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REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 TEL. 0262821 REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 TEL. 06688281 POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB M LANO
ITALIA
anno 116 Numero 152 Anno
EURO2012 ALLE 20.45 C’È GERMANIAITALIA: VALE LA FINALE
SENZA PAURA
I nostri gladiatori: rientra Chiellini De Rossi e Abate stringono i denti, davanti sempre CassanoBalotelli. Prandelli. «Rischieremo qualcosa, sogno una serata meravigliosa» SERVIZI DA PAGINA 2 A PAGINA 17
ALZIAMO IL VOLUME di GIANNI VALENTI
Le strade che si svuotano, i salotti delle case che ribollono, i posti sul divano preassegnati come la volta scorsa perché porta bene. Il tutto inseguendo il volume della tv del vicino che è sempre un po’ più alto. Questa sera la maggior parte di noi vivrà così, alla vecchia maniera, GermaniaItalia, la partita più bella, quella che da sempre ci dà più godimento vincere. L ARTICOLO A PAGINA25
DEL PIERO: CREDIAMOCI! GRAZIANO A PAGINA 5
MERCATO 1 LO SEGUE ANCHE IL NAPOLI
Spagna in finale Portogallo k.o. solo ai rigori
Contropiede Juve Si butta su Ramirez MERCATO 2 IL PSG ASPETTA THIAGO SILVA
TENNIS WIMBLEDON RECORD
Decide Fabregas, ma gli uomini di Del Bosque sembrano in calo
Milan, Lass Diarra affare last minute?
La Errani gioca 7 non tocca palla e passa il turno
SERVIZI DA PAGINA 18 A PAGINA 23
3 La gioia dei campioni del Mondo dopo i rigori REUTERS
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L’ALTRA SFIDA FINISCE 42. RONALDO A CASA
BIANCHIN A PAGINA 26
LAUDISA, PASOTTO ALLE PAGINE 2829
IL ROMPI PALLONE DI GENE GNOCCHI
Oggi a Varsavia a sostenere gli azzurri ci saranno 20mila tifosi. Solo 3mila per il ministro Fornero.
MARTUCCI, TOMMASI A PAGINA 41
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Germania, hai pr
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LUIGI GARLANDO VARSAVIA (Polonia)
Caramboliamo tra ricordi che ci fanno girare la testa. Il triangolo Italia-Polonia-Germania richiama alla mente semifinale e finale del trionfale Mundial ’82; Buffon, De Rossi, Pirlo e Barzagli sono qui a rammentarci che nel 2006 eravamo campioni del mondo, anche grazie a una semifinale vinta sui tedeschi; la stanchezza dei supplementari con l’Inghilterra ha rinnovato l’epica di Italia-Germania 4-3. Una cosa è certa, stasera i giocatori non usciranno dal tunnel degli spogliatoi, ma direttamente da una leggenda, chiamati a prolungarla. Germania super La leggenda Ita-
lia-Germania in realtà è un librone che amiamo sfogliare solo noi e che i tedeschi hanno stivato in soffitta. In una grande manifestazione la Germania non ci ha mai battuti ma, come
Tedeschi più forti e più freschi Ma gli azzurri sono il vero tabù I nostri rivali vengono da 15 vittorie di fila in gare ufficiali, ma non ci hanno mai battuto in Europei e Mondiali. Spazio a Cassano-Balotelli. Chi vince trova la Spagna ha proclamato ieri Löw, vuole cambiare la storia e mai come stavolta ha in mano le carte per farlo. Una squadra progettata con intelligenza, raccogliendo i talenti migliori della Germania multirazziale e covata nel tempo per dare una solida identità di squadra, è arrivata al punto più alto di maturazione, dopo il terzo posto in Sudafrica, grazie anche all’esperienza acquisita in grandi club, dal Bayern Monaco al Real Madrid. I numeri rendono l’idea: 15 vittorie con-
secutive nelle ultime partite ufficiali, record mondiale. Al bilancio dopo i quarti, la Germania contava il miglior attacco (9 gol) ed era seconda solo alla Spagna (61%) nel possesso (57%). Quindi sa tenere palla, ma anche affondare con un cinismo a noi sconosciuto: se all’Italia sono serviti 50 tiri in porta per farne 4, ai tedeschi ne sono bastati 33 per farne 9. Coniglio Riassumendo: loro so-
no più giovani, più forti, più ri-
posati, fanno più gol. Dove andiamo? A casa, se il calcio fosse matematica e contassero solo i numeri. Invece è un’arte molto più raffinata, come ha dimostrato Pirlo dal dischetto. Basta la poesia di un cucchiaio per piantare un coniglio nel cuore all’avversario. Abbiamo tutte le armi tecniche per intimidire anche la Germania. Per questo fa bene Prandelli a progettare una gara coraggiosa. Se li aspettiamo e concediamo loro l’euforia dell’assedio, li rendiamo più
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resente l’Italia? IN DIRETTA SU RAI 1 E RAI HD, TEMPO REALE SU GAZZETTA.IT
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forti. Al contrario, se riusciremo a tenere palla e magari a segnare un gol in fretta, la Germania potrebbe sentirsi di colpo all’Azteca o a Dortmund, frenata dai traumi storici che le abbiamo imposto. Siamo onesti: l’impresa è tosta. Ma è già una vittoria provarci, senza speculare sugli alibi della fatica e dell’inferiorità. Non sarà una gara a guardia e ladri: uno scappa, l’altro insegue. Italia e Germania scatteranno come in una vasca di pallanuoto per conquistare il
pallone per prime. Per palleggiare di più. Aspettiamo spettacolo. Cassano Ma non sarà facile per-
ché, rispetto all’Inghilterra, l’asticella si è alzata di brutto. I soldatini di Hodgson ci aspettavano contenti di mezz’oretta di possesso palla; i tedeschi, come detto, ne pretendono il doppio. Gli attaccanti sono educati al recupero immediato. Verranno ad aggredirci davanti a Buffon e lì si deciderà la partita. Se Pir-
lo sarà il solito Houdini, capace di liberarsi dalle catene e se soprattutto i suoi collaboratori sapranno sostituirlo in costruzione, la nostra partita prenderà una buona piega. A quel punto sarà importante verticalizzare in fretta e qui Cassano, sul quale Prandelli punterà ancora, potrebbe incidere col suo genio, anche se di breve durata. Storia FantAntonio non si trove-
rà soffocato nel sandwich del 4-4-2, tra linee strette, come
In difesa recupera Chiellini, Diamanti può essere la carta a sorpresa a gara in corso
con l’Inghilterra, avrà più spazi per creare, soprattutto se girerà al largo dello scoglio Khedira-Schweinsteiger. Innescato con tempismo, Balotelli può far male a una difesa abbordabile. Cassano detta meglio di Diamanti che, più tonico, potrebbe immettere gamba più tardi. A un attacco sempre in gol nelle ultime 20 partite, ispirato da Özil e affilato da Klose, opponiamo una difesa che ha subìto solo 4 reti negli ultimi 14 match ufficiali, potenziata dal recupe-
ro di Chiellini. E poi abbiamo il «berlinese» Buffon che i tedeschi temono come un totem. Non ci sentiamo nudi. E se Löw se la tira per le 15 vittorie, il nostro c.t. ha messo in fila 14 risultati utili ufficiali. Loro più forti, più giovani, più riposati: questa è cronaca. Ma noi siamo la storia. Con coraggio e cervello possiamo farla rivivere. La Spagna campione d’Europa e del mondo ci aspetta in finale. Noi ci crediamo ancora. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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I NUMERI
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Le gare in azzurro Del Piero ha giocato con la Nazionale 91 volte. È settimo alle spalle di Fabio Cannavaro, Paolo Maldini, Buffon, Zoff, Zambrotta e Facchetti
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I gol Con 26 reti in azzurro Del Piero è il 5o miglior goleador di sempre alle spalle di Riva, Meazza, Piola e Roberto Baggio
S Del Piero L’esultanza della bandiera bianconera dopo la vittoria ai rigori nella finale di Berlino contro la Francia OMEGA
Azzurri Alè
DAL NOSTRO INVIATO
MIRKO GRAZIANO VARSAVIA
Alessandro Del Piero è negli States. In vacanza. Per ora. Presto potrebbe infatti iniziare a lavorarci da quelle parti. Se arriva l’offerta giusta è un attimo: la borsa con dentro scarpini, pantaloncini, maglietta e calzettoni è lì, profuma ancora di spogliatoio. Il ricordo dell’addio allo «Juventus Stadium» è fresco, freschissimo: roba mai vista quel doppio giro di campo con la gente che canta solo per il suo Ale e se ne frega della partita, che nel frattempo va avanti. Immagini che sono rimbalzate ovunque, un tributo che ha affascinato i commentatori di tutto il pianeta. Mai nessuno eguaglierà il romanzo bianconero di Alessandro Del Piero. Ma va considerato un «best seller» anche il cammino azzurro di questo straordinario calciatore. Vicecampione d’Europa nel 2000, sul tetto del mondo sei anni dopo, in Germania. Cifre importanti: 91 gare in azzurro, settimo assoluto alle spalle di Fabio Cannavaro, Paolo Maldini, Buffon, Zoff, Zambrotta e Facchetti. È stato 61 volte titolare Del Piero, che è pure il quinto cannoniere di sempre: 26 reti (15 decisive), dietro a Riva (35), Meazza (33), Piola (30) e Roberto Baggio (27). Ogni gol ha la sua storia, ma nel suo cuore un posto speciale spetta al 2-0 di Dortmund, Mondiale 2006, un gol che gettò definitivamente nello sconforto il popolo tedesco e che spalancò all’Italia le porte della finale di Berlino. E questa sera sarà ancora Germania-Italia. Ale la guarderà in televisione, tiferà come un ragazzino, e in cuor suo rivivrà emozioni fortissime. Del Piero, dopo quella sera a Dortmund, che cos’è per lei Germania-Italia?
«È il ricordo della nostra più bella partita al mondiale tedesco, una serata incredibile. Tutti ci parlavano di quel famoso 4-3 del ’70, però noi quella memorabile sfida non l’avevamo mica vissuta. E poi naturalmente la finale del 1982... Averne realizzata una simile, per la storia del calcio azzurro, ha rappresentato qualcosa di pazzesco. In casa loro, poi». Cannavaro che recupera palla, Totti che rilancia il contropiede, Gilardino che le serve un «cioccolatino», e lei che insacca... alla Del Piero. Quale immagine le torna in mente quando pensa a quel gol nei supplementari?
piaciuto ritrovarmi in questa Nazionale, rispondo di sì». Il blocco Juve è di quelli consistenti. A parte Pirlo e Buffon, qual è il compagno che più l’ha sorpresa?
«Io li seguo sempre con un affetto speciale, e fino al 30 giugno sono oltretutto miei compagni di squadra. Dunque, per me giocano tutti benissimo». Chi dobbiamo temere di questa Germania?
«Penso che i tedeschi siano un po’ come gli azzurri: compatti, e con ottime individualità. Dovendo proprio scegliere, direi Ozil, Muller e Gomez». Le piace questo Europeo? Che cosa, in particolare?
«Mi piace molto, anche perché sono arrivate in fondo squadre che puntano tutto sul gioco. Squadre robuste, mai però distruttive. Questo, come calciatore, mi ha messo addosso ancora più voglia di giocare». Sente un po’ di nostalgia?
«Mi sto allenando agli ordini dei miei preparatori atletici, qui in America, dove ho trascorso le vacanze con la mia famiglia: tanta palestra, piscina e corse sulla spiaggia. Adesso però ho bisogno del pallone».
«Ragazzi, avete tutto per vincere Come me»
Dov’era la sera di Italia-Germania del 1982?
«Guardammo la finale del Bernabeu in una specie di capannone da lavoro dei nostri vicini di
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Del Piero tifa per l’Italia dagli Usa: «Che emozione battere i tedeschi Siamo solidi, possiamo ripeterci» DOMANI ALLE 20.30
La carriera di Ale raccontata in tv su RaiSport Uno Domani, alle 20.30, Raisport Uno riproporrà il film sui 19 anni in bianconero di Del Piero, a cura di Francesco Marino. Un’ora di immagini con documenti inediti. I gol, le imprese, i momenti difficili del numero 10 più amato dal popolo juventino, ma che ha saputo farsi apprezzare da tutti gli appassionati di calcio.
«Ogni fotogramma di quella sera vale tantissimo, ed è impresso nella mia mente. Ricordo che dopo il gol cercai con lo sguardo mia moglie sugli spalti. Ho rivisto in televisione tante volte quelle immagini: si vede Sonia che piange di gioia, e subito dopo una bimba tedesca che invece è in lacrime perché ha perso. La finalissima contro la Francia fu l’emozione più grande, perché sollevammo il trofeo, però la partita migliore resta quella contro i tedeschi». Oggi la Germania è sulla carta più forte, più rodata, e anche più fresca. Perché questa Italia può batterla?
«Perché ha dimostrato di essere sempre più solida di partita in partita, perché ha una precisa identità di squadra e perché sa sfruttare le occasioni giuste». Pirlo è il leader indiscusso del gruppo. Si può dire che oggi sia ancora più forte rispetto al 2006?
« Alessandro Del Piero, 37 anni, segna il secondo gol al tedesco Jens Lehmann nella semifinale dei Mondiali 2006 AP
A Dortmund la partita migliore del Mondiale: impresa uguale a quella dell’82 Anche loro sono molto compatti, ai miei compagni dico solo in bocca al lupo
casa: portarono le sedie e il televisore grande, fu bellissimo. Io avrei compiuto otto anni a novembre». Ci dica una frase, un augurio, un incoraggiamento da trasmettere ai suoi amici della Nazionale.
«Direi che Andrea si è mantenuto a quei livelli eccezionali, come del resto in campionato con la Juventus».
«In bocca al lupo, tutto qui. Sono un atleta, conosco le scaramanzie e quindi so che non si deve aggiungere niente di più».
La rivoluzione «culturale» di Prandelli piace a tutti. Come si sarebbe trovato Del Piero in una squadra che punta sempre a fare la partita attraverso il bel gioco?
Infine la domanda che non possiamo non farle: ha deciso il suo futuro?
«Se mi chiedete se mi sarebbe
«E la risposta che non posso non dare: ancora no». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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STRISCIA MALDINI 12-2-1997 Italia 1 Inghilterra 0 29-3-1997 Italia 3 Moldova 0 2-4-1997 Italia 0 Polonia 0 30-4-1997 Italia 3 Polonia 0 10-9-1997 Italia 0 Georgia 0 11-10-1997 Italia 0 Inghilterra 0 29-10-1997 Italia 1 Russia 1 15-11-1997 Italia 1 Russia 0 11-6-1998 Italia 2 Cile 2 17-6-1998 Italia 3 Camerun 0 23-6-1998 Italia 2 Austria 1 27-6-1998 Italia 1 Norvegia 0 3-7-1998 Italia 0 Francia 0 (3-4 ai rigori)
La forza delle idee perché non ho molta fantasia». Cesare Prandelli, 54 anni, carica la squadra durante la rifinitura a Varsavia ANSA
Sì, ho fatto il pisolino Tranne
Prandelli: «Io non arretro La nostra arma è il gioco» Il nostro c.t. è imbattuto nelle gare ufficiali: 9 vittorie e 5 pareggi «A Balotelli come agli altri dirò una cosa: creare, creare, creare» sce stringere forte in mano: non un amuleto di quelli che si strofinano per scaramanzia, ma l’essenza di una scelta.
DAL NOSTRO INVIATO
ANDREA ELEFANTE VARSAVIA
Lui non ha mai perso e noi contro di loro non abbiamo mai perso nelle gare che contano. Cesare Prandelli ne avrebbe abbastanza per esorcizzare la legge dei grandi numeri, se non fosse che può essere una forza anche il passato. Il suo azzurro è una striscia che si srotola lungo 14 partite, nove vinte e cinque pareggiate, ma è un altro vissuto quello che preferi-
Il retroscena
MASSIMO ARCIDIACONO
Sia quel che sia. Rischieremo la squalifica per «fuoriluogo» comminata ieri l’altro dal re del corsivo Francesco Merlo, agli abusatori (e agli abusivi) di metafore su Italia-Germania. Ma più si avvicina la sfida di Varsavia e più appare evidente e sentito, nei discorsi della gente e nelle pause caffè, che sarà una doppia partita quella giocata oggi. Una a calcio tra i ragazzi di Prandelli e di Löw e l’altra, nella testa di tutti noi, italiani e tedeschi, culturale, sociologica ed essenzialmente economica. Mentre SuperMario Balotelli e Mario Gomez proveranno a lasciare per primi la propria impronta su questa semifinale e sull’Europeo, con buona probabilità, SuperMario Monti e Angela Merkel saranno intenti a segnare il loro gol nella politica europea e nelle sorti della moneta unica. Sarà una doppia partita e ognuna avrà un solo vincitore (SuperMario o il Super Marco), c’è poco da obiettare schifiltosi.
Grandissima serenità Dunque diceva ieri il c.t.: «Abbiamo solo un’arma che è il nostro gioco e a questo punto non possiamo tornare indietro, snaturare due anni di lavoro: sarebbe immaturo, arrivati al momento della verità, giocare in modo diverso da come abbiamo fatto fino ad oggi. Magari rischieremo qualcosa, ma saremo noi».
Anche se loro sono più giovani, segnano di più, sono più riposati e arrivano da 15 vittorie consecutive: «E allora cosa facciamo, andiamo a casa? No, sarà una gioia affrontarli: con grandissima serenità e la convinzione di poter giocare la nostra partita. Non credo abbiano paura di noi per colpa dei precedenti: sono migliorati sotto tanti punti di vista ed è questa la loro sicurezza. Ecco perché vedo una sfida affascinante: a me viene questo aggettivo, altri fatemeli leggere voi
« «
La Germania è migliorata, non ha paura di noi: sarà una sfida magica Noi stanchi? Stiamo bene, sentiamo ancora l’adrenalina di tre giorni fa
che quando sogna: «Se lo faccio, solo cose fantastiche. Non già la finale perché sono concentrato solo sulla Germania, ma per domani sera sogno una serata magica, meravigliosa». E intanto ammette il «peccato» già confessato alla vigilia di Italia-Spagna: «Un po’ mi vergogno, ma prima di venire qui mi sono fatto il solito pisolino». In effetti la faccia di Prandelli è quella, gli occhi anche: accompagnano bene la parola serenità. Perché il c.t. ha studiato la Germania e «il suo modo di giocare molto marcato». Perché «ne conosco i pregi» (e non aggiunge la parola difetti). Perché sa che alla Germania potrebbe non bastare aver studiato l’Italia: «Il nostro centrocampo ha qualità, tecnica, fantasia e anche forza: essere scolastici sarebbe limitativo, anche stavolta cercheremo movimenti che ci diano superiorità lì in mezzo. Ma ogni gara è una storia a sé: ci verranno a pressare alti, dobbiamo avere la forza e la personalità anche per palleggiare basso». In area senza ansia E pure per
non sentire la stanchezza: «Abbiamo recuperato: stiamo bene mentalmente e fisicamente. C’è ancora l’adrenalina di tre giorni fa, non abbiamo pensieri negativi: così la stanchezza sparisce». E per segnare un po’ di più, magari: «Cosa posso dire ai miei attaccanti? Fate più gol? Sarebbe banale». E allora Prandelli manda un messaggio delicato a Balotelli: «Non ho difficoltà a comunicare con lui: solo la curiosità di capire che emozioni può provare un ragazzo di vent’anni, ma anche che sacrifici è disposto a fare per diventare grande. A lui come a tutti dirò di provare a trovare sempre il pensiero giusto in area, perché a volte è l’ansia che ti frega. E poi di creare, creare, creare». Lo dice da due anni, e tornare indietro non si può.
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STRISCIA IN CORSO 3-09-2010 Italia 2 Estonia 1 7-09-2010 Italia 5 Far Oer 0 8-10-2010 Italia 0 Irlanda Nord 0 12-10-2010 Italia 3 Serbia 0 (tavolino) 25-03-2011 Italia 1 Slovenia 0 3-06-2011 Italia 3 Estonia 0 2-09-2011 Italia 1 Far Oer 0 6-09-2011 Italia 1 Slovenia 0 7-10-2011 Italia 1 Serbia 1 11-10-2011 Italia 3 Irlanda Nord 0 10-06-2012 Italia 1 Spagna 1 14-06-2012 Italia 1 Croazia 1 18-06-2012 Italia 2 Irlanda 0 24-06-2012 Italia 0 Inghilterra 0 (4-2 ai rigori)
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Cara Merkel, siamo in fuga dai cliché italiani Ora sventoliamo la bandiera dei SuperMario può ordire una simile ribellione. Eppure, noi oggi confidiamo soprattutto nei nostri due SuperMario: sono loro la bandiera che sventoleremo. Siamo, quindi, un popolo in fuga antropologica dai nostri cliché. E anche i tedeschi li stimano e li temono. Perché intuiscono che entrambi sfuggono a ogni catalogo dell’italiano che hanno amato sfogliare. Il primo, Monti, è più teutonico di loro: non dice barzellette, non palpeggia ragazze, non dà della culona alla Merkel. E arriva a Bruxelles con i compiti fatti. Il secondo, Balotelli, è l’italiano più anomalo che ci sia: nero, statuario, così poco furbo da sembrar stupido, figlio dell’integrazione di cui la Germania si fa vanto. Ecco, i nostri SuperMario bros. Così poco italiani, anch’essi, come il più falso dei simboli italiani nel mondo, l’immaginario piccolo idraulico del videogame giapponese. A loro, ai due Mario, affidiamo la nostra speranza. E la nostra redenzione.
Sono Balotelli e Monti, così poco italiani... Come l’idraulico del videogame Alzi la mano, d’altronde, chi sei anni fa non sentì un impeto di patriottica (forse fantozziana) superiorità al gol di Grosso che ci consegnava la finale. Chi, metaforicamente appunto, non fece le corna dal finestrino, non congiunse le braccia nel gesto dell’ombrello, dopo anni di mafia-spaghetti e mandolino. Giusto o no, amplificata dalle coincidenze e dalle evenienze, è la sfida tra due visioni del mondo e della vita. La cicala contro la formica, la bandana contro l’elmetto, il tira a campare del bot contro la proterva superiorità del bund. La crescita contro il rigore. Sì, il rigore e non quello a cucchiaio di Pirlo, purtroppo, che in queste ore inquieta i tedeschi, perché solo un italiano
Mario Balotelli, 21 anni, Mario Monti, 69, e... SuperMario bros EPA-LAPRESSE
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DOPO LA FORNERO
Petrucci e i dubbi sul tifo di Monti «Spero non sia vero» Le parole del ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Elsa Fornero, non sono sfuggite al presidente del Coni, Gianni Petrucci, che ieri, alla presentazione del palinsesto Rai per Londra 2012, ha commentato: «La frase del ministro Fornero? Mi auguro che quella battuta non sia vera». Lunedì scorso, il ministro del Welfare aveva concluso il convegno di Palazzo Giustiniani dichiarando: «Io tiferò sicuramente Italia, a Monti non l’ho ancora chiesto. Glielo chiederò». Petrucci ha poi aggiunto: «Dico solo questo perché sono una persona educata e non posso pensare diversamente».
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Cassano in riserva ma il suo genio tornerà utile Diamanti scalpita Quando finirà l’autonomia del milanista, toccherà all’attaccante del Bologna, talento estroso che girava con un coniglio arancione DAL NOSTRO INVIATO
SEBASTIANO VERNAZZA VARSAVIA (Polonia)
Sulla cartella Uefa di presentazione della partita c’è scritto che «l’Italia non ha mai segnato nelle tre semifinali degli Europei in cui ha giocato». Roba da strabuzzare gli occhi. Possibile? Sicuro, garantito al limone. Contro l’Unione Sovietica nel 1968 finirono 0-0 sia la semifinale «originale» sia la ripetizione, e gli azzurri passarono col testa o croce della monetina, allora funzionava così. L’Urss nel 1988 si prese la rivincita e ci superò 2-0. Contro l’Olanda nel 2000 andammo in finale grazie ai prodigi di Toldo ai rigori. Tre euro-semifinali, zero gol. E’ ora di schiodarsi. Sì, ma chi giocherà stasera in attacco? Mario Balotelli è certo del posto. E salvo sorpre-
se, Antonio Cassano la spunterà su Alessandro Diamanti per il ruolo di seconda punta.
Nella sequenza fotografica Antonio Cassano, già salito sul velivolo, scende per andare a prendere il figlio Christopher dalle braccia della moglie Carolina e accompagnarlo sull’aereo BOZZANI
ria, quando ci si chiedeva se sarebbe ritornato giocatore professionista, e non lo scaricherà oggi, nel momento cruciale. Cassano più «Balo» era il progetto iniziale: da lì si è partiti e lì si è ritornati. Cassano titolare, nella speranza che inventi qualcosa, e quando la sua mobilità sarà prossima allo zero, si passerà a Diamanti, per la mini-riedizione della vecchia staffetta all’italiana, che ebbe la sua sublimazione al Mondiale di Messico ’70 con i «dai e vai» tra Mazzola e Rivera.
Perché Cassano FantAntonio
dall’inizio e Diamanti pronto a subentrargli, come nei quarti contro l’Inghilterra. Finirà così stasera a Varsavia. I test fisico-atletici degli ultimi giorni sono sfavorevoli all’attaccante del Milan. Sul cruscotto della Cassano-mobile si è accesa la spia rossa della riserva. Chilometraggio limitato, però Cesare Prandelli ha detto che non è un problema: «Non è questione di autonomia, di minuti, ma di intensità e di qualità di gioco. Cassano ha recuperato come tutti». Traduzione dal «prandellese»: non rinuncio al genio di Antonio, e pazienza se lui ha il fiato corto. Il c.t. lo ha aspettato nel mesi della convalescenza post operato-
Antoniopapà premuroso
L’ascesa di Diamanti Entrato
Alessandro Diamanti, 29 FORTE
nei 23 come centrocampista di complemento, Alessandro Diamanti si è ritagliato un altro spazio. E’ diventato l’apriscatole, il jolly d’attacco. Il risultato ristagna? Dentro Diamanti. Pensare che sei anni fa, nell’estate del Mondiale di Lip-
pi, «Alino» giaceva nella ex Serie C2, al Prato, la squadra della sua città. Era fresco di bruciatura: aveva fatto capolino in Serie B, all’AlbinoLeffe, ma non era andata bene e lo avevano rispedito al mittente. «Inadatto al calcio professionistico», avevano sentenziato nelle valli bergamasche. Milano e i suoi locali erano a tiro d’autostrada e il giovane «Alino» si godeva la gioventù. Bocciatura comportamentale, non tecnica. Sul campo i dubbi stavano a zero: il ragazzo era un fenomeno, capace di rifilare tre tunnel consecutivi a un avversario. Un tipo stravagante. Se Gigi Meroni — la risposta italiana a George Best — girava con una gallina al guinzaglio, Diamanti a Bergamo portava a spasso Bennino, coniglio di pelo arancione. A Prato, nell’anno del Mondiale
2006, «Alino» trovò l’allenatore del suo destino, Pierpaolo Bisoli. «Non lo voleva nessuno — racconta Bisoli —. Io non sapevo se fossero vere le voci sulla sua vita notturna, e non m’importava. Gli dissi che se mi avesse ascoltato, sarebbe arrivato in alto, e che se un giorno non avesse giocato in A, lo avrei autorizzato a darmi un pugno. Mi diede retta». Bisoli è stato due volte presente nella carriera di «Diamantino»: «Nell’estate del 2011 lo volli al Bologna, nonostante lo scetticismo. Tutti dicevano che sarebbe stato un doppione di Ramirez. La forza di "Alino" è la personalità: all’Europeo l’ho visto giocare con la stessa sicurezza che aveva in C2». Da Prato 2006 a Varsavia 2012. Quel ragazzo ne ha fatta di strada. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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E ora tocca a Chiellini «Torno e voglio osare» Dopo l’infortunio il difensore è al rientro e pensa a Gattuso «Il mio torneo sembrava finito. Come per Rino nel 2006...» DAL NOSTRO INVIATO
MASSIMO CECCHINI VARSAVIA (Polonia)
Forse c’è una sorta di umorismo yiddish ad accarezzare questa vigilia azzurra. Forse questo spirito trasuda dai muri di una Varsavia che ha conosciuto il più grande ghetto ebraico della storia europea e ora ci fa sorridere al pensiero che, grazie al successo contro l’Inghilterra, anche l’Italia è uscita da un ghetto mediatico — quello del catenaccio — in cui era stata confinata spesso con giustizia e a volte soltanto per pigrizia. Adesso invece qualcosa è cambiato. Dopo la prestazione con l’Inghilterra gli addetti ai lavori internazionali non ci considerano più una Nazionale che pensa solo alla difesa, che specula invece di giocare, che vince perché vuole innanzitutto non perdere. Il «restyling» di Cesare Prandelli ci ha donato una bellezza antica oscurando, beffardamente, il lato ironico di tutta la vicenda. Quale? Che — come nelle migliori tradizioni — abbiamo ancora una difesa fortissima nei momenti che contano. Chiellini & Barzagli Se il c.t. azzurro nelle 14 partite ufficiali
Giorgio Chiellini, 27 anni, durante la gara con l’Irlanda dove ha abbandonato il campo al 12’ della ripresa ANSA
disputate è imbattuto, lo deve (anche) a una retroguardia che ha subito solo 4 gol (Estonia, Serbia, Spagna e Croazia). Le 5 sconfitte di questa gestione, insomma, sono giunte solo in amichevole, per cui in modo ragionevolmente indolore. Nessuna sorpresa, visto che nei due anni della qualificazioni l’Italia ha avuto la
migliore difesa di tutti i gironi. Esauriti tutti i riti scaramantici del caso, a questo punto stasera possiamo cominciare la sfida contro la Germania nutrendo fiducia. Certo, Klose, Gomez e tutte le «sturmtruppen» di Löw sanno sempre come trovare la porta, ma Barzagli li conosce bene (ha giocato nel Wolfsburg vincendo anche
Barzagli: «E’ una generazione forte ma in sfide come queste non sfiguriamo mai»
una Bundesliga), Bonucci ha trovato una continuità straordinaria, Abate ha recuperato e Chiellini è pronto al rientro. «Dieci giorni fa pensavo che il mio Europeo fosse finito — spiega quest’ultimo — Invece ora sono a disposizione e, se giocherò, pronto anche a stare sulla fascia sinistra. Sarebbe stupido rischiare da parte mia di rifarmi male, perciò se sono qui è perché sono guarito perfettamente. Spero di imitare Gattuso nel 2006, quando recuperò dall’infortunio... con tutto quello che ne seguì. La Germania? Non pensiamo ai due giorni in meno di riposo. Loro sono convinti di vincere, hanno attaccanti forti, ma noi non vogliamo mollare e ci crediamo». Barzagli conosce tanti degli avversari che affronterà. «È una generazione forte, ma ce la possiamo fare. Non dobbiamo pensare sempre al 2006. Ognuno di noi ha fatto di tutto per esserci e adesso siamo carichi e vogliamo vincere. In sfide del genere non abbiamo mai sfigurato». Buffon e il sogno Per questo il post di Buffon su Facebook, in sintesi, sembra racchiudere il pensiero di tutti. «Quest’anno sognavo di rivincere lo scudetto con la Juve e l’Europeo, perciò qualcosa ancora manca. Pensare di giocare una semifinale era impensabile, ma ci abbiamo creduto, l’abbiamo desiderato e fatto ogni sacrificio per questo obiettivo. Adesso l’ostacolo sembra insormontabile, probabilmente lo sarà, ma ora che siamo giunti sin qui dobbiamo osare». Possibile, soprattutto da quando il Muro di Berlino si è reincarnato in una nuova generazione azzurra. Che non si sente neppure più ghettizzata dai pregiudizi.
STRAMACCIONI
Anniversario di matrimonio con maxischermo Per un «malato» di calcio come Andrea Stramaccioni festeggiare il primo anno di matrimonio il giorno in cui si gioca Germania Italia sa tanto di «Scherzi a parte». Ma lui non ha fatto una piega, perché il tecnico dell’Inter è «malato» pure della sua Dalila, sposata l’1 luglio del 2011. A togliergli le castagne dal fuoco ci penserà il proprietario del Singita, il locale sul mare di Fregene dove stasera sono attesi oltre cento invitati. Verrà infatti installato un maxischermo per seguire Italia Germania.
Gazzetta.it Gazza
Tvf GERMANIA-ITALIA UNA DIRETTA LUNGA UN GIORNO INTERO
Il conto alla rovescia verso Germania-Italia è scandito dalla diretta di Gazzetta.it già dal mattino.
BIERHOFF RACCONTA I SEGRETI DI LÖW «SPIRITO UNICO» Nello speciale Euro 2012 del sito rosa troverete anche i video relativi agli avversari degli azzurri.
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Löw: «Tedeschi pronti a cambiare la storia» Il c.t.: «La sconfitta del 2006 in casa brucia ancora tanto Ma non è una rivincita: l’Italia oggi fa calcio in modo diverso» DAL NOSTRO INVIATO
FRANCESCO CENITI VARSAVIA (Polonia)
Se voleva stupire le «talpe» italiane, c’è riuscito. Joachim Löw ha infilato un numero da supereroe: in conferenza stampa si è presentato elegante come sempre, maglione attillato scuro e scarpe alla moda. Finite le domande, i giornalisti si sono fiondati al campo per
«Timore? Assolutamente no. Sarà una partita di altissimo livello» vedere la rifinitura. Tempo impiegato: due o tre minuti. E quando il prato è apparso in tutto il suo splendore, il c.t. della Germania era già lì a palleggiare serafico. In pantaloncini e sfavillante tuta verde. Roba da incredibile Hulk. Psicologia o effetti speciali? Di sicuro i tedeschi hanno voglia di interrompere la tradizione sfavorevole contro gli azzurri e volare verso una vittoria in Europa attesa da 16 anni. Insomma, la semifinale è solo una formalità «buro-
cratica» da sbrigare. Sempre rispettando l’avversario. Perché ieri Löw pure nella capitale polacca ha ripetuto il mantra sull’Italia («è un’ottima squadra, in particolare dovremo disinnescare Pirlo: tutto gira intorno a lui. Ma non avrebbe senso marcarlo a uomo»). Non solo, ha anche svelato qual è la sconfitta da tifoso che gli ha fatto più male: «Nè Messico 1970 nè Spagna 1982. La più grande delusione è stato il 2-0 di Dortmund nel 2006. I rigori erano a un passo, potevamo vincere e poi laurearci campioni del mondo in casa. Perdere in quel modo... Difficile da mandare giù». I migliori Il tifoso Löw ha un brutto ricordo degli azzurri, il c.t. Löw mette subito in chiaro le cose: «Timore? Assolutamente no, faremo il nostro calcio. Certo, siamo in semifinale e credo che le 4 squadre migliori siano arrivate con merito a questo appuntamento. Con l’Italia sarà una partita molto combattuta, ad altissimo livello. Siamo preparati, non vediamo l’ora di giocare. Conosciamo i nostri punti di forza, abbiamo le potenzialità per arrivare in finale». C’è chi gli ricorda che la Germania ha avuto due giorni in più di riposo. Il c.t. non casca nel tranello. «Contro l’Inghil-
terra la squadra italiana è cresciuta dopo un’ora. E ha dominato nei supplementari. Credo che con 4 giorni di riposo avrà recuperato le forze necessarie per affrontare la sfida nel migliore dei modi». Niente alibi, quindi. Come niente alibi sono permessi alla difesa tedesca. «Balotelli e Cassano sono ottimi giocatori, ma i nostri centrali sono pronti ad affrontarli. Balotelli è imprevedibile, Cassano molto bravo tecnicamente». Diamanti non lo ha nominato, ma stasera potrebbe trovarselo in campo e forse maledirlo.
MERCATO ESTERO
Mandzukic al Bayern Bale rinnova Il Bayern Monaco fa la spesa all’Europeo: arriva il centravanti croato Mario Mandzukic, pagato 13 milioni al Wolfsburg (al giocatore quadriennale da 3 milioni a stagione). Ieri ha cambiato squadra anche un suo connazionale: il centrale difensivo Corluka, che passa dal Tottenham alla Lokomotiv Mosca per circa 6 milioni. Ma gli Spurs il colpo vero lo fanno rinnovando con la stella Gareth Bale: contratto fino al 2016, praticamente tolto dal mercato. Intanto dalla Spagna arrivano voci di un’offerta monstre del Real per Luka Modric: 30 milioni più Sahin.
Muscoli in mostra Nel frattempo il c.t. spiega a tutta la stampa perché la Germania è favorita. Lo fa in modo pacato, quasi come fosse un’ovvietà. «L’Italia al Mondiale era una squadra diversa, matura. Noi invece eravamo giovani e inesperti. Adesso siamo pronti per grandi risultati. Certo, con loro abbiamo pareggiato 1-1 in amichevole. E devo ammettere che è cambiato il loro modo di fare calcio. Negli ultimi tempi sono cresciuti. Ma sarà una partita fondamentale e io sono fiducioso. Dovremo restare concentrati sempre, ma sono fiducioso. I precedenti negativi? Non contano. Chi giocherà sa bene che si può cambiare il corso della storia. Ecco perché non temo questa sfida più delle altre. Non esistono rivincite». Löw poi affonda: «La qualità è fondamentale. Vogliamo impostare la gara secondo le nostre caratteristiche, per impedire all’Italia di fare altrettanto. Dubbi sulla formazione? Schweinsteiger ci sarà. Ha avuto dei problemi, ma ora sta bene. Le altre scelte le saprete quando scenderemo in campo...». Tanto sa di arrivare prima lui dei giornalisti.
Joachim Low, 52 anni, c.t della Germania dal 2006 INFOPHOTO
Altre trattative Il Lilla punta con decisione Afellay, in uscita dal Barcellona: si cerca una formula per il trasferimento a titolo definitivo, con contratto quadriennale. I francesi, in alternativa, seguono Leto (Panathinaikos), Krasic (Juve) e Kalou (Chelsea). Colpo del Borussia Monchengladbach: preso il difensore Dominguez dall’Atletico Madrid. Il Blackburn pensa all’ex viola Nuno Gomes (Braga). Il Qpr prende a titolo definitivo Samba Diakite (era in prestito dal Nancy, contratto fino al 2016). L’Az Alkmaar prende dal Venlo l’attaccante Berghuis. Diego Lugano potrebbe lasciare il Psg: su di lui c’è il Boca.
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Demetrio Albertini, 40 anni IM. SPORT
Oliver Bierhoff, 44 anni EPA
Albertini-Bierhoff: ex del Milan e rivali I capi-delegazione di Italia e Germania hanno vinto in rossonero lo scudetto ’99 Albertini e Bierhoff, ex compagni nel Milan, oggi rivali «di scrivania» tra Italia e Germania. Demetrio Albertini oggi è vice presidente federale, oltre che capo della delegazione italiana all’Europeo. Lui e Bierhoff quando erano in nazionale non si sono mai incrociati: nell’unica occasione (Europeo ’96, Italia-Germania 0-0 a Manchester) il tedesco rimase in panchina per tutti i 90’, giocati invece dal milanista. E a proposito di Milan, i due sono stati compagni per tre stagioni in rossonero, dal 1998 al 2001, e insieme festeggiarono uno scudetto, al primo anno di Bierhoff, appena arrivato dall’Udinese, nel 1999, quello della rimonta sulla Lazio. Successi tedeschi Anche se non è più una fabbrica di successi (ultimo titolo nel 1996), la nazionale tedesca è diventata un’impresa di successi finanziari. Le entrate raggiungono i cen-
to milioni annuali e la cassa è in mano a Bierhoff, laureato in economia e commercio, manager e stratega della squadra che ha un proprio sito diverso da quello della federcalcio. Al suo arrivo nel 2004, la nazionale si è trasformata da raccoglitore di campioni con il proprio sponsor a partner principale delle aziende che devono investire su tutto il gruppo. Gli sponsor pagano circa 60 milioni l’anno, il resto arriva dai diritti tv. «Noi costituiamo circa il 70 per cento del fatturato della federazione» racconta Bierhoff. Ieri l’ex milanista ha chiuso l’avventura a Danzica regalando alla città il campo dove si allenava la Germania: sarà destinato all’attività giovanile. Quanto al derby con Albertini e gli azzurri ha detto: «L’Italia è forte, non ha grandi nomi ma un gioco di squadra redditizio, ma noi siamo fiduciosi: sarà difficile, ma crediamo di poter vincere». a.e.-p.f.a.
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«Loro favoriti? Stesso clima del 2006...» Il leader italiano: «Sto meglio e ci sarò Con Balotelli episodio ingigantito»
P Daniele De Rossi, 28 anni, centrocampista della Roma: nel 2004 l’esordio con la Nazionale ANSA
DAL NOSTRO INVIATO
MASSIMO CECCHINI VARSAVIA
Buio in sala e New York sullo schermo. Due sere fa, al cinema, la Nazionale tedesca sgranava gli occhi dinanzi all’Uomo Ragno, l’ultimo dei Tessiragnatele sfornato da Hollywood. Il modo migliore per vincere la noia dei ritiri, è stato spiegato. Vero, e forse anche per familiarizzarsi con i supereroi, visto che la sfida di stasera ha in sé qualcosa delle saghe fumettistiche di Marvel o DC. Ebbene, noi il nostro Ragazzo Meraviglia lo schieriamo. È biondo come Thor e prova ad essere persino forte come Superman, anche se la sciatalgia di cui soffre non lo ha abbandonato del tutto. Indovinato il nome? Facile, Daniele De Rossi, che tratteggia una sceneggiatura affascinante. «Anche se la partita del 2006 appartiene ormai a un’altra epoca, vedo delle similitudini. Come adesso, tutto faceva pensare ad un trionfo della Germania, sembravano sicuri, perciò anche stavolta per l’Italia potrebbe diventare una serata epica». E il suo dolore? «Non è un semplice mal di schiena, ma sto meglio e penso di esserci. Non perché sia un guerriero, ma mi scoccia saltare persino un Roma-Triestina, figuriamoci un
Italia-Germania che vale la finale. Nessuno vorrebbe farlo. In questa squadra mi sento a mio agio. Mi diverto e ho compagni fantastici che giocano a pallone. L’Italia non è solo Pirlo, anche se è normale che tutti vogliano imitare il suo genio. Perciò contro il loro pressing la nostra unica arma è il palleggio e negli ultimi due anni l’abbiamo reso letale. Non avremo il predominio nel possesso palla come con l’Inghilterra solo perché i tedeschi sono più forti. Ma sarebbe inutile e sbagliato cambiare ciò che abbiamo costruito nell’ultimo periodo». Io & Balotelli In sordina, poi, an-
che le polemiche con Balotelli. «È stato ingigantito un episodio con l’Inghilterra. Il tono della voce può essere stato più alto perché c’era l’adrenalina, ma sono cose capitate anche con altri compagni. Nell’intervallo nessuno ci ha diviso e poi nella ripresa lui è stato bravissimo. Io lo tratto come gli altri. È l’allenatore semmai che deve avere un atteggiamento particolare, ma è uno come tutti. Non è difficile da seguire». In coda De Rossi respinge orizzonti stracittadini. «Io contro Klose? Questo non è un derby. È una partita più importante di tutte quelle che ho giocato quest’anno. Anzi, anche di quelle del prossimo, visto che neppure nella prossima stagione mi si prospetta di giocare nelle coppe europee». Insomma, un supereroe confinato nel Grande Raccordo Anulare. Chissà se qualcuno a Roma si sarà immalinconito.
SCHWEINSTEIGER
DE ROSSI
Gladiatori, a voi «Sono al 100% E le grandi le battiamo...» Il leader tedesco: «Azzurri pericolosi e sorprendenti, ma non li temiamo»
P Bastian Schweinsteiger, 27 anni, centrocampista del Bayern Monaco: nel 2004 l’esordio in Nazionale AFP
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DAL NOSTRO INVIATO
PIERFRANCESCO ARCHETTI DANZICA (Polonia)
Servirebbe anche qui Tobias. Ci sono giorni in cui Bastian Schweinsteiger manderebbe a colloquiare con il mondo il fratello maggiore, 30 anni, pure lui ex fenomeno dello sci, pure lui calciatore ma in terza serie. I due Schweinsteiger si riuniranno al Bayern, dall’estate, anche se Tobias, attaccante, è stato preso per la seconda squadra, che è retrocessa in quarta divisione. In febbraio, dopo la distorsione ai legamenti della caviglia che ancora lo tartassa, Bastian era atteso sotto lo studio del medico del Bayern Monaco dal formicaio di microfoni e telecamere. Così chiamò il fratello, gli consegnò stampelle, sciarpona sul viso e anche fidanzata, poi lo fece sfilare tra i giornalisti. Bastian uscì da una porta laterale senza essere visto: quando i tre vennero scoperti in un caffè, e la modella Sarah baciò il vero Schweinsteiger, più che chieder scusa elemosinarono una risata.
Il momento giusto Anche ieri al-
lo stadio Bastian cercava di sorridere, ma era un gesto forzato. La sua tendenza all’autoflagellazione si è acuita qualche giorno fa quando ha rivelato di non essere a posto con la caviglia: «Dolori nei movimenti laterali e mancanza di esplosività». Da quel momento Löw e tutto il gruppo non hanno fatto altro che elogiarlo. Il c.t. è talmente insistente nello spiegare che il «suo leader morale», quello a cui «non rinuncerei mai», sta bene, da indurre al sospetto dell’accantonamento. Ma il centrocampista dice: «Sono al cento per cento, due giorni di allenamento hanno fatto sparire i dolori. Non penso più alla delusione della Champions persa in casa, sono convinto che sia il momento di battere anche l’Italia, sorprendente e pericolosa ma che non mi fa paura. Non riuscivamo a sconfiggere le grandi, poi abbiamo steso in serie: Inghilterra, Argentina, Uruguay, Brasile e Olanda. Ora tocca agli azzurri». Almeno le parole, sono da leader. Polemiche e rigori Per dargli sicurezza, non sono stati provati troppi rigori: «Solo un paio di serie». Lui calciò sul palo l’ultimo contro il Chelsea e il Bayern salutò la Champions. Per togliergli sicurezza, Michael Ballack, l’ex capitano non proprio in sintonia con questo gruppo, ha detto ieri che «Bastian non può più piangersi addosso, deve essere un condottiero forte e coraggioso». A Schweini piacerebbe giocare con Pirlo, vorrebbe imitarlo stasera. Non può mandare in campo il fratello Tobias, al massimo la riserva Kroos. © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL DIRETTORE DI GARA È LA PARTITA PIÙ IMPORTANTE DELLA SUA CARRIERA
IN TRIBUNA
Video e analisi dei giocatori: Lannoy pronto
Ci sarà Collina e la «squadra» degli italiani
L’arbitro francese ha curato tutti i dettagli, studiando schemi e abitudini dei protagonisti
(Cen) Ci sarà anche Pierluigi Collina questa sera in tribuna a vedere dal vivo Germania-Italia. Il designatore Uefa lascerà il quartier generale degli arbitri verso le 19 e 30 per raggiungere lo stadio pochi minuti prima del via. Una presenza istituzionale per il ruolo che ricopre (seguirà da vicino la performance del francese Lannoy), ma di sicuro in cuor suo tiferà per gli azzurri. E allo stadio ci sarà anche l’altra squadra italiana: gli arbitri Rizzoli, Rocchi e Tagliavento con gli assistenti Stefani e Faverani.
DAL NOSTRO INVIATO
FRANCESCO CENITI VARSAVIA (Polonia)
In teoria Stéphane Lannoy oggi potrebbe puntare la sveglia anche a mezzogiorno. Tutto quello che doveva fare per prepararsi al meglio l’arbitro di Germania-Italia lo ha
svolto da lunedì scorso quando ha saputo da Pierluigi Collina di essere stato scelto per una semifinale di Euro 2012: la gara più importante di una onesta carriera. Le ultime 48 ore sono state frenetiche: sotto gli occhi vigili della commessione tecnica, Lannoy (e la sua squadra) ha curato ogni dettaglio. A iniziare da una serie di video per «conoscere» meglio schemi e abitudini di tedeschi e azzurri. Per continuare con una analisi di tutti i giocatori: per capire come calciano, come si muovono, quali caratteristiche abbiano. Modo moderno d’interpretare l’arbitraggio, introdotto da Collina, che non lascia nulla al caso. Ma oggi c’è libertà asso-
in anticipo. Il terreno di gioco lo conosce già, perché ieri ha svolto l’allenamento di rifinitura precedendo le due squadre. Un modo per prendere contatto con quello che sarà il teatro della sua serata da protagonista. A vederlo dal vivo ci saranno migliaia di persone, più diversi milioni in tv. Ma il francese teme il giudizio solo di una persona: Collina. Anche lui sarà allo stadio. E lo aspetterà domani mattina nel suo ufficio per la disamina tecnica. In quella sede saprà se gli sforzi degli ultimi giorni saranno stati sufficienti a superare l’esame. Ed è quello che si augura anche il designatore...
luta. Ognuno si gestisce come meglio crede. Volendo, anche svegliarsi all’ora di pranzo. Ritmi scanditi Non accadrà, ov-
viamente. L’adrenalina è già alta nel ritiro di Varsavia. E allora Lannoy dopo una breve colazione cercherà di rilassarsi, magari staccando per un paio d’ore. Perché no, vedendo un film. Poi pranzo standard e quindi una riunione tecnica con il suo team. Ripasseranno una lezione che conoscono a memoria. Verso le 18 lasceranno l’albergo per andare allo stadio. Su questo non ci sono deroghe: deve essere in campo per la ricognizione almeno un’ora e mezzo prima del via. Arriverà
Stéphane Lannoy, 42 anni IPP
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SEMIFINALI EURO 2012 STASERA GERMANIA-ITALIA IL PRESIDENTE UEFA OSPITE DI CHIAMBRETTI SU RADIO2
Platini, E i reali di Spagna? numero 1 «Anche loro molto tifosi. VedoUefa no solo i loro colori».
Platini: «Italia spaghetti? No, champagne. Bravi!»
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Degli altri se ne fregano?
«No, sono diplomatici. Pensavano che io festeggiassi ai loro gol, ma non lo faccio mai».
«La Merkel? Pensava che tifassi, ma io sono neutrale» GABRIELLA MANCINI
Scommettiamo che vinciamo? E’ lo slogan di Chiambrettopoli, il programma di Piero Chiambretti in onda alle 7.15 su Radio2. Ogni mattina, dal lunedì al venerdì, il conduttore parla dell’Europeo per 15’ con interviste esclusive e oggi c’è il presidente Uefa Michel Platini. Italia-Germania e non solo, con le Roi che risponde alle domande a raffica di Pierino,
per la serie «vincono i crauti o le mozzarelle?». «Mi piacciono tutti e due». Lei dov’era durante le partite tra Italia e Germania nel ’70, nell’82 e nel 2006?
«Nel ’70 davanti alla tv. Nell’82 allo stadio... io, ehm, prima avevo stancato i tedeschi che in semifinale ci batterono ai rigori... e nel 2006 allo stadio». E’ difficile per un dirigente fare il tifo. Avrà una simpatia, ma non potrà mostrarla...
«E neanche dirla». Stasera ci sarà la Merkel con quel vestito che le piace tanto color verde pisello...
«Non credo, mi aveva detto che aveva il Consiglio a Bruxelles».
I tedeschi hanno due giorni di riposo in più. E’ vero che questo calendario è per le tv?
«Falso. Siamo tornati al calendario del 2004 per evitare che l’Italia stasera incontrasse di nuovo la Spagna».
Blatter insiste sui sensori per il gol-non gol. Quello dell’Ucraina era dentro...
«Champagne. Perché Prandelli ha cambiato il gioco. E’ una squadra che gioca bene da dietro e che punta in avanti. Ha ottimi calciatori».
Che cosa le diceva la Merkel?
«Pensava che tifassi per la Germania. Ma le ho detto che sono neutrale: né Grecia né Germania. Sono svizzero, eh eh».
Pensa che Pirlo sia il miglior giocatore dell’Europeo?
«E’ bravissimo, ma se merita
Barzagli: «La cosa più bella di questa esperienza? Il gruppo» DAL NOSTRO INVIATO
FRANCESCO VELLUZZI VARSAVIA (Polonia)
Arrivano i rinforzi. Parlano polacco, tifano Italia. Perché è vero che anche stasera gli italiani al National Stadium, in una partita giudicata «non a rischio» (anche se fuori presidieranno 6 mila poliziotti, dentro 800, col sostegno di 1000 steward), saranno 3 mila (la Figc ne ha venduti 2300) e i tedeschi 15 mila. Ma è altrettanto vero che gli azzurri avranno il sostegno di 20 mila tifosi locali che hanno il biglietto in tasca da tempo.
momento potrebbe essere uno dei delusi. Segna più di tutti da tre anni, entra con la Spagna e segna, gioca con l’Irlanda e glielo prendono sulla linea. Qui sta a guardare. Eppure è l’unico che non ha mai mollato Balotelli, quello che gli soffia il posto, sa scherzare con Cassano e riesce a coccolare persino Giovinco che guida il partito degli arrabbiati e un sorriso in zona mista proprio non lo concede. Con Borini, sempre più triste e solitario, l’impresa sorriso è impossibile. Ma dopo la partita liberatoria con l’Irlanda, gli azzurri, al ritorno dalla libera uscita, a mezzanotte, si sono ritrovati quasi tutti in un angolo dell’hotel a ridere e scherzare. Bonucci ha pure fatto un gavettone a Nocerino. Insomma, non tutti in camera con ipad e pc, ipod e tv, ma fuori, al cazzeggio puro. Zona mista All’ultimo atto pri-
Supporters DOC Tutto fa bro-
Giorgio Chiellini, Andrea Pirlo, Sebastian Giovinco e Christian Maggio scherzano in allenamento BOZZANI
dova Buffon) spiegano che i ragazzi «sono carichi». E pure i Balotelli boys, Enock, Scott e Puma, dicono che «Mario vuole solo vincere questo Europeo». Sono piombati a dargli la carica giusta e lui ha gradito, invitandoli in ritiro. Tra l’Old Fashion di Milano e l’ho-
tel Turowka di Wielizcka, a livello di divertimento, c’è un abisso, ma si sono integrati. E il c.t. Prandelli ha gradito. Dell’umore di Cassano si sa poco, ma Carolina, sempre in isolamento, a giudicare dal look, sembra guarita dalla febbre di martedì.
Giocatori La squadra è compat-
ta. Verso l’obiettivo. «La cosa più bella che mi resta di questa esperienza è che siamo un gruppo unito», racconta Andrea Barzagli. Molti sorridono: Balzaretti sempre, Montolivo tanto, Bonucci pure. Di Natale di più. E pensare che al
ma della super sfida i magnifici 23 sfilano in mix. Stavolta molto concentrati. Ma si nota che Balotelli non è più solo, come in tutte le altre precedenti puntate. Super Mario ha le solite cuffie e il solito beauty, ma passa insieme ad alcuni compagni. È con loro. Finalmente. «Perché ti diverti a giocare in questa squadra», ha detto De Rossi che a Kiev con lui ci aveva discusso. Le liti servono a costruire. Vuoi vedere che tra Mario e il gruppo sta nascendo l’amore? © RIPRODUZIONE RISERVATA
GARA AL MAXISCHERMO ITALIANI IN GERMANIA E TEDESCHI IN ITALIA, GLI INCROCI DEL TIFO
Italiani in festa a Wolfsburg I tedeschi invadono Rimini MATTIA BAZZONI
Lavoratori o vacanzieri, sono molti gli italiani che stasera seguiranno la Nazionale in casa del «nemico». E viceversa. In Germania, 600mila italiani sono concentrati nelle città di Colonia, Stoccarda, Monaco e Berlino. I nostri connazionali tiferanno in pub e caffè gomito a gomito con i rivali tedeschi. Il «fan mile» (cioè la visione in pubblico) principale è quello della capitale (zona Porta di Brandeburgo). L’incrocio più interessante, invece, sarà a Wolfsburg. Nel centro della Bassa
Sassonia la partita si incontra con i festeggiamenti per il 50esimo dell’arrivo dei primi operai italiani nello stabilimento Volkswagen. Il sindaco Klaus Mohrs ha fatto sapere che ci sarà un maxischermo con 5 mila posti e ha caldeggiato la presenza della comunità italiana, maestra nei festeggiamenti. In Italia La situazione si rovescia per i connazionali di Lahm in Italia. I tedeschi hanno preso d’assalto le sponde del lago di Garda — campeggi e hotel si stanno preparando al tifo incrociato — e le spiagge della Riviera romagnola. A Rimini, l’ap-
LA GEOGRAFIA DELLA PASSIONE
puntamento è al Summer Village vicino al bagno 98, dove è sguinzagliata anche una troupe dell’emittente tedesca Rtl Television. A Bellaria, il ritrovo è in piazza Matteotti. L’ambasciatore tedesco Michael H. Gerdts, invece, è atteso a Roma dal sindaco Gianni Alemanno per seguire la partita in Piazza del Popolo. Milano raddoppia affiancando all’EurArena di piazza Beccaria il maxischermo di piazza del Duomo. L’incontro sarà proiettato anche sugli schermi del cinema Odeon di via Santa Radegonda. Per tutti, fischio d’inizio alle 20.45. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Balotelli è un fuoriclasse o un fuori di testa?
«Mi ha sorpreso positivamente: ha sbagliato qualche gol, ma almeno ha creato, ha fatto del bene alla squadra. Non l’avevo mai visto dal vivo e mi è piaciuto moltissimo».
Ci avevano definito squadra di corrotti, spaghetti e catenaccio, che cos’è l’Italia?
Azzurri carichi e sereni Intanto arrivano i tifosi
do, si dice, l’ambiente Italia è su di giri. «La squadra c’è», sostiene Lucianone Diamanti, papà di Alino. «Se arriviamo in finale vi mostro il santino di Padre Pio», racconta Lina Abate, la mamma di Ignazio che guida la famiglia più numerosa: ci sono proprio tutti. Dal nonno al nipote. In tipico stile meridionale. Le wags azzurre (oggi sbarca pure Alena Sere-
qualcosa lo sapremo dopo la finale. Il Pallone d’Oro? La strada è lunga...»
«E io sono contrario alle tecnologie: c’era il gol, ma all’inizio dell’azione c’era il fuorigioco. Che cosa facciamo? Mettiamo i sensori in tutto il campo?». Non mancano gli sberleffi di Pierino alla Francia, raccolti con immancabile ironia dal grande Michel. E pazienza se i francesi sono andati «in Blanc». © RIPRODUZIONE RISERVATA
STORIA TORMENTATA
Germania e Polonia, un passato dimenticato
Lukas Podolski, 27 anni EPA Sarà una partita molto importante per Klose e Podolski. Tutti e due nati in Polonia, ma con un’infanzia trascorsa in Germania. Più «polacco» è senza dubbio Lukas Podolski, che parla bene la lingua madre e tifa per il Gornik Zabrze. La possibile presenza della coppia Klose-Podolski va vista in una chiave molto particolare ovvero quella della difficile storia dei rapporti non solo calcistici fra la Polonia e la Germania nel corso del Novecento. Il caso eclatante (prima appunto di Klose e Podolski) è stato quello di Ernest Wilimowski, uno dei migliori calciatori della fine degli anni ’30. Dopo l’invasione tedesca, Wilimowski è diventato giocatore della nazionale del Terzo Reich. Alla fine della guerra il regime comunista ha addirittura vietato di menzionare il suo nome nei ricordi del calcio polacco. Però i tifosi di Varsavia non possono dimenticare un altro episodio che lega tristemente la storia della Polonia con quella della Germania. E’ ancora molto vivo infatti il ricordo dell’Insurrezione di Varsavia dell’agosto 1944, che durò 63 giorni e portò alla morte di 100 mila abitanti di Varsavia oltre alla distruzione della stessa capitale della Polonia. Ovviamente nessuno pensa che adesso ci possono essere degli incidenti con tifosi tedeschi, anche perché si tratta della Germania nuova, democratica e nella sua nazionale ci sono pure giocatori di origine polacca. Stefan Bielanski © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Tedeschi contro italiani
QUI GERMANIA I GIORNALI
«Grazie a Prandelli adesso siete pacifisti» MARCO DEGL’INNOCENTI MONACO DI BAVIERA (Germania)
Che romanzo! Pozzo, Rivera, Rossi, Lippi Germania uguale leggenda Dal primo gol di Cevenini nel 1923 al trionfo a Dortmund 2006 passando per l’Azteca e il Bernabeu: la sfida fa sempre storia GERMANO BOVOLENTA
La prima è vecchia, quasi novant’anni. Milano, lunedì 1 gennaio 1923, campo Milan di viale Lombardia, 38 c (oggi viale Campania). Alle 14.30 in punto entrano «in fila indiana» le nazionali di Italia e Germania. Il giornalista Vittorio Pozzo in tribuna parla con un dirigente tedesco e un suo «giuocatore» di riserva e chiede un loro pronostico. Il dirigente gonfia il petto: «Siamo più bravi, vinciamo 5-1». Il «giuocatore» di riserva: «Vinciamo 4-0. La Germania non può prendere gol». Vittorio Pozzo è, in quell’occasione, un semplice inviato (La Stampa) e si limita a prendere nota. Ma capisce di «foot-ball» e ribatte: «Attenzione, amici, il calcio italiano è diventato veloce, pratico e penetrante». Teutoniche, scettiche occhiate. Poi la partita. Giornalista L'Italia, guidata dal-
la commissione tecnica con Umberto Meazza, Augusto Galletti e Augusto Rangone, vince 3-1. Il giornalista Vittorio Pozzo telegrafa al suo giornale: «Il giuoco del foot-ball ha per obbiettivo la segnatura di quel punto che in inglese viene definito goal, la cui letterale traduzione è il vocabolo italiano scopo. L’Italia ha ottenuto tre volte il suo scopo». I «giuocatori» della Germania tornano alla stazione dei treni «scoraggiati e sbalorditi». Il primo «scopo» contro la Germania lo segna Luigi Cevenini, milanese, terzo della dinastia di cinque fratelli. E' Cevenini III, detto Zizì perché parlava sempre. Con tutti e contro tutti. Racconterà Leone Boccali, fondatore nel 1939 dell’Almanacco Illustrato del calcio (il Panini): «Non stava mai fermo con la lingua, sempre in movimento. Come in campo». Tecnica sopraffina, controllo della palla perfetto, andatura dondolante, non dava punti di riferimento. Qual-
cuno disse: «Se De Vecchi è il figlio di Dio, Zizì è il Dio del calcio fatto uomo». Iperboli, esagerazioni del Ventennio. Ma con gente come Cevenini III, che s’incazzava con i compagni al minimo errore («Passa bene la palla, bauscia!») quell’Italia e altre Italie hanno ottenuto molti scopi. Soprattutto con la Germania, quando i gol valevano punti. E anche quando in palio non c’era molto. L’esordio di Carosio Italia-Germania è sempre stata molte cose. Piena di storie, suggestioni ed esordi. Gli azzurri vincono subito e vincono molto. Nel 1933 un’Italia-Germania in diretta. Prima radiocronaca ufficiale di una partita (le altre erano sperimentali). E' il 1o gennaio 1933, esordio di Nicolò Carosio. Al Vittoriale di Bologna, Italia-Germania 3-1. L’uomo che diventerà la Voce è però preso dal panico. In piedi, alto e magro, stretto nel suo lungo e pesante cappotto, fissa il microfono in silenzio. Sono due minuti imbarazzanti, fa freddo e il giovane Nicolò suda l’inferno. Poi parte e non lo fermano più. Pagina nera Cambiano gli uomi-
ni, i sistemi di gioco. L’Italia vince due Mondiali e un’Olimpiade. Vittorio Pozzo, commissario unico, è al centro di tutto. Anche di una pagina nera (in tutti i sensi) con protagoniste Germa-
nia e Italia. A Berlino, domenica 26 novembre 1939, rivincita amichevole di una sfida giocata a marzo allo stadio Comunale Giovanni Berta di Firenze e vinta (3-2) dagli azzurri in formazione tipo. Il tecnico-giornalista presenta una formazione larga-
la curiosità
La prima di Carosio Un’Italia-Germania segna la prima radiocronaca ufficiale. L’1 gennaio 1933 Niccolò Carosio inaugura un nuovo linguaggio. Il fascismo abolisce le espressioni in inglese e Carosio cambia goal in rete, cross in traversone, hands in mani, offside in fuorigioco.
mente rimaneggiata. Il motivo? Un esperimento. Pozzo vuole provare il «Sistema» di Herbert Chapman e utilizza sette giocatori del Genoa, l’unica squadra italiana, costruita dall’inglese William Garbutt, che utilizza questo tipo di gioco. Senza Foni, Rava, Andreolo, Biavati, Meazza e Piola, siamo travolti dalla Germania: 5-2. E' la prima sconfitta fuori casa contro i tedeschi. Che esultano con la coda di paglia. L’analisi socio-politica della partita porterà a molte interpretazioni. Una su tutte, il Nazismo ha chiesto al Fascismo: «Almeno una volta, fateci fare bella figura». Il giornalista Pozzo scriverà: «Situazione peggiore non si poteva immaginare. Ma non si verificherà mai più». Partita del secolo Vero. Cinque gol non ne abbiamo più presi. E nemmeno quattro. E nemmeno tre. Alt, contrordine: tre sono entrati nella nostra amata porta azzurra. Ma non sono pappine o legnate, sono tre spaventi. Perché quella volta, 17 giugno 1970, semifinale mondiale a Città del Messico, ne abbiamo dati quattro. I quattro forse più emozionanti di tutta la storia Germania-Italia. Il 4-3. Basta così. 4-3 con Sandro Mazzola e Gianni Rivera che fanno la staffetta. Schnellinger, «crucco traditor». Una magica notte italiana. All’Azteca metteranno una targa: «El estadio Azteca rinde home-
naje a las selecciones de: Italia (4) y Alemania (3) protagonistas en el Mundial de 1970, del Partido del Siglo». In Messico si gioca alle 16, mezzanotte in Italia. Tutti al bar e poi nelle piazze e dentro le fontane con il gol di Boninsegna negli occhi, l’assedio dei tedeschi che non mollano mai, il pareggio di Schnellinger a tempo scaduto. Supplementari, ansie, Burgnich, Riva e Rivera. E poi la pelle d’oca, i pianti e la gioia. E la leggenda. La leggenda di Spagna 82 Come quella del Mundial 82. C’è chi sostiene che la semifinale dell’Atzeca è un cult, mentre la finale del Bernabeu è un classico. Può darsi. In ogni caso roba fantastica, affascinante. Italia-Germania 3-1, che libidine. Il rigore fuori di Cabrini, il gol di Rossi, il sorrisone di Bearzot, la pipa di Pertini, l’urlo di Tardelli, Zoff che alza la coppa. Giorni indimenticabili. Lontani trent’anni, ma ancora negli occhi. E, se volete, la leggenda di Spagna 82 la potete trovare in edicola, in un libro della Gazzetta, un romanzo mondiale di 164 pagine (al prezzo di 12,99 euro).
Le ultime ore prima del match hanno mostrato su tutti i telegiornali tedeschi le immagini di Andrea Pirlo e le sue serene parole sintetizzate nelle traduzioni con: «La Germania ha paura di noi». Leggendo i giornali non si ha proprio questa impressione. Franz Beckenbauer sulla Bild si dice assolutamente sicuro che la Germania raggiungerà la finale. Il Kaiser ammette, però, che l’Italia finora l’ha sorpreso: «Nonostante il loro scandalo delle scommesse e le perquisizioni in ritiro, giocano come se nulla fosse successo. Contro l’Inghilterra l’Italia è stata chiaramente la squadra migliore e in Pirlo possiede un grande stratega». Ma, si dice certo Beckenbauer, «Pirlo non si fiderà assolutamente di fare il cucchiaio a Neuer. Una cosa del genere si fa una volta sola e domani (oggi, ndr) non si arriverà ai rigori». L’ex c.t. della nazionale tedesca mondiale ad Italia ’90 spiega perché è così ottimista che la Germania vincerà: «L’undici tedesco produrrà certamente un ritmo di gioco così veloce che l’Italia, team più vecchio, difficilmente potrà sostenere».
Sulla Abendzeitung «LA SQUADRA TATUATA»
Corpo Originale il pezzo della
Europei Poi abbiamo pareggiato, parliamo sempre di incontri ufficiali, Europei, due volte. Nel 1988 con l’Italia di Vicini, l’1-1 ci aiuta ad arrivare in semifinale. Lì, purtroppo, incontriamo l’Urss del colonnello Lobanovski e il suo calcio del 2000. Quattro anni dopo, in Inghilterra, 0-0 con Zola che sbaglia un rigore. Sacchi ci riporta a casa. Infine Dortmund, in casa tedesca. Mondiale 2006, roba freschissima, anche se sono passati 6 anni: trionfa Lippi ai supplementari. Sa di cronaca, ma profuma già di storia. E chi non lo ricorda chiami o mandi un tweet a Buffon, Pirlo, De Rossi, Barzagli. Loro c’erano e ci sono stasera.
Abendzeitung: mezza pagina con il titolo «La squadra tatuata», che descrive minuziosamente le iscrizioni sulla pelle di Diamanti, De Rossi, Pirlo, Cassano, nonché la cresta sul capoccione di Balotelli. Il commento: «Se gli italiani sono i migliori d’Europa nel calcio si vedrà, ma quanto a pittura del corpo nessuno li supera». La Süddeutsche Zeitung si sorprende del cambiamento di stile e comportamenti in campo degli azzurri: «Tenera Italia» è il titolo di un pezzo nel quale si ricordano nostre rudezze del passato fino ai più recenti casi di De Rossi e Materazzi nel Mondiale 2006. «Cosa è rimasto — si chiede il giornale — di quella nazione? Sotto il commissario tecnico Prandelli la squadra si comporta quasi come un pacifista».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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PARTITE MEMORABILI
IL LIBRO DELLA GAZZETTA
Il magico 1982
Vittorio Pozzo, nel 1939, prova il «Sistema». Azzurri travolti 5-2
Rivera abbracciato da Riva dopo il gol-vittoria nel 4-3 di Messico ’70
Paolo Rossi apre le marcature nella finale vinta al Mondiale ’82
Lehmann nulla può sul tiro di Grosso nella semifinale iridata del 2006
È in edicola con la Gazzetta (a 12,99 euro) il volume «La leggenda di Spagna ’82 Campioni del mondo», nel 30o anniversario della vittoria iridata.
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GIOVEDÌ 28 GIUGNO 2012
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EURO 2012 LA GUIDA TUTTO L’EUROPEO IN UNA PAGINA
Tre ballottaggi per i tedeschi Prandelli invece non ha dubbi
ITALIA IMBATTUTA A MONDIALI ED EUROPEI
Marchisio, 26 anni SPORT IMAGE
Sami Khedira, 25 anni AFP
1 1,95
LA GIOCATA SUL RISULTATO
20
3
partite consecutive in cui la Germania ha trovato la via del gol
reti segnate da Klose nelle fasi finali di un Europeo. E sempre con un colpo di testa
X 3,50
2 3,85
7
le volte in cui l’Italia è arrivata ai supplementari agli Europei. Mai in gol dopo il 90’
2
reti subite da Gigi Buffon nei suoi 4 precedenti con la Germania
LE ULTIME SULLA GERMANIA
LE ULTIME SULL’ITALIA
Klose in vantaggio su Gomez Dubbio Müller-Reus a destra
Chiellini rientra e va a sinistra Diamanti jolly a gara in corso
VARSAVIA «E anche se conosceranno la formazione tre quarti d’ora prima della partita, gli azzurri hanno osservatori attenti, sapranno tutto di chi gioca e si sistemeranno bene». Così ha parlato Bierhoff: ma i più sconcertati sono i tedeschi, perché la lista di Löw presenta almeno tre ballottaggi, anche se sembra quasi sicuro che chi starà fuori all’inizio entrerà a gara in corso. Queste le opzioni. Difesa: a meno di mal di pancia nella notte, davanti a Neuer, il robusto Boateng, l’elegante Hummels (nessun fallo finora), il legnoso Badstuber e l’agile Lahm. Centrocampo difensivo: Khedira, miglior tedesco al torneo (pure lui nessun fallo) e Schweinsteiger, malmesso (caviglia), però secondo il c.t. «a lui non si può rinunciare»
(quindi occhio alla sorpresa Kroos). Trio dietro la punta: Müller Özil Podolski è la linea classica; Reus e Schürrle sugli esterni l’aria fresca usata con la Grecia. Tendenza: 51 49 per quella classica, dei due sembra rischi più Müller, ieri giù di morale (per Reus). Punta: il c.t. metterebbe Klose perché gli fornisce più possibilità, dialoga sulla trequarti, fa brillare Özil. Ma Gomez ha segnato tre gol mentre Klose ritrovava la condizione. Giocheranno entrambi, ma non insieme. Tendenza: 51 49 per Klose. La Germania ha vinto 15 gare ufficiali di fila (primato mondiale) e aspetta il 500˚ successo nelle 863 partite della sua storia, compresa quella odierna. Pierfrancesco Archetti © RIPRODUZIONE RISERVATA
VARSAVIA C’erano due dubbi nella vigilia dell’Italia. Sono stati risolti. In difesa Giorgio Chiellini o Federico Balzaretti? Giorgione ha recuperato dall’infortunio e si sente pronto per rientrare. Non ne fa una questione di ruolo e sarà il terzino sinistro della linea a quattro davanti a Buffon. In attacco ci si è arrovellati col ballottaggio tra Cassano e Diamanti, però stasera il titolare sarà FantAntonio, tutti gli indizi portano a lui. Diamanti sarà la carta della seconda parte dell’incontro, quando presumibilmente Cassano avrà esaurito l’ultima goccia di benzina. Nella partitella d’allenamento di ieri, allo stadio nazionale di Varsavia, Prandelli ha schierato Cassano e Diamanti nella stessa squadra, con
Balotelli e Giovinco coppia avversaria. Un test che però significa ben poco per la formazione di domani, quando Cassano e Balotelli guideranno l’attacco. Di sicuro a centrocampo ci sarà Claudio Marchisio, che ieri sera in zona mista è sembrato molto concentrato: «Sento che da parte della Germania c’è molto rispetto. I tedeschi sanno che in una partita così può succedere qualunque cosa». E sulla questione dei due giorni di riposo in meno rispetto alla Germania, Marchisio ha spiegato: «La stanchezza per noi può essere un problema, ma fino a un certo punto. In partite del genere contano le motivazioni e le energie si trovano». s.v. © RIPRODUZIONE RISERVATA D’ARCO
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DOMENICA GRAN FINALE A KIEV IL CAMMINO VERSO LA COPPA GIRONE A
GIRONE B
Olanda
Giocata a:
Data
Varsavia
Danimarca Germania Portogallo
Giocata a:
Wroclaw
Incontro
Risultato
Data
Rep. Ceca
Kharkiv
21/6 VARSAVIA
0
Portogallo 2
Polonia - Grecia
1-1
9/6
Olanda - Danimarca
0-1
8/6
Russia - Rep. Ceca
4-1
9/6
Germania - Portogallo
1-0
12/6
Grecia - Rep. Ceca
1-2
13/6
Danimarca - Portogallo 2 - 3
12/6
Polonia - Russia
1-1
13/6
Olanda - Germania
Grecia - Russia
1-0
17/6
Portogallo - Olanda
2-1
16/6
Rep. Ceca - Polonia
1-0
17/6
Danimarca - Germania
1-2
Portogallo
1
1/7
20.45
QUARTI
SEMIFINALI DONETSK
ai rigori 0 0 d. t. s. Spagna
Spagna
Grecia
2
FINALE
Ieri
1-2
16/6
P G V N P F S
22/6
ITALIA
Spagna
DANZICA
Giocata a:
Risultato
8/6
CLASSIFICA
Germania
Lviv
Incontro
GIRONE C
Germania
4
Oggi 20.45 SEMIFINALI VARSAVIA
QUARTI
2
23/6
Germania 9 3 3 0 0 5 2
Grecia
4 3 1 1 1 3 3
Portogallo 6 3 2 0 1 5 4
Russia
4 3 1 1 1 5 3
Danimarca 3 3 1 0 2 4 5
Polonia
2 3 0 2 1 2 3
Olanda
10/6 10/6
DONETSK
Spagna
Francia
Italia
4
0
4
Svezia
Francia
Donetsk
Inghilterra
Kiev
Risultato
Data
Incontro
Spagna - ITALIA
1-1
11/6
Francia - Inghilterra
1-1
Irlanda - Croazia
1-3
11/6
Ucraina - Svezia
2-1
14/6
ITALIA - Croazia
1-1
15/6
Ucraina - Francia
0-2
14/6
Spagna - Irlanda
4-0
15/6
Svezia - Inghilterra
2-3
18/6
Croazia - Spagna
0-1
19/6
Svezia - Francia
2-0
18/6
ITALIA - Irlanda
2-0
19/6
Inghilterra - Ucraina
1-0
P G V N P F S
24/6 KIEV
Italia
ai rigori 0 0 d. t. s.
0 3 0 0 3 2 5
Ucraina
Giocata a:
Poznan
CLASSIFICA
P G V N P F S
6 3 2 0 1 4 5
Incontro
Croazia
Risultato
Inghilterra
CLASSIFICA
R. Ceca
Irlanda
Danzica
Data
KIEV Olimpico
2
GIRONE D
CLASSIFICA
P G V N P F S
Spagna
7 3 2 1 0 6 1
Inghilterra 7 3 2 1 0 5 3
ITALIA
5 3 1 2 0 4 2
Francia
4 3 1 1 1 3 3
Croazia
4 3 1 1 1 4 3
Ucraina
3 3 1 0 2 2 4
Irlanda
0 3 0 0 3 1 9
Svezia
3 3 1 0 2 5 5
URSS
Spagna
ITALIA
MARCATORI
Ronaldo va in bianco E Gomez sogna la fuga Cristiano Ronaldo in bianco nella partita più noiosa dell’Europeo, dopo aver segnato tre reti negli ultimi due incontri. Portogallo fuori. E ora per Gomez (che però dovrebbe partire dalla panchina) si spalanca l’occasione per la fuga decisiva. 3 gol: M. Gomez (Germania); A. Dzagoev (Russia); C. Ronaldo (Portogallo). 2 gol: A. Shevchenko (Ucraina); N. Bendtner e M. Krohn Dehli (Danimarca); V. Pilar e P. Jiracek (Repubblica Ceca); F. Torres, C. Fabregas e Xabi Alonso (Spagna); M. Mandzukic (Croazia); Z. Ibrahimovic (Svezia); D. Salpingidis (Grecia). 1 gol: R. Lewandowski e J. Blaszczykowski (Polonia); F. Gekas, G. Karagounis e G. Samaras (Grecia); R. Shirokov e R. Pavlyuchenko (Russia); A. Di Natale, M. Balotelli, A. Cassano e A. Pirlo (Italia); D. Silva e J. Navas (Spagna); N. Jelavic (Croazia); S. St Ledger (Irlanda); W. Rooney, J. Lescott, A. Carroll, D. Welbeck e T. Walcott (Inghilterra); S. Nasri, J. Menez e Y. Cabaye (Francia); S. Larsson e O. Mellberg (Svezia); Pepe, H. Postiga e S. Varela (Portogallo); R. Van Persie e R. Van der Vaart (Olanda); L. Bender, L. Podolski, P. Lahm, S. Khedira, M. Klose e M. Reus (Germania).
Germania O.
Cecoslovacchia
Germania O.
Francia
Olanda
Danimarca
Germania
Francia
Grecia
2008
2004
2000
1996
1992
1988
1984
1980
1976
1972
1968
1964
1960
ALBO D’ORO
Spagna
laFotonotizia
Le quote
Lena troppo sexy per le altre wag Cartellino giallo a fraulein Khedira
L’UNDER
Talmente sexy da far ombra alle altre wag. E così a Lena Gercke, fidanzata di Sami Khedira, è arrivato un richiamo della Federcalcio tedesca. La modella 24enne è stata pregata di vestirsi in modo un po’ più sobrio quando assiste alle partite, onde evitare gelosie pericolose per l’armonia della Mannschaft. Ignota la risposta della Gercke, qui ritratta durante il quarto di finale con la Grecia — dove, a onor del vero, non pare affatto (s)vestita in maniera eccessiva (foto REUTERS). Wag avvisata...
1,65 Per gli azzurri quattro «Under» nelle quattro partite europee: i quotisti puntano su un altro match «contenuto». Il goal, invece, dopo lo 0-0 con gli inglesi si gioca a 1,83.
0-2
17,00 Il successo 2-0 per gli azzurri è dato come altamente improbabile. In zona bomber, invece, un gol di Balotelli è quotato 2,65. Leggermente favorito Gomez, a 2.35.
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GIOVEDÌ 28 GIUGNO 2012
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SEMIFINALI EURO 2012 PORTOGALLO
SPAGNA
2
4
(4-3-3) Rui Patricio; Joao Pereira, Pepe, Bruno Alves, Coentrao; Moutinho, Veloso (dal 1’ s.t.s. Custodio), Meireles (dall’8’ s.t.s Varela); Nani, Hugo Almeida (dal 36’ s.t. Nelson Oliveira), C. Ronaldo. All. P. Bento.
(4-2-3-1) Casillas; Arbeloa, Piqué, Sergio Ramos, Jordi Alba; Busquets, Xabi Alonso; Silva (dal 15’ s.t. Jesus Navas), Xavi (dal 41’ s.t. Pedro), Iniesta; Negredo (dall’8’ s.t. Fabregas). All: Del Bosque.
PANCHINA Eduardo, Beto, Quaresma, Ricardo Costa, Rolando, Ruben Micael, Miguel Lopes, Hugo Viana. ESPULSI nessuno AMMONITI Coentrao per comp. non reg. Pepe, Joao Pereira, Bruno Alves e Veloso per gioco scorretto
PANCHINA Valdes, Reina, Albiol, Javi Martinez, Juanfran, Torres, Mata, Llorente, Cazorla. ESPULSI nessuno AMMONITI Sergio Ramos e Xabi Alonso per gioco scorretto, Busquets per proteste, Arbeloa per comp. non regolamentare
GIUDIZIO 777 SEQUENZA RIGORI Xabi Alonso (S) parato, Moutinho (P) parato, Iniesta (S) gol, Pepe (P) gol, Piqué (S) gol, Nani (P) gol, S. Ramos (S) gol, B. Alves (P) traversa, Fabregas (S) gol ARBITRO Cakir (Tur) NOTE spettatori 45 mila. Tiri in porta: 1-3. Tiri fuori: 8-6. Angoli: 6-7. In fuorigioco: 2-2. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 3’, p.t.s. 1’, s.t.s 2’. POSSESSO PALLA
PORTOGALLO 35,6%
FALLI COMMESSI
SPAGNA 64,4%
TIRI IN PORTA
I PORTOGALLO 1
PORTOGALLO 31
SPAGNA 21
TIRI FUORI
III IIIIIIII SPAGNA 3
MOMENTI CHIAVE PRIMO E SECONDO TEMPO 9’ p.t. Iniesta penetra da sinistra, crossa, batti e ribatti e poi Arbeloa manda alto sulla traversa. 31’ p.t. Ronaldo su palla di Moutinho spara alto. 22’ s.t. Ci prova Xavi da fuori, para Rui Patricio. 27 s.t. CR7 su punizione, centrale e alto. 38 s.t. Ancora Ronaldo su punizione: alta. 45 s.t. CR7 spreca un contropiede 4 contro 2.
PORTOGALLO 8
IIIIII SPAGNA 6
TEMPI SUPPLEMENTARI 14’ p.t.s. Spara Iniesta, su lancio di Jordi Alba da sinistra, sicuro para Rui Patricio. 16’ p.t.s. Punizione alta di Sergio Ramos. 6’ s.t.s. Jesus Navas sfonda a destra, ma Rui Patricio non si fa sorprendere. 10’ s.t.s L’ultimo tentativo. Pallido, lo fa Pedro: l’ala del Barça cerca il contropiede ma è fermato.
RiSpagna
Ai rigori stende il Portogallo Ora ritrova Italia o Germania Gli uomini di Bento piangono l’occasione perduta, Ronaldo sbaglia un gol al 90’ La squadra di Del Bosque sfiderà ancora gli azzurri o i finalisti battuti nel 2008 DAL NOSTRO INVIATO
PAOLO CONDÒ DONETSK (Ucraina)
Un altro cucchiaio, simbolo ormai insuperabile di quest’Europeo, apparecchia alla Spagna la terza finale consecutiva in un grande torneo. Sergio Ramos, che in Champions aveva calciato alla luna l’ultimo rigore della semifinale col Bayern, ha la testa fredda e los huevos buenos per eseguire alla perfezione la lezione di Pirlo, spingendo all’errore decisivo Bruno Alves, che nella fila dal dischetto aveva il numero dopo il suo. Ma la Spagna che nella notte decolla per Kiev non è più la squadra meravigliosa del 2010; il problema del centravanti è ormai evidente, il cigolio di Xavi avvertibile, in troppe occasioni occorrono dosi insoli-
te di mestiere per portare a casa la pelle. Ancora una volta Casillas non prende gol, ma ai campioni del mondo occorre la prevalenza nei supplementari per meritare fino in fondo l’approdo ai rigori. Prima piace di più il coraggio del Portogallo, cui manca solo il grande numero di Cristiano Ronaldo per vincere prima del limite. Più che mai la cima Coppi dell’Europeo azzurro è il match con la Germania: se riuscissimo a scollinarlo, la finale sarebbe meno complicata.
Dopo Pirlo, un altro cucchiaio, di Ramos, spinge all’errore decisivo Bruno Alves All’inizio piace di più il Portogallo, tutto pressing e grinta. La Spagna mostra crepe
Pressing alto Il messaggio che il
Portogallo invia sin dal fischio d’inizio è opposto a quello tremebondo spedito dai francesi nei quarti: pressing alto e occhi di tigre, si va a stanare la Spagna cacciando il pallone ovunque si trovi. I battitori sono Ve-
loso, Moutinho e Meireles, gli scout che seguono le piste della boccia sono Almeida e Nani, il cacciatore con la carabina è ovviamente Ronaldo, fulmineo nel mettersi in posizione di sparo alla minima - ma veramente minima, e infatti la mira è sballata - occasione. In fase di possesso, poi, la catena di gioco mancina Coentrao-Cristiano funziona che è un piacere, con la conseguente difficoltà di posizionamento degli spagnoli: Silva rincorre il terzino meno del dovuto, Arbeloa è costretto a sdoppiarsi accettando il confronto in campo aperto con il treno Coentrao, e lasciando dunque Ronaldo alle cure di Piqué. Sono situazioni rischiose, giocare uno contro uno con un ghepardo non è mai buona politica, ma la brillantezza del pressing portoghese in mezzo co-
stringe la Spagna a saltare diverse fasi di palleggio, e persino all’eresia del lancio lungo. Negredo no La scelta di Del Bo-
sque di puntare su Negredo è un errore, perché se c’era una difesa avversaria che si poteva buggerare con il falso centravanti era proprio il Portogallo dei bronzi di Oporto Pepe e Bruno Alves. Dando loro un punto di riferimento, il c.t. spagnolo non costringe gli stopper di Paulo Bento a uscire dalla linea difensiva, mancando così di spettinare il discreto ordine davanti a Rui Patricio. Il tiki-taka della Spagna questo persegue, abitualmente: la semina del disordine, nel quale è più facile rintracciare la situazione buona per colpire. Con un palleggiatore come Fabregas in meno, però, Del Bosque non riesce a crea-
re le superiorità numeriche che sono il marchio di fabbrica del Barcellona, suo ispiratore di gioco. Xavi è arrivato all’Europeo stremato dalla lunga stagione e la guardia di Veloso gli impedisce qualsiasi giro di vento; alle sue spalle Xabi Alonso è pressato altissimo da Moutinho, mentre Busquets deve vedersela con Meireles. La chance Ecco, questo Meire-
les ha la faccia e i modi cattivi del mercenario da luoghi caldi, accoppiati a una scienza della giusta posizione da professore universitario. Nel finale dei tempi regolamentari, in un minuto bollente come il numero 89, conduce un contropiede in acque internazionali che accorcia la vita dei (pochi) tifosi spagnoli arrivati fin qui. Meireles corre centrale con la palla fra i piedi e la testa alta, calcolando in un frenetico tempo reale se gli convenga aprire a Nani sulla destra, a Ronaldo sulla sinistra, o provare a chiudere in proprio il coast to coast. La soluzione che infine battezza è la più semplice, palla al fuoriclasse e che se la sbrighi lui: il tiro di Cristiano è ancora una volta fuori bersaglio, e il rimpianto nelle cose perché sin lì non è che ci fossero state occasioni migliori. Anzi. Al 90’ il piatto più che piangere si dispera: un tiro nello specchio del Portogallo al 2’ - corner insidioso di Veloso che Casillas
IL PROTAGONISTA PIÙ ATTESO DOPO LA SEMIFINALE DI CHAMPIONS LEAGUE CON IL REAL MADRID ANCORA UNA VOLTA BATTUTO AI TIRI DAL DISCHETTO
E alla fine CR7 sussurra: «Ingiustizia, ingiustizia» Ronaldo non è riuscito a portare i suoi in finale. E non ha tirato neanche il rigore DAL NOSTRO INVIATO
ALESSANDRA BOCCI DONETSK (Ucraina)
E Ronaldo non li ha portati via. Non li ha portati lontano da quell’incubo del 2004, una finale persa nel più incredibile dei modi. Non li ha portati lontano dal ricordo fresco del 2010, quando il Portogallo venne punito agli ottavi di finale
del Mondiale da un gol di superbomber Villa. Il Portogallo piange ancora e piange Cristiano Ronaldo che correva anche per se stesso. C’era una leadership all’interno del Real Madrid da rafforzare, soprattutto c’era da continuare la corsa al Pallone d’oro. Ronaldo invece si ferma qui, sul prato di Donetsk, bagnato spesso come piace agli spagnoli e non solo. Sospira: «Ingiustizia». Poi aggiunge: «Sono contento dell’europeo del Portogallo, ma ora sono triste perché abbiamo perso la grande occasione di andare in finale». L’Europa non regala altre sorprese dopo la finale di Champions League. Le sorprese brutte, ai rigori, quest’anno
mento all’altro tiri fuori la Colt per colpirlo. Ma il k.o. per gli amici-nemici non arriva.
sono capitate tutte a Ronaldo. Duelli La sua partita è andata come si immaginava: colpi bassi fra compagni di squadra, gesti di stizza, ammonizioni a pioggia. Paulo Bento non ha l’aplomb di Del Bosque e salta dalla panchina a ogni fischio dell’arbitro con la faccia stravolta. Il Portogallo è nervoso, sente che qualcosa può accadere ora o probabilmente mai più. Il tempo corre. Ronaldo, che si era riscaldato simulando decine di calci di punizione, non trova l’effetto giusto. Si mette davanti alla palla come un cowboy, 5 passi indietro, poi la faccia che fissa il bersaglio, e uno si aspetta che da un mo-
gliando per primo. E non era la prima volta che gli capitava. Emozioni Quando arriva il mo-
Botte e sorrisi Nessuno lo trat-
Cristiano Ronaldo, 27 anni AFP
ta con delicatezza. Sergio Ramos lo blocca a spallate e si prende un cartellino giallo. Tanti lo stendono, lui si rialza con il sorriso, ma l’espressione diventa sempre più rigida. E quando arriva la palla buona a un minuto dalla fine dei tempi regolamentari, il viso non è più liscio. Ronaldo ha gli occhi smarriti e l’amico Piqué lo riporta più volte sulla terra. Il destino lo conduce fino ai calci di rigore, che per Ronaldo non sono una cosa bella. Ha perso ai rigori l’ultima semifinale di Champions, sba-
mento, il Portogallo si chiude in una mischia e cerca le parole giuste per vincere la paura. In fondo, nel 2004, la finale arrivò anche superando l’Inghilterra ai rigori. C’era Ronaldo e quella volta non sbagliò. Questa volta invece non arriva neppure a tirare, perché gli altri falliscono prima. La corsa si ferma qui, con la maglia sporca di fango e le lacrime ricacciate negli occhi. Sibila due volte dopo il rigore di Alves: «Ingiustizia». Tanto correre per poi tornare a casa come uno qualunque. © RIPRODUZIONE RISERVATA
GIOVEDÌ 28 GIUGNO 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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Eurovisioni di ALESSANDRO DE CALÒ
LA SQUADRA MIGLIORE DI SEMPRE? MA CHE NOIA
Sergio Ramos, 26 anni, realizza il 4˚ rigore con un cucchiaio: è il 3-2. Poi sbaglierà Bruno Alves e segnerà Fabregas REUTERS
schiaffeggia oltre la traversa un tiro nello specchio della Spagna al 67’ - una telefonata long distance di Xavi. Ecco la Spagna La partita resta
sempre uguale a se stessa, con i portoghesi attenti e coraggiosi nel salire il più possibile e gli spagnoli un po’ dispersi nella ricerca di sincronie che per tutto l’Europeo sono parse più faticose che in passato. In assenza del miglior Xavi, e con Busquets e Xabi Alonso imprigionati dal pressing di Meireles e Moutinho, la qualità iberica diventa contundente solo quando Silva e Iniesta, muovendosi dalle corsie verso il centro, entrano in connessione. Ma non succede spesso, tanto che Del Bosque allo scadere dell’ora di partita prova ad allargare il campo con Jesus Navas. E, in vista dei supplementari, l’ingresso di Pedro equivale alla busta di zuccheri che il ciclista ingoia ai piedi della salita: l’energia entra subito in circolo, e nell’extra time la Spagna prende il sopravvento rendendosi finalmente pericolosa. Iniesta manca una chance, un tiro di Navas viene assorbito da Patricio, Coentrao recupera alla disperata una fuga di Pedro. I due giorni di riposo in più del Portogallo sono ormai spesi, eppure la Roja non passa. E’ giusto che la soluzione venga rimandata all’ordalia dal dischetto. © RIPRODUZIONE RISERVATA
la Moviola di FABIO BIANCHI
Il mani di Ramos non è da rigore Giusti i gialli A parte l’idiosincrasia a concedere la regola del vantaggio, l’arbitro turco Cakir dirige bene. Tiene in pugno la gara con qualche fallo cattivo distribuendo cartellini, tutti giusti. Se vogliamo trovare un difetto, è non concedere il fallo a Nani, sbilanciato da una furba trattenuta di Sergio Ramos mentre andava in porta. Il Portogallo ha reclamato un rigore per un mani di Ramos. Giusto non concederlo: lo spagnolo fa un intervento goffo, ma la palla sfiora solo la mano e causa un rimbalzo.
Primo rigore spagnolo Xabi Alonso (in gol con la Francia) si fa parare da Rui Patricio
Primo rigore portoghese Va a battere Joao Moutinho: e Casillas respinge sulla destra
Quarto rigore portoghese Sul dischetto il difensore dello Zenit Bruno Alves: traversa
Quinto rigore spagnolo Tira Fabregas: palo alla destra del portiere e poi gol. È 4-2
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I NUMERI
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ilPersonaggio SERGIO RAMOS
I NUMERI
Cucchiaio alla Pirlo Così, dal dischetto, 2 si vincono le sfide
0-0 in questo Europeo nello spazio di 2 partite dopo che lo 0-0 era stato assente nelle prime 27
partite senza reti tra Spagna e Portogallo che ieri si sono incontrate per la 35a volta; era finita 0-0 anche il confronto del 15 gennaio 1992
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spagnolo ha calciato ieri dal dischetto e si era esibito dagli 11 metri pure nell’ultimo precedente degli spagnoli, contro l’Italia nei quarti di Euro 2008: Fabregas
Il madridista aveva sbagliato un rigore contro il Bayern in Champions, fu deriso su twitter: «Palla ritrovata dalla Nasa» DAL NOSTRO INVIATO
FILIPPO MARIA RICCI Twitter @filippomricci DONETSK (Ucraina)
Sergio Ramos è andaluso. Terra di canicola, frutta, jamon, santi, passione, sangue e arena. Terra di toreri, gente che ha un par de huevos grossi come il pallone che Ramos ha spedito lemme lemme alle spalle di Rui Patricio. Orgoglio, petto in fuori, coraggio, nessuna abitudine a nascondersi. Voglia di apparire, che sia una plaza de toros o un campo da calcio. Ramos è così. Le preghiere Solo lui, solo uno con una travolgente, debordante, incommensurabile fiducia in se stesso poteva permettersi di fare un cucchiaio a Rui Patricio quando tutto il Paese prima pregava che non si avviasse a tirare il rigore, e poi, una volta che la decisione era stata presa, che lo tirasse meglio dell’ultimo. Perché l’ultimo è passato alla storia delle reti sociali: semifinali di Champions League al Bernabeu, ritorno di Real Madrid-Bayern: si va ai rigori e Ramos calcia il suo altissimo sopra la traversa. Su twitter anche i più timidi lo prendono per i fondelli. «Pallone ritrovato dalla Nasa» e via dicendo. Lui ci resta male. Perché il Madrid è andato a
picco e ha perso la possibilità di giocare la finale, e per se stesso, orgoglioso e muy torero. Ieri, la rivincita. Covata, pensata, raffreddata e mangiata. Nessun dubbio «Avevo una gran voglia. Una gran voglia ripete Sergio Ramos a fine partita -. Avevo voglia perché io i rigori li ho sempre tirati, non ho mai avuto paura, e la cosa
Sergio Ramos, 26 anni AFP
mi riusciva anche bene», dice Ramos. Ha ragione. Però la Spagna aveva un paura matta. «Io no. Non avevo nessun dubbio. Volevo tirarlo e l’ho tirato. Lo dedico alla mia famiglia, alla mia ragazza, ai tifosi che sono venuti fino a qui. È stata una stagione lunga, e una volta arrivati fin qui, a questa semifinale, non poteva che finire così. Io ho sempre avuto fiducia. I miei meriti? Non contano, l’importante è il premio collettivo». Corrida immaginaria No, non gli chiedono niente del come: su quel «penalty a lo Panenka», come lo chiamano in Spagna. Però noi siamo sicuri: l’ispirazione gliel’ha data Andrea Pirlo, che in Spagna è considerato un eroe, un genio. E che dopo il suo rigore all’Inghilterra ha aumentato la sua fama. Ora Ramos potrebbe ritrovare Pirlo: «Non so cosa augurarmi per la finale, dico solo che vinca il migliore». Poi fa una piroetta, un inchino, mostra al pubblico le orecchie e la coda del toro che ha appena matato. La piazza risponde con un’ovazione, i suoi banderilleros lo portano via dallo stadio sulle spalle, per la «puerta grande», come si fa coi toreri più grandi. Il finale è inventato, il resto, l’orgoglio andaluso, la rivincita, la passione e la sana follia, no © RIPRODUZIONE RISERVATA.
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le finali consecutive per la Spagna che cerca il tris dopo aver vinto Euro 2008 e i Mondiali 2010. Solo la Germania aveva raggiunto in passato tre finali consecutive, tra il ’72 ed il ’76
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I tecnici che hanno raggiunto sia una finale europea che mondiale. Ieri Del Bosque si è aggiunto a Valcareggi, Derwall, Michels, Scolari e Schoen (solo lui con la Germania, nel ’72 e ’74, ha vinto entrambe i tornei. Lo spagnolo potrebbe eguagliare questo primato
lla vigilia dell’Europeo, il prestigioso Wall Street A Journal aveva messo sul tavolo una di quelle domande dalle cento pistole: la Spagna, questa Spagna, è la migliore squadra della storia? Non parliamo solo di calcio, ci sono in ballo tutti gli sport. Il quotidiano statunitense aveva definito una serie di parametri e preso in considerazione un arco di tempo di cinque anni per mettere a confronto la Roja soprattutto con altre squadre a stelle e strisce di basket, baseball, football americano e hockey. La risposta resta aperta, perché la Spagna, come abbiamo visto, si è qualificata per la finale e se vince anche questo Europeo nessuno — secondo il Wsj — può toglierla dal piedestallo più alto delle squadre di sempre. Certo vedendo giocare Xavi e Iniesta contro il Portogallo — almeno nei 90 minuti regolamentari — la questione posta dal giornale americano è sembrata di molte taglie superiore alla realtà, roba da xxxl. Osservando l’imbarazzante difficoltà con la quale gli spagnoli tentavano di cucire assieme tre o quattro passaggi di fila, sembrava di essere tornati indietro di dieci o più anni, quando la Spagna si presentava tra i favoriti all’inizio di Europei e Mondiali salvo poi balbettare una caricatura del suo calcio abituale nel momento in cui i tornei entravano nella fase decisiva. L’arte del competere, per molto tempo, non è stato un campo sul quale la Roja si sentiva a casa. Ieri poi — contro Cristiano Ronaldo e un bel pezzo di Real Madrid — pareva di assistere addirittura a una specie di tramonto neanche troppo dorato del Tiqui-Taca. Il pressing altissimo e costante dei portoghesi impediva di costruire qualunque trama agli spagnoli, come una specie di enorme piovra che calata sul campo rallentava neuroni, imput nervosi e movimenti fisici. L’entropia del gioco spagnolo ha portato a un livellamento verso il basso a una specie di annullamento reciproco, che ha coinvolto anche Ronaldo: l’asso di Mou non ha avuto grandi chance ma le poche che si è costruito le ha sprecate, in particolare un match ball allo scadere dei tempi regolamentari. Quando Vicente del Bosque ha tolto dal campo Xavi, la fine anche simbolica dell’epoca vincente del Tiqui-Taca sembrava molto vicina al capolinea e invece ha ripreso corpo e vita, come la coda di una lucertola, appena le tossine hanno cominciato a rallentare i movimenti dei muscoli portoghesi. Il grande Antidoto, simile a quello che era servito a Mourinho per paralizzare il Barça, ha cominciato a mostrare i suoi limiti. Il cuore e la testa della grande Spagna ha ricominciato a funzionare, finché la lunghissima noia si è sciolta nel rigore decisivo di Cesc Fabregas. La Spagna è viva, è forte, ma è anche molto più umana. E se l’Italia dovesse incrociarla di nuovo, nella finale, se la potrebbe giocare, fino in fondo.
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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GIOVEDÌ 28 GIUGNO 2012
SEMIFINALI EURO 2012 le Pagelle
di FABIO LICARI
PORTOGALLO NANI SOFFRE, PATRICIO IN SERATA 6,5 7 h il migliore Meireles l’allenatore Bento
6,5
Non demerita per mentalità. Ma non è mai pericoloso
Bel Portogallo che non ripete l’errore fatto dalla Francia — stiamo lì e aspettiamo — ma aggredisce, tiene palla e lascia spesso tre attaccanti «alti». Meritava di più.
Come Alves in difesa: fatto d’acciaio. Toglie di mezzo Busquets con pressing e profondità, fa salire il Portogallo, domina il centrocampo, è su tutti i palloni (Varela s.v.).
SPAGNA XAVI SOTTORITMO
6,5 Non riesce il possesso palla. Va avanti solo ai rigori
l’allenatore Del Bosque
7 h il migliore Ramos
Peggio che con l’Italia, quando senza Torres consentì a De Rossi di fare il secondo play: Negredo non c’entra niente e toglie peso al centrocampo. Non mette mai Torres. Fortunato.
Meglio di Piquè. Lotta di più, gioca d’anticipo anche a centrocampo, pericoloso con una punizione alla Marcelo (o alla Roberto Carlos). E anche il «cucchiaio».
6
7
6
6
6,5
7
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6,5
6
6
6,5
6
Rui Patricio
Joao Pereira
Pepe
Bruno Alves
Coentrao
Moutinho
Casillas
Arbeloa
Piquè
J. Alba
Busquets
Un miracolo su Xavi al 68’ è la prima grande parata. La seconda è il rigore di Xabi Alonso. Sugli altri tiri dal dischetto non può niente, compreso «cucchiaio» di Ramos.
Sembra destinato a subire le entrate di Iniesta da sinistra, e infatti subisce. Ma solo per 45’. Poi lo spagnolo cala e lui prende coraggio partecipando al gioco.
Peccato per i cinque secondi del killer, che gli scattano regolarmente (ieri su Alonso). Per il resto è un muro che gli spagnoli non riescono a scalfire.
Impressionante di testa, i rilanci di sinistro sono una delle armi di ripartenza più usate dal Portogallo. Annulla Negredo, è sempre in anticipo. Poi il rigore sulla traversa.
Probabilmente il miglior esterno del torneo: timido a Madrid, leader qui che compone l’asse con Ronaldo. Gran possesso palla e intelligenza tattica: affondi e chiusure.
Miglior partita dell’Euro: toglie il respiro ad Alonso, raddoppia su Xabi e riparte. Di solito la mediana è saltata dai lanci lunghi: ieri il contrario. Ma lo sbaglio dal dischetto è grave.
Nella partita con meno occasioni, riceve un solo tiro in porta. E da angolo. Poi ai rigori para su Moutinho e non deve preoccuparsi di Cristiano Ronaldo.
Spesso si lascia dietro Ronaldo per andare su Coentrao e togliere teoricamente rifornimenti. Rischioso ma, ieri sera, discretamente efficace.
In certe situazioni irriconoscibile: fuori tempo, lento. Ramos rattoppa qualche vuoto. Si capisce perché Guardiola l’ha tenuto spesso fuori. Recupera con mestiere.
Forse dovrebbe prendersi qualche libertà in più con Nani troppo spesso isolato dal resto del Portogallo. Lo fa nel finale e nei supplementari riscattandosi.
Altro intossicato dall’aggressione sistematica del centrocampo portoghese: con Meireles corre il doppio e ha più iniziativa, finisce a vagare sulla linea mediana.
6,5
5,5
6,5
6
6
5,5
5,5
5,5
6,5
5
6,5
Veloso
Nani
H. Almeida
C. Ronaldo
Custodio
N. Oliveira
Silva
Xavi
Iniesta
Negredo
Fabregas
Pedro
Senza il genio di Pirlo o Xavi (ma non ieri), è comunque un gran gestore di palloni e geometrie. E si sente anche sul pressing: Xavi, stanco di suo, è sopraffatto.
Soffre il gioco tutto a sinistra e finisce con l’essere spesso ignorato. Quando ha il possesso, complica la vita di Alba. Ai rigori fa tornare indietro Alves: che lo deconcentri?
Altra vista rispetto all’inutile Postiga: ecco un centravanti che non è Benzema (quello del Real) ma partecipa, faccia alla porta, scambia posizione e in difesa è utile.
Due passi indietro: sempre fuori misura nel tiro, dentro il gioco a strappi, non può essere decisivo. Forse «sente» la sfida. Che il Pallone d’oro s’allontani d’improvviso?
Nell’ultimo supplementare, quando ormai il Portogallo aspetta soltanto i rigori: serve a compattare il centrocampo contro gli ultimi tentativi spagnoli.
Dentro per Almeida, meno peso specifico, meno voglia di lottare. Doveva entrare Varela che fa più movimento e anche sul pressing è tutta un’altra storia. Qui Bento sbaglia.
Se resta largo non supera Coentrao. Più pericoloso quando si accentra e, per il gioco a scacchi del centrocampo, ha strada libera. Ma è lento con Pepe e Alves (Navas 6).
Il cambio poco prima dei supplementari è un segnale importante: il migliore nel 2008 e 2010, sottoritmo nel 2012. Subisce Veloso, ma il vero Xavi se ne sarebbe liberato.
Non è il solito Iniesta – meno a tutto campo del solito – ma l’occasione vera è sua. E non poteva che essere così, visto che la Spagna non ha mai l’uomo in area.
Nel possesso palla spagnolo non c’entra un fico secco: serve soltanto per farsi schiantare da Alves e far ripartire il Portogallo. Del Bosque ci mette quasi un’ora per cambiarlo.
Teoricamente doveva entrare prima, tarda a entrare in gioco: scattare è difficile il 27 giugno, la morsa Pepe Alves tremenda. Ma è lucido anche ai rigori.
Sostituisce Xavi ed è l’unico a dare profondità e velocità. Sull’unico tocco da ricordare di Fabregas arriva al limite ma è anticipato. Però spaventa il Portogallo.
GLI ARBITRI:
5,5 Xabi Alonso Moutinho, implacabile, gli toglie il respiro. Altro che libertà francese dei quarti. Non ha tempo e spazio per tessere il gioco e lanciare lungo. E poi sbaglia il rigore, proprio lui.
6,5
ÇAKIR 7 Alla vigilia era lo «spagnolo»: dirige con precisione, sempre al centro dell’azione. Equilibratissimo. Duran 6,5 – Omgun 6,5; Goçek 6,5 – Yildirim 6
Zupping di VINCENZO CITO
DOPO IL FLOP EUROPEO
Olanda: a sorpresa si è dimesso il c.t. Van Marwijk
E’ andata avanti «la squadra di Bosk» Operazioni di sbarco. «La Nazionale è arrivata! Alle mie spalle vedete che stanno anche scaricando proprio le valigie. Ogni sacco ha sopra il nome di uno dei 23 di Prandelli!» (Francesco Vecchi, Italia Uno) «I portoghesi si affidano a Cristiano Ronaldo mentre la squadra di Bosk vuole conquistare il secondo europeo di fila» (Barbara Carfagna, Tg1 ore 17) Esce Xavi, entra Pedro. «E’ una mossa sorprendente ma potevamo aspettarcela» (Fulvio Collovati, Rai) Paolo Tramezzani «Bonucci ha superato momenti poco felici con la Juve quando le sue prestazioni non erano poco apprezzate dai tifosi» (Mattine Europee, Rai) Mario Mattioli (Rai) il primo giorno dell’Europeo «Io darei fiducia a Diamanti». Secondo giorno «Sono un fans di Diamanti». Terzo giorno «Va data una chance a Diamanti» Una settimana dopo «Deve giocare Diamanti». Ieri Mario Somma «Tre persone hanno contribuito all’esplosione di Diamanti: Pioli nel Bologna, Prandelli nell’Italia e...Mario Mattioli». E vai! © RIPRODUZIONE RISERVATA
L’ex c.t. olandese Van Marvijk Bert van Marwijk ha rassegnato le dimissioni. Il c.t. che aveva riportato l'Olanda in finale al Mondiale dopo 32 anni, ma che era considerato anche responsabile del flop europeo, ha detto basta. Ieri sera, dopo due incontri con lo staff della federcalcio olandese, ha lasciato libera la panchina oranje. Una decisione che era attesa dopo le tante critiche che si sono scatenate in Olanda per la eliminazione più traumatica della sua storia, ma che arriva in un certo senso a sorpresa, visto che il tecnico aveva detto nei giorni scorsi di voler proseguire nel suo lavoro, e soprattutto visto che la KNVB lo aveva confermato fino alla fine del contratto, che sarebbe scaduto NEL 2016. C'è molta incertezza sull'erede di un allenatore che lascia con un bilancio positivo, e una lunga sfilza di successi anche dopo la finale di Johannesburg. Con Van Marwijk la nazionale arancione si era arrampicata sul tetto del mondo, raggiungendo il primo posto del ranking Fifa. Ora, per riportarla in alto dopo lo shock europeo, circolano i nomi dei soliti noti: Rijkaard, Van Gaal, Ronald Koeman. Alessandra Bocci
GIOVEDÌ 28 GIUGNO 2012
SEMIFINALE
CR7 spaventa gli amici Iniesta resta troppo solo Cristiano molto preciso, ma tira poco e male su punizione Il regista dei campioni del mondo sbaglia solo 5 passaggi
le cifre POSSESSO PALLA
SPAGNA
64% PASSAGGI UTILI
SPAGNA
84%
la Sfida
Il minuto 86 è l’attimo in cui si capisce che il mondo può girare al contrario, ci si deve aspettare di tutto, anche che le storie dei campioni scivolino fuori dall’autostrada della gloria e si accomodino sulla piazzola di sosta. Oltre alla gioia, ci sono l’amarezza, la rabbia, la delusione. Come quella di Xavi che viene richiamato in panchina da Vicente Del Bosque quando la partita è ancora in bilico e ci sono i supplementari da disputare. Ma come? Esce proprio Xavi, uno dei migliori cervelli dell’universo? E’ così, e nella sostituzione di Xavi c’è anche l’impotenza degli spagnoli contro il pressing del Portogallo. Il regista ha toccato 79 palloni (pochissimi per i suoi standard), ne ha persi 4 e ne ha recuperato 1, ma soprattutto non è mai riuscito a farsi trovare libero dai compagni. Sempre imprigionato dai tre pitbull di centrocampo schierati da Paulo Bento: Meireles su Busquets, Moutinho su Xabi Alonso e Veloso su Xavi. Uomo contro uomo, mai un metro concesso agli avevrsari: ecco come il Portogallo ha mandato in crisi i campioni del mondo.
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NUOVA KIA CEE’D
NUMERI E CURIOSITÀ
ANDREA SCHIANCHI
LA GAZZETTA DELLO SPORT
CRISTIANO RONALDO 27 ANNI PORTOGALLO
ANDRES INIESTA 28 ANNI SPAGNA
BUSQUETS
11
96 4
Il mediano della Spagna si piazza al centro del gioco e cerca di stoppare tutte le ripartenze dei portoghesi. Recupera ben 11 palloni, proprio come Fabio Coentrao.
0
PALLONI PERSI
TIRI EFFETTUATI
5 ASSIST
1
Sempre molto precisi, i giocatori di Del Bosque, ma decisamente molto lenti nell’avvio della manovra e quindi prevedibili.
PALLONI RECUPERATI
PALLONI GIOCATI
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Gli spagnoli mantengono il possesso della palla, ma non riescono mai ad accelerare: soffrono gli avversari.
PALLONI RECUPERATI
PEPE
6
21
3
PALLONI PERSI
4
7
Un contrasto tra David Silva e Fabio Coentrao. La sfida non è stata spettacolare: tanto pressing a centrocampo e ripartenze LAPRESSE
fenomeno portoghese ha toccato 63 palloni, ne ha persi pochi (soltanto 4), ha avuto la forza di recuperarne 6, ha completato 20 passaggi e ne ha falliti 3. In più ci sono 5 tiri, 1 cross, 4 sponde e 1 assist. La sua impronta sulla partita c’è. A testimonianza della pericolosità di Cristiano e dei timori che ha suscitato nella difesa spagnola, ci sono pure i 6 falli subiti dall’attaccante. Non erano mica tanto tranquilli, Piqué e Sergio Ramos, e nemmeno Arbeloa e Jordi Alba.
Mai libero Il piano era
chiaro fin dall’inizio: pressing forsennato, squadra molto corta, difesa alta e attaccanti pronti a rientrare per aiutare i centrocampisti. Paulo Bento l’aveva pensata giusta: era riuscito a togliere il fiato alla Spagna. E poi, per cercare di conquistare la finale, c’è sempre la soluzione Cristiano Ronaldo. Palla lunga a CR7 e speriamo bene... Il
Amici assenti Nella Spagna
che ha faticato a fare il solito titic-tito, con l’uscita di Xavi, il peso della creazione del gioco è caduto tutto sulle spalle di Iniesta. Il centrocampista del Barcellona ha toccato 96 palloni, ha calciato 4 volte verso la porta e in un’occasione ha sfiorato il gol (grandissima parata di Rui Patri-
La sostituzione di Xavi è il simbolo delle difficoltà della Spagna: troppo lenta cio). Sono stati 53 i passaggi utili e solo 5 quelli sbagliati, 5 le sponde effettuate, 7 i palloni persi e 3 quelli recuperati. Anche se non è stata la sua miglior serata, Iniesta ha comunque lasciato il segno: costante punto di riferimento per i compagni, ha costretto spesso Joao Pereira a uscire dalla sua tana nella zona destra per andare a braccarlo in mezzo al campo. Allo spagnolo, contro il Portogallo, è mancata soprattutto l’assistenza degli amici più fidati: Busquets, Fabregas e Xavi in particolare. La Spagna impressiona quando tutti si muovono in sincronia, altrimenti è una squadra normale. © RIPRODUZIONE
I 21 palloni persi da Pepe, centrale difensivo del Portogallo, sono figli dei tentativi d’impostazione della manovra. Tanti lanci sono finiti nel nulla.
FALLI COMMESSI
ARBELOA
8 Dalle sue parti transitava Cristiano Ronaldo, logico che per fermarlo si dovesse ricorrere anche ai falli: Arbeloa ne ha fatti 8.
FALLI SUBITI
C.RONALDO
6 PALLONI GIOCATI
XABI ALONSO
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RISERVATA
Tartassato dagli avversari. Cristiano Ronaldo ha subito ben 6 interventi fallosi: prenderlo in velocità è difficile. E’ il regista del Real Madrid il giocatore che tocca il maggior numero di palloni. Per il Portogallo il record è di Coentrao: 104.
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GIOVEDÌ 28 GIUGNO 2012
GIOVEDÌ 28 GIUGNO 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
SEMIFINALE LE IMMAGINI DELLA PARTITA DI DONETSK
Lo show è sulla porta Rui Patricio fa miracoli, ma non basta Il portiere del Portogallo fa i numeri con Iniesta e Xabi Alonso, esce di scena a testa alta IL MEGLIO DI SPAGNA-PORTOGALLO 1
La sfida che doveva consacrare il bel calcio ha rivelato la bravura di Rui Patricio, il portiere portoghese che si è distinto per gli interventi su Iniesta e Xabi Alonso su rigore. Nel primo tempo la partita è in mano il Portogallo, che con Hugo Almeida (1) e le punizioni di Cristiano Ronaldo (5) sembra poter prevalere. Nella Spagna brilla Casillas (3)EPA. Poi c’è anche spazio per i duelli madridisti: compagni di squadra al Real, Sergio Ramos e Cristiano Ronaldo si sono beccati spesso. Sergio Ramos ha avuto la meglio riuscendo a fermare gli attacchi del portoghese (4) EPA. Altri scontri tra Iniesta e Pereira per il controllo del pallone. Iniesta avrà la meglio senza però finalizzare (2). REUTERS Ancora Ronaldo tiene la scena con la sua consueta routine prima di tirare una punizione(5). EPA
6. Il portiere Portoghese Rui Patricio salva la partita nel primo tempo supplementare con una grande parata su Iniesta. REUTERS (7). Xavi, ha deluso anche lui ed è stato sostituito REUTERS 8. L’urlo liberatorio di Cesc Fabregas che segna l’ultimo rigore e corre ad abbracciare Iker Casillas. La Spagna accede alla finale dell’europeo. REUTERS
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l’Intervento di LINO BANFI
Ha funzioneto il metodo di papà Prandelli col sanguigno raghezzo Balotelli. Ha funzioneto il metodo " piedi a pandemonio" del mio corregionele Fandandonio. Ha funzioneto, è inutile ribadirlo il " cucchiaino da dessert " usato da Pirlo. La presa più bella, penso, della sua vita l'ha fatta Buffon con le manine a calamita. Due siluri contro i pali traballanti li hanno concordati De Rossi e Diamanti. A questo punto siamo pronti, siamo carichi e sognanti, in attesa adrenalinica davvero tutti quanti. Ed ecco i consigli per oggi: fai bene a non inseguire nessuna chimera, pensa a fare bene il massimo stasera. Lo sai, noi siamo il popolo più tifoso e affettuoso che c'è, ma preparati ad
laRovesciata
laVignetta di STEFANO FROSINI
di ROBERTO BECCANTINI http://www.beckisback.it/
IL SEGRETO DELLA NAZIONALE? NASCE ORFANA E SA COME ISOLARSI 1996 la parità di bilancio: tre Mondiali e tre Europei. Noi no, noi siamo come al solito esagerati, estremi, ballerini, quattro Mondiali e un Europeo, uno solo, nel lontano 1968: quando gli studenti occupavano le università, la fantasia andava al potere e, per fortuna, si tiravano ancora le monetine (in attesa dei rigori) e si ripetevano ancora le finali (in attesa, sempre, dei rigori). Non credo che la scintilla sia stata il ritorno alla difesa a quattro. Con il 3-5-2, avevamo impegnato strenuamente la Spagna; e con la Croazia, per un’ora, avevamo governato risultato, avversario, consensi. Il segreto, che poi non è un segreto e neppure una coincidenza - se mai, una ricorrenza - riguarda la benzina della vigilia. Nel 1982, c’era Bearzot contro tutti, compresa la tifosa di stretta osservanza beccalossiana che a Roma, inviperita per l’assenza del suo cocco, gli diede dello «scimmione». Nel 2006, l’estate di Calciopoli aveva spinto le piazze contro Lippi e i suoi bravi (diventati, piano piano, i suoi prodi). Oggi, è stata Scommessopoli a isolare e cementare la Nazionale, accerchiata da procure, perquisizioni, avvisi di garanzia e scelte pilatesche (Criscito no, Bonucci sì). Il carro parte solo, si finge indignazione e, protetti dal conformismo dell’anticonformismo, si aspettano i risultati. Hai visto mai. La Nazionale nasce orfana, sempre: a maggior ragione se al «governo» c’è la Juventus. Sul piano squisi-
tamente tattico, non ricordo una squadra così d’attacco con un attacco così leggero. Quando avevamo punte efficaci, non attaccavamo mica come abbiamo fatto con gli inglesi. Nemmeno ai tempi «americani» di Arrigo Sacchi, il cui cannoniere era Roberto Baggio, lo stesso dell’italianista Trapattoni. E non è che quella Nazionale, intitolata ai crampi e alla zona, giocasse in contropiede. Per carità. Siamo il Paese delle staffette (Sandro Mazzola in prima frazione, Gianni Rivera in seconda) e delle sottrazioni (Francesco Totti «meno» Alessandro Del Piero), abbiamo avuto attaccanti tutti «attaccati»: Paolorossi, Lucatoni. C’è stato Bobo Vieri, e senza il destino cinico e baro ci sarebbe stato un altro Rossi, Giuseppe. Cesare Prandelli, proprio da Rossi era partito, da lui e da Antonio Cassano. Ha perso il primo e, in extremis, recuperato il secondo, affiancandogli Mario Balotelli, un barile di polvere da sparo. Tra fase a gironi e quarti, i «secchioni» di Loew hanno realizzato nove gol; gli azzurri, solo quattro, così distribuiti: 1 su azione (Di Natale, smarcato da Pirlo), 1 su punizione (Pirlo), 2 da calci d’angolo (Cassano di testa, Balotelli in girata). Voce dal fondo: ai Mondiali tedeschi, i nostri bomber furono Materazzi e Toni con due reti. Vero. Ma a referto finirono anche Del Piero, Gilardino, Iaquinta, Inzaghi e Totti. A proposito di stili: l’Inghilterra ha praticato lo «spossesso» palla; la Spagna gioca passandosela (e la Germania, spassandosela: per ora); il Portogallo, passandola a Cristiano Ronaldo. E l’Italia? La passa a Pirlo, che guarda e passa. Più o meno.
l classico d’Europa vede contrapporsi i bravisIGermania simi azzurri contro i fortissimi tedeschi. La è forse la squadra che ha impressionato maggiormente per la qualità del gioco, la fluidità di manovra e la conoscenza collettiva. Il livello medio individuale è elevato ma non straordinario: forse il solo Ozil ha tutto per diventare un campione. Quello che stupisce di questa giovane squadra è la capacità costante di proporsi con un movimento organico e fantasioso. Il gioco e la conseguente sinergie ne moltiplicano il valore, la sicurezza e sue azioni. Gli uomini di Loew praticano un calcio tecnico armonioso e bello che supera l’ortodossia tedesca. Questa squadra è figlia della programmazione e di un investimento importante. La federazione nel 2000 decise di intervenire per ridare rigore ad un ambiente in crisi: obbligò a tutti i club ad investire nei settori giovanili con le accademy. Poi aprì 17 centri federali per migliorare l’apprendimento, e istituì corsi di aggiornamento per i tecnici. I risultati sono che in nel giro di 5/6 anni sono ritornati competitivi e più bravi di prima. Ora ci dobbiamo confrontare con questa realtà industriale, noi che siamo solo degli artigiani che sperperano quattrini per i giocatori stranieri, investiamo poco nei giovani e viviamo in ambienti assai poco positivi e propositivi. Viviamo in una situazione negativa ed anacronistica, però si chiede agli azzurri di vincere “o peste li colga”. Non importa se giochiamo bene. Non importa se le nostre squadre sono piene di stranieri che pre-
giudicano la nazionale, come non importa se i giovani giocano assai poco nel campionato. Nonostante tutto gli azzurri stanno stupendo tutto il mondo per come stanno interpretando le partite: uno stile nuovo. In 50 anni siamo migliorati meno del dovuto al contrario abbiamo aumentato scandali e violenze. L’immobilismo del nostro ambiente è quello del nostro paese. Però Prandelli ha lavorato per dare un gioco brillante, completo e moderno. Ora siamo dei protagonisti. Non è una rivoluzione perché le rivoluzioni partono dalla base, ma è un esempio illuminante. Gli azzurri per vincere dovranno essere sempre compatti, pronti al pressing, a scalare, a raddoppiare i vari Ozil, Gomez, Podolski e Muller. Lo scalare eviterà le incursioni dei vari Lahm, ecc. Dovranno prevenire le loro ripartenze con le chiusure preventive. Il possesso limiterà le possibilità degli avversari di alimentare con continuità i propri compagni e così anche i cross per Gomez. Inoltre aumenterà le nostre possibilità. Gli uomini di Prandelli dovranno ripetere la suprema partita contro gli inglesi possibilmente migliorando la velocità della palla e l’aiuto al troppo isolato Balotelli. La rapidità e la tecnica dei nostri attaccanti possono mettere in difficoltà una difesa tedesca lenta e a volta disattenta. I passaggi rapidi, una distanza della palla mai oltre 10 metri, le giocate rasoterra, le finte, gli attacchi allo spazio dei tagli, sono tutti movimenti che possono creare problemi ad una difesa tatticamente incerta. Se avremo recuperato le energie, come lo spero, Davide batterà ancora una volta Golia. Forza azzurri. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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dallaPrima
Germania-Italia Alziamo il volume e giochiamocela e strade che si svuotano, i L salotti delle case che ribollono, i posti sul divano preasse-
TwitTwit
IL CINGUETTIO DEL GIORNO
DAVIDE CASSANI Ex campione di ciclismo
Mi hanno rubato la bicicletta. Una Pinarello bianca e verdina manubrio dritto senza cambio. A Milano centro. Modello vintage. Aiutatemi @davidecassani
FERNANDO ALONSO Pilota Ferrari leader del Mondiale
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SE AVREMO RECUPERATO LE ENERGIE DAVIDE BATTERA’ DI NUOVO GOLIA
avere tante rotture di zibidè! Tutti tecnici e maghi, con l'asso nascosto dentro al mazzo che ti danno dei consigli ma di calcio non capiscono un...qui la rima non m'è venuta). Quel tipo di gente prima ti osanna e poi ti condanna, tienilo presente nella tua tattica anti-alemanna. Ma visto che con i tedeschi ci dobbiamo togliere un dente perchè, almeno per un tempo, non metti in campo il tridente? Quando si schiereranno Totò, Andonio e Mario a ringhiera i difensori e il portiere dovranno dire una preghiera. Sicuramente in tribuna non mancherà la Merkellona che consiglierà a Joachim Low di usare l'Eurozona...in quel cheso contrapponi la Bizona a miccia corta e Cassano, in tedesco, dice Achtung, e schiaffa la palla in porta! Questa finale ce la meritiamo tutti gli italiani, ma sopratutto i dignitosi romagnoli ed emiliani! W l'Italia!
di GIANNI VALENTI
Sopra laPanca
di ARRIGO SACCHI
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PAROLA DI ORONZO CANA’: «CON I TEDESCHI TOGLIAMOCI IL DENTE CON IL TRIDENTE»
i ho preso gusto a scrivere alla Gazzetta dello Sport in rime baciete, C spero mi perdonerete se dico alcune str...stupidete. Comunque l'altra volta tutto ha funzioneto.
a Germania le ha vinte tutte; noi, una: quella, L tra parentesi, giocata peggio (con l’Irlanda). I tedeschi, nel calcio, hanno raggiunto fin dal
LA GAZZETTA DELLO SPORT
Foto area del complesso sportivo Fernando Alonso. Circuito di kart, paddock, museo, vie di fuga... #TantaRoba @alo_oficial
FLORO FLORES Attaccante passato al Malaga
Firmato! Si parte per la Spagna... @floflores83
DAN PETERSON Leggendario coach di basket
Faccio una previsione: I Knikcs taglieranno o venderanno Jeremy Lin entro il primo gennaio. @therealcoachdan
gnati come la volta scorsa perché porta bene. Il tutto inseguendo il volume della tv del vicino che è sempre un po' più alto. Questa sera la maggior parte di noi vivrà così, alla vecchia maniera, Germania-Italia, la partita più bella, quella che da sempre ci dà più godimento vincere. Dietro questa semifinale del campionato Europeo non c’è solo la sfida tra due movimenti calcistici diametralmente opposti(sano e sviluppato il loro, in difficoltà e un po’ vetusto il nostro) ma anche la rivalità storica tra due popoli. Diciamolo: proviamo un sottile piacere nel battere i tedeschi più di ogni altra Nazionale, ci esaltiamo nello spegnere quella loro teutonica sicurezza, a volte tracimante nella supponenza, con la nostra fantasia. Perché noi saremo anche un po’ caciaroni e poco organizzati come ci rimproverano, ma loro hanno fatto e fanno poco per esserci simpatici. Senza scomodare un passato scomodo e ingombrante, dal Dopoguerra in poi ciclicamente ci hanno bollato con lo stereotipo di «Pizza, mafia e mandolino», per poi riversarsi nel nostro Paese a trascorrere le vacanze, forti (in passato) di una moneta, il Marco, che per decenni ha dettato legge. Oggi si ergono a paladini dell'Europa e dell'euro dispensando un’intransigenza che puzza troppo di convenienza. Tanto che la signora dello Spread, la cancelliera Angela Merkel, comincia a essere poco simpatica anche dalle nostre parti. E, naturalmente, c’è una forte rivalità calcistica, con in palio il primato storico del Continente. Il palmares dice azzurro: quattro Mondiali vinti contro tre; dodici Coppe dei campioni-Champions league conquistate dai club di casa nostra che sono il doppio delle loro. Ci superano solo negli Europei(3-1). Ma nelle sfide ufficiali non ci hanno mai battuto. Dentro questi numeri, la storia del calcio custodisce tre partite leggendarie che gli azzurri scendendo in campo questa sera a Varsavia dovranno tenere ben impresse nella mente perchè sono pura adrenalina. Nessuno di loro era nato quando i televisori in bianco e nero rilan-
ciarono da Città del Messico il piattone di Gianni Rivera durante i tempi supplementari che eliminò i bianchi di Germania per 4-3 nell’epica semifinale mondiale del giugno 1970. Certamente i ragazzi di Prandelli avranno visto e rivisto, seppur a distanza di qualche anno, la cavalcata pazza di gioia di Marco Tardelli, meravigliosa fotografia del trionfo al Mundial spagnolo dell’82. Vincemmo 3-1 quella finale, non facendogliela quasi mai vedere. E sono passati solo sei anni dall’ultimo grande capitolo della nostra saga, quello del 4 luglio 2006. Un’altra semifinale mondiale, stavolta giocata in casa loro, a Dortmund. Gli occhi brillano ancora nel rivivere la rasoiata di Grosso e il tocco da biliardo di Del Piero che tra il 119’ e il fischio finale misero ko un Paese intero. Il viatico per il nostro quarto mondiale coincise con una specie di dramma nazionale. Una ferita profonda che sanguina ancor oggi. Per tutto questo smaniano dalla voglia di metterci sotto ma al tempo stesso ci soffrono ed hanno paura. Stasera l’Italia vestirà il ruolo di sfavorita. Un abito che ci porta bene. Non ci sono solo i valori tecnici e una gruppo più collaudato a far pendere la bilancia dalla parte dei tedeschi. Ma anche quei trenta minuti in più che abbiamo nelle gambe (i supplementari con l’Inghilterra) e due giorni di riposo in meno. Frutto di una formula discutibile che bene ha fatto Cesare Prandelli a commentare solo con il fioretto e non con la clava. Un bel contropiede per chi si aspettava il solito «piagnisteo all’italiana». Nel segno di un nuovo stile che il ct ha voluto imporre alla Nazionale stringendo attorno a se un gruppo composto anche di personalità difficili che si è compattato in modo straordinario facendo uso di un’arma collaudata dai suoi predecessori Bearzot e Lippi: la sindrome dell’accerchiamento. Gli spifferi malefici del calcio scommesse, i risultati poco brillanti della vigilia sono stati usati da Prandelli come benzina per sgommare in avanti. Il risultato è un’Italia apprezzata da tutti. Niente catenaccio, cari amici tedeschi, ma possesso palla di qualità. E l’altro Super Mario, Balotelli, pronto a consacrarsi definitivamente. Alziamo il volume della tv e giochiamocela fino in fondo! © RIPRODUZIONE RISERVATA
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GIOVEDÌ 28 GIUGNO 2012
MERCATO
v Raiola è certo:
Talento uruguaiano
VIAGGIO OGGI MAROTTA A VARSAVIA
identiKit & CARRIERA
Gaston Ramirez, 21 anni, 8 gol nell’ultima Serie A con il Bologna ANSA
«Balotelli non tornerà in Italia» Il manager di Mario: «I top player non vengono da noi»
Tutti su Ramirez Contropiede Juve Napoli avvisato Paratici si muove, ma quanta concorrenza L’Atalanta: «Gabbiadini bianconero? A metà» LUCA BIANCHIN
I cinque cerchi e i sette zeri di Gastone. Gaston Ramirez ha una fortuna che condivide con altri ventunenni, anche molto più scarsi di lui col pallone di cuoio: sta entrando in un’estate che potrebbe cambiargli la vita. Tra luglio e agosto giocherà l’Olimpiade, e l’Uruguay non sarà una brutta squadra: Muslera, lui, uno tra Cavani e Suarez. Facesse un paio di gol, il nome di Ramirez entrerebbe in altri taccuini, oltre alla decina aperti da tempo alla pagina con la sua foto. La Juve è notoriamente schierata e ieri ha fatto un passo: un po’ inatteso perché, almeno ufficialmente, la trattativa non procedeva da un po’. Qui arrivano i sette zeri. Il Bologna nella settimana delle comproprietà ha preso Diamanti e tutti, anche i bambini con la maglia
rossoblù, sanno che i due trequartisti non potranno restare insieme in città. Partirà Gastone, e per prenderlo serviranno almeno 15 milioni, forse addirittura 20. Inglesi e tedeschi Sono tanti, ma c’è una lunga lista di presidenti che diventerebbero volentieri più poveri. Andrea Agnelli è nell’elenco. Fabio Paratici, direttore sportivo della Juve, ieri ha visto a Milano Pablo Betancourt, che segue il ragazzo. Non è semplice capire che cosa si siano detti nel dettaglio, di sicuro più di qualche accenno a Ramirez è stato fatto. Resta qualche dubbio tecnico: la Juve cerca un centravanti mentre un trequartista come Gaston, utile anche come seconda punta in un 3-5-1-1, andrebbe a rubare minuti a Giovinco. La stima reciproca però è conosciuta, come quella del Napoli per l’uruguaiano. Ieri
clic CON CAVANI O SUAREZ ALL’OLIMPIADE PROVE DI JUVENTUS? La nazionale olimpica dell’Uruguay sarà seguita con un certo interesse dai tifosi della Juve. Ramirez infatti è nel gruppo di Tabarez per Londra 2012: è un Under 23 e dovrebbe giocare titolare. I tre fuori quota invece non sono ancora stati del tutto definiti. Dopo l’esclusione di Diego Lugano e Diego Forlan, sono rimasti in corsa un portiere (Muslera), un centrocampista (Rios) e due punte: Cavani e Suarez, due degli obiettivi Juve per l’attacco.
Betancourt ha visto anche Roberto Zanzi, direttore generale del Bologna, con cui non può non aver valutato diverse soluzioni per la cessione: Juventus, Napoli, forse Inter, di sicuro alcune squadre inglesi e tedesche. Su tutte, il Wolsburg e il Werder Brema che nei prossimi sette giorni potrebbero formalizzare un’offerta. Il mercoledì di Gabbiadini L’offerta della Juve per Gabbiadini invece è stata già presentata al Parma: 4 milioni per la metà, con alcune contropartite tecniche da valutare. Pierpaolo Marino, d.t. dell’Atalanta, ha detto la sua a SportMediaset: «La trattativa con la Juve è avviata, ma deve ancora svilupparsi. Soprattutto sotto l’aspetto delle contropartite tecniche. Noi crediamo molto in lui e preferiremmo una compartecipazione a una cessione definitiva: su questa base non ostacoleremo le volontà della Juventus». Juve che però chiuderà solo se capirà di non poter mettere una maglia bianconera addosso a Destro. Il mercoledì di Padoin Parole di
giornata anche per il mercato della Juve in uscita. Tommaso Ghirardi, presidente del Parma, ha fatto due cose che un presidente non fa quasi mai. A Sky ha dichiarato il suo interesse per un giocatore e ha chiuso con un ottimismo quasi esagerato: «Stiamo cercando una mezzala, sia Padoin sia Parolo sono giocatori importanti. Uno dei due lo prenderemo sicuramente...». La Juve, a certe condizioni, starebbe a sentire.
Mario Balotelli, 21 anni, un gol a Euro 2012 ANSA MILANO
«Mario non tornerà a giocare in Italia. Non ci si rende conto della situazione economica del calcio italiano. I top player ora come ora non possono venire in Italia». La lezione di economia porta la firma di Mino Raiola, tutor e manager di Balotelli. Situazione Le parole, registrate da «SportMedia-
set», servono ad aggiornare la novella Mario-Juventus nata lunedì su Mediaset Premium («Alla Juve pensano a Balotelli»), rimpolpata da Raiola il giorno dopo («Chiedetelo alla Juve, io non so nulla») e a prima vista chiusa dallo stesso manager ieri. «Se il City e Mancini lo mettono sul mercato dovete chiederlo a loro, ma non mi sembra che abbiano questa intenzione — ha aggiunto Raiola —. Oggi il City e l’allenatore vogliono puntare su Mario, un domani cambiano opinione e allora noi ci adatteremo». In questo momento insomma si spegne la voce che voleva Balotelli come il top player tanto seguito dalla Juventus. Gli interrogativi, e i dubbi, possono comunque restare sullo sfondo. Perché Mario si è avvicinato al mondo-Juve anche grazie all’Europeo. Missione Questa mattina Marotta e Paratici tra
l’altro spegneranno il cellulare, e nei giorni di mercato succede raramente: prenderanno un aereo per Varsavia, dove in serata vedranno Italia-Germania. Più che un viaggio d’affari, sembra una giornata a contatto con... mezza Juventus. Nella rosa dell’Italia infatti ci sono sette giocatori della Juventus, e Giaccherini è l’unico con poche chance di giocare. Inoltre, in azzurro ci sono Maggio e Cassano, giocatori che Marotta e Paratici avevano alla Sampdoria nei loro anni blucerchiati. E chissà che poi, una volta sul posto, non ritrovino vecchi appunti guardando il match per riscoprire nomi buoni per irrobustire la rosa di Conte. Un viaggio val bene una riflessione. l.b.-ma.bre.
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NAPOLI IL TECNICO FA IL PUNTO SUL MERCATO: «PANDEV NON FARÀ RIMPIANGERE LAVEZZI»
GIOVANILI
Mazzarri: «Verratti? Bravo, ma giovane»
Giovanissimi: alle 17 finale Napoli-Inter
MIMMO MALFITANO NAPOLI
Il Napoli che verrà è un insieme d’interrogativi, che non assicurano certezze. A meno di due settimane dalla partenza per il ritiro di Dimaro, nulla è cambiato rispetto alla passata stagione, a parte il rientro di Lorenzo Insigne dal prestito di Pescara. Certo, l’acquisto di Goran Pandev (8,5 milioni) è stato un primo punto a favore del club. Ma l’attaccante macedone non può essere considerato una novità o un top player: resta da capire quanto, sul piano tecnico, l’ingaggio a titolo definitivo di
Pandev possa far fronte alla cessione di Lavezzi, ad un passo dal Psg. «Mi è dispiaciuto molto perdere Lavezzi. Ma se starà bene, Goran non lo farà rimpiangere». Mazzarri lo ha detto intervenendo su Radio 2 a «Chiambrettopoli». D’altra parte, l’ex interista è stato una sua intuizione, l’ha voluto fortemente nell’estate dello scorso anno e l’ha saputo rivalutare portandolo su livelli apprezzabilissimi. Annunci attesi L’agenda di Bi-
gon ha poco spazi liberi. Il ds discute, si informa e discute ancora, ma di fatti concreti nemmeno a parlarne. Le indicazioni dettate da De Laurenti-
is sono state perentorie: niente acquisti folli, bensì investimenti mirati al futuro. Per intenderci, il presidente non gradisce giocatori che superino la fascia d’età di 24-25 anni. Una pretesa che cozza un po’ con le richieste dell’allenatore che, invece, vorrebbe elementi di primo piano e, soprattutto, già esperti e collaudati per puntare allo scudetto. La lista da lui presentata (Diarra, Cissokho, Meireles, Ivanovic, Felipe Melo) ha avuto poco successo, finora. Nel senso che Bigon ha avviato alcune trattative, ma le soluzioni sembrano abbastanza lontane sempre per i soliti motivi legati al tetto ingaggi ed ai diritti d’immagine.
Verratti Tra i giovani è quello che gli interessa di più: «Il club sta cercando di prenderlo, ma converrebbe lasciarlo lì un altro anno. E’ bravo, ma anche troppo giovane», ha spiegato Mazzarri che non ha voluto commentare l’offerta della Juve (20 milioni più Matri e Giovinco) per Cavani: «Di mercato parlerò a tempo debito», ha detto. Ieri Bigon ha incontrato Fabrizio Ferrari, il procuratore di Cissokho, mentre piace Alvaro Pereira, centrocampista del Porto, amico e compagno di Cavani nell’Uruguay. Per l’attacco si pensa a Maxi Lopez, mentre è stata presa dall’Empoli l’altra metà di Dumitru: ora è tutto del Napoli. © RIPRODUZIONE RISERVATA
(fr.oddi) Sarà Napoli Inter la finale del campionato Giovanissimi Nazionali, alle 17 al Comunale di Abbadia San Salvatore (Siena), diretta in streaming su www.settoregiovanile.figc.it. Per i nerazzurri è l’occasione per centrare il sedicesimo titolo giovanile negli ultimi dieci anni: a livello di Giovanissimi l’ultimo scudetto è del 2008 09. Il Napoli, che in semifinale ha eliminato la Reggina, il campionato Giovanissimi non l’ha mai vinto: anche lo scorso anno era in finale, sconfitto 3 0 dalla Fiorentina.
Walter Mazzarri, 50 anni FORTE
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MERCATO
Moratti: «L’Inter sta bene Vinceremo con i giovani» «Faremo un colpo se venderemo. La fortuna viene pure dal vivaio. Se la Juve ha i soldi, fa bene a spenderli. Prima toccava a noi» MATTEO BREGA LUCA TAIDELLI MILANO
PROCESSO TELECOM
«Archiviavamo tutti i report» Dossier Ladroni nel pc di Tavaroli?
«In altri momenti è successo il contrario, ma se ora la Juve ha i soldi fa bene a spenderli». Al termine del cda che ha approvato il budget per il prossimo anno e fatto il punto sul brand, Massimo Moratti certifica il ribaltone rispetto al nemico storico. Ma il presidente dell’Inter non getta certo la spugna. Anzi, dopo aver dribblato il caso Palacio, il cui nome risulta in un’intercettazione su una possibile combine del derby di Genova («Ne sapete più voi di me») il presidente sembra galvanizzato dalla «sfida verde».
Complicazioni tra Lucio e Fenerbahçe. Ma anche Maicon e Forlan partiranno Tronchetti: «Squadra viva. Il nostro colpo di mercato è Stramaccioni» «L’Inter sta benissimo. Per forza punteremo a vincere. La fortuna ce la si può creare anche con il settore giovanile. I tifosi hanno apprezzato i risultati del nostro vivaio. Poi è chiaro che fare un "colpo alla Moratti" dipende dalla disponibilità economica, a sua volta legata a quanto incasseremo con le cessioni». Stop Lucio Le notizie in questo
senso non sono allegre. Proprio quando sembrava tutto fatto, si è complicato il passaggio di Lucio al Fenerbahçe. Ieri nella sede nerazzurra c’era l’agente del brasiliano, con il quale il clima rimane cordiale anche se la dirigenza ha ribadito che nè a lui nè a Forlan (più tardi è comparso anche il procuratore dell’uruguagio) verrà concessa la risoluzione del contratto nè tantomeno una buonuscita. Ai due però è stato ribadito che non rientra-
Massimo Moratti, 67 anni. L’attuale presidente dell’Inter ha acquistato la società nel febbraio del 1995 LAPRESSE
no più nei piani della squadra.
proposta resterà con lo stesso portiere e centravanti.
Forlan e le altre uscite Con cal-
ma si troverà una soluzione, che per Lucio potrebbe comunque portare in Turchia (i contatti col Fener riprenderanno, e si parla pure del Galatasaray), mentre Forlan piace in Brasile. In sede si sono visti anche i rappresentanti di Mudingayi e Handanovic, ma l’Inter assicura che era solo per parlare di Livaja (la Samp ha preso la metà del Cesena e il giocatore, in comproprietà con l’Inter, se lo terrà per l’inizio della stagione). Per Caldirola spunta la pista Eintracht Francoforte. L’altro big che partirà è Maicon, che piace a diverse big che però prendono tempo sapendo che a gennaio il brasiliano andrà via gratis. Più difficili le cessioni di Julio Cesar e Pazzini. Ma qui l’Inter non ha l’obbligo di vendere e in assenza della giusta
Novità societarie Resta il fatto
che quel riassestamento che ancora non riesce ad attuare a livello di rosa Moratti lo sta facendo in società. Dopo l’arrivo del nuovo d.g. Marco Fassone e del segretario organizzativo Umberto Marino, si attende di definire il ruolo che avrà Ivan Ramiro Cordoba e sono in arrivo novità anche a livello di comunicazione, con la probabile entrata di Edoardo Caldara, attualmente direttore di Inter Channel. Il tutto senza dimenticare che la rivoluzione era iniziata a marzo, quando il presidente ha puntato su Andrea Stramaccioni. «Un colpo di mercato l’abbiamo già fatto — ha detto Marco Tronchetti Provera — ed è il nostro allenatore. L’Inter è viva». © RIPRODUZIONE RISERVATA
MILANO Udienza senza sussulti al processo Telecom sui dossier illegali. Pierguido Iezzi, ex vice di Tavaroli alla sicurezza del gruppo, ha raccontato, tra l’altro, che tutti i report dei fornitori «venivano conservati nei nostri archivi». Un particolare che l’avvocato Paolo Gallinelli, legale dell’ex arbitro De Santis, ritiene «importante perché confermerebbe che nel pc di Tavaroli poteva essere contenuto il dossier Ladroni». Quello stesso pc sequestrato nel 2005 dalla procura di Milano, nell’ambito dell’inchiesta Telecom, e ispezionato dagli stessi carabinieri romani che si occupavano pure di Calciopoli. Ora l’attesa è per l’interrogatorio dell’investigatore privato Emanuele Cipriani, fissato per il 18 luglio. Alla sua società, la Polis d’istinto, venne delegata una parte del dossier Ladroni, che secondo Tavaroli fu commissionato dal patron dell’Inter Massimo Moratti per trovare conferme alle rivelazioni di Nucini su possibili frodi sportive. Nella causa milionaria mossa dallo «spiato» Christian Vieri contro Inter e Telecom (sentenza entro l’estate), Cipriani ha fatto mettere a verbale: «Tavaroli telefonò in mia presenza almeno una volta a Moratti e almeno una volta a Ghelfi e riportò l’esito degli aggiornamenti intermedi dell’operazione Care (quella su Vieri e altri calciatori nerazzurri, ndr). Quando consegnai il rapporto, ho sentito personalmente Tavaroli chiedere alla segreteria di Moratti di fissare un appuntamento per riferire l’esito dell’indagine. Poi Tavaroli mi disse di essersi incontrato con Moratti, che era rimasto soddisfatto del lavoro svolto». Marco Iaria
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FIORENTINA
I NUMERI
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le reti di Stevan Jovetic nell’ultimo campionato. Record personale per il montenegrino
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le presenze stagionali di JoJo con la maglia viola: 27 in campionato e due in Coppa Italia
30
milioni La cifra della clausola rescissoria con cui un club può strappare alla Fiorentina il talento ex Partizan
8
milioni La cifra pagata dalla Fiorentina nell’estate del 2008 al Partizan Belgrado per acquistare Jovetic
Stevan Jovetic, 22 anni ANSA
Muro viola sui 30 milioni Poi palla a Jovetic ALESSANDRA GOZZINI FIRENZE
Rotto il segreto, vanno ricomposti i pezzi: anche di fronte alla postilla la posizione viola non cambia, nel contratto di JoJo c'è una specifica, con 30 milioni di euro il talento è libero di decidere il proprio destino, mettendo in offside tutta la Fiorentina, che fino a quel momento respingerà ogni tentativo d’assalto. In pratica, nel rispetto del confermato gentlemen agreement (o scrittura privata o clausola rescissoria, cambia nella forma, meno di zero nella sostanza) il potere di barricata viola sarebbe in un attimo sgretolato in caso di proposta da 30 milioni. A quel punto, se mai un top team si presenterà con la mega-offerta, sarà Jovetic a scegliere se accettare o meno, e da precedenti segnali fatti filtrare sembrerebbe non mancare la voglia di competere subito per grandi obiettivi, scudetto o Champions; sarà però Jo a chiarire direttamente i propri futuri desideri. Fulcro L'allarme nel tifo viola deve scattare a metà: è vero che in caso di copertura dei 30 milioni la liberatoria diventerebbe attiva, è altrettanto provato che finora nessuna società si è spinta all’offerta che automaticamente sgancerebbe Jovetic da Firenze. E non è tutto: c’è soprattutto la Fiorentina che non ha per nulla intenzione di cedere a proposte inferiori, non se le va a cercare e farà solidissimo muro di fronte a offerte anche solo leggermente più basse. L’idea del club resta quella di fare di Jo l'epicentro del nuovo mondo viola, l'uomo copertina del nuovo numero del progetto. Basterà? Finché nessuno si presenta con 30 milioni cash sì, poi palla nei piedi di Jo-Jo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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MERCATO
y Lassana Diarra
IL CASO
Thiago, il Psg aspetta un’altra settimana Berlusconi riflette L’aumento chiesto dal brasiliano aiuta il club francese CARLO LAUDISA twitter@carlolaudisa MILANO
Nel quartier generale del Paris Saint Germain c’è un clima di fiduciosa attesa. Nessuna dichiarazione, profilo bassissimo, ma sono tante le aspettative sul fronte di Thiago Silva. Il Milan non ha ancora dato una risposta, eppure a Parigi s’aspettano un dietro front di Silvio Berlusconi dopo il clamoroso no a 42 milioni dell’altra settimana. Queste sensazioni positive sono confortate dai continui contatti tra Leonardo e Adriano Galliani, evidentemente tra due fuochi. Non a caso il club parigino ha sospeso la caccia al top player della difesa. E almeno per un’altra settimana il Psg aspetterà l’esito della riflessione finale del proprietario del club rossonero. Il rilancio Non è un mistero che il Milan stia riconsiderando l’idea di tenere il difensore brasiliano dopo che il suo agente, Paulo Tonietto, ha chiesto un più che robusto aumento d’in-
gaggio. Il Psg nel mega-affare da 42 milioni con il club rossonero ha messo sul piatto anche un’ingaggio da 7,5 milioni netti (a salire) per il giocatore. E ora il suo entourage s’aspetta un salto dagli attuali 4 milioni ad una cifra non lontana da quella del budget dei francesi. Certo, i toni sono pacati, il fare è discreto. Non a caso Tonietto evita proclami in questa fase delicata. Anche per evitare spiacevoli rotture. Ma il disagio in casa Milan è evidente. Le ricadute economiche del no al Psg sono ingenti e in casa Berlusconi si stanno facendo le dovute valutazioni su questa vicenda che può condizionare i passi societari non solo per questo mercato. Il bivio è chiaro. Se Thiago Silva resta la proprietà deve mettere nel conto un ulteriore ripianamento dei debiti e i progressi nel contenimento del monte stipendi sarebbero in parte vanificati. La telefonata Ieri Silvio Berlu-
sconi ha fatto il punto al telefono con l’a.d. Adriano Galliani, ma la conversazione non ha portato a conclusioni particolari. Diciamo che vale ancora il no al Psg, ma le consultazioni proseguiranno nei prossimi giorni. Così tutti i protagonisti della vicenda restano in attesa. Tra questi c’è anche Silvestre, obiettivo dichiarato in caso di cessione del brasiliano.
LE TAPPE
29 MAGGIO Galliani è in Francia, viene scovato con Leonardo e Ancelotti 11 GIUGNO Si diffonde la voce che Thiago Silva è già a Parigi. Il Psg offrirebbe 50 milioni, l’accordo sembra imminente. Nei due giorni successivi Galliani vola a Parigi a trattare con Leo 14 GIUGNO Arriva l’annuncio sul sito ufficiale: «Thiago Silva resta al Milan». Una scelta di cuore di Berlusconi 21 GIUGNO Il procuratore di Thiago, Tonietto, si vede in sede con Galliani e gli chiede lo stesso ingaggio che avrebbe dato il Psg al suo assistito
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farà lo sconto? Maratona Milan A centrocampo i ranghi sono completi, ma i rossoneri aspettano per il francese del Real MARCO PASOTTO MILANO
Lo scenario attuale dà l’impressione che Lassana Diarra potrebbe essere l’ennesimo affare last minute del Milan. Cosa che per il club rossonero non rappresenta un particolare problema. La pazienza è un’arte, soprattutto quando consente di risparmiare. Al momento la certezza è una: il rinnovo di Flamini non ha automaticamente chiuso la strada per Lass come si sarebbe potuto pensare. Le antenne del Milan restano dritte, anche perché Diarra ha il pregio di poter essere impiegato sia davanti alla difesa, sia da mezzala. Meno due Galliani per il momen-
to frena. Il numero due di via Turati si ritiene soddisfatto dei centrocampisti attualmente in rosa e ne fa una questione, oltre che tecnica, anche numerica: dieci elementi sono sufficienti. Come si arriva a questo numero? Escludendo Valoti, che non ha mai giocato, la scor-
sa stagione i centrocampisti rossoneri erano dodici. Cinque non ci saranno più: Gattuso, Seedorf, Van Bommel, Merkel e Aquilani, che ormai per il Milan è un binario morto ed è stato convocato dal Liverpool in vista del raduno del 9 luglio. Si scende quindi a sette elementi, cui bisogna aggiungere i tre
IL FIGLIO D’ARTE
Dalla Fiorentina arriva Pazzagli jr Un portiere figlio d’arte (rossonera) per il ritiro del Milan. La convocazione del neo acquisto Gabriel con il Brasile olimpico (dove troverà Pato e Thiago Silva) ha indotto il Milan a prelevare — a parametro zero — dalla Fiorentina Edoardo Pazzagli, figlio di Andrea, ex portiere rossonero dall’89 al ’91 scomparso lo scorso luglio. Edoardo, classe ’89, sosterrà la preparazione estiva con la prima squadra.
nuovi arrivi: Montolivo, Traoré e Constant. Totale: dieci giocatori, appunto. Comunque, due in meno rispetto all’ultima annata e con Muntari fermo fino a dicembre. Ecco perché la pista Diarra (ieri sulla sua pagina italiana di Wikipedia per qualche minuto è stato definito «centrocampista del Milan») resta in piedi. Scoglio E sembrerebbe così anche a giudicare dalle parole di Ernesto Bronzetti: «Diarra-Milan è un matrimonio fattibile — ha detto l’agente Fifa a Spaziomilan.it —. Ora è in vacanza, quando tornerà credo che la faccenda entrerà nel vivo. Mi sono scambiato qualche opinione su Lass con Galliani durante la Crociera rossonera, è sicuramente uno dei nomi caldi». Lo scoglio maggiore è chiaramente l’ingaggio. Diarra al Real guadagna quattro milioni e mezzo a stagione (pare che lo Spartak Mosca abbia fatto un’offerta andandoli a pareggiare), cifra che il Milan non prenderebbe nemmeno in considerazione. Ma gli affari last minute insegnano
Lassana Diarra, 27 anni, gioca nel Real Madrid da gennaio del 2009. Era arrivato in Spagna dal Portsmouth IPP
PROGRAMMA DELLE ATTIVITÀ
Pinzolo.
Energia naturale.
Giovedì 5 luglio APERTURA INTER VILLAGE E VILLAGGIO TRENTINO
Lunedi 9 luglio ALLENAMENTI Stadio Pineta
Attività tecnico ludiche per tutta la famiglia e incontri con i campioni Aperto tutti i giorni 9.00 – 12.30 / 14.30 – 18.00
APERTURA STORE UFFICIALE INTER
Vivi la palestra a cielo aperto più bella del mondo insieme ai campioni dell’Inter.
Aperto tutti i giorni Stadio Pineta 9.00 – 20.00 Piazza S. Giacomo 18.30 – 22.30
“Imparare giocando” con gli allenatori dell’Inter per bambini nati dal 1999 al 2006 Tutti i giorni 9.30 – 18.00 (iscrizioni a pagamento ore 8.30)
Ore 21.00 Piazza S.Giacomo INCONTRO DEI TIFOSI CON IL MISTER E
Domenica 8 luglio ALLENAMENTI Stadio Pineta Ore 21.00 Piazza S.Giacomo PRESENTAZIONE SQUADRA
Ore 21.00 I CAMPIONI DELL’INTER INCONTRANO I PICCOLI TIFOSI NERAZZURRI
Ore 17.00 Stadio Pineta PARTITA AMICHEVOLE
Venerdi 13 luglio ALLENAMENTI Stadio Pineta Ore 21.00 Piazza S.Giacomo NOTTE NERAZZURRA
Venerdi 6 luglio ALLENAMENTI Stadio Pineta
Sabato 7 luglio ALLENAMENTI Stadio Pineta
Mercoledi 11 luglio ALLENAMENTI Stadio Pineta
Giovedi 12 luglio ALLENAMENTI Stadio Pineta
INIZIO ATTIVITÀ DAY CAMP
LO STAFF
Martedi 10 luglio ALLENAMENTI Stadio Pineta
Sabato 14 luglio ALLENAMENTI Stadio Pineta Ore 21.00 Piazza S.Giacomo INCONTRO CON 2 CAMPIONI PER IL SALUTO AI TIFOSI
Domenica 15 luglio ALLENAMENTI Stadio Pineta Ore 17.00 Stadio U.S. Quercia Rovereto PARTITA AMICHEVOLE
ALLENAMENTI GIORNALIERI DELLA SQUADRA AD INGRESSO GRATUITO Sessioni di autografi giornaliere
sede ufficiale ritiro estivo f.c. internazionale
orari e programma dettagliato su visittrentino.it/inter
GIOVEDÌ 28 GIUGNO 2012
che le belle sorprese sono sempre possibili. Corsia sinistra Ieri intanto Mino Raiola ha parlato di Ibrahimovic a Sportmediaset: «Oggi Zlatan è un giocatore del Milan. Se volete sapere del suo futuro dovete chiedere a Galliani e Berlusconi. La mano sul fuoco sul fatto che resti la devono mettere loro». Un po’ inquietante e piuttosto criptico. Lo stesso non si può dire a proposito del Palermo quando parla di Balzaretti.
Il d.g. Perinetti ha chiarito: «La nostra volontà è quella di trattenerlo. Faremo il possibile per convincerlo, lo riteniamo uno dei punti da cui ripartire e rilanciare le ambizioni della squadra». L’azzurro è uno degli obiettivi rossoneri, ma è legato ad eventuali partenze da Milanello visto che ora in rosa ci sono quattro terzini sinistri: Antonini, Mesbah, Taiwo e Didac Vilà. Per arrivare a Balzaretti dovrebbero andarsene in due.
LA GAZZETTA DELLO SPORT
PIANI BLUCERCHIATI
LE TRATTATIVE TORO: OGGI LA RISPOSTA DI RODRIGUEZ. FLORO FLORES AL GRANADA
Benitez, è no Samp su Rossi
Parma: preso Pabon Palermo, sprint Rios
GENOVA Il sogno blucerchiato è svanito ancor prima che i Garrone incontrassero Rafa Benitez. Il tecnico spagnolo ha voluto scoprire subito le carte in mano al d.s. Sensibile, non ha avanzato pretese irrealistiche sul suo possibile ingaggio, ma ieri ha chiesto di poter disporre di un budget per il mercato di rafforzamento, una cifra tra i 25 e i 30 milioni da spendere nelle prossime due stagioni. Lì tutto è caduto. Alternative Sensibile aveva illuso i proprietari e, con loro, tutti i tifosi. Il tecnico spagnolo vuole partire da una base solida, giocarsi subito la possibilità di arrivare in Europa, non intende costruire una squadra partendo da una salvezza risicata, cercata con un manipolo di giovani. Ora il club deve inseguire nuovi obiettivi, anche se ha sempre sotto contratto Giuseppe Iachini, l’eroe della promozione. Delio Rossi diventa il favorito, anche perché oltre al gradimento di Edoardo Garrone può vantare la stima del nuovo amministratore delegato Sagramola. Gian Piero Gasperini è l’outsider, Didier Deschamps potrebbe costituire il nuovo sogno, anche se per lui potrebbero valere gli stessi ostacoli che hanno bloccato l’affare Benitez, Ernesto Valverde, spagnolo, vincente, potrebbe essere la carta a sorpresa, Marco Giampaolo sarà l’eventuale scialuppa di salvataggio. Alessio Da Ronch
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Emiliani vicini a El Kaddouri, si tratta per Lodeiro e Parolo Il Bologna punta Curci e Heinze. Catania, assalto a Frison CALVI-CIERI-DI FEO
Il Palermo sprinta forte per Rios (Chivas): la trattativa si è riscaldata ieri, si cerca di limare la distanza che c’è su prezzo e ingaggio. I rosanero dovrebbero liberargli il posto da extracomunitario, con Alvarez verso la Dinamo Bucarest. L’arrivo dell’uruguaiano non chiude la trattativa con il Chievo per Bradley, ben avviata. In uscita invece c’è Migliaccio (può tornare all’Atalanta), e resta ben avviata la trattativa tra Miccoli e l’Al Nasr (dove andrà anche Mascara). Punto Lazio Per Yilmaz in bian-
coceleste l’annuncio è atteso la prossima settimana. Si tratta con l’Udinese per l’acquisto a titolo definitivo di Candreva: se non c’è l’intesa sarà sempre della Lazio, ma a metà. Per Zarate c’è il Galatasaray. Accordo raggiunto per il rinnovo di Diakite fino al 2017. Mosse Bologna A inizio settimana ci sarà la decisione definitiva per Belfodil: su di lui anche Parma e club esteri, il Lione e il ragazzo valutano. In avanti si guarda a Gabbiadini (può arrivare via Juve) e Gomez (Verona). A destra intanto si sonda Motta (Juve) e non si molla Mesto, in
Lazio: per Diakité intesa sul rinnovo, obiettivo l’altra metà di Candreva difesa spunta Heinze (Roma), a sinistra piacciono sempre Jokic e Modesto. Si valutano anche Giorgi (Novara), Caldirola (Inter) e Polenta (Genoa), se parte Gillet si va su Curci (Roma). Affari Parma Gli emiliani hanno preso Pabon: ieri l’Atletico Nacional ha accettato l’offerta (poco più di 3,5 milioni), all’attaccante un quinquennale. Domani si dovrebbe chiudere Vanzo e riparlare di Perbet, mentre resta sempre il sogno Maxi Lopez. In avanti contatti avanzati per Parolo (Cesena), l’alternativa è Padoin (Juve). Si tratta per il trequartista uruguaiano dell’Ajax Lodeiro, vicino El Kaddouri (Brescia, si può fare a metà con la Juve). Altre trattative Catania forte su Frison: ieri incontro col Vicenza, offerti circa 800mila euro per la metà. Domani i siciliani potrebbero chiudere per la punta Mazzola (Locarno), se parte Marchese spunta Abero (Nacional, italiano a breve). Udinese,
ok le visite di Maicosuel, Floro Flores va al Granada: ieri l’accordo, prestito. Torino: attesa oggi la risposta dall’Independiente per Rodriguez (concorrenza dell’Internacional, che offre l’ex viola Bolatti) con Gomis che andrebbe in Argentina. Intanto si avvicina Gillet (Bologna), si tratta per Gazzi (Siena), vivo l’obiettivo Barreto (offerti 2 milioni per la metà), col Catania avviati i contatti per il ritorno di Antenucci ma potrebbe esserci un’operazione più ampia: Almiron e Maxi Lopez per i granata con Bianchi in parziale contropartita. Il Cagliari pensa a Yacob (Racing). Il Chievo prova a stringere per Di Michele: offerto un annuale, lui vuole il rinnovo in caso di salvezza senza vincoli, tratta il rinnovo col Lecce e c’è un’idea Reggina. I veronesi, come l’Atalanta, sono anche su Brivio (Lecce). Genoa: Veloso verso la Dinamo Kiev. Il Pescara è vicino a Celik (Rangers) e Mazzarani (Udinese), non molla Boulahrouz (Stoccarda), punta Bjarnason (St. Liegi) e dovrebbe avere Colucci (Cesena) per Gessa. Alla Samp la punta Livaja (ora è in comproprietà con l’Inter). Un altro talento lascia l’Italia: l’attaccante Monachello, 1994, dell’Inter, firmerà un triennale col Tavriya Simferopol (Ucraina). © RIPRODUZIONE RISERVATA
DSE ILLUMINA LA MUSICA DSE Rock Green Energy attesta l’impiego di fonti rinnovabili per illuminare la Mostra multimediale dedicata a Vasco.
PALAZZO ISOLANI
BOLOGNA
8 GIUGNO 15 LUGLIO
DSE, fornitore di luce e gas, ha scelto il risparmio energetico. E tu?
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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CALCIOSCOMMESSE
Milanetto: «Su di me solo errori e infamità»
raccomandabili, perché rappresentava l'ala più moderata del tifo, uno con cui cercare di confrontarsi dopo le violentissime contestazioni a seguito della mia parolaccia rivolta ai tifosi al termine del derby che mi aveva scatenato contro l'intera curva».
Il centrocampista va all’attacco: «Incarcerato con zero prove Genoa-Samp combinata? Ma se ho fatto io l’assist per il 2-1»
Ma si è fatto un'idea del perché di tutto questo e del perché lei?
MAURIZIO GALDI
Omar Milanetto, si sente un giocatore ancora in attività o le vicende processuali l’hanno allontanata dal calcio?
«Ciò che mi è capitato ha dell’incredibile, non ha un senso logico. Prelevato, senza sapere nemmeno perché, alle cinque della mattina da casa, davanti a mia moglie e ai miei figli. Tutto questo avrebbe abbattuto anche un toro, non me, tanto è vero che sono carico e prontissimo a iniziare la stagione 2012-13». Prima Lazio-Genoa poi Genoa-Sampdoria, che cosa ci può dire di queste partite?
«Posso giurare su quello che ho più caro al mondo di avere sempre giocato con il massimo impegno in tutte le squadre in cui ho militato, dai pulcini fino all’ultima gara giocata con il Padova. Mi ripugna il solo pensare che il mio nome possa essere accostato a combine». Ma allora il pm di Cremona ce l’ha con lei?
«Guardi, non so se Di Martino ce l’ha con me, non voglio nemmeno pensarlo, ma, anche se non sono un avvocato, questa vicenda insegna come nessu-
no, anche se non ha commesso nulla di male, si possa sentire tranquillo dalle iniziative della legge. Una carriera onesta, senza macchia, infangata in questo modo. Non esiste, ma qualcuno, alla fine, ne risponderà». L’ombra del derby non si allontana, però
«Questa è l’infamia più grossa, specie per chi, da giocatore, ha vinto più derby nella storia del Genoa. Vogliamo ricordare alla gente, e ai giudici, che in quel derby ho fatto l’assist al 97’ a Boselli, per il gol vittoria, e che alla fine sono stato contestato pesantemente per una mia reazione volgare nei confronti della curva che ci accusava di scarso impegno?».
«Ci ho pensato giorno e notte dal 28 maggio, ho cercato motivazioni e spiegazioni, mi sono letto decine di volte l'ordinanza del gip che mi ha mandato in carcere, senza trovare nulla, ripeto nulla, a mio carico. Date, orari e dati sbagliati su di me, semplici sentito dire e presunzioni, testimonianze in seconda, terza persona, mai nessuno che dicesse "ho visto Milanetto fare questo". Ho prodotto agli investigatori centinaia di pagine di estratti conto, tabulati telefonici, telepass, ho messo a nudo la mia vita, ma non è servito a niente. Spero l’incubo possa finire al più presto e senza ulteriore fango sulla mia persona». Sul fronte sportivo che cosa si aspetta?
Quindi niente combine, nemmeno tentata?
Omar Milanetto, 36 anni, all’uscita dal carcere di Cremona SPORT IMAGE
«Io all’Osteria del Coccio di Genova, dove si sarebbe parlato di questa cosa, non ci sono mai stato in vita mia, non so nemmeno dove si trova esattamente, quelle persone non le ho mai incontrate prima del derby. Si figuri che le carte su Genoa-Sampdoria pubblicate da voi ieri, e che tanto clamore hanno generato, sono state prodotte due giorni fa da Di Martino, in udienza, davanti al Tribunale del riesame, dove si do-
veva discutere solo di Lazio-Genoa. Infatti non sono state nemmeno prese in esame. Perché tutto questo, mi domando io?» Safet Altic, ora in carcere, era noto per essere un pregiudicato. Lei lo sapeva? E, se sì, le sembrava normale frequentarlo?
Mattia Grassani, 47 anni ANSA
«Non sapevo che era pregiudicato e non lo frequentavo. Mi sono rivolto a lui, anche se la faccia non era proprio delle più
«Che la magistratura sportiva sia più prudente e riflessiva di quella penale. Sbattere il mostro in prima pagina è facile per chiunque, specie se si esercita un certo tipo di potere, ma bisogna avere rispetto delle persone, della loro storia, e muoversi solo quando si hanno prove certe, valutate attentamente e riscontrate. Davanti alla Procura federale ho già reso un interrogatorio di tre ore, dicendo tutto quello che sapevo. Mi auguro che si chiuda qui e che Palazzi capisca che sono una vittima, non un carnefice. Ho già dato e tanto».
L’AVVOCATO GRASSANI
«Al summit con gli zingari lui non c’era» Avvocato Mattia Grassani, come giudica la vicenda che ha coinvolto Milanetto? «Una situazione con tante ombre e pochissime luci». Qualche esempio? «In sede di interrogatorio di garanzia, dopo l’arresto, Milanetto doveva rispondere della sola partita Lazio Genoa, ma il pm ha contestato fatti nuovi, mai emersi prima, su Genoa Sampdoria. Il gip ha stoppato subito il pm, per cui non è stato affrontato il tema, ma la cosa più assurda è che, nella pubblicazione del verbale di interrogatorio, nessun omissis è stato inserito in corrispondenza di queste domande che non potevano avere alcuna attinenza con l’arresto di Milanetto». E l’incontro all’hotel di Milano con gli zingari? «Ecco un altro passaggio incredibile: secondo il gip, il giorno dopo Lazio Genoa, a Milano, in un noto hotel molto di moda, si sarebbe svolto un "summit di eccezionale valenza investigativa" a cui avrebbero partecipato Milanetto, gli slavi e l’organizzazione dedita alle scommesse. A riprova di ciò si legge della contemporanea presenza, in albergo, di Ilievski, Zamperini, due ungheresi e Bellavista. Ebbene di questi 5, nel periodo in cui Milanetto, Dainelli e altri 10 amici festeggiavano l’addio al celibato del difensore, era presente solo il Bellavista, già alloggiato lì da 4 giorni. Nel verbale il gip dice "questo mi era sfuggito"».
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L’INCHIESTA
Criscito in Procura a Genova per parlare del derby e dei rapporti con gli ultrà Blitz genovese per Domenico Criscito, che martedì (su sua richiesta) è stato ascoltato in Procura a Genova dal pm Mazzeo, alla presenza del suo legale Guadalupi e del primo dirigente della Digos genovese Parente. Il difensore dello Zenit ha risposto al pm in merito all’incontro con i capi ultrà genoani davanti all’Osteria del Coccio. Criscito ha spiegato di essere stato convocato per telefono dall’ultrà Fileni (ai
domiciliari per la sospensione di Genoa-Siena), e lì avrebbe trovato Leopizzi, altro leader della tifoseria. Entrambi avrebbero mostrato il loro disappunto per la sua mancata esultanza al gol di Boselli nel derby e per la reazione di Milanetto. Mazzeo ha cercato anche di capire da quanto tempo i rossoblù erano (e forse sono ancora) ostaggio del comportamento vessatorio dei capi della gradinata nord.
MINACCIA L’EPISODIO NEL LIBRO DI PIERPAOLO ROMANI
Sosa, il presidente e la pistola puntata CLAUDIO LENZI
L’episodio risale al 2010, Roberto El Pampa Sosa, ex di Udinese, Ascoli, Messina e Napoli, ha scelto di chiudere la carriera alla Sanremese, squadra di Seconda divisione. Alcune frange della tifoseria iniziano a contestarlo pesantemente, la società non gli paga più le bollette della luce e disdice il contratto di affitto a sua insaputa. Ma il peggio, com’è raccontato nel libro di Pierpaolo Romani «Calcio Criminale» (Rubettino, 274 pagine, 12 euro) in uscita oggi, deve ancora accadere. Il 16 dicembre, «dopo aver finito una seduta di fisioterapia, Sosa salì in auto. Lo sportello del lato passeggero si aprì e una persona entrò nell’abita-
colo, puntandogli una pistola alla coscia. "Guardami in faccia. So dove va tuo figlio a scuola. Ci siamo capiti?"». L’avvertimento in stile mafioso, appureranno i magistrati, è opera della società per ottenere la rescissione del contratto. Dopo l’arresto, nel giugno 2011, il presidente Marco del Gratta ha ammesso di essere stato il mandante e ora rischia 5 anni di reclusione. Romani, ricercatore e coordinatore nazionale dell’associazione Avviso Pubblico, il 24 luglio sarà a Coverciano per parlare di calcio, mafie e scommesse agli ex giocatori di A, B e Lega Pro. L’idea è del presidente Aic Damiano Tommasi (che firma la prefazione) per togliere ai calciatori l’alibi del «non sapevo» e per aumentare la diffidenza verso i soldi facili. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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SERIE B
Modena, c’è lo sprint della cordata romana La squadra emiliana è l’unica di serie B senza allenatore e ha solo 9 giocatori. La società sarà però ceduta entro lunedì PAOLO REGGIANINI MODENA
La storia non è nuova. Due anni fa (a dire il vero accadde anche nel 2009) di questi tempi il Modena lottava contro il tempo per rispettare i tempi di iscrizione a causa di un passaggio di consegne che andò per le lunghe. Allora fu il vecchio patron Amadei a cedere una società senza debiti a Ghirlandina Sport, società di imprenditori locali capeggiati dalla cooperativa Cpl di Concordia che ha poi consolidato nel tempo la sua maggioranza (60%). Adesso siamo di nuovo da capo: Roberto Casari numero uno di Cpl ha annunciato di aver siglato un pre-accordo con un imprenditore di Roma, il cui nome dovrebbe essere Stefano Commini, 39 anni, uomo vicino al sindaco Alemanno, presidente giovani imprenditori di Confindustria Lazio, e le cui imprese operano nel campo delle energie rinnovabili. Insieme a un altro imprenditore dovrebbe rilevare subito il 70% della società senza debiti. Commercialisti e avvocati stanno in questi giorni verificando bilanci e ipotesi di un accordo che dovrebbe concretizzarsi entro lunedì prossimo. Fin qui tutto bene, tranne il fatto che il Mode-
Daniele Dalla Bona, 29 anni (a destra). E’ tra i nove della rosa LAPRESSE
na è l’unica squadra di B senza allenatore e un progetto tecnico per il futuro. Ma ci può stare visto che Cpl, le cui attività soprattutto a Concordia sono state danneggiate dal terremoto, ha necessità di alleggerire il suo impegno nel calcio e non può agire sul mercato, tranne che garantire l’iscrizione al campionato.
I soci sono divisi C’è però un pro-
blema che nasce all’interno del Modena e dai soci di minoranza, tenuti all’oscuro di questa vendita, che vorrebbero una presenza più modenese tra gli azionisti del club. A questo proposito Casari stesso ha rifiutato nei giorni scorsi l’offerta di acquisto da parte di Stefano Bonacini (titolare della Gaudì) che,
dopo aver portato a un passo dalla B il Carpi, ha lasciato la società biancorossa pensando di entrare nel Modena con almeno con un 40%. «E’ arrivata troppo tardi la sua offerta - ha detto stizzito Casari - ed era le meno conveniente per il bene della società. Ci siamo rivolti a questo gruppo romano perché ci offre adeguate garanzie. Vorrei solo che la gente avesse fiducia nelle nostre scelte». Alcuni soci minacciano però di uscire, altri di fare tentativi per fermare questa cessione (il cda della società potrebbe teoricamente porre dei veti su nuovi soci), mentre i tifosi di Curva Sud e di Belli Carichi non hanno espresso gradimento verso cordate «straniere». Altri soci che fanno capo a «Modena nel Cuore» (10%) hanno avanzato lunedì una offerta per acquisire il 60%, ma anche in questo caso la proposta è stata messa da parte, in attesa di chiudere con Stefano Commini e il suo gruppo. Nove giocatori in rosa Attualmente il Modena ha nove giocatori in rosa: Nardini ha appena rinnovato per due anni. Gli altri sono: Perna, Ciaramitaro, Greco, Carini, Gozzi, Spezzani, Dalla Bona, Stanco. Il resto si saprà nelle prossime ore. Salvo nuovi colpi di scena.
DAVIDE ROMANI
«In Primavera, un ambiente inusuale per la formazione di giovani calciatori». In attesa del via della sua prima stagione da allenatore di una
Ascoli Silva Bari Torrente Brescia Calori Cesena Campedelli Cittadella Foscarini Crotone Drago Empoli Sarri Grosseto Moriero Juve Stabia Braglia Lecce Lerda Livorno Nicola Novara Tesser Padova Pea Pro Vercelli Braghin Reggina Dionigi Sassuolo Di Francesco Spezia Serena Ternana Toscano Varese Castori Verona Mandorlini
Padova in pole per avere Babacar Cesena, vicino Gessa Brescia su Scapuzzi BREGA-D’ANGELO-LONGHI
Dopo giorni di attesa è arrivato l’annuncio ufficiale: Moriero è il nuovo allenatore del Grosseto. Ha firmato un annuale. Ufficializzato anche il difensore Som (Como) e si avvicina a Kenneth Obodo (Pisa). Altre trattative Il Verona rimanda l’annuncio di
Grossi (Siena): c’è accordo col giocatore, non col club; si raffredda Rivas (si è inserito il Torino); per l’attacco piacciono Ebagua o Sforzini. Il Brescia in difesa punta Esposito (Lecce) e Volta (Samp), in attacco piace Scapuzzi (City), viva la pista Pellé (Parma). Cesena, interessa Ivan Castiglia (Reggina), due scambi in cantiere: Colucci al Pescara per Gessa e Malonga al Cittadella per Di Roberto. La Juve Stabia terrà Seculin come portiere: vicino l’accordo con la Fiorentina per il rinnovo del prestito. Per Babacar (Fiorentina) c’è in pole il Padova, che in attacco punta anche Granoche (Chievo), Djuric (Parma) e Bonazzoli (Reggina); col Parma si tratta per avere in prestito Ze Eduardo e Rispoli. Oggi incontro Reggina-Comi (a metà tra Milan e Torino) per definire il prestito; poi priorità al portiere con Guarna (Ascoli) primo obiettivo. La Pro Vercelli è interessata a Spinazzola e De Silvestro della Juve; per l’attacco seguito Zigoni (Milan). Il Lanciano lavora per riprendersi Pavoletti (Sassuolo) e segue Bollino (Palermo) e Fischnaller (Alto Adige). Ternana: avanti per Matteo Piccinni (AlbinoLeffe) e Marco Piccinni (Piacenza), sonda Alfageme (Grosseto) e Viviani (Roma). Lo Spezia tenta Loviso (Crotone), segue Crisetig (a metà Inter-Parma, c’è anche il Modena) presenta Bovo, Mandorlini e Sansovini; oggi si chiude per Rui in prestito (Parma) e Garofalo (Siena); vicini Di Cesare (Torino), Benedetti (a metà Inter e Torino), Iacobucci (Siena); si proverà con Paulinho (Livorno). © RIPRODUZIONE RISERVATA
MERCATO LEGAPRO
Festa e il progetto Lumezzane «Grinta e i segreti di Ranieri» prima squadra, il Lumezzane, Gianluca Festa sta per conseguire il patentino di Prima categoria. La sua tesi descrive tutto il Festa-pensiero: l’ex difensore prova a raccontare l’esperienza vissuta con la Primavera della squadra sarda quando portò i suoi giocatori in ritiro in tenda nelle campagne sarde. Esperimento che potrebbe essere ripetuto: «Non escludo che in futuro l’esperienza non si possa ripetere con una squadra di categoria».
PANCHINE IN SERIE B
AFFARI UFFICIALE MORIERO A GROSSETO
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L’ESORDIO DA ALLENATORE IN LEGA PRO
L’ex difensore di Cagliari e Inter ha le idee chiare: «Lavorerò su un 4-3-3 duttile»
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Prima volta L’ex giocatore di Cagliari, Inter, Roma e Middlesbrough è impaziente di iniziare la nuova stagione: «Mi avvicino a questa avventura con grande entusiasmo. C’è da costruire una squadra che punterà sui giovani». Festa che nel proprio bagaglio si porterà anche gli insegnamenti dell’avventura come giocatore in Inghilterra: «È stata importante per la mia formazione. In Premier si bada più al concreto e si cercano meno alibi per giustificare fallimenti o prove sotto tono».
Il maestro Nelle sue 177 pre-
senze in A Festa non ha dubbi nel scegliere due tecnici ai quali si ispira nella sua nuova professione: «L’esperienza a Cagliari con Claudio Ranieri che ci ha guidato dalla C1 (oggi Prima divisione, ndr) alla Serie A è stata importante. Anche con Carlo Mazzone poi mi sono trovato molto bene». Con idee tattiche ben chiare: «Voglio impostare la squadra a giocare con 4 difensori e 3 centrocampisti. In questa struttura poi mi piacerebbe sfruttare diverse soluzioni: le tre punte, un trequartista con due attaccanti o due trequartisti e un centravanti. La duttilità tattica è molto importante». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Doppio colpo del Benevento C’è un Pelé per il Gubbio Foligno, Tedesco in panchina Il Benevento ha ufficializzato Marchi (Sassuolo) e Carotti (Pavia). Il Trapani ha preso Mancosu (Vigor Lamezia). La Feralpi Salò ha chiuso per Caputo (Palermo). Per il Perugia ecco Rantier (Taranto). Il Gubbio ha preso Pelé (Milan), Nappello (Palermo) e Thiam (Inter); ora tratta Mei sempre con i nerazzurri, Grea (Alto Adige), Improta (a metà Genoa Milan) e Del Core (Andria Battipaglia), sempre aperta la trattativa per Baiocco (Siracusa). Il Vicenza tratta Appelt (Juve). Seconda divisione Il Foligno annuncia Giovanni Tedesco per la panchina. Il Borgo a Buggiano la affida a Masi (ex Pontedera). A Mantova in panchina Frutti potrebbe restare. Campobasso: il presidente Capone ha annunciato che non iscriverà la squadra. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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MOTOMONDIALE GP OLANDA
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I NUMERI
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Vittorie di Agostini ad Assen nella classe regina Il record di successi ad Assen nella classe regina appartiene a Giacomo Agostini, con 6. Seguono Mick Doohan e Valentino Rossi, con 5 a testa
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Successi in carriera per Lorenzo e Stoner Lo spagnolo e l’australiano si trovano ora appaiati a quota 42 vittorie in carriera. Occupano l’ottava posizione all time, alla pari di Biaggi e Mang. Comanda Agostini con 122
Tutta la verità di Valentino «Una Ducati vincente resta la mia priorità» «Ezpeleta mi vede in Yamaha o Honda? Solo un suo auspicio Le Mans mi tenta, ma continuo con la moto e forse in rosso» DAL NOSTRO INVIATO
FILIPPO FALSAPERLA ASSEN (Olanda)
Il cielo grigio e il freddo, che fanno rimpiangere il caldo soffocante delle nostre latitudini, provocano strani effetti. Casey Stoner è euforico e pure diplomatico. Parlando della penalizzazione poi tolta a Marquez a Barcellona, svicola come il più scafato dei nostri politici. E quando si parla della possibilità di spostare il tradizionale sabato di Assen alla domenica, se la cava con una risata: «Non m’interessa. Io l’anno prossimo me ne sto a casa mia...». Trasformazione Il clima olande-
se cambia invece il look di Valentino Rossi, con sciarpona al collo. «Quando è così mi viene il mal di gola. E sembro sempre più Graziano (il papà; n.d.r.), mi mancano solo le bretelle...». È sempre lui, anche se inizia a perdere le parole. «Chiedetemi», butta lì, invece del solito sermoncino che inquadra la situazione. Ma qui la missione è molto semplice: «Devo cancellare Silverstone. Anche se il tempo è incerto, dobbiamo cercare di girare con l’asciutto e risolvere i nostri problemi. Certo, qui c’è
sempre il pericolo pioggia. Anzi, per noi, si tratta dell’...opportunità della pioggia. Ma l’obiettivo è migliorare sull’asciutto. L’anno scorso avevo fatto un buon piazzamento, 4˚, ma perché c’era stata la caduta di Lorenzo e del Sic: eravamo però lontani. L’obiettivo è migliorare». Replica Rossi commenta quindi l’affermazione del boss della Dorna Ezpeleta, che ha detto di
Con Vale nel 2013 potrebbe esserci Crutchlow. Tra gli sponsor Generali pronta all’addio essere certo che nel 2013 Valentino avrà una moto competitiva, lasciando intendere che si tratterebbe di un’Honda o una Yamaha. «Credo che la sua sia semplicemente una speranza. Non so se ha più elementi di quelli che ho io. E comunque ho anche letto che si augura una Ducati competitiva. Ecco, il nostro obiettivo è proprio questo. L’Audi può tentarmi con la 24 Ore? Quella è una gara che mi piacerebbe fare, ma è così impe-
gnativa che alcuni piloti non fanno altro. E io per qualche stagione ancora voglio continuare con la moto, magari con la Ducati. Poi non credo che il mio livello in auto sia adeguato alle esigenze dell’Audi per Le Mans».
Il Dottore di Borgo Panigale Valentino Rossi, 33 anni, in azione sulla GP12 e, sopra, mentre saluta i tantissimi tifosi. Il pesarese è alla seconda stagione sulla rossa; il miglior risultato è il 2˚ posto a Le Mans 2012 IPP-CANONIERO
Prove L’obiettivo di tutti è man-
tenere la coppia in rosso. Mentre Generali si prepara all’addio, Philip Morris ribadisce il suo impegno. Intanto la Ducati continua a lavorare. «Col collaudatore Battaini — dice il team manager Vittoriano Guareschi — abbiamo fatto 1.300 km al Mugello. Lì, dopo il GP d’Italia, proveremo con i piloti ufficiali il motore per Laguna Seca. Si lavora anche per il 2013, con il motore che non cambierà come disegno (angolo dei cilindri 90˚; n.d.r.). Qualcosa verrà trasferito anche sulla moto che utilizziamo quest’anno». Intanto, nel mirino Ducati, potrebbe esserci Petrucci. Ma anche Crutchlow, che ammette una trattativa: «Il mio obiettivo è la Yamaha ufficiale. Ma questa alternativa mi interessa. C’è una scadenza per la risposta, ma non dico quand’è». Anche con Hayden è iniziata una discussione per il rinnovo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Moto GRingo DI RINGO
Honda, svegliati: c’è Lorenzo da riprendere E...forza Biaggi Sabato MotoGP, domenica SBK: poi dovrete rivolgervi all’avvocato divorzista!
Con il doppio appuntamento motociclistico del weekend, noi amanti delle due ruote staremo incollati davanti alla tv: sabato MotoGP, domenica Superbike. Gli effetti? Ve lo dico subito: rivolgetevi a un buon avvocato divorzista. Detto questo, se si è passati indenni da mogli e fidanzate, sabato seguiremo la MotoGP per il risveglio (spero) della Honda che deve per forza attaccare Lorenzo. Per quanto riguarda invece la Ducati, più che di risveglio parlerei di letargo! In Moto2 invece, tutti con Iannone, Corti, Corsi, Rolfo, mentre in Moto3 tutti per i cuccioli Fenati e Antonelli. Allora preparate angurie e caffè per sabato, mentre per domenica camomilla per calmare la fibrillazione dei veri sorpassi. E forza Biaggi! Buon divorzio, Ringo twitter @virginringo! ringo@virginradio.it Ascolta Virgin Moto Race su Virgin Radio il venerdì e il lunedì alle 15.50.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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FORMULA 1
Il tedesco vedrà la partita col suo team italiano: «Poi saremo uniti per il podio»
Papà Helmut, 50 anni, e il figlio Stefan, 22 in versione... Blues Bradles DAL NOSTRO INVIATO
PAOLO IANIERI ASSEN
«Questa intervista la facciamo solo in tedesco, visto che domani (oggi; n.d.r.) giochiamo con l’Italia e la batteremo». Sorride Stefan Bradl, mentre il pensiero va alla semifinale di stasera a Varsavia: «Tifo Bayern, non sono un tifoso sfegatato di calcio, ma Europei e Mondiale sono imperdibili». Alle 20.45, nella hospitality di Lucio Cecchinello, sarà solo con papà Helmut, accerchiato da un team per larga parte italiano. «Sarà una bella partita, equilibrata» azzarda. Promosso Poi torna alle due ruote, a una stagione d’esordio in MotoGP fin qui più di luci che di ombre. «Ho fatto tutte gare buone — dice il 22enne di Augsburg (Augusta) —, questa squadra ha tanto potenziale, quello che ci manca è l’esperienza necessaria per esprimerci ad alto livello. Io mi sento a mio agio, credo di aver fatto bene il mio lavoro, evitando stupidate o rischi inutili. Ma la MotoGP è un mondo difficile. In griglia il livello è altissimo, fare la differenza è complicato: pilota, moto, squadra, gomme... tutto deve essere perfetto per
avere successo. Quello che mi ha stupito di più è la precisione, l’esattezza con cui devi affrontare ogni giro, ogni curva. Ma anche l’essere riuscito ad andare subito forte». Sempre all’arrivo nelle prime sei gare, Bradl ha vissuto la propria giornata di gloria sotto l’acqua di Le Mans, 5o. «Ma anche a Montmelò stavo andando forte, fino a quando le gomme hanno tenuto mi sono divertito». Idolo Il momento più emozio-
nante, invece, al debutto in Qatar. «Valentino Rossi è sempre stato il mio grande idolo. Avevo i suoi poster in camera, collezionavo le sue magliette. Ora invece lui è un mio avversario e l’ho anche battuto». Ad aiutarlo a crescere, c’è papà Helmut («il mio primo critico ma anche il più grande tifoso. Se ho bisogno, so che lui c’è»), ma un altro punto di riferimento è Lucio Cecchinello. «Un grande, è sempre lì a pensare 24 ore al giorno a come far crescere la squadra. Il mio desiderio è restare fino a fine 2013, sto bene e la parte tecnica della squadra è perfetta. Ora inizia una fase calda del campionato con tre gare in due settimane. L’obiettivo è ripetere il quinto posto sull’asciutto, il sogno un podio». © RIPRODUZIONE RISERVATA
v Montezemolo alla Ferrari DOPO IL TRIONFO IL PRESIDENTE HA PARLATO AL TEAM
identiKit & CARRIERA
Il tifoso Bradl nel fortino Cecchinello
«La Red Bull mi fa paura» «Ha dato 4 decimi a tutti in prova e in gara volava» Vettel accusa: «Safety inutile» Dopo ogni vittoria Luca di Montezemolo riunisce la Gestione Sportiva della Ferrari per fare i complimenti. E così è stato anche dopo Valencia. Ma in questa occasione il presidente ha voluto anche lanciare un allarme: «Sono preoccupato e lo dobbiamo essere tutti — ha spiegato — perché ci aspettano tre gare molto dure (Silverstone, Hockenheim e Budapest) e perché abbiamo visto una Red Bull fortissima che ha dato 4 decimi in qualifica a tutti e che in gara stava volando via, almeno sino alla Safety Car. Se vogliamo raggiungere i nostri obiettivi, dobbiamo fare un passo avanti. Ora bisogna fare in modo che tutto sia fatto nella maniera migliore perché vincere dipende solo da noi. Ci sbagliamo di grosso se pensiamo che la vittoria di Valencia significhi che basta quello che abbiamo: oggi abbiamo una vettura competitiva ma, per vincere, dobbiamo fare ancora di più». Ringraziamento Montezemolo ha poi voluto riservare quattro
gliorati sino ad essere il riferimento per tutti i team in una stagione dove le soste ai box sono decisive. L’ultimo al vostro capo, Stefano Domenicali, che si assume sempre le sue responsabilità, che fa da parafulmine a tutte le critiche, che sa fare squadra e sa guardare al futuro con positività e giusto senso si realismo».
Luca di Montezemolo, 64 anni IPP
applausi: «Il primo a Fernando perché raramente ho visto fare tanti sorpassi così e un pilota mostrare una determinazione così straordinaria dalla partenza alla bandiera a scacchi. Il secondo a Felipe non d’incoraggiamento ma come segno di fiducia perché sappia che contiamo su di lui: dobbiamo dargli una macchina migliore e più affidabile per permettergli di raggiungere quei risultati che servono al morale e alla classifica dei due campionati. Il terzo ai ragazzi del pit stop che hanno lavorato tantissimo quest’anno e si sono mi-
Polemiche Mentre la Ferrari festeggia, tra gli avversari infuriano le polemiche. Domenica alle tv tedesche Vettel ha criticato la decisione di mandare in pista la Safety Car: «Lo hanno fatto per creare un po’ di spettacolo». Ma l’iridato si è dimenticato che Vergne aveva disseminato una lunga scia di rottami lungo il tracciato dopo la collisione con Kovalainen. E la Red Bull ha chiesto un chiarimento alla Fia sulla regola che stabilisce le infrazioni con le bandiere gialle, visto che domenica Schumi (che precedeva Webber), pur avendo aperto l’ala mobile, non è stato punito. Peter Sauber parlando a Servus Tv era stato piuttosto sibillino al proposito: «Spesso la Fia applica standard differenti, forse è capitato pure stavolta». Da Place de la Concorde, invece, ribadiscono la massima fiducia nell’operato dei commissari.
PROCESSO PER CORRUZIONE
Taccuino
A Gribkowsky 8 anni e 6 mesi Ecclestone sarà incriminato?
SARDEGNA RALLY RACE
MONACO DI BAVIERA — L’ex banchiere tedesco Gerhard Gribkowsky è stato condannato dal tribunale di Monaco a 8 anni e 6 mesi di reclusione per corruzione, evasione fiscale e malversazione, dopo esser stato ritenuto colpevole di aver accettato nel 2005 da Bernie Ecclestone una tangente di 44 milioni di dollari per agevolare la vendita delle azioni della F.1 dalla Bayerische Landesbank – di cui era un alto dirigente – al fondo Cvc. Il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a 10 anni e 6 mesi. Lo stesso Gribkowsky, che sconterà la pena in carcere, ha dichiarato in aula di essere stato corrotto da Ecclestone e di essersi pentito per aver accettato quei soldi. Ora la posizione di Bernie si complica. In questo procedimento il boss della F.1 era soltanto un testimone e ha sostenuto di essere stato ricattato da Gribkowsky. La procura di Monaco, che lo ha già indagato per presunta corruzione, potrebbe ora accusare formalmente Ecclestone del reato. m.d.i.
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Viladoms vince la quarta tappa (el.car.) Jordi Viladoms (Ktm) ha vinto ad Arba tax la 4a tappa del Sardegna Rally Race, prova del Mon diale Cross Country, staccando di 5’20" in generale Marc Coma (Ktm), 4o al traguardo, e di 8’15" Alessan dro Botturi (Ktm), 3o di tappa e in assoluta, Peterhan sel (Yamaha), 8o, è 6o in classifica. Oggi ultima tappa Arbatax San Teodoro: 255 km con due prove specia le, da 33 e 45 km.
MONDIALE ENDURO
Il GP d’Italia a casa di Meoni (d.a.) Castiglion Fiorentino (Arezzo), città natale di Fabrizio Meoni, il pilota scomparso alla Dakar l’11 gennaio 2005, ospita sabato e domenica il GP d’Italia Enduro, 5a prova del Mondiale. C’è attesa per i piloti italiani a caccia del riscatto in un campionato domina to dai francesi, leader nelle 4 classi iridate con Antoi ne Meo (Ktm E1), Pierre Renet (Husaberg E2), Chri stophe Nambotin (Ktm E3), Matias Bellino (Husaberg EJ). Un dominio interrotto solo dal bergamasco Giaco mo Redondi (Ktm) leader di coppa del Mondo 125 2T under 20. Il podio è alla portata di Simone Albergoni (Hm Honda) in E1 e Thomas Oldrati (Ktm) in E2.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 28 GIUGNO 2012
MOTOMONDIALE GP OLANDA SPECIALE PER GAZZETTA
Dovizioso a 25, sognare ora si può Il forlivese insegue il primo successo con la Yamaha. Lorenzo favorito (2,10) su Stoner (3,25) LA PISTA AI RAGGI X
il programma Sabato la MotoGP in diretta su Italia 1 a partire dalle 14 Tempo reale su gazzetta.it Tutto l’evento anche su Italia 2 Sabato si corre ad Assen (4.542 m) il GP Olanda, 7a prova (su 18) del Motomondiale 2012. OGGI Libere 1: ore 9.15 Moto3; ore 10.10 MotoGP; ore 11.10 Moto2. Libere 2: ore 13.15 Moto3; ore 14.10 MotoGP; ore 15.10 Moto2. Tutto in diretta su Italia 2. DOMANI Libere 3: ore 9.15 Moto3; ore 10.10 MotoGP; ore 11.10 Moto2. Qualifiche: ore 13 Moto3; ore 13.55 MotoGP; ore 15.10 Moto2. Libere e qualifiche in diretta su Italia 2; qualifiche anche su Italia 1. SABATO Warm-up su Italia 2: ore 8.40 Moto3; ore 9.10 Moto2; ore 9.40 MotoGP. Gare su Italia 1 e 2: ore 11 Moto3 (22 giri, 99,924 km); ore 12.20 Moto2 (24 giri, 109,008 km); ore 14 MotoGP (26 giri, 118,092 km). CLASSIFICHE MotoGP: 1. Lorenzo p. 140; 2. Stoner 115; 3. Pedrosa 101; 4. Crutchlow 66; 5. Dovizioso 60; 6. Rossi 58; 7. Bautista 58; 8. Bradl 51. Moto2: 1. Marquez p. 102; 2. Espargaro 96; 3. Luthi 96; 4. Iannone 84. Moto3: 1. Viñales p. 105; 2. Cortese 103; 3. Salom 75; 4. Fenati 61.
IL CALENDARIO L’8 luglio c’è il Sachsenring
INFOGRAFICA LA GAZZETTA DELLO SPORT - ILLUSTRAZIONE MIRCO TANGHERLINI
Stoner insegue Lorenzo nel Mondiale e nelle quote. Anche ad Assen, dove ha già vinto 4 volte, è lo spagnolo della Yamaha il grande favorito (2,10). Ma l’iridato in carica è lì, a 3,25. Staccati gli altri: Pedrosa a 6, Spies addirittura a 16. Fa molta gola Dovizioso pagato a 25. Mentre se dovesse piovere, Rossi (a 20) potrebbe diventare un buon affare. Più incerta la lotta per la pole: qui Lorenzo e Stoner sono appaiati a quota 2,65. Il bis di Bautista è dato a 40, come l’eventuale prima partenza al palo di Rossi con la Ducati... © RIPRODUZIONE RISERVATA
QUOTE MONDIALE
1,40
POLE MOTOGP PILOTA (MOTO) LORENZO (YAMAHA)
VITTORIA MOTOGP QUOTA 2,65
PILOTA (MOTO) LORENZO (YAMAHA)
VITTORIA MOTO2 QUOTA 2,10
VITTORIA 125 QUOTA 2,50
PILOTA (MOTO) M. VIÑALES (FTR HONDA)
QUOTA 1,75
IANNONE (SPEED UP)
5
CORTESE (KTM)
P.ESPARGARO (KALEX)
5
SALOM (KALEX KTM)
11
16
LUTHI (SUTER)
6
FENATI (FTR HONDA)
15
20
REDDING (KALEX)
11
OLIVEIRA (SUTER HONDA)
15
CORSI (FTR)
25
ROSSI (FTR HONDA)
20
CORTI (KALEX)
30
VAZQUEZ (FTR HONDA)
28
SMITH (TECH 3)
30
RINS (SUTER HONDA)
33
NAKAGAMI (KALEX)
40
KENT (KTM)
33
ELIAS (SUTER)
40
MASBOU (HONDA)
33
STONER (HONDA)
2,65
STONER (HONDA)
SPAGNA YAMAHA
PEDROSA (HONDA)
4,50
PEDROSA (HONDA)
SPIES (YAMAHA)
12
SPIES (YAMAHA)
3
CRUTCHLOW (YAMAHA)
15
CRUTCHLOW (YAMAHA)
DOVIZIOSO (YAMAHA)
25
ROSSI (DUCATI)
20
Stoner
BAUTISTA (HONDA)
40
DOVIZIOSO (YAMAHA)
25
AUSTRALIA HONDA
ROSSI (DUCATI)
40
BAUTISTA (HONDA)
50
HAYDEN (DUCATI)
50
HAYDEN (DUCATI)
Lorenzo
PILOTA (MOTO) MARQUEZ (SUTER)
Queste le prossime gare: 8 luglio Germania (Sachsenring) 15 luglio Italia (Mugello) 29 luglio Usa (Laguna Seca) 19 agosto Indianapolis 26 agosto Rep. Ceca (Brno) 16 settembre San Marino (Misano) 30 settembre Aragon 14 ottobre Giappone (Motegi) 21 ottobre Malesia (Sepang) 28 ottobre Australia (Phillip Island) 11 novembre Valencia
3,25 6
100
5,5
16
BRADL (HONDA)
100
BRADL (HONDA)
150
RABAT (KALEX)
40
KHAIRUDDIN (KTM)
40
BARBERA (DUCATI)
100
BARBERA (DUCATI)
250
Pedrosa
KALLIO (KALEX)
50
FAUBEL (KALEX KTM)
50
ABRAHAM (DUCATI)
200
ABRAHAM (DUCATI)
300
SPAGNA HONDA
DE ANGELIS (SUTER)
50
ANTONELLI (FTR HONDA)
75
ALTRO
200
ALTRO
300
ALTRO
ALTRO
20
6
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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SPECIALETricoloreRALLY in Vetrina/1 PENULTIMA TAPPA
in Vetrina/2 TESTA A TESTA
JUNIOR VERSO LA VOLATA FINALE
TRT IL LEADER IN FUGA
Campedelli contro Nucita: Citroën regala altre emozioni a due gare dal termine
Il campionato italiano Rally Junior è alla stretta finale, il Rally di Gubbio San Crispino è il penultimo appuntamento riservato agli Junior under 28, mentre per festeggiare il futuro vincitore occorrerà aspettare ottobre e l’esclusivo palcoscenico del Rally Sanremo. Il duello, dopo le ultime due gare, si è in pratica ristretto alle due Citroën del romagnolo Simone Campedelli (foto) e del siciliano Andrea Nucita. Il primo, pilota ufficiale del Citroën Team Italia, pur avendo vinto tutti e quattro le gare precedenti con la Ds3 R3, per la particolarità del punteggio che favorisce le vetture di categorie inferiori, deve ora rincorrere l’avversario che è alla guida della piccola ma potente Citroën C2 della Vieffecorse. Tutta da seguire la gara delle Renault New Twingo R2 del finlandese Pajunen, di Andolfi e di Tassone.
Trentin a caccia di record: ora punta al 4o successo di fila Ma attenti a Dettori e Ricci
Mauro Trentin (foto) e Alice De Marco cercano la quarta vittoria consecutiva nel Trofeo Rally Terra al Città di Gubbio Rally San Crispino. Tre vittorie nelle prime tre gare del Trofeo Rally Terra e un successo che sembra non potergli più sfuggire. Questo il ruolino di marcia di Mauro Trentin, navigato da Alice De Marco, alla guida della Peugeot 207 Super 2000. Tra gli avversari del leader c’è il sardo Giuseppe Dettori, che con la Skoda Fabia ha concluso alle spalle del veneto l’ultimo impegno della serie: il Puglia e Lucania. Tra i protagonisti attesi anche Luigi Ricci Subaru Impreza R4 , Renato Travaglia Ford Fiesta Super 2000 , Fabio Gianfico Mitsubishi Lancer gr N , Giovanni Manfrinato Mitsubishi Lancer R4 e Giacomo Costenaro Peugeot 207 Super 2000.
Peugeot-Skoda: l’eterno duello Scatta a Gubbio il 25o Rally San Crispino: il campione italiano Andreucci sfida Scandola
y protagonisti
LUCA BARTOLINI
È il campionato italiano rally più bello e avvincente degli ultimi anni, quello che si sta apprestando a vivere, sulle strade sterrate del Città di Gubbio-25o Rally San Crispino, il suo quinto atto, secondo sullo sterrato. Quattro gare alle spalle, quattro ancora da disputare per una serie tricolore che, subito dopo il giro di boa, va incontro a uno dei suoi atti più incerti e aperti. Emozioni Il duello, atteso fin dall’inizio della stagione, tra Paolo Andreucci e la sua Peugeot e Umberto Scandola e la sua Skoda, vivrà sulle strade sterrate intorno a Gubbio forse il suo momento decisivo. I due arrivano allo sconto con umori completamente diversi. Dalla Targa Florio sono uscite rialzate le quotazioni di Umberto Scandola. Il veronese della Skoda, è stato complessivamente superiore all’avversario e, in una serie di test svoltisi all’inizio della settimana, ha provato nuove soluzioni, anche di motore, che sembrano aver consentito alla Fabia di presentarsi al via con qualcosa in più rispetto alla 207. Dall’altra parte, in casa Peugeot scotta ancora la più brutta prestazione degli ultimi anni, ma il toscano Andreucci, in coppia con la friulana Anna Andreussi, sulla terra potrà cercare di equilibrare il supposto gap tecnico grazie alle sue doti di guida.
LE CLASSI TRICOLORI
Generazioni a confronto
Classifiche Cir prima del Rally di San Crispino
S
Umberto Scandola e Federico D’Amore su Skoda Fabia: a Gubbio sperano di riaprire il campionato PHOTO4 In prima fila Tra i protagonisti di
vertice ci sarà sicuramente Matteo Gamba, ormai lanciato verso la conquista del Trofeo Indipendenti e del terzo posto nell’assoluta. Il bergamasco è sempre veloce e in grado di dire la sua soprattutto sulla terra. L’ultimo da tenere sotto osservazione è Stefano Albertini, Peugeot 207 Super 2000. Dal bresciano — in gara grazie a un programma messo a punto dalla Csai con Pirelli, Racing Lions e Peugeot — ci si aspetta una gara di vertice. Il Rally di Gubbio-San Crispino entra nel vivo oggi a Gubbio, con le verifiche amministrative e tecniche, seguite
Alla Targa Florio il veronese è apparso in forma ma il toscano non vuole mollare dallo shakedown, che verrà disputato in località Mocaiana. Questo pomeriggio alle 18.30, sempre a Gubbio, in piazza 40 Martiri, è in programma la cerimonia di partenza, mentre le sfide con il cronometro saranno domani e sabato. L’arrivo finale, dopo un totale di dieci tratti cronometrati (due da ri-
petere solo due volte e altrettanti da ripetere in tre occasioni), pari a 125 chilometri altamente tecnici e spettacolari, sarà sempre in piazza 40 Martiri alle 18.30 di sabato. Particolarmente impegnativa si presenta la prima tappa che ha in programma due passaggi sulla lunghissima — oltre 24 chilometri — prova di San Bartolomeo. La Rai seguirà la gara con due speciali, curati da Lorenzo Leonarduzzi, su Rai Sport 2. Il primo previsto nella notte tra domani e sabato dalle 0.30 all’una, il secondo dalle 22.05 alle 23.05 di sabato. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Assoluta 1. Andreucci 83 punti 2. Scandola 69 3. Gamba 51 Cir Junior 1. Nucita 170 2. Campedelli 162,5 3. Andolfi 136 Cir Produzione 1. Rendina 50 2. Ferrarotti 25 Cir Costruttori 1. Skoda 106 2. Peugeot 96 3. Ford 40 Trt (classifica piloti dopo 3 gare) 1. Trentin 75 2. Ricci, 30 3. Dettori e Pierangioli 28 Sarà possibile seguire la diretta web con tutte le notizie sul rally e le interviste ai protagonisti su www. acisportitalia.it
CON ANDREUSSI COPPIA D’ORO
Andreucci, 25 anni di gare Paolo Andreucci e Anna Andreussi con la Peugeot 207 guidano la classifica assoluta del Cir con 2 primi posti, 1 secondo e 1 terzo su quattro gare disputate PHOTO4
OCCHIO ALL’ALTRA PEUGEOT
Albertini, debutto nel 2007 Stefano Albertini e Simone Scattolin, su Peugeot 207 Super 2000, al loro terzo impegno stagionale nel tricolore grazie all’intesa tra Csai, Pirelli, Racing Lions e Peugeot PHOTO4
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 28 GIUGNO 2012
GAZZATRAINER LO SPORT PER CHI LO FA SPECIALE PER GAZZETTA
Radio corsa
In breve
di LINUS
a cura di ENRICO ARCELLI medico sportivo e dietologo
Il Campolongo: che fatica cavalcare la grande onda Ho abbassato la sella di mezzo centimetro l'altro giorno, mi sembrava di pedalare troppo schiacciato, specie in salita, e mi facevano male le ginocchia. In effetti la cosa è subito migliorata, solo che adesso mi sembra di scivolare in avanti quando la strada è pianeggiante o peggio ancora in discesa. Cosa faccio, sposto la sella anche un po' all'indietro? Adesso, tre giorni prima? E se faccio peggio? È un piccolo inferno, quello della posizione in bicicletta, piccoli spostamenti corrispondono spesso a enormi cambiamenti, ovviamente non sempre positivi. La leggenda vuole che un professionista alzi la sella all'incirca di un centimetro tra l'inizio della stagione e il periodo di attività più intensa, ma io sono solo uno che cerca di limitare i danni stando il più comodo possibile. Da questo punto di vista i percorsi come quello di domenica sono per assurdo più confortevoli, in salita il busto eretto non sollecita il trapezio e in discesa, se non si è Savoldelli, si può anche rifiatare. Dopodiché, comodi o meno, i Monti Pallidi bisogna scalarli. In più, ci sono vantaggi che non lo sono fino in fondo. Almeno per quelli come me. Senza troppa ipocrisia, nel mio ruolo di personaggio pubblico vengo spesso gratificato con la possibilità di partire nella prima griglia. È una cortesia per me ma serve anche a fotografi e operatori vari per avere una faccia da spendere. Ma sapete cosa vuol dire partire a freddo con diecimila biciclette che ti spingono da dietro? Che vivo il Campolongo come "la grande onda", devo resistere e cavalcarla. Può essere bellissimo, ma che fatica. Se ci siete, ci vediamo lì. © RIPRODUZIONE RISERVATA
LO STUDIO
Recupero rapido? C’è la crioterapia
Maratona -3 «Occhio a non partire con le gambe gonfie» I consigli dell’ex pro’ Max Lelli: «Non bisogna stravolgere le abitudini. Colazione regolare, niente piattoni di pasta» CLAUDIO GHISALBERTI
Diciassette anni da professionista e 23 vittorie, poi questa grande esperienza è stata messa a disposizione degli appassionati. Oggi Max Lelli è diventato un punto di riferimento per granfondisti, cicloamatori e cicloturisti che accompagna in giro per l’Italia e nel mondo o che ospita al «Raduno», splendido agriturismo in Maremma. La Maratona delle Dolomiti, in programma domenica in Alta Badia, è quindi un appuntamento che Lelli non poteva lasciarsi sfuggire. Domenica il suo compito sarà quello di gregario di una donna che vuole provare a fare il tempo nel «medio» e di Alessandro Garrone, vice presidente del gruppo Erg, che vuole mettersi alla prova nel «lungo». «Questa granfondo per me è la più bella, dal punto di vista sia paesaggistico sia organizzativo — afferma —. Poi, per le sue
difficoltà, può essere considerata la tesi di laurea del granfondista. Chi supera bene questa prova può andare ovunque».
sono un’ottima soluzione. Io quando correvo li avevo sempre con me. Sabato meglio fare una sgambata di un paio d’ore con una bella sudata. Non cercate di recuperare il tempo perso, il vostro livello di forma non migliora. Già è un successo non farlo peggiorare».
I trucchi Sentiamo quindi quali
sono i consigli e i segreti da sfruttare in questi tre giorni prima dell’esame. «Il primo "trucco" per fare bene — prosegue Max — è quello di non stravolgere le proprie abitudini. Per il fisico cambiare le regole è un disastro, ci vuole regolarità. In questi anni a contatto con questo mondo ho visto cose abbastanza strane. Per esempio mangiare un piattone di pasta alle 3 o alle 4 del mattino è una cosa che ha poco senso. Serve solo per andare alla partenza appesantiti, mentre già i primi chilometri sono fondamentali». Seconda regola: evitare di avere le gambe gonfie. «Sì, questo è un altro punto fondamentale. Le gambe gonfie sono un vero problema per il ciclista. Se già sul Campolongo soffri, arrivare al traguardo diventa dura. Per il viaggio e subito dopo lo
Max Lelli, 17 anni da pro’ BETTINI
sforzo le calze a compressione vanno molto bene. Poi bisogna riposare con le gambe in alto. Mettersi i cuscini in valigia diventa un problema, ma due tasselli di legno alti 5 centimetri da mettere sotto i piedi del letto per tenere le gambe rialzate
Il gran giorno E domenica? «Colazione normale, poi in corsa bere ogni 15 minuti e mangiare ogni 20. Avete solo tre tasche e non c’è l’ammiraglia? Nessun problema, ci si ferma ai ristori. Si perdono 2-3 minuti ma se ti alimenti bene recuperi tutto in salita. Chi non ha velleità di classifica, può — anzi deve — ammirare anche il panorama. Rapporti? Moltipliche da 50 e 34 denti (per i più forti 52 e 36), pignoni 11-28. Prima del via non dimenticatevi di guardare il bollettino meteo. Nel dubbio meglio portarsi la mantellina e un paio di guanti, anche perché in griglia potrebbe fare molto freddo». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Un po’ tutti sanno che per favorire il recupero dopo un impegno fisico si utilizza l’immersione in acqua, sia calda sia a temperatura ambiente, con l’aggiunta di sali o meno. Ci sono poi alcuni sport (football americano, rugby, basket) in cui da qualche anno si utilizza la crioterapia, ossia l’immersione in acqua fredda. Una ricerca che metteva a confronto gli effetti dell’acqua calda con quelli dell’acqua fredda, ha dimostrato che in entrambi i casi — grazie alla compressione idrostatica che l’acqua esercita — si ottengono effetti favorevoli. La crioterapia però ha una funzione antinfiammatoria e analgesica assai più spiccata. Di recente sono state anche prodotte delle speciali tute con le quali si può raffreddare l’intero corpo oppure solo una parte di esso. Alcuni ciclisti utilizzano questa tecnica durante la fase di riscaldamento per le cronometro, per abbassare la temperatura corporea e non partire disidratati.
SPORT E BILANCIA
Dimagrire in bicicletta Praticare abitualmente ciclismo aiuta a dimagrire? La risposta è sì, come ben sanno alcuni di coloro che lo praticano con regolarità. Il fatto che fra gli amatori ce ne siano alcuni anche in sovrappeso, però, ha spinto alcuni studiosi a capire come mai qualcuno riesce a eliminare il grasso superfluo mentre altri no. Le conclusioni che si possono trarre sono che innanzitutto è necessario che si superi un certo chilometraggio settimanale, più o meno quello che si riesce a compiere, pedalando per almeno 4 o 5 ore settimanali, suddivise in due/tre uscite sempre superiori a 1h30", per bruciare energia sotto forma di grasso. Inoltre, errore comune, non si deve esagerare con i carboidrati ad alto indice glicemico, quelli che vengono digeriti e assimilati velocemente, seguendo preferibilmente una dieta bilanciata come la zona.
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Science in Nutrition
GIOVEDÌ 28 GIUGNO 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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CICLISMO
Super Mark
Mark Cavendish, 26 anni, già 87 vittorie AFP
«Mai stato così in forma: lo vedrete» Il Tour e i Giochi in casa: Cavendish davanti al mese che vale una carriera DAL NOSTRO INVIATO
CIRO SCOGNAMIGLIO
twitter@cirogazzetta
già ottenuto quella ciclistica con Mondiale, Sanremo e 33 tappe vinte nei tre grandi giri.
LIEGI (Belgio)
Icona La popolarità di «Can-
Più tappe vinte al Tour de France che anni di vita. Mark Cavendish non può ancora dirlo — allo stato attuale, sono rispettivamente 20 e 27 — ma se continuasse al ritmo delle ultime quattro stagioni, sarebbe solo una questione di tempo. Intanto il campione del mondo è pronto ad affrontare alla velocità del fulmine — il suo marchio di fabbrica — quelli che probabilmente sono i trenta giorni più importanti della carriera. Perché, dopo il Tour che comincia sabato a Liegi con un cronoprologo di 6,4 km, lo attende la prova in linea dei Giochi Olimpici (28 luglio) nella sua Londra. E un oro che gli regalerebbe l’immortalità sportiva, dopo aver
nonball» non ha ancora finito di crescere. Pensate che l’Isola di Man gli ha appena dedicato una serie di francobolli di vario «taglio» (da 38 a 116 pence) con le istantanee delle sue vittorie più significative, cominciando da quella in pista, nello scratch, che lo rivelò giovanissimo ai Giochi del Commonwealth nel 2006. «Per me è un onore, e le immagini scelte sono fantastiche. Una gioia personale ma anche una riflessione sul fatto che il ciclismo susciti un interesse sempre maggiore, ed è bello». Su iniziativa del governo dell’Isola di Man, inoltre, la faccia di Cavendish è finita anche su una moneta da 50 pence: sarà usata come valuta, ma anche ven-
campionefilatelico
duta in speciali pacchetti celebrativi. Il minimo, per chi ha saputo già guadagnarsi l’invito a colazione da sua Maestà Elisabetta II.
I 7 francobolli dedicati a Cavendish si riferiscono a un momento chiave della sua carriera: si comincia con l’oro nello scratch ai Giochi del Commonwealth 2006, poi il successo alla Scheldeprijs 2007 (a sinistra), la Sanremo 2009, l’esultanza in maglia verde al Tour 2011, il Mondiale 2011 (vittoria, nella foto a destra, e podio), lo sprint alla Kuurne-Bruxelles-Kuurne 2012. La prima immagine è di Getty Images, le altre di Tim De Waele.
HA DETTO
Obiettivi «Arrivo al Tour nella
migliore forma degli ultimi anni», ha spiegato «Cav». A inizio stagione aveva «bucato» la Sanremo, ma poi al Giro d’Italia ha fatto pienamente il suo dovere (tre tappe e la maglia a punti persa per una lunghezza, complice anche la caduta nella volata di Horsens) e pochi giorni fa, in Olanda, ha firmato la prima corsa a tappe della carriera. «In passato non ero un fan dell’approccio scientifico in allenamento, ma ho capito che non era una questione di metodo, piuttosto era il modo in cui mi veniva presentato — ha aggiunto Cavendish, che dopo la chiusura dell’Htc è alla prima stagione con il team Sky, di cui è il simbolo —. Il lavoro con Rod Ellingworth (il suo mentore, ndr) procede benissimo. Mi spiega le cose in un modo in cui io possa caprile, non come certi scienziati che non sono mai saliti su una bici e pretendono di saperne più di te. I risultati si vedono». Squadra Qualcuno si era spin-
L’Isola di Man gli dedica 7 francobolli
d
to a favoleggiare di una possibile esclusione di Cavendish dai selezionati del Team Sky per il Tour: un sacrificio sull’altare del compagno di squadra Bradley Wiggins, che è il favorito numero uno per la maglia gialla e avrebbe voluto tutta la squadra per se. Sciocchezze. Cavendish sfoggerà la maglia arcobaleno e dovrà difendere quella verde conquistata l’anno scorso, anche se non è una priorità: «Non credo che baste-
S su Bradley Wiggins «Sky è il miglior team al mondo e quest’anno con Wiggins può conquistare la maglia gialla. Per quella verde non credo che a me basterà vincere le tappe»
S sul suo mentore «Rod Ellingworth mi spiega le cose in un modo in cui io possa capirle, non come certi scienziati che non sono mai saliti in bici. E i risultati si vedono»
rà vincere le tappe, bisognerà lottare anche negli sprint intermedi (e la concorrenza, guidata dal fenomenale Sagan, è affamata, ndr). Sky è un team inglese, è il miglior team del mondo adesso e c’è la possibilità di vincere la maglia gialla con Bradley. Per me sarà un mese di luglio molto lungo e ho lavorato su un mucchio di cose, non soltanto sullo sprint». In queste parole si legge in controluce il pensiero a Londra, perché il percorso sembra più duro del fortunato (per lui) mondiale danese del settembre scorso e c’è la salita di Box Hill da ripetere nove volte. Motivazione Più si avvicinava
l’inizio del Tour, più il Team Sky ha dato l’impressione della corazzata (vedi, in tempi recenti, un Giro del Delfinato letteralmente dominato). La squadra inglese lavora molto anche su «mente» e motivazione e per la Boucle ha creato un suo inno, in collaborazione con The Elite (Z-Dot e Dan Dare). Intanto un panel di esperti ha già «eletto» Cavendish miglior sprinter della storia del Tour. E quando il direttore Christian Prudhomme gli ha chiesto chi fosse Andrè Darrigade, campione degli anni 50, forse non si aspettava una risposta così pronta da un ragazzo che viene pur sempre da un Paese «minore» per tradizione ciclistica: «Dunque, io ho vinto 20 tappe al Tour, Darrigade e Armstrong 22, Leducq 25, Hinault 28, Merckx 34». Insomma, «Cav» sapeva la classifica dei plurivittoriosi di tappe al Tour a memoria. E conoscere la storia può aiutare, perché no, anche a scriverla. Proprio come sta facendo lui.
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C’È EVANS IL RE 2011
Il 99˚ Tour de France scatta sabato da Liegi, in Belgio, e si concluderà domenica 22 luglio a Parigi. Si parte con un prologo di 6,4 km, poi 20 tappe: 3497 km. Ci sono 101 km a crono: oltre al prologo, 41,5 km a Besançon (8ª), prima delle Alpi, e 53,5 km a Chartres il penultimo giorno.
DOPING IL TRENTINO
Passaporto biologico: Bertagnolli nei guai dopo l’addio
Leonardo Bertagnolli, 34 anni BETTINI ROMA
S 22 TEAM 198 IN GARA Saranno al via 9 corridori per ognuna delle 22 squadre (oggi a Liegi la presentazione). Le italiane sono Lampre-Isd (Bole, Hondo, Krivtsov, Lloyd, Marzano, Petacchi, Scarponi, Stortoni, Viganò) e LiquigasCannondale (Nibali, Sagan, Basso, Oss, Koren, Vanotti, Szmyd, Canuti, Nerz). I grandi favoriti per la vittoria finale sono il re 2011 Cadel Evans e Bradley Wiggins. Grande assente Andy Schleck.
S 12 MILIONI IN STRADA Nelle 3 settimane di corsa sono attesi sulle strade 12 milioni di spettatori. Il Tour sarà trasmesso in diretta in 60 Paesi. Anche la Rai coprirà il Tour ogni giorno con lunghe dirette.
Leonardo Bertagnolli ieri mattina era atteso dal capo della Procura antidoping del Coni, Ettore Torri, in merito ai suoi presunti rapporti con il discusso dottor Michele Ferrari. Ma il giorno prima l’udienza era stata rinviata al 4 luglio. In compenso, sempre in mattinata, il 34enne corridore trentino ha annunciato con un comunicato stampa l’addio alle corse. «D’accordo con lo staff della Lampre — ha fatto sapere — avevo deciso che il campionato italiano sarebbe stata l’ultima gara della mia carriera». Ma poche ore più tardi ecco arrivare un’altra sorpresa. Nel pomeriggio, la Federciclo internazionale (Uci) ha annunciato infatti l’apertura di un procedimento nei confronti del corridore per «apparente violazione delle norme antidoping sulla base delle informazioni contenute nel profilo ematico del suo passaporto biologico» (ma nel biennio 2008-09, quando non era alla Lampre). È il quarto caso di un italiano chiamato a rispondere per alterazioni nei valori del passaporto ematico: prima di lui erano stati fermati Franco Pellizotti (scontata una squalifica di 2 anni, sabato ha vinto il Tricolore), Pietro Caucchioli e Francesco De Bonis (entrambi hanno smesso). Oggi la Procura antidoping dovrebbe comunicargli che sarà sentito anche su quest’ultima vicenda. Visconti Intanto ieri Giovanni Vi-
sconti, accompagnato dai suoi legali, la sorella Ursula e Fausto Malucchi, è stato due ore da Torri. Al termine il siciliano ha detto che «si è trattato di un colloquio soddisfacente per entrambe le parti. Lui si sarebbe comunque riservato la possibilità di presentare entro sette giorni una memoria. Ieri ha portato tutta la documentazione relativa alla perquisizione che aveva subito dalla Finanza di Padova su richiesta del pm Benedetto Roberti. ma.gal. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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IN CALIFORNIA PRESENTATA IERI, SI CORRE IL 22 LUGLIO A PASADENA. REPLICA L’11 NOVEMBRE A MIAMI
DOMANI IL VIA DA NAPOLI
Ecco la Gran Fondo Giro d’Italia negli Usa
GiroDonne, Bronzini e Vos contro il meglio del mondo
«Sarà un opportunità per i californiani di vivere un’esperienza tipicamente italiana, quale quella associata con il Giro d’Italia e la sua Gran Fondo, che anche nell’immaginario americano rappresenta non solo un evento sportivo di forte richiamo, ma anche un modo per avvicinarsi al tanto apprezzato Italian Lifestyle». Con queste parole il console generale a Los Angeles, Giuseppe Perrone, ha presentato ieri a Pasadena, in California, la prima edizione della
«Gran Fondo Giro d’Italia», in programma il 22 luglio, sotto l’egida di Rcs Sport. La conferenza stampa si è svolta nel municipio alla presenza del sindaco di Pasadena, Bill Bogaard, al quale è stato consegnato il pettorale numero 1 della manifestazione. Nel saluto del sindaco, tutto l'orgoglio della tradizione ciclistica di Pasadena, città di 130mila abitanti all’avanguardia tanto per piste ciclabili (quasi 90 chilometri nel percorso cittadino), quanto per incentivi al-
Da sinistra: il console italiano Giuseppe Perrone; il sindaco di Pasadena, Bill Bogaard; il direttore dell’Istituto per il commercio estero, Carlo Bocchi
l’uso della bicicletta. Il format della «Gran Fondo Giro d’Italia» è calibrato, oltre che su tre percorsi di differenti difficoltà (47, 103 e 133 km), su un expo di due giorni in cui decine di aziende italiane presenteranno al pubblico i propri prodotti e su di un Pasta Party finale per tutti i partecipanti. L'evento successivo si terrà a Miami - Coral Gables l’11 novembre. Per ulteriori informazioni e dettagli: www.granfondogiroditalia.com oppure www.gfgiro.com .
(g. de maio) Ci sono anche 15 campionesse nazionali tra le 135 atlete al via domani del GiroDonne, che parte da Napoli per concludersi sabato 7 luglio a Bergamo dopo quasi 1000 km attraverso 7 regioni e 20 province: le neotricolori Borgato (strada) e Guderzo (crono), la tedesca Arndt, la britannica Laws, la francese Ferrand Prevot, la russa Zabelinskaya, l’olandese Van Vleuten, la svizzera Hohl, la lituana Cilvinaite, l’ucraina Andruk, la bielorussa Amialiusik, l’estone Treier, la canadese Hughes, la svedese Johansson e la norvegese Nostvold. Ma le big sono soprattutto la due volte iridata Giorgia Bronzini, la plurimedagliata Marianne Vos, Emma Pooley, Hanka Kupfernagel, Nicole Cooke, Ina Yoko Teutenberg. Ovvero il meglio del ciclismo mondiale.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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ATLETICA EUROPEI DI HELSINKI
Meucci, peccato! Il podio è lontano solo 6 centesimi Trionfo di Farah Ibrahimov fa tappo, poi nella volata finale Daniele (5˚) sfiora la medaglia dei 5000: «Se n’è parlato troppo, voliamo bassi per i 10.000» DAL NOSTRO INVIATO
PIERANGELO MOLINARO HELSINKI (Finlandia)
Sei centesimi di secondo, non più di 25 cm dopo una lotta durata 5000 metri, dodici giri e mezzo di pista. È questo il distacco di Daniele Meucci dal podio nella prima finale degli Europei di Helsinki. Una beffa. «Lasciamo stare — dice l’ingegnere pisano — ma a 300 metri dal traguardo mi si è piantato davanti quell’etiope dell’Azerbaigian (Hayle Ibrahimov, ndr) e mi ha rotto il passo. Ho provato a ripartire, avevo ancora energie, ma non ce l’ho fatta». L’educazione non basta a nascondere la frustrazione per un risultato mancato per questo nonnulla. La gara La sua non è stata una gara facile, gara che il russo Rybakov ha cercato subito di animare andando in fuga per evitare che il ritmo fosse troppo blando e la guerra finale troppo sanguinosa. Il favorito, il britannico Farah, viaggiava nelle retrovie ed è toccato a Meucci cercare di chiudere quei 50 metri di buco che si è creato in tre giri. Si viaggiava su ritmi di 65" a giro, 2’42"45 al primo km. La gara si è svegliata attorno ai 2000 metri quando il falso turco Kemboi Arikan (parla solo inglese...) è andato in testa e Farah lo ha subito affiancato. Il gruppo ha cominciato a sfilacciarsi. Meucci era con i migliori, tranquillo, senza affannarsi negli strappi. Prendeva due metri e li ricuciva con calma. Anche La Rosa pareva poter giocare le sue carte allo sprint. Ma la gara vera, quella per le medaglie, è partita negli ultimi 800 metri quando Farah ha scatenato la guerra: il penultimo giro in 63", l’ultimo in 53". Quest’arma sarà micidiale anche a Londra con etiopi e keniani. Il britannico ha fatto il vuoto, dietro era lotta vera. Lotta ad handicap però per l’azzurro, stoppato, come ha raccontato, dall’azero nato nella Rift Valley. Mentre La Rosa nelle retrovie è crollato, Meucci ha tentato la volata, quando è arrivato il podio era però già pieno... «Abbiamo parlato troppo di medaglia — prosegue Meucci — ora per i 10.000 voliamo bassi». Ma la condizione c’è e forse questa
Altalena azzurra: fuori Bencosme, Grenot avanti col fiatone. In finale Tamberi, Floriani, Nasti, La Mantia, Bani, Spacca e Collio, che oggi nei 100 prova l’attacco a Lemaitre medaglia sfiorata darà al toscano la consapevolezza di potere essere protagonista. In finale In questi Europei dove il forfeit dell’ultimo minuto nell’alto della tedesca Friedrych acuisce i rimpianti per l’assenza della Di Martino, questo podio mancato è stato il sigillo di una giornata altalenante per la squadra azzurra, con belle fiammate, ma anche qualche delusione e un punto interrogativo. L’Italia ha conquistato finali importanti con Collio nei 100 (10"30 in semifinale), col ventenne Gianmarco Tamberi nell’alto, con i convincenti Floriani (8’32"63) e Nasti (8’34"08) nei 3000 siepi, con la fortunata Bani (per l’acquazzone sull’altra qualificazione) nel
giavellotto e con Simona La Mantia nel triplo (14.14 in qualificazione), ma non tutte le prestazioni sono parse all’altezza. La Grenot ad esempio nei 400, dove è stata ripescata anche la Spacca. In una gara che non vede fenomeni al via e che forse la miglior «Panterita» potrebbe anche vincere, ha corso una batteria strana, chiusa in quarta posizione in 53"09 quando erano sicure di passare solo le prime tre. «Proprio oggi mi sono venute le mestruazioni, ma nel finale pensavo di esser terza, mi sono sbagliata», ha detto. La sua è parsa però una prova senza ritmo, già in salita dopo 150 metri, senza quella reazione finale che ci si aspettava, anche per avvisare le avversarie (se cova davvero ambizioni...).
Daniele Meucci, 26 anni, nella volata per il terzo posto dei 5000: sarà quinto a 6/100 dal bronzo di Arikan (Tur) COLOMBO
Azzurri in luce
ALTO Tamberi in finale Con 2.23 al primo tentativo, Gianmarco Tamberi si qualifica per la finale dell’alto, domani alle 18.40 COLOMBO
Oggi Questa sera si assegnano
Mo Farah, 29, vince i 5000 REUTERS
le medaglie dei 100 e Collio, se starà bene e partirà senza complessi potrà dire la sua. Lemaitre non parte forte, ma quando ingrana ha una velocità di punta superiore, fuori dalla portata di tutti. Al suo fianco ci saranno il norvegese di colore Ndure e l’altro francese Vicaut, se però questi ultimi due sbagliano qualcosa... Stamane entrano in scena anche i triplisti nelle qualificazioni, con Greco leader europeo stagionale, i martellisti con Vizzoni e la finale femminile dei 5000 con Ejjafini, Romagnolo e Weissteiner. Una fra queste donne d’acciaio può rompere il ghiaccio. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Lalova (11"06) subito veloce in batteria Nel triplo va lontano la Saladuha: 14.77 Oggi tre azzurre nella finale dei 5000 FINALI. Uomini. 5000: 1. Farah (Gb) 13’29"91; 2. Gabius (Ger) 13’31"83; 3. Arikan Kemboi (Tur) 13"32"63; 4. Durand (Fra) 13’32"65; 5. MEUCCI 13’32"69; 6. Ibrahimov (Aze) 13’36"05; 7. Licht (Ola) 13’37"99; 8. Abdi (Bel) 13’39"01"; 9. Lebid (Ucr) 13’40"07; 10. Penas (Spa) 13’41"40; 11. LA ROSA 13’41"99; OBRUBANSKY sq.
Bencosme Come non è stata
bella l’eliminazione nel primo turno dei 400 hs di Bencosme, squalificato per aver pestato la riga che delimita la corsia scendendo dall’ottavo ostacolo. Comunque anche senza squalifica la sua gara era compromessa. Questo ragazzo è una forza della natura, ma ogni barriera che affronta col piede destro è un’avventura. Si ferma, riparte, salta e atterra storto. Va veramente rivista la sua tecnica per non disperdere un talento che tutti gli riconoscono. Autoritario invece Vistalli (45"98) nella batteria dei 400 piani, come i due siepisti Floriani e Nasti che per la finale di domani lasciano anche intravvedere la possibilità di podio.
la guida
100 Collio ce la fa Il 10"30 nella terza semifinale (ultimo tempo ripescato) dà a Simone Collio la finale dei 100 EPA
3000 SIEPI Nasti avanti Patrick Nasti è terzo nella prima semifinale dei 3000 siepi: domani ci proverà COLOMBO
QUALIFICAZIONI Uomini. 100. Batt. I (+1.4): 1. Vicaut (Fra) 10"18; 2. Smelik (Ucr) 10"32; 3. CERUTTI 10"34. II (+1.0): Sakalauskas (Lit) 10"23. III (+0.4): 1. Lemaitre (Fra) 10"14; 2. Aikines (Gb) 10"27; 4. RIPARELLI 10"42. IV (0.0): 1. Jakubczyk (Ger) 10"26; 2. COLLIO 10"31. V (+1.7): 1. Saidy Ndure (Nor) 10"24. Sem. I (+1.1): 1. Saidy Ndure 10"13; 2. Sakalauskas 10"23; 3. COLLIO 10"30 (q.). II (+0.1): 1. Lemaitre 10"14; 6. CERUTTI 10"50 (el.). III (+0.8): 1. Vicaut 10"22; 5. RIPARELLI 10"33 (el.). 400. Batt. I: 1. Gregan (Irl) 45"63; 2. Maslak (R. Cec) 45"87. II: 1. Buck (Gb) 45"83; 2. Leitis (Let) 45"92; 5. VALENTINI 46"64 (q.). III: 1. Lennon Ford (Gb) 45"90; 2. Sanford (Isr) 45"89. IV: 1. Fonsat (Fra) 45"92; 2. VISTALLI 45"98 (q.). V: Venel (Fra) 45"93. 800. Batt. I: Warburton (Gb) 1’45"80. II: Keiner (Ger) 1’48"09. III: Ludolph (Ger) 1’47"10. IV: Borzakovskiy (Rus) 1’47"48. V: Lathouwers (Ola) 1’48"00. 3000 sp. Sem. I: 1. Mekhissi (Fra) 8’31"05; 2. Gezzar (Fra) 8’31"33; 3. NASTI 8’34"08 (q.). II: 1. Akdag (Tur) 8’27"31; 2. Luchianov (Mol) 8’29"28; 3. Garcia (Spa) 8’29"44; 7. FLORIANI 8’32"63 (q.). 400 hs. Batt. I: Giehl (Ger) 49"98. II: 1. Bultheel (Bel) 49"65; 2. Clemenceu (Fra) 49"84; Larue (Slo, 49"65) sq. III: Woodward (Gb) 50"02; Prorok (R.Cec) 50"57. IV: Fleishhauer (Ger) 50"22. V: 1. Melnykov (Ucr) 50"33; 2. Paula (Por) 50"74; 3. Cabello (Spa); BENCOSME sq. VI: R. Williams (Gb) 50"40. Alto: Stanys (Lit), Mudrov (Rus) 2.26; 8. G.M. TAMBERI 2.23 (q.); 21. CHESANI 2.15 (el.). Peso: Smith (Ola) 20.55; Storl (Ger) 20.30. Giavellotto: 1. Mannio (Fin) 84.31; 2. Pyatnytsya (Ucr) 82.37; 3. Janik (Pol) 82.37; 4. Iordan (Rus) 82.32; 6. Pitkämäki (Fin) 80.66; 9. Thorkildsen (Nor) 79.34.
Decathlon (dopo 5 prove): 1. Kasyanov (Ucr) p. 4352; 2. Behrenbruch (Ger) 4291; 3. Dudas (Ser) 4193; 4. Muller (Ger) 4173; 5. Hercelet (Cec) 4131. Donne. 100. Batt. I (-0.3): 1. Povh (Ucr) 11"30; 2. Cibis (Ger) 11"40; 6. AMIDEI 11"60 (el.). II (-1.7): 1. Lalova (Bul) 11"06; 2. Belkina (Rus) 11"26; 4. ALLOH 11"53. III (-0.3); Grincikaite (Lit) 11"38. IV (+1.0): Sailer (Ger) 11"14. Sem. I (0.0): 1. Lalova (Bul) 11"23; 2. Belkina (Rus) 11"30; 3. Grincikaite (Lit) 11"34. II (+2.0): 1. Povh (Ucr) 11"13; 2. Sailer (Ger) 11"17; 3. Cibis (Ger) 11"36; 8. ALLOH 11"51 (el.). 400. Batt. I: Zadorina (Rus) 52"18. II: Zemlyak (Ucr) 52"48; 4. GRENOT 53"09. III: 1. Gayot (Fra) 52"46; 4. SPACCA 53"26 (qual.). IV: 1. Usovich (Bire) 51"98; 5. BAZZONI 53"92 (el.). 400 hs. Batt. I: Morosanu (Rom) 55"39. II: Hejnova (Cec) 55"24, Yaroshchuk (Ucr) 55"73. III: Rosolova 55"98. 4. Davydova (Rus) 56"00; 4. GENTILI 57"10. Alto: Green (Sve), Holosha (Ucr), Gordeyeva (Rus), Veneva (Bul), Ayhan (Tur), Beitia (Spa) 1.90. Lungo: Mey (Tur) 6.66 (+1.1); Lesueur (Fra) 6.66 (0.0); Renstroem (Nor) 6.66 (+0.7); 8. Pusterla (Svi) 6.44 (q.). Triplo: Saladuha (Ucr) 14.77 (0.0); Mamona (Por) 14.41 (+3.0); Mbango (Fra) 14.38 (+2.4); 10. LA MANTIA 14.14 (-0.2) q. Giavellotto: Rebryk (Ucr) 61.84; Sayers (Gb) 60.90; 12. BANI 56.67 (q.) PROGRAMMA Così oggi nella 2ª giornata. Ore 8 110 hs dec. 8.05 qual. asta D. 8.45 qual. disco. 9.30 sem. 400 hs D (Gentili). 10.40 batt. 3000 sp D (Martinelli). 11.20 qual triplo (Donato, Greco Schembri). 11.25 asta dec. 11.30 qual. peso D (Rosa, Nicoletti). 12.15 sem. 400 hs. 12.55 qual. martello (Lingua, Vizzoni, Povegliano). 15.25 giavellotto dec. 16.15 sem. 400 D (Grenot). 16.25 finale lungo D. 16.35 finale 5000 D (Ejjafini, Romagnolo, Weissteiner). 16.50 finale alto D. 17.05 sem 800. 17.30 finale 100 D. 17.40 sem. 400 (Vistalli, Valentini). 17.45 finale giavellotto. 18 sem 800 D. 18.20 1500 decathlon. 18.45 finale 100 (Collio). IN TV Diretta RaiSport 2 ed Eurosport dalle 7.55 alle 15 e dalle 15.25 alle 19.20.
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SI PARTE ALLE 16.30
Il programma dei Trials si apre oggi (alle 9.30 locali, le 16.30 italiane) con le batterie dei 400 ostacoli maschili e femminili. A seguire (dalle 10) il primo turno dei 100 maschili, al quale nel pomeriggio (alle 19.15) seguiranno i quarti. Domani le semifinali (alle 19.25) e la finale (alle 21.25, le 4.25 della notte italiana di sabato).
Da oggi Kingston diventa l’ombelico del mondo Selezioni al via nella patria dello sprint, le tribune non bastano Usain sotto traccia dopo l’incidente, Blake e Powell lo insidiano
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l’Analisi di GIANNI MERLO
Panterita sbiadita Serve una scossa HELSINKI — Libania «Panterita» (ci tiene a questo nickname) Grenot ci ha davvero lasciati perplessi dopo la sbiadita batteria nei 400 metri. Lei è di origine cubana e non ama il fresco nordico, ma questo non può spiegare il fatto che non sia mai stata in gara. Sembrava distratta, assente. Si è qualificata per la semifinale di oggi, grazie al ripescaggio dei tempi. Ma 53”09 è un risultato davvero mediocre per lei. Panterita ha confessato che era stordita per l’arrivo del malessere mensile, ma anche questo forse non chiarisce tutto. Da molti mesi si allena in Florida e da laggiù sono sempre arrivate notizie molto confortanti, anzi di progressi notevoli nella velocità. Tanto è vero che si poteva anche pensare ad una possibile medaglia europea. Certo, nulla è perduto ancora, ma è difficile che la sua condizione fisica possa tornare all’improvviso brillantissima. Noi ce lo auguriamo, ma non bisogna illudersi. Intanto però nei corridoi di casa Italia sono cominciati i bisbigli, perché non tutti i tecnici hanno digerito il fatto che i quattrocentisti azzurri siano andati ad allenarsi in Florida da Loren Seagrave, un allenatore molto stimato negli States. C’è chi sostiene che i metodi di preparazione americana male si adattano ai nostri atleti e alcuni hanno sofferto danni muscolari. Libania no, è sempre stata bene, però in questo continente ha corso piano fino ad ora. È difficile fare un’analisi serena in questa fase iniziale della stagione, ma certamente gli interrogativi sono molti. Se Libania si trasformasse in 24 ore da Panterita sbiadita in pantera a caccia dell’oro, forse questo spazzerebbe la tempesta tecnica interna che sta per scatenarsi.
STELLE Tra gli iscritti, assente Nickel Ashmeade, che correrà solo i 200 (in calendario tra sabato e domenica), in sette vantano un personale inferiore ai 10"00: Usain Bolt (9"58), Asafa Powell (9"72), Nesta Carter (9"78), Yohan Blake (9"82), Michael Frater (9"88), Mario Forsythe (9"95) e Lerone Clarke (9"99). Bolt (9"76), Blake (9"82), Powell (9"85) e Clarke (9"99) sono riusciti a scendere sotto il muro anche in questa stagione (sette dei primi diciassette atleti della lista mondiale 2012 sono giamaicani). Oggi previste anche le batterie dei 100 donne (fari in particolare su Shelly-Ann Fraser e Veronica Campbell) e dei 400 (con Jermaine Gonzales e Novlene Williams).
S CRITERI I primi tre di ogni gara saranno ammessi all’Olimpiade di Londra (anche se la regola potrebbe essere un po’ meno ferrea di quella statunitense): in palio anche gli ambitissimi posti per le staffette.
Usain Bolt, 25 anni: quest’anno 9"76 a Roma AFP DAL NOSTRO INVIATO
ANDREA BUONGIOVANNI KINGSTON (Giamaica)
Stavolta le bande del crimine che da sempre infestano la città non c’entrano. Stavolta, a Kingston, la «guerra» è tra la federazione di atletica e la stampa locale. La colpa è della popolarità raggiunta dal movimento e dai Trials olimpici al via oggi sulla pista blu del National Stadium. Per vedere in azione Bolt e compagni a un mese dai Giochi di Londra, sono arrivati circa 70 giornalisti da tutto il mondo (anche se si dice che il numero, in realtà, superi il centinaio). E la macchina organizzativa è saltata per aria: in tribuna stampa non c’è posto per tutti. Da qui la decisione che ha portato allo scontro: ogni testata, nazionale e non, addirittura pagando (una cifra equivalente a dieci euro), può al massimo accreditare un proprio rappresentante e i fotografi dovranno render conto delle immagini scattate. Fenomeni Anche gli appassionati sono infuriati. La tribuna centrale ospita 4600 posti su un totale di 35.000: martedì all’alba sono stati venduti in un amen. Complice la chiusura delle scuole di questi giorni per la pausa estiva, le richieste erano oltre 15.000... Il tutto in un ambito già di per sé molto naif e casalingo: la sede federale, al 6 di Tremaine Road, non lontano dall’impianto, è per esempio una casupola fatiscente, brulicante di impiegati che sembrano comparse scappate da un film. È Giamaica, prendere o lasciare. Coi suoi ritmi lenti, la gente di downtown che vive di nulla, il termometro che non scende sotto i 30˚ e l’umidità che soffoca. Pensare come una simile realtà — più piccola della Lombardia e
Asafa Powell, 29: 9"85 a Oslo 2012 REUTERS
con meno di tre milioni di abitanti — sia poi in grado di produrre campioni a raffica, fa sempre un certo effetto. Cestista Contrasti e contraddizioni sono la regola: verso nord, a pochi chilometri dalla zona che è quasi ghetto, c’è quella «bene». Marketplace, per esempio, ospita ristoranti di un certo livello, Tracks and records compreso. È il bar-sport di Usain Bolt: lui ci mette il nome, sette soci tutto il resto. Tra grandi schermi, hamburger e magliette appese alle pareti, sembra di essere in Nord America. Col reggae al posto del rock. Occorre dire che Usain è l’uomo più atteso dei Trials? In ogni caso sarà una festa: an-
clic E LA SERA TUTTI A CENA AL RISTORANTE DI BOLT NELLA KINGSTON-BENE
Si chiama «Tracks and records», è il ristorante (uno sport-bar in stile nordamericano) al quale Usain Bolt presta nome e immagine. Gestito da sette soci, sta in Marketplace, zona-bene di Kingston: tavoloni, grandi-schermi e ricevimenti. Ieri sera, per esempio, offerto dell’ente turismo, quello per la stampa internazionale ai Trials.
Johan Blake, 22: 9"84 a maggio REUTERS
che perché nell’aria ci sono già le celebrazioni per il 50˚ anniversario dall’indipendenza britannica: cadrà il 6 agosto (il giorno dopo la finale olimpica dei 100 maschili...), ma il countdown è cominciato da tempo. Bolt non dà segnali pubblici di sé dalla notte dell’incidente d’auto del 10 giugno, illeso dopo aver sfasciato il muso della sua Bmw. Ci pensano gli altri a parlare di lui: da ultimi persino gli Harlem Globetrotters, la squadra di funamboli del basket che martedì, visti alcuni video mentre schiaccia a canestro, lo hanno designato come loro possibile giocatore del futuro. Minimi Usain, da oggi a domenica (sette turni in quattro giorni), dovrà rispondere agli avversari di casa (Yohan Blake e Asafa Powell in testa) e ai figli dello Zio Sam, da Justin Gatlin, fresco vincitore dei Trials a stelle e strisce con 9"80, all’ex primatista del mondo Maurice Greene che nelle scorse ore ha sostenuto che il ragazzo non è nella condizione che a Pechino 2008 lo portò a dominare a suon di record. Soprattutto la sfida con Blake, compagno di allenamento, è attesissima. In gara circa 400 atleti: con gli sprinter padroni della scena. Ai 100 maschili sono iscritti in 51 (quattro turni), a quelli femminili in 21 (tre). I minimi di partecipazione la dicono lunga. Nei 100 servivano 10"60 e 11"70. Nei 200 addirittura 21"00 e 23"70: in Italia, quest’anno, han fatto meglio in quattro nel primo caso e in tre nel secondo... Poi, però, tra gli uomini, nei 5000 basta un 15’00", nei 10.000 un 35’00" (roba da tapascioni) e nell’alto un 1.90. Contrasti e contraddizioni, appunto. Ma ci sarà da divertirsi, è garantito. © RIPRODUZIONE RISERVATA
FRA TARMOH E FELIX
Caso Trials La decisione sabato sera EUGENE — Riposo ai Trials Usa. Con un altro comunicato ufficiale, la Usatf (la federatletica Usa) ha intanto annunciato che la decisione sullo spareggio dei 100 femminili fra Allyson Felix e Jeneba Tarmoh verrà presa solo sabato sera o al più tardi domenica mattina dopo che le due atlete avranno gareggiato nei 200. Le modalità sono le stesse definite nei giorni scorsi: run off (cioè ricorrere una gara a due), monetina o accordo di rinuncia da parte di una delle due. DOPING ALGERINO Tegola sull’atletica algerina. Il decathleta Larbi Bouraada e la ottocentista Zahra Bouras sono risultati positivi allo stanozololo in più occasioni: Bourada al meeting di Ratingen del 15 giugno, la Bouras ai meeting francesi di Montreuil e Villeneuve d’Accq del 5 e 9 giugno. I due atleti, fermati alla vigilia dei Giochi Africani di Porto Novo in Benin, in caso di conferma delle controanalisi, rischiano una squalifica di due anni e salteranno la prossima Olimpiade. BRATHWAITE OK (si.g.) Nei Trials delle Barbados a Waterford, 13”39 nei 110 hs ( 0.8) dell’iridato 2009 Ryan Brathwaite. A San Paolo (Bra) si è rivisto nel triplo Jadel Gregorio con 16.90 (+1.5). IN EUROPA (si.g.) A Mannheim (Ger). Donne. Giavellotto: Mickle (Aus) 64.12. A Erfurt (Ger). Donne. Alto: Friedrich 1.88. A Varsavia (Pol). Uomini. Alto: Barshim (Qat) 2.31.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 28 GIUGNO 2012
GIOVEDÌ 28 GIUGNO 2012
TENNIS WIMBLEDON
LE SORPRESE
Stosur e Wozniacki sono già eliminate Due regine appiedate: Sam Stosur, vincitrice dell’Us Open 2011, mandata a casa dall’olandese Arantxa Rus (foto a
sinistra), Caroline Wozniacki, ex numero 1 del mondo, eliminata dall’austriaca Tamira Paszek. «Prima di scendere in campo — racconta la Rus — ho pensato che in fondo lei non è una grande specialista dell’erba, ma neppure io lo sono. Ho creduto fino in fondo di poter vincere, anche
Lampi italiani Errani senza giocare Giorgi senza paura
dopo aver perso il secondo set per 6 0». Tamira Paszek, che lo scorso anno mandò a casa Francesca Schiavone, annulla due match point, lotta tre set e manda in crisi la povera Wozniacki che non riesce più a infilare due partite di fila. lu.mar.
sprint
Ancora loro, ancora le ragazze italiane-record sulla massima ribalta. A Wimbledon, Bum-bum Camila Giorgi si qualifica, da numero 145 del mondo che parte dalle qualificazioni, al suo primo terzo turno Slam (contro la vincente di Petrova-Babos), e Sara Errani entra di diritto nel secondo turno, e nel Trivial Pursuit, rispondendo alla domanda: come si fa a vincere una partita di tennis giocando appena 7 secondi, senza toccar palla e senza che l’avversario si ritiri o rinunci? «Con doppio fallo di una partita rinviata sul match point». non t’aspetti, 21enne di Macerata con mamma italiana, papà-coach-sponsor-tutto argentino (anche lui di papà e nonno italiani), ci sta prendendo gusto: dopo la lezione a Flavia Pennetta, spazza via per 6-1 6-3 la più esperta Anna Tatishvili (73 del mondo). «Ero più tranquilla, mi entrava tutto, e nel secondo set tutto è andato anche meglio, servizio compreso». Nella sua Odissea tennistica, che oggi transita a Miami, è passata anche alla Nick Bollettieri Academy, sempre in Florida, e quindi si crogiola col paragone col primo della classe del «corri e tira», Andre Agassi. Ma, dimostrando che timida davvero non è, a dispetto di lineamenti dolci e vocina sottile, puntualizza: «Il paragone mi piace, ma io rispetto a lui vado anche a rete». Il suo pensiero va piuttosto al regalo: «Un gelato fragola e crema». Freddezza Camila non si stupi-
laRibalta di RINO TOMMASI
Ora il tennis ha bisogno di un quarto protagonista
Sara Errani, 25 anni, numero 10 della classifica mondiale Wta ANSA
sce, Saretta sì: «Ma davvero è record?». Fermata dalla pioggia alle 20.16 di martedì, sul 6-1 5-3, vantaggio (cioè match point), torna in campo mercoledì alle 13.51, giusto perché l’avversaria, Coco Vandeweghe, spedisca a rete tutt’e due i servizi, e conceda il 6-3 decisivo. La finalista a sorpresa del Roland Garros, neo numero 10 del mondo, campionessa quest’anno di 3 titoli di singolare e 7 di doppio, vuole tenere i piedi per terra, perciò rifiuta l’invito per gli spogliatoio Vip dei Championships delle prime 16 teste di serie: «Nel solito c’è la mia amica Robi (Vinci)». E s’aggrappa alla routine: «Dopo il match (!) ho fatto la doccia, certo, come sempre». Per tenere la concentrazione, alla Nadal: «La prossima avversaria, Keotha-
Può capitare che, anche un torneo come Wimbledon, soprattutto se la pioggia confina in chiusura di giornata alcuni protagonisti importanti, abbia poco da offrire in orari decenti. Avendo il conforto del tetto e quindi senza limiti di orario, gli organizzatori si sono permessi di mandare in campo alle nove, ora locale, un incontro come quello tra Novak Djokovic e il giovane americano Ryan Harrison, classe 1992, forse il miglior prodotto dell’ultima generazione di un tennis che comincia a soffrire maledettamente la concorrenza degli altri continenti. Abbastanza per accendere qualche entusiasmo, ma non per sorprendere il numero uno del tabellone e della classifica. Se Murray non si
giocare un’altra partita nella partita: «A Wimbledon non bisogna innervosirsi per l’attesa, ed essere pronti a tornare in campo in poco tempo». Ma il dietro le quinte, alla luce dei 7 secondi di ieri, è paradossale. Martedì, dopo lo stop, ha fatto cyclette, poi stretching, doccia, alle 21.45 è andata direttamente al ristorante, alle 23 era in hotel («Mi ha detto che ha pensato abbastanza al possibile sviluppo della partita», rivela coach Pablo Lozano). Mercoledì, colazione alle 9.15, è arrivata l’All England Club alle 9.45, scioglimento muscoli alle 10.45, mezz’ora di tennis alle 11, una banana come pasto, ritorno in campo, riscaldamento di prammatica di 5 minuti, e quindi la falsa ripartenza delle 13.51. «Rimane la tensione, sembra che non giochi, ma ti stanchi e ti bruci, non sai che succede, ti porti dietro anche il giorno prima, con tanta attesa», fotografa Lozano. «Non mi ricordo se avevo mai ricominciato una partita interrotta», dice Saretta, scottata da una storia giornalistica: «Sono una ragazza sensibile, dovrò stare più attenta, non mi permetterei mai di dire che odio nessuno, soprattutto altri sportivi professionisti. Spero che Balotelli segni un gol contro la Germania». Sarebbe un altro record.
Camila Giorgi, 20, n. 145 Wta ANSA
A
POSSIBILI STELLE
S E. Gulbis Il lettone Gulbis, 23 anni, è stato battuto al secondo turno dal polacco Janowicz. Oltre a Murray, gli altri aspiranti big sono Cilic, Del Potro, Tsonga e Dolgopolov
decide ad accontentare il pubblico inglese, il tennis ha assoluto bisogno di un quarto uomo da aggiungere al triangolo che domina la classifica. Gulbis ha definitivamente tradito dopo avere illuso ancora una volta battendo Berdych. Forse si può tentare il recupero di Cilic o di Del Potro che pare si siano liberati di qualche guaio fisico, Dolgopolov è giocatore affascinante ma non ancora affidabile, i francesi sperano ancora in Tsonga, che vanta sempre la semifinale dell’anno scorso. Insomma il tennis avrebbe voglia di cambiare ma i campioni non si costruiscono in un giorno. Bisogna arrangiarsi con quelli che abbiamo e poco male se a vincere saranno ancora loro.
Sintesi, interviste e il live dei match La diretta delle partite, le interviste, le foto più belle, gli highlights e i blog sul nostro sito, ogni giorno e gratuitamente.
IL CENTRALE CON I REALI
Fognini fuori con Federer «Lui è il tennis» Djokovic ok 2 punti Il k.o. di Edberg Nella semifinale di Miami 1991, Wheaton batte Edberg (nella foto) con due punti dopo lo stop di un giorno.
Maturità Saretta era pronta a
Conferma Camila, l’italiana che
GAZZETTA.IT
Il principe Carlo e Camilla ANSA
vong, è pericolosa, soprattutto qui, sull’erba che non mi piace particolarmente, anche se mi sto abituando a mettere sempre pressione, sennò non puoi fare gioco. Avrà il pubblico con lei, non ricordavo che una volta ci avevo vinto, e sull’erba, in Olanda, ma ricordo che ci ho perso. Penso a una partita dopo l’altra e non mi aspetto niente, com’era a Parigi».
VINCENZO MARTUCCI twitter@vincemartucci LONDRA
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Zidane decise in 6’ di partita Poggi gol sprint Tyson k.o. in 30"
Sara riparte dal match point e in 7 secondi assiste al doppio fallo della Vandeweghe. Camila al 3o turno in soli 52 minuti DAL NOSTRO INVIATO
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360" Rigiocati 6 minuti: Zidane gol Il 5-1-2005 ultimi 6 minuti di Real Madrid-Real Sociedad rinviata per un allarme bomba: Zidane segna su rigore.
LUCA MARIANANTONI
Il sogno di Fabio Fognini dura 74 minuti, tempo esatto che l’inarrivabile Roger Federer gli concede sul Centre Court. L’esito del match scontato (6-1 6-3 6-2), la prestazione dell’azzurro in linea con le previsioni, quella dello svizzero nella norma di un secondo turno di Wimbledon. «Ho giocato — racconta Fognini — e non penso di aver sfigurato. Ho avuto le mie chance e questo è importante. Ho perso qualche turno di battuta di troppo dopo essere stato avanti 30-0 o 40-15. Sul suo servizio invece non c’è stato verso di giocare». I reali Ad assistere all’incontro
30" K.o. record di Tyson Mike Tyson detiene il record del più veloce k.o. ad alto livello: nell’86 mise giù Marvis Frazier in 30"
8"9 Il gol più veloce in serie A Il 2/12/2001 Poggi del Piacenza segna alla Fiorentina dopo 8 secondi e 9 decimi.
anche Carlo d’Inghilterra e la sua Camilla. «Sapevo che nel Royal Box c’era qualcuno d’importante; prima di scendere in campo si sono avvicinati due signori e mi hanno spiegato alcune cose. Mi sono detto, se seguo Federer non mi posso sbagliare». Fabio alterna magie a cali di tensione dovuti allo sforzo di reggere un confronto impari. «Odio perdere qualsiasi partita, sapevo che era quasi impossibile vincere oggi, ma sono contento perché non gli ho regalato nulla. Non ho giocato con il mio maestro di circolo, ho giocato con Federer. Lui è il tennis. Trovarselo davanti è una sensazione strana, ti fa fare tutto in una maniera più veloce, senza quasi pensare. Il mio sogno è sempre stato giocare partite del genere. E questi sogni si stanno avverando. C’è tanta gente top 30 che non gioca meglio di me». In serata, Novak Djokovic ha battuto lo statunitense Harrison 6-4 6-4 6-4. Avanza al terzo turno. © RIPRODUZIONE RISERVATA
DOPPIO INDIANO AI GIOCHI
la guida
Le impongono Paes La Mirza amara: «Mi sento umiliata»
Oggi in campo la Schiavone Vinci e ancora la Errani
(v.m.) «Come donna indiana del 21o secolo sono delusa. Sono stata utilizzata come esca per tranquillizzare un personaggio scontento. Mi sento onorata di giocare a Londra con Leander Paes. Con le mie vittorie (2 Slam) sono stata utilizzata come risarcimento per convincere un uomo a giocare con un partner che non gli piace». Così Sania Mirza ha contestato la Federazione che ha deciso di affiancarla a Pes in doppio misto dopo che tutti gli altri giocatori indiani si sono rifiutati di far coppia con un compagno poco gradito Paes.
OGGI Campo centrale dalle 14: Williams S (Usa) c. Czink (Ung); Karlovic (Cro) c. Murray (Gb); Rosol (Cec) c. Nadal (Spa); Numero 1 dalle 14: Ward (Gb) c. Fish (Usa); Querrey (Usa) c. Raonic (Can); Baltacha (Gb) c. Kvitova (Cec). Numero 2 dalle 12.30: ERRANI (Ita) c. Keothavong (Gb); Ferrer (Spa) c. De Schepper (Fra); Phau (Ger) c. Roddick (Usa); Oprandi (Svi) c. Azarenka (Bie). Numero 3 dalle 12.30: Malisse (Bel) c. Simon (Fra); Ivanovic (Ser) c. K. Bondarenko (Ucr); Tsonga (Fra) c. Garcia Lopez (Spa). Gli altri principali: Verdasco (Spa) c. Zemlja (Slo); Lucic (Cro) c. Bartoli (Fra); Dimitrov (Bul) c. Baghdatis (Cip); Medina Garrigues (Spa) c. Cepelova (Svk); Makarova (Rus) c. Kerber (Ger), Voskoboeva (Kaz) c. Wickmayer (Bel), Soeda (Gia) c. Del Potro (Arg); VINCI c. Erakovic (N.Zel); Lacko (Svk) c. Melzer (Aut); Nieminen (Fin) c. Baker (Usa); Goffin (Fra) c. Levine (Usa); Paszek (Aut) c. Cornet (Fra); Kohlschreiber (Ger) c. Jaziri (Tun); McHale (Usa) c. Johansson (Fra); Paire (Fra) c. Dolgopolov (Ucr); Nishikori (Gia) c. Serra (Fra); Bertens (Ola) c. Shvedova (Kaz); Pliskova (Cez) c. SCHIAVONE; Pavlyuchenkova (Rus) c. Lepchenko (Usa). IN TV Diretta su Sky Sport 3 e Sky Sport Extra e sei canali dedicati con le dirette dagli altri campi RISULTATI A pag. 45
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 28 GIUGNO 2012
NUOTO I TRIALS STATUNITENSI A OMAHA Top Ten 2012 dei 100 rana uomini 1. Kosuke Kitajima (Gia) 58"90 2. Ryo Tateishi (Gia) 3. Felipe Silva (Bra)
59"60 59"63
4. Brendan Hansen (Usa)
59"68
5. Cameron Van der Burgh (Saf)
59"73
6. Christian Sprenger (Aus)
59"91
7. Glenn Snyders (N.Zel) 8. Daniel Silwinski (Gb)
1’00"04 1’00"09
9. Felipe Lima (Bra)
1’00"11
10. Brenton Rickard (Aus) 17. Fabio SCOZZOLI
1’00"13 1’00"43
La Soni in palla Rebecca Soni migliora in semifina le dei 100 rana il primo crono mon diale (già suo) in 1’05"82; la Franklin è 2ª stagionale nei 100 dorso (59"06) e controlla in 1’58"62 la bat teria dei 200 sl che vede 2ª Dana Vollmer, reduce dal pass olimpico nei 100 farfalla in 56"50 (peggiora to di 8/100 il crono del suo fresco record Usa). Con la Volmer è pro mossa dalla corsia 1 la 23enne Clai re Danahue. Vanderkaay resta fuo ri dalla finale dei 200 sl per 3/100.
La Top Ten 2012 dei 400 sl donne 1. Camille Muffat (Fra) 4’01"13 2. Allison Schmitt (Usa) 4’02"35 3. Rebecca Adlington (Gb) 4’02"84 4. Kylie Palmer (Aus) 4’03"40 5. Chloe Sutton (Usa) 4’04"18 6. Coralie Balmy (Fra) 4’05"31 7. Mireia Belmonte (Spa) 4’05"45 8. Federica PELLEGRINI 4’05"70 9. Bronte Barratt (Aus) 4’05"74 10. Lauren Boyle (N.Zel) 4’05"83 (*non considerata Ledecky, Usa, 4’05"00 essendo la terza americana)
Confronto Schmitt-Pellegrini sui 400 Schmitt a Omaha 2012: 57"50, 1’58"34, 3’00"39, 4’02"84
Brendan Hansen, 31 anni: bronzo ad Atene 2004 nei 200 rana REUTERS
Pellegrini Primato mondiale Roma 2009 (e con body gommato): 58"66, 1’59"42, 2’59"93, 3’59"15
Allison Schmitt, 22 anni, 185 cm: argento ai Mondiali 2009 nei 200 sl AFP
Hansen e la Schmitt avvisano gli azzurri Il ranista sarà uno dei principali rivali di Scozzoli, la spilungona può impensierire la Pellegrini sui 400 sl DAL NOSTRO INVIATO
STEFANO ARCOBELLI OMAHA (Usa)
norenni (la 15nne Ledecky resta a casa in 4’05"). Il cacciatore Hansen è uno spe-
Brendan Hansen è la rana che resiste, Allison Schmitt è la stile liberista che incalza: entrambi hanno intenzioni olimpiche davvero bellicose ed incroceranno i destini dei nostri assi, Fabio Scozzoli e Federica Pellegrini. Dopo averli visti all’opera nelle selezioni americane nei 100 rana e 400 sl, l’allerta suona per l’ultima volta in stagione prima di Londra. Le classifiche mondiali, infatti, sono state definite martedì sera nell’Arena di Omaha: Hansen si presenterà ai Giochi col quarto tempo stagionale avendo raccolto 58"66 e trascinandosi Eric Shanteau che 4 anni fa lo aveva lasciato fuori dai 200; la Schmitt si presenterà col 3˚ tempo stagionale in 4’02"84 dopo aver fatto tremare per 250 metri il record mondiale di Fede: con lei ci sarà la ventenne Cloe Sutton (4’04"18) che ha vinto la concorrenza delle mi-
cialista di lungo corso: a 30 anni, si prende l’Olimpiade per una provocazione accettata dal nonno: «Perché non torni?». Da Pechino era tornato con la medaglia di staffetta, che aveva persino perso in aeroporto: deluso e stanco, aveva tentato una vita normale sposandosi ad Austin, lui che viene da Philadelphia. Si era dato alla maratona, al triathlon, ma gli rimaneva dentro un tarlo olimpico. Così un anno fa, vinto dalla nostalgia, ha deciso di tornare con un approccio diverso, senza alzare troppo l’asticella delle ambizioni, come fa ancora adesso che dopo sei anni è tornato a realizzare gli stessi tempi: 59"13 non si discosta molto dal crono dei Trials, «ma avevo bisogno di tornare a nuotare sotto il minuto per capire cosa sarò in grado di fare a Londra». Hansen probabilmente è ancora condizionato da una
A
ITALIANI ATTENTI
S Fabio Scozzoli affronterà Hansen nei 100 rana
S Federica Pellegrini Schmitt qui prova pure i 200 sl
pessima fama: è uno dei pochi che si è presentato all’Olimpiade (nel 2004) da primatista del mondo e non ha raccolto che un argento, un bronzo e un quarto posto, staffette a parte. Perché ha dovuto fare i conti con Kosuke Kitajima, autore di una «doppietta doppia» tra Atene e Pechino. «Come va Kosuke, ha imparato l’inglese?» fa Hansen all’allenatore americano del nipponico, Dave Salo. Degli altri avversari, invece, non parla. Come se fosse una questione di conti da regolare a due nei 100: né una parola per il campione del mondo che non c’è più, Dale Oen, né una parola per il vicecampione del mondo Scozzoli. «Gli avversari? Non posso pensare a loro. Kitajima? Non sono tornato per la rivincita. Adesso che sono ai Giochi, penso solo a godermi questo momento. E poi non sono Phelps che ha vinto 8 ori». Hansen ha una rana da battaglia: la sua partenza è esplosiva, la subacquea fluida, la coordinazione impeccabile,
il colpo di gambe a tagliola. E una mira formidabile: «Mi piace andare a caccia, è un altro modo di rilassarmi fuori dalla piscina».
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LOCHTE E PHELPS
Spilungona Allison Schmitt
non pare più solo una staffettista: da quando s’allena a Baltimore con Michael Phelps, morde come una squaletta ambiziosa: fa più fatica a raccontarsi che a nuotare. Maliziosa non è, pericolosa sì. Dice che ora è «più sicura» perciò ha vinto con un tempo che l’accredita tra le favorite olimpiche con la francese Muffat e l’olimpionica inglese Adlington, e con una prestazione spregiudicata in cui ha voluto però troppo, ha osato troppo. Un azzardo che non ha fatto capitolare nell’ultimo cento il mondiale della Pellegrini nè il primato Usa di Katie Hoff (4’02"00). «Non ho ragionato troppo? E’ che sentivo tutto quel frastuono e ho pensato davvero di poter fare il record mondiale, sono comunque contenta perché raccolgo i frutti di un anno di allenamenti con Bowman. E Phelps mi ha aiutato a credere di più nelle mie possibilità, ora so cosa voglio. I 400 o i 200? Tutto. La Pellegrini? E’ quella che ha più esperienza». Ventiduenne di Pittsburgh, guarda tutte dall’alto, non solo per i 187 centimetri di altezza. Le sorelle giocano ad hockey, lei è stata spinta in vasca dal fratello Derek: ma ora a Baltimore, fa parte della famiglia Phelps. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Eric Shanteau s’è qualificato con Hansen tornando dopo aver vinto il cancro, ma ammette: «Devo abbassare di molto il tempo se voglio la finale olimpica». E si assottiglia a 2 centesimi il distacco tra Lochte e Phelps nella semifinale dei 200 sl (ieri notte la finale): per Ryan 1’46"25, 6˚ crono 2012. Due centesimi sono invece fatali a Randall Bal per la finale mancata nei 100 dorso: a 31 anni, l’americano che è stato di stanza in Italia, non si ritirerà subito ma fra un anno dopo i Mondiali di Barcellona: «La mia Olimpiade sarà il matrimonio con Jennifer». Il sacramento delle nozze a Sacramento...
Risultati (2a g.). FINALI. Uomini. 100 rana: 1. Hansen 59"68 (27"89); 2. Shanteau 1’00"15; 3. Cor des 1’00"58; 4. Weltz 1’00"68; 5. Gangloff 1’00"74; 6. Alexandrov 1’00"76; 7. Burckle 1’00"81; 8. Titus 1’00"94. Donne. 400 sl: 1. Schmitt 4’02"84 (57"50, 1’58"34, 3’00"39); 2. Sutton 4’04"18; 3. Ledecky (15) 4’05"00; 4. Ryan (17) 4’07"27; 5. Bei sel 4’07"29; 6. Mann (14) 4’08"65; 7. Ziegler 4’09"17; 8. Mcdermott 4’11"13. 100 farf.: 1. Vollmer 56"50 (s.56"42); 2. Donahue 57"57; 3. Her sey 58"16; 4. Floyd 58"22; 5. Bree den 58"43; 6. Magnuson 58"60; 7. Coughlin 58"66; 8. McElhany 58"87. SEMIFINALI. Uomini, 200 sl: 1. Lochte 1’46"25; 2. Phelps 1’46"27; 3. Dwyer 1’47"38; 4. Mclean 1’47"40; 5. Berens 1’47"49; 9. Van derkaay 1’48"12. 100 do: 1. Gre vers 53"10; 2. Plummer 53"24; 3. Thoman 53"40; 9. Bal 54"53. Donne. 100 do: 1. Franklin 59"06; 2. Bo otsma 59"10; 3. Snoliga 59"82; 4. Pelton 1’00"31; 7. Coughlin 1’00"63. 100 ra: 1. Soni 1’05"82; 2. Hardy 1’06"88; 3. Larson 1’07"00; 10. Be ard 1’07"92. BATTERIE (3a g.). Uomini, 200 fa: 1. Bollier 1’56"69; 2. Clary 1’57"23; 3. Phelps 1’57"75. Donne, 200 sl: 1. Schmitt 1’58"02; 2. Voll mer 1’58"34; 3. Franklin 1’58"62. 200 mx: 1. Leverenz 2’12"38; 2. Beisel 2’13"26; 3. Kukors 2’13"58.
Riecco Ervin (s.a.) Hansen è l’eccezione sui grandi ritorni vincenti: dopo il flop nei 400 della Evans, e l’eliminazione di Amanda Beard dalle semifinali dei 100 rana per 22 centesimi (1’07"92), ora tocca ad un altro grande del passato, riprovarci. E’ Anthony Ervin, campione olimpico a 19 anni a Sydney insieme a Gary Hall jr nei 50 sl, e campione del mondo a Fukuoka 2001 nei 100 sl. Riparte da personali da 21"80 e 48"33. Ervin è stato il primo afro-americano nella nazionale Usa: il padre Jack è al 75% nero e al 25 pellerossa. La madre Sherry è bianca. Ha studiato in California, s’è trasferito a New York (per dedicarsi al rock), ha allenato i ragazzini ed è tornato in California, allenato da Teri McKeever. Ha venduto l’oro olimpico all’asta per versare 17 mila dollari ai sopravvissuti dello Tsunami, l’argento della staffetta invece l’ha perso. «Sette mesi fa non avevo alcuna certezza di poter arrivare sin qui: ho pensato a ripensato a cosa fare fuori dal nuoto, ed invece ho capito che avevo bisogno di riaccendere il fuoco dentro di me, il nuoto mi serve come disciplina».
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BASKET MERCATO E NAZIONALI
4 Modena è viva
Capobianco dice no Ad Avellino va Valli Treviso, è quasi finita chi favorito) e ovviamente Roma, Treviso e Teramo. A proposito di Benetton: l’azionariato popolare ha registrato solo 341 bonifici per 54.266 euro. LegaDue: Paolo Moretti prolunga con Pistoia, Alessandro Giuliani torna a Verona da d.s. Pubblico La media degli spetta-
tori in serie A è leggermente diminuita rispetto alla stagione regolare di un anno fa. Secondo i dati della LegaBasket, la media sul totale delle partite è stata di 3919 spettatori rispetto ai 3954 di un anno fa, limitatamente però alla stagione regolare. È ancora Bologna la squadra con più spettatori,
I NUMERI
Il futuro comincia 22 da Lorenzetti
Scudetti di Modena 13 della Panini-Daytona, 5 dell’Avia Pervia, 3 della Minelli e della Villa d’Oro Andrea Capobianco, 45 anni CIAM
7608 di media, +1%. Seconda Milano: con 5679 spettatori ha l’aumento più importante, +21.8%. Terza Pesaro con 4959 di media, +13.6%, poi Siena con 4511 e Sassari con 4344. Premiato il trasferimento ad Ancona di Montegranaro: 3931 spettatori di media, +13.6 %, secondo maggior incremento. La peggiore si conferma Roma: solo 2072 di media, erano stati 2197 un anno fa.
Sottana trascina le ragazze che sognano l’Europa Battuta la Finlandia nelle qualificazioni 2013 Il c.t. Ricchini: «Mi è piaciuto il carattere» 5/7 da due, 6/7 ai liberi, semplicemente immarcabile.
Il c.t. Roberto Ricchini, 58 anni, è alla prima stagione in azzurro CIAMILLO ITALIA-FINLANDIA
76-58
(25-21, 38-33; 56-46) ITALIA: Sottana 15 (4/9, 1/3), Crippa 3 (1/2), Zanoni 7 (3/7, 0/1), Santucci 6 (3/3), Wabara 8 (4/9); Bagnara 14 (2/2, 3/6), Masciadri 12 (6/10, 0/5), Gatti 7 (3/4), Cinili 4 (2/3), Fabbri, Gorini (0/3). N.e.: Fassina. All.: Ricchini. FINLANDIA: Kesanen 3 (0/4, 1/2), Wilson 8 (2/6, 0/2), Korpivaara 8 (2/2, 0/1), Sten 7 (2/7, 1/1), Tuukkanen 18 (6/13); Iiskola 2 (0/1), Pounds 10 (1/2, 2/5), Leino 2 (1/1), Lehtoranta (0/1 da 3). N.e.: Bedretdin, Makitalo, Holopainen. All.: Mirolybov. ARBITRI: Rocha (Por), Hordov (Cro), Romano (Isr). NOTE - T.l. Ita 8/11, Fin 18/23. Rimb.: Ita 32 (Masciadri, Wabara 7), Fin 34 (Tuukkanen 10). Prog. 5’ 15-7, 15’ 34-30, 25’ 46-37, 35’ 67-53. CLASSIFICA: Italia, Lettonia 6; Finlandia, Grecia 4; Lussemburgo 0. DAL NOSTRO INVIATO
MARIO CANFORA LATINA
L’Italdonne non perde colpi, mantenendo sempre vivo il sogno di centrare la qualificazione all’Europeo del prossimo anno in Francia. Contro l’ostica Finlandia, arriva la terza vittoria di fila in maniera netta. Davanti al presidente federale Dino Meneghin, l’inizio delle azzurre è spumeggiante. Ricchini presenta lo stesso quintetto della vittoria in trasferta con la
Grecia: 11-4 dopo poco più di 3’ grazie un’ottima Wabara. Potrebbe sembrare il preludio a una passeggiata, invece dopo pochi minuti il coach ospite Mirolybov capisce che per provare a tenere testa all’Italia c’è solo da affidare quanti più palloni possibili alla stella Tuukkanen (4 anni fa a Napoli). E se la Finlandia va al riposo sotto di 5 punti è solo per merito della 35enne lunga: 16 punti in 17’,
Sottana Ma le azzurre, pur con un po’ di alti e bassi, piacciono. A partire dalla solita Sottana (lucida e anche altruista, 6 assist e 15 punti), passando per Santucci e Zanoni, mentre Masciadri non sembra in serata, soprattutto al tiro (2/8 al riposo). Italia che accelera subito fino al +13, prima del piccolo calo di concentrazione che comporta un immediato break subito di 8-0 (46-41). La differenza di valori, però, resta evidente. Così, ci pensa Sottana a piazzare subito la tripla che evita paure. Le finlandesi vanno in affanno e ottengono pochino, anche perché Tuukkanen cala vistosamente (solo 2 punti nella ripresa). Masciadri e una precisissima Bagnara hanno una marcia in più: al 37’ proprio un gioco da tre punti di Bagnara fissa il +17 (70-53). Può bastare, in attesa di sabato, sempre a Latina, quando arriverà la Lettonia, gara fondamentale. «Mi è piaciuto il carattere delle ragazze — dirà Ricchini — è stato importante vincere di 18. E ora pensiamo alla Lettonia, la squadra più forte del girone». © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL TEST CHESSA 19 PUNTI
La Sperimentale regge 35’ con la Francia A Pau, la Sperimentale ha perso 74 54 contro la Francia. Oggi la replica a Boulazac. «Questa partita indica che il percorso di questo gruppo è di qualità — ha detto Luca Dalmonte — abbiamo giocato alla pari per 35’ contro una squadra di uno spessore tecnico e atletico molto elevato». Italia: Moraschini 4 (0/5, 0/1), Chessa 19 (3/6, 4/6), Ganeto 3 (0/2, 1/3), Polonara 15 (4/4, 2/6), Magro 4 (2/2, 0/1); Cournooh 2 (1/2, 0/1), Baldi Rossi 2 (1/2), Portannese (0/1), D’Ercole (0/1,
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PALLAVOLO LA PIAZZA CHE RESISTE
SERIE A IL TECNICO RESTA IN FEDERAZIONE
Andrea Capobianco ha rinunciato alla panchina di Avellino. Il coach ha detto che «benché lusingato, è sua intenzione rispettare l’accordo contrattuale con la Fip». In serata la Scandone ha chiuso con Giorgio Valli, che durante la giornata era parso prima sul punto di restare a Montegranaro, poi di andare al Cska Mosca al fianco di Ettore Messina. Siena ha ufficializzato l’accordo biennale con Marco Crespi che sarà l’assistente di Luca Banchi. L’ex coach di Casale torna vice in un club 15 anni dopo l’ultima esperienza a Milano nel 1997. Per le panchine di serie A mancano Pesaro (Tic-
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0/2), Mazzola (0/3), Ferrero 3 (0/1, 1/2), Borra 2 (1/1). Per la Francia, 23 punti di Florent Pietrus, 15 di Seraphin, 8 di Diawara. NBA Stanotte (dalla 1 in diretta su Sky Sport 2) il draft. La prima scelta è di New Orleans che andrà su Anthony Davis. Charlotte ha preso Ben Gordon, a Detroit Corey Maggette e una scelta del 2013. LUTTO È morto Pat Cummings, ex giocatore dei Knicks, a Varese per 9 partite nel 1990. Aveva 55 anni.
10
Coppe Italia Tutti dalla Panini poi divenuta Daytona
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Coppe in Europa 4 Coppe dei Campioni, 3 Coppe delle Coppe, 4 Coppe Cev, 1 Challanger Cup (ultimo trofeo conquistato nel 2007-08) e una Supercoppa
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Stagioni in A-1 Interrottamente dal 1968-69. (a.a.)
L’addio del presidente Grani, terremoto e crisi non cancellano la storia: in arrivo Baranowicz PAOLO REGGIANINI MODENA
«La pallavolo a Modena non può morire». E’ lo slogan scelto da Pietro Peia nel giorno in cui si è insediato al timone di Casa Modena (confermato lo sponsor anche se con una riduzione dell’investimento) dopo l’uscita di scena del suo ex socio Giuliano Grani. Nessun annuncio sul piano tecnico, ma non ci dovrebbero essere dubbi sul fatto che Angelo Lorenzetti tornerà sulla panchina, nonostante il contratto che lega Modena ancora a Daniele Bagnoli, destinato al Fenerbache. «Ho scelto di andare avanti da solo - aggiunge Peia improvvisando un inedito sorriso - seguendo un sentimento che provo per ciò che la gente di Modena ha fatto per la pallavolo. Spero che qualche imprenditore ci affianchi. La società non ha debiti e tutte le pendenze con tesserati, collaboratori e fornitori saranno saldate entro il 10 luglio. Baranowiz-Celitans La squadra? Ripartiamo dai giovani, voglio una formazione sfrontata». Da Re confermato nel ruolo di d.g. rimanda ai prossimi
Angelo Lorenzetti, 48 anni, ha già allenato a Modena, tra il 2001 e il 2004, centrando lo scudetto nel 2001/02, l’ultimo di Modena TARANTINI
giorni i primi annunci. Le conseguenze del terremoto, oltre alla crisi, fanno di questo territorio un’isola «infelice». In tutta la provincia gli investimenti per lo sport subiranno un notevole ridimensionamento, non solo nella pallavolo. E anche il Museo del Volley creato da Antonio Panini ha chiuso In via di definizione il nuovo sestetto. La diagonale palleggiatore-opposto sarà col giovane azzurro Baranowicz e il lettone Gundar Celitans. Delle vecchia guardia resteranno i centrali Sala e Piscopo, nuovo uno dei due martelli, il belga Deroo, mentre Modena spera che sia l’anno di Kooy, vittima nell’ultima stagione del dualismo con Martino.
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TUTTENOTIZIE & RISULTATI Olimpiadi /1 IL PALINSESTO DI LONDRA
Rugby CANDIDATO ALLA PRESIDENZA FIR
Rai polemica Gavazzi: «Sono «Solo 200 ore» il post-Dondi»
Petrucci, Galimberti, Pancalli ANSA TIZIANA BOTTAZZO ROMA
Scendono a 200 le ore che la Rai dedicherà alle Olimpiadi di Londra (contro le 800 di Pechino 2008). «Umiliante», sbotta il direttore di RaiSport Eugenio De Paoli dopo che Sky si è accaparrata i primi diritti di quello che il presidente della Rai Paolo Garimberti definisce «da sempre il più grande evento mediatico del mondo». Azzurri privilegiati Dodici ore al giorno di dirette, «sacrificando qualche qualificazione, privilegiando sempre gli azzurri, senza trascurare il meglio degli sport, dal basket all’atletica», spiega De Paoli. Più 10 notiziari olimpici e «Buonanotte Londra» condotta da Jacopo Volpi. La squadra avrà 100 inviati in meno (circa 130 complessivi, molti impegnati poi anche nella paralimpiade), con 12 commenta-
tori tecnici. La cerimonia di apertura sarà su Rai 1 (27 luglio ore 20.30), poi Rai2 diventerà il canale olimpico. 200 ore anche per Radio1 che ripropone il titolo storico di Roma ’60, «Radio Olimpia 2012». Radio Olimpia si avvarrà di una squadra dimezzata rispetto a Pechino e del commento tecnico di Daniele Masala, oro olimpico del penthatlon moderno a Los Angeles 84. «Da 60 anni la Rai offre le Olimpiadi, deve essere messa nelle condizioni di continuare a trasmetterle a tutti», continua De Paoli. «Sarà così fino a che non scatterà un’efficace lotta all’evasione al canone, oggi al 27,4% pari a 600 milioni di euro», ha affermato il presidente Garimberti, indispettito dagli attacchi alla Rai per l’Europeo di calcio: «Passi per i rilievi di chi fa critica televisiva, non sono accettabili invece gli attacchi che colleghi di altre televisioni fanno ai telecronisti Rai. Non voglio fare nomi, sono diventati tutti divi e divetti. Rimando al mittente quelle critiche». «Siamo in onda 15 ore al giorno, nessuno l’aveva mai fatto, uno sforzo notevole», aggiunge De Paoli. Solidale con lo sforzo Rai il presidente del Coni Gianni Petrucci «Con l’Europeo la Rai sta scrivendo una bellissima pagina». © RIPRODUZIONE RISERVATA
nirugby c’è la difficoltà delle giovanili — ma si è in campagna elettorale, sebbene non si sappia quando si voterà nè come (il regolamento è vincolato al nuovo Statuto, in mano al commissario ad acta).
Alfredo Gavazzi ha 62 anni DAL NOSTRO INVIATO
SIMONE BATTAGGIA PARMA
Non è un caso che il lancio della candidatura di Alfredo Gavazzi alla presidenza Fir avvenga a Parma. Giancarlo Dondi è a suo fianco e si commuove. «Dopo 16 anni sento di aver fatto qualcosa, anche se è stato il movimento a raggiungere gli obbiettivi. Sosterrò Gavazzi e sarò a sua disposizione per un aiuto, un consiglio». Si snocciolano l’entrata nel Sei Nazioni, i 70.000 dell’Olimpico per Italia-Scozia, la solidità finanziaria (bilancio di 37,5 milioni di e, ma meglio non chiedere se si renderà pubblico, come fanno le grandi federazioni mondiali ma anche Fidal e Fip), i 90.000 tesserati «quando nel 1996 erano 26.000, e alcuni scritti in matita». Anche i 90.000 dichiarati oggi andrebbero spiegati — i seniores non superano un terzo, e a fronte del boom nel mi-
Prime scaramucce C’è da battere Gianni Amore, siciliano in tour per l’Italia, ma soprattutto lo spauracchio veneto, regione che dal 1927 non ha mai espresso un presidente ma che ora sembra unita dietro la sfida lanciata da Treviso. «Io non mi sono mai candidato contro qualcuno — punzecchia Dondi —. Gavazzi non ha fatto ancora i conti ma io sì, e so che vincerà». Il 62enne bresciano, imprenditore e fondatore del Calvisano, è in consiglio dal 1996. «In questi quattro mandati ho conosciuto tutti gli aspetti del movimento. Rispetto a Dondi sono meno politico, ma dico le cose in faccia. È bene che Treviso presenti un candidato: per democrazia, e poi perché così ci misuriamo». Gli obbiettivi? Per Dondi «entrare tra le prime otto al mondo in due anni» (posizione già raggiunta nel 2007, ndr), per Gavazzi «lavorare sui giovani, investire sui 1995-96-97 in chiave Mondiale 2019. Dare centralità alle società, far crescere arbitri e tecnici». La guerra è appena iniziata.
Atletica PISTA ITALIA (si.g.) Nei campionati lombardi a Chiari (Bs), 10"40 nei 100 di Fabio Squillace. Uomini. 100 (+2.0)/200 (-1.1): Squillace 10"40/21"29; Recchiuto 10"54. 400: Severi 47"12. 800: Seck (Sen) 1’47"09; Oberti 1’48"62; Perco (j) 1’48"88. 110hs (+3.2): Delli Carpini 13"99. Donne. 100 (+2.6): Colombo 11"79. 400: Zappa 55"27. 3000 sp: Cova 10’33"37. 100 hs (+1.5): Balduchelli 13"71. Alto: Vitobello 1.84. Triplo: Lah 13.51 (+0.8, r. 13.29/+2.0). Giavellotto: Jemai 52.43. A Enna. Uomini. Peso: Di Maggio 18.44. A Milano. Allieve. Alto: 2. Furlani 1,77; 3. Omoregie 1.77. Lungo: Cestonaro 5.90 (-1.5). A Bastia Umbra (Pg). Allieve. 200 (-0.0): Herrera 24"33. Ad Acquaviva (Ba). Allieve. 400: Vandi 55"59. A Rovereto (Tn). Uomini. 110 hs (+0.1): Tedesco 13"96. Asta: Bressan 5.10. Donne. 800: D. Reina 2’07"76; Baldessari (j) 2’08"09; Rinicella 2’08"80. A Viterbo. Donne. Alto: Meuti 1.83. A Scandiano (Re). Donne. 200 (0.0): Ekeh (j) 24"13. Giavellotto: Purgato 50.96. A Cagliari. Uomini. Alto: Meloni (j) 2.10. A Roma. Donne. Triplo: Derkach (Ucr/Ita, j) 13.09. Martello: Palmieri 65.35.
Biathlon SUMMER FESTIVAL Sabato Frassinoro ospiterà il «Summer Biathlon Festival».
Boxe A ROMA (r.g.) Il clou della serata del 19 luglio al Mondofitness di Roma sarà la difesa della cintura UE mediomassimi da parte di Orial Kolaj (9-5) contro l’esperto ceco Tomas Adamek (18-6-1), al terzo tentativo: il 1˚ fallito nel ’07 contro Brancalion, l’altro nel ’10 col francese Mohammed. Sostituisce la sfida di Manuel Ernesti (12-1), infortunato, con Andrei Abramanka (18-2-2) per l’internazionale WBA superwelter. Nel programma, il medio Mirko Ricci (5), il welter Francesco Nespro (1) e la rivincita tra i leggeri Manuel Lancia (2-0-1) ed Eros Marongiu (3-1-1). PACQUIAO IN FRANCIA (r.g.) Il filippino Manny Pacquiao (54-4-2) trascorrerà le vacanze in Francia. Non è da escludere una puntata a Roma, per far visita al Papa, essendo la famiglia cattolica. Nel frattempo Bob Arum il suo promoter, sta trattando per la quarta sfida con Manuel Marquez.
Cricket SERIE A (c.b.) Così l’8ª giornata: Trentino-Bologna 228-229; Genoa-Kingsgrove Milano 118-119; Capannelle Roma-Pianoro 166-155. Classifica: Trentino 124; Pianoro 120; Kingsgrove 114; Bologna 95; Capannelle 65; Genoa 49.
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Hockey ghiaccio Beach volley PER L’OLIMPIADE
Pallavolo WORLD LEAGUE
BEDDOES A CORTINA (m.l.) Nessuna defezione da parte delle 18 squadre aventi diritto a partecipare ai campionati 2012/13. Tutte hanno presentato domanda d’iscrizione: in A-1 (10 squadre) e A-2 (8 squadre). La Commissione comunicherà entro il 15 luglio le idoneità. Il 41enne canadese Clayton Beddoes già in Nhl con i Boston Bruins è il nuovo allenatore del Cortina.
Ippica SABATO A DUBLINO
Gioria-Momoli Mastrangelo ko Camelot prenota ultima chiamata arriva De Togni un altro Derby (c.f.) E' l'Uruguay di Cardozo-Nieto e Gomez-Guigou l'avversario odierno di Gioria-Momoli e Giombini-Orsi Toth nella World Cup che si apre a Mosca, con 12 Paesi in corsa per gli ultimi due pass olimpici. (per l’Italia già qualificate Cicolari-Menegatti). Con le azzurre Cina, Kenya e Svizzera. Nell'altra pool Olanda, Russia, Mozambico, Messico, Kazakistan e Venezuela. Le prime due di ciascun girone in semifinale, le prime 2 ai Giochi.
Pallanuoto A COSENZA
Il Settebello batte l’Australia Una prova autorevole del Settebello nella prima giornata dell’Otto Nazioni di Cosenza, valido test sulla strada dei Giochi. Con una cornice festosa sugli spalti e un gran Tempesti, gli azzurri hanno schiacciato l’Australia, che sarà la prima avversaria a Londra: 8-3 con reti di Gallo (3), Giorgetti (2), Premus (2) e Figlioli. Nel terzo tempo, Giorgetti ha colpito la traversa su rigore. Nel quarto, espulso Figari per gioco violento. Campagna chiede maggiore attenzione in difesa. Oggi, col Montenegro, sarà più dura. 1a g. Gir. A: Ungheria-Kazakistan 14-3, Serbia-Canada 12-4. Class.: Ungheria, Serbia 3; Canada, Kazakistan 0. Oggi: Canada-Kazakistan (ore 15), Serbia-Ungheria (17.40). Gir. B: Montenegro-Grecia 6-4, Italia-Australia 8-3. Class.: Italia, Montenegro 3; Grecia, Australia 0. Oggi: Australia-Grecia (16.20), Italia-Montenegro (19).
Gigi Mastrangelo k.o. per un infortunio al gomito destro. Nella trasferta di World League a Dallas (Usa) è ricorso alle cure di uno specialista statunitense. Dovrebbe rimettersi entro qualche giorno. Anche se non in tempo per questa trasferta in Texas (dove per sostituirlo è in arrivo De Togni), in cui da domani gli azzurri affrontano Francia, Sud Corea e Stati Uniti, nell'ultimo test ufficiale prima dei Giochi. Intanto già oggi è in campo il girone A. GIRONE A a Novi Sad (Ser) Oggi: Giappone-Russia e Serbia-Cuba. Classifica: Cuba 23; Serbia 15; Russia 13; Giappone 1. GIRONE C a Dallas (Usa) – Domani: Francia-Italia e Stati Uniti-Sud Corea. Classifica: Stati Uniti 20; Francia 17; Italia 11; Sud Corea 6.
Boxe EVENTO A MILANO
Lega e cultura alla Triennale Si è tenuto martedì sera alla Triennale di Milano, l’evento (curato da Gabriele Tinti in collaborazione con la Lega Pro Boxe) organizzato per far emergere quegli aspetti del pugilato che lo accostano alla cultura, definendolo «una delle belle arti». Ospite speciale il neocampione dei superleggeri Renato de Donato, e il suo maestro storico, Nello Iovine. Il milanese è stato protagonista di un’esibizione in un mini match e sparring, in una serata in cui la Lega ha celebrato anche il suo primo anno di attività: il primo match ufficiale si tenne infatti il 1˚ luglio 2011.
Dopo Frankel e Black Caviar, in azione la settimana scorsa al Royal Ascot, è arrivato il momento di un altro campionissimo. Sabato a Dublino si corre l’Irish Derby (gr. 1, m 2400) e al via si rivedrà Camelot, il vincitore (di 5 lunghezze) del Derby di Epsom che al Curragh sarà il grandissimo favorito della corsa, addirittura a 1/4 dai bookmaker. Degli 11 rimasti, ben 7 sono allenati da Aidan O’Brien (che cerca la vittoria numero 10 nella corsa di casa, la settima consecutiva), 3 da John Oxx e 1 da Dermot Weld. Camelot è ancora imbattuto dopo 4 uscite, le ultime tre in gruppo 1: Racing Post Trophy, 2000 Ghinee e, appunto, Derby inglese. Nella storia soltanto 15 cavalli hanno chiuso il doppio Derby inglese e Derby irlandese. L’ultimo è stato nel 2002 High Chaparral che appartiene al team Coolmore come Camelot. GODOLPHIN COMPRA Il team Godolphin ha acquistato da Jim Bolger (presso cui rimarrà in allenamento) il promettente Dawn Approach, il 2 anni imbattuto dopo 4 uscite e favorito per le 2000 Ghinee.
La vittoria di Camelot a Epsom AP
Ippica Torino: 17-12-16-9-11
Olimpiadi / 2 TORMENTONE?
È dei Muse l’inno ufficiale La nuova canzone dei Muse «Survival» è stata scelta come inno ufficiale della prossima Olimpiade di Londra ed è stato trasmesso per la prima volta ieri sera sulla radio della BBC, e già dalle 21 è possibile acquistarlo su iTunes. «Survival» , contenuta nel nuovo album «The 2nd law» in uscita il 18 settembre prossimo, verrà suonata in occasione di ogni ingresso in campo da parte degli atleti, prima di ogni cerimonia di premiazione e potrà essere utilizzata da qualsiasi canale televisivo internazionale, per tutta la durate dei Giochi di Londra. Il trio britannico ha partecipato ieri alla conferenza stampa ufficiale di Londra 2012, e Matt Bellamy, frontman dei Muse, ha commentato: «È un grandissimo onore per noi che Survival sia stata scelta per accompagnare i Giochi. L’ho scritta pensando all’Olimpiade ed esprime il senso di convinzione e di determinazione alla vittoria».
7ª corsa - m 1600: 1 Noemi Sidoli (M. Guzzinati) 1.14.2; 2 Nedved Kyu; 3 Francisco Bi; 4 Nemo di Celle; 5 Mariner Code; Tot.: 5,26; 2,54, 2,34, 4,88 (44,04). Quinté: n.v. Quarté: e 1.517,03. Tris: e 206,63. OGGI QUINTÉ A NAPOLI Ad Agnano (inizio convegno alle 16.05) scegliamo Pallade (6), Profumo Reaf (11), Pink Moon (5), Perunometro Sm (16), Pilgrim del Ronco (2) e Persico Jet (15). SI CORRE ANCHE Trotto: Palermo (15.25), Taranto (16) e Treviso (16.15).
Pallavolo Scelte le azzurre per la Yeltsin Cup Per la Yeltsin Cup, (4/8 luglio a Ekaterinburg, Rus) il c.t. Barbolini ha scelto la squadra, importanti in vista di Londra. Palleggiatrici: Lo Bianco, Rondon; centrali: Arrighetti, Anzanello, Gioli, Barazza; liberi: Cardullo, Croce; schiacciatrici: Ortolani, Lucia e Caterina Bosetti, Costagrande, Del Core, Piccinini. GRAND PRIX (a.a.) Finali a Ningbo (Cina), 1a giornata: Brasile-Stati Uniti 2-3 (19-25, 20-25, 25-20, 25-13, 13-15), Thailandia-Turchia 1-3 (22-25, 21-25, 25-20, 24-26), Cina-Cuba 3-0 (25-22, 25-22, 25-17). Oggi: Stati Uniti-Thailandia, Cuba-Turchia, Cina-Brasile. A BOLOGNA (a.a.) Il Volley 2002 Forlì di trasferisce a Bologna, grazie a una collaborazione con l’Idea Volley: giocherà al PalaDozza: da capire se in serie A-2 o, acquisendo i diritti di Novara, in A-1. MERCATO A-2 (f.c.) Sarà Simone Gabbanelli (21ennedel vivaio) il libero titolare a Loreto. Nel femminile a Soverato hanno confermato come opposta la nazionale argentina Leticia Boscacci.
Rugby Eccellenza a 12? Sarà girone unico Secondo il presidente della Fir Giancarlo Dondi, se il prossimo torneo di Eccellenza dovesse essere aperto a 12 squadre, «si giocherebbe a girone unico». I Crociati, che sembravano in difficoltà, hanno annunciato l’iscrizione e il Viadana, chiusa l’esperienza Aironi in Celtic, sarebbe-
ro orientati a riprendere il loro posto nel massimo campionato, portando a 11 le iscritte; le Fiamme Oro, sconfitte nella finale per la promozione dal San Donà, sono disponibili al ripescaggio. «Ma i termini non sono ancora scaduti — mette in guardia Dondi —. Ci è già capitato di annunciare una struttura e poi doverla cambiare per forfeit improvvisi». UNDER 20 (i.m.) Giappone o Stati Uniti sostituiranno l’Italia nel gruppo A del Mondiale under 20, da cui è appena retrocessa. Sono infatti le finaliste del Trophy (gruppo B) che ha chiuso la fase eliminatoria a Salt Lake City (Usa). CROCIATI ITALIANI (i.m.) Il ds dei Crociati Massimo Giovanelli annuncia una formazione tutta italiana per l’Eccellenza (sarebbero 4 gli stranieri tesserabili) e il ritorno dall’Accademia di Tirrenia del tallonatore Enrico Manghi. TEST ZEBRE (i.m.) Per le Zebre dopo il debutto contro il Perpignan (3 agosto), ufficializzati altri due impegni pre stagionali al torneo «Armand Vaquerin» in Francia: il 5 agosto contro l’Aurillac (Fra), il 10 contro il Northampton (Ing).
Scherma COPPA DEL MONDO Da domani a domenica a L’Avana (Cuba), ultima tappa di Coppa di fioretto maschile. Al via 12 atleti azzurri. Assenti Andrea Cassarà ed Andrea Baldini, in Italia per la preparazione per i Giochi.
Tennis Risultati Wimbledon Wimbledon (20.000.000 e, erba). Uomini, 2˚ turno: Federer (Svi) b. FOGNINI (Ita) 6-1 6-3 6-2, Monaco (Arg) b. Chardy (Fra) 6-2 3-6 6-3 7-6, Mayer (Ger) b. Petzschner (Ger) 3-6 3-6 6-4 6-2 6-4, Tipsarevic (Ser) b. Sweeting (Usa) 5-7 7-5 6-4 6-2, Almagro (Spa) b. Rufin (Fra) 6-2 5-7 6-2 6-4, Istomin (Uzb) b. Andreev (Rus) 6-3 6-7 4-6 6-2, Benneteau (Fra) b. Russell (Usa) 7-6 2-6 6-4 7-5, Youzhny (Rus) b. Cervantes (Spa) 6-1 6-3 6-4, Janowicz (Pol) b. Gulbis (Lat) 2-6 6-4 3-6 7-6 9-7, Troicki (Ser) b. Klizan (Svk) 6-4 4-6 5-7 7-6 6-4. Singolare maschile, 1˚ turno: Phau (Ger) b. Odesnik (Usa) 6-3 3-6 6-7 6-3 6-4, Kubot (Pol) b. Ito (Gia) 7-6 6-3 6-3, Melzer (Aut) b. Wawrinka (Svi) 3-6 7-6 2-6 6-4 8-6, Ferrer (Spa) b. Brown (Ger) 7-6 6-4 6-4, Raonic (Can) b. Giraldo (Col) 6-4 6-4 6-4, Roddick (Usa) b. Baker (Gbr) 7-6 6-4 7-5, Djokovic (Ser) b. Harrison (Usa) 6-4 6-4 6-4. Donne, 2˚ turno: Rus (Ola) b. Stosur (Aud) 6-2 0-6 6-4, Watson (Gbr) b. Hampton (Usa) 6-1 6-4, Lisicki (Ger) b. Jovanovski (Ser) 3-6 6-2 8-6, Stephens (Usa) b. Cetkosvka (Cec) 7-6 4-6 6-3, Clijsters (Bel) b. Hlavackova (Cec) 6-3 6-3, Radwanska A (Pol) b. Vesnina 6-2 6-1, Cirstea (Rom) b. Li (Cina) 6-3 6-4, GIORGI (Ita) b. Tatishvili (Geo) 6-3 6-1, Peng (Cina) b. Morita (Gia) 7-6 6-3, Foretz (Fra) b. Hsieh (Tpe) 6-4 6-1, Zvonareva (Rus) b. Soler-Espinoza (Spa) 6-1 3-6 6-1. Singolare femminile 1˚ turno: Goerges (Ger) b. Peer (Isr) 6-2 6-2, Govortsova (Blr) b. Beck (Ger) 6-3 3-6 6-3, Cornet (Fra) b. Bratchikova (Rus) 6-0 7-6, Ivanovic (Ser) b. Martinez Sanchez (Spa) 6-3 3-6 6-3, Bonaderenko A (Ucr) b. Date (Gia) 5-7 6-3 6-3, ERRANI (Ita) b. Vendeweghe (Usa) 6-1 6-3, Zakopalova (Cec) b. Cibulkova (Svk) 6-4 6-1, Paszek (Aut) b. Wozniacki (Dan) 5-7 7-6 6-4, Yakimova (Blr) b. Minella (Lux) 4-6 6-3 6-3. Match sospesi. Uomini: Stepanek (Cec) c. Becker (Ger) 6-4 5-5, Falla (Col) c. Mahut (Fra) 6-4 6-3 4-6 3-3. Donne: Sharapova (Rus) c. Pironkova (Bul) 7-6 3-1, Petrova (Rus) c. Babos (Ung) 6-4 5-5. NASO AI QUARTI (m.l.) Ieri Gianluca Naso ha raggiunto i quarti dell’Atp Challenger Milano (montepremi 30.000 euro, terra). Risultati. Secondo turno: Naso b. Veic (4, Cro) 7-5 6-2; Robredo (Spa) b. Robert (Fra) 6-4 6-3; Hanescu (8, Rom) b. Michalicka (R. Ceca) 6-2 6-3.
Tuffi GRANDI ALTEZZE (al.f.) Il colombiano Orlando Duque vince la prima tappa delle World Series a Bonifacio (Corsica); solo 4˚ il campione in carica Hunt (Gb). Risultati: Duque (Col) 462.00, LoBue (Usa) 455.00, Navratil (R.Ceca) 385.85.
Vela COPPA AMERICA (r.ra.) Al via oggi negli Usa le regate dell’AC World Series di Newport (ultima tappa del circuito 2011/12). In programma con partenza alle 12 locali (18 in Italia) una regata di flotta, a seguire le regate di match race. Il team da battere è Oracle Spithill che in classifica generale del circuito ha 4 punti di vantaggio su Emirates Team New Zealand. Diretta su www.youtube.com/americascup e su Italia 2 a partire dalle 20. EUROPEO (r.ra.) Si è conclusa ieri la regata lunga del Campionato Europeo ORCi in corso a Punta Ala. Dopo tre regate (la regata lunga assegna il punteggio di 2 prove) la classifica del gruppo A vede al comando Aniene 1˚ Classe di Martini (tattico Vascotto), 2˚ Exprivia Luduan Reloaded di Sylos Labini, 3˚ Sonnenkonig di Schmid. Nel gruppo B 1˚ Low Noise di Colombi (tattico Bodini), 2˚ Scugnizza di De Blasio, 3˚ Three Sister di Dolezal.
Volo libero MEETING Dal 5 all’8 luglio, meeting internazionale di parapendio: 3˚ Trofeo Parco dei 100 Laghi. In palio il titolo Italiano Master, dedicato ai piloti over 40. L’evento Fai (Fédération Aéornautique Internationale) , è organizzato da Aeroclub Emilia in Volo, Aero Club d’Italia e Coni. Oltre 100 le vele impegnate nelle prove.
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GIOVEDÌ 28 GIUGNO 2012
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Il fatto del giorno DI GIORGIO DELL'ARTI gda@gazzetta.it
Monti in Europa con la riforma del lavoro fatta: ma perché sono tutti scontenti? Non piace a sindacati e industriali e la Fornero rischia la sfiducia dopo la gaffe in un’intervista. In realtà, il governo è già pronto a modifiche La riforma Fornero del mercato del lavoro è adesso legge, dopo l’approvazione di ieri della Camera, con 4 voti di fiducia, approvazione che segue il varo del Senato. Le incertezze del centro-destra di fronte a questo testo si sono toccate con mano: al pacchetto della maggioranza che sostiene il governo sono mancati 87 voti, tutti da parte dei berlusconiani. Sette deputati Pdl hanno votato contro, 34 si sono astenuti e 46 non si sono presentati. Di questi, solo 11 erano assenti giustificati perché in missione. L’approvazione era stata giudicata necessaria da Monti che voleva presentarsi all’appuntamento del Consiglio europeo (domani e dopodomani) con la prova provata che il suo governo è compatto, ben sostenuto dalle Camere e capace di procedere sulla via delle riforme. Monti aveva auspicato anche l’approvazione di una mozione comune di politica estera, ma su questo i tre partiti che lo sostengono non si sono messi d’accordo. In ogni caso, il capo del governo si presenta al giudizio dei partner europei, e dei tedeschi in particolare, con le carte in regola.
1Poi c’è il caso Fornero… Sì, c’è il caso dell’intervista concessa dal nostro ministro del Welfare al Wall Street Journal. A un certo punto, l’intervistata avrebbe detto: «Questa riforma non è perfetta, ma è
buona, soprattutto per quelli che entrano nel mercato del lavoro. Stiamo cercando di proteggere le persone, e non il loro posto di lavoro. Deve cambiare l’atteggiamento delle persone. Il posto di lavoro non è un diritto, deve essere guadagnato, anche attraverso sacrifici». La frase «il posto di lavoro non è un diritto» ha scatenato un putiferio. La Costituzione italiana comincia infatti così: «L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro», concetto precisato all’articolo 4: «La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto». Troppo lungo sarebbe ricostruire il percorso che portò i costituenti all’elaborazione dei due articoli: il primo venne scritto da Fanfani e fu approvato anche dai comunisti, benché Togliatti avesse cercato di far passare la formula «L’Italia è una repubblica democratica di lavoratori». Il quarto potrebbe facilmente mettere in difficoltà anche i detrattori della Fornero. Un paese con un fisco tanto oppressivo non impedisce la moltiplicazione dei posti di lavoro? Strutture di mercato rigide e condizionate da potenti organizzazioni lobbistiche non sono a loro volta d’ostacolo allo sviluppo di imprese e lavoro? Eccetera. La «ministra» ha risposto all’assalto dicendo che la frase si riferiva non al "lavoro", ma ai "posti", cioè ai luoghi, come ca-
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I LEGHISTI CONTRO LA MINISTRA
S «Ma ha giurato su Topolino?» «Il lavoro è un diritto: il ministro Fornero ha giurato sulla Costituzione o su "Topolino"?. Così il senatore della Lega Nord, Gianvittore Vaccari, ha commentato le dichiarazioni al «Wall Street Journal» di Elsa Fornero. La ministro del Welfare ha detto che l’attitudine della gente deve cambiare: «Il lavoro non è un diritto, va guadagnato, anche con il sacrificio»
d lafrase DEL GIORNO
_finalmente la legge
Il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, 64 anni, piemontese LAPRESSE
piamo noi, che garantiscono un reddito senza che si sappia se dietro c’è o no un lavoro effettivo. L’ha difesa con parole addirittura accorate la Gelmini, e questo è politicamente piuttosto significativo: un gruppo di pidiellini super-ortodossi, quelli che fanno capo alla corrente “Liberamente” e che hanno nella Gelmini uno dei leader, non sembrano disponibili a far cadere il governo dei tecnici e a partecipare al «massacro» della Fornero. Contro la quale sono state presentate mozioni di sfiducia che saranno discusse il 3 e 4 luglio.
2 Forse dobbiamo
ricordare quello che dice la legge.
I punti di maggior delicatezza sono quelli che definiscono l’entrata e l’uscita. Per l’uscita (il famoso articolo 18) si esclude che l’impresa possa licenziare per motivi discriminatori (razza, genere, religione ecc.), ma si ammette che possa mandar via un dipendente per motivi economici. Tutti prevedono un aumento enorme dei contenziosi perché ai motivi economici dell’impresa i lavoratori opporranno che il motivo economico nasconde in realtà un motivo discriminatorio. In entrata la legge combatte gli abusi di certi contratti, delle formule di collaborazione legate a un uso strumentale delle partite Iva ecc. Preve-
de anche una riforma profonda degli ammortizzatori sociali, di cui godrà una platea più ampia ma con importi complessivamente più bassi e per meno tempo.
3 Come mai sono tutti scontenti?
Cambiamenti di rilievo scontentano sempre tutti. Per ottenere il “sì” di ieri, Monti e Fornero hanno promesso che introdurranno poi modifiche ai tre punti più contestati, e specialmente a quelli relativi alla flessibilità in uscita (come vuole Confindustria) e agli ammortizzatori (come chiedono i sindacati dei lavoratori).
4 La Cgil è sempre contraria? Sì, ieri ha organizzato parecchie manifestazioni. Numero dei manifestanti non troppo alto, ma grande visibilità. La Cgil giudica questa legge “dannosa”.
I DEPUTATI LAVORINO ANCHE AD AGOSTO La priorità è smaltire i tanti decreti. Quindi alla Camera si potrebbe lavorare anche la prima e la seconda settimana di agosto. E visto l’ampio numero di decreti da esaminare si voterà e si voterà anche di lunedì e venerdì e in notturna GIANFRANCO FINI PRESIDENTE DELLA CAMERA
OGGI VERTICE DI BRUXELLES
Il premier: «Tobin tax se Ue agisce sullo spread»
Monti col premio dell’ente europea dei contribuenti ieri a Bruxelles AP
Se l’Europa non varerà un meccanismo anti-spread, l’Italia non sosterrà la tassa sulle transazioni finanziarie. In vista del «decisivo» vertice di Bruxelles che inizia oggi, Mario Monti ha alzato ancora la posta nella sfida con Berlino. Sul fronte europeo, il premier è consapevole che nel muro alzato da Angela Merkel si intravvedono le prime crepe, che però rischiano di non essere sufficienti. Così è tornato alla carica stavolta ponendo, nei fatti, un veto alla tassa sulla cosiddetta Tobin Tax se non passerà la proposta italiana di usare il fondo salva-Stati (l’attuale Esfs e il futuro Esm) per arginare il differenziale fra i titoli dei Paesi virtuosi, Italia in testa, e quelli tedeschi. Tra l’altro, ieri la Merkel, che di mattina aveva detto di non farsi «illusioni» sul Consiglio Europeo di Bruxelles, in una cena di lavoro all’Eliseo ha incontrato il collega francese François Hollande. «Abbiamo bisogno di più Europa. E di approfondire ora l’Unione monetaria ed economica, domani quella politica», hanno detto entrambi prima del faccia a faccia cui si è aggiunta una telefonata tra il presidente francese e Obama. Intanto ieri, l’Eurogruppo ha approvato la richiesta di aiuti avanzata dalla Spagna e da Cipro. Nel dettaglio, Madrid richiederà assistenza per 51-62 miliardi di euro, più un «margine di sicurezza» aggiuntivo.
5 Davvero l’aver approvato la riforma renderà Monti più forte di fronte ai partner europei?
I tedeschi, nelle loro prese di posizione della vigilia, oscillano vistosamente da una posizione all’altra. Certo, ormai è chiaro anche a loro che un’uscita dall’euro potrebbe costargli centinaia di miliardi.
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Il rialzo di Milano Chiusura in rialzo ieri per le Borse europee: al top Milano con un rimbalzo del 2,58%
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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ALTRI MONDI
CALDO FINO A 36 GRADI
Arriva Caronte: oggi è allarme in 4 città Il caldo non dà tregua. La giornata peggiore è prevista domani con l’arrivo di Caronte, l’anticiclone subtropicale che
soffierà fino al 9 luglio aria molto calda dall’entroterra algerino verso l’Italia. Quattro le città da bollino rosso. Secondo i dati sulle ondate di calore del Ministero della Salute, la massima percepita domani sarà di 35 gradi a Perugia, 36 a Reggio Calabria e Rieti, 34 a Roma.
Processo diritti tv Assolto Berlusconi Era accusato di frode fiscale nella compravendita di programmi. Il gup: «Prescritti i fatti prima del 2003» vendita dei diritti tv. L’ipotesi del pm, Barbara Sargenti, era che gli imputati, per evadere le imposte, avessero messo in piedi un sistema collaudato di frode per alcuni milioni di euro, realizzata con la sovrafatturazione dei diritti di trasmissione di film e fiction acquistati da «major» statunitensi come la Paramount. I diritti — secondo l’accusa — venivano acquistati da Mediatrade, Rti e Fininvest a prezzi gonfiati, tramite società di comodo riconducibili al produttore Usa Frank Agrama e ad altri intermediari. In più parte delle somme sborsate, attraverso la triangolazione con aziende con sede in Oriente, veniva poi fatta rientrare in Italia.
STEFANIA ANGELINI
Silvio Berlusconi e il figlio Piersilvio sono stati assolti nel processo Mediatrade per i presunti costi gonfiati durante la compravendita dei diritti televisivi e cinematografici nel biennio 2003 e 2004. Oltre all’ex premier e al vicepresidente di Mediaset e numero uno di Rti, altre dieci persone, tra intermediari e dirigenti del gruppo erano coinvolti nell’inchiesta (e sono stati prosciolti): al centro della vicenda, una presunta frode da 10 milioni di euro. Il gup romano, Pierluigi Balestrieri, ha esaminato la richiesta di rinvio a giudizio e ha dichiarato il non luogo a procedere per tutti per l’intervenuta prescrizione e l’assoluzione per gli episodi del 2004, perché «il fatto non sussiste». L’inchiesta, partita nell’estate del 2010 da una costola di quella milanese, è finita a Roma per competenza territoriale, perché i fatti contestati coinvolgevano Rti, società di Mediaset che aveva sede legale nella Capitale. Gli episodi sui quali ha indagato la procura romana riguardavano in particolare le dichiarazioni dei redditi del gruppo Fininvest del 2004 e del 2005 riferiti alla compra-
L’ex premier Silvio Berlusconi, 75 anni LAPRESSE
L’INCHIESTA SULLE FESTE DI ARCORE
Ruby, la Ventura prosciolta Il gip: «Non diffamò Fede» Simona Ventura è stata assolta dal gip di Milano dall’accusa di diffamazione nel processo Ruby. Intervistata dal «Corriere della Sera» la conduttrice aveva parlato di un coinvolgimento di Emilio Fede nel caso dei festini ad Arcore e per questo era stata querelata dall’ex direttore del Tg4.
Le difese Soddisfatti i difensori dei 12 imputati dopo la lettura della sentenza. «È di proscioglimento, in piccola parte per prescrizione e in massima parte perché i fatti non sussistono: così la tesi accusatoria della procura della Repubblica di Milano è stata interamente sconfessata», ha commentato l’avvocato di Berlusconi, Piero Longo. «La sentenza — ha aggiunto — sarà depositata entro 30 giorni, ma già da ora il suo significato è molto leggibile». © RIPRODUZIONE RISERVATA
lo schianto
Brescia, treno contro tir Venti feriti, 2 sono gravi Un treno e un camion su una strada di provincia. Si sono scontrati ieri mattina nel bresciano a Borgonato di Corte Franca, in un passaggio a livello. Impatto devastante: sventrato il tir e il muso del treno (nella foto Ansa). Venti i feriti, due gravi: il 56enne autista del mezzo e la 44enne capotreno. Chiara la dinamica su cui indaga la procura: il camionista ha oltrepassato il passaggio nonostante lo stop.
notizie Tascabili Una su 4 non riesce a pagare le rate
Allarme mutui in Italia: le famiglie in difficoltà Il numero di famiglie italiane che non riesce a pagare il muto sulla casa è aumentato a un livello «allarmante». In seguito alla crisi, un nucleo familiare su quattro ha avuto difficoltà a pagare le rate all’inizio dell’anno scorso, portando così all’aumento degli sfratti. È quanto si legge el rapporto trimestrale della Commissione Ue su occupazione e situazione sociale. Ma l’Abi, l’associazione delle banche italiane non ci sta e risponde con fermezza all’Ue: «Le famiglie italiane sono finanziariamente solide e sostengono il peso dei mutui senza particolari problemi». Non solo: «L’analisi della Commissione è errata rispetto alla realtà italiana», ci tiene a precisare l’Abi: le famiglie che hanno chiesto di sospendere il pagamento del mutuo con la moratoria a marzo 2012 sono circa 65mila, a fronte di 3,5 milioni di mutui.
Ucciso in Afghanistan
Camera ardente e funerali: Roma dà l’addio a Braj Un bimbo di otto mesi, che accarezza la fotografia del papà, ucciso da un razzo in Afghanistan. È il piccolo Manuel, figlio del carabiniere Manuele Braj, ammazzato in un attentato talebano lunedì nella base di Adraskan, l’immagine che resta nella
giornata dell’addio al 30enne militare. Quasi sempre presente ieri tra le braccia della madre Federica (nella foto Ansa mentre tiene in mano un’immagine del marito all’arrivo del feretro, atteso a Ciampino anche dai presidenti di Camera e Senato, Gianfranco Fini e Renato Schifani): nel pomeriggio si è tenuta la camera ardente al Celio e, più tardi, nella basilica di Santa Maria degli Angeli si sono svolte le esequie solenni alla presenza del ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, e quello del Lavoro, Elsa Fornero. In precedenza, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, aveva visitato la camera ardente e si era fermato a consolare i familiari, sempre assistiti da un team di psicologi dell’Arma. E oggi la Nazionale giocherà con il lutto al braccio la semifinale degli Europei contro la Germania.
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DACCÒ NEI GUAI
S Vicino a Formigoni: chiesti 5 anni e mezzo Cinque anni e mezzo di carcere. È questa la condanna chiesta ieri dai pm di Milano nei confronti di Pierangelo Daccò, il faccendiere accusato di associazione per delinquere e bancarotta nell’inchiesta sul dissesto del San Raffaele e processato a Milano con l’imprenditore Andrea Bezzicheri (per lui sono stati chiesti 3 anni). Daccò è in carcere da novembre e, ad aprile, era stato raggiunto da una ordinanza di custodia per l’indagine sulla Fondazione Maugeri che vede indagato anche Roberto Formigoni
FINANZIAMENTO AI PARTITI
Un decreto per girare i soldi ai terremotati Scade oggi il termine per la presentazione degli emendamenti in Commissione al Senato che consentirebbero di destinare
l’ultima tranche dei finanziamen ti ai partiti di luglio alle vittime del sisma in Emilia. Non ha dubbi sulla destinazione dei fondi il Pd, mentre sono pessimisti i deputati Radicali. Ma potrebbe essere, invece, il prossimo Consiglio dei ministri con un decreto a «girare» i soldi ai terremotati.
A PERUGIA IL CASO RISOLTO DOPO TRE MESI DI INDAGINI
Rapina con 2 vittime Arrestati 3 albanesi Un tentativo di rapina sfociato in un duplice, atroce omicidio: è accaduto a Cenerente (Perugia) nella notte tre il 5 e 6 aprile e ieri, dopo lunghe indagini, sono stati arrestati tre albanesi. Quella notte volevano sapere dove fosse la cassaforte con i gioielli, ma il padrone di casa, l’ex orafo 52enne Sergio Scoscia, dopo avere visto la madre 74enne, Maria Raffaelli, morire di infarto mentre veniva legata dai banditi, non aveva parlato. Per questo era stato colpito con una trentina di martellate fino a morire. Gli stranieri erano poi fuggiti dalla villetta senza riuscire a impossessarsi dei preziosi e alla fine il bottino era stato di qualche centinaio di euro e una collana d’oro. Con un’indagine tradizionale, condotta raccogliendo elementi e testimonianze, verificando tabulati e celle telefoniche, la squadra mobile perugina è riuscita a risalire ai presunti responsabili: Artan Gioka, 24 anni e Ndrec Laska, 28, sono stati arrestati in Albania dove erano tornati in tutta fretta il 7 aprile, giorno dopo il doppio delitto.
Luogo dell’agguato a Cenerente (Pe)
Alfons Gjergji, 27 anni, è stato invece bloccato a Roma: tra gli elementi che secondo gli investigatori li inchioderebbero l’auto di uno di loro notata a Perugia la sera del delitto. Per tutti l’accusa nell’ordinanza di custodia cautelare è di associazione per delinquere finalizzata ai furti e alle rapine e al duplice omicidio. Sembra, comunque, che in casa siano entrati due degli albanesi, mentre un terzo rimase fuori: i singoli ruoli devono, però, essere ancora chiariti.
A PRATO L’ACCUSA DELLA DIOCESI. S’INDAGA PER OMICIDIO
Bimbo morto in gita «Soccorsi in ritardo» I soccorsi sono arrivati solo a un’ora e mezza dalla prima richiesta. Dopo la morte di Franco Lori, stroncato a 11 anni da un malore durante una gita parrocchiale sul Monte Calvana, vicino a Prato, ieri la diocesi della città toscana ha fornito nuovi particolari sulla tragedia. E, intanto, la procura ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo: al momento nessun indagato e fascicolo a carico di ignoti. I pm attendono l’esito dell’esame autoptico, che sarà disposto oggi e nel frattempo non escludono alcuna ipotesi, nemmeno quella che il bimbo avesse dei problemi congeniti. «Prima dell’arrivo dell’elisoccorso sono state fatte 4
Il piano contro la crisi
Bimbi soccorsi martedì a Prato AP
telefonate al 118 e una ai pompieri. I soccorsi sono stati prestati alle 14.30, novanta minuti dopo la prima chiamata». E poi ancora: «Franco non si lamentava prima del malore: nessuno era disidratato». Da parte loro, gli operatori del 118 si sono difesi: «Siamo stati tempestivi».
L’incontro avvenuto a Belfast
Monte dei Paschi La regina e l’ex dell’Ira: taglia 4.600 posti storica stretta di mano e chiude filiali Il Monte dei Paschi di Siena (Mps) taglia posti e chiude filiali. È ciò che emerge dal piano industriale 2012 2015 della terza banca italiana, Il piano prevede, tra l’altro, la chiusura di 400 filiali con la riduzione di oltre 4.600 posti di lavoro. Il consiglio di amministrazione di Mps, dopo ben 11 ore di riunione, è giunto a definire il documento che prevede un utile netto consolidato di 630 milioni di euro a fine periodo. Previste anche la cessione di Biverbanca alla CariAsti e azioni sul fronte dei dirigenti con una sforbiciata di 100 unità, pari al 20% del totale, e il taglio del 5% della retribuzione per 12 mesi. Il piano sembra aver convinto la Borsa, dove si sono registrati rialzi oltre il 3%.
Stretta di mano tra la regina Elisabetta e McGuinness. vice primo ministro nordirlandese LAPRESSE
Una stretta di mano che rimarrà nella storia. Nella tappa senza dubbio più importante del tour del suo Regno, in occasione del Giubileo di Diamante, la regina Elisabetta II ieri a Belfast ha stretto la mano a Martin McGuinness, ex comandante dell’Ira e oggi vice primo ministro dell’Ulster. Un gesto che ha risollevato rabbie e rancori da parte dei repubblicani, ma che è stato salutato dalla folla come una tappa fondamentale del difficile cammino verso la pace tra Gran Bretagna e Irlanda. Stando al Sinn Fein, il movimento indipendentista irlandese, McGuinness ha detto alla regina che il loro incontro ha rappre sentato «un potente segnale per costruire la pace».
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ALTRI MONDI
DOPO LO STOP DEL TOUR
Radiohead: fissate le nuove date italiane Dopo lo stop del tour mondiale dei Radiohead (nella foto Thom Yorke) dopo l’ inciden te di Toronto in cui il crollo del
palco ha ucciso un tecnico, la band inglese ha annunciato, le nuove date degli show italiani. Confermati stessi luoghi e stesse città: sabato 22 settembre a Roma (Ippodromo Capannelle), il 23 a Firenze (Parco delle Cascine), il 25 a Bologna (Arena Parco Nord), il 26 a Codroipo (Udine, Villa Manin).
Tokidoki «Kimoni, pizze e creatività: così ho sedotto anche le star» Legno, 35enne romano, spopola nel mondo con il suo design: «Mi ispiro al Giappone, ma sogno ancora l’Italia» FILIPPO CONTICELLO MILANO
In quello studio newyorkese James Pallotta, imprenditore ricco sfondato e coproprietario della Roma, aveva un unico pensiero: parlava affascinato di forme giapponesi e design metropolitano. Ad ascoltarlo un ragazzo di borgata, artista sì, ma con altre priorità: «Io fremevo, gli chiedevo solo del Capitano. E del rinnovo di De Rossi. E di calciomercato». Simone Legno, 37enne del quartiere Nuovo Salario, sparge creatività in giro per il mondo, ma quando intravede il giallorosso cade nell’estasi: se il nome non dice niente, chiedere ai famosi (non solo Pallotta) che fanno la fila per farsi «griffare», da Paris Hilton ai Black Eyed Peas. «Tokidoki» (letteralmente «a volte») è il suo progetto grafico conteso come un amuleto: c’è un po’ di Warhol e un po’ di punk, aggressività e innocenza, ma più di tutto l’iconografia che omaggia l’amato Giappone. Così, nasce un impero economico da milioni di euro nonostante la crisi e quelle faccette da cartoon made in Japan, gli occhietti languidi che hanno in-
l’annuncio
Poco tempo fa aveva usato il social network preferito, cioè Facebook, per avvertire i fan. Vasco Rossi aveva promesso di mettere la testa a posto e di convolare a nozze con la compagna, Laura Schmidt. «Quest’estate sposo Laura. Dopo 25 anni regolarizzo una situazione di fatto. Fatto di normale burocrazia. Cerimonia civile privatissima», aveva scritto. Poi, ieri, il sito di Vanity Fair ha annunciato la data. Il rocker di Zocca avrebbe così l’intenzione di pronunciare il sì con la Schmidt (da cui ha avuto il terzo figlio, Luca) il prossimo 7 luglio. Laura, 43 anni, milanese di origini tedesche, è stata molto vicina al cantante emiliano nell’ultimo periodo,
vaso la moda (abiti, accessori, gioielli e articoli sportivi) diffuse in 1000 boutique in oltre 60 Paesi. E poi disegni, toys in vinile e pure una tatuatissima Barbie che ha indignato i genitori americani e fatto discutere la Cnn. Da Los Angeles è tornato in Italia per la mostra milanese (organizzata dalla birra Nastro Azzurro, fino all’8 luglio, nello spazio «Nastro Say Yes»). Rientro da figliol prodigo visto che da queste parti i giovani che «ce la fanno» sembrano una rarità.
ilDisegno
È rimasta pure qualche briciola di Italia nelle sue creazioni?
«È rimasto tanto invece e i primi a dirmelo sono i miei amici "giap". La mia orgine ha reso lo stile diverso, c’è un umorismo che è molto italiano. Così, i miei personaggi mangiano la pizza o giocano a pallone. Dalla California mi piacerebbe spostarmi e fare base in Giappone, ma un giorno tornare a casa».
Legno, ma cosa avrà mai di speciale il Giappone?
«I contrasti, il minimale e il sofisticato insieme. Un kimono e un giovane iperfashion. Un giardino zen e il caos di una strada invasa da migliaia di persone e colori. Tutto a pochissima distanza».
Ecco un regalo per gli azzurri Nel giorno di ItaliaGermania Simone Legno ha realizzato per la Gazzetta un disegno «Tokidoki» ispirato agli azzurri: «Non infiammiamo la sfida, è una festa», dice. (Copyright TOKIDOKI,LLC. Designed by Simone Legno).
«Amici di infanzia, figli di amici dei miei: ogni volta che ritorno mi rendo conto del periodo che viviamo. Io ho cominciato quasi per caso, quando il mio sito venne notato da imprenditori americani. Ma so che gli italiani nei disastri tirano fuori la genialità. Posso solo consigliare di seguire le passioni. Usare il web, non fermarsi, osare, anche se non sarà mai una passeggiata».
Vasco Rossi, 60 anni, con Laura Schmidt, 43: stanno insieme da 25 anni
in particolare durante la degenza nella clinica bolognese Villalba, nel settembre scorso. Il concerto per l’Emilia Su Facebook, però, Vasco ieri è torna-
Cresce ancora, negli Usa, l’accesso al web da dispositivi mobili. Secondo un rapporto del del Pew Research Center, l’88%
CARTOON «THE BRAVE»
SCRITTRICE AVEVA 71 ANNI
Ecco Merida La principessa strega gli Usa
Addio Ephron Portò in scena la commedia di Harry e Sally
Sul web col cellulare Negli Usa lo fa il 55%
ROMA I maghi della Disney Pixar (quelli di «Toy Story», per intenderci) non sbagliano un colpo. «Ribelle The Brave» (nei cinema italiani dal 5 settembre) vola già nei cuori dei bambini e degli adulti americani e conquista il primo posto al box office incassando 66,7 milioni di dollari, scalzando così, dopo due settimane, un altro filmone d’animazione, «Madagascar 3», della concorrente Dreamworks. La ribelle del titolo si riferisce a Merida, una principessa scozzese dai capelli rossi, abile arciera, pronta a tutto pur di riuscire a farsi accettare dalla madre e da chi la circonda. «Il suo coraggio non risiede solo nelle sue abilità fisiche ha raccontato ieri il regista Mark Andrews alla presentazione romana ma nella capacità di riconoscere i propri errori, le proprie debolezze e soprattutto di chiedere scusa». A dare le voci italiane a tre burberi Lord, genitori di tre figli imbecilli che vorrebbero conquistare la principessa di turno, sono Enzo Iacchetti, Giobbe Covatta e Shel Shapiro, mentre Anna Mazzamauro è la strega che fornirà la pozione magica a Merida scatenando il caos nel regno. Noemi, invece, canta due brani della colonna sonora. «Merida mi assomiglia non solo nel colore dei capelli dichiara la cantante — ma anche nel carattere: entrambe abbiamo il coraggio di portare avanti le nostre idee e i nostri sogni».
to a parlare del concerto per i terremotati dell’Emilia a cui non ha partecipato: «È stato molto bello e gli artisti erano tutti di cuore e valore». E ha ribadito la sua posizione: «Ci
Emanuele Bigi
Merida in «Ribelle-The Brave»
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il Vasco ha deciso: «Mi sposo Laura» Nozze il 7 luglio dopo 25 anni insieme sono altri modi per aiutare chi ha avuto il crollo di tutti i suoi punti di riferimento o chi ha avuto il crollo materiale di ciò che diventa il rifugio delle certezze dell’uomo, la casa e il quotidiano. Ad esempio alcuni versi, raccolti nell’estasi di creatività possono esserlo di più di qualsiasi evento». E poi: «Scelta nobile quella di parteciparvi, scelta da capire quella di darsi assente», scrive, quasi a voler mettere un punto sulla vicenda. «L’artista — conclude — non dovrebbe fare beneficenza, o meglio non dovrebbe essere il suo obiettivo primario: deve mirare alla magnificenza, al fare qualcosa di grande, di splendido, di vero». s.an. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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degli americani possiede un cellulare e il 55% di loro lo utilizza per accedere a Internet. Il 17%, poi, utilizza solo ipad e smartphone per navigare. Si tratta di una crescita esponen ziale rispetto a 3 anni fa, quando solo il 33% negli Usa accedeva al web da dispositivi mobili.
DIFFUSIONE INARRESTABILE
La gente della sua età fatica a trovare un lavoro, perfino precario. Cosa si sente di consigliare?
Come è scattata la scintilla?
«Da bambino, coi cartoni di Holly e Benji e Mazinga. Poi mi ha attirato tutto lo stile di vita, dai treni veloci agli studenti in divisa. È un richiamo: con i primi guadagni mi sono pagato il primo viaggio a Tokyo e adesso ci vado tre volte l’anno almeno.
Mi ricarico e il panorama visuale che trovo davanti mi inspira: dentro di me sento che Tokidoki deve ancora esplodere».
LA GAZZETTA DELLO SPORT
Nora Ephron con Steven Spielberg
Amata e rispettata per talento e arguzia in un mondo dominato dagli uomini. Giornalista, scrittrice e regista di successo nel calderone di Hollywood. Ma, soprattutto, nel mito per la sceneggiatura di Harry ti presento Sally, film di culto del 1989 con Billy Crystal e Meg Ryan, per cui è stata candidata all’Oscar. La sceneggiatrice e regista Nora Ephron, una delle poche donne capaci di lavorare, scrivere, dirigere e produrre film ad Hollywood, è morta a 71 anni martedì notte a New York a causa di una polmonite dovuta alla leucemia che la affliggeva da tempo. Nata il 19 maggio 1941 a New York da una famiglia di narratori (tutte e tre le sorelle più piccole sono poi diventate scrittrici), ha studiato a Los Angeles dove si era trasferita da piccola. La penna della Ephron ha iniziato la carriera al New York Post e al cinema è approdata più o meno casualmente nel 1976, dopo il suo secondo matrimonio con Carl Bernstein, il famoso giornalista del Watergate. Il fallimento delle nozze, infatti, l’ha portata a scrivere la sceneggiatura di Heartburn - Affari di cuore. Il successo sul grande schermo arriva, però, con Silkwood, il film di Mike Nichols con interpreti Meryl Streep e Kurt Russel. Il debutto in regia è del 1992 con This is my life, nel 1998 ecco il boom di C’è posta per te e nel 2009 Julie & Julia, sempre con Meryl Streep.
DISTRIBUITO DA FILMAURO
S Il guru della Apple Steve Jobs è scomparso il 5 ottobre 2011: aveva 56 anni ANSA
Il film sulla biografia di Jobs sarà anche un po’ italiano A Hollywood è corsa contro il tempo per l’uscita del primo film su Steve Jobs. Due, infatti, sono le produzioni in corso: una è a marchio Sony ed è la pellicola (intitolata «Steve Jobs»). tratta dalla biografia autorizzata del fondatore di Apple scritta dal premio Pulitzer Walter Isaacson, mentre la seconda («Jobs get inspired») non è supportata dall’appoggio di nessuna major. Le riprese di quest’ultimo film sceneggiato da Matt Whiteley e diretto da Joshua Michael Stern con l’attore Ashton Kutcher nella parte di Jobs sono già in corso a Los Angeles. «Jobs get inspired», inoltre, arriverà nelle nostre sale anche con un po’ di Italia: ieri infatti è arrivato l’annuncio che sarà distribuito da Filmauro. La biografia su Jobs racconta la vita di Jobs tra il 1971 e il 2001: la giovinezza, la nascita della Apple e il successo, la crisi che lo porterà fuori dalla società di Cupertino, il ritorno in campo negli Anni 90 fino al lancio dell’iPod.
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ALTRI MONDI Oroscopo
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LE PAGELLE
Bilancia 8 IL MIGLIORE Intuitivi, geniali, protagonisti, potete arrivare dove volete, in totale autonomia, pure. Eclettismo sudombelicale in aumento, a tutto tondo!
DI ANTONIO CAPITANI 24/8 - 22/9
Vergine 7+ ANGELO PALOMBO
Gli sviluppi economici e lavorativi odierni vi confortano, l’amor vi gratifica, il sex vi fortifica. Più del ginseng. Siete i soliti suini.
Il centrocampista dell’Inter è nato a Ferentino (Frosinone) 25 settembre 1981. è stato acquistato a gennaio dalla Samp
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Ariete 6-
Toro 7-
Gemelli 7,5
Cancro 5,5
Leone 7
La grinta, da sola, non basta a compiere le scelte giuste, né a farsi amici gli altri. Niente azioni di forza, dunque, ma furbizia. Pure suina.
Il lavoro premia. E se qualcuno vi accusa di tagliare a fiammifero gli zebedei altrui con la pedanteria, fregatevene. Splendori suini.
Accordi nello staff e fortuna sono il terreno sul quale può nascere un capolavoro. Con guadagni super. E siete pure very arraping!
Siete forse di umoraccio: non portate sul lavoro problemi di casa o viceversa. E indirizzate pensieri positivi al sudombelico, inattivo…
Il lavoro vi premia. E l’amor gratifica. Specie se imbavaglierete il coguaro zitello che c’è in voi e sfoggerete una bella faccia di glutei.
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23/11 - 21/12
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Scorpione 7-
Sagittario 7+
Capricorno 6-
Acquario 7,5
Pesci 6+
Da soli, oggi, farete più che per tremila. Nonostante l’aiuto altrui non vi manchi. La solitudine aleggia, però. Anche di tipo suino…
Potete conseguire successoni, accompagnati da consensi multipli. Si stagliano anche modi inusuali di guadagnare e di fornicare. Uau.
Uno zebedeo fuma, l’altro emette fulmini. Giornatina complessa, sul lavoro e nel privato. Ma non suinamente. Magari questo vi consola.
Le p.r. producono ottimi esiti, viaggi e affari con luoghi lontani appagano. In fatto di fornicazione, poi, siete più caldi di Caronte.
Siete in fermento. Perché tante cose nascono e/o cambiano proficuamente. Solo in zona sudombelicale c’è una noia mortale.
Gazzetta.it
Televisioni in chiaro SENTINEL MONK RICETTE DI FAMIGLIA TG4 CUORE CONTRO... DISTRETTO DI POLIZIA FORUM WOLFF MY LIFE LA MORTADELLA TG4 RICETTE DI SERA TEMPESTA D'AMORE FANTOZZI 2000 LA CLONAZIONE 23.20 CRIMINAL INTENT 0.05 SOGNANDO ITALIA 1.00 CINEMA D'ESTATE 1.02 AMERICAN GRAFFITI 1.44 TG4 NIGHT NEWS
7.30 9.45 11.10 12.30 13.30 14.10 16.10
RAITRE
RAI PARLAMENTO TG1 UNOMATTINA STORIE VERE LA PROVA DEL CUOCO TG1 VERDETTO FINALE VELENI A GUGULETO RAI PARLAMENTO CHE TEMPO FA HEARTLAND IL COMMISSARIO REX TG1 GERMANIA - ITALIA Semifinale Europeo 23.05 RAI SPORT NOTTI EUROPEE 0.35 TG1 - NOTTE 1.05 CHE TEMPO FA 1.10 CINEMATOGRAFO
7.30 10.20 10.40 11.00 12.00 13.00 14.00 14.45 15.35 18.15 18.45 19.35 20.30 21.05
CARTONI LA COMPLICATA VITA... TG2 INSIEME ESTATE DALLA CORTE... LA NOSTRA AMICA... TG2 DRIBBLING EUROPEI SENZA TRACCIA DUE UOMINI E MEZZO TG2 COLD CASE GHOST WHISPERER TG2 PRIVATE PRACTICE Telefilm 22.40 BROTHERS & SISTERS 1a VISIONE RAI 23.25 TG2 23.40 FRATELLI D'ITALIA
8.00 10.10 11.10 11.15 12.00 12.45 13.10 14.00 15.00 15.50
Film sul Digitale Terrestre
Lo Sport in chiaro, sul satellite e sul digitale terrestre
PREMIUM
IN DIRETTA
13.25 L' UOMO CHE FUGGÌ DAL FUTURO STEEL 15.40 C'È CHI DICE NO PREMIUM CINEMA 17.15 TOQUES - CUISINE DE L'AMOUR MYA 17.30 ANIMALS UNITED PREMIUM CINEMA 19.10 COSA FARE A DENVER QUANDO SEI MORTO PREMIUM CINEMA 21.15 DESPERADO STEEL 21.15 BASTARDI SENZA GLORIA PREMIUM CINEMA 23.55 UNA VITA AL MASSIMO PREMIUM CINEMA
CALCIO 20.45 GERMANIA - ITALIA Semifinale Europeo 2012. Da Varsavia, Polonia Rai 1, Rai Sport 1
AGORÀ LA STORIA SIAMO NOI TG3 MINUTI AGENTE PEPPER TG3 SABRINA... LA STRADA PER... TGR - TG3 LA CASA NELLA... GOOD MORNING VIETNAM TG3 - TGR - BLOB UN POSTO AL SOLE SULLE TRACCE DEL CRIMINE TG REGIONE TG3 LINEA NOTTE ESTATE NANUK SHORT I SERPENTI
19.00 20.35 21.05 23.00 23.05 23.40
10.00 11.00 13.00 13.40 14.45 16.50 18.45 20.00 20.30 21.20 23.30 1.30 2.00 2.45
8.30
SNOOKER: WUXI CLASSIC Da Wuxi, Cina Eurosport 2
13.30 SNOOKER: WUXI CLASSIC Da Wuxi, Cina Eurosport 2
EUROPEI
GOLF
Da Helsinki, Finlandia Eurosport, Rai Sport 2
15.00 OPEN D'IRLANDA
Da Helsinki, Finlandia Eurosport, Rai Sport 2
19.00 PHILADELPHIA PHILLIES PITTSBURGH PIRATES MLB ESPN America
SOFTBALL 1.00
Amichevole SportItalia 2
WOMEN'S WORLD CUP Da Oklahoma, Stati Uniti ESPN America
TENNIS 12.30 WIMBLEDON Sky Wimbledon, Wimbledon 3, Wimbledon 4, Wimbledon 5
BASKET 19.00 FRANCIA - ITALIA
14.00 WIMBLEDON
Ieri ALGHERO
19
30
ANCONA
17
30
AOSTA
18
25
BARI
21
28
BOLOGNA
20
32
min max
CIELO
VENTI
CAGLIARI
21
31
Sole
Deboli
CAMPOBASSO
17
26
Moderati
CATANIA
18
30
FIRENZE
20
35
SKY SPORT 2
11.00 CALCIO: CHELSEA VALENCIA
6.30
PGA European Tour. Da Colonia, Germania.
Test Match
Trento Aosta 20 26
Torino 22 29
18 29
Milano
Venezia
21 30
Perugia
20 32
18 32
ROMA
NAPOLI
25
33
22 34
35
Nebbia
Agitati
ROMA
POTENZA
16
26
REGGIO CALABRIA
22
30
ROMA
22
32
TORINO
19
30
14
33
TRENTO
Sorge
Tramonta
Sorge
Tramonta
TRIESTE
5:36
21:15
5:36
20:49
21
28
VENEZIA
19
28
In «Tropico del calcio» le ultime puntate della tele novela tra Flamengo e Dinho (nella foto): in ballo 15 milioni di euro...
ATLETICA: EUROPEI Da Helsinki, Finlandia
CALCIO: PORTOGALLO - SPAGNA Semifinale Europeo 2012. Sintesi
14.45 CALCIO: PORTOGALLO SPAGNA
Tra mito e storia Gli eroi dei Giochi in quindici puntate L’origine dei Giochi, gli eroi e le città a cinque cerchi. On line la prima delle 15 puntate sulla storia delle Olimpiadi
Semifinale Europeo 2012
18.30 BEACH SOCCER: CAMPIONATO ITALIANO
Da Imola
IL BLOG
Serie A. Da San Felice Circeo (LT)
www.gazzetta.it
Domani
Dopodomani
Ancora tempo soleggiato con caldo in ulteriore aumento. Addensamenti sui rilievi altoatesini e sull'Appennino centro meridionale con rovesci o brevi temporali. Solo qualche velatura sparsa altrove. Oltre 35 °C sulle pianure interne.
Tempo pienamente stabile con cieli sereni e limpidi salvo velature sull'arco alpino e localmente in Appennino. Venti deboli variabili e temperature in ulteriore aumento, massime superiori a 30 °C ovunque, picchi di ben 35/37 °C.
Ancona
Firenze
31
18
Brevi dal Brasile Ronaldinho segna Il «Fla» non ci sta
20 34
22 28
21
PERUGIA
Semifinale Europeo 2012
22.00 BILIARDO: SNOOKER WUXI CLASSIC
9.05
13.00 AUTOMOBILISMO: TROFEO MASERATI
IL VIDEO
16.30 CALCIO: PORTOGALLO SPAGNA
RAI SPORT 1
EUROSPORT 2
La fiducia c’è ma non è assoluto. Per il 64% dei lettori gli azzurri riusciranno a conquistare la finale dell’Europeo
Bologna Genova
MILANO
Mossi
23.55 0.10 0.15 2.05 2.10
Italia-Germania: cauto ottimismo per la grande sfida
17 30
29
Neve
21.10
TG LA7 COFFEE BREAK TI CI PORTO IO I MENÙ DI BENEDETTA TG LA7 BABY BOOM L’ISPETTORE BARNABY I MENÙ DI BENEDETTA CUOCHI E FIAMME TG LA7 OTTO E MEZZO LA CASA DELLA GIOIA TG LA7 TG LA7 SPORT HALIFAX MOVIE FLASH N.Y.P.D.BLUE
19 30
28
27
Da Wuxi, Cina
1.00
18.00 18.55 20.00 20.30
IL SONDAGGIO
Da Wuxi, Cina
23.00 CALCIO: PORTOGALLO SPAGNA
Alta pressione in elevazione dal Nordafrica verso il Mediterraneo centro orientale con prosieguo della fase estiva anche in Italia. Cieli sereni salvo addensamenti al Nordovest e nelle zone interne del Centro con temporali. Caldo in aumento. Trieste
16
23
20.30 BILIARDO: SNOOKER WUXI CLASSIC
Oggi
25
PALERMO
Da Helsinki, Finlandia
Da Singapore
PGA Us Tour. Da Cromwell, Stati Uniti
Finale Coppa Libertadores
L'AQUILA
Calmi
14.30 ATLETICA: EUROPEI
11.30 CALCIO: LION CITY CUP
14.00 GOLF: TRAVELLERS CHAMPIONSHIP
GENOVA
Temporali
EUROSPORT
Trofeo Pirelli. Da Mugello (FI)
11.30 RUGBY: AUSTRALIA - GALLES
Molto forti
MILANO
8.40 9.50 10.50 11.30 12.00 12.55 13.50 15.10 16.05 16.30 18.55 19.35 19.45 21.10
Semifinale Europeo 2012
AUTOMOBILISMO: FERRARI CHALLENGE
9.30
Coperto
MARI
GOLF: BMW INTERNATIONAL OPEN
7.30
Forti
Pioggia
RUGBY: NUOVA ZELANDA IRLANDA Test Match
Rovesci
Il sole oggi
3.10
SKY SPORT 1
Sky Wimbledon 2
A CURA DI
Legenda
0.00 1.55 2.40
15.00 CALCIO: FAN CLUB MILAN 15.30 CALCIO: FAN CLUB ROMA 16.00 CALCIO: FAN CLUB INTER 16.30 CALCIO: FAN CLUB LAZIO 17.00 CALCIO: FAN CLUB NAPOLI 17.30 CALCIO: FAN CLUB JUVENTUS 21.00 CALCIO: BOCA JUNIORS CORINTHIANS
PGA European Tour. Da Antrim, Nord Irlanda Sky Sport 2
15.15 EUROPEI
BASEBALL
CARTONI DAWSON'S CREEK STUDIO APERTO STUDIO SPORT CARTONI GOSSIP GIRL LE COSE CHE... MAMMONI - SHORT FRIENDS MERCANTE IN FIERA STUDIO APERTO STUDIO SPORT C.S.I. NEW YORK CONFESSIONE REPORTER HOSTEL SAVING GRACE STUDIO APERTO LA GIORNATA WISHMASTER
8.10 10.30 12.25 13.00 13.40 15.00 15.55 16.45 17.10 17.35 18.30 19.00 19.25 21.10
Champions League
ATLETICA 8.00
TG5 L'AMORE A TREDICI ANNI TG5 FORUM TG5 SOAP POMERIGGIO CINQUE ROSAMUNDE PILCHER IL BRACCIO E LA MENTE TG5 VELINE CHE PASTICCIO, BRIDGET JONES! FRIENDS WITH MONEY TG5 VELINE QUAI N. 1
BILIARDO
GazzaMeteo
Nuvolo
8.00 8.35
ITALIA 1
LA 7
RAIDUE
7.35 8.00 10.10 11.00 12.00 13.30 14.10 15.15 16.50 17.10 17.15 18.00 20.00 20.45
CANALE 5
RETE 4
RAIUNO
21 31
L’Aquila 17 28
Campobasso
Bari
17 30
20 31
Napoli
Potenza
21 34
15 28
Cagliari
Catanzaro
21 30
18 31
Palermo
Reggio Calabria 21 33
23 32
Catania 23 30
Il sole domani MILANO
La luna ROMA
Sorge
Tramonta
Sorge
Tramonta
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Nuova Primo quarto Piena Ultimo quarto
19 giu.
26 giu.
4 lug.
11 lug.
GIOVEDÌ 28 GIUGNO 2012
TERZO TEMPO GazzaFocus
Ieri a San Vittore la «consegna» dello spazio di gioco del III Raggio
Fondazione Cannavò impegnata nel progetto: campo di calcio, spazio per bimbi e palestra per il carcere milanese
Bianco e Nero A CURA DI ANTONIO DI ROSA Fax: 0262827917. Email: gol@rcs.it
Che delusione gli inglesi che fanno il catenaccio E' terminata da poco Inghilterra-Italia e finalmente posso tirare un sospiro di sollievo. Quando il Chelsea vinse la Champions contro il Bayern criticai la squadra inglese per il non gioco. Ho temuto un'altra beffa visto lo spettacolo indecoroso offerto dai britannici. Smettiamola di parlare di calcio all'inglese perché ormai sono specialisti del catenaccio. Diventino più umili dato che hanno vinto un solo mondiale in casa. Leonardo Bellini
Mai ho visto giocare così male la nazionale inglese. Ricordo quella che vinse il mondiale nel 1966. Beh, a parte Bobby Charlton, che era un fuoriclasse, vantavano uno straordinario portiere come Banks, attaccanti come Hurst e Hunt. Una squadra che giocava un ottimo calcio. Ma anche negli anni successivi gli inglesi hanno offerto team di ottimo livello. Quando qualche osservatore criticava Capello perché non riusciva a ottenere grandi risultati nonostante gli eccellenti giocatori, sbagliava clamorosamente. L'Inghilterra non ha più fuoriclasse. Hart è un portiere modesto. Gerrard è alla fine del ciclo, Lampard non c'era, ma anche lui è in declino. In questo momento Hogdson ha un solo giocatore di livello mondiale, Rooney, ma anche lui ha fallito l'appuntamento europeo.
Il mio rito pro Italia
A fianco il campo di calcetto «Area Candido Cannavò», come si legge nel murale (sopra) realizzato dall’artista-detenuto rumeno Andrei Edmond Sirbu. Sulla destra lo «Spazio Giallo» area attrezzata dove i bambini attendono i colloqui coi genitori TARANTINI
L’applauso dei calciatori-detenuti è quello che ci porteremo nel cuore. Un applauso e un grazie alla delegazione della Fondazione Candido Cannavò per lo Sport che ieri ha simbolicamente «consegnato» il campo di calcetto del III Raggio. Fra i raggi La Fondazione ha dedicato per il 2012 ampia attenzione al «Progetto carceri-San Vittore», per il quale ha goduto del ricavato della serata benefica del premio «I piedi buoni del calcio» e del finanziamento concesso da Fondazione Cariplo. Un progetto, del valore complessivo di 110.000 Euro, consistito anzitutto nella preparazione di un kit igienico-sanitario di primo ingresso per 1500 detenuti, che è già stato consegnato (ai primi rigori autunnali saranno distribuite anche 2000 felpe), poi in due allestimenti all’interno del carcere. Abbiamo completamente rifatto, nel III braccio, un campo di calcetto (Area Candido Cannavò) nello spazio-ora d’aria, rimuovendo il vecchio manto sintetico e installandone uno nuovo, che ha anche ospitato ieri mattina
un triangolare fra una squadra della Gazzetta e due di detenuti. Un altro campetto, di misure più contenute, ma con lo stesso manto sintetico, è stato allestito nel V braccio. Per i bimbi Mentre Sesta Opera
VICEDIRETTORE VICARIO Gianni Valenti gvalenti@gazzetta.it VICEDIRETTORI Franco Arturi farturi@gazzetta.it Stefano Cazzetta scazzetta@gazzetta.it Ruggiero Palombo rpalombo@gazzetta.it Umberto Zapelloni uzapelloni@gazzetta.it
Testata di proprietà de "La Gazzetta dello Sport s.r.l." - A. Bonacossa © 2012
San Fedele si occuperà dell’accoglienza e del primo inserimento dei detenuti, insieme a Bambinisenzasbarre e Neargroup, la Fondazione sta curando il rinnovamento dello «Spazio giallo», la struttura dove i figli dei detenuti possono gioca-
Al circolo I Navigli
re assistiti, mentre attendono il momento del colloquio.
Trofeo Cannavò a Missoni Martedì sera al Circolo Culturale i Navigli di Milano, è stato consegnato a Ottavio Missoni il trofeo Candido Cannavò. Missoni fu finalista olimpico ai Giochi di Londra ’48 e proprio in quell’occasione conobbe la moglie Rosita (nella foto accanto al marito durante la premiazione. A sinistra Alessandro Cannavò, a destra Carlo Bozzali presidente del Circolo I Navigli).
Sono uno dei tanti italiani strafelici per il passaggio dell' Italia in semifinale. Adesso c'è la Grande Germania che incrocerà la Grande Italia e sarà un' altra mega partita. Dalla partita con l'Irlanda io faccio un mio rito: prima del match della Nazionale mi guardo una vecchia partita. Prima di affrontare il Trap ho rivisto Italia-Brasile 3-2 di Spagna 1982. Ieri ho rivisto Italia-Germania 3-1 finale vincente sempre dell'82. Agostino Simone
La palestra La Fondazione Can-
navò ha poi provveduto all’acquisto di attrezzature e macchinari per l’esercizio fisico e alla fornitura di materiali per la ristrutturazione di bagni e spogliatoi di una palestra riservata alla polizia penitenziaria. Altro progetto appoggiato è «A pieni polmoni», sostenuto da Angelo Fontana con la polisportiva Monte Marenzo, per mettere al bando il fumo nelle aree comuni del carcere. Grazie Il direttore della Gazzet-
ta Andrea Monti ha risposto al grazie della direttrice di San Vittore Gloria Manzelli, ricordando il forte legame tra il carcere e Cannavò. Il comandante Manuela Federico ha espresso gratitudine per il fatto che ci si sia ricordati anche degli agenti. Il presidente della Fondazione Cannavò, Piergaetano Marchetti, ha sottolineato come, in assenza di un organico intervento statale nei confronti di chi vive un momento difficile e di chi lo serve quotidianamente, sia necessario il coinvolgimento di tutti, anche con iniziative come questa rivolta a detenuti e poliziotti.
Fa piacere cogliere il nuovo entusiasmo dei tifosi italiani dopo le brillanti prestazioni degli azzurri agli Europei. Avere fiducia è importante. Non può un' amichevole come Russia-Italia 3-0 stravolgere i giudizi sulla squadra di Prandelli. Ero convinto che avremmo fatto bene e così è stato fino a oggi. Ma sono altrettanto convinto, al di là delle scaramanzie, che stasera con la Germania disputeremo una grande partita. La finale è alla nostra portata.
Il vantaggio degli azzurri L'Italia spreca molto. Abbiamo una percentuale realizzativa molto bassa. Tante volte i rigori ci hanno penalizzato anche se abbiamo vinto con i penalty un Mondiale (Germania 2006) e col cucchiaio di Totti battemmo l'Olanda in semifinale all’Europeo. Ma perdemmo una finale mondiale negli Usa col Brasile e agli ottavi con la Francia. Sono preoccu-
pato perché la Germania ha riposato due giorni più di noi. E non guardiamo troppo al 4-3 del Messico e al 2-0 di Dortmund. Questa è un'altra storia. Manuele Schiattapietrone
E invece bisogna pensarci. Ma non perché quei risultati ci possono facilitare il successo contro i tedeschi. Quelle mitiche vittorie (aggiungerei anche il 3-1 nella finale mondiale di Madrid) ci devono convincere che il nostro gioco infastidisce la Germania. Noi siamo in grado di aggredire i tedeschi e di comandare la partita come abbiamo fatto con l'Inghilterra. Solo un tracollo fisico potrebbe condizionare il risultato finale.
Se ci fossero Matri e Pazzini... E' stato un errore chiamare attaccanti che fanno una partita da 8 e quattro da 4. E rischiano sempre di prendere il rosso. Con Pazzini e Matri Italia-Inghilterra sarebbe finita 3-0. Perché Balotelli deve essere stratutelato quando non ne azzecca una e sbaglia tre occasioni da gol (eccetto il rigore)? Sergio Sacchi
Matri e Pazzini? Suvvia, non parliamo degli assenti. Pazzini è bravo ma ha fatto un mediocre campionato. Matri ha cominciato bene, ha segnato dieci gol poi si è inceppato e Prandelli non lo ha chiamato. Non facciamo questo deplorevole esercizio di dire che quelli rimasti a casa sono migliori. Non è vero. O almeno non è sempre vero. E anche se sotto rete non siamo eccellenti, conta alla fine il gioco corale della squadra. E i risultati. Nient'altro.
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CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI andrea.monti@gazzetta.it
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LETTERE
Lo sport tra i detenuti Grazie a Candido si può
DANIELE REDAELLI MILANO
LA GAZZETTA DELLO SPORT
PRESIDENTE Angelo Provasoli VICE PRESIDENTI Roland Berger Giuseppe Rotelli CONSIGLIERI Umberto Ambrosoli, Andrea Bonomi C., Fulvio Conti, Luca Garavoglia, Piergaetano Marchetti, Paolo Merloni, Carlo Pesenti, Giuseppe Vita
DIRETTORE GENERALE DIVISIONE QUOTIDIANI Giulio Lattanzi
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 28 GIUGNO 2012