Gazzetta dello Sport 30/07/2012 | SAS

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 30 LUGLIO 2012

LONDRA 2012 SCHERMA

L’argento che laBussola

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I NUMERI

OGGI TIRO A SEGNO

Campriani è tra i favoriti nella carabina 10 metri Il tiro a segno ci ha regalato la prima medaglia di quest’Olimpiade, ma l’Italia non ha ancora tirato fuori il suo asso dalla panica: è Niccolò Campriani che stamattina (ore 10) è in gara nella carabina 10 metri con Marco De Nicolo. Campione del mondo in carica, il fiorentino è tra i grandi favoriti. La finale è in programma alle ore 13.15.

JUDO E SCHERMA

La Quintavalle cerca il bis Le spadiste per la sorpresa Dopo il bronzo della Forciniti, il judo promette altre grandi sorprese per l’Italia: sul tatami ci sarà Giulia Quintavalle nella categoria 57 kg. Oro a Pechino, la toscana gareggerà a partire dagli ottavi. La finale è alle ore 18.10. Fari anche sull’ExCeL con la prova individuale di spada femminile: Fiamingo e Navarria, però, non sono tra le favorite.

DOMANI LE FINALI DEL POMERIGGIO

Skeet: ecco Falco e Lodde Nel judo è l’ora della Gwend Il programma di domani regala altre speranze di medaglia all’Italia sin dal mattino. Nello skeet ecco Ennio Falco (oro nel ’96, in gara alle 10) e Luigi Lodde (11.30). La finale è prevista per le ore 15. Nel judo ci provano Edwige Gwend (campionessa europea nel 2010, cat. 63 kg, finale ore 17) e Antonio Ciano (cat. 81 kg, 17.10). In gara anche le azzurre dell’artistica.

LE FINALI DELLA SERA

Pellegrini ci prova nei 200 sl Fiorettisti, che squadra La serata propone il piatto forte. Dopo il flop dei 400 sl, alle 20.39 Federica Pellegrini cerca il riscatto nei 200 sl, dove vinse l’oro a Pechino. Gli azzurri del fioretto (finale alle 20.40) vogliono imitare le donne: Cassarà, Aspromonte e Baldini vanno a caccia di un’altra possibile tripletta, riuscita ai Mondiali 2011 (con Avola al posto di Baldini).

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le medaglie olimpiche della scherma azzurra (lo sport più titolato), considerando anche i Giochi intermedi di Atene 1906: eguagliata la Francia. È la 68ª a livello individuale: 25 d’oro, 20 d’argento e 23 di bronzo)

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le medaglie olimpiche nella sciabola vinte dall’Italia, 16 individuali (3 ori, 7 argenti e 4 bronzi) e 19 a squadre (4 ori, 11 argenti e 4 bronzi)

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gli anni dall’ultima medaglia napoletana nella sciabola individuale: la vinse Federico Cesarano ai Giochi intermedi di Atene 1906.

DAL NOSTRO INVIATO

MARISA POLI LONDRA

la scheda

C’è che a un certo punto l’interruttore scatta e tutto va al suo posto. C’è che a 31 anni, dopo una carriera con più occasioni mancate che successi, Diego Occhiuzzi si scopre d’argento e porta a Napoli una medaglia olimpica nella sciabola 106 anni dopo il bronzo di Federico Cesarano ai Giochi intermedi di Atene 1906. La scherma azzurra sale a quattro (a Pechino i podi furono sette), ma stavolta la sciabola non ha il volto noto di Aldo Montano, né lo sguardo esperto di Gigi Tarantino. Ha le gambe veloci di un ragazzo dell’alta borghesia partenopea che non ce l’aveva mai fatta, finora, a vincere qualcosa da solo.

DIEGO OCCHIUZZI 31 ANNI AERONAUTICA

Calmo Famose, fino a ieri, erano più le occasioni sprecate (due medaglie buttate agli Europei con assalti persi a 14) e le scenate con gli arbitri. Perché quando Diego perde la testa non ce n’è. Le scenette, pure se al minimo sindacale, ieri hanno fatto sorridere gli ottomila della sala S1 dell’Excel. «Non so cosa mi succede, fuori sono anche abbastanza calmo» spiega l’allievo di Leo Caserta, ap-

Nato a Napoli il 30 aprile 1981, alto 1.80 per 80 kg, è cresciuto nel Circolo Nautico Posillipo ed è tesserato per l’Aeronautica. Lo allena Leonardo Caserta, fratello dell’ex azzurro Raffaello. È fidanzato con Valeria. Alla seconda Olimpiade, a Pechino aveva centrato l’argento a squadre. Nelle grandi manifestazioni non aveva mai vinto medaglie individuale. A squadre, ai Mondiali, ha 2 argenti (2009 e 2010) e 2 bronzi (2007 e 2011), oltre a 3 titoli europei. REUTERS

Napoletano doc, si arrende solo a Szilagyi. Il tecnico Caserta: «Stavolta è stato calmo» passionato di auto orologi e «cose futili». «Due volte ho buttato la medaglia agli Europei all’ultima stoccata. Perché perdo la concentrazione e perché litigo spesso con l’arbitro. E’ che ogni tanto mi parte la testa». Libero Sarà per quello strappo alla schiena (un centimetro e mezzo), trattato dopo ogni incontro, che gli ha liberato la testa da troppe pressioni. Sarà per la sigaretta accesa dopo ogni assalto, sul retro del palazzo. Di certo è scattato qualcosa. «Non ha disperso. La chiave è stata quella, non si è fatto prendere dall’ansia», secondo il maestro Leonardo Caserta, che lo segue da 14 anni con la

Favola Occhiuzzi Si scopre fenomeno nel giorno giusto A 31 anni batte l’amico Montano e va in finale nella sciabola. Dopo ogni assalto, una sigaretta


LUNEDÌ 30 LUGLIO 2012

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non ti aspetti d «Mi sembrava

SORPRESA INCREDULO E FELICE

HA DETTO

S Sui compagni Ho vissuto a lungo nell’ombra di Tarantino e Montano. Ma sono il più bello dei tre... Mi spiace che Aldo non fosse al 100%: si rifarà a squadre

di essere al San Paolo» Diego: «La medaglia è dedicata a me Non mi sono mai sentito un gregario»

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La gioia incredula di Diego Occhiuzzi; sotto la stoccata della vittoria negli ottavi contro Aldo Montano, l’abbraccio con la fidanzata Valentina e, sul podio, con l’ungherese Szilagyi e il russo Kovalev EPA/ANSA

Sulla gara Mi è venuto tutto naturale, da quando ho cominciato a tirare. In finale ho sofferto tatticamente Aron e forse mentalmente ero scarico

S Sul futuro Ho sempre detto che non mi sarei ritirato finché non avessi vinto una medaglia individuale pesante. Ma ora non mi sento appagato regola del numero 3 (vietato buttare più di tre stoccate, per esempio) e che ieri, dopo averlo visto battere Montano negli ottavi, gli ha sussurrato: «Adesso però una medaglia la devi vincere». Occhiuzzi ha impressionato da subito contro l’ostacolo impegnativo del primo turno, il cinese Liu (15-9), ha respinto la rimonta dell’amico Aldo Montano (15-13). Lucido contro lo statunitense Morehouse, si è esaltato nella semifinale contro Dumitrescu, unico sopravvissuto nella giornata delle vittime celebri (fuori dagli 8 i due favoriti Yakimenko e Limbach, ma anche Reshnetikov e il campione olimpico 2008, Zhong Man).

In finale contro il talento ungherese Aron Szilagyi, rampante 22enne destinato a dominare il futuro della sciabola, ha pagato la tensione. Una partenza da 1-8 non più recuperata (15-8 il finale). Tifoso Vicino di casa di Cavani,

tifosissimo del Napoli, Diego Occhiuzzi gestisce insieme alla famiglia un B&B a Ischia. La sciabola non è stato il primo amore, fino a 17 anni è stato fiorettista al Posillipo (ora la società è in fallimento), poi la carenza di maestri nella sua città e la tradizione della sciabola napoletana gli hanno fatto cambiare arma, nel ’98, da quando il suo maestro è diventato Leo

Caserta, fratello di Raffaello bronzo ad Atlanta ’96. Recuperato Poteva essere una

delle vittime della gestione Bauer, che l’aveva messo fuori squadra. Il rientro da fine 2006, con Magro c.t. Da lì sono arrivate tre medaglie a squadre, il bronzo olimpico a Pechino, più l’argento e il bronzo mondiale 2010 e 2011. «Ma adesso ho voglia di fare qualcosa nell’individuale» confidava nella pausa pranzo, prima degli ultimi due assalti, accanto alla fidanzata Valeria, a mamma Anna e papà Bruno. Ci sono giorni in cui tutto va al suo posto, allora si può cominciare a vincere. © RIPRODUZIONE RISERVATA

DAL NOSTRO INVIATO

ANDREA BUONGIOVANNI LONDRA

Il ritratto della felicità ha i lineamenti precisi di Diego Occhiuzzi. Che importa se la sfida per l’assalto finale è stata tutta in salita? Che importa se l’oro della sciabola ora è appeso al collo dell’ungherese Aron Szilagyi? Il napoletano, alla Excel Arena, ha compiuto l’impresa della carriera. E la gioia è incontenibile.

S Diego Occhiuzzi esulta dopo la semifinale contro il romeno Rares Dumitrescu che gli ha regalato la certezza della prima medaglia EPA

manni e dopo 25 di alti e bassi sono arrivato sin qui. Ho vissuto a lungo nell’ombra di Montano e Tarantino, ma non mi sento il gregario di nessuno». Cosa rappresentano due campioni così?

«Sono in squadra dal 2007, da loro ho imparato tanto e siamo legati. Tarantino è come un fratello. Ma con la maschera addosso si diventa tutti nemici. E poi io, dei tre, sono il più bello...».

Da dove ha estratto questa magia?

Quale significato ha avuto il derby con Montano?

«Mi è venuto tutto naturale. Da quando mi son svegliato, a quando ho infilato la divisa, da quando ho cominciato a tirare, fino al podio. Un po’ ci credevo, ma non così tanto».

«È stato il terzo della stagione. Non era certo al 100% e mi dispiace. Ma ci rifaremo con la prova a squadre».

Dopo quel fantastico percorso netto, cos’è successo in finale?

«Sono un duro, stavolta non mi sono trattenuto».

«Aron è partito benissimo. L’ho sofferto tatticamente. E forse, mentalmente, ero scarico. Poi mi sono ritrovato. Ma era ormai tardi». Il pubblico era tutto con lei...

Sul podio non riusciva proprio a star fermo, eh?

Diego in onore di Maradona?

«È arrivato a Napoli cinque anni dopo la mia nascita. Resta che sono un super tifoso del Vomero».

«Sembrava di stare al San Paolo. Uno spettacolo. Un’atmosfera così l’abbiamo avuta solo ai Mondiali di Catania 2011. La scherma è bella: merita simili cornici».

«Perché no? Intanto coccolo la mia barca: va veloce e fa rumore».

Per chi è la dedica?

La ritroveremo a Rio?

«In questo momento penso alla mia famiglia e al mio maestro Leo Caserta. Però voglio dedicarlo a me stesso, perché ho cominciato a sei anni con Claudio Or-

«Ho sempre detto che non mi sarei ritirato sino a che non avessi vinto una medaglia individuale pesante. Ora però non sono appagato».

Da appassionato di motori, si regalerà una bella Harley-Davidson?

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LUNEDÌ 30 LUGLIO 2012


LUNEDÌ 30 LUGLIO 2012

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OLIMPIADI SCHERMA

Montano senza rimpianti «Ho dato tutto» «Felice di esserci. Forse potevo attaccare prima. E adesso farò la gara a squadre» Aldo Montano con la scritta sui capelli «God save the queen», Dio salvi la regina REUTERS

DAL NOSTRO INVIATO

MARISA POLI LONDRA

L’importante è partecipare. Non è retorica se ti chiami Aldo Montano, se due mesi fa ti sei rotto un muscolo che dentro ci stava una mano ed essere qui, in grado di tirare. Se il via libera è arrivato a qualche giorno dalla partenza. Il campione olimpico di Atene si è presentato qui da iridato in carica ma con poche lezioni nelle gambe e zero assalti, con il preparatore mentale Giorgio Nardone che per la prima volta l’ha seguito dalla tribuna. Proprio come a Catania 2011, quando finì d’oro e la magagna da battere era il legamento peroneo (rotto) della gamba sinistra. Nel palazzetto c’era tutta la famiglia, anche mamma Nina che non voleva venire «ma mio marito ha detto che dovevamo essere da conforto ad Aldo, che ha fatto di tutto per essere qui» e che racconta un po’ di quel figlio «timido e timoroso» così diverso dall’immagine pubblica. E papà Mario, per tutti Mauzzino, per una volta non ha chiesto troppo a Aldino («Tutto quello che viene sarà un regalo, già il fatto che sia qui è un miracolo»). Aldo, non è quello che si aspettava, ma non sembra deluso.

«La felicità per me era già essere qui, certo che quando ci sei hai voglia di andare avanti. La possibilità c’era. L’assalto del primo turno contro Pryemka non era semplice, sono andato sotto e ho provato a cambiare quando ho capito che rinchiudermi in difesa non sarebbe bastato. Era la strategia che avevamo studiato negli ultimi due mesi». E la strategia?

Aldo Montano, 33 anni, sconsolato dopo la sconfitta con Occhiuzzi LAPRESSE

« «

Per l’infortunio dovevo difendermi Poi mi sono buttato Il match è girato, ma era tardi Ci siamo allenati insieme due mesi: Occhiuzzi mi ha battuto, sa bene cosa non posso fare

«Stare a metà pedana e difendermi, perché con questo infortunio sarebbe stato complicato correre in avanti. Ci abbiamo lavorato anche dal punto di vista mentale, come approccio alla gara. Ha funzionato per un po’, ma non è bastato». Contro Occhiuzzi ha pesato l’infortunio?

«Quando ho sfidato Diego lui era più libero, io potevo solo stare a centro pedana e difendere. Si è allenato con me negli ultimi due mesi, sa benissimo cosa posso e cosa non posso fare. Ho cercato di buttarmi

un po’ di più avanti, quando si è messa male, e lì il match è un po’ girato. Era troppo tardi, avrei dovuto farlo prima. Sono riuscito a recuperare, ma lui alla fine è partito e sa che non posso fare certe cose». È più dura contro un compagno di squadra?

«Quando c’è un italiano di fronte è sempre diverso». A Pechino finì molto più arrabbiato.

«Avevo un’altra età, mi ero presentato con un altro approccio. Non è che qui avessi il massimo delle aspettative, ho fatto bene a provare. C’è tanto dispiacere, ma io ho dato tutto quello che avevo. Dovevo solo muovermi in attacco prima. Ho avuto paura, il rammarico è che la gamba non stava poi così male, ho avuto paura che fosse peggio invece è un dolore che va via subito, come una puntura di spillo». Farà la prova a squadre?

«Certo che sì, mi prendo soltanto questi due giorni per riposarmi un po’». © RIPRODUZIONE RISERVATA

LESIONE DI 3 CENTIMETRI

USCITA AMARA

Due mesi fa s’è strappato a una coscia

Il finale shock di Tarantino «Ci sto male»

La coscia infortunata di Montano La coscia sinistra fasciata, il dolore con cui convivere: Aldo Montano ci ha provato ugualmente. Ma non poteva chiedere miracoli a se stesso. E, ironia della sorte, a fermare il suo sogno è stato proprio Diego Occhiuzzi, il napoletano contro cui l’olimpionico di Atene 2004 si è procurato l’infortunio il 26 maggio scorso. Padova, finale degli Assoluti. Sul 5 2 per Montano, il crac. E subito Aldo capisce che non è una cosa da poco. Due giorni dopo gli esami lo confermano: strappo muscolare di terzo grado all’adduttore, una lesione di tre centimetri e tempi di recupero lunghi. Giochi a rischio. Un altro, al suo posto, probabilmente, mollerebbe. Ma lui noi. Stringe i denti, vuole disputare la sua terza Olimpiade a tutti i costi, pur sapendo che può peggiorare la situazione. Esserci, per lui, è già stata una vittoria.

La corsa olimpica di Gigi Tarantino s’è fermata con un cartellino rosso per falsa partenza: la sua azione è cominciata prima che l’arbitro desse il via. Era sul 14 pari nei sedicesimi contro il tedesco Hartung e il punto di penalità ha chiuso l’incontro: «L’arbitro diceva "pronti" quando stavamo ancora indietreggiando. Il primo giallo me l’aveva già dato senza motivo. Ci sto male, non mi è mai successo. Peccato perché era un incontro equilibrato». Tarantino, 40 anni a dicembre, al rientro dopo la squalifica di tre mesi per un cartellino nero in Coppa a Madrid, chiuderà la carriera stramedagliata (13 podi iridati, 3 olimpici) dopo la prova a squadre. «Farò il maestro, come sto già facendo con Dino Meglio, Diego Occhiuzzi e Gioia Marzocca a Pollena Trocchia, lavoriamo con i bambini. Mi piacerebbe anche a livello nazionale».


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LUNEDÌ 30 LUGLIO 2012

LONDRA 2012 NUOTO l’Editoriale

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I NUMERI di ANDREA MONTI

FEDE E QUARESIMA

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Federica Pellegrini, 23 anni, nata a Mirano (Venezia), alta 1.79, 65 kg AP

Medaglie ai Giochi Federica Pellegrini ha vinto l’oro all’Olimpiade di Pechino 2008 e l’argento ad Atene 2004 (a 16 anni) nei 200 stile libero.

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Pure nei 400 sl di Pechino la Pellegrini era giunta 5a ANSA

L'orrenda gufata mi insegue fin dalla mattina all’ora del caffè. «Dopo il carnevale arriva la quaresima», assicura il saggio olimpico commentando la sagra di medaglie del primo giorno. Beh, non devono averlo detto a Diego Occhiuzzi e Rosalba Forciniti che nella sciabola e nel judo proseguono la festa timbrando un argento e un bronzo inattesi, quindi ancor più belli. Sette podi in due giorni, non male davvero. Purtroppo, quaresima piena è stata dalle parti dell’Aquatics Centre, l’avveniristico balenone d’acciaio e cemento dove qualche centinaio di italiani è accorso in pellegrinaggio nella speranza che nostra signora delle piscine facesse il miracolo e ancora una volta ci sorridesse dal podio. Invece, Federica Pellegrini affonda nei 400 stile e finisce quinta. Esattamente come a Pechino. Pure il tempo, 4’04’’50, è praticamente identico. Cinque centesimi in meno: è il margine che è riuscita a limare in quattro anni. Una miseria, e questo fa riflettere. Fede la piglia con filosofia: «C’est la vie», commenta: «Ci ho tentato ma fisicamente non ci sono riuscita. La testa non può sempre fare tutto...». Eccolo qui il guaio: la più cerebrale tra le nostre campionesse ha tentato ieri sera di piegare la Muffat con il pensiero. Ma la francesina è fatta d’acciaio, non di stagno. E l’esperimento è fallito per quattro secondi. Cioè un abisso. Così, inevitabilmente, si apre il tormentone dell’estate. La questione, cronometro alla mano, serpeggia da mesi tra gli esperti: la regina del nuoto italiano è sul viale del tramonto? Molti ora risponderanno di sì. Fede è adorata dalle folle ma sta pure sulle scatole, per invidia o partito preso, a parecchia gente. Non escludo che ieri sera qualche tappo sia saltato, spero prematuramente. Conoscendola, ci andrei cauto a dichiararla finita: le rimangono sempre un enorme talento, i 200 stile e forse una seconda vita (intanto ha annunciato un anno di stop) per smentire i corvi.

Medaglie ai Mondiali Federica ha vinto la medaglia d’oro nei 200 sl e nei 400 sl nel 2009 e 2011, l’argento nei 200 sl nel 2005 e il bronzo nei 200 sl nel 2007.

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Medaglie agli Europei Oro (400 sl), argento (4x100 sl), bronzo (4x200) nel 2008; oro (200 sl), bronzo (800 sl) nel 2010; oro 200 sl e 4x200 sl e bronzo 4x100 sl nel 2012.

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Podi in vasca corta Tre le medaglie ai Mondiali sui 25 m, 10 agli Europei di cui 4 d’oro.

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Record mondiali Due i primati del mondo detenuti: nei 200 sl (1'52"98, stabilito ai Mondiali di Roma 2009), e nei 400 sl (3'59"15, ai Mondiali di Roma 2009).

La caduta Pellegrini solo quinta «Mi fermo un anno E’ il momento giusto» Nei 400 sl Fede conferma il fallimento di Pechino: «Non riuscivo ad andare più forte. La colpa è solo mia». Oggi già i 200: «Sarà diverso» DAL NOSTRO INVIATO

STEFANO ARCOBELLI LONDRA

La caduta della Divina. In quanti l’aspettavano? La Pellegrini stavolta non ha compiuto la prodezza: ha toccato quinta in 4’04"50 quinta come a Pechino nel 2008 dove era rimasta sotto ritmo; qui a Londra ha invece lottato, non s’è risparmiata duellando a distanza — cioè tra corsia 1 e corsia 8 — sino agli ultimi 25 metri per il bronzo con la detentrice del 2008, la britannica Rebecca Adlington, che il bronzo lo ha sfilato alla danese Lotte Friis di 97 centesimi in 4’03"01. L’oro e l’argento sono stati un affare franco-americano, un po’ come la staffetta veloce: a spuntarla è stata la favorita, Camille Muf-

« «

Non sono delusa. Ma se penso che la Muffat ha vinto in 4'01’45 allora mi sento delusa I tanti cambi tecnici e di allenatore non c’entrano: si può perdere FEDERICA PELLEGRINI DUE VOLTE IRIDATA NEI 400

fat, la più costante della stagione, la francese che tanto soffriva Federica da averne fatto quasi una trasposizione. Crono Camille ha trionfato di

32 centesimi su Allison Schmitt in 4’01"45, record olimpico, tempo alla portata nelle stagioni migliori di Fede, crono che non piace affatto a Fede, rimasta saldamente primatista del mondo in 3’59"15 e ancora campionessa del mondo a Shanghai (4’01"97). In una stagione, Fede ha dilapidato tre secondi, ma quei tre secondi non dicono abbastanza, come passare da quinta a quinta. Immaginate il quadriennio di Fede, e quello di una Adlington, che ha perso in casa, o di chi avanzava da dietro come la ragazza di Nizza folgorata dallo stile libe-

ro, lei che era nata mistista. Si apriranno dibattiti sulla caduta della Divina, che oggi torna in acqua nei più amati 200. Si potranno ricordare i suoi cambi tecnici, le sue scelte forti, i sommovimenti che questa gara le procura interiormente. Ma stavolta, come dice lei, neanche la massima concentrazione, una testa feroce e determinata come la sua potevano bastare al cospetto di queste avversarie. Dove ha sbagliato? Non ha sbagliato gara, è stata sempre in linea, ha certo sprecato energie nei primi 200 (2’00"62) necessarie a difendere una posizione da podio, non ha potuto sprintare perché le altre sono andate più spedite e lei le ha inseguite come poteva. Quando si perde così, non ci sono troppi rimpianti:

LA FRANCESE NEO CAMPIONESSA OLIMPICA Certo però che da quella maledetta sera d’ottobre del 2009 in cui Alberto Castagnetti se ne andò dal mondo lasciandola sportivamente sola Federica è cambiata assai. La fotografia con cui la Gazzetta la celebrò adolescente alle olimpiade di Atene, un ritratto della timidezza, è lontana anni luce dall’immagine della divina in cui si è trasformata. Ha preso in mano la sua vita, ed è un bene, ma l’autoanalisi cui s’è sottoposta deve averla convinta che, anche per un'atleta del suo livello, la libertà può tradursi in autogestione. Quasi tre anni e quattro allenatori dopo l’effetto non è quello desiderato. Almeno sul piano sportivo. Almeno per 400 metri in piscina. Almeno per la sua prima notte olimpica. Una delle 700 fan che ieri sera hanno gremito d’amore e di auguri il suo blog le ha scritto: «Vai, fenice tutta d’oro: vola ancora!». Credo proprio che tra un paio di giorni tornerò nel balenone per vederla risorgere dalle sue ceneri. Se non accadrà, grazie lo stesso. Ho imparato ad avere Fede e non abiuro per così poco.

Muffat, modello Manaudou «Sapevo di essere più forte» DAL NOSTRO INVIATO

GENNARO BOZZA LONDRA

Qualche giorno prima dell’inizio del nuoto, Philippe Lucas, ex allenatore della Pellegrini, aveva pronosticato per 200 e 400 stile libero: «Le vince tutte e due la Muffat. Senza problemi». Si poteva pensare che fosse un desiderio di rivalsa contro Fede, che l’aveva mollato. Non è così. Era la verità. E Camille Muffat, che aveva dimostrato di essere la più forte su queste distanze, ha frantumato non solo le avversarie, ma anche tutti i dubbi sulla sua tenu-

ta. Così, la 23enne di Nizza regala alla Francia la seconda medaglia d’oro della storia olimpica nel nuoto femminile. Prima di lei, c’era stata solo Laure Manaudou (eliminata in batteria nei 100 dorso), e proprio nella stessa gara. Camille rivela adesso le paure che è riuscita fa superare: «Ero convinta di essere la più forte perché per tutto l’anno avevo nuotato bene ed ero stata la più veloce. Ma questo non vuol dire che fossi sicura di vincere, anzi. Adesso, mi sento tremendamente sollevata». Nuove sicurezze Il suo allenato-

re, Fabrice Pellerin, aveva cer-

Da sinistra Allison Schmitt (argento), Camille Muffat (oro) e Rebecca Adlington (bronzo) ANSA

cato di infonderle fiducia. Nel giorno della conferenza stampa di presentazione della squadra francese aveva fatto notare: «Lei non ha altro obbiettivo che l’oro, non è mai stata così in forma». Il ricordo della sua impresa al meeting di Parigi lo dimostrava. In una giornata di freddo e pioggia, la Muffat aveva vinto gli 800 correndo la seconda metà della gara in un tempo inferiore a quello migliore della Pellegrini sui 400 in questa stagione. E dopo 10’ era scesa di nuovo in acqua e aveva vinto i 200 ancora con un tempo migliore della Pellegrini su questa distanza nel 2012. «Ed era ancora sotto carico» spiega Pellerin. Ora, Camille può gioire: «Ho pensato alle persone più care, alla mia famiglia, non volevo deluderle». Non lo ha fatto. In attesa dei 200. © RIPRODUZIONE RISERVATA


LUNEDÌ 30 LUGLIO 2012

I PASSAGGI DELLA FINALE FEDE BENE FINO AI 100, POI IL CROLLO

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4X100 UOMINI

Agnel mette Lochte k.o. La Francia batte gli Usa

GDS

questa Fede ha dato davvero tutto, e le origini della sconfitte non sono determinate da questa prestazione in acqua, per certi aspetti commovente nella generosità. Infatti dice a caldo: «Non sono delusa. Ma se penso che si è vinto in 4'01 e mezzo allora mi sento delusa. Mentalmente mi ero preparata benissimo, mi dispiace molto. Il tempo della vittoria è un bel tempo, ma mi aspettavo di più dalla Muffat. Sono entrata in gara per attaccare e cercare di reggere più possibile, ma non ci sono riuscita fisicamente: ho fatto troppo fatica per un 4’04"50 deludente. Non è certo una soddisfazione essere superata dalla Friis, che non mi aveva mai battuta e che ha cominciato a fare i 400 quest’anno. Non so cos’altro dire». Nessun processo I troppi cambi tecnici hanno influito sul suo rendimento, hanno stravolto il fenomeno Pellegrini? «Non do colpe a nessuno, anzi le do a me. Nello sport si vince e si perde». Cosa resta dopo una sconfitta simile? «Non c’è rabbia per la sconfitta perché sono stata sconfitta tante volte. C’è rabbia perché ho dato tutto ma non sono riuscita ad andare più forte. I 200 sono un’altra gara e devo guardare subito avanti, avrò uno spirito diverso». La incalzano, e lei è impietosa con se stessa: «Non riesco più a trasferire in gara quello che faccio in allenamento. Escludo che sia stato un problema mentale anche se la testa a volte non può fare tutto, ma mi rendo conto che se escludo quello, si pensa poi a un problema fisico. Perciò voglio dire che non do alcuna colpa a Claudio (Rossetto, l’allenatore, ndr). Le motivazioni ci sono sempre state, altrimenti non sarei arrivata fin qui. No, non ho sentito il pe-

Il francese Yannick Agnel, 20 AFP LONDRA

IL SUO FILIPPO IL TIFO IN TRIBUNA

La vendetta è servita: grazie ad Agnel, compagno di allenamenti della Muffat a Nizza, clan Pellerin. Yannick fa come Lezak quattro anni fa a Pechino: brucia in 46"74 un Lochte da 47"74 e schierato a sorpresa in quarta frazione, e regala alla Francia per 45 centesimi in 3’09"93 un oro da sballo, un trionfo pazzesco e soprattutto inatteso. L’eccezionalità dell’Olimpiade si vede insomma anche nell’esito di questa staffetta veloce maschile che tutti davano per sicura all’Australia del campione mondiale James Magnussen, schierato colpevolmente in prima frazione e autore di un modesto 48"03 (per il suo livello): gli aussie perdono anche il bronzo per 22 centesimi ad opera della Russia (3’11"41). Azzurri L’Italia è settima in

so dell’attenzione su di me, o degli articoli dei giornali. Io nuoto per passione, perché il nuoto è l’amore della mia vita ed è quello che voglio fare, i risultati e le vittorie sono una conseguenza. Non ho voluto diventare famosa e poi campionessa di nuoto. L’anno di riposo capita a fagiuolo per una pausa». Futuro Il viale del tramonto co-

mincia in questa umida notte londinese? Sta pensando a un fine carriera alla Phelps? «Penso che lui smetta dopo questa Olimpiade. Io, anche per il solo fatto di avere meno anni di lui (ne compirà 24 il 5 agosto, ndr), ho tempo per ricominciare. Nel 2013 cercherò solo le qualifiche nelle staffette come ai Mondiali e agli Europei, no,

non farò nessuna gara individuale internazionale, ma in quelle nazionali è un altro discorso. Ma di sicuro ho bisogno di staccare un po’, penso di meritarmelo e l’avevo detto prima di partire per Londra». Non c’entra insomma questo quinto posto in una gara cui teneva tanto Castagnetti, dopo la morte del quale nell’ottobre 2009 ci sono stati per Fede momenti difficilissimi. Lei è ancora qui a lottare, ci mette la faccia e non scappa. Non scappa più dal blocco per l’ansia che le faceva venire questa gara, ha normalizzato questa gara che ha saputo dominare in due Mondiali. Ma appunto non c’è niente di eccezionale che questa Fede diventata troppo normale per essere la vera Fede.

Il tifo di Filippo Magnini, 30 anni, fidanzato di Federica Pellegrini, durante la finale dei 400 sl. A sinistra Fede dopo la gara. Da oggi la Pellegrini sarà impegnata nei 200 sl: la finale è in programma domani ANSA-AP

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3’14"13 dopo che Luca Dotto l’aveva lanciata in 48"73, ma nè Orsi (48"42) nè Santucci (48"88) nè Magnini (48"10) potevano cambiare l’inerzia di una gara troppo veloce per i nostri standard attuali e nonostante il quarto posto di un anno fa. Chiosa Magnini: «Non siamo contenti, non siamo in forma, sono piu deluso del quarto posto di Shanghai, nessuno ha brillato forse Luca è stato il migliore di tutti, ma non potevamo fare niente, gli altri sono stati stellari, e non si può sbagliare in finali così. L’anno scorso volavamo, abbiamo un po’ di dubbi». E infine su Fede: «Mi piangeva il cuore vedere Fede non riuscire a fare il massimo, purtroppo mi dispiace, ha migliorato il tempo di Pechino ma non bastava. Anche Scozzoli ha pagato. Gli avversari a volte sono troppo forti». s.a. RIPRODUZIONE RISERVATA

IL TECNICO ROSSETTO L’ANALISI DELLA GARA

«Hanno pesato anche i cambiamenti fatti prima di me» DAL NOSTRO INVIATO

VALERIO PICCIONI LONDRA

«La speranza era di salire sul podio». Però Federica Pellegrini è rimasta un secondo e mezzo distante da quel traguardo e ora Claudio Rossetto, il suo allenatore, deve fare la caccia al tesoro dei perché. «I test erano buoni, è che in questo momento non riesce a esprimere quello che ha dentro». Usa un’espressione per tentare di fotografare meglio la situazione: «Ha il fiato lungo». Anche se «le potenzialità sono intatte», anche se ci sono ancora i 200 e chissà che il buio non possa diventare luce, come a Pechi-

dell’anno sabbatico, del mollo un po’, non può averla condizionata? «Ma non è stato mai un mistero, lo ha detto pubblicamente. Evidentemente ha questa necessità. Pesa più di una volta fare questa vita». Rossetto precisa che tutto questo non vuole significare una minore disponibilità: «Ha fatto tutto quello che doveva fare. Non è questo il problema. Però nuotare da 10 anni così è logorante».

no, dove anche allora finì quinta nella gara più lunga. Ma Rossetto sa che ora la situazione è diversa. «E’ arrivata leggermente usurata». Ed evidentemente se lo sentiva, fino al punto di voler rimanere attaccata alle altre all’inizio. «Ma 2’00”6 era il passaggio da medaglia ai 200». Cioè: era quello che doveva fare. Il nuoto pesa Ma allora che cosa si è rotto fra i Mondiali di Shanghai e Londra? «Forse può aver gareggiato poche volte ad alto livello, per varie ragioni. Ed è possibile che questo sui 400 possa aver creato più problemi, i 200 dovrebbero venirle più naturali». E quel pensiero

La Pellegrini con il tecnico Claudio Rossetto agli Europei di Debrecen ANSA

Io e lei Poi c’è lui, lui che deve sentire la sconfitta anche sulla sua pelle. «Io, come Federica, ho dato il massimo. Certo non è stato l’ideale conoscersi come tecnico e atleta nei sei mesi che precedevano l’Olimpiade. Pro-

babilmente anche tutti i cambiamenti che c’erano stati prima hanno pesato dopo». Ma ora i 200 E’ una brutta giornata per il nuoto italiano. Anche perché siamo stati abituati bene. E allora ecco Filippo Magnini, che aveva chiesto più cattiveria ai compagni della 4x100. «E c’è stata. Ma non eravamo al meglio». Oltre a quelle sul 7˚ posto, Filippo si aspetta un’altra domanda, inevitabile. Lui è la persona più vicina a Federica. «Mi dispiace tantissimo, ha sicuramente dato il massimo. Ma adesso ci sono i 200. E nel nuoto, a ogni gara si riparte da zero». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LUNEDÌ 30 LUGLIO 2012

LONDRA 2012 NUOTO

Van der Burgh signore della rana Scozzoli fallisce Il sudafricano vince l’oro dei 100 con il record del mondo. È solo settimo il ranista italiano DAL NOSTRO INVIATO

STEFANO ARCOBELLI LONDRA

Sopra e a destra Cameron van der Burgh, 24 anni AP

Anche l’uomo che coglieva sempre l’attimo e raccoglieva sempre medaglie, fa i conti con l’effetto-olimpico. Qualcosa che mentalmente scatta dentro nel momento cruciale: e anche il campione più freddo, come lui è sempre stato, può patire. Prima di salire sul blocco, Fabio Scozzoli ha tirato fuori la lingua, era sorridente e non aveva la faccia di chi dev’essere condotto ad un patibolo. Sembrava il solito Scozzoli, pronto a duellare con Cameron Van der Burgh, sudafricano in missione celestiale che ha fatto qualcosa di sensazionale, mentre Fabio Scozzoli si ritrova sorprendentemente risucchiato indietro, settimo e confuso, e con un rimpianto grande così: con il tempo della semifinale, oggi sarebbe di bronzo al posto dell’americano Brendan Hansen, che a 30 anni sta vivendo davvero una seconda giovinezza e ha pescato la medaglia per 4 preziosissimo centesimi in 59"49

sfilandola al magiaro Gyurta. Involuzione Se l’oro del sudafri-

cano, con record del mondo in 58"46, si poteva persino prevedere, l’involuzione del romagnolo assolutamente no, visto che di gara in gara, la sua prestazione cronometrica era sempre cresciuta. Il 59"44 della semifinale lo confermava in pieno: ed invece nonostante fosse stato il più lesto allo stacco (06.62), Fabio non si è sentito Fabio, almeno nel finale, in quella foga bracciata su bracciata in cui tutti parevano circondarlo. Quarto ai 50 metri in 27"73, Scozzoli ha sprecato tutto nella seconda vasca, negli ultimi metri e non ha perso la medaglia al tocco. Non basta a consolarlo neanche aver fissato il crono sotto il minuto (59"97):

qui contava semplicemente la medaglia, e l’occasione era unica. Ma come dimostra il flop del nipponico Kosuke Kitajima, che aveva realizzato una doppietta sia ad Atene che a Pechino, questi cento rana si sono rivelati assai sorprendenti: l’australiano Christian Sprenger ha perso il record del mondo e l’oro (per 47 centesimi) da Cameron, che da quando è morto Alex Dale Oen, pare trasformato, pare un altro. E’ stato di parola: «Prenderò io il suo posto, vincerò per lui» prometteva dopo il lutto. Ed infatti al tocco ha guardato spesso il cielo, s’è posto come in una vasca da bagno steso a pancia in sù per godersi lo spettacolo e prendersi tutti gli applausi di primatista del mondo, lui che in vasca corta aveva già vissuto l’importanza di un primato. Rimpianto Cameron è rimasto

sorpreso che sul podio non ci fosse l’azzurro: «Lo stimo molto, un anno fa mi battè a Shanghai, ma io volevo vincere a tutti i costi». L’ha preparata anche a Pescara, questa medaglia il sudafricano che si fa allenare dal tedesco Dirk Lange. L’ha vinta perché sin dalle batterie sembrava avere un marcia in più, con frequenze altissime. Forzava i passaggi senza timore di scoppiare, ed ha avuto ragione: aveva tanta birra dentro, tanta verve, tanta voglia di andare veloce perché per questo oro ha dovuto sacrificare una partecipazione a Le Mans. Ha recito i panni del Kitajima favorito e gli ha assestato una grande delusione: perché al giapponese non capiterà mai più di tentare di vincere il terzo ori in tre edizioni. Questi sono i Giochi. Giochi pericolosi. E Scozzoli s’è illuso in semifinale di sentire quasi tra le mani la medaglia.

Cameron domina in un pazzesco 58"46: «Ho vinto in memoria del mio amico Dale Oen»

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L’AZZURRO SCOZZOLI ANALIZZA LA SCONFITTA

«Non ci ho capito nulla E ho sprecato molto colpa dell’inesperienza» «Ho nuotato male dall’inizio e non riuscivo a trovare la bracciata. È stata una lezione» LONDRA

Il suo pronostico per la finale dei 100 rana era esatto al limite della profezia: «Si può arrivare secondi oppure ottavi, perché Van der Burgh è imprendibile». E infatti, è arrivato settimo. Fabio Scozzoli non appare deluso, ma di più, sembra quasi chiedere scusa a tutti per la mancata medaglia. Ma è anche da questo senso di responsabilità che si distingue un campione vero come lui. E allora, è successo esattamente quello che aveva previsto o temuto?

«Per la verità, non so cosa sia successo. Ho nuotato male fin dall’inizio, ho sprecato molto e non mi sono mai sentito stanco ai 75 metri come stavolta». Forse ha influito la tensione per una finale che si annunciava come la più veloce di sempre?

«No, non è la tensione ad avermi frenato. Mi ero abituato al fatto che tutti andassero velo-

Fabio Scozzoli, 23 anni, in azione e all’arrivo ANSA-GETTY

ci, perché i segnali c’erano stati sin dalle batterie, con tanti atleti sotto il minuto, e anche la semifinale era stata durissima. Il problema è che sono andato davvero male e sinceramente non so perché. Forse l’inesperienza». Nella prima vasca è riuscito a resistere: è stata una sorpresa il calo nei secondi 50 metri?

«Ho fatto fatica a trovare la bracciata giusta, la fluidità, ma sono voluto restare a contatto con i primi perché il treno era quello e non potevo lasciarmi staccare. Ci ho provato, insomma, ma ci ho provato male». Pensa di aver sbagliato qualcosa nell’impostazione della gara?

«Il lavoro fatto per avvicinarsi ai Giochi è stato buono, non credo proprio che ci sia stato alcun errore, tant’è vero che

IL CASO

Cuffie della Fina Lo sponsor Jaked «Ce ne andiamo» LONDRA Il caso delle cuffie Jaked non omologate deflagra. La federazione italiana ha accettato la proposta della federazione mondiale di far indossare agli azzurri cuffie «istituzionali», offerte dall’ente ma che portano il marchio dei brand concorrenti. Lo sponsor tecnico federale. «Era già successo ai mondiali di Roma dice all’Ansa l'a.d. del gruppo, che comprende anche Carpisa e Yamamay, Gianluigi Cimmino è la mafia della Fina. Le nostre cuffie sono omologate. C’è una violazione contrattuale e noi chiudiamo».

sia in batterie che in semifinale avevo ottenuto ottimi tempi, a soli 2 centesimi da quello della medaglia d’argento ai Mondiali di Shanghai. I presupposti per raggiungere un buon risultato anche qui a Londra c’erano tutti. No, semplicemente non ho imbroccato la gara». Adesso penserà a rivedere la gara insieme al suo allenatore per individuare cosa è andato storto? Una lezione che potrà servire per i Mondiali 2013?

«Lo devo fare, anche perché in questo momento non ci ho capito niente. E’ una lezione che non devo buttare e speriamo di esserci fra 4 anni alla prossima Olimpiade». Tranquillo, ci sono anche due Mondiali in mezzo e Scozzoli ci sarà sicuramente. g.b. © RIPRODUZIONE RISERVATA

100 farfalle donne

100 rana uomini

CRONOLOGIA RECORD MONDIALE 59"26 Meagher (Usa) 1980 57"93 Meagher (Usa) 1981 57"88 Thompson (Usa) 1999 56"69 De Bruijn (Ola) 2000 56"64 De Bruijn (Ola) 2000 56"61 De Bruijn (Ola) 2000 56"44 Sjostrom (Sve) 2009 56"06 Sjostrom (Sve) 2009 55"98 Vollmer (Usa) 2012

CRONOLOGIA RECORD MONDIALE 1'00"26 Sloudnov (Rus) 2001 59"97 Sloudnov (Rus) 2001 59"94 Sloudnov (Rus) 2001 59"78 Kitajima (Giap) 2003 59"30 Hansen (Usa) 2004 59"13 Hansen (Usa) 2006 58"91 Kitajima (Giap) 2008 58"58 Rickard (Aus) 2009 58"46 Van der Burgh (Saf) 2012

100 farfalla donne

100 dorso donne

CRONOLOGIA RECORD ITALIANO 1’00"75 Tocchini 1’00"56 Tocchini 1’00"23 Parise 1’00"11 Parise 59"56 Segat 59"11 Migliori 58"12 Bianchi 57"78 Bianchi 57"27 Bianchi

1997 1997 2002 2002 2003 2004 2008 2012 2012

CRONOLOGIA RECORD ITALIANO 1’03"38 Carosi 1’03"33 Vigarani 1’02"85 Vigarani 1’02"46 Cappa 1’01"94 Cappa 1’01"52 Filippi 1’00"89 Gemo 1'00"26 Barbieri 1'00"25 Barbieri

1987 1987 1987 2002 2004 2006 2009 2012 2012


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Vollmer, la farfalla flash Sbriciola il muro dei 56" La statunitense polverizza il primato del mondo dei 100: oro in 55"98 Grande Bianchi, è quinta e migliora ancora il primato italiano: 57"27 DAL NOSTRO INVIATO

GENNARO BOZZA LONDRA

A Shanghai aveva strappato il titolo mondiale alla svedese Sarah Sjostrom. Adesso completa l’opera togliendole anche il record del mondo e scendendo per la prima volta sotto il muro dei 56". Altro che «farfalla», la statunitense Dana Vollmer, a dispetto della sua struttura fisica che sembra gracile, è una potenza assoluta. Già in semifinale fa capire che ha il record dentro, poi si scatena, parte velocissima e lascia tutte dietro, nessuno può tenere il suo passo per un 55"98 inarrivabile. E nemmeno il poderoso recupero della Sjostrom, specialista nei finali incandescenti, le provoca il minimo rischio. Anzi, la svedese campionessa mondiale a Roma resta fuori del podio, dove salgono invece, alle spalle della Vollmer, la bella cinese Lu Ying e l’australiana Coutts. Scatenata E la Vollmer chiarisce subito che questo record può essere battuto molto presto. «Sono emozionatissima — dice —, mi trovo in cima al mondo. Non mi era mai succes-

so di vincere un titolo olimpico e contemporaneamente detenere un record. Tutto è andato come avrei voluto. C’è stato un solo difetto nella mia gara, sono arrivata "lunga", e questo vuol dire che in futuro posso ottenere un tempo ancora migliore». E spiega il perché dell’arrivo non perfetto: «Lo sapevo di non essere brava in questa azione e mi ero concentrata su come migliorarlo, ma in quel momento ho pensato solo a toccare la piastra dell’arrivo prima possibile».

Senza paura In una sfida da fantascienza, ti aspetti che l’unica azzurra in gara pensi solo ad arrivare in fondo, a maggior ragione dopo aver ottenuto il record italiano in semifinale il giorno prima, da 58"12 a 57"79. Ma Ilaria Bianchi mica si accontenta. Lo migliora ancora fino a 57"27 e si piazza addirittura al quinto posto, rimanendo attaccata alle più forti fino all’ultimo. Non ha avuto paura di crollare cercando di tenere il ritmo delle migliori? «Ma io nemmeno le ho viste — dice sorridendo Ilaria —, respi-

Sopra Ilaria Bianchi, 22 anni, dopo il 5˚ posto e il nuovo record italiano; a destra Dana Vollmer, 24, con l’oro vinto nei 100 farfalla ANSA-REUTERS

ro a sinistra, ero in corsia 8 e riuscivo a scorgere solo la cinese Lu Ying nella corsia accanto alla mia. Ho pensato solo a tirare al massimo». Quasi un secondo in meno dagli Europei di Debrecen, quinto posto all’Olimpiade, incredibile. «Devo ancora realizzare cosa ho fatto. Credevo di aver già dato il massimo in semifinale, ero tranquilla perché non avevo alcunché da perdere, ma non mi aspettavo così tanto». Sulle unghie ha dipinto il tricolore, che proverà a portare in un’altra finale. «C’è la staffetta mista, magari ci prendiamo un’altra "finalina". E poi me ne vado in vacanza, a Viste col mio ragazzo, perché mi piace il mare e mi piace nuotare». E ce n’eravamo accorti. L’altro record Non è solo lei a stupire, perché Arianna Barbieri, pur restando fuori dalla finale, 13ª in semi, migliora di un centesimo il record italiano dei 100 dorso in batteria, 1’00"25. «Non sto benissimo come agli Europei — fa notare lei —, ma in questa atmosfera non potevo deludere. Mi sentivo stanca nella seconda vasca, ma mi ripetevo: dai, dai, dai, sono all’Olimpiade, devo farcela". E ce l’ho fatta». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Una Forciniti al bacio Da ripescata arriva al bronzo Tigre Rosalba

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Rosalba Forciniti, 26 anni, bacia la medaglia; sotto, contro la Muller EPA/AP

13 PODI AZZURRI L’Italia nel judo ha conquistato 13 medaglie olimpiche: 3 ori, 3 argenti e 7 bronzi Oro 71 kg uomini Mosca 1980 Ezio Gamba

Non doveva essere ai Giochi, recuperata per le quote continentali: sul podio dei 52 kg. Impresa DAL NOSTRO INVIATO

RICCARDO CRIVELLI twitter@RiccardoCrivel2 LONDRA

loShow

Il paradiso ti si può spalancare anche dalla porta di servizio. La bionda e spigliatissima Forciniti, infanzia e adolescenza a Longobucco, paese abbarbicato sulla Sila dove i funghi hanno un sapore delizioso e si producono pregiati tappeti artigianali, per l’Olimpiade non si era neppure qualificata. Prima delle escluse dopo due anni massacranti. E recuperata solo attraverso le quote continentali. Da lì, si è innalzata fino a un bronzo vivido e inatteso. E per questo meraviglioso. Senza paura Rosalba non si è

sentita un’ospite: anzi, ha vissuto il torneo come un’opportunità da mordere. La sua è la storia di tanti: bel talento, successi giovanili, un argento europeo nel 2010 e la difficoltà a far scattare l’ultimo clic mentale. Come spiega il d.t. Mariani, «spesso aveva timore delle qualità delle altre, finendo per sminuire le sue». Ad uscire dall’incertezza, paradossalmente, è servito pure un infortunio: a fine giu-

73 kg uomini Sidney 2000 Giuseppe Maddaloni

gno, si è rotta il quinto metatarso del mignolo sinistro nel collegiale in Spagna. Anziché abbattersi, è diventata una tigre. E i sei giorni d’allenamento alla settimana, le cinque ore al giorno di preparazione atletica e tecnica nel centro federale di Ostia, la casa di tutti nel piccolo mondo del nostro judo, si sono trasformate nella benzina del successo.

57 kg donne Pechino 2008 Giulia Quintavalle Argento 71 kg uomini Los Angeles 1984 Ezio Gamba

Aggressività Nel primo incon-

E sulla maglietta diventa «Bad girl» Lo show di Rosalba non finisce sul tatami: a fine gara, infatti, dopo aver conquistato il bronzo sulla lussemburghese Marie Muller, la 26enne cosentina ha mostrato una maglietta, regalatale da un’amica che si è allenata con lei a Ostia: «Le buone ragazze vanno in paradiso, le cattive vanno... a Londra!» ANSA

tro, la calabrese assale la tignosa tedesca Tarangul, peraltro più famosa come modella di Playboy nel 2008, fin da subito e la costringe a due penalità per scarsa combattività. Poi, con la coreana Kim, attacca per i 5 minuti regolamentari e i tre del golden score, sempre in pressione anche se l’altra resiste. Finisce pari, ma la decisione dei giudici è giustamente per lei. In semifinale contro la An, altra coreana, stavolta del Nord, incappa in un ippon di ko soto gari dopo 2’27", però la rivale è fortissima e infatti vincerà l’oro. Solo un intoppo di un pomeriggio da «assassina», come le urla prima dei match Alessandra Giungi, l’allenatrice bronzo (dimostrativo) a Seul che la guida

66 kg donne Barcellona 1992 Emanuela Pierantozzi

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IL NUMERO

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medaglia olimpica di italiane nate in Calabria: la Forciniti è la prima

con occhiatacce e carezze: «Vince solo se è aggressiva». La rabbia del Duca Nella finali-

na, guasta il compleanno della lussemburghese Muller, che non fa nulla per 8 minuti travolta dall’energia di Rosalba, cui manca solo concretezza. Ancora una volta, dopo il golden score, le bandierine dell’hantei la premiano, braccia al cielo e lacrime. Conquista la medaglia senza mai piazzare una tecni-

ca, succede nel judo di oggi che è soprattutto lotta di posizione. Sul podio è la più felice: «Solo ora sto realizzando quel che è successo». A consegnarle la medaglia, il Duca di Lussemburgo, venuto per la sua atleta. Si avvicina e le bisbiglia qualcosa: «Mi ha sorriso — racconta Rosa — e mi ha detto: "Sinceramente, avrei voluto non darvela"». No, toccava a lei. E senza nobili discussioni. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LE REGOLE CON UN IPPON CI SI PORTA A CASA LA VITTORIA

60 kg uomini Atlanta 1996 Girolamo Giovinazzo Bronzo 63 kg uomini Montreal 1976 Felice Mariani 72 kg donne Atlanta 1996 Ylenia Scapin 78 kg donne Sydney 2000 Emanuela Pierantozzi 70 kg donne Sydney 2000 Ylenia Scapin 66 kg uomini Sydney 2000 Girolamo Giovinazzo 78 kg donne Atene 2004 Lucia Morico

GDS

SENTITE ROSALBA «POTREBBE ESSERE LA MIA PRIMA E ULTIMA OLIMPIADE: MAGARI FACCIO CARRIERA...»

«Un successo per papà. Futuro? Chissà» DAL NOSTRO INVIATO

ANDREA BUONGIOVANNI LONDRA

Frizzante, spontanea, peperina. E grintosa, dannatamente grintosa. Come Rino Gattuso, che l’ha chiamata per farle i complimenti, prendendo spunto dalle comuni origini calabresi. Rosalba Forciniti, sesta medaglia olimpica azzurra del judo femminile, è un’esplosione. Sul tappeto e non solo. Da quanto sognava un giorno così?

«Almeno da quando a 8 anni decisi di darmi al tatami dopo aver

«Perché no? Anche se a 15 anni mi sono trasferita al centro olimpico di Ostia. Sono mezza romana».

«Nemmeno so se continuerò l’attività. Potrebbe esser stata la mia prima e ultima Olimpiade. Vorrei provare a far altro, non ho le idee chiare. Studio scienze politiche, potrei tentare la carriera nei miei Carabinieri. Ora andrò in vacanza negli Stati Uniti, dove mi farò fare un dodicesimo tatuaggio. Poi chissà. Magari a settembre o a ottobre sarò di ritorno».

In gara ci ha sempre creduto?

Che sport è il judo?

«Non sono mai stata in ansia. Volevo divertirmi e ci sono riuscita. Ho perso solo contro la An Ka, la più forte».

«Da maschiacci, come dice la mia mamma. Ma alla mia femminilità tengo molto. Mi piace fare shopping e vestirmi bene. E amo pure cucinare, i dolci soprattutto. Mentre a tavola scelgo pizza e sushi».

provato la ginnastica artistica. Mamma non voleva, diceva che ero già un maschiaccio. Papà, invece, mi ha accontentata». Una judoka da Longobucco, in provincia di Cosenza?

La medaglia le cambierà la vita?

La sua famiglia era in tribuna?

«Mamma Dina, papà Mimmo, il mio fidanzato Andrea col suo bimbo Giulio, le mie sorelle Maria e Isabella e mio zio. Dedica e medaglia sono per papà. Lui sa perché». Cosa le aveva suggerito il 5˚ posto di sabato di Elio Verde?

«Ero al Villaggio. Mi ha dato la carica. Ora spero in Giulia». Già, la Quintavalle: quali ricordi ha della sua impresa d’oro a Pechino 2008?

«Ero in vacanza in Sardegna. Rientrai all’alba, mi svegliò mamma per darmi la notizia». Nemmeno quell’oro ha dato popolarità al judo...

«Farei di tutto per riuscirci, anche un reality». Papà e mamma della Forciniti PEGASO

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52 kg donne Londra 2012 Rosalba Forciniti

IL SUO PAESE

A Longobucco si festeggia «Orgogliosi di lei» Rosalba festeggia a Londra, un paese festeggia per lei. A Longobucco, 3.700 abitanti nel cosentino, dove è nata la judoka azzurra, in tanti hanno seguito la sfida per il bronzo davanti al maxischermo, fino al boato finale per la medaglia vinta. Luigi Stasi, sindaco del paese, ha detto: «C’è grande orgoglio per questo successo e siamo già pronti a riservare a Rosalba tutti gli onori che merita. Per l’argento agli Europei di Vienna l’accogliemmo con la banda, adesso sarà di nuovo festa».


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Cagnotto-Dallapè Quarte di rabbia «Solo un errore» Sincro 3 metri, il 4˚ tuffo dà il bronzo al Canada per 2.70 punti: «La giuria le ha aiutate, noi abbiamo sbagliato» DAL NOSTRO INVIATO

VALERIO PICCIONI LONDRA

È al quarto tuffo che Tania Cagnotto e Francesca Dallapè perdono la medaglia di bronzo che s’erano sentite addosso fino ad allora. Erano vicinissime addirittura all’argento e invece si ritrovano quarte. Tutta colpa di un doppio e mezzo carpiato con un avvitamento, il pezzo del repertorio incriminato, quello che manda al diavolo lo sbarco sul podio olimpico e che ritornerà in chissà quante notti anche tornate a casa. «Ho sbagliato io la rincorsa», ammette Tania. «È un salto che ci riesce sempre in allenamento», giura Francesca che fa a botte con il magone per evitare di piangere. L’«aiutino» Così sono le canadesi a tuffarsi e ad afferrare la medaglia caduta dal collo delle due azzurre, campionesse d’Europa quattro volte consecutive. Ma il salto del duo Heymans-Abel non è da boato, le due sono chiaramente «fuori sincro» e pure l’entrata in acqua è un po’ abbondante. Però le canadesi, a differenza delle azzurre, vengono perdonate e allungano in modo decisivo. «La solita questione dell’aiutino delle giurie. Ma le abbiamo aiutate pure noi, sbagliando», dice papà Cagnotto cercando di non perdere il contesto complessivo della giornata. E Tania qualche minuto dopo, senza saperlo, ripete più o meno le stesse cose: «È una situazione quella delle giurie che esiste da anni, non possiamo farci niente, dobbiamo soltanto fare di più». Su Marte e sulla Terra Mentre le

cinesi si tuffavano su Marte — 25, 30 punti di distacco sulle statunitensi, un’enormità se si pensa che fra Italia e Canada ce ne sono stati alla fine soltanto 2,70 — le altre hanno cominciato a gareggiare sulla Terra. La Cagnotto e la Dallapè erano partite quarte, ma al secondo salto dal trampolino da tre metri avevano messo la freccia e dopo il terzo erano a soli 60 centesimi dal secondo posto e con un più 6,40 sulle canadesi al quarto posto. Una situazione che prometteva bene, ma che s’infrangeva sullo scoglio della quarta esecuzione, mentre alla quinta le azzurre si riavvicinavano senza riuscire però nel controsorpasso. Una rimonta ci può stare, due diventano una circostanza davvero rara e così non c’è proprio niente da fare. «Falle nere» Certo ora tutto sem-

bra in salita e provare ad allungare lo sguardo troppo in là, a una rivincita lontana quattro anni, sembra davvero difficile. «Ma abbiamo sbagliato un salto, può succedere a tutti — riprende Tania — e poi era un salto da 6,5-7, non da quattro». Francesca trova solo la forza di lanciare la compagna per la gara individuale dal trampolino che comincerà il 3 agosto, dove gareggerà pure lei ma senza le

possibilità della Cagnotto: «Spero che le faccia nere anche per me». Più piscine È delusa pure Giulia-

na Aor, il tecnico della Dallapè, che fa un discorso che abbraccia anche il futuro della disciplina, non soltanto la storia di Tania e di Francesca, ma chi verrà

dopo di loro: «Peccato perché questa medaglia ci avrebbe dato più spazio. Perché ci servono più piscine. Abbiamo aspettato l’Acqua Acetosa per 18 anni! È dura competere con le cinesi che si allenano tutto il giorno, quando da noi si può lavorare solo per un’ora...». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Tania Cagnotto (sin.), 27 anni, e Francesca Dallapè, 26 deluse al termine della gara: sono quarte per 2,70 punti ANSA


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LONDRA 2012 PALLAVOLO E PALLANUOTO

L’Italia scatta e poi s’inceppa Vince Anastasi Azzurri partiti forte, poi si perdono e cedono alla Polonia guidata dal tecnico mantovano Squadra in difficoltà, cambi troppo tardi

Il portierone (205 cm) azzurro Stefano Tempesti, migliore in campo: ha parato un rigore a McGregor ANSA

Il Settebello ne fa subito otto Australia stesa La delusione del regista azzurro Dragan Travica, 25 anni: dall’altra parte della rete la Polonia fa festa TARANTINI

ITALIA POLONIA

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(25-21, 20-25, 23-25, 14-25) ITALIA: Travica 3, Zaytsev 13, Fei 4, Lasko 14, Savani 14, Mastrangelo 7; Bari (L), Giovi (L), Papi, Parodi 1, Birarelli. Non entrati: Boninfante. All. Berruto POLONIA: Zygadlo 1, Kurek 16, Mozdozonek 8, Bartman 12, Winiarski 17, Nowakowski 8; Ignaczak (L), Ruciak 1, Jarosz. Non entrati: Kosok, Kubiak, Zagumny, All. Anastasi. ARBITRI: Cholokian (Arg) e Bjelic (Ser). NOTE - Spettatori 14.000. Durata set: 27’, 26’, 28’, 21’; totale 102’. Italia: battute sbagliate 19, vincenti 6, muri 6, errori 31; Polonia: battute sbagliate 16, vincenti 7, muri 8, 2a linea 8, errori 24.

ALLE 21

Stasera Italdonne col Giappone Stasera alle 21 italiane secondo appuntamento per l'Italia di Massimo Barbolini che contro il Giappone potrebbe anche schierare la novità Lucia Bosetti in campo dall’inizio al posto della sorella Caterina. Visto che ancora più della gara contro la Repubblica Dominicana le azzurre dovranno avere pazienza, prepararsi al gioco «sporco» delle nipponiche e rassegnarsi a una partita lunga e soprattutto con tante difese. Ma ovviamente per l’Italia incamerare un altro successo è fondamentale nella ricerca del primo posto nel girone. L'ultimo confronto diretto fra le due squadre risale al novembre 2011, in Coppa del Mondo quando le azzurre imponendosi 3 1 diedero una svolta importante al primo torneo di qualificazione per Londra 2012.

DAL NOSTRO INVIATO

GIAN LUCA PASINI Twitter@GianLucaPasini LONDRA

Curiosamente entrambi i tecnici alla vigilia di questo esordio avevano giocato un po’ in difesa, dicendo che la partita fra Italia e Polonia non era poi così importante. Dal punto di vista formale definizione impeccabile, ma guardando la forza e l’adrenalina che hanno messo in campo i 24 giocatori, non del tutto vera… Buona partenza L’Italia comin-

cia meglio, proprio come aveva fatto nell’ultimo confronto, a novembre in Giappone, in Coppa del Mondo, vince il primo set, ma poi si perde, vacilla e alla fine crolla. Travolta prima di tutto dai propri errori e allo stesso tempo dal gioco efficace della Polonia di Anastasi e Gardini, guarda caso i due tecnici che guidavano l’Italia fino al Mondiale 2010. Quando il match si fa incandescente gli azzurri perdono di lucidità e lasciano spazio ai centimetri e alla classe dei campioni polacchi. La Polonia è la squadra del momento, nell’ultimo anno è salita 4 volte sul podio in altrettante manifestazioni e soprattutto ha centrato l’oro nella recente World League, un torneo con le migliori squadre del pianeta. Un’ottima carta da visita per gli uomini di Anastasi, che come si è visto bene ieri a Earl’s Court hanno saputo esaltare gli animi dei propri tifosi: la maggior parte dei 14.000 presenti nell’impianto era bardato di bianco rosso e assieme alle birre faceva roteate sciarpe e bandiere con la scritta Polska, sommergendo i pochissimi tifosi che avevano un tricolore. Che Zygadlo Kurek e Winiarski tirano l’aratro che scava il solco fra le due squadre, l’Italia sembra un po’ spaesata qualche giocatore non è mai veramente entrato in partita (Fei, se si eccettua qualche parentesi) qualche altro non riesce a incidere (Zaytsev), mentre dall’altra par-

te della rete Zygadlo (che a Trento è stato molto spesso in panchina) ispira alla perfezione i suoi tanti attaccanti. Una volta punta sugli altissimi centrali, una volta si sposta con i rapidi schiacciatori d’ala. Le battute polacche fanno sempre male sia quelle violente, sia quelle melliflue (jump flot), il muro polacco alla fine violenta le residue speranze di cambiare la storia di questa partita. Quando Berruto mette mano al suo meccanismo (sia nel secondo set, sia nel quarto) è quasi sempre troppo tardi per sperare di cambiare le cose. I decibel della sua voce si fanno quasi sovrastare dai cori (alcolici) dei tifosi polacchi, mentre la macchina di Anastasi, dopo una falsa partenza diventa una Ferrari, a cui gli azzurri riescono si e no a leg-

S’è vista una certa ansia, come nella finale persa all’Europeo. Ora Argentina decisiva gere la targa. Argentina Certo nulla è compromesso dopo questa pesante sconfitta, ma già la partita di dopodomani con l’Argentina diventerà parecchio difficile. Quel che appare certo è che l’Italia deve cambiare rotta in maniera radicale se vuole dare un senso compiuto alla sua Olimpiade, senza farsi travolgere da quell’ansia che – dalla tribuna – è sembrato di scorgere in campo. Ancora una volta quando la squadra va in difficoltà (è accaduto spesso nell’ultimo anno, come nella finale dell’Europeo) fatica troppo a risollevarsi. I cambi, poi, spesso sono sembrati arrivare troppo tardi per dare una svolta. I tifosi polacchi salutano Con un «arrivederci», che potrebbe suonare beffardo, invece è quasi un incoraggiamento. Se ricapiterà sarà in finale… Ma perché accada devono cambiare molte cose. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Convincente debutto: subito in vantaggio 6-3 Tempesti decisivo. Giorgetti: «Siamo maturi» Buona la prima dell’esordiente Premus ITALIA AUSTRALIA

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(3-0, 2-2, 0-1, 3-2) MARCATORI: 2’10" Gitto s.n., 4’46" Premus s.n., 7’10" Giorgetti s.n., 9’54" Cleland s.n., 11’05" Aicardi s.n., 11’43" Felugo s.n., 12’10" Campbell, Howden 16’39" s.n., 24’31" Giorgetti s.n., 27’33" Figlioli s. n., 28’45" Roach, 29’41" Cotterill, 31’59" Felugo s.n. ITALIA: Tempesti, Perez, Gitto, Figlioli, Giorgetti, Felugo, Giacoppo, Gallo, Presciutti, De.Fiorentini, Aicardi, Premus; n.e. Pastorino. All. Campagna. AUSTRALIA: Dennerley, Campbel, Cleland, Cotterill, Younger, Beadsworth, Roach, McGregor, Whalan, Woods, Howden, Miller; n.e. Clark. All. Fox. ARBITRI: Margeta (Slo) e Koryzna (Pol). NOTE: sup. num. Italia 14 (8 gol), Australia 10 (2); usc. 3 f. Premus 18’16", Miller 26’10"; spett. 4000 circa.

OGGI ALLE 15.30

Il Setterosa comincia dalle Aussies Pure il Setterosa debutta contro l’Australia (bronzo uscente): la nazionale oro europeo e quarta ai Mondiali, rafforzata da Tania Di Mario (oro ad Atene) e Anniko Pelle, riparte da una sfida alle aussie contro cui a Shanghai vinse solo ai rigori 14 12 ai quarti. E’ un torneo assai difficile anche se sono out sia l’Olanda d’oro del 2008 che la Grecia iridata di un anno fa: 7 squadre su 8 sono da medaglia, e solo la Gran Bretagna (che pure è cresciuta) non ha ambizioni. Fabio Conti punta sul fattore serenità: «Vorrei rivedere l’Italia di Eindhoven: siamo diventati un modello e infatti molte squadre ci studiano e ci copiano. Chiedo un gioco veloce, niente staticità». Il calendario del Girone B. Oggi: 15.30 Italia Australia; 1 agosto: 15.30 Italia Russia. 3 agosto: 18.20 Gran Bretagna Italia.

DAL NOSTRO INVIATO

STEFANO ARCOBELLI LONDRA

L’approccio è giusto, la vittoria pesante. E le sensazioni sembrano già quelle di un anno fa: mondiali. Stavolta il Settebello entra nella parte della squadra quadrata a caccia qualcosa di più importante. Questo Settebello vuol farsi temere, e si fa già amare. Dal modo in cui ha dominato l’Australia, e con un risultato che non dice abbastanza della battaglia in acqua, la nazionale di Sandro Campagna ha ripreso subito il filo con le partite che contano, lasciandosi dietro una stagione difficile, infortuni e il non raccolto europeo. E’ ai Giochi che intende impreziosire la storia. Silenzi Dai silenzi scaramantici di Tampesti, ma soprattutto dalle sue parate, compreso un rigore nel secondo tempo a McGregor, si comincia a costruire un progetto ambizioso. L’Italia passa all’incasso dopo aver respinto gli australiani con una attenta difesa, nonché puntuale anzi puntualissima nel farsi trovare sempre pronta a sfruttare le superiorità, che indicano chiaramente come mai e come sia maturata la vittoria dell’esordio: 8 gol su 8 con l’uomo in più. Protagonisti Otto gol ben distri-

buiti, da Aicardi, alle doppiette di Felugo e di un Giorgetti che ha giocato contro ogni dolore pur di contribuire a questo successo «di grande impatto emotivo per noi, siamo una squadra consapevole, e matura», sottolinea il «mistico» del gruppo, sempre più leader, sicuro in acqua, convincete fuori. Valentino Gallo ha ammesso che «quei 3 gol rapidi nel primo tempo hanno fatto subito capire all’Australia che non eravamo disposti a cedere proprio nulla, è andata bene e possiamo fare anche molto meglio». Anche il deb azzurro Premus, l’ultimo inserito nel gruppo, ha aperto la sua avventura olimpica con il secondo dei tre

gol con i quali l’Australia è stato tenuta a distanza di sicurezza, in ogni quarto. Anche Piero Figlioli che quando stava «down under», giocava cioè contro gli avversari di ieri, ha voluto contribuire alla causa con una rete di orgoglio nel finale di una partita davvero rimasta sempre sotto controllo al gruppo Campagna, nonostante nel terzo tempo gli azzurri abbiano rallentato il ritmo. Risposta Quando Giorgetti ha

infilato il 6-3, il Settebello ha risposto agli australiani che non ci sarebbe stato scampo, margine, tolleranza per una rimonta semplicemente velleitaria, e nonostante i colpi bassi e la lotta quasi sempre a uomo, nessun patema è stato vissuto

Gallo: «Non abbiamo mollato niente. Ma possiamo fare molto meglio» dai ragazzi di un Campagna che indica la via dell’umiltà perché il gioco non s’è fatto ancora duro anche se il torneo dice già che questa Serbia che respinge l’Ungheria, ci aspetta minacciosa più avanti. Il timoniere azzurro, intanto, commenta così il primo impegno, superato a pieni voti: «Non è stata facile questa partita, anzi l’Australia è stata una squadra dura da arginare, asfissiante, siamo riusciti con le superiorità a scavare la differenza. Tre gol di scarto però ci stanno tutti. Adesso che ci avviamo alle due sfide più difficili contro Grecia e Croazia, bisogna curare ogni particolare, ogni minimo dettaglio perché ai Giochi la differenza la fanno tantissimo la tenuta fisica e mentale». Gli chiedono delle sensazioni che riportano al titolo iridato di un anno fa: «Sì, è un bel segnale vedere già un Tempesti così». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LONDRA 2012 FESTA ITALIANA VEZZALI: UNA FUORICLASSE

Valentina, la forza di crederci E così vince anche con un bronzo « DAL NOSTRO INVIATO

MARISA POLI LONDRA

Per Valentina Vezzali vincere era solo oro, non argento o bronzo. Per lei il resto non conta, o meglio, non contava. Fino a sabato, il giorno in cui ha mostrato al mondo perché è la più grande di tutte. Solo Vale, sotto di quattro stoccate a 16 secondi dalla fine del match per il bronzo,

Reazione Su la testa, per prova-

la testa contro la sudcoreana Nam, avanti 12-8. E nessuno, neppure il maestro Giulio Tomassini che la segue da oltre un ventennio e la conosce come le sue tasche, che ci credeva più. «Sì, l’avevo data per persa, solo lei poteva farlo, è la più grande di tutte» ha confessato.

re a prendersi qualcosa, con gli ottomila dell’Excel sala a tifare per lei, per non tornare senza niente a casa, per la prima volta dopo quattro Olimpiadi. Su

Riconoscimento Vale non è una da alibi («Non c’entra la sfilata della bandiera, a mezzanotte ero a letto») e ha festeggiato

avrebbe potuto cambiare la storia. Solo lei, con le gambe stanche e la testa vuota dopo il k.o. nel derby azzurro con Arianna Errigo in semifinale, avrebbe potuto salvarsi e prendere quello che era rimasto.

Nella finale per il bronzo l’avevo data per persa. Solo lei poteva rimontare così GIULIO TOMMASINI MAESTRO DI VALENTINA

come fosse oro, con l’ultima voce rimasta, perché le energie non c’erano già più. «Non è un segnale di declino, assolutamente» è convinto anche l’ex c.t. azzurro Andrea Magro. «Ho rischiato di tornare a casa senza niente e per questo sono felice della medaglia» dice lei, che nelle ultime stagioni si è sentita dare della finita almeno già un paio di volte.

L’esultanza di Valentina Vezzali, 38 anni ANSA

Orgoglio Negli anni non sono

state molte le occasioni in cui si è vista giù da quel primo gradino, quando è accaduto la sua espressione era spesso simile a un lutto. Stavolta no, ha sentito l’affetto del pubblico, ha assorbito con gioia le parole di chi le si è avvicinato per dirle che non aveva vinto, no,

Una giornata con i La Di Francisca si dà il premio «Vado in Africa» Pranzo greco a Westfield tra foto e autografi «Mai successo. Ora voglio fare volontariato» Un podio tutto italiano con Elisa Di Francisca, 29 anni. Di spalle la Vezzali (a sinistra) e la Errigo REUTERS DAL NOSTRO INVIATO

PIERANGELO MOLINARO LONDRA

La vita può cambiare nel lampo di una stoccata. Elisa Di Francisca dopo l’oro del fioretto ricevuto su quel podio tutto azzurro in compagnia di Errigo e Vezzali, sta prendendo coscienza dell’impresa e della sua nuova dimensione. La mattina seguente al trionfo è dolce per Elisa. «Ho dormito a lungo e non ho sognato», confessa. Ma i suoi occhi raccontano una gioia più profonda, forse l’inizio della presa di coscienza di un’impresa già nella storia, che ha pudore a spiegare. Elisa non è timida ma non è il tipo che apre la porta dell’anima a tutti. «Come sto? La mia testa deve ancora mettere insieme i pezzi di questa avventura. Forse ce la farò solo a casa». La giornata Un salto nella pale-

stra della scherma dove qualche giornalista ha chiesto di parlarle, poi via, per cercare di vivere un poco di quella Londra che non ha mai visto. «Dopo i Giochi ci voglio tornare». Ma L’ExCel, sede della scherma, non è a Londra ma quasi a Greenwich e la città è tagliata in due dalla prova su strada femminile del ciclismo. Si ripiega su Westfield, il mega centro commerciale costruito alle porte del parco olimpico. Ci sono tutte le razze del mondo in pochi metri. Un ragazzo biondo si volta. «Sei la Di Francisca? Complimenti. Ti ho visto in tv,

se stata grandissima. Posso fare una foto con te?» Lorenzo è di Roma ed ha trovato lavoro a Londra dopo tante porte chiuse in Italia. Elisa ci sta, è ancora vergine alla popolarità vera. Ma compare anche una copia della Gazzetta. «Nooo, fatemi vedere», dice l’azzurra. Davanti al suo urlo vincente in prima pagina scappa una lacrima. «E dentro?» Diverse pagine sono tutte per lei e l’impresa realizzata con le compagne. «Me le voglio gustare con calma». Ma non riesce ad aspettare, sbircia l’interno, si commuove ancora leggendo quanto afferma la sorellina Martina. «Non pensavo che una stoccata potesse regalare così tanta gioia». E non solo alla sua famiglia... Non solo gli italiani la fermano, un signore cinese le chiede un’altra foto ed Elisa apre un sorriso bellissimo. «Sino a ieri non mi riconosceva nessuno per la strada». Sono quasi le tre del pomeriggio. «Ho una fame incredibile». I ristoranti sono affollati. Si trova un tavolo in quello greco. Elisa ordina una specie di panino con dentro uno spiedino di carne e delle patate lesse. «Quanto mi sono mancate, non le trovo alla men-

«

La mia testa deve ancora mettere insieme i pezzi di questa avventura Lo farò a casa ELISA DI FRANCISCA ORO NEL FIORETTO

sa del villaggio». Altri l’avvicinano per chiederle l’autografo, pure il personale del locale quando si accorge che sta servendo una campionessa olimpica. Lei quasi non si capacita. «E’ bello, ma questa novità la devo ancora metabolizzare. Capirò tutto sino in fondo solo a casa». Solidarietà Ci sono momenti in

cui i suoi occhi sembrano lontani, forse sono ancora su quella pedana d’oro. «Tutti pensano che questa sia la medaglia più importante della mia vita. E invece no, vale meno di quella che vinsi da ragazzina ai campionati italiani. La seconda medaglia è la consapevolezza che ho raggiunto in questi anni, il cambiamento che ho vissuto. Ho cambiato il carattere, ero focosa ma per vincere ho dovuto imparare a controllarmi, a trasformare le avversità e le difficoltà in stimoli. Lo confesso, in finale ho avuto paura, ma anche la paura mi ha aiutato. Non so come sarà domani. So solo che fra un mese andrò in Africa. Ho chiesto al mio manager di trovarmi un’associazione, voglio aiutare i bambini. Noi atleti a volte viviamo in un bozzolo, non ci rendiamo conto che siamo tra i più fortunati, per questo non possiamo e non dobbiamo dimenticarci degli altri». Elisa guarda l’orologio: «Devo scappare a cena ho appuntamento con la mia famiglia. Sono arrivati con Ryanair senza bagaglio, io con 4 valige con i loro vestiti». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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ma che la sua rimonta aveva emozionato come un oro. Come l’orgoglio di una classe infinita, con l’umanità che qualche volta tutte quelle vittorie hanno nascosto. Futuro Questo bronzo lascia

aperta una porta per il futuro, farà continuare una carriera straordinaria — unica schermitrice a centrare sei titoli mondiali individuali, prima sportiva italiana a vincere cinque medaglie individuali di fila in cinque Olimpiadi — anche dopo la prova a squadre del fioretto femminile. Solo un successo, forse, l’avrebbe convinta a fermarsi. «Queste giovani sono sempre più forti,

non solo le italiane, anche le straniere». Ai Mondiali di Lipsia 2005 Valentina ha conquistato l’oro quattro mesi dopo la nascita di Pietro, il figlio a cui ora vuole regalare una sorellina (da scommetterci, sarà una femmina, proprio come desidera lei). Nel 2006, ai Mondiali di Torino, con un legamento del ginocchio sinistro rotto si prese l’argento nella finale con Margherita Granbassi. E’ stata data tante volte per finita, l’ultima due anni fa, a Parigi, quando ai Mondiali lasciò spazio a Di Francisca e Errigo. La prova di sabato rientra in queste imprese, forse di più. Vincere quando hai perso non è da tutti, è da Vezzali. Grande davvero, e non si fa per dire.

CHE NUMERI QUANDO GLI AZZURRI FANNO I FENOMENI DATI DI ASCOLTO

In tv 5,5 milioni per il fioretto del Dream Team Olimpiade, che boom in tv. Il nostro Dream Team del fioretto ha inchiodato 5.5 milioni di spettatori: 4 milioni 924 mila su Rai 2 più i 500 mila di Sky con uno share di oltre il 30%. Ma i Giochi piacciono nel complesso: sempre sopra i 2 milioni di spettatori nel primo giorno di gare su Rai 2, che sono diventati quasi 4 milioni di media nel prime time (share del 24%).

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I primi 7 medagliati azzurri: da sinistra Galiazzo, Nespoli, Errigo, Di Francisca, Vezzali, Frangilli e Tesconi ANSA

campioni

Da sinistra: Mauro Nespoli, 24 anni, Marco Galiazzo, 29, e Michele Frangilli, 36, esultano per l’oro EPA

Gli arcieri extralarge conquistano Londra Sui giornali inglesi impazzano le loro misure. Galiazzo, Nespoli e Frangilli in metropolitana con la medaglia al collo DAL NOSTRO INVIATO

VALERIO PICCIONI LONDRA

Hanno firmato più autografi ieri che in tutta la vita, Michele Frangilli, Mauro Nespoli e Marco Galiazzo, gli arcieri d’oro azzurri. Doveva essere un salto a Casa Italia, toccata e fuga per un paio di interviste. E invece l’entusiasmo ha fatto sballare tutti i piani: a metà pomeriggio i tre erano ancora sotto un’alluvione di domande e richieste di foto. Pure guancia a guancia, come con due ragazze inglesi con cui hanno posato con lo sfondo della Londra di Westminster. Ma gli scatti sono stati una miriade, turisti, inglesi, addetti ai lavori: immagini che hanno riempito i social network dopo il momento dei complimenti e delle curiosità. «Posso solo sentirla la medaglia? Però, è pesante». «Stavolta di più», spiega Galiazzo. «In tutti i sensi». In carne Il viaggio d’andata

l’hanno fatto in metropolitana, medaglia d’oro al collo, bel-

li, orgogliosi, panciuti. Perché la pancetta è stata uno degli argomenti del giorno. «Ci serve stabilità», ha risposto Galiazzo a una delle domande sull’innegabile «di più» sulla bilancia. E Michelone Frangilli s’è tenuto da parte l’articolo del Sunday Times in cui si scriveva delle sue abitudini, «che chiaramente non escludono il consumo di pasta». «Certo, hanno ragione», ha detto l’arciere «eretico» di Gallarate dall’alto dei suoi 100 chili per 182 centimetri (Galiazzo è a 92 per 180, Nespoli 80 per 180). Frangilli è anche quello che non ha dormito. Alle sette del mattino girava già per il villaggio con l’adrenalina dell’ultima freccia ancora addosso. Nespoli rivendica-

«

Il segreto? Corsa, palestra e frecce: Mauro ne può tirare anche 600 in un giorno MARCO GALIAZZO CAMPIONE OLIMPICO

va il suo record: «Ho un arco da 58 libbre». 26 kg abbondanti, riferiti alla tensione della corda. Il tentativo di agire sulla potenza e di controllare i capricci del vento che ieri, per esempio, hanno contribuito al capitombolo delle donne, fuori al 1˚ turno (ma con una grande Valeeva, che fa sperare per la prova individuale). Galiazzo raccontava i loro allenamenti: «Corsa e palestra. E frecce: Mauro ne può tirare anche 600 in un giorno. Con una zavorra di 5 chili sul braccio». Grazie a quei tre Oltre al ringraziamento ai tecnici personali (papà Galiazzo, papà Frangilli e Luciano Malovini per Nespoli), gli azzurri in coro hanno sottolineato i meriti del «fisioterapista Andrea Rossi, lo psicologo Mauro Gatti, il preparatore atletico Roberto Finardi». Infine tutti al pub, con Gazzetta tv. Ma attenzione, niente birra, ci sono i testimoni: solo acqua minerale gasata per Nespoli e Frangilli, rigorosamente liscia per Galiazzo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

DAL NOSTRO INVIATO

FAUSTO NARDUCCI LONDRA

Le cinque medaglie conquistate dall’Italia nella prima giornata dei Giochi rappresentano nettamente un record per quanto riguarda le prime giornate delle Olimpiadi ma non sono un record in assoluto. Considerando l’intero programma olimpico il bottino conquistato sabato dall’arco a squadre, Di Francisca, Errigo, Vezzali e Tesconi si inserisce infatti al 5˚ posto: davanti ben 11 precedenti (12 se consideriamo l’Olimpiade intermedia). Il più clamoroso risale all’11 agosto 1984, ultima giornata di gare dell’Olimpiade di Los Angeles, quando arrivò un bottino sensazionale: ben 10 medaglie. E’ vero che in chiusura dei Giochi si concentravano le finali di boxe e tanta atletica. Vero che parliamo di un’Olimpiade dimezzata dall’assenza del blocco dell’Est. Ma quel che successe in quell’11 agosto non potrà essere mai più eguagliato. Nel dettaglio collezionammo tre ori (Maurizio Stecca nella boxe; Gabriella Dorio nei 1500 e Alessandro Andrei nel peso); 2 argenti (Damiani e Todisco nella boxe) e 5 bronzi (Bruno, Musone, volley maschile, Bellucci nella marcia e spada maschile a squadre). Precedenti Una delle undici giornate record appartiene all’Olimpiade casalinga di Roma ma davanti, a parte l’Olimpiade intermedia 1906, troviamo proprio un’altra giornata londinese del 1948. Il 9 agosto trascinati da Edoardo Mangiarotti collezionammo un’altra catena

Londra, avvio da record Los Angeles da... dieci Gli azzurri e le giornate olimpiche indimenticabili: dalle 10 medaglie del 1984 alla grande partenza di sabato di 8 medaglie, forse di valore superiore a quelle di Los Angeles. Sono ben sette le occasioni in cui abbiamo vinto 6 medaglie, l’ultima il 21 settembre 2000 con Rosolino, Pierantozzi, Vezzali, Trillini, Bellutti e Martinello-Villa. Naturalmente grandi Paesi vantano ricchissime giornate olimpiche: l’Urss ha vinto 24 medaglie a Melbourne ’56 il 7 dicembre (11-6-7), gli Usa 24

RECORD ASSOLUTO EDIZIONE-GIORNO Los Angeles 11/8/1984 Londra 9/8/1948 in 2 occasioni (1960, 1964) in 7 occasioni

MEDAGLIE 10 (3-2-5) 8 (3-2-3) 7 medaglie 6 medaglie

RECORD 1a GIORNATA GIORNO 28 luglio 2012

MEDAGLIE 5 medaglie (2-2-1)

26 agosto 1960

2 medaglie (2-0-0)

14 agosto 2004

2 medaglie (2-0-0)

POLEMICHE SULLA SICUREZZA

L’imbucata alla cerimonia è una studentessa indiana Si chiama Madhura Magendra, detta «Honey» la ragazza indiana che ha scatenato le polemiche sulla sicurezza dei Giochi. E’ lei l’«imbucata» alla festa, la giovane che durante la cerimonia di apertura col suo giubbottino rosso e pantaloni verdi, senza la divisa del suo paese, ha sfilato con la delegazione indiana, proprio accanto al portabandiera. Una universitaria di Bengalaru che ora dopo la laurea si è trasferita a Londra ed è entrata nella grande squadra dei volontari per l’Olimpiade. Appena è apparsa sugli schermi dell’intero pianeta, molti si sono chiesti chi fosse questa giovane che non portava la divisa della delegazione ma che stava comunque serenamente in

Madhura Magendra mentre sfila alla cerimonia con l’India AP prima fila. I compagni di università l’hanno subito riconosciuta e raccontano che nei giorni scorsi Madhura avesse postato la foto del suo pass su Facebook, salvo togliere l’immagine subito dopo. Immediate le polemiche

(10-10-4) a St Louis il 3 settembre 1904, la Cina 15 a Pechino il 17 agosto 2008. Più semplice, relativamente all’Italia, il discorso della prima giornata perché qui la cinquina di sabato a Londra è praticamente senza eguali. A lunga distanza seguono le 2 medaglie di Roma 1960 e Atene 2004. Più complesso il discorso allargato a tutte le nazioni. Proprio sabato la Cina ci ha superato con 6 medaglie (4 ori e un bronzo) e gli Usa ci hanno eguagliato per numero di medaglie (1-2-2). Ma anche qui esiste una classifica generale delle prime giornate che vede in testa gli Stati Uniti con le 9 medaglie in casa di Los Angeles ’84. A seguire le 7 della Gran Bretagna nel 1908 e le 6 della Germania nel ’96, Urss nel ’56, Cina nel 2004 (eguagliato qui a Londra). I cinque podi inaugurali dell’Italia sono stati eguagliati invece in 9 occasioni (più gli Stati Uniti di sabato). © RIPRODUZIONE RISERVATA

sulla sicurezza di una città blindata e preparata ad attacchi di ogni genere, ma non all’invasione di campo di una tranquilla studentessa indiana. Immediatamente scaricata dai suoi compaesani: «Non aveva nessun motivo per sfilare con noi - ha spiegato il capo delegazione indiano -, doveva solo accompagnarci fino alla pista e invece è entrata con tranquillità. Non sappiamo chi sia, è una vergogna che sia riuscita a mischiarsi tra gli atleti». Il presidente del Comitato organizzatore dei Giochi, Sebastian Coe, ha minimizzato l’accaduto: «Tantissimi volontari sono stati impiegati per la cerimonia di apertura, lei era uno di questi. Spero non crediate che sia entrata dalla strada come nulla fosse. Comunque faremo le nostre verifiche ma crediamo che si tratti semplicemente di un membro dello staff travolta dall’entusiasmo».


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LONDRA 2012 GLI AZZURRI PESI Baby Scarantino è già eliminato Animo sereno per il giovane Mirco Scarantino dopo il settimo posto (l’ultimo) nel suo gruppo della categoria 56 kg, che ovviamente gli è costato l’eliminazione. Il nisseno ha sollevato 97 kg nello strappo e 128 nello slancio, per un totale di 225 kg. Nonostante il risultato, una grande esperienza per il figlio d’arte che è il più giovane azzurro della spedizione olimpica. Scarantino è complessivamente soddisfatto: «Sono alla prima Olimpiade e ho solo 17 anni. La gara non è andata bene anche a causa di un affaticamento alla gamba. Adesso devo continuare ad allenarmi duramente ed acquisire esperienza, così da potermi qualificare anche per l’Olimpiade di Rio».

CANOTTAGGIO Ruta-Luini avanti insieme al 4 senza Le due barche azzurre leggere accedono alle semifinali. Il doppio di Pietro Ruta ed Elia Luini vince in modo autorevole la batteria, il quattro senza (Danesin, Caianiello, Miani, Goretti) si piazza al secondo posto, dietro agli Stati Uniti, nel ripescaggio. Prima gara in assoluto insieme per Ruta e Luini: subito un buon affiatamento, tattica di gara intelligente che lascia sfogare il Portogallo nei primi 1500 metri, per poi controllare eventuali attacchi del Canada e rimonta completata in 6’35"72. E’ il terzo tempo delle batterie, il migliore è quello della Danimarca di Rasmussen e Qvist (6’33"11): vincono anche Francia e i campioni mondiali ed olimpici della Gran Bretagna.

Fognini, set di speranza Ma Djokovic non perdona Vince al tie-break il primo, poi si arrende: «Lui ha cambiato marcia con la testa e il gioco». Tanta pioggia, programma stravolto DAL NOSTRO INVIATO

VINCENZO MARTUCCI twitter@vincemartucci LONDRA

Un set di speranza, un set congelato tre ore e mezza dalla pioggia, tanto per ricordare a tutti che comunque Wimbledon è Wimbledon, anche se a 5 cerchi e a colori. Un set, di primo turno all’Olimpiade, compromesso fino al 3-5, salvando due set point, mancandone uno, evitandone un terzo con l’aiuto dell’acquazzone sul 7-7 blocca-tutto del tie-break, e quindi vinto, per 9-7 con un rovescio lungolinea non da numero 65 del mondo ma da «top ten», se non da 2 come l’avversario. Un set di un’oretta di gioco, e poi basta, poi il frizzante, brillante, spavaldo Fabio Fognini deve inchinarsi con un doppio 6-2, per la terza volta su tre al coetaneo dell’87 Novak Djokovic. Semplicemente perché il serbo cambia marcia. «E testa — specifica lui — e servizio, e tutto. Perché prima facevo troppi errori ed ero lento, e gli lasciavo l’iniziativa. Ma alla fine sono soddisfatto della mia prestazione». Talento Fognini può recriminare poco: «E’ andata bene, nella sfortuna di un altro sorteggio-no — dopo quello contro Federer a Wimbledon —, perché ho giocato un primo set solido, non regalando nulla, se non il migliore fra i migliori dell’anno. Poi ho sbagliato di più, potevo tenere un paio di game di servizi in più, ma è stato soprattutto lui a cambiare marcia». La folla del campo 1 se ne va soddisfatta, malgrado il programma annacquato di domenica, con tennis altri-

CANOA Molmenti avanza Escluso Cipressi Daniele Molmenti in semifinale nel K1, Stefano Cipressi primo degli esclusi nel C1. Questo il bilancio della 1ª giornata di gare per la canoa slalom italiana. Molmenti passa il turno con il 9˚ tempo assoluto (88.68, del tedesco Aigner il migliore con 83.49). «Ero un po’ preoccupato dal vento, ma il risultato è arrivato — ha spiegato —. Il tracciato mi piace anche se alcune porte decisive sono piazzate in corrispondenza di onde imponenti». Nulla da fare invece per Cipressi che nel C1 chiude 13˚, sfiorando di 33 centesimi l’accesso alla semifinale a cui sono approdati in 12. Oggi le qualificazioni del K1 donne con Clara Giai Pron e del C2 con Camporesi e Ferrari. Domani la semifinale di Molmenti.

VELA Baldassari soffre Oggi via per i 49er

Fabio Fognini, 25 anni, in azione nell’incontro di ieri contro Djokovic sull’erba di Wimbledon ANSA

Il ligure: «Il mio miglior set dell’anno». Nole: «Può entrare fra i primi al mondo» Vanno avanti facile Murray e la Sharapova, Tsonga doma Bellucci

menti solo sul Centre Court con tetto prensile: l’italiano che non t’aspetti dà spettacolo col suo gioco di talento da fondo, ma anche a rete, e sorprende spesso Nole col rovescio lungolinea come col contropiede. «Si scivolava spesso, e non è affatto piacevole giocare sull’erba umida, soprattutto di sera, e soprattutto se non giochi match veri da tre settimane come me», si lamenta Djokovic, campione di questi campi appena 12 mesi fa. Che applaude «Fogna»: «Ha il talento per diventare uno dei primi giocatori del mondo, ma come altri deve riuscire a battere se stesso, il suo corpo e la sua mente, mi farebbe piacere perché siamo amici e siamo della stessa generazione».

Imbucato Murray e Sharapova volano, Tsonga svicola dai tiri mancini di Bellucci, la potente Goerges sgambetta computerino Radwanska (Agnieszka), e Vishnu Verdhan si fa un nome a dispetto del numero 302 del mondo che gli assegna l’Atp. Il 25enne di Secuderabad approfitta della faida fra i big della sua India, Bhupathi e Bopanna, che non hanno voluto giocare in doppio con Leander Paes. Invitato a sorpresa a Londra come compagno del giocatore più forte e famoso (giunto alla sesta Olimpiade), visto che era sul posto e che il tedesco Kohlschreiber ha rinunciato dopo la mezzanotte del 20 luglio, entra in ballo anche in singolare, debuttando oggi contro Kavcic.

(l.b.) «Nella prima regata sono semplicemente partito malissimo, nella seconda invece ho sbagliato la tattica, andando dalla parte sbagliata». In numeri ufficiali un 20 e un 22 che valgono il 23esimo posto in generale su 24. L’ammissione è di Filippo Baldassari, a cui ieri è toccata la sorte di essere il solo italiano impegnato nella giornata di apertura olimpica per la vela. Aprivano il programma Star e Finn, ma siccome tra le prime l’Italia non si è qualificata, tutto era sulle spalle del 24enne marchigiano, alla sua prima esperienza a 5 cerchi. Oggi altre due regate per i Finn, ma scendono in acqua anche i 49er con la coppia Angilella Sibello a difendere i nostri colori.

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TIRO A VOLO L’ITALIANA SOLO 5a NON RIPETE L’ORO CONQUISTATO NELLO SKEET A PECHINO

La Cainero fallisce il bis olimpico L’azzurro Pietro Ruta, 24 anni AP

TENNISTAVOLO Azzurri battuti Olimpiade finita I due azzurri del tennistavolo sono fuori dal torneo di singolare. Nel maschile, Mihai Bobocica, dopo aver battuto 4 0 (6, 7, 3, 4) il cubano Pereira, è stato eliminato nel secondo turno dall’austriaco Schlager, che si è imposto 4 2 ( 10, 9, 5, 8, 12, 10). Nel femminile, Tan Wenling Monfardini ha superato 4 0 (7, 5, 10, 1) la nigeriana Oshonaike nel primo turno, poi ha ceduto alla russa Tikhomirova, che ha vinto 4 3 ( 6, 6, 8, 12, 8, 6, 10). Per l’Italia il torneo olimpico si conclude qui, visto che non era riuscita a qualificarsi in alcuna delle due gare a squadre. Oggi entrano in scena le teste di serie, con la Cina favorita: Zhang Jike e Wang Hao favoriti fra gli uomini, Ding Ning e Li Xiaoxia fra le donne.

«Potevo prendere una medaglia, ma ho lottato fino alla fine. Riproverò a qualificarmi a Rio» DAL NOSTRO INVIATO

VINCENZO MARTUCCI LONDRA

«Solo chi spara a un piattello può capire quello che succede in pedana, perciò ho cominciato a fare gare amatoriali, per avvicinarmi ancora di più», dice il marito, Filippo. «Le Olimpiadi fanno fare errori che nella vita normale non si fanno: è incredibile quante cose ti fanno succedere dentro il cervello», dice il tecnico saggio, oggi al double trap, Mirco Cenci. «Forse ci voleva il tempo più brutto, che Chiara predilige e lo ha dimostrato nella terza serie in cui, con la pioggia, ha fatto 24/25», dice il cittì psicologo, Fabrizio Fazi. «E’ stata una gara molto difficile, la visibilità non è stata buona, era uguale per tutte, ma per me è stata deter-

minante. Questa seconda finale ai Giochi, senza medaglia, mi fa apprezzare ancor di più l’oro del 2008. E’ stata una esperienza devastante, fisicamente e psicologicamente, dice lei, Chiara Cainero, la regina detronizzata dello skeet azzurro. Schiacciata dalla tensione, mentre il cielo birichino di Londra le accende e le spegne continuamente nuove opportunità. Fino a lasciarla lontana appena un piattello dal bronzo e a due dall’argento. Giallo Da Pechino a Londra,

Chiara ha avuto tante crisi e crisette. Giorni fa è anche rientrata a casa, nel suo paradiso in Friuli, per ritrovare sicurezza e tranquillità, ma al Royal Artillery Baracks non è mai stata fluida e serena, con lo sguardo sempre cupo e preoccupato. Anche se lei parla di problemi tecnici: «Alla pedana 4, dove pure ho tirato meglio che a Pechino». I guai vengono da distrazioni imperdonabili da un’atleta d’esperienza, da mancati calcoli sul vento bislacco, sì, ma evidente. Dopo aver tirato male nelle prime serie di 25 piattelli, Chiara

Gianfranco Sibello, 36 anni AP

TIRO A SEGNO Campriani è il favorito Chiara Cainero, 34 anni, si è fermata a un piattello dal bronzo AP

potrebbe recuperare già nella terza dove macchia il 25 — sotto l’amata pioggia, la stessa imperiosa di Pechino 2008 — e poi, a quota 67, chiede sgomenta a tutti gli sguardi che incrocia qual è il suo futuro: «Non pensavo di poter ancora rientrare in finale. Ero confusa: ero dentro o fuori, e lo spareggio, semmai, quand’era?». Vezzali Ignora, la Cainero, che il destino le cancella davanti Crovetto e Girardet, le assegna la morbida Lundqvist allo shoot-off per il sesto ed ultimo posto di finale, e le destabilizza anche le altre elette. Tutte, meno

l’imprendibile cecchina statunitense Kimberly Rhode, che fissa il nuovo record olimpico in qualificazione (74/75) ed eguaglia quello del mondo in finale (99/100). Ma Chiara manca tre piattelli ancora. «Mi sono rivista in Valentina Vezzali, quando le cose non le andavano bene domenica. So che potevo prendermi una medaglia, ma so anche che ho lottato fino alla fine e che la finale era il mio obiettivo. Questo risultato mi dà la spinta per riprovare a qualificarmi anche a Rio 2016». Avete mai provato a sparare a un piattello? © RIPRODUZIONE RISERVATA

Tutti dicono Niccolò Campriani. Solo i bookmakers (che lo quotano a 3,35) mettono il cinese Qinan Zhu (a 3,25) leggermente davanti al fiorentino. Il 12˚ posto all’Olimpiade di 4 anni fa a Pechino sembra lontano una vita per il campione europeo 2009 e mondiale 2010 della carabina 10 metri, che è la gara di oggi alla Royal Artillery Baracks, specialità in cui quest’anno ha ottenuto l’oro a squadre agli Europei, l’oro nella tappa di coppa del mondo di Milano e il bronzo a Monaco. La stella del tiro a segno azzurro che gareggia con Marco de Nicolo (il cui oro è dato a 6) vanta già il record mondiale di primo a conquistare la carta olimpica ai Giochi di Londra.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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LONDRA 2012 CICLISMO TIRO A VOLO Rhode a medaglia in 5 Giochi di fila Con l’oro nello skeet, la californiana Kim Rhode è diventata la prima statunitense, uomini compresi, ad andare a medaglia in 5 Olimpiadi di fila, dopo gli ori nel double trap ad Atlanta 1996 e Atene 2004, l’argento di Pechino 2008 nello skeet e il bronzo di Sydney 2000 ancora nel double trap. Ha tirato con un’arma italiana (MX 200S Perazzi) donatale anonimamente dopo il furto nel 2008 di quella delle prime 4 meda glie. Racconta papà Richard: «Kim aveva 12 anni, eravamo in safari in Africa, la guardia non voleva che sparasse. Ci disse: “Metto questo piatto di carta a 100 metri, se lo centra la lascio cacciare”. Io alzai la posta, disegnando al centro un cerchio del diametro di un pollice. Kim lo centrò cinque volte».

ATLETICA Niente maratona per la Radcliffe Paula Radcliffe non parteciperà alla maratona olimpica in programma domenica 5. La 38enne britannica, che proprio a Londra, nel 2003, ha realizzato la miglior prestazione di sempre sulla distanza con 2h15’25", soffre per un’artrite degenerativa al piede sinistro. La sua non è stata una carriera fortunata per i Giochi: dopo aver chiuso 4ª nei 10.000 a Sydney 2000, nel 2004 la Radcliffe diede forfeit ad Atene, dove era la favorita, a 6 km dalla fine per crampi allo stomaco provocati dagli infiammatori presi per curare un altro infortunio. Quattro anni dopo, a Pechino, chiuse al 23o posto dopo essersi presentata al via nonostante una frattura alla gamba sinistra riportata 4 mesi prima.

La Vos stile Merckx Avversarie stritolate L’olandese fenomeno domina e vendica i 5 argenti mondiali «A questo oro pensavo da quattro anni». Bronzini quinta DAL NOSTRO INVIATO

MARCO PASTONESI LONDRA

Correva con l’8, ma è la numero 1. La più forte. Strada, cross, pista, crono. Se fosse sport, vincerebbe anche sui pedalò. Datele due ruote e una catena, lei farà volare il resto. L’olandese volante. Marianne Vos ha cominciato ad andare in bici a 6 anni, copiando il fratello maggiore. E da allora vince: da sola o in gruppo, in salita o in volata, a tappe e in linea, nelle quattro stagioni. E quando non le vince, comunque non le perde: perché le corse le fa e le disfa, le inventa e le costruisce, le domina. Una specie di Alfredo Binda (di cui quest’anno ha vinto il Trofeo), che andrebbe pagata per non correre: al GiroDonne, conquistando cinque tappe e la classifica generale, sembrava che ci fosse solo lei. Eppure Marianne sembrava vittima di un crudele maleficio: vinta l’edizione 2006, ai Mondiali è poi arrivata cinque volte seconda, dal 2007 al 2011, mentre a Pechino (centrò l’oro in pista nella corsa a punti), era finita sesta. Stavolta né la pioggia né il freddo né l’inglese Armitstead, che le ha corso tutto il giorno succhiando la ruota, l’hanno rallentata. Giustizia. Cruciale La gara olimpica fem-

minile — 143,5 km e 66 partenti, le principali nazionali formate da quattro atlete — si è corsa sullo stesso percorso di quella maschile: ma con due, e non otto, circuiti con la salita di Box Hill. Quello il punto cruciale. La Vos ha attaccato una prima volta. Raggiunta, ha attaccato di nuovo per divorare l’americana Stevens e l’inglese Pooley e raggiungere la russa Zabelin-

DOPING Ginnasta uzbeka positiva: è fuori La ginnasta uzbeka Luiza Galiulina è stata provvisoriamente sospesa per doping. Dall’inizio dei Giochi è il secondo caso dopo il pesista albanese Hysen Pulaku. Secondo quanto riferito dal Cio, la 20enne Galiulina è risultata positiva al furosemide (un diuretico) in un controllo delle urine effettuato mercoledì scorso ed è scattata la sospensione in attesa delle controanalisi. La 22enne velocista Tameka Williams, invece, è stata esclusa dalla federazione di St. Kitts e Nevis per aver assunto una sostanza proibita. Lo ha confermato la federazione caraibica con un comunicato dove ha spiegato che la stessa Williams ha ammesso di aver fatto uso di una sostanza bandita dal Comitato di St. Kitts e Nevis.

CICLISMO Crono, no di Evans Cancellara migliora

L’olandese Marianne Vos, 25 anni, batte sotto il diluvio la britannica Elizabeth Armitstead, 23 EPA

clic ZABELINSKAYA SUL PODIO COME PAPÀ SUKHORUCHENKOV La russa Olga Zabelinskaya, bronzo dietro a Vos e Armistead, ha quasi imitato il padre Sergei Sukhoruchenkov, il più forte dilettante al mondo degli anni ’80, che proprio nella gara in linea su strada stravinse l’oro a Mosca 1980: rifilò 2’58" al secondo, il massimo vantaggio dal 1928 ad oggi.

skaya, trascinandosi, oltre all’Armitstead, anche l’altra americana Olds. Nessuna italiana, davanti, i compiti erano due: entrare nelle fughe e non mollare mai la Vos. Per le azzurre, le cose si sono complicate subito, perché davanti le quattro filavano come in una cronosquadre e dietro la collaborazione con le tedesche non produceva granché. Poi le cose sembravano semplificate, perché la Olds ha forato. Invece niente. Mentre la Zabelinskaya si accontentava del bronzo, le altre due sprintavano. Neanche mezzo minuto dopo sprintava pure Giorgia Bronzini: quinta. Nervosa «Ero un po’ nervosa —

ha confidato Marianne, che in Olanda è una santità come Merckx in Belgio — ma c’era da ca-

pirmi: nella fuga avevamo dato tutto, all’arrivo c’era un mare di gente e dopo i Pechino da quattro anni non avevo in testa che questo traguardo». «Negli ultimi anni ci eravamo abituati bene — ha spiegato il c.t. Edoardo Salvoldi — perché con la forza e la disciplina della squadra eravamo riusciti a compensare l’inferiorità individuale. Ma l’Olimpiade è una corsa molto più individuale dei Mondiali, qui tutto è ridotto della metà. Sapevamo di avere un punto debole: inseguire una fuga. Tant’è che la tattica prevedeva di entrare nelle fughe e proteggere la Bronzini per un’eventuale volata finale». Nonostante le grandi tradizioni locali, stavolta la caccia alla volpe (Vos, in olandese, significa volpe) è andata male.

Fabian Cancellara migliora. Le contusioni a gomito e spalla destra (rotta in primavera) riportate nella caduta di sabato nella gara in linea sono importanti, ma Luca Guercilena, c.t. svizzero, è ottimista per la crono di mercoledì. Bisognerà poi vedere in quali condizioni sarà. Intanto ieri a Londra, per aiutare Spartacus a guarire, è arrivato anche Gianluca Carretta, l’osteopata di Parma che lavora con RadioShack. Chi invece non sarà al via è Cadel Evans, vincitore del Tour 2011. Lo ha annunciato ieri la squadra australiana: il motivo del forfeit si deve alla fatica accumulata. Il 35enne, solo 79˚ nella gara in linea, non sarà rimpiazzato, Michael Rogers, ex campione mondiale, sarà l'unico australiano in gara.

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GINNASTICA ARTISTICA DONNE ITALIA PROMOSSA COL 7˚ PUNTEGGIO. AVANTI ANCHE FERLITO

Delusione Wieber: è già fuori Paula Radcliffe, 38, a Pechino 2008

VISITA REALE Regina, altre gag con gli hockeisti L’Olimpiade della Regina Elisabetta, cominciata con l’esilarante filmato con James Bond nella cerimonia d’apertura, è proseguita ieri con la visita al Villaggio. Sua Maestà si è recata nelle stanze dei giocatori inglesi di hockey prato e si è complimentata per la pulizia, «tenendo in considerazione il fatto che siete atleti». Ma quando ha cercato di aprire un’armadietto, i ragazzi le hanno consigliato di non farlo. Non è stato svelato il contenuto, ma si sospetta che ci fosse biancheria da lavare. La regina ha poi raccontato agli hockeisti di essersi molto divertita a girare il cortometraggio con Daniel Craig, che era intitolato «Happy and Glorious».

L’iridata non si qualifica in finale La Ferrari c’è: «Ho messo una pietra sopra Pechino» DAL NOSTRO INVIATO

ANDREA BUONGIOVANNI LONDRA

Una delle più grandi sorprese delle prime due giornate olimpiche arriva dalla North Greenwich Arena, teatro delle gare di ginnastica. La campionessa del mondo del concorso generale d’artistico, la statunitense Jordyn Wieber, non si qualifica per la finale. Un Paese, nella gara per le medaglie, può contare al massimo due rappresentanti e lei — personaggio tra i più attesi di tutti i Giochi, dal 2008 battuta nella specialità due sole volte — imprecisa in più attrezzi, nonostante il quarto posto con un 60.032, finisce clamorosamente alle spalle delle connazionali Aly Raisman e Gabby Douglas.

Vai Vanessa Piange la Wieber,

gongola Vanessa Ferrari. La bresciana è sesta nel concorso generale (57.932) guidato dalla russa Viktoria Komova (60.632) e per la cui finale si qualifica anche Carlotta Ferlito, diciassettesima con 55.500. E, soprattutto, è splendida terza al corpo libero (14.900) — meglio di lei solo la statunitense Alexandra Raisman (15.325) e l’olimpionica romena Sandra Izbasa (15.066) — nonché trascinatrice della squadra alla finale a otto. «Ho messo una bella pietra sopra Pechino — dice soddisfatta — allora non stavo bene e, quattro anni dopo, sono felice di essere riuscita a dimostrarlo. Alla vigilia ho dormito poco, ero in ansia. Poi mi sono obbligata a pensare che fosse una gara come le altre e mi sono tranquillizzata. Alle parallele avevo le mani gelate, non sentivo lo staggio. Anche le mie compagne sono state brave. Mi dispiace solo che Erika Fasana non sia entrata nella finale all-around, l’avrebbe meritato».

Cadel Evans, 35 anni REUTERS

JUDO La giuria cambia verdetto: polemiche Jordyn Wieber, 17 anni, consolata dall’allenatrice Jenny Zhang AP La squadra L’Italdonne, forte

anche di Elisabetta Preziosa e Giorgia Campana, riesce là dove sabato gli uomini, come da pronostico e comunque buoni undicesimi, avevano fallito. Le azzurre, domani sera, proveranno anche a migliorare il settimo posto col quale sono state promosse. Con 168.397 punti, si sono messe alle spalle Canada, Germania, Australia, Francia e Brasile. Davanti, nell’ordine, Stati Uniti, Russia, Cina, Romania, Gran Bretagna e Giappone. «È andata bene — dice la Ferlito, che aveva già vinto l’argento alla trave all’Olimpiade gio-

vanile di Singapore del 2010 — abbiamo avuto qualche problema alla trave e alle parallele, ma siamo andate forte al corpo libero e al volteggio. Personalmente sono soddisfatta, anche se penso che avrei potuto fare ancora meglio. Ma l’Olimpiade è l’Olimpiade e lo scotto della prima volta si paga... E poi chi di noi ha partecipato al reality di Mtv che ci ha seguito durante la preparazione, adesso viene riconosciuta per strada. A me succede a Milano: mi chiedono foto e autografi». Forse è soltanto l’inizio. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Decisione senza precedenti nel corso delle gare dei 66 kg del judo. Nel match disputato nei quarti tra il giapponese Ebinuma e il coreano Jun ho Cho, il tavolo della giuria ha cambiato il verdetto dell’hantei (la decisione che i giudici prendono quando l’incontro finisce pari) che aveva sancito il 2 1 per il coreano e che era stato accolto dai boati di disapprovazione da parte del pubblico: «Abbiamo tutelato chi secondo noi aveva vinto», è stata la spiegazione. Cho è stato risarcito con l’hantei favorevole nella finale per il terzo posto, stavolta scatenando a sua volta le infruttuose polemiche dello sconfitto, lo spagnolo Uriarte.


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LONDRA 2012 CALCIO

La torsione di Pape Moussa Konate, 19 anni, che firma il suo secondo gol contro l’Uruguay ANSA

Il matador è Konate L’Uruguay al tappeto Il 19enne del Senegal stende i ragazzi di Tabarez. Cavani a secco, male Hernandez SENEGAL URUGUAY

2 0

PRIMO TEMPO 2-0 MARCATORE Konate al 9’ e 37’ p.t. SENEGAL (4-2-3-1) Mane 7; Toure 6, Ba 5, P. Gueye 6,5, Ciss 6,5; Kouyate 6, Diame 6; Konate 8 (dal 38’ s.t. Yero s.v.), Souare, Mane 6; Badji 5,5 (dal 21’ s.t. Mbodji 5,5). PANCHINA Camara, Seck, M. Gueye, I. Gueye, Balde. ALLENATORE Diouf 6. URUGUAY (4-3-1-2) Campana 5,5; Arias 5,5, Rolin 5, Coates 5, Albin 5,5 (dal 27’ s.t. Urrettaviscaya 5,5); Lodeiro 6 (dal 30’ s.t. Viudez s.v.), Calzada 5 (dal 1’ s.t. Hernandez 5), Arevalo 6; Ramirez 6; Cavani 5, Suarez 5. PANCHINA Gelpi, Polenta, Rodriguez, Matias. ALLENATORE Tabarez 5. ARBITRO Brych (Ger) 6. NOTE spettatori 40 mila. Espulso Ba (S) per doppia ammonizione. Ammoniti Kouyate, Diame e Badji (S), Albin (U) e Ramirez (U), tutti per gioco scorretto. Recuperi: 2’ p.t.; 3’ s.t.

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

STEFANO BOLDRINI LONDRA

Segnatevi questo nome: Pape Moussa Konate. Il calcio olimpico consacra dopo due giornate 19enne attaccante del Senegal, dal 2011 al Maccabi di Tel Aviv, in Israele. Konate firma la doppietta che abbatte l’Uruguay di Oscar Tabarez e delle belle gioie italiane, su tutti Edinson Cavani. «Sto vivendo l’esperienza internazionale più affascinante della mia carriera e dispiace aver perso qui a Wembley. Ora ci giocheremo tutto contro la Gran Bretagna e non sarà facile, ma noi vogliamo andare avanti», racconta deluso l’attaccante del Napoli. Già, ma Wembley conferma quanto si era intravisto all’Old Trafford: l’Uruguay ha diverse firme importanti giù di corda, a cominciare da Suarez, fischiato anche ieri dal pubblico londine-

se. Ramirez ha colpito il palo su punizione, Cavani è rimasto nuovamente a secco perché Ciss ha respinto sulla linea un tiro destinato a finire in rete e il palermitano Hernandez, in campo nella ripresa, non è riuscito a dare la svolta alla gara. Asta per Konate E allora glorifi-

chiamo Konate, che già aveva colpito la Gran Bretagna. Il ragazzo senegalese trova l’1-0 avventandosi sul pallone respinto dal portiere Campana dopo una zuccata di Kouyate e concede il bis quando la squadra africana ha già perso per espulsione Ba, doppio giallo in 4 minuti e rosso inevitabile. Il 2-0 di Konate è un tocco di testa, una carezza che manda al tappeto l’Uruguay al 37’ del primo tempo. Konate festeggia con la sua danza che sta diventando un cult, mentre in tribuna gli osservatori dei club della Premier prendono nota. Il West Ham è stato il primo ad avviare i colloqui con il Maccabi, poi si è fatto sotto il Fulham. Dopo la doppietta di ieri, il numero dei pretendenti è destinato ad aumentare. Tabarez Il Senegal ha conferma-

to vizi e virtù della gara d’esordio: forza fisica, discreta tecnica, ma anche un eccesso di rudezza nei contrasti. L’Uruguay paga invece il prezzo della presunzione tipica delle grandi squadre. Suarez e Cavani stanno deludendo: i due fuoriclasse che animano aste mondiali, sono ancora a secco. Tabarez incassa la sconfitta con la signorilità: «Il Senegal è una sorpresa, ma ha meritato la vittoria. È forte e pratica un buon calcio». Ora l’Uruguay si giocherà il passaggio ai quarti mercoledì contro la Gran Bretagna. La truppa viaggerà in treno da Londra a Cardiff. Il tragitto da Manchester verso la capitale è stato un calvario: sette ore di pullman. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Lo stacco di Alexandre Pato, 22 anni, per il momentaneo 1-1 del Brasile: è il suo primo gol in questi Giochi IPP

Pato-gol «Sì, sono al cento per cento» Brasile qualificato ai quarti In rete pure Neymar e Oscar: la Bielorussia è rimontata BRASILE BIELORUSSIA

3 1

PRIMO TEMPO 1-1 MARCATORI Bardini Bressan (Bi) all’8’, Pato (Br) al 15’ p.t.; Neymar (Br) al 21’, Oscar (Br) al 47’ s.t. BRASILE (4-2-3-1) Neto 6,5; Rafael 5,5, Thiago Silva 7, Juan Jesus 6,5, Marcelo 6,5; Sandro 6,5 (dal 18’ s.t. Ganso 6), Romulo 6; Neymar 7,5, Oscar 7, Hulk 6 (dal 42’ s.t. Danilo s.v.) Pato 6,5 (dal 40’ Lucas s.v.) PANCHINA Gabriel, Bruno Uvini, Alex, Leandro Damiao. ALLENATORE Menezes 7. BIELORUSSIA (5-3-1-1) Gutor 6; Kozlov 5 (dal 34’ Gavrilovich s.v.), Polyakov 5,5, Polytevich 5,5 Kuzmenok 6 Gordeichuk 5,5; Dragun, Baga, Aleksievich 4 (dal 24’ s.t. Voronkov 5,5); Bardini Bressan 7; Kornilenko 6,5 (dal 32’ s.t. Zubovich 6). PANCHINA Shcerbakov, Solovei, Khvashchinski, Skavysh. ALLENATORE Kondratyev 6. ARBITRO Nishimura (Gia) 6,5. NOTE Spettatori 67 mila circa. Ammoniti Kozlov e Dragun (Bi) per gioco scorretto. Recuperi: 1’ p.t.; 3’ s.t.

DAL NOSTRO INVIATO

FABIO BIANCHI twitter @fabiowhites MANCHESTER

Il risveglio di Pato, la conferma di Oscar, l’esplosione di Neymar. I tre tenori lanciano il Brasile alla qualificazione anticipata per i quarti di finale. Menezes gode. Thiago Silva, il santo protettore dei fenomeni d’attacco, anche. Per lui è la seconda Olimpiade, sogna sia quella buona. Troppo forti i marziani in verde e oro per la più che discreta Bielorussia, l’unica squadra che con gli Emirati Arabi ha tutti i giocatori che militano in patria. Poco male: le basta pareggiare con l’Egitto per qualificarsi da seconda. E dire che in un Old Trafford strapieno di gioia e di gente (non solo tifosi, onore all’amore britannico per il calcio) si era pure illusa. Solito brivido Eh sì. Al Brasile

non piace vincere facile. Con l’Egitto aveva giocato al «prova a prendermi». E in vantaggio 3-0, quasi perde il gioco. Qui s’è inventato l’handicap. All’alba della sfida, sotto di un gol. Lo ha firmato con una zuccata un veneto-francese naturalizzato bielorusso, Brandini Bressan, lasciato solo soletto da Rafael. Il Brasile per un po’ non ha avuto vita facile: i ragazzi di Minsk hanno organizzato una Maginot di otto uomini, sperando nel contropiede. Senza spazi, i ballerini di Menezes finivano per fare il solito girotondo. Fortuna che Pato, alla prima occasione su cross di Neymar, l’ha messa dentro di testa, con un grande anticipo su Kuzmekov. Un papero che l’Olimpiade potrebbe restituire al Milan bello lucido. Dice Menezes: «Quando s’è aggregato per le amichevoli, avevamo l’idea chiara che dovevamo avere una cura particolare per lui. Abbiamo lavorato molto sul riequilibrio muscolare. Lui si sta facendo il mazzo, e quando sudi, sei già a metà del cammino. Ora sta bene». Pato conferma: «Sono al 100%. Ho soltanto bisogno di giocare con più continuità. Ma adesso che sto bene, sono tranquillo e fiducioso. E segnare mi dà carica». Come lo è Neymar, che nel secondo round s’è scatenato e ha aperto il bunker come un uovo di Pasqua. Ha creato occasioni per i compagni e poi ci ha pensato in prima persona, con una punizione che sembrava una freccia di Frangilli. Per chiudere con il colpo di teatro, ha consegnato di tacco la palla per il tris a Oscar (altro fenomeno che cerca sempre il gioco verticale a costo di rischiare), che non s’è fatto pregare sfornando un delizioso tiro a giro. Pochi dubbi: questo Brasile è la squadra da battere. All’Olimpiade e al Mondiale 2014, perché saranno più o meno gli stessi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’ALTRA PARTITA DEL GRUPPO A BATTUTI 3-1 GLI EMIRATI ARABI

GRUPPO D ERA FAVORITA PER L’ORO CON LA SELEÇAO

Bellamy sforna assist, Giggs ci mette la testa I gallesi trascinano la Gran Bretagna

Disastro Spagna, perde ed è subito eliminata L’Honduras la punisce con Bengston

LONDRA (bold) Per fortuna ci sono i gallesi: non cantano l’inno, per la felicità dei tabloid, ma sono i trascinatori della Gran Bretagna che supera gli Emirati Arabi. Giggs segna di testa l’1 0, Bellamy cucina l’assist per il 2 1 di Sinclair che permette alla squadra di Pearce di rivedere la luce dopo 11 minuti da incubo. Il 3 1 di Sturridge è uno splendido gesto tecnico, un cucchiaio in corsa, ma il portiere avversario, Ali Khaseif, giocatore dell’Al Jazira, è ancora imbambolato dopo l’errore che ha permesso ai britannici di trovare il 2 1. Forza Galles Vedere Giggs segnare ed esultare è stato un pieno di nostalgia. Un talento

come il suo avrebbe meritato il palcoscenico di Mondiali ed Europei, ma la debolezza del Galles gli ha negato questa possibilità. Il vecchio Ryan, 39 anni a novembre, onora le origini, cucendosi la bocca al momento degli inni: tace, come tace Bellamy, altro personaggio eccellente del calcio gallese. Ma al 16’ Giggs alza la voce. Un gol da vecchi dragoni: cross di Bellamy e zuccata di Ryan. Gli Emirati non si fanno suggestionare dall’atmosfera di Wembley e cercano il pareggio. La Gran Bretagna è sfortunata: Sordell colpisce un doppio palo. Sturridge Nella ripresa, al quarto d’ora si consuma lo psicodramma:

Rashed Eisa infila in velocità la difesa britannica. Il vero Psycho, come è stato ribattezzato il c.t. Stuart Pearce, non muove un muscolo. Aspetta dieci minuti per reagire: sostituisce Giggs — l’impressione è che il gallese non gradisca — e inserisce Scott Sinclair, attaccante inglese dello Swansea, club gallese. Sembra destino e infatti dopo due minuti c’è un cross di Bellamy, l’uscita pasticciona di Ali Khaseif e Sinclair piazza il 2 1. Il 3 1 di Sturridge è un gioiello. Gli Emirati non hanno più forza e la Gran Bretagna vince la prima gara dopo 52 anni. La gente applaude, i giocatori si abbracciano, Pearce si rianima, ma che fatica.

(fa.bi.) Il tonfo è di quelli che lasciano un cratere. Già fuori dai Giochi la Spagna favorita per l’oro insieme con il Brasile. Eliminati i campioni d’Europa Under 21, i fratellini dei cannibali, quelli che hanno vinto tutto quello che c’era da vincere. Mancava giusto l’Olimpiade, per fare uno storico bis col Mondiale, mai riuscito a nessuno. Beh, non c’è stata ambizione più lontana dalla realtà. Due partite, due sconfitte. E non contro degli squadroni, no. Contro Giappone e, ieri, Honduras della stellina nascente Bengston. Bisogna dire che con l’Honduras la truppa di Juan Mata non ha avuto dalla sua la buona sorte

(due pali) e l’arbitro (c’era un rigore su Rodrigo) ma gli alibi si fermano qui. Lentissima col Giappone, insicura ieri. Nemmeno gli inserimenti di Isco e Muniain hanno svegliato la squadra che ha chiuso il primo round sotto di un gol, per l’incornata appunto di Bengston (3˚ gol all’Olimpiade, mica male) mollato dal piccolo Jordi Alba. Il solito Mata ha provato a raddrizzare la situazione con un paio di tiri pericolosi. Nella ripresa Espinoza, con De Gea fermo, poteva persino chiudere il match ma ha preso il palo. Poi è stata tutta Spagna: attacchi di rabbia ma anche imprecisi. La zuccata di Rodrigo che finisce sul palo, a 8’ dalla fine, era il

simbolo della resa. Subito dopo Milla ha speso Tello, ma troppo tardi. Addio Spagna. Ai quarti vanno Giappone (2 vittorie, qualificato come primo) e Honduras. Male Svizzera Nel suo piccolo, anche il gruppo B regala qualche sorpresa. Il Messico è in testa con 4 punti, dopo il 2 0 al Gabon (doppietta di Dos Santos), con l’inaspettata Corea del Sud, che ha fatto secca (2 0) la Svizzera. I vicecampioni d’Europa restano a 1 e ora devono battere il Messico perché la Corea ha il cuscinetto Gabon. D’altronde, se ti presenti senza le stelle Shaqiri e Xahka, per tacere di Behrami, devi aspettarti di far fatica.


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LONDRA 2012 EQUITAZIONE

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PRECEDENTI

Altri reali d’Olimpia Quando il nobile gareggia contro i comuni mortali COSTANTINO DI GRECIA Fu oro nella vela a Roma 1960

HAYA DI GIORDANIA Fu in gara a Sydney 2000

ALBERTO DI MONACO Nel bob ha partecipato a 5 Olimpiadi

Zara, la nipotina della regina che vuol diventare Duchessa Debutto olimpico sotto gli occhi di mamma Anna per l’amazzone britannica «La nonna mi ha dato consigli? Se anche me li avesse dati non ve lo direi» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

STEFANO BOLDRINI LONDRA

E alla fine, dopo averli visti sparpagliati tra tribune d'onore, piscine, palazzetti e persino al villaggio olimpico, i reali britannici sono apparsi anche in gara. Una prova regale, come conviene ad una monarchia prestigiosa come quella del Regno Unito: il dressage del concorso completo. La principessa Zara Phillips, 31 anni, nipote diretta della regina Elisabetta, ha celebrato il suo debutto olimpico in sella a High Kingdom con un discreto 48,1 che le vale la 24ª posizione e la speranza di far meglio nel salto ostacoli e nel cross. Alla fine, Zara, che fu costretta a rinunciare a Pechino 2008 per un infortunio al cavallo Toytown, si è inchinata di fronte alla tribuna, dove erano presenti sua madre la principessa Anna, il marito Mike Tindall stella del rugby -, il fratello Peter, il padre Mark e, con cappello bianco e sorriso da buon-

tempone, il nonno. Il principe Filippo. Cavalli e monarchia Anche il luogo era degno dell’avvenimento: Greenwich Park, il più antico dei parchi reali, un’oasi di verde classe 1433. Si trova di fronte alla casa della regina. E persino Elisabetta II, a proposito di regine, cavalca ancora alla veneranda età di 86 anni: addirittura senza cappello, fa sapere il gossip reale. I cavalli sono un segno distintivo della monarchia britannica. Si caval-

Pure i genitori ai Giochi. La madre a Montreal, papà Mark Phillips fu oro a Monaco ca come si comanda: a testa alta, saltando gli ostacoli della storia. I Windsor sono ottimi cavalieri e amazzoni. La mamma di Zara, la principessa Anna, ha gareggiato, sempre nel completo, a Montreal 1976 ed è plurimedagliata a livello continentale. Ora è il presidente del comitato olimpico britannico ed è membro Cio. Il padre, il capitano Mark Phillips, ex marito della principessa Anna, ha vinto l'oro a squadre (naturalmente nel completo)

a Monaco 1972 ed è stato argento a Seul 1988. Anche i principini William ed Harry, tra una mondanità e l'altra, montano con una certa regalità. Parole reali Zara è la più anzia-

na delle nipoti della regina Elisabetta. E' la quattordicesima nella successione al trono del Regno Unito. Non è stata insignita di alcun titolo nobiliare, ma ha trovato nello sport un buon modo per mitigare le amarezze della vita: nel 2006 fu votata dalla Bbc personaggio sportivo dell’anno. Grazie all'attività equestre, è diventata nel 2007 membro dell'ordine dell'impero britannico. Nelle sue dichiarazioni post gara, ha scelto il basso profilo: «Peccato per un errore, ma il resto è andato davvero bene», il commento subito dopo la prova. «Emozione per il debutto? Assolutamente no, il mio cavallo è molto freddo. E' stato un errore di inesperienza, ma High Kingdom diventerà ancora più forte. Il debutto olimpico è stato una grande emozione. Ho provato una sensazione incredibile al momento dell' ingresso nell'arena. Il pubblico ci ha dato una grande carica». Zara è tornata regale e un filino altezzosa quando le è stato chiesto se la celebre nonna, la regina Elisabetta, le avesse

IN TRIBUNA CON FILIPPO

dato qualche consiglio prima della gara: «Pensate che ve l'avrei detto?». Podio reale? Il legame con i

nonni è fortissimo: Elisabetta e Filippo hanno presenziato nel 2011 alle nozze di Zara con Mike Tindall. Filippo ieri ha gradito la prova della nipotina: applausi principeschi di un nonno entusiasta. La prestazione di Zara consente alla Gran Bretagna di essere in corsa per una medaglia, al quarto posto dopo la prima giornata, dietro Germania, Austria e Svezia. E’ scontato che Zara voglia salire sul podio per riprendersi a cavallo quello che le strane regole della monarchia le hanno negato a livello di titoli. Una medaglia basterà per diventare almeno duchessa? © RIPRODUZIONE RISERVATA

la scheda ZARA 1 ORO MONDIALE MAMMA ANNA 1 ORO EUROPEO

Anna in tribuna a tifare per Zara insieme a Filippo d’Edimburgo. A sinistra Anna a cavallo negli Anni 70

Anche Anna, 61 anni, fu amazzone di completo ad alti livelli, oro europeo individuale nel 1971, argento europeo individuale e a squadre nel 1975. Zara, 31 anni, oro mondiale individuale e argento a squadre nel 2006, oro europeo individuale e a quadre nel 2005, oro a squadre nel 2007

La nipote della regina Zara Phillips, 31 anni, in sella ad High Kingdom durante la prova di dressage del concorso completo, al termine della quale è in 24a posizione. Ora salto ostacoli e cross per recuperare

SAEED AL MAKTOUM Figlio 1˚ ministro Dubai. A Londra tiro a volo

AZZURRI

Stefano Brecciaroli e Apollo REUTERS

Brecciaroli è secondo nel dressage Oggi il cross DAL NOSTRO INVIATO

LUCA CHIABOTTI LONDRA

L’appuntato scelto Stefano Brecciaroli, davanti a 20 mila spettatori, ha chiuso con un eccezionale secondo posto la prova di dressage del completo che porterà oggi cavalli e cavalieri a Greenwich Park per la seconda prova, il cross country. Brecciaroli, terza Olimpiade dopo Atene e Pechino (10˚ e 6˚ a squadre), stavolta in sella a Apollo Van de Wendi Kurt Hoeve, che monta dall’inizio del 2009 con risultati sempre crescenti anche nel dressage dove è seguito dal tecnico Paolo Margi, con 38.50 s’è piazzato alle spalle del giapponese Yoshiaki Oiwa (38.10) davanti all’australiano Mark Todd (39.10) nella prova considerata più critica per il nostro binomio. Oggi Apollo dovrà invece dare il meglio sui 45 ostacoli del cross, prova nella quale, già a Pechino, ma con un altro cavallo, Brecciaroli aveva trascinato la nostra squadra al sesto posto. Il percorso è tortuoso, ricco di saliscendi e curve strette e per tutti i binomi sarà difficile restare nel tempo. La partenza di Brecciaroli è prevista per le 17.30, poco dopo quella di Vittoria Panizzon e la sua Borough Pennyz, che ieri hanno accumulato 53.50 punti negativi classificandosi al 47˚ posto. La prova a squadre, alla quale l’Italia non partecipa, vede al comando la Germania davanti Australia e Gran Bretagna. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LONDRA 2012 BASKET

L’ESORDIO

Scariolo e Spagna vincono, Gasol 21

LE STELLE NBA

Il debutto olimpico di Sergio Scariolo è una vittoria con la Cina meno spumeggiante di quanto il 97 81 faccia pensare. Con poco

tempo per riscaldarsi, per la prima volta sul campo di gara, gli spagnoli sono stati molli in difesa nel 1o tempo subendo Yi Jianlian (30 punti), prima di imporsi con Pau Gasol (21, nella foto AFP) e Ibaka (17). «Vorrei vedere una difesa migliore — ha detto — e aver meno problemi di infortuni».

GRAN BRETAGNA-RUSSIA

Il pubblico inglese scopre il basket C’è un Paese meno cestistico della Gran Bretagna? Dalla partecipazione della gente non si direbbe, anche se ogni tiro

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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da tre sbagliato è accompagnato da un «uuuuhh» come un calcio che sfiora la traversa e lo speaker, prima della gara degli Usa, ha spiegato che ci sono tre modi di segnare da 2, tirando da fuori, da sotto e in schiacciata. La gente però si diverte e ha fatto un gran tifo contro la Russia.

laFotonotizia

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MIGLIORI

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L’abbraccio a Michelle Obama L’abbraccio tra LeBron James e Michelle Obama, moglie del presidente statunitense Barack. Tutti i giocatori di Team Usa hanno salutato la first lady che ha seguito la partita a fianco dell’ex atleta paralimpico texano Gabriel Diaz de Leon, invalido di guerra.

Kevin Durant, 23 anni, 22 punti e 9 rimbalzi REUTERS

Durant domina, gli altri sono splendidi gregari Il leader degli Usa segna 18 punti in 18’ e la Francia si arrende. LeBron: «Troppe palle perse, dobbiamo crescere» USA FRANCIA

98 71

(22-21, 52-36; 78-51) STATI UNITI: Paul 5 (1/2, 1/2), Bryant 10 (0/1, 2/5), Durant 22 (3/8, 3/5), James 9 (3/4, 1/2), Chandler 8 (3/5); Westbrook 9 (2/6), Williams 3 (1/3, 0/3), Iguodala 1 (0/1 da 3), Love 14 (4/6, 1/2), Harden 5 (2/2, 0/3), Davis 3 (1/2), Anthony 9 (3/8, 0/2). All.: Krzyzewski. FRANCIA: Parker 10 (4/9, 0/2), Batum 7 (2/2, 0/4), Gelabale 4 (2/3, 0/2), Diaw 9 (4/6, 0/2), Turiaf 7 (2/4); Seraphin 3 (1/5), Causeur (0/2 da 3), Diawara (0/1, 0/1), Traore 12 (5/8), Bokolo 4 (1/3 da 3), Pietrus 8 (2/2, 0/2), DeColo 7 (2/4, 1/5). All.: Collet. ARBITRI: Maranho (Bra), Pukl (Slo), Aylen (Aus). NOTE - T.l.: Usa 28/38, Fra 17/27. Rimb.: Usa 56 (Chandler, Durant 9), Fra 40 (Turiaf 9). Ass.: Usa 27 (James 8), Fra 10 (De Colo 3). Progr.: 5’ 13-10, 15’ 35-26, 25’ 62-43, 35’ 82-62. Spett. 8989.

DAL NOSTRO INVIATO

LUCA CHIABOTTI LONDRA

Kevin Durant riparte da dove aveva lasciato, da dominatore del Mondiale del 2010 e leader degli Stati Uniti. A Londra sono ritornati anche Kobe e LeBron, ma l’ala dei Thunder è la stella che accende il debutto olimpico degli americani contro la Francia. Segna 18 punti nei suoi primi 18’ in campo, e la partita è già in ghiaccio all’inizio della ripresa. I giocatori più attesi, Bryant e James, portano il ruolo di gregario a forma d’arte: un paio di zampate di Kobe, che gioca solo 12’, nell’11-0 (33-21) che indirizza la gara dove gli americani vogliono a inizio del 2o quarto, otto assist, due in più del numero di tiri che effettua, per LeBron. Largo

ai giovani, a Kevin Love, che quando la Francia faticosamente resiste e rientra a -7 chiedendo a Tony Parker minuti che le sue gambe ancora non hanno, si intromette nello show di Durant con 8 punti rapidissimi (45-31). Il resto è tutto il discesa. Mentalità Il debutto degli Stati Uniti davanti alla first lady Michelle Obama, che non deve aver particolarmente apprezzato le mani in tasca di Carmelo Anthony durante l’inno nazionale, è facilmente archiviato. Questa squadra, come quella di Pechino, non sottovaluta più nessuno e il cambio di mentalità rispetto al quadriennio nero iniziato nel 2002, è la base dell’imbattibilità americana che dura dalla semifinale mondiale 2006. Chi, forse, ha sottovaluta-

2006

L’ultima sconfitta Gli Stati Uniti non perdono dalla semifinale del Mondiale 2006 contro la Grecia. to gli Stati Uniti sono gli inglesi che hanno impiegato 1000 tonnellate di acciaio e 20 mila metri quadrati di pvc riciclabile per costruire l’impianto che ospita i Giochi, e che verrà smontato e venduto alla fine, insufficiente in tutte le sue strutture per sopportare l’interesse che questa squadra e il basket olimpico suscita. Ci sono anche problemi di distanze: con una sola ora di allenamento alle spalle sul campo di gara che dà pochi riferimenti dietro i cane-

stri, Usa-Francia parte totalizzando uno 0/12 da tre ne primo quarto. Ma è proprio il 6/12 americano nel secondo, che spacca la gara mentre i francesi non segnano mai. «Abbiamo sbagliato almeno 10 triple completamente liberi — ammette Vincent Collet — per i rimbalzi derivanti e le palle perse, dopo 15’ abbiamo perso il controllo della gara, facendoli correre in contropiede. Quando succede, sono inarrestabili». Motociclista Tony Parker sembra un motociclista con gli occhiali che utilizza per proteggere la cornea ferita. «Siamo entrati nella competizione, resistito per quasi un tempo ma la pressione difensiva americana è enorme». L’asso degli Spurs si batte, la Francia prende la prima sbandata quando va a riposarsi, il suo ritorno riequilibra la gara prima dell’uno-due di Durant e Love. «E’ stata una buona partita — dice il nipote del cantante dei Beach Boys — 27 assist su 31 tiri sono il segnale di una squadra che gioca assieme, che si aiuta in attacco e gioca bene in difesa». «Non è stato un debutto perfetto — ammette LeBron —, troppe palle perse, troppi falli stupidi. Abbiamo molto spazio per i miglioramenti». Parker conferma: «Sono sulla strada per essere molto, molto forti». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Durant 8 Miglior realizzatore (22), miglior rimbalzista (9). Era al debutto olimpico, se fosse lui la stella dei Giochi?

S Love 7 Gioca poco, ma sposta: 14 punti in 14’. Lui e Chandler (9 rimbalzi in 10’) hanno reso forte il punto debole Usa: i lunghi.

i

PEGGIORI

S Williams 5 Solo 1/6 con 3 palle perse, ma si fa perdonare con 6 assist. Anche se non tira mai, la squadra gioca meglio con Paul.

S Batum 5 Il peggiore dato il talento che ha: impalpabile per tutta la gara. Vero che si è trovato contro Kobe, ma non è una novità.

IL CASO NUOVI TICKET SUL SITO UFFICIALE MA SOLO IN GRAN BRETAGNA. INTANTO PROSEGUE L’INCHIESTA DEL COMITATO ORGANIZZATORE

Tribune mezze vuote: riaperta la vendita dei biglietti DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

di Lord Coe, chi ha sbagliato?

STEFANO BOLDRINI LONDRA

La procedura I biglietti per Lon-

Ancora posti vuoti negli impianti, ancora polemiche, ancora ipotesi. Il secondo giorno dell’Olimpiade ha confermato quanto era emerso nel primo: il tutto esaurito è spesso una favola. Le tribune sembrano immensi scolapasta: buchi da tutte le parti. L’inchiesta avviata dal comitato organizzato sabato, ma il presidente, Lord Sebastian Coe, ha già fatto trapelare una prima, importante novità: «Non è colpa degli sponsor che, anzi, hanno fatto in pieno il loro dovere». Reso omaggio agli sponsor, da sempre nel cuore

dra 2012 sono stati messi in vendita attraverso un’immensa lotteria via web. Gli organizzatori hanno glorificato questo meccanismo per la sua «democrazia» — in teoria non avrebbe concesso spazio alle discriminazioni, ma bastavano i prezzi di partenza, spesso superiori alle 400 sterline, per fare una bella scrematura —, ma ora questa democrazia mostra le sue falle. La distribuzione avrebbe avuto questo criterio: 75% per il pubblico, 12% ai comitati olimpici, 8% agli sponsor, 5% alla famiglia olimpica, intesa come funzionari sportivi e me-

dia. «Credo che la defaillance sia generale e non imputabile a un solo settore», la spiegazione di Coe. Dal calcio, che pure quando gioca la Gran Bretagna riempie gli stadi, ha rispedito indietro 200 mila biglietti. Dagli altri sport, ci sarebbero altri 200 mila ticket ufficialmente invenduti. Il comitato organizzatore ha deciso ieri di mettere di nuovo in commercio, attraverso il sito ufficiale, i biglietti, monitorando sport per sport la disponibilità. I ticket sono acquistabili solo in Gran Bretagna, che pure aveva fatto naturalmente la parte del leone: incomprensibili i motivi che negano questa possibilità al resto del mondo.

Caos trasporti Dai trasporti, arri-

Spalti vuoti all’Aquatics Centre di Londra per le finali del nuoto: un’immagine che nessuno si sarebbe mai aspettato REUTERS

vano altre grane. Gli orari notturni si scontrano con la rigidità britannica. L’altra sera la gara Turchia-Brasile di pallavolo femminile è finita all’1. Tra interviste e invio dei servizi, i giornalisti non hanno potuto lasciare il centro stampa prima dell’1.30. All’uscita, l’amara sorpresa: il servizio delle navette era stato chiuso. Anche la metro della zona olimpica era chiusa. Morale: tra percorso a piedi per prendere il primo bus notturno disponibile che portava a Trafalgar Squadre e taxi per arrivare finalmente in albergo, i quindici giornalisti sono andati a dormire all’alba. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 30 LUGLIO 2012

LONDRA 2012 LA GUIDA

Oggi LE FINALI DA NON PERDERE

Campriani nella carabina 10m Judo, tocca alla Quintavalle Ore 13.15 TIRO A SEGNO

Carabina 10m Uomini Italiani in gara: Campriani, De Nicolo Ore 17 JUDO

-57 kg Donne Quintavalle Ore 20.40 SCHERMA

Spada Donne Fiamingo, Navarria Ore 20.41 NUOTO

200 sl Uomini Ore 20.49 NUOTO

100 dorso Donne IN TV Sky: Sky

Olimpiadi 1 HD è il canale guida che trasmette gli eventi clou e quindi anche le finali con gli azzurri. Poi ci sono i canali dedicati: Tiro a segno (Olimpiadi 11 o 12 HD), Judo (Olimpiadi 11 HD), Scherma (Olimpiadi 3 HD), Nuoto (Olimpiadi 2 HD). Rai: collegamento ininterrotto su Rai2 e Rai HD dalle 10 alle 23. Eurosport: tutte le dirette dalle 09.30 alle 23 sul canale Eurosport HD (Sky, canale 216)

il programma Orari italiani ARCO Individuale maschile. Ore 10 32/i. 17.18 Galiazzo-Serrano (Mex). Individuale femminile. Ore 10.26 32/i. 10.26 Lionetti c. Hultzer (Saf). BADMINTON Ore 9.30, 13.30, 19.30 Qualificazioni singolare maschile, femminile (21.54 Allegrini c. Tee Jing Yi/Mal), doppio maschile, femminile, doppio misto. BASKET Torneo femminile. Ore 10 Croazia-Cina. 12.15 R.Ceca-Turchia. 15.30 Francia-Australia. 17.45 Russia-Brasile. 21 Gran Bretagna-Canada. 23.15 Angola-Stati Uniti. BEACH VOLLEY Ore 10 Eliminatorie uomini e donne. BOXE Ore 14.30 e 21.30 Sedicesimi 52 e 81 kg U. CANOA Slalom. Ore 14.30 e 16.35 Eliminatorie C2 U: Camporesi-Ferrari. 15.22 e 17.27 Eliminatorie K1 D: Giai Pron. CANOTTAGGIO Ore 10.30 Ripescaggi 2 senza D (Wurzel-Bertolasi), 4 di coppia D, 8 uomini, 4 di coppia U (Stefanini-Fossi-Frattini-Raineri), 2 senza U. 11.20 Batterie 2 di coppia D, 4 senza U. EQUITAZIONE Ore 13.30 Concorso completo individuale (17.22 Panizzon, 17.30 Brecciaroli) e a squadre. GINNASTICA ARTISTICA Ore 17.30 Finale squadre uomini. HOCKEY PRATO Torneo maschile. Ore 9.30 Sud Corea-Nuova Zelanda. 11.45 Australia-Sudafrica. 14.45 Spagna-Pakistan. 17 Olanda-India. 20 Gran Bretagna-Argentina. 22.15 Germania-Belgio. JUDO Ore 10.30 73 kg uomini e 57 kg donne (Quintavalle c. vincente Kim Jan-Di/S.Cor-Dorjsuren/Mon). NUOTO Ore 11 Batterie 200 sl D (Pellegrini). 11.21 Batterie 200 farfalla U. 11.41 Batterie 200 misti D. 20.30 Semifinali 200 sl D. 20.43 Finale 200 sl U. 20.51 Finale 100 dorso D. 20.58 Finale 100 dorso U. 21.15

Finale 100 rana D. 21.32 Semifinali 200 farfalla U. 21.55 Semifinali 200 misti D. PALLAMANO Torneo femminile. Ore 10.30 Angola-Croazia. 12.15 Sud Corea-Danimarca. 15.30 Gran Bretagna-Russia. 17.15 Francia-Spagna. 20.30 Brasile-Montenegro. 22.15 Svezia-Norvegia. PALLANUOTO Torneo femminile. Ore 15.10 Spagna-Cina. 16.30 Italia-Australia. 19.20 Gran Bretagna-Russia. 20.40 Ungheria-Stati Uniti. PALLAVOLO Torneo femminile. Ore 10.30 Cina-Turchia. 12.30 Serbia-Sud Corea. 15.45 R. Dominicana-Russia. 17.45 Stati Uniti-Brasile. 21 Italia-Giappone. 23 Gran Bretagna-Algeria. PESI Ore 11 62 kg U. 13.30 58 kg D. SCHERMA Spada D. Ore 11.30 32/i. 12.50 16/i (Navarria c. Lawrence/Usa, Del Carretto c. Heidemann/Ger, 14.20 Fiamingo c. Nakano/Giap). 15.10 Ottavi. 16.30 Quarti. 19 Semifinali. 20.10 Finali.

Domani LE FINALI DA NON PERDERE

Alle 20.39 c’è Fede nei 200 Dopo 10 minuti il fioretto uomini Ore 11.30 EQUITAZIONE

Completo squadre Italia Ore 15 TIRO A VOLO

Skeet Uomini Italiani in gara: Falco, Lodde Ore 17 JUDO

-63kg Donne Italiani in gara: Gwend Ore 17.10 JUDO

TENNIS Ore 12.30 2˚ turno singolare U: Seppi c. Del Potro (Arg). 2˚ turno singolare D: Schiavone c. Zvonareva (Rus), Penentta c. Pironkova (Bul). 13.30 1˚ turno singolare D: Errani c. V. Williams/Usa. Ore 19.30 Doppio D: Pennetta-Schiavone c. Medina Garrigues-Parra Santonja/Spa.

-81 kg Uomini Italiani in gara: Ciano

TENNISTAVOLO Ore 11 3˚ turno D. 16.30 4˚ turno U.

200 sl Donne Italiani in gara: Pellegrini

TIRO A VOLO Ore 10 Qualificazioni skeet U: Falco, Lodde. TIRO A SEGNO Ore 10 Qualificazioni carabina 10 m. U: Campriani, De Nicolo. 13.15 Finale.

L’ABITO FA IL MONACO?

Ore 17.30 GINNASTICA

Artistica Squadre Donne Italia Ore 20.39 NUOTO

Ore 20.40 SCHERMA

Fioretto Uomini Italiani in gara: Aspromonte, Baldini, Cassarà Ore 20.47 NUOTO

TUFFI Ore 16 Sincro U piattaforma 10 metri.

200 fa Uomini Favorito: Phelps

VELA Ore 13 Laser U: Regolo. 49er U: Angilella-Sibello. 13.05 Laser Radial D: Clapcich. 15 Finn race 3/4: Baldassari. Elliott 6m WMR.

200 misti Donne Favorita: Ye Shiwen

Ore 21.47 NUOTO

Gran Bretagna ancora senza ori Partenza lenta, solo due podi: Armitstead argento nel ciclismo e Adlington bronzo nel nuoto Arco DONNE Finale a squadre 1. COREA DEL SUD (Ki Bo Bae-Lee Sung Jin-Choi Hyeonju); 2. CINA (Cheng Ming-Fang Yuting-Xu Jing); 3. GIAPPONE (Ren Hayakawa-Kaori Kawanaka-Miki Kanie). Finale: Corea del Sud b. Cina 210-209. 3˚posto: Giappone b. Russia 209-207. Semifinali: Corea del Sud b. Giappone 221-206; Cina b. Russia 208-207. Quarti: Corea del Sud b. Danimarca 206-195; Giappone b. Messico 219-209; Russia b. Taiwan 216-216 (8-6 i 10); Cina b. Usa 218-213. Ottavi: Cina b. ITALIA 200-199; Russia b. Gran Bretagna 215-208; Giappone b. Ucraina 207-192; Danimarca b. India 211-210.

Basket UOMINI Qualificazioni 1˚turno. Gr. A: Nigeria-Tunisia 60-56; Usa-Francia 98-71; Argentina-Lituania (giocata nella notte). Classifica: Usa, Nigeria 2, Francia, Tunisia, Argentina*, Lituania* 0. Gr. B: Brasile-Australia 75-71; Spagna-Cina 97-81; Russia-Gran Bretagna 95-75. Classifica: Brasile, Spagna, Russia 2; Australia, Cina, Gran Bretagna 0.

Beach volley Mark Cavendish, 27, la grande delusione britannica del primo giorno AFP

LONDRA Partenza lenta per la Gran Bretagna. Gli atleti della Regina, dopo lo zero del primo giorno, hanno finalmente raccolto due medaglie, ma sono ancora a secco di ori. Ieri ha rotto il ghiaccio Lizzie Armitstead, medaglia d’argento nella prova in linea di ciclismo, quindi nel nuoto è arrivato il bronzo di Rebecca Adlington nei 400 stile libero, la finale del quinto posto di Federica Pellegrini, nella quale l’inglese era entrata con l’ottavo tem-

po... È ancora grande la delusione per il flop della gara maschile di ciclismo dove il campione del mondo Mark Cavendish era favoritissimo, ma proprio dalla bici e dalle gare su pista potrebbe venire nei prossimi giorno il riscatto britannico. Una consolazione è anche la vittoria della selezione di calcio per 3-1 sugli Emirati Arabi, con il gol iniziale del «vecchio» capitano Ryan Giggs, che a 38 anni e 243 giorni ha stabilito un piccolo record.

DONNE Gir. F: CICOLARI-MENEGATTI b. Khomyakova-Ukolova (Rus) 2-1 (17-21, 21-18, 15-8); Dampney-Mullin (Gb) b. Lessard-Martin (Can) 2-1 (17-21, 21-14, 15-13).

Calcio UOMINI Qualificazioni. 1˚ turno Gr. A: Senegal-Uruguay 2-0 (Konate al 9’ e al 37’ p.t.); Gran Bretagna-Emirati Arabi 3-1 (Giggs (Gb) al 16’ p.t.; Rashed Eisa (E) al 15’, Sinclair (Gb) al 28’ e Sturridge (Gb) al 31’ s.t.). Classifica: Gran Bretagna, Senegal 4; Uruguay 3; E. Arabi 0. Gr. B: Messico-Gabon 2-0 (Dos Santos al 18’ e su rig. al 47’ s.t.); Sud Corea-Svizzera 2-1 (Park (SC) al 12’, Emeghara (Sv) al 15’, Kim (SC) al 19’ s.t.). Classifica: Messico, Sud Corea 4; Svizzera, Gabon 1.

Gr. C: Brasile-Bielorussia 3-1 (Bressan (Bi) all’8’, Pato (Br) al 15’ p.t.; Neymar (Br) al 21’, Oscar (Br) al 47’ s.t.); Egitto-Nuova Zelanda 1-1 (Wood (N) al 17’, Salah (E) al 40’ p.t.). Classifica: Brasile 6; Bielorussia 3; Egitto, N. Zelanda 1.

Ciclismo

Judo

DONNE

UOMINI

Strada in linea: 1. Marianne VOS (Ola), in 3.35’29", media 39.065;

66 kg. 1. Lasha SHAVDATUASHVILI (Geo);

2. Elizabeth ARMITSTEAD (Gb);

2. Miklos UNGVARI (Ung);

Gr. D: Giappone-Marocco 1-0 (Nagai al 41’ s.t.); Spagna-Honduras 0-1 (Bengston 7’ p.t.). Classifica: Giappone 6; Honduras 4; Marocco 1; Spagna 0.

3. Olga ZABELINSKAYA (Rus) a 2"; 4. Teutenberg (Ger) a 27"; 5. BRONZINI; 6. Johansson (Sve); 7. Olds (Usa); 8. Ferrand Prevot (Fra); 9. de Vocht (Bel); 10. Biannic (Fra); 11. Pawlowska (Pol); 12. Numainville (Can); 13. Ahreum (S.Cor); 14. Van Vleuten (Ola); 15. Amialiusik (Bie); 16. Moolman (Saf); 17. Treier (Est); 18. Villumsen (Nzl); 19. Fahlin (Sve); 20. Sundstedt (Fin); 30. GUDERZO a 32"; 31. Cooke (Gb); 33. Worrack (Ger) a 35"; 34. CANTELE; 37. Arndt (Ger) a 59"; 40. Pooley (Gb) a 1’57"; rit. BACCAILLE.

3. CHO Jun-ho (S.Cor) e Masashi EBINUMA (Giap).

Canoa slalom UOMINI C1 Eliminatorie (alle semifinali i primi 12): 1. Martikan (Slk) 90"56; 2. Savsek (Slo) a 0"27; 3. Haneda (Giap) a 2"16; 12. Maley (Aus) a 5"51; 13. CIPRESSI a 5"84 (p.0, el.). K1 Eliminatorie (alle semifinali i primi 15): 1. Aigner (Ger) 83"49; 2. Hernanz (Spa) a 3"58; 3. Hradilek (R.Cec) a 3"95; 4. Doby (Bel) a 4"43; 5. Kauzer (Slo) a 4"61; 6. Kurt (Svi) a 4"65; 7. Polaczyk (Pol) a 5"02; 8. Dawson (N.Zel) a 5"09; 9. MOLMENTI a 5"19 (q.).

Canottaggio UOMINI Singolo Ripescaggi (per i quarti): I. 1. Singh (India) 7’00"49. II. 1. Griskonis (Lit) 7’00"19. III. 1. Nocetti (Bra) 7’07"17. Due di coppia Ripescaggi: I. 1. Crawshay-Brennan (Usa) 6’25"36.

Completo. Dressage. Individuale: 1. Oiwa (Giap) 38.10; 2. BRECCIAROLI 38.50; 3. Todd (N.Zel) 39.10.

Semifinali: Ungvari (Ung) b. Uriarte (Spa); Shavdatuashvili (Geo) b. Ebinuma (Giap). 64esimi: Uriarte (Spa) b. FARALDO. DONNE 52 kg. 1. An kum AE (N.Cor); 3. ROSALBA FORCINITI e Priscilla GNETO (Fra). Finale: An Kum Ae (N.Cor) b. Bermoy Acosta (Cuba).

Squadre: 1. Germania 119.10; 2. Australia 122.10; 3. Gran Bretagna 127.00.

Bronzi: FORCINITI b. Muller (Lux); Gneto (Fra) b. Heylen (Bel).

Ginnastica

Semifinali: An Kum Ae (N.Cor) b. FORCINITI; Bermoy Acosta (Cuba) b. Heylen (Bel).

ARTISTICA, DONNE Qualificazioni. Squadre: 1. Usa 181.863; 2. Russia 180.429; 3. Cina 176.637; 4. Romania 176.264; 5. Gran Bretagna 170.656; 6. Giappone 170.196; 7. ITALIA 168.397; 8. Canada 167.696. All around: 1. Komova (Rus) 60.632; 6. FERRARI 57.932; 17. FERLITO 55.500 (q.); 30. FASANA 53.965 (el.).

Due di coppia pl Batterie (i primi due alle semifinali): I. 1. RUTA-LUINI 6’35"72; 2. Fraga-Mendes (Por) 6’37"91. II. 1. Purchase-Hunter (Gb) 6’36"29. III. 1. Rasmussen-Quist (Dan) 6’33"11. IV. 1. Delayre-Azou (Fra) 6’40"89.

Parallele asimmetriche: 1. Tweddle (Gb) 16.133.

Singolo Ripescaggi (per i quarti): I. 1. Kim Y. (S.Cor) 7’50"64. II. 1. Vargas Palomo (Sal) 7’53"38.

Bronzi: Ebinuma (Giap) b. Zagrodnik (Pol); Cho Jun-Ho (S.Cor) b. Uriarte (Spa).

2. Yanet BERMOY ACOSTA (Cuba);

Equitazione

Quattro senza pl Ripescaggi (i primi tre in semifinale): I: 1. Usa 6’00"86; 2. ITALIA (Danesin-Caianello-Miani-Goretti) 6’01"66; 3. Repubblica Ceca 6’02"23.

DONNE

Finale: Shavdatuashvili (Geo) b. Ungvari (Ung).

Volteggio: 1. Maroney (Usa) 15.800.

Trave: 1. Sui Lu (Cina) 15.400. Corpo libero: 1. Raisman (Usa) 15.325; 3. FERRARI 14.900 (q.).

Hockey prato DONNE

Otto Batterie (prima in finale, le altre ai ripescaggi): I. 1. Usa 6’14"68. II. 1. Canada 6’13"91.

Gr. A: Olanda-Belgio 3-0; Cina-Corea del Sud 4-0; Gran Bretagna-Giappone 4-0. Classifica: Cina, Olanda, Gran Bretagna 3; Belgio, Corea del Sud, Giappone 0.

Due di coppia Batterie I. 1. Hosking-Copeland (Gb) 6’56"97. II. 1. Giazitzidou-Tsiavou (Gre) 7’03"66. III. 1. Xu-Huang Cina) 7’15"57.

Gr. B: Nuova Zelanda-Australia 1-0; Argentina-Sudafrica 7-1. Classifica: Nuova Zelanda, Argentina 3; Australia, Sudafrica 0.

Quarti: FORCINITI Kyung-Ok(S.Cor).

b.

Kim

Ottavi: FORCINITI b. Tarangul (Ger).

Nuoto UOMINI Finali 100 rana: 1. Cameron VAN DER BURG (Saf) 58"46 (record del mondo; prec. 58"58, B. Rickard/Aus, 27/7/2009); 2. Christian SPRENGER (Aus) 58"93; 3. Brendan HANSEN (Usa) 59"49; 4. Gyurta (Ung) 59"53; 5. Kitajima (Giap) 59"79; 6. Rickard (Aus) 59"87; 7. SCOZZOLI 59"97; Titenis (Lit) 1’00"84. 4x100 sl: 1. FRANCIA (Amaury Leveaux, Fabien Gilot, Clément Lefert, Yannick Agnel) 3’09"93; 2. STATI UNITI (Nathan Adrian, Michael Phelps, Cullen Jones, Ryan Lochte) 3’10"38; 3. RUSSIA (Andrey Grechin, Nikita Lobintsev, Vladimir Morozov, Danila Izotov) 3’11"41; 4. Australia 3’11"63; 5. Sud Africa 3’13"45; 6. Germania 3’13"52; 7. ITALIA (Dotto, Orsi, Santucci, Magnini) 3’14"13; 8. Belgio 3’14"40. Qualificazioni 200 sl. Semifinali (primi 8 in


LUNEDÌ 30 LUGLIO 2012

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IL MEDAGLIERE

VistoinTV 1

LA GAZZETTA DELLO SPORT

2 di ENRICA SPERONI

Caressa fa inversione a U La Pellegrini è oxfordiana

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1. Scarpe e calzettoni fluorescenti per lo sciabolatore statunitense Daril Homer, un tocco di colore sulla più classica delle divise. 2. Gioca col velo ma anche le maniche lunghe l’iraniana del tennistavolo Neda Shahsavari. 3 Ciabatte da piscina con piedi in versione mummia per la ginnasta cinese He Kexin PEGASO /AP/ REUTERS

finale): 1. Sun Yang (Cina) 1’46"61; 2. Agnel (Fra) 1’45"84; 3. Park (S.Cor) 1’46"02; 3. Biedermann (Ger) 4. 1’46"10; 5. Lochte (Usa) 1’46"31; 6. Izotov (Rus) 1’46"65; 6. Renwick (Gb) 1’46"65; 8. Fraser-Holmes (Aus) 1’46"80. 200 sl. Batterie (primi 16 in semifinale): 1. Sun Yang (Cina) 1’46"24; 29. BELOTTI 1’49"14 (el.). 100 dorso. Semifinale (primi 8 in finale): 1. Grevers (Usa) 52"66; 2. Lacourt (Fra) 53"03; 3. Tancock (Gb) 53"25; 4. Irie (Giap) 53"29; 5. Thoman (Usa) 53"47; 6. Cheng (Cina) 53"50; 7. Meeuw (Ger) 53"52; 8. Stoeckel (Aus) 53"74.

Pallavolo

DONNE

UOMINI

Singolare. 2˚ turno: Tikhomirova (Rus) b. TAN MONFARDINI 4-3.

Qualificazioni. Gr. A: Gran Bretagna-Bulgaria 0-3 (25-18, 25-20, 26-24); Australia-Argentina 0-3 (21-25, 22-25, 20-25); Italia-Polonia 1-3 (25-21, 20-25, 23-25, 14-25). Classifica: Bulgaria, Argentina 3; Gran Bretagna, Australia 0. Gr. B: Russia-Germania 3-0 (31-29, 25-18, 25-17); Stati Uniti-Serbia 3-0 (25-17, 25-22, 25-21). Classifica: Russia, Stati Uniti 3; Germania, Serbia 0. DONNE

100 dorso. Batterie (primi 16 in semifinale): 1. Grevers (Usa) 52"92; 19. DI TORA 54"70 (el.).

Qualificazioni. Gr. B Brasile-Turchia 3-2 (25-18, 23-25, 25-19, 25-27, 15-12). Classifica: Cina, Stati Uniti 3; Brasile 2; Turchia 1; Corea del Sud, Serbia 0.

4x100. Semifinali (primi 8 in finale): 1. Australia 3’12"29; 8. ITALIA (Dotto, Rolla, Santucci, Magnini) 3’15"78.

Pesi

DONNE Finali. 400 sl: 1. Camille MUFFAT (Fra) 4’01"45; 2. Allison SCHMITT (Usa) 4’01"77; 3. Rebecca ADLINGTON (Gb) 4’03"01; 4. Friis (Dan) 4’03"98; 5. PELLEGRINI 4’04"50; 6. Balmy (Fra) 4’05"95; 7. Maclean (Can) 4’06"24; 8. Boyle (Aus) 4’06"25. 100 farfalla: 1. Dana Vollmer (Usa) 55"98 (record del mondo; prec. 56"06, S. Sjostrom/Sve, 27/7/2009); 2. Ying LU (Cina) 56"87; 3. Alicia COUTTS (Aus) 56"94; 4. Sjostrom (Sve) 57"17; 5. BIANCHI 57"27 (record italiano; prec. 57"79, stessa atleta, 28/7/2012); 6. Ottesen Gray (Dan) 57"35; 7. Donahue (Usa) 57"48; Gandy (Gb) 57"76. Qualificazioni. 400 sl. Semifinali (prime 8 in finale): 1. Muffat (Fra) 4’03"29; 7. PELLEGRINI 4’05"30. 100 rana. Batterie (prime 16 in semifinale): 1. Meilutyte (Lit) 1’05"56; 27. GUZZETTI 1’08"83 (el.). 100 dorso. Semifinale (prime 8 in finale: 1. Seebohm (Aus) 58"39; 2. Franklin (Usa) 59"12; 3. Terakawa (Giap) 59"34; 4. Zhao Jing (Cina) 59"55; 5. Zueva (Rus) 59"68; 6. Spofforth (Gb) 59"70; 7. Hocking (Aus) 59"79; 8. Fu Yuanhui (Cina) 59"82; 13. BARBIERI 1’00"27 (el). 100 dorso. Batterie (prime 16 in semifinale): 1. Seebohm (Aus) 58"23; 16. BARBIERI 1’00"25; 22. Manaudou (Fra) 1’01"03 (el.); 27. GEMO 1’01"77 (el.).

Pallanuoto UOMINI Gr. A: Croazia-Grecia 8-6; Spagna-Kazakistan 14-6; Italia-Australia 8-5. Classifica: Croazia, Spagna, Italia 2; Grecia, Kazakistan, Australia 0. Gr. B: Serbia-Ungheria 14-10; Romania-Gran Bretagna 13-14; Montenegro-Stati Uniti 7-8. Classifica: Serbia, Romania, Stati Uniti 2; Ungheria, Gran Bretagna, Montenegro 0.

«Una vera, vera, verissima serataccia», parola di Fabio Caressa dopo il settimo posto dell'Italia nella 4x100sl maschile. E dopo che due medaglie avevano rifiutato il collo di Scozzoli e della Pellegrini. Riccardo Re, il garbato inviato a bordovasca di Sky, sembra non accontentarsi del «non ne avevo più» di Federica, forse la vorrebbe più scossa, magari vicina alle lacrime, per questo fa leva sulla sua disabitudine a perdere.. Lei lo fulmina con lo sguardo e gli ricorda che di sconfitte ne ha avute, traduzione educata di «ma cosa cavolo stai dicendo?». Il siparietto sembra il secondo atto dopo l'incontro mattutino. Quando una Pellegrini maestra di autocontrollo, appena messo piede fuori dall'acqua e con l'ultima batteria dei 400sl in corso, non l'ha mandato al diavolo per le ripetute domande sulle avversarie più agguerrite (che stavano cercando il tempo in quel momento). Si è limitata a un oxfordiano «vediamo oggi pomeriggio» reiterato come un mantra. Le telecronache di nuoto su Sky non inducono certo al

UOMINI 56 kg: 1. Yun Chol OM (N.Cor) 293 (125 strappo+168 slancio); 2. Jingbiao WU (Cina) 289 (133+156); 3. Valentin Hristov (Aze) 286 (127+159); 4. Tran (Viet) 284 (125+159); 5. Setiadi (Indon) 277 (127+150); 6. Montes Gongora (Mex) 269 (112+157); 7. Rada Rodriguez (Col) 269 (118+151); 8. Berna (Col) 268 (118+150). DONNE 53 kg: 1. Zulfiya CHINSHANLO (Kaz) 226 (95 strappo+131 slancio); 2. Shu-Ching HSU (Taiwan) 219 (96+123); 3. Cristina IOVU (Mol) 219 (99+120); 4. Febrianti (Indon) 206 (91+115); 5. Paratova 199 (91+108); 6. Villar Barbosa (Col) 196 (87+109); 7. Klejnowska-Krzywanska (Pol) 196 (84+112); 8. Nguyen (Viet) 195 (90+105).

Scherma UOMINI Sciabola individuale 1. Aron SZILAGYI (Ung); 2. DIEGO OCCHIUZZI; 3. Nikolay KOVALEV (Rus). Finale: Szilagyi (Ung) b. OCCHIUZZI 15-8. Terzo posto: Kovalev (Rus) b. Dumitrescu (Rom) 15-10. Semifinali: Szilagyi (Ung) b. Kovalev (Rus) 15-7; OCCHIUZZI b. Dumitrescu (Rom) 15-11. Quarti: OCCHIUZZI b. Morehouse (Usa) 15-9. Ottavi: OCCHIUZZI b. MONTANO 15-13. Sedicesimi: MONTANO b. Pryiemka (Bie) 15-9; OCCHIUZZI b. Liu (Cina) 15-9; Hartung (Ger) b. TARANTINO 15-14.

Tennistavolo UOMINI Singolare. 2˚ turno: Schlager (Aut) b. BOBOCICA 4-2.

sonno. Gli ex campioni Cristina Chiuso e Massimiliano Rosolino sono un supporto prezioso per Fabio Caressa, prima voce del calcio Sky in prestito al nuoto. C'e feeling nel trio, anche se l'esuberante Caressa si comporta come se nella vita non avesse fatto altro che nuotare e raccontarlo in tv. Tende con facilità al mo’ te spiego... e passa dal chiacchierare a ruota libera sulle batterie al frenetico parlare sulle gare clou, tanto piu se con italiani. Sicurezza e autostima non gli mancano, si lancia in valutazioni tecniche azzardate. L'ironico Rosolino qualche volta anticipa il proprio intervento con la premessa «tu che ne sai più di me...». Caressa è simpatico, non fa il presuntuoso. È professore nato e ha la straordinaria capacità, anche durante la più concitata delle telecronache, di sentire e capire le parole di chi gli sta al fianco. Così se Cristina Chiuso interviene per correggergli una cavolata, lui si impossessa delle parole dell'esperta e le fa sue senza preoccuparsi della spericolata inversione a U.

Gazzetta.it

Tennis UOMINI Singolare. 1˚turno: Murray (Gb) b. Wawrinka (Svi) 6-3 6-3; Djokovic (Ser) b. FOGNINI 6-7(7) 6-2 6-2, Ferrer (Spa) b. Pospisil (Can) 6-4 6-4; Tsonga (Fra) b. Bellucci (Bra) 6-7(5) 6-4 6-4. DONNE Singolare. 1˚turno: Goerges (Ger) b. A. Radwanska (Pol) 7-5 6-7(5) 6-4; Sharapova (Rus) b. Peer (Isr) 6-2 6-0.

Elisa fa acquisti Arcieri al pub Festa Forciniti

DONNE Finale pistola 10 m 1. Wenjun GUO (Cina) 488.1 (388+100.1); 2. Celine GOBERVILLE (Fra) 486.6 (387+99.6) (s.o. +10.6); 3. Olena KOSTEVYCH (Ucr) 486.6 (387+99.6) (s.o. +9.7); 4.Yaskevich (Rus) 486.0 (101.0+385); 5. Chaika (Bie) 485.2 (385+100.2); 6. Yuling Su (Cina) 484.6 (386+98.6); 7. Arunovic (Ser) 483.5 (385+97.6); 8. Maruskova (R.Cec) 482.6 (385+97.6).

Tiro a volo Finale skeet 1. Kimberly RHODE (Usa) 99/100; 2. Ning WEI (Cina) 91/100; 3. Danka BARTEKOVA (Slk) 90/100; 4. Belikova (Rus) 90/100; 5. CAINERO 89/100; Wenzel (Ger) 89/100.

Tuffi DONNE Finale Sincro trampolino 3m: 1. Zi HE/Minxia WU (Cina) 346.20; 2. Kelci BRYANT/Abigail JOHNSTON (Usa) 321.90; 3. Jennifer ABEL/Emilie HEYMANS (Can) 316.80; 4. CAGNOTTO/DALLAPE’ 314.10; 5. Stratton/Smith (Aus) 304.95; 6. Fedorova/Pysmenska (Ucr) 302.40; 7. Blagg/Gallantree (Gb) 285.60; 8. Cheong/Pamg (Malai) 283.50.

Vela UOMINI Finn: 1. Hogh-Christensen (Dan) 2 (1-1); 2. Ainslie (Gb) 4 (2-2); 3. Kljakovic Gaspic (Cro) 6 (3-3); 23. BALDASSARRI 42 (20-22). Star: 1. Scheidt-Prada (Bra) 5 (4-1); 2. O’Leary-Burrows (Irl) 8 (2-6); 3. Kusznierewicz-Zycki (Pol) 12 (9-3). DONNE Elliot (round robin, dopo 2 turni): 1. Australia, Spagna, Russia 2 p.

qui

Londra

c

di STEFANO BOLDRINI

Colori, volti, bandiere I Giochi visti dalla metro

Tiro a segno

DONNE

RCS

Elisa Di Francisca a spasso per Londra La giornata olimpica va vissuta minuto per minuto, disciplina per disciplina. E il sito rosa offre una copertura in tempo reale di tutto quello che accade a Londra con aggiornamenti, contributi multimediali, live tweeting e interviste dai nostri inviati. UNA GIORNATA CON... Mentre Rosalba Forciniti festeggiava il bronzo nel judo, Elisa Di Francisca, olimpionica del fioretto, cominciava a godersi i primi effetti della popolarità. Ieri si è concessa un bagno di folla a Westfield, il centro commerciale più grande d’Europa, alle porte del Villaggio olimpico. Gli arcieri, invece, si sono regalati una pausa al pub, divertendosi a cambiare identità. Scopriteli nella nostra intervista... LE GALLERY Ogni giorno raccogliamo le immagini più belle dell’Olimpiade nelle gallery dedicate alle medaglie azzurre, alle imprese da ricordare e ai volti più belli dei Giochi. I RISULTATI Nello speciale sui Giochi di Londra troverete naturalmente anche i risultati, il programma e gli orari delle gare e le schede video dei nostri atleti di punta registrate prima della partenza.

Un viaggio in metro è un viaggio nell'Olimpiade. La mitica «tube» è un treno che trasporta bandiere, magliette colorate, visi truccati, cappelli, risate. Aspetti la Circle Line a Sloane Square e accanto ti ritrovi una magnifica coppia di ciccioni con le tute del Sudafrica. Sali in carrozza e il passeggero di fronte è avvolto dalla bandiera irlandese. Il finestrino del vagone vicino ti rimanda il viso truccato di un ragazzo: ha i colori della bandiera britannica. In fondo, tifosi francesi che ridono. Anche i passeggeri più sobri viaggiano nell’Olimpiade. Padre e figlia si dividono una coppia del Daily Mail. Il genitore affonda gli occhi negli articoli dedicati al flop di Cavendish, mentre la ragazza sfoglia il magazine e sbircia le bellezze maschili del beach volley. La metro va, seppure a singhiozzo, e il tragitto slow consente di osservare le pubblicità. Quella di www.thameswater.co.uk mostra una bandiera britannica con uno slogan: «It's a marathon, not a sprint». Ed ecco il messaggio: «Anche quando piove molto, non dare per scontato che ci sia l'acqua. Per favore, usate sempre l'acqua con saggezza». Già, anche nella piovosa Gran Bretagna c'è il problema siccità: roba da non credere. Cambi metro, sali sulla Metropolitan e comincia la lunga marcia verso Wembley. Sembra una canzone di Dalla: parli in spagnolo con un uruguayano e ti risponde un russo in inglese. Laggiù c'è un senegalese e ti chiedi perché ci sia anche un olandese. Poi sbarchi a Wembley e la gente blocca l’uscita dalla metro per mettersi in posa di fronte agli archi dello stadio. Anche Wembley, il tempio del calcio, si concede nobilmente all'Olimpiade.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 30 LUGLIO 2012

OFFICIAL OUTFITTER Squadra Olimpica Italiana


LUNEDÌ 30 LUGLIO 2012

di ALESSANDRO DE CALÒ

Alex Ferguson è uno dei maestri Igere.lpiùvecchio illustri nell’arte del togliere e aggiunDa quando sta sulla plancia del Manchester United, ha messo in fila tanti capolavori. Uno dei più evidenti, risale a sei anni fa: via libera a Ruud van Nistelrooy che nelle 150 partite giocate con i Red Devils aveva messo giù 95 gol. Via l’olandese e pazienza se non lo sostituisce nessuno. Senza di lui Rooney e Ronaldo hanno più responsabilità e più spazio: lo United vince tre campionati di fila, aggiungendo una Champions alla gloriosa collezione di Old Trafford. Il Less-is-more sembra funzionare bene an-

laScherma

non me ne voglia il Diego — nessuno aveva messo in conto che l’aviere napoletano potesse arrivare tanto lontano, dando l’ennesima dimostrazione di quanto la nostra scuola schermistica sia capace di sfornare campioni. Era capitato nello stessa parte del tabellone di Aldo Montano e quindi la curiosità di tutti, quando entrambi hanno superato il primo turno, era quella di capire se Aldo avesse recuperato dal suo infortunio, avvenuto proprio nella finale dei Campionati Italiani contro Occhiuzzi, in modo sufficiente da poter avere la meglio anche su di lui. Poca fiducia quindi, ma non tanto nelle sue qualità tecniche quanto nella capacità di gestire un carattere un po’ troppo estroverso che, fino a ieri, non gli aveva

Diego Occhiuzzi, 31 anni, dopo l’argento LAPRESSE

consentito di cogliere un successo importante. Ora, con un argento in tasca, potrà certamente dare un contributo importante nella gara a squadre, dove i veterani Montano e Tarantino cercheranno il riscatto. Ed è un po’ così che noi schermidori consideriamo la competizione a squadre: una conferma se quella individuale è andata bene e un riscatto se invece è andata male. Diciamo la verità, la scherma non è uno sport di squadra, ma una disciplina molto individuale. È una contraddizione che prima ci si affronti per prevalere sulle proprie connazionali e pochi giorni dopo si combatta insieme nella gara a squadre. È certamente difficile il ruolo di un commissario tecnico che deve gestire delle atlete che lavorano con una mentalità individuale e improvvisamente si trovano a fare squadra con altre campionesse che si sono duramente allenate ad «odiare», ovviamente da un punto di vista sportivo. Come è accaduto a noi a Pechino, anche le autrici della storica tripletta nella gara di fioretto, che si sono urlate in faccia la loro grinta fino all’ultima stoccata, ora avranno pochissimi giorni per rielaborare tutte le loro emozioni, metabolizzare le vittorie e le sconfitte, e diventare una squadra compatta che possa conquistare di nuovo il gradino più alto del podio. Sì, la scherma è strana, richiede in pratica uno sdoppiamento della personalità. Operazione ancora più difficile in una squadra del valore di quella azzurra di fioretto. Se la gerarchia nel gruppo è ben definita, l’operazione è abbastanza semplice. Ma le tre fiorettiste azzurre sono tutte forti e talmente vicine nel ranking che nessuna, giustamente, si sente inferiore. Non è affatto scontato che semifinali e finali ripetute avrebbero lo stesso esito di sabato. Gran lavoro quindi per Stefano Cerioni. Le ha splendidamente lasciate a briglia sciolta sino all’individuale, in pochi giorni deve far emergere «l’altro carattere», quello che ti spinge a tifare per la compagna che hai combattuto sino a pochi giorni prima.

P

trovare la concentrazione migliore. Un altro capitolo importante è l’appagamento. È normale, sarebbe disumano il contrario: una vittoria, specie se all’Olimpiade, te la devi godere, ma poi possono entrare altri meccanismi. La strada che ti ha portato al successo la conosci, ma non puoi più percorrerla. L’allenamento per essere positivo deve essere diverso, mentalmente hai il vantaggio di avere punti di riferimento psicologici importanti, sai quale strada hai seguito per arrivare a vincere, ma per riuscirci ancora devi trovare nuove motivazioni, le vecchie non funzionano più. Poi c’è il discorso dell’armonia interna. La vittoria — soprattutto all’Olimpiade, che in quasi tutte le discipline rappresenta l’obiettivo di un’intera carriera — è il frutto della perfetta armonia fra tutte le componenti: il fisico, la mente, l’allenamento, la strategia scelta per la gara. Un successo del valore di un oro olimpico travolge questa armonia, perché a tutti questi fattori si aggiunge la popolarità e il tempo davvero a tua disposizione diminuisce. Non è facile ritrovare l’equilibrio. Quindi, quando vediamo un campione, come una Vezzali, che ripete i suoi successi all’Olimpiade non pensiamo a una cosa normale: è la più grande impresa che un atleta possa realizzare. © RIPRODUZIONE RISERVATA

aveva permesso ai rossoneri di andare a pareggiare al Camp Nou, in Champions League, anche senza Ibra, proprio senza Ibra. Quel giorno Pato aveva giocato un match all’altezza delle sue potenzialità, più o meno come ha fatto ieri quando ha acceso con un gol la rimonta del Brasile olimpico sulla povera Bielorussia. Se Pato continuerà a essere questo, il Milan potrà mettere sul conto un buon acquisto, un po’ come era successo a Rooney quando si era liberato dell’ingombro di Van Nistelrooy. L’altro messaggio che arriva dai Giochi di Londra riguarda il fenomeno Neymar e la dittatura dei Messi e Cristiano Ronaldo. Altra sfida, altro livello, altra storia. © RIPRODUZIONE RISERVATA

cinqueCerchi

Con i due mediani un’altra giornata nei quartieri alti Nonostante la delusione della Pellegrini solo Cina e Stati Uniti meglio dell’Italia

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IL CINGUETTIO DEL GIORNO

RYAN LOCHTE Campione olimpico dei 400 misti

Ho I MIGLIORI tifosi. Grazie per il sostegno. È una delle ragioni per cui tengo duro! @ryanlochte

NEYMAR Calciatore, olimpico brasiliano

Rosalba Forciniti (a des.) e l’altra medaglia di bronzo, la francese Gneto AP di PIER BERGONZI

na squadra ha personaliU tà quando il risultato finale non è soltanto il frutto

Vai Brasile!!!! Che Dio ci benedica e ci protegga!!

IL SUCCESSO E IL TEMPO TI CAMBIANO RIPETERSI È L’IMPRESA PIÙ DIFFICILE helps, Montano, Csech, Biedermann, la Manaudou, la Cainero. Non stupitevi se le stelle sono crollate, «confermarsi» nello sport è il verbo più difficile da coniugare. Non è mancanza di volontà, ma la conseguenza del tempo che passa, dei fatti che ti cambiano, della popolarità che in diversi casi ti travolge. Se vinci quando sei giovane hai la possibilità di ripeterti e di sfruttare a lungo la popolarità. Io il mio titolo olimpico, ad Atene 2004, l’ho vinto a 33 anni. Non avevo grandi possibilità di ripetermi, ma ho goduto del vantaggio di assaporare sino in fondo un successo ottenuto nella piena maturità. Guardate la foto pubblicata ieri sui giornali del podio dell’arco: Frangilli e Nespoli sono contenti, ma l’emozione che prova Galiazzo è diversa, più profonda, glielo si legge in faccia. Pensate a Bolt: quante volte ogni settimana deve cedere alla sua immagine pubblica? Certo, è diventato ricco, ma è pure la situazione più difficile per continuare a centrare risultati di alto livello. Non è un problema fisico ma mentale. Perdi concentrazione, mentre durante l’allenamento la tua testa deve essere lì, su quello che stai facendo, per farlo nel migliore dei modi. I raduni hanno questa funzione: aiutarti a

di LORENZO CASTELLANI

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laRiflessione

di STEFANO BALDINI

che per il nuovo Milan, spogliato di Ibra e Thiago Silva. Sulla carta — indubbiamente — è meno forte. E lo stesso svedese infierisce su questo punto, mentre accompagna il debutto col Psg al suo primo gol in lingua francese. Sulla carta il Milan è meno forte, ma in campo per ora è altrettanto efficace. I successi contro lo Schalke e con i campioni d’Europa del Chelsea, firmati da Emanuelson, aumentano in modo esponenziale l’autostima del gruppo rossonero e dicono che il primo valore aggiunto — nella stagione che comincia — può essere proprio l’orgoglio di squadra. Forse il meccanismo non è così diverso da quello che, un anno fa,

laVignetta

L’ARGENTO DI OCCHIUZZI CONFERMA: ANCHE A SQUADRE DIREMO LA NOSTRA e qualcuno avesse ancora avuto dei dubbi, S ieri Diego Occhiuzzi li ha subito fugati conquistando un argento inatteso. Sì, perché — e

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QUANDO IL MENO È PIÙ: LA LEZIONE DEL MILAN CON LA PROMESSA PATO

ilCommento

di MARGHERITA GRANBASSI

LA GAZZETTA DELLO SPORT

@Njr92

LORENZO JOVANOTTI Cantante

Lo spirito olimpico mi ha preso. Ho appena battuto il record davanti alla tv. Yo! @lorenzojova

DANIELE MOLMENTI Canoista, olimpico azzurro

Mi son qualificato nei dieci x una penalità.. ma va bene così! Domani relax poi sotto! @DanieleMolmenti

FERNANDO ALONSO Pilota di Formula 1

Torta di compleanno... ;)) #forzaferrari @alo oficial

dei suoi talenti più carismatici. Una squadra è davvero forte quando la sua partita può essere risolta anche dai mediani. Prendete la seconda giornata dei Giochi di Londra. Al mattino avevamo molte possibilità di medaglia, dai 400 stile libero di Federica Pellegrini alla prova in linea di Giorgia Bronzini, dall’arco femminile a squadre alla Cainero e Montano, da Scozzoli alla coppia Cagnotto-Dallapè... Per mille e un motivo (che leggerete nelle pagine precedenti) i nostri «capitani» di giornata hanno fallito l’obiettivo. L’Italia vede però le prime luci della sera londinese con altre due medaglie al collo: l’argento di Diego Occhiuzzi nella sciabola e il bronzo di Rosalba Forciniti nel judo. Sono le medaglie degli outsider. Quelle coltivate nell’ambizione (leggi anche tanto, tanto lavoro) più discreta. Quelle senza gli squilli di tromba delle aspettative e quindi ancora più belle. Diego Occhiuzzi, 31 anni, «nobile» napoletano era il meno atteso dei nostri sciabolatori. Ha battuto Montano negli ottavi, si è poi superato ed è salito in pedana per l’oro con un pizzico di appagamento. La sua pazzesca esplosione di gioia dopo il successo in semifinale ce lo aveva suggerito... Rosalba Forciniti, 26 anni, figlia di un meccanico e di una parrucchiera è la prima calabrese a salire su un podio olim-

pico. Vengono tutti e due dal benedetto serbatoio dei corpi militari: aeronautica Occhiuzzi e carabinieri la Forciniti. Vengono tutti e due da quegli sport sui quali si accendono i riflettori ogni 4 anni. Vengono dalla nostra più solida passione per lo sport più «vero». Il quarto posto, con qualche recriminazione, di Tania Cagnotto e Francesca Dallapè nel trampolino sincro è l’occasione mancata della giornata. Sono molto diversi tra loro i quinti posti di Chiara Cainero (a un colpo dal bronzo), di Giorgia Bronzini (seconda nella volata del gruppo staccato dalle prime 3) e di Federica Pellegrini. Quest’ultimo fa male perché Fede è apparsa molto, troppo lontana dal podio. Ha nuotato su tempi lontanissimi dai suoi momenti migliori. Speriamo di sbagliarci, ma alla vigilia dei 200 le sue frasi «Mi prendo un anno di stop, poi vediamo...» suonano come una resa. Ci presentiamo alla terza giornata di gare con un bottino di 7 medaglie (2 ori, 3 argenti e 2 bronzi) e siamo ancora sul podio del medagliere: terzi dopo le superpotenze Cina e Stati Uniti. Per il momento stiamo meglio della Gran Bretagna, che ha l’Olimpiade nel cortile e ha raccolto soltanto un argento e un bronzo. Non è quello il nostro posto. Il nostro obiettivo resta un piazzamento tra le prime 10, e anche gli atleti della Regina ci supereranno, ma fa piacere passare un giorno in più nei quartieri alti dello sport mondiale. Grazie anche a Diego e Rosalba, i nostri splendidi «outsider». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

CALCIO D’ESTATE

LUNEDÌ 30 LUGLIO 2012

LE COPPE EUROPEE

Giovedì a Spalato tocca già all’Inter Giovedì c’è già in palio l’Europa. L’Inter scende in campo a Spalato (Croazia) contro l’Hajduk per il terzo turno preliminare di

Europa League. Ritorno al Meazza sette giorni dopo, il 9. Se i nerazzurri passano, affronteranno poi i playoff (23 30 agosto) dove entrerà in gioco la Lazio. E a fine agosto toccherà anche all’Udinese, che sarà impegnata nei playoff di Champions League: andata il 21 o 22 agosto, ritorno il 28 o 29.

LA SUPERCOPPA ITALIANA

Pechino, 11 agosto Riecco Juve-Napoli

Diego Milito, 33 anni SYNC

Il primo trofeo della stagione si assegna in Cina sabato 11 agosto. Nel «Nido d’uccello» di Pechino, lo stadio

dell’Olimpiade 2008, la Juventus campione d’Italia e il Napoli vincitore della Coppa Italia daranno il via ufficiale alla stagione italiana: superate le diffidenze del presidente De Laurentiis, in palio c’è la Supercoppa italiana. Fischio d’inizio alle 20 locali, le 14 in Italia.

Toh, che bel Allegri va avanti a suon di vittorie Il cambio di pelle dà i primi frutti

Il Milan sta cambiando pelle. Un po’ per questioni economiche, molto per questioni anagrafiche. «Piacerebbe anche a me avere ancora vent’anni, ma non si può», ha ribadito in questi giorni Massimiliano Allegri. L’allenatore sta portando avanti la rivoluzione avviata due stagioni fa con la cessione di Ronaldinho, incoronato pochi mesi prima da Silvio Berlusconi: «È ancora il migliore del mondo». E lui, Allegri, il tecnico di provincia preso in giro perché si era tagliato i capelli quando lo aveva chiesto il presidente, zitto. Finché non ha impacchettato il brasiliano la notte di Capodanno.

I rossoneri, dopo le cessioni di Thiago Silva e Ibra e l’addio di tanti senatori, fanno belle figure all’estero. E la rivoluzione non si ferma servizi dall’inviato a Philadelphia ALESSANDRA BOCCI

Allegri parla poco, accetta le critiche e scuote le piume. In questa estate di polemiche sta portando avanti un lavoro tecnicamente difficile, cominciato appunto due stagioni fa. E il successo sul Chelsea è importante da un punto di vista psicologico, perché il calcio estivo non conta niente e quasi sempre è bugiardo, ma bat-

il più in forma

la novità

Emanuelson bomber non per caso Nel tridente ha trovato l’identità L’uomo del gol: da grande incompiuto a ragazzo che ha trovato il suo posto in campo, forse. Emanuelson sembra il gemello separato alla nascita di Robinho, al quale deve in qualche modo i due gol di questo precampionato: a Gelsenkirchen assist di Binho, a Miami l’assenza del brasiliano ha spinto Allegri a disegnare una formazione con tre attaccanti, Urby più Boateng (una specie di «finto nove») e El Shaarawy. I tre si scambiano di posto, sono veloci, e Urby sembra fatto apposta per inserirsi anche quando le punte sbagliano. Probabilmente in tempi normali tornerà a giocare più

indietro, ma intanto questi gol e il ritrovarsi al centro della squadra giovano alla costruzione di un giocatore ancora in progresso. Il Milan non può dire di aver risolto il problema del terzino sinistro, ma ha trovato un’alternativa importante in un attacco che ancora aspetta il sostituto di Ibra. D’altra parte, Allegri lo aveva detto: senza Zlatan bisogna cambiare modo di giocare. Emanuelson non può sostituire lo svedese, e probabilmente nessun altro potrebbe. Ma una squadra può, ed è questa la grande scommessa che il Milan deve vincere. Urby è l’uomo che può aiutare a giocare meglio le proprie carte.

BOATENG «FINTO NOVE»

RCS

tere i campioni d’Europa è una buona medicina per un gruppo che rischiava la crisi d’identità. Il Milan non ha ancora fatto niente, eppure si muove. Ragazzi in crescita, giocatori che hanno voglia di riscatto, motivazioni altissime per tutti o quasi. Dopo il balbettio del trofeo Tim sono arrivati i buoni segnali contro lo Schalke, e ora la seconda vittoria a Miami con il Chelsea. Mancano ancora alcuni giocatori (Pato che è alle Olimpiadi, Cassano che non è stato utilizzato, Robinho che era bloccato in Europa per problemi di passaporto), e il mercato non è chiuso. Ma qualcosa già si vede e non è male per una squadra che ha perso Ibrahimovic, Thiago Silva e la vecchia guardia quasi al completo. Il Milan sta cambiando pelle, quella vecchia è rimasta sull’erba di San Siro quando i senatori hanno detto ciao. Sono operazioni dolorose, un lavoro duro. Ma qualcuno doveva pur farlo e Allegri con il suo nuovo gruppo ci sta provando.

Montolivo davanti alla difesa può dare la qualità che mancava Si è già detto dei tre d’attacco, ma non è questa la sola novità tattica che Allegri sta studiando. Montolivo davanti alla difesa sarebbe la svolta verso la qualità che tutti chiedevano al Milan sterile dello scorsa stagione. Il tecnico può scegliere due strade per non perdere l’amato equilibrio complessivo: schierare tre centrocampisti difensivi come ha fatto nel primo tempo con il Chelsea, e a quel punto azzardare in avanti un tridente atipico, oppure piazzare Montolivo nel ruolo che è stato di Van Bommel e che è di Ambrosini. Come Emanuelson, Montolivo è un centrocampista molto

flessibile, e questo può aiutare il tecnico nelle scelte. A Miami, l’ex viola era alla prima apparizione con la maglia del Milan, dopo un solo allenamento con la squadra e una dura sessione di corsa sulla sabbia (insieme a Nocerino e agli altri nazionali). Ha giocato con prudenza e maturità, ma anche con molta attenzione in fase difensiva, chiudendo bene in un paio di occasioni. Si integra molto bene con Nocerino, e la presenza di questi due giovani garantisce al Milan dinamismo e qualità nella zona più delicata del campo. Ambrosini non è più solo in cabina di regia.

AMICHEVOLE A MIAMI ALTRO SUCCESSO DOPO IL TEST IN GERMANIA CONTRO LO SCHALKE

Urby stende il Chelsea campione d’Europa Il gioco migliora e Allegri apprezza: «Le vittorie fanno crescere l’autostima» Operazione compiuta: il Milan ha dimostrato contro il Chelsea i progressi visti in Germania a casa dello Schalke. Identico punteggio, 1-0 per i rossoneri a Miami con gol di Emanuelson, differenti modalità, perché sul piano del gioco è andata molto meglio. Il Chelsea era al completo: hanno giocato tutti i titolari (Mata unico assente, Drogba ha lasciato i

Blues). Dunque, soprattutto a giudicare dall’inizio balbettante del Milan c’erano gli ingredienti per aspettarsi un bel pasticcio internazionale. Invece, mentre Ibrahimovic in un’altra parte dell’America predicava la sua superiorità, il Milan si risvegliava: una ventina di minuti di buon calcio, e la litania del «siamo troppo inferiori ai grandi d’Europa» per un momento è stata dimenticata. Velocità Il Chelsea non fa strave-

dere: Hazard è in rodaggio, ma l’altro nuovo acquisto Marin dà velocità al gioco. Il problema è che alla fine chi arriva più spesso alla conclusione è sempre Terry. I tiri in porta sono merce

lan avesse vinto una partita ufficiale. «Il gruppo sta prendendo molto sul serio la preparazione e queste partite. Lo spirito è quello giusto, e i successi sono importanti per far crescere l’autostima», ha commentato Allegri. La squadra, che ieri si è trasferita a Philadelphia, ha rivisto a Miami George Weah e Paolo Maldini, che ha salutato gli ex compagni prima di Chelsea-Milan. Ora i rossoneri si alleneranno a Philadelphia. Il 4 agosto, a Boston, altro test contro l’Olimpia, club dell’Honduras, poi il gran finale a New York l’8 contro il Real Madrid. Il Milan vuole tornare a casa con un pieno di fiducia.

rara nel primo tempo (2-1 per il Chelsea), ma nella ripresa lo spettacolo migliora. Tanti cambi subito nel Chelsea, mentre Allegri aspetta: d’altra parte, l’organico del Milan, riempito con i ragazzi, è diverso da quello dei campioni d’Europa. Ma tant’è: con molta determinazione e un pizzico di fortuna, il Milan va in vantaggio grazie a Emanuelson che sfrutta un mezzo errore di El Shaarawy e chiude un’azione in velocità che lui stesso aveva avviato. Da lì in poi, il Milan rischia (ma Bonera provvede) ma si diverte anche. Entusiasmo I festeggiamenti do-

po il gol dell’olandese sono significativi: sembrava che il Mi-

Emanuelson festeggia con Traoré AP

© RIPRODUZIONE RISERVATAù

Riccardo Montolivo, 27 anni REUTERS

CHELSEA MILAN

0 1

PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORE Emanuelson al 23’ s.t. CHELSEA (4-4-1-1) Cech; Ivanovic (dal 32’ s.t. Hutchinson), David Luiz, Terry (dal 15’ s.t. Cahill), Cole (dal 15’ s.t. Ferreira); Ramires (dal 32’ s.t. Malouda), Obi Mikel, Lampard (dal 32’ s.t. Essien), Hazard; Meireles (dal 1’ s.t. Marin); Lukaku (dal 15’ s.t. Torres). PANCHINA Blackman, Piazon, Chalobah. ALLENATORE Di Matteo. MILAN (4-3-1-2) Amelia; Antonini (dal 18’ s.t. Abate), Bonera, Yepes (dal 18’ s.t. Acerbi), Mesbah; Traorè (dal 35’ s.t. Constant), Ambrosini (dal 18’ s.t. Montolivo), Flamini (dal 18’ s.t. Nocerino); Boateng (dal 29’ s.t. Valoti); El Shaarawy, Emanuelson (dal 40’ s.t. Ganz). PANCHINA Pazzagli, De Sciglio, Cristante, Prosenik, Cassano. ALLENATORE Allegri. ARBITRO Salazar (Usa). NOTE spettatori 57.748.


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LE GRANDI AMICHEVOLI

E il 19 c’è Milan-Juve per il «Berlusconi»

Kevin Prince Boateng, 25 anni IPP

L’estate è anche periodo di grandi amichevoli. L’appuntamento per eccellenza è fissato per il 19 agosto, con la

tradizionale sfida Milan Juve per il Trofeo Berlusconi. Ma il menu è ricco: il 5 c’è Udinese Schalke a Klagenfurt, l’8 Milan Real Madrid a New York. E poi un assaggio di A il 14 con Genoa Parma (trofeo Spagnolo) e il prestigioso trofeo Gamper: il 20 agosto, al Camp Nou, Barcellona Samp.

l Milan

LA SERIE A

Sabato 25 il via: così la 1a giornata

Gianluigi Buffon, 34 anni LAPRESSE

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L’8 SFIDA CON MOU

La tournée rossonera negli Stati Uniti proseguirà con altre due amichevoli. Il Milan ha fatto base a Philadelphia, questo il programma dei prossimi impegni.

Il D Day, o meglio l’A Day, scatta sabato 25 agosto. Ricomincia la Serie A con due anticipi (ore 18 e 20.45), poi

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domenica 26 il resto della prima giornata (una gara alle 18, le altre alle 20.45). Con queste partite: Atalanta Lazio, Chievo Bologna, Fiorentina Udinese, Genoa Cagliari, Juventus Parma, Milan Sampdoria, Palermo Napoli, Pescara Inter, Roma Catania, Siena Torino.

INTRIGHI AMERICANI

Modric a Madrid può liberare Kakà LA MAPPA REAL A LOS ANGELES, MILAN E TOTTENHAM A EST

S 4 AGOSTO MILANOLIMPIA A Boston (alle ore 16 locali, le 22 italiane) la squadra di Allegri affronterà l’Olimpia, club dell’Honduras.

S

Il Milan fa festa: il nuovo progetto è in crescita IMAGE SPORT

i giovani

De Sciglio certezza per il futuro Ma se la gioca già con Abate Ci vorrà del tempo, per tutti. Ma il non ancora ventenne Mattia De Sciglio, che non ha giocato contro il Chelsea, è già una certezza per il futuro del Milan: condivide la fascia destra con Abate, che con i suoi 25 anni è uno dei più giovani del gruppo che ha vinto lo scudetto nel 2011. Il Milan in quella zona di campo può guardare già avanti con tranquillità. In mezzo alla difesa ci sono gli esperti Bonera e Yepes, e il loro compito è anche quello di facilitare la maturazione di Acerbi, sembrato un po’ a disagio nelle prime uscite milaniste. «È un ragazzo che ha giocato quindici partite nel

Chievo, non gli si può chiedere di essere Thiago Silva o Nesta. Ha buone potenzialità», ha detto il tecnico Allegri dell’ex difensore del Chievo. Acerbi deve ancora prendere le misure dei compagni: il fisico potente di certo non lo aiuta ad entrare in forma subito, ma intanto non deve farsi schiacciare dalla pressione di chi porta sulle spalle la maglia numero 13, indossata per tanti anni da un fuoriclasse come Alessandro Nesta. Allegri gli darà tempo, come ne darà ai giovanissimi figli d’arte Valoti e Ganz, spesso convocati in prima squadra anche nella stagione passata.

8 AGOSTO MILAN- REAL MADRID I rossoneri chiuderanno la tournéè americana con il gran finale a New York: alle ore 20 locali (le 4 italiane) sfida contro il Real Madrid di José Mourinho e Kakà.

RCS

Suonerà per Kakà la Liberty Bell? Il Milan si trova da ieri a Philadelphia, città che conserva la campana-simbolo dell’America, e negli Stati Uniti sono arrivati anche il Real Madrid (a Los Angeles) e il Tottenham (a New York): sono i protagonisti di quello che potrebbe diventare un intrigo coast to coast. Un intrigo che potrebbe concludersi a New York il 7 agosto con un incontro fra Florentino Perez e Adriano Galliani: il presidente del Real è già negli Stati Uniti con la squadra, il suo amico a.d. del Milan dovrebbe arrivare nei prossimi giorni. E il Tottenham è il terzo uomo, per così dire: il destino di Kakà sembra infatti legato a quello di Luka Modric, che Mourinho sta inseguendo per rinforzare ancora lo squadrone blanco. Affare che in Croazia danno per fatto per 45 milioni di euro (lo avrebbe confidato Zoran Mamic, d.s. della Dinamo Zagabria, ex club di Modric, che dall’affare ricaverebbe circa 3 milioni). Movimenti Il Milan va a caccia di terzini, sta per cedere Didac Vilà, si muove per altri difensori (Yanga-Mbiwa) e centrocampi-

Il destino di Ricky legato al croato del Tottenham, arrivato negli Usa come il Real Mattia De Sciglio, 19 anni IPP

S Ricardo Kakà, 30 anni, ha giocato sei stagioni con il Milan. Dal 2009 è al Real Madrid ANSA

sti. Ma al centro di tutto c’è sempre Kakà, e anche se la pista sembra raffreddata (per volontà di Perez più che di Mou) l’avvicinamento continua. Il Real è in una posizione di attesa, anche se ora più che mai il pallino è nelle mani del Milan e del giocatore: Kakà deve decidere se rinunciare alla metà del suo mega ingaggio, che il Milan non potrebbe né vorrebbe pagare. Il Real Madrid non ha intenzione di rimetterci ancora più soldi, perché già sarebbe grave pesante economicamente concedere il prestito gratuito di un giocatore pagato più di 65 milioni. Ma per arrivare a Modric anche il ricco Madrid ha bisogno di risparmiare in qualche modo: ecco spiegata la speranza di rivedere presto Ricky al Milan. Separati Mou lo tratta da sepa-

rato in casa: «Né io né lui sappiamo come finirà, ma è un giocatore del Real», ha dichiarato il tecnico. E così Kakà ha preso l’aereo con il Real da Lisbona e ora è sulla costa ovest, mentre il Milan è a est, più vicino al club dell’uomo che dovrebbe sostituirlo (Modric, rimasto a Londra). Se Kakà, con il Mondiale 2014 in testa, forza un po’ la mano al Real, tutto può succedere. E chissà che dopo l’8 agosto, quando il Milan sarà sulla via del ritorno e il Madrid sulla via di Philadelphia, la Liberty Bell non abbia già suonato. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Ibra, magia e veleno «Più forti del Milan»

Stella Sa bene che le sue parole,

Super gol dello svedese: «I rossoneri hanno perso i due migliori». «Psg dream team? Sì, ci sono io...» LA PARTITA

Verratti titolare Lo svedese incanta in soli 38 minuti DC UNITED-PSG

1-1

PRIMO TEMPO 1-1 MARCATORI: Ibrahimovic (Psg) al 3’, De Rosario (Uni) su rigore al 33’ p.t. D.C. UNITED (4-5-1) Hamid (dal 26’ s.t. Willis); Korb, Dudar, Jakovic, Woolard; De Leon (dal 30’ s.t. Salihi), Kitchen (dal 35’ s.t. Saragosa), De Rosario, Boskovic, Pontius (dal 22’ s.t., Cruz); Tan (dal 22’ s.t., Wolff). All.: Olsen. PSG (4-3-3) Douchez; Bisevac (dal 1’ s.t. Camara), Lugano (dal 1’ s.t. Sakho), Alex (dal 1’ s.t. Jallet), Tiene (dal 1’ s.t. Armand); Bodmer (dal 1’ s.t. Chantome; dal 16’ s.t. Rabiot), Verratti (dal 1’ s.t. Matuidi), Maxwell (dal 1’ s.t. Lavezzi); Nene (dal 1’ s.t. Pastore), Ibrahimovic (dal 38’ p.t. Hoarau), Menez (dal 1’ s.t. Gameiro). All.: Ancelotti. ARBITRO McCloskey (Usa)

DAL NOSTRO INVIATO

MASSIMO LOPES PEGNA WASHINGTON

La caratteristica che forse più di altre lo rende unico è la sua capacità di adattamento. Zlatan Ibrahimovic cambia ancora pelle e indossa la settima maglia diversa, ma la sostanza è sempre la stessa: la butta dentro con una facilità disarmante. Con quattro giorni di preparazione, Ibra pare uno che al Paris Saint Germain c’è cresciuto. Compagni mai visti e nuovo allenatore? No problem, l’intesa sembra già collaudata. Anche dentro al decrepito Robert Kennedy Stadium semideserto

(13.176 spettatori, cifra generosa), contro i D.C. United, fra le migliori nella Mls, gli bastano tre minuti per esplodere: è il suo primo tocco della partita, sull’assist di Menez controlla di destro, si accentra e infila di sinistro. Gioca 38’: un gol, appunto, un assist non sfruttato da Maxwell e un’occasione mancata. Non solo. Spesso la manovra transita dai suoi piedoni. Roba da far luccicare gli occhi persino al misurato Ancelotti che dice: «Ha solo pochi giorni di preparazione e fa già queste cose...». Felice Ma pure lo svedese è contento e lo dimostra con una in-

consueta disponibilità. Lo chiami, interrompe la sua camminata indolente, si ferma e in italiano dice: «Ho disputato una buona mezz’ora, la squadra ha fatto bene. Mi mancano un po’ di partite per trovare la condizione ideale. Segnare è sempre importante: un gol dopo tre minuti ti dà fiducia. Menez mi ha dato una bella palla». E’ una lunga frase, molto di circostanza, una delle poche che dirà. Perché com’è noto, lui non è un tipo che ama le banalità. Pungente sul campo, dove nell’allenamento di venerdì ha steso prima Nené con un colpo al costato e poi Menez con uno sotto l’occhio, ma soprattutto fuori. Ibra, si può

Zlatan Ibrahimovic, 30 anni, in un’azione nella sua prima partita con il Psg. Lo svedese è andato subito in gol dopo tre minuti di gioco AFP

definire il Psg come un «Dream Team»? E lui, con un sorriso beffardo, risponde: «Sì, perché ci sono io». Ridacchia e aggiunge: «Abbiamo tanti giocatori forti e tanti ancora ne mancano: Sissoko, Thiago Motta, Thiago Silva. Mi pare una buona squadra, no?». se pur dette con un ghigno stampato sulla faccia ben rasata, faranno in breve il giro del mondo: «Se il Psg è migliore del Milan? Sì. Per quale motivo? Perché ha perso i suoi due giocatori più forti». E come un grande attore di teatro, su quest’ultima battuta lascia la scena. Ma solo pochi minuti prima aveva raccontato che il passato in rossonero non è qualcosa che si può dimenticare in quattro e quattr’otto: «Mi sono già informato e so che hanno battuto il Chelsea e che hanno fatto bene. Certo che parlo con i miei vecchi compagni. Con quasi tutti, anche se oggi non l’ho fatto». Sulle differenze fra Allegri e Ancelotti spiega: «Il nuovo allenatore vuole che giochi come piace a me: centrale, un po’ più dietro, per poi andare verso la porta. Insomma, più o meno come nel Milan e con la nazionale svedese. Qui si applica il 4-3-3, ma il mio ruolo rimarrà quasi uguale». Ora spera di trovare a Parigi nuova felicità: «E’ una nuova esperienza, un nuovo progetto, un nuovo inizio. Sì, c’è un bel futuro davanti. Ci vorrà tempo, spero non troppo. Attenzione, però, ho vissuto anni belli anche al Milan». E dice che l’asticella bisogna metterla molto in alto: «Dobbiamo vincere tutto e subito: campionato, coppe, Champions. Un top team come noi ha l’obbligo di provarci». Non tutto bello e positivo, però. Se no, non sarebbe l’Ibra dell’autobiografia. «Il campo di questo stadio faceva schifo». E a una tv che gli chiedeva un saluto in svedese replica: «Me lo chiedi in inglese e vuoi che parlo in svedese. No, non lo faccio». Ma non a muso duro, rifiuta come stesse raccontando una barzelletta. Impareggiabile.

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I NUMERI

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presenze di Verratti in serie B (2 stagioni al Pescara). Soltanto una rete segnata dal centrocampista

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assist di Verratti nella stagione 2011/2012 con il Pescara

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anni la durata del contratto col Psg, per un milione a stagione. L’accordo è stato firmato il 18 luglio 2012

L’ITALIANO

C’è Verratti «Pirlo? No È Giampaolo il mio idolo» DAL NOSTRO INVIATO

WASHINGTON

Marco Verratti alla prima domanda spalanca gli occhi di adolescente: «Il salto dal Pescara alla squadra dei sogni? E’ un’emozione enorme e sono convinto di aver preso la decisione giusta. Stare in mezzo a questi grandi campioni è una cosa utilissima: sto imparando tanto». Ibra?

«E’ una grande fortuna averlo in squadra, perché ci farà vincere un sacco di partite. E poi lui, insieme ai sudamericani Pastore, Lavezzi, Maxwell e Lugano, mi ha adottato: mi danno tutti molti consigli». Ancelotti dice che lei è il nuovo Pirlo: una bella dose di pressione in più.

«Ma la pressione quando giochi a calcio ci deve essere e io sono contento di assumermi le mie responsabilità. Se mi hanno voluto qui al Paris Saint Germain, vuol dire che posso fare bene, anche se dovrò dimostrarlo all’allenatore». Ma da ragazzino studiava Pirlo davanti alla televisione?

«Le dico la verità, da piccolo pensavo solo ed esclusivamente a spassarmela. Vedevo le partite per divertirmi, non certo per imparare. E poi io andavo a vedere il Pescara e il mio idolo era Federico Giampaolo». m.l.p. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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MONDO SPAGNA

SPAGNA / 2

Taccuino

Mou definito «nazista» Parte la querela a El Pais

Il Malaga è già in crisi Gli sceicchi vendono

SVIZZERA

MANUEL MARTINS DE SA LISBONA

Ritorno a casa per Jose Mourinho, una batosta e una visita dall’avvocato. Partiamo dalla partita: in un test valido per la Eusebio Cup, Mou ha sofferto molto e il Real Madrid è stato battuto dal Benfica per 5-2. Dopo 4 minuti Javi Garcia ha portato in vantaggio i portoghesi, poi una doppietta di Callejon aveva portato il risultato sul 2-1. A seguire solo Benfica a segno con il belga Witsel al 22’ e nella ripresa con una doppietta di Perez e il gol di Martin. La disputa La visita dall’avvocato

è servita per querelare il critico del cinema e editorialista del quotidiano spagnolo El Pais, Carlos Boyero, che ha chiamato Mourinho con un appellativo pesante: nazista portoghese. La querela presentata al Tribunale di prima istanza di Madrid è motivata anche da altri giudizi di Boyero che definisce l’allenatore del Real un «individuo molto pericoloso che conosce la metodologia per tirare fuori dalle persone il peggio».

S

Calcio per uomini Nell’articolo il

Jose Mourinho, 49 anni, è alla terza stagione sulla panchina del Real Madrid. In primavera ha vinto il titolo spagnolo

critico del cinema scrive anche che «il calcio deve essere uno sport praticato maggiormente dagli uomini, non dalle bestie» e da questo ragionamento parte per dare del nazista portoghese a Mourinho. Il quale ha attivato immediatamente i suoi avvocati, Manuel e Ivan Matamoros, padre e figlio. Di solito il tecnico rispondeva ai suoi detrattori anche su Twitter, stavolta invece il portavoce Eladio Parames ha annunciato una «nuova epoca e una nuova strategia». Il tribunale è il posto migliore. Mercato Per consolare l’allenatore arriverà il centrocampista Luka Modric dal Tottenham: il Real Madrid aveva smentito il quotidiano inglese Sun che raccontava di un accordo da 45 milioni di euro. Ci ha pensato Zoran Mamic, d.s. della Dinamo Zagabria, a raccontare la verità. Il dirigente del club croato — che incasserà una percentuale dalla cessione — è uscito allo scoperto: «Modric è del Real. Affare chiuso a 35 milioni di sterline». Cioé 45 milioni di euro... © RIPRODUZIONE RISERVATA

Dovevano arrivare in cima all’Europa ma ora gli sceicchi vogliono già liquidare. «Le voci di una possibile vendita stanno influenzando negativamente i nostri giocatori ma noi continueremo a prepararci per l’inizio della Liga tra 3 settimane» queste le dichiarazioni dell’allenatore del Malaga, Manuel Pellegrini, dopo che secondo Marca, As e altri giornali spagnoli, lo sceicco Abdullah Bin Nassar Al Thani, membro della famiglia reale qatariota, starebbe pensando di vendere la società dopo soli 2 anni. Le trattative sono già a buon punto tanto che si sanno già i nomi dei due possibili acquirenti. Il primo è un nome già ben noto nel campionato italiano, Rezart Taçi, che si diceva già «pronto ad acquistare il Milan» nel 2009. L’altro acquirente a sorpresa sarebbe la Qatar Investment Authority, già proprietario del Paris Saint Germain in Ligue 1. «Rimaniamo concentrati sull’aspetto sportivo ma quando ci sono così tante voci è ovvio essere preoccupati, anche lontani dalla Spagna» dice Pellegrini a una conferenza stampa a Caracas durante la tournée venezuelana del club «vedremo una volta tornati in Spagna se le voci sono vere o no». Al Thani acquistò la squadra andalusa nel giugno 2010 per 36 milioni di Euro. Dopo aver messo in piedi una squadra con giocatori del calibro di Ruud Van Nistelrooy e Santi Cazorla, il Malaga, arrivato quarto l’anno scorso, parteciperà ai preliminari di Champions League. Tuttavia, seri problemi finanziari hanno messo in dubbio l’impegno di Al Thani. Alla squadra era stato vietato di acquistare altri giocatori da gennaio per via di alcuni stipendi non pagati. La preparazione del Malaga per la prossima stagione è stata resa ancora più difficile dalla notizia di un possibile passaggio del playmaker spagnolo Santi Cazorla all’Arsenal. Marco Benatoff © RIPRODUZIONE RISERVATA

Gattuso terzo pieno Sion in testa da solo LUCERNA Il Sion di Rino Gattu so continua a vincere. Terza partita e terza vittoria per la squadra dell’ex Mi lan che si è imposta per 3 0 sul campo del Lucerna, portandosi a 9 punti e con servando il primato in classifica a +2 dal San Gallo. Gattuso, schierato davan ti alla difesa, ha giocato 81 minuti prima di lasciare il posto a Die. Di Margairaz al 29’, Die al 90’, e Lafferty al 93’, le reti che hanno deciso la gara. TERZA GIORNATA Grasshopper Basilea 2 2; San Gallo Zurigo 3 1; Losanna Servet te 5 1; Young Boys Thun 3 0; Lucer na Sion 0 3. CLASS. (prime posizioni) Sion 9; San Gallo 7; Basilea 5.

BRASILE

Esordio di Forlan con un pari RIO (m.c.) Due buone occasio ni, una a tu per tu col portiere, finite fuo ri: grinta, molto movimento, 24 passag gi di cui solo quattro sbagliati. Manca no solo il gol e la vittoria. Così è andato il debutto dell’attaccante Diego Forlán nell’Internacional che ha pareggiato 0 0 nella sua Porto Alegre col Vasco da Gama per la 13ª giornata del campiona to brasiliano. E’ andata meglio a See dorf: a Rio, dopo due sconfitte, l’ex mila nista vince la sua prima gara col Botafo go in tre presenze: 1 0 sul fanalino di coda Figueirense, gol di Andrezinho.

MLS

Di Vaio primo gol Nesta debutta Montreal vince

MONTREAL Contro i rivali New York RedBull di Thierry Henry e nel giorno del debutto in campionato del suo amico Nesta, arriva il primo gol di Marco Di Vaio in Mls, che contribuisce alla vittoria per 3-1 dei Montreal Impact. L’astinenza, dopo 8 presenze, cominciava a pesare per l’ex bolognese. Di Vaio apriva le marcature al 3’ s.t. con un bellissimo diagonale di sinistro. Due minuti dopo il raddoppio di Arnaud, ma i RedBull tornavano in partita al 7’ con Henry, prima che Nyassi chiudesse la gara al 29’. Buono l’esordio di Nesta e spazio anche a Ferrari negli ultimi 12’. Di Vaio su Twitter: «Il mio primo gol nella Mls, il debutto del mio amico Nesta e una grande vittoria. Che serata! Che emozione!».


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CALCIO D’ESTATE L’INTERVISTA

il Film Tre momenti molto speciali per l’argentino nelle amichevoli Trofeo Tim: 34’ di Inter-Milan Gran gol in velocità nel primo derby della stagione È Rodrigo Palacio a regalare all’Inter il Trofeo Tim: assist di Cambiasso, l’ex genoano sfugge alla marcatura di Acerbi e spiazza Pazzagli IMAGE SPORT

Como-Inter: 32’ secondo tempo Imbattibile anche da fuori area Contro il Como, Palacio si conferma con una rasoiata da fuori area che regala il momentaneo 1-3 KINESMILANO

Celtic-Inter: 44’ secondo tempo Il guizzo che salva il risultato Palacio rimette in piedi l’amichevole di Glasgow: servito da Livaja dalla sinistra, l’argentino batte Forster ACTION IMAGE

DAL NOSTRO INVIATO

ANDREA ELEFANTE GLASGOW (Scozia)

Dunque bastava aspettare un po’: minuti nelle gambe, e zolle di campo da lui più conosciute. Il senso di Rodrigo Palacio per il gol era solo leggermente appannato, nascosto nelle pieghe di un nuovo mondo da scoprire, un nuovo ruolo da accettare temporaneamente. Dategli un’area di rigore dove poter spendere il suo fiuto, anche partendo da un po’ più lontano, e il Trenza farà quello che ha sempre fatto: tre gol uno dietro l’altro, e il quarto magari giovedì a Spalato. Perché il piede è tornato caldo e la testa anche, ma in senso buono. Dunque è questo il vero Palacio?

«Ma io sono sempre stato Palacio, perché?». Beh, all’inizio sembrava stesse facendo un po’ fatica, e non solo a segnare.

«Ecco, bravo: fatica. La sera a Pinzolo mi sembrava di essere morto. Come se avessi altre gambe, non più le mie». E poi Stramaccioni, visto che allora non aveva la garanzia di poter utilizzare subito Sneijder, la faceva giocare dietro la punta centrale.

«Quello c’entrava fino a un certo punto: era proprio un problema di condizione atletica». Risposta diplomatica: il ruolo è importante, no?

«Io non ho mai nascosto che da seconda punta, più vicino al centravanti, libero di muovermi in un certo modo, rendo di più». E allora meno male che Sneijder è tornato già praticamente pronto per giocare?

«Certo, meno male: ma mica perché così io posso giocare nel mio ruolo». Anche per quello, su...

«Okay, anche per quello. Ma soprattutto perché sono, anzi siamo, ben contenti che Wes

Il Palacio DEL GOL «Ecco la mia Inter Con Sneijder è tutto più facile» L’attaccante: «Wes è la testa della squadra e da seconda punta per me è il massimo» sia con noi: con lui in campo è più facile. Sneijder è la testa della squadra, fa giocare tutti meglio: se gioca lui, per come gioca lui, anche gli altri stanno in un altro modo dentro la partita». E per lei è più facile fare gol, come si è visto anche a Glasgow: perché un’Inter così diversa quando è entrato Palacio, nel secondo tempo?

«Non sono stato io a cambiare la partita, è stata l’Inter che ha cambiato l’approccio: il Celtic è calato un po’ e ha abbassato il baricentro, ma siamo stati

anche noi ad alzarlo, senza aspettare il loro calo. Siamo cresciuti, ma più che una questione di gambe è stata questione di metri: trenta più avanti, ed è cambiata la musica». È cambiata anche per Palacio: le amichevoli sembravano tabù, non riusciva a segnare. Quando la svolta?

«A Bari, nel Trofeo Tim: non solo per il gol, anche se è stato importante. Quella sera mi sono sentito decisamente meglio a prescindere, poi segnare al Milan ha fatto il resto: ha fatto bene anche alla testa».

« «

A Spalato sarà una bolgia? Alla Libertadores in Brasile mica mi davano i fiori... La rete più bella a Glasgow: la palla di Livaja era veloce, non è stato uno scherzo

E il gol di Glasgow a cosa ha fatto bene?

«A tutto, visto che è stato il più importante dei tre. Perché l’ho segnato in una partita "vera" e perché è stato anche il più difficile: quella palla di Livaja arrivava molto veloce, non è stato un gioco da ragazzi come poteva sembrare».

la scheda RODRIGO PALACIO 30 ANNI ATTACCANTE

L’argentino è arrivato all’Inter nei primi giorni del calciomercato. Per il suo cartellino il Genoa ha incassato 10,5 milioni di euro, Palacio ha firmato un triennale. Nelle prime uscite è sembrato uno dei nerazzurri più in forma

2005 Comincia la sua E poi perché ha evitato all’Inter la prima sconfitta del precampionato?

«Meglio così, ovvio, ma non sarebbe stato un dramma. È molto più importante vedere che la squadra cresce, che migliora partita dopo partita. A Glasgow nel primo tempo abbiamo fatto un po’ fatica, ma guardando la partita nel suo complesso ci sono stati passi avanti anche sabato». Basteranno per giovedì a Spalato?

«Devono bastare, anche se sappiamo che non sarà una partita facile». Anche perché lo stadio di Spalato è una bella bolgia.

«Massimo rispetto, ma io di bolge me ne intendo abbastanza: quando giochi la Coppa Libertadores in Brasile non ti accolgono con i fiori...».

avventura al Boca Juniors (in precedenza nel campionato argentino aveva vestito le maglie di Huracan e Banfield) e poco dopo è convocato per la prima volta in nazionale dal c.t. Pekerman

2009 Approda al Genoa, Preziosi spende 5 milioni di euro per assicurarselo. Nella squadra rossoblu realizza 38 reti in 100 partite. Conosce il suo momento di massima affermazione con Gasperini allenatore, che basa il gioco dei rossoblu sulle sue azioni, dalle linee esterne al centro. Ma è l’ultima stagione a segnalarlo come realizzatore. Sono 21, in particolare, i gol all’attivo

2012 È la grande occasione della carriera, per Palacio: con l’Inter può diventare subito protagonista

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MERCATO INIZIA UNA SETTIMANA DI TRATTATIVE IN USCITA. PAZZINI ASPETTA UNA GRANDE (SCAMBIO CON QUAGLIARELLA?), CON JULIO CESAR SI PARLERÀ DI RISOLUZIONE

Lucas gioca solo 8 minuti... e il prezzo non si alza L’Inter contenta: ai Giochi, il primo obiettivo è riserva. Dalla Francia voci su Andre Ayew LUCA BIANCHIN ALESSANDRO RUSSO MILANO

Che cosa può fare un uomo in otto minuti? All’Olimpiade si nuotano 800 metri a stile libero, si vince e si perde un set di tennistavolo, si corrono i 3.000 siepi ma solo se quell’uomo è un fenomeno. Per un cal-

be Sneijder. Un diversivo usato per abbassare il pezzo di Modric, ultimo acquisto blanco? Probabile. Wes a Madrid è già stato — storia finita male — però il legame con Mourinho è forte. Quasi impossibile accada qualcosa, come è difficile che l’Inter faccia un’offerta per Andre Ayew, esterno offensivo del Marsiglia. «La Serie A, come Premier e Liga, è un grande campionato», ha detto lui nelle ultime ore. Allora quotidiani e siti stranieri hanno preso atto e rilanciato: «Per Ayew, l’Inter è favorita».

ciatore, è più complicato. Lucas è entrato a cinque minuti dalla fine di Brasile-Bielorussia e ha giocato anche i tre di recupero. Non ha mostrato nulla di epico, ed è normale. Per l’Inter però può essere importante: il prezzo dell’obiettivo numero uno non è aumentato, eventualità che complicherebbe il lavoro favorendo United e soprattutto City. Lucas ha detto che deciderà dopo i Giochi e l’Inter aspetterà, sperando di avere disponibilità economica. Sneidjer-Real Ieri Mundo Deportivo, quotidiano di Barcellona, ha turbato per qualche minuto il mercato interista. Secondo MD, il Real Madrid valutereb-

I prossimi 7 giorni La settimana

Lucas Moura, 19 anni IMAGE SPORT

che comincia oggi, quindi, diventa necessariamente di tran-

sizione. Primo obiettivo: cedere e incassare. L’Inter proverà a farlo con Pazzini perché lui sa di dover andare altrove, potrebbe riconsiderare ipotesi tedesche e soprattutto aspetta una grande, magari la Juve nello scambio con Quagliarella. Anche se in attacco sarebbe più semplice mandare a giocare Longo, che piace a tanti, compresi Chievo, Pescara e Bologna. Possibili novità anche per Stankovic, possibili e sperate (dalla società) per Julio Cesar. Qui però sembra si vada verso una risoluzione, con Julio libero di cercare una sistemazione. Europa o Brasile, deciderebbe lui. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Andre Ayew, 22 anni AFP


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Rodrigo Palacio, 30 anni: in carriera ha vinto anche 3 titoli argentini e una Libertadores AP

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4 Strama va sul sicuro

I NUMERI

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Le amichevoli vinte questa estate dall’Inter. I nerazzurri hanno battuto Trentino Team (6-0), Koper (2-0) e Como (3-2). Si aggiunge a queste il Trofeo Tim che l’Inter ha conquistato vincendo contro Juve (1-0) e Milan (2-1)

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Il test pareggiato dall’Inter: 1-1 contro il Celtic Glasgow, gara giocata in Scozia l’altro ieri

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I gol segnati dall’Inter nelle amichevoli finora disputate. I migliori realizzatori sono Coutinho, Palacio e Milito con tre reti ciascuno; quindi Cambiasso, Garritano, Samuel, Guarin, Nagatomo e Ranocchia, tutti con una rete

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I gol subiti dall’Inter nel corso delle amichevoli. A violare la porta nerazzurra sono stati Milan (un gol), Como (due) e Celtic (uno)

In Europa League con il «tre più tre» Giovedì a Spalato il sistema più collaudato, con Sneijder e Palacio dietro Milito. Il 4-2-3-1 può attendere (Lucas) DAL NOSTRO INVIATO

GLASGOW

I test servono proprio a questo: ad avere risposte, o se si preferisce conferme. E siccome quello dell’altro ieri a Celtic Park a Stramaccioni è servito il giusto, ora è facile immaginare che a Spalato, nell’andata del preliminare di Europa League, si ricomincerà come si è finito a Glasgow. Chiamiamolo usato sicuro, e senza offesa per nessuno: si parla di sistema di gioco, non di uomini. Non è una bocciatura per il 4-2-3-1 su cui il tecnico ha lavorato con più continuità in queste tre settimane: è un’operazione ispirata alla concretezza e alla logica. Non c’è stretta correlazione con le difficoltà incontrate — giocando con quell’assetto — nel primo tempo contro il Celtic, che semmai hanno solo tolto gli ultimi dubbi su quale possa essere il vestito tattico più adatto: il fatto è che giovedì ci si comincia a giocare qualcosa di importante e non da sabato sera la prima parola d’ordine, per non complicarsi la vita da soli, è affidabilità. Abito su misura Il 4-2-3-1 potrà esserlo, il 4-3-2-1 (o 4-3-1-2: dipende molto da come e quanto si muove Sneijder) può esserlo già: è il sistema che la squadra conosce meglio e sente ancora più suo, quello che ha i meccanismi più consolidati, che le dà più solidità e pericolosità. Si è visto anche in Scozia: giocando così, nel secondo tempo l’Inter ha guadagnato in automatico 20-30 metri di campo, ha disegnato molto più spesso i movimenti giusti e con una diversa rapidità, Sneijder è sembrato un altro e soprattutto ha trovato posto — e il posto giusto — Palacio. Uno che da tre partite (consecutive) ha ricominciato a fare quello che in Italia ha sempre fatto, ovvero i gol, e che per caratteristiche tecniche e tatti-

che, oltre che per esperienza, dà più garanzie di Coutinho per giocare da seconda punta, assieme all’olandese alle spalle di Milito. Il futuro del 4-2-3-1 Si diceva che il 4-2-3-1 non è bocciato: semplicemente, si può immaginare che Stramaccioni abbia iniziato a plasmarlo senza una scadenza immediata, ma guardando un po’ più lonta-

COSÌ A SPALATO?

no: chiamiamolo l’«involucro» ideale per accogliere un esterno destro come Lucas, il giocatore su cui l’Inter ha deciso di puntare molte delle sue carte di mercato, almeno fino a prova contraria (ovvero la certificata impossibilità del suo acquisto). Se sarà possibile avere il brasiliano, il tecnico avrà già uno scheletro tattico collaudato — o comunque non inedito — nel quale inserirlo. Diversamente, non sarà un problema sterzare su un sistema di gioco già noto. Zanetti da laterale Non lo sarà

GDS

neanche a Spalato, preso atto di quanto segue: nei tre dietro una punta, da esterno alto, Jonathan fa molta fatica (eufemismo); Zanetti può adattarsi a giocare anche in quella posizione, ma serve di più dietro a destra, visto che Maicon non sarà pronto per giovedì (semmai per il 9 agosto a San Siro) e che Silvestre da laterale può trovarsi in difficoltà, soprattutto contro esterni come Samaras del Celtic; pare difficile immaginare Palacio largo a destra, con Coutinho sull’altra fascia, più Sneijder e Milito: un azzardo in assoluto, e tanto più il 2 agosto. La coperta corta Meglio puntare su tre centrocampisti e sulla libertà lasciata ai tre giocatori offensivi davanti a loro. L’unica incognita, senza Obi e anche Alvarez (che da interno sinistro poteva, e semmai potrà, essere una soluzione da verificare, anche alla luce di quanto si è visto nella scorsa stagione), è che lì in mezzo Stramaccioni ha gli uomini contatissimi: chiamiamolo rischio calcolato, ma vale la pena correrlo. Discorso diverso per Samuel: ieri ha lavorato bene, ma giovedì giocherà solo se non ci sarà alcun pericolo di infortunio muscolare (dunque a oggi più no che sì). a.e.

Andrea Stramaccioni, 36 IMAGE SPORT

EURORIVALE

E l’Hajduk vince il derby scacciacrisi SPALATO L’Hajduk vince il derby con l’Rnk. E’ la via migliore per preparare l’esordio europeo con l’Inter. Anche perché il momento dell’Hajduk non è dei più facili: il club, che si basa sull’azionariato popolare, ha come maggior azionista il sindaco della città dalmata, il quale però è in rotta con i dirigenti del club. In ballo c’è un debito di circa 15 milioni di euro. Ma i tifosi protestano perché la società ha voluto invertire le sedi della doppia sfida con l’Inter: l’andata si gioca in casa per garantire il miglior incasso (prezzi raddoppiati) e — come ha dichiarato il presidente Marin Brbic — per poter pagare l’aereo del ritorno a Milano. E poi c’è la grana Trebotic, fuori squadra per una vecchia polemica con i tifosi e per contrasti con l’allenatore. Ecco perché il successo nel derby (ieri la seconda giornata del torneo croato) è una buona notizia. La brutta novità per l’Inter riguarda invece le pessime condizioni del campo. Gol della vittoria segnato su azione d’angolo nel primo tempo, svetta Andrjasevic lasciato solo e spedisce in rete di testa. HAJDUK-RNK 1-0 MARCATORI Andrijasevic al 15’ p.t. HAJDUK SPALATO (4-2-3-1) Blazevic; Vrsajevic, Maloca, Milovic, Jozinovic; Radosevic, Andrijasevic (Vukovic dal 39’ s.t.); Oremus (Susic dal 3’ s.t.), Caktas (Milic dal 18’ s.t.), Ozobic; Vukusic RNK SPALATO (4-2-3-1) Zagorac; Radotic, Vidic, Galovic, Hrgovic; Vitaic, Pehar; Belle (Jelic dal 16’ s.t.), Erceg, Rebic; Vojnovic (Marcic dal 33’ s.t.) ARBITRO Gabrilo NOTE spettatori 15.000. Ammoniti Jozinovic, Ozobic, Belle, Erceg, Pehar, Jelic


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I CAMPIONI D’ITALIA

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Armero, la Juve ci riprova Poi assalto all’attaccante

POSSIBILI ARRIVI

In settimana c’è il vertice per l’esterno dell’Udinese: i Pozzo lo darebbero in comproprietà. Jovetic, Van Persie, Dzeko: è stallo

S Van Persie L’attaccante dell’Arsenal, 29 anni, piace tanto, ma chiede otto milioni e mezzo a stagione e un quinquennale. E i due Manchester lo corteggiano

MIRKO GRAZIANO FRANCESCO VELLUZZI

Juventus e Udinese riallacceranno ufficialmente in settimana il discorso su Pablo Armero. L’a.d. del club torinese Beppe Marotta è pronto ad alzare la posta, prendendo in considerazione l’ipotesi di un prestito oneroso con prima rata da almeno due milioni e diritto di riscatto obbligatorio dell’intero cartellino da esercitare nel prossimo giugno. Proposta quindi per nulla distante dalla strategia decisa dall’Udinese, che sta valutando la situazione dal ritiro di Arta Terme: per i friulani, Armero si muove soltanto in comproprietà. Significa che si potrebbe arrivare a un prestito di due milioni, o poco più, con diritto di riscatto obbligatorio della metà del cartellino. Si può fare Insomma, l’affare si può chiudere anche in tempi brevi. L’esterno colombiano, che Francesco Guidolin continua a impiegare da titolare, è ripartito con grande impegno nella nuova stagione. Le sue prove sono più convincenti, ha ripreso a spingere con la consueta intensità sulla fascia e butta meno palloni. Insomma, sembrano dimenticati i problemi dello scorso campionato (anche fuori dal campo) in cui era arrivato al rush finale in riserva sparata, e queste sono le cause del suo incredibile calo di rendimento rispetto al girone d’andata. In questo periodo di ritiro funge da tutor a Luis Muriel, col quale fa coppia fissa. Ma l’Udinese potrebbe scindere il duo, anche per far maturare Muriel proprio senza i connazionali, ma in un contesto in cui è chiamato a crescere in fretta, prendendosi maggiori responsabilità. Armero resta sul mercato, con la società in attesa appunto dell’affondo concreto della Juve. Lo testimonia il fatto che è stata bloccata la cessione di Giovanni Pasquale (richiestissimo e, con prospettive vantaggiose, dal Torino) e viene utilizzato Gabriel Silva da mezzala. Non è il suo ruolo. L’ex del Novara è un

S Jovetic Il montenegrino della Fiorentina, 22 anni, è l’obiettivo numero uno, ma costa 30 milioni. Il suo ingaggio si aggira intorno ai due milioni e mezzo

S Pablo Armero, 25 anni, esterno sinistro colombiano, ha cominciato la terza stagione con l’Udinese, ma può partire LIVERANI

A TORINO E’ TORNATO IL BRASILIANO

Felipe Melo andrà via Priorità Galatasaray Ma ci sono i russi TORINO Felipe Melo è tornato a Torino. Da oggi il 29enne centrocampista brasiliano si allenerà a Vinovo (a parte rispetto al gruppo principale), in attesa di conoscere la nuova destinazione. Che sarà poi la vecchia, se il Galatasaray smetterà di giocare al ribasso, sia con la Juve sia col giocatore. Marotta chiede almeno 7 milioni di euro, ma sta ascoltando con grande attenzione anche le offerte che arrivano dalla Russia, con lo Spartak Mosca in pressing e il Cska altrettanto interessato. Melo darà fino all’ultimo la priorità al club turco, con il quale ha appena conquistato il titolo, da protagonista. m.gra.

esterno sinistro puro. Tre in rosa sono troppi, due sono necessari. Per questo la partenza di Armero resta più che probabile. Top player Situazione d’attesa

sul fronte top player. E’ Jovetic la scelta numero uno della Juventus. Però, come ripetiamo da tempo, tocca ora al 22enne talento montenegrino far capire con chiarezza i propri progetti, ed eventualmente convincere la Fiorentina a lasciarlo partire. Già, perché in caso contrario Marotta non andrà certo a forzare ulteriormente una situazione di fatto chiusa dalle parole di un Andrea Della Valle deciso a non privarsi di Jo-Jo, almeno per questa stagione. Anche il destino di Robin Van Persie, l’altro obiettivo bianconero in attacco, dipende dal rapporto socie-

tà-giocatore. Per ora l’Arsenal non molla, dice di voler trattenere l’olandese, a meno di un’offerta da 25-30 milioni. Un po’ troppo per chi ha solo un altro anno di contratto. La Juve ha infatti già formulato la sua proposta massima: 18 milioni. Intanto l’olandese ha fatto sapere al Manchester United che in caso di passaggio ai Red Devils vorrebbe lo stesso trattamento economico di Rooney. L’alternativa a Jovetic e Van Persie resta il bosniaco Dzeko, che rischia seriamente di trovare pochissimo spazio nel nuovo City di Roberto Mancini. Pazzini è la carta dell’ultima settimana di mercato. Intanto, fra oggi e domani sarà perfezionato l’acquisto di Manolo Gabbiadini, che, però, andrà in prestito al Bologna. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA SQUADRA DA OGGI COMINCIA LA PREPARAZIONE PER LA SUPERCOPPA DELL’11 AGOSTO

Baby Masi convince: va a Pechino A Ginevra in campo pure gli azzurri Il difensore piace a Conte che vuole tenerlo. Per i vice campioni di Euro 2012 c’è il Benfica DAL NOSTRO INVIATO

TORINO

La banda Conte riprende oggi a lavorare a ranghi compatti dopo le ventiquattro ore di riposo seguite alla trasferta di Berlino e al 2-0 rifilato all’Hertha. «Vincere fa sempre bene, ma il calcio messo in mostra all’Olympiastadion non è da Juventus, dobbiamo cresce-

re», è stato il giudizio del tecnico bianconero. Inizia di fatto la settimana più importante in vista della Supercoppa italiana dell’11 agosto. Altre due le amichevoli in programma prima della partenza per la Cina: mercoledì, a Ginevra, la Juventus affronterà il Benfica, un assaggio concreto di Champions League; poi, sabato, il confronto con il Malaga, a Salerno. Masi a Pechino Intanto, il baby Alberto Masi resterà bianconero almeno fino al termine della trasferta cinese. Juve e Pro Vercelli torneranno poi a incontrarsi, perché non è da escludere che Antonio Conte chieda di trattenere definitivamente il 19enne genovese,

che in questo inizio di stagione ha convinto un po’ tutto l’ambiente. Ed è pure probabile che magari già a settembre possa pure arrivare la chiamata nella nuova nazionale Under 21 di Devis Mangia. Infermeria Da verificare intanto le condizioni di Lucio (leggera distorsione a una caviglia), De Ceglie e Vucinic (entrambi affaticati). Facile che i tre vengano risparmiati a Ginevra, per poi essere riproposti a Salerno, prova generale per la sfida contro il Napoli. Mercoledì, in Svizzera, potremmo forse invece rivedere in campo, almeno per qualche minuto, i vicecampioni d’Europa, tornati al lavoro martedì scorso. La speranza di Conte è quella di portare a una condizione accettabile Pirlo e compagni, giusto in tempo per la prima uscita ufficiale da campioni d’Italia.

Alberto Masi, 19 anni, difensore LAPRESSE

IL MERCATO DEI FRIULANI

m.gra.

Dzeko L’attaccante bosniaco del Manchester City, 26 anni, è più abbordabile. Il City lo darebbe volentieri, ma guadagna sette milioni all’anno

S Gabbiadini È l’investimento per il futuro. L’attaccante ventenne dell’Under 21 va a Bologna in prestito. La Juve ne è titolare a metà con l’Atalanta

Zeljko Brkic, 26 anni PETRUSSI

Brkic soffre L’Udinese cerca un portiere Non è un allarme, ma un po’ di preoccupazione c’è. Zeljko Brkic, il portiere della nazionale serba chiamato a Udine per sostituire il totem Samir Handanovic, ha una contusione alla cresta iliaca. Mercoledì scorso non è stato schierato col Portogruaro, sabato non è andato a Bergamo. Le indiscrezioni che filtrano dal ritiro fanno intendere che entro una settimana il portiere dovrebbe essere a posto. Per il momento fa fatica a tuffarsi e il dolore lo tormenta. Lavora a parte con lo staff dei preparatori. In queste due partite sono stati provati i due giovani Romo e Pawloski. Ma il venezuelano, destinato a diventare un ottimo portiere, ha 22 anni e non ha mai giocato in prima squadra e il polacco, appena ingaggiato, pur essendo una promessa, ha 18 anni. Il preliminare di Champions è tra 20 giorni. Non si può rischiare. Per questo gli uomini mercato della società hanno cominciato a sondare il terreno per un secondo portiere di grande affidabilità. Con la prospettiva di mandare Romo in prestito in serie B. Nomi Sarebbe stato facile richiamare Daniele Padelli, in esubero alla Samp e secondo di Handanovic lo scorso torneo, ma l’impressione è che si andrà in un’altra direzione. Una pista porta ad Alex Manninger, ultimo campionato alla Juve da terzo, tempo fa in orbita Udinese. L’austriaco ha 35 anni e grande esperienza. Potrebbe essere la soluzione. Un’altra pista porta al greco Alexandros Tzorvas, 29 anni, in esubero al Palermo. Perché se l’Udinese ricorrerà a questa soluzione lo farà solo per prendere un numero 12 di assoluta affidabilità e con un ingaggio non particolarmente elevato. Totò ed Ekstrand Ieri, intanto, sono rientrati a Udine l’attesissimo Totò Di Natale e il difensore svedese Joel Ekstrand che sembrava volesse cambiare aria. Per ora si allena con l’Udinese, come Totò che ieri ha svolto due sedute. Progetti La squadra oggi riprenderà a lavorare a pieno ritmo. Mercoledì giocherà un’amichevole ad Arta Terme con i turchi dell’Antalyaspor. Per dare vivacità al paese che ospita il ritiro il turismo Fvg sta organizzando altre manifestazioni. Forse un saluto alla squadra proprio mercoledì. Intanto in sede si lavora su altri progetti. Infatti continua l’avventura di New Generation. Che garantisce a tutti i ragazzi dai 7 ai 14 anni di assistere alle partite interne pagando una quota di 25 euro che comprende tante iniziative. Dalle partite ai gadget, dalle conferenze pre partita coi giocatori alle foto ricordo, dagli allenamenti della prima squadra alla festa di fine anno. fr.vell. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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L’INCHIESTA LA SITUAZIONE LA LAZIO HA UN COMPITO DIFFICILE: RISPETTO ALLO SCORSO ANNO AL MOMENTO MANCANO CIRCA 14MILA TESSERE Il grafico a fianco riporta il confronto fra gli abbonamenti venduti fino ad oggi e il dato definitivo dello scorso anno (aggiornato all’ultima gara casalinga) per ciascuna delle 20 squadre di serie A. Da sottolineare i dati della Roma, della Juventus e della neopromossa Pescara: sono le uniche tre società ad avere già superato le cifre della passata stagione. Causa crisi economica e alcune cessioni eccellenti (vedi gli esempi di Ibrahimovic e Thiago Silva via dal Milan) il trend generale — come spieghiamo sotto — appare negativo: resta il solo mese d’agosto per recuperare.

L’Olimpico di Roma in festa ANSA

Il San Paolo di Napoli LAPRESSE D’ARCO

2012, fuga dagli stadi Abbonamenti: solo la Signora fa boom Juventus Stadium esaurito. Effetto Zeman sulla Roma: superato lo scorso anno. Inter in calo, soffre il Napoli

MATTIA BAZZONI GUIDO CASAVOLA

Chiamiamolo effetto crisi. Oppure chiamiamolo effetto pay-tv. A prescindere dalla spiegazione che si vuole dare, la realtà è che allo stadio si va sempre meno. Dal 1992 ad oggi il numero totale degli abbonamenti delle squadre di Serie A è in costante calo. Gli italiani preferiscono tifare le loro squadre direttamente da casa. Comodità a parte, influisce molto anche la componente economica. Le televisioni a pagamento offrono a prezzi convenienti la possibilità di gustarsi l’intero campionato in poltrona. Pesa,

e non poco, anche l’arretratezza degli stadi italiani rispetto al resto d’Europa. Vecchi, scomodi, insicuri e con una visuale che il più delle volte lascia a desiderare. Le eccezioni Non a caso una delle poche società che segni un importante incremento del numero di abbonamenti venduti è la Juventus, che ha saputo aprire una nuova frontiera. Nonostante l’aumento dei prezzi imposto dalla società bianconera, le 27.400 tessere a disposizione sono andate tutte esaurite. Entusiasmo da scudetto oltre che merito dello Juventus Stadium. Il passaggio dal Delle Alpi al nuovo impianto aveva

fatto segnare un’impennata nell’affluenza di pubblico già la scorsa stagione. Quest’anno i posti a disposizione per la vendita libera saranno ancora meno. Ancor più positiva è la situazione della Roma. La Zeman-mania ha invaso il lato giallorosso della Capitale: a oggi sono 23.000 gli abbonamenti venduti. Già ampiamente superata la quota di 18.400 relativa alla passata stagione. Segno di un entusiasmo ritrovato. Nonostante le cessioni eccellenti, sono positivi anche i numeri dell’Udinese. I friulani, complice la partecipazione ai preliminari di Champions League, fanno registrare dati incoraggianti che contrastano con il trend

Una immagine dello Juventus Stadium, inaugurato dal club bianconero all’inizio della scorsa stagione LAPRESSE

generale di quasi tutte le altre squadre di Serie A. In calo L’Inter fa segnare un calo consistente: 3.000 tessere in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Sarà perché gli affezionati del «Triplete» hanno mal digerito l’epurazione dei campioni, o forse perché i nuovi acquisti non sono giudicati all’altezza di chi è andato via, ma le previsioni non sembrano poter riconfermare i dati del 2011. Nessuna comunicazione ufficiale dal Milan, ma le stime indicano un calo rispetto al corrispondente periodo della passata stagione. Le cessioni di Ibra e Thiago Silva non saranno state di certo un incentivo. Un dato certo è che anche al momento dell’illusoria conferma del difensore brasiliano, le vendite andavano a rilento. Pesantemente in calo anche le vendite delle tessere di Lazio e Napoli. La società biancoceleste ha chiuso la fase di prelazione riservata ai vecchi abbonati con un calo del 25% rispetto alla scorsa stagione. Poca fiducia quindi nella nuova Lazio di Petkovic. Anche i detentori della Coppa Italia non fanno registrare dati confortanti. Il club di De Laurentiis, forse a causa della cessione di Lavezzi, accusa una perdita di circa 2.500 tessere. Negativa anche la situazione del Genoa: ad oggi 5.000 vecchi abbonati non hanno confermato il proprio posto. Discorso a parte merita la Fiorentina. La società di Della Valle fa registrare un incremento degli abbonamenti, grazie anche a uno sconto del 25% sulle prelazioni dei vecchi abbonati. Ma la previsione finale non sembra essere migliore rispetto al dato conclusivo del 2011. In calo pure i dati del Parma. La società emiliana ad oggi ha staccato 1.500 abbonamenti in meno rispetto a luglio 2011. Stabili Sostanzialmente invaria-

to invece il trend di Atalanta, Bologna, Catania e Siena che confermano i numeri della scorsa stagione. © RIPRODUZIONE RISERVATA

4 Entusiasmo LE NEOPROMOSSE

I NUMERI

67%

la percentuale di riempimento dello Juventus Stadium: è il dato migliore di tutta la serie A. I bianconeri hanno già venduto le 27.400 tessere a disposizione per gli abbonamenti

8%

la percentuale di riempimento del San Paolo: è il dato peggiore fra le 20 squadre del campionato. Rispetto al dato definitivo della scorsa stagione mancano ancora 10.000 tessere

Pescara, Samp e Toro come in B Quando il gioco si fa duro, gli abbonati aumentano? Chiedetelo a Pescara, Sampdoria e Torino, passate dalla B agli altari della massima serie. Solo gli abruzzesi ripeteranno trionfali lo slogan della campagna abbonamenti «Il tuo posto da serie A». Per le altre si richiedono precisazioni e distinguo. Effetto promozione? Pare che il salto di categoria da solo non sia sufficiente a determinare il boom di tessere. Nelle vendite incidono le aspettative e la storia recente del club. Il Pescara mancava dalla A da 19 anni: la promozione ha infiammato la piazza, al punto che neanche la partenza di Zeman ha raffreddato gli animi. Sono 6.000 le tessere già vendute, con una previsione di 8.000 abbonati per l’inizio della stagione. L’anno scorso, di questo periodo, gli abbonati erano solo 1.800: cifra già triplicata. Discorso diverso per Samp e Torino. Dopo l’anno di purgatorio, i blucerchiati vivono la A come il loro status naturale. Nessuna esplosione di abbonati, dunque: finora sono 12 mila, in lieve calo rispetto al 2011, ma la campagna è partita tardi e si conta di rimontare. Anche a Torino i dati si mantengono in linea con l’ultima stagione senza impennate: le prelazioni si sono chiuse il 25 luglio, il 75% ha riconfermato il posto (5.932 tessere). Adesso via alle vendite libere: che le gioie del calciomercato possano dove non arrivano le gioie della promozione? m.b.-g.c. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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CALCIOSCOMMESSE

Conte patteggia 3 mesi Ci pensa anche Bonucci Il tecnico della Juve eviterà il processo per omessa denuncia. Multa per la società. Il difensore punta a 14 mesi invece dei 3 anni FRANCESCO CENITI

Ci sono oramai tutte le condizioni per definire cosa fatta il patteggiamento di Antonio Conte. Certo, manca l’ufficialità: dovrebbe arrivare solo mercoledì, quando gli avvocati del tecnico si ritroveranno faccia a faccia con il procuratore Stefano Palazzi e metteranno le firme sul documento che sancisce la squalifica. Le parti si sono sentite più volte in questi giorni, dopo il deferimento per doppia omessa denuncia (Novara-Siena e AlbinoLeffe-Siena) arrivato in sede lo scorso giovedì. La strategia era nell’aria e si è concretizzata nel momento in cui lo staff dei legali si è confrontato con un dubbioso Conte spiegandogli che il compromesso non voleva dire un’ammissione di colpa (le regole del processo sportivo sono diverse dalla giustizia ordinaria). In più avrebbe garantito uno stop molto inferiore rispetto a quello, probabile, di un dibattimento. Tre mesi La società ha chiesto a

Conte questo «sacrificio», poi ci sarà occasione per spiegare bene al popolo bianconero tutti i perché della scelta e la sofferenza patita dall’allenatore, che si sente trascinato nella polvere e in un contesto distante anni luce dalla sua storia. Comunque: dal primo agosto, salvo clamorosi e improbabili colpi di scena, Conte dovrà aspettare circa 3 mesi prima di ritornare in panchina. Il periodo è ancora soggetto a qualche piccola limatura, ma una forte multa pagata

I PROTAGONISTI 1

2

3

A

GLI ALTRI BIANCONERI

S Il centrocampista Simone Pepe è stato deferito per omessa denuncia relativamente a Udinese-Bari. Verso il patteggiamento con 3 mesi di squalifica

la guida

In aula da mercoledì Via alla Disciplinare con il filone di Cremona I DEFERITI Sono 45 tesserati e 13 club i deferiti del procuratore federale Stefano Palazzi per il calcioscommesse. Due società (Lecce e Grosseto) sono state deferite per responsabilità diretta, 6 per responsabilità oggettiva (l’Ancona fallito, Bari, Bologna, Portogruaro, Siena e Udinese) e 5 per responsabilità oggettiva e presunta (AlbinoLeffe, Novara, Sampdoria, Torino e Varese). PER ILLECITO SPORTIVO Bellavista (ex calciatore), Belmonte (Siena), Bentivoglio (Chievo), Bertani (Sampdoria), Bombardini (svincolato), Bonucci (Juventus), Camilli (presidente Grosseto), Carobbio (Spezia), Cassano (svincolato), Catinali (svincolato), Coppola (Milan), Drascek (Feralpi Salò), Garlini (coll. tecnico AlbinoLeffe), Gervasoni (svincolato), Gheller (Pavia), Guberti (Roma), Larrondo (Siena), Andrea Masiello (Atalanta), Salvatore Masiello (Torino), Padelli (Sampdoria), Parisi (svincolato), Passoni (Folzano), Pellicori (svincolato), Pesoli (Verona), Poloni (coll. tecnico AlbinoLeffe), Portanova (Bologna), Marco Rossi (Cesena), Sala (ex calciatore), Pierandrea Semeraro (ex presidente Lecce), Stellini (coll. tecnico Juventus), Terzi (Siena), Vitiello (Siena) e Vives (Torino).

S Il vice allenatore Angelo Alessio è stato deferito per omessa denuncia per Novara-Siena e AlbinoLeffe-Siena. Pure per lui patteggiamento in vista

1 Antonio Conte, 42 anni, allenatore della Juventus dall’estate del 2011 2 Il difensore Leonardo Bonucci, 25 anni 3 Stefano Palazzi, 51 anni, procuratore federale LAPRESSE/FORTE/IMAGESPORT

dalla Juve (200 mila euro in favore della Figc) dovrebbe convincere la Procura a dare il consenso sui 90 giorni. La riserva potrebbe essere sciolta solo mercoledì, quando ci sarà l’inizio del processo. Ecco perché la società di Corso Galileo non vuole «infastidire» Palazzi con annunci affrettati. Tanto più che il lavoro svolto è stato positivo: si partiva, infatti, da sei mesi di squalifica per il patteggiamento perché l’accusa quantificava la richiesta da presentare in un eventuale processo intorno all’anno e mezzo (il massimo sarebbe stato due anni più

una possibile aggravante). Togliendo il terzo della pena previsto dal codice per chi decide di non andare a dibattimento si scendeva all’anno, ma considerando le richieste minime previste (6 mesi a omessa) più un ulteriore sconto ecco che il conto finale della Procura per un patteggiamento si adagiava intorno ai 6 mesi. Troppi. La mossa successiva è stata inserire nel pacchetto anche la multa. Con i 200 mila si arriverà probabilmente alla squalifica di 3 mesi anche se ballano ancora un paio settimane. Non saranno quelle a frenare l’accordo.

L’ex Ostello della gioventù a Roma, sede del processo

Gli altri Conte seguirà la sfida

col Benfica dalla tribuna. Patteggiamento in vista pure per il vice Alessio, mentre per l’altro collaboratore Stellini, deferito per illecito, la strada è in salita. Restano sul tavolo le questioni Pepe e Bonucci: la novità emersa ieri sera potrebbe portare entrambi al patteggiamento. Per il difensore (rischia 3 anni) si tratta su una squalifica di 14 mesi, a quel punto diventa automatico l’accordo per il centrocampista (3 mesi). Il problema è che Bonucci dovrebbe fare qualche ammissione. © RIPRODUZIONE RISERVATA

PER OMESSA DENUNCIA Alessio (vice allenatore Juventus), Angelozzi (d.s. Bari), Conte (allenatore Juventus), Da Costa (Sampdoria), Di Vaio (Montreal Impact), D’Urbano (preparatore atletico Siena), Faggiano (ex d.s. Siena), Mutti (allenatore senza contratto), Pepe (Juventus), Sanfelice (team manager Bologna) e Savorani (preparatore portieri Siena). Marco Esposito per violazione dell’articolo 1 (slealtà). PROCESSO I deferiti verranno divisi in due distinti procedimenti: il primo si terrà mercoledì e giovedì (filone di Cremona), il secondo venerdì e sabato (filone di Bari). Il processo davanti alla Disciplinare (l’inizio delle udienze fissato per le ore 9.30) sarà celebrato nell’ex Ostello della gioventù del Foro Italico a Roma. La Disciplinare cercherà di fare il più presto possibile. Si può ipotizzare che le sentenze possano arrivare l’8 o il 9 agosto. La Corte di giustizia federale potrebbe riunirsi il giorno dopo Ferragosto ed effettuare i due procedimenti d’appello, cercando di avere la sentenza prima che comincino i campionati.

IL RADUNO

Gli arbitri si caricano con la Haka e i Pink Floyd Braschi mostra LA DANZA DEI MAORI E IL MITICO «THE WALL» ai suoi un video degli All Blacks: «Devono esserci da esempio, per sentirci gruppo»

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2

DAL NOSTRO INVIATO

SPORTILIA (Fc)

Dopo Al Pacino e la musica adrenalinica degli AC/DC, ecco la danza Maori degli All Blacks. Le pensa tutte quel diavolo di Stefano Braschi per caricare la squadra che allena. Così il terzo ritiro sotto la sua gestione è stato segnato da questa nuova trovata. Sabato all’arrivo nel centro sportivo situato nel cuore dell’Appenino tosco-romagnolo, i 20 arbitri della Can A e i 39 assistenti (mancano Rocchi più Di Liberatore e Cariolato, impegnati a Londra nell’Olimpiade) una volta finiti i convenevoli sono stati convocati nell’aula magna. «Neppure il tempo di disfare le valige che iniziano subito con i video sulle nuove disposizione per la stagione...», è stato il commento del gruppo. E invece ecco la sorpresa. Il designatore con l’aiuto dell’ufficio stampa aveva preparato

1 La Nazionale di rugby della Nuova Zelanda, durante la semifinale della coppa del mondo 2011, si esibisce nella danza haka, il ballo tipico del popolo Maori 2 La copertina dell’undicesimo album dei Pink Floyd: «The Wall», uscito nel 1979 AP

È l’ultima trovata del designatore che aveva fatto ricorso in passato ad Al Pacino e alla musica degli AC/DC

un filmato particolare. Si sono spente le luci e... Haka e Pink Floyd Con lo schermo ancora nero, la grande stanza è stata invasa dal rumore assordante degli elicotteri. La musica in sottofondo era la mitica Another brick in the wall (part II) dei Pink Floyd, poi sono arrivate le immagini. Anche qui gli

«ohhh» di stupore non sono mancati. In primo piano sono apparsi i mastodontici All Blacks, la squadra di rugby neozelandese, mentre urlavano in faccia ai malcapitati avversari le parole della Haka. Ovviamente la danza tipica dei Maori eseguita alla perfezione dai giocatori ha bucato il video di solito utilizzato per dirimere

questioni tecniche legate al regolamento. Gli arbitri e gli assistenti si sono «accucciati» sulle poltroncine, gustandosi lo spettacolo. Braschi ha poi inserito delle immagini di gioco, con azioni alla mano degli All Blacks. Una serie di passaggi infiniti e ubriacanti per arrivare alla meta, l’obiettivo finale di tutte le squadre di rugby. Ov-

viamente una metafora che il designatore ha poi spiegato al gruppo. «Noi dobbiamo prendere questo spirito — le parole di Braschi — e portarlo sui campi da gioco. Siamo una squadra formata da quattro elementi fino alla scorsa stagione, adesso probabilmente con i giudici di porta saremo in sei. Ma dobbiamo ragionare come gli All Blacks, aiutarci nelle difficoltà. Pensare che solo facendo bene tutti sarà raggiunto il nostro obiettivo. Ai miei tempi l’arbitro era un maledetto individualista. Oggi non è più possibile e se qualcuno non ha capito questo concetto, allora con me casca male». Dall’applauso finale, la sensazione è che il messaggio sia stato recepito. Sudore e test E durante questi

primi allenamenti il gruppo ha dimostrato tutta la sua professionalità. L’analisi della massa magra ha certificato l’ottimo stato di forma generale dopo le vacanze. E in campo i test fisici sono stati superati alla grande. Oggi il menu non cambia: ancora fatica e sudore in campo, poi lezioni in aula. Con i Pink Floyd e l’Haka a fare da ricarica naturale. cen. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LE AMICHEVOLI DI IERI Migliori

Peggiori

h Zuniga

i Cannavaro

L’avrà consumata la fascia destra per tutte le volte che è andato su e giù. Ha confermato di essere già pronto per la Supercoppa a Pechino

Nella parte iniziale del primo tempo, viene sorpreso da alcuni tagli centrali degli attaccanti avversari. Buchi non sfruttati dai tedeschi.

h Insigne

i Britos

Gli è bastato poco più di un mese per mettere tutti d’accordo: con il rientro di Cavani, Mazzarri potrebbe far fatica a tenerlo fuori

Per tutto il primo tempo, i tedeschi hanno goduto delle sue indecisioni. E’ ancora impacciato e deve lavorare tanto sulla rapidità.

h Pandev E’ gia’ in condizione

i Campagnaro Troppo falloso

E’ in buone condizioni e la forma gli permette maggiore rapidità nelle giocate. Ne inventa un paio per Insigne che meriterebbero migliore fortuna.

Meno bene delle prestazioni precedenti. Spesso è dovuto ricorrere al fallo per evitare di essere soppiantato dalla velocità dell’avversario.

h Hamsik

i Dossena

Segna il primo gol e ne sfiora un altro dopo aver saltato tre difensori tedeschi. Quando decide di accelerare il passo, diventa quasi immarcabile.

Prova, timidamente, a spingere sulla sinistra. Ma dopo un paio di tentativi mal riusciti se ne sta buono buono sulla linea di centrocampo.

Su e giù sulla fascia

Mette tutti d’accordo

Scatenatissimo

Quanti buchi

La forma è lontana

Spinge poco

È subito Insigne San Paolo in piedi L’erede di Lavezzi è già re di Napoli Battuto il Leverkusen con gol di Hamsik e Pandev, ma il protagonista è l’ex Pescara MIMMO MALFITANO NAPOLI

Sarebbe stata una notte da favola se Leno, il portiere tedesco, non avesse deciso di negargli il gol in almeno un paio di occasioni. Così Lorenzo Insigne s’è dovuto accontentare delle ovazioni della gente, che ne ha accompagnato ogni giocata di puro talento. Dopo il Bayern Monaco, dunque, il Napoli regola pure il Bayer Leverkusen grazie all’estro del giovane attaccante e alle reti di Hamsik e Pandev. In palio c’era l’Acqua Lete Cup, il trofeo che il capitano ha ricevuto dal presidente del gruppo, Nicola Arnone.

gionale, al San Paolo, per infortunio. Con lui è fuori pure Edu Vargas, bloccato a letto da un attacco febbrile. C’è poco di amichevole nell’atteggiamento dell’avversario. Il Bayer Leverkusen prova ad approfittare della lentezza dei difensori napoletani, che fanno fatica ad arginare la fisicità di Schurrle e la velocità di Kesling. È più statico, il Napoli, nei primi venti minuti. Mazzarri affida il ruolo di metodista a Gargano, che non ha piedi nobili ma tanta forza, mentre Dzemaili viene fuori nel secondo tempo. In un minuto (13’), per ben due volte, Rolfes ha sul piede il pallone giusto per battere Rosati, ma il difetto di mira lo condanna all’errore.

Inler infortunato Resta speri-

mentale, in ogni modo, il Napoli. Mazzarri tiene ancora in panchina i nazionali De Sanctis e Maggio, mentre Inler è costretto a disertare l’esordio sta-

Ripartenze Gli schemi sono quelli soliti, con Zuniga e Dossena impegnati a spingere (più il primo, per la verità) e Pandev qualche metro più in-

dietro al giovane Insigne. Ed è un’intuizione dell’attaccante macedone a metterlo solo dinanzi a Leno (15’): il pallonetto è fuori misura. Con il passare dei minuti la squadra cresce, c’è maggiore convinzione in Gargano, mentre i tagli di

Vargas bloccato dall’influenza: sempre più probabile che finisca in prestito Insigne non vengono premiati dagli assist dei compagni. E allora l’ex attaccante del Pescara prova a invertire la tendenza, quando rincorre un impacciato Wollscheid che nel tentativo di controllare il pallone si fa sorprendere dalla sua rapidità, seppure dopo un’evidente spinta. Il cross del ragazzi-

no napoletano consente a Marek Hamsik di realizzare il gol del vantaggio con un tocco ravvicinato. Il primo tempo si chiude con una respinta di Leno su conclusione di Pandev. Crescita costante Cerca conferme, l’allenatore, dalla quarta amichevole stagionale. E le trova in attacco, dove Insigne continua a sorprendere per la sua crescita e Pandev si conferma un investimento indovinato. Gli scatti e la velocità del gioiellino di casa Napoli sono un bel vedere. E lui si diverte a cercare la giocata talentuosa che, sistematicamente, scatena il delirio dei tifosi. Nonostante le frenate di Mazzarri, la vera novità di questa squadra è proprio Insigne che ha già vinto la sua personalissima concorrenza con Edu Vargas (quest’ultimo probabilmente, verrà girato in prestito da qualche parte). La ripresa, tuttavia, si apre

DUE VITTORIE PER I ROSANERO IL PRESIDENTE ZAMPARINI APPLAUDE: «BELLA SQUADRA»

Praticità, grinta e idee chiare È il Palermo di Miccoli e Sannino

è l’unico ad avere già il ritmo giusto, dai suoi piedi parte un assist perfetto per Vazquez che spedisce alle stelle. Alla fine i calci di rigore sorridono ai rosanero grazie a due parate di Benussi su Gammone e Del Pivo.

Battuti Como (ai rigori) e Aris Salonicco. Ma il tecnico frena: «Strada lunga»

Cambio di ritmo La sfida più in-

FABRIZIO VITALE MALLES (Bolzano)

Giuseppe Sannino cercava risposte importanti e le ha trovate proprio nel primo test impegnativo del pre campionato. Il Palermo si aggiudica il triangolare con Aris Salonicco e Como, ma più del risultato finale ha convinto la tenuta della squadra, già in sintonia coi dettami del tecnico. Sannino ha proposto due formazioni molto diverse commisurate alla differente caratura dei due avversari. Le note più liete sono arrivate da quelli che potrebbero definirsi i titolari nella sfida con i greci. Compattezza tra i reparti e fraseggio insistito sono un marchio di fabbrica già evidente. Anche se il tecnico preferisce soffermarsi su quello che ancora manca piuttosto che sugli aspetti positivi che già affiorano nella costruzione

del suo progetto («La strada è ancora lunga»).

teressante diventa quella tra Palermo e Aris, perché in campo vanno le formazioni tipo. E la differenza si vede, soprattutto per gli uomini di Sannino che, rispetto alla prima gara, mantengono soltanto Mantovani e Brienza. Miccoli dispensa giocate e firma anche il vantaggio su rigore (8’) dopo un’iniziativa personale di Bertolo atterrato in area. L’attaccante salentino potrebbe raddoppiare, la sua conclusione viene deviata in extremis. L’intesa con Ilicic (che agisce da punta) funziona a dovere, lo sloveno si vede anche in copertura, sulle corsie esterne mentre Bertolo e Brienza supportano la manovra offensiva con ritmo incessante. La mano di Sannino si vede, soprattutto nella copertura degli spazi quando un giocatore si spinge in avanti. L’Aris trova i varchi chiusi anche in virtù del possesso palla dei rosanero che prediligono il fraseggio corto per innescare gli esterni. Sotto questo aspetto Kurtic e Donati garantiscono qualità ed equilibrio. Il cantiere è ancora aperto, ma le fondamenta sembrano già solide.

Non male Il presidente Zampari-

ni è andato via soddisfatto. «Ho visto l’impegno che deve mettere in campo una squadra – ha detto il patron rosanero -, è stato un buon allenamento, qualcosa si vede già». Il Palermo comincia col Como, che si conferma un brutto cliente. Dopo l’Inter anche l’Aris Salonicco saggia le qualità della squadra di Paolucci, che si fa superare solo ai calci di rigore. Stesso copione con i rosanero che presentano una formazione infarcita di seconde linee. Sannino deve rinunciare a Dybala, Migliaccio e Di Matteo, fermi per scopo precauzionale, oltre all’infortunato Zahavi. Il Como inizia bene, pressa alto. Il Palermo è costretto a ripartire in verticale. Vazquez è terminale offensivo per le sponde di Mehmeti e Brienza. Proprio l’argentino è il protagonista di due occasioni pericolose, sulla seconda Micai (l’anno scorso portiere della Primavera rosanero) compie un miracolo deviando in angolo. Le gambe pesanti si fanno sentire, la manovra dei rosanero è poco fluida. Brienza

Fabrizio Miccoli, 33 anni, è al Palermo dall’estate 2007 DAPRESS

© RIPRODUZIONE RISERVATA

COMO ARIS

(d.c.r.)

3 4

(0-0 al 45’) COMO (4-3-3) Twardzic (dal 26’ Perucchini); Bellitta, Schiavino, Marchi, Fautario; Velardi, Ardito, Gotler; Samaner, Torregrossa, Bardelloni. All. Paolucci. ARIS SALONICCO (3-4-3) Dioudis; Margaritis, Papazacharias, Giannittsis; Ntamarlis, Antoniadis, Katidis, Gioris (dal 32’ Sounas); Tsoukanis, Angeloudis, Ignatidis. All. Katsavakis. ARBITRO Volpato di Merano.

PALERMO COMO

5 (d.c.r.) 4

(0-0 al 45’) PALERMO (4-4-2) Benussi; Labrin, Milanovic, Mantovani, Garcia; Sansevrino, Viola, Barreto, Brienza; Vazquez, Mehmeti. All. Sannino. COMO (4-3-3) Micai; Benvega, Ambrosini, Del Pivo, D. Donnarumma; Scialpi (dal 38’ Ardito), Velardi (dal 18’ Mazzocca), Tremolada; Gammone, Montalto, A. Donnarumma. All. Paolucci. ARBITRO Volpato di Merano.

PALERMO ARIS SALONICCO

1 0

MARCATORE Miccoli su rigore all’8’ PALERMO (4-4-2) Ujkani, Pisano, Cetto, Munoz, Mantovani; Bertolo, Donati, Kurtic, Brienza; Ilicic, Miccoli. All. Sannino. ARIS SALONICCIO (3-4-3) Vellidis; Giannitsis, Papazacharias, Pantidos; Oikonomopoulos, Papasterianos, Triantafyllakos, Aslanidis; Kapetanos (dal 18’ Kanoulas), Gkesios, Kaznaferis (dal 18’ Renjas). All. Katsavakis. ARBITRO Rognoni di Arco Riva.


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Lorenzo Insigne, 21 anni, la scorsa stagione ha giocato nel Pescara IMAGE

con il pareggio dei tedeschi: è Fredrich a sorprendere Rosati girando di testa l’angolo battuto da Gasto (2’). L’equilibrio dura molto poco, in ogni modo, una manciata di minuti, perché Pandev riporta in vantaggio il Napoli ribattendo in rete una respinto di Leno su bolide di Dzemaili (6’). È tutta la squadra che convince, adesso, mentre Mazzarri procede a rivoluzionare l’undici iniziale con una serie di cambi. Prima volta Sono due gli esordienti nella notte del San Paolo: Cristian Maggio e Alessandro Gamberini. Il primo si è aggregato al gruppo martedì, reduce dall’Europeo; il secondo, invece, è stato acquistato due settimane fa dalla Fiorentina insieme con Behrami. Tra due giorni, si ritorna in campo contro i francesi del Bordeaux per la Msc Cup.

NAPOLI BAYER LEVERKUSEN

2 1

PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Hamsik (N) al 27’ p.t.; Friedrich (B) al 2’, Pandev (N) al 6’ s.t. NAPOLI (3-5-1-1) Rosati; Campagnaro (dal 15’ s.t. Fernandez), Cannavaro (dal 31’ s.t. Gamberini), Britos (dal 26’ s.t. Aronica); Zuniga, Dzemaili (dal 9’ s.t. Behrami), Gargano (dal 44’ s.t. Fornito), Hamsik (dal 31’ s.t. Vitale), Dossena (dal 15’ s.t. Maggio); Pandev (dal 39’ s.t. Novotny); Insigne (dal 43’ s.t. Bariti). ALLENATORE Mazzarri.

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L’ALLENATORE SUL TALENTINO

L’ACCORDO DOPO I PROBLEMI ORGANIZZATIVI

Pizzicotto di Mazzarri «Ha numeri importanti ma sia meno egoista»

«La Supercoppa sarà a Pechino»

NAPOLI (g.m.) Walter Mazzarri ha seguito l'esordio casalingo del Napoli in piedi davanti alla sua panchina sgolandosi come se quella con il Bayer Leverkusen non fosse una amichevole, ma una partita ufficiale. A fine gara è rientrato di fretta negli spogliatoi dove ha trovato Insigne con una borsa del ghiaccio sulla caviglia destra per via di una botta rimediata nel finale (niente di grave, solo un po' di spavento). A proposito di Insigne, oggi è in programma l'incontro con i suoi agenti (entrambi ieri al San Paolo) per prolungare il contratto fino al 2017. L’accordo già c’è, restano da definire i dettagli. Analisi tecnica «Ci siamo sciolti nella ripresa – afferma Mazzarri , sono soddisfatto della prestazione. Peccato solo per qualche disattenzione, specie sulle palle inattive dove dobbiamo essere più concentrati. Sono molto contento dei nuovi, in particolare di Insigne. Ha fatto bene, ma deve giocare sempre in modo semplice mettendo da parte qualche piccolo, comprensibile, egoismo. Non si deve esaltare, però ha numeri importante. La Supercoppa? I tifosi come il presidente vogliono sempre vincere e ci chiedono di fare ogni anno qualcosa in più, ma noi dobbiamo tener conto anche degli avversari». Cresta alta Marek Hamsik ha ricominciato segnando, come aveva finito con la Juve: «Queste partite ci servono per arrivare al top della condizione in vista della Supercoppa». Da mezzala sinistra Hamsik sembra già a suo agio, del resto in quella posizione ha fatto faville nei primi tre anni in azzurro: «Il cambio di ruolo? Sinceramente, ero abituato a giocare a centrocampo già con Donadoni e Reja. Così siamo più coperti in difesa. Insigne? Ha dimostrato il suo reale valore». © RIPRODUZIONE RISERVATA

BAYER LEVERKUSEN (4-3-3) Leno; Schwaab (dal 1’ s.t. Carvajal), Friedrich (dal 16’ s.t. Toprak), Wollscheid, Kadlec; Bender (dal 16’ s.t. Sam), Reinartz (dal 44’ s.t. Pusch), Rolfes (dal 39’ s.t. Hegeler); Castro (dal 44’ s.t. Ortega), Kiessling (dal 16’ s.t. Fernandes), Schurrle (dal 1’ s.t. Bellarabi). ALLENATORE Lewandowski-Hyppia. ARBITRO Di Bello di Brindisi. NOTE Spettatori 25.000 circa. Ammonito Carvajal (B).

Il gol del vantaggio di Marek Hamsik, 25 anni ANSA

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MERCATO IL NAPOLI HA PRESENTATO L’OFFERTA MIGLIORE MA L’ESTERNO VORREBBE GIOCARE NELLA CAPITALE

Il presidente De Laurentiis ha dissipato i dubbi: «Napoli in campo l’11 agosto» GIANLUCA MONTI NAPOLI

La migliore notizia della giornata di ieri per Aurelio De Laurentiis è arrivata da Londra: l'Uruguay di Cavani rischia l'eliminazione dall'Olimpiade e così il Matador potrebbe giocare la Supercoppa a Pechino. Già, perché Napoli-Juventus l'11 agosto si disputerà in Cina. Tutto come da copione, con il presidente del Napoli che si è dovuto rassegnare all'idea, da lui stesso caldeggiata in un primo momento, di volare a Pechino. Del resto, sia la Lega calcio che le autorità locali avevano già messo in moto la macchina organizzativa e non è mai stata presa in considerazione l'ipotesi di spostare l’evento in Italia. Cinguettio Ufficiale Questa

idea era balenata nella testa di De Laurentiis giovedì, in seguito a una serie di problemi organizzativi riscontrati dal presidente del Napoli, tra i quali l’annullamento della Dragon Cup, un triangolare che il club azzurro avrebbe voluto organizzare a Shanghai con un paio di squadre cinesi per promuovere il proprio marchio anche da quelle parti. Invece, ieri intorno alle 18.15 De Laurentiis ha chiarito che «in seguito alle rassicurazioni ricevute dalle autorità cinesi, il Napoli conferma la propria partecipazione alla Supercoppa a Pechino». Una nota, quella apparsa sul profilo Twitter ufficiale della società, che lascia intendere come

Aurelio de Laurentiis, 63 anni FORTE

il presidente del Napoli abbia voluto chiarire direttamente con i cinesi le difficoltà riscontrate per questa lunga trasferta. In tal senso, il Napoli aveva inviato in loco nei giorni scorsi il team manager Santoro per un sopralluogo esplorativo. La partenza per Pechino era fissata il 3 agosto, ma adesso è slittata al 5. Tifosi perplessi La posizione di De Laurentiis sulla trasferta in Cina non ha convinto i tifosi, che in un primo momento avevano criticato il presidente per aver «sponsorizzato» la scelta di Pechino e ieri al San Paolo hanno distribuito volantini molti chiari: «Presidente, per noi il Napoli non è un marchio da esportare, ma pura passione da non monetizzare». L'improvviso dietrofront, insomma, è servito a poco. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Omaggio all’ex della Viola

Balzaretti più lontano: sprint Roma Ma Lotito ha pronto un «agguato» Oggi contatto tra giallorossi e Palermo: 2 milioni subito, 3 nel 2013 Lazio alla finestra ALESSANDRA GOZZINI MILANO

All’unanimità Balzaretti è diventato cittadino onorario di Pezzana, il paesino dei suoi. Dieci giorni dopo sono di nuovo tutti con la manzo alzata. La domanda era «chi vuole Federico in squadra?», e all’asta si sono già iscritti in parecchi. La prima a ufficializzare la propria partecipazione è stata la Lazio, che però rischia di essere scavalcata dalle altre offerte. Con ordine: da Roma, zona biancoceleste, l’interesse è datato. Niente di ufficiale, ma il primo sondaggio risale a quasi tre mesi fa. Ora, passata in svantaggio nell’arrampicata verso il traguardo, la Lazio fa filtrare di essere pronta a un pesante ritorno sulla scena, con rilancio da quattro milioni e mezzo. Contesa Nel gioco al rialzo non

sarebbe ancora l’offerta top. Il vertice è per ora stato toccato dal Napoli, disposto al bonifico da cinque milioni. Per il Palermo è, a oggi, il malloppo più pesante. L’ostacolo è che tra gli azzurri e Balzaretti non c’è proprio lo stesso feeling. Sia chiaro, nessun rifiuto ma per tutta una serie di motivi (compreso l’alloggio nella capitale, che gli consentirebbe rotte più facili con Parigi, fondamentale per raggiungere la compagna) l’esterno preferirebbe Roma e la Roma. Focus sull’interesse giallorosso: l’offerta è per ora ferma a 3 (al massimo se ne potrebbero aggiungere altri 2 di prestito oneroso), ma oggi qualcosa può già cambiare. In programma ci sono infatti nuovi contatti tra Sabatini, diesse romanista, e la dirigenza rosanero. Se dalla capitale aumentassero il budget da spendere sul terzino, potrebbero portarsi a buon punto.

momento da considerare il giusto, visto che le richieste per l’autografo sarebbero superiori al tetto-ingaggi imposto dal club rosanero. Dettagli Nel riepilogo finale fat-

to da Zamparini (via Radio Radio) c’è spazio per tutti i dettagli e per una possibile outsider (la Juve), che sembra in realtà proiettata più su altri obiettivi. «La Roma si deve adeguare all’offerta del Napoli: deve arrivare a 5 milioni, anche con il prestito con diritto di riscatto. Sabatini e Perinetti troveranno una soluzione. La Roma ha manifestato l’interesse più intenso, ma finora ha anche offerto tante contropartite che non ci interessano. Federico mi ha già detto "Se potessi scegliere dove vivere in Italia sceglierei Roma, è una città magnifica". Quello che è successo alla moglie di Cavani a Napoli non lo intriga affatto. Se dovesse andar via investiremmo su un altro giocatore, che abbiamo già individuato. Ho sentito anche Lotito e in questi ultimi giorni si è fatta viva anche la Juve. In ogni caso ho incaricato Perinetti di chiudere entro questa settimana».

Tetto La prossima destinazione

però è scritta e sarà il Palermo. In attesa di news, Balzaretti (già sondato anche dal Milan) atterrerà domani in ritiro a Malles, dove lo braccheranno i propri dirigenti. Sul tavolo c’è sempre la proposta di rinnovo: ipotesi al

Federico Balzaretti, 30 anni LAPRESSE

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Una scultura dedicata a Socrates nella casa del «suo» Corinthians Al Parque Sao George, la «cittadella» del Corinthians, è stato inaugurato un busto dedicato a Socrates, scomparso a 57 anni nel dicembre 2011 e grande figura del club di San Paolo. L’ex campione del Brasile e della Fiorentina è

stato ritratto da una scultrice americana in una delle pose che lo ha caratterizzato, il braccio in alto col pugno chiuso. Un omaggio al «dottor Socrates» (era laureato in medicina) che non ha mai nascosto di essere «anticapitalista e di sinistra».


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 30 LUGLIO 2012

RITIRI E MERCATO L’INTERVISTA

v

ATTACCA OSVALDO

identiKit & CARRIERA

Pablo Daniel Osvaldo, 26 anni, attaccante argentino naturalizzato italiano ANSA

«Roma-scudetto? Datemi 10 gare Italia, ci riprovo» «C’è Destro, la concorrenza non guasta In azzurro vorrei giocare con Balotelli»

d

HA DETTO

S su Balotelli Mi è piaciuto il gioco dell’Italia all’Europeo. Negli schemi di Prandelli mi posso trovare bene e poi che bello sarebbe fare coppia con Mario. Magari!

MASSIMO CECCHINI NEW YORK (Usa)

Quando ci racconta sorridendo come l’intervista più bella della sua vita l’abbia fatta durante una vacanza a Ibiza, parlando esclusivamente di musica e chitarre, ci verrebbe voglia di far bella figura e chiedergli solo delle regolazioni della sua Gibson o della diteggiatura che adopera per suonare B.B. King, ma Pablo Daniel Osvaldo capisce le nostre esigenze più prosaiche, anche perché a pensarci bene la sua Roma che nasce sembra rock come i suoi punti di vista. Osvaldo, andiamo al sodo. Lei piace a tanti club, Inter compresa: resta alla Roma?

«Non lo so, ma spero di sì. Qui mi trovo bene, ho fiducia in questo gruppo e i tifosi mi dimostrano affetto. Perché cambiare?».

S su Zeman E’ stato bello rincontrarsi. L’ho avuto al Lecce, ma ero un ragazzino. Il rapporto è ottimo. Lui non è cambiato: ci fa lavorare tantissimo

poi quando si tocca il mio orgoglio "mi si tappa la vena". Non parlo volentieri di cose di spogliatoio, ma alcune frasi di Franco dopo il k.o. di Lecce non mi fecero piacere, però ammetto che sono state anche uno stimolo. Con lui, comunque, il rapporto è ottimo».

DAL NOSTRO INVIATO

E poi ha ritrovato Zeman, che la stima parecchio.

«È stato bello rincontrarsi dopo tanti anni. L’ho avuto al Lecce, ma ero un ragazzino. Ora la situazione è diversa, però il rapporto è rimasto sempre ottimo. Lui non è cambiato per niente. Ci fa lavorare sempre tantissimo». Con l’arrivo di Destro, però, il vostro attacco sembra affollato come un autobus nell’ora di punta: chi sta fuori?

«Guardi, è bello avere compagni forti. La concorrenza stimola, l’importante è che sia sempre leale».

Concorda con Ibra che il calcio italiano è in declino?

« «

E’ vero, sono una testa calda, ma sono un bravo ragazzo, non c’è mai cattiveria Se un compagno mi chiedesse di truccare una partita non lo denuncerei

Ma lei sarebbe disponibile a giocare di nuovo sulla fascia?

«Sì, mi posso adattare a fare l’esterno. Anzi, dopo averlo fatto la scorsa stagione, comincio a trovarmi bene, ma non dimentichiamo che io resto innanzitutto un centravanti». Il 2011-2012 è stato particolare per lei: capocannoniere della Roma e convocato in azzurro, ma la sua squadra è rimasta fuori dalle Coppe e non è riuscito ad andare all’Europeo. Qual è il suo bilancio?

«Io lo giudico positivo, non è andata male per essere stato il

primo anno in una nuova squadra, ma posso fare molto meglio. Certo, mi è dispiaciuto perdere l’Europeo, ma mi è piaciuto come ha giocato l’Italia. Negli schemi di Prandelli mi posso trovare bene e poi che bello sarebbe fare coppia con Balotelli. Magari! Ho visto poche partite della manifestazione, ma quello che ha fatto Mario con la Germania è stato eccezionale. Senza dimenticare che lì davanti c’è anche un altro talento vero come Cassano». Crede che l’abbiano penalizzata anche le sue infrazioni al codice etico del club?

«Può essere, ma adesso guardo avanti. Il mio obiettivo è tornare in azzurro il prima possibile».

«Beh, ci sono stati anni migliori. Una volta la Serie A era il campionato più bello del mondo, ma non credo che sia diventato di seconda fascia. È più divertente giocare in Italia, in cui ogni giornata è combattuta, piuttosto che in un torneo dove le prime danno trenta punti di distacco a tutti». E poi, con Inter e Milan in rifondazione e la Juventus con qualche problema extra-campo, magari la Roma si potrebbe infilare nel gruppo di testa.

«È vero, c’è rimescolamento. Io vorrei vincere lo scudetto, ma solo le prime dieci partite ci faranno capire come sarà la nostra stagione. Logico che desideri arrivare il più in alto possibile. L’obiettivo minimo comunque è tornare in Europa. I nostri tifosi ci tengono parecchio». Dei nuovi che già conosce, su chi scommette?

non ti aspettano. Ma questo vale anche per i calciatori». La stagione non è neppure cominciata e già sono cominciati gli scontri fra tifosi, ad esempio interisti e comaschi. Quale sarebbe la sua ricetta per combattere la violenza negli stadi?».

«Semplice: pugno duro con gli ultrà violenti come in Inghilterra. Il calcio è lo sport più bello del mondo ed è assurdo che poca gente possa rovinarlo». Anche voi calciatori, però, avete i vostri scheletri nell’armadio, vedi «Scommessopoli». Ma se un suo compagno le chiedesse di truccare una partita, lei lo denuncerebbe?

«No, non ce la farei. So di sbagliare, ma preferisco farmi i fatti miei». Però si metta dalla parte dei tifosi. Se si falsifica un risultato, si tradisce la loro fiducia.

«Ma io sono dall’altra parte, quelli che dovrei denunciare sarebbero miei colleghi! Però devo dire che sono contento che questo scandalo sia scoppiato. Quest’anno le partite di fine stagione sono state tutte vere, così dovrebbe sempre succedere. Evidentemente l’intervento della magistratura andava fatto».

Oltre allo schiaffo a Lamela, l’anno scorso ha discusso anche col direttore generale Baldini. Dica la verità, lei è una testa calda.

«Sono tutti bravi. In generale direi che Tachtsidis si sta integrando bene, anche Castan pare molto forte».

Ci accorgiamo che per lei è un tema spinoso, per questo preferirebbe parlare di musica. A questo punto aspettiamo che formi una band.

«È vero, ma sono un bravo ragazzo. Non c’è mai cattiveria in quello che faccio, lo può chiedere a tutti. Il fatto è che non mi piace mai perdere. E

Che cosa è mancato l’anno scorso a Luis Enrique?

«Ci può scommettere, un giorno lo farò di sicuro. E dovrebbe sentire suonare Burdisso: è molto più bravo di me...».

«Soltanto il tempo. È dura fare l’allenatore in una piazza come Roma. I dirigenti e i tifosi

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PROGRAMMA DOPO LA TOURNEE NEGLI STATI UNITI I GIALLOROSSI SONO PRONTI PER LA SECONDA PARTE DEL RITIRO DAL 1˚ AGOSTO

E la società pensa ai ricavi: 8 milioni dall’Ospitality L’area dell’Olimpico di duemila posti entrerà in funzione da questa stagione DAL NOSTRO INVIATO

NEW YORK

Tutti a casa, con qualche giorno libero da sgranare in attesa di riprendere il 1˚ agosto la preparazione a Trigoria per partire poi il giorno successivo alla volta di Irdning (Austria), magari già con Balzaretti (di cui leggete a parte). Ma la Roma non è

solo campo. Tra due giorni si terrà l’assemblea che approverà le ultime incombenze tecniche relative alla ricapitalizzazione già effettuata e alle quota rosa, ma soprattutto si continueranno a porre le basi per lo sviluppo dei ricavi, visto che il bilancio previsionale 2012-2013, compresa la Soccer Sas, oscillerà ancora intorno ai 120 milioni, a fronte di spese per gli stipendi non infe-

riori ai 95-100 milioni. Per questo ci si attende parecchio dalla nuova area Ospitality dell’Olimpico, che entrerà in funzione già da questa stagione. Il costo dei circa duemila posti oscillerà intorno ai 4.000 euro ciascuno per potenziali entrate pari a 8 milioni. Più ragionevolmente, comunque, il club sarebbe soddisfatto quest’anno di ottenere introiti per la metà. Soddisfazione Fenucci «La tour-

née in Usa, comunque, è stata molto utile — ha detto l’a.d.

Claudio Fenucci —. Ha avvicinato il club agli Stati Uniti ed è sicuramente servita per rinforzare il nostro marchio all’estero. Il nostro obiettivo è quello di continuare il processo di riavvicinamento a un equilibrio, in modo da accrescere i ricavi e mantenere i costi sui livelli passati per non pregiudicare la continuità del nostro lavoro». Al di là dell’entusiasmo, il messaggio dato dal futuro presidente Pallotta è chiaro: il potenziamento non avverrà con munificenza da sceicchi, ma attraverso un costante incremento dei ricavi da reinvestire. ma. cec.

Claudio Fenucci, 51 anni, amministratore delegato della Roma ANSA

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LUNEDÌ 30 LUGLIO 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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RITIRI E MERCATO IL PERSONAGGIO I SUOI ULTIMI MESI DAL CAMPIONATO ALLA PESCA, PASSANDO PER L’EUROPEO 1

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I NUMERI

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1 Miroslav Klose nella sua ultima partita da titolare con la maglia della Lazio, a Catania il 18 marzo scorso ANSA 2 Klose con la Germania impegnato a Euro 2012 REUTERS 3 Miroslav in vacanza al termine del campionato europeo si rilassa con la pesca CIRCOLO PO VENEZIA

Klose mette le tende Prima il Po, ora la Lazio Ha trascorso un po’ di vacanze accampato in un’isoletta. Oggi a Formello conoscerà Petkovic DAVIDE STOPPINI ROMA

Miro Klose, atto secondo: oggi la prima a Formello. La prima di tutto: visite mediche, strette di mano con i compagni, una chiacchierata con Petkovic, ma pure il primo allenamento e il primo ritiro stagionale con la Lazio. Sì, con la Lazio. Perché un altro ritiro — austero, originale, avventuroso — Klose l’ha già fatto 10 giorni fa. Accampato Non è stata l’estate che Miro si aspettava: l’Europeo, in fondo, gli ha regalato più amarezze che gioie. E pure le vacanze sono state diverse, quantomeno rispetto all’immaginario collettivo applicato a un calciatore. Sì, per carità, una settimana a Porto Cervo Klose se l’è concessa: alla Sardegna lui e la moglie Sylvia non rinunciano mai. Sabbia, mare, lusso: sì, tutto bello. Poi, però, il vero relax. Dieci giorni fa il centravanti ha lasciato a casa moglie e figli: insieme a otto amici bosniaci e

austriaci ha prenotato una vacanza a Porto Viro, provincia di Rovigo, al centro turistico nautico Po di Venezia. Missione Po, questo si sapeva: con la canna si è mosso da solo in auto da Roma per andare a pesca di carpe, la sua grande passione. Non si conoscevano le modalità del soggiorno: Miro ha dormito in tenda. «Gli avevamo messo a disposizione una suite», racconta Stefano Ghezzo, responsabile della struttura. Macché. Klose ha puntato un’isoletta lungo il delta del Po, si è fatto portare lì con una piccola barca e si è accampato, nel vero senso della parola: due notti da boy scout, panini, bibite e l’occhio fisso sul fiume. La pazienza in fondo è la sua virtù anche in campo, dove aspetta l’errore dei difensori. Quella stessa pazienza che a Porto Viro lo ha ripagato. Il trofeo? Una carpa di 8 chili, mica male. Peccato per la bora, che ha accorciato la sua vacanza e rinviato a data da destinarsi la prevista uscita in mare per tonni. In ritiro Sarà per il prossimo an-

no. A Roma si consolerà con le uscite notturne in barca sul litorale romano, vizio che ogni tanto si concede. Klose è tornato nella capitale venerdì: un’auto nuova, un’Audi tedesca più di lui, e tanta voglia di scoprire la nuova Lazio. Ieri sera è andato a cena con Dias e Scaloni: è stato il primo contatto con il futuro. Miro si è informato sul nuovo allenatore: non lo conosce, non vede l’ora di confrontarsi con i suoi metodi di allenamento, che dai compagni gli sono stati descritti come molto duri. Stamattina alle 8.15 svolgerà le viste mediche, inizialmente previste per venerdì scorso: via ai test fisici, poi di corsa a Formello. In serata partirà con i compagni per il mini ritiro di Fiuggi (fino al 4 agosto): si allenerà a parte, in attesa di trovare la migliore condizione. Dalla Lazio deve farsi perdonare il lentissimo recupero nel finale della scorsa stagione e il viaggio all’estero per andarsi a curare senza aggiornare lo staff medico. È il cuore dell’atto secondo, i gol e la pesca c’erano anche nel primo Klose. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA STORIA SI ALLUNGA IL BILANCIO DEI MORTI PER LA MALATTIA: SONO CIRCA 40

Un’altra vittima della Sla Addio a Solfrini ex di B e di C Aveva 52 anni: Samb e Rimini tra le sue squadre

allo scoperto, qualche tempo fa, e a raccontare la vita agra del papà, che faceva a meno del sintetizzatore vocale. Moreno si esprimeva a forza di sguardi, aveva elaborato un suo sistema per comunicare. Nel 2009, per il cinquantesimo compleanno, un gruppo di ex compagni gli aveva «regalato» una festa a sorpresa.

SEBASTIANO VERNAZZA

Un altro calciatore caduto sul fronte della Sla. Si chiamava Moreno Solfrini, avrebbe compiuto 53 anni il 10 agosto. Viveva a Fiumana, vicino a Forlì, con la moglie Serena. Uno dei tanti morti che non fanno rumore, perché Solfrini aveva alle spalle una carriera sui campi di provincia. Non era un nome, per intenderci. Forlimpopoli, Modena, Cattolica, Mestre, Teramo, Barletta, Sambenedettese e Rimini le sue squadre: molta Serie C e un po’ di B tra gli anni Ottanta e Novanta. Era un centrocampista di lotta e di governo. Ha lasciato bei ricordi ovunque abbia giocato. In silenzio Solfrini si era amma-

La lista Sale così il numero de-

lato nel 2004. Non articolava bene le parole e in un primo momento i medici pensarono a un tumore. A Bologna la diagnosi esatta: sclerosi laterale amiotrofica (Sla), il morbo che non perdona, che spegne i muscoli e paralizza, e che colpisce i calciatori con anormale frequenza. Solfrini aveva scelto di non esporsi. Niente interviste. Era stata la figlia Sarah a uscire

Moreno Solfrini, classe 1959, aveva giocato a centrocampo. Lascia moglie e figlia

gli ex calciatori professionisti uccisi dalla Sla. I decessi sono circa 40 (impossibile essere precisi perché alcuni casi non sono certi). Questa triste contabilità si basa sull’inchiesta aperta dal magistrato Raffaele Guariniello a Torino ed è parziale perché non include tanti decessi tra i dilettanti. Una decina gli ex giocatori italiani che ancora lottano contro la malattia. Tra loro Stefano Borgonovo, 48 anni, ex Milan, Fiorentina e Udinese. (ha collaborato Gavino Cau) © RIPRODUZIONE RISERVATA

Storie incrociate

gol segnati da Klose nella sua prima stagione in serie A con la maglia della Lazio, miglior marcatore della squadra

I figli di Miro già incantano nel vivaio Matuzalem jr via come il papà

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euro spesi dalla Lazio per assicurarsi il cartellino dell’attaccante, svincolatosi dal Bayern Monaco dopo quattro stagioni con i bavaresi

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il minuto del gol del definitivo 2-1 nel suo primo derby giocato all’Olimpico Lazio-Roma del 16 ottobre 2011

Francelino Matuzalem, 32 anni PHOTOVIEWS MARCO CALABRESI ROMA

È presto per capire se i gemelli Luan e Noah Klose potranno ricalcare le orme di papà Miro: di certo, il talento e l’esempio non mancano a nessuno dei due. Da quando Klose è alla Lazio, Luan e Noah si divertono nella scuola calcio biancoceleste: nati nel 2005, ancora non partecipano a campionati federali ma si limitano ad allenamenti e addestramento tecnico. Chi li ha visti ha avuto ottime impressioni, ed è capitato pure di vedere Klose senior (ma più spesso la moglie Sylvia) in un angolo a osservare. Lontano dagli altri genitori: per carattere, non per presunzione. Baby Matuzalem Da quando sono a Roma, anche i

S Miroslav Klose, 34 anni, è un giocatore della Lazio dal 9 giugno 2011. In Germania ha vestito le maglie di Homburg, Kaiserslautern, Werder Brema e Bayern Monaco

figli di Dias, Lulic, Stankevicius e del d.s. Tare vestono la maglia dei genitori: dicono, però, che il più bravo sia Dusan Mihajlovic, il figlio di Sinisa, che ha giocato anche nella Fiorentina quando il serbo sedeva sulla panchina viola. Negli anni scorsi si sono visti anche i figli di Foggia — che in prima squadra è fuori rosa — e Baronio. Ma anche Francelino Matuzalem junior, classe 2001: un anno fa, di comune accordo con la società, decise di lasciare la Lazio perché non si divertiva. Un anno dopo, il padre ha disertato il raduno, non è andato in ritiro ad Auronzo ma oggi dovrebbe tornare a Formello, per allenarsi e provare a ricucire lo strappo. Ma la società, stavolta, accetterà? © RIPRODUZIONE RISERVATA

DA DOMANI, IN ATTESA DI GABBIADINI

Gazzetta.it

Bologna, via al ritiro bis E Portanova si confessa

Gazza

BOLOGNA Concluso il ritiro di Andalo con un brutto k.o. contro il Grosseto che ha visto molti rossoblù indietro nella condizione («Motta, Abero, Guarente e Natali sono arrivati da pochi giorni, mentre Diamanti, che è stato il primo degli azzurri a tornare al lavoro, va reinserito con intelligenza per evitare di correre rischi inutili» spiega Pioli), il Bologna sale domani a Sestola per un mini ritiro di cinque giorni dove sosterrà tre amichevoli. Da verificare le condizioni di Radakovic, Sorensen, Gimenez e Morleo, tutti alle prese con acciacchi vari, mentre il digì Zanzi spera che sul pullman per l’appennino modenese salga anche Manolo Gabbiadini, inseguito ormai da un mese, promesso dalla Juve ma non ancora liberato dall’Atalanta. Intanto, oggi pomeriggio Daniele Portanova incontrerà la stampa a Casteldebole per chiarire la sua posizione dopo il deferimento per illecito sportivo nel filone barese del calcioscommesse. Il difensore ha preannunciato di volere spiegare pubblicamente la sua posizione, criticata dal presidente Guaraldi che a caldo ha preso le distanze dal suo capitano anche se adesso il Bologna sembra volere adottare una linea difensiva in sintonia con quella di Portanova: entrambe le parti, infatti, non intendono accettare un eventuale patteggiamento. Questa è la strategia consigliata dall’avvocato Grassani che patrocina il club e che sta lavorando sulle carte dell’inchiesta assistito da un pool di altri sette legali. Andrea Tosi © RIPRODUZIONE RISERVATA

Tvf Zlatan Ibrahimovic, 30 anni AFP

Guarda Emanuelson-gol Ibra già a segno col Psg Di Vaio lancia Montreal La perla con cui Emanuelson ha lanciato il Milan contro il Chelsea nell’amichevole di Miami la trovate sul sito. Assieme al primo gol "parigino" di Ibrahimovic, a segno nell’1-1 a Washington del Psg di Carlo Ancelotti contro il DC United. Italiani protagonisti anche nel campionato nordamericano: Marco Di Vaio è andato a segno per la prima volta in MLS e il suo Montreal si è imposto 3-1 a New York.


LA GAZZETTA DELLO SPORT

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LUNEDÌ 30 LUGLIO 2012

MERCATO ACQUISTI, CESSIONI, OBIETTIVI: TUTTE LE TRATTATIVE SQUADRA PER SQUADRA

ATALANTA

BOLOGNA 4-4-1-1

Peluso

Bonaventura

Manfredini

Carmona

3-4-2-1

Morleo Cherubin

Diamanti Perez

Denis CURCI

Consigli Lucchini

Cigarini

MATHEU

Schelotto

Acquafresca

NATALI

Moralez

Taider

Ramirez

Antonsson MOTTA

All. Colantuono

ARRIVI Kone (c, Pescara FP), Almici (d, Gubbio FP), Ardemagni (a, Modena FP), Radovanovic (c, Novara FP), Brivio (d, Lecce), Matheu (d) e Parra (a, Independiente). PARTENZE Stendardo (d, Lazio FP), Brighi (c, Torino), Polito (p), Doni (c) e Mutarelli (c, fine contratto), Carrozza (c, Verona). OBIETTIVI Migliaccio (c, Palermo), Sardo (d, Chievo), Longo (a, Inter), Donati (d, Padova), Troisi (a, Kayserispor), Fernandez (d, Napoli), Stendardo (d, Lazio), Melazzi (a, Danubio). COSA MANCA Un difensore centrale d’esperienza, un centrocampista che possa ampliare le scelte nel reparto e un ’alternativa sulle fasce.

All. Pioli

ARRIVI Riverola (c, Barcellona), Pasquato (a, Torino), Carvalho (d, Genoa), Curci (p, Roma), Abero (a, Nacional Montevideo), Motta (d, Catania, Guarente (c, Siviglia), Natali (d, Fiorentina), Umunegbu (a, Milan) PARTENZE Rubin (d, Siena), Vitale (d, Napoli FP), Raggi (d, Monaco), Di Vaio (a, Montreal), Belfodil (a, Parma), Loria (d, f.c.), Gillet (p, Torino), Mudingayi (c, Inter) OBIETTIVI Gabbiadini (a, Atalanta), Caetano, (a, Crotone), Gomez (a, Verona), Longo (a, Inter), Migliaccio (c, Palermo) COSA MANCA Un attaccante (sarà Gabbiadini). Il resto del mercato è vincolato alle cessioni: se parte un big, ne arriverà un altro.

Aquilani-Gargano Firenze ci prova Siena: Rodriguez Lazio: stop Xandao, e c’è l’idea Sigthorsson Il Pescara chiude per Blasi e aspetta Terlizzi Genoa, è Campaña l’alternativa a Benassi DI FEO-STOPPINI

CAGLIARI

CATANIA 4-3-3

4-3-3

AVELAR

Marchese

Nainggolan

SAU

Astori

Almiron

Gomez

Lodi

Bergessio

Izco

CASTRO

Legrottaglie

Agazzi

Conti

FRISON

Pinilla

Spolli

ROSSETTINI Dessena

Cossu

Pisano

ALVAREZ

All. Ficcadenti

ARRIVI Sau (a, Juve Stabia FP), Ragatzu (a, Gubbio FP), Rossettini (d, Siena), Camilleri (d, Feralpi Salò), Avelar (d, Karpaty) PARTENZE Canini (d, Genoa), El Kabir (a, Mijallby) OBIETTIVI Battaglia (c, Huracan), Migliore (d, Crotone), Rigione (d, Inter), Giorgi (c, Siena), Barillà (c, Reggina), Morrone (c, Parma) COSA MANCA Un centrale difensivo, un paio di centrocampisti. Da valutare la posizione di Conti, che ha altre richieste in A: dovesse partire servirebbe un altro regista.

CHIEVO

All. MARAN

ARRIVI Alvarez (c, Saragozza FP), Andujar (p, Estudiantes FP), Antenucci (a, Torino), Keko (c), Moretti (c) e Sciacca (c, Grosseto, FP), Martinho (c, Cesena FP), Doukara (a, Vibonese), Morimoto (a, Novara), Salifu (c, Fiorentina), Frison (p, Vicenza), Castro (a, Racing) PARTENZE Seymour (c, Genoa FP), Ebagua (a, Varese), Motta (d, Juve FP), Carrizo (p, Lazio FP), Kosicky (p, Novara), Suazo (a) e Campagnolo (p, fine contratto) OBIETTIVI De Luca (a, Varese), Antei (d, Grosseto), Melazzi (a, Danubio), Fredes (c, Indipendiente), Bojinov (a, Lecce), N. Lopez (a, Roma), Adejo (d, Reggina), Padella (d, Grosseto), Buffarini (c, San Lorenzo) COSA MANCA Un rinforzo dietro (due se parte Marchese), poi un centrocampista e un’aggiunta giovane in avanti.

FIORENTINA 4-3-1-2

4-2-3-1

Dramè

Pasqual DI MICHELE

Hetemaj

CUADRADO

Andreolli

Nastasic Lazzari

Sorrentino

L. Rigoni

VIVANO

M. RIGONI

PAPP

DELLA ROCCA

Luciano Sardo

All. Di Carlo

INTER

Gilardino

All. De Canio

ARRIVI Seymour (c, Catania FP), Dainelli (d, Chievo), Immobile (a, Pescara), Perin (p) e Lazarevic (c, Padova), Polenta (d, Bari), Rennella (a), Von Bergen (d, Cesena), Polo (a, Univ.), Toszer (c, Genk), Anselmo (c, Palmeiras), M. Martinez (d, Racing), Velazquez (d, Independiente), Canini (d, Cagliari), Bertolacci (c, Lecce), Piscitella (a, Roma), Tomovic (d, Lecce) PARTENZE Palacio (a, Inter), Constant (c, Milan), Sculli (a, Lazio), Belluschi (c, Porto FP), Lupatelli (p, Fiorentina) OBIETTIVI Borriello (a, Juventus), Benassi (p, Lecce), Caprari (a, Pescara), Campaña (p, Cerro Largo) COSA MANCA Un terzino, un centrocampista, un attaccante centrale, un esterno offensivo in alternativa a Jankovic e Ze Eduardo

Maicon

Marchisio

Dias

Lulic

Cambiasso

ZARATE

Vucinic Milito

PALACIO Guarin

Jankovic

Radu

Sneijder

SILVESTRE Kucka

TOMOVIC

HANDANOVIC

4-3-1-2

De Ceglie Chiellini

MUDINGAYI Samuel

Jorquera

LAZIO

4-3-2-1

Ze Eduardo

© RIPRODUZIONE RISERVATA

3-5-2

Zanetti

CANINI

Altre trattative Il Siena ha praticamente definito l’arrivo del-

JUVENTUS

4-3-3

Frey

primo obiettivo resta Benassi, ma la trattativa con il Lecce (che chiede 1,5 milioni) è ferma. Come alternativa spunta Campaña (Cerro Largo, comunitario), portiere dell’Uruguay alle Olimpiadi. Continua la trattativa con la Roma per la metà di Caprari (che resterebbe a Pescara), mentre si aspetta di cedere Granqvist per tesserare Martinez (Racing).

All. MONTELLA

GENOA

VON BERGEN

Mosse Genoa Come vice Frey il

Cerci

Cassani

ARRIVI Seferovic (a, Lecce FP), Hegazy (d, Ismaily), El Hamdaoui (a, Ajax), Roncaglia (d, Boca Jrs), Cuadrado (c, Lecce), Lupatelli (p, Genoa), Viviano (p), e Della Rocca (c, Palermo), Fernandez (c, Sporting Lisbona) PARTENZE Salifu (c, Catania), Montolivo (c) e Pazzagli (p, Milan), Amauri (a, Parma), Agyei (c, J. Stabia), Matos (a, Bahia), Kharja (c, El Arabi), Kroldrup (d), Natali (d) e Marchionni (c, f.c.), Gamberini (d) e Behrami (c, Napoli), De Silvestri (d, Samp) OBIETTIVI Gomez (a, Catania), Ralf (c, Corinthians), Kucka (c, Genoa), Poli (c, Inter), Aquilani (c, Milan), Gargano (c, Napoli) COSA MANCA Un difensore centrale d’esperienza, un rinforzo a centrocampo, un attaccante centrale. Poi molto dipenderà dal futuro di Jovetic.

ANSELMO

che ancora non rinnova. In attacco invece spunta il nome di Sigthorsson, attaccante islandese dell’Ajax: si lavora al prestito con diritto di riscatto, piace molto anche al Pescara.

Jovetic

ARRIVI Guana (c, Cesena), Bentivoglio (c, Padova FP), De Falco (c, Bari FP), Farias (a, Nocerina FP), Fatic (d) e Gallozzi (c, Empoli FP), Granoche (a, Varese FP), Papp (d) e Farkas (d, Vaslui), Cofie (c, Sassuolo), Di Michele (a, Lecce), Stoian (c, Bari), Rigoni M. (c, Novara), Aladje (a, Padova) PARTENZE Gulan (d, Fiorentina FP), Dainelli (d, Genoa FP), Sammarco (c, Samp FP), Acerbi (d, Milan), Mandelli (d, f. c.), Uribe (a, Atl. Nacional), Grippo (c, Servette), Facchinetti (d, Losanna), Bradley (c, Roma) OBIETTIVI Caracciolo (a), Pucino (d) e De Luca (a, Varese), Alfaro (a, Lazio), Morrone (c, Parma), COSA MANCA Con Di Michele e Rigoni. ora serve un puntello per l’attacco.

Antonelli

Punto Lazio Bloccato all’ultimo istante l’affare Xandao a causa di dettagli nel contratto (per Lotito il 10% sulla futura vendita va pagato solo sul ricavato dell’eventuale nuova cessione e non sull’intero cartellino), in difesa emergono alcune piste inglesi per Diakite,

Alberto Aquilani, 28 anni FORTE

FERNANDEZ

RONCAGLIA Pellissier

Il centrocampo della Fiorentina tra sogno e realtà. Il sogno è Aquilani: il giocatore piace tantissimo ai viola, che già la scorsa estate l’avevano inseguito a lungo. Quest’anno nuovo sondaggio, e si tratta. Due ostacoli: l’ex Milan ha un ingaggio superiore al tetto della Fiorentina, e il Liverpool per ora vuole cederlo solo a titolo definitivo. La trattativa al momento è difficile ma non è detto che le posizioni non si ammorbidiscano. La realtà invece è Gargano, affare più vicino. Tra i viola e giocatore l’accordo è facile, si lavora sull’intesa con il Napoli: c’è distanza sulla valutazione del mediano ma è superabile, in più i campani vorrebbero la cessione a titolo definitivo o l’obbligo del riscatto. La Fiorentina ci pensa, ma si può fare.

l’esterno destro uruguaiano Ribair Rodriguez: prestito con diritto di riscatto dal Belgrano. Il Chievo ha fatto un’offerta al Varese per la metà del terzino Pucino, che in caso di affare positivo resterebbe in Lombardia per un anno. Il Pescara insiste per Terlizzi: c’è l’ok del difensore (biennale), ma il Varese vuole monetizzare, ha lo Spezia in pressing e per chiudere vuole almeno 200mila euro per il cartellino. Intanto gli abruzzesi a centrocampo stanno per chiudere l’arrivo di Blasi e resta vivo il sondaggio per Longo (Inter, piace anche a Bologna e Chievo ma i nerazzurri non lo danno via prima di aver preso un vice Milito). Il Catania lavora al rinnovo di Barrientos e in uscita tratta Morimoto con il Besiktas. Il Parma a breve incontrerà la Roma (che oggi ufficializzerà Piris e Destro) per chiudere gli arrivi di Rosi e Okaka: gli emiliani vorrebbero definire subito e altri ritardi potrebbero compromettere l’accordo, una volta chiuso i giallorossi tessereranno Torosidis, bloccato dall’Olympiacos. Il Bologna vorrebbe avere entro domani Gabbiadini via Juve, che però ancora aspetta il transfer di Troisi (contropartita designata per l’Atalanta).

All. Stramaccioni

ARRIVI Coutinho (a, Espanyol FP), Jonathan (c) e Mariga (c, Parma FP), Palacio (a, Genoa), Donati (d, Padova FP), Handanovic (p, Udinese), Silvestre (d, Palermo), Mudingayi (c, Bologna), PARTENZE Zarate (a, Lazio FP), Palombo (c) e Poli (c, Samp FP), Lucio (d, Juve), Forlan (a, Internacional), Faraoni (c, Udinese) Cordoba (d) e Orlandoni (p, f.c.) OBIETTIVI Lucas (a, San Paolo), Paulinho (c, Corinthians), Debuchy (d, Lilla), Cissokho (d, Lione), Fernando (c, Porto) COSA MANCA Un centrocampista, un terzino se Maicon andrà via e un centravanti come vice-Milito visto che la partenza di Pazzini è certa. La ciliegina sarebbe Lucas.

Buffon

LUCIO

Barzagli

Ledesma EDERSON

Marchetti

Pirlo Matri

Lichtsteiner

Klose

Diakite

Vidal

Hernanes All. Conte

ARRIVI Iaquinta (a) e Martinez (c, Cesena FP), Pazienza (c, Udinese FP), Asamoah (c) e Isla (c, Udinese), Giovinco (a, Parma), Leali (p, Brescia), Pogba (c, Manchester United), Lucio (d, Inter) PARTENZE Borriello (a, Roma FP), Chibsah (c, Parma), Elia (c, Werder), Manninger (p), Grosso (d) e Del Piero (a, f.c.) OBIETTIVI Gabbiadini (a, Atalanta), Bocchetti (d, Rubin), Bruno Alves (d, Zenit), Astori (d, Cagliari), Armero (c, Udinese), Suarez (a, Liverpool), Van Persie (a, Arsenal), Jovetic (a, Fiorentina) COSA MANCA Nei piani di Conte ci sono ancora due attaccanti, visto che qualcuno del reparto andrà via. Il tecnico aspetta anche un centrale di difesa e un rinforzo sulla sinistra che si giochi il posto con De Ceglie.

Konko

All. PETKOVIC

ARRIVI Stendardo (d, Atalanta FP), Carrizo (p, Catania FP), Sculli (a, Genoa FP), Zarate (a, Inter FP), Cavanda (d, Bari FP), Floccari (a, Parma FP), Foggia (c, Samp FP), Ederson (c, Lione) PARTENZE Del Nero (c), Artipoli (d) e Makinwa (a, f.c.) OBIETTIVI Hetemaj (c, Chievo), Balzaretti (d, Palermo), Mayuka (a. Young B.), Guidetti (a. Man.City), Xandao (d, Sporting Lisbona), Sigthorsson (a, Ajax), Poulsen (d, Az Alkmaar) COSA MANCA Tre pedine: un attaccante, un esterno difensivo eclettico, un centrale difensivo. Un centrocampista in alternativa al terzetto titolare


LUNEDÌ 30 LUGLIO 2012

MILAN

AFFARI ALL’ESTERO BARCELLONA: SONDAGGIO AGGER

AFFARI GRANATA

Arsenal-Cazorla Sprint Liverpool per avere Gaitan

Torino, oggi firma Caceres Dietro spunta G. Rodriguez

Il Benfica sonda Traorè Southampton su Walcott MATTEO BREGA

La bottega dell’Arsenal è trafficata di questi tempi. Non solo per gli acquirenti di Van Persie, ma anche per altri affari. I Gunners, infatti, sono pronti a chiudere l’affare Cazorla già domani. La trattativa con il Malaga è entrata nel vivo e sembra che 18 milioni possano bastare. In uscita invece potrebbe esserci, un po’ a sorpresa, Walcott. Il contratto in scadenza nel 2013 non è stato ancora rinnovato e così si è fatto avanti il Southampton, fresco di promozione in Premier. L’idea dei Saints sarebbe quella di riportare a casa il talentino cresciuto con la maglia biancorossa. Un’idea ancora embrionale e comunque di tortuosa percorribilità. Reds argentino Prova a battere un colpo anche il Liverpool, visto che oltre all’acquisto di Borini per il momento non ha scritturato nessun altro attore protagonista. L’occhio dei Reds è da tempo su Gaitan, argentino del Benfica, per il quale sono pronti 18 milioni da versare nelle casse del club portoghese che prova a giocare al rialzo facendo leva sulla clausola rescissoria (45 milioni) e sulla scadenza del contratto (2016).

Nicolas Gaitan, 24 anni EPA Altri affari In casa Benfica si compra e si vende. Per la fascia sinistra spunta il nome di Armand Traorè, ex Juve e ora al Qpr. «So di piacere al Benfica, è un grande club e rappresenterebbe un passo in avanti per la mia carriera — ha detto il giocatore —. Non credo però che il Qpr mi voglia cedere». Il presidente del Lione Aulas avvicina Bastos all’Al Ain: «Presto andremo negli Emirati Arabi per chiudere l’affare». Paura per Maduro, neo acquisto del Siviglia: una malformazione cardiaca mette a rischio la carriera. In difesa L’Europa si muove an-

che nelle retrovie. Il Barcellona per aumentare il numero di elementi da mettere a disposizione di Vilanova, ha fatto un sondaggio con Agger del Liverpool. Kjaer (Wolfsburg) piace al Malaga che prova a sorpassare Fenerbahçe e Lilla. Mensah, infine, dopo aver sciolto il contratto con il Lione sta trattando con il Bordeaux.

3-5-1-1

4-3-1-2

Zuniga

Antonini Nocerino

Aronica

ACERBI Abbiati

Ambrosini

De Sanctis Cannavaro

Boateng

Hamsik Maggio

All. Allegri

PALERMO

PARMA 4-4-2

Balzaretti

BRIENZA

Mantovani

Donati

3-5-2

Gobbi

Obiang

Romero

Mirante

Milanovic

Pisano

RIOS

Bertolo

DELLAFIORE

Munari DE SILVESTRI

D'Agostino

MAXI LOPEZ

Rossini

All. FERRARA

ARRIVI Sammarco (c, Chievo FP), Palombo (c) e Poli (c, Inter FP), Cacciatore (d, Varese FP), Maxi Lopez (a, Milan), Maccarone (a, Empoli FP), De Silvestri (d, Fiorentina), Corazza (a, Portogruaro) PARTENZE Foggia (c, Lazio FP), Pellé (a, Parma), Fornaroli (a, Panathinaikos) OBIETTIVI Livaja (a, Cesena), Migliaccio (c, Palermo), Bouy (c) e Pazienza (c, Juve), Jonathan (c, Parma), Kasami (c, Fulham), Caldirola (d, Samp), Melazzi (a, Danubio) COSA MANCA Un esterno d’attacco e un centrocampista centrale di quantità. Anche in questo caso ci sarà molto da lavorare sul fronte uscite, con la cessione di diversi esuberi

PAROLO

PABÒN

Biabiany

All. Donadoni

ARRIVI Benussi (p, Torino FP), Cetto (d, Lilla FP), Di Matteo (c, Lecce FP), Garcia (d, Novara FP), Kurtic (c, Varese FP), Simon (c, Bari FP), N. Viola (c, Reggina), Brienza (c, Siena), Dybala (a, Inst. Cordoba), Morganella (d) e Ujkani (p, Novara), S. Sosa (a, Cerro Largo), Rios (c, Chivas) PARTENZE Aguirregaray (d, M. Wanderers), Silvestre (d, Inter), Bacinovic (c, Verona), Acquah (c, Parma), Viviano (p) e Della Rocca (c, Fiorentina) OBIETTIVI Giorgi (c, Siena), Pozzi (a, Samp) COSA MANCA Un mediano e un centravanti di scorta. La priorità però resta sfoltire la rosa

ARRIVI Pellé (a, FP), Ninis (c, Panathinaikos), Pigliacelli (p, Roma), MacEachen (d, Penarol), Bajza (p, Dubnica), Amauri (a, Fiorentina), Chibsah (c, Juve), Belfodil (a, Bologna), Vanzo (c, Tubize), Pabon (a, A.Nacional), Parolo (c, Cesena), Fideleff (d, Napoli), Acquah (c, Palermo) PARTENZE Jonathan (c) e Mariga (c, Inter FP), Okaka (a, Roma FP), Floccari (a, Lazio FP), Ferrario (d, Lecce FP), Feltscher (d, Padova), Pereira (c, Roda), Giovinco (a, Juve), Valiani (c, Siena) OBIETTIVI Mastriani (a, Cerro), Rosi (c) e Okaka (a, Roma), Marchionni (c, Fiorentina), Buffarini (c, San Lorenzo) COSA MANCA Un’alternativa in mezzo, un esterno di fascia destra, una punta di scorta

PESCARA

ROMA 4-3-3

4-3-3

DODÒ

Balzano Nielsen

CELIK Pjanic

DESTRO

CASTÀN

Romagnoli QUINTERO

ABBRUSCATO

BJARNASON

RAGUSA

Stekelenburg

De Rossi

Totti

Burdisso BRADLEY Taddei

All. STROPPA

Lamela All. ZEMAN

ARRIVI Abbruscato (a, Vicenza), Cosic (d, Stella R.), Bjarnason (c, St. Liegi), Chiaretti (a, Taranto), Colucci (c, Cesena), Quintero (c, Envigado), Celik (a, Gais), Brugman (c, Empoli), Perin (p, Padova), Ragusa (a, Reggina) PARTENZE Kone (c, Atalanta FP), Immobile (a, Genoa FP), Insigne (a, Napoli FP), Sansovini (a, Spezia), Ariatti (c) e Nicco (c, f. c.), Gessa (c, Cesena), Verratti (c, Psg) OBIETTIVI Kozak (a, Lazio), Modesto (d, Parma), (a, Werder), Weiss (c, Man. City), Perquis (d, Sochaux), Jonathas (a, Brescia), Terlizzi (d, Varese), Rosenberg (a, Werder), Birsa (c) e Alhassan (d, Genoa), Foggia (c, Samp), Blasi (c, Lecce), Longo (a, Inter), Crescenzi (d, Crotone) COSA MANCA Un difensore centrale, un terzino a sinistra, un centrocampista centrale che sostituisca Verratti, un’altra alternativa in mezzo e davanti.

ARRIVI Borriello (a, Juve FP), Okaka (a, Parma FP), Bertolacci (c) e Julio Sergio (p, Lecce FP), Florenzi (c, Crotone FP), Guberti (c, Torino FP), Pizarro (c, Man. City), Dodò (d) e Castan (d, Corinthians), Tachtsidis (c, Verona), Svedkauskas (p, Fiorentina), Bumba (c, T.Mures), Yamnaine (d, Parma), Bradley (c, Chievo), Piris (d, San Paolo), Destro (a, Siena) PARTENZE Cicinho (d, Recife), Kjaer (d, Wolfsburg), Cassetti (d, f.c.), Gago (c, Valencia), Antunes (d, Pacos F.), Viviani (c, Padova), Borini (a, Liverpool), Juan (d, Internacional), Greco (c, Olympiakos),Simplicio (c, Cerezo Osaka), Curci (p, Bologna) OBIETTIVI Garay (d, Benfica), Balzaretti (d, Palermo), Torosidis (d, Olympiacos) COSA MANCA Un rinforzo in difesa, magari un centrocampista di talento e polivalente. Poi si penserà a sfoltire

TORINO

UDINESE 4-2-4

Masiello

3-5-1-1

Armero

SANTANA Domizzi

VALIANI Terzi

Zaccardo

All. SANNINO

3-5-2

Pegolo

Paletta

Valdes

Hernandez

Contini

Juan Antonio

Galloppa AMAURI

UJKANI

RUBIN

Gastaldello

Lucarelli

Miccoli

Zanon

Eder

All. Mazzarri

ARRIVI Insigne (a, Pescara FP), Rinaudo (d, Novara FP), Vitale (d, Bologna FP), Bariti (c, Vicenza), Gamberini (d) e Behrami (c, Fiorentina) PARTENZE Lavezzi (a, Psg), Fideleff (d, Parma), OBIETTIVI Miranda (d, A. Madrid), Armero (c, Udinese), Cissokho (d, Lione), Ocampos (a, River Plate), Uvini (d, San Paolo), Palombo (c, Inter), Balzaretti (d, Palermo), Konoplyanka (c, Dnipro) COSA MANCA Dopo l’ acquisto di Gamberini la difesa è completa. Obiettivi negli altri reparti: un esterno mancino, un centrocampista di quantità che integri il reparto, un vice Cavani e un esterno offensivo.

Capuano

Renan

Cavani

ARRIVI Didac Vila (d, Espanyol), Taiwo (d, Qpr), Gabriel (p, Cruzeiro), Acerbi (d, Chievo), Pazzagli (p) e Montolivo (c, Fiorentina), Constant (c, Genoa), Traoré (c, Nancy) PARTENZE M. Lopez (a, Samp), Seedorf (c, Botafogo), Nesta (d, Montreal), Gattuso (c, Sion), Van Bommel (c, Psv), Aquilani (c, Liverpool), Roma (p), Zambrotta (d) e Inzaghi (a, fine contratto), Thiago Silva (d) e Ibrahimovic (a, Psg) OBIETTIVI Dezko (c) e Tevez (a, Man City), L. Damiao (a, Internacional), Rolando (d, Porto), Matri (a, Juve), Yanga-Mbiwa (d, Montpellier), Kakà (c) e Diarra (c, R. Madrid), Astori (d, Cagliari) COSA MANCA I sostituti di Ibra e Thiago, un esterno a sinistra una volta partiti gli esuberi. Un centrocampista che nella linea a tre di Allegri sappia coprire più posizioni, poi c’è il sogno Kakà

© RIPRODUZIONE RISERVATA

4-3-1-2

Pandev

Campagnaro

PERIN

Costa

Inler

Pato

Abate

Francesco Bramardo

SIENA

BEHRAMI

Cassano

MONTOLIVO

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SAMPDORIA

41

NAPOLI

Bonera

TORINO Sarà una settimana intensa quella che inizia oggi per il Torino con la seconda parte del ritiro a Omegna, sul lago d’Orta. Sette giorni fitti di impegni e probabilmente decisivi. Almeno è quanto si augura Ventura per l’assetto della squadra. Intanto incassa il via libera dello staff medico per Brighi che nelle prossime ore sarà tesserato. Il mosaico granata ha perso nel frattempo Ferronetti. L’ex difensore dell’Udinese, svincolato e tesserato dieci giorni fa, ha chiesto di rescindere il contratto dopo una settimana di «lavori forzati», come avrebbe definito il programma di preparazione stilato dallo staff di Ventura a Sappada. Oggi l’agente del giocatore, Franco Zavaglia, incontrerà il presidente Cairo per sciogliere di comune accordo il contratto. A questo punto c’è l’esigenza di tirare le fila per le numerose trattative aperte. Di certo c’è che arriva Pablo Caceres: ieri trovato l’accordo per l’esterno ex Maiorca, oggi arriva a Torino per firmare. Poi si tratta per un difensore centrale (tenendo presente i deferimenti di Salvatore Masiello e Vives), ruolo in cui spunta il nome di Rodriguez (Cesena). Per il centrocampo si lavorerà sempre su Tissone (Samp) e Pazienza (Juventus), e spuntano le piste Nadarevic (Varese) e Giorgi (Novara, ma c’è anche il Palermo). Avanza poi Barreto rispetto a Ljajic nell’attacco ipotetico di Ventura. Infine gli impegni sul campo: giovedì alle 17 amichevole con l’Omegna, domenica alle 20.30 con il Novara allo stadio Piola.

LA GAZZETTA DELLO SPORT

Ogbonna

Bogdani

BRKIC Glik

All. COSMI

ARRIVI Dellafiore (d) e Paci (d, Novara), Rubin (d, Bologna), Valiani (a, Parma), Campagnolo (p, Catania), Verre (c, Roma) PARTENZE Brkic (p, Udinese FP), Giorgi (c, Novara FP), Rossettini (d, Cagliari), Brienza (c, Palermo), A. Rossi (d, Cesena), Codrea (c, fine contratto), Gazzi (c, Torino), Destro (a, Roma) OBIETTIVI Caldirola (d, Brescia), Carrozzieri (d, Lecce), Neto (d, Nacional Madeira), Orban (d,Tigre). Caetano (a, Crotone), Rosina (c, Zenit), R. Rodriguez (c, Belgrano), Tiribocchi (a, Atalanta) COSA MANCA La prima urgenza è la punta che sostituisca Destro. Poi un difensore che sappia giocare in tutte le posizioni della linea a tre. E un’alternativa sulla fascia destra.

Badu

Bianchi

GILLET Calaiò

Vergassola Mannini

GAZZI

Darmian

BRIGHI

Danilo

Pinzi

MURIEL Di Natale

Meggiorini Pereyra SANSONE All. Ventura

ARRIVI Gillet (p, Bologna), Gorobsov (c. Timisoara), Brighi (c, Atalanta), Migliorini (d, Chieti), Sansone (a, Sassuolo), Santana (c, Cesena), Gazzi (c, Siena), Ferronetti (d, Udinese), Caceres (d, Maiorca) PARTENZE Iori (c, Cesena), Oduamadi (a, Varese), Benussi (p, Palermo), Coppola (p. Milan), Pasquato (a, Bologna), Guberti (c, Roma), Surraco (c, Udinese), Antenucci (a, Catania), Morello (p), Zavagno (d), Pratali (d) e Gasbarroni (c, f.c.) OBIETTIVI Pasquale (d) e Barreto (a, Udinese), Ljajic (a, Fiorentina), Pazienza (c, Juve), Almiron (c, Catania), Tissone (c, Maiorca), Floccari (a, Parma), Pozzi (a, Samp), Vitale (d, Napoli), Donati (c, Palermo), Marchese (d, Catania) COSA MANCA Un terzino sinistro, un esterno offensivo (molto in questo caso è legato alle condizioni di Santana), un centrocampista di riserva e una prima punta

Benatia Basta

All. Guidolin

ARRIVI Silva (d, Novara FP), Angella (d, Reggina FP), Brkic (p, Siena FP), Cuadrado (c), Muriel (a) e Obodo (c, Lecce FP), Faraoni (d, Inter), Forestieri (a, Bari FP), Mazzarani (c, Novara FP), Pawlowski (p, Lechia D.), Allan (c, Vasco da Gama), Willians (c, Flamengo), Heurtaux (d, Caen), Maicosuel (c, Botafogo) PARTENZE Pazienza (c, FP), Asamoah (c ) e Isla (c, Juve), Floro Flores (a) e Torje (c, Granada), Handanovic (p, Inter), Ferronetti (d, Torino) OBIETTIVI Jonathas (a, Brescia), Falkenburg (a, AZ), Brahimi (c, Rennes), Frei (c, Basilea) COSA MANCA Un altro attaccante, in primis. Poi un’alternativa ai titolari del centrocampo.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 30 LUGLIO 2012


LUNEDÌ 30 LUGLIO 2012

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SERIE B LE AMICHEVOLI

Il Padova s’inceppa Pro Vercelli: Zigoni gol Pea scopre Viviani, poi è Babacar a evitare il k.o. col Bassano

tutto a che punto è la squadra. Nella prima parte i tre dietro sono Feltscher, Piccioni e Trevisan, mentre in attacco la coppia iniziale è Granoche-Farias: il brasiliano è il più frizzante, con accelerazioni e serpentine. In mezzo al campo Nwankwo assicura quantità, Viviani la qualità. Il ragazzo arrivato dalla Roma dimostra un ottimo tocco di palla e al 41' è pericoloso con una conclusione da fuori area, parata in an-

BRESCIA-GENOVA INTERNATIONAL TEAM 8-0 MARCATORI Mitrovic al 5’ e al 17’, Scaglia al 37’, And. Caracciolo al 45’ p.t.; Zambelli al 2’, Budel al 6’, Quaggiotto al 20’, Benali al 33’ s.t. BRESCIA (3-4-1-2) Arcari (dal 1’ s.t. Cragno); De Maio (dal 13’ s.t. Diouf), Salamon, Rosso (dal 1’ s.t. Ant. Caracciolo); Lasik (dal 1’ s.t. Zambelli), Kone (dal 1’ s.t. Nana), Budel (dal 13’ s.t. Ragnoli), Scaglia; De Blasis (dal 17’ s.t. Quaggiotto); Mitrovic (dal 1’ s.t. Picci), And. Caracciolo (dal 13’ s.t. Benali). All. Calori. TEMU’ (Bs) (v.c.) Marko Mitrovic si presenta con una splendida doppietta. L'attaccante svedese, scuola Chelsea, apre la goleada del Brescia al Genova International Team. Nel primo tempo in gol anche Scaglia e Andrea Caracciolo. Nella ripresa segnano Zambelli, Budel, Benali e Nicolò Quaggiotto, nipote del presidente Corioni e figlio di Alessandro (ex giocatore di Brescia e Bologna). MODENA-MEZZOCORONA 6-0 MARCATORI Ardemagni al 1’ e al 30’, Greco al 45’ p.t.; Stanco su rigore al 1', Signori al 7', Spezzani al 43' s.t. MODENA p.t. (4-3-3) Colombi; Gozzi, Andelkovic, Perna (dal 40’ Minarini), Carini; Nardini, Dalla Bona, Signori; William, Ardemagni, Greco.

RAFFAELLA LANZA SALICE TERME (Pavia)

Federico Viviani, 20 anni, è arrivato al Padova dalla Roma

golo da Nunziata. Il Bassano ci mette grinta e agonismo con Longobardi che fa da sponda per gli inserimenti di Furlan e Mattioli. Squadre rivoluzionate nel secondo tempo: il Padova prova la coppia Cutolo-Babacar, che scambiano sullo stretto e in velocità. Nel finale i due gol di testa: vantaggio al 38' di Gasparello (dopo un cross di Ferretti) e pareggio al 42' di Babacar, su assist di Milanetto. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Prove Pea vuol testare soprat-

Brescia: segna anche il nipote di Corioni Modena, contestata la nuova proprietà Reggina a metà, ok l’Empoli dei georgiani

Subito bene l’attaccante di Braghin Oggi la firma di Cosenza

ANDREA MORETTO PADOVA

Un pareggio indolore per il Padova contro il Bassano e primi applausi della stagione. Due mesi fa, all'ultima di campionato contro l'Ascoli, furono fischi e amarezze. Adesso, invece, l'amichevole dell' Euganeo, davanti a quasi 4.000 spettatori (ingresso gratuito) ha ridato entusiasmo alla piazza, soddisfatta della campagna acquisti (serve un difensore al posto di Portin). Questa sera, intanto, è previsto il consiglio di amministrazione con la nomina di Lorenzo Cestaro, figlio del patron Marcello, come vicepresidente: dovrebbero anche entrare due nuovi soci per continuare il progetto.

le altre gare

PADOVA-BASSANO

1-1

MARCATORI Gasparello (B) al 38', Babacar (P) al 41' s.t. PADOVA p.t. (3-5-2) Pelizzoli; Feltscher, Piccioni, Trevisan; Rispoli, Nwankwo, Viviani, Galli, Renzetti; Granoche, Farias. S.t. (3-5-2) Viviani; Legati, Vicente, Franco; Jelenic, Drame, Milanetto, Zé Eduardo, De Biasi; Babacar, Cutolo. All. Pea. BASSANO (4-5-1) Nunziata; Toninelli, Basso, Bizzotto, Ghosheh; Furlan, Mateos, Proietti, Correa, Mattioli; Longobardi. S.t. (4-5-1) David; Barbieri, Zanella, Lorenzini, Stevanin; Ferretti, Lazzarotto, Carteri, Conti, Guariniello; Gasparello. All. Rastelli. ARBITRO Caso di Verona.

E’ subito Zigoni per la Pro Vercelli, che batte il Pavia e trova la rete del suo nuovo centravanti. Tanto bel gioco da parte dei ragazzi di Braghin, soprattutto nel primo tempo, con il Pavia che ha fatto il primo tiro in porta solo alla mezz’ora. La Pro, invece, è entrata in gara fin dai primi minuti confermando di essere categoria superiore. Il gol arriva dopo appena 12 minuti: corner da sinistra di Caridi e preciso colpo di testa sul secondo palo di Zigoni. I ragazzi di Braghin fanno girare bene la palla, corrono e si cercano sul campo: l’intesa è da affinare, ma c’è. Zigoni si presenta sotto porta più volte, il dialogo tra Scaglia e Caridi strappa applausi. De Silvestro sulla fascia è una scheggia difficile da fermare. Bene anche Calvi e Casoli. Braghin si affida ancora al 4-3-2-1, che deve essere assimilato. È una novità assoluta. Al 35’ la Pro, che gioca come in una partita vera, ha la possibilità di raddoppiare: Bencivenga, terzino che cerca la porta, impegna Kovacsik, che para in due tempi. Il bis Nella ripresa è ancora la

Pro che ha in mano le redini del gioco: Iemmello e Di Piaz-

MODENA S.t. (4-3-3) Manfredini; Massacci, Andelkovic (dal 15' Cilloni), Minarini, Belfasti; Sturaro, Igor, Signori (dal 30’ Fantini); William, Stanco, Spezzani. All. Marcolin.

Gianmarco Zigoni, 21 anni, prima stagione alla Pro Vercelli LUSSOSO

za cercano il gol che arriva al 37’ ad opera del bomber siciliano servito da Germano. La partita finisce 2-0, con Carraro che sfiora il tris. Per la squadra di Braghin ci sono ora due giorni di riposo, poi altri dieci giorni di ritiro in Valsesia. Il prossimo test è in programma domenica con il Varese. Infine, il mercato: oggi dovrebbe arrivare la tanto attesa firma di Cosenza (Reggina). © RIPRODUZIONE RISERVATA

PRO VERCELLI-PAVIA

2-0

MARCATORI Zigoni al 12’ p.t.; Di Piazza al 37’ s.t. PRO VERCELLI p.t. (4-3-2-1) Valentini; Bencivenga, Ranellucci, Battaglia, Scaglia; Casoli, Calvi, Scavone; De Silvestro, Caridi; Zigoni. S.t. (4-3-1-2) Miranda; Germano, Ranellucci, Battaglia (dal 41’ Disabato), Murante; Innocenti, Rosso, Fabiano; Carraro; Di Piazza, Iemmello. All. Braghin. PAVIA (4-4-2) Kovacsik (dal 1’ s.t. Tinelli); Capogrosso, D’Orsi, Reato, Meregalli; Statella (22’ s.t. Chessa), La Camera (dal 1’ s.t. Chiappella), Scampini, Turi (dal 28’ s.t. Zanini); Cesca (dal 19’ s.t. Radoi), Beretta (dal 15’ s.t. Meza Colli). All. Roselli. ARBITRO Ghersini di Genova.

MERCATO IL BARI SU LAZAREVIC, IL VARESE DOPO REA ATTENDE IL SI’ DI BRESSAN

PRIMA DIVISIONE

Ternana, arriva Catellani Abruzzese idea Verona

Ripescaggi: oggi scade il termine Zero domande?

Lega Pro: Arma

Lega Pro Ufficializzati tre colpi

al Carpi, Merino alla Nocerina, Romondini firma per la Paganese BINDA-D’ANGELO

Si apre una settimana importante per la B, che venerdi (forse all’Arena di Verona) conoscerà il calendario e le molte novità per la prossima stagione, dallo sponsor (probabile la conferma di bwin) al resto (per esempio numeri di maglia, sempre fissi ma progressivi e non più liberi). Una settimana importante anche per la definizione degli organici. Le trattative Il Varese sta per ufficializzare l’ingaggio di Rea dal Sassuolo, da dove può tornare il portiere Bressan, mentre dall’Inter può tornare Bianchetti, già in comproprietà tra le due squadre. Oggi la Ternana vede il Catania e chiude per Catellani. Il Verona per la difesa ha fatto una proposta ad

Andrea Catellani, 24 anni ANSA

Abruzzese (Crotone). Camillucci ha raggiunto l’Empoli e dovrebbe firmare un biennale: è il terzo ex del Sorrento che segue Sarri dopo Croce e Romeo. Il Novara per la fascia sinistra aspetta Polenta dopo le Olimpiadi, mentre il francese Salibur, dopo mille tentennamenti, dovrebbe firmare. Il Bari aspetta Iunco (Chievo) e Zampa (Lazio) e insiste con il Genoa per Lazarevic. Domani Beltrame firma con la Juve Stabia. Ragatzu è l’idea per l’attacco del Lanciano.

di primo piano: Arma al Carpi (biennale), Moi alla Cremonese e il ritorno di Merino alla Nocerina. Due innesti per la Paganese, che ha preso Romondini (Barletta) e Nunzella (Lecce). L’Avellino potrebbe offrire un contratto a Prosperi (ex Taranto). Il Viareggio ha tesserato Veronese (Cosenza) e aspetta un attaccante tra Miracoli (Varese) e Grandolfo (Bari). Andria di nuovo alla ricerca di un allenatore e di un direttore sportivo dopo che Cari e Logiudice hanno scelto di andar via per contrasti con il proprietario Fusiello: il d.s. potrebbe essere di nuovo Torma, mentre per il tecnico le ipotesi sono il ritorno di Cosco o l’arrivo di Tosi, ex Giulianova. In Seconda ancora dubbi al Milazzo (Giuseppe Tambone consulente, forse il già citato Tosi allenatore), mentre il Campobasso in panchina dovrebbe confermare Imbimbo. La Salernitana ha preso Rossi (ex Triestina) dal Varese e tratta Zeytulaev con il Lanciano. Due arrivi a Melfi: D’Angelo (Benevento) e Signorelli (Normanna). © RIPRODUZIONE RISERVATA

Scade oggi alle 19 il termine per la presentazione delle domande di ripescaggio per i quattro posti rimasti liberi in Prima divisione. Ed è probabile che non ne arrivino. Il motivo è molto semplice: oltre alla fideiussione da 300mila euro che va portata a 600mila come quelle delle altre squadre, oltre all’assegno da 200mila euro a fondo perduto, occorre anche un’altra fideiussione da 600mila euro per la Figc ed è normale che nessun club sia in grado di mettere insieme una cifra del genere. Forse uno ce la farà, al massimo due: è davvero improbabile arrivare comunque a quattro. E quindi? Il Consiglio federale del 7 ratificherà le domande e definirà gli organici di Prima e Seconda divisione (a oggi rispettivamente di 32 e 37 squadre), nella stessa giornata la Lega Pro farà i gironi e dovrà anche produrre il regolamento per promozioni e retrocessioni, soprattutto per quei gironi che non avranno 18 squadre. Insomma, si va verso una stagione molto strana. I calendari di Lega Pro saranno poi pubblicati il giorno 9 a Firenze.

BORGO VALSUGANA (Tn) (p.r.) Una doppietta di Ardemagni caratterizza la prima uscita ufficiale del Modena contro i dilettanti del Mezzocorona. In tribuna anche Roberto Casari, presidente della Ghirlandina Sport e il nuovo patron Stefano Commini, bersaglio di una contestazione prima del via. Ardemagni e Greco subito protagonisti, confermando uno stato di forma già positivo. Marcolin ha schierato la squadra titolare, in attesa di quei rinforzi promessi dalla proprietà ma che non sono ancora arrivati. IL TRIANGOLARE DELLA REGGINA TRAPANI-REGGINA 0-2 MARCATORI Ceravolo al 21’, Rizzato al 36’. TRAPANI (4-2-4) Nordi; Lo Bue, Pagliarulo (dal 13’ Lo Monaco), Filippi, Rizzi; Spinelli, Caccetta; Mancosu (dal 34’ Tedesco), Sassano (dal 20’ Daì), Abate, Madonia. All. Boscaglia. REGGINA (3-4-3) Mormile; Burzigotti, Cianci (dal 25’ Ely), Emerson; Melara, De Rose, Barillà, Rizzato; Lussardi, Stuani (dal 25’ Angelilli), Ceravolo. All. Dionigi. ANCONA (s.ris.) Non ha faticato più tanto la Reggina – priva dell’infortunato Fischnaller e in attesa dell’arrivo del difensore Bergamelli dall’AlbinoLeffe - a far valere il superiore tasso tecnico rispetto ad un Trapani apparso indietro. Dopo le opportunità per Stuani (che ha chiesto alla società chiarezza, lui vorrebbe restare) e Lussardi, ci ha pensato Ceravolo con una splendida azione personale a sbloccare il risultato. L’assedio è proseguito con Melara e Lussardi (palo su punizione) fino al raddoppio di Rizzato, ex idolo della curva anconetana che gli ha dedicato un’ovazione. Bene anche Angelilli, vicino al 3-0. ANCONA-TRAPANI 1-0 ANCONA-REGGINA 4-3 dopo i rigori (0-0) REGGINA (3-4-3) Facchin; Adejo, Freddi, Di Bari; D’Alessandro, Hetemaj, Rizzo, Rizzato (dal 39’ Cianci); Sarno, Viola, Bombagi (dal 30’ Angelilli). All. Dionigi. ANCONA (s.ris.) Sorpresa: Reggina e Trapani cadono ai piedi dell’Ancona, che fa la D ma si è aggiudicata il triangolare serale al Del Conero. Nell’ultimo incontro la squadra di Dionigi è stata portata ai rigori dai padroni di casa: decisiva l’imprecisione dal dischetto di Viola e Sarno, entrambi murati dal portiere D’Arsiè. Alla Reggina non è bastato dominare per 45’: numerosi gli errori sotto porta, anche se va apprezzata la spinta offensiva dei calabresi, apparsi però evanescenti e piuttosto stanchi. Così la figurona la fa l’Ancona, che nel secondo match aveva superato 1-0 il Trapani (gol di Sparvoli). TUTTOCUOIO-EMPOLI 1-3 MARCATORI Mchedlidze (E) al 22’, Colombo (T) su rigore al 43’ p.t.; Shekiladze (E) al 30’, Saponara (E) al 41’ s.t. EMPOLI p.t. (4-4-1-1) Dossena; Laurini, Romeo, Tonelli, Regini; Pucciarelli, Moro, Valdifiori (dal 35’ Signorelli), Croce; Lazzari; Mchedlidze. EMPOLI s.t. (4-4-1-1) Dossena (dal 20’ Ricci); Pecorini, Ferreira, Romeo (dal 25’ Konate), Regini (dal 25’ Tonelli); Spinazzola, Signorelli, Guitto, Saponara; Shekiladze; Coralli (dal 37’ Pucciarelli). All. Sarri. PONTE A EGOLA (Pi) (g.c.) Primo vero test probante per l'Empoli di Sarri contro la Tuttocuoio (serie D). Gli azzurri sono nel momento di maggiore carico del ritiro e si vede. Non ci sono Tavano (acciaccato) e Pratali (non ancora pronto), ma c'è l’ultimo rinforzo Camillucci, in tribuna. Bene i due georgiani che segnano, ma segna anche la Tuttocuoio su rigore del sempre lucido Corrado Colombo. Alla fine Saponara ristabilisce le distanze e il test si conclude 3-1. E questa mattina Empoli subito in campo per riprendere a correre. CITTADELLA-MELBOURNE PHOENIX 6-0 MARCATORI Di Roberto al 3’, Pellizzer al 39’ p.t.; Maah al 14' e al 22', Perna al 30' e al 32' s.t. CITTADELLA p.t. (3-4-3) Pierobon; Sosa, Coly, Pellizzer; Vitofrancesco, Paolucci, Baselli, Biraghi; Di Roberto, Di Carmine, Martignago. CITTADELLA S.t. (3-4-3) Cordaz; Martinelli, Gorini, Gasparetto; Schiavon, Branzani, Baselli (dal 28' Vitofrancesco), Biraghi (dal 12' De Vito); Bellazzini, Perna, Maah. All. Foscarini. LAVARONE (Tn) (s.p.) Oltre 500 tifosi a seguire il Cittadella in ritiro: un entusiasmo mai visto. La squadra granata ricambia con sei gol con il Melbourne Phoenix. Meglio il secondo tempo rispetto al primo, grazie anche a Maah e Bellazzini che fanno della velocità una delle loro armi migliori. Positive indicazioni dal 3-4-3, il modulo che sta provando Foscarini in questa prima parte del ritiro. In evidenza Baselli, Di Roberto e Perna. IL PROGRAMMA DELLA SETTIMANA Questo il programma delle partite di questa settimana (oggi non ce ne sono in programma) per le squadre di Serie B: DOMANI Novara-Valle d’Aosta (ore 17.30, a Saint Vincent); Crotone-Hinterreggio (a Moccone); Bari-Normanna (ore 16, ad Alfedena). MERCOLEDÌ Juve Stabia-Gubbio (ore 20.30, a Gubbio); Ascoli-Castel Rigone (ore 17.30, a Norcia); Carrarese-Empoli (ore 20.45, a Carrara); Novara-Renate (ore 17.30, a Saint Vincent); Verona-Alto Adige (ore 18.30, a Bressanone); Lecce-Nogometni Klub Sencur (ore 17, a Tarvisio); Cittadella-Clodiense (ore 17, a Lavarone); Lanciano-Isernia (a Isernia); Reggina-Foligno (ore 20.30, a Foligno); Grosseto-Bolzano (ore 18, a Spormaggiore). GIOVEDÌ Spezia-Lunigiana (ore 18); Lecce-Tamai (ore 17, a Tarvisio); Modena-Giorgione (a Borgo Valsugana); Varese-Valle d’Aosta (ore 17.30, Chatillon). VENERDÌ Padova-avv. da definire (ore 18); Brescia-Liberty Oradea (ore 16, a Temù); triangolare Crotone-Messina-Rocca Calcio (ore 17, a Camigliatello). SABATO Ascoli-Maceratese (ore 20.30, a Macerata); Sassuolo-Empoli (ore 18, a Sassuolo); Cittadella-San Paolo Padova (ore 16.30, a Lavarone); Reggina-Spoleto (ore 18, a Spoleto). DOMENICA Novara-Torino (ore 20.30, a Novara); Spezia-avversario da definire; Cittadella-Bassano (ore 17, a Bassano); Pro Vercelli-Varese (ore 17.30, a Chatillon); Modena-Real Sociedad (ore 20.45); Lanciano-Bari (ore 20.30).


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 30 LUGLIO 2012

FORMULA 1 GP UNGHERIA UNDICESIMA TAPPA DEL CAMPIONATO 2012 PINO ALLIEVI BUDAPEST (Ungheria)

E ora i punti di vantaggio su Webber sono addirittura saliti a 40. Che cosa potevano desiderare di più Alonso e la Ferrari, prima di concedersi le meritate ferie? D’accordo, il Gran Premio d’Ungheria — gara senza sorpassi, noia mortale, pista non da mondiale — è stata una mezza delusione per Maranello e il quinto posto dello spagnolo, a quasi mezzo minuto da Hamilton, è tutto sommato deprimente. Ma è meglio badare al sodo. Ossia a una leadership che quando mancano 9 gare alla conclusione è saldissima, a una squadra che dal disastroso inizio dell’anno ha recuperato dignità, prestazioni e rispetto, a un Alonso che grazie alla sua guida vellutata e al suo opportunismo agonistico continua a sorprendere, a un team che da ben 23 gare consecutive porta Fernando a segnare punti pesanti.

Attenzione E’ ritornato

Hamilton da sballo E Alonso allunga

L’inglese domina con una McLaren ritrovata Il ferrarista è 5˚, ma ruba altri punti a Webber campionato in corso. Invece Alonso getta acqua sul fuoco degli entusiasmi e dice: «Avere 40 punti di vantaggio è anormale, non ce l’aspettavamo, siamo sorpresi», quasi fosse una colpa e dovesse espiare qualcosa. Bene, speriamo che Alonso resti «deluso» così sino alla fine del campionato: sarebbe un trionfo!

Prudenza Per un campione co-

me Alonso, abituato a parlare sempre di bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno, il bilancio è più che soddisfacente, ci mancherebbe. Però proprio lo stesso pilota che dopo il trionfo in Germania esaltava i «continui e costanti progressi della F2012», adesso rivela che sì, ci sono state tante cose di dettaglio che hanno dato i risultati auspicati, ma da un po’ di tempo a questa parte «le modifiche che abbiamo apportato non hanno funzionato e siamo stati costretti a fare passi indietro». A noi pare che invece siano stati molti di più i passi avanti, se solo pensiamo che una settimana fa a Hockenheim la Ferrari di Alonso aveva vinto la resistenza di Red Bull e McLaren costringendole alla resa. Per la prima volta la rossa aveva mostrato gli artigli risultando superiore alle rivali come prestazioni complessive, esaltate da un minore degrado delle gomme. Sorpresa Oramai questo Mon-

diale e le coperture Pirelli costringono a rimangiarsi giudizi e valutazioni a pochi giorni di distanza, ma la situazione ci pare più che rosea, sia pure con la dovuta prudenza di un

da sempre, non si sorpassa. La sorpresa di Budapest è venuta dalla Lotus, che ha piazzato Kimi Raikkonen secondo in scia a Hamilton e Romain Grosjean terzo, acciuffato all’ultima curva da Vettel, che aveva fatto un pit stop in più sperando nel crollo delle gomme (degli altri). Rammarico Col caldo le Lotus

Conferma Intanto, ieri ha vinto

Lewis Hamilton. Come ci si aspettava. Hamilton ha dominato. Sempre primo, dal via alla bandiera a scacchi, a riprova che le ultime modifiche alla McLaren hanno trasformato l’appannata MP4/27 in una monoposto vincente. Lui, quando la macchina c’è evita gli eccessi di rischio a cui è portato per carattere e diventa abile calcolatore. Il tira e molla che ha fatto con Grosjean e Raikkonen lo ha divertito: in realtà non si è mai sentito minimamente in pericolo. Agevolato anche da una pista su cui,

vanno fortissimo, ma se Raikkonen invece che 5˚ fosse partito più avanti, forse avrebbe davvero potuto ambire al successo. Perché è vero che ha fatto gli ultimi 20 giri all’ombra di Hamilton, ma all’Hungaroring c’è un rettilineo troppo breve che non consente sogni in grande. Si sta dietro e si mastica amaro, a meno di non tentare il suicidio. E così Kimi cuor di leone ha desistito lasciando il ricordo di una (rude) difesa-spettacolo da un tentativo di sorpasso del sopraggiungente Grosjean, mentre il finlandese stava rientran-

do in pista dopo il secondo pit stop. Delusioni Di McLaren ieri se n’è vista una. L’altra si è persa tra i saliscendi del noioso circuito di Budapest e, con Button, è giunta sesta. Senza l’ennesima sosta al rallentatore al cambio gomme, Jenson avrebbe persino preceduto Alonso. Mark Webber, costretto a una tattica incomprensibile messa in atto della Red Bull, si è piazzato quarto. Massa ha concluso nono e invisibile. Adesso tutti in ferie, la F.1 obbliga alla chiusura dei reparti-corse per due settimane, quindi piloti, ingegneri e meccanici possono andare al mare o ai monti come i comuni mortali. Si torna in pista il 2 settembre in Belgio, a Spa-Francorchamps, pista difficilissima, cupa, intrisa di fascino. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Semafori in tilt, tutto da rifare Le macchine sono tutte schierate per la partenza, ma invece di accendersi i semafori rossi, si illumina una sfilza di luci verdi e arancioni. Il direttore di gara Charlie Whiting ordina un nuovo giro di formazione e una nuova partenza; i giri scendono da 70 a 69. Sotto, i due piloti Lotus Raikkonen (a destra) e Grosjean sfiorano il contatto subito dopo il secondo pit stop di Kimi: il finlandese riesce a rimanere davanti IPP DA TV

CHE COPPIA LA SQUADRA DI BOULLIER SUL PODIO CON DUE VETTURE Non sto dietro alle voci».

Raikkonen, torni alla Ferrari? «Chissà, io sto bene in Lotus» Il finlandese è 2˚ per la terza volta: «Ma non mi basta E lascio perdere le voci di mercato» BUDAPEST (Ungheria)

Pretendere da Kimi Raikkonen l’esultanza per un secondo posto sarebbe davvero troppo. Infatti il finlandese non si smentisce, dopo essere finito per la terza volta in questa stagione alle spalle del vin-

citore: «Di nuovo secondo, non è abbastanza», si rammarica Kimi. L’uomo di ghiaccio conferma però di essere ormai tornato con la Lotus, dopo due stagioni di assenza dalla F.1, tra i protagonisti del Mondiale: «Ma non ho vinto, e quindi è inutile prendersela troppo, visto che non si possono cambiare le cose. Ho avuto un problema iniziale con il Kers, che potevo usare solo al 50 per cento, e ho perso una posizione rispetto ad Alonso. Alla fine l’unica mia speranza era che Hamilton finisse le gomme, ma forse ci sarebbero voluti altri venti giri».

Bandiere Così, il flemmatico Raikkonen archivia anche l’Ungheria, dove ha ritrovato i suoi entusiasti tifosi di un tempo, con tante bandiere finlandesi: «Bellissimo, peccato che non ci abbia resi più veloci. Adesso non resta che continuare a spingere e provare a vincere la prossima gara». Ai margini del GP, radio-paddock («sintonizzata» sull’Inghilterra) ha diffuso la voce di un clamoroso ritorno di Kimi in Ferrari il prossimo anno. Lui ha sorriso e ha commentato così: «Ho sempre detto di non nutrire risentimenti verso di loro (la Ferrari, n.d.r.). Ho avuto un bel periodo con il te-

Grosjean ok Il suo compagno di

Il podio: da sinistra Raikkonen (2˚), Hamilton (1˚) e Grosjean (3˚) LIVERANI

Grosjean evita le polemiche sul duello con Kimi dopo il pit-stop «È stato regolare»

am. Ho vinto il mio Mondiale là, ma probabilmente le cose sarebbero potute finire in un modo più carino. La vita va avanti e non sai mai cosa può accadere in futuro, ma io sono contento dove sono adesso e le cose stanno andando proprio bene.

squadra, Romain Grosjean, ha dimostrato stavolta di sapere dominare i nervi, soprattutto in partenza: «È stata una corsa fantastica, abbiamo battagliato per la vittoria quasi per l’ intero gran premio. Certo, se mentre lottavo per il primo posto non fossi stato attardato da un doppiato, sarebbe stato forse possibile anche vincere. Ma salire sul podio con entrambe le vetture era il nostro obiettivo». Nessuna polemica nei confronti di Raikkonen, con il quale ha avuto un duello ruota a ruota subito dopo il secondo pit-stop del finlandese: «Kimi e io siamo arrivai molto vicini, lui era all’interno e ha fatto solo quello che doveva fare». m.d.i. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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I NUMERI

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Podi 2012 per McLaren e Lotus A 6 la Ferrari e a 5 la Red Bull. Tra i piloti, Lewis Hamilton e Kimi Raikkonen salgono a 5 e si portano a una sola lunghezza da Fernando Alonso

23

GP di fila a punti per Alonso Lo spagnolo è l’unico sempre a punti nel 2012, mentre Hamilton e Vettel hanno rimediato 2 zeri a testa

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In piedi sulla sua «Talula» A sinistra Lewis Hamilton esulta in piedi sulla sua McLaren, ribattezzata «Talula» come la slitta giamaicana del film Cool Runners. Sopra l’inglese intervistato sul podio dal tenore Placido Domingo e in vena di scherzi con la compagna del padre Linda REUTERS

Ritiri in carriera per Schumi Eguaglia l’ex compagno Eddie Irvine: per il tedesco 13 ritiri con la Mercedes, 32 con la Ferrari, 20 con la Benetton e 1 con la Jordan

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Giri veloci di Vettel nel 2012 Il tedesco arriva a quota 12 in carriera

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Gare di fila tra i primi 5 per Alonso Dopo il 7˚ posto in Bahrain, lo spagnolo ha ottenuto 2 successi, 2 secondi posti, un terzo e 2 quinti di Giovanni Cortinovis

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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ilPersonaggio LEWIS HAMILTON

«È come aver vinto un oro all’Olimpiade per la mia nazione» Il pilota lancia un messaggio per gli atleti britannici a Londra «Non vedo l’ora di tornare a casa e seguire i Giochi da vicino Raikkonen? Da ragazzo alla PlayStation ero sempre Kimi»

MARCO DEGL’INNOCENTI BUDAPEST (Ungheria)

«Talula» non lo tradisce, lo porta in testa dal primo all’ultimo giro del GP di Ungheria e Lewis Hamilton coglie la sua seconda vittoria stagionale. «Talula» è il soprannome che l’inglese ha dato, proprio in occasione di questa gara, alla sua McLaren. Si è ispirato al nome della slitta della squadra giamaicana nel divertente Cool Runners, il suo film preferito. Certo, all’Hungaroring per una slitta faceva un po’ caldo, ma gli ha portato fortuna lo stesso. «Una giornata incredibile, un lavoro fantastico da parte di tutto il team. Abbiamo dimostrato di poter competere con i primi. Non vedo l’ora di poter affrontare la seconda parte della stagione», ha esultato Hamilton. Più vicino Appena una settimana dopo il ritiro di Hockenheim, l’inglese ha ridotto da 62 a 47 punti il distacco in classifica da Alonso: «Se vinci questo tipo di corse quando sei sempre sotto pressione da parte di piloti forti come Raikkonen e Grosjean, vuol dire che hai la mente lucida al 100 per cento. Ed è davvero bellissimo che nessuno abbia sbagliato, né il team né io», si è compiaciuto il pilota. Ma oltre che a se stesso e alla sua scuderia, Lewis non ha lesinato i complimenti ai due inseguitori sulle Lotus: «Questi ragazzi sono davvero veloci, se si fossero qualificati davanti, o fossimo stati su un’altra pista dove i sorpassi sono possibili, sarebbe stato

Lewis Hamilton, 27 anni AP

impossibile contenerli». Poi, l’inglese ricorda con un pizzico di nostalgia: «Per me è stato anche un bellissimo ricordo dei vecchi tempi dei duelli con Kimi, ma anche di quando lo vedevo correre in tv prima che arrivassi anche io in F.1. E quando correvo i GP con la play station io ero sempre Raikkonen!». Sicurezza La sua vittoria, ha pe-

rò tenuto a precisare Hamilton, non è mai stata in dubbio. Un vero rischio di essere raggiunto e sorpassato non c’è mai stato: «Il mio vantaggio non è mai stato veramente esiguo. Ho soltanto permesso agli inseguitori di avvicinarsi in qualche curva, perché magari avessero qualche problema con il degrado delle gomme. Mi sono soltanto preoccupato

di risparmiare velocità per l’ultimo settore, in modo di avere abbastanza vantaggio nelle ultime tre curve». Così adesso si rivede anche lui in lizza per il titolo mondiale: «Questo fine settimana, dove sono sempre stato il più veloce, nelle prove, in qualifica e in gara, dimostra che è ancora tutto aperto. Inoltre, ho fatto la miglior partenza dell’intera stagione, e ne sono stato sorpreso io stesso. Fernando non ha preso abbastanza punti, ne ha rosicchiati solo dieci. Se saremo in grado di ripetere questa prestazione, potremmo anche lentamente recuperare il divario. Abbiamo solo bisogno di costanza e dobbiamo migliorare la macchina ancora in molti settori, ma sono sicuro che ce la faremo. Questa è stata davvero una pietra miliare per noi, specialmente dopo le difficoltà nelle ultime tre, dure, gare». Slogan Sul suo casco, oltre a uno slogan di incitamento per gli atleti britannici all’Olimpiade (come quello che portava anche il compagno di squadra Button, n.d.r.), Lewis ne aveva anche uno per quelli di Grenada, l’isola caraibica dei suoi avi paterni: «Perché anche in me adesso c’è un sentimento speciale, dopo la cerimonia di apertura dell’Olimpiade e le prime gare. Non vedo l’ora di poter tornare in Inghilterra per vederle e non solo in tv. E anche se noi piloti di F.1 non siamo ai Giochi, mi sono sentito come se avessi dato anch’io il mio piccolo contributo, come una parte della squadra olimpica». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LUNEDÌ 30 LUGLIO 2012

FORMULA 1 GP UNGHERIA Calendario: si ricomincia il 2 settembre a Spa AUSTRALIA 1˚ BUTTON MALESIA 1˚ ALONSO CINA 1˚ ROSBERG

BAHRAIN 1˚ VETTEL SPAGNA 1˚ MALDONADO MONACO 1˚ WEBBER

CANADA 1˚ HAMILTON EUROPA 1˚ ALONSO G. BRETAGNA 1˚ WEBBER

GERMANIA 1˚ ALONSO UNGHERIA 1˚ HAMILTON 2 SETTEMBRE BELGIO

14 OTTOBRE COREA DEL SUD 28 OTTOBRE INDIA 4 NOVEMBRE ABU DHABI

9 SETTEMBRE ITALIA 23 SETTEMBRE SINGAPORE* 7 OTTOBRE GIAPPONE

18 NOVEMBRE STATI UNITI 25 NOVEMBRE BRASILE *In notturna

Webber paga la tattica folle Fernando voleva il 5˚ posto: detto-fatto! Button malissimo: a 30" da Lewis con la stessa auto pagelle

di PINO ALLIEVI

È più forte del Kimi che lasciò la rossa

h9

Kimi Raikkonen Il nostro è un voto globale al suo rientro dopo due anni di assenza, corroborato dalla fantastica gara di ieri. Chi avrebbe mai scommesso che appena passata la metà del campionato Kimi Raikkonen avrebbe avuto solamente un punto di distacco da Lewis Hamilton dopo aver conquistato addirittura tre secondi e due terzi posti? Ieri la vittoria era vicina, ma il circuito ungherese ha impedito il sorpasso che sicuramente il finlandese avrebbe tentato. Bravo come ai tempi della McLaren e ben altra cosa rispetto all’ultimo anno in Ferrari. Purtroppo quella che si ritrova tra le mani è una Lotus metereopatica, che va forte solo quando fa tanto caldo COLOMBO

STORICO 2012

9 Lewis Hamilton

8 Romain Grosjean

7 Fernando Alonso

Stesso voto di Kimi: weekend da favola fra pole, vittoria, assenza di errori. Per ora fa il gioco di Alonso, l’importante è che non recuperi troppi punti… ACTION IMAGES

Ieri, per la prima volta, ha assaporato l’ebbrezza di lottare per la vittoria. Ci ha provato, poi ha ceduto all’esperienza di Lewis e Kimi. Davvero incisivo e bravo AFP

Aveva detto che il 5˚ posto sarebbe andato bene. Accontentato. Tanto più che il suo diretto rivale, Webber, ha fatto peggio. E così ha aumentato il vantaggio COLOMBO

7 Bruno Senna

6,5 Sebastian Vettel 6 Mark Webber

C’è un intruso tra i piloti dei grandi squadroni che si sono accaparrati i 10 posti. È Bruno Senna, che con la Williams Renault è risalito fino al 7˚ posto CANONIERO

Ha cercato la mossa a sorpresa a 11 giri dalla fine con un terzo pit stop. Gli è andata male, dopo una gara di grande impegno, ma anche dispersiva COLOMBO

La tattica del team, che ha puntato sulle tre soste, lo ha costretto all’8˚ posto. Innervosita dalle punzecchiature di Fia e rivali, la Red Bull sta sbandando CANONIERO

6

5

5

4

1

s.v.

Rosberg

Massa

Button

Commissari

Spettacolo

Schumacher

Da qualche corsa non è più tra i primi, perché la Mercedes è progredita meno degli altri. Il 10˚ posto di ieri ne è lo specchio

In partenza scattava settimo e si è ritrovato nono. Fine della gara. Il resto è stata attesa

Lewis Hamilton primo, Jenson sesto a mezzo minuto. Non servono altri commenti

Un sorpasso: Maldonado su Di Resta. E Pastor punito ingiustamente! Commissari (nella foto Sullivan) bocciati

Perché la Fia accetta una pista dove c’è tutto lo spazio per modificare e facilitare i sorpassi? Volere è potere. Ma non succederà IPP

Prima spegne il motore in griglia, poi parte dai box, fora e quando rientra si prende una penalità... Giornataccia

LIVERANI

CANONIERO

REUTERS

COLOMBO

classifiche ARRIVO POS PILOTA 1.

HAMILTON

2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22.

RAIKKONEN GROSJEAN VETTEL ALONSO BUTTON SENNA WEBBER MASSA ROSBERG HÜLKENBERG DI RESTA MALDONADO PEREZ RICCIARDO VERGNE KOVALAINEN KOBAYASHI PETROV PIC GLOCK DE LA ROSA

SCUDERIA

PILOTI POS NOME

NAZ

1. ALONSO 2. WEBBER 3. VETTEL 4. HAMILTON 5. RAIKKONEN 6. ROSBERG 7. BUTTON 8. GROSJEAN 9. PEREZ 10. KOBAYASHI 11. MALDONADO 12. SCHUMACHER 13. DI RESTA 14. MASSA 15. SENNA 16. HÜLKENBERG 17. VERGNE 18. RICCIARDO 19. KOVALAINEN 20. PETROV 21. GLOCK 22. PIC 23. KARTHIKEYAN 24. DE LA ROSA

SPA AUS GER GB FIN GER GB FRA MES GIA VEN GER GB BRA BRA GER FRA AUS FIN RUS GER FRA IND SPA

PUNTI AUS MAL CIN BAH SPA MON CAN EUR GB

164 124 124 117 116 77 76 76 47 33 29 29 27 25 24 19 4 2 0 0 0 0 0 0

10 12 18 15 6

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2 12 10 15

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8 6 27 18 6 10 25 1

37 10 2 23 18

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18 25 15 4 10

1 1 10

GER UNG

25 4 10 15 1 18

10 4 12 25 18 1 8 15

8 12 6

6

12 2

2 6 2

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40 5 18 30 6

14 18 15 25 7 20

16 33 33 12 1

COSTRUTTORI RITIRATI: al 57˚ giro SCHUMACHER (GER-Mercedes) decisione del team; al 61˚ KARTHIKEYAN (IND-Hrt) sospensione GIRO PIÙ VELOCE: il 68˚ di VETTEL in 1’24"136, media 187,453 km/h DISTANZA: 69 giri pari a 302,249 km LEADER DELLA CORSA: dal 1˚ al 17˚ giro Hamilton; il 18˚ e il 19˚ Grosjean; il 20˚ Raikkonen; dal 21˚ al 40˚ Hamilton; dal 41˚ al 45˚ Raikkonen; dal 46˚ al traguardo Hamilton NOTE: drive-through a Schumacher e Maldonado

Sei doppiette pole-vittoria È già record GIOVANNI CORTINOVIS

Con la vittoria dopo essere partito dalla pole, Lewis Hamilton ha garantito al campionato 2012 un nuovo record. Negli 11 GP disputati la doppietta pole-vittoria è infatti già riuscita a 6 diversi piloti: Nico Rosberg in Cina, Sebastian Vettel in Bahrain, Pastor Maldonado in Spagna, Mark Webber a Montecarlo, Fernando Alonso in Germania e Lewis Hamilton in Ungheria. Il massimo in un intero campionato erano i 5 piloti del 2003 (i due fratelli Schumacher, Alonso, Barrichello e Montoya) e del 1979 (Jabouille, Jones, Laffite, Scheckter e Villeneuve), mentre nel 2011 ci riuscì solo Vettel. Persino nel 1982, quando si registrò il record di 11 vincitori, solo Arnoux e Prost realizzarono l’accoppiata pole-vittoria. In totale sono 10 le doppiette pole-vittoria di Hamilton che eguaglia Hakkinen al 9˚ posto nella classifica dominata da Michael Schumacher con 40. Hamilton è anche l’unico a fare pole-vittoria in Ungheria nelle ultime 8 edizioni: ci è riuscito nel 2007 e 2012. Per la McLaren le doppiette pole-vittoria sono 71.

CANONIERO

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zoom sulla corsa GENERALE

TEMPO/DISTACCO (PIT STOP) GB McLaren-Mercedes in 1h41’05"503 (2) media 179,390 km/h FIN Lotus-Renault a 1"032 (2) FRA Lotus-Renault a 10"518 (2) GER Red Bull-Renault a 11"614 (3) SPA Ferrari a 26"653 (2) GB McLaren-Mercedes a 30"243 (3) BRA Williams-Renault a 33"899 (2) AUS Red Bull-Renault a 34"458 (3) BRA Ferrari a 38"350 (2) GER Mercedes a 51"234 (2) GER Force India-Mercedes a 57"283 (2) GB Force India-Mercedes a 1’02"887 (2) VEN Williams-Renault a 1’03"606 (3) MES Sauber-Ferrari a 64"494 (2) AUS Toro Rosso-Ferrari a 1 giro (3) a 1 giro (4) FRA Toro Rosso-Ferrari FIN Caterham-Renault a 1 giro (3) GIA Sauber-Ferrari non arrivato (2) RUS Caterham-Renault a 2 giri (3) FRA Marussia-Cosworth a 2 giri (2) GER Marussia-Cosworth a 3 giri (2) SPA Hrt-Cosworth a 3 giri (2) NAZ

LA STATISTICA

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12.

RED BULL MCLAREN LOTUS FERRARI MERCEDES SAUBER WILLIAMS FORCE INDIA TORO ROSSO CATERHAM MARUSSIA HRT

246 193 192 189 106 80 53 46 6 0 0 0

30 40 6 10 12 1 2

12 15 10 25 1 18 8 8 4

22 33 8 2 25 1 10

37 4 33 8 11

8

1 10

12 4 18 25 23 2 1 16

2

6 2

-

-

-

CAMBI GOMME

GIRI VELOCI

Questo l’elenco dei pit stop di ieri. Le sigle: S=soft, M=medie, H=dure, N=nuove e U=usate. Tra parentesi il giro della sosta, alla fine le soste totali. Le altre sigle: NC=non classificato, NP=non partito. Hamilton: SU MN (18) MN (40) 2 Raikkonen: SU SU (20) MU (45) 2 Grosjean: SU SU (19) MU (39) 2 Vettel: SU SU (17) MN (38) SU (58) 3 Alonso: SU MN (17) MN (43) 2 Button: SU MN (15) SU (34) MN (45) 3 Senna: SU MN (16) MN (42) 2 Webber: MN MN (20) SN (39) SU (55) 3 Massa: SU MN (18) MN (43) 2 Rosberg: SN MN (16) MN (40) 2 Hülkenberg: SU MN (15) MN (39) 2 Di Resta: SN MN (16) MN (38) 2 Maldonado: SU MN (15) MN (41) DT (52) 3 Perez: SN MN (21) MN (47) 2 Ricciardo: SN SN (14) SU (34) MN (47) 3 Vergne: SU SN (12) SU (30) MN (46) MN (64) 4 Kovalainen: SN MN (17) MN (36) SU (56) 3 Kobayashi: SU MN (8) SU (40) 2 Petrov: SN MN (18) MN (35) MN (51) 3 Pic: MN SN (20) MN (39) 2 Glock: MN SN (18) MN (40) 2 De la Rosa: MN MN (22) SN (41) 2 Kartikeyan: SN MN (18) SU (39) 2 NC Schumacher: SN MN (1) DT (4) MN (32) 3 NC

1. Vettel 1’24"136 (68˚) 2. Perez 1’25"218 (65˚) 3. Webber 1’25"402 (41˚) 4. Hamilton 1’25"677 (65˚) 5. Maldonado 1’25"723 (63˚) 6. Raikkonen 1’25"728 (41˚) 7. Alonso 1’25"738 (65˚) 8. Kobayashi 1’25"745 (61˚) 9. Rosberg 1’25"830 (58˚) 10. Button 1’25"831 (58˚) 11. Massa 1’25"920 (54˚) 12. Di Resta 1’25"976 (57˚) 13. Grosjean 1’26"050 (59˚) 14. Vergne 1’26"061 (66˚) 15. Hülkenberg 1’26"073 (60˚) 16. Senna 1’26"248 (65˚) 17. Ricciardo 1’26"508 (59˚) 18. Kovalainen 1’26"595 (62˚) 19. Schumacher 1’26"778 (56˚) 20. Petrov 1’27"629 (59˚) 21. Glock 1’28"447 (55˚) 22. Pic 1’28"727 (22˚) 23. De la Rosa 1’28"765 (56˚) 24. Karthikeyan 1’29"506 (56˚)

Sebastian Vettel, 25 anni REUTERS


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FORMULA 1 GP UNGHERIA

story

Fernando Alonso, 31 anni ieri, impegnato all’Hungaroring

40 + REUTERS

Festa a sorpresa nel paddock per i 31 anni di Fernando

Alonso lancia la doppia fuga Sui rivali e con la sua Dasha

Fernando Alonso, ieri, a Budapest ha tagliato anche il traguardo dei 31 anni. Lo spagnolo non ha potuto festeggiare la ricorrenza con la trentunesima vittoria della sua carriera ma il +40 in classifica con cui ha lasciato l’Hungaroring rappresenta un regalo da mettere in valigia in vista delle vacanze che iniziano oggi. La squadra ha aspettato la fine del GP per fare una piccola sorpresa al suo pilota: torta e champagne per festeggiare, preceduti dalla proiezione di un breve video contenente le immagini salienti della carriera dello spagnolo.

«Ventitré volte di fila a punti: questo è possibile solo in un grande team» Ora, cresciuto il vantaggio, un mese di vacanza assieme alla modella russa DAL NOSTRO INVIATO

ANDREA CREMONESI BUDAPEST (Ungheria)

Le annate giuste si capiscono anche da giornate così: per la prima volta dal Bahrain, Fernando Alonso non è mai stato in grado di dire la sua non solo per la vittoria ma neppure per il podio. Eppure se ne va in vacanza, in compagnia di Dasha Kapustina, con 40 punti su Webber, sei in più di quanti ne avesse alla vigilia di questa gara, perdendone solo 2 su Vettel e 15 su Hamilton che considera gli avversari più pericolosi. «Incredibile — ha sottolineato — questa è stata un’altra buona domenica in ottica campionato, credo che nessuno potesse immaginare che avremmo finito davanti a una Red Bull e a una McLaren, macchine che insieme alle Lo-

tus sono state più veloci di noi durante l'intero fine settimana. La nostra reale posizione in questa gara era la settima, ma grazie alla strategia sono riuscito a chiudere quinto». Pista Ma oltre ai punti Alonso

ha elencato anche una serie di cose positive che questa gara gli ha riservato: «La partenza, malgrado scattassi dalla parte sporca della pista (che gli ha consentito di sorprendere alla terza curva Raikkonen; n.d.r.); la costanza del comportamento dei pneumatici, credo che siamo stati con la Lotus i migliori da questo punto di vista, nel senso che gli altri degradavano un po' di più; l'affidabilità perché non va dimenticato che il nostro vantaggio in classifica è legato anche al fatto che sono finito a punti 23 volte consecutive e ciò è

possibile solo con un grande team. Questi dieci punti sono un premio perché ottenuti in condizioni difficili...». Sforzo Detto questo, il leader

iridato ha ribadito l'allarme lanciato dopo le qualifiche, ovvero che per poter alimentare il sogno iridato, bisogna rimboccarsi le maniche. «Questo risultato non è frutto delle caratteristiche del tracciato, ma dalla qualifica. E se fosse rimasto asciutto per tutti e tre i giorni pure ad Hockenheim, probabilmente anche là saremmo partiti quinti e sesti. Il fatto è che ad ogni gara portiamo cose grosse e modifiche di dettaglio ma le novità più consistenti spesso non hanno funzionato e siamo dovuti tornare al pacchetto della gara precedente e questo ci ha frenato un po' a livello di performance pura.

Però c'è tanta carne al fuoco per il proseguo del campionato, tante idee e tante cose che stiamo provando in galleria del vento. Speriamo che funzionino, perché altrimenti il tesoretto di punti accumulati in questa prima fase non basterà». Futuro I pezzi nuovi, ha promesso Stefano Domenicali, saranno in produzione questa settimana, l'ultima prima della chiusura estiva (6-20 agosto) mentre per quanto riguarda il futuro di Massa si dovrà attendere ben oltre a Monza: «Non abbiamo fretta di decidere», ha tagliato corto il responsabile del Cavallino, il quale sulle voci lanciate ieri dai siti di un clamoroso ritorno di Kimi Raikkonen ha replicato così: «Credo che lui e Button (altro pilota accostato al Cavalli-

no; n.d.r.) siano sotto contratto con altri team». Massa Domenicali quindi ha ribadito la fiducia (a tempo?) nei confronti di Massa: «Lui sa che cosa deve fare: massimizzare il risultato, aiutarci a prendere punti per il costruttori e a strapparli agli avversari di Fernando». Cose che ieri al brasiliano non sono riuscite e sono costate per Maranello la perdita di due posizioni nella classifica dei team (da seconda a quarta). «La doppia partenza è ciò che ha compromesso la mia gara — ha spiegato Felipe —, la frizione infatti si è scaldata troppo e al via le mie gomme hanno patinato». Sul proprio futuro bocca cucita: «Sino a quando le cose non saranno chiare, non voglio dire nulla». © RIPRODUZIONE RISERVATA

RIVALI NEL CAOS IL MURETTO STAVOLTA NON È STATO LUCIDO

Horner replica: «Era la soluzione tattica migliore» Per Vettel continua il tabù di luglio DAL NOSTRO INVIATO

BUDAPEST

team Christian Horner — ma è finito largo sul cordolo e Button lo ha sorpreso». Inchiodato dietro la McLaren numero 3 per ben 15 giri, l’iridato si è giocato una buona fetta di gran premio. «Jenson — spiega Seb — era più lento e ho perso troppo tempo alle sue spalle. È un peccato, perché la macchina aveva un ottimo ritmo e avrei potuto decisamente andare più

forte se non mi fossi trovato sempre bloccato». Sosta E proprio per cercare un

diversivo nel finale, quando inseguiva la Lotus di Grosjean, Vettel ha giocato la carta di una terza sosta, che ai più è sembrata la mossa della disperazione. «In realtà non sapevamo se le gomme avrebbero resistito sino al traguardo. Se quelle di chi

IN COMPAGNIA E ora tutti al mare Alonso insieme a Dasha Kapustina, modella russa con cui fa coppia fissa da un po’ di tempo COLOMBO

LA TECNICA

Red Bull e il naufragio delle 3 soste Webber: «Scelta che non capisco»

Niente da fare. La maledizione di luglio, mese nel quale non è mai riuscito a vincere, continua. Ma quello che è peggio per Sebastian Vettel è che, su una pista dove sulla carta la sua Red Bull doveva fare la differenza, non è riuscito neppure a salire sul podio e nei confronti di Alonso ha guadagnato solo due punti. Ma di questo risultato al di sotto delle attese in fondo il tedesco deve incolpare un po’ se stesso. «Sebastian alla prima curva ha provato a sorprendere Grosjean — è la spiegazione offerta dal responsabile del

LA GRANDE TORTA Come una famiglia Fernando stappa una bottiglia di champagne. Non è quella del podio, ma è graditissima COLOMBO

Mark Webber, 35 anni, primo inseguitore di Alonso in classifica REUTERS

ci precedeva (e che aveva scelto di fare due sole soste; n.d.r.) avessero ceduto, la storia sarebbe andata in modo differente. Sì, abbiamo preso un rischio perché il vantaggio su Alonso era minimo (la Red Bull è uscita dai box proprio davanti al muso della rossa; n.d.r.) ma ha funzionato. Deluso? No. Sarei stato ovviamente più felice se avessi vinto, ma per farlo dobbiamo migliorare in qualifica». Inspiegabile Chi invece non ha proprio capito la strategia delle tre soste è Webber. «Non so perché mi hanno voluto fermare! Forse pensavano che gli altri si sarebbero trovati nei guai negli ultimi giri. Peccato perché ero tranquillamente quinto (davanti ad Alonso; n.d.r.) e invece così ho perso tre posizioni. Dietro a Senna, poi, non c’era verso di superare». Horner ha tagliato corto, sostenendo «che secondo noi, dopo aver ripreso la posizione su Alonso, la soluzione migliore per Mark sarebbe stata quella delle tre soste. Nel finale poi è stato frenato da un problema al differenziale». Che però stranamente il pilota non ha menzionato. E Alonso ringrazia... a.cr. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Sulla Lotus muso a pellicano A Spa e Monza il doppio Drs

A sinistra il nuovo muso «pellicano». Sopra il doppio Drs su cui punterà molto a Spa e Monza PIOLA (g.p.) Lotus protagonista anche senza vincere. La scuderia di Enstone aveva preparato con cura questa gara e ha già investito molto nelle prossime due. Qui a Budapest ha debuttato uno strano muso denominato subito «pellicano», per la specie di sacca nella parte inferiore. Nuovi anche l’ala anteriore, il diffusore e le paratie dell’ala posteriore. Per le prossime piste veloci di Spa e Monza c’è invece in serbo il doppio Drs.


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MOTOMONDIALE GP STATI UNITI DECIMA TAPPA DEL CAMPIONATO 2012

Stoner show Guerre stellari con Lorenzo La spunta Casey Il pilota Honda supera sul dritto lo spagnolo e se ne va Pedrosa 3˚ ma staccato. Rossi cade al Cavatappi DAL NOSTRO INVIATO

FILIPPO FALSAPERLA LAGUNA SECA (Stati Uniti)

Jorge Lorenzo aveva tessuto la sua tela nella testa, ma non aveva fatto i conti con Casey Stoner. «Bisogna amministrare nella prima parte e poi vedere dopo metà gara chi ne avrà di più». Certo poi lui interpreta le cose a modo suo. Così al via ha messo il turbo ed è andato davanti per controllare (sempre a modo suo, sul ritmo fantastico di 1’21" basso...), rovinando a metà la strategia di Casey, che aveva montato la gomma morbida per sfruttare al meglio proprio la prima parte di corsa. E ci si è messo anche il suo compagno Dani Pedrosa, che partendo a razzo gli ha fatto sicuramente perdere un giro a inseguire. Fenomeni La gara, e non pote-

Jorge in classifica conserva 32 punti di vantaggio sull’australiano e 23 punti su Dani va essere diversamente, è ancora una volta dei soliti (tre) noti. Anche se poco prima di metà gara Pedrosa perde contatto e si guarda lo spettacolo a distanza. Alla prima curva, quando alla fine mancavano 11 giri, Stoner ha rotto gli indugi e pian piano ha macinato l’avversario spagnolo. Una grandissima vittoria, che però non cambia affatto l'equilibrio del Mondiale: ha ancora ben 32 punti da recuperare.

Confronto Dietro, alla fine, è

stato solo duello per le briciole. Dopo che il caposquadra Ben Spies è volato via per un problema tecnico al forcellone, Andrea Dovizioso ha controllato come molto spesso è accaduto quest’anno il compagno Cal Crutchlow: una soddisfazione minima, visto che il podio resta lontano circa 7 secondi. Rischio Cosa avrebbe potuto fa-

re Lorenzo lo aveva fatto intravvedere nel warm up, posticipato di un’ora per la solita nuvola fastidiosa che ha fatto davvero fatica a salire alta oltre i picchi della Laguna. Jorge è scivolato all'ultima curva. Si è precipitato vicino alla sua Yamaha per spegnere il motore rimasto acceso (ma non sarebbe più semplice mettere un sistema antirischio per la vita del motore?), poi è corso al box dove ha cambiato solo i guanti e si è ributtato immediatamente in pista con il muletto. Un diavolo davvero: in un giro ha avvicinato Pedrosa, che in quel momento era in testa, lo ha infilzato, mettendo poi in fila 4 giri velocissimi, salvo poi essere infilato da Stoner per un solo millesimo. Comunque mostruoso.

4

I NUMERI

4

Vittorie di Casey Prima di ieri, l’australiano aveva già trionfato quest’anno in Spagna, Portogallo e Olanda

9

Podi di Jorge Quest’anno Lorenzo è salito sul podio in 9 delle 10 gare: 5 vittorie e 4 secondi posti. Out solo ad Assen, steso da Bautista

ro Bautista, primatista di cadute (anche nel warm up) e poi al via con una scelta controcorrente della doppia gomma morbida. La stessa che hanno fatto i due ducatisti al posteriore, con Nicky Hayden a lungo 8o davanti al suo caposquadra e alla fine buon 6o dopo aver rincorso e infilato al Cavatappi Stefan Bradl, esordiente a Laguna Seca, ma autore di un’ottima gara. Rossi Valentino invece è naufragato: 8o soltanto grazie ai guai di chi gli stava davanti, poi nella stessa curva è volato fuori a grandissima velocità. Ora possiamo solo sperare che questa settimana, decisiva per il futuro sia della rossa che del Dottore, si riesca ad impostare la rinascita. Mentre ieri circolava la notizia smentita che Cal Crutchlow abbia firmato per l’anno prossimo, da domani in pista al Mugello vanno tre giovani per (forse) lo junior team, Andrea Iannone, Scott Redding e Danilo Petrucci (ieri mestamente ritirato). Infine sabato scade l’appuntamento che Ducati e Rossi si sono dati per... dirsi addio. Una settimana per girare pagina. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Rosse I timori della vigilia, con

clic

una qualifica che ha mandato nello sconforto il box Ducati, sono stati facili profeti di una gara assolutamente di rimessa, per non dire in difesa rocciosa. Toni Elias (sostituto di Hector Barbera nel team satellite Pramac) è caduto alla prima curva (coinvolgendo anche Michele Pirro), i due piloti ufficiali hanno fatto fatica a tenere indietro l’ultima delle altre MotoGP, la Honda di Alva-

IL CUGINO DI HAYDEN 2˚ NELLA SUPERSPORT Curiosità nelle gare di contorno: al 2˚ posto nella Supersport si è piazzato il pilota numero 69, cioè Gillim, che di nome fa... Hayden. È il cugino di Nicky.

Casey Stoner, 26 anni, campione del mondo in carica. A fine anno lascerà il mondo delle corse MILAGRO

GP2 L’ITALIANO A BUDAPEST SI AVVICINA AL LEADER

Taccuino

Gutierrez vince dalla pole Valsecchi (4˚) in scia a Razia

CIV A MISANO

OTTO ORE DI SUZUKA

Antonelli fa doppietta

Vince la Honda di Rea

(p.g.) Doppietta di Niccolò An tonelli nel 7˚ round del Civ a Misano. Il 16enne ha vinto su Kevin Calia e sullo spagnolo Alex Rins, tutti su Honda. Nel Tricolore Moto3 Calia sa le a +12 punti su Matteo Ferrari. Il penultimo round ha incoronato in an ticipo il 15enne Lorenzo Dalla Porta (Aprilia), 2˚ in 125 dietro Miroslav Po pov (R.Cec Mahindra). Gara e titolo per Matteo Baiocco (Ducati), 28 an ni, nella Superbike e Ilario Dionisi (Honda), 28, in Supersport. Verdetti rimandati al round finale di Vallelun ga (14 ottobre) nelle Stock: nella 1000 vinta da Michele Magnoni (Bmw) il ducatista Ivan Goi ha prece duto l’inseguitore Alessio Velini (Bmw) tornando a +7 in classifica. La doppietta di Franco Morbidelli, 17 anni, ha rimandato la festa di Riccar do Russo, solo 4˚.

(p.g.) Jonathan Rea, ufficiale Honda nel Mondiale Superbike, ha sbancato la 35a edizione della 8 Ore di Suzuka, quarto round Endurance, in coppia con il giapponese Kensuke Akiyoshi.

HUNGARORING Esteban Gutierrez ha dominato la seconda gara della GP2 a Budapest. Il messicano, tester della Sauber F.1, ha sfruttato la a pole, mantenendo il comando per tutti i 28 giri. Gutierrez ha preceduto il francese Nathanael Berthon e il brasiliano Luiz Razia. Il leader della serie è stato autore di una buona partenza, che l’ha portato in quarta posizione, e a 8 giri dalla fine ha superato Giedo Van der Garde. Però Razia ha guadagnato solo 2 punti su Davide Valsecchi, visto che l’italiano della Dams, scattato dalla settima posizione, ha disputato una corsa molto aggressiva, conclusa al 4˚ posto, con due brillanti sorpassi su Joloy Palmer e Van der Garde.

«Ho perso qualche punto da Razia — ha detto Valsecchi — ma nel complesso è andata bene. Nel weekend, considerando anche gara 1, ho accorciato il divario dalla vetta della classifica da dieci a sette punti. E la stagione è ancora lunga». Tra le GP3 si è imposto ancora il portoghese Antonio Felix Da Costa, del vivaio Red Bull, avvicinandosi al leader della serie Mitch Evans. Peccato per Giovanni Venturini, che ha perso il podio per un problema al motore, e Kevin Ceccon, bloccato da un lungo cambio gomme che lo ha retrocesso al 9˚ posto. David Fumanelli, partito dalla pole, è uscito al primo giro, tradito dall’asfalto umido. Roberto Chinchero

SPEEDWAY

Pedersen domina (i.m.) A Gorican (Cro) il dane se Nicki Pedersen su motore italia no Gm ha vinto il 7˚ GP del Mondiale speedway. In classifica sale al se condo posto (91 punti), rosicchian done 9 al leader Hancock. MINIMOTO A Saragozza, nell’Euro peo Minimoto e MiniGP, dominio ita liano nelle 5 categorie: il nostro Pae se conquista i titoli continentali in pa lio grazie a Riccardo Rossi, Celesti no Vietti Ramus, Andrea Patacca, Marco Bezzecchi e Tony Arbolino.


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pagelle

MERCATO LE MOSSE DUCATI PER IL 2013

Del Torchio su Vale «Settimana chiave»

di F.F.

DOVI DAVANTI AL COMPAGNO A VALENTINO È RIMASTA POCA VOGLIA STONER 10 In prova sembrava in difficoltà, rispetto ai due spagnoli, però il numero 1 sulla carena l’anno scorso non è arrivato per caso: lui è animale da gara e ieri l’ha dimostrato ancora una volta.

Nicky Hayden e l’a.d. Del Torchio lanciano gadgets ai tifosi MILAGRO

«Ma Audi investirà anche se andrà via». Rossi e la caduta: «Colpa della gomma» GIOVANNI ZAMAGNI LAGUNA SECA

risultati COSÌ ALL’ARRIVO: 1. STONER (Aus-Honda) in 43’45"961, media 158,369 km/h 2. LORENZO (Spa-Yamaha) a 3"429 3. PEDROSA (Spa-Honda) a 7"633 4. DOVIZIOSO (Ita-Yamaha) a 18"602 5. CRUTCHLOW (GB-Yamaha) a 18"779 6. HAYDEN (Usa-Ducati) a 26"902 7. BRADL (Ger-Honda) a 28"393 8. BAUTISTA (Spa-Honda) a 50"246 9. ESPARGARO (Spa-Art) a 1’18"993 10. ABRAHAM (R. Ceca-Ducati) a

1’22"076 11. DE PUNIET (Fra-Art) a 1 giro 12. HERNANDEZ (Col-Bqr) a 1 giro 13. EDWARDS (Usa-Suter) a 1 giro 14. SILVA (Spa-Bqr) a 1 giro RITIRATI: al 1˚ giro PIRRO (Ita-Ftr); al 2˚ giro ELIAS (Spa-Ducati); al 12˚ PASINI (Ita-Art); al 20˚ PETRUCCI (Ita-Ioda); al 20˚ ELLISON (GB-Art); al 22˚ SPIES (Usa-Yamaha); al 30˚ ROSSI (Ita-Ducati). GIRO PIÙ VELOCE: il 5˚ di PEDROSA in 1’21"229 (media 159,992 km/h).

CLASSIFICA (così dopo 10 gare) 1. LORENZO 205 p. 2. PEDROSA 182 3. STONER 173 4. DOVIZIOSO 121 5. CRUTCHLOW 106 6. BRADL 84; 7. HAYDEN 84; 8. ROSSI 82; 9. BAUTISTA 81; 10. SPIES 66; 11. BARBERA 60; 12. DE PUNIET 33; 13. ESPARGARO 33; 14. PIRRO 16; 15. PASINI 13; 20. PETRUCCI 9. PROSSIMA GARA: 19 agosto Indianapolis (Indianapolis)

Hanno infiammato le qualifiche, si sono giocati la vittoria, con Casey Stoner che si è ripreso con gli interessi quanto perso sabato e Jorge Lorenzo battuto quando sembrava potesse trionfare. La variabile, come purtroppo spesso accade, è stata la scelta della gomma posteriore, inaspettata per entrambi: morbida per Stoner, dura per Lorenzo. «Con la dura – spiega Stoner – non avevo sensazioni positive e così ho optato per quella più soffice. All’inizio volevo passare a tutti i costi, non ci sono riuscito e ho scaldato troppo la copertura. L’ho fatta raffreddare e quando ho potuto ho attaccato: il mio unico obiettivo era vincere. Con gli errori del Sachesenring e del Mugello ho perso tanti punti: bisognerà provare a recuperarli nella seconda parte del campionato, ma non sarà facile». Lorenzo, da parte sua, accetta con il sorriso la sconfitta. «La scelta giusta era la morbida posteriore, ma la realtà è che la differenza l’ha fatta Stoner». Ducati Per Valentino Rossi un’altra gara da dimenticare, conclusa con una rovinosa caduta al Cavatappi. «Inaspettatamente – spiega – si è chiusa davanti, anche se la telemetria conferma che ho fatto tut-

to come il giro precedente. Il problema è sempre lo stesso: la gomma non lavora». Meglio pensare al futuro, visto che il presente è piuttosto deludente. «Con la Yamaha avrei subito una moto competitiva, con la Ducati ci vorrebbe più tempo, ma ci sarebbe il fascino della sfida», chiude Rossi. Gabriele Del Torchio, amministratore delegato Ducati, dice: «Ci siamo presi una settimana di tempo, ognuno deve fare le proprie valutazioni, poi verrà presa la decisione definitiva. Noi speriamo di trovare un punto d’incontro con Valentino, che riteniamo un grande pilota. Ma anche lui deve credere nel nostro progetto» afferma, per la verità non troppo convinto. La strada sembra segnata, Rossi e Ducati si divideranno a fine stagione, ma con o senza Valentino il progetto MotoGP va avanti: l’Audi ci crede e assicura continuità nelle competizioni, in particolare nel più importante campionato motociclistico. Buon segno. «Audi – spiega Del Torchio – ritiene fondamentale per il gruppo la MotoGP: non solo vuole continuare, ma è intenzionata a mettere sul campo tutte le sue conoscenze per rendere la Desmosedici competitiva». Addirittura, la Ducati è intenzionata a incrementare l’impegno, con la costituzione di uno «junior team»: una squadra con piloti giovani e moto identica a quella ufficiale, con le eventuali evoluzioni da provare in gara. Sulla GP12 saliranno questa settimana al Mugello Scott Redding e Andrea Iannone, dopo che era già stata testata, con buoni risultati da Danilo Petrucci. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LORENZO 9 La forza dell’intelligenza. Il suo è un mantra: «Se puoi vincere fallo, altrimenti prenditi il massimo». Perdere 5 punti non è gravissimo: può andare in vacanza decisamente sereno. HAYDEN 7 Partendo così indietro forse non era nemmeno troppo motivato. Essere nelle retrovie non ti mette allegria, ma lui non molla mai e ha messo decisamente in ginocchio il più famoso compagno di squadra. DOVIZIOSO 7 Un voto di incoraggiamento visto che ancora una volta ha tenuto testa al compagno di squadra. Resta il problema del ritardo dai tre di testa: bisogna continuare a lavorare. PEDROSA 6 Resta con gli altri due compagni di merende per metà gara, poi perde il contatto e se ne sta lì tranquillo a guadagnarsi un podio che ha valore solo per non perdere contatto nel Mondiale. BRADL 6 Una gara senza infamia né lode, anche se fa un passo indietro rispetto alla bella uscita del Mugello. Ma questa pista dove era debuttante è decisamente più impegnativa per un ragazzino. CRUTCHLOW 5 Sarà anche spettacolare, ma alla fine raccoglie sempre meno di tutti. Proprio non si riesce a capire perché la Ducati dovrebbe prenderlo alla sua corte invece di Dovizioso. SPIES 5 Si era fatto male in prova e ha rischiato davvero grosso cadendo al Cavatappi per un problema al forcellone. Ma prima aveva fatto fatica ad arginare i due compagni di marca con la moto satellite. Forse l’addio alla MotoGP ci sta... ROSSI 4 Era a tiro di Hayden, ma non è mai riuscito ad attaccarlo, anzi ha perso man mano contatto e voglia: quella pochissima che gli è rimasta. Questo difficile matrimonio è agli sgoccioli.


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TUTTENOTIZIE & RISULTATI Ippica COLPO ITALIANO IN FRANCIA

Varennina Princess un missile a Enghien

La vittoria di Princess Grif (M. Smorgon) nel Prix Cravoisier FORNI

Non c’è solo Pascià Lest, dominatore di tutte le prove italiane per i 3 anni e ora a riposo, prima di rientrare nel Marangoni a settembre. I nostri «nati nel 2009» possono contare su un’altra grande promessa. Si tratta di Princess Grif, è figlia di Varenne come Pascià, e ieri ha dimostrato di non essere solo veloce (è stata primatista della generazione), ma anche di possedere una forza fuori dal comune. A Enghien ha dominato il Prix Cravoisier (m 1609) in 1.12.4 dopo una prova impressionante. Partita dalla seconda fila, ha avuto subito un piccolo intralcio che gli ha fatto perdere terreno prezioso. Poi è risalita gradualmente, è scattata in terza ruota sull’ultima curva e in retta ha travolto gli avversari. L’allieva di Marco Smorgon, che a En-

ghien era già finita seconda 2 settimane fa, ha guadagnato 42.500 euro, quanti ne aveva vinti fin qui in carriera. Quello di ieri è stato il suo primo Gran Premio mentre i figli di Varenne sono a quota 83. Sul palo Princess, di proprietà dei Biasuzzi, ha preceduto la francese Vera Pierji, finita forte ma tardi, mentre Perkins Grif (R. Vecchione) non è mai entrato nel vivo della corsa. Ora Princess farà il Marangoni, poi il Derby. A TARANTO Obama Gar (V. Villani) sabato a notte fonda ha conquistato il Città di Taranto in 1.11.5 davanti a Orleans Om. OGGI QUINTÉ AL GARIGLIANO (inizio alle 20.30) scegliamo Lemon Gio (4), Loriss (5), Irton del Rio (13), Marley Om (20), Nightmare d’Ete (17) e Nisio Mrs (18). SI CORRE ANCHE Trotto: Modena (20.55) e Follonica (20.25). Galoppo: Corridonia (21.10).

Ciclismo TROFEO MATTEOTTI

Atletica Hooper 11"76 verso Londra

De Negri allo sprint Prima gioia in carriera

(d.m.) 11”76 sui 100 come ultimo test preolimpico di Gloria Hooper nel meeting in notturna di Arco di Trento (Tn). Uomini. 400 hs: 1. Colombo 53”35. Alto: 1. Azzaro 2.01. Giavellotto: 1. Pildavs 68.49. Donne. 100: (0.0) 1. Hooper 11”76; 2. Tomasini 11”89. 3.000: 1. Marongiu 10’09”56. Asta: 1. Vian 3.70.

GIANCARLO ANTONELLI PESCARA

GIORDANO BRUNO OK (si.g.) A Gorizia, 4.40 nell’asta di Anna Giordano Bruno, miglior misura 2012 in Italia. Donne. Giavellotto: Bani 53.32; Rocco 51.83.

Pier Paolo De Negri si è aggiudicato, con una volata da sprinter di razza, la 66ª edizione del Trofeo Matteotti. La corsa, come sempre, è risultata dura e selettiva, anche a causa del gran caldo. Lo dimostrano i soli 48 arrivati su 116 partenti. Dopo un tentativo di 21 corridori durato 90 km, e una fuga solitaria di Lutsenko, ben presto neutralizzata, una se- De Negri, 26 anni SCANFERLA rie continua di scatti ha visto in evidenza i vari Di Luca, Ta- bora, stroncata dalla leuceborre, Betancur, Rubiano mia. «Sono soddisfatto — Chavez. Sul traguardo di commenta il 29enne romano Piazza Duca si sono poi pre- — ho fatto più di metà gara sentati in 25 e De Negri li ha in fuga, come mi aveva suggebruciati tutti. Per lui, al terzo rito Scinto, poi ho continuato anno da pro’, è la prima vitto- a dare una mano ai comparia in carriera. «Sono al setti- gni e nel corso dell’ultimo gimo cielo — ammette il 26en- ro mi sono ritirato. Sono conne ligure originario di Bru- tento per De Negri, che è stagnato, uno dei paesi colpiti to anche mio compagno di cadall’alluvione dello scorso 25 mera. Evidentemente gli ho ottobre—. Avevamo studiato portato fortuna. Per me è stala tattica a tavolino. La punta ta davvero una grande emodoveva essere Gatto, Favilli zione, come se corressi per la ed io dovevamo sostenerlo. prima volta. In mattinata ho Nel finale mi sentivo bene, inviato su Facebook un mesavevo vicino anche Mazzan- saggio sulla pagina di Deboti, così ho potuto tirare il fia- ra: per me è come se fosse anto e in volata ho potuto dare cora viva e durante la gara ho il meglio di me stesso». pensato tante volte a lei». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Che emozione Felice anche il

suo compagno Alessandro Proni, che rientrava alle gare dopo le tante vicissitudini, ultima la morte della sorella De-

ARRIVO: 1. Pier Paolo DE NEGRI (Farnese) 188,5 km in 4.42’00", media 40,106 km/h; 2. Kump (Slo); 3. Taborre; 4. Pasqualon; 5. Bailetti; 23. Di Luca; 26. Pellizotti a 1’47".

STRADA AGORDO (g.v.) Nella 21a «Le Miglia» di Agordo (Bl), su strada, dominio keniano con Hellen Jepgurgat su Tschenthaler e Dal Ri e, tra gli uomini con Daniel Wanjiuru su Kipyeko e Sebahire (Rwa); 7. Giualdi, 8. Villani, 9. Cominotto. CORSA MONTAGNA (g.v.) Assegnati (con una prova d’anticipo) ad Adrara S. Martino (Bs) i titoli italiani di corsa in montagna uomini a B. Dematteis (Esercito) su De Gasperi, Abate, Baldaccini e Vaccina e juniores donne a Dal Magro. Gara donne a Confortola (Forestale) su Belotti, Rungger e Gaggi e juniores uomini a N. Crippa, su Monella e Titon e titoli assegnati all’ultima tappa di Arco.

Baseball COPPA ITALIA (m.c.) Parma passa due volte a Grosseto (grazie a 32 valide, hr Giannetti) e conquista con un turno di anticipo la seconda fase. Godo, con Rubboli, risolve un incontro dominato da Galeotti (10so) e Noguera, ma Novara si riscatta in garadue con 12 valide. Coppa Italia, 1a fase, 2˚ turno: Godo Knights-Elettra Novara 3-2, 2-7; Montepaschi Grosseto-Cariparma 6-11, 7-12. Class.: Parma 1000 (4-0); Godo 500 (2-2); Grosseto e Novara 250 (1-3).

Beach volley TRICOLORE (c.f.) A Bibione (Ve), nella 4a tappa del Tricolore, 2˚ centro consecutivo per i gemelli Paolo e Matteo Ingrosso, vittoriosi in finale 2-0 sui brasiliani Nascimento-Coelho de Brito. Terzi Fenili-Giumelli, 2-1 ad Amore-Martino. Solo quinti Casadei-Ficosecco, a segno nei primi due appuntamenti. Tra le donne successo (senza alcun set al passivo) per Giombini-Orsi Toth, le quali nell'atto conclusivo hanno facilmente piegato Momoli-Bacchi. Al 3˚ posto Pini-Ferretti, giustiziere 2-1 di Mazzulla-Lo Re nella finalina. Il circuito ora si ferma sino alle finali di Pescara (femminile, 18-19 agosto) e Jesolo (maschile, 25-26 agosto).

Bocce Basket CROSARIOL VERSO PESARO

Baseball GARA-3 DI SEMIFINALE

Rugby IL SOSPETTO DI HENRY

Disabili VERSO LONDRA

Cantù, è l’ora San Marino c’è di Brooks ex Jesi Rimonta Rimini

«Francia-Blacks Peso e disco, 2007 truccata» record Legnante

(a.r.-cam.ca.) Sta per perfezionarsi l’accordo tra Cantù e Jeff Brooks, 23 anni, ala centro di 2.07, lo scorso anno a Jesi. Caserta è a un passo da Eric Chatfield, 32enne guardia statunitense, miglior realizzatore dell’ultimo campionato francese a Paris-Levallois (19.6 di media). Cremona chiude il proprio quintetto con il lungo croato ex Caserta Andrija Stipanovic. Dawan Isaiah Robinson resta a Reggio Emilia. Andrea Crosariol sta per uscire dal contratto con Roma e potrebbe andare a Pesaro. Avellino è vicino a concludere con Coby Karl, 29enne guardia americana già a Milano e a Montegranaro con coach Giorgio Valli. Renato Pasquali, lo scorso anno responsabile del settore giovanile a Treviso, torna a Kiev dove ha allenato dal 2004 al 2006.

Graham Henry, 66 anni, allenatore degli All Blacks dal 2003 al titolo iridato nel 2011, chiese, invano, l’apertura di un’inchiesta su Francia-Nuova Zelanda 20-18, quarto di finale del Mondiale 2007, incontro che per un periodo ha ritenuto «truccato». Lo racconta lui stesso nella biografia «Graham Henry: Final Word», scritta da Bob Howitt: «Per un breve periodo ho ipotizzato la combine come sola spiegazione logica di quel risultato. Dopo aver rivisto il match, chiesi alla federazione neozelandese di fare pressioni sul Board per aprire un’inchiesta». Secondo Henry, l’arbitro Barnes e i suoi assistenti «avevano sbagliato un in avanti evidente nella meta della vittoria francese, talmente lampante che lo vide tutto lo stadio tranne l’arbitro, e furono molto indulgenti con i francesi nelle ruck (solo due calci concessi agli All Blacks in 80’, ndr)». «Sapeva che se una cosa simile fosse successa in un altro sport, sarebbe stata aperta un’inchiesta» ha aggiunto l’autore.

UNDER 16 Gli azzurrini hanno chiuso al quarto posto l’Europeo di categoria a Vilnius, in Lituania, dopo aver perso la sfida per il bronzo con la Serbia 83-69. Migliori realizzatori: Andrea Spera 18 punti, 13 di Federico Mussini e Daniel Donzelli. Titolo alla Turchia che ha battuto la Francia 66-61.

Jeffrey Brooks, 23 anni CIAMILLO

Mark DiFelice, 36 anni FERRINI/FIBS

(m.c.) Il San Marino riapre i giochi nel girone di semifinale, superando in gara 3 Nettuno in una sera in cui è successo di tutto, dagli infortuni di Da Silva e Yepez, alle proteste (costate l'espulsione a Bagialemani) per una pallina caduta dal guanto ad Ambrosino nel 7˚ e decisivo inning, in cui i campioni (sotto 8-7) trovano 5 punti con due valide e 3 errori laziali. Rimini inguaia invece Bologna aggiudicandosi la serie in rimonta. Gli emiliani vanno 2-0 con D'Amico e Sato, ma capitolano sotto cinque valide dei Pirati all'8˚ su un rilievo disastroso di Pugliese. Di Felice chiude poi i rubinetti, cancellando la prova non bella di Marquez. GIR. SEMIFINALE, 2˚ turno, gara3. Unipol Bologna-Rimini 2-4. Punti, Rimini 000.000.040: 4 (10bv-0e); Bologna 020.000.000: 2 (7-0). Lanc.: v. Di Felice, p. Pugliese. T&A San Marino-Danesi Nettuno 12-8. Punti, Nettuno 210.140.000: 8 (9-3); San Marino 004.030.50x: 12 (12-2). Lanc.: v. Martignoni, p. Richetti. Fuoricampo: G. Mazzanti (2p. al 2˚), Avagnina (3p. al 3˚), Ramos (1p. al 3˚). Class.: Nettuno 667 (4-2); Rimini e San Marino 500 (3-3); Bologna 333 (2-4).

Boxe ZANIBONI (i.m.). A Rosà (Vi) superwelter Lorenzo Zaniboni (5-3-1) vince ai punti su Alfredo Di Feto (19-12-2); nei medi Piero Mucci (9) conserva l’imbattibilità ai punti contro Reward Marti (Cuba, 6-4-1). MADRAS (i.m.) Al Lido di Spina (Fe) in una riunione allestita da Padana e Tiger, lo sfidante al tricolore dei pesi massimi Gianluca Madras (8-2) ha messo kot in 2'30" Vacalv Fiala (R. Ceca, 0-13). L'imbattuto welter Alessandro Caccia (5) ha invece sconfitto ai punti Giuseppe Rauseo (0-2).

Assunta Legnante, 34 anni

(c.a.) Oltre al nuovo primato del mondo di getto del peso cat. F11 (ciechi) con 15,82 m, alla prima uscita nel lancio del disco Assunta Legnante ha stabilito il record europeo F11 con 32,72 m (vecchio primato 22,10 cm della greca Fardela Theodora), ottenendo il minimo paralimpico. Le convocazioni dell’atletica paralimpica per Londra 2012 saranno diramate il 5 agosto, ma appare ormai sicuro il posto per lei in peso e disco. Lo svedese Sebastian Molin fra i maschi e la finlandese Hanna Vilmi fra le femmine hanno vinto l’Europeo di showdown, sport tipico dei non vedenti simile al tennistavolo, che si è svolto all’Istituto dei Ciechi di Milano. Migliori fra gli azzurri: in campo maschile, Maurizio Scarso (5) e Domenico Leo (6); in quello femminile, Monica De Fazio (11) e Francesca Butitta (14). Il titolo a squadre è andato a Svezia davanti a Finlandia e la Slovenia; Italia A e Italia B fuori ai quarti.

SHOWDOWN

La meta di Jauzion, incriminata AP

EUROCUP PETANQUE (c.f.) Nel 1˚ turno della Coppa dei Campioni di petanque, 1˚ posto a punteggio pieno nel gruppo B, disputato in Danimarca, per i tricolori della Taggese, impostisi 5-0 ai gallesi del Wheatsheaf ed ai polacchi del Broen Karo, 4-1 sui danesi del Nykobing Falster e sugli austriaci del Wiener Trilogie. La 2a fase dal 19 al 21 ottobre.

GUERRERO (r.g.) A San Josè (Usa), dopo le cinture interim Wba e Wbo superleggeri, Robert Guerrero (29-1-1), già mondiale piuma e superpiuma (2006-2009), conquista il Wbc welter, battendo il turco Selcuk Aydin (23-1), verdetto unanime, ai punti. A Tepic (Mes) l'iridato piuma Wbo, il locale Orlando Salido (39-12-2) ha spedito ko. Moises Gutierrez (Cile 21-5) al terzo round.

Canoapolo CHIAVARI CAMPIONE (c.b.) La Pro Scogli Chiavari si è laureata per la sesta volta campione d’Italia, battendo in finale 6-3 il Posillipo Napoli. Ha chiuso al terzo posto il Kst Siracura, che ha battuto 5-4 l’Academy Roma. A settembre i liguri di Luca Bellini parteciperanno alla Coppa Campioni.

Golf Brava Sergas 12˚ a Evian Giulia Sergas ha offerto una nuova convincente prestazione in uno dei tornei che contano nella stagione, classificandosi al 12˚ posto con 279 colpi (71 72 69 67, -9) nell’Evian Masters, il torneo disputato sul tracciato dell'Evian Masters GC (par 72) a Evian-Les-Bains in Francia e che dal prossimo anno diventerà un Major. A vincere è stata con 271 colpi (71 64 70 66, -17) la 24enne coreana Inbee Park.

Kitesurf CAMPIONI EUROPEI A Gizzeria (Cz), Lorenzo Giovannelli e Maria Ruth Piscopo si sono laureati campioni europei di Kite-

Nuoto ECCO MARGHERITA

Brembilla diventa papà (al.f.) Emiliano Brembilla, 33 anni (foto IPP), primatista italiano dei 200 sl e bronzo olimpico nella 4x200 sl ad Atene, 2 argenti e un bronzo ai Mondiali, 10 ori e 3 argenti agli Europei, è diventato papà di una bambina, Margherita.

surf, specialità slalom, alla fine delle quattro giornate di gare. Giovannelli ha battuto il campione del mondo, il francese Julien Kerneur, 2˚. Alle spalle di Piscopo le francesi Mathilde Seri e Ariane Imbert, 4a Vanina Puteri.

Nuoto BOCCHIA PORTOGHESE (al.f.) Federico Bocchia, già a segno nei 50 sl, ha vinto anche i 100 sl ai campionati portoghesi che si sono disputati a Oeiras. Uomini: 100 sl: Bocchia 51”33, Pereira 51”40. Donne: 1500 sl 16'48”11 (r.n.); 200 mx: Kaminskaya 2'17”47 (r.n.).

Pallavolo MERCATO A-2 DONNE (f.c.) Doppio colpo per le pugliesi di San Vito. Alla squadra di Lo Re giungono la 26enne schiacciatrice serba Brankica Nikic e la centrale 20enne Anna Caneva (che nell’ultimo biennio ha giocato in Umbria a San Mariano).

Rugby TREVISO SUI MONTI (i.m.) Allenamento speciale per Treviso: un’escursione di 11 ore, 26 km e centinaia di metri di dislivello a Misurina (Bl). «Affrontare la montagna è un po’ come affrontare le difficoltà di Pro12 o Heineken — dice il tecnico Franco Smith —. Così i giocatori imparano a affrontare i momenti difficili insieme». C’erano 40 atleti su 42 della rosa, assenti giustificati Van Zyl (in Sudafrica per la nascita della figlia) e Campagnaro (infortunato).

Softball COPPA CASERTA (m.c.) Caserta mette in bacheca la seconda Coppa Italia della sua storia (la prima nel 2009), aggiudicandosi la Final Four di Casteldebole, travolgendo nella gara decisiva il Montegranaro, che adesso sogna l’Europa. Semifinali: Montegranaro-Legnano 2-1 (v. Reeder 4bv), La Loggia-Caserta 0-2 (v. Selden 3bv-11so, hr Rolla). Finale: Montegranaro-Caserta 0-15 (5˚, v. Van Dusschoten 2bv-12so).

Tennis FINALE LOS ANGELES Nella notte lo statunitense Sam Querrey, 57˚ del ranking Atp, ha giocato la finale del torneo di Los Angeles contro il lituano Ricardas Berankis. A Los Angeles (Usa, 557.550 $, cemento) uomini, semifinali: Querrey (Usa) b. Ram (Usa) 6-3 7-6(4), Berankis (Lit) b. Matosevic (Aus) 7-5 6-1.

Triathlon MONDIALI LUNGO (al.f.) Chris McCormack ha vinto il titolo mondiale di lungo a Vitoria (Spa); sfortunato l'azzurro Alberto Casadei, che è stato costretto al ritiro per una foratura. Tra le donne, il successo è andato alla svizzera Caroline Steffen. Uomini: 1. Mc Cormack (Aus) 5h29'47”; 2. Llanos (Spa) a 1'52”; 3. Bockel (Lus) a 5'07”. Donne: 1. Steffen (Svi) 6h04'18”; 2. Pedersen (Dan) a 5'05”; 3. Swallow (Gbr) a 8'30”.

La Direzione e la Redazione di RAI Sport partecipano con grande affetto al dolore del Direttore Eugenio De Paoli per la scomparsa del caro papà

Renato - Roma, 29 luglio 2012. Maurizio Losa, Auro Bulbarelli e tutti i colleghi della redazione Raisport di Milano si stringono affettuosamente attorno a Eugenio per la scomparsa del caro papà

Renato De Paoli ed esprimono le più sentite condoglianze. - Milano, 29 luglio 2012.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 30 LUGLIO 2012

ALTRI MONDI

_la tassa sulla casa

DI GIORGIO DELL'ARTI gda@gazzetta.it

La seconda rata dell’Imu sarà ancora più salata? I primi calcoli fatti confermano che i comuni stanno scegliendo le aliquote più alte: una batosta è in arrivo per chi ha affittato l’immobile

ULTIMA SCADENZA L’IMPOSTA SARÀ SALDATA A DICEMBRE

Settembre è relativamente lontano, eppure le pagine dei giornali sono piene della scadenza relativa ai giorni 16-17, e hanno l’aria di giudicarla piuttosto terrificante...

1 Che scadenza?

La seconda rata dell’Imu. Rata a saldo, cioè con cui si chiude la partita, per le seconde case. Secondo acconto per le prime case, per chi vuole prendersi tutto il tempo concesso e farla finita a dicembre. Ma l’attenzione generale, condita da una certa ansia, è riservata a questa seconda rata e in particolar modo alla seconda rata che incombe sui proprietari che la casa l’hanno data in affitto.

2 Di che stangata stiamo parlando?

I conti non si possono fare a spanne, perché si tratta di milioni di casi particolari, ma diciamo che i proprietari di case che hanno stipulato con i loro inquilini un contratto libero devono aspettarsi di pagare almeno un migliaio di euro. Stiamo immaginando un appartamento di un’ottantina di metri quadri, piazzato in una zona semiperiferica di Roma, Napoli o Perugia. I conti li ha fatti ieri il Corriere della Sera.

3 Sentiamo. Prima di addentrarci nei calcoli (ci limiteremo a riferire le valutazioni del Corriere) voglio ricordare che l’importo di questa seconda rata dipende dai comuni, i quali hanno la facoltà di applicare un’addizionale alla percentuale decisa dallo Stato. Provi un po’ a immagi-

5 Che effetto avrà la cosa sul mercato degli affitti?

FONTE: MINISTERO ECONOMIA/CISL

nare chi mette le addizionali più alte: naturalmente le amministrazioni che stanno maggiormente nei guai, cioè che amministrano peggio i nostri soldi. Voglio ricordarle quel passaggio della nostra conversazione di ieri in cui dicevamo che l’insoddisfazione per il servizio sanitario dei clienti nelle otto regioni in deficit perenne (una sola a nord, il Piemonte) è inversamente proporzionale alla quantità di denari spesi. Dove le Regioni spendono poco, i clienti sono anche più soddisfatti. Stessa cosa per le addizionali sulla casa: saranno i comuni più dissestati, cioè peggio amministrati, a pretendere dai loro cittadini le aliquote più vessatorie. Senza voler entrare nel merito della legge, che magari in futuro sarà ampiamente migliorabile (è servita, però, per raccattare quasi 21 miliardi e mezzo di euro e far contenta l’Europa), tenia-

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI andrea.monti@gazzetta.it VICEDIRETTORE VICARIO Gianni Valenti gvalenti@gazzetta.it VICEDIRETTORI Franco Arturi farturi@gazzetta.it Stefano Cazzetta scazzetta@gazzetta.it Ruggiero Palombo rpalombo@gazzetta.it Umberto Zapelloni uzapelloni@gazzetta.it

PRESIDENTE Angelo Provasoli VICE PRESIDENTI Roland Berger Giuseppe Rotelli AMMINISTRATORE DELEGATO Pietro Scott Jovane CONSIGLIERI Umberto Ambrosoli, Andrea Bonomi C., Fulvio Conti, Luca Garavoglia, Piergaetano Marchetti, Paolo Merloni, Carlo Pesenti, Giuseppe Vita DIRETTORE GENERALE Riccardo Stilli

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mille dell’imposta base: appena il 6,5. Questo significa che, in un’ipotesi simile a quella precedente, la seconda rata sarà più bassa, 399 euro. C’è da mettersi le mani nei capelli, infine, se si paragona l’importo finale di questa Imu con la vecchia Ici che Berlusconi volle togliere per far felici i suoi elettori e mantenere una promessa fatta durante la campagna: nel caso di Roma-Napoli-Perugia, a fronte di un Imu complessiva, per il caso considerato più sopra, di 1403 euro, si sarebbe corrisposta un Ici di 190 euro. L’imposta sulla casa è cioè aumentata di sette volte e mezza. Nel caso di Milano (e di Trieste e di Torino), a fronte di un Imu di 949 euro si sarebbe pagata un Ici di 184. Nel cambio ci abbiamo rimesso, e molto.

DIRETTORE GENERALE DIVISIONE QUOTIDIANI Giulio Lattanzi

DARCO

mo bene a mente questo punto.

4 Insomma come viene fuori che i padroni di casa saranno stangati?

Dunque, per la seconda rata a Napoli, Roma e Perugia si applicherà un’aliquota del 10,6 per mille: considerando un immobile di categoria A2, cinque vani, zona semiperiferica, viene fuori una seconda rata di circa 900 euro, il 79% in più di quello che si è pagato al primo giro, per un totale di 1.403 euro. Questo indipendentemente dal canone, perché la tassa si calcola sul valore catastale rivalutato. Dipende tutto da quel 10,6 per mille. A Milano, dove amministrano meglio (nonostante le inchieste della magistratura possano fare dubitare di ciò), verrà applicata un’aliquota inferiore al 7,6 per

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Di sicuro aumenterà il nero. Per il resto, l’introduzione da parte di Tremonti della cedolare secca, cioè un 21% da pagare sull’affitto incassato senza far confluire quel reddito nell’Irpef, aveva incoraggiato i proprietari ad affittare i propri immobili. In modo molto schematico, bisognerebbe dire che una tassa così alta sull’appartamento dato in locazione dovrebbe indurre i padroni di casa a chiedere un adeguamento agli inquilini al momento della scadenza del contratto. Ma altre fonti segnalano che il numero degli appartamenti per i quali è stato esposto il cartello «Affittasi» è in costante aumento. Il numero di italiani disposti a comprare casa è sceso nettamente, sia per la crisi sia per il braccino corto delle banche che non vogliono più concedere mutui, se non in cambio di garanzie spesso impossibili per molti. Risultato: i padroni di casa, non riuscendo a vendere, guadagnano tempo dando l’appartamento in affitto e quindi l’offerta è aumentata. L’alternativa sarebbe di tenere la casa vuota, non darla a nessuno in attesa di tempi migliori. Ma non è una gran scelta, se ci pensa: pur di non pagare le tasse si rinuncia a quel minimo di reddito che un affitto può garantire (se l’inquilino è puntuale). © RIPRODUZIONE RISERVATA

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d notizie Tascabili lafrase DEL GIORNO

Il fatto del giorno

Settimana di incontri delicati

Monti e Merkel: «Tutto pur di salvare l’euro» Alla vigilia di un’altra settimana delicatissima per i mercati, Mario Monti e Angela Merkel lanciano messaggi rassicuranti sulla tenuta dell’euro. Palazzo Chigi ha fatto sapere con una nota che il premier italiano e il Cancelliere tedesco si sono sentiti telefonicamente e hanno convenuto che «Germania e Italia prenderanno tutte le misure necessarie a proteggere l’eurozona». E mentre il presidente dell’Eurogruppo Juncker accusa Berlino di «trattare l’eurozona come una sua filiale», i leader europei si preparano ad un lunga serie di incontri: Monti volerà domani a Parigi per una colazione con Hollande, il giorno dopo vedrà il primo ministro finlandese Katainen e, infine, giovedì quello spagnolo Rajoy.

LO STATO TUTELI L’ILVA «Seguo con preoccupazione le notizie dello stabilimento Ilva di Taranto e Muore un agricoltore di 77 anni sono vicino agli operai Ulisse sconvolge l’Italia e alle loro Il caldo fa una vittima famiglie. Assicuro la e crescono gli incendi mia preghiera e il sostegno della Chiesa, ma esorto tutti al senso di responsabilità e incoraggio le istituzioni nazionali e locali a compiere Piazza Plebiscito a Napoli: una delle città più calde ANSA ogni sforzo Ulisse ha fatto ieri la sua prima vittima. per giungere ad una equa L’ondata di calore che durerà altri dieci giorni e anche ieri ha fatto salire il termometro soluzione che sopra i 40 gradi in diverse città italiane, ha che tuteli portato infatti alla morte sabato pomeriggio di sia il diritto un agricoltore di 77 anni, colpito da un malore alla salute, mentre lavorava sul suo terreno a Cisterna sia il diritto d’Asti. Oggi e domani un minimo refrigerio a far respirare il Nord, ma l’allarme al lavoro, tornerà resta elevato. Così come il rischio incendi: soprattutto finora si sono registrati quasi il triplo (+196%) in questi delle superfici di terreno andate ben a fuoco tempi di crisi rispetto allo scorso anno, ben 3.900 incendi economica» con 19.000 ettari di superficie bruciata, di cui circa 11.000 di bosco.

BENEDETTO XVI PAPA DAL 2005

Legato alla Banda della Magliana

Un ex Nar per Alemanno È bufera sul sindaco Budera sul sindaco di Roma, Gianni Alemanno, per l’assegnazione di un incarico da consulente esterno dell’assessorato alle Politiche sociali a Maurizio Lattarulo, ex estremista di destra legato ai Nar (Nuclei armati rivoluzionari), che tra l’altro risulta condannato, con sentenza definitiva del 6 ottobre del 2000, «Lattarulo non è stato mai condannato per i Nar — ha detto il vicesindaco Sveva Belviso —. Ha avuto un’altra condanna, ma ha lavorato per noi proprio all’interno di un percorso di reinserimento sociale». Ma il centrosinistra è pronto a dare battaglia anche in Parlamento: i deputati del Pd Argentin, Fiano e Meta hanno annunciato un’interrogazione rivolta al ministro dell’Interno Cancellieri.

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LUNEDÌ 30 LUGLIO 2012

ALTRI MONDI

HA DIRETTO «MATRIX»

Novità Wachowski: «Ora sono donna» Larry Wachowski, regista di «Matrix» con il fratello Andy, ha cambiato sesso. Nel trailer del suo «Cloud Atlas», kolossal con Tom

Hanks e Halle Berry, si presenta infatti dicendo «Ciao, sono Lana». Il regista ha così annunciato di aver completato un decennale processo per diventare donna. Wachowski aveva mostrato da tempo inclinazioni transgender: sul sito cinematografico Imdb si chiama Lana già da due anni

STRANIERI PENE PIÙ DURE

A Katowice, nel sud della Polonia, si è consumata una vicenda che sa dell’incredibile. Una coppia in partenza per le vacanze, si è accorta che la figlia di due anni aveva il passaporto scaduto, ma per non perdere il volo che doveva portarli in Grecia, i due hanno pensato bene di lasciare la bimba allo sportello informazioni (nell’immagine sopra, ripresa dalle telecamere di sorveglianza). Poi la piccola, in lacrime, è stata recuperata dalla nonna. La coppia al suo ritorno dovrà affrontare un processo e rischia fino a 5 anni di carcere.

S

In Yemen rapito un altro italiano È un carabiniere Guida il servizio di sicurezza dell’ambasciata E i tecnici liberati in Siria sono atterrati a Roma STEFANIA ANGELINI

Ieri a Ciampino Sono di nuovo in Italia dopo un sequestro di 9 giorni in Siria i due tecnici che lavoravano ad una centrale termoeelettrica: Oriano Catari, 64 anni e Domenico Tedeschi, 36, sono atterrati ieri all’aeroporto romano di Ciampino LAPRESSE

no di ottenere soldi in cambio della liberazione degli ostaggi. Ancora caos In ogni caso, il bli-

tz di ieri è avvenuto in una giornata particolarmente caotica. Dopo mesi di rivolta repressa nel sangue e l’uscita di scena, da oltre un anno, del presidente — l’ex dittatore Ali Abdullah Saleh — la situazione nello Yemen non è per niente tranquilla: continuano gli scontri tra le

varie tribù locali che si combattono tra loro per il controllo di aree e fette di potere. E così ieri, proprio a Sanaa, un centinaio di uomini armati, fedeli all’ex dittatore, hanno preso d’assalto il ministero degli Interni, chiedendo di essere arruolati nelle forze di polizia. Il commando ha anche preso in ostaggio alcuni impiegati, rilasciandoli poco dopo.

Tutta Salute DI MABEL BOCCHI

Monitorati 85mila casi per 20 anni

Secondo la ricerca del Brigham and Women’s Hospital di Boston, la psoriasi può essere controllata nella sua insorgenza e sintomi attraverso un’attività fisica intensa e regolare. Gli scienziati sono giunti a questa conclusione dopo avere monitorato per 20 anni (1991 2011) 85mila donne.

Sarà un Sanremo diverso quello di Fabio Fazio 2013, conduttore e direttore artistico del Festival. «Sotto certi aspetti

faremo la rivoluzione — ha detto a "Tv Sorrisi e Canzoni" —. Abolirò l’eliminazione dei big: in 14 partono e in 14 arrivano alla finale. E poi, per la prima volta nella storia di Sanremo, ogni cantante presenterà non una, ma due canzoni inedite. Saranno dei veri e propri miniconcerti».

A BOBBIO STRANO INCONTRO COL REGISTA

Lasciano la figlia di 2 anni in aeroporto: non volevano rinunciare alle vacanze

Con l’attività fisica si controlla la psoriasi

Fazio: «A Sanremo due canzoni a testa»

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A Quei Soliti Idioti

shock in Polonia

Poco dopo il rientro in Italia dei due tecnici italiani rilasciati venerdì in Siria, dallo Yemen ieri è arrivata la notizia di un altro sequestro che riguarda un nostro connazionale. Si tratta di un carabiniere, responsabile della sicurezza dell’ambasciata italiana a Sanaa. Il militare, di cui ancora non si conoscono le generalità, è stato rapito da un gruppo di uomini armati: in quel momento stava facendo shopping in un negozio abiti civili, in una zona vicino alla sede diplomatica nel quartiere di Hadda, nella parte sudoccidentale della capitale. Anche il ministero degli Esteri ha confermato la notizia, mantenendo però «il più stretto riserbo» per favorire una soluzione della vicenda il più in fretta possibile. Rapimenti di questo tipo sono, infatti, abbastanza frequenti nello Yemen: negli ultimi 15 anni oltre 200 persone finite nelle mani di criminali, la gran parte delle quali è stata poi rilasciata. Ma questi sequestri-lampo sono per lo più compiuti da clan tribali che cerca-

RIVOLUZIONE AL FESTIVAL

LA GAZZETTA DELLO SPORT

Disturbi metabolici

Se dormi poco sarà più facile mettere su chili

MALASANITÀ A NAPOLI

Muore a 19 anni dopo una flebo La famiglia accusa

Luca De Carlo, 19 anni, in una foto sul suo profilo Facebook Luca De Carlo, 19 anni, è morto domenica al Policlinico di Napoli, dopo essere stato sottoposto a una flebo di cortisone per curare un’infiammazione al nervo ottico. Una flebo su cui la famiglia ha molti dubbi, tanto da presentare denuncia alla polizia per chiedere che venga fuori la verità. Luca, che soffriva di diabete, prima del trattamento aveva chiamato il padre dicendogli di sentirsi meglio, ma poco dopo l’uomo ha ricevuto una telefonata dall’ospedale che lo avvisava che il ragazzo era in rianimazione dopo una crisi epilettica. Luca aveva avuto un malore durante la flebo ed è morto poco dopo. La famiglia sostiene che alla sorella del ragazzo «più medici hanno detto che il decesso non era dovuto al diabete, ma ad un arresto cardiaco derivante da iper infusione. E un compagno di stanza del ragazzo ha raccontato che pochi minuti dopo l’inizio della somministrazione, Luca avrebbe riferito di sentirsi male, cadendo poi in terra». Il ministro della Salute Renato Balduzzi ha subito disposto un’indagine.

Al via la sanatoria immigrati È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto legislativo che introduce pene più severe per chi assume immigrati irregolari e permessi di soggiorno temporanei per i lavoratori che denunciano gli sfruttatori. I datori di lavoro che occupano irregolarmente da almeno 3 mesi lavoratori stranieri possono presentare domanda di regolarizzazione dal 15 settembre al 15 ottobre 2012. Dovranno pagare mille euro per ciascun lavoratore e sei mesi di salario, contributi e tasse arretrati

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Poco sonno, è risaputo, può aumentare il rischio di ictus, può rendere inclini alla depressione e favorire l’insorgere di tumori. Ma un riposo non ottimale, russamento e apnee ostruttive possono anche provocare disturbi nel metabolismo e di conse guenza un aumento di peso. Lo evidenzia la Società italiana di rinologia, che cita lo studio nato da una collaborazione tra la Clinica Orl dell’università di Siena e il reparto di endocrinologia della Asl di Marino (Roma). I ricercatori hanno scoperto che il numero dei risvegli notturni può essere correlato alla riduzione della sensibilità all’insulina e alla resistenza all’ormone leptina, responsabile del controllo dell’appetito.

Dipende dalla qualità

ma di cultura: «Assomigliamo a Bellocchio» Biggio del duo comico cult: «La realtà è il nostro segreto» DAL NOSTRO INVIATO

FILIPPO CONTICELLO BOBBIO (Piacenza)

Se la legge di natura è che «siamo tutti un po’ idioti», allora nel calderone (dell’italica idiozia) precipita pure Marco Bellocchio, raffinato maestro del cinema d’impegno. Non si rischia la scomunica perché la risata più di gusto arriva da lui, 72enne regista che sabato sera ha aperto le porte di casa ai Soliti Idioti: a Bobbio, gioiello nascosto tra le colline piacentine, ha invitato il duo comico di Mtv per la 16esima edizione del «suo» Film Festival. Bellocchio, in attesa di presentare a Venezia il film ispirato alla storia di Eluana Englaro, tra i compaesani di una vita ha mescolato alto e basso, intellettualità e cultura pop. Nel dialogo con Fabrizio Biggio (l’altro «idiota» Francesco Mandelli, malato, ha dato forfait all’ultimo momento), tutti cercano un punto di contatto senza arrossire: «Anche loro raccontano la realtà. E hanno un pregio: fanno discutere perché toccano tanti temi di interesse», dice il regista. A riguardo, anche Biggio ha costruito una teoria: «A me e Mandelli basta sederci al parco e osservare. In fondo resta un po’ di amarezza, oltre il cinismo: ammettiamo di essere come i nostri personaggi». Il clou della serata nel fresco piacentino quando il pubblico bombarda di domande: stupefacente esercizio di democrazia visto che il paese, dopo aver visto I Soliti Idioti all’aperto, sembra diviso in due. Chi ha apprezzato il film alza la mano timido, ma chi non ha gradito non le manda a dire: «È inguardabile e volgare» dice un uomo, «lo fate per soldi» aggiunge una ragazza. Il «solito idiota», in difesa sui luoghi comuni («Sfogatevi pure, ma spiegatemi perché non possiamo prendere in giro i gay?»), prende appunti quando parla il maestro: «Il vostro lavoro è un po’ disordinato nel montaggio e a volte perde l’effetto comico», ammette il padrone di casa. La bacchettata servirà alla futura idiozia, ma per l’ispirazione del sequel in uscita a dicembre Biggio aspetta una conferma: «Anche i film di Bellocchio sono pieni di parolacce, vero?». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Marco Bellocchio e Fabrizio Biggio insieme sabato al Film Festival di Bobbio (Piacenza) BERSANI

Uno studio sulla demenza senile

Gli abbronzanti Il famoso «bicchierino» sono tra le cause non fa bene agli anziani dell’infertilità Gli abbronzanti artificiali espongono le donne a infertilità e cancro, A metterci in guardia una ricerca dell’European Environment Agency: gli ingredienti presenti nelle creme auto abbronzanti di qualità inferiore possono includere sostanze come la formaldeide e le nitrosamine, che interferendo con l’azione degli ormoni, sono anche in grado di provocare oltre al cancro e all’infertilità, difetti genetici in un eventuale nascituro.

Uno studio del Veterans Health Research Institute di San Francisco ha analizzato per 20 anni lo stato di salute di 1300 donne over 65. Il rischio di ammalarsi di disturbi che andavano dal lieve deficit cognitivo alla piena demenza era maggiore fra le donne che bevevano con moderazione, ossia da 7 a 14 drink alla settimana. Tina Hoang, che ha condotto la ricerca, ha dichiarato che il cervello diventa più vulnerabile agli effetti dell’alcol con l’avanzare dell’età, smentendo così l’effetto protettivo del bicchierino, sino ad oggi da più parti evocato.


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ALTRI MONDI Oroscopo

21/3 - 20/4

21/4 - 20/5

21/5 - 21/6

22/6 - 22/7

23/7 - 23/8

24/8 - 22/9

LE PAGELLE

Ariete 6-

Toro 7+

Gemelli 6,5

Cancro 6

Leone 5,5

Vergine 8

DI ANTONIO CAPITANI

Il lunedì è pesante. Oggi un cicinìn di più. Ma nessuna jella incombe, solo impicci e malavoglia. L’amor c’è, la fornicazione meno.

La Luna rasserena i rapporti. Anche se non è che bacerete e abbraccerete chiunque. Il lavoro premia, il sudombelico attende fiducioso.

News finanziarie confortano, ma evitate gli azzardi. L’impegno nel lavoro premia, l’umore sfigodepresso no: ricordatelo. Visibilio suino...

Compromessi e negoziazioni si impongono. Ma Luna e Nettuno vi promettono ampie gratificazioni, lavorative, amorose e fornicatorie, tranqui.

Le idee confuse e i dubbi non aiutano certo a fronteggiare gli ostacoli. Forse attenervi alla routine è l’unica cosa da fare. L’ormone crolla.

23/9 - 22/10

23/10 - 22/11

23/11 - 21/12

22/12 - 20/1

21/1 - 19/2

20/2 - 20/3

IL MIGLIORE La Luna in stato di grazia porta successi, conquiste e good news. Il vostro umore è al top, la forma in ripresa. Sudombelico magnanimo.

Bilancia 6-

Scorpione 7-

Sagittario 6,5

Capricorno 7

Acquario 5,5

Pesci 7+

Adottate un metodo collaudato e non drammatizzate gli intralci. Bene i soldi, fornicazione salvifica contro il tedium vitae by Saturno.

Interlocutori vicini e lontani vi ammirano ed appoggiano. Ma potreste biscottare gli zebedei a chi vi sta intorno: non scherzate col fuoco.

Le finanze si consolidano e consentono lussi. Occhio però: intorno a voi fallocefali e avventurieri. Fornicate con gusto, però.

Luna utile a mettervi in risalto nel lavoro: la scalata è in atto, ma non è scevra di tagli e rinunce. Solo il sudombelico non rinuncia a nulla.

Un po’ la sensazione di dover sgobbare da soli, un po’ che tutto vi irrita, potreste essere di umore sfigopendulissimo. Organizzatevi bene.

La Luna vi regala assist e occasioni da gol: siete attraenti e succulenti agli occhi di sponsor, capi, concubini e affini. Tutto migliora!

SIMONE PERROTTA

Il mediano romanista è nato a Ashton-underLyne, in Inghilterra, il 17 settembre 1977, ma è italiano. In azzurro ha vinto il Mondiale 2006

Gazzetta.it

Televisioni in chiaro RAITRE

CANALE 5

RETE 4

ITALIA 1

RAIDUE

TG 1 UNOMATTINA TELEFILM E STATE CON NOI IN TV TG1 DON MATTEO 6 CAPRI TG 1 HEARTLAND IL COMMISSARIO REX REAZIONE A CATENA TELEGIORNALE TECHETECHETÈ SKY KIDS Film 23.25 TESTIMONI E PROTAGONISTI VENTUNESIMOSECOLO 0.50 TG1 1.20 CHE TEMPO FA

9.35 9.45 9.50 9.55 10.20 10.45 10.50

Film sul Digitale Terrestre

Lo Sport in chiaro, sul satellite e sul digitale terrestre

PREMIUM

OLIMPIADE

15.25 CARNERA IL CAMPIONE PIÙ GRANDE PREMIUM CINEMA 17.30 CENERENTOLA PER SEMPRE MYA 17.35 SOTTO IL VESTITO NIENTE - L'ULTIMA SFILATA PREMIUM CINEMA 19.25 PIACERE, SONO UN PO’ INCINTA PREMIUM CINEMA 21.15 L'INCREDIBILE HULK JOI 21.15 UNKNOWN SENZA IDENTITÀ PREMIUM CINEMA 23.15 MISURE STRAORDINARIE PREMIUM CINEMA

BADMINTON SKY 10

8.00 10.10 11.05 12.00 13.30 14.10 15.10 17.00 17.15 18.00 18.50 20.00 20.30 21.20

13.00 13.30 16.00 18.00 21.05 22.30 22.45

0.15

THE DAVINCIBLES SHAUN THE SHEEP FORMICHE OLIMPICHE SHAUN THE SHEEP ART ATTACK TG2 LONDRA 2012 GIOCHI OLIMPICI TG2 LONDRA 2012 GIOCHI OLIMPICI TG 2 TG2 L.I.S. LONDRA 2012 Giochi Olimpici TG2 RAI SPORT BUONANOTTE LONDRA RAI PARLAMENTO

11.00 12.00 12.15 13.10 14.00 14.55 15.45 17.20 19.00 20.00 20.15 20.35 21.05 23.20 23.25 0.00 0.50

COMINCIAMO BENE TG3 COMINCIAMO BENE LA STRADA PER LA FELICITÀ TGR - TG3 LA CASA NELLA... NOTORIUS GEOMAGAZINE 2012 TG3 - TGR BLOB COTTI E MANGIATI UN POSTO AL SOLE L'ULTIMO SOGNO Film TGR TG3 LINEA NOTTE ESTATE FIL TEATRO ALLA SCALA

23.40 2.00 2.30 3.15 4.00

CANOTTAGGIO SKY 8

Torneo femminile

GINNASTICA ARTISTICA SKY 11, SKY3D 17.30 FINALE A SQUADRE

16esimi di finale

CANOA SKY 8, 14.30 QUALIFICAZIONI Eliminatorie maschili Eurosport

HOCKEY SU PRATO SKY 7 9.30

COREA DEL SUD NUOVA ZELANDA

11.45 AUSTRALIA SUD AFRICA

Ieri ALGHERO

22

30

ANCONA

22

32

AOSTA

17

28

BARI

24

39

BOLOGNA

22

38

Legenda

min max

CIELO

VENTI

CAGLIARI

25

32

Sole

Deboli

CAMPOBASSO

20

31

Moderati

CATANIA

20

35

FIRENZE

21

35

17 27

Torino 19 29

20 27

Milano

Venezia

21 30

Perugia

18 31

17 31

24

25

20

29

MILANO

20

31

ROMA

NAPOLI

23

33

20 35

36

Neve

Mossi

PERUGIA

19

32

Nebbia

Agitati

Il sole oggi MILANO

ROMA

POTENZA

19

31

REGGIO CALABRIA

25

38

ROMA

22

35

TORINO

18

30

18

30

TRENTO

Sorge

Tramonta

Sorge

Tramonta

TRIESTE

6:03

20:54

6:00

20:31

26

30

VENEZIA

21

34

4.00

Torneo femminile

LOS ANGELES DODGERS ARIZONA DIAMONDBACKS

www.gazzetta.it

MLB. ESPN America

Torneo femminile

Domani

Dopodomani

Ancora tempo stabile e soleggiato su tutto il territorio nazionale fatta eccezione per diffuse aree del Nord, particolarmente tra le Alpi, le Prealpi e l'alta Val Padana. Qui attendiamo rovesci o locali temporali. Caldo ancora normale.

Poche variazioni meteo-climatiche sul territorio italiani con prevalenza di sole salvo locali addensamenti sulle Alpi e in Appennino. Rischio di pioggia molto basso. Temperature senza particolari variazioni, ancora intorno alla media.

Ancona

Firenze

L'AQUILA

26

12.30 SERBIA COREA DEL SUD

Sapevate che a Londra c’è un villaggio dedicato allo sport africano? Questa e altre notizie nel blog «Rainbow Football»

MLB. ESPN America

21 33

19 26

GENOVA

PALERMO

TEXAS RANGERS LOS ANGELES ANGELS

1.00

Bologna Genova

Molto forti

Calmi

BASEBALL

Rudisha e Pistorius I miti dell’Africa nella città olimpica

22 30

Coperto

Temporali

IL BLOG

22 31

Forti

MARI

16.30 58KG FEMMINILE

Condizioni di tempo stabile e soleggiato sulla maggior parte dell'Italia. A tratti instabile solo su Lombardia centro-settentrionale e Triveneto dove attendiamo rovesci o brevi temporali. Caldo in attenuazione per venti nord- occidentali. Trieste

Rovesci

Pioggia

10.30 CINA TURCHIA

Finale Eurosport

Trento

Torneo femminile

VOLLEY SKY 4

Oggi

Aosta

23.00 GRAN BRETAGNA ALGERIA

L’ALTRE DIRETTE

SOLLEVAMENTO PESI SKY 12

Qualificazioni

Qualificazioni maschili

21.00 ITALIA - GIAPPONE

Piattaforma 10m Sky 3D e Eurosport

Finale

11.30 SPADA FEMMINILE

Il tedesco della Red Bull (53%) è il rivale più temibile per Alonso nella lotta per il titolo piloti davanti a Hamilton (26%)

Torneo femminile

16.00 SINCRO MASCHILE

20.45 SPADA FEMMINILE

Qualificazioni femminili

Per i nostri lettori per la Ferrari il pericolo è Vettel

Torneo femminile

TUFFI SKY 2

Finale 3° e 4° posto

SCHERMA SKY 3

Qualificazioni maschili

A CURA DI

20.15 SPADA FEMMINILE

20.40 UNGHERIA - USA

IL SONDAGGIO

17.45 USA - BRASILE

10.00 QUALIFICHE FEMMINILI E MASCHILI

Semifinale

Qualificazioni femminili

Come per ogni Gran premio, sul sito rosa troverete gli highlights di tutte le classi del Motomondiale

15.45 REPUBBLICA DOMINICANA RUSSIA

TIRO CON L'ARCO SKY 11

19.00 SPADA FEMMINILE

Qualificazioni femminili

0.20 2.45

Gli highlights da Laguna Seca di tutte le classi

9.55 IN ONDA (R) 10.35 JAG 11.30 AGENTE SPECIALE SUE THOMAS 12.30 I MENÙ DI BENEDETTA 13.30 TG LA7 14.10 THE KENNEDYS 16.10 L’ISPETTORE BARNABY 18.00 I MENÙ DI BENEDETTA 18.55 CUOCHI E FIAMME 20.00 TG LA7 20.30 IN ONDA 21.10 FILM CRONACA Attualità 22.00 L'AMORE E BASTA 23.30 TG LA7 23.35 TG LA7 SPORT 23.40 N.Y.P.D. BLUE 1.30 MOVIE FLASH

Torneo femminile

Quarti di finale

19.20 GRAN BRETAGNA RUSSIA

23.05 23.09

12.30 SECONDO TURNO

16.30 SPADA FEMMINILE

16.30 ITALIA AUSTRALIA

18.55 19.35 20.10 21.10

TENNIS SKY 10

Qualificazioni

Qualificazioni femminili

13.50 16.05 16.40

MONK RICETTE DI FAMIGLIA TG4 PACIFIC BLUE DISTRETTO DI POLIZIA POIROT MY LIFE IL COMMISSARIO NAVARRO TG4 TEMPESTA D'AMORE SISKA BASIC Film CINEMA D'ESTATE NEL BUIO DEL TERRORE TG4 NIGHT NEWS NEL BUIO DEL...

Finale

15.15 SPADA FEMMINILE

15.10 SPAGNA - CINA

9.50 10.50 11.30 12.00 12.55

20.00 62KG MASCHILE

Qualificazioni

Sky 3D

16esimi di finale

CARTONI ANIMATI DAWSON'S CREEK STUDIO APERTO CARTONI ANIMATI GOSSIP GIRL GLEE GIOVANI CAMPIONESSE MERCANTE IN FIERA STUDIO APERTO STUDIO SPORT C.S.I. NEW YORK GREY'S ANATOMY Telefilm ROOKIE BLUE L'ITALIA CHE FUNZIONA NIP/TUCK STUDIO APERTO

12.45 SPADA FEMMINILE

PALLANUOTO SKY 5

Torneo femminile

21.30 MOSCA MASCHILE

1.10 2.10

20.30 FINALI

10.30 QUALIFICAZIONI

13.30 CROSS COUNTRY

15.45 MOSCA MASCHILE

23.05 0.55

Eurosport

EQUITAZIONE SKY 7

BOXE SKY 9

18.30 19.00 19.25 21.10

11.00 BATTERIE

Eliminatorie femminili

Torneo femminile

23.15 ANGOLA - USA

17.35

NUOTO SKY 2

15.30 FRANCIA - AUSTRALIA 17.45 RUSSIA - BRASILE

8.40 10.30 12.25 13.40 15.00 15.55 16.45

15.00 -57KG FEMMINILE -73KG MASCHILE

Eliminatorie femminili

BASKET SKY 6

MIRACOLI DEGLI ANIMALI IL DESIDERIO DI... TG5 I CESARONI 3 TG5 BEAUTIFUL UN AMORE DI NONNA GRIFFIN E PHOENIX LA RUOTA DELLA FORTUNA TG5 VELINE DIVERSO DA CHI? Film COSA VOGLIO DI PIÙ TG5 - NOTTE VELINE DAMAGES TG5

JUDO SKY 11

15.15 QUALIFICAZIONI

GazzaMeteo

Nuvolo

20.00 20.40 21.20

Eliminatorie maschili

17.25 QUALIFICAZIONI

Torneo femminile

8.46 10.00 11.00 13.00 13.40 14.10 16.15 18.30

16.45 QUALIFICAZIONI

9.30 QUALIFICAZIONI 21.00 QUALIFICAZIONI 10.00 CROAZIA - CINA

8.35

IL VIDEO

LA 7

RAIUNO

24 29

L’Aquila 16 28

Campobasso

Bari

18 29

24 34

Napoli

Potenza

20 34

17 29

Cagliari

Catanzaro

24 32

23 32

Palermo

Reggio Calabria 27 35

24 34

Catania 27 32

Il sole domani MILANO

La luna ROMA

Sorge

Tramonta

Sorge

Tramonta

6:05

20:53

6:01

20:29

Nuova Primo quarto Piena Ultimo quarto

18 lug.

26 lug.

2 ago.

10 ago.


56

LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 30 LUGLIO 2012


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