rientrare il giorno successivo, per recuperare, nel pomeriggio, l’allenamento svolto dai miei compagni la mattina; il mister rifiutò tale proposta, dicendomi che la mattina successiva non poteva

fare a meno della mia presenza in allenamento, in vista della partita che si sarebbe giocata a Piacenza nell’anticipo del venerdì; mi promise peraltro che mi avrebbe concesso un giorno aggiuntivo di riposo dopo la gara; tale circostanza, seppur disagevole per mia moglie, mi inorgoglì molto sia per l’attestazione di stima e fiducia mostratemi, sia in quanto mi fece capire che riteneva essenziale il mio ruolo e le mie prestazioni». Antonio Conte , il 13 luglio:

«Escludo di aver mai detto ai calciatori che il pareggio sarebbe potuto essere un buon risultato anche perché, in tal caso, avrei vanificato tutta la mia opera motivazionale (...) Non concessi il permesso (a Carobbio) in quanto era fondamentale prepararsi bene, dovendo affrontare una partita importante; Carobbio non ebbe nulla a replicare (...) Anzi, in effetti lo stesso Carobbio aveva chiesto prima a Stellini se fosse il caso di chiedermi un permesso e Stellini gli sugge-

Filippo Carobbio, 32 anni, ex centrocampista del Siena IMAGE SPORT

Lo juventino: «La moglie di Vergassola disse: quello ve la sta facendo pagare»

rì di andare a Bergamo e di chiamare direttamente da fuori dicendo che la moglie era stata ricoverata d’urgenza in modo di potersi trattenere; Carobbio, però, evidentemente preferì correttamente venire da me a chiedermi il permesso, anche perché, altrimenti, mi sarei comunque molto alterato; solo recentemen-

te ho appreso del pessimo consiglio fornito al Carobbio dalla Stellini, con il quale mi sono infuriato; lo stesso, peraltro, in medesima circostanza, ebbe a riferirmi di aver raccolto le lagnanze di Carobbio in merito alla mia carenza di umanità, appellandomi come "uomo di merda". In occasione di Juve-Siena, successivamente alle notizie relative all’indagine di Cremona, la mia compagna mi ha riferito di un colloquio avuto in tribuna con la moglie di Vergassola, durante il quale la medesima le riferiva testualmente "hai visto quello che ve la sta facendo pagare"; a quel punto la mia compagna ritenne di raccontarmi quanto accaduto in occasione della festa della figlia di Brienza; ove la moglie di Carobbio, alla presenza del medesimo, si era lamentata con lei con tono acceso, additandola con l’indice, in quanto, a causa del diniego del permesso al marito, in occasione della nascita della figlia aveva dovuto sostenere una spesa di 1.500 euro». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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CALCIOSCOMMESSE

d Il Bologna: «Un errore

HANNO DETTO

S Albano Guaraldi (pres. Bologna) «Con il senno di poi è stato inopportuno nominare Portanova capitano, ma per ora voglio credergli»

Portanova capitano» Lecce: «Ricorso al Tar» Cairo: «Torino estraneo, questa non è una sentenza» Il Grosseto: «Responsabilità oggettiva scandalosa» SOTTO ACCUSA 1

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S Massimo Mezzaroma (pres. Siena) «È stata esclusa la responsabilità diretta, ma non siamo soddisfatti. Uscirà la nostra innocenza»

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mento. Mi auguro che si risolva tutto in tempi brevissimi». La stessa cosa la desidera il Torino. Così il presidente Cairo: «Io sono tranquillo, ma il deferimento mi ha stupito. Ora leggeremo la motivazione e predisporremo la difesa. Ciò detto, ricordiamo sempre che deferimento non significa sentenza». Strategie La Sampdoria ha

emesso un comunicato sul suo sito per esprimere il disappunto: «In riferimento al deferimento la Sampdoria si dichiara totalmente estranea. La società, da sempre in prima linea nella difesa dei valori etici e morali dello sport, difenderà e tutelerà la propria immagine nelle sedi opportune». Il Siena invece pensa a come impostare la strategia difensiva, visto che la notizia del deferimento non era certo inattesa. Il fatto che sia stata deferita soltanto per responsabilità oggettiva, ma non per responsabilità diretta, fa tirare un parziale sospiro di sollievo. Il presidente Massimo Mezzaroma: «È stata esclusa la responsabilità diretta come abbiamo sempre sostenuto, ma non possiamo essere soddisfatti visto che la società e i nostri calciatori sono coinvolti. Siamo contenti che sia arrivato il momento del processo, è l'occasione per far trasparire la nostra innocenza». Infuriati Il Lecce, invece, si dice

MATTEO PIERELLI

Tutti cercano di allontanare lo spettro dei deferimenti. Chi in una maniera, chi in un’altra. Si va dalla dichiarazione d’estraneità (quasi tutti), alla minaccia di ricorso al Tar (Lecce) passando per l’accusa al principio della responsabilità oggettiva (Grosseto) o nel rinnegare la scelta del capitano (Bologna). Scelta inopportuna Albano Gua-

raldi, presidente del Bologna, prende le distanze sul deferi-

mento per illecito sportivo di Portanova, il capitano designato dei rossoblù, che ieri in ritiro non ha fatto da modello per la presentazione delle nuove divise: «Abbiamo pensato che fosse meglio evitare reciproci imbarazzi — dice Guaraldi —. Prendiamo atto di questi deferimenti e abbiamo grande rispetto del lavoro della Procura Federale, ma ribadiamo di essere estranei. Ci aspettavamo un provvedimento per omessa denuncia e invece è cambiato lo scenario. Sono garantista, voglio credere alle parole di Portanova, ma se dalle carte processuali dovesse

emergere un’altra realtà rimarrei molto amareggiato. Col senno di poi è stata una scelta inopportuna nominare Portanova capitano. Se temo una penalizzazione? In questo momento non so cosa pensare, coi nostri avvocati pianificheremo la strategia difensiva». Anche l’Udinese si dichiara innocente. «Siamo estranei — ha detto il presidente Franco Soldati —. Se anche fosse vero quanto viene contestato a Pepe mi risulta difficile coinvolgere la società in una vicenda tutta permeata sulla base di dichiarazioni di un terzo. Sono perplesso per il deferi-

1 Il presidente del Grosseto, Piero Camilli, 61 anni LORENZINI

2 L’ex numero 1 del Lecce, Pierandrea Semeraro, 39 anni SCURO

3 Il difensore del Bologna, Daniele Portanova, 33 anni FOTOPRESS

pronto a ricorrere a Tar. «Se dovesse essere necessario — si legge in una nota — siamo pronti a ricorrere anche alle sedi non riconosciute dall’ordinamento sportivo, come Tar e Consiglio di Stato, in quanto non sembra esserci rispondenza tra accuse e fatti concreti. Risulta altresì iniquo il trattamento riservato alle varie società coinvolte per medesimi addebiti. A prescindere da tutto, comunque, il Lecce è convinto che il prossimo anno disputerà la Serie B». Sulla stessa lunghezza d’onda il Grosseto. Così il presidente Camilli: «Questo processo è vergognoso. Il mondo del calcio è marcio. Ci hanno rubato due volte la Serie A e stiamo perdendo tempo dietro a queste situazioni ridicole. Il calcio fa schifo, non ne voglio più sapere niente. La responsabilità oggettiva è scandalosa. Ma come, io vengo truffato o tradito da miei giocatori e devo pure pagare? Non esiste. Ma alla fine non avrò problemi a dimostrare la nostra e la mia estraneità».

e lo stesso mi disse di autorizzare il Turati a lasciare l’albergo per recarsi a parlare con gli avversari e così misi a disposizione del giocatore la macchina della società (...) Turati mi riferì che aveva parlato con 3-4 giocatori dell’Ancona e che costoro volevano circa 100 mila euro per lasciarci la vittoria; lo riferii al presidente che mi disse di interrompere la trattativa (...) Oltre al presidente tale circostanza non è stata portata a conoscenza di nessuno, neppure dell’allenatore».

Andrea Iaconi, 8 giugno: «Il pre-

sidente aveva già ipotizzato di voler mandare via l’allenatore; il martedì, mentre ci trovavamo in ritiro punitivo a Norcia, mi si avvicinò Turati che mi disse di conoscere alcuni giocatori dell’Ancona, sua ex squadra, che avrebbe potuto contattare per lasciarci vincere la partita; riferii la circostanza al presidente per valutare tale ipotesi

Ieri Paolo Cannavaro e Gianluca Grava, calciatori del Napoli, hanno presentato a Napoli una querela contro Matteo Gianello, l’ex terzo portiere del Napoli che in un interrogatorio davanti ai magistrati della Procura di Napoli, lo scorso anno, aveva indicato nei due le persone alle quali avrebbe fatto una proposta per un presunto illecito in Sampdoria Napoli. Proposta che lo stesso Gianello ha sempre riferito che era stata «respinta con indignazione». Cannavaro e Grava erano stati anche loro sentiti dai magistrati napoletani e avevano smentito la circostanza. Stessa smentita anche davanti alla Procura federale dove, invece, Gianello, si è limitato a confermare il verbale firmato davanti ai magistrati dove fu accompagnato dal suo legale.

DOPO LO SFOGO IN LEGA

De Laurentiis: «Nel calcio non c’è privacy» Ieri il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, assistito dall’avvocato Mattia Grassani, è stato sentito per meno di un’ora dalla Procura federale. L’interesse della Procura sui motivi che hanno provocato la sua reazione nei confronti del giornalista di una emittente televisiva in Lega a Milano. De Laurentiis ha spiegato il contesto in cui l’alterco è maturato, chiarendo e rispondendo a ogni domanda rivoltagli dagli 007 federali, rivendicando, però, con forza il diritto alla riservatezza, come avviene nelle trattative che si svolgono nel cinema, e accusando che, nel mondo del calcio, tutti sanno tutto di tutti: «Nel cinema nessuno conosce il cachet di Brad Pitt o Angelina Jolie per girare un film, mentre, nel calcio, la privacy viene superata dai media».

INCIDENTI GENOA-SIENA

Camilli: «Iaconi amico dei corrotti Non escludo che scommettesse»

Ecco gli stralci di audizioni del d.s. Andrea Iaconi e del presidente Piero Camilli per la partita Ancona-Grosseto e di Pierandrea Semeraro, ex presidente del Lecce, per il derby.

Paolo Cannavaro e Grava: querela all’ex Gianello

© RIPRODUZIONE RISERVATA

I VERBALI/2

Il presidente del Grosseto replica Semeraro: «Con Quarta soltanto affari puliti»

SAMP-NAPOLI

Piero Camilli , il 13 luglio:

«Escludo di aver parlato con Iaconi nel corso di quella settimana, in quanto subito dopo la sconfitta con il Lecce ordinai il ritiro punitivo a Norcia, contro la volontà dello stesso Iaconi, il quale, in netto dissenso con me, addirittura minacciò di dimettersi, cosa che in realtà non fece. Pertanto, come mio

uomo di fiducia, in tale occasione delegai al seguito della squadra il dirigente Luciano Cafaro, il quale rimase in ritiro per l’intero periodo stabilito (...) In quella settimana parlai soltanto con Cafaro e con l’allenatore Sarri (...) Evidenzio che Iaconi era molto amico di determinati giocatori, in particolare quelli coinvolti nel calcioscommesse, e non posso escludere, alla luce di quanto emerso dalla vicenda del calcioscommesse, che lo stesso fosse uno scommettitore e facesse parte di un gruppo organizzato per l’alterazione delle partite di calcio (...) A tal riguardo preciso di aver avuto l’autorizzazione ad agire in sede penale, tanto è vero che li ho denunciati (i giocatori del Grosseto coinvolti nel calcioscommesse, ndr) per calunnia e truffa aggravata». Pierandrea Semeraro parla il 19

Il d.s. Andrea Iaconi FOTOGRAMMA

luglio. Esclude subito che l’amico Carlo Quarta, prima del derby, gli abbia ventilato la possibilità di un accordo con i giocatori del Bari: «Quarta lo conosco dai tempi del liceo e negli ultimi anni abbiamo stretto rapporti di lavoro perché ha preso in affitto un mio locale a Lecce e abbiamo collaborato in alcune iniziative immobiliari; inoltre giocavamo a calcetto settimanalmente, la domenica. (...) Per quanto riguarda i movimenti bancari di Carlo Quarta posso riferire che l’assegno di 50 mila euro di cui all’informativa era relativo a un prestito che avevo fatto a Quarta per un’operazione immobiliare (...) avevo dato al Quarta un altro assegno di 20 mila euro per altra operazione, non andata a buon fine, somma che mi fu restituita in contanti a fine giugno e che ho provveduto a versare sul mio conto corrente. Il prestito di 50 mila euro non mi è ancora stato restituito (...) posso immaginare che volesse temporeggiare in attesa della conclusione della compravendita di tre appartamenti del Gruppo societario al calciatore Vucinic, con il quale lui aveva fatto da intermediario». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Preziosi sentito: Sculli rischia E la Digos da Zauri Sentito dalla Procura federale, per 6 ore, Enrico Preziosi, su Genoa-Siena del 22 aprile 2012 nella quale i tifosi chiesero ai calciatori di togliersi le maglie. L’interrogatorio del presidente del Genoa ha riguardato una disamina a 360˚ su ruoli e responsabilità. Affrontati anche i rapporti di società, dirigenti e calciatori con gli ultrà estremi. In questo contesto, sembra complicarsi la posizione di Sculli, di cui le carte trasmesse dalla Procura di Genova, pm Mazzeo, evidenziano frequentazioni e familiarità anomale con molti ultrà, anche pregiudicati. Il club e Preziosi confidano in un’archiviazione, anche se l’avvocato Grassani, che accompagnava Preziosi, non ha voluto rilasciare dichiarazioni dopo l’audizione. E intanto la Digos proprio su delega del pm Mazzeo ieri ha incontrato il laziale Luciano Zauri, ex della Samp, prima della gara col Torino. Il motivo? Nei prossimi giorni sarà sentito come persona informata sui fatti in merito alla presunta combine nel derby Genoa-Samp (Palacio, Milanetto, Criscito e Dainelli per ora indagati dalla procura ligure per frode sportiva). Rischia anche lui l’incriminazione.


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RITIRI E MERCATO

A

Jovetic: è stop Andrea Della Valle «Juve, rassegnati Stevan resta qui» «Il giocatore ha capito, aiuterà la Fiorentina Non accetterei neanche offerte da 30 milioni» DAL NOSTRO INVIATO

Ha parlato per la prima volta con Montella.

«Ha grandi qualità».

«Ho parlato con Jo-Jo. La realtà è una sola: il giocatore è incedibile. Mi auguro che l’abbia capito». Andrea Della Valle va dritto al bersaglio. In trenta minuti disegna il futuro della Fiorentina. Con Jovetic al centro del progetto. «Il gentlemen agreement stipulato al momento del rinnovo del contratto? Di gentleman ne sono rimasti pochi e sono tutti in Inghilterra».

Senza Jo-Jo Marotta torna su Van Persie

S

Dzeko e Pazzini alternative Difesa: tra Bocchetti e Alves

Salvatore Bocchetti, 25 anni, difensore del Rubin Kazan, può giocare anche a sinistra. In Russia dal 2010, aveva disputato nel Genoa le due stagioni precedenti

Il team-club Guerini ieri ha detto: «Lavoriamo per avere uno spogliatoio più disciplinato rispetto alla passata stagione».

«Vi riferite a quello che è successo al compleanno di Cerci? Qualcuno ha sbagliato e pagherà. Certe cose non succederanno più anche se il problema ha riguardato 4 atleti su 25. Comunque si sono giocati il bonus. Montella ha la personalità giusta per tenere tutti a bada».

LUCA CALAMAI MOENA (Tn)

POSSIBILI OBIETTIVI

Quale?

«Voglio gente innamorata della Fiorentina. Questo deve essere chiaro a chi arriva e a chi rimane. La maglia viola deve essere un punto d’arrivo. Chi non è convinto non può far parte del progetto. E sono orgoglioso di aver portato Viviano. Uno che è cresciuto in curva Fiesole. Lo inseguivo da una vita».

TRATTATIVE BIANCONERE

In questo suo blitz ha incontrato anche il sindaco Renzi, avete parlato del nuovo stadio?

Robin Van Persie, 28 anni, attaccante olandese EPA

S Federico Peluso, 28 anni, terzino sinistro dell’Atalanta dal 2009. Cresciuto nelle giovanili della Lazio, in nerazzurro ha poi totalizzato 101 presenze e 3 gol

DAL NOSTRO INVIATO

MIRKO GRAZIANO TORINO

Andrea Della Valle continua a blindare Jovetic. La Juve ancora non molla, ma a questo punto solo una forte reazione del 22enne talento montenegrino potrebbe convincere la Fiorentina a cedere. E allora Marotta tornerà forse già oggi a bussare alla porta dell’Arsenal per Robin Van Persie. Wenger chiede 25 milioni, la Juve non è mai andata oltre i 10-12, ma adesso potrebbe spingersi fino a 18. Dzeko è l’alternativa principale, Pazzini la carta dell’ultima settimana.

LA VIOLA CAMBIA PELLE Casting in difesa Intanto, la Juventus torna uffi-

«Allungherò i miei giorni di presenza a Firenze da tre a quattro. Da quando sono più vicino alla squadra abbiamo battuto il Milan e vinto dopo una vita all’Olimpico. La famiglia Della Valle continuerà a investire anche se questo è un momento difficile e i soldi vanno spesi bene. È stato importante il colloquio che ho avuto con i tifosi della curva. La chiarezza paga sempre».

cialmente sul mercato dei difensori centrali. Il serio rischio squalifica per Bonucci e i due mesi di infermeria che attendono Caceres costringono i vertici di corso Galileo Ferraris a fronteggiare con decisione quella che non può non essere considerata una vera e propria emergenza. Già oggi, probabilmente, il primo summit Marotta-Paratici-Conte per iniziare a individuare le soluzioni migliori disponibili su piazza. Si parlerà anche con la Pro Vercelli di Alberto Masi. Il 19enne difensore genovese (in comproprietà fra i club) è stato promosso a pieni voti da Conte, giocherà quasi certamente la Supercoppa italiana dell’11 agosto, ma a questo punto non è da escludere che resti definitivamente in bianconero. È chiaro però che il solo Masi non può bastare. Bonucci va eventualmente rimpiazzato con un giocatore già pronto per i palcoscenici che contano. Salvatore Bocchetti e il nazionale portoghese Bruno Alves sono antichi pallini di Beppe Marotta. Da non trascurare, poi, la candidatura di Federico Peluso. Più onerosa, ma molto interessante, la pista che porta a Davide Astori. Il Cagliari chiede non meno di 12 milioni, i rapporti con Cellino sono però ottimi, e con le contropartite tecniche giuste si potrebbe anche aprire uno spiraglio. Altri nomi sui taccuini bianconeri: il portoghese Rolando e Bruno Ecuele Manga (Lorient). Capitolo Pepe: pure lui rischia la squalifica nell’ambito delle indagini di Palazzi, ma in questo caso la Juve non intende comunque «rimediare» sul mercato. Le fasce bianconere sono infatti ben coperte, e oltretutto potrebbe arrivare Armero. Oggi, infine, visite mediche per Pogba.

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Quindi come si comporterà la Fiorentina se domani un club si presentasse con un assegno da trenta milioni?

S

«Quel tipo di accordo per noi non ha più valore». E se Jo-Jo le dicesse che non vuole restare più a Firenze?

«Non andiamo oltre il film. Lo ripeto, la mia decisione è irrevocabile. Il giocatore non mi ha detto che vuole andare via. Anzi, l’ho visto sereno. Lasciamo passare la nottata. Jovetic è giovane. Rimanga ancora un anno, poi sarà ancora più forte. Un anno o magari anche di più. I treni importanti non passano una sola volta nella vita. Ricordatevi che tenendolo in maglia viola rinuncio a tanti soldi. Jo-Jo non è sul mercato, più chiaro di così si muore. Con tutto il rispetto per Marotta questa è la realtà». Lo dirà anche al manager del giocatore?

«Non parlo con il procuratore. I manager mettono delle idee strane ai loro assistiti. E a volte li convincono. Behrami, a esempio, ha fatto un tipo di scelta. Con Jo-Jo sarà

Andrea Della Valle, 46 anni, patron della Fiorentina PEGASO

DE LAURENTIIS

«Per me andrà all’estero...» Per il presidente del Napoli, De Laurentiis, la telenovela Jovetic non è finita. Ecco la previsione del numero uno del club azzurro, che in passato aveva puntato il giocatore della Fiorentina: «E’ uno attaccato ai soldi, per me andrà in Inghilterra dove ci sono quattro squadre che lo vogliono». In effetti Jo-Jo piace da sempre a Chelsea, Arsenal, Manchester City e United.

Stevan Jovetic, 22 anni, attaccante montenegrino INFOPHOTO

diverso. Mi interessava guardare negli occhi Stevan. L’importante è che si convinca che la cosa migliore per lui è restare. Ha appena firmato con noi per cinque anni, ci deve dare una mano. Certo, la vita è strana. Mi è capitato di dire le stesse cose anche a Toni e Mutu. Ora tocca a Jo-Jo: non c’è due senza tre». Come sarà la nuova Fiorentina?

«L’obiettivo è l’Europa. Credo che arriveranno tre o quattro innesti di rilievo nel giro di un paio di settimane. La famiglia Della Valle e la città non possono tollerare un’altra stagione mediocre. In più voglio che sia chiaro un concetto...».

GDS

«A settembre chiariremo un po’ di cose. Qualcosa di positivo si sta muovendo, sono molto più ottimista».

Davide Astori, 25 anni, centrale mancino del Cagliari. Nelle ultime settimane sembrava destinato al trasferimento ai russi dello Spartak Mosca

I tifosi vorrebbero Andrea Della Valle presidente.

MOVIMENTI IL PALERMO HA ACQUISTATO DALL’INTER LA SECONDA META’ DEL PORTIERE E POI L’HA GIRATO AL CLUB VIOLA

Finalmente Viviano: visite e firma Fernandez, che affare: 3 milioni ALESSANDRA GOZZINI MILANO

Il nuovo acquisto tutto-fare ha una sua specialità, sembra infatti che si trovi alla perfezione se liberato sulla trequarti. Così succede che con l’arrivo di Matias Fernandez la Fiorentina si dia una ristrutturata tattica, dal 4-3-3 ipotizzato all’arrivo di Montella è ora possibile che si inizi a montare la squadra su un offensivo 4-2-3-1; Fernandez, inventore della Mati-rabona, gesto tecnico che spopola in rete, è ora at-

teso da tre appuntamenti ravvicinati: le visite mediche, la firma sul quadriennale viola e la presentazione ufficiale. Per l’ultimo arrivo è stato necessario bonifico da 3 milioni di euro allo Sporting Lisbona (più i bonus, legati anche all’eventuale ritorno in Europa della Fiorentina), sei anni fa Matias era stato pagato più del doppio, 8,7 milioni di euro per essere preso dal Villarreal che lo scoprì nel Colo Colo. Ultras Altro (doppio) sbarco in viola, si è infatti concluso il tormentone-Viviano: svolta not-

Matias Fernandez, 26 anni AP

Emiliano Viviano, 26 anni ANSA

OGGI TEST IN RITIRO

turna tra mercoledì e giovedì, con definizione dell’affare-maratona fissata per ieri mattina, quando nella sede nerazzurra si sono incrociati i dirigenti di Inter e Palermo: per 3,5 milioni dalla Sicilia hanno riscattato l’altra metà del cartellino del portiere, girato poi a Firenze in prestito oneroso con diritto di riscatto dell’intera proprietà. Dunque, settecentomila euro subito, 7,5 milioni tra un anno per vestire definitivamente di viola il portiere-ultras («Finalmente posso indossare la maglia della "mia" viola, è un sogno»). Con Viviano è arrivato anche Della Rocca (ieri per i due visite mediche a Firenze, oggi primo allenamento in montagna) in prestito secco, unica formula disponibile per un giocatore già diviso a metà (Palermo e Bologna). © RIPRODUZIONE RISERVATA

Contro il Verona spazio a Romulo Ljajic ancora ko MOENA Jovetic sarà in campo oggi nell’amichevole contro il Verona: alla partita assisterà anche il patron della Fiorentina, Andrea Della Valle. Per il serbo Ljajic due giorni di stop dopo l’infortunio alla caviglia. Così in campo (ore 18.30) FIORENTINA (4-3-3) Lupatelli; Cassani, Roncaglia, Nastasic, Pasqual; Romulo, Oliveira, Lazzari; Cerci, Seferovic, Jovetic. All. Montella. VERONA (4-3-3) Rafael; Crespo, Ceccarelli, Maietta, Pugliese; Jorginho, Bacinovic, Hallfredsson; Rivas, Gomez, Carrozza. All. Mandorlini.


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RITIRI E MERCATO IN ARRIVO UNA DECINA DI MILIONI VIVIANO PARTITO, CASTAIGNOS QUASI. MA IL BRASILIANO HA COSTI FOLLI. IN BALLO ANCHE RAMIREZ E GOMEZ

Primo tesoretto, ma non è detto che sia per Lucas DAL NOSTRO INVIATO

APPIANO GENTILE (Como)

Una decina di milioni per accumulare un tesoretto che dovrà servire a inseguire il sogno Lucas o a mettere a disposizione di Stramaccioni il centrocampista di qualità e il vice Milito. Tesoretto e prezzi folli Ieri l’Inter ha incassato 3,5 milioni dalla cessione della propria metà al Palermo (che poi lo ha girato alla Fiorentina) di Emiliano Viviano. E già oggi potrebbero

entrarne altri 7 perché dopo la frenata dei giorni scorsi c’è stato un importante riavvicinamento con il Twente per Luc Castaignos. A brevissimo il contatto decisivo. Ma non è più scontato che i soldi che entreranno verranno destinati a Lucas Moura. Almeno non nel breve, visto che le pretese folli del San Paolo sembrano avere stufato anche il Manchester United. Dopo l’entusiasmo di mercoledì, l’agente del 19enne talento della Seleçao, Wagner Ribeiro, ieri ha spiegato che i Red Devils non intendono andare oltre 33 milioni. Cifra appunto insufficiente

per il club paulista. Cifra inaccessibile (anche perché bisognerebbe aggiungere l’ingaggio) per la stessa Inter, che dovrà decidere se prendere tempo sperando che i brasiliani abbassino la cresta o puntare su altri obiettivi. Ecco perché sono tornati a circolare i nomi di Schelotto e Gomez (pronti 6 milioni). Il preferito resta però Ramirez, anche se il Bologna chiede 20 milioni. Altre strade Più facile che Branca e Ausilio si concentrino sulla pedina mancante a centrocampo e sul sostituto di Pazzini. L’attaccante infatti se ne andrà, an-

Fernando e Mister x In mezzo al campo il prescelto è Fernando. Più che recarsi in Portogallo,

Julio fuori dall’Europa L’Inter del triplete perde un altro pezzo Anche Pazzini non inserito nella lista Uefa. C’è Maicon, ma è in partenza. Il dg Fassone: «Via a un nuovo ciclo» DAL NOSTRO INVIATO

LUCA TAIDELLI APPIANO GENTILE (Como)

TRE BIG VERSO L’ADDIO 1

Un altro pezzo di triplete che se ne va. Con l’ufficializzazione della lista per il terzo turno preliminare di Europa League, entro la mezzanotte di oggi verrà sancito l’addio tra Inter e Julio Cesar. Non ci sarà nemmeno Pazzini, che nel 2010 non c’era ma che (quando era alla Sampdoria) ha contribuito a quello scudetto affondando la Roma e poi fatto sognare il rimontone sul Milan nel 2011, segnando 11 reti in 17 gare. Diversa la situazione di Maicon, altro big che era in odore di esclusione.

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Il Colosso c’è A meno di contro-

sorprese, il Colosso sarà tra i 25 di Stramaccioni. In primis perché il regolamento Uefa è cambiato e un’eventuale discesa in campo il 2 o 9 agosto non lo renderebbe ineleggibile per giocare poi la Champions con il Real Madrid. Ma anche perché quella dell’esterno brasiliano è una situazione diversa. Mentre portiere e attaccante hanno contratti a lungo termine ma non rientrano più nei piani tecnici della società, Maic è destinato alla cessione perché questo è l’ultimo anno in cui si può fare cassa con il suo cartellino. Visto che non ci sono margini per rinnovare (a 4 milioni netti di ingaggio) e che il suo vincolo con l’Inter scadrà infatti nel 2013, perderlo a zero euro tra un anno è l’ultima opzione per il club. Nuova linea Fassone Resta il fatto che della squadra che con Mourinho aveva riscritto la storia (nessun club italiano ha mai conquistato scudetto, Champions e Coppa Italia nella stessa stagione) restano ben pochi elementi. Dopo Eto’o, Pandev, Balotelli, Thiago Motta e Muntari, se ne andrà Julio e probabilmente lo stesso Maicon. Una rivoluzione certificata dalle parole del nuovo dg Marco Fassone, che a Mediaset ha spiegato: «Vogliamo tornare ad alto livello europeo dove l’Inter merita

1 Maicon, 32 anni, all’Inter dal 2006 2 Julio Cesar, 32 anni, in nerazzurro dal 2005 3 Giampaolo Pazzini, 28 anni, a Milano dal gennaio del 2011 FORTE/ANSA/FORTE

SVELATI OGGI CON LA LISTA

Nuovi numeri di maglia L’8 a Palacio, a Mudi il 6 (lu.tai.) Oggi l’Inter dovrà consegnare all’Uefa la lista di 25 nomi per il terzo turno preliminare di Europa League (2 9 agosto) in cui dovranno essere inseriti almeno 4 giocatori con tre anni di formazione in un club italiano e altrettanti che abbiano passato almeno tre anni in società. Esclusi Julio Cesar e Pazzini, che non rientrano più nei piani tecnici della società. Ci dovrebbe invece essere Maicon, anche perché il regolamento Uefa è cambiato e un suo utilizzo non lo renderebbe ineleggibile in chiave Champions se poi dovesse passare a qualche big europea. Nell’elenco consegnato all’Uefa verranno anche svelati i nuovi numeri di maglia. L’1 dovrebbe andare ad Handanovic, il 7 del Pazzo a Coutinho. Così i nuovi: Palacio avrà l’8, Silvestre il 6 e Mudingayi il 16. Questi i probabili 25 scelti da Stramaccioni: Portieri Belec, Handanovic, Castellazzi. Difensori Silvestre, Zanetti, Ranocchia, Chivu, Samuel, Mbaye, Jonathan, Maicon, Bianchetti, Nagatomo. Centrocampisti Mudingayi, Sneijder, Guarin, Cambiasso, Coutinho, Duncan, Garritano, Del Piero. Attaccanti Palacio, Milito, Longo, Livaja.

Branca ha attivato i canali vicini al presidente del Porto Da Costa per capire i margini dell’affare. Ma i nerazzurri al momento non possono andare oltre il prestito oneroso con riscatto a fine stagione. Avvolto nel mistero anche il nome del vice Milito. Da Denis a Hernandez, l’Inter sta monitorando più situazioni. E quindi spuntano nomi nuovi, tra cui quell’Osvaldo chiuso a Roma dall’arrivo di Destro. Altro sogno nerazzurro sfumato troppo presto.

che se la pista che porta alla Juve resta lunga e piena di se. Non si sbloccano nemmeno l’uscita di Maicon, che vuole il Real più di quanto il Real voglia lui, nè quella di Julio Cesar. Per il portiere rimangono in piedi le ipotesi Tottenham e Arsenal. Dall’Inghilterra dicono addirittura che nei prossimi giorni i Gunners potrebbero presentarsi a Milano. Difficile la pista Roma, più probabile una risoluzione del contratto.

di stare, Moratti mi ha dato degli obiettivi precisi da raggiungere per riaprire un ciclo vincente. Vogliamo essere tra le prime otto d’Europa per risultati sportivi ed economici. Non sarà facile perché bisognerà stare attenti al bilancio, ma ci proveremo». Una nuova era che passa anche da uno stadio di proprietà, «una questione imprescindibile per la società». Gli infortunati Una rivoluzione che non dovrebbe toccare un altro senatore, Dejan Stankovic, che non sarà in lista solo per il solito problema al tendine. Joel Obi invece non sarà pronto prima dell’inizio del campionato perché lo strappo accusato a inizio maggio si è rivelato più serio del previsto. Dopo l’intervento di pulizia al ginocchio destro, effettuato a fine maggio, Riki Alvarez invece è vicino al ritorno in gruppo, ma per un impegno ufficiale serve tempo. Tempi lunghi infine per McDonald Mariga (collaterale) che ne avrà sino a novembre. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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GUIDA DI COPPA

Il 2 agosto l’Inter inaugurerà ufficialmente la stagione delle italiane in Europa. Le date 2-9 agosto, terzo turno preliminare (Inter) 23-30 playoff (Lazio) 20 settembre, 4 e 25 ottobre, 8 e 22 novembre, 6 dicembre fase a gironi (Napoli), 14-21 febbraio, sedicesimi, 7-14 marzo ottavi, 4 e 11 aprile quarti, 25 aprile e 2 maggio semifinali, 15 maggio (ad Amsterdam) la finale. Scadenze L’Inter entro oggi dovrà consegnare la lista dei 25 valida solo per questo preliminare. Quella per l’eventuale playoff (con la possibilità di inserire un nuovo giocatore) andrà inviata entro il 13 agosto. Per la fase a gironi la scadenza è fissata al 3 settembre. Novità A differenza della scorsa stagione (vedi caso Forlan), se un giocatore scende in campo per un preliminare di Europa League poi può giocare in Champions con la maglia di un altro club

lu.tai.

Lucas Moura, 19 anni AFP

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I RIVALI DI COPPA NONOSTANTE IL K.O. CON LO SKONTO

Passa l’Hajduk Il 2 subito a Spalato ROBERT MATTEONI

Una dolce sconfitta per 1-0 in casa dello Skonto Riga, con un gol di Sinelnikovs (dopo il 2-0 in Croazia) e l’Hajduk si guadagna il «sogno» Inter. Una festa per il club di Spalato. Non certo perché là sono sicuri di passare il turno, ma per il fatto che i nerazzurri il 2 agosto allo stadio «Poljud» (già ufficializzata dall’Uefa l’inversione di campo, con ritorno il 9 a San Siro) vogliono dire pienone. Per il club indebitato, che ha potuto giocare la prima di campionato a Pola (0-0 contro l’Istra 1961) solo dopo che la federcalcio croata ha revocato la sospensione per mancati pagamenti ad altri club, l’incasso contro i nerazzurri vuole dire sopravvivenza. I 500mila euro dell’incasso contro i nerazzurri, sommati ai 2 milioni entrati per la cessione di Sharbini all’Al Ittihad, sono una vittoria importante quanto il passaggio del turno contro lo Skonto. Duttilità Nella gara di ritorno

l’Hajduk ha gestito il 2-0 dell’andata. Anche se ha cambiato modulo (dal 4-2-3-1 al 4-4-2),

GIOCANO COSÌ

GDS

mister Krsticevic ha ordinato ai suoi tanta corsa, pressing alto e aggressività sui portatori di palla. In una squadra che manca di qualità individuali questa volta ha trovato spazio Maglica, il più pagato sul mercato (300mila euro), che in attacco fa copia col capitano e «stellina» Vukusic. Al fianco dell’esperto portiere Blazevic e il centrale Maloc, ci sono i promettenti Caktas, Radosevic, Andrijasevic, Jozinovic. La squadra però soffre l’assenza di impegni ufficiali — causa sospensione — e ora che gioca ogni tre giorni va in riserva, tanto che in entrambe le uscite alla lunga ha subìto a lungo l’avversario. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Europa League Completato il 2˚ turno: ok l’Anzhi di Eto’o Fuori il Cska Sofia con gli sloveni del Mura Si è completato ieri il quadro del 2˚ turno preliminare di Europa League. L’andata del terzo, che vedrà coinvolta l’Inter, si giocherà il 2 agosto (ritorno il 9). Le vincitrici accederanno ai playoff (23 e 30 agosto) quando entrerà in gioco anche la Lazio e ci sarà in palio un posto per la fase a gironi per la quale è qualificato il Napoli. I risultati (in neretto le qualificate): Portadown (N.Irl)-Koprivnica (Cro) 2-4 (and. 0-6) contro Athletic Bilbao (Spa); Honved (Ung)-Anzhi (Rus) 0-4 (0-1) contro Vitesse (Ola)-Lokomotiv Plovdiv (Bul) 3-1 (4-4); Asteras Tripolis (Gre)-Inter Baki (Aze) 4-2 ai rigori (1-1) contro Marítimo (Por); Myllykosken (Fin)-Rapid Bucarest (Rom) 0-2 (1-3) contro Heerenveen (Ola); Skopje (Mac)-Ruch Chorzow (Pol) 0-3 (1-3) contro Viktoria Plzen (R.Cec)-Metalurgi Rustavi (Geo) 2-0 (3-1); Elfsborg (Sve)-Dacia Chisinau (Mol) 2-0 (0-1) contro Horsens (Dan); Senica (Svk)-Apoel (Cip) 0-1 (0-2) contro Aalesunds (Nor)-Tirana (Alb) 5-0 (1-1); Skonto Riga (Let)-Hajduk Spalato (Cro) 1-0 (0-2) contro Internazionale (Ita); Suduva (Lit)-Vojvodina (Ser) 0-4 (1-1) contro Rapid Vienna (Aut); Aktobe (Kaz)-Milsami Orhei (Mol) 3-0 (2-4) contro Genk (Bel); Tromso (Nor)-Olimpia Lubiana (Slo) 1-0 d.t.s. (0-0) contro Celik Niksic (Mtg)-Metalurh Donetsk (Ucr) 2-4 (0-7); Inter Turku (Fin)-Twente (Ola) 0-5 (1-1) contro Thor Akureyri (Isl)-Mlada Boleslav (R.Cec) 0-1 (0-3); FC Shirak

(Arm)-Bnei Yehuda (Isr) 0-1 (0-2) contro Paok (Gre); Dila Gori (Geo)-Arhus (Dan) 3-1 (2-1) contro Anorthosis Famagosta (Cip)-Levadia Tallinn (Est) 3-0 (3-1); Videoton (Ung)-Slovan Bratislava (Svk) 0-0 (1-1) contro Gent (Bel)-Differdange (Lus) 3-2 (1-0); Hafnarfiordur (Isl)-AIK Solna (Sve) 0-1 (1-1) contro Lech Poznan (Pol)-Xäzär Länkäran (Aze) 1-0 (1-1); St Johnstone (Sco)-Eskisehirspor (Tur) 1-1 (0-2) contro Olympique Marsiglia (Fra); Stella Rossa (Ser)-Naftan Novopolotsk (Bie) 3-3 (4-3) contro Omonia (Cip); Sarajevo (Bos)-Levski Sofia (Bul) 3-1 (0-1) contro FK Zeta (Mtg)-Jyväskylä (Fin) 1-0 (2-3); Admira Wacker (Aut)-Zalgiris (Lit) 5-1 (1-1) contro Sparta Praga (R.Cec); Kalmar (Sve)-Osijek (Cro) 3-0 (3-1) contro Zimbru Chisinau (Mol)-Young Boys (Svi) 1-4 ai rigori (0-1); Dundee United (Sco) contro Dinamo Mosca (Rus); Cska Sofia (Bul)-Mura (Slo) 1-1 (0-0) contro Arsenal Kiev (Ucr); Kuopio (Fin)-Maccabi Netanya (Isr) 0-1 (2-1) contro Bursaspor (Tur); Sligo Rovers (Irl)-Spartak Trnava (Svk) 1-1 (1-3) contro Steaua Bucarest (Rom); Gomel (Bie)-Renova (Mac) 0-1 (2-0) contro Liverpool (Ing); Ried (Aut)-Shakhtyor Soligorsk (Bie) 0-0 (1-1) contro Legia Varsavia (Pol)-Liepajas Metalurgs (Let) 5-1 (2-2); St Patrick’s (Irl)-Siroki Brijeg (Bos) 2-1 (1-1) contro Hannover (Ger); Gandzasar Kapan (Arm)-Servette (Svi) 1-3 (0-2) contro Ordabasy Shymkent (Kaz)-Rosenborg (Nor) 1-2 (2-2).


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

VENERDÌ 27 LUGLIO 2012

RITIRI E MERCATO

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Kakà a oltranza Galliani: «Trattativa difficile, ma il Milan fa tutto il possibile» L’a.d. apre, però avverte: «Ci vorrà tanta pazienza» Bronzetti a Madrid per convincere Perez al prestito

I NUMERI

rebbe darlo in prestito, Perez però è restio ad accettare l’idea di fare una minusvalenza di 31 milioni di euro (il brasiliano infatti è stato pagato 67 milioni tre anni fa). Il club rossonero al momento resta fermo sulle sue posizioni: prestito gratuito con 5 milioni di stipendio al massimo per il giocatore (che ora ne guadagna 10). «Incontrerò Perez negli Usa», ha detto Galliani, alludendo all’amichevole che si giocherà l’8 agosto tra Milan e Real a New York. Facile che in quei giorni i due si ritrovino per parlare dell’argomento. I tempi comunque sono lunghi e i tifosi milanisti dovranno armarsi di santa pazienza, però l’affare Ibrahimovic di due estati fa insegna che Galliani è specializzato in missioni impossibili. Anche quella volta aveva parlato di una trattativa difficilissima da portare a termine, eppure poi è tornato da Barcellona insieme a Zlatan. Il dilemma di Cassano In attesa di capire che cosa succederà, Massimiliano Allegri avrà un po’ di tempo a disposizione per studiare un nuovo Milan con il fantasista brasiliano. Kakà può fare sia il trequartista sia la seconda punta, quindi nell’attuale sistema di gioco rossonero (4-3-1-2) potrebbe giocare dietro a due attaccanti (Pato e uno tra Robinho e Cassano) oppure avanzare per fare coppia con

Ricky può fare il trequartista o la seconda punta, Cassano aspetta segnali dall’Inter

La numero 22 non è stata assegnata. «Non si sa mai...», sospira Adriano Galliani. Magari il prossimo passo sarà liberargli anche un armadietto. Il ritorno al Milan del figliol prodigo Ricardo Kakà è ancora molto lontano, però adesso non è più solo un sogno, un romantico tuffo nel passato, E’ una concreta possibilità. Difficile ma non impossibile. Ieri per la prima volta Galliani ha ammesso l’esistenza di una trattativa: «Kakà è rimasto nel cuore di tutti — ha detto l’amministratore delegato — faremo il possibile per riportarlo al Milan ma senza illudere nessuno. E’ una trattativa tutta da fare, molto

TRE OPZIONI CON RICKY

molto difficile, ci sono mille cose che possono renderla impossibile. Lo scoglio è l’ingaggio, che non è più alla portata del Milan. Ci vuole pazienza, almeno così avrò qualcosa da fare fino a fine agosto». Obiettivo prestito Ieri è partita

GDS

la missione di Ernesto Bronzetti, l’agente che tiene i contatti fra il Milan e la Spagna. Bronzetti ha visto Florentino Perez. La situazione è molto complicata anche per le vicende fiscali: il Real deve capire come non perdere, in caso di rientro di Kakà in Spagna, i benefici della legge Beckham (aliquota al 24% anziché al 43%), abrogata ma valida per chi è arrivato prima del 2010. La soluzione migliore sa-

Pato. L’altra opzione è passare all’albero di Natale utilizzato da Ancelotti (4-3-2-1) con il doppio trequartista: Kakà più uno tra Boateng e Cassano. L’arrivo di Ricky quindi rischia di togliere spazio a Prince e FantAntonio. Proprio quest’ultimo, già di malumore dopo l’addio di Ibra, potrebbe non gradire un altro concorrente. Cassano aveva già detto durante l’Europeo di non essere sicuro di voler restare, però non ha alternative valide (la Samp ha di nuovo escluso un ritorno a Genova). A meno che non si faccia avanti l’Inter, che l’aveva già corteggiato prima del Milan. Anche questa sembra una mission impossible, ma nel calcio non si sa mai.

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i titoli vinti: una Champions, una Supercoppa italiana, due Supercoppa europea, uno scudetto, un Mondiale per Club

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Pallone d’oro conquistato nel 2007 dopo la Champions vinta ad Atene

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milioni di euro: è lo stipendio annuo che percepisce Kakà al Real Madrid

i titoli con il Brasile: un Mondiale e due Confederations Cup

Nuovi Ibra e Thiago cercasi Poi MILANO

«New Generation, New Team, New era and a New "PRINCE10"». Così Kevin Prince Boateng ha annunciato su twitter il suo nuovo numero di maglia. Chissà come l’avrà presa Seedorf, che ha portato sulle spalle quel dieci per altrettante stagioni. Il Milan si rinnova, i senatori non ci sono più e alcuni giocatori ne hanno approfittato per cambiare pelle. L’ha fatto Boateng, complice anche l’addio di Ibrahimovic: Zlatan aveva chiesto la 10 appena arri-

vato a Milanello e Galliani gli aveva promesso che quest’anno l’avrebbe avuta lui. Seedorf l’aveva ereditata da Rui Costa, Ibra non ha fatto in tempo a vedersela addosso. Adesso tocca al principe ballerino: il 10 è un numero che evoca la fantasia nel calcio e Boateng sembra il giocatore più adatto a indossarla in questo Milan. Inzaghi portafortuna Anche Pato ha scelto di cambiare: ha restituito la 7 che era di Shevchenko per prendersi la 9 lasciata libera da Inzaghi. Dopo due stagioni difficili per colpa

degli infortuni, Ale vuole voltare pagina in tutti i sensi, a cominciare dalla maglia. Sarà una bella responsabilità, perché con quella 9 Inzaghi ha segnato 126 gol e ha battuto il record di gol nelle coppe europee (70), ma in fondo anche la 7 era pesante e Pato spera che il 9 gli porti più fortuna. Di sicuro Gattuso gradirà che la sua 8 sia stata ereditata da Nocerino: Rino gliel’aveva suggerito prima di lasciare il Milan e Antonio ha raccolto l’invito. Si vede che Noce pur essendo napoletano non è scaramantico, visto che con la numero 22 aveva se-

La nuova 10 di Boateng su twitter

ci sono i nuovi: Acerbi ha voluto il 13 di Nesta, Montolivo ha tenuto il 18 che aveva anche alla Fiorentina, Traoré il 12 e Constant il 21 che fu di Pirlo. Pare che il giocatore arrivato dal Genoa avesse fatto un pensierino all’11, ma poi ha cambiato idea. Così il numero di Ibra è rimasto libero, idem il 33 di Thiago Silva, in attesa di rinforzi dal mercato. Anche la 22 è senza padrone: ma questa è un’altra storia. E’ una porta spalancata al ritorno di Kakà. f.d.v.

La numero 9 di Pato ACMILAN.COM

MILANO

Prima il summit con Allegri, poi le trattative in sede, al riparo da orecchie indiscrete, infine i calendari. È stata una giornata piena per Adriano Galliani, che sta cercando di fare passi avanti per riempire le caselle lasciate vuote da Ibrahimovic e Thiago Silva. L’amministratore delegato rossonero ha pranzato con l’allenatore e Ariedo Braida e di sicuro i tre avranno fatto il punto sulle trattative. Di sicuro i tre avranno parlato anche di Mapou Yanga-Mbiwa. Non a caso a pranzo si è fatto vivo anche Oscar Damiani, l’agente che cura gli interessi del difensore centrale del Montpellier. «È una questione di denaro — ha confermato Galliani — Abbiamo fatto un’offerta, andrò a Montpellier e vedremo». attaccante Yanga-Mbiwa è diventato il primo nome per la difesa, reparto che in un colpo solo ha perso Nesta e Thiago Silva. L’accordo potrebbe chiudersi intorno ai 7,5 milioni. L’altra casella da riempire è quella dell’attaccante: i nomi che piacciono sono sempre gli stessi, Tevez, Dzeko (che però guadagnano troppo) e Matri, che ha un ingaggio più alla portata del Milan (sotto i 2 milioni) però la Juventus vuole venderlo per monetizzare mentre il Milan lo vorrebbe in prestito. A centrocampo si punta sempre su Lassana Diarra, che ha rotto con il Real Madrid però ha un ingaggio alto (4,5 milioni). Galliani punta sui buoni rapporti con Florentino Perez per trovare una soluzione a buon mercato.

Obiettivo

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gnato 10 gol... Le altre novità riguardano Muntari (dalla 14 alla 4 di Van Bommel) e De Sciglio (dalla 52 alla 2 di Cafu). Niente numero per Taiwo e Didac Vilà, che non partiranno per la tournée e sono in attesa di una nuova destinazione.

Boateng sceglie il 10 A Pato il 9 di Inzaghi

Mapou Yanga-Mbiwa, 23 FOTOPRESS

f.d.v.

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I NUOVI NUMERI DI MAGLIA L’11 DI IBRA E IL 33 DI THIAGO RESTANO LIBERI

Yanga-Mbiwa Galliani: «C’è stata un’offerta»

le reti con la maglia numero 22 sulle spalle

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Ricardo Kakà, 30 anni, in rossonero: il brasiliano ha giocato nel Milan dal 2003 al 2009. Sotto, Antonio Cassano, 30 PHOTOVIEWS FABIANA DELLA VALLE MILANO

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le presenze di Kakà nel Milan tra il 2003 e il 2009

ALTRI OBIETTIVI

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CHAMPIONS LEAGUE

Terzo preliminare La Dinamo Kiev per il Feyenoord Gli accoppiamenti per il 3˚ turno preliminare di Champions League (and. 31 luglio/1 agosto; rit. 7/8 agosto). Maribor (Slo) Dudelange (Lux); Bate Borisov (Bie) Debrecen (Ung); Cluj (Rom) Slovan Liberec (Cec); Anderlecht (Bel) Ekranas (Lit); Slask (Pol) Helsingborg (Sve); Sheriff (Mol) D. Zagabria (Cro); Celtic (Sco) Hjk Helsinki (Fin); Molde (Nor) Basilea (Svi); Hapoel Kiryat (Isr) Baku (Aze); Ael Limassol (Cip) Partizan (Ser); Fenerbahçe (Tur) Vaslui (Rom); Motherwell (Sco) Panathinaikos (Gre); Copenaghen (Dan) Bruges (Bel); Dinamo Kiev (Ucr) Feyenoord (Ola).


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RITIRI E MERCATO LA RISPOSTA L’ATTACCANTE A DE LAURENTIIS. E SULLO SCIPPO A MARIA SOLEDAD DICE: «POTEVA SUCCEDERE OVUNQUE»

Cavani: «L’aumento? Io parlo in campo»

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DAL NOSTRO INVIATO

STEFANO BOLDRINI MANCHESTER (Inghilterra)

Edinson Cavani, 25 anni, attaccante AFP PHOTO

La giocata migliore della giornata vissuta ieri da Edinson Cavani, al debutto olimpico con l’Uruguay, è stata la risposta alle recenti picconate del presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, che nelle sue esternazioni di luglio ha trovato il modo per colpire anche uno dei migliori attaccanti del mondo. «Non so quali siano le ragioni che lo abbiano

I NUMERI

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I gol di Cavani con la maglia del Napoli in 95 partite ufficiali collezionate in due stagioni. È arrivato dal Palermo nel 2010

spinto ad affermare certe cose, ma credo che sappia quello che dice. Io preferisco esprimermi in campo». La cosa gli riesce bene: 66 gol in 94 partite. Fatti, non chiacchiere. La grande paura Cavani ha vissuto una vigilia difficile. Lo scippo di cui è stata vittima la moglie Maria Soledad ha riaperto il discorso di un possibile addio al Napoli. I bookmaker ieri quotavano a 3,50 la partenza dell’uruguaiano. I media inglesi hanno cercato di strappargli qualche dichia-

razione, ma Edinson si è concesso solo ai giornalisti italiani e del suo Paese, proteggendosi con una scusa molto semplice: «Non parlo inglese». Cavani ha escluso che quanto accaduto alla moglie possa rappresentare un pretesto per lasciare Napoli: «Sono cose che avvengono in tutti i posti del mondo. Immagino che il responsabile non sia un tifoso del Napoli. Sicuramente la paura è stata tanta, ma ora è passata». I cronisti uruguaiani hanno provato a stuzzicarlo: Manchester City o Manchester

Molti fatti, poche parole. Riccardo Bigon è l’unico direttore sportivo d’Italia che in questo momento potrebbe andare già in vacanza. Il suo Napoli è praticamente completo. «Abbiamo sistemato molte cose, soprattutto in uscita, e siamo riusciti a partire per il ritiro con un organico ben definito. Questo per me rappresenta un motivo d’orgoglio e per il Napoli sarà un vantaggio».

Intanto, sono già arrivati Behrami e Gamberini: cosa si aspetta da loro?

«Sono due alternative importanti, sia dal punto di vista tecnico che dell’esperienza. Si inseriscono in un gruppo già forte, ma si sposano alla perfezione con il progetto tattico del Napoli e torneranno molto utili».

Bigon sta per andare in ferie?

«Macché, per noi il mercato è aperto 365 giorni l’anno. Sarà un agosto di grande lavoro e poi potremmo ancora prendere un esterno». Sarà Balzaretti, visto che anche Zamparini ha confermato che la trattativa con il Palermo è a buon punto?

«Numericamente ci servireb-

Come sta Cavani dopo la rapina subita dalla moglie Soledad?

«È molto dispiaciuto per l’accaduto. Conoscendolo, però, adesso sarà concentratissimo sull’Olimpiade. So bene quanto ci tiene alla sua nazionale».

« « «

Balzaretti è l’ideale per il nostro modulo Gargano? Con lui nessun problema Insigne è il futuro del club e della Nazionale. Lo vedo bene con Destro e Balotelli

Se l’Udinese ha aspettato per due anni Sanchez noi possiamo aspettare Vargas

Dovesse arrivare in semifinale salterebbe la Supercoppa

sfera dell’Old Trafford ha lasciato affiorare la nostalgia Champions: «Non avevo mai giocato all’Old Trafford. Uno stadio importante. Spero davvero che la prossima stagione si torni su un palcoscenico come la Champions». © RIPRODUZIONE RISERVATA

«A oggi non cerchiamo altri attaccanti, quindi siamo contenti di lui. C’è troppa pressione su Edu. Chi se ne importa se non fa gol in amichevole, magari si sbloccherà in Supercoppa o in campionato. Se l’Udinese ha aspettato due anni che sbocciasse Sanchez, non capisco perché non può valere lo stesso discorso per Vargas».

Il d.s. azzurro: «L’Olimpiade lo aiuterà a dimenticare il brutto episodio capitato alla moglie. Tutta la città tifa per il Matador» be un laterale destro visto che Zuniga viene anche impiegato a sinistra. Però Balzaretti ci piace perché ha caratteristiche che ben si sposano con il nostro modulo».

Nostalgia Champions L’atmo-

il futuro di Vargas: sarà a Napoli o altrove?

E Bigon coccola Edi: «Vinci l’oro per Napoli» GIANLUCA MONTI NAPOLI

United? «Napoli», la risposta con un sorriso, ma anche un’ammissione: «Un futuro in Inghilterra? Perché no: qui c’è il calcio più prestigioso del momento».

I tifosi temono la cessione di Gargano. Il Mota ha chiesto di andar via?

con la Juve. Il Napoli tifa contro l’Uruguay?

«Assolutamente no. Non ci sono problemi di sorta, però il mercato è aperto fino al 31 agosto e vedremo cosa accadrà. Per adesso sono concentrato a sistemare Rinaudo, Chavez, Hoffer. Questi ultimi due andranno a giocare all’estero (Hoffer all’Eintracht, Chavez in Argentina ndr). Per Rinaudo, invece, stiamo valutando un paio di soluzioni».

«No, anzi. A Cavani auguro di vincere l’oro. Di gufare proprio non sono capace e poi abbiamo chi può degnamente sostituirlo a Pechino». Si riferisce a Vargas e Insigne. Partiamo da quest’ultimo: è il top player del futuro?

«Può diventarlo, a patto che abbassiamo tutti le luci dei riflettori su di lui. Lo abbiamo monitorato a lungo. Io di persona sono andato a vederlo quattro volte a Pescara, ha grandi doti».

È un Napoli da Champions?

«Io vedo la Juve favorita, con Milan e Inter subito dietro. Noi siamo nel gruppetto di quelle che possono inserirsi nella lotta per i primi posti, così come Roma, Lazio e Udinese».

Lui, Destro e Balotelli sono il futuro del calcio italiano. Un bel tridente per Brasile 2014?

«Destro e, soprattutto, Balotelli hanno già dimostrato che sui palcoscenici importanti ci stanno alla grande, Insigne potrà farlo quest’anno, ma senza fretta».

Lei lavora con De Laurentiis da quatto anni: com’è il vostro rapporto?

Riccardo Bigon, 41 anni

C’è fretta invece di conoscere

«Il presidente è un gran lavoratore. In questo ci somigliamo. Ha apprezzato la mia serietà». © RIPRODUZIONE RISERVATA

MONDO

Russia, via all’era Capello «Parlerò con Arshavin» GIORGIO KUDINOV MOSCA

Roba da superstar. Trecento giornalisti accreditati, una trentina di cameramen, un numero indecifrabile di fotografi. La sala conferenze più grande dell’agenzia di stato più importante è tutta per lui. Si fa aspettare 40 minuti, ma alla fine Fabio Capello arriva. Elegante, il solito passo deciso, le strette di mano al momento giusto, le risposte da un vero maestro ai giornalisti russi e stranieri. La prima uscita pubblica di Fabio Capello in Russia, che oggi sarà a Krasnodar a vedere la partita Kuban-Mordoviya e parlare anche con il tecnico romeno Dan Petrescu, è andata alla grande. Com’è avvenuto il contatto fra lei e la Federazione russa, c’entra Silvio Berlusconi?

«Devo fare le mie valutazioni. Ci saranno i giovani, ma anche i giocatori anziani non sono da scartare. Qualcuno di loro può dare tanto alla nazionale».

Vivrà quindi a Mosca a tempo pieno?

«Penso sia importante essere legato al posto dove lavori. Sì, vivrò qui».

Il contratto è biennale?

L’esperienza inglese?

«Sì. Pensiamo di qualificarci ai Mondiali 2014 e costruire le basi per il futuro di questa nazionale che ha tante potenzialità».

«Mi dispiace, ma non posso parlarne. Ho firmato un accordo con la Federazione inglese che mi vieta di parlare della nazionale britannica».

Chi sono gli assistenti?

Il rapporto con la stampa, le interviste esclusive?

«Avrò 5 italiani con me: Galbiati, Neri, Tancredi, Panucci e Cinquini. Avrò anche bravi collaboratori russi, i nomi saranno svelati presto, sicuramente prima dell’amichevole contro la Costa d’Avorio». Vorrebbe ringiovanire la squadra in modo radicale?

«Deve decidere la Federazione. Ci sarà tempo per tutto, ma in questo preciso momento devo pensare alle partite del campionato russo e alle prime pre convocazioni. C’è poco tempo per chiacchierare, dobbiamo lavorare sodo e far bene». Fabio Capello, 66 anni REUTERS

15 AGOSTO L’ESORDIO

Andrey Arshavin?

«Ho saputo del suo litigio con una parte dei tifosi. Cercherò di parlare con lui al più presto».

«No, ho un ottimo rapporto con Berlusconi, ma lui non c’entra. Mi ha chiamato il ministro dello Sport, e ho deciso di parlare con la Federcalcio russa. Ero a Roma, ho preso l’aereo la sera tardi e sono arrivato a Mosca la mattina presto quella volta».

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I primi impegni ufficiali della Russia con Fabio Capello 15 agosto Russia-Costa d’Avorio (amichevole) 7 settembre Russia-Irlanda del Nord (qualificazioni ai Mondiali 2014) 11 Settembre Israele-Russia (qualificazioni ai Mondiali 2014) 12 ottobre RussiaPortogallo (qualificazioni ai Mondiali 2014) 16 ottobre RussiaAzerbaijan (qualificazioni ai Mondiali 2014)

Taccuino FRANCIA

Menez si scusa con Rizzoli Ma oggi lo attende la Disciplinare Jeremy Menez e i compagni della nazionale Sa mir Nasri, Yann M’Vila, Hatem Ben Arfa oggi saranno davanti alla commissione disciplinare della federcalcio francese per gli insulti durante lo scorso campionato europeo nei confronti dell’arbitro italiano Nicola Rizzo li. Menez deve, inoltre, rispondere di un’altra accusa: gli attacchi verbali ai danni del capitano Hugo Lloris . Per questo motivo gli è stato bloccato il premio partita da 100 mila euro che la federazione transalpina ha di spensato ai giocatori che si sono qualificati agli ottavi di finale. Menez non sarà comunque al processo per ché impegnato con il ritiro della sua squadra, il Paris Saint Germain. E dal New Jersey fa sapere: «Mi dispia ce per gli insulti nei confronti dell’arbitro Rizzoli, ma quello che è stato riportato su Lloris non corrisponde al vero. Tra di noi non ci sono problemi».

CORRUZIONE IN ASIA

La Fifa «congela» Bin Hammam in attesa di chiudere l’inchiesta Novanta giorni di sospensione dal calcio per Mohamed Bin Hammam, presidente dell’Asian Football Confederation che era stato squalificato a vita dalla FIFA nel 2011 per corruzione, La squalifica, però, ven ne revocata dal Tribunale arbitrale dello Sport di Losan na al quale Bin Hammam fece ricorso. Non d’accordo, adesso la FIFA lo sospende per 90 giorni finché non ci saranno accertamenti sull’inchiesta che lo coinvolge.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

VENERDÌ 27 LUGLIO 2012

RITIRI E MERCATO L’AMICHEVOLE IN USA

Bradley-Florenzi e il Liverpool cade C’era pure Aquilani ROMA-LIVERPOOL

2-1

PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORI Bradley (R) al 18’, Florenzi (R) al 24’ e Adam (L) al 35’ s.t. ROMA (4-3-3) Lobont; Rosi, Burdisso, Castan (dal 1’ s.t. Romagnoli), Taddei (dal 1’ s.t. Heinze); Bradley, Tachtsidis (dal 26’ s.t. Verre), Pjanic (dal 1’ s.t. Florenzi); Lopez (dal 1’ s.t. Lamela), Osvaldo (dal 32’ s.t. Marquinho), Totti (dal 1’ s.t. Bojan) PANCHINA Svesdkauskas, José Angel, Lucca ALLENATORE Zeman LIVERPOOL (4-3-3) Gulacs (dal 1’ s.t. Jones); McLaughlin (dal 1’ s.t. Flanagan), Skrtel (dal 15’ s.t. Sama), Carragher (dal 1’ s.t. Agger), Josè Enrique (dal 15’ s.t. D. Wilson); Aquilani (dal 1’ s.t. Adam), Spearing (dal 15’ s.t. Lucas), Shelvey (dal 15’ Adorjan); J. Cole (dal 1’ s.t. Suso), Ecclestone (dal 1’ s.t. Morgan), Sterling (dal 1’ s.t. Pacheco) PANCHINA Ward, Smith ALLENATORE Rodgers ARBITRO Stoica di Cleveland NOTE Ammoniti Sterling (L) e Heinze (R)

Baldini, Totti, Pallotta e Zeman festeggiano in un ristorante di Boston ANSA

La Roma ci crede Zeman: «È giunta l’ora di vincere» Il tecnico: «Ho ritrovato la passione dei tifosi Totti? Un fuoriclasse». Ieri visite per Destro DAL NOSTRO INVIATO

MASSIMO CECCHINI NEW YORK (Usa)

Il «terzo tempo» è andato in scena nei saloni dell’«Empire», uno dei ristoranti più chic di Boston. Dopo la sfida sul campo — digerita meglio dai giallorossi (2-1 il finale) — Roma e Liverpool si sono confrontate dinanzi a pietanze da atleti.

Tutti a cena insieme (squadre e proprietà) per scambiarsi convenevoli e sorrisi di rito. Ma c’è una promessa che galleggia nella sala, quella tra magnati. James Pallotta infatti dice a John Henry, proprietario del Liverpool: «Ci rivedremo in Champions». Decennio Usa La cordata Usa fi-

nalmente al completo (c’erano

anche DiBenedetto, Ruane e D’Amore), sembra aver rotto gli indugi. Non a caso un paio d’ore prima lo stesso Pallotta aveva sentenziato: «Siamo all’inizio di un decennio, questa è la strada giusta. Vogliamo essere uno dei marchi più importanti al mondo. Nel 2013 andremo in Asia, ma poi torneremo a Boston per far sì che Roma-Liverpool diventi una costante».

Zeman & El Salvador Per farlo occorrerà che la Roma lieviti, e da questo punto di vista la mano di Zeman si vede già, anche se oggi — dopo 5 successi in altrettanti match — ci sarà l’ennesimo banco di prova rappresentato da El Salvador. Rodgers, tecnico del Liverpool, ha benedetto il boemo. «Mi piace il suo calcio organizzato e votato all’attacco. Le mie idee di calcio somigliano alle sue». Zeman non si scompone, ma si vede che è soddisfatto. «È vero, pensavo peggio. Invece siamo più avanti del previsto. Voi guardate i gol, ma io ho preferito il primo tempo al secondo, perché la squadra è stata più ordinata. Bradley? Ha fatto bene e può esserci utile. Ci manca ancora continuità, ma spero che i risultati ci aiutino a crescere dandoci fiducia». Zeman non fa filosofia. «Io non voglio fare rivoluzioni: faccio calcio da 40 anni e mi piace farlo a modo mio. Se si riesce poi a fare risultati sono contento, ma non è detto che i grandi nomi possano fare una grande squadra. Il Barcellona ha dei campioni che oltre a essere bravi giocano insieme, in una logica di squadra». In ogni caso, il traguardo lo ha rivelato lui stesso alla rivista sociale. «Sono a Roma per provare a vincere. Ho ritrovato la passione di questa città, ma adesso che tutto è diventato realtà, ci si aspetta qualcosa da me. Se poi le cose andranno male mi tireranno le pietre. Totti? Ho sempre detto che è un fuoriclasse e mi aspetto che si comporti di conseguenza. A tutti i ragazzi, comunque, ho chiesto di tenere un comportamento base, le norme vanno rispettate ma devono essere recepite un po’ alla volta. Spero succeda presto». Totti & Usa Titoli di coda con ca-

pitan Totti, a cui i giornalisti chiedono se pensi a una fine corsa qui in Usa in stile Beckham. «Per ora non ci penso. Comunque mai dire mai». Impressioni? In futuro sarà un tormentone che ci accompagnerà a lungo. Ieri, intanto, prime visite mediche per Destro, che proseguirà gli esami oggi a Roma. © RIPRODUZIONE RISERVATA

ANTIPASTO DI A IN GOL SGRIGNA, BIANCHI E DIOP

Anche il Torino taglia a fettine la nuova Lazio LAZIO TORINO

0 3

GIUDIZIO 77 PRIMO TEMPO 0-2 MARCATORI Sgrigna al 17’ e Bianchi al 19’ p.t.; Diop al 25’ s.t. LAZIO (4-4-2) Marchetti (dal 10’ s.t. Carrizo); Konko, Biava (dal 10’ s.t. Cana), Dias, Garrido (dal 22’ s.t. Zauri); Candreva, Ledesma (dal 10’ s.t. Gonzalez), Mauri (dal 10’ s.t. Onazi), Lulic (dal 22’ s.t. Scaloni); Rocchi (dal 10’ s.t. Hernanes), Zarate (dal 22’ s.t. Kozak). ALLENATORE Petkovic. TORINO (4-2-4) Gillet (dal 1’ s.t. L. Gomis); Darmian, Glik, Ferronetti (dal 32’ p.t. Migliorini), S. Masiello (dal 1’ s.t. Barbosa); Gazzi, Vives (dal 1’ s.t. Basha); Sansone (dal 15’ s.t. Pagano), Sgrigna (dal 1’ s.t. Meggiorini), Bianchi (dal 1’ s.t. Diop), Stevanovic (dal 1’ s.t. Verdi). ALLENATORE Ventura. ESPULSI nessuno. AMMONITI nessuno. ARBITRO[/TITFILO] Bindoni di Venezia (assistenti Dal Cin-Mondin). NOTE Spettatori 2 mila circa. Angoli: 4-4. Tiri in porta: 5 (1 traversa)-4. Tiri fuori: 2-2. Fuorigioco: 1-3.

DAI NOSTRI INVIATI

FRANCESCO BRAMARDO STEFANO CIERI AURONZO DI CADORE (Belluno)

Il Toro c’è, la Lazio ancora no. È fin troppo crudo il verdetto dell’amichevole tra squadre di Serie A che ha chiuso il ritiro di entrambe le formazioni. I granata, nonostante le assenze e il malumore per un mercato che non decolla, dimostrano di essere in palla e di avere tra le seconde linee giovani molto interessanti, come Barbosa e Diop. Il 4-2-4 di Ventura è una realtà già collaudata da un intero campionato e si vede. Lazio non pervenuta Il 4-4-2

«spurio» di Petkovic è invece un work in progress che, per il momento, fa solo la felicità degli avversari. Dopo il Siena (che però non ha infierito, limitandosi al gol di Larrondo), ecco altre tre pappine, firmate Sgrigna, Bianchi e Diop. Per un totale di quattro gol incassati, tre dei quali identici: imbucata centrale, difesa che sale in ritar-

Abou Diop, 18 anni, senegalese, ha segnato uno dei gol granata LAPRESSE

Toro comunque inquieto Toro in-

ché solido ed efficace. Eppure inquieto. Tutta colpa dei deferimenti di Masiello e Vives. I due granata sub judice rischiano di lasciare vuoti due posti in ruoli chiave. Comprensibile la preoccupazione di Ventura, al di là del confortante 3-0 alla Lazio. Il vertice di mercato nel dopo partita col presidente Cairo e il d.s. Petrachi non lascia dubbi sugli obiettivi: almeno tre giocatori di qualità (Pasquale, Barreto, Marchese, Almiron, Antenucci, Cerci, Ljajic, Tissone, Pazienza e Floccari gli obiettivi). Di quest’ultimo giocatore Cairo e Lotito potrebbero aver parlato nell’intervallo. «No, con Lotito ci siamo solo salutati — ha depistato Cairo — Floccari? Noi abbiamo Bianchi». E i deferimenti di Palazzi? «Sono stupito ma tranquillo, vediamo le motivazioni. Sul mercato abbiamo le idee chiare ma non dipende solo da noi. A chi dice che ho il braccino dico che ho un braccione. Siamo la quarta squadra in A con 7,7 milioni di spesa».

vece promosso a pieni voti, per-

© RIPRODUZIONE RISERVATA

La formazione di Petkovic è troppo vulnerabile Cairo: «Floccari? Abbiamo Bianchi» do e attaccante avversario che si presenta solo davanti al portiere. Così aveva segnato Larrondo, così hanno timbrato anche Bianchi e Diop (di Sgrigna e Barbosa i relativi lanci). Il primo gol di Sgrigna è invece arrivato da un cross di Stevanovic, ma anche in questo caso l’azione è stata favorita da un errato piazzamento della retroguardia laziale. Il problema è che, a fronte di queste amnesie difensive, non è che ci sia uno spumeggiante gioco d’attacco. Anche ieri le poche occasioni da gol sono arrivate da iniziative dei singoli (una traversa di Candreva la più pericolosa). Lazio bocciata, per il momento.

4 Appunti

TEST IN AGENDA LA PARTITA OGGI ore 2 ROMAEl Salvador (a New York, Usa) ore 17 SAMPDORIASavona (a Bardonecchia, TO) ore 17 SIENAAris Salonicco (a San Vito di Cadore, BL) ore 17.30 PARMA-Renate (a Levico Terme, TN) ore 18.30 FIORENTINA– Verona (a Moena, TN) DOMANI ore 14.30 Celtic-INTER (a Glasgow, Scozia) ore 17 BOLOGNA– Grosseto (ad Andalo, TN) ore 17.30 PARMA-Varese (a Levico Terme, TN) ore 17.30 CATANIACHIEVO (a Desenzano del Garda, BS) ore 18 Hertha BerlinoJUVENTUS (a Berlino, Germania) ore 18 CAGLIARIPortotorres (a Macomer, NU) ore 20.45 ATALANTAUDINESE (trofeo Bortolotti a Bergamo) ore 21 PESCARALivorno (trofeo Morosini a Castel di Sangro, Aq) ore 24 MILAN-Chelsea (a Miami, Usa) 29 LUGLIO ore 17 PALERMOComoAris Salonicco (triangolare a Malles Venosta, BZ) ore 21 NAPOLILeverkusen (a Napoli) 31 LUGLIO ore 17 PESCARARappr. locale (a Rivisondoli, AQ)

Il Genoa fa un altro poker Immobile, altro show BORMIO (a.d.r.) Il Genoa supera anche il primo esame per la sua difesa concedendo poco all’Entella (Seconda divisione). In evidenza il solito Immobile, autore di un gol di potenza, e i due uomini spettacolo: Ze Eduardo e Jorquera. Ha assisito alla sfida anche il nuovo acquisto Velazquez, appena arrivato in ritiro. GENOA-ENTELLA 4-0 MARCATORI Immobile al 35’ p.t. Ze Eduardo al 6’ e al 13’, Jorquera al 34’ s.t. GENOA (4-3-3) Frey; Tomovic (Mesto dal 30’ p.t.); Sampirisi (Von Bergen dal 23’ s.t.), Canini (Granqvist dal 23’ s.t.), Moretti (Alhassan dal 23’ s.t.); Biondini (Anselmo dal 23’ s.t.), Tozser (Seymour dal 23’ s.t.), Kucka (Lazarevic dal 23’ s.t.); Jankovic (Rossi dal 23’ s.t.), Immobile (Gilardino dal 23’ s.t.), Ze Eduardo (Jorquera dal 23’ s.t.). All.: De Canio. ENTELLA p.t. (4 3 1 2) Paroni; Zampano, Russo, Falcier, Cecchini; Staiti, Raggio Garibaldi, Volpe; Garin; Chiarabini, Rosso. All.: Prina. ENTELLA s.t. (4 3 1 2) Conti (Otranto dal 35’ s.t.); De Col, Boi, Talignani (Bertoli dal ’23’ s.t.), Fantoni; Pisanu, Hamili, Marino; Simeoni; Marianeschi (Musso dal ’23’ s.t.), Arceri. All.: Prina.

IL TEST / 1 - ORE 17

La nuova Sampdoria di fronte all’esame Savona BARDONECCHIA Terza amichevole per i blucerchiati, oggi alle 17 contro il Savona. Alle 21 si svolgerà la «Notte blucerchiata», una festa in piazza. SAMPDORIA (4-3-3) Romero: De Silvestri, Mustafi, Costa, Castellini; Munari, Tissone, Obiang; Corazza, Maxi Lopex, Eder. All. Ferrara. SAVONA (4-4-2) Aresti; Belfiore, Marconi, Miale, Quintavalla; Demartis, Gentile, Agazzi, Cattaneo; Scotto, Romero. All. Corda.

IL TEST / 2 - ORE 17

C’è l’Aris Salonicco: Siena, sfida con vista sull’Europa SAN VITO DI CADORE (Bl) Si chiude con l’amichevole di questo pomeriggio (ore 17) contro l’Aris Salonicco la prima parte della preparazione del Siena. Cosmi ancora senza l’infortunato Bolzoni. La preparazione riprenderà a fine mese a Cascia, in Umbria. SIENA (3-5-2) Pegolo; Dellafiore, Contini, Terzi; Mannini, Vergassola, D'Agostino, Parravicini, Rubin; Bogdani, Paolucci. All. Cosmi.

IL TEST / 3 - ORE 17.30

Donadoni orfano di Sansone Parma col Renate (Lega Pro) LEVICO (Tn) Due amichevoli in due giorni per il Parma. Si parte oggi (stadio Comunale di Levico, ore 17,30) contro il Renate (Lega Pro Seconda Divisione). Non sarà della partita Sansone mentre in settimana leggeri acciacchi hanno colpito anche Pavarini, Biabiany e Santacroce. PARMA (3-5-2) Mirante; Zaccardo, Paletta, MacEachen; Acquah, Parolo, Valdes, Galloppa, Gobbi; Pabòn, Amauri. All. Donadoni

quiBologna

Nuove maglie: c’è il grigio ANDALO (Tn) Il presidente del Bologna, Albano Guaraldi, ha presentato le nuove divise da gioco del Bologna per la stagione 2012/13. Tre maglie (più le due dei portieri) indossate da Agliardi, Curci, Diamanti, Perez e Acquafresca. Sono la classica rossoblù, la bianca da trasferta e infine l’inedita grigia, che sostituisce la divisa «celeste Uruguay», adottata l’anno passato in onore del Paese sudamericano che ha dato più stranieri al Bologna.


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MERCATO

Balzaretti, duello tra Napoli e Roma Pescara: Jonathas In Abruzzo pure Ragusa, Perin e Brugman Siena: Neto vicino. Rinnovo Insigne: l’incontro BIANCHIN-RUSSO

Giornata di consultazioni per affari da concludere nei prossimi giorni. Uno di questi riguarda Federico Balzaretti. Il presidente Zamparini ieri ha fatto capire che intende chiudere la questione quando l’esterno sinistro raggiungerà il ritiro del Palermo: «Entro la fine della settimana — ha detto Zamparini — decideremo. Se il 31 luglio sarà ancora del Palermo non andrà più via. Oltre al Napoli c’è un interessamento della Roma e nessuno della Lazio mi ha chiamato. Non abbiamo bisogno di vendere ma se ci chiederà di andare via, lo manderò». La Roma ha un’intesa di massima col giocatore e non va esclusa l’ipotesi del rinnovo con i rosanero, ma il Napoli ha l’accordo col Palermo. Napoli che oggi si vedrà con gli agenti di Insigne: possibile si chiuda l’accordo per il nuovo contratto con scadenza 2017. Mosse Atalanta e Torino Oggi l’Atalanta incontra Schelotto per definire il futuro. In caso di addio, l’Atalanta ha pronta l’alternativa Melazzi (Danubio), che piace anche al Catania: i nerazzurri però sono avanti. Per il Torino (Di Cesare ha rinnovato fino al 2014), la priorità resta la mediana, dove Tissone è in vantaggio; per l’attacco si cerca di concludere con la Lazio la comproprietà di Floccari. Lazio che pun-

Federico Balzaretti, 30 anni FORTE

Sergio Floccari, 30 anni ANSA

ta Xandao ed è interessata a Stocker, centrocampista del Basilea.

rere la strada dei talenti passati da qui — ha detto — al suo arrivo». Il Pescara, inoltre, ha sondato il brasiliano Kardec. Per il portiere Benassi la trattativa si raffredda (è arrivato Perin...). Frenata per Modesto (Parma), si aspetta sempre una risposta per Rosenberg, ma è dura.

Bologna attivo Dopo l’ufficialità di Natali (svincolato), Pioli aspetta l’attaccante Gabbiadini, che la Juve prenderà dall’Atalanta e girerà in rossoblù una volta giunto l’ok per l’attaccante Troisi (Kayserispor), che attende il transfer e sarà nerazzurro. Manovre Pescara Abruzzesi mol-

to attivi. Dal Genoa presi il portiere Perin (prestito) e la punta Ragusa (compr.), in corsa anche Moretti e Birsa. Quasi fatta per Jonathas dall’Az, nell’ultimo anno a Brescia. Vicino anche Weiss, preso Gaston Brugman, trequartista uruguaiano ’92, lo scorso anno all’Empoli: «Spero di ripercor-

Altre trattative Il Cagliari si rifà sotto per Barillà, esterno di centrocampo della Reggina. Il Siena è in dirittura d’arrivo per il difensore Neto (Nacional). Due idee argentine per il Catania: piace Fredes (Independiente), ritorno di fiamma per Buffarini (San Lorenzo). Il Parma sulla sinistra pensa al nazionale paraguaiano Ortiz, dell’Olimpia Asuncion. © RIPRODUZIONE RISERVATA

le trattative delle venti di

ATALANTA

BOLOGNA

ALLENATORE Colantuono (c) ARRIVI Kone (c, Pescara FP), Almici (d, Gubbio FP), Ardemagni (a, Modena FP), Radovanovic (c, Novara FP), Brivio (d, Lecce), Matheu (d) e Parra (a, Independiente) PARTENZE Stendardo (d, Lazio FP), Brighi (c, Torino), Polito (p), Doni (c) e Mutarelli (c, f.c.), Carrozza (c, Verona) OBIETTIVI Migliaccio (c, Palermo), Sardo (d, Chievo), Longo (a, Inter), Fernandez (d, Napoli), Stendardo (d, Lazio), Melazzi (a, Danubio)

ALLENATORE Pioli (c) ARRIVI Riverola (c, Barcellona), Pasquato (a, Torino), Carvalho (d, Genoa), Curci (p, Roma), Abero (a, Nacional Montevideo), Motta (d, Catania), Guarente (c, Siviglia), Natali (d, Fiorentina) PARTENZE Rubin (d, Siena), Vitale (d, Napoli FP), Raggi (d, Monaco), Di Vaio (a, Montreal), Belfodil (a, Parma), Loria (d, f.c.), Gillet (p, Torino), Mudingayi (c, Inter). OBIETTIVI Gabbiadini (a, Atalanta), Gomez (a, Verona). Migliaccio (c, Palermo), Alfaro (a, Lazio)

CAGLIARI

CATANIA

CHIEVO

ALLENATORE Ficcadenti (c) ARRIVI Sau (a, Juve Stabia FP), Ragatzu (a, Gubbio FP), Rossettini (d, Siena), Camilleri (d, Feralpi Salò), Avelar (d, Karpaty) PARTENZE Canini (d, Genoa), El Kabir (a, Mijallby) OBIETTIVI Battaglia (c, Huracan), Migliore (d, Crotone), Rigione (d, Inter), Giorgi (c, Siena), Barillà (c, Reggina), Morrone (c, Parma)

ALL. Maran (n) ARRIVI Alvarez (c, Saragozza FP), Andujar (p, Estudiantes FP), Antenucci (a, Torino), Keko (c), Moretti (c) e Sciacca (c, Grosseto, FP), Martinho (c, Cesena FP), Morimoto (a, Novara), Salifu (c, Fiorentina), Frison (p, Vicenza), Castro (a, Racing) PARTENZE Seymour (c, Genoa FP), Ebagua (a, Varese), Motta (d, Juve FP), Carrizo (p, Lazio FP), Kosicky (p, Novara), Suazo (a) e Campagnolo (p, Siena) OBIETTIVI De Luca (a, Varese), Antei (d, Grosseto), Melazzi (a, Danubio), Bojinov (a, Lecce), Fredes (c, Independiente)

ALLENATORE Di Carlo (c) ARRIVI Guana (c, Cesena), Rigoni (c, Novara) Bentivoglio (c, Padova FP), De Falco (c, Bari FP), Farias (a, Nocerina FP), Fatic (d) e Gallozzi (c, Empoli FP), Granoche (a, Varese FP), Papp (d) e Farkas (d, Vaslui), Cofie (c, Sassuolo), Di Michele (a, Lecce), Stoian (c, Bari), PARTENZE Gulan (d, Fiorentina FP), Dainelli (d, Genoa FP), Sammarco (c, Samp FP), Acerbi (d, Milan), Mandelli (d, f. c.), Uribe (a, Atl. Nacional), Bradley (c, Roma) OBIETTIVI Caracciolo (a, Novara), Alfaro (a, Lazio)

FIORENTINA

GENOA

INTER

ALL. Montella (n) ARRIVI Seferovic (a, Lecce), Hegazy (d, Ismaily), El Hamdaoui (a, Ajax), Roncaglia (d, Boca Jrs), Cuadrado (c, Lecce),Viviano (p) e Della Rocca (c, Palermo), Fernandez (c, S. Lisbona), Lupatelli (p, Genoa) PARTENZE Salifu (c, Catania), Montolivo (c) e Pazzagli (p, Milan), Amauri (a, Parma), Agyei (c, J. Stabia), Matos (a, Bahia), Kharja (c, El Arabi), Kroldrup (d), Natali (d) e Marchionni (c, f.c.), Gamberini (d) e Behrami (c, Napoli), De Silvestri (d, Samp) OBIETTIVI Poli (c, Inter), Gomez (a, Catania)

ALL. De Canio (c) ARRIVI Seymour (c, Catania FP), Tomovic (d, Lecce FP), Immobile (a, Pescara), Perin (p) e Lazarevic (c, Padova), Polenta (d, Bari), Rennella (a), Von Bergen (d, Cesena), Polo (a, Univ.), Toszer (c, Genk), Anselmo (c, Palmeiras), M. Martinez (d, Racing), Velazquez (d, Independ.), Canini (d, Cagliari), Bertolacci (c, Lecce), Piscitella (a, Roma) PARTENZE Palacio (a, Inter), Constant (c, Milan), Sculli (a, Lazio), Belluschi (c, Porto FP), Lupatelli (p, Fiorentina) OBIETTIVI Borriello (a, Juventus)

ALL. Stramaccioni (c) ARRIVI Coutinho (a, Espanyol FP), Jonathan (c) e Mariga (c, Parma FP), Palacio (a, Genoa), Donati (d, Padova FP), Handanovic (p, Udinese), Silvestre (d, Palermo), Mudingayi (c, Bologna), PARTENZE Zarate (a, Lazio FP), Palombo (c) e Poli (c, Samp FP), Lucio (d, Juve), Forlan (a, Internacional), Faraoni (c, Udinese) Cordoba (d) e Orlandoni (p, f.c.) OBIETTIVI Lucas (a, San Paolo), Cissokho (d, Lione), Fernando (c, Porto), Ramirez (a, Bologna), Quagliarella (a, Juve)

JUVENTUS

LAZIO

MILAN

ALLENATORE Petkovic (n) ARRIVI Stendardo (d, Atalanta FP), Carrizo (p, Catania FP), Sculli (a, Genoa FP), Zarate (a, Inter FP), Cavanda (d, Bari FP), Floccari (a, Parma FP), Foggia (c, Samp FP), Ederson (c, Lione) PARTENZE Del Nero (c), Artipoli (d) e Makinwa (a, f.c.) OBIETTIVI Hetemaj (c, Chievo), Balzaretti (d, Palermo), Mayuka (a. Young B.), Guidetti (a. Man.City), Xandao (d, Sporting Lisbona), Poulsen (d, Az Alkmaar), Caceres (d, Maiorca)

ALL. Allegri (c) ARRIVI Didac (d, Espanyol), Coppola (p, Torino), Taiwo (d, Qpr), Gabriel (p, Cruzeiro), Acerbi (d, Chievo), Pazzagli (p) e Montolivo (c, Fiorentina), Constant (c, Genoa), Traoré (c, Nancy) PART. M. Lopez (a, Samp), Seedorf (c, Botafogo), Nesta (d, Montreal), Gattuso (c, Sion), Van Bommel (c, Psv), Aquilani (c, Liverpool), Zambrotta (d) e Inzaghi (a, f.c.), Roma (p, Monaco), Thiago S. (d) e Ibra (a, Psg) OBIETTIVI Tevez (a) e Dzeko (a, M. City), Damiao (a, Internacional), Rolando (d, Porto), Matri (a, Juve), Yanga Mbiwa (d, Montpellier), Kakà (c, Real). Diarra (c, Real Madrid)

NAPOLI

PALERMO

PARMA

ALLENATORE Mazzarri (c) ARRIVI Insigne (a, Pescara FP), Rinaudo (d, Novara FP), Vitale (d, Bologna FP), Bariti (c, Vicenza), Gamberini (d) e Behrami (c, Fiorentina) PARTENZE Lavezzi (a, Psg), Fideleff (d, Parma), OBIETTIVI Miranda (d, Atletico Madrid), Armero (c, Udinese), Cissokho (d, Lione), Ocampos (a, River Plate), Uvini (d, San Paolo), Palombo (c, Inter), Balzaretti (d, Palermo), Konoplyanka (c, Dnipro)

ALLENATORE Sannino (n) ARRIVI Benussi (p, Torino FP), Cetto (d, Lilla FP), Di Matteo (c, Lecce FP), Garcia (d, Novara FP), Kurtic (c, Varese FP), Simon (c, Bari FP), N. Viola (c, Reggina), Brienza (c, Siena), Dybala (a, Inst. Cordoba), Morganella (d) e Ujkani (p, Novara), S. Sosa (a, Cerro Largo), Rios (c, Chivas) PARTENZE Aguirregaray (d, Montevideo Wanderers), Silvestre (d, Inter), Bacinovic (c, Verona), Acquah (c, Parma), Viviano (p, Fiorentina), Della Rocca (c, Fiorentina) OBIETTIVI Giorgi (c, Siena), Pozzi (a, Sampdoria).

ALL. Donadoni (c) ARRIVI Pellé (a, FP), Ninis (c, Panathinaikos), Portin (d, Padova FP), Pigliacelli (p, Roma), MacEachen (d, Penarol), Bajza (p, Dubnica), Amauri (a, Fiorentina), Chibsah (c, Juve), Belfodil (a, Bologna), Vanzo (c, Tubize), Pabon (a, A.Nacional), Parolo (c, Cesena), Fideleff (d, Napoli), Acquah (c, Palermo) PARTENZE Jonathan (c) e Mariga (c, Inter FP), Okaka (a, Roma FP), Floccari (a, Lazio FP), Ferrario (d, Lecce FP), Feltscher (d, Padova), Pereira (c, Roda), Giovinco (a, Juve), Valiani (c, Siena) OBIETTIVI Mastriani (a, Cerro), Rosi (c) e Okaka (a, Roma), Marchionni (c, Fiorentina)

PESCARA

ROMA

SAMPDORIA

ALL. Stroppa (n) ARRIVI Abbruscato (a, Vicenza), Cosic (d, Stella R.), Bjarnason (c, St. Liegi), Chiaretti (a, Taranto), Colucci (c, Cesena), Quintero (c, Envigado), Brugman (c, Empoli), Perin (p, Padova), Ragusa (a, Reggina), Celik (a, Gais) PARTENZE Kone (c, Atalanta FP), Immobile (a, Genoa FP), Insigne (a, Napoli FP), Sansovini (a, Spezia), Ariatti (c) e Nicco (c, f.c.), Gessa (c, Cesena), Verratti (c, Psg) OBIETTIVI Benassi (p, Lecce), Kozak (a, Lazio), Modesto (d, Parma), Carrizo (p, Catania), Rosenberg (a, Werder), Weiss (c, M. City), Perquis (d, Sochaux), Foggia (c, Samp), Jonathas (a, Brescia) Terlizzi (d, Varese)

ALL. Zeman (n) ARRIVI Borriello (a, Juve FP), Okaka (a, Parma FP), J. Sergio (p, Lecce FP), Florenzi (c, Crotone FP), Guberti (c, Torino FP), Pizarro (c, M. City), Dodò (d) e Castan (d, Corinthians), Tachtsidis (c, Verona), Svedkauskas (p, Fiorentina), Bumba (c, T. Mures), Bradley (c, Chievo), Yamnaine (d, Parma), Piris (d, San Paolo), Destro (a, Siena). PART. Cicinho (d, Recife), Kjaer (d, Wolfsburg), Cassetti (d, f.c.), Gago (c, Valencia), Antunes (d, Pacos), Viviani (c, Padova), Borini (a, Liverpool), Juan (d, Internacional), Greco (c, Olympiacos), Simplicio (c, f.c.) Curci (p, Bologna) OBIETTIVI Garay (d, Benfica)

ALL. Ferrara (n) ARRIVI Sammarco (c, Chievo FP), Palombo (c) e Poli (c, Inter FP), Cacciatore (d, Varese FP), Maxi Lopez (a, Milan), Maccarone (a, Empoli FP), Piovaccari (a, Brescia FP), De Silvestri (d, Fiorentina) PARTENZE Foggia (c, Lazio FP), Pellé (a, Parma), Fornaroli (a, Panathinaikos) OBIETTIVI Livaja (a, Cesena), Migliaccio (c, Palermo), Estigarribia (c), Bouy (c) e Pazienza (c, Juve), Jonathan (c, Parma), Kasami (c, Fulham)

SIENA

TORINO

UDINESE

ALLENATORE Cosmi (n) ARRIVI Dellafiore (d) e Paci (d, Novara), Rubin (d, Bologna), Valiani (a, Parma), Campagnolo (p, Catania), Verre (c, Roma) PARTENZE Brkic (p, Udinese FP), Giorgi (c, Novara FP), Rossettini (d, Cagliari), Brienza (c, Palermo), A. Rossi (d, Cesena), Codrea (c, fine contratto), Gazzi (c, Torino), Destro (a, Roma) OBIETTIVI Caldirola (d, Brescia), Carrozzieri (d, Lecce), Neto (d, Nacional Madeira)

ALL. Ventura (c) ARRIVI Gillet (p, Bologna), Gorobsov (c. Timisoara), Brighi (c, Atalanta), Migliorini (d, Chieti), Sansone (a, Sassuolo), Santana (c, Cesena), Gazzi (c, Siena), Ferronetti (d, Udinese) PART. Iori (c, Cesena), Oduamadi (a, Varese), Benussi (p, Palermo), Coppola (p. Milan), Pasquato (a, Bologna), Guberti (c, Roma), Surraco (c, Udinese), Antenucci (a, Catania), Morello (p), Zavagno (d), Pratali (d) e Gasbarroni (c, f.c.) OBIETTIVI Barreto (a) e Pasquale (d, Udinese), Pazienza (c, Juve), Floccari (a, Parma), Pozzi (a, Samp), Donati (c, Bari), Marchese (d, Catania)

ALL. Guidolin (c) ARRIVI Silva (d, Novara FP), Surraco (c, Torino FP), Angella (d, Reggina FP), Brkic (p, Siena FP), Cuadrado (c), Muriel (a) e Obodo (c, Lecce FP), Faraoni (d, Inter), Forestieri (a, Bari FP), Mazzarani (c, Novara FP), Pawlowski (p, Lechia D.), Allan (c, Vasco G.), Willians (c, Flamengo), Heurtaux (d, Caen), Maicosuel (c, Botafogo) PART. Pazienza (c, FP), Asamoah (c) e Isla (c, Juve), Floro Flores (a) e Torje (c, Granada), Handanovic (p, Inter), Ferronetti (d, Torino) OBIETTIVI Jonathas (a, Brescia), Falkenburg (a, AZ), Brahimi (c, Rennes), Frei (c, Basilea)

A

ALL. Conte (c) ARRIVI Iaquinta (a) e Martinez (c, Cesena FP), Pazienza (c, Udinese FP), Asamoah (c) e Isla (c, Udinese), Giovinco (a, Parma), Leali (p, Brescia), Pogba (c, M. United), Lucio (d, Inter) PARTENZE Borriello (a, Roma FP), Chibsah (c, Parma), Elia (c, Werder), Manninger (p), Grosso (d) e Del Piero (a, f.c.), Estigarribia (c, D. Maldonado) OBIETTIVI Armero (c, Udinese), Suarez (a, Liverpool), Van Persie (a, Arsenal), Jovetic (a, Fiorentina), Pazzini (a. Inter), Dzeko (a, Man. City), Bocchetti (d, Rubin), Astori (d, Cagliari), Bruno Alves (d, Zenit)


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L’INTERVISTA

«La mia ricetta anticrisi: i giovani» Mangia, neo c.t. dell’Under 21: «Puntare su di loro è un investimento e non un rischio» FABIO BIANCHI twitter @fabiowhites

Stava per sedersi sulla riva del fiume, in slip. Invece... Devis Mangia ci scherza su: «Sì, stavo partendo per le vacanze preparandomi ad aspettare che saltasse qualche panchina, come tutti i tecnici a spasso. Invece ecco a sorpresa l’Under 21. Sono felicissimo». È stata davvero così una sorpresa?

«Parola di scout. Ho letto il mio nome il giorno dopo l’addio di Ferrara. Ma alla persone che mi chiamavano ripetevo: non so nulla. Il primo contatto il 7 luglio: la federazione mi chiese se ero disponibile. Eccome, se lo ero. Mi ha impressionato la serietà dei di-

rigenti, che hanno fatto tutti i passi corretti, come aver chiamato prima il Palermo di me. E io ho fatto lo stesso». A Ferrara mancava troppo il lavoro quotidiano, di vero allenatore. Anche lei è più tecnico che selezionatore. L’Under è giusta per lei?

«Io la penso così: quando vieni chiamato dalla Nazionale, non puoi dire di no. Io sono un istintivo, vado a pelle, ho deciso d’impulso. Mi è piaciuta subito l’idea. Sono strafelice dell’incarico e di lavorare con queste persone. Se la federazione sarà contenta di me, potrei restare a lungo. A livello razionale, direi che il lavoro si sposa perfettamente col mio percorso. Sono umile ma ambizioso, a 38 anni una panchina azzurra è

una crescita professionale enorme. E poi vado orgoglioso di aver allenato tutte le giovanili, dai bambini in su. Direi che il lavoro è adatto a me».

cetto di Nazionale. All’Europeo l’Italia ha dato segnali precisi. L’Under deve avere quello spirito. Cercare di vincere, ma anche essere soddisfatti del modo in cui vinciamo. Che è più importante. In questo sono facilitato dal lavoro di Ferrara, che ha dato basi solide e un’idea positiva di gioco. Ho visto grandi partite. Partirò da lì, ma è chiaro che ogni tecnico porta qualcosa di sé».

Ci ha convinto. Ha parlato con Ferrara?

«Certo, con lui e con i dirigenti della squadra. Tutti mi hanno parlato benissimo di questi ragazzi, dalla loro voglia di vestire l’azzurro all’unità di gruppo. Ho sentito subito anche Prandelli, ci siamo scambiati un paio di idee sul gioco». Ha detto che si ispirerà alla Nazionale maggiore.

«Non solo e non tanto come gioco. A me è piaciuto molto come il c.t. si è posto con l’opinione pubblica e come ha impostato il con-

Ferrara ha sempre spinto sul tasto: fate giocare i giovani. E lei?

Devis Mangia, 38 anni. Inizia nel 2004: guida il Varese dall'Eccellenza alla C2. Poi Tritium, Ivrea e Valenzana. Nel 2010-11 Varese Primavera, poi 15 gare in Serie A col Palermo al posto di Pioli BARTOLETTI

«Ha ragione. Da noi si parte col piede sbagliato. Si dice: "Rischio il giovane" e non "Investo sul giovane" come in altri Paesi. Viviamo in un periodo di crisi ma spero che il clima di austerity porti le squadre a puntare sui ragazzi. Dalla necessità nascono le idee, si fa lavorare la fantasia. Sarebbe bello che nel periodo di spending review riscoprissimo l’essenza del calcio e investire sui ragazzi diventi una filosofia, non un bisogno». In un certo senso, quella di Ferrara è un’eredità pesante: ha perso solo una gara su 19, amichevole. Sente la pressione?

«No, significa che la base è buona. Siamo tra i più forti in circolazione, ma dobbiamo dimostrarlo sul campo. L’obiettivo è confermarsi. Prima questi ragazzi erano semi-sconosciuti. Ora so-

« «

Il modulo? Il 4-4-2 mi piace, Ferrara ha dato una base solida e un’idea di gioco Voglio lo spirito della Nazionale di Prandelli: con lui avrò un ottimo rapporto

no sulla bocca di tutti. È l’ora di mantenere umiltà e equilibrio mentale, e riuscirci sarà compito mio». Come giocherà l’Under di Mangia?

«Non credo cambierò modulo. Ciro giocava col 4-4-2 che tra l’altro mi piace. Poi ogni tecnico ci mette la sua interpretazione. I ragazzi dovranno essere bravi a giocare entrambe le fasi, un calcio diciamo più internazionale. Ma anche qui l’Under è già sulla buona strada. Ai ragazzi l’unica cosa che chiederò è disponibilità, apertura mentale». Ha già in mente i suoi giocatori?

«Il gruppo è ottimo, grazie anche a Di Biagio, Evani e i c.t. delle altre Under. Nomi non ne faccio, ma davanti c’è abbondanza. Poi qualcuno s’inserirà. L’augurio è che tutti a giugno 2013 non siano più promesse ma certezze». Già, l’Europeo. Toccando ferro, diciamo che lo spareggio è conquistato. Chiederà a Prandelli di lasciargli i baby gioielli, e magari anche per Israele?

«Prima arriviamoci. È una domanda che non mi son posto. Io so che prima viene la Nazionale e poi l’Under. Ma sono convinto che con Prandelli (arriva dalle giovanili anche lui) avrò un ottimo rapporto. Lo sento già. E credo non ci saranno problemi in alcun senso». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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SERIE B MERCATO E AMICHEVOLI

Reggina: Bergamelli Varese punta Kone Il Lecce fa tre squilli Da ieri in ritiro da Lerda Pià, Bogliacino e Memushaj Crotone scatenato: presi Addae e Traoré, ora Leali Nonostante sia stato il club più attivo in questo calcio mercato, lo Spezia non si ferma e continua a sondare il mercato per puntellare la rosa: in difesa arriverà uno tra Di Cesare e Terlizzi, mentre per il centrocampo ieri è stato offerto un triennale a Sammarco (Samp, era Cesena). In attacco invece le idee si incrociano con quelle del Verona: i nomi caldi per entrambi i club sono quelli di Cacia (in uscita da Lecce) e Caracciolo (Brescia), con lo Spezia che pensa sempre a Paulinho (Livorno) e il Verona che valuta anche Okaka (via Parma).

Le pugliesi Dopo Diniz, un altro brasiliano per Lerda. Il Lecce ha formalizzato l’ingaggio di Inacio Pià, svincolato dal Pergocrema, già con Lerda al Torino. Da ieri sera con Pià in ritiro sono arrivati anche Bogliacino, svincolato dal Bari, e Memushaj (Carpi); se cede Mazzotta, il Lecce a sinistra pensa a Rullo (ex Modena). A Bari invece si aspettano novità per Pugliese (Verona) e Iunco (Chievo).

Le calabresi Giornata importan-

Inacio Pià, 30 anni, attaccante brasiliano, nuovo acquisto del Lecce RASTELLI

metà) e Traoré (comproprietà); ma il colpo vero il Crotone sta per piazzarlo tra i pali, dove è vicinissimo l’arrivo in prestito di Leali (ex Brescia) dalla Juve, con una trattativa proseguita anche nella notte, dopo i calendari. Sembra bruciato il Lanciano, che potrebbe virare su Donnarumma (Milan, era al Gub-

LEGA PRO IL MERCATO

Treviso: colpo Sy Due arrivi a Nocera Franchino al Monza Pasi all’Alto Adige Letizia va al Carpi Normanna in pole per Insigne junior Elia all’Arzanese ARUTA-D’ANGELO

Il Treviso vuole essere tra le protagoniste della prossima stagione e ieri ha definito altri tre arrivi (dieci sin qui): dalla Reggina in prestito Cernuto (era già a Treviso) e Sy (era a Benevento), dal Giulianova arriva Picone; sono vicini Malatesta (Pro Vercelli), Grandolfo (Bari), Rosaia (Carrarese), Gigliotti (Foggia) e Belotti (Savona). Due acquisti anche per la Nocerina di Auteri che ha definito gli arrivi di Andjelkovic (Olimpia Lubiana) e Kostadinovic (ex Ancona). La Carrarese ufficializza Juan Cruz dal Bologna, mentre Scarpa rinnova con la Paganese. Il Vicenza è in pressing su Cinelli (Lazio). Il Frosinone ha offerto un biennale a Perna. Como, perfezionato il prestito dal Milan del portiere Perucchini (ultima stagione al Chieti). L’Alto Adige prende Pasi (Bologna, era al Chiasso). La Reggiana prende in comproprietà Ferrara dal Sassuolo. Il Latina valuta il portiere Ioime (ex Campobasso) che ha raggiunto il ritiro. Car-

Roberto Insigne, 18 anni, attaccante

pi: ufficiale Letizia dalla Normanna. In Seconda La Normanna intanto è in pole per avere in prestito dal Napoli Roberto Insigne (fratello di Lorenzo). L’Arzanese prende Elia dal Parma e rescinde il contratto con Ercolano. Tre arrivi in casa Chieti: preso l’italoargentino Alessandro (svincolato dalla Ternana), dal Lanciano ecco Di Filippo e Verna. Monza, arriva Franchino dalla Vigor Lamezia. Il Mantova ha offerto nuovamente a Roberto Boninsegna la poltrona di responsabile dell’area tecnica. Il Melfi è favorito nella corsa a D’Angelo (ex Benevento). Curiosità: il Foligno tessera Luca Ravanelli, figlio di Fabrizio, centrocampista del ’95. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Varie Il Varese punta forte Kone (Atalanta, ex Pescara). Il Modena è su Surraco (Udinese, non riscattato dal Torino). La Pro Vercelli in difesa pensa a Diagouraga (Modena) e continua a lavorare con la Reggina per Cosenza. Ufficiale Pratali all’Empoli, che attende Cori (Cesena). La Ternana vuole Martinetti (Varese). L’Ascoli punta Colombo (Reggina) e lunedì firmerà con Mazzola (Locarno). © RIPRODUZIONE RISERVATA

le amichevoli

NOMI Padova, Brescia e Grosseto a valanga CALDI

Sforzini e Caracciolo già in gran forma

S Dario Bergamelli, 25 anni. Il difensore, ex AlbinoLeffe, è un nuovo acquisto della Reggina LAPRESSE

bio) o Viotti (Chievo, ultima stagione al Grosseto); gli abruzzesi in attacco puntano Arma (svincolato dalla Spal, c’è pure il Foligno) e Foti (Samp).

D’ANGELO-ERRICO

te per Reggina e Crotone. Il presidente Foti ha definito due trasferimenti, rinforzando la difesa: dall’AlbinoLeffe arriva Bergamelli, mentre per il ruolo di portiere definito lo scambio che porta a Reggio Calabria Facchin dal Pavia, dove in cambio va Kovacsik. Scatenato il Crotone: presi dal Parma Addae (prestito con diritto di riscatto della

A

S Moussà Kone, 22 anni. Il calciatore ivoriano, ex Pescara, è puntato dal Varese LAPRESSE

S Nicola Leali, 19 anni, è vicino al Crotone. La trattativa con la Juve è proseguita anche di notte FOTOGRAMMA

PADOVA–GENOVA INT. TEAM 7-0 MARCATORI Raimondi al 17’, Farias al 22’, Raimondi al 41’ p.t.; Cutolo al 14’, Rispoli al 19’, Granoche al 30’ e al 33’ s.t. PADOVA p.t. (3-5-2) Silvestri; Legati, Piccioni, Beccaro D.; Jelenic, Drame, Viviani, Ze Eduardo, Renzetti; Raimondi, Farias; s.t. (3-5-2) Pelizzoli; Feltscher, Vicente, Trevisan; Rispoli (De Biasi dal 30' s.t.), De Vitis, Milanetto, Galli, Franco; Granoche, Cutolo. All. Pea. PADOVA (m.m.) Finisce con un’ampia vittoria anche la seconda amichevole del ritiro del Padova, giocata tra le mura sempre affascinanti del vecchio stadio Appiani. L’allenatore Pea conferma il modulo con cui aveva già schierato la squadra alla prima uscita, ovvero il 3-5-2. In spolvero il giovane Raimondi, (appena rientrato dal prestito alla Juve Stabia), autore di una doppietta così come anche Granoche nella ripresa. A centrocampo bene Viviani nel primo tempo, vicino al gol su punizione, e Ze Eduardo che ha deliziato il pubblico con alcuni pregevoli assist. La prossima amichevole del Padova sarà domenica sera allo stadio Euganeo a partire dalle 20 contro il Bassano Virtus. L’ingresso sarà gratuito. BRESCIA-BRENO 12-0 MARCATORI Mitrovic al 6’, 37’ e 39’, Andrea Caracciolo al 14’, 33’ e 44’, Scaglia al 29’ p.t.; Picci al 5’ e 39’, Diuff al 16’, Scaglia al 23’, Nana al 44’ s.t. BRESCIA p.t. (3-5-2) Arcari; De Maio Salamon Rosso; Zambelli Kone Budel De Blasis Scaglia, Caracciolo Mitrovic. s.t. (3-5-2) Russo; Caracciolo Salamon Rosso; Zambelli (Diuff dal 9’ s.t.), Finazzi, Nana, De Blasis (Quaggiotto al 9’ s.t.), Scaglia; Picci, Mitrovic (Ragnoli al 5’). All. Calori. TEMÙ (Bs) (f.p.) Terza amichevole nel ritiro di Temù per il Brescia di Alessandro Calori. Davanti ad una buona cornice di pubblico le rondinelle hanno battuto i dilettanti del Breno con un secco 12-0. Sugli scudi gli attaccanti Andrea Caracciolo (splendido il secondo centro personale in rovesciata) e il giovane Mitrovic autori di una tripletta. Nel 7-0 della prima frazione in gol anche Scaglia. Nella ripresa girandola di sosti-

Ferdinando Sforzini, 27 anni DOLCI tuzioni. Non muta la sostanza. In evidenza Picci, autore di una doppietta. In gol ancora Scaglia, Nana e il giovane Diuff. Presente alla sfida il presidente del Brescia, Gino Corioni. Indisponibili Sodinha (operato stamani per la rottura del legamento crociato), Magli, Martina Rini, Benali e Lancini. Lavoro personalizzato per Feczesin, Maccan, Caroppo e Cragno. SPORMAGGIORE-GROSSETO 0-12 MARCATORI Giovio al 1’, Padella al 4’, Sforzini al 6’ e 15’, Olivi al 28’, Sforzini al 39’ del p.t.; Esposito (rigore) al 3’ e 14’, Guidone al 27’, Uliano al 28’, Esposito al 38’, Ronaldo (rig.) al 40’ s.t. GROSSETO p.t. (3-4-3) Lanni; Barba, Olivi, Padella; Antonazzo, Obodo, Crimi, Calderoni; Giovio, Sforzini, Quadrini. GROSSETO s.t. (3-4-3) Lanni (26' Franza); Celijak, Biraschi (26' Mancini), Turay; Som, Ronaldo, Uliano, Formiconi; Mancino (25' Mancini), Guidone, Esposito. All. Moriero SPORMAGGIORE (Tn) (m.c.) Sforzini ed Esposito sono stati i protagonisti, con una tripletta a testa, della seconda uscita amichevole del Grosseto di Checco Moriero con lo Spormaggiore (Prima categoria). I toscani si sono mossi bene, siglando sei reti per tempo e rispettando alla lettera le indicazioni del mister. Bello il gol di testa nel primo tempo di Padella e positivo il rientro di Olivi dall'infortunio. Nella ripresa i toscani, nonostante l'innesto di molti giovani, hanno proseguito ad esprimere un gioco divertente. Un buon viatico in vista del più probante impegno di domani con il Bologna ad Andalo.


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FORMULA 1 GP UNGHERIA l’Analisi di PINO ALLIEVI

Quelle regole modificate in corsa Anche la Ferrari va in ferie. Tutto il reparto corse sabato 4 agosto chiuderà i battenti per riaprirli il 21, dieci giorni prima del GP del Belgio.

y pit-lane

OGGI LE LIBERE Domenica si corre a Budapest (4.381 m) il GP Ungheria, 11a prova (su 20) del Mondiale 2012. In programma 70 giri per 306,630 km In tv Oggi: prove libere dalle 10 alle 11.30 e dalle 14 alle 15.30 Domani: prove libere dalle 11 alle 12; qualifiche alle 14 su Rai 1 Domenica: gara alle 14 su Rai 1. Tempo reale su Gazzetta.it

La Ferrari, però, non attende passivamente gli eventi perché anche qui ha portato due novità importanti, ossia un’ala anteriore (già collaudata a Silverstone e Hockenheim e non usata in gara) e una posteriore, più altri piccoli dettagli. «La svolta è cominciata a Barcellona», ha detto Alonso. Ovvero da 7 gare consecutive Maranello sforna innovazioni con un impegno straordinario: i risultati si vedono.

Classifiche Piloti: 1. Alonso (Spa-Ferrari) 154 2. Webber (Aus-Red Bull) 120 3. Vettel (Ger-Red Bull) 110 4. Raikkonen (Fin-Lotus) 98 5. Hamilton (GB-McLaren) 92 6. Rosberg (Ger-Mercedes) 76 7. Button (GB-McLaren) 68 8. Grosjean (Fra-Lotus) 61 9. Perez (Mes-Sauber) 47 10. Kobayashi (Gia-Sauber) 33 12. Schumacher (Ger-Mercedes) 29 14. Massa (Bra-Ferrari) 23 Costruttori: 1. Red Bull 230 2. Ferrari 177 3. McLaren 160

Poi c’è la Red Bull, fantastica a Valencia e più spenta a Hockenheim dove tra minacce, arretramenti e penalizzazioni ha vissuto una giornata-no. Quanto al complotto contro la Red Bull, che darebbe fastidio al sistema se conquistasse il terzo mondiale di fila, ci rifiutiamo di credere. Ma è vero che sulla questione delle mappature, dove la Red Bull si era spinta più avanti di tutti interpretando meglio il regolamento tanto da non essere squalificata, ora c’è una variazione delle norme che di fatto la blocca. È giusto? Secondo noi no. La Fia non può ammettere che nelle regole c’era un «buco» e cambiare le carte in tavola a campionato in corso. Si tratta di un oltraggio a chi, su quella lacuna, ha lavorato in modo legale mettendoci ingegno e soldi. Siamo sul filo del rasoio, è chiaro, ma le norme si chiariscono all’inizio, non all’undicesima gara. E la Red Bull, piaccia o no, ha ottime ragioni per sentirsi presa di mira. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IN CONFERENZA STAMPA Il leader s’improvvisa fotografo Alonso fotografa la platea dei giornalisti durante la conferenza stampa Fia. Il tweet è in agguato... EPA

C’È FEELING L’incrocio rosso nel paddock Massa e Alonso nel paddock ungherese: tra loro c’è un bel feeling COLOMBO

QUI MERCEDES Nico e lo scooter d’argento Rosberg porta lo scooter a mano: non vuole multe per eccesso di velocità... AFP

S

La Federazione internazionale da anni impone una sosta forzata di due settimane alla F.1: ingegneri e i piloti hanno bisogno di uno stacco, di un po’ di relax a Rimini o ad Acapulco. Per cui quella di domenica è come l’ultima interrogazione prima delle vacanze scolastiche. Ed è il primo esame del girone di ritorno del Mondiale con Alonso che, visto il vantaggio, resterà comunque al comando a prescindere dal risultato.

Ma gli altri non stanno fermi, basti pensare al grande passo avanti, quasi una «versione B», compiuto dalla McLaren a Hockenheim. La sfuriata di Hamilton, quando pur doppiato è andato a duellare con Vettel e Alonso, da un lato era pura libidine del pilota, dall’altro la voglia di confrontarsi con la Ferrari, che in quel momento stava tirando, per tastarne il valore. Ma quei frangenti hanno pure mostrato la vera velocità della McLaren, tanto che ora Alonso la teme.

A tutto relax prima di tuffarsi nel weekend al volante

Alonso

«Il terzo titolo come Senna, unico idolo»

S

S Prossima gara 2 settembre GP Belgio Spa

Lo spagnolo sogna di raggiungere il grande Ayrton: «Ma ragiono gara per gara. La Ferrari? Una famiglia»

Fernando Alonso, 30 anni, campione del mondo nel 2005 e nel 2006 REUTERS

DAL NOSTRO INVIATO

ANDREA CREMONESI BUDAPEST (Ungheria)

Suggestione dei numeri: sulla ruota della Ferrari, questo fine settimana si punta sul 31 e il 22. Domenica Fernando Alonso per il 31˚ compleanno potrebbe infatti regalarsi la 31a vittoria, centrando anche il 22˚ risultato utile consecutivo, eguagliando così un primato che appartiene a Michael Schumacher. Sarebbe lo scenario perfetto per godersi lo stop estivo del campionato che per la Ferrari rappresenterà una ghiotta opportunità per trasformare la F2012 nella prima della classe. «Siamo contenti dei risultati che stiamo ottenendo ultimamente (due vittorie e un secondo posto; n.d.r.) — spiega Alonso — ma la nostra non è ancora la macchina migliore. Questa sosta ci servirà per crescere e per farlo abbiamo bisogno di tempo e di buone idee. Avere uno stop più lungo rispetto agli altri anni è una buo-

na notizia in questo senso». La Gestione Sportiva, per regolamento, chiuderà due settimane dal 6 al 20 agosto ma prima e dopo si lavorerà alacremente in particolare sull’aerodinamica con l’obiettivo consueto di migliorare carico, velocità sul dritto e trazione. Fernando, al giro di boa del campionato, possiamo finalmente dire che lei è il favorito per il titolo?

«Siamo in buona posizione ma abbiamo davanti 10 gare e il divario tra i primi 5-6 è recuperabile». Vero che la chiamano Maestro a Maranello?

«No, mi chiamano...Fernando. Alla Ferrari mi sento a mio agio dal primo giorno. E’ come una famiglia per me. A volte mi trovo meglio in Italia che in Spagna». In Ungheria vinse il suo primo GP nel 2003, immaginava a quel tempo una carriera così?

«No di certo! In quei frangenti

4

I NUMERI

1

Vittoria in Ungheria L’unica volta che Alonso ha trionfato a Budapest è stato nel 2003 con la Renault: il suo primo successo in F.1

31

Anni domenica Il giorno della gara Fernando compie 31 anni. Se vince, sarebbe anche il suo 31˚ trionfo in F.1...

non immagini di poterti ripetere e di avere la fortuna e l’opportunità di vincere due titoli e guidare per la Ferrari». Lei ora può vincere il terzo Mondiale. Che cosa rappresenterebbe?

«Quello che dissi in Brasile 2006 dopo il secondo: un sogno. Perché raggiungerei Senna, il mio idolo nei kart e Lauda». La Red Bull è costretta a cambiare mappatura: un vantaggio?

«Chiedetelo a loro! Noi abbiamo la stessa macchina di Silverstone e Hockenheim (in realtà qui debutta un’ala posteriore già provata in Germania che garantisce più carico; n.d.r.)». E’ d’accordo nel dire che questa sia la miglior stagione da quando è in Ferrari?

«No. Andavo forte anche nel 2008 quando ho vinto due gare con la Renault, nel 2009 quando finivo sul podio e il

mio compagno usciva in Q1. Dicevate lo stesso nel 2010 quando sono arrivato in testa ad Abu Dhabi e l’anno scorso grazie ai 10 podi malgrado fossimo lontani da Red Bull e McLaren. Se dovessero andar male le prossime 2/3 gare mi chiedereste come mai ho perso la concentrazione... In generale sono contento delle mie ultime 5-6 stagioni. Di questa in modo particolare perché con valori così livellati per primeggiare bisogna sfiorare la perfezione ogni fine settimana. Contano i dettagli, ogni sosta ai box, ogni partenza. E’ non ci si può permettere un solo errore. In qualche occasione siamo stati pure fortunati in qualche manovra, in qualche incidente». Scatta l’Olimpiade, la guarderà?

«Qualcosa guarderò ma sono in vacanza e non corro certo via dalla spiaggia per accendere la tv. Guarderò le repliche alla sera!». © RIPRODUZIONE RISERVATA

MERCATO IL BRASILIANO PENSA AL FUTURO: «SE VADO VIA DALLA FERRARI, NON VOGLIO FINIRE IN UNA SQUADRETTA»

Massa: «Nel 2013 con un team forte» DAL NOSTRO INVIATO

BUDAPEST

Scherzi del destino: Felipe Massa si gioca una buona fetta di riconferma (se già non se l’è giocata...) proprio sulla pista dove tre anni fa rischiò la carriera, se non la vita. «Lo spirito con il quale mi presento a questa gara? Quello di fare il massimo possibile: io parto per vincere — spiega il brasiliano —. Spero che sia possibile farlo anche perché questo resta per

me un posto speciale. E fare un simile risultato sarebbe bellissimo. Questa è una pista che, al di là dell’incidente, mi è sempre piaciuta: qui nel 2008 avevo la vittoria in tasca prima che si rompesse il motore». Futuro Ma Felipe non vince dal

lontano Brasile 2008 e anche il podio ormai è diventata una chimera. In una situazione del genere, sarebbe quasi un miracolo. Felipe lo sa, così come sa che queste sono settimane cruciali per il mercato piloti, che

entro la ripresa del campionato i giochi saranno fatti. Anche se preferisce non rispondere quando gli si chiede se ha chiesto alla Ferrari una data entro la quale avrà la conferma del posto (qualcuno nel paddock dice che questa scadenza era fissata proprio ieri!), ha le idee chiare: «Il mio obiettivo è restare in F.1. Ma restarci per competere, non per fare presenza. Se per qualunque ragione non avessi l’opportunità di restare in Ferrari, cercherò un’alternativa che mi permetta di competere. Se

d

HA DETTO FELIPE

S sul Mondiale «Farò del mio meglio per stare davanti, togliere punti ai rivali e aiutare Fernando a vincere il titolo»

ci fossero a disposizione solo posti nei piccoli team, non sarei interessato». Sostegno Ci si chiede allora perché un pilota in bilico dovrebbe aiutare Alonso a conquistare il titolo. «Perché sono un professionista — ribatte il brasiliano — e io non ho più l’opportunità di vincere il Mondiale, mentre Fernando ha già un cospicuo vantaggio sugli inseguitori. Per cui farò del mio meglio per stare davanti, sottrarre punti ai rivali e aiutare Fernando a vincere il titolo. Per farlo mi serve una gara finalmente pulita». a.cr. © RIPRODUZIONE RISERVATA


VENERDÌ 27 LUGLIO 2012

NEL BOX DEI CAMPIONI La RB8 viene rivoltata come un calzino Già al giovedì c’è gran traffico nel box della Red Bull: le RB8 vengono controllate in ogni minimo dettaglio COLOMBO

IN UN CINEMA Mark Webber si allena al simulatore L’australiano della Red Bull, ospite in un cinema di Budapest, ne ha approfittato per allenarsi... EPA

DOMENICA PREVISTI 34˚ Lewis, ecco l’ombrello anti-caldo Lewis Hamilton si ripara dal sole con un ombrello: per domenica a Budapest sono previsti 34˚ ACTION IMAGES

MARCO DEGL’INNOCENTI BUDAPEST

«Se farò un regalo ad Alonso domenica per il suo compleanno? Ne ha già avuto uno in anticipo lo scorso fine settimana...». Non ha perso il gusto per la battuta, Sebastian Vettel. La penalizzazione di Hockenheim ha lasciato il segno, ma lui già guarda avanti. E intanto si è tagliato i capelli, scegliendo un look vagamente militare e s’è lasciato crescere un po’ di barba. Ma qualcosa, dentro, gli brucia ancora. So-

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Punti dal leader Seb è terzo nel Mondiale a quota 110 punti, 44 meno di Alonso e 10 meno di Webber

Hockenheim? La mia impressione è stata di non aver fatto nulla di vietato. Ma ormai è inutile parlarne

Sebastian Vettel, 25 anni, tedesco, campione del mondo 2010 e 2011 con la Red Bull. Non ha mai vinto in Ungheria COLOMBO

Mappatura Anche sull’altro argomento che ha messo la Red Bull nell’occhio del ciclone —

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LA RICOGNIZIONE DEL CIRCUITO Quattro chilometri da fare a piedi I membri dei vari team percorrono il circuito a piedi, mentre nelle vie di fuga si lavora agli ultimi dettagli EPA

ovvero la famigerata mappatura delle centraline e il fatto che ora, dopo i chiarimenti sul regolamento da parte della Fia, dovranno essere cambiate — il tedesco appare piuttosto rilassato: «Da fuori se ne è fatto un caso. Ma all’interno del team non è poi un argomento così importante. Certo, sarebbe una bugia dire che non avrà alcun effetto. Ma non penso che la modifica ci danneggerà in modo particolare. Non credo che la macchina all’improvviso non funzionerà più. Semmai la difficoltà sarà quantificare quanto grande sia stato il vantaggio prima. Un decimo, due decimi, mezzo secondo o anche niente. Io spero, naturalmente, nell’ultima opzione».

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HANNO DETTO

S Webber «La Ferrari è molto veloce, ma vogliamo tornare a essere noi il punto di riferimento»

Congiure Quanto alle teorie

La stagione finora è stata imprevedibile. Si possono fare in fretta tanti punti, ma pure perderli

prattutto sul discusso sorpasso di Button: «Chiaro che mi sono arrabbiato, e non mi vergogno di averlo dimostrato all’esterno. La penalizzazione ci ha colpito molto duramente, perché sono andati perduti punti importanti. È normale che uno non sia contento, anzi, arrabbiato». Però non ha certo cambiato il suo punto di vista sulla manovra. «È già stato detto tutto e lo ripeto: ho fatto quello che ho fatto perché volevo andare sul sicuro ed evitare un incidente. Certo, se ci fosse stata la ghiaia, avrei reagito diversamente. La mia impressione è stata di non aver fatto nulla di vietato. Ma ormai è inutile parlarne troppo. È come nel calcio: quando l’arbitro fischia e tira fuori il cartellino giallo o rosso è così. Che poi dopo si riveli giusto o no, non conta niente. La vita va avanti».

LA GAZZETTA DELLO SPORT

«Caro Fernando, non ti farò il regalo di compleanno» Vettel contrattacca «Mi sembra di aver già dato domenica... Spero che i cambi di mappature non ci danneggino»

Il sorpasso di Vettel su Button a Hockenheim, giudicato irregolare IPP DA TV

delle presunte congiure nei confronti della Red Bull, alimentate in questi giorni soprattutto dalla stampa tedesca, taglia corto: «Non ne ho mai parlato e non credo nemmeno che valga la pena sprecarci delle energie». Anche se poi aggiunge: «Certo, forse nelle ultime settimane se ne potrebbe aver avuto l’impressione...». Per la cronaca: fino ad ora la Red Bull è stata già costretta a modificare tre volte la sua vettura per ordine della Fia. Tabù Quindi meglio tornare a parlare di corse e di campionato. L’Hungaroring è una delle quattro piste del Mondiale, insieme a Nürburgring, Hockenheim e Montreal, dove Vettel non ha mai vinto. Nelle ultime due edizioni ha centrato altrettante pole, per terminare 2˚ nel 2011 e 3˚ nel 2010. Che sia l’occasione per cogliere la prima vittoria qui e la seconda della stagione, e ridurre così il distacco di 44 punti che lo separa da Alonso? «Io non parto mai per arrivare secondo o terzo. Fernando attualmente è in una buona posizione, ma ci sono ancora tante gare. La stagione finora è stata imprevedibile. Perché non dovrebbe continuare così? Si possono fare in fretta tanti punti, ma anche perderli e noi abbiamo molta fame di trovarci in vetta, alla fine».

S Raikkonen «Alonso è adesso nella posizione migliore, ma bastano 2 GP negativi e cambia tutto»

S Button «Alonso e la Ferrari ora sono super. Il distacco è notevole, difficile recuperare»

S Schumacher «La Formula 1 alle Olimpiadi? Sarebbe bello. Ma poiché non c’è mai stata, non mi manca»

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L’INGLESE TORNA SUL SORPASSO IN GERMANIA

DOPO L’INCIDENTE DEL 3 LUGLIO

FORTE DEI MARMI IN LUTTO

Hamilton, il doppiato di lusso «Io spingo sempre sul gas»

Maria de Villota lascia l’ospedale Non serve un altro intervento al cervello

Duemila persone ai funerali dei 2 rallisti Tra loro anche Kubica

BUDAPEST — Orgoglio Hamilton. Quattro giorni dopo la disastrosa prova di Hockenheim, ancora con l’emozione di aver cenato a Londra con il suo idolo Muhammad Ali, torna così sull’episodio del sorpasso ai danni di Vettel e del successivo attacco a Alonso, pur staccato di un giro: «Sono pagato per spingere sempre al massimo. Anche se so che non posso prendere punti. Se io fossi il responsabile di un team, mi aspetterei questo dal mio pilota. Ed è questo che la squadra si aspetta da me. Do per scontato che ci si aspetti anche

da Alonso e Vettel che diano sempre gas». Ma Lewis ammette anche che la gara tedesca è stata una delle pagine più nere della sua stagione: «Il ritiro è il colpo peggiore che si possa ricevere». L’inglese riesce a trovare comunque qualcosa di positivo nella sua corsa sfortunata: «La velocità della macchina era molto buona, nonostante i problemi che ho avuto, ovvero differenziale danneggiato, sottofondo rovinato, mancanza di aderenza. Questo mi fa ben sperare per l’Ungheria». m.d.i.

La spagnola Maria de Villota, 32 anni, pilota collaudatrice del team Marussia, è stata dimessa ieri dall’ospedale di Madrid dove era ricoverata in seguito all’incidente del 3 luglio. Ora sta bene e per i medici non serve un nuovo intervento al cervello, dopo quelli effettuati in Gran Bretagna. I medici seguiranno tuttavia le condizioni della spagnola, che ha riportato la perdita dell’occhio destro.

Maria de Villota, 32 anni COLOMBO

(g.l.) Il rombo del motore di un’auto da rally e tanti applausi hanno salutato la fine dei funerali di Daniela Bertoneri e Valerio Catelani, il navigatore e il pilota che hanno perso la vita domenica al Rally di Lucca. Oltre duemila persone hanno partecipato alla cerimonia celebrata nel parco della Canossiane: chiusi locali pubblici e negozi, con bandiere a mezz’asta negli stabilimenti balneari di Forte dei Marmi. Alla cerimonia c’era il pilota di F.1, Robert Kubica, che la sera prima, con tanti appassionati di motori aveva preso parte, sul luogo del fatto, ad una fiaccolata organizzata dagli amici dei due scomparsi.


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MOTOMONDIALE GP STATI UNITI

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HANNO DETTO

S Edwards «Le Crt sarebbero una bella idea, ma ora fanno schifo: la differenza con le MotoGP è così grande che passi più tempo a guardare dietro che avanti»

S Crutchlow «Nessuna novità sul 2013. L’obiettivo è una moto ufficiale, altrimenti dovrai sempre accontentarti del 5˚-6˚ posto, o, al massimo, di un podio fortuito»

to corridoio per l'uscita i due entrano nuovamente in contatto diretto. «Hai deciso allora cosa fai l'anno prossimo?», butta lì malizioso lo spagnolo. «Devo decidere, tu cosa dici?», replica Valentino. Il gioco delle parti.

I DUBBI DI ROSSI

Progetto Jorge ha già detto che

non ha paura di sfidare un compagno così scomodo, ieri ha parlato soprattutto della gara, «dove punto a stare almeno sul podio, cercando magari di migliorare la situazione in classifica. Perché 19 punti (su Pedrosa, gli altri sono molto più indietro, n.d.r.) è meglio averli che non averli, ma non sono certo un'assicurazione».

«Ho tre offerte e tre settimane per scegliere»

Pensieri L'orizzonte di Valenti-

no,o meglio di tutti quelli che vorrebbero entrare nella sua testa per capire il futuro, è proiettato invece al 2013. Anzi, ai prossimi giorni, «quando deciderò, magari a Indianapolis». Cioè fra 3 settimane, un termine che sembra fare a pugni con quello che racconta lui. «La decisione spetta a me, non dipende dagli altri. Sul tavolo ho tre possibilità e tutte e tre presentano dei lati positivi e dei lati negativi. Con una ci sarebbero più incertezze sulla rapidità di arrivare a risultati positivi, con le altre dovrebbe essere più facile ottenerli velocemente». Quindi Ducati, Yamaha e Honda-Gresini, ma con quest'ultima che sembra essere messa sul tappeto solo per mischiare ancora un po' più le acque.

Lorenzo punge: «Allora ti sei deciso o no?» Vale: «Ci sto pensando. Tu cosa dici?»

Volontà La riconferma sembrava cosa fatta, tanto che solo una gara fa, al Mugello, aveva dato un parere tra Hayden (la firma è vicinissima) e Crutchlow, suoi possibili compagni di squadra parlando «come un pilota che resta in Ducati», adesso sembra più lontana. «Stiamo parlando, ma non siamo scesi nei particolari tecnici, purtroppo, anzi levo purtroppo... Sono orgoglioso che la nuova proprietà Audi abbia la volontà di rendere questo progetto vincente e voglia farlo con me». Il prezzo richiesto potrebbe essere la testa di Preziosi? Valentino nega con freddezza. «Filippo per me è un progettista valido, ma non spetta a me fare certe scelte».

S Spies «Per il momento non dico cosa farò l’anno prossimo, ma vi assicuro che lotterò duramente fino alla fine del campionato, a cominciare da Laguna Seca»

Jorge Lorenzo, 25 anni, e Valentino Rossi, 33: il prossimo anno li rivedremo in squadra assieme? MILAGRO DAL NOSTRO INVIATO

FILIPPO FALSAPERLA LAGUNA SECA (Stati Uniti)

Non sono certo i pensieri che tolgono il sonno a Valentino Rossi. Ma anche un dormiglione seriale (e professionale) come lui, nulla può contro i colpi di un jet lag che non dà scampo: 11 ore di viaggio, nella migliore delle ipotesi, e 9 di differenza con l'Italia piegano perfino Valentino, che ieri mattina, ancora prima delle 8, era già pronto per la colazione, vispo e sorridente come fosse già sveglio da un bel pezzo.

rò la mia carriera», apparentemente non lo turba troppo. La conferenza stampa della vigilia, forse maliziosamente, lo mette fianco a fianco con Jorge Lorenzo, primatista in fuga mondiale e futuro compagno di squadra in pectore. Sorrisi, strette di mano e un incrocio pericoloso alla fine. Nello stret-

«

È la svolta forse più difficile della mia carriera, devo capire dove chiuderò

Rischio Ecco che l'ufficializzazione dell'uscita di scena di Ben Spies fa pendere la bilancia dalla parte Yamaha. Valentino, ovviamente, svicola, ma puntualizza. «Chiaramente sarebbe una scelta difficile anche questa, forse anche più di quella che feci nel 2003. Perché allora c'era da sistemare una moto che non andava. Adesso invece bisogna battere il migliore pilota del mondo a parità di moto». Intanto da stasera occorrerà cercare di arginarlo: con la Ducati.

VALENTINO ROSSI NOVE VOLTE IRIDATO

Decisione Quella che lui stesso

definisce «la scelta forse più difficile della mia carriera, perché devo decidere dove e come fini-

I detenuti del penitenziario di Soledad lavorano a Laguna Seca MILAGRO

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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OGGI LE LIBERE Domenica a Laguna Seca (3.610 m) c’è il GP Stati Uniti, 10a prova (su 18) del Motomondiale. Corre solo la MotoGP. La differenza di fuso rispetto all’Italia è -9 ore

Moto GRingo DI RINGO

Spies e soci L’America in fuorigioco

Ben verso la Superbike S E Hayden ha una Ducati Oggi da ultima spiaggia

19.10-19.55 libere 1; 23.1023.55 libere 2. Diretta su Italia 2

S Domani 19.10-19.55 libere 3 su Italia 2; 22.55-23.55 qualifiche su Italia 1 e Italia 2

Ben Spies, 28 anni, corre in casa IPP

S Penso che arriva Laguna Domenica 18.40-19 warm up su Italia 2; 23 gara (32 giri per 115,52 km) su Italia 1 e Italia 2

Seca, posto idilliaco per metterci 2 ruote. Questa pista ha tutto per fare spettacolo: dal mitico Cavatappi all’orario di partenza della gara, domenica alle 23. Penso che negli ultimi

S 3 anni hanno vinto i 3 Classifica 1. Lorenzo 185 2. Pedrosa 166 3. Stoner 148 4. Dovizioso 108 5. Crutchlow 95 6. Rossi 82 7. Bradl 75 8. Hayden 74 9. Bautista 73 10. Spies 66

S Prossima gara 19 agosto GP Indianapolis

caballeros: Stoner nel 2011, Lorenzo nel 2010, Pedrosa nel 2009. Penso che loro tre se la giocheranno anche questa volta. Penso ai piloti Usa in fuorigioco: Hayden perché ha una Ducati, Colin Edwards perché ha una Crt e Spies perché ha appena twittato che se ne torna in Superbike. Magari in coppia con Melandri? Penso che vi aspettate una polemica. Eccola: se c’era una laguna, c’era anche una spiaggia. Peccato sia diventata l’ultima per la Ducati che tenterà con pezzi nuovi di avvicinare Honda e Yamaha, come la gente aspetta da due anni. Spies se ne va, Elias torna qua, Valentino non si sa. MotoGP, trallallero trallallà. Buon Cavatappi a tutti! Ringo twitter @virginringo! ringo@virginradio.it Ascolta Virgin Moto Race su Virgin Radio il venerdì e il lunedì alle 15.50.

IL FORLIVESE STUFO DI DOVER ATTENDERE LE DECISIONI DEL DOTTORE: «LA ROSSA È UN’OPZIONE INTERESSANTISSIMA»

A SAN MARTINO

Dovi: «Yamaha, non aspetto in eterno»

Marchetti cade e sviene per 10’ Ma vuole correre

GIOVANNI ZAMAGNI LAGUNA SECA

In attesa, senza poter fare nulla. «È una situazione frustrante, ma non posso cambiarla», allarga le braccia sconsolato Andrea Dovizioso: sa benissimo che il suo futuro dipende dalla decisione di Valentino Rossi. «Sì, fa un po’ arrabbiare, perché ti senti poco considerato, come peraltro è sempre avvenuto in tutta la mia carriera. È normale che un pilota che ha vinto molto più di me abbia più potere, ma, per quanto mi riguarda, non posso fare più di quello che ho fatto».

Amarezza Non c’è rabbia nelle sue parole, piuttosto amarezza: Andrea è prima di tutto un ragazzo onesto, conscio della propria forza e dei propri limiti. Dentro di sé sa di aver ottenuto buoni risultati con una moto satellite: pensava bastasse per conquistare un posto importante, ma non è così: «Alla fine del 2011 ho cambiato moto e squadra, prendendo una decisione importante e rimettendomi in discussione. Nelle prime nove gare di quest’anno sono stato veloce e sono salito sul podio quattro volte, con prestazioni che, probabilmente, nessuno si aspettava. Credo sia legittimo pensare di avere gran-

di possibilità di salire su una moto ufficiale, ma purtroppo non è così. Io più che fare risultati non posso fare». Alternative Logico, quindi, pensare anche a delle alternative. «Qui non ci sarà nessuna novità (lo confermano anche i responsabili Yamaha, n.d.r.), bisogna solo aspettare la decisione di Valentino. Non mi sono dato un limite, ma non posso nemmeno aspettare la Yamaha all’infinito. La Ducati è un’opzione interessantissima, anche se in questo momento non è una moto vincente: hanno tutto per migliorare». Poi c’è la Honda, che vorrebbe affidargli

la RC213V del team Gresini, ma gli avrebbe anche proposto la possibilità di passare in Sbk. La Yamaha ufficiale, però, rimane il sogno di Dovizioso. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Crutchlow, Lorenzo, Dovizioso e Spies in abiti «speciali» MILAGRO

Dario Marchetti, 51 anni, è stato vittima di una brutta caduta mentre si allenava sul circuito di San Martino del Lago (Cremona), in vista degli Speed Days di Zeltweg. Marchetti ha battuto la testa e il coccige riportando un forte trauma cranico con commozione cerebrale, che lo ha lasciato privo di sensi per una decina di minuti. Trasportato all’ospedale di Cremona, ha recuperato molto velocemente e conta di correre nel weekend in Austria con una Ducati nelle categorie Superbike e Bear.


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BASKET IL CASO

Siena: «Intercettazioni ritenute irrilevanti» La reazione del club alla presentazione dell’esposto di Milano sul caso arbitri: «La società nega fermamente ogni illazione» LUCA CHIABOTTI

OCON E TUNJO “BABY-TALENTI” DEL LOTUS F1 TEAM IRACE PROFESSIONAL La Formula Renault 2.0 ALPS forgia nuovi talenti. Un pa io di nomi per tutti: Esteban Ocon (nella foto) e Oscar Tun jo. Ovvero i due “baby driver” inseriti nel Lotus F1 Team IRace Professional Academy (il programma che fa capo alla Gravity Sport Management), che partecipano nel campiona to riservato alle monoposto 2 litri.

Saranno loro i futuri Grosjean e Raikkonen? Per il mo mento, nella serie della Fast Lane Promotion, hanno fatto ve dere ottime cose. Ocon, appena 15enne, ha esordito a Mon za con il team finlandese Koiranen Motorsport conquistando un quinto posto in Gara 2. Quarto a Imola, il transalpino adesso punta decisamente ad un podio. Per Tunjo, colombia no della Tech1 Racing, il primo successo in assoluto è arri vato su un circuito estremamente selettivo come quello di Spa Francorchamps, alla fine di giugno, quando si è imposto in Gara 2 dopo avere fatto segnare anche la pole ed il giro più veloce. Punti importanti che, sommati a quelli messi a segno a Monza e Imola (dove aveva ottenuto rispettivamen te un quarto e un quinto posto) e al quarto piazzamento con seguito sempre sul circuito belga in Gara 1, lo collocano al momento quinto anche nella classifica generale. Risultati che confermano una volta di più la Formula Renault 2.0 ALPS come una vetrina ideale per i campioni di domani.

PILOTI ITALIANI IN SALITA NELLA FORMULA RENAULT 2.0 ALPS Pollice in su anche per i piloti italiani della Formula Re nault 2.0 ALPS. Pur in un contesto internazionale di alto li vello, i giovani del vivaio tricolore stanno dimostrando di riuscire a ritagliarsi uno spazio importante. A Imola è arriva to il primo punto per Stefano De Val, che in Gara 2 ha con cluso nella “top ten” dopo che già in precedenza non aveva mancato di mettersi in luce. Il 23enne pilota pordenonese della GSK Grand Prix, è infatti riuscito in più occasioni ad inserirsi tra i protagonisti, mancando all’appuntamento con le posizioni di vertice per una serie di eventi imprevisti.

Stesso discorso per Nicola De Val, fratello di Stefano (en trambi ritratti nella foto) ed anche lui in forze alla squadra che fa capo a Sergio Cane, adesso pronto a raccogliere i frut ti del lavoro svolto nei primi quattro appuntamenti della sta gione. Costantemente tra i primi c’è sempre il cosentino Si mone Iaquinta. Un sesto posto nel primo weekend di Monza, poi ancora un sesto ed un quinto a Imola: bilancio sicura mente positivo per il portacolori del Team Torino Motor sport, che fin dal prossimo round del Red Bull Ring potreb be puntare al suo primo podio. Ad essere notevolmente ma turato è anche Andrea Baiguera. Per il bresciano della Brixia Horse Power by Facondini Racing, il 2012 ha indubbiamen te segnato un salto di qualità, dopo avere completato la ga vetta nella Formula Renault 2.0 Italia.

www.renaultsportitalia.it

a cura di RCS MediaGroup Pubblicità

Ferdinando Minucci ha deciso di far parlare gli avvocati. Dopo la presentazione dell’esposto alla Procura Federale da parte di Milano, basato su intercettazioni uscite dall’inchiesta della Procura di Reggio Calabria, la Montepaschi si limita a una comunicazione ufficiale: «Con riferimento agli articoli apparsi su alcuni quotidiani, constatiamo di essere di fronte a frasi estrapolate da intercettazioni ritenute irrilevanti da due magistrati della Procura Federale e Procura Penale. La Mens Sana Basket nega fermamente ogni illazione relativa a presunte facilitazioni di ogni genere che mai ha concesso a nessun tesserato. In merito alle frasi imputate al Presidente Ferdinando Minucci e riportate, si chiarisce che sono solo parte di una conversazione avvenuta dopo che il massimo dirigente dell’altra società, si era introdotto al termine di gara-2 di finale scudetto della stagione 2007/08, negli spogliatoi degli arbitri, senza essere accompagnato da un dirigente della nostra squadra». Le telefonate Minucci non teme

l’apertura dell’inchiesta dopo l’esposto sulle due telefonate all’ex capo del Comitato Italiano Arbitri, Giovanni Garibotti e sulle altre intercettazioni nelle quali gli allora commissari Giovanni Montella e Renato Baldi sostenevano la tesi di arbitri prezzolati e portati in vacanza, con i designatori, a spese della Montepaschi e che abbiamo pubblicato ieri. Si tratta di materiale di 4 anni fa e già valutato dagli organi di Giustizia: Minucci non è mai stato neppure convocato dal Procu-

IL DENUNCIANTE

Cagliostro: «In tanti non sono stati toccati» Alessandro Cagliostro, assistente capo della Polizia Postale di Reggio Calabria, è colui che ha dato il la all’inchiesta Baskettopoli. «Dopo 4 anni siamo ancora in attesa di giustizia — racconta — Quello che sta succedendo è incredibile, ma la Fip fa finta di nulla. Molti ex commissari nazionali, presidenti Cia regionali, arbitri di serie A, non sono stati minimamente toccati nonostante ci siano diverse intercettazioni a loro carico. C’è un arbitro, allora promosso dalla C con uno stratagemma e raccomandato come si è sentito dalle intercettazioni, che ha fatto passi da gigante, altri che hanno avuto promozioni su promozioni, insomma ci si è costruiti anche una carriera».

A destra Ferdinando Minucci con Livio Proli, presidente di Milano CIAMILLO

ratore federale Alabiso che ha ritenuto priva di rilevanza la telefonata al capo degli arbitri in piena notte per ottenere delle garanzie sull’arbitraggio di gara-3 della finale scudetto del 2008. Sotto riproduciamo integralmente questo documento: la telefonate sono fatte dopo gara-2. Il presidente di Roma, Claudio Toti, si era infuriato per gli arbitraggi delle prime due partite (quelle «famose» dei 68 tiri liberi a favore di Siena contro i 23 di Roma, con gara-2 finita 40-15 e persa dalla Lottomatica di soli 3 punti con un arbitraggio di Facchini, Sabetta e D’Este francamente discutibile) sollevando grandi

polemiche anche sui giornali. Spogliatoio Dopo la gara, Toti

era entrato nello spogliatoio degli arbitri, senza che fosse presente un dirigente di Siena come da regolamento, e Minucci, saputa la cosa, aveva chiamato Garibotti ormai alla una e 25 di notte, replicando poi il giorno successivo. Alabiso, per la vicenda, non ha ascoltato nessuno dei personaggi coinvolti (Garibotti perché si era dimesso), ma solo il presidente di Roma, Toti, che da quanto era trapelato ai tempi avrebbe in gran parte ritrattato le sue accuse. Ma la mancanza di un’inchiesta federale ha

alimentato i sospetti di questi anni. Ieri anche il presidente Meneghin è intervenuto sulla vicenda: «Ho letto i giornali questa mattina, aspettiamo che arrivi l’esposto in Procura. Spero che tutto si risolva il più presto possibile per il bene della nostra pallacanestro. Sono altrettanto sicuro dell’operato della Procura federale». Auspicio rilanciato da Londra dal presidente del Coni, e futuro n.1 della Federbasket, Gianni Petrucci: «Il basket deve chiudere presto questo capitolo e voltare pagina. I club devono ricominciare a lavorare assieme per il bene di tutti». © RIPRODUZIONE RISERVATA

I DOCUMENTI IL TESTO INTEGRALE DELLA TELEFONATA DOPO GARA-2 DELLA FINALE SCUDETTO 2008

Minucci e il capo degli arbitri La conversazione notturna Ecco il testo integrale dell’intercettazione della telefonata del 6 giugno 2008. Alle 1.25, subito dopo gara-2 finale scudetto Siena-Roma 85-82, il presidente di Siena Minucci chiama il presidente del Comitato Italiano Arbitri Giovanni Garibotti. Garibotti: Pronti. Minucci: Disturbo? G: No, no, no, no. M: È ma che è successo (incomprensibile)... G: No, guarda, e io, non, io ero fuori con Rino che parlavamo, è entrato dentro, voleva parlare con gli arbitri, e gli arbitri, con, come da così disposizioni, diciamo, da un regolamento di etica che hanno, hanno chiamato il dirigente, mi sembra ci fosse Antonio. M: Sì, sì, Antonio, me l’ha raccontato. G: È entrato, è entrato dentro, sono stati a sentirlo, e, e poi, dopo che ha esternato alcune sue considerazioni, è riuscito. M: Uh, uh. G: Così, non ti dico con le pive nel sacco, ma più o meno o

quasi... M: No, ma perché (incomprensibile) ha detto: «a, io investo, io voglio...». G: È, sì, ma come... perdonami, ma come se investisse lui, cioè ti dico, io dentro non c’ero, però, poi c’era Paronelli (ex designatore, ndr), e io ero fuori con Guido che parlavamo, forse non ce ne siam manco accorti che è entrato, poi quando abbiam saputo che era dentro, non siam voluti entrare per evitare, ... situazioni particolari, però, ha fatto. M: (incomprensibile) G: Sì, no è chiaro, perché sembra quasi che tu non abbia fiducia negli arbitri, nel commissario che era lì, che era lì presente, ecco ha fatto quelle esternazioni: «Io investo, se è così non mi sento protetto, il sistema...» lo sai quelle considerazioni che lasciano il tempo che trovano, che tutto sommato se le avesse fatte fare eventualmente da un altro, forse il mio punto di vista sarebbe stato più opportuno, il presidente, voglio dire, ma niente di, ti di-

co no, ma massima serenità, infatti no, no, quando sono uscito, poi ho parlato con i tre arbitri (incomprensibile) sono rimasti quasi così, ecco, non hanno sorriso per una forma di rispetto e di educazione, ecco però poi, son di quelle situazioni che anche lui poi... M: Dobbiamo temere qualcosa a Roma, no? G: No, assolutamente, assolutamente, figurati, poi, può darsi che domani facciano un po’ di campagna sui giornali, però, quello lì, sai, definiamo il ruolo delle parti, ecco, però visto che anche oggi, poi tutto sommato, la dichiarazione che ha fatto sul Corriere dello Sport, della sera lì, m’è sembrata un pochino opportuno, poi visto che tutto sommato l’atteggiamento che anche, che hanno tenuto in panchina, è stato abbastanza contenuto, non provocatorio, di protesta, ecco, anche se poi, un mio giudizio globale, qualche errore c’è stato, però semmai è stato equamente diviso, se mi posso permettere di dirlo (risata).

M: No, no, io infatti, è son un po’ preoccupato, perché se si lamentano dopo un arbitraggio così, è, e allora. G: Eh, eh voglio dire, dai. M: Mamma mia, ecco. G: Adesso, scusami una confidenza personale, io non dovrei nemmeno farla con, nel mio ruolo. M: No, ma, ma a noi (incomprensibile). Io infatti sto riguardando la partita perché mi piace, già ho visto, mi sono segnato tre cose a nostro danno abbastanza evidenti nel primo quarto. G: È, è, voglio dire. M: Ma comunque. G: È, è stato nella, nel complesso voglio dire, no, non errori di qua e di, qualche errore di qua e qualche di... M: Sì, di qua e di là, però sicuramente se si lamentano dopo un arbitraggio così. G: Ma nooo, voglio dire. M: È veramente preoccupante la cosa. G: Sì voglio dire, però ti dico, domani e... vediamo se sui giornali possono fare qualcosa, però sai, ... quando però, non cre... non credo che, no non credo, lo escluderei che, che (incomprensibile)... martedì in campo sarà una partita giocata, cioè, ci mancherebbe altro, ecco.


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TUTTENOTIZIE & RISULTATI BASKET IL VICEPRESIDENTE FIP LAGUARDIA ANCHE COMMISSARIO CIA

Arbitri: si dimettono i vertici Grossi sarà designatore unico MARIO CANFORA

La notizia era nell’aria. Il Comitato Italiano Arbitri da ieri non ha più il direttivo. Dopo aver rischiato il commissariamento già nel Consiglio Federale del 14 luglio, stavolta ha anticipato le mosse dimettendosi in blocco ed evitando così un imbarazzo generale creatosi da diversi mesi. «Il presidente e i consiglieri eletti del Cia, a conclusione dei lavori della stagione sportiva 2011-2012, prendendo atto, con rammarico, dell’impossibilità di continuare a svolgere con serenità il mandato cui sono stati deputati, rassegnano le proprie dimissioni dai rispettivi incarichi istituzionali nel Cia e dai compiti di responsabili di settore attribuiti all’interno del direttivo stesso. La personale convinzione di ciascuno di noi impone a tutti di considerare terminata qui la irripetibile esperienza professionale, vissuta e interpretata con abnegazione, lealtà, sacrificio, orgoglio e buona fede, nel solo interesse dell’intero movimento arbitrale». La firma al comunicato, oltre che di Zancanella, è dei consiglieri eletti Baldi e Pironi, mentre si erano già dimessi i due nominati Nardecchia e Grandini.

Ippica MERCOLEDI’ A GOODWOOD

Sospetti e denunce Nessun dub-

bio sulla buona fede, ma è un dato di fatto che la gestione Zancanella ha creato un caos totale, in un mare di mugugni, sospetti, denunce, scioperi e tanto altro. Zero, poi il dialogo con l’Aiap, il sindacato dei fischietti. Difficile da decifrare anche la scelta della formula segretissima utilizzata per giudicare gli arbitri, che volevano

Dall’anno prossimo per gli arbitri ci sarà il designatore unico CIAM

Tennis A KITZBUEHEL

(giustamente) conoscere il metro di giudizio. Non esisteva un voto finale, ma una serie di crocette infinite che dovevano essere poi convertite in voti da Zancanella. Si cambia, da oggi, e partiranno le novità. Fino a dicembre (quando è in programma l’assemblea elettiva Fip, il giorno 14) il commissario Cia sarà il vice presidente vicario Fip Gaetano Laguardia, pronto a dettare le linee guida per la svolta. E sarà proprio la Fip, d’ora in poi, a farsi carico della scelta del futuro presidente che, a meno di sorprese, risponderà al nome di Guglielmo Petrosino, ex segretario generale Figc, nonché ex arbitro di A proprio di basket. La svolta, dicevamo. Ci sarà l’istituzione del designatore unico, individuato nella persona di Grossi. I club di A hanno già chiesto (e otterranno) la novità del sorteggio arbitrale per fasce di merito. I valutatori arbitrali saranno due a testa per i campionati maggiori: i nomi che circolano sono Facchini e Teofili per la A, Borroni e Baldini per la LegaDue. Treviso Intanto, la Corte Federale esaminerà il ricorso presentato dalla società Treviso Basket, avverso la decisione della Commissione Giudicante Nazionale del 23 luglio, l’1 agosto alle 15.30, presso la Fip di via Vitorchiano.

Frankel si prepara Volandri vince Presentazione a per la 12 perla 2 volte: semifinale del blog «rosa» Frankel, il miglior cavallo del mondo, tornerà in pista mercoledì prossimo. Lo farà nelle Sussex Stakes (gruppo 1, metri 1600) di Goodwood e avrà di fronte non più di sette rivali (nella lista c’è anche il suo battistrada Bullet Train), fra cui Lanfranco Dettori con il supplementato Farhh. Frankel, allenato da Sir Henry Cecil, è imbattuto in 11 uscite e avrà in sella come sempre Tom Queally. Il campionissimo inglese ha già vinto questa corsa l’anno scorso, quando per la prima volta si confrontò contro gli anziani, battendo Canford Cliffs di ben cinque lunghezze. QUOTA FISSA OK C’è anche chi sta ottenendo buoni risultati malgrado le scommesse ippiche segnino un -32% in sei mesi. Il bookmaker online BetFlag, che settimana scorsa è stata esclusa da Assi-Unire (ormai quasi morta) dal bando della Tv per la trasmissione delle gare ippiche per i prossimi 6 anni (è rimasta in corsa solo Snai), ha chiuso lo scorso mese con 3.099.668 euro scommessi a quota fissa.

Frankel: 11 corse, 11 vittorie REUTERS

Filippo Volandri (30) n.99 del mondo

Grande prestazione per Filippo Volandri che accede alle semifinali del torneo Atp di Kitzbuhel, in Austria. Il tennista livornese, costretto a giocare 2 match a causa della pioggia che ha rallentato il programma di ieri, ha giocato prima contro Albert Ramos, mancino iberico numero 45 del mondo, battendolo con il punteggio di 6-4 6-4. Nei quarti di finale Volandri si ripete: sconfitto il brasiliano Rogerio Dutra Silva in 2 set, con il punteggio di 6-4, 6-4. E’ la 5a volta consecutiva che Filippo, dopo aver raggiunto i quarti, si qualifica per le semifinali. Nel prossimo turno Volandri è atteso dalla sfida con il tedesco Philipp Kohlschreiber (Ger) numero 23 del ranking. Niente da fare per Simone Bolelli che è stato battuto, per 6-1 5-7 1-6 dallo slovacco Martin Klizan. A Kitzbuehel (Austria, 358.425 e, terra) uomini ottavi: VOLANDRI b. Ramos (Spa) 6-4 6-4. Uomini quarti: VOLANDRI b. Dutra Silva (Bra) 6-4 6-4; Klizan (Slk) b. BOLELLI 6-1 5-7 1-6, Kohlschreiber (Ger) b. Rosol (R.Cec) 6-4 2-6 6-4; Haase (Ola) b. Odesnik (Usa) 6-2 6-4.

La terza edizione del Tor de Geants (330 chilometri attorno al Monte Bianco, con 24.000 metri di dislivello) andrà in scena dal 9 settembre, e quest’anno sarà ancora più speciale. Perché gli appassionati di trail potranno seguire la corsa, forse la più dura del pianeta, direttamente dal sito Gazzetta.it attraverso il blog «A tutto trail» che verrà ristrutturato per l’occasione. Della corsa organizzata tra i giganti delle Alpi (Geants significa appunto giganti) seguiremo ogni particolare, non solo con la cronaca ma anche con il racconto dei campioni (un anno fa vinse Jules H. Gabioud, nella foto, in 79 ore 58’26”; prima donna Anne Marie Gross, che bissava il successo del 2011), le loro scelte e quelle delle centinaia di appassionati al via alle loro spalle. L’iniziativa verrà presentata alla stampa martedì 31 a Milano in Sala Montanelli, alle 11.30. Un’occasione anche per i lettori interessati, basta una mail a eventigazzetta@gazzetta.it.

Jules H. Gabioud, vincitore 2011

TRICOLORE (c.f.) Consumate le 3 tappe tirreniche, il Tricolore si sposta a Bibione (Ve) per l’ultima tappa di qualificazione prima della sosta e delle finali di Pescara (donne, 18-19 agosto) e Jesolo (uomini, 25-26/8). In totale 72 coppie iscritte, di cui 43 maschili. Oggi le qualifiche. Tra le 72 coppie iscritte, la principale novità riguarda il ritorno di Laura Giombini con Victoria Orsi Toth. Giulia Momoli, a causa dell’infortunio della solita compagna Daniela Gioria, avrà al fianco Lucia Bacchi.

Boxe AMICHEVOLE

L’Italia vince con la Bosnia Aradori 20 punti A Trento, l’Italia ha battuto la Bosnia Erzegovina 84 81 (26 17, 44 35; 64 62) nella seconda partita della Trentino Cup. Gli azzurri: Cinciarini (0/2), Aradori 20 (5/8, 3/6), Datome 12 (4/9, 1/1), Mancinelli 14 (2/3, 3/5), Cusin 10 (4/5); Cavaliero 5 (1/1, 1/5), Poeta, Vitali, Gigli 13 (5/5, 1/1), Chessa, Viggiano (0/1, 0/2), Hackett 8 (3/4, 0/3), Chiotti 2 (1/3). N.e.: Magro. «Abbiamo mosso bene la palla — ha detto il c.t. Pianigiani — un po’ di sofferenza nel finale perché abbiamo attaccato a sprazzi la zona di una squadra che sa farla». Oggi alle 20.30, diretta Sportitalia 2, chiusura con il Montenegro che ieri ha battuto la Finlandia 75 68. MERCATO Biella ha preso il play Russell Robinson, 26 anni, ex Trabzonspor (Tur). A Montegranaro l’ala Christian Burns, 26, ex Netanya (Isr). A Caserta il centro Kyle Visser, 26, ex Braunschweig (Ger). Roma attende una risposta dal play Usa David Holston, 26 anni, lo scorso in Bundesliga con gli Artland Dragons.

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Varie TOUR DE GEANTS

Beach volley

Varie ELEZIONI CONFAPI

Casasco nuovo presidente

TRICOLORE (r.g.) Stasera a «La Tortuga» di Castelvolturno (Ce), per Cotena, in palio il vacante tricolore superpiuma, dopo la rinuncia forzata di Benoit Manno (9-1) per infortunio, tra Nicola Cipolletta (8-2), 24 anni e Andrea Scarpa (7-2), 25 anni. Due longilinei dalla boxe speculare a distanza. Napoletano il primo, foggiano il secondo, entrambi della Cavallari Boxe. Diretta su Rasport1 dalle 22.30. Nel programma. leggeri: Gianluca Ceglia (6-1) c. Marco Delmestro (1-6); superwelter: Giuseppe Langella (18-8-2) c. Salvatore Annunziata (15-6-4) 6 round. NEL MONDO (r.g.) Il 2 agosto, alla Roseland Ballroom di New York, il superpiuma italiano Floriano Pagliara (13-4-1) incontra Villanueva (Usa, 10-4) sui 6 round. Il 4 agosto a Mobile (Usa) il massimo Deontay Wilder (23), bronzo a Pechino 2008, battuto da Clemente Russo, affronta sui 10 round Kertson Manswell (Usa 22-5) collaudatore di 35 anni. MEDI MONDIALI (r.g.) Il primo settembre a Oberhausen (Ger) riunificazione medi nel confronto tra il supercampione Wba Felix Sturm (Ger. 37-2-2) e il titolare Ibf, l’australiano Daniel Geale (27-1), titolo conquistato nel 2011, in Germania, battendo il locale Sebastian Sylvester (34-5-1). FEGATILLI (im) «Da gennaio intendo prendere una licenza pugilistica italiana». E’ l’annuncio fatto al sito Boxeringweb da Ermano Fegatilli, il belga di origini italiane battuto da Devis Boschiero a Piove di Sacco (Pd) per l’Europeo dei superpiuma. Sul verdetto che l’ha visto sconfitto di 3, 4 e 6 punti afferma: «Punteggi che non comprendo, pensavo di aver ottenuto almeno un pari. Cercherò di ottenere la rivincita».

Golf Sky Sport sarà tv Dell’Italian Open Sky Sport HD trasmetterà ancora in diretta il «BMW Italian Open presented by CartaSi» in programma dal 13 al 16 settembre al Royal Park I Roveri di Torino. Il circolo torinese ospiterà per la quarta volta consecutiva il prestigioso torneo giunto alla 69aedizione e tra i più longevi d’Europa. EVIAN MASTERS Giulia Sergas ha concluso in 71 (-1) colpi il primo giro ed è al 24˚ posto nell’Evian Masters, il prestigioso torneo che si svolge a Evian-Les-Bains (Fra) e che l’anno prossimo diventerà il quinto major femminile. Difficoltà per Diana Luna, 91a con 76 (+4). E’ partita con grande decisione la statunitense Stacy Lewis, numero tre mondiale, che ha preso il comando con 63 (-9) colpi. Montepremi di 2.500.000 euro. EUROPEAN TOUR Anche il secondo giro del Lyoness Open (European Tour) è stato sospeso per il maltempo. L’unico degli italiani in club house è Andrea Pavan, 33˚ con 143 (69 74, -1), mentre sono stati fermati lungo il tracciato Lorenzo Gagli, 43˚ con il par dopo otto buche, Alessandro Tadini, 81˚ con +3 alla 6 e Colombo, 104˚ con +6 alla buca 11. Guida il danese Thorbjorn Olesen (132 - 64 68, -12).

Maurizio Casasco

Il presidente della Federmedici Maurizio Casasco prende la presidenza della Confapi, la Confederazione della piccola e media industria privata che associa circa 120 mila aziende. Casasco, bresciano d’adozione, è nato a Rivanazzano Terme (Pv) nel 1954. Laureato in medicina e specializzato in medicina dello sport, ha ricoperto numerosi incarichi istituzionali. Attualmente, oltre a essere presidente ed amministratore delegato di un’azienda bresciana operante nel settore della diagnostica strumentale, guida Apindustria Brescia, associazione che rappresenta circa 1000 imprese. L’elezione di Casasco arriva alla vigilia della sua partenza per Londra dove oggi assisterà alla cerimonia d’apertura dei Giochi ai quali la Federmedici «partecipa» con i suoi esperti antidoping: 17 validi elementi a disposizione del laboratorio guidati dal loro direttore Francesco Botré che funge da vice del laboratorio londinese.

Hockey ghiaccio VAL PUSTERIA (m.l.) Il Val Pusteria ha ingaggiato il 33enne attaccante canadese Pat Kavanagh, draftato nel 1997 al 2˚ giro dai Philadelphia Flyers, in 6 stagioni ha giocato 17 partite in Nhl con i Vancouver Canucks (2 reti all'attivo) e 460 partite in Ahl (American hockey league). Vanta esperienze europee nei campionati di Finlandia, Svezia, Germania. Arriva dai Vienna Capitals.

Ippica OGGI QUINTÉ A SIRACUSA Al Mediterraneo (inizio convegno alle 20.25) scegliamo Big Love (7), Apprimus (4), Smidolf (2), Pictor Optimus (10), Mister Galli (12) e Milenkovic (5). SI CORRE ANCHE Trotto: Cesena (21), Follonica (20.45), Montegiorgio (20.55) e Pontecagnano (19.05). Galoppo: Grosseto (20.45).

Rugby CHIESA ALLE ZEBRE (ma.p.) Anche Alberto Chiesa giocherà con le Zebre nella prossima stagione. Il centro-apertura livornese, reduce dalla Nations Cup con la nazionale emergenti, lascia così i Cavalieri Prato per approdare nella franchigia federale. HEINEKEN CUP (im) L’Erc ha emesso i calendari dell’Heineken Cup. 1˚ turno: venerdì 12/10 Ospreys-Benetton ore 21, Ulster-Castres; sabato 13/10 Zebre (ufficializzato l’arrivo di Alberto Chiesa)-Connach ore 14.35, Edinburgo-Saracens, Racing-Munster, Leinster-Exeter, Clermont-Scarlets, Harlequins-Biarritz; domenica 14/10 Northampton-Glasgow, Sa-

Boxe L’Aquila rinasce attorno a un ring Piazza Duomo di L’Aquila è in piena zona rossa, dopo il terremoto di tre anni fa. La Pugilistica Ceccarelli riporterà la gente nel centro cittadino per assistere a una riunione fra i dilettanti di tutto l’Abruzzo. L’appuntamento è fissato per sabato, inizio alle ore 21.

le-Cardiff, Tolosa-Leicester, Tolone-Montpellier. 2˚ turno 20/10 Benetton-Tolosa (14.35), Biarritz-Zebre (19); 3˚ turno 8/12 Zebre-Harlequins (14.35), Leicester Benetton (16.40); 4˚ turno 15/12 Benetton-Leicester (14.35), Harlequins-Zebre (16). MERCATO VIADANA (im) Il Viadana ha annunciato l’ingaggio di altri cinque atleti: i trequarti Gilberto Pavan, Gabriel Pizarro, i tallonatori Antonio Denti e Roberto Santamaria, il mediano di mischia Giorgio Bronzini, tutti ex Aironi. DOPING (im) Steffon Armitage, 5 cap con l’Inghilterra, è risultato positivo al doping (codeina) nel controllo eseguito alla finale del campionato francese Tolone-Tolosa. Il Tolone ha sospeso il giocatore in via cautelativa, il 21 agosto la sentenza. BERGAMASCO PAGA (im) Mirco Bergamasco nel ritiro di Losanna (Svi) con il Racing Metro ha perso la gara dei calci con il compagno Jonathan Wisniewski ed è stato costretto a pagare la cena. PASSIVO ROVIGO (im) Il Rovigo ha ufficializzato in una riunione con i soci un passivo di 59.820 euro nel bilancio consuntivo della scorsa stagione in un budget complessivo di 1.937.366 euro. LISTA FIR (im) La Fir ha ufficializzato la lista dei 26 giocatori su 36 usciti dall’Accademia di Tirrenia che hanno aderito al regime di interesse nazionale che permetterà loro di continuare la formazione in Pro 12 o Eccellenza. Sono: Aluigi, Berton, Bettin, Calabrese, Callori Vignale, Conforti, Conti, Crestini, Dionisi, Enodeh, Ferrini, Furia, Fontanesi, Gazzola, Marazzi, Mhadhbi, Moriconi, Nostran, Odiete, Panico, Riccioli, Sarto, Salvetti, Scarsini, Tartaglia, Zdrilich.

Softball SCONFITTA AZZURRE (m.c.) Prima sconfitta per le azzurrine (battute 5-2 dalla Russia) agli Europei Juniores di Rosmalen (Ola). Le ragazze di Soldi si sono immediatamente riscattate con la Rep. Ceca (11-1 al 4˚) e oggi affrontano la Germania in semifinale. L’altro duello per un posto in finale è Olanda-Russia.

Tennis PANOVA AVANTI A Baku (Azerbaigian, 220.000 $, cemento) donne quarti: Cohen (Usa) b. Rybarikova (Slk) 3-6 6-3 6-4; Puchkova (Rus) b. Minella (Lux) 2-6 6-1 6-2; Jovanovski (Ser) b. Krunic (Ser) 5-7 7-6(3) 6-3; Panova (Rus) b. Bratchikova (Rus) 2-6 7-6(5) 6-4.

COMUNE DI ROSSANO VENETO (VI), P.zza Marconi, 4 36028 ROSSANO VENETO (VI) Tel. 0424-547118-125, Fax 0424-84935 e-mail: personale@comune.rossano.vi.it AVVISO DI GARA EX ART. 66 DEL D.LGS 163/2006 Si rende noto che questa Amministrazione, con Determina Rep. N. 114, Rep. Gen.le n. 253, in data 12/07/2012, ha indetto gara con procedura aperta per l’affidamento in concessione del “Servizio di Refezione Scolastica. Periodo settembre 2012/giugno 2015” (CIG 4422580C75). Importo stimato di gara per l’intero periodo: € 225.600,00 Iva esclusa. Importo a base d’asta: € 4,00 a pasto IVA esclusa. Le modalità e tutte le necessarie informazioni per la presentazione delle offerte, sono reperibili in forma integrale sul sito dell’Ente www.comune.rossano.vi.it e sul sito della Regione Veneto www.rveneto.bandi.it. Data di invio del Bando di gara alla G.U.C.E: 12/07/2012 - TED 2012/135-225364. Pubblicato sulla G.U.R.I. n. 82 del 16/07/2012. Termine di presentazione delle offerte: entro e non oltre le ore 12:00 di LUNEDI’ 20 AGOSTO 2012. Rossano Veneto, li 18.07.2012 IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Il Segretario Comunale - Dott. Paolo Orso


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ALTRI MONDI

Il fatto del giorno

_l’inchiesta di Taranto

DI GIORGIO DELL’ARTI gda@gazzetta.it

Ma con il sequestro dell’Ilva l’ambiente vince sul lavoro? I magistrati hanno messo i sigilli all’acciaieria pugliese perché «inquina»: ora, però, circa 14 mila operai rischiano di restare a casa

te ieri sull’Appia, dove sta la direzione aziendale, e lì sono poi andate in corteo fino al centro della città. Il corteo è poi cresciuto quando si sono aggregati i tremila del secondo turno. C’è stata una manifestazione anche a Roma, davanti al ministero dell’Ambiente. Gli operai hanno l’aria di non essere sensibili al problema ambientale. «L’azienda ecocompatibile va bene ma bisogna dare tempo. Noi dobbiamo continuare a lavorare, altrimenti dove si va? In questa città le prospettive sono quasi zero. La chiusura dell’Ilva manderebbe in crisi le nostre famiglie. Sarebbe una decisione traumatica». I discorsi sono più o meno questi. I magistrati non hanno scorta, ma li sorveglia una macchina della polizia. Dicono di aver mandato 5 avvisi negli ultimi anni, rivolgendosi anche a Regione, Prefettura, Ministero. Mai nessuna risposta.

L’Ilva di Taranto inquina, i magistrati hanno disposto 8 arresti e il sequestro di 6 impianti, sono quindi in pericolo 14 mila posti di lavoro e gli operai sono già scesi in strada, senza provocare incidenti.

1Mi viene in mente che a Milano il tribunale ha stabilito l’impossibilità di adottare misure importanti a livello ambientale perché un garage vicino al Duomo ne sarebbe danneggiato. A Taranto invece...

A Taranto c’è la diossina e una percentuale di morti per cancro nettamente superiore alla media. L’Ilva è la più grande acciaieria d’Europa. Scontiamo qui almeno due illusioni: che si possa procedere a un’industrializzazione del Sud come che sia, e per ragioni squisitamente politiche; per le stesse ragioni politiche che si possa tenere in piedi uno stabilimento che ha riempito la città di veleni. Si sa da almeno 30 anni che l’Ilva inquina. L’idea di fare l’acciaio nel Mezzogiorno risale al 1904, cioè a Giovanni Giolitti. L’area era Bagnoli. Inutile fare tutta la storia: la fabbrica andò benissimo finché c’era la guerra con le relative commesse, poi finì all’Iri, infine, quando si chiamava Italsider, fu venduta ai fratelli Riva. Era il 1995, lo Stato incassò 1.900 miliardi. I Riva non ne trovarono altri per produrre senza inquinare. L’attuale procuratore di Taranto è Franco Sebastio, lo stesso pretore che quindici anni fa condannò Emilio Riva al pagamento di una multa per il «gettito pericoloso di cose».

La protesta Migliaia di operai dell’Ilva in strada a Taranto: i sindacati hanno proclamato lo sciopero a oltranza. Il gip ha arrestato 8 dirigenti dell’azienda ANSA

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IL NUMERO

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I milioni stanziati Il governo ha stanziato ieri 336 milioni di euro per «interventi urgenti di riqualificazione ambientale» a Taranto. Il protocollo d’intesa firmato tra Ministero dell’Agricoltura e Puglia prevede una «cabina di regia» presieduta da Vendola

2 Chi sono gli arrestati? I provvedimenti sono stati firmati, ma non ancora notificati. Il gip Patrizia Todisco ha disposto per tutti i domiciliari. Cinque di questi erano già inquisiti. Il vecchio Emilio Riva, di 86 anni, il vero patron dell’azienda (finì in carcere per omicidio colposo anche nel 1975 e chiuse la fabbrica dichiarando che, finché fosse rimasto in cella, non ci sarebbe stato lavoro per nessuno), il figlio Nicola che è diventato presidente dell’Ilva nel 2010 e s’è dimesso un paio di settimane fa, l’ex direttore dello stabilimento di Taranto, Luigi Capogrosso, il dirigente capo dell’area reparto cokerie, Ivan Di Maggio, il responsabile dell’area agglomerato, Angelo Cavallo. Nel gruppo ci sono tre dirigenti arrivati di recente e dei quali per ora non si conosce il nome. L’Ilva è un mostro grande tre volte Taranto. La magistratura ha messo i sigilli

ai parchi minerali, alle cokerie, all’area agglomerazione, all’area altiforni, alle acciaierie e alla gestione materiali ferrosi. Il documento del sequestro è un dossier di 300 pagine e contiene i dati relativi alla diossina e agli altri veleni sparsi dallo stabilimento, sulla base di due perizie.

3 Sequestro significa che la fabbrica è chiusa?

Il ministro Clini dice che il governo vuole la continuazione dell’attività. Ha stanziato 336 milioni per le bonifiche. «Non è detto che venga chiuso, non si tratta di impianti che si dismettono premendo un bottone».

4 I sindacati? Gli operai? Stavano manifestando da parecchi giorni, anche con qualche blocco stradale. Tre-quattromila persone si sono raduna-

5 Il governatore non è Vendola? Non ho finito di dirle che sfilano anche gli ambientalisti: «Aria irrespirabile, cibo inquinato, acqua imbevibile» sono gli slogan. Vendola chiede un riesame del provvedimento di sequestro: «Un altro giudice riesamini quegli atti. Vanno letti puntualmente, perché non significano automaticamente lo spegnimento della fabbrica. Il punto è tenere insieme la vita della fabbrica e la questione ambientale. Non possiamo immaginare che uno degli elementi sia soverchiante rispetto all’altro: appartiene a una cultura ecologista anche la difesa della continuità del reddito per 20mila famiglie». Anche Stefano Fassina, responsabile economico Pd, invoca la revoca del provvedimento. «Le condizioni ci sono. I miglioramenti tecnologici già attuati. L’Ilva da problema può diventare una straordinaria occasione di innovazione per la sostenibilità ambientale delle produzioni pesanti». I magistrati, a quanto pare, ci credono poco. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL CASO INTERCETTATO CON MANCINO

Quirinale in lutto «Per D’Ambrosio troppe ingiurie» Il consigliere di Napolitano morto di infarto a 65 anni: fu sentito sulla «trattativa»

Giorgio Napolitano con il consigliere giuridico del Quirinale Loris D’Ambrosio, ex magistrato ANSA

È morto ieri a Roma Loris D’Ambrosio: il consigliere giuridico del presidente della Repubblica è stato stroncato da un infarto a 65 anni. Una lunga carriera di magistrato la sua, prima di arrivare al Quirinale, dove lo aveva portato Ciampi nel 2006. Giorgio Napolitano, nel dare la notizia che l’ha «addolorato e sconvolto», ha rimproverato duramente la campagna di «insinuazioni e ingiurie senza rispetto», di cui il consigliere era stato oggetto per le intercettazioni con Nicola Mancino. D’Ambrosio, infatti, era noto alle cronache per le telefonate con l’ex ministro indagato per falsa testimonianza nell’inchiesta palermitana sulla trattativa tra Stato e mafia. Mancino si lamentava con lui delle indagini e, a causa di quelle telefonate, D’Ambrosio era stato sentito come persona informata dei fatti. Da questa vicenda era iniziata la polemica tra la procura siciliana e il Quirinale, che ha portato il capo dello Stato a sollevare il conflitto di attribuzione contro la Procura di Palermo. Tantissime le dichiarazioni di cordoglio di politici, anche se si è sentita una voce fuori dal coro: «No alle strumentalizzazioni, la colpa non è di chi ha criticato il suo operato», ha detto Antonio Di Pietro. Tra l’altro, il cuore di D’Ambrosio ha ceduto di schianto proprio nel giorno in cui Antonio Ingroia, uno dei pm palermitani che l’hanno interrogato, ha ricevuto il via libera del Csm per trasferirsi in Guatemala per guidare l’Unità di investigazione della Commissione internazionale Onu. Anche lui ha parlato dello stretto collaboratore di Napolitano: «Lo conoscevo da anni, lo stimavo come giudice e sono il primo ad essere addolorato».

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Conoscevo D’Ambrosio da anni, lo stimavo come giudice e sono il primo ad essere addolorato ANTONIO INGROIA EX PM DELLA PROCURA DI PALERMO


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ALTRI MONDI

DOPO LA STRAGE DI AURORA

Obama: «Sulle armi serve più controllo» A sei giorni dalla strage di Aurora, in Colorado, il presidente Usa Barack Obama (nella foto Ansa) per la prima volta parla

notizie Tascabili

FORMIGONI «PER ORA NON VADO DAI PM»

Sequestro lampo per 5 pescherecci italiani

A Bologna previsti 43 gradi

Arriva Ulisse e ritorna il caldo nel weekend: domani 12 città a rischio

Temperature record sono attese in tutta Italia LAPRESSE Per il weekend è previsto il ritorno del gran caldo. Secondo il ministero della Salute domani saranno 12 le città a rischio. Il livello di allerta più elevato a Bologna, dove si toccheranno i 43 gradi, ma le temperature saranno ben oltre i 35 gradi a Torino, Ancona, Brescia, Firenze, Frosinone, Latina, Palermo, Perugia, Pescara, Rieti e Roma. Colpa del ritorno dell’anticiclone africano che questa volta è stato soprannominato Ulisse. Lunedì si tirerà un sospiro di sollievo al centronord, ma al sud e in Sicilia si registreranno ancora 37 gradi.

L’ira dell’a.d. Fiat Marchionne

«I prezzi Volkswagen un bagno di sangue» Sergio Marchionne attacca la Volkswagen e definisce la sua politica di sconti aggressivi «un bagno di sangue sui prezzi e sui margini». In un’intervista all’«International Herald Tribune», l’amministratore delegato di Fiat-Chrysler ha parlato del settore auto europeo, piegato da crisi e sovracapacità produttiva, che sta vivendo una situazione «mai così difficile». Una situazione su cui dovrebbe intervenire l’Unione europea: «Do vrebbero coordinare una razionalizzazione del set tore. Tutti dovrebbero tagliare, quelli che davvero non si sono mossi sono i francesi e i tedeschi, che non hanno ridotto minimamente la capacità».

Piano di emergenza anti-malaria

In Nigeria distribuite 46 milioni di zanzariere È sempre più grave l’emergenza malaria in Nigeria. Per questo, in tutto il Paese è iniziata la distribuzione di 46 milioni di zanzariere, uno degli strumenti di prevenzione più efficaci contro la malattia che ancor oggi resta la principale causa di morte, in particolar modo tra i bambini e le donne. Il piano di prevenzione — messo in atto dal governo con il contributo di enti istituzionali internazionali — prevede anche altri interventi da parte delle autorità locali: oltre alla diffusione di test a risposta rapida per la diagnosi immediata, si stanno infatti diffondendo anche nuove cure mediche in grado di assicurare più alte e veloci probabilità di guarigione.

L’IDEA DEL LEADER IDV

Di Pietro con Grillo «I partiti ci temono» Potrebbe concretizzarsi un’asse tra partiti «non allineati» che comprenderebbe Idv, Sel e il Movimento Cinque Stelle di Grillo,

A Draghi dà fiducia

In Egitto

Cinque pescherecci di Mazara del Vallo (Tp) sono stati sequestrati e rilasciati dopo poche ore, avvistati da una motovedetta della Marina militare egiziana a 20 miglia dalla costa nordafricana. A bordo una trentina di persone. Il ministro degli Esteri Giulio Terzi, che ha saputo della vicenda mentre si stava imbarcando per rientrare dal Cairo, aveva contattato l’ambasciatore Pacifico perché si attivasse con il ministro egiziano Kemal Amr. «Questo mare sta diventando un teatro di scontri per i nostri pescatori, è insostenibile» ha detto il presidente del Distretto della Pesca di Mazara del Vallo, Giovanni Tumbiolo.

della diffusione delle armi: «Sono al loro posto nelle mani dei soldati, non dei criminali». Pur senza annunciare alcuna riforma Obama promette che «continuerà a lavorare per lottare contro la violenza dovuta al possesso indiscriminato di armi e per rendere i controlli più stretti».

Le Borse volano Lo spread crolla

S Niente audizione domani «Roberto Formigoni si presenterà, ma non sabato, e risponderà alle domande». Lo ha detto in Procura a Milano l’avvocato Stivala, difensore del governatore lombardo, indagato per corruzione nell’inchiesta sulla sanità lombarda. Il politico del Pdl ieri è tornato a parlare dell’avviso di garanzia: «Dopo aver letto delle cifre uscite ieri (mercoledì, ndr), sono ancora più tranquillo e sereno. Le accuse mi paiono del tutto risibili, non solo infondate ma addirittura inverosimili». E ancora: «Intendo restare fino al 2015. L’accordo con la Lega è forte»

Il presidente Bce: «Pronti a tutto per salvare l’euro». Milano a +5,62%, il differenziale a 473 STEFANIA ANGELINI

C’era proprio bisogno delle rassicurazioni della Bce per ridare nuovo slancio ai mercati. E infatti quando ieri, da Londra, il presidente Mario Draghi ha annunciato che la Banca centrale europea è «pronta a tutto per difendere l’euro», le piazze finanziarie hanno risposto con forti guadagni e con un’immediata riduzione degli spread per Italia e Spagna. La Borsa di Milano è volata a +5,62% e quella spagnola ha fatto ancor meglio, chiudendo gli scambi a +6,06%. In discesa a 473 punti lo spread tra Btp italiani e Bund tedeschi con il rendimento del decennale al 6,1% mentre i Bonos spagnoli sono finalmente rientrati al di sotto della soglia allarmistica del 7%, a 557 punti base. Draghi ha approfittato del Global Investment Conference, ospite del premier britannico David Cameron, per iniettare ottimismo: «L’euro è irreversibile e la Bce è pronta a fare tutto il necessario per salvare la moneta unica». E poi: «L’area euro è più forte di quanto non le venga riconosciuto ed è impensabile immaginare la possibilità che un Paese possa uscire dall’eurozona». Nuove misure Parole che sembrerebbero anticipare nuove misure straordinarie da parte della Bce per stabilizzare i mercati finanziari e che potrebbe-

Mario Draghi, 64 anni, da novembre 2011 è presidente della Bce ANSA

ro arrivare già prima del consiglio della Banca europea in programma giovedì. Le considerazioni dell’ex governatore di Bankitalia sembrano pensate apposta per vincere le resistenze dei Paesi contrari all’idea di finanziare con nuova moneta gli Stati in difficoltà: «Gli spread sovrani rientrano nel nostro mandato, nella misura in cui bloccano il funzionamento dei canali di trasmissione della politica monetaria». Sempre ieri il presidente della Commissione Ue, Manuel Barroso, ha sottolineato la volontà di «fare di tutto per

LO STUDIO ANALISI FATTE SULLE ACQUE URBANE

la stabilità dell’eurozona», mentre il direttore del Fmi, Christine Lagarde, ha spostato l’attenzione su un altro fronte: «Il primo rischio per l’economia mondiale è la doppietta deficit-debito degli Stati Uniti». Intanto, sul versante italiano, ieri è stato superato a pieni voti il test del Tesoro sui Ctz, i titoli biennali senza cedola: sono stati collocati tutti i 2,5 miliardi messi in offerta e il tasso è balzato al 4,86, in rialzo rispetto al 4,71% dell’asta del mese scorso. Oggi toccherà ai Bot semestrali e lunedì ai Btp.

al momento «messi ai margini» da Pd e Pdl. È questa l’idea lanciata dal leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, dopo un colloquio avuto ieri con Nichi Vendola (Sel): «Temono i non allineati e fanno bene. A buon intenditor poche parole...», ha confermato Di Pietro.

LA SPENDING REVIEW

Otto regioni in difficoltà: Irpef più cara da subito I tagli a sanità e pro vince stanno complicando il cammino della spending review. La maggioranza ha infatti proposto modifiche alla spesa farmaceutica, aprendo un confronto che ieri — nel giorno dello sciopero delle farmacie — ha bloccato i lavori della commissione Bilancio del Senato. Alla fine è stato approvato un emendamento del Pdl che fa aumentare l’Irpef nelle 8 regioni con un debito della sanità da ripianare. Si è preferito dare la possibilità a Piemonte, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia di anticipare dal 2014 al 2013 la maggiorazione dell’aliquota addizionale regionale Irpef, dallo 0,5% all’1,1%. Via libera pure a un emendamento della Lega che pone il tetto di 300 mila euro per la retribuzione a manager e dipendenti delle aziende partecipate dallo Stato non quotate (come la Rai). Tra le modifiche una riguarda i Comuni: nelle casse in arrivo altri 800 milioni. Ed è anche arrivato l’allarme della Corte dei Conti: «Per regioni, province e comuni il calo degli investimenti statali nel 2010 11 è stato molto vicino al 20%».

Il premier Mario Monti ANSA

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L’ANNUNCIO PER SAPERE SE IL CORPO È IL SUO

La droga in Italia: più coca La tomba di Garibaldi a Milano, eroina in Umbria sarà aperta a settembre

Roma e Napoli sono le città che consumano più cocaina ANSA Milano è in linea con le altre grandi città europee per il consumo di stupefacenti. A variare è il tipo di sostanze: molto alto il ricorso alla metan fetamina, nella media il consumo di cocaina (simile a quello di Parigi e Bruxelles, ma fra le 5 e le 10 volte più diffuso che nei Paesi scandinavi), più contenuto quello di ecstasy e amfetamina. Sono queste le conclusioni di uno studio condotto dall’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano in 11 Paesi

europei, partendo dall’analisi delle acque urbane. Lo stesso studio è stato condotto in altre 16 città italiane, evidenziando un calo complessivo del ricorso agli stupefacenti. Perugia è la città più colpita dall’eroina (5 dosi al giorno ogni 1000 abitanti), seguita da Roma, Firenze e Terni (3 dosi). Roma e Napoli sono i centri più interessati dalla cocaina (7 8 dosi quotidiane ogni 1000 abitanti), davanti a Milano, Torino, Firenze e Perugia (5 dosi). Cocaina ed ecstasy si confermano droghe assunte principalmente durante il weekend. Il Dipartimento Politiche Antidroga — che sta alle dipendenze del Ministero per l’Integrazione — saluta con favore il calo nei consumi. Preoccupa però la netta progressione nel ricorso alla ketamina — che è un anestetico veterinario e induce ad avere allucinazioni —, per quanto resti una droga «di nicchia».

La tomba di Garibaldi, morto il 2 giugno 1882, a Caprera ANSA La decisione è stata presa: a settembre verrà aperta la tomba di Giuseppe Garibaldi a Caprera, «così scopriremo se lì riposa ancora il suo corpo imbalsamato». L’annuncio è stato dato da Anita Garibaldi, pronipote dell’eroe dei due mondi e presidente dell’associazione a lui intitolata. «Il mio bisnonno fu imbalsamato e sepolto lì contro il suo volere — spiega Anita — ho visto io stessa il testamento. Voleva essere cremato. La

tomba è ancora lì dopo 130 anni, ma la sua salma? Tutto il mondo ha diritto di sapere se c’è Garibaldi o un pastorello sardo». L’équipe di Silvano Vinceti, che si è occupato dei resti di Caravaggio e ora di quelli della Gioconda, è pronta a confrontare il dna con quello di Claudio Garibaldi, un diretto discendente: «Presumo che troveremo le spoglie di Garibaldi, altrimenti sarà atto dovuto coinvolgere la Procura». Un’altra parente, Annita Garibaldi Jallet, è però pronta a dare battaglia: «Riesumare la salma? Non ha senso giuridico o scientifico. Non si gioca con una tomba. Io e altri cugini ci opporremo perché non abbia mo bisogno di questo tipo di pubblicità». Ma Vinceti ha già in mente «progetti importanti» per il futuro della salma: «Se troveremo il generale Garibaldi proporremo un sondaggio agli italiani: volete lasciarlo lì dov’è oppure cremarlo?». Bah.


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Ansa). Realizzato anche in versio ne radiofonica, sarà trasmesso dalla Rai e ha l’obiettivo di educa re i cittadini al rispetto della natu ra e del patrimonio boschivo. «Non bruciare il tuo futuro, se avvisti un incendio boschivo chiama subito l’1515», dice alla fine dello spot il 73enne attore

HILL IN ONDA SULLA RAI

Lo spot anti-incendio Terence fa il forestale

LE STAR DI VENEZIA

Un forestale d’eccezione: Terence Hill è il nuovo volto dello spot antincendio del Corpo forestale dello Stato (nella foto

italiano, che ha indossato la divisa del corpo forestale anche nella fiction «Un passo dal cielo», tuttora in onda sulla Rai. La campagna è stata realizzata gratuitamente per il ministero delle Politiche agricole e alimen tari, in accordo con Protezione civile e ministero dell’Ambiente.

LA MUSICA PIÙ VENDUTA

Antonacci e Lima si confermano primi Biagio Antonacci tra gli al bum e Gusttavo Lima tra i singo li. I re dell’estate musicale italiana finora sono loro. Biagio, con «Sa

TRA ITALIA E HOLLYWOOD DA SERVILLO AL DOCUMENTARIO «BAD 25» FIRMATO SPIKE LEE 1

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pessi dire no», si conferma il più venduto davanti a Tiziano Ferro («L’amore è una cosa semplice») ed Emma («Sarò libera»). Il brano più scaricato su Internet, invece, è ancora il tormentone brasiliano «Balada». Dietro Lima, «Call me maybe» di Carly Rae Jepsen ed «Endless summer» di Oceana.

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l’estate in giro I CASTING della Smith DI PAPALEO

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1 Toni Servillo e Alba Rohrwacher in una scena di «Bella Addormentata» di Bellocchio; 2 Ben Affleck, protagonista di «To the Wonder» di Malick; 3 La giurata Laetitia Casta; 4 Spike Lee presenterà il documentario «Bad 25» su Michael Jackson ANSA/AP

De Palma, Malick e tre italianissimi Caccia al Leone Presentata la 69a edizione del Festival, al via il 29 agosto: in gara Bellocchio, Ciprì e Comencini ELISABETTA ESPOSITO ROMA

Meno film («Una sessantina, in modo che si possano vedere quasi tutti»), sedici italiani di cui tre in concorso («Il 30% in meno rispetto al passato, ma quelli selezionati ne escono valorizzati»), 20 registe donne («L’ho scoperto da poco, io guardo i lavori senza conoscere gli autori»), cinque giorni riservati al mercato («Che ha già dato risposte incoraggianti»), una sala online

(«Vera rivoluzione, per avvicinare il pubblico al Festival»), una sezione in meno («Controcampo era una riserva indiana») e una in più («Classici, con 18 film restaurati»), due temi portanti («La crisi e i fondamentalismi»), le anteprime mondiali («Tutte tranne l’opera di 5 ore di Kurosawa, un horror trasmesso dalla tv giapponese») e una valanga di star («Da Ben Affleck a Selena Gomez, da John Malkovic a Kate Hudson, da Zac Efron a Susan Sarandon»). Queste le novità più interessanti della 69a Mostra del Cinema

di Venezia, in programma dal 29 agosto all’8 settembre, che torna a portare la firma di Alberto Barbera («Il mio non sarà un Festival più austero»). Grandi nomi Tra i 18 film in concorso (il titolo dell’ultimo si conoscerà solo nei prossimi giorni) ci sono dunque tre italiani: Bella Addormentata di Marco Bellocchio, un’opera sull’eutanasia che incrocia la storia di Eluana Englaro; È stato il figlio di Daniele Ciprì, che dopo diversi film con Maresco torna alla regia da solo; e Un giorno spe-

IL CASO L’ATTRICE È STATA FOTOGRAFATA MENTRE BACIA IL REGISTA DEL SUO ULTIMO FILM

Stewart, corna e scuse «Amo ancora Pattinson» I divi di Twilight rischiano l’addio: «Mi spiace tanto per tutto il dolore che ho causato» Pochi giorni fa le voci ronzavano parecchio: i due vampiri, dopo il matrimonio sul set, sembravano a un passo dalle nozze pure nella vita. Poi ecco le corna, immancabile il gossip, e una delle coppie più solide di Hollywood adesso rischia di sciogliersi. Per evitare l’addio, l’attrice Kristen Stewart ha chiesto scusa pubblicamente al fidanzato e coprotagonista della saga di Twilight, Robert Pattinson, dopo essere stata fotografata mentre baciava e abbracciava Rupert Sanders, 41enne regista inglese del suo ultimo film, Biancaneve e il cacciatore. Per questo sono arriva-

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TOLTI ALLA NONNA

te le parole riparatrici della Stewart al settimanale americano People: «Sono profondamente dispiaciuta per il dolore e l’imbarazzo che ho causato a quelli vicino a me e a tutti quelli che sono rimasti colpiti. Questa breve imprudenza ha danneggiato la cosa più importante nella mia vita, la persona che amo e rispetto di più, Rob. Io lo amo, io lo amo, sono così dispiaciuta». Pattinson è stato descritto da fonti del New York Post come un uomo «con il cuore a pezzi e umiliato» e avrebbe lasciato la casa che condivideva con la fidanzata, mentre i media si sono scatenati proprio contro la Stewart: «Brutale questo spezzatino di Kristen», l’ha difesa su Twitter Lady Gaga. E di fronte al gossip che divampava nel mondo, anche Sanders ha diffuso una dichiarazione per gettare acqua sul fuoco: dice di essere «completamente angosciato» per il dolore che ha causato alla moglie e ai due figli. Il regista britannico è sposato con la modella Liberty Ross, bella 33enne che si diletta pure al cinema. L’ultima parte? La madre di Biancaneve-Stewart... cont.

Kristen Stewart e il fidanzato Robert Pattinson AFP

ciale di Francesca Comencini, pellicola low cost (600 mila euro) con la rivelazione di Scialla! Filippo Scicchitano. Una curiosità, i primi due hanno lo stesso protagonista, Toni Servillo. Tra i grandi nomi che dovranno conquistare la giuria del presidente Michael Mann, Brian De Palma con Passion (produzione tutta europea con Rachel McAdams e Noomi Rapace), Takeshi Kitano con Outrage Beyond e Terrence Malick con To the Wonder (con Ben Affleck e Javier Bardem). Ma anche tra i Fuori Concorso c’è roba gustosa, come il documentario su Michael Jackson firmato da Spike Lee. Spazio poi al ritorno alla regia di Robert Redford e a un altro documentario musicale, stavolta su Enzo Avitabile, di Jonathan Demme. Tra i titoli italiani fuori concorso i documentari di Liliana Cavani, Carlo Mazzacurati e Daniele Vicari e in Orizzonti Gli equilibristi di Ivano Di Matteo, L’intervallo di Leonardo Costanzo, Bellas Mariposas di Salvatore Mereu. E proprio la maggior parte dei film di Orizzonti sarà «proiettata» nella speciale sala online: con 4 euro si potrà acquistare uno dei 500 biglietti per assistere alla proiezione sul proprio pc, contemporaneamente a Venezia.

Accento sardo vietato: è polemica Polemiche per il nuovo film di Rocco Papaleo, «Una piccola impresa meridionale». Il comico e regista lucano, che ha scelto la Sardegna per le riprese, ha avviato i casting a Cabras, vicino a Oristano, e ha posto come condizione che le comparse non abbiano una forte inflessione sarda. «Ma allora è meglio che il suo film lo giri in Calabria», ha tuonato Efisio Trincas, sindaco del comune sardo. Papaleo ha cercato di rimediare: «È un equivoco: il film è una favola ed è ambientato in un non luogo. Non ho nulla contro l’accento sardo»

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I figli di Jacko in custodia al cugino Tito Le peripezie della fami glia di Michael Jackson con tinuano. Un giudice di Los Angeles ha dato la custodia legale temporanea dei tre figli di Jacko, Paris di 14 anni, Prince Michael di 15 e Prince Michael II, detto Blanket, di 10, al cugino 34enne Tito Junior. I ragazzi erano stati affidati alla nonna Katherine subito dopo la morte del re del pop, nel giugno 2009, ma il tribunale californiano ha revocato d’urgenza la custodia alla luce della misteriosa assenza della donna dalla casa di famiglia la scorsa settimana. Paris e i fratelli, infatti, hanno perso i contatti con la nonna Katherine per diversi giorni (Paris su Twitter aveva scrit to: «Mia nonna è scomparsa. Non la sento da una settima na. La rivoglio a casa»): poi, la donna, che ha 82 anni, è ri comparsa in Arizona, dove era andata su consiglio dei medici.

Patti Smith, 65 anni, restaura un affresco di Giotto ad Assisi ANSA

Diva del rock, restauratrice, francescana: Patti è per tutti FILIPPO CONTICELLO

La sacerdotessa ha officiato una lunga cerimonia, tutta in Italia dove si sente «a casa». Che il Paese le garbi s’era intuito già dall’ultimo album: Patti Smith, sacerdotessa del rock, rabbiosa e dolente sin da quando sconvolse le scene negli Anni Settanta, ha infarcito il suo bellissimo Banga con abbondanti citazioni «italiane», da Seneca a Vespucci passando per Piero della Francesca. Un disco felice, figlio di letture, visite d’arte e pure una crociera sulla Costa Concordia di Schettino prima della tragedia. Poi venne il tour e dieci tappe fitte, dal 14 luglio a Barolo (Cuneo) a quelle di Bologna, Molfetta (Bari), Festival di Giffoni (Salerno), Roma, Gardone Riviera (Brescia), Milano, Perugia fino alla chiusura ieri ad Arezzo. Full immersion nel live che tanto dà energia alla 65enne Patti, ma c’è pure altro: nelle ultime due settimane la stakanovista del rock non s’è fatta mancare niente o quasi. Nell’ordine: ha suggerito ai ragazzi del Giffoni di ribellarsi con un sacrosanto «vaffa» ai governi, ha visitato il museo per la memoria di Ustica firmando il libro degli ospiti, ha cantato per Gaber a Viareggio e pazienza se era il giorno di riposo dai concerti. Mercoledì l’ha passato, invece, con i frati: pranzo con la comunità della Basilica di San Francesco di Assisi, meditazione e poi, da pittrice, restauro su una piccola porzione di un affresco di Giotto. Ieri, invece, letteratura sparsa e musica: un reading cantato all’interno della Basilica francescana di Arezzo. Sotto gli affreschi di Piero della Francesca da cui nacque l’ispirazione è finita la cerimonia della Smith: basta Italia, almeno per un po’. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LOTTO

SUPERENALOTTO

NAZIONALE 51 72 28 77 36

LA COMBINAZIONE VINCENTE 11 18 30 59 76 77 Jolly: 5; Superstar: 54 Jackpot e 17.600.000 Punti 6: nessuno Punti 5+: nessuno Punti 5: 11 totalizzano: e 26.461,79 Punti 4: 802 totalizzano: e 374,38 Punti 3: 32.258 totalizzano: e 18,33 QUOTE SUPERSTAR Punti 4: 2 totalizzano: e 37.438,00 Punti 3: 183 totalizzano: e 1.833,00 Punti 2: 3.417 totalizzano: e 100,00 Punti 1: 19.420 totalizzano: e 10,00 Punti 0: 39.641 totalizzano: e 5,00 Montepremi di concorso e 1.940.530,71 10 e LOTTO Numeri vincenti

ESTRAZIONE DEL 26 LUGLIO

11 16 20 27 29 30 34 36 38 42 43 45 49 51 62 70 77 79 81 83

BARI

79 51 83 26 63

CAGLIARI

20 81 42 18 4

FIRENZE

70 77 40 50 65

GENOVA

49 34 70 24 66

MILANO

43 45 80 8 47

NAPOLI

29 11 6 37 31

PALERMO

36 16 72 27 46

ROMA

30 62 54 29 67

TORINO

36 38 90 56 35

VENEZIA

30 27 21 61 20


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ALTRI MONDI Oroscopo

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LE PAGELLE

Ariete 6-

Toro 6-

Gemelli 6

Cancro 8

Leone 5,5

Vergine 7-

DI ANTONIO CAPITANI

Stanchezza e understatement obbligato rendono la giornata sfigocupa. E il vostro calore umano è risicato. Idem quello suino. Ussignùr.

C’è un cicinìn di sfiga in the air. Non strozzate tutti gli imbecilli attorno: vi ci vorrebbe l’intera giornata. Il sudombelico langue.

Il lavoro stressa fino a farvi spuntare artigli, peli verdi e canini lunghi. Ma i premi ci sono. Anche amorosi. Fornicazione dettagliata.

La Luna vi volumizza gli zebedei. Non siate distruttivi: proponete. E non perdete tempo utile nel lavoro. L’amor, oggi, è una pallissima.

Luna ok per viaggi (anche d’affari), contatti, mondanità e colloqui. La vostra dialettica convince, le idee pure. Fornicazione golosa.

23/9 - 22/10

23/10 - 22/11

23/11 - 21/12

22/12 - 20/1

IL MIGLIORE Lavoro e vacanze appagano le aspettative E voi lasciate un’impronta positiva ovunque. Anche in molti letti. Fortuna da d(r)itte e luoghi lontani!

21/1 - 19/2

20/2 - 20/3

Bilancia 7-

Scorpione 7+

Sagittario 6

Capricorno 7+

Acquario 5,5

Pesci 7,5

La Luna limita la vostra libertà. Pianificate, con un po’ meno tontolonaggine «made in Mercurio storto». Intoppi fornicatori transeunti.

Lavoro e amore pigliano quota. Seguiti a un’incollatura dai soldi. Il vostro letto diventa intanto caliente e muy frequentato. Che suini.

C’è qualche lentezza, ma non insormontabile. E sviluppi economici vi confortano mucho. Il sudombelico ha una resa pazzeschissima.

I contrattempi ci sono e voi dovete fronteggiarli da soli. Non sarà una giornata leggera, ma ce la farete. Ormone torrido, amore orrido.

La Luna vi fa spiccare per bravura di fronte a tutti. Mercurio congela però la vita sociale. Ma Plutone accende il suino inside you.

PAOLO CANNAVARO

Amici e sponsor aiutano. E voi siete in odor di trionfo. Nel lavoro, in amore, economico. La faccia di glutei giova, anche suinamente.

Nato a Napoli il 26 giugno 1981, è difensore e capitano degli azzurri con cui gioca in prima squadra dal 2006.

Gazzetta.it

Televisioni in chiaro RAITRE

UNOMATTINA E STATE CON NOI IN TV TG1 DON MATTEO 6 TOSCANA ANDATA E... TG1 HEARTLAND IL COMMISSARIO REX REAZIONE A CATENA TG1 TECHETECHETÈ OLIMPIADI 2012 PRECOLLEGAMENTO 22.00 OLIMPIADI 2012 Cerimonia di apertura 0.05 POSTCOLLEGAMENTO CERIMONIA DI APERTURA 1.15 TG1 1.45 CHE TEMPO FA

8.10 9.45 10.35 11.20 13.00 14.00 15.30 16.15 18.15 18.45 18.50 19.35 20.30 21.05

CARTONI ANIMATI TELEFILM TG2 TELEFILM TG2 SENZA TRACCIA GUARDIA COSTIERA ONE TREE HILL TG2 SHAUN THE SHEEP COLD CASE GHOST WHISPERER TG2 N.C.I.S Telefilm 23.25 TG2 23.40 ANNA WINTER COLPEVOLE D'OMICIDIO 1.10 RAI PARLAMENTO

9.40 10.40 12.00 12.15 13.10

Film sul Digitale Terrestre

Lo Sport in chiaro, sul satellite e sul digitale terrestre

PREMIUM

OLIMPIADE

14.25 CAPPUCCETTO ROSSO SANGUE PREMIUM CINEMA 16.10 LUI, LEI E GLI ALTRI PREMIUM CINEMA 17.15 FROM PRADA TO NADA MYA 18.00 CARNAGE PREMIUM CINEMA 19.30 COSE DELL’ALTRO MONDO PREMIUM CINEMA 21.15 MISURE STRAORDINARIE PREMIUM CINEMA 23.00 METROPOLIS STEEL 23.10 BIUTIFUL PREMIUM CINEMA 0.20 DOMANI MI SPOSO MYA

22.00 CERIMONIA DI APERTURA Rai 1, Sky Olimpiadi 1, Sky Olimpiadi 3D e Eurosport

14.00 14.55 17.10 19.00 20.00 20.15 20.35 21.05 23.15 23.20 23.55

1.00

NEW YORK YANKEES BOSTON RED SOX

23.30 0.25 1.30

20.00 TRICOLORI SU STRADA

Trentino Basket Cup Sportitalia 2

RUGBY

22.30 SCARPA CIPOLLETTA

9.35

Campionato Italiano Superpiuma Sportitalia 2

PGA European Tour Da Atzenbrugg, Austria Sky Sport 1

AOSTA

17

29

BARI

20

30

BOLOGNA

21

33

CIELO

VENTI

CAGLIARI

19

30

Sole

Deboli

CAMPOBASSO

17

26

Moderati

CATANIA

18

29

FIRENZE

18

31

Serie A

NUOTO: OPEN PARIGI 10.00 ATLETICA: MONDIALI JUNIORES 8.00

23.00 ATP LOS ANGELES Quarti di finale Super Tennis

Trento Aosta 19 29

Torino 21 31

21 31

Milano

Venezia

21 33

Perugia

18 35

19 33

27

MILANO

19

31

ROMA

NAPOLI

22

30

20 36

PERUGIA

15

29

Nebbia

Agitati

Il sole oggi MILANO

ROMA

POTENZA

14

26

REGGIO CALABRIA

22

30

ROMA

20

32

TORINO

19

30

19

30

TRENTO

Sorge

Tramonta

Sorge

Tramonta

TRIESTE

6:00

20:57

5:57

20:34

21

28

VENEZIA

19

31

Prima uscita da c.t. Così la Russia scopre Capello

21.20 EQUITAZIONE: TROFEO SAN PATRIGNANO 23.00 TIRO A SEGNO: EUROPEI JUNIORES

14.00 MOTOCICLISMO: SPEEDWAY Coppa del Mondo Da Malilla, Svezia

15.00 NUOTO: OPEN PARIGI 17.00 ATLETICA: MEETING DI LUCERNA 20.00 BOXE: SOLIS AIRICH

La conferenza stampa di presentazione dell’ex c.t. dell’Inghilterra (nella foto), che punta dritto a Brasile 2014

RAI SPORT 2 12.30 CICLISMO: GIRO D’ITALIA FEMMINILE

IL BLOG

Quinta tappa Polesella-Molinella

RAI SPORT 1

Londra 2012: le multe per Twitter sono quotate a 7

14.00 CALCIO: SPAGNA - IRLANDA Europeo 2012

«Tea Time», curato dalla squadra Gazzetta, spiega come si accettino puntate sulla violazione del «silenzio olimpico»

17.00 CICLISMO: GIRO D’ITALIA Quinta tappa. Modena-Fano

23.30 CICLISMO: GIRO D’ITALIA Terza tappa Horsens- Horsens

www.gazzetta.it

Domani

Dopodomani

Sull'Italia per lo più soleggiato. Segnaliamo l'aumento di nubi stratificate sulla Sardegna e addensamenti più compatti su Alpi e Prealpi, qui sono attesi rovesci e temporali. Caldo intenso in pianura, picchi di 40 °C al Sud e in Sicilia.

Ancora tempo stabile e molto caldo su tutto il Centrosud, isole maggiori e sulla maggior parte della Val Padana. Instabilità in aumento ancora tra le Alpi e le Prealpi con rovesci e temporali diffusi, verso la medio alta Val Padana entro sera

Ancona

Firenze

26

Mossi

IL VIDEO

22 35

18 27

16

Neve

Il 23,3% degli utenti scommette su 20 25 podi per l’Italia. Il 20% dice 15 20. Per il 16,7% non saranno più di dieci

Bologna Genova

22

30

Quante medaglie azzurre a Londra? Non più di 25...

7.30 TG LA7 9.45 COFFEE BREAK 11.40 AGENTE SPECIALE SUE THOMAS 12.30 I MENÙ DI BENEDETTA 13.30 TG LA7 14.10 PIEDIPIATTI 16.10 L’ISPETTORE BARNABY 18.00 MENÙ DI BENEDETTA 18.55 CUOCHI E FIAMME 20.00 TG LA7 20.30 IN ONDA 21.10 LA DONNA DI PAGLIA Film 23.20 TG LA7 23.25 TG LA7 SPORT 23.30 L’AMANTE 1.40 MOVIE FLASH 1.45 N.Y.P.D.BLUE

19 32

L'AQUILA

22

0.05 0.10

IL SONDAGGIO

20 33

GENOVA

PALERMO

22.50

Alta pressione sul Mediterraneo centrale con influenze positive anche per l'Italia. Cieli sereni su tutte le regioni salvo addensamenti con possibili rovesci sulle Alpi orientali, qualche nube anche sul basso versante tirrenico. Caldo in aumento. Trieste

Molto forti

Calmi

16.05 18.55 19.35 20.10 21.10

Oggi

Coperto

Temporali

13.50 15.35

MONK RICETTE DI FAMIGLIA TG4 PACIFIC BLUE DISTRETTO DI POLIZIA FORUM MY LIFE - SEGRETI E PASSIONI COLPO GROSSO TG4 TEMPESTA D'AMORE SISKA JULIE LESCAUT Telefilm LA SOTTILE LINEA ROSSA TG4 NIGHT NEWS NAVIGARE INFORMATI

14.45 FOOTBALL: TROFEO 4 CASCHI 15.30 ATLETICA LEGGERA: MEETING DI LIGNANO

Da Barcellona

Forti

MARI

9.50 10.50 11.30 12.00 12.55

Internazionali Piuma

EUROSPORT

Rovesci

Pioggia

CALCIO: MILAN PALERMO

4.15

Semifinali Super Tennis

Prove libere Da Laguna Seca Italia 2

27

GOLF: AUSTRIAN OPEN

0.30

17.00 ATP KITZBUEHEL

23.05 GP STATI UNITI

20

17.30 RUGBY: CHIEFS - CRUSADERS

Semifinali Super Tennis

Prove libere Da Laguna Seca Italia 2

ANCONA

SKY SPORT 1

15.00 ATP KITZBUEHEL

19.05 GP STATI UNITI

32

1.15

Semifinali Super Tennis

MOTOCICLISMO

16

0.20

PGA European Tour

09.00 WTA BAKU

min max

23.20

Super 15 Sky Sport 1

13.00 AUSTRIAN OPEN

ALGHERO

18.30 19.00 19.25 21.10

CARTONI ANIMATI DAWSON'S CREEK STUDIO APERTO CARTONI ANIMATI GOSSIP GIRL GLEE GIOVANI CAMPIONESSE MERCANTE IN FIERA STUDIO APERTO STUDIO SPORT C.S.I. NEW YORK TERMINATOR 3 Film ARCTIC PREDATORI NAVIGARE INFORMATI NIP/TUCK

Super 15

TENNIS

Ieri

17.35

CHIEFS CRUSADERS

GOLF

A CURA DI

8.10 10.30 12.25 13.40 15.00 15.55 16.45

Da Montereale Valcellina (PN) Rai Sport 2

BOXE

GazzaMeteo

Nuvolo

20.00 20.40 21.20

ROTELLE

MLB ESPN America

Legenda

11.00 13.00 13.40 14.10 18.30

TG5 - MATTINA TELEFILM TG5 NAVIGARE INFORMATI FORUM TG5 BEAUTIFUL TELEFILM LA RUOTA DELLA FORTUNA TG5 VELINE MA CHI CE LO DOVEVA DIRE? PERDIAMOCI DI VISTA - 1 PARTE NAVIGARE INFORMATI TG5 - NOTTE

20.30 ITALIA MONTENEGRO

20.00 CHICAGO CUBS SAINT LOUIS CARDINALS MLB ESPN America

8.00 8.35 9.45 9.50

BASKET

ALTRE DIRETTE BASEBALL

RAI 150 ANNI COMINCIAMO BENE TG3 COMINCIAMO BENE LA STRADA PER LA FELICITà TGR - TG3 TELEFILM GEOMAGAZINE 2012 TG3 - TGR BLOB COTTI E MANGIATI UN POSTO AL SOLE LA GRANDE STORIA Documenti TGR TG3 LINEA NOTTE ESTATE LUCARELLI RACCONTA LA STORIA

ITALIA 1

LA 7

RAIDUE

10.10 12.00 13.30 14.10 15.15 17.00 17.15 18.00 18.50 20.00 20.30 21.10

CANALE 5

RETE 4

RAIUNO

22 29

L’Aquila 16 29

Campobasso

Bari

17 27

22 31

Napoli

Potenza

21 34

17 26

Cagliari

Catanzaro

22 31

21 30

Palermo

Reggio Calabria 22 32

20 33

Catania 22 29

Il sole domani MILANO

La luna ROMA

Sorge

Tramonta

Sorge

Tramonta

6:01

20:56

5:58

20:33

Nuova Primo quarto Piena Ultimo quarto

18 lug.

26 lug.

2 ago.

10 ago.


VENERDÌ 27 LUGLIO 2012

LETTERE DITE LA VOSTRA INDIRIZZO Via Solferino, 28 20121 Milano Fax 02.62.82.79.17 Email: gol@rcs.it

A CURA DI FRANCO ARTURI Twitter: @arturifra

4

LA CARTA D’IDENTITÀ

Quel premio spropositato (?) alle medaglie

cultura sportiva. Ma forse, di questi tempi, poter godere di tali somme risulta quantomeno una nota stonata. E non ricorriamo alla giustificazione del «ripagare i sacrifici di una vita»: le fatiche vengono ripagate dalla soddisfazione, non dai soldi. Altrimenti ci sarebbe un numero sconfinato di categorie di persone che lo Stato dovrebbe ripagare... Federica Uboldi (Como) Scrive con argomentazioni analoghe alle sue anche Luigi

Ivo Bensa (Imperia), aggiungendo che il Coni ha posto in mobilità «ben 120 dipendenti distaccati in servizio presso le federazioni sportive» e dunque dovrebbe spendere diversamente i suoi fondi. I 140 mila euro lordi per l’oro, i 75 mila per l’argento e i 50 mila per il bronzo (inalterati rispetto a Pechino quindi di fatto diminuiti) fanno dunque scalpore più o meno come i 12 milioni l’anno per Ibrahimovic. E mi sembra onestamente uno sproposito. Intanto: quanto rimarrà di queste cifre una volta detratte le tasse? Poco più della metà. E

noi ci dovremmo scandalizzare se un bronzo olimpico porta a casa 30 mila euro circa? A me sembrano cifre ragionevoli, che premiano fra l’altro quasi nella totalità proprio quegli atleti da «sport minori» che non godono affatto di stabilità economica, considerando che l’attività sportiva di vertice allontana nel tempo l’inserimento nel mondo del lavoro, con evidenti ripercussioni sulla vita «civile» degli atleti. La precarietà del percorso di questo tipo di atleti è più accentuata in Italia che non in altri Paesi sportivamente evoluti: un premio olimpico un po’ più alto tende a colmare questo gap. Ma perché proprio il Coni dovrebbe pensare ai terremotati? A questa stregua dovremmo farlo tutti, compresi io e lei, gentile signora. Vergognandoci quando ci permettiamo l’acquisto di un abito nuovo, forse non proprio necessario o partiamo per una vacanza tutto sommato superflua. Ma lo sport scatena più di altri settori questi richiami al pauperismo, in un mondo che attribuisce cifre ben più importanti a personaggi dai meriti molto minori in infiniti ambiti. Che senso ha?

Marco Lanzetta, 49 anni, è direttore dell’Istituto Italiano di Chirurgia della Mano, con sede a Monza. È uno dei più famosi chirurghi italiani

Io ai Giochi, un sogno

Confrontiamoci su Kakà

Ma che cosa dice Sospetti su Cavani quel Raiola?

Meno 1. Un sogno nel cassetto si sta avverando. Partecipare all’Olimpiade. No, non c'è il mio nome fra gli atleti. E nemmeno fra i giudici. Del 1972, avevo 8 anni, i primi ricordi di sport. Nel 1976 cominciai con mio fratello Michele a giocare a ciò che chiamavamo ginnastica artistica (su e giù per le assi di un dondolo), tandem (in due su una bicicletta), 3000 siepi (un giro attorno alla casa con ostacoli da saltare), hockey (due pezzi di legno che il nonno aveva inchiodato). Con l'età la passione per lo sport non è diminuita, anzi. Quindi quale più grande sogno di quello di partecipare ai Giochi? Tiro, judo, pallavolo, tuffi, nuoto, tennis tavolo, scherma, pugilato, equitazione, hockey prato, canoa fluviale, sollevamento pesi, canottaggio, ginnastica artistica, tiro con l'arco, beach volley, triathlon, ciclismo su pista ed atletica in 9 giorni. Sarà dura ma indimenticabile. Forza Azzurri, sarò con Voi. Non in tv stavolta, ma a Londra.

Sono milanista da decenni, conosco i più scatenati tifosi rossoneri. Mi dovete spiegare chi sono coloro che vogliono il ritorno di Kaka. Non ne conosciamo uno. E’ un mercenario che si metteva la mano sul cuore la mattina e sul portafoglio la sera. Poi ha 30 anni ed è sempre rotto: Mourinho, un grande, lo ha ben inquadrato.

I soldi danno alla testa, Mino Raiola l'ha confermato. Come si fa a dire che Manchester e Parigi sono il centro del calcio? Troppo facile, anche io con i soldi sono il migliore al mondo se spendo barche di milioni per avere i giocatori più forti sulla piazza. La storia non si fa con i milioni, la storia si fa con il sudore e con l'umiltà di chi per la maglia da tutto senza andare dietro ai superingaggi. Purtroppo ormai non è più cosi ma preferisco tenermi le società italiane, piene di debiti e di spese «normali»,ma piene anche di record e di coppe vinti senza lo sceicco di turno.

Complimenti, splendide vacanze, preparate con 40 anni di passione. La invidiamo.

Stefano Allegrucci (Rimini)

Kakà al Milan? Ne sarei felicissimo. E’ l'unico giocatore rossonero a cui, come tifoso, ho voluto bene sul serio.. Lo so, viene da 3 stagioni molto complicate, ha un ingaggio altissimo e contrario ai nuovi parametri aziendali, è in fase calante e soprattutto gioca in un ruolo coperto benissimo da Boateng. Però... Simone Dinelli (Lucca)

C’è una maggioranza, e nel caso specifico non so quale sia, e una minoranza, che a volte sfiora numericamente la prima. Nel calcio unità di vedute non la si intravede nemmeno sul colore dell’erba. Il ritorno di Kakà sarebbe certamente un alto rischio, ma è possibile dare un giudizio solo dopo una quindicina di partite.

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI andrea.monti@gazzetta.it VICEDIRETTORE VICARIO Gianni Valenti gvalenti@gazzetta.it VICEDIRETTORI Franco Arturi farturi@gazzetta.it Stefano Cazzetta scazzetta@gazzetta.it Ruggiero Palombo rpalombo@gazzetta.it Umberto Zapelloni uzapelloni@gazzetta.it

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DIRETTORE GENERALE DIVISIONE QUOTIDIANI Giulio Lattanzi

Giulio Antelmi (Gioia del Colle)

Di «normale» dal punto di vista degli investimenti i 27 anni di Berlusconi e i 17 di Moratti, tanto per fare degli esempi, non hanno avuto nulla: i loro successi sono stati costruiti anche e soprattutto da poderosi investimenti complessivamente miliardari (in euro). Raiola dice la verità: il calcio degli sceicchi (e di Abramovic) è in questo momento il top. Naturalmente si vince anche con altre doti e qualità: ma Mancini, Ancelotti e Di Matteo sono lì apposta ad esigerle dai loro eroi.

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Sembra un coincidenza astrale, ma ogni qualvolta Edinson Cavani viene colpito da mal di pancia da trasferimento, dei ladri decidono di alleggerire lui o sua moglie dei preziosi in loro possesso. Tre anni fa scappò via da Palermo dopo essere stato rapinato insieme al suo compagno di squadra Bertolo (episodio riportato nelle vostre cronache). Adesso che di nuovo viene colpito da mal di pancia accade che la moglie venga rapinata dell'orologio. Subito scatta l'unità di crisi (i procuratori) che con carità pelosa si affrettano a dire che Napoli bla bla bla, ma che il giocatore è scosso. E se fosse stato tutto organizzato proditoriamente per forzare la mano del Napoli? A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca... Angelo Ricci (Pomigliano D'Arco)

Non è questione di peccato, discutibile categoria moral-religiosa, ma di reati, come la diffamazione o la calunnia. L’informazione seria non si fa così. Le chiacchiere da bar servono solo per attirare il consenso di altri che mostrano di saperla lunga senza in realtà sapere quasi niente. A parte che quel celebre motto andreottiano è così abusato che ci si stanca di sentirlo.

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L’ESPERTO IL CHIRURGO LANZETTA

Guai alle mani ecco come si interviene Specialista, fisioterapia e attrezzature di qualità

S I trapianti Nel 1998 ha eseguito il primo trapianto di mano da cadavere. Due anni dopo, il primo trapianto al mondo di entrambe le mani. Fra i suoi interventi più celebri, la ricostruzione della mano di una bambina di 9 anni, rimasta ferita sul greto del Piave nel 2003 da un ordigno di Unabomber

S

Diego Brieda (Padova)

55

TERZO TEMPO

Porto Franco

E' facile incorrere nel rischio di fare demagogia, ma venire a conoscenza del montepremi destinato ai medagliati olimpici desta se non altro sconcerto..Se non altro per decenza, se proprio non si fosse riusciti a concepire l'ipotesi di tagliare un poco quei premi enormi, si poteva pensare di tacerne sui media. Penso a quanti problemi risolverebbero i comuni terremotati con il denaro che andrà in premio ai campioni olimpici. Considerando che chi riesce a fare sport a così alto livello, nella maggior parte dei casi ha successo poiché può già contare su una certa stabilità economica (individuale e societaria), ad altri sportivi negata. Così, se il CONI avesse stanziato altrettanti fondi per rimpinguare le casse di società in crisi, sport «minori» senza sponsor e comitati paralimpici, sempre in secondo piano rispetto alla visibilità dei grandi campioni, tutto il movimento ne avrebbe giovato. Senza volerne fare una colpa alle Vezzali e alle Pellegrini, sicuramente fattori determinanti per lo sviluppo della

LA GAZZETTA DELLO SPORT

I titoli È presidente della GICAM Onlus, associazione di chirurghi che effettua operazioni nei Paesi in via di sviluppo. Il presidente Scalfaro gli ha conferito nel 1999 l’ordine al Merito della Repubblica Italiana

Igor Cassina, 34, prima di una gara: i ginnasti sono fra gli atleti più a rischio di infortunio alle mani ANSA di MARCO LANZETTA*

Il pollice dello sciatore, il dito del giocatore di baseball, la frattura del pugile, la paralisi del ciclista, la lesione del rugbista, il polso del ginnasta... Tutte lesioni alle mani, da sport, così tipiche e frequenti che esiste per loro una definizione specifica. Circa un terzo degli infortuni e delle patologie da sport riguarda le mani e i polsi. Contatti pericolosi Giovani e meno giovani, pro-

fessionisti e dilettanti, uomini e donne, tutti gli sportivi hanno avuto a che fare con qualche danno alle mani. I meccanismi traumatici sono quattro: da contatto con l’avversario (rugby, hockey, pugilato), da contatto con la palla (basket, pallavolo, baseball), da contatto con l’attrezzo (ginnastica, tennis, sci, golf), da contatto con il terreno (calcio, sci, equitazione). Niente panico; in caso di infortunio o più semplicemente in caso di una cosiddetta patologia da sovraccarico funzionale (cioè un super uso), come una tendinite o una compressione nervosa, l’importante è intervenire subito e in maniera adeguata. Per questo è opportuno rivolgersi al chirurgo della mano, lo specialista che sa come impostare i trattamenti più adeguati e risolvere il problema. Il recupero Insieme a un fisioterapista si possono impostare dei programmi personalizzati per permettere al paziente sportivo di rientrare in gara o in allenamento in tempi record, possibilmente senza perdere la stagione. Non esagerate quindi con i carichi di lavoro se state riprendendo l’attività sportiva dopo la pausa invernale, o se siete convalescenti dopo un infortunio. Un consiglio Basta un po’ di attenzione in più

nella scelta del materiale, delle protezioni, dei guanti, delle impugnature, delle prese sugli attrezzi, e le vostre mani vi ringrazieranno senza mostrare segni di irritazione, dolori e gonfiori fastidiosi. Siamo in tempo di Olimpiadi, lo sport sarà protagonista assoluto della nostra estate. Un consiglio e un augurio a tutti gli amici sportivi di giocare la propria personale Olimpiade al riparo da qualunque problema fisico. Buone vacanze a tutti! *Direttore Ist. Italiano di Chirurgia della Mano © RIPRODUZIONE RISERVATA

PREZZI D’ABBONAMENTO C/C Postale n. 4267 intestato a: RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIVISIONE QUOTIDIANI ITALIA 7 numeri 6 numeri 5 numeri Anno: e 299,40 e 258,90 e 209,10 Per i prezzi degli abbonamenti all’estero telefonare all’Ufficio Abbonamenti 02.63798520 INFO PRODOTTI COLLATERALI E PROMOZIONI Tel. 02.63798511 email: linea.aperta@rcs.it

Testata registrata presso il tribunale di Milano n. 419 dell’1 settembre 1948 ISSN 1120 5067

COLLATERALI * Con Soldatini d Italia N. 60 e 11,19 - con Indistruttibili N. 39 e 11,19 - con Paperinik N. 25 e 11,19 - Capolavori delle grandi civiltà N. 23 e 11,19 - con Holly e Benji N. 22 e 11,19 - con War Movies N. 19 e 11,19 - con Alberto Sordi N. 31 e 11,19 - con Aerei Collection N. 15 e 14,19 - con Grande Alpinismo N. 13 e 12,19 - con TT N. 5 e 12,19 - con Panini N. 12 e 6,19 - con la Grande Storia del Giro N. 11 e 8,19 - con Lupin N. 12 e 11,19 con Alessandro Del Piero e 11,19 - con Grandi Club Raggi X N. 8 e 4,19 - con T-shirt Invincibili e 16,19 - con Le Stelle della NBA N. 6 e 6,19 - con DVD Inzaghi e 14,19 - con Libro Mondiale più bello e 14,19 - con StarTrek N. 23 e 9,19 - con Adesso Fai da te N. 3 e 4,19 - con Spider-Man N. 4 e 11,19 con SportWeek e 2,70 - con Max e 3,50

PROMOZIONI

CERTIFICATO ADS N. 7334 DEL 14 12 2011

La tiratura di giovedì 26 luglio è stata di 403.724 copie

ARRETRATI Richiedeteli al vostro edicolante oppure ad A.S.E. Agenzia Servizi Editoriali - Tel. 02.99049970 - c/c p. n. 36248201. Il costo di un arretrato è pari al doppio del prezzo di copertina per l’Italia; il triplo per l’estero.

PREZZI ALL’ESTERO: Albania e 2,00; Argentina $ 8,70; Austria e 2,00; Belgio e 2,00; Brasile R$ 7,00; Canada CAD 3,50; Cz Czk. 64; Cipro e 2,00; Croazia Hrk 15; Danimarca Kr. 18; Egitto e 2,00; Finlandia e 2,50; Francia e 2,00; Germania e 2,00; Grecia e 2,00; Irlanda e 2,00; Lux e 2,00; Malta e 1,85; Marocco g 2,20; Monaco P. e 2,00; Norvegia Kr. 22; Olanda e 2,00; Polonia Pln. 9,10; Portogallo/Isole e 2,00; Romania e 2,00; SK Slov. e 2,20; Slovenia e 2,00; Spagna/Isole e 2,00; Svezia Sek 25; Svizzera Fr. 3,00; Svizzera Tic. Fr. 3,30; Tunisia TD 3,50; Turchia e 2,00; Ungheria Huf. 600; UK Lg. 1,80; U.S.A. USD 4,00.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

VENERDÌ 27 LUGLIO 2012

SOSTENIAMO GLI AZZURRI CHE VANNO ALLE OLIMPIADI E QUELLI CHE CI VORREBBERO ANDARE. LON DRA 2012. S IAMO CAR ICH I. Anche a Londra siamo con gli atleti con la stess a energia con cui da 13 0 anni produciamo gas ed elettricità per le imprese e le famiglie it aliane.

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