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www.gazzetta.it martedì 28 febbraio 2012 1,20 €

REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 TEL. 0262821 REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 TEL. 06688281 POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO

ITALIA

n 50 anno 116 ­ Numero Anno

SU EXTRATIME L’INTERVISTA

MORATTI, INTER VAI AVANTI CON RANIERI

Parla Cesc «Nel mio Barça finalmente a casa»

Obiettivo Marsiglia. Ma se l’Inter perde col Catania il tecnico salta 3 Claudio Ranieri, 60 anni, è all’Inter da settembre ANSA

ALL’INTERNO 16 PAGINE

DALLA VITE, ELEFANTE ALLE PAGINE 10 E 11

ROMA

BUFFON DIVIDE L ITALIA

LO SPAC CONE Gianluigi Buffon, 34 anni Portiere e capitano della Nazionale

Quasi tutto il mondo del calcio (tranne Platini, Nicchi e Zeman) approva la sua uscita dopo il «gol fantasma» di Milan­Juve. Ma su Gazzetta.it il 44,5% lo condanna CURINO, GARLANDO, GRAZIANO, PASOTTO, TOSI, VERNAZZA PAGINE 2­3­5

De Rossi: «Niente scuse, ma mi fido di Luis Enrique»

3 Daniele De Rossi, 28 anni IMAGESPORT CATAPANO, CECCHINI A PAGINA 15

IL PREMIO

A Guidolin la Panchina d’oro «Più signorilità nel calcio» BOCCI A PAGINA 14

ilCommento

BUONI SOLO A METÀ

MILAN

di LUIGI GARLANDO

Allegri­Conte, saluto e gelo Mexes: un pugno da 3 turni

Cosa pretendete da Gigi Buffon? Siamo l’Italia di Machiavelli, abituati da sempre a giustifica­ re il fine con tutti i mezzi possibili. Sì, ma sia­ mo anche l’Italia di Galileo che difese la sua verità mettendo in gioco la libertà personale.

GALDI, PASOTTO ALLE PAGINE 6­7

SCOMMESSE

L’ARTICOLO ALLE PAGINE 2­3

Prandelli assolve Gigi ma non Balotelli

Udinese­Bari spunta Bonucci Il pm: «Serve un’amnistia»

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CENITI A PAGINA 8

LA LETTERA DAL MEMBRO CIO

PALLAVOLO PARLA L’AZZURRO

Carraro scrive a Gnudi «Il Governo deve dare garanzie allo sport»

Sintini: «Vi racconto la mia lotta contro il cancro»

A PAGINA 39

PASINI A PAGINA 29

IL ROMPI PALLONE DI GENE GNOCCHI

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Romagnoli si giustifica: «Non è colpa mia, allo stadio non hanno fatto entrare il mio cane guida».

ilSondaggione

Sì alla moviola in campo Corsa scudetto: più Milan di LUDOVICO MANNHEIMER A PAGINA 19


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PRIMO PIANO

Il tuffo di Buffon s A FAVORE DEL PORTIERE

Cosmi tira il gruppo «E’ stato sincero Avrei fatto come lui» Mazzarri: «Carriera e professionalità parlano per lui». Bisoli: «Non siamo noi gli arbitri» DAL NOSTRO INVIATO

ANDREA TOSI FIRENZE

Sono molti gli allenatori dalla parte di Buffon. Il grande vecchio Azeglio Vicini, premiato con una panchina d’oro speciale, quasi benedice le parole del portiere juventino: «Adesso nel calcio ci sono interessi troppo alti, qualche battuta stonata può scappare — argomenta l’ex c.t. azzurro —, credo che Gigi abbia provato a smorzare i toni dicendo solo quello che pensa. Se ha detto una bugia, posso capirlo anche perché se invece avesse ammesso che il Milan è stato danneggiato, avrebbe corso il rischio di esasperare i toni. Un gol così è un errore grave, ma come i giocatori sbagliano gol facili può accadere che anche gli arbitri e i guardalinee commettano degli errori dovendo prendere decisioni difficili in una frazione di secondo». Realismo e consensi Molto realista l’opinione di Giuseppe Sannino (Siena): «Un giocatore durante la partita non può fermarsi e dire all’arbitro "dagli il gol"». Serse Cosmi prova a sdrammatizzare: «Dopo quell’episodio non ho più visto la partita — recita il tecnico del Lecce —. Avevo capito che alla fine tutti i media avrebbero parlato solo di quello. Buffon comunque è stato sincero: il 99% delle persone avrebbe fatto come lui, me compreso. Ci attacchiamo alla tecnologia, ma pure quella è manipolata dagli uomini. Provando a scherzarci sopra, dico che è tutta colpa di Muntari perché do-

veva buttare la palla in rete con più forza». Mestiere Schierati con Buffon

ci sono anche Francesco Guidolin e Walter Mazzarri. «Mi è piaciuta la sua sincerità — dice l’allenatore dell’Udinese —, il fair play si può manifestare in tanti modi». «Carriera e professionalità parlano per lui — sostiene il tecnico del Napoli — non leggo nelle sue parole nulla di male». Renzo Ulivieri, presidente degli allenatori, taglia la testa al toro: «Ognuno deve fare il proprio mestiere. Quello di Buffon è parare, quello dell’arbitro è fischiare. Pretendere che Gigi nell’atto della parata sapesse se la palla era dentro o fuori mi sembra illogico, può avere avuto una sensazione, ma non una certezza assoluta. Perciò gli credo. E l’arbitro non poteva chiedergli se il gol fosse buono o meno perché per regolamento non può farlo». Da ultimo la voce di due allenatori esonerati. «Penso che Buffon abbia detto quella frase perché indispettito da tutto il can can mediatico — sottolinea Franco Colomba, ex Parma —, ma sono convinto che se fosse stato sicuro del gol lo avrebbe ammesso subito. Lo ritengo in buona fede perché probabilmente non era sicuro e poi, nella trance agonistica, il portiere cerca di recuperare la posizione e la palla, tocca all’arbitro e ai suoi assistenti prendere una decisione. Cerchiamo di non essere ipocriti: perché mai Buffon avrebbe dovuto correre il rischio di affossare la propria squadra se per il guardalinee era tutto regolare?». Nessun dubbio anche per Pierpaolo Bisoli: «Considero Buffon un professionista molto corretto e onesto — chiosa l’ex Bologna —, ha detto quello che avrebbero detto tutti. In generale non si può pretendere che un giocatore si sostituisca all’arbitro. Non si è mai visto da quando esiste il calcio». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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HANNO DETTO

S Serse Cosmi «Ci attacchiamo alla tecnologia, ma anche quella è manipolata dalle persone. Scherzando, la colpa è di Muntari. Poteva tirare più forte»

S Walter Mazzarri «Carriera e professionalità parlano per Buffon. Non ho visto niente di male nelle parole che ha detto a fine partita»

Ammettere il gol o no? Vincere a ogni costo o difendere i valori L’Italia si divide così L’uscita di Buffon accende la discussione: c’è chi si richiama all’arte di arrangiarsi e chi esige più etica

S Azeglio Vicini «Adesso nel calcio ci sono interessi troppo alti, qualche battuta stonata può scappare. Gigi ha detto soltanto quello che pensa»

sportivo che tradisce le regole Thiago del gioco e trasmette ai giova- Silva ni un esempio diseducativo? IMAGE

LUIGI GARLANDO

Cosa pretendete da Gigi Buffon? Siamo l’Italia di Machiavelli, abituati da sempre a giustificare il fine con tutti i mezzi possibili. Sì, ma siamo anche l’Italia di Galileo che difese la sua verità mettendo in gioco la libertà personale. Abiurò in zona Cesarini, okay, ma a quel punto la sua verità aveva già rivoluzionato il mondo. E allora, come giudicare il portierone azzurro che, per principio, non denuncia all’arbitro i gol-fantasma? Un fuoriclasse della ragion di Stato, un abile professionista che procura il massimo utile all’azienda che lo stipendia? Oppure uno

Spacca-Italia I sondaggi raccontano di un’Italia spaccata in due come una mela: metà pro Buffon, metà contro. Coppi o Bartali? Due scelte in un uomo solo, stavolta. L’appassionata discussione sulla palla smanacciata oltre la linea è divampata ovunque, è lievitata oltre Milan-Juve ed è diventata trattato sui massimi sistemi, quasi filosofia: meglio sincero o onesto? Buffon che cancella un gol è l’arte di arrangiarsi che tanto serve in questi tempi di spread malato: bravo. Anzi no, è quello che ci manca per uscire da questi

IL CALCIO E LA QUESTIONE MORALE

Quando Montero dichiarò: «Si può rubare» Il difensore della Juve disse: «Sono onesto nella vita, ma in campo io voglio vincere» LUCA CURINO MILANO

Meglio una brutta verità di una verità falsa. Perciò è da apprezzare la sincerità con cui Buffon ha dichiarato che, se si fosse reso conto che quello di Muntari era gol, non l’avrebbe certo detto all’arbitro. E il modo con cui ha sottolineato il

suo essere onesto «nel caso in cui» fa sorgere il dubbio che un piccolo dubbio, pur nella concitazione del momento, lì per lì sia venuto anche a lui. Bergamo, 1990 La sua dichiarazione ne riporta alla mente una fatta da Montero una decina d’anni fa in una delle sue rarissime e preziose conferenze stampa, preziose e rare proprio perché è uno incapace di false verità, delle banalità che intossicano il pallone. «Il calcio è dei furbi — ammise Paolo —. Se per vincere devo rubare, rubo. Io sono onesto e voglio essere un esempio nella vita. Ma non in campo, dove voglio vincere». Benché non fosse che

la formalizzazione di quanto Franco Baresi e Alemao avevano già codificato in due diverse occasioni nel 1990 a Bergamo, allora si aprì il cielo, e già il fatto che a distanza di dieci anni la reazione non sia più la stessa potrebbe indurre a riflettere. Prescrizione Sbagliato, invece, sarebbe riflettere e malignare sulla coincidenza che a parlare così fosse un altro juventino. Quella volta questo giornale fece un’inchiesta tra i giocatori di Serie A e a chi scrive toccò raccogliere l’opinione in merito degli interisti: un florilegio di banalità, di verità sfacciatamente false. Tutto sommato il

più onesto fu Gigi Di Biagio, che a taccuino chiuso disse: «La penso esattamente come Montero, e non credere a chi sostiene il contrario. Ma non posso permettermi di dirlo, dunque non voglio che si scriva». Oggi che il capitano azzurro ha definitivamente sdoganato e mandato in prescrizione il concetto, a distanza di tanto tempo si può scrivere. Mano de dios A questo i troppi soldi hanno ridotto non solo il calcio, ma anche altri sport, compreso forse quello chiamato vita (si vedano, per restare in ambito calcistico, i casi Terry-Bridge e Giggs-Giggs): pur di vincere, tutto è lecito. Il risul-

Paolo Montero, 40 anni GETTY

tempi cupi: valori solidi e coraggio etico. Ognuno ha detto la sua ieri. Tra i primi a farlo, Thiago Silva: «Io avrei fatto come lui». L’avversario lo assolve, a riprova di una spaccatura complessa, sofferta. Con l’eccezione di due anime fantasiose (Zeman e Platini) tutto il calcio, con una compattezza da casta, si schiera a sostegno di Buffon che nel ritiro azzurro non abiura come Galileo: «Ripeterei le stesse parole». E poi ci lancia la patata bollente: «Cosa direste se vi facessi perdere un Mondiale denunciando un gol-fantasma?». Astuto: più facile difendersi da azzurro, amato da tutti, che da juventino. Altro lavoro per i filosofi: etica o utile?

tato conta più dell’etica (sportiva), fare sesso più dei rapporti di amicizia e parentela. Col bizzarro effetto di arrivare a concepire un paradosso come «sono onesto perché ammetto di essere disonesto». Ma molto meglio riconoscerlo, come ha fatto il Gigi nazionale, che comportarsi da struzzi (e chi non ha mai avuto un moto di compiaciuta indulgenza per la mano de dios scagli la prima pietra). Una falsa verità porta solo a perdurare nell’errore, mentre una brutta verità può servire a prendere atto di un problema, se lo si ritiene tale, e magari ad affrontarlo. Quindi bravo Buffon, bravo Montero, belle le sonorità, bravi tutti. Solo una cosa, però: in nome delle brutte verità, che la smettano di considerarli — e loro di proporsi — come degli esempi. E viva la verità! © RIPRODUZIONE RISERVATA


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spacca il pallone

Codice che? All’ora di pranzo,

arriva l’atteso parere di Prandelli, che imposta bene il problema. «Sto con Luis Enrique tutta la vita. Le regole vanno rispettate». Intransigenza, quindi. Anche se ti chiami De Rossi. L’etica è un abito a taglia unica: deve valere per tutti. «State certi che i ragazzini della Roma non arriveranno più in ritardo». Perfetto: il potere dell’esempio, il campione educa. Quindi tiriamo le conclusioni: la Nazionale ha un codice etico, Buffon legittima i gol-fantasma, perciò farà la fine di De Rossi perché altrimenti i ragazzi possono pensare che fregare l’arbitro sia cosa buona e giusta. E invece il c.t. spiega che la fascia non è in discussione, che non esistono portieri che convincono l’arbitro a loro danno e che Gigi semmai «poteva» correggere a freddo le parole dette a caldo. Quel «poteva» che incrina il codice etico. Scirea Se diventa discrezionale

schierarsi pubblicamente a favore delle regole e contro la frode, lasciamo perdere il decalogo morale che si riduce a una tagliola di Balotellate. Riconosciamo che conta solo vincere e amen. Ci sta. L’alibi c’è: così va il mondo. Però diciamolo chiaro e lasciamo a casa Simone Farina. Che senso ha invitarlo a Coverciano per il coraggio dimostrato contro l’illegalità brutta, mettendo a rischio la famiglia, se poi manca il coraggio di denunciare un pallone in rete? Perché il coraggio non è

«Io dico quello che penso», con un popolo di tifosi e colleghi alle spalle. Il coraggio vero è quello di Scirea che, dopo una rissa, fermò la palla nel cuore di un rovente Fiorentina-Juve e urlò a compagni e avversari: «Non vi vergognate? Mogli e figli ci guardano in tribuna!». Il coraggio «folle» di uno sportivo che credeva nelle regole, amava il suo mestiere e lo difendeva senza calcoli di bottega. Mani e limoni «Siamo l’Italia di

Piazzale Loreto», commentò una volta Buffon, alludendo alla vocazione al giustizialismo. Forse lo starà ripensando in queste ore. Noi ci teniamo a ribadirlo: la stima per lo sportivo e per l’uomo Gigi Buffon resta intatta e poderosa, alla luce di una carriera e di una vita solari. E comprendiamo che episodi come quelli di San Siro possano accadere e restare clandestini. La storia del calcio è ricca di fascinose ruberie, dal limone di Lorenzi alla manina di Maradona. Può capitare. Siamo uomini, viviamo di tentazioni. Ma non possiamo accettare che l’episodio sleale venga innalzato a principio e teorizzato pubblicamente come le infelici parole di San Siro lasciano intendere. Ribadirlo non è ipocrisia nostra, è l’essenza dello sport: regole condivise e rispettate. Senza compromessi, né eccezioni. Un giorno Facchetti annotò su un taccuino una massima di Tolstoj: «Non si può essere buoni a metà». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Non ho capito il perché di questa polemica. Non sono abituata a commentare i fatti lavorativi di mio marito, però penso che stavolta sia stato preso tutto in maniera troppo seria. Gli errori si fanno e non è stato l’unico errore in partita, si vede che i nervosismi sono a livelli alti in questo periodo. ALENA SEREDOVA MOGLIE BUFFON

IL NUMERO UNO DELLA NAZIONALE

«È un simbolo, serve onestà» Solo due voci fuori dal coro Critico anche Platini: «Gigi ha esagerato con le parole» MILANO

Le voci fuori dal coro sono poche. E sempre le solite. A partire da quella di Zdenek il moralizzatore. Lui Buffon non lo assolve: «Nel calcio ci sono sempre polemiche, ma è importante riconoscere gli errori e accettarli. Buffon? Penso che durante la partita nessuno avrebbe ammesso il gol a vantaggio dell’avversario, ma dopo poteva dire che la palla era entrata. Lui è anche capitano della Nazionale, il suo ruolo è un simbolo importante, e penso che un po’ di onestà non debba mancare, tanto il risultato non cambia, non succede niente. Se Buffon lo avesse ammesso non avrebbe fatto male all’immagine del calcio e nemmeno alla sua». Anche da Michel Platini, presidente dell’Uefa, arriva una stoccata: «Buffon ha esagerato con le parole. Se l’arbitro glielo avesse chiesto e lui avesse risposto di no, avrebbe fatto la figura del bugiardo. Se io avessi segnato un gol di mano e l’arbitro mi avesse fatto una domanda dopo la rete, io avrei detto di aver segnato con la mano. Maradona non lo ha fatto? Nessuno glielo ha chiesto». Sondaggio Gazzetta Il popolo di internet, invece,

è spaccato quasi a metà quando gli viene chiesto di dare un giudizio sulle parole del portiere bianconero dopo Milan-Juventus. Agli utenti di Gazzetta.it era stato chiesto di commentare la frase di Buffon: «Se avessi visto che quello di Muntari era gol, non lo avrei detto all’arbitro». I lettori hanno espresso in massa la loro opinione: alle 21.30 i votanti erano quasi 18mila. Il 55,5% degli utenti aveva deciso di assolvere Buffon, cliccando la risposta «è stato sincero, ha detto ciò che molti avrebbero fatto». La condanna è arrivata dal 44,4% degli utenti, che hanno detto che l’uscita di Buffon «è un esempio diseducativo, un campione deve essere onesto fino in fondo». L’ammissione di Buffon ha spaccato il popolo del calcio. © RIPRODUZIONE RISERVATA

SU GAZZETTA.IT

laDEL frase GIORNO

ANDREOLI

d Zeman attacca d Gigi si difende CONTRO IL PORTIERE

laDEL frase GIORNO

Gigi Buffon toglie la palla dalla porta

Ognuno ha il suo pensiero, e io lo rispetto. Così come voglio essere rispettato. Quel che dicono o scrivono gli altri mi interessa fino a un certo punto. Nella mia carriera non troverete mai gesti di slealtà. La risposta che più mi interessa è la stima che mi viene dimostrata da compagni e avversari. GIGI BUFFON PORTIERE JUVE

«Io più leale di tanti retorici» Buffon non fa retromarcia: «Non sono ipocrita, dovete rispettare il mio pensiero» DAL NOSTRO INVIATO

MIRKO GRAZIANO GENOVA

«Al momento non mi sono accorto se la palla fosse entrata, ma non avrei comunque aiutato l’arbitro». Tutto nasce da queste parole, pronunciate da Gigi Buffon subito dopo Milan-Juve. Di certo, non il peggio di una serata burrascosa, piena di «passi falsi» soprattutto da parte di chi c’entrava poco con il campo. Ma Buffon è il capitano della Nazionale, e in azzurro vige un rigido codice etico, con Prandelli (ieri apparso tra l’altro piuttosto imbarazzato) sponsor principale. E allora, immediate, sono arrivate le prime critiche, non solo da parte dei media. Ieri al risveglio, per esempio, il miglior portiere italiano di sempre si è trovato a fronteggiare pure le bordate di Marcello Nicchi, deluso dalla mancata collaborazione dei giocatori nei confronti degli arbitri: «Sono rimasto deluso da Buffon, capitano della mia Nazionale — ha spiegato il presidente dell’Aia a Radio Anch’io Lo Sport su Radiouno —. Ha detto cose che si poteva risparmiare, e non è un esempio per i giovani». «Non sono ipocrita» La risposta di Buffon non si è

fatta attendere: «Non sono mai stato un ipocrita. Ognuno ha il suo pensiero, e io lo rispetto. Così come voglio essere a mia volta rispettato. Quel che dicono o scrivono gli altri mi interessa fino a un certo punto. Nella mia carriera non troverete mai gesti di slealtà, soprattutto in campo. La risposta che più mi interessa è la stima e il rispetto che mi viene dimostrata da compagni e avversari. Di altro tipo di stima non me ne fotte...». Duro, durissimo, deciso a «non rimangiarmi ciò che ho detto a San Siro. Non capisco poi a che tipo di aiuto si riferisca Nicchi, altrimenti facciamo arbitrare i giocatori ed è finito il discorso... Trovo questa retorica avvilente, quasi stucchevole. Ridirei le cose che ho detto sul gol fantasma, anche perché diversamente mi prenderei una responsabilità magari in una finale del Mondiale. Dovrei affossare la mia squadra, e non avrei la forza». Intanto, arriva la solidarietà di Thiago Silva. «Si tratta del pensiero di una persona che a calcio gioca gare importanti — conclude Buffon —. Cosa vi aspettavate? Io sono orgoglioso della persona che sono oggi. Mi vedo molto più leale di tanti retorici. I veleni Milan-Juve? Non parlerei di veleni, ma di grande agonismo. E questo significa che la Juventus è tornata a far paura». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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PRIMO PIANO

Prandelli e il suo codice etico Buffon salvo, Balotelli rischia

IL NO 1 DELLA FIGC ABETE

Il c.t.: «Gigi resta il nostro capitano. Mario è titolare, ma in vista dell’Europeo non posso pensare di convocare chi ci espone al rischio di giocare in 10» Giancarlo Abete, 61 anni ANSA

Su Balotelli Prandelli a proposito di Balotelli: «Per me è titolare, ma deve dimostrarmi continuità di comportamenti. Non caschi nelle provocazioni, non commetta falli di reazione, perché a tre mesi dall’Europeo io non voglio avere in squadra alcun giocatore che mi esponga al rischio di rimanere in dieci. Mi è dispiaciuto molto che né Mario né Osvaldo (domenica espulso, ndr) mi abbiano telefonato. Molto molto. Il mio numero lo conoscono e sanno che sono disposto ad ascoltarli. Aspetto le loro chiamate. Il codice etico vale sempre, e varrà anche pochi giorni prima dell’Europeo». Traduzione: caro Mario, ti riconvoco, ma alla prima che mi fai, ti licenzio e te ne vai. E se tieni all’azzurro fammi uno squillo, sennò me la lego al dito. Poi una stoccata a Mino Raiola. L’agente di SuperMario ha espresso perplessità sulla mancata convocazione di Balo per Italia-Usa. Prandelli sorride amaro: «Io devo rispondere a un procuratore... Io faccio l’allenatore e cerco di dare un piccolo contributo, di aiutare un ragazzo a crescere con i giusti riferimenti. Ognuno fa poi le proprie valutazioni». Le tavole della legge a chiudere il discorso: «Il nostro codice etico dice che i giocatori espulsi per gomitate, per calci a palla lontana, per sputi e per altri brutti gesti (tipo la passeggiata di Balotelli su un avversario, ndr) non pos-

sono far parte della Nazionale». Su Buffon Qui Prandelli è sembrato in difficoltà. Non tanto sul merito della questione, il gol/non gol di Muntari e quello che avrebbe dovuto fare sul campo, in diretta, Gigi Buffon. Su questo punto Prandelli ha parlato con logica calcistica. Chiunque abbia giocato un minimo a pallone non può che condividere: «In una partita del genere, così importante e col risultato così in equilibrio, è impossibile che un portiere possa compiere il gran gesto di ammettere: "Signori, la palla è entrata". Ci sono l’arbitro e i guardalinee deputati a stabilire se è o non è gol. Lì per lì, sul momento, non puoi fare altro che aiutare la tua squadra. I calciatori sono sotto tensione agonistica. Non può essere un giocatore a dipanare un episodio dubbio». Prandelli si è un po’ incartato su quel che è successo dopo, sul Buffon che ieri

«Milan-Juve spot contro il fair-play» DAL NOSTRO INVIATO

MARCO PASOTTO FIRENZE

Su De Rossi «Tutta la vita con

Luis Enrique», è lo slogan di Prandelli sull’esclusione di De Rossi da Atalanta-Roma, causa ritardato arrivo alla riunione tecnica. «Ben venga il regolamento di Luis Enrique. Lo vogliamo cambiare o no questo calcio? Luis ha dato un grande esempio. Ha mandato in tribuna quello che con Totti è il giocatore più importante della squadra. Per anni i ragazzi delle giovanili della Roma rispetteranno gli orari». Aneddoto: «Qualcosa del genere mi successe alla Fiorentina. Lasciai fuori dei giocatori che si erano presentati in ritardo alla partenza per una trasferta». (Er) etico Prandelli. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Gigi Buffon, 31 anni, a sinistra, con il c.t. Cesare Prandelli, 54 ANSA

Dietro ogni strada si nasconde un’avventura. Veicolo allestito con pneumatici non di serie. *Costo della chiamata da telefono fisso da tutta Italia pari a quello di una telefonata urbana, per il costo chiamata da cellulare consultare il piano telefonico del proprio operatore. Servizio attivo da lunedì a venerdì dalle ore 9.00 alle ore 19.00. Il sabato dalle ore 9.00 alle ore 13.00.

Di calcio non si è parlato, di calci sì. Gli Usa — avversari di domani — non sono mai stati nominati. Codice sostantivo più usato. Etico l’aggettivo più gettonato. Uno dietro l’altro formano l’espressione del momento, codice etico. Cesare Prandelli ha affrontato ieri a Marassi la conferenza stampa più sofferta della sua era. Se fossimo su Twitter, cinguetteremmo tre volte per condensare in pochi caratteri i discorsi del c.t. azzurro. Il primo tweet: occhio Balotelli, ché rischi di non andare all’Europeo. Il secondo: fiducia praticamente illimitata in Buffon. Il terzo: sul caso De Rossi, Prandelli sta «tutta la vita con Luis Enrique».

Sul caso De Rossi «Sto tutta la vita con Luis Enrique Ha dato al gruppo un segnale forte»

Yamaha sceglie lubrificanti

SEBASTIANO VERNAZZA GENOVA

mattina ha estremizzato certi concetti («Non devo giustificarmi, non ho visto nulla»). Qui il c.t. si è irrigidito: «Gigi ha la signorilità e l’intelligenza per ammettere che era gol». Però non l’ha fatto. «A mente fredda lo farà». Fiducia illimitata, nessuna sanzione. «Gigi resta il capitano della mia Nazionale, non ho mai pensato di togliergli la fascia». Più in generale: «Nelle ultime ore, in ritiro, ho visto juventini e milanisti discutere con serenità della partita dell’altra sera. La maglia azzurra unisce, non divide».

In partnership con

DAL NOSTRO INVIATO

ALBERTINI

«Presidenti vicini in tribuna d’onore come in Spagna» GENOVA (s.v.) C’era anche il vicepresidente federale Demetrio Albertini alla conferenza stampa di Prandelli. Il c.t. lo ha chiamato in causa sugli stage («Demetrio mi dice che si faranno e io sono tranquillo») e sul caos post Milan Juve, sul quale Albertini ha detto: «A me piacerebbe che i presidenti sedessero vicini in tribuna, come in Spagna, nella veste istituzionale che il ruolo impone e non da tifosi. Da noi nelle tribune d’onore ci sono troppe persone che vogliono accreditarsi presso i dirigenti importanti dei vari club».

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Censore, papà comprensivo e suggeritore. Giancarlo Abete veste abiti diversi a seconda delle sfumature perché non può dimenticare di essere il rappresentante più illustre del calcio italiano. Occorre redarguire, anche con vigore, ma senza dimenticare la diplomazia che gli impone il ruolo, nonostante i veleni schizzati fuori da Milan-Juve abbiano provocato reazioni a tutti i livelli. Federcalcio compresa. Tanto più che lo stesso Abete è finito di recente in un poco simpatico botta e risposta a tre con Conte e Andrea Agnelli. «Di Milan-Juve si sta parlando da giorni — ha detto ieri il presidente federale a Coverciano in occasione della Panchina d’oro —. Dobbiamo mantenere tutti una dimensione di maggiore serenità. Era una partita importante, ma ci sono ancora tredici giornate da giocare. Se è successo tutto questo in una gara di campionato, allora in una finale di Champions o di Coppa del mondo cosa dovrebbe capitare? Occorre un approccio migliore da parte di tutti i protagonisti. Milan-Juve è stata uno spot contro il fair-play, avremmo bisogno del contrario». Gigi era in tensione Questa è la frase più emblematica del numero uno della Figc. Che poi si rivolge a Buffon, sostanzialmente assolvendolo: «Le sue sono state frasi dette in un momento di tensione emozionale, collegato a un episodio pregresso. Quindi vanno contestualizzate, dandogli il peso corretto. E poi conosciamo tutti il valore di Buffon, che non è mai venuto meno ai valori comportamentali. Sinceramente sono più preoccupato per ciò che si dice prima rispetto a quanto viene dichiarato dopo. Ovviamente occorre essere più consapevoli delle proprie responsabilità. Nessun errore legittima comportamenti impropri». Un accenno anche alla parola mafia, fuoriuscita dalle cronache del dopogara di sabato sera. «Questo termine mi preoccupa in riferimento alle scommesse. Ma se è stata detta, è comunque meritevole di censura». Meglio gli assistenti Capitolo tecnologia: pare stia arrivando davvero il momento di allargare gli orizzonti. Spiega Abete: «Sono favorevole a un aiuto elettronico sui gol fantasma, sia col chip nel pallone sia con i due assistenti di porta, soluzione che la Figc ritiene migliore: il chip si limita alla valutazione della palla, gli arbitri danno un contributo maggiore. Speriamo nel via libera». Chiusura sulle scelte di Prandelli: perché Buffon-De Rossi e non Balotelli-Osvaldo? «Sono valutazioni del c.t., non si può scegliere in base all’orientamento dei club». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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PRIMO PIANO

Pugno da prova tv: tre turni a Mexes Ammonito Galliani Nessun provvedimento per Muntari, Pirlo e Conte Stop a Vidal e Pepe, 10 mila euro di multa ai bianconeri MAURIZIO GALDI

Tre giornate a Mexes, ammonizione a Galliani, una giornata a Ramaccioni, queste le sanzioni per il Milan; una giornata a Vidal e una a Pepe e diecimila euro di ammenda alla Juventus: tanto costa la partita-clou di sabato sera a San Siro. Il Milan non fa nessun commento ufficiale, ma le tre giornate a Mexes non sono state di certo gradite. Insomma Milan-Juventus sembra non finire mai. Ieri il Giudice sportivo ha dovuto letteralmente fare gli straordinari per esaminare ben tre prove televisive per una sola partita. Un vero record. Oltre la «scontata» richiesta per lo scontro a palla lontana tra Mexes e Borriello, infatti, la Procura federale ha chiesto l’utilizzo delle immagini anche per gli scontri Pirlo-Van Bommel e Muntari-Lichtsteiner. Tre giornate Costa caro a il col-

po a Borriello. Il giudice sportivo Gianpaolo Tosel lo ferma

VERSO PALERMO-MILAN

Zamparini tuona: «Vorrei un arbitro non protagonista»

Philippe Mexes, 29 anni NEWPRESS

tre giornate perché colpisce «con un pugno il fianco destro, all'altezza del costato, del calciatore bianconero (Borriello, ndr), che si accasciava dolorante al suolo». Secondo il Giudice «è di tutta evidenza l'intenzionalità del gesto e appare superflua ogni ulteriore considerazione circa la natura violenta della condotta di cui si è reso responsabile Mexes». Il rossonero salterà le partite con Palermo, Lecce e Parma.

E’ sempre stato duro con gli arbitri e dopo i disastri di Gava a Siena (e quelli di sabato in Milan Juve) Maurizio Zamparini guarda già alla sfida di sabato prossimo: «La prossima partita Palermo Milan vorrei che fosse arbitrata da un arbitro giovanissimo senza smania di protagonismo e senza condizionamenti». Il presidente del Palermo, tuona dal Processo di Biscardi contro la classe arbitrale: «Il calcio è lo specchio del nostro paese, è una specie di omertà. Se mi rivolgessi alla Federazione sarei come Don Chisciotte; qui in Italia aggiunge Zamparini ognuno lotta solo per sè stesso. I nostri arbitri non sono i migliori, sono un potere e nessuno mette le mani».

Nessun provvedimento Se la ca-

vano senza squalifiche Andrea Pirlo e Sulley Muntari, ma le motivazioni sono diverse. Le presunte gomitate del centrocampista juventino a Mark van Bommel «non integrano in alcun modo gli estremi della condotta violenta». Mentre Muntari se la cava nel suo prolungato duello fisico in area con Lichtsteiner perché sembra «non sussista una prova certa sull'intenzionalità lesiva».

SERATA DA DURI

GIUDICE SPORTIVO 1

La lite con Conte Il vicepresidente del Milan Adriano Galliani è stato, poi, ammonito con diffida «per avere, al termine del primo tempo, al rientro negli spogliatoi, rivolto ad alcuni tesserati della Società avversaria (la Juventus, ndr) espressioni provocatorie e irrispettose». In questo caso la decisione è stata presa dopo aver letto la relazione dei sostituti della Procura federale presenti. Nessun provvedimento nei confronti dell’allenatore bianconero Antonio Conte, la Juventus è stata punita con 10 mila euro di ammenda perché i suoi sostenitori hanno «nel corso del secondo tempo, indirizzato a calciatori della squadra avversaria cori costituenti espressione di discriminazione razziale».

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Gli altri puniti Milan-Juventus

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costa squalifiche anche per due calciatori bianconeri: Vidal (espulso per un fallo di gioco da Tagliavento) e Pepe (squalificato un turno a seguito di un’ammonizione sempre per gioco falloso). Anche il dirigente del Milan Silvano Ramaccioni ha avuto un turno di stop per aver pronunciato espressioni ingiuriose nei confronti della Juventus al termine della partita rientrando negli spogliatoi.

1 Il pugno di Mexes a Borriello 2 Muntari-Lichtsteiner 3 Van Bommel e Pirlo 4 Galliani furioso

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Due giornate a Osvaldo, Cassetti e Lucarelli Ora è ufficiale, il derby di Roma ha perso tre possibili protagonisti. Il giudice sportivo di Serie A Gianpaolo Tosel ha infatti inflitto due giornate di squalifica a Cassetti e Osvaldo (Roma) espulsi domenica nel match contro l’Atalanta. Salterà la stracittadina della Capitale anche l’argentino Gago, che prende un turno di stop in quanto ammonito contro l’Atalanta e già diffidato. Di seguito gli altri squalificati: due turni a Alessandro Lucarelli del Parma, con annessa ammenda di 1.500 euro; una giornata di squalifica per Aronica (Napoli), Balzaretti (Palermo), Canini (Cagliari), Lauro e Guana (Cesena), Maxi Moralez e Peluso (Atalanta), Pellissier (Chievo) e Valiani (Parma). Dirigenti e società Tra i dirigenti,

SKY-SESTINI-PHOTOVIEWS-FOTOPRESS

inibito fino al 5 marzo Pietro Leonardi (amministratore delegato del Parma) e tra gli operatori sanitari squalifica di un turno per Sposato (Bologna). Infine le società: ammenda di 10 mila euro alla Lazio per discriminazione etnica da parte degli ultrà biancocelesti nei confronti di un giocatore della squadra avversaria (Fiorentina); ammenda di 5 mila euro per il Napoli per un lancio di bengala dei suoi tifosi nel settore dei tifosi ospiti.


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PRIMO PIANO

Allegri saluta Conte «Sì, per educazione» Ma non c’è il disgelo Insieme a Coverciano, però lontani. E il milanista stuzzica: «Noi non ci lamenteremo mai degli arbitri» DAL NOSTRO INVIATO

MARCO PASOTTO FIRENZE

Una giornata iniziata da perfetti rivali: Massimiliano Allegri seduto in ultimissima fila, appollaiato sui gradini come un ragazzino in gita scolastica (con tanto di sedere piatto e dolente); Antonio Conte praticamente a ridosso della cattedra, una ventina di metri più in basso. Ma sembravano chilometri. Ieri l’aula magna del centro tecnico federale di Coverciano per i due allenatori è stata la prima occasione di rivedersi dopo la guerra dei mondi di sabato sera. A metterli loro malgrado nella stessa stanza la consegna della Panchina d’oro, un premio che Allegri conosce bene per averlo vinto già due volte. Una giornata lunga, iniziata a metà mattinata e conclusa a metà pomeriggio. Così alla fine il contatto c’è stato. Puramente verbale, come precisa il tecnico rossonero: «Se io e Conte ci siamo salutati? Certo, perché non dovremmo farlo? Io saluto tutti, è una questione di educazione...». Dichiarazione freddina che ben si adatta a un rapporto sotto zero. Quindi: niente strette di mano e niente chiacchiere. Un ciao veloce, punto e basta. Nessuno dei due ha evidentemente intenzione o interesse per andare oltre. Il massimo della confidenza è consistito in una foto scattata uno vicino all’altro al bar del centro tecnico. Niente marca da bollo Allegri va avanti per la sua strada. Costruita soprattutto sulla volontà di stemperare i toni. Al massimo il nemico si può attaccare con l’arma dell’ironia, che i toscani sanno maneggiare con cura e abilità. Basta pronunciare la

parolina magica: Marotta. «Io sono una persona educata, quindi d’ora in poi tutte le settimane per parlare chiederò l’autorizzazione a lui su carta bollata — sorride —. Anzi no, su carta semplice, non bisogna esagerare». Un permesso che non vale la marca da bollo, insomma. Poi si fa più serio: «Il clima è teso perché vengono buttate lì delle dichiarazioni senza motivo. Se ne poteva fare a meno. Non ho niente contro la terna arbitrale. Mai detto che Matri era in fuorigioco, perché è difficile quando i giocatori sono in linea. Noi non ci siamo mai lamentati degli arbitri e mai ci lamenteremo in futuro. Anche loro possono sbagliare, occorre serenità».

Il rossonero torna a pungere Marotta «Parlerò con il suo permesso in marca da bollo» Meglio tacere Una punturina a

Buffon, però, arriva: «Siccome si gioca ogni tre giorni, quando dici una cosa poi sistematicamente succede il contrario e ti capita di doverti rimangiare la parola. Se si sta zitti è meglio. Preferisco pensare al mio Milan, che ha valori tecnici e morali e può vincere lo scudetto». Allegri scappa via e torna a Milano (in serata ha fatto un salto all’inaugurazione dello Shatush, locale collegato a Giannino), ma l’umore peggiora dopo il verdetto del giudice sportivo: 3 turni a Mexes sono una mazzata in una difesa di acciaccati, il tecnico è nero col suo giocatore. In fondo sono questi sono i problemi quando c’è di mezzo uno scudetto.

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PROSSIMI IMPEGNI Oggi il Milan ricomincerà ad allenarsi a Milanello, ma mancheranno in tanti: sono 13 i giocatori impegnati con le nazionali (Abate, Nocerino, Thiago Silva, Ibrahimovic, Mexes, Van Bommel, Emanuelson, Yepes, Mesbah, Muntari, El Shaarawy, Rodrigo Ely e De Sciglio), che rientreranno tra mercoledì, giovedì e venerdì. Questi i prossimi impegni rossoneri. SABATO Campionato Palermo-MILAN ore 20.45 6 MARZO Champions Arsenal-MILAN ore 20.45 (andata 0-4) 11 MARZO Campionato MILAN-Lecce ore 15

Massimiliano Allegri, 44 anni, con il Milan ha vinto uno scudetto e una Supercoppa italiana INSIDEFOTO

COPPA ITALIA

Semifinali: Juventus-Milan si giocherà martedì 20 Sarà ancora Juventus Milan e non solo in campionato. La Lega ha ufficializzato le date delle gare di ritorno delle semifinali di Coppa Italia. Quella tra bianconeri e rossoneri si giocherà martedì 20 marzo alle ore 20.45 a Torino (all’andata era finita 2 1 per la Juventus) e andrà in tv su Rai 1. L’altra semifinale, Napoli Siena, si disputerà mercoledì 21 marzo (ore 20.45, tv Rai 1). La squadra di Mazzarri dovrà cercare di sfruttare il fattore San Paolo per ribaltare l’ 1 2 rimediato in Toscana. Chi passa il turno s’affronterà nella finale unica dell’Olimpico, che è in programma domenica 20 maggio.

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IL MILANISTA IN SVIZZERA CON IL BRASILE

Thiago Silva lancia messaggi al Barça «Solo per batterlo» «Blaugrana sogno di tutti, ma Galliani stia tranquillo: non me ne vado». E vuole l’Olimpiade DAL NOSTRO INVIATO

LUCA CALAMAI SAN GALLO (Svizzera)

«Il Barcellona voglio batterlo in finale di Champions». Thiago Silva non cambia maglia. La stampa spagnola lo corteggia e il difensore del Milan sta al gioco. Questione di bon ton. «La squadra di Guardiola è la più forte del mondo. Qualsiasi calciatore vorrebbe indossare la divisa del Barcellona». Anche lui, probabilmente. Ma non ora. E neppure domani. Messi e compagni, per il momento, sono solo rivali. Ai quali Thiago dà appuntamento per il 19 maggio, a Monaco. «La Champions è il nostro primo obiettivo, ma vogliamo vincere anche lo scudetto». Quale può essere l’arma in più del Milan in campionato?

«Ibra. Lui è il cinquanta per cento della nostra squadra. Dopo le tre giornate di squalifica tornerà ancora più forte. Abbiamo bisogno della sua grinta, dei suoi gol, della sua fame. Ibra è unico in Italia e nel mondo. Sapete cosa ha il Milan in più rispetto alla Juve? La voglia di vincere. Lo abbiamo dimostrato per un’ora nella sfida diretta di sabato. Noi eravamo più affamati. Purtroppo, poi, è finita male. Meritavamo di vincere. Ma ora la Juve sa quanto sia forte il Milan. In questo testa a testa per lo scudetto tutto è importante, anche l’aspetto psicologico». Il Barcellona la corteggia.

«Ma io non ho nessuna intenzione di lasciare il Milan. Mi piace l’idea di diventare un simbolo di questa squadra e di questa società seguendo la strada che in passato hanno già percorso Franco Baresi e

LA NUOVA STELLA

El Shaarawy, l’amore è rossonero «Sono rimasto e sto maturando» «Mi rivedo in Pato e Robinho. Qui imparo da tutti» DAL NOSTRO INVIATO

FABIO BIANCHI CANNES (Francia)

Una cresta da film s’aggira sulla Croisette. Una cresta impomatata di classe girovaga allegra nel ritiro dell’Under 21. E molti dicono: finalmente. Irrompe il Faraone, anche se dalla porta secondaria. Borini rapito da Prandelli? E Ferrara per l’amichevole rivincita con la Francia richiama a sé Stephan El Shaarawy, ormai sempre più inserito nel tessuto Milan. Per questo si pensava a una convo-

cazione a prescindere. Pure lui. «Sì, mi aspettavo la chiamata subito, devo essere sincero. Strano che Ferrara non mi chiami? Beh, sono tra i più giovani qui, ho tempo. Lui mi segue, poi fa delle scelte e sta andando benissimo. Ma anche se sono qui al posto di Borini sono molto contento lo stesso. Fare bene nel Milan mi ha aiutato a conquistare l’azzurro, la massima aspirazione per ogni giocatore». Milan e Pato Il Faraone non mostra personalità solo in campo. A dispetto dei suoi 19 anni, sa quel che dice e quel che vuole. «Il Milan, per esempio. Vorrei restarci a lungo. Ora mi sono ritagliato uno spazio, ho scalato qualche posizione, ho buone possibilità di giocare. Ma non

ho mai voluto andare via quando non giocavo, perché imparavo tantissimo anche solo negli allenamenti, con i campioni che ci sono. Ho preso qualcosa da tutti, anche caratterialmente. Io mi definisco un esterno sinistro, mi piace partire da lì, anche come seconda punta. Ma posso fare anche il trequartista. Come caratteristiche mi sento un po’ Robinho, per la tecnica, e un po’ Pato, per la velocità e gli inserimenti. Che cosa ha Pato? Vive un momento difficile, l’ha detto anche Thiago Silva in un’intervista. È una questione di testa, non fisica. Capita, a un giocatore. Passerà». Botte e veleni Mister saggezza è

stato protagonista nella partita dei veleni. «Milan-Juve è stata una gara strana, già piena di

Stephan El Shaarawy, 19 anni FORTE

tensioni per il gran baccano di tutta settimana, il gol fantasma l’ha incendiata. Io ero in panchina, anche da lì s’è visto benissimo che la palla è entrata di mezzo metro. E il guardalinee era in linea. Forse era concentrato nel vedere se Muntari fosse o no in fuorigioco: è l’unica spiegazione per l’errore». Nel secondo round è entrato e ha «assaggiato» la tensione: «Mi sono preso a scarpate con Barzagli soprattutto, ma anche con Chiellini. Tutti grossi sì, però mi son difeso. E comunque erano botte leali. Una sfida del genere è stata un’iniezione d’esperienza per me. Se c’era Ibra? (ride, ndr) Si sarebbe trattenuto. Altrimenti prendeva 10 giornate. Berlusconi? È venuto a salutarci all’inizio e a farci i complimenti alla fine. Non ha parlato degli arbitri. Scudetto compromesso? Non credo proprio. Ci sono ancora tante partite e anche senza più scontri diretti la strada è lunga». E il Faraone la vuole percorrere da protagonista. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Thiago Silva, 27 anni PIERANUNZI

Maldini. Galliani stia tranquillo: il Barcellona per me è solo una rivale». La Juve ha una partita da recuperare.

«Vero, ma noi in questo momento stiamo bene. Forse meglio rispetto alla squadra di Conte. Possiamo guadagnare qualche punto nelle prossime tre-quattro partite. Comunque, questo scudetto sarà assegnato allo sprint». Robinho e Pato non sono stati convocati nella Seleçao.

«Nessuna bocciatura. I miei due amici torneranno presto in nazionale. E intanto aspetto i loro gol in campionato e in Champions. Robinho finalmente ha cominciato a buttarla dentro con continuità. Doveva soltanto sbloccarsi». Mano Menezes è deciso a convocarla per le Olimpiadi.

«Vincere le Olimpiadi è il sogno di qualsiasi calciatore brasiliano. E’ l’unico trofeo che manca al nostro Paese. Ma ancora non so niente di ufficiale». La notizia è sicura. Mano Menezes ha già scelto due dei tre fuoriquota, si tratta di Thiago Silva e David Luiz. Il Milan perderà il suo campione per più di un mese. Un brutto colpo, ma il club non ostacolerà il sogno del suo gioiello. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Addio Montanari ex d.s. del Milan E’ scomparso all’età di 88 anni Carlo Montanari, ex ds del Milan. In rossonero dal 1956 57 indicato da Gipo Viani, contribuì alla costruzione del Milan di Schiaffino. Liedholm, Altafini, Rivera e vinse due scudetti. Lavorò anche con Bologna, Fiorentina, Napoli, Pistoiese, Avellino e Catania, poi tornò al Milan nel 1984.

I Vice Presidenti Adriano Galliani e Paolo Berlusconi, il Consiglio di Amministrazione, i tecnici, i calciatori e il personale tutto di A.C. Milan partecipano, profondamente commossi, al lutto per la scomparsa di

Carlo Montanari e si uniscono al dolore della famiglia, ricordando la competenza, la passione ed il grande legame con i colori rosso-neri.- Con il "ragioniere" scompare una storica figura del calcio italiano. - Milano, 27 febbraio 2012. Il Presidente dell'Associazione Italiana Direttori Sportivi Carlo Regalia, i Vice Presidenti Claudio Molinari e Claudio Garzelli, i Consiglieri Piero Ausilio, Renzo Castagnini, Renato Cipollini, Daniela Gozzi, Francesco Iacopino, Bruno Iovino, Matteo Lauriola, Giorgio Perinetti, Antonio Recchi, Sergio Vignoni, Luciano Venturini e i soci tutti ricordano con affetto e stima il

Presidente Onorario

Carlo Montanari e si uniscono alla sua famiglia in questo momento di grande dolore. - Bologna, 27 febbraio 2012.


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CALCIOSCOMMESSE

Il pm Di Martino alla Figc «Un’amnistia per evitare la paralisi del calcio» «Più andiamo avanti e più mi rendo conto che il fenomeno del calcioscommesse sta assumendo proporzioni preoccupanti. Il rischio è uno stillicidio continuo per i tifosi, forse è il caso che lo sport pensi a un’uscita diversa. Un modo che permetta di fare chiarezza e contribuisca a bonificare i campionati, evitando la paralisi. Sto parlando di una sorta di amnistia, con giocatori e società pronte ad autodenunciarsi. In cambio le pene in termini di

squalifiche e penalizzazioni sarebbero concordate al ribasso. E subito dopo nuove regole, molto restrittive: come la squalifica a vita per l’omessa denuncia oppure pene pesanti per chi scommette. E poi una campagna rivolta ai più giovani per far capire che i valori dello sport sono l’esatto opposto di una combine e delle scommesse illegali». Sono le nove della sera quando Roberto Di Martino, procuratore capo di Cremona che da 8 mesi sta conducen-

do l’inchiesta sul nuovo calcioscommesse, risponde al telefono e spiega alla Gazzetta il senso di una proposta destinata ad aprire una lunga discussione. Non un colpo di spugna, ma il tentativo di vedere la luce in fondo a un tunnel lunghissimo. La scorsa estate qualcuno aveva minimizzato la portata dell’inchiesta, riducendola a «quattro sfigati». Adesso con Cremona in piena attività, la procura di Bari che nelle prossime settimane potrebbe arrestare altri

Il pm Roberto Di Martino, 60 anni

tesserati e quella di Napoli in continuo movimento, c’è davvero il rischio di una valanga. Solo a Cremona ci sono circa 150 indagati, la metà sono giocatori o dirigenti. Le mosse di Palazzi La via indicata da Di Martino è comunque già battuta dalla giustizia sportiva che premia con una squalifica mite i tesserati che collaborano con la procura federale. E’ accaduto con Micolucci, dovrebbe ripetersi con i vari Carobbio, Doni, Gervasoni, Masiello e tutti quelli che non si nasconderanno dietro un «non c’entro nulla». Le carte arrivate a Palazzi sono in questo senso preoccupanti: le prove e i riscontri metterebbero nei guai molti giocatori e di riflesso le società. I coinvolgimenti potrebbero au-

mentare se, come tutto lascia pensare, ci saranno altre confessioni. La proposta di Di Martino mira ad abbreviare i tempi e a dare risposte certe ai tifosi. «Inutile nascondersi, gli indagati sono sempre in aumento. E francamente non ha neppure molto senso andare avanti all’infinito. Pene ragionevoli potrebbero spingere a uscire allo scoperto chi spera di farla franca. Anche perché la paura maggiore dei tesserati è per i riflessi sportivi della vicenda. Sul piano penale la frode sportiva può essere patteggiata con conseguenze quasi nulle per la persona. Certo, il discorso cambia per chi ha responsabilità grave oppure illeciti plurimi. Ma il fenomeno più diffuso sono le scommesse...» cen © RIPRODUZIONE RISERVATA

Udinese-Bari: spunta Bonucci La posizione del difensore attualmente alla Juve al vaglio degli inquirenti per il 3-3 del maggio 2010 FRANCESCO CENITI

C’è un nome nuovo nelle carte che sta esaminando la Procura di Bari: Leonardo Bonucci. La posizione del giocatore della Juventus è al vaglio degli inquirenti che da oltre due anni stanno indagando sulle infiltrazioni mafiose nel mondo delle scommesse e su un numero consistente di partite combinate. Le prime indiscrezioni parlano di un possibile coinvolgimento del difensore per quanto riguarda Udinese-Bari 3-3, partita segnalata dal factotum Angelo Iacovelli al gip di Cremona, Guido Salvini, durante l’interrogatorio di garanzia dello scorso 7 febbraio. L’ausiliario aveva fatto mettere a verbale: «So che alcune amici scommettevano a nome di Andrea Masiello. Una circostanza avvenuta per Udinese-Bari. Andrea avrebbe poi riscosso i soldi delle puntate fuori da un noto ristorante». Il particolare era già noto ai magistrati del capoluogo pugliese tanto che nella lista degli attuali 17 indagati dovrebbero esserci proprio delle persone riconducibili agli ex calciatori del Bari. Oltre a Masiello, le indagini avrebbero portato alla ribalta anche Bonucci. Scommesse e combine Al momento il difensore della Nazio-

clic LA JUVE NON RISCHIA NESSUNA SANZIONE PAGHEREBBE IL BARI

A sinistra l’esultanza di Vladimir Koman per un gol in Udinese-Bari del maggio 2010 Qui sopra Leonardo Bonucci, 24 anni, ai tempi del Bari

Siamo ancora alle semplici ipotesi, la Procura di Bari potrebbe anche non indagare Bonucci. La domanda, però, è legittima per i milioni di tifosi della Juve. Questa: nel caso dovesse essere dimostrata qualche responsabilità del difensore, rischia una penalizzazione in classifica la società bianconera. La risposta, ipotetica, è no. I fatti contestati risalgono quando Bonucci era al Bari. E sarebbe proprio il club pugliese a pagare l’eventuale conto.

PLP/LIVERANI

nale (è in ritiro a Genova) non dovrebbe essere indagato, ma il pm Angellilis e il procuratore Laudati dovrebbero approfondire la sua posizione in tempi rapidi. Per gli investigatori un fatto è certo: diversi giocatori del Bari scommettevano. E lo facevano a credito presso alcuni ristoratori, una sorta di «centro raccolta» che piazzava le puntate in bookmaker sicuri (secon-

do la procura dietro questo movimento c’era il clan Parisi e quindi la criminalità organizzata che riciclava fiumi di denaro). Le persone scommettevano in nome dei calciatori e in caso di vittoria riscuotevano i soldi e poi li consegnavano. Non mancano gli strumenti per arrivare a scoperchiare questo giro: movimenti bancari, tabulati telefonici, intercettazioni e

una serie di testimonianze. A partire da quella di Iacovelli, ma anche delle persone indagate che rischiano incriminazioni pesanti (l’ipotesi di reato prevede l’associazione per delinquere di stampo mafioso e il riciclaggio) a meno di una collaborazione proficua con i magistrati. Questa potrebbe essere l’unica strada praticabile per i calciatori indagati come Masiello,

Marco Rossi, Bentivoglio, Parisi, Belmonte, Ghezzal, l’ex Marco Esposito, ma anche la new entry Portanova. Perché Bonucci Ma come si è ar-

rivati al nome di Bonucci? La risposta è nelle carte dell’inchiesta. Gli inquirenti ritengono che molte partite del Bari dello scorso campionato siano state combinate e le «informazioni» ven-

dute al miglior offerente per far cassa. Ma il fenomeno parte da lontano e affonda le radici in un’altra piaga: le scommesse. L’indagine dimostrerebbe che tutto parte da qui: molti calciatori si «divertivano» a puntare nonostante il divieto della giustizia sportiva. Per farlo si appoggiavano a gente «poco raccomandabile», per i magistrati veri e propri affiliati alla criminalità che offrivano la possibilità allettante di giocare su bookmaker sicuri e dal profitto alto. Seguendo questa traccia si è arrivati a una partita come Udinese-Bari 3-3, ultima giornata del campionato 2009-2010. Sfida senza assilli, con le due squadre già in «vacanza». Per Iacovelli alcuni calciatori decidono di sondare il terreno per organizzare un over (almeno 3 gol segnati). I riscontri porterebbero non solo a Masiello come ipotizzato da Iacovelli, ma anche a Bonucci compagno di reparto di una difesa (che quel 9 maggio non ha certo dato prove di affidabilità) era completata da Parisi e Belmonte, poi sostituito da un altro nome che compare nelle carte: Stellini, attuale vice di Conte alla Juve. Resterebbe da chiarire un solo tassello: hanno fatto tutto da soli oppure c’è stata anche una sponda da parte di qualche giocatore dell’Udinese? Nei prossimi giorni potrebbero esserci altre novità. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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SERIE A

Lavezzi, scusate se è Pocho Tra campionato e Champions ben 4 gol in 3 gare per l’attaccante del Napoli MIMMO MALFITANO NAPOLI

Ora si diverte pure. Non solo a farsi rincorrere dagli avversari, a stremarli con quelle ripartenze velocissime. Adesso, Ezequiel Lavezzi ha cominciato anche a segnare. Il che non è roba di poco conto. Anzi, per uno come lui che è sempre stato abbastanza sterile negli ultimi venti metri, è davvero straordinario pensare che abbia realizzato quattro reti nelle ultime tre partite. Un rendimento che ha sorpreso persino l’ambiente napoletano, ancora intento a chiedersi il perché di tanta astinenza. All’interrogativo ha risposto direttamente l’interessato, strappando applausi ai tifosi della Fiorentina in occasione del secondo gol al Franchi, due settimane fa, e scatenando l’entusiasmo dei napoletani con la doppietta al Chelsea ed il gol partita all’Inter. Doppia Cifra Una metamorfosi,

sicuramente, che evidenzia quanto sia stato importante concedere al Pocho quei dieci-venti metri in più sul piano tattico, affiancandolo a Cavani. E, dunque, avvicinandolo ancor di più all’area avversaria. Un’intuizione che ha prodotto subito i risultati richiesti: sono otto le reti che Lavezzi ha realizzato finora, sei in campionato e due in Champions League. Insomma, è ad un passo dal raggiungere la doppia cifra, roba che gli era riuscita sol-

ICONA AZZURRA

Auguri Vinicio «’O lione» fa 80 anni

NAPOLI Luis Vinicio (foto CUOMO) compie oggi 80 anni. Il brasiliano è stato uno degli attaccanti più prolifici del nostro calcio: in serie A ha segnato 155 reti e vinto anche la classifica dei cannonieri nella stagione 1965 66, quando indossava la maglia del Vicenza. E’ il miglior marcatore della storia dei biancorossi in A con all’attivo 68 gol, ma il nome di Vinicio è legato indissolubilmente al Napoli. «’O lione», come era soprannominato dai tifosi, ha giocato cinque stagioni in maglia azzurra mettendo a segno 69 reti. Poi è stato anche allenatore del Napoli dal ’73 al ’76, portando la squadra capitanata da Juliano ad uno storico secondo posto dietro la Juve nel 1975. Ha guidato, tra le altre, anche Lazio, Udinese e Avellino. Nel 2003, anno del fallimento, è stato presidente della Lega Azzurra, un’associazione di professionisti ed imprenditori napoletani, che avrebbe voluto rilevare il titolo dalla Fallimentare. Quel giorno, De Laurentiis fu più lesto. Gianluca Monti © RIPRODUZIONE RISERVATA

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le reti realizzate da Lavezzi nelle ultime tre partite, Otto i gol segnati finora, 6 in campionato e 2 in Champions

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le reti complessive che Lavezzi ha realizzato con la maglia del Napoli dalla stagione 2007-2008 a oggi

tanto nel suo primo anno italiano, quando realizzò otto reti in campionato e tre in Coppa Italia. «Sto lavorando proprio per migliorare questo aspetto tecnico. Il gol mi è mancato tanto e adesso che ci ho preso gusto, insisterò per non fermarmi più», ha detto l’attaccante argentino. Intesa Cavani Comincia a fun-

zionare alla grande, ma non c’è nessuna rivalità tra i due. Anzi, in campo si cercano, provano a scambiarsi la palla ad ogni ripartenza. Insomma, si ritrovano a meraviglia e su loro due è rivolto l’interesse di mezza Europa, incantata dal talento e dal rendimento del tandem d’attacco napoletano. Il peggio, dunque, è alle spalle.

Ezequiel Lavezzi, 26 anni, argentino, attaccante del Napoli REPORPRESS

Le brutte prestazioni d’inizio anno appartengono al passato, ormai. Che serata Il Napoli è ritornato ad essere quella bella realtà che da un paio di anni sta sconvolgendo la mappa del campionato, attraverso un progetto tecnico e societario di alto livello: domenica sera, è caduta un’altra grande, al San Paolo. Proprio all’Inter, il Napoli ha tolto tutti e sei i punti in gioco. «E’ stata un’altra bella serata, un’altra vittoria contro una delle big del calcio italiano ed europeo che ci ha permesso di fare un bel salto in classifica. La Champions porta via tante energie fisiche e mentali, perciò aver fatto tre punti ieri è stato ancora più importante», ha osservato il Pocho riferendosi alla gara della scorsa settimana contro il Chelsea. Viaggerà verso Parma, dunque, portandosi dietro un carico di entusiasmo e la consapevolezza che con il talento che ha può pretendere ciò che vuole. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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SERIE A LA CRISI NERAZZURRA MATTEO DALLA VITE ANDREA ELEFANTE MILANO

Non si cambia. Fino a Inter-Marsiglia del 13 marzo. O meglio: almeno fino a domenica sera, perché nel caso di un ulteriore rovescio diventerebbe invece Inter-Catania l’ultimissima spiaggia di Claudio Ranieri. Altrimenti, aggiornamento successivo a dopo il ritorno della sfida di Champions League. Dubitativo Ranieri anche ieri

ha camminato sul filo dell’incertezza, almeno fino alla riunione del pomeriggio che ha fissato la linea societaria, ma non ha tolto alle parole di Moratti quell’alone di provvisorietà che ha resistito fino a tarda sera, quando il presidente è uscito dal cda Saras. In panchina contro il Catania ci sarà ancora Ranieri?, la domanda dei cronisti in attesa. «Sì, penso proprio di sì», la sua risposta, ancora un minimo dubitativa. Forse volutamente, chissà. In stand by In realtà già domeni-

ca sera dopo la sconfitta di Napoli, e poi ieri mattina, Moratti era orientato a dare un’altra (ultima?) chance all’allenatore: dopo aver incontrato il d.t. Branca e il d.s. Ausilio ha deciso di non cambiare direzione, anche se certe sue dichiarazioni del primo pomeriggio avevano sollevato nuovi dubbi. Che erano anche i suoi, in realtà. Il presidente voleva capire ancora una volta cosa si potesse vedere in fondo al tunnel nel quale l’Inter si è ficcata, e non si era fatto scrupoli ad autodefinirsi in stand by. Lui, come la situazione. Una reazione, poverini «Stiamo

Resiste? Moratti su Ranieri «Penso proprio che ci sarà anche domenica» «Devo chiamarlo perché a Napoli la squadra non ha reagito». La volontà è rifare il punto dopo il Marsiglia. Ma con un k.o. con il Catania sarà addio Claudio Ranieri, 60 anni, tecnico dell’Inter dal settembre scorso. Sotto, Massimo Moratti, 66, presidente del club REUTERS/ANSA

Batoste & parole

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Maledetta jella: per Ranieri è il filo conduttore di tutto. Le sue frasi dopo i 7 k.o.

Da 1 a 10, la mia rabbia è cento! C’era un rigore netto. Col Napoli siamo sfortunati NAPOLI-INTER 2-0 25 GENNAIO

pensando — aveva dunque detto il presidente — stiamo vedendo. Adesso chiamerò anche Ranieri, perché non l'ho ancora sentito e vedremo un pochino che cosa fare. Credo si possa uscire da questa situazione ancora con lui, adesso voglio sentire anche il suo stato d'animo e quello dei giocatori. L'avevo sentito anche l'altro giorno e mi era sembrato ci fosse stata una buona ripresa psicologica, ma poi abbiamo visto tutti la partita... C'è stata una reazione di volontà sì, poverini, ma quella del primo tempo in realtà non si è rivelata una reazione, e solo nel secondo tempo è andata un po' meglio».

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Sarei potuto partire col 4-4-2, ma se si perde è giusta la cosa che non si è fatta LECCE-INTER 1-0 29 GENNAIO

fonata a Zanetti, con il quale ha fatto il punto sulla condizione della squadra: atletica e psicologica, anche se il presidente non aveva bisogno di parlare con il capitano per sapere che Sneijder, Forlan e Stankovic non erano usciti dal San Paolo felici, dopo le scelte del tecnico, esattamente come era successo quattro giorni prima a Milito, a Marsiglia. Ancora in tarda serata, invece, il presidente non aveva parlato al telefono con Ranieri («Non ci sono riuscito: lo farò adesso, magari più tardi»), che dopo aver presenziato a Coverciano alla premiazione della Panchina d’oro è tornato a Roma. A Firenze zero dichiarazioni, ma ancora ieri stato d’animo improntato alla positività e alla determinazione.

La telefonata a Zanetti Lo stato d’animo dei giocatori è stato verificato da Moratti con una tele-

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Questa squadra ha tanto da dare, ma dopo il derby è scomparsa l’adrenalina ROMA-INTER 4-0 5 FEBBRAIO

Quelle frasi di Ranieri E di Ranieri, al di là di tutto, Moratti ha sempre apprezzato se non altro una certa fedeltà alla linea aziendale: a cominciare dal non aver lasciato trasparire troppa insoddisfazione per il mercato di gennaio, per finire con la disponibilità a tentare di trovare un posto per Sneijder, diventato il vero e proprio nodo (tattico, ma non solo) della sua gestione. E questo al di là del fatto che hanno lasciato invece un po’ perplessi certe frasi del tecnico di domenica sera. «Se fossi Moratti mi confermerei, perché non ho nessuna colpa», ha detto Ranieri: ma chi, all’Inter, oggi può dirsi senza peccato, se perfino Moratti in una recente intervista al Corriere della Sera ha ammesso di

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Gira tutto storto. Abbiamo imperversato e preso gol su una ripartenza INTER-NOVARA 0-1 12 FEBBRAIO

aver fatto degli errori? Nessuna garanzia Ieri, alla fine,

il presidente nerazzurro ha ritenuto che sarebbe stato un errore anche cambiare un’altra volta gestione tecnica, o perlomeno farlo subito. Andare avanti con Ranieri gli è sembrata la strada più logica o forse quasi inevitabile, considerando anche un dato di fatto: nessuna delle alternative lo convince davvero, o comunque dà garanzie assolute di svolta. Non a caso, su questo argomento Moratti era stato invece piuttosto evasivo, sempre nel primo pomeriggio: «Alternative che mi piacciono? Non è un gioco, quindi vedremo che cosa fare». Quindi avanti con Ranieri: poi domenica sera si vedrà. © RIPRODUZIONE RISERVATA

DAI TRIONFI AL CRAC

IN BRASILE-BOSNIA

Julio Cesar insonne: «Mi sento impotente»

Anticipo di derby tra Hernanes e Pjanic

Il portiere dell’Inter dal ritiro della Seleçao: «Dopo il k.o. di Napoli non ho chiuso occhio» DAL NOSTRO INVIATO

LUCA CALAMAI SAN GALLO (Svizzera)

«Mi sento impotente. Uno stato d’animo che non auguro al mio peggior nemico. La crisi dell’Inter mi fa soffrire, dopo la sconfitta contro il Napoli non sono riuscito a chiudere occhio». Julio Cesar è un campione ferito. La notte insonne sommata all’amarezza per l’ennesimo k.o. in campionato creano un cocktail micidiale. Disegnato sul volto del portiere brasilia-

no. I giornalisti di Rio e San Paolo lo bombardano di domande sul momento della squadra nerazzurra. Julio allarga le braccia, sconsolato. «Non possiamo aver di colpo disimparato a giocare, giusto? E’ difficile trovare un perché a questa serie di risultati da incubo. Io non riesco a trovarlo. E allora mi sforzo di pensare che ancora non è finito tutto. Che possiamo capovolgere l’1-0 di Marsiglia, che possiamo ancora risalire in classifica ma in questo momento servono i fatti».

«

Presidente perplesso Dall’Italia rimbalzano notizie su un Moratti «perplesso». «Capisco l’amarezza del presidente e di tutti i tifosi nerazzurri» osserva con un filo di voce Julio Cesar. «E’ giusto che valuti a fondo la situazione». Un sospiro poi

un’altra considerazione: «Vorrei tornare subito in campo per cercare di uscire da questa crisi». Invece lo aspetta l’impegno con la Selecao, l’amichevole contro la Bosnia di Dzeko. Il portiere dell’Inter prova a guardare avanti anche a livello di

«

Mi sforzo di pensare che si può eliminare il Marsiglia, ma ora servono i fatti Crisi misteriosa. Ma non possiamo aver disimparato a giocare tutto d’un colpo...

Julio Cesar, 32 anni, portiere dell’Inter e della Seleçao FORTE

nazionale: «Mi piacerebbe partecipare alle Olimpiadi di Londra». Vincerle è il sogno di tutti i calciatori brasiliani. Il cittì Mano Menezes ha ancora un posto vacante per quanto concerne i tre fuori quota e Julio Cesar è uno dei candidati. Ma, come Ronaldinho, per il momento non è tra le prime scelte. A Londra, invece, ci andrà sicuramente Lucas, che gli sfila davanti nella hall dell’albergo che ospita la Selecao. Il gioiello del San Paolo è anche il grande obiettivo del mercato nerazzurro. Ma, forse, di questi tempi è meglio sorvolare su questo tema. Questa Inter che è già fuori dalla scudetto e quasi fuori dalla zona Champions non è un «prodotto» che si sponsorizza facilmente. Verranno sicuramente tempi migliori. © RIPRODUZIONE RISERVATA

SAN GALLO Torna Ronaldino a far coppia con Neymar. La nazionale di Mano Menezes affronta stasera in amichevole la Bosnia di Dzeko. Il ct brasiliano potrebbe lanciare tra i titolari il laziale Hernanes, in ballottaggio con Ganso. Sarebbe un anticipo di derby, visto che contro ci sarà il romanista Pjanic. Le formazioni (ore 20) BRASILE (4-3-3) Julio Cesar; Dani Alves, David Luiz, Thiago Silva, Marcelo; Sandro, Fernandinho, Hernanes; Ronaldinho, Leandro Damiao, Neymar. All. Mano Menezes. BOSNIA (4-4-2) Begovic; Zahirovic, Spahic, Jahic, Papac; Pjanic, Rahimic, Misimovic, Salihovic; Dzeko, Ibisevic. All. Susic. ARBITRO Muller (Svi).


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Perchè sì

Perché no

PANCHINA FUTURA MENTRE CRESCE IL NOME DI VILLAS BOAS

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1 Cambiare adesso,

1 I risultati sono

per la squadra potrebbe essere più un trauma che un incentivo: il rischio è di confondere ulteriormente un gruppo già disorientato

contro Ranieri: sette sconfitte nelle ultime otto partite, cinque di fila; 19 gol presi nelle ultime dieci partite, tutte con almeno una rete subìta; sette delle ultime otto partite senza mai andare in rete

Il candidato Zeman: «L’Inter non mi chiama ma se vuole ne parliamo»

Nessuno scollamento. E alternative

2 I colloqui con Zanetti e con lo stesso tecnico hanno convinto Moratti: non c’è uno scollamento fra tecnico e giocatori che lasci pensare che Ranieri ha la squadra contro

3 Moratti non ha a disposizione un’alternativa a Ranieri immediata e che lo convinca fino in fondo, tale da fargli pensare ad una garanzia di svolta immediata

Confusione tattica e risultati

2 Confusione tattica: Ranieri continua a cambiare sistemi di gioco senza trovare continuità, ma soprattutto senza miglioramenti

3 Inizia ad emergere l’insoddisfazione di diversi giocatori, non solo quelli sostituiti o non utilizzati. Ma il tecnico ha sempre circostanziato le sue decisioni sentendosi nel giusto: anche a Napoli ha sostenuto di non avere colpe

Zeman parla piano piano. Praticamente la stessa «rapidità» dell’Inter odierna. Zdenek Zeman risponde sempre a ciò che vuol rispondere. E le sue risposte hanno pause di riflessione e verità veloci come i suoi giochi d’attacco. «Se Moratti dovesse chiamarmi per la prossima stagione - risponde il boemo a precisa domanda -? Penso che non mi chiamerà, ma è normale. Poi, se dovesse chiamarmi, se ne potrebbe anche parlare». Risposta di cortesia, certo, poi non c’è dubbio che il fascino boemo abbia sempre catturato le attenzioni di Massimo Moratti. Tempo fa sì... La scenografia è

«

Forse i cambi confondono i miei. Sfioriamo il gol e al primo tiro andiamo sotto INTER-BOLOGNA 0-3 17 FEBBRAIO

«

Beffa totale. Ci è mancato solo il gol e alla prima occasione hanno segnato loro MARSIGLIA-INTER 1-0 22 FEBBRAIO

«

Non ho colpe e se fossi Moratti mi confermerei. Preso un altro gol assurdo NAPOLI-INTER 1-0 26 FEBBRAIO

no l’apprezzamento c’è, al di là del fatto che poi si trasformi in qualcosa. «Magari - ecco ancora Zeman - qualche possibilità con l’Inter c’è stata con Pellegrini, ma con Moratti non ci siamo mai visti né sentiti».

MATTEO DALLA VITE MILANO

la Panchina d’Oro a Coverciano, ci sono tutti e c’è anche Zeman. Il suo nome è stato fatto anche in passato, prima di Benitez per esempio o dopo Leonardo. Il suo nome - mai banale - è sinonimo di calcio che però prevede una ristrutturazione radicale: difficile nell’Inter che - pur se rivoluzionata - ripartirà l’estate prossima. Eppure, il suo nome ogni tanto ri-esce. E se ri-esce quantome-

Zdenek Zeman, 64 anni ANSA

SNEIJDER DALL’OLANDA

«Cosa penso? Lo tengo per me» In ritiro con la nazionale olandese, Wesley Sneijder decide di mettere pepe sulla sua sostituzione al San Paolo di Napoli. «Perché Ranieri mi ha sostituito? Il tecnico voleva una formazione più difensiva - avrebbe detto il fantasista a Voetbalprimeur -. Cosa penso? La mia opinione ce l’ho, ma la tengo per me, non sono una persona che attacca l’allenatore dicendo che deve andarsene, ho il senso di appartenenza nei confronti del club e all’Inter sto bene».

Domani, non si sa mai... Poi, la frase col più classico del mai-dire-mai. «Non mi chiamerà, ma se dovesse chiamarmi se ne potrebbe parlare. Ripeto, mi sento allenatore del Pescara, sto bene, ma in futuro non si sa mai e sono contento di fare il mio lavoro. Ultimamente di me si parla perché sono allenatore del Pescara e basta. Poi, per i discorsi futuri non c’è tempo, né per me né per Ranieri o per Reja: li metto tutti insieme, perché hanno i capelli bianchi tutti e due». Ranieri e VB quotati Nel frattempo, vista la precarietà della panchina attuale, è chiaro che qualche pensiero alla stagione 2012-13 vada per forza. Resta il sogno Guardiola, Blanc è sempre un’idea, Capello è ancora libero e Villas Boas pare in crescita: ieri, quotando il chi verrà esonerato per primo, per i bookmaker era più solido Ranieri di Villas Boas. Ieri. Poi si vedrà. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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NAZIONALE DOMANI IL TEST CON GLI STATI UNITI

DAI NOSTRI INVIATI

MASSIMO CECCHINI MIRKO GRAZIANO GENOVA

C’è chi corre e chi invece preferisce aggregarsi all’ultimo momento. Del primo gruppo fa parte Fabio Borini, fresco d’arrivo alla corte di Prandelli, del secondo invece tutto il calcio italiano, «seccato» dalla ormai storica richiesta di stage da parte del c.t.. E allora cominciamo da qui, da un allenatore che sottolinea come avere un lunedì pomeriggio e un martedì mattina «farebbe fare un sacrificio solo ai calciatori». Ma i club frenano e così Prandelli chiosa: «Non sono preoccupato, perché Albertini mi dice che li faremo. E se non riusciremo a organizzarli, pazienza. Ciascuno si piglierà le sue responsabilità. E vorrà dire che qualcuno diventerà tifoso della Nazionale un attimo prima che suonino l’inno».

Tanti gol, tanto cuore Così strega l’Italia Prandelli: «In campo ha una generosità contagiosa» Una chance anche per Matri, in coppia con Giovinco Fabio Borini, 20 anni, attaccante della Roma, cresciuto nel Bologna ANSA

Prandelli con la nuova maglia ANSA

Presentata la nuova maglia da trasferta

I CONVOCATI

Il c.t. ha chiamato quattro portieri Si rivede Viviano Ecco i 23 convocati del c.t. Cesare Prandelli per l’amichevole di domani a Genova tra Italia e Stati Uniti. Le novità principali sono il ritorno di Emiliano Viviano (foto sotto LIVERANI) in azzurro dopo l’infortunio (l’ultima partita del portiere, ora al Palermo, era stata il 7 giugno 2011 nell’amichevole pre Mondiale con l’Irlanda di Trapattoni) e la prima convocazione per Fabio Borini, attaccante della Roma.

Contagioso Borini, invece, ha

già mostrato un entusiasmo da innamorato della maglia azzurra. «Lo seguivamo da tempo spiega il c.t. -, l’espulsione di Osvaldo a Bergamo ha accelerato il processo della sua convocazione. Oltre ai gol - 8, è il capocannoniere stagionale della Roma - mi ha colpito perché, nonostante la giovane età, ha determinazione e continuità di rendimento. Ci mette una generosità contagiosa, prevedo per lui un futuro importante. Vogliamo anche trasmettere il messaggio che l’Under 21 è un trampolino per la Nazionale A». Insomma, buone notizie per l’attacco, anche perché pure su Giuseppe Rossi il tecnico è ottimista: «Sta recuperando bene, sembra in anticipo sulla tabella di marcia». Nuova coppia E in attesa del possibile esordio di Borini, là davanti Cesare Prandelli sta pensando alla coppia Giovinco-Matri. Lo juventino, in particolare, arriva caricatissimo alla sfida con gli Usa. Sa di non essere per nulla certo di un posto per l’Europeo in Polonia e Ucraina, ma proprio nella Juve ha dimostrato di saper cogliere al volo la minima occasione. Nelle gerarchie di Conte era infatti finito fuori dai titolari, superato da Borriello e Quagliarella, gli sono però bastati 20’ a San Siro per riprendersi tutto. E la stessa cosa intende fare domani sera, sfruttando l’assenza di Osvaldo e il momento

identiKit & CARRIERA

Borini, tocca a te

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IERI LA CERIMONIA A ROMA

Al nostro Garlando il premio «Fortunato-Lo sport è vita» ROMA Ieri si è tenuta la 4a edizione del premio «Andrea Fortunato – Lo sport è vita», organizzato dalla Fioravante Polito Onlus di Santa Maria di Castellabate (Sa). Tra i premiati De Sanctis (Napoli), Perrotta (Roma), i giornalisti Matteo Marani (Guerin Sportivo) e Luigi Garlando (Gazzetta dello Sport), l’ematologo Fabrizio Pane, Mino Favini (responsabile vivaio Atalanta), Moreno Torricelli (ex Juventus e Fiorentina) e Fabio Pisacane (Ternana).

non brillante di Pazzini. Certo, poi servirà anche un finale di stagione adeguato, ma a Matri basterebbe viaggiare sui ritmi di quest’anno: un gol ogni 140’. Per quanto riguarda gli altri azzurri, sicuri di una maglia Pirlo e De Rossi, ballottaggi Thiago Motta-Montolivo e Marchisio-Nocerino. In difesa, l’impressione è che possano partire Maggio e Balzaretti sulle fasce e Barzagli-Chiellini in mezzo. Da tenere però ancora in considerazione la candidatura di Criscito a sinistra.

Il matrimonio continua. La Nazionale e la Puma prolungano il loro rapporto fino al 2018 e l’occasione per sancirlo è stata la presentazione, ieri a Genova, della nuova maglia da trasferta della squadra - bianca con striscia azzurra - che ricorda un po’ quella del non felice Mondiale 1974 in Germania, inciso nella memoria anche per il «vaffa» di Chinaglia al c.t. Valcareggi per la sostituzione durante il match con Haiti. Alla presentazione - officiata dal vice presidente della Figc Demetrio Albertini, dal c.t. Prandelli e Buffon, dalla responsabile del Marketing, Benedetta Geronzi e, per la Puma, dall’a.d. Franz Koch e il g.m. Andrea Rogg - lo stesso Albertini ha sottolineato l’incremento di guadagno per la Federazione e gli incentivi che ci saranno «per progetti sociali o promozioni».

Portieri: Buffon (Juventus), De Sanctis (Napoli), Sirigu (Paris Saint Germain), Viviano (Palermo). Difensori: Abate (Milan), Astori (Cagliari), Balzaretti (Palermo), Barzagli (Juventus), Bonucci (Juventus), Chiellini (Juventus), Criscito (Zenit San Pietroburgo), Maggio (Napoli), Ogbonna (Torino). Centrocampisti: De Rossi (Roma), Marchisio (Juventus), Montolivo (Fiorentina), Thiago Motta (Paris St. Germain), Nocerino (Milan), Pirlo (Juventus). Attaccanti: Borini (Roma), Giovinco (Parma), Matri (Juventus), Pazzini (Inter).

Numeri Le cifre ufficiali complessive non sono state comunicate, ma si partiva dai circa 14,5 milioni all’anno del vecchio accordo e si presuppone si possa essere arrivati anche intorno ai 17-18, visto che Puma gestirà in esclusiva il portafoglio degli sponsor azzurri. «Innovazione nella tradizione», è stata la parola d’ordine della Geronzi, mentre Koch ha detto di sognare «un’altra volta l’Italia in finale, magari contro la Germania». Lo stesso a.d. poi, in una intervista con la Reuters, ha sottolineato: «Siamo il marchio numero tre nel calcio e vogliamo azzerare il gap con Adidas e Nike». Con l’aiuto della Nazionale, ovviamente. ma.cec.

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UNDER 21 IL C.T. SI GODE I FRUTTI DEL SUO LAVORO, CON LA MAGGIOR PARTE DEI RAGAZZI PROTAGONISTA IN B. OGGI IL TEST COI FRANCESI

Ferrara e il precariato: «Ora giocano tutti» DAL NOSTRO INVIATO

FABIO BIANCHI CANNES (Francia)

Dodici mesi dopo e qualche spicciolo, il gruppo precario è diventato un team di lavoratori a tempo, quasi, indeterminato. Dodici mesi dopo, Ciro Ferrara non si mette più le mani nei ricci. Venite nell’Under, è una delle poche aziende in assoluto che non risente della crisi: crea posto di lavoro e puoi far fare carriera in fretta, come è successo a Borini. Ferrara ritrova la Francia, unica squadra che lo ha battuto in 16 gare ufficiali, si guarda intorno e constata soddisfatto che ha una rosa di titolari. Dice: «Quando siamo partiti col nuovo ciclo, c’era da mettersi le mani nei ca-

INTESA CON PUMA

Paradossi Beh, con l’ex Inter in

re Gabbiadini, è l’unico a far panca, nell’Atalanta. «Ma con me ha sempre risposto al massimo. Spero che trovi spazio. Come Marrone. I due sono molto importanti per me». Gabbiadini giocherà titolare come sempre, Marrone è k.o. e Ferrara ha chiamato il pescarese Verratti che potrebbe già esordire con la Francia. «È nato trequartista, ma ora gioca in mezzo. Ha personalità, non ha paura a farsi dare palla anche se pressato. E io in quella posizione cerco alternative».

campo 7 vittorie e due pari, senza mai subire gol. Dice Caldirola: «L’Under mi ha dato una grande mano. Meritavo magari una piccola di A? Poi magari giocavo poco». Il paradosso è che un altro pilastro Under, il capocannonie-

Faraone e Francia L’alternativa a Borini chiamato da Prandelli («felicissimi per Fabio, se lo merita») è il gioiello Stephan El Shaarawy. «Che sta trovando continuità nel Milan. Perché non l’ho

pelli. Non giocava nessuno, ora quasi tutti. La maggior parte in B (in questa convocazione, ben 14 su 22, ndr), ma importa poco dove, un giovane ha bisogno solo di giocare. E anche gli attaccanti in A hanno trovato spazio. Non è certo per i miei appelli che ora giocano. Sono stati bravi loro a mettersi in mostra nella vetrina Under. Un esempio è Caldirola. Penso che il Brescia sia molto contento di lui».

Lorenzo Insigne, 20 anni BARTOLETTI

chiamato subito? L’ho seguo, ma io non chiamo più di 4 attaccanti e per questo biennio ho puntato deciso su Gabbiadini, Paloschi, Destro e Borini. La concorrenza davanti è spietata, mi spiace che qualcuno stia fuori. Stephan è una stupenda alternativa come seconda punta o esterno di fascia — io lo vedo così —, come Immobile lo è per i centravanti». El Shaarawy entrerà a gara in corso, con la Francia. «Nell’Europeo ha il nostro stesso passo, in più senza subire un gol. Sono forti, è un bel test per vedere quanto siamo cresciuti, come affrontiamo le gare più toste. Non sarà un’amichevole». Sicuro. A Ciro non è andato giù che gli abbia sporcato le «fedina». © RIPRODUZIONE RISERVATA

FRANCIA U21 ITALIA U21 FRANCIA U21 (4-2-3-1) 1 A. AHAMADA 2 CORCHIA 4 ISIMAT-MIRIN 5 VARANE 3 MAVINGA 6 GUILAVOGUI 8 STANBOUILI 7 CABELLA 10 KAKUTA 11 BULOT 9 LACAZETTE All. MOMBAERTS

ITALIA U21 (4-4-2) 1 BARDI 2 SANTON 5 CAPUANO 6 CALDIROLA 3 CRESCENZI 7 FLORENZI 4 VERRATTI 8 F. ROSSI 10 INSIGNE 11 GABBIADINI 9 DESTRO All. FERRARA

PANCHINA 12 Reynet, 13 Boli, 14 Ghoulam, 15 Fofana, 16 Pajot, 17 Griezman, 18 Riviere

PANCHINA 13 Pinsoglio, 14 Donati, 15 Saponara, 16 Crimi, 17 Faraoni, 18 El Shaarawy, 19 Paloschi

ARBITRO Bieri (Svi) GUARDALINEE Zurbruegg-Vogel (Svi) QUARTO UOMO Luzi (Fra) TV ore 20.30 Rai Sport 1 Inizio alle 20.50 La partita amichevole si gioca a Cannes, allo stadio Pierre de Coubertin


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Bradley in the Usa «Lancio il Chievo e mi guadagno il Milan in futuro» FABIANA DELLA VALLE VERONA

Michael Bradley conosce ancora poco l’Italia, però Genova gli fa venire in mente subito ricordi positivi. Lì una settimana fa il Chievo ha fatto il colpaccio e l’americano è stato il migliore in campo. Domenica Bradley non ha giocato perché squalificato, però ha visto la partita allo stadio e poi ha raggiunto il ritiro degli Stati Uniti. Michael ha esordito con l’America a 19 anni e a 20 ha vinto la Concacaf Gold Cup. Ora ne ha 24 e si sta facendo conoscere ed apprezzare anche in Italia. Bradley, che cosa sapeva del Chievo prima di arrivare qui?

«Che è un club con una buona tradizione, giocatori discreti e dirigenti che fanno le cose per bene. Ho pensato che fosse il posto giusto per fare una buona prima esperienza in Italia». Lei in Europa ha già giocato in Germania, Olanda e Inghilterra. Qual è il calcio migliore?

«In Italia il livello tattico è molto alto. Qui si cura ogni dettaglio, bisogna studiare. In Inghilterra e in Germania è un calcio più fisico e si corre di più. In Italia non ci sono gli stessi stadi di altri Paesi, ma come qualità resta il miglior campionato». Il calcio americano a che punto è?

«Stiamo crescendo ma non è facile. Se si gioca un’amichevole con l’Argentina, per esempio, allo stadio vengono anche 9 mila persone, però per il campionato non c’è la stessa attenzione. Non ci sono molti soldi e i giocatori migliori preferiscono andare in Europa».

In Italia tutti i maschietti giocano a calcio, ma in America non è il primo sport. Lei come ha cominciato?

«Da quando cammino c’è sempre stato il calcio nella mia vita, grazie a mio padre che è allenatore (Bob Bradley, ndr). Da ragazzino ho provato anche il basket e l’hockey su ghiaccio».

«No, però ci sentiamo spesso e mi dà tanti consigli. Lui ora è in Egitto, sono orgoglioso di lui».

«Avevo 6 anni e mio padre allenava la squadra della Princeton University. Mi portò a vedere una partita al Giants Stadium, andammo agli allenamenti di

«Sì. Ricordo bene Lalas quando era in nazionale. Onyewu è un amico».

«

«Quando è uscita l’autobiografia di Ibra eravamo in ritiro e io ho cercato di stuzzicarlo: "È vero quello che racconta Zlatan?". Ma lui non è tipo da raccontare gli affari suoi in giro».

In A si gioca il calcio più tattico d’Europa. Verona è il posto ideale per crescere

Norvegia, Bulgaria e Italia: ero molto eccitato. In quegli anni trasmettevano solo una partita del campionato italiano la domenica alle 9. Io e mio padre non ne perdevamo una e quando giocava il Milan ero felicissimo: era la mia squadra preferita e io potevo vedere il mio idolo Albertini». Lei è stato allenato da suo padre quando era c.t. degli Usa. Com’è il vostro rapporto?

«Ottimo, mi ha aiutato in tutto. Essere il figlio del c.t. non mi ha mai creato problemi, ho sempre pensato solo a fare il mio dovere. Lui mi ha sempre det-

1 Bradley, come descrive-

È già venuto a trovarla a Verona?

Lo sa che lei è il terzo americano a giocare in Italia?

Allora le avrà raccontato qualcosa del litigio con Ibrahimovic...

Lei in poco tempo è diventato la mente del Chievo. L’ambientamento è stato rapido?

«Abbastanza. Passavo le giornate a guardare le partite per imparare. Ora mi sento perfettamente inserito nel gioco del Chievo. Sono un organizzatore, mi piace prendere la palla e far ripartire l’azione». Pensa che il Chievo sarà un trampolino di lancio per arrivare in una grande italiana?

«Con tutto il rispetto per il Chievo il mio sogno è giocare in una squadra importante. Finché sarò qui darò tutto per questa squadra. Il futuro si vedrà». © RIPRODUZIONE RISERVATA

C.T. EGITTO

Bob Bradley, papà di Michael, c.t. Usa dal 2006 al 2011, oggi tecnico dell’Egitto, risponde al telefono dal suo hotel di Doha dove la sua nazionale disputerà domani un’amichevole con il Niger.

to che per prima cosa dovevo guadagnarmi il rispetto dei compagni: se sei un buon giocatore nessuno ti dirà mai niente».

Che ricordi ha del Mondiale giocato negli Stati Uniti?

BOB BRADLEY

«Albertini idolo di mio figlio Mike arriverà in Champions»

Il centrocampista era un tifoso rossonero «Lo seguivo da piccolo, lo sogno da grande» DAL NOSTRO INVIATO

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domande a...

Michael Bradley, 24 anni, del Chievo. Negli Usa 62 gare e 9 gol PEGASO

Il programma delle amichevoli Domani Ribery sfida la «sua» Germania Inghilterra-Olanda anticipa l’Europeo Ibra in campo in Croazia-Svezia Non solo Italia-Usa: ecco il programma degli altri principali incontri internazionali in calendario tra oggi e domani. Dove non specificato, si tratta di amichevoli. Oggi Armenia-Serbia (a Limassol, Cipro); Bosnia-Brasile (a San Gallo, Svizzera). Domani Montenegro-Islanda (a Podgorica); Irlanda-Repubblica Ceca (a Dublino); Lussemburgo-Macedonia (a Lussemburgo); Turchia-Slovacchia (a Bursa); Malta-Liechtenstein (a Ta’Qali); Inghilterra-Olanda (a Londra); Irlanda del Nord-Norvegia (a Belfast); Polonia-Portogallo (a Varsavia); Danimarca-Russia (a Copenaghen); Slovenia-Scozia (a Capodistria); Croazia-Svezia (a Zagabria); Israele-Ucraina (a Tel Aviv); Lettonia-Kazakistan (ad Antalya, Turchia); Cipro-Serbia (a Nicosia); Gambia-Algeria (qual. africane, a Bakau); Guinea Bissau-Camerun (qualificazioni africane, a Bissau); Egitto-Niger (a Doha, Qatar); Cile-Ghana (a Chester, Inghilterra); Costa d’Avorio-Guinea (ad Abidjan); Kenya-Togo (qual. africane, a Nairobi);

Ruanda-Nigeria (qual. africane, a Kigali); Sudafrica-Senegal (a Durban); Bolivia-Cuba (a Cochabamba); Armenia-Canada (a Limassol, Cipro); Ecuador-Honduras (a Guayaquil); Nuova Zelanda-Giamaica (a Auckland); Messico-Colombia (a Miami, Usa); Tunisia-Perù (a Rades); Romania-Uruguay (a Bucarest); Spagna-Venezuela (a Malaga); Georgia-Albania (a Tbilisi); Grecia-Belgio (a Creta); Ungheria-Bulgaria (a Gyor); Moldavia-Bielorussia (ad Antalya, Turchia); El Salvador-Estonia (a Los Angeles, Usa); Austria-Finlandia (a Klagenfurt); Tajikistan-Nord Corea (qual. Mondiali, a Khujand); Oman-Thailandia (qual. Mondiali, a Muscat); Emirati Arabi-Libano (qual. Mondiali, ad Abu Dhabi); Cina-Giordania (qual. Mondiali, a Guangzhou); Bahrain-Indonesia (qual. Mondiali, a Manama); Iraq-Singapore (qual. Mondiali, a Doha, Qatar); Iran-Qatar (qual. Mondiali, a Teheran); Azerbaijan-Palestina (a Dubai, Emirati Arabi); Giappone-Uzbekistan (qual. Mondiali, a Toyota); Galles-Costa Rica (a Cardiff); Australia-Arabia Saudita (qual. Mondiali, a Melbourne); Svizzera-Argentina (a Berna); Germania-Francia (a Brema); Sud Corea-Kuwait (qual. Mondiali, a Seul).

rebbe le caratteristiche tecniche di suo figlio? «E’ un centrocampista moderno: molto aggressivo, recupera tanti palloni nella fase difensiva, ha discreti piedi e buona visione di gioco. Sa far ripartire l’azione con il passaggio all’uomo smarcato e ha un bel tiro. Diciamo che è cresciuto cercando di imitare alcuni suoi modelli di gioventù come Albertini e più recentemente De Rossi e Van Bommel».

2

Klinsmann ha parlato molto bene di Michael, ma ha detto che per fare il salto di qualità avrebbe bisogno di giocare in squadre che partecipano alla Champions. «E’ da sempre anche l’obiettivo di Michael. Fin da quando era bambino ha sempre desiderato giocare con squadre che possano vincere e naturalmente non ha cambiato idea. E le dico questo: ha il carattere per riuscirci».

3 Facile o difficile gestire il rapporto con suo figlio, dovendolo anche allenare nella Nazionale Usa? «Michael è un ragazzo intelligente. Ha sempre capito che per ottenere il rispetto dei compagni e una convocazione, avrebbe dovuto lavorare molto duramente. E siccome era la squadra di suo padre, anche più duramente degli altri. Ma il senso di responsabilità non gli è mai mancato e io non ho mai avuto alcun tipo di problema». Massimo Lopes Pegna © RIPRODUZIONE RISERVATA


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SERIE A

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la scheda

TUTTI I PREMIATI

FRANCESCO GUIDOLIN 56 ANNI ALLENATORE UDINESE

La Panchina d’Oro è stata istituita nel 1990. Il primo a vincerla è stato Goethals (O. Marsiglia). Poi Capello. Una sosta e nel ’93-94 ancora Capello. Questi gli altri vincitori

Francesco Guidolin è stato premiato ieri a Coverciano dai colleghi come migliore allenatore della stagione 2010-2011. Ha cominciato ad allenare nel 1988 al Giorgione, la squadra di casa sua, dove ora lavora il figlio maggiore 1955 nasce a Castelfranco Veneto, fa una buona carriera da centrocampista, ma presto sceglie la vita in panchina. 1993 I suoi successi con il Ravenna, portato in Serie B, lo hanno fatto notare dai club di A: viene chiamato dall’Atalanta e presto esonerato. Poi allena Vicenza (vince la coppa Italia nel 1997), Bologna, Palermo, Genoa, Monaco, Parma, Udinese.

S 1994-95 Lippi (Juve) 1995-96 Lippi (Juve) 1996-97 Zaccheroni (Udinese) 1997-98 Simoni (Inter) 1998-99 Zaccheroni (Milan) ’99-2000 Cavasin (Lecce) 2000-01 Capello (Roma) 2001-2002 Del Neri (Chievo) 2002-03 Ancelotti (Milan) 2003-04 Ancelotti (Milan) 2004-05 Spalletti (Udinese) 2005-06 Prandelli (Fiorentina) 2006-07 Prandelli (Fiorentina) 2007-08 Mancini (Inter) 2008-09 Allegri (Cagliari) 2009-10 Mourinho (Inter) 2010-11 Guidolin (Udinese)

Francesco Guidolin, sorride col premio, al centro, tra Dino Zoff e il presidente Figc Giancarlo Abete PEGASO

Guidolin d’oro «Io, il gioco, l’educazione e i miei ragazzi felici» Panchina d’oro al tecnico dell’Udinese: «Nel calcio ci vuole più signorilità. Ringrazio Pozzo e a Ranieri dico: ce la farai» ALESSANDRA BOCCI twitter @picobocci

Francesco Guidolin si è seduto su una Panchina d’oro e si è sciolto. «Sono emozionato, felice». Sembra anche un po’ agitato. «E’ un premio importante, lo danno i colleghi, l’ho rincorso a lungo. Dentro c’è la mia storia, il passato e il presente. Ho lavorato, i risultati non sono mancati. Credo che, a parte la stagione scorsa, straordinaria, abbia influito sul giudizio degli altri allenatori anche la riconferma di questo anno: siamo ancora terzi». Guidolin, sa com’è. Tanti si chiedono: perché mai un’occasione con una grande per Guidolin?

«A me fa piacere se lo dicono: significa che sono credibile, che la gente mi apprezza. Però

io sto bene dove sto. A Udine mi fanno lavorare in serenità e hanno fiducia in me. Ringrazio Pozzo, tutta la società, lo staff, i miei ragazzi. Mi hanno permesso loro di prendere questo premio». A proposito dei suoi: quando vede Sanchez fare così bene a Barcellona cosa pensa?

«Che se lo merita. E’ un tipo allegro e generoso, oltre che un giocatore formidabile. E’ venuto a trovarci la settimana scorsa: non si dimentica di noi». La sua Udinese è bella come un anno fa o si è snaturata?

«Senza Ale è un po’ diverso, ma quando stiamo bene offriamo ancora buon calcio». Ha dedicato questa Panchina d’oro ai suoi genitori.

«Ho pensato a mio padre che ho perso e a mia madre che

IL VINCITORE DEL 2011 E’ IN POLEMICA

Mourinho: «Complimenti a Francesco ma io aspetto ancora il mio trofeo» Il solito Mou. Il tecnico del Real Madrid (in un’intervista rilasciata a RaiSport) si è voluto complimentare con l’allenatore dell’Udinese, Francesco Guidolin, vincitore della Panchina d’Oro ieri a Coverciano, ma ha regalato l’ennesima chicca, condita da un po’ di polemica nei confronti degli organizzatori dell’evento: «Complimenti a lui, ha avuto più fortuna di me, perché io aspetto ancora la mia. Non è mai arrivata a Madrid». Il portoghese era stato votato per lo straordinario Triplete ottenuto

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non sta bene. Sono le persone che mi hanno amato di più, che mi hanno dato un’educazione. Se sono quello che sono lo devo a loro».

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Nel mondo del calcio l’educazione è un obiettivo?

I NUMERI

gol subiti. Quella dell’Udinese è la terza miglior difesa del campionato dietro Juve (15) e Milan (22). In casa ne ha prese solo 7, il Milan 6, la Juve 8.

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gol realizzati dal capocannoniere Di Natale. Quasi la metà di quelli della squadra che ne ha realizzati in tutto 37. Il secondo miglior marcatore è Basta con 5.

«Io credo che si debba ricercare la signorilità, che fra allenatori e fra club si debba essere più signorili. E’ un valore, ce ne sono altri, ma questo è uno dei primi da perseguire». L’Udinese e la provincia a misura di calcio sono un modello?

«Non farei distinzioni fra provincia e metropoli: se fossimo in un’altra situazione di classifica forse certe volte andremmo in confusione anche noi. Ma si deve sempre provare a lanciare messaggi positivi, il calcio italiano ne ha bisogno». In questo momento si parla soprattutto del messaggio lanciato da Buffon.

«Buffon è stato sincero. Apprezzo il fairplay, ma apprezzo anche l’onestà». Altro caso del giorno, Luis Enrique e le sue regole. Lascerebbe fuori chi arriva in ritardo?

«Luis Enrique è simpaticissimo e ben visto da tutti noi. Non co-

le vittorie in trasferta dei friulani: Lecce (0-2 reti di Basta e Di Natale), Inter (0-1, gol di Isla) nel girone d’andata e domenica a Bologna per 3-1 con reti di Di Natale, Basta e Floro Flores

Lo spot migliore sono stati i gol fatti in trasferta e la riconferma di questi mesi

nosco la dinamica dei fatti, so solo che lui mi piace». A Coverciano c’era un bel clima?

«Clima sereno, bella riunione fra colleghi. Dovrebbe essere sempre così, anche quando il pallone rotola». Ci dia un flash della sua stagione 2010-2011, da premio.

«L’Udinese da trasferta, con tutti i gol che ha segnato, mi pare l’immagine migliore». L’Europa League è un obiettivo?

«Siamo dentro, può cambiare tutto in una settimana. Ma vale la pena di provarci». Fra Milan e Juve per chi tifa?

«Per nessuno, ma sono le più forti ed è giusto che si giochino lo scudetto testa a testa». alla guida dell’Inter. Dopo di lui il diluvio. Ma ora Josè gode per il meritato successo dell’allenatore di Castelfranco Veneto: «E’ meritatissimo, sta facendo un lavoro incredibile alla guida dell’Udinese. Gli faccio i miei auguri. Sinceri».

Da tifoso interista e primo allenatore d’Italia, dica qualcosa a Ranieri.

«Ha la schiena dritta, ce la farà. Gli auguro che succeda quel che si merita: ricominciare a vincere». © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL TECNICO HA RICEVUTO 16 VOTI SI E’ PARLATO SOPRATTUTTO DI NOVITA’ TATTICHE, MA A PORTE CHIUSE

Borsa Bearzot

Quanti grandi elettori, da Allegri in poi ALESSANDRA GOZZINI FIRENZE

mani di Guidolin, che, considerato il precedente, tiene stretto il cofanetto blu che la contiene.

Catturata la smorfia alla proclamazione, c’è da credergli quando Guidolin (commosso) confessa di essere rimasto sorpreso per la vittoria del premio, raccolto grazie ai voti dei colleghi. Ha vinto con 16 voti, davanti ad Allegri (13) e Mazzarri (7). Chi spiffera il proprio voto (Allegri, Cosmi) dice di aver scelto lui, chi non ha avuto il tempo per mettere nero su bianco (Zeman, Mazzarri) resta al condizionale: «Avrei scelto lui, per i risultati ottenuti in base alle squadre che ha allenato». La 19ª Panchina d’oro gira nelle

I-Pad Mou vinse l’anno scorso, ovvia ricompensa dopo la stagione del Triplete. L’aggancio serve per introdurre Ranieri, seduto al fianco di Luis Enrique, entrambi a bocca cucitissima. Nessuno dei due si farà sfuggire mezza parola, ma la scena in cui Ranieri consulta l’ipad a fine riunione con gli altri colleghi è comunque curiosa (Moratti aveva parlato da pochissimo e le dichiarazioni

Attilio Tesser, premiato con la panchina d’argento da Azeglio Vicini PEGASO

volavano già sul web). Nell’inaccessibile vertice tra allenatori, nell’Aula Magna di Coverciano, si è parlato a lungo, pare senza che l’argomento scivolasse mai su Milan-Juve (così giurano in parecchi). Il primo a prendere la parola è stato Luis Enrique, applauditissimo anche per la simpatia. Poi Conte (tema: i cambiamenti tattici della sua squadra), Zeman, Allegri (tema: gli inserimenti dei centrocampisti) e Pioli. Prima l’appello di Abete: «Vi-

gilate e consigliate i vostri giocatori sul calcioscommesse» (è stato anche mostrato un video, realizzato dall’Aiac, sulla questione del Calcioscommesse). Altri premi Una speciale Panchi-

na d’oro è andata ad Azeglio Vicini per «il lungo lavoro svolto sotto un unico filo conduttore: una stravolgente passione per il gioco del calcio». La Panchina d’argento (per la B) è andata ad Attilio Tesser, per l’ultima promozione del Novara. Per la Lega Pro, oro a Vincenzo Torrente del Gubbio per la prima divisione («ringrazio Simoni»), argento a Roberto Boscaglia (Trapani, seconda). © RIPRODUZIONE RISERVATA

Assegno di 25 mila euro ai veterani del Verona Dino Zoff ha consegnato all’ex terzino del Verona, Franco Nanni, presidente della Onlus che aiuta i veterani dell’Hellas, la borsa di studio di 25 mila euro assegnata dalla Figc e intitolata a Enzo Bearzot. Nella foto, da sinistra, Gigi Garanzini, Alberto Cerruti, Franco Nanni e Dino Zoff SABE


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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SERIE A

De Rossi: «Luis Enrique? v Quell’sms inviato Se avessi avuto solo lui sarei cresciuto meglio»

identiKit & CARRIERA

Il retroscena

Lo scontro Daniele-tecnico «Ritardo? Non rompa i co...» E alla fine paga pure Kjaer

Il giocatore della Roma ha accettato l’esclusione di Bergamo «Non ho fatto nulla di male però mi fido del mio allenatore» MASSIMO CECCHINI GENOVA

Il cielo terso di una Genova lucidata dal vento sembra stridere col rumore di tempesta che gli giunge da Roma, col derby che incombe all’orizzonte. Per questo Daniele De Rossi, a sorpresa, dà la sua disponibilità nel parlare. Il suo è un discorso con sincerità da soldato, in cui i silenzi da spogliatoio vengono rispettati come una sorta vademecum comportamentale scritto sulla roccia. Così va il calcio, dicono. Meglio evidenziare, perciò, il concetto chiave: non ho fatto nulla di grave, ma non sparate su Luis Enrique.

Da cosa ripartiamo? Dalla versione oficial o da quella para amigos? Dalle spiegazioni ufficiali che Daniele De Rossi ha dato ieri o dal contenuto dei messaggini che si è scambiato domenica pomeriggio con Christian Panucci? Dicevano più o meno così: «Questo è matto». Questo è Luis Enrique e questo lo pensano in molti. I tifosi, che ieri per la prima volta hanno preso seriamente le distanze dal tecnico. I suoi dirigenti, mai così imbarazzati nel doverne difendere le scelte da hombre vertical (e oggi costretti a multare De Rossi, Osvaldo e Cassetti). E i suoi giocatori, mai così provati dalle lezioni di Zichichi. Con uno scienziato del calcio ci puoi ragionare, ma con un «matto» dove andrai a finire? Questo si stanno chiedendo alcuni autorevoli calciatori romanisti. E se Luis Enrique perde la stima del suo spogliatoio, che se ne fa delle pacche sulle spalle che ieri gli hanno dato idealmente i suoi colleghi, da Prandelli in giù? La ricostruzione De Rossi si è presentato in ritar-

Calcio latino E in azzurro? «An-

Niente scuse «Non ho nulla da

nascondere - dice l’azzurro -. Mi trovo in un gruppo di persone perbene e l’allenatore è il primo di questi. Mi sono sempre trovato bene con lui, dice le cose in faccia e mi piace il fatto che tratti l’ultimo ragazzino della Primavera come Totti o me. E infatti mi ha mandato in tribuna contro l’Atalanta. Diciamo che non è stata una giornata positiva per me, che sono stato poco professionale, ma non credo di dover dare delle scuse. La società ha detto quello che è successo: non ci sono state risse e non ho offeso nessuno, altrimenti Luis Enrique avrebbe detto che gli ho mancato di rispetto e non che "non ero pronto". Non lo comando mica come un burattino. A Bergamo sono stato un po’ disattento. Delle cose di spogliatoio, come ha detto l’allenatore, non se ne parla, però non sono stato maleducato, non sono scappato e non ho fatto a botte con Kjaer. Anzi, lui abita a casa mia: lo farei se non paga l’affitto (ride, ndr). Io continuo a fidarmi di Luis Enrique, così come fa il gruppo. Spero lo faccia anche la tifoseria. So che a Roma c’è un po’ di caos e mi dispiace perché l’ho creato io, ma cre-

ALESSANDRO CATAPANO ROMA

Se avessi avuto solo allenatori come Luis Enrique, avrei fatto qualche anno in meno di ritiro e sarei stato meglio. Certo, non sapevo che un ritardo così comportava l’esclusione, ma lui ad esempio ci dice che chi arriva tardi a Trigoria per le partite in casa non gioca. Un club educatore? Non ho bisogno di Baldini o Luis Enrique per sapere come mi devo comportare, ci hanno già pensato i miei genitori, però la società sta facendo un lavoro importante. Si parla di questa cosa per il 4-1. Se avessimo fatto una bella gara, ora si esalterebbe un allenatore che non guarda in faccia a nessuno. Invece gli si fa pesare una classifica che è quella che è...».

DAL NOSTRO INVIATO

all’amico Panucci «Questo è matto»

Daniele De Rossi all’allenamento di Coverciano con gli azzurri ANSA

NONA DI RITORNO

Roma-Genoa posticipata a lunedì 19 marzo Roma Genoa, 9a di ritorno, si giocherà lunedì 19 marzo alle 20.45. Avrebbe dovuto disputarsi giovedì 15 marzo alle 17. Lo spostamento è dovuto alla concomitanza con Italia Scozia di rugby del 17.

do e spero che non abbiano perso solo perché io non c’ero. I miei compagni saranno stati infastiditi, ma altre volte siamo finiti k.o. con me in campo». Mondo dorato De Rossi non nasconde il privilegio della sua professione. «Io devo eseguire gli ordini, anche se sembra un linguaggio da caserma. Noi viviamo bene, non c’è un clima nazista, è un mondo dorato. Non possiamo lamentarci se quando non vengono rispettate le regole ci siano punizioni.

che Prandelli col codice etico non scherza! Se uno rispetta le norme va in campo: la prossima volta saremo più attenti. In Italia le cose si stanno normalizzando anche per allenatori come il mio che fanno le cose per bene. Certo, anche fra cinquant’anni, per un Milan-Juve ci sarà tensione. Siamo latini, si sa che da noi il calcio è tutto. Il caso Buffon? Credo di poter parlare visto che un episodio analogo mi è capitato (Roma-Messina, marzo del 2006, De Rossi segnò di mano e poi lo disse all’arbitro Bergonzi che annullò la rete, ndr). All’epoca si trattò di un gesto istintivo ma volontario, era un fallo. Se invece facessi un gol e avessi la sensazione di essere in fuorigioco non andrei dall’arbitro a dirglielo. È lui che deve intervenire in questi casi, come quando in un’azione concitata non si sa se la palla sia dentro o fuori». Per chiudere si torna al principio, ovvero al derby. «Concentriamoci sulla sfida che ci aspetta. Noi le partite con le grandi non le approcciamo male anche se poi si possono perdere, come col Milan e con la stessa Lazio. L’importante, però, è che torni un clima più sereno». Impressioni? Non sarà facile.

Luis Enrique, 41 anni IMAGE SPORT

do (3’, 5’, 8’ o 11’?) alla riunione tecnica delle 13. Lui pensava fosse alle 13.30, cosa alquanto strana per un match fissato alle 15, e questo spiega quella frase al vetriolo di Luis Enrique: «Io per questa partita ero pronto alle sette del mattino...». Ma è il botta e risposta scattato dall’ingresso in sala di De Rossi e proseguito sino allo spogliatoio dello stadio, a minare la serenità dello spogliatoio giallorosso. Questo è lo scambio, per come lo abbiamo ricostruito. De Rossi: «Scusate il ritardo». Luis Enrique: «E mica possiamo aspettare i tuoi comodi. L’orario era appeso sulla lavagna, non ci sono scuse». DR, a quel punto spazientito: «Non rompa i co..., proprio a me poi che l’ho sempre difesa». LE: «Per me siete tutti uguali, infatti tu oggi vai in tribuna». DR: «Ma dice sul serio?». LE: «Certo, e siccome al tuo posto davanti alla difesa deve giocare Gago, Kjaer va in panchina, metto Juan». A questo punto, sbotta pure il danese. Kjaer: «Ma come? Sta dicendo che per giocare ho bisogno della badante? Per tutta la settimana mi ha detto che sarei sceso in campo dall’inizio». Retroscena del retroscena: due o tre giorni prima della sfida, Luis Enrique aveva convocato Kjaer nel suo ufficio, e il suo discorso era suonato più o meno così: «Simon, io credo in te. Ma domenica ti devi svegliare». Logico che il difensore danese ci sia rimasto molto male. Ma Luis Enrique è stato inflessibile anche con lui: «Non ti sta bene? Allora vai in tribuna pure tu». È qui che Simone Perrotta, 34 anni, campione del Mondo, ha provato a intervenire. «Ma mister...». «E tu stai zitto», la risposta immediata e tranchant di Luis Enrique. Il resto, cioè un cazziatone mai visto a tutta la squadra, è avvenuto nell’intervallo della partita. Senza prendere le parti di nessuno, la domanda è: come si prepara un derby con questo clima?

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I BIANCOCELESTI E CASIRAGHI CONFESSA SU TWITTER: «IO E ZOLA SULLA PANCHINA? MAGARI»

Reja-Lazio: sarà un derby rischiatutto Il tecnico: «Con Lotito è tutto ok». Ma se perde con la Roma torna in discussione

Edy Reja, 66 anni: rilassato ANSA

STEFANO CIERI ROMA

Lento ritorno alla normalità. Fino alla prossima puntata. Che non è una puntata qualsiasi, perché il derby metterà la parola fine - nel bene o nel male - alla telenovela Reja-Lazio. La vittoria sulla Fiorentina, gli attestati di affetto da parte della squadra e dei tifosi hanno rinforzato la posizione del tecnico goriziano. Che, se dovesse superare indenne anche lo scoglio-Roma, quasi certamente resterà sulla panchina laziale fino al termine della stagione. Con buona pace di Gianfranco Zola e Gigi Casiraghi che dovranno pazientare fino alla

prossima estate per iniziare la loro avventura alla guida della squadra biancoceleste. In caso contrario è facile che la situazione precipiti di nuovo. E a quel punto si potrebbe davvero materializzare l’avvicendamento in panchina solo sfiorato nella convulsa e surreale vigilia di Lazio-Fiorentina. Sotto col derby Derby decisivo

allora. Una sfida che fino allo scorso autunno era il tallone d’Achille del Reja laziale. Quattro precedenti e quattro sconfitte per l’allenatore goriziano. Poi, il 16 ottobre scorso, il tabù è stato infranto grazie al gol di Klose nei minuti di recupero. Quella sera Reja pensava di aver chiuso i conti con la stracit-

tadina romana, invece il match con i giallorossi sarà nuovamente decisivo per il suo destino. «Sfida unica e difficile — ha detto ieri Reja a Lazio Style Radio —, impossibile fare pronostici. La Roma è una squadra che gioca un bel calcio, io vorrei vedere undici leoni in campo». E spera, Reja, di vedere undici leoni in salute. «La situazione infortuni è sempre grave. Lulic è fuori causa per un problema muscolare: fa anche fatica a camminare. Speriamo di recuperare qualcuno degli infortunati. E speriamo che i convocati in nazionale non giochino perché sia Hernanes sia Klose sia Gonzalez non sono al meglio». Con Lotito tutto ok Vorrebbe ave-

clic TWEET INDIGESTO? ANDREA ZOLA CANCELLA IL PROFILO Quel tweet di Andrea Zola, figlio di Gianfranco, ha fatto rumore. Ha spiazzato il padre e ha fatto infuriare tremendamente la Lazio. Non è un caso che il profilo di Zola jr sia scomparso. Andrea si è cancellato da twitter domenica. Proprio nel giorno in cui la Gazzetta ha pubblicato il suo (ultimo) scritto: curioso, no?

re una squadra in salute, il tecnico, anche per allontanare definitivamente i fantasmi che hanno agitato la scorsa settimana. «Con il presidente Lotito ho sempre avuto un ottimo rapporto, tranne che negli ultimi giorni. Ma adesso è tutto chiarito, abbiamo voltato pagina e deciso di andare avanti. Conta solo la Lazio e conta solo chiudere nel migliore dei modi un campionato che fin qui ci ha riservato tante soddisfazioni. Da gennaio in poi abbiamo mantenuto una media di 2 punti a gara, sarebbe eccezionale conservarla fino alla fine». Significherebbe anche, per Reja, restare in sella fino al termine del campionato. Una eventualità che non dispiacerebbe neppure a Zola e Casiraghi. Meglio cominciare da zero, la prossima estate, che salire adesso su un treno in corsa. E, nell’attesa, Casiraghi confessa su Twitter: «Io e Zola sulla panchina della Lazio? Magari». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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SERIE A

Tripletta, pesca e asado Così punta Inzaghi e Messi

identiKit & CARRIERA

Denis la minaccia

v

È tra i bomber più prolifici nella storia dell’Atalanta e nella sfida degli argentini d’Europa insegue i big della vita», gli aveva insegnato il padre, scomparso quando il Tanque aveva 17 anni.

ALEX FROSIO

Un carrarmato che va a questa velocità non si è mai visto. Eppure German Denis, il Tanque dell’Atalanta, ormai viaggia con i big. La tripletta rifilata alla Roma lo riporta in linea con i più grandi bomber della storia nerazzurra. Denis è arrivato a quota 15 gol in 25 partite. In oltre un secolo di storia di Atalanta, a questo punto del torneo avevano segnato soltanto in due più di lui: Jorgen Sorensen 17 reti nel 1950-51 (19 a fine campionato per il danese) e soprattutto Filippo Inzaghi 18 nel 1996-97. Alla fine del torneo i centri di Superpippo furono 24 e gli valsero il titolo dei cannonieri, unico atalantino a vincerlo. «Io al trono dei bomber non ci penso — ha confessato Denis — mancano ancora tante partite e poi mi interessa solo il bene dell’Atalanta e ottenere la salvezza il prima possibile». Triplettisti Intanto la tripletta di domenica, la seconda in carriera in assoluto dopo quella in Napoli-Reggina del 2008, lo aggiunge anche a un’altra lista, quella dei plurimarcatori della Serie A 2011-12. E anche qui, in quanto a nomi, non si scherza: perché a fargli compagnia ci sono Cavani (3 gol al

Il pescatore di gol Per Denis sono stati i primi gol del 2012. Non segnava infatti dal 21 dicembre, al Cesena. Da allora soltanto tre tra pali e traverse. Quella a Novara, a un metro dalla porta, aveva risvegliato gli scettici: eccolo, il vero Denis, quello di Napoli e Udinese, che non segna neanche a spingerla. E invece no: il vero Denis è questo, il vicecapocannoniere della A. Da buon pescatore, sapeva che c’era solo da aspettare: per il pesce che abbocchi come per il pallone buono da spingere in rete. «Mai arrendersi alle difficoltà

Sopra, da sinistra, Carlos Carmona, 25 anni, German Denis, 30 (con il panno da cuoco alla cintura), Maxi Moralez, 25, ed Ezequiel Schelotto, 22, che ha pubblicato sul suo profilo twitter le immagini della festa con l’asado per il compleanno di Maxi e Carmona.

PARTITE SQUADRE

MILAN JUVENTUS UDINESE LAZIO NAPOLI ROMA INTER PALERMO CATANIA CHIEVO ATALANTA * CAGLIARI GENOA PARMA FIORENTINA BOLOGNA SIENA LECCE NOVARA CESENA

RETI

PT

51 50 45 45 40 38 36 34 33 33 31 31 31 29 28 28 26 24 17 16

G

V

N

P

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S

25 24 25 25 25 25 25 25 24 25 25 25 25 24 24 24 25 25 25 24

15 13 13 13 10 11 11 10 8 9 9 7 9 7 7 7 6 6 3 4

6 11 6 6 10 5 3 4 9 6 10 10 4 8 7 7 8 6 8 4

4 0 6 6 5 9 11 11 7 10 6 8 12 9 10 10 11 13 14 16

49 37 37 39 42 38 34 39 32 21 30 23 33 29 23 24 27 28 21 16

22 15 23 29 24 31 34 39 33 30 28 26 46 37 25 29 28 40 45 38

■ CHAMPIONS ■ PRELIMINARI CHAMPIONS ■ EUROPA LEAGUE ■ RETROCESSIONE La classifica tiene conto di quest’ordine preferenziale: 1) punti; 2) a parità di partite giocate, la differenza reti; 3) numero di gol segnati. *Atalanta ha sei punti di penalizzazione

Asado «Come ho vissuto le criti-

Milan nel 3-1 alla terza giornata), Boateng (3 gol al Lecce nel 3-4 dell’ottava), Nocerino (3 gol al Parma alla nona) e Miccoli (3 gol all’Inter alla ventunesima). Più su Milito, autore di un poker al Palermo e punta-modello per l’atalantino.

La Classifica

che delle ultime settimane? Non ci pensavo. Ho sempre lavorato sodo e dato il massimo». Come farebbe qualsiasi bergamasco, caro German. E pazienza se ai casoncelli Denis preferisce l’asado. Ieri, infatti, è stata giornata argentina: con Schelotto, Maxi Moralez e il cileno Carmona ha festeggiato davanti all’arrosto «albiceleste», cucinato proprio dal Tanque per celebrare la tripletta, ma anche i compleanni del Frasquito (25 anni ieri) e di Carmona (anche lui 25 anni, compiuti martedì scorso).

Prossimo turno Sabato 3 marzo PALERMO MILAN (ore 18) (0 3) JUVENTUS CHIEVO (ore 20.45) (0 0) Domenica 4 marzo ore 15 PARMA NAPOLI (ore 12.30) (2 1) BOLOGNA NOVARA (2 0) FIORENTINA CESENA (0 0) LECCE GENOA (0 0) ROMA LAZIO (1 2) SIENA CAGLIARI (0 0) UDINESE ATALANTA (0 0) INTER CATANIA (ore 20.45) (1 2)

Recuperi Mercoledì 7 marzo. ore 18.30

CESENA CATANIA (22a gio.) (0 1) BOLOGNA JUVENTUS (23a gio.) (1 1) a PARMA FIORENTINA (23 gio.) (0 3)

Taccuino

Bomber argentini A proposito di Sudamerica, i 15 gol significano sorpasso al madridista Gonzalo Higuain nella speciale classifica dei bomber argentini impegnati in Europa. Ora il Tanque può puntare Aguero, che di gol con il Manchester City ne ha segnati 16. Poi, più avanti, a 28, c’è Leo Messi. Lassù, sinceramente, sarà impossibile arrivare. Al Tanque non si chiede così tanto, ma andare a prendere Inzaghi non sarebbe male.

CALCIO SCOMMESSE

Il Piacenza rinuncia al Tnas Il Piacenza ha rinunciato al ri corso contro la Figc al Tnas per la penalizzazione di 4 punti e 50mila eu ro di ammenda per il coinvolgimento di Gervasoni nella vicenda scom messe.

DISCIPLINARE

Pasqualin e D’Amico sospesi per 1 anno

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Sospensione della licenza per un anno e 15.000 euro ciascuno per la violazione del regolamento agenti sono le sanzioni adottate nei confronti degli agenti di calciatori Claudio Pasqualin e Andrea D'Ami co dalla Commissione Disciplinare Nazionale.

I MIGLIORI CANNONIERI NERAZZURRI IL TANQUE DIETRO SUPERPIPPO E SORENSEN

DONNE

C’è Italia-Olanda nella Cyprus Cup (f.sal.) La nazionale femminile debutta nella Cyprus Cup contro l’Olanda (Larnaca, ore 14.30). L’Italia giocherà contro Canada e Scozia ri spettivamente giovedì e domenica.

GDS

LEGA PARLA IL PRESIDENTE DI UNO DEGLI 8 CLUB «RIBELLI»

Mezzaroma: «Beretta lasci, poi le riforme» Il patron del Siena: «Modifichiamo la governance: due manager con procure ad agire»

mento in cui chi vuole davvero riformare il calcio italiano avrà la possibilità di dirlo, senza scuse. E chi non lo farà se ne assumerà le responsabilità».

MARCO IARIA

«Ho meditato molto. Il mio non è un atto contro Beretta, che è persona validissima e si è caricato la gestione di un’assemblea effervescente. Ma c’è bisogno di un cambiamento radicale. Sono l’ultimo arrivato, ma devo notare che si cerca di gestire la Lega del 2012 con regole del millennio scorso. La Lega è tra le prime dieci azien-

Il Siena è una delle otto società che hanno firmato la lettera per chiedere a Maurizio Beretta di formalizzare le sue dimissioni da presidente di Lega. Venerdì c’è l’assemblea convocata ad hoc e, secondo il patron del club toscano Massimo Mezzaroma, «quello sarà il mo-

Presidente, il suo Siena è stata l’ultima società a sottoscrivere la missiva. Cosa l’ha spinta a farlo?

«Metterebbe i club con le spalle al muro. O si definiscono nuove regole di governance da qui alla fine della stagione, oppure arriva il commissario».

de d’Italia, come fatturato. Nessun’altra però è governata in questo modo». Ma Beretta è dimissionario da marzo, perché non si è avvertita prima questa sensibilità?

Mettiamo che Beretta lasci. Un consenso maggioritario attorno al sostituto non c’è, al momento. Cosa si fa?

«È vero, avremmo dovuto discutere della struttura della Lega lo scorso giugno, ma ciò rischiava di sovrapporsi a temi quali il nuovo accordo collettivo e la ripartizione delle risorse. Con la lettera, 8 società dicono alle altre 12: apriamo un dibattito su come vogliamo autoregolamentarci». L’uscita di scena del presidente favorirebbe un simile percorso?

«Potremmo chiamare un traghettatore col mandato di riscrivere la governance. E poi l’attuale struttura della Lega è efficientissima e può gestire l’ordinaria amministrazione».

Massimo Mezzaroma LAPRESSE

Le big, come Milan e Juve, vorrebbero prima definire i criteri di suddivisione dei proventi tv

del prossimo triennio.

«Le società di Serie A sono ingranaggi del motore. So che è più conveniente anteporre la questione economica, ma per il bene del sistema ci sono altre priorità». Quali?

«Lo statuto va cambiato così: un presidente "lobbista" e un amministratore delegato "operativo", con due procure ad agire da parte dell’assemblea. Dopo un anno dovranno rendere conto dei risultati ottenuti. Assemblea convocata per due-tre volte all’anno, un consiglio più attivo e rappresentativo. È il momento di parlare di sviluppo: massimizzare i ricavi all’estero, organizzando quadrangolari in mercati che ora sono aggrediti da singoli club; rifare gli stadi; combattere le scommesse illecite. Non è più tempo di litigi». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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L’ex rosanero in vacanza a Palermo

Il tifoso Pastore «Sconfitti 4-1 da... Gava!» FABRIZIO VITALE PALERMO

Catania FRANCESCO CARUSO CATANIA

Montella dice 33 Mai così in alto Record di punti alla 25a giornata e c’è una partita da recuperare Come oggi mai. Il Catania vola a quota 33 punti e conquista il nono posto, avendo per altro una giornata da recuperare. Del resto, non per nulla si è affidata ad un tecnico che da giocatore chiamavano l’aeroplanino. E la squadra di Montella continua a volteggiare sui cieli del campionato, senza intenzione di atterrare. Non gli era mai capitato di issarsi fin quassù. Facendo un raffronto con i precedenti 5 campionati di A, la differenza balza all’occhio in tutta evidenza. Al primo anno, stagione 2006-’07, i punti alla 25ª giornata furono 31, in panchina Marino. E parliamo del torneo nel quale il Catania era partito meglio, addirittura quarto fino al derby del famigerato 2 febbraio, quando morì l’ispettore Raciti. L’anno seguente, quello di Baldini (sostituito nel finale da Zenga) furono 24; poi 30 nel campionato 2008-’09 (ancora Zenga); di nuovo 24 nel 2009-’10 (Atzori-Mihajlovic) e infine l’anno scorso (Giampaolo-Simeone) 26. E come detto, bisogna considerare che i rossazzurri devono recuperare la gara di Cesena che si giocherà la prossima settimana. E a Catania già sognano di sorpassare il Palermo che dista solo un punto. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Prima li ha difesi, poi li ha consolati andando a trovarli. I suoi ex compagni l’hanno visto spuntare al campo ieri mattina, un po’ a sorpresa. Il legame di Javier Pastore con Palermo è ancora forte. Quindi può accadere che il «Flaco» domenica veda la partita dei rosanero a Siena e scriva sul suo profilo Twitter: «Gava batte il Palermo 4 a 1 !!... I ragazzi hanno dato il massimo! Tranquilli vi rifarete». Quello che magari non ti aspetti è di ritrovarlo a Boccadifalco che assiste

all’allenamento. Palermo nel cuore, anche grazie alla fidanzata palermitana Chiara con la quale, approfittando del turno giocato sabato in Ligue 1, ha trascorso due giorni nei luoghi che hanno accompagnato i suoi due anni in Sicilia. «Ritornare qui è molto bello, passare due ore insieme ai ragazzi mi ha fatto molto piacere — ha detto al sito ufficiale del Palermo —. Il Palermo? Lo seguo sempre, se non gioca in contemporanea con il Psg. La squadra sta andando bene, i

ALESSANDRA GOZZINI FIRENZE

Quest’anno 15 punti, meglio solo Milan e Juve Il tecnico: «Abbiamo imparato a soffrire» Lecce GIUSEPPE CALVI LECCE

Sarà pure una squadra più «ignorante», ma quanto corre il Lecce che ha cambiato volto dopo il mercato di gennaio. Con il successo conquistato a Cagliari, Giacomazzi e compagni hanno alzato il passo trovato, in modo sorprendente, nel 2012. La squadra di Cosmi - nella sua gestione 16 punti in 12 incontri, media-gara di 1,33 - ha ottenuto 15 punti, come la Lazio, nelle 9 partite disputate nel nuovo anno: hanno fatto meglio solo Milan (17 punti) e Juventus (16 e con un match in meno). «Il Lecce ha imparato a soffrire - dice Cosmi -. Incassato il pareggio del Cagliari, abbiamo rischiato di cadere ancora; invece, siamo tornati a pungere in fase offensiva. Comincia a diventare importante il contributo dei ragazzi di "sana ignoranza calcistica". Volevo elementi che si attaccassero ai risultati e trasmettessero messaggi forti ai compagni. Oltre ai nuovi Delvecchio e Blasi (ndr, assente a Cagliari), è un trascinatore anche Carrozzieri, in crescita ma ancora al 60 per cento».

GIANCARLO TAVAN VERONA

Solito Moscardelli, un tesoro in panchina Dei 4 gol finora realizzati, 3 sono arrivati partendo da non titolare Alzati e decidi la partita. Quando Mimmo Di Carlo ordina a Davide Moscardelli di scaldarsi, sembra proprio questo l’imput dato al giocatore. Oramai, quando entra in campo tutti si attendono un colpo risolutore dell’attaccante. Come successo anche domenica col Cesena. E’ bastato un guizzo del Mosca per sbloccare una gara che per il Chievo aveva l’aspetto delle sabbie mobili: impossibile venirne fuori. Dei 4 gol segnati in questa stagione, Moscardelli ben tre li ha realizzati entrando a gara in corso. Il tiro da tre punti gli era già riuscito con Napoli e Genoa nel girone d’andata. Quello del bomber part-time, però, è un ruolo scomodo per l’attaccante che lo ammette senza giri di parole. «Il gol mi ha ripagato, anche perché era un po’ di tempo che non segnavo avendo avuto poche occasioni per giocare. Confesso che non è facile andare in campo a gara iniziata: hai uno stress superiore». Sabato a Torino contro la Juve non ci sarà Pellissier squalificato. Moscardelli spera di poter giocare dal via, ma firmerebbe anche di stare in panchina. «A patto — dice — di entrare e decidere la sfida...». © RIPRODUZIONE RISERVATA

segnato tre voti come candidato sindaco della città di Lecce. Sì, il nome di Serse Cosmi è stato aggiunto sulle schede accanto ai tre protagonisti delle elezioni primarie del centrodestra, tenutesi domenica, nel giorno dell’exploit della squadra salentina a Cagliari. «Sarà stato il gesto di simpatici burloni - commenta il tecnico -. A parte gli scherzi, però, avverto entusiasmo e passione della gente nei miei confronti. Ci siamo "presi" subito reciprocamente e, sarà pure un difetto, io sono sensibile al rapporto con l’ambiente: così, lavoro meglio».

Bologna NICOLA ZANARINI BOLOGNA

La grande fuga: in 10 via per la nazionale Ramirez, Perez e gli altri: per Pioli oggi allenamento semideserto Oggi il centro tecnico Niccolò Galli sarà semideserto alla ripresa degli allenamenti del Bologna. A Casteldebole saranno assenti giustificati ben 10 giocatori convocati dalle rispettive nazionali per le amichevoli di domani. In cima alla lunga lista Gaston Ramirez (nella foto ANSA) e Diego Perez, che saranno impegnati con l’Uruguay nel test di Bucarest contro la Romania. Tutti via Dopo l’ottimo inizio di 2012 Gillet

tornerà a difendere la porta del Belgio, ospite della Grecia ad Heraklion. Un altro titolare fisso come Mikael Antonsson partecipa con Ibrahimovic alla spedizione svedese in Croazia; a Zagabria il roccioso difensore indosserà la ma-

fa paura in città E ora c’è Mutu

Incrocio con Eusebio Ha preso il Lecce all’ultimo

posto, con 8 punti dopo 13 giornate, e racimolando 16 punti in 12 turni l’ha portato in terz’ultima posizione. Ieri, prima della riunione a Coverciano, nel parcheggio-auto, ha incontrato Di Francesco, che ha sostituito il 4 dicembre. «Con Eusebio mi sono intrattenuto quasi 20 minuti: è stato mio giocatore nel Perugia, con lui ho un rapporto straordinario - sottolinea Serse -. Del Lecce abbiamo parlato poco. L’attuale squadra, per la crescita di diversi giocatori e per gli acquisti effettuati, è molto diversa da quella che Di Francesco aveva costruito. Io mi sono adattato alle caratteristiche dei singoli, che ho modellato al mio progetto. Ci siamo prefissati, attraverso il gioco, l’obiettivo di avvicinarci quanto prima possibile all’area di rigore avversaria. Solo così abbiamo l’opportunità di esaltare le qualità di Cuadrado, Muriel e Di Michele, bravissimi nelle ripartenze». Giacomazzi, che capitano Cosmi indica la strada

che può produrre ulteriori progressi. «I centrocampisti devono inserirsi di più in zona-tiro. E’ arrivato il gol di Bertolacci, che neppure immagina quanto sia forte. Mi aspetto qualcosa anche da Piatti e non si rassegnino Bojinov, Corvia e Seferovic. Merita un elogio particolare Giacomazzi, straordinario play davanti alla difesa: ho rivisto in lui il migliore Liverani». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Chievo

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Fiorentina Miracolo Cosmi Un 2012 da scudetto La classifica

Serse candidato sindaco Gli hanno as-

Francesco Lodi, 27 anni, ha segnato 7 gol FOTOPRESS

ragazzi danno sempre il massimo e si vede che hanno voglia di vincere in ogni partita». Nonostante Parigi, è difficile staccarsi del tutto da Palermo. «I posti in cui stai bene ti mancano sempre, io a Palermo ho trascorso due anni bellissimi. Mi manca un po’ questo clima, anche a febbraio si sta bene. E poi ovviamente mi manca la gente. Mi hanno sempre aperto le braccia e sarò grato sempre per questo. Io ci sarò sempre, anche se da lontano».

LA MEDIA DEI SUBENTRATI

Delio Rossi, 52 anni, allenatore della Fiorentina ANSA

I tifosi comunque non contestano Col Cesena prezzi giù e Amauri Rabbuiata dalle ultime esibizioni, la piazza viola ora ha una gran fifa: impelagata nella zona bassa, la Fiorentina è a soli quattro punti dalla retrocessione. Considerati gli intoppi della squadra, sia tecnici che psicologici, il tifo non ha gran voglia di restare sereno. Annullata però la contestazione prevista per oggi pomeriggio alla ripresa del lavoro: la linea ultras è cambiata ieri, l’ultima idea è che il gruppo ha dimostrato di soffrire le pressioni dunque meglio evitare; sembrerebbe un modo per andare incontro alla squadra, dall’altra c’è però la convinzione che, viste le ultime uscite, la banda non meriterebbe neppure una civile contestazione. Ritiro La fifa del tifo è reale, espressa sul web:

D’ARCO

glia gialloblù dopo quasi un anno. Il ritorno in campo con una certa continuità dopo il grave infortunio dell’anno scorso ha permesso a György Garics di giocarsi una nuova chance nell’Austria, che riceve la Finlandia a Klagenfurt. Stessa avversaria per l’under 20 francese e per Saphir Taider; proprio domani il grintoso centrocampista compirà 20 anni e li festeggerà in campo ad Albi. Anche se a Bologna gioca poco o niente Rene Krhin è una presenza fissa nella lista dei convocati della Slovenia, che affronterà la Scozia a Capodistria. Il suo connazionale Nemanja Mitrovic giocherà nella difesa dell’under 21 a Nova Gorica contro la Norvegia. I pari età danesi e Frederik Sørensen sono in partenza per la trasferta turca di Istanbul; infine Dejan Stojanovic difenderà la porta dell’under 19 austriaca, opposta alla Slovenia. Soltanto giovedì Pioli avrà di nuovo a disposizione tutti i nazionali e la prende con filosofia. «Non ci si può fare niente, anche se avrei preferito cominciare un’altra settimana tipo perché abbiamo bisogno di lavorare con continuità. Ma se ci sono tanti convocati vuol anche dire che nel Bologna giocano molti ragazzi di valore; spero soprattutto che tornino tutti a posto fisicamente» dice il tecnico, che non può permettersi defezioni in vista della sfida-salvezza di domenica al Dall’Ara con il Novara di Mondonico. © RIPRODUZIONE RISERVATA

nei commenti virtuali c’è l’apprensione della piazza, rintracciabile anche nei sondaggi; su violanews questo è l’esito della domanda «Quanto vi preoccupa la classifica?». Replica del pubblico internauta: moltissimo (66%), un po’ (29%), per niente (5%). La graduatoria preoccupa anche il club, che però ritiene di avere ancora una squadra vivace per risollevarsi dalla contesa: nelle ultime due partite (primo tempo a Bologna, secondo a Roma) ci sono state comunque cose su cui provare a ricostruire. Un’altra mossa, valida per la prossima lotta contro il Cesena dell’ex Mutu, è riattirare più gente possibile allo stadio: l'iniziativa, promossa attraverso il canale tematico viola, si intitola «Tutti insieme per dare un calcio alla crisi di risultati». In pratica, la Fiorentina ha deciso di promuovere una politica di prezzi specialissimi. Un’ulteriore idea potrebbe essere un mini-ritiro anticipato: su questo punto allenatore e squadra devono ancora confrontarsi, ma è un' ipotesi da non escludere a priori. Errori Nella riunione giocatori-staff tecnico que-

sto non sarà certo l’unico punto su cui discutere: la difesa viola imbarca gol da cinque uscite consecutive, molti dei quali incastrati nella porta di Boruc sempre con la solita formula del fuorigioco non riuscito. L’attacco è ora il terzo peggiore della A (primato al contrario condiviso con il Cagliari), il più scarso in assoluto nel formato-viaggio (con soli quattro gol distribuiti in due partite). Anche Rossi deve ritrovare la sua linea: a Roma ha modificato assetto tattico per i primi 45', all’intervallo ha subito rimesso mano sul gruppo per rendere ordine, cambiando di nuovo. Con il Cesena riavrà Amauri, tassello in più su cui puntare nella sfida-salvezza. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MARTEDÌ 28 FEBBRAIO 2012


MARTEDÌ 28 FEBBRAIO 2012

di LUCA CALAMAI

erto, va in panchina in tuta. E quando la C temperatura scende non si vergogna di indossare il cappello di lana. Non solo. Davanti alle telecamere non «buca» il video perché non ha la battuta fulminante e preferisce parlare di calcio. Quello vero. Francesco Guidolin (Image Sport) è un uomo di campo. Alle serate alla moda preferisce la sofferenza dei tornanti delle montagne, da scalare stringendo i denti. Non sorprende quindi che, come ha dichiarato più volte, sarebbe disposto a firmare un contratto a vita con l’Udinese. Nel club di patron Pozzo ha trovato tutto quello di cui ha bisogno: organizzazione, un buon stipendio, la possibilità di lavorare con i giovani, il clima ovattato della provincia. Dove il pallone, alla fine, è ancora uno sport e

di LUDOVICO MANNHEIMER

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GUIDOLIN E’ UN ALLENATORE D’ORO PRONTO PER GUIDARE UNA BIG

ilPremiato

ilSondaggione

LA GAZZETTA DELLO SPORT

non una battaglia quotidiana. Ieri i suoi colleghi gli hanno consegnato la Panchina d’oro. E questo è un risultato che spazza via qualche vocina maliziosa che voleva l’introverso Francesco non troppo amato dai suoi compagni di banco. La Panchina d’oro chiude un percorso e lascia sospesa in aria una domanda: Guidolin è pronto per allenare una grande? Il tecnico in questi anni ha trasformato Sanchez in un talento da 50 milioni di euro; ha permesso a Di Natale di diventare una stella del calcio italiano; ha aiutato talenti come Inler, Zapata, Asamoah, Isla, Handanovic, Benatia. Ah, dimenticavamo: l’anno scorso ha centrato con l’Udinese i preliminari di Champions e,

per il momento, è terzo in classifica e in corsa in Europa League. Cioè, insegna vincendo. Il problema è un altro: c’è qualche top-club che è disposto ad andare oltre le apparenze e ad affidare a Guidolin un progetto di lungo respiro? Perché Francesco non è un mago. Per sviluppare il suo lavoro ha bisogno di avere una società forte alle spalle. Ricordate il disastroso inizio del campionato 2010-11? In un club prestigioso Guidolin probabilmente sarebbe saltato subito. Ma la candidatura resta. In fondo, basta avere un po’ di coraggio e scegliere un grande professionista, non un uomo alla moda. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Ogni settimana l’opinione dei lettori della Gazzetta sui grandi temi e i protagonisti dello sport

Tantissima voglia di moviola L’introduzione della tecnologia preferita agli arbitri di porta. E il Milan sorpassa la Juve iù di metà dei lettori della Gazzetta pensa P che la sfida di sabato scorso tra Milan e Juve avrà, sia per il risultato sia per le polemi-

so non l’avrei detto all’arbitro». Gli intervistati si dividono a metà nel giudizio: il 53% ritiene che il portiere della nazionale abbia sbagliato e che i giocatori dovrebbero aiutare l’arbitro o quantomeno evitare di dire pubblicamente che non l’avrebbero fatto. Il restante 47% pensa invece che il numero 1 della Juve abbia fatto bene ad essere schietto e a dire quello che probabilmente la maggioranza dei giocatori farebbe. Chi al momento non ha problemi di arbitri ma di gioco e di risultati è l’Inter, il cui allenatore Ranieri è sempre più in bilico. Se Moratti chiedesse consiglio ai lettori della Gazzetta la risposta sarebbe chiara: oltre due terzi ritengono che il tecnico vada tenuto almeno fino al termine

I RISULTATI LOTTA SALVEZZA: SFIDA LECCE-SIENA MA LA FIORENTINA...

che generate, una pesante influenza sulla corsa scudetto. In particolare, più che dagli errori arbitrali, gli intervistati sono rimasti impressionati dalla prestazione dei rossoneri. La squadra di Allegri è infatti, per la prima volta, indicata come favorita per lo scudetto. Ma gli errori arbitrali ci sono stati, ed è indubbio che abbiano pesantemente influito sul match. Cosa bisogna fare dunque perché non si ripetano in futuro? Per la maggioranza relativa (30%) dei lettori Gazzetta la soluzione migliore è imitare altri sport come il basket e il tennis e

Il caso Buffon divide gli intervistati: per il 53% doveva aiutare l’arbitro o non fare dichiarazioni

Due terzi degli intervistati pensano che l’Inter debba continuare con Ranieri: cambiare ora non serve

concedere ad ogni squadra tre chiamate per chiedere l’aiuto della moviola, in modo da avere un aiuto tecnologico e, allo stesso tempo, evitare partite continuamente interrotte dal ricorso alle immagini televisive. Pochi meno, il 26%, preferirebbero invece gli arbitri di porta, soluzione sicuramente più applicabile in tempi brevi e che, pur non garantendo l’eliminazione degli errori arbitrali contribuirebbe a una diminuzione dei gol fantasma. Qualunque sia, una soluzione va trovata: solo il 6%, infatti, ritiene che la situazione vada bene così. E, sempre a proposito delle polemiche seguite a Milan-Juve, molte reazioni ha suscitato la frase di Buffon: «Non mi sono accorto ma in ogni ca-

su Gazzetta.it

x GIGI SINCERO, SIETE SOLO MORALISTI MACCHÉ, È L’ITALIA CHE NON CAMBIA di DAVIDE CHINELLATO

della stagione, e che un altro cambio in panchina non risolverebbe niente. La giornata appena trascorsa ha messo sotto la lente anche la lotta salvezza. Se Novara e Cesena sembrano ormai spacciate (le vede retrocesse rispettivamente l’89% e l’86% dei lettori) molto più aperta è la corsa per evitare il terzultimo posto. La maggiore candidata è al momento il Lecce (previsto in B dal 40%), seguito dal Siena (30%). Non può però stare tranquilla neanche la Fiorentina: per il 16% le difficoltà dei viola ricordano da vicino quelle della Samp dell’anno scorso, e il destino rischia di essere lo stesso. Più tranquille Bologna (9%) e Parma (2%). LA GAZZETTA DELLO SPORT

U n’ammissione, tante polemiche. Quel «Se avessi visto che era dentro non l’avrei detto all’arbitro» pronunciato da Gigi Buffon (foto LaPresse) dopo il convulso Milan-Juventus di sabato sul gol non dato a Muntari non è passato inosservato. E nella bufera c’è finito il portiere della Juventus: i suoi detrattori infatti lo accusano di antisportività, i suoi sostenitori dicono che ha solo ammesso quello che qualsiasi altro calciatore avrebbe fatto. E se la moglie Alena Seredova lo difende e il tecnico del Pescara Zdenek Zeman lo attacca («Dal capitano della Nazionale ci si aspetta ben altro»), i tifosi su Gazzetta.it sono divisi, come dimostra il sondaggio, a cui hanno votato quasi 20mila utenti: per il 55% Buffon è stato sincero, per il 45% un esempio diseducativo,

Pro... Toffo08: «Ma perché tutto questo clamore per quello che ha detto Buffon? E’ stato onesto. Nessuno ha mai confessato qualcosa nel nostro calcio, nemmeno sui calci d’angolo i giocatori so-

no onesti, figuriamoci su un gol/non gol... Quindi facciamo poco i moralisti!». MFranz23: «Gigi è stato sincero. Se nell’intervista avesse detto il contrario sareste tutti qui a dargli dell’ipocrita». Suarez: «Che doveva dire? Magari che ci vuole la moviola in campo che nessun potere vuole». HomerSimpson1601: «Buffon doveva dire «se mi fossi accorto avrei sicuramente avvertito l’arbitro» tanto la sostanza non sarebbe cambiata e lui avrebbe fatto un figurone. Invece ha detto la verità, quello che penso tutti farebbero. Solo che lui lo ha ammesso. Se mentiva sarebbe stato lodato».

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nisti quasi festeggiano il gol lui rilancia l’azione in contropiede». Antinero38: «E questo si dà anche arie da uomo tutto dritto duro e puro? Questo disonesto rappresenta l’Italia che non vuole cambiare». MissFunky: «E’ il capitano della Nazionale, per questo non doveva rilasciare dichiarazioni alla stampa dopo la partita, meglio il silenzio. Parlando così, anche agli occhi dei più giovani, passa il messaggio che frodare è una virtù». Pauluk: «Buffon sarebbe un esempio solo se tacesse».

Tutta colpa degli arbitri Parafulmine: ...e contro Micospera: «E’ stata inopportuna la sua sparata da uomo "coerente ed onesto", sportivamente tanto onesto Buffon che non solo ci rifila la bufala clamorosa di non essersi accorto che la palla era dentro di un metro e poi, molto astuto, mentre i mila-

«Nicchi, invece di prendersela con Buffon, strigli il guardalinee, il quale deve spiegare come ha fatto a non vedere, pur essendo piazzato benissimo, il pallone dentro la porta di circa un metro e non quisquilie». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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SERIE BWIN L’INTERVISTA

Calori boom «Anche a Guardiola piace il mio Brescia» Il tecnico rivelazione e il tifo di un grande amico «Non prendiamo gol senza pensare a difenderci» GUGLIELMO LONGHI

«Solo una cosa: non parliamo più del gol di Perugia...». D’accordo, facciamo finta di non sapere che in un giorno di pioggia Alessandro Calori ha fatto perdere uno scudetto alla Juve. Tutto passato: oggi è l’allenatore del Brescia e sta stupendo con numeri sontuosi. Nove partite, 7 vittorie, 2 pareggi, 0 sconfitte e 0 gol subiti.

« «

«In effetti non mi aspettavo una cosa del genere, la squadra ha saputo reagire alla grande al momento no». Ha trovato le macerie prendendo il posto di Scienza?

«Le macerie no, ma un gruppo di giovani impaurito che aveva bisogno di una scossa». E quindi ha fatto anche lo psicologo.

«Per forza, in certi casi è necessario».

«

I record di Arcari non ci hanno condizionato, vogliamo fare sempre un calcio propositivo

battuti era un motivo d’orgoglio». Un giudizio su Arcari?

«Sa dominare l’area e coordinare i difensori. E ha due ottimi piedi, può muoversi anche fuori dalla porta». La prima mossa di Calori? «Passare alla difesa a 3 quando

ho capito di avere esterni bravi a fare le due fasi, come Zambelli e Dallamano». La seconda?

«Schierare El Kaddouri come trequartista: in quella posizione è esploso». E’ vero che l’ha paragonato a Zidane?

«Per dare l’idea del tipo di giocatore: grande tecnica, facilità di leggere l’azione. E sta completando la crescita, come il resto della squadra che non ha ancora una forma definita». I suoi maestri?

«Zaccheroni e Galeone per i movimenti della difesa, Mazzone per la gestione del gruppo, Guidolin per gli insegnamenti tattici».

El Kaddouri mi ricorda Zidane: grande tecnica e facilità di leggere l’azione. E deve crescere ancora

A Brescia giocava con Baggio e Guardiola.

«Mi sento spesso con Pep: il Brescia continua a piacergli». Il Barcellona è un modello?

«Per favore non scherziamo: imitare Guardiola è un rischio se non hai i giocatori adatti».

Ho giocato e vivo da anni a Udine: ormai mi sento friulano. Allenare qui sarebbe il massimo

Come si trasforma un toscano che vive a Udine da tanti anni?

«Un po’ credo di assomigliare ai friulani, sono un tipo riservato, sto nel mio guscio». E se l’Udinese offrisse la panchina al suo ex capitano?

I record di Arcari vi hanno condizionato?

«In che senso?». Nel senso che avete giocato per non prendere gol.

«No, perché cerchiamo sempre di fare un calcio propositivo. Certo, per i ragazzi restare im-

Alessandro Calori, 45, ha allenato anche Triestina, Samb, Avellino, Portogruaro e Padova PIERANUNZI

«Sarei felice, ovvio. E’ una società organizzata, che ha le idee chiare, ti permette di lavorare nel modo migliore. Un’idea di calcio che stava nascendo proprio quando giocavo io. Ma non voglio mandare messaggi, nè autocandidarmi: se le cose devono accadere, accadono». © RIPRODUZIONE RISERVATA

4

I NUMERI

0

Le sconfitte e i gol subiti dal Brescia da quando Calori ha preso il posto di Scienza dopo la 19a giornata.

810

I minuti di imbattibilità di Arcari: record della storia del Brescia e nuovo primato stagionale europeo (Neuer del Bayern è arrivato a 771)

929

I minuti d’imbattibilità di Sebastiano Rossi (Milan), record per la serie A stabilito nel 1993-94.

1251 i minuti di imbattibilità di Claudio Mantovani (Cesena), record per la B stabilito nel 1972-73

1143 I minuti di imbattibilità di Dino Zoff con la Nazionale

Taccuino GROSSETO

Serata in un pub Multa per 10 giocatori GROSSETO Dieci giocatori del Grosseto verranno multati dal presidente Piero Camilli, per aver trascorso il venerdì sera in un pub alla periferia della città. I giocatori, come da regolamento, si vedranno decurtato lo stipendio del 30 per cento.

VARESE

Ecco il codice etico contro gli illeciti VARESE Il presidente del Va rese, Rosati, ha presentato un codi ce etico che giocatori, tesserati e collaboratori devono firmare e ri spettare. «Si tratta — ha spiegato — di regole scritte, non interpretabili per salvaguardare l’integrità e la le altà del club che non è stato coinvol to nel calcio scommesse». Ai gioca tori viene ricordato che anche le scommesse legali sono proibite e che è obbligatoria la denuncia di fat ti illeciti. E’ stata messa a disposizio ne una consulenza legale gratuita.

LA SITUAZIONE

C’è Pescara-Sassuolo La classifica di B dopo 28 giornate: Torino p. 56; Sassuolo 55; Verona 54; Pescara* 52; Padova* 46; Varese 45; Reggina e Brescia 42; Bari ( 2) 39; Sampdoria*, Cittadella e Grosseto 37; Juve Stabia* ( 4) 36; Livorno 30; Vicenza 29; Crotone ( 1) 28; Modena* e Gubbio 26; AlbinoLeffe 25; Empoli* 24; Ascoli ( 7) 23; Noce rina 18. (* una gara in meno). Prossimo turno. Venerdì, ore 20.45 Va rese Vicenza (2 0). Sabato, ore 15 Bari Crotone (1 0), Empoli Livorno (0 0), Grosseto Torino (0 1), Juve Stabia Nocerina (3 2), Modena Cit tadella (0 2), Padova AlbinoLeffe (0 1), Pescara Sassuolo (1 1), Reg gina Ascoli (1 1), Sampdoria Vero na (1 1). Lunedì 5, ore 20.45 Gub bio Brescia (2 2). I prossimi recuperi (martedì 6, ore 18.30): Samp doria Empoli (25ª; 3 1), Mode na Padova (27ª; 0 2) e Pescara Ju ve Stabia (27ª; 2 3).

PRIMA DIVISIONE Il posticipo del girone B

Il Trapani vola a +9, crollo Cremonese

Taccuino I RECUPERI

Gran rimonta dei siciliani: 4 gol, Madonia ne fa 2 CLASSIFICA SQUADRE

PT

TRAPANI SIRACUSA (-5) SPEZIA PERGOCREMA (-2) CREMONESE (-6) ALTO ADIGE PORTOGRUARO BARLETTA CARRARESE LANCIANO (-1) PRATO TRIESTINA FROSINONE ANDRIA LATINA BASSANO PIACENZA (-6) FERALPI SALO'

49 40 38 38 35 35 35 35 34 33 28 27 27 24 23 22 21 18

PARTITE G V N P 24 15 4 5 24 13 6 5 24 10 8 6 24 12 4 8 24 12 5 7 24 9 8 7 24 9 8 7 24 9 8 7 23 9 7 7 23 9 7 7 24 7 7 10 24 8 3 13 23 7 6 10 24 5 9 10 24 5 8 11 24 5 7 12 23 7 6 10 24 3 9 12

RETI F S 45 24 31 22 28 22 29 30 32 21 27 21 28 24 29 27 32 25 24 24 23 26 33 37 25 29 26 34 26 32 15 30 25 37 14 27

U PROMOSSA U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSA

PROSSIMO TURNO DOMENICA 4 MARZO ORE 14.30 BARLETTA-TRIESTINA CARRARESE-BASSANO FERALPI SALO'-LATINA FROSINONE-ANDRIA LANCIANO-ALTO ADIGE PERGOCREMA-SPEZIA PORTOGRUARO-CREMONESE PRATO-PIACENZA TRAPANI-SIRACUSA

(2-1) (0-1) (1-0) (2-2) (0-1) (0-2) (2-1) (3-4) (1-3)

CREMONESE-TRAPANI

2-4

GIUDIZIO +++++ MARCATORI Possanzini (C) al 25’, Tedesco (T) al 38’ p.t.; Abate (T) al 15’, Madonia (T) al 20’, Le Noci (C) al 31’, Madonia (T) al 44’ s.t. CREMONESE (4-3-3) Alfonso 5,5; Polenghi 5,5, Rigione 6, Minelli 6, Favalli 6 (dal 24’ s.t. Musetti 6,5); Fietta 6 (dal 33’ s.t. Riva 6), Tacchinardi 6, Dettori 6,5; Filippini 5 (dal 19’ s.t. Nizzetto 7), Possanzini 7,5, Le Noci 6,5. (Bianchi, Semenzato, Cesar, Degeri). All. Brevi 6. TRAPANI (4-4-2) Castelli 6,5; Daì 6, Priola 6,5, Filippi 6,5, Sabatino 7; Barraco 6,5, Caccetta 7, Tedesco 7, Madonia 8 (dal 46’ s.t. Cianni s. v.); Abate 7 (dal 34’ s.t. Pirrone s.v.), Gambino 7 (dal 39’ s.t. Mastrolilli s.v.). (Pozzato, Domicolo, Perrone, Cavallaro). All. Boscaglia 7,5. ARBITRO Fabbri di Ravenna 5. NOTE paganti 1.772, abbonati 1.649, incasso di 19.606 euro. Ammoniti Tacchinardi, Minelli, Polenghi, Dettori, Daì, Sabatino, Rigione e Abate. Angoli 8-2. DAL NOSTRO INVIATO

NICOLA BINDA CREMONA

Questa è una delle più belle favole che la Lega Pro abbia mai raccontato nella sua lunga storia. Si chiama Trapani ed è scritta con pagine entusiasmanti, è iniziata 4 anni fa in Eccellenza ed è destinata ad arrivare in B. Se fosse mancata una conferma, è arrivata a Cremona. Contro un avversario ferito e quindi tradito dal nervosismo (per l’arbitraggio scadente) e dalla frenesia, la squadra di Bo-

la causa, vista la panolada che ha accompagnato le squadre all’ingresso. E che ha dato la carica agli uomini di Brevi, partiti bene: dopo tre occasioni fallite (una di Possanzini, due da Le Noci), al 25’ è arrivato il gol di testa del Possa, al terzo gol in quattro gare. Gran Trapani Di fronte all’ardo-

Giuseppe Madonia, 28 anni DAPRESS

scaglia ha dimostrato di essere la più forte. L’ha detto la prestazione, lo ribadiscono i numeri: 49 punti, + 9 sulla seconda, 29 gol e 8 vittorie in trasferta, 9 successi consecutivi. E impressionanti sono la disinvoltura e l’organizzazione che il Ferguson di Sicilia ha trasmesso ai suoi, aiutati da quel pizzico di fortuna che non guasta. Battaglia Cremonese Eppure è una Cremonese gagliarda, e non solo in campo. In mattinata il presidente Arvedi ha annunciato un’azione di revocazione alla Corte di giustizia della sentenza del Tnas, che ha bocciato il ricorso contro il -6 di penalizzazione: la Cremonese contesta almeno due aspetti di quel parere. I tifosi sostengono

re della Cremonese, sono arrivate le risposte molto più concrete del Trapani, che prima dell’intervallo ha trovato un contestato pareggio in mischia: prima Abate ha subito fallo da rigore, poi da terra Tedesco ha segnato facendo fallo sul portiere. Dall’altra parte solo errori: clamorosi quelli nel recupero a fine primo tempo di Minelli (palo) e Rigione. Tutt’altra sostanza dal Trapani, poche azioni ma tutte saporite: al 15’ Abate dal limite cha rovesciato la situazione, al 20’ Madonia ha firmato il tris. Ma la Cremonese non è morta e ha prima accorciato con Le Noci in mischia e poi avrebbe meritato il pari: incredibile salvataggio di Sabatino di tacco su Possanzini. E l’elegante Madonia per spazzare i dubbi ha disegnato l’ennesimo ricamo ed è quasi andato in porta col pallone per il 4-2 che ha strappato applausi al centinaio di tifosi siciliani. E non solo a loro. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Challenge T. Un esame d’inglese per l’Italia Lega Pro L’Italia di Lega Pro scende in campo oggi (ore 20.30 italiane) a Fleetwood, a 70 km da Manchester per affrontare gli inglesi per la seconda partita del gruppo A del Challenge Trophy. Probabile formazione (4-4-2): Brignoli; Meccariello, Masi, Bencivenga, D'Orsi, Marras, Meduri, Faroni, Angiulli; De Sena, Corazza. All. Veneri. PANCHINE IN SECONDA A Mantova il terzo k.o. di fila potrebbe condannare Valigi. Vibonese: al capolinea la coppia Viola-Ferrante. Oggi saranno esonerati. Si punta su Bitetto e Tosi. Sambonifacese: summit su Carnovelli. IL GIUDICE Squalificati 35 giocatori di Seconda. Espulsi: due giornate a Sabato (Alessandria), De Pascale (Ebolitana), Loiacono (Montichiari), Onescu (Rimini), Molino (Savona); una a Schettino (Fondi), Esposito (Neapolis), Lamenza (Valenzana). Non espulsi: due giornate a Rudi (Lecco); una a Ischia e Civilleri (Lecco), Della Penna e Picone (Giulianova), Garaffoni (L'Aquila), Zaninelli (Mantova), Quintoni (Milazzo), Doukara (Vibonese), Vignali (Pro Patria), Castaldo (Normanna), Petrilli (Casale), Mariotti (Catanzaro), Donida (Cuneo), Ricciardo e Tamasi (Fondi), Dascoli (Gavorrano), Gorini (Giacomense), Spirito (Melfi), Cruz (Campobasso), Orlando (Paganese), Moscarino (Poggibonsi), Gualdi (Renate), Cernuto (Treviso), Allegrini (Valenzana), Bonasia (V. Lamezia), Musso (Entella).

Domani Spal-Como Si giocano domani (14.30) sette recuperi in Lega Pro. Due in Prima divisione: Spal Como (Zivelli di Torre Annunziata) e Frosino ne Carrarese (Ripa di Nocera Infe riore) e 5 in Seconda: Santarcange lo Bellaria (Greco di Lecce), Cam pobasso Ebolitana (Fanton di Lo di), Isola Liri Melfi (Fogliano di Peru gia), Chieti Catanzaro (Lanza di Ni chelino) e Celano Arzanese (Bieto lini di Firenze).

GIRONE A

Ternana in testa La situazione del girone A: Ternana p. 52; Taranto ( 3) 47; Pro Vercelli* 43; Carpi e Sorrento ( 2) 42; Benevento ( 2) e Lumezzane 35; Tritium 33; Avellino* 32; Pisa, Como* ( 2) e Foggia ( 2) 30; Reggia na ( 2) 27; Monza 21; Spal* ( 4) e Viareggio ( 1) 18; Pavia 14; Foligno ( 4) 13. (*una gara in meno). Così domenica 4 marzo (ore 14.30): Avellino Monza (1 1); Beneven to Como (1 2); Foligno Sorrento (0 1); Pisa Ternana (lunedì 5, ore 20.45; 0 1); Reggiana Foggia (2 0); Spal Carpi (0 1); Taranto Pro Ver celli (0 0); Tritium Lumezzane (0 1); Viareggio Pavia (2 1). COPPA ITALIA Domani (14.30) la terza partita del girone A del terzo turno di coppa Italia: Triti um Piacenza (Barbeno di Bre scia). Classifica: Lumezzane p. 2; Tritium e Piacenza 1.


MARTEDÌ 28 FEBBRAIO 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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MAGIC CUP CAMPIONATO COSÌ DOPO 25 TURNI

L’Affare

IlColpo

IlBuono

IlBrutto

IlCattivo

CARRIZO

BRIENZA

ROBINHO

MILITO

PASQUALE BRUNO

Catania

Siena

Milan

Inter

Magic Manager

Tre miracoli contro il Siena, tre grandi parate col Novara. Come rinascere. Carrizo lo sa. Alla Lazio non toccava palla (o meglio porta), al Catania l’argentino è già un altro. Voto di giornata 7, media punti discreta (5,5), ma costa appena 2 milioni. Davvero un super affare.

Prezioso a centrocampo, ma non è una notizia. Fondamentale in attacco: un gol e un assist ai suoi ex compagni del Palermo. Per Brienza, migliore in campo del Siena per la Gazzetta, un bel 7 alla faccia di tanti attaccanti in crisi nera. Per chi ce l’ha, 15 Magic milioni spesi bene.

La partita era delicata, ma lui nelle grandi sfide si esalta. Pressa, recupera un pallone fondamentale, quello di Bonucci, e lancia Nocerino. Non a caso è il migliore del Milan nella notte avvelenata contro la Juve. Una notte da 7,5, una media punti da 6,55. Venti Magic milioni benedetti.

Irriconoscibile, impacciato, svuotato. Nel momento no dell’Inter, c’è il momento no di Milito. Che finisce inevitabilmente tra i flop di giornata, a soli 3,5 punti, con Osvaldo e Pellissier. L’attaccante nerazzurro ci aveva abituato a ben altro, in tanti tifano perché ritorni in sé.

Batte 74.361 manager su 90.860 Giornata da incorniciare per Pasquale Bruno che con i suoi totalizza 80 punti e batte 70.361 colleghi manager rivali. Solo due insufficienze e neanche gravi per l’ex «o animale» della Juventus: il 5 di Di Michele e il 5,5 di Jovetic. In compenso Basta grazie al gol più assist al Bologna vale da solo 11,5 punti, Klose ben 10 col gol alla Fiorentina.

Palacio

rossoblù in casa di un Lecce lanciatissimo grazie all’ex Cosmi (ormai a meno sette dal Genoa...) adesso farebbe davvero molta paura.

Il nuovo Aguilera salverà il Genoa

boom di Palacio (14 centri in 20 partite, nuovo primato personale in Italia: in totale 30 reti in 78 gare) non si ferma qui. Perché l’argentino, da ieri a Berna, in Svizzera, per l’amichevole che la sua nazionale disputerà domani sera contro gli elvetici, pur in assenza di Gilardino (che potrebbe rientrare domenica in Puglia, ma non ci sono certezze: oggi, forse, sapremo) è ormai vicino a raccogliere ufficialmente (anche nei numeri) l’eredità di Carlos Aguilera, l’uruguaiano che in coppia con Skuhravy contribuì a creare il più grande Genoa del secondo Dopoguerra. Quello ormai entrato nella storia con Bagnoli in panchina per il quarto posto del ’91 e, un anno dopo, per il successo di Anfield (prima italiana a vincere in casa del Liverpool) e l’avventura in Uefa terminata solo in semifinale contro l’Ajax. Il Pato segnò 33 reti in 96 gare di campionato giocate con la maglia del Grifone, arrivando al massimo a quota quindici in una stagione. Il sorpasso è imminente, ed è stato non a caso lo stesso uruguaiano il primo a suggerirlo. Quando, a inizio mese, ha esultato da tifoso al Ferraris per il successo dei rossoblù sulla Lazio. «Altri tempi e un altro modo di giocare, ma lui è il mio erede», ha ribadito adesso.

FILIPPO GRIMALDI GENOVA

Un Palacio tutto d’oro, quello che viaggia ormai da inizio stagione a una media-voto stratosferica, vicinissima a quella di re Ibra (voto medio 6,60 a gara per il genoano, contro il 6,61 dello svedese, secondo le pagelle della Gazzetta). Tanto per capirci, in Serie A (a parte De Rossi, alla pari del bomber rossoblù) nessun giocatore ha tenuto sin qui un rendimento così alto nella formazione dei top player del campionato. Che comprende tutti coloro che abbiano giocato almeno un terzo delle gare del torneo.

S Tomáš Skuhravý, 47 anni, ceco, al Genoa dal 1990 al 1996, anche lui tra i più prolifici di tutti i tempi nella storia del calcio genoano con 58 reti in 6 stagioni

la scheda ATTACCANTE, 30 ANNI, UNA TRECCINA, 4,9 MILIONI E 137 GOL

Rodrigo Sebastiàn Palacio è nato a Bahia Blanca in Argentina il 5 febbraio 1982. Seconda punta, il 15 luglio 2009 Preziosi lo ha acquistato dal Boca Juniors per 4,9 milioni di euro. Ha giocato nell’Huracan (53 partite e 15 gol), poi Banfield (36 e 9) e Boca Juniors (131 e 54). È al Genoa dal 2009: 78 partite e 30 gol in campionato. Un gol con l’Argentina in 9 presenze.

ni dopo, un’altra seconda punta è pronta per entrare nei giocatori-simbolo del Genoa. Anche se, di fatto, le differenze fra i due sono immense. Aguilera aveva una capacità unica di calciare al volo e di servire di prima i compagni senza alzare lo sguardo dal pallone. Due doti che invece non appartengono a Palacio, dotato di un grandissimo dribbling. Certo è che se l’uruguaiano è diventato grande in Italia in coppia con Skuhravy, pure Palacio in patria era straordinario in coppia con Palermo, il... Tomasone argentino. A volte ritornano, e il Genoa se li gode.

la mia squadra del cuore». Così il nome «Magica Udinese», ma non solo quello. C’è molto della squadra di Guidolin nell’11 che schiera: «Basta, Danilo e Di Natale. E poi quest’anno non ho preso Handanovic perché gli ho preferito Buffon. I due difensori stanno facendo bene mentre domenica con Di Natale ho avuto un po’ di fortuna. Lo avevo messo in panchina preferendogli Amauri. Ma l’attaccante della Fiorentina non ha giocato e allora è entrato Totò». La Magic consente a Stefa-

no di condividere con Matteo, figlio di 8 anni, l’amore per il calcio: «Anche lui gioca come portiere e per la Magic spesso mi aiuta nelle scelte». È dell’Udinese? «Sempre bianconero, ma della Juve come mia moglie Sonia». Ma non sempre farsi influenzare dalla squadra del cuore aiuta nella Magic: «Assolutamente. È meglio lasciare da parte il tifo. E poi consiglio di giocare con il modificatore. È una garanzia di sopravvivenza nelle giornate storte». © RIPRODUZIONE RISERVATA

fuorigioco

Vincere in un modo o in 1.076 LUCA BIANCHIN

Ci sono Giuseppe di Salerno e Ratcliff, che vive a Livorno. Uno ha un nome ordinario, l’altro originale, ispirato alla lirica di Mascagni, ma questo conta poco. Conta che tutti e due sono appassionati di Magic, e ogni anno ad agosto si mettono a fare la squadra. Giuseppe ne ha iscritta una, Ratcliff 1.076, record italiano per il 2011-12. Un professionista. Giuseppe ha investito solo i 19,99 euro della Magic card: «Faccio l’elettricista, di più non mi pareva il caso di spendere». Ratcliff, due volte campione di giornata negli scorsi anni, ha risposto con il sistemone, colpo da manager infallibile: «Scelgo 12 difensori, 20 centrocampisti e 18 attaccanti, poi li mischio. Per completare le iscrizioni, in estate ho speso 300-400 euro». Il blocco Inter Giuseppe per fare la formazione

impiega massimo un’ora ogni settimana, Ratcliff a inizio anno è diventato matto a iscrivere 30-40 squadre al giorno: «Un forcing incredibile. Non so se il prossimo anno ce la faccio a ripetere l’impresa». Giuseppe cura la sua squadra come una creazione preziosa: «Seguo i giocatori tutta la settimana e spero di vincere la Coppa Gazzetta, a eliminazione diretta. Siamo rimasti circa duemila». Ratcliff usa la tattica del cavallo scosso: «Iscrivo tutte le squadre, poi seguo solo quelle messe bene in classifica. La Coppa? Non so, non riesco a seguirla». Giuseppe ha preso Basta, poi Lulic, e in attacco ha Ibra, Cavani e Di Natale. Ratcliff ha puntato sul blocco Inter: Samuel, Lucio, Ranocchia, Sneijder, Cambiasso, Stankovic, Thiago Motta, anche Forlan al posto di Eto’o. L’unica squadra di Giuseppe è 169a in generale, la squadra migliore di Ratcliff è 11550a. Lo diceva anche Seneca, che non faceva l’elettricista: «Conta la qualità, non la quantità». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Magic guida ASSIST Gli assist di giornata: Dzemaili (Napoli), Hernanes (Lazio), Di Vaio (Bologna), Basta (Udinese), Hetemaj (Chievo), Barrientos e Lodi (Catania), Rigoni (Novara), Muriel (Lecce), Miccoli (Palermo), Destro e Brienza (Siena), Denis, Moralez, Marilungo e Cigarini (Atalanta), Pepe (Juventus), Jorquera (Genoa). Niente bonus per Bertolacci per Muriel che, sul lancio, salta un difensore del Cagliari. CAMBI GRATIS Una giornata al termine del torneo d’inverno, arrivato alla quinta giornata. Tra la 26a e la 28a giornata di A, ogni manager avrà 10 cambi extra e 20 Magic milioni di extra budget. Utilissimi per la volata finale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Stefano aveva messo Di Natale seduto... La Magic per sentirsi meno lontano da casa. Stefano Zoffi con la sua «Magica Udinese» è il campione di giornata con 103,5 punti. Il 43enne ex portiere di 1a categoria (ora fa il preparatore dell’U.S. Rovizza), è un friulano doc trapiantato per lavoro a Sirmione (Bs). Nel 2008 è iniziata l’avventura della Magic: «Sono molto legato alle mie origini, l’Udinese è

S Carlos Aguilera, 47 anni, detto il Pato (anatroccolo) al Genoa dal 1989 al 1992: 33 reti in 93 partite. Indimenticabile la sua doppietta ad Anfield per il 2-1 al Liverpool

Così vicini così lontani Vent’an-

IL CAMPIONE DELLA SETTIMANA E DA EX PORTIERE HA «SCARICATO» HANDANOVIC PER BUFFON

DAVIDE ROMANI

LA STORIA

Verso il trono Ma la stagione

Ha tutti i numeri: 14 gol in 20 gare, meglio solo Di Natale. Ha 6,60 di media voto, Ibra è a 6,61

In controtendenza Può sembrare strano, semmai, che la migliore stagione italiana della Trenza (sin qui in campo per 1.720 minuti: per lui un gol ogni 124 minuti giocati), con una media-reti a partita di 0,70 (meglio di lui solo Di Natale a quota 0,78 e il solito Ibrahimovic a 0,79) coincida con un’annata davvero in chiaroscuro (più ombre che luci...) di un Grifone, al quale il cambio di guida tecnica (da Malesani a Marino) non ha portato fortuna, nè un cambio di marcia in classifica. Per capirci: il successore sta facendo peggio del predecessore. Non solo: senza la (doppia) perla dello stesso Palacio (chi, se non lui?) contro il Parma di Donadoni, domenica scorsa al Ferraris, la prossima trasferta dei

A

CLASSIFICA GENERALE POS. MAGIC MANAGER

CITTÀ

SQUADRA

1 2 3 4 5 6 7

Buonabitacolo (SA) Castel D'Azzano (VR) Novara (NO) Ozzano dell'Emilia (BO) Agrigento (AG) Castel D'Azzano (VR) Mola Di Bari (BA)

Buonabitacolo F.C. 1959 Fp10 1957,5 Faiv 116 1957 1956 ..Cinquemaggio2002 1954,5 Fp21 1951,5 Seredonamagic1 1951,5

Antonio Lapenta Florin Popa Roberto Cinque Filippo Aloisio Gianluca Spinnato Florin Popa Donatello Biancofiore

PUNTI

CLASSIFICA DI GIORNATA, 25a giornata POS. MAGIC MANAGER

CITTÀ

SQUADRA

PUNTI

1 2 3 4 5 6 7

Sirmione (BS) Sarzana (SP) Pula (CA)

Magica Udinese A.C. San Lazzaro Where Are You?

Cantu (CO) Fano (PU) Pisa (PI)

Matty94 B. J. Ford Rules Olympique Mellini

103,5 102,5 102,5 101 100 100 100

Stefano Zoffi Alessandro Petacchi Ivan Senis 04057 Fabio Diana Andrea Mei Matteo Mellini

CLASSIFICA SERIE A Campionato inverno 5a giornata

Stefano Zoffi, 43 anni, friulano

POS. MAGIC MANAGER

CITTÀ

SQUADRA

PUNTI

1 2 3 4 5 6 7

Chatillon (AO) Capri (NA) Grottammare (AP) Nembro (BG) Milano (MI) Avellino (AV) Reggio Emilia (RE)

Sherlock Holmes Magic Bibo 14 Supergiggetta 2 Sfu @ Laf 3 Seriteam Nuova12/2012 Teddy City

407 407 407 403,5 403 401,5 400,5

Stefano Colella Fabrizio Minieri Giampiero Grazioli Daniele Mazzoni Massimiliano Belloni Carmine De Pascale Luca Tedeschi


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MARTEDÌ 28 FEBBRAIO 2012

MAGIC CUP CAMPIONATO TUTTI I NUMERI: punti conquistati, media e quotazione aggiornata, poi partite giocate, voto in pagella, gol segnati, rigori parati, media voto, assist e cartellini

Portieri CODICE MAGIC GIOCATORE PUNTI 101 ABBIATI (MIL) 5.5 102 AGAZZI (CAG) 3.5 103 AGLIARDI (BOL) 0 104 AMELIA (MIL) 0 106 ANTONIOLI (CES) 5 107 AVRAMOV (CAG) 0 109 BENASSI (LEC) 6 155 BERARDI (LAZ) 0 111 BIZZARRI (LAZ) 0 112 BORUC (FIO) 5 113 BRKIC (SIE) 0 114 BUFFON (JUV) 6.5 169 CALDERONI (CES) 0 115 CAMPAGNOLO (CAT) 0 165 CARRIZO (CAT) 6 116 CASTELLAZZI (INT) 0 153 COLETTA (CHI) 0 117 COLOMBO (NAP) 0 118 CONSIGLI (ATA) 5 119 COSER (NOV) 0 120 CURCI (ROM) 0 121 DE SANCTIS (NAP) 6.5 122 FARELLI (SIE) 0 123 FONTANA (NOV) 0 124 FREY S. (GEN) 4 125 FREZZOLINI (ATA) 0 166 GABRIELI (LEC) 0 158 GALLINETTA (PAR) 0 126 GILLET (BOL) 3 127 HANDANOVIC (UDI) 5 128 JULIO CESAR (INT) 5.5 129 JULIO SERGIO (LEC) 0 130 KOSICKY (CAT) 0 131 LOBONT (ROM) 0 132 LUPATELLI (GEN) 0 133 MANNINGER (JUV) 0 134 MARCHETTI (LAZ) 6.5 135 MIRANTE (PAR) 7 136 NETO (FIO) 0 137 ORLANDONI (INT) 0 162 PADELLI (UDI) 0 138 PAVARINI (PAR) 0 163 PAZZAGLI (FIO) 0 139 PEGOLO (SIE) 5 140 PETRACHI (LEC) 0 168 POLITO (ATA) 0 160 PUGGIONI (CHI) 0 152 RAVAGLIA (CES) 0 156 ROMA (MIL) 0 164 ROMO (UDI) 0 141 ROSATI (NAP) 0 167 RUZITTU (CAG) 0 142 SCARPI (GEN) 0 145 SORRENTINO (CHI) 6 146 SQUIZZI (CHI) 0 147 STEKELENBURG (ROM) 1.5 148 STORARI (JUV) 0 161 TZORVAS (PAL) 0 149 UJKANI (NOV) 2.5 151 VIVIANO (PAL) 0.5

MEDIA QUOT. 4.97 17 5.04 17 5.08 1 5.57 8 4.55 12 0 1 5.03 12 6 1 4.9 4 5.1 18 5.22 9 6.04 25 0 1 4.75 5 5.5 2 6 1 0 1 6 1 5.15 18 0 1 0 1 5.23 19 6 1 4.64 1 4.68 14 5.5 1 2.25 1 6 1 5.2 18 5.26 18 5.04 18 4.65 10 5.38 2 5.38 3 6 1 6 1 5.29 17 4.45 13 6 1 6 1 0 1 5.75 1 6 1 5.25 8 0 1 6 1 0 4 5.25 5 0 1 0 1 5.75 4 0 1 6 1 5.18 19 0 1 4.75 15 5.5 3 4.64 4 4.37 11 4.06 3

CAMPIONATO MEDIA P. V. G. VOTO 19 6,5 -19 5.97 25 5,5 -26 6.14 4 -6 6.12 7 -3 6 18 6 -30 5.83 0 0 0 16 7 -22 6.47 0 0 0 4 -6 6.38 24 6 -25 6 15 -14 6.13 22 7,5 -12 6.32 0 0 0 4 -6 5.62 3 7 -3 6.17 3 -4 6.5 0 0 0 0 0 0 24 6 -26 6.33 0 0 0 0 0 0 24 6,5 -24 6.21 0 0 0 7 -11 6.21 25 6 -46 6.4 2 -2 6.25 2 -6 5.25 0 0 0 21 6 -23 6.31 25 6 -23 6.2 23 6,5 -30 6.17 10 -12 5.85 2 -3 5.75 4 -2 6 0 0 0 0 0 0 21 6,5 -21 6.21 19 6,5 -34 5.95 0 0 0 0 0 0 0 0 0 5 -3 6.6 0 0 0 9 6 -13 6.33 0 0 0 1 0 0 0 0 0 6 -7 6.17 0 0 0 0 0 0 1 0 6 0 0 0 0 0 0 25 6 -30 6.16 0 0 0 22 5,5 -29 6.07 2 -3 6.25 11 -15 6.05 19 5,5 -34 6.03 7 5 -15 6

R. 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 2 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 0 0 0 0 1 0

ESPAMM 0/0 0/3 0/0 0/0 1/0 0/0 0/2 0/0 1/0 0/0 0/1 0/0 0/0 0/0 0/0 0/1 0/0 0/0 1/2 0/0 0/0 0/1 0/0 0/0 0/1 0/0 0/0 0/0 0/0 0/1 0/2 0/0 0/0 0/1 0/0 0/0 0/1 0/1 0/0 0/0 0/0 0/1 0/0 0/1 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/0 0/1 0/0 0/0 0/1 0/0 0/0 0/0 0/1 0/1 0/1

Difensori CODICE MAGIC GIOCATORE PUNTI MEDIA QUOT. 201 ABATE (MIL) 6 6.14 11 202 ACERBI (CHI) 6.5 5.75 5 203 AGOSTINI (CAG) 5.5 5.8 9 376 AGUIRREGARAY (PAL) 5 5.5 4 206 ANDREOLLI (CHI) 6 6.03 9 208 ANGELO (SIE) 0 5.95 7 209 ANTONELLI (GEN) 0 5.62 5 210 ANTONINI (MIL) 5.5 5.58 5 211 ANTONSSON (BOL) 5 5.88 7 212 ARIAUDO (CAG) 5.5 5.65 5 213 ARONICA (NAP) 3 5.74 6 214 ASTORI (CAG) 5.5 6.09 9 216 BALZARETTI (PAL) 4 5.59 11 217 BARZAGLI (JUV) 6 6.38 14 218 BASTA (UDI) 11.5 7.04 16 219 BELLINI (ATA) 6 5.77 5 220 BELLUSCI (CAT) 6 5.84 7 221 BELMONTE (SIE) 0 6 3 222 BENALOUANE (CES) 0 4.62 1 223 BENATIA (UDI) 6 5.95 9 224 BIAVA (LAZ) 5.5 5.91 9 225 BONERA (MIL) 0 5.8 5 226 BONUCCI (JUV) 4.5 5.87 9 227 BOVO (GEN) 0 5.29 4 228 BRANDAO (PAR) 0 5.5 4 229 BRITOS (NAP) 0 6.2 5

CAMPIONATO P. V. G. 21 6 0 8 6,5 0 25 5,5 0 5 5 0 16 6 0 12 0 0 10 0 0 13 5,5 0 15 5 0 16 6 0 21 4 0 16 5,5 0 23 5 0 24 6,5 0 23 7,5 5 11 6 0 20 6 0 1 0 0 6 0 0 19 6,5 1 16 6 1 11 0 0 19 4,5 1 5 0 0 2 0 0 5 0 1

MEDIA VOTO 6.1 5.75 5.84 5.6 6.12 5.85 5.65 5.71 5.92 5.77 5.81 6.16 5.72 6.48 6.35 5.75 5.9 0 5 6 5.75 5.95 5.69 5.2 5 5.88

A. 2 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 2 0 2 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

ESPAMM 0/2 0/0 0/2 0/1 0/3 0/0 1/0 0/3 0/1 0/3 1/2 0/2 2/6 0/3 0/2 0/2 0/3 0/0 1/2 0/8 0/3 0/3 0/4 0/2 0/0 0/3

CODICE MAGIC GIOCATORE PUNTI MEDIA QUOT. 230 BRIVIO (LEC) 6 5.92 8 231 BURDISSO (ROM) 0 6.15 4 390 CACERES (JUV) 0 6 10 233 CAMPAGNARO (NAP) 6 6.1 9 234 CAMPORESE (FIO) 0 6 4 235 CANINI (CAG) 3.5 5.6 8 236 CANNAVARO (NAP) 6 5.82 9 237 CAPELLI (ATA) 0 5.88 4 238 CAPUANO (CAT) 0 5.57 4 239 CARROZZIERI (LEC) 6 5.56 4 391 CARVALHO (GEN) 0 5.5 4 240 CASSANI (FIO) 0 5.96 10 241 CASSETTI (ROM) 3 4.4 3 243 CECCARELLI L. (CES) 0 5.93 7 244 CENTURIONI (NOV) 5 5.43 2 245 CESAR (CHI) 0 5.47 6 247 CHERUBIN (BOL) 0 5.83 5 249 CHIELLINI (JUV) 6.5 6.27 18 250 CHIVU (INT) 0 5.2 4 251 CICINHO (ROM) 0 4.75 1 252 CODA (UDI) 0 0 2 253 COMOTTO (CES) 6 5.68 7 371 CONTINI (SIE) 0 5.57 4 254 CORDOBA (INT) 4.5 5.5 4 394 COUBRONNE (NOV) 0 5 1 256 CRESPO J.A.R. (BOL) 0 5.93 5 257 DAINELLI (CHI) 0 5.58 5 258 DANILO (UDI) 6.5 6.06 11 259 DE CEGLIE (JUV) 0 5.95 7 260 DE SILVESTRI (FIO) 6 5.37 6 261 DEL GROSSO (SIE) 6.5 6.07 11 372 DELLAFIORE (NOV) 5 5.54 4 263 DIAKITE' (LAZ) 6 5.71 4 265 DIAS (LAZ) 0 5.62 7 266 DOMIZZI (UDI) 6 6.29 11 375 DRAME' (CHI) 0 5.78 5 267 EKSTRAND (UDI) 0 5.38 1 268 ESPOSITO (LEC) 0 5.57 6 393 FANCHONE (UDI) 0 0 3 382 FARAONI (INT) 4.5 6.06 4 270 FELIPE (FIO) 0 6 3 271 FELTSCHER (PAR) 0 5.5 1 272 FERNANDEZ (NAP) 0 5.79 4 273 FERRARIO (PAR) 5.5 5.5 4 274 FERRI (ATA) 0 5.79 4 275 FERRONETTI (UDI) 0 6.04 6 378 FIDELEFF (NAP) 0 5.1 4 276 FREY N. (CHI) 0 5.78 5 389 GABRIEL SILVA (NOV) 0 7 5 277 GAMBERINI (FIO) 0 6.02 11 278 GARCIA (NOV) 5.5 5.72 6 279 GARICS (BOL) 0 6 6 280 GARRIDO (LAZ) 6 5.5 3 281 GEMITI (NOV) 5.5 5.78 8 283 GOBBI (PAR) 9.5 6.05 11 373 GOZZI (CAG) 0 0 2 284 GRANQVIST (GEN) 5.5 5.74 7 285 GRAVA (NAP) 0 6 4 286 GROSSO (JUV) 0 6 1 288 HEINZE (ROM) 5 6 9 289 JOKIC (CHI) 6 5.65 6 290 JONATHAN (PAR) 0 5.61 5 291 JOSE ANGEL (ROM) 5.5 5.47 7 292 JUAN (ROM) 4.5 6.4 12 392 JUAN JESUS (INT) 0 0 2 293 KALADZE (GEN) 6 5.44 5 379 KJAER (ROM) 0 5.4 6 294 KONKO (LAZ) 0 5.87 10 295 KROLDRUP (FIO) 0 6 4 383 LABRIN (PAL) 0 6 1 296 LAURO (CES) 4 5.35 5 377 LEGROTTAGLIE (CAT) 6 6.42 11 297 LICHTSTEINER (JUV) 6 6.67 17 298 LISUZZO (NOV) 5 6.12 5 374 LORIA (BOL) 0 5.78 4 299 LUCARELLI A. (PAR) 4 5.8 9 300 LUCCHINI (ATA) 0 5.71 8 301 LUCIO (INT) 5.5 5.64 9 302 LUDI (NOV) 0 5.28 2 303 LULIC (LAZ) 6 6.54 14 304 MAICON (INT) 0 6.31 14 305 MANDELLI (CHI) 0 5.5 3 306 MANFREDINI (ATA) 6 5.91 6 307 MANTOVANI (PAL) 5 6.12 9 308 MARCHESE (CAT) 11 6.3 11 384 MARCHIORI (GEN) 0 5.5 1 309 MASIELLO (ATA) 0 6 7 311 MESTO (GEN) 5.5 5.62 5 312 MEXES (MIL) 5.5 5.94 6 388 MIGLIONICO (LEC) 5.5 5.75 4 313 MILANOVIC (PAL) 0 0 4

CAMPIONATO P. V. G. 14 6 1 10 0 1 1 0 0 21 6 2 0 0 0 25 4,5 0 20 6 0 11 0 0 6 0 0 8 6 0 1 0 0 13 0 1 6 4 0 16 0 0 15 5,5 0 21 0 0 13 0 1 23 6,5 2 10 0 0 2 0 0 0 0 0 19 6 0 7 0 0 4 5 0 1 0 0 7 0 0 13 0 0 24 6,5 0 11 0 0 15 6 0 22 6,5 1 15 5 0 14 6 0 16 0 0 20 6 1 9 0 0 7 0 0 18 0 1 0 0 0 9 5 1 0 0 0 2 0 0 9 0 0 11 5,5 1 8 0 0 13 0 1 4 0 0 16 0 0 1 0 0 23 0 1 9 5,5 0 9 0 0 2 6 0 23 5,5 1 19 6,5 2 1 0 0 19 5,5 1 3 0 0 2 0 0 19 5 0 17 6 0 7 0 0 17 5,5 0 15 4,5 3 0 0 0 16 6 0 10 0 0 19 0 0 0 0 0 1 0 0 16 5 0 18 6 3 24 6 2 8 5 0 7 0 1 22 5 1 18 0 0 22 5,5 1 9 0 0 25 6 4 15 0 1 7 0 0 16 6,5 0 13 5 2 18 8 2 1 0 0 17 0 1 19 5,5 1 9 6 0 5 5,5 0 0 0 0

MEDIA VOTO 5.85 5.95 0 5.78 0 5.68 5.92 5.91 5.5 6 5.5 5.85 4.9 6 5.73 5.63 5.73 6.09 5.4 4.75 0 5.69 5.67 5.5 5 5.9 5.73 6.15 5.93 5.32 5.98 5.68 5.79 5.88 6.21 5.89 5.62 5.53 0 5.72 0 5 5.86 5.32 5.75 5.92 5.12 5.81 7 5.91 5.78 6 5.25 5.72 5.74 0 5.74 6.17 6 6.03 5.71 5.43 5.53 5.9 0 5.69 5.7 5.82 0 6 5.53 6.11 6.33 6.12 5.36 5.82 5.88 5.55 5.56 6.21 6 5.58 5.97 5.69 6.06 5 5.97 5.5 6.06 5.88 0

A. 1 0 0 1 0 0 0 1 0 0 0 0 0 1 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 1 0 1 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 2 0 0 0 0 0 0 1 4 1 1 0 1 0 0 0 0 0 0

ESPAMM 0/2 0/2 0/0 0/2 0/0 1/2 0/4 0/3 0/1 1/5 0/0 0/4 1/3 0/4 0/5 0/6 0/4 0/5 0/4 0/0 0/0 0/6 0/2 0/1 0/0 0/0 1/3 0/4 1/0 0/1 0/4 0/4 1/2 1/7 0/3 0/4 0/2 1/3 0/0 0/2 0/0 0/0 0/1 0/5 0/0 1/1 0/2 0/1 0/0 0/4 0/1 0/0 0/0 1/1 0/2 0/0 0/3 0/1 0/0 0/1 0/2 0/0 1/0 1/3 0/0 2/5 1/4 1/0 0/0 0/0 2/5 0/5 0/3 0/0 0/1 1/5 1/4 0/2 0/1 0/2 0/4 0/3 0/5 0/1 0/4 0/0 0/5 0/4 0/2 0/1 0/0

CODICE MAGIC GIOCATORE PUNTI MEDIA QUOT. 386 MORAS (CES) 0 5.8 5 314 MORERO (CHI) 0 5.86 4 315 MORETTI E. (GEN) 5.5 5.59 4 316 MORGANELLA (NOV) 5.5 5.53 6 317 MORLEO (BOL) 4.5 5.55 6 318 MOTTA M. (CAT) 6 5.58 3 319 MUNOZ (PAL) 4.5 5.19 3 320 NAGATOMO (INT) 4.5 5.9 11 321 NASTASIC (FIO) 6 5.78 6 322 NATALI (FIO) 6 5.98 9 323 NESTA (MIL) 0 5.95 9 324 NEUTON (UDI) 0 5 2 325 ODDO (LEC) 0 5.82 6 326 PACI (NOV) 0 5.97 7 327 PALETTA (PAR) 0 5.8 8 328 PASQUAL (FIO) 6 6 10 329 PASQUALE (UDI) 0 6.31 6 330 PELUSO (ATA) 6 6.07 10 331 PERICO (CAG) 0 5.57 2 367 PESOLI (SIE) 0 5.92 4 332 PISANO E. (PAL) 5.5 5.63 6 333 PISANO F. (CAG) 5.5 5.7 8 334 PORTANOVA (BOL) 5.5 5.73 8 335 POTENZA (CAT) 0 5.5 4 336 RADU (LAZ) 0 5.81 8 370 RAGGI (BOL) 6.5 5.82 9 337 RAIMONDI (ATA) 0 5.75 4 338 RANOCCHIA (INT) 0 5.5 8 339 RICKLER (BOL) 0 6 1 385 RINAUDO (NOV) 0 4.62 4 380 RODRIGUEZ G. (CES) 6 5.6 6 340 ROMULO (FIO) 5 5.59 4 341 ROSI (ROM) 5 5.77 4 342 ROSSETTINI (SIE) 9 5.81 8 343 ROSSI A. (SIE) 0 5.4 3 344 ROSSI M. (CES) 5.5 5.22 4 368 RUBIN (BOL) 0 5.36 4 387 SAMPIRISI (GEN) 0 5.5 2 346 SAMUEL (INT) 5 5.74 9 347 SANTACROCE (PAR) 0 5.75 4 349 SARDO (CHI) 6 5.93 7 350 SCALONI (LAZ) 6 5.83 1 351 SILVESTRE (PAL) 0 6.29 17 352 SORENSEN (BOL) 0 6 3 353 SPOLLI (CAT) 6.5 5.75 8 354 STANKEVICIUS (LAZ) 0 5.45 4 355 STENDARDO (ATA) 6.5 6.17 5 357 TERZI (SIE) 9 5.83 8 358 THIAGO SILVA (MIL) 5 6.35 17 359 TOMOVIC (LEC) 6 5.45 6 360 VITALE (BOL) 0 6 4 361 VITIELLO (SIE) 6 5.98 7 362 VON BERGEN (CES) 0 5.73 7 363 YEPES (MIL) 0 6.33 4 364 ZACCARDO (PAR) 6 5.88 11 365 ZAMBROTTA (MIL) 0 5.93 4 369 ZAURI (LAZ) 6 5.67 3

CAMPIONATO P. V. G. 3 0 0 8 0 0 15 5,5 0 19 5,5 0 19 4,5 0 3 6 0 8 4,5 0 24 5 2 16 6 0 21 6 1 11 0 1 4 0 0 19 0 1 17 0 1 20 0 1 19 6 0 11 0 0 22 6,5 1 9 0 0 6 0 0 19 5,5 0 23 5,5 0 21 5,5 1 9 0 0 17 0 0 21 6,5 0 5 0 0 8 0 1 0 0 0 4 0 0 19 6 0 9 5 0 15 5 0 20 6,5 1 4 0 0 15 5,5 0 6 0 0 2 0 0 17 5 0 6 0 0 14 6 1 8 6 0 25 0 3 0 0 0 18 6,5 0 11 0 0 6 6,5 0 23 6,5 1 23 5,5 1 22 6 0 0 0 0 22 6 1 20 0 0 6 0 1 23 6 0 7 0 1 6 6 0

MEDIA VOTO 5.67 6 5.77 5.56 5.68 5.5 5.44 5.75 5.83 6 5.95 5 5.74 5.94 5.72 5.84 6.06 5.95 5.71 5.8 5.71 5.83 5.79 5.56 5.88 5.88 5.8 5.31 0 5.12 5.61 5.56 5.77 5.9 5.62 5.39 5.42 5.5 5.79 5.75 5.82 5.8 5.98 0 5.92 5.5 6.17 5.85 6.26 5.52 0 5.95 5.78 6 5.91 5.57 5.33

A. 0 0 0 1 0 0 0 2 0 0 0 0 1 0 0 3 2 1 0 1 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0

ESPAMM 0/0 0/2 1/5 0/4 1/5 1/0 1/2 0/1 0/3 1/5 0/6 0/0 0/5 0/5 0/4 0/0 0/0 0/4 0/2 0/1 0/3 0/2 1/6 0/3 0/3 0/3 0/3 1/2 0/0 0/0 0/2 0/1 0/2 0/10 0/3 0/5 0/1 0/1 0/2 0/1 1/3 0/0 0/3 0/0 1/5 0/2 0/2 0/7 0/2 0/3 0/0 0/5 0/3 0/2 0/5 0/1 0/0

A. 0 0 0 0 4 1 5 5 0 0 0 2 1 0 1 0 1 0 2 1 1 0 0 1 0 1 1 0

ESPAMM 0/2 0/5 0/5 0/0 0/2 0/5 0/3 0/6 0/3 0/2 0/2 0/3 0/2 0/0 0/7 0/0 0/0 0/3 0/3 1/2 0/8 1/1 1/1 2/3 0/1 0/1 0/4 0/2

Centrocampisti CODICE MAGIC GIOCATORE PUNTI MEDIA QUOT. 501 ABDI (UDI) 0 5.73 6 502 ACQUAH (PAL) 0 5.7 4 704 ALMIRON (CAT) 7 6.39 14 715 ALVAREZ (PAL) 0 5.38 4 503 ALVAREZ R. (INT) 0 6.23 12 504 AMBROSINI (MIL) 6 6.04 10 505 AQUILANI (MIL) 0 6.63 8 695 ARMERO (UDI) 5.5 6.05 13 506 ASAMOAH (UDI) 6 6.31 10 507 BACINOVIC (PAL) 0 5.44 4 508 BADU (UDI) 0 5.94 4 509 BARRETO E. (PAL) 5 6.12 12 510 BARRIENTOS (CAT) 7 6.97 15 734 BATTOCCHIO (UDI) 0 6 1 511 BEHRAMI (FIO) 6.5 5.98 11 736 BELLUSCHI (GEN) 5 5.5 10 513 BERTOLACCI (LEC) 9.5 6.32 9 719 BERTOLO (PAL) 5.5 6.08 8 514 BIABIANY (PAR) 6.5 6.75 18 515 BIAGIANTI (CAT) 0 5.73 6 516 BIONDINI (GEN) 0 5.88 10 517 BIRSA (GEN) 0 5.3 4 518 BLASI (LEC) 0 5.69 4 519 BOATENG (MIL) 0 7.12 11 521 BOLZONI (SIE) 0 6.05 7 522 BONAVENTURA (ATA) 0 6.03 10 710 BRADLEY (CHI) 0 6.07 11 524 BRIGHI (ATA) 6 5.83 5

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CAMPIONATO P. V. G. 17 0 0 15 0 0 20 7 3 8 0 0 14 0 1 16 6 1 15 0 1 21 6 0 18 6,5 1 10 0 0 10 0 0 24 5,5 1 16 6 4 2 0 0 22 6,5 0 5 5 0 16 6,5 2 20 5,5 2 24 7 3 11 0 0 22 0 1 5 0 0 10 0 0 12 0 4 11 0 1 20 0 0 23 0 0 10 6 0

MEDIA VOTO 5.8 5.87 6.1 5.38 5.85 5.93 6.2 5.95 6.22 5.56 6.06 5.98 6.3 6 6.09 5.5 5.82 5.84 6.33 5.77 5.83 5.33 5.88 6.33 5.8 6 6.11 5.94

4

IL NUMERO

11

gli assist di Miccoli in questa stagione. L’ultimo per Budan, dalla bandierina, dopo 12’ di gara a Siena. «Assist e gol inutili» direbbe lui, visto il risultato finale (4-1 per il Siena). Ma intanto per i Magic manager è un punto. E la classifica cresce, con il leccese sempre più primo, in fuga, a quota 11, con Pirlo e Cassano secondi a 6

CODICE MAGIC GIOCATORE PUNTI 525 BROCCHI (LAZ) 0 526 CAMBIASSO (INT) 5 527 CANA (LAZ) 0 528 CANDREVA (LAZ) 5.5 529 CARMONA (ATA) 0 731 CARROZZA (ATA) 5.5 531 CASARINI (BOL) 0 735 CAZZOLA (ATA) 0 533 CEPPELINI (CAG) 5 534 CERCI (FIO) 5 535 CIGARINI (ATA) 7 536 CODREA (SIE) 0 537 COLUCCI (CES) 5.5 538 CONSTANT (GEN) 4.5 539 CONTI (CAG) 5 541 COSSU (CAG) 0 543 CRUZADO (CHI) 4.5 691 CUADRADO (LEC) 7 544 D'AGOSTINO (SIE) 0 547 DE ROSSI (ROM) 0 548 DEL NERO (CES) 0 549 DELLA ROCCA (PAL) 0 720 DELVECCHIO (LEC) 5.5 726 DESSENA (CAG) 6 551 DI MATTEO (LEC) 0 696 DIAMANTI (BOL) 0 718 DJOKOVIC (CES) 0 552 DONADEL (NAP) 0 730 DONATI (PAL) 4.5 554 DOSSENA (NAP) 0 556 DZEMAILI (NAP) 8 557 EKDAL (CAG) 0 558 EL SHAARAWY (MIL) 6.5 711 ELIA (JUV) 0 559 EMANUELSON (MIL) 6 707 ERIKSSON (CAG) 0 705 ESTIGARRIBIA (JUV) 5.5 560 FABBRINI (UDI) 5.5 727 FERNANDES (UDI) 6.5 561 FERREIRA PINTO (ATA) 0 562 FLAMINI (MIL) 0 716 GAGO (ROM) 4.5 564 GALLOPPA (PAR) 6.5 565 GARGANO (NAP) 5.5 566 GATTUSO (MIL) 0 699 GAZZI (SIE) 6 567 GIACOMAZZI (LEC) 7.5 714 GIANDONATO (LEC) 0 568 GIORGI (SIE) 6 569 GOMEZ (CAT) 10 570 GONZALEZ (LAZ) 6 571 GRECO (ROM) 4.5 573 GROSSI (SIE) 0 574 GROSSMULLER (LEC) 0 575 GUANA (CES) 5.5 737 GUARIN (INT) 0 576 HAMSIK (NAP) 0 577 HERNANES (LAZ) 7.5 578 HETEMAJ (CHI) 7.5 579 IBARBO (CAG) 6 580 ILICIC (PAL) 0 581 INLER (NAP) 6.5 582 ISLA (UDI) 0 583 IZCO (CAT) 0 584 JANKOVIC (GEN) 6 728 JENSEN (NOV) 0 586 JORQUERA (GEN) 7.5 587 JOVETIC (FIO) 5.5 589 KHARJA (FIO) 0 713 KONE (BOL) 9 590 KRASIC (JUV) 0 591 KRHIN (BOL) 0 592 KUCKA (GEN) 5.5 594 LAMELA (ROM) 5.5 694 LANZAFAME (CAT) 0 595 LAZZARI (FIO) 5.5 596 LEDESMA C. (LAZ) 6.5 598 LJAJIC (FIO) 4.5 599 LLAMA (CAT) 0 600 LODI (CAT) 8 682 LORES VARELA (PAL) 0 601 LUCIANO (CHI) 0 603 MAGGIO (NAP) 6.5 605 MANNINI (SIE) 6 606 MARCHIONNI (FIO) 0 607 MARCHISIO (JUV) 6.5 608 MARIANINI (NOV) 0 609 MARIGA (PAR) 6.5 698 MARQUES (PAR) 0 739 MARQUINHO (ROM) 5.5 610 MARRONE (JUV) 0 611 MARTINEZ (CES) 0 612 MARTINHO (CES) 0 613 MATUZALEM (LAZ) 0 614 MAURI (LAZ) 6.5 615 MAZZARANI (NOV) 6.5 617 MERKEL (MIL) 0 618 MESBAH (MIL) 0 619 MIGLIACCIO (PAL) 0 620 MODESTO (PAR) 5 621 MONTOLIVO (FIO) 5 692 MORALEZ (ATA) 7.5 623 MORRONE (PAR) 5.5 624 MUDINGAYI (BOL) 5.5 626 MUNTARI (MIL) 6.5 724 MUSACCI (PAR) 5.5 627 NAINGGOLAN (CAG) 6 628 NOCERINO (MIL) 10 630 OBI (INT) 0 631 OBODO (LEC) 0 632 OLIVERA (FIO) 0 633 PADOIN (JUV) 0 697 PAGLIALUNGA (CAT) 0 634 PALLADINO (PAR) 0 738 PALOMBO (INT) 0 636 PAROLO (CES) 5.5 740 PARRAVICINI (SIE) 0 639 PAZIENZA (UDI) 5.5 640 PEPE (JUV) 7 725 PEREIRA (PAR) 0 712 PEREYRA (UDI) 0 641 PEREZ (BOL) 4.5 642 PERROTTA (ROM) 0 643 PESCE (NOV) 0 645 PIATTI (LEC) 0 647 PINZI (UDI) 0 648 PIRLO (JUV) 6.5 717 PJANIC (ROM) 5.5 706 POLI (INT) 5 651 PORCARI (NOV) 6 732 PUDIL (CES) 4 652 PULZETTI (BOL) 5 653 RADOVANOVIC (NOV) 5.5 654 RAMIREZ (BOL) 4.5 655 REGINALDO (SIE) 6 656 RICCHIUTI (CAT) 6.5 657 RIGONI L. (CHI) 5.5 658 RIGONI M. (NOV) 6.5

MEDIA QUOT. 6.12 4 5.96 13 6.12 6 6 11 5.87 7 5.83 7 5.54 4 6 5 5.17 2 6.22 12 6.26 11 6 4 5.62 5 5.63 8 6.31 12 6.28 17 5.55 4 6.29 13 6.31 12 6.98 19 6 3 5.65 5 5.78 5 6.44 11 6.25 1 6.71 15 6 4 6 4 6.64 11 5.95 11 6.29 13 6.15 8 6.83 8 5.62 4 5.95 10 0 3 5.91 7 5.3 4 6 9 6 4 0 4 6 10 5.92 10 6.21 11 5.5 4 5.98 9 6.48 13 5.17 3 5.79 7 6.32 15 6.31 10 5.71 5 6 6 6.29 8 5.85 8 0 11 6.42 21 6.78 23 5.93 10 6.39 14 6.11 16 5.77 11 6.64 16 5.89 8 6.71 14 5.25 4 6.38 10 8.05 29 5.85 6 5.74 8 5.72 6 5.92 3 6.03 11 6.26 14 5.5 4 5.64 8 6.3 15 5.5 7 5.8 5 6.8 21 5.7 4 5.47 5 6.5 16 5.88 5 5.67 3 7 18 5.81 4 6 6 6 3 5.5 4 6.38 4 5.65 5 5.61 4 6.04 6 6.3 4 6.03 10 6.17 5 5.62 7 6.36 12 6.21 10 5.98 12 6.59 15 5.75 8 5.9 10 6.58 7 5.86 1 6.25 14 7.15 21 5.62 5 5.5 4 5.54 6 5.84 10 6 3 5.75 5 5.5 7 5.85 11 5.5 1 6.25 7 6.82 17 5.9 1 0 4 5.45 7 5.67 7 5.38 4 5.5 5 6.21 9 6.81 20 6.7 17 5.93 5 5.77 8 6.2 8 5.64 6 5.75 5 6.61 17 5.79 7 6.08 7 6.23 8 7.17 19

CAMPIONATO P. V. G. 11 0 0 25 5 3 8 0 1 23 5,5 2 16 0 0 3 5,5 0 11 0 0 3 0 0 4 5,5 0 14 5,5 3 23 6,5 1 1 0 0 13 5,5 0 19 4,5 1 19 5,5 3 21 0 1 11 4,5 0 24 7 3 17 0 2 20 0 3 3 0 0 14 0 0 18 6 1 9 6 1 2 0 0 17 0 3 4 0 0 0 0 0 7 5 1 21 0 0 18 7 2 17 0 1 14 6,5 2 2 0 0 21 6 1 0 0 0 12 5,5 1 7 5,5 0 8 6,5 0 3 0 0 0 0 0 19 5 1 18 6,5 1 21 6 1 1 0 0 21 6 1 20 7,5 3 6 0 0 14 6 0 20 7 2 20 6 1 13 5 0 11 0 1 13 0 2 23 6 1 0 0 0 24 0 6 23 6,5 7 22 6,5 0 25 6 2 23 0 2 23 6,5 0 21 0 3 12 0 0 20 6 5 3 0 0 17 6,5 1 20 5,5 12 11 0 0 18 6 1 7 0 1 4 0 0 18 6 2 19 5,5 1 5 0 0 19 5,5 1 25 6,5 1 9 4,5 0 3 0 0 23 7 6 5 0 0 15 0 0 24 6,5 2 15 6 0 1 0 0 23 6,5 6 13 0 1 4 6,5 0 0 0 0 2 5,5 0 2 0 0 11 0 0 7 0 0 15 0 0 4 6,5 0 16 6,5 1 14 0 0 16 0 1 21 0 2 18 5 3 21 5 1 22 7 5 23 5,5 1 23 5,5 0 6 7 1 7 6 0 24 6 1 23 7 8 17 0 0 18 0 0 14 0 0 20 0 0 0 0 0 5 0 0 2 0 0 23 5,5 1 3 0 0 13 6 1 23 6,5 5 3 0 0 1 0 0 19 5 0 14 0 0 8 0 0 10 0 0 17 0 1 23 6,5 1 22 5,5 3 7 5,5 0 22 6 1 4 4,5 1 17 5 0 17 5,5 1 21 5 5 13 6 0 11 6,5 0 15 6 1 24 6 6

MEDIA VOTO 6.09 5.56 5.86 5.79 6 5.83 5.5 6 5.5 5.64 6.22 6 5.54 5.55 6.03 6.22 5.59 5.98 6.06 6.6 5 5.75 5.81 6.17 6.25 6.27 6 0 6.43 5.89 5.94 5.96 6.17 4.5 5.79 0 5.85 5.4 5.94 6 0 5.95 5.75 6.02 5.5 5.93 6.15 5.33 5.77 6 6.14 5.71 5.67 5.79 5.87 0 5.88 6.02 5.98 6.07 5.8 5.8 6.19 6.12 5.84 5.25 6.04 6.28 5.69 5.64 5.08 6 5.76 6.03 5.7 5.53 6.16 5.31 5.67 6.22 5.7 5.63 6.17 5.9 5 6.39 5.69 6.12 0 5.5 6.5 5.56 5.57 6.14 6.12 5.75 5.92 5.53 6.19 5.69 5.86 5.89 5.72 6.09 5.08 6.17 6.19 6.2 5.75 5.61 5.46 5.95 0 5.38 5.5 5.78 5.75 6 6.35 5.83 0 5.71 5.72 5.56 5.56 6.21 6.57 6.16 6 5.73 5.38 5.74 5.75 6.14 5.82 6.05 6.12 6.31

A. 1 1 0 2 0 0 0 0 0 0 2 0 1 1 0 2 0 1 1 1 0 0 0 0 0 3 0 0 0 2 2 0 0 0 1 0 0 0 1 0 0 1 1 3 0 0 0 0 0 1 1 1 0 1 0 0 3 2 2 2 3 1 2 0 1 0 3 2 1 1 0 0 1 2 0 0 2 1 0 3 0 1 4 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 1 1 2 3 0 0 0 2 3 1 0 1 0 1 0 0 0 1 0 0 1 0 0 0 0 3 0 0 0 0 0 0 1 6 5 0 2 0 1 0 3 0 1 0 4

ESPAMM 0/1 0/0 0/2 0/3 0/4 0/0 0/1 0/0 0/2 0/1 0/9 0/0 0/1 0/4 0/9 0/8 0/1 0/5 0/5 0/5 0/1 0/2 0/7 0/1 0/0 0/4 0/0 0/0 0/3 0/2 0/3 0/1 0/1 0/0 0/1 0/0 0/0 0/1 0/1 0/0 0/0 1/4 0/3 0/3 0/0 0/4 0/5 0/1 0/0 0/0 0/1 0/2 0/1 1/0 0/9 0/0 0/3 0/3 0/6 0/1 1/2 0/3 0/3 0/2 0/2 0/0 0/1 0/1 0/0 0/5 0/0 0/1 0/5 0/1 0/4 0/4 0/2 0/1 0/0 0/2 0/0 0/3 0/2 0/1 0/0 0/5 0/3 0/1 0/0 0/0 0/0 0/0 0/1 0/4 0/0 0/1 0/1 0/3 0/5 0/0 0/7 0/4 0/7 0/7 0/2 0/3 0/5 0/4 1/2 0/4 1/5 0/5 0/0 0/0 0/0 0/3 0/1 0/2 0/4 0/0 0/0 0/11 0/1 1/1 0/1 1/6 0/4 0/4 0/1 0/8 0/1 0/5 1/4 0/6 0/1 0/1 0/3 0/3


MARTEDÌ 28 FEBBRAIO 2012

CODICE GIOCATORE 659 ROSSI M. (GEN) 709 RUI SAMPAIO (CAG) 723 SALIFU (FIO) 702 SAMMARCO (CHI) 660 SANTANA (CES) 661 SCHELOTTO (ATA) 663 SCULLI (GEN) 664 SEEDORF (MIL) 665 SESTU (SIE) 666 SEYMOUR (CAT) 669 SIMPLICIO (ROM) 673 SNEIJDER (INT) 674 STANKOVIC (INT) 675 STRASSER (MIL) 676 TADDEI (ROM) 693 TAIDER (BOL) 708 TORJE (UDI) 703 VACEK (CHI) 679 VALDES (PAR) 680 VALIANI (PAR) 681 VAN BOMMEL (MIL) 683 VARGAS J. (FIO) 729 VAZQUEZ (PAL) 684 VELOSO (GEN) 685 VERGASSOLA (SIE) 686 VIDAL (JUV) 700 VIVIANI (ROM) 687 ZAHAVI (PAL) 688 ZANETTI (INT) 690 ZUNIGA (NAP)

MAGIC PUNTI 5.5 0 6.5 0 5 6 0 0 0 6.5 0 5 5 0 6 5.5 0 5.5 0 5 6.5 0 5.5 6.5 6.5 4 0 0 5 6.5

MEDIA QUOT. 6.45 13 6 2 5.83 2 6 8 5.25 4 6.25 12 6.33 11 5.96 9 6 3 5.75 7 6.27 8 6.42 12 5.5 7 5.82 3 6.3 10 6.12 2 5.85 5 5.5 4 6.29 8 5.83 8 5.95 10 5.71 13 5.86 11 6.5 12 6.13 7 5.95 12 5.5 3 6.42 9 5.73 10 5.9 9

CAMPIONATO P. V. G. 19 6 3 6 0 0 8 6,5 0 20 0 2 11 5 0 24 6 1 17 0 2 15 0 2 0 0 0 14 6,5 0 12 0 2 13 5 1 12 5 0 12 0 1 15 6 1 6 6 0 14 0 1 14 6 0 7 0 1 17 5,5 1 20 6,5 0 18 0 0 7 5,5 0 21 6,5 2 15 6,5 0 21 5 2 5 0 0 14 0 2 24 5 0 21 6,5 1

MEDIA VOTO 6.16 6 5.94 5.68 5.22 6.15 5.83 5.62 0 5.77 5.82 6.12 5.55 5.73 6.07 6.25 5.65 5.61 5.8 5.76 6.05 5.59 5.86 6.24 6.11 5.86 5.5 5.88 5.77 5.8

A. 0 0 0 1 0 2 3 0 0 0 0 2 0 0 1 0 0 0 0 0 0 2 0 1 1 1 0 2 1 0

ESPAMM 1/3 0/0 0/2 0/3 1/1 0/5 0/4 0/3 0/0 0/2 0/2 0/2 0/2 0/4 0/1 0/1 0/1 0/2 0/0 0/4 0/4 0/2 0/0 0/2 0/1 1/8 0/0 0/2 1/2 0/3

Attaccanti CODICE GIOCATORE 917 ACOSTA (SIE)

MAGIC PUNTI MEDIA QUOT. 0 6 1

CAMPIONATO P. V. G. 0 0 0

MEDIA VOTO 0

ESPA. AMM 0 0/0

923 ACOSTY (FIO)

0

5.83

1

1

0

0

5.5

0 0/0

801 ACQUAFRESCA (BOL)

5

6.05

16

20

5

4

5.53

0 0/0

924 ALFARO (LAZ)

0

5.5

7

1

0

0

5

0 0/0

803 AMAURI (FIO)

0

5.83

5

4

0

0

5.88

0 0/1

806 BARRETO D.S. (UDI)

0

6

4

2

0

0

6

0 0/0

928 BELFODIL (BOL)

0

0

1

1

0

0

0

0 0/0

910 BERGESSIO (CAT)

10

6.86

21

20

7

6

6.05

1 0/2

808 BOGDANI (SIE)

9.5

5.61

7

15

6,5

1

5.42

0 0/2

809 BOJAN (ROM)

0

6.19

19

21

0

4

5.61

0 1/1

926 BOJINOV (LEC)

0

5.25

7

2

0

0

5.25

0 0/0

810 BORINI (ROM)

9.5

7.71

18

15

6,5

7

6.25

0 0/1

811 BORRIELLO (JUV)

5

5.89

12

11

5

0

5.64

2 0/1

812 BRIENZA (SIE)

11

6.08

15

23

7

1

6.02

1 1/3

920 BUDAN (PAL)

8.5

7.95

12

10

6

6

6.15

1 0/2

814 CALAIO' (SIE)

0

7.26

25

22

0

10

5.98

1 0/3

918 CARACCIOLO (NOV)

5

5.83

15

21

5

2

5.5

1 0/1

815 CASSANO (MIL)

0

7.67

3

9

0

2

6.39

6 0/1

816 CASTAIGNOS (INT)

0

5.83

4

5

0

1

5.2

0 0/0

817 CATELLANI (CAT)

0

6.14

6

12

0

1

5.89

0 0/1

818 CAVANI (NAP)

6

8

38

23

6

15

6.26

1 0/2

821 CORVIA (LEC)

0

5.58

10

16

0

1

5.46

0 0/3

824 DEL PIERO (JUV)

0

6.1

12

13

0

0

6

1 0/0

825 DENIS (ATA)

18

8.04

28

24

8

15

6.27

3 1/3

826 DESTRO (SIE)

8

7.03

18

17

7

5

6.07

2 0/3

827 DI MICHELE (LEC)

5

7.26

19

17

5,5

7

6.09

0 0/2

828 DI NATALE (UDI)

10.5

8.89

44

23

7,5

18

6.52

4 0/1

829 DI VAIO (BOL)

6.5

6.78

26

24

5,5

8

5.79

4 0/3

925 EBAGUA (CAT)

6

6

7

1

6

0

6

0 0/0

831 EL KABIR (CAG)

0

6

4

7

0

1

5.6

0 0/2

834 FLOCCARI (PAR)

9.5

6.5

16

17

6,5

3

5.88

1 0/0

835 FLORO FLORES (UDI)

9.5

6.78

19

19

6,5

3

6.06

3 0/1

915 FORLAN (INT)

5

5.6

12

12

5

1

5.22

0 0/0

836 GABBIADINI (ATA)

6

6.12

12

14

6

0

5.94

1 0/0

837 GIACCHERINI (JUV)

0

6.06

13

14

0

1

5.96

0 0/3

838 GILARDINO (GEN)

0

6.41

21

17

0

3

5.78

2 0/1

839 GIMENEZ (BOL)

0

5.67

8

12

0

0

5.6

1 0/2

840 GIOVINCO (PAR)

6.5

7.48

26

22

6,5

9

6.36

5 1/2

841 GONZALEZ PABLO (SIE)

0

5.77

8

12

0

1

5.54

0 0/1

912 GRANDOLFO (CHI)

0

0

4

0

0

0

0

0 0/0 0 0/3

844 HERNANDEZ (PAL)

0

7.2

8

10

0

4

6.15

5.5

5.9

4

3

6

1

6.33

1 0/1

846 IBRAHIMOVIC (MIL)

0

9.05

40

19

0

15

6.61

3 1/1

847 INZAGHI (MIL)

0

6

4

5

0

0

6

0 0/0

849 JEDA (NOV)

0

5.88

8

14

0

1

5.65

0 0/0

851 KLOSE (LAZ)

10

8.13

33

23

7

13

6.26

3 0/0

852 KOZAK (LAZ)

0

6.83

6

7

0

2

6

0 0/1

9.5

6.21

7

19

6,5

4

5.53

0 0/1

845 IAQUINTA (CES)

853 LARRIVEY (CAG) 854 LARRONDO (SIE)

0

5.38

5

8

0

0

5.36

0 0/2

855 LAVEZZI (NAP)

10

7.45

27

20

7

6

6.52

4 0/5

919 LIVAJA (INT)

0

5.83

1

2

0

0

5.5

0 0/0

856 LUCARELLI C. (NAP)

0

6

4

3

0

0

6

0 0/0

857 MALONGA (CES)

0

5.57

6

7

0

0

5.4

0 0/0

858 MARILUNGO (ATA)

11.5

6.69

15

16

7,5

4

6.04

1 0/3

859 MASCARA (NOV)

5.5

6.07

10

14

5,5

2

5.62

1 0/2

860 MATRI (JUV)

10

7.36

29

22

7,5

10

6.1

3 0/3

861 MAXI LOPEZ (MIL)

0

6.81

23

18

0

4

6

1 0/0

921 MEHMETI (PAL)

0

5.5

3

1

0

0

5.5

0 0/0

863 MICCOLI (PAL)

5.5

8.45

34

20

5

11

6.21

11 0/3

864 MILITO (INT)

3.5

7.84

29

20

4

12

5.87

1 0/1

0

6.65

12

11

0

3

5.75

1 0/2

866 MOSCARDELLI (CHI)

9.5

6.62

16

21

6,5

4

5.88

0 0/1

914 MURIEL (LEC)

11.5

6.68

14

17

7,5

4

5.94

2 1/1

868 MUTU (CES)

5

6.31

21

20

5

7

5.7

0 1/3

869 NENE' (CAG)

0

5.55

4

11

0

1

5.35

0 0/2

870 OFERE (LEC)

0

4.83

4

6

0

0

4.83

0 0/0

871 OKAKA (PAR)

0

5.5

4

3

0

0

5

0 0/0

3.5

6.89

16

18

4,5

7

5.83

0 1/2

872 PALACIO (GEN)

10

8.52

34

20

7

14

6.6

4 0/5

873 PALOSCHI (CHI)

5.5

6.62

12

20

5,5

4

5.85

1 0/0

874 PANDEV (NAP)

0

6.5

15

20

0

5

5.97

2 0/1

877 PAPONI (BOL)

0

5.67

4

1

0

0

5

0 0/0

878 PATO (MIL)

5

5.68

13

11

5

1

5.45

0 0/1

865 MORIMOTO (NOV)

909 OSVALDO (ROM)

879 PAZZINI (INT)

5

6.26

22

23

5

5

5.7

1 0/1

4.5

6.17

17

24

5

4

5.75

3 0/4

882 PINILLA (CAG)

0

6.44

19

18

0

4

5.79

1 0/4

884 QUAGLIARELLA (JUV)

5

6.35

16

14

5

2

5.86

0 0/2

885 RENNELLA (CES)

0

5.7

4

5

0

0

5.5

0 0/2

888 ROBINHO (MIL)

7.5

6.55

20

20

7,5

4

5.88

2 0/1

889 ROCCHI (LAZ)

0

7.55

13

11

0

5

6.15

1 0/1

927 ROZZI (LAZ)

0

5.5

1

1

0

0

5.5

0 0/1

891 RUBINO (NOV)

9

6.27

8

13

6

2

5.77

0 0/1

896 SEFEROVIC (LEC)

0

6

1

2

0

0

6

0 0/0

897 SUAZO (CAT)

0

6

4

4

0

0

6

0 0/0

898 THEREAU (CHI)

0

6.71

19

22

0

5

5.98

2 0/3

916 THIAGO RIBEIRO (CAG)

6

6.16

14

22

6

3

5.7

1 0/0

899 TIRIBOCCHI (ATA)

0

6.42

10

8

0

1

6

0 0/1

901 TOTTI (ROM)

0

7.06

26

17

0

4

6.35

5 0/4

902 URIBE (CHI)

0

0

2

1

0

0

0

0 0/0

903 VANTAGGIATO (BOL)

0

6

4

2

0

0

0

0 0/0

922 VARGAS E. (NAP)

0

5

12

4

0

0

5

0 0/0

904 VUCINIC (JUV)

6

6.7

19

19

6

3

6.16

3 1/1

906 ZARATE (INT)

0

5.46

9

14

0

0

5.46

0 0/1

5.86

6

8

6,5

0

5.75

0 0/1

881 PELLISSIER (CHI)

907 ZE EDUARDO D.A. (GEN) 6.5

4

I NUMERI

QUESTA È LA MIGLIOR FORMAZIONE POSSIBILE PER LA 25a GIORNATA DI MAGIC CAMPIONATO: MODULO 4-3-3 AVREBBE TOTALIZZATO 124,5 PUNTI CON 6 DI BONUS PER IL MODIFICATORE DELLA DIFESA

DENIS

-5,5

i punti persi da Perez: è lui il più cattivo della Serie A, falloso e nervoso, rimedia un altro giallo co l’Udinese. Seguono a -5 Balzaretti e Vidal, entrambi espulsi alla 25a con altri 6 colleghi

9,67

la media punti di Di Natale nelle ultime 4 partite: è il migliore della classe, nonostante ne abbia giocate solo 3. Segue Borini (9,63)

23

la top undici della settimana

18 h 3

i rigori segnati in questa giornata (Terzi, Di Natale e Larrivey). Il miglior rigorista è sempre Ibrahimovic con 6 centri, nonostante non giochi da tre turni; 33 i giocatori andati in gol dal dischetto dopo 25 giornate

LA GAZZETTA DELLO SPORT

Il Tanque è tornato. Non poteva dirlo più chiaro e più forte di così German Denis (foto LAPRESSE), 30 anni e 3 gol alla Roma. Per lui, davvero, una domenica speciale. L’attaccante argentino dell’Atalanta, dopo 2 mesi di digiuno, fa il pieno di gol e premi. Con la tripletta ai giallorossi porta a casa 15 gol (come Cavani e Ibra) in 24 partite, che valgono 30 mila euro di premio pattuito nel contratto con i bergamaschi. Più il pallone autografato dai compagni per ricordo...

7

11,5

11

9,5

9

Mirante

Basta

Marchese

Gobbi

Rossettini

Stoppa due volte Palacio e gli para pure il rigore. E stavolta riesce solo a lui. Purtroppo Palacio gli fa male comunque

Un gol e un assist. Basta? Se il serbo dell’Udinese ha la miglior media voto (6,35) dopo Barzagli tra i difensori, non è un caso

Una rete da antologia, un sinistro che è una cannonata. Forse la più bella della giornata. Per lui è il 2o in A, son soddisfazioni

Bravo e sfortunato. Gioca dove lo mette Donadoni e segna un bel gol, il primo dei quattro di Genoa Parma. Poi si fa male

Primo gol in Serie A, 1o col Siena dove ne ha giocate 90. Un piatto destro (e tanta sostanza) che ammazza il Pa lermo (è il 3 1)

10

10

9,5

11,5

11,5

Gomez

Nocerino

Bertolacci

Marilungo

Muriel

Dribbling e diagonale: il Papu tira fuori il repertorio. Sei di media voto, 15 Magic milioni di quotazione li vale tutti

Un gol alla Juve, che le mani se le sta mangiando ormai da un pezzo. Ventuno Magic milioni sono anche pochi...

Il leccese di scuola romana col vizio del gol, stavolta condanna il Cagliari: ha 21 anni, 6 gol in Serie A e 6,32 di Magic media

Palo, gol e assist, che domenica! Marilungo apre le danze contro la Roma con un bel contropiede, poi scambia bene con Denis

Quanto vale questo prestito, grazie Udinese: il ragazzo ruba palla e scappa via. Ha la 5a miglior media voto del Lecce (5,94)

Terzi e tanta voglia di segnare Il Siena ha un nuovo rigorista Il difensore imita Oddo, va sul dischetto e firma il primo penalty della carriera ALESSANDRO LORENZINI SIENA

Non c’è Calaiò, primo rigorista (4 centri fin qui), che è squalificato. Non c’è D’Agostino, secondo esperto di tiri dal dischetto (1 rete fin a ora), infortunato. Così quando al Siena viene fischiato un calcio di rigore contro il Palermo, peraltro importantissimo per recuperare il risultato e dare il via alla rimonta, pensi a Destro o Bogdani, attaccanti, perfino al capitano Vergassola che qualche rigore lo ha calciato. Invece a presentarsi sul dischetto è Claudio Terzi, che di professione fa il difensore centrale. Non una scelta, però, dettata dal caso. «Sabato mattina – ha raccontato il giocatore al termine della gara col Palermo – dopo la rifinitura ci siamo messi a calciare i rigori,

così come in settimana, anche perché sapevamo che i rigoristi non ci sarebbero stati». Una sorta di «gara interna» che Terzi ha in qualche modo vinto. «In effetti prima della partita – ha spiegato poi – ho detto a tutti che in caso di rigore mi sarei presentato io, è andata bene e sono contento anche perché è il primo gol stagionale». Come Oddo Al momento del

(contestato) fischio di Gava per il fallo di Aguirregaray su Brienza, Terzi ha tolto il pallone dalle mani di Destro e lo ha posizionato sul dischetto. Un primo tiro sotto la traversa, ma Gava non aveva fischiato. Secondo tiro con palla alla destra del portiere Viviano, che pure ha intuito. Terzi è, in questa stagione, uno dei 2 soli difensori ad avere calciato (e segnato) un rigore. L’altro è Massimo Oddo del Lecce, in gol

+3 SABATO IN EDICOLA IL NUOVO INSERTO PER IL FANTACALCISTA Nuovo nato in casa Gazzetta: da sabato tra le pagine del giornale ne troverete altre 8 dedicate a Magic Cup e a tutti gli appassionati di fantasy game legati al calcio e alla Serie A. Si chiama +3, come la fortunata trasmissione che da anni seguite online su Gazzetta.it, e conterrà consigli e strategie per affrontare al meglio la giornata. Insieme alla novità assoluta 2012: il GazzaIndex, sviluppato con Opta.

lo scorso 23 ottobre contro la sua ex squadra, il Milan, nella gara che i giallorossi conducevano per 3-0 e poi hanno perso 4-3. Con una differenza, però. Oddo i rigori li ha calciati spesso, quando era al Milan o al Verona: nella stagione del suo esordio in A, nel 2000, segnò 4 gol tutti dal dischetto. Terzi è un po’ meno esperto di penalty o di calci da fermo (è alla prima realizzazione dal dischetto), anche se il piede c’è. Tanto è vero che, domenica col Palermo, al 13’ della ripresa Terzi ha «conteso» a Brienza anche un calcio di punizione. «È vero – ha ammesso -, l’avrei voluta calciare io, da quella posizione potevo provare con il destro, ma Franco (Brienza, ndr) non me l’ha concessa... per fortuna poi che ha fatto gol. Bene così». Intanto il Siena ha trovato un altro rigorista. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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24

LA GAZZETTA DELLO SPORT

MARTEDÌ 28 FEBBRAIO 2012

CICLISMO LA STAGIONE ENTRA NEL VIVO: IL 17 MARZO LA MILANO-SANREMO SABATO STERRATO

«Strade Bianche» Re Gilbert e Moser

Sabato torna il grande ciclismo con la sesta edizione della Strade Bianche, la corsa della Gazzetta dello Sport sulle crete senesi. Ci saranno 57,2 chilometri di sterrato, con alcuni tratti impegnativi in salita. Diretta tv su RaiSport 2 dalle 14.30; sintesi su Rai3 dalle 16.50. Percorso Partenza da Gaiole in Chianti, conclusione in Piazza del Campo a Siena: 190 km.

I migliori Al via 14 squadre di 8 corridori: Bmc, Acqua&Sapone, Astana, Colnago Csf, Colombia, Farnese Selle Italia, Garmin Barracuda, Lampre Isd, Liquigas Cannondale, Movistar, Project 1T4i, Radioshack Nissan, Type 1 e Utensilnord. I più attesi: Gilbert, 1˚ nel 2011, Cancellara, Evans re del Tour, Nibali, il tricolore Visconti, Pozzato, Bennati, Ballan, Modolo, Moser, Battaglin.

DAL 7 AL 13 MARZO

DA DOMENICA

Parigi-Nizza per Cunego e Basso

Tirreno-Adriatico Nibali sfida Evans

Domenica scatta la Parigi Nizza: partenza con un prologo a Yvelines, sud di Parigi, e conclusione domenica 11 con la cronoscalata del Col d’Eze. Tra gli italiani, Cunego, Basso e Viviani.

«Tattica, inglese, aerei: così nasce la nuova Italia» CIRO SCOGNAMIGLIO twitter@cirogazzetta

Le chiacchiere stanno a zero. Questo è il tempo dei fatti e Paolo Bettini lo sa perfettamente. Il ciclismo italiano ha un passato glorioso e un presente incerto: sul futuro non può sbagliare una mossa, se vuole metterci vicino l’aggettivo giusto. Per questo la rivoluzione culturale (e giovane) della federazione è in marcia. Un seme viene piantato questa settimana: con il c.t. Bettini e gli altri tecnici delle Nazionali (Villa, Amadori e De Candido) ci saranno 18 atleti in ritiro a Venturina (Livorno), da oggi a venerdì. Assieme ai professionisti, ecco 3 under 23 e 3 junior. E’ la prima volta. E ce ne

«

Qui da noi verrà a parlare di gruppo un colonnello dell’Aeronautica. Se uno ha voglia di imparare si impara, sicuro

sarà un altro, a giugno, prima del campionato italiano. Bettini, perché questa scelta?

«Sapete, quando ero dilettante ad allenarsi in Toscana d’inverno venivano tanti squadroni. E a me capitò di pedalare anche con Lance Armstrong, che era alla Motorola e aveva appena vinto il Mondiale a Oslo. L’università, in una parola».

PAOLO BETTINI

Il c.t. azzurro cita Einstein: «La mente è come un paracadute, funziona solo se si apre». Da oggi raduno con 12 pro’, 3 under 23 e 3 juniores

Vuole dire che di sicuro qualche cosa si impara?

«Sì, se hai voglia di imparare. Altrimenti, se sei presuntuoso e ti credi già arrivato, non ap-

Tour de Langkawi

La Corsa dei Due Mari, organizzata dalla Gazzetta dello Sport, scatterà mercoledì 7 marzo con una cronosquadre da San Vincenzo a Donoratico: 16,9 km. Conclusione martedì 13 a San Benedetto del Tronto con una crono individuale di km 9,3. Al via 22 squadre e 176 corridori: Evans, Nibali, Gilbert, l’iridato Cavendish, Petacchi, Garzelli, Scarponi. Hushovd, Cancellara, il tricolore Visconti.

18 Convocati

Ci sono Viviani e Modolo 1

2

3

Alafaci

Battaglin

Belletti

Eugenio 21 anni Leopard Trek 1˚ anno pro’

Enrico 22 anni Colnago Csf 1˚ anno pro’

Manuel 26 anni Ag2R 5˚ anno pro’

4

5

6

Coledan

Felline

Malori

Marco 23 anni Colnago Csf 1˚ anno pro’

Fabio 21 anni Androni 3˚ anno pro’

Adriano 24 anni Lampre Isd 4˚ anno pro’

7

8

9

Marcato

Modolo

Pinotti

Marco 28 anni Vacansoleil 8˚ anno pro’

Sacha 24 anni Colnago Csf 3˚ anno pro’

Marco 36 anni Bmc Racing 15˚ anno pro’

10

11

12

Ponzi

Pozzato

Viviani

Simone 25 anni Astana 4˚ anno pro’

Filippo 30 anni Farnese 13˚ anno pro’

Elia 23 anni Liquigas 2˚ anno pro’

13

14

15

Cattaneo

Martinelli

Rossi

Mattia 19 anni Uc Trevigiani Under 23

Davide 18 anni Team Hopplà Under 23

Cristian 20 anni M.I. Casati Asd Under 23

16

17

18

Da Dalt

Troia

Zurlo

Nicola 17 anni Cieffe Forni Juniores (Rodella)

Oliviero 17 anni Galliatese Juniores

Federico 18 anni Asd Postumia Juniores

Paolo Bettini, livornese, ha 37 anni. Da corridore, 2 Mondiali e l’Olimpiade 2004. E’ c.t. dal 2010 FOTOSERVIZIO BETTINI

prendi niente neppure dopo un mese con Alfredo Martini. Vale quella famosa frase di Einstein: "La mente è come un paracadute, funziona solo se si apre". Da questo presupposto devono partire i ragazzi».

lenamenti, obiettivi. Ci sarà pure una lezione-gioco d’inglese "English for London", pensando all’Olimpiade».

Pedalare, e poi?

«Sì, e in questa occasione lo analizzeremo insieme. Domande sul gruppo, sugli obiettivi, sulle relazioni».

«Gli allenamenti veri saranno due, domani e giovedì, perché il 2 saremo già in vigilia della Strade Bianche. Ma sarà molto più importante quello che succederà giù di sella». In particolare?

«Si possono allenare anche sette ore, ma dalle 17.30 li voglio a disposizione. Niente massaggi, se non strettamente necessari, tanto quando sono a casa l’80, il 90% di loro non ne fa. Metteranno le gambe in alto come una volta... Abbiamo organizzato degli incontri con il centro studi della federazione, e la scuola dello sport del Coni. Confronti su preparazione, al-

E’ vero che fece fare agli azzurri prima del Mondiale 2011 un sondaggio-questionario?

Si parlerà anche di tattica?

«Sì. E’ fondamentale, perché vincere quando sei più forte degli altri è relativamente facile. Ma con testa e astuzia puoi battere pure chi ha più gamba di te, quel giorno». E ci sarà un invitato speciale.

«Sarà un colonnello dell’Aeronautica Militare. Parlerà di spirito di gruppo, di squadra. Come gli aerei non volano mai da soli ma in pattuglia, così in Nazionale tutti lavorano per far vincere uno solo».

Bettini, ma i giovani italiani sono forti?

«Sì. Ne prendo tre: Viviani, Modolo, Ulissi. Viviani è un velocista, Modolo un passista veloce, Ulissi ha nel cuore anche di puntare alla classifica di un Giro. Gente "giusta". Ora devono dimostrare di esserci nelle grandi corse. Non significa necessariamente vincerle. Ma correrle bene». Le Nazionali per l’Olimpiade e il Mondiale le ha già in testa?

«Avete già voglia di giocare al toto-nomi? (ride, ndr). A Londra, la squadra è abbastanza bloccata: saremo 5, il cronoman (Pinotti o Malori, ndr) deve fare anche la strada, Viviani può reggere il doppio impegno (senza contare Paolini, che nel 2011 era alla Preolimpica come Modolo, ndr). Il percorso del Mondiale sorride a Cunego. A patto che si gestisca al meglio». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Taccuino DOPO LA SQUALIFICA DI CONTADOR

Guardini è il re di Malesia Terza vittoria consecutiva: sono già otto in due anni Andrea Guardini inarrestabile in Malesia. Dopo la 2ª e la 3ª tappa, il 22enne veronese della Farnese-Selle Italia ha centrato anche la 4ª frazione del Tour de Langkawi, battendo allo sprint lo statunitense Jacobe Keough e il malese Harrif Salleh (David Zabriskie sempre leader). Plurivittorioso tra gli italiani nel 2011, con 11 successi al debutto tra i pro’, Guardini è ormai diventato il re di Malesia, visto che un anno fa nella corsa asiatica infilò 5 vittorie. BETTINI

Licenza Saxo, domani si decide Si deciderà domani il destino della Saxo Bank di Riis, alla quale la commissione Uci deve confermare o meno la licenza World Tour. La diatriba è nata dopo la squalifica del Tas a Contador, che aveva il 64% dei pun ti, senza i quali il team scivolerebbe dal 12˚ al 24˚ posto, cioè fuori dalla serie A del ciclismo. In caso di revoca, è a rischio la partecipazione alle classiche e ai Grandi giri.

A GRAN CANARIA IN RICORDO DI PINARELLO

Bia, dall’Inter alle Granfondo L’ex calciatore Giovanni Bia (194 gare in A con Parma, Napoli, Inter, Udinese, Bologna e Brescia) ha vinto a Gran Canaria la 7ª edizione della Granfondo del Sol, in ricordo di Andrea Pinarello.


MARTEDÌ 28 FEBBRAIO 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

25

MOTOMONDIALE TEST IN MALESIA

y

TUTTE LE DATE

Andrea Dovizioso, 25 anni, in sella alla Yamaha Tech3. Il romagnolo è alla quinta stagione in MotoGP

SUPERBIKE L’APERTURA

Marinelli: «La Ducati di Bayliss? E’ pronta»

GETTY IMAGES

Da oggi a giovedì Test a Sepang Seconda sessione di collaudi 2012 in Malesia

PAOLO GOZZI PHILLIP ISLAND (Australia)

23-25 marzo Test a Jerez Ultime prove prima del Mondiale

4 «Copierò Lorenzo

UN TITOLO IN 125 Andrea Dovizioso è nato a Forlimpopoli (Fc) il 23 marzo 1986

S Carriera Ha debuttato nel 2001 con l’Aprilia 125, correndo una sola gara. Dal 2002 al 2004 ha guidato la Honda 125; dal 2005 al 2007 la Honda 250; dal 2008 al 2011 la Honda MotoGP. Da quest’anno è alla Yamaha del team satellite Tech3

S Trionfi Ha vinto il Mondiale 125 nel 2004. Ha conquistato 10 successi (5 in 125, 4 in 250, 1 in MotoGP), 58 podi e 14 pole

per andare forte» Dovi: «La Yamaha va guidata come una 250 Devo imparare a sfruttarla come fa Jorge» DAL NOSTRO INVIATO

FILIPPO FALSAPERLA SEPANG (Malesia)

C’è agitazione alla vigilia del secondo test dell’anno. Ma si lavora alacremente solo nel retrobox, dove le vecchie baracche di lamiera e plastica hanno lasciato il posto a grandi strutture semi-permanenti più gradevoli. Dalla parte del paddock il lavoro va avanti con più tranquillità del mese scorso, quando la MotoGP si era tolta di dosso la ruggine dell’inverno: le moto sono rimaste qui, così i meccanici possono prendersela più comoda. Anche tra i piloti non c’è la corsa a presentarsi in circuito. Un passaggio lo fanno un po’ tutti, per preparare il programma della prima giornata, compreso «nonno» Colin Edwards, 38 anni ieri, che si prende la sua dose di auguri. Da oggi si ricomincia con la truppa compatta

a inseguire papà Stoner e la Honda, che un mese fa avevano stracciato la compagnia, anche se Casey aveva girato solo due giorni su tre per il mal di schiena. Vedremo chi avrà lavorato meglio in queste quattro settimane. Soprattutto cosa avrà fatto la Yamaha: due tester hanno girato qui venerdì e sabato, lasciando un fitto programma da completare per i piloti. Tra questi c’è Andrea Dovizioso, aggregato quest’anno al team satellite Tech3: Dovi è un fine collaudatore ed è ancora fresco di esperienza Honda Hrc. «Ma la prima cosa che voglio capire è quanto riesca a guidare». Esordio Le prove che iniziano

oggi rappresentano il vero debutto sulla nuova moto, «perché a Valencia, dopo la fine del campionato, ero ancora troppo fresco di guida della Honda e non ero riuscito a correre come serve con la

Yamaha. Poi mi sono fatto male e nel primo test non ero a posto fisicamente». Il 7 gennaio, infatti, era stato operato alla clavicola destra dopo una caduta con la moto da cross. Tre settimane più tardi aveva provato a Sepang, ma con il freno

«

Io sono al 90%: ho lavorato in palestra per rinforzare i muscoli del collo ANDREA DOVIZIOSO PILOTA YAMAHA TECH3

a mano tirato a causa delle precarie condizioni. «Adesso mi sento meglio. Non al massimo, ma almeno al 90%. Durante questo periodo a casa ho lavorato duramente. Il problema era non tanto il dolore alla spalla, ma la muscolatura che era calata. Tutti i giorni sono

stato in palestra per rinforzare i muscoli». Scoperta Adesso si può cominciare a fare sul serio. «Però il lavoro dei primi tre giorni non è stato buttato via. Ho fatto tante piccole prove su dettagli, magari meno importanti, ma che portano via tempo. Ho capito un po’ di più come lavora soprattutto l’elettronica Yamaha, che è completamente diversa da quella utilizzata fino all’anno scorso. Mentre ero a casa ho pensato a quello che devo fare, a come far lavorare la nuova moto. È un tipo di guida, scorrevole, che ricorda quello della 250. Devo imparare a sfruttarlo, come fa Lorenzo. Anche se non è facile». Programmi Sicuramente l’affiatamento con l’ambiente è già avanti. «L’intesa con gli ingegneri Yamaha e con la squadra è molto buona. Qui c’è un metodo di lavoro e di scambio delle informazioni molto diverso. A me mancano i giorni di guida su questa moto per sfruttarla come si deve. Devo fare qualche cambiamento. L’obiettivo è a trovare feeling e colmare lo svantaggio nei tempi che abbiamo avuto nelle prime prove. Ma per quello non sono preoccupato. Abbiamo visto che 8-9 decimi li perdevo nelle curve a destra dove non potevo spingere con la spalla. Ora quel problema è quasi sparito, mi posso concentrare sulla guida».

A.DOVIZIOSO

8 aprile GP Qatar A Losail si corre la prima gara 2012

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Dal suo ritardato debutto la Mercedes W03 ha tenuto banco nell’interesse degli appassionati di tecnica. La monoposto realizzata sotto la direzione di Ross Brawn, coadiuvato da Aldo Costa, è un vero concentrato di novità. Sin dalle ultime gare del 2011 abbiamo parlato di un inedito soffiaggio nell’ala anteriore battezzato semplicisticamente f-duct, un brevetto che permette di smistare il flusso dell’aria che investe il muso della monoposto a seconda dell’angolo di imbardata. L’attenzione maggiore però è concentrata sulla pre-

Motivi In pratica in casa Mercedes avrebbero riprodotto lo stesso concetto introdotto all’avantreno incanalando aria nella zona centrale del diffusore. Nella parte terminale del cofano motore vi è infatti un grande foro ovale che nasconde al suo interno una vistosa canalizzazione che porta aria all’interno del profilo inferiore dell’alettone per arrivare attraverso la struttura deformabile al famoso doppio diffuso-

«Il Mondiale è appena cominciato — confida Ernesto Marinelli, responsabile del progetto SBK — ma veniamo da un 2011 trionfale perché condizionato dagli errori di Biaggi». L’Aprilia è un missile sul dritto ma il divario è sempre di 15 km/h come un anno fa, quando Checa aveva dominato. Dove hanno recuperato?

«Abbiamo perso vantaggio nei tratti guidati». Come risponderete?

«Sul motore non possiamo fare niente perché il limite tecnico è la strozzatura ai condotti di aspirazione imposta dal regolamento. Abbiamo migliorato la gestione elettronica e le sospensioni ma la 1198 ha margini di progresso ridotti». Aprilia e Bmw invece vanno avanti...

«Però gara-2 l’abbiamo vinta noi. La Ducati è molto bilanciata. Contiamo di recuperare in frenata e sul talento di Checa che riesce ad aprire il gas prima degli altri». La Ducati pensa davvero che l’Aprilia vi batta con una MotoGP mascherata da Superbike?

«Hanno interpretato al limite il regolamento e si vede bene. Inoltre hanno piloti molto forti». Biaggi e l’Aprilia rispondono che vincere con una bicilindrica 1.200 cmc contro la quattro cilindri 1000 è troppo facile.

«Falso. Tante aziende hanno puntato sul bicilindrico 1.200 per la maxi stradale ma nessuna corre nel Mondiale». A Imola ci sarà una 1198 pure per Troy Bayliss?

«Se vuole, la moto c’è».

Taccuino

La Ferrari studia il diffusore tipo Mercedes GIORGIO PIOLA

In Ducati è già allarme rosso?

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FORMULA 1 NELLE PROSSIME PROVE

senza, posteriormente, di una sorta di doppio diffusore rialzato nella zona dei 15 cm centrali (sulla quale il regolamento pare lacunoso) per far passare la struttura di protezione.

Gli avversari di Max Biaggi sono ripartiti dall’Australia con lividi e cattivi pensieri. «Mi sono svegliato irrigidito. È stata la botta più forte mai presa in tre anni di Ducati», ha svelato Carlos Checa, caduto domenica a 180 km/h.

In giallo è evidenziato il doppio diffusore realizzato nella zona dei 15 cm «off limits», dove confluiscono i flussi d’aria sia degli scarichi sia del soffiaggio che arriva dalla parte centrale del cofano motore

re. Anche l’aria calda degli scarichi sembra confluire nella stessa zona centrale. Inutile dire che foto della Mercedes W03 sono in tutti gli uffici tecnici delle varie squadre. Rossa Tuttavia è interessante

notare che anche sulla Ferrari F2012 vi è un condotto che permette un passaggio d’aria fra parte terminale del cofano motore e profilo inferiore dell’alettone posteriore. La rossa che vedremo di nuovo in pista a Montmelò, oltre a scarichi tipo Red Bull, potrebbe quindi avere un doppio diffusore oltre che la versione Melbourne dell’alettone anteriore. © RIPRODUZIONE RISERVATA

ALONSO IN SPAGNA

«La F2012 cresce» Alonso ha girato ieri a Jara ma (Spagna) con una Ferrari 458 Italia per un evento promozionale. L’occasione per fare il punto sulla nuova stagione e sugli ultimi test, in programma al Montmelò da ve nerdì a lunedì. «I passi avanti sono piccoli ma costanti — ha detto Fer nando —. Al Montmelò la F2012 era migliore rispetto a Jerez, sarà an cora migliore questa settimana e poi ancora a Melbourne. La macchi na è complessa e ci vuole tempo».

IRC ALLE AZZORRE

Vince Mikkelsen Il norvegese Anders Mikkel sen (Skoda Fabia) ha vinto il Rally delle Azzorre, prima tappa dell’Irc. Al secondo posto il finlandese Han ninen (Skoda Fabia). Terzo il fran cese Bouffier (Peugeot 207).


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MARTEDÌ 28 FEBBRAIO 2012

ALL STAR GAME

BASKET NBA: LA SFIDA DEI MIGLIORI A ORLANDO

Kobe meglio di Jordan ma la stella è Durant Bryant supera il primato di MJ per punti segnati in carriera negli All Star Game, ma l’Ovest vince grazie al nuovo fenomeno EST OVEST

149 152

(28-39, 69-88; 112-124) EST: Rose 14 (4/6, 2/2), Wade 24 (11/14, 0/1), Anthony 19 (7/12, 0/3), James 36 (9/15, 6/8), Howard 9 (4/5, 0/4); Iguodala 12 (6/6, 0/1), D.Williams 20 (4/4, 4/7), Bosh 7 (2/7, 1/2), Pierce 3 (0/4, 1/4), Deng (0/2), Hibbert 3 (1/3), Rondo 2 (1/3). All.: Thibodeau. OVEST: Paul 8 (1/2, 2/5), Bryant 27 (7/12, 2/5), Durant 36 (11/17, 3/8), Griffin 22 (8/10, 1/2), Bynum (0/2, 0/1); Nash, Parker 6 (3/5), Nowitzki 7 (2/3, 1/5), Aldridge 4 (2/5), M.Gasol 4 (2/5), Westbrook 21 (9/13, 1/4), Love 17 (5/8, 2/4). All.: Brooks. NOTE - T.l.: Est 9/12, Ovest 16/26. Rimb.: Est 52 (Howard, Wade 10), Ovest 46 (Griffin 8). Ass.: Est 40 (Wade 10), Ovest 33 (Paul 12). Spett. 17.125. MVP (miglior giocatore): Kevin Durant (Ovest, Oklahoma City). Precedenti: 2011 Bryant; 2010 Wade; 2009 S.O’Neal, Bryant (ex aequo); 2008 James; 2007 Bryant; 2006 James; 2005 Iverson; 2004 S.O’Neal; 2003 Garnett; 2002 Bryant; 2001 Iverson; 2000 Duncan. APPUNTAMENTI Nel 2013 l’All Star Game si giocherà al Toyota Center di Houston. Non ancora assegnato quello del 2014, mentre nel 2015 pare favorito il Madison Square Garden di New York.

DAL NOSTRO INVIATO

MASSIMO LOPES PEGNA ORLANDO (FLORIDA, USA)

Se un giorno rimanderanno in onda le immagini della sala interviste del dopo All Star Game senza contestualizzarle, si penserà al post partita di qualche infuocata gara di playoff. «Non aspettate Kobe Bryant, non verrà», dice il portavoce della Nba. E aggiunge: «Ha preso un brutto colpo al naso: ha mal di testa e sta andando in ospedale per accertamenti». Si tratterà di una frattura, conseguenza della robusta botta da dietro che gli ha rifilato nel terzo quarto Dwyane Wade. «Non volevo mica provocargli un’emorragia al naso, ma lui poco prima me ne aveva fatti due di falli: quindi sono sempre in credito», ci scherza su uno dei tre «Big» di Miami. Ma non sembra una battuta: è la rivalità che non si attenua neppure a Orlando nell’occasione

della festa. Difficile dire chi abbia preso l’iniziativa di premere il pulsante: da off a on. Per spegnere il videogame con la solita lunga serie di schiacciate a difese spalancate e accendere la partita: partita vera, che l’Ovest vince per il 2o anno consecutivo, 152-149. Ego L’indiziato principale è Le-

Bron James che ha un ego smisurato, come quasi tutto il resto della stellare compagnia, e non sopporta di vedere il suo Est finire sotto anche di 21. Ammetterà LeBron: «Anche in un All Star, non ci sto a perdere con tutto quello scarto. Soprattutto quando ho davanti campioni di questo calibro. E allora ho preso l’iniziativa e tentato la rimonta». Così, a metà del 3o periodo, infila 3 spettacolari triple consecutive e riapre la gara. Ma il dito sull’interruttore lo mette a 5’ dalla fine, nel momento in cui insieme al fedele compagno Wade organizza una difesa da

laProposta PER LE ELEZIONI DEL 2013

Petrucci presidente La base lo chiede Lui non dice di no I rappresentanti delle regioni hanno invitato il n.1 del Coni a candidarsi e tornare al vertice della Federbasket «Ora penso a Londra, ma ho la pallacanestro nel cuore»

LUCA CHIABOTTI

Ieri, i presidenti dei comitati regionali della Fip: «Spinti dalla confermata volontà di Meneghin di non ricandidarsi alla presidenza federale, hanno individuato nel massimo esponente dello sport in Italia, Gianni Petrucci, il candidato ideale al ruolo per il prossimo quadriennio olimpico. In considerazione del suo più volte dichiarato amore per il basket, è nata

l’idea di chiedergli di valutare positivamente l’opportunità di ritornare a governare il movimento». Detta così, sembra un atto di presunzione. La pallacanestro che indica nell’attuale presidente del Coni il candidato ideale a dirigere il movimento? Bella forza. Ma è possibile che alla massima carica sportiva italiana giunta a fine mandato, interessi tornare a occuparsi dello sport che l’ha visto presidente dal 1992 al 99?

Rapporti La notizia va letta al

contrario: visti i rapporti strettissimi tra Petrucci e la pallacanestro, il suo ruolo sempre attivo (vedi la decisone di Meneghin di non ricandidarsi dopo un suo «attacco») e gli incontri recenti alle Final Eight con gli esponenti federali, se a Petrucci l’idea non piacesse, non sarebbe stata neppure formulata: «Mi fa piacere che presidenti regionali abbiano espresso un desiderio sulla mia persona e li ringrazio — ha risposto —. In que-

playoff, appunto. E’ quando il pubblico intona «De-fense, De-fense», parole inedite in tanti anni di sfide fra Stelle. Fischiano Kobe che in lunetta a 16"3 dalla fine potrebbe portare a +3 l’Ovest e invece sbaglia uno dei liberi. Poi dopo che Williams ha sparacchiato un tripla fuori bersaglio e il cronometro indica che mancano 4" alla sirena, la palla finisce nelle mani di King James.

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Punti di Bryant nei 14 All Star Game giocati, uno in più di Michael Jordan, fermo a 262

Invito Ha Kobe che lo istiga a

tirare: «Dai, cosa aspetti», gli dice. «Sì, è vero, mi gridava in faccia proprio così», racconta James, forse un pizzico infastidito. Ma invece di «The Last Shot» tenta «The Last Pass», un ultimo passaggio che finisce nelle mani di Blake Griffin. Il suo rammarico è terribilmente reale e aggiunge un altro dubbio alla collana di incubi con cui già deve convivere: «Ho indugiato un attimo e mi è costato caro: il modo migliore per buttare via la palla. Mi

piacerebbe rigiocare quell’azione un’altra volta». Così, nonostante i 36 punti (15/23 dal campo, 6/8 da tre, 6 rimbalzi, 7 assist) gli sfugge la vittoria e il titolo quasi certo (in caso di successo) di mvp che va a Kevin Durant, anche lui 36 punti (con 7 rimbalzi), ma appena due nell’ultimo perio-

sto momento, il mio primo pensiero sono le Olimpiadi di Londra. Tuttavia, non è un segreto che, da quando sono andato via, il basket mi sia rimasto nel cuore e questo intervento non può che inorgoglirmi e rafforzare il mio sentimento d'amore». Non è un sì, ma neppure un no. Non può essere altrimenti visto che all’elezioni (8-9 febbraio 2013) manca quasi un anno. Ma la sua possibile discesa in campo ha già prodotto un risultato: soffocare sul nascere altre candidature. Ragnolini Ieri ha colpito che il comunicato fosse firmato dal vice presidente della consulta delle regioni, Giancarlo Galimberti, e non dal presidente Enrico Ragnolini, potente leader della Lombardia che muove da sola un quarto dei voti. E che potrebbe ambire al ruolo di presidente o far correre da favorito chiunque appoggi. Ma Ragnolini chiarisce: «Non ho assolutamente nulla contro Petrucci a cui andrebbe il mio appoggio incondizionato se davvero decidesse di candidarsi. E’ solo una questione di tempi: il presidente oggi è Meneghin e, seppure abbia ripetuto di non voler ricandidarsi, vorrei avere da lui l’ufficialità della sua decisione prima di pensare al futuro. Quanto a Carlo Recalcati, persona che stimo moltissimo, non so perché sia stato tirato in ballo adesso come candidato della Lombardia: a chi giova mettere in difficoltà un allenatore in pieno campionato?». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Taccuino EUROCUP

Treviso-Lietuvos Spareggio alle 19.30

Gianni Petrucci, 66 anni, è stato presidente Fip dal ’92 al 99 ANSA

(a.m.) Alle 19.30 (diretta Euro sport 2) Treviso Lietuvos Rytas per l’ultima giornata delle Last 16: la Be netton si qualifica se vince (ed è pri ma del girone) e se perde, solo nel caso di sconfitta del Lokomotiv Ku ban in casa con l’Alba Berlino già eli minata. Classifica: Treviso, Rytas e Lokomotiv 6 punti; Alba 2. EFES L’Anadolu, primo in Turchia ma eliminato in Eurolega, ha esone rato Ufuk Sarica e preso il greco Ilias Zouros.

SERIE A

ALL STAR ITALIANO

Vota il quintetto Fino a domani potete votare sul sito www.allstargameitalia.it il quintetto delle stelle per l’All Star Game dell’11 marzo (ore 17.15) all’Adriatic Arena di Pesaro, che verrà preceduto dalla gara delle schiacciate e quella da tre punti. I biglietti per la sfida sono già in vendita online su www.ticketone.it. A ieri sera i più votati erano Jumaine Jones (Pesaro) con 14.307, Linton Johnson (Avellino) 12.828, JR Hickman (Pesaro) 12.681, Marques Green (Avellino) 11.044 e James White (Pesaro) 10.912.

Cinciarini tutto ok È solo un trauma (a.r.) Solo uno spavento per Daniele Cinciarini (Cremona) visita to all’ospedale di Biella dopo aver battuto la testa durante la partita di domenica scorsa. Gli esami hanno evidenziato un forte trauma crani co ma senza alcun tipo di lesione. Oggi ultimo controllo. Così in serie A: Siena (15 vinte 6 perse) 30 punti; Milano (13 8), Bologna (13 8), Sas sari (13 8) 26; Venezia (12 7), Cantù (12 8) 24; Pesaro (11 8), Avellino (11 9), Varese (11 10) 22; Biella (10 11), Roma (10 11) 20; Caserta (9 11) 18; Treviso (8 12) 16; Monte granaro (7 12), Teramo (7 13) 14; Cremona (6 15) 12; Casale (5 16) 10. LEGADUE (m.i.) Dopo le dimissioni di Cesare Pancotto, a Barcellona promosso il vice allenatore Stefano Vanoncini.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LeBron James, 27 anni, ala dei Miami Heat, ha perso il pallone decisivo nel finale di partita AFP

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I fenomeni dell’Ovest In alto a sinistra, Kevin Durant, 23 anni, col trofeo di mvp dell’All Star Game. Nella foto centrale, Kobe Bryant, 33 anni, sotto con il naso rotto dopo il fallo di Wade AP-EPA

do. E’ l’erede che sta sfrecciando davanti a tutti: dopo essere stato per due volte consecutive il miglior realizzatore della Nba, ora è il leader di Oklahoma City, la squadra favorita per l’anello insieme agli Heat. E’ emozionato quando dice: «E’ una cosa che sognavo da bambino. Considerando le mie umili origini, non mi sarei mai aspettato di potermi aggiudicare questo premio. E’ qualcosa che da vecchio racconterò ai miei figli». E sembra tremendamente sincero.

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Triple doppie Wade (24 punti, 10 rimbalzi, 10 assist) ha messo a segno la 3a tripla doppia nella storia dell’All Star Game, dopo Jordan e LeBron

Gioventù Stringe il trofeo accanto a sé, consapevole di essere ancora giovane per poter raggiungere un giorno in cima alla classifica proprio Kobe, uno dei suoi idoli d’infanzia, che ne ha quattro in collezione. Ma Durant sa che per togliere la scena ai campioni più anziani dovrà pazientare qualche anno. I protagonisti della serata restano ancora una volta proprio Ko-

be, LeBron e Dwayne. Bryant con una significativa schiacciata a 4’57" dalla fine del terzo quarto vola sopra Air Jordan e conquista il primato di punti segnati globalmente nelle All Star: ora ne ha 271 contro i 262 di MJ, scavalcando anche Oscar Robertson (246) e Kareem Abdul Jabbar (251). Dwyane Wade torna a casa con la soddisfazione di aver infilato una tripla doppia (24 punti con 11/15, 10 rimbalzi e 10 assist), solo il terzo a riuscirci dopo Jordan e LeBron l’anno passato. Anche il suo ego non è niente male: «Il record di Kobe? Con Durant ancora in giro per molti anni, non so quanto durerà», punzecchia il rivale. La tensione del campionato è troppo alta per poterla dimenticare nelle poche ore di svago a Orlando: l’All Star è puro divertimento, ma su certe cose è vietato scherzare. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL COMPLEANNO IL GM DI ROMA È IL MIGLIOR MARCATORE DI SEMPRE IN SERIE A E IN NAZIONALE

Riva, cinquant’anni da Nembo Kid «Felice di aver lasciato un segno» MARIO CANFORA

«È proprio necessario ricordarlo? Già quando feci i 40 ci misi un paio di mesi per assorbire il colpo, ora con i 50 sarà una tragedia». Antonello Riva la butta sul ridere, ma sulle date di nascita non si ammettono bluff: oggi compie mezzo secolo di vita. «Non potevo che venire alla luce il 28 febbraio, è la data dei grandi campioni — osserva —: mi vengono in mente Dino Zoff, Gustavo Thoeni, Mario Andretti e il giornalista Aldo Giordani, colui che mi affibbiò il soprannome di Nembo Kid e che mi dedicò una copertina di Superbasket col mantello». Ricordi Riva, attualmente g.m. dell’Acea, è la storia del nostro basket, a cui sono legati i ricordi più belli della Nazionale. «L’oro di Nantes del 1983 è indimenticabile: Gamba formò un grande gruppo, unito anche fuori dal campo. Ma nelle squadre di club il ricordo più bello è la prima Coppa dei Campioni con Cantù vinta a Colonia nel 1982 contro il Maccabi, mi viene la pelle d’oca ancora a parlarne», racconta il bomber («così ormai mi chia-

mano tutti») che ieri si è concesso una giornata di totale relax. «Ho festeggiato con un giorno d’anticipo con una grande giornata al Terminillo, in mezzo alle valli, ai boschi, sciando un po’: stasera poi dopo l’allenamento starò con mia moglie e i miei due figli». È il leader ogni epoca dei marcatori del campionato italiano (14397 punti) e in maglia azzurra (3785, top 46, ancora imbattuto). «È sempre complicato confrontare epoche, a volte mi chiedo cosa avrei potuto fare in questo basket con trenta anni in meno — spiega —, di sicuro oggi è tutto più veloce e si gioca solo pick and roll». Il basket ora lo ha portato nella Capitale. «Da giocatore posso dire di aver lasciato un segno, mi piacerebbe farlo pure da dirigente. Ho tanto da imparare, di sicuro oggi il regalo più bello di compleanno sarebbe avere la certezza di giocare i playoff con Roma. E magari restare qui per far parte di un progetto più lungo, sperando che Toti ci ripensi sulla sua decisione di lasciare il basket». Che tiro Il suo micidiale tiro che ha fatto dannare le difese europee ha origine dalla sua Rovagnate, in provincia di Lecco. «Al

campetto dell’oratorio già a 10 anni tiravo per due-tre ore di fila, poi battevo tutti alle varie gare: mia mamma doveva portarmi a casa con la forza, sarei stato ogni notte a tirare. Quando fui preso da Cantù, a 14 anni, Taurisano mi raddrizzò il gomito, mi corresse l’impostazione di tiro. Fu Bianchini, un super, a puntare forte su di me: per farmi giocare, tagliò Terry Stotts per prendere un lungo, Tom Boswell. Una mossa che fece scalpore, visto a Cantù che non s’era mai mandato a casa un americano». Antonello Riva, g.m. di Roma CIAM

Sfide Due uomini su tutti, nei

suoi anni cestistici. «Marzorati e Meneghin mi hanno insegnato i valori veri dello sport, anche se da giocatore mi sa che era tutto meno stressante: finivi la partita e avevi tutt’altri pensieri. Da dirigente, non si stacca mai la spina, accumuli una tensione che non riesci più a toglierti di dosso». Ma la voglia di riscendere in campo ogni tanto c’è? «Ho giocato fino a 43 anni, anche con mio figlio in squadra. Però ogni tanto a qualche giocatore dico: "sfidami, ti faccio vedere io come si segna"». Nessuno lo ha mai fatto. Perché col bomber su queste cose non si scherza. In azzurro 3785 punti in 215 partite

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Yokohama Italia è sempre più digitale, connessa e utile. È infatti disponibile gratuitamente http:// itunes.apple.comapp/check go!/ id483486590?mt 8 l’applica zione per iphone Yokohama Check&Go, sviluppata per aiu tare gli utenti a monitorare la sa lute degli pneumatici. Per utiliz zare l’app basta inserire al mo mento del download alcuni dati, ovvero i chilometri medi percor si in un anno, l’età dell’auto, la data dell’ultimo cambio gomme, se si utilizza il doppio treno esti vo e invernale, su che tipo di strada si è soliti guidare ecce tera. Grazie a uno specifico algoritmo l’app elabora i para metri di riferimento per la manutenzione dell’auto: ogni quanto controllare la pressione degli pneumatici e quando cambiarli in base al tempo e ai chilometri percorsi. Inoltre l’app fornisce degli alert che ricordano il cambio gomme e tutte le altre azioni che devono essere fatte per mantenere vettura e pneumatici in salute. Check&Go prevede anche una pagina dedicata ai Consulenti di Guida Yokohama che garantiscono un servizio di manutenzione e consulenza pro fessionale. Un geolocalizzatore indica il punto vendita più vicino e le info utili per contattarlo. L’app offre inoltre intrat tenimento e informazione con una sezione news e una video con microlezioni di guida sicura e di eventi sportivi.

WILIER TRIESTINA SVELA I SEGRETI DELLA SUA TWIN FOIL Direzionare l’aria e domare le turbolenze: che la sfida abbia ini zio. Si è alzato i l s i p a r i o su Twin Foil, straordina ria creazione di Wilier Triestina ch e p u ò e s s e r e ammirata sul sito www.wilier.it grazie a un video promozio nale della durata di cinque minuti realizzato per testimonia re in maniera diretta e decisa le innovative caratteristiche della bici più autorevole della Time Trial Collection. Più rigidità, più aerodinamica, più velocità: Twin Foil guar da al futuro. Accurati test nella galleria del vento hanno con sentito di ideare una speciale forcella Twin Fork, in corso di brevetto, in grado di offrire il più alto rapporto mai ottenuto fra rigidità e aerodinamica. Per la prima volta una forcella va a formare un corpo unico e indeformabile con il manubrio, eli minando le microflessioni dovute al grado di elasticità insito nei materiali e negli spessori di un sistema telaio attacco ma nubrio di tipo tradizionale. L’enorme vantaggio è comprensi bile nelle partenze e nei rilanci delle gare a cronometro, nelle quali ogni singolo watt di forza scaricato a terra può fare la differenza. Twin Foil sarà data in dotazione al Team Lampre Isd in occasione delle gare a cronometro del prossimo Giro d’Italia, del Tour de France e del Campionato del Mondo.

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BENTORNATO SINTINI

PALLAVOLO LA STORIA

L’affetto dei tifosi di Modena per Sintini, domenica al PalaPanini: «Sono sotto il mio peso forma di 7-8 chili, ma li riprenderò in fretta» TARANTINI

«Famiglia e volley così sto cercando di battere il cancro» «Sei depresso, ti abbatti, le cure sono pesanti. Se devi lottare solo per te stesso, solo per guarire, è difficile» GIAN LUCA PASINI

L’estate scorsa si è fermato all’improvviso. Un linfoma lo allontanava dalla pallavolo e un po’ anche dalla vita. Dopo mesi di battaglia domenica, Giacomo Sintini (o solo Jack) è tornato in un palasport. «Una grande accoglienza, gli applausi, l’abbraccio della gente, gli ex compagni: tutto inatteso e meraviglioso, grazie Modena. Davvero».

rei potuto tornare. Sono stati stimoli importanti, quel qualcosa in più per resistere, quando in realtà ti viene la voglia di mollare».

La pallavolo è stata un obiettivo: Jack voleva non solo sopravvivere, ma quasi con la stessa forza voleva tornare a giocare.

«Queste malattie sono devastanti anche dal punto di vista mentale. Ci sono momenti in cui sei depresso, ti abbatti, le cure sono pesanti. Se devi lottare solo per te stesso, solo per la guarigione, si fa difficile. Io ho avuto bisogno di attaccarmi alla famiglia, alla possibilità che mi avevano dato i medici che sa-

Quanto è stata importante la famiglia?

«Penso non sia umano passare un’esperienza del genere e non poterne parlare con qualcuno. Il peso è troppo grande: quando ti dicono "hai un cancro", per di più così giovane, la prima cosa che pensi è che sia finita. Perché siamo abituati ad associare le parole cancro e morte. All’inizio mi sono sentito perso: poi per fortuna ho avuto di fianco una donna come mia moglie, Alessia. Mio padre, mia madre, i miei parenti, perfino Carolina (la sua bimba, ndr) nonostante sia così piccola, mi hanno aiutato. Senza di loro non so come avrei affrontato le paure e il dolore della terapia. Non smetterò mai di ringraziarli».

Programmi a breve?

«I medici mi hanno dato l’ok: quindi adesso mi metto nelle mani dei preparatori e medici di Perugia, che mi hanno seguito finora. E darò il massimo per tornare ai miei livelli». Senza malattia di questi tempi si stava preparando ai playoff in Polonia. Quanto le è mancata la pallavolo?

«Tantissimo. I primi tempi mi faceva male, sentivo troppo la mancanza. Ma mi sono forzato, mi sono spinto a seguire, a stare aggiornato. E ora posso dire che ho fatto bene: la malattia non è riuscita a escludermi dal mio mondo. E in cambio ho ricevuto tanto: in affetto, in rapporti che non avrei mai immaginato. Tanti si sono interessati, mi sono stati vicino. Ho avuto amicizia. Forse in questi anni di carriera ho seminato bene».

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All’inizio non volevo seguire la pallavolo: mi faceva troppo male, invece poi... Proprio nella malattia ho scoperto tante cose belle che non conoscevo

guarda la intervista a Giacomo Jack Sintini

www.gazzetta.it

Si sapeva che Sintini era uno tosto: questa malattia ne è la conferma. Quanti cicli di chemioterapia?

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«Sette. Se i primi avevano dosi sopportabili, l’ultimo quello che ha comportato la fase dell’auto-trapianto del midollo, è stato davvero molto difficile da sopportare... (sorride, si tocca la fronte, manda un’occhiata alla moglie)».

LA REGINA DELL’A-1 FEMMINILE

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EUROPEO E SCUDETT0

Giacomo Sintini è nato a Lugo (Ra) il 16 gennaio 1979 Alzatore. Con l’Italia ha vinto l’oro europeo e i Mediterranei. Con i club: Coppa Cev, Supercoppa e scudetto a Macerata, Challenger Cup a Perugia, Supercoppa a Treviso

Cosa prova un’atleta, nel pieno della maturità, a vedere il proprio fisico deperire?

«E’ un’altra di quelle cose che ti minano mentalmente. Ero abituato ad essere sempre in forma, super attivo. Poi ti trovi che non sei più capace di camminare, hai bisogno di qualcuno che ti accompagni in bagno. Non riesci a stare a tavola perché ti cade la testa nel piatto. Non puoi neppure tenere in braccio tua figlia... Poi perdi i capelli, le sopracciglia e tutto viene associato all’idea di fine. Devi accettare la malattia, devi accettare le cure così pesanti. Non si scappa, non hai scelta». Di certo il Sintini II sarà un giocatore più forte...

«Non so ancora valutare quanto questo mi abbia cambiato. Ma lo ha fatto in maniera profonda. Anche nel disilluderti: prima pensi che non ti possa mai accadere nulla, che hai tutto in mano, di colpo invece ti trovi così. Ma nella sfortuna della malattia ho visto tante cose belle». Belle?

«Sì l’unione che si crea fra le persone nel momento reale di bisogno. Quelle più importanti ti tengono la mano, stanno con te a soffrire. Poi ci sono le persone che ho incontrato in questa

Scatto galeotto

Troppa gente al palasport Altro record per Busto Arsizio Oggi assieme ad Urbino cerca un posto nelle semifinali della Coppa Cev MATTIA BRAZZELLI LUALDI BUSTO ARSIZIO

Febbre da primato! Anche se oggi (19) la Yamamay sarà di scena in Germania per il return match di Challenge Cup contro lo Schweriner (in palio,

dopo il 3-2 dell’andata, l’accesso alle semifinali), a Busto l’eco della festa non si è ancora spenta. La vittoria di domenica nel derby del Ticino con Novara ha infatti permesso alle biancorosse di Carlo Parisi (fresco c.t. della Repubblica Ceca) di vincere la regular season con 3 turni d’anticipo. Un traguardo storico per la società del presidente Michele Forte, salutato dal tutto esaurito del PalaYamamay, con 500 tifosi rimasti addirittura senza biglietto: «Nel giro di una settimana – ha dichiarato il massimo dirigente biancorosso, raggiunto ieri sera in Germania proprio durante l’allena-

mento di rifinitura – le presenze al PalaYamamay (nelle gare casalinghe con Piacenza, Schweriner e Novara) hanno superato le 12.000 unità, con spettatori giunti anche da Conegliano, Sondrio e Genova. Numeri straordinari che ci ripagano del grande lavoro svolto, anche se domenica, per ovvie ragioni di ordine pubblico, non abbiamo potuto accontentare tutti i nostri tifosi, interrompendo la vendita dei biglietti a 4906». E pensare che il Palasport di Busto, quando fu costruito, venne subito ribattezzato la cattedrale nel deserto… © RIPRODUZIONE RISERVATA

esperienza, dai medici agli infermieri, la forza che hanno nello starti vicino. La forza che ho visto in altre persone che hanno passato prove peggio delle mie». Per questo Jack non vuole dimenticare.

«Quello che ho ricevuto dal professore Falini e dal suo staff è difficile da restituire. Ma ho in mente una serie di iniziative per raccogliere fondi e continuare la ricerca». © RIPRODUZIONE RISERVATA

clic DA BOSSINI A WILSON FINO A JON LESTER CHI CE L’HA GIA’ FATTA (a,a.) Ci sono altri di atleti che hanno sconfitto un linfoma. Dal ciclista australiano Matt Wilson, al talento serbo del calcio, Nenad Krsticic, fino alla stella dei Boston Red Sox, Jon Lester. E al nuotatore Paolo Bossini. Guardando al mondo dello spettacolo la regista, Francesca Comencini e Melania De Nichilo Rizzoli. moglie del produttore cinematografico Angelo Rizzoli.

guida COPPE EUROPEE

Tocca a Vermiglio

L’amore di Facundo e Helena (m.b.l.) Domenica è stato palese a tutti, mettendo così fine alle voci che circolavano nel mondo del volley. Quando a fine partita l’argentino dell’Acqua Paradiso Monza, Facundo Conte si è avvicinato alla stella ceca della Yamamay Busto Arsizio, Helena Havelkova, si è capito che fra i due c’è — come si diceva una volta — una relazione sentimentale (Galbiati)

(a.a.) Ritorni dei quarti di Champions inizia con il Kazan di Vermiglio e il Baku della Anzanello. Champions maschile (ritorno quarti) Oggi Friedrichshafen (Ger)-Kazan (Rus) (0-3). Giovedì Planetwin365 Trento-Lube Macerata (2-3), Smirne (Tur)-Novosibirsk (Rus) (0-3). Champions femminile. Oggi Azerrail Baku-Kazan (Rus) (1-3). Domani Foppapedretti Bergamo-Mc Carnaghi Villa Cortese (1-3), Fenerbahce Istanbul-Rabita Baku (3-0). Giovedì Cannes (Fra)-Gunes Istanbul (Tur) (0-3). Cev Cup femminile (ritorno quarti). Oggi ore 19 Schweriner (Ger)- Yamamay Busto (2-3), ore 20 Mulhouse (Fra)-Chateau d’Ax Urbino (1-3). Giovedì Belgrado-Galatasaray Istanbul (0-3), Krasnodar (Rus)-Constanta (Rom) (2-3). ARRIVA GULINELLI?

Gioia: Di Pinto si dimette (f.c.) Di Pinto si è dimesso da Castellana. Al suo posto dovrebbe arrivare Flavio Gulinelli, esonerato da Cuneo.


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SCI DOPO IL SUCCESSO A CRANS PIERANGELO MOLINARO

Max Blardone ha il potere di stupire più a freddo che a caldo. Se domenica l’emozione per il trionfo nel gigante di Crans Montana è stata grande, l’analisi di quanto sta succedendo all’azzurro, due volte vittorioso e sempre sul podio da dicembre, racconta la trasformazione e il cammino di un uomo verso la maturità. Non era male il Blardone di 10 anni fa, ma era sempre pronto ad azzannare. Classe ne aveva, ma in ogni situazione sapeva innanzitutto trovare il fattore negativo. Non sapremo mai quante vittorie si è giocato con questo atteggiamento. Il Blardone II, quello di oggi, è invece una vera macchina da guerra. In tempi non sospetti, quando Max non arrivava al traguardo o faticava a qua-

Lo psicologo Vercelli: «La compagna e il figlio in arrivo gli hanno fatto capire quali sono le priorità» lificarsi per la seconda manche, il d.t. maschile Claudio Ravetto diceva: «E’ solo una questione di testa». La metamorfosi Cosa è successo

nella testa dell’ossolano? «Il merito della metamorfosi — spiega Beppe Vercelli, docente all’università di Torino e psicologo della squadra — è tutto suo. Abbiamo lavorato qualche volta insieme in estate, poi Max è andato avanti da solo. Ciò che ha fatto a parole è semplice, meno nella realtà: ha scomposto la situazione fotografando i problemi per trasformarli in oppor-

Il nuovo Blardone E’ ironico e positivo: ora si esalta I tecnici raccontano la svolta «Bravo, si è aiutato da solo» tunità. Se devo dare un merito è alla sua compagna e al figlio in arrivo, che sono stati capaci di fargli capire che ogni cosa è solo una parte della vita. Ora è positivo, ironico e sta bene con la squadra. Ma attenzione, il suo non è un percorso comune, è quello di un fuoriclasse, un uomo non codificabile per modo di pensare». L’allenatore Viene da chiedersi quando è iniziato questo percorso e nessuno meglio di Jacques Theolier, il tecnico francese che dalla scorsa estate oltre agli slalomisti segue anche i gi-

clic GIGANTE E SLALOM CON SEI AZZURRI NEI PRIMI 15 DEL RANKING (a.a.) Sono sei gli azzurri nei primi 15 delle classifiche delle specialità tecniche: Max Blardone (3˚) e Davide Simoncelli (15˚) in gigante; Cristian Deville (4˚), Stefano Gross (5˚), Giuliano Razzoli (10˚) e Patrick Thaler (12˚). Per trovare una presenza più numerosa bisogna tornare al ’92, quando erano 7: nella classifica di gigante Alberto Tomba era n. 1, poi 8. Sergio Bergamelli, 13. Spampatti e 15. Polig; mentre in slalom dietro a Tomba (n. 1) c’erano Gerosa (7), De Crignis (11) e Ladstaetter (15).

gantisti, può spiegarlo. «Blardone vince perché ha fiducia in se stesso, nei materiali che utilizza, negli uomini che lo circondano. Quando ci siamo incontrati non era in un gran momento, veniva da una stagione difficile, ma già nel primo incontro, a fine giugno al col dell’Iseran,

Max Blardone REUTERS

Max aveva un atteggiamento positivo, grande disponibilità e voglia di lavorare. Penso l’abbia aiutato molto Walter Ronconi, il suo skiman: gli avrà fatto provare trenta tipi di sci diversi sinché hanno trovato il modello giusto, ma soprattutto che dava fiducia all’atleta. Abbiamo parlato molto anche a Ushuaia, in Argentina, e ho visto che la situazione si poteva raddrizzare. Blardone ha vissuto solo un momento difficile, le due settimane prima dell’inizio della Coppa a Sölden. Era nervoso ma poi tutto è passato. La svolta forse è avvenuta a Beaver Creek a inizio dicembre dopo il secondo gigante in cui è uscito dopo il 26˚ posto del giorno prima. Era depresso, ma gli ho detto di andare a rivedere la registrazione della sua gara, che stava riprendendo a sciare alla grande. Dopo 12 giorni vinceva in Alta Badia». Il capo Con Claudio Ravetto so-

no stati scontri e abbracci, ma pochi hanno creduto nelle possibilità di Max più del direttore sportivo. «Aiutarlo? Max si è aiutato da solo ed è stato grande — afferma Ravetto —. In questo momento lui e Hirscher in gigante sciano un gradino sopra tutti. La differenza rispetto a prima? Semplice: nei momenti difficili si tirava indietro, ora si esalta. Solo un campione poteva sciare come ha fatto lui nella seconda manche in Alta Badia, ha dato un secondo e mezzo a tutti. E stava vincendo anche ad Adelboden, ha sbagliato e non si è arreso. Un esempio? Domenica a Crans dal cancelletto ha visto Svindal cadere. Vedere un campione caderti davanti ti leva sempre un po’ di sicurezza, in quel punto passi più prudente, invece lì Blardone ha vinto la gara». © RIPRODUZIONE RISERVATA

I PODI DEGLI AZZURRI IN GIGANTE E SLALOM MEGLIO DI QUEST’ANNO (MA MANCANO ANCORA QUATTRO GARE) SOLO NEL 1992

ANTONELLI-RCS

ATLETICA L’OLIMPIONICO DI MARATONA HA AVUTO LA SECONDA FIGLIA

Baldini: «La nascita di Laura è una vittoria» L’arrivo della bimba sancisce la fine della crisi matrimoniale con Virna De Angeli Nella notte del giorno più importante della sua carriera, quando vinse l’oro olimpico della maratona ad Atene, c’era tanta tristezza nel cuore di Stefano Baldini. A casa Italia, davanti ad un piatto di pasta mentre fuori albeggiava, il campione godeva il primo momento di silenzio dopo il trionfo solitario dello stadio Panathinaikos e la premiazione nella la cerimonia di chiusura dei Giochi ateniesi. Si parlava del trionfo, dell’attesa degli italiani per il suo ritorno, di tutti giornali e le televisioni del mondo che parlavano di lui e mostravano il suo trionfo. Lui, a testa bassa e con gli occhi persi sul tavolo

sussurrava: «Sì, è tutto bello, ma domani torno a casa a Rubiera, infilo le chiavi nella toppa della porta di casa e non trovo nessuno, solo il silenzio». La sofferenza Erano momenti

Stefano Baldini e Virna De Angeli con la piccola Alessia prima della crisi matrimoniale esplosa nel 2004, l’anno in cui l’azzurro dominò la maratona olimpica sul leggendario percorso di Atene

terribili per il più forte maratoneta del mondo di quei giorni. Da due mesi era finita la relazione con la moglie Virna de Angeli, se n’era andata con la figlia Alessia, che aveva tre anni. E quell’urlo su traguardo: «E’ per te Alessia», già l’aveva detta lunga sui sentimenti di Stefano. Due mesi vissuti sul filo del rasoio e solo la capacità anche umane di un tecnico esperto come Luciano Gigliotti seppe evitare il crollo. Baldini costruiva una condizione da oro olimpico e da primato del mondo, ma correndo soffriva, pensava a quello che non aveva più, a quella figlia lontana, a quel vuoto impossibile da riempire. Sabato però all’ospedale di Modena è nata Laura, la se-

condogenita di Stefano e Virna, la dimostrazione che nella vita non si perdono le guerre, ma solo le battaglie. Basta aver voglia di lottare. La gioia «L’arrivo di Laura è per me una vittoria importante — afferma Stefano, 40 anni — qualcosa che arricchisce la mia vita. E’ stata un’attesa lunga, Virna ha cominciato il travaglio venerdì, ma Laura è venuta al mondo solo sabato sera. Tutti e due stanno bene e non vedo l’ora di averli a casa. Alessia? E’ felice quanto me e mamma. Ormai ha undici anni, è una signorina, ci aiuterà molto nel tirare grande Laura». Discrezione Baldini non vuole

parlare del recupero del matrimonio con la De Angeli, anche per rispettare la sua privacy. «Forse un giorno racconteremo la nostra storia», si limita a dire. Anche professionalmente è in un momento di transizione della sua vita. Conclusa la car-

riera praticamente con la maratona all’Olimpiade di Pechino, con il tentativo successivamente fallito agli Europei di Barcellona 2010, è collaboratore federale come tutor del giovani fondisti azzurri. «Penso di aver imparato qualcosa in tante migliaia di chilometri di corsa, qualcosa che posso riversare agli altri». Tutor Ma come tutor ha anche

una potenziale atleta in casa, la primogenita Alessia. «Lei ama la danza — racconta — ma ha voluto cominciare anche l’atletica. Fa un po’ di tutto e per ora è giusto così, a undici anni deve solo pensare a divertirsi, a giocare». Certo è che quando Alessia scenderà per gareggiare su un campo di atletica porta un cognome pesante. «E’ troppo presto, non so se ha le doti e soprattutto la voglia di affrontare un giorno seriamente l’atletica. Certo ne sarei felice, ma dovrà essere una scelta solo sua, né mia, né di Virna. Io devo fare il papà, non l’allenatore». pa. m. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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TUFFI L’INTERVISTA

CAGNOTTO

Com’è cambiata Tania Cagnotto, la prima azzurra sul podio di 4 Mondiali, nelle 3 precedenti Olimpiadi: in alto da sinistra a Sydney 2000, aveva 15 anni e fu 18ª dai 3 metri; ad Atene 2004 riuscì a disputare entrambe le finali da 3 e 10 metri chiudendo ottava; nel 2008, infine, a Pechino ha ottenuto un 5˚ posto da 3 metri

«Da Sydney a Londra: la medaglia olimpica ormai è nel mio cuore» Tania è cresciuta con i Giochi ma non è mai salita sul podio «Nel 2000 record di più giovane A Pechino ho preso l’unico 10 Ora sfido le cinesi e la Abel»

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DAL NOSTRO INVIATO

STEFANO ARCOBELLI LONDRA

Non le manca niente: talento, testa, esperienza e medaglie. Lo sa pure lei, Tania Cagnotto, impegnata a preparare gli ultimi Giochi. E vuole i podi dal trampolino: prima da sola, poi con Francesca Dallapè. Questione di approccio, di sensazioni, di feeling: la bolzanina ormai s’è calata nella parte di chi non vuol più lasciare niente alle avversarie, di chi vuol mettere pressioni alle altre, di chi proverà a sfatare l’ultimo tabù. E finché non afferrerà la medaglia ai Giochi, non vorrà sentirsi superiore a papà Giorgio anche se ha già preso 5 medaglie mondiali. Tania, da baby prodigio a grande vecchia...

«Già, a Sydney nel 2000 avevo solo il pallino di essere a tutti i costi la più giovane atleta. Fu il mio più grande sogno: a 15 anni non pensavo alla medaglia, vissi quell’esperienza fregandomene di tutto e infatti me la sono proprio goduta. Il ricordo più bello fu la foto con Yao Ming». Quasi un presagio della sua eterna sfida alle cinesi...

«Beh, ad Atene 2004 ci fu il primo vero impatto con loro: feci 2 finali ma non ero ancora

Prima di salire la scaletta mi estraneo: cerco la perfezione con una tecnica di rilassamento Imiterò Dibiasi...

« «

Non voglio far parlare di me per il gossip, ho scelto apposta un fidanzato fuori dalla mischia: amo la sobrietà Portabandiera? Lo merita la Vezzali Non si dovrebbe dire di no: parlo più con la Filippi che con la Pellegrini

«Mi fa piacere finire sui giornali, ma per indole ed educazione resto sempre con i piedi per terra, non faccio mai un passo in più: perché a salire serve tanto e a scendere impieghi un attimo. Quello che cerco è di non esagerare: mai fatto qualcosa per finire sui giornali di gossip, se fosse dipeso da me, le riviste sarebbero fallite... E’ vero, non voglio raccontare in giro i mie fatti, giudicatemi solo per ciò che faccio dal trampolino». Anche per questo ha scelto un fidanzato fuori dalla mischia?

«Stefano mi ha dato serenità, ho trovato il ragazzo giusto, avevo bisogno di qualcuno che non fosse del mio mondo: prima ero troppo coinvolta, non avevo respiri».

E a Pechino?

«La più vicina come entusiasmo a quella di Sydney: e poi che soddisfazione fu prendere l’unico 10 in casa dei cinesi. Sì, nel 2008 ci poteva stare già la medaglia ma trovai una Pakhalina insuperabile che per poco batteva la cinese: tanto di cappello. Piansi tantissimo, ma solo per scaricare la tensione».

Un po’ come la Filippi...

A Londra teme qualche beffa?

SI COPRE LA TESTA PER VISUALIZZARE IL TUFFO

Lei non ama fare polemiche, solo una volta ha attaccato l’Italia delle escort. Ora quest’Italia della sobrietà la sente più vicina al suo personaggio?

pronta per giocarmela con le cinesi, avevo un programma di coefficienti inferiore e quella fu l’Olimpiade che mi piacque di meno come organizzazione e atmosfera».

«Io me la giocherò contro la Abel, che è canadese, di un Paese politicamente più influente: ma non voglio pensarci. Se perdessi per queste ragioni, per colpa dei giudici: non potrei accettare una medaglia rubata, se la perdo è perché ho sbagliato e lei più brava». Anche per questo comincerà a mettere pressioni a Jennifer nelle World Series?

«Sì, avremo modo di confrontarci in questo giro del mondo, sarà importante per me e per lei. Rispetto alla Abel, io ho più esperienza e mi sento più tranquilla per la mia ultima Olimpiade. Non dico che non avrò pressioni, però questa piscina al primo impatto mi è subito piaciuta: non mi tremano le gambe, non combatto con la tensione, ho ritrovato la grinta e tutto questo mi dà fiducia. Tornerò in questa piscina con un bel ricordo...».

In gara s’è trovata per poco in testa: crede nella vulnerabilità delle cinesi?

«Al 90% sono inarrivabili, però vedermi come prima o alla fine con un distacco di soli 10 punti, mi ha dato una bella sensazione. Meglio non porsi limiti, se si è costanti... La medaglia olimpica dentro il mio cuore c’è da anni: ho preso podi ovunque, solo che l’Olimpiade sembra una cosa a parte. Sì, nel 2010 è stato più difficile riaccendermi e nel 2011 c’è stato l’incidente in motorino. Ma adesso...ho ritrovato la testa giusta: sono pronta». E’ sicura che sarà la sua ultima Olimpiade?

«Vorrei finire al top, non so come reagirò dopo Londra, cosa avrò in testa. Finora ho fatto tutto quello che potevo, se

Gli otto azzurri qualificati all’Olimpiade

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Francesca Dallapè, 25 anni, trentina, gareggerà nei 3 metri sincro con la Cagnotto ed individuali

Brenda Spaziani, 28 anni di Frosinone, si è qualificata per la prova dalla piattaforma

Tania Cagnotto, 26 anni, bolzanina, è alla quarta Olimpiade, in gara dai 3 metri individuali e sincro

Noemi Batki, 24 anni, campionessa europea dalla piattaforma, qualificata già dal 2011 nei 10 m

Andrea Chiarabini, 16 anni di Roma, è l’ultimo talento e l’ultimo a qualificarsi dai 10 metri

Michele Benedetti, 27 anni di Parma e romano di adozione, gareggerà nei 3 metri

Francesco Dell’Uomo, 25 anni di Colleferro, già in finale ai Giochi 2004, gareggia dai 10 metri

Tommaso Rinaldi, 21 anni romano, allenato da papà Domenico, gareggerà dai 3 metri

TANIA

identiKit & CARRIERA

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non andrà bene potrò sempre dire di averci provato. Di sicuro dopo il 2012 avrò un’altra testa».

S Operazione Londra Dopo il test-event Prepares London Visa Series, e prima dei Giochi (i 3 metri sincro con la Dallapè in programma il 29 luglio, da 3 metri individuale il 3-4-5 agosto tra batterie, semifinale e finale), Tania Cagnotto gareggerà agli Europei di Eindhoven dal 15 al 20 maggio, e nelle World Series a Dubai (16-17/marzo), Pechino (23-24/3, Mosca (13-14 aprile), e Tijuana (Mes, 20-21/4)

«Con Alessia posso infatti fare due chiacchiere, con la Pellegrini e più difficile e non saprei cosa dirle, però complimenti per quanto Federica sta facendo». Con chi sta sul portabandiera?

«Mi hanno messa 3ª dopo Vezzali e Sensini, sarebbe un orgoglio immenso e troverei il modo di non stancarmi, capisco che è una fatica prima di una finale, ma non si può dire di no. La Vezzali è quella che la merita di più». Cominciare dalla finale del sincro sarà un vantaggio?

«Serve per rompere il ghiaccio, se va bene mi servirà per la gara individuale: la medaglia è più facile prenderla insieme a Francesca, ma siamo tutte lì». Il podio per far innamorare gli italiani dei tuffi?

«Sono contenta di avere tanti tifosi, sapere che dietro le mie fatiche ci sono tanti appassionati che credono in me, mi dà una spinta enorme: ce la metterò tutta anche per loro». Dagli Usa all’Australia, cerca sempre qualcosa di nuovo...

«Già. Se non fossi fidanzata continuerei a girare, a fare esperienza: mi è servita cambiare ogni tanto aria, non solo per i tuffi». Prima di salire dalla scaletta si copre sempre la testa con l’asciugamano: scaramanzia?

«In quel momento faccio la visualizzazione del tuffo, chiudo gli occhi, mi isolo, è l’ultimo momento per estraniarmi, vorrei fare come Dibiasi contro Louganis, come se vivessi in una palla di vetro. Ci sto riuscendo con una particolare tecnica di rilassamento». Se fosse questo il segreto in più? © RIPRODUZIONE RISERVATA


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GOLF WGC IN ARIZONA IN CINA Sull’isola di Hainan il World Ladies Championship

Luna e Sergas al Mondiale donne Difendono i colori dell’Italia a Mission Hills. In campo da venerdì con le migliori L’isola di Hainan in Cina, torna ad ospitare una coppa del Mondo. Dopo quella di novembre, conquistata da Gary Woodland e Matt Kuchar per gli Stati Uniti, questa volta tocca alle donne scendere in campo per il World Ladies Championships. Sul percorso Vintage di Mission Hills Diana Luna e Giulia Sergas saranno tra le 108 partecipanti alla gara che prevede sia una parte individuale che una a squadre. La gara La settimana cinese ini-

zierà con due Pro-am domani e giovedì mentre il torneo si svolgerà da venerdì a domenica con un montepremi di 500.00 dollari, più altri cento per l’evento a squadre che vedrà la presenza di 19 team. Tra le atlete in gara oltre alle nostre Luna e Sergas, l’inglese Melissa Reid in coppia con Florentyna Parker, Linda Wessberg e Pernilla Lindberg per la Svezia, le sudafricane Lee-Anne Pace e Ashleigh Simon, I colori americani saranno invece difesi da Beth Allen e Hannah Jun. A parte Diana

Protagoniste Diana ha lavora-

2012 pronta ad affrontare anche alcuni tornei del circuito femminile americano: «Ho fatto un ottimo lavoro dal punto di vista della preparazione fisica e dal punto di vista tecnico, per rendere il mio swing ancora più potente ed efficace — ha dichiarato —. La regola più importante per tutti gli sportivi è che si può sempre migliorare, e questo è ovviamente valido anche per me. Ad ogni modo non parlerei di un solo colpo, vorrei innalzare tutto il mio livello di gioco».

to molto per arrivare a questo

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Luna che ha iniziato alla grande la stagione con il secondo posto in Australia e Giulia Sergas, abbastanza costante nei primi appuntamenti, le inglesi con Melissa Reid sono particolarmente competitive. Soprattutto la Reid punta anche al titolo finale e a una scalata nel ranking mondiale: «L’obiettivo è vincere quanti più tornei possibili - ha detto e in prospettiva futura conquistare in numero 1 al mondo».

Mahan rimanda l’incoronazione di baby McIlroy L’americano conquista l’Accenture Match Play e frena la corsa al numero 1 del 22enne FEDERICA COCCHI

Fa più rumore la sconfitta di Rory McIlroy di quanto entusiasmo non susciti il successo di Hunter Mahan all’Accenture Match Play. Perché per il nordirlandese l’occasione era unica: intascare 1.400.000 dollari e saltare in testa alla classifica mondiale superando il «tricoronato» Luke Donald. Tenuta Forse la stanchezza per aver giocato 36 buche in un giorno a differenza dell’avversario, forse un calo di tensione per un’ impresa che ormai sembrava alla portata dopo aver sconfitto Lee Westwood in semifinale. Fatto sta che McIlroy, nonostante l’appoggio a distanza della fidanzata tennista Caro Wozniacky (da poco spodestata dal trono mondiale) che faceva il tifo via Twitter dal divano di casa a Montecarlo, ha fallito. Dopo le prime cinque buche in parità, Hunter

Vincitore Ad Hunter Mahan

Scuse Poi si scusa con il nordirlandese: «So di aver posticipato la sua salita al n.1, mi dispiace. Però sono certo che molto presto lo diventerà. E lo sa di sicuro anche lui» McIlroy, che si porta in vetta alla Race To Dubai, dello European Tour ammette: «Dopo la semifinale con Westwood sapevo che avrei faticato molto. Mi ero svegliato molto presto e poi ho disputato la finale. Non è una scusa — ha spiegato dopo la gara —, Hunter è un grande campione e ha meritato il successo». La scalata alla vetta è solo rimandata.

va comunque riconosciuto

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Hunter Mahan, 29 anni, in carriera ha conquistato 4 titoli Us Pga AFP

Mahan ha attaccato e nelle successive cinque ha costruito un 4 up che per il suo avversario è stato impossibile da recuperare. McIlroy, che vedeva il miraggio del n.1 svanire colpo dopo colpo, ci ha provato, ma ha potuto solo accor-

un torneo condotto alla grande: 35 birdie in 96 buche giocate nei sei match. Un successo che lo porta dalla ventiduesima alla nona posizione del ranking, dopo un gran lavoro su se stesso, e non solo tecnico: «Per diventare il giocatore che sentivo di poter essere, ho dovuto cambiare. Ho dovuto imparare a non incaponirmi sul risultato. Ho dovuto capire che io non ero solo un giocatore, ma una persona e che la mia identità non doveva dipendere dal punteggio sul campo». Una presa di coscienza che ha permesso al 29enne di diventare il primo americano a conquistare questo torneo dal 2008 quando Tiger Woods portò a casa l’Accenture match play. Mahan ha anche ripreso in mano il gioco: «Ho avuto un periodo tecnicamente difficile. Ho sempre fatto buoni chip poi, da un giorno all’altro, non me ne andava più bene uno. Questa settimana invece tutto è andato a posto. Ho giocato bene da tee a green, buoni chip e buoni putt».

ciare le distanze con un eagle e un birdie. La finale si è chiusa col punteggio di 2&1 e Mahan, spinto dal tifo di casa ha sollevato il trofeo.

Diana Luna, 29 anni, cinque titoli del Let conquistati in carriera EPA

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DOUGHERTY RIPARTE

RICONOSCIMENTO AL PRESIDENTE FIG

Premio Bisagno per Chimenti

S Lanciato verso grandi traguardi dopo tre vittorie sul Tour, Nick Dougherty a 29 anni riparte dal Challenge Tour. L’inglese pupillo di Nick Faldo, dopo 34 tagli falliti e aver perso la carta è costretto a ripartire da capo. Sarà in campo al Colombia Classic dall’8 marzo

Il presidente Franco Chimenti riceve il premio

A Franco Chimenti, presidente della Federgolf, è stato assegnato nei giorni scorsi il premio «Museo Privato Bisagno della Storia e dell’Antiquariato del Golf», il riconoscimento che viene dato alla figura che più di tutte incarna i valori e lo spirito legati alla tradizione sportiva del golf. Chimenti ha poi partecipato a Verona all’apertura del Salone italiano del Golf a cui ha preso parte anche il c.t. azzurro del calcio Cesare Prandelli. Chimenti ha poi parlato del talento di casa Matteo Manassero, come una grande speranza olimpica: «Manassero potrebbe farci vincere una medaglia olimpica ai giochi di Rio. Non solo lo spero, io ci credo» ha detto Chimenti. Verso i Giochi Al salone Donato Di Ponziano,

neo-presidente della PGA europea e presidente del Comitato organizzatore dell'Open d'Italia, ha spiegato le procedure di selezione che in base al «world ranking» ammetteranno i primi 60 giocatori e le prime 60 giocatrici di tutto il mondo alle gare di Rio de Janeiro, quando il golf rientrerà ufficialmente alle Olimpiadi. «Sono sicuro — ha affermato — che fra quattro anni la nostra rappresentativa sarà in grado di competere con quelle degli altri Paesi, per difendere degnamente la bandiera italiana». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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TUTTENOTIZIE & RISULTATI Tennis PRIMO TURNO A DUBAI

Mi manda... Djokovic Nole invita il fratello ma Marko cede subito (v.m.) Mi manda Nole. Cioé Novak Djokovic, il numero 1 del mondo dai 5 titoli dello Slam (gli ultimi 3 consecutivi) che vince da tre anni il torneo di Dubai e, al rientro alle gare dopo la finale-maratona di Melbourne con Nadal, regala al fratello minore (di 4 anni), Marko, una wild card nel tabellone principale. Quando, con la sua povera classifica di 869 Atp (2 succes-

si e 3 sconfitte nei tornei Futures di quest’anno), Marko non avrebbe diritto a giocare le qualificazioni di un torneo così importante. Lontano com’è, e ancora lo sarà, con un dignitoso rovescio a due mani, servizio debole, dritto fallace e limiti di reattività. Infatti, opposto ad un promosso dalle qualificazioni, Andrey Golubev, cede 6-3 6-2 al russo/kazako ex n. 33 ora 143.

Università Novak e i genitori

soffrono tutto il match in tribuna, come nei 10 mesi di stop del secondo dei Djokovic per un infortunio al polso. Quando Marko voleva cambiar rotta ed iscriversi all’Università: «Ma ora so che posso giocare a tennis e posso farlo bene», Nel nome del fratello:«Nole è una fortuna, un privilegio: mi aiuta molto con consigli e stimoli, e cerca di evitarmi gli errori che ha fatto lui alla mia età». Anche se: «Sento sempre molta pressione. Tutti si aspettano che sia come lui, ma non si possono fare paragoni. Infatti, da due anni, lo considero solo il fratello maggiore. E basta. Almeno lo batto alla Playstation: sono più tecnologico». Djokovic III Il guru Nick Bollet-

tieri e il pro Radek Stepanek vedono più forte il terzo fratello Djokovic, il 16enne Djordje. Lui, Nole, chiosa: «I miei fratelli stanno provando ad aprirsi una strada nel tennis. Per loro è utile aver me ai vertici: posso dargli consigli è opportunità. Ma devono anche fare i conti con molta pressione e maturare in fretta, per gestirla». Per la cronaca, Djokovic II non ha ancora vinto un match Atp Tour, mentre Djokovic I firma il match numero 402.

Atletica INDOOR

Mamma Howard torna a volare: 2.02 Italia, in 16 a Istanbul (si.g.) Grandi risultati ai campionati statunitensi di Albuquerque (New Mexico): nei 60 Justin Gatlin è stato bruciato per 2/100 da Trell Kimmons che, con 6"45, ha ottenuto la mpm ’12, così come Tianna Madison nella finale donne con 7"02 (eguagliato il proprio tempo di due settimane fa). Nei 400 personale della rediviva Sanya Richards: 50"71. E mpm ’12 anche nei 60 hs don-

ne grazie a Kristi Castlin: 7"84. Su tutto, però, il 2.02 nell’alto di Chaunte Howard, record nazionale. Una delle più accreditate rivali di Antonietta Di Martino, dieci masi fa era diventata mamma per la seconda vota (di Aurora). Sedici azzurri Intanto ha preso

ufficialmente forma la squadra azzurra che parteciperà ai Mondiali indoor di Istanbul

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Marko (a sin), n. 869 del mondo e Novak Djokovic, n. 1 AFP e AP

Sci COPPA EUROPA ALL’ABETONE

Ippica FANTINI DA RECORD

Dubai (Eau, 1.265.000e, cem), 1˚ turno: Nole Djokovic (Ser) b. Stebe (Ger) 6-4 6-2; Golubev (Kaz) b. Marko Djokovic (Ser) 6-3 6-2; Fish (Usa) b. Beck (Ger) 6-1 6-1; Lacko (Slk) b. Bubka Jr. (Ucr) 2-6 6-2 7-6 (14).

Hockey ghiaccio DOPO EGNA

Sempre Agerer 11.500 vittorie Milano, campo E’ il 6o successo Baze è a meno 5 sospeso 2 turni

(s.f.) Un’altra giornata trionfale per l’Italia ieri in coppa Europa. Tre azzurre tra le prime quattro nel primo gigante dell’Abetone (Pt): una incontenibile Lisa Agerer (sopra, Pentaphoto) conquista il 5˚ centro consecutivo nel circuito (il sesto in 14 giorni) con 40/100 sulla Hoesl (Ger) e 64/100 su Enrica Cipriani; 4a a 76/100 Nadia Fanchini (partita col 54) in costante ripresa, 7a a 1"10 la sorella Sabrina. La Agerer, leader di coppa davanti alla Cipriani e alla Goggia, ha scavalcato la slovena Drev in testa alla classifica di specialità. E proprio la sfortunata Sofia Goggia domani sarà operata a Milano al legamento crociato del ginocchio destro. Il suo posto ai Mondiali jr di Roccaraso all’altra lombarda Jessica Mazzocco.

E’ sempre intensa la sfida tra i due fantini al vertice della classifica mondiale di tutti i tempi per numero di vittorie. Da una parte il canadese ma attivo negli Usa, Russell Baze, 53 anni, arrivato a 11.495 vittorie. Dall’altra il 50enne brasiliano Jorge Ricardo attivo in Sud America, fermo a 11.485. La lotta tra i due va avanti da fine 2006. Baze passò per primo in vantaggio con 9.531 successi, sorpassando Laffit Pincay jr, ma venne raggiunto da Ricardo che arrivò per primo a 10.000 nel 2008. Nel 2009, però, il brasiliano è rimasto fermo 219 giorni, per infortunio prima e poi per una dura battaglia vinta contro il cancro e Baze lo ha nuovamente superato arrivando nell’agosto 2010 a 11.000 vittorie. ADDIO CIPOLLONI Si è spento Mario Cipolloni che da fantino vinse il Derby 1974 in sella a Suffolk.

(m.l.) E’ arrivata la sanzione del giudice sportivo Fisg sui fatti del dopo Milano-Egna di A-2 (foto) all’Agorà del 18 dicembre (aggressione di un gruppo di ultrà a giocatori e accompagnatori ospiti): squalifica di due giornate della pista milanese con ammenda di 3000 euro alla società e al presidente Ico Migliore. Il Milano non farà ricorso per mancanza di tempi tecnici, quindi gara-2 della Coppa di Lega (al meglio delle 3), proprio contro l’Egna, (altoatesini avanti 1-0 grazie al 4-3 interno di domenica) di venerdì all’Agorà si giocherà molto probabilmente al Tazzoli di Torino. La squalifica si estenderà alla prima partita casalinga del Milano nella semifinale playoff (9 marzo), raggiunta (come l’Egna), in virtù del 2˚ posto in stagione regolare.

Rugby ANCHE VOSAWAI E DEL FAVA TRA I 31 CONVOCATI VERSO LA TRASFERTA DEL 10 MARZO IN GALLES

Italia: torna Mirco Bergamasco, Castro ci prova ROMA (ro.pa.) A 15 giorni dalla frattura a una costola subita contro l’Inghilterra, Martin Castrogiovanni rientra tra i 31 azzurri in vista di Galles-Italia del 10 marzo. Per il pilone destro si era prospettato uno stop di 30-40 giorni, ma d’accordo con lo staff azzurro ha deciso di provare ad accelerare i tempi. «Ho ancora un po’ di fastidio — ha detto l’avanti del Leicester —,

ma che sto meglio. So anche che per la prima sarà dura, più possibile rientrare per la Scozia. Basta non prendere un'altra botta. Loro sanno che ci proverò». Oltre a Castrogiovanni, sono tre le novità rispetto al gruppo che ha preparato l’Irlanda. Rientra anche Mirco Bergamasco, operato alla spalla sinistra nell’ottobre scorso e rientrato tre settimane fa nel

Racing. In seconda linea, al posto di Antonio Pavanello arriva Carlo Del Fava, mentre per lo squalificato Mauro Bergamasco è stato chiamato Manoa Vosawai. Sospiro di sollievo invece per il capitano Sergio Parisse, che ieri mattina è stato visitato a un pollice: «Grossa distorsione e legamenti stirati, niente di grave», ha scritto su Twitter il numero 8 dello Stade Francais.

Chaunte Howard, 28 anni, ad Albuquerque: all’aperto vanta 2.05 LEE/IAAF

Atletica EUROPA INDOOR (si.g.) Così nel weekend in vari campionati nazionali. Ad Aubiere (Fra). Uomini. 200: Fonsat 20"82. 60 hs: Martinot Lagarde 7"54. Lungo: Gomont 8.05. Triplo: Compaoré 17.13. Donne. 60/200: Soumaré 7"29 (b. 7"27)/23"11; Jacques-Sebastien 23"15. Alto: Melfort 1.93. A Karlsruhe (Ger). Donne. Triplo: Gierisch 14.19. Peso: Kleinert 19.13. A Spala (Pol). Donne. Asta: Rogowska 4.71. A Bucarest (Rom). Uomini. Triplo: Oprea 16.97. Donne. Alto: Petre 1.94. Triplo: Gavrila 14.24. A Praga (R.Ceca). Donne. Asta: Ptacnikova 4.62. Ad Apeldoorn (Ola). Uomini. Peso: Smith 20.56. Donne. 60: Schippers 7"19. TROFEO FRIGERIO (d.m.) Doppietta cinese a Genova nel 43˚ Trofeo Ugo Frigerio di marcia, in entrambi i casi con la mpm ’12 sui 10 km. Uomini: 1. Wang Zhen (Cina) 38’35"; 2. Si Tianfeng (Cina) 40’56"; 3. Li Janbo (Cina) 41’41"; 4. Tontodonati 41’43". Donne: 1. Liu Hong (Cina) 44’10"; 2. Li Yanfei (Cina) 45’05"; 3. Ni Yunyuan (Cina) 46’22"; 6. Curiazzi 50’47”.

Canottaggio I finalisti della Jaguar Academy ROMA (t.bot.) Bravi, belli e comunicativi. Campioni e non solo per la Jaguar che, nel fresco accordo con la Federazione, ha selezionato 5 atleti olimpici per la Jaguar Excellence Academy offrendo loro progetti di formazione. Gli eletti sono Sara Bertolasi (Canottieri Lario), Francesco Fossi (Fiamme Gialle), Livio La Padula (Fiamme Oro), Andrea Palmisano (Canottieri Aniene) e Laura Schiavone (Canottieri Irno). A settembre la scelta dei due vincitori. Claudia Wurzel è stata scelta dalla Federazione per il Progetto Londra 2012 di LGS SportLab , che offrirà all’atleta servizi mirati per la nutrizione, il mental coaching e la comunicazione.

Ghiaccio MONDIALINI FIGURA Ai Mondiali juniores di figura di Minsk (Bie), promossi tutti gli azzurri impegnati ieri in qualificazione. Uomini: 1. Nguyen (Can) 116.33; 7. Zandron 101.47. Coppie: 1. Xiaoyu Yu-Yang Jin (Cina) 96.37; 8. Manacorda-Macii 67.49. Danza: 1. Koch-Nüchtern (Ger) 72.36; 4. Sforza-Fioretti 69.24. MONDIALINI SHORT Settimo posto di Arianna Valcepina nei 500 dei Mondiali juniores di short track a Melbourne. Uomini. 500: 1. Lee Hyo Been (S.Cor); 21. Giacomelli; 49. Cassinelli; 61. Dotti. 1000: Park Se Yeong (S.Cor); 16. Dotti; 27. Cassinelli; 28. Giacomelli. 1500 (finale): 1. Han Tianyu (Cina). Classifica: 1. Park Se Yeong (S.Cor); 27. Giacomelli; 30. Dotti; 49. Cassinelli. Staffetta: 1. Sud Corea; 9. Italia. Donne. 500: 1. Shim Suk Hee (S.Cor); 7. A. Valcepina; 9. Viviani; 15. Martinelli. 1000: 1. Shim Suk Hee (S.Cor); 12. Viviani; 14. A. Valcepina; 31. Martinelli. 1500 (finale): 1. Hwang Hyun Sun (S.Cor). Classifica: 1. Shim Suk Hee (S.Cor); 11. Viviani; 13. A. Valcepina; 25. Martinelli. Staffetta:

1. Sud Corea; 5. Italia (Viviani, A. Valcepina, Tota, Martinelli).

Hockey ghiaccio RELEGATION ROUND (m.l.) Oggi si gioca il 9˚ e penultimo turno di Relegation Round (prime quattro ai playoff, ultime due ai playout). Programma. Ore 20.30: Asiago-Alleghe; Renon-Vipiteno; Valpellice-Val di Fassa. Classifica: Alleghe 42; Val di Fassa 38; Asiago, Valpellice 36; Renon 32; Vipiteno 27.

Hockey pista POSTICIPO Posticipo del campionato di serie A1: stasera alle 21 (diretta Raisport) la sfida fra Alicam Forte dei Marmi e Amatori Lodi. Classifica (prime posizioni): Cgc Viareggio 43; Valdagno e Lodi 42; Alimac Forte 40.

Ippica Taranto: 7-2-6-13-9 8ª corsa - m 1600: 1 Nobel Bar (M. Sibilia) 1.14.9; 2 Niagara del Pino; 3 Laioner; 4 Magic Water Lf; 5 Idolo Om; Tot.: 5,32; 2,85, 6,83, 3,42 (114,71). Quinté: n.v. Col rit. (n˚ 16) n.v. Quarté: e 2.689,63. Col rit. n.v. Tris: e 777,25. Col rit. e 112,56. OGGI QUINTÉ A ROMA A Capannelle (inizio convegno alle 15) scegliamo Baby Olmo (3), Sceikko del Dubai (1), Sagittario (8), Before the Start (5), Silver Eyes (4) e India Spirit (2). SI CORRE ANCHE Trotto: Napoli (14.25), Firenze (14.50) e Trieste (15.15).

del 9-11 marzo. I convocati sono sedici (otto uomini e otto donne), cioè tutti coloro che hanno centrato il minimo in questa stagione. E’ la squadra più numerosa da Birmingham 2003, quando furono in 19. Quattro gli ostacolisti e, complessivamente, undici gli atleti che saranno schierati nelle corse, contro i sei dei concorsi. Esordi in Nazionale per Lorenzo Valentini, Paolo Dal Molin, e Veronica Borsi (quest’ultima già convocata nell’Europeo per Nazioni di Stoccolma dello scorso anno, ma non utilizzata in gara). L’unico dubbio resta legato alle condizioni di Chiara Rosa: la padovana, vittima di uno stiramento all’adduttore sinistro un mese fa, in settimana sarà sottoposta a una prova di efficienza. Campionati Usa - Uomini. 60: Kimmons 6"45; Gatlin 6"47; Cherry 6"58. 400: Roberts 45"39; C. Smith 45"96; Wright 46"07. 60 hs: A. Merritt 7"43; Craddock 7"46; Trammell 7"51; 5. Oliver 7"56; sq. Falk. Asta: Walker 5.86; Lungo: 2. Claye 8.02. Peso: Hoffa 21.75; Whiting 21.60; Cantwell 21.53; Nelson 20.58. Donne. 60: Madison 7"02; Pierre 7"06; Brookins 7"14; A. Anderson 7"20 (sf 7"18). 400: Richards 50"71 (mpm ’12); Hastings 51"66; Trotter 51"68. 800: Moore 2’01"08. 1500/3000: Simpson 4’15"04/9’19"15. 60 hs: Castlin 7"84 (mpm ’12); Ivy 7"93; Mayo 8"00. Batt: Lewis 7"95; DeLoach 7"98. Alto: Howard 2.02. Lungo: DeLoach 6.89; Reese 6.86; Jimoh 6.81. A College Station. Donne. 200: K. Brown 22"86 (mpm ’12). Italia - Uomini. 60: Collio, Tumi. 400: Valentini. 60 hs: Abate, Dal Molin. Alto: Chesani. Triplo: Donato, Greco. Donne. 60: Alloh. 400: Spacca. 800: Cusma. 3000: Weissteiner. 60 hs: Borsi, Caravelli. Alto: Di Martino. Peso: Rosa.

Rugby Celtic: weekend di riposo per 18 La Fir ha reso noto che 7 azzurri degli Aironi e 11 di Treviso — tutti in campo sabato a Dublino — non potranno giocare in Celtic questo weekend. Venerdì alle 19 gli Aironi attendono il Leinster, sabato alle 16.30 Treviso ospita Cardiff. Treviso avrà come permit Alberto Chillon, n.9 del Petrarca, e Marco Fuser, 2ª del Mogliano. Indisponibili. Aironi: D’Apice, Staibano, Bortolami, Geldenhuys, Favaro, Venditti, Masi. Treviso: Cittadini, Rizzo, Ghiraldini, Zanni, Barbieri, Gori, Burton, Botes, Benvenuti, Sgarbi, McLean.

Sci Miller, stagione finita Bode Miller si arrende all’infortunio al ginocchio sinistro e chiude qui la stagione di Coppa del Mondo. Miller, che era tornato negli Usa per farsi operare in artroscopia per un infortunio rimediato nelle gare di Sochi, avrebbe voluto tornare in pista a Crans Montana. Si farà operare di nuovo in artroscopia per una pulizia del ginocchio.

Tennis BABY BABOS A Monterrey (Mes, 167.000e, ceme), 3˚ trionfo consecutivo baby: dopo Pavlyuchenkova (Rus), 18enne nel 2010 e 19enne nel 2011, s’impone la 18enne Timea Babos (Ung, n. 107 mondiale, da ieri 68) che batte Cadantu (Rom) 6-4 6-4.

Nuoto VERSO I TRIALS (al.f.) Regionali emiliani a Forlì (25 m) senza Fabio Scozzoli, ancora a riposo per una forte infiammazione ai seni nasali in via di risoluzione. Uomini: 50-100 do Di Tora 24”28 (Orsi 24”58)-53”19. Donne: 800 sl Grimaldi 8'40”88; 100 do Barbieri 59”24. A Milano (25 m). Uomini: 50 sl Rolla 22”34; 100 ra Dioli 1'01”67; 50 fa Pizzamiglio 24”60. Donne: 100 fa Fabbri 1'09”59. A Napoli (25 m). Donne: 800 sl Iele 8'39”91.

Pallamano RECUPERI E ANTICIPO (an.gal.) Elite stasera in campo con due recuperi e l’anticipo tra le prime della classifica: ore 19 Bolzano-Conversano (anticipo 9ª ritorno), Ancona-Bologna (recupero 3ª ritorno); 20 Mezzocorona-Trieste (recupero 4ª ritorno). Classifica: Bolzano 43; Conversano 38; Fasano 36; Bressanone 33; Pressano 32; Noci 31; Trieste 27; Ambra 18; Teramo 13; Ancona 12; Bologna 8; Mezzocorona 6.

Pallanuoto RIECCO TEMPESTI C’è il ritorno del capitano Tempesti (già rientrato nella Pro Recco) col Settebello che il 6 marzo affronterà la Gran Bretagna in World League a Cremona. Il c.t. Campagna ha convocato anche Pastorino, Felugo, Giacoppo, Figari, Figlioli, D.Fiorentini, Giorgetti, N.Gitto, F.Lapenna, C.Presciutti, Gallo, Perez, Aicardi, S.Luongo, Deserti.

BOXE TEST ANTIDROGA

Prima vince poi spacca tutto: arrestato Ricci ROMA (g.l.g.) Ancora guai per il pugilato romano. Ieri il ventunenne mediomassimo Mirko Ricci, reduce dalla terza vittoria pro’ a Roma contro David Rettori (punti 6) , è stato arrestato dai Carabinieri perché positivo al test antidroga. Il pugile, già gambizzato in un agguato dello scorso settembre, era stato fermato dopo aver danneggiato la porta di ingresso di un locale e aver minacciato di morte la titolare di un bar in piazza Ippolito Nievo, Giunto in caserma, Ricci ha accusato un malore ed è ora piantonato in ospedale. Intanto il Tribunale Antidoping ha inflitto 3 mesi all’ex tricolore dei welter Giuseppe Langella (cannabis).


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MARTEDÌ 28 FEBBRAIO 2012

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ALTRI MONDI DI GIORGIO DELL’ARTI gda@gazzetta.it

lefrasi

PRESIDENZIALI

d

Il fatto del giorno

PREMIATA TUTTA LA FRANCIA «Un risultato straordinario che mostra l’eccezionale vitalità del nostro cinema e il successo della politica di sostegno a questa grande industria francese. Ho adorato "The Artist" e Dujardin è fantastico» NICOLAS SARKOZY PRESIDENTE FRANCIA

VINCE LA NOSTRA CULTURA «Questo prestigioso Oscar a Ferretti e Lo Schiavo premia, con il loro qualificato contributo al film di Scorsese, il ricco patrimonio di esperienze, di creatività e di cultura del cinema italiano» GIORGIO NAPOLITANO PRESIDENTE ITALIA

The Artist

Hugo Cabret

The Iron Lady

Del francese Michel Hazanavicius, vince miglior film, regia, protagonista (Jean Dujardin), costumi e colonna sonora

Al film 3D di Martin Scorsese «solo» 5 premi tecnici: effetti speciali, fotografia, sonoro, montaggio sonoro e scenografia

Per il film sulla vita di Margareth Thatcher due premi: miglior attrice protagonista (Meryl Streep) e miglior trucco

Una separazione

Midnight in Paris

Il miglior film straniero è l’opera di Asghar Farhadi ambientata in Iran

Woody Allen vince dopo 25 anni per la sceneggiatura originale

3 Ma che senso ha scegliersi come costrizione la regola di cent’anni fa?

Terzo premio

OSCAR D’AUTORE

Meryl Streep, 62 anni, abbraccia un Oscar gigante: ha vinto la terza statuetta dopo quelle del 1980 e 1983 AP

Ma è davvero un film muto il più riuscito della stagione? Il francese «The Artist» ha vinto 5 statuette: una scelta che ha reso seducente il silenzio e fa dubitare sul moderno I cinque Oscar vinti da The Artist fanno venire il dubbio che tutta la tecnologia di cui è invaso il cinema di oggi sia ciarpame: The Artist è un film muto, in bianco e nero, girato a 22 fotogrammi al secondo (come cent’anni fa), schermo quadrotto come quello dei nostri nonni, carattere silentina dei titoli di testa come ai tempi di Frank Capra e il tip tap finale, alla Fred Astaire-Ginger Rogers-Gene Kelly. Dopo che un film così ha trionfato a Hollywood, un dubbio sulla nostra modernità viene.

2 Che roba è? L’Oulipo era un club di matematici-letterati (Perec, soprattutto Queneau, e Italo Calvino) i quali sostenevano, a ragione, che in ogni opera d’arte l’artista

si assegna delle costrizioni («contrainte») e che l’opera è il risultato della vittoria su queste costrizioni. Perec, per erigere un monumento a questo concetto, scrisse un romanzo senza mai adoperare la «e» (si intitola La disparition ed è perfino stato

tradotto in italiano). Il paradosso della «contrainte» è questo: che senza le costrizioni non ci sarebbe neanche l’opera, cioè non esiste nulla in campo espressivo che non vada soggetto a delle scelte forti, imposte o ricercate. Per i registi degli An-

LA SERATA EVENTO FERRETTI-LO SCHIAVO: ANCHE L’ITALIA FESTEGGIA 1

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1Lo schermo quadrotto e il tip

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IL NUMERO

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I milioni incassati «The Artist» finora ha incassato 32 milioni di dollari negli Usa e 75 milioni nel mondo. In Italia è a quota 1,7 milioni di euro

tap finale non mi spaventano, ma come si reggono 100 minuti senza una battuta?

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ni 20, il film senza parole era una via obbligata. Per quelli del Duemila può essere una costrizione scelta. In un modo o nell’altro, qualunque artista si proibisce la maggior parte delle strade possibili e ne imbocca una. Vale al cinema e in letteratura. Ci sono parole che uno scrittore non adopererebbe mai. Lo stile di ciascuno è in definitiva il risultato di tutta una serie di tabù.

E le didascalie sono anche poche, direi il minimo indispensabile (Murnau diceva: «Ogni didascalia è un cedimento»). Beh, si reggono benissimo, e il pubblico ride e si commuove. Dov’è il trucco? Intanto non è la prima volta che il cinema prova la strada del muto nell’epoca del sonoro. Tra le pellicole del genere indimenticabili c’è Le bal di Scola, un film non parlato che racconta la storia di Francia avendo come unico punto di vista quello di una sala da ballo. E poi, Le vacanze di monsieur Hulot di Tati (1953) e L’ultima follia di Mel Brooks (1976). Se ci pensa bene, non c’è niente di strano, si tratta in definitiva della vecchia «contrainte» così ben spiegata da quelli dell’Oulipo.

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Alcuni scatti dagli Oscar: 1 Christopher Plummer, migliore non protagonista a 82 anni 2 Il regista di «The Artist», Michel Hazanavicius, bacia la moglie e protagonista del film, Berenice Bejo 3 Dante Ferretti e la moglie Francesca Lo Schiavo premiati per la scenografia di «Hugo Cabret» 4 Maria Sharapova al party di Vanity Fair 5 Jennifer Lopez e Cameron Diaz 6 «Uggie», il cane di «The Artist» 7 I migliori protagonisti, Meryl Streep e Jean Dujardin LAPRESSE/REUTERS/AFP/ANSA

È il frastuono da cui siamo circondati a rendere seducente il silenzio. Del resto, Michel Hazanavicius, regista francese di un film francese, ha poi costruito la storia senza rinunciare a nessuna delle civetterie che la sua scelta rendeva possibili.

4 Per esempio? Che storia è? L’avvento del sonoro trasforma in un rottame un divo del muto. Costui cerca di rifarsi finanziando un film senza parole e si rovina completamente. Anni 1927-1932, c’è di mezzo anche il crollo di Wall Street. Mentre tutto va a rotoli, una ragazzina che faceva la comparsa diventa celebre col sonoro ed essendo innamorata del vecchio divo lo riporta alla ribalta. Lieto fine e gran tip tap (lo ballano i due protagonisti, Jean Dujardin e Berenice Bejo, che si sono allenati per 5 mesi). Dicevo delle civetterie: la principale è il cane che gira sempre con il divo George Valentin (l’attore Dujardin). Un Jack Russel capace di star ritto sulle zampe di dietro, ma di cadere a terra stecchito al segnale convenuto. Si tratta in realtà di tre Jack Russel: Uggie, Dash e Dude, ognuno dei quali era capace in un determinato numero. La somma di tutti e tre dà un risultato irresistibile.

5 Ho letto che, almeno qui da noi, il film ha suscitato tutta una discussione tra reazionari e progressisti...

Sì, il regista ci spinge infatti a tifare per il protagonista e il suo orgoglioso desiderio di riscatto. Senonché qui il progresso è rappresentato proprio dal produttore col sigaro in bocca, il quale spinge per il futuro, e cioè per l’avvento del sonoro e la creazione di una nuova sensibilità. Quindi, gli uomini moderni, i progressisti dovrebbero tifare contro il sentimentale Valentin. Come mai, invece, accade il contrario? E accade anche in tanti critici — e in tanti spettatori — politicamente avvertiti che si trovano a palpitare per la reazione? Questo è il guaio delle opere d’arte: hanno il vizio di rimescolare le carte e di metter sopra quello che crediamo debba star sotto e viceversa. La linea più breve tra due punti — dice a un certo punto il Galileo di Brecht — non è sempre quella retta. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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ALTRI MONDI

UCCISE CON 53 COLTELLATE

Condanna a 14 anni per ex conduttore Rai Alessandro Cozzi (nella foto Ansa), ex volto di Rai Educational, è stato condannato a 14 anni di carcere per aver ucciso con 53

notizie Tascabili

Mazzata all’Italia. L’Ue ha aperto nei confronti del nostro Paese una procedura d’infrazione per «almeno 102 discariche, di cui 3 di rifiuti pericolosi, non conformi alla direttiva Ue del 1999». Nello specifico la lettera di costituzione in mora è arrivata per aver violato l’art. 14 che imponeva di mettere in regola discariche esistenti in passato che avrebbero continuato a operare anche dopo il 16 luglio 2009. «Sia uno stimolo alla raccolta differenziata», ha dichiarato il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini.

Ok a emendamento in commissione

Imu e scuole cattoliche Monti: «Da esentare quelle non commerciali»

Mario Monti ieri in Commissione Industria del Senato AP Monti ha trovato la quadra: le scuole cattoliche non commerciali saranno esentate dall’Imu. Il «chiarimento» del premier, piombato a sorpresa nella Commissione Industria del Senato, è arrivato dopo le polemiche sulle tasse agli immobili commerciali della Chiesa e i dubbi parlamentari che rischiavano di frenare il decreto «Cresci-Italia». Così, è arrivato il via libera all’emendamento proposto da Monti e la Cei ha esultato: «Ora la direzione è giusta».

ANNUNCIATA SU TWITTER

Sparatoria in un liceo dell’Ohio: una vittima La scuola americana di nuovo nella paura. È di un morto e 4 feriti il bilancio della sparatoria avvenuta nella mensa di un

A Seychelles, paura

IL CAOS IN SIRIA

Non conformi a direttiva europea

Rifiuti, l’Italia nel mirino «102 discariche illegali»

coltellate nel marzo 2011 Ettore Vitiello, titolare di un’agenzia interinale, per un debito di 17 mila euro. Il gup di Milano ha emesso la sentenza con rito abbreviato, suscitando la rabbia dei familiari della vittima: «Pena bassa». Coz zi è indagato anche per un altro omicidio avvenuto nel 1998.

S Altri 125 morti e nuove sanzioni In Siria passa il referendum sulla Costituzione indetto da Assad e boicottato dalle opposizioni, mentre non si fermano le violenze compiute dal regime. Ieri sono morte 125 persone di cui 64 a Homs, la città simbolo della rivolta e sotto costante bombardamento da parte delle forze filogovernative. Proprio per sfuggire alle granate, 64 civili sono stati massacrati nelle prime ore del mattino ad un posto di blocco nel sobborgo di Abel. L’Ue intanto ha annunciato ulteriori sanzioni contro il Paese

Nei guai un 65enne di Roma

Falso cieco «pizzicato» Restituirà 400 mila euro Cieco solo sui certificati medici. In realtà si muoveva nel traffico di Roma, andava a far la spesa e a ritirare l’indennità. Il falso invalido, un 65enne, è stato smascherato dalla Guardia di Finanza della Capitale, che lo ha filmato, e ora dovrà restituire all’Inps almeno 400 mila euro. Il finto cieco è accusato di truffa aggravata ai danni dello Stato. Grazie a medici compiacenti, l’uomo era riuscito a farsi riconoscere una cecità parziale alla fine degli anni Ottanta, poi degenerata in «totale» nel 2003.

liceo di Chardon, in Ohio, ieri mattina alle 7.40 (le 13.40 in Italia). La polizia ha arrestato uno studente, che aveva parla to del folle gesto su Twitter. «Ha detto che avrebbe portato una pistola a scuola — rivela un compagno —, ma tutti pensa vano che fosse uno scherzo».

CORRETTO EUROSTAT

sulla Costa Allegra «Nave alla deriva» Un rogo in sala macchine manda in tilt la «cugina» della Concordia: niente feriti, a bordo 212 italiani Rilancio Istat «Le nostre retribuzioni in media Ue»

La Costa Allegra è più piccola della Concordia: può ospitare circa mille passeggeri. È stata costruita nel 1969 AFP ELISABETTA ESPOSITO

Un incendio in sala macchine e la nave è alla deriva, a sud-ovest delle isole Seychelles. La cosa sarebbe preoccupante già così ma diventa una notizia da prima pagina di giornali e siti, non sono italiani, se si tratta ancora una volta di una nave della Costa Crociere. La stampa straniera, per arrivare subito al dunque, la chiama «la sorella della Concordia». In realtà la Costa Allegra, 187 metri per 28.500 tonnellate, è molto più piccola di quella tragicamente naufragata al Giglio. La «nave di cristallo», detta così per le grandi vetrate trasparenti, è in navigazione nell’Oceano Indiano, dal Madagascar verso le Seychelles, quando ieri alle 10.39 scoppia un incendio a bordo, nel locale generatori elettrici. Il comandante, Nicolò Alba, chiama subito con il suo cellulare la Costa, attiva le procedure di emergenza generale e raduna le 1049 persone a bordo nei punti di raccolta: sono

636 passeggeri e 413 membri di equipaggio, di cui 212 italiani. Le fiamme vengono contenute e spente in fretta, ma l’Allegra resta senza propulsione, quindi alla deriva, a 200 miglia da Mahè e 120 dall’atollo di Alphonse Island. C’è anche un black out, le batterie tengono in funzione solo le apparecchiature di bordo. Situazione sco-

A 120 MIGLIA DA TERRA

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moda, quindi, ma è chiaro da subito che non ci sono vittime o feriti. In un primo momento il pericolo sembra essere la pirateria somala, ma proprio per questo a bordo ci sono nove marò. I soccorsi «I passeggeri sono al sicuro — afferma il Console delle Seychelles, Claudio Izzi — la nave non ha difficoltà di galleggiamento». Due imbarcazioni sono arrivate nella notte di ieri per i primi soccorsi, i due rimorchiatori saranno invece sul posto nel pomeriggio di oggi. Inoltre un team di tecnici Costa partito dall’Italia cercherà di far ripartire i generatori. Nell’unità di crisi di Costa che ha gestito l’emergenza di ieri ci sono anche Ferrarini, Parodi e Ursprunger, indagati per il naufragio della Concordia. A farlo sapere è il comandante Giorgio Moretti, direttore operazioni nautiche di Costa, che precisa: «Tendiamo ad escludere il dolo, ma faremo accertamenti. La nave aveva superato di recente i controlli di sicurezza».

Nel rimpallo di numeri l’Istat corregge l’Eurostat. Domenica l’ufficio statistico Ue ha diffuso dei dati sugli stipendi italiani, tra i più bassi nella graduatoria delle retribuzioni europee (peggio solo Portogallo, Slovenia, Malta e Slovacchia); ieri, invece, l’istituto italiano ha diffuso un comunicato che frena ampiamente l’allarme: «Da un corretto confronto fra le retribuzioni e il costo del lavoro all’interno dell’Ue emerge che il posizionamento relativo dell’Italia risulta in linea con la media europea, e il valore assoluto nazionale supera ampiamente quello della Spagna e ancor più il valore della Grecia». La nota tecnica, pubblicata sul sito del governo, ha «precisato» i dati Eurostat, ma non ha frenato l’affondo dei sindacati che sul tema del lavoro continuano a lanciare la sfida al governo. Il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, è tornato a chiedere «meno enfasi sull’articolo 18» e «più attenzione al carico fiscale sugli stipendi». E se Angeletti della Uil ha sottolineato la necessità «di difendere i posti di lavoro da licenziamenti immotivati e di operare tagli strutturali alle tasse sui salari», il leader della Cgil Susanna Camusso ha invece dichiarato: «Le priorità per la riforma sono ridurre la precarietà, allargare le tutele e mantenere i diritti dei lavoratori».

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INCIDENTE IN PIEMONTE DRAMMA NEL CANTIERE FERROVIARIO DELL’ALTA VELOCITÀ. CORTEI IN TUTTA ITALIA: CAOS DA ROMA A MILANO, DA PALERMO A NAPOLI

Protesta No Tav, leader fulminato: è in coma Uno dei capi storici del movimento cade da un palo della luce Manifestava contro l’inizio degli espropri VINCENZO DI SCHIAVI

Era arrivato per non farsi sorprendere dagli espropri, ma è stato ferito dai tralicci dell’alta tensione. Ieri Luca Abbà, 37 anni, uno degli esponenti più noti del movimento No Tav e proprietario di uno dei terreni su cui dovrebbe correre l’Alta Velocità Torino-Lione, è rima-

sto folgorato e ora è in coma farmacologico all’ospedale Cto di Torino. Tutto comincia quando il giovane si accorge del blitz anticipato di recinzione dell’area di baita Clarea per l’ampliamento del cantiere di Chiomonte. A quel punto, sfuggendo ai controlli, sale su un traliccio della luce e chiama una radio: «Sono pronto ad appendermi ai fili se non la smettono». Abbà, però, quei fili li tocca inavvertitamente e stramazza al suolo: «Sospetta lesione interna con versamento, vasta emorragia interna, probabili fratture a sterno e costole, ustioni di secondo grado», recita il primo bollettino dell’ospedale dove l’uomo arriva in elicottero. «È stata la poli-

zia a farlo cadere», denuncia il leader No Tav Alberto Perino. La replica: «Non è vero, l’abbiamo invitato a scendere ma non ci ha dato ascolto». Proteste Due pm della Procura

Qui sopra Luca Abbà, il leader No Tav sul traliccio da cui cadrà fulminato. A fianco due cortei: sulla Torino-Bardonecchia e alla stazione Termini di Roma ANSA

di Torino hanno raggiunto la baita e interrogato una decina di manifestanti, che probabilmente saranno denunciati per aver violato l’area, dichiarata sito strategico nazionale. Il dramma di Abbà ha però scosso tutta l’Italia: cortei e presidi in più di 50 città, non senza incidenti. In Val di Susa diverse fabbriche hanno scioperato. Gli attivisti hanno bloccato la A32 (Torino-Bardonecchia): una militante è rimasta ferita dopo essere

stata investita da una Panda che ha tentato di forzare il blocco. Alla stazione Termini, a Roma, sono stati occupati i binari: la circolazione è stata sospesa per mezzora e molti treni hanno accumulato ritardo. Anche a Bologna gli attivisti sono riusciti a entrare in Centrale, dove sono scoppiati tafferugli con la polizia. Traffico bloccato dai cortei a Milano (dove petardi e fumogeni sono stati lanciati contro la redazione del quotidiano Libero), Genova, Firenze, Napoli, Palermo e Cagliari. I siti di Polizia e Carabinieri sono stati mandati in tilt da hacker della rete Anonymous che hanno solidarizzato con i No Tav. Un gruppo di Cattolici della Val di Susa, invece, ha tenuto una veglia di preghiera per tutta la notte, davanti all’ospedale dove c’è Abbà. © RIPRODUZIONE RISERVATA


MARTEDÌ 28 FEBBRAIO 2012

ALTRI MONDI

LA EX ASIA ARGENTO A «OGGI»

«Adesso Morgan può vedere la figlia» «Morgan è tornato a vedere nostra figlia Anna Lou e noi abbiamo ritrovato un dialogo». A rivelarlo è Asia Argento, l’ex

compagna del cantante e giudice di X Factor (nella foto Lapresse), in un’intervista al settimanale Oggi. «Siamo riusciti a passare oltre le questioni terribili che attanagliavano entrambi». E poi: «Non sono gelosa della sua nuova compagna. Spero solo che lo ami e che lo renda felice».

Eterno stile Armani La regina è la giacca Nell’ultimo giorno di sfilate a Milano look maschile per le donne di Giorgio, con il blazer sulla pelle nuda FABRIZIO SCLAVI MILANO

Eleganza, ecco che cosa trasmette il primo quadro della sfilata Giorgio Armani, nell’ultimo giorno della moda femminile milanese per il prossimo inverno: buio in sala, fasci di luce rossa, una donna sofisticata, né troppo per bene né sciatta. Sfilano tanti completi dall’aria maschile, il tocco di vera femminilità è indossare il blazer sulla pelle nuda. Alla giacca l’oscar di tutte le collezioni di Giorgio: lui l’ha creata, lui l’ha rimodellata, lui la propone sempre nuova e sempre miracolosamente diversa.

Naomi Campbell da Cavalli LAPRESSE

La sfilata di Alviero Martini LAPRESSE Il rosso e il nero L’andatura del-

le ragazze sulla passerella è seducente. Lo stilista afferma che il suo nuovo stile «easy-chic» punta tutto sull’indossare scarpe senza tacco e su un mix di giacche classiche abbinate a pantaloni «moda» e poi tanti accessori. Il nero è il colore sinonimo di eleganza, e

la Foto Ritrovato il quadro preferito da Hitler Era vicino a Praga È stato ritrovato dopo quasi 70 anni nella cantina di un convento vicino a Praga, nella Repubblica Ceca. È il quadro preferito da Hitler, «Ricordi di Stalingrado», del pittore tedesco Franz Eichhorst (nella foto Reuters): apparteneva alla collezione privata del Fuhrer e divenne bottino di guerra della Cecoslovacchia dopo il Secondo conflitto mondiale. Il dipinto (1,80 per 2,50 metri) era con altri sei quadri di Hitler.

In passerella pure le «studentesse» di DSquared2 e la seduzione di Alviero Martini Due modelle della collezione di Giorgio Armani LAPRESSE

UN’EDIZIONE AMPLIATA

Sex Pistols, arriva l’album per i 35 anni I Sex Pistols hanno firmato un nuovo contratto con la Universal e tornano dunque sulla scena con un’edizione ampliata

prende forza dall’abbinamento con il rosso, nelle sue tonalità più nette: dal fucsia all’arancione, dal rosso tibetano al rosso corallo; sono spruzzati di rosso anche i morbidissimi, avvolgenti pellicciotti. Con Giorgio Armani che spiega la filosofia della collezione: «Non rifare quello che ho già fatto, ma interpretare il passato non lasciando niente al caso».

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POLEMICHE E APPELLI SU TWITTER

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IL GIORNALE INGLESE

Il Sun domenicale va forte: vendute 3,2 milioni di copie Il «Sun on Sunday» va subito forte. Il nuovo giornale della domenica inglese, di proprietà del magnate Rupert Murdoch, ha debuttato due giorni fa vendendo 3,25 milioni di copie. Ma il numero del domenicale, nato dalle ceneri del «News of The World», finito nello scandalo intercettazioni illegali e chiuso alcuni mesi fa, è l’unica buona notizia per Murdoch: ieri, la sua società è stata condan nata a pagare 950 mila dollari di risarcimento alla cantante gallese Charlotte Church per violazione della privacy.

S Fiorello, video ai tg «Dovete parlare della Urru» «Rossella Urru Libera»: l’appello è di Fiorello, che ha twittato un video per chiedere ai tg di parlare di più della sarda rapita in Algeria. Fiore ha pure chiesto ai follower di cambiare la propria immagine con quella della Urru

S Ironie sul partner suicida: comico si ritira Un tweet orribile e omofobo. Il comico inglese Matt Lucas, della serie tv «Little Britain», ha chiuso l’account Twitter (da 565 mila follower) perché turbato da chi prendeva in giro il suicidio del partner, avvenuto nel 2009

diversamente affabile DIARIO DI UN’INVALIDA LEGGERMENTE ARRABBIATA

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Chi fatica va rispettato Anche se è un abilione Per farsi eleggere alle elezioni presidenziali in Russia di domenica prossima Vladimir Putin le ha pensate proprio tutte: dallo slogan «votare per Putin è come fare l’amore», all’annuncio di folli e criminali nuove spese militari con la riesumazione, addirittura, dei cosacchi, i cavalieri dei vecchi zar. Tutto ciò non promette assolutamente nulla di buono per il futuro della nostra umanità, eppure proprio a lui ho pensato l’altra mattina mentre arrivavo a casa in macchina. Anzi a un plotone di cosacchi a cavallo, armati di scimitarre, che avrebbero potuto aiutarmi con quell’ignobile furgone che si era piazzato proprio davanti alla mia concessione. L’autista era intento a scaricare numerose casse di acqua minerale. Non riuscivo a credere a quello che i miei occhi stavano vedendo: il furgone non solo bloccava l’accesso, ma stava riempiendo lo spazio destinato alla mia auto con tonnellate di bottiglie e ci avrebbe messo un secolo a toglierle nuovamente da quel posto. Ho cominciato a ululare dal finestrino, con il fumo che mi usciva dalle orecchie per la rabbia ma, visto che i cosacchi russi di Putin tardavano ad arrivare in mio aiuto, non ho potuto fare altro che attendere che quell’uomo pian piano terminasse il suo lavoro. Guardandolo faticare, però, mi sono addirittura pentita della mia sfuriata nei suoi confronti. La fatica va sempre rispettata, anche quella di un abilione. seguite Fiamma Satta sul blog http://diversamente affabile.it

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del loro primo lavoro «Never mind the bollocks». L’uscita dell’album coinciderà con il 35˚ anniversario della registrazione originale. I Sex Pistols, guidati da Johnny Rotten, sono nati nel 1975 e si sono sciolti tre anni dopo, ma restano tra i principali protagonisti del punk britannico.

DI FIAMMA SATTA

Sfila anche Naomi Tuffo ironico

nel passato, invece, da DSquared2: sfilano vestiti delle studentesse «Barbie» per la feste del diploma, una moda per giovani controcorrente, in fondo anche Barbie è una ragazza ribelle che può indossare giacchini in denim con camicette ricamate, cappotti «gonfi», cappellini da baseball e sciarpe dal look rugby ma in pelliccia. Belle modelle con il corpo coperto da abiti color sabbia, blu notte e verde scuro da 1a Classe Alviero Martini: niente è lasciato a una banale seduzione, ma la seduzione traspare dal taglio rigoroso, quasi militare, di tutti i capi presentati per il prossimo inverno. I must della collezione sono le borse, moderne, grandi, preziose, con un unico orpello: le chiusure dei vecchi bauli. Da Roberto Cavalli, ieri, tutti aspettavano Naomi Campbell. Dopo un susseguirsi di moda dai colori forti e scuri mescolati a bagliori di lurex, lei, la regina della moda, esce in passerella, per il gran finale, indossando con la stessa disinvoltura e sensualità di sempre un ricchissimo e sfarzoso abito da sera.

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MARTEDÌ 28 FEBBRAIO 2012

ALTRI MONDI Oroscopo

21/3 - 20/4

21/4 - 20/5

21/5 - 21/6

22/6 - 22/7

23/7 - 23/8

24/8 - 22/9

LE PAGELLE

Ariete 7

Toro 8

Gemelli 6,5

Cancro 6,5

Leone 6

Vergine 7,5

DI ANTONIO CAPITANI

I conforti economici e amorosi vi ridanno colore e calmano l’ansia. La forma fisica è così così, ma suinamente je l’ammollate. Lavoro OK!

IL MIGLIORE. La Luna realizza le vostre mire lavorative, economiche, sudombelicali. E il colpo di glutei arriva al momento giusto, anche per «seminare» bene.

Lavorate in autonomia e state attenti che nessun impiastro s’intrometta: compirete meraviglie. Scarsa resistenza suina, però: sarà il tempo.

La Luna fa sì che il morale si risollevi, nonostante le bordate di Venere e Saturno. Che rompono nel lavoro. Sudombelico un po’ crudo, però.

Non drammatizzate le piccole contrarietà lunari: sono risolvibili. E se il lavoro fila, il suino che c’è in voi è inaffondabile. Amore OK.

Tutto migliora, consensi e serenità arrivano. Siete intuitivi e abili a fare i vostri interessi. Temperature torriderrime a sud dell’ombelico.

23/11 - 21/12

22/12 - 20/1

21/1 - 19/2

20/2 - 20/3

Sagittario 7+

Capricorno 7,5

Acquario 6,5

Pesci 7+

Grinta, vigore e ispirazioni giuste costituiscono il mix che vi fa vincere. Aggiungete un pizzico di esperienza (anche suina) e trionferete.

Saturno vi sfigoabbatte. Ma Giove e Mercurio mandano tutto in porto. E vi conferiscono lustro e glutei XXL (in senso di fortuna). State su!

Certe piccole noie, se non foste tanto rompizebedei, le risolvereste in un attimo: applicatevi. Specie in casa e in famiglia. Débâcle suina.

Luna dinamica che promette notizione, di farvi brillare in un colloquio, di rendere la vostra mente rapida. Lavoro OK, sudombelico eccelso.

23/9 - 22/10

23/10 - 22/11

Bilancia 5,5

Scorpione 5,5

I soldi escono, oggi. Ma rientreranno presto. Scacciate dunque le sfigocupezze, che fanno male. Pure al lavoro. E al suino che c’è in voi.

ANDREA BARZAGLI

La tensione si staglia e si taglia col coltello. E voi rendete meno. Benché il vostro potenziale sia elevato. Calmatevi. Anche fornicando.

Il difensore è alla prima stagione nella Juventus dopo tre anni al Wolfsburg. È nato a Fiesole (Firenze) l’8 maggio 1981

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Televisioni in chiaro RAITRE

CANALE 5

AGORÀ DIECI MINUTI DI... LA STORIA SIAMO NOI APPRESCINDERE TG3 - RAI SPORT LE STORIE LA STRADA PER... TG REGIONE - TG3 LASSIE COSE DELL'ALTRO GEO TG3 - TGR - BLOB STANLIO E OLLIO UN POSTO AL SOLE BALLARÒ Attualità 23.15 SFIDE 0.00 TG3 LINEA NOTTE 0.10 TG REGIONE 1.00 METEO 3 1.05 RAI EDUCATIONAL

8.00 8.40

ITALIA 1

RETE 4

CARTONI ANIMATI SETTIMO CIELO EVERWOOD STUDIO APERTO CARTONI ANIMATI CAMERA CAFÈ TELEFILM BAU BOYS TRASFORMAT STUDIO APERTO TUTTO IN FAMIGLIA I SIMPSON C.S.I. BORN TO RAISE HELL Film 23.10 DOUBLE TEAM GIOCO DI SQUADRA 1.05 THE SHIELD 2.10 PRISON BREAK 2.55 STUDIO APERTO

8.20 9.40 10.50 11.30 12.00 13.00 13.50 15.10 16.15 16.50 18.55 19.35 20.30 21.10

RAIDUE

TG 1 CHE TEMPO FA OCCHIO ALLA SPESA LA PROVA DEL CUOCO TG1 - TG1 ECONOMIA VERDETTO FINALE LA VITA IN DIRETTA TG PARLAMENTO TG 1 -CHE TEMPO FA L' EREDITÀ TELEGIORNALE QUI RADIO LONDRA AFFARI TUOI PROVACI ANCORA PROF. 4 Fiction 23.10 PORTA A PORTA 0.45 TG 1 - NOTTE 1.15 CHE TEMPO FA 1.20 QUI RADIO LONDRA 1.25 SOTTOVOCE

8.10 10.00 11.00 14.00 16.10 16.55 17.50 18.15 18.45 19.35 20.25

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PREMIUM

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8.00 10.55 11.05 12.00 13.30 14.10 15.15 16.50 17.00 18.50 20.00 20.30 20.35 21.10

20.30 21.05 22.40 23.25 23.40 1.10

CARTONI ANIMATI TG2 I FATTI VOSTRI - TG 2 ITALIA SUL DUE GHOST WHISPERER HAWAII FIVE-0 RAI TG SPORT TG 2 NUMB3RS L'ISOLA DEI FAMOSI ESTRAZIONI DEL LOTTO TG2 CRIMINAL MINDS Telefilm THE GOOD WIFE TG 2 MATADOR I MAESTRI DELLA FANTASCIENZA

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8.00 9.50 10.00 11.00 12.00 12.45 13.10 14.00 15.05 15.55 19.00 20.15 20.35 21.05

3.00

VANDERBILT FLORIDA

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CALCIO: ATALANTA - ROMA

9.15

12.30 WORLD OPEN

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INDIANA MICHIGAN

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TENNIS 11.00 ATP DUBAI

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Primo turno SuperTennis

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Primo turno SuperTennis

Ieri

A CURA DI

ALGHERO

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ANCONA

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min max

-3

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BARI

8

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BOLOGNA

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VENTI

CAGLIARI

4

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Sole

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CAMPOBASSO

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CATANIA

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Serie A1 Rai Sport 2

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9.00

BILIARDO 8.30

1 14

Milano

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MILANO

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PALERMO

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PERUGIA

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ROMA

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TORINO

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Agitati

Il sole oggi MILANO

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Sorge

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TRIESTE

7:06

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17:57

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VENEZIA

1

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SKY SPORT 2

SKY SPORT 3

14.00 BASKET: CONNECTICUT SYRACUSE

9.30

Il 55% dei lettori è convinto che il portiere bianconero (nella foto) sia stato sincero, il 45% lo trova diseducativo

Premier League

16.15 CALCIO: MODENA ALBINOLEFFE

23.15 RUGBY: INGHILTERRA GALLES

Serie B

18.15 CALCIO: RAYO VALLECANO REAL MADRID

Sei Nazioni

RUGBY: SCOZIA FRANCIA

IL BLOG Le grandi storie dello sport paralimpico

Liga

20.45 GOLF: ACCENTURE MATCH PLAY

Sei Nazioni

World Golf Championship

Claudio Arrigoni racconta di Bebe che, assente a Londra, sogna di doppiare scherma e atletica a Rio 2016

22.45 CALCIO: NAPOLI - CHELSEA Champions League

GOLF: ACCENTURE MATCH PLAY

0.45

World Golf Championship

CALCIO: BAYERN MONACO SCHALKE 04

www.gazzetta.it

Bundesliga

Domani

Dopodomani

Di nuovo variabile, ma con zone di sereno che prenderanno il sopravvento sulle nuvole. Ancora alcune nebbie mattutine in Valpadana e qualche breve nevicata sulle Dolomiti, locali piovaschi in Calabria. Temperature sopra la media al Nord.

Cielo sereno o poco nuvoloso eccezion fatta per temporanei annuvolamenti locali, che però non porterannno precipitazioni, e alcune foschie o nebbie sulle pianure del Nord e del Centro. Valori termici generalmente in ulteriore aumento.

9

Ancona

Firenze

12

Nebbia

Le parole di Buffon dopo Milan-Juve: accuse e polemica

12

13

L'AQUILA

Mossi

IL SONDAGGIO

Bologna Genova

GENOVA

Neve

Con «Esterofilia» rivivi gli spunti più interessanti di quanto accaduto nel weekend di Premier e Carling Cup in Inghilterra

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Molto forti

Calmi

23.10 0.45 0.50 0.55 1.55

Premier e Carling: se ne discute con Paolo Condò

Liga

NCAA

Variabile per l'alternanza di nuvole e sole durante il giorno, con alcune nebbie in Valpadana. Generale assenza di precipitazioni, eccezion fatta per qualche fiocco di neve sulle Dolomiti. Temperature sotto la media al Sud e in Sicilia. Trieste

Trento Aosta

19.20 20.00 20.30 21.10

TG LA7 COFFEE BREAK L’ARIA CHE TIRA I MENÙ DI BENEDETTA TG LA7 MISS AGATHE ATLANTIDE MOVIE FLASH L’ISPETTORE BARNABY GÍ DAY TG LA7 OTTO E MEZZO L’ISPETTORE BARNABY Telefilm CROSSING JORDAN TG LA7 TG LA7 SPORT (AH)IPIROSO GÍ DAY

14.00 CALCIO: NEWCASTLE WOLVERHAMPTON

20.45 BASKET: CONNECTICUT SYRACUSE

2.30

7.30 9.45 11.00 12.30 13.30 14.05 16.15 17.25 17.30

12.00 CALCIO: ESPANYOL LEVANTE

Sei Nazioni

Oggi

Coperto

Temporali

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NCAA

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MARI

1.30 1.50

HUNTER CARABINIERI MELAVERDE TG4 - TELEGIORNALE DETECTIVE IN CORSIA LA SIGNORA IN GIALLO FORUM FLIKKEN COPPIA IN... SENTIERI SFIDA NELL'ALTA... TG4 - TELEGIORNALE TEMPESTA D'AMORE WALKER TEXAS... VIA COL VENTO Film TG4 NIGHT NEWS VINTAGE PARADE 14 UNA DONNA ALLO SPECCHIO

15.00 CALCIO: FAN CLUB MILAN 15.30 CALCIO: FAN CLUB ROMA 16.00 CALCIO: FAN CLUB INTER 16.30 CALCIO: FAN CLUB LAZIO 17.00 CALCIO: FAN CLUB NAPOLI 17.30 CALCIO: FAN CLUB JUVENTUS 21.00 CALCIO: MILAN JUVENTUS. Serie A 23.00 CALCIO: BRESCIA TORINO. Serie B

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SKY SPORT 1

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BASKET

Legenda

23.30 1.30 2.00 2.45 4.14

NCAA ESPN America

U 21. Amichevole Rai Sport 1

1.00

8.50 11.00 13.00 13.40 14.45 16.15 16.55 18.45 20.00 20.30 21.10

TG5 LA TELEFONATA DI BELPIETRO MATTINO CINQUE FORUM TG5 SOAP UOMINI E DONNE AMICI POMERIGGIO CINQUE THE MONEY DROP TG5 STRISCIA LA NOTIZIA CADO DALLE NUBI Film MATRIX TG5 - NOTTE STRISCIA LA NOTIZIA UOMINI E DONNE AMICI

IL FORUM

LA 7

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Campobasso

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Reggio Calabria

Palermo

4 11

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Catania 6

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Il sole domani MILANO

La luna ROMA

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Tramonta

Sorge

Tramonta

7:04

18:07

6:47

17:58

Nuova Primo quarto Piena Ultimo quarto

22 feb.

29 feb.

8 mar.

15 mar.


LA GAZZETTA DELLO SPORT

MARTEDÌ 28 FEBBRAIO 2012

TERZO TEMPO

LETTERE

GazzaFocus

Domani Petrucci e Pagnozzi incontreranno il ministro

Carraro: «Il Governo dia garanzie allo sport» Il membro Cio scrive a Gnudi: «La crisi piega federazioni e club. Finanziamenti automatici o il modello Italia è a rischio» Una lettera aperta al Ministro dello Sport Piero Gnudi e ai presidenti della VII Commissione del Senato e della Camera Guido Possa e Valentina Aprea, ma in pratica un appello all’intero Governo. Franco Carraro, membro Cio, chiede certezze sul finanziamento del Coni, in gioco il futuro dello sport italiano. Anche e soprattutto di questo parleranno domani Gianni Petrucci e Lello Pagnozzi nel corso dell’incontro fissato col ministro Gnudi. Caro Ministro, Cari Presidenti, lo sport italiano e internazionale ha preso atto con dispiacere della decisione del Governo italiano su Roma 2020 e ha rispettato la scelta ritenendo che l’Esecutivo era il solo ad avere tutti gli elementi per giudicare della fattibilità nel contesto della situazione economica mondiale, europea e italiana. Tutti hanno apprezzato la volontà espressa dal Governo e dalle forze politiche di porre comunque attenzione ai problemi dello sport, che inevitabilmente subisce la crisi economica. Penso che sarebbe molto importante che nel 2012 Governo e Parlamento valutassero quale assetto organizzativo debba avere lo sport italiano al fine di mantenere e possibilmente migliorare i risultati molto positivi acquisiti in ogni ambito: la diffusione della pratica sportiva, l’attività agonistica ad alto livello, l’organizzazione di competizioni a livello nazionale ed internazionale. Nella Costituzione italiana non vi è la parola «sport». Penso che tale scelta sia stata determinata da due ragioni: fino alla prima guerra mondiale la pratica sportiva era riservata quasi esclusivamente alle persone abbienti; durante il ventennio la sua diffusione è stata molto collegata all’attività del partito fascista. Nel dopoguerra Giulio Onesti ristrutturò il Coni in senso democratico e ottenne che venisse finanziato da una percentuale degli introiti del Totocalcio. Il Coni ha impartito le linee strategiche, ha coordinato e controllato le Federazioni che, attraverso le società sportive, hanno gestito lo sport italiano, avvalendosi di un volontariato straordinario per consistenza numerica e capacità operativa. Si poteva certamente fare di più

ceduti dal 2002 ad oggi, ai successi ottenuti dai nostri atleti in campo internazionale, alla capacità operativa e diplomatica dei vertici del Coni, il rapporto tra sport e politica non è sostanzialmente cambiato. Le elezioni presso le Federazioni e al Coni, dopo le Olimpiadi di Atene e Pechino, si sono svolte con lo stesso spirito con cui erano state celebrate quelle precedenti. In materia sportiva il Governo non ha mai dato indicazioni al Coni, ma anzi ha cercato di supportarne l’attività. Se ciò è avvenuto il merito è di molti, ma se vogliamo essere totalmente chiari, bisogna riconoscere che in questi anni il vero garante del modello sportivo italiano è stato Gianni Letta.

Federica Pellegrini, 23 anni, veneta di Spinea, è la prima olimpionica azzurra del nuoto, vanta 4 ori mondiali e 11 record del mondo tra 200 e 400 sl. È imbattuta nei 200 sl da 5 anni EPA

Nel momento in cui si vuole ammodernare l’Italia, il tema sport è impellente

FRANCO CARRARO MEMBRO CIO

e meglio, ma penso che i risultati acquisiti e il rapporto costi-benefici siano ampiamente positivi. Malgrado la popolarità crescente dello sport, la politica è sempre stata al di fuori, soprattutto perché il Coni si autofinanziava. Certo i contatti vi sono sempre stati, le discussioni, le polemi-

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI andrea.monti@gazzetta.it VICEDIRETTORE VICARIO Gianni Valenti gvalenti@gazzetta.it VICEDIRETTORI Franco Arturi farturi@gazzetta.it Stefano Cazzetta scazzetta@gazzetta.it Ruggiero Palombo rpalombo@gazzetta.it Umberto Zapelloni uzapelloni@gazzetta.it

Testata di proprietà de "La Gazzetta dello Sport s.r.l." - A. Bonacossa © 2012

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PRESIDENTE Piergaetano Marchetti VICE PRESIDENTE Renato Pagliaro AMMINISTRATORE DELEGATO E DIRETTORE GENERALE Antonello Perricone CONSIGLIERI Raffaele Agrusti, Roland Berger, Roberto Bertazzoni, Gianfranco Carbonato, Diego Della Valle, John Elkann, Giorgio Fantoni, Franzo Grande Stevens, Jonella Ligresti, Giuseppe Lucchini, Vittorio Malacalza, Paolo Merloni, Andrea Moltrasio, Carlo Pesenti, Virginio Rognoni, Alberto Rosati, Giuseppe Rotelli, Enrico Salza DIRETTORE GENERALE DIVISIONE QUOTIDIANI Giulio Lattanzi

che, la collaborazione anche, ma nella forma e nella sostanza i dirigenti sportivi sono stati espressi dalla propria base e ad essa hanno sempre risposto. Grazie a questa formula peculiare dello sport italiano, per esempio, nel 1980 il Coni ha mandato i propri atleti alle Olimpiadi di Mosca, in presenza di una richiesta ufficiale del Governo di non partecipare. Negli anni ’90 la fonte di finanziamento del totocalcio si è inaridita per due motivi concomitanti: lo sviluppo di altri sistemi di gioco tecnologicamente più moderni che hanno esercitato maggiore attrazione; la rivoluzione organizzativa dell’attività calcistica della Serie A che ha spalmato le partite su vari giorni della settimana e in orari differenziati. Il Coni ha, per la prima volta, dovuto indebitarsi, e poi, nel 2002, ha concordato con il Governo l’abbandono della gestione del Totocalcio e il proprio finanziamento nell’ambito della Legge Finanziaria.

In questo momento in cui Governo e Parlamento stanno operando un ammodernamento del Paese, dovrebbero affrontare anche il tema dello sport, che si avvia a tempi difficili giacché la situazione economica complica e complicherà sempre di più la vita di tutte le società sportive dilettantistiche e professionistiche. Reputo indispensabile che si ritorni all’automatismo di finanziamento del Coni come ha più volte sollecitato il Presidente della Repubblica Napolitano. Temo che se questo problema non viene affrontato, inevitabilmente il modello dello sport italiano rischia di diventare qualche cosa di confuso e di ibrido. Ritengo che le strade chiare e possibili da seguire siano due: o il modello italiano in toto, con l’autonomia di finanziamento, oppure ciò che avviene in altri paesi europei, dove l’attività fa capo al Ministero dello Sport, cui rispondono le Federazioni Sportive e dove il Comitato Olimpico mantiene i rapporti con il CIO ed iscrive gli atleti alle Olimpiadi. Io penso che la prima via sia la migliore e a sostegno ricordo i risultati sin qui conseguiti e la dinamicità con cui anche negli ultimi mesi il Coni ha dimostrato la propria capacità di adeguarsi attraverso le riforme e le ristrutturazioni deliberate. Sarebbe bello che Governo e Parlamento affrontassero il tema ascoltando opinioni più autorevoli della mia.

Grazie ai Governi che si sono suc-

Franco Carraro

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TempiSupplementari A CURA DI ALBERTO CERRUTI Fax: 0262827917. Email: acerruti@rcs.it

Milan-Juve, le polemiche e la lezione di Donadoni Al di là dei milioni di polemiche sul gol annullato al Milan, ho osservato la rissa finale tra giocatori, Galliani che lascia San Siro e l’audace diverbio Conte-Boban. Tutti hanno ancora una volta perso un’occasione per rivalutarsi agli occhi del mondo. Alcuni protagonisti si stanno comportando peggio di certi pseudo-tifosi. Riuscite a immaginare Sir Alex Ferguson che litiga con un giornalista? Il Fair Play, è risaputo, incomincia fuori dal campo. Ivan Senoner (Ortisei, BZ)

Sorvolo su tutte le accuse di milanisti e juventini, preferendo riflettere su questa lettera proprio per evitare di accendere ulteriormente gli animi. Le polemiche ci sono sempre state e io ricordo quelle di Rivera e Bettega, tanto per fare nomi di due illustri ex delle squadre in questione, ma oggi si sta superando ogni limite. E allora vorrei sottolineare una freschissima, e rarissima, dimostrazione di coerenza ed educazione, purtroppo passata in terzo piano. Donadoni, dopo Parma-Juve in cui esplose l'ira di Conte, spiegò che non era giusto predicare bene e razzolare male. Sabato a Genova, dopo l'ingiusto annullamento di un gol a Giovinco, la concessione del rigore inesistente che ha portato il Genoa sull'1-2 e gli esagerati 7' di recupero in cui è arrivato il gol del definitivo 2-2, ha detto: «Non parlo dell'arbitro ma solo di calcio, cercare polemiche non serve». Questo è il fair play, questo è l'esempio che consegniamo a tutti.

Bravo Conte e spazio a Matri Gentile signor Cerruti, Conte ha fatto un gran lavoro e, comunque finisca la stagione, questa sarà stata trionfale, però secondo me deve giocare con il 4-3-3. Per la punta centrale bisogna dare fiducia a Matri, capocannoniere della squadra. Sono juventino, però vivo in Spagna e ho sempre negli occhi le giocate del Barça e del Real Madrid. Marco Stella Barcellona

Beato lei che vede gran calcio, ma se la Juve continua a crescere così tra un anno sarà protagonista anche in Champions. Proprio ieri mattina, a Coverciano, Conte mi ha ripetuto che non immaginava di essere così in alto. Peccato per lui che a San Siro abbia sbagliato formazione, perché Matri deve essere titolare tra Pepe e Vucinic, anche se sbaglia qualche partita, come era successo a Parma.

Non snobbiamo l’Europa League Molte squadre sognano di entrare in Europa League (ricordo due anni fa l'attesa per l'ultima giornata di Sampdoria e Palermo!). Poi, però, snobbano la manifestazione prendendo delle coppole tremende. L'Udinese è l'eccezione che conferma la regola, ma ha battuto il Paok, a 15 punti dalla capolista. C'è bisogno di uno psicologo? Nicola Giustiniani Padova

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Testata registrata presso il tribunale di Milano n. 419 dell’1 settembre 1948 ISSN 1120-5067 CERTIFICATO ADS N. 7334 DEL 14-12-2011

La tiratura di lunedì 27 febbraio è stata di 400.444 copie

Lasciamo stare gli psicologi. Molto semplicemente l'Europa League è un obiettivo nella stagione in cui deve essere raggiunto. In quella successiva, invece, è un fastidio perché interessa di più il campionato e il fatto di giocare giovedì non aiuta. Colpa della nostra mentalità, perché le squadre straniere, anche le nobili "retrocesse" in Europa League, come il Manchester United vice-campione d'Europa in carica, affrontano seriamente la manifestazione. E quando giocano lo stadio non è mai vuoto.

Hannover che passione Dopo calciopoli mi sono appassionato alla Bundesliga, tifando per l'Hannover 96. Scrivo per ringraziare la mia squadra per le emozioni regalate negli ultimi anni, a cominciare dalla miracolosa salvezza nel 2010, nonostante la morte di Enke, il giocatore più importante. Anche se domenica abbiamo perso contro il Borussia Dortmund, speriamo di confermarci in Europa per il secondo anno di seguito, dopo 19 anni di assenza dalle competizioni Uefa. Enke sarebbe orgoglioso dei suoi compagni. Matteo Lerone Celle Ligure (SV)

Poco da aggiungere a questa originale dimostrazione di fede calcistica. A parte il dispiacere per il suo allontanamento dal calcio italiano, ulteriore dimostrazione dei gravi effetti collaterali di calciopoli.

COLLATERALI * Con la Leggenda del Rally N. 6 e 12,19; con Ballando con le Stelle N. 7 e 9,19 - con Supereroi N. 43 e 11,19 con Soldatini d’Italia N. 38 e 11,19 - con Linomania N. 27 e 11,19 - con Ferrari Racing N. 25 e 14,19 - con Montalbano N. 21 e 11,19 - con Bear Grylls N. 19 e 11,19 - con Lupin III Film Collection N. 18 e 11,19 - con Indistruttibili N. 17 e 11,19 - con ET Predictor card e 11,19 - con i Miti del Calcio ai Raggi X N. 36 e 4,19 - con Alberto Sordi N. 9 e 11,19 - con Mai Dire story N. 10 e 11,19 - con Messi e 14,19 - con Paperinik N. 4 e 11,19 con Star Trek N. 2 e 9,19 - Capolavori delle grandi Civiltà N. 1 e 2,20 - con SportWeek e 1,50

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MARTEDÌ 28 FEBBRAIO 2012


INTERVISTA A FABREGAS IL FIGLIOL PRODIGO TORNATO A BARCELLONA DOPO 8 ANNI

SETTIMANALE DI CALCIO INTERNAZIONALE MARTEDÌ 28 FEBBRAIO 2012 - N. 50

CESC

IL MIO PARADISO RITROVATO FILIPPO MARIA RICCI alle pagine 2 e 3

ALL’INTERNO Continua la collezione dei LIBRI DI ET, le monografie sui campioni di oggi e ieri. È in edicola il n. 36, con Andrea PIRLO e il suo cambio di gioco, dal Brescia alla Juve passando per Milano

PRIMO PIANO Gli altri Fabregas

EUROPA Inghilterra

MONDO Brasile

CAMPIONI DI RITORNO

COMANDANO ROBI E DI CANIO

DECIDONO FRED E ADRIANO

GIULIO DI FEO A PAG.

STEFANO BOLDRINI A PAG.

ADRIANO SEU A PAG.

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Amichevoli

Francia

Stati Uniti

ITALIA REGINA DEL 6 NAZIONI

RE GIROUD «È LA MIA ORA»

COME UN LIBRO DI SORIANO

FABIO LICARI A PAG.

intervista di A. GRANDESSO A PAG.

MASSIMO LOPES PEGNA A PAG.

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Russia

Portogallo

Argentina

PUTIN E IL VOTO DEGLI ULTRÀ

JAMES: «SONO UN PREDESTINATO»

BATI E SENSINI ANCORA INSIEME

ANDREA LUCHETTA A PAG.

intervista di C. GARCIA A PAG.

MARTIN MAZUR A PAG.

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GUARDATE SU GAZZETTA.IT TUTTI I GOL DEI CAMPIONATI ESTERI

E venerdì arriva il n. 37, dedicato a PAOLO ROSSI, con la sua vita e il focus sulla capacità di smarcarsi in area. Il libro è in edicola sempre a 2,99 euro oltre al quotidiano


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PRIMO PIANO

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UN NUOVO PLATINI CHE TI CAMBIA LA SQUADRA Direttore d’orchestra col senso del gol. Solo nel Barça, per ora, deve mettersi in fila... RR Fra tre mesi, gli azzurri

si troveranno di fronte a Cesc Fabregas, nel debutto dell’Europeo, e sarà come riprendere un discorso nel punto in cui si era interrotto, quattro anni fa. Era stato proprio Cesc a spedire alle spalle di Buffon l’ultimo rigore della lotteria che aveva deciso l’eliminazione dell’Italia, al Prater. Per gli spagnoli quella vittoria era stata fondamentale: come ha ricordato Puyol, permetteva di cancellare lo storico complesso di inferiorità della Roja nei confronti degli azzurri. Là è cominciato il volo della Spagna, campione d’Europa e del Mondo in carica. Il vecchio Aragones aveva fatto entrare Fabregas nel secondo tempo, al posto di Xavi, tenendolo sveglio in una zona grigia, ultimo dei titolari e primo delle riserve. Il blocco del Barça non era ancora così importante nella Seleccion, Guardiola doveva ancora prendere possesso della panca blaugrana e imporre l’egemonia assoluta del tique-toque, ma Cesc a 21 anni era già un leader dell’Arsenal e Wenger stava per promuoverlo capitano. Oggi è uno dei pochi giocatori al mondo capaci di cambiare una squadra. Tipo Pirlo nella Juve, con la differenza che Cesc viaggia attorno ai venticinque anni. Il tempo gioca dalla sua parte. Perché, per ora, paradossalmente, l’unica squadra che non può cambiare davvero è quella dove gioca: il Barcellona. Là il copione è già scritto, lo snodo di Xavi e lo svincolo di Iniesta lo spingono a interpretare a tratti una parte da attore non protagonista, spalla di Messi, finto centravanti. Il limite del Barça è quello di non poter acquistare campioni ingombranti (vedi Ibra); ha bisogno di cooptare gente di talento, disposta a mettersi in fila nel collettivo. In questo senso Cesc è l’ideale. Probabilmente è il giocatore attuale che ricorda più da vicino il vecchio Michel Platini: sa come si dirige un’orchestra e ha il senso del gol. Non gli resta che dimostrarlo. Con calma, e forse non solo a Barcellona.

SOTTO CESC FABREGAS, 24 ANNI, ABBRACCIATO DA MESSI, ANCHE LUI UN CLASSE 1987. A DESTRA NEL GRAFICO LA SUA CARRIERA CON PRESENZE E RETI STAGIONE PER STAGIONE

«IL PARADISO PROPRIO A CASA MIA» «Nei primi allenamenti a Barcellona sentivo il rumore della palla che correva verso il compagno: pam, pam, pam. Encantado e irretito, volevo solo guardare quel che facevano, senza partecipare»

DAL NOSTRO INVIATO A BARCELLONA

FILIPPO MARIA RICCI 5RIPRODUZIONE RISERVATA

ancora meglio di quanto immaginassi. E occhio che già avevo in mente una mezza idea di paradiso quando pensavo al Barça da lontano». Parola del figliol prodigo. Cesc Fabregas, partito per Londra a 16 anni con un gran futuro tutto da scrivere e tornato a casa 8 primavere dopo, lasciandosi alle spalle il maestro Wenger e la fascia di capitano dell’Arsenal.

«È

Il Barcellona sognato da fuori e vissuto da dentro. «Tante volte vai da qualche parte pieno di aspettative e poi ciò che trovi magari ti delude un po’. Qui è il contrario. Sono piacevolmente sorpreso. Non pensavo di trovare un gruppo tanto umile e allo stesso tempo con tanta voglia di vincere e lavorare. Non si lamenta mai nessuno, deve vedere come si allenano Xavi e Puyol, gente che è qui

mente sto imparando tantissimo e mi dispiacerebbe che se ne andasse, anche perché quando ho firmato l’ho fatto sperando di poter lavorare a lungo con lui».

da una vita, che ha vinto tutto e che sembra sia sempre al primo giorno di scuola. E poi c’è il livello tecnico: quando in allenamento curiamo la fase di conservazione del pallone è uno spettacolo. Si sente solo il rumore della palla che viene colpita e corre verso il compagno, pam, pam, pam. All’inizio volevo fermarmi e guardare solo quello che facevano, irretito. Non volevo nemmeno partecipare». Vede un Barça senza Pep Guardiola? «Ora come ora è difficile da pensare. Siamo abituati a vincere, e farlo con lui. Siamo abituati alla sua passione, al suo stile di gioco, al suo modo di allenare, di vedere il calcio, che è diverso da quello degli altri allenatori». Da che cosa dipende la sua decisione? «Io penso che se facciamo le cose bene, se continuiamo a impegnarci, a lottare, se lui vede che abbiamo la stessa voglia di continuare a vincere non avrà problemi a restare. Magari può pensare che ci siamo stancati o di non riuscire più a tirar fuori il meglio da noi, o che ci siamo stancati di lui, ma non è così. Noi siamo al 100% con lui. Pep rende tutto molto semplice, ti chiede solo di sforzarti al massimo. Io personal-

FABREGAS CON LE SCARPE E IL SUO SPONSOR TECNICO

Difficile pensare al Barça senza Guardiola. Io stesso ho firmato sperando di lavorare a lungo con lui

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DI ALESSANDRO DE CALÒ

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Decatrends

FABREGAS

EXTRATIME - 28 FEBBRAIO 2012

Con l’Italia all’Europeo non faremo l’errore del Mondiale con la Svizzera: la vostra squadra è favorita

Ha conosciuto Pep quando lei era un ragazzino, l’ha ritrovato ora. «Un uomo di parola, una bellissima persona e soprattutto un vincente. Io me lo ricordavo come capitano del Barça, un gran giocatore, ma sono rimasto sorpreso dal suo carattere competitivo. Non lascia che nessuno, nessuno, nessuno si rilassi. Ai giovani mette pepe perché non si addormentino e possano arrivare in prima squadra, a noi ci tratta tutti allo stesso modo creando un gruppo sano, corretto. Sono encantado, davvero. Rispetterò la sua decisione qualunque essa sia, ma se restasse sarebbe la cosa migliore per questo club». Lei faceva parte della famosa «quinta dell’87», quella generazione di fenomeni alla quale appartengono anche Messi e Piqué. Gli altri non ce l’hanno fatta, perché? «Ne parliamo, tra di noi. Perché c’era gente fortissima in quella squadra. Tanti esperti della cantera mi hanno detto che era la migliore che hanno mai visto, e


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EXTRATIME - 28 FEBBRAIO 2012

una cosa del genere non la fanno 3 giocatori. Io lì ho imparato tantissimo: ci piaceva da morire giocare, ogni sera dalle 7 alle 9 eravamo lì, non mollavamo mai, c’era grande competitività. Ricordo certe entrate… Nessuno voleva perdere, spesso a fine allenamento c’era qualcuno che piangeva. Insomma, una squadra incredibile». E perché siete arrivati solo in tre? «Il talento c’era, poi dipende dalla fortuna e dalla voglia. Se veramente vuoi o non vuoi arrivare. Parliamo di ragazzi di 15-16 anni, un’età difficile. Io decisi addirittura di andare a Londra. Quella è un’età in cui devi decidere se il sabato esci con gli amici o resti da solo in casa. Magari vai fuori una volta, vedi che non succede niente e lo rifai. Prendi delle brutte abitudini e alla fine manca qualcosa. È un’età complicata». Scommetta sui nuovi giovani del Barça. «Ufff, tosto. Il livello è ottimo. Pensi a Cuenca, era nel Sabadell (in C) fino all’anno scorso, nessuno pensava che in pochi mesi giocasse nella prima squadra del Barça. Tello arriva sicuro, Sergi Roberto è un jugadorazo, Jonathan Dos Santos un cinghiale, un animale nel fisico con grande tecnica. E poi centrali come Muniesa o Bartra, e Montoya, che col Valencia ha fatto una gran partita… C’è un sacco di gente. Il mister li aiuta, poi tocca a noi fare la nostra parte per farli sentire a loro agio». E vede un Arsenal senza Wenger? «Se non vedo il Barça senza Pep, vedo ancora meno l’Arsenal senza Wenger. È li da 16 anni, è l’unico allenatore dell’Arsenal che conosco, mentre qui ne ho visti a migliaia. Sarebbe strano, molto strano».

ASSALTO ALLA CANTERA

E I CLUB INGLESI SI RIFANNO SOTTO (f.m.r.) «Assalto alla cantera». Il titolo della prima pagina del Mundo Deportivo di giovedì è forte però contiene un bel fondo di verità. La continua produzione di talenti del vivaio blaugrana crea sovraffollamento nel tunnel che porta alla prima squadra e grande interesse da parte dei rivali, in Spagna ma soprattutto in Inghilterra. Giovani, forti, con un gran pedigree e clausole di rescissione quasi sempre accessibili. Questo il profilo del giovane che balla tra Barça B e Pep Team. Fabregas scommette sul futuro di non meno di 7 di loro: Tello, Cuenca, Sergi Roberto, dos Santos, Bartra, Muniesa e Montoya. Sul MD aggiungono anche i più giovani Deulofeu e Rafinha tra i più appetiti. E citano un episodio significativo: dopo il 4-0 del Barça al Bate del 6 dicembre (in campo 9 canterani, più 5 dei 7 panchinari), alla segreteria tecnica blaugrana sono arrivate richieste per 10 giocatori. Il Barça non molla ragazzi che vanno dai 17 anni di Deulofeu ai 21 di Cuenca, Bartra e Jonathan, con clausole di rescissione da 3,5 milioni (Deulofeu) fino a 30 (Jonathan dos Santos) e contratti in scadenza tra il 2013 e il ’15. Cuenca, l’ultimo a essere premiato con un contratto della prima squadra (cosa che gli impedisce di giocare col Barça B) ha appena rinnovato. Resta scoperto Tello, che con Pep sta facendo benissimo (8 match e 4 gol), ha un contratto fino al 2013, 10 milioni di clausola e suscita gli appetiti del Benfica.

Che cosa pensa guardandosi indietro? «Mi dispiace, m’intristisce veder perdere l’Arsenal. Però nel calcio le cose possono cambiare da un giorno all’altro, e sono sicuro che un grande club come l’Arsenal ritroverà presto la sua strada».

Storyboard

DA PIQUÉ A ROSSI d QUANDO EMIGRI PER ESPLODERE Spesso non emergi nel tuo Paese e ti offrono un’opportunità altrove: lo fece Gattuso nel 1997, continuano a farlo in tanti Magari tornando come Rino o Borini, o restando all’estero

NEL 2003 CESC PASSA ALL’ARSENAL, È ALLIEVO DI VIEIRA. VINCE FA CUP 2004-05 E COMMUNITY SHIELD 2004 (REUTERS) 7

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I SUOI TOCCHI PER ZONA ALL’ARSENAL

GIUSEPPE ROSSI, 25 ANNI, CONTRO IL BARCELLONA. DA DIETRO LO GUARDA PIQUÉ, STESSA ETÀ (AFP)

GIULIO DI FEO 5RIPRODUZIONE RISERVATA

BOOM LONTANO DA CASA

NEL 2010 VINCE IL MONDIALE. NELLA FESTA A MADRID, PUYOL E PIQUÉ GLI METTONO DI FORZA LA MAGLIA DEL BARÇA

9 Il nonno di Fabregas portò Cesc allo stadio a vedere il Barça per la prima volta quando aveva nove mesi. A 13 anni era nella cantera

E guardando avanti? C’è l’Europeo e la prima partita è con l’Italia. «Sicuramente non ripeteremo l’errore del Mondiale, dove siamo entrati molli pensando che la Svizzera fosse un rivale accessibile. L’Italia è un avversario durissimo, il peggio che ti possa capitare, una squadra che vedo come favorita per la vittoria finale. Le motivazioni non ci mancano, anche perché la vittoria contro di voi nel giugno del 2008 ha segnato l’inizio di questo ciclo della Spagna». Chi giocherà davanti? Con Villa infortunato e Torres in difficoltà probabilmente toccherà a qualcun altro. «Abbiamo alternative. Silva lì ha giocato molto bene, Llorente è in gran forma, io in quella posizione sono a mio agio… E poi giochiamo spesso senza un attaccante vero. Siamo tanti centrocampisti, ci piace toccare la palla e provare ad andare in porta da dietro, creare tanto gioco. L’allenatore ha tante opzioni e saprà scegliere il meglio». Come Pep.

GLI ALTRI CASI

IL TRASFERIMENTO AVVIENE IN ESTATE E, A DICEMBRE, CESC SEGNA NELL’1-3 AL REAL IN LIGA (AFP)

I TOCCHI PER ZONA AL BARÇA NEL 2012: DA ATTACCANTE ATIPICO, GIOCA PIÙ AVANTI RISPETTO ALL’ARSENAL

vevo 17 anni, il passaggio in prima squadra «A era complicato e ho colto l’offerta del Manchester. Lì non ho imparato solo l’inglese». Così raccontava Piqué, un altro che, come Fabregas, ha preso valigia e passaporto da ragazzo e poi è tornato da uomo. Al Barça succede: la prima squadra è a livello cielo e magari arrivi alla soglia che ancora ti stanno spuntando le ali. Quindi cambi aria, poi magari torni o magari no, per mille motivi. Forse perché sembri uguale a Dinho, poi ti vendono e non esplodi come Giovani Dos Santos. O forse perché studi da vice Guardiola, poi assaggi l’estero e scopri che con quella scuola lì in Premier detti i tempi a meraviglia: è il caso di Arteta, proprio quello che Wenger ha voluto al posto di Fabregas. C’è pure chi ai blaugrana dice no e va in Portogallo (Nolito), chi si mette sulle orme di Cesc ma il boom non lo fa mai (Merida), o chi promette sfracelli e poi sparisce dai radar come Assulin o Pacheco. E occhio agli emigranti dell’ultim’ora: il solito Arsenal sta inserendo Miquel (cromosomi alla Piqué), alla Samp in Primavera fa gol Icardi, l’anno prossimo al Bologna arriva il metronomo Riverola. L’asse italoinglese Ma non solo al Barça si emigra, il calcio è pieno di bombe esplose lontane dal luogo di innesco. Negli ultimi anni un biglietto per la Gran Bretagna per gli italiani di valore (e spesso senza contratto pro) non è mai mancato. Fortuna che poi a volte tornano. Come Gattuso: nel 1997 per andare ai Rangers scappò dal Perugia, si consacrò bulldozer di mediana a Glasgow e dopo un anno riabbracciò l’Italia, a Salerno. Poi ci fu Maresca,

R ARTETA Basco, scuola Barça, l’Arsenal l’ha pagato all’Everton 11,8 milioni

R GATTUSO Nel 1997 lascia il Perugia e va ai Rangers: in Scozia diventa un big

R BORINI Boom di ritorno: il Chelsea lo prese, poi l’ha mollato e a Roma è esploso

R HULK In Brasile faceva il terzino, in Giappone l’hanno spostato in attacco: devastante

passato dal 1998 dal Cagliari al Wba dove gli diedero palla e minuti per affermarsi e andare alla Juve. Più elaborato il percorso di Rossi: lo United lo strappò al Parma nel 2004, tre anni dopo ce lo rispedì in prestito, il ragazzo ne segnò 9 salvando gli emiliani e poi andò per 11 milioni al Villarreal. Il signor Rossi non c’era più, era nato Pepito. Anche quella di Borini è storia di emigrazione. Il Chelsea lo strappò sedicenne al Bologna e ne fece la stella della squadra riserve. Forse però i Blues non ci hanno creduto più di tanto: prima il Parma gliel’ha soffiato a zero e poi la Roma ne ha fatto sbocciare le qualità. Sullo stesso asse: al Chelsea ancora si ricordano di Dalla Bona, poco fortunato nel ritorno in Italia, lo United ha Macheda in prestito al Qpr e tenta di capire come si evolverà Petrucci. Boom Altri casi sparsi di boom in lontananza. Hulk in Brasile era un terzinetto, poi andò in Giappone e capì di avere i superpoteri. Guidetti in Svezia ci è solo passato: a muoversi agile ha imparato in uno slum di Nairobi, ora strabilia in Olanda e nel futuro ha il City. Krul arrivò al Newcastle a 17 anni dal Den Haag, ora ne ha 25 e indietro torna solo quando chiama la nazionale. Trezeguet ha iniziato a Baires alla Platense, ci ha messo in mezzo 244 reti al top d’Europa, e adesso fa il valore aggiunto al River. Bierhoff in Germania lo consideravano poco, lo spedirono pure in Austria, salvo ricredersi dopo 100 e più capocciate gol in Italia. Tornando al Barça, lì davanti c’è uno che al Newell’s giocava con quelli di due categorie più grandi tanto era bravo e che i blaugrana portarono in Catalogna pagandogli le cure per una disfunzione ormonale. E ogni tanto la butta lì, la storia che gli piacerebbe tornare. Per ora è fantascienza, ma quello di Messi sarebbe un gran come back, un giorno.


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EXTRATIME - 28 FEBBRAIO 2012

ITALIA PRIMA NEL 6 NAZIONI FANTASMA 1

I PROSSIMI IMPEGNI DEGLI AZZURRI

IL RECORD

Un giro di amichevoli tra le grandi d’Europa anticipa il super-torneo caro a Platini

ESTONIA CONTRO TUTTI (SUL SERIO)

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FABIO LICARI 5RIPRODUZIONE RISERVATA

Il prossimo 5 giugno, la nazionale estone sarà da record. Affrontando la Francia in amichevole, diventerà la prima squadra dell’Uefa ad aver incontrato almeno una volta tutte le altre 52 iscritte (contando che la Germania fu sfidata negli Anni 30). In 44 di queste partite, giocate dal 1992, anno dell’ammissione dell’Estonia all’Uefa, era in campo Martin Reim, centrocampista del Flora Tallin, di cui dal 2010 è allenatore: «Da una parte sono contento per questo record, perché nella mia carriera ho affrontato grandissimi campioni, ma dall’altra molto spesso è stato frustrante partire sempre da sfavoriti, e il più delle volte perdere». Curioso che Reim associ proprio all’Italia la partita alla quale è più affezionato: «Mi ricordo che 4 giorni prima della partita ero in ospedale a Salerno, per una frattura di un osso facciale, ma poi sono sceso in campo, e ho segnato anche un bel gol a Peruzzi pur giocando solo gli ultimi 20 minuti!». Quella volta, il 25 marzo 1995, l’Italia vinse 4-1 in un match per le qualificazioni a Euro ’96. Oggi Reim ha fiducia nel futuro del calcio estone, rinforzato dal recente playoff perso con l’Irlanda per Euro 2012: «Ci sono tanti giovani interessanti nel nostro Paese e stiamo facendo un gran lavoro a livello giovanile. Sono sicuro che se qualche dirigente italiano venisse a fare un giro a Tallinn, potrebbe trovare qualcosa di interessante». LUCA FERRATO

ITALIA INGHILTERRA Agosto 2012

ITALIA FRANCIA Novembre 2012

el «G6» delle nazionali europee comandiamo noi. Nel mini-torneo «virtuale» tra le grandi d’Europa l’Italia è oggi al 1˚ posto, davanti a Germania, Francia e Inghilterra, anche se domani a tutte e tre queste nazionali può riuscire il sorpasso. Perplessi? Comprensibile, perché non stiamo parlando di un torneo ufficiale. Che non esiste né sarebbe ben visto da Uefa e Fifa, che organizzano Europei e Mondiali. Parliamo invece di amichevoli, parola oggi piuttosto sofferta per diversi motivi. Uno: i club non vogliono (o vogliono il meno possibile) cedere i loro giocatori per impegni che non siano fasi finali e qualificazioni. Due: al centro delle trattative in corso tra Eca (l’associazione europea dei club), Uefa e Fifa per definire il nuovo calendario internazionale 2014-18 - c’è proprio la riduzione delle date per amichevoli. Tre: i c.t. hanno comunque bisogno di vedere e allenare i giocatori prima di schierarli in gare da 3 punti.

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MARIO BALOTELLI IN AZZURRO 1 GOL

L’idea per Euro 2016 E poi c’è la variabile Platini. Che potrebbe complicare - o semplificare, dipende - la questione. Platini sta pensando alla nuova formula dell’Europeo: dal 2016 la fase finale sarà a 24 (su 53 nazionali in gioco). Insomma, avanti quasi una su due. Ma che senso avrebbero qualificazioni nelle quali passano quasi tutte? Così il presidente Uefa ha avuto un paio di idee niente male: intanto vendere i diritti centralizzati tipo Champions (per incassare di più); poi, scindere le qualificazioni in due fasi di un anno cia-

3 OLANDA ITALIA Febbraio 2013

4 SPAGNA ITALIA Marzo 2014

5 FRANCIA ITALIA Novembre 2014

scuna. La prima fase, un po’ più facile, che qualifichi subito un primo blocco (diciamo 15-16 nazionali, si presume le «grandi»). Quindi la seconda fase: nella quale le sconfitte della prima si giocano gli ultimi posti disponibili. E le 15-16 già qualificate? Disputerebbero un mini-torneo pre-Europeo, a eliminazione diretta, con semifinali e finale nella sede dove si svolgerà la fase finale. Una Confederations Cup d’Europa. Non è detto che Platini riesca a imporre questo progetto per Francia 2016. Ma intanto c’è questo mini-torneo «virtuale», che possiamo considerare precursore di quello Uefa, e che è nato quasi per caso in seguito agli incontri periodici tra Italia, Germania, Spagna, Francia, Inghilterra e Olanda. I dirigenti delle 6 federazioni più forti d’Europa discutono spesso di aspetti commerciali, di marketing e si accordano bilateralmente per «super-amichevoli» dal punto di vista economico (tra biglietti e diritti tv si arriva fino a 4 milioni di euro) e sportivo. Esi-

ste un gentlemen’s agreement per completare un giro di amichevoli doppie (andata e ritorno) entro il 2014. Domani due big match Il mini-torneo di fatto esiste e l’Italia se la sta cavando bene: 0-0 con l’Olanda a fine 2009 (Lippi c.t.) e poi, con Prandelli, 1-1 in Germania e 2-1 alla Spagna. Faticano l’Olanda e gli iberici, mentre domani la classifica riceverà uno scossone dal doppio impegno Germania-Francia e Inghilterra-Olanda. Difficile che le 6 big si accordino per un riconoscimento finale del torneo - un Sei Nazioni per intenderci - ma il gioco è divertente. Di sicuro la nostra federazione è tra le più attive e ha già programmato almeno altre 5 sfide tra agosto 2012 e novembre 2014. Non solo: sono in fase avanzata le trattative con Russia e Argentina per altre supersfide di lusso extra «G6». Aspettando, naturalmente, il mini-torneo ufficiale di Platini.

COME 126 ANNI FA

PER IL BOARD È SEMPRE UN CALCIO COI BAFFI Questi signori scrissero le regole del pallone, i loro eredi possono modificarlo. Ma solo se sta bene a Blatter... i fa presto a chiamarli S «parrucconi», soprannome ingeneroso inventato da chi sa poco dell’International Board. Non erano di sicuro «parrucconi» i quattro membri fondatori che si riunirono il 2 giugno 1886 negli uffici di Holborn Viaduct, a Londra. Piuttosto, gente di larghe vedute. Innovatori. Il loro obiettivo era un altro: creare un’autorità suprema delle regole del calcio (messe per iscritto nel 1863) per evitare che ogni federazione facesse a modo suo. Centoventisei anni dopo, si può dire: una grande idea. In quanto inventori del calcio, i quattro erano rappresentanti

delle federazioni britanniche: tutti con i «favoriti», ovvero i baffoni dell’epoca, i due inglesi, tra i quali il presidente Sir Francis Marindin, e i due scozzesi. Quel giorno discussero anche di protezioni e di strisce di pelle per le scarpe. E stabilirono i principi dell’Ifab (International Football Association

Board) in 9 punti: per cambiare una regola ci vuole l’unanimità. Dandosi appuntamento l’anno dopo a Glasgow. Solo britannici Non pensavano che, 126 anni dopo, il Board - com’è chiamato in gergo - sarebbe rimasto a dettare le regole quasi come al-

le origini: la prossima riunione è sabato poco fuori Londra, a Bagshot. Certo, qualcosa è cambiato nel corso del tempo: nel 1913 entrò la Fifa alla quale furono subito concessi 2 voti (come a ciascuna delle quattro britanniche). Nel 1958, però, gli equilibri cambiarono: da 2 voti su 10 la Fifa passò a 4

o Nel 1990 rivoluzionarono il fuorigioco, due anni dopo stop al retropassaggio

DA SINISTRA: LE PAGINE CHE DEFINISCONO I TERMINI DEL CALCIO; POI I 4 FONDATORI E LE 9 REGOLE BASE DELL’IFAB (INTERNATIONAL FOOTBALL BOARD)

su 8 (con maggioranza di 6 per decidere): un segno dei tempi e non dite che è colpa di Sepp Blatter, lui ancora non c’era. Cambiamenti storici In questi 126 anni sono state prese decisioni importanti. Nel 1925, per esempio, l’attaccante doveva essere dietro due difensori per evitare il fuorigioco: nel ’90, poi, in linea con il penultimo. Infine grande shock nel 1992, con il divieto di retropassaggio al portiere. Oggi il Board può sembrare anacronistico, o almeno ci si chiede perché metà dei voti debba appartenere alle britanniche e non a Germania, Italia o Brasile. Se ne può discutere: l’aria che tira è quella di nuovi, anche se lenti, aggiustamenti. Ma attenzione: il calcio va maneggiato, e cambiato, con cura. Blatter o non Blatter. F. LI.


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PRIMO PIANO

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ne giovanile che deve il nome al grido dei tifosi per sostenere la nazionale. Alimentata direttamente dal potere moscovita, Nashi è nata per contrastare in Russia il pericolo di una rivolta arancione sullo stile dell’Ucraina. Alcuni militanti - molti dei quali arruolati nelle file delle curve moscovite, Spartak e Cska in testa - si sono presto distinti nell’intimidire gli oppositori. Secondo il quotidiano Kommersant, un leader dei Gladiatori dello Spartak avrebbe guidato l’assalto a un convegno dei Nuovi bolscevichi nel 2005. Così come gli ecologisti schierati a difesa della foresta di Khimki, presi a mazzate nel 2010, hanno riferito che alcuni dei loro aggressori avevano un gladiatore tatuato addosso. Pochi mesi dopo è toccato al giornalista Oleg Kashin, che stava seguendo proprio il caso Khimki, essere ridotto in fin di vita da due sconosciuti.

RUSSIA

ANDREA LUCHETTA 5RIPRODUZIONE RISERVATA

an Pietroburgo, fine gennaio. Boccale da un litro in mano e gamberi fritti nel piatto, Putin brinda assieme ai rappresentanti delle tifoserie russe. È un incontro informale, pura propaganda in vista delle elezioni di domenica. Fra una portata e l’altra, il futuro presidente promette di rivedere il bando della birra negli stadi e si impegna a procurare dei biglietti aerei gratis per gli Europei in Polonia e Ucraina. L’esito del prossimo voto è scontato. Putin tornerà al Cremlino, e molto probabilmente senza neanche passare per il ballottaggio. La partita che più conta, in uno Stato semi-autocratico come la Russia, si giocherà nei giorni successivi per le strade di Mosca. Ed è allora che le elemosine elargite alle tifoserie potrebbero risultare preziose. Per Stanislav Belkovsky, uno dei più noti politologi russi, il primo ministro «vuole evitare che i supporter organizzati partecipino alle manifestazioni contro di lui». La rivoluzione egiziana insegna: poche migliaia di persone disciplinate e avvezze alla guerriglia urbana possono spostare gli equilibri.

S

Una Primavera russa? Le possibilità che dal voto di domenica si origini una sorta di Primavera russa sono bassissime, secondo gli analisti. Ma le manifestazioni di dicembre - con più di centomila persone a sfidare il Generale Inverno per denunciare i brogli alle legislative - hanno fatto risuonare l’allarme fra i corridoi del Cremlino. Meglio allora non lasciare nulla di intentato. Anche perché le relazioni del potere putiniano con le curve calcistiche si sono fatte difficili negli ultimi anni. Gli estremisti più duri, fra cui molti ultrà, non perdonano il nazionali-

UN ULTRÀ DELLO SPARTAK IN PIAZZA DEL MANEGGIO A MOSCA DURANTE LE MANIFESTAZIONI DEL DICEMBRE 2010 PER IL TIFOSO UCCISO IN UNO SCONTRO INTERETNICO

IL VOTO DEGLI ULTRÀ NELL’URNA DI PUTIN A lungo blandite dal Cremlino, le curve di Cska e Spartak rischiano di diventare decisive nel dopo voto di domenica. Proprio come in Egitto

A SINISTRA, OLEG KASHIN, IL GIORNALISTA RUSSO RIDOTTO IN FIN DI VITA DAGLI ULTRÀ. AL CENTRO, IL PRIMO MINISTRO VLADIMIR PUTIN RENDE OMAGGIO ALLA TOMBA DEL TIFOSO DELLO SPARTAK UCCISO. A DESTRA, UN’ IMMAGINE DELLE MANIFESTAZIONI ULTRANAZIONALISTE DI UN ANNO FA A MOSCA

o Il futuro presidente teme che il mostro ultranazionalista gli si rivolti contro

smo light di Putin. Lo accusano di restare con le mani in mano, mentre l’immigrazione conquista città «etnicamente russe». Negli ultimi dieci anni almeno un milione di caucasici si è trasferito a Mosca. Un esodo che ha contribuito a un conflitto sociale sempre più ingestibile, reso manifesto proprio dai gruppi ultrà nel dicem-

bre 2010. In seguito all’assassinio di un tifoso dello Spartak in uno scontro inter-etnico, cinquemila ultrà in assetto da guerra assalirono gli Omon, i famigerati celerini russi, a un tiro di schioppo dalla Piazza Rossa. Mosca tremò, scossa da pogrom anti-caucasici, mentre il popolo nazionalista a lungo vezzeggiato da Putin attac-

cava frontalmente un potere ormai estraneo. Il lavoro sporco Per quasi un decennio, però, buona parte dell’estrema destra e il Cremlino erano filati d’amore e d’accordo, grazie anche al lavoro sporco di alcuni ultrà. Il caso più eclatante riguarda Nashi, un’associazio-

Qualcosa si è rotto Ma negli ultimi anni fra le curve e il Cremlino qualcosa si è rotto. Lo sdoganamento della retorica nazionalista ha contribuito all’impennata delle violenze a sfondo etnico. Fra il 2007 e il 2009, secondo l’ong Sova, una media di cento persone all’anno ha perso la vita in crimini razzisti. Abbastanza per convincere chi di dovere che il gioco stava finendo fuori controllo e imporre una stretta repressiva anche sull’estrema destra. Ma ormai, per dirla col Financial Times, il genio era uscito dalla lampada e prometteva di ribellarsi al suo padrone. Il quadro per domenica, giorno del voto, si presenta sfumato. Il ministero dell’Interno ha chiesto alla Federcalcio di rinviare le partite in calendario nella capitale fra il 3 e il 5 marzo. Nashi e Stal un’altra organizzazione giovanile - hanno promesso di dispiegare 20 mila attivisti per le strade di Mosca, per contrastare «ogni tentativo illegale di mettere in dubbio i risultati delle elezioni». È probabile che nelle ronde filo Cremlino finiscano per ritrovarsi anche molti ultrà, chi per convinzione e chi per denaro. Alle prevedibili manifestazioni di protesta dei giorni successivi, le curve rischiano quindi di trovarsi su fronti opposti. Se mai si schiuderà un accenno di Primavera russa, lo scontro interno alle tifoserie conterà eccome.

SERBIA

«CALCIOINMANOALCRIMINE».SEMPRE PEJOVIC

o

L’ex difensore del Borac vuota il sacco: «I giocatori obbligati a combinare le gare, altrimenti minacce, botte e niente soldi. Una volta mi appesero al muro» ALEC CORDOLCINI 5RIPRODUZIONE RISERVATA

ragisa Pejovic è il Farina D serbo. Con la differenza che lui di partite ne ha truccate tante. Non per soldi, ma per paura. «Se non collabori ti spezziamo braccia e gambe». Quella di Pejovic sembra una storia uscita da un copione di Francis Ford Coppola, invece è il racconto di un’ordinaria carriera da calciatore in Serbia. Come Farina, però, anche Pejovic ha deciso di abbattere il muro dell’omertà. L’occasione è arrivata durante la presentazione del Libro nero del calcio Est Europeo, pubblicato da FifPro (Federazione internazionale dei calciatori professionisti). Il volume si

Indagine della federcalcio sull’accusatore: il rischio è la squalifica a vita

basa sui risultati di un questionario sottoposto a 3.357 giocatori, rimasti anonimi, di 12 campionati dell’Est Europa. Sconcertante l’esito: l’11,9% ha ammesso di aver truccato una o più partite; il 23,6% è a conoscenza di incontri falsati nel proprio torneo; il 55% di quelli che non hanno ricevuto regolarmente lo stipendio ha partecipato a combine. In mezzo a questo polverone, Pejovic ha deciso di metterci la faccia. Questione di salute Quando lo scorso 8 febbraio ha preso la parola all’International Trade Union House di Bruxelles, è calato il silenzio. «Se diventi storpio, poi come sfamerai i tuoi figli?». Di fronte all’ennesima minaccia, nella sede del suo vecchio club, il Borac, Pejovic ha ceduto. «Sono stato uno

IN ALTO, DRAGISA PEJOVIC, 29 ANNI. IN BASSO, LA COPERTINA DEL LIBRO NERO DEL CALCIO EST EUROPEO DI FIFPRO

degli ultimi. Ci hanno provato in tutti i modi. Una volta mi hanno prelevato di notte dall’hotel della squadra, mi hanno caricato in auto e portato in giro fino all’alba. Dicevano: "Quanto guadagni al mese, 15 mila dinari serbi (150 euro, ndr)? Da oggi diventano 3 mila". Ma tenevo duro, fino a quando non mi hanno minacciato fisicamente». Pejovic è stato al Borac dal ’03 al 2010. «Terzino sinistro, avevo delle qualità. Ma fin dal primo anno nel club i giocatori erano obbligati dai dirigenti ad aggiustare le partite. Chi si rifiutava veniva messo fuori squadra, senza paga. Un giorno da-

vanti ai compagni chiesi spiegazioni sul ritardo degli stipendi. Il dg mi appese al muro. Il calcio in Serbia è gestito dal crimine organizzato. Cosa può fare un giocatore da solo contro queste persone? Quando si è presentata l’occasione ho deciso di parlare. Lo dovevo ai miei figli e a tutti quelli che amano il calcio». Danno e beffa: indagato Oggi dilettante nel Novi Pazar, Pejovic è finito nel mirino della Federcalcio serba, che ha aperto un’indagine nei suoi confronti, chiedendogli di fornire delle prove. Su di lui indaga anche la commissione disciplinare del massimo organismo calcistico serbo. Si parla di possibile squalifica a vita. Immediato lo sdegno di FifPro per bocca del segretario generale van Seggelen: «Le vittime finiscono sotto inchiesta, e sui colpevoli la Federazione serba non si prende nemmeno la briga di indagare. Tutto ciò è incredibile».

GRECIA

UNO SU TRE «AVVICINATO» PER COMBINE Il Libro nero dell’Europa dell’Est raccoglie le denunce di 3.357 giocatori di 12 Paesi (Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Grecia, Ungheria, Kazakistan, Montenegro, Polonia, Russia, Serbia, Slovenia e Ucraina). Oltre alle minacce e alle violenze fisiche, uno dei dati più impressionanti riguarda la quantità dei calciatori avvicinati per manipolare il risultato di una partita: complessivamente l’11,9%, percentuale che sale al 30,3% in Grecia e al 34% in Kazakistan. E il 55% di quelli che non prendono lo stipendio hanno partecipato a una combine.


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EUROPA

EXTRATIME - 28 FEBBRAIO 2012

l’eurogol DELLA SETTIMANA

EASY RONALDO LO FA DI TACCO RR «Che vuoi che sia, lo faccio di tacco». Se il modo di dire lo hanno coniato su Ronaldo, complimenti. Il golden boy di Madeira risolve una gara complicata in casa del Rayo con un gol difficilissimo, piazzato di tacco in area. Ma a vedere la sua naturalezza, pareva roba da nulla.

TOP 11 BENDER ROBOT, RIBERY SALVACI TU

5 Yilmaz Trabzonspor (Tur, 29x1,5) 43,5 6 Di Natale Udinese (Ita, 18x2), Doumbia Cska Mosca (Rus, 24x1,5), Gomez Bayern (Ger, 18x2), Huntelaar Schalke 04 (Ger, 18x2) 36

Ha tutto Il gol al Tottenham è un capolavoro dove c’è tutto: classe, precisione, fantasia, killer instinct. Chapeau.

Freccia Due assist per Balotelli e Dzeko, tanta corsa a sinistra e molta presenza nel gioco del City. Una giornata da protagonista assoluto.

7 Gioiello Dopo quasi 4 mesi out per infortunio, è tornato alla grande: col Rio Ave ne salta tre in 10 metri e infila un gran gol all’incrocio.

7 LABYAD (c, Psv)

Brother Doppietta contro il Colonia. Mediano tosto, pareva una punta di razza. Peccato che in nazionale non ritrovi il gemello Sven, infortunato.

7 IZMAILOV (c, Sporting)

Salvatore Rimette in piedi il Bayern da solo: doppietta allo Schalke, la stagione dei rossi è salva. E ora sfida la Germania in nazionale.

VAN PERSIE (a, Arsenal)

Showman Apre e chiude il pari spettacolo di Lione (4-4), tenendo il Psg comunque incollato al Montpellier. Peccato si divori il 2-0.

7,5

8

KOLAROV (d, Man. City)

8 L. BENDER (c, Bayer Lev.)

3 Cekulajevs T. Narva (Est, 46x1), Van Persie Arsenal (Ing, 23x2) 46

Jolly Con la Feirense entra per Varela, prima serve l’assist a Maicon per l’1-0 e poi fa da sé il raddoppio. Un fenomeno.

8 RIBERY (a, Bayern)

56

Riscatto Ferguson rimpiange il mancato arrivo di Hart? David risponde sul campo: tre interventi super con Norwich, e i complimenti del mister.

7,5 HOARAU (a, Psg)

58

2 Messi Barcellona (Spa, 28x2)

Sicurezza Fra i più bravi a Brema, il Norimberga passa per 1-0 grazie anche alla sua prestazione: blocca il temutissimo Pizarro.

7

RODRIGUEZ (c, Porto)

1 Ronaldo Real M. (Spa, 29x2)

Sinistro Travolgente contro il Saragozza. Se continua così può rivedere la nazionale. A Del Bosque manca ancora un terzino sinistro.

7 WOLLSCHEID (d, Norimberga)

I CANNONIERI D’EUROPA IN BASE AL COEFFICIENTE DI DIFFICOLTÀ DEI VARI CAMPIONATI (TRA PARENTESI)

MONREAL (d, Malaga)

7

MINACCIA VAN PERSIE: AGGANCIA CEK E MIRA IN ALTO

DE GEA (p, Man. United)

Scarpad’oro

Lampo Ala destra veloce come un fulmine, risolve a 5’ dalla fine la sfida col Feyenoord. Ha 18 anni, l’Olanda comincia a stargli stretta.

10 Rooney M. United (Ing, 17x2) 34 11 Aguero M. City (Ing, 16x2), D. Ba Newcastle (Ing, 16x2), Giroud Montpellier (Fra, 16x2), Lewandowski Borussia D. 32 (Ger, 16x2) 15 Cavani Napoli (Ita, 15x2), Denis Atalanta (Ita, 15x2), Falcao A. Madrid (Spa, 15x2), Ibrahimovic Milan (Ita, 15x2), Pizarro Werder (Ger, 15x2), Podolski Colonia (Ger, 15x2) 30 22 L. de Jong Twente (Ola, 19x1,5), Dost Heerenveen (Ola, 19x1,5), Lafata Jablonec (Cec, 19x1,5) 28,5 24 Higuain Real Madrid (Spa, 14x2), Palacio Genoa (Ita, 14x2)

28

26 Guidetti Feyenoord (Ola, 18x1,5), Perbet Mons (Bel, 18x1,5), Rudnev Lech 27 Poznan (Pol, 18x1,5) 29 Benzema R.M. (Spa, 13x2), Dzeko M. City (Ing, 13x2), Harnik Stoccarda (Ger, 13x2), Llorente A. Bilbao (Spa, 13x2), Reus Borussia M. (Ger, 13x2), Yakubu Blackburn (Ing, 13x2) 26 34 Abdellaoue Tromso (Nor, 17x1,5) 25,5 35 Arst Start (Nor, 16x1,5), Hooper Celtic (Sco, 16x1,5), Jovetic Fiorentina (Ita, 12x2), Kerzakhov Zenit (Rus, 16x1,5), Klose Lazio (Ita, 12x2), Malki Roda (Ola, 16x1,5), Milito Inter (Ita, 12x2), Nené Psg (Fra, 12x2), Prica Rosenborg (Nor, 16x1,5), Soldado Valencia (Spa, 12x2) 24

Wunder21

LE PAGELLE DEGLI ITALIANI ALL’ESTERO

Derby di Liga a Maresca 1

3

5

2

4

6

1 CARLO ANCELOTTI, 52 ANNI (REUTERS) 2 MARCO SIMONE, 43 ANNI (AFP) 3 MARIO BALOTELLI, 21 ANNI (AFP) 4 ENZO MARESCA, 32 ANNI (AFP) 5 RICCARDO PASI, 21 ANNI 6 FRANCESCO MORIERO, 42 ANNI (PIERANUNZI)

FRANCIA 7 Ancelotti (all. Psg) Il pazzo pareggio (4-4) a Lione lo priva della vetta, ma azzecca i cambi che gli assicurano un punto prezioso. 6,5 Sirigu (Psg) Incassa 4 gol senza poter fare niente. Ne evita almeno altri due. 7 Thiago Motta (Psg) Ricompone con equilibrio il centrocampo quando tutto sembrava perso, solo Lloris gli nega il gol del pari. 7 Simone (all. Monaco) Col Lavallois (2-1) incassa 3 punti buoni più che per la classifica per il morale e per il futuro sotto gli occhi del nuovo proprietario russo. GERMANIA 6 Sala (Amburgo) Prestazione sufficiente anche contro il Borussia Moenchengladbach, tiene bene nella doppia fase e l’Amburgo pareggia 1-1 in casa della terza. INGHILTERRA 7 Mancini (all. Man. City) Il City vola e i tifosi fanno volare Mancio sulle note di Blu dipinto di blu. Lui saluta e ringrazia. 7,5 Balotelli (Man. City) Una rete di classe, una maglia per far par-

lare, la standing ovation del pubblico: a voi, Supermario. 6 Santon (Newcastle) I Magpies si fanno rimontare da 2-0 a 2-2, ma lui non ha colpe; ormai titolare. 8 Di Canio (all. Swindon) Nona vittoria di fila e lo Swindon in vetta alla League Two: sta compiendo un'impresa. SPAGNA 5 Lanzaro (Saragozza) Come i gol incassati a Malaga. La salvezza è a 12 punti, ormai inarrivabile. 6,5 Maresca (Malaga) Col Saragozza entra sul 2-1 e finisce 5-1. Ottimo apporto in una gara facile solo in apparenza. SVIZZERA 7 Pasi (Chiasso) Propizia l’1-0 in casa col Wohlen conquistando e battendo la punizione che Adeshina incorna in gol. 6 Moriero (all. Lugano) Dopo 4 vittorie consecutive arriva un k.o. ad Aarau, solo a causa di un autogol a 10’ dal termine. 5 Bonanni (Lugano) Non incide come sa con l’Aarau. In difficoltà, anche per il campo pesante, sostituito.

DE JONG A 19 SALE DJURICIC, IL CRUIJFF DEI BALCANI LARGO AI GIOVANI: LA CLASSIFICA MARCATORI DEGLI UNDER 21 NEI MAGGIORI CAMPIONATI D’EUROPA

19 L. de Jong (Twente) 18 Guidetti (Feyenoord) 10 Balotelli (Man. City), J. Rodriguez (Porto) 9 Hazard (Lilla) 8 Rodrigo (Benfica), Texeira (Groningen) 7 Bacuna (Groningen), Belhanda (Montpellier), Borini (Roma), Djuricic (Heerenveen), Lasogga (Hertha)

RR (gdf) Guidetti, vedi che succede se esulti e becchi il secondo giallo? Poi De Jong infila l’Utrecht e ti scavalca a 19. Tra quelli dietro, segnatevi il nome di Djuricic dell’Heerenveen: 20 anni da poco, serbo, lo chiamano il Cruijff dei balcani, centrocampista che legge (il gioco) e scrive (tanti gol).

LE CIFRE DI MASSIMO PERRONE

Messi va a nozze con l’Atletico e il Chelsea con il Bolton

38

Gli anni passati dall’unico altro Lione-Psg finito 4-4. Il 13 settembre 1974 il neopromosso Psg, al secondo campionato in Première Division, vinceva 4-0 a metà ripresa: il Lione rimontò con 4 gol fra il 23’ e il 34’ st, l'ultimo segnato da Domenech, poi diventato c.t. della Francia. L’allenatore del Psg era Just Fontaine, 13 gol nel Mondiale 1958, tuttora record in una sola edizione.

4

150

I gol in campionato di Lampard, cifra tonda: 1 con lo Swansea in Terza Serie, poi 24 con il West Ham e 125 con il Chelsea. Il 33enne centrocampista dei blues è il primo ad andare in doppia cifra per 9 stagioni consecutive in Premier.

17

Gli incontri consecutivi senza una vittoria (3 pareggi e 14 k.o.) per il Bolton contro il Chelsea: è il primato negativo per qualsiasi confronto diretto della Premier.

Le giornate consecutive a segno per Zidan (Mainz) e Harnik (Stoccarda): eguagliato il record stagionale in Bundesliga stabilito a ottobre da Mandzukic (Wolfsburg).

I gol segnati in Arsenal-Tottenham (andata/ritorno), record per gli incontri di Premier.

2

76

Le vittorie del Bayern sullo Schalke in questo campionato, doppietta che non riusciva dal 1994-95.

15

I gol segnati da Messi all’Atletico Madrid, la sua vittima preferita nella Liga.

114

Gli anni dopo cui il WBA ha vinto 2 incontri consecutivi, nel massimo campionato, con almeno 4 gol di scarto: 5-1 ai Wolves e 4-0 al Sunderland adesso, 8-1 al Blackburn e 6-1 al Liverpool nel 1936.


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EUROPA

EXTRATIME - 28 FEBBRAIO 2012

INGHILTERRA

SWINDON BEL SUOL D’AMORE Paolo Di Canio sta conquistando il Regno anche da allenatore: al comando di una nobile decaduta domina la League Two e fa spettacolo. E il West Ham già gli lustra la panchina DECODER GRECI L’ALTA CORTE CONFERMA IL SÌ RR (bold) Karen Murphy ha vinto la sua battaglia: anche l'Alta corte di Londra ha ammesso la legittimità dell'utilizzo di un decoder straniero per trasmettere le partite di calcio nel suo pub di Portsmouth. Karen ha impugnato nella sua sfida legale una sentenza della Corte di giustizia europea, secondo la quale è possibile usare una tecnologia straniera. Karen trasmette le gare della Premier League attraverso Greco Nova. Sky inglese costava troppo: 700 sterline il mese contro un abbonamento da 800 l'anno con il decoder greco.

MANCHESTER CITY

TEVEZ IN CAMPO OGGI GIOCA CON LE RISERVE RR (bold) Riecco Tevez, dopo 154 giorni. L’argentino torna in campo oggi in una partita del campionato riserve: Manchester City-Preston. Si gioca a Carrington, centro sportivo del City, a porte chiuse. Per l’Apache è la prima volta dopo 5 mesi: l’ultima immagine di Tevez sul campo è quella del grande rifiuto a entrare in campo, la sera di Bayern-City, 27 settembre 2011. È il primo passo per il ritorno alla normalità. Se i programmi saranno rispettati, Tevez tornerà disponibile contro lo Swansea, l’11 marzo.

MARCATORI

VAN PERSIE VA E A SEGNO I TRE DEL CITY

CLASSIFICA

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE A LONDRA

BATTAGLIA LEGALE

SQUADRA

STEFANO BOLDRINI

MANCHESTER CITY MANCHESTER UNITED TOTTENHAM ARSENAL CHELSEA NEWCASTLE LIVERPOOL NORWICH SUNDERLAND EVERTON FULHAM STOKE CITY WBA SWANSEA ASTON VILLA WOLVERHAMPTON QPR BLACKBURN BOLTON WIGAN

5RIPRODUZIONE RISERVATA

ià gli hanno pronosticato il futuro: sarà il prossimo allenatore del West Ham. Paolo Di Canio è informato, sa che il suo vecchio club lo sta seguendo con attenzione, ma non commenta. Pensa allo Swindon, in testa al campionato di League Two (quarta serie) e lanciato verso la promozione. Nove vittorie di fila, l’ultima sabato scorso contro l’Accrington Stanley, 2-0 con doppietta di Benson. Ma in Inghilterra non c’è mai tregua: stasera lo Swindon torna in campo, contro il Burton Albion, recupero della gara saltata il 4 febbraio per neve e gelo. Di Canio cerca il decimo successo consecutivo: potrebbe essere l’allungo decisivo.

G

A ovest di Londra Swindon sorge a ovest di Londra, un’ora d’auto dalla capitale. Ha un passato illustre: nel 1969 vinse la Coppa di Lega e nel 1993-94 giocò in Premier, chiudendo però all’ultimo posto e incassando 100 gol in 42 match. Da allora, una caduta senza fine, fino all’estate scorsa e all’arrivo di Di Canio. Una falsa partenza, poi un’ascesa irresistibile, culminata nel primo posto di un campionato infinito, 24 squadre e 46 partite a testa. Di Canio ha dato gioco e personalità. Alla Bbc, sei giorni fa, ha confessato: «Ora viene il difficile. Sono curioso di vedere come saremo capaci di gestire il primato. Dobbiamo tenere la concentrazione ed evitare errori stupidi. Per me è importante giocare bene. Perdere proponendo un buon calcio non è un problema: in questi casi applaudo sempre la mia squadra».

LIVERPOOL

N

P

F

S

Rinv.

EVERTON

3-0

BOLTON

NEWCASTLE

2-2

WOLVERHAMPTON

QPR

0-1

WBA

4-0

SUNDERLAND

WIGAN

0-0

ASTON VILLA

MANCHESTER CITY

3-0

BLACKBURN

ARSENAL

5-2

NORWICH

1-2

MANCHESTER UNITED

STOKE CITY

2-0

SWANSEA

DAVID LUIZ 3’ st DROGBA 16’ st LAMPARD 34’ st CISSE’ 6’ pt GUTIERREZ 18’ pt

DI CANIO, 43 ANNI: IN PANCA ALLO SWINDON E, IN BASSO, NEL 2002 IN CAMPO COL WEST HAM (A I e AP)

Full immersion Di Canio sta vivendo una stagione da full immersion. Ha capito che questa poteva essere una tappa fondamentale per la sua carriera di allenatore. Conduce una vita casa e campo, supportato da uno staff tutto italiano: l’assistente Fabrizio Piccareta, l’allenatore dei portieri Domenico Doardo, il preparatore atletico Claudio Donatelli. Una vita modulata su allenamenti, computer, dvd, riunioni. Unico diversivo, le sedute in palestra, per scaricare lo stress e mantenere la muscolatura. Paolo riemerge la sera, spesso stravolto. Ma anche prima di andare a letto, c’è qualche sito da consultare, qualche giornale da leggere, qualche notiziario televisivo da seguire. Quello del fair play In Inghilterra Paolo Di Canio piace. Non condividono il pensiero politico - qui con il fasci-

smo non si scherza -, ma ne apprezzano lealtà, passionalità e personalità. Apprezzano anche il fatto che abbia cercato di calarsi nella vita inglese senza «se» e senza «ma»: da queste parti non è cosa da poco. Il gesto più famoso resta quello di un Everton-West Ham del dicembre 2000 quando, con la porta spalancata, buttò il pallone in fallo laterale per consentire al portiere avversario di essere medicato. Un gesto tornato d’attualità in questi giorni dopo il gol negato a Muntari in Milan-Juventus e le parole di Gianluigi Buffon («Se anche mi fossi accorto che era gol, non l’avrei detto all’arbitro»). Di Canio probabilmente lo avrebbe fatto anche perché «vivere da queste parti ti fa capire quanto sia importante il concetto della sportività». A modo suo, tiene fede alla cultura dei samurai che lo ispira da anni. Un samurai del pallone destinato, prima o poi, a tornare a Londra, per guidare il suo West Ham.

ODEMWINGIE 3’pt; 4’ st MORRISON 41’ pt ANDREWS 46’ st

BALOTELLI 30’ pt AGUERO 7’ st DZEKO 36’ st

SAGNA 40’ pt VAN PERSIE 43’ pt ROSICKY 6’ st WALCOTT 20’,23’ st HOLT 39’ st

UPSON 24’ pt CROUCH 39’ pt

JARVIS 5’ st DOYLE 21’ st

FULHAM

POGREBNYAK 7’ pt

TOTTENHAM

SAHA 4’ pt ADEBAYOR rig.34’ pt

SCHOLES 7’ pt GIGGS 47’ st

Prossimo turno 3 marzo: Liverpool-Arsenal, Manchester City-Bolton, Stoke City-Norwich, Blackburn-Aston Villa, Wba-Chelsea, Wigan-Swansea, Qpr-Everton. 4 marzo: Newcastle-Sunderland, Fulham-Wolverhampton, Tottenham-Manchester United

ASTON VILLA

BENT, EUROPEI A RISCHIO RR Europei a forte rischio per Darren Bent. Il 28enne attaccante dell’Aston Villa sabato contro il Wigan si è rotto i legamenti della caviglia sinistra. Fra una settimana si deciderà se intervenire chirurgicamente, ma già ora i medici hanno definito la prognosi in almeno 3 mesi.

LE QUOTE

LONDRA INSEGUE LA PROVINCIA

2,10

Lo scontro diretto arriva per entrambe in uno dei momenti migliori della stagione: il Liverpool ha appena alzato la Carling Cup, l’Arsenal ha cancellato almeno per un po’ le delusioni delle ultime settimane, spazzando via il Tottenham. Per sabato le quote vanno dalla parte dei Reds, favoriti a 2,10 sulla lavagna Totosì. Il blitz dei Gunners vale 3,45, la «X» 3,30. Alla pari Under e Over: 1,83.

2,75

Il Tottenham deve invece lasciarsi alle spalle il 2-5 di Highbury e si prepara a un altro turno di fuoco col Manchester United. Il 3˚ posto per ora è al sicuro, ma un altro ko potrebbe favorire Arsenal e Chelsea, che inseguono a -7. Gli Hotspurs devono sudarsela, visto che partono indietro (2,75) nonostante il fattore campo. I Red Devils hanno la meglio di un soffio (2,55), il pari è a 3,20. (Agipronews)

MANCINI E UN PRIMATO TUTTIFRUTTI

on sfugge niente al Sun, il tabloid più venduto della Gran Bretagna: Roberto Mancini ha un debole per le caramelle alla frutta e una foto della terza pagina di ieri, sotto una ragazza prosperosa di Birmingham, tale Amill di 25

V

20 3 3 67 19 19 4 3 63 26 16 5 5 51 30 14 4 8 53 37 13 7 6 47 31 12 7 7 38 38 10 9 6 29 23 9 8 9 38 43 9 6 11 34 30 9 6 10 26 27 8 9 9 32 36 9 6 11 26 38 9 5 12 33 35 7 9 10 28 34 6 11 9 29 34 5 7 14 30 51 5 6 15 27 45 5 6 15 37 59 6 2 18 29 54 4 8 14 23 50

CHELSEA

L’ALTRO ITALIANO AL TOP DEL REGNO UNITO

N

G

26 26 26 26 26 26 25 26 26 25 26 26 26 26 26 26 26 26 26 26

26a giornata

23 Van Persie (Arsenal) 17 Rooney (Manchester United) 16 Aguero (Manchester City), Demba Ba (Newcastle) 13 Yakubu (Blackburn), Dzeko (Manchester City) 11 Adebayor (Tottenham) 10 Bale (Tottenham), Balotelli (Man. City), Dempsey (Fulham), Fletcher (Wolverhampton), Graham (Swansea), Holt (Norwich), Lampard (Chelsea) 9 Bent (Aston Villa), Sturridge (Chelsea), Odemwingie (Wba) 8 Defoe (Tottenham), Helguson (Qpr), Hernandez (Manchester United), Morison (Norwich) 7 Berbatov (MU), Crouch (Stoke) Klasnic (Bolton), Pilkington (Norwich), Sinclair (Swansea)

Il tecnico del City è l’icona dell’italian style E fa notizia anche se mangia una caramella

PT

63 61 53 46 46 43 39 35 33 33 33 33 32 30 29 22 21 21 20 20

anni, lo ritrae mentre ne mastica una in panchina. Chiosa del pezzo: Alex Ferguson preferisce invece le gomme americane. La sfida tra le due squadre di Manchester si gioca anche così, a colpi di mascella: le immagini del santone scozzese mentre rumina in panchina sono ormai un cult. Volare Ma nel primato di Roberto Mancini c’è molto di più di una confezione di caramelle.

Ormai è un idolo del popolo del City. Sabato scorso lo stadio Etihad ha mostrato per la prima volta uno striscione dedicato a lui. Lo stile italiano, di cui Mancio è considerato un perfetto testimonial, è celebrato con la canzone italiana per eccellenza, Nel blu dipinto di blu. La song interpretata da Domenico Modugno nel 1958 è uno dei simboli dell’Italia del boom economico ed è stata modellata dai tifosi sul nome dell’allenatore che sta guidando la loro squadra verso

un titolo atteso da 44 anni. Per volare, tanto per restare sulla canzone, serviva un tecnico italiano che a Manchester sta realizzando il suo capolavoro.

ROBERTO MANCINI, 47 ANNI (RICHIARDI)

Idolo I tifosi del City adorano Mancio per i risultati, naturalmente, ma anche perché vedono in lui l’uomo giusto per rispondere all’arroganza dello United, abituato a stravincere in campo, ma anche fuori. Dopo essere stati a lungo i parenti

poveri di Manchester, con i soldi di Mansour e il calcio di Mancini, il City ha ritrovato il gusto della sfida. Mancio vuole tutto: Premier ed Europa League. «Questa può essere la stagione giusta, sarebbe sciocco non approfittarne». Sabato prossimo c’è il Bolton in campionato, poi la trasferta in Portogallo per giocare in casa dello Sporting, mentre l’11 marzo si viaggia verso il Galles, per affrontare lo Swansea. Sta cominciando il conto alla rovescia del campionato. Lo United, grazie agli eterni Giggs e Scholes non molla, ma il City, con Tevez verso il rientro, continua il volo. Nel blu, dipinto di blu. bold


9

EUROPA

EXTRATIME - 28 FEBBRAIO 2012

SPAGNA

COPPA DEL RE

NON C’È ROJA SENZA SPINE Anche la nazionale di Del Bosque, prima rivale dell’Italia all’Europeo, ha i suoi casi: non convocato Torres dopo 6 anni. Troppa abbondanza al centro e in difesa il c.t. è indeciso CLASSIFICA SQUADRA

REAL MADRID BARCELLONA VALENCIA LEVANTE ATH. BILBAO MALAGA OSASUNA ESPANYOL ATL. MADRID SIVIGLIA RAYO BETIS REAL SOCIEDAD GETAFE MAIORCA GRANADA VILLARREAL RACING S. SP. GIJON SARAGOZZA

PT

64 54 40 35 34 34 34 33 32 32 31 30 30 29 28 28 27 24 21 15

G

24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24

V

N

P

F

21 1 2 80 21 16 6 2 70 18 11 7 6 37 29 10 5 9 34 35 8 10 6 39 32 10 4 10 33 36 8 10 6 28 38 9 6 9 27 29 8 8 8 33 30 8 8 8 26 27 9 4 11 32 36 9 3 12 28 32 8 6 10 27 34 7 8 9 24 31 7 7 10 23 29 8 4 12 22 34 6 9 9 25 36 4 12 8 19 31 5 6 13 22 45 3 6 15 19 45

25a giornata BETIS

1-1

RACING S.

1-1

MALAGA

5-1

SARAGOZZA

ESPANYOL

1-2

LEVANTE

VILLARREAL

2-2

ATH. BILBAO

RAYO

0-1

REAL MADRID

OSASUNA

2-1

REAL SOCIEDAD

1-0

VALENCIA

1-2

ATL. MADRID

1-2

JORGE MOLINA 6’ st STUANI rig.29’ st SEBA FERNANDEZ 46’ pt PAULO DA SILVA aut.22’ st DEMICHELIS 32’ st ISCO ALARCON 34’ st RONDON 43’ st UCHE 30’ st

SENNA 11’ pt NILMAR 23’ st

NEKOUNAM 26’ pt LEKIC 29’ pt AGIRRETXE 34’ st COSTA 25’ pt

FALCAO 4’ st

GETAFE

DORADO aut.10’ st

SP. GIJON

DAVID BARRAL 42’ pt

ARANDA 23’ pt

VALDO 24’ pt RUBEN SUAREZ 44’ st LLORENTE 17’ st SUSAETA 21’ st RONALDO 9’ st

GRANADA

MIKEL RICO 31’ pt

MAIORCA SIVIGLIA

MEDEL 36’ pt JESUS NAVAS 25’ st

BARCELLONA

DANIEL ALVES 36’ pt MESSI 36’ st

Prossimo turno 3 marzo: Maiorca-Osasuna, RayoRacing S., Getafe-Malaga, Barcellona-Sp. Gijon, Siviglia-Atl. Madrid. 4 marzo: Saragozza-Villarreal, Ath. Bilbao-Real Sociedad, Granada-Valencia, Real Madrid-Espanyol. 5 marzo: Levante-Betis CHAMPIONS LEAGUE

PRELIMINARI DI CHAMPIONS

SPAREGGI PER LE COPPE

SPAREGGI RETROCESSIONE

EUROPA LEAGUE RETROCESSIONE

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE A MADRID

S

FILIPPO MARIA RICCI 5RIPRODUZIONE RISERVATA

icente del Bosque, o di come ti rimodello e gestisco un gruppo super vincente. A 101 giorni dall’Europeo il c.t. della Roja sfoglia una margherita che ha diverse spine. Domani a Malaga la Spagna sfida il Venezuela, poi i campioni d’Europa e del Mondo non si rivedranno più fino a maggio. Tre amichevoli e sotto con la difesa del titolo continentale che comincerà il 10 giugno a Danzica contro l’Italia. Tre amichevoli che saranno fortemente condizionate dall’astruso, e ancora indefinito, calendario spagnolo. Con la finale di Copa del Rey (Barça-Athletic) prevista per il 25 maggio (non si sa dove) Del Bosque rischia di fare due delle 3 amichevoli estive senza 12 dei suoi 23 convocati. Un problema in più per il Marchese, che già ne ha vari.

V

Quattro baschi col c.t. Dall’alto in basso: la punta centrale, l’eccesso di creatori di gioco, la coppia di centrali difensivi, i terzini. Per la partita con la Vinotinto, Del Bosque ha chiamato 17 dei 23 campioni del Mondo. Tra i 6 assenti fuori dal gruppo Marchena e Capdevila, quasi out Albiol, che Mou non fa giocare mai, a forte rischio Pedro (spesso infortunato e poco usato da Pep) e Navas (che però ha fatto un partitone domenica a Valencia), attesissimo Villa, che spera di tornare a giocare a fine aprile. Poi c’è Fernando Torres, Niño pallido e panchinaro. L’attaccante che il Chelsea ha strappato al Liverpool con un assegno da 56 milioni di euro in questa stagione ha fatto 4 gol (in 3 partite). Gli ultimi il 19 ottobre. «Mi dispiace lasciar fuori Torres – ha detto Del Bosque con intristita sincerità – ma bisogna essere giusti e tener conto di chi viene

BARCELLONA

IL CAMP NOU MEGLIO DI PICASSO RR (f.m.r.) Il Barcellona è un’opera d’arte, e ha una quotazione di mercato altissima. Non parliamo solo della squadra di Guardiola, ma del club e soprattutto del suo Museu. Che nel 2011 ha battuto il proprio record di affluenza e fatturato, chiudendo al terzo posto nella classifica spagnola dei musei più visitati, dietro solo ai madrileni Prado e Reina Sofia, primo in Catalogna dove se la vede con artisti che si chiamano Picasso, Mirò, Gaudì. Non meno di 1.626.990 persone

(record precedente 1.397.574 nel 2007, +24% rispetto al 2010) hanno partecipato alla Camp Nou Experience, il pacchetto turistico che prevede giro dello stadio, entrata al Museu e Spazio multimedia. I biglietti costano 22 euro, 16.50 il ridotto. I soci vanno gratis, ma questa è una cosa che fanno soprattutto i turisti. Che vengono a Barcellona anche per andare al Camp Nou, che infatti è inserito nel tour dell’autobus scoperto, nonostante sia clamorosamente fuori mano.

LA FINALE A MADRID. MA AL CALDERON RR Si giocherà al Vicente Calderon di Madrid, lo stadio dell’Atletico, la finale della coppa del Re tra Barcellona e Athletic Bilbao, il 25 maggio. Dopo che entrambi i club avevano chiesto di giocare al Bernabeu: ma il Real aveva opposto la necessità di fare alcune ristrutturazioni allo stadio a fine stagione. In realtà pare non volesse veder trionfare in casa due club autonomisti come i catalani e i baschi. La scelta del Calderon comporta una rinuncia a circa 25 mila posti: dai quasi 80 mila del Bernabeu ai 54.851 dell’impianto dell’Atletico. Intanto la federazione ha reso noti i premi per gli altri club di coppa: il Mirandés (di 3ª serie) sorprendente semifinalista ha ottenuto 275 mila euro, quasi un quarto del suo budget annuale.

BARCELLONA

MESSI, TROPPI FAN: A BERNA C’È LA POLIZIA ROBERTO SOLDADO, 26 ANNI, 12 GOL NELLA LIGA E 5 IN CHAMPIONS QUEST’ANNO COL VALENCIA, ALLA PRIMA CONVOCAZIONE CON DEL BOSQUE (AFP)

spingendo da dietro». Ovvero Soldado, che è stato chiamato per la prima volta, Llorente e Negredo (però a casa, infortunato). L’impressione è che se il Niño (era sempre convocato da 6 anni) in qualche modo riuscirà ad alzarsi dalla panchina di Villas Boas e a dare qualche segnale di vita entrerà nella lista per Polonia e Ucraina. In attesa di verificare le condizioni fisico-psicologiche di Villa e Torres, Del Bosque valuta due alternative: giocare con un centravanti «forte» o scegliere un «falso 9» tra Silva, Fabregas e Mata. Soluzione questa che gli risolverebbe un problema di abbondanza dalla cintola in su, dove sgomitano, oltre ai 3 già menzionati, Xavi, Iniesta, Busquets e Xabi Alonso, con Muniain, Cazorla e Thiago di rincorsa. Muniain è una delle rivelazioni della Liga. Diciannove anni appena compiuti, già campione Europeo Under 21, passerà l’estate tra Polonia, Ucraina e Londra dove giocherà all’Olimpiade. È il simbolo del

gran lavoro svolto da Bielsa all’Athletic: i baschi hanno 4 uomini con Del Bosque e 4 nell’Olimpica. Oltre ai citati Llorente e Muniain ci sono i difensori Iraola e Javi Martinez, spostato da Bielsa a difensore centrale. Cosa che taglia le gambe ad Albiol e con lo spostamento di Ramos a centrale decisa da Mou e la scarsa forma di Piqué (una tribuna e una panchina nelle ultime 3 uscite del Barça) complica le scelte di Del Bosque. Al momento la coppia Puyol-Ramos è la più accreditata, a meno che il madridista non torni sulla fascia, lasciando così spazio a Piqué o a Javi Martinez. E arriviamo ai terzini: a sinistra il trono è stato lasciato vacante da Capdevila e al momento è appannaggio di Jordi Alba, canterano del Barça esploso al Valencia. Dietro di lui José Enrique del Liverpool e Monreal del Malaga. Dall’altra parte se Ramos non si sposta tocca a uno tra Arbeloa e Iraola. Pensieri per Vicente, con vista sull’Italia.

RR Messi è come le rockstar: mette il naso fuori di casa e c’è un delirio di gente che lo brama tra autografi, foto, dediche e quant’altro. La settimana scorsa circolava in rete un video in cui il bodyguard della Pulce aveva una lite pepata con un fan che chiedeva con troppa insistenza di farsi fotografare col campione. Stavolta Messi ha messo in subbuglio Berna, come riporta Olé: quando lui e Mascherano hanno raggiunto il ritiro dell’Argentina in Svizzera, l’hotel è stato costretto a chiamare la polizia per tenere a bada le oltre 300 persone che aspettavano la star del Barça e permettergli di entrare. Succede a tutti? Mica tanto. Poco prima erano arrivati Higuain e Salvio, e quasi non se li sono filati.

MARCATORI

DOPO I TENORI ARRIVA FALCAO LLORENTE SALE 29 Ronaldo (Real Madrid) 28 Messi (Barcellona) 15 Falcao (Atletico Madrid) 14 Higuain (Real Madrid) 13 Benzema (Real Madrid), Llorente (Athletic Bilbao) 12 Soldado (Valencia) 11 Michu (Rayo Vallecano) 9 Ruben Castro (Betis), Fabregas (Barcellona) 8 Barral (Sporting Gijon), Koné e Ruben Suárez (Levante), Sanchez (Barcellona) 7 Fedor (Getafe), Marco Rubén (Villarreal) 6 Adrian (A. Madrid), Agirretxe (R. Sociedad), Hemed e Víctor (Maiorca), Juanlu (Levante), Negredo (Siviglia), Rondon (Malaga), Xavi (Barcellona)


10

EUROPA

EXTRATIME - 28 FEBBRAIO 2012

FRANCIA

GIROUD: «NAPOLI E JUVE, ASPETTATEMI» IL DORTMUND 1˚ FA IL RECORD DI RICAVI RR (s.s.) Campione in carica della Bundesliga e primo in classifica con 4 punti sul Bayern Monaco, il Borussia Dortmund di Jurgen Klopp non si accontenta della leadership sportiva. Il club tedesco ha annunciato ricavi record di 101 milioni di euro e 17 di profitti realizzati fino a metà stagione. Dovesse continuare così, il Dortmund entrerebbe nella top 10 stagionale dei club più ricchi al mondo. Ecco perché i 17,5 milioni spesi per Marco Reus dell’altro Borussia, il Mönchengladbach, non fanno paura.

FRANCIA

ANCELOTTI: PASTORE NON È INDISPENSABILE RR (s.s.) Tempi duri per Javier Pastore al PSG. L’argentino è stato tenuto inizialmente a riposo da Ancelotti nella sfida scudetto contro il Montpellier e sostituito al 62’, con la sua squadra sotto di 4-2, nell’ultima gara col Lione poi terminata 4-4. Si spiega così la sferzante dichiarazione del tecnico italiano: «Pastore ha fatto bene contro il Montpellier, ma neanche lui è indispensabile, perché non conosco giocatori che lo siano». Neppure quelli costati 43 milioni di euro.

BULGARIA

LA LOKOMOTIV FA SPESE: 18 GIOCATORI! RR Per tentare di evitare la retrocessione, la Lokomotiv Sofia ha tesserato 18 nuovi giocatori in un colpo solo. I ferrovieri bulgari, dodicesimi su 16 squadre a metà campionato con 13 punti in 15 partite, sono solo 3 punti sopra la soglia della salvezza. Nonostante i 3 scudetti e le 4 coppe nazionali vinti in passato e i recenti playoff per l’Europa League (persi solo ai rigori), la Lokomotiv è alle prese con una grave crisi finanziaria. Il campionato riprende sabato prossimo.

SVIZZERA

IL SERVETTE IN CRISI CHIEDE AIUTO STATALE RR (s.s.) Dopo il Neuchatel Xamax, già fallito, un’altra storica società svizzera è alle prese con gravi problemi economici, così importanti da chiedere allo Stato di pagare gli stipendi ai giocatori. «A gennaio - ha rivelato Charles Beer, consigliere di Stato del Cantone di Ginevra - l’amministratore del Servette mi ha chiamato personalmente per chiedere se potevamo pagare noi gli stipendi arretrati». L’insolita richiesta ha avuto il solo effetto di indurre le autorità ad aprire un’inchiesta.

Capocannoniere in Ligue 1, capolista col Montpellier e ora pure titolare in nazionale: «Mi piace la Premier, ma tifo Milan e spero che le italiane a fine stagione mi vogliano ancora» PARIGI

ALESSANDRO GRANDESSO 5RIPRODUZIONE RISERVATA

suon di gol (16) e assist (7) sta rovinando la festa al Psg di Ancelotti. Ma Olivier Giroud, come il Montpellier, da sabato primo in classifica, non si monta la testa. Nonostante domani il capocannoniere di Ligue 1 rischi di essere titolare con la Francia, a Brema contro la Germania, e l’interesse di Juve e Napoli.

A

OLIVIER GIROUD, 25 ANNI, ALTO 192 CENTIMETRI, HA UNA LAUREA BREVE IN SCIENZA E TECNICA DELLE ATTIVITÀ FISICHE E SPORTIVE

goglioso, ma è presto per decidere».

l

GERMANIA

CLASSIFICA SQUADRA

Da cosa dipenderà la sua scelta? «Non dai soldi, altrimenti avrei firmato per il Celtic e non per il Montpellier. Non gioco per la gloria, ma per me è importante divertirsi in campo, lo stadio pieno, sentire l'affetto dei tifosi. E soprattutto disputare la Champions. Ho un debole per la Premier, ma spero che Napoli e Juve siano ancora presenti a fine stagione».

Ho un diploma universitario: aiuta a pensare. Ora voglio quello della Champions

Intanto il Montpellier domina e lei segna molto più dell'anno scorso.

Blanc la definisce atipico. «Giusto, perché posso giocare facendo valere il fisico, ma anche sfruttando il gioco tecnico, come con il Montpellier. Ma posso ancora migliorare spalle alla porta, per questo copio un po’ Drogba».

«Era il primo in Ligue 1 e ho superato l’obiettivo stagionale, 12 gol. Quest’anno la squadra ha più automatismi, è più matura e io sono più cosciente dei miei mezzi. C'è anche un po’ di fortuna: non mi sono mai fatto male». Quindi a quanto arriva quest’anno? «Abbastanza per restare capocannoniere, spero». Titolo che è quasi una maledizione in Francia. Gignac si è perso a Marsiglia, Niang gioca a Doha, il Lilla ha scaricato Sow. «Non sono superstizioso. Mi affido al lavoro, che ripaga sempre. Penso di avere forza e apertura mentale a sufficienza per adattarmi a una nuova squadra e a un nuovo sistema di gioco. In ogni caso, non sono ancora né capocannoniere né sul mercato».

Atipico lo è anche per il diploma universitario. «Era una necessità. Fa bene parlare d’altro e incontrare persone fuori dal calcio». Si sente un po’ estraneo nel mondo del pallone? «Sono concentrato sulla mia carriera. Gli studi però mi hanno aiutato a livello mentale e umano». Quali sono le sue punte di riferimento? «Il mio mito era Van Basten. Poi amavo eleganza e polivalenza di Shevchenko. Adesso mi piace Ibrahimovic».

V

N

P

F

S

16 5 4 48 25 15 7 3 44 25 12 10 3 43 27 12 7 6 33 26 12 4 9 41 32 11 7 7 34 30 11 7 7 27 23 10 9 5 34 23 9 9 7 30 28 8 6 11 26 27 5 14 6 22 22 6 9 9 33 37 7 6 12 30 37 6 9 10 24 32 7 5 13 30 44 6 8 11 27 43 5 8 12 23 29 5 8 12 22 35 4 10 11 30 38 4 8 13 22 40

2-1

AUXERRE

0-0

ST. ETIENNE

EVIAN

2-0

NANCY

MONTPELLIER

1-0

BORDEAUX

NIZZA

1-0

CAEN

VALENCIENNES

2-0

LORIENT

LIONE

4-4

BREST

1-0

MARSIGLIA

TOLOSA

2-0

SOCHAUX

RENNES

1-1

EDUARDO 9’ st CAVALLI 10’ st

BERIGAUD 30’,32’ pt

UTAKA 35’ st

MOUNIER 5’ st

SAMASSA 33’ st COHADE 36’ st

GOMIS 34’ pt LOPEZ 36’ pt BASTOS 40’ pt BRIAND 13’ st

BAYSSE 17’ pt

ABDENNOUR 9’ pt RIVIERE 10’ st

ERDING 46’ st

DIGIONE

KUMORDZI 21’ st

PARIS SG

HOARAU 21’pt; 49’ st NENE’ rig.47’ pt CEARA’ 28’ st

LILLA

CHEDJOU 40’ pt

Prossimo turno 3 marzo: Digione-Montpellier, MarsigliaTolosa, St. Etienne-Evian, Lilla-Auxerre, Sochaux-Valenciennes, Nancy-Lione, Bordeaux-Nizza. 4 marzo: Paris Sg-Ajaccio, Caen-Brest, Lorient-Rennes

l SECONDA STAGIONE IN LIGUE 1

Ma c’è un patto di spogliatoio in questo senso? «No, semplicemente ci concentriamo su un obiettivo che ci sembra sempre più legittimo. Sul piano individuale, nessun impegno. E poi sono ancora sotto contratto fino al 2014».

Olivier Giroud nato il 30-9-1986 a Chambéry. A Grenoble a 13 anni, debutta in B a 19, a Istres nel ’07 (in C), nel ’08 a Tours (in B), dove segna 21 gol nel ’09-10 ed è capo cannoniere. Nel 2010 è al Montpellier; 16 gol in 24 match in questa stagione. Due presenze in nazionale.

In ogni caso, siete primi, date spettacolo e rovinate i piani al Psg di Ancelotti.

G

25 25 25 25 25 25 25 24 25 25 25 24 25 25 25 25 25 25 25 25

AJACCIO

Se il Montpellier va in Champions, lei resta? «Valuterei l’opzione con attenzione».

Ma il presidente dice che in caso di offerta importante sarebbe dura tenerla. «Avrà le sue ragioni, io preferisco pensare al campo. Poi più su andiamo, più ci saranno opportunità e meglio sarà per tutti».

A lei però si interessano soprattutto Juve e Napoli. «Squadre importanti. Ne sono or-

53 52 46 43 40 40 40 39 36 30 29 27 27 27 26 26 23 23 22 20

25a giornata

identikit

Tutti del Milan. «Seguo da sempre le big italiane che stanno tornando ai vertici in Champions, dove però vedo favorite Real Madrid e Barcellona. Ma lo ammetto, tifo anche per il Milan».

PT

MONTPELLIER PARIS SG LILLA ST. ETIENNE LIONE RENNES TOLOSA MARSIGLIA BORDEAUX VALENCIENNES BREST EVIAN CAEN LORIENT DIGIONE AJACCIO NIZZA NANCY AUXERRE SOCHAUX

«Cerchiamo solo di trasmettere l’entusiasmo che c’è in spogliatoio. Contro il Psg all'andata abbiamo perso (0-3) facendo errori di gioventù. Al ritorno, invece, siamo stati più rigorosi (2-2). Loro non mi hanno impressionato, nonostante i rinforzi invernali di qualità». Sirigu le ha negato il gol all’andata e al ritorno. «Forse ho mancato di realismo, ma Sirigu è una bella scoperta. Una grande squadra ha sempre bisogno di un grande portiere per andare fino in fondo. Il Psg ha quello giusto, ma proveremo a metterci di traverso». Lei è ormai nel giro della nazionale. Una rivincita per uno che non ha mai giocato nelle selezioni giovanili? «È una ricompensa. Se non ci sono andato prima si vede che non ero maturo. Ma penso di aver imparato dai miei errori e di aver lavorato sodo per arrivarci. Quindi ne sono fiero e farò di tutto per giocare l’Europeo e fare bella figura».

IL PSV STACCA L’AZ, ANDERLECHT SEMPRE PIÙ SOLO OLANDA

GERMANIA

Borussia M.-Amburgo Augsburg-Hertha Colonia-Leverkusen Mainz-Kaiserslautern Stoccarda-Friburgo Wolfsburg-Hoffenheim Werder-Norimberga Bayern-Schalke Borussia D.-Hannover

CLASSIFICA BORUSSIA D. BAYERN BORUSSIA M. SCHALKE LEVERKUSEN WERDER HANNOVER STOCCARDA HOFFENHEIM NORIMBERGA MAINZ AMBURGO WOLFSBURG COLONIA AUGSBURG HERTHA KAISERSLAUTERN FRIBURGO CHAMPIONS LEAGUE

TURCHIA

23a giornata

23a giornata

1-1 3-0 0-2 4-0 4-1 1-2 0-1 2-0 3-1

52 48 47 44 37 36 34 29 29 28 27 27 27 24 21 20 18 18

Rkc Waalwijk-Vitesse Nac Breda-Den Haag Roda-De Graafschap Vvv Venlo-Heracles Nec-Groningen Excelsior-Ajax Psv-Feyenoord Twente-Utrecht Az Alkmaar-Heerenveen

CLASSIFICA PSV AZ ALKMAAR TWENTE (-1) HEERENVEEN AJAX FEYENOORD VITESSE GRONINGEN RODA HERACLES RKC WAALWIJK NEC UTRECHT NAC BREDA DEN HAAG VVV VENLO DE GRAAFSCHAP (-1) EXCELSIOR

1-0 4-0 0-2 3-1 4-0 1-4 3-2 1-0 3-3

48 46 45 44 43 41 32 32 31 30 28 26 25 25 24 22 16 15

Da 5 ª a 8ª spareggi per il 30 posto in Europa L.

PRELIMINARI DI CHAMPIONS

EUROPA LEAGUE

SPAREGGI PER LE COPPE

Orduspor-Kayserispor Karabukspor-Ankaragucu Manisaspor-Gaziantepspor Samsunspor-Bursaspor Eskisehirspor-Fenerbahçe Istanbul Bb-Antalyaspor Genclerbirligi-Sivasspor Trabzonspor-Mersin Idman Y. Galatasaray-Besiktas

CLASSIFICA GALATASARAY FENERBAHÇE BESIKTAS TRABZONSPOR GENCLERBIRLIGI SIVASSPOR ESKISEHIRSPOR ISTANBUL BB BURSASPOR ORDUSPOR MERSIN IDMAN Y. ANTALYASPOR KAYSERISPOR KARABUKSPOR GAZIANTEPSPOR MANISASPOR SAMSUNSPOR ANKARAGUCU SPAREGGI RETROCESSIONE

SCOZIA

BELGIO

28a giornata

1-0 3-2 0-2 0-3 2-1 4-0 3-3 2-3 3-2

63 54 49 46 44 43 41 40 39 38 36 35 34 34 32 29 26 11 RETROCESSIONE

Cercle B.-Zulte W. G. Beerschot-Leuven Gent-Mons Courtrai-Lokeren Westerlo-Malines Standard-St. Truiden Genk-Bruges Lierse-Anderlecht

CLASSIFICA ANDERLECHT BRUGES GENT CERCLE B. STANDARD GENK COURTRAI LOKEREN MALINES G. BEERSCHOT MONS LIERSE ZULTE W. LEUVEN WESTERLO ST. TRUIDEN

PORTOGALLO

28a giornata

27a giornata

1-0 2-1 2-0 2-5 1-3 0-0 3-0 0-0

60 52 50 46 45 43 40 37 37 35 29 29 27 25 17 15

Al termine playoff fra le prime 6: 1ª in Champions League, 2ª ai preliminari, 3ª ai preliminari di Europa League e 4ª allo spareggio per i preliminari di Europa L. con la 1ª del playoff fra le successive 8.

20a giornata

Saint Mirren-Aberdeen Celtic-Motherwell Hearts-Dundee Utd Kilmarnock-Hibernian Saint Johnstone-Dunfermline Inverness-Rangers

1-1 1-0 0-2 1-3 3-1 1-4

CLASSIFICA CELTIC (+1) RANGERS* MOTHERWELL SAINT JOHNSTONE (-1) DUNDEE UTD HEARTS ABERDEEN KILMARNOCK SAINT MIRREN INVERNESS (-1) HIBERNIAN DUNFERMLINE (+1)

74 54 48 39 37 36 32 32 30 27 22 19

La 1a dei playoff per le coppe va ai preliminari di Champions, la 2a e la 3a vanno ai preliminari di Europa League; l’ultima dei playoff retrocessione retrocede * Rangers penalizzato di 10 punti

Maritimo-Uniao Leiria Acad. Coimbra-Benfica Beira Mar-Vitoria Setubal Olhanense-Gil Vicente Pacos Ferreira-Nac. Madeira Sp. Lisbona-Rio Ave Porto-Feirense Braga-Vitoria G.

CLASSIFICA PORTO BENFICA BRAGA SP. LISBONA MARITIMO VITORIA G. NAC. MADEIRA OLHANENSE GIL VICENTE ACAD. COIMBRA RIO AVE PACOS FERREIRA BEIRA MAR VITORIA SETUBAL FEIRENSE UNIAO LEIRIA

1-0 0-0 2-3 0-0 0-2 1-0 2-0 4-0

49 49 46 38 38 29 25 23 23 21 18 18 17 17 16 15


11

EUROPA

EXTRATIME - 28 FEBBRAIO 2012

OPORTO 5RIPRODUZIONE RISERVATA

tadio da Luz, 3 aprile 2011: il Porto di Villas-Boas vince il campionato battendo il Benfica 2-1. I due club si ritroveranno nello stesso stadio venerdì per la sfida scudetto. Sono pari in classifica con 49 punti. Per il titolo il Porto punta sul gioiellino, James Rodriguez, 20 anni, colombiano. Il nuovo Pibe non ha i capelli di Valderrama, ma è il più decisivo dei Dragoni, per gol e assist sfornati finora. Ma è stato convocato per l’amichevole col Messico a Miami, meno di 48 ore prima del big match. Il Porto ha assicurato che «arriverà in tempo», ma la sua presenza è in dubbio.

S

Quando era al Banfield si era parlato dell’interesse di Juventus e Udinese. «Ho scelto il Porto perché è il più forte in Portogallo ed è molto ambizioso. Vincere subito 4 titoli nel primo anno è stato qualcosa di molto speciale». Ora che i suoi connazionali Guarín e Falcao sono partiti, è dispiaciuto? «Mi mancano molto, eravamo molto amici, ma sono contento per loro. Ci vediamo ancora spesso e poi è rimasto Alvaro Pereira, altro caro amico».

PORTOGALLO

PORTOGALLO

CLAUDIA GARCIA

JAMES EROE DEI DUE MONDI «PREDESTINATO DEL PALLONE» La Colombia e il Porto, per la sfida scudetto col Benfica, si contendono il trequartista scoperto a 12 anni, debuttante in prima divisione in patria a 14 e più giovane marcatore straniero in Argentina. «Piano piano arriverò anche al Pallone d’oro»

RR (m.m.d.s.) Mikhail Prokhorov, padrone della squadra di basket Nba New Jersey Nets e 3˚ uomo più ricco della Russia (17 miliardi di euro per Forbes) vaglia la possibilità di acquistare lo Sporting Lisbona. Il club portoghese è entrato nell'agenda del presidente della Polyus Gold, una delle piu grandi aziende russe di minerali, grazie a Peter Kenyon. Nel giugno 2011 Prokhorov ha lasciato il gruppo industriale Onexim per candidarsi alle presidenziali russe.

PORTOGALLO

EUSEBIO DIMESSO CORRE AL RISTORANTE

l identikit CON IL BANFIELD IN GOL A 16 ANNI 4 TITOLI NEL ’10-11 James Rodriguez è nato a Cucuta (Col) il 12-7-91. Inizia all’Academia Tolimense, a 12 anni è all’Envigado, a 14 debutta in A colombiana, a 16 va in Argentina al Banfield (segna a 16 anni e 7 mesi, il gol straniero più giovane del torneo) e vince l’Apertura 2009. Dall’estate 2010 è al Porto: ha vinto campionato, coppa e supercoppa portoghesi e l’Europa League. In nazionale ha debuttato l’11-10-11, finora 3 presenze. È stato il miglior giocatore al torneo under 20 di Tolone 2011. Quest’anno 10 reti in 16 match di Liga.

Suo padre Wilson James è stato calciatore: l’ha convinta lui a giocare a calcio? «No, i miei volevano che studiassi, ma mi interessava solo il pallone. A 4 anni giocavo a calcio in strada a Ibagué tutti i giorni fino a mezzanotte, facevo impazzire i miei. Ho sempre avuto il sogno di diventare una stella mondiale. Volevo vincere, fare carriera. È quello che voglio ancora». Pallone d’oro nei piani? «Andiamoci piano piano, ma voglio vincerlo».

l

È stato il Poney Football a cambiarle la vita. «Sì, è un torneo per ragazzini di 12 anni. Ho partecipato con l’Academia Tolimense e ho segnato 10 gol. Siamo arrivati in finale e ho segnato 2 gol: uno da calcio d’angolo. Sono stato capocannoniere e votato migliore giocatore. I miei vennero a vedermi solo in finale, perché non avevano molti soldi per seguire tutto il torneo. Lì mi è arrivata la proposta dell’Envigado, con cui ho esordito in A colombiana a 14 anni, e sono rimasto fino ai 16, prima di andare in Argentina».

PROPRIETARIO DEI NETS VUOLE LO SPORTING

Mi voleva la Juve Ma il vostro calcio è troppo fisico: preferisco quello spagnolo

«Brutto periodo. Stare da solo è stato complicato, senza la famiglia, ma il mio sogno era diventare un grande calciatore ed ero consapevole dei sacrifici che avrei dovuto fare. Alla fine mi sono trovato bene, in Argentina la gente vive molto di calcio, come in Colombia». Quando è arrivato in Europa, Villas-Boas, suo primo tecnico, l’ha lasciato fuori rosa per qualche mese. «Il calcio in America Latina è molto diverso da quello europeo. Ho dovuto adattarmi e Villas-Boas mi ha sempre dato tanta fiducia. Mi diceva di stare tranquillo, tenere duro, perché la mia opportunità sareb-

È stato il più giovane straniero a segnare nella A argentina: come è stato cambiare Paese così presto?

be arrivata. Villas-Boas è un allenatore fantastico, sa tanto di calcio e sa parlare con i giocatori. Lavorare con uno come lui nel 1˚ anno in Europa è stato determinante». È stato difficile quando se ne è andato? «Sì, ma me l’aspettavo. Un allenatore che al primo anno al Porto fa le cose che ha fatto lui, era logico che partisse». Lei a Porto come si trova? «Sto sempre con mia moglie. Dopo gli allenamenti pranziamo, mi riposo un po’ nel pomeriggio e la sera facciamo insieme lezione di inglese».

Hai già in mente un futuro in Inghilterra quindi? «No, solo che l'’inglese è la lingua più importante al mondo e voglio impararla bene». Ora si sente pronto per un torneo più impegnativo? «Sto bene al Porto perché è un club che pensa sempre a vincere, come me, ma mi piace molto la Spagna. Per il mio stile il torneo spagnolo sarebbe il più adatto, per tecnica, possesso palla, potrei fare molto bene». Il calcio italiano: che dice? «Mi sembra più fisico, si corre di più e contano molto forza e potenza. Penso che il mio stile sia più adatto alla Spagna».

BENFICA

LISBONA VOLA CON GLI SCARTI DI REAL&BARÇA Rodrigo e Nolito, 8 gol a testa, escono dalle squadre riserve delle due grandi di Spagna. Che iniziano a pentirsi

rela. Porto che oltretutto paga il dazio di ben 8 giocatori convocati dalle altre nazionali, contro i 4 del Benfica la cui diplomazia ha ottenuto che Cardozo venisse esentato da Paraguay-Panama.

ensate se Milan-Juve fosse P stata messa in calendario 2 giorni dopo una gara degli az-

Trovato un filone d’oro Cardozo è il capocannoniere del campionato. Insieme a Rodrigo e a Nolito, 8 centri a testa, ha realizzato due terzi dei gol del Benfica. Il club di Lisbona ha trovato un filone d’oro nelle squadre riserve di Barcellona e Real Madrid: Nolito e Rodrigo infatti arrivano da lì. Il 25enne Nolito col Barça B ha fatto 106 partite e 28 gol (5 presenze e 1 gol con Guardiola). Non ha avuto una vita facile: il padre ha abbandonato la famiglia, la ma-

zurri: sai le polemiche? È proprio quello che sta succedendo in Portogallo, con la Nazionale impegnata domani a Varsavia e la sfida scudetto Benfica-Porto - sud contro nord, rivalità che sconfina nell’odio - anticipata a venerdì. Non basta, perché il c.t. Bento ha chiamato solo Nelson Oliveira del Benfica, probabile riserva, contro 3 titolari del Porto, Rolando, Moutinho e Va-

dre è finita in carcere per spaccio e lui è cresciuto con i nonni. Ora però miete successi: esterno di destra o di sinistra, appena arrivato ha segnato i 2 gol che hanno qualificato il Benfica agli spareggi di Champions. Rodrigo, nato a Rio, ha solo 20 anni, ma per il tecnico ha già superato Saviola, Aimar e talvolta pure Cardozo. È cresciuto in Galizia finché nel 2009 è approdato al Castilla, la squadra riserve del Real che un anno dopo l’ha ceduto al Benfica nell’operazione Di Maria, valutandolo 6 milioni. Dopo il prestito al Bolton, dalla scorsa estate è a Lisbona dove è diventato la chiave della strategia d’attacco, tanto che il Real ha già cercato di riprenderselo. Invano. A SIN. RODRIGO, 20 ANNI, EX REAL MADRID, E NOLITO, 25, EX BARCELLONA (AFP)

MANUEL MARTINS DE SÁ

EUSEBIO, 70 ANNI (AFP)

RR (m.m.d.s.) Dimesso mercoledì scorso all’ora di pranzo dall’ospedale Luz di Lisbona dopo il terzo ricovero in due mesi in seguito a una crisi d’ipertensione arteriosa, il settantenne Eusebio ha trascurato la raccomandazione dei medici di andare a casa a riposare e si è fatto portare direttamente al ristorante Tia Matilde, una delle cattedrali gastronomiche della capitale portoghese che frequenta da molti anni e dei cui proprietari è amico.

TURCHIA

SU CALCIOPOLI GIUDICHERÀ... UN ACCUSATO RR (s.m.) Il presidente del Besiktas, Yildirim Demiroren, è stato eletto a larghissima maggioranza presidente della federcalcio turca (221 delegati su 229). Per questo, si è dimesso dalla presidenza del suo club. Ma la scelta farà discutere: il Besiktas è tra le squadre coinvolte nella Calciopoli turca e ha accumulato debiti pesanti. In Turchia si è tornati a parlare della possibilità che le squadre colpevoli vengano condannate solo a una penalizzazione, evitando così la retrocessione.

RUSSIA

IL PUGNO DI HIDDINK E IL FUTURO DI ETO’O RR (s.s.) Appena arrivato all’Anzhi, Guus Hiddink ha fatto un po’ d’ordine. Il tecnico olandese ha imposto un rigido codice di condotta che include regole nel modo di abbigliarsi fuori dal campo, ma anche multe salate in caso di ritardi a pranzi e cene ufficiali. Esempio di come si gestisce un gruppo che può servire a chi, come Eto’o, sta cercando di rubare il mestiere. L’attaccante ex Inter, infatti, ha detto: «Finita la carriera da giocatore, resterò nel calcio: ho intenzione di diventare allenatore».


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AMERICHE

EXTRATIME - 28 FEBBRAIO 2012

BRASILE

FREDDATO IL VASCO BENTORNATO ADRI COPPA LIBERTADORES Girone 1

Internacional-J. Aurich The Strongest-Santos The Strongest-J. Aurich Santos-Internacional J. Aurich-Santos Internacional-The Strongest The Strongest-Internacional Santos-J. Aurich Internacional-Santos J. Aurich-The Strongest J. Aurich-Internacional Santos-The Strongest THE STRONGEST (Bol) INTERNACIONAL (Bra) SANTOS (Bra) J. AURICH (Per)

PT G 6 2 3 1 0 1 0 2

2-0 2-1 2-1 8/3 14/3 15/3 21/3 23/3 5/4 6/4 19/4 19/4 V 2 1 0 0

N 0 0 0 0

P 0 0 1 2

F 4 2 1 1

S 2 0 2 4

Girone 2

Emelec-Olimpia A. Lanus-Flamengo Olimpia A.-Lanus Flamengo-Emelec Lanus-Emelec Flamengo-Olimpia A. Emelec-Lanus Olimpia A.-Flamengo Lanus-Olimpia A. Emelec-Flamengo Flamengo-Lanus Olimpia A.-Emelec EMELEC (Ecu) OLIMPIA A. (Par) FLAMENGO (Bra) LANUS (Arg)

1-0 1-1 2-1 9/3 13/3 16/3 21/3 29/3 3/4 5/4 12/4 12/4 PT G 3 1 3 2 1 1 1 2

V 1 1 0 0

N 0 0 1 1

P 0 1 0 1

F 1 2 1 2

S 0 2 1 3

Girone 3

U. Espanola-Junior U. Catolica-Bolivar Bolivar-U. Espanola U. Catolica-Junior U. Espanola-U. Catolica Junior-Bolivar Bolivar-Junior U. Catolica-U. Espanola Junior-U. Catolica U. Espanola-Bolivar Junior-U. Espanola Bolivar-U. Catolica U. ESPANOLA (Chi) U. CATOLICA (Chi) BOLIVAR (Bol) JUNIOR (Col)

2-0 1-1 1-3 2-2 7/3 9/3 21/3 29/3 6/4 11/4 18/4 18/4 PT G 6 2 2 2 1 2 1 2

V 2 0 0 0

N 0 2 1 1

P 0 0 1 1

F 5 3 2 2

S 1 3 4 4

Girone 4

Fluminense-Arsenal S. A. Zamora-Boca J. Arsenal S.-A. Zamora Boca J.-Fluminense Arsenal S.-Boca J. Fluminense-A. Zamora Boca J.-Arsenal S. A. Zamora-Fluminense A. Zamora-Arsenal S. Fluminense-Boca J. Arsenal S.-Fluminense Boca J.-A. Zamora ARSENAL S. (Arg) FLUMINENSE (Bra) BOCA J. (Arg) A. ZAMORA (Ven)

1-0 0-0 3-0 8/3 14/3 14/3 22/3 30/3 11/4 12/4 18/4 18/4 PT G 3 2 3 1 1 1 1 2

V 1 1 0 0

N 0 0 1 1

P 1 0 0 1

F 3 1 0 0

S 1 0 0 3

Girone 5

Vasco-Nacional M. Libertad-Alianza L. Nacional M.-Libertad Vasco-Alianza L. Libertad-Vasco Alianza L.-Nacional M. Vasco-Libertad Nacional M.-Alianza L. Alianza L.-Vasco Libertad-Nacional M. Alianza L.-Libertad Nacional M.-Vasco LIBERTAD (Par) NACIONAL M. (Uru) VASCO (Bra) ALIANZA L. (Per)

1-2 4-1 1-2 7/3 15/3 14/3 22/3 28/3 4/4 6/4 13/4 13/4 PT G 6 2 3 2 0 1 0 1

V 2 1 0 0

N 0 0 0 0

P 0 1 1 1

F 6 3 1 1

S 2 3 2 4

Il Flu conquista la Coppa Guanabara con una doppietta dell’ex Lione L’Imperatore torna al gol dopo 3 mesi e spinge il Corinthians in testa ADRIANO SEU 5RIPRODUZIONE RISERVATA

trascorso poco più di un mese dall’inizio della nuova stagione brasiliana, ma c’è già chi festeggia un traguardo. Protagonista dopo ben 19 anni il Fluminense, che domenica ha sconfitto il Vasco da Gama e conquistato la prima parte del torneo Carioca, la Taça Guanabara, assicurandosi così un posto nella finale che si terrà al termine del girone di ritorno, denominato Taça Rio. L’anno scorso, di questi tempi, sui quotidiani sportivi, in rete e in televisione abbondavano le immagini di un Ronaldinho trionfante già dopo due mesi dal ritorno in patria. Oggi Dinho vive un momento meno felice, e il ruolo di protagonista se lo gode Fred, un attaccante che i nostri club conoscono bene, e che, in passato, hanno pure corteggiato. Napoli in primis.

È

L’eroe e lo zimbello Autore delle reti che hanno aperto e chiuso le marcature nel 3-1 di domenica contro il

CRUZ AZUL (Mex) CORINTHIANS (Bra) D. TACHIRA (Ven) NACIONAL (Par)

1-2 1-1 4-0 8/3 13/3 15/3 22/3 28/3 3/4 12/4 19/4 19/4 PT G 6 2 1 1 1 2 0 1

V 2 0 0 0

N 0 1 1 0

P 0 0 1 1

F 6 1 1 1

S 1 1 5 2

Girone 7

Defensor-Velez Chivas-D. Quito Defensor-D. Quito Velez-Chivas D. Quito-Velez Chivas-Defensor Velez-D. Quito Defensor-Chivas D. Quito-Defensor Chivas-Velez D. Quito-Chivas Velez-Defensor VELEZ (Arg) DEFENSOR (Uru) D. QUITO (Ecu) CHIVAS (Mex)

0-3 1-1 2-0 3-0 7/3 14/3 22/3 28/3 10/4 11/4 18/4 18/4 PT G 6 2 3 2 1 2 1 2

V 2 1 0 0

N 0 0 1 1

P 0 1 1 1

F 6 2 1 1

S 0 3 3 4

Girone 8

Atl. Nacional-U. De Chile Godoy C.-Penarol Penarol-Atl. Nacional U. De Chile-Godoy C. Penarol-U. De Chile Godoy C.-Atl. Nacional Atl. Nacional-Godoy C. U. De Chile-Penarol Godoy C.-U. De Chile Atl. Nacional-Penarol Penarol-Godoy C. U. De Chile-Atl. Nacional ATL. NACIONAL (Col) U. DE CHILE (Chi) GODOY C. (Arg) PENAROL (Uru)

PT G 6 2 3 2 3 2 0 2

2-0 1-0 0-4 5-1 6/3 9/3 23/3 30/3 4/4 11/4 20/4 20/4 V 2 1 1 0

N 0 0 0 0

P 0 1 1 2

F 6 5 2 0

S 0 3 5 5

Vasco, l’ex centravanti del Lione si è fatto trovare pronto nel momento decisivo, pur essendo reduce da appena un gol nell’ultimo mese e mezzo. Ma a riprova delle 62 reti realizzate negli ultimi 3 anni con la maglia del Fluminense, Fred ha

messo la firma su un trofeo conquistato contro i pronostici della vigilia, che vedevano favorito il Vasco ancora imbattuto e con un Alecsandro capace di andare a segno per 8 volte in altrettanti incontri. Ad accompagnare il tenore Fred, un coro di fantasisti affiatati: dai

Anche Branco trionfa Per uno che il gol l’ha fallito, un altro che invece è andato a segno dopo mesi (3), rubando la scena alla doppietta di Neymar. Con la rete messa a segno col Botafogo di Ribeirão Preto, Adriano ha fatto volare il Corinthians in testa al Paulista, imprimendo anche un’impennata alle proprie quotazioni, finora in caduta libera. Per il centravanti solo applausi dai tifosi nella partita che ha ricordato Socrates, idolo di entrambe le squadre, e una pioggia di elogi da parte della stampa. C’è perfino chi, come il preparatore atletico del Corinthians Fabio Mahseredjian, ha visto un Adriano «magro e verso il pieno recupero fisico». «Ma devo fare ancora tanta strada», ha ammesso l’attaccante. Intanto anche l’ex genoano e bresciano Branco alla prima panca col Figueirense vince il titolo della prima fase del campionato di Santa Catarina battendo 5-1 il Camboriú.

STATI UNITI

I RIGORI PIÙ LUNGHI DEL MONDO

o

Quando la realtà supera la fantasia di Soriano: una partita di playoff del campionato delle high school di San Diego è terminata solo al 50˚ penalty

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE A NEW YORK

MASSIMO LOPES PEGNA 5RIPRODUZIONE RISERVATA

Girone 6

Nacional-Cruz Azul D. Tachira-Corinthians Cruz Azul-D. Tachira Corinthians-Nacional Nacional-D. Tachira Cruz Azul-Corinthians Corinthians-Cruz Azul D. Tachira-Nacional D. Tachira-Cruz Azul Nacional-Corinthians Corinthians-D. Tachira Cruz Azul-Nacional

SOPRA ADRIANO, 30 ANNI, IN AZIONE COL CORINTHIANS: SABATO È TORNATO AL GOL CONTRO IL BOTAFOGO DI RIBEIRAO PRETO NEL TORNEO PAULISTA. SOTTO DEIVID,32 ANNI, DEL FLAMENGO (IPP)

navigati Deco e Thiago Neves, fino al ventenne (da tenere d’occhio in prospettiva) Wellington Nem, che ha messo a soqquadro la difesa vascaìna guidata da Dedé, su cui da tempo hanno messo gli occhi un po’ tutti, soprattutto Genoa, Juventus e Roma. Ma il vero protagonista, il personaggio della settimana, è stato qualcuno che la finale non è arrivato a giocarla. Si tratta di Deivid, il centravanti del Flamengo divenuto quasi uno zimbello nazionale dopo l’incredibile gol fallito in settimana nella semifinale contro il Vasco. Vittima degli sfottò da parte di tutte le tifoserie, Deivid si è perfino guadagnato un rap che narra le gesta dei suoi innumerevoli gol mancati, fino alla perla di settimana scorsa: palla spedita sul palo a mezzo metro dalla linea di porta sguarnita.

Q

uando finalmente Matt Harris dal dischetto ha trafitto il portiere del Crawford, high school californiana, e il tiro seguente dei rivali non è entrato, tutti hanno tirato un sospiro di sollievo. Erano i penalty numero 49 e 50 di una sfida calcistica durata due giorni. La realtà che batte anche la fantasia di Osvaldo Soriano, che ci raccontò l’indimenticabile Rigore più lungo del mondo. Qui non c’è la squadra sfigata dell’Estrella Polar che «partecipava ai tornei di calcio della valle del Rio Negro perché la domenica non c’era nient’altro da fare e finiva sempre oltre il decimo posto». Siamo a La Jolla, ricco sobborgo di San Diego, i portieri non hanno la fisionomia allampanata di El Gato Diaz («aveva capelli bianchi che gli spiovevano sulla fronte di indio araucano») e gli attaccanti non sono più prestanti di Constante Gauna, «fisico magro ma muscoloso». Sul campo del liceo Bishop sfilano degli adolescenti che giocano a soccer soprattutto per ottenere una borsa di studio nelle università più costose degli Stati Uniti.

Calate le tenebre si è ripreso l’indomani. «Un’esperienza surreale»

3-3 ai supplementari I tempi regolamentari e anche quelli supplementari finiscono in parità: 3-3. Ci vogliono dunque i rigori e nessuno in quel momento sospetta che il perfetto equilibrio rimarrà tale per più di ventiquattr’ore. Si alterna dagli undici metri la leva calcistica del ’95 e sarà per il coraggio, per l’altruismo o per la fantasia che sbaglieranno in pochi. Dopo 42 rigori falliscono in sei, tre per parte, e incombono sia l’incubo del pareggio a oltranza sia le tenebre della notte. È quando l’arbitro, che non assomiglia per niente a Herminio Silva, epilettico e struggente fischietto dello scrittore argentino, decide di interrompere la serie dei tiri per l’oscurità: «I portieri non vedono più e rischierebbero di farsi male: si riprende domani», dichiara solenne, ma sfatto dalla fatica. La notte dell’attesa El Gato e il Gauna passarono una settimana infernale dopo la sospensione della partita, aspettando quell’ultimo calcio di rigore che avrebbe deciso il campionato del Rio Negro: uno contro l’altro schiacciati dalle aspettative di due minuscoli paesi e dalle loro misere vite. Questi al contrario sono ragazzi, incoscienti e sfrontati, e probabilmente hanno dor-

mito di sasso la loro notte di attesa. Gli allenatori avrebbero voluto rigiocare tutto dall’inizio, ma cavilli regolamentari glielo hanno impedito. Così, il giorno dopo si è ripreso esattamente da dove ci si era fermati: a tirare con la stessa infallibile precisione. Parità per altri 3 turni dal dischetto, poi i rigori risolutivi: i numeri 49 e 50, appunto.

IN ALTO, LA FOTO DEI BISHOP, CHE HANNO VINTO AL 50˚ RIGORE IL PLAYOFF DELLE HIGH SCHOOL DI SAN DIEGO COL CRAWFORD, IN CALIFORNIA. QUI SOPRA, MATTHEW HARRIS, 17 ANNI, AUTORE DEL PENALTY DECISIVO. A SINISTRA, IL FRONTESPIZIO DEL LIBRO DI OSVALDO SORIANO CHE CONTIENE IL RACCONTO IL RIGORE PIÙ LUNGO DEL MONDO, CONSIDERATO IL PIÙ BELLO MAI SCRITTO SUL CALCIO

Infine vince il Bishop Nel racconto di Soriano è la parata miracolosa di El Gato che decreta il trionfo della Estrella Polar. Qui fra le palme di una California da sogno è il piedino di Matthew Harris, centrocampista biondino di 17 anni, che sigilla per Bishop, la squadra di casa, il successo da Guinness dei Primati. Con voce adulta spiega: «Dopo ogni trasformazione eravamo tutti nervosi, c’era grande tensione perché ogni rigore poteva essere quello buono. Una suspence interminabile». L’allenatore dei vincitori, Malcolm Tovey, definisce la partita «un’esperienza surreale». Persino scontato allora suggerirgli la lettura su quel rigore calciato nel 1958 ai margini della Patagonia.


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AMERICHE

EXTRATIME - 28 FEBBRAIO 2012

ARGENTINA

BATISTUTA & SENSINI L’UOVO DEL COLON Il club che non ha mai vinto nulla per sfatare la maledizione si affida a due vecchie glorie italiane, uno d.s. e l’altro tecnico: subito tre punti BUENOS AIRES

MARTIN MAZUR 5RIPRODUZIONE RISERVATA

ue amici con passato (e accento) italiano, pronti per una nuova grande sfida in patria. Gabriel Batistuta, 43 anni, e Nestor Sensini, 45, tre Mondiali e innumerabili avventure, di nuovo insieme nella provincia in cui sono nati, Santa Fe, per ricominciare da capo, come quando erano compagni del Newell’s nell’88. Entrambi hanno una voglia pazza di riscrivere la storia del Colon, un club zero tituli. «Non me ne andrò finché non saremo campioni», giura Batistuta, motivatissimo come nuovo d.s. Primo atto, la scelta del tecnico. Dopo la dimissione di Sciacqua, Batigol ha chiamato il suo amico Sensini. «Abbiamo perso l’allenatore dopo 2 gare e abbiamo dovuto reagire alla svelta. Per fortuna Roberto (in Argentina nessuno lo chiama Nestor, ndr) era libero e ci siamo messi d’accordo in un attimo. Sono convinto che sia l’uomo giusto per noi», dice Bati. Sensini, che ha firmato fino a giugno 2013, è alla sua 4ª panchina dopo quelle di Udinese, Estudiantes e

D

ARGENTINA

3a giornata

Belgrano-Santa Fe Atletico Rafaela-All Boys Colon-Olimpo Estudiantes-Independiente Argentinos Jrs-San Lorenzo Godoy C.-Tigre Racing-Banfield Boca J.-Newell’s Velez-Arsenal S. Lanus-San Martin

CLASSIFICA VELEZ TIGRE BOCA J. ALL BOYS LANUS (-1) ESTUDIANTES ATLETICO RAFAELA COLON GODOY C. NEWELL’S SAN LORENZO BELGRANO OLIMPO SAN MARTIN (-1) BANFIELD ARSENAL S. SANTA FE RACING ARGENTINOS JRS INDEPENDIENTE

1-0 0-1 3-1 2-0 0-1 0-2 1-2 2-0 3-2 Nella notte

7 7 7 7 6 5 4 4 4 4 4 4 3 3 3 2 2 1 1 0

Newell’s. «Il Colon ha una rosa notevole, composta di giocatori interessanti che si adattano a diverse possibilità tattiche. Bisogna essere intelligenti e lavorare in profondità al modulo che preferisco», spiega Boquita cui piace il 3-4-3. Che sabato ha debuttato col 3-1 all’Olimpo (in gol anche Higuain senior).

PERÙ «ZITTI E GIOCARE!» È PRECETTAZIONE 5RIPRODUZIONE RISERVATA

è salvo, ma Itasselc’ècampionato mancato poco che sall’intera stagione. È bastata una settimana di sciopero indetto dal sindacato calciatori per creare il caos: scioglimenti e resurrezioni di club nel giro di 48 ore, multe ai giocatori e licenziamenti di intere squadre. Ma alla fine, quando la paralisi in cui era piombato il calcio peruviano rischiava di diventare un caso internaziona-

«Per ora non siamo riusciti a far molto, ma una vittoria così ci mancava da tempo. Ora c’è il derby con l’Union, che qui è molto importante», ha detto Sensini. L’isola felice Il vero problema del Colon è che per molti calciatori è un’iso-

le, ci ha pensato l’intervento risolutore della Fifa. È bastato far balenare da Zurigo l’ipotesi dell’esclusione del Perù dalle qualificazioni al Mondiale 2014 perché Federazione e sindacato calciatori trovassero l’accordo che, a partire da sabato, consentirà la regolare ripresa del Descentralizado. Ma si rischia di assistere alla ripresa di un campionato monco a causa di possibili abbandoni.

do l’intera categoria allo scontro con club e Federazione. Gli atleti hanno scelto la linea dura: stop totale ad allenamenti e partite, tutti fermi, compresi quelli appartenenti ai club coi conti a posto. Mentre la Federazione studiava il piano di salvataggio per le società, queste sono passate al contrattacco. Le dirigenze di Union Comercio, César Vallejo e Universidad San Martin hanno annunciato che si sarebbero ritirate dal torneo, ventilando l’ipotesi di uno scioglimento societario. Altri club, invece, hanno preso provvedimenti contro i rivoltosi. Come nel caso di Sport Boys, Universitario e Inti Gas, che hanno licenziato l’intera squadra, salvo poi reintegrarne metà 24 ore dopo.

Sindacato agguerrito Dopo aver accumulato arretrati sugli stipendi per un anno, i calciatori di mezza serie A hanno puntato i piedi, convincen-

Nazionale penalizzata I calciatori peruviani si sono fatti forti della solidarietà dei colleghi dai Paesi vicini e della FifPro, organismo che rappre-

La Fifa minaccia di squalificare la nazionale e risolve lo sciopero per gli arretrati che bloccava la serie A ADRIANO SEU

GABRIEL OMAR BATISTUTA, 43 ANNI, E ROBERTO NESTOR SENSINI, 45 (AP)

o «Non me ne andrò finché non saremo campioni», promette Bati

senta i calciatori a livello mondiale. Ma di fronte a una situazione divenuta ormai insostenibile, la Fifa ha deciso di intervenire, convocando immediatamente a Zurigo il presidente federale Manuel Burga. Con l’aiuto della Federazione, è avvenuto l’incontro a metà strada: i giocatori hanno dovuto accettare la deroga sul saldo dei debiti concessa ai club, ma una volta scaduta chi non avrà messo i conti a posto sarà automaticamente escluso dal campionato. Tuttavia, il numero delle squadre resta ancora un’incognita. A partire dal San Martin, la cui decisione di scioglimento potrebbe essere rivista dopo l’annuncio a sorpresa della settimana scorsa. «In questa vicenda a rimetterci più di tutti sarà la nazionale si è lamentato il c.t., l’uruguaiano Sergio Markarian -. È la dimostrazione che il calcio peruviano ha ancora tanta strada da fare».

la felice nel mare agitato del calcio argentino. «Qui i giocatori vengono pagati all’inizio del mese, una cosa che non capita nel nostro calcio - dice Batistuta -. Il club è moderno, tutto è di prima qualità, la città bella e tranquilla. Così si dice che tutto ciò fa perdere la voglia di vincere. Non credo sia vero, ma dobbiamo cambiare mentalità. Lottare per il titolo non vuol dire accontentarsi del 3˚ posto. Bisogna essere convinti di poter arrivare fino in fondo. Sono sicuro che siamo sulla strada del Velez e del Lanus, club ordinati con un progetto forte nelle giovanili e in grado di vincere in Primera». L’unico titolo del Colon fu quello della Primera B del 1965. Per i rossoneri, il clasico come quello di domenica con l’Union vale più del campionato. «Ho allenato a La Plata e Rosario e so bene cosa significa un derby - dice Sensini -. Ma è importante pensare anche ad altro. Lo scorso Apertura il Colon ha ottenuto un buon 5˚ posto, ma qui si ricorda solo che ha perso il derby». Chevanton e Higuain sr Il Colon è ricco di esperienza. Ci giocano Pozo e Garce, in Sudafrica con Maradona, Federico Higuain, fratello maggiore dell’attaccante del Real, e il cannoniere è l’inossidabile Esteban Fuertes, 39 anni. Dei 29 della rosa, 13 hanno giocato in Europa, tra cui Tomas Costa e Prediger (Porto), Maxi Pellegrino (Atalanta e Cesena) e Chevanton (Lecce). Ma nessuno ha l’esperienza di Bati e Sensini, che sembravano dimenticati dal calcio argentino. Sensini era fermo da un anno e il suo nome non era più di moda. Bati aspettava un’offerta del Boca o della Nazionale. Finché non è arrivato il Colon. E il Cimitero degli elefanti, lo stadio dove una volta morivano tutte le grandi, è diventato il posto dove sono rinati due leoni.

ECUADOR

INVECE A QUITO LA SPUNTANO GLI ARBITRI (a.s.) Il braccio di ferro tra arbitri e Federazione ecuadoriana è durato una settimana. La sospensione del campionato per lo sciopero della categoria, che ha impedito lo svolgimento della 3ª e 4ª giornata, è stata infatti revocata dopo l’intesa raggiunta col sindacato degli arbitri. Dopo aver minacciato multe e sanzioni per aver paralizzato il campionato, la Federazione ha deciso di scendere a patti con gli arbitri. «L’accordo risponde a molte delle rivendicazioni, quindi siamo soddisfatti», ha detto il n.1 dell’Associazione arbitri Alfredo Intriago.

MESSICO

CRUIJFF CONSULENTE DEL CHIVAS RR (a.c.) Il Chivas Guadalajara ha annunciato l'ingaggio di Johan Cruijff come consulente. Il patron Jorge Vergara gli aveva inizialmente offerto la panchina del club, ottenendo un rifiuto. L’accordo è stato così trovato per un ruolo tecnico-manageriale. Cruijff, che non lascerà il suo incarico all’Ajax, si recherà in Messico 2-3 settimane all’anno e avrebbe già fatto il nome di Miki Laudrup come tecnico.

BRASILE

ORA I DERBY SI AFFITTANO IN PROVINCIA RR (a.s.) In Brasile sta diventando una moda giocare gli incontri di cartello in provincia per trarre maggiori benefici economici e abbattere i costi, tutto a scapito delle torcide. Gli accordi con le piccole giunte comunali, che offrono servizi e benefici in cambio degli incassi, fanno sì che una gara come Palmeiras-San Paolo si disputi nel municipio di Presidente Prudente, a 560 km dalla sede naturale.

ARGENTINA

RICOVERATO IL PADRE DI MARADONA RR Il padre di Diego Maradona, l’84enne don Diego, è stato ricoverato in una clinica di Buenos Aires in seguito ad un malore: è stato sottoposto a vari esami, tra i quali una radiografia ai polmoni, ma non si conoscono esattamente le sue condizioni di salute. Maradona sr era già stato ricoverato nel luglio del 2010 per problemi cardiaci mentre la madre, doña Tota, è deceduta lo scorso novembre all’età di 81 anni.

PARAGUAY

BIANCUCCHI, BRAVO CUGINO FIRMATO MESSI RR Maxi Biancucchi ha 27 anni, come suo cugino è alto 1.65 e fa la punta. Gioca in Paraguay all’Olimpia e giovedì ha steso il Lanus in Libertadores segnando il 2-1. Suo cugino si è fatto la notte in bianco per vedersi la partita e alla fine gli ha mandato un sms di complimenti. Nulla di che, se non fosse che il cugino in questione è Lionel Messi. «Un ragazzo eccezionale - ha detto Biancucchi -. Il nostro sogno è di finire insieme la carriera al Newell’s».


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ASIA & AFRICA

EXTRATIME - 28 FEBBRAIO 2012

SOMALIA

ARABIA SAUDITA

TRE MORTI PER UNA BOMBA ALLA PARTITA RR Una bomba esplosa accanto a un campo da calcio in occasione di una partita ha provocato a Mogadiscio (Somalia) 3 morti e 7 feriti. «L’arbitro aveva appena fischiato l’inizio, quando si è sentita l’esplosione», ha dichiarato il colonnello Mohamed. Nessun gruppo ha ancora rivendicato l’attacco, ma per le autorità potrebbe trattarsi dell’ennesimo attentato ai danni di civili dei miliziani di Al Shabaab.

Fabiod’Arabia DI FABIO CANNAVARO 5 RIPRODUZIONE RISERVATA

EMIRATI ARABI

AL VIA DUE CAMPIONATI PER RAGAZZE

MATRIX, EDGAR E IO: TRE UOMINI A GIAKARTA Intanto Toni con i suoi gol fa sognare Zenga e l’Al Nasr, mentre il Napoli fa sognare me RR Un saluto

dall’Indonesia, Giakarta, dove sabato scorso ho giocato una partita con vecchi amici come Marco Materazzi ed Edgar Davids. Un palasport strapieno di entusiasmo. Un modo per far conoscere da vicino il calcio a questa gente e contribuire a qualche buona causa. Un’occasione per scoprire nuovi angoli di quell’immenso continente che è l’Asia. Per Marco era una delle prime esperienze così lontano dall’Italia ed è rimasto colpito, come è capitato a me tempo fa, dall’affetto con la quale veniamo circondati noi italiani, campioni del Mondo 2006, che godiamo tuttora di una popolarità sorprendente anche per noi. È qualcosa difficile da spiegare e sulla quale con Matrix abbiamo fatto delle riflessioni. Può essere che più in là nasca qualcosa di interessante. Restando sempre in argomento azzurro, da poco è venuto a giocare a Dubai, nella squadra di Walter Zenga, il mio amico Luca Toni. Già ha segnato e con i suoi gol l’Al Nasr potrebbe arrivare anche a vincere il titolo. Per lui l’ambientamento è stato più semplice perché già gli ho presentato diverse persone e gli ho fatto conoscere posti affascinanti qui negli Emirati. Luca non sapeva se far arrivare o meno la compagna Marta Cecchetto, in quanto in gravidanza. Ma l’ho messo in contatto con alcune strutture ospedaliere all’avanguardia e adesso lei è tranquillamente incinta a Dubai. Ma permettetemi di concludere con un affare di cuore: che spettacolo il Napoli contro il Chelsea martedì scorso in Champions League! Per me e per papà Pasquale è stata un’emozione particolare perché abbiamo visto la partita in 3D e vedere Paolo tridimensionale fa ancora più effetto. La squadra di Mazzarri ha espresso un calcio moderno ed eccellente: complimenti. Il resto lo ha fatto il San Paolo, perché noi napoletani sappiamo stupire sempre. E tridimensionale è stato pure il risultato.

DONNA COL NIQAB (IL VELO CHE LASCIA SCOPERTI GLI OCCHI) E IL SUO BAMBINO, ALLO STADIO DEL CAIRO, IN EGITTO (REUTERS)

DONNE ALLO STADIO A GEDDA CADE IL TABÙ Nel 2014 sarà completato il primo impianto con settori al femminile È l’ultimo passo del paese arabo sull’onda delle recenti riforme GIULIO DI FEO 5RIPRODUZIONE RISERVATA

on possono guidare l’auto, ma un aereo sì. Non votano (fino al 2015), ma studiano. E fra poco le donne arabe potranno anche andare allo stadio. Succederà a Gedda, primo porto dell’Arabia Saudita sul Mar Rosso. A 60 chilometri da lì si lavora di gran lena per costruire la cittadella sportiva dedicata a Re Abdullah, progettino da circa 4 miliardi di dollari che sarà completato nel 2014 al centro del quale c’è lo stadio da calcio. Un impianto da 80.000 persone, e tra queste per la prima volta il genere femminile avrà spazi tutti suoi. Ci saranno settori specifici per le donne e per le famiglie, e anche dei posti in tribuna stampa dedicati a giornaliste e fotografe. Separate, ovviamente, dai colleghi uomini. All’occhio occidentale pare strano,

N

ma per l’Islam le donne non possono stare in pubblico insieme agli uomini, a meno che non ci sia un rapporto di parentela. Anche bar e ristoranti, per esempio, hanno settori separati. E la cosa ha creato qualche malcontento tra le donne in occasione della ultima finale di Champions: nelle zone maschiIL FILM

IN IRAN SI TIFA IN INCOGNITO Nel 2006 al Festival del Cinema di Berlino ha vinto l’Orso d’argento «Offside» di Jafar Panahi. Racconta il tentativo delle donne iraniane di entrare allo stadio per Iran-Bahrain (qual. Mondiale ’06). Le squadre sono nello stesso girone anche quest’anno: le chance del Bahrain dipendono dal risultato di domani dell’Iran col Qatar.

li c’era la pay tv, nelle altre no. Nuove frontiere In uno dei baluardi del credo musulmano, quella dello stadio di Gedda è un’apertura che non arriva isolata. «Un passo importante — sostiene Renzo Guolo, docente di Sociologia dell’Islam —, l’ammissione di uno spazio misto, seppur in un contesto separato, si inserisce nell’onda delle riforme che l’attuale governo sta attuando, una serie di concessioni rilevanti, per evitare di essere colpito dalla Primavera araba». Oltre al diritto di voto (per le comunali, l’Arabia Saudita è una monarchia assoluta), di recente un’altra grande conquista è stata permettere alle donne di lavorare da commesse: un’innovazione che crea lavoro ed è indice di modernizzazione del Paese, oltre a togliere le clienti dall’imbarazzo di dover chiedere della biancheria intima a un commesso maschio. E c’è anche un’altra chiave di lettura: «L’apertura — continua Guolo — va anche

vista nell’ottica della storica rivalità con l’Iran. Lì le donne hanno un altissima percentuale di laureate, fanno politica, gestiscono aziende, al punto che nel paese si discute persino di quote azzurre. Ma è proibito loro andare allo stadio. In questo senso, uno stadio così per l’Arabia Saudita sarebbe un passo avanti considerevole». Cavalli e palloni In Arabia Saudita anche l’attività sportiva da parte delle donne non è sempre stata vista di buon occhio. Nel 2008 è stata autorizzata per la prima volta una partita di calcio femminile (con divise da gioco «integrali», che lasciano scoperto a malapena il viso), all’Olimpiade di Londra potrebbe anche esserci la prima rappresentante saudita donna (l’amazzone Malhas, il Cio spinge). «Ma il calcio è una lingua universale, un tiro al pallone lo danno tutti, dappertutto». Un paio d’anni, e le donne saudite cominceranno a vederlo pure dal vivo.

ZAMBIA

IL MAL D’AFRICA DI PELLACINI Parmigiano, laureato in architettura, in viaggio a Lusaka fa un provino e restaagiocare:«Pentito del ritorno in Italia»

si un viaggio e va a trovare il cugino che lavora a Lusaka per la Comunità Europea. Fabio si trova bene e visto che oltre che con la testa se la cava pure coi piedi fa un provino per i Green Buffaloes, squadra dell’esercito, che decide di tesserarlo.

FILIPPO MARIA RICCI

Percorsi e provini Mica facile, perché Fabio non è un soldato ed è straniero: «Ci abbiamo messo un po’ a far arrivare il transfer dall’Italia, dove giocavo in D, però a marzo 2011 sono stato tesserato. Ho giocato 6 partite di campionato, 2 dalla panchina e 4 da titolare. Centrocampo a rombo, prima dietro e poi rifinitore. Tatticamente ero apprezzato, fisicamente... sono sopravvissuto. Ero l’unico muzungu (bianco), e sono diventato un mezzo personaggio. Interviste, la curiosità degli avversari, lo scherno dei tifosi. Io? Felicissimo. Le co-

5RIPRODUZIONE RISERVATA

iovane italiano laureato in architettura si prende G un sabbatico e finisce a giocare nello Zambia, neocampione d’Africa. E qualche mese dopo si ritrova a tifare, da Parma, per una nazionale nella quale giocano 2 suoi ex compagni Katongo e Sinkala. Una storia singolare di emigrazione (casuale) e integrazione (totale) al contrario. Protagonista Fabio Pellacini, che dopo la laurea decide di far-

RR (n.s.) Il calcio femminile sbarca per la prima volta negli Emirati con campionati Under 13 e Under 16: 8 squadre per torneo, ognuna formata da 20 calciatrici, selezionate tra Abu Dhabi, Dubai e altre sei zone del Paese. Ragazze in campo al mattino con le famiglie autorizzate ad assistere alle gare, che saranno dirette da 17 arbitri donne, scelti dal Women Football Committee che ha organizzato i tornei con la federazione locale.

EGITTO

DOPO PORT SAID CAMPIONATO A PORTE CHIUSE? RR (s.s.) Dopo la tragedia di Port Said (74 morti in scontri tra tifosi del Al Ahly e Al Masry), il calcio egiziano cerca lentamente di tornare alla normalità. Il campionato è sempre sospeso, ma potrebbe riprendere a breve, seppur con misure di sicurezza eccezionali, tra le quali quella di far disputare le partite esclusivamente a porte chiuse. Che qualcosa si stia muovendo lo dimostra anche la ripresa degli allenamenti dell’Al Ahly.

SUPERCOPPA D’AFRIC A

IL MAS VINCE AI RIGORI CON L’ESPERANCE RR Vittoria thrilling per il MAS contro l’Esperance Tunisi nella Supercoppa d’Africa. Allo stadio olimpico di Rades i marocchini sono riusciti ad alzare il trofeo solo dopo i calci di rigore (3-4). Andati in vantaggio con Bourrezzouk nel primo tempo, sono stati raggiunti in pieno recupero dall’Esperance (gol di Chemmam). Da qui supplementari e rigori: quello decisivo l’ha messo a segno il senegalese Diop.

CINA

SIRENE GIALLE PER EMRE E MUSLIMOVIC

FABIO PELLACINI CON MWIKISA DEI GREEN BUFFALOES DI LUSAKA, ZAMBIA

se sono andate bene tanto che mi hanno chiamato i Kaizer Chiefs, colosso sudafricano. Provino buono ma niente contratto, avevano troppi stranieri. Mi hanno offerto un prestito altrove e ho rifiutato, pentendomi appena rientrato in Italia. Il sogno è tornare li. E ho chiesto a Felix e Nathan di darmi una mano». Di solito le richieste fan-

no il percorso inverso, ma questa storia è diversa. «Quando li ho sentiti cantare prima della finale mi son venuti i brividi. Le stesse preghiere cantate che facevamo noi. Un momento di tranquillità, forza, comunicazione, liberazione, assoluto». L’architetto Pellacini ha una gran voglia di costruire gioco. In Africa.

RR (s.s.) La Cina continua ad attirare europei. Due vecchie conoscenze del calcio italiano sono pronte a provare l’esperienza in Oriente. Ad Emre, 31enne centrocampista ex Inter oggi al Fenerbahçe, è stato offerto un contratto dallo Shanghai Shenhua di Anelka, mentre il 31enne bosniaco Muslimovic (10 anni in Italia tra serie A e B), libero dopo l’ultima stagione al Paok, ha firmato per 6 mesi col Guizhou Renhe dell’italiano Fabio Firmani.


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EXTRA FUN

INGHILTERRA

DOPO UN HOTEL PURE LA FASCIA PER GERRARD?

STEVEN GERRARD, 31 ANNI (REUTERS)

RR (s.s.) Steven Gerrard ha un hotel tutto suo, non in senso di proprietà, ma a lui intitolato. In Indonesia, a Bandung, è stato infatti aperto Stevie G: il proprietario, tifosissimo del Liverpool, ha intesto onorare così il capitano della sua squadra del cuore. Che i giorni scorsi si è candidato anche a capitano dell’Inghilerra per Euro 2012. «Se mi sarà offerta la fascia sarò molto orgoglioso di portarla». Gerrard, già capitano della Nazionale inglese ai Mondiali in Sudafrica, è in lizza dopo che la FA ha rimosso dal ruolo John Terry a causa del processo per presunti insulti razzisti.

BRASILE

ADRIANO PROCURATORE DI CANTANTI RR A 30 anni Adriano comincia a pensare al futuro lontano dai campi. L’ex attaccante di Inter e Roma, oggi al Corinthians, ha lanciato A10, un’agenzia gestita dall’amico e socio Luiz Claudio Menezes, che già si prende cura della sua carriera. Simile alla 9ine di Ronaldo, la A10 agirà soprattutto nel ramo sportivo, offrendosi di gestire la carriera dei calciatori. Ma non solo: il primo cliente di Adriano, infatti, è un cantante, Diney Alves, esibitosi nel corso di alcune feste a casa dell’attaccante: visto che non aveva alcun agente, Adriano ha deciso di metterlo sotto contratto.

RR Facile buttarsi sul carro ora che ci sono sceicchi, soldi e tutto il resto. No, Natalie Pike, 28 anni, è una Citizen della prima ora. Dall’età di 15 anni non si perde una gara, sa tutto del Manchester City e invece del classico tribale (da pronunciare con 4 b) lei sulla schiena ha tatuato lo stemma del club (foto da ZOOTODAY.COM). Ha fatto anche altro, Natalie: modella (tra le 100 più sexy per FHM nel 2005 e nel 2006), La pupa e il secchione in patria nei panni della pupa, prezzemolina tv. Poi 2 anni fa si è ritirata dalle passerelle: per il suo club preferito aveva già prestato l’immagine in passato, ora è diventata la presentatrice ufficiale delle partite. Nel caso ci fosse l’usanza anche in Inghilterra che la super tifosa si spogli a traguardo raggiunto dal team, ricordiamo che il City è primo in Premier e ancora in corsa per l’Europa League.

ASTA Tommy Smith, 66 anni, ex difensore del Liverpool negli Anni ’60 e ’70, ha messo all’asta i cimeli della carriera per sostenere la famiglia. Obiettivo: 130mila euro.

S SPEEDY All’esordio in Cina, in un match di preparazione contro una squadra di 2ª divisione, Anelka ha portato in vantaggio lp Shanghai Shenhua dopo soli 40".

FARMACIA I biglietti di Central Cordoba-Boca Juniors di Coppa d’Argentina in programma domani, sono arrivati in ritardo e sono stati messi in vendita in farmacia.

S MACHEDA L’attaccante italiano del Qpr, in prestito dallo United, è stato deferito insieme a altri 2 calciatori per commenti omofobici su Twitter.

SVEZIA

MARTA, ONE MILLION EURO BABY RR (m.can.) Marta torna a giocare in Svezia: viene annunciata dal Tyresö, dove secondo alcune indiscrezioni riceverà un milione di euro per stagione. L’attaccante brasiliana ha già vinto 5 volte il premio della Fifa come miglior giocatrice del mondo, dal 2006 al 2010. La fantasista di 26 anni è già stata definita «Pelé in gonnella» dallo stesso Re del calcio, suo connazionale. Tra il 2004 e il 2009 Marta aveva giocato per un’altra società svedese, l'Umea IK (4 titoli). Nel 2011 invece giocava nel Western New York Flash.

S NEPOTISMO Il nipote 17enne di Ronaldinho è l’ultimo rinforzo della Primavera del Flamengo: Diego de Assis diverrà compagno di reparto di Matheus, il figlio di Bebeto.

S NORWICH Arresto e 6 mesi di carcere per l’ex attaccante Leon McKenzie, reo di aver mandato una lettera finta alla polizia per evitare la sospensione della patente.

S

Tweet

DANN (ROVERS) CHE DANNO AL TESTICOLO

DELLA SETTIMANA

di FILIPPO CONTICELLO

RR (s.s.) Scott Dann, 25 anni,

BARTON SVELA LA MAGLIA INGLESE RR Su Twitter è come un profeta e, si sa, ai profeti si perdona tutto o quasi. Anche mostrare in anteprima la maglia ufficiale dell’Inghilterra per Euro 2012: l’ha fatto Joey Barton del Qpr anche se la presentazione è prevista domani contro l’Olanda.

E PODOLSKI SFILA AL CARNEVALE COL PARRUCCONE

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S

INGHILTERRA

del Blackburn, in uno scontro col portiere avversario, ha probabilmente subito l’infortunio che ogni calciatore vorrebbe evitare. Non il più grave, forse, ma di certo uno dei più strani e dolorosi: la rottura di un testicolo. È successo il 17 dicembre nella gara contro il West Bromwich, ma il difensore ha trovato il coraggio di parlare della terribile esperienza solo di recente: «Fa più male di quanto si possa immaginare. Il nostro dottore, che pure ne ha viste tante in carriera, ha detto che non gli era mai capitata una cosa del genere».

GERMANIA

sms

LEI IL CITY CE L’HA SULLA PELLE

POSTINO L’ex difensore di Bristol Andrew Llewwllyn, diventato postino, è finito in galera per aver aiutato una banda di rapinatori: li informava quando i proprietari delle case erano via.

RR No, non è ricominciato Mai dire Gol. È solo la tradizionale sfilata di carnevale a Colonia, e quello con il parruccone e il costume d’epoca che distribuisce dolcetti ai passanti è Lukas Podolski. L’attaccante, nella stagione più prolifica (15 gol in 18 gare di Bundesliga), è stato fermo un mese per un infortunio alla caviglia sinistra, e durante la sua assenza il Colonia se l’è cavata così così: 2 sconfitte e una vittoria in casa del Kaiserslautern. Poldi è tornato contro il Bayer e il Colonia le ha prese in casa, ma non può prendersela col Carnevale perché ha sfilato che era già rotto. Diversa la sorte per il compagno Kevin Pezzoni, che (non si sa come) durante la sfilata si è rotto il naso.

INGHILTERRA

LE BEST IN TRIBUNALE PER LE SUE MEMORABILIA RR (s.m.) Neanche da morto George Best ha pace. La sorella Barbara McNarry ha ottenuto un’ingiunzione dall’Alta corte per impedire all’ex moglie Alex, da cui Best divorziò 18 mesi prima di morire, di mettere all’asta più di una cinquantina di oggetti privati del mitico numero 7 dei Red Devils, fra cui il passaporto, una biografia autografata e un premio alla carriera. L’ex signora Best intendeva dividere i proventi col figlio di George, Calum. Per la McNarry, le memorabilia di Best dovrebbero invece essere messe in un museo.

BRASILE

LEÃO OFFRE BARATTO PER I CIMELI DEL 1970 RUBATI RR (a.s.) Leão disposto al baratto con i ladri. Dopo il furto subito 10 giorni fa, quando nella villa del tecnico del San Paolo sono stati rubati elettrodomestici e gioielli, Emerson Leão vorrebbe cercare di recuperare almeno gli oggetti che testimoniano la sua partecipazione alla trionfale spedizione messicana della Seleção nel 1970, e in cambio offre un orologio. «Tengo troppo a quei ricordi. Se me li fanno riavere, gli do il mio orologio, che vale almeno 200 euro. Possiamo fare lo scambio all’entrata del nostro centro tecnico».

La frase CARLTON COLE ATTACCANTE WEST HAM

S EX REAL Il Fulham prende Mahamadou Diarra, 30 anni, centrocampista maliano ex Lione e Real Madrid che era rimasto svincolato. Contratto fino a fine anno, con opzione per un’altra stagione.

l

Natalie

EXTRATIME - 28 FEBBRAIO 2012

Non è divertente essere più acculturato dei compagni: rischi di essere isolato o che ti giudichino bizzarro

Mondovisione LE PARTITE DA NON PERDERE NEI PROSSIMI GIORNI IN TV MARTEDÌ 28

MERCOLEDÌ 29

SABATO 3 MARZO

DOMENICA 4

PREMIER LEAGUE Manchester City Blackburn Sportitalia 18.00 (repl.)

AMICHEVOLE Svizzera Argentina Sportitalia 20.30

AMICHEVOLE Inghilterra Olanda Sky Sport 1 HD 21.00

PREMIER LEAGUE Liverpool Arsenal Sky Sport 1 HD 13.45

LIGA Barcellona Sporting Gijon Supercalcio HD 20.00

BUNDESLIGA Norimberga Borussia Moenchen. Sky Calcio 10 15.30

PREMIER LEAGUE Tottenham Manchester United Sky Sport 3 HD 17.10

AMICHEVOLE Bosnia Brasile Sportitalia 20.00

AMICHEVOLE Germania Francia Sky Sport 3 HD 20.45

AMICHEVOLE Spagna Venezuela Sportitalia 24 21.30 (dif)

BUNDESLIGA Bayer Leverkusen Bayern Monaco Sky Sport 3 HD 15.30

LIGUE 1 Bordeaux Nizza Sportitalia 21.00

LIGUE 1 Paris S. Germain Ajaccio Sportitalia 17.00

LIGA Real Madrid Espanyol Sky Sport 3 HD 21.30


16 EXTRATIME - 28 FEBBRAIO 2012

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