Gazzetta dello Sport 29/2 | SAS

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www.gazzetta.it mercoledì 29 febbraio 2012 1,20 €

REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 TEL. 0262821 REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 TEL. 06688281 POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO

ITALIA

n 51 anno 116 ­ Numero Anno

Sebastian Giovinco, 25 anni SYSTEM

IL CASO IL MILANISTA TORNA SULL’EPISODIO DI SABATO A SAN SIRO: «IL PALLONE E’ GIALLO, IL PALO BIANCO...»

Ibra all’attacco: «Il gol annullato a Muntari? Una tragedia del calcio» Blanc a Mexes dopo il pugno a Borriello: «Se lo fai con noi vai a casa» 3 Zlatan Ibrahimovic, 30 anni, stasera con la Svezia affronterà la Croazia LORENZINI

di ROBERTO BECCANTINI

Da incallito peccatore quale sono, spezzo una piccola lancia a favore di Gianluigi Buffon, che tanta indignazione ha sollevato. Se ci fosse stata la moviola «in busta» ai tempi in cui facevo le note-spese da inviato, chissà quanti gol di Muntari «taciuti» sarebbero affiorati tra le ricevute dei taxi e delle cene (di rappresentanza, naturalmente). Ho trovato per lo meno singolare tutta ’sta levata di scudi contro Buffon da parte della mia categoria

NO AL CALCIO FAZIOSO

NEW INTER

MORATTI CONFERMA RANIERI MA HA UN IDEA IN TESTA...

di PAOLO CONDO’

PRESIDENTI STATE VICINI

Pep Guardiola, 41 anni

di ALBERTO CERRUTI

DI GENE GNOCCHI

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Julio Cesar: «Mi sento impotente». Sua moglie Susana: «Non è una sensazione, credimi».

MOTOGP

Stoner comanda Vale (neo single) è ancora lontano FALSAPERLA A PAGINA 25

SOGNO GUARDIOLA

IL ROMPI PALLONE

Laurent Blanc, 46 anni

UN EX UOMO DI MOU

3 André Villas Boas, 34 anni, tecnico del Chelsea, è stato per una stagione all’Inter tra i collaboratori di José Mourinho

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Giovinco più Matri, il tandem di Prandelli DA PAGINA 5 A PAGINA 8

Malgrado il chiarimento con il tecnico, in estate scatterà il rinnovamento. Che partirà da un giovane: in pole Villas Boas, poi c’è Blanc che a giugno sarà libero. E Guardiola...

UNDER 21

Paloschi frena la Francia: 1­1 El Shaarawy ok BIANCHI A PAGINA 9

MERCATO

Missione Juve per studiare Dedè e Damiao CALAMAI A PAGINA 15

LEGA PRO

Follia a Foggia Attacco ultrà botte a Ginestra

BREGA, DALLA VITE, LAUDISA ALLE PAGINE 2­3 PELLEGRINI A PAGINA 21

f o r m a z i o n e

www.gimoka.it

NAZIONALE

Stasera amichevole con gli Usa (ore 20.45)

PISTA VILLAS BOAS

PERO’ IO STO CON BUFFON

ALTERNATIVA BLANC

leOpinioni a pagina 23

ARCHETTI E CECERE ALLE PAGINE 13 E 14

v i n c e n t e


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MERCOLEDÌ 29 FEBBRAIO 2012

PRIMO PIANO

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PRIMA DI RANIERI

BIANCHI febbraio '95 settembre '95 SUAREZ settembre '95 ottobre '95 HODGSON ottobre '95 maggio '97; aprile '99 giugno '99 CASTELLINI maggio '97 giugno '97; marzo '99 aprile '99 SIMONI luglio '97 novembre '98 LUCESCU novembre '98 marzo '99 LIPPI luglio '99 ottobre 2000 TARDELLI ottobre 2000 giugno 2001 CUPER luglio 2001 ottobre 2003 VERDELLI ottobre 2003 ZACCHERONI ottobre 2003 giugno 2004 MANCINI dal 2004-’05 al 2007-’08 MOURINHO dal 2008-’09 al 2009-’10 BENITEZ luglio 2010 dicembre 2010 LEONARDO dicembre 2010 giugno 2011

MATTEO DALLA VITE CARLO LAUDISA MILANO

«Zeman? Lo ringrazio, è una persona che ho sempre stimato. Mi ha fatto piacere leggere le sue parole, ma non cambiano le strategie future». A Massimo Moratti il Boemo è sempre piaciuto, un’idea romantica del calcio che lo affascina. Ma il presidente dell’Inter ha evidentemente altre strategie. Raggiunto all’uscita degli uffici-Saras per dare un seguito alle parole di Zeman («Se Moratti mi chiama ne parliamo»), il numero uno nerazzurro stringe idealmente la mano al tecnico del Pescara e fra le righe fa intuire che un piano di rinascita c’è ed è già in atto. La suddetta strategia insomma, nella quale - oggi, sia chiaro - Sdengo ha quotazioni basse a differenza di Blanc, in cui Pep resta il sogno e Villas Boas il favorito. Il favorito Il portoghese, ex assi-

stente di José Mourinho, è in cima alle preferenze dalla scorsa estate. E non a caso Marco Branca volò a Oporto per provare a strapparlo al club di Pinto da Costa. Ma in quei giorni torridi Abramovich spese 15 milioni per pagare la clausola rescissoria e i nerazzurri preferirono ritirarsi. Il feeling, però, è rimasto. In questi mesi il tattico di don José ne ha viste di tutti i colori a Stamford Bridge. E la sua panchina è a serio rischio. Il suo imbarazzo anche nelle sue parole di ieri: «Sento la fiducia della società - ha spiegato il portoghese -, la situazione è come quella dello scorso anno, ma so anche che in passato, anche in situazioni migliori di questa, Abramovich ha deciso di cambiare. La situazione non è facile, lo so, ma le possibilità sono due: o daranno supporto totale al mio progetto oppure mi cambieranno. Io posso dire che il mio lavoro è ben avviato e potrà dare ottimi risultati nel medio periodo».

«

GASPERINI luglio 2011 settembre 2011

Non credo che Moratti mi chiamerà. Ma se accadesse, ne parleremo...

ZDENEK ZEMAN ALLENATORE DEL PESCARA

A luglio

Moratti svela i suoi piani

Scatto Villas

È a fine corsa col Chelsea In pole per guidare l’Inter

Il presidente: «Stimo Zeman, ma non mutano le strategie future» Il portoghese: «Abramovich in passato ha cambiato con risultati migliori» La svolta e... Guarin Quindi Vil-

Alternativa Blanc Nei pensieri

las Boas a breve potrebbe ritrovarsi libero. Il Chelsea lo ha legato con un triennale da 5 milioni a stagione, e potrebbe lasciarlo con una ricca buonuscita. Particolare questo che potrebbe alleggerire l’impegno economico dell’Inter, club in cui c’è già un pupillo dell’ex Porto, Guarin. A Moratti serve un tecnico capace di dare idee e nuove energie mentali a un gruppo al crocevia. Del resto VB ha appena sperimentato cosa significa gestire una squadra con tanti senatori eccellenti. E quelli nerazzurri lui li conosce alla perfezione.

di Moratti da almeno due anni c’è anche Laurent Blanc, c.t. della Francia a fine mandato. L’ex allenatore del Bordeaux nei mesi scorsi ha preferito prendere tempo con la federazione francese. Dunque non sarebbe difficile avvicinarlo al momento giusto. E forse anche per questo gli uomini di Moratti non hanno ancora fatto passi sostanziali con lui. In questo momento è in una sorta di limbo. Attenzione, però, alle accelerazioni, legate anche a quel Yann M’Vila che Blanc tiene in altissima considerazione.

IN BORSA

La Saras come i nerazzurri Titolo sulle montagne russe Montagne russe ieri in Borsa anche per Saras, azienda della famiglia Moratti. In apertura il titolo della società petrolifera ha toccato quota 1,23 euro con un più 9,43% rispetto al giorno precedente. Poi, il calo con la chiusura a 1,07 e una perdita del 4,80%. Il balzo iniziale è dovuto ai risultati positivi dell’ultimo trimestre 2011 in cui la Saras ha registrato un utile netto di 10,3 milioni di euro e un significativo contenimento delle perdite sull’anno. Sullo sfondo, però, c’è l’incertezza sull’embargo dell’Iran (da cui arriva il 10% degli approvvigionamenti) e ciò giustifica il calo finale.

Idea Bielsa Il tecnico argentino all’Athletic Bilbao sta confermando tutto quello che già si sapeva di lui in Sudamerica. Proprio gli argentini dell’Inter lo scorso agosto lo suggerirono a Moratti, e la suggestione resta. Ma c’è da fare i conti con le grandi di Spagna. El Loco è in corsa sia per l’eventuale eredità di Guardiola che quella di Mourinho, entrambi attratti dalla Premier. Così in casa-Inter valutano con cautela la sua candidatura. Pep, sogno e basta? Piuttosto l’Inter non può escludere a priori la variante-Fabio Capel-

LA POLEMICA RANIERI E’ UN ALLENATORE DIFENSIVISTA? PER IL CENTROCAMPISTA SOLO PROBLEMI DI TRADUZIONE

Sneijder: «Sto bene a Milano. Avete capito?» «Ho detto alla tv olandese che il nostro tecnico ha esperienza e bisogna seguirlo» DAL NOSTRO INVIATO

ALESSANDRA BOCCI LONDRA

Il mestiere di capro espiatorio non gli va giù. Wesley Sneijder si sente preso in mezzo sempre più spesso, avviluppato in una serie di errori di traduzione o parole in libertà. «Le parole cambiano. Dall'olande-

se, all'inglese, all'italiano. A volte è difficile capirsi anche dall' italiano all'italiano». Una cosa è certa: Wesley vorrebbe vivere in maniera più tranquilla questo finale di stagione. Che potrebbe anche essere il suo finale all'Inter, ma questo non lo dice. Questo, Moratti sarà il primo a saperlo. Critiche no Perché la fiducia di

Sneijder nel presidente è assoluta, l'affetto intatto. Ma lui, mentre si prepara a giocare Olanda-Inghilterra, tiene anche a precisare di non avere niente contro Ranieri, anzi. «Proprio l'altro giorno, quando ho parlato alla tv olandese, ho detto che era un allenatore di

grande esperienza e che era giusto seguirlo. Difensivista? Non ho mai parlato del suo stile di gioco e non ho mai detto di trovarlo troppo difensivo. Mi hanno chiesto se mi aveva sostituito a Napoli per ragioni tattiche e ho detto di sì, perché stavo e sto bene. Ho aggiunto che era un peccato che non avessimo fatto punti. Mai dato un giudizio sul suo sistema. Non contesto gli allenatori, all' Inter sto bene, e voglio starci nel migliore dei modi». Ultimi fuochi? Ma le voci girano

da tempo, da quando l'Inter ha messo sul mercato, l'estate scorsa, uno dei protagonisti del Triplete. Sneijder si è abi-

tuato a convivere con questo senso di precarietà, che certo non gli piace, come non gli sono piaciute le tante cose scritte sul suo conto negli ultimi mesi. E non gli piace ritrovarsi a essere il capro espiatorio di ogni insuccesso. Incompatibile con gli schemi e la filosofia di Ranieri? Sneijder non la vede così e va per la sua strada. Ormai in troppi lo considerano un inquilino a tempo, quindi svogliato. Wesley invece si sente ancora bene e forse questa è la sera giusta per giocare una partita come una volta e dimostrare di non essere cambiato. Non per piacere a quella che potrebbe essere la sua nuova città, ma per sentirsi allegro, leggero,

Wesley Sneijder, 27 anni FORTE

utile anche all'Inter. La voce più accreditata dall'Olanda lo vorrebbe di nuovo con Mourinho e c'è chi giura che Wesley fra pochi mesi sarà a Londra, ma non per giocare un'amichevole: il tecnico portoghese è reclamato dai suoi fedeli anche a Stamford Bridge e raccontano che a Mou piacerebbe averlo con sé al Chelsea. Sulla strada per Wembley c'è una pubblicità con una gigantografia di José e uno slogan: i capelli sono d'argento, l'esperienza è d'oro. Chissà se Sneijder, quando è passato con il pullman della squadra, lo ha visto e ha sentito una fitta di nostalgia per l'uomo che gli ha cambiato la carriera. «Voglio fare il possibile per l'Inter, per Moratti e per i tifosi. Io non mollo». Come nei film americani, non é mai finita, finché non finisce. © RIPRODUZIONE RISERVATA


LA GAZZETTA DELLO SPORT

MERCOLEDÌ 29 FEBBRAIO 2012

André Villas Boas, 34 anni, allena il Chelsea dall’estate scorsa AFP

la scheda

Domenica

ANDRE’ VILLAS BOAS 34 ANNI ALLENATORE CHELSEA

«Fiducia a Ranieri In giro non vedo il Mago di Oz»

Per André Villas Boas, giovane tecnico del Chelsea, l’Inter non rappresenterebbe certo un approdo sconosciuto. Il portoghese è stato infatti vice di Mourinho sulla panchina nerazzurra dal 2008 al 2009

1994 Il suo mentore Bobby Robson lo assume nello staff del Porto (con Mourinho), poi lo manda a studiare da tecnico in Inghilterra sistemandolo all’Ipswich. In seguito, a soli 23 anni diventa c.t. delle Isole Vergini (per due gare) e rientra al Porto per guidare l’Under 19.

lo, ma affidarsi a lui significa investire denari importanti, cosa che cozzerebbe con il Fair play finanziario. Anche il sogno-Guardiola sarebbe dispendioso: per lui e per la squadra che Pep vorrebbe per vincere subito. Però il sogno morattiano è assolutamente lui. Sponda italiana In questo filo-

ne rientrano sicuramente i nomi di Francesco Guidolin e Walter Mazzarri, guide di Udinese e Napoli. Entrambi hanno l’esperienza giusta per prendersi questa responsabilità. Ma soprattutto per Mazzarri bisogna fare i conti con Aurelio De Laurentiis. Il tecnico toscano è legato per un’altra stagione con il club campano: è durissima sciogliere quel legame e Moratti non ha voglia d’entrare in casa d’altri. Tuttavia la lotteria per scegliere l’erede di Ranieri è appena cominciata. E come sempre accade in questi casi nulla può essere dato per scontato. Certo, però, stavolta il numero uno nerazzurro e i suoi collaboratori più stretti hanno un vantaggio rispetto all’anno scorso. Il tempo. Perciò proveranno a prendere il meglio.

Pep Guardiola è il sogno di Moratti Al Barça dal 2008 ha il contratto in scadenza: lo rinnoverà o no?

Moratti: «Il suo destino non è legato a una partita ma ogni k.o. pesa maledettamente» MATTEO BREGA

2004 Segue Mourinho al

MATTEO DALLA VITE

Chelsea, quindi all’Inter dal 2008. Ma a ottobre del 2009 se ne va: accetta l’offerta dell’Academica, in Portogallo, e salva la squadra.

MILANO

2010 Carriera al top: va al Porto e in una magica stagione conquista Supercoppa portoghese, campionato e coppa nazionale, infine anche l’Europa League battendo il Braga in finale. Il Porto lo blinda con una clausola da 15 milioni, pagati dal Chelsea per portarlo in Premier League.

Boas

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Laurent Blanc è c.t. della Francia: dopo Euro 2012 lascerà. E’ molto apprezzato ed ex interista...

«Andiamo avanti con Ranieri, ha tutta la fiducia che serve. Ci siamo parlati, tutto chiarito. Non è vero che il suo futuro dipenda dalla gara contro il Catania. Andiamo avanti con lui, il Mago di Oz non lo vedo in giro. È importantissimo fare bene, questo lo sa anche Ranieri. La fiducia quando si dà si dà e naturalmente c’è la speranza di far bene». Massimo Moratti vota la fiducia al suo tecnico, a margine del Cda dell’Inter in centro a Milano. Un segnale chiaro per certificare la sua intenzione di proseguire con lui fino a giugno. Non ha pensato alle alternative: va avanti dritto con l’allenatore romano fino al termine della stagione, naturalmente sperando di non vedere altri crolli che sarebbero deleteri. Reattivo «Ci ho parlato, l’ho tro-

Pep Guardiola, 41 anni, e Laurent Blanc, 46 AFP

vato reattivo, propositivo, convinto di farcela — ha proseguito il presidente —. Le cause del periodo negativo non sono imputabili a una singola cosa, ce ne sono tante. La squadra non è arrabbiata e neanche spaventata. Loro sono meravigliati». E qui scende nei particolari. «Sono sette anni che vincono, si sono trovati a vivere una situazione nuova. Peccato, perché è un campionato strano dove ci sono tanti pareggi. Si poteva facilmente restare attaccati al gruppo di testa. Probabilmente la squadra non era in condizioni di vincere lo scudetto, ma non è nemmeno una squadra che può perdere tutte queste partite. Ora comunque dobbiamo ripartire per fare punti».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Massimo Moratti, 66 anni, è presidente dell’Inter dal 1995 ANSA Ogni partita pesa Moratti prova quindi a chiudere ogni spiffero, a sigillare la squadra in vista di un tentativo complicato di raggiungere il terzo posto in campionato e quello più realistico di arrivare ai quarti di Champions League attraverso la rimonta contro il Marsiglia. «Non è certamente legato a una sola partita tutto il destino di Ranieri, però ogni gara in questo momento pesa maledettamente se va male». Insomma, la tensione sembra schiacciare

il gruppo di Ranieri. Con Moratti che, per questo, prova a schiarire l’ambiente tacciando le voci di ribaltone alle porte. Wes non è il problema L’altro argomento appartenente alla quotidianità è quello relativo a Sneijder. «Il problema non è lui — chiarisce Moratti —. Perché non è mai un solo giocatore o colpe individuali a determinare una situazione difficile, ma ci sono motivi vari che concorrono. La squadra è stata frenata da un’involuzione. Per questo serve buon senso per fare bene». Anche perché la ricetta è semplice: «Il problema è che il calcio si traduce in risultati, ne serve uno ogni tre giorni».

IVAN SULLA CRISI

Cordoba: «Tutti con l’allenatore» C’è anche Ivan Cordoba tra i difensori di Ranieri: «Siamo tutti col mister e lavoreremo per lui e per migliorare la situazione dice il colombiano . E’ un momento difficile, la situazione è difficile e dobbiamo essere compatti, lavorare e parlare in campo. Cerchiamo con determinazione la vittoria che ci dia la svolta per finire questo campionato in modo diverso».

Non sbagliare più Quindi, Ranie-

ri si giocherà la sua Grande Chance di rinascita domenica sera contro il Catania e valuterà se ripartire dal rombo (difficile, molto difficile) o dal 4-4-2: e se 4-4-2 sarà, Sneijder rimarrà fuori? Difficile mettere a sedere uno come Wes, comunque sia la situazione. Di certo Ranieri ha 4 giorni per provare e riprovare. E per non sbagliare. © RIPRODUZIONE RISERVATA

ITALIA - USA TUTTI I NUMERI

PER GIOCARE IN ATTACCO.

1 1.45

X 3.75

2 7.50

Gol squadra casa

SI 1.08

GOL NO GOL 2.00 1.67 Gol squadra ospite

SI 1.85

NO 5.75

NO 1.80

PARI 1.80

DISPARI 1.90

Under/Over 2.5

UNDER 1.75

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AMICHEVOLE Mercoledì 29 febbraio ore 20.45


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MERCOLEDÌ 29 FEBBRAIO 2012


MERCOLEDÌ 29 FEBBRAIO 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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NAZIONALE STASERA AMICHEVOLE A GENOVA svolgimento di Italia-Serbia. Stasera si gioca. La banda Prandelli torna a Genova per divertire contro gli Usa. È un’amichevole, ma da qui a maggio non ci saranno più test, perciò vale parecchio in prospettiva Europeo. In ogni reparto.

Il Punto

Difesa L’involuzione di Ranocchia, risucchiato dal tritacarne Inter, e il momento sofferto di Bonucci danno corpo all’esordio da titolare di Ogbonna, che a questo punto è molto di più di un giovane di prospettiva. Maggio e Criscito, in uno stadio che è stato casa loro, provano a rafforzare il vantaggio su Abate e Balzaretti.

Pirlo, perno centrale, può defilarsi o salire a dettare. E così gli altri tre. Rispetto al reparto più fotocopiato da Prandelli, stanno in panca De Rossi e Montolivo, sostituiti da Nocerino e Thiago Motta. La curiosità più ghiotta sarà verificare cosa succederà se Pirlo, davanti alla difesa, e Thiago Motta, dietro le punte, riusciranno a stendere un filo di qualità in verticale. Quando Pirlo entrava in collegamento con Kakà nel rombo del Milan, erano scintille e trionfi. Ai lati della tangente creativa, correranno i migliori incursori del campionato: Nocerino (8 gol) e Marchisio (6).

Centrocampo Ancora più interessante studiare ciò che accadrà in mezzo. Prandelli conferma l’idea che più ha caratterizzato la sua Nazionale: il quadrilatero rotante che prevede una turnazione continua di posizioni e mansioni.

Attacco Matri e Giovinco, coppia ben compensata per caratteristiche fisiche e tecniche, si giocano le loro carte e intanto recitano da controfigure per i due che potrebbero rappresentarci all’Europeo: Balotelli

di LUIGI GARLANDO

Contro gli States cercando l’America A fine allenamento gli azzurri varcano i cancelli e scalano la tribuna per fare autografi a un gruppo di ragazzini. Una bella scena che copre come un cerotto il ricordo della notte del 12 ottobre 2010, quando Ivan e i suoi amici violenti intossicarono Marassi e impedirono lo

e Di Natale. Mario, di fatto, sarebbe l’unico titolare certo, ma le riserve del c.t. sull’affidabilità comportamentale del ragazzo tengono in sospeso pure lui. Fermi Cassano e Rossi, involuto Pazzini, discontinuo Matri, acciaccato Di Natale, il reparto è liquido, attende ancora di prendere forma. Gli outsider hanno motivo di sperare, a cominciare dal rampante Borini, che nella rifinitura di ieri sprizzava freschezza e voglia: potrebbe essere la sua notte. Un volto giovane in più per una Nazionale che, a detta di Prandelli, si sente «sopportata» e cerca affetto, dopo giorni turbolenti (Buffon, De Rossi, Bonucci). Se altre Nazionali si alimentavano di polemiche per caricarsi e ripartire in contropiede, questa no, cerca un’altra strada: imporre un gioco bello e coraggioso, con serenità. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Italia, gli ultimi esami COSÌ IN CAMPO A GENOVA ORE 20.45

Cesare Prandelli, 54 anni, c.t. dell’Italia dall’agosto 2010 LIVERANI

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le partite da c.t. azzurro per Prandelli, con 11 vittorie, 4 pareggi e 3 sconfitte (queste ultime tutte in amichevole).

0

sconfitte dell’Italia contro gli Stati Uniti. Il bilancio è di tre pareggi e sette vittorie degli azzurri.

D’ARCO

Prandelli li vuole così «Forti, tenaci e figli di...» Il c.t. chiaro: «Se arriviamo all’Europeo con fragilità tecniche e psicologiche, ogni avversaria ci potrà mettere in difficoltà»

Soli contro tutti, ma anche no. Figli di p..., ma solo in senso buono. Chiari, ma non integralisti. A cento giorni dall’Europeo, con il tempo che comincia a stringere e certi problemi che restringono le sue possibilità di studiare, sperimentare, valutare, il giusto mezzo di Cesare Prandelli è ancora regola delle regole, e non prevede barricate, ma neanche fianchi scoperti. Né piangersi addosso, né sottovalutazione dei problemi.

club. E pensare che invece la gente che incontro per strada ci dà coraggio, si dimostra entusiasta. Ma noi siamo tenaci, non ci arrendiamo». Tenaci sì, ma non così tanto da bastare già a se stessi: «Dove possiamo arrivare all’Europeo? Dipende da noi, ma anche da tutti quelli che possono aiutare l’Italia ad essere più forte. Se arriviamo all’appuntamento con delle fragilità psicologiche e tecniche, ci può mettere in difficoltà qualunque avversaria. Per questo dobbiamo pensare solo al girone: oggi, per noi la Croazia è temibile quanto la Spagna».

Sopportati Il c.t. misura il vento che tira e annusa ancora folate pericolose: «Questa Nazionale magari è più simpatica rispetto a una volta, ma resta sempre un po’ sopportata dai

Esempio De Rossi Forse oggi Prandelli è più preoccupato delle tematiche tecniche, rispetto a quelle psicologiche: «Che questo gruppo sia forte e determinato, me l’ha dimostra-

DAL NOSTRO INVIATO

ANDREA ELEFANTE GENOVA

to di nuovo stavolta, anche per la maturità con la quale ha affrontato certi argomenti. C’è solidità, e come esempio mi basta prendere De Rossi, che ha affrontato lucidamente la sua questione personale, con un messaggio importante per tutti». Idem come sopra per Buffon? «Con lui ho parlato solo di questioni tecniche. Ma forse, Gigi o non Gigi, in questi giorni si è fatta un po’ di confusione, mescolando troppi argomenti». Otto giornate son tante Compre-

so - sostiene il c.t. - quello del suo integralismo, il che gli impone di spiegare ancora una volta la non convocazione di Balotelli: «Non credo sia integralismo il cercare di creare un gruppo che abbia valori non solo tecnici. Il rispetto di certe regole è tutto, a tutti i li-

« «

Questa Nazionale è sopportata dai club. Ma noi siamo tenaci, non ci arrendiamo Cercare di creare un gruppo che abbia valori non solo tecnici non è integralismo

velli: io sono ben contento di avere una squadra di figli di p..., ma se questo significa avere carattere, non andare in campo per sputare o dare gomitate. Balotelli non è qui perché quattro più quattro giornate di squalifica per un attaccante sono tante, tantissime: per un grande giocatore essere preparato significa anche accettare le provocazioni di avversari mediocri, senza subirle. E comunque non ho ancora ricevuto una telefonata da Mario, e neanche da Osvaldo». Usa, che bel test E pazienza se «al momento c’è un attacco da ricostruire: aspetterò fino all’ultimo Rossi e Cassano, intanto devo essere preparato ad avere delle alternative, dunque a provarle, e così si spiega pure l’utilizzo di De Rossi solo nel secondo tempo contro gli Usa. Questa amichevole mi servirà a capire se poter puntare su una coppia come Giovinco-Matri, attaccanti di grande mobilità che non danno punti di riferimento. Se potrò contare su Ogbonna e Borini anche per l’Europeo. E come può funzionare il centrocampo senza un vero trequartista, ma con due centrocampisti come Pirlo e Thiago Motta che lavoreranno in verticale, senza che nessuno occupi stabilmente quella posizione». © RIPRODUZIONE RISERVATA

VISITA A SORPRESA

C’è pure Cassano «Farò di tutto per essere all’Euro» GENOVA Sorpresa a Marassi. Antonio Cassano ha fatto visita ai suoi ex compagni d’azzurro. Indossato il giaccone blu della Nazionale, si è seduto accanto al professor Enrico Castellacci, medico dell’Italia, per aggiornarlo sul suo recupero dal problema cardiaco che l’ha colpito mesi fa. Poi FantAntonio che a Genova ha conservato casa e affetti, visto che mamma Giovanna ha deciso di stabilirsi qui si è avvicinato a Cesare Prandelli, per seguire accanto al c.t. la partitella pre Usa. Nel congedarsi gli ha detto: «Mister, farò di tutto per essere all’Europeo». In realtà il recupero dell’attaccante milanista è difficile e pare di capire che lo stesso Prandelli se ne sia fatto una ragione. Di Cassano ha parlato Gigi Buffon: «Ci mancano il suo entusiasmo, la sua voglia di scherzare. Deve pensare a cose serie, importanti, ma ha la forza di ironizzare anche su se stesso. Spero che presto possa ritornare giocatore». s.v.


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MERCOLEDÌ 29 FEBBRAIO 2012

NAZIONALE NUOVI GOL

Attacco da ricostruire Tocca a Giovinco-Matri Lo juventino è all’esordio da titolare: «Mi sento sotto esame» Borini avverte: «Il mio primo gol quest’anno proprio a Genova» DAL NOSTRO INVIATO

MASSIMO CECCHINI GENOVA

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Alessandro Matri, 27 anni, attaccante della Juventus. Andò subito in rete all’esordio in azzurro PEGASONEWS

Mario Balotelli, 21 anni, attaccante del Manchester City REUTERS

Sotto esame Sulla nuova coppia

Matri-Giovinco, il c.t. Prandelli è chiaro: «Alessandro ha qualità importanti, anche se deve trovare meglio l’ampiezza. Sebastian è bravo ma ha bisogno di collocarsi nella posizione giusta fra le linee ed in area per fare gol». Vero. Per questo gli esami continuano e Prandelli aggiunge: «Di Natale non è potuto esserci, ma

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le reti di Cassano nella gestione di Prandelli: è lui il bomber con l’attuale c.t. (seguono Rossi e Pazzini con 3 e Quagliarella con 2).

i gol che sommano in azzurro i 4 attaccanti convocati per la sfida contro gli Stati Uniti: 3 gol Pazzini, 1 Matri, 0 Giovinco e Borini.

Panchina stretta D’altronde or-

Antonio Di Natale, 34 anni, attaccante dell’Udinese IPP

Sebastian Giovinco, 25 anni, attaccante del Parma. E’ arrivato in Nazionale con Prandelli c.t. LIVERANI

lo conosco e se mi servirà so come impiegarlo. Borriello e Quagliarella? Non sono fuorigioco, seguiamo anche loro». A proposito di bianconero, qui a Genova galleggia una suggestione: nel gioco delle comproprietà, Matri-Giovinco non potrebbe essere anche una delle coppie del futuro attacco Juve? «Chiedete alla società», replica astuto Matri. Magari anche vedendo come se la cavano stasera. La formica atomica infatti, giunto alla settima presenza, ha voglia di trovare il primo gol azzurro. Ascesa Borini Avviso ai naviganti: occhio all’ascesa di Borini. Divenuto capocannoniere della Roma (8 reti stagionali), il giovane non ha più voglia di fermarsi. «Ho grande fiducia perché sono in un gruppo di campioni. Sono il più piccolo (21 anni da

compiere, ndr), figurarsi che ho dormito domenica sera con l’Under e poi sono venuto qui. Spero di avere spazio nella ripresa: sarebbe una cosa grandissima. Devo tanto a Luis Enrique, che mi ha dato sempre fiducia anche dopo che mi sono infortunato. Lui è inflessibile, severo a suo modo, ma le regole le sanno tutti e bisogna rispettarle. Ha grande carattere e grande carisma. Io mai in ritardo come De Rossi? Difficile, arrivo sempre 20’ prima. A Roma c’è tanta pressione, così ho creato la mia bolla e mi sono isolato». Con grinta da bomber. «Assomiglio a Inzaghi, ma mi accontenterei di vincere la metà di lui». È un bel manifesto programmatico. Con postilla. «Il mio primo gol quest’anno l’ho segnato proprio a Marassi». Gli Stati Uniti sono avvisati. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL PORTIERE SULLA QUESTIONE ETICA

I NUMERI

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Amichevole con vista sull’Europeo (e le sue ansie). Se dal tunnel di Marassi sbucassero in maglia azzurra Klinsmann, Di Natale e Inzaghi vi sentireste più tranquilli? Cesare Prandelli sussurra: «C’è l’attacco da ricostruire» e allora nel gioco dei sosia stasera contro gli Usa tocca ad Alessandro Matri, Sebastian Giovinco e Fabio Borini (quest’ultimo partendo dalla panchina) accentuare le somiglianze col terzetto di attaccanti a metà fra storia e cronaca. mai è sprint per un posto all’Europeo e, in attesa di Rossi e Cassano, c’è da stringere i tempi. Lo sa l’attaccante della Juve, che oggi affronta la sua «prima» da titolare. «Sono contento di quanto ho fatto finora, ma io lavoro sempre per crescere. Mi gioco un posto per l’Europeo: per fare bene c’è bisogno di voglia e di qualità». Sgranato l’appoggio a capitan Buffon dopo le polemiche di San Siro («sono del parere di Gigi, c’è troppa ipocrisia, ma ora è il caso di abbassare i toni»), Matri lancia la sfida agli Usa. «Mi sento sotto esame, comunque questi sono giorni belli, spero che duri il più a lungo possibile». Il sorriso si appanna solo quando gli si sottopone una tesi: dà il meglio quando parte dalla panchina. «No, quella mi dà fastidio, preferisco giocare titolare. Anche in Nazionale tutti quanti ci alleniamo per questo».

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gli spezzoni giocati insieme da Giovinco e Matri in Nazionale: gli ultimi 28 minuti di Ucraina-Italia 0-2 del 29 marzo 2011 (Matri, in gol all’esordio), e gli ultimi 32’ minuti di Italia-Irlanda 0-2 del 7 giugno 2011.

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gli attaccanti convocati da Prandelli; i più presenti Rossi e Pazzini con 16 convocazioni; questi gli altri con almeno una chiamata all’attivo: Amauri, Balotelli, Borriello, Cassano, Floccari, Gilardino, Giovinco, Matri, Osvaldo, Quagliarella e Borini.

Buffon in campo e, dietro, il cartellone Zucchi, nuovo sponsor azzurro di cui il portiere è azionista GETTY

Buffon: «Basta il putiferio non è roba mia» DAL NOSTRO INVIATO

MIRKO GRAZIANO GENOVA

«Quello che si è creato non mi ha toccato, il putiferio non è roba mia». Gigi Buffon non ha evitato le telecamere nemmeno ieri, ma ha voglia di chiudere velocemente la questione etica. «Sono sereno, ciò che ho detto è detto. Non mi aspetto o sorprende nulla. È stato uno scambio di opinioni, e va bene così, metto in conto le varie reazioni. L’importante è non farsi trascinare troppo dentro le discussioni. La solidarietà dei miei colleghi? Scontata, semmai può aver sorpreso voi...». Vai Ogbonna Il capitano azzurro vira allora «sulla partita con gli Stati Uniti, tappa importantissima in vista dell’Europeo». In campo per la prima volta da titolari sia Ogbonna sia Matri. «Chi gioca in difesa?», ci chiede Gigi sorridendo. «Maggio, Barzagli, Ogbonna e Criscito? Bene, abbiamo bisogno di gente rodata in Polonia e Ucraina, tutti devono arrivare preparati, pronti all’occorrenza. Mi aspetto un ottimo Europeo, vedo l’Italia nel secondo gruppo, dietro Spagna, Olanda e Germania. Se sbagliano, noi ci dobbiamo essere, ma sono fiducioso, il gruppo è solido e anche in questi giorni abbiamo fatto un buon lavoro». E Balotelli... La «sveglia» data da Prandelli a Balo-

telli è arrivata pure a Buffon, «ma in questo senso non chiedetemi giudizi. Valgono le parole nel nostro mister, è lui che deve valutare certe cose. Da parte mia — continua Gigi —, a Mario posso solo dire che abbiamo tantissimo bisogno di lui, e che lo aspetto a braccia aperte. Quindi, si dia da fare». Fra infortuni e altro, c’è il rischio di perdere qualità là davanti, «ma io non mi preoccuperei più di tanto — conclude il capitano azzurro —, perché il nostro campionato sta proponendo parecchie alternative valide in attacco». © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’INIZIATIVA

UNDER 16

Anche la Serie A in campo contro la fame in Africa

Scatta domani con otto partite il trofeo di Arco

«Dobbiamo intervenire rapidamente nella regione del Sahel, dove milioni di persone soffrono la fame». Questo è il messaggio delle leghe calcistiche europee (per l’Italia la Serie A), che con la Commissione europea e la Fao hanno lanciato a Bruxelles una campagna di sensibilizzazione sull’urgenza di lottare contro la fame e la malnutrizione in Africa occidentale. Il culmine sarà la Giornata del calcio europeo contro la fame, a cui hanno aderito 15 Paesi europei e che si svolgerà il 31 marzo 1˚ aprile. I capitani entreranno in campo con un fischietto giallo, simbolo delle campagne Epfl Fao, al collo; a centrocampo sarà esposto uno striscione e sui maxischermi degli stadi sarà trasmesso uno spot.

Sedici squadre prenderanno parte, da domani al 6 marzo, alla 41a edizione del Trofeo Città di Arco Beppe Viola, riservato agli Under 16. Suddivise in quattro gironi, le prime classificate di ciascun girone passeranno alle semifinali in programma domenica, martedì la finale. Nella prima giornata, domani, in programma Torino Napoli e Milan Verona per il girone A, Lazio Nordsjaelland e Juventus Chievo per il girone B, Roma Atalanta e Fiorentina Rappresentativa Trentino per il Girone C e Inter Parma e Reggina Arco per il girone D. E in programma anche un minitorneo femminile, sempre Under 16, cui parteciperanno Torino, Brescia, Firenze e Jesina.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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NAZIONALE IL CAMBIO

è il Boateng azzurro E ora Montolivo insegue Il milanista ha tolto il posto al regista viola: corsa e capacità di inserimento lo rendono il «centrocampista ideale» per il c.t. DAL NOSTRO INVIATO

MIRKO GRAZIANO GENOVA

«Io a Firenze e Nocerino al Camp Nou, in Champions League...». Lo sfogo fra amici, più o meno scherzoso, risale a qualche mese fa e porta la firma di Riccardo Montolivo, allora ai ferri corti con il popolo viola (non che le cose siano oggi cambiate) e amareggiato con la Fiorentina per la mancata cessione a una grande, nonostante il contratto in scadenza. In effetti, a quei tempi la «spacconata» del 27enne ragazzo di Caravaggio poteva pure trovare d’accordo più di un addetto ai lavori. La beffa Il calcio è però quel pianeta dove non esiste scienza esatta, dove i sogni si avverano, dove non sempre vince il più forte, il più dotato e il più elegante. Si può emergere partendo anche dal cuore, dal coraggio e dalla predisposizione a spaccarsi la schiena durante la settimana. E da qui è partito Antonio Nocerino, «regalato» la scorsa estate dal Palermo al Milan: 500.000 euro, di fatto l’affare dell’anno. In poco più di sei mesi, il torello napoletano ha preso a spallate il centrocampo rossonero e si appresta a stravolgere le gerarchie anche in azzurro, probabilmente

Antonio Nocerino, 26 anni, del Milan IMAGE SPORT

Contro gli Usa il rossonero giocherà la terza gara da titolare in Nazionale

Riccardo Montolivo, 27 anni, della Fiorentina PIERANUNZI

ai danni proprio di Riccardo Montolivo. Otto reti in campionato (record personale, superato il mostro sacro Benetti in rossonero), prestazioni super, titolare inamovibile per Allegri, protagonista numero uno nel gala di San Siro contro la

Juventus, la sfida dell’anno: gol a parte, tanta qualità e quantità, spavalda sicurezza di fronte ai vari Pirlo, Marchisio e Vidal, trio di livello mondiale.

v identiKit & CARRIERA

identiKit & CARRIERA

v Il sorpasso di Nocerino:

visto, rivisto e studiato le prestazioni di Nocerino in rossonero, arrivando forse alla convinzione di aver trovato il suo Boateng, ovvero il moderno trequartista, il jolly puro di centrocampo, il giocatore in grado di offendere con qualità senza far mai mancare equilibri e solidità in fase di copertura: il vertice alto di un «rombo» che più dietro può contare sulla raffinata regia di Pirlo (o Thiago Motta), l’immensa classe di De Rossi e il dinamismo di Marchisio; oppure l’interno capace di randellare e proporre con la stessa efficacia. Personalità da vendere Sembrava un semplice mediano, il Noce, ma era ed è molto di più. «Sono onorato dei paragoni con Gattuso — disse prima di Natale —, lui è un grandissimo, un vincente, ma io sono diverso, ho altre caratteristiche, non sono un mediano puro». L’errore di valutazione ha accomunato un po’ tutti, tanto da «ispirare più di un sorrisino ironico quando lo abbiamo convocato le prime volte — ha spiegato ieri Prandelli —. Noi, però, avevamo visto in lui il centrocampista ideale, l’interno capace di trovare con facilità l’area di rigore avversaria. Era ancora al Palermo, poi al Milan ha confermato ciò che avevamo intuito». Titolare Oggi Nocerino «può considerarsi tranquillamente un titolare della Nazionale — ha continuato il c.t. azzurro —, perché io considero titolari i sei centrocampisti che sono qui a Genova». Contro gli Stati Uniti, Nocerino giocherà la sua nona gara in azzurro, la terza dall’inizio, ma questa è la prima vera grande occasione di staccare con decisione la concorrenza e di allontanare la tentazione di Prandelli di portarsi all’Europeo in Polonia e Ucraina un trequartista puro, «uno specialista tipo Diamanti o Cossu. Sì, sto valutando questa soluzione, vedremo...».

Il Boateng azzurro Prandelli ha

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CODICE ETICO IL C.T, (EX DELLA SAMPDORIA) HA RICEVUTO UNA MAGLIA BLUCERCHIATA DA EDOARDO GARRONE

Klinsmann e il suo Balotelli «Io Jones l’ho fatto giocare» Il centrocampista andò in campo come capitano degli Usa dopo aver mandato un avversario in ospedale DAL NOSTRO INVIATO

SEBASTIANO VERNAZZA GENOVA

Il codice etico capovolge il mondo. Urge revisione alle solite barzellette sugli italiani cialtroni, sui tedeschi disciplinati e sugli americani padroni del pianeta terra. Il codice etico di Prandelli è più severo di quello di Jurgen Klinsmann, c.t. tedesco degli Stati Uniti d’America. Con Mario Monti presidente del Consiglio e Cesare Prandelli c.t. della Nazionale, l’Italia è diventata un Paese latino più serio di tante nazioni anglosassoni. Non neghiamo che nelle nostre parole ci sia un filo di ironia, però il fatto che stiamo per raccontarvi di ironico non ha niente. Anzi, è sorprendente.

diverso, ogni Paese ha la sua cultura. Quando arrivai in Italia per giocare nell’Inter, avevo la mentalità tedesca, la mania della puntualità, però in due mesi capii che se non mi fossi adattato ai vostri usi, non sarei andato lontano». Jermaine Jones, nazionale americano che gioca in Germania nello Schalke 04, si è macchiato di una colpa più grave rispetto a Balotelli, punito con 4 turni di squalifica in Inghilterra per aver «passeggiato» su un col-

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La Federcalcio tedesca l’aveva fermato per 8 settimane, ma io l’ho convocato

lega del Tottenham. Durante una partita di Coppa di Germania prima di Natale, Jermaine Jones — a gioco fermo — ha pestato il piede sinistro di Marco Reus del Borussia Moenchengladbach e l’ha mandato all’ospedale. Klinsmann non si è fatto scrupolo di fargli giocare da capitano le amichevoli con Venezuela e Panama, vinte a gennaio. Jones è stato chiamato anche per il test con l’Italia a Genova, ma ha dovuto rinunciare causa infortunio.

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La Sampdoria ha bisogno della Serie A, ma alla Serie A serve la Sampdoria

Amata Inter Il 47enne Klin-

smann ha conservato un’ottima padronanza dell’italiano, frutto dei suoi trascorsi da centravanti dell’Inter (tre anni) e della Samp (pochi mesi). Gli Usa si sono allenati a Bogliasco, al centro della Sampdoria, ed Edoardo Garrone, vicepresidente esecutivo del club, ha regalato una maglia blucerchiata a «Klinsi». Che ha così ricambiato: «La Samp ha bisogno della Serie A e la Serie A ha bisogno della

«

A Milano tre anni stupendi. Sono in contatto con qualcuno, ma non dico chi è

Squalificato e convocato La sto-

ria l’ha rivelata lo stesso Klinsmann: «Jermaine Jones è stato squalificato per otto settimane dalla federcalcio tedesca, ma io l’ho convocato lo stesso. Non so dirvi se avrei lasciato fuori Balotelli. Capisco Cesare: deve gestire 30 giocatori e sceglierne 23 per l’Europeo. Ogni caso però è

SU JERMAINE JONES CENTROCAMPISTA

CON EDOARDO GARRONE E UNA MAGLIA DELLA SAMP

HA GIOCATO NELL’INTER DAL 1989 AL 1992

Samp». Klinsmann è legato alle sue squadre del cuore: «Mi informo sempre su Inter, Tottenham, Bayern Monaco e Samp». Con l’Inter c’è un legame speciale: «Sono in contatto con qualcuno, ma non vi dico con chi. A Milano ho vissuto tre anni stupendi». Chissà che non ci ritorni come allenatore: «Non si può mai sapere, ma sono concentrato sugli Usa e sulla qualificazione al Mondiale 2014 (primi impegni contro Barbados, Guatemala e Giamaica, ndr)». E poi il vero motivo per cui allenare in Italia non è una priorità del Klinsmann di oggi: «Ho moglie americana e due figli più americani che tedeschi. Vivo negli Usa da 14 anni. Abito a Los Angeles, in un posto bellissimo dove splende il sole dal mattino al tramonto. Perché dovrei andarmene?». Più facile che negli Usa lo raggiunga un italiano come Ale Del Piero. «Sarebbe fantastico, Del Piero aiuterebbe la Mls (la lega Usa di soccer, ndr) a crescere. Sì, gli consiglio di venire da noi. Si troverebbe bene». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Jurgen Klinsmann, 47 anni, c.t. degli Stati Uniti PEGASO


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UNDER 21 L’AMICHEVOLE DI CANNES

h L’Under è matura

i

MIGLIORI

S Verratti Esordio con i fiocchi. Personalità, piedi buoni e grinta. Un Pizarro più dinamico. Mette in porta un paio di volte i compagni. Il suo futuro è Under

Scatto Francia, Paloschi la prende FRANCIA ITALIA

1 1

PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Lacazette (F) al 29’ p.t.; Paloschi (I) al 24’ s.t.

Paloschi Gli basta un’occasione e la mette dentro. E come poi, con una zuccata atomica in anticipo su Stambouli. Poi mette in porta Insigne che sbaglia

S Crescenzi Di solito, è uno dei pilastri della squadra di Ferrara. Stavolta, causa anche un rivale diretto, Cabella, scatenato, lascia troppi spazi

Spettacolo e tante chance per gli azzurrini Gran debutto di Verratti, ok El Shaarawy

GIUDIZIO 7777

S

PEGGIORI

FRANCIA (4-3-2-1) Ahamada 6,5; Stambouli 6, Isimat Mirin 6,5 (dal 1’ s.t. Corchia 5,5), Varane 7,5, Mavinga 6,5 (dal 17’ s.t. Ghoulam 6); Grenier 7 (dal 33’ s.t. Payot s.v.), Guilavogui 6,5 (dal 33’ s.t. Fofana s.v.); Cabella 7 (dal 33’ s.t. Bifouma s.v.), Kakuta 6,5 (dal 1’ s.t. Brahimi 6), Khazri 6 (dal 17’ s.t. Bulot 6); Lacazette 7. PANCHINA Reynet, Joseph-Monrose. All. Mombaerts 6,5 ITALIA (4-4-2) Bardi 6,5; Santon 6,5 (dal 1’ s.t. Donati 6), Capuano 6, Caldirola 6,5, Crescenzi 5,5 (dal 33’ s.t. Faraoni s.v.); Saponara 5,5 (dal 17’ s.t. F. Rossi 6) Florenzi 6,5 (dal 33’ s.t. Crimi s.v.), Verratti 7, Insigne 6; Gabbiadini 6,5 (dal 17’ s.t. Paloschi 7), Destro 6 (dal 1’ s.t. El Shaarawy 6,5). PANCHINA Pinsoglio, Antei. All. Ferrara 7 ARBITRO Bieri 6,5 (Svi) ESPULSI nessuno AMMONITI Verratti, Caldirola (I), Mavinga (F) per gioco scorretto, Guilavogui (F) per proteste NOTE Spettatori 4 mila circa. Angoli 3-6. Tiri in porta 2-3. Tiri fuori 6-4. In fuorigioco 3-5. Recuperi: 1’ p.t., 1’ s.t

FABIO BIANCHI CANNES (Francia)

do tempo, ma sono stati più incisivi e dinamici, anche se imprecisi sotto rete.

Arrivederci in Israele. Eh sì, perché sarebbe un’ingiustizia se due squadre del genere non dovessero arrivare all’Europeo del 2013. Qui, sulla Croisette, i baby di Francia e Italia a Cannes hanno segnato soltanto un gol a testa, ma hanno regalato spettacolo. Due squadre di grandissima qualità, con qualche progetto di fenomeno in campo. Per tacere dei nostri, come quel Varane, difensore centrale del Real Madrid che ha soltanto 18 anni. Ai punti, cioè per le occasioni, meritavano di vincere i ragazzi di Ferrara. Ma va bene così. Il test di maturità con un rivale di alto rango è stato superato a pieni voti. Gli azzurrini, ai quali mancavano due pilastri come Borini (con Prandelli) e Marrone (k.o.) hanno pure il merito di aver bucato la difesa della Francia che viaggia nel proprio girone a punteggio pieno e con la rete inviolata. Hanno sofferto il loro palleggio per qualche tratto del secon-

La meglio gioventù Fin da subito, è stata una sfida bella, aperta, molto tecnica. E nonostante la Francia facesse la partita, sono stati gli azzurrini ad avere più occasioni per passare in vantaggio. Destro ha tirato una sassata incredibile finita appena alta. Poi Gabbiadini, messo in porta da un gran lancio di Verratti, ha dribblato Ahamada e nonostante si fosse allungato il pallone sul fondo, con un tiro-cross quasi ha fatto centro. Infine Destro, non brillantissimo stavolta, è stato anticipato da Ahamada sul lancio di Gabbiadini. Ecco, Verratti: l’esordio di un altro dei figli di Zeman nel centro del gioco è stato ottimo. Personalità, piedi buoni, visione di gioco, autorità: questo ragazzo del Pescara, che piace alla Roma, ha tutto per diventare un gran giocatore e un pilastro dell’Under. Ferrara l’ha messo a far coppia in mezzo con Florenzi, che di solito gioca in fascia. All’inizio ha

DAL NOSTRO INVIATO

S L’esultanza di Alberto Paloschi e degli azzurrini dopo il pareggio IPP

faticato, ma nel secondo round è stato decisivo. Gran zuccate A dispetto delle

tre occasioni azzurre, Il vantaggio della Francia nel primo round è arrivato al primo tiro in porta: una zuccata del temibile Lacazette. Il cross era di uno dei piccoli fenomeni francesi, Cabella, che ha messo in difficoltà il buon Crescenzi per tutta la gara. Con un altrettanto bellissimo colpo di testa in anticipo, nel secondo round Paloschi (appena entrato) ha rimesso le cose in parità su cross di Florenzi. La baby Italia è piaciuta molto più della Francia nella

parte finale. Nonostante il grande numero di sostituzioni, è riuscita a rimanere compatta. Ferrara ha giocato con una sorta di 4-3-3 nel finale, con El Shaarawy (discreta prestazione) e Insigne a dar man forte a Paloschi. L’Italia può segnare sul taccuino anche un tiro di Florenzi salvato sulla linea da Corchia e una stupenda azione El Shaarawy-Paloschi-Insigne con quest’ultimo che sbaglia il tocco finale. La Francia, nonostante la gran mole di lavoro, è stata meno efficace. Ferrara alla fine era soddisfatto, della squadra e di Verratti. Come dargli torto.

Saponara Ci mette impegno, è pericoloso quando mette dietro dal fondo per Destro. Ma sbaglia due cose di concetto per creare occasioni da gol

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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LE AMICHEVOLI INTERNAZIONALI

Trap guida le eurorivali Giovanni d’Irlanda «Pochi giovani e Keane come Totti» Il c.t. italiano, idolo di Dublino, spiega la sua ricetta: «Si attacca e si difende in 11, serve gente d’esperienza» DAL NOSTRO INVIATO

FABIO LICARI DUBLINO

D’accordo che sono uno spettacolo le conferenze di Trap a Malahide, fuori Dublino, dove si allena l’Irlanda: ma anche i colleghi locali ci mettono del loro. Uno domanda a Robbie Keane: «In quale metà campo preferisci giocare?». E Trap anticipa: «In quella dove si segna». «I tifosi non trovano i biglietti per l’Euro». Trap ridendo: «Glieli vendo io. A prezzo più alto». «Ci dà la formazione?». Risposta: «Cer-

Giovanni Trapattoni, 72 anni, da maggio 2008 allena l’Irlanda: nelle ultime 11 non ha mai perso AFP

Perché il centravanti sarà Long?

«Perché dà profondità. E Keane gli giocherà dietro, alla Totti. Ricordate che due anni fa, forse tre, ve l’avevo già detto? Tu ricordi?». (Il giornalista irlandese replica: «Ricordo». E Trap: «Bene, qual era la domanda?»). Dove può arrivare l’Irlanda?

«Tutto è possibile, anche passare il primo turno. Dobbiamo crederci. Abbiamo mentalità ed entusiasmo».

I NUMERI

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le gare consecutive senza vittoria della Spagna. La squadra di Del Bosque ha infatti perso con l’Inghilterra in amichevole il 12 novembre scorso 1-0 e pareggiato poi contro la Costa Rica 2-2 tre giorni dopo sempre in amichevole. L’ultimo successo risale all’11 ottobre, 3-1 alla Scozia nella corsa a Euro 2012.

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Milan-Juventus? Errori gravi, ma smettiamola di pensare che qualcuno rubi to… Eccoli. Sono undici, no? Sono undici?». E così per un’ora e mezzo: l’Irlanda di Trap non perde dal 29 marzo 2011, 11 gare di fila, e all’Europeo troverà Italia, Spagna e Croazia. Oggi test contro la Repubblica Ceca senza Rosicky: «Gioca come la Spagna». In «english-trap», con l’aiuto della traduttrice Manuela.

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y

EURO 2012 Gruppo C 10 giugno Spagna-Italia (Gdansk. 18) IrlandaCroazia (Poznan, 20.45) 14 giugno Italia-Croazia (Poznan, 18) SpagnaIrlanda (Gdansk, 20.45) 18 giugno CroaziaSpagna (Gdansk, 20.45) Italia-Irlanda (Poznan, 20.45)

Sì, ma l’Irlanda vince poco…

«Ho visto i dvd della vecchia

Irlanda! Vinceva e perdeva. Ho dato equilibrio, spiegato che si attacca e si difende in 11, senza pretendere di giocare sempre bene: è la mentalità vincente. Vi siete chiesti perché alcuni attaccanti non sono più qui? Perdevano palla e restavano a guardare. Devono tornare!». Convocherà più giovani?

«Sentite, all’Europeo serve gente d’esperienza». Alcuni giocatori hanno cambiato maglia in stagione?

«Non vorrei far polemica with english agent, orcozio, ma…». Dalla Juve all’Italia, dal Bayern all’Inter, è sempre stato tra i favoriti: per la prima volta non sarà così. Un vantaggio?

«Non farò mai discorsi del genere ai ragazzi. Loro sanno che da giocatore ho affrontato i migliori, Pelé, Eusebio, Cruijff, e li ho fermati. Insomma: mai partire battuti. E senza Moreno, Henry e altre situa-

zioni, poteva andare diversamente». Milan-Juve: che cosa ne pensa?

«Che ci sono stati errori gravi, ma smettiamo di pensare che qualcuno rubi. Si sbaglia, anche se non è una giustificazione. Però il calcio smuove oggi troppi interessi: senza ridurre l’autorità degli arbitri, la tv può essere utile. Come nel rugby». E le parole di Buffon?

«È il primo istinto dire certe frasi. Magari poteva aggiungere che, in campo, non si può avere la percezione esatta se la palla è entrata: tu pari e non pensi ad altro».

le gare utili consecutive dell’Irlanda del Trap. L’ultima sconfitta risale al 29 marzo 2011 in amichevole contro l’Uruguay (2-3). Poi sono arrivati 7 successi e 4 pareggi.

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Le partite consecutive senza subire gol della Croazia. Negli ultimi tre match di qualificazione all’Europeo la difesa ha resistito alla Lettonia e al doppio confronto con la Turchia nello spareggio.

Dublino, ore 20.45 IRLANDA (4-4-1-1) Given; O’Shea, O’Dea, St.Ledger, Ward; Duff, Whelan, Andrews, McGeady; Keane; Long. All. Trapattoni. REPUBBLICA CECA (4-2-3-1) Cech; Gebreselassie, Sivok, Kadlec, Limbierski; Plasil, Jiracek; Rezek, Kolar, Pilar; Baros. All. Bilek. ARBITRO Jorge de Sousa (Por). © RIPRODUZIONE RISERVATA

A MALAGA UNA NUOVA MAGLIA PER I CAMPIONI Xavi Alonso con la nuova maglia che la Spagna indosserà stasera

La super Spagna a 102 giorni dal via veste d’azzurro... Il c.t. Del Bosque al test Venezuela «L’Italia è molto più vicina di quanto sembra» DAL NOSTRO INVIATO

FILIPPO MARIA RICCI MALAGA

«L’Italia è molto più vicina di quanto sembra». No, non geograficamente. Vicente del Bosque si riferisce al primo incontro del prossimo Europeo, il 10 giugno a Danzica. Mancano 102 giorni, ma il c.t. della Spagna non ne avrà più molti per lavorare col suo gruppo super vincente. Poco tempo La Roja si ritroverà

il 20 maggio e disputerà amichevoli il 26 e il 30 maggio e il 3 giugno. Il 5 la partenza per Danzica. Qualcosa come 12 uomini (8 del Barça e 4 dell’Athletic Bilbao, più o meno) saranno disponibili solo per l’ultima prova, quella con la Cina a Siviglia. Perché il 25 maggio c’è la finale di Coppa del Re tra baschi e catalani, al termine della quale i ragazzi avranno diritto a 4 giorni di riposo. Le semifinali sono state giocate ai primi di febbraio ma la federazione spagnola non ha trovato una data libera prima della fine di maggio. Del Bosque è un signore: «Figurarsi se mi lamento della mancanza di tempo o di preparazione. Non mi sentirete mai dire una cosa del genere». Gli chiedono persino se si augura che Real Madrid o Barcellona escano rapidamente dalla Champions League. Vi-

cente seppellisce l’inopportuno interlocutore con una risata incredula: «Ma cosa dici? Io voglio che arrivino entrambe in finale. Poi penseremo all’Europeo». Escluso anche l’anticipo della finale di Coppa del Re al 20 maggio in caso di eliminazione del Barça prima dell’atto conclusivo della Champions: «Per organizzare una finale di coppa c’è bisogno di tempo». Ultima partita Poi, guardando

all’Italia: «Questa è l’ultima partita che giochiamo prima della consegna della lista per l’Europeo, stiamo cercando di approfittarne al massimo perché poi ci saranno 3 mesi intensissimi: la fine della Liga e 3 nostre squadre in Champions, Real, Barça e Chelsea (che per la presenza di Mata e Torres evidentemente Del Bosque considera spagnolo, ndr). Per questo abbiamo scelto un avversario che gioca ben coperto e ama tener palla». Sembra un riferimento all’Italia. Problemi organizzativi a parte, Del Bosque aspetterà Villa (infortunato) e spera con forza in un recupero della forma di Torres. Altrimenti toccherà a un 9 «forte» (Llorente, Negredo o Soldado) o a un 9 «finto» (Silva, Fabregas o Mata). Intanto s’inaugura una nuova maglia, azzurro pallido. La Roja cambia pelle, non lo spirito.

Malaga, ore 21.30 SPAGNA (4-2-3-1) Casillas; Iraola, Sergio Ramos, Piqué, Jordi Alba; Xabi Alonso, Busquets; Fabregas, Silva, Iniesta; Llorente. All. Del Bosque. VENEZUELA (4-4-2) Dani Hernández; Rosales, Amorebieta, Vizcarrondo, Quijada; Julio Álvarez, Rincon, Vitali, Arango; Miku, Rondon. ARBITRO Treimanis (Lettonia). © RIPRODUZIONE RISERVATA

A ZAGABRIA GUAI NELLA SVEZIA: MAJSTOROVIC SI ROMPE I LEGAMENTI, SI FA MALE ANCHE GUIDETTI

«La mia Croazia può arrivare fino in fondo» Il tecnico Bilic avverte gli azzurri: «Rossi e Cassano, due assenze molto pesanti»

DAL NOSTRO INVIATO

NICOLA CECERE ZAGABRIA

Test Ibrahimovic per una nostra rivale a Euro 2012, questa Croazia ambiziosa che ha già manifestato, attraverso il suo allenatore Bilic (rude difensore ai tempi di Boban) di non temere il confronto con gli azzurri. «Abbiamo scelto la Svezia perché ha una struttura simile all’Irlanda e la prima partita di una fase finale è sempre

delicata. Però sono convinto che se restiamo uniti possiamo arrivare in fondo a questa manifestazione. L’Italia? Penso che Prandelli dovrà fare a meno di Cassano e Rossi e si tratterà di due assenze assai pesanti. Però è pur vero che il tecnico dell’Italia può pescare i sostituti in una rosa ampia di soluzioni, ci sono tanti attaccanti di caratura internazionale nel torneo italiano». Che sfortuna La Svezia ha perso

proprio nell’allenamento di rifinitura uno dei suoi difensori centrali, l’esperto Majstorovic, vittima di un incidente più unico che raro. Se ne stava per i fatti suoi in attesa del fischio finale della partitella quando Ibrahimovic e Svensson si sono contesi un pallone e Svensson, sbilanciato dal contrasto, ha fatto un ruzzolone atterrando giusto sul ginocchio sinistro del difensore del Celtic Glasgow: rottura dei legamenti, intervento nelle prossime ore, ot-

to mesi la prognosi. Anche il giovane Guidetti è uscito malconcio dalla rifinitura ma gli accertamenti strumentali hanno stabilito che il dolore avvertito all’anca è solo una contusione. Il diciannovenne bomber del Feyenoord, alla prima chiamata, potrà quindi giocare uno spezzone.

Zagabria, ore 20.30 CROAZIA (4-4-2) Pletikosa; Srna, Corluka, Simunic, Vida; Modric, Dujmovic, Rakitic, Pranjic; Olic, Eduardo. All. Bilic. SVEZIA (4-4-2) Isaksson; Lustig, Granqvist, Mellberg, Wendt; Bajrami, Svensson, Kallstrom, S. Larsson; Ibrahimovic, Elmander. All. Hamren. ARBITRO Zganec (Slovenia).

Slaven Bilic, 43 anni AFP

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BRASILE BOSNIA

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LE AMICHEVOLI INTERNAZIONALI

Il Brasile va, ma Julio che fa? La Seleçao batte la Bosnia con un autogol di Papac, il portiere interista in difficoltà dal nostro inviato

LUCA CALAMAI SAN GALLO

L’ultimo assalto è un pugno nello stomaco per quindicimila tifosi della Bosnia. In pieno recupero Papac realizza il più classico degli autogol appoggiando in rete un cross di Hulk. Il Brasile vince 2 a 1. Risultato ingiusto. Dzeko e compagni meritavano molto di più ma hanno avuto il torto di mangiarsi quattro-cinque comode occasioni da gol. La Seleçao, che ha cominciato a preparare l’avventura olimpica, non convince. Se una partita di calcio fosse solo colpi di tacco, finte, passaggi in orizzontale il Brasile di Mano Menezes non avrebbe rivali. In questi «esercizi» gente come Ronaldinho o Neymar è capace di lasciare tutti a bocca aperta. Il problema arriva quando bisogna andare a cercare la porta avversaria. Magari trovando dieci avversari schierati dietro la linea della palla pronti a colpire in contropiede. Servirebbe uno spartito diverso. Invece, niente. Ritmi e idee non cambiano. E tutto diventa complicato. Questa è la storia di Brasile-Bosnia. E dire che Thiago Silva e compagni erano partiti alla grande sbloccando il risultato dopo appena quattro minuti. Incursione di Dani Alves e apertura per Marcelo che indovina il diagonale vincente. Poi, però la Selecao inizia un elegante ma inconcludente possesso palla finendo per rimbalzare contro il muro

avversario. E’ vero, gli spazi non ci sono ma non ci sono neppure quelle accelerazioni che potrebbero aiutare a far breccia nella maginot bosniaca. La nazionale di Susic, invece, ha praterie a disposizione. E le sfrutta. Pareggia al 18’ con Ibisevic (complice un disorientato Julio Cesar) e sfiora il vantaggio con Misinovic e con il giallorosso Pjanic (respinta a pugni chiusi di Julio). Stessa storia La musica non cambia in avvio di ripresa. Al 10’ ancora Ibisevic sfiora il gol dopo una micidiale ripartenza. E Un’altra palla buona arriva sui piedi di Dzeko. Conclusione immediata di poco a lato. Un infastidito Mano Menezes corre ai ripari inserendo Elias, Ganso

(al posto di un Ronaldinho già vuoto di energie dopo un’ora di gioco) e Hulk. Ma al 23’ è ancora Dzeko a liberarsi al tiro da buona posizione. La potenza c’é, non la mira. Da segnalare anche una buona incursione di Pjanic che vince il derby romano con Hernanes. E il Brasile? Ci prova Neymar, con un’azione finalmente in verticale: il gioiello del Santos entra in area, salta un avversario ma il suo destro molle è bloccato a terra da Begovic. E anche Hulk non trova di meglio che sbucciare un pallone che Ganso gli consegna all’altezza del calcio di rigore. L’attaccante del Porto si riscatta con il cross che porta all’autogol di Papac. E la Seleçao tira un sospiro di sollievo. Marcelo, contrastato dal romanista Pjanic, firma il gol dell’1-0 AFP

GERMANIA

MONACO DI BAVIERA (Ger) La Bundesliga e la società civile tedesca sono scosse da un caso di intolleranza razzista a sfondo neonazista nei confronti di un giocatore israeliano del Kaiserslautern. Domenica una decina di «tifosi» presenti all’allenamento della squadra sul terreno del Fritz Walter Stadion, dopo lo 0 4 del giorno precedente contro il Mainz, ha insultato al grido di «sporco maiale» l’attaccante Itay Shechter, rivolgendogli il saluto nazista. In Germania è reato penale passibile di arresto. Il calciatore, la cui compagna è in attesa di un bambino, ha reagito con grande compostezza, pur se con comprensibile amarezza: «Ho sentito che qualcuno urlava qualcosa, ma non volevo ascoltare». Immediata la condanna dei media, della società, della tifoseria ufficiale del Kaiserslautern, di esponenti politici e della federcalcio: «Fatti del genere non si possono assolutamente tollerare», ha detto il presidente designato del Dfb, Wolfgang Niersbach, che sta per entrare in carica. Dura anche la riprovazione della comunità ebraica. La procura di Kaiserslautern ha aperto un’inchiesta. I responsabili sarebbero noti facinorosi violenti e pregiudicati, ai quali addirittura da anni sarebbe stato precluso l’accesso allo stadio. Marco Degl’Innocenti © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Neonazisti insultano Shechter

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GIUDIZIO 77 PRIMO TEMPO 1-1 MARCATORI Marcelo (B) al 4’, Ibisevic (B) al 18’ p.t.; Papac (B) autorete al 47’ s.t. BRASILE (4-3-3) Julio Cesar 5; Dani Alves 6, Thiago Silva 6, David Luiz 5,5, Marcelo 6,5; Hernanes 5,5 (dal 21’ s.t. Hulk 6), Sandro 5,5 (dall’11’ s.t. Elias 5,5), Fernandinho 6; Neymar 5,5 (dal 48’ s.t. Jonas), Leandro Damiao 5 (dal 35’ s.t. Lucas s.v.), Ronaldinho 5,5 (dal 16’ s.t. Ganso 6). PANCHINA Diego Alves, Luisao, Dedè, Adriano, Alex Sandro, Rafael. ALLENATORE Mano Menezes 5,5. BOSNIA (4-4-2) Begovic 6,5; Jahic 6, Pandza 6, Spahic 6,6, Papac 6; Pjanic 6,5 (dal 35’ s.t. Maletic), Rahimic 6, Medunjanin 6 (dal 33’ s.t. Zahirovic s.v.), Misimovic 5,5 (dal 42’ s.t. Ibricic); Dzeko 6, Ibisevic 7 (dal 33’ s.t. Salihovic s.v.). PANCHINA Sehic, Maletic, Alispahic. ALLENATORE Susic 7. ARBITRO Kever (Svizzera) 6,5. ESPULSI nessuno. AMMONITI nessuno. NOTE Spettatori paganti 17.500. Tiri in porta: 6-5; tiri fuori: 5-4; angoli: 4-3; fuorigioco: 1-1. Recuperi: primo tempo 1’; secondo tempo 3’.


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Blanc a Mexes «Se fai così all’Europeo, vai a casa» Il milanista non è capitano della Francia dopo il pugno a Borriello. Arbitra ancora Tagliavento. Germania: Klose è titolare DAL NOSTRO INVIATO

PIERFRANCESCO ARCHETTI BREMA (Germania)

Ambienti sonnacchiosi, la pressione dell’Europeo lontana cento giorni. Germania-Francia è un’amichevole poco impegnativa per molti ma non per l'arbitro. È la prima uscita di Paolo Tagliavento dopo Milan-Juve: obbligatorio un segnale di tranquillità e fiducia. Non ci sarà Michel Platini a scrutarlo in tribuna (ha rinunciato alla visita per motivi familiari); non ci sarà nemmeno il guardalinee Romagnoli ad assisterlo, ma gli internazionali Manganelli e Di Fiore. Di solito in questi test non servono i cartellini, perché i club sono così attenti da mettere delle multe a ogni tackle (potenziale fonte di infortuni) e in campo internazionale non si assistono alle isterie studiate della Serie A. Il laziale Klose e il milanista Mexes avranno però raccontato quanto combinato a San Siro: se vogliono minare l’autorità dell’arbitro, i giocatori possono diventare diabolici. Lazio sconfitta Miroslav Klose poteva riposare: ha problemi alla schiena, domenica c’è il derby, anche Löw aveva spiegato che non era certo l'impiego. Con tanti altri assenti come Schweinsteiger, Mertesacker, Götze e Podolski (in Germania dicono che si è già accordato con l’Arsenal), il c.t. sembrava rassegnato e aveva incassato senza fiatare il forfait dubbio in extremis di Lahm. Ieri invece è stato annunciato addirittura in conferenza stampa che «Klose partirà dall'inizio: ha lavorato per ore con il fisioterapista, vuole giocare». Dietro «all’assoluta volontà» del primatista di presenze e reti in rosa (113 e 63), c’è l’intenzione dei tedeschi di ristabilire le gerarchie: già pri-

ma del derby dell’andata Klose lasciò la nazionale, saltando due gare, per tornare in Italia e giustiziare la Roma. E poi una frase di Reja («Miro non giocherà», ha detto lunedì a Lazio Style Radio), arrivata subito a Brema. Oliver Bierhoff ha precisato che «abbiamo rapporti buoni con tutti i club, ma la formazione spetta a Löw»: Klose sfilerà da capitano. Che sgridata Anche Philippe

Mexes poteva entrare per primo: era nel trio che Laurent Blanc aveva indicato per mettere la fascia. Invece è stato scelto il portiere Lloris, con Abidal altro vice. Il c.t. francese dice di «non essere stato influenzato dal gesto di San Siro», non visto da Tagliavento, ma il pugno a Borriello e la squalifica per tre giornate hanno pesato. «Niente di cattivo, ma sono cose che non si fanno. Anch’io ho preso qualche colpo, ma sono stato zitto e non sono mai rotolato a terra come fanno altri», aveva detto il milanista, che ha un segno blu all’occhio. Ma Blanc lo ha trattato con durezza: «Una scorrettezza brutta, gratuita, che ha portato danno a lui e alla squadra. E la squadra conta più dei singoli. Se la fa al debutto dell’Europeo va a casa subito. Deve meditare, è migliorato come temperamento, ma ha ancora queste cadute. Ingiustificabili».

A Gerrard-Hart

HANNO DETTO

S Ribery Se segno, vado verso la panchina dei tedeschi ad abbracciare il dottor Muller Wohlfahrt, che è anche il nostro medico al Bayern

S Özil Sono stato eletto miglior giocatore della nazionale nel 2011 ma il mio obiettivo è l’Europeo: sono convinto che possiamo vincerlo

Philippe Mexes, 29 anni AFP

Duello inglese per la fascia della discordia

Pearce non ha comunicato chi sarà il nuovo capitano. Si temono incidenti. Dubbio Olanda: Van Persie o Huntelaar no le voci sul futuro, comprese quelle che lo danno al Chelsea: «Tutte balle».

ALESSANDRA BOCCI STEFANO BOLDRINI LONDRA

Solo Germania-Francia ruba la scena all’amichevole di stasera a Wembley: Inghilterra-Olanda è l’altra grande sfida di questo mercoledì alle nazionali. È il recupero della gara saltata nell’agosto 2011, quando la Gran Bretagna fu sconvolta dai riots, i disordini che misero a ferro e fuoco il Paese per una settimana. Anche oggi bisogna fare attenzione: le due tifoserie sono tra le peggiori e prima di Ajax-Manchester United del 16 febbraio la polizia olandese arrestò 76 persone. È la prima senza Capello, dimessosi l’8 febbraio. Potrebbe essere l’unica di Pearce, il ct nominato ad interim in attesa di arruolare Redknapp o, in alternativa, Hodgson. Questione fascia Sarà anche la

prima del dopo Terry, degradato dopo essere stato rinviato a giudizio per razzismo: dovrà presentarsi in tribunale il 9 luglio. La questione della fascia di capitano è stata il tormentone della vigilia: ha fatto passare quasi inosservata l’assenza di Rooney, infortunato. A casa anche Walker, Cleverley, Bent e, da ieri, Johnson: convocato in fretta e furia Lescott. Pearce non ha annunciato il nuovo capitano: «Lo farò quando comunicherò ai giocatori la formazione. Ci sono molti candidati, ma da tempo ho in mente la soluzione. Un capitano deve godere del rispetto degli altri e pensare al gruppo». Tutte le strade portano a Gerrard: il centrocampista del Liverpool è il favorito dei bookmaker. Nelle ultime ore in rialzo la candidatura del portiere Hart, l’outsider è Parker. La questione della fascia è stata all’origine dell’addio di Capello. L’ex c.t. ha inviato un sms a Pearce: «Mi è arrivato lunedì. Un bel gesto». Capello è tornato a Londra. Sta sistemando la sua casa nella capitale e sorride quando gli riporta-

Brema, ore 20.45 GERMANIA (4-2-3-1) Wiese; J. Boateng, Hummels, Badstuber, Schmelzer; Khedira, Kroos; Müller, Özil, Schürrle; Klose. All. Löw. FRANCIA (4-2-3-1) Lloris; Debuchy, Rami, Mexes, Abidal; M'Vila, Diarra; Valbuena, Nasri, Ribery; Giroud. All. Blanc. ARBITRO Tagliavento (Ita). © RIPRODUZIONE RISERVATA

con la Germania, l’Olanda vuole difendere l’immagine di vicecampionessa del mondo. Il gran dilemma per il c.t. Van Marwijk sta in attacco: si troverà a scegliere fra Huntelaar e van Persie, ovvero una caterva di gol. Van Persie sta tenendo a galla l’Arsenal, Huntelaar sta trascinando lo Schalke 04 anche in Europa e rispetto al periodo milanista sembra assai maturato. È che forse ha trovato la dimensione giusta un po’ tardi, mentre Van Persie ha agguantato il suo posto delle fragole anni fa e ora sembra sul mercato, ma questo non lo turba: Londra è casa sua e ci terrebbe a fare bella figura. Supermotivato anche Huntelaar, che ha segnato 30 gol in nazionale, 3 meno di Cruijff, ed è a 10 dal record assoluto di Kluivert. Raffinato Van Persie, gran realizzatore Huntelaar, che farebbe la sua figura davanti al trio Robben-Sneijder-Kuyt. Van Marwijk ha molte opzioni e qualche guaio in difesa, dove manca Van der Wiel: Heitinga andrà a destra, e a sinistra, dove torna Pieters, l’Olanda non è messa meglio. Ed è li che Emanuelson potrebbe farsi largo.

Londra, ore 21 INGHILTERRA (4-2-3-1) Hart; Jones, Smalling, Cahill, Jones, Cahill, Cole; Parker, Barry; Walcott, Gerrard, Young; Welbeck. All. Pearce. OLANDA (4-2-3-1) Stekelenburg; Heitinga, Mathijsen, Boulahrouz, Pieters; Van Bommel, Strootman; Robben, Sneijdeer, Kuyt; Van Persie. All. Van Marwijk. ARBITRO Brych (Ger). © RIPRODUZIONE RISERVATA

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

LONDRA

L’isola alla conquista dell’isola. Al Jazeera (la traduzione letterale è appunto «isola»), l’emittente del Qatar, vorrebbe acquistare i diritti della Premier League inglese per il periodo 2013-2016, sfidando così l’asse Sky-Espn. È stato il boss di Espn, Ross Hair, a svelare questa possibilità in un’intervista rilasciata all’Evening Standard, quotidiano pomeridiano di Londra. «Al Jazeera ha fatto un’operazione interessante in Francia con l’acquisto

dei diritti di trasmissione del campionato francese e da alcuni segnali mi sembra che siano intenzionati a penetrare altri mercati. La Premier League nelle sue mani mi sembra uno scenario molto probabile». Dai vertici di Al Jazeera, come da copione, nessun commento. Grandi manovre Le dichiarazioni di Hair aprono la stagione delle grandi manovre. Il contratto attuale della Premier, di validità triennale, scade nel maggio 2013. Quello in corso ha un valore complessivo di 1,78 miliardi di sterline. I dirit-

ti sono posseduti da Sky e, come socio minoritario dell’operazione, da Espn. Sky trasmette 138 partite a stagione, mentre Espn ne diffonde 23. Sky ha pagato 1,618 miliardi, Espn 160 milioni. La concorrenza di Al Jazeera alzerà il prezzo e potrebbe creare nuovi problemi al tycoon Rupert Murdoch, già in difficoltà in Gran Bretagna per gli atti di pirateria commessi dal Sun, il tabloid di cui è proprietario e che ha portato in galera amministratori e giornalisti. Al Jazeera sportiva Al Jazeera, fondata nel 1996, dal 2003 è

la guida

HANNO Stasera in campo DETTO

Messi e Ronaldo Ed è già Mondiale

S Hart La questione della fascia di capitano non ci turba. Siamo tutti inglesi in questa squadra, ed è un onore per ciascuno di noi indossare quella fascia

Qui Olanda Dopo la figuraccia

DIRITTI L’EMITTENTE DEL QATAR PRONTA AD ALZARE IL PREZZO

Al Jazeera punta alla Premier Sfida lanciata a Sky e Espn

A

S Van Marwijk Cerchiamo di giocare sempre un calcio creativo, veloce, fatto di passaggi brevi. In stile olandese, insomma. Ci proveremo anche questa volta

Steven Gerrard, 31 anni AFP

Messi, 24 anni, star argentina AFP Il programma delle gare internazionali di oggi. ORE 7.30 Nuova Zelanda-Giamaica ORE 11 Filippine-Malesia ORE 13 Hong Kong-Taipei ORE 14.30 Palestina-Azerbaigian, Lettonia-Kazakistan ORE 15 Cipro-Serbia, Georgia-Albania ORE 16 Moldavia-Bielorussia ORE 18 Israele-Ucraina, Costa d’Avorio-Guinea, Ungheria-Bulgaria, Montenegro-Islanda, Armenia-Canada ORE 19 Lussemburgo-Macedonia, Tunisia-Perù ORE 19.30 Turchia-Slovacchia, Sudafrica-Senegal, Romania-Uruguay (Sportitalia), Malta-Liechtenstein ORE 19.45 Danimarca-Russia ORE 20 Marocco-Burkina Faso ORE 20.30 Svizzera-Argentina (Sportitalia 2), Austria-Finlandia, Croazia-Svezia, Grecia-Belgio ORE 20.45 Germania-Francia (Sky Sport 3), Irlanda del Nord-Norvegia, Slovenia-Scozia, Polonia-Portogallo (Premium calcio), Irlanda-Rep. Ceca, Galles-Costarica, Italia-Usa ORE 21 Inghilterra-Olanda (Sky Sport 1HD, Supercalcio e Calcio 1) ORE 21.30 Spagna-Venezuela DOMANI Bolivia-Cuba, Paraguay-Panama, Cile-Ghana, Ecuador-Honduras, Messico-Colombia, Salvador-Estonia QUAL. COPPA D’AFRICA Madagascar-Capo Verde, Seychelles-Congo DR, Sao Tome&Principe-Sierra Leone, Ciad-Malawi, Tanzania-Mozambico, Congo-Uganda, Burundi-Zimbabwe, Gambia-Algeria, Etiopia-Benin, Ruanda-Nigeria, Guinea Bissau-Camerun, Liberia-Namibia, Kenya-Togo. QUAL. MONDIALI ASIA - 2a FASE Cina-Giordania, Tagikistan-Corea del Nord, Australia-Arabia Saudita, Oman-Thailandia, Giappone-Uzbekistan, Corea del Sud-Kuwait, Emirati Arabi-Libano, Iran-Qatar, Bahrain-Indonesia, Iraq-Singapore

Riecco Carlitos attiva anche nello sport. Dopo un primo canale aperto nel 2003, siamo arrivati agli 8 attuali e alla copertura di grandi avvenimenti, come il campionato francese e l’acquisizione dei diritti per il mondiale di calcio del 2022, organizzato proprio dal Qatar. Il proprietario dell’emittente è lo sceicco Hamad bin Thamer Al Thani, cugino dell’emiro del Qatar. In Gran Bretagna la famiglia reale qatariota coltiva diversi interessi economici, come per esempio la catena di supermercati Sainsbury’s. La conquista della Premier League sarebbe però un colpo di portata planetaria e rischierebbe non solo di mettere a soqquadro il calcio inglese, ma di sconvolgere il panorama dell’informazione sportiva mondiale. bold © RIPRODUZIONE RISERVATA

Tevez torna in campo per 45’ Carlos Tevez in campo dopo 154 giorni. Al centro di Carrington l’Apache ha giocato il primo tempo dell’amichevole tra le riserve del City e il Preston (1-3 gol di Luca Scapuzzi per il City). Mancini non c’era, l’ha diretto il suo assistente David Platt (foto da DAILYMAIL.CO.UK).


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SERIE A IL CASO

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HA DETTO

S su Tagliavento Era evidente che il pallone fosse entrato. Lo hanno visto proprio tutti tranne arbitro e guardalinee. Più che arrabbiato sono dispiaciuto

Ibramaro

su se stesso/1 Se in futuro eviterò certi comportamenti? Non lo garantisco... In campo c’è sempre molta tensione e quindi non so dire

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Lo svedese del Milan: «Su un fuorigioco si può sbagliare mentre quella palla era dentro di tanto» NICOLA CECERE ZAGABRIA (Croazia)

Attesissimo per via dei suoi natali, risponde per pura cortesia alle domande dei locali sulle radici etniche: lui, ormai, è un cittadino del mondo. «Sapete che mio padre è serbo e mia madre croata, però sono cresciuto lontano quindi... So di avere un nome assai comune da queste parti. Sì, ci sono molti Zlatan...». Se la cava col sorriso e del resto Ibrahimovic è venuto a Zagabria per giocare a calcio, finalmente, dopo i tre turni di stop impostigli dal nostro giudice sportivo. Sia per la Svezia che per la Croazia si tratta di un confronto molto indicativo in vista di Euro 2012. La nazionale di Ibra è nel gruppo con Ucraina, Francia e Inghilterra, quella di Bilic è finita nel nostro. Che tragedia La stampa svedese tiene costantemente sotto con-

trollo le vicende del campionato italiano e quindi dopo un po’ salta fuori il gol fantasma di Muntari: già, ha destato scandalo persino al Polo Nord. E a te, Zlatan, che effetto ha fatto? «Mah, più che arrabbiato ero dispiaciuto per il mio Milan. Era evidente che il pallone fosse entrato, lo hanno visto proprio tutti tranne arbitro e guardalinee. Stiamo parlando di un pallone giallo e di un palo bianco, come si fa a confondersi? Che tragedia... In una situazione del genere non dare quel gol di Muntari è una vera tragedia... Anche per il calcio». Fuorigioco I colleghi scandinavi

sanno che la Juve si è lamentata per quel fuorigioco fischiato a Matri, ma quando anche Ibra parla di fuorigioco non riescono a stabilire se lo fa con una certa malizia per rispondere ai lamenti juventini o se il suo è un esempio tirato fuori ingenuamente. Le sue parole testuali sono queste: «Per un fuorigio-

«

Stiamo parlando di un pallone giallo e di un palo bianco, come si fa a confondersi? ZLATAN IBRAHIMOVIC ATTACCANTE SVEZIA E MILAN

co si può sbagliare, lo capisci. Ma non puoi sbagliare la situazione di Muntari, il pallone era entrato proprio di tanto». E visto che siamo in tema di errori, uno gli domanda se la squalifica gli consiglierà in seguito di evitare certi comportamenti. «Non te lo garantisco... Sai, in campo c’è sempre molta tensione e quindi non so dire se farei di nuovo quello che ho fatto, so di sicuro che gli avversari le provano tutte pur di fermarmi. Comunque è chiaro che ho sbagliato, ma dagli errori spesso si impara». Ibra comunque è apparso abbacchiato e il motivo lo svela il c.t. Hamren: «Manca-

Guai in difesa Nesta in forse C’è Bonera Niente Palermo per Boateng Pato e Maxi Lopez sperano

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«Il gol di Muntari una vera tragedia per il calcio» DAL NOSTRO INVIATO

A MILANELLO LA RIPRESA

va un minuto alla fine dell’allenamento, Svensson e Zlatan si contendevano un pallone, Svensson ha avuto la peggio e nel cadere è franato sul ginocchio di Majstorovic, che si è spaccato i legamenti». Il commento di Ibra: «E’ una notizia orribile per Daniel, che in questa stagione aveva già avuto molti infortuni».

su se stesso/2 So di sicuro che gli avversari le provano tutte pur di fermarmi. Comunque è chiaro che ho sbagliato, ma dagli errori spesso si impara

Alessandro Nesta, 35 anni, al Milan dal 2002 EPA FABIANA DELLA VALLE MILANO

Non è stata una visita ufficiale, perché a Milanello mancava mezzo Milan, però è stato comunque un modo per far sentire la sua vicinanza al gruppo. Archiviate le polemiche e i veleni della gara con la Juve, ieri Adriano Galliani si è presentato al centro d’allenamento rossonero. Ha salutato i giocatori presenti (13 gli assenti in giro con le nazionali), si è intrattenuto con Massimiliano Allegri e poi è andato via. Chissà se avrà preso in prestito lo slogan versione festival di Gianni Morandi («Stiamo uniti») per rendere l’idea dell’importanza del momento. Il Milan infatti ha bisogno di compattezza per arrivare nella migliore condizione psicologica possibile alla trasferta di sabato prossimo. Si va a Palermo, un campo che non porta fortuna ai rossoneri: l’ultimo successo alla Favorita risale a sei anni fa.

L’erede Questa sera al fianco di Ibrahimovic dovrebbe giocare Giovanni Guidetti, 20 anni da compiere ad aprile, l’astro nascente del calcio svedese. Considerato l’erede di Ibra, è di proprietà del City ed è in prestito al Feyenoord, con cui ha realizzato 14 reti in 14 partite. Alcuni siti riportano un giudizio di Braida: «Lo stiamo seguendo con interesse». Stessa dichiarazione viene attribuita a Branca, d.t. dell’Inter. Pare che stia per entrare nella scuderia di Mino Raiola... I presidenti sono avvisati: costerà tanto.

Zlatan Ibrahimovic, 30 anni, in conferenza stampa e in allenamento con la sua Svezia, che affronta la Croazia a Zagabria

Emergenza in difesa Ieri lo staff medico milanista ha valutato le condizioni degli infortunati. I problemi più grossi sono in difesa, dove Mexes è squalificato e Nesta, che ha già saltato la gara con la Juve, soffre per un’elongazione al bicipite femorale della gamba destra. Ha fatto lavoro personalizzato e si cercherà di recuperarlo, ma non sarà facile. In caso di forfeit è pronto Bonera, che ieri si è allenato a parte ma ha smaltito l’affaticamento al polpaccio, con Yepes destinato alla panchina visto che rientrerà a Milanello da Miami (dove la Colombia oggi affronterà in amichevole il Messico) solo venerdì. Allenamento differenziato anche per Pato (risentimento muscolare) e Maxi Lopez (risentimento al polpaccio): le condizioni del Papero sono da valutare, Maxi sta recuperando ma tutti e due potrebbero saltare Palermo. In Sicilia non ci sarà quasi certamente Boateng, che soffre per un risentimento muscolare alla gamba sinistra, la stessa dell’infortunio di metà gennaio. Prince questa settimana svolgerà un programma personalizzato, poi verranno valutate le sue condizioni e si cercherà di capire quando potrà tornare in campo. La speranza è riaverlo il 6 marzo contro l’Arsenal. Ieri la bella sorpresa per Allegri è stato il ritorno in gruppo di Gattuso, in netto miglioramento. Oggi si torna al lavoro alle 11.

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I NUMERI UNO DI ECA E FIFA FRA LE QUESTIONI ANCHE «GOVERNANCE» E TRASPARENZA

Rummenigge-Blatter: è guerra su tutti i fronti Sul tavolo calendario internazionale, partecipazione dei club agli utili del Mondiale e assicurazione dei convocati FABIO LICARI

Tra Rummenigge (Eca) e Blatter (Fifa) è lotta continua. Sul tavolo, una serie di questioni chiave: calendario internazionale, partecipazione dei club agli utili del Mondiale, assicurazione dei convocati, «governance», trasparenza. E quella voglia di polemica che rischia di far saltare gli accordi finora raggiunti. L’ultimo capitolo ieri tra Varsavia

(dove i club europei si sono riuniti in assemblea) e Zurigo (da dove arriva in tempi strettissimi la risposta alle accuse del presidente tedesco). Accordo Eca-Uefa Riassunto.

Da mesi i club europei, riuniti nell’Eca, sono in trattativa con Uefa e Fifa. Con Platini è andato tutto ok: è stato firmato un memorandum che, fino al 2018, mette d’accordo sui punti critici. 1) A cominciare da Euro 2012, nuova assicurazio-

ne per gli infortuni dei nazionali tesserati per i club europei (valida anche per amichevoli). 2) Più utili per i club che offrono convocati alle nazionali durante l’Europeo: per il 2012 dovevano essere distribuiti 55 milioni ma la cifra aumenterà (si dice 80 milioni), salendo ancora per Francia 2016. 3) In futuro nessuna decisione sarà presa senza il consenso dei club (ma su tecnologia e arbitri di porta sono mai stati consultati?). 4) Intesa Uefa-club, infine, sul nuovo calendario internazionale da luglio 2014: soltanto partite doppie, a settembre, ottobre, novembre, marzo e giugno; basta amichevoli infrasettimana-

li a febbraio e agosto; non più di un torneo annuale per giocatore (impossibile Euro e Olimpiade). Lamento Rummenigge Tutto be-

Karl-Heinz Rummenigge, 56 anni AP

ne? No. Perché il calendario deve passare per la Fifa, che ha l’ultima parola. E che ha convocato un incontro lunedì. Ma Kalle Rummenigge, presidente Eca, dopo aver ringraziato Platini «per la continua cooperazione», alza la voce: «Le trattative col presidente Blatter finora non hanno portato a risultati soddisfacenti che tengano conto delle richieste dei club». Ahi. La Fifa risponde: «Siamo sorpresi, visto che i membri Eca sono in numerose

commissioni Fifa. Lunedì 5 è previsto un incontro tra Fifa, confederazioni (tra cui l’Uefa, ndr), club e giocatori per trovare un accordo unanime sul calendario: ma Beckenbauer e il segretario Eca, Centenaro, hanno declinato l’invito rendendo difficili nuovi progressi». Comunque i due dirigenti saranno rappresentati a Zurigo dall’Uefa: in realtà non partecipano perché sono in disaccordo sulle altre questioni politiche. Ma la febbre Eca-Fifa è tornata a essere alta e rischia di complicare la strada per il calendario internazionale. Che ha bisogno dell’okay di Blatter. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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SERIE A IL MERCATO

v identiKit & CARRIERA

Da Dedè a Damiao: Juve alla brasiliana Blitz di Paratici per vedere la Seleçao, ma il difensore resta fuori. Piace pure Fernandinho

Lo aveva già visto in azione nel campionato brasiliano. E sperava di studiarlo anche ieri nell’amichevole contro la Bosnia. Mano Menezes, invece, ha «tradito» le aspettative di Fabio Paratici. Dedè, arrivato in ritiro con un giorno di ritorno per un impegno nel torneo carioca, è rimasto in panchina per tutta la partita. Ma il progetto non cambia. Il difensore del Vasco da Gama resta uno degli obiettivi della prossima campagna acquisti del club bianconero.

straordinaria potenza atletica somma piedi sudamericani, non a caso ha iniziato la carriera da regista di centrocampo. Insomma, l’alternativa ideale a due centrali molto fisici come Barzagli e Bonucci. La trattativa è iniziata un paio di mesi fa. Paratici, durante il suo ultimo viaggio a Rio de Janeiro, si è incontrato sia con il giocatore, sia con Roberto Dinamite, presidente del Vasco. Non solo. Il direttore sportivo bianconero ha chiuso il cerchio con un blitz a Porto Alegre dove opera l’agenzia che ha acquistato, l’estate scorsa, una quota importante del cartellino del giocatore.

Piedi raffinati Dedè è un gigante. Imbattibile nel gioco aereo, grazie alla sua altezza (193 centimetri) e alla sua fisicità (pesa 87 chili). Ma a questa

Braccio di ferro E proprio questa agenzia è la prima alleata della Juventus nel tentativo di sviluppare e chiudere un’operazione non facile visto che, in-

DAL NOSTRO INVIATO

LUCA CALAMAI SAN GALLO

Anderson Vital da Silva detto Dedè, 23 anni, difensore del Vasco da Gama e della nazionale brasiliana AFP

In basso, Antonio Conte, allenatore della Juventus, 41 anni LAPRESSE

vece, il Vasco considera Dedè incedibile. Almeno fino a quando la squadra di Rio andrà avanti nella Coppa Libertadores. C’è molto da lavorare anche sul costo del cartellino del giocatore. La valutazione attuale si aggira intorno ai quindici milioni di euro ma la Juventus ha messo in conto di spendere una cifra inferiore e non intende andare oltre i dieci milioni di euro. Un ruolo decisivo lo avrà il difensore. Dedè, classe ’88, ancora non è uscito allo scoperto perché è molto legato al Vasco e perché ha appena avuto un aumento d’ingaggio. Ma la tentazione di misurarsi con la Liga o la Serie A è forte.

Per Dedè il Vasco da Gama vuole 15 milioni, ma i bianconeri ne offrono 10 L’attaccante non ha giocato bene ma resta un obiettivo del club di Torino

L’altro obiettivo Quello di Para-

tici in Svizzera comunque non è stato un viaggio inutile. Il diesse della Juve ha avuto mo-

LE SCELTE TATTICHE DELL’ALLENATORE BIANCONERO

DAL NOSTRO INVIATO

G.B. OLIVERO VINOVO (Torino)

Tornando da San Siro la Juve nel bagaglio ha messo un punto, l’imbattibilità conservata, la consapevolezza di poter tornare in testa sfruttando bene le prossime due gare con Chievo e Bologna, ma anche un paio di dubbi. Il primo riguarda la condizione atletica generale e il secondo è di natura tattica. Se il problema fisico non può certo essere risolto nella settimana delle nazionali, l’aspetto tattico può essere analizzato anche in questi giorni e in particolare da domani quando il gruppo sarà al completo. E non si può escludere che ci sia già qualche novità sabato con il Chievo. Si tratterebbe di un ritorno al passato: Conte sta pensando di lasciare, magari momentaneamente, il 3-5-2 per schierare di nuovo la Juve con il 4-3-3. La lezione dell’andata Al momento è solo un’ipotesi proprio perché senza i nazionali l’allenatore non può provare nulla. Ma un’ipotesi valida anche alla luce dell’abilità tattica del Chievo di Di Carlo che già all’andata aveva concesso pochissimo alla Juve. Al Bentegodi finì 0-0, i bianconeri giocarono con il 4-1-4-1, ma sfiorarono il gol solo nel finale dopo l’ingresso della seconda punta

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LA PUNTA IN CRESCITA

Idea Conte: ritorno all’antico Con il Chievo pensa al 4-3-3 Schieramento più offensivo per riuscire ad aprire la difesa gialloblù

do di seguire un altro paio di obiettivi bianconeri. A cominciare dal centravanti Leandro Damiao. L’attaccante dell’International di Porto Alegre è partito titolare ma non ha disputato una grande partita contro la Bosnia. Mangiandosi anche un gol clamoroso. Ma l’interesse resta. Così come piace Fernandinho dello Shakhtar Donetsk, che ieri è rimasto in campo per tutti i novanta minuti. Un centrocampista di qualità che il club bianconero segue già da un anno. Un talento che considera Pirlo il suo mito. Tanta basta, in chiave Juventus, per non perderlo di vista. Il problema è che Lucescu lo considera un intoccabile e che per portarlo via dall’Ucraina servirebbero almeno venti milioni di euro. Un problema non certo da poco.

CONTRO IL MILAN

GDS

CON IL CHIEVO?

GDS

(Del Piero). E poi già a San Siro la squadra è sembrata più sciolta e propositiva quando è passata dal 3-5-2 al 4-3-3. Il Chievo sa chiudere le vie centrali molto bene ed è necessario uno sfruttamento orizzontale di tutto il campo per aprire lo schieramento di Di Carlo. Due ipotesi La vera incognita è legata alle condizioni dei nazionali. Lichtsteiner avrebbe bisogno di un turno di riposo ma tra lui e Caceres sarà scelto

chi arriverà più fresco dai rispettivi impegni con Svizzera e Uruguay. Due assenti sicuri sono gli squalificati Vidal e Pepe. Se Conte dovesse insistere sul 3-5-2 potrebbe proporre: Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner (Caceres), Giaccherini, Pirlo, Marchisio, Estigarribia (De Ceglie); Matri, Vucinic. Ma sembra uno schieramento troppo difensivo e poco adatto per aprire la difesa del Chievo. Con il 4-3-3, invece, la scelta potrebbe essere questa: Buffon; Lichtsteiner (Caceres), Barzagli, Chiellini, De Ceglie; Giaccherini (Padoin), Pirlo, Marchisio; Quagliarella (Giaccherini), Matri, Vucinic. Con Giaccherini a centrocampo e Quagliarella esterno destro del tridente lo schieramento sarebbe iper offensivo; con Padoin in mezzo e Giacche più avanti ci sarebbe più equilibrio. Ma il Chievo senza Pellissier avrà meno velocità nelle ripartenze. Desaparecidos Quella di saba-

to, in realtà, sarebbe la partita perfetta per Krasic ed Elia: più freschi rispetto agli altri, adatti al 4-3-3, desiderosi di mettersi in mostra. Ma la loro stagione sembra già chiusa e non si può certo dire che abbiano fatto di tutto per cambiare la storia. Se Krasic sembra destinato a restare ai margini fino a maggio, qualche chance potrebbe averla Elia. Ma è difficile che accada già contro il Chievo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Borriello, lavoro duro a Vinovo

Marco Borriello, 29 LAPRESSE VINOVO (gb.o.) Pochi, ma buoni. E soprattutto utili. Ieri a Vinovo mancavano i dieci nazionali (gli azzurri Buffon, Barzagli, Bonucci, Chiellini, Marchisio, Pirlo e Matri, l’uruguaiano Caceres, lo svizzero Lichtsteiner e il montenegrino Vucinic) ma a trasmettere entusiasmo sono arrivati Andrea Agnelli e Pavel Nedved. Il programma della Juve prevedeva partitella a metà campo e lavoro atletico. In netta crescita è sembrato Marco Borriello, che sta sempre meglio: il problema è riuscire a dimostrarlo in campo. A Conte piace, lo dimostra la scelta di schierarlo con il Milan. Poi serve anche un po’ di fortuna: Borriello ha giocato la prima parte della gara, quella in cui la Juve ha sofferto. Quando Conte ha virato dal 3 5 2 al 4 3 3 la Juve ha attaccato meglio e le punte sono state pericolose. Borriello, però, nel frattempo era stato sostituito da Matri, bravissimo per l’impatto che ha avuto sulla gara. In attesa di cogliere l’attimo fuggente, Borriello si allena duramente. Se la determinazione produce gol, presto Marco segnerà.

La Classifica PARTITE SQUADRE

MILAN JUVENTUS UDINESE LAZIO NAPOLI ROMA INTER PALERMO CATANIA CHIEVO ATALANTA * CAGLIARI GENOA PARMA FIORENTINA BOLOGNA SIENA LECCE NOVARA CESENA

RETI

PT

51 50 45 45 40 38 36 34 33 33 31 31 31 29 28 28 26 24 17 16

G

V

N

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25 24 25 25 25 25 25 25 24 25 25 25 25 24 24 24 25 25 25 24

15 13 13 13 10 11 11 10 8 9 9 7 9 7 7 7 6 6 3 4

6 11 6 6 10 5 3 4 9 6 10 10 4 8 7 7 8 6 8 4

4 0 6 6 5 9 11 11 7 10 6 8 12 9 10 10 11 13 14 16

49 37 37 39 42 38 34 39 32 21 30 23 33 29 23 24 27 28 21 16

22 15 23 29 24 31 34 39 33 30 28 26 46 37 25 29 28 40 45 38

■ CHAMPIONS ■ PRELIMINARI CHAMPIONS ■ EUROPA LEAGUE ■ RETROCESSIONE La classifica tiene conto di quest’ordine preferenziale: 1) punti; 2) a parità di partite giocate, la differenza reti; 3) numero di gol segnati. *Atalanta ha sei punti di penalizzazione

Prossimo turno Sabato 3 marzo PALERMO MILAN (ore 18) (0 3) JUVENTUS CHIEVO (ore 20.45) (0 0) Domenica 4 marzo ore 15 PARMA NAPOLI (ore 12.30) (2 1) BOLOGNA NOVARA (2 0) FIORENTINA CESENA (0 0) LECCE GENOA (0 0) ROMA LAZIO (1 2) SIENA CAGLIARI (0 0) UDINESE ATALANTA (0 0) INTER CATANIA (ore 20.45) (1 2)

Recuperi Mercoledì 7 marzo. ore 18.30

CESENA CATANIA (22a gio.) (0 1) BOLOGNA JUVENTUS (23a gio.) (1 1) PARMA FIORENTINA (23a gio.) (0 3)

Marcatori 18 RETI: Di Natale (3) (Udinese) 15 RETI: Denis (3) (Atalanta); Ibrahimovic (6) (Milan); Cavani (2) Napoli 14 RETI: Palacio (2) (Genoa) 13 RETI: Klose (Lazio) 12 RETI: Jovetic (4) (Fiorentina); Milito (3) (Inter) 11 RETI: Miccoli (1) (Palermo) 10 RETI: Matri (Juventus); Calaiò (4) (Siena) 9 RETI: Giovinco (3) (Parma) 8 RETI: Di Vaio (1) (Bologna); Nocerino (Milan)


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MERCOLEDÌ 29 FEBBRAIO 2012

SERIE A LA CORSA AL TERZO POSTO AI RAGGI X CINQUE PRETENDENTI PER UNA POLTRONA NEI PLAYOFF DI CHAMPIONS

Roma al bivio: il derby diventa l’ultima spiaggia Serve una vittoria per allontanare la crisi Osvaldo e Cassetti: multa e niente ricorso ANDREA PUGLIESE ROMA

«Una partita non salva una stagione, è il risultato finale a determinare il valore di un’annata». Vero, anche se a Roma la filosofia è diversa e Gabriel Heinze (che di derby «pesanti» ne ha già vissuti molti a Madrid e Manchester) avrà modo di capirlo proprio in questi giorni. Almeno per ora, con la Roma lontano da tutti i suoi obiettivi («Stiamo lentamente scivolando nella mediocrità», copyright di Walter Sabatini) e con il derby di domenica che può essere davvero l’ultima ancora di salvataggio. Per la Champions? Forse, anche se la spia dell’Europa che conta sembra lontana anni luce, soprattutto dopo la brutta parentesi di Bergamo. Daniele De Rossi, 28 anni IMAGE SPORT

Confronto Ieri la Roma è torna-

ta a lavorare, primo passo dopo le tante polemiche successive al k.o. con l’Atalanta. Chi si attendeva un confronto tra la squadra e Luis Enrique, però, è rimasto deluso. Il tecnico spa-

gnolo, infatti, ha condotto l’allenamento come se fosse tutto normale, senza particolari «sbalzi di umore». C’era da aspettarselo, del resto, visto che ieri a Trigoria mancavano ben otto giocatori (sparsi in giro con le varie nazionali). Compreso De Rossi, chiaramente, che a Coverciano ha ritrovato il sorriso in parte perso sulle tribune bergamasche. «A che ora c’è la riunione tecnica, che stavolta non voglio perdermela», ha detto (scherzandoci su) Daniele a Prandelli. Contemporaneamente Franco Baldini, dogliandosi con la stampa, chiariva invece così la vicenda Luis Enrique-De Rossi: «Abbiamo scelto la strada della trasparenza, ma raccontare le cose preclude evidentemente la possibilità di poter ricamare con dei retroscena o con delle ricostruzioni fantasiose». Episodio su cui è tornato anche Simon Kjaer, direttamente dal ritiro della nazionale danese: «Non ho litigato con nessuno, la mia esclusione è stata una scelta tecnica. Mi dispiace non aver potuto aiutare la squadra. Con l’Atalanta sarebbe stato importante

«

La mia esclusione con l’Atalanta? Nessun litigio, è stata solo una scelta tecnica

SIMON KJAER DIFENSORE DELLA ROMA

vincere per la classifica». Rincorsa Già, anche perché con quei tre punti la Roma avrebbe ancora un osservatorio parziale sulla Champions, a -7 sembra francamente dura (considerando anche il calendario, con marzo che offre le trasferte in casa di Palermo e Milan e la sfida casalinga con il Genoa). Il derby di domenica (vincendo a Bergamo) sarebbe stata infatti

I BIANCOCELESTI VERTICE A FORMELLO CON IL D.S. TARE

DAL NOSTRO INVIATO

STEFANO CIERI FORMELLO (Roma)

Patto per il derby e per la Champions. Dopo la settimana più pazza degli ultimi anni, la Lazio prova a riavvolgere il nastro e ricominciare come se niente fosse. La vittoria sulla Fiorentina, in questo senso, è stato un primo fondamentale tassello. Ieri Reja, Tare e la squadra ne hanno aggiunto un altro, di eguale importan-

za. A Formello, prima dell’allenamento, si è infatti svolto un incontro di quasi un’ora nel chiuso dello spogliatoio per fare luce, una volta per tutte, su quanto accaduto nei giorni scorsi. Reja ha spiegato ai giocatori il perché del suo gesto e tutti gli eventi successivi. La presenza al colloquio del d.s. Tare è stata particolarmente apprezzata dallo spogliatoio perché ha sancito - davvero la ritrovata unità d’intenti tra tutte le componenti biancocelesti. Una ricomposizione imprescindibile, visto che alle porte c’è un derby da preparare senza distrazioni e c’è pure una volata Champions da lanciare con la testa sgombra da qualsiasi tipo di problema. Emergenza totale Anche per-

Multe e ricorsi A chi aggrapparsi dunque? Prima di tutti a Totti, ovviamente, che giocherà il suo trentesimo derby (bilancio in perfetta parità, dieci vittorie, 9 pari e dieci k.o.) e che quando segna alla Lazio, di solito vince. E poi proprio a Daniele De Rossi, fondamentale per gli equilibri difensivi della Roma, l’unico uomo capace nel gioco di Luis Enrique di offrire le necessarie coperture difensive. Daniele, tra l’altro, non dovrebbe essere multato per quanto successo a Bergamo, al contrario invece dei due espulsi, Cassetti e Osvaldo. Per loro, poi, probabilmente la Roma non presenterà neanche ricorso. La società ci ha pensato su, chiedendo informazioni ai suoi legali, soprattutto pensando all’idea di recuperare prima Osvaldo. Ma il ricorso andrebbe in controtendenza con la linea etica lanciata dal club. Meglio pensare alla Lazio, allora, l’ultima «partita vera» di questa Roma, almeno per i tifosi. A Luis Enrique il compito di smentirli.

Luis Enrique Martinez, 41 anni, prima stagione alla Roma FORNASARI

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L’APPELLO IN PRIMO GRADO AVEVA AVUTO 2 ANNI

Lazio, tra Reja e squadra è patto per la Champions Ma preoccupa la catena di infortuni: Lulic e Zauri k.o., per il derby può recuperare Konko

l’occasione giusta per aggredire il terzo posto di Lazio e Udinese, ora diventa solo un «palliativo» alle tante ferite stagionali. Ma, soprattutto, è l’ultima occasione per non perdere il feeling con la tifoseria giallorossa, finora indulgente in tutto, ma pronta a restituire molta della pazienza concessa in caso di ulteriore sconfitta. Il derby va vinto e basta, insomma, è il concetto che gira in città, soprattutto dopo il k.o. dell’andata e gli schiaffi raccolti recentemente fuori casa (Cagliari, Siena e Bergamo, appunto). Altrimenti le crepe di questi ultimi giorni diventerebbero squarci e l’«indice Mibtel» di dirigenza, allenatore e giocatori crollerebbe di colpo.

Edy Reja, 66 anni INSIDEFOTO

ché i problemi non mancano di certo a Formello e dintorni. E chiamano in causa la ormai cronica emergenza infortuni. Ieri, alla ripresa degli allenamenti, i giocatori a disposizione di Reja erano solo undici, oltre ai tre portieri. Tre elementi (Klose, Hernanes e Gonzalez) sono in nazionale, gli altri tutti infortunati. Gli ultimi della serie sono Lulic e Zauri. Il bosniaco si è procurato uno stiramento di 2˚ grado alla coscia sinistra (starà fuori un mese), l’italiano uno stiramento di 1˚ grado alla coscia destra (ne avrà per 15 giorni). E anche Garrido è acciaccato (ma al derby ci sarà). Poche, anzi quasi nulle le possibilità di recuperare qualcuno per domenica. C’è qualche speranza solo per Konko, che però anche ieri si è allenato a parte. Radu, invece, è di fatto fuori causa (si sta curando in un centro specializzato a Cesenatico). Brocchi, Rocchi, Cana e Stankevicius rientreranno solo tra un paio di settimane. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Aggiotaggio: chiesta per Lotito la conferma della condanna Confermare le condanne emesse in primo grado. E’ stata questa la richiesta del sostituto Pg Felice Isnardi al processo d’appello a Claudio Lotito e Roberto Mezzaroma in corso a Milano. In primo grado il presidente della Lazio e l’imprenditore romano erano stati condannati rispettivamente a 2 anni e a 1 anno e 8 mesi. Le condanne (la sentenza è stata emessa nel 2009) furono addirittura più pesanti di quanto chiese il pubblico ministero. L’accusa era ed è quella di aggiotaggio manipolativo e informativo ed ostacolo all’attività degli organi di vigilanza della Borsa. Al centro della vicenda c’è il presunto patto parasociale occulto tra Lotito e Mezzaroma del 2005, anno in cui Roberto Mezzaroma acquisì il 14,6 % delle azioni della Lazio (successivamente riacquistate da Lotito). Secondo l’accusa

Claudio Lotito, 54 anni ANSA l’acquisizione di Mezzaroma era stata concordata con Lotito per aggirare l’obbligo di Opa che sarebbe scattato per il presidente della Lazio nel caso in cui avesse comprato lui quelle azioni. Al tempo stesso era fondamentale per Lotito che le stesse non finissero in mani ostili ai fini del controllo del club. La sentenza di 2˚ grado della Corte d’Appello di Milano è attesa per il 12 marzo. s.cie.


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I NUMERI

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le reti stagionali Edinson Cavani ha segnato finora 15 reti in campionato, 3 in Coppa Italia e 5 in Champions. GDS

E’ Cavani l’euro-jolly «Napoli, credici!» Meglio di Maradona nelle Coppe, lancia la rincorsa in campionato: «Che orgoglio, qui mi sento a casa»

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MIMMO MALFITANO NAPOLI

E’ il Napoli delle meraviglie, questo. Disegnato dal proprio allenatore, perché le qualità dei singoli possano essere esaltate al massimo. Così, ci si rende conto che, tutto sommato, Lavezzi sa anche segnare, per esempio. Oppure che ragazzi umili, dai nomi non alti-

sonanti, assicurano un rendimento da campioni: Aronica e Gargano tanto per citare i più continui. Poi, ancora, che Edinson Cavani ha trovato proprio con Walter Mazzarri la sua dimensione vera, di attaccante puro. E da quando è approdato a Napoli, fortemente voluto all’allenatore, ha cominciato a segnare con un’incredibile continuità. Considerazioni che avallano le certezze di chi

I nostri tifosi ci mettono l’anima: per noi giocatori è una spinta a dare il doppio

taccante del Napoli più prolifico nelle coppe europee, finora. Si, ha fatto meglio anche di Diego Maradona, i cui record sembrano sempre qualcosa d’irraggiungibile. Ma all’attaccante uruguaiano, l’impresa è riuscita: «Tutto questo è motivo di orgoglio per me. Ho scelto Napoli perché avevo voglia di progredire professionalmente. E considerata la crescita avuta fin qui, sono proprio contento che sto ricambiando la fiducia della società che ha fatto tanto per acquistarmi», ha detto Cavani all’emittente Espn. Per la cronaca, Maradona ha realizzato 5 reti in Europa (2 in coppa Campioni e 3 in coppa Uefa), mentre l’uruguaiano ha raggiunto quota 12, finora (5 in Champions e 7 in Europa League). Lui e il Pocho Con Lavezzi, for-

Giocare con Lavezzi è facile, fa assist super. E se si mette pure a segnare...

considera il Napoli tra le squadre favorite per il terzo posto, dando per scontato che Milan e Juve continueranno a fare un campionato a parte. Meglio di Maradona Da queste

parti, dunque, c’è quantità e pure tanta qualità. I numeri, per esempio, riconoscono a Edy Cavani un primo record che, tra l’altro, lo rende particolarmente orgoglioso: è l’at-

Edinson Cavani, attaccante, 24 anni, al Napoli dal 2010. In meno di due stagioni complete ha segnato 56 gol in gare ufficiali

ma una delle coppie più forti e prolifiche del nostro campionato. «Pocho è uno che vuole sempre vincere, che dà il massimo in ogni partita, attacca in continuazione senza mai fermarsi. I suo assist sono molto importanti. Giocare al suo fianco mi dà soddisfazione. E ora che ha pure cominciato a segnare è davvero incontenibile. Noi due siamo in un grande club, a chiunque piacerebbe fare quest’esperienza, far parte di un progetto importante e lottare ogni anno per obiettivi prestigiosi», ha spiegato Cavani che sta vivendo un momento molto esaltante. «Devo mantenere la calma e continuare a lavorare con professionalità per migliorare. Qui ho trovato la stessa armonia della Celeste (la nazionale uruguaiana ndr), mi sono subito sentito a casa. E per questo m’impegno il doppio, Napoli lo merita, l’affetto che mi dimostra la gente è davvero unico».

FOTOPRESS

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CRAC PARMALAT ACCUSATI DI AVER INTASCATO CIRCA 14 MILIONI DI EURO DALLA SOCIETA’ ALL’EPOCA DELLA GESTIONE TANZI

Soldi in nero per ex del Parma Indagati anche Crespo e Veron Nel mirino undici giocatori, pure Thuram coinvolto E l’affare-Amauri diventa un giallo SANDRO PIOVANI PARMA

Veron (5,6 milioni di dollari), Asprilla (4,4 milioni), Crespo (2 milioni), Dino Baggio (2,6 milioni), Apolloni (500 mila), Minotti (340 mila), Brolin (1 milione), Chiesa (450 mila), Stoichkov (550 mila), Thuram (950 mila) e Crippa (160 mila): sono le cifre (in euro quasi 14 milioni) che sa-

rebbero state sottratte alla Parmalat, dal 1992 al 2002, attraverso contratti fittizi di promozione, con emissione di fatture false da parte della società di Collecchio a favore del club calcistico. Questa è l’accusa per undici «ex» del Parma, secondo il pm emiliano Paola Dal Monte che ha chiuso le indagini, in collaborazione con la Finanza, sul filone calcio all’interno del crac Parmalat. La definizione, postuma, è quella di doping finanziario. Per la legge però si tratta di reati pesanti. Oltre agli undici «ex» sono coinvolti anche 16 dirigenti di quel Parma, Calisto e Stefano Tanzi in testa. Tutti indagati per bancarotta fraudolenta patrimoniale per distrazione di denaro.

Contratti simulati In tutto, tra

ex calciatori, dirigenti e sindaci della società di calcio, sarebbero stati spediti 28 avvisi di chiusura indagini. Il gioco sarebbe stato abbastanza semplice: venivano realizzati contratti simulati di pubblicità e promozione del brand sottoscritti dalla Parmalat e dai singoli calciatori o da società fiduciarie dei giocatori stessi con l’emissione di fatture false. Che la Parmalat pagava senza alcuna controprestazione, naturalmente con l’approvazione dei Tanzi. Insomma un fuori busta per i calciatori che arrivava direttamente dalla Parmalat, in aggiunta al normale ingaggio. Cifre pagate in dollari: poco meno di 14 milioni di euro di oggi. Ma non è tutto. Inda-

Hernan Crespo, 36 anni AP

gando su queste presunte distrazioni di denaro, gli inquirenti avrebbero trovato altre operazioni dubbie, riguardanti la compravendita di giocatori. Su tutti spiccherebbe il tesseramento, nel 2001, di Amauri. L’attaccante era allora svincolato, lasciato libero dal Bellinzona, eppure il Parma versò, su un conto monegasco della Harold McKenzie consulting, più di 3 milioni di dollari (circa 2,3 milioni di euro). Dell’operazione si occuparono gli allora d.s. Enrico Fedele e Fabrizio Larini (ora all’Udinese), oltre al procuratore Mariano Grimaldi. Anche loro indagati per lo stesso reato, distrazione di denaro. Per la cronaca Amauri, nel 2001, passò da Parma solo formalmente. Finì infatti, in prestito, al Napoli e poi al Piacenza. Sino a quando il Parma lo cedette definitivamente al Chievo. Ma, si chiedono gli inquirenti, perché il Parma nel 2001 pagò più di 3 milioni di dollari per un giocatore svincolato? © RIPRODUZIONE RISERVATA

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IL LIBRO «FUORI GIOCO»

Splendori e miserie dei padroni del pallone Affari e presidenti degli ultimi 30 anni

56

il suo totale in azzurro L’attaccante uruguaiano ha portato a 56 il suo totale di reti con la maglia del Napoli. La scorsa stagione, con 33 gol, ha stabilito il suo primato assoluto in una sola stagione.

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gol in Europa: record Nessun giocatore del Napoli ha segnato così tanto nelle coppe europee. Cavani (5 gol in Champions e 7 in Europa League) ha fatto meglio persino di Maradona

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i trofei in carriera La bacheca di Edinson Cavani al momento ha un solo grande trofeo in mostra: è la Coppa America vinta la scorsa estate con l’Uruguay. In carriera vanta altri piazzamenti di prestigio come il 4˚ posto nell’ultimo Mondiale e il 3˚ posto al Sudamericano U20 del 2007 in Paraguay.

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SOTTO INCHIESTA

S Juan Sebastian Veron, 36 anni, centrocampista argentino, al Parma nella stagione 1998-99. E’ accusato di aver intascato circa 5,6 milioni di dollari in nero

La copertina del libro di Turano MARCO IARIA

Capitani d’industria, rampolli di famiglia, self-made men, avversari sul rettangolo verde, magari soci in affari. Sono i padroni del calcio italiano. Difficile darne un giudizio definitivo, perché le virtù celesti spesso evaporano nelle zone d’ombra della finanza italiana - e quindi anche del pallone. E infatti il giornalista dell’Espresso, Gianfrancesco Turano, autore di «Fuori gioco» edito da Chiarelettere, giudizi non ne dà. Ricostruisce la realtà, fatta di intrecci tra politica, finanza e sport: ne viene fuori un ritratto gustosissimo degli ultimi trent’anni di un bel pezzo di Paese. Preziosi Da scaricatore a big

mondiale dei giocattoli. Vita sull’ottovolante per Enrico Preziosi, il cui gruppo omonimo fattura quasi un miliardo di euro. Intuizioni e fortuna. Negli Anni Ottanta bussa alla porta del Berlusconi proprietario di Canale 5: 50-60 spot al giorno, è il botto. Neanche il destino si volta dall’altra parte. Preziosi rileva la decotta Gig: ci lavora uno stagista, Leandro Consumi, che inventa i Gormiti, la gallina dalle uova d’oro. Nel calcio lascia sul lastrico il Saronno, in bancarotta il Como, sprofonda in C per una valigetta galeotta. L’ultimo giocattolo, il Genoa, non si stanca di finanziarlo. D’altronde, l’operazione Clessidra del 2008 gli ha lasciato 80 milioni in contanti. Zamparini Nel 1972 Maurizio

Zamparini inizia ad aprire centri commerciali in un’Italia ancora abituata alle botteghe. Crea un impero che gli regala 432 milioni quando decide di cedere Emmezeta. Mangia-allenatori con la fissa dello stadio: ci pensa dal 1986, quando inizia l’avventura nel Venezia. Magari ci riuscirà a Palermo, dove da subito diventa amico di Piero Grasso, il procuratore capo dell’Antimafia, e resiste alle pressioni dei clan. A volte, però, inciampa anche lui: rinviato a giudizio per l’ennesimo magazzino aperto, stavolta a Benevento. De Laurentiis Aurelio De Laurentiis è l’uomo che ha inventato il cinepanettone, «l’ultima invenzione redditizia del cinema nazionale dopo la commedia all’italiana, lo spaghetti western e le pellicole sexy di fine Anni Settanta». Acquista il Napoli dalle ceneri del fallimento nel 2004. Dal 2008 al 2010 la controllante Filmauro accumula profitti per 25,6 milioni di euro: 24 arrivano dal calcio. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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CALCIOSCOMMESSE

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Coni e Federcalcio: «No all’amnistia» E Palazzi va da Doni

HANNO DETTO

S Gianni Petrucci «Il Coni ha da poco varato un codice etico per il rispetto dei principi di lealtà e correttezza sportiva. Non possiamo essere favorevoli all’amnistia»

Bocciata la proposta del pm Di Martino. Oggi scatta il processo bis: sentiti l’ex atalantino e Carobbio FRANCESCO CENITI MAURIZIO GALDI

Linea dura. Le reazioni del mondo sportivo alle parole del pm di Cremona Roberto di Martino sono di chiusura completa. Il titolare della principale inchiesta sulle scommesse aveva detto lunedì: «Ci vorrebbe l’amnistia per evitare la paralisi del calcio». Ieri sono arrivate le risposte e tutte vanno

«

S Antonello Valentini «Non è una via percorribile, pur esprimendo infinita gratitudine alla procura di Cremona e ai magistrati che lavorano sull’inchiesta»

Ci vorrebbe un’amnistia sportiva per evitare la paralisi del calcio ROBERTO DI MARTINO PROCURATORE DI CREMONA

nella direzione opposta a quella prefigurata dal magistrato. A iniziare da Gianni Petrucci, numero uno del Coni. «Rispetto l'opera dei magistrati e dunque ringrazio Di Martino per il lavoro che sta facendo. Ma ho sentito anche il presidente della Figc, Abete, e quella dell’amnistia sportiva è un’ipotesi irrealizzabile. Proprio il Coni, in osservanza di quanto stabilisce il Cio, ha recentemente varato un codice etico per il rispetto dei principi di lealtà e correttezza, è evidente che non possiamo essere favorevoli all'amnistia. Nel momento in cui vengono alla luce certi episodi, il nostro discorso deve essere chiaro dall’inizio e non dare adito a dubbi o interpretazioni diverse». La Federcalcio «Stamattina (ie-

ri, ndr) i presidente di Figc e Coni si sono sentiti, e riteniamo che quella dell’amnistia non sia una strada percorribile, pur esprimendo infinita gratitudine alla procura di Cremo-

S Il pm di Cremona Roberto Di Martino, 60 anni (a sinistra) e il procuratore della Figc Stefano Palazzi, 51, Sotto Cristiano Doni, 38

na e a tutti i magistrati». Così il d.g. della Figc, Antonello Valentini, a margine del «Festival nazionale della cultura del calcio» organizzato dalla Fondazione Gabriele Sandri. «Non è una strada percorribile — ha aggiunto Valentini —, perché abbiamo già nel codice di giustizia sportiva dei provvedimenti che premiano chi collabora, come accaduto nel primo troncone di calcioscommesse. Credo che questa sia la strada che dobbiamo percorrere per trattare tutti allo stesso modo». Gli altri magistrati Nessuno de-

gli altri magistrati impegnati nelle inchieste sulle scommesse vuole commentare la proposta lanciata da Di Martino, ma tutti hanno una visione diversa della responsabilità oggettiva che viene applicata nello sport. «Va sostanzialmente rivista. Nelle inchieste di scommesse la cancellazione o una modifica di questo principio potrebbe rompere il muro di

omertà che salda società e calciatori. Fermo restando sanzioni, anche durissime, per chi altera i risultati sia al puro fine del risultato o che sia legato a scommesse. Questo significa anche che la responsabilità diretta, cioè quando i massimi dirigenti di una società siano coinvolti, deve restare invariata e semmai irrigidita», è il commento generale. Doni e Carobbio Intanto partono le audizioni del Procuratore federale Palazzi, per ora basate sugli atti acquisiti dall’inchiesta di Cremona. Oggi a Milano sarà sentito Cristiano Doni, mentre negli uffici della Procura federale di Roma toccherà a Filippo Carobbio. Entrambi dovrebbero collaborare. Domani si proseguirà con Antonio Benfenati. Intanto il tribunale del Riesame ha respinto la richiesta di Santoni: l’ex portiere resta ai domiciliari. Sarà ascoltato da Palazzi l’8 marzo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’INDAGINE PER LA PROCURA CONTATTO CON MASIELLO

Portanova e la telefonata del mistero Il difensore del Bologna: «Chi mi conosce sa cosa è successo prima della gara col Bari» Una corsa in discesa. Continua senza soste il lavoro della Procura di Bari che potrebbe nel giro di un mese chiudere le indagini e far partire le richieste di custodia cautelare a carico degli indagati. Tra di loro ci sono diversi calciatori e le lista potrebbe allungarsi: le attività investigative delle ultime settimane stanno portando sempre più frecce all’arco dell’accusa. I movimenti bancari, le numerose intercettazioni, i tabulati, le testimonianze: sono gli indizi passati al setaccio in queste ore dai magistrati. Nel mirino il giro vorticoso di scommesse illegali e combine, con diversi calciatori parte attiva del sistema. Le novità sono in agguato. Molto calda nelle ultime ore la pista che ha condotto gli investigatori a scavare su Udinese-Bari 3-3 del maggio 2010. Bonucci Il quadro sembra deli-

neato. La traccia giusta sarebbe, come al solito, nelle scommesse. L’accorgimento usato dai calciatori, dai bookmaker sarebbero andati degli amici, scoperto. Anzi, alla fine avrebbe avuto un effetto boomerang. Seguendo queste tracce sarebbe comparso il nome di Bonucci, al vaglio dei magistrati da inizio settimana. La conferma di una qualche sua responsabilità arriverebbe proprio dal gruppo che scommetteva in nome dei giocatori. Forse anche per conto dell’ex difensore del Bari. E non è tutto: gli investigatori ritengono improbabile che «l’idea» dell’over possa essere rimasta confinata all’interno di una squadra. Tradotto: si cerca una traccia che porti in Friuli. Una telefonata o un incontro nel quale sarebbe stato proposto a qualcuno «l’affare» della scommessa sicura. «Se c’è stato il contatto, prima o poi sa-

Daniele Portanova, 33 anni LAPRESSE

premo nome e cognome», confida una fonte della Procura. A proposito di telefonate e gare sospette. Su Bologna-Bari c’è stato un passo in avanti proprio nel giorno in cui Daniele Portanova fa sentire la sua voce. Vediamo di capire. Masiello e Portanova Ci sareb-

be una conversazione rintracciata dagli investigatori: risalirebbe a 3 giorni prima di Bologna-Bari 0-4. Da una parte Masiello e dall’altra Portanova. Due ex compagni che si sentono non è un reato, ma le cose cambiano se per i magistrati la gara successiva è stata alterata. Nella telefonata ci sono le prove della proposta di combine? Potrebbe essere. La procura non scopre le carte, ma arriva una conferma indiretta da Portanova. Il difensore del Bologna ieri ha rilasciato un’intervista on line a un amico giornalista (Emanuele Righi). Si dichiara innocente e spera di essere ascoltato per chiarire. C’è un passaggio, però, molto significativo. Questo: «In questa situazione di merda ho una grande fortuna: chi mi conosce sa come sono andate le cose. Perché non ho mai tenuto segreto nulla di quei giorni. Nemmeno prima di Bologna-Bari. Ho diverse persone che possono raccontare quello che è accaduto. In queste ore mi hanno dato la disponibilità per essere chiamati come testimoni. Questo non mi rende comunque sereno». A che cosa si riferisce Portanova? Alla telefonata di Masiello? Di sicuro dovrà spiegarlo alla procura di Bari, ma pure a Palazzi. cen © RIPRODUZIONE RISERVATA

IN AZZURRO MOSTRATO IL VIDEO ANTICOMBINE. IL DIFENSORE E’ SOTTO INDAGINE PER UDINESE-BARI 3-3

IL CASO CHIESTO IL RINVIO A GIUDIZIO

Prandelli a Bonucci: «Stai tranquillo»

Il pm su Moggi: «Ha diffamato Zeman» Lui: «Chi ha scommesso ora paghi»

Il c.t. italiano: «Mi ha parlato della vicenda: è dispiaciuto» E Buffon lo difende DAL NOSTRO INVIATO

LUIGI GARLANDO GENOVA

Leonardo Bonucci scivola attraverso la zona mista senza commentare la notizia del suo possibile coinvolgimento in una parita a rischio scommesse (Udinese-Bari 3-3, campionato 2009-10), piovuta dopo la sofferte prestazione contro il Mi-

lan. Il ragazzo ha vissuto momenti migliori. «L’ho visto dispiaciuto — ha detto Prandelli —. Gli ho detto di stare tranquillo. D’altra parte pare che non ci sia motivo per preoccuparsi». La solidarietà della squadra è arrivata per bocca del capitano Gigi Buffon: «Non c’è stato bisogno di consolare Leonardo. Credo conoscerlo abbastanza per non avere dubbi sulla sua onestà: ci metto la mano sul fuoco. Dico anch’io no all’amnistia, ma stiamo attenti a infangare gente come Leonardo». Documentario Lunedì sera, nel ritiro genovese, Bonucci ha assistito con i compagni azzurri a un documentario prodotto dall’Associazione Calciatori per

Leonardo Bonucci, 24 anni

sensibilizzare i tesserati sul rischio di finire nel vortice scommesse. Nel filmato Pierpaolo Romani, ricercatore universitario esperto in criminalità organizzata, fa luce sulle caratteristiche e sulla pericolosità dei gruppi malavitosi che gestiscono il giro; il procuratore federale Stefano Palazzi ricorda cosa ri-

schia un calciatore per puntate illecite, favoreggiamento o omissioni; un giocatore, ripreso di spalle, irriconoscibile, racconta il dramma della sua caduta nel vortice, la carriera rovinata, le ripercussioni sulla famiglia. Il documentario comprende infine una riflessione del giornalista Gianni Mura e testimonianze di tifosi delusi dai loro idoli corrotti. E’ un documento forte, lungo 12’, un prezioso strumento di prevenzione che l’Aic farà avere a tutte le società professionistiche, con l’impegno di mostrarlo anche ai ragazzi delle squadre giovanili per diffondere la giusta cultura della legalità e mettere in guardia dalle tentazioni dei soldi facili. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il pm di Milano Letizia Mannella ha chiesto il rinvio a giudizio per Luciano Moggi, ex d.g. della Juve, per la diffamazione del tecnico Zdenek Zeman. Al centro della causa le dichiarazioni rilasciate da Moggi il 20 novembre 2009 dopo la deposizione del tecnico in un’udienza di Calciopoli. Questa: «Se Zeman pensa che sia stato io a farlo andare al Napoli e poi a farlo esonerare per rovinargli la carriera, come ha lasciato intendere, dovrebbe ringraziarmi: ha guadagnato 5 miliardi di lire per un anno. In realtà è stato cacciato dal Napoli come da Parma, Lazio, Salernitana, Lecce, Stella Rossa perché non sa allenare, è impacciato nel parlare e i giocatori non lo capiscono».

Luciano Moggi, 74 anni Nella querela, Zeman si dice leso nella sua reputazione e onorabilità. Intanto ieri Moggi sulla proposta di un’amnistia per il calcioscommesse, ha detto: «Sarebbe ridicola. Ci sono calciatori che hanno venduto gare e scommesso. Chi ha sbagliato, ora deve pagare».


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Cambio di proprietà

Il Lecce è a un passo dal nuovo ...Tesoro GIUSEPPE CALVI LECCE

Genoa FILIPPO GRIMALDI GENOA

Gila, brutte notizie Slitta il rientro Preziosi pensa già al domani: Von Bergen, Tozser e ora Rosado E’ vero che, con un Palacio così, tutto (nel bene) diventa possibile, ma per rivedere la Trenza in campo vicino a Gilardino bisognerà aspettare ancora. Niente da fare per il Gila abile e arruolato già a Lecce, come Marino sperava. Il decorso post-infortunio dell’ex viola procede regolarmente, ma serve cautela. Quindi, arrivederci all’11 marzo in casa con la Juve o al 19 nel posticipo dell’Olimpico con la Roma. Il Grifone che verrà Fra tanti infortunati, al Ge-

noa di oggi farebbero comodo alcuni ex (come Criscito e Thiago Motta) che ieri mattina sono tornati (festeggiatissimi) negli spogliatoi di villa Rostan con la maglia azzurra. In ogni caso il presidente Preziosi guarda già al domani ed ha già iniziato a costruire la nuova squadra. Il cesenate Von Bergen ha firmato un quadriennale ed a giugno sarà a Genova. Stessa durata dell’accordo anche per l’ungherese Tozser, ora al Genk. Con loro arriverà probabilmente anche il portoghese Rosado (cartellino di proprietà dello Sporting Lisbona, ma tesserato per il Feirense), con caratteristiche simili a Veloso. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il Lecce è a un passo dal... Tesoro. La trattativa per la cessione della società è arrivata alla fase dei dettagli. Tra qualche giorno potrebbe essere annunciato il passaggio del club dalla famiglia Semeraro a quella dei Tesoro. L’operazione è decollata ieri, dopo l’incontro, nella sede del Lecce, tra il patron Giovanni Semeraro e Savino Tesoro, che, con il figlio Antonio, aveva manifestato da più di due mesi l’interesse a rilevare la società giallorossa. L’ultima riunione è servita

per porre le basi sulle quali poggia l’accordo preliminare, che le parti magari ufficializzeranno già nelle prossime ore. Originari della provincia barese ma da sempre residenti nel territorio bergamasco, dove operano come imprenditori soprattutto nel settore siderurgico, i Tesoro acquisiranno la proprietà per una valutazione che oscillerà da 12 a 8 milioni, a seconda che la squadra resti in A o retroceda in B. Gli acquirenti, che hanno avuto esperienza nel calcio al timone della Pro

L’architetto Pulvirenti progetta il record Catania

Ibarbo si sposa per salvare Sirleny A lei scadeva il visto turistico Ma il matrimonio ha sanato tutto Una corsa contro il tempo. A Sirleny scadeva il visto turistico. Che fare? Victor Ibarbo non ha perso tempo, come in campo. Ieri nel municipio di Quartu S.Elena il ventunenne attaccante colombiano del Cagliari ha sposato la compagna (22) dalla quale 15 mesi fa ha avuto un bambino, ovviamente presente al matrimonio. E’ stata una corsa perché a Sirleny Zapata sarebbe scaduto oggi il visto, mentre Victor aveva preso la residenza a Quartu. La normale procedura avrebbe richiesto 12 giorni. Tutto risolto perché il giocatore è tornato residente in Colombia come la futura moglie. A quel punto i due si sono potuti unire in matrimonio. Una cerimonia quasi informale, con Victor in camicia bianca e mocassini. Mentre lei all’abito teneva tanto: glielo ha creato la stilista sarda Patrizia Camba. Il viaggio di nozze? Rimandato a fine stagione. Salvato il visto c’è da salvare il Cagliari. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Udinese FRANCESCO VELLUZZI MILANO

FRANCESCO CARUSO CATANIA

Al primo gol contro il Novara, domenica scorsa Nino Pulvirenti ha fatto una festosa invasione di campo imitando Pinocchio. Quel passo del burattino in realtà simula la gioia per la permanenza in A appena conquistata. È stato così anche nelle precedenti 5 salvezze. Anche se il presidente del Catania è uno scaramantico osservante e quindi non lo ammette: «Diciamo che mi è venuto spontaneo farlo, era un momento di gioia e sono scattato verso il rettangolo di gioco senza voler dare al gesto un significato preciso». La gioia per lo scampato pericolo della retrocessione ha segnato ogni anno l’acme del campionato. La salvezza virtualmente raggiunta con l’ultima vittoria assume un valore ancora più importante: il 7˚ campionato consecutivo di A rappresenta un record assoluto che riscrive la storia del club rossazzurro. In una sola circostanza il Catania aveva giocato nel massimo campionato per 6 anni di fila, dal 1960 al ’66 e guarda caso Pulvirenti è nato nel bel mezzo di quella parentesi, nel ’62 e 5 giorni fa ha festeggiato il mezzo secolo di vita: un predestinato?

lizzarci ai soli risultati agonistici. Abbiamo investito sulle strutture sportive, ma quando è stato necessario raddrizzare la rotta, la proprietà ha tirato fuori i soldi. Torre del Grifo ci ha permesso di compiere un gran salto in avanti, i risultati si vedranno nel tempo. Non dimentico il commento di Marcello Lippi quando venne a farci visita: un impianto del genere darà 4-5 punti in più in classifica, disse». E infatti il Catania sembra lanciato verso orizzonti inesplorati. Salvezze Ma senza le 5 salvezze precedenti tutto ciò non sarebbe stato possibile: «La più difficile fu la prima, quella del dopo Raciti, giocammo il ritorno in trasferta o a porte chiuse. Al secondo posto metto la successiva, con le 7 partite finali di Zenga e poi c’è quella di Mihajlovic di 2 anni fa con la cavalcata straordinaria dei 30 punti nel ritorno. Certo, se riuscissimo a ripetere un girone così, stavolta perforeremmo il muro dei 50 punti e magari arriveremo davanti al Palermo. Sono molto curioso di scoprire cosa saremo capaci di fare dopo i famigerati 40». Se Montella rispetterà la durata del contratto (2013) sarà il primo tecnico a rimanere per 2 anni di fila da quando il Catania è tornato in A: «Abbiamo puntato su di lui ad occhi chiusi convinti di quel che poteva darci. È un tecnico destinato a grossi traguardi, ma credo debba completare il processo di maturazione e quindi un altro anno a Catania gli farà bene». © RIPRODUZIONE RISERVATA

A CATANIA DAL 2004

Impianti «Di questo record prefe-

FR. VELL. MILANO

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Il nuovo amore della Wurth: Salvezza vicina, si pensa al prossimo torneo: «È Di Natale» il 7o di fila in A. E il patron vuole tenere Montella

Alberto Gilardino, 29 anni, al Genoa da gennaio ARVEDA

Cagliari

Patria, non si faranno carico di indebitamenti maturati sin qui. Tra le «variabili» previste dall’accordo, c’è anche l’ipotesi legata a un’eventuale penalizzazione per lo scandalo scommesse. I Tesoro entreranno in scena solo al termine di questa stagione. Nel frattempo, la famiglia Semeraro, alla guida del Lecce dal novembre ’94, continuerà ad affidare il club in autogestione alla presidentessa Liguori e all’amministratore unico Cipollini.

risco parlare dopo aver toccato quota 40 punti. Per ora posso dire di aver acquistato il Catania col progetto di farlo crescere. Abbiamo scelto la strada della programmazione, seguendo la filosofia dei piccoli passi, senza fossi-

Fiorentina ALESSANDRA GOZZINI FIRENZE

Attacco all’asciutto Rossi cerca soluzioni L’ex viola Liverani accusa la squadra, la replica di Behrami Anche prendendo spunto dai numeri, Rossi ragiona su nuove idee per aumentare il fatturato di reti, visto che quello viola è il terzo peggior attacco del torneo. Avrà un tempo ridottissimo per le prove alternative: Jovetic è fuori con il Montenegro, per l’amichevole contro l'Islanda. Super-uso che Jo-Jo ha comunque dimostrato, salvo rare eccezioni, di reggere senza eccessiva fatica. In attesa che Amauri riprenda la sua attività di cannoniere, le maggiori garanzie le offre ancora lui che si adegua ai nuovi schemi, anche nonostante qualche incomprensione (verbale e pratica) sulla posizione in campo. Così come non scivolano via le frecciatine che l'allenatore rivolge all'attaccante sul fatto di dover ancora completarsi come top-player. Gli spunti inediti

GDS

per il rifornimento delle punte rischiano però di rimanere teorici: anche Amauri ieri ha fatto metà lavoro con la squadra e metà in proprio. Una volta smaltito il sovraccarico alla coscia, il centravanti riprenderà l'allenamento completo: il rischio è minimo, e Amauri conta di farcela, ma se la questione si pone significa che il recupero per il Cesena non è scontatissimo. Behrami vs Liverani Sarebbe un altro intoppo importante, considerato che c'è gente non al top anche in altri reparti; Behrami è fermo per un fastidio muscolare alla gamba: l'obiettivo sarebbe renderlo pronto all'uso per domenica. Intanto, scarica l'agonismo su Liverani, ex viola che interpellato da Tuttomercatoweb sulla discesa della squadra non era stato morbido con i giocatori. Via twitter la replica di Behrami: «Liverani, se non c'eri tu a chiarire alla piazza che la colpa è solo nostra non se n'era accorto nessuno...ti ringrazio per il supporto...». Corvino vs Masi Altro duello dialettico quello tra Corvino, d.s. viola, e Antonio Masi, papà di Federico, ex del settore giovanile: Masi sarà processato per diffamazione aggravata, dopo aver accusato la società di aver messo ai margini il figlio dopo il cambio di procuratore e un grave infortunio al ginocchio. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Giorgia Wurth, 32 anni, attrice «sportiva» TARANTINI

L’attrice: «Sono pazza dell’Udinese Un bell’esempio per il calcio» «Sono pazza dell’Udinese e di Totò Di Natale». L’affermazione, fatta da un’attrice (in un’intervista a Libero) che solitamente non è presente sui campi di calcio, suona un po’ strana, ma Giorgia Wurth, protagonista del film (che va bene) «Com’è bello far l’amore» di Fausto Brizzi, la spiega alla sua maniera, con sincerità come fa nel suo blog: «Mi sono appassionata all’Udinese perché è un ottimo esempio per il calcio italiano. Lì nessuno se la tira ed è strafottente, giocano per il gruppo e fanno risultati». Poco Calcio Giorgia non è una che frequenta gli stadi (ma dopo Maschi contro femmine si è affezionata al volley che l’ha scelta pure come madrina): «Sono andata un paio di volte, a Genova». Ma un po’ d’esperienza se l’è fatta: «Da inviata per una tv locale con Genoa e Samp. Non ci capivo un granché. Ma avevo in camera il poster del genoano Signorini. Era il mio mito e quando morì piansi parecchio». Mai stata con un calciatore: «Non sono neppure mai stata tampinata. Evidentemente frequentiamo locali diversi a Roma». La città in cui Giorgia, conduttrice di «Voglio Vivere così» su Cielo (Sky), abita. «Una città in cui mi ha stupito che si sia parlato per mesi del rinnovo del contratto di un giocatore. E forse lì mi è scattata la molla dell’Udinese. Stanno zitti e fanno meglio di tutti. Prendete Totò Di Natale: è il capocannoniere della A e segna sempre, a 34 anni. E’ serio e regolare, non fa gossip, ma fa il suo lavoro e benissimo. Mi stupisce ogni settimana. Così come mi piace Guidolin, altro bellissimo esempio. Ho visto che ha appena vinto la Panchina d’Oro, meritatissima. E’ umile, come la sua Udinese. Parla con i fatti, come dovrebbero imparare a fare tutti». Conti La Wurth dà lezione anche d’economia. L’ha imparata un po’ allo Iulm dove si è laureata con la triennale, col massimo dei voti, nel 2002. «Apprezzo l’Udinese anche perché ha i conti a posto. Trovo vergognoso che in un ambiente dove si spende l’impossibile con stipendi pazzeschi i club siano pieni di debiti. Spero che un giorno mi invitino al Friuli. Andrei volentieri a conoscerli». Sarà accontentata. Sarà la prossima inviata di «Quelli che». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MERCOLEDÌ 29 FEBBRAIO 2012

SERIE BWIN LA CAPOLISTA il confronto IL TORO CON CAMOLESE NEL 2000-01

IL TORO CON VENTURA NEL 2011-12

media gol subìti

0,8

0,6

Torino, un ricordo che sa di A Il cammino di Ventura sembra quello della promozione con Camolese nel 2001 Come? Continuando a macinare gioco e palle gol, confidando in una miglior sorte e soprattutto, nella precisione dei suoi attaccanti che ieri in amichevole contro il Cuneo (6-0) hanno ritrovato la porta, in gol Bianchi, tripletta di Meggiorini, in rete anche Oduamadi e De Feudis. Giampiero Ventura non vede altra medicina. «A Brescia, contro un avversario ostico, che fa della difesa l’arma migliore, abbiamo tirato 16 volte nello specchio della porta, 69% di possesso palla, due pali, se poi non la butti dentro...».

FRANCESCO BRAMARDO TORINO

media gol fatti

1,23

1,21

miglior cannoniere

8

6

piazzamento alla 28a

posizione dell’attacco

vittorie in trasferta

5

6

Una sola vittoria fuori casa, il primo di novembre contro la Reggina, gol di D’Ambrosio. Poi il nulla lontano dall’Olimpico, o quasi: tre sconfitte e quattro pareggi e due soli gol realizzati, un po’ poco per il Toro che ad inizio stagione aveva distribuito equamente le vittorie in casa e trasferta (5 vittorie su 5). La classifica delle ultime sette trasferte parla chiaro, Torino terzultimo con 4 punti, primo il Varese con 17. Pochi gol Sabato la squadra di

Ventura è chiamata a invertire la rotta a Grosseto dopo la sconfitta, immeritata, di Brescia.

Giancarlo Camolese, 51 anni LIVERANI

Gian Piero Ventura, 64 anni LAPRESSE

Parla Camolese Un problema comune al Torino di Giancarlo Camolese, tecnico che nel 2000-01 subentrò a Gigi Simoni con i granata quartultimi: se-

guì una cavalcata fino al primo posto e la promozione in A. Con gli stessi numeri. Una media gol di 1,2 reti a partita realizzati per il Toro di allora, 1,2 quello di Ventura, 0,8 i gol subiti, più bassa ancora, 0,6 i granata oggi. Attacco con il contagocce tanto ieri come oggi: nona posizione a fine stagione nel 2001, settimo attacco della B quello attuale. Defilati i bomber, Ferrante (ceduto a gennaio all’Inter) e Schwoch con 8 reti i cannonieri, oggi Antenucci a quota 6, Bianchi e Sgrigna 5. A leggere i numeri, le difficoltà in zona gol del Toro di Ventura è molto simile a quello di Camolese, oggi commentatore Mediaset e docente universitario in attesa di tornare in panchina. «Per la promozione — spiega Camolese — non basta la miglior difesa, bisogna creare palle gol, imporre il gioco e in questo la squadra di Ventura è una garanzia. Possono capitare momenti di appannamento delle punte, ma il Toro è squadra solida, se perde è per un episodio andato storto, come a Brescia». Sempre in vetta dall’inizio della stagione rispetto all’obbligo di rimonta del suo Torino, può essere un vantaggio? «Noi dovevamo per forza rincorrere, non potevamo sbagliare nulla. Lo strappo finale ci sarà tra un mese, o poco più, quando la condizione fisica di qualche giocatore che ha fatto la fortuna delle inseguitrici e la panchina lunga saranno decisivi. E il Toro qui può fare la differenza». © RIPRODUZIONE RISERVATA

SOCIETA’

Il cda Samp Esce Guastoni c’è Remondini BOGLIASCO Giornata importante per la Samp sotto il profilo societario. Si è svolto un CdA che ha accettato le dimissioni di Antonio Guastoni, uomo di fiducia della famiglia Garrone, ma poco gradito dalla tifoseria. Inoltre, su proposta del vicepresidente vicario Edoardo Garrone, è stato cooptato nel consiglio Stefano Remondini. LA SITUAZIONE La classifica in Serie B dopo 28 giornate: Torino p. 56; Sassuolo 55; Verona 54; Pescara* 52; Padova* 46; Varese 45; Reggina e Brescia 42; Bari ( 2) 39; Sampdoria*, Cittadella e Grosseto 37; Juve Stabia* ( 4) 36; Livorno 30; Vicenza 29; Crotone ( 1) 28; Modena* e Gubbio 26; AlbinoLeffe 25; Empoli* 24; Ascoli ( 7) 23; Nocerina 18. (* una gara in meno). COSÌ IL PROSSIMO TURNO Venerdì (ore 20.45)

Varese Vicenza

(2 0)

Sabato (ore 15)

Bari Crotone Empoli Livorno Grosseto Torino Juve Stabia Nocerina Modena Cittadella Padova AlbinoLeffe Pescara Sassuolo Reggina Ascoli Sampdoria Verona

(1 0) (0 0) (0 1) (3 2) (0 2) (0 1) (1 1) (1 1) (1 1)

Lunedì (ore 20.45)

Gubbio Brescia

(2 2)

I PROSSIMI RECUPERI Martedì 6 (ore 18.30)

Sampdoria Empoli (25ª; 3 1) Modena Padova (27ª; 0 2) Pescara Juve St. (27ª; 2 3).


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PRIMA DIVISIONE ANCORA VIOLENZA IL FILM DELL’AGGRESSIONE

Vergogna Foggia Irruzione ultrà Botte a Ginestra Il portiere colpito deve fuggire in un cimitero Lo salvano i compagni: «Temevo il linciaggio» ROBERTO PELLEGRINI FOGGIA

Pomeriggio di violenza a Ordona, a una ventina di chilometri da Foggia, dove si allena la squadra rossonera. Il portiere Paolo Ginestra, 33 anni di cui 15 trascorsi tra serie C e Lega Pro (con picchi in B e A tra Parma, AlbinoLeffe e Livorno), è stato aggredito e colpito al volto, dopo che una trentina di ultrà aveva fatto irruzione sul terreno di gioco. Gli sono stati riscontrati un lieve trauma cranico e un edema all'occhio destro: 10 giorni di prognosi al giocatore, che in serata sarebbe rientrato a casa nel Pesarese. Il biglietto da visita peggio-

re per Foggia, in vista del match Italia-Germania Under 20 di oggi allo Zaccheria. Premessa Tutto è avvenuto su-

bito dopo le 16. A iniziare da alcune offese contro Ginestra, protagonista negativo nel k.o. di sabato con la Tritium, ma sempre tra i migliori. Durante la gara, le curve avevano contestato Pasquale Casillo (pure lui aggredito sotto casa, a ottobre) e la sua famiglia, che 10 giorni fa hanno messo in vendita il club. «Mi vergogno del clima in campo — aveva detto a fine gara Ginestra — che c'entra la squadra, se i tifosi ce l'hanno con Casillo? Siamo stati insultati sin dal riscaldamento e la cosa dura da tempo. La gara? Ho

sbagliato io e me ne assumo le responsabilità». Raid e fuga Ma i tifosi non hanno perdonato. «Avevano chiesto di parlare con la squadra — ha detto il tecnico Paolo Stringara — non mi aspettavo una cosa così brutta. Questo non è calcio». Giocatori e ultrà si sono trovati faccia a faccia e, appena Ginestra si è avvicinato, ha rimediato due colpi al viso. Si è girato ed è uscito dal campo e dal parcheggio, scappando a piedi lungo la strada fino al vicino cimitero, dove si è rifugiato. Dietro di lui, una parte degli ultrà che hanno ancora cercato di colpirlo e alcuni compagni di squadra che cercavano di aiutarlo. Ginestra, senza tornare negli spogliatoi, si è fatto portare l’auto e ha raggiunto l’ospedale di Foggia, dove è stato dimesso dopo le 20. Le reazioni «Ho temuto di esse-

re linciato — ha detto — non so se tornerò. E’ assurdo, mi hanno anche urlato di tutto, sono sconvolto. Così passa la voglia di giocare, mi metto nei panni dei miei compagni più giovani. Capisco che Foggia sia una città piena di problemi, già avevamo subito contestazioni, ma non credevo si arrivasse a questo punto. Sono schifato». Gennaro Casillo, figlio di Pasquale, ha espresso «ferma condanna per l'aggressione. Spero che Ginestra torni qui». Sull’accaduto indaga la Digos. Paolo Ginestra, 33 anni CAUTILLO

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GLI ALTRI Oggi in campo Spal-Como EPISODI

e Frosinone-Carrarese

Quella di Foggia non è la prima aggressione in questa stagione

S SAMPDORIA Dopo la sconfitta contro la Nocerina del 29 ottobre, la squadra è aggredita all’aeroporto da alcuni tifosi: Rispoli prende un pugno e Laczko è malmenato

S BARLETTA L’1 novembre, dopo la sconfitta contro la Feralpi Salò, al termine dell’allenamento i tifosi schiaffeggiano Sicignano

S EBOLITANA Il 10 gennaio assalto ultrà negli spogliatoi dell’Ebolitana all’allenamento: 4 giocatori feriti

PANCHINE LA SAMBONIFACESE CHIAMA GOBBO

CHALLENGE TROPHY

IL GIUDICE SPORTIVO

Il ritorno di Boninsegna Farà il d.t. del Mantova

Italia, un gran gol Ma l’Inghilterra trova il pari al 92’

Lanciano, Sorrento Triestina e Taranto con tre squalificati

INGHILTERRA-ITALIA 1-1 MARCATORI Angiulli (It) al 3’, Watkins (In) al 47’ s.t. INGHILTERRA (4-4-2) Hedge; Roberts, Brown, Turley, Oshodi; Davis, Coulson, Forbes (dal 31’ s.t. Watkins), Rose (dal 25’ s.t. Chambers); Spencer (dal 25’ s.t. Boyes), Blair (dal 30’ s.t. Owens). All. Fairclough. ITALIA (4-4-2) Brignoli; Meccariello, Masi, Bencivenga (dal 15’ s.t. Marras), D'Orsi; Lamorte (dal 25’ s.t. Allievi), Meduri, Faroni, Angiulli; De Sena (dal 30’ s.t. Strizzolo), Corazza (dal 28’ p.t. Benedetti). All. Veneri. ARBITRO Kalkavan (Turchia). NOTE spettatori 5.300 circa. Nessun ammonito. Angoli 8-6. FLEETWOOD (Ing) Seconda gara dell’Under 21 di Lega Pro nel Challenge Trophy. Dopo il 2-2 in Belgio, altro pareggio in Inghilterra. Ma che peccato: il gol dei locali è arrivato all’ultimo minuto. Dopo un primo tempo sofferto ma chiuso sullo 0-0, gli azzurri (già pericolosi con Corazza e De Sena, la coppia del Portogruaro) sono andati in gol al 3’ con bel tiro all’incrocio di Angiulli (Pergocrema). Pareva fatta, ma nel finale il neoentrato Watkins ha trovato il guizzo. Così Veneri: «I nostri ragazzi, contro avversari più grandi, hanno retto alla grande il confronto». Prossimo impegno il 17 ottobre in casa con la Russia. Prima della partita il saluto telefonico di Roberto Mancini al presidente Mario Macalli.

FIRENZE Il giudice della Lega Pro ha squalificato 32 giocatori di Prima divisione, dei quali tre di Triestina, Lanciano, Sorrento e Taranto. Espulsi: due giornate a Venitucci (Foggia) e Lima (Triestina); una a Raimondi (Pisa), Antonazzo e Sciaudone (Taranto), Aquilanti e Capece (Lanciano), Ghidotti (Como), Tamburini (Pergocrema), Calzi (Reggiana), Litteri (Ternana) e Tombesi (Triestina). Non espulsi: una giornata a Mengoni (Barletta), Basso (Bassano), Menchinella (Foligno), Rizzi (Taranto), Arcuri (Avellino), Rigione (Cremonese), Drascek (Feralpi Salò), Calliari (Alto Adige), Matute (Latina), Audel (Pisa), Layeni (Prato), Armenise (Pro Vercelli), Pippa (Siracusa), Basso, Terra e Vanin (Sorrento), Bedin e Rossi (Spal), Rossetti (Triestina) e Vastola (Lanciano). Allenatori: una giornata a Gautieri (Lanciano) e Dionigi (Taranto). Dirigenti: inibito fino al 21 marzo Arvedi (Cremonese); fino al 14 Turotti (Cremonese). Ammende: 13.500 euro Cremonese (cori offensivi verso la terna e Macalli, presidente della Lega, lancio di oggetti, guardalinee colpito da sigaretta); 5.000 Foggia; 2.500 Ternana; 1.500 Siracusa; 1.300 Spezia.

Prima divisione, un’altra svolta per il Latina: se ne va anche Ghirotto e torna Sanderra MATTEO BURSI MANTOVA

Sono passati dieci anni eppure il tempo sembra essersi fermato. Il Mantova naviga nei bassifondi della Seconda divisione e decide di affidarsi ad una delle proprie massime glorie sportive: Roberto Boninsegna torna in veste di responsabile dell’area tecnica. Era già stato allenatore del Mantova nel 2002 e poi direttore dell’area tecnica nel 2003-04. «Arrivai nell’inverno di dieci anni fa, con il Mantova quintultimo in C2. La stessa situazione che mi si ripresenta adesso». Una patata bollente, con la squadra in piena zona playout. Nell’esonero di Claudio Valigi e la scelta di Boninsegna c’è tutta la voglia della società di non sprofondare: «E’ proprio per questo che ho accet-

Roberto Boninsegna, 68 anni, era già stato a Mantova da allenatore nel 2002 e da direttore dell’area tecnica nel 2003-2004 LIVERANI

tato la sfida». A giugno 2004 si era interrotto un filo che oggi riprende. Boninsegna non vestì mai la maglia biancorossa, ma contribuì a gettare le basi di quella cavalcata che dal 2003 al 2005 vide il Mantova volare dalla C2 alla B. Ingaggiò Caridi, Volpe e Pellegrini, colonne della squadra di Di Carlo. «Ci fu un incomprensione con l’allora presidente Castagnaro e mi dimisi, ora proprio la sua chiamata mi fa tornare qui». La prima mossa è la scelta di Sauro Frutti (già vice di Archimede Graziani ad inizio stagione) per il dopo Valigi. Prima divisione Sulla panchina

del Latina torna Stefano Sanderra dopo le dimissioni di Marco Ghirotto. Curiosamente Sanderra aveva rassegnato le proprie dimissioni dopo la gara con la Feralpi Salò, lo stesso avversario di domenica. Altre di Seconda Alla Sambonifacese è arrivato l’esonero di Carnovelli: al suo posto è stato scelto Renzo Gobbo. Invece alla Vibonese ultimatum a Ferrante e Viola: se domenica va male, in arrivo Bitetto. © RIPRODUZIONE RISERVATA

i recuperi (ore 14.30)

MERCATO Il Treviso (Seconda A) ingaggia l’attaccante Alessandro Tulli, 30 anni, ex di Vicenza, Livorno, Salernitana, Triestina, Lecce e Piacenza.

Un mercoledì di recuperi: due partite in Prima divisione, cinque in Seconda, una di Coppa Italia e 17 in D (ore 14.30): PRIMA DIVISIONE GIRONE A SPAL-COMO Mentre la situazione societaria resta in alto mare, con i personaggi interessati al club per evitare il fallimento che si sono defilati, la Spal cerca punti per salvarsi almeno sul campo. Nel Como squalificati Salvi e Ghidotti, probabili novità a centrocampo e Tavares in attacco. SPAL (4-1-4-1) Capecchi; Ghiringhelli, Beduschi, Zamboni, G. Rossi; Migliorini; Cosner, Agnelli, Castiglia, Laurenti; Arma. (Costantino, A. Vecchi, Canzian, Piras, Fortunato, Taraschi, Marconi). All. S. Vecchi. COMO (4-3-3) Giambruno; Ambrosini, Urbano, Diniz, Filosa; Palumbo, Ardito, Lulli; Bardelloni, Tavares, Toledo. (Twardzik, Som, Conti, Vicente, Ciotola, Paonessa, Ripa). All. Chiarenza. ARBITRO Zivelli di Torre Annunziata (Gualtieri-Borzoni). CLASSIFICA Ternana p. 52; Taranto (-3) 47; Pro Vercelli* 43; Carpi e Sorrento (-2) 42; Benevento (-2) e Lumezzane 35; Tritium 33; Avellino* 32; Pisa, Como* (-2) e Foggia (-2) 30; Reggiana (-2) 27; Monza 21; Spal* (-4) e Viareggio (-1) 18; Pavia 14; Foligno (-4) 13. (*una gara in meno). Così domenica (ore 14.30): Avellino-Monza (1-1); Benevento-Como (1-2); Foligno-Sorrento (0-1); Pisa-Ternana (lunedì 5, ore 20.45; 0-1); Reggiana-Foggia (2-0); Spal-Carpi (0-1); Taranto-Pro Vercelli (0-0); Tritium-Lumezzane (0-1); Viareggio-Pavia (2-1). PRIMA DIVISIONE GIRONE B FROSINONE-CARRARESE Corini manda in campo lo stesso Frosinone che ha vinto a Trieste: forse Bottone per Frara. Invece Sottili recupera Vannucci e Cori: al suo fianco più Gaeta che Merini nell’attacco della Carrarese. FROSINONE (4-3-3) Zappino; Ristovsky, Stefani, Biasi, Federici; Bottone, Carrus, Nicco; Aurelio, Santoruvo, Cesaretti. (Nordi, Catacchini, Magli, Frara, Miramontes, Bonvissuto, Ganci). All. Corini. CARRARESE (4-4-2) Nocchi; Piccini, Benassi, Anzalone, Vannucci; Belcastro, Taddei, Pacciardi, Russotto; Gaeta, Cori. (Teodorani, Pasini, Bregliano, Orlandi, Corrent, Merini, Giovinco). All. Sottili. ARBITRO Ripa di Nocera Inferiore (Di Salvo-Grillo). CLASSIFICA Trapani p. 49; Siracusa (-5) 40; Spezia e Pergocrema (-2) 38; Cremonese (-6), Alto Adige, Barletta e Portogruaro 35; Carrarese* 34; Lanciano* (-1) 33; Prato 28; Triestina e Frosinone* 27; Andria 24; Latina 23; Bassano 22; Piacenza* (-6) 21; Feralpi Salò 18. (* una gara in meno). Così domenica (ore 14.30): Barletta-Triestina (2-1); Carrarese-Bassano (0-1); Feralpi Salò-Latina (1-0); Frosinone-Andria (2-2); Lanciano-Alto Adige (0-1); Pergocrema-Spezia (0-2); Portogruaro-Cremonese (2-1); Prato-Piacenza (3-4); Trapani-Siracusa (ore 20.30, 1-3). SECONDA DIVISIONE GIRONE A Santarcangelo-Bellaria: Greco di Lecce. Classifica: Casale p. 50; San Marino*, Rimini* e Cuneo 44; Treviso (-2) 43; Entella e Poggibonsi* 39; Santarcangelo* 37; Renate e Borgo a B. 36; Pro Patria (-13) 35; Alessandria (-2) 34; Savona (-4) 33; Bellaria** 32; Giacomense* 30; Montichiari (-2) 29; Mantova* 28; Sambonifacese 24; Valenzana* 18; Lecco 17. (** due gare in meno, * una in meno). GIRONE B Campobasso-Ebolitana: Fanton di Lodi; Chieti-Catanzaro: Lanza di Nichelino; Celano-Arzanese: Reni di Pistoia; Isola Liri-Melfi: Fogliano di Perugia. Classifica: Perugia p. 64; Vigor Lamezia˚ 59; Catanzaro˚* 58; L'Aquila* 51; Paganese 47; Gavorrano 45; Chieti˚* 44; Arzanese* 42; Aprilia˚ 40; Normanna˚* (-1) 35; Giulianova* (-2) 34; Fondi* 32; Fano˚* (-5) 31; Neapolis (-2) 29; Campobasso *** (-2) e Milazzo* 28; Vibonese 27; Ebolitana˚* (-1) 23; Melfi˚** (-4) 21; Isola Liri˚* (-2) 20; Celano** 13. (*** tre gare in meno, ** due in meno, * una in meno, ˚ ha già riposato). COPPA ITALIA GIRONE A Tritium-Piacenza: Barbeno di Brescia. Classifica: Lumezzane p. 2; Tritium e Piacenza 1. SERIE D GIRONE A Acqui-F. Caratese: Marchi di Bologna; Albese-Bogliasco: Lombardo di Sesto San Giovanni; Asti-Borgosesia: la Posta di Frosinone; Derthona-Villalvernia (ore 18.30): D’Annibale di Marsala; Lascaris-Valle d’Aosta: Mainardi di Bergamo; Naviglio Tr.-Verbano: Bovini di Ragusa. GIRONE B Seregno-AlzanoCene: Papalini di Nuoro. GIRONE D Pavullese-Cerea (a Savignano sul Panaro): Oggioni di Monza; Ravenna-Scandicci: Martelli di Lanciano. GIRONE F Recanatese-Luco Canistro: Capasso di Firenze; Renato Curi-Atessa VdS: Fiorini di Frosinone; Vis Pesaro-San Nicolò: Provesi di Treviglio. GIRONE G Sora-Palestrina (a porte chiuse): Gozzi di Siena. GIRONE H Sarnese-Turris: Alfaré di Mestre. GIRONE I Acri-Sant'Antonio Abate: Urselli di Taranto; Nuvla San Felice-Cittanova: Ragonesi di Perugia; Serre Alburni-Cosenza: Capraro di Cassino.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MERCOLEDÌ 29 FEBBRAIO 2012


MERCOLEDÌ 29 FEBBRAIO 2012

di FRANCO ARTURI

er molti anni l’autonomia dello sport italiaP no è stata garantita dall’indipendenza finanziaria. La gestione del Totocalcio assicurava al Coni (e alle Federazioni) di essere in buona parte al riparo dalle turbolenze della vita politica. E in questo assetto consisteva il «modello italiano» che ha goduto di molta ammirazione all’estero: lo si riteneva, risultati alla mano, efficiente e di successo. Non un’età dell’oro, ma un’epoca di solida autodeterminazione. Nessuno ha voluto sancire la fine di un’era. Sono stati l’evoluzione del costume e il crollo dell’interesse popolare sulla schedina a scardinare i portoni del Foro Italico. Da dove, a partire dal 2002,

laPolemica

ta da Conte: c’è molta differenza tra il gol non visto di Muntari e il fuorigioco erroneamente sventolato a Matri, sia nel merito degli sbagli che nel loro impatto sulla partita, ed è dunque evidente come sia il Milan a potersi dolere di più dell’arbitraggio. Detto questo, la caduta di stile del sito ufficiale rossonero, che ha proposto per la prova tv due presunte (poi non punite, infatti) gomitate di Pirlo a Van Bommel, ci è stata segnalata da più di un tifoso milanista, costernato perché nella battaglia mediatica contro la Juve venisse usato un giocatore così importante per la storia rossonera. La gratitudine nel calcio non esiste, lo sappiamo, ma denunciando Pirlo la web rossonera ha rinnegato anche l’affetto che si prova verso chi ti ha fatto vivere momenti di gioia assoluta: e se questo non va mai bene - perché senza memoria e sentimenti il calcio è un robotico confronto di 4-4-2 e 3-5-2 - sgomenta che a farlo sia una voce istituzionale della società, che non dovrebbe fomentare ma semmai ricordare alla sua gente cosa ha fatto Andrea Pirlo per il Milan. Macché: niente

La lite fra Chiellini, Van Bommel e Conte ANDREOLI

prigionieri, niente sconti, terra bruciata ovunque e specie sul fronte mediatico, con la clava che si abbatte persino sui vecchi eroi. In questo clima di totale cortocircuito della comunicazione è arrivata la topica di Carlo Pellegatti, che all’interno della cosiddetta «telecronaca faziosa» - pensando di essere in pubblicità - ha riempito Conte di insulti volgari. Conosco Pellegatti da molti anni, e il suo «incidente» mi ha addolorato perché va inevitabilmente a ledere una persona pulita e, anche all’interno della propria dichiarata faziosità, assolutamente dotata di garbo. Domenica mattina, ascoltata la sua intemerata su twitter, sono subito andato al sito di Mediaset convinto di trovarvi ciò che infatti c’era: le scuse, chiare e nette senza se e senza ma, che Pellegatti rivolgeva a Conte e ai tifosi juventini. Partita chiusa? Per lui sì, ma per il web rossonero no, perché ovviamente gli insulti del telecronista non hanno fatto altro che ingigantirne il mito agli occhi di tanti milanisti. Il che lascia intravedere una scheggia di futuro: fra qualche tempo - anni? mesi? una terza telecronaca si aggiungerà a quella tradizionale e a quella faziosa. La chiameranno «volgare», e per tutti i 90’ gli avversari della squadra del cuore verranno definiti «teste di» e «pezzi di» con benefici effetti sull’audience. L’aspetto più feroce dell’ingranaggio, il suo modo di autoriprodursi calpestando ogni opposizione, è che se provi in qualche modo a combatterlo vieni tacciato di ipocrisia: siccome più o meno tutti abbiamo una fede calcistica nel cuore, chi la chiude in un cassetto mentale per cercare di essere il più possibile obiettivo diventa un ipocrita che non ha il coraggio delle proprie idee. Ribadita a Pellegatti e a molti (non tutti) suoi colleghi la stima per come si sono storicamente mossi su un terreno minato, il giorno in cui è passata la telecronaca faziosa è stata varcata una soglia. Oltre c’è il precipizio, e fermarsi è difficile. Ma indispensabile, se non vogliamo finire di mandare il calcio in vacca. @PaoloCond © RIPRODUZIONE RISERVATA

laProposta

è un fantasma che si aggira tra i campi, i C’ tunnel che portano agli spogliatoi e le sale stampa del calcio italiano. Un fantasma chiamato fair play, che non spaventa nessuno perché nessuno lo vede. Impegnati soltanto a sgomitare, protestare, urlare, pronti alla critica ma mai all’autocritica, giocatori, allenatori e dirigenti litigano su tutto, come si è visto prima, durante e dopo Milan-Juventus. Se persino un dirigente pacato, come il presidente federale Abete, ammette che l’ultima grande sfida è stata uno spot contro il fair play, non basta il demagogico invito ad abbassare i toni. Più di troppe parole, servono gesti concreti, magari piccoli ma significativi. E allora rilanciamo una proposta della Gazzetta del 26 agosto 2005, quasi sette anni fa (!), titolata «presidenti rivali, in tribuna state vicini», sulla quale è tornato lunedì il vicepresidente federale Albertini. In quell’estate, in cui si decise di copiare il modello spagnolo di far riprendere le partite sospese dal minuto in cui erano state interrotte, e non dall’inizio, ricordavamo un altro modello, quello dei presidenti di club che per tradizione, e non per imposizione, si sedevano uno al fianco dell’altro in tribuna d’onore. Un indiretto, ma importante, invito al fair play mai abbandonato neppure nel «clasico», malgrado la rivalità sem-

pre più «caliente» tra Barcellona e Real Madrid, perché i rispettivi presidenti sono sempre vicini al Bernabeu e al Camp Nou, dove nessuno ha mai provato a insultarli o provocarli. In Italia, invece, quando era anche presidente di lega Galliani ha dovuto scappare dalle tribune dopo gli sputi a Palermo o gli insulti a Lecce. Simili trattamenti, riservati a tutti in base al peggior turnover, non si verificherebbero se Moratti «scortasse» Agnelli a San Siro, o viceversa a Torino, per fare un esempio non a caso. Come sette anni fa, però, il rischio è che non se ne faccia nulla, per la nostra mentalità. Allora, dopo la sconfitta a Genova contro la Sampdoria, vissuta al fianco del presidente Garrone che aveva accettato la nostra proposta, Galliani non concesse il bis per scaramanzia. Altri, invece, non ci provarono nemmeno, preferendo rimanere liberi di fare i tifosi, nell’ultimo gradino in alto come il presidente del Cagliari, Cellino, o in campo come il presidente del Catania, Pulvirenti. Per non parlare del bel progetto del «terzo tempo» a fine partita, abbandonato in fretta a Firenze. Eppure qualcosa va fatto, o almeno provato. E allora, caro Abete, perché stasera non invita al suo fianco il massimo dirigente della nazionale americana, proprio a Genova dove Garrone era stato il primo a far accomodare Galliani alla sua destra? Come si dice in questi casi, meglio tardi che mai. © RIPRODUZIONE RISERVATA

messe, nel frattempo divenuto un affare colossale. Oppure, altra soluzione ancora più praticabile, se si uscisse dalla logica dell’erogazione annuale dei fondi per rispettare, per esempio, i piani quadriennali su cui sono orientati la vita e gli scopi del comitato olimpico. Sarebbe opportuno approfondire il dibattito aperto sul tema dall’intervento di Franco Carraro sulla Gazzetta. Il ministro Gnudi (nella foto Ansa) è al momento in fase di riflessione. Ma da lui ci attendiamo segnali e interventi significativi in questa direzione. Certo lo sport dovrebbe in cambio fornire garanzie etiche, di governance e di controllo di spesa molto più rigorose delle attuali. Ma questa è un’altra storia. © RIPRODUZIONE RISERVATA

laRovesciata

di ROBERTO PELUCCHI

f Molti calciatori si stanno chiedendo a che cosa serva un codice etico quando esiste già il codice Iban.

laVignetta di VALERIO MARINI

di ROBERTO BECCANTINI http://www.backisback.it/

In difesa di Buffon la retorica va presa in modica quantità Scagli la prima pietra chi è senza peccato, non chi ne ha commessi meno

TwitTwit

IL CINGUETTIO DEL GIORNO Gianluigi Buffon, 34 anni, portiere e capitano della Nazionale ANSA

DAN PETERSON Tecnico e commentatore di basket

Managgia! Jeremy Lin non gioca stasera! Devo aspettare fino a domani sera. Sono in disintossicazione cestistica. @therealcoachdan

ANDREA ANASTASI C.t. della Polonia di pallavolo

Io sto con Buffon (Anastasi è stato anche c.t. della Nazionale italiana, n.d.r) @anastasi60

COME MAI I PRESIDENTI AVVERSARI IN TRIBUNA NON SIEDONO VICINI? di ALBERTO CERRUTI

entrano i politici e il Governo a pieno titolo: sono loro infatti a concedere i soldi. Con tutti i problemi facilmente intuibili: dai condizionamenti agli affanni della negoziazione. E poi, buona ultima, è arrivata la crisi globale. Così, negli ultimi tre anni il tesoretto è passato dai 470 milioni ai 430 fino agli attuali 408. Ha senso tornare all’antico? La risposta può essere affermativa: non è diminuita per nulla l’esigenza dello sport (non solo italiano) a stare del tutto al di fuori dei giochi, ben poco olimpici, degli Stati e dei Governi. Ci sono vie praticabili per andare in questa direzione? Forse sì, se si riuscisse ad agganciare in modo stabile gli introiti del Coni al mondo delle lotterie e delle scom-

laPuntura

PIRLO RINNEGATO, CONTE INSULTATO: PERCHÉ FA MALE IL CALCIO FAZIOSO scanso di equivoci premetto che la mia valuA tazione sui fatti di Milan-Juve è distante dal «tutti danneggiati, nessun danneggiato» teorizza-

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FINANZIAMENTO CERTO DEL CONI: DUE VIE PER TORNARE A PARLARNE

ilPunto

di PAOLO CONDÒ

LA GAZZETTA DELLO SPORT

GERARD PIQUE’ Calciatore di Barça e Spagna

Splendido il pubblico di Malaga nell’allenamento di questo pomeriggio!!! Domani (oggi per chi legge, n.d.r.) Spagna-Venezuela alla Rosaleda! @gerardpique

DANILO GALLINARI Cestista di Denver

Sto leggendo le news... cosa succede in Italia e nel mondo... fa parte della routine giornaliera... @gallinari8888

BOJAN KRKIC Calciatore della Roma

Settimana di derby: massima concentrazione (domenica alle 15 c’è Roma-Lazio, n.d.r) @BoKrkic

MAURICIO PINILLA Calciatore del Cagliari

Se Dio vuole, io e mia moglie avremo un maschietto a maggio!!! Sarà il nostro terzo figlio!!! @pinigol51

a incallito peccatore quale sono, spezzo una piccoD la lancia a favore di Gianluigi Buffon, che tanta indignazione ha sollevato. Se ci fosse stata la moviola «in busta» ai tempi in cui facevo le note-spese da inviato, chissà quanti gol di Muntari «taciuti» sarebbe affiorati tra le ricevute dei taxi e delle cene (di rappresentanza, naturalmente). Ho trovato per lo meno singolare tutta ’sta levata di scudi contro Buffon da parte della mia categoria proprio in coincidenza con il testa di c. scagliato da un membro della medesima a un allenatore: era un fuori onda e il collega si è scusato. Amen. Wole Soyinka, poeta e drammaturgo nigeriano, premio Nobel per la letteratura nel 1986, ha scritto: «Con l’esempio che ci viene dall’alto, perché stupirsi del marcio che c’è in basso». Buffon è alto, sì, ma non occupa tutto il tetto, anche se un minimo di cautela, vista la fragilità delle ringhiere, non guasterebbe: e bene ha fatto Platini a rammentarglielo. Al dipendente che nega l’evidenza per il bene dell’azienda è venuto in soccorso Thiago Silva, confessando che, nei suoi panni, si sarebbe comportato allo stesso modo. Non oso pensare alla collera di Allegri. Mettiamola sullo scherzo: ha sbagliato, Buffon, a parare l’imparabile colpo di testa di Mexes. Non l’avesse fatto, ci saremmo evitati il Far West di Milan-Juve, con strascico di insulti, orge di moviole, e ditta chiusa via Internet. A proposito: non è che si parli troppo di Buffon per parlare poco di altri argomenti, di altri protagonisti? Immagino che Gigi si sia lasciato trasportare da una nuvola d’ira. Nel corso di Juven-

tus-Siena l’arbitro Peruzzo gli aveva chiesto la paternità di un corner. L’aveva negata. L’arbitro, in assenza dell’esame del Dna, l’aveva accordato. Di qui la scelta: ah sì, non mi avete creduto? D’ora in poi sarò disonesto a gettone piuttosto che onesto mazziato. Con buona pace dell’«addolorato» Nicchi. Certo, avrebbe potuto stare zitto. È il capitano della Juventus e della Nazionale: e magari, quando sarà vecchio, comincerà a dare buoni consigli per consolarsi di non poter più dare cattivi esempi (Fabrizio De André). Cesare Prandelli l’ha convocato comunque per l’amichevole Italia-Stati Uniti e non l’ha degradato. Eppure, tra gli azzurri, vige il codice etico. Per me è sbagliato, dal momento che l’etica — nello sport, soprattutto — dovrebbe essere implicita — ma c’è. E va rispettato. Così, d’improvviso, dare a Cesare quello che è di Cesare significa accettare la presenza del «bugiardo» Buffon: mamma mia. E adesso che si fa: si manda a quel codice il c.t., reo di aver bruciato Balotelli e risparmiato Buffon? Mi vengono in mente gli interisti che sbertucciavano Fabio Cannavaro tutte le volte che, da capitano della Nazionale, Pallone d’oro, Fifa World Player eccetera, dichiarava di sentire suoi gli scudetti di Calciopoli, salvo non fare una piega quando li rivendicavano, da interisti stipendiati, gli ex juventini Zlatan Ibrahimovic e Patrick Vieira. La retorica e il moralismo sono sostanze che non dovrebbero mai superare la modica quantità. Due righe al massimo: scagli la prima pietra chi è senza peccato, non chi ne ha commessi di meno. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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MERCOLEDÌ 29 FEBBRAIO 2012


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MOTOGP I COLLAUDI A SEPANG

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LORENZO TERZO Così nella prima giornata di test MotoGP a Sepang (5.548 metri)

Valento Rossi ha voglia di lottare Ma papà Stoner resta a 1"5 Esce per primo e non molla sotto il diluvio. Poi attacca: «Veniamo in Malesia e ci danno solo due gomme...». E su Marwa: «Storia finita»

amore

AL CAPOLINEA

d «Non mi sono sfogato in pista perché sono tornato single. Io la voglia di lavorare ce l’ho sempre» VALENTINO ROSSI PILOTA DUCATI

Marwa e Valentino la scorsa estate all’Aquafan di Riccione EPA

DAL NOSTRO INVIATO

FILIPPO FALSAPERLA SEPANG (Malesia)

Valentino Rossi si scopre stakanovista, ma alla fine non viene premiato. Alle 10 la pista si apre e dopo due minuti una Ducati è in pista per inaugurare i secondi test dell’anno. Sarà il collaudatore Battaini, viene da pensare. E invece è proprio lui, il campionissimo che decide di fare «l’operaio» e darci dentro fin dal primo minuto. E quando alle 14, subito dopo la pausa pranzo, inizia a diluviare, ancora una volta è lui a buttarsi per primo sull’asfalto bagnato per provare come se la cava la nuova rossa. Però tutto questo impegno alla fine della giornata non viene premiato: ottavo a quasi 1"5 dal neo papà Stoner. Tempi «Non siamo stati fortuna-

ti — filosofeggia Valentino, dietro anche al compagno Hayden (6˚), fresco reduce dall’operazione alla spalla —, il nostro impegno non è stato ripagato. Avevamo un lungo programma di prove da fare e quindi ho iniziato prestissimo. Ma la pista era un disastro, anche per la gara di auto che hanno fatto domenica. Così, quando le condizioni dell’asfalto sono migliorate, avevo già fatto oltre una ventina

Rossi con il nuovo casco in carbonio decorato da Drudi: richiama quello usato a Valencia per Sic LAPRESSE-MILAGRO

di giri e le gomme erano finite. Così ho rimandato tutto al pomeriggio, pensando di utilizzare la seconda gomma morbida che abbiamo: invece è iniziato a piovere». Il pesarese è duro con questa che (a ragione) ritiene una situazione anacronistica. «È assurdo che veniamo qui, spendiamo un mucchio di soldi e possiamo utilizzare solo due gomme. Spiego: il primo giorno ce ne danno 4, due dure e due morbide. Le prime sono inutilizzabili, quindi ce ne restano solo 2. L’unica cosa positiva è che quella non utilizzata causa pioggia la potrò usare nel secondo giorno, quando di pneumatici ce ne toccano 3». Aggiunge il team manager Vittoriano Guareschi: «Se è una questione di soldi, ce lo dica la

Bridgestone, le compriamo». Prove Insomma, pioggia per-

mettendo, la giornata importante diventa quella odierna. «Avremo anche una gomma in più — dice Rossi — e così potremo andare avanti con più calma». Intanto si consola con l’unico dato positivo raccolto: «Abbiamo voluto vedere come la moto nuova si comporta sul bagnato e la risposta è stata positiva». Poi ride quando si parla dell’operazione per estrarre il perno messo dopo la frattura del Mugello: «Doveva essere una robina, invece l’intervento è durato 2 ore. Ma va tutto bene e... dopo una dura battaglia sono riuscito a tenere io il perno. Non lo immaginavo così lungo, è impressionante». Vale

1. Stoner Aus-Honda 2’01"761 (16 giri) 2. Pedrosa Spa-Honda 2’02"005 (36) 3. Lorenzo Spa-Yamaha 2’02"436 (22) 4. Spies Usa-Yamaha 2’02"819 (31) 5. Bautista Spa-Honda 2’02"819 (24) 6. Hayden Usa-Ducati 2’03"132 (55) 7. Crutchlow GB-Yamaha 2’03"213 (27) 8. Rossi Ita-Ducati 2’03"245 (39) 9. Barbera Spa-Ducati 2’03"612 (24) 10. Bradl Ger-Honda 2’03"820 (31) 11. Dovizioso Ita-Yamaha 2’03"830 (23) 12. Edwards Usa-Suter* 2’05"563 (25) 13. Battaini Ita-Ducati 2’05"563 (11) 14. Silva Spa-Ftr* 2’08"109 (32) 15. Hernandez Col-Ftr* 2’08"767 (16)

si fa più serio quando si accenna alla sua vita sentimentale: «Com’è la mia situazione? Come è stato scritto...». Cioè che è finita la storia con Marwa Klebi. Sarà per «sfogarsi» che ieri aveva tutta questa voglia di girare? Risata. «No, io la voglia di lavorare ce l’ho sempre».

* Crt Record Stoner Aus-Honda 1’59"607 (2012)

ANDREA CREMONESI

Dietrofront. Ferrari e Red Bull scenderanno in pista a Montmelò già domani e non giovedì, come avevano stabilito e desiderato e termineranno i collaudi invernali domenica

Divieto Secondo questo articolo è vietato fare prove «tra la settimana che precede il primo evento del campionato e il 31 dicembre». E a Parigi questo significa che non si può girare già nella settimana prima del GP d’Australia (12-19 marzo) e dunque lunedì 5 come volevano fare Ferrari e Red Bull. Le

«Ero tentato di restare a casa con mia figlia Ally»

Casey Stoner, 26 anni MILAGRO GIOVANNI ZAMAGNI SEPANG

La qualità prima della quantità: per Casey Stoner è la normalità, la caratteristica vincente di un pilota in stato di grazia da tempo. Anche ieri, l’iridato ha totalizzato solo 16 giri, ma tutti molto veloci: ben 6 sotto i 2’02". «Se non avesse piovuto, nel pomeriggio sarei sceso di almeno un altro secondo», dice come se fosse la cosa più naturale. «Mi sentivo bene sulla moto — spiega — e anche se la pista era sporca, riuscivo a guidare con relativa facilità». Vibrazione Dopo appena 4 giri

Casey era già davanti a tutti e nessuno lo ha più scavalcato. Nemmeno la pioggia ha tolto il buon umore a Casey e solo il chattering, la vibrazione anomala della ruota anteriore, non lo ha lasciato tranquillo. «È il problema da risolvere. Avremmo dovuto provare a cambiare la distribuzione della zavorra (la Honda ha aggiunto 4 kg per rientrare nel peso minimo consentito di 157 kg; n.d.r.) per migliorare ma lo pioggia lo ha impedito». Tenero I pensieri di Stoner, però, sono soprattutto per Ally, la figlia nata il 16 febbraio. «È stato terribile uscire di casa mentre lei si svegliava per la poppata: sono stato tentato di rimanere in Svizzera! È un’emozione difficile da spiegare, completamente differente da una vittoria e da qualsiasi altra cosa. Ogni momento del giorno è una sensazione speciale».

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Taccuino

La Fia vieta le prove il 5 marzo Ferrari e Red Bull anticipano 4 marzo come tutti gli altri. La Fia ha infatti spedito nella tarda serata di lunedì un chiarimento alle scuderie con il quale ha dato l’esatta interpretazione dell’articolo 22.4 del regolamento sportivo.

Casey fa 16 giri da record

Inseguimento Tornando a ieri, subito dietro Stoner c’è il compagno Pedrosa. Anche la Yamaha lavora forte. A Iwata sono impegnati sul cambio (tutto nuovo?) e su un motore modificato, rispetto a quello già evoluto della prima uscita. Ieri un propulsore «step1» è stato fatto provare al satellite Crutchlow (7˚) e oggi verrà dato a Dovizioso (11˚).

FORMULA 1 I DUE TEAM IN PISTA DA DOMANI

Non si può girare la settimana prima del GP. Però c’è un precedente che lascia perplessi

IL PIÙ VELOCE

due scuderie non hanno potuto fare altro che cambiare il programma, non senza qualche perplessità perché nel 2011, prima che si decidesse di cancellare il GP del Bahrain, l’ultima sessione di collaudi (3-6 marzo) era stata fissata proprio sul tracciato mediorientale proprio nel fine settimana precedente al gran premio. E poiché nel frattempo la regola non è stata cambiata... Corsa Fatto sta che Ferrari e

Red Bull ora devono accelerare il lavoro in fabbrica per anticipare di qualche ora la produ-

zione delle novità da portare in Spagna. Cambiate le date ma non l’ordine di apparizione in pista dei piloti: la Ferrari farà girare Felipe Massa, domani e sabato Fernando Alonso venerdì e domenica. Anche la Red Bull ha deciso di alternare Mark Webber e Sebastian Vettel: l’australiano sarà in pista domani e sabato, Vettel venerdì e domenica. Lotus Lo stop della Fia in teoria dovrebbe impedire anche alla Lotus di recuperare un po’ di chilometri persi la settimana scorsa per i guai legati al telaio. Ma il team di Enstone ha chiesto agli avversari e alla Fia una deroga e potrebbe essere in pista lunedì a Montmelò da solo oppure a Silverstone nei giorni successivi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

GP2 A JEREZ

DOCCIA FREDDA

Valsecchi un fulmine

Crash test fallito Niente Montmelò per la Marussia

(ro.chi.) Davide Valsecchi è stato il più veloce (1’26”014) nella prima giornata di collaudi di Jerez (Spagna) della GP2. Il pilota coma sco quest’anno guida la Dams cam pione 2011 con Romain Grosjean. Secondo tempo (1’26"217) per Fa bio Onidi, che disputerà la stagione 2012 con il team Coloni. In pista an che Fabrizio Crestani e l’esordien te Vittorio Ghirelli, che hanno con cluso al 23o (1’27"179) e 26o posto (1’29"117).

Doccia fredda per la Marussia, vittima del nuovo regolamento Fia che impedisce di girare senza aver superato tutti i crash test: la nuova MR01 ne ha fallito uno (su 17) e dunque andrà in Australia senza un km di collaudi. Infatti nelle prove di Montmelò che scattano domani. La scuderia aveva già rinunciato alla prima trasferta di Jerez e si era presentata settimana scorsa con la vettura 2011. Anche la Hrt aveva fallito un crash test e debutterà solo adesso.

MONZA 2012

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CICLISMO L’INCHIESTA

A

DAL MONDO

S Cavendish pranza con la Regina Pranzo reale per l’iridato Mark Cavendish che ieri è stato ospite della regina Elisabetta a Buckingham Palace. Il britannico del Team Sky da mercoledì sarà al via della TirrenoAdriatico

S Nibali test in pista A tre giorni dal rientro in gara (sabato alle Strade Bianche) Vincenzo Nibali stamane sarà al velodromo di Montichiari col preparatore Paolo Slongo. Particolare attenzione, anche in vista Tour, sulla posizione in bici per le crono

S Serpa vince in Malesia (g.d.m.) Dopo il tris in volata di Guardini, il colombiano José Serpa (Androni) ha vinto la 5ª tappa del Tour de Langkawi, sull’australiano Lapthorne (Drapac), nuovo leader; 3˚ a 11" Matteo Rabottini (Farnese)

La bici gira: +36% I team investono 321 milioni Dal 2009 più squadre, più soldi, più gare. Ma non è tutto oro CLAUDIO GHISALBERTI LUCA GIALANELLA

Vi sembrerà strano, ma il ciclismo tira, e parecchio. La ruota dei 40 gruppi sportivi World Tour (18) e Professional (22), che formano il movimento top e sono legati a 61 sponsor principali, investe 321 milioni di euro. Cioè il 36,5% in più rispetto al 2009, quando la cifra era di 235 milioni. I dati arrivano da Ernest&Young, la società di revisione svizzera alla quale l’Uci ha affidato il controllo dei bilanci delle squadre. Effetto soprattutto dello sbarco in gruppo dei team-nazione, come la kazaka Astana e la russa Katusha. Squadre che non hanno uno sponsor principale, ma un pool di marchi che vogliono dire colossi del gas, del petrolio e del mondo industriale. Così come nel caso del progetto australiano GreenEdge, la prima squadra top di un continente che proprio tre anni fa, a Mendrisio, ha conquistato con Cadel Evans il Mondiale e l’anno scorso il Tour de France. E ci sono poi i super-euro della

Stipendio medio (in euro)

Budget totale (in milioni di euro)

264.000

321 235

«

Corse World Tour

Le difficoltà restano e non sono poche. Il sistema creato dall’Uci richiede budget sempre più elevati

ROBERTO AMADIO team manager Liquigas

statunitense Bmc, circa 20 milioni per il 2012: indispensabili, del resto, per pagare Evans, Gilbert e Hushovd. In salita Più soldi, più stipendi: quello medio (lordo) è salito da 190 mila a 264 mila euro. Anche in questo caso influenzato dai big: Contador 4,5 milioni, Gilbert 4, Evans 3, Nibali 900 mila. Si registra una crescita pure nelle formazioni Continental (terza divisione), spes-

5.296

26

2009 2012

«

5.650

2.387 3.263

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190.000

2009 2012

Se qualche tappa arrivasse di sera durante il telegiornale, ci sarebbero più visibilità e interesse

GIUSEPPE SARONNI team manager Lampre-Isd

so legate a team World Tour: sono 153, + 16% sul 2011. Erano 114 nel 2005. Ma allora è tutto oro? «A me sembra di vedere un altro film — dice Giuseppe Saronni, team manager della Lampre —. Come ogni statistica, anche queste vanno interpretate. I nuovi investitori hanno un po’ cambiato le cose, ma nella vecchia Europa non mi pare che la situazione sia così rosea. Gli aspetti positivi sono due: il cicli-

Test antidoping a sorpresa

2010 2012

«

I minimi salariali dei corridori sono troppo bassi. E anche i premi, fermi a 7 anni fa, vanno ridiscussi

GIANNI BUGNO presidente mondiale corridori

smo ha ritrovato credibilità e si riescono a tenere le sponsorizzazioni. Ma per la crisi economica mancano le risorse, anche se gli studi dicono che, per ogni euro investito nel ciclismo, si ha un ritorno da 4 a 6 volte». «Le difficoltà restano eccome — sostiene Roberto Amadio, team manager Liquigas — e se il ciclismo è in salute è anche grazie alle capacità dei dirigenti delle squadre nell’andare a reperire soldi freschi, visto

2.085 3.211

«

Javier Zabaleta nei Paesi Baschi è già un eroe: ora potrebbe chiedere i danni DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

FILIPPO MARIA RICCI MADRID

Da ieri la Spagna ha un indignado in più. Si chiama Javier Zabaleta, fa il macellaio, è appassionato di ciclismo. Ma il suo casuale incrocio con questo sport non gli ha portato nulla di buono. Nel luglio 2010 un amico di Alberto Contador entrò nella sua macelleria di Irun

Alberto Contador, 29 anni AFP

e comprò un grosso filetto, che il ciclista spagnolo mangiò il giorno seguente al Tour. Quando, dopo alcune settimane, nelle urine di Contador furono trovate tracce di clenbuterolo, Alberto e i suoi avvocati puntarono il dito verso Irun e la macelleria di Zabaleta. «Il filetto era contaminato», dissero. I produttori di carne s’indignarono, il ministero di competenza li appoggiò, poi tutto finì sotto il tappeto e chi aveva protestato dovette scusarsi. Per la Spagna contava più l’onore dell’eroe

nazionale che quello della propria carne. Contador poi è stato squalificato, per il Tas è stato un integratore, non la carne, e ieri l’amministrazione della Guipuzcoa (Paesi Baschi) ha reso omaggio a Zabaleta. A San Sebastian il commerciante è intervenuto con politici locali, membri delle associazioni alimentari e dei macellai. E s’è indignato: «Contador s’è lamentato perché è sempre stato nel mirino. Beh, so cosa vuol dire, e io nell’occhio del ciclone ci sono

2010 2011

In Italia soffriamo per una pressione fiscale eccessiva rispetto ad altri Paesi e senza attenzione verso lo sport

RENATO DI ROCCO presidente Federciclismo

che il 90% degli introiti di una squadra è legato agli sponsor. Poi bisogna tenere conto che l’Uci, tra licenza e passaporto biologico, costa a ogni squadra Pro Tour oltre 200mila euro l’anno». Anche per i ciclisti si può fare meglio: «Ai team abbiamo proposto un accordo paritario per incrementare i minimi salariali del 10%», afferma Gianni Bugno, presidente del sindacato mondiale corridori. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LUTTO

LA STORIA IL FILETTO DELLO SCANDALO FU COMPRATO A IRUN: PER IL TAS NON ERA LA CAUSA DELLA POSITIVITA’

E il macellaio fa causa a Contador

urine sangue

stato da solo. Mi hanno fatto seguire dai loro detective, hanno analizzato i miei prodotti in maniera iper scrupolosa. Perciò ringrazio la Guipuzcoa per l’appoggio, e aggiungo che ho dato mandato ai legali di studiare le carte processuali perché non escludiamo l’ipotesi di chiedere i danni. Alberto non ha tenuto nella dovuta considerazione il processo di controllo minuzioso a cui sono sottoposti i nostri animali, dalla nascita alla macellazione. Non ho mai parlato con lui: durante l’udienza al Tas eravamo a 2 metri, l’ho guardato un paio di volte ma i nostri sguardi non si sono mai incrociati».

Addio De Luca colonna della Rai Lutto nel giornalismo sportivo. È morto ieri a 73 anni Nino De Luca, già responsabile della redazione sportiva della Rai di Milano e ideatore negli anni 70 di «Domenica Sprint». Appassionato di ippica e cicli smo, dedicò alle due ruote il libro «I filosofi del pedale».

Stefano, Sandra, Alfredo e Anna del Ristorante "Al Tronco" ricordano con grande affetto

Antonino (Nino) De Luca inseparabile amico di tante serate. - Milano, 28 febbraio 2012.


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BASKET SERIE A: AL DEBUTTO UN COGNOME FAMILIARE

May: prima Scott adesso Sean L’Italia nel destino

Figli e padri

Daniel e Rudy Hackett Daniel, 24, di Pesaro è figlio di Rudy (58) per 9 stagioni in Italia

Il padre negli Anni 80, il figlio a Montegranaro «Spero di ricalcare le sue orme anche da voi» DAL NOSTRO INVIATO

ANDREA TOSI MONTEGRANARO (Fm)

Da padre in figlio, la discendenza cestistica della famiglia May trova sempre un approdo in Italia. Capitò a Scott May, rampollo dell’Indiana di Bobby Knight, campione Ncaa e medaglia d’oro ai Giochi di Montreal, prima scelta Nba di Chicago (n.2 assoluto), chiamato a Brescia dal Barone Sales nel 1983. Per Scott sei stagioni italiane con tre anni stellari a Torino (23 punti, 7 rimbalzi di media), Roma e Livorno. Ventinove anni dopo tocca a Sean May seguire le orme del genitore con analoghi trascorsi, il college a North Carolina, il titolo universitario 2005 sotto Roy Williams, la chiamata al primo giro (n.13) nel draft e il volo tra i nostri canestri dopo avere assaggiato l’Europa al Fenerbahce Istanbul e, fino a gennaio, al KK Zagabria. Così Sean May, pivot potente mentre il papà era un’ala elegante, attende il debutto di domenica prossima a Biella con la maglia di Montegranaro che punta su di lui per la salvezza col gioco "prendi uno e tagli tre". May deve compensare le uscite di Brunner, Kirksay e Antonutti. «Non vedo l’ora di giocare coi miei nuovi compagni che in allenamento ho visto molto motivati e competitivi — attacca il 27enne centro —. Conosco poco del basket italiano ma so che il campionato è molto equilibrato e duro. L’anno scorso in Turchia ho visto giocare Siena, una squadra che mi ha molto

impressionato. Nella Nba ho giocato contro David Andersen e in partite amichevoli con Kris Lang che mi ha preceduto a North Carolina». L’Italia è nel suo passato. Papà l’ha spinta a venire qui?

«Quando ho rotto il rapporto con Zagabria per problemi economici, non ho esitato ad accettare la proposta di Montegranaro. Ne ho parlato prima con mio padre che si è detto subito entusiasta. Lui ancora oggi dice che gli anni passati in Italia sono stati i più belli della sua vita. Nelle nostre carriere ci sono molte analogie, perciò spe-

«Andavo all’asilo a Roma e a Livorno coi bimbi italiani, ma non ho veri ricordi» ro davvero di ricalcare le sue orme anche da voi». C’entra anche la sua infanzia in questa scelta?

«In effetti sì. Sono nato nel 1984 quando mio padre giocava a Torino. A tre anni l’ho seguito a Roma e Livorno. Con mio fratello maggiore andavamo all’asilo insieme ai bambini italiani. Purtroppo non ho veri ricordi, ma si vede che il vostro Paese era nel mio destino». A differenza di suo padre, lei ha lasciato il college in anticipo per la Nba. Come mai?

«I tempi sono cambiati. Lui vo-

leva giocare le Olimpiadi io invece dopo avere vinto il titolo Ncaa non avevo altri obiettivi sportivi da aggiungere al mio ruolino accademico e dopo la stagione da junior mi sentivo pronto per entrare nel professionismo. Peraltro non ho abbandonato gli studi, mi sono laureato in storia afro-americana. Il mio modello è Martin Luther King». Come giudica i suoi anni in Nba tra Charlotte e Sacramento?

«Ho fatto una buona carriera, senza rimpianti e senza eccessi. Sono un giocatore di squadra, il mio gioco non è molto visibile perciò in un sistema basato sulle individualità sono stato penalizzato. Ho lasciato la Nba per un infortunio al piede sinistro al training camp con New Jersey. Non so se un giorno ci tornerò, quel mondo è molto caotico. Io sono un tipo stanziale, mi piace fermarmi quando posso, dedicarmi ai social network e alla lettura. A Montegranaro ho trovato l’atmosfera giusta per me: sembra che il tempo vada più a rilento».

Tre novità in Nazionale per l’All Star Game dell’11 marzo a Pesaro: David Chiotti di Casale, da Palo Alto (California) ma originario di Valmala, provincia di Cuneo, 5 doppie doppie con punte di 22 punti e 18 rimbalzi al debutto in serie A; Andrea De Nicolao, 20 anni di Treviso, il terzo protagonista del bronzo under 20 all’ultimo Europeo che arriva in azzurro dopo Gentile e Melli; Gino Cuccarolo, che vinse il bronzo under 18 con Gallinari e Datome, che dopo un lungo giro nelle minors è tornato nelle ultime due stagioni in A mostrando che un giocatore di 2.21, una volta maturato fisicamente, può diventare un’arma tattica fondamentale anche in Nazionale. Con soli due veterani di 28 anni, Mancinelli e Gigli, è un gruppo abbastanza giovane (età media, 25 anni e mezzo), che dovrà dare risposte immediate visto che, complici gli infortuni, la prossima estate il rischio di forfait degli azzurri Nba è purtroppo alto. «Tra i convocati — dice il c.t.

Sean May, 28 anni: 4 stagioni nella Nba, campione 2005 a North Carolina

SERIE A RECUPERO

Alle 20.30 c’è Avellino-Teramo Stasera (20.30, Facchini, Ramilli, Terreni) si gioca Avellino Teramo, recupero della 4a di ritorno, rinviata per il maltempo il 12/2. Class.: Siena (15 vinte 6 perse) 30 punti; Milano (13 8), Bologna (13 8), Sassari (13 8) 26; Venezia (12 7), Cantù (12 8) 24; Pesaro (11 8), Avellino (11 9), Varese (11 10) 22; Biella (10 11), Roma (10 11) 20; Caserta (9 11) 18; Treviso (8 12) 16; Montegranaro (7 12), Teramo (7 13) 14; Cremona (6 15) 12; Casale (5 16) 10.

«Nell’immediato di riproporre tutto il mio basket. Ho bisogno di rigenerarmi dopo l’infortunio. Sono venuto per aiutare la squadra a salvarsi ma vedo che la soglia dei playoff non è molto distante. Mio padre mi ha sempre insegnato di competere al meglio in qualunque attività, perciò voglio vincere con Montegranaro». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Pianigiani — ci sono atleti che hanno già fatto parte del nostro percorso, altri delle Nazionali giovanili che devono essere monitorati per la Nazionale A e un passaportato, Chiotti, che si sta mettendo in luce in campionato in un ruolo da tenere in considerazione». Votate La squadra si radunerà

giovedì 8 marzo sera a Pesaro, e avrà un paio di giorni di allenamenti prima dell’All Star Game. Oggi è l’ultimo giorno per poter votare il quintetto delle stelle straniere (sul sito Allstargameitalia.it): finora i più attivi sono stati i tifosi di Pesaro, Avellino e Sassari che hanno riempito di loro giocatori le prime posizioni. Il più votato in assoluto è Jumaine Jones, il quintetto (non male...) è una mista Pesaro-Avellino con Green, Hickman, White, Jones e Johnson. CONVOCATI: Pietro Aradori (Siena), Daniele Cavaliero (Pesaro), David Chiotti (Casale), Andrea Cinciarini (Cantù), Gino Cuccarolo (Treviso), Marco Cusin (Pesaro), Luigi Datome (Roma), Andrea De Nicolao (Treviso), Alessandro Gentile (Milano), Angelo Gigli (Bologna), Daniel Hackett (Pesaro), Stefano Mancinelli (Milano), Nicolo’ Melli (Milano), Giuseppe Poeta (Bologna).

David Chiotti, 27 anni CIAMILLO

Ryan e George Bucci Ryan di Barcellona è figlio di George, 13 anni e 8087 punti in A

Cosa si aspetta da questa esperienza italiana?

ALL STAR GAME SCADE OGGI LA VOTAZIONE DELLE STELLE STRANIERE

Nuova Italia: Chiotti Cuccarolo, De Nicolao

Robert e John Fultz Robert, 30, play di Teramo è figlio di John, 63, a Bologna negli Anni 70

BIGLIETTI E’ già possibile acquistare i biglietti dell’All Star game online su www.ticketmaster.it

Scott May, 58, a Torino: una stella

Kobe e Joe Bryant Kobe, 33, dei Lakers è figlio di Joe, 57, 29.7 punti di media in 247 gare in A

Austin e Darren Daye Austin, 23, è nato quando Darren, 51, vinceva il primo di 2 scudetti a Pesaro

EUROLEGA TOP 16

EUROCUP CHIUSE LE LAST 16

Milano col Fenerbahce alle 18.30

Treviso sconfitta dice addio ai quarti

Ultimo turno delle Top 16. Oggi Milano, già fuori, sfida al Forum (18.30, SportItalia) il Fenerbahce, che deve invece vincere e sperare in un k.o di Kazan col Pana per passare ai quarti. Se invece vince l’Unics, chiude 1o col Pana 2o. Cantù, anche lei fuori, è a Kaunas. Girone già deciso col Barça 1o e Maccabi 2o. Domani Siena Real: l’Mps che può perdere di 28 punti e chiudere 1a anche se Bilbao passa a Malaga, o di meno di 37 da 2a. Gir. E, domani: Efes Cska Mosca; Olympiacos Pireo Galatasaray. Class.: Cska* 4 vinte 1 persa; Galatasaray 3 2; Olympiacos 2 3; Efes 1 4. Gir. F, domani: Malaga Bilbao; Siena Real Madrid. Class.: Siena 4 1; Bilbao, Real 3 2; Malaga 0 5. Gir. G, oggi: Kazan Pana; Milano Fener. Class.: Pana*, Kazan 3 2; Fener, Milano 2 3. Gir. H, oggi: Zalgiris Cantù (18.45, SportItalia 2); Barcellona Maccabi. Class.: Barcellona* 5 0; Maccabi* 3 2; Cantù 2 3; Zalgiris 0 5. *: già ai quarti.

BENETTON-LIETUVOS 74-80 (23-22, 42-43; 59-57) BENETTON TREVISO: Mekel 4 (2/3), Thomas 5 (0/1, 1/3), Viggiano 17 (4/6, 2/3), Goree 12 (6/9, 0/3), Ortner 4 (1/5); Becirovic 12 (2/3, 0/3), Bulleri 10 (2/4, 1/3), De Nicolao, Cuccarolo, Moldoveanu 10 (1/2, 2/4). N.e.: Ivanov. All.: Djordjevic. LIETUVOS RYTAS VILNIUS: Rasic 2 (1/2, 0/1), Seibutis 20 (5/8, 2/3), Jomantas, Roberts (0/3, 0/1), Valanciunas 17 (7/9); Babrauskas 8 (1/1, 0/3), Rice 12 (4/9, 0/1), Samardziski 6 (2/2), Katelynas 15 (4/4, 1/3), Redikas. N.e.: Dambrauskas, Dilys. All.: Dzikic. ARBITRI: Ryzhyk (Ukr), Perez Niz (Spa), Koromilas (Gre). NOTE - T.l.: Ben 20/23, Lie 23/28. Rimb.: Ben 22 (Viggiano 5), Lie 33 (Valanciunas 7). Ass.: Ben 10 (Bulleri 4), Lie 14 (Rice 4). Progr.: 5’ 17-7, 15’ 33-33, 25’ 48-48, 35’ 67-65. Usc 5f.: Moldoveanu 39’30" (74-78). Spett.: 2686.

TREVISO — (a.m.) Più triste di così non poteva essere. Fino a due minuti dalla fine, il sogno della Benetton sembrava ancora possibile: battere il Lietuvos e approdare come prima del girone ai quarti di finale di Eurocup. Nessuno l’avrebbe immaginato: ma lungo tutte le Last 16, e fino all'ultimo quarto del-

la gara di ieri, era sembrato davvero possibile. Inferiore nel tasso tecnico e nella profondità della panchina, la squadra trevigiana ha inventato una gara grintosa, aggrappandosi al cuore e alla fame di vittoria. Dopo un punto a punto infinito, la differenza è emersa nel finale: i lituani, guidati da Seibutis e Valanciunas, non hanno più sbagliato nulla. Treviso quasi tutto. Rabbia Djordjevic alterna rabbia e realismo: «Mi spiace non aver avuto un giorno di riposo in più, dopo la gara di Cantù. Il Lietuvos è una squadra di grande energia ed atletismo. Ci è mancata la concentrazione, che ci ha condannato nell’ultimo quarto. L’avversario sapeva punire i nostri errori: quattro palle perse cruciali nell’ultimo quarto, alcuni contropiedi buttati. Non si può vincere in questa maniera». Quarti di finale (20 e 27/3): Valencia-Buducnost Podgoriga; Nymburk-Spartak San Pietroburgo; Lokomotiv Kuban-Khimki; Donetsk-Lietuvos.


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BASKET NBA: IL PERSONAGGIO

Kevin Love è diventato una star con Minnesota: «Ho dimostrato che lavorando si può migliorare sempre» DAL NOSTRO INVIATO

MASSIMO LOPES PEGNA ORLANDO (FLORIDA, USA)

Ha la faccia bella e simpatica, Kevin Love. Se non avesse giocato a basket avrebbe sicuramente sfondato a Hollywood dove ha già girato una serie di cameo in show e telefilm. La raccomandazione è quella giusta: nipotino prediletto di Mike Love, cantante storico dei Beach Boys. Ma quello sarà il futuro, il suo fantastico presente racconta una crescita esponenziale. L’esplosione era arrivata già l’anno passato (+6.2 punti e +4.2 rimbalzi rispetto alla stagione precedente, peraltro chiusa con 14 punti e 11 rimbalzi di media) ed è continuata in questo campionato in cui Love, quinta scelta assoluta nel draft del 2008 (Memphis, poi subito girato ai Wolves per la terza, OJ Mayo, in un megascambio che coinvolse 8 giocatori), segna quasi 5 punti in più, quarto miglior realizzatore (25 di media) della lega, e continua a mantenere il secondo posto nella classifica dei rimbalzi (14).

McHale Vale la pena di ricordare ciò che disse di lui Kevin McHale, suo vicepresidente e tecnico nell’anno da matricola: «Devo essere sincero, non avrei mai immaginato che Kevin potesse esplodere a questi livelli, soprattutto con una

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QUARTO SCORER A metà stagione, ecco i leader stastistici

S PUNTI Bryant (Lak) 28.4; Durant (OkC) 27.9; James (Mia) 27.4; Love (Min) 25; Westbrook (OkC) 23.5

S RIMBALZI Howard (Orl) 15.3; Love 14; Bynum (Lak) 12.8; Griffin (Lac) 11.4; Cousins (Sac) 11.3

S ASSIST Nash (Pho) 10.9; Rondo (Bos) 9.5; Calderon (Tor) 8.9; Paul (Lac) 8.6; Rubio (Min) 8.4

S STOPPATE Ibaka (OkC) 3.21; McGee (Was) 2.67; Jordan (Lac) 2.58; Howard 2.20; M.Gasol (Mem) 2.18

S Kevin Love, 23 anni, all’All Star game: ha vinto la gara del tiro da 3 AP

squadra mediocre». La sua ricorda la storia di Lin, talento sfuggito a numerosi scout e general manager? «C’è solo qualche similitudine», ammette Love. E aggiunge: «Io sono stato scelto piuttosto alto nel draft, ma anche su di me c’erano dei dubbi. La lezione che se ne trae è questa: se ti danno un’opportunità, ce la puoi fare». Crescita Ora Minnesota non è

più mediocre come allora, o senza andare indietro troppi anni, come la stagione scorsa in cui vinse 17 partite. Oggi, anche grazie alla regia di un rookie speciale come Ricky Rubio la squadra ha già tagliato il traguardo del campionato scorso (ma dopo 34 partite: 17-17), con speranze concrete di playoff. «Adesso, devo continuare a lavorare per convincere qualche altro pezzo

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SCI MONDIALI JUNIORES

Love story stavolta ha un lieto fine

Doppia doppia Soprattutto, però, è «Mister doppia doppia», leader indiscusso della specialità: 32 in 34 partite. Solo in due gare è rimasto sotto i 10 rimbalzi, e in sei sotto i 20 punti (con dieci da almeno 30 e mai sotto la doppia cifra). Ti punta addosso gli occhi azzurri ghiaccio e ti sorprende così: «La cosa che mi ha dato grande gratificazione è stata il titolo nella gara da tre punti qui a Orlando. Ma non perché creda particolarmente ai successi personali, è per sottolineare quello che mi fu detto appena arrivato nella Nba: "E’ meglio se lasci perdere le triple". E’ la dimostrazione della mia versatilità e che con il lavoro si può sempre migliorare».

LA GAZZETTA DELLO SPORT

grosso a venire a giocare da noi — scherza —. Certo se mi trovassi a Los Angeles o New York avrei un compito più semplice, ma piccolo o grande mercato non fa poi così differenza: basta guardare al successo di squadre come Memphis, San Antonio o Oklahoma City». Titolo Quanto siete distanti dal

titolo? «Lontani, ma possiamo crescere ancora molto. Siamo la seconda squadra più giovane della Nba e abbiamo bisogno di tempo». Ma la «Love Story» deve servire da esempio: «Se si vuole fare progressi bisogna lavorare sodo. L’anno scorso sono venuto all’All Star Game come sostituto di un infortunato, in questa edizione sono stato votato dagli allenatori. Una soddisfazione in più». © RIPRODUZIONE RISERVATA

% DA DUE Chandler (NY) 70.3%; Pekovic (Min) 58.3%; Gortat (Pho) 56.1%; Howard 55.4%; James 54.7%

S % DA TRE Rush (GS) 52.4%; Miller (Mia) 51.7; Allen (Bos) 48.5%; Farmar (NJ) 46.7%; Novak (NY) 45.7%

Da sinistra Estelle Alphand e la statunitense Michaela Shiffrin AP

Roccaraso prepara l’oroscopo azzurro Shiffrin la stella TIZIANA BOTTAZZO STEFANO FIORUCCI

L'Aremogna, Monte Pratello, Pizzalto d'ora in poi saranno qualificate piste «Mondiali». Un sogno che si concretizzerà questa sera con la vivace cerimonia di apertura della trentesima edizione dei Campionati Mondiali juniores organizzata dal comprensorio di Roccaraso - Rivisondoli - Alto Sangro, siglata non solo dalla presenza delle autorità, del presidente della Fis Gianfranco Kasper, dei rappresentanti dei 46 Paesi partecipanti, ma anche di Alberto Tomba. L’orgoglio «Abbiamo sconfitto candidate di grande prestigio. E con questi Mondiali juniores puntiamo a dimostrare che siamo pronti non solo per ospitare la Coppa del Mondo, ma anche i Mondiali al massimo livello», afferma senza tentennamenti il presidente del Comitato organizzatore Alessandro Amicone. Una sfida sottolineata dal Governatore della Regione Abruzzo Gianni Chiodi, nel ricordare l'assegnazione di 12 milioni di euro dei fondi Fas: «E' stata premiata la nostra comunità montana, questo diventa il territorio più a Sud d'Europa in grado di organizzare una manifestazione di tale rilevanza. Che deve diventare il volano per il definitivo rilancio turistico dell'Abruzzo». Tutto esaurito Un entusiasmo premiato già dal tutto esaurito nei 3500 posti letto alberghieri e nei 20 mila delle case-vacanze del comprensorio. Si prevedono 5/6 mila spettatori giornalieri con punte di 16 mila nel weekend, che si godran-

no un Mondiale certosino, su 3 metri di ottima neve, il sole e il profumo del mare. Le gare Sarà la prima prova cronometrata della discesa maschile stamane ad aprire le danze prima della cerimonia di apertura (ore 18.30). Le prove veloci si disputeranno sulla pista Direttissima di Monte Pratello, quelle tecniche sulla Lupo dell’Aremogna. Al via circa 500 atleti di 40 nazioni; fari puntati soprattutto sulla statunitense Michaela Shiffrin, 16 anni, che ha impressionato tutti con il podio in Coppa del Mondo a Lienz. Da seguire anche la figlia d’arte Estelle Alphand, figlia del mitico Luc, esplosa ai mini Giochi di Innsbruck, dove ha conquistato 4 podi. Vita dura per le azzurrine. Spiega il tecnico Heini Pfitscher: «Le nostre sono molto giovani, da loro ci si aspetta belle gare ma per le medaglie sarà dura». Non ci voleva l'infortunio di Sofia Goggia, «valeva almeno due medaglie», precisa Pfitscher. Buone cose ci si aspetta in particolare dalla Medetti (per lei tre ori in discesa, superG e supercombinata ai tricolori giovani), dalla Pichler e dalla Sosio. Tra i maschi speranze italiane soprattutto dalla velocità: «Abbiamo i nostri in primo gruppo — dice Matteo Joris tecnico maschile —, potremmo avere qualche buon piazzamento; nelle specialità tecniche abbiamo punteggi più alti. Qui c'è gente che già si è affacciata in coppa del Mondo, come lo statunitense Cochran, ma ragazzi come Ravelli, De Vettori, Battilani o Hofer possono far bene». Nell'ultima edizione a Crans Montana è arrivato l'oro di Elena Curtoni in SuperG e l'argento di Lisa Agerer in gigante. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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ATLETICA ALLE RADICI DELLA MARATONETA 1

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LE SUE ULTIME PROVE DATA GARA

PRESTAZIONE

11/9/11

10 km Lucca

25/9/11

Maratona Berlino

32’07" (pb)

16/10/11 Mezza Cremona

1h09’42" (pb)

13/11/11 Cross Volpiano

Prima

27/11/11 Cross Borgo Valsugana 11/12/11 Eurocross Velenje 31/12/11 We Run Roma (10 km) 26/2/12 Roma-Ostia

2h26’33" (pb)

Prima Decima* 32’31" 1h07’46" (pb)

*: esordio in Nazionale

Valeria Straneo sui percorsi che sfrutta ad Alessandria: 1. e 2. In posa e in allenamento alla Cittadella. 3. All’ingresso della fortezza. 4. Con un gruppo di amatori sull’argine FOTOSERVIZIO COLOMBO

Straneo, miracolo che corre La regina della mezza: «Rinata dopo l’asportazione della milza, troppi commenti cattivi su di me» DAL NOSTRO INVIATO

ANDREA BUONGIOVANNI ALESSANDRIA

Il campo-scuola come base. Gli argini di Tanaro e Bormida per l’allenamento sullo sterrato. Il Giro di San Michele di 18 km, in prossimità del casello di Alessandria Ovest, per i lavori cronometrati. Il mondo sportivo di Valeria Straneo, erre arrotata, chiacchiera facile e una laurea in lingue messa via, sta in un fazzoletto. Ed è qui che, da un anno a questa parte, la 35enne mamma di due figli del Runner Team ’99 Volpiano, scricciolo di 1.60 per 45 kg, sta costruendo meraviglie. Prima, a fine settembre, il 2h26’33" alla maratona di Berlino (aveva 2h41’12"). Poi una serie di prove da incorniciare, debutto in Nazionale con il bel decimo posto agli Europei di cross compreso e, domenica, l’acuto: il successo nella mezza tricolore alla Roma-Ostia in 1h07’46", miglior prestazione italiana all-time. Fino a un paio di stagioni fa gareggiava nell’anonimato. Ora è a un passo dall’Olimpiade. Se non è una favola, poco ci manca. Un caso così non s’è mai visto: qual è il segreto?

«Premetto: so di sorprendere e, se non conoscessi la mia storia e la mia situazione, io stessa nutrirei dei dubbi». Si racconti, prego.

«La svolta è del 14 maggio 2010. Quel giorno, all’ospedale di Alessandria, il dottor Spinoglio mi ha asportato la milza. Dalla nascita soffro di sferocitosi, malattia genetica eredi-

taria. L’hanno mio padre, le mie due sorelle e Arianna, la mia bimba di 4 anni e mezzo. Ancora non sappiamo di Leonardo, che di anni ne ha già 6. Attacca la membrana dei globuli rossi e provoca anemia, dissenteria e tanta stanchezza. Qualche settimana prima dell’intervento ho avuto una crisi emolitica, non stavo in piedi. Finire sotto i ferri è diventato inevitabile». Perché?

«La milza, ingrossatasi a dismisura, era lunga 26 cm e pesava 1.8 kg. Sembravo incinta. E avevo valori troppo al di sotto della norma, fino a 6.5 di emoglobina e a 20 di ematocrito». Tutto risolto?

«D’incanto. Adesso viaggio intorno a 16 di emoglobina e 45-46 di ematocrito. Sono riferimenti alti, forse più del normale, ma nei parametri regolamentari. Sono rinata: prima

la scheda VALERIA STRANEO 35 ANNI FONDO

Valeria Straneo è nata ad Alessandria il 5 aprile 1976. E’ alta 1.60 per 45 kg. Ha personali di 32’25"11 sui 10.000, 32’07" sui 10 km, 1h07’46" sulle mezza e 2h26’33" in maratona. Domenica correrà a Correggio (Re) i Societari di cross dove il suo Runner Team ’99 Volpiano difenderà il titolo 2011. Il 15 aprile sarà alla maratona di Rotterdam.

mai avrei retto due sedute di allenamento al giorno. Ora, seguita da Beatrice Brossa, mia allenatrice da sempre, arrivo a 13 alla settimana per 160-180 km. Di colpo ho capito che avrei potuto togliermi soddisfazioni. Ecco perché a settembre non ho rinnovato il contratto di educatrice al Nido comunale».

ce di me, i tre posti per i Giochi siano già assegnati e che potrei tentare coi 10.000. Ma non mi do per vinta. A Rotterdam, il 15 aprile, proverò a migliorarmi ancora». Cos’è lo sport per lei?

«Ho due idoli: Stefano Baldini, che in gennaio a San Vincenzo mi ha tirato quattro ripetute sui 5000 e Josefa Idem. Sul mio profilo Facebook ho una sua frase: "La sport non è sacrificio, è passione". Mi ci identifico. Ho fatto ginnastica artistica, amo il pattinaggio su ghiaccio, passeggiare, correre in montagna, pedalare e stare all’aria aperta. Mio marito Manlio, che si occupa di animazione grafica tridimensionale, faceva i 400 hs ed è apneista. Mi piace la tecnologia, leggere, cucinare e mangiare le melanzane alla parmigiana e la cioccolata fondente. Ma lo sport arriva prima di tutto».

Segue cure specifiche?

«Ora ho poche difese immunitarie e quindi devo stare attenta a possibili infezioni. Ogni tanto me ne dimentico: tempo fa mi sono allenata a -13˚ con la bronchite... In tutto mi affido a un dietologo sportivo, Nicola Sponsiello e a un fisioterapista, Luigi Di Filippo. Poi, in accordo col dottor Pierluigi Fiorella della Fidal, ogni 6-8 settimane faccio normali esami del sangue i cui risultati, per mia tranquillità, giro allo stesso Fiorella. Sono pronta a sottopormi a controlli in qualsiasi momento».

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Non le dà fastidio dover trattare di questi argomenti?

VERSO LONDRA

Gebre deluso Bekele a caccia dell’Olimpiade

«Quel che non digerisco sono i commenti cattivi fatti alle spalle. Io posso forse apparire un po’ ingenua e qualcuno può credere che il mio sia un atteggiamento. La verità è che tutto sta accadendo molto velocemente e sono la prima a essere stupita dei miei progressi. Non so quali siano i miei limiti».

Mentre Gebrselassie su twitter ribadisce la sua delusione per la mancata qualificazione olimpica domenica nella maratona di Tokyo, Kenenisa Bekele riprova dopo i deludenti test nei cross dell’inverno. Il campione olimpico e mondiale di 5000 e 10.000 metri sarà in gara il 15 aprile sui 10 km su strada della Great Ireland Run di Dublino.

Già, quali i traguardi?

«A questo punto vorrei tanto conquistare il pass per la maratona di Londra. Mi han fatto capire che tra Incerti, Console e Ejjafini, che in autunno ha corso la distanza 17" più velo-

Valeria Straneo, 35 anni, domenica ha vinto il tricolore di mezza COLOMBO

L’INIZIATIVA TRA I PRIMI DIRIGENTI SPORTIVI DELLA SPORT BUSINESS ACADEMY sa sempre più accreditare l’Italia come una eccellenza nello sport management» racconta Matteo Pastore di Rcs Sport, co-director di Sport Business Academy assieme a Giacomo De Laurentis e Dino Ruta.

Cordoba e i primi Sport Manager DAVIDE CHINELLATO MILANO

Centoundici partecipanti in due anni, nuovi dirigenti sportivi con una formazione più professionale. La Sport Business Academy, fondata nell’aprile 2010 da SDA Bocconi e Rcs Sport, ha celebrato la giornata conclusiva del programma di formazione «Sport Manager. Programma di sviluppo delle competenze manageriali», con la consegna dei diplomi nella sede della milanese

della SDA a cui hanno partecipato tra gli altri Dino Meneghin, presidente della Federazione Italiana Pallacanestro, e Luciano Bonfiglio, presidente della Federazione Italiana Canoa e Kayak. Una giornata di festa per i partecipanti all’edizione 2011-12, compresi Ivan Cordoba, difensore colombiano dell’Inter e l’ex tennista Mara Santangelo. II programma I partecipanti a

«Sport Manager. Programma di sviluppo delle competenze manageriali» hanno concluso

I dirigenti dello sport. Il succes-

Ivan Cordoba con il diploma della Sport Business Academy LAPRESSE

un programma di formazione executive (cioè rivolto a persone con esperienza professionale nel settore sportivo) fatto di lezioni in aula, tavole rotonde, incontri con professionisti del settore e uscite sul campo (allo Juventus Stadium, la ca-

sa dei bianconeri di Torino di cui è stata analizzata nei minimi dettagli l’organizzazione). «Auspichiamo che chi esce da questo programma di formazione possa diventare un ambasciatore di una cultura manageriale dello sport che pos-

so della Sport Business Academy è dato anche dall’importanza dei nomi coinvolti: sponsor importanti, patrocini di alto livello come Comitato Italiano Paralimpico, Figc, Inter, Milan, e media partner come Gazzetta dello Sport, Corriere della Sera e Sky Sport. E un Advisory Board composto dai più alti dirigenti dello sport italiano. Perché la formazione dei nuovi manager dello sport, con una mentalità più professionale, passa anche da loro. © RIPRODUZIONE RISERVATA

DUE I PROGRAMMI

Accademia nata in sinergia tra Rcs e Bocconi La Sport Business Academy, nata da Sda Bocconi e Rcs Sport, è centro di cultura manageriale sportiva. Due i programmi: «Sport Manager. Programma di sviluppo delle competenze manageriali» e «Sport Marketing, Sponsorship & Event Management». Dell’Advisory Board fanno parte il presidente Figc Abete, il direttore della gestione sportiva Ferrari Domenicali, il d.g. della Juventus Marotta, l’a.d. dell’Inter Ernesto Paolillo, Gianluca Vialli e Antonio Rossi.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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CONI LA QUESTIONE IN CONSIGLIO DEI MINISTRI

Lo sport e il finanziamento La palla passa al Governo Dopo le lettera di Carraro sull’autonomia e il futuro, interviene il ministro Gnudi. E Petrucci: «Mi batto per la certezza delle risorse» bi — con il segretario del Pdl Angolino Alfano — tra i politici che avevano lanciato l’appello televisivo a Monti affinché firmasse l’impegno per Roma 2020. Salvo poi tutti appoggiare subito dopo il no di Monti. Cosa che aveva fatto irritare il presidente del Coni Petrucci che ci aveva scherzato su con un polemico: «Siamo riusciti nell’impossibile. Abbiamo messo d’accordo tutto il mondo politico sul no a Roma 2020».

MAURIZIO GALDI ROMA

Il segnale lanciato da Franco Carraro, componente del Cio e coordinatore della commissione che aveva valutato la fattibilità della candidatura di Roma a ospitare i Giochi Olimpici estivi del 2020, è chiaro: lo sport deve avere certezze, soprattutto sul suo finanziamento. Due le strade che si possono percorrere: continuare a mantenere l’attuale autonomia del Coni (ed è la strada che Carraro prediligerebbe), o un forte ministero dello sport. Il Governo deve decidere.

Progetti di legge Intanto proprio

Gnudi tace Il ministro allo sport

Piero Gnudi ha ricevuto, come i presidenti delle commissioni cultura di Camera (Valentina Aprea) e Senato (Guido Possa), la lettera aperta di Carraro ma preferisce per il momento non commentare. Lo farà, però, «appena avrà elementi più concreti», informa il ministero. Ed è probabile che in Consiglio dei Ministri la questione del finanziamento dello sport venga presto presa in esame. Oggi il ministro ha in programma un incontro con il presidente del Coni Gianni Petrucci e il segretario generale Raffaele Pagnozzi. «Quello della certezza del finanziamento è proprio uno degli argomenti che abbiamo in agenda», spiega il presidente del Coni Petrucci.

Il ministro per lo Sport, Turismo e Regioni, Piero Gnudi (a sin.), 73 anni, e il presidente del Coni, Gianni Petrucci, 66 anni

in attesa della fine del mio ultimo mandato alla guida dell’Ente. Proprio nell’intervista che ho rilasciato il 17 febbraio alla Gazzetta dello Sport ho messo il finanziamento "certo" al primo posto del nostro lavoro negli incontri che avremo con il Governo». Petrucci poi plaude al messaggio lanciato da Carraro: «Non posso che condividere lo spirito e il senso dell’intervento di Carraro. Con lui portiamo da tempo avanti questo progetto».

Priorità «Del resto — spiega an-

Il mondo politico Abbiamo chie-

cora Petrucci — la certezza del finanziamento è uno dei punti principali del mio programma

sto di commentare il messaggio di Franco Carraro anche ai presidenti delle Commissioni cul-

tura di Camera e Senato. Valentina Aprea, parlamentare del Pdl, alla guida della commissione di Montecitorio, ieri era a Milano dove riveste anche il ruolo di assessore nella Giunta regionale di Roberto Formigoni. Molti i suoi impegni istituzionali per cui era impossibilitata a intervenire. Il presidente della omologa commissione di palazzo Madama presiedeva proprio una riunione della commissione, ma prima di rilasciare un dichiarazione voleva avere più tempo per valutare l’appello di Carraro. Erano impegnati anche il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, e quello dell’Udc, Pierferdinando Casini, entram-

al Senato esistono già dei progetti di legge che aprirebbero la strada a un finanziamento del Coni non più legato alle decisioni della Legge di Stabilità (un tempo Finanziaria). Attualmente il Coni dovrebbe ricevere dallo Stato 470 milioni di euro, quest’anno — in virtù dei tagli — il finanziamento sarà di 408 milioni di euro. Intanto dal 6 aprile 2011 è in esame della sesta commissione (Finanza e tesoro) del Senato il disegno di legge del senatore Luigi Ramponi e di altri 24 colleghi di Pdl e Pd che dovrebbe stabilire per il Coni un finanziamento automatico da tutti i giochi (lotto, superenalotto, scommesse, bingo, lotterie) per 470 milioni di euro, e visto che sarebbe il ministero dell’economia a stabilire la percentuale da sottrarre alle entrate dai giochi, «eventuali somme eccedenti i 470 milioni» andrebbero alle regioni per finanziare programmi di impiantistica sportiva. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il commento di Franco Arturi

a pagina 23

h

Franco Carraro, 74, membro Cio, ex presidente del Coni

STRALCI DELLA LETTERA DI CARRARO

«Il modello dello sport italiano: come cambiarlo» Alcuni passi della lettera di Franco Carraro, apparsa sulla «Gazzetta» di ieri. «La situazione economica complica e complicherà sempre di più la vita di tutte le società sportive dilettantistiche e professionistiche. Reputo indispensabile che si ritorni all’automatismo di finanziamento del Coni come ha più volte sollecitato il Presidente della Repubblica, Napolitano».«Ritengo che le strade chiare e possibili da seguire siano due: o il modello italiano in toto, con l’autonomia di finanziamento, oppure ciò che avviene in altri paesi europei, dove l’attività fa capo al Ministero dello Sport, cui rispondono le Federazioni Sportive e dove il Comitato Olimpico mantiene i rapporti con il CIO ed iscrive gli atleti alle Olimpiadi. Io penso che la prima via sia la migliore e a sostegno ricordo i risultati sin qui conseguiti e la dinamicità con cui anche negli ultimi mesi il Coni ha dimostrato la propria capacità di adeguarsi attraverso le riforme e le ristrutturazioni deliberate. Sarebbe bello che Governo e Parlamento affrontassero il tema ascoltando opinioni più autorevoli della mia».

IPPICA CRISI: OGGI IL MINISTRO CATANIA IN AUDIZIONE ALLA CAMERA

Dal Decreto Fiscale 40 milioni? Serviranno a tappare i buchi L’1,5% del prelievo erariale sui volumi delle slot. Ma si dovrà compensare il calo del gioco MICHELE FERRANTE

Oggi a Roma è attesa l’audizione del Ministro del Mipaaf, Mario Catania, alla Camera. Nel suo intervento parlerà anche dell’ippica, della sua crisi gravissima. Un’occasione per chiarire i contenuti del corposo capitolo ippico apparso nel Decreto Fiscale varato dal Governo in vista del percorso di approvazione da parte dei due rami del parlamento. Ci vorrà almeno un mese. 40 milioni? Il capitolo più inte-

ressante riguarda le eventuali risorse aggiuntive che arriveranno all’ippica (e anche al Coni ma in misura ancora minore e non significativa per le casse dell’Ente) come percentuale relativa al prelievo erariale sui volumi delle slot machine. Rispet-

to al passato le percentuali sono state modificate, dallo 0,70% a testa si è passati all’1% per il Coni a all’ 1,5% per l’ippica, con un tetto massimo di 140 milioni di euro. Una cifra che, in relazione alle leggi indicate (comma 1, articolo 30 bis decreto 29 novembre 2008, legge 19/11/2008, n. 185, convertita in n. 2 2009), nelle voci di bilancio Unire 2011 si attestava intorno ai 15 milioni ed era relativa al vecchio 0,70% sul prelievo erariale applicato sui globali delle slot 2010. Si ipotizza quindi che, a percentuale raddoppiata e relativa al movimento 2011, all’ippica potrebbe arrivare una cifra vicina ai 40 milioni (una parte da destinare agli allevatori) che rischiano di servire solo a tappare dei buchi, come quello relativo al calo di scommesse che al momento sembra inevitabile nel 2012, dopo una partenza a -56% per lo sciopero di 40 giorni della categorie. Il montepremi dunque, alla fine non dovrebbe discostarsi troppo dai 111 milioni - o 146 contando i 35 milioni ipotetici (visti i problemi di bilancio 2010) relativi al contenzioso Sogei - annun-

ciati tempo fa e ancorati all’invarianza del gioco nel 2012 rispetto al 2011. Prelievi Nel Decreto sono conte-

nute anche le modifiche in tema di scommesse: passaggio al totalizzatore unico e nuove aliquote dei prelievi, con modulazioni (fondamentali) ancora da decidere ma le premesse non sembrano incoraggianti. L’abbassamento dell’importo minimo della scommessa a 50 centesimi (con ticket minimo di 2 euro) lascia intendere la volontà di riformare il quintè in una scommessa unica con vincite di consolazione (quartè e tris). Manovre Per il momento, pur-

Nonostante giorni di sciopero l’ippica è ancora lontana da un progetto omogeneo di salvataggio DE NARDIN

ANTIDOPING SENZA PACE

Firme dei test non valide? Casi stoppati dalla disciplinare La riforma dell’ippica dovrà iniziare dall’an tidoping che da fine 2008 ha visto l’annullamento di oltre 300 casi. Ora almeno altri 100 casi forse viziati (esposto dell’Agit) da firma di persona priva dei titoli sotto le analisi. Almeno uno è stato bloccato dalla disciplinare in attesa che si faccia chiarezza. In que sto lotto i casi di Obama Gar (Elwoood Medium); Opal Brown (Giovanardi) e Napoleon Bar (Città di Torino).

troppo, sembra regnare solo tanta confusione. E i vecchi schieramenti sembrano subire modifiche. Da falco che era («pochi soldi, riforma profonda a costo di grandi sacrifici») il ministro Catania si sarebbe avvicinato alle posizioni di Francesco Ruffo, il segretario dell’Unire (Assi è ancora un parola senza contenuto) che ha spalmato orizzontalmente sui 45 ippodromi esistenti il pesantissimo taglio delle risorse, superiore al 40%. Il gruppo dei falchi è quindi alla ricerca di nuovi interlocutori politici, ed è composto dal cartello (ippodromi principali, assuntori di gioco) che intende tagliare il numero degli ippodromi, trasformare quelli rimasti anche in casinò e gestire le poche risorse rimaste.

4

I NUMERI

111

milioni E’ il montepremi 2012 annunciato dopo il taglio del 40% ridotto a -20% ma solo fino al 31 marzo.

900

euro Il bassissimo primo premio (il famoso prosciutto) di alcune corse dopo la spalmatura del montepremi sulle corse di tutte le 45 piste attive in Italia.

GALOPPO

Jakkalberry venduto in Australia: farà la Melbourne Cup Domani Jakkalberry è partente a Dubai, in un gruppo 3 sui 2800 metri con i colori della Effevi, il training di Marco Botti e la monta di Ryan Moore. Ma il vincitore del Milano 2010 è stato venduto in Australia, dove il prossimo autunno (nel down under sarà primavera) darà l’assalto alla Melbourne Cup, la corsa che ferma una nazione. IERI 8-9-6-1-4 A Roma (m 2200): 1 Sagittario (Aragoni); 2 Spart Lyric; 3 Rahy Song; 4 Sceikko del Dubai; 5 Silver Eyes; Tot.: 4,79; 1,85, 2,28, 2,23 (48,41). Quinté: e 2.270,42 alle 11 comb. Coi rit. (n˚ 11,12,15) e 146,91. Quarté: e 460,50. Coi rit. e 124,40. Tris: e 250,82. Coi rit. e 41,96. OGGI QUINTÉ AD AVERSA Scegliamo Imprevisto Ral (5), Lord Italia (14), Fripon di Rosa (10), Lucy Font (3), Laureo la Sol (8) e Milkamarr (2). SI CORRE ANCHE Trotto: Roma (14.45), Torino (14.40). Galoppo: Grosseto (14.50). ITALIANI IN FRANCIA Mirror Grif (Smorgon), Marlon Om (Gubellini), e Mineiro As (Verbecck), oggi a Enghien nel Prix de Lure (m 2875).


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PALLAVOLO CURIOSITA’ IN A-1 FEMMINILE

TENNIS A DUBAI

y Il piccolo

DELPOTRO AVANZA

Don Luca Roveda festeggia, dopo la conquista dell’ultimo punto di Pavia, con il d.g. della Riso Scotti, Gianluigi Poma D.ALBANESI

Parroco in panchina per salvare Pavia Domenica Don Luca era vicino alla squadra contro Pesaro: e dopo 18 sconfitte la Riso Scotti ha vinto... GIAN LUCA PASINI

«L’ho detto così, quasi come se fosse una battuta: "Don, domenica potresti venire in panchina tu, magari ci puoi dare una mano". E lui, prendendomi molto sul serio, senza lasciarmi riflettere. "Ne sarei davvero onorato"». E’ successo così che Don Luca Roveda, vice parroco di Villanterio, sia finito a fare il dirigente accompagnatore della Riso Scotti Pavia, squadra che fino a domenica sera era ultima in classifica in A-1 femminile, con scarse speranze di salvarsi. Ma domenica con Don Luca in panchina (scontato dirlo) la squadra ha gridato al miracolo, incassando la prima vittoria della sta-

La decisione del g.m. Poma: «Volevo una scossa, il volley è divertimento» gione con la quotata Scavolini Pesaro. Un risultato che si può definire ultraterreno in virtù del fatto che la Riso Scotti, prima, aveva perso 18 gare consecutive... Battuta Pesaro «Io penso che la

pallavolo vada fatta divertendosi. Anche se - come capita a noi in questa stagione - si rischia di retrocedere. Io prendo molto sul serio il messaggio dello sport e - personalmente anche di più quello della chiesa. Volevo dare una scossa all’ambiente. Forse non ci crederà, ma durante la partita, con Don Luca in panchina, c’era un clima diverso». A parlare è il general manager di Pavia, Gianluigi Poma, l’uomo che

ha convinto Don Luca a fare il grande passo e a sedersi in panchina. «Sono contento di aver portato bene — ha raccontato il vice parroco, grande tifoso della squadra, "esperto" di giovani e dei loro problemi, capace di ascoltare la gente della zona — e che la mia presenza in panchina sia coincisa con la prima vittoria in questo campionato». In panchina, Gianluigi Poma si è seduto vicino a Don Luca che ha seguito con partecipazione la partita sostenendo moralmente la squadra durante i timeout, fino all’esplosione di gioia per il punto finale, quello della vittoria. Si replica con Chieri «Devo fare i complimenti a Massimo Lotta e a Guido Marangi che hanno sempre creduto in questa squadra. Ci vuole fede in tutto, anche nello sport, perché solo credendo nei propri mezzi si può arrivare lontani. I miracoli esistono», ha detto ancora nel dopo gara, Don Luca. Tecnicamente Pavia ha inserito due pedine in campo, a cominciare dalla Petkova che ha dato ordine al gruppo. «Per la prima volta - continua Poma ho sentito le stesse sensazioni che avevo avvertito l’anno della promozione dall’A-2, quando vincemmo il campionato». «Naturalmente sarò ancora al seguito della squadra cono Chieri, nello scontro diretto per la salvezza», ci ha tenuto a precisare Don Luca, che non sarà invece in panchina domenica a Modena. «Non ce la fa — continua Poma — bisogna contare gli impegni importanti con la parrocchia, fra cui le messe. Ma per la settimana successiva, appunto, con Chieri, partita fondamentale nel nostro percorso, ci sarà di sicuro e forse anche dopo contro Urbino». Come dire che la ricetta del parroco funziona. «Ha parlato con le ragazze nei timeout, qualche parola di buon senso. La squadra non sapeva nulla - continua il racconto Poma - si è trovata Don Luca al palazzetto. E la cosa ha divertito un po’ tutti. Forse era quello lo spirito che cercavo. Qualche sorriso, affrontando la pallavolo con tranquillità». E fede naturalmente, per provare a salvarsi...

le coppe europee Urbino e Busto in semifinale Bergamo e Villa, per le finali (a.a.) Passa il Kazan di Vermiglio, eliminato il Baku di Anzanello. In Cev Cup donne Urbino e Busto Arsizio vanno in semifinale. CHAMPIONS UOMINI (ritorno quarti): Friedrichshafen (Ger)-Kazan (Rus) 0-3 (21-25, 21-25, 24-26; and. 0-3) Domani (20.30)Planetwin365 Trentino-Lube Macerata and. 2-3; Smirne (Tur)-Novosibirsk (Rus) and. 0-3. CHAMPIONS DONNE (ritorno quarti): Azerrail Baku (Aze)-Kazan (Rus) 3-0 (25-21, 25-23, 25-11; g.s. 10-15, and. 1-3). Oggi(20.30 dir. SportItalia2) Foppapedretti Bergamo-Mc Carnaghi Villa Cortese and. 1-3; Fenerbahce Istanbul (Tur)-Rabita Baku (Aze) and. 3-0. Domani Cannes (Fra)-Günes Istanbul (Tur) and. 0-3 CEV CUP DONNE (ritorno quarti): Schweriner (Ger)-Yamamay Busto Arsizio 1-3 (20-25, 22-25, 25-23, 20-25; and.2-3), Mulhouse (Fra)-Chateau d’Ax Urbino 0-3 (20-25, 23-25, 20-25; and. 1-3). Domani Belgrado-Galatasaray Istanbul (Tur) (and. 0-3), Krasnodar (Rus)-Constanta (Rom) (and. 2-3). CHALLANGER CUP UOMINI (ritorno quarti) Kharkiv (Ukr)-Varsavia (Pol) (and. 1-3), Tel Aviv (Isr)-Constanta (Rom) (and. 0-3), Rennes (Fra)-Czestochowa (Pol) (and. 1-3), Menen (Bel)-Losanna (Svi) (and. 3-0). CHALLANGER DONNE (ritorno quarti) Suhl (Ger)-Iller Ankara (Tur) (and. 3-1), Baki Baku (Aze)-Omsk (Rus) 3-0 (25-22, 25-19, 25-21; g.s. 15-9, and. 2-3), Gent (Bel)-Wroclaw (Pol) (and. 3-2), Lokomotiv Baku (Aze)-Brno (R.Ceca) (and. 2-3).

Taccuino A-1 MASCHILE RECUPERO

Stasera c’è Ravenna-Cuneo (s.cam. g.sca.) Si recupera a Ravenna (20,30 il ma tch della 6a di ritorno tra Cmc e Bre Banca Lannutti che lo scorso 12 febbraio era stato sospeso sull’1 1 per impraticabilità di campo. In occasione del recupe ro odierno la Cmc avrà ancora Plesko e Roberts non al meglio, ma entrambi in panchina. Gli ex di turno sono 3: Bendandi e Moro da parte ravennate, Patriarca per la Bre Banca. «Il nostro obiettivo è raggiungere il se condo posto». E’ il messaggio di Marco Pistolesi, g.m. di Cuneo partita ieri mattina per Ravenna al completo. A disposizione anche Van Lankvelt, fermo domenica per problemi muscolari. In campo Grbic – Vissotto, Ma strangelo – Fortunato, Wijsmans – Ngapeth. Classifica: Trento 53; Macerata 43; Cuneo 42; Modena, Bellu no 35; Monza 34; Piacenza 29; Latina 26; Vibo, Verona 25; Roma 24; San Giustino 19; Padova 18; Ravenna 9.

CONGELATO (f.c.) Coach Vincenzo Di Pinto per il mo mento resta al timone di Castellana, vicecapolista in A 2 maschile. Il club pugliese ha congelato il tecnico, forse fino a fine stagione, ma di certo le polemiche. In Puglia si dice che lo spogliatoio sia fratturato.

A MACERATA (m.g.) «Basta polemiche, il nuovo pa las non ci interessa più. Ci teniamo il Fontescodella, ma i politici ci dicano se vogliono che il prossimo anno la Lube giochi a Macerata o no». Affondo della Lube dopo che il Consiglio comunale ha ancora discusso (ma non risolto) il problema dell’impianto della città.

Dubai (Eau, 1.265.000e, cem), 1˚ turno: Stakhovsky (Ucr) b. Awadhy (Eau) 6-1 6-2; CIPOLLA b. Ljubicic (Cro) 6-2 7-5; Tipsarevic (Ser) b. Kunitsyn (Rus) 6-2 6-2; Murray (Gbr) b. Berrer (Ger) 6-3 4-6 6-4; Chiudinelli (Svi) b. Davydenko (Rus) 6-4 5-7 6-4; Berdych (Cec) b. Becker (Ger) 6-2 6-2; Tsonga (Fra) b. Baghdatis (Cip) 7-6 (2) 6-4; Youzhny (Rus) b. Gasquet (FRA) 6-3, rit; Federer (Svi) b. Llodra (Fra) 6-0 7-6 (6); Lopez (Spa) b. Mahut (Fra) 6-4 6-4; Del Potro (Arg) b. Dolgopolov (Ucr) 6-3 7-6 (5). GEMELLE A Kuala Lumpur (Mal, 167.000e, cem), per i 27 anni, Jelena Jankovic (Ser) salva 3 match point e doma Garcia (Fra) 7-6 (7) 4-6 7-6 (2). Le gemelLe ceche Karolína e Kristyna Plísková (19 anni), dopo le qualificazioni, passano il 1˚ turno in tabellone, rispettivamente, contro Chang (Tai) per 6-3 6-2 e Bremond (Fra) 6-0 6-2. FUORI HAAS A Delray Beach (Usa, 330.000e, cem), 1˚ turno: Sweeting (Usa) b. Young (Usa) 6-1 6-1; Tomic (Aus) b. Haas (Ger) 6-4 6-3; Gulbis (Lat) b. Falla (Col) 6-4 6-1; Kohlschreiber (Ger) b. Rochus (Bel) 6-1 6-4.

Federer, n. 3 del mondo

Cipolla fa ancora il grande Il romano liquida Ljubicic. Brilla Federer, stenta Murray

Flavio Cipolla, 28 anni, n. 86 del mondo, è alto 1.73 REUTERS VINCENZO MARTUCCI

Flavio Cipolla batte Ivan Ljubicic in un torneo di qualità come Dubai con 8 dei primi 10 del mondo. Ma per l’italiano i numeri non contano. Non i centimetri di altezza che accusa sempre dagli avversari, partendo da appena 173 centimetri (per 74 chili). O i chilometri di velocità al servizio, che sconta troppo spesso con gli omoni del tennis moderno. O la classifica mondiale, visto che al massimo è stato 75 del mondo (a novembre dell’anno scorso), e oggi è 86. Tanto, poi, sul campo da tennis, c’è spazio per tutti i talenti. E quello del romano de Roma (e tifoso della Maggica), allevato da papà Quirino, è un talento d’altri tempi, ubriacante, tutto cambi di ritmo ed angolazioni, tira e molla da fondo a rete, rovescio slice, dritto a fionda, gambe a molla che si auto-generano con la velocità del suolo e dell’avversario. Perciò, anche se adora la terra rossa, sul cemento può far danni: l’ultimo lo piazza nel deserto, dove gli sceicchi mettono in palio 1.265mila euro di premi ufficiali, ma almeno altri 3 di inviti per le star), e dove «Cipo» — unico italiano in gara — sgambetta il ben più noto «Ljubo». Che non è più il numero 3 del mondo del maggio 2006, ha ormai 32 anni e sta giocando maluccio, ma è pur sempre capace di scagliare il suo gran servizio dall’alto dei 193 centimetri (per 90 chili) forgiati alla scuola di Riccardo Piatti, e certamente vorrebbe onorare meglio che con una sconfitta d’acchito la finale locale del 2005. Scherzetti Come già la settimana scorsa nel derby di Marsiglia contro Andreas Seppi, «mastro Cipolla» diverte col suo gioco. E, soprattutto, si diverte a rovesciare il pronostico, almeno fino al 6-2 5-4 del secondo set, quando cede per la prima volta il servizio al veterano di Croazia, rischiando di riaprire un match già chiuso. Ma decide subito dopo per 7-5. Proponendosi alla sfida con Janko Tipsarevic, n. 9 del mondo, col quale ha perso l’anno scorso 6-2 6-4 a Kuala Lumpur.

Servizio-volée Dopo il 6-0 iniziale in appena 18 minuti, Roger Federer, deve salvare, con un dritto rischiatissimo, un set point nel tie-break del secondo set, prima di domare il francese dal bel tocco e qualificarsi ad un’altra sfida contro uno specialista del servizio-volée, ancora mancino, ma spagnolo, il coetaneo 30enne Feliciano Lopez. Per il 4 volte campione locale è un bel viatico per la fiducia: sono 72 match che non perde contro avversari di classifica superiore al numero 20 del mondo (da Hewitt, numero 32, ad Halle, nel giugno 2010). Llodra era n. 40, Lopez è 15, anche se Roger l’ha battuto 9 volte su 9. Lapsus Al rientro alle gare dagli Australian Open di fine gennaio a Melbourne, soffre molto di più Andy Murray. Che si libera del qualificato Michael Berrer solo dopo 2 ore, dilapidando due volte un break di vantaggio al secondo set, dopo aver vinto il primo: « All’inizio della partita non mi sentivo tanto bene. E’ stato un match frustrante. Ma se avessi giocato un po’ meglio, mi sarei potuto rendere la vita un po’ più facile». © RIPRODUZIONE RISERVATA

ACAPULCO

Starace stoppa Giannessi. Vinci, Brianti, Errani ok Ad Acapulco (Mes, terra), Potito Starace stoppa il giovane azzurro di maggior rendimento, il 21enne Alessandro Giannessi (n. 138 del mondo), che aveva superato le qualificazioni. Superano il primo turno, anche Roberta Vinci, Alberta Brianti e Sara Errani. In tabellone anche Flavia Pennetta. Primo turno, uomini (858.000e): STARACE b. GIANNESSI 6 2 7 5; Granollers (Spa) b. Bellucci (Bra) 6 4 6 2; donne (167.000e): VINCI b. Soler Espinosa (Spa) 6 2 7 6 (5), BRIANTI b. Cornet (Fra) 3 6 6 3 6 3. ERRANI b. Falconi (Usa) 6 1 6 1.


MERCOLEDÌ 29 FEBBRAIO 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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TUTTENOTIZIE & RISULTATI Atletica

Olimpiadi A 150 GIORNI DALL’APERTURA I 5 CERCHI SUL TAMIGI

Londra: operazione trasparenza per budget e vendita biglietti DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

STEFANO BOLDRINI LONDRA

I cinque cerchi sono in viaggio sul Tamigi. Ieri, per celebrare i 150 giorni dall’inizio di Londra 2012, una chiatta ha cominciato a navigare sul fiume della capitale britannica con il simbolo per eccellenza dell’Olimpiade. I cerchi hanno i colori dei Giochi, di notte s’illuminano, sono alti 11 metri e larghi 25. Sono passati sotto il Tower Bridge, poi la corrente li ha trasportati verso i ponti di Chelsea, l’Albert Bridge e Battersea. Di notte lo spettacolo è suggestivo: un’idea di classe, battezzata dal sindaco Johnson. Il budget Ieri è stato anche il giorno delle previsioni economiche sulla terza olimpiade della capitale britannica (dopo 1908 e 1948). Il ministro dello Sport, Hugh Robertson, ha infatti dichiarato che le spese dovrebbero rispettare i tetti prefissati: «Riusciremo a restare entro i limiti del budget. Alla fine dei Giochi produrremo una documentazione dettagliata. Vogliamo la massima trasparenza e dimostrare al contribuente britannico che il denaro pubblico è stato utilizzato nel modo più corretto possibile. Il processo di trasparenza riguarderà pure i bigliet-

ti: quando la vendita sarà completata, il resoconto sarà pubblico». I costi Il budget attuale è quattro volte superiore ai costi stimati nelle prime previsioni. Nel 2005, il preventivo di spesa fu di 2,4 miliardi di sterline, salito a ben 9,325 nel 2007, quando esplose la crisi economica che colpì in modo pesante la Gran Bretagna. Nel 2010, ci fu un leggero ritocco al ribasso e si è arrivati alle stime attuali: 9,298. Il tetto do-

vrebbe essere rispettato anche nonostante i nuovi investimenti per la sicurezza – ben 271 milioni in più rispetto al previsto – e gli 80 milioni di sterline previsti per la cerimonia inaugurale. Falklands-Malvinas Sui Giochi di Londra, potrebbe però abbattersi la questione Falkland/Malvinas. Gran Bretagna e Argentina continuano ad essere divise sull’appartenenza di queste isole, al largo del Paese sudamericano, po-

polate da tremila persone, migliaia di pecore e, pare, ricche di petrolio. La Gran Bretagna le occupò nel 1833, deportando gli abitanti argentini. L’Argentina le reclama da sempre. Nel 1982 si arrivò alla guerra tra i due Paesi, vinta dai britannici. A Londra 2012, gli atleti argentini potrebbero indossare una t-shirt con la scritta «Isole Malvinas», rischiando sanzioni pesanti da parte del Cio, se non addirittura l’espulsione dai Giochi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Boxe PAREGGIO (r.g.) A Stoccarda (Ger), contrariamente a quanto pubblicato, la cintura medi Ue è rimasta vacante, poiché Dominik Britsch (Ger. 25-0-1) e Roberto Santos (Spa. 17-6-2) hanno chiuso in parità. DONNE (r.g.) A Città del Messico Mariana Juarez (33-5-3), alla quinta difesa del mondiale mosca Wbc conquistato meno di un anno fa a spese di Simona Galassi, costringe la russa Toktaulova (14-11) alla resa al quinto per ferita. A Roeselare (Bel), l’italiana con licenza tedesca Lucia Morelli (17-3) perde la cintura Wibf leggeri, battuta da Delfine Persoon (Bel, 17-1) ko 5.

Canoa Molmenti vince (a.fr.) Daniele Molmenti, campione europeo in carica, si è aggiudicato i Campionati Oceanici di slalom di Penrith (Aus). Vittoria costruita al termine della prima delle due manches. Daniele, che ha concluso in 1’29”87 precedendo i tedeschi Grimm a 2”73 e Schubert a 3”01, si conferma in vetta al ranking mondiale.

La chiatta con i cinque cerchi simbolo dei Giochi Olimpici che naviga in questi giorni sul Tamigi REUTERS

Tennis LO SPAGNOLO N. 2

Ancora Agerer E’ la 7a vittoria

Fisco e antidoping Due stelle Maestri ora Nadal si arrabbia escluse da Cuba va in Giappone

Lisa Magdalena Agerer, 20 anni AP

A METZ Ci sono anche Paolo Dal Molin e Beppe Gibilisco stasera al meeting indoor di Metz. Uomini. 60: Perez (Cuba). 1500: Ndiwa, Kombich (Ken). 60 hs: Abate, Dal Molin. Asta: Borges (Cuba); Mesnil; Gibilisco. Donne. 60: Povh (Ucr). 200: Brygzina (Rus). 800: Tutayeva (Rus). Triplo: Savigne, Gay (Cuba).

IN ITALIA (r.g.; i.m.) A Velletri (Rm) il mediomassimo Barletta (8-1) e il medio Velardo (2) battono i magiari Zsalek (9-18-1) e Sarkozy (4-4), per ko 2 e ko 4. A Pisa il superpiuma Balestri (3) su Mussari (2-4) p. 6. A Prozzolo di Camponogara (Ve) pari tecnico, dopo lettura dei cartellini, fra i welter Zaniboni (3-2) e Maccaroni (2) per testata involontaria che ha provocato una ferita a Maccaroni nel 2˚ round.

SCI COPPA EUROPA ALL’ABETONE

(s.f.) Lisa Agerer, in stato di forma davvero eccezionale, ha conquistato ieri il sesto successo consecutivo in Coppa Europa. Nel 2˚ gigante dell’Abetone (Pt) la 20enne azzurra ha preceduto di 30/100 una sempre più convincente Nadia Fanchini (miglior tempo nella prima manche), salita sul podio davanti alla tedesca Hoesl. Numeri da record per la Agerer, che ha vinto sette delle ultime otto gare del circuito continentale, conquistando con una prova di anticipo la coppetta di gigante ed il posto fisso nella prossima Coppa del Mondo. In classifica generale, a quattro gare dal termine (le finali in Valle d’Aosta in programma dopo i Mondiali juniores di Roccaraso) l’altoatesina sale a 261 punti di vantaggio sulla Cipriani e mette una seria ipoteca sulla coppa Assoluta, che 20 anni dopo l’ultimo successo di Lara Magoni sarà comunque italiana, con la slovena Drev, quarta a 418 punti dalla Agerer dietro l’altra azzurra Sofia Goggia ora infortunata.

MONDO OUTDOOR (si.g.) A Germiston (S.Af.) esordio stagionale su una pista bagnata di Oscar Pistorius, sesto e ultimo nella sua serie dei 200 in 22”03 (vento +2.0). Per lui anche una frazione della 4x100 (42”50). Uomini. Peso: Lambrechts 20.15.Donne. Martello: Heidler (Ger) 72.29. A Domzale (Slo). Donne. Giavellotto: Ratej 65.24. A Staiki (Bie). Uomini. Martello: Krivitskiy 79.37; Shayunou 79.00. Donne. Martello: Tsander 70.40; Kostrova 70.31. A Perth (Aus). Donne. Asta: Boyd 4.76 (r.n.). Ad Adler (Rus). Uomini. Giavellotto: Makarov 83.39. A San Paolo (Bra). Uomini. Lungo: Bispo 8.11 (+2.2); M. Da Silva 8.10 (-0.6).

Rafa Nadal, 25 anni, n.2 al mondo

Rafa Nadal, il doping e il fisco. Nuova puntata alla tv iberica Rtve: «La Spagna non ha problemi di doping. E io non ho problemi col fisco. Il doping esiste in Spagna, in Francia, in ogni paese del mondo perché c’è sempre qualcuno pronto ad imbrogliare. Ma sono sicuro che nessun atleta di vertice sia dopato. Al giorno d’oggi è impossibile. Io sono tenuto a dire dove mi trovo 365 giorni l’anno. Questo sistema è un attento alla privacy degli atleti: sono il primo a volere uno sport pulito, ma non sono d’accordo con la forma, non è giusta. Il sistema dell’antidoping è inumano». In Spagna, Nadal deve fare i conti con il pressing del Fisco che ha acceso i riflettori sulla presunta evasione di alcune aziende legate al tennista. «Io non mi occupo della situazione finanziaria. «Penso a giocare, al resto pensa il mio staff. Comunque, la realtá è molto diversa da quello che è stato raccontato», dice ridimensionando il caso legato all' attivitá di alcune imprese attive nei Paesi Baschi».

Pallavolo SCELTE DISCIPLINARI

(mat.) Il regista della nazionale maschile di pallavolo vicecampione del mondo, Raydel Hierrezuelo, e la stella della nazionale femminile cubana (stesso sport), Kenia Carcasés, sono stati messi fuori da tutti i progetti olimpici di Cuba di questa stagione. Il primo, già messo fuori squadra nella scorsa estate per la World League – poi reintegrato – è stato nuovamente estromesso questa volta per scelta personale. Ventiquattro anni, è stato vice di Diaz nella Coppa del Mondo di novembre, l’anno scorso era stato «associato» a Simon e Leal. Altri due campioni estromessi dalla Nazionale perché sospettati di aver firmato un precontratto per giocare in Italia (a tutti i cubani è formalmente vietato di siglare contratti professionistici per lo sport). Per Kenia Carcasés, 26 anni (una delle più forti schiacciatrici dell’isola caraibica), si è trattato, ufficialmente, di una scelta disciplinare. Si sospetta però per i rapporti con club stranieri.

La cubana Kenia Carcasés, 26 anni

Baseball AGLI SPRING TRAINING

Pallamano ELITE (an.gal.) In Elite: anticipo 9ª di ritorno Bolzano-Conversano 31-29. Recuperi: Ancona-Bologna 25-26 ; Mezzocorona-Trieste 29-26. Classifica: Bolzano 46; Conversano 38; Fasano 36; Bressanone 33; Pressano 32; Noci 31; Trieste 27; Ambra 18; Teramo 13; Ancona 12; Bologna 11; Mezzocorona 9.

Pallavolo TROFEO GAZZETTA (c.g.) (20a giornata) 83: Fei, 66: Juantorena, Kaziyski, 63: Zaytsev, Simeonov, 61: Omrcen, 60: Anderson, 57: De Cecco, 53: Dennis, 52: Stokr, 51: Parodi, Vissotto, 50: Diaz, 49: Gasparini, 46: Savani, Jarosz, 45: Ngapeth, V.Nikolov, 44: Klapwijk. Donne (19a giornata) 79: Havelkova, 65: Garzaro, 63: Brinker, Bauer, 60: Pavan, 57: Havlickova.

Alessandro Maestri, 26, azzurro

(m.c.) Dagli Usa all’Australia e ora in Giappone. Alessandro Maestri vola allo spring training dei Kagawa Olive Guyners di Takamatsu, formazione che partecipa alla Shikoku Island League Plus, una lega indipendente con quattro squadre che scatterà ad aprile. LIDDI Come già nella prima, anche nella seconda amichevole in famiglia, domenica allo spring training dei Seattle Mariners a Peoria (Arizona), Alex Liddi ha giocato in 1b, ed ha battuto la prima valida stagionale (1/3, singolo). La sue squadra ha perso (3-7). COLPI RIMINI (m.c.) Il Rimini fa sul serio. Il presidente Rino Zangheri soffia al Grosseto il 32enne Roberto Corradini, ex Parma. Le altre novità dei Pirati: dopo dieci anni torna l’utility Seth La Fera, 36 anni. Il 25enne Marcos Tabata, rilievo venezuelano, sostituisce Ramon Ramirez, che ha firmato per il Messico. Da Grosseto arriva l’interbase Luis Maza. Godo allunga il roster con due prospetti del '91, il lanciatore ex Piacenza Niccolò Loardi (attualmente con la Barton College) e il prima base veronese Alberto Castagna. Grosseto annuncia il seconda base Aprili e il lanciatore ex Paternò Salvatore Sciacca. Nettuno presta infine all’Urbe Roma (A federale) il lanciatore Matteo Pizziconi, il ricevitore Origlia e l’interno Schiavetti.

Sci di fondo La sorella di Kate

Pippa Middleton alla Vasaloppet Pippa Middleton, sorella della duchessa di Cambridge, Kate, parteciperà alla Vasaloppet (90 km di sci di fondo) di domenica in Svezia: c’è anche il risvolto benefico per Magic Breakfast. Ci sarà anche il fratello James.

Rugby GARCIA CITATO Il centro di Treviso Gonzalo Garcia risponderà oggi davanti alla disciplinare dell’Erc del placcaggio pericoloso sul n.8 degli Scarlets Kieran Murphy, compiuto al 64’ — un minuto dopo essere entrato in campo — nel match di venerdì in Celtic League, e che gli era costato un giallo. PERMIT AIRONI Per il 17˚ turno di Celtic, venerdì alle 19 in casa col Leinster, gli Aironi avranno come «permit» il trequarti di Rovigo Riccardo Pavan. TREQUARTI ROTTI (ro.pa.) Il centro del Galles Jamie Roberts salterà il match contro gli azzurri del 10 marzo: si è infortunato a un ginocchio con l’Inghilterra. L’ala della Scozia Rory Lamont è stato operato ieri al perone destro fratturato contro la Francia e dovrà star fermo almeno quattro mesi.

Sport invernali MONDIALINI NORDICI (g.v.) La Russia ha vinto anche le staffette juniores ai Mondiali di fondo di Erzurum (Tur) su Svezia, Slovenia e Italia (Baudin, Zanon, Laurent e Sturz) tra le donne, e su Kazakistan, Norvegia e Italia (Brigadoi, Salvadori, Roncador e Muller) tra i maschi. L’Italia chiude il Mondiale con un oro e due argenti (sesta nazione) e con una serie di risultati d’assieme tra i migliori degli ultimi anni.

RECUPERO (m.l.) Oggi si gioca a Frosinone il recupero della 18a giornata di A-2 femminile. Ore 20.30: IHF Frosinone–A&P Olivieri Montichiari.

CON LA PARUZZI (g.v.) Sport, montagna, musica e solidarietà per i bambini vittime di guerra. Protagonisti, nell'iniziativa umanitaria de "Terre des Hommes", organizzata da Adamello Ski, sabato saranno, con l'olimpionica di fondo Gabriella Paruzzi, le quattro Iene e la cantante Alexia e che, sabato a Pontedilegno, si passeranno il testimone in una maratona di raccolta fondi per la ricostruzione della Casa del Sole distrutta nel recente conflitto in Costa d'Avorio.

Nuoto

Tennis

STRAVIUS STILELIBERISTA (al.f.) A Amiens (Fra). Uomini: 200 sl/50 do Stravius 1'48”02/25”49; 200 do Stasiulis 1'58”64; 50 fa Au. Leveaux 24”91. Donne: 50-100-200 do Castel 29”41-1'02"78-2'11”47; 50 fa Henique 26”95. A Bordeaux (Fra). Uomini: 50-100-200 sl/50-100 fa Am. Leveaux 22”96-49"26-1'49"18/24”48-55"47. Donne: 200-400 sl Potec (Rom) 2'01"67-4'14"78.

TSONGA QUINTO Jo Wilfred Tsona diventa il sesto francese della storia del computer Atp ad entrare fra i primi 5 del mondo. Uomini: 1. Djokovic (Ser) p. 13130; 2. Nadal (Spa) 10435; 3. Federer (Svi) 8235; 4. Murray (Gbr) 7150; 5. (6) Tsonga (Fra) 4410; 6. (5) Ferrer (Spa) 4345; 7. Berdych (Cec) 3860; 8. Fish (Usa) 2870; 9. Tipsarevic (Ser) 2710; 10. Del Potro (Arg) 2705; gli italiani: 44. Seppi; 53. Fognini; 56. Volandri; 71. Starace; 86. (87) Cipolla; 102. Lorenzi; 135. (134) Bolelli; 138. (140) Giannessi; 147. (144) Viola; 166. (168) Vagnozzi. Donne: 1. Azarenka (Bie) 8980; 2. Sharapova (Rus) 7680; 3. Kvitova (Cec) 7095; 4. Wozniacki (Den) 6270; 5. (6) A. Radwanska (Pol) 5850; 6. (5) Stosur (Aus) 5825; 7. Bartoli (Fra) 5160; 8. (9) Li (Cin) 4390; 9. (8) Zvonareva (Rus) 4340; 10. Petkovic (Ger) 3810; le italiane: 12. Schiavone 3575; 23. Vinci 2170; 29. (28) Pennetta 1910; 36. Errani 1615; 62. (67) Brianti 980; 137. (138) Knapp; 167. (180) Giorgi; 174. (175) Camerin; 182. (178) Floris; 211. (216) Burnett.

BRAVA LINDA (pe.m.) Linda Cerruti protagonista all’Open di Sabadell (Spa) nel nuoto sincronizzato. Solo. Tecnico: 1. CERRUTI 86.8305; 2. Felsnner (Ger) 83.7105. Libero: 1. Fuentes (Spa) 96.5900; 2. CERRUTI 89.5700. Duo. Tecnico: 1. Ucraina 91.1930; 2. Gran Bretagna 88.9150; 3. CERRUTI-FERRO 86.7925. Libero: 1. Carbonell-Fuentes (Spa) 97.3600; 2. CERRUTI-FENO 86.7600. A squadre: 1. Spagna 97.0100; 4. ITALIA 88.4500.

Pallanuoto Recco-Acquachiara Oggi, alle 19.30, si gioca l’8ª di ritorno in A-1 (poi alle 21.15 la Pro Recco versione europea giocherà contro i croati del Mornar in Lega Adriatica): Ferla Pro Recco-Carpisa Yamamay Acquachiara, Carisa Savona-Igm Ortigia, Ellevi Nervi-Enel Civitavecchia, Bogliasco-Posillipo, Camogli-Brescia, Florentia-Strano Light Catania. Class.: Pro Recco 48; Savona 44; Brescia, Acquachiara 43; Posillipo 29; Camogli 20; Bogliasco, Florentia 19; Ortigia 15; Civitavecchia 13; Nervi 12; Catania 6. DONNE A Imperia, alle 20, semifinale d’andata di Coppa Len femminile tra Mediterranea e Szentes (Ung). Ritorno il 7 marzo. L’altra sfida è Olympiakos (Gre)-Khanty Mansiysk (Rus).

Vela CLASSI OLIMPICHE (r.ra.) Ottima prestazione degli azzurri alla settima Andalusian Sailing Week di Cadice. Vittoria di Alessandra Sensini nella classe RS:X femminile e Francesca Clapcich nel Laser Radial, secondo Federico Esposito nell’RS:X maschile. LUNA ROSSA (r.ra.) Alle regate delle World Series di Napoli e Venezia, Luna Rossa parteciperà con due catamarani, uno sarà affidato a Campbell James mentre l’altro timoniere potrebbe essere Chris Draper. In mare ci saranno 11 equipaggi provenienti da 8 nazioni, oltre al team italiano, gareggeranno, Artemis (Sve) New Zealand, China, Aleph (Fra), Energy (Fra), Korea, Green Com (Spa) Oracle (Usa) con 2 equipaggi.


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ALTRI MONDI

Il fatto del giorno

_il caos in Piemonte

VERSO LA NUOVA LEGGE

DI GIORGIO DELL’ARTI gda@gazzetta.it

Ma la protesta dei NoTav fermerà la linea ferroviaria? «L’omicidio stradale per drogati e ubriachi» I blocchi di ieri In alto, la polizia sgombera il blocco dei No Tav sull’A32 Torino-Bardonecchia; in basso, alcune immagini della protesta in autostrada, con gli agenti che fronteggiano i manifestanti e un uomo soccorso dopo gli scontri ANSA

Il grave incidente a un capo del movimento che non vuole l’Alta velocità ha riacceso la tensione L’interesse locale si scontra con quello nazionale e anche questo governo è deciso: «Si va avanti» La scalata di un traliccio dell’alta tensione, finita male e che poteva finire anche peggio, ha incendiato lunedì la Val di Susa e il movimento No Tav, con manifestazioni in tutt’Italia e blocchi stradali che le forze dell’ordine hanno sgombrato soprattutto a forza di idranti (e con l’aiuto di una ruspa). Incomprensibilmente, però, alle 14.30 di ieri gli agenti hanno abbandonato la posizione e così il blocco è ricominciato. I contestatori hanno chiuso tra l’altro l’uscita della tangenziale di Torino, all’altezza di Rivoli. Nella battaglia di tre ore che s’era svolta in precedenza a Bussoleno (autostrada A32), la polizia (500 agenti) aveva adoperato gli idranti, gli antagonisti avevano risposto lanciando oggetti di tutti i tipi e dando fuoco ai pneumatici con cui avevano rinforzato le barricate. I No Tav erano riusciti a tenere bloccata l’autostrada tra Avigliana e Susa per quasi 24 ore. Le forze dell’ordine avevano anche sgomberato l’autostrada di Oulx, vicino a Salbertrand. I No Tav, assediando quel punto, avevano cercato di impedire alla polizia i cambi di turno nel cantiere. Per liberare questo punto la polizia

era ricorsa ai lacrimogeni. Alla fine però tutto è tornato come prima, e i No Tav hanno riguadagnato le posizioni.

1Ho visto la cosa in tv, e le domando se quell’uomo ferito dall’alta tensione, e caduto a terra da 12 metri, sta meglio.

Condizioni molto gravi, ma non dovrebbe essere in pericolo di vita. Si chiama Luca Abbà, ha 37 anni, è un anarchico, tenacissimo oppositore dell’Alta velocità in Val di Susa e leader del movimento. I medici del Cto di Torino hanno spiegato che per la valutazione dei danni permanenti — che purtroppo ci saranno — bisognerà aspettare un anno. Abbà ha ustioni di secondo grado, varie costole e lo sterno fratturati, e lesioni interne da capire. È stato sedato, e la prognosi è riservata. Oggi dovrebbero essere sottoposto a una Tac, per tentare una prima valutazione dei danni provocati dalla scarica da 30 mila volt.

traliccio?

Operai e poliziotti sono apparsi lunedì mattina a Chiomonte, in Val Clarea, per allargare il cantiere dell’Alta velocità. Un’operazione prevista, ma che doveva svolgersi ieri. È stata anticipata apposta per ridurre le contestazioni. E infatti sul posto non c’erano che una quindicina di No Tav, che è stato facile tenere a bada nella baita Clarea. Mentre la polizia li identificava però è arrivato Luca Abbà che ha subito dato inizio alla scalata del traliccio. Arrivato in cima ha telefonato a Radio Blackout, comunicando che non si sarebbe mosso da lì e che era pronto, nel caso, ad appendersi ai fili dell’alta tensione. Obiettivo: far sospendere l’allargamento del cantiere. Senonché, mentre si trovava in cima, ha fatto un movimento falso, ha sfiorato col gomito i fili dell’alta tensione ed è caduto giù. Una protesta politica si è così trasformata in una tragedia.

3 2 Quelli del moMa perché era salito su quel vimento dico-

no che è stata la polizia a farlo cadere giù.

Sì, lo ha gridato anche Alberto Perino, altro leader dei No Tav. Quest’accusa è stata ripresa un po’ dappertutto, nelle varie manifestazioni (non affollatissime, a dire la verità) che si sono svolte in Sicilia, a Trento, a Napoli, a Bologna, a Torino. Si tratta di un’accusa falsa: il filmato girato dagli stessi agenti mostra che Luca, per dire così, si è fatto male da solo. Le testimonianze di chi si trovava sul posto — agenti, ma anche contestatori — infatti concordano: la polizia non ha fatto niente, anzi un agente rocciatore ha messo a disposizione di Abbà una corda per permettergli di assicurarsi meglio alla cima del traliccio.

una linea che colleghi Torino a Lione, con tutto quel che comporta (scavi, tunnel eccetera) è stata presa dal Parlamento, condivisa da governi di tendenze opposte e sancita da accordi internazionali. I francesi sono già a buon punto per quello che riguarda la loro tratta. La questione è se un dissenso locale può aver la meglio su una decisione presa a livello nazionale e condivisa da tutte le forze politiche, a parte Vendola e Grillo. È comunque un fatto che la mancata realizzazione di quella tratta sposterebbe a nord tutto il traffico futuro delle merci.

5 L’attuale governo che cosa ne pensa?

4Hanno ragione questi contestatori a non volere la linea dell’Alta velocità?

Avrebbero torto persino se, nel merito, avessero ragione. La decisione di costruire

Ieri ha parlato il ministro Passera: «Il lavoro è in corso e deve continuare nel modo migliore previsto». Il ministro dell’Interno, Cancellieri, dopo aver esortato al dialogo, ha aggiunto: «Occorre riflettere sugli interessi della nazione». Anche questo governo, quindi, sembra favorevole alla realizzazione dell’Alta velocità. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Di fronte a un numero crescente di morti sulla strada, da più parti si invocano spesso leggi più dure. Ed è proprio l’inasprimento del codice della strada la direzione che sembra prendere il governo: ieri, infatti, il ministro dei Trasporti, Corrado Passera, in commissione Trasporti della Camera, ha annunciato di voler introdurre l’omicidio colposo stradale (una legge delega potrebbe essere pronta entro l’estate): l’ipotesi di reato scatterebbe quando si commette un omicidio alla guida con un tasso alcolemico sopra l’1,5% o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. «È inaccettabile socialmente che chi uccide poi ritorni a casa», ha spiegato Passera. E così, ora sembra più vicina l’introduzione di una legge che è nata da una proposta popolare: in poco tempo (l’iniziativa è stata lanciata con il sito www.omicidiostradale.it lo scorso giugno) sono state raccolte oltre 57 mila firme. Nella fattispecie, si punta a far passare le pene per chi uccide guidando sotto effetto di alcol o droga da un minimo di 8 a un massimo di 18 anni. La proposta prevede anche l’arresto in flagranza di reato e il cosiddetto «ergastolo» della patente: a chi guida sotto l’effetto dell’alcol e della droga sarà tolta definitivamente la patente dopo il primo omicidio. Al momento, invece, è prevista soltanto la revoca temporanea del permesso di guida. Secondo i dati dell’Associazione sostenitori Polstrada (Asaps), nel 2011, l’alcol e la droga hanno provocato il 35 per cento dei 124 incidenti stradali mortali. s.an. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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ALTRI MONDI

L’A.D. MARCHIONNE

«Fiat resta in Italia a certe condizioni» «La Fiat manterrà le scelte industriali in Italia, ma soltanto a condizioni chiare». L’a.d. del Lin gotto Sergio Marchionne (nella

notizie Tascabili

A

I FRATELLI E IL «CASO»

foto LaPresse) spinge per la riforma del mercato del lavoro: «Non possiamo perdere soldi in Europa per tenere in piedi un sistema industriale che economi camente non ha basi». E sulle alleanze con le case giapponesi, Mazda e Suzuki, ha detto: «Sono opportunità da esaminare».

DENTRO UN LICEO

Sparatoria in Ohio, i morti diventano 3 È sempre più drammatico il bilancio della sparatoria avve nuta lunedì in un liceo dell’Ohio: il numero dei ragazzi uccisi da un

un black out) e cibo. I 1049 passeggeri, tra cui 212 italiani, hanno dormito nelle aree comuni e soprattutto sul ponte, visto che il problema principale sembra essere la temperatura. «La Costa ci detto che tutto è sotto controllo — ha spiegato la moglie di Giovambattista Pettinelli, imbarcato come capotecnico — i disagi più grandi derivano dal caldo, visto che i condizionatori non funzionano. Immagino che trascorrano le notti all’aperto». Per questo la Costa ha inviato il suo «Care Team», 14 persone che oggi saliranno sulla nave per aiutare i passeggeri.

La Costa Allegra nell’Oceano Indiano: nel riquadro, la nave viene trainata dal peschereccio francese Trevignon

Il ministro degli Esteri Terzi è in India

«Sui marò non ci sono accordi di giurisdizione» Giornata di rinvii a Kerala, dove i marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sono in stato di fermo da 13 giorni, accusati di aver ucciso due pescatori indiani scambiati per pirati. La perizia sulle armi dei nostri militari è stata rinviata e la Corte del Kerala ha aggiornato a domani il ricorso per «eccesso di giurisdizione», perché il giudice vuole esaminare gli atti della Procura di Roma, che ha indagato i marò per omicidio. Il ministro degli Esteri Terzi è in India: «Non c’è accordo su chi abbia la giurisdizione». Problemi pure sui risarcimenti per i familiari delle vittime: c’è una cauzione di 450 mila euro sulla «Enrica Lexie», la nave difesa dai marò.

Secondo il rapporto dell’Unicef

«Una strage di bambini» Ogni anno ne muoiono 7,6 milioni per povertà

Il record di morti infantili è della Somalia REUTERS Secondo il rapporto Unicef 2012 sono 7,6 milioni i bambini sotto i cinque anni che muoiono per povertà e per altre cause come malattie, infezioni, malnutrizione. Il tasso di mortalità, quasi inesistente nell’Occidente, colpisce soprattutto il Terzo mondo e i Paesi in via di sviluppo. La media generale è comunque calata: nel mondo, infatti, muoiono 57 bambini ogni mille nati vivi; 20 anni fa erano invece 88 e 40 anni fa ben 139. Il Paese più colpito da questa piaga è la Somalia con 180 bimbi morti ogni mille nati vivi, poi Mali (178), Burkina Faso (176), Sierra Leone (174). L’Italia è a 4 su mille.

Toscana: la vittima aveva 50 anni

Camionista attaccato e sbranato da otto cani Stava agganciando il rimorchio del camion quando è stato sbranato da un branco di cani. Una morte orribile quella di Vito Guastella, 50 anni, dilaniato dai morsi di otto meticci di grossa taglia, nell’area industriale Biscottino, tra Pisa e Livorno. Lo ha trovato una dipendente di una ditta di pulizie con i cani che stavano ancora infierendo sul corpo. L’uomo avrebbe tentato la fuga e ciò ha eccitato ancor più gli animali, che lo hanno azzannato ovunque scarnificandogli le gambe. Sette degli otto cani assassini sono stati catturati, mentre una donna romena che vive in una roulotte nella zona e solitamente li nutre è stata sentita dai carabinieri.

LOTTO

SUPERENALOTTO

BARI

21 18 39 3 54

CAGLIARI

41 72 75 29 70

FIRENZE

28 64 77 75 46

LA COMBINAZIONE VINCENTE 25 34 43 57 67 77 Jolly: 3; Superstar: 73 Jackpot e 68.800.000 Punti 6: nessuno Punti 5+: nessuno Punti 5: 14 totalizzano: e 26.681,25 Punti 4: 1.175 totalizzano: e 320,51 Punti 3: 40.330 totalizzano: e 18,60 QUOTE SUPERSTAR Punti 4: 3 totalizzano: e 32.051 Punti 3: 185 totalizzano: e 1.860 Punti 2: 2.619 totalizzano: e 100 Punti 1: 17.342 totalizzano: e 10 Punti 0: 41.299 totalizzano: e 5 Montepremi di concorso e 69.989.471,48 10 e LOTTO Numeri vincenti

GENOVA

9 37 22 36 39

MILANO

73 22 3 41 64

NAPOLI PALERMO

1 47 21 38 39 87 4 64 31 3

ROMA

11 84 88 73 81

TORINO

74 58 48 56 37

VENEZIA

79 42 65 82 86

NAZIONALE 89 56 82 15 17 ESTRAZIONE DEL 28 FEBBRAIO

1 4 9 11 21 22 28 37 41 42 47 58 64 72 73 74 79 81 84 87

S Due inglesi su Allegra e Concordia Mark Thomas è un incredulo e preoccupato papà inglese. Il motivo? Il 13 gennaio il figlio James, 19 anni, è infatti scampato al disastro della Concordia. Adesso però Rebecca, la figlia di 23 anni, è bloccata a bordo dell’Allegra. I due ragazzi sono ballerini e da tempo lavorano per Costa Crociere. «È incredibile che sia accaduto ancora — ha detto Mark —: almeno James si trovava vicino alla riva, mentre Rebecca è in mezzo all’Oceano e non sappiamo bene che cosa stia accadendo»

compagno di scuola, T.J. Lane, 17 anni, è salito a tre, e restano gravi le condizioni degli altri due feriti. L’assassino, che la stampa americana ha descritto come un emarginato, ha fatto fuoco all’interno della caffetteria della scuola contro un gruppo di ragazzi scelti a caso.

La Procura indaga Intanto la

Un peschereccio salva l’Allegra: domani in porto La nave Costa, rimasta senza motori e luce dopo un incendio, arriverà alle Seychelles ELISABETTA ESPOSITO

Viaggia a una velocità di 6 nodi, trainata dal peschereccio d’altura francese Trevignon. Così, lenta lenta, nelle prime ore di domani mattina la Costa Allegra arriverà a Mahé, alle Seychelles. La nave da crociera, andata alla deriva per ore dopo un incendio scoppiato lunedì in sala macchine, è stata raggiunta da quest’imbarcazione lunga 90 metri (cir-

ca la metà della Allegra) nella notte tra lunedì e ieri e ha cominciato il suo viaggio. Prima verso Desroches, l’isoletta tanto amata dal principe William e la sua Kate, poi «per ragioni di sicurezza» si è preferito far rotta su Mahé. Dalle 12.30 di ieri accanto all’Allegra ci sono anche due rimorchiatori e un secondo peschereccio. Mentre un elicottero ha portato e porterà anche oggi a bordo strumenti di comunicazione, torce (l’incendio ha causato anche

IL VERTICE IERI AL MINISTERO DELL’ECONOMIA

SUL NUOVO INCIDENTE

Schettino: «Cose che succedono» Anche Francesco Schettino ha voluto parlare della Costa Allegra. «Sono incidenti che succedono», ha detto il comandante della Concordia tramite il suo avvo cato, che ha aggiunto: «Le parole di Domnica? Gossip».

procura di Genova ha aperto un fascicolo, su segnalazione della Capitaneria di Porto. L’incidente infatti è avvenuto in acque internazionali e la competenza è quindi dei magistrati liguri. «Non partiamo con ipotesi preconcette — ha detto il procuratore Michele Di Lecce —, a oggi sappiamo solo di un incendio. Bisogna accertare se sia stato casuale o doloso e valutare se i passeggeri abbiano corso un pericolo. Il fascicolo comunque è aperto per atti non costituenti reato». Ma a volerne sapere di più non sono solo i pm. Un team ispettivo della Guardia costiera, insieme a personale del ministero dei Trasporti che fa parte di uno speciale organismo investigativo sui sinistri marittimi, è partito ieri per Mahè per svolgere accertamenti. E con le polemiche sulla Costa, tra Concordia e Allegra, crescono le richieste di risarcimento. Confconsumatori, Asso-consum e Codacons hanno avviato le pratiche per una nuova azione in tutela dei passeggeri. «È evidente — ha spiegato il presidente del Codacons Rienzi — che i viaggiatori abbiano subito ingenti danni, materiali e morali. Potrebbero inserirsi nell’azione di gruppo avviata negli Stati Uniti dopo il naufragio del Giglio». © RIPRODUZIONE RISERVATA

LE LIBERALIZZAZIONI MA FEDERFARMA È CONTRARIA

La lotta all’evasione Farmacie, c’è l’intesa «Ripresi 12 miliardi» Ok a 5 mila aperture Monti ha riunito la task force-Fisco «Se tutti pagano il dovuto, le tasse si abbasseranno»

Sì ai punti vendita ogni 3.300 abitanti Sulle licenze-taxi il potere rimane in mano ai comuni

Sull’evasione fiscale il premier Mario Monti non molla di un centimetro. Ieri, in una riunione con i vertici dell’Agenzia delle entrate, ha ribadito: lotta dura contro i furbetti. «Nel 2011 — ha detto il capo del governo — grazie all’operato dell’Agenzia delle entrate e della Guardia di Finanza sono stati recuperati 12 miliardi di euro. Ma si può e si deve fare di più. Se ognuno dichiara il dovuto, il fisco potrà essere più leggero per tutti. È un impegno ineludibile». Rimborsi tempestivi e servizi ai contribuenti più efficienti sono parte delle linee guida dettate da Monti, che prevede però anche un’azione sempre più incisiva nel campo delle verifiche delle dichiarazioni dei redditi e delle fatturazioni, della documentazione doganale, della trasparenza e dei control-

Dopo giorni di trattative ieri il governo ha sciolto uno dei nodi più complicati sul decreto liberalizzazioni, cioè quello che riguarda le farmacie: se ne potrà aprire una ogni 3.300 abitanti e non ci saranno concorsi straordinari. Lo ha annunciato la relatrice del decreto, Simona Vicari (Pdl), confermando che così si arriverà ad aprire circa 5 mila nuove farmacie. Ma l’associazione di categoria non ci sta: «Siamo stati ridotti a esercizi commerciali e non a presidi per la salute pubblica», tuona Federfarma. Via libera, inoltre, ai farmaci monodose. Rimane invece ai sindaci il potere di decidere il numero di licenze dei taxi, mentre l’Autorità per i trasporti potrà esprimere un parere che potrà essere impugnato al Tar. Altra novità riguarda la Protezione civi-

Controlli della Finanza a Milano

li nell’area dei giochi e scommesse. In particolare verranno sviluppati piani specifici per combattere le frodi relative all’Iva. Il comandante della Gdf Nino Di Paolo, in un’audizione alla Camera, ha ricordato che ogni anno vengono denunciate circa 6 mila persone per fatture false con un danno per l’erario di 2,5 miliardi e per quanto riguarda l’Iva in generale ha parlato di «evasione di massa da parte di lavoratori autonomi e piccole imprese».

In Italia ci sono 17 mila farmacie

le, che non sarà più competente sui grandi eventi. Approvato, poi, un emendamento per introdurre un contributo di sostegno all’Antitrust: le società con ricavi oltre i 50 milioni di euro dovranno versare lo 0,08 per mille del loto fatturato. E sempre per le aziende viene introdotto un «rating» di legalità come premio di accesso al credito e alle agevolazioni pubbliche. Via libera anche allo scorporo della rete gas (tra Eni e Snam) entro settembre 2013.


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ALTRI MONDI

IL DEBUTTO DA ATTRICE

Lady Gaga sarà in «Men in black 3» Per Lady Gaga (nella foto LaPresse) è arrivata l’ora di debuttare al cinema. La popstar americana farà una miniapparizio

ne in «Men in Black 3», il film con Tommy Lee Jones e Will Smith che uscirà il 25 maggio. Lo ha anticipato proprio Smith al sito brasiliano Elcorillord.com. Nel cast del terzo capitolo della saga degli agenti cacciatori di alieni anche Emma Thompson, Nicole Scherzinger e Alice Eve.

DOPO IL BOOM AGLI OSCAR

The Artist al cinema Da venerdì in 115 sale Dopo i cinque Oscar, un ri torno al cinema in pompa magna. «The Artist», che ha vinto le statuette come miglior film, regia,

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A

Mobile mania 48

I NUMERI

Le migliaia di accrediti Gia prima dell’apertura del Mobile World Congress di Barcellona le persone accreditate erano oltre 48 mila

PIENONE A BARCELLONA DAL PRINCIPE FELIPE AL NUOVO NOKIA CHE PUNTA SU WINDOWS 2

1

Le migliaia di metri L’esposizione di quest’anno, a un passo da Plaça de Catalunya, occupa 70.500 metri. Per l’edizione 2011 erano 58.611

I cuochi al lavoro Al MWC sono impegnati 285 cuochi, con il supporto di 715 camerieri. Si calcola che solo di cocktail ne serviranno 25 mila

se che in Italia arriverà tra un po’, in attesa che nascano le reti Lte (a fine anno), grazie alle quali sarà possibile, da un telefonino, navigare sul web con la stessa velocità di una linea casalinga. Il Digiworld Institute stima che nel 2016, 830 milioni di persone vi avrà accesso, ecco perché tutti già corrono in soccorso del vincitore.

5

70,5

285

LA «VITA» VA FORTE

3

4

1 La pubblicità di un tablet Samsung; 2 La folla tra gli stand di Barcellona; 3 Il principe Felipe di Borbone in visita al Mobile World Congress; 4 Il Panasonic Eluga, resistente all’acqua; 5 Il Nokia Lumia 900, con il Windows Phone AP/AFP

Low cost o fighetti Il futuro è tutto degli smartphone Alla fiera mondiale dei telefonini gli anti-Apple presentano le contromosse: il segreto è il 4G DAL NOSTRO INVIATO

MASSIMO ARCIDIACONO BARCELLONA

C’è l’ossessivo ripetersi del numero 4 nel presente dei telefonini, ci sono un paio di acronimi (Lte e Nfc) che promettono altre mirabilie, ci sono cinesi sempre più agguerriti, ci sono gloriosi padroni del gioco che non mollano e si difendono bene (vedi Nokia) e ci sono i 65

il personaggio

o promette di adottare presto — la quarta release del sistema operativo Android di Google ed è predisposto per la telefonia di quarta generazione, 4G appunto, detta Lte. Tra i modelli di punta, l’Lg Optimus 4x Hd, con uno schermo di impressionante nitidezza, l’Htc OneX con foto e videocamera, concorrenziale avanguardia cinese o il Sony Xperia S. Tutta roba buona ma non rivoluzionaria, se non fos-

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attore protagonista, costumi e colonna sonora, da venerdì raf forzerà la presenza nelle nostre sale. La Bim distribuzione, infat ti, ha deciso di riportare nei ci nema il film di Michel Hazanavi cius, in 115 copie. Nel mondo ha finora incassato 107 milioni di dollari; da noi 1,7 milioni di euro.

HI TECH/2 TABLET DI CULTO

Ma la Mela mercoledì darà alla luce il nuovo iPad

Steve Jobs alla presentazione del primo iPad, lanciato a San Francisco nell’ottobre 2010 AFP

Più volte annunciato, e adesso finalmente in arrivo. Apple è pronta a mostrare al mondo il nuovo iPad, e lo farà la prossima settimana, esattamente mercoledì 7 marzo. L’azienda di Cupertino ha infatti spedito ai giornalisti specializzati un invito nel quale c’è semplicemente scritto «Abbiamo qualcosa che dovete assolutamente vedere. E toccare»: l’evento per la nuova versione del tablet di culto si terrà alle 10 del mattino californiane (le 19 italiane) allo Yerba Buena Center for the Arts Theater di San Francisco, ovvero la location dove solitamente la Mela organizza le presentazioni più importanti. Tuttavia non si sa ancora quali saranno le caratteristiche del terzo modello di iPad, il primo dopo la scomparsa del guru Steve Jobs, né è chiaro quando sarà messo in vendita: l’anno scorso l’iPad 2 venne presentato il 2 marzo e arrivò nei negozi degli Stati Uniti nove giorni dopo, per poi sbarcare in Italia il 25 marzo. Secondo le indiscrezioni circolate negli ultimi mesi, l’iPad 3 dovrebbe avere una migliore risoluzione dello schermo e delle fotocamere. Curioso, anche, che nell’invito per l’evento di mercoledì non si veda il classico tasto Home dei dispositivi Apple: per qualcuno, potrebbe essere la conferma del rafforzamento del sistema «touch».

Dukan, mister dieta: «Faccio dimagrire col cibo»

VINCENZO DI SCHIAVI MILANO

Mangia che dimagrisci. Un apparente paradosso spiega il successo di Pierre Dukan, nutrizionista-scrittore francese tradotto in tutto il mondo (più di 10 milioni di copie vendute), la cui ultima fatica La dieta Dukan illustrata - 60 nuove ricette, uscita a gennaio, è tra i libri più venduti del momento. Teorie articolate e originali sposate da molti vip come Jennifer Lopez e Gisele Bundchen e, soprattutto, dalla regale Kate Middleton, che sulla dieta dukaniana ha costruito l’impeccabile silhouette per il royal wedding con William; ma anche oggetto di critiche fe-

mila visitatori che invadono Barcellona per il Mobile World Congress. C’è un convitato di pietra e una sensazione che tutti contribuiscono a trasmettere: «Qualunque sia l’oggetto che hai in mano, è già fuori moda». La parte del leone tocca ai nuovi smartphone (in un anno hanno raggiunto il 40% del mercato dei cellulari): la quasi totalità «monta» processori chiamati quad-core, adotta —

Strategia Nell’attesa, è chi prova ad incunearsi nel duopolio Apple/Android, però, a mostrare risoluta vitalità. È il caso di Nokia, alleatasi appena un anno fa con Microsoft e vestita di nuovo con iniezioni di ottimismo («Abbiamo già fatto molta strada», ripete il numero 1 Stephen Elop) e una doppia strategia. Da un lato low cost per i Paesi emergenti, dove i finlandesi sono ancora fortissimi. Dall’altro «figosi» smartphone basati su Windows Phone, che ampliano la gamma: il Lumia 900 con schermo da 4,3 pollici e il 610, sorprendente per prestazioni e costi (da aprile, 230 euro circa). Ma anche nuovi servizi, Nokia Reading (per leggere libri e giornali), Nokia Trasport e uno degli oggetti che più incuriosiranno: il Nokia 800 Pure View con lenti Carl Zeiss e un supersensore da 41 megapixel, roba da immagini professionali. Per il resto, poche cose essenziali. Primo: tutti copiano tutti. Secondo: il ritorno in Europa dei giapponesi andati via con imprudenza anni fa. Fujitsu, Panasonic con Eluga, la stessa Sony, dopo il naufragio dell’alleanza con Ericsson. «Penso che per alcuni sia un’ultima spiaggia», chiosa Carlo Barlocco di Samsung, forte dei 95 milioni di smartphone venduti nel 2011. Coreani che snobbano: a Barcellona non presentano 4G, ma sfornano un altro Galaxy, il Note 10.1, convinti dell’integrazione telefono+tablet. Anche perché qui non c’è Apple, il vero concorrente. Iperpresente, però, nelle mani dei visitatori. Uno su tre impugna un iPhone 4s (ecco un altro quattro). Calcolo spannometrico confortato dai numeri: il 52 per cento dei profitti globali del settore nell’anno passato arriva da qui.

S La console portatile oltre il milione PlayStationVita, la nuova console portatile di Sony, va forte: lanciata in Giappone il 17 dicembre e arrivata in America e in Europa (Italia compresa, dove costa 252,99 euro per la versione wi-fi e 50 in più per quella 3G) il 22 febbraio, la PsVita ha superato quota 1,2 milioni di unità in tutto il mondo (dato aggiornato al 26 febbraio). Per quanto riguarda la vendita di software, i titoli acquistati sono stati invece 2 milioni

LA GAZZETTA DELLO SPORT

La Dieta Dukan illustrata Di Pierre Dukan (Sperling & Kupfer, 264 pg., 19,90 euro)

roci da parte dei nutrizionisti ortodossi, per quel bombardamento proteico che minaccerebbe i reni. Dukan ribatte: «L’eccesso di zuccheri può portare al diabete, i lipidi o grassi possono dare problemi cardiovascolari, le proteine invece non danno alcun problema a meno che non si sia affetti da insufficienza renale. Certo, tutte le diete possono avere piccoli inconvenienti che però sono nulla rispetto alle prospettive dell’obesità». Quattro fasi La dieta Dukan è «formata» da 4 fasi e 100 alimenti (72 a base di proteine e 28 verdure) da consumare in piena libertà e senza limiti, ma seguendo alcune regole fondamentali. «Il primo step — spie-

Le vip stregate Tre seguaci vip della dieta ideata da Dukan: Kate Middleton, 30 anni, Gisele Bundchen, 31 anni, e Jennifer Lopez, 42 anni REUTERS/AP

ga il nutrizionista — è detto di "attacco": dura al massimo 5 giorni in cui bisogna ingerire esclusivamente proteine, carne, pesce e uova. Poi segue la fase di "crociera" nella quale vanno aggiunte verdure cotte e crude fino al raggiungimento del peso voluto. Il terzo momento è quello del consolidamento: ha una durata variabile ed entrano in ballo anche pane, frutta, formaggio, farinacei e due pasti di gala; antipasto,

piatto principale, dessert e un bicchierone di vino, che servono per evitare pericolose ricadute». L’ultima fase è quella della stabilizzazione, scandita da tre regolette: «Il giovedì — spiega Dukan — pasto di proteine pure; 3 cucchiai di crusca al giorno; 20 minuti di corsa quotidiana, che è il minutaggio minimo per considerarsi un essere umano, e addio ascensore». In Francia ha fatto discutere una lettera di Dukan a Sarkozy in cui suggerisce di alzare i voti agli studenti più in forma: «Servirebbe a monitorare la salute dei ragazzi tra i 14 e i 16 anni: è un’età critica in cui l’eccesso di peso si iscrive nella memoria del corpo e dopo perdere chili diventa difficilissimo». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MERCOLEDÌ 29 FEBBRAIO 2012

ALTRI MONDI Oroscopo LE PAGELLE

DI ANTONIO CAPITANI 24/8 - 22/9

23/9 - 22/10

21/3 - 20/4

21/4 - 20/5

21/5 - 21/6

22/6 - 22/7

23/7 - 23/8

Bilancia 8

Ariete 7+

Toro 7

Gemelli 7,5

Cancro 6-

Leone 7

IL MIGLIORE. Luna OK per varare e ideare. Il lavoro è in pole position, con scatti d’orgoglio vincenti e foraggianti il saldo bancario. Sudombelico muy creativo!

Tutto assume forma più definita e voi acquisite sicurezza. Oggi, in particolare, potete colloquiare, trattare, fornicare con successo. Uau.

Giornata operosa, utile anche a concretizzare e sistemare bene le questioni di soldi. Siete spassosi come una prostatite, ma vi si sopporta.

La fortuna e i talenti vi fanno riscuotere soddisfazioni solide. Ogni pezzo del puzzle si incastra nel modo giusto, anche sul versante suino!

Dovrete farvi i glutei a forma di stadio Artemio Franchi per sbrigare tutto. Ma trionferete. Dribblate però le lingue taglienti e i dementi.

La serenità aumenta e voi producete meglio. Gli amici vi aiutano, il fiuto è efficacissimo, il sudombelico avverte già aria di primavera.

23/10 - 22/11

23/11 - 21/12

22/12 - 20/1

21/1 - 19/2

20/2 - 20/3

Scorpione 6,5

Sagittario 5,5

Capricorno 6,5

Acquario 7,5

Pesci 6-

L’umore sfigopenzola, ma gli input stellari per migliorare, sistemare proficuamente cose di soldi e per fare i suini, ci sono tutti: state su!

Tamponate le pretese della gente, con gentile fermezza e senza meditarne la decapitazione. La giornata è comunque tesa. E non si fornica.

Gli zebedei si trascinano per la noia. Ma lavoro, questioni burocratiche e colloqui vanno bene. Sudombelico contento. E concreto.

La tabella di marcia viene rispettata con giubilo. E l’ora X in merito a qualcosa che aspettate trepidando (anche di suino) è vicina!

Lo stress s’alterna all’apatia, la speranza allo sfigopessimismo. Ussignùr, che palle (al piede) siete. Mercurio aiuta però p.r. e viaggi.

Vergine 5,5 FRANCESCO TOTTI

Qualcosa s’ingrippa. Magari nel lavoro. O in casa. O in un progetto. E gli zebedei girano come lavatrici in centrifuga. Grigiore suino.

Il trequartista ha sempre giocato nella Roma con cui ha vinto uno scudetto nel 2001. È nato a Roma il 27 settembre 1976

Gazzetta.it

Televisioni in chiaro LA 7

HUNTER CARABINIERI MELAVERDE TG4 - TELEGIORNALE DETECTIVE IN CORSIA LA SIGNORA IN GIALLO FORUM FLIKKEN COPPIA IN... SENTIERI DREAM HOTEL: THAILANDIA - TG4 19.35 TEMPESTA D'AMORE 20.30 WALKER TEXAS... 21.10 VIAGGIO A ... Documenti 0.15 I SALUTI DI VIAGGIO A ... 0.27 STORIA DI UNA CAPINERA 1.47 TG4 NIGHT NEWS 2.45 L' APPARTAMENTO

7.30 9.45 11.00 12.30 13.30 14.05

RAIDUE

RAITRE

CANALE 5

TG1 LINEA VERDE METEO TG1 OCCHIO ALLA SPESA LA PROVA DEL CUOCO TG1 VERDETTO FINALE LA VITA IN DIRETTA TG PARLAMENTO TG1 CHE TEMPO FA L' EREDITÀ TG1 ITALIA - STATI UNITI Amichevole 23.20 PORTA A PORTA 0.55 TG1 - NOTTE 1.25 CHE TEMPO FA 1.30 SOTTOVOCE 2.00 RAI EDUCATIONAL

8.10 10.00 11.00 13.50 14.00 16.10 16.55 17.45 17.50 18.15 18.45 19.35 20.30 21.05

CARTONI ANIMATI TG2 I FATTI VOSTRI MEDICINA 33 ITALIA SUL DUE GHOST WHISPERER HAWAII FIVE-0 TG 2 FLASH L.I.S. RAI TG SPORT TG 2 NUMB3RS L'ISOLA DEI FAMOSI TG2 IL PADRE DELLE SPOSE Film 23.05 TG 2 23.20 RAI 150 ANNI LA STORIA SIAMO NOI 0.15 PAST LIFE

8.00 9.50 10.00 11.00 12.00 12.45 13.10 14.00 15.00 15.50 19.00 20.15 20.35 21.05

AGORÀ DIECI MINUTI DI... LA STORIA SIAMO NOI APPRESCINDERE TG3 - RAI SPORT LE STORIE LA STRADA PER... TG REGIONE - TG3 QUESTION TIME COSE DELL'ALTRO GEO TG3 - TGR - BLOB STANLIO E OLLIO UN POSTO AL SOLE CHI L'HA VISTO? Attualità 23.15 GLOB SPREAD 0.00 TG3 LINEA NOTTE 0.10 TG REGIONE 1.05 RAI EDUCATIONAL GATEC

8.00 8.40

Film sul Digitale Terrestre

Lo Sport in chiaro, sul satellite e sul digitale terrestre

PREMIUM

IN DIRETTA

13.20 BE MY BABY MYA 14.50 FIGLI DELLE STELLE PREMIUM CINEMA 16.40 INCEPTION PREMIUM CINEMA 17.15 ANOTHER CINDERELLA STORY MYA 19.15 IMMATURI PREMIUM CINEMA 21.15 MAMMA MIA! MYA 21.15 THE TOWN PREMIUM CINEMA 23.25 FACCIO UN SALTO ALL'AVANA PREMIUM CINEMA 01.00 ADELE E L'ENIGMA DEL FARAONE PREMIUM CINEMA

CALCIO

8.00 9.35 11.00 11.05 12.00 13.30 14.10 15.15 16.50 17.00 17.10 18.50 20.00 20.30

Torneo 4 Nazioni. Rai Sport 1

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Amichevole Sportitalia24

20.30 SVIZZERA ARGENTINA Amichevole. Sportitalia

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Amichevole Sky Sport 1, SuperCalcio, Calcio 1

Eurolega. Top 16 Sportitalia2

11.00 ATP DUBAI

NCAA. Espn America

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ANCONA

1

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AOSTA

-1

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BARI

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BOLOGNA

0

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CIELO

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CAGLIARI

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Sole

Deboli

CAMPOBASSO

-1

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Moderati

CATANIA

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FIRENZE

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Milano

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Torino 3 19

Venezia

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Perugia

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GENOVA

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L'AQUILA

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MILANO

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PERUGIA

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REGGIO CALABRIA

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ROMA

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TORINO

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PALERMO

Mossi

Neve

Agitati

Nebbia

Il sole oggi MILANO

ROMA

TRENTO

Sorge

Tramonta

Sorge

Tramonta

TRIESTE

7:04

18:07

6:47

17:58

2

9

VENEZIA

2

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23.15 RUGBY: SCOZIA FRANCIA Sei Nazioni

IL BLOG

SKY SPORT 3 9.30

Speciale Argentina Da Ramon Diaz al Basile furioso

GOLF: ACCENTURE MATCH PLAY World Golf Championship

CALCIO: SIENA PALERMO

9.30

12.00 CALCIO: RAYO VALLECANO REAL MADRID Liga

BASKET: CONNECTICUT SYRACUSE

14.00 CALCIO: MANCHESTER CITY BLACKBURN ROVERS

NCAA

Nel forum «Interazione» si parla della crisi nerazzurra e delle scelte di Moratti (nella foto) sulla guida tecnica della squadra

Premier League

Si chiama «Tropico del calcio» il blog dedicato al Clausura, ai suoi protagonisti e alle sue storie. Da non perdere

www.gazzetta.it

Domani

Dopodomani

Cieli sereni e limpidi su tutto il territorio nazionale grazie all'alta pressione in decisa espansione sul Mediterraneo. Ultime raffiche di vento da Nord tra il basso Adriatico e il settore ionico, altrove venti deboli. Clima ancor più mite.

Un'altra giornata dai cieli sereni e limpidi quasi ovunque. Segnaliamo solo nubi sparse e innocue lungo l'alto versante tirrenico, specie al mattino per le foschie in sollevamento. Qualche foschia possibile anche in Val Padana. Clima primaverile.

17

Ancona

Firenze

Molto forti

Calmi

Ranieri e l’Inter Dibattito aperto sulle strategie

5 18

13

Coperto

Temporali

IL FORUM

Bologna Genova

Forti

MARI

Schiacciante maggioranza di «no» (quasi il 90%) all’ipotesi lanciata dal pm di Cremona Di Martino

2 15

Rovesci

Pioggia

Calcioscommesse Amnistia sportiva? I lettori dicono no

11.30 RUGBY: INGHILTERRA - GALLES

Sei Nazioni

15.00 CALCIO: FAN CLUB MILAN 15.30 CALCIO: FAN CLUB ROMA 16.00 CALCIO: FAN CLUB INTER 16.30 CALCIO: FAN CLUB LAZIO 17.00 CALCIO: FAN CLUB NAPOLI

Tempo per lo più stabile sull'Italia con cieli diffusamente sereni. Nuvolosità diffusa in prossimità dei rilievi delle Venezie e nelle zone interne del Centrosud con qualche isolata precipitazione. Temperature in nuovo generale aumento. Trieste

Trento

1.30

Serie A Highlights

Oggi

Aosta

23.15 23.20 23.25

TG LA7 COFFEE BREAK L’ARIA CHE TIRA I MENÙ DI BENEDETTA TG LA7 UN UOMO PER TUTTE LE STAGIONI ATLANTIDE L’ISPETTORE BARNABY G’ DAY TG LA7 OTTO E MEZZO GLI INTOCCABILI Attualità TG LA 7 TG LA 7 SPORT BLADE RUNNER: THE FINAL CUT TG LA7

Sei Nazioni

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Secondo turno SuperTennis

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IL SONDAGGIO

16.45 RUGBY: INGHILTERRA GALLES

Serie A Highlights

Serie A Highlights

16.00 ATP DUBAI

NEBRASKA - IOWA

1

9.45

Secondo turno SuperTennis

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TENNIS

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ALGHERO

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Serie A1 maschile. Rai Sport 2

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Ieri

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CALCIO: NAPOLI INTER Serie A Highlights CALCIO: MILAN JUVENTUS

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PALLANUOTO

18.45 ZALGIRIS KAUNAS BENNET CANTÙ

A CURA DI

SKY SPORT 1

Serie A maschile Rai Sport 1

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VOLLEY

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22.45 CROAZIA - SVEZIA

CARTONI ANIMATI SETTIMO CIELO EVERWOOD STUDIO APERTO CARTONI ANIMATI CAMERA CAFÈ TELEFILM BAU BOYS TRASFORMAT STUDIO APERTO TUTTO IN FAMIGLIA I SIMPSON C.S.I. WILD - OLTRENATURA Documenti ROMANZO CRIMINALE STUDIO APERTO THE SHIELD PRISON BREAK

8.00 8.40 10.35 12.25 13.40 15.30 16.15 17.10 17.45 18.30 19.20 19.50 20.20 21.10

WORLD OPEN

8.30

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TG5 - MATTINA LA TELEFONATA DI BELPIETRO MATTINO CINQUE FORUM TG5 SOAP UOMINI E DONNE AMICI POMERIGGIO CINQUE THE MONEY DROP TG5 STRISCIA LA NOTIZIA SOTTO PROTEZIONE Serie Tv MATRIX TG5 - NOTTE STRISCIA LA NOTIZIA UOMINI E DONNE AMICI

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8 14

L’Aquila 2 14

Campobasso

17

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0

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14

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4 16

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Tramonta

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22 feb.

29 feb.

8 mar.

15 mar.


MERCOLEDÌ 29 FEBBRAIO 2012

TERZO TEMPO GazzaFocus

Il caso alla 500 miglia di Daytona riapre il dibattito sui social-network

Keselowski ha messo online foto dello scontro di Montoya E ora l’Australia «sconsiglia» Twitter ai suoi atleti a Londra so delle partite, così come sono stati sanciti da Nba e Nfl, per esempio, non sembrano più tanto stucchevoli. E non si tratta nemmeno più soltanto del contenuto dei cinguettii, ora a preoccupare è proprio l’attenzione che certi atleti dedicano alla lettura, se non proprio alla compilazione, dei tweet. Già nel corso dell’ultima Ryder Cup di golf, i due capitani, Colin Montgomerie per l’Europa e Corey Pavin per gli Stati Uniti, vietarono i social-network ai loro giocatori per l’intera settimana di competizione. Ma il sospetto era che fossero più impauriti da critiche e rivelazioni vietate che non dalla distrazione. Anche perché era recente la vicenda di Kevin Pietersen, nazionale inglese di cricket che, prima delle convocazioni ufficiali, aveva polemicamente svelato via Twitter di essere stato esclu-

MARIO SALVINI

Non twittare al volante «Ecco le

fiamme come le vedo io», ha scritto. Suscitando la comprensibile incredulità de suoi stessi followers, gli utenti che seguono il suo profilo sul social-network. «Ma come? Hai con te il telefonino?», gli ha scritto un preoccupato John. «Forse», ha risposto ironico Brad allegando una faccetta sorridente. Quindi tale Lis ha proseguito lo scherzo: «Per favore non guidare mentre twitti». E lui: «Non preoccuparti, siamo fermi». Un altro follower, Chris, si è complimentato: «Bella foto». Brad se n’è compiaciuto: «No, gli altri piloti non stanno twittando», ha specificato, come se ce ne fosse stato bisogno. «Gli altri pensano

Ma il Cio è certo che i nuovi media daranno una immagine diversa ai Giochi Il mezzo asciuga-pista in fiamme dopo lo scontro con l’auto di Montoya AFP

TWITTATE STONATE

Quando online finisce ciò che non si può dire Non passa giorno che un cinguettio non rimbombi con un’eco spropositata. Celeberrimo fu quando Charlie Villanueva, ai tempi in cui era a Milwaukee, fu beccato a twittare nell’intervallo di una gara di Nba. In Nfl Antonio Cromartie postò un tweet che gli costò 2500$ di multa: era a San Diego e su Twitter si lagnò della qualità del cibo in ritiro. Ancora in Nba, Kevin Love anticipò online la decisione del suo club. Milwaukee, di esonerare il tecnico McHale. Mentre da noi, solo un paio di giorni fa, Andrea Zola, figlio di Gianfranco, ha twittato: «Diventerò tifoso della Lazio». Vedremo.

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI andrea.monti@gazzetta.it VICEDIRETTORE VICARIO Gianni Valenti gvalenti@gazzetta.it VICEDIRETTORI Franco Arturi farturi@gazzetta.it Stefano Cazzetta scazzetta@gazzetta.it Ruggiero Palombo rpalombo@gazzetta.it Umberto Zapelloni uzapelloni@gazzetta.it

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LETTERE

E il pilota twittò in pista Guardate che incidente Magari sarà capitato anche a voi, che vostra moglie, o vostro marito, leggendo un tweet inviato incautamente vi abbia smascherati: «Ma come, tu non sei in autostrada? Che fai, twitti mentre guidi?». Ecco, da oggi in poi tranquilli, in circostanze del genere c’è una sola cosa da fare: raccontare di Brad Keselowski e di quel che ha combinato lunedì. Giornata in cui, a causa delle forti piogge di domenica, è stata rimandata la 500 Miglia di Daytona. Brad era al via con la sua Dodge numero 2 sponsorizzata dalla birra Miller. La gara, a dire il vero, è stata dimenticabile: è arrivato 32˚. Ma ugualmente si parla più di lui che del vincitore, Matt Kenseth. Il tutto perché quando mancavano 40 giri alla fine c’è stato un incidente. Spaventoso nella dinamica. Per fortuna senza conseguenze. Lo ha causato uno che conosciamo molto bene, Juan Pablo Montoya. Che con la sua Chevrolet ha urtato un mezzo di soccorso. Le fiamme che ne sono scaturite erano terrificanti. Come ha prontamente documentato Brad. Sì, perché in una tasca della tuta aveva il telefonino. E visto che la gara è stata subito bloccata, ha pensato bene di scattare foto dell’incidente. E di postarle su Twitter. Direttamente dall’abitacolo.

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PRESIDENTE Piergaetano Marchetti VICE PRESIDENTE Renato Pagliaro AMMINISTRATORE DELEGATO E DIRETTORE GENERALE Antonello Perricone CONSIGLIERI Raffaele Agrusti, Roland Berger, Roberto Bertazzoni, Gianfranco Carbonato, Diego Della Valle, John Elkann, Giorgio Fantoni, Franzo Grande Stevens, Jonella Ligresti, Giuseppe Lucchini, Vittorio Malacalza, Paolo Merloni, Andrea Moltrasio, Carlo Pesenti, Virginio Rognoni, Alberto Rosati, Giuseppe Rotelli, Enrico Salza DIRETTORE GENERALE DIVISIONE QUOTIDIANI Giulio Lattanzi

che io sia pazzo». E ancora: «Probabilmente il mio è stato il primo tweet della storia da un’auto della Daytona 500». Dove l’avverbio «probabilmente» suona come una cautela fuori luogo. E man mano che proseguiva la sosta qualcuno si è persino preoccupato dell’autonomia delle batterie del suo telefonino. Fino a quando la gara è ripresa: «La prossima volta twitta dal traguardo», gli ha suggerito tale Jackson. «E’ il mio piano», ha chiuso Brad prima di ripartire. E di fare i conti. Al via i suoi followers erano circa 65.000. Dopo due ore di stop e di twittate dalla pista erano 133.519. Ieri sera erano 206.820. Difficile credere che qualcun altro al mondo possa aver mai avuto un incremento tanto netto in così poche ore. No Tweet a Londra La surreale vicenda se non altro suggerisce che evidentemente nessuna precauzione è esagerata, quando si tratta di Twitter. Gli espliciti divieti di farne uso nel cor-

RCS MediaGroup S.p.A. Divisione Quotidiani Sede Legale: Via A. Rizzoli, 8 - Milano Responsabile del trattamento dati (D. Lgs. 196/2003): Andrea Monti privacy.gasport@rcs.it - fax 02.62051000 © COPYRIGHT RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIVISIONE QUOTIDIANI Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo quotidiano può essere riprodotta con mezzi grafici, meccanici, elettronici o digitali. Ogni violazione sarà perseguita a norma di legge DIREZIONE, REDAZIONE E TIPOGRAFIA Via Solferino, 28 - 20121 Milano - Tel. 02.62821 DISTRIBUZIONE m-dis Distribuzione Media S.p.A. Via Cazzaniga, 19 - 20132 Milano Tel. 02.25821 - Fax 02.25825306 SERVIZIO CLIENTI Casella Postale 10601 - 20110 Milano CP Isola Tel. 02.63798511 - email: gazzetta.it@rcsdigital.it PUBBLICITÀ RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIVISIONE PUBBLICITÀ Via A. Rizzoli, 8 - 20132 Milano Tel. 02.25841 - Fax 02.25846848

so da un match contro il Pakistan. Creando una infinita coda di polemiche. Da allora i casi di twittate stonate di atleti famosi sono state centinaia, tant’è vero che non è più il contenuto, in discussione. Ma l’essenza stessa del social-network. E’ di ieri la notizia che il comitato olimpico australiano ha «ufficialmente sconsigliato» ai suoi atleti l’utilizzo di Twitter durante l’Olimpiade. Il suggerimento, chiamiamolo così, è scaturito dopo che nel corso della prova di Coppa del Mondo di tuffi dei giorni scorsi, a Londra, era stato consentito a ragazzi e ragazzi di sbizzarrirsi cinguettando. Solo che il loro rendimento sarebbe peggiorato. Da qui l’ammonimento, quanto meno «ad un uso responsabile». Non un divieto, questo no. Perché, si sa, il Cio ha dato via libera a Twitter, Facebook, Youtube e blog dal villaggio olimpico. Nella certezza che i nuovi media sapranno dare ai Giochi un’immagine diversa.

PortoFranco A CURA DI FRANCO ARTURI Fax: 0262827917. Email: gol@rcs.it Twitter: @arturifra

Il fenomeno Udinese e il suo pubblico Pozzo è un abilissimo imprenditore. Ogni anno registra plusvalenze milionarie (si pensi alle cessioni dei vari Bierhoff, Amoroso, Fiore, Pizarro, Sanchez, Inler..) ma riesce comunque a mantenere l'Udinese ad un livello medio-alto in classifica. Complimenti, ma non si pretenda che il tifoso friulano si fidelizzi alla squadra. Per farlo, il patron, anche solo per una stagione, dovrebbe evitare di cedere i pezzi migliori e magari acquistare qualche rinforzo di qualità. Sarebbe il segnale che anche a Udine si può sperare, con un po’ di fortuna, di vincere qualcosa. Altrimenti i giovedì invernali di coppa vedranno sempre il Friuli tristemente semivuoto. Massimo Masotti (Udine)

Sono in disaccordo. Spesso i buoni giocatori sono rimasti per più stagioni, vedi Di Natale. Gli udinesi possono sostenere in massa la loro squadra, senza aprire discorsi artificiosi: il club fa meraviglie. Esistono decine di formazioni in Europa «che non vincono» supportate dal loro pubblico. Dissento anche da Pozzo che si lamenta spesso delle scarse presenze al «Friuli»: una città di centomila abitanti, undicesima per presenze allo stadio (prima di Catania, Parma, Lecce, Cesena...) sta dando già molto.

Zambelli, mio capitano

Le statistiche avanzano

Sono tifoso del Brescia e orgoglioso di avere un vero capitano, Marco Zambelli: l'esatto opposto del prototipo di calciatore tutto veline, discoteche e bella vita. Marco i suoi pochi ritagli di tempo fuori dal campo di allenamento li passa nella sua città che ama piu di ogni altra cosa. Lo trovi nei reparti di ospedale a dare sostegno a quei bambini che non hanno avuto fortuna. Domenica forse al grande calcio è sfuggito un avvenimento che invece a Brescia è stato a lungo sottolineato. Al gol del sua squadra (venuto da un suo cross), Marco è corso a prendere la foto di Miriana, una bimba di 5 anni da lui conosciuta in uno di quei reparti, e scomparsa in questi giorni, ed ha innalzato al cielo la sua immagine commosso. Un gesto sentito dal profondo, tanto che Marco aveva le lacrime agli occhi. Noi conosciamo bene la sua grande sensibilità e vorrei che anche i grandi calciatori l’apprezzassero. In un mondo dove lo sport è spesso calpestato, dove i capitani vendono partite, Marco è l'eccezione. Lui che ha rifiutato grandi squadre, che per altro meriterebbe. Ma lui è il nostro capitano e noi siamo orgogliosi di averlo!

Ho letto il suo commento alla lettera di Pierluigi Maini. Sono d'accordo con lei quando dice che la valutazione cognitiva di un allenatore non può essere sostituita, che i numeri sono dati grezzi e che spesso se ne abusa. Occhio però a non sottovalutare l'importanza della statistica, specialmente oggi che disponiamo di straordinari strumenti informatici. Nel calcio credo che rispetto anche solo a 10 anni fa molto sia cambiato. Penso ai metodi di allenamento, alle palestre, al monitoraggio delle prestazioni atletiche o tecnico-tattiche. Penso ancora alla valutazione economica di un calciatore. Credo che da questo punto di vista, in Italia ci sia poca cultura scientifica (in ambito sportivo), una certa diffidenza e riluttanza all'uso delle moderne tecnologie. Oserei dire una chiusura a priori. Credo sia sbagliato. Ma noi siamo il popolo del Moviolone e della vis polemica: quella ci piace per la sua natura costruttiva...

Maurizio Chiari (Brescia)

Che il Signore ve lo conservi e preservi tutti dalle brutte sorprese. La sua lettera prende il posto delle tante che commentano il trash emerso da Milan-Juve: mi sembra molto più importante.

Pier Gabriele Carta

Fabio Licari qualche giorno fa ha riportato una felice definizione di un intellettuale spagnolo: «Le statistiche sono come il bikini: rendono l'idea ma non fanno vedere tutto». Giusto anche sottolineare che l’Italia calcistica (e forse non solo) è rattrappita nelle sue vecchie certezze e si apre con grande fatica al nuovo. Resti fra noi: a strologare di arbitri, complotti e massimi sistemi sono capaci tutti; a parlare di cose tecniche, che sono cultura, con competenza, possono azzardarsi in pochi.

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

MERCOLEDÌ 29 FEBBRAIO 2012


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