Gazzetta dello Sport 06/08/2012 | SAS

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 6 AGOSTO 2012

LONDRA 2012 PRIMO PIANO

BOLT4 IL TRONO E’ laBussola

I NUMERI

OGGI

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CARABINA, FOSSA E GINNASTICA

Tiro: doppia chance italiana Anelli: Morandi è da podio Tre medaglie nel mirino per lItalia. Alle 14.45 Niccolò Campriani prova a salire ancora sul podio nella carabina 3 posizioni dopo l’argento dai 10 metri. Alle 15 Morandi è tra i favoriti nella gara degli anelli dopo il 2˚ posto nelle qualificazioni. Alle 17 Massimo Fabbrizi (2˚ dopo 3 round) e Giovanni Pellielo (17˚) inseguono un sogno nella fossa olimpica.

NOTTE SUL RING

Cammarelle e Valentino combattono per la medaglia All’Olympic Stadium attesa per la Isinbayeva nell’asta femminile (ore 20). La notte azzurra, però, si preannuncia spettacolare soprattutto sul ring per i quarti dei pesi leggeri e dei supermassimi: alle 22 c’è Valentino, alle 23.45 Cammarelle. Una vittoria significa medaglia sicura. A mezzanotte occhio ai ragazzi del beach volley a caccia delle semifinali.

DOMANI LE PRIME FINALI

Le doppiette I velocisti che hanno vinto l’oro olimpico sui 100 metri per due volte consecutive sono 3: gli statunitensi Archie Hahn (1904 e 1906) e Carl Lewis (1984 e 1988, dopo squalifica per doping di Ben Johnson) e il giamaicano Usain Bolt (2004 e 2008)

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Sotto i 10" Nella finale di ieri in sette hanno chiuso i 100 metri sotto i 10 secondi. Solo Powell, infortunato, è andato oltre

Triathlon con due azzurri La Sensini alla medal race Dopo la spettacolare prova femminile, c’è grande curiosità attorno al triathlon: nella gara maschile (ore 12.30) ci sono anche gli italiani Fabian e Uccellari. Alle 14 Alessandra Sensini prova il miracolo nella Medal Race della classe Rs X: la velista grossetana a caccia del quinto podio olimpico di fila ma parte dal nono posto.

Il secondo trionfo di Sua Maestà Bolt Usain Bolt, 25 anni, campione olimpico dei 100 per la seconda volta consecutiva. Sopra il giamaicano celebra il trionfo con il consueto gesto di esultanza imitando il movimento di un arciere. A sinistra esulta con l’amico-rivale Yohan Blake, 22, medaglia d’argento. A destra inginocchiato sulla pista dell’Olympic Stadium. ACTION

GINNASTICA E LOTTA

Corpo libero: c’è la Ferrari Greco-romana: Timoncini Dopo l’ottavo posto nell’all around Vanessa Ferrari ha buone possibilità di medaglia nel corpo libero: alla finale (ore 17.23) arriva dopo aver ottenuto il 3˚ miglior punteggio nelle qualificazioni. In serata, prima dell’atletica, si lotta per l’oro nella categoria 96 kg della greco romana: alle 19.25 la speranza è di vedere anche l’azzurro Timoncini.

IMAGES/AFP/AP

LA FESTA PIAZZE, PUB E PARCHI PIENI PER LA GRANDE FINALE: LA COMUNITÀ GIAMAICANA IN DELIRIO A BRIXTON, MA TUTTA LA CITTÀ CELEBRA L’IMPRESA DI USAIN

E Londra è sempre più reggae: «Fantastico» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

STEFANO BOLDRINI LONDRA

La gente è impazzita, un delirio collettivo per la finale reggae dei 100 metri. Una ragazza con la bandiera giallo, verde e nera travolge il computer mentre stiamo raccontando la festa giamaicana a Londra, Usain Bolt padrone della finale dei 100 metri e Yohan Blake suo fedele scudiero. «An incredible race», urla la televisione e incredibile è anche il tifo, vissuto con un urlo lungo meno di dieci secondi. C’è gente che ha pagato 5 mila sterline per seguire allo stadio Olimpico la gara

più attesa dell’anno. Ma i fratelli di Bolt e Blake hanno preferito riempire pub, piazze e parchi di Londra. Una festa di popolo. Una finale reggae. La festa «Booooolt, Boooolt, Bo-

oolt!». I giamaicani, uomini e donne, ragazzi e ragazze, saltano, si abbracciano, si baciano. Mondego Bay? No, 02 Arena, South East di Londra, dove si celebrano i cinquant’anni dell’indipendenza della Giamaica, stato sovrano dal 6 agosto 1962. Un diluvio di bandiere, un caravanserraglio di rasta, di fondoschiena e di anche che si muovono, di corpi che si liberano. La festa, «Jamaica 50 th», un happening di 72 ore a base

di musica, cibo e atletica leggera da gustare in decine di gigantesche tv al plasma, è cominciata venerdì e Shelly Fraser-Pryce, dopo aver vinto l’oro nella finale dei 100 metri femminili, ha fatto gli auguri («voglio dire alla Giamaica, buon compleanno»), ma oggi, domenica, c’è il cult: il concerto no stop con gli eredi di Bob Marley — da queste parti è atteso il figlio Damian — e la finale dei 100 metri. British Giamaica Reggae, atleti-

ca e spinello libero, la Giamaica è questa. In Gran Bretagna, i fratelli di Bob Marley sono un milione. La fetta più consistente vive a Londra, poi Birmin-

gham e Manchester. Una volta la maggiore concentrazione rallegrava Notting Hill e non a caso da quelle parti si celebra ad agosto il carnevale più popolare d’Oltremanica, ma dopo il successo del film con Hugh Grant, il quartiere è diventato un cult. Molti giamaicani hanno venduto casa per fare un buon affare. Ora sono concentrati a Brixton, dove la gente ha atteso per strada, ballando e cantando, la finale dei 100 metri. Welcome in Jam-land. Bolt e Blake sono i nuovi leader, gli eredi di Bob Marley. Saunders, 56 anni, immigrato a Londra quando era giovane, spiega: «Quando arrivai in Gran Bretagna negli anni Settanta, il razzi-

smo si avvertiva sulla pelle. Ora i tempi sono cambiati, la comunità giamaicana è molto più integrata, ma ancora sopravvivono forme di discriminazione, seppure in modo più sottile. Bolt e Blake possono farci compiere l’ultimo salto». Bolt ha cugini di primo e secondo grado, a Londra. Anche la sua famiglia è stata costretta ad emigrare. Ma oggi Bolt è padrone della Giamaica, della storia dell’atletica e, volendo, può comprarsi un quartiere di Londra. Tamara, 26 anni, tifosa sfegatata di Usain, è commossa: «Non mi sono mai sentita mai giamaicana come stasera». Emozione reggae. La festa giamaicana a Londra AP

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LUNEDÌ 6 AGOSTO 2012

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GLI ORI OLIMPICI SUI 100

INTOCCABILE 6 MARTINA

BAILEY

5

3 GATLIN

2 BLAKE

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THOMPSON

Olanda

Stati Uniti

GAY

8 POWELL

Stati Uniti

Giamaica

Stati Uniti

Giamaica

Tri

9"94 9"88

1 9"63 BOLT

ORO

Giamaica

DAL NOSTRO INVIATO

PIERANGELO MOLINARO LONDRA

La leggenda è lì, a portata di mano. Usain Bolt ha superato lo scoglio per lui più difficile, quei 100 metri dove il mondo pareva insidiarlo. Ora ha davanti i 200, dove Blake è forte, ma Usain ha ancora più spazio per esprimere tutti i cavalli di cui dispone, e la staffetta 4x100, anche se ieri sera il quartetto giamaicano ha probabilmente perso Asafa Powell, ultimo e accasciato sulla pista, torturato ancora una volta da quell’adduttore della coscia destra che lo tormenta da anni. Il bluff Viene il dubbio che Bolt

in questi mesi si sia nascosto. Ha permesso che si alimentassero dubbi e voci. Blake l’ha stracciato ai Trials giamaicani, lo hanno dato per infortunato. Poche gare, qualche rinuncia come nell’ultimo meeting a Montecarlo, ma quando è stato il momento è tornato il vero Bolt, il fulmine, quello che uccide la speranza di tutti gli altri velocisti al mondo. In fondo, se ci pensiamo, in questi mesi Bolt non si è mai scomposto, non ha mai perso calma e sicu-

9"79 9"75 9"80 11"99

BRONZO

Usain spezza le illusioni di Blake (2˚) con il secondo tempo di sempre sui 100. Gatlin terzo

In pista Usain non si è neppure

scoperto nel primo turno di questa Olimpiade, un 10"09, con cui ha tenuto le carte coperte, mentre Ryan Bailey (9"88) e Justin Gatlin (9"97) già volevano stupire. Una corsetta al risparmio, solo un particolare

l’aveva tradito, il «folle», la capacità di tenere la velocità senza spingere al massimo. La maschera il venticinquenne della contea di Trelawny l’ha però levata ieri in semifinale, due ore prima della gara decisiva: non è tanto il 9"87 segnato sul cronometro, Gatlin e Blake hanno fatto meglio di lui, ma il modo in cui lo ha realizzato, sfoderando quella velocità di punta dopo 50 metri che non esibiva dal 2009, dai Mondiali di Berlino dove portò il primato del mondo a 9"58. Gli avversari se ne

9"98

ARGENTO

Domina ancora alla sua maniera Tutti s’inchinano rezza. Blake urlava al mondo? Gatlin e Gay lanciavano proclami? Nulla, lui sorrideva e non replicava. Lo si era visto nella conferenza stampa all’arrivo a Londra, tranquillo con tanta voglia di scherzare.

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sono accorti e hanno smesso di gonfiare il petto. La finale Certo è che per correre in un certo modo bisogna fare tutto bene. E questo è stato il punto forte di Bolt, mantenere la calma quando era il bersaglio del mondo, afferrare le sicurezze costruite in allenamento. In fondo la sua corsa più veloce della stagione, il 9"76 del Golden Gala di Roma, era lontana. In finale Usain si è trovato in settima corsia, con Gatlin alla sinistra e Blake in quinta.

Allo sparo è stato Gay il primo a lasciare i blocchi, ma l’accelerazione migliore nei primi passi è stata di Powell, poi è stato Gatlin a emergere. Ma gli è andata bene a non prendere fuoco quando Bolt e Blake al suo fianco hanno acceso il turbo ai 45 metri. Lo statunitense (bronzo alla fine) è stato risucchiato, Blake per un attimo si è trovato davanti, ma solo un attimo, poi Bolt ha fatto il Bolt e se n’è andato: 9"63, il secondo tempo della sua fantastica carriera. Ed è il secondo oro consecutivo nei 100 ai Giochi. Blake Chissà adesso cosa gira nella testa di Yohan Blake. Per oltre un mese si è illuso di poter diventare l’uomo più veloce del mondo ed ancora una volta si è dovuto inchinare. Avrà capito sino in fondo quanto il destino lo abbia aiutato lo scorso anno quando vinse ai Mondiali di Daegu il titolo dei 100 dopo la falsa partenza di Usain. Blake ha comunque chiuso in 9"75, un signor tempo nella più grande finale di sempre, con ben 7 atleti sotto i 10". Comunque non è finita, domani Bolt e Blake torneranno in pista per le batterie dei 200, non alziamoci dalla poltrona. © RIPRODUZIONE RISERVATA

l’Analisi di GIANNI MERLO

Adesso è proprio leggenda Usain adesso è proprio leggenda: che bello. Lo ammettiamo: eravamo in pensiero per lui, perché le sue ultime uscite non erano state brillantissime. Appariva meno sereno del solito. Era un atteggiamento «tattico»? Onestamente non lo sappiamo dire. E’ certo solo che ha superato tutti i problemi che lo avevano portato alla sconfitta ai Trials giamaicani a Kingston. Adesso la Boltmania dilagherà ancora più di prima. Usain dovrà inventare un nuovo passo di danza, perché la capriola in cui si esibito è pericolosa per i sedentari. Lo aspettano i 200 per il bis con Blake nella scia.


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LUNEDÌ 6 AGOSTO 2012

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LUNEDÌ 6 AGOSTO 2012

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LONDRA 2012 PRIMO PIANO ora i 200, la mia gara preferita. Non fatemi promettere record, però. Blake? Lavora più intensamente di me, ma io ho più talento e so come batterlo. Ha sentito l’emozione, farà meglio la prossima volta».

«Mi sono divertito Blake lavora tanto io ho più talento»

Colori Che spettacolo! La lunga giornata di attesa. Il fiume di gente per le strade di Londra. Le decine di bandiere di Giamaica e Stati Uniti appese il più vicino possibile alla pista ore prima del via delle gare. La tensione che si taglia a fette. Le mani sudate e la gola secca. La premiazione di Shelly-Ann Fraser, dopo quattro anni, di nuovo la donna più veloce del mondo: donna di Giamaica. Le inquadrature dalla zona di riscaldamento. Con Bolt e Blake — cappellini di lana in testa — a muoversi uno di fianco all’altro, prima della semifinale e pure della finale. Da bravi, vecchi amici. Le immagini dalla camera d’appello. Tutto per i cento. Tutti per i cento. Il resto non conta. Ottantamila dentro lo stadio, oltre tre miliardi sparsi in ogni angolo del globo davanti alla tv: a qualsiasi latitudine, a qualsiasi fuso orario. In questi 963 centesimi c’è la storia dell’umanità.

Bolt «Avevo paura di una falsa partenza come ai Mondiali, ma il coach mi ha calmato» DAL NOSTRO INVIATO

ANDREA BUONGIOVANNI LONDRA

E adesso balliamo tutti con Usain: con il più forte, il più clamoroso, il più gigantesco. E facciamo la freccia come fa lui. Bucheremo il mondo, arriveremo sulla luna. E facciamo anche le sue facce, le sue mosse, i suoi gesti. Non proviamo, però, a correre così. E’ unico, è inimitabile. Ma ve l’immaginate la festa a Sherwood Content, il villaggio della Trelawny Parish dove la famiglia Bolt ancora vive nonostante non ci sia la luce elettrica nelle strade e l’acqua corrente vada e venga? Proprio oggi, in Giamaica, si festeggia il cinquantesimo anniversario dell’Indipendenza. E lui, uomo-simbolo del Paese, l’orgoglio dell’Isola, è di nuovo il campione olimpico dei 100. Doppietta: come il Carl Lewis di Los Angeles 1984 e Seul 1988, quando però il Figlio del Vento si impose per la squalifica per doping di Ben Johnson.

Usain Bolt, 25 anni, celebra a modo suo il successo nei 100 metri. A sinistra è sommerso dall’abbraccio dei tifosi giamaicani REUTERS/AP Le parole «Non volevo commet-

te una falsa partenza come ai Mondiali dell’anno scorso — grida Usain subito dopo un giro d’onore che è una passerella trionfale — temevo solo quello. Non sono uscito dai blocchi al meglio, sono quasi scivolato, ma coach Glen Mills mi ha detto di non preoccuparmi del via,

che tanto poi avrei recuperato. Non avevo dubbi, sapevo di star bene. Mi sono proprio divertito, l’atmosfera era fantastica. Si dica quel che si vuole: quando ci sono in palio titoli pesanti, rispondo presente. I Trials mi hanno aperto gli occhi, mi hanno fatto capire che devo essere un po’ più serio. E

«

I Trials mi hanno aperto gli occhi: ho capito che dovevo essere più serio SULLE PRESTAZIONI IN GIAMAICA

«

Ora i 200, la mia gara preferita Ma non fatemi promettere record SULL’OLIMPIADE PROSSIMO OBIETTIVO

La previsione Bruciano dannatamente in fretta: in pista, del resto, ci sono i quattro uomini più veloci di sempre, con Asafa Powell che, in semifinale, è sceso sotto il muro dei 10"00 per l’ottantesima volta. Carlo Vittori, già allenatore di Pietro Mennea, nell’intervallo non ha dubbi: «Vincerà Usain — dice al telefono — ha un’azione troppo rilassata, è il più in forma. In finale correrà tra 9"65 e 9"70». Ci vede sempre lungo, il professore. Blake può aspettare: quell’abbraccio dopo il traguardo è pieno di significati. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LUNEDÌ 6 AGOSTO 2012

LONDRA 2012 SCHERMA

7 podi Azzurri primi nel medagliere Francia senza podi: la superiamo ORO, ARGENTO E BRONZ0: EN PLEIN FIORETTO Sabato 28 luglio: Di Francisca-Errigo-Vezzali Tripletta nel fioretto: Elisa Di Francisca batte in finale Arianna Errigo, Valentina Vezzali col bronzo prende la 5a medaglia consecutiva REUTERS

ARGENTO NELLA SCIABOLA Domenica 29 luglio: sorpresa Occhiuzzi Aldo Montano è acciaccato, Gigi Tarantino all’ultima recita: nella sciabola spunta a sorpresa il napoletano Diego Occhiuzzi ANSA

ORO NEL FIORETTO A SQUADRE Giovedì 2 agosto: dominio indiscusso Show delle fiorettiste: Elisa Di Francisca, Arianna Errigo, Valentina Vezzali e Ilaria Salvatori senza rivali nella gara a squadre AFP

Il fioretto delle Sono giovani, diversi e campioni Italia, l’oro è uno spot Baldini, Cassarà, Avola e Aspromonte faticano in finale ma trionfano: «Ispirati dai successi delle donne del Dream Team» DAL NOSTRO INVIATO

MARISA POLI LONDRA

Baldo, Cassa, Aspro e il Conte. All’anagrafe Andrea Baldini, Andrea Cassarà, Valerio Aspromonte e Giorgio Avola. Insieme sono uno spot per la scherma. «Ognuno diverso dall’altro», spiega il c.t. Stefano Cerioni. Uniscono Nord e Sud (Cassarà è di Brescia, Baldini di Livorno, Aspromonte di Frascati, Avola di Modica), sono abbastanza giovani da poter guardare senza ansie a Rio (Cassarà ha 28 anni e mezzo ed è il più vecchio, Avola è il più giovane e ne ha 22), tanto maturi da cancellare la delusione per il quarto, quinto e sesto posto dell’individuale. Sono il settimo urlo della scherma italiana a questi Giochi, come ad Atene 2004. «Ci siamo cavallerescamente messi in coda alle donne nell’individuale — scherza Baldini —, ma qui non volevamo rimanere indietro». Favoriti Non è poi così automa-

tico presentarsi da numero 1 del ranking mondiale e tornare a casa con la medaglia. Ne sanno qualcosa Francia e Russia, le due deluse dei Giochi, la prima con zero medaglie, la se-

Gran Bretagna e Giappone ci fanno sudare, il livornese sempre decisivo

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I NUMERI

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le medaglie dell’Italia alle Olimpiadi nel fioretto maschile: 15 d’oro (7 a squadre e 8 individuali); 9 d’argento (5+4); 9 di bronzo (1+8)

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le medaglie del fioretto azzurro ai Giochi. In campo femminile ne abbiamo vinte 24: 11 d’oro (4 a squadre e 7 individuali); 5 d’argento (1+4); 8 di bronzo (2+6)

conda con zero ori (e il d.t. si è dovuto dimettere). Con un esempio più vicino a noi, c’è il ricordo del freschissimo flop ai Mondiali dell’ottobre scorso a Catania. Là alla tripletta dell’individuale (Cassarà, Aspromonte, Avola) seguì un deludente settimo posto a squadre. Campioni Sarà che come dice Cassarà, impressionante nella semifinale contro gli Usa (+8 e un 5-0 in 17" a Meinhardt): «L’oro a squadre vale di più di un bronzo individuale, c’è più soddisfazione. Ma se giriamo io e Baldo, per gli altri non ce n’è». E nell’ora e 10 minuti della combattutissima finale con il Giappone, è venuto fuori perché questi vincono e gli altri no. Perché se Aspromonte non ha ancora risolto i dubbi dopo l’individuale, al suo posto entra Giorgio Avola, numero 3 del mondo escluso dalla prova individuale perché la possono disputare solo in tre, e pronti via ti piazza lì un +10 con la tranquillità del veterano. Con una premessa, dichiarata già un mese e mezzo fa agli Europei di Legnano, quando ha saputo di essere l’escluso. «Grazie ad Andrea Baldini, che è un grande amico e un campione ancora più grande. Grazie ai miei compagni, sono diventato forte anche grazie a loro, non saranno queste cose a dividerci». E ieri, prima di regalare la prima medaglia a Modica e a Ragusa: «Sono qui da 10 giorni e avevo una voglia devastante di entrare in pedana».

Andrea Baldini, 26 anni, esulta dopo aver messo la stoccata decisiva nell’ultimo assalto con il giapponese Ota. A destra Cassarà in festa tra Baldini (sin.) e Avola INFOPHOTO/AFP

Rischio C’è mancato tanto così, anche ieri, che la festa finisse subito. Nel primo match dei quarti la Gran Bretagna due volte si è messa davanti, approfittando delle crepe che la sconfitta nell’individuale ha lasciato addosso ad Aspromonte. I britannici sono saliti (8-6, 20-19), due volte Cassarà (+4) e Baldini (+8) ci hanno messo una pezza. E il finale ha mostrato perché Andrea Baldini è il leader. Ecco, in sintesi: appena messo a segno l’ultima stoccata, il 45-40 che sposta il destino della prova degli azzurri dal fallimento al podio. Baldo toglie la maschera, urla, si gira verso l’angolo e fa lo sguardo cattivo. «Mi è venuto l’occhio vezzaliano della Tigre», scherza, liberato e stufo di essere sempre rappresentato come quello che finisce col muso. È sempre bene ricorda-

re però quanto una medaglia valesse per il 26enne livornese, che nel 2008 vide gareggiare i compagni dal divano di casa, con il magone e la rabbia per una sospensione immeritata (leggi positività al furosemide da cui è poi stato scagionato). Urlo Nel giorno della prima me-

daglia a squadre per il Giappone, tredicesimo Paese a podio in questa edizione, lo staff del fioretto gioisce per quella finale non certo tirata benissimo, ma ancora d’oro. Finirà 45-39 (i giapponesi sono rimasti attaccati fino al 36 pari) con un +1 di Avola, un +2 di Baldo, un +3 di Cassa, un urlo di Aspro dalla panchina. C’è qualcosa che funziona, da noi. Comincia sempre così: en garde, pret, allez. Giù la maschera. © RIPRODUZIONE RISERVATA

clic AD ANVERSA 1920 IL 1˚ ORO A SQUADRE NEL FIORETTO L’Italia ha conquistato il primo oro olimpico nel fioretto a squadre ai Giochi di Anversa 1920. Gli altri 5, prima di quello di ieri, sono arrivati ad Amsterdam 1928, Berlino 1936, Melbourne 1956, Los Angeles 1984 e Atene 2004, squadra della quale già faceva parte Andrea Cassarà (allora con Salvatore Sanzo e Simone Vanni). Il fioretto è l’arma che ha regalato più medaglie olimpiche all’Italia.


LUNEDÌ 6 AGOSTO 2012

BRONZO NELLA SCIABOLA A SQUADRE Venerdì 3 agosto: medaglia tutta cuore Aldo Montano, Diego Occhiuzzi, Gigi Tarantino, Luigi Samele: anche con i cerotti gli sciabolatori si pigliano il podio AP

ORO NEL FIORETTO A SQUADRE Domenica 5 agosto: chiusura in bellezza, ma che sofferenza Valerio Aspromonte, Andrea Baldini, Andrea Cassarà, Giorgio Avola: uscito a pezzi e senza medaglie dalla gara individuale, il fioretto azzurro fatica a ingranare ma poi trionfa nell’ultima gara del torneo LAPRESSE

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MEDAGLIERE DI LONDRA

MEDAGLIERE ALL TIME

NAZIONE ITALIA

TOT 7

NAZIONE ITALIA

O A B 48 41 34

O 3

A 2

B 2

TOT 123

SUD COREA

2

1

3

6

FRANCIA

44 41 35

120

CINA

2

0

1

3

UNGHERIA

35 22 27

84

UCRAINA

1

0

1

2

URSS

18 15 16

49

UNGHERIA

1

0

0

1

RUSSIA

9

4

19

VENEZUELA

1

0

0

1

GERMANIA

8

10 11

29

RUSSIA

0

2

1

3

GERMANIA O.

7

8

1

16

GERMANIA

0

1

1

2

BELGIO

5

3

5

13

GIAPPONE

0

1

0

1

POLONIA

4

9

9

22

EGITTO

0

1

0

1

CINA

4

6

2

12

NORVEGIA

0

1

0

1

CUBA

4

3

3

10

ROMANIA

0

1

0

1

STATI UNITI

3

9

15

27

STATI UNITI

0

0

1

1

ROMANIA

3

5

7

15

6

meraviglie 45-40

Quarti: Gran Bretagna Avvio sofferto, poi Baldini chiude la porta a Kruse (5-2) nell’assalto finale

45-24

Semifinale: Stati Uniti Con gli americani non c’è storia: entra Avola, si manca il doppiaggio di un soffio

45-39

Finale: Giappone Ota e compagni sono un osso durissimo: è sempre Baldini a firmare l’assalto decisivo

Cerioni applaude «Saranno grandi anche in futuro» Il c.t del fioretto: «Contento per tutti loro Quattro titolari, forti pure nell’individuale» DAL NOSTRO INVIATO

UN TRIONFO DA NORD A SUD

MASSIMO ORIANI LONDRA

Stefano Cerioni non si nasconde sotto i baffoni, sorride a trentadue denti. E ne ha ben donde. L’oro del fioretto maschile a squadre è la ciliegina su una gustosissima torta che vede la scherma portare all’Italia metà delle 14 medaglie sin qui conquistate. «Ma spero che diventino un terzo — attacca il c.t. — perché questa settimana gli azzurri devono vincerne ancora e sono certo che lo faranno». Ricompensa I suoi moschettieri

GDS

gli hanno regalato un’altra gioia, la più bella ricompensa per il 4˚, 5˚ e 6˚ posto dell’individuale: «Meglio di così non poteva andare — prosegue Cerioni —. E’ il coronamento di un qua-

driennio ad altissimo livello. Sono contento per i ragazzi, dopo l’individuale è stato facile rimotivarli, erano tutti concentrati al massimo per tornare a casa con una medaglia e ci sono riusciti. Sono felice per tutti, 4 titolari, tutti forti, tutti sul podio. Sono soddisfattissimo per come è andata questa gara e l’Olimpiade in assoluto». Cerioni spiega la forza di questo gruppo: «Sono ognuno diverso dall’altro. Quelli delle altre nazioni invece sono molto simili. Noi ne abbiamo di alti, bassi, mancini, destri, tutti con caratteristiche tecniche diverse. Questo ci dà imprevedibilità. E qui hanno dimostrato tutta la loro forza, facendo gruppo, trovando la strada giusta per l’oro. Sono emozionato e convinto che questi giovani faranno bene anche in futuro».

Il c.t. Stefano Cerioni, 48 anni AFP

Individuale Si torna a parlare dell’individuale: «Quarto, quinto e sesto non è una sconfitta. Siamo andati a un attimo dal trionfo, se avessero vinto tutti e tre magari finiva come con le donne, sarebbe stata un’apoteosi. L’importante è essere arrivati qui preparatissimi, tutti al top». In un’Olimpiade è impossibile mettere in fila i sentimenti, ma c’è una medaglia che più delle altre ha emozionato Cerioni: «Quella di Elisa (Di Francisca, ndr.), è una risposta facile. Ovviamente sono tutte belle ma a quella tenevo in modo particolare perché lei è mia allieva dal ’95. Ho sentito la soddisfazione del maestro oltre che quella del c.t. Ma tutte mi hanno riempito di una gioia immensa, è stato fantastico vedere questi atleti felici, abbracciarsi insieme a me sul podio». Il primo posto nel medagliere della scherma è un ulteriore motivo di soddisfazione per l’Italia. «Soprattutto quest’anno con un campo molto allargato di partecipanti. Sono andati a medaglia l’Egitto, il Venezuela, tutti con le loro scuole, non allenandosi all’estero, un grosso segnale di globalizzazione. Tutti i Paesi sono cresciuti». Qualcuno gli chiede se anche al commissario tecnico vanno gli stessi soldi degli atleti (140.000 euro per l’oro). Cerioni ride, stavolta sotto i baffi: «No... Ho sbagliato sport se pensavo di monetizzare. Ma speriamo che il presidente si senta generoso dopo tutte queste medaglie». Prima di chiudere chiarisce un’equivoco. Qualcuno dice che in tv ha dichiarato di voler lasciare. «Io? Forse hanno telefonato a un altro... Se resto? Beh, se non mi cacciano direi proprio di sì». E’ un rischio che non corre. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LONDRA 2012 SCHERMA

Cassa&Baldo Tra gli ex nemici è una pace d’oro

L’abbraccio finale tra Andrea Baldini, 26 anni, e Andrea Cassarà, 28, di spalle. A sinistra l’urlo liberatorio di Cassarà AFP

Cassarà «Ci siamo riavvicinati piano piano» Baldini «Abbiamo ricominciato da zero» DAL NOSTRO INVIATO

MARISA POLI LONDRA

Era già tutto risolto, tutto dimenticato, anche prima dell’inno, prima dell’ultima stoccata d’oro contro il Giappone, prima di quell’abbraccio di Andrea Cassarà all’altro Andrea, Baldini, che un po’ ha anche temuto, vista la differenza di taglie. Svela il c.t. Stefano Cerioni: «L’altro giorno, dopo anni in cui è stato difficile riunirli, c’è stata un’unione d’intenti, con dei passaggi anche più belli di quelli che uno si potesse aspettare. Non posso dirvi che cosa hanno fatto, di certo è un passo avanti rispetto al passato, cose nostre». Riuniti E’ successo che due gior-

ni fa i due hanno ricominciato a tirare insieme. Prima, in allenamento, Baldini e Cassarà non si sfidavano mai, niente assalti. Non più dopo Pechino 2008, dopo l’Olimpiade persa da Baldini e guadagnata da Cassarà, al suo posto, con tante code di cose non dette a far più male delle parole. «Ci siamo riscaldati insieme prima della gara — svela Baldini —, ma c’era già l’accordo, gliel’avevo già detto. Finito il quadriennio avremmo ricominciato da zero. Siamo partiti da qui». Passato Insieme, Baldini e Cassarà hanno cominciato a vincere già dopo la storiaccia che ha privato il livornese del diritto di giocarsi la prima Olimpiade già a Pechino e lasciato scorie radioattive nel rapporto. Lo facevano quando non si passavano il filo del collegamento, non si guardavano in faccia e si dovevano mettere di mezzo c.t., maestri o compagni quando c’era da passarsi il

Il c.t. Cerioni: «Non posso dirvi che cosa hanno fatto, cose nostre...» testimone in pedana. Ora è un’altra storia, i due sono rientrati insieme a Milano dagli Europei di Legnano, per esempio. E Baldo, alla fine, coccolandosi quella medaglia d’oro che ha aspettato quattro anni, dopo aver abbracciato mamma e papà, dopo aver baciato la fidanzata Beatrice, l’ha detto: «Siamo amici, sì. Tutti e quattro. Così gioisco insieme a tutti. Così non

ci siamo scomposti dopo i primi passaggi non ottimali, abbiamo vinto anche per questo. E’ stata una bellissima vittoria, l’avevo già detto alla vigilia. Non ero qui per pensare al passato. Sono venuto qui per godermi l’emozione più bella, senza pensare ai fantasmi. Non sono come Hurricane che nel 2009 vinceva di rabbia, sono solo Andrea Baldini che vuole inseguire quel sogno, con lo spirito e la leggerezza di quando ero bambino». Conferma Lì a due passi Cassarà

racconta della settimana difficile, degli esami fuori posto per la toxoplasmosi riesplosa proprio qui, di quel fioretto prestato da Baldini e messo a fondopedana,

quando tutti i suoi si erano rotti nell’individuale. «E’ un’emozione fantastica, sono sempre convinto che vincere insieme è più bello, qui ancora di più. Quando tiri così unito, superi tutto. E’ bello rivincere un oro a squadre dopo otto anni, sono fiero di essere ancora qui, grazie a tutti quelli che sono passati nel nostro gruppo in questi anni. Siamo stati bravi, Avola ha chiuso con due assalti straordinari, ma io sono convinto che il carisma e l’intesa che io e Andrea abbiamo dimostrato siano stati determinanti. Ci siamo riavvicinati piano piano, non ci siamo sforzati di fare nulla, è venuto naturale, dovevamo arrivare a questo punto. Lo sport ti fa

andare oltre». Baldo è sicuro: «E’ stata una bellissima Olimpiade per me, non solo per il trionfo a squadre. Ho realizzato che ho sempre inseguito di più quello individuale, ma in questa giornata ho provato davvero un’emozione grandissima. Forse è più bello vincere tutti insieme». Ha chiuso i conti e non ne vuole più sapere di guardarsi dietro le spalle: «Non si può vivere solo per una gara, però io volevo venire qua, in forma, per cercare di vincere. Non ho pareggiato i conti con la vita, la vita è un’altra cosa. Questo sport ne fa parte, però rimane un gioco con le spade».

55 mila abitanti, patrimonio dell’umanità, è una contea. Da qui il soprannome. Per le due medaglie d’oro dell’Europeo, nel luglio scorso la città gli ha confezionato una festa come fosse quella del patrono. Ora cosa potranno mai inventare? Avola non sorride, non lo farà mai, davanti ai microfoni si fa serio, come i siciliani tosti e orgogliosi sanno essere. Dice: «Non so cosa prepareranno. Io porto con me la mia terra. Dico sempre che vengo dallo sgabuzzino d’Italia ma è un posto meraviglioso e consiglio a tutti di visitarla. E questa medaglia serva da lezione a chi pensa che i campioni possano crescere solo nelle grandi città o nei posti con strutture. Spero di essere da esempio per tanti bambini delle mie parti che sognano di emergere. Ragazzi, eccomi qui: si può. Dedico la medaglia alla mia ragazza, Rachele, che è qui e che è il mio appoggio, perché la scherma è uno sport soprattutto di testa; a mio padre, negoziante, e mia madre, commessa, che hanno fatto tanti sacrifici per investire su di me. E ora di rac-

cogliere i frutti. I 140 mila euro del premio? Sono di più, ma ai soldi non ho pensato».

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RISCATTO IL NUMERO 3 AL MONDO NON AVEVA GAREGGIATO NELL’INDIVIDUALE

Avola, orgoglio di conte «Devo essere un esempio» Il siciliano «Con questa medaglia dimostro che i campioni non nascono solo nei grandi centri. Dedicato a Rachele» zienza. Succede quando sei in una squadra. Ma stavolta è stato dentro la squadra. E in questa finale non ha mai perso le sue sfide: due pareggi e un 5-4. E a ogni punto un urlo rock unito a un pugno chiuso che si alza dal basso verso l’alto, un po’ come fa Ibra quando segna. E adesso, mentre Cassarà si copre con l’asciugamano per non vedere l’ultimo assalto, lui passeggia nervoso. Ma guarda. E vede Baldini inginocchiarsi e vede l’oro materializzarsi.

DAL NOSTRO INVIATO

FABIO BIANCHI twitter @fabiowhites LONDRA

Se questo è un conte, ha smarrito l’aplomb. Ma come biasimarlo. Se è un appassionato di blues, per un’ora l’ha tradito col rock. Se da piccolo uno dei suoi eroi preferiti era Iron Man, allora si capisce perché ha scelto uno sport con un’armatura. E il conte con il fioretto in mano e l’«elmo» in testa ha conquistato il suo castello, nell’unica chance concessa. Lui, Giorgio Avola, numero 3 al mondo, costretto in panchina per le sfide individuali. Da conte a vassallo. Pa-

Giorgio Avola, 23 anni AFP

Modica Il primo oro olimpico della storia per lui e la sua città, Modica. Anzi, dell’intera provincia di Ragusa. Modica,

Ci vediamo tra 4 anni Si è allena-

to duro, ha riposato suonando la chitarra e ascoltando «The thrill is gone» di B.B. King («il mio preferito»). E’ stato ripagato. Ma non nega la delusione per non essere stato scelto per l’individuale. «Certo che mi è spiaciuto. Dopo i mondiali di Catania ero il numero 2. Me lo meritavo. Ma se la meritava anche Valerio. C’è un c.t. che sceglie, punto. Ma è anche quello che mi ha scelto due anni e fa e dunque devo ringraziarlo. Il futuro è mio ora che sono il più giovane? Il futuro è di chi lo sa sfruttare, di chi non si culla negli allori e si fa sei mesi di vacanza quando torna. Io no: un paio di settimane e poi sotto con dieta e allenamenti. Da un parte vorrei che questi 4 anni passassero lentamente perché sono campione olimpico, dall’altra voglio che passino il più veloce possibile per riprendermi la gara che mi è mancata. Ci vediamo a Rio». © RIPRODUZIONE RISERVATA

poker d’assi Un veterano di soli 28 anni e tre esordienti I quattro ragazzi d’oro del fioretto, ancora tutti sotto i trent’anni, hanno già vinto tantissimo sia a livello individuale che di squadra. ANDREA BALDINI È nato a Livorno il 24 dicembre 1985. Tesserato per l’Aeronautica, si allena a Livorno con il maestro Paolo Paoletti. Ieri ha vinto il primo oro olimpico (a squadre): era al debutto ai Giochi, dopo aver saltato quelli di Pechino per un’ingiusta squalifica doping. Ai Mondiali ha vinto l’oro nel 2008 e 2 argenti individuali, oltre a 2 ori, 2 argenti e un bronzo a squadre. Agli Europei ha conquistato 3 ori e 2 bronzi individuali; 5 ori e 2 bronzi a squadre. ANDREA CASSARÀ Il veterano del gruppo, è nato a Brescia il 3 gennaio 1984. Tesserato per i Carabinieri, si allena a Brescia con Massimo Omeri. Alla terza partecipazione olimpica, ai Giochi ha vinto un bronzo individuale (Atene 2004) e due ori a squadre (Atene 2004 e Londra 2012). È campione mondiale in carica, grazie all successo centrato a Catania lo scorso anno. Ai Mondiali ha vinto anche e un bronzo, oltre a 4 ori, 2 argenti e un bronzo a squadre. Agli Europei 3 ori e un argento individuali, 6 ori a squadre. VALERIO ASPROMONTE È nato a Roma il 16 marzo 1987. Tesserato per la Guardia di Finanza, si allena a Frascati con Bruno Scardini. Al debutto olimpico, ieri ha vinto il primo oro (a squadre). Argento ai Mondiali di Catania dello scorso anno, vanta anche un argento a squadre. Agli Europei ha un argento individuale e 3 ori a squadre. GIORGIO AVOLA È nato a Modica l’8 maggio 1989. Tesserato per la Guardia di Finanza, si allena a Modica con il maestro Eugenio Migliore. Oro alla prima partecipazione olimpica (era riserva nella gara individuale), ai Mondiali di Catania 2011 ha conquistato la medaglia di bronzo, dopo aver perso di una stoccata in semifinale da Aspromonte. Agli Europei ha vinto un oro individuale e 3 a squadre.


Squadra Olimpica Italiana

OFFICIAL OUTFITTER

Valerio Aspromonte - Andrea Baldini - Andrea Cassarà - Giorgio Avola

GRAZIE.

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DAL NOSTRO INVIATO

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GENNARO BOZZA LONDRA

La più grande tuffatrice di tutti i tempi, la cinese Wu Mingxia, ha descritto nel modo più bello e poetico il mondo dei tuffi: «Noi creiamo opere d’arte di un secondo e mezzo». Capolavori che abbagliano, ma che scompaiono all’improvviso, in quell’attimo in cui l’acqua si apre e si richiude, l’acqua che appare devastata dai meno bravi e quasi nemmeno toccata dai fuoriclasse, che l’attraversano come fantasmi, senza spruzzi. Capolavori che, miracolosamente, sopravvivono nell’anima più che negli occhi degli spettatori. Ma comporli è difficile, non puoi aspettare il colpo di genio, non hai un cielo sopra di te che ti possa ispirare, solo un tetto grigio e, intorno, la folla che aspetta. L’appuntamento è lì, sul bordo del trampolino o della piatta-

L’azzurra rimonta con un doppio e mezzo rovesciato carpiato, poi la grande delusione forma, e non può essere rinviato. Prima ancora che con le medaglie e la gloria è un appuntamento con te stesso. Tania Cagnotto lo aveva rispettato tante volte, ma a Londra, nel momento più importante della sua carriera, ci arriva in ritardo. Di pochissimo, un ritardo che non si calcola col tempo, ma con i centesimi, appena 20, quelli che appaiono come uno spruzzo di vernice sulla Gioconda di Leonardo. La beffa È l’ultimo tuffo della finale del trampolino 3 metri. Le cinesi sono lontane. Wu Minxia, che per un segno del destino ha il nome quasi uguale a quello della migliore di sempre, fa tuffi divini, prende anche un 10, è imprendibile e si prepara a vincere il suo quarto oro olimpico, primo individuale. He Zi, che in semifinale ha commesso un errore ed è stata terza dopo Tania, proprio nello stesso tuffo prende il suo massimo punteggio (83,70, superato solo dalla Wu, due volte oltre gli 85) e

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LA BEFFA Cagnotto in lacrime Fuori dal podio per 20 centesimi Cinesi irraggiungibili, l’ultimo tuffo non basta: la sorpresa Sanchez salva il bronzo sul filo dimostra che il sogno di superarla è appunto un sogno. Tania è 5a, alla fine del 4˚ turno ha 1,70 punti di ritardo dalla messicana Sanchez, che nella prova conclusiva ne ottiene 75. Tania deve farne 76,70 quantomeno per dividere il bronzo con lei. Esegue il doppio e mezzo rovesciato carpia-

to, la battuta sull’asse fa venire un colpo, è troppo dietro e riduce la spinta che riceve dal trampolino. Ma quando è in aria ritrova l’ispirazione, l’armonia è quella dei suoi tuffi migliori, l’entrata in acqua pure. Prende due 9, quattro 8,5 e un ininfluente 7,5, per un punteggio di 76,50. Mancano 20 centesi-

mi per il podio. Tania guarda il tabellone, piange e si butta nelle braccia di papà Giorgio. E anche la sua disperazione ricorda un’opera d’arte: la Pietà. La tensione Eppure, sembra la

gara della sua vita. Il primo tuffo è molto bello, il doppio e mezzo all’indietro carpiato

1-2 Tutta la delusione a fine gara di Tania Cagnotto, 27 anni, finita fuori dal podio del trampolino 3 metri per appena 20 centesimi di punto 3 L’azzurra viene consolata dal padre Giorgio, 65 anni ANSA

prende 76,50 (due 9, quattro 8,5, un 8), è seconda insieme a He Zi, ha 4,50 di vantaggio sulla statunitense Krug, 6 sulla Sanchez, inimmaginabile come avversaria dopo il suo 336,50 in semifinale, più di 35 punti dietro la Cagnotto. Ma il secondo tuffo (doppio e mezzo in avanti carpiato con un avvitamento) e il terzo (triplo e mezzo in avanti carpiato) presentano una Tania mai vista quest’anno, entrata in acqua abbondante, 69 e 68,20 i punteggi. Così, Tania scende prima al terzo posto, con 0,65 sulla Krug, 2 sulla canadese Abel e 6,50 sulla Sanchez, poi al quarto, 1,65 dietro la Krug, solo 0,70 più della Sanchez, che si carica. Nel quarto (doppio e mezzo ritornato carpiato), Tania si riprende, ma la Sanchez vola: 72 punti contro i 74.40 della messicana. E si arriva all’ultimo atto. Tania piange, il sipario si chiude: sui suoi errori, sull’emozione che l’ha condizionata e impaurita, su un’opera d’arte che non sarà mai creata.

clic GIÀ NEI 3 M SINCRO CON LA DALLAPÈ FU QUARTO POSTO

Seconda medaglia di legno in una settimana per Tania Cagnotto. Era già arrivata quarta infatti, nella seconda giornata dei Giochi, anche nella finale dei tuffi dal trampolino 3 metri sincro insieme a Tania Dallapè (nella foto ANSA) alle spalle di Cina, Stati Uniti e Canada, che per il bronzo ha preceduto le azzurre di 2.70 punti (316.80 contro 314.10),

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LA DELUSIONE «AVEVO SEMPRE BATTUTO LA MESSICANA, NON MI AVEVA MAI IMPENSIERITO: ME LA PRENDO CON IL DESTINO»

«È chiaro, i Giochi non fanno per me» Tania «Rio 2016? Ora solo vacanze, forse ci rivedremo Ma questa era l’occasione giusta» DAL NOSTRO INVIATO

STEFANO ARCOBELLI LONDRA

Tania Cagnotto REUTERS

No, non si può perdere così la medaglia inseguita da una vita. Venti maledetti centesimi di punto che sono «colpa solo del fato, non ce l’ho con nessuno, con chi devo prendermela se non col fato? Sembrava che qualcuno ce l’avesse con noi». Tania Cagnotto fatica a contenere le lacrime: ha gli occhi rossi e una tristezza tenera, che le fa stemperare la rabbia: «È tanta la rabbia, due quarti posti non erano proprio ciò che m’aspettavo qui». La freddezza di tuffatrice che le ha viste tutte si scioglie, commovente. E la medaglia che sentiva nel cuo-

re, «amen, peccato», svanisce così. Il bronzo finisce in Messico, non a Bolzano: la cinese He Zi che aveva battuto in semifinale, ha tremato solo dopo il primo tuffo. Mamma Carmen s’aggrappa proprio a una bandiera cinese, in tribuna, prima che s’accendesse il tabellone col punteggio fatale. «Due medaglie di legno, non ci stavano proprio» esclama affranto papà Giorgio. Che poi si sdoppia nel ruolo di allenatore per ammettere che «sì, Tania non era perfetta come lo era stata in semifinale, ma la Sanchez s’è inventata la gara dell’anno, che possiamo farci? Non ci è andata bene, anche se le sensazioni erano buone, la ruota del resto non sta girando bene in tutto il movimento». Nessun rimpianto Tania si sfor-

za di trovare le parole più sofferte: «Ho fatto due record personali in due giorni ai Giochi, è andata come doveva andare e non ho rimpianti, se non quello di non aver preso la medaglia,

in quei 20 centesimi. La messicana? L’avevo sempre battuta, non mi aveva mai impensierita». A caccia dell’errore nascosto, introvabile: «Ero pure partita bene. Ho avuto solo una sbavatura nel triplo e mezzo avanti, ho fatto bene il mio ultimo tuffo come sempre, il mio cavallo di battaglia. Ma non è bastato. Fa davvero male. Sarebbe bastato che un 8.5 me l’avessero pagato 9 e ora sarebbe un’altra storia: dove vai a cercarlo l’errore? Cosa potevo fare di più e di meglio? È pazzesco tutto questo».

« «

Due medaglie di legno non ci stanno proprio, le sensazioni erano buone Tania non è stata perfetta come in semifinale, ma la Sanchez ha fatto la gara dell’anno

Futuro Non è il momento di pen-

sare al futuro, ma la domanda è obbligatoria come certi tuffi: «Andrò a Rio 2016? Ora andrò solo in vacanza, non voglio pensare ai tuffi. Però penso che ci rivedremo, di sicuro le Olimpiade non fanno per me, non sono riuscita a coronare il sogno». Appena avrà metabolizzato la delusione forte per una medaglia «che davvero io mi sento nel cuore perché questa era la

GIORGIO CAGNOTTO PADRE E ALLENATORE

mia vera Olimpiade, quella giusta, l’ultima occasione a 27 anni. Perciò la sto vivendo male: è vero se ci ripenso non mi avrebbe cambiato la vita, sarebbe stata una gran soddisfazione per me il podio, e sarei stata felicissima sì, ma la vita è un’altra e io sono contenta e fortunata per la mia carriera». Una medaglia che «purtroppo non c’è e mi dispiace tanto, me lo ha detto subito papà quando mi ha abbracciato». Inconsolabile Tania. Ci prova Sara Simeoni, ambasciatrice Visa: «La tristezza di questo momento lascerà l posto alla sua consapevolezza di aver dato il massimo. Ho conosciuto Tania ad Atene ed è rimasta simpatica e genuina, perciò sono venuta apposta a vederla, e il suo dispiacere lo sento come mio». Tania la predestinata, la prima italiana ad aver raccolto medaglie d’ogni genere (ad esempio in quattro Mondiali consecutivi) meno che ai Giochi paga un conto salatissimo. Con la fortuna. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LONDRA 2012 CICLISMO

Elia Viviani, 23 anni, in azione nella gara del km AP

Peccato Viviani Il podio sfuma a un giro dalla fine Primo nell’omnium dopo 5 prove, cede nel km da fermo: «La mia regolarità non ha pagato» DAL NOSTRO INVIATO

MARCO PASTONESI LONDRA

A un giro e mezzo dal traguardo, a 375 metri dalla fine, a neanche 20" dal podio, gli si spengono le luci. Quelle che tengono vive le gambe, le traiettorie e le speranze. E il 52x14 scelto per tradurre la voglia in watt, i desideri in chilometri orari, diventa pesante come se in quei momenti non volasse più su una bici, ma spingesse un trattore. Sfuma alla fine Elia Viviani,

l’unico corridore italiano sulla pista olimpica, precipita così dal paradiso del primo posto costruito nelle prime cinque prove, al purgatorio del sesto posto finale, a pari punti con il quinto, a quattro punti dal bronzo, a cinque dall’argento, a sette dall’oro, a una vita dall’obiettivo per il quale ha dedicato due anni di allenamenti e gare, aerei e autostrade, viavai e su-e-giù, energie e sentimenti, più tutto quello accumulato da quando, bambino, fra calcio e ciclismo, scelse la bici. L’attimo «L’omnium — raccon-

ta — è un’armonia di prove

più tecniche e più tattiche. Stavolta non è stata premiata la mia regolarità. Ho raccolto di più dove raccoglievo di meno, e ho raccolto di meno dove avrei dovuto raccogliere di più. I due quinti posti nella corsa a punti e nello scratch avrebbero dovuto essere due primi. E avrebbero anche potuto esserlo». Ma se nella corsa a punti Elia è partito male e ha finito alla grande, nello scratch ha corso alla grande fino a cinque giri dalla fine, poi ha perso l’attimo. Da fuggente a sfuggente, da fuggente a fuggito. «Il canadese Bell e lo spagnolo Teruel non avevano più nulla da perdere e sono andati in fuga. Io mi sarei dovuto unire a loro, ma il tedesco Kluge non me lo avrebbe mai permesso. E in volata, Coquard e lo stesso Kluge sono più forti di me». Poi, nel chilometro, Clancy ha sparato una prova supersonica (1’00"981), Elia è rimasto sui suoi tempi (1’4"239), e Hansen (1’02"314) ha vinto. Se c’è un corridore italiano così all’avanguardia da non sembrare neanche italiano, è Viviani. Di testa e di gambe. Da strada e da pista. Per serietà e lealtà. «La pista è un’emozione — racconta —. Stavolta mi sono

difeso fino all’ultimo, poi ci ho lasciato le penne. Ma non l’abbandono. E’ stata la mia vita, è sempre la mia passione. Certo, adesso la precedenza passa alla strada. Ma se riesco a incastrare le date e organizzare i tempi, farò ancora Mondiali e Coppa del Mondo. E magari anche l’Olimpiade di Rio de Janeiro 2016. Soprattutto se tornerà la corsa a punti, che fra tutte le specialità è quella meno speciale, quella più stradale». La strada E la strada lo aspetta subito. Fra una settimana: «Prima a San Sebastian, poi nella Vuelta». E il prossimo anno con le classiche: «La Sanremo, quella che mi si adatta di più. Il Fiandre, quella che mi piace di più. E magari anche la Roubaix, quella che m’incuriosisce di più». Ad aspettarlo, fuori dal velodromo, ci sono il papà Renato, la mamma Elena e la fidanzata Elena Cecchini, azzurra di ciclismo. Speravano di fare, del 5 agosto, una festa nazionale. Invece per un giro e mezzo, per 375 metri, per una ventina di secondi, non ce l’hanno fatta loro, non ce l’abbiamo fatta neanche noi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA BRITANNICA

IL GIAPPONESE

Rowsell tra oro-record e alopecia «Il mio problema mi ha dato la spinta»

«Corro pensando a Fukushima»

LONDRA Joanna Rowsell, una delle tre inseguitrici britanniche che hanno vinto l’oro con il record del mondo, è tornata ieri a parlare della sua alopecia. Tutti hanno visto la ventitreenne inglese salire sul podio con la testa pelata. «Sono stata indecisa se coprirmi con un cappellino. Non volevo essere ricordata come l’atleta dell’alopecia — ha detto —. Poi ho deciso che dovevo farlo per dare una speranza a chi si trova nella mia condizione. Anche perché il nostro oro è capitato propio nella Giornata Internazionale dell’Alopecia.

Joanna Rowsell, 23 anni AFP Sono così da quando avevo 11 anni e mi vergognavo. Il ciclismo mi ha aiutato e la mia condizione mi ha dato la spinta per diventare grande». p.b. © RIPRODUZIONE RISERVATA

«Ho corso pensando alla mia gente che mi ha sostenuto. Voglio rendergli quel coraggio che mi hanno dato». Lo ha detto il giapponese Kazunari Watanabe, componente della squadra di velocità che ha chiuso all’ottavo posto. Nel marzo 2011 abitava con la famiglia nei pressi della centrale nucleare di Fukushima, quando si verificò il devastante maremoto. Dopo il disastro, la sua famiglia si è divisa in varie parti del Paese. Domani tornerà in gara anche nel keirin.

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LONDRA 2012 ATLETICA mosso più lentamente del giorno prima e Jonathan Borlee, il belga che è passato in finale da ripescato insieme con il gemello Kevin, lo ha risucchiato dopo poche decine di metri. L’ideale per buttarti giù, per piantarsi. Ma a metà fatica si è avuta la sensazione che Pistorius potesse rientrare in gioco, se non per i primi due posti — quelli della finale — almeno per starci vicino, per lottare. E invece non ce l’ha fatta, la fatica, protesi o non protesi, s’è fatta viva, eccome se s’è fatta viva. Anche i Pistorius fanno fatica anche se qualcuno certe volte non ci vuole credere e immagina che sia tutta un’operazione di laboratorio.

Pistorius fuori «Un’esperienza meravigliosa» Dopo i 400, ora farà la staffetta 4x400 Lo scambio di pettorale con Kirani James

Già realizzato E invece c’è un

uomo in pista. Un uomo che non ce l’ha fatta anche se il vero obiettivo, l’obiettivo realistico dichiarato alla vigilia, era comunque già stato conquista-

Oscar: «Kirani? Il bello delle Olimpiadi è riuscire a trovare dei buoni amici» to. «Il mio sogno era entrare in semifinale e ci sono riuscito. Ringrazio tutti quelli che mi hanno aiutato, la mia esperienza olimpica è meravigliosa», ha detto Oscar che usa la parola grazie una smisurata quantità di volte. Oscar Pistorius (a destra), 25 anni, si scambia il pettorale con Kirani James, 19, vincitore della semifinale AFP DAL NOSTRO INVIATO

VALERIO PICCIONI LONDRA

Il sogno s’era già realizzato. Aggiungere un miracolo sarebbe stato troppo. E poi Oscar Pistorius il suo muro l’aveva già buttato giù il giorno prima, diventando il primo paralimpico biamputato a partecipare alle Olimpiadi e conquistando la semifinale dei 400. Ieri, ha provato ad arrampicarsi su una cima altissima: per la finale avrebbe do-

vuto fare a pezzi il suo primato personale di 45"07. Non l’ha fatto, anzi è «affogato» all’ultima curva come chi forse ha già ricevuto tanto da questa pista, da questa gente, da questi Giochi. Il suo tempo è stato 46"54: ha concluso ultimo, mentre gli altri si scannavano per la finale. L’amico E tagliato il traguardo ha trovato pure una sorpresa: Kirani James, il vincitore della gara, il campione del mondo, lo aspettava per scambiar-

si il pettorale e inventare un’altra immagine simbolo di questa storia. Il ragazzo di Grenada l’ha spiegata così: «Oscar è una persona molto speciale. È stato bello stare qui con lui». E Pistorius ha risposto: «Molto affettuoso, Kirani James. È questo il bello delle Olimpiadi, è grande riuscire a trovare dei buoni amici». Parole che dette così saranno pure retoriche, ma che in quest’uomo abituato ad apprezzare davvero la vita dopo un mare di sofferenza, sono

Oscar Pistorius, argento nella 4x400 ai Mondiali di Daegu del 2011 AFP

davvero il marchio di fabbrica del suo carattere, del suo essere campione. La partenza Oscar era in quinta

corsia. Ha stretto la mano alla volontaria che lo assisteva ai blocchi, poi un sorso di acqua, un saluto pure al giudice o alla tribuna e via, a sistemarsi le calze vicino alle protesi, gesti ripetuti tante volte, ma qui vissuti con uno spirito diverso. Certo la scarica di emozioni di questi giorni non ti può scivolare addosso. E così, Pistorius s’è

46"54

il tempo di Pistorius centrato ieri nella semifinale dei 400, 1"10 in più rispetto al tempo delle batterie

Staffetta E ora? Ora come ricomincia la storia dopo il muro abbattuto, i scettici alla Michael Johnson rispettati ma battuti, il sogno diventato realtà? Tornerà qui per le Paralimpiadi. E poi, cosa proverà a inventare fra quattro anni? Ma non corriamo, anzi facciamolo. È un po’ questo che dice Pistorius alla fine, dichiarando il desiderio di provare a conquistare il gusto della normalità olimpica, la voglia di rivedere presto questo stadio. Già, perché Oscar Pistorius tornerà in pista per la staffetta 4x400. E continuerà a sognare. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA GIORNATA NELLA MARATONA FEMMINILE SUCCESSO PER TIKI GELANA, NEL TRIPLO ORO ALLA RYPAKOVA, NEL MARTELLO 80,59 DELL’UNGHERESE PARS

Kemboi fenomeno, Richards signora dei 400 Il keniano vince i 3000 siepi in ottava corsia. Sanya brucia Ohuruogu e Trotter DAL NOSTRO INVIATO

PIERANGELO MOLINARO LONDRA

Bolt sarà un fenomeno, ma cosa dire di un folle Ezekiel Kemboi che va a prendersi la medaglia d’oro dei 3000 siepi in ottava corsia? Se lo è potuto permettere grazie a un cambio di marcia imperioso a 350 metri dal traguardo che gli ha permesso di sorprendere gli avversari e riconquistare quel titolo già ottenuto ad Atene 2004. Alla fine è saltato in braccio al secondo, il francese di origine magrebina Mekhissi e si è messo a ballare: un Bolt dei poveri. Sanya Non ha invece affatto scherzato Sanya Richards a cui gli Stati Uniti devono accendere un cero. Figlia adottiva nata a Kingston e arrivata in Texas a 12 anni che ha ottenuto la nazionalità nel 2002, Sanya vincendo ieri sera i 400 in 49"55 non ha permesso che tutto lo sprint

L’arrivo di Sanya Richards, 27 anni, che vince i 400 in 49"55 EPA

avesse i colori della Giamaica. Non è stata una finale facile, con la russa Krivoshapka partita a razzo che ha rischiato di far sballare in un pericoloso inseguimento tutte le migliori. Quando la russa si è spenta, la Richards ha preso il comando, lottando con la compagna Trotter, ma fra loro si è inserita alla fine la campionessa olimpica uscente, la britannica Ohuruogu. Quarta la Montsho. La Richards, che ha un personale di 48"70 (il 400

più veloce dal 1996), è sposata dal 2010 con un giocatore di football, Aaron Ross dei Giants, e per lui ora vive a New York. Tiki In mattinata la maratona femminile ha mostrato che c’è già una nuova generazione alle spalle di campionesse come Tirunesh Dibaba. Il titolo è stato conquistato dalla ventiquattrenne Tiki Gelana, nipote del campione olimpico 2000 a Sydney, Gezahegne Abera, già vincitrice

Ezekiel Kemboi, 30, in braccio a Mahiedine Mekhissi, 27 EPA

a metà aprile della maratona di Rotterdam in 2h18’58". Ha vinto in 2h23’07" una gara durissima, iniziata e conclusa sotto un diluvio, ma bellissima perché, senza lepri, le protagoniste si sono affrontate a viso aperto. Tutti aspettavano Mary Keitany, regina 4 mesi fa a Londra, ma la keniana non ha ritrovato la forma di aprile e quando la Gelana ha lanciato l’attacco decisivo, lei, la Jeptoo e la russa Petrova non sono riuscite a rispondere.

L’etiope Tiki Gelana, 24 anni, vince la maratona olimpica in 2h23’07" AFP

Da notare che la campionessa olimpica, dopo una prima metà in 1h13’13", ha percorso la seconda parte in 1h09’54". Campioni Per quanto riguarda gli altri titoli di giornata, la kazaka Olga Rypakova si è aggiudicata il triplo grazie a uno straordinario 14.98 controvento, misura irraggiungibile per le acciaccate Saladuha e Ibarguen. L’oro del martello invece è toccato all’ungherese

Krisztian Pars grazie a un miglior lancio a 80.59. Nelle semifinali, mentre nei 1500 i keniani Asbel Kiprop e Silas Kiplagat hanno giocato a nascondino, ha impressionato il campione mondiale dei 400, il grenadino Kirani James, che ha chiuso in 44"79 dopo aver spinto solamente 320 metri. Gli 80 in folle sono stati alla Bolt, scorrevoli senza fare fatica. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LONDRA 2012 ATLETICA

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DAL NOSTRO INVIATO

ANDREA BUONGIOVANNI LONDRA

È ORO EUROPEO

Luci e ombre azzurre. Le prime le accendono Nicola Vizzoni e Valeria Straneo, ottavi nel martello e in maratona. Le seconde le allunga Fabrizio Donato, una delle poche speranze di medaglia che, a meno di 48 ore dalla qualificazione del triplo, dal quarto piano di Casa Italia, rivela nuovi problemi fisici che rischiano di condizionarne pesantemente il rendimento. In mezzo la finale di Yuri Floriani, 13˚ nei 3000 siepi in 8’40"07 e la mancata qualificazione di Gianmarco Tamberi, fermo a 2.21 nell’alto.

Fabrizio Donato (Foto AFP) Nato a Latina il 14/8/1976. Alto 189 cm per 82 kg, è tesserato per le Fiamme Gialle. La carriera Nel triplo ha ottenuto la prima grande prestazione col 17.60 del 7 giugno 2000 a Milano, record italiano all’aperto. Vanta il record italiano assoluto con 17.73, realizzato il 6 marzo 2011 agli Europei indoor di Parigi (argento); due anni prima, nell’edizione di Torino, fu oro con 17.59. A luglio ha vinto gli Europei di Helsinki 2012 (17.53). Vanta 21 titoli nazionali: 7 all’aperto, 11 indoor, tre nel lungo indoor. È alla quarta Olimpiade. Vive a Ostia con la moglie Patrizia Spuri, dalla quale ha avuto la figlia Greta

Nicola, alla quarta Olimpiade, torna tra i migliori otto a distanza di dodici anni dall’argento di Sydney 2000. A conferma di una costanza con pochi eguali. Il 38enne capitano, acciuffata la qualificazione di venerdì per i capelli e tenendo a bada la spalla sinistra acciaccata, è capace di una serie regolarissima: 75.75 (sesto dopo il primo turno), 75.84 (settimo), 75.41 (ottavo), 76.07, 75.79, nullo. E non finisce qui: il finanziere toscano guarda ancora avanti: «Se starò bene — dice — la prossima stagione, ai Mondiali di Mosca, mi toglierò altre soddisfazioni». Mamma volante Alzi la mano in-

tanto chi, un anno fa, avrebbe L’allarme Le parolo di Donato

Allarme

Donato preoccupa «Non sto bene»

Il triplista azzurro: «Mi fa male un tendine d’Achille» Ottavi Straneo nella maratona e Vizzoni nel martello

preoccupano: «Vorrei dire che sto bene — afferma il fresco campione europeo — purtroppo non è così. Ho sì risolto i problemi di nevrite alla schiena che, a metà luglio, mi hanno costretto a una settimana di stop. Ma da sette-otto giorni, evidentemente costretto a muovermi male proprio da quell’infortunio, il tendine d’Achille sinistro, col quale combatto da sempre, si sta progressivamente infiammando. Mi fa male: non ho più calzato le chiodate e avverto fastidio anche corricchiando. Ho fatto lavori alternativi, trattamenti e terapie di vascolarizzazione, forza ed esplosività non mi mancano, ma non sono tranquillo. Mi conosco: per far bene ho bisogno di essere in salute. Solo i salti della qualificazione diranno la verità». Con anche Daniele Greco pronto a recitare da protagonista, ma ancora a caccia di una precisa stabilità tecnica, la vigilia del triplo diventa piena di dubbi. Capitan Nick Ad alzare il morale, appunto, Vizzoni e Straneo.

L’allarme a 48 ore dalle qualifiche: «Non riesco a corricchiare, non sono tranquillo» immaginato che la 36enne alessandrina Straneo, mamma di Arianna e di Leonardo, avrebbe anche solo partecipato a Londra 2012. Chi ne conosce la storia e ieri l’ha vista menar le danze in testa al gruppo fino a oltre metà gara (1h13’13"), non può non aver pensato a un miracolo. Valeria, dopo il previsto attacco delle big, non ha ceduto. S’è trovata sola e dal 33˚ km ha dovuto pure fare i conti con ripetuti attacchi di mal di pancia. Ha tenuto duro e nel finale ha recuperato un paio di posizioni, fino a chiudere in 2h25’27", con una seconda metà in 1h12’14". Nella storia tricolore della specialità solo Laura Fogli, sesta a Seul 1988, ha fatto meglio. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LONDRA 2012 PALLAVOLO

Frenata Lo Bianco fa il part time Vince la Russia Barbolini risparmia la capitana e l’Italia cede al tiebreak. Domani quarti contro la Sud Corea Nataliya Goncharova, 23 anni, riesce e bucare il muro azzurro di Simona Gioli e Lucia Bosetti TARANTINI DAL NOSTRO INVIATO

GIAN LUCA PASINI twitter@GianLucaPasini LONDRA

«La prossima partita, i quarti (domani, ndr), li giocheremo con una squadra che pratica una pallavolo molta diversa da quella della Russia», è stato il primo commento di Massimo Barbolini, dopo la sconfitta al tiebreak contro le due volte campionesse del mondo russe. Come se il tecnico quasi si stesse già preparando per quella che l'altra sera ha definito «la partita della vita», lo spartiacque fra un'Olimpiade incolore e un torneo da raccontare. Barbolini sono mesi che pensa a questa gara e dopo essersi ustionato a Pechino, sta cercando di fare di tutto per evitare una bruciatura ancora più dolorosa. Per questo - a un certo punto

del match - ha tolto la regista Leo Lo Bianco e l'ha mandata a riposare la schiena, in vista della partita di domani. Dove l'Italia troverà la Sud Corea (nella parte di tabellone con Dominicana e Stati Uniti). Leo c'è «Abbiamo fatto una buo-

na partita contro una delle squadre più forti al mondo – ha continuato il tecnico -. E' stato un match con tanti alti e bassi: abbiamo vinto un set (il primo, ndr) in rimonta, un altro largamente (il terzo, ndr) e anche il quinto è stato abbastanza equilibrato. Ci sono delle cose che sono andate bene, altre, come in alcuni momenti la ricezione, meno. Loro hanno battuto molto bene e anche questa è stata la causa delle nostre difficoltà. Sono contento del rientro di Leo (Lo Bianco, ndr). Avevamo deciso di farla giocare solo i pri-

BASKET OGGI CON IL BRASILE: CHI PERDE EVITA GLI USA

La Spagna e il biscotto «Non lo faremmo mai» DAL NOSTRO INVIATO

LUCA CHIABOTTI LONDRA

«Non ci pensiamo nemmeno». E’ la risposta secca di Sergio Scariolo alla richiesta, per chiamarla così, dei giornali spagnoli che hanno persino lanciato dei sondaggi online sul tema: «La Spagna deve perdere contro il Brasile per evitare di incontrare gli Stati Uniti già in semifinale, compromettendo così la medaglia d’argento?». E’ l’evoluzione del biscotto. Prima ancora che giocatori e tecnici, sono i giornali a richiederlo. Se vinci passi per cretino ma la maggioranza dei votanti ha votato per il k.o. dimenticandosi un particolare: che anche il Brasile oggi deve perdere, per lo stesso motivo. Ma come si perde apposta contro una squadra che vuole perdere apposta? Ruben Magnano, l’ex allenatore dell’Argentina e di Varese che ha ridato dignità al programma cestistico brasiliano, è lapidario: «Non possiamo speculare, dobbiamo vincere. Chi specula non può mai essere un campione». I precedenti Il presidente della Federazione spagnola, Saez, inorridisce: «Mai una nostra squadra andrà in campo per non vincere». In realtà, il cercare di evitare il secondo posto per non trovarsi nella parte del tabellone degli americani, accade in ogni torneo. Due anni fa, al Mondiale in Turchia, Tanjevic quasi venne alle mani con Bouroussis quando i greci persero apposta per questo mo-

Il c.t. Sergio Scariolo e Navarro AFP

tivo e vennero puniti dal dio dello sport, perché poi furono eliminati ai quarti. Anche in questo caso, Brasile e Spagna, prima di pensare alle medaglie, dovranno superare Francia o Argentina. Non è scontato. Donne Intanto, ieri le russe si sono fatte schiacciare dalla Francia e, guardacaso, così eviteranno gli Usa, imbattuti da 20 anni ai Giochi, fino alla finale. Bisogna cambiare la formula, ma il successo olimpico del basket impone tante partite per tante squadre e speculare ne è la conseguenza. Oggi Spagna e Brasile sono nella stessa situazione. Faranno la loro gara, ma se vedete uno che esulta perché ha sbagliato il tiro decisivo, non siete ubriachi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

mi due set e invece è rimasta in campo anche di più, ma sta bene». 6 Olimpiadi Barbolini è certo

che la vedremo in campo domani, ma anche Giulia Rondon non ha demeritato e con lei in campo la squadra ha retto l'urto di una macchia da punti impressionante: basti dire che la coppia Goncharova e Gamova ne ha totalizzati 64! Ma nonostante questo le azzurre hanno chiuso il match con più muri della Russia, il che è un fatto abbastanza sorprendente. Quando l'Italia ha battuto secondo i propri standard, per le russe è stata dura (nonostante la gran prestazione del libero Kryuchkova, in evidenza in difesa, come l'azzurra Croce, autrice anche di una clamorosa rovesciata di piede di sinistro…). Non appena il servizio è calato

ALLE 15.45

Oggi gli uomini Ultima del girone con la Bulgaria Oggi (15.45) gli azzurri di Mauro Berruto chiudono il girone di qualificazione contro la Bulgaria battuta l’altra sera (dall’Argentina). Con la Polonia favorita per vincere il girone, l’Italia dovrebbe lottare coi bulgari per il secondo posto. Ma soprattutto per scrollarsi di dosso quella ruggine che hanno dimostrato avere anche nella gara contro l'Australia. Mercoledì sono in programma i quarti di finale. La prima contro la quarta dell'altro girone, per seconde e terze c'è il sorteggio.

ovviamente per la Russia è stato abbastanza facile imporsi. Schierando, fra l'altro per gran parte della gara, sotto il nome da sposata Evgenia Estes, l'ex signorina Artomonova, recordwoman di Olimpiadi nel volley: avendo giocato la prima nel 1992 ,, quando l'Urss si era appena dissolta e a Barcellona era come Comunità degli Stati Indipendenti (Csi). Gioli più Bosetti Grandissima gara di Simona Gioli (best scorer della squadra) e Lucia Bosetti che sta facendo un'Olimpiade di grande maturità, dopo averla cominciata in panchina. In chiaro scuro le altre, con qualche pausa di troppo sia in ricezione che in attacco. Con la panchina che è stata usata a momenti alterni. «C'è mancato sicuramente qualcosa – ha raccontato a fine gara Valentina Arrighetti -

non siamo riuscite ad esprimere completamente il nostro gioco. Ma molto meglio che sia accaduto in questa gara con la Russia, che nei quarti». Nella speranza che la prossima partita sia molto diversa dai quarti delle ultime due Olimpiadi…

ITALIA-RUSSIA

| 2-3

(28-26, 19-25, 25-22, 16-25, 11-15) ITALIA: Lo Bianco 2, Del Core 12, Arrighetti 8, L. Bosetti 19, Costagrande 13, Gioli 21; Croce (L) 1, Piccinini 3, Rondon 2, De Gennaro. Non entrate: C. Bosetti, Barazza. All. Barbolini. RUSSIA: Startseva 1, Goncharova 33, Perepelkina 9, Gamova 31, Estes Artamonova 2, Borisenko 2; Kryuchkova (L), Sokolova 10, Kosheleva 1, Merkulova 5. Non entrate: Matienko, Kabeshova. All. Ovchinnikov. ARBITRI: Bjelic (Ser) e Wang (Cina). NOTE - Spett: 10.000. Durata set: 29', 23', 27', 21', 15'; totale 115'. Italia: battute sbagliate 4, vincenti 3, muri 13, 2a linea 11, errori 19; Russia: b.s. 6, v. 5, m. 11, s.l. 14, e. 18.


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LONDRA 2012 VELA LUCA BONTEMPELLI WEYMOUTH (Gran Bretagna)

Ben Ainslie, 35 anni, AP

Lo scenario era più da golfo di Napoli che quello di Portland. Ma il titolare del dicastero del vento è notoriamente il più bizzoso tra gli dei, così ha scelto un pomeriggio dal sapore mediterraneo, con carezze al posto dei soliti schiaffoni e persino col sole invece delle abituali secchiate d’acqua, per far virare l’olimpiade velica dalla cronaca alla storia. Al termine di una regata emozionante che avrebbe premiato con la medaglia più ambita chi tra il danese Jonas Hogh Christensen e Ben Ainslie fosse arrivato prima sulla linea, il britannico, come aspettavano tutti, ha por-

Il britannico ha battuto Christensen dopo una gara emozionante tato a casa il quarto oro consecutivo in singolo velico. Invano l’avversario ha cercato di proteggere il record del connazionale Paul Elvstrom che prima di Ainslie era stato capace di fare lo stesso. Cinquina Proprio a Napoli, 52 anni fa, Elvstrom conquistò il suo quarto titolo consecutivo concludendo la serie iniziata a Londra nel 1948 (allora le regate veliche si svolsero a Torquay, un centinaio di chilometri a ovest di qui). In più di Elvstrom, Ainslie aggiunge una medaglia d’argento nella classe conquistata nel suo debutto olimpico nel 1996 ed è così, da oggi, a 35 anni compiuti, il velista più titolato di tutti i tempi.

«vinca il migliore» che precede le sfide sportive. Ainslie due giorni prima aveva accusato Christensen e il concorrente olandese, senza uno straccio di prova, di complottare contro di lui. Un’accusa senza senso, che ha lasciato tracce. In passato, sempre Ainslie, ha mostrato di avere il ceffone facile con avversari e addetti ai lavori. Nello scorso dicembre, al Mondiale di classe in Australia, alla fine di una regata è saltato sul gommone di un cameraman, reo di averlo disturbato, prendendolo a pugni.

i Miti Impresa riuscita a Elvstrom, Oerter e Lewis

Antipatico e vincente Il gesto,

Poker d’oro Ainslie un bad boy da leggenda Polemico e rissoso: quattro titoli di fila, è il quarto nella storia

Lo scenario, ieri, era un classico nella storia della marineria: Inghilterra contro il resto del mondo. Chiunque, privo di passaporto britannico, ieri ha forsennatamente tifato Danimarca. E non solo per la naturale indulgenza che si ha verso i meno titolati. Ma anche perché nell’ultimo quadriennio Ainslie, a un passo dalla leggenda nella quale si è tuffato oggi, ha dato qualche imbarazzante segnale di arroganza. Al punto che ieri, prima della regata, il suo avversario, citando una perfida frase proprio di Elvstrom, ha ricordato: «Se per vincere perdi il rispetto dei tuoi avversari, la tua vittoria non conta niente» che suona un po’ diversamente dall’abituale

stigmatizzato persino in patria, gli è costato l’onore di essere il portabandiera. Insomma, l’ultima parte della carriera del nuovo mito della vela ha scricchiolato, anche se l’obiettivo è stato raggiunto. E quando il tempo avrà sfumato gli aspetti meno gradevoli della sua carriera sarà splendido ricordare di quando, a meno di 14 anni, alla sua prima regata internazionale, la flotta nella quale si trovava fu investita da un furioso temporale, che da queste parti è frequente come alba e tramonto. Quello era particolarmente intenso, le barche si rovesciavano una dopo l’altra e la visibilità era da risaia in novembre, insomma nulla. Per 10 minuti un nuvolone nero inglobò la flotta con raffiche violentissime. Quando finalmente l’orizzonte si rischiarò apparve una sola barca perfettamente sulla direzione della boa da raggiungere (che i velisti chiamano layline). Quella di Ben Ainslie. Che a 14 anni non poteva spiegare perché, ma sapeva già come fare. Ecco, questa è la fotografia che ci piace di più. Un bambino che parlava alle nuvole. Come nessuno. E ha continuato a farlo sino a ieri. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Paul Elvstrom (Danimarca) Vela 1948-1960 Oro a Londra 1948 (Firefly) e a Helsinki ’52, Melbourne ’56 e Roma ’60 nel Finn

Al Oerter (Stati Uniti) Disco 1956-1968 Oro a Melbourne 1956, Roma ’60, Tokyo ’64 e Città del Messico ’68

Carl Lewis (Stati Uniti) Lungo 1984-1996 Vinse l’oro a Los Angeles 1984, Seul ’88, Barcellona ’92 e Atlanta ’96

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LONDRA 2012 TENNIS

StraordiMurray Andy, tutto in una volta Wimbledon e Federer k.o. Ispirato da Mo Farah, oro sui 10.000, travolge il n. 1 in tre set Prima vittoria importante della carriera: «Il pubblico mi ha spinto» Il britannico Andy Murray, 25 anni, esulta dopo la conquista della medaglia d’oro AFP. In basso il bacio con la fidanzata, Kin Sears, con cui celebra il trionfo su Roger Federer in 6-2 6-1 6-4 AP

Il podio: Murray tra Juan Martin del Potro (a sinistra) e Roger Federer AFP DAL NOSTRO INVIATO

VINCENZO MARTUCCI twitter@vincemartucci LONDRA

Lo chiamano spirito olimpico. E’ un fluido, un’essenza, che capti dalla tv, respiri dall’aria, percepisci dal villaggio degli atleti, ingerendo adrenalina, euforia e determinazione. Ai Giochi è un’altra cosa. Ai Giochi, anche il tennis di Wimbledon sveste i soldati dello sport del «prevalentemente» bianco e gli cuce addosso i colori della bandiera: non è solo un simbolo, è una consacrazione, una responsabilità, un valore aggiunto illimitato. Che la folla di Londra moltiplica a dismisura con passione. Ai Giochi, il campione finora mancato, Andy Murray, 25enne da Dunblane, Scozia, numero 4 del mondo, conquista un oro straordinario e poi mastica anche qualche parola dell’inno inglese, in nome di Sua Maestà, dopo aver scalato la tribuna per abbracciare parenti e amici, per la prima volta davvero felice su un campo da tennis. Ha vinto Wimbledon e insieme l’oro demolendo in finale il numero 1 del mondo, il più grande di sempre, Roger Federer, e ha dato una svolta alla vita, non solo alla carriera. Il segreto? «Il modo in cui Mo Farah ha vinto l’altra notte è stato fantastico, io faccio le ripetute sui 400 e quando sono davvero fresco corro in 57 secondi, lui, dopo 9600 metri, ha fatto 53". Mi ha dato una bella spinta, insieme alla squadra tutta, non m’aspettavo questo slancio, eppoi il pubblico ha aggiunto qualche miglia agli ultimi due servizi». Trasformandoli in ace. Talento Stavolta, per la prima

volta, Murray si trasforma, proprio come i velocissimi, indomiti, portentosi colleghi che stanno coprendo di medaglie il paese. L’8 luglio, era un

pulcino impaurito che usciva in lacrime dalla finale di Wimbledon classico, bastonato nel tennis, ma soprattutto nella cattiveria, da Roger-Express. Il 3 agosto, nella semifinale di Wimbledon a 5 cerchi, l’allievo di Ivan Lendl stritola di talento ed efficienza l’amico-nemico-quasi gemello Djokovic (sono nati a 2 settimane di distanza), che l’ha castigato ai due ultimi Australian Open e lo guarda con superiorità dall’alto di cinque Slam a zero (4 finali perse). E il 5 agosto, nella finale-rivincita contro il Magnifico, è un leone, un mostro di concentrazione, un killer implacabile, un gladiatore che cancella 9 palle-break su 9, un portento che strappa il servizio 4 volte di fila al re dei re (senza perderlo mai), un attaccante che fa più vincenti 27/24) e meno errori (17/31), e firma l’80% di punti con la prima di battuta e il 63% con la seconda. Un altro

giocatore rispetto allo scozzese sparagnino del tennis non olimpico, che lascia a bocca aperta il mondo, piegando con l’irreale 6-2 6-1 6-4 in nemmeno 2 ore il padrone del «giardino», primatista di 7 successi sul Centre Court, e conquista un oro certamente non banale per la Gran Bretagna, 104 anni dopo Arthur Gore 1908. «Ivan (Lendl) mi aveva detto che non avrei mai più avvertito la pressione della prima finale a Wimbledon, infatti ho gestito meglio la situazione. Non c’era modo migliore di tornare dopo quella sconfitta: non la dimenticherò mai, e la mia più grande vittoria, non la cambierei con un successo nell’altro Wimbledon». Perché Già, ma com’è possibile che il match non ci sia già

Già argento in doppio misto con Laura Robson Del Potro bronzo: battuto Djokovic più dopo 25 minuti, quando Andy, da 2-2, infila (sull’erba!) un parziale di 9 games a zero, fino al 6-2 5-0? «Non ricordo mi sia mai successo, e non voglio già più ricordarlo», taglia corto Roger. «Noi vecchietti ci mettiamo di più a recuperare, le 4 ore e 26, e quel 19-17 al terzo set della semifinale con Del Potro di venerdì gli sono rimaste nelle gambe: Roger era troppo lento», chiosa John McEnroe. Com’è possibile che il più esperto, il favorito, non vinca nessuna delle 6 palle-break sul 2-6 0-2 con cui riaprire il match, e incassi un 6-1 e nel terzo set strappi appena un «15» sul servizio di Murray, arrendendosi 6-4? «Ho sbagliato scelte, ero lento negli angoli, ho mancato le occasioni, avevo speso troppo, emotivamente, nei primi turni: già al primo (contro Falla) avevo le lacrime agli occhi, potevo anche perdere subito, e lo stesso in semifinale. Il risultato è un po’ brutale, Andy è stato più bravo, ha imparato ad essere più aggressivo e continuo, sono molto contento per lui. Io volevo una medaglia di singolare e sono felice dell’argento». Lo chiamano spirito olimpico: il 27 agosto a New York si sarà spento? © RIPRODUZIONE RISERVATA

4

NELLA STORIA

I NUMERI

7

i vincitori delle ultime 7 edizioni dei Giochi: Mecir 1988, Rosset 1992, Agassi 1996, Kafelnikov 2000, Massu 2004, Nadal 2008 e Murray 2012.

16

gli anni dall'ultima medaglia britannica nel maschile: prima di Murray, Neil Broad e Tin Henman (argento) nel doppio ad Atlanta 1996.

5

gli ori conquistate dalle sorelle Williams. Il singolare nel 2000 con Venus e nel 2012 con Serena, il doppio nel 2000, 2008 e 2012.

92

gli anni dall'ultimo oro britannico nel tennis: Noel Turnbull e Maxwell Woosnam oro nel doppio maschile ad Anversa 1920.

1908

l'anno dell'ultimo oro di un britannico nel singolare maschile. Oltre un secolo fa (due tornei) Josiah Ritchie vinse all'aperto e Arthur Gore indoor.

4

i tornei olimpici giocati da Federer: nel 2000 perse la finale per il bronzo contro Arnaud Di Pasquale, nel 2004 perse al 2˚ turno da Berdych, nel 2008 nei quarti da Blake. Ieri battuto da Murray in finale.

L’esultanza di Serena e Venus AFP

Doppio d’oro Nessuno ha vinto quanto le Williams LONDRA

Uniche, come tenniste e come sorelle, così potenti e vincenti. Uniche, con 4 ori olimpici, un singolare a testa (Venus a Sydney 2000, Serena a Londra) e tre in doppio, insieme (Sydney 2000, Pechino 2008 e Londra). Uniche e in simbiosi, le afroamericane più famose dello sport replicano il successo di un mese fa a Wimbledon contro le ceche Andrea Hlavackova e Lucie Hradecka. «Sono orgogliosa di lei, e del suo Golden Slam (i 4 Majors più l’Olimpiade, seconda di sempre dopo la Graf 1988, n.d.r.), so cosa vuol dire vincere il singolare ai Giochi, lei combatte in campo e io in tribuna. Ora abbiamo tutt’e due gli ori, a casa ci sarà un bel party, e quando ce li riguarderemo ne riceveremo un’intensa motivazione», recita Venus (32 anni, ex n. 1 del mondo ora 72). «Sono così eccitata di aver vinto il singolare, ma il mio obiettivo era l’oro in doppio, è particolare stare con Venus, sul podio, e alzare la medaglia d’oro. Tre volte abbiamo giocato e tre volte abbiamo vinto», racconta Serena (31 anni a settembre, ex n. 1 del mondo, ora 4), già regina di Wimbledon un mese fa, eguagliando i cinque trionfi ai Championships della sorella. Problemi Uniche, ancora fortissi-

me, dopo un decennio di successi, con motivazioni extra. «Ogni volta che sono vicina a perdere penso all’Olimpiade e trovo una via per vincere. Sono voluta assolutamente venire a Londra, riuscirci è già stato un sogno fantastico, portare a casa l’oro è pazzesco», dice Venus, alle prese con la sindrome di Sjoberg scoperta agli Us Open di un anno fa. «Sono concentrata solo sul tennis, nessuna distrazione, niente vita, se non allenamento di tennis la mattina e fisico il pomeriggio. Non ero mai stata tanto sul campo. Forse il problema che ho avuto mi ha dato il fuoco che non avrei avuto», commenta Serena, che, dopo due operazioni a un piede, un anno fa è finita in ospedale per embolia polmonare. «Se staremo bene, giocheremo in doppio anche a Rio 2016», scommettono le sorellone. Nemmeno sanno della britannica Kathleen McKane, primatista del tennis olimpico con 5 medaglie (1 oro, 2 argenti e 2 bronzi) negli anni 20. Il tennis donne sono loro due. v.m. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LONDRA 2012 TIRO A VOLO

JESSICA SULLA MADRE

«Senza "minki" non sarei qui» In ogni intervista ricorre il nome di papà Ivan, che ha avuto la «colpa» di avviarla a tirare quando era piccolissima, mamma Monica

però ha altrettanti meriti! Mamma Monica detta Minki (in foto tra lei e papà l’amico di famiglia Paolo Nicoli). «Avevo 7 anni quando papà mi lanciava i piattelli con le mani. Non ha tirato all’Olimpiade, ma è campione italiano di fossa universale. E senza la mamma non sarei qui. Lei non tira, ma l’ho

costretta a prendere il porto d’armi perché potesse accompagnarmi alle gare (Jessica era minorenne e da sola non avrebbe potuto, ndr). Diciamo che sono un po' testona e lei sa come prendermi. Perché l’ho soprannominata Minki? E’ meglio che resti un segreto...».

FELICITA’ D’ORO 1

2

3

Jessica Rossi, 20 anni, nella sua prima giornata da campionessa olimpica: 1 davanti al Big Ben 2 al pub 3 con il fidanzato, anche lui tiratore azzurro, Mauro De Filippis. La poliziotta di Crevalcore nel quadriennio che ha preceduto questa Olimpiade ha vinto tutto: nel 2009 il Mondiale e l’Europeo, nella scorsa stagione la Coppa del Mondo. Il suo record di 75/75, data l’età, vale anche come primato Juniores NALDONI

Inizia l’era di Jessica I d’Inghilterra La prima giornata da regina della Rossi in giro per Londra: «I piattelli sono la mia vita» DAL NOSTRO INVIATO

PIER BERGONZI twitter: @pierbergonzi LONDRA

Nel pub che ricorda le sbronze dell'esercito di Westminster non ci vogliono credere. Non si adattano all'idea che quello scricciolo di donna che sorride sia la campionessa olimpica di tiro al piattello. Jessica si diverte come Harry Potter davanti ai babbani e posa anche dietro al bancone delle birre per l'ennesima foto. Jessica Rossi, 20 anni di Crevalcore in provincia di Bologna, finge di masticare la medaglia d'oro come fosse di cioccolato, la alza per farla stare dentro l'immagine con il Big Ben sullo sfondo oppure l'abbassa per metterla accanto al

volto di una bimba che diventa rossa davanti a fotocamere e telecamere. «Non pensavo che fosse così impegnativo gestire il dopo.. - dice Jessica con il naso che si allunga -. Quasi-quasi ci ripenso, Anzi no... . Ditemi cosa devo fare. Oggi posso anche fare indigestione di giornalisti». E’ tutto vero La verità è che si

diverte un sacco nel suo nuovo ruolo di reginetta coccolata e ricercata. E tiene un sacco a quella medaglia d’oro grande come un piattello. «Mi sembrava tutto così strano che pensavo fosse un sogno. Ho dormito con la medaglia nel letto per paura di perderla e per il piacere di risvegliarmi, toccarla e pensare che è tutto vero...». In mattina ha risposto alle centinaia di sms e di mail di com-

plimenti e ha dovuto lasciare il telefonino per non impazzire. «No, non riesco a scegliere il messaggio più bello. Tutti quelli che mi conoscono hanno toccato un tasto giusto. Mi hanno commosso in modo diverso» Commosso? Anche la «macchina da guerra» come la definisce il c.t. azzurro Albano Pera riesce a sciogliersi? «Altroché... Nella vita sono una ragazza sensibile e se volete anche fragile. Ma quando vado in pedana e imbraccio il mio fucile divento fredda e implacabile. Riesco a non pensare a niente». Durante la gara olimpica, l'unico sorriso le è scappato quando ha sbagliato l'unico piattello della serie di finale. Il numero 17, superstiziosa? «No, è che mi sembrava così

strano fare il percorso netto. Volevo il record del mondo e a quel punto mi sentivo sicura del successo, ma forse 100 su 100 sarebbe stato anche troppo. Per questo mi sono messa a ridere. Ho rotto la tensione e poi li ho centrati tutti. E col senno di poi posso dire che ho fatto bene a sbagliarne uno, così mi resta un obiettivo da inseguire: vincere anche a Rio con 100 su 100...» Il sindaco di Crevalcore l’aspetta per consegnarle le chiavi della città. Lei ha dedicato e continua a dedicare il successo olimpico alla sue gente emiliana che è ancora frastornata dai traumi del terremoto. La mia gente «Ho fatto e posso

fare poco. Spero soltanto di aver regalato un po’ di gioia alla mia gente. Mai come in que-

« «

Gestire la fama è dura. quasi quasi rinuncio alla medaglia... Sto scherzando, eh Alla fine è meglio che abbia fatto 99, così ora ho un obiettivo: fare 100 a Rio

sti momenti ho sentito l’orgoglio di essere italiana ed emiliana... Conosco il coraggio e la forza d’animo degli emiliani». Ora l’aspetta un periodo di stacco e, forse, una bella vacanza. «Non ho ancora deciso niente. Vedremo al mio ritorno. Ma non posso stare tanto senza sparare. Ormai fa parte della mia vita. Vi sembrerà strano ma anche il giorno del terremoto, quando molti si sono fatti prendere dal panico, io ho preso il mio fucile e sono andata a farmi qualche serie di piattelli. Quando salgo in pedana riesco a isolarmi da tutto e da tutti. Ci sono io, il mio fucile e quel dischetto che sta per arrivare. Non penso a niente. L’istinto mi porta nella direzione del piattello e bum. Di solito lo centro». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LONDRA 2012 BOXE NEI QUARTI STASERA ALTRI DUE ITALIANI: CAMMARELLE E VALENTINO stato lo show cui ci ha abituati, ma la promessa è di conservare lo spettacolo per la sfida di semifinale di venerdì contro l’azero Mammadov: «Stare a lungo fermo non mi ha aiutato, rompere il ghiaccio contro un cubano non è mai facile — commenta il vincitore — eppure i colpi migliori sono stati i miei e lui non è mai stato in grado di prendermi». Dopo l’abbraccio con Oliva e Benvenuti, signori di Olimpia che qui vorrebbe raggiungere nell’empireo, Clemente spiega cosa aggiungerà al menu nei prossimi giorni: «Manco un po’ di rapidità nell’attaccare, devo riabituarmi ai ritmi di questi incontri dopo due anni passati nelle World Series. Eppure questa medaglia, statene certi, è solo un piccolo assaggio».

Russo supera Larduet ed è già a medaglia LONDRA

Un bronzo, tanto per cominciare: la campagna di Londra di Clemente Russo, l’inseguimento a quell’oro olimpico sfuggito di un soffio a Pechino e che coronerebbe una carriera dilettantistica abbacinante, si apre con un faticoso ma meritato successo nei quarti contro il cubano Larduet. Tensione Più dell’avversario, sicuramente dotato di buona stoffa anche e soprattutto per

la scuola di provenienza, eppur ancora troppo acerbo per venire a capo della classe e delle astuzie del campione di Marcianise (30 anni a 22), all’angolo temevano le incognite del primo match olimpico. Clemente, infatti, non aveva combattuto negli ottavi contro l’angolano Silva, che non era entrato nel peso: quindici giorni a macerarsi nell’attesa del debutto, un leone in gabbia carico di voglia e all’orizzonte un avversario comunque non tenero. Il c.t. Damiani, infatti, alla fine può confessarlo: «Non l’ho mai visto così teso».

La promessa Dopo una prima ripresa bruttina e finita 4-4, con il cubano a segno con un diretto sinistro che rimarrà il suo più bel colpo del match e probabilmente premiato oltremisura dopo qualche schermaglia corpo a corpo, nella seconda si rivedono sprazzi di un grande Clemente, 3 o 4 colpi velocissimi, destro o sinistro non importa, che lo portano in vantaggio di due punti (9-7), poi conservati nel terzo round con i due contendenti molto stanchi, ma con l’azzurro sempre magico in un paio di saette da lontano per il 12-10 del successo. Non è

Clemente Russo, 30 anni, a Pechino ha vinto la medaglia d’argento REUTERS

ri.cr.

Sono cazzotti da femmine Ieri lo storico debutto olimpico delle donne del ring, tra commozione, spettacolo e fashion DAL NOSTRO INVIATO

qui

RICCARDO CRIVELLI twitter@RiccardoCrivel2

Londra

LONDRA

c

Il gong che risuona alle 13.31 ora di Londra produce il fracasso di un muro che crolla. Anche le donne adesso sono sul ring di un’Olimpiade, a scambiarsi pugni come da più di un secolo è concesso al fu sesso forte.

di STEFANO BOLDRINI

Con i Giochi niente gossip sui tabloid

Pioniera Una barriera infranta,

l’attesa che si scioglie nella voce rotta dall’emozione di Barbara Buttrick, un’arzilla signora di 82 anni che quando ne aveva venti è stata una furia con i guantoni nonostante il metro e cinquanta, tanto da meritarsi il soprannome di «portentoso atomo del quadrato». Una pio-

Il battesimo di Barbara, pioniera di 82 anni. Poi i pugni, ma nessun gonnellino Un colpo decisivo del primo match olimpico (categoria 51 kg), in cui la russa Elena Savelyeva ha sconfitto la nordcoreana Hye Song-Kim EPA

niera, prima da pugilessa e poi da dirigente, invitata a battezzare una giornata che profuma di canfora e storia: «Ho sognato per una vita di poter assistere a questo momento».

foulard che ne copre i capelli, un vezzo femminile che serve anche, con malizia, a mostrare il marchietto dello sponsor. I primi applausi, sinceri e convinti, a metà del round iniziale, su un bel diretto destro della Savelyeva che impatta la mascella della rivale. La Kim avanza, predilige la corta distanza, ma la russa possiede miglior tecnica, doti d’anticipo e sa pungere anche al corpo. Vince lei, ed è giusto così: 12-9 è il risultato che rimarrà scolpito nella storia a cinque cerchi. E la bionda Elena, studentessa di pedagogia a Tula che sa suonare la chitarra ed è allenata dal marito Nikolay, a suo modo si è guadagnata l’immortalità: «In Russia non c’è discriminazione, mi rispettano per la scelta che ho fatto. E’ giusto che noi donne siamo qui ed è stato eccitante disputare il primo incontro olimpico, di solito sono fredda ma quando sono salita sul ring mi sono tremate un po’ le gambe per il nervosismo».

Il primo match C’è ancora qual-

che posto vuoto in tribuna quando la russa Elena Savelyeva, angolo rosso, appare dall’oscurità dei corridoi dell’arena accompagnata dall’ululato festante di chi è consapevole di assistere a un evento della memoria. Dietro di lei, angolo blu, la nordcoreana Kim Hye Song, che entra subito nella parte di uno show mai visto prima sbracciando e inchinandosi ai quattro angoli del palazzetto. Non è un match banale, e non solo perché è il primo di sempre ai Giochi: nel 2010 si sono affrontate in finale ai Mondiali nei 54 kg e ha vinto la russa. Sono scese di categoria (nei mosca, 51 kg), come tante, per inseguire la favola olimpica. Ad accoglierle sul ring, come si conviene ad un appuntamento che è già senza tempo, un arbitro pure lei donna, l’algerina Sidi Kheira.

Occasione L’atmosfera si scal-

Nervosismo Prima di salire sul-

l’agone, tolgono entrambe il

La bella brasiliana Erika Matos, battuta 14-15 da Karlha Magliocco (Ven) AFP

da nel terzo match, a palazzetto ormai esaurito, quando l’indiana Hmangte e la polacca Michalczuk si scambiano bordate

a ritmo assatanato per tutti e quattro i round da due minuti in quella che diventa la sfida più spettacolare del pomeriggio, nel clamore di un concerto rock. Anche loro portano i pantaloncini e non il gonnellino, pur se è possibile scegliere: tutte le pugilesse di giornata, del resto, decidono per la prima opzione. Si impone la Hmangte, che si era già ritirata e non ha resistito al richiamo dell’Olimpiade: «Facevo boxe da 12 anni e mica potevo lasciarmi scappare questa opportunità». La svedese Laurell, poderosa nel successo sull’australiana Fischer, esce a pugni alzati: «Siamo ai Giochi, finalmente accettate per lo sport che facciamo». Quando tocca alla Jonas, padrona di casa, trema tutta l’ExCel, che è lunga un chilometro: passa il turno eppure aveva già vinto, perché prima dell’Olimpiade era finita sulla copertina di una rivista di moda. Lo sdoganamento fashion. La cinese Dong, peraltro, non si stupisce: «Perché tanto clamore? Se la boxe riescono a farla gli uomini, tanto più possiamo farla noi». Alla faccia della dolcezza. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Sei medaglie d’oro sabato 4 agosto 2012: il più grande giorno olimpico della storia della Gran Bretagna. La squadra di casa si è svegliata. Sebastian Coe ringrazia gli atleti e il popolo: «Siete il meglio della Gran Bretagna». Ma Londra 2012 ha altri meriti: ad esempio quello di far pulizia sui giornali, compresi i terribili tabloid. Personaggi che la scorsa estate infiammarono le cronache di sport e gossip, come Imogen Thomas, amante del calciatore gallese Ryan Giggs, diventano ora l’angelo del focolare. Imogen è incinta ed è stata fotografata sulle spiagge thailandesi. Il Sun, che nel 2011 martellò l’informazione con il Giggs-gate, la celebra come un personaggio da Mulino Bianco. E il calciomercato? Ridotto all’osso. Sui tabloid volano quotidianamente milioni di sterline per improbabili affari: oggi siamo tornati sulla terra. I campioni d’Europa del Chelsea hanno perso 3-1 in amichevole a Brighton: sul Sun un trafiletto di 20 righe. Nell’improvviso minimalismo, finisce anche Fabrice Muamba, il mediano del Bolton sopravvissuto il 17 marzo 2012 ad un attacco cardiaco sul campo e 74 minuti di cuore pompato da defibrillatori e massaggi. Muamba ha giocato 25 minuti di una partita durante le vacanze a Dubai e confida di tornare all’attività, forse in Belgio. Tutto questo è stato liquidato in poche righe, eppure la sua storia aveva scosso il mondo. Londra 2012 ha bonificato l’informazione, ma quanto durerà?


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LONDRA 2012 PALLANUOTO IL RECORD «Ieri impianti riempiti al 92%» Il portavoce del Logoc, Jackie Block Doyle, ha dichiarato che nella giornata di ieri è stato stabilito il record di presenze sulle tribune: ben 719mila spettatori hanno affollato gli impianti. «Si tratta del 92% della capienza massima possibile», ha detto il portavoce. Gli spettatori complessivi finora sono stai 5,1 milioni. Solo ieri al parco olimpico sono transitate 231mila persone, per un totale di oltre 1 milione. Ancora polemiche,intanto, sui posti in tribuna destinati agli sponsor e rimasti inutilizzati durante le gare. I media inglesi hanno chiesto ancora chiarimenti al Comitato olimpico e agli organizzatori (Locog) che hanno già promesso di intervenire, rimettendo in vendita parte dei biglietti prenotati dagli sponsor.

ATLETICA Ennis, no ai 100 hs dopo l’eptathlon La britannica Jessica Ennis, che ha vinto sabato la medaglia d’oro nell’eptathlon, ha deciso di non parteciperà alla gara dei 100 metri ostacoli, in programma oggi e domani. «Ora voglio solo godermi il momento e passare un po’ di tempo con la mia famiglia — ha detto la 26enne — Poi mi prenderò una pausa, la gara è stata impegnativa e stressante e adesso ho bisogno di staccare». Nella prova dei 100 ostacoli inserita nell’eptathlon, la britannica ha corso in 12"54, lo stesso tempo con cui a Pechino 2008 la statunitense Dawn Harper vinse la medaglia d’oro. La Ennis non gareggiò a Pechino 2008 per una frattura da stress alla caviglia destra.

Il Setterosa è nero «Il talento non basta»

BADMINTON L’ex cestista Yao «Atlete vittime» Il cinese Yao Ming, ex giocatore Nba, ha difeso le otto giocatrici di badminton, tra cui una coppia cinese, per aver combinato dei risultati. Intervistato dalla Agenzia Xinhua, Yao ha detto di condividere la decisione della Federazione internazionale di badminton di squalificare le giocatrici, ma ha aggiunto: «Queste cose accadono anche nel basket. Dobbiamo porci solo una domanda: è giusto scandalizzarsi per gli incontri combinati quando c’è in ballo un oro olimpica che vale più di ogni altra cosa?. La gente ha un atteggiamento diverso nei confronti delle Olimpiadi e alcuni sport hanno bisogno di rivedere le regole. Mi spiace davvero per le giocatrici punite. Sono le prime vittime».

Male in difesa, le azzurre escono ai quarti contro gli Usa La Di Mario accusa: «Spero che la squadra abbia capito» DAL NOSTRO INVIATO

LUCA CHIABOTTI LONDRA

Tania Di Mario, che l’oro olimpico l’ha vinto e lo sa, è lapidaria dopo la sconfitta con gli Stati Uniti che elimina il Setterosa dalla lotta per le medaglie: «Spero che questa squadra abbia capito che il talento non basta, ci vogliono le palle». Domanda: cosa vi è mancato a Londra? «Le palle». La crudeltà dell’olimpionica, che ha segnato tre gol (due rigori), migliore realizzatrice azzurra del torneo, si infrange su un’altra verità: gli Stati Uniti

IN TRIBUNA Gates tifoso del beach femminile

Il c.t. Conti espulso per proteste: «Stati Uniti e Australia sono superiori» Lo sconforto di Teresa Frassinetti, 26 anni, Federica Radicchi, 22, e Tania Di Mario, 33 ANSA

sono più forti. Come diceva Adam Krikorian prima dei Giochi: «Siamo i sesti nel mondo nel ranking ma è più realistico dire che siamo secondi o terzi. Con la difesa numero uno». Difesa dove si sono infranti i sogni azzurri (6/33 al tiro), spesso contro Betsey Armstrong, portiere insuperabile. Partenza L’Italia parte fortissi-

mo, va 3-1 in meno di 7’, poi arriva una secca di quasi 16’ dove subiamo un 5-0, con le americane molto più produttive con l’uomo in più (6/10). Segna due gol anche Brenda Villa, che di medaglie olimpiche ne ha già tre, cuore di un gruppo già collaudato a Pechino. Se le americane, per raccogliere soldi, hanno fatto di tutto, compreso posare nude (ma

NEL TORNEO MASCHILE

Un Settebello amarcord con la Spagna Sono trascorsi 20 anni. Ai Giochi di Barcellona, nel ’92, la sfida tra Spagna e Italia assegnava l’oro: vinse il Settebello 9 8 dopo 6 tempi supplementari, in una finale epica. Oggi, è soltanto il match che chiude la prima fase, ma la rivalità resta intatta. Le squadre di Aguilar e Campagna (6 e 5 punti) si giocano il 2˚ posto del girone A, dietro ai croati di Rudic. Che nel ’92 guidava l’Italia.

caste) sulla copertina di Espn Magazine e fare da spalla a Jay Leno in tv per una battuta su Bin Laden, il percorso delle azzurre è stato più difficile: «Ringrazio le ragazze — dice Fabio Conti, espulso e nervoso ancora per l’arbitraggio con le australiane non gli va ancora giù — veniamo da 20 mesi di lavoro duro, dove abbiamo dovuto rimettere in carreggiata un movimento e, forse troppo in fretta, ottenuto dei risultati che, come l’oro europeo e la vittoria al preolimpico, ci hanno messo un po’ troppa pressione. Ci do la sufficienza al di là delle tre sconfitte su 4 perché quelle del girone non significano molto. Non ci aspettavamo di arrivare già a questo livello, Usa e Australia sono superiori». Si riparte, senza la Di

Mario ma con la sua lezione da imparare. 6-9

ITALIA-USA

(3-3, 0-3, 1-0, 2-3) Marcatrici: 16" Di Mario rig., 1’07" Radicchi, 5’56" Rulon s.n., 3’29" Bianconi s.n., 6’21" Seidemann s.n., 7’57" Mathewson s.n., 8’53" Seidemann s.n., 9’43" M.Steffens, 12’36" Villa, 19’52" Di Mario rig., 24’56" Rulon s.n., 25’55" Villa s.n., 26’19" Di Mario, 26’40" Seidemann, 27’50" Cotti. ITALIA: Gigli, Abbate, Casanova, Radicchi, Pelle, Lapi, Di Mario, Bianconi, Emmolo, Rambaldi, Cotti, Frassinetti. N.e.: Gorlero. All.: Conti. STATI UNITI: Armstrong, Petri, Seidemann, Villa, Wenger, M. Steffens, Mathewson, J. Steffens, Windes, Rulon, Dries, Craig. N.e.: Anae. All.: Krikorian. ARBITRI: Alexandrescu (Rom), Ciric (Ser). NOTE - sup. num. Ita 1/7, Usa 6/10. Espulso Conti 26’40".

Ieri Bill Gates e la moglie Melinda sono stati sul campo centrale di Wimbledon per assistere alla finale del singolare maschile di tennis vinta da Andy Murray contro Roger Federer. Il giorno prima era andato alla Horse Guards Parade a sostenere la coppia femminile statunitense del beach volley, formata da Misty May e Kerri Walsh, contro l’Olanda. Gates ha definito «fantastica» la vittoria delle connazionali che poi ieri hanno sconfitto ai quarti la coppia azzurra formata da Greta Cicolari e Marta Menegatti. Non è la prima volta che il fondato della Microsoft si appassiona al beach olimpico: era stato visto sulle tribune anche a Sydney 2000 e Pechino 2008.

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BEACH VOLLEY TERMINANO AI QUARTI I GIOCHI DELLE AZZURRE, STANOTTE LUPO E NICOLAI

Greta & Marta, addio con lacrime Jessica Ennis, 26, nell’eptathlon AP

JUDO Saudita col velo offesa su Twitter Dopo le polemiche sul velo, smorzate con l’autorizzazione del Cio a combattere con una cuffia, arrivano anche gli insulti per Wojdan Shaherkani, la 16enne judoka saudita sconfitta in soli 82" dalla messicana Mojica. Il padre della ragazza ha dato incarico a un avvocato minacciando azioni legali per le offese che sua figlia ha ricevuto su Twitter dopo la gara. «Ho inviato un telegramma urgente al Ministro dell’Interno, il principe Ahmed Ben Abdel Aziz, con le copie di tutti le offese messe su Twitter» ha detto Ali Seraj Abdulrahim Shaherkani, spiegando che una donna è stata già arrestata. In Arabia Saudita gli integralisti islamici non hanno visto di buon occhio la partecipazione delle donne ai Giochi.

Le biolimpioniche Walsh-May troppo forti per Cicolari e Menegatti: «Ma ci riproveremo» DAL NOSRO INVIATO

GIAN LUCA PASINI LONDRA

L'immagine più bella è il lungo abbraccio di Lissandro (l' allenatore) che stringe assieme Marta e Greta, nella pancia dello stadio del beach. E' finito tutto: la sfida con le americane, le dichiarazioni ai giornalisti e anche l'avventura olimpica delle azzurre. I quarti sono stati la montagna troppo alta da scalare, prima di tutto perché le due volte olimpioniche americane, già oro ad Atene e Pechino, 19 partite olimpiche vinte e solo un set perso (!), hanno fatto una grande partita e poi perché lo smalto mostrato di Cicolari e Menegatti non è stato lo stesso di altre apparizioni fin qui. In quell'abbraccio si mescolano due anni di lavoro, l’adrenalina

che scompare all’improvviso e che ti fa sentire un peso enorme sulle spalle, tutto ti sembra più triste, più brutto. Per fortuna scappa anche qualche lacrima, in quel miscuglio di sabbia, sudore, vestiti appiccicati e occhiali da sole che non servono più. E’ difficile ricominciare. Almeno adesso. Ma si deve, per le interviste. «Sono state molto forti, sapevamo che non sarebbe stato uguale all'ultima partita di Roma, quando le avevamo battute, non poteva essere lo stesso. E ci eravamo preparati. Ma ci è mancato qualcosa», racconta tutto d'un fiato Greta Cicolari. «Non sono stata all'altezza», si colpevolizza Marta Menegatti. «Certo che loro hanno giocato alla grande. Ho sentito che la May si vuole ritirare e farà di tutto per chiudere con un altro oro. Noi? Noi siamo ancora qui, siamo quinte al mondo e mi pare che lo abbiamo dimostrato bene». Che qualcosa non sarebbe andata per il verso giusto lo si è capito quando sono rimaste bloccate dal traffico e il pulmino le ha scaricare ad Horse Guards Parade meno di un’ora prima del match.

Bill Gates, 56, e Kerri Walsh, 33 AP

IL CASO «Cena da 56milae per 15 boss olimpici»

Greta Cicolari, 29 anni, consola Marta Menegatti, 21, in lacrime TARANTINI Lacrime e abbracci Alla fine del primo set quando si è capito come sarebbe finita, da sotto gli occhiali da sole qualche lacrima ha solcato il volto di Marta Menegatti. Alla fine del match, Kerri Walsh ha detto: «L'ho vista così giovane, così indifesa, l'avrei voluta abbracciare…». Invece sul campo (naturalmente) ha spinto ancora più, fino al doppio 21-13 che chiude i conti. E questa avventura (quella di Nicolai e Lupo prova a continuare stasera a mezzanotte italiana contro Schuil e Nummer-

dor per un posto in semifinale). «Ma noi ci portiamo dietro tutto: una grande esperienza. Quelle che ci sono davanti sono anni che giocano assieme. Noi possiamo ancora crescere – chiude Greta -, Marta è giovane. Il prossimo obiettivo è vincere una tappa del World Tour, poi di nuovo l’Europeo. Ci aspetta un'altra avventura. Ancora assieme». Per finire con un abbraccio diverso. E lacrime di gioia. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Sul sito «Reddit» (www.reddit.com/commen ts/xii80) è stato pubblicato un post con la foto di uno scontrino del ristorante China Tang, dell’hotel Dorchester di Londra, che testimonia una spesa di 44.660,20 sterline, quasi 56mila euro, che sarebbe stata sostenuta da una quindicina di funzionari olimpici. L’utente che ha pubblicato ha spiegato come è venuto in possesso dello scontrino: «Un amico è cameriere del ristorante e questo è il conto di un pranzo ufficiale per 15 boss dell’Olimpiade. Ecco dove vanno a finire tutti i soldi». Tra le voci, spicca l’acquisto di una bottiglia di cognac Hennessy del 1853 per 24.000 euro. Il comitato olimpico non ha commentato.


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LONDRA 2012 GINNASTICA TIRO A VOLO Fabbrizi 2˚ nella fossa. Oggi finale Ieri prime tre serie della fossa olimpica maschile. Con un ottimo Massimo Fabbrizi, campione del Mondo in carica, che ha chiuso con un solo errore, quindi a 74/75. Unico rimasto «pieno», con 75/75 è l’australiano Micheal Diamond, già oro ad Atlanta e a Sydney e a caccia di un tris mai riuscito a nessuno nella storia del tiro. A 74, insieme a Fabbrizi, ci sono anche Fehaid Aldeehani (Kuw), Bindrich (Ger) e i due croati, Glasnovic e Cernogoraz. Johnny Pellielo, alla sesta Olimpiade, è 14˚ con 72. Questa mattina le ultime sue serie, la finale (per i primi 6) è alle 17. Oggi nel tiro a segno la carabina tre posizioni con Nicco Campriani (tra i favoriti) e De Nicolo. La finale (per i primi 8) è alle 14.45.

SINCRO Lapi e Perrupato sono settime Giulia Lapi e Mariangela Perrupato sono settime dopo il programma tecnico con 90.700 punti, 45.100 per l’esecuzione e 45.600 per l’impressione artistica. Oggi alle 16 programma libero, domani finale a 24 coppie. Nei 2’32" le azzurre si sono mosse con eleganza sulle note di Gorge in giungle (musica celtica) e con la nuova coreografia del tecnico Yumiko Tomomatsu, che da quest’anno segue il duo. Miglior punteggio per le russe Natalia Ishchenko e Svetlana Romashina con 98.200 (48.900 e 49.300); seconde le cinesi Huang e Liu con 96.100, terze le spagnole Carbonell e Fuentes (96.000). Davanti all’Italia, Canada (94.500), Giappone (93.200) e Ucraina (92.200).

Busnari, il legno felice «Ho vinto su me stesso» Il 33enne è quarto nel cavallo con maniglie: «Finalmente ho dimostrato il mio valore». Oggi anelli: Morandi per il podio DAL NOSTRO INVIATO

GENNARO BOZZA LONDRA

«E’ stata la gara più bella della mia carriera, peccato che non mi abbia portato la medaglia olimpica, ma per me questo è un quarto posto di gioia, non di delusione». Alberto Busnari, a 33 anni, mai troppo tardi, dimostra di essere un campione, in pedana e fuori. La sensazione che la medaglia al cavallo con maniglie sia sua, quando mancano ancora 6 atleti per completare la finale, la dà soprattutto la sua esultanza, oltre che il punteggio di 15.400. Alla fine si dimostra non vera per pochissimo, solo due decimi alle spalle del britannico Witlock, ma il vero significato di quei gesti di gioia lo dà lui: «Ho esultato platealmente non perché pensassi di aver vinto la medaglia, ma per la contentezza di aver finalmente dimostrato il mio valore, dopo aver sprecato troppe occasioni in carriera. Certo, dopo l’errore di Tommasone, uno dei favoriti, un pensierino l’avevo fatto». Piccoli rimpianti In effetti, qualche errore in passato lo ha commesso. «L’anno scorso per esempio, agli Europei, ero entrato in finale col secondo punteggio e poi buttai la possibilità di medaglia». Qui, una grande prova, con la sorpresa del sorpasso da parte del giovane Witlock. Aiutato dalle giurie? Gli azzurri non recriminano, in finale Witlock si presenta con un esercizio che ha 3 decimi in più di difficoltà tecnica rispetto alle qualificazioni. Inoltre, l’altro britannico Smith, a pari punti con l’ungherese Berki, perde l’oro solo per il più basso punteggio tecnico, avessero vo-

CANOA Velocità: Benassi al via nel K1 1000 Scattano oggi a Eton Dorney le gare di canoa velocità. Subito in acqua Maximilian Benassi, impegnato nelle batterie e poi, si spera, nella semifinale del K1 1000. Dopo l’allenamento mattutino di ieri, Max ieri ha trascorso un pomeriggio di relax e con trattamenti di fisioterapia. «Il morale è buono — assicura il d.t. Gianni Mazzoni — anche se lo aspetta una batteria tosta, con avversari come il britannico Brabants, olimpionico di Pechino, e il canadese Adam van Koeverden, campione mondiale in carica. Ma non dovrebbe avere problemi a passare alle semifinali che poi qualificheranno ognuna i primi quattro alla finale». Che è in programma mercoledì. Domani debutto della Idem nel K1 500.

VELA Conti-Micol quarte Sensini, ciao podio

Alberto Busnari, 33 anni, è alla 4a Olimpiade. Ha vinto un argento agli Europei 2004 e un bronzo nel 2002 AFP

Alberto: «Ho esultato forte ma non perché pensassi di aver vinto la medaglia»

Matteo: «Meglio di così non sono mai stato. E un esercizio così non l’avevo mai fatto»

luto favorire i britannici lo avrebbero fatto per il titolo, non per il bronzo. Busnari si dimostra grande sportivo: «E’ stato trainato dal pubblico, ma non credo sia stato aiutato dalle giurie, secondo me il suo terzo posto è giusto. Io non recrimino, perché ho vinto la gara con me stesso, davanti ai miei genitori, alla mia fidanzata e agli amici». C’è ancora un futuro, a 33 anni? «L’anno prossimo ci sono Europei e Mondiali individuali, posso giocarmela». La speranza Dalla medaglia sfio-

rata alla speranza negli anelli. Matteo Morandi tenta l’impresa della vita, una medaglia olimpica nella sua terza finale consecutiva dopo Atene 2004, 5o, e Pechino 2008, 6o. Adesso,

si presenta alla finale da protagonista: secondo in qualificazione, con 15.766 punti, alle spalle del cinese Chen Yibing, campione olimpico e mondiale in carica (15.858). Insomma, è l’attacco decisivo. «Meglio di così non sono mai stato — fa notare Morandi —, fisicamente e mentalmente. Un esercizio così non l’avevo mai proposto, ho inserito l’Azarian come prima posizione di forza. Non potevo fare altrimenti, perché il livello tecnico è ormai esagerato». Rispetto alle qualificazioni, cosa può migliorare? «Devo tenere un secondo di più la croce alla fine». Avversari più pericolosi? «Tutti. Ma penso che il podio me lo gioco con Chen, il russo Balandin e il brasiliano Nabarrete».

(l.b.) Con un terzo e un primo posto, Giulia Conti e Giovanna Micol sono salite al quarto posto della classifica generale nella classe 470 non troppo distanti dalla prima posizione. Nella prima giornata di vento medio debole le italiane hanno dominato la flotta con una impressionante velocità di bolina. «Probabilmente la migliore giornata della nostra carriera» hanno commentato le due appena arrivate a terra. Nelle tavole a vela (classe RS:X) Alessandra Sensini (10 9) è ora nona in classifica quando manca solo la medal race (domani) per l’assegnazione delle medaglie, che a questo punto, la nostra fuoriclasse non può aritmeticamente più raggiungere.

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TIRO A SEGNO IL 38ENNE NAPOLETANO HA SVOLTO MISSIONI SPECIALI PER L’ESERCITO A SARAJEVO E IN KOSOVO

Giordano, il parà diventato tiratore Mariangela Perrupato e Giulia Lapi

IL CASO Grillo: «È il trionfo del nazionalismo» «Se tutto fa spettacolo, tutto fa Olimpiadi. All’elenco sterminato di sport olimpici mancano le freccette da bar, le bocce e il parcheggio cronometrato in retromarcia», ha scritto ieri Beppe Grillo sul suo blog dedicato ai Giochi. «Il bello di questa manifestazione — continua Grillo — è che tutte le nazioni del mondo possono avere il loro momento di gloria. Un bronzo nel beach volley assurge a festa nazionale. Non conosco, né ho ha mai conosciuto, nessuno che pratichi il fioretto o la spada in vita mia, però alle Olimpiadi sono orgoglioso se il mio Paese trionfa sulle pedane. Poi, per quattro anni, non me ne può fregare di meno. Non vincono gli atleti, ma le nazioni. È il trionfo del nazionalismo».

Quinto posto nella pistola 50 metri per l’azzurro che ha iniziato con lo sport a 25 anni DAL NOSTRO INVIATO

MASSIMO ORIANI LONDRA

Abituato a ben altre situazioni in cui il sangue freddo non ti può venir meno, il sergente maggiore Giuseppe Giordano non ha tremato. Non gli succedeva a Sarajevo o in Kosovo, paracadutista in missioni speciali per l’Esercito. Figuriamoci al Poligono delle Royal Artillery Barracks, anche se in palio c’era una medaglia olimpica. Che non è arrivata, almeno ufficialmente. La classifica lo colloca infatti al 5o posto, primo degli europei dietro a due coreani, un cinese e un vietnamita. Un trionfo considerando che il napoletano di Fuorigrotta era al debutto olimpico e si è cimentato per la prima volta in questo sport quando aveva 25 an-

ni. Piazzamento ancora più rilevante se teniamo poi conto che Giordano è entrato tra i primi 8 «dopo uno shootoff con i migliori al mondo», nel quale ha preceduto il portoghese Costa di un decimo di punto, centrando l’8o posto, ultimo utile per entrare in finale. Eppure Giuseppe non è del tutto soddisfatto: «Peccato perché se fossi almeno arrivato 4o forse avrei meno amaro in bocca. Invece per un solo un decimo... Chiaro, il sogno della medaglia è nel cassetto di tutti, ma essere qui è come averla vinta, la mia medaglia già ce l’ho. Il colore è indefinito, ma me la sento al collo». Una medaglia che andrebbe data tutti i giorni a lui e a tutti i ragazzi che mettono a rischio quotidianamente la vita. Inverso La storia di Giordano è particolare. «Ho fatto il percorso inverso — spiega — prima il militare e poi il tiratore, iniziando per caso. Ero al 173o Reggimento a Pistoia, un colonnello decise di fare una squadra parà per gareggiare al campionato militare, quindi a livello dilettantistico. Avevo già 25-26 an-

Giulia Conti e Giovanna Micol AP

NUOTO Compleanno a Londra per Fede

Il napoletano Giuseppe Giordano, debuttante olimpico a 38 anni AP

ni, con alle spalle missioni all’estero, l’addestramento, operazioni speciali. Stavo imbarcandomi per andare molto lontano... Ma venni chiamato per andare a gareggiare. Poi mollai, perché veniva prima il servizio, riavvicinandomi solo dopo il trasferimento a Livorno». E il futuro? «Oggi capisco gli atleti, i grossi sacrifici che fanno, le persone che subiscono la tua assenza, i tuoi stati d’animo, è veramente dura. Dovrò prendere una decisione: ho 38 anni, è difficile crearsi un futuro, una vi-

ta, senza togliere qualcosa allo sport, perlomeno come lo vivo io». Chiude con un saluto alla mamma: «E’ unica. Io non ho centrato la medaglia, ma lei ha sicuramente quella d’oro per avermi sopportato». A Tesconi «che mi ha lasciato la sua foto con la medaglia sulla branda dove ora dormo io, stimolandomi». E «a tutti i colleghi nei vari teatri operativi. Ne abbiamo tanti in Afghanistan e Iraq». E lì i bersagli sono drammaticamente diversi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Mentre l’Italia del nuoto è rientrata ieri, Federica Pellegrini è rimasta a Londra per trascorrere la domenica dei suoi 24 anni con Filippo Magnini. A mezzanotte brindisi con il fidanzato, il fratello Alessandro, Luca Dotto e la spadista Rossella Fiamingo, Giovanni Malagò con la figlia Ludovica, e i velocisti Santucci e Belotti con cui Fede si allena a Roma. Una giornata dedicata allo shopping, passione di Fede che si è regalata un po’ di abbigliamento inglese oltre ai gadget olimpici. «Adesso voglio solo staccare e fare solo la turista». Non trovano conferme le indiscrezioni a proposito di Madonna che avrebbe pensato a Fede e Filippo per una partecipazione a un suo video.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 6 AGOSTO 2012

LONDRA 2012 LA GUIDA

Oggi LE FINALI DA NON PERDERE

Alle 17 Pellielo e Fabbrizi nel tiro a volo Poi Isinbayeva Ore 14.45 TIRO A SEGNO

Carabina 50m 3 posizioni Italiani in gara: Campriani De Nicolo Ore 15 GINNASTICA ARTISTICA

Anelli uomini Italiani in gara: Morandi Ore 17 TIRO A VOLO

Fossa uomini Italiani in gara: Fabbrizi Pellielo Ore 20 ATLETICA

Asta donne Favorita: Isinbayeva Ore 21.45 ATLETICA

400 hs uomini Ore 22.30 ATLETICA

400 uomini

il programma di oggi Orari italiani ATLETICA Ore 11 qual. disco U. 11.05 Batterie 100 hs D: Caravelli. 11.45 qual. peso D: Rosa. 11.50 batterie 800 U. 12.45 batterie 1500 D. 20 finale asta D. 20.15 finale peso D. 20.20 batterie 200 D: Hooper. 21.15 semif. 400hs D. 21.45 finale 400hs U. 22.05 finale 3000 siepi D. 22.30 finale 400 U. BASKET Torneo maschile. Ore 10 Australia-Russia. 12.15 Tunisia-Lituania. 15.30 Francia-Nigeria. 17.45 Gran Bretagna-Cina. 21 Spagna-Brasile. 23.15 Argentina-Stati Uniti. BEACH VOLLEY Quarti U. Ore 24 Nicolai-Lupo c. Nummerdor-Schuil (Ola). BOXE Ore 14.30 quarti D 51, 60, 75 kg. 21.30 quarti U 60 kg: Valentino c. Petrauskas (Lit), 75 kg e +91 kg: Cammarelle c. Arjaoui (Mar). CALCIO Semifinali torneo femminile. Ore 18 Francia-Giappone. 21.45 Canada-Stati Uniti. CANOA Velocità Ore 10.30 batterie K1 1000 U: Benassi. 10.54 batterie C1 1000 U. 11.18 batterie K2 1000 U. 11.39 batterie K4 500 D. 11.58 semif. K1 1000 U: Benassi (eventuale). 12.14 semif. C1 1000 U. 12.30 semif. K2 1000 U. 12.51 semif. K4 500 D. CICLISMO Pista. Ore 17 e 17.35 semif. sprint U. 17.08 Omnium, giro lanciato D. 17.43, 18.49 e 19.10 quarti sprint D. 18.06 Omnium corsa a punti 20 km D. 18.43, 19.03 e 19.35 Finale sprint U. 19.18 Omnium eliminazione D. 19.41 Finali 5-8˚ posto sprint D. EQUITAZIONE Ore 15 Qual. salto ostacoli ind. e finale a squadre. GINNASTICA Ore 15 finale anelli U: Morandi. 15.50 finale parallele asimmetriche D. 16.41 finale volteggio U.

HOCKEY PRATO Torneo femminile. Ore 9.30 Nuova Zelanda-Germania. 11.45 Stati Uniti-Sud Africa. 14.45 Giappone-Cina. 17 Sud Corea-Belgio. 20 Gran Bretagna-Olanda. 22.15 Argentina-Australia. LOTTA Greco-romana. Ore 14 qual. ottavi, quarti e semifinali 60, 84, 120 kg U. 18.45 ripescaggi e finali 1˚ e 3˚ posto 60, 84, 120 kg U. NUOTO Sincro. Ore 16 duo, programma libero: Lapi-Perrupato. PALLAMANO Torneo maschile. Ore 10.30 Ungheria-Serbia. 12.15 Argentina-Tunisia. 15.30 Danimarca-Sud Corea. 17.15 Islanda-Gran Bretagna. 20.30 Spagna-Croazia. 22.15 Francia-Svezia. PALLANUOTO Torneo maschile. Ore 11 Kazakistan-Croazia. 12.20 Grecia-Australia. 15.10 Romania-Serbia. 16.30 Ungheria-Stati Uniti. 19.20 Gran Bretagna-Montenegro. 20.40 Spagna-Italia. PALLAVOLO Torneo maschile. Ore 10.30 Polonia-Australia. 12.30 Russia-Serbia. 14.45 Italia-Bulgaria. 17.45 Gran Bretagna-Argentina. 21 Stati Uniti-Tunisia. 23 Brasile-Germania. TENNISTAVOLO Squadre. Ore 11 semif. donne. 15.30 e 20 semif. uomini. TIRO A SEGNO Ore 10 e 14.45 qual. e finale carabina 50 m 3 p. U: Campriani, De Nicolo. TIRO A VOLO Ore 10 e 17 qualif. e finale fossa U: Pellielo, Fabbrizi. TUFFI Ore 20 Elim. trampolino 3 m U: Rinaldi, Benedetti. VELA Ore 13 470 U (regate 7 e 8): Zandona-Zucchetti. 14 finale Laser D. 15 finale Laser U. 16 49er (regate 14 e 15): Angilella-Sibello.

domani

IN VOLO SU LONDRA

LE FINALI DA NON PERDERE

All’ora di pranzo ecco il triathlon Nel corpo libero c’è la Ferrari Ore 12.30 TRIATHLON

Uomini Italiani in gara: Fabian, Uccellari Ore 14 VELA

RS-X donne Italiane in gara Sensini Ore 17.23 GINNASTICA ARTISTICA

Corpo libero donne Italiane in gara Ferrari Ore 19.25 LOTTA

Grecoromana 96kg uomini Italiani in gara: Timoncini Ore 20 ATLETICA

Alto uomini Ore 22 ATLETICA

100 ostacoli donne Italiane in gara: Caravelli (eventuale) Ore 22.15 ATLETICA

1500 uomini

Favola kazaka: 6 medaglie, solo oro L’ultimo è della triplista Rypakova. Così il Kazakistan è 7˚ nel medagliere, subito dietro l’Italia Atletica FINALI. 100 (+1.5): 1. Usain BOLT (Giam) 9"63;

Barshim (Qat) 2.26; 8. Bondarenko (Ucr) 2.26; 8. Hanany (Fra) 2.26; 8. Silnov (Rus) 2.26; 12. Ioannou (Cip) 2.26; 12. Mason (Can) 2.26; 12. Miller (Col) 2.26; 21. TAMBERI 2.21 (el.).

2. Yohan BLAKE (Giam) 9"75;

DONNE

3. Justin GATLIN (Usa) 9"79;

FINALI. 400: 1. Sanya RICHARDS-ROSS (Usa) 49"55;

UOMINI

4. Gay (Usa) 9"80; 5. Bailey (Usa) 9"88; 6. Martina (Ola) 9"94; 7. Thompson (Tri) 9"98; 8. Powell (Giam) 11"99. 3000 siepi: 1. Ezekiel KEMBOI (Ken) 8’18"56; 2. Mahiedine MEKHISSI-BENABBAD (Fra) 8’19"08; 3. Abel Kiprop MUTAI (Ken) 8’19"73; 4. Gari (Eti) 8’20"00; 5. Kipruto (Ken) 8’23"03; 6. Jager (Usa) 8’23"87; 7. Ezzine (Mar) 8’24"90; 8. Cabral (Usa) 8’25"91; 9. Akdag (Tur) 8’27"64; 10. Luchianov (Mol) 8’28"15; 13. FLORIANI 8’40"07. Martello: 1. Krisztian PARS (Ung) 80.59; 2. Primoz KOZMUS (Slo) 79.36; 3. Koji MUROFUSHI (Giap) 78.71; 4. Sokyrskiyy (Ucr) 78.25; 5. Ikonnikov (Rus) 77.86; 6. Melich (R.Cec) 77.17; 7. Ziolkowski (Pol) 77.10; 8. VIZZONI 76.07. Qualificazioni. 100. Semifinali (in finale i primi 2 di ogni semifinale più i due migliori tempi): I (+0.7): 1. Gatlin (Usa) 9"82; 2. Martina (Ola) 9"91; 3. Powell (Giam) 9"94. II (+1.0): 1. Bolt (Giam) 9"87; 2. Bailey (Usa) 9"96; 3. Thompson (Tri) 10"02. III (+1.7): 1. Blake (Giam) 9"85; 2. Gay (Usa) 9"90. 400. Semifinali (in finale i primi 2 di ogni semifinale più i due migliori tempi): I. 1. Gordon (Tri) 44"58; 2. Pinder (Bah) 44"94; 3. Solomon (Aus) 44"97. II. 1. James (Gren) 44"59; 2. Brown (Bah) 44"67; 3. J. Borlee (Bel) 44"99; 8. Pistorius (Saf) 46"54 (el.). III. 1. Santos (R.Dom) 44"78; 2. K. Borlee (Bel) 44"84. 1500. Semifinali (in finale i primi 5 di ogni semifinale più i due migliori tempi): I. 1. Makhloufi (Alg) 3’42"24; 2. Kiprop (Ken) 3’42"92; 3. Gebremedhin (Eti) 3’42"93; 4. Manzano (Usa) 3’42"94; 5. Ingebrigtsen (Nor) 3’43"26. II. 1. Iguider (Mar) 3’33"99; 2. Kiplagat (Ken) 3’34"60; 3. Willis (N.Zel) 3’34"70; 4. Chepseba (Ken) 3’34"89; 5. Centrowitz (Usa) 3’34"90; 6. Ozbilen (Tur) 3’35"18; 7. Ali (Bahr) 3’35"40. Alto (si qualificano con 2.32 o i migliori 12): 1. Grabarz (Gb) 2.29; 2. Ukhov (Rus) 2.29; 3. Kynard (Usa) 2.29; 3. Williams (Usa) 2.29; 5. Protsenko (Ucr) 2.29; 6. Drouin (Can) 2.29; 7. Nieto (Usa) 2.26; 8.

3. DeeDee TROTTER (Usa) 49"72; 4. Montsho (Bot) 49"75; 5. Williams-Mills (Giam) 50"11; 6. Krivoshapka (Rus) 50"17; 7. McCorory (Usa) 50"33; 8. Whyte (Giam) 50"79. Salto triplo: 1. Olga RYPAKOVA (Kaz) 14.98 (-0.4); 3. Olha SALADUHA (Ukr) 14.79 (+0.5);

Olga Rypakova, 27 anni, ha vinto la medaglia d’oro del salto triplo AFP Doppio: 1. FU Haifeng-YUN Cai (Cina); 2. Mathias BOE-Carsten MOGENSEN (Dan);

2. Priscah JEPTOO (Ken) 2h23’12";

3. LEE Yong Dae-CHUNG Jae Sung (S.Cor).

3. Tatyana PETROVA ARKHIPOVA (Rus) 2h23’29";

Finale: Fu Haifeng-Yun Cai (Cina) b. Boe-Mogensen (Dan) 2-0 (21-16, 21-15).

4. Mary Jepkosgei Keitany (Ken) 2h23’56"; 5. Gamera-Shmyrko (Ucr) 2h24’32"; 6. Xiaolin Zhu (Cina) 2h24’48"; 7. Augusto (Por) 2h25’11"; 8. STRANEO 2h25’27"; 9. Mayorova (Rus) 2h25’38"; 10. Flanagan (Usa) 2h25’51"; 29. INCERTI 2h29’38"; 30. CONSOLE 2h30’09".

3˚posto: Lee Yong Dae-Chung Jae Sung (S.Cor) b. Koo Kien Keat-Tan Boon Heong (Malai) 2-0 (23-21, 21-10).

Qualificazioni. 400 hs. Batterie (alle semifinali le prime 4 di ogni batteria e i 4 migliori tempi): I. 1. Hejnova (R.Cec) 53"96; 2. Brown (Usa) 54"72. II. 1. Antyukh (Rus) 53"90; 2. Spencer (Giam) 54"02. III. 1. Demus (Usa) 54"60; 2. Titimets (Ucr) 55"08. IV: 1. Moline (Usa) 54"31; 2. Wilson (Giam) 55"53. V: 1. Shakes-Drayton (Gb) 54"62; 2. Walker (Giam) 54"78.

Qualificazioni 5a giornata su 5 (le prime 4 di ogni girone ai quarti)

Badminton UOMINI

Basket DONNE

Gr. A: Angola-Repubblica Ceca 47-82; Cina-Usa 66-114; Croazia-Turchia 65-70. Classifica: Usa 10; Turchia 8; Cina 6; Repubblica Ceca 4; Croazia 2; Angola 0. Gr. B: Francia-Russia 65-54; Canada-Australia 63-72; Gran Bretagna-Brasile* giocata nella notte. Classifica: Francia 10; Australia 8; Russia 6; Canada 4; Gran Bretagna*, Brasile* 0.

Singolare: 1. LIN Dan (Cina);

Beach volley

2. CHONG Wei Lee (Malai);

DONNE

3. CHEN Long (Cina).

Quarti: Xue Chen-Zhang Xi (Cina) b. Schwaiger S.-Schwaiger D. (Aut) 2-0 (21-18, 21-11); Walsh-May (Usa) b. CICOLARI-MENEGATTI 2-0 (21-13 21-13); Slukova-Kolocova (R.Cec) c. Ross-Kessy (Usa) giocata nella notte; Franca-Sil-

Finale: Lin Dan (Cina) b. Chong Wei Lee (Malai) 2-1 (15-21, 21-10, 21-19). 3˚posto: Chen Long (Cina) b. Lee Hyun Il (S.Cor) 2-1 (21-12, 15-21, 21-15).

DONNE

Gr. B: Nuova Zelanda-Belgio 1-1; India-Corea del Sud 1-4; Olanda-Germania 3-1. Classifica: Olanda 12; Germania 9; Corea del Sud 6; Belgio, Nuova Zelanda 4; India 0.

va (Bra) c. Ludwig-Goller (Ger) giocata nella notte.

GRECOROMANA

Equitazione

2. Rovshan BAYRAMOV (Aze);

Semifinali: Soryan Reihanpour (Iran) b. Nyblom (Dan); Bayramov (Aze) b. Choi Gyujin (S.Cor).

Corpo libero. Finale: 1. ZOU Kai (Cina) 15.933;

UOMINI

4. Gonzalez Sepulveda (Cile) 15.366; 5. Dalton (Usa) 15.333; 6. Shatilov (Isr) 15.333; 7. Koczi (Rom) 15.100; 8. NGUYEN (Ger) 14.966.

Omnium: 1. Lasse Norman HANSEN (Dan) punti 27 (4+2+12+1+6+2); 2. Bryan COQUARD (5+4+1+12+3+4); 3. Edward CLANCY (1+11+5+2+10+1);

Cavallo con maniglie. Finale: 1. Krisztian BERKI (Ung) 16.066; 2. Louis SMITH (Gb) 16.066; 3. Max WHITLOCK (Gb) 15.600; 4. BUSNARI 15.400; 5. Tommasone (Fra) 15.141; 6. Nakonechnyi (Ucr) 14.766; 7. Belyavskiy (Rus) 14.733; 8. Hidvegi (Ung) 14.300. DONNE

UOMINI

(Fra) (Gb)

29 30

4. Kluge (Ger) 33 (11+1+7+5+4+5); 5. O’Shea (Aus) 34 (3+8+3+3+14+3); 6. VIVIANI 34 (6+5+2+7+5+9) 7. Archbold (N.Zel) 48 (2+15+6+6+13+6); 8. Bell (Can) 49 (7+13+10+8+1+10). Velocità. Finale 5-8 posto: 5. Dmitriev (Rus); 6. Watkins (Usa); 7. Forstemann (Ger); 8. Awang (Malai). Quarti: Kenny (Gb) b. Awang (Malai) 2-0;

Finale: Soryan Reihanpour (Iran) b. Bayramov (Aze).

ARTISTICA UOMINI

3. Denis ABLYAZIN (Rus) 15.800;

Ciclismo

3. Mingiyan SEMENOV (Rus); Peter MODOS (Ung).

Bronzi: Modos (Ung) b. Nyblom (Dan); Semenov (Rus) b. Choi Gyujin (S.Cor).

2. Kohei UCHIMURA (Giap) 15.800;

91 kg. Quarti: Usyk (Ucr) b. Beterbiev (Rus) 17-13; Pulev (Bul) c. Peralta Jara (Arg) 13-10; Mammadov (Aze) b. Karneyeu (Bie) 19-19 ai punti; RUSSO b. Larduet (Cuba) 12-10.

55 kg. 1. Hamid Mohammad SORYAN REIHANPOUR (Iran);

Ginnastica

Boxe 56 kg. Quarti: Alvarez Estrada (Cuba) b. Vieria de Jesus (Bra) 16-11; Nevin (Irl) b. Valdez Fierro (Mex) 19-13; Campbell (Gb) b. Dalakliev (Bul) 16-15; Shimizu (Giap) b. Ouadahi (Alg) 17-15.

Lotta

Qualificazioni: 1. Pendleton (Gb) 10"724; 2. Meares (Aus) 10"805; 3. Guo Shuang (Cina) 11"020.

Salto ostacoli. Individuale. 2a giornata: 12 binomi in parità al primo posto con 0 penalità.

2. Caterine IBARGÜEN (Col) 14.80 (+0.4);

Maratona: 1. Tiki GELANA (Eti) 2h23’07";

giocata nella notte. Classifica: Australia, Gran Bretagna 8; Pakistan 7; Spagna* 4; Argentina*, Sudafrica 1.

Ottavi: Pendleton (Gb) b. Kanis (Ola); Meares (Aus) b. Sullivan (Can); Guo Shuang (Cina) b. Hansen (N.Zel); Vogel (Ger) b. Shulika (Ucr); Krupeckaite (Lit) b. Panarina (Bie); Guerra Rodriguez (Cuba) b. Lee Wai Sze (H.Kong).

2. Christine OHURUOGU (Gb) 49"70;

4. Knyazyeva (Ukr) 14.56 (-0.1); 5. Aldama (Gb) 14.48 (-0.6); 6. Williams (Giam) 14.48 (+0.3); 7. Smith (Giam) 14.35 (-0.2); 8. Valyukevich (Rus) 14.24 (-0.7); 9. Savigne (Cuba) 14.12 (-0.2); 10. Lebedeva (Rus) 14.11 (-0.7).

Bauge (Fra) b. Forstemann (Ger) 2-0; Perkins (Aus) b. Watkins (Usa) 2-0; Phillip (Tri) b. Dmitriev (Rus) 2-0.

Volteggio. Finale: 1. Sandra Raluca IZBASA (Rom) 15.191;

Quarti: Nyblom (Dan) b. Hasegawa (Giap); Soryan Reihanpour (Iran) b. Modos (Ung); Choi Gyujin (S.Cor) b. Balart (Cuba); Bayramov (Aze) b. Li Shujin (Cina). 74 kg. 1. Roman VLASOV (Rus); 2. Arsen JULFALAKYAN (Arm); 3. Aleksandr KAZAKEVIC (Lit); Emin AHMADOV (Aze). Finale: Vlasov (Rus) b. Julfalakyan (Arm). Bronzi: Kazakevic (Lit) b. Madsen (Dan); Ahmadov (Aze) b. Kikiniou (Bie). Semifinali: Vlasov (Rus) b. Kazakevic (Lit); Julfalakyan (Arm) b. Ahmadov (Aze). Quarti: Kazakevic (Lit) b. Rosengren (Sve); Vlasov (Rus) b. Guenot (Fra); Julfalakyan (Arm) b. Kikiniou (Bie); Ahmadov (Aze) b. Datunashvili (Geo).

2. Mc Kayla MARONEY (Usa) 15.083; 3. Maria PASEKA (Rus) 15.050;

Nuoto

UOMINI

Sincro duo. Programma tecnico: 1. Ishchenko-Romashina (Rus) 98.200; 2. Huang Xuechen-Liu Ou (Cina) 96.100; 3. Carbonell-Fuentes (Spa) 96.000; 4. Boudreau Gagnon-Marcotte (Can) 94.500; 5. Inui-Kobayashi (Giap) 93.200; 6. Iushko-Sydorenko (Ucr) 92.200; 7. LAPI-PERRUPATO 90.700.

Qualificazioni 4a giornata su 5 (le prime due di ogni girone alle semifinali)

Pallamano

Gr. A: Pakistan-Sudafrica 5-4; Gran Bretagna-Australia 3-3; Argentina-Spagna*

Qualificazioni. Ultima partita dei gironi (le prime 4 di ogni gruppo ai quarti)

4. Berger (Ger) 15.016; 5. Chusovitina (Ger) 14.783; 6. Pena Abreu (R.Dom) 14.516; 7. Rogers (Can) 14.483; 8. Black 0.000.

Hockey prato


LUNEDÌ 6 AGOSTO 2012

1

CAPPOTTO COMPLETATO

di ENRICA SPERONI

Badminton, Cina a 5 trionfi su 5

Bolt si gode il successo e non ha neppure il fiatone

1 quanti voli ai Giochi. L’olimpionica del concorso generale, la statunitense Gabrielle Douglas, in aria dopo un salto con avvitamento alla trave. 2 Il tedesco Marcel Nguyen sembra sospeso durante l’esercizio al corpo libero della finale individuale di specialità. 3 Evoluzioni che sfidano la legge di gravità anche nella gara del trampolino elastico: questa è Savannah Vincent degli Stati Uniti REUTERS/ AFP

Gr. A: Brasile-Angola 29-26; Montenegro-Russia 25-25; Croazia-Gran Bretagna 37-14. Classifica: Brasile, Croazia 8; Russia 7; Montenegro 5; Angola 2; Gran Bretagna 0. Gr. B: Svezia-Corea del Sud 28-32; Norvegia-Spagna 20-25; Danimarca-Francia* giocata nella notte. Classifica: Francia*, Corea del Sud, Spagna 7; Norvegia 5; Danimarca* 2; Svezia 0.

Semifinali: ITALIA b. Stati Uniti 45-24; Giappone b. Germania 41-40. Quarti: ITALIA b. Gran Bretagna 45-40; Giappone b. Cina 45-30; Germania b. Russia 44-40; Stati Uniti b. Francia 45-39.

Tennis

Occhi sbarrati e apnea per 9"63, poi incredulità nel vedere Usain Bolt festeggiare l'oro dei 100 senza neanche il fiatone. Lo spettacolo continua con la sua gestualità che incanta, lo stadio si illumina e il re splende in migliaia di flash. Occhi sbarrati anche di fronte a masse muscolari dell'altro mondo che la posizione ai blocchi di partenza accentua. Da spavento. Un braccio di Blake (ma non solo il suo) se fosse una gamba di donna sarebbe una taglia 42. Categoria telespettatori. Certe volte ci sentiamo idioti, incapaci di trovare un senso al comportamento delle tv. Esempio. Sky, ginnastica: finita la finale del volteggio parte la pubblicità. Ok, ci sta. Torna il collegamento: stanno presentando i magnifici 8 del cavallo con maniglie e c'è anche Alberto Busnari. Jury Chechi indica in Tomassone il rivale più temibile dell'azzurro per il bronzo. Il francese è il primo a esibirsi e sbaglia completamente l'uscita. Cavolo, chi l'avrebbe mai detto? Già, chi avrebbe mai detto che il telecronista, quasi scusandosi (e forse

Tiro a volo Fossa. Qualificazioni: 1. Diamond (Aus) 75/75; 2. FABBRIZI, Bindrich (Ger), Glasnovich (Cro), Cernogoraz (Cro), Al-Deehani (Kuw) 74/75; 17. PELIELLO 72/75.

DONNE

UOMINI

Singolare.

Classifiche.

1. Andy MURRAY (Gb);

Trampolino 3 m. Finale:

Gr. A: Islanda 8; Francia, Svezia 6; Tunisia, Argentina 2; Gran Bretagna 0. Gr. B: Croazia 8; Danimarca, Spagna 6; Ungheria, Serbia 2; Corea del Sud 0.

2. Roger FEDERER (Svi);

1. WU Minxia (Cina) 414.00;

3. Juan Martin DEL POTRO (Arg).

2. HE Zi (Cina) 379.20;

Finale: Murray (Gb) b. Federer (Svi) 6-1 6-2 6-4;

3. Laura SANCHEZ SOTO (Mex) 362.40

Pallanuoto

Terzo posto: Del Potro (Arg) b. Djokovic (Ser) 7-5 6-4.

DONNE

DONNE

Quarti: Ungheria-Russia 11-10; Cina-Australia 18-20; Stati Uniti-ITALIA 9-6; Spagna-Gran Bretagna 9-7.

Doppio.

Pallavolo

2. Andrea HLAVACKOVA-Lucie HRADECKA (R.Cec);

DONNE Qualificazioni 5a di 5 partite (le prime quattro di ogni girone ai quarti) Gr. A: Repubblica Dominicana-Algeria 3-0 (25-15, 25-16, 25-13); Giappone-Gran Bretagna 3-0 (25-19, 25-14, 25-12); Russia-ITALIA 3-2 (26-28, 25-19, 22-25, 25-16, 15-11). Classifica: Russia 14; ITALIA 13; Giappone 9; Rep. Dominicana 6; Gran Bretagna 2; Algeria 1. Gr. B: Cina-Corea del Sud 3-2 (28-26, 22-25, 25-19, 22-25, 15-10); Stati Uniti-Turchia 3-0 (27-25, 25-16, 25-19) ; Brasile-Serbia* giocata nella notte. Classifica: Stati Uniti 15; Cina 9; Corea del Sud 8; Turchia 6; Brasile* 4; Serbia* 0.

Pesi DONNE +75 kg: 1. ZHOU Lulu (Cina) 333 (146 strappo+187 slancio); 2. Tatiana KASHIRINA (Rus) 332 (151+181): 3. Hripsime KHURSHUDYAN (Arm) 294 (128+166).

Scherma

1. Serena WILLIAMS-Venus WILLIAMS (Usa);

3. Maria KIRILENKO-Nadia PETROVA (Rus). Finale: S. Williams-V. Williams (Usa) b. Hlavackova-Hradecka (R.Cec) 6-4 6-4.

Terzo posto: Raymond-Bryan (Usa) b. Lisicki-Kas (Ger) 6-3 4-6 10-4.

Tennistavolo UOMINI Squadre. Quarti: Hong Kong b. Giappone 3-2; Cina b. Singapore 3-0; Corea del Sud b. Portogallo 3-2; Germania b. Austria 3-0. DONNE Squadre. Semifinali: Giappone b. Singapore 3-0.

UOMINI

Tiro a segno

Fioretto a squadre.

UOMINI

1. ITALIA (Andrea BALDINI, Andrea CASSARÀ, Valerio ASPROMONTE, Giorgio AVOLA);

Pistola 50 m. Finale:

2. GIAPPONE (Kenta Chida, Yuki Ota, Rio Miyake, Suguru Awaji); 3. GERMANIA (Peter Joppich, Sebastian Bachmann, Benjamin Kleibrink, Andre Wessels). Finale: ITALIA b. Giappone 45-39. Terzo posto: Germania b. Stati Uniti 45-27.

Star. Finale: 1. Max SALMINEN-Fredrik LOOF (Sve) 32 (10-4-4-1-5-3-4-1-2-6-2); 2. Iain PERCY-Andrew SIMPSON (Gb) 34 (11-2-3-2-1-2-1-2-4-1-16);

4. Melleby-Pedersen (Nor) 63; 5. Pepper-Turner (N.Zel) 70. .

Finale: Azarenka-Mirnyi (Bie) b. Robson-Murray (Gb) 2-6 6-3 10-8.

1. JIN Jongoh (S.Cor) 662 (562+100.0); 2. CHOI Young Rae (S.Cor) 661.5 (569+92.5); 3. WANG Zhiwei (Cina) 658.6 (566+92.6); 4. Hoang Xuan Vinh (Viet) (563+95.5); 5. GIORDANO (559+97.90); 6. Zlatic (Ser) (564+91.9); 7. Reitz (Ger) (560+94.3); 8. Ekimov (Rus) (560+92.0); 24. BRUNO 553.

658.5 656.0 655.9 654.3 652.0

Fiorettisti d’oro e i protagonisti dei 100 stellari

UOMINI

Doppio misto.

3. Lisa RAYMOND-Mike BRYAN (Usa).

IL MEDAGLIERE

Vela

3. Bruno PRADA-Robert SCHEIDT (Bra) 40 (4-1-9-6-2-1-3-5-1-3-14;

2. Laura ROBSON-Andy MURRAY (Gb);

Dominio cinese nel badminton: cinque medaglie su cinque. Dopo i trionfi nei tornei femminili e nel doppio misto, il cappotto si è completato ieri con le finali maschili: Cai Yun e Fu Haifeng, quattro volte iridati, hanno vinto il doppio contro i danesi Mathias Boe e Carsten Mogensen per due set a zero. Lin Dan si è invece aggiudicato il titolo olimpico del singolare.

4. Tania CAGNOTTO 362.20; 5. Stratton (Aus) 345.65; 6. Abel (Can) 343.00; 7. Krug (Usa) 342.85; 8. Loukas (Usa) 332.10; 9. Fedorova (Ucr) 317.80; 10. Lindberg (Sve) 316.80; 11. Patrick (Aus) 309.40; 12. Heymans (Can) 295.20.

Terzo posto: Kirilenko-Petrova (Rus) b. Huber-Raymond (Usa) 4-6 6-4 6-1. 1. Victoria AZARENKA-Max MIRNYI (Bie);

vergognandosi), proprio ora debba annunciare un altro spot? Quando torniamo in pedana è appena finito il replay, una voce (Chechi?) dice: "adesso, adesso", ma non c'è tempo per mandare le immagini personalizzate, la gara continua e tocca proprio a Busnari. Per la serie facciamoci del male. Categoria telespettatori. Certe volte ci fanno sentire idioti, inadeguati. Parliamo delle interviste a bordocampo, gran bel servizio perché ti porta in casa l'emozione del campione. La gioia, la delusione, il fiato corto, la fatica. Domande secche, please, soprattutto se fatte in inglese. Per tre buoni motivi: è un botta e risposta, non un "guardate come parlo bene"; non è "che goduria, Bolt, Phelps o il grande Pincopallo danno retta proprio a me"; se la domanda è breve puoi tradurla subito, quindi coinvolgi quelli che ti ascoltano. Da evitare a giochi fatti il "come avrete già capito" perché non siete la Bbc. State parlando agli italiani, compresi quelli che non conoscono una seconda lingua.

Gazzetta.it

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Tuffi

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Vistointv 2

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

Finn. Finale: 1. Ben AINSLIE (Gb) 46 (2-2-6-12-4-3-1-3-6-1-18); 2. Jonas HOGH-CHRISTENSEN (Dan) 46 (1-1-2-7-1-2-8-4-5-3-20); 3. Jonathan LOBERT (9-4-4-2-6-7-5-10-3-7-2);

(Fra) 49

22. Filippo BALDASSARI (20-22-24-21-14-21-17-18-18-13).

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RS:X. Classifica: 1. Van Rijsselberge (Ola) 13 (1-1-1-3-1-2-1-2-1-39); 2. Dempsey (Gb) 35 (5-7-5-1-10-1-2-3-9-2); 3. Wilhelm (Ger) 46 (3-3-4-9-2-5-6-1-15-13); 34. ESPOSITO 269 (31-30-33-31-32-36-33-35-29-15). 49er. Classifica: 1. Jensen-Outteridge (Aus) 44 (8-1-2-4-2-1-10-6-9-5-4-1-1); 2. Burling-Tuke (N.Zel) 64 (9-7-1-7-3-5-9-11-7-2-1-2-15); 3. Morrison-Rhodes (Gb) 90 (12-12-3-18-4-2-1-1-17-4-20-13-3); 14. SIBELLO-ANGILELLA 126 (14-11-13-10-11-7-8-12-15-3-13-18-9). DONNE RS:X. Classifica: 1. Alabau Neira (Spa) 24 (2-1-1-1-5-2-3-8-6-3); 2. Korsiz (Isr) 38 (1-3-7-2-2-11-2-1-9-11); 3. Petaja (Fin) 38 (8-7-3-4-4-4-8-2-5-1); 9. SENSINI 79 (12-9-11-8-11-9-6-6-10-9). 470. Classifica: 1. Clark-Mills (Gb) 18 (6-1-4-6-1-6); 2. Aleh-Powrie (N.Zel) 19 (2-6-2-5-10-4); 3. Berkhout-Westerhof (Ola) 21 (1-8-6-4-2-18); 4. MICOL-CONTI 24 (8-10-18-2-3-1).

Andrea Cassarà esulta dopo un assalto LAPRESSE Non si esaurisce mai la vena aurifera della miniera azzurra, la scherma: il fioretto maschile a squadre regala il sesto oro dei Giochi e noi vi facciamo vedere la festa per i nostri moschettieri a Casa Italia. Ma grande spazio è ovviamente dedicato alla stellare finale dei 100 metri: guardate le foto più belle dell’evento che ieri sera ha catalizzato l’attenzione di tutto il mondo. Le nostre gallery fotografiche rendono anche onore ai molti azzurri che ieri sono usciti di scena a un passo dalle medaglie, spesso con grande rammarico (vero, Tania Cagnotto?) ma sempre con onore e magari la consapevolezza di aver posto le basi per futuri successi. Nello speciale sui Giochi di Londra trovate in tempo reale tutti i risultati delle gare, il programma (anche in video con le rubriche London Today e Azzurri in gara oggi), il medagliere aggiornato dopo ogni finale e le schede video di nostri atleti di punta, registrate prima dell’inizio dell’avventura olimpica. E per chi non vuole perdere nulla delle emozioni a cinque cerchi, seguite gli aggiornamenti via Twitter di tutti gli inviati della Gazzetta: li trovate comodamente riuniti sulla homepage di Gazzetta.it GDS


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 6 AGOSTO 2012


LUNEDÌ 6 AGOSTO 2012

di CARLO LAUDISA

renesie di fine agosto? Quest’anno più F che mai. Il filo del mercato non si sbroglia. Il surplace appare l’esercizio più praticato. E non è solo colpa degli evidenti problemi finanziari del sistema. Se è per questo i movimenti di denaro non sono mancati, ma sono tante le incompiute. E se il Milan ha detto chiaro e tondo dì attendere l’ultima settimana per cercare occasioni low cost, anche le altre grandi sono alla finestra. E per ragioni evidenti. La Juve deve fare i conti con il calendario della giustizia sportiva. Infatti i primi verdetti sono attesi entro il 10 agosto, mentre la Corte di Giustizia s’esprimerà entro il 24. Ciò vuol dire

l’Allarme

no dove fummo salvati da Federica Pellegrini, la 4x200 maschile ed Alessia Filippi. Nel 2004 l’Italia del nuoto totalizzò 2 medaglie, 9 finali, 3 record italiani; nel 2008 totalizzò 2 medaglie, 12 finali, 20 record; nel 2012 torna a casa con 0 medaglie, 8 finali, 4 record. Tutto questo può ben spiegare, ancora prima delle polemiche continue e delle dietrologie maliziose, perché un movimento così vivace ai Mondiali e agli Europei (peggio di noi ha fatto soltanto la Germania che dal 1932 non rimaneva a secco) non riesca poi a far emergere i nuotatori di primo piano. È vero che la storia olimpica azzurra, ad eccezione di Sydney con 6 medaglie e 3 ori presi paradossalmente sotto gestione commissariale, ha una sua coerenza negativa di fondo, ma quest’Italia aveva altri numeri, personaggi e comunque dal 2000 ad oggi il nuoto italiano ha fatto il cosiddetto salto di qualità. Non possiamo essere fieri solo quando vinciamo la classifica a squadre degli Europei e ora purtroppo dobbiamo cospargerci il capo di cenere. Bisogna prendere atto degli errori programmatici commessi an-

Federica Pellegrini, 24 anni compiuti ieri LAPRESSE

che Marotta e Paratici dovranno calibrare le loro mosse con gli effetti dei giudizi pendenti per Bonucci (foto Maffia) e lo stesso Conte. I campioni d’Italia devono rafforzare la difesa, ma l’entità degli investimenti dipenderà proprio dalle sentenze all’orizzonte. In casa Inter le possibili evoluzioni su Ranocchia e Palacio hanno tempi più lunghi, ma a Palazzo Saras sono ugualmente cauti. E ciò condiziona non poco le scelte in entrata. Ci mancava solo Scommessopoli. Il calcio italiano nel 2012 ha dovuto fare già i conti con tante turbative di natura economica che si sono fatalmente riflesse sull’andamen-

laPuntura

IL NUOTO AZZURRO È DA RIFONDARE CORAGGIO, APRIAMOCI AL MONDO disastro azzurro di Londra è innanzi tutto Ichelnelle cifre impietose messe a confronto ancon le ultime 2 Olimpiadi di Atene e Pechi-

che senza aver tenuto conto delle precedenti spedizioni. Aprirsi al mondo, a ciò che di innovativo e di ricerca si vede in giro — non basta certo il biomeccanico Ferretti a risolvere tante problematiche scientifiche —, è il minimo da cui ripartire: bisogna investire e mandare ragazzi in giro, zainetto in spalla, come fanno le grandi potenze. Certi collegiali dispendiosi non bastano più, ma vanno finalizzate anche risorse. Così come certi centri federali come quello di Verona andavano sfruttati meglio: la Pellegrini non doveva essere un alibi per nessuno. L’unica esperienza nuova positiva ci è sembrata quella dei fondisti di primo piano, soprattutto giovani, tenuti insieme ad Ostia. Ora si parla anche di progetti sulla velocità affidati a Claudio Rossetto, di progetti riservati ai nati nel ’94-95 e alle nate nel ’96-97. Ma intanto ci siamo dimenticati che una generazione come quella del 1988 (Colbertaldo, Lestingi, Giorgetti, Sciocchetti, Natullo e via elencando) si trova quasi spazzata via. E ci troviamo con uno dei migliori talenti dello stile libero, Andrea Mitchell D’Arrigo, che se ne va in Florida ad allenarsi con Lochte, perché non si sente tecnicamente garantito. Adesso ci aspettano mesi elettorali che il presidente federale Paolo Barelli, prossimo presidente europeo e numero 3 di quella internazionale, avrebbe voluto attraversare senza ostacoli. Qualcuno gli chiederà il conto delle sue scelte, dei suoi piani, dei suoi collaboratori, del perché in questi anni sono state più importanti le gestioni degli impianti che le programmazioni dei risultati? L’ambiente del nuoto non sappiamo (non crediamo) se sia capace o pronto a rovesciare un andazzo simile dopo questa clamorosa involuzione. Non si vedono antagonisti credibili, e tutti sembrano aver paura di cambiare le cose. Politicamente Barelli è forte, fortissimo. Il nuoto olimpico azzurro invece è debolissimo, risultati alla mano. E, come avete letto, non abbiamo voluto parlare della preparazione sbagliata. Perché si è arrivati qui in ordine sparso, valorizzando il lavoro di tutti, apparentemente tutto sotto controllo.

di ROBERTO PELUCCHI

f Emozionante la telecronaca di Bruno Pizzul dell’altra sera. Tutto bello, compreso l’appello per la liberazione di Trento e Trieste.

Murray abbia chiuso con grande tempismo e nella sede per lui più importante il cerchio delle quattro prove più prestigiose della stagione. Rimane — è vero — l’Open degli Stati Uniti che forse arriva troppo presto per chiedere conferme a chi ha appena vinto o rivincite a chi ha già dimenticato le sconfitte. Ad onore del tennis, uno sport che più di ogni altro offre solide garanzie ai migliori, è opportuno ricordare che i quattro tornei più importanti dell’anno li hanno vinti i primi quattro giocatori della classifica mondiale lasciando a Flushing Meadow il significato di uno spareggio per la corona stagionale. Se proprio vogliamo trovare un difetto a questo torneo è stata la scarsa competitività delle finali, soprattutto di quella femminile tra Serena Williams (vincitrice) e Maria Sharapova, ma la qualità dei vincitori è stata tale da consentire al tennis di mettersi in regola con uno dei principi più sacri delle Olimpiadi che proprio perché arrivano ogni quattro anni sono gare che non si vincono per sbaglio.

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dallaPrima

Il lampo di Usain e il nostro bilancio salvato dal fioretto Giornata amara per l’Italia, la scherma ci tiene in corsa con l’obiettivo medaglie

I quattro fiorettisti azzurri dopo la vittoria in finale sul Giappone LAPRESSE di FAUSTO NARDUCCI

TwitTwit

I CINGUETTII DEL GIORNO

SHAQUILLE O’NEAL Ex cestista americano

Ancora complimenti a Michael Phelps. Grazie per 12 anni di dominio. Il miglior olimpionico di sempre @SHAQ

MICHELE SANTUCCI Nuotatore, olimpico azzurro

L’ASSOLUTO TEMPISMO DI MURRAY IN UN TORNEO FINALMENTE DA GIOCHI el mandare in archivio i risultati della miN gliore edizione tennistica nella storia delle Olimpiadi è interessante notare come Andy

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di VALERIO MARINI

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Roger Federer aveva forse speso troppo per salvarsi in semifinale da un avversario insidioso come Del Potro inoltre Murray sapeva perfettamente che una occasione del genere non gli sarebbe più capitata. Se l’è giocata bene fornendo una grande dimostrazione di classe, un termine troppo spesso e qualche volta impropriamente usato nello sport ma che in sintesi significa la capacità di giocare al meglio nelle occasioni più importanti. Il prestigio dei vincitori (e questa considerazione vale anche per il torneo femminile) è stato tale da costringere a dimenticare alcuni protagonisti come le nostre ragazze del tennis che per una volta sono venute meno alle attese. A conti fatti il tennis si è fatto finalmente perdonare il ritardo con cui si è presentato alla festa dello sport dopo che in alcune occasioni vi era entrato dalla porta di servizio. Naturalmente la stagione del tennis, che solo ogni quattro anni viene assorbita dal calendario tradizionale di questo sport, non finisce qui ma sarà interessante verificare come questa vacanza olimpica inciderà nelle classifiche del tennis ma è importante notare che finalmente il tennis a cinque cerchi e quello tradizionale si sono rispettati a vicenda, credo e spero, con reciproca soddisfazione.

to della campagna trasferimenti in serie A. E’ vero che Inter e Juve sinora hanno speso circa 40 milioni di euro, mentre i rossoneri galleggiano intorno al pareggio di bilancio (dopo le vendite di Thiago Silva e Ibrahimovic) in attesa del rush finale. La parte del leone, però, l’ha fatta la Roma con investimenti per 50 milioni in un progetto di rafforzamento che appare fuori tendenza in un panorama al ribasso. Ora, però, i giallorossi vogliono alleggerire i conti con delle cessioni. E il gran finale reggerà anche su questi movimenti eccellenti. Un andirivieni all’insegna delle sorprese, ma anche un altro segno della crisi da fronteggiare

laVignetta

ilTennis

di RINO TOMMASI

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MERCATO, FRENESIE DI FINE AGOSTO TRA CRISI E CALCIOSCOMMESSE

ilPunto

di STEFANO ARCOBELLI

LA GAZZETTA DELLO SPORT

Potrò dire di aver gareggiato con l’uomo più forte della storia e più medagliato. Mancherai eccome se mancherai. @Mitch 89one

RIO FERDINAND Calciatore inglese

Usain Bolt in semifinale ha fatto jogging dopo i primi trenta metri @rioferdy5

MARCO VERRATTI Calciatore italiano del Psg

Vincere la Champions è un nostro obiettivo!!! @MarcoVerratti92

BORIS BECKER Ex tennista tedesco

Presto verrà chiamato SIR Andy Murray @Becker Boris

più veloce lampo che esiste Ipiclsulla terra illumina l’OlymStadium nella serata, la più gravida del programma olimpico, in cui si accende un oro ma si spengono tante stelle azzurre. È quello di Usain Bolt, il giamaicano che si riprende lo scettro stagionale dei 100 metri dalle mani del delfino Yohan Blake, umiliando lui e il resto dello sprint sotto gli occhi del mondo. Lui era il re olimpico uscente e ancora di più lui è il fenomeno ineguagliabile: capace di ammiccare al pubblico in partenza, ritoccare il record olimpico con 9"63 (inferiore solo al suo mondiale) e subito dopo trasformarsi nel clown delle piste che la gente non può non amare. A noi italiani, intanto, non rimaneva che inginocchiarci davanti al santuario della scherma. In una serata che ci ha lasciato l’amaro in bocca in tanti sport, l’oro del fioretto maschile, che per la prima volta nella storia olimpica si è abbinato a quello femminile, è stata la nota finale di una sinfonia che è risuonata per la settima volta all’ExCel di Londra. Il livornese Baldini, il bresciano Cassarà, il romano Aspromonte e il ragusano Avola, siciliano della provvidenza: come in un gioco della Settimana Enigmistica basterebbe tratteggiare i punti che uniscono geograficamente i vincitori dell’oro del fioretto per viaggiare da un punto all’altro dell’Italia e scoprire quanto è profondo, variegato e completo il serbatoio dello sport che ci sta tenendo in corsa per l’obiettivo delle 25 medaglie finali dopo nove giornate di gara. Un fioretto alla scherma. È quello che dovrebbe fare tutta l’Italia sportiva alla disciplina che finora con 7 medaglie ha conquistato la metà del nostro bottino totale. La chiusura del programma sancisce fra l’altro il sorpasso totale della scher-

ma italiana a quella francese, che esce con uno zero assoluto in controtendenza con l’ottimo andamento dei transalpini negli altri sport. Alla vigilia di Londra noi eravamo in vantaggio per numero di ori (45-44) ma indietro come numero di medaglie (116-120). Con le sette medaglie di Londra passiamo quindi in vantaggio nel totale per tre medaglie (123-120) e come ori per 4 medaglie (48-44). Ieri, invece, è stata ancora l’acqua (dopo il nuoto) a regalarci delusioni e beffe nella serata più intensa e concomitante di impegni per l’Italia in questa Olimpiade. Nei tuffi brucia e brucerà a lungo la seconda medaglia di legno di Tania Cagnotto che, dopo un lungo saliscendi dal podio e qualche tuffo non proprio riuscito, ha perso la medaglia per 20 centesimi a vantaggio della messicana Lara Sanchez Soto, non proprio una celebrità dei tuffi. Beffa nella beffa l’azzurra, che era seconda dopo il primo tuffo, si è messa alle spalle le rivali più attese, molto fallose, ma ha chiuso la sua avventura olimpica (non farà la piattaforma) con la più grossa delusione in carriera. E quasi in contemporanea, mentre la pallavolo donne si arrendeva senza gravi conseguenze alla Russia e tramontavano definitivamente i sogni di finale di Cigolari-Menegatti nel beach volley, è uscita di scena in anticipo anche la pallanuoto donne, incolore e sprecona contro gli Stati Uniti che, dopo la fiammata iniziale italiana, si sono imposti con un perentorio 9-6. Oggi si riparte con nuovi sogni. Da una parte quello doppio dei tiratori nella fossa (più Fabbrizi che Pellielo) e nella carabina tre posizioni dell’insaziabile Campriani, dall’altra appesi agli anelli di Matteo Morandi nella ginnastica. Ma anche Valentino e Cammarelle nella boxe sarebbero già sul podio in caso di vittoria. © RIPRODUZIONE RISERVATA


LUNEDÌ 6 AGOSTO 2012

L’INTERVISTA

S

Allegri 2012

La stagione 2011-12 Arriva secondo in campionato (24 vinte, 8 pari, 6 perse), semifinalista in C.Italia (2 vinte, 1 pari, 1 persa), esce ai quarti di Champions (3 vinte, 4 pari, 3 perse)

S La stagione 2010-11 Allegri arriva al Milan e vince lo scudetto (24 vinte, 10 pari, 4 perse), è semifinalista in Coppa Italia (2 vinte, 1 pari, 1 persa) ed esce agli ottavi di Champions (2 vinte, 3 pari, 3 perse)

«

Ripartiamo da zero Milan sfavorito? L’anno scorso lo era anche la Juve... Il tecnico: «Senza Ibra e Thiago cambieremo modo di giocare e andremo avanti. Se dovesse arrivare Kakà lo piazzerò davanti alla difesa...»

DAL NOSTRO INVIATO

ALESSANDRA BOCCI PHILADELPHIA (Usa)

Più povero tecnicamente, più libero, probabilmente, Massimiliano Allegri si avvia alla terza stagione di Milan. E’ il suo anno zero, oltre che quello di tutta la squadra. «Sono arrivato e ho trovato campioni, poi la società ha fatto grandi acquisti e ci siamo presi lo scudetto. Nella seconda stagione abbiamo sbagliato due mesi e abbiamo perso. Ora se n’è andata una generazione di gente che aveva vinto tutto, e chi vince ha sempre ragione. Ma è inutile guardarsi indietro. Cambieremo modo di giocare e andremo avanti». L’addio di una generazione è stato complicato dalla cessione di Ibra e Thiago.

«Così saremo tutti più responsabilizzati. E faremo il lavoro tutto in una volta».

v NEGLI STATI UNITI

LA GAZZETTA DELLO SPORT

il viaggio

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da vado dritto, e perché la società mi ha dato fiducia. E poi credo che la squadra sarà rinforzata, un paio di giocatori arriveranno...». Per ora, con quelli che ha, sta facendo un precampionato migliore del solito.

«La squadra sta lavorando bene, non siamo al top ma non è importante esserlo adesso. Sono soddisfatto dei ragazzi. Del modo di stare in campo, dell’intensità, dei concetti di gioco. L’Olimpia era un avversario di livello medio-basso ma anche al Chelsea campione d’Europa abbiamo concesso poco o niente». Lei, come tanti allenatori, non ama le amichevoli estive e le tournée.

«Però questa è costruita bene. Abbiamo semplicemente trasportato in America due settimane del lavoro che avremmo fatto a Milanello, ci siamo allenati in un centro, quello dei Philadelphia Eagles, che è all’altezza del nostro». Il Real Madrid è il primo banco di prova vero?

Era convinto che quei due sarebbero rimasti. I ripensamenti di Berlusconi hanno fatto fare una figuraccia anche a lei e a Galliani.

«D’altra parte, anche il presidente si era esposto in prima persona su Thiago... Credo semplicemente che si sia trattato di un’offerta irrinunciabile».

S Massimiliano Allegri, 45 anni l’11 agosto, guida il Milan per la terza stagione PHOTOVIEWS

Come ha reagito nel vedere la sua squadra decapitata?

«Ricomincio da capo, nel migliore dei modi. Aspetto il 31 agosto, la fine del mercato. La squadra ha entusiasmo, ha qualità tecniche, ha ragazzi con i principi giusti». Ora la gente si aspetta due-tre anni di dominio Juve...

«L’anno scorso pareva che dovessimo dominare noi, che fosse un duello con l’Inter, e la Juve ha chiuso imbattuta, sicché...». Ha mai pensato di mollare tutto?

«No, perché quando prendo una stra-

«E il Chelsea allora? Il Real Madrid è la squadra più forte d’Europa con il Barcellona, ma ciò non vuol dire che non si possa fare una buona partita». Proverà ancora il «falso nueve»?

«Questa cosa del falso nueve non la capisco. Rispetto all’anno scorso, quando giocavamo con i tre in attacco, cambia poco, solo che le punte stanno un po’ più larghe. Eppure nel calcio ci sono le mode, funzionano le formule, i numeri». Tutti aspettano il salto di qualità di Pato.

«E’ l’anno fondamentale, per lui e per Boateng. Devono cercare la consacrazione definitiva e avere più responsabilità farà bene a tutti e due». Più responsabilità ai giocatori, forse meno per lei: non potranno più dirle che ha vinto lo scudetto solo perché aveva Ibra o che è l’unico ad averglielo fatto perdere...


LUNEDÌ 6 AGOSTO 2012

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TANTE SOLUZIONI PER IL TECNICO Le cessioni illustri hanno impoverito il tasso tecnico della squadra, ma Allegri quest’anno — così come nelle due precedenti stagioni della sua gestione — potrà allenare un gruppo in cui diversi giocatori sono in grado di ricoprire due (se non tre) posizioni o addirittura ruoli diversi. Le alternative non mancano, in tutte le parti del campo. Il compito più difficile che aspetta il tecnico rossonero sarà riadattare il gioco, fin qui imperniato su Ibrahimovic, ai nuovi interpreti. E’ questa la missione estiva.

«

Mai pensato di mollare. Il club mi ha dato fiducia e la squadra sarà rinforzata

«Guardi, avere Ibra è una grande fortuna per un allenatore. Lui e Thiago sono giocatori unici. Ma come ho detto andremo avanti. Ibra è un accentratore, ora il gioco sarà distribuito in modo diverso. Proveremo altre cose. E in ogni caso, penso che i due anni della mia gestione siano stati positivi, a parte l’ultimo mese e mezzo, due mesi». Si è dato una ragione di quel crollo?

«Abbiamo avuto troppi infortuni, abbiamo perso Thiago. E a livello psicologico abbiamo patito l’eliminazione dalla Champions. Ma questo non vuol dire che avremmo dovuto perdere il campionato». ALLEGRI SU SE STESSO

«

Boateng è un trequartista atipico e a noi piace così. Per lui e Pato è l’anno fondamentale, devono cercare la consacrazione. Più responsabilità farà loro bene

Però ora dopo quel crollo anche per lei è la prova del nove.

«E’ un anno speciale, diverso dai primi due. Più stimolante, perché questa è una squadra che vedremo crescere». C’è molto scetticismo, anche dei tifosi.

«Uno stimolo in più. Questa è una squadra che si farà apprezzare, per il modo di giocare e per la disponibilità. Deve credere nei suoi mezzi, mantenendo la serenità ce la faremo. E poi sarà un campionato più equilibrato: c’è la Roma, il Napoli ha una buona intelaiatura e avrà il vantaggio di non giocare la Champions, c’è l’Inter di Stramaccioni che sta facendo un buon lavoro dall’anno scorso. Serviranno meno punti per il titolo e ci sarà da lottare per tutti. La Juve è la favorita e ha fatto anche dei buoni acquisti, ma non si sa mai». Ibra dice che il Psg è più forte del Milan perché gli ha tolto i due migliori. Non è una mancanza di rispetto per voi?

«Non ci faccio caso. Lui è fatto così, si sente sempre il migliore. E’ questa la sua forza». Nel capitolo amarezze ci sono anche le dichiarazioni di Gattuso.

«Se ha detto quelle cose vuol dire che se le sentiva». Ha parlato di regole saltate.

ALLEGRI SU BOATENG E PATO

«

Deve correre, tutti devono farlo. Nell’Inter del Triplete Eto’o faceva il terzino

«Le regole non sono mai saltate. In tutti gli spogliatoi ci sono momenti di tensione più o meno alta, ma non è che nell’anno dello scudetto ci dessimo tutti i bacini in bocca». Quindi non diventerà più cattivo.

«Non c’è bisogno. Io parlo con tutti e qualche volte litigo. Ci sono caratteri che hanno bisogno di essere lisciati e altri per i quali servono le bastonate». Ha litigato di più con Ibra o Seedorf?

«Con Seedorf ho chiacchierato, con Ibra parlato (espressione ironica, ndr). Ma nella mia disonestà non le mando a dire a nessuno». ALLEGRI SU EL SHAARAWY

Bastona anche Robinho?

«Ha voluto fare la gara di calci di puni-

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L’AMICHEVOLE

d Montolivo lafrase DEL GIORNO

NEL TEST CON L’OLIMPIA

3

GDS

LA GAZZETTA DELLO SPORT

1 Allegri osserva la squadra durante l’amichevole col Chelsea. Dietro al tecnico tantissimi giovani: è la linea di quest’anno BUZZI 2 Robinho porta in vantaggio il Milan contro l’Olimpia EPA 3 Antonio Nocerino ha realizzato una doppietta e si prepara a un’altra stagione da protagonista: nella scorsa ne ha fatti 11 EPA

4

zione con me e ha perso, non serve altro». Cassano va lisciato o bastonato?

I NUMERI

«Se c’è da bastonare si bastona. E così va con tutti gli altri».

3

Chi tira il gruppo ora che tanti vecchi se ne sono andati?

i campionati vinti da Allegri: 1 da giocatore (Aglianese, Serie D, 2001-02) e 2 da allenatore (Sassuolo, C1, 2007-08; Milan, scudetto, 2010-11)

2

le Panchine d’oro una di Prima divisione per la stagione 2007-08 col Sassuolo e una di Serie A per la stagione 2008-09 col Cagliari

«Ambrosini, Bonera e Yepes». Se arriva Kakà dove lo farà giocare?

Risata. «Davanti alla difesa, no?». Ambrosini dice che è una soluzione inattuabile.

Sorriso furbetto. «Lo dice perché non ha ancora fatto il corso da allenatore». Il trequartista resta Boateng?

«E’ un trequartista atipico e a noi piace così. Un falso nove». Vedremo mai Emanuelson terzino?

«No. Al massimo farà l’ala sinistra, come è successo qualche volta». El Shaarawy per ora si trova a dover correre più che fare gol.

«Sa che deve correre e sta lavorando tantissimo. Non scordiamoci che nell’Inter del Triplete Eto’o faceva il terzino. Per vincere bisogna correre tanto e lavorare tanto. Tutti». A proposito di coppe passate, idee per la Champions?

Intesa fra Robinho e Cassano. Domani la squadra sarà Allegri «Sono a New York contento della prestazione della squadra, nonostante ci fosse un caldo torrido e un campo sul quale non era semplice giocare. Mi sono piaciuti diversi giocatori, perché hanno interpretato la partita come si doveva. Loro avevano qualcosa in meno di noi, quindi era giusto e bello vincere. Cassano (nella foto) mi è piaciuto, ma è abbastanza scontato che se le partite si mettono sul piano della tecnica lui esce da vincitore»

«Pensiamo al campionato. In Champions l’obiettivo è superare il girone, magari arrivare ai quarti. Il primo obiettivo è restare fra le prime tre in Italia e quindi riqualificarsi alla Champions».

MILAN OLIMPIA

3 1

PRIMO TEMPO 3-1 MARCATORI Robinho (M) al 24’, Nocerino (M) al 37’ e 43’ p.t.; Escalante (O) al 27’ s.t. MILAN (4-3-3) Amelia (dal 19’ s.t. Pazzagli); Abate (dal 1’ s.t. De Sciglio), Bonera (dal 19’ s.t. Iotti), Acerbi, Antonini (dal 1’ s.t. Mesbah); Nocerino, Montolivo (dal 10’ s.t. Cristante), Constant (dal 19’ s.t. Emanuelson); El Shaarawy (dal 35’ s.t. Prosenik), Cassano (dal 32’ s.t. Ambrosini), Robinho (dal 19’ s.t. Valoti). PANCHINA Abbiati, Yepes, Flamini. ALLENATORE Allegri. OLIMPIA (4-4-2) Valladoers (dal 1’ s.t. Izaguirre); Beckeles, Palacios (dal 1’ s.t. Portillo), de Souza (dal 25’ s.t. Escalante), Garcia; C.W. Mejia (dal 13’ s.t. J.R. Mejia), Bruschi, Cordova (dal 19’ s.t. Arevalo), Tilguath (dal 1’ s.t. Reina); Caetano (dal 1’ s.t. Emilio), Elvir (dal 1’ s.t. Rojas). ALLENATORE Tosello. ARBITRO Villareal. AMMONITI Montolivo.

DAL NOSTRO INVIATO

PHILADELPHIA (Usa)

Doppio lavoro oggi a Philadelphia per il Milan, che domani si trasferirà a New York dopo l’allenamento della mattina. Né Milan né Real Madrid hanno infatti avuto il permesso di allenarsi sul campo degli Yankees che ospiterà la partita mercoledì sera (le due di notte in Italia). Per l’occasione, sul diamante verrà steso un tappeto di erba naturale. Un evento di calcio in uno stadio del baseball è sempre un po’ speciale: il Milan ha partecipato in qualche modo a una partita degli Yankees nel 2004, quando Costacurta venne chiamato a lanciare la prima palla in una gara casalinga fra Yankees e Orioles. Bilancio La partita contro il Madrid in uno dei luoghi simbolo dello sport americano chiuderà una tournée che per ora soddisfa lo staff tecnico, per il lavoro fatto e per i risultati delle amichevoli. Sabato, a Boston, il Milan non ha dovuto faticare con l’Olimpia di Tegucigalpa, e la partita ha lasciato piacevoli tracce: la doppietta di Nocerino, l’intesa fra Robinho e Cassano, il progresso di El Shaarawy (che ha segnato un gol non convalidato), i primi passi da playmaker milanista per Montolivo, che occuperà il posto davanti alla difesa in condominio con Ambrosini, sempre che il mercato non riservi altre possibilità.

Ridimensiona idee passate...

«E’ una questione di concentrazione. Ci stiamo ricostruendo e dobbiamo concentrarci sulle cose principali».

»

primi passi da play Bonera ok

Ai tifosi che cosa si sente di promettere?

«Che ci faremo apprezzare. E cresceremo. Comincia una sfida affascinante». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Difesa ok Buona la prova difensi-

S Antonio Cassano, 30 anni, abbraccia Robinho, 28, autore del primo dei tre gol rifilati dal Milan all’Olimpia nell’amichevole di Boston EPA

va di Bonera, che si sta calando in un ruolo nuovo per lui, nel senso che non si è mai trovato ad avere il posto fisso. Il nuovo carico di responsabilità sembra giovare a Bonera e agli altri della generazione di mezzo, come Antonini e il più giovane Abate. L’Olimpia però non era un avversario complicato: a New York il Milan deve dimostrare di essere davvero sulla strada giusta. Vincere con il Madrid in amichevole non è importante, mostrare miglioramenti sul piano del gioco sì. al.bo. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 6 AGOSTO 2012


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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LE STRATEGIE ROSSONERE

A

Kakà-Tevez Che spintoni...

PER LA DIFESA

S Mapou Yanga Mbiwa, 23 anni, difensore francese del Montpellier: per lui il Milan continua il braccio di ferro con il club francese, ma intanto si valuta anche l’alternativa italiana, cioè Marco Andreolli, centrale del Chievo

Uno esclude l’altro Occhio a Dzeko E Matri aspetta In attesa dell’incontro con il Real il Milan torna a flirtare con il City CARLO LAUDISA twitter@carlolaudisa MILANO

Belli e impossibili: almeno insieme. I nomi di Ricardo Kakà e Carlitos Tevez sono da settimane associati al Milan. Prospettive elettrizzanti, ma chiaramente in alternativa. E’ bene metterlo in chiaro per districarsi nel finale di mercato rossonero. E il discorso vale anche per Dzeko e Matri, altri candidati a vestire la maglia rossonera. Ciò spiega anche perché l’a.d. milanista Adriano Galliani ogni giorno che passa diventa sempre più cauto. Anche nella trasferta statunitense continua il suo lavoro di setaccio. In particolare c’è l’appuntamento con Florentino Perez: proprio per valutare le concrete possibilità di un prestito del brasiliano. Un’operazione complicata sotto tanti punti di vista, soprattutto perché il Milan vincola il suo interesse ad una soluzione

il retroscena

in prestito e con la condivisione del pagamento dello stipendio. Perciò Galliani non dà nulla per scontato e si prepara a soluzioni alternative. Mentre continua il braccio di ferro con il Montpellier per il difensore Yanga Mbiwa (in alternativa c’è il nome italiano di Andreolli del Chievo), il club di via Turati mette nel conto di poter mettere a segno solo un colpo ad effetto per l’attacco. Così se sorgono problemi per Kakà, non ci si stupisca se il Milan vira su Carlitos Tevez, da gennaio in cima ai pensieri di Allegri. Tutto dipende dalle mosse del City in entrata, visto che Mancini è sempre concentrato su Van Persie. E se Mansour portasse davvero a casa l’olandese dell’Arsenal, allora, dovrebbe rinunciare a uno dei suoi preziosi attaccanti. Ecco perché Galliani non chiude la porta a una di queste due soluzioni. E il flirt con il

Manchester City non perde mai d’attualità. Parla Dzeko Ovviamente il bosniaco non sembra insensibile al corteggiamento milanista: «Seguo sempre il campionato italiano, un giorno mi piacerebbe giocarci — ha detto a Sky Sports il bosniaco — So anche che il Milan ha venduto due dei suoi migliori giocatori... Per ora sono un giocatore del City, ma per avere la certezza che rimarrò qui bisognerà aspettare la fine del mese. Vedremo cosa succederà, se arriverà Van Persie o qualcun altro». Attesa Matri In questo sce-

nario non va mai trascurata l’opzione-Matri. Max Allegri a Cagliari ne ha forgiato la maturazione, ma la Juve se ne priverà davvero? E soprattutto accetta l’idea del prestito? © RIPRODUZIONE RISERVATA

Tagliati 60 milioni sugli stipendi Conti in pareggio, Fininvest respira

MARCO IARIA twitter@marcoiaria1

In via Turati la parola d’ordine è diventata autosufficienza. È ciò che chiede Fininvest, è ciò che impone la crisi economica, è ciò che prescrive il fair play Uefa. Il Milan dovrà camminare con le proprie gambe? Adriano Galliani ha recepito l’input e lo sta subito mettendo in pratica. Tra la fuoriuscita dei senatori e le cessioni eccellenti di Thiago Silva e Ibrahimovic il risparmio sui costi e le entrate straordinarie produrranno effetti dirompenti già nel bilancio che chiuderà il 31 dicembre 2012: dal -67 milioni del 2011 a un sostanziale pareggio. Ma a differenza delle misure «tampone» del 2006 e 2009, quando le plusvalenze di Shevchenko e Kakà sistemarono i conti solo temporaneamente, la nuova austerity rossonera promette di durare a lungo. La chiave di tutto sta nel monte-stipendi, che ha subito una profonda cura dimagrante, scendendo già — su base annua e considerando solamente i tesserati — da 190 a 130 milioni. Certo, la campagna acquisti chiuderà soltanto a fine agosto ma il tetto d’ingaggio da 4 milioni è diven-

Da sinistra Carlos Tevez, 28 anni (Manchester City) ACTION Ricardo Kakà, 30 anni (Real Madrid) PHOTOVIEWS Sopra, Edin Dzeko, 26 anni (Manchester City) AFP e Alessandro Matri, 27 anni (Juventus) FORTE

IMAGES e

130

i milioni del monte-stipendi dei tesserati rossoneri. La cura dimagrante dell’estate ha prodotto un taglio di 60 milioni tato un must per l’equilibrio gestionale.

Il presidente Silvio Berlusconi, 75 anni PHOTOVIEWS

Fuori i senatori, Ibra e Thiago: nel bilancio 2012 impatto da 75 milioni tra risparmi e plusvalenze

Primi risultati Il bilancio 2012 beneficerà per metà (il semestre che va da luglio a dicembre) del taglio degli stipendi dei partenti: quindi 30 dei complessivi 60 milioni. Ma ci saranno pure i circa 45 milioni relativi alle plusvalenze del brasiliano e dello svedese. Rispetto al 2011, poi, scomparirà la «tassa» di 11 milioni del premio scudetto pagato alla squadra. La struttura dei ricavi, invece, resterà più o meno la stessa. Un anno fa, con 243 milioni, il Milan è stata la prima società italiana per fatturato (al netto delle plusvalenze), con un’impennata del settore commerciale (da 67 a 82). Nel 2012 l’importo corrisposto dall’Uefa per la partecipazione alla Champions è più alto, grazie all’approdo ai quarti, ma verrà mitigato dal ca-

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i milioni versati da Fininvest in conto capitale nel corso del 2012. Stando così le cose, non dovrà sborsare altri soldi lo degli introiti da abbonamenti. Quanto ai diritti tv, i rossoneri hanno già scontato nel 2011 la contrazione derivante dal ritorno alla vendita collettiva, imposta dalla Legge Melandri. A oggi il margine operativo lordo dell’esercizio 2012 (cioè prima di proventi e oneri finanziari e di imposte) risulta essere leggermente in utile. Un incredibile miglioramento dal -62 (-67 la perdita netta) dell’anno precedente. È vero che le prossime operazioni di mercato potranno cambiare lo status quo, ma non stravolgerlo. A esempio, se anche venissero investiti 20 milioni in acquisizioni di calciatori, sul conto economico 2012 peseranno solo per una frazione della torta da spalmare, alla voce ammortamenti, su tanti anni quanti sono quelli dei contratti delle rispettive new entry. La buona notizia per la Fininvest è che, stando così le co-

se, non dovrà più staccare altri assegni fino alla fine dell’anno, dopo i 25 milioni versati in conto capitale a marzo per risollevare il patrimonio netto dai bagni di sangue dei bilanci passati e i 4 milioni di giugno per coprire l’acquisto di Acerbi. Ma il gruppo della famiglia Berlusconi, alle prese con il crollo in Borsa del titolo Mediaset (-80% da aprile 2010) e le difficoltà di Mondadori, ha ormai deciso che il processo virtuoso del Milan dovrà continuare senza tentennamenti e approdare a una normalizzazione delle dinamiche costi-ricavi. Parametro rivelatore Quando l’Inter andrà via da San Siro per sistemarsi nella nuova casa costruita dai cinesi, il club rossonero potrà pensare di ottimizzare il Meazza, inglobando l’area del trotto. Ma ci vorrà qualche anno e, fino ad allora, i ricavi non potranno di certo subire un’impennata. L’unica strada resta quella del contenimento delle spese per il personale che nel 2011 pesavano addirittura per l’85% sul fatturato. Nel 2013 si dispiegheranno su tutti e dodici i mesi gli effetti della cura estiva, così il rapporto stipendi-entrate scenderà attorno al 60%, in linea con i parametri contenuti nel manuale del fair play finanziario. La vera sfida sarà quella di restare nel giro di Champions pur con una rosa economicamente meno pesante. A quel punto il Milan avrà svoltato davvero. © RIPRODUZIONE RISERVATA

4 I NUMERI

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i milioni di plusvalenze generati questa estate dalle cessioni di Ibrahimovic e Thiago Silva al Paris Saint Germain. Figureranno nel bilancio 2012 del Milan

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i milioni del premio scudetto che il club rossonero pagò alla squadra nel 2011. Nel bilancio che chiuderà il 31 dicembre non ci saranno


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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VERSO LA SUPERCOPPA ITALIANA

Pechino -5 LA PARTITA

Sabato alle 14 In diretta su Rai 1 La sfida di Supercoppa Tim 2012 13 tra la Juventus, campione nazionale, e il Napoli, vincitore della Coppa Italia, è in programma in Cina, a Pechino, nello stadio Bird’s Nest (Nido d’uccello), sabato 11 agosto alle ore 20 locali (le 14 in Italia), con diretta televisiva su Raiuno. Il contratto siglato dalla Lega con la Vansen prevede la disputa di un’altra Supercoppa in Cina entro il 2014. Sarà la prima partita italiana a essere giocata con gli arbitri di porta voluti da Michel Platini, il presidente dell’Uefa, dopo la recente approvazione dell’International Board e la direttiva della confederazione europea che li userà in tutte le sue competizioni. I nuovi assistenti arbitrali saranno impiegati anche in Serie A, nei playoff e playout di Serie B e, forse, nelle fasi finali della Coppa Italia.

IL PROGRAMMA

La Juve inizia oggi ad allenarsi Definito il programma ufficiale delle due squadre finaliste per quanto riguarda gli allenamenti aperti ai media e le conferenze stampa, nelle giornate di avvicinamento a quello che sarà il primo appuntamento ufficiale della stagione calcistica italiana: oggi allenamento Juventus all’Olympic Sports Center a partire dalle 17.30 ora locale (le 11.30 in Italia); domani allenamento Napoli al Worker’s Stadium a partire dalle 17 ora locale (le 11 in Italia). Questo è, invece, il programma delle conferenze stampa: giovedì, alle 18.30 ora locale, parleranno l’allenatore e un giocatore del Napoli nella sala stampa dello stadio Bird’s Nest; venerdì, alle 18.30 ora locale, sarà il turno dell’allenatore e di un giocatore della Juventus, nella sala stampa del Bird’s Nest.

4

IL PERSONAGGIO TORNATO DA LONDRA E’ GIA’ PRONTO A SFIDARE DI NUOVO I BIANCONERI

Solo 2 giorni al mare 217 Cavani stakanovista per un’altra coppa

I NUMERI

Le partite ufficiali disputate da Hamsik con la maglia del Napoli (dal 2008 al 2012)

43

Gli assist totali realizzati da Hamsik in tutte le gare ufficiali disputate (37 con il Napoli e 6 con la Slovacchia)

3

Gli anni mancanti alla fine del contratto di Cavani che al momento percepisce 1,8 milioni a stagione

DAL NOSTRO INVIATO

PECHINO

Edinson Cavani partirà oggi pomeriggio con la squadra. L’attaccante ha trascorso due giorni di vacanza a Gaeta, prima di mettersi a disposizione di Mazzarri. Confermata, dunque, la sua presenza, sabato. Comincia, così, la settimana che si concluderà con il primo impegno ufficiale della stagione, quella finale di Supercoppa Italiana che si giocherà sabato a Pechino. Il tecnico e tutti tifosi puntano molto sul

Edison Cavani, 25 anni, attaccante del Napoli FORTE

rientro dell’uruguaiano che è chiamato a dare un contributo decisivo alla conquista di un trofeo importante per tutto l’ambiente napoletano. La delusione per l’eliminazione dall’Olimpiade di Londra ha consegnato al Napoli un giocatore con tanta voglia di rivalsa. Sono bastati due giorni di vacanza per mettersi alle spalle l’amarezza di una sconfitta non preventivata. Cavani non ha voluto perdere tempo. Dall’Inghilterra s’è messo subito in viaggio per raggiungere Mazzarri ed i compagni a Castelvolturno. Poi, d’accordo con lo stesso allenatore, ha optato per un meritato riposo. Da lui i tifosi vogliono le prime reti, pesanti per sconfiggere nuovamente la Juve, così com’è già accaduto lo scorso maggio per la finale di coppa Italia. Il Napoli, è stata l’unica squadra che ha battuto la Juve nella passata stagione. Ed è opinione generale che l’impre-

sa possa nuovamente ripetersi. Si parte Con un giorno di ritardo rispetto alla Juve, Mazzarri e la squadra voleranno verso Pechino dove atterreranno domani mattina alle 8 locali. Il ritorno a Napoli è stato fissa-

I tifosi si aspettano tanto da lui. Vogliono le reti che hanno sconfitto la Juve to per domenica. Mazzarri ha già ufficializzato il programma di allenamenti. Dopo due giorni di riposo, il Napoli tornerà ad allenarsi nel pomeriggio di Ferragosto e proseguirà senza interruzioni fino all’esordio in campionato a Palermo. mi.mal.

Napoli a tutto gol

Sul trono dell’estate 14 c’è Pandev E Insigne scalpita

66

I gol segnati in partite ufficiali da Cavani nelle 2 stagioni con la maglia del Napoli

Le partite contro la Juventus giocate da Goran Pandev. 6 i gol segnati dal Macedone contro la squadra bianconera

Il macedone ha segnato 7 delle 21 reti degli azzurri, al San Paolo sono già arrivati più di 100.000 spettatori: che euforia verso il primo trofeo della stagione

Le tre potenze del Napoli dall’alto in basso: Lorenzo Insigne, 21 anni, Marek Hamsik, 25 anni, Juan Zuniga, 26 anni.

Il Nido d’uccello di Pechino REUTERS DAL NOSTRO INVIATO

IL LAVORO DELLA LEGA

Dall’Italia arrivato pure l’agronomo Viaggia ormai a pieno regime la macchina organizzativa della Supercoppa. Mentre per i rappresentanti della Lega Serie A proseguivano i lavori sul piano organizzativo e logistico in vista dell'arrivo delle squadre previsto tra oggi e domani, è già sbarcato l’agronomo della Lega Giovanni Castelli, che seguirà e si occuperà da qui alla finale di sabato della cura dei campi di allenamento e di gara, affinché il manto erboso possa risultare all'altezza dei migliori standard. Dopo aver ispezionato il campo dello stadio Bird’s Nest, al termine della partita tra Beijing Guoan e Dalian Shide Castelli ha visitato il Worker’s Stadium. Quindi il turno Olympic Sport Center. Nelle settimane scorse l’agronomo era già stato in Cina effettuando tre sopralluoghi agli impianti della Supercoppa italiana.

MIMMO MALFITANO PECHINO (Cina)

Sono gol estivi, d’accordo. Ma servono comunque e danno indicazioni sulla validità degli schemi e degli attaccanti. Una buona parte di certezze le ha già, Walter Mazzarri, sul suo Napoli: sarà una squadra a trazione anteriore, nonostante la partenza di Lavezzi. Un’assenza che si sta notando molto poco. Merito, probabilmente, di Goran Pandev, il primo acquisto voluto dall’allenatore, che è già insostituibile e sta andando in gol con una continuità impressionante: nelle ultime 6 gare ha realizzato 7 delle 21 reti del Napoli. E non c’è ancora Cavani, mentre Insigne s’è dovuto fermare per un problema alla caviglia. Entrambi, tuttavia, saranno disponibili per la Supercoppa. Maggiore concretezza Rispetto alle stagioni passate, questo Napoli sta evidenziando una maggiore concretezza sotto rete. Il cinismo di Pandev e le giocate estrose di Insigne hanno caratterizzato, finora, le amichevoli. Partite disputate contro avversari di caratura europea, parten-

do proprio dal Bayern Monaco già affrontato nell’edizione scorsa della Champions League. E anche al cospetto di difensori collaudati Pandev non ha avuto battute a vuoto, s’è saputo costruire la sua estate da sogno con prestazioni che hanno permesso al Napoli di radunare sugli spalti del San Paolo poco meno di 100.000 spettatori per le tre amichevoli disputate nella scorsa settimana (Bayer Leverkusen, Bordeaux e Sporting Braga). Incidenza Mazzarri Il suo Napoli, adesso, gioca quasi a memoria. Anche gli ultimi arrivati tipo Insigne, per esempio, si sono saputi inserire nei suoi schemi senza troppe difficoltà. Ruoli e compiti che ciascuno interpreta in scioltezza, così come chiede l’allenatore, deciso come non mai a vivere una stagione da protagonista. La squadra c’è, e le ripartenze sono il pane quotidiano di un collettivo che tende, prevalentemente, a sfruttare al massimo il po-

tenziale offensivo. Le idee di Mazzarri sono gia abbastanza chiare: Cavani sarà il punto fermo dell’attacco, il riferimento offensivo più avanzato, mentre Pandev agirà alle sue spalle, provando ad inserirsi negli spazi che man mano andranno ad aprire Hamsik e i due esterni sulle fasce. Rivelazione Insigne L’allenatore gli ha parlato apertamente, spiegandogli che in squadra ci sono delle gerarchie. «Gli ho detto che è stato bravo a segnare tanti gol in Lega Pro e in B, ma gli ho anche fatto notare che la Serie A è tutt’altra roba. Resta il fatto che se dovesse dimostrarmi sul campo di garantirmi qualcosa in più rispetto a Pandev e Cavani, il posto di titolare sarà suo». Intanto, il ragazzo sta forzando i tempi per recuperare dall’infortunio alla caviglia che l’ha costretto a saltare le ultime due amichevoli. Mazzarri ha preferito tenerlo fuori contro lo Sporting Braga. Insigne potrebbe essere l’uomo in più del collettivo da opporre alla difesa juventina. Ammesso che Cavani e Pandev non chiudano in anticipo la pratica. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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RITRATTO IL NUOVO ALLENATORE DELLA JUVENTUS HA GIOCATO FINO ALL’ETA’ DI 44 ANNI

Così Massimo ha fatto Carrera SEBASTIANO VERNAZZA

Oggi allenatore, fino a ieri giocatore. Massimo ha fatto una lunga Carrera. Ultima partita ufficiale da calciatore il 4 maggio 2008, all’età di 44 anni e con la maglia della Pro Vercelli. Una sconfitta - Alto Adige-Pro 2-1, nella ex C2 -, ma che importa. Portieri esclusi, sono rari i giocatori che tirano fino agli «anta» inoltrati. Dalla Pro alla Pro Carrera, nato

nel 1964 a Sesto San Giovanni, alle porte di Milano, era difensore. In principio terzino. Alla Pro Sesto 1982-83, nell’allora Interregionale, il debutto nel calcio degli adulti. Ha cominciato quando c’erano i telefoni a gettoni e ha

smesso nell’era degli smartphone. Tra le due Pro, la Pro Sesto dell’inizio e la Pro Vercelli della fine, un romanzo. A Pescara e a Bari, negli Ottanta, il lavoro con Enrico Catuzzi, allenatore che molto ha contribuito al rinnovamento del nostro calcio di fine Novecento, specie di Zeman all’italiana. Nelle squadre «catuzziane» Carrera impara la zona, interpreta più parti. A Pescara è compagno di Gian Piero Gasperini. Lui, il «Gasp» ex tecnico dell’Inter. L’esordio in Serie A è tardivo, a 25 anni, in un Bari-Fiorentina del 1989, però sono tempi in cui la Serie A esprime difensori fortissimi: Franco Baresi, Maldini, Riccardo Ferri, Bergomi, Vierchowod. Sono i giorni di Van Basten e Maradona, ma Carrera va controcorrente: «L’attac-

cante che mi mette in crisi è Turchetta del Cesena».

Massimo Carrera, 48 anni, e in alto a destra Antonio Conte, 43, in tribuna

Col Trap e con Lippi Carrera arriva alla Juve nell’estate del 1991 e destino vuole che nello stesso periodo diventi bianconero un «certo» Antonio Conte. Li manda la Puglia: Massimo dal Bari, Antonio dal Lecce. Il secondo è più giovane di cinque anni, ma i due si intendono. Nasce l’amicizia che li porterà fino al timone della Ju-

ve corrente. Il primo allenatore del Carrera juventino è Giovanni Trapattoni e il Trap, nato a Cusano Milanino, ha fiducia nel biondo di Sesto San Giovanni. Affinità elettive. Arrigo Sacchi lo convoca in Nazionale, gli concede un tempo nell’amichevole contro San Marino a Cesena nel febbraio del ’92. Prima e ultima presenza in azzurro. Alla Juve, estate ’94, sbarca Marcello Lippi, che lo piazza al centro. Lippi è un ex libero e Sesto San Giovanni, la città di Massimo, dista 12 chilometri da Cernusco sul Naviglio, il paese dei liberi (Scirea, Galbiati, Tricella): questione di habitat. La Juve vince scudetto e Champions, però Massimo se ne va. Atalanta e Loretta Goggi Estate 1996, il 32enne Carrera passa all’Atalanta e non per svernare. Sette stagioni in trincea, la fascia di capitano. Gli dedicano una canzone, sulle note di

Juve, voglia Pazzo E’ pressing sull’Inter e caccia a Bruno Alves Lo scambio per la punta: Quagliarella frena, ma ai nerazzurri interessa anche Caceres. Bonucci fuori? Peluso sicuro e il portoghese supera Bocchetti DAL NOSTRO INVIATO

MIRKO GRAZIANO SALERNO

Il top player non è oggi una priorità per la Juventus. Se infatti «salta» Bonucci, parte del budget a disposizione andrà dirottato sulle questioni della difesa. E allora in attacco si parla per adesso solo di normal player, e in particolare di Pazzini. In corso Galileo Ferraris stanno infatti prendendo seriamente in considerazione l’ipotesi di uno scambio alla pari con Quagliarella, soluzione che l’Inter per prima ha proposto e che fra l’altro incontra il pieno favore di Pazzini. Insomma, dipendesse dai club e dell’ex doriano, l’affare potrebbe essere già dato per chiuso. L’ostacolo porta al momento il nome di Quagliarella, che sicuramente non avrebbe nulla da ridire sulla destinazione nerazzurra, ma che probabilmente vuole prima capire l’evolversi del mercato interista, per evitare di ritrovarsi in panchina pure a Milano. Di certo, i segnali lanciati al napoletano dallo staff tecnico bianconero non sono buonissimi: contro il Malaga, infatti, dentro solo nel quarto d’ora finale, inserito contemporaneamente ad altri sei compagni della panchina, quasi tutti ragazzi della Primavera. In ogni modo, a prescindere dall’okay di Quagliarella, la Juve non mollerebbe la pista Pazzini, ma tutto slitterebbe inevitabilmente a fine mercato, con l’Inter che sarebbe fra l’altro già pronta a chiedere in seconda battuta Caceres, visto che da Milano è in partenza Maicon. Qui, forse, il no arriverebbe direttamente da Marotta, anche se nel mercato molte cose si ribaltano dall’oggi al domani. Sale Bruno Alves Sono intanto ore calde sul fronte difensori. Ne potrebbero arrivare addirittura due se Bonucci venisse squalificato. Di

fatto, Peluso dell’Atalanta è un obiettivo a prescindere, mentre nella peggiore delle ipotesi (appunto con l’azzurro fermato dalla Disciplinare) servirebbe assolutamente un centrale di esperienza internazionale. Conte ha espresso le sue preferenze: Bruno Alves davanti a tutti; poi, Bocchetti, Astori ed Ecuele Manga del Lorient. Il 31enne portoghese (55 presenze in Nazionale) è da tempo nella lista dei partenti dello Zenit San Pietroburgo e nell’ultimo anno è stato più volte vicino alla Juve, che ora è pronta a una trattativa concreta con i russi. Sia per Bruno Alves sia per Bocchetti servono però non meno di 6-7 milioni di euro.

In ordine dall’alto troviamo Fabio Quagliarella, 29 anni, Federico Peluso, 28 anni e Bruno Alves, 30 anni.

per il difensore, che «alleggeriscono» il potenziale assalto al top player. E infatti su questo fronte la Juventus ha assunto una posizione d’attesa. Oltretutto, dall’Inghilterra arrivano voci di un Van Persie vicino al rinnovo con l’Arsenal e in seconda battuta tentato più dal Manchester United che dal nostro campionato. E anche Luis Suarez sarebbe pronto a prolungare con il Liverpool. Resta di fatto solo Edin Dzeko, che in queste ore ha strizzato l’occhio all’Italia utilizzando giornali e tv. Ma sotto sotto a Torino sperano sempre che si possa riaprire la pista Jovetic.

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PROVINI DECISIVI

Buffon e Vucinic verso il sì

Gianluigi Buffon, 34 anni LAPRESSE

Top player Soldi, quelli

E a sinistra... Per quanto riguarda infine la fascia sinistra, va registrato un rinvio con l’Udinese per il colombiano Armero. Almeno fino a quando non verrà sistemato Reto Ziegler, reduce da un’ottima stagione in Turchia con il Fenerbahçe e ora nel mirino di Benfica, Rubin Kazan, Lazio e Palermo.

«Maledetta primavera» della Goggi: «Se per innamorarmi ancora/ tornerai super Massimo Carrera/ Che importa se ha un'autonomia di un quarto d'ora/ è una bandiera/ grande Massimo Carrera/ sarebbe meglio dire era/ ma il più grande sei ancora tu». Via da Bergamo, non è finita: una stagione al Napoli in B (a 39-40 anni), una al Treviso, tre campionati alla Pro Vercelli nella ex C. L’incarico nel settore giovanile della Juve, la collaborazione con Conte. Tutto bello? Tutto perfetto? No, c’è una tragedia con cui fare i conti. L’incidente nella notte del Capodanno 2011, sulla A4, tra Bergamo e Dalmine. Maxi-tamponamento con due vittime, le 23enni Chiara Varani e Patrizia Paninforni. Carrera, accusato di omicidio colposo, è in attesa di giudizio. I test alcolemici hanno escluso che guidasse in stato di ebbrezza.

18

i milioni di euro pagati dall’Inter nel gennaio 2011 per il cartellino di Gianpaolo Pazzini, allora in forza alla Sampdoria

Salerno-Francoforte-Pechino: questo il percorso che ieri ha portato la banda Conte in Cina. E’ iniziata di fatto l’operazione Supercoppa italiana: sabato alle 14 (ora italiana) la sfida con il Napoli di Mazzarri e Cavani. Il tecnico della Juventus si è portato dietro ben 27 giocatori. Rispetto alla serata di Salerno, è rimasto giù dall’aereo Pazienza (vicino al Torino), mentre ci sono saliti Barzagli e Vucinic, dati per recuperati: polpaccio affaticato per il primo, problemino alla coscia per il montenegrino. A casa i lungodegenti Giorgio Chiellini, Mauricio Isla e Martin Caceres. Ecco l’elenco completo dei convocati per la trasferta in Cina: Buffon, Storari, Leali, Branescu, Barzagli, Bonucci, De Ceglie, Lucio, Masi, Rugani, Lichtsteiner, Untersee, Ziegler, Asamoah, Giaccherini, Marchisio, Marrone, Padoin, Pepe, Pirlo, Pogba, Vidal, Boakye, Giovinco, Matri, Quagliarella, Vucinic. Oggi prima seduta cinese e verifiche importanti appunto per Mirko Vucinic e Andrea Barzagli, oltre che per Gigi Buffon, k.o. per un colpo all’anca durante il riscaldamento di Juventus-Malaga. Al netto degli infortuni, l’undici anti-Napoli dovrebbe essere il seguente: Buffon tra i pali; Barzagli, Marrone e Lucio in difesa; Lichtsteiner largo a destra e De Ceglie sulla corsia opposta; Pirlo in regia; Vidal e Marchisio interni; Vucinic e Matri di punta. Di fatto, solo paio di dubbi: Giovinco contende una maglia a Matri là davanti; Asamoah è in corsa per un posto sulla fascia sinistra.


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SERIE A SI RIPARTE COSI’ LE STATISTICHE DELL’ULTIMO CAMPIONATO

chi tira di più in porta? DI NATALE

70

E’ il finalizzatore di tutte le azioni dell’Udinese ed è notevole la sua precisione quando si trova vicino alla porta avversaria. Antonio Di Natale, nello scorso campionato, ha piazzato 70 tiri nello specchio della porta nemica. Di destro o di sinistro, a lui non importa. Ciò che conta sono la freddezza e la rapidità di esecuzione che, spesso, disorientano i difensori e spalancano la strada del gol per il cannoniere dell’Udinese.

CAVANI

51

Nel Napoli di Mazzarri, nello scorso campionato (e sarà così anche in questa stagione), è l’uomo che ha il compito di tradurre in gol il lavoro di tutti i compagni. Edinson Cavani, su un totale di 109 tiri effettuati, ne ha piazzati ben 51 nello specchio della porta avversaria. La sua percentuale realizzativa è pari al 21,1 per cento. Non elevatissima, ma ciò dipende anche dalla bravura dei portieri avversari che hanno bloccato i suoi tiri.

46

L’attaccante perfetto? Un mix tra Milito e Di Natale Il Principe è il tiratore più preciso: il 67,2 per cento delle conclusioni finisce nello specchio della porta. Totò è il più costante e il più rapido ANDREA SCHIANCHI

Prendete la precisione di Milito e la caparbietà di Di Natale, unite queste qualità e avrete il prototipo del tiratore perfetto. Nell’ultima stagione l’argentino ha piazzato il 67,2 per cento dei tiri nello specchio e Totò, invece, si è distinto perché è stato quello che più degli altri ha cercato la strada del gol con ben 70 conclusioni indirizzate nella porta avversaria. Due attaccanti moderni, molto diversi tra loro, abili a finalizzare il gioco delle rispettive squadre e pure a partecipare allo sviluppo della manovra. Diagonale Di Milito colpisce soprattutto la precisione. Il Principe, sia di destro sia di sinistro, è pronto in ogni momento della partita a piazzare la stoccata. A parte le occasioni che gli capitano nella zona centrale dell’area di rigore, di solite figlie di cross, Milito ama costruirsi l’azione sui lati. Prepara il tiro con movimenti perfetti, difende il pallone con il corpo e con le finte fino a che non capisce che è riuscito a liberarsi definitivamente della marcatura. A questo punto, di norma, sceglie il tiro in diagonale. Potente, ma non potentissimo. Eppure letale per i portieri avversari perché estremamente preciso. Nell’ultimo campionato Milito ha scaglia-

Le cifre si riferiscono all’esperienza di Giovinco con la maglia del Parma, nell’ultimo campionato. La Formica Atomica, che in Emilia si è fatta notare tanto da guadagnarsi la «richiamata» alla Juventus, ha calciato in porta ben 46 volte. Per lunghi tratti della stagione è stato l’elemento più pericoloso della squadra di Roberto Donadoni: si è quasi sempre mosso da seconda punta, ha realizzato 15 gol e si è conquistato la convocazione all’Europeo.

GIOVINCO

4

I NUMERI

41,4

E’ la percentuale realizzativa di Diego Milito nell’ultimo campionato. Dietro di lui, Palacio (32,8) e Denis (23,2).

141

Sono i tiri complessivi effettuati da Antonio Di Natale nell’ultimo campionato. L’attaccante dell’Udinese ha realizzato 23 gol.

German Denis, 30 anni (Atalanta)

Rodrigo Palacio, 30 anni (Inter)

to 38 tiri nello specchio (con una media del 67,2 per cento, appunto). Pensate che il 41,4 per cento di questi tiri è diventato gol. Un’efficacia pazzesca che l’Inter si tiene ben stretta pensando che accanto al Principe ora c’è anche Palacio, un altro molto preciso (58,6 per cento) quando va al tiro. Tra i due, nella speciale classifica della precisione, c’è Denis dell’Atalanta. Curiosità: tre argentini ai primi tre posti. Record Di Natale è, invece, il simbolo della costanza. Forse anche della cocciutaggine. Lui non si arrende mai, ci prova sempre. Nello scorso campionato ha effettuato 141 tiri complessivi, è il recordman della

Serie A. E di questi ben 70 sono stati indirizzati nello specchio (di poco al di sotto del 50 per cento). Considerato il numero dei tentativi, siamo a livelli molto alti. Di Natale, oltre alla tenacia, va sottolineata la rapidità di esecuzione, cosa che gli permette di andare spesso alla conclusione. Appena ha il pallone tra i piedi l’attaccante dell’Udinese, se si trova vicino all’area avversaria, carica e spara. Dietro di lui, per numero di tiri assoluti, ci sono Cavani e Giovinco. Classico finalizzatore il primo e fantasista-goleador il secondo. Abbiamo perso Ibra, è vero, ma non ci mancano le stelle per illuminare la scena. Diego Milito, 33 anni, è alla quarta stagione con l’Inter

© RIPRODUZIONE RISERVATA

10

E’ il numero dei tiri nello specchio effettuati da Walter Samuel. E’ il difensore «più tiratore» dell’ultimo campionato.

3

domande a... ARRIGO SACCHI ALLENATORE

«Diego punta moderna Sa muoversi per la squadra» 1

Milito è il tiratore scelto dell’ultima Serie A. Qual è il suo giudizio sul Principe? «Giocatore moderno, che si muove con la squadra e per la squadra. Detta i tempi della manovra, sa sacrificarsi e, in area di rigore, è micidiale per rapidità e precisione»

2 Dietro Milito, troviamo Denis dell’Atalanta. Sorprendente, no? «Non proprio, perché Denis ha fatto una gran bella stagione a Bergamo. E’ un centravanti molto utile alla squadra: spreca pochi palloni e, spesso, li trasforma in tiri pericolosi, o comunque indirizzati nello specchio della porta avversaria. E poi lui è formidabile di testa: difficile che perda un duello aereo». 3

Palacio, per precisione, è il terzo nella classifica dei tiratori. L’Inter, con lui e Milito, è in una botte di ferro... «Palacio è una classica seconda punta, si muove molto bene fra le linee d’attacco e ha un diagonale davvero preciso. Nell’Inter forma un’ottima coppia con Milito». a.s.

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LE STRATEGIE NERAZZURRE

Inter-Lucas, che rebus Il Psg ripiomba su Maicon Chiudere per Moura è dura, anche perché non si è fatta cassa con le uscite. Ma un aiuto può arrivare da Leonardo LUCA TAIDELLI MILANO

Lucas Moura, 19 anni, brasiliano ANDREOLI

Una settimana rovente per il mercato dell’Inter. Tutto ruota attorno al nome di Lucas Moura, il talento del presente e futuro per il quale è scesa in campo anche Pirelli. Lo sponsor infatti è pronto a dare una mano a Moratti, ma soltanto se per il crack paulista che poi diventerebbe testimonial sul mercato sudamericano. Anche se in questi giorni sono stati continui e intensi gli scambi di telefonate tra Moratti, Fassone, Branca e Ausilio, non è da escludere che già oggi vada in scena un vertice societario per fare il punto sulla trattativa cardine. L’Inter infatti sa che, pur avendo fatto un grande lavoro su più fronti, arrivare a Lucas rimane tutt’altro che facile e quindi continua a monitorare diverse alternative.

S Andrea Ranocchia Il 24enne che sembrava tornato quello della stagione 2010-11 è stato coinvolto nell’inchiesta sul calcioscommesse e rischia una squalifica

Marco Andreolli, 26 anni, difensore LIVERANI

Rischio difesa Torna di moda Andreolli MILANO

Maicon, 31 anni, difensore LUCIANO

parte del passivo. Il problema principale sarebbero i debiti contratti con le banche, che ammontano a circa 40 milioni. Più o meno la cifra che il San Paolo chiede per far partire Lucas. Il quale ha già fatto presente di volere partire, anche perché dall’1 agosto la quota di cartellino che spetta al suo entourage è passata dal 20 al 30%. Moratti e le alternative Ecco che però si torna al solito problema: quanti soldi può investire l’Inter su Lucas? Fondamentale come sempre sarà il volere di Moratti, che non vuole farsi prendere per il collo, ma allo stesso tempo sente che per quella che è la concorrenza attuale con il 19enne della Seleçao si può tornare a vincere subito, almeno in Italia. Premesso che se i soldi destinati a Lucas non dovessero bastare non saranno reinvestiti in toto su altri obiettivi, l’Inter in pochi giorni dovrebbe mettere in atto un piano B e nel caso anche uno C. Pur rispettoso delle questioni di bilancio, Stramaccioni infatti come prima alternativa al brasiliano vorrebbe un altro esterno che giochi a destra in quel 4-2-3-1 che rimane il suo sistema di gioco preferito e renderebbe anche meno urgente la caccia ad un altro centrocampista. Il sogno sarebbe Robben, altrimenti Quagliarella (che, scambiato con Pazzini, potrebbe anche fare il vice Milito). Piace anche Ramirez, che però il tecnico vede più trequartista e che quindi lo obbligherebbe a un cambio tattico.

i milioni di passivo del San Paolo. Vendere Lucas permetterebbe di risanare in buona parte il bilancio

ne rimane ingarbugliata. Più che il Manchester United (una bufala la notizia del Daily Mail secondo cui i Red Devils ieri avrebbero trovato l’accordo col club e fatto svolgere le visite mediche al ragazzo), c’è da temere lo stesso San Paolo che

CHI C’È ADESSO

S

65

Rosso San Paolo La cui situazio-

L’UNICO REPARTO CHE PAREVA A POSTO

Problemi per i 4 centrali in rosa. Sondato pure Diakite

L’assist di Leo Chiudere col San Paolo è dura anche perché non sono ancora state perfezionate tutte le uscite che dovevano portare al tesoretto con cui piazzare gli ultimi colpi dopo Palacio, Handanovic, Silvestre e Mudingayi (spese cui va aggiunto il riscatto di Guarin). In

questo senso un aiuto può arrivare dal Psg di Ancelotti e Leonardo che si è rifatto vivo per Maicon. Un affondo dei francesi permetterebbe all’Inter di intascare 8-10 milioni preziosissimi per rilanciare sul fronte Lucas.

A

sta cercando nuovi azionisti per aumentare l’ingaggio di Lucas e trattenerlo. Ma più delle voci possono i numeri. E secondo le ultime rilevazioni della BDO (la principale società di revisioni di conti in Brasile), il San Paolo è l’11˚ club più indebitato della serie A, con un passivo di 65 milioni di euro. Per questo, malgrado le frasi di circostanza («Vogliamo che Lucas resti e comunque non è ancora arrivata l’offerta giusta» ha detto ieri il vicepresidente Jesus Lopes), la dirigenza paulista sarebbe tentata di vendere il suo gioiellino per risanare

STRAMA LA VEDE COSI’

GDS

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Cristian Chivu Il romeno a Spalato si è procurato una lussazione post traumatica al secondo dito del piede destro. Tornerà tra 20 giorni

S Samuel Il 34enne ha già subìto due interventi al crociato. Per le sue ginocchia, giocare sul semi sintetico di San Siro potrebbe essere un problema

E adesso bisognerà rimettere mano anche nell’unico reparto in cui l’Inter si sentiva a posto. Il piano per la batteria di centrali difensivi era chiaro. Quattro giocatori per due maglie e il giovane Bianchetti a rubare i trucchi del mestiere. Senza dimenticare il jolly Mbaye e Juan Jesus, attualmente a Londra con il Brasile. Rischio Ranocchia Peccato che col passare del

tempo sono emersi fattori che porteranno i dirigenti nerazzurri a rivedere i loro piani. La prima tegola è stato il coinvolgimento di Ranocchia nelle inchieste sul calcioscommesse. Il ragazzo, che stava tornando quello della stagione 2010-11 dopo un’annata difficile, è sereno e non vuole nemmeno pensare a una possibile squalifica. La fiducia della società è totale, ma resta il fatto che il rischio di perdere il ragazzo per qualche mese c’è. Gli acciaccati A Spalato sono invece andati k.o. Silvestre e Chivu. Il romeno ha riportato una lussazione post traumatica al secondo dito del piede destro, l’argentino un affaticamento al polpaccio. Il problema però è di prospettiva. Chivu dovrebbe tornare per inizio campionato, ma storicamente è soggetto ad acciacchi vari. Silvestre invece è apparso ancora imballato, senza dimenticare che Stramaccioni l’ha provato spesso da laterale. L’unica garanzia al momento sembra essere Samuel. Lui stesso però ha dovuto frenare per problemini vari e l’Inter sa bene che il «Muro» è pur sempre reduce da due operazioni al crociato e che giocare sul semi sintetico del Meazza per le sue ginocchia sarà un problema in più. Andreolli, soluzione ideale Ecco perché quasi certa-

S Matias Silvestre Anche per il 27enne argentino un infortunio a Spalato: affaticamento al polpaccio. È in forse la sua presenza in campo contro i croati

mente si tornerà sul mercato. Juan Jesus infatti non ha ancora esordito in A e potrebbe giovargli un’esperienza altrove (Bologna?). Ecco perché torna caldo il nome di Marco Andreolli, già bloccato prima che arrivasse Silvestre. Il ragazzo del Chievo è cresciuto nell’Inter (quindi ideale in chiave lista di Coppa) e costerebbe 3 milioni. Evitando così di intaccare il tesoretto Lucas. Su di lui ci sono anche Juve e un club inglese, ma l’Inter sfrutterebbe i buoni rapporti Moratti-Campedelli. Intanto è stato fatto un sondaggio anche con la Lazio per Diakite, in scadenza nel 2013. lu.tai. © RIPRODUZIONE RISERVATA

VERSO IL RITORNO DEL PRELIMINARE DI EUROPA LEAGUE

Giovedì c’è Ranocchia. Poi sorteggio da testa di serie Il difensore out a Spalato per il calcioscommesse. Il 10 la rivale per i playoff di Coppa

giorni in base alle sensazioni che gli trasmetteranno i suoi uomini quali big far partire dalla panchina contro l’Hajduk. Ranocchia titolare Quasi di sicu-

MILANO

Dopo un giorno di riposo, ieri pomeriggio l’Inter è tornata ad allenarsi in vista del ritorno del terzo turno preliminare di Europa League. Il 3-0 di Spalato lascia tranquillo sino a un certo punto Andrea Stramaccioni, che medita un turnover leggero e valuterà nei prossimi

Andrea Ranocchia, 24 anni LUCIANO

ro rispetto all’undici di giovedì scorso cambieranno i due centrali difensivi. Chivu infatti ne avrà per almeno 25 giorni dopo la lussazione post traumatica al secondo dito del piede destro accusata in Croazia, mentre Silvestre ha un affaticamento al polpaccio e molto difficilmente verrà rischiato giovedì. I due ieri si sono limitati a fare terapie. Lavoro a parte anche per i soliti Stankovic, Alvarez, Obi. Rispetto all’andata torna comunque disponibile Ranoc-

chia. Malgrado la convocazione presso la Procura di Bari nell’ambito dell’inchiesta sul calcioscommesse, il 24enne umbro avrebbe voluto giocare pure a Spalato, ma è stato scelto di escluderlo dalla lista anche per problemi legati ai voli che dalla Croazia avrebbero dovuto portarlo in Puglia il mattino dopo la partita. Ranocchia però è sempre rimasto tranquillo e non vede l’ora di fare il suo esordio stagionale. Al suo fianco ci sarà Samuel. Da decidere invece la posizione di Maicon, legata soprattutto agli sviluppi di mercato, visto che il brasiliano ha superato i problemi al piatto tibiale e anche ieri ha svolto tutto l’allenamento con i

Stramaccioni per la gara contro i croati pensa a un turnover leggero Maicon in gruppo compagni. In gruppo anche Pazzini. Venerdì da testa di serie Sbrigata la pratica Hajduk, l’attenzione si sposterà sul sorteggio che venerdì a Nyon deciderà l’avversario dei nerazzurri nel playoff che si giocherà il 23 e 30 agosto per accedere alla fase a gironi. Una sfida che tra l’altro s’incastrerà con le prime

due giornate di campionato. Il 26 infatti l’Inter giocherà a Pescara, mentre il 2 settembre arriverà al Meazza la Roma di Zeman, Totti e Destro. Anche per questo i nerazzurri - che avranno tempo sino al 13 per presentare la lista per il barrage in cui ci potrà essere una sola variazione rispetto all’ultima - si augurano di trovare un avversario abbordabile. Un aiuto arriverà dalla stessa Uefa, che in virtù dell’articolo 9 del regolamento di Europa League formerà dei gruppi in base al ranking. Cosa che mette al riparo l’Inter dal rischio di sfidare una big come il Liverpool. lu.tai. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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CALCIO D’ESTATE SCHALKE 04 UDINESE

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0 0

MIGLIORE

GIUDIZIO 77 SCHALKE 04 (4-2-3-1) Hildebrand; Uchida, Papadopoulos (dal 15’ s.t. Matip), Howedes (dal 29’ s.t. Metzelder), Fuchs (dal 15’ s.t. Kolasinac); Hoger (dal 1’ s.t. Barnetta), Neustadter; Farfan, Holtby (dal 15’ s.t. Jones), Draxler; Pukki (dal 15’ s.t. Huntelaar). UDINESE (3-5-1-1) Brkic; Benatia, Danilo, Domizzi; Basta, Pinzi (dal 43’ s.t. Battocchio), Willians (dal 1’ s.t. Faraoni), Allan (dal 29’ s.t. Badu), Armero (dal 39’ s.t. Gabriel Silva); Maicosuel (dal 22’ s.t. Fabbrini); Ighalo (dal 1’ s.t. Pereyra). All. Guidolin.

S Domizzi Promosso capitano, è già in forma Champions. Non concede nulla e non sbaglia di testa.

ARBITRO Harkam. AMMONITI Pinzi e Faraoni (U) per gioco scorretto, Huntelaar (S) per comportamento non regolamentare.

i

NOTE Spettatori 5500. Tiri in porta 5-3.

Tiri fuori 2-1. Angoli 1-5. In fuorigioco 1-2. Recuperi 1’ p.t. 2’ s.t.

PEGGIORE Il centrocampista Maicosuel, 26 anni, contrastato dal difensore Kyriakos Papadopoulos, 20 PETRUSSI

L’Udinese alza il muro e aspetta Muriel e Totò Buon 0-0 della squadra di Guidolin contro lo Schalke O4 Bene in difesa, da registrare l’attacco, orfano dei campioni DAL NOSTRO INVIATO

FRANCESCO VELLUZZI KLAGENFURT (Austria)

Senza punte è difficile far gol allo Schalke 04, più rodato ed esperto, ma l’Udinese (anche qui con le vecchie maglie verdi, prima o poi arriveranno le nuove) non ne prende e fa un notevole passo in avanti rispetto alle due ultime uscite con Atalanta e Antalyaspor. Lo Schalke sembra più tosto, ma viene domato con l’interdizione di Willians, il movimento di Pinzi e Basta e gli anticipi dei difensori. Francesco Guidolin prende atto, anche se chiede «crescita, miglioramenti e partite. Perché abbiamo bisogno di giocare. E non solo per il preliminare di Champions. Tra andata e ritorno, cominceremo il campionato, non andranno in campo sempre gli stessi».

Difesa Intanto si accontenta del-

la solita sicurezza difensiva. Anche il rientrante portiere Brkic applaude il trio insuperabile: «Molto bene, loro non sono mai stati pericolosi». I temuti tedeschi non impegnano mai Zeljko se non con una punizione fastidiosa di Farfan dopo 30’. E’ l’unico guizzo dell’esterno offensivo perché Domizzi, che per questo merita un mezzo voto in più degli altri, non gli consente mai di mordere, ma solo di abbaiare qualche volta. Benatia non fa passare nessuno ed è perfetto negli anticipi, Danilo non si spaventa col piccolo Pukki e tantomeno quando Stevens inserisce l’ex milanista Huntelaar che si fa vedere solo con un tiro telefonato. In mezzo Il centrocampo è il re-

parto che va maggiormente registrato perché se Pinzi, ottima gara, e Basta sono due sicurez-

ze, Armero, ancora discontinuo, non lo è. Perché, come al solito, abbina straripanti progressioni a banali ingenuità, soprattutto quando deve coprire. Allan, classe ’91, qualcosa fa vedere, mentre Willians è il più giocatore di tutti i brasiliani. E’ un Gattuso moderno: ringhia e corre e consente più libertà a Pinzi. Maicosuel crea l’unico vero pericolo, ma non parliamo di magie. «O mago» si accentra una sola volta (al 36’) e costringe Hildebrand a respingere con i pugni. Ma a volte sembra più un esterno sinistro da 4-4-2 che un trequartista puro. Come è invece Fabbrini che stavolta gioca troppo poco per dare un’impronta vera alla sfida. Faraoni, usato da mezzala, fa bene i movimenti, salta di testa e, infatti, alcuni schemi sono per lui, ma si distingue soprattutto quando cerca di colpire Metzelder beccandosi il giallo e scatenando i

Doppietta per l’uruguaiano che conferma l’ottima intesa con Diamanti DAL NOSTRO INVIATO

ANDREA TOSI SESTOLA (Mo)

Quattro giorni dopo il flop olimpico, Gaston Ramirez è già in viaggio per una nuova avventura. Non ha tempo per fermarsi e per ripensare al k.o. del suo Uruguay. Così per superare la delusione, il talento rossoblù fa lo stakanovista del pallone per la gioia di Pioli e dei compagni che vedono in lui e in Diamanti i fari della squadra. Ramirez ha voluto riunirsi subito al Bologna, un segnale che ci tiene al club che lo ha portato in Italia, tutto l’opposto di

Attacco Davanti c’è il deserto,

qualche volta la difesa tedesca scricchiola, ma Ighalo spreca l’occasione, infatti dopo 45’ va a far la doccia. Ma i campioni sono rimasti in Italia. Di Natale prosegue il piano di lavoro e da mercoledì pomeriggio alla ripresa sarà in gruppo. Muriel si è fermato per un guaio muscolare e Guidolin spera nel lavoro dello staff: «Vorrei averlo contro il Southampton (l’11 agosto), così come Totò». La sensazione è che il tecnico cominci a pensare all’idea di farli giocare insieme. Ieri, in alcuni momenti, Maicosuel ha affiancato Ighalo e poi Pereyra, schierato da centravanti. Prove tecniche di 3-5-2. Se hai due stelle del genere vale la pena di osare. Non sono in tanti ad avere una coppia così.

d’autore. L’1-1 è un fendente di sinistro dal limite, poco dopo arriva la specialità della casa: gol direttamente su punizione dai 25 metri. Nel finale c’è gloria anche per Acquafresca che realizza in acrobazia il definitivo 3-1. Ramirez chiude il suo debutto stagionale con l’ultima magia colpendo la traversa da 20 metri con un pallonetto delizioso. Alla fine le sue giocate evitano al Bologna una brutta figura dimostrando che il suo ruolo di top player è imprescindibile per gli obiettivi del club rossoblù. E infatti l’allenatore Pioli lancia un messaggio alla proprietà in funzione del mercato e del futuro: «Vorrei il massimo per la mia squadra. E il massimo per questo Bologna è avere Ramirez». BOLOGNA-GIACOMENSE 3-1

un anno fa quando avrebbe voluto fuggire da queste montagne per giocare altrove. Doppietta e traversa Così Pioli ottimizza l’ultima amichevole in ritiro per testare il suo Gastoncito accanto a Diamanti anche per premiare la fede di quasi mille tifosi saliti sull’Appenni-

no modenese. Contro la Giacomense di Seconda Divisione, in una gara su tempi da 40’ diretta da Graziella Pirriatore, Ramirez prima giochicchia mentre il Bologna si muove sotto ritmo subendo il gol degli avversari, poi si scatena nella ripresa rimontando lo svantaggio del primo tempo con una doppietta

MARCATORI: Caddeo (G) al 30’ p.t.; Ramirez al 5’ e 16’, Acquafresca al 32’ s.t. BOLOGNA (3-4-2-1) Curci; Antonsson, Natali, Cherubin (dal 22’ s.t. Carvalho); Motta (Garics al 22’ s.t.), Perez, Taider, Abero; Ramirez, Diamanti; Acquafresca. All. Pioli. GIACOMENSE (4-4-2) Poluzzi; Gorini, Sinato, Buscaroli, Capellupo; Sirri, Landi, Nazzani, Caddeo; Pandiani, Draghetti, All. Gallo. ARBITRO Pirriatore (Bologna).

Sarno illude, il pareggio è di Almiron DAL NOSTRO INVIATO

FRANCESCO CARUSO REGGIO CALABRIA

Due gol e una gara neanche tanto noiosa, sono quasi un lusso per una serata di caldo torrido che fa sudare tutti e non scontenta nessuno. La Reggina che aveva giocato meno di 24 ore prima (pareggiando 2 a 2 Spoleto) schiera una squadra completamente diversa (almeno inizialmente) e piena di novità rispetto al campionato precedente. Eppure è già visibile una discreta organizzazione, segno del buon lavoro di Dionigi. Calabresi con quasi un mese di lavoro sulle gambe e meno imballati del Catania che ha appena concluso la fase più pesante del lavoro. La partita Maran schiera la formazione che in

questo momento potremmo definire la squadra titolare (eccezion fatta per Spolli, infortunato e Marchese entrato nella ripresa). I siciliani giocano un calcio che ricalca molto quello dell’edizione precedente e del resto sarebbe difficile il contrario, visto che i protagonisti cono i medesimi, compresi Morimoto e Antenucci (subentrati nella seconda frazione) essendo 2 ex di rientro anche se non è detto che rimangano, soprattutto l’italiano. Nella prima mezzora impressiona di più la squadra dello Stretto, che costruisce un paio di «veloci». Il gol del momentaneo vantaggio arriva da un involontario rimpallo di Lodi che favorisce Sarno: rapido controllo e dalla lunetta infila Andujar con una bella conclusione a giro. Il Catania dopo aver sfiorato il pari con Gomez in scivolata, riequilibra il risultato con una combinazione Gomez-Almiron e tiro da oltre 20 metri che beffa Facchin, portiere non sempre impeccabile. Nella ripresa, scandita dalle sostituzioni, rese ancor più indispensabili dal gran caldo, una sola emozione colorata di rossazzurro con Legrottaglie che non approfitta fino in fondo del pasticcio di Facchin con palla sull’esterno. E finalmente la doccia. © RIPRODUZIONE RISERVATA

REGGINA-CATANIA 1-1 MARCATORI Sarno (R) al 17’, Almiron (C) al 29’ p.t. REGGINA (5-3-2) Facchin; Melara (dal 30’ s.t. D’Alessandro), Adejo, Freddi, Di Bari, Rizzato; Sarno (dal 17’ s.t. Angelilli), Rizzo, Barillà (dall’11’ s.t. Comi); Stuani (dall’11’ s.t. Hetamaj), Ceravolo (dal 18’ s.t. Bombagi). All. Dionigi. CATANIA (4-3-3) Andujar; Alvarez, Legrottaglie (dal 17’ Marchese), Bellusci, Capuano; Izco (dal 41’ s.t. Salifu), Lodi, Almiron (dal 25’ s.t. Llama); Barrientos (dal 30’ s.t. Antenucci), Bergessio (dal 17’ s.t. Morimoto), Gomez (dal 1’ s.t. Castro). All. Maran. ARBITRO Doveri di Roma.

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Gaston Ramirez, 21 anni, sorride dopo l’allenamento. Ieri per lui 2 gol

Ighalo Non è la punta di scorta che serve: è veloce ma manca d’intraprendenza e concretezza

tifosi friulani e pure Huntelaar.

BOLOGNA BATTUTA LA GIACOMENSE 3-1

Da Londra a Sestola: Ramirez torna con i gol

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REGGINA-CATANIA 1-1

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LA GUIDA OGGI ore 18 Pontevecchio-SIENA a Ponte San Giovanni (PG) DOMANI ore 19 SAMPDORIA-Drautal (Austria) a Paternion (Austria) 20.45 Salernitana-LAZIO a Salerno

SCONFITTA DI MISURA

Un Genoa sfortunato: prende due pali ma perde col Levante CASTEL DI SANGRO (L’Aquila) (g.i.) Un Genoa sfortunato (due pali) sceglie uno sparring partner tosto e paga dazio col Levante ritenuto, in Spagna, miglior dispensatore di calcio in provincia. De Canio chiedeva minutaggio ai suoi (rigiocherà a breve con Lanciano e Pescara) e voleva valutare la fase offensiva testando l’inserimento di Immobile in un tridente. La squadra attacca con bordate di Jankovic (un palo da fuori area, una punizione e miracolo di Munua) e con Tozser. Proprio Tozser rimane però spesso risucchiato nel 4-2-3-1 valenciano, ed è costretto ad incastonarsi tra Barquero e Konè, limitando spinta e costruzione. Ne risentono così la manovra e il coefficiente offensivo con Immobile che non riceve palloni. Più fortunato Gilardino, che appena entrato ha una palla gol, ma viene fermato. Gira bene, invece, la difesa contro un pacchetto offensivo rapido e tecnico. Non tragga in inganno il gol subito (tiraccio di Barquero deviato da Moretti): il pari sarebbe stato più giusto, ma Kucka al 31’ s.t. manda la palla ancora sul palo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

GENOA LEVANTE 0-1 MARCATORE Barquero al 21’ s.t. GENOA (4-3-3) Frey; Mesto, Granqvist (Velazquez dal 29’ s.t.), Canini, Moretti; Kucka, Tozser, Bertolacci (Anselmo dal 22’ s.t.); Jankovic (Piscitelli dal 41’ s.t.), Immobile (Gilardino dal 16’ s.t.), Ze Eduardo (Rossi dal 36’ s.t.). All. De Canio. LEVANTE (4-2-3-1) Munua; Pedro Lopez (Ivan dal 22’ s.t.), Navarro, Ballesteros, Nikos; Diop (Pallardo dal 38’ s.t.), Iborra; Rios, Barquero (Serrano dal 38’ s.t.), Janlu (Michel dal 22’ s.t.); Konè (Angel dal 38’ s.t.). All. Martinez. ARBITRO Calvarese di Teramo.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 6 AGOSTO 2012

CALCIO D’ESTATE

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Destro show «Con Totti è facile segnare» Positiva prova della Roma: 13-0 Mattia esordisce con una doppietta, brilla il capitano ATV IRDNING ROMA

0 13

DAL NOSTRO INVIATO

ANDREA PUGLIESE IRDNING (Austria)

PRIMO TEMPO 0-6 MARCATORI Totti al 3’, Destro all’11’ e 22’, Balzaretti al 19’, Lopez al 31’, Florenzi al 34’ p.t.; Pjanic al 7’, Lamela all’11’, 20’ e 40’, Osvaldo al 21’ e 42’, Marquinho al 33’ s.t. ROMA p.t. (4-3-3) Stekelenburg; Piris, Castan, Burdisso, Balzaretti; Florenzi, De Rossi, Pjanic; Lopez, Destro, Totti. ROMA s.t. (4-3-3) Lobont; Taddei, Castan, Burdisso (dal 18’ Romagnoli), Balzaretti; Florenzi (dal 37’ Lucca), Tachtsidis, Pjanic (dal 9’ Marquinho); Lamela, Osvaldo, Totti (dal 18’ Bojan, dal 28’ Bradley). ALLENATORE Zeman. ARBITRO Grain di Irdning.

«Giocare con Totti è molto più facile: basta muoversi bene che la palla ti arriva per fare gol». Nonostante la fatica di questi giorni, le gambe pesantissime e l’acido lattico che non vuole saperne di andare via. Ma passerà tutto e allora Mattia Destro sarà ancora più felice di ieri, dove a Irdning (contro una squadra di dilettanti, dove la Roma ha presentato la terza maglia ufficiale) ha bagnato il suo esordio con una doppietta e un’intesa già buona con il capitano giallorosso. Capitano chic Già, Totti, impie-

gato da Zeman sul centrosinistra, a tratti alto, molto più spesso a inventare in cabina di re-

MIGLIORE

S Francesco Totti Il capitano è lustrato a lucido: apre le marcature, inventa giocate e dispensa assist vincenti. Sul centrosinistra gioca che è una meraviglia

Mattia Destro, 21 anni, supera il portiere dell’Irdning e segna MANCINI

gia, quasi mai a giocare da esterno puro, dove servono corsa e spunto. Se Destro è piaciuto, Totti ha brillato. Ha aperto le marcature, regalato assist (tre vincenti) e giocate, dialogando spesso (e bene) con il centravanti marchigiano. E giostrando con il raggio d’azione più basso, ha lasciato spesso spazio alle sgroppate di Balzaretti, lasciando l’impressione che a sinistra quella formata dal capitano, da Pjanic e dal difensore azzurro sia una catena che funziona bene. Debuttanti «Totti ha fatto 4-5 assist, che sono una cosa sua — ha detto Zeman — Destro si era allenato la mattina, ma si è mosso bene». E infatti Mattia ha lasciato il segno: difesa della palla, tagli in verticale, movimenti già oliati, quelli da centravanti puro. «Con Totti ci stiamo cono-

scendo, le cose andranno sempre meglio — dice Destro — Possiamo lottare per qualcosa di importante. Quanti gol posso fare? Sicuramente più dei 12 dello scorso anno, anche perché con Zeman è più facile segnare». A trarne i benefici anche Lamela (tripletta) e Osvaldo (doppietta), mentre Bojan ha lasciato il campo dopo 10’ per un problema all’inguine (oggi gli accertamenti). Nel ballo dei debuttanti, con Destro e Balzaretti c’erano anche Piris (spesso bloccato sulla linea dei difensori) e Daniele De Rossi. Non un debuttante lui, ovvio, ma alla sua prima stagionale. «Ha giocato troppo la palla di prima lunga, vorrei si costruisse di più l’azione», dice Zeman. Daniele è già in una buona forma fisica, presto entrerà anche negli schemi del boemo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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PEGGIORE

S Nico Lopez Meno brillante di altre volte, sbaglia due gol facili, si intestardisce nell’uno contro uno e gioca più per sé che per i compagni

RECORD FINORA NESSUNA SCONFITTA

Il Siena di Cosmi non si ferma più Settima vittoria Successo di misura a Foligno Debutto per Neto, bene Verre Oggi test con il Pontevecchio ALESSANDRO LORENZINI FOLIGNO (Perugia)

Il Siena estivo non conosce né sconfitte né gol subiti. Sono queste le ottime notizie che arrivano a Serse Cosmi, pure dalla sfida con il Foligno, il settimo test pre-stagionale. Poco male se contro la squadra di Tedesco (seconda divisione) il risultato viene sbloccato solo all’ultimo giro del cronometro (deviazione sotto rete di Mannini su angolo di Sestu), perché il tecnico umbro può essere già contento dell’identità assunta dalla squadra. L’impianto c’è e si vede e diventa facile inserirvi anche i nuovi arrivati: Neto, difensore portoghese all’esordio, ma anche di Rosina, ancora in attesa di essere tesserato (gioca con una deroga). Buono anche l’apporto del giovane Verre in mezzo. A bordo campo l’altro neo arrivato Rodriguez (manca il cartellino). Oggi, intanto, ritorno a casa per Serse Cosmi: è in programma una partita di allenamento a Ponte San Giovanni contro la «sua» Pontevecchio, società con la quale ha esordito in panchina. SIENA–FOLIGNO 1-0 MARCATORE Mannini 45’ s.t. SIENA (3-5-2) Pegolo (1’ s.t. Campagnolo); Neto, Paci, Contini (32’ s.t. Dellafiore); Angelo (20’ s.t. Sestu), Vergassola (1’ s.t. Mannini), D’Agostino (20’ s.t. Parravicini), Verre (32’ s.t. Coppola), Del Grosso; Rosina (26’ s.t. Bogdani), Calaiò (20’ s.t. Paolucci). All. Cosmi. FOLIGNO (4-3-1-2) Zandrini (1’ s.t. Piacenti, 29’ s.t. Braccalenti); Adamo, Biondi (1’ s.t. Barbetta), Cotroneo, Petti; Menchinella (1’ s.t. Fiordiani), Gatti (1’ s.t. Borgese), Rampi (12’ s.t. Padoin); Balistreri (20’ s.t. Polidori); Brunori (1’ s.t. Gesuele), Vassallo (12’ s.t. Lepri). All. Tedesco. ARBITRO Verdenelli di Foligno. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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CALCIO D’ESTATE FIORENTINA ARIS SALONICCO

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2 1

FINISCE 1-1 IN GOL BIANCHI E RUBINO

MIGLIORE

PRIMO TEMPO 2-0 MARCATORI Triantafyllakos (A) al 14’, Romulo (F) al 30’ p.t.; Ljajic (F) al 12’ s.t. FIORENTINA (4-3-3) Viviano; Cassani (dal 16’ s.t. Rodriguez), Roncaglia, Nastasic, Pasqual (dal 19’ s.t. Aquilani); Romulo, Olivera (dal 19’ s.t. Borja Valero), Lazzari (dal 16’ s.t. Di Tacchio); Cerci (dal 36’ s.t. Lepiller), Jovetic, Ljajic (dal 31’ s.t. Seferovic). PANCHINA Lupatelli, Camporese, Taddei, Bardini. ALLENATORE Montella.

S Jovetic Due assist illuminanti e poi iniziative continue, sempre al servizio del gruppo

ARIS SALONICCO (4-4-1-1) Vellidis; Iraklis (dal 14’ s.t. Ntamarlis), Papazacharias, Pantidos (dal 38’ s.t. Kanoulas), Aslanidis (dal 6’ s.t.Oikonomopoulos), Giannitsis (dal 25’ s.t. Margaritis); Gkesios (dal 1’ s.t. Angeloudis), Papasterianos (dal 22’ s.t. Tsoukanis), Gianniotas (dall’8’ s.t. Sounas); Triantafyllakos (dal 30’ s.t. Antoniadis); Kaznaferis. PANCHINA Katidis, Dioudis, Papadopoulos, Kapetanos, Gioris, Ignatidis, Karagiannis, Renja, Pulido. ALLENATORE Katsavakis.

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PEGGIORE

ARBITRO Romeo di Verona. AMMONITI Lazzari (F) per gioco scorretto. NOTE spettatori 2.500 circa.

L’attaccante montenegrino Stevan Jovetic, 22 anni: è alla sua quinta stagione con la Fiorentina LAPRESSE

Jovetic, la fascia come carburante Fiorentina felice Con l’Aris prima da capitano per l’attaccante: ripaga Montella con 2 assist e tanto impegno ALESSANDRA GOZZINI MOENA (Trento)

Una fascia per stringerlo alla squadra, Jo-Jo debutta con il gagliardetto in mano, prima uscita stagionale da capitano titolare per volontà di Montella; in tribuna (piena) è come se avessero un obiettivo personalizzato fissato su Jo, ogni smorfia e movimento finisce alla moviola del tifo. La partenza è per i due assist (o qualcosa di più, visto che filtrano tra un gruppo di avversari e liberano il compagno al tiro): con le sue aperture illuminate Jovetic fa correre Romulo in campo aperto (gol del pari)

poi sistema Ljajic davanti alla porta (2 a 1). Dopo il centro del gemello Jo-Jo esulta alla grande e sfodera il sorriso (già esibito due mattine fa durante la sfida ai rigori con Montella). A tutto Jo-Jo In tutto, Jove, re-

sta in campo per 90’, una botta fuori di poco, e altre invenzioni al servizio del gruppo. Indicativo il finale di match: Jo si arrabbia per un pallone che non riesce a indirizzare, Jo riprende Romulo che non gli passa il pallone (con il dito puntato gli fa: «Una passala»), Jo va in perfetto triangolo con Borja Valero e tira a lato, con successive mani nei riccioli.

Buona prova, e buonissimo impegno: dalla solita tribuna notano anche lo scarpino bicolore di Jo-Jo, bianco con la rivestitura nera sul tallone. Particolare bianconero su cui la gente fa ironia, visto che Andrea Della Valle ha ribadito il muro viola alla partenza del gioiello, che raccontato dall’amico Ljajic «è davvero tranquillo e sereno». E ancora:

Vittoria in rimonta: mezz’ora per la nuova coppia AquilaniBorja Valero

«Giocare con lui è semplicissimo, senza sarebbe invece difficile. Io spero e penso che resterà qui». A fine partita c’è spazio anche per un cinque sganciato da JoJo sulle mani alzate dei compagni e per uno scambio di casacca con Ntamarlis. In nove lettere: partecipe. Tikitaka Ci sarà tempo perché la Fiorentina di JoJo diventi la Fiorentina di Aquilani e Borja Valero: le prove di tiki-taka viola saranno intensificate più avanti, visto che ieri, per la nuova coppia della mediana (Aquilani in regia, Borja interno) ci sono stati meno di trenta minuti. Qualche indicazione durante il breve flash: l’ex milanista cerca Jovetic con calibratissimi lanci, Borja si inserisce spesso ed è già l’addetto ai corner. La Fiorentina era andata sotto al quarto d’ora dopo schiacciata di testa di Triantafyllakos, pareggiato con Romulo e poi passata sopra ai greci con il tocco di Ljajic. Nelle note finali da segnalare anche il preoccupante infortunio al ginocchio destro di Gianniotas, il nervosismo dei greci, sempre disposti allo spintone, una volta su accenno di rissa con Pasqual, altre due con Cerci, e un’ultima battuta di Ljajic: «Quello che è successo con Rossi è stato bruttissimo ma è il passato, ora sono concentrato sul mio futuro viola». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il gol segnato da Rolando Bianchi, 29 anni LAPRESSE

Novara e Toro tante botte e poco gioco DAL NOSTRO INVIATO

FRANCESCO BRAMARDO NOVARA

S Roncaglia Recupera di ruvidezza, ma in velocità e sulle diagonali si perde spesso gli avversari

Due gol da calcio piazzato, uno per parte, un po’ poco per il prezzo del biglietto, utile se mai a Ventura e Tesser per individuare i vuoti da colmare nella rosa. Amichevole nervosa, bruttina, combattuta a centrocampo e fallosa. Poche idee di gioco, scontro fisico al limite del rosso nei primi 45’, granata più ordinati nella ripresa con Brighi e Vives a centrocampo. Il gol partita è di Bianchi, lasciato solo in area su un calcio d’angolo di Stevanovic. Novara e Torino non si amano. Prima i cori sugli spalti, poi le scaramucce sul campo con Basha ammonito al 18’ per un’entrata dura. Per par condicio ammonito poco dopo anche Jensen. Al 20’ una punizione di Gonzalez costringe Gillet al salvataggio in angolo, fotocopia al 35’ sull’altro fronte, parata di Bardi su rasoterra di Basha. Al gol di Bianchi nella ripresa prova a rispondere Lisuzzo, ma Gomis salva. Mezza papera del portiere granata al 35’ con deviazione di Rubino su angolo di Motta. Buone nel Novara le prestazioni di Barusso, in prova, e Gonzalez; nel Toro positivo il test per Brighi. Preoccupata la tifoseria granata con tanto di coro sugli spalti: «Bisogna spendere per restare in A». Tocca a Cairo la risposta. NOVARA TORINO 1-1 MARCATORI Bianchi (T) all’11’, Rubino (N) al 35’ s.t. NOVARA (4-3-1-2) Bardi; Ghiringhelli (dal 19’ s.t. Alborno), Del Prete (dal 42’ s.t. Gigliotti), Lisuzzo, Ludi (dal 1’ s.t. Perticone); Barusso, Pesce (dal 31’ s.t. Lanteri), Giorgi (dall’8’ s.t. Faragò); Jensen (dal 13’ s.t. Motta); Piovaccari (dal 42’ p.t. Libertazzi), Gonzalez (dal 31’ s.t. Rubino). All. Tesser. TORINO (4-2-4) Gillet (dal 17’ s.t. Lys Gomis); Darmian, Glik (dal 1’ s.t. Di Cesare), Ogbonna, D’Ambrosio (1’s.t. Masiello); Basha (dal 1’ s.t. Brighi), Gazzi (dal 1’ s.t. Vives); Sansone (dal 17’ s.t. Pagano), Meggiorini (dal 17’ s.t. Diop), Sgrigna (dal 1’s.t. Bianchi), Stevanovic (dal 39’ s.t. Barbosa). All. Ventura. ARBITRO De Marco di Chiavari. AMMONITI Basha, Jenses, Diop.

CALCIOSCOMMESSE PROCESSI E INCHIESTE ANCHE BELMONTE, CAPUTO E DE VEZZE PRESTO DAI PM

Attesa Conte e Bonucci A Bari nuovi interrogatori Entro giovedì le sentenze della Disciplinare: sconto possibile per il tecnico Juve

il Grosseto per il quale il procuratore Palazzi ha chiesto la retrocessione in Lega Pro. Ma l’attenzione di tutti è rivolta alla situazione che riguarda Antonio Conte (tecnico della Juve, ma accusato per fatti riferiti al Siena), Leonardo Bonucci e Simone Pepe.

FRANCESCO CENITI

Conte Le sentenze della Disciplinare sono attese entro giovedì. Conte rischia uno stop di 15 mesi (dopo il «no» della Disciplinare a un patteggiamento di 3 mesi più 200 mila euro di multa) per due omesse denunce, ma dopo la difesa dei legali bianconeri la condanna potrebbe fermarsi a 9/10 mesi. Soprattutto potrebbe saltare una delle due imputazioni: quella per Novara-Siena. La partita su Bonucci è più complicata: il deferimento è per illecito (3 anni

E’ la settimana decisiva, quella che porterà alle sentenze di primo grado sulle carte del calcioscommesse relativa agli atti di Cremona e Bari. I tanti patteggiamenti hanno snellito il lavoro della Disciplinare (erano stati deferiti 45 tesserati e 13 società) che si è riunita per giudicare 25 tra giocatori e dirigenti, mentre aspettano di conoscere il loro destino soprattutto due club: il Lecce e

e 6 mesi chiesti), il patteggiamento cercato a lungo da Palazzi può aver indebolito l’accusa. La Disciplinare, però, valuterà l’insieme delle carte, le stesse che dovrebbero spedire in Lega Pro il Lecce. Esito, quindi, incerto: i giudici potrebbero confermare la richiesta di Palazzi, abbassarla a omessa denuncia (e quindi al massimo 12 mesi di stop, come per Pepe) o prosciogliere Bonucci (e anche Pepe). Difficile fare previsioni. In una assoluzione sperano anche Di Vaio, Vives e il portiere Padelli. Polveriera Bari Intanto da stamani riprendono gli interrogatori a Bari. Sfileranno moltissimi giocatori come indagati e persone informate sui fatti. Alcuni di loro escono o sono in attesa di giudizio nel processo sportivo, quasi una situazione paradossale che confermerebbe la gravità del fenomeno. Dopo Ranocchia e Gillet, dai pm Angelillis e Dentamaro sfileranno: Stellini, Micolucci, Barreto, Lanzafame, Gazzi, De Vezze, Belmonte, Guberti, Parisi, Fusco, Ganci, Rajcic, Santoni e Caputo. E non finisce qui.

Antonio Conte, 43 anni EIDON

© RIPRODUZIONE RISERVATA

IN LIBRERIA «LO ZINGARO E LO SCARAFAGGIO»

Il mondo pericoloso di Ilievski Se la realtà diventa romanzo Forse un maestro come Sergio Leone avrebbe trovato nei campi da calcio l’ultima frontiera per riproporre personaggi storici: il bello, il brutto e il cattivo alle prese con soldi sporchi, pistole, palloni e truffe. E forse il regista di tanti capolavori avrebbe trovato in libreria il canovaccio giusto da usare per una sceneggiatura: «Lo zingaro e lo scarafaggio», scritto dai giornalisti di Repubblica Giuliano Foschini e Marco Mensurati (Mondadori, pagg. 150, euro 17). Da più di un anno i giocatori arrestati sono entrati a far parte della nostra vita. Lo stupore iniziale ha lasciato spazio a sentimenti diversi: su tutti la rabbia, per come è stato trattato lo sport più amato al mondo. Ma pochi sanno perché si è arrivati a questo punto di degrado. Il rischio di un libro che si occupa di un fenomeno particolare come le combine nel calcio, è quello di rivolgersi solo a chi «mastica» la materia. La scelta vincente di Foschini-Mensurati è stata eliminare il grasso superfluo, estrarre il meglio dalle migliaia e

migliaia di pagine delle varie ordinanze che si sono sorbiti da cronisti di razza, scegliere i personaggi e le storie pazzesche che affioravano come perle tra una informativa e una intercettazione, e poi cucire la stoffa facendola diventare un abito d’alta sartoria facile da indossare anche per chi non capisce nulla di calcio e tantomeno di scommesse. Il racconta si snoda in varie città del mondo, ma ha il suo ombelico a Cremona: è una Procura di provincia a far saltare il tappo, fermare campioni come Beppe Signori e trasformare il sogno in incubo. La voce narrante è l’autista dello sfregiato, al secolo Hristyan Ilievski, l’uomo chiave dell’inchiesta che ha sfruttato l’avidità e l’omertà dei calciatori per buttare a mare diversi campionati. Passando dall’Italia alla Macedonia, fino ad arrivare a Singapore (dove ci sono i veri boss) le 150 pagine del libro scorrono velocissime sotto le mani alla ricerca di un lieto fine che non arriva. Perché come dice lo sfregiato: «La mia strada era avere la faccia del cattivo». cen


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 6 AGOSTO 2012

MERCATO ACQUISTI, CESSIONI, OBIETTIVI: TUTTE LE TRATTATIVE SQUADRA PER SQUADRA

ATALANTA

BOLOGNA 4-4-1-1

Peluso

Bonaventura

Manfredini

Carmona

3-4-2-1

Morleo Cherubin

Diamanti Perez

Denis CURCI

Consigli Lucchini

Cigarini

MATHEU

Schelotto

Acquafresca

NATALI

Moralez

Ramirez

Taider Antonsson MOTTA

All. Colantuono

ARRIVI Kone (c, Pescara FP), Radovanovic (c, Novara FP), Brivio (d, Lecce), Matheu (d) e Parra (a, Independiente). PARTENZE Stendardo (d, Lazio FP), Brighi (c, Torino), Polito (p), Doni (c) e Mutarelli (c, fine contratto), Carrozza (c, Verona), Minotti (c, Lanciano) OBIETTIVI Migliaccio (c, Palermo), Sardo (d, Chievo), Longo (a, Inter), Donati (d, Padova), Troisi (a, Kayserispor), Fernandez (d, Napoli), Melazzi (a, Danubio). COSA MANCA La rosa è quasi completa, anche in previsione dell’arrivo di Troisi nell’affare Gabbiadini. Se parte Peluso serve un sostituto. Ma occhio a eventuali colpi last minute del d.g. Marino...

All. Pioli

ARRIVI Riverola (c, Barcellona), Pasquato (a, Torino), Carvalho (d, Genoa), Curci (p, Roma), Abero (a, Nacional Montevideo), Motta (d, Catania, Guarente (c, Siviglia), Natali (d, Fiorentina), Umunegbu (a, Milan) PARTENZE Rubin (d, Siena), Vitale (d, Ternana), Raggi (d, Monaco), Di Vaio (a, Montreal), Belfodil (a, Parma), Loria (d, f.c.), Gillet (p, Torino), Mudingayi (c, Inter) OBIETTIVI Gabbiadini (a, Atalanta), Caetano, (a, Crotone), Gomez (a, Verona), Longo (a, Inter), Migliaccio (c, Palermo) COSA MANCA Un attaccante (sarà Gabbiadini). Il resto del mercato è vincolato alle cessioni: se parte un big, ne arriverà un altro.

Lazio: Carrizo per Granqvist Toro su Biondini Lotito e Preziosi hanno impostato lo scambio Parma: sprint per Rolin, attesa per Rosi La Samp punta Maresca e pensa a Ortiz CALVI-CIERI-DI FEO

CAGLIARI

CATANIA 4-3-3

4-3-3

AVELAR

Marchese

Nainggolan

SAU

Astori

Almiron

Gomez

Lodi

Bergessio

Izco

CASTRO

Legrottaglie

Agazzi

Conti

FRISON

Pinilla

Spolli

ROSSETTINI Dessena

Cossu

Pisano

ALVAREZ

All. Ficcadenti

All. MARAN

ARRIVI Sau (a, Juve Stabia FP), Ragatzu (a, Gubbio FP), Rossettini (d, Siena), Camilleri (d, Feralpi Salò), Avelar (d, Karpaty) PARTENZE Canini (d, Genoa), El Kabir (a, Mijallby) OBIETTIVI Battaglia (c, Huracan), Migliore (d, Crotone), Rigione (d, Inter), Giorgi (c, Siena), Barillà (c, Reggina), Morrone (c, Parma), Bouy (c, Juventus) COSA MANCA La rosa è sostanzialmente al completo, manca solo un’alternativa a centrocampo. In caso di cessioni, però, i rossoblù qualche altro colpo lo faranno.

ARRIVI Alvarez (c, Saragozza FP), Andujar (p, Estudiantes FP), Antenucci (a, Torino), Keko (c), Moretti (c) e Sciacca (c, Grosseto, FP), Martinho (c, Cesena FP), Doukara (a, Vibonese), Morimoto (a, Novara), Salifu (c, Fiorentina), Frison (p, Vicenza), Castro (c, Racing) PARTENZE Seymour (c, Genoa FP), Ebagua (a, Varese), Motta (d, Juve FP), Carrizo (p, Lazio FP), Kosicky (p, Novara), Suazo (a) e Campagnolo (p, fine contratto) OBIETTIVI De Luca (a, Varese), Antei (d, Grosseto), Melazzi (a, Danubio),N. Lopez (a, Roma), Adejo (d, Reggina), Sammarco (c, Sampdoria) COSA MANCA Un rinforzo dietro (due se parte Marchese), poi un centrocampista e magari un’aggiunta giovane in avanti.

CHIEVO

FIORENTINA 4-3-1-2

DI MICHELE

Hetemaj

Sorrentino

AQUILANI

Nastasic

Andreolli

VIVIANO L. Rigoni

EL HAMDAOUI

G. RODRIGUEZ

M. RIGONI

3-5-2

CUADRADO

Dramè

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Jovetic Pellissier

RONCAGLIA

Luciano Sardo

All. Di Carlo

M. FERNANDEZ All. MONTELLA

Cassani

ARRIVI Guana (c, Cesena), Bentivoglio (c, Padova FP), De Falco (c, Bari FP), Fatic (d) e Gallozzi (c, Empoli FP), Papp (d) e Farkas (d, Vaslui), Cofie (c, Sassuolo), Di Michele (a, Lecce), Stoian (c, Bari), M. Rigoni (c, Novara) PARTENZE Gulan (d, Fiorentina FP), Dainelli (d, Genoa FP), Sammarco (c, Sampdoria FP), Acerbi (d, Milan), Mandelli (d, fine contratto), Uribe (a, Atl. Nacional), Bradley (c, Roma) OBIETTIVI De Luca (a, Varese), Alfaro (a, Lazio), Morrone (c, Parma) COSA MANCA L’ossatura è quella dell’anno scorso, molto dipende dalle cessioni. Si cerca comunque un’alternativa per l’attacco.

ARRIVI Seferovic (a, Lecce FP), Hegazy (d, Ismaily), El Hamdaoui (a, Ajax), Roncaglia (d, Boca), Cuadrado (c, Lecce), Lupatelli (p, Genoa), Viviano (p), e Della Rocca (c, Palermo), Fernandez (c, Sporting Lisbona), Valero (c) e Rodriguez (d, Villarreal), Aquilani (c, Milan) PARTENZE Salifu (c, Catania), Montolivo (c) e Pazzagli (p, Milan), Amauri (a, Parma), Agyei (c, Juve Stabia), Kharja (c, El Arabi), Kroldrup (d) e Marchionni (c, f.c.), Natali (d, Bologna), Gamberini (d) e Behrami (c, Napoli), De Silvestri (d, Samp) OBIETTIVI Gargano (c, Napoli), Kucka (c, Genoa), Ralf (c, Corinthians), Babel (a, Hoffenheim), Gomez (a, Catania) COSA MANCA Squadra rivoltata come un calzino in settimana, ora potrebbe arrivare un ultimo gioiello in avanti. E se esce qualcuno nel reparto, magari anche un altro centrocampista.

GENOA

INTER

JUVENTUS

4-3-3

Antonelli

4-3-2-1

CANINI

Samuel TOZSER

Gilardino

VELAZQUEZ

HANDANOVIC

Kucka

All. De Canio

ARRIVI Seymour (c, Catania FP), Dainelli (d, Chievo), Immobile (a, Pescara), Lazarevic (c, Padova), Polenta (d, Bari), Rennella (a) e Von Bergen (d, Cesena), Polo (a, Universitario), Toszer (c, Genk), Anselmo (c, Palmeiras), M. Martinez (d, Racing), Velazquez (d, Independiente), Canini (d, Cagliari), Tomovic (d) e Bertolacci (c, Lecce), Piscitella (a, Roma), PARTENZE Palacio (a, Inter), Constant (c, Milan), Sculli (a, Lazio), Belluschi (c, Porto FP), Lupatelli (p, Fiorentina), Jorquera (c, Amburgo) OBIETTIVI Borriello (a, Juventus), Benassi (p, Lecce), Campaña (p, Cerro Largo), Tzorvas (p, Palermo), Carrizo (p) e Matuzalem (c, Lazio) COSA MANCA Un terzino sinistro, un vice Frey esperto e qualche alternativa in avanti, sugli esterni così come al centro.

Maicon

Marchisio

Dias

Lulic Vucinic

Cambiasso

Milito

Buffon

LUCIO

Sneijder Barzagli

Guarin

Jankovic

Radu

PALACIO

SILVESTRE

4-2-3-1

De Ceglie Chiellini

MUDINGAYI

Ze Eduardo

LAZIO 3-5-2

Zanetti ANSELMO

TOMOVIC

Altre trattative Il Catania punta Melazzi (Danubio), già nel mirino di Atalanta e Chievo, e De Luca (Varese) nel caso ceda Gomez: su di lui c’è sempre la Fiorentina, che punta anche Babel e in mezzo dovrebbe avere uno tra Kucka (Genoa, scambio con Vargas), Gargano (Napoli) e Ralf (Corinthians). Oltre a Ziegler il Palermo a sinistra punta sempre forte su Antonelli (Genoa); il Chievo ha offerto Jokic ma per adesso i rosanero tentennano mentre i veneti valutano il difensore Labrin e il trequartista Vazquez. Pescara: tutto ok per Terlizzi, in avanti si punta Vossen (Genk) e Kozak (Lazio), aperte anche le piste Ulloa (Almeria) e Lima (Braga).

VALERO

PAPP

Frey

Incontro interlocutorio, ma lo scambio resta in cantiere. Preziosi e Lotito ieri a Forte dei Marmi hanno dato un’occhiata l’uno alla vetrina dell’altro, riducendo gli obiettivi a due nomi. Alla Lazio piace il centrale Granqvist, il Genoa invece punta il portiere Carrizo. Le parti si risentiranno già oggi, nell’affare non dovrebbero entrare altri giocatori, la Lazio Granqvist, 27 anni FOTOPRESS potrebbe colmare la distanza con un conguaglio. Nel caso arriva il Parma può cambiare l’affare salti, Lotito valuta sem- obiettivo. Col Brescia si riapre pre le alternative Xandao e Re- la pista El Kaddouri. ver come centrali, mentre a Pocognoli e Aogo per la mancina Punto Torino A centrocampo il si aggiunge il nome di Ziegler: Torino, in attesa di sviluppi lo svizzero è in esubero dalla per l’operazione Pazienza con Juve, ha offerte dall’estero ma la Juve (Cairo spera sempre di ottenere il centrocampista quaè un’idea pure del Palermo. si in svendita), vorrebbe acceleMosse Parma Gli emiliani vo- rare per Biondini, in uscita dal gliono un rinforzo dietro, e Genoa (dove piace anche Bohanno sprintato per Rolin del vo), mentre resta sempre aperNacional. Gli uruguaiani lo va- ta la pista Tissone e può esserlutano sui 5 milioni, il giocato- ci un ritorno per Hallfredsson re piace anche alla Lazio, ma (Verona). In attacco, in stand potrebbe arrivare in un’opera- by la trattativa con l’Udinese zione combinata con l’Inter e per Barreto, il ds Petrachi poquesta può essere la settimana trebbe dirottare su Pozzi, da giusta. L’altra idea invece è il prendere dalla Samp in prestiveterano Heinze (Roma). A de- to oneroso con riscatto obbligastra si aspetta per oggi una ri- torio, stessa formula con cui il sposta da Rosi (Roma): se non Toro proverebbe per Floccari.

Affari Samp A centrocampo la Sampdoria resta sulla pista Migliaccio e valuta pure l’uruguaiano Piriz, extracomunitario, che il Danubio tratta pure con il Videoton. L’ultima pista invece porta al regista Maresca (Malaga, manca in Italia dal 2005). Sulla fascia destra, invece, i blucerchiati ora pensano a Ortiz (Olimpia): è un obiettivo anche del Parma, può essere un’operazione da fare insieme alla Roma.

All. Stramaccioni

ARRIVI Coutinho (a, Espanyol FP), Jonathan (c) e Mariga (c, Parma FP), Palacio (a, Genoa), Donati (d, Padova FP), Handanovic (p, Udinese), Silvestre (d, Palermo), Mudingayi (c, Bologna) PARTENZE Zarate (a, Lazio FP), Palombo (c) e Poli (c, Samp FP), Lucio (d, Juve), Forlan (a, Internacional), Castaignos (a, Twente), Faraoni (c, Udinese) Cordoba (d) e Orlandoni (p, f.c.) OBIETTIVI Lucas (a, San Paolo), Paulinho (c, Corinthians), Cissokho (d, Lione), Fernando (c, Porto) COSA MANCA Un terzino se Maicon andrà via e un vice Milito visto che la partenza di Pazzini è certa. La ciliegina sarebbe Lucas, ma se non arriva lui un rinforzo sulla trequarti è comunque previsto.

Marchetti

Pirlo Matri

Hernanes Biava

Vidal Lichtsteiner

Ledesma

All. Conte

ARRIVI Iaquinta (a) e Martinez (c, Cesena FP), Pazienza (c, Udinese FP), Asamoah (c) e Isla (c, Udinese), Giovinco (a, Parma), Leali (p, Brescia), Masi (d, Pro Vercelli), Pogba (c, Manchester United), Lucio (d, Inter) PARTENZE Borriello (a, Roma FP), Chibsah (c, Parma), Elia (c, Werder), Krasic (c, Fenerbahçe), Manninger (p), Grosso (d) e Del Piero (a, fine contratto) OBIETTIVI Bocchetti (d, Rubin), Peluso (d, Atalanta), Andreolli (d, Chievo),Bruno Alves (d, Porto), Armero (c, Udinese), Suarez (a, Liverpool), Van Persie (a, Arsenal), Jovetic (a, Fiorentina) COSA MANCA Nei piani di Conte ci sono ancora due attaccanti, visto che qualcuno del reparto andrà via. Ma la priorità al momento è la difesa: serve un rinforzo sul centrosinistra, se non addirittura due.

Konko

Klose

Cana Candreva All. PETKOVIC

ARRIVI Carrizo (p, Catania FP), Sculli (a, Genoa FP), Zarate (a, Inter FP), Cavanda (d, Bari FP), Floccari (a, Parma FP), Foggia (c, Samp FP), Ederson (c, Lione) PARTENZE Del Nero (c), Artipoli (d) e Makinwa (a, fine contratto) OBIETTIVI Hetemaj (c, Chievo), Mayuka (a. Young Boys), Xandao (d, Sporting), Sigthorsson (a, Ajax), Poulsen (d, Az Alkmaar), Pocognoli (d, Standard Liegi),Aogo (d, Amburgo), Antonelli (d) e Granqvist (d, Genoa), COSA MANCA Tre pedine: un attaccante, un esterno difensivo eclettico e un centrale difensivo. E poi, se c’è l’occasione, un centrocampista in alternativa al terzetto titolare.


LUNEDÌ 6 AGOSTO 2012

MILAN

ESTERO ANCELOTTI PROVA UN ALTRO COLPO

IL CASO ALLA LAZIO

Il Psg tenta Cole Mutu in Turchia Chelsea: Moses

Marin al City Mancini replica a Tare «Non so nulla»

Lo United su Sinclair. Asta in Premier per Konate ALESSANDRO RUSSO

L'ultima idea di Ancelotti per un Psg sempre più leader del mercato, è Ashley Cole, che tratta il rinnovo col Chelsea, ma con Carletto a Londra si era trovato benissimo. Lo stesso Cole, però, sul suo profilo Twitter, ha smentito i boatos relativi ad alcuni problemi connessi al suo rinnovo con i Blues. Il Chelsea, dal suo canto, è a un passo dal centrocampista nigeriano Moses (Wigan). Il Manchester United, intanto, vicino alla cessione di Berbatov (per lui le avances della Real Sociedad in Spagna ma con la grana ingaggio che rende l’affare sempre difficile) punta Scott Sinclair, jolly d'attacco dello Swansea. Il Tottenham, cerca sempre un portiere e la pista Lloris resta praticabile. Le alternative sono Stekelenburg e Julio Cesar. In Premier il nome nuovo è Moussa Konate, senegalese del Maccabi Tel Aviv, attaccante in grande spolvero alle Olimpiadi. Il suo sbarco nel calcio inglese sarebbe possibile. Come riferisce il Daily star Sunday, infatti, sono spuntati gli interessi di West Ham, Manchester City, Newcastle e Fulham. Per San-

Adrian Mutu, 32 anni FORTE

ti Cazorla all'Arsenal manca solo l'ufficialità. I Gunners hanno presentato un'offerta all'Ajax per il difensore Van der Wiel. Mancini intanto ha le idee chiare e il rinforzo esperto in difesa per il Manchester City dovrebbe essere Daniel Agger. Se parte, il Liverpool andrà su Ashley Williams, che proprio il nuovo tecnico dei Reds, Brendan Rodgers, aveva lanciato allo Swansea. Antony Annana è in procinto di passare dallo Schalke 04 all'Aston Villa. Altre trattative In Spagna il Saragozza ha ufficializzato Apono, il centrocampista ex Malaga arriva a titolo definitivo. Per lui un contratto triennale. L’Olympiacos, in Grecia, va in pressing sul centrocampista Machado (Tolosa). Per Adrian Mutu, suonano le sirene turche del Kasimpasa che vorrebbe siglare un lungo contratto con il trequartista rumeno.

ROMA Vlad Marin ha la valigia pronta per Manchester (partirà stamattina), su twitter si considera già un giocatore del City, ma a Roma oltre alla Lazio lascerà anche una valanga di polemiche. A Formello sono infuriati: il terzino romeno della Primavera (’95), dopo aver iniziato la preparazione con i compagni, venerdì non si è presentato agli allenamenti. Motivo? Un accordo con il Manchester City che, forte del fatto che Marin non ha un contratto da professionista (era tesserato come «giovane di serie»), pagherà alla Lazio un premio di formazione inferiore ai 500mila euro, con il giovane che entrerà nella Academy e giocherà nella squadra Riserve. Tare, sabato, si era scagliato contro Roberto Mancini, ex laziale come il suo vice Attilio Lombardo, che a giugno durante le finali Allievi a Chianciano (Marin, per la Primavera, era sotto età) avrebbe avvicinato il ragazzo per convincerlo a scegliere l’Inghilterra: «Mancini si è comportato in maniera scorretta — ha detto il d.s. . Avrebbe potuto farci almeno una telefonata. Non si fa così». La replica «Le parole di Tare? Me le hanno riportate brevemente, ma non ne so nulla», la risposta di Mancini a Sky. Cinque anni dopo, la Lazio rivive un altro caso Macheda (che finì allo United): l’Inghilterra, per molti giovani, continua a essere un sogno, le norme non tutelano le società italiane — ma la Lazio avrebbe dovuto agire prima, visto il valore del giocatore — e i club d’Oltremanica continuano a fare spesa. Marco Calabresi

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Zuniga Nocerino

4-3-3

Ambrosini Bonera

MAXI LOPEZ

NETO

Abate

DE SILVESTRI

ESTIGARRIBIA All. FERRARA

ARRIVI Sammarco (c, Chievo FP), Palombo (c) e Poli (c, Inter FP), Cacciatore (d, Varese FP), Tissone (c, Maiorca FP), Maxi Lopez (a, Milan), Maccarone (a, Empoli FP), De Silvestri (d, Fiorentina), Corazza (a, Portogruaro), Berni (p, Braga), Estigarribia (c, Juventus) PARTENZE Foggia (c, Lazio FP), Pellé (a, Parma FP), Fornaroli (a, Panathinaikos) OBIETTIVI Migliaccio (c, Palermo), Bouy (c), Marrone (c) e Pazienza (c, Juve), Kasami (c, Fulham), Melazzi (a, Danubio), Maresca (c, Malaga), Ortiz (c, Olimpia) COSA MANCA Prima di tutto, un altro esterno d’attacco oltre a Estigarribia e un centrocampista centrale di quantità, e se c’è l’occasione qualcosa per la difesa. Poi il resto dipenderà dal mercato in uscita.

Terzi

ARRIVI Gabriel (p, Cruzeiro), Acerbi (d, Chievo), Pazzagli (p) e Montolivo (c, Fiorentina), Constant (c, Genoa), Traoré (c, Nancy) PARTENZE Maxi Lopez (a, Samp), Seedorf (c, Botafogo), Nesta (d, Montreal), Gattuso (c, Sion), Van Bommel (c, Psv), Aquilani (c, Fiorentina), Zambrotta (d) e Inzaghi (a, fine contr.), Thiago Silva (d) e Ibrahimovic (a, Psg), Desole (d, Monza). OBIETTIVI Dzeko (c) e Tevez (a, Man City), Leandro Damiao (a, Internacional), Rolando (d, Porto), Matri (a, Juventus), Yanga-Mbiwa (d, Montpellier), Kakà (c) e Diarra (c, Real Madrid), Astori (d, Cagliari) COSA MANCA I sostituti di Ibra e Thiago, e magari un esterno a sinistra più un centrocampista che nella linea a tre di Allegri sappia coprire più posizioni. Poi c’è il sogno Kakà

ARRIVI Insigne (a, Pescara FP), Rinaudo (d, Novara FP), Bariti (c, Vicenza), Gamberini (d) e Behrami (c, Fiorentina) PARTENZE Lavezzi (a, Psg), Fideleff (d, Parma) OBIETTIVI Armero (c, Udinese), Cissokho (d, Lione), Ocampos (a, River Plate), Uvini (d, San Paolo), Palombo (c, Inter), Konoplyanka (c, Dnipro), Wallace (d, Fluminense), Floccari (a, Parma) COSA MANCA Dopo l’ acquisto di Gamberini la difesa è completa. Adesso si va a caccia di un esterno polivalente e di un vice Cavani che all’occorrenza faccia anche altro.

PALERMO

PARMA 4-4-2

Mantovani

BRIENZA

Milanovic

Donati

3-5-2

Gobbi Lucarelli

Galloppa PABON

Miccoli UJKANI

Mirante Paletta

RIOS

Munoz

Pisano

Valdes AMAURI

Hernandez MACEACHEN

Bertolo

All. SANNINO

PAROLO Biabiany

All. Donadoni

ARRIVI Benussi (p, Torino FP), Cetto (d, Lilla FP), Di Matteo (c, Lecce FP), Garcia (d, Novara FP), Kurtic (c, Varese FP), N. Viola (c, Reggina), Brienza (c, Siena), Dybala (a, Inst. Cordoba), Morganella (d) e Ujkani (p, Novara), S. Sosa (a, Cerro Largo), Rios (c, Chivas). PARTENZE Aguirregaray (d, M. Wanderers), Silvestre (d, Inter), Bacinovic (c, Verona), Acquah (c, Parma), Viviano (p) e Della Rocca (c, Fiorentina), Balzaretti (d, Roma). OBIETTIVI Peluso (d, Atalanta), Pocognoli (d, Standard Liegi), Del Grosso (d, Siena) COSA MANCA Il sostituto di Balzaretti a sinistra. Poi, senza fretta, un attaccante e un esterno. Ma la priorità resta sfoltire la rosa.

ARRIVI Pellé (a, Sampdoria FP), Ninis (c, Panathinaikos), Pigliacelli (p, Roma), MacEachen (d, Penarol), Amauri (a, Fiorentina), Chibsah (c, Juventus), Belfodil (a,Bologna), Vanzo (c, Tubize), Pabon (a, Atl. Nacional), Parolo (c, Cesena), Fideleff (d, Napoli), Acquah (c, Palermo) PARTENZE Jonathan (c) e Mariga (c, Inter FP), Okaka (a, Roma FP), Floccari (a, Lazio FP), Ferrario (d, Lecce FP), Feltscher (d, Padova), Pereira (c, Roda), Giovinco (a, Juve), Valiani (c, Siena) OBIETTIVI Rosi (c, Roma), Tagliafico (d, Banfield), Battaglia (c, Huracan), Ortiz (c, Olimpia), Rolin (d, Nacional) COSA MANCA Un esterno destro. A sinistra ne arriverà uno solo se parte Modesto. Poi, forse, un attaccante e un difensore di scorta.

PESCARA

ROMA 4-2-3-1

CRESCENZI

4-3-3

BALZARETTI

WEISS BLASI

Capuano

Pjanic

Totti

De Rossi

DESTRO

BRADLEY

Lamela

CASTÀN

ABBRUSCATO

Stekelenburg

BJARNASON COLUCCI

Burdisso CELIK

PIRIS

All. STROPPA

All. ZEMAN

ARRIVI Abbruscato (a, Vicenza), Cosic (d, Stella R.), Bjarnason (c, Standard Liegi), Chiaretti (a, Taranto), Colucci (c, Cesena), Quintero (c, Envigado), Celik (a, Gais), Weiss (c, Espanyol), Perin (p, Padova), Ragusa (a, Reggina), Crescenzi (d, Crotone), Blasi (c, Lecce), Terlizzi (d, Varese) PARTENZE Kone (c, Atalanta FP), Immobile (a, Genoa FP), Insigne (a, Napoli FP), Sansovini (a, Spezia), Ariatti (c) e Nicco (c, f. c.), Gessa (c, Cesena), Verratti (c, Psg) OBIETTIVI Maxi Rodriguez (c, S. Wanderers), Ulloa (a, Almeria), Lima (a, Sp. Braga), Jonathas (a, Brescia), Vossen (a, Genk), Kozak (a, Lazio) COSA MANCA Il grosso della squadra è fatto, manca solo l’ultimo tassello: un bomber da oltre 10 gol. E verrà preso senza fretta.

ARRIVI Borriello (a, Juve FP), Okaka (a, Parma FP), Julio Sergio (p, Lecce FP), Florenzi (c, Crotone FP), Guberti (c, Torino FP), Pizarro (c, Man. City), Dodò (d) e Castan (d, Corinthians), Tachtsidis (c, Verona), Svedkauskas (p, Fiorentina), Bumba (c, Targu Mures), Yamnaine (d, Parma), Bradley (c, Chievo), Piris (d, San Paolo), Destro (a, Siena), Balzaretti (d, Palermo) PARTENZE Cicinho (d, Recife), Kjaer (d, Wolfsburg), Cassetti (d, f.c.), Gago (c, Valencia), Antunes (d, Pacos F.), Viviani (c, Padova), Borini (a, Liverpool), Juan (d, Internacional), Greco (c, Olympiacos), Simplicio (c, Cerezo Osaka), Curci (p, Bologna), Jose Angel (d, Real Sociedad) OBIETTIVI Torosidis (d, Olympiacos). COSA MANCA Il grosso del mercato è fatto, e c’è da sfoltire. Se parte Rosi, si firma con Torosidis.

TORINO

UDINESE 4-2-4

Ogbonna

3-5-1-1

Armero

SANTANA GAZZI

BRKIC Glik

All. COSMI

ARRIVI Dellafiore (d) e Paci (d, Novara), Rubin (d, Bologna), Valiani (a, Parma), Campagnolo (p, Catania), Verre (c, Roma), R. Rodriguez (c, Belgrano), Neto (d, Nacional M.), PARTENZE Brkic (p, Udinese FP), Giorgi (c, Novara FP), Rossettini (d, Cagliari), Brienza (c, Palermo), A. Rossi (d, Cesena), Codrea (c, fine contratto), Gazzi (c, Torino), Destro (a, Roma) OBIETTIVI Caldirola (d, Brescia), Caetano (a, Crotone), Floccari (a, Parma), Rosina (c, Zenit), Tiribocchi (a, Atalanta) COSA MANCA La prima urgenza è la punta che sostituisca Destro, magari anche con un’alternativa (intanto si valuta Rosina). Poi un portiere esperto. Se arriva anche Caldirola, invece, la difesa è a posto.

Badu

Bianchi

GILLET

Vergassola R. RODRIGUEZ

All. Mazzarri

Domizzi

Calaiò Munari

Maggio

All. Allegri

Masiello

D'Agostino

Rossini

Cavani

Campagnaro

VALIANI

Pegolo

Pandev

BEHRAMI

MONTOLIVO

Bogdani TISSONE

Inler

Pato

Contini

Gastaldello Romero

De Sanctis Cannavaro

Boateng

3-5-2

Eder

Hamsik

Cassano

Abbiati

RUBIN Obiang

Aronica

ACERBI

Zanon

Costa

3-5-1-1

4-3-1-2

Antonini

TERLIZZI

SIENA

41

NAPOLI

PERIN

SAMPDORIA

LA GAZZETTA DELLO SPORT

Darmian

BRIGHI

Danilo

Pinzi

MURIEL Di Natale

Meggiorini Pereyra SANSONE All. Ventura

ARRIVI Gillet (p, Bologna), Gorobsov (c. Timisoara), Brighi (c, Atalanta), Migliorini (d, Chieti), Sansone (a, Sassuolo), Santana (c, Cesena), Gazzi (c, Siena), Caceres (d, Maiorca), Rodriguez (d, Cesena) PARTENZE Iori (c, Cesena), Oduamadi (a, Varese), Benussi (p, Palermo), Coppola (p. Milan), Pasquato (a, Bologna), Guberti (c, Roma), Surraco (c, Udinese), Antenucci (a, Catania), Morello (p), Zavagno (d), Pratali (d) e Gasbarroni (c, fine contratto) OBIETTIVI Barreto (a, Udinese), Ljajic (a, Fiorentina), Pazienza (c, Udinese), Tissone (c, Maiorca), Floccari (a, Parma), Palombo (c, Inter), Marchese (d, Catania), Cerci (c, Fiorentina), Biondini (c, Genoa), Hallfredsson (c, Verona) COSA MANCA Almeno quattro giocatori: un difensore, un centrocampista, un’alternativa sugli esterni e un attaccante.

Benatia Basta

All. Guidolin

ARRIVI Silva (d, Novara FP), Angella (d, Reggina FP), Brkic (p, Siena FP), Muriel (a) e Obodo (c, Lecce FP), Faraoni (d, Inter), Forestieri (a, Bari FP), Mazzarani (c, Novara FP), Pawlowski (p, Lechia D.), Allan (c, Vasco da Gama), Willians (c, Flamengo), Heurtaux (d, Caen), Maicosuel (c, Botafogo). PARTENZE Pazienza (c, FP), Asamoah (c ) e Isla (c, Juventus), Floro Flores (a) e Torje (c, Granada), Handanovic (p, Inter) OBIETTIVI Falkenburg (a, AZ), Brahimi (c, Rennes), Frei (c, Basilea), Saponara (a, Empoli), Vargas (a, Napoli), Manninger (p, Juventus), Benussi (p, Torino), Tzorvas (p, Palermo) COSA MANCA Un altro attaccante, in primis. Poi forse un secondo portiere esperto (finché non recupera Brkic gioca Pawlowski), e magari un’alternativa agli esterni (specie se parte Armero).


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 6 AGOSTO 2012

MONDO

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Mou: parte da Modric l’operazione «decima»

QUANTI DRAMMI

S Giuliano Taccola Muore d’infarto nello spogliatoio dopo Cagliari-Roma nel 1969

Il portoghese punta sulla Champions che al Real manca dal 2002 e insegue il croato: «Mi piacciono i giocatori come lui» chi prima dello sbarco a Madrid, altrimenti ora sarebbe morto.

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

FILIPPO MARIA RICCI Twitter @filippomricci MADRID

Obiettivo chiaro E’ la «Decima», la Champions League che al Madrid sfugge dal 2002. Mou è contento di aver rinnovato fino al 2016 e dice di averlo fatto perché sta bene al club e in Spagna. Per la Liga la battaglia sarà ancora col Barça. E non potrebbe essere altrimenti. Sugli orari José evita polemiche: dice che l’importante è il ripo-

José Mourinho prende una sedia, appoggia tra le gambe il suo zainetto e, circondato da otto giornalisti spagnoli al seguito del Madrid in questa tournée statunitense, sfoglia la Real margherita estiva. Rilassato, disponibile, una chiacchierata lunga e senza veli. Rispetto al passato, fatto di tante conferenze stampa saltate e frizioni più o meno grandi sembra un gesto di rottura, anti-strategia della tensione.

In partenza uno tra Sahin (che vuole giocare) e Kakà, se non entrambi

Il mercato L’allenatore porto-

ghese dice che il Real prenderà sicuramente un centrocampista. Non fa nomi, ma le opzioni sono tre. Il nome più gettonato è quello di Luka Modric, sotto contratto col Tottenham dell’ex aiutante di Mou, Villas Boas. In un’intervista successiva all’incontro con gli spagnoli all’americana Fox José è costretto a parlare del croato, ma non fa vedere le sue carte: «Mi piace il calcio e mi piacciono i buoni giocatori. Come Modric. Che però al momento non è qui con noi quindi non posso dire altro. Se verrà, porterà sicuramente qualcosa». A Fox Mou ha confermato che «la rosa è quasi completa, verranno uno o due giocatori». Mou vorrebbe un attaccante in più ma proverà col giovane Morata, promosso dal Real Madrid Castilla, la seconda squadra appena promossa dalla terza alla seconda divisione. Spazio anche a Nacho, altro canterano: sarà il quarto terzino destro dopo Arbeloa, Ramos e Lass Diarra, che ha detto che in quella posizione non vuol giocare. Porte chiuse dunque a Maicon o a un altro terzino destro. In uscita, partirà uno tra Sahin e Kakà, se non entrambi. Mou dice che

S Renato Curi Muore il 30 ottobre 1977 durante Perugia-Juve

S Marc Foè Il 28enne centrocampista del Camerun è stroncato da un arresto cardiaco durante la Confederations cup 2003

S

Debutto nella Liga il 19 agosto contro il Valencia. Poi la Supercoppa con il Barcellona

Antonio Puerta Spagnolo del Siviglia, crolla in campo nel 2007 mentre gioca contro il Getafe

Il nigeriano Henry, 21 anni, attaccante WWW.CANCAN.RO

Come Morosini Il nigeriano Henry muore in campo È crollato dopo 10 minuti Negli Usa un’altra tragedia GABRIEL SAFTA BUCAREST

Tragedia in campo in Romania. Il nigeriano Chinonso Ihelewere Henry, 21 anni, del Delta Tulcea (serie B), è morto durante l’amichevole con il Balotesti. Si giocava da dieci minuti, a 40 gradi, e improvvisamente Henry s’è accasciato al suolo. Per più di un’ora il giocatore è stato sottoposto a manovre di rianimazione senza riprendere conoscenza. Anche i giocatori in campo si sono prodigati cercando di impedire che la lingua non lo facesse respirare. «Il paziente è sempre stato in arresto cardiorespiratorio — ha detto il medico Ioan Tanase — e quando siamo intervenuti lo abbiamo trovato in arresto cardiopolmonare. Le manovre di rianimazione sono state praticate dalle 12.05 fino alle 13.12».

Jose Mourinho, 49 anni, inizia la terza stagione al Real Madrid AFP

BARÇA

Abidal: «Spero di tornare presto» PARIGI «Il mio obiettivo è tornare a giocare e spero di farlo prima di dicembre, però se il mio rientro dovesse slittare non succederebbe nulla». Eric Abidal ha una gran voglia di campo e di Barcellona dopo aver subito l'operazione per il trapianto di fegato ad aprile. Ieri a TV3 dopo il 2 2 tra i catalani e il Psg di Ancelotti. «Sto seguendo le indicazioni dei medici e faccio tutto con calma, anche perché l'intervento è stato molto difficile».

il primo vuole giocare di più e chiede la Premier. Il turco non vuole tornare in Bundesliga, il Madrid contempla solo una formula: prestito senza diritto di riscatto; Sahin partirà per cercare minuti e rientrerà tra un anno. Sarebbe interessante vederlo in Italia. Critiche alla stampa Atmosfera rilassata ma non manca il colpo alla «prensa»: Mou non capisce le critiche della stampa spagnola a giocatori come Coentrao e Khedira, che considera il migliore del mondo nella sua posizione. Secondo il portoghese la stampa cerca sempre la visione più negativa delle storie e ringrazia il fatto di aver accumulato capelli bian-

so tra le gare anche se dovendo scegliere il pezzo preferito dell’assurdo spezzatino degli orari della Liga preferisce giocare a mezzogiorno piuttosto che alle 23. Questa mattina, alle 5 italiane, il Madrid ha disputato la sua quarta amichevole estiva, contro i messicani del Santos Laguna. Poi toccherà al Milan, con annessa riunione per Kakà, al Celtic e quindi si tornerà in Spagna per preparare il debutto in Liga col Valencia, domenica 19 agosto, e l’andata della Supercoppa di Spagna col Barça al Camp Nou quattro giorni dopo. Non è detto che per quelle date il futuro di Modric, Sahin e Kakà sia deciso. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA STORIA INCARICO DAL SINDACO PER TRENT’ANNI. PER LA PANCHINA IN POLE C’E’ SONZOGNI

Bulgaria: Tirri al Botev Vratsa Nuovo presidente-manager Il club è di proprietà del Comune. «Mi sono dimesso dall’albo degli agenti»

ROMANIA IN AMICHEVOLE

ALESSANDRO RUSSO MILANO

annate d'autore al calcio italiano. Ora il suo nome è nuovamente alla ribalta ad est, dove è stato nominato presidente della squadra di una cittadina, Vratsa, incastonata tra le montagne a 112 chilometri da Sofia. La particolarità è che il club è di proprietà del Comune che, attraverso sponsorizzazioni, garantisce la vita del team.

Peppino Tirri, agente Fifa, 55 anni, uomo del profondo sud, siciliano di Licata, da qualche giorno ha cambiato latitudine, nazione e missione, trasferendosi in Bulgaria dove è diventato presidente del Botev Vratsa, squadra della serie A bulgara. Negli ultimi dieci anni Tirri ha curato tanti trasferimenti di prime firme calcistiche. Non ultimo quello di Samuel Eto'o dall'Inter all'Anzhi, dopo quelli, tra gli altri, di Cambiasso, Samuel, Figo, Sneijder che hanno regalato

30 anni da presidente Peppino Tirri, tramite un amico italiano ha conosciuto il sindaco di Vratsa che, sedotto dalle capacità del manager italiano, gli affidato per ben 30 anni, presidenza e gestione della squadra. Prima dell'allenamento, mentre il Botev è in ritiro pre-campionato, Tirri spiega motivi e natura della sua nuova missione. «Nel calcio ho cominciato come manager, abilitazione presa al corso di Coverciano, l'attività di agente è arrivata dopo. In Bulgaria ritorno dunque al mio primo amore,

Giuliano Sonzogni, 63 anni, è in pole per la panchina del Botev Vratsa CAVICCHI

da presidente del Botev, una squadra con più di novant'anni di storia (fondata nel 1921) e in una città che vive solo di calcio». Nuove sponde e nuovi stimoli, tutti da vivere nel nuovo stadio Hristo Botev Stadium, capace di contenere 32 mila spettatori. «I tifosi bulgari —rivela il manager italiano —

Malformazione cardiaca? Sul corpo del calciatore è stata disposta un’autopsia. La dinamica ha ricordato la tragedia del povero Morosini, morto durante Pescara-Livorno quest’anno. «È possibile che il calciatore avesse una malformazione al cuore, ma è troppo presto per fare ipotesi — aggiunto il dottor Tanase —. Purtroppo non ha mai dato segni di vita durante i soccorsi». Henry era in Romania da 5 anni e si preparava di diventare cittadino romeno. Attaccante, aveva segnato 14 reti in due stagioni per il Delta Tulcea. Tragedia anche negli Usa Non è stato purtroppo l’unico caso di questo tragico fine settimana. Poche ore prima, nella notte di sabato, in circostanze ancora da chiarire, è morto Kirk Urso, 22 anni, tesserato per il Columbus Crew della Major League. Urso è deceduto al Grant Hospital di Columbus nell’Ohio. Aveva indossato la maglia della nazionale Usa under 17, era fermo per infortunio e aveva subito un intervento chirurgico lo scorso 18 giugno per un’ernia agli adduttori. © RIPRODUZIONE RISERVATA

ci hanno accolto benissimo e intravedo le condizioni per fare bene. L'obiettivo è vincere nel giro di due anni. Sto rifondando, anche i quadri dirigenziali, compreso lo staff. Ho cambiato l'allenatore e per il sostituto ho pensato ad un mio vecchio amico di calcio, Giuliano Sonzogni. Con lui ci conosciamo dai tempi del Licata. E’ già stato qui a vedere città e centro sportivo, non ha ancora firmato, ma ha dato un assenso di massima. Ci sono anche dei giocatori italiani in prova. E sono stati già tesserati tre brasiliani: Jairo, Cassio e Augusto. Con loro è arrivato anche un argentino». Verso l’esordio Tirri cura la gestione manageriale (con lui in Bulgaria anche il figlio Luigi) e tiene le redini di quella tecnica. «L'est europeo, la Russia e la Turchia in particolare, sono i mercati del futuro; la Bulgaria è situata in una posizione strategica che sarà utile in prospettiva anche per la crescita del calcio italiano». Prendere forma il nuovo progetto griffato Tirri: «Ho dato le dimissioni dall'albo degli agenti Fifa - conclude - ed è iniziata la nuova avventura; il campionato comincia il prossimo 11 agosto fuori casa contro il Beroe». È la nuova vita di Peppino Tirri. © RIPRODUZIONE RISERVATA

BRASILE SUCCESSO IN TRASFERTA

Primo gol di Seedorf Il Botafogo rimonta RIO Clarence Seedorf (nella foto sotto) festeggia il primo gol alla quarta presenza col Botafogo. L’ex centrocampista di Sampdoria, Inter e Milan segna su punizione nel 2 1 del club bianconero nella trasferta di Goiânia contro l’Atlético Goianiense. L’olandese aveva perso le due prime gare, contro Grêmio e Vasco da Gama, e poi vinto contro il Figueirense. «Mi piace più la vittoria del gol», ha detto dopo la gara Seedorf. Il quale ha mostrato anche un grande affiatamento con il gruppo. E’ infatti tornato in campo per abbracciare i compagni al fischio finale dopo essere stato sostituito al 46’ della ripresa. Nella partita anche una curiosità: i padroni di casa chiudono in vantaggio il primo tempo con un gol del portiere Márcio su rigore. Al 19’ della ripresa poi la rete del pareggio; fallo vicino all’area che origina il gol dell’olandese con una punizione che sorvola la barriera: 1 1. Il Botafogo poi sigla la rete della vittoria con Fellype Gabriel. Seedorf mantiene anche il suo ottimo indice nei passaggi: ne sbaglia solo quattro di un totale di 46. Mauricio Cannone


LUNEDÌ 6 AGOSTO 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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SERIE BWIN LE AMICHEVOLI

A

Pro Vercelli più brillante del Varese

NOMI CALDI

S

La squadra di Braghin piace e segna Castori deve inventarsi un attacco

Cristian Galano, 21 anni, contrastato da Alessandro Volpe, 29 PIERANUNZI

Il Bari esulta alla festa del Lanciano Pietro Iemmello, 20 anni, seconda stagione alla Pro Vercelli LIVERANI FILIPPO BRUSA SAINT VINCENT (Aosta)

L’amichevole fra Pro Vercelli e Varese è diventata un appuntamento fisso per le due squadre che si trovano, ora, nella stessa categoria. Il test è, dunque, significativo e la matricola dell’ex Braghin, pur non riuscendo a replicare il successo dell’anno scorso (2-0), deve accontentarsi di un pareggio in cui, però, brilla di più rispetto ai biancorossi.

è acciaccato e non recupererà per il primo impegno ufficiale) e a De Luca (sarà in tournée con l’Under 21), ruotando le punte che faticano però a trovare l’intesa. L’unico biancorosso a sfiorare il gol è Martinetti e, dopo una spettacolare ma sfortunata discesa del giovane terzino sinistro Lazaar, c’è ancora spazio per la Pro Vercelli: Bastianoni deve salvare il risultato nel finale con due parate. Un duro intervento di Espinal su Zecchin è costato il giallo al dominicano. © RIPRODUZIONE RISERVATA

La partita La prima frazione è

tutta di marca piemontese e gli uomini di Castori soffrono gli avversari che si portano in vantaggio al 18’: Iemmello sfrutta una indecisione di Rea e batte Bressan, appena rientrato in biancorosso. Per pareggiare, il Varese ha bisogno di un calcio d’angolo: il sinistro dell’estone Kink imbecca la testa del danese Troest che mette nel sacco al 42’. Le prove Nella ripresa, la Pro Vercelli soffre la fisicità dei biancorossi che, però, non pungono. In vista della Coppa Italia, Castori cerca l’alternativa a Neto Pereira (il brasiliano

PRO VERCELLI-VARESE

1-1

MARCATORI Iemmello (PV) al 18', Troest (V) al 42' p.t. PRO VERCELLI p.t. (4-3-1-2) Valentini; Cancellotti, Cosenza, Battaglia, Scaglia; Germano, Calvi, Scavone; Caridi; Iemmello, Di Piazza. S.t. (4-3-2-1) Miranda; Bencivenga, Ranellucci, Cosenza (dal 31' s.t. Innocenti), Scaglia (dal 12' s.t. Casoli); Marconi, Rosso, Espinal; De Silvestro (dal 25' s.t. Carraro), Fabiano; Zigoni. All. Braghin. VARESE (4-4-2) Bressan (dal 24' s.t. Bastianoni); Pucino (dal 16' s.t. Fiamozzi), Troest, Rea (dal 14' s.t. Carrieri), Grillo (dal 21' s.t. Lazaar); Zecchin (dal 26' s.t. Eusepi), Damonte (dal 12' s.t. Filipe), Corti (dal 26' s.t. Wagner), Kink (dal 14' s.t. Nadarevic); Ebagua (dal 21' s.t. Momenté), De Luca (dal 14' s.t. Martinetti). All. Castori. ARBITRO Massa di Imperia.

La squadra di Torrente parte forte poi vince il trofeo Maio ai calci di rigore FIORENZO CARLINI LANCIANO (Chieti)

Il primo Trofeo «Guglielmo Maio» va al Bari dopo ai rigori. Nel primo tempo più Bari che Lanciano, nella ripresa più equilibrio. Torrente sa che deve arrivare alla prima di campionato con una squadra in buona condizione per recuperare subito l’handicap della penalizzazione. Il Lanciano, che riceve l’abbraccio caloroso del suo pubblico, gioca sul campo che non potrà ospitare le prime gare di campionato per gli adeguamenti richiesti dalla Lega. La società spera di tornare al Biondi alla terza di campionato con l’Ascoli. Cercasi equilibri Gautieri, anco-

ra alla ricerca della formazione base, continua ad inserire i nuovi acquisti con prudenza. Hottor, entrato nella ripresa, si è mosso con impegno sotto gli occhi del d.s. Braida del Milan, presente in tribuna vista l’amicizia consolidata con la presidente Valentina Maio. Si sarà parlato di Carmona? Il Bari deve perfezionare il 3-4-3, con Caputo sempre più punto di riferimen-

to del terzetto offensivo, tanto che le occasioni da rete sono state sue con due tiri insidiosi al 10’ e 16’. Le risultanze del lavoro dei centrocampisti sono buone con Sciaudone e Defendi che hanno mantenuto il giusto equilibrio del reparto con molte palle giocabili per il duo Caputo-Galano. Con il ritmo basso le difese trovano miglior gioco sugli attaccanti, tanto che il solo Caputo tira verso la porta al 48’. Il Lanciano è poca cosa in avanti con l’unica emozione arriva da una punizione di Mammarella, anche se nelle ultime battute gli inserimenti di Almici e Marceta hanno movimentato la fase offensiva. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LANCIANO-BARI

2-4 ai rigori

(0-0 dopo il 90’) LANCIANO (4-3-3) Aridità (dall’11’ s.t. Amabile); Vastola (dal 1’ s.t. Almici), Aquilanti, Amenta, Mammarella; D’Aversa (dal 1’ s.t. Paghera), Minotti (dal 1’ s.t. Pepe), Volpe; Di Cecco (dal 18’ s.t. Hottor). Testardi (dall’11’ s.t. Zeytulaev), Turchi (dal 24’ s.t. Marceta). All. Gautieri. BARI (3-4-3) La Manna; Ceppitelli, Borghese (dal 7’ s.t. Altobelli), Dos Santos; Sabelli (dal 13’ s.t. Ristorski), Romizi (dal 31’ s.t. Bellomo), Sciaudone (dal 7’ s.t. Rivaldo), Defendi; Galano (dal 18’ s.t. Partipico), Caputo (dal 24’ s.t. Grandolfo), Albadoro (dal 13’ s.t. Ghezzal). All. Torrente. ARBITRO Pezzuso di Lecce.

Stefano Morrone, 33 anni, centrocampista del Parma per cinque stagioni dal 2007: è vicino a firmare un biennale con il neopromosso Spezia

S Moris Carrozzieri, 31 anni, difensore, nell’ultima stagione ha giocato nel Lecce. Ora è svincolato e sta trattando con Varese e Padova

SPEZIA-BIHOR ORADEA 3-0

BASSANO-CITTADELLA 2-1

Il Modena è sconfitto Ma fa una bella figura

Crisetig protagonista con due gol e un assist

Cittadella imballato Bassano già in forma

MODENA (p.r.) Una sconfitta immeritata per un buon Modena contro la Real Sociedad. La squadra di Marcolin nel primo tempo tiene testa ai baschi costruendo qualche occasione pericolosa con Ardemagni e William. Dietro ci pensa invece Colombi autore di cinque parate decisive. Nella ripresa girandola di cambi e spagnoli pericolosi con Griezmann (traversa). A sette minuti dalla fine il gol partita della Real Sociedad con Ifran, bravo a sfruttare un errore di Spezzani. Domenica la prima uscita ufficiale contro l’Alto Adige nel secondo turno di Coppa Italia. Mercato: oggi è il giorno delle firme per Zoboli e Gulan, si avvicinano Mazzarani e Surraco dell’Udinese.

PONTREMOLI (Ms) (m.m.) L’ex interista Crisetig, per l’occasione con la fascia di capitano, è il match winner dello Spezia, che a Pontremoli batte nettamente l’Oradea Bihor, compagine di seconda divisione della Romania, in un’amichevole di fronte a circa 700 persone. La formazione di Madonna, priva di Piccini e Di Gennaro, passa a condurre al 16’ del primo tempo: da Lollo a sinistra per Sansovini che tocca per il mancino Crisetig che, in diagonale, trafigge Popescu. Quattro minuti più tardi il raddoppio: Sansovini su passaggio di Crisetig supera il portiere in uscita. Al 28’ il tris: ancora Crisetig controlla di petto una respinta del portiere e lo batte con una fucilata. Da segnalare al 37’ del secondo tempo un episodio particolare: l’arbitro ha invitato l’allenatore dei romeni Ghit a sostituire Korudjev, reo di aver sputato a Porcari. Mercoledì alle ore 17.30, nuova amichevole allo stadio Miro Luperi con la locale Tarros Sarzana di Promozione ligure, per il trofeo «Mattia e Laura», due giovani tifosi dello Spezia scomparsi.

BASSANO (Vi) (v.p.) Il Cittadella si inchina alla distanza al Bassano più fresco e pimpante che non patisce le due categorie di differenza. I granata di Foscarini scendono dal ritiro con le gambe imballate: per un tempo propongo anche calcio gradevole ma alla lunga il ritmo lo imprimono i padroni di casa che nonostante la rituale girandola di cambi nell’intervallo non smarriscono identità, mentre il 3 5 2 degli ospiti è da rivedere in fase difensiva. Bassano in vantaggio con una spettacolare girata mancina al volo di Bizzotto, il pareggio è quasi istantaneo sul bolide dal limite che Schiavon incastona nell’angolo basso. Nella volata finale, gran gol del ventenne Conti, che stoppa di petto in corsa in area e scarica un destro esplosivo che batte Cordaz. Il Bassano può sorridere, ma per il Cittadella non è un campanello d’allarme.

Gozzi (dal 31’ s.t. Fantini), Andelkovic, Perna, Carini (dal 16’ s.t. Belfasti); Nardini (dal 39’ s.t. Minarini), Dalla Bona (dal 16’ s.t. Buge), Signori (dal 39’ s.t. Cilloni); William (dal 21’ s.t. Rizvani), Ardemagni (dal 16’ s.t. Stanco), Greco (dal 16’ s.t. Spezzani). All. Marcolin. REAL SOCIEDAD (4-3-3) Bravo; Ros, Mikel, Cadamuro (dal 26’ s.t. De la Bella), Jose Angel; Zuruzuta (dal 16’ s.t. Ifran), Elustondo (dal 1’ s.t. Illara), Pardo (dal 16’ s.t. Markel); Xabier Prieto (dal 16’ s.t. Griezmann), Vela (dal 16’ s.t. Agirretxe), Chory (dal 16’ s.t. Sarpong). All. Montanier.

SPEZIA-BIHOR ORADEA 3-0 MARCATORI Crisetig al 16’, Sansovini al 20’ p.t.;

Crisetig al 28’ s.t. SPEZIA (4-3-1-2) Russo (dal 18’ s.t. Iacobucci);

Madonna, Benedetti, Schiavi (dal 14’ s.t. Pasini), Garofalo (dal 37’ s.t. Biasi); Lollo (dal 14’ s.t. Rui), Porcari, Bovo (dal 23’ s.t. Mandorlini); Crisetig (dal 30’ s.t. Izzillo); Sansovini, Pichlmann (dal 21’ s.t. Evacuo). (Bonelli, Conedera). All. Serena.

Tra il Brescia ed El Kaddouri adesso è lite: va fuori rosa? Il centrocampista non firma Lecce, obiettivo Abruzzese Corazza torna a Portogruaro

S Giuseppe Abruzzese, 31 anni, difensore del Crotone: potrebbe tornare a Lecce dove ha già giocato dal 2002 al 2006 conquistando la promozione in A

MODENA-REAL SOCIEDAD 0-1

MODENA-REAL SOCIEDAD 0-1 MARCATORE Ifran al 37’ s.t. MODENA (4-3-3) Colombi (dal 1’ s.t. Manfredini);

MERCATO IN B E IN LEGA PRO

BASSANO-CITTADELLA 2-1 MARCATORI Bizzotto (B) al 32’, Schiavon (C) al 37’

p.t.; Conti (B) al 38’ s.t. BASSANO (4-3-3) Nunziata (dal 1’ s.t. David); Toninelli

(dal 26’ s.t. Barbieri), Basso (dal 35’ s.t. Zanella), Bizzotto, Ghosheh (dal 1’ s.t. Stevanin); Carteri (dal 35’ s.t. Vigo), Correa (dal 1’ s.t. Mateos), Proietti (dal 17’ s.t. Conti); Ferretti (dal 39’ s.t. Fracaro), Longobardi (dal 1’ s.t. Gasparello), Mattioli (dal 1’ s.t. Furlan). All. Rastelli. CITTADELLA (3-5-2) Cordaz; Sosa, Coly, Pellizzer; Di Vitofrancesco, Biraghi, Baselli (dal 1’ s.t. Branzani), Schiavon (dal 1’ s.t. Martinelli), Di Roberto; Perna (dal 32’ s.t. Piaggio), Bellazzini (dal 1’ s.t. Di Carmine). All. Foscarini.

Omar El Kaddouri, 21 anni, centrocampista FOTOGRAMMA D’ANGELO-CORBETTA

Tra Omar El Kaddouri e il Brescia adesso siamo al braccio di ferro. Il trequartista di origine marocchina, nato a Bruxelles, nei prossimi giorni (probabilmente mercoledì) tornerà in città dopo l'infelice avventura olimpica con il Marocco. E si allenerà a parte: «Deve fare la preparazione», assicura la società. «No, è stato messo fuori rosa», accusa il procuratore del giocatore Daniel Striani. Il Brescia ha necessità di monetizzare il talento del centrocampista offensivo, classe 1990, per non perderlo poi a scadenza di contratto. Inutili, nei mesi scorsi, gli incontri fra Brescia e il giocatore per il prolungamento. Ma il tempo stringe e il presidente Corioni non vuole rischiare di vedere sfumare un introito non indifferente. Con il Parma c'è un accordo sulla base di 3,6 milioni di euro, ma a far saltare tutto era stato il rifiuto del giocatore, allettato dall'interessamento della Juventus. Ma l'offerta bianconera non soddisfava il Brescia: un milione subito, il resto legato alla resa del giocatore. Poi El Kaddouri è partito per i Giochi di Londra con il Marocco. L'eliminazione al primo turno della nazionale nordafricana ha indotto il Brescia a stringere i tempi. Sul giocatore negli ultimi giorni si è portato anche il Genoa, mentre il Parma vorrebbe ridiscutere l’intesa precedente. Il Brescia sta cercando anche un difensore. In pole position c'è Volta, bresciano di Desenzano, in forza alla Sampdoria, ma la trattativa negli ultimi giorni si è arenata per i dubbi del giocatore, che vuole provare a convincere Ciro Ferrara. E in attacco la priorità è Antenucci, anche se l'ostacolo è il prezzo fissato dal Catania (1,1 milioni). Ma prima bisogna cedere, soprattutto El Kaddouri, per non avere un separato in casa e per monetizzare. Altre di B Stefano Morrone è in procinto di fir-

mare un biennale con lo Spezia: il centrocampista del Parma si sarebbe convinto di accettare la corte della società ligure; per la difesa, oltre a Dellafiore (Siena, ex Novara), si valutano anche Ferrario (Lecce) e Borghese (Bari). Marconi ha firmato con la Pro Vercelli anche per la prossima stagione. Il Lecce sta provando a convincere Abruzzese a tornare a indossare la maglia giallorossa: ancora legato al Crotone sino al 2013, il difensore sarebbe disposto ad accettare il trasferimento anche nel caso il club fosse retrocesso in Prima divisione. Da Lecce si è svincolato Carrozzieri, che è stato interpellato dal Varese ma adesso è stato proposto anche al Padova. Il Sassuolo sta valutando con la Reggina la possibilità di ingaggiare Ceravolo. Lega Pro Venduto da poco alla Sampdoria, Simone Corazza torna al Portogruaro in prestito. Il Viareggio ha mollato la pista per Miracoli (ex Valenzana, ora al Varese): ora i bianconeri cercano il difensore Mannini, ex Triestina (raggiungerebbe Davide, già in rosa) e un centrocampista come Bernardeschi della Fiorentina. Il Pisa insiste per Artistico, che si è svincolato dal Frosinone. In Seconda divisione, da segnalare la Vigor Lamezia: preso Cruz (ex Foggia), insiste per Degano (Rimini); invece Rosato (Lecce) è vicino al Melfi. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 6 AGOSTO 2012

COPPA ITALIA IL PRIMO TURNO

Vicenza, sei gol e contestazione aspettando la B La squadra di Breda è in odore di ripescaggio L’Andria manda i ragazzini e fa brutta figura VICENZA

6

ANDRIA

0

VICENZA (3-5-2) Pinsoglio s.v.; Martinelli 6, Pisano 6, Brighenti 6; Gavazzi 6, Mustacchio 6 (dal 27' s.t. Castiglia s.v.), Rigoni 6, Misuraca 6,5, Giani 6; Baclet 5,5 (dal 21' s.t. Maiorino s.v.), Minesso 6 (dal 21' s.t. Giacomelli s.v.).

ANDRIA (4-4-2) Menegon 5,5; Quacquarelli 5,5, Di Chio 5,5 (dal 20' s.t. Dimmito s.v.), De Giorgi 5,5, Di Bari 5,5 (dal 24' s.t. Cifaratti s.v.); Salvemini 6, Moretti 6, Perfetti 6, Martinelli 6; Leonetti 5, Ieva 5 (dal 14' s.t. Tittarelli 5).

PANCHINA Cappa, Bastrini, Imparato, Sandrini.

PANCHINA Sansonna, Cafagna, Giglio, D'Angelo.

ALLENATORE Breda 6.

ALLENATORE Gioffrè 5,5.

GIUDIZIO 77

ARBITRO Mainardi di Bergamo 6.

PRIMO TEMPO 3-0

GUARDALINEE Meschi 6 – Semperboni 6.

MARCATORI Gavazzi al 1', Minesso al 29', Misuraca al 42' p.t.; Mustacchio al 2', Misuraca all'8', Martinelli al 19' s.t.

AMMONITI Perfetti per gioco scorretto.

4

ALBO D’ORO 1922 Vado 1936 Torino 1937 Genoa 1938 Juventus 1939 Inter 1940 Fiorentina 1941 Venezia 1942 Juventus 1943 Torino 1958 Lazio 1959 Juventus 1960 Juventus 1961 Fiorentina 1962 Napoli 1963 Atalanta 1964 Roma 1965 Juventus 1966 Fiorentina 1967 Milan 1968 Torino 1969 Roma 1970 Bologna 1971 Torino 1972 Milan 1973 Milan 1974 Bologna 1975 Fiorentina 1976 Napoli 1977 Milan 1978 Inter 1979 Juventus 1980 Roma 1981 Roma 1982 Inter 1983 Juventus 1984 Roma 1985 Samp 1986 Roma 1987 Napoli 1988 Samp 1989 Samp 1990 Juventus 1991 Roma 1992 Parma 1993 Torino 1994 Samp 1995 Juventus 1996 Fiorentina 1997 Vicenza 1998 Lazio 1999 Parma 2000 Lazio 2001 Fiorentina 2002 Parma 2003 Milan 2004 Lazio 2005 Inter 2006 Inter 2007 Roma 2008 Roma 2009 Lazio 2010 Inter 2011 Inter 2012 Napoli

NOTE paganti 1.002, incasso di 7.799 euro. Angoli 5-1. Recuperi: p.t. 0, s.t. 3'.

MASSIMO MANDUZIO VICENZA

Va a finire secondo logica. Anche perché l’Andria si presenta al primo appuntamento stagionale con una squadra mista di ragazzini della Berretti e degli Allievi, con soli quattro giocatori della prima squadra, a causa delle tante vicissitudini societarie vissute nell’ultimo periodo, con l’ex d.s. Logiudice e l’ex tecnico Cari che hanno lasciato la società poiché non più in sintonia con i programmi iniziali stabiliti con la proprietà. E così la vittoria del Vicenza finisce anche in goleada, con l’Andria che fa una brutta figura non onoran-

do l’impegno di Coppa, lasciando a casa i titolari, impegnati ieri in allenamento con il tecnico Cosco (in panchina al Menti c’era il vice Gioffrè). Gol lampo Così il Vicenza, da-

vanti a un migliaio di spettatori, con un gruppo in aperta contestazione con la società, rompe il ghiaccio dopo appena 47 secondi con Gavazzi, chiude il primo tempo sul 3-0, e poi nella ripresa realizza altre tre reti sbagliando altre occasioni facile per arrotondare ulteriormente il risultato. Come evidenzia il punteggio finale, non c’è mai stata partita.

Scenari futuri Il ripescaggio in Serie B del Vicenza, infatti, appare in questo momento ben più di un’ipotesi. E allora è chiaro che l’organico dovrà essere rinforzato dal direttore tecnico Cristallini con le necessarie operazione di mercato. Verrà sicuramente tesserato l’ex juventino Giandonato, già in gruppo, si cercherà un difensore centrale di livello (e il Vicenza insisterà con l’Udinese per Angella) e soprattutto bisognerà trovare una forte punta centrale. In partenza Baclet, visionato ieri dai dirigenti del Cska Sofia e probabilmente Gavazzi, conteso da Palermo e Parma.

Di nuovo l’Empoli In sostanza

per il Vicenza di Breda niente più che un buon allenamento, in attesa di un test assai più probante domenica a Empoli, dove, fatalità della sorte, i biancorossi torneranno due mesi dopo aver perso in maniera incredibile (vincevano 2-0 e la gara finì 3-2 per i toscani) il ritorno dei playout. La ferita della retrocessione in Lega Pro potrebbe però essere sanata nei prossimi giorni dalla sentenza della Disciplinare nel caso in cui accogliesse anche soltanto una delle richieste due di retrocessione ai danni di Grosseto e Lecce avanzate dal procuratore federale Stefano Palazzi nel processo in corso a Roma sul caso calcioscommesse. E nel club veneto c’è un velato ottimismo.

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clic CALCIOSCOMMESSE: ECCO COSA POTREBBE SUCCEDERE IN B La Procura Figc ha chiesto per Grosseto e Lecce la retrocessione in Prima divisione con una penalizzazione: se la Disciplinare dovesse accogliere questa richiesta, al posto del Grosseto sarà ripescato il Vicenza (che è retrocesso al playout), e al posto del Lecce invece toccherà alla Nocerina.

Nicola Rigoni, 21 anni, durante la gara vinta dal Vicenza contro l’Andria COLORFOTO

Nocerina-Paganese 1-0

Barletta-Perugia 0-3

Carrarese-Catanzaro 5-4

Sorrento-Treviso 2-0

Benevento-S. Marino 1-0

Schetter gol Porte chiuse ma incidenti

Che Perugia! Passeggiata con il Barletta

C’è la Seredova ed è uno show: perla Venitucci

Bis di Corsetti Ambrosio c’è Il Sorrento va

Il Benevento piace e segna con Mancosu

MARCATORI Tozzi Borsoi al 10’, Clemente al 23’ p.t.; Benedetti al 47’ s.t. BARLETTA (4-3-3) Pane 5,5; Mazzarani 5,5, Menegaz 5,5, Mengoni 5,5, Petterini 5 (dal 18' s.t. Angeletti 6); Dall'Oglio 5,5, Vacca 6, Dezi 6 (dal 39' s.t. Zappacosta s.v.); Carretta 5,5 (dal 27' s.t. De Lucia 5,5), Simoncelli 5,5, Franchini 6. (Liverani, Ferrara, Palmitessa). All. Novelli 6. PERUGIA (4-4-2) Koprivec 6; Anania 6, Cacioli 6, Lebran 6, Jefferson 6; Fabinho 6 (dal 19’ s.t. Politano 6), Cenciarelli 6, Esposito 6,5, Rantier 6,5 (dal 39’ s.t. Ferri Marini s.v.); Tozzi Borsoi 6,5, Clemente 6,5 (dal 26’ s.t. Benedetti 6). (Giordano, Carloto, Moneti, De Rossi). All. Battistini 6,5. ARBITRO Albertini di Ascoli 6. NOTE spettatori 2.800, incasso di 13.588 euro. Ammoniti Tozzi Borzoi, Vacca, Dezi e Cacioli. Angoli 3 4.

MARCATORI Sirignano (Cat) al 15’, Belcastro (Car) al 25’, Giovinco (Car) al 37’ p.t.; Bugatti (Cat) al 3’, Quadri (Cat) su rigore al 5’, Fioretti (Cat) al 24’, Merini (Car) al 39’, Corrent (Car) al 43’, Venitucci (Car) al 45’ s.t. CARRARESE (4-3-3) Piscitelli 5,5; Corticchia 6,5, Benassi 6, De Paola 6, Pedrelli 6; Belcastro 7 (dal 34’ s.t. Corrent 7), Venitucci 7, Juan Cruz 6,5; Margiotta 7 (dal 20’ s.t. Mancuso 7), Merini 7,5, Giovinco 7,5 (dal 20’ s.t. Tognoni 7). (Cicioni, Bagnai, Trocar, Chella). All. Sabatini 6,5. CATANZARO (4-3-1-2) Scerbo 5; Mariotti 6, Sirignano 6, Papasidero 6,5, Squillace 6,5 (dal 24’ s.t. Narducci 5,5); Fiore 6, Quadri 6,5, Maisto 6 (dal 1’ s.t. D’Alessandro 5,5); Carboni 6 (dal 1’ s.t. Bugatti 6,5); Fioretti 6,5, Masini 7. (Cannizaro, Ulloa, Romeo, Marino). All. Cozza 6. ARBITRO Renzi di Pistoia 6. NOTE spettatori 800 circa, incasso di 4.980 euro. Ammoniti Merini, Juan Cruz e Sirignano. Angoli 0 7.

MARCATORE Schetter al

42’ s.t. NOCERINA (3-4-3) Russo 6,5;

Baldan 6, Di Maio 6, Chiosa 6; Garufo 6,5, Bruno 6,5, Corapi 6 (dal 36’ s.t. De Liguori s.v.), Sabatino 6,5; Negro s.v. (dall’11’ p.t. Gavilan 6), Mazzeo 6 (dal 45’ s.t. Andelkovic s.v.), Schetter 6,5. (Di Filippo, Kostadinovic, De Franco, Rizza). All. Auteri 6,5. PAGANESE (4-4-2) Robertiello 6,5; Pepe 5,5, Fusco 6, Fernandez 6, Agresta 6; Ciarcià 6,5 (dal 43’ s.t. Neglia s.v.), Franco 6 (dal 26’ s.t. Romondini 5,5), Soligo 6, Scarpa 5,5; Orlando 5,5 (dal 17’ s.t. Caturano 6), Fava 6. (Volturo, Pastore, Nigro, Girardi). All. Grassadonia 5,5. ARBITRO Fiore di Barletta 6. NOTE partita giocata a porte chiuse. Ammoniti Fernandez, Sabatino, Schetter, Gavilan e Pepe. Angoli 3 6. NOCERA INFERIORE (Sa) Ci è

voluta una fiondata a mezz’altezza di Schetter, dall’interno dell’area piccola, quasi al novantesimo minuto per sbloccare un derby Nocerina Paganese quanto mai equilibrato. Si è giocato in un clima surreale (porte chiuse e città praticamente blindata per motivi di ordine pubblico, vista la storica rivalità con i cugini di Pagani) e con un gran caldo (quasi 38 gradi), che ha condizionato non poco il ritmo della gara. Primo tempo tutto sommato gradevole, fatto di botta e risposta, ma chiuso senza reti. Seconda frazione di gioco ad appannaggio dei rossoneri, premiati giustamente nel finale dal gol partita di Schetter. Da registrare in località Santa Chiara scontri tra tifosi (che volevano raggiungere comunque il San Francesco) e forze dell’ordine, con alcune auto danneggiate. Danilo Franza

BARLETTA Il Perugia brinda al

successo espugnando Barletta senza grossa fatica, agevolato però dall’infortunio difensivo del duo Pane Petterini al 10’ sfruttato con il solito opportunismo da Tozzi Borsoi. Dopo è arrivato il raddoppio di Clemente e per il Barletta giovane targato Novelli Pavone si è fatto tutto più difficile, anche in virtù delle assenze di Barbuti e Castellani. La svolta, dicevamo, al 10’: cross di Rantier, Pane sembra controllare la sfera ma in uscita si scontra con Petterini, la palla scivola sul piede di Tozzi Borsoi che insacca. Il Barletta fatica a reagire e al 23’ arriva il raddoppio con Clemente che chiude con un tiro al volo un suggerimento di Esposito. Il terzo gol umbro arriva in pieno recupero e porta la firma di Benedetti. Domenica il Perugia farà visita al Bari. Matteo Tabacco

MARCATORE Corsetti al 4’

MARCATORE Mancosu al

e al 45’ s.t.

17’ s.t.

SORRENTO (4-3-3) Ambrosio 7;

BENEVENTO (4-3-1-2) Gori 6,5;

Vanin 6, Nocentini 6, Di Nunzio 6,5, Bonomi 6; Greco 6,5, Beati 6,5, De Angelis 7 (dal 39’ s.t. Alison s.v.); Esposito 5,5 (dal 25’ s.t. Natale 6), Corsetti 7, Basso 6,5 (dal 46’ s.t. Breglia s.v.). (Lombardo, Terminiello, Iovino, Mascolo). All. Bucaro 7. TREVISO (3-4-3) Merlano 5,5; Videtta 6, De Girolamo 6,5, Cernuto 5,5; Brunetti 5,5, Salvi 6, Rosaia 6, Beccia 5,5; Rizzo 5,5 (dal 22’ s.t. Del Grande 6,5), Sy 6,5, Fortunato 5 (dal 31’ s.t. Madiotto s.v.). (Camata, Nenzi, Garofalo, Reginato, Spinosa). All. Maurizi 6. ARBITRO Di Ruberto di Nocera Inferiore 6. NOTE spettatori 200 circa, incasso di 650 euro. Ammoniti Di Nunzio, Di Girolamo, Beati, Bonomi, Nocentini e Mariotto. Angoli 3 5.

D’Anna 6,5, Siniscalchi 6,5, Rinaldi 6, Bolzan 6 (dal 35’ s.t. Pedrelli s.v.); Carotti 6, De Risio 6,5 (dal 31’ s.t. Davì s.v.), Montiel 6; Mancosu 7; Altinier 6 (dal 29’ s.t. Germinale s.v.), Marchi 6. (Mancinelli, Zullo, Cristiani, Buonaiuto). All. Martinez 6,5. SAN MARINO (4-4-2) Vivan 6; Farina 6, Fogacci 6,5, Galuppo 6, Crivelli 6; Doumbia 6,5, Pacciardi 6,5, Del Sole 6 (dal 22’ s.t. Pigini 6), Poletti 6,5; Chiaretti 6 (dal 18’ s.t. Casolla 6), Defendi 6,5 (dal 34’ s.t. Rivi s.v.). (Migani, Ferrero, Mella, Villanova). All. Petrone 6,5. ARBITRO Illuzzi di Molfetta 6. NOTE spettatori 3.000 circa, incasso non comunicato. Nessun ammonito. Angoli 3 2. BENEVENTO Grazie ad una

CARRARA Partita d’altri tempi, ricca di gol ed emozioni, davanti ad Alena Seredova, in tribuna con i figli Luis Thomas e David Lee. Alla fine con un clamoroso tris in 10’ vince la Carrarese. Il Catanzaro va in vantaggio, subisce la reazione della Carrarese poi esce alla distanza, ma in vantaggio di due gol si fa clamorosamente superare in extremis. Calabresi avanti con Sirignano, pareggio di Belcastro e primo sorpasso Carrarese con Giovinco, su punizione. La squadra di Cozza parte fortissima nella ripresa: pareggio di Bugatti, poi Quadri su rigore e poker di Fioretti. Partita chiusa? No. Merini accorcia di controbalzo al 39’, Corrent pareggia su assist di Mancuso nel recupero Venitucci dai 35 metri vede Scerbo fuori dai pali, e segna il clamoroso sorpasso.

doppietta di Corsetti proietta il Sorrento verso il secondo turno di Coppa Italia. Nella nuova «casa» di Cava de’ Tirreni (lo stadio Italia è inagibile), i rossoneri superano il Treviso nella ripresa. Più vicini al gol gli ospiti nel primo tempo, con Ambrosio che ha deviato in angolo un rigore di Fortunato (37’). Gara caratterizzata dal caldo, con Bucaro, in attesa di completare l’organico, che ha schierato sei veterani in lista di attesa e tanti giovani senza rinnegare il suo 4 3 3. Positiva la scelta di schierare Corsetti al centro dell’attacco. Il Treviso, rigore a parte, ha sfiorato il pareggio con Sy al 35’ della ripresa: per Maurizi il lavoro per definire l’assetto della squadra (neopromossa in Prima divisione) è altrettanto impegnativo. Nel secondo turno il Sorrento è atteso dallo Spezia. L’arbitro Di Ruberto ha sostituito il designato Formato.

precisa incornata di Mancosu su un perfetto cross di Bolzan al 17’ della ripresa, il Benevento si guadagna la qualificazione al secondo turno di Coppa Italia — dove è atteso dalla trasferta contro il Livorno — ai danni di un attento e volitivo San Marino che prima di subire il gol partita aveva più volte creato pericoli dalla parti della porta difesa da Gori che al 43’ del primo tempo, su tiro di Poletti, viene salvato dall’incrocio dei pali. Il Benevento in panchina è privo del tecnico Imbriani, in ospedale per una broncopolmonite. Nel primo tempo Benevento pericoloso con Mancosu (30’ e 32’). Nella ripresa al 6’ D’Anna sfiora il palo, al 9’ Pacciardi solo davanti a Gori si lascia neutralizzare il tiro. Il Benevento poi cala alla distanza, forse anche a causa dei carichi di lavoro della preparazione non ancora smaltiti. Il successo dei campani è comunque meritato al cospetto di un San Marino in cerca di un attaccante.

Massimo Braglia

Antonino Siniscalchi

Antonio Buratto

CAVA DE’ TIRRENI (Sa) Una

4

ANTICIPI E 2˚ TURNO

Il primo turno della Coppa Italia maggiore (Tim Cup) si è aperto sabato e si è concluso ieri: in campo 25 squadre di Prima divisione, 2 di Seconda e 9 di serie D

S ANTICIPI La Cremonese sabato ha battuto 2-0 il Chieri, mentre il Portogruaro ha eliminato (3-1) il Cosenza

S DOMENICA Nel secondo turno entrano in scena le squadre di serie B: in settimana si conosceranno gli orari e gli eventuali anticipi per le gare di domenica 12

S TERZO TURNO Le prime 12 squadre di serie A entrano in scena sabato 18 con le partite del terzo turno

S REGOLAMENTO In questa prima fase sono tutte sfide di sola andata, quindi se al 90’ c’è parità di risultato si va ai tempi supplementari e poi, se la situazione non cambia, ci sono i calci di rigore


LUNEDÌ 6 AGOSTO 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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IL TABELLONE IL NAPOLI HA VINTO L’ULTIMO TROFEO

GDS

Alto Adige-Cuneo 5-4 ai rigori

Reggiana-Entella 0-2

AlbinoLeffe-Chieti 0-3

Pisa-Arezzo 2-0

Avellino-Sambenedettese 3-1

L’Alto Adige resta in 9 Ma poi vince ai rigori

L’Entella a sorpresa Vannucchi, che festa

Chieti, grande ripresa L’AlbinoLeffe fa flop

Gatto e Perez sprint Il Pisa è una raffica

Herrera e Catania esaltano l’Avellino

(1-1 al 90’ e dopo i supplementari) MARCATORI Campo (AA) su rigore al 40', Sentinelli (C) al 43' s.t. ALTO ADIGE (4-3-3) Marcone 6,5; Maccarone 6, Cappelletti 6, Tagliani 6, Rubin 6; Furlan 6,5, Bertoni 6, Campo 6,5; Pasi 6 (17' s.t. Bontà 6), Bocalon 6 (38' st. Timpone s.v.), Thiam 6. (Tenderini, Fink, Granzotto, Ciaghi, Candido). All. Vecchi 6. CUNEO (5-3-2) Negretti 6,5; Donida 6, Scaglia 6, Sentinelli 6,5, Ferri 6, Arcari 5,5 (dal 25' p.t. Carfora 6); Di Quinzio 6, Longhi 6, Garavelli 5,5 (dal 12' s.t. Fantini 6); Ferrario 5,5 (dal 24' s.t. Lodi 6), Cristini 6. (Cammarota, Di Lorenzo, Carretto, Todella). All. Rossi 6. ARBITRO Rasia di Bassano 6. NOTE spettatori 500 circa, incasso nc. Espulsi Campo e Tagliani al 44’ s.t.; amm. Ferrario, Tagliani, Maccarone, Longhi, Sentinelli, Scaglia e Ferri. Angoli 3-5. BOLZANO (f.b.) Alla fine la spunta l’Alto Adige ai rigori. Per il Cuneo fatali gli errori di Ferri e Lodi. Giusto così, perché la squadra di Vecchi avrebbe meritato la vittoria già nei 90 minuti regolamentari. Poi nei supplementari l’Alto Adige si è difeso in 9 contro 11 (espulsi Campo e Tagliani). Adesso sotto con il Sassuolo: si dovrebbe giocare sabato perché domenica è in casa anche il Modena.

MARCATORI Vannucchi al 15’ p.t.; Marchi al 40’ s.t. REGGIANA (4-4-2) Bellucci 5,5; Bani 5, Zini 5, Cossentino 5,5, Magliocchetti 5,5; Sprocati 6, Viapiana 5,5, Parola 6, Matteini 5 (23’ s.t. Carlini 5,5); De Cenco 5, Rossi 6. (Cardace, Panizzi, Scappi, Arati, Ferrara, Berni). All. Zauli 5,5. ENTELLA (4-3-1-2) Paroni 6,5; Zampano 6, Russo 6,5, Falcier 6 (dal 1’ s.t. Hamlili 6,5), Fantoni 6,5; Staiti 6,5, Raggio Garibaldi 5,5 (dal 4’ s.t. Marchi 6,5), Volpe 6 (dal 26’ s.t. De Col 6); Vannucchi 7; Garin 6,5, Rosso 6. (Conti, Cecchini, Chiarabini, Marino). All. Prina 6,5. ARBITRO Bruno di Torino 6. NOTE spettatori 1.000 circa, incasso nc. Espulso Zini al 42’ p.t.; ammoniti Matteini, Volpe e Fantoni. Angoli 7-3. REGGIO EMILIA (e.f.) Ighli Vannucchi compie 35 anni e trascina l’Entella al secondo turno (troverà il Verona). La Reggiana contesta l’espulsione di Zini (fallo su Garin) poco prima del riposo. Granata rimaneggiati (pesa il forfait di Alessi), liguri determinati. È Vannucchi a rompere l’equilibrio con un destro vincente. La Reggiana reagisce, ma l’Entella regge, fino al raddoppio di Marchi di testa su cross di Staiti. Oggi alla Reggiana arriva Antonelli dal Lumezzane in cambio di Carlini.

MARCATORI Rossi al 1’, Gigli al 17’, De Sousa al 42’ s.t. ALBINOLEFFE (4-4-2) Offredi 5,5; Beduschi 6 (dal 15’ s.t. Maietti 6), Ondei 6, Ambra 6, Cortinovis 6 (dal 5’ s.t. Carminati 6); Girasole 6,5, Pontiggia 6 (dal 20’ s.t. Corradi 6), Di Cesare 6, Cali 6; Cisse 6,5, Belotti 6,5. (Amadori, Piccinini, Pesenti, Personè). All. Pala 5,5. CHIETI (4-3-1-2) Feola 6; Bigoni 6, Pepe 6, Gigli 6,5, Gandelli 5,5; Cardinali 6 (dal 40’ s.t. Verna s.v.), Vitone 6, Del Pinto 6,5; De Sousa 7 (dal 42’ s.t. Di Stefano s.v.); Rossi 6,5, Capogna 6 (dal 31’ s.t. Di Properzio s.v.). (Ferrara, Cerbone, Barbone, Pedrocchi). All. De Patre 6,5. ARBITRO Tardino di Milano 6. NOTE spettatori 300 circa, incasso nc. Ammoniti Cisse e Gandelli. Angoli 4-4. BERGAMO (f.f.) Il Chieti passa facile sul campo di un AlbinoLeffe che dopo un buon avvio (Belotti ha colpito due volte la traversa) si è letteralmente sciolto nella ripresa. La formazione ospite, condotta per mano dall’esperto De Sousa, non ha trovato grandi ostacoli nel secondo tempo che si è aperto con la rete di Rossi dal limite. Il raddoppio di Gigli di testa su corner e il bel gol in acrobazia di De Sousa hanno scandito la successione del tracollo di un AlbinoLeffe molto ringiovanito.

MARCATORI Gatto al 4’, Perez al 13’ p.t. PISA (3-5-2) Sepe 6; Rozzio 6, Colombini 6, Sabato 6; Rizzo 6 (dal 30’ s.t. Simoncini s.v.), Fondi 7, Mingazzini 6,5 (dal 38’ s.t. Barberis s.v.), Favasuli 6,5, Benedetti 6; Perez 6,5 (dal 15’ s.t. Strizzolo 6), Gatto 6,5. (Pugliesi, Saugher, Carroccio, Tulli). All. Pane 6,5. AREZZO (4-4-2) Bucchi 4,5; Secci 5, Pecoraro 5,5, Eramo 5, Mencarelli 5,5; Bozzoni 5 (dal 1’ s.t. Sergio 5,5), Idromela 5,5 (dal 37’ s.t. Bezziccheri s.v.), Pucci 6, Rubechini 6; Martinez 5,5, Borgogni 5,5 (dal 17’ s.t. Parigi 6). (Dolci, Ciasca, Finocchiaro, Bezziccheri). All. Balbo 6. ARBITRO Piscopo di Imperia 6,5. NOTE spettatori 1.700 circa, incasso di 10.350 euro. Ammoniti Idromela e Pecorari. Angoli 4-2. PISA (a.c.) Nemmeno un quarto d’ora per chiudere la partita e 22 tiri verso la porta per legittimare la qualificazione. Il Pisa ispirato dal trio Fondi-Mingazzini-Favasuli fa valere la differenza di due categorie contro un Arezzo tra l’altro penalizzato da alcune assenze. E affossato da Bucchi in occasione dei due gol: il portiere si fa bucare dal diagonale di Gatto e poi un suo rinvio sbagliato avvia l’azione dell’incornata di Perez.

MARCATORI De Angelis (A) al 37’ p.t.; Pazzi (S) al 9’, Castaldo (A) al 29’, De Angelis (A) al 37’ s.t. AVELLINO (4-4-2) Fumagalli 6,5; Zappacosta 6, Izzo 6, Fabbro 6, Pezzella 6; Catania 7, D’Angelo 6,5 (dal 16’ s.t. Angiulli 6), Panatti 6, Millesi 6 (dal 10’ s.t. Herrera 7); Castaldo 6,5 (dal 38’ s.t. Biancolino s.v.), De Angelis 7. (Di Masi, Bittante, Giosa, Massimo). All. Rastelli 6,5. SAMBENEDETTESE (4-3-3) Barbetta 6,5; Nocera 5,5, Marini 6, Montefusco 6, Vavalà 5,5 (dal 1’ s.t. Camilli 5,5); Traini 6, Scartozzi 6,5, Cuccù 6; Guglielmi 6 (dal 36’ s.t. Santoni s.v.), Pazzi 7 (dal 40’ s.t. Shiba s.v.), Napolano 6. (Cinquegrana, Ianni, Pirazzini, Puglia). All. Palladini 6. ARBITRO Greco di Lecce 6,5. NOTE spettatori 3.000 circa, incasso di 25.900 euro. Ammoniti Cuccù, Panatti, Zappacosta e Biancolino. Angoli 6-0. AVELLINO (l.z.) L’Avellino batte la Sambenedettese grazie alla verve di Catania ed Herrera, straripanti sulle fasce, e ora sfiderà in trasferta il Sassuolo nel secondo turno. Sblocca De Angelis al 37’, saltando anche il portiere. Nella ripresa il momentaneo pari arriva al 9’ con una splendida rovesciata di Pazzi. Nel finale l’Avellino chiude i conti con Castaldo (29’) e ancora De Angelis (37’).

Carpi-Marino 5-0

Trapani-Este 2-1

Frosinone-Porto Tolle 2-0 d.t.s.

Lumezzane-Sarnese 3-0

Gubbio-Pontisola 4-5 d.t.s.

Arma è già scatenato Il Carpi in scioltezza

Docente in extremis Trapani avanti a fatica

Frosinone, la vittoria solo ai supplementari

Una lezione di Inglese Il Lumezzane corre

Pontisola a sorpresa Che rimonta a Gubbio

MARCATORI Arma al 5’ e all’8’, Di Gaudio al 12’ p.t.; Lollini al 40’, Perini al 41’ s.t. CARPI (4-4-2) Sportiello 6,5; Letizia 6, De Bode 6, Lollini 6,5, Gagliolo 6 (dal 16’ s.t. Poli 6); Concas 6,5 (dal 16’ s.t. Pasciuti 6), Perini 7, Obeng 7, Di Gaudio 7; Kabine 6,5, Arma 7,5. (Guerci, Dascoli, Mascolo, Cenetti). All. Tacchini-Cioffi 7. MARINO (4-3-3) Rampi 5; Fiorini 5,5, Mirante 5,5, Terracciano 5,5, Vicedomini 5,5; Congiu 6, Capolei 5,5, Ciaramelletti 6; Falasca 6 (dal 30’ s.t. Spina s.v.), Laghigna 6,5 (dal 22’ s.t. Efrati s.v.), Magnasco 5,5 (dal 37’ s.t. Esposito s.v.). (De Brasi, Di Antonio, Capuzzimati, Cellucci). All. Iardino 5,5. ARBITRO Lanza di Nichelino 6,5. NOTE spettatori 100 circa, incasso nc. Espulso Mirante al 41’ s.t.; ammoniti Kabine, Perini, Gagliolo, Di Gaudio e Terracciano. Angoli 7-2. AGLIANA (Pt) (e.c.) Il Carpi supera agevolmente il Città di Marino e ora aspetta di incontrare il Grosseto. Tutto in discesa per la squadra emiliana, già in largo vantaggio nei primi 12 minuti, grazie alla dopietta di Arma e agli errori della difesa romana. Nel secondo tempo il Marino ha retto un po’ di più e al 16’ solo la traversa ha negato il gol a Laghigna.

MARCATORI aut. Filippi (T) al 45’ p.t.; Madonia (T) al 34’, Docente (T) al 45’ s.t. TRAPANI (4-4-2) Nordi 6; Lo Bue 6 (dal 37’ s.t. Lo Monaco s.v.), Pagliarulo 6, Filippi 6, Rizzi 6; Mancosu 6,5 (27’ s.t. Ficarrotta 6), Pirrone 6, Spinelli 6 (dal 27’ s.t. Tedesco 6), Madonia 6,5; Abate 6, Docente 6. (Spezia, Vitale, Daì). All. Boscaglia 6. ESTE (4-4-2) Baldan 6,5; Meneghello 6, Aliberti 6, Thomassen 6,5, Gusella 6; Mario 6 (dal 47’ s.t. Migliorini s.v.), Tessari 6, Baido 6,5 (dal 18’ s.t. South 6), Turetta 6; Sottovia 6 (dal 5’ s.t. Di Fusco 6), Brotto 6. (Zilio, Zompa, Berno, Michelotto). All. Zattarin 6. ARBITRO Abisso di Palermo 6. NOTE spettatori 1.700 circa, inc. 10.410 euro. Espulso Aliberti al 16’ s.t.; ammoniti Pagliarulo, Spinelli e Brotto. Angoli 7-3. TRAPANI (f.c.) Partita condizionata da un forte vento e decisa in extremis da Docente dopo il vantaggio dell’Este: al 45’ un cross di Gusella è stato deviato nella propria rete da Filippi. Il Trapani, ancora alla ricerca di una condizione apprezzabile, sfiora il gol a più riprese, ma Baldan fa buona guardia. Nella ripresa l’Este resiste per una buona mezz’ora all’assedio del Trapani. Poi rimane in dieci (espulso Aliberti) e subisce le reti di Madonia e Docente che consentono al Trapani di superare il turno.

MARCATORI Ganci al 4’, Aurelio al 10’ s.t.s. FROSINONE (4-3-3) Vaccarecci 6; Frabotta 6, Guidi 6, Biasi 6, Amelio 6 (dal 37’ p.t. Funari 6); Crescenzi 6, Gori 6,5 (1’ p.t.s. Gucher 6), Altobelli 6; Rotondi 6 (12’ s.t. Aurelio 7), Ganci 7, Cesaretti 6. (Fiorini, Del Duca, Salvi, La Mantia). All. Stellone 6. PORTO TOLLE (4-4-2) Dal Bino 6; Dall’Ara 6, Stocco 6 (22’ s.t. Politti 6), Garbini 6, Tricoli 6; Roma 6, Spetic 6, Pettarin 6, Conti 6 (2’ s.t.s. Celegati 6); Marangon 6,5 (3’ p.t.s. Maestri 6), Gherardi 6. (Passarella, Giolo, Boscolo, Cervellin). All. Zuccarin 6. ARBITRO Guccini di Albano Laziale 6. NOTE spettatori 1.000 circa, incasso nc. Espulso Pettarin al 6’ s.t.s.; ammoniti Cesaretti, Guidi, Tricoli, Gori, Crescenzi, Gucher e Ganci. Angoli 10-7. FROSINONE (m.d.r.) Ci sono voluti i tempi supplementari per decidere il passaggio del turno tra Frosinone e i veneti del Porto Tolle dopo che i 90’ regolamentari erano finiti a reti inviolate. Grande equilibrio in campo fino al 4’ del secondo tempo supplementare quando Ganci con un bel colpo di testa su cross di Aurelio spedisce alle spalle del portiere. Sei minuti più tardi Aurelio, servito da Gucher, raddoppia con un preciso rasoterra. Domenica il Frosinone farà visita alla Juve Stabia nel secondo turno.

MARCATORI Inglese al 2’ p.t.; Inglese al 10’, Maccabiti al 48’ s.t. LUMEZZANE (4-3-1-2) Vigorito 6; D’Ambrosio 6, Dametto 6, Guagnetti 6, Possenti 6,5; Dadson 6, Sevieri 7 (dal 38’ s.t. Faroni s.v.), Giorico 6,5; Baraye 6 (dal 1’ s.t. Antonelli 6,5); Inglese 7,5 (dal 16’ s.t. Maccabiti 6,5), Kirilov 6,5. (Coletta, Zamparo, Sabatucci, Galuppini). All. Festa 7. SARNESE (4-3-3) D’Agostino 5,5; Zara 5,5 (dal 45’ s.t. Valisena s.v.), Monti 6, Panini 6, Lenci 6; Leccese 5,5, Platone 6, Rescio 5,5; D’Avanzo 5,5 (dal 35’ s.t. Maraucci s.v.), Tarallo 6 (dal 28’ s.t. Siano 6), Matarazzo 6,5. (Ricciardi, Arzeo, Caponigro, Tirozzi). All. Pirozzi 5,5. ARBITRO Gentile di Lodi 6,5. NOTE spettatori 200 circa, incasso nc. Espulsi Panini al 33’ s.t. e Dadson al 50’ s.t.; ammoniti Rescio e Zara. Angoli 8-3. LUMEZZANE (Bs) (s.c.) Le lezioni di Inglese fanno male alla Sarnese, al debutto assoluto in Coppa Italia e sotto dopo appena due minuti grazie a una grande punizione dell’attaccante rossoblù, che poi si ripete di testa a inizio ripresa su assist di Antonelli (in partenza per Reggio Emilia, arriverà in cambio Carlini). Nel recupero Maccabiti arrotonda il punteggio, che proietta il nuovo Lumezzane di Gianluca Festa al secondo turno del torneo dove troverà il Novara.

MARCATORI Galabinov (G) al 6’ e al 16', Ruggeri (P) al 32', Guerri (G) al 38' p.t.; Nappello (G) al 3', Crotti (P) al 5', Salandra (P) su rigore all'11', Stucchi (P) al 45' s.t.; Rossetti (P) al 7' s.t.s. GUBBIO (3-5-1-1) Farabbi 6; Bartolucci 5,5, Briganti 6, Regno 5,5; Grea 5,5, Sandreani 6,5 (dal 1' p.t.s. Khribech), Guerri 6,5, Baccolo 6 (dal 22' p.t. Boisfer 6,5), Farina 6,5; Gambino 6,5 (dal 39' p.t. Nappello); Galabinov 7. (Venturi, Gelli, Malaccari, Tomarelli). All. Sottil 6,5. PONTISOLA (4-3-1-2) Crescenti 5,5; Caffi 6 (dal 9' s.t. Bottini 6,5), Nicolosi 6, Vanoncini 6 (37' s.t. Rossetti 6), Perico 5,5; Ruggeri 6 (dal 24' s.t. Bulla 6), Stucchi 6, Augello 6; Crotti 6,5; Risi 6, Salandra 6,5. (Monguzzi, Tonolini, Rota, Traini). All. Porrini 6,5. ARBITRO Brodo di Viterbo 5,5. NOTE paganti 650, incasso di 5.451 euro. Espulso Regno al 10’ s.t.; amm. Galabinov, Nappello, Boisfer, Perico, Farina, Bartolucci, Guerri e Crotti. Angoli 5-8. GUBBIO (Pg) (eu.gri.) Sorpresa a Gubbio, passa il Pontisola. La squadra di Porrini becca tre gol nel primo tempo, ma nella ripresa riesce a rimontare. Dubbi però sul rigore a favore dei bergamaschi, con espulsione di Regno, che riapre la partita. Ridotti in dieci gli umbri cedono e Crotti li punisce nel secondo tempo supplementare.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 6 AGOSTO 2012


LUNEDÌ 6 AGOSTO 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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CICLISMO IN OLANDA SI RIPRESENTA IL RE DEI GRANDI GIRI

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identiKit & CARRIERA

UN CASO INFINITO

ALBERTO CONTADOR

Nato il 6/12/1982 a Madrid

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Spagna

Alberto Contador viene trovato positivo al clenbuterolo (50 picogrammi/ ml) a un controllo sulle urine il 21 luglio 2010, secondo giorno di riposo del Tour da lui vinto. L’Uci lo sospende il 26 agosto. Il 30 settembre annuncia la positività

S

Abita a Pinto, 25 km da Madrid Altezza 177 cm Peso 64 kg Pro’ dal 2003 Le vittorie 58 46 I trionfi nei grandi giri Giro 2008 011 Tour 2007 2009 2010 Vuelta 2008

RIECCOLO Contador, stop finito «Ora Vuelta e Mondiale» Oggi lo spagnolo rientra in gruppo 6 mesi dopo la squalifica «Nessuna rivincita, voglio solo tornare a fare ciò che mi piace» CLAUDIO GHISALBERTI GILZE (Olanda)

S L’ultima vittoria di Contador prima della squalifica, lo scorso gennaio al Tour de San Luis, in Argentina BETTINI

Contador, dopo il Tour vinto nel 2010, quello del caso clenbuterolo, lei disse: «Credo molto nei controlli antidoping». Lo ripeterebbe ora?

«Continuo a credere pienamente nei controlli. In nessun momento mi sono mai lamentato. Da inizio anno ne ho fatti una decina. Però ci sono delle cose che andrebbero migliorate prima possibile». Che cosa, per esempio?

«Non sono uno scienziato per poterlo dire con precisione, però posso parlare del mio caso. Sul clenbuterolo bisogna mette-

to piena fiducia in lei.

«Quello che hanno fatto Bjarne e la Saxo per me è incredibile e non ha un valore economico. Con loro mi sento in debito e per questo non ho avuto il minimo dubbio, nonostante le numerose richieste avute, a firmare un nuovo contratto qui». Quante volte ha pianto?

«Mai, ci sono cose più importanti nella vita. Non piango per il ciclismo». Quanto le è costata in termini economici questa squalifica?

DAL NOSTRO INVIATO

Una sgambata di un paio d’ore al mattino, da solo e con una maglia personale, quella della Fundacion Contador, nella campagna olandese tra mucche pezzate, anziani su bici elettriche e qualche cicloturista un po’ naif. In serata ancora solo in hotel perché i suoi compagni sono andati alla presentazione dei team, a lui vietata. In mezzo, nel pomeriggio, una conferenza stampa senza loghi e senza rappresentanti della sua squadra, la Saxo Bank-Tinkoff, e una chiacchierata in privato con la Gazzetta. È trascorsa così l’ultima giornata da «condannato» di Alberto Contador. Da oggi, all’Eneco Tour, lo spagnolo torna in gruppo 182 giorni dopo la sentenza del Tas, che gli ha inflitto 2 anni di squalifica (con decorrenza retroattiva) per il caso clenbuterolo al Tour de France 2010. E la sua ambizione, non c’è Wiggins che tenga, è quella di riprendersi il numero 1 non solo dei grandi giri, ma del ciclismo.

1 In allenamento sul Tourmalet durante la squalifica IPP 2 La vittoria al Tour 2010, cancellata e consegnata ad Andy Schleck BETTINI 3 Il trionfo al Giro 2011: anche questo gli è stato tolto e assegnato a Michele Scarponi REUTERS

«Preferisco non pensarci. Devo correre tanti anni per fare pari». Ha visto il Tour?

«Sì, quando non avevo allenamenti lunghi da fare l’ho guardato». Sorpreso da Wiggins?

«No». È tornato il momento di rimettersi il numero sulla schiena. Atleticamente come si sente?

Alberto Contador, 29 anni, nella conferenza stampa del 7 febbraio a Pinto, il giorno dopo la squalifica EPA

«

Negli ultimi 2 anni sono state dette cose pazzesche su di me, ma non ho mai pianto

re una norma quantitativa e non qualitativa. Dico questo perché ho avuto la sensazione d’impotenza totale, di essere indifeso, di fronte a una norma obsoleta. E la gente che dirige tutto questo sa che la norma è superata, ma non la cambia». Come ha vissuto in questi sei mesi senza corse?

«Sono stati mesi complicati, difficili e che ricorderò per tutta la vita. Sono stato fermo il meno possibile, ho cercato di restare sempre occupato. A livello di stanchezza sono come gli anni scorsi perché mi sono allenato davvero tanto e duramente».

Come è cambiato a livello umano Alberto Contador?

«Difficile valutare. Un’esperienza così ti fa sognare di meno. Però ti aiuta anche a maturare e a vedere le cose in un altro modo. Sono sicuro che mi ha insegnato a sopportare meglio le tensioni, lo stress. Il ciclismo è parte della mia vita, non è la mia vita». C’è stato un momento più duro?

«Tutti gli ultimi due anni sono stati durissimi anche perché sono state dette cose senza limite. Ma io mi considero un uomo fortunato: la mia famiglia, i miei amici mi sono stati vicini. Anche la gente comune, tramite i social network o lungo le strade negli allenamenti, non mi ha mai abbandonato. A tutti va il mio ringraziamento». Anche Riis, il team manager della squadra, ha sempre avu-

FINO A DOMENICA

L’Eneco Tour al via da Waalwijk C’è pure Petacchi L’Eneco Tour, corsa belgo olandese inserita nel calendario World Tour, scatta oggi con la Waalwijk Middelburg di 203,9 km. In programma 7 tappe, tra cui una cronosquadre di 18,9 km (domani) e una crono individua le di 17,4 km (sabato). Chiusura domenica a Geraardsbergen (Bel). Tra i migliori al via, con Contador, ci sono Petacchi, Boonen, Ballan, Chavanel, Phinney, Oss, Marcato. VUELTA A BURGOS Trionfo dello spagnolo Daniel Moreno (Katusha); 4˚ Pellizotti. Ultima tappa al colombiano Chaves (Colombia Coldeportes).

«Intanto dico che sono contento di tornare, ho voglia di ributtarmi in gruppo. L’unica piccola preoccupazione sono le stradine strette che ci sono qui. Spero di non cadere, di non avere problemi. Atleticamente sto bene, i test dicono che sono in forma. Ma i test sono una cosa, le gare un’altra. L’Eneco mi servirà per prendere un po’ di ritmo in vista della Vuelta». Voglia di rivincita?

«Ma no. Ho solo voglia di tornare a fare una cosa che mi piace e mi diverte molto». Alcuni suoi colleghi dicono che alla Vuelta si correrà solo per il secondo posto.

«Piano, piano. Certo sarebbe bello tornare subito alla vittoria. Poi vorrei fare bene anche al Mondiale, sia in linea sia a crono. E c’è una corsa che mi stimola molto a fine stagione». Quale?

«Il Giro di Lombardia. L’ho corso solo nel 2003 al mio primo anno. Ma mi piace e come percorso è molto adatto a me». Come pensa che l’accoglieranno in gruppo?

«Con rispetto e amicizia, ne sono sicuro». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Assolto Il 25 gennaio 2011 la Disciplinare spagnola propone 1 anno di stop, ma il 14 febbraio la sua Federazione lo assolve: il giorno dopo torna in corsa alla Volta Algarve

S Ricorso Il 5 marzo torna al successo, nella 2a tappa della Vuelta Murcia. Il 24 l’Uci fa ricorso al Tas, seguita una settimana dopo dalla Wada

S Processo Il 21 novembre a Losanna si apre il processo d’appello davanti al Tas: 4 giorni di audizioni. La sentenza è arrivata il 6 febbraio 2012: 2 anni di squalifica. Può rientrare in gara il 6 agosto, cioè oggi

S Corse tolte Contador viene tolto dagli ordini d’arrivo delle gare disputate dal Tour 2010 alla prima prova della Challenge Maiorca del 5 febbraio 2012. Perde 12 vittorie (tra cui il Tour 2010 e il Giro 2011) e i relativi premi, che passano al 2˚ classificato


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SUPERBIKE GP GRAN BRETAGNA

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Biaggi cade e reclama Melandri si avvicina Max scivola in gara-1 ed è penalizzato dalla bandiera rossa nella seconda: l’Aprilia contesta la classifica presa all’8o giro PAOLO GOZZI SILVERSTONE (Gran Bretagna)

Divario È stato attribuito metà punteggio e Biaggi ha visto dimezzato il vantaggio: dai 21 punti della vigilia a 10,5. Due gare fa Melandri era a -55: ora a 4 tappe dalla fine e 200 punti in palio la sfida riparte quasi da capo. L’Aprilia, infuriata, ha presentato due proteste ufficiali: la prima per ripristinare la classifica al 9o giro (Max avrebbe perso mezzo punto, invece di 1,5), la seconda perché la

LE REAZIONI

Il romano «Decisione assurda»

Max Biaggi cade all’ultimo giro di gara-1, vanificando un 5o posto IPP DA TV

Caos Tra ritardi, scrosci improvvisi, incidenti paurosi e polemiche è stata una domenica bestiale, iniziata con l’annullamento del primo via per l’arrivo della pioggia. Ma alla ripartenza l’asfalto era asciutto e tutti, eccetto Guintoli e Smrz, sono partiti con le slick. Il risultato è che

Su twitter La ragazza di Alonso e la Guzzi... ferrarista Dasha Kapustina ha conquistato (pare) il cuore di Fernando Alonso ma il suo batte adesso anche per i marchi italiani: la ventiduenne modella russa di Vladivostok ha postato questa foto sul proprio profilo twitter che la ritrae vicina a una Guzzi Stelvio. Ciò che colpisce è la presenza sul serbatoio del Cavallino Rampante della Ferrari. Scommettiamo su chi sia l’autore della fotografia?

VINCONO BAZ E GUINTOLI

È nella storia del Mondiale

Il siciliano centra la doppietta Ora solo Everts (101) e Smets (57) hanno più trionfi di lui «Bel traguardo, ma io penso S a conquistare gare e titoli»

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Bmw avrebbe scelto le gomme sul primo schieramento oltre il termine dei tre minuti dal via. La giuria si è limitata a comminare una multa e una ammonizione alla Casa tedesca. Ma Biaggi già aveva sprecato il jolly in gara-1 scivolando all’ultimo giro, mentre era quinto, tre posizioni davanti all’avversario diretto e ad un solo secondo dal gruppo che si è giocato la vittoria all’ultima curva. Fatale la millimetrica uscita sulla linea bianca di bordo pista resa insidiosa dalla pioggia.

4 Cairoli fa 50

Risultati del GP Gran Bretagna, 10ª tappa del Mondiale Superbike corsa ieri a Silverstone (5.902 m)

1. Badovini perde il controllo della propria Bmw dopo aver tagliato il traguardo di Silverstone alle spalle del vincitore Baz (Kawasaki) e di Fabrizio (Bmw) 2. Rea (Honda) non può evitare Alex 3. La Honda finisce addosso alla Bmw 4. L’inglese cade 5. Baz festeggia ignaro dell’incidente alle sue spalle IPP DA TV

C’è voluta mezz’ora per sapere com’era finita tra Biaggi e Melandri. La seconda gara di Silverstone, condizionata dal diluvio, è stata fermata al 10o giro sui 17 previsti dopo le cadute in serie di Baz, Checa, Smrz, Sykes e Rea. In quel momento Max aveva appena superato Marco ma non gli è servito perché i commissari avevano preso per buona la classifica al giro precedente, quando la Bmw era ottava davanti all’Aprilia. Poi il colpo di scena: mentre lo intervistavano, Biaggi ha visto sui monitor la classifica all’ottavo passaggio, l’ultimo completato da tutti i concorrenti, con Sylvain Guintoli primo (seconda vittoria bagnata), Loris Baz (vincitore della prima corsa) secondo, Melandri 8o e lui, Max, retrocesso 11o. Per l’Aprilia c’era stata pure la beffa aggiuntiva del podio passato da Laverty a Smrz partito in pole.

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CROSS GP REP. CECA

LA CARAMBOLA SUL TRAGUARDO 1

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si sono ritrovati a navigare nel finale, quando è ripreso il diluvio e la corsa, dichiarata bagnata, non poteva essere più fermata. Il ducatista Carlos Checa, in fuga con 3" sull’asciutto, a quel punto è stato ripreso e ha chiuso quinto. A due curve dalla fine Loris Baz, 19enne francese, all’undicesima presenza nel Mondiale come riserva sulla Kawasaki dell’infortunato Joan Lascorz, si è avventato su Michel Fabrizio e Ayrton Badovini lasciandoli con un palmo di naso. «È stato un bel finale ma soltanto per chi era davanti alla tv: per i piloti è stato un rischio guidare sul bagnato con le gomme da asciutto», ha puntualizzato Checa. E nella concitazione del finale, Badovini ha perso il controllo dopo l’arrivo coinvolgendo Jonathan Rea (4o) in una carambola in rettilineo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

SILVERSTONE — (p.g.) Max Biaggi ha tenuto sotto controllo la rabbia, in una giornata cominciata male e finita peggio. «La classifica uscita mezz’ora dopo è stata un’assurdità. Pensavo di essere nono e mi sono trovato undicesimo: non ho capito io, figuriamoci chi guardava la tv». Ma lo stop? «È stata la decisione opportuna, perché la pista era sporca e in alcuni punti le pozzanghere erano troppo grandi per andare avanti in sicurezza. La caduta di gara 1? Sono stato sfortunato, ho pizzicato la riga bianca: un errore mio. A quel punto andava bene portare a casa punti importanti. È un Mondiale teso, però vado avanti con fiducia, non mi abbatto». Sul futuro l’iridato 2010 non scioglie i dubbi: «Dove sarò? Parlate con Luigi Dall’Igna, è lui che prende le decisioni. Ci parleremo, io e l’Aprilia, e saprete molto presto. Potrei restare o andare via». Un sito web ha parlato di dissapori con la compagna Elenora Pedron. «Dicono che avremmo litigato furiosamente in un ristorante, sono solo cattiverie messe in giro da chi vuole mettermi pressione. Torno subito in montagna dalla mia famiglia: questo vi dimostra non c’è alcun problema». Dall’altra parte della barricata Melandri non si lascia andare all’entusiasmo. «Il bilancio è super positivo, anche per un pizzico di fortuna. Sono partito solo per portare a casa la pelle. Stavolta in nessuna condizione eravamo veloci e temevo di perdere tanti punti su Checa, invece la Ducati non è riuscita a farsi sotto. Sulla pista c’era un arcobaleno d’olio, mi sono messo calmo e Biaggi è venuto a prendermi, lo stop è stata una liberazione. Non abbiamo continuità di rendimento, non so come andrà la Bmw nelle quattro piste che restano». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Gara-1 (18 giri 106,236 km) 1. Baz (Fra-Kawasaki) in 40'46”128 media 156.349 km/h; 2. Fabrizio (Ita-Bmw) a 0”383 3. Badovini (Ita-Bmw) a 0”459 4. Rea (GB-Honda) a 0”539 5. Checa (Spa-Ducati) a 1”012 7. Melandri (Ita-Bmw) a 6”123 9. Giugliano (Ita-Ducati) a 19”022

S Gara-2 (8 giri 47,216 km) 1. Guintoli (Fra-Ducati) in 19'42”051 media 143.799 km/h 2. Baz a 0”881 3. Smrz (R. Cec-Ducati) a 1”671 4. Laverty (Irl-Aprilia) a 19”045 5. Berger (Fra-Ducati) a 22”116 6. Checa a 23”736 8. Melandri a 26”197 11. Biaggi (Ita-Aprilia) a 29”243

S Classifica Piloti 1. Biaggi punti 274 2. Melandri 263,5 3. Sykes 222,5 4. Checa 220,5 5. Rea 203,5 Costruttori 1. Bmw punti 316 2. Aprilia 302,5 3. Ducati 300 4. Kawasaki 253,5

Toni Cairoli, 26 anni, sul podio di Loket festeggia con la maglietta celebrativa per la cinquantesima vittoria iridata: ora l’obiettivo è il sesto titolo ZANZANI MASSIMO ZANZANI LOKET (Repubblica Ceca)

Se si pensa a quanto ottenuto da Stefan Everts, è ancora a metà strada. Ma Antonio Cairoli non guarda i record, bensì a divertirsi e a macinare risultati. Nel GP della Repubblica Ceca, il 27enne messinese della Ktm ha centrato la sua quinta doppietta stagionale scrivendo un altro pezzo di storia del fuoristrada. Ora, con 50 GP vinti e 101 manche conquistate nel Mondiale, è il terzo pilota più vincente dietro ai belgi Everts (101 trionfi) e Joël Smets (57), e a pari merito con l’altro campione belga Joël Robert. Deciso Anche nella dodicesima tappa iridata della Mx1, il siciliano ha corso come un rullo compressore. Nella prima manche ha vinto controllando senza affanno il francese Christophe Pourcel, mentre in gara-2 ha saputo rimediare a una partenza complicata. «Al cancello sono spuntato bene — spiega Cairoli —, ma alla prima curva Rui Gonçalves ha fatto un’entrata molto dura e sono stato costretto ad allargare la traiettoria, perdendo posizioni». Poco prima di metà corsa Cairoli ha raggiunto e superato di slancio Pourcel, poi il compagno di squadra Nagl, infine Desalle, per involarsi al comando. Dopo il traguardo ha sfoggiato la maglia celebrativa della Ktm, con la scritta a caratteri cubitali Grande Tony. «È una bella soddisfazione aver centrato questo record, ma i numeri non sono il mio forte. Preferisco concentrarmi per vincere gare e titoli, come faccio dal 2004». La sua giornata storica è coincisa con quella stoica del leader Mx2 Jeffrey Herlings che, nonostante i postumi del recente incidente d’auto, si è imposto sul rivale Tommy Searle. CLASSIFICHE Mx1: 1. Cairoli (Ktm); 2. C. Pourcel (Fra-Kawasaki); 3. Desalle (Bel-Suzuki); 13. Guarneri (Ktm). Mondiale: 1. Cairoli 492 punti; 2. Desalle 462; 3. C. Pourcel (Fra-Kawasaki) p. 435. Mx2: 1. Herlings (Ola-Ktm); 2. Searle (GB-Kawasaki); 3. Osborne (Usa-Yamaha); 13. Lupino (Husqvarna); 19. Zeni (Yamaha). Mondiale: 1. Herlings 528 punti; 2. Searle 471; 3. Van Horebeek (Bel-Ktm) 439.

Taccuino TRICOLORE F.3 IN AUSTRIA

S Agostini trionfa a Zeltweg Prossima tappa 26 agosto Mosca (Russia)

L’uruguaiano Henrique Martins nella gara sprint e l’italiano Riccardo Agostini in gara 3 sono stati i vinci tori della tappa dell’Italian European Series di F.3 a Zeltweg (Austria). Eddie Cheever jr conduce in cam pionato. Nel Tricolore è invece in testa Brandon Maisa no della Ferrari Academy. I vincitori delle altre gare Aci Csai: Gt3 Andrea Sonvico e Dindo Capello (Audi R8 Lms); Gt2 Rocca Romanini (Ferrari 458 Italia); Car rera Cup Italia Edoardo Piscopo.

INDYCAR A MID OHIO

Pantano 14O al debutto Giorgio Pantano ha chiuso 14O la 200 Miglia di Mid Ohio (IndyCar) corsa ieri a Lexington e vinta da Scott Dixon davanti a Will Power e Simon Pagenaud.


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TUTTENOTIZIE & RISULTATI Ippica L’AUSTRALIANA DA 22 SU 22

Basket ULTIMA GIORNATA A DANZICA

Regina Black Caviar Italia, prima sconfitta Rientro solo nel 2013? Cade contro la Polonia

La 22ª vittoria di Black Caviar (prima da sinistra) al Royal Ascot REUTERS

Se mai tornerà a correre, la campionessa australiana Black Caviar lo farà nei primi mesi del 2013 per chiudere in bellezza una strepitosa carriera per il momento ferma a 22 vittorie su altrettante corse, l’ultima delle quali in giugno al Royal Ascot. Nelle Diamond Jubilee Stakes (gr 1 m 1200) fu una vittoria col brivido, per l’errore del fantino Luke Nolen che si rialzò prima del traguardo, rischiando di farsi beffare da un paio di avversari. Ma anche una vittoria con infortunio, uno strappo che ancora preoccupa il team della velocista: «Black Caviar - ha detto l’allenatore Peter Moody tornerà in pista solo se sarà

completamente ristabilita e questo al momento non lo possiamo sapere. E’ nostra intenzione concederle una specie di giro d’onore nei primi mesi del prossimo anno, con tre corse rispettivamente a Melbourne, Sidney e Brisbane. E dopo quelle corse, la cavalla entrerebbe in razza». A DEAUVILLE Moonlighr Cloud (Jarnet) ha vinto il Prix De Gheest (gr. 1 m 1300). Secondo posto per Whizzy Kid, davanti a The Cheka. GARIGLIANO GP E QUINTE’ Stasera (inizio 20.30) la finale del Campionato Femminile delle 3 anni (m. 1600) con favorita la varennina Per Amore Gual. Nel quintè (in 18 sul miglio) indichiamo Gleno Dei (17), Invader as (18), Number one Italia (15), Metz (3), Onni Lest (11), Mistral Gar (9), ANCHE Gal.: Corridonia (21.15). Tr.: Follonica, Modena (20.55).

La prima sconfitta dell’estate 2012 della Nazionale arriva alla sesta gara, l’ultima del torneo di Danzica, (che l’Italia vince comunque) cadendo 66-62 in volata con la Polonia. In una gara tutta in equilibrio, gli azzurri vanno sotto nell’ultimo quarto (62-56 al 37’), rientrano fino al -2 a 2’ dalla fine con Datome, ma sbagliano il tiro del vantaggio e da là in poi non segnano più, coi tiri liberi della sicurezza segnati da Skibniewski. «Buona esperienza: bene in difesa, ma abbiamo sprecato molto in attacco — dice il c.t. Pianigiani —. Abbiamo pagato i dettagli: nel finale abbiamo reagito ma anche affrettato tiri». Polonia-Italia 66-62 (17-17, 32-35, 50-50) Italia: Cinciarini 4 (1/4), Aradori 5 (2/6, 0/1). Datome 8 (3/6, 0/2), Mancinelli 17 (1/4, 4/6), Cusin 7 (2/6); Cavaliero (0/1 da tre), Poeta 6 (1/ 2, 1/ 2), Vitali 2 (1/1, 0/1), Gigli 4 (1 /2, 0/1), Viggiano (0/2 da tre), Hackett 5 (2/6, 0/1), Chiotti 4 (2/3), All. Pianigiani. Polonia: Koszarek 7 (2/3, 1/1), Zamojski (0/2 da tre), Ignerski 21 (6/8, 2/6), Waczynski 3 (1/1 da tre), Gortat 9 (1/4), Skibniewski 7 (1/4, 1/3), Kulig 2 (1/1), Pamula 9 (3/ 4, 1/ 4), Karnowski ne, Wisniewski 6 (2/2, 1/3), Potnika 2 (1/ 3, 0/1), Wojciechowski, Allenatore: Ales Pipan Note - T.l.: Ita 16/26, Pol 14/21. Rimbalzi: Ita 32 Pol 33, Assist: Ita 6, Pol 12. Parziali: 5' 6-10, 15' 23-23, 25' 36-42, 35' 56-56.

Stefano Mancinelli, 29 anni ANSA AZZURRINE L’Italia di Stella Campobasso ha chiuso all’ottavo posto l’Europeo under 18 di Bucarest dopo la sconfitta con la Croazia 49-72. Migliore realizzatrice Ilaria Milazzo con 11 punti. Titolo alla Francia che ha battuto la Russia 65-61. MERCATO Rimantas Kaukenas lascia ufficialmente Siena: ha firmato per un anno con lo Zalgiris Kaunas. Roma ha ingaggiato il play titolare: è il rookie statunitense Jordan Taylor, 22 anni, uscito dai Wisconsin Badgers (14.8 punti e 4.1 assist nell’ultima stagione). Come annunciato dalla sua agenzia, il lungo 28enne Ndudi Ebi (già a Ferrara, Rimini e Imola) ha firmato per la prossima stagione con Avellino. Ufficiale anche la firma per un anno, con opzione per altri due, della 24enne guardia serba Mladen Jeremic a Reggio Emilia. In Legadue ufficiali Shane Lawal a Verona, Giovanni Tomassini a Ferentino e Talor Battle a Capo d’Orlando.

Boxe AD ATLANTA PER L’IBO SUPERWELTER

Il cubano Barthelemy come Tyson Prende a morsi sul ring il rivale Brewer

(r.g.) Ad Atlanta (Usa), il non più giovane cubano Giorbis Barthelemy (25-10-2), 39 anni, contro Grady Brewer (Usa 30-14) in lotta per l'Intercontinentale IBO superwelter ha imitato Mike Tyson, morsicando sul collo l'avversario al quinto round. Inevitabile la squalifica.

Atletica DIECIMIGLIA GARDA (m.m.) Nella Cinquemiglia del Garda a Navazzo di Gargnano (Bs), 2˚ successo di fila per Martina Facciani, 3a al rientro dopo la maternità Bruna Genovese. Nella Diecimiglia vince il keniano Nicholas Kipchirchir, 6˚ Mascheroni. Uomini: 1. Kipchirchir (Ken) 50’37”, 2. Kipyeko 51’08”, 3. Alemayehu (Eth) 51’34”. Donne: 1. M.Facciani 29’18”, 2. Iozzia 30’04”, 3. Genovese 30’39”. CORRIBIANCO ETIOPE (m.m.) A Bianco (Rc) nella 11a Corribianco, 10 km su strada, successo di Imane Merga (Eti), l’iridato 2011 del Cross mondiale e bronzo mondiale 5000 m in 28’13”. Risultati. Uomini: 1. Merga (Eti) 28’13”, 2. Lonyangata (Ken) 28’17”, 3. Wanjiru (Ken) 28’52”, 14. Curzi 31’03”. Donne: 1. Workeba (Eti) 21’41”, 2. Kifle (Eti) 21’42”, 3. Pogorielska (Ukr) 21’42”, 6. F. Maraoui (Esercito) 22’46”.

Boxe Baseball SI PARTE VENERDÌ IN CASA DEI TITANI CAMPIONI IN CARICA

Rugby PARISSE IN CAMPO DAL 65’

Ecco San Marino-Rimini Finale inedita per il titolo

Lo Stade Français batte i Pumas a Buenos Aires

(m.c.) Saranno San Marino e Rimini a contendersi lo scudetto in una finale inedita. I Titani campioni in carica hanno vinto il girone di semifinale con l’enplein su Bologna. In gara-3 decisive le valide di Avagnina, Ramos e Imperiali al 4˚ inning che hanno fruttato 4 punti. A Nettuno, fuori per i k.o. negli scontri diretti con Rimini, non è bastato piegare i Pirati con una superiorità offensiva, iniziata subito con un singolo da due punti di Beppe Mazzanti. Tra i locali spicca De Biase (2/3), miglior mazza delle semifinali (394, 9pbc). Da venerdì inizia la corsa al titolo.

A Buenos Aires, davanti ai 25.000 dello stadio del Velez Sarsfield, l’Argentina è stata battuta 21-25 (p.t. 16-12) dallo Stade Français. Il capitano azzurro Sergio Parisse è entrato al 65’; Felipe Contepomi, leggenda Pumas che avrebbe dovuto sfidare i connazionali come apertura, è stato inserito in foglio gara dallo Stade ma poi non è stato schierato, ufficialmente per un problema alla schiena. Juan Martin Hernandez, nel club dal 2003 al 2009 e ora al Racing Parigi, ha invece guidato i Pumas da apertura per la prima volta negli ultimi tre anni. Sabato ci sarà la rivincita a Santa Fe. Il 18 agosto l’Argentina sarà a Città del Capo per sfidare il Sudafrica nel match d’esordio del Rugby Championship, l’ex Tri Nations da quest’anno allargato ai Pumas. A sorpresa, il nuovo torneo potrebbe avere tra i protagonisti anche Sonny Bill Williams. Il trequarti degli All Blacks, redu-

GIR. SEMIFINALE, 3˚ turno, gara3. Bologna-San Marino 2-5. Punti, S. Marino 000.410.000: 5 (8bv-1e); Bologna 010.010.000: 2 (8-1). Lanc.: v. Da Silva (9so), p. Betto, s. Martignoni. Rimini-Nettuno 1-4. Punti, Nettuno 200.000.110: 4 (10-5); Rimini 010.000.000: 1 (6-3). Lanc.: v. R. De Santis, p. Marquez, s. Simone. Class.: S. Marino 667 (6-3); Rimini, Nettuno 556 (5-4); Bologna 222 (2-7). Il programma (ore 21): Gara1 e gara2, vener-

Francesco Imperiali, 28 FERRINI/FIBS dì 10 e sabato 11 agosto, San Marino-Rimini; Gara3, gara4 e ev. gara5 giovedì 16, venerdì 17 e sabato 18, Rimini- San Marino; ev. gara6 e gara7 (se necessarie), venerdì 24 e sabato 25, San Marino-Rimini. COPPA ITALIA (m.c.) Parma e Grosseto (qualificato per miglior quoziente punti subiti nei confronti di Godo) affronteranno Nettuno e Bologna nella seconda fase di Coppa Italia. 1a fase, 3˚ turno: Cariparma-Godo Knights 10-4, 5-4; Elettra Novara-Montepaschi Grosseto 2-0, 4-17 (7˚). Class.: Parma 1000 (6-0); Grosseto, Godo, Novara 333 (2-4). Seconda fase (ore 21): giovedì Parma-Bologna, Grosseto-Nettuno; venerdì e ev. sabato Bologna-Parma, Nettuno-Grosseto.

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PRESIDENTE Angelo Provasoli VICE PRESIDENTI Roland Berger Giuseppe Rotelli AMMINISTRATORE DELEGATO Pietro Scott Jovane CONSIGLIERI Umberto Ambrosoli, Andrea Bonomi C., Fulvio Conti, Luca Garavoglia, Piergaetano Marchetti, Paolo Merloni, Carlo Pesenti, Giuseppe Vita DIRETTORE GENERALE Riccardo Stilli

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CASIMERO (r.g.) A Mazatlan (Mes), nonostante l’impegno, il locale Pedro Guevara (18-1-1) fallisce l'assalto al mondiale minimosca Ibf, contro il filippino John Casimero (17-2). Verdetto (2-1) per il campione. WILDER (r.g.) A Mobile (Usa) vince ancora il massimo Deontay Wilder (24), bronzo ai Giochi 2008, che ha battuto Kertson Manswell (Usa 22-6) k.o. al 1˚ round. Salgono le chance di Dmitriy Salita (34-1-1) di sfidare Pauli Malignaggi, per il mondiale Wba welter: ha battuto Roberto Valenzuela (Mes. 65-63-2) collaudatore col pugno pesante (54 vittorie per k.o.). Ma stavolta al tappeto ci è finito lui, al 4˚ round.

Golf

Arias placcato da Galindo AFP

ce dalla vittoria nel Super 15 con Waikato, ha già firmato un contratto annuale con il club giapponese Panasonic Wild Knights, al termine del quale è intenzionato a tornare al rugby a 13 in Australia, ma la federazione neozelandese ha chiesto di poterlo utilizzare per le prime due partite contro l’Australia, visto l’infortunio di Conrad Smith. Williams non era inserito nella lista dei 28 All Blacks per il torneo, ma l’emergenza ha convinto Hansen a richiederlo e le trattative sarebbero a buon punto.

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MOLINARI SALE Francesco Molinari ha chiuso il 3˚ giro del WGC Bridgestone Invitational in 69 (-1) colpi: con un totale di 213 (74 70 69, +3) si è portato dal 53˚ al 39˚ posto a un giro dalla fine del 3˚ dei 4 tornei del mini circuito mondiale World Golf Championships al Firestone CC (par 70) di Akron (Ohio). Con un 70 (par) Jim Furyk (199 - 63 66 70, -11) resta 1˚: il vantaggio si è assottigliato a un colpo su Louis Oosthuizen (S.Af, 200, -10). SERGAS E LUNA Giulia Sergas (72 74 74) e Diana Luna (75 76 69) chiudono al 18˚ posto con 220 (+4) colpi nel Ladies Irish Open (Let), a Dunsany in Irlanda, vinto da Matthew (Sco) con 209 (67 71 71, -7); 34a con 222 Margherita Rigon (74 72 76, +6).

Nuoto ESTIVI (fe.pas.) Oggi allo Stadio del Nuoto di Roma 1a giornata dei Campionati italiani estivi Juniores, Cadetti e Seniores, fino all’8 agosto. In totale 925 iscritti (457 uomini e 468 donne) per 194 società. SINCRO JRS (al.f.) Tricolori jrs di sincronizzato a Roma. Risultati. Solo: Musso 882.675. Duo: Zucchi-Huric 81.238. Squadra: Rn Savona (Canepa, Cavanna, Terragnu, Musso, Pascucci, Marciante, Lupi,

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Ancora peggio ha fatto il messicano Alberto Rosas (37-7) ex iridato supermosca IBF 2010, in piena attività, finito nel carcere di Tepic, per aver aggredito due persone in stato di ebbrezza. Il piccoletto (49 kg) ha precedenti pesanti per cui il giudice non sarà tenero nei suoi confronti.

Merli) 82.163. Combo: Busto (Polacchi, A. e E. Ventura, Santorio, Zucchi, Huric, Paganini, Tondini, Esposito) 82.400. TRAVERSATA (r.d.l.) Simone Ercoli (Fiamme Oro Na)i vince la 48a Traversata dello Stretto, già vinta nel 2011 e nel 2006. Ha coperto i 5000 metri in 48'55”; la compagna Fabiana Lamberti (50’40”) che ha battuto nella volata finale Filippo Pupulin della De Akker Bologna (50’51”).

Paralimpiadi Esclusa la Versace: è polemica (c.a.) Definita la delegazione italiana per la Paralimpiade di Londra (29 agosto-9 settembre), la più numerosa di sempre: 96 azzurri (5 gli atleti guida). Nell’atletica spiccano Assunta Legnante in peso e disco (F11 non vedenti) e Annalisa Minetti (guida Andrea Giocondi) nei 1500 (T11). Non convocata Giusy Versace nello sprint amputati, molto arrabbiata per la decisione. Nel ciclismo (azzurri primi del ranking) 15 convocati: spiccano Alex Zanardi, nell’handbike, e Fabrizio Macchi. Nel nuoto si punta su Cecilia Camellini, fra le migliori del mondo non vedenti. Nel canottaggio difendiamo il titolo di Pechino, torna il basket in carrozzina.

Rugby Le Zebre battono l’Aurillac: 33-24 (ma.p.) Primo successo per le Zebre, che nella 2a amichevole battono 33-24 i francesi dell’Aurillac (Pro D2). La squadra ha risposto alle richieste di Galan di maggiore concretezza offensiva con 5 mete, due di Cattina e una per Cristiano, Sinoti e Leibson. MANTOVANI A REGGIO (i.m.) Reggio Emilia prende l’apertura-utility back Bruno Mantovani, 26 anni, argentino di passaporto italiano, eleggibile, dal Gernika. BRUNEL IN PALIO (i.m.) Il 16 agosto il c.t. azzurro Jacques Brunel col suo staff sarà ospite del club locale al Palio di Siena.

Sport invernali Tragedia freestyle Muore Loewenthal (g.v.) Tragedia nello sci. Sabato ha perso la vita in un incidente a 18 anni Giacomo Loewenthal, di Arta Terme (Ud), promessa del freestyle, protagonista a marzo ai Mondiali juniores di Valmalenco e vincitore di tre bronzi ai Campionati italiani.

Tennis WASHINGTON Tommy Haas va in finale a Washington, con Dolgopolov, battendo in due set Mardy Fish. A Washington (Usa, 1.286.260 $, cem.) uomini semifinali: Haas (Ger) b. Fish (Usa) 6-3 7-5, Dolgopolov (Ucr) b. Querrey (Usa) 6-4 6-4.

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ALTRI MONDI

Il fatto del giorno DI GIORGIO DELL'ARTI gda@gazzetta.it

Dalla lettera a Berlusconi di un anno fa è cambiato qualcosa? In alto, la home page del sito del quotidiano tedesco «Spiegel» con l’intervista al premier Mario Monti. A sinistra, una foto di un anno fa: la conferenza stampa a sorpresa dell’ex premier Berlusconi e del ministro Tremonti in cui ammettevano di dover riscrivere la manovra economica ANSA

La Bce ci impose misure durissime: 365 giorni sono passati nel tentativo di salvare i conti. E Monti avverte: «Cresce lo spirito anti-tedesco» Anche se ieri era una bella domenica d’estate e quasi tutte le Borse del mondo erano chiuse (non tutte, però), ci si è continuati a tormentare sulla crisi finanziaria. Siamo sgomenti per i comportamenti delle piazze, -4 e passa per cento giovedì, +6 per cento venerdì, con lo spread che salta in ventiquattr’ore di 50 punti. C’è un’intervista di Mario Monti ai tedeschi dello Spiegel, un’altra intervista de La Repubblica al governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, dichiarazioni più o meno sensate di questo o di quello… La verità è che azzarderemo una interpretazione autentica, e forse addirittura una previsione, solo domani, quando vedremo gli operatori all’opera.

1Il Direttore intanto ci ha ricordato che in questi giorni, l’anno scorso, arrivò la famosa lettera della Bce, con la quale l’Europa ci commissariava. Al Direttore piace l’idea di confrontare la giornata di oggi con il 6 agosto 2011.

Al governo c’era Berlusconi, in rotta con Tremonti. La Lega si faceva fischiare dal presidente della Repubblica (e da tutti noi) per la buffonata dei ministeri a Monza, smontata poi definitivamente qualche settimana fa. Il governatore della Bce era ancora Trichet (ma s’era

già deciso che sarebbe subentrato Draghi). Il tasso di sconto era all’1,5 per cento (adesso allo 0,75), lo spread oscillava fra 300 e 400, una quota da sogno se vista da oggi, ma preoccupante allora, dato che la tendenza al peggioramento era già molto chiara e comunque venivamo da una lunga permanenza intorno a quota 120-150. Si vociferava della possibilità di far cadere il governo Berlusconi e passare la palla a Monti, non si sapeva ancora se con un governo tecnico o politico. Le Borse precipitavano allegramente…

2 E in questo clima, arrivò la lettera della Bce…

Il giorno 3 agosto, un mercoledì, Berlusconi andò a parlare in Parlamento con lo scopo di tranquillizzare i mercati. Non disse praticamente niente. Il giorno dopo i mercati precipitarono, e la sera di venerdì Berlusconi e Tremonti convocarono all’improvviso una conferenza stampa per annunciare che la manovra da 47 miliardi prevista per il 2014 era anticipata al 2013. Era cominciato il commissariamento, anche se la storia della lettera l’avremmo saputa bene dopo qualche giorno. Il Cav, che non voleva dimettersi a nessun costo, resistette fino a novembre. Ma il

precipizio era cominciato a Ferragosto.

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IL NUMERO

390

Lo spread un anno fa Il 5 agosto dell’anno scorso, quando al governo c’era Berlusconi, il differenziale tra Btp e Bund aveva toccato un nuovo record, i 390 punti base. Venerdì scorso, invece, il differenziale ha chiuso a 460, scendendo, in sole 24 ore, di 50 punti, dopo le nuove valutazioni sull’intervento del giorno prima del Governatore della Bce Mario Draghi

notizie Tascabili Erano pieni di errori e inesattezze

Test per diventare prof Le scuse del Ministero Il ministero dell’Istruzione (Miur), quantomeno, si è scusato e ha anche istituito in tutta fretta una commissione di esperti che risolva le contestazioni entro l’8 agosto. È successo, infatti, che le prove preselettive per entrare nel tirocinio che dovrà formare i nuovi professori italiani erano piene di errori e inesattezze. Roba di non poco conto, visto che bisognerà riconsiderare circa 150 mila schede, tanti sono stati i candidati che si sono cimentati con l’esame per accedere al Tfa, il tirocinio formativo attivo. La decisione è stata comunicata ieri, nonostante fosse domenica e servirà a placare le polemiche scatenate da sindacati e associazioni di categoria. Secondo i dati forniti dalla Uil Scuola, la media degli ammessi era stata del 30%, con la punta minima del 3% degli ammessi in francese.

d lafrase DEL GIORNO

_la crisi italiana

Due ribelli combattono ad Aleppo AP

La guerra in Siria

Aleppo, ore finali Assad schiera 20 mila soldati L’ora di Aleppo sta per scoccare. Gli insorti continuano a combattere, tentando di aprirsi la strada per il centro cittadino. Ma sarebbero 20 mila i soldati dell’esercito regolare ammassati per l’ormai prossima offensiva. Altro indizio più che eloquente: i

Che cosa capiamo da questo lungo excursus sul passato?

Tendenzialmente che siamo ancora in alto mare. Benché Draghi abbia dimezzato il tasso di sconto, lo spread sta a 460 con tendenza, si direbbe, più verso i 500 che i 400. Se vogliamo essere aiutati dalla Banca Centrale, dobbiamo rassegnarci a emettere titoli del debito a un anno e a sottoscrivere impegni di bilancio rigorosi.

potuto ricordare che un anno fa (appunto) Trichet comprava titoli dei paesi mediterranei per 20 miliardi a settimana, e che dieci di questi miliardi erano diretti al sostegno dei nostri Btp. Dunque, qualche euro ce l’hanno dato. Un’altra domanda da fare era: che accadrà ai nostri conti pubblici quando bisognerà tirar fuori 300 miliardi per la Spagna? C’era da dire qualcosa anche sulla faccenda del nostro spirito anti-tedesco. S’è sviluppato dalle loro parti, con l’aiuto della Bild (un quotidiano popolare vendutissimo, anche un forte spirito anti-italiano.

5 4 Che cosa ha detto Monti allo Veniamo a Visco. «Spiegel»?

Che conta di rimanere in carica fino ad aprile 2013 e che spera «di essere riuscito a quel punto ad aver salvato l’Italia dalla rovina finanziaria», che tra gli italiani sta crescendo uno spirito anti-tedesco e anti-europeo e che ciò non facilita le cose. Berlino sappia che l’Italia non s’è fatta dare un euro, finora, né dalla Germania né dall’Europa e che anzi il nostro debito ha un rapporto col Pil del 123%, perché abbiamo destinato 45 miliardi di euro (tre punti) agli aiuti a Grecia e Portogallo. I due giornalisti dello Spiegel sono stati a sentire buoni buoni. Ma avrebbero bombardamenti degli ultimi giorni sono i più duri dall’inizio della battaglia. Lo scontro finale dovrebbe essere questione di giorni, se non di ore. Si complica, nel frattempo, la vicenda dei 48 cittadini iraniani sequestrati sabato. Ieri è comparso un video di rivendicazione di una milizia ribelle: i 48 ostaggi sono accusati di essere dei soldati della Guardia rivoluzionaria iraniana giunti in Siria per sostenere lo sforzo di Assad. Circostanza, però, messa in dubbio da una fonte dei ribelli citata da Al Jazeera, secondo cui il rapimento sarebbe opera di un gruppo fondamentalista sunnita. L’incertezza del momento è confermata dall’ennesima defezione interna al regime: il primo astronauta siriano della storia, Mohammed Faris, ha annunciato di sostenere la causa dei ribelli, prima di cercare rifugio in Turchia.

Ma niente, il governatore è certo che ce la faremo, eccetera eccetera. Bisogna solo realizzare le famose riforme strutturali. E che cosa sono le riforme strutturali? Questo non si azzarda a dirlo nessuno. In realtà è il nostro sistema così com’è che produce sprechi, cattiva organizzazione e corruzione. Prima di varare le riforme strutturali, temo, dovremmo licenziare tutti i protagonisti della nostra scena politica: partiti, sindacati, organizzazioni dei consumatori, esperti di finanza che sanno fornire le loro analisi solo dopo i disastri e mai prima. Eccetera, eccetera. Mi pare dura esattamente come un anno fa.

Un pedone e 2 ciclisti

MONTI? BENE IN EUROPA MENO NEL PAESE «Un giudizio su Monti? Va diviso in due momenti. C’è un premier che va in Europa per interloquire con gli altri Paesi europei e ridarci quella credibilità che non avevamo più. E poi c’è un presidente del Consiglio che non realizza nel nostro Paese le scelte sostenute in Europa» SUSANNA CAMUSSO LEADER CGIL

STRAGE IN WISCONSIN

Shock in Usa Sparatoria nel tempio Sikh: 7 morti

In alto, il luogo della sparatoria, un tempio Sikh del Wisconsin, sotto i familiari degli ostaggi ANSA/AP

Sono passati solo 15 giorni dalla strage del cinema ad Aurora, in Colorado, ed ecco che gli Stati Uniti ripiombano di nuovo nel terrore. È di almeno sette morti e di tre feriti, infatti, il bilancio ancora provvisorio di un agguato in un tempio Sikh a Oak Creek, vicino Milwaukee, nel Wisconsin, dove un uomo armato ieri ha fatto strage di fedeli in una domenica di sangue e paura. Secondo fonti locali la sparatoria è avvenuta nel corso della funzione religiosa del mattino. Un testimone avrebbe inoltre riferito che ad aprire il fuoco sarebbe stato un uomo bianco, di robusta costituzione, che indossava una maglietta senza maniche e aveva almeno due pistole. Il killer sarebbe stato ucciso in una sparatoria con la polizia. Secondo alcuni media statunitensi, inoltre, l’uomo avrebbe avuto un complice, rimasto barricato nel tempio con alcuni ostaggi, tra cui 12 bambini. Nel corso dell’irruzione della polizia nel tempio, ha scritto un giornale locale, il «Journal Sentinel», è stata avvertita anche un’esplosione. Fino a ieri sera, gli investigatori americani non volevano sbilanciarsi sui motivi della strage. «È troppo presto per poterlo dire», hanno affermato fonti di polizia. E l’Fbi poi ha fatto sapere: «È terrorismo interno».

Attacco di terroristi nel Sinai

Un weekend nero: Uccisi 11 soldati egiziani le «auto pirata» al confine con Israele fanno tre vittime Tre incidenti e 3 morti nel fine settimana a Roma, Reggio Calabria e Milano. Nella Capitale sabato sera un romeno di 46 anni, che viaggiava in bicicletta, è stato travolto da un’automobilista che è poi fuggito. L’uomo è morto poco dopo a causa dei numerosi traumi. A Milano la polizia municipale è sulle tracce di una Toyota Yaris che ha investito, uccidendolo sul colpo, un pensionato sulle strisce pedonali. A Reggio Calabria, nella notte di sabato, un automobilista ha travolto un pedone, Guglielmo Iamonte, 37 anni, ma l’incidente non ha avuto testimoni. Infine, a Voltri un 22enne neopatentato dopo aver tamponato un’auto ha provato a fuggire, investendo un motociclista, ma stavolta è stato bloccato.

Una guardia di frontiera egiziana al confine con Israele. L’attacco di ieri sarebbe opera di Al Qaeda AFP

Tensione alle stelle nel Sinai. Almeno 11 guardie egiziane sono state uccise in un assalto al posto di frontiera con Israele, secondo le prime indiscrezioni compiuto da militanti di al Qaeda. I terroristi si sono poi impossessati di due veicoli militari e hanno tentato di infiltrarsi oltreconfine. Il primo veicolo è esploso mentre cercava di forzare la frontiera, mentre il secondo è stato colpito dall’aviazione israeliana. Secondo il quotidiano «Haaretz», non si hanno notizie di feriti sul fronte israeliano. A luglio, militanti islamici avevano diffuso dei volantini in cui intimavano all’esercito egiziano di lasciare il Sinai. Pochi giorni dopo due soldati sono stati uccisi nella penisola.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 6 AGOSTO 2012

ALTRI MONDI

E LUI DENUNCIA LA POLIZIA

Corona: rissa sfiorata in un locale di Capri Fabrizio Corona (nella foto Imagoeconomica) fa ancora parlare di sé. Stavolta il fotografo dei vip ha litigato con gli addetti

alla sicurezza di un locale notturno di Capri che gli hanno vietato l’ingresso perché senza prenota zione. Dopo che si è sfiorata la rissa, in piena notte, Corona ha presentato una denuncia contro la stessa polizia, per «abuso di potere», ritenendo che il divieto fosse stato chiesto dagli agenti.

IL «CAMPIONE» È DI IVREA

Eletto il bugiardo più bugiardo d’Italia Il bugiardo più bugiardo d’Italia viene da Ivrea. È il responso del trentaseiesimo campionato italiano della bugia,

ospitato a Le Piastre (Pistoia). Franco Cappelletti ha sedotto la giuria spiegando che «la Minetti ha le tette vere e Giuliano Ferrara è magro». Tanto basta per l’oro. Chiusura d’onore a Flavio Oreglio: «Le banche mettono i laccetti alle penne per evitare che i clienti si pugnalino».

Le due facce dell’estate Frane e fango in Alto Adige: morte 2 donne

Sud, arrivano i tre giorni più roventi

Nubifragi in Val d’Isarco: case evacuate e stop ai treni. Un disperso in Valtellina

Temperature attese oltre i 42 gradi, ma da mercoledì aria fresca dalla Bretagna

STEFANIA ANGELINI

È stata un’Italia divisa in due quella del primo weekend d’agosto, con nubifragi al Nord e ancora caldo «africano» al Centro-sud. Ma la situazione è stata particolarmente critica in Alto Adige, colpito da frane e smottamenti dopo le violente piogge che sabato

150

Gli sfollati a Vipiteno Sono 150 le persone che hanno dovuto abbandonare le loro case a Vipiteno per i nubifragi sera hanno investito l’Alta Val d’Isarco, nella zona di Vipiteno (Bolzano), provocando anche due vittime. Intrappolate nei masi Due frane, infatti, hanno travolto i masi dove vivevano due anziane: Irma Graus di 84 anni e l’89enne Hedwig Aucknthaler, rispettivamente ad Avenes e Tulve,

due piccole frazioni del comune di Prati di Vizze. Ma l’ondata di maltempo ha causato danni in tutta l’area di Vipiteno, colpita da smottamenti e tracimazioni dei corsi d’acqua che hanno interrotto il traffico dei treni sull’asse verso l’Austria e richiesto l’intervento di circa 500 uomini della protezione civile (il tratto del Brennero chiuso verrà riaperto solo domattina). In poche ore, comunque, sono caduti fino a 86 litri di acqua per metro quadrato con la grandine che ha peggiorato la situazione. Inoltre, sono stati 150 gli sfollati che hanno trovato riparo in una palestra di Vipiteno. E intanto ieri il sole ha preso il posto delle nubi, ma per i prossimi giorni sono previsti nuovi temporali soprattutto nell’area più a nord dell’Alto Adige. Danni per il maltempo si contano anche in Valtellina, dove sono in corso le ricerche di un uomo di 50 anni di Berbenno (Sondrio) scomparso da sabato pomeriggio. La sua auto è stata ritrovata sulle rive del fiume Adda, dove ci sono stati forti temporali. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il disastro Un’automobile sommersa dal fango, massi e rami sulle strade impraticabili a Vipiteno (Bz), la zona più colpita dai nubifragi ANSA

Caldo record L’apice della canicola si avrà tra oggi e mercoledì quando sono previsti picchi ben oltre i 40 gradi in molte città del Sud ANSA

AL FESTIVAL DI LOCARNO IL CANTANTE IN CONCORSO CON «PADRONI DI CASA». IL REGISTA: «GIANNI CURIOSO E ATTENTO»

Morandi fa l’attore vero: «Qui interpreto un cattivo» Dopo 42 anni torna al cinema in una commedia intrisa di noir e con un cast di rilievo

Perché no? Per i raffinati cinefi-

li di Locarno Morandi sabato sera ha cantato Piazza Grande nella piazza Grande, simbolo delle proiezioni festivaliere. Nel film, invece, interpreta due canzoni fornite da un altro tifoso del Bologna: «Anni fa, allo stadio Dall’Ara, gli avevo promesso che avrei scritto per lui», confessa Cesare Cremonini, presente in Svizzera per la prima. L’attore Morandi, però, ha voluto soffermarsi più sul cuore di tenebra del personaggio: «Sorride, ma diventa cattivo. È la malattia del

DAL NOSTRO INVIATO

«

FILIPPO CONTICELLO LOCARNO (Svizzera)

Non che in questi 42 anni abbia avuto tempo libero, tra dischi, live, tv e la recente abitudine di visitare Sanremo da presentatore. Ma alla fine Gianni Morandi, cantante per indole e professione, ha ceduto alla corte del cinema: in Padroni di casa, film di Edoardo Gabbriellini in gara qui al festival di Locarno, in Svizzera, è tornato a essere attore. L’ultima volta era stata nel 1970 con Pietro Germi e ora a fargli "da scudo" c’è un cast di livello (Valerio Mastandrea, Elio Germano, Valeria Bruni Tedeschi) e una commedia oscura, che attraversa il comico e precipita nel tragico. Del resto «l’irresistibile tentazione» del 37enne Gabbriellini è stata

Per fortuna mi hanno aiutato gli altri attori, mi sono sentito protetto GIANNI MORANDI CANTANTE E ATTORE

Gianni Morandi ieri a Locarno, protagonista di «Padroni di casa» EPA

«raccontare il lato B di Morandi». Nel film è, guarda caso, un cantante di successo: ritiratosi da tempo nella montagna emiliana per stare vicino alla moglie colpita da ictus, prepara un concerto-evento per il ritorno sulle scene. L’arrivo di due operai romani nel microcosmo artificiale del paese e il cinismo della vecchia star preparano un finale terribile. Altro che musicarelli anni Sessanta e Fatti mandare dalla mamma: qua vince il noir e a

Danni Bene così? Non proprio:

ANDREA LUCHETTA

Morandi la cosa intriga. «Ho detto sì al film perché è un personaggio impegnativo, diverso da me», ha confessato ieri il 67enne Gianni. E pure Gabbriellini ha apprezzato: «Curioso e attento, è stato decisivo per riflettere sulla violenza che può dipanarsi ovunque». Nel complesso, però, tra commedia di costume e racconto nero, l’architrave traballa, mentre si gusta di più l’alchimia dei fratelli operai Mastandrea-Germano.

palcoscenico, l’ansia di salirci sopra: esiste davvero. Anche io dopo i primi dieci anni ero quasi sparito dal grande pubblico, poi il treno della musica è ripassato». Perché ripassi quello del cinema non serviranno altri 42 anni: di fronte all’idea di un rapido ritorno sul set è arrivato il più classico dei «perché no?». Così, ecco il consiglio finale di Mastandrea: «Perché non un cineapanettone, Gianni?». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Sorpresa: d’estate fa caldo. Questa, a dire il vero, ancor di più. I prossimi tre giorni si annunciano come i peggiori della stagione. Il nemico questa volta si chiama «Nerone», quinto anticiclone dell’estate 2012. Il termometro impazzirà soprattutto al Centro-sud: 40 gradi a Lecce e Terni, 39 a Roma, 37-38 a Bologna e Firenze. Record attesi per martedì nel materano e nell’agrigentino: 42-43 gradi. A Nord lo scontro con l’aria più fresca dell’Europa settentrionale favorirà la formazione di nubifragi, soprattutto nella giornata di martedì. La bretone La salvezza viene dall’Atlantico, più precisamente dalle coste bretoni. Mercoledì un’aria «più morbida e mite», ha spiegato il metereologo Francesco Nucera, prenderà il posto dei venti sahariani che incendiano l’aria. Previsto un crollo delle temperature di 12-13 gradi rispetto ai record dei prossimi giorni, complici i venti di bora e maestrale.

A

Coldiretti denuncia drastici cali per la produzione agricola. Si va dal - 20 per cento del mais al - 40 della soia. Il timore è che Nerone dia il colpo di grazia al settore nei prossimi giorni. A detta della Coldiretti, «ci sono le condizioni per avviare le procedure per la dichiarazione di stato di calamità naturale nelle zone colpite dalla siccità che ha

43

I gradi previsti Temperature altissime previste nel Materano e nell’Agrigentino. A Bologna e Firenze 38 gradi. già provocato perdite superiori a mezzo miliardo di euro». Il tutto mentre soltanto ieri si è reso necessario l’intervento di Canadair ed elicotteri su 30 incendi diversi. Nove dei quali localizzati in Sicilia, dove un focolaio nella riserva naturale dello Zingaro (Trapani) ha costretto i turisti all’evacuazione. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL SENATORE A VITA RICOVERATO

BATMAN COLPISCE ANCORA

S Sempre primo al box office Usa Batman, ovvero il «Cavaliere oscuro Il ritorno» per la terza settimana consecutiva è primo al botteghino negli Usa e in Canada. L’ultimo film della trilogia di Christopher Nolan ha incassato 36.4 milioni di dollari. Si piazza secondo «Total Recall», il remake con Colin Farrel del film del 1990. Al terzo posto la commedia «Diario di una schiappa 3» (14.7 milioni)

Giulio Andreotti, 93 anni, nell’ambulanza che sabato lo ha portato in ospedale per un’aritmia PROTO

Andreotti ora sta meglio E in ospedale scherza: «Invecchio, quindi campo» Migliorano le condizioni di salute di Giulio Andreotti, ricoverato da sabato sera al Policlinico Gemelli di Roma a causa di un’aritmia, poi regredita spontaneamente. Il 93enne senatore a vita è sempre in compagnia dei figli e a quanto pare è anche di ottimo umore. Ieri pomeriggio, quando i medici gli hanno chiesto come si sentisse, Andreotti ha risposto: «Tutto sommato bene. Si invecchia, quindi si campa». E così tutto fa pensare che possa ritornare a casa già oggi se l’equipe che lo tiene sotto osservazione darà il via libera: «Il decorso di Andreotti — hanno fatto sapere ieri i medici — prosegue regolare e in continuo miglioramento: il senatore a vita ha passato una notte tranquilla». Niente a che vedere con la crisi respiratoria del 3 maggio scorso che aveva fatto temere per la sua vita. «Tutti i valori sono rientrati nella norma, ora attendiamo le decisioni dei medici», ha spiegato un parente.


LUNEDÌ 6 AGOSTO 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

55

ALTRI MONDI Oroscopo

21/3 - 20/4

21/4 - 20/5

21/5 - 21/6

22/6 - 22/7

23/7 - 23/8

24/8 - 22/9

LE PAGELLE

Ariete 7,5

Toro 6+

Gemelli 8-

Cancro 5,5

Leone 8

Vergine 6

DI ANTONIO CAPITANI

Luna magica: nel lavoro e in vacanza qualcosa di goloso potrebbe iniziare e realizzarsi rapidamente. Sudombelico pieno di gioia di vivere.

Il lavoro offre chance miracolose. Siate selettivi, però. Ma non cordiali come i grizzly. L’amor è tutto un afflato tantoromantico-pocosuino.

Lavoro e vacanza appagano. E con Mercurio, Marte, Giove, Saturno e Urano propizi (che cool!) potete strabiliare. Pure col sudombelico.

Umore, lavoro e forma fisica sfigheggiano un cicinìn. Concentratevi e dite qualche no, se necessario, anche suino, senza imbarazzi.

IL MIGLIORE Luna Ok per vacanza, amore, affari. Nel lavoro le soddisfazioni si moltiplicano, voi avete zebedei ferrei. Reiterazioni suine giungono, con poesia.

Il lavoro stressa (ma cova good news), l’economia sembra insicura, gli obblighi aumentano. C’è però un recupero sudombelicale vistoso.

23/9 - 22/10

23/10 - 22/11

23/11 - 21/12

22/12 - 20/1

21/1 - 19/2

Bilancia 6+

Scorpione 7-

Sagittario 7,5

Capricorno 5,5

Acquario 7+

La Luna tende i rapporti, crea disagi, vi fa inserire lo strangolatore automatico. Ussignùr, calmatevi: Giove assicura fortune! Pure suine.

Colpi di glutei e idee superberrime giungono. Ergo: nel lavoro, con voi, non c’è quasi gara. Manco nella fornicazione, a dire il vero.

Il vostro umore è “da lunedì”, ma si delineano strategie e mutamenti vincentissimi. Oltre che face to face sudombelicali muy briosi.

20/2 - 20/3

Pesci 7 MAREK HAMSIK

Inizio di settimana with the bott. Colloqui, viaggi, lavoro, contatti possono procurarvi vantaggi. E il suino in voi espleta con più perizia.

Tutti vi rompono. Dai colleghi ai familiari, dal cane al calzolaio. Lo slancio suino, poi, crolla, la vacanza è sfigopendula. State su.

Una news di soldi vi solleva morale & zebedei. Decisioni storiche utili stagliansi, anche per uscir dallo sfigogrigiore amoroso-fornicatorio.

Il centrocampista slovacco del Napoli è nato a Banska Bystrica il 27 luglio 1987 (Leone)

Gazzetta.it

Televisioni in chiaro RAITRE

CANALE 5

RETE 4

ITALIA 1

RAIDUE

TG1 TG DELLA STORIA UNOMATTIN UN CICLONE IN... E STATE CON NOI IN TV TG1 DON MATTEO 6 CAPRI HEARTLAND IL COMMISSARIO REX REAZIONE A CATENA TG1 TECHETECHETÈ PAURA IN VOLO Film 23.15 LA MUSICA SALVA 0.10 TG1 - NOTTE 0.45 CHE TEMPO FA 0.50 SOTTOVOCE 1.20 RAI EDUCATIONAL

7.30 10.20 10.45 10.50

Film sul Digitale Terrestre

Lo Sport in chiaro, sul satellite e sul digitale terrestre

PREMIUM

OLIMPIADE

14.15 CARNAGE PREMIUM CINEMA 15.49 C'È CHI DICE NO PREMIUM CINEMA 17.22 FIRE & ICE LA SFIDA PIÙ GRANDE MYA 17.37 SE SEI COSÌ TI DICO SÌ PREMIUM CINEMA 19.29 STEP UP 2 THE STREETS PREMIUM CINEMA 21.15 JOHNNY MNEMONIC JOI 21.15 LIBERA USCITA PREMIUM CINEMA 23.10 UNKNOWN SENZA IDENTITÀ PREMIUM CINEMA

ATLETICA SKY 2/3D

8.00 9.05 10.10 11.05 12.00 13.30 14.10 15.10 17.15 18.00 18.50 20.00 20.30 21.20

13.00 13.30

16.00 18.00 20.30 21.05 23.30 23.45 1.15

CARTONI ART ATTACK TG2 XXX GIOCHI OLIMPICI LONDRA 2012 TG2 XXX GIOCHI OLIMPICI LONDRA 2012 TG 2 TG2 L.I.S. TG2 XXX GIOCHI OLIMPICI TG 2 RAI SPORT BUONANOTTE LONDRA RAI PARLAMENTO TELEGIORNALE

11.00 BATTERIE Eurosport

19.45 FINALI

8.00 8.55 10.15 11.15 12.00 12.15 13.10 14.00 15.25 16.15 19.00 20.35 21.10 23.00 23.05 23.40

10.00 AUSTRALIA - RUSSIA Torneo maschile

12.15 TUNISIA - LITUANIA Torneo maschile

15.30 FRANCIA - NIGERIA Torneo maschile

17.45 GRAN BRETAGNA CINA Torneo maschile

23.15 ARGENTINA - USA Torneo maschile. Eurosport

23.30 1.40 2.10 3.10

TG5 MIRACOLI DEGLI... ZAFI I CESARONI 3 TG5 BEAUTIFUL K.O. PER AMORE COOPER: UN ANGELO INASPETTATO TG5 MINUTI LA RUOTA DELLA... TG5 VELINE MILANO PALERMO IL RITORNO BANGKOK SENZA RITORNO TG5 VELINE DAMAGES

9.30

23.00 0.50 1.45 2.40

20.00 GRAN BRETAGNA OLANDA

Torneo femminile

11.00 KAZAKISTAN CROAZIA

TIRO A VOLO SKY 12

EQUITAZIONE SKY 11

18.45 GRECO ROMANA

Torneo maschile

SOLLEVAMENTO PESI SKY 10

11.30 DUO

20.00 105KG MASCHILE

Qualificazioni

Finale

0.00

QUARTI DI FINALE

10.30 UNGHERIA - SERBIA

Finale

Torneo maschile

Torneo maschile

16.45 VOLTEGGIO

BOXE SKY 9

Finale maschile

ALGHERO

22

34

ANCONA

22

32

Legenda

12.15 ARGENTINA - TUNISIA

min max

AOSTA

18

23

BARI

23

38

BOLOGNA

21

36

CIELO

VENTI

CAGLIARI

21

33

Sole

Deboli

CAMPOBASSO

18

32

Moderati

CATANIA

22

34

FIRENZE

19

37

Trento

Torino 20 27

21 30

Milano

Venezia

20 30

Perugia

21 38

18 34

L'AQUILA

19

31

MILANO

20

29

ROMA

NAPOLI

24

36

19 37

Neve

Mossi

PERUGIA

18

33

POTENZA

17

32

REGGIO CALABRIA

24

37

ROMA

22

35

TORINO

19

25

Agitati

Il sole oggi ROMA

TRENTO

19

30

Sorge

Tramonta

Sorge

Tramonta

TRIESTE

6:12

20:45

6:07

20:22

23

33

VENEZIA

22

33

Le vite parallele di Usain Bolt e di Usain Colt

BASEBALL 2.00

DETROIT TIGERS NEW YORK YANKEES MLB. ESPN America

VOLLEY SKY 4

In «Tea Time», curato dalla squadra rosa a Londra, le storie del mito della velocità e del quadrupede suo quasi omonimo

CICLISMO

10.30 AUSTRALIA POLONIA

14.30 TOUR DEL BENELUX Prima tappa. Eurosport 2

12.30 RUSSIA - SERBIA

20.00 SEMIFINALI A SQUADRE MASCHILI

15.45 ITALIA - BULGARIA

TENNIS

Torneo maschile

17.00 ATP MASTERS 1000 TORONTO

www.gazzetta.it

Sky Sport 1

Domani

Dopodomani

Sereno o poco nuvoloso, salvo temporanei addensamenti soprattutto nel pomeriggio e al più qualche piovasco o rovescio di breve durata. Temperature molto sopra la media su gran parte delle regioni, solo al Nord più vicine alla norma.

Sereno o poco nuvoloso eccezion fatta per locali annuvolamenti maggiormente probabili durante le ore pomeridiane, che però non daranno luogo a precipitazioni. Temperature nella media al Nord, altrove invece ancora molto sopra la norma.

Ancona

Firenze

Molto forti

36

Amichevole. MP Calcio

23 34

Coperto

26

Finale femminile

Torneo maschile

21 25

28

PALERMO

IL BLOB

21.00 REAL MADRID SANTOS

14.00 CLASSE LASER RADIAL

Bologna Genova

23

Calmi

Portiere del Rapid Vienna beffato: un fischio dagli spalti lo fa pensare a una punizione. Lui regala palla (e gol) a un avversario

22 33

GENOVA

Temporali

Fischio fantasma e il portiere «regala» il gol

22 35

Forti

MARI

CALCIO

VELA SKY 7

In Sicilia e al Sud sereno o poco nuvoloso. In Sardegna e al Centro poco o parzialmente nuvoloso. Anche su Liguria e Emilia-Romagna prevalenza del sole, sul resto del Nord più nuvole Trieste con rovesci e temporali specie su Prealpi e Alpi.

Rovesci

Pioggia

Eurosport

Oggi

18 24

Torneo maschile

23.00 BRASILE - GERMANIA

ALTRE DIRETTE

TUFFI SKY 3

TENNIS TAVOLO SKY 12

Torneo maschile

Aosta

IL VIDEO

Torneo maschile

Torneo maschile

PALLAMANO SKY 9/11

15.45 PARALLELE ASIMMETRIHE

L’implacabile precisione di Jessica Rossi o quella degli arcieri? Votate l’oro di Londra che vi ha emozionato di più finora

21.00 USA - TUNISIA

Finale maschile

NUOTO SINCRONIZZATO SKY 3

Finale. Eurosport

BEACH VOLLEY SKY 9/12

1.05 1.10

Finale maschile

17.00 CLASSE LASER

Torneo maschile

Finale. Eurosport

23.35 0.10

Qual è l’oro azzurro di Londra finora più emozionante?

20.00 TRAMPOLINO 3M

20.40 SPAGNA - ITALIA

120kg / 60kg / 84 kg. Finali

20.00 20.30 21.10

17.00 TRAP

19.20 GRAN BRETAGNA MONTENEGRO

120kg / 60kg / 84 kg. Ripescaggi

16.10 18.00

TG LA7 IN ONDA (R) JAG AGENTE SPECIALE I MENÙ DI BENEDETTA TG LA7 CARI FOTTUTISSIMI AMICI IL COMMISSARIO... L'ISPETTORE BARNABY TG LA7 IN ONDA POLISSE Film FILM CRONACA UN CAPO IN INCOGNITO TG LA7 TG LA7 SPORT

Torneo maschile

Torneo maschile

18.45 GRECO ROMANA

15.00 ANELLI

3 Posizioni. Finali maschili

16.30 UNGHIERIA - USA

120kg / 60kg / 84 kg. Qualificazioni

7.30 9.55 10.35 11.30 12.30 13.30 14.10

17.45 GRAN BRETAGNA ARGENTINA

TIRO A SEGNO SKY 12 14.45 CARABINA 50M

Torneo maschile

14.00 GRECO ROMANA

GINNASTICA ARTISTICA SKY 10/3D

1.25 1.45

PALLANUOTO SKY 5

15.10 ROMANIA - SERBIA

17.00 QUALIFICAZIONI E FINALI 15.00 SALTO A SQUADRE

23.15

Torneo maschile

LOTTA SKY 8/11

qualificazioni e semifinali

18.55 19.35 20.10 21.10

10.00 CARABINA 50M

12.20 GRECIA - AUSTRALIA

CANOA SKY 11 CICLISMO SU PISTA SKY 8

16.05 16.55

MONK RICETTE DI FAMIGLIA TG4 PACIFIC BLUE DISTRETTO DI POLIZIA POIROT A STYLES COURT MY LIFE IL COMMISSARIO NAVARRO TG4 TEMPESTA D'AMORE SISKA HOUDINI L'ULTIMO MAGO WITNESS IL TESTIMONE TG4 NIGHT NEWS UNA LUCERTOLA CON LA PELLE DI...

Torneo maschile

Torneo maschile

Torneo femminile

10.30 SPRINT

9.50 10.50 11.30 12.00 12.55 13.50

3 Posizioni. Qualificazioni maschili

Torneo femminile

21.45 CANADA - USA

CARTONI DAWSON'S CREEK STUDIO APERTO STUDIO SPORT CARTONI GOSSIP GIRL GLEE GIOVANI CAMPIONESSE LOVE BUGS III STUDIO APERTO STUDIO SPORT C.S.I. NEW YORK GREY'S ANATOMY Telefilm ROOKIE BLUE NIP/TUCK RESCUE ME STUDIO APERTO LA GIORNATA

22.15 FRANCIA - SVIZZERA

NUOVA ZELANDA GERMANIA

11.45 USA - SUDAFRICA

Torneo femminile

Ieri

MILANO

17.40 18.30 19.00 19.25 21.10

Torneo femminile

18.00 FRANCIA - GIAPPONE

A CURA DI

Nebbia

8.10 10.30 12.25 13.00 13.40 15.00 15.55 16.45

HOCKEY PRATO SKY 10/8

CALCIO SKY 7

GazzaMeteo

Nuvolo

17.15 18.15 20.00 20.40 21.20

51kg. Quarti di finale

Torneo maschile

21.00 SPAGNA - BRASILE

8.00 8.35 8.45 10.20 13.00 13.40 14.10 16.15

14.30 MOSCA FEMMINILI

Eurosport

BASKET SKY 6

RITRATTI RINO GAETANO LA STRADA PER... LA STORIA SIAMO NOI AGENTE PEPPER TG3 PER UN PUGNO DI... LA STRADA PER... TGR - TG3 LA CASA NELLA... IL CASO PARADINE TG3 - TGR - BLOB UN POSTO AL SOLE IL VENTO DEL PERDONO TG REGIONE TG3 LINEA NOTTE ESTATE FIL - FELICITÀ INTERNA LORDA

IL SONDAGGIO

LA 7

RAIUNO

25 33

L’Aquila 19 32

Campobasso

Bari

19 35

24 39

Napoli

Potenza

20 39

18 35

Cagliari

Catanzaro

25 34

19 37

Palermo

Reggio Calabria 23 40

25 40

Catania 25 35

Il sole domani MILANO

La luna ROMA

Sorge

Tramonta

Sorge

Tramonta

6:13

20:43

6:08

20:21

Nuova Primo quarto Piena Ultimo quarto

18 lug.

26 lug.

2 ago.

10 ago.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 6 AGOSTO 2012


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