www.gazzetta.it martedì 7 agosto 2012 1,20 €
REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 TEL. 0262821 REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 TEL. 06688281 POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO
ITALIA
anno 116 Numero n 186 Anno
Gli altri due medagliati azzurri di ieri. Da sin. Massimo Fabbrizi, 34 anni. Matteo Morandi, 30, in carriera anche 4 bronzi ai mondiali ANSAEPA
ITALIA
TRIS DA FAVOLA
Niccolò Campriani è oro nella carabina tre posizioni, Massimo Fabbrizi argento nella fossa e Matteo Morandi agli anelli è bronzo Nella boxe Cammarelle va in semifinale: è già a medaglia 3 Niccolò Campriani, 24 anni, medaglia d’oro nella carabina tre posizioni ANSA
BIANCHI, BOZZA, MARTUCCI, ORIANI, CRIVELLI DA PAG. 8 A 14
SCHWAZER SHOCK ESCLUSO DAI GIOCHI PER EPO
«MI DOPAVO COSI’»
Il marciatore, primo a Pechino, positivo a un controllo in Germania. Il Coni lo ferma subito. «Ho fatto tutto io, comprando doping su Internet. La mia vita è finita». Voci su frequentazioni con il medico Ferrari
L’INTERVISTA VERSO LA SUPERCOPPA A PECHINO
Lippi: «Juve e Napoli dovete dare fiducia a Giovinco e Insigne» 3 Marcello Lippi, 64 anni, ex c.t. azzurro allena il Guangzhou AFP
OLIVERO ALLE PAGINE 26 E 27
INTER A STRAMACCIONI PIACE ROBBEN
Lucas verso il Psg Moratti su Schürrle Ramirez l’alternativa
MOLINARO, PICCIONI, POLI, SCOGNAMIGLIO PAG. 26
l’Editoriale
LA GLORIA E LA VERGOGNA
3 Lucas, 20 anni il 13 agosto IMAGE SPORT LAUDISA, RUSSO, TAIDELLI ALLE PAGINE 30 E 31
di ANDREA MONTI
IL ROMPI PALLONE
La gloria e la vergogna. Lo sport italiano vive un estremo e l’altro dell’arco emotivo in una sola giornata che purtroppo ricorderemo a lungo, e per le ragioni sbagliate.
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L ARTICOLO A PAGINA25
DI GENE GNOCCHI
3 Alex Schwazer, 27 anni, il 22 agosto 2008. A Pechino ha vinto l
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Ieri in una suite di un noto albergo romano, Pellegrini e Magnini hanno cominciato le loro Olimpiadi. oro olimpico nella 50 km IPP
SCOMMESSE STELLINI LASCIA
L’assistente di Conte si è dimesso CENITI A PAGINA 28
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LONDRA 2012 IL CASO
SCHWAZER, IL Il prelievo delle urine risale al 30 luglio: era dalla fidanzata Carolina Kostner Dal Coni scatta l’esclusione immediata DAL NOSTRO INVIATO
VALERIO PICCIONI LONDRA
È all’ora di pranzo di ieri che casca il mondo nel quartier generale della squadra olimpica italiana a Londra. In pochi secondi si passa dai complimenti del presidente del Consiglio Monti per i risultati ottenuti alla positività di un atleta azzurro a un controllo antidoping. E che atleta. Si tratta di un campione olimpico in carica, il marciatore Alex Schwazer, che avrebbe dovuto difendere il titolo della 50 chilometri sabato e che era atteso nella capitale inglese per domani. La lettera Cio Sono le 15 quan-
do la responsabile della preparazione olimpica, Rossana Ciuffetti, ritira al villaggio olimpico la lettera ufficiale del Cio che documenta tutto. Immediata la telefonata al capodelegazione Pagnozzi che è alle gare di ginnastica a tifare Morandi. Anche Petrucci è informato. Poi Pagnozzi chiama il presidente della Federatletica Arese, ma telefonicamente non fa il nome, parla solo di una positività. L’indicazione, comunque, è quella di correre al villaggio olimpico. A quel punto si completa l’informazione: è Schwazer. Petrucci e Pagnozzi hanno già preso la loro decisione, ma poi arriva la «condivisione» della Fidal: è inutile che parta, resti a casa, i suoi Giochi sono finiti prima di cominciare. L’illusione che si tratti di una banalità, di una sostanza periferica della geogra-
fia dell’antidoping è intanto già caduta. È l’Epo. Una pensiero fisso dell’atleta che vuole barare. Epo. Poi si capirà se vecchia, nuova, meno vecchia, o se si tratta della stessa versione, il Cera, che costò a Davide Rebellin, un’Olimpiade fa, la medaglia d’argento della prova su strada di ciclismo. In Germania Vengono fuori anche i particolari: è un esame della Wada, il laboratorio è quello di Colonia perché Schwazer è stato controllato a casa della fidanzata Carolina Kostner, a Oberstdorf, in Germania, dove stava svolgendo gli ultimi allenamenti. Si tratta di un controllo antidoping canonico: un prelievo di urina. Tutto è avvenuto il 30 luglio, gli ispettori Wada sono arrivati a colpo sicuro perché esiste una banca dati in cui l’atleta mette a disposizione i suoi spostamenti per assicurare la reperibilità. Decide Petrucci Intanto il Coni
decide di uscire allo scoperto con un comunicato in cui si dice che «il presidente Petrucci, sentito il capodelegazione Pagnozzi, ha disposto l’esclusione immediata» dell’atleta, sentendo «il capodelegazione della disciplina per gli adempimenti immediati». Quindi, più tardi, è la Fidal a ufficializzare l’identità del positivo. Il numero uno, la speranza di medaglia più grande. È davvero uno dei giorni più neri della storia olimpica italiana. Forse, chiedendo scusa a Campriani, Fabbrizi e Morandi, il più nero. © RIPRODUZIONE RISERVATA
v «Da solo ho comprato identiKit & CARRIERA
Ispettori Wada lo pizzicano in Germania: positivo all’Epo
doping su Internet Che vergogna: la mia vita è finita» che ad una medaglia sulla 20 chilometri. La notizia a Londra è esplosa come una bomba fra l’incredulità generale. Si parlava di un atleta azzurro non ancora arrivato nella capitale britannica, poi il nome di Schwazer. Sino ad un secondo prima il suo telefono era sistematicamente occupato. «Pronto? Sono Alex. So perché mi ha cercato. E’ tutto vero, ma è solo colpa mia, solo mia, nessuno ne sapeva niente, neppure Carolina, la mia fidanzata, neppure il mio allenatore Michele Didoni, neppure la mia famiglia. La colpa è solo mia».
DAL NOSTRO INVIATO
PIERANGELO MOLINARO LONDRA
La chiamata di Schwazer arriva dopo vari tentativi di raggiungerlo telefonicamente a Oberstdorf, la cittadina in Baviera dove abitualmente si allena Carolina Kostner, che il marciatore ha raggiunto a inizio luglio dopo il periodo di preparazione in altura a St. Moritz. Per lui la fase dura dell’allenamento era conclusa dopo un lavoro massacrante iniziato il primo ottobre 2011 a Settimo Milanese e durato tutto l’inverno. Allenamenti durissimi nella nebbia e nel gelo, poi le gare test a Lugano e Dudince, in Slovacchia, ed il periodo di lavoro a St. Moritz. Pareva un atleta pienamente recuperato dopo due stagioni in cui, dopo il ritiro nella 50 chilometri dei campionati Europei di Barcellona 2010, aveva accarezzato anche l’idea di ritirarsi. Aveva lasciato Saluzzo e la guida di Sandro Damilano, aveva chiesto all’ex campione mondiale Michele Didoni di allenarlo. Una nuova vita, Alex pareva aver trovato motivazioni e condizione, si dichiarava ottimista sulle possibilità olimpiche, puntava all’oro sulla 50 chilometri e, senza confessarlo, an-
Schwazer, perché l’ha fatto?
«Perché volevo di più». Di più cosa?
«Avevo davanti la 20 e la 50 chilometri olimpiche, volevo essere più forte, andare più veloce». Abbiamo visto nei mesi scorsi allenamenti straordinari, che cosa stavamo guardando?
Alex Schwazer, 27 anni, il 22 agosto 2008: medaglia d’oro a Pechino nella 50 km EIDON
«Ho preso questa disgraziata iniziativa a metà luglio, quello che ho fatto prima è stato tutto a pane e acqua»
«No, ho preso questa disgraziata iniziativa a metà luglio, dopo aver concluso la preparazione a St. Moritz. Quello che ho fatto prima è stato tutto a pane e acqua, ve lo giuro. Vengo da due stagioni difficili, vedevo da-
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le medaglie olimpiche vinte dall’Italia nella marcia: 8 d’oro, 1 d’argento e 8 di bronzo
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TRADIMENTO vanti la grande occasione». Solo il 4 luglio a St. Moritz lei aveva mostrato una condizione eccezionale, non le bastava?
«Sì, andavo forte, mi sentivo pronto per vincere, ma cercavo qualcosa di più». Quando ha assunto l’Epo?
«A metà luglio mentre mi allenavo a Oberstdorf». Chi l’ha aiutata?
Un momento di silenzio. «Non voglio andare in prigione». Chi le ha iniettato l’eritropoietina?
«
È giusto dare il meglio per puntare a obiettivi importanti, magari essendo un esempio per i giovanissimi che vorrebbero praticare uno sport e un domani potrebbero fare come me ALEX SCHWAZER Il 28 luglio rinuncia alla 20 km
«Nessuno, l’ho fatto da solo». l’avrebbero scoperta».
28: come mai questa discrepanza?, ndr). Neppure il suo allenatore lo sapeva?
RE DELLA MARCIA SBOCCIATO 7 ANNI FA
«No, gliel’ho detto al telefono dieci minuti fa». Cosa le ha detto?
«È sconvolto, non mi crede più». Lei si era sempre dichiarato contro il doping, aveva giurato che non era nella sua cultura. Allora perché?
«Lo scorso anno ai Mondiali di Daegu, in Sud Corea, i russi mi hanno detto in faccia che loro usano delle cose. Questo pensiero mi girava per la testa, era un tarlo».
Mondiali 2 bronzi: Helsinki e Osaka Schwazer (a destra) bronzo nella 50 km a Osaka 2007: era stato bronzo anche 2 anni prima a Helsinki AP
nale, il miglior tempo dell’anno al mondo sulla 20 km di Lugano a marzo e la 50 km a Dudince dove a fine marzo ha ottenuto il minimo olimpico che ancora le mancava. Tutto pulito?
Impossibile.
«No, è possibile, l’ho trovata su internet, dove era spiegato anche il modo per iniettarla».
Si è parlato di un’influenza che l’avrebbe fermata e costretto a rinunciare alla 20 chilometri. Era una bugia?
Poi il controllo.
«Sì, ma non me la sentivo di partire per Londra con questa spada di Damocle sopra la testa. La mia carriera è finita, la mia vita è finita» (il controllo fu fatto il 30 luglio, mentre l’annuncio della rinuncia è del
«Sono arrivati a Oberstdorf il 30 luglio e mi hanno chiesto un campione di urina. Da quel momento ho smesso di dormire, mi è crollato il mondo addosso, sapevo che
Così pure lei ha voluto provare.
«Ho sbagliato, ho distrutto tutto quanto di buono ho fatto in questi anni, tutto cancellato. Non riesco più a guardarmi allo specchio. Avevo paura di non farcela con il solo allenamento». La gente ha diritto di sapere cosa ha visto in quegli ultimi trionfali quattro chilometri dell’Olimpiade di Pechino, cosa ha visto quando si rivelò con il bronzo nel 2005 ai Mondiali di Helsinki e poi ancora nel 2007 a Osaka dove rivinse la stessa medaglia.
«No, in quelle occasioni ero pulitissimo, lo giuro. E’ avvenuto tutto a metà luglio». Lei stava per arrivare a Londra con alle spalle una stagione eccezio-
Schwazer e la fidanzata Carolina Kostner, iridata di pattinaggio artistico
Olimpiadi 1 oro: Pechino 2008 Schwazer con la medaglia d’oro conquistata nella 50 km ai Giochi di Pechino 2008 ANSA
«Lo giuro ancora, tutto pulito. Mi sono allenato come un matto per tutto l’inverno, ho fatto fatica, ho percorso diecimila chilometri per essere al massimo all’Olimpiade. Poi questa cazzata...». Non le poteva bastare partecipare a Londra ad una gara sola e arrivarci pulito?
«Mi sentivo in grande condizione, con il passare dei mesi e allenamento dopo allenamento mi ero reso conto che potevo fare ambedue le gare. Sì, ho rovinato tutto, sono un cretino». Devono ancora effettuare la controanalisi.
Europei 1 argento: Barcellona 2010 Schwazer arriva secondo nella 20 km agli Europei del 2010, dietro al russo Emelyanov AP
«Inutile farla, confesso tutto. Ho ingannato un sacco di gente, anche attorno a me, famigliari e amici che mi hanno aiutato in tutti questi anni. Ho tradito la fiducia di chi mi vuole bene. Ho vergogna a tornare a casa dai miei genitori. Non tornerò mai più a marciare, mi vergogno e basta». Si sente Schwazer singhiozzare. «Scusi, non ce la faccio più». E riattacca.
LA FERRERO
«Noi dispiaciuti Il contratto scade a fine Giochi» Alex Schwazer da ieri non deve fare più i conti solo con l’aspetto sportivo, ma anche con tutto l’indotto pubblicitario che ora rischia di scricchiolare visibilmente. L’altoatesino, in particolare, era uno dei volti più noti degli spot della Kinder, assieme ad altri atleti di spicco del panorama nazionale. La Ferrero, proprietaria del marchio, si è detta «dispiaciuta» per la vicenda che vede coinvolto il marciatore azzurro. L’azienda piemontese di dolciumi fa comunque sapere che il contratto con Alex Schwazer «era in scadenza con l’Olimpiade e comunque ogniqualvolta facciamo accordi con i nostri testimonial abbiamo delle clausole di rescissione». Un’ulteriore batosta per il marciatore altoatesino, segnato per sempre da questo 6 agosto 2012.
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Alex Schwazer in ginocchio: era l’immagine simbolo del suo trionfo a Pechino, adesso lo è della sua triste vicenda LAPRESSE
«Nessuno ne sapeva niente, neanche la mia fidanzata. Non voglio andare in prigione»
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Lo marcavano Un test mirato Inchiesta Ferrari: c’è anche Alex Triangolazione Interpol-Padova-Wada: Schwazer sarebbe legato al discusso medico DAL NOSTRO INVIATO
VALERIO PICCIONI LONDRA
L’esame antidoping che è costato l’Olimpiade e chissà che pezzo della carriera ad Alex Schwazer non è stato una casualità. Si è trattato invece di un controllo a tutti gli effetti «mirato». Il nome del campione olimpico della 50 km di Pechino figura nelle carte delle diverse triangolazioni Interpol-magistrature dei singoli Paesi-Autorità mondiale antidoping. Insomma, un’operazione figlia di quel lavoro di «intelligence» di cui aveva parlato nella conferenza stampa prima dei Giochi il presidente della Wada, l’australiano John Fahey. E che era sembrato a molti, diversi membri del Cio compresi, una sorta di tirata propagandistica un po’ troppo fiduciosa nelle virtù dell’antidoping internazionale. Ferrari Ma da dove sbucava il no-
me di Schwazer? Dalle carte della Procura della repubblica di Padova e dall’inchiesta che ruota intorno alla figura del medico Michele Ferrari, la cui frequentazione è di fatto costata, pure in forma non ufficiosa perché si è trattato di una mancata convocazione e non di una sanzione, a Filippo Pozzato la partecipazione a questi Giochi. Ci sarebbe una lista di atleti che frequenterebbero Ferrari e in questa lista emer-
gerebbe il nome di Schwazer (che non sarebbe l’unico degli azzurri olimpici a intrattenere rapporti di collaborazione con il medico). Il controllo a sorpresa sarebbe stato dunque figlio della raccolta di queste informazioni, coordinata dall’unità speciale che ha sede all’Interpol di Lione. Arricchita anche dal fatto che Schwazer, prima della Germania, aveva trascorso un lungo periodo di allenamento a Saint Moritz, proprio una delle mete abituali di Ferrari. Intelligence D’altronde l’antido-
ping «post» fa quello che può. Il controllo sull’Epo è ormai affidabilissimo, siamo usciti da tempo dalla fase sperimentale e il rischio di falsi positivi è praticamente nullo, ma non riesce ad andare molto indietro nel tempo. C’è chi dice: dieci giorni. Anche se molto dipende dal tipo di Epo assunta: alcune vengono smaltite più velocemente, altre meno. E allora ecco le visite a sorpresa degli ispettori, agevolate dall’archivio del sistema Williams che consente di accedere ai dati sulla reperibilità degli atleti monitorati dalle rispet-
La frequentazione di Ferrari era già costata cara al ciclista Pozzato, escluso dai Giochi
Il dottor Michele Ferrari, 59 anni. A destra un pensieroso Alex Schwazer, 27 AFP/OMEGA
tive federazioni internazionali per il passaporto biologico. Passaporto biologico che, insieme al lavoro di «intelligence» citato dal presidente della Wada, sta quasi soppiantando i tradizionali esami per i primi dell’ordine d’arrivo. Passaporto biologico che naturalmente ha anche Schwazer, con una password per entrare nella banca dati e verificare i propri valori ematici. Valori che invece non sono di dominio della federazione di appartenenza, ma solo della Wada e dei diversi panel delle federazioni internazionali. Carabinieri È chiaro che queste circostanze stridono con la ver-
sione di Schwazer, quell’«ho fatto tutto da solo» pronunciato in mezzo alla disperazione. Ma che non convince del tutto, anzi molto poco gli ambienti Coni e non solo quelli. Non va dimenticato inoltre che Alex Schwazer è un carabiniere e il suo caso dovrà essere naturalmente affrontato con le gerarchie dell’Arma, che non possono accontentarsi della ricostruzione affranta della prima ora. Insomma, la vicenda potrebbe essere tutt’altro che finita con il «tutta colpa mia» di Alex. E il dubbio è sempre lo stesso: chi c’è veramente dietro la sua positività?
POSITIVO CANNABIS
Judoka Usa, 1o caso a Londra Il judoka statunitense Nick Delpopolo, trovato positivo a un metabolita della cannabis, è il primo caso di doping che è emerso durante l’Olimpiade su un totale di 10.500 controlli effettuati. Con un comunicato, Delpopolo ha chiesto scusa alla spedizione statunitense dicendosi «imbarazzato da questo errore. La mia positività è dovuta al fatto che ho inavvertitamente mangiato un
cibo che non sapevo essere stato cucinato con la marijuana prima che io partissi per Londra». Esclusa anche la lituana del martello Marina Marghieva, già sospesa nei giorni scorsi dal comitato olimpico del suo Paese per essere risultata positiva a un controllo antidoping. Positiva e sospesa anche un’altra lituana, la lanciatrice del disco Natalia Artyk.
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I PRECEDENTI IL PRIMO CASO RISALE AL 1968: UNO SVEDESE NEL PENTATHLON MODERNO. PER L’ITALIA, POSITIVI URLANDO E REBELLIN, CHE HA RESTITUITO L’ARGENTO
Ben Johnson, quando l’oro è un imbroglio zhanenko (getto del peso, steroidi) e l’ungherese Robert Fazekas (lancio del disco, voleva scambiare le provette di urina). Entrambi d’oro, entrambi travolti dallo scandalo.
Il canadese resta il dopato più famoso nella storia olimpica: fuggì da Seul CIRO SCOGNAMIGLIO twitter@cirogazzetta
Il primo ricordo prende una direzione e sempre quella: Seul 1988, 100 metri, Ben Johnson. Quel canadese di origine giamaicana aveva gli occhi grandi, e i muscoli ancora di più: battè Carl Lewis in un 9"79 che allora fu record del mondo, ma non era vero. Bastarono pochi giorni a dichiararlo positivo agli steroidi e costringerlo alla fuga infamante dalla Sud Corea. Non è stato il primo caso di doping alle Olimpiadi, evidentemente neppure l’ultimo. Ma resta — per distacco — il più famoso. Storia Il primo risale al 1968: lo
svedese Hans-Gunnar Li-
Ben Johnson, a sinistra, vince i 100 a Seul ’88 in 9"79, record mondiale: dopo la squalifica, l’oro va a Carl Lewis. A fianco il ciclista Davide Rebellin, argento a Pechino 2008 ma squalificato per uso di Cera, e il martellista Gianpaolo Urlando, primo caso azzurro di doping ai Giochi (1984)
ljenwall, 27 anni, vinse il bronzo nel pentathlon moderno, ma fu squalificato. Troppo alcol in corpo. Disse di aver bevuto due birre per calmarsi, prima della gara di pistola, ma dovette restituire la medaglia: robetta, se pensiamo ai casi che sono venuti dopo. Restrigendo il campo d’azione ai Giochi Estivi, la «bib-
bia» della storia olimpica, il Wallechinsky-Loucky, conta 85 positività fino a Pechino 2008. Prima di Schwazer, l’Italia aveva dovuto incassare le ferite di Gianpaolo Urlando, 4˚ nel lancio del martello a Los Angeles ’84 e poi messo fuori classifica per la positività al testosterone, e soprattutto di Davide Rebel-
lin: il vicentino, argento a Pechino 2008 nella prova in linea del ciclismo su strada, perse la medaglia. All’Italia, di rendere un podio olimpico, non era mai capitato. Famosi Non vengono citati ne-
gli 85 casi (che riguardano sostanzialmente le positività in
competizione) ma alla vigilia dei Giochi di Atene 2004 fece scalpore la vicenda degli sprinter greci Kostas Kenteris e Ekaterini Thanou: vennero squalificati alla vigilia, per aver saltato tre controlli consecutivi. Quattro anni prima — siamo a Syndey 2000 — caddero teste eccellenti: la russa Irina Kor-
Altri Detto che, di quegli 85 casi, 17 riguardano donne e 8... cavalli, gli «scalpi» di un certo peso non sono finiti. Pensiamo al finlandese Martti Vainio, avversario di Alberto Cova nel mezzofondo negli anni 80, argento nei 10.000 a Los Angeles 1984 proprio dietro all’azzurro e positivo al metenolone. Oppure a Rashid Ramzi, marocchino poi naturalizzato per il Bahrein, olimpionico dei 1500 a Pechino 2008 e detronizzato per la positività al Cera, Epo di più recente generazione. Senza contare le medaglie d’oro olimpiche travolte dal doping dopo i trionfi: il ciclista Tyler Hamilton, oppure due stelle assolute dello sprint come Marion Jones e Justin Gatlin, per citare solo tre esempi. Il fatto è che adesso in questa lista c’è anche Alex Schwazer, maledizione. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Mi chiedo cosa possa spingere ad azioni simili. La risposta è la paura di perdere ALESSIA TROST SALTO IN ALTO
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Non cancella quanto di buono fatto in passato, ma è una macchia indelebile NICCOLÒ CAMPRIANI TIRO A SEGNO
«
Mi dispiace, non me l’aspettavo, è una brutta notizia, non so cosa dire MARTA MENEGATTI BEACH VOLLEY
«
Brutta notizia? Sì, lui era uno degli atleti più importanti del movimento GLORIA HOOPER VELOCITÀ: 100 E 200 METRI
Petrucci: «La pulizia prima di tutto» Il presidente del Coni: «Meglio una medaglia in meno». Il tecnico Didoni: «Ci ha presi in giro» DAL NOSTRO INVIATO
MARISA POLI LONDRA
La lettera del Cio e una decisione immediata. «Una giornata che non avremmo mai voluto vivere» per il presidente del Coni, Gianni Petrucci, che ieri sera a Casa Italia ha raccontato una pagina nera dello sport italiano: «La decisione è chiara — ha continuato Petrucci — non possiamo transigere, una medaglia in meno e pulizia in più. Non siamo eroi, non siamo fenomeni, ma la pulizia per noi viene prima di tutto. Non abbiamo avuto il minimo dubbio, in due ore abbiamo preso questo provvedimento». Il segretario Lello Pagnozzi spiega com’è andata. «Abbiamo subito convocato una riunione al villaggio olimpico con il capo delegazione della Fidal Morini e, mentre tornavamo alle gare del tiro abbiamo deciso di espellere l’atleta». L’atletica Delusione e dispiace-
re sono le parole che accomunano le reazioni del mondo dell’atletica. A partire dal presidente della Fidal, Franco Are-
se: «Per vincere a Londra non aveva bisogno di doparsi. È uno che si è sempre allenato duramente, ha sbagliato e per questo sarà punito severamente. È una giornata amara per l’atletica e per lo sport italiano, ma meglio vincere una medaglia in meno e soprattutto che la lotta al doping sia fatta in modo concreto come sta facendo il Coni, come stiamo facendo noi della Fidal. Nello sport non si può barare. Gli auguro che si riprenda come uomo». Durissimo l’allenatore di Schwazer, Michele Didoni: «E pensare
Didoni: «E pensare che ha fatto da padrino a mia figlia al battesimo» Arese: «Alex non ne aveva bisogno Ora sarà punito» Damilano: «Non me lo spiego...»
che tre mesi fa Alex ha fatto da padrino a mia figlia al battesimo, mi viene voglia di spaccare la testa contro il muro. Ho chiamato i suoi genitori, sua madre stava andando al pronto soccorso. Ci ha preso tutti per il culo, tutti quelli che gli vogliono bene. Si è dopato solo adesso? Non lo so, comunque io non sono un buon allenatore perché non capisco se un mio atleta si dopa. Anzi, stavo pensando di cambiare lavoro. Andrò a fare il carabiniere da qualche parte. Di peggio non mi potevo aspettare». Sandro Damilano, di Alex, è stato per anni mentore e allenatore. Quasi un secondo padre. Poi, due stagioni fa, le loro strade si sono divise bruscamente. «Conoscendolo da sempre, mi sembra tutto impossibile — dice il tecnico piemontese che sabato, con i suoi allievi cinesi, ha conquistato l’oro e il bronzo della 20 km — Alex è sempre stato contro ogni forma di doping, da ragazzino se ne era andato dal ciclismo proprio perché l’ambiente gli pareva poco pulito. Il mio primo pensiero va a lui, come ragazzo e come uomo. Insieme abbiamo vinto tanto e anche se c’è
stata rottura tecnica e personale, sono profondamente colpito. Mi spiace per Alex e per tutto il mondo della marcia. Non trovo spiegazioni». Gli altri Senza parole anche Giulia Mancini, la manager di Schwazer e della fidanzata Carolina Kostner: «Non ci spieghiamo cosa sia successo — ha detto —. Noi non ci occupiamo della parte sportiva e quindi non siamo sempre vicini all’atleta: non potevamo accorgerci di questa iniziativa così brutta. Speriamo che ci dia una spiegazione, se c’è». Per il sindaco di Racines «è un fulmine a ciel sereno, una batosta. Mi sarei aspettato di tutto, ma non questo». Per Reinhold Messner, la questione è un’altra: «Lo sport ormai si rende sempre più spesso ridicolo. Liberalizziamo il doping, oppure aboliamo l’agonismo. Non vedo altre vie d’uscita. Mi dispiace moltissimo per Alex Schwazer, che poteva anche vincere. Questa notizia sembra la conferma che oggi senza doping non arrivi più da nessuna parte. Lo dico senza voler diffamare nessuno».
Gianni Petrucci, 67 anni, è presidente del Coni dal 1999 ANSA
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Oggi LE PRIME FINALI
Subito triathlon Ferrari da podio Il primo spettacolo da non perdere è a Hyde Park: ore 12.30, c’è la gara maschile di triathlon con gli azzurri Fabian e Uccellari. Alle 14 la Medal Race della classe Rs X: c’è la Sensini . Speranze di podio nell’artistica: alle 17.23 Vanessa Ferrari, terza nelle qualificazioni, è tra le favorite nel corpo libero.
IN SERATA
Lotta: Timoncini Alle 22 c’è il volley L’Italia debutta nella lotta greco romana con Daigoro Timoncini: primo turno (ottavi) alle 14.30 contro l’armeno Aleksanyan, la speranza è di vederlo combattere per una medaglia (18.54 bronzo, 20.48 oro). In serata, oltre alle finali di atletica, c’è Italia Sud Corea, quarti del volley femminile (22).
Domani SPORT DI SQUADRA
Quarti: Settebello contro l’Ungheria È arrivato il momento del dentro o fuori per gli sport di squadra con i quarti di finale: il Settebello (secondo nel girone di qualificazione) affronta l’Ungheria contro la quale ha perso agli Europei di gennaio; l’Italvolley maschile (solo quarta in seguito al tracollo con la Bulgaria) cerca l’impresa contro gli Stati Uniti.
BOXE
Mangiacapre per la medaglia Ore 22.45: l’appuntamento da non perdere è in tarda serata con Vincenzo Mangiacapre, impegnato sul ring ai quarti dei superleggeri contro il kazako Yeleussinov: vincendo, il pugile italiano si assicurerebbe almeno il bronzo. Prima tanta atletica: riflettori sui 200 donne (ore 22) e sui 110 ostacoli (22.15).
GLI ASCOLTI
Fioretto batte Bolt Oltre 7 milioni in tv Grande successo degli sport olimpici in televisione. La finale a squadre del fioretto a squadre maschile, iniziata domenica sera alle 20.15, è stata seguita su Rai2 da 6 milioni e 371 mila spettatori (share 35,34%) e su Sky da 1.028.443 spettatori per un totale di pubblico televisivo che sfiora i 7 milioni e 400 mila spettatori. La finale dei 100 metri vinta da Usain Bolt, scattata alle 22.50, è stata invece complessi vamente seguita da 6.722.000 spettatori: in particolare 5.789.000 su Rai 2 e 933.000 su Sky. La straordinaria domenica di sport ha abbracciato anche i tuffi: dalle 20, ben 5.411.000 spettatori hanno seguito su Rai 2 la sfortunata finale di Tania Cagnotto dal trampolino di 3 metri.
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1˚ ORO CARABINA Questa è l’edizione dei Giochi con più medaglie nella storia del tiro a segno. Il nostro primato era di due podi, ottenuti a Los Angeles 1932 e ad Atlanta 1996. Campriani eguaglia così Roberto Di Donna che ad Atlanta conquistò un oro e un bronzo, ma Nicco ha fatto anche meglio, con un oro e un argento. E il suo di ieri è il primo oro dalla carabina. In tutto ora sono 10 le medaglie della specialità ai Giochi.
Specialisti nel NICCOLO’ CAMPRIANI
MASSIMO FABBRIZI
Nato a Firenze, 24 anni, 176 cm per 71 kg, Fiamme Gialle. E’ campione del Mondo nella carabina 10 metri IPP
Nato a San Benedetto del Tronto (Ap), 34 anni. 176 cm per 98 kg. Carabiniere. E’ campione del Mondo LAPRESSE
Domenico Matteucci Pistola BRONZO Los Angeles 1932 Renzo Morigi Pistola ORO Los Angeles 1932 Roberto Ferraris Pistola automatica BRONZO Montreal 1976 Edith Gufler Carabina 10 m ARGENTO Los Angeles 1984 Roberto Di Donna Pistola libera e Pistola 10 m BRONZO ORO Atlanta 1996 Valentina Turisini Carabina 10m ARGENTO Atene 2004 Luca Tesconi Pistola 10m ARGENTO Londra 2012 Niccolò Campriani Carabina 10m e Carabina 3 Posizioni ARGENTO ORO Londra 2012
Oro di Campriani Argento di Fabbrizi E’ un’Italia infallibile
psico-fisica. Ma ha lavorato talmente bene anche con lo psicologo che, senza brillare (quattro 10, e sei 9), gestisce gli ultimi 10 tiri e stravince di 6 punti, davanti al coreano Kim (che beffa Matthew dalla lacrima facile). I crampi al ginocchio nella maratona di qualificazione di 3 ore e 15, il vento, i cambi di luce, la pressione del favorito, la fatica dell’argento nei 10 metri, la gioia dell’oro? Nicco supera tutto, col sorriso alla sua carabina Bleiker calibro 22.
Precisi, determinati e simpatici: Niccolò e Massimo sono il manifesto alla semplicità che sa vincere
Rimonta Poi, alle 16, all’aperto,
DAL NOSTRO INVIATO
VINCENZO MARTUCCI twitter@vincemartucci LONDRA
Non è una favola, non è uno scherzo e non è certamente un caso. L’Italia che troppo spesso non si vede sbandiera la nostra faccia migliore sulla ribalta maggiore, l’Olimpiade, esaltando qualità che troppo spesso non si vedono: applicazione, determinazione, costanza, efficienza, freddezza e tantissima precisione. Altro che spaghetti, pizza e mandolino, altro che santi, navigatori e poeti. Ai Giochi della ipertecnologia e della multi-medialità con 62 nazioni già a medaglia -, l’Italia frantuma, concentratissima, i luoghi comuni sui difetti nazionali, centrando i piattelli-ufo del tiro a volo (grandi come un cd), infila i bersagli minimi di tiro a segno (0.5 centimetri) e con l’arco (12.2), infilza avversari negli spazi ridottissimi concessi nella scherma, dribbla paletti e cascate (canoa), regge ritmi pazzeschi (canottaggio), fa miracoli di equilibrio e potenza (ginnastica). E ci rende fieri di essere italiani. Strappandoci anche qualche lacrimuccia.
Freddezza Non parliamo di sport minori - anzi, grazie Jessica Rossi, che a 20 anni ci dai una lezione -, parliamo di sport che sono l’humus dell’olimpismo, realtà serissime sviluppate al massimo livello. E non per guadagnare milioni, ma i 500 euro che il numero 1 al mondo del tiro a segno, l’ingegnere di Firenze, Niccolò Campriani - argento e oro olimpici - intasca per un mondiale. Parliamo di gente, questa azzurra a Londra, di cui andar fieri, sempre, anche quando perde l’oro della fossa al sesto tiro di spareggio,
IL PREMIER TIFOSO
Monti agli azzurri «Continuate così» Il presidente del Consiglio, Mario Monti, ha telefonato al presidente del Coni, Gianni Petrucci, per esprimere la propria soddisfazione per i risultati ottenuti dagli azzurri ai Giochi di Londra. «Complimenti, continuate così. Estenda i complimenti a tutti gli atleti e a tutti i tecnici».
come il simpatico, umanissimo, marchigiano Massimo Fabbrizi, peraltro contro un italiano-istriano-croato, Giovanni Cernogoraz, e sparando, tutti i medagliati mondiali, con fucili e cartucce «made in Italy». Come la fenomenale Rossi che, in nome della sua disastrata Crevalcore, quando fa il suo lavoro diventa di ghiaccio. Come Johnny Pellielo (teologo di Vercelli), che sbaglia la prima delle 5 serie di qualificazione (23/25), ma non naufraga, non si nasconde dietro le tre medaglie consecutive ai Giochi o ai 42 anni, infila due 25 e due 24, e manca la finale per un piattello. Come Valentina Turisini (triestina dolce-amara), argento olimpico da atleta, unica cittì azzurra ai Giochi, che col suo progetto vince 3 medaglie. Record La giornata trionfale del tiro al Royal Artillery Barracks s’illumina alle 13.45, indoor, quando Campriani, il favorito della 50 metri 3 posizioni del tiro a segno, irrompe in finale con addirittura 8 punti più del secondo, il fuoriclasse americano Emmons dai nervi fragili, con il nuovo record olimpico (1180), e con tanta stanchezza
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FENOMENI
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Italiani con più di una medaglia individuale nella stessa edizione di un’Olimpiade. Prima di Campriani, gli ultimi azzurri a riuscire nell’impresa erano stati Fioravanti (oro 100 e 200 rana) e Rosolino (oro 200 misti, argento 400 sl, bronzo 200 sl) a Sydney 2000.
in balìa del cielo bislacco di Londra, Massimo Fabbrizi, altro favorito, altro campione mondiale, protetto come la Rossi dal cittì saggio Albano Pera, lancia un’appassionante rimonta della fossa, la specialità regina del tiro a volo, e si gioca l’oro. Come scommette il Deus ex machina della Fitav, Sabatino Durante. Il pacioso marchigiano parte terzo, a 123/125, con davanti il bi-olimpionico Diamond percorso netto e record olimpico eguagliato - e Aldeehani (che poi porterà la seconda medaglia ai Giochi del Kuwait; la prima, sempre sua e sempre bronzo, nel 2000), sbaglia un piattello sinistro al colpo 3 e un destro all’11, poi basta, mentre gli altri balbettano sempre più. Al 15, è secondo con altri 3, al 20 è argento con il solo Cernogoraz, al 21, fa saltare i nervi a Diamond - abituato a rompere i piattelli con due colpi, mentre in finale ne ha uno solo - e passa primo. Dove resta fino al piattello 25, pari con l’istriano dall’italianissimo nome Giovanni: è lui il più forte ma forse paga lo sforzo per recuperare dopo 10 giorni di febbre, e cede l’oro allo shoot-off. Poco male: Massimo libera la sua personalità, e salta e balla con il tricolore coinvolgendo tutti. Grazie, bella gente di un’Italia che per fortuna c’è ancora. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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centrare medaglie 4
LA GARA DI CAMPRIANI CARABINA 50 METRI TRE POSIZIONI
PODIO N˚ 25 Ora sono 25 le medaglie del tiro a volo (F Fossa, SK Skeet, DT Double Trap).
GDS
9 ORI Rossini F (’56), Mattarelli F (’64), A. Scalzone F(’72), Giovannetti F (80’ e 84’), Falco SK (’96), Benelli SK (’94), Cainero SK(’08), ROSSI F (’12).
LA GARA DI FABBRIZI FOSSA OLIMPICA 8 ARGENTI Rossini F (’60), Garagnani F (’68), Pera DT (’96), Gelisio DT (2000), Pellielo F (’04 e ’08), D’Aniello DT (’08), FABBRIZI F (’12).
GDS
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8 BRONZI Ciceri F (’56), Basagni F (’72), Baldi F (’76), Scribani Rossi SK (’84), Rossetti F (’92), Venturini F (’92), Pellielo F (2000), Benelli SK (’96).
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LONDRA 2012 TIRO A SEGNO LA FINALE 50 METRI TRE POSIZIONI ECCO GLI ULTIMI 10 COLPI DI CAMPRIANI SUL BERSAGLIO A GRANDEZZA NATURALE
RCS
Nicco sogno realizzato «E a Rio ci riproverò» Campriani, il segreto è Petra: «In questi giorni, trenta minuti con la mia fidanzata valevano tre giorni di relax» DAL NOSTRO INVIATO
MASSIMO ORIANI LONDRA
La liberazione di Nicco. Alza le braccia con l’oro al collo, sorride, esulta. Stavolta è finita. Nel modo migliore, quasi scontato dopo una qualifica dominata in modo imbarazzante, che lo aveva portato in carrozza a una finale che poteva solo perdere. «Piano - dice il fiorentino - non esistono gare da gestire. Era dura, mi erano rimaste poche energie, proprio perché ero in una posizione invidiabile la pressione era enorme. Ma l’ho vinta la mattina con la serie in ginocchio. Mi muovevo da morire, si era alzato vento e anche il battito, ma il timing era quello giusto». Il modello Il cuore di Nicco bat-
teva forte, anche perché è grande come una casa. Carico di gioia per sé ma sopratutto per gli altri. Come l’amico Matthew Emmons, due volte giù dal podio ad Atene e Pechino all’ultimo colpo (una volta sparando addirittura al bersaglio accanto, l’altra con un altrettanto disastroso 4), stavolta, sempre al decimo sparo, sceso solo dall’argento al bronzo nonostante il 7.6 conclusivo. Fanno una domanda allo statunitense sull’errore, ma risponde lui: «I campioni non si riconoscono da quante gare vincono, ma da come si rialzano dopo una sconfit-
ta. Matt è sempre stato una fonte d’ispirazione, un modello da seguire. Sono orgoglioso che sia seduto accanto a me con una medaglia al collo, finalmente». Emmons non trattiene le lacrime, persino il freddo sudcoreano si commuove. E non sono i soli. L’aiuto di Petra E’ il bello dell’Olimpiade, degli sport «minori», che fanno conoscere gente che per quattro anni vive nell’anonimato e meriterebbe ben altre ribalte. Nicco dice che non farà reality, ora vuole solo starsene tranquillo «con Petra (Zublasing, la fidanzata, ndr.). Sogno di riabbracciare i miei genitori, andare a cena con loro. Saranno emozionatissimi, facevano più notti in bianco di me per la tensione. E’ finita anche per loro». C’è tanta Petra dietro questo oro: «Sono stati dieci giorni lunghissimi, c’era troppo tempo per pensare, trenta minuti con lei valevano tre giorni di relax». Speranza viola «Ma i grazie sono tanti, a tutti quelli che lavorano dietro le quinte. E’ uno sport individuale ma da solo non vai da nessuna parte». Uno sport «bellissimo, una sfida con te stesso, quella più grande. Scopri le tue paure, è fatto di emozioni intense, un viaggio interio-
S Bis d’oro Niccolò Campriani, 24 anni, festeggia il secondo oro in una settimana, dopo quello con la carabina 10 metri LAPRESSE
re che ti insegna molto. Le mani tremano a tutti, ma in quei momenti tiri fuori qualcosa di più. Ormai ho imparato a guardare più ai miei punti di forza che alle fragilità». Da buon tifoso viola, ora spera «in un invito della Fiorentina (prontamente arrivato), sarebbe fantastico, magari col mio allenatore Aldo Vigiani e suo figlio Marco». talia E guarda al futuro: «Vado
avanti sino a Rio 2016, poi dovrò decidere cosa fare. Non sono esterofilo, l’esperienza a West Virginia è stata bella ma dura. Quando sono partito ho visto mio padre piangere per la prima volta. Ma siamo nel 21˚ secolo, è giusto studiare gli altri, per poi portare in Italia quello che hai imparato». Il tricolore nel cuore, quello che ha visto salire più in alto di tutti, mentre suonava l’inno di Mameli: «Un momento fantastico, prima della gara ti immagini come sarebbe, ma cerchi di non pensarci. E’ stato un sogno, ripaga sia me che tutti quelli che hanno lavorato con me». C’è un telefono da accendere «per la prima volta da quando sono arrivato, 130 cartoline da spedire», ma sopratutto una medaglia da accarezzare. D’oro, come il suo cuore. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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C.T. AZZURRA
S Valentina Turisini E’ la c.t. artefice dei trionfi del tiro a segno azzurro. E’ stata argento nella carabina 10 m ad Atene. Anche il tecnico di Campriani è donna: la svizzera Gaby Bühlmann
TURISINI FU ARGENTO 2004 NELLE 3 POSIZIONI
Se la c.t. vuol dire fiducia: «Più facile per una donna» LONDRA
«Bravi loro, bravi sempre gli atleti, Nicco poi è un talento incredibile, un fantastico studente e una bella persona. Di un altro pianeta». Il cittì inghiotte la lacrimuccia, contrae la mascella, davanti ai tre podi azzurri. «Il limite di Nicco è che da se stesso pretende sempre il massimo. Ma sa anche che, grazie a Dio, la vita non è solo tiro». Il cittì, 43 anni tra 9 giorni, nel 2004 ha vinto l’argento ad Atene nella 50 metri 3 posizioni, ha i capelli biondi corti, trucco leggero, risata scrosciante, ma anche piglio da marine. Ed è una donna, l’unica cittì donna italiana ai Giochi. Anche se questo non è un vanto per Valentina Turisini, da Trieste: «Ho avuto la fortuna di non sentirmi mai messa da parte perché donna, forse per il mio modo di pormi o per la fortuna di aver incontrato persone che non avevano pregiudizi. Ma in Italia siamo sempre un po’ indietro, mi sembra una problematica medioevale: mi sento il panda, la specie da osservare da lontano. Quant’è maggiore la percentuale di donne nel mondo? Il femminismo ci deve essere, non connotiamo la parola sempre in maniera negativa, affermare i diritti delle donne non è mai abbastanza». Armi Il cittì decide: «La scelta
dello staff non è semplicissima: l’elemento umano è fondamentale nello sport. Come le
scelte definitive per le gare, tenendo conto dei vari caratteri, da trattare ognuno in modo diverso: ora durezza, ora dolcezza, ora calma». Il cittì ha le idee chiarissime: «Non sono mamma e compagna di nessuno, faccio un lavoro, come loro. Non è alla pari, io sono il cittì, ma cerco di essere chiara e corretta. Spiego le decisioni, guadagnandomi fiducia». Ecco la parola-chiave. «Il tiro insegna questo, con la dedizione, attraverso il lavoro. Facendoti sfidare i limiti, ti porta sempre un po’ più avanti». Segreti Il cittì è del gruppo sportivo Forestale, ha fatto l’avvocato (civilista), ma è tornata al tiro con la sua ex maestra, la svizzera Gaby Bühlman: «I nostri atleti devono avere riflessi molto veloci, lucidità e capacità di mantenere la freddezza nel momento di grande stress, quando ti pompa adrenalina nelle vene e vorresti solo scappar via. Ammiro chi mantiene i nervi saldi quando la barca sta rollando forte». La femminilità è un grimaldello: «Da donna, è più facile, anche nei rapporti cogli uomini, non c’è mai uno scontro di testosteroni, il contrasto si appiana subito, ci si sforza di arrivare a un accordo, senza difendere il proprio fortino». Una donna presidente della Repubblica? «Abbiano tanta strada da fare... Ma che simbolo sarebbe, nel paese dei mammoni». Il cittì sorride. v.m. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LONDRA 2012 TIRO A VOLO
«Che giornata Vedevo i piattelli grandi come case»
qui
Londra
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di STEFANO BOLDRINI
Dai riots al trionfo della legalità
Fabbrizi «Perché non fanno una gara a squadre? Anche due uomini e una donna, sarebbe spaziale» DAL NOSTRO INVIATO
MASSIMO ORIANI LONDRA
A prima vista somiglia a Carlo Verdone. Massimo Fabbrizi ha un volto che ispira simpatia. Quando poi inizia a parlare vorresti gettargli le braccia al collo. Perché rappresenta tutto ciò che di bello e di giusto c’è in un’Italia che quotidianamente ti fa invece imbestialire per mille motivi. Il carabiniere che accarezza la bandiera che porta al collo e dice «Io per questa morirei», ti fa venire le lacrime agli occhi. E allora la sua medaglia d'argento è ancora più bella, meritata, sul collo giusto. Nel giorno della positività di Schwazer, è una frase che lascia ancora più il segno, che deve far riflettere. «E’ andata bene — attacca Massimone, 176 cm per 98kg — Ero reduce da un febbrone a 39˚ che mi ha costretto a prendere antibiotici per 13 giorni. Ma evidentemente mi sono ripreso bene, d’altronde ho un gran fisico!». Ride con gli occhi, è contagioso. Lo spareggio per l’oro perso con l’istriano Cernogoraz lo lascia comunque «contento all’80%. Il restante 20 un po’ amareggiato, ma - ragazzi - sono arrivato qui non pensando certo di andare a medaglia. Ho vissuto dei momenti che sono indescrivibili. Non avrei mai immaginato di provare sensazioni del genere. Sparavo e non avevo fiato, il cuore batteva forte, era una cosa impressionante». La bandiera Eppure Massimone
è campione del mondo, non un debuttante. «Ti puoi preparare quanto vuoi ma l’Olimpiade è un’altra cosa. C’è voluta tanta forza di volontà». Fabbrizi non cerca scuse per l’errore al sesto piattello degli shootoff che gli ha negato l’oro: «La pioggia non c’entra, non l’ho preso e basta. A quel punto è come essere ai calci di rigore, prima o poi qualcuno vince, purtroppo non è toccato a me. Quando è finita
la gara non m’ero neppure accorto d’essere primo, ero convinto di dover spareggiare per il terzo posto, pensa un po’...». Poi il podio, un gradino sotto ma da dove Massimone toccava il cielo con un dito: «Ho raggiunto qualcosa che qualsiasi sportivo sogna, mi venivano le lacrime agli occhi, ero commosso. Son contento perché tanti dicono che facciamo poco, ma io so che sacrifici servono, gli sforzi necessari per arrivare sin qui, per salire su quel gradino». Gli chiedono della polemica di Beppe Grillo, che ha parlato di «trionfo del nazionalismo» ai Giochi: «Se non potessi vedere la bandiera sventolare non mi alzerei tutte le mattine a spara-
LA SUA GARA
25/25 Prima serie Domenica mattina Massimo era partito alla grande restando «pieno» nella 1ª serie
123/125 Qualifiche Fallisce il 22˚ piattello della 2ª serie e il 6˚ della 4ª. Aldeehani (Kuw) è a 124, Diamond (Aus) a 125
146/150 Finale Sbaglia il 3˚ e l’11˚, chiude a 146, alla pari con Cernogoraz che partiva da 122 e che ha fatto in solo 0
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Spareggio Allo spareggio resta argento chi sbaglia prima: Massimo fallisce il 5˚tiro, Cernogoraz no, ed è oro
re, anche quando ci sono 40˚, dalle nove alle 4 del pomeriggio, 200 piattelli al giorno. Non siamo uno sport milionario, ma non farei mai cambio con nessuno. Sono affezionato all’Italia, star lontano per me è una condanna». Speranza Lontano da mamma e
papà («non vedo l’ora di chiamarli»), dalla fidanzata Maria, dai tre cani Rocky, Max e Nerone, ma vicino a Johnny Pellielo, il grande sconfitto, che arriva e lo abbraccia. Con al collo l’accredito del vincitore («Oh Dio, Giovanni!» grida al vincitore per avvisarlo) e dentro una gioia incontenibile: «Era una di quelle giornate in cui vedi i piattelli grandi come una casa, ti pare di poter leggere la marca mentre spari». E con ancora voglia di medaglie: «Quelli della scherma sono fortunati - prosegue il quasi 35enne (li compirà tra venti giorni) marchigiano perché hanno molte più gare. Sarebbe bello farne una a squadre anche noi, come ai Mondiali. Anche due uomini e una donna se vogliono, sarebbe spaziale». Poi alza il tiro: «Sparare a una canna (in finale, rispetto ai due colpi a disposizione per ogni piattello nelle eliminatorie, ndr.) non avvantaggia nessuno. Cercano sempre più di drammatizzare il tiro, ma mettetevi nei panni di Diamond. Ha fatto 125/125, poi è andato a sparare a una botta sola e ha fatto 20/25. Se ci fossero stati i due colpi in finale ci andavamo per fargli compagnia...». Ancora non sa come spenderà i 140.000 euro di premio: «Ma metà la dividiamo con gli otto compagni, era già deciso prima dell’Olimpiade. L’altra metà me la tengo però!». Chiude con una speranza: «Un amico della federazione mi ha detto che sono già arrivate tante richieste di gente che vuole venire a sparare. Spero che questi Giochi rendano popolare il tiro». Con una portavoce come Massimone è impossibile che non accada. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Tutta la gioia di Massimo Fabbrizi, 34 anni, carabiniere ANSA
LA CURIOSITA’
Cernogoraz, oro al croato d’Istria «In casa parliamo veneto e italiano» Se l’oro della fossa olimpica non è arrivato in Italia, è solo un caso. Perché sul gradino più alto del podio, accanto a Fabbrizi, c’è salito Giovanni Cernogoraz, che rappresenta la Croazia, ma è italianissimo. «Faccio parte della minoranza istriana racconta in perfetto italiano La mia famiglia è italiana, in casa parliamo solo veneto. Perché non gareggio per l’Italia? E’ una bella domanda. Non lo so. Semplicemente quando ho cominciato mi sono iscritto a un poligono croato e quindi alla federazione. Non ho mai pensato di cambiare, ma senza un vero perché». Nato a Capodistria nel 1982, Giovanni ora risiede a Novograd. Timido, impacciato, in conferenza stampa ha chiesto di sedersi accanto alla traduttrice
Giovanni Cernogoraz, 30 anni AP che assisteva l’azzurro, svelando così il mistero della sua italianità. Campione d’Europa 2012 a Larnaca (Cipro), era entrato in finale da sesto (su 6 partecipanti), con 122 punti contro i 125 del leader, l’australiano Diamond. La grande rimonta lo ha visto sbagliare una sola volta, al 15˚ piattello, consentendogli di arrivare allo spareggio per l’oro con Fabbrizi.
Un anno fa i riots che sconvolsero la Gran Bretagna, oggi l'Olimpiade: la storia scorre, inesorabile. Dodici mesi fa, gli incidenti che misero a ferro fuoco Tottenham dopo l'omicidio, per mano della polizia, di un teppista con diversi precedenti penali, si estesero al resto del Paese e si temette un'altra sommossa delle periferie dopo quella che aveva devastato la Francia. I riots durarono una settimana, poi lo stato britannico riuscì ad imporre le sue leggi, ad arrestare 1.750 persone e a processarne quasi tremila. Si temette un effetto-riots per i Giochi. In un anno, è stato compiuto un miracolo sociale. Londra 2012 appare un trionfo della legalità. A parte qualche fermo per ubriachezza, forse il reato più comune in Gran Bretagna, tutto pulito, tutto regolare. La lezione dei riots è servita, scrive il London Evening Standard. Forse è vero. Londra 2012 sembra aver avuto un effetto benefico anche nelle relazioni tra polizia e cittadini. Sarà la politica del sorriso, sarà che gli inviti del premier Cameron erano stati tassativi, sarà che il clima gioioso ha travolto la fredda e austera Londra, ma l'agosto 2011 è davvero lontano anni luce. Un giorno, a mente fredda, ci sarà una rilettura sicuramente più equilibrata di quest'Olimpiade e dei suoi effetti sociali. Oggi, a mente calda, l'impressione è che davvero Londra 2012 sia riuscita nell'impresa di migliorare il carattere di questo Paese, eternamente in bilico tra l'apertura verso il mondo e la chiusura all'interno del mare che avvolge e protegge l'isola. Sarà banale, ma forse dopo Londra 2012 faremo davvero i conti con un'altra Gran Bretagna.
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LONDRA 2012 GINNASTICA L’ESERCIZIO CHE LO HA FATTO SALIRE SUL PODIO 1
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Finalmente! Morandi, anelli di bronzo A 30 anni sale sul podio che cercava da sempre Poteva anche essere argento ma i giudici «spingono» il brasiliano Nabarrete Zanetti che prende l’oro. Chen è 2˚ DAL NOSTRO INVIATO
GENNARO BOZZA LONDRA
Se è vero che esistono le affinità elettive, come insegnava Goethe, non c’è esercizio che più degli anelli possa simboleggiare il significato e lo spirito delle Olimpiadi. Che siano due o cinque, come quelli che rappresentano i Giochi, che importa? Importa che nell’esercizio più duro e sfiancante della ginnastica siano racchiusi i valori dello sport. In meno di un minuto, anni di lavoro e di sacrificio diventano una dimostrazione di potenza, di tecnica ma allo stesso tempo di armonia, bellezza, immagini artistiche. Matteo Morandi, nel giorno più importante della carriera, a quasi 31 anni, dipinge nell’aria meraviglie che lo portano sull’unico podio sul quale non era mai stato, quello olimpico.
netti esegue un esercizio con le stesse difficoltà tecniche di quelli di Chen e Morandi, ma con molte sbavature nell’esecuzione, compresi una verticale finale con oscillazioni (il cinese e l’azzurro sono gli unici a tenerla perfettamente dritta e stabile) e uno sbilanciamento nell’uscita. Pare evidente che debba stare dietro, al terzo posto, ma viene fuori un punteggio «mostruoso» di 15.900, contro i 15.800 di Chen e i 15.733 di Morandi. Il commento che fa capire meglio cosa sia successo è di Maurizio Allievi, tecnico di Morandi: «Sono rimasto scioccato quando ho visto quel punteggio. Purtroppo, nella giuria ognuno vede quel che vuol vedere. Comunque siamo contentissimi, Matteo ha fatto una prova perfetta, col neo del passettino in uscita, ha meritato questa gioia».
COMMENTATORI
Cassina e Chechi in tv sono divisi sul risultato LONDRA
La tradizione Il colore della meIl rimpianto E’ il gradino più bas-
so, quello su cui sale l’azzurro, che però meriterebbe una posizione con vista migliore sulla bandiera italiana che va in alto. Ha l’argento nelle mani fino a quando manca un solo atleta per completare la gara, ed è persino un secondo posto con qualche rimpianto, per il passettino all’atterraggio che gli porta via un decimo di punto e lo fa restare dietro il cinese Chen Yibing. Pensate un po’, Morandi che per poco non fa meglio dell’olimpionico di Pechino e due volte campione mondiale. Ma c’è sempre un giudice in agguato, e non è quello giusto di Berlino raccontato da Brecht, ma quello che fa calcoli politici, che distribuisce medaglie a seconda della volontà di favorire una nazione o l’altra. Stavolta, tocca a un brasiliano essere «scelto». Arthur Nabarrete Za-
daglia non attenua la sensazione di grandezza di un atleta arrivato a Londra con un passato fatto di 4 bronzi mondiali, un oro, 2 argenti e un bronzo europeo, più un 5˚ e un 6˚ posto olimpici, degno quindi di raccogliere l’eredità non solo di Jury Chechi, ultima medaglia italiana agli anelli (e sarebbe stata la penultima senza il furto ai danni di Coppolino, quarto nel 2008 a Pechino), ma anche di tanti altri campioni. Proprio qui a Londra, nel 1908, prende il via infatti la lunga marcia della ginnastica italiana, con l’oro di Alberto Braglia nel concorso generale. E dal 1924, a Parigi, ecco comparire i signori degli anelli: oro di Francesco Martino, cui seguono il bronzo di Giovanni Lattuada a Los Angeles 1932, l’argento di Franco Menichelli a Tokyo 1964, l’oro di Atlanta e il bronzo di Atene 2004
MEDAGLIE INDIVIDUALI AZZURRE ATLETA MEDAGLIA E SPECIALITA’ IGOR CASSINA Oro sbarra JURY CHECHi Oro anelli FRANCO MENICHELLI Oro corpo libero ROMEO NERI Oro parallele SAVINO GUGLIELMETTI Oro volteggio ROMEO NERI Oro concorso generale FRANCESCO MARTINO Oro anelli GIORGIO ZAMPORI Oro concorso generale ALBERTO BRAGLIA Oro concorso generale FRANCO MENICHELLI Argento anelli GIOVANNI CARMINUCCI Argento parallele OMERO BONOLI Argento cavallo ROMEO NERi Argento sbarra ALBERTO BRAGLIA Argento concorso generale ABERTO BRAGLIA Argento generale 5 eventi MATTEO MORANDi Bronzo anelli JURY CHECHI Bronzo anelli FRANCO MENICHELLI Bronzo parallele FRANCO MENICHELLI Bronzo corpo libero GIOVANNI LATTUADA Bronzo anelli MARIO LERTORA Bronzo corpo libero GIORGIO ZAMPORI Bronzo parallele ADOLFO TUNERI Bronzo concorso generale
EDIZIONE Atene 2004 Atlanta 1996 Tokyo 1964 Los Angeles 1932 L. Angeles 1932 Los Angeles 1932 Parigi 1924 Anversa 1920 Stoccolma 1912 Tokyo 1964 Roma 1960 L. Angeles 1932 Amsterdam 1928 Atene 1906 Atene 1906 Londra 2012 Atene 2004 Tokyo 1964 Roma 1960 Los Angeles 1932 Los Angeles 1932 Parigi 1924 Stoccolma 1912
di Jury Chechi. Morandi, per stare alla loro altezza, sacrifica tutto, lavora, inserisce passaggi più difficili, come l’iniziale Azarian. E tutto questo in una specialità arrivata ormai ai limiti delle capacità umane. Ad Atene, un esercizio contiene 4 parti di forza, 5 di slancio più l’uscita. Adesso si è a 7 di forza, 2 di slancio e l’uscita. Morandi le esegue tutte benissimo, con una imperfezione alla croce, mantenuta per un solo secondo, e quel passettino in uscita. E accanto allo sforzo fisico, quello mentale, la necessità di mantenere l’equilibrio, di non forzare troppo nelle prime parti per non arrivare coi muscoli distrutti al passaggio conclusivo. Una fatica disumana, uno sforzo che solo un gigante dello sport può reggere. Matteo Morandi lo ha compiuto. E il suo bronzo luccica come l’oro. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Matteo Morandi, 30 anni, atleta dell’Aeronautica Militare. Si allena a Meda con il tecnico della Ginnastica Meda e della nazionale Maurizio Allievi INSIDEFOTO
Sarebbe piaciuto vedere ancora alla sbarra Igor Cassina ma ha smesso l’anno scorso. «E sono andato a insegnare in America, sto pensando se tornarci o stare qui». Intanto fa il commentatore e a lui Matteo Morandi è piaciuto molto. I giudici, quelli no. «Matteo è stato bravissimo, bell’esercizio, medaglia meritatissima. Invece non sono d’accordo sull’oro al brasiliano. Un grande ginnasta, intendiamoci. Ma lo sbaglio in uscita doveva essere più penalizzato. Per me il podio era questo: oro al cinese, argento a Matteo e bronzo al brasiliano». Jury Chechi invece non ha visto così male la prestazione di Nabarrette Zanetti. «Il ginnasta brasiliano è molto concreto, pulito, e nell’uscita non gli si può dire nulla. Ci può stare che abbia vinto lui, anche se io preferisco il cinese. E’ più elegante. Matteo comunque ha fatto una grande prova con due piccole imperfezioni: una croce tenuta soltanto un secondo che i giudici gli hanno perdonato e il passettino dopo l’uscita finale che invece gli è costato un decimo di punto. Secondo me lui ha nelle braccia un esercizio ancora migliore. Ma, ripeto, è stato davvero bravissimo e si è meritato il podio olimpico. La classifica finale a mio giudizio sarebbe stata primo il cinese Chen Yibing, secondo il brasiliano e terzo Matteo».
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Medaglie olimpiche individuali e a squadre nella storia italiana: 14 ori, 8 argenti e 10 bronzi.
Felicità azzurra «Medaglia che vale un giro sul caccia» Il ginnasta: «Lo chiedo da anni all’Aeronautica» E sul futuro: «Gli acciacchi ci sono ma per Rio ci conto» DAL NOSTRO INVIATO
FABIO BIANCHI twitter @fabiowhites LONDRA
1. Una rondine di Matteo Morandi, una delle sette parti parti di forza che deve contenere l’esercizio olimpico insieme a due parti di slancio (2) e all’uscita. 3. La croce dell’azzurro di Vimercate. L’ultima dell’esercizio l’ha tenuta soltanto un secondo, piccola sbavatura che l’ha penalizzato nel punteggio finale. 4. L’uscita. Morandi aveva conquistato la medaglia di bronzo anche in quattro edizioni dei Mondiali. REUTERS-LAPRESSE-REUTERS-AFP
Ci vuole un fisico bestiale, si sa. Ci vogliono bicipiti e deltoidi gonfi a mo’ di rana per stare come Gesù Cristo sulla croce. E anche testa dura per resistere in posizioni innaturali. Ci vogliono degli animali, nel senso della metafora. Perché gli anelli sono impegnativi: ti bruciano i tendini, ti strappano i muscoli, sono sfinenti. Oggi ancora di più. Guarda caso Matteo lo chiamano «dog», perché quando ci si mette è un cagnaccio, nel senso del carattere. Non molla. E non si accontenta. La smorfietta all’uscita dall’esercizio, lo testimonia. Ha fatto un piccolo errore. Non gli è andato giù. Ma adesso ride e scherza. Stavolta, finalmente, ha affondato i denti sul podio. «La smorfia mi è venuta perché aveva fatto dav-
vero una buona prova e non ci voleva. Poi, quando ho visto lo sbilanciamento del brasiliano, ho sperato di stare più su. Pazienza, l’importante era tornare con qualcosa appeso al collo. Darmi un voto? Di sicuro 8. Perché sono riuscito a rimanere sempre tranquillo. E anche l’uscita era buona, l’ho controllata, la sentivo. Peccato quel passetto. Ma ora l’Aeronautica mi deve regalare un gi-
ro sui caccia. Lo chiedo da anni». Il peso della gloria Anche il pas-
sato è impegnativo. Quando un’inglese gli chiede come si sente, lui risponde: «Onorato. Una medaglia dopo Jury Chechi. Quanto pesa questo bronzo? Tre Olimpiadi più la medaglia portata via a Coppolino». Che arrivò quarto a Pechino agli anelli: i giudici favorirono
Il podio degli anelli: oro al brasiliano Nabarrete, argento al campione olimpico di Pechino Chen Yibing e bronzo a Morandi AFP
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un ginnasta di casa. Lui, sesto. Stavolta ha chiesto aiuto a Chechi? «No, prima della gara non l’ho trovato. Gli dico parli, parli ma non mi dai mai consigli. Ora non mi servono più». Ride mentre lo dice ma a qualcuno pare polemica. Così Matteo deve chiarire: «Ma che critica. Jury è il mio modello, siamo amici, scherziamo sempre (Chechi confermerà, ndr). Gli ho persino detto: perché non te ne sei stato a casa ad Atene?». Chechi pensava di chiudere, ci ripensò e vinse il bronzo. Matteo, quinto. Famiglia allargata Anche la fat-
toria degli animali è impegnativa. E non parliamo del libro di Orwell, sempre di Morandi. A vederlo son venuti i fratelli, sua moglie Ilenia e la piccola Gaia. «Fa strano vedere mia figlia in tribuna, da padre ma sono ancora qui a giocare agli anelli». I genitori no. Loro in Brianza, a curare la fattoria di Matteo: 3 pastori tedeschi, 2 maiali e 1 asino, l’ultimo arrivato. «Benny l’ho preso in sostituzione della moto, dopo l’incidente. Ora vado in snowboard». Rio nel futuro Poi c’è il futuro: sarà impegnativo. Altre 6 ore di fatica al giorno, per 5 giorni. Al sabato «solo» 3. Fino al 2014. «Ora vado in Croazia in vacanza, poi vediamo. I Giochi a Rio? Ho parlato con Iotchev, è un eroe: 5 Olimpiadi. Quando ha saputo che ho 30 anni mi ha detto: "Sei giovane, andrai a Rio". Ma gli anni passano e gli acciacchi aumentano. Mia moglie ha detto: fai ciò che vuoi, basta che quando torni adesso tieni tu Gaia (ride, ndr). Ma io a Rio ci penso. Anzi ci conto». Altrimenti che dog sarebbe. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Cammarelle già sul podio Valentino torna a casa Roberto supera Arjaoui e va in semifinale: almeno il bronzo è sicuro, sarà la terza medaglia olimpica di fila. Il campano esce nei quarti DAL NOSTRO INVIATO
RICCARDO CRIVELLI twitter@RiccardoCrivel2 LONDRA
Conta la sostanza. E dunque ci sarà un posto speciale nella storia dei supermassimi per Roberto Cammarelle, che conquista la terza medaglia consecutiva all’Olimpiade, scrivendo un’altra pagina magica di una carriera inimitabile. Il campionissimo di Cinisello, ovviamente, non è più la macchina perfetta di Pechino, il sinistro ha perso la rapidità che ne fece un’arma letale, il colpo d’occhio ogni tanto latita, tanto che l’onesto marocchino Arjaoui un paio di volte arriva con destracci pericolosi; e tuttavia la vittoria nei quarti non è mai in discussione, nonostante la pigrizia di un paio di giudici che non lo premiano come meriterebbe, soprattutto nel primo round finito 3-3. È nel terzo, però, quando è avanti 8-7 anche grazie a un richiamo, che Cammarelle non dà più spazio all’avversario, pur senza esaltare ed esaltarsi. È il 12-11 (stretto) che gli offre almeno il bronzo: «Ho fatto qualcosa di importante anche in una serata in cui non sono stato eccezionale. Avvertivo un po’ la tensione, adesso posso solo migliorare».
un avversario gestibile e battibile dal Valentino di allora che ballava sul ring. Il prode baltico conosce una sola tattica, l’avanzamento continuo per accorciare la distanza e piazzare le bordate a due mani. Bisognerebbe perciò tenerlo lontano con il sinistro lungo, arretrare e poi piazzare il destro, ma Mirko esegue lo schema solo a sprazzi per la furia di Damiani all’angolo e le sue serie sono piumini rispetto alle sventole pesanti dell’avversario. Sotto 12-0 all’inizio del terzo round, Mirko almeno reagisce di cuore, l’arbitro gli concede un regalino con il secondo richiamo al rivale (in totale 4 punti), ma le saette con cui un tempo travolgeva chi gli stava di fronte risultano, il più delle volte, azioni telefonate. Finisce 16-14 per Petrauskas, con grande amarezza: «Non c’è niente da fare - dirà sconsolato Valentino - con l’Olimpiade non c’è feeling. Forse, come dice Damiani, non sono più un vero pugile». Russo a fatica Le World Series,
Sopra, Domenico Valentino, 28 anni, uscito ieri nei quarti. A destra Roberto Cammarelle, 32 anni, proclamato vincitore dopo il match contro Arjaoui LAPRESSE/ REUTERS
due anni di match duri sulle cinque riprese, hanno sicuramente resettato le qualità di chi le ha disputate a grande livello, togliendo ritmo e rapidità a scapito della potenza, rendendo difficile riabituarsi ai veri match amatoriali. Clemente Russo ne è l’immagine: contro Larduet si è portato a casa almeno la medaglia di bronzo, però a quale prezzo: «Ho fatto fatica». E ha pure rischiato la beffa: Cuba ha fatto ricorso dopo il match per le troppe trattenute dell’argento di Pechino e la commissione l’ha parzialmente accolto infliggendogli un richiamo ufficiale postumo. Così, è finita 10-10, ma Clemente ha vinto per il maggior numero di colpi conteggiati. Il fato stava con il campione.
Addio Valentino Invece ci sono sortilegi che ti incatenano, prosciugandoti come per incanto la volontà e il talento. L’Olimpiade resta un miraggio maledetto e irraggiungibile per Domenico Valentino, ancora una volta respinto nei quarti, a un passo dal sogno. È la sera dei rimpianti di un pugile che ha smarrito la bussola di quelle doti che lo hanno portato in cima al mondo dei leggeri solo tre anni fa. Perché il lituano Petrauskas era
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GLI ITALIANI DOMENICO VALENTINO Leggeri (60 kg) Eliminato ieri nei quarti dal lituano Petrauskas VINCENZO MANGIACAPRE Superleggeri (64 kg) Domani sera affronta nei quarti Yeleussinov (Uzb): se vince è almeno medaglia di bronzo CLEMENTE RUSSO Massimi (91 kg) Venerdì in semifinale affronta Mammadov (Aze): è almeno medaglia di bronzo ROBERTO CAMMARELLE Supermassimi (+91 kg): Affronta venerdì in semifinale l’azero Medhzidov: è già medaglia di bronzo
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IL C.T. ELOGI PER RUSSO: «HA FORZA E TANTA CLASSE»
Damiani furioso, attacco a Domenico: «Non è di alto livello» DAL NOSTRO INVIATO
MARCO PASTONESI LONDRA
Francesco Damiani, quello dopo il match di Domenico Valentino, è un c.t. inconsolabile: «Non ha fatto niente di quello che gli abbiamo detto. Doveva imporre la sua boxe, colpire e ritirarsi, colpire e girare al largo, colpire e allontanarsi. Glielo abbiamo detto, ripetuto, urlato. Lui diceva sì-sì-sì, e poi si metteva a scazzottare. E pensare che il suo avversario, aggressivo ma piccoletto, ha subito anche due richiami ufficiali, cioè ha regalato quattro punti, e nonostante tutto è riuscito a vincere. Quando succedono questi disastri, arrivo addirittura a pensare che il mio pugile lo abbia fatto apposta, oppure che non sia più un pugile da alto livello, da Mondiali e Olimpiadi. I pugili veri sono quelli visti poco prima: il cubano Toledo o l’ucraino Lomachenko». Umori Francesco Damiani, quello dopo il match di Clemente Russo, era un c.t. sereno: «Il nostro sistema funziona. Nonostante le poche vocazioni, la scuola esiste, il centro di eccellenza federale dà risultati, Russo ha dimostrato quanta tecnica, quanta intelligenza, quanta arte ci siano oltre la forza. Salvo imprevisti, con lui e Roberto Cammarelle siamo in medaglia, e questo dimostra che ri-
Francesco Damiani, 53 anni ANSA
maniamo nell’elite internazionale della boxe». Francesco Damiani, quello dopo alcuni verdetti discussi, è un c.t. che non smarrisce il "fair play": «Dicono che esista una certa ostilità verso gli italiani, ma io guardo soltanto le prestazioni dei miei ragazzi. E i miei ragazzi, quando sono stati giudicati sconfitti, avevano commesso degli errori. Poi il sistema delle macchinette ha i suoi punti deboli, ma esistono già dei correttivi». Francesco Damiani, quello dopo i primi quarti di finale, è un c.t. ottimista: «Cappai ha perduto, ma non aveva nulla da perdere, ha 19 anni e vissuto una grande esperienza. Parrinello è stato bravo. Picardi ha fatto quello che gli si chiedeva. Spero che Mangiacapre ci possa dare quello che non abbiamo ricevuto da Valentino. Poi Russo e Cammarelle. Il meglio deve ancora venire». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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OFFICIAL OUTFITTER
Ferraro-GMT
Squadra Olimpica Italiana
GRAZIE. Niccolò Campriani
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«Voglio diventar identiKit & CARRIERA
v Bolt: «Mai dubitato
di me stesso Vincerò pure i 200» Usain dopo il trionfo sui 100: «Quando serve so farmi trovare pronto. La gara perfetta? Non ditelo a Mills» DAL NOSTRO INVIATO
ANDREA BUONGIOVANNI LONDRA
Due titoli olimpici consecutivi sui 100, come solo Carl Lewis. La seconda prestazione di sempre (9"63), a 5/100 dal proprio record del mondo. Soprattutto, un altro passo verso la gloria. Usain Bolt, che alle 12.50 italiane di oggi torna in pista per i quarti dei 200 (nella prima di sette batterie), è il solito meraviglioso istrione. Anche con le parole. Pronunciate nella notte che ha spazzato via ogni dubbio sul suo conto. Cosa significa quest’oro per lei?
«Tanto: ho dimostrato di essere ancora il numero uno, quando molti cominciavano a dubitarlo. E non è finita». Non crede di essere già il miglior sprinter di sempre?
«Non sta a me dirlo, ma ora aspetto con ansia i 200». È stata la gara perfetta?
«La partenza è da rivedere. E comunque, se dicessi di sì, coach Mills mi smentirebbe». Ha pensato alla squalifica per falsa di Daegu?
«Quell’episodio appartiene al passato. Mi ha toccato, ma il boato del pubblico all’ingresso nello stadio mi ha fatto dimenticare tutto». Ha mai avuto paura di un flop?
«Quando arriva il momento,
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TOP TEN DI SEMPRE Ecco i 10 miglior tempi di sempre sui 100 metri: i primi tre sono di Bolt
9"58 Usain Bolt (Giamaica) Berlino 2009 9"63 Bolt Londra 2012 9"69 Bolt Pechino 2008 9"69 Tyson Gay (Usa) Shanghai 2009 9"71 Gay Berlino 2009 9"72 Bolt New York 2008 9"72 Asafa Powell (Giamaica) Losanna 2008 9"74 Powell Rieti 2007 9"75 Yohan Blake (Giamaica) Kingston 2012 9"75 Blake Londra 2012
so farmi trovare pronto. Non dubitavo di me stesso». Come giudica la sua volata?
«Il mio allenatore mi ha insegnato a non preoccuparmi della partenza. La chiave è mantenere un’azione fluida. Ed è il finale che conta». C’è stato un momento in cui ha capito di poter vincere?
«Dopo la semifinale: le gambe giravano a meraviglia». Ma il doppio k.o. dei Trials da Blake era stato pesante...
«In quei giorni non stavo bene. Poi, rinunciando a Montecarlo, ho pensato solo a guarire e ad allenarmi». Cosa le hanno insegnato quelle sconfitte?
«Sono state un allarme. Yohan mi ha aperto gli occhi, ha bussato alla mia porta e mi ha detto: "Usain, è l’anno olimpico. Fai le cose sul serio». Quanto deve al dottor Müller-Wohlfahrt, dal quale va a Monaco di Baviera quand’è infortunato?
«Mi segue da quando avevo 18-19 anni, è il più bravo. Nella mia carriera ha un ruolo fondamentale».
Peccato per Powell, però.
«Mi spiace molto, anche perché è una pedina-chiave per la 4x100». Ha vinto nel giorno del 50˚ anniversario dell’Indipendenza della Giamaica, bello no?
«Volevo regalare al mio Paese qualcosa di speciale». La gente è impazzita per il suo show, prima, durante e dopo la gara.
«Credo fosse lì anche per quello: io diverto e in cambio ricevo una carica eccezionale». Le è piaciuta l’accoglienza?
«Quest’Olimpiade è fantastica. La sola cosa che mi infastidisce è la rigidità di certe regole. Ci hanno fatto stare in fila anche pochi minuti prima della finale. Così come mi hanno vietato di mettere nello zainetto da stadio la corda per saltare e gli elastici da stretching». Come si è alimentato nel corso della giornata?
«Ho cercato di non appesantirmi: a colazione ho mangiato un sandwich con pollo, delle crocchette di patate, della frutta e ho bevuto un succo di mela. A pranzo ho optato per un piat-
«
La partenza è da rivedere, ma il mio tecnico mi ha insegnato a non preoccuparmene
to di riso con carne di maiale. Tutta roba salutare, così non mi sgridate». Niente pollo fritto?
«Confesso: qualche pezzetto, nei giorni scorsi, me lo sono concesso».
VELOCITÀ MEDIA
E adesso come festeggerà?
37,383
«Dormendo: meglio evitare distrazioni».
Ha creduto anche al record del mondo?
Cosa si aspetta dai 200?
«Non ho pensato al cronometro fino a 25-30 metri dal traguardo. E quando l’ho fatto era tardi».
«Il mio obiettivo è diventare una leggenda vivente. Non posso prescindere dal conquistare pure questo titolo».
È stato il più grande 100 di sempre?
La vedremo anche a Rio 2016?
«Tempi alla mano, direi di sì. Come mi aspettavo».
«Spero di sì. Blake avrà 26 anni: sarà divertente sfidarlo». © RIPRODUZIONE RISERVATA
L’ANALISI TECNICA
Vittori: «Con quel lanciato vale 19"06 sui 200» Il maestro della velocità: «Ma deve averci lavorato» Locatelli: «Al via non può far meglio» DAL NOSTRO INVIATO
PIERANGELO MOLINARO LONDRA
tri, veniva indirizzato ai 400; Usain non solo ha smentito tutti riscrivendo la storia. Due grandi tecnici, Elio Locatelli ex c.t. azzurro e ora ricercatore per la Iaaf e il Coni, e Carlo Vittori, il tecnico che fece grande lo sprint azzurro e studioso della velocità, spiegano le caratteristiche della corsa del campione. La partenza «Per le gambe che
Si può scomporre la perfezione? Forse no. Perché Usain Bolt ha cambiato faccia alla velocità, l’ha stravolta e non solo con i suoi record e le sue vittorie. Fino a pochi anni fa nessuno riteneva che un atleta alto 1.96 potesse correre i 100 me-
ha, lunghe 105 cm, è partito bene — spiega Vittori —. Carl Lewis, che era più piccolo di lui ogni volta che usciva dai blocchi prendeva due metri». «Si mette in moto nel modo giusto — aggiunge Locatelli — e i primi passi sono incompleti. Non
è bello da vedere nei primi 15 metri, ma penso sia il massimo possa fare».
m/s. Più vai veloce più ti aiuta perché diminuisce la resistenza dell’aria. La temperatura? So che al momento della finale dei 100 faceva freddo, mi dicono 13 gradi. Ma non è poi così importante se l’umidità è bassa. Puoi partire caldo ed il freddo non lo senti in quei pochi minuti in cui ti levi la tuta».
L’accelerazione «La sua accele-
razione è stata buona anche a Londra — dice Locatelli — ma non brutale come a Pechino e Berlino. Qui all’Olimpiade aveva comunque avversari più forti rispetto al passato». «Sì, meno cattiva e per questo è stato costretto a spingere sino in fondo», afferma Vittori. Velocità massima «Nessuno sul
lanciato e mai stato veloce quanto Bolt. A Berlino abbiamo misurato che fra i 60 e gli 80 metri ha percorso le frazioni di 10 metri in 0.81 secondi.
La foto postata da Bolt su twitter
Lewis, che aveva un gran lanciato, non sono mai andati sotto 0.83 secondi, come Greene», secondo Locatelli. «A Londra — dice invece Vittori — l’ha aiutato anche il vento a favore, +1.5
LA FINALE AI RAGGI X
I 200 Cosa può fare adesso Bolt sui 200? Risponde ancora Vittori: «Il calcolo è semplice: si raddoppia il tempo dei 100 e si levano due decimi, il tempo necessario per l’accelerazione. Quindi 19"26 meno 20 uguale a 19"06. Sempre che abbia allenato anche la resistenza». © RIPRODUZIONE RISERVATA
km/h
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passi
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re una leggenda» IlPersonaggio FENOMENO GLOBALE
Dalla tv a Twitter tutti pazzi per Usain
I suoi 100 per la storia Giochi 2008
Due miliardi di audience per il giamaicano. E il medico del Bayern lo avrebbe curato con un estratto di creste di gallo DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
STEFANO BOLDRINI LONDRA
Hurricane Bolt, uragano Bolt titola il Jamaica Gleaner. Uragano Bolt, e che uragano: spazza via vecchi record di audience tv, regala un lunedì da tutto esaurito a diversi giornali, fa impennare il numero delle maglie con la scritta Giamaica, relega in secondo piano, almeno per qualche giorno, il re calcio. I bambini mimano il gesto di Usain che lancia la freccia: Usain Bolt, un idolo globale. Bolt, l’alter ego di Lionel Messi. Due icone dello sport che si dividono la scena: solo il giamaicano contende la leadership al fuoriclasse argentino del Barcellona, o, rovesciando la questione, solo Messi riesce a stare all’altezza di Usain.
Mondiali 2009
9’’63
Giochi 2012
Fenomeno mediatico Due miliardi di persone avrebbero seguito la finale dei 100 di domenica: sono le prime stime della gara che ha fermato il mondo per dieci secondi. Solo negli Stati Uniti è mancata la diretta: un autogol storico. In una Gran Bretagna già ubriaca per l’oro di Murray nella finale di tennis di Wimbledon, il trionfo di Bolt, trasmesso dalla Bbc, ha avuto 20 milioni di telespettatori. Tra i 20 milioni, il sindaco di Londra, Boris Johnson: «Guardare Bolt significa essere testimoni della storia». In Italia, 5 milioni e 789 mila quelli in quota Rai e 933 mila quelli di Sky. In Giappone, dove era notte fonda, si calcola che un giapponese su 4 — la popola-
2,65 m
a sua falcata l’analisi di GIANNI MERLO
Quel filo d’oro tra Etiopia e Giamaica
TEMPO DI REAZIONE
m/s
GDS
Il verde e il giallo oro sono di moda in questa Olimpiade dell’atletica, sono i colori di Giamaica ed Etiopia. Un filo sottile, musicale, unisce i due paesi. Ad Addis Abeba esiste un bar dedicato a Bob Marley e il figlio del cantante nel 2005 ha partecipato alla celebrazione dei 60 anni dalla nascita del padre. Una manifestazione per unire l’Africa almeno musicalmente. Bob era di
zione complessiva è di 126 milioni — abbia seguito la finale. Dati mostruosi anche in Cina e India, la Giamaica si è letteralmente incollata a Londra, l’Africa è impazzita, mentre l’Oceania, per effetto del fuso, se l’è goduta all’ora di colazione. Twitter sta esplodendo con Bolt: 1 milione e 19 mila persone aspettano spasmodicamente i suoi cinguettii, nuovo record tra i record. E lui non delude mai il popolo adorante: alle
lancioassurdo
Bottiglia in pista Fermato 34enne Prima del via della finale dei 100, Ashley Gill-Webb, 34 anni, ha lanciato verso gli atleti che stavano sui blocchi una bottiglia di plastica, senza colpirli. «Non mi sono accorto» ha detto Usain Bolt. L’uomo, arrestato, s’è detto colpevole. Dopo il gesto, la judoka olandese Edith Boschs, al suo fianco e fresca di bronzo, lo ha colpito sulla schiena.
fede rastafari, un’evoluzione del Cristianesimo partita da un movimento che «rivendicava il recupero della dignità culturale e nazionale degli africani, vittime della deportazione e schiavitù Occidentale, mediante il riferimento spirituale e politico all'Etiopia». Usain è l’espressione della rinascita di quegli uomini che avevano sofferto l’inferno per essere venduti come schiavi. Le navi provenienti dall’Africa, cariche di queste vite perdute, facevano la prima tappa a Falmouth, il porto poco lontano dove Bolt è nato, cioè Sherwood Contents. I velocisti giamaicani sono possenti, fisicamente attrezzatissimi, mentre i corridori etiopi sono quasi sempre piccoli, leggeri, resistenti, ma una qualità li accomuna: l’orgoglio. La Giamaica sta
3 del mattino di ieri, Usain ha postato le sue foto con tre giocatrici della nazionale svedese di pallamano. Lui con la medaglia, loro bellissime. Curiosità La Germania ci ha re-
galato la notizia più curiosa. Secondo la Bild online, Hans Wilhelm Muller Wohlfahrt, medico della nazionale tedesca di calcio e del Bayern Monaco, avrebbe curato i suoi problemi alla schiena attraverso lo choc ipocalorico con azoto liquido e con un estratto di creste di gallo iniettato nel ginocchio. Salgono tutti sul carro di Bolt, ma il legame che unisce Usain al suo popolo è più forte di qualsiasi speculazione. Hanno brindato a centinaia, ieri, durante i festeggiamenti in corso a Londra per i 50 anni dell’indipendenza della Giamaica e lui stesso, sempre attraverso Twitter, ha formulato gli auguri di compleanno al suo Paese. L’happening alla 02 Arena, South East di Londra, non si ferma più. Frotte di tifosi adoranti si lasciano fotografare avvolti dalla bandiera giamaicana, mimando il gesto della freccia. Bolt è riuscito nell’impresa di unire l’universo caraibico. Usain è un giamaicano che appartiene a tutti nel cuore del grande continente americano. È il simbolo di riscatto di nazioni dove il sole e il mare nascondono miseria e ingiustizie. Usain è uno che ce l’ha fatta nel modo più semplice: correndo con le sue gambe, mettendosi tutti dietro le spalle, fermando il mondo per dieci brevissimi secondi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
monopolizzando il podio dello sprint, ribadendo quanto ha fatto a Pechino, l’Etiopia sta sgretolando l’impero keniano della corsa lunga anche senza Haile Gebrselassie e Kenenisa Bekele. Dopo l’Olimpiade cinese si era parlato di provare a creare la sfida impossibile fra Bolt e Bekele, la distanza ipotizzata era stata quella dei 700 metri. L’idea balzana non ha però trovato consenso per fortuna. Usain sta divorando l’interesse del pubblico come un buco nero. Oggi lo aspetta il primo turno dei 200, gara che è quasi costretto a vincere. Michael Johnson, che non lo ama molto, perché ha cancellato il suo primato dal libro dei record, dice che non sarà facile e che non sarà una passeggiata come nei 100. Gebrselassie invece punta ad occhi chiusi su Bolt.
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clic STATI UNITI FUORI DALLA FINALE DEI 400: MAI SUCCESSO PRIMA Per la prima volta nella storia olimpica (Mosca 1980 a parte, dove mancarono per il boicottaggio), gli Stati Uniti non hanno avuto nessun atleta nella finale dei 400, la specialità dell’atletica più americana in assoluto, visto che vantano un totale di 20 ori su 26 disponibili (oltre a 13 medaglie d’argento e 11 di bronzo, con il corollario di 5 triplette e 4 doppiette). Gli Stati Uniti non fallivano una medaglia da Los Angeles 1984. E dal 1956 al 2008 avevano mancato l’appuntamento con loro solo a Montreal 1976, quando vinse il cubano Alberto Juantorena.
Felix Sanchez, 35 anni fra meno di un mese, oro nei 400 ostacoli come 8 anni fa ai Giochi di Atene EPA
scorso, a Barcellona) più il trinidegno Gordon: primo podio tutto caraibico. Quarto e quinto i gemelli belgi Borlee, Chris e Kevin. Si festeggia anche in Bielorussia: nel peso a imporsi è Nadzeta Ostapchuk (21.36) che vince l’ennesimo scontro diretto contro la neozelandese Valerie Adams (20.70), con la russa Evgeniia Kolodko (20.49) di bronzo.
Sanchez risorge Baby James vola Isinbayeva k.o. Nei 400 hs trionfa il dominicano, i 400 piani al 19enne grenadino. Asta: Yelena solo bronzo DAL NOSTRO INVIATO
ANDREA BUONGIOVANNI LONDRA
tense ad abbattere il muro dei 44"00. Commozione Felix Il protagoni-
L’uomo che risorge e la donna che affonda. Lui è il dominicano Felix Sanchez che a sorpresa, otto anni dopo l’oro di Atene, rivince l’oro dei 400 ostacoli tra infiniti pianti di commozione. Lei è la russa Yelena Isinbayeva che, nella storia olimpica dell’atletica, voleva diventare la prima a conquistare tre titoli individuali consecutivi. Missione fallita. Il bronzo non può accontentarla: l’asta della zarina si sta spezzando. Tra i due, la conferma di un ragazzino dal talento straordinario: Kirani James, 19enne dominatore dei 400 in un mirabolante 43"94, primo non statuni-
sta che non ti aspetti è Sanchez. Il 34enne dominicano, dopo quel primo trionfo a cinque cerchi, ha combattuto una sequela di infortuni che avrebbe steso praticamente chiunque. Non lui, non il vecchio Felix, «crapa» pelata e occhiali da sole anche di notte, sei finali mondiali consecutive, con due titoli all’inizio della serie e 43 successi di fila tra il 2001 e il 2004. A mister Sanchez è impossibile non voler bene. In questa stagione la sua unica vittoria risaliva al meeting di Rabat. Resuscita nell’occasione giusta. A Londra firma due migliori prestazioni mondiali stagionali: dopo
il 47"76 della semifinale, ecco il 47"63 della finale, lo stesso tempo col quale si era imposto otto anni fa in Grecia. La sua progressione è irresistibile e, subito dopo il traguardo, incollata al retro del pettorale, bacia la foto di nonna Lillian, morta quattro anni fa. Sul podio l’irrefrenabile commozione è contagiosa e a metà inno, dalle tribune, parte al suo indirizzo un applauso che mette i brividi. Sugli altri gradini, lo statunitense Tinsley e il portoricano Culson che, nel 2012, era imbattuto. Yelena e Kirani La signorina Isin-
bayeva, 30 anni compiuti in giugno, salta 4.70, una cosuccia per lei. Poi fallisce due tentativi a 4.75 e uno a 4.80. Dopo un quadriennio difficile, è una re-
Il grenadino Kirani James, solo 19 anni, dominatore dei 400 piani EPA
Felix, 34 anni, aveva già vinto ad Atene 2004 e con lo stesso tempo: 47"63! James è il primo non americano sotto i 44". L’oro dell’asta alla statunitense Suhr
sa che ha mille significati. L’oro va alla statunitense Suhr, 4.75 come per la cubana Silva, d’argento. Alla Russia, per lenire la delusione, non basta certo il successo di Yuliya Zaripova nei 3000 siepi (9’06"72, miglior crono mondiale 2012). Poi c’è baby James. Grazie a lui, tronco in avanti ed enorme decontrazione, in una finale per la prima volta senza statunitensi, i Caraibi tornano d’oro 60 anni dopo il successo del giamaicano Rhoden a Helsinki 1952. Nella minuscola Grenada, l’oro dei Mondiali di Daegu dello scorso anno fruttò a Kirani l’intitolazione di una via e un francobollo. Cosa faranno ora? Il ragazzino si mette alle spalle il dominicano Santos (un anno meno di lui, iridato junior il mese
I big Intanto, nei turni di qualificazione, brillano alcune stelle. Natalya Antyukh, nelle semifinali dei 400 hs, con 53"33, migliora la propria miglior tempo mondiale stagionale e si candida all’oro. David Rudisha nelle batterie degli 800 passeggia in 1’45"90. Sanya Richards, conquistato il titolo dei 400, non pare per nulla affaticata e nelle batterie dei 200 è la più pimpante con 22"48: la sfida con le connazionali Jeter (22"65) e Felix (22"71) e le giamaicane Fraser (22"71) e Campbell (22"75) si preannuncia incandescente. Anche Sally Pearson, nei quarti dei 100 hs, lascia subito il segno: quel 12"57 (-0.1) la dice lunga circa le sue intenzioni. Nell’ambito, tra le vittime illustri, la giamaicana Brigitte Foster che, infortunata, non va oltre un 13"98. Nelle batterie dei 1500, infine, lacrime per l’etiope Genzebe Dibaba, una delle favorite per il podio. Arriva trascinandosi una gamba e resta accasciata in pista per un paio di minuti, in preda alla disperazione. E’ giovane, si rifarà. © RIPRODUZIONE RISERVATA
OGGI LE QUALIFICAZIONI SONO QUARTO E SESTO NELLA LISTA MONDIALE 2012
Donato e Greco nel triplo, l’Italia cerca di rialzarsi I due saltatori in gara dopo lo shock Schwazer. Caravelli ok nei 100 hs, Rosa 15ª nel peso DAL NOSTRO INVIATO
LONDRA
Nelle ore più tristi della storia dell’atletica italiana, tocca a Fabrizio Donato e a Daniele Greco provare a regalare un piccolo sorriso all’ambiente. Ai due triplisti, quarto e sesto nella lista mondiale stagionale, fuori Alex Schwazer, sono legate le ultime speranze di medaglia azzurre a Londra 2012. Oggi, alle 11.45 italiane, la qualificazione: per entrare in finale serve un non impos-
sibile 17.10 o un piazzamento tra i primi dodici di 27 iscritti. Le preoccupazioni sono legate alle condizioni di Donato: il fresco campione europeo, spesso alle prese con acciacchi di varia natura dopo una carriera infinita, lamenta un’infiammazione al tendine d’Achille sinistro e da oltre una settimana non calza le chiodate. «Capirò solo in pedana come sto» dice il laziale. Greco, al contrario del compagno, è fiducioso: «Mi sento in grandi condizioni — spiega — e dovrei anche aver risolto i problemi che mi hanno causato crampi nelle ultime gare. È tutta una questione nervosa, devo imparare a gestire le situazioni». Stamattina, in qualificazione, tocca anche a Emanuele Abate nei 110 hs e a Nadia Ejjafini, Elena Romagnolo e Silvia Weissteiner nei 5000.
Brava Marzia Intanto il bilancio della giornata di ieri parla di una promossa e di due bocciate. A superare il turno è Marzia Caravelli, che nella propria (difficile) batteria dei 100 hs, è terza in 13"01 (+0.4). «Una pista splendida e uno stadio pieno con 80.000 persone — sorride la friulana trapiantata a Roma — che emozione... Ho pensato solo a me stessa, ho cercato e ottenuto quel che volevo senza ricorrere ai ripescaggi. Sui primi ostacoli ho un po’ pasticciato, poi stando in nona corsia mi sono isolata e ne è uscita una discreta prestazione. Adesso, in semifinale, il primo avversario sarà il cronometro. Riuscissi a ritoccare qui il 12"85 del mio primato italiano sarebbe splendido». Marzia, 14ª delle 24 promosse, sarà nella terza di tre batterie, alle 20.31 italia-
ne, contro avversarie quali la statunitense Wells e la turca Yanit. Intanto il quotidiano britannico Huffington Post, grazie alla sua bella storia di atleta-lavoratrice, l’ha scelta quale esempio di campionessa di etica sportiva. Rosa appassita Niente da fare,
invece, per Chiara Rosa: il bronzo europeo del peso, con 18.30, è 15ª. Passavano le prime 12: le sarebbero serviti 15 cm in più. «Di testa ero al 110%, fisicamente al 90 — racconta la padovana —: da due settimane soffro di una borsite all’inserzione del tendine d’Achille destro». Disco rosso pure per la 20enne Gloria Hooper nei quarti dei 200: la veronese, nella propria batteria, è sesta in 23"25 (+1.2). I triplisti Daniele Greco, 23 anni, e Fabrizio Donato, 35 anni: nel 2012 hanno saltato rispettivamente 17.47 e 17.53 COLOMBO
a.b. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il sogno e l’incubo
L’ultima stoccata di Andrea LAPRESSE
La grinta di Tania non è servita AP
Chiudere in quella maniera, con l’ultima frazione tirata così. Non era scontato, visto com’è stato difficile per altri favoriti. Voler talmente tanto una cosa può anche costarti tanto. Ma io una medaglia l’avevo già».
daglia: è successo il contrario, e solo per colpa della sfortuna». Il dispiacere «Mi è dispiaciuto tantissimo perché ho fatto star male tanta gente, mi hanno scritto in tantissimi: hanno pianto per me. Questa esperienza negativa mi è servita a far capire quanta gente mi vuole bene e mi ha seguito, e questo mi fa felice quasi più di una medaglia. Io sono distrutta, i nervi vanno a pezzi dopo 72 ore. Eppure ho retto bene».
Quale?
Andrea Baldini, 26 anni, in giro per Londra con la fidanzata Beatrice BIZZI
«E’ per chi ha fatto il furbetto 4 anni fa» Baldini si gode l’oro: «Ho trovato sul mio letto una medaglia di legno. La volevo buttare»
«La sera prima della prova a squadre ho trovato sul mio letto, al villaggio, un pacchetto con il mio nome. L’ho aperto e dentro c’era una medaglia di legno, era un’iniziativa di una libreria londinese che sta premiando tutti i quarti classificati. La volevo buttare, ma poi ho pensato: prima devo vincerne un’altra». Adesso è più facile guardarsi indietro?
«C’è anche chi sta peggio, anche in altri campi bisogna superare ostacoli. Il più, per me, era circoscritto allo sport o a poco altro. Ho avuto ostacoli, ma anche gioie immense, come ai Mondiali ad Antalya, come qualche gara di coppa. Sono stati i risultati a convincermi. Quando raccogli i frutti, è più facile continuare a crederci». L’immagine di Londra che porterà con sé?
«L’ultima stoccata. E le facce emozionate di chi mi ha visto vincere. Per contro, per quanto mi riguarda, dopo la curiosità dei primi giorni al villaggio, il resto è stato strano». Come?
Tania Cagnotto, 27 anni, due volte quarta: 3 metri e sincro 3 metri
«Non posso diventare matta per un podio» La Cagnotto e il bronzo sfuggito di 20/100: «Tanta gente ha pianto. Non so se arriverò a Rio»
«Finché guardavo le gare degli altri in tv, mi sembrava un’Olimpiade. Quando invece toccava a me andare al palazzetto, la mia sembrava una gara a parte. Anche durante la cerimonia, Cassarà mi aveva detto: "Vedrai, ti verranno i brividi". Per me è stato bello, ero contento, lo rifarei. Ma non ho avvertito l’eccezionalità dell’evento. Ci ho pensato, va be’, se è così è perché sei pronto. Vuol dire che ci sei, che non la vivi più come un ragazzino». Andrea Baldini circondato dalle fan. Il livornese è tra i belli dei Giochi BIZZI DAL NOSTRO INVIATO
MARISA POLI LONDRA
La colonna sonora è cambiata. Dall’Hurricane del primo oro Mondiale, tre anni fa ad Antalya, dalla rabbia del campione a cui avevano rubato qualcosa (l’Olimpiade 2008 per doping, poi venne scagionato), a «London calling». Londra ha chiamato, Andrea Baldi-
ni ha risposto con un oro e un quarto posto. Sorride nel leggere i messaggi twitter di chi l’ha inserito tra i #fighiolimpici, abbraccia Beatrice, la sua ragazza. Nel giro sul London Eye, la medaglia d’oro è richiusa nello zainetto. Baldini, è stato come si immaginava?
«È sempre più bello. Non pensavo di provare emozioni così.
DAL NOSTRO INVIATO
STEFANO ARCOBELLI LONDRA
L’eleganza di Tania non è solo in volo. L’uscita della Cagnotto, tra le lacrime e senza medaglia dopo due quarti posti, colpisce per il modo in cui lei metabolizza una delusione così profonda. Il giorno dopo, e prima di partire per le vacanze in barca tra Turchia e Grecia, Tania si racconta. Riflette, ragiona a freddo.
Sassolini nelle scarpe?
«Vorrei solo che chi scrive di quello che è successo quattro anni fa sia chiaro. Spesso la parolina in più che fa capire, non ci viene mai messa. Dalla storia di doping sono stato scagionato completamente. Non ci sono sfumature o cose poco chiare». L’ultima stoccata?
«A chi 4 anni fa ha fatto il furbetto. Tirando le somme non l’ha poi passata così liscia». © RIPRODUZIONE RISERVATA
La Cagnotto al villaggio olimpico
Il massimo «Non sono al settimo cielo, ma sto cominciando a reagire: perdere la medaglia per 20 centesimi di punto sembra quasi una presa in giro, l’errore è solo nel destino. L’errore è una gara che dura 3 giorni: come fai a mantenerti serena? Non è fare due volte il record, superarsi, aver dato il massimo. Sì, ero agitata: ma la gara della vita l’ho fatta e non è bastato, che rimpianti mi posso portare via? Avrei scommesso più sul record bis che sulla me-
Il futuro «Rio 2016? Non riesco a pensare cosa voglio fare, prima di Londra avevo detto che sarebbe stata l’ultima mia Olimpiade. Non posso diventare matta per questa medaglia: ho avuto un sacco di altre soddisfazioni e alla fine non mi avrebbe cambiato la vita. Continuerò qualche anno, ma non credo di arrivare fino a Rio. Sono fortunata in altro: ho una bellissima famiglia, il fidanzato, gli amici, la salute. Manca solo la ciliegina sulla torta. Accettare il peso della sconfitta? Ognuno la prende a modo suo, c’è chi se la prende con se stesso, chi s’arrabbia con altre persone, e chi col destino come me. Non posso dare la colpa a nessuno: nel sincro la medaglia me la son sentita rubata, nell’individuale me l’ha rubata solo il destino». La messicana «Il bronzo l’ha preso quella che aveva meno emozione, neanche la Sanchez si aspettava la medaglia. Tutti aspettavano me, non la messicana: ho pensato "si vede che hanno deciso di dare il bronzo a lei, almeno s’è tolta una soddisfazione". Era vuota dentro, non ha neanche sorriso. Ma son contenta per lei: nella vita ne ha passate di brutte (da minorenne ebbe una storia inconsapevole col suo coach Paco Rueda, scoppiò uno scandalo scoperto dalla mamme di lei in un diario, lui sposato ha poi lasciato la famiglia e si è sposata l’allieva, ndr)». Morale «Tutto quel che c’è dietro mi ha fatto stare male, la meritavo più di tutte la medaglia: ho dato tutta me stessa, anche dalla tribuna, anche gli inglesi mi volevano sul podio. Trovo tutto un po’ ingiusto. Da un anno sentivo il peso di un movimento ma i podi mi rendevano forte: esco consapevole di aver fatto il possibile, dentro sono serena. Mi dispiace per mio padre, che si meritava un break. È che la vita non può essere appesa a 20 centesimi di punto. Qui ho imparato che a volte è meglio non aspettarsi niente». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LONDRA 2012 PALLAVOLO SINCRO Lapi-Perrupato oggi la finale Il duo Giulia Lapi e Mariangela Perrupato hanno ribadito il 7o posto anche nel programma libero e si qualificano per la finale a 12. Le russe Natalia Ishchenko (oro a Pechino 2008 con la squadra) e Svetlana Romashina con 98.600 (49.200 e 49.400) restano in testa con 196.800, davanti alle cinesi Huang Xuechen e Liu Ou con 192.810 e alle spagnole Carbonell e Fuentes (1992.590). La coppia azzurra totalizza 90.740, che sommato al punteggio del tecnico, le consente di difendere la posizione in 181.400. Davanti all’Italia, Canada (189.250), Giappone (186.400) e Ucraina (184.340). In finale, oggi alle 17, verranno riazzerati i punteggi del libero, e si rieseguirà lo stesso esercizio.
CANOA Benassi fuori Inizia la Idem Grande delusione a Eton nella prima giornata di gare della velocità. Maximilian Benassi, nella prima batteria del K1 1000, ha chiuso soltanto 7o e ha mancato la qualificazione per la semifinale. Un risultato decisamente inatteso per l’azzurro che a maggio aveva conquistato la qualificazione olimpica giungendo secondo nello spareggio di Poznan. Benassi è stato in settima posizione fin dal primo rilevamento cronometrico e ha chiuso in 3’35"543, lontano dal 3’28"697 con cui il canadese Adam van Koeverden ha vinto la batteria davanti al serbo Tomicevic e al bulgaro Miroslav Kirchev. Oggi occhi puntati su Josefa Idem che scenderà in acqua alle 11.07 nelle batterie del K1 500 per la sua ottava Olimpiade.
Settebello, che sfida C’è la super Ungheria
TUFFI 3 metri: già fuori Benedetti e Rinaldi Michele Benedetti e Tommaso Rinaldi non superano le eliminatorie dai 3 metri. I due cugini sono rispettivamente 20o con 433.05 e 24o con 400: l’ultimo posto utile per la semifinale era il 18o punteggio di 436.05. Arrabbiato Benedetti, medagliato europeo: «Sono fuori per tre punti, sono stato penalizzato per un pre salto sbagliato all’ultimo tuffo. Con 433 punti stravincevo gli Assoluti e qui sono 20o. Qui ti scontri con degli alieni. Per migliorare dobbiamo essere più umili». Rinaldi, 21 anni, figlio dell’allenatore Domenico che ha portato al successo i Marconi, era al debutto: «Una grande emozione per me gareggiare a questi livelli. Sono contento e non ho recriminazioni. Tutta esperienza e un punto di partenza per Rio».
Battuta la Spagna, l’Italia chiude seconda nel girone e nei quarti trova la squadra che ha dominato gli ultimi tre Giochi DAL NOSTRO INVIATO
STEFANO ARCOBELLI LONDRA
L’incrocio più pericoloso. Il confronto più prestigioso. La sfida senza appello, dopo la vittoria comoda di ieri contro la Spagna che lo piazza al secondo posto del girone dietro la Croazia di Rudic. Il Settebello campione del mondo pesca dunque nei quarti l’Ungheria, la dominatrice delle ultime 3 Olimpiadi. Avesse perso, ieri, invece, avrebbe trovato il Montenegro, che in fondo sta giocando bene e in quanto a munizioni ne è egualmente dotata. Per cui, magari, proviamo a fare il colpaccio cercando di alzare l’asticella, verifichiamo domani la solidità della nostra forza e delle nostre ambizioni. Sandro Campagna, infatti, non ha dubbi: «Se vogliamo fare la storia, bisogna chiudere il loro incredibile ciclo».
VELA Zandonà-Zucchetti ora sono terzi
Maurizio Felugo, 31 anni, ha segnato il gol della sicurezza nell’ultima partita del girone contro la Spagna LAPRESSE Giocolieri Gli spagnoli non sono
i giocolieri ungheresi, ma tentano vanamente d’impensierirci sino alla fine, sino a quando Maurizio Felugo, estrae dal suo cilindro il «golazo» (per dirla alla spagnola) che evita complicazioni, sopra di due gol. L’Italia ha concesso il primo gol ai rivali solo dopo 13’: nel secondo tempo Premus ha forzato la mano dimostrando il suo potenziale offensivo; tra il terzo e il quarto parziale Aicardi ha indirizzato al sicuro il risultato, e come sempre in ogni tempo, Tempesti ha mostrato le sue straordinarie abilità in porta. Il gioco sta tornando ai livelli dei Mondiali di Shanghai, anche se la pallanuoto del 2012 azzurro è leggermente diversa: «Ho dovuto modificare tatticamente qualcosa per situazioni contingenti» ammet-
Il c.t. Campagna «Se vogliamo fare la storia, bisogna chiudere il loro incredibile ciclo»
Accoppiamenti: Serbia-Australia, Montenegro contro Spagna e Croazia-Usa
te il c.t. che sprona e gestisce un gruppo «che ha mezza squadra di debuttanti ai Giochi e «questo all’inizio s’è visto, ora sta tornando lo spirito migliore di questi tre anni insieme, già con la Spagna ho visto i ragazzi giocare con più scioltezza, ogni partita ha il suo peso e se ne stanno rendendo conto quant’è diversa un’Olimpiade». Semifinali Serbia-Australia, Montenegro-Spagna e Croazia-Usa sono gli altri quarti. Due arbitri, lo sloveno Boris Margeta e il polacco Radoslaw Koryzna sono stati allontanati dai Giochi per leggerezze tecniche, mentre oggi il Setterosa si gioca la semifinale del 5o posto con la Cina, e Australia-Usa e Ungheria-Spagna giocheranno
per le semifinali vere. SPAGNA-ITALIA
7-10
(0-2, 3-4, 1-2, 3-2) MARCATORI: 3’12" Gallo rig., 4’01" Presciutti; 9’27" Figlioli rig., 11’51" Premus, 13’11" Minguel Alferez s.n., 13’48" Premus, 14’12" Molina Rios, 15’23" Minguell Alferez s.n., 15’45" Premus s.n.; 16’27" Espanol Lifante, 17’10" Gallo s.n., 22’00" Aicardi s.n.; 24’22" Aicardi, 25’11" Espanol Lifante, 26’58" Garcia Gadea s.n., 28’34" Garcia Gadea, 30"12 Felugo. SPAGNA: Aguilar, Garcia Rodriguez, Martin Lozano, Sziranyi Somogyi, Molina Rios, Minguell Alferez, Mallarach Guell, Espanol Lifante, Valles Trias, Perrone Rocha, Perez Vargas, Garcia Gadea. N.e. Lopez Pinedo. All. Aguilar Morillo. ITALIA: Tempesti, Perez, Gitto, Figlioli, Giorgetti, Felugo, Giacoppo, Gallo, Presciutti, Fiorentini, Aicardi, Premus. N.e. Pastorino. All. Campagna. ARBITRI: Alexandrescu (Rom) e Stampalija (Cro). NOTE: sup. num. Spagna 11 (3 gol), Italia 7 (3 gol); spett. 2500 circa.
(l.b.) Gabrio Zandonà e Pietro Zucchetti sono terzi nella classe 470 dopo 8 regate, a 2, più la medal race, dall’assegnazione delle medaglie. Gli azzurri sono a pari punti con l’equipaggio argentino e hanno un solo punto di vantaggio sui neozelandesi. «Per la prima volta da molto tempo — ha raccontato Zandonà — siamo stati più veloci con il vento in poppa che non di bolina, e questo ha fatto la differenza». «Ci siamo fatti i complimenti a vicenda — fa eco il prodiere Zucchetti — abbiamo fatto due buone regate». Nella classe 49 grande giornata per Giuseppe Angilella e Gianfranco Sibello, che hanno vinto per distacco la seconda prova dopo aver tagliato il traguardo della prima al 5o posto, qualificandosi per la medal race.
BASKET LA SQUADRA DI SCARIOLO NON È IN FORMA: RISCHIA COMUNQUE LA MEDAGLIA
Spagna k.o. e contenta: Usa evitati Maximilian Benassi, 26 anni ANSA
EQUITAZIONE Dressage, c’è la Truppa in finale Oggi Valentina Truppa è in sella in gara nella fase finale di dressage in coppia con Eremo del Castegno. L’amazzone lombarda, quest’anno ottima terza nella classifica generale di World Cup, ha ottenuto il 9o posto nella qualifica con un ottimo punteggio percentuale di 75.790. Intanto ieri la Gran Bretagna Nick Skelton (Big Star), Ben Maher (Tripple x), Scott Brash (Hello Sanctos), Peter Charles (Vindicat) — ha vinto la medaglia d’oro nel concorso del salto a ostacoli battendo al barrage l’Olanda dopo l’arrivo in parità con 8 penalità. Bronzo all’Arabia Saudita (14 penalità) che conquista la prima medaglia a Londra. Si tratta della seconda vittoria della Gran Bretagna nel concorso dopo Helsinki 1952.
Gli iberici mollano alla fine contro il Brasile. LeBron e compagni battono anche l’Argentina DAL NOSTRO INVIATO
LUCA CHIABOTTI LONDRA
Quarantadue punti nel terzo quarto, 17 di Kevin Durant che decolla sulla spinta dei 9 nei 3’30" iniziali di LeBron James. Succede quando gli Stati Uniti hanno qualcosa da dimostrare, contro gli unici avversari che li hanno battuti due volte, i primi a riuscirci, che avevano giocato alla pari per 20’. Non solo con Ginobili, Scola o Delfino, anche con i cambi guidati da Leonardo Gutierrez, 34 anni, che detiene il record di triple della storia argentina ma quasi nessuno lo sa. Finisce 126-97 dopo che i sudamericani, nel primo tempo, avevano fatto ballare contro ogni logica la difesa degli americani, comunque produtti-
vi in attacco grazie allo sfogo iniziale di Durant e ai 14 punti all’intervallo di Chris Paul. Due in meno di Manu Ginobili, opposto all’inizio a Kobe ancora una volta lontano dai riflettori. Ma finisce lì. È LeBron (18 alla fine) che, come con la Lituania, alza il livello fisico della gara nel secondo tempo, Durant lo segue. Gli Stati Uniti sotto gli occhi di Michelle Obama, Evander Holyfield e tutto il vip system olimpico sommergono di tiri da tre gli avversari. Sono 20/39 alla fine: uno show. Alla vigilia gli americani si erano allenati per la prima volta in 6 giorni. La partita difficile con la Lituania aveva allarmato Krzyzewski. Kobe Alla East London University, Kobe Bryant ha parlato di Italia: «Chiudere la carriera in Europa sarebbe naturale per me — ha detto —. L’Italia ha un posto speciale nel mio cuore, sono cresciuto lì. Quando ero un ragazzino il campionato italiano era il migliore d’Europa. Ora il livello sia molto alto in Turchia, potrebbe essere il miglior torneo europeo».
Gabrio Zandonà e Pietro Zucchetti
TRIATHLON Sfida inglese tra i fratelli Brownlee
Sfida Nba tra Pau Gasol, 32 anni, contro Anderson Varejao, 31 AP Missione compiuta È stata an-
che la sera di Spagna-Brasile: che sarebbe stata una partita strana si sapeva. Chi vinceva avrebbe trovato sulla sua strada verso la finale gli Stati Uniti, perdendo li avrebbe evitati. Cosa che importava più alla Spagna, che, infatti, ha perso dopo che, per 35’, sembrava facesse di tutto per vincere, con Pau Gasol autore di 25 punti e i lunghi dominanti (65 punti segnati sugli 82 finali a 88). Poi due triple di Viera e due di Barbosa hanno cambiato la gara. Col ri-
sultato in equilibrio, la Spagna si è guardata in faccia e non ha fatto più nulla per vincere. Ha fatto apposta? «Non siamo in buone condizioni fisiche e abbiamo problemi di concentrazione. Non giocavamo per perdere ma inconsciamente probabilmente la situazione ha influito» dice Scariolo. Cioè, sì. Ma prima ci sono i quarti e una Spagna così rischia grosso già con la Francia. Altri accoppiamenti: Usa-Australia, Argentina-Brasile e Russia-Lituania. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il dilemma del padre: tre prove, due figli, un vincitore. L’Independent presentava così la gara del triathlon maschile, oggi ad Hyde Park (ore 12.30): il servizio, incentrato sull'intervista al papà Keith, era dedicato ai fratelli Brownlee, Alistair (campione del mondo), 24 anni e Jonny, 22. Tra i favoriti, anche lo spagnolo Javier Gomez e il russo Ivan Vasiliev. Due azzurri sulla scena: Alessandro Fabian, 24 anni, e Davide Uccellari, 21. Fabian partirà dalla postazione 40, mentre Uccellari dalla 33. La frazione che potrebbe risultare decisiva è quella ciclistica: nella prova femminile un tratto scivoloso ha provocato diverse cadute, rovinando in particolare la giornata dell’azzurra Mazzetti.
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LONDRA 2012 PALLANUOTO TENNIS Serena: «Volevo fare la ginnasta» «Avrei voluto diventare anch’io una ginnasta, poi sono cresciuta troppo e ho continuato con il tennis». Lo ha detto Serena Williams il giorno dopo aver vinto la seconda medaglia d’oro a Londra in coppia con la sorella Venus. Serena, già dominatrice in singolare, si è entusiasmata all’impresa della 16enne connazionale Gaby Douglas, la prima ginnasta di colore a vincere un oro individuale, nell’all around: «Gaby è stata l’atleta che più mi ha ispirato in questi Giochi, insieme a Michael Phelps, con il suo record di 22 medaglie. Lui è il campione olimpico perfetto, che ammiro per la continuità, un atleta che ha aperto una nuova era. Rio 2016? Ci voglio essere. E se Dio me lo concederà, ci sarò».
JUDO Putin: «Gamba è lo zar del tatami» «Sei il numero uno al mondo, lo zar del tatami». Un’investitura arrivata personalmente dal presidente Vladimir Putin, cintura nera di judo, per Ezio Gamba, commissario tecnico della squadra maschile russa che torna dalle Olimpiadi con tre ori, un argento e un bronzo e il primo posto nel medagliere, per la prima volta sottratto al Giappone. E’ il frutto di un lavoro di quattro anni che il presidente ha seguito passo per passo, incontrando gli atleti e il c.t. e allenandosi con loro. Alla nona Olimpiade — quattro da atleta con l’oro di Mosca ’80 e cinque da tecnico — Gamba raccoglie i frutti di un progetto avviato dopo Pechino, in cui la Russia non prese medaglie.
La Nazionale naufraga Domani ci sono gli Usa
CICLISMO Sprint a Kerry Gb, 5 titoli su 7
Nello 0-3 con la Bulgaria. gli azzurri sembrano andare ognuno per la propria strada. Pessimo segnale in vista dei quarti DAL NOSTRO INVIATO
GIAN LUCA PASINI twitter@GianLucaPasini LONDRA
La cosa più «grave» che si è vista a Earls Court nell’ultima giornata del girone di qualificazione non è stata la brutta (o forse bruttissima) sconfitta contro la Bulgaria (che, avendo vinto il girone, si guadagna il diritto di affrontare la Germania nei quarti), ma è stato vedere gli azzurri che andavano ognuno per la sua strada. Affidando al compagno le responsabilità di una seconda pesante sconfitta in un girone facile.
BEACH VOLLEY
Responsabilità Qualcosa che
da moltissimi anni non si vedeva nella squadra italiana, neanche dopo sconfitte ben più gravi di questa. Fra le tante cose che si sono sentite l’unica vera e assoluta è una frase che il c.t. Mauro Berruto, ha pronunciato nell’ultimo timeout della partita: «Non è ancora finito nulla». In un torneo come questo, con tante partite all’apparenza scontate e invece finite con risultati a sorpresa (come la sconfitta della Polonia contro l’Australia), gli azzurri avranno l’ultima chance di iniziare un’Olimpiade di cui per ora hanno solo parlato. Domani nei quarti affronteranno gli Stati Uniti (che hanno vinto l’altro girone). Una squadra che soltanto poche settimane fa era considerata alla portata dell’Italia e che adesso sembra stare sulla Luna. Non tanto perché sono cambiate le gerarchie, quanto perché in queste settimane gli azzurri hanno perso sicurezze e — di recente (e questa è la cosa più grave) — hanno cercato alibi. Da fuori sembra che ognuno nel grup-
Il re dello sprint è Jason Kenny, l’inglese già oro della velocità a squadre, che in finale ha battuto il francese campione del mondo Gregory Bauge. Bronzo all’australiano Perkins. Per la Gran Bretagna è il quinto oro, su sette assegnati, del ciclismo su pista. E oggi potrebbero aumentare lo storico bottino con Victoria Pendleton che nelle qualificazioni della velocità ha stabilito il record olimpico: 10"724; con Laura Trott, che guida l’Ommium dopo le prime tre prove a pari punti con l’americana Sarah Hammer e soprattutto con Sir Chris Hoy, che nel keirin va alla caccia del sesto oro olimpico (superando il leggendario ex canottiere Steve Redgrave che ha 5).
Olandesi più forti Lupo-Nicolai fuori
Capo chino per Ivan Zaytsev, 23 anni, Emanuele Birarelli, 31, Andrea Giovi, 28, e Dragan Travica, 25 TARANTINI
Berruto urla nell’ultimo timeout: «Non è ancora finito nulla»
L’Italia ha chiuso il facile girone al quarto posto I bulgari trovano la Germania
po (e dello staff ovviamente) ha le sue responsabilità, per quello che si visto. Bravo Placì Fra tanti italiani bastonati, uno sorride garbatamente, come 4 anni fa quando era secondo della Russia. Camillo Placì non festeggia quando batte l’Italia, anche se gli è capitato spesso. Formalmente è il secondo della Bulgaria, di fatto è il primo, Naydenov (il titolare) traduce le sue tattiche durante i timeout. Si è trovato una squadra giovane che aveva perso due leader: Kaziyski e Zhekov. Ha buttato in squadra tanti giovani, ha valorizzato il talento di Sokolov (Cuneo farà festa, lo ha preso da Trento quest’anno) e ha vinto il girone. «Ma con la Germania sarà molto dura. Non ab-
biamo fatto ancora nulla. L’Italia si può ancora risollevare». E’ sincero, ma ci devono credere i giocatori, ci devono credere i tecnici.
ITALIA-BULGARIA
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(30-32, 20-25, 19-25) ITALIA: Lasko 14, Savani 6, Mastrangelo 4, Travica 3, Zaytsev 15, Fei 5; Bari (L), Giovi (L), Papi, Parodi, Boninfante, Birarelli. All. Berruto. BULGARIA: Aleksiev 13, N. Nikolov 5, Sokolov 21, Skrimov 9, Yosifov 10, G. Bratoev 2; Salparov (L), Penchev, Todorov. Non entrati: V. Bratoev, Dimitrov, V. Nikolov. All. Naydenov. ARBITRI: Tano (Giap) e Hobor (Ung). NOTE - Spettatori: 14.000. Durata set: 36’, 25’, 25’; totale 86’. Italia: battute sbagliate 16, vincenti 5, muri 5, 2a linea 12, errori 38; Bulgaria: battute sbagliate, 16, vincenti 6, muri 9, 2a linea 14, errori 22.
L’Italia del beach si ferma ai quarti di finale. Gli azzurri Nicolai Lupo sono stati sconfitti dagli esperti Schuil Nummerdor 2 0 (21 16, 21 18): troppo forti gli olandesi, ma anche troppo diversi da se stessi gli azzurri che forse alla lunga hanno pagato la grande gara che aveva consentito di escludere dal torneo i campioni olimpici di Pechino. Resta il grande torneo azzurro, ma anche un briciolo di amarezza per quest’ultima gara. Stasera alle 22 tocca invece alle azzurre di Massimo Barbolini che affrontano la Sud Corea per sfatare il tabù della semifinale olimpica, mancata dalla Nazionale femminile di pallavolo sia nel 2004 che nel 2008, in entrambi i casi con sconfitte al tiebreak.
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CALCIO DONNE ENTUSIASMANTE BOTTA E RISPOSTA: TRIPLETTA DI SINCLAIR, FINISCE 4-3 PER GLI AMERICANI
Stati Uniti in finale all’ultimo respiro Vladimir Putin ed Ezio Gamba AFP
PENTATHLON Il Tas respinge ricorso francese Il Tribunale arbitrale dello sport (Tas) di Losanna, che durante l’Olimpiade ha la sede a Londra, ha comunicato di aver rigettato il ricorso della federazione francese di pentathlon che contestava la mancata selezione di Jean Maxence Berrou per la gara olimpica di sabato. Il Tas ha ritenuto che «il sistema di qualificazione era chiaro e la confusione è dovuta a una cattiva traduzione dall’inglese al francese». Secondo la Francia, Berrou poteva essere convocato, vista la sua posizione nel ranking, grazie all’eliminazione automatica degli atleti delle nazioni che avevano già due qualificati. Una posizione che è stata rigettata dal Tribunale.
Un gol di Morgan nel recupero del 2˚ supplementare affonda il Canada. Sfida al Giappone DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
STEFANO BOLDRINI LONDRA
C’è un Italia-Germania anche nel calcio femminile: da ieri la versione della partita più romanzesca di questo sport è la semifinale Usa-Canada, giocata all’Old Trafford di Manchester e vinta dalle statunitensi con un gol di Alex Morgan al 122’, all'ultimo tuffo del recupero del secondo tempo supplementare. Una sfida bellissima, nel teatro dei sogni come è ribattezzato lo stadio di Manchester e che ha esaltato le canadesi, trascinate da Christine Sinclair con una tripletta. È stato un incredibile botta e risposta: 1-0 per le canadesi e primo pareggio delle statunitensi con Megan Rapinoe. Nuovo vantaggio delle canadesi e ancora in
gol Rapinoe. Il 3-2 di Sinclair sembrava aver chiuso i conti, ma gli Usa hanno avuto la forza di trovare, con Wambach, il pareggio. I supplementari sono stati un inno all’orgoglio e alla sofferenza. Wambach ha colpito la traversa e i rigori sembravano inevitabili. I due minuti di recupero si annunciavano uno stillicidio, preludio dei rigori. Alex Morgan, forse la giocatrice più dotata in assoluto, ha trovato però la forza di piazzare la zuccata del 4-3. Usa in delirio, capaci di centrare la quinta finale su cinque nel calcio femminile, Canada in lacrime. Una sfida epica, che consegna la finale dei pronostici: Usa-Giappone, remake dell’ultimo atto del Mondiale 2011, con il successo delle nipponiche. Orgoglio Francia Le iridate del Giappone hanno rischiato grosso contro la Francia. Yuki Ogimi e Mizuho Sakaguchi hanno portato sul 2-0 le nipponiche, poi è arrivato il gol francese, bellissimo, con una girata al volo di Eugenie le Sommer. Un minuto dopo, l’occasione per il pari: rigore solare. Dal dischet-
Daniele Lupo, 21 anni AP
NUOTO Presidente Barelli «Che figuraccia»
Alex Morgan, 23 anni, firma il gol del 4-3 della vittoria Usa REUTERS
to, Emile Bussaglia ha però colpito il palo. Gli ultimi 10 minuti sono stati giocati coast to coast: attacco a testa bassa delle francesi e contropiede delle giapponesi (palo con Ogimi). Dopo 4 minuti abbondanti di recupero, il triplice fischio e la festa delle giapponesi, che cercano la grande accoppiata: titolo mondiale e oro olimpico. Torneo maschile Oggi conoscere-
mo anche le finaliste del torneo maschile. La partita più interessante si gioca a Wembley dove
è in programma Messico-Giappone (arbitra l’italiano Rocchi), mentre all’Old Trafford c’è Corea del Sud-Brasile. Il Giappone cerca la finale bis dopo quella conquistata dalle donne: sarebbe l’ulteriore conferma di un boom senza precedenti. Il Brasile è favorito sui coreani, approdati in semifinale dopo aver superato la Gran Bretagna ai rigori, ma gli errori difensivi commessi contro l’Honduras potrebbe costare caro, stavolta. © RIPRODUZIONE RISERVATA
4Attacca anche il presidente federale Paolo Barelli per «la figuraccia incredibile» dell’Italia. «Il bilancio non è sicuramente positivo, qualcosa in più ce l’aspettavamo. Abbiamo sempre gettato acqua sul fuoco alle ambizioni del pubblico, soprattutto dopo il successo agli ultimi Europei. I Giochi sono il circo mediatico più importante, c’è una attenzione particolare. Il risultato in negativo in termini di immagine ci sta tutto. Siamo molto più dispiaciuti per l’intervento isolato di qualcuno, fatto in maniera irresponsabile. Si è data un’immagine di divisioni interne che non esistono. Le uscite di Magnini non hanno contribuito a creare un’immagine positiva. Qualcuno che l’ha fatta fuori dal vaso».
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTEDÌ 7 AGOSTO 2012
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LONDRA 2012 LA GUIDA
oggi
il programma di oggi
LE FINALI DA NON PERDERE
Orari italiani
cazioni. Ore 8.30 Sud Corea-Olanda. 10.45 Australia-Pakistan. 13.45 Argentina-Sudafrica. 16 India-Belgio. 19 Spagna-Gran Bretagna. 21.15 Germania-Nuova Zelanda.
ATLETICA Ore 11 Qualificazioni giavellotto D. 11.10 Qualificazioni 110 hs U (Abate). 11.45 Qualificazioni triplo U (Donato, Greco). 11.55 Qualificazioni 5000 D (Ejjafini, Romagnolo, Weissteiner). 12.50 Qualificazioni 200 U. 20 Finale alto U. 20.15 Semifinali 100 hs D (Caravelli), qualificazioni lungo D. 20.45 Finale disco U. 20.55 Semifinale 800 U. 21.25 Semifinale 200 D. 22 Finale 100 hs D. 22.15 1500 U.
LOTTA GRECOROMANA Ore 13 qualificazioni, ottavi, quarti e semifinali 66 kg e 96 kg (Timoncini). 18.54 finali.
Uomini Italiani in gara: Fabian, Uccellari
BASKET Donne. Quarti: ore 15 Usa-Canada. 17.15 Australia-Cina. 21 Turchia-Russia. 23.15 Francia-R.Ceca.
PALLAMANO Donne: quarti. Ore 11 Brasile-Norvegia. 14.30 Spagna-Croazia. 18 Russia-Sud Corea. 21.30 Francia-Montenegro.
Ore 14 VELA
BEACH VOLLEY Ore 19 e 23 semifinali donne. 20 e 24 semifinali uomini.
PALLANUOTO Ore 15.10 Donne. Semifinali 5˚-8˚ posto: Italia-Cina. 16.30 semifinale Australia-Usa. 19.20 semifinali 5˚ posto Russia-Gran Bretagna. 20.40 semifinale Ungheria-Spagna.
La ginnastica con la Ferrari e la vela con la Sensini Ore 12.30 TRIATHLON
RS-X donne Italiane in gara Sensini Ore 17.23 GINNASTICA ARTISTICA
Corpo libero donne Italiane in gara Ferrari Ore 20 ATLETICA
Alto uomini Ore 20.48 LOTTA
Grecoromana 96kg uomini Italiani in gara: Timoncini Ore 22 ATLETICA
100 ostacoli donne Italiane in gara: Caravelli (eventuale) Ore 22.15 ATLETICA
BOXE Ore 20.30 Uomini. Quarti 52 kg; 69 kg. CALCIO Uomini. Ore 17 a Wembley: semifinale Giappone-Messico. 19.45 a Manchester: semifinale Brasile-Sud Corea. CANOA Sprint. Ore 9.30-12 batterie e semifinali C2 uomini 1000; batterie e semifinali K4 uomini 1000; batterie (Idem) e semifinali K1 donne 500; batterie e semifinali K2. CICLISMO Ore 11.30 keirin U qualificazioni e ripescaggi, 3 km ind. ins. omnium donne. 16 seconda fase e finali keirin U, 10 km omnium donne, 500 m omnium donne, sprint semifinali e finali D. GINNASTICA Ore 14 finale parallele uomini. 14.47 finale trave donne. 14.37 finale barra uomini. 17.23 finale corpo libero (Ferrari).
1500 uomini HOCKEY PRATO Uomini. Qualifi-
domani
GLI ATTREZZI DEL MESTIERE
LE FINALI DA NON PERDERE
Il piatto forte è l’atletica Poi le donne del beach volley
NUOTO SINCRONIZZATO Ore 15 finale Duo (Lapi-Perrupato).
PALLAVOLO Donne. Quarti: ore 14 Giappone-Cina. 16 Russia-Brasile. 20 Usa-Repubblica Dominicana. 22 Italia-Sud Corea. PESI Ore 15.30 qualificazioni uomini +105 kg. 19 fase finale. EQUITAZIONE Ore 11 dressage ind. (Truppa). TENNISTAVOLO Ore 11 finale bronzo a squadre donne. 15.30 finale oro a squadre donne. TRIATHLON Ore 12.30 finale uomini (Fabian, Uccellari). TUFFI Ore 10 semifinali 3 m. uomini. 19 finale 3 m uomini. VELA Ore 12 470 U (Zandonà-Zucchetti); RS:X (medal race, Sensini)); 470 donne (Micol-Conti); Elliott 6m; RSX: medal race.
Ore 21.05 ATLETICA
Lungo donne Ore 21.45 ATLETICA
400 ostacoli donne Ore 22 ATLETICA
200 donne Ore 22 BEACH VOLLEY
Finale donne Ore 22.15 ATLETICA
110 ostacoli uomini IN TV Sky: Sky
Olimpiadi 1 HD è il canale guida che trasmette gli eventi clou e quindi anche le eventuali finali con gli azzurri. Poi ci sono i canali dedicati: l’atletica, la disciplina regina dei Giochi, è visibile su Sky Olimpiadi 2 HD, le cinque finali della canoa di oggi le potrete vedere su Sky Olimpiadi 7 HD, mentre il beach volley è su Sky Olimpiadi 9 HD. Rai: collegamento ininterrotto su Rai2 e Rai HD dalle 10 alle 23. Eurosport: tutte le dirette dalle 09.30 alle 23 sul canale Eurosport HD (Sky, canale 216)
Equitazione, passione d’Arabia Gli ostacoli a squadre danno il bronzo al regno saudita: terzo podio di sempre alle Olimpiadi Atletica UOMINI FINALI. 400: 1. Kirani JAMES (Gren) 43"94; 2. Luguelin SANTOS (R.Dom) 44"46; 3. Lalonde GORDON (Tri) 44"52; 4. Brown (Bah) 44"79; 5. K. Borlee (Bel) 44"81; 6. J. Borlee (Bel) 44"83; 7. Pinder (Bah) 44"98; 8. Solomon (Aus) 45"14. 400 hs: 1. Felix SANCHEZ (R.Dom) 47"63; 2. Michael TINSLEY (Usa) 47"91; 3. Javier CULSON (P.Rico) 48"10; 4. Greene (Gb) 48"24; 5. Taylor (Usa) 48"25; 6. Gordon (Tri) 48"86; 7. Green (Giam) 49"12; 8. Clement (Usa) 49"15. Qualificazioni. 800. Batterie (alle semifinali i primi 3 di ogni batteria e i 3 migliori tempi): I. 1. Amos (Bot) 1’45"90; 2. Peçanha (Bra) 1’46"29; 3. Marco (Spa) 1’46"86; 5. Lewandowski (Pol) 1’47"64. II. 1. Rudisha (Ken) 1’45"90; 2. Balla (Qat) 1’46"37; 3. Osagie (Gb) 1’46"42. III. 1. Kaki (Sud) 1’45"51; 2. Kitum (Ken) 1’45"72; 3. A. Mohammed (Ar.S) 1’46"09. IV. 1. Symmonds (Usa) 1’45"91; 2. Harris (Can) 1’45"97; 3. Kszczot (Pol) 1’45"99; 5. Borzakovskiy (Rus) 1’46"29. V. 1. H. Mohamed (Egi) 1’48"05. VI. 1. Aman (Eti) 1’47"34; 2. Chemut (Ken) 1’47"42; 3. Reina (Spa) 1’47"44. VII. 1. Solomon (Usa) 1’46"05; 2. Lathouwers (Ola) 1’46"06; 3. Olivier (Saf) 1’46"42. Disco (in finale con 65.00 o i migliori 12): 1. Kanter (Est) 66.39; 2. Harting (Ger) 66.22; 3. Fernandez (Cuba) 65.34; 4. Okoye (Gb) 65.28; 5. Gowda (India) 65.20; 6. Hadadi (Iran) 65.19; 7. Malachowski (Pol) 64.65; 8. Wierig (Ger) 64.13; 9. Harradine (Aus) 64.00; 10. Alekna (Lit) 63.88; 11. Casanas (Spa) 63.76; 12. Cadee (Ola) 63.55. DONNE FINALI. 3000 siepi: 1. Yuliya ZARIPOVA (Rus) 9’06"72; 2. Habiba GHRIBI (Tun) 9’08"37; 3. Sofia ASSEFA (Eti) 9’09"84; 4. Cheywa (Ken) 9’09"88; 5. Ayalew (Eti) 9’12"98; 6. Diro (Eti) 9’19"89; 7. Moldner-Schmidt (Ger) 9’21"78; 8. Krause (Ger) 9’23"52; 9. Coburn (Usa) 9’23"54; 10. Njoroge (Ken) 9’26"73; 12. Dominguez (Spa) 9’36"45; Galkina (Rus) n.f.
sdale (Gb) 4.45; 6. Ryzih (Ger) 4.45; 9. Holliday (Usa) 4.45; 10. Boslak (Fra) 4.30; 11. Boyd (Aus) 4.30; Rogowska (Pol) n.m. Peso: 1. Nadzeya OSTAPCHUK (Bie) 21.36; 2. Valerie ADAMS (N.Zel) 20.70; 3. Evgeniia KOLODKO (Rus) 20.48; 4. Gong Lijiao (Cina) 20.22; 5. Li Ling (Cina) 19.63; 6. Carter (Usa) 19.42; 7. Liu Xiangrong (Cina) 19.18; 8. Arcanjo (Bra) 19.02; 9. Tarasova (Rus) 19.00; 10. Duco (Cile) 18.80. Qualificazioni. 200. Batterie (in semifinale i primi 3 di ogni batteria e i 6 migliori tempi): I (+0.5): 1. Ahoure (C.Av) 22"55; 2. Fedoriva (Rus) 22"61; 3. Adeoye (Gb) 22"94; 4. Peter (I.Ver) 23"00. II (+1.2): 1. Felix (Usa) 22"71; 2. Hackett (Tri) 22"81; 3. Redhead (Gren) 23"08. III (+0.7): 1. Jeter (Usa) 22"65; 2. Oyepitan (Gb) 22"92; 3. Simpson (Giam) 22"97. IV (+0.3): 1. Richards (Usa) 22"48; 2. Jones (I.Ver) 22"64; 3. Stuy (Ucr) 22"66; 4. Selvon (Tri) 22"85; 5. Lalova (Bul) 23"01; 6. Artymata (Cip) 23"09. V (+1.3): 1. Ryemyen (Ucr) 22"58; 2. Soumare (Fra) 22"70; 3. Campbell (Giam) 22"75. VI (+0.8): 1. Fraser (Giam) 22"71; 2. Strachan (Bah) 22"75; 3. Bryzgina (Ucr) 22"82; 4. Dos Santos (Bra) 23"07; 5. Emmanuel (Can) 23"10. 1500. Batterie (in semifinale i primi 6 di ogni batteria e i 6 migliori tempi): I. 1. Aregawi (Eti) 4’04"55; 2. Tomashova (Rus) 4’05"10; 3. Jamal (Bahr) 4’05"39. II. 1. Dobriskey (Gb) 4’13"32; 2. Hilali (Mar) 4’13"34; 3. Alptekin (Tur) 4’13"64; 7. Martynova (Rus) 4’13"86 (el.). III. 1. Bulut (Tur) 4’06"69; 2. Uceny (Usa) 4’06"87; 3. Kareiva (Bie) 4’06"87. 100 hs. Batterie (in semifinale i primi 3 di ogni batteria e i 6 migliori tempi): I (+0.6): 1. Talay (Bie) 12"71; 2. Zelinka (Can) 12"75; 3. Porter (Gb) 12"79; 4. Zagre (Bel) 13"04. II (+0.1): 1. Schrott (Aut) 13"09; Ennis (Gb) n.p.; Greaves (Giam) n.p. III (-0.3): 1. Wells (Usa) 12"69; 2. Dektyareva (Rus) 12"87. IV (-0.7): 1. Yanit (Tur) 12"70; 2. Harper (Usa) 12"75; 3. Galitskaya (Rus) 12"89. V (-0.1): 1. Pearson (Aus) 12"57. VI (+0.4): 1. Jones (Usa) 12"68; 2. George (Can) 12"83; 3. CARAVELLI 13"01; 7. Foster (Giam) 13"98 (el.).
3. Yelena ISINBAYEVA (Rus) 4.70;
400 hs. Semifinali (in finale i primi due di ogni batteria e i 2 migliori tempi): I. 1. Antyukh (Rus) 53"33; 2. Hejnova (R.Cec) 53"62; 3. Brown (Usa) 54"21. II. 1 Demus (Usa) 54"08; 2. Spencer (Giam) 54"20; 3. Shakes-Drayton (Gb) 55"19. III. 1. Odumosu (Nig) 54"40; 2. Moline (Usa) 54"74.
4. Spiegelburg (Ger) 4.65; 5. Strutz (Ger) 4.55; 6. Ptacnikova (R.Cec) 4.45; 6. Blea-
Peso (in finale con 18.40 o le migliori 12): 1. Ostapchuk (Bie) 20.76; 2. Adams (N.Zel)
Asta: 1. Jennifer SUHR (Usa) 4.75; 2. Yarisley SILVA (Cuba) 4.75;
TUTTE LE MEDAGLIE DELL’ITALIA A LONDRA 2012 DATA Sabato 28/7 Sabato 28/7 Mercoledì 1/8 Giovedì 2/8 Sabato 4/8 Domenica 5/8 Lunedì 6/8 Sabato 28/7 Sabato 28/7 Domenica 29/7 Lunedì 30/7 Giovedì 2/8 Lunedì 6/8 Sabato 28/7 Domenica 29/7 Venerdì 3/8 Lunedì 6/8
GARA
VINCITORE
ORO Scherma, fioretto individuale D Elisa Di Francisca Arco a squadre U M. Frangilli, M. Galiazzo, M. Nespoli Canoa slalom, K1 U Daniele Molmenti Scherma, fioretto a squadre D E. Di Francisca, A. Errigo, V. Vezzali, I. Salvatori Tiro a volo, fossa olimpica D Jessica Rossi Scherma, fioretto a squadre U V. Aspromonte, A. Baldini, A. Cassarà, G. Avola Tiro a segno, carabina 50 m 3 posizioni U Niccolò Campriani ARGENTO Scherma, fioretto individuale D Arianna Errigo Tiro a segno, pistola 10 m U Luca Tesconi Scherma, sciabola individuale U Diego Occhiuzzi Tiro a segno, carabina 10 m U Niccolò Campriani Canottaggio, doppio U Alessio Sartori, Romano Battisti Tiro a volo, fossa olimpica U Massimo Fabbrizi BRONZO Scherma, fioretto individuale D Valentina Vezzali Judo, 52 kg D Rosalba Forciniti Scherma, sciabola a squadre U A. Montano, D. Occhiuzzi, G. Tarantino, L. Samele Ginnastica, anelli Matteo Morandi
20.40; 3. Kolodko (Rus) 19.31; 4. Li Ling (Cina) 19.23; 5. Gong Lijiao (Cina) 19.11; 6. Liu Xiangrong (Cina) 18.96; 7. Tarasova (Rus) 18.76; 8. Carter (Usa) 18.63; 9. Schwanitz (Ger) 18.62; 10. Mikhnevich (Bie) 18.60; 11. Arcanjo (Bra) 18.47; 12. Duco (Cile) 18.45; 15. ROSA 18.30.
Basket UOMINI Qualificazioni 5 giornata su 5 (le prime 4 di ogni girone ai quarti) Gr. A: Lituania-Tunisia 76-63; Francia-Nigeria 79-73; Argentina-Stati Uniti 97-126. Classifica: Stati Uniti 10, Francia 8; Argentina 6, Lituania 4; Nigeria 2; Tunisia 2. Gr. B: Australia-Russia 82-80; Cina-Gran Bretagna 58-90; Spagna-Brasile 82-88. Classifica: Russia, Brasile 8; Spagna, Australia 6; Gran Bretagna 2; Cina 0.
Beach volley UOMINI Quarti: Cerutti-Rego (Bra) b. Fijalek-Prudel (Pol) 2-1 (21-17, 16-21, 17-15); Plavins-Smedins (Let) b. Gibb-Rosenthal (Usa) 2-1 (19-21, 21-18, 15-11); Brink-Reckermann (Ger) b. Santos-Cunha (Bra) 2-0 (21-15, 21-19); Nummerdor-Schuil (Ola) b. LUPO-NICOLAI 2-0 (21-16, 21-18).
Boxe UOMINI 60 kg. Quarti: Lomachenko (Ucr) b. Verdejo (P.Rico) 14-9; Toledo (Cuba) b. Zhailauov (Kaz) 19-11; Petrauskas (Lit) b. VALENTINO 16-14; Han Soonchul (S.Cor) b. Gaibnazarov (Uzb) 16-13. 75 kg: Quarti: Ogogo (Gb) b. Hartel (Ger) 15-10; Falcao Florentino (Bra) b. Harcsa (Ung) 14-10; Atoev (Uzb) b. Vijender (Ind) 17-13 DONNE 51 kg. Quarti: Ren Cancan (Cina) b. Savelyeva (Rus) 12-7; Esparza (Usa) b. Magliocco (Ven) 24-16; Hmangte (Ind) b. Rahali (Tun) 15-6; Adams (Gb) b. Petrova (Bul) 16-7. 60 kg. Quarti: Taylor (Irl) b. Jonas (Gb) 26-15; Chorieva (Tag) b. Dong Cheng (Cina) 13-8; Araujo (Bra) b. Oubtil (Mar) 16-12; Ochigava (Rus) b. Pritchard (N.Zel) 22-4. 75 kg. Quarti: Volnova (Kaz) b. Marshall (Gb) 16-12; Shields (Usa) b. Laurell (Sve) 18-14; Li Jinzi (Cina) b. Spencer (Can) 17-14; Torlopova (Rus) b. Ogoke (NIg) 18-8.
Calcio DONNE Semifinali: Canada-Usa 3-4 d.t.s. (Sinclair/C al 22’ p.t.; Rapinoe/U al 9’, Sinclair/C al 22’, Rapinoe/U al 25’, Sinclair/C al 28’, Wambach/U su rig. al 35’ s.t.; Morgan/U al 18’ s.t.s.). Francia-Giappone 1-2 (Ogimi/G al 32’ p.t.; Sakaguchi/G al 4’, Le Sommer/F al 31’ s.t. Finale (9/8): Usa-Giappone. Finale terzo posto (9/8): Canada-Francia.
Canoa sprint UOMINI
Semifinali: Kenny (Gb) b. Phillip (Tri) 2-0; Bauge (Fra) b. Perkins (Aus) 2-0. DONNE Velocità. Finale 5-8˚ posto: 5. Krupeckaite (Lit); 6. Guerra Rodriguez (Cuba); 7. Shulika (Ucr); 8. Panarina (Bie). Quarti: Pendleton (Gb) b. Panarina (Bie) 2-0; Meares (Aus) b. Shulika (Ucr); Vogel (Ger) b. Krupeckaite (Lit); Guo Shuang Cina) b. Guerra Rodriguez (Cuba). Omnium (dopo 3 prove: giro lanciato, corsa a punti, eliminazione): 1. Trott (Gb) punti 12 (1+10+1); 2. Hammer (Usa) 12 (5+5+2); 3. Edmondson (Aus) 17 (3+11+3).
K1. Semifinali (i primi 8 tempi in finale): 1. Van Koeverden (Can) 3’28"209; 2. Hoff (Ger) 3’29"294; 3. Larsen (Nor) 3’29"547; 4. Yurenia (Bie) 3’29"825; 5. Poulsen (Dan) 3’30"247; 6. Gustafsson (Sve) 3’31"149; 7. Brabants (Gb) 3’30"769; 8. Cubelos (Spa) 3’31"833. Batterie: I. 1. Van Koeverden (Can) 3’28"697; 7. BENASSI 3’35"543 (el.).
Equitazione
C1. Semifinali (i primi 8 tempi in finale): 1. Goubel (Fra) 3’51"811; 2. Brendel (Ger) 3’52"122; 3. Oldershaw (Can) 3’52"197; 4. Vajda (Ung) 3’52"365; 5. Cal Figueroa (Spa) 3’52"767; 6. Shtokalov (Rus) 3’53"305; 7. Menkov (Uzb) 3’53"257; 8. Zhukouski (Bie) 3’54"002.
1. Shelton-Big Star (Gb) 0 penalità; 1. Van der Vleuten-Verdi (Ola) 0 penalità; 1. Houtzager-Tamino (Ola) 0 penalità;
K2. Semifinali (i primi 6 tempi in finale): 1. Gelle-Vlcek (Slo) 3’12"690; 2. Oscarsson-Nilsson (Sve) 3’13"125; 3. Medvedev-Ryakhov (Rus) 3’12"901; 4. Smith-Wallace (Aus) 3’13"239; 5. Pimenta-Silva (Por) 3’14"017; 6. Fitzgerald-Ferguson (N.Zel) 3’15"307. Batterie (il 1˚ delle due batterie in finale): I. 1. Hollstein-Ihle (Ger) 3’15"263. II. 1. Dombi-Kokeny (Ung) 3’11"393.
Anelli. Finale: 1. Arthur NABARRETE ZANETTI (Bra) 15.90;
DONNE K4. Semifinali (i primi 5 tempi in finale): 1. Polonia 1’30"338; 2. Bielorussia 1’30"883; 3. Russia 1’31"824; 4. Gran Bretagna 1’32"550; 5. Francia 1’33"303. Batterie (i 1˚ delle due batterie in finale e il miglior tempo): I. 1. Ungheria 1’35"769. II. 1. Germania 1’31"633; 2. Portogallo 1’32"785.
Salto ostacoli. Squadre. Finale: 1. GRAN BRETAGNA; 2. OLANDA; 3. ARABIA SAUDITA. Individuale. 3ª qualificazione:
Ginnastica ARTISTICA UOMINI
2. CHEN Yibing (Cina) 15.800; 3. MATTEO MORANDI 15.733; 4. Balandin (Rus) 15.666; 5. Ablyazin (Rus) 15.633; 6. Ramos (P.Rico) 15.600; 7. Iovtchev (Bul) 15.108; 8. Molinari (Arg) 14.733. Volteggio. Finale: 1. YANG Hak Seon (S.Cor) 16.533; 2. Denis ABLYAZIN (Rus) 16.399; 3. Igor RADIVILOV (Ucr) 16.316; 4. Gonzalez Sepulveda (Cile) 16.183; 5. Mikulak (Usa) 16.050; 6. Botella Perez (Spa) 15.866; 7. Koczi (Rom) 15.633; 8. Thomas (Gb) 15.533. ARTISTICA DONNE
Ciclismo
Parallele asimmetriche. Finale: 1. Aliya MUSTAFINA (Rus) 16.133;
UOMINI
2. HE Kexin (Cina) 15.933;
Velocità. 1. Jason KENNY (Gb);
3. Elizabeth TWEDDLE (Gb) 15.916;
2. Gregory BAUGE (Fra);
4. Yao Jinnan (Cina) 15.766; 5. Komova (Rus) 15.666; 6. Seitz (Ger) 15.266; 7. Tsurumi (Giap) 14.966; 8. Douglas (Usa) 14.900.
3. Shane PERKINS (Aus). Finale: Kenny (Gb) b. Bauge (Fra) 2-0. 3˚posto: Perkins (Aus) b. Phillip (Tri) 2-0.
MARTEDÌ 7 AGOSTO 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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IL MEDAGLIERE
Vistointv 1
2 di ENRICA SPERONI
Il paradiso di Campriani e la cantina di Schwazer
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Il fumo della polvere da sparo, il nero della pece sulle mani delle saltatrici in alto e il bianco della polvere di magnesio: anche loro sono protagonisti dell’Olimpiade. Ne fanno parte, sono gli attrezzi del mestiere. 1 Il fucile del croato Glasnovic del tiro a volo, ancora fumante. 2 La polacca Anna Rogowska con le mani nere di pece per impugnare l’asta prima del salto. 3 Paracalli e magnesio per la cinese Jao Jinnan, che si prepara a salire sull’attrezzo per la finale delle parallele asimetriche AP/ REUTERS/ AFP
«Siamo in cantina, ovviamente, con lo stato d'animo». Prendiamo in prestito l'espressione di Franco Bragagna in apertura del collegamento Rai con l'atletica. L'esclusione di Alex Schwazer dalla 50 km di marcia perché positivo all'epo in un controllo della Wada è una mazzata per tutti, non solo per l'olimpionico di Pechino. E l'intervento in telecronaca di Stefano Tilli non migliora la situazione. L'ex velocista stigmatizza l'esplosione di improperi sui social network ("traditore" tra i più gettonati), invita a non buttare la croce addosso al ragazzo ma, al contrario, è il momento di stare vicino a lui e alla sua famiglia. Bragagna sottolinea che "traditore" non é uno sproposito perché Schwazer ha tradito la fiducia, ma Tilli non ci sta. Per lui è «uno sportivo che ha sbagliato». Troppo comodo archiviarlo così. Lo sportivo che sbaglia é quello che fa una falsa partenza o, per restare alla marcia, quello che in gara cede alla corsa. Errori senza preavviso e senza volontarietà, come quando inciampi e cadi. Il doping ha perso questo
Hockey prato
Pallamano
Tiro a segno
DONNE
UOMINI
Carabina 50 m 3 posizioni. Finale:
Qualificazioni 5 giornata su 5 (le prime due di ogni girone in semifinale)
Qualificazioni 5 giornata su 5 (le prime 4 di ogni girone ai quarti)
Gr. A: Giappone-Cina 1-0; Corea del Sud-Belgio 3-1; Gran Bretagna-Olanda 1-2. Classifica: Olanda 15; Gran Bretagna 9; Cina 7; Corea del Sud 6; Giappone 4; Belgio 2. Gr. B: Nuova Zelanda-Germania 0-0; Stati Uniti-Sudafrica 0-7; Argentina-Australia* giocata nella notte. Classifica: Nuova Zelanda 10; Argentina*, Australia* 9; Germania 7; Sudafrica, Stati Uniti 3.
Gr. A: Argentina-Tunisia 23-25; Islanda-Gran Bretagna 41-24; Francia-Svezia* giocata nella notte. Classifica: Islanda 10; Francia*, Svezia* 6; Tunisia 4; Argentina 2; Gran Bretagna 0. Gr. B: Ungheria-Serbia 26-23; Danimarca-Corea del Sud 26-24; Spagna-Croazia 25-30. Classifica: Croazia 10; Danimarca 8; Spagna 6; Ungheria 4; Serbia 2; Corea del Sud 0.
1. NICCOLÒ CAMPRIANI 1278.5 (1180+98.5); 2. KIM Jonghyun (S.Cor) 1272.5 (1171+101.5); 3. Matthew EMMONS (Usa) 1271.3 (1172+99.3); 4. Graff (Fra) 1271.0 (1171+100.0); 5. Zhu Qinan (Cina) 1270.2 (1170+100.2); 6. Sidi (Ung) 1269.0 (1168+101.0); 7. Bryhn (Nor) 1267.8 (1169+98.8); 8. Shcherbatsevich (Bie) 1267.3 (1171+96.3); 15. DE NICOLO 1165.
Lotta
Pallanuoto
GRECOROMANA
UOMINI
60 Kg. 1. Omid Haji NOROOZI (Iran): 2. Revaz LASHKHI (Geo); 3. Zaur KURAMAGOMEDOV (Rus); Ryutaro MATSUMOTO (Giap). Finale: Noroozi (Iran) b. Lashkhi (Geo). Bronzi: Kuramagomedov (Rus) b. Aliyev (Aze); Matsumoto (Giap) b. Kebispayev (Kaz). Semifinali: Lashkhi (Geo) b. Aliyev (Aze); Noroozi (Iran) b. Matsumoto (Giap). Quarti: Aliyev (Aze) b. Jung Jihyun (S.Cor); Lashkhi (Geo) b. Kuramagomedov (Rus); Matsumoto (Giap) b. Belmadani (Fra); Noroozi (Iran) b. Kebispayev (Kaz).
Qualificazioni 5 di 5 partite (le prime 4 di ogni girone ai quarti)
84 Kg. 1. Alan KHUGAEV (Rus). 2. Karam Mohamed Gaber EBRAHIM (Egi); 3. Danyal GAJIYEV (Kaz); Damian JANIKOWSKI (Pol). Finale: Khugaev (Rus) b. Ebrahim (Egi). Bronzi: Gajiyev (Kaz) b. Gegeshidze (Geo); Janikowski (Pol) b. Noumonvi (Fra). Semifinali: Khugaev (Rus) b. Gegeshidze (Geo); Ebrahim (Egi) b. Janikowski (Pol). Quarti: Gegeshidze (Geo) b. Rachyba (Ucr); Khugaev (Rus) b. Gajiyev (Kaz); Ebrahim (Egi) b. Noumonvi (Fra); Janikowski (Pol) b. Shorey (Cuba). 120 Kg. 1. Mijain LOPEZ NUNEZ (Cuba); 2. Heiki NABI (Est); 3. Riza KAYAALP (Tur); Johan EUREN (Sve). Finale: Lopez Nunez (Cuba) b. Nabi (Est). Bronzi: Kayaalp (Tur) b. Pherselidze (Geo); Euren (Sve) b. Chugoshvili (Bie). Semifinali: Lopez Nunez (Cuba) b. Kayaalp (Tur); Nabi (Est) b. Euren (Sve). Quarti: Lopez Nunez (Cuba) b. Pherselidze (Geo); Kayaalp (Tur) b. Byers (Usa); Nabi (Est) b. Banak (Pol); Euren (Sve) b. Babajanzadeh Darzi (Iran).
Nuoto Sincro duo. Programma libero: Qualificazioni: 1. Ishchenko-Romashina (Rus) 196.800; 2. Huang Xuechen-Liu Ou (Cina) 192.810; 3. Carbonell-Fuentes (Spa) 192.590; 4. Boudreau Gagnon-Marcotte (Can) 189.250; 5. Inui-Kobayashi (Giap) 186.400; 6. Iushko-Sydorenko (Ucr) 184.340; 7. LAPI-PERRUPATO 181.440; 8. Platanioti-Solomou (Gre) 178.04.
Gr. A: Kazakistan-Croazia 4-12; Grecia-Australia 8-13; Spagna-ITALIA 7-10. Classifica: Croazia 10; ITALIA 7; Spagna 6; Australia 4; Grecia 3; Kazakistan 0. Gr. B: Romania-Serbia 4-12; Ungheria-Stati Uniti 11-6; Gran Bretagna-Montenegro 4-13. Classifica: Serbia 9; Stati Uniti 8; Montenegro 7; Ungheria 4; Romania 2; Gran Bretagna 0.
Fossa. Finale: 1. Giovanni CERNOGORAZ (Cro) 146/150 (122+24+6 shoot off); 2. MASSIMO FABBRIZI 146 (123+23+5 shoot off); 3. Fehaid ALDEEHANI (Kuw) 145 (124+21+4 s.o.); 4. Diamond (Aus) 145 (125+20+3 s.o.); 5. Serrano (Spa) 144 (123+21); 6. Glasnovic (Cro) 143 (122+21); 8. PELIELLO 72/75.
Tuffi UOMINI Trampolino 3 m. Eliminatorie:
Qualificazioni 5 di 5 partite (le prime 4 di ogni girone ai quarti)
1. Zakharov (Rus) 507.65; 2. He Chong (Cina) 500.90; 3. Dumais (Usa) 486.60; 4. Hausding (Ger) 477.15; 5. Castillo Huerta (Mex) 475.25; 20. BENEDETTI 433.05 (el.); 24. RINALDI 400 (el.).
Quarti di finale (oggi): Giappone-Cina; Russia-Brasile; Stati Uniti-Rep. Dominicana; ITALIA-Corea del Sud.
Pesi UOMINI 105 kg. 1. Oleksiy TOROKHTIY (Ucr) 412 (185 strappo+227 slancio); 2. Navab NASIRSHELAL (Iran) 411 (184+227); 3. Bartlomiej BONK (Pol) 410 (190+220).
Tennistavolo UOMINI Squadre. Semifinali: Cina c. Germania 3-1; Corea del Sud b. Hong Kong 3-0.
Una giornata tra la gioia e la rabbia
UOMINI
UOMINI
DONNE
Gazzetta.it
Tiro a volo
Pallavolo
Gr. A: Australia-Polonia 3-1 (25-21, 25-22, 18-25, 25-22); ITALIA-Bulgaria 0-3 (30-32, 20-25, 19-25); Gran Bretagna-Argentina 0-3 (18-25, 18-25, 15-25). Classifica: Bulgaria, Polonia, Argentina 9; ITALIA 8; Australia 7; Gran Bretagna 0. Gr. B: Russia-Serba 3-0 (25-15, 25-20, 25-17); Stati Uniti-Tunisia 3-0 (25-15, 25-19, 25-19); Brasile-Germania* giocata nella notte. Classifica: Stati Uniti 13; Russia 11; Brasile* 8; Germania*, Serbia 5; Tunisia 0.
alibi. Il doping risponde a un progetto e chiede un consenso. L'atleta non può rifugiarsi nel non sapevo, mi sono fidato del medico. Il tempo dei magheggi a mia insaputa è finito: ci vuole un'adesione dopo aver pesato rischi e benefici. Il caso epo ha tracimato su un pomeriggio prezioso per l'Italia. A partire dall'oro di Niccolò Campriani nella carabina 50 m tre posizioni da lui definita «più divertente rispetto all'agonia della carabina 10 metri». Che per lui fu un'agonia d'argento. Sul divertimento gli crediamo sulla parola e con quella faccia puó dire ciò che vuole. Nell'intervista Rai ha incantato per la felicità composta ma luminosa e per l'Intelligenza della semplicità. Sembra una persona speciale. Il bronzo di Morandi agli anelli e l'argento di Fabbrizi nel tiro a volo ci avevano messo di buonumore. La tensione per quei piattelli da colpire, più piccoli di un cd e in viaggio a 120 km all'ora, diventava un sorriso nel vedere l'azzurro in mutandoni bianchi. Ma poi siamo finiti in cantina. Purtroppo.
Vela UOMINI Laser. Finale: 1. Tom SLINGSBY (Aus) 43 (2-1-2-6-9-2-14-1-1-1-18); 2. Pavlos KONTIDES (Cip) 59 (9-4-1-1-2-4-12-7-7-4-20); 3. Rasmus MYRGREN (Sve) 72 (11-5-4-5-25-10-4-9-10-2-12). 470 (con scarto): 1. Belcher-Page (Aus) 16; 2. Patience-Bithell (Gb) 17; 3. ZANDONÀ-ZUCCHETTI 46 (6-26-1-8-6-13-84); 4. Calabrese-De la Fuente (Arg) 46; 5. Snow-Hansen-Saunders (N.Zel) 47. 49er. Classifica: 1. Jensen-Outteridge (Aus) 48 (8-1-2-4-2-1-10-6-9-5-4-1-1-1); 2. Burling-Tuke (N.Zel) 76; 3. Lang-Norregaard (Dan) 108; 9. SIBELLO-ANGILELLA 132 (14-11-13-10-11-78-12-15-3-13-18-9-5). DONNE Laser Radial. Finale: 1. XU Lijia (Cina) 35 (5-8-11-3-5-41-4-1-2-2); 2. Marit BOUWMEESTER (Ola) 37 (6-3-45-6-1-4-3-6-1-4);
DONNE
3. Evi VAN ACKER (Bel) 40 (3-23-8-1-5-8-1-8-3-6);
Squadre. Semifinali: Cina b. Corea del Sud 3-0.
19. CLAPCICH 159 9-27-18-25-21-19).
(20-16-24-7-
L’altoatesino Alez Schwazer, 27 anni La giornata olimpica minuto per minuto con la cronaca di tutti i campi di gara e gli approfondimenti sulle gare principali con i big italiani e stranieri Da Casa Italia quindi la serata, oltre alle immagini della festa per i medagliati Campriani (oro, tiro a segno), Fabbrizi (argento, tiro a volo) e Morandi (bronzo, ginnastica, anelli), arrivano anche le dure parole del presidente Petrucci nella conferenza stampa sul caso del marciatore olimpionico. Andrea Baldini, oro nel fioretto a squadre, si è concesso con noi un giro sul London Eye. Le immagini nel centro commerciale più grande d'Europa che è diventato il punto di ritrovo per gli atleti del Villaggio olimpico e le accorate ma serene parole di Tania Cagnotto, dopo il 4˚ posto nel trampolino. LE GALLERY Le immagini più belle dell'Olimpiade nelle gallery dedicate alle imprese da ricordare, alle imprese speciali I RISULTATI Nello speciale sui Giochi di Londra tutti i risultati in tempo reale, il programma (anche in video con la rubriche London Today e Azzurri in gara), il medagliere aggiornato dopo ogni prova e le schede video dei nostri atleti di punta GDS
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTEDÌ 7 AGOSTO 2012
MARTEDÌ 7 AGOSTO 2012
laRiflessione di LUCA CHIABOTTI
on il Kazakistan del presidente a vita NursulC tan Nazarbayev davanti alla Germania (e fino a ieri anche alla Russia) nel medagliere a metà dei Giochi, si può affermare che non sono più le Olimpiadi di una volta. Nono Paese più esteso del Mondo e quello con la maggiore ricchezza potenziale pro capite, è stato davanti ai passati dominatori con 6 ori a 5 e 16 milioni di abitanti a 140. Piccolo particolare: la Russia di medaglie ne ha conquistate ben 42, ma contano gli ori (fino a ieri meno) e i kazaki, quando sono saliti sul podio (o meglio salite: 4 sono donne), hanno vinto: 4 volte nel sollevamento pesi, nel triplo femminile e nel ciclismo. Il Kazakistan a Pechino era salito sul po-
l’Editoriale
di ANDREA MONTI
a gloria e la vergogna. Lo sport italiano vive un estremo e l'altro dell'arco emotivo in L una sola giornata che purtroppo ricorderemo a lungo, e per le ragioni sbagliate. La gloria, che va comunque celebrata prima dello scandalo, è scritta nei nomi di Niccolò Campriani, oro nella carabina, Massimo Fabbrizi, argento nel tiro a volo, Matteo Morandi, bronzo agli anelli. La vergogna devastante, sbalorditiva rimarrà per sempre legata a quello di Alex Schwazer. Non ci sono giri di parole per raccontare un’infamia che ha portata mondiale: l'uomo simbolo dell' atletica italiana è dopato. Sorpreso da un controllo della Wada, l'agenzia mondiale antidoping, ammette tutto nella sconvolgente intervista con Pierangelo Molinaro che pubblichiamo. «Sì, ho comprato l'Epo su internet. Volevo essere il più forte». Il candore dell'ammissione — temo assai parziale — è pari solo alla scelleratezza. La confessione non riscatta neppure per un attimo l'enormità dell'imbroglio.
una punizione esemplare ci soddisfa più di mille sospetti. Mi dispiace, Schwazer merita umana comprensione ma nessun pietismo. La sua confessione somiglia terribilmente ad altre che abbiamo già ascoltato: ho sbagliato, ho deciso e fatto tutto da solo. Un'assunzione di responsabilità personale apparentemente onorevole, ma che sembra fatta apposta per nascondere i complici e il contesto. L'imbroglio sistematico, e sistemico, che alimenta lo scandalo doping. Se poi fosse vero quanto trapela in queste ore, e cioè che Alex era da tempo nel mirino dei magistrati per una storiaccia che coinvolge altri atleti e vecchi stregoni, la sola confessione che potrebbe davvero redimerlo è una ricostruzione completa, approfondita, veritiera di quanto è accaduto. È ciò che chiede l'Arma dei Carabinieri a cui appartiene lui ma anche un campione come Fabbrizi che ieri stringeva al petto il tricolore mormorando «per questo morirei». È quanto si attendono gli sportivi italiani come risarcimento per tante speranze mal riposte.
Attenzione però: l'operazione verità non finisce qui. Resta da chiedersi come il numero uno (e due, tre, quattro, cinque...) dell'atletica italiana sia uscito così palesemente fuori controllo. Il Coni, che sul versante doping fin dal caso Fuentes ha una fedina immacolata e comunque migliore di tanti corrispettivi stranieri, ha deciso di lasciare a casa Schwazer appena due ore dopo la comunicazione della Wada. Decisione corretta e tempestiva, ma anche ovvia. Ora occorre capire perché e come il caso sia sfuggito ai nostri controlli preolimpici. Quale grado di vigilanza abPremessa scontata e bia esercitato la Fidal. doverosa. Il doping è Per quale motivo, in da sempre la piaga puun mondo dove la culrulenta dello sport pro- Alex Schwazer, 27 anni, oro a Pechino IPP tura del sospetto è un fessionistico. Lo dicono i nostri occhi, anche in questi giorni. Lo con- triste obbligo, nessuno si sia chiesto che cosa fermano il buon senso e certi strabilianti crono- stesse combinando Schwazer nei mesi di mistemetraggi. Lo ha ripetuto ancora nella cerimo- rioso ritiro sui suoi bricchi e a St. Moritz, circonnia d'apertura il capo del Cio, Jacques Rogge. dato da una sua squadra di allenatori e mentori Perchè non credergli sulla parola? Tuttavia li- che con la federazione non ha nulla a che fare. quidare la faccenda con il classico «tutti dopa- Sarà opportuno, nei prossimi giorni e al più preti» è una fesseria, prima che un'ingiustizia per sto possibile, ricostruire tutti i controlli a cui è quelli, e sono tanti, che vincono senza barare. stato sottoposto. Capire perché la Wada, il 30 Altrettanto inutile è il gossip selettivo che tra- luglio, sia riuscita ad arrivare esattamente in volge questo o quell'atleta, la nuotatrice cinese quella breve finestra in cui l'Epo è ancora rintracciabile nel sangue. Davvero non era possibie non quella lituana, ugualmente velocissima, le fermare Alex tempo fa, prima che la bomba ugualmente diciassettenne. Potrei riempire pa- che portava in corpo esplodesse proprio alla vigine con le voci e i sospetti (senza prove, ahi- gilia della gara olimpica, sotto gli occhi del noi) che ognuno nell'ambiente raccoglie in mondo intero? L'imbroglio di un atleta, per grande quantità. L'unico punto fermo in questa quanto famoso, non significa la disgrazia dello foresta di verità mobili è il diritto. Il doping si sport italiano. Non c'è Paese che non abbia docombatte con i controlli: il sangue talvolta men- vuto affrontare simili vergogne. Ma ora siamo te, altre dice la verità (e anche le urine). Ma chi noi a dover salire sul podio della verità. Con è beccato, a questo punto, non dovrebbe più tutto il rispetto per i nostri atleti, qui a Londra, tornare sui campi di gara. Parliamoci chiaro: a questo punto non c'è gara più importante. non li prenderemo mai tutti, ma la certezza di © RIPRODUZIONE RISERVATA In un sol colpo, Schwazer deturpa la bellezza di questa Olimpiade e getta un'ombra maligna che si allunga sino alla medaglia d'oro conquistata a Pechino. La sua carriera è stroncata. Ma la storia non finisce qui e stavolta sarà bene andare sino in fondo. Il Coni, la federatletica, noi giornalisti che lo abbiamo cantato come uomo e come campione: tutti insieme siamo chiamati a uno sforzo di verità senza badare alle conseguenze e alle convenienze. E soprattutto senza l'ipocrisia che troppo spesso si nasconde sotto le confortevoli coperte della retorica.
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KAZAKISTAN DAVANTI ALLA GERMANIA QUANTE SORPRESE NEL MEDAGLIERE dio 13 volte, 5 nella lotta che è appena cominciata. Il tassametro può continuare a correre. Ma più che la performance kazaka, è più significativo il calo russo, solitamente terza potenza alle spalle di Cina e Stati Uniti, già in fuga e oltre le 60 medaglie a testa. Nel 2008 i russi hanno chiuso con 23 ori, per ora sono a 7, il recupero appare difficile, nonostante atletica e lotta siano agli inizi. Ma se la Germania è a rischio crollo, c’è un’altra grande potenza in angoscia, l’Australia, 2 ori finora (furono 14 nel 2008) con il nuoto, che le garantisce circa il 50% delle medaglie, che è finito. Poi c’è la Spagna, mai una superpotenza ma stavolta vicina al drammatico flop. Non ha ancora vinto un oro,
laPuntura
LA GLORIA E LA VERGOGNA
LA GAZZETTA DELLO SPORT
di ROBERTO PELUCCHI
f L'estate ci sta dicendo che noi italiani siamo imbattibili nel fioretto, fenomenali con fucili e pistole, insuperabili nel patteggiamento con doppio avvitamento.
non ha raccolto nulla dal ciclismo, zero dal tennis. Sarà il Kazakistan la nazione rivelazione a Londra? Se a Pechino, alla fine, i valori si consolidarono, il sollevamento pesi ha portato questo Paese e la Corea del Nord nella top 11 delle medaglie olimpiche. Vero che la grandi nazioni lo sono perché eccellono in tante discipline (la Cina finora ha vinto medaglie in 15 sport, la Russia in 13) ma non consideriamo i forzuti kazaki come un effetto distorto dei Giochi: senza scherma e tiro, l’Italia sarebbe tra Brasile e Giamaica, oltre il ventesimo posto. © RIPRODUZIONE RISERVATA
cinqueCerchi
Le tre favole che ci consolano dall’amarezza Campriani ha vinto l’oro della fedeltà, Fabbrizi l’argento della simpatia
laVignetta di LORENZO CASTELLANI
Niccolò Campriani dopo l’argento ha vinto un oro nel tiro a segno LAPRESSE di FAUSTO NARDUCCI
TwitTwit
I CINGUETTII DEL GIORNO
TANIA CAGNOTTO Tuffatrice, olimpica azzurra
Ho fatto stare male tante persone ieri... Mi spiace, avrei voluto farvi piangere x la gioia... grazie per avermi dimostrato così tanto affetto!! @TCagnotto
ALDO MONTANO Schermidore, olimpionico azzurro
Questa però è la più bella !!!! @aldomontano0586
RIO FERDINAND Calciatore inglese
La notte più divertente da secoli alla cena di club! E dopo i discorsi/balli/canti dei nuovi arrivati di fronte alla squadra! @rioferdy5
USAIN BOLT Velocista, olimpionico giamaicano
Buona Giornata dell’Indipendenza, Giamaica @usainbolt
KEVIN PRINCE BOATENG Calciatore ghanese
Che vita sarebbe senza tutta questa bella musica? @KPBofficial
no: oro. Due: bronzo. U Tre: argento. L’ordine non è statisticamente corretto ma scandisce le medaglie che piombano in rapida successione sull’Olimpiade italiana in questo lunedì che per il resto vorremmo cancellare dalla nostra vita. Tre impennate che ci tengono su il morale prima della tegola più inattesa: Schwazer positivo. Ma Campriani, Fabbrizi e Morandi, stavolta in successione qualitativa, hanno in più il merito di trascinarci a quota 17 medaglie che vale il 60 posto nel medagliere, in linea col traguardo dei 26 podi a sei giornate dal termine. Tanto più che al totale bisogna aggiungere le medaglie virtuali della boxe che ci verranno consegnate l’ultimo giorno senza quella di Valentino, sconfitto ieri ai quarti. Tre eroi, tre storie. Quella di Niccolò Campriani, 24enne fiorentino, è l’oro della fedeltà. La fedeltà a un sogno passato attraverso la beffa di Pechino, quando l’ultimo tiro gli costò il podio, e l’argento della carabina 10 metri di lunedì scorso (oltre che dalla delusione della carabina libera a terra) prima del trionfo annunciato nelle amate tre posizioni. Niccolò, il genio laureato in ingegneria in America, ha fatto capire chi era con i 1180 punti delle qualificazioni, ma in finale, dove un errore può costarti tutta la gara, poteva non bastare. Alla fine gli 8 punti di vantaggio sono diventati sei, sul coreano Kim, e l’imperterrito finanziere ha potuto gioire con un mezzo inchino. Appena una piccola nota di gioia su quel volto paffutello che rimarrà impresso sul nostro medagliere. La seconda storia è quella di Massimo Fabbrizi da San Bene-
detto del Tronto, argento di simpatia. Un carabiniere alla Carlo Verdone che ha saputo scherzare anche sull’oro sfumato allo shoot-off contro il croato di passaporto italiano Giovanni Cernogoraz. Anche perché il nostro Massimone alla medaglia ci era arrivato da terzo e dopo i due errori al 5˚ e 11˚ piattello rischiava di rimanere fuori dal podio. I due tiri (a volo e a segno) chiudono qui, con un bilancio di 2 ori e 3 argenti che, fra le discipline azzurre, è secondo solo alla scherma. La terza favola è quella di Matteo Morandi, il lombardo di Vimercate che rinverdisce la nostra tradizione agli anelli a otto anni dal bronzo di Jury Chechi, amico e maestro a cui ha dedicato qualche battuta scherzosa. Lui sì che ne ha viste di finali olimpiche: il bronzo arriva dopo il 50 posto di Atene e il 60 di Pechino, attraverso la disciplina e la dedizione di un padre di famiglia (la figlia Gaia ha solo 10 mesi) che ha sempre creduto nella ginnastica. Alla sua medaglia credevamo più che a quella di Busnari e così è stato, anche se l’inserimento finale ai vertici del brasiliano Nabarrete Zanetti l’ha retrocesso dal 20 al 30 posto. Il martedì annuncia una seconda parte del calendario tradizionalmente non favorevole al nostro medagliere, spuntato dalle assenze di Schwazer e dalla presenza a mezzo servizio di Donato nell’atletica. Ginnastica ritmica, vela, nuoto di fondo, canoa e taekwondo, oltre alla boxe e agli sport di squadra, lasciano aperta qualche possibilità, ma non aspettatevi una pioggia di medaglie. E allora affidiamoci già oggi a Vanessa Ferrari, che al corpo libero dopo tanti problemi potrebbe riscoprirsi vincente. Siamo quasi al rush finale. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTEDÌ 7 AGOSTO 2012
LIPPI
SABATO LA SUPERCOPPA ITALIANA L’INTERVISTA
«Juve, vola alto Il Napoli cresce Date fiducia a Giovinco e a Insigne» Il tecnico del Guangzhou è doppio ex: «Sono due squadre del cuore, una di più... I bianconeri osino anche in Champions»
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I NUMERI
Così si scrive Lippi in ideogrammi cinesi: si pronuncia «Li-Pi», la traduzione è «dentro pelle»
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DAL NOSTRO INVIATO
G.B. OLIVERO PECHINO
La Supercoppa di sabato è anche la sua partita: perché ha allenato sia la Juve sia il Napoli e perché è l’ambasciatore del nostro calcio in Cina. Marcello Lippi, però, non sarà in tribuna al Nido d’Uccello: quel giorno il suo Guangzhou è impegnato in campionato. Allora Lippi prova ad anticipare la Supercoppa con noi ricordando che l’ultima volta che la Juve ha alzato quel trofeo lui era in panchina e la storia era simile a quella di oggi. Era il 2003, si giocava all’estero (America) e si sfidavano le due squadre che avevano chiuso la stagione precedente con una finale (la più prestigiosa: quella di Champions). La Juve aveva perso a Manchester contro il Milan ai rigori e sempre ai rigori vinse la Supercoppa contro i rossoneri al Giants Stadium. Conte, allora giocatore, re-
trofei conquistati in carriera da Lippi: 13 con la Juventus più il Mondiale vinto con l’Italia a Germania 2006
stò in panchina per tutta la partita: chissà cosa darebbe per poter ripetere a Pechino la stessa esperienza. Lippi, dopo la sconfitta in Coppa Italia contro il Napoli ripartire con una vittoria per la Juve conta di più?
«La Juve ha iniziato l’anno scorso una ricostruzione totale, cosa non semplice ma che ha subito portato un risultato straordinario. Adesso ha una quadratura notevole. Succede di perdere come in Coppa Italia contro il Napoli, ma è stato molto più importante ritrovare una filosofia di gioco, la competitività e una evidente juventinità. Ecco perché per i bianconeri in Supercoppa non ci devono essere pressioni particolari». Con quali obiettivi la Juve può affrontare la Champions?
«Con l’obiettivo di divertirsi e di essere ambiziosa. La squadra è competitiva, i nuovi acquisti sono forti, Buffon e Pirlo sono fuoriclasse. In Europa ci sono due squadre, il Barcellona e il Real Madrid, davanti a tutti. Poi c’è un gruppetto di cinque o sei formazioni tra cui la Juve».
no determinanti i sorteggi, gli episodi, il momento in cui affronti un avversario. Se il Barcellona o il Real li trovi solo in semifinale o finale significa che nel frattempo hai fatto un certo percorso e sei cresciuto». Alla Juve serve un grande attaccante?
«L’idea del gruppo viene e verrà sempre prima, ma se la società lo riterrà opportuno un campione arriverà». Condivide l’accostamento tra la Juve di Conte e la prima Juve di Lippi?
«Ci sono dei punti di contatto: motivazioni, impegno, voglia di vincere. E mi fa piacere che vengano notati».
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La Juve di Conte somiglia alla mia per motivazioni, impegno e voglia di vincere
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partite alla guida del Guangzhou Evergrande. Lippi è arrivato all’11a giornata: finora il bilancio è di 5 vittorie, 3 pareggi e 2 sconfitte. Il Guangzhou comanda il campionato cinese con 40 punti. Il tecnico italiano ha firmato con il club cinese un contratto fino alla fine del 2014, per oltre 25 milioni di euro complessivi
Quanto perderebbe la Juve per una eventuale squalifica di Conte?
«Qualcosa, ma non tanto. Antonio partecipa molto alle partite, al punto da perdere la voce, ma è più importante il lavoro che fa in settimana. E quello continuerebbe a svolgerlo anche in caso di squalifica». Quanto incide percentualmente sul lavoro di un allenatore quello che fa in panchina durante una gara?
«Il 10 per 100. Mentre il 90 per 100 lo fa in settimana». Che idea si è fatto della vicenda che riguarda Conte?
«Io conosco Antonio, è una persona di autentica limpidezza e serietà. Non mi sembra
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Giovinco-Insigne sono pronti. Ma devono affidarsi completamente ai loro allenatori
Quale può essere il trucco da usare per ridurre il gap?
«La chiave è la convinzione nel lavoro e nelle proprie qualità. Il pensiero di poter battere tutti. Poi in Champions so-
LIPPI SU CONTE «PERSONA LIMPIDA»
SUI GIOVANI TALENTI «SI FACCIANO GUIDARE»
MARTEDÌ 7 AGOSTO 2012
Sabato alle 14 al Nido d’uccello Diretta tv su Rai 1 La Supercoppa italiana tra la Juventus campione d’Italia e il Napoli vincitore della Coppa Italia si gioca sabato 11 a Pechino, nel «Nido d’uccello», lo stadio che ha ospitato le Olimpiadi 2008. Calcio d’inizio alle 20 locali, le 14 in Italia: diretta tv su Raiuno.
i numeri CON LA JUVE
IORIO/IPP/AFP
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LA PARTITA
i numeri CON IL NAPOLI
Marcello Lippi, 64 anni, dallo scorso maggio si è trasferito in Cina per allenare il Guangzhou Evergrande
LA GAZZETTA DELLO SPORT
L’accoglienza dei tifosi cinesi all’aeroporto di Pechino e all’Olympic Stadium. Sopra Andrea Pirlo, 33 anni, sotto Gigi Buffon, 34 PHOTOVIEWS-LAPRESSE
Guardiamo al campionato: la Juve è favorita?
«Sì, in questo momento non vedo squadre forti come la Juventus. Il Napoli sta crescendo bene, l’Inter ha chiuso un ciclo e prova a riaprirne un altro, il Milan ha dovuto fare cessioni eccellenti ma ha ottimismo e fiducia. La Roma sta allestendo una formazione di alto livello. Ma la Juventus resta davanti». Com’è la sua giornata-tipo a Guangzhou?
«Dopo i primi due mesi in albergo, ho preso una casa. Il calcio domina la giornata. Al mattino programmo il lavoro e studio gli avversari. Poi mi informo attraverso Sky, internet e i giornali italiani. Nel pomeriggio intorno alle 18 (prima fa troppo caldo) c’è l’allenamento. Io e la squadra ci stiamo ancora conoscendo, ma i risultati sono buoni: primi in campionato, in semifinale in Coppa di Cina e nei quarti della Champions League asiatica». Qual è la cosa più difficile da insegnare?
«Faticano ad alzare i ritmi e c’è poco movimento senza palla. Sull’alimentazione, invece, ho preferito non intervenire». Lei a tavola si è adattato?
che abbia fatto nulla di male». Al posto di Conte andrebbe in panchina Massimo Carrera, altro suo ex giocatore.
«Massimo conosce bene la filosofia dell’ambiente bianconero. Ha passione, volontà, determinazione, serietà. Quando lo allenavo io, mi dava l’idea di un ragazzo che avrebbe avuto continuità nel mondo del calcio anche se non sapevo quale strada avrebbe intrapreso». Molti giocatori della Juve di Lippi sono diventati allenatori o assistenti: se lo aspettava?
«Erano grandi giocatori e grandi uomini. Le caratteristiche comuni erano la passione e la serietà. All’epoca non avrei saputo dire chi sarebbe diventato allenatore, ma ero sicuro che avrebbero fatto bene qualunque cosa». Sabato sera Juve-Napoli ci divertirà?
«Credo di sì. Dalle amichevoli mi sembra che le due squadre stiano già tornando sui livelli dell’anno scorso. Rispetto al Napoli, la Juve ha avuto un’estate più condizionata dall’assenza dei nazionali». Giovinco e Insigne sono pronti per un ruolo di primo piano?
«Sono pronti. Però devono affidarsi completamente alle rispettive guide: Conte e Mazzarri».
«Mi capita di mangiare cinese anche se evito i piatti troppo speziati. Mangio molte zuppe, carne e pesce alla griglia. Quando mi viene voglia di una pasta alla carbonara o di spaghetti con pomodoro e basilico ci sono un paio di ristoranti italiani in cui vado con lo staff. Ormai siamo in sette: a me, Pezzotti, Maddaloni, Gaudino e Rampulla si è aggiunto il fisioterapista Silvano Cotti e ha una consulenza il dottor Castellacci, che ogni mese e mezzo passa quindici giorni qui con noi». Ma è vero che sabato l’hanno fatta arrabbiare?
(risata) «Sì, è vero. Eravamo 1-1 a 20’ dalla fine, stavamo giocando bene e ci hanno annullato un gol per fuorigioco inesistente: roba di un metro. E siccome già la partita precedente c’erano stati errori gravi, sono esploso. Certo che se va avanti così il mio proposito di stare tranquillo con gli arbitri va a farsi benedire...». Lippi, per chi tifa sabato sera?
«Juve e Napoli sono entrambe nel mio cuore, ma una delle due un po’ di più...».
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Pechino bianconera Che folla all’arrivo Applausi e cori in italiano per Buffon, Conte e... Del Piero Ma anche contro Palazzi DAL NOSTRO INVIATO
PECHINO
Perfino i gridolini e le lacrime delle ragazzine, come se ci fosse Justin Bieber a cantare e non la Juve ad allenarsi. Pechino pazza di Juve dal mattino fino a sera. La scena più divertente arriva poco prima del tramonto, durante l’allenamento, quando un ragazzotto cinese viene praticamente costretto a togliersi la maglia del Milan in tribuna. Lui lo fa con grande timidezza e un po’ di paura, ma poi la gira e mostra che la indossava solo perché c’era il nome di Pirlo meritandosi un applauso, ma non il permesso di mettere nuovamente la maglietta. L’arrivo La Juve è sbarcata in Cina da Francoforte alle 8,20 di ieri mattina: volo tranquillo, senza turbolenze. Ad attendere il gruppo c’era il comitato di benvenuto ufficiale, con tanto di cartello, ma soprattutto c’erano cinquecento tifosi vocianti che hanno trasmesso grande entusiasmo alla squa-
Juve subito in campo: problemi per Lichtsteiner, tutto okay per Barzagli e Vucinic
dra. I ragazzi cinesi indossavano quasi tutti la maglietta bianconera (da queste parti non è il caso di chiedersi se fosse il prodotto ufficiale venduto dalla società...) e cantavano in un apprezzabile e sorprendente italiano cori di ogni genere: da quelli classici di incitamento a quelli pungenti se non proprio offensivi nei confronti di Milan, Inter, Napoli e... Palazzi. Già, l’eco di Scommessopoli ha fatto il giro del mondo ed è arrivata fin qui. L’allenamento Dopo aver lascia-
to la valigia in hotel, i giocatori sono subito scesi in campo per la corsetta sciogli-gambe, soluzione classica dopo un lungo volo. Il vero allenamento, l’unico aperto al pubblico durante la settimana, si è svolto nel pomeriggio di fronte a circa 400 spettatori che hanno speso 5 euro per vedere il riscaldamento, una partitella e poi un massacro atletico. I giocatori hanno corso a velocità media per sedici volte da porta a porta: in pratica facevano circa 15 secondi di lavoro e altrettanti di recupero prima di ripartire. Poi hanno ripetuto lo stesso esercizio su metà campo finendo comprensibilmente molto stanchi. Buffon si è allenato in palestra, il fastidio all’anca evidentemente non è ancora scomparso del tutto, ma oggi sarà in campo. Gigi è stato il più applaudito insieme a Conte e a... Del Piero, il cui fantasma continua a seguire la Juve. Ieri la maggior parte delle magliette aveva il suo nome e il suo numero. Lichtsteiner ha interrotto prima l’allenamento per un leggero fastidio a una coscia, mentre Pepe ha lavorato a parte per completare il recupero dallo stiramento rimediato al Trofeo Tim. Buone notizie, invece, da Vucinic e Barzagli che hanno disputato la partitella con i compagni: Mirko ha anche segnato un gran gol, simile a quello realizzato in Coppa Italia contro il Milan, quasi a voler tranquillizzare tutti sulle sue condizioni in vista della Supercoppa. gb.o. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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SABATO LA SUPERCOPPA ITALIANA IL CALCIOSCOMMESSE
Stellini si dimette A Bari l’inchiesta stringe il cerchio L’ex collaboratore di Conte oggi sentito dai pm E il tecnico della Juve ingaggia la Bongiorno FRANCESCO CENITI
Una lettera di dimissioni, una mezza smentita, un acquisto in «difesa» e gli interrogatori che proseguono a Bari per tutta la settimana. Ieri è stata una giornata particolare per Cristian Stellini: il collaboratore di Antonio Conte alla Juve si è dimesso con una nota spedita al presidente Agnelli. Oggi l’ex giocatore del Bari, indagato per frode sportiva, sarà sentito dai pm nel nuovo filone d’inchiesta sul calcioscommesse. Ma c’è un’altra notizia che interessa l’allenatore bianconero: l’ingaggio di Giulia Bongiorno come avvocato di fiducia da affiancare all’altro legale personale, Antonio De Rensis. L’incarico diventerà effettivo nell’eventuale processo d’appello, vale a dire solo se Conte dovesse uscire con una condanna dalla sentenza della Disciplinare attesa per giovedì mattina (15 mesi la richiesta di Palazzi per due omesse denunce). Frizioni La società ha smentito
l’uscita dal collegio difensivo di Luigi Chiappero, legale del club. Ma che la situazione sia in evoluzione è sotto gli occhi di tutti. Lo stesso Michele Briamonte (altro avvocato della società oltre che membro del Cda) ha ammesso: «Se non ci sarà l’assoluzione che tutti auspichiamo, ci potrebbero essere delle modifiche o integrazioni». Insomma, l’unità è salva fino al primo grado e le frizioni restano per ora mascherate, ma ci sono. La Juve sta seguendo con grande attenzione lo sviluppo delle inchieste (non
Christian Stellini e Antonio Conte sul campo ITALYPHOTOPRESS
POSIZIONI STRALCIATE
Acerbis, Turati, Bertani e Pellicori davanti alla Disciplinare l’11 settembre Acerbis, Bertani, Joelson, Pellicori e Turati, le cui posizioni furono stralciate dal procedimento per calcioscommesse del 31 maggio, saranno davanti alla Disciplinare l’11 settembre. Cambiata la Commissione giudicante che sarà presieduta dall’avvocato Lo
sottovalutandole) e studierà bene mosse e varianti a tutela del club (non coinvolto). Agire con legali esterni potrebbe anche essere un modo per avere mani totalmente libere. Una cosa è certa: la dirigenza in questo momento mette la tutela del club sopra ogni cosa. E i ringraziamenti di «prassi», ma gelidi nei confronti di Stellini (ha appena patteggiato una squalifica di 2 anni e 6 mesi, ammettendo l’illecito di AlbinoLeffe-Siena) ne sono una dimostrazione lampante. La nuova inchiesta di Bari investe in pieno l’oramai ex collaboratore di Conte che nella lettera di dimissioni scrive: «Penso sia corretto dedicarmi con tutte le forze al chiarimento di quelle vicende, che riguardano esclusivamente la mia persona e non coloro i quali hanno semplicemente condiviso con me gli spazi di uno spogliatoio». L’inchiesta I pm di Bari sembrano avere prove a sufficienza per incastrare diversi giocatori. «Una scuola di calcioscommesse», è la definizione di un investigatore per spiegare il sistema. Giovani giocatori iniziati alle combine dai «senatori»; soldi da divedere negli spogliatori; gare vendute; scommesse clandestine; un giro d’affari ambiguo e capitali da riciclare. Insomma, un vero laboratorio nel quale i calciatori erano inseriti nel meccanismo. I pm giudicano altamente attendibili le rivelazioni fatte da Andrea Masiello e Vittorio Micolucci (oggi sarà sentito come persona informata sui fatti). Per ora nel mirino Bari-Treviso 0-1 (maggio 2008) e Salernitana-Bari 3-2 (maggio 2009), ma ci sarebbero altre partite combinate. Ci sono state, infatti, le prime ammissioni: solo una collaborazione può salvare i calciatori coinvolti da una squalifica pesante. La scorsa settimana dai pm Angellilis e Dentamaro sono sfilati Ranocchia e Gillet. Ieri è toccato a De Vezze (si è avvalso della facoltà di non rispondere), mentre è slittato l’interrogatorio di Gazzi. Oggi tocca appunto a Stellini e Micolucci, domani a Barreto, Lanzafame e Caputo. Giovedì sarà la volta di Guberti, Parisi e Marco Esposito. Ed è probabile che entro agosto siano ascoltati come persone informate sui fatti anche Conte e Perinetti (ex tecnico ed ex d.s. di quel Bari). © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL CASO SI DISCUTE DELLA LEGA PRO A 60 SQUADRE
Riforma campionati Oggi altra battaglia in Consiglio federale MAURIZIO GALDI ROMA
Un ordine del giorno molto ricco quello del Consiglio federale di oggi, ma gli argomenti più scottanti sono riforma di campionati e statuto federale. Nonostante il periodo estivo anche la Lega di A ha confermato la sua presenza: di sicuro ci sarà il presidente del Cagliari, Massimo Cellino. Riforma dei campionati La Federcalcio oggi proporrà un campionato di Lega Pro a 60 squadre ma dalla stagione 2014-2015 dopo un anno sabbatico che consenta di modulare promozioni e retrocessioni senza traumi. L’1 agosto c’è stata un’altra riunione per arrivare a sintesi, ma sarebbero confermate le perplessità già mostrate dall’Assocalciatori
Giudice. Intanto Vincenzo Italiano (tre anni di squalifica), Nicola Ferrari (tre anni) e il Padova (due punti di penalizzazione) hanno presentato ricorso al Tnas del Coni contro le sentenze della Corte di giustizia federale per il calcioscommesse.
LETTERE
Giancarlo Abete, 61 anni LAPRESSE
sulla totale scomparsa della Seconda divisione. Invece la Lega Pro, oggi ferma a 69 unità, ritiene che si possa arrivare ai tre gironi da 20 squadre già dal 2013-2014. Si continuerà a trattare fino a due giorni dal via dei campionati. Intanto in Prima divisione oggi sarà ammessa l’Entella.
Statuto federale Per adeguarsi
alle richieste del Coni, la Federcalcio deve ridurre il suo Consiglio federale che dovrà scendere da 27 a 19 membri più il presidente: le tre Leghe professionistiche dovranno dividersi i sei posti rimasti, sei vanno alle componenti tecniche (4 calciatori e 2 allenatori), sei ai Dilettanti, uno agli arbitri. Proprio sulla rappresentanza e sul peso di ogni singola componente si sta ancora discutendo e sono ancora lontani gli accordi. Ma la riforma dello statuto riguarderà anche l’abolizione del famoso «diritto di veto», che oggi impone di avere sempre una maggioranza ripartita tra le componenti per modificare lo statuto. Serve anche arrivare alla riforma della giustizia sportiva: sempre il Coni ha dato indicazioni precise sui gradi e sulla rapidità del giudizio. Difficile che si trovi un accordo e Abete oggi annuncerà che se l’intesa non dovesse arrivare all’interno si dovrà fare spazio al commissario ad acta (e il Coni da tempo ha già nominato Giulio Napolitano per tutte le federazioni). A questo punto sarebbe inutile arrivare all’assemblea del 17 settembre, che potrebbe essere cancellata. © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL LECCE
«Giudicateci in base a prove non insinuazioni» LECCE Il giorno del giudizio si avvicina per il Lecce. Dopo le richieste del procuratore Palazzi (retrocessione in Prima Divisione e 6 punti di penalizzazione), l’a.d. Antonio Tesoro chiede un processo giusto. «Vorremmo essere giudicati in base alle prove e non per supposizioni. Non ci stiamo a fare le vittime sacrificali in questo clima colpevolista. Purtroppo il modus operandi di questo processo mi sembra anticostituzionale. Gli unici ad essere premiati sono stati i corrotti sicuri, come Masiello e Gervasoni». Grosseto Intanto a Grosseto il sindaco Bonifazi, con il vice Borghi, il presidente della Provincia Marras e i Veterani sportivi affiancheranno domani sera alle 21 i club organizzati nella fiaccolata di solidarietà per il Grosseto e per il presidente Camilli, accusati di illecito sportivo nel processo in corso a Roma.
TempiSupplementari A CURA DI ALBERTO CERRUTI Fax: 0262827917. Email: acerruti@rcs.it
L’Inter, Poli, i giovani e la politica del risparmio Salve Cerruti, sono un interista deluso dalle continue critiche alla società. Il calcio italiano è davvero bizzarro. Prima tutti a lamentarsi per il poco impiego dei giovani, poi arriva l'allenatore nemmeno quarantenne che sui giovani punta davvero e tutti a criticare. Ricordo che l'Inter negli ultimi anni è la società che ha vinto di più a livello giovanile e questo secondo me non è affatto da sottovalutare. Chiunque abbia visto il bilancio dell'Inter capisce perfettamente che le spese folli sono finite! Purtroppo l'errore è stato fare contratti onerosi, tipo Julio Cesar. L'unica cosa strana è il mancato riscatto di Poli. Riccardo Corsi Verona
Dopo tanti contestatori spunta anche chi comprende l'inversione di tendenza di Moratti. Il ragionamento del signor Corsi non è sbagliato in senso generale, perché è vero che l'Inter quest'anno ha vinto quasi tutto a livello giovanile e Stramaccioni ha già dimostrato di saper lavorare benissimo coi ragazzi. Proprio per questo, però, si fatica a capire la rinuncia a Poli e l'arrivo di Mudingayi, dopo quello di Palacio, bravissimo ma certamente non giovane. Alla fine, quindi, più della politica dei giovani, prevale quella del risparmio e non è la stessa cosa.
Gli auguri a Allegri
Chi era Maldera
Voglio inviare gli auguri per il prossimo campionato al mio concittadino, Allegri: di nome ma non di fatto, visto che al centro della difesa giocherà Mexes che nella stagione scorsa ci ha fatto eliminare dalla Coppa Italia (due gol nella partita di ritorno), Champions (primo rigore) e campionato (gol di Amauri).
Vorrei chiederle se ha un ricordo particolare del compianto Aldo Maldera. Sono giovane e di lui so soltanto che era un grande terzino che cercava la porta.
Mauro Morelli Livorno
Prima di tutto farei gli auguri ad Allegri per un altro motivo, visto che sabato compirà 45 anni. Per il campionato, invece, estenderei gli auguri a tutta la difesa, perché l'assenza di Thiago Silva peserà sull' intero reparto. E' vero che Mexes ha sbagliato molto la stagione scorsa, ma non è giusto continuare a infierire su di lui. E siccome Allegri non è stupido, lo farà giocare soltanto se si dimostrerà più affidabile di Bonera, Yepes e Acerbi.
Il calcio e la boxe Per non decidere le gare ad eliminazione diretta con i rigori si potrebbe adottare il sistema della boxe: vittoria ai punti, usando 5 criteri di merito: corner, tiri in porta, cartellini gialli, espulsioni, falli commessi. Sarebbe un sistema meritocratico migliore dei rigori che nel 50% dei casi premiano la squadra più difensivistica. Gabriele Predonzan San Canzian (GO)
A parte il fatto che non sempre i rigori premiano la squadra che si difende di più, come si è appena visto all'Europeo con l'Italia qualificata dal dischetto dopo aver dominato l'Inghilterra, la sua idea non è facilmente realizzabile. E poi i rigori sono il frutto non del caso ma dell’abilità tecnica e psicologica di tanti giocatori, che regalano emozioni.
Ennio Capotosto Latina
Maldera era un terzino goleador, giocava a sinistra e fu un uomo chiave nello scudetto (della stella) del Milan nel 1979 e in quello della Roma nel 1983. Ma il ricordo più bello, tra i tanti che ho di lui, risale al 23 gennaio di dieci fa, quando mi telefonò entusiasta per dirmi che era nata Matilde, la sua terza figlia. E oggi il mio pensiero va a lei, rimasta così piccola senza il suo grande papà, buono, umile e generoso.
Il mondiale migliore Ho saputo che ha seguito 7 campionati europei e 8 mondiali come inviato della Gazzetta dello Sport e allora mi può dire qual è stata, secondo lei, l'edizione migliore alla quale ha assistito per la qualità del gioco espresso dalle squadre e il livello tecnico dei protagonisti? Roberto Arvedi Pontedellolio (PC)
Per quanto riguarda i mondiali, l'edizione del 1982 in Spagna, la prima che ho seguito, è stata la più emozionante e anche la migliore a livello tecnico. L'Italia di Bearzot vinse, senza supplementari, prima contro i campioni del mondo dell'Argentina (con Maradona), poi contro lo spettacolare Brasile di Zico, Falcao, Socrates, Junior, e infine contro i campioni d'Europa della Germania Ovest. A livello di europei, invece, l'edizione migliore per il gioco complessivamente espresso è stata quella del 1988 in Germania, quando la bella Italia di Vicini si arrese soltanto in semifinale alla grande Urss di Lobanovsky, poi battuta in finale dalla grandissima Olanda di Van Basten e Gullit.
I NOSTRI ERRORI
La leggenda dei tuffi si chiama Fu Minxia Sul giornale di ieri, per un refuso (l’autore del servizio è incolpevole), il nome della leggenda dei tuffi cinese è
uscito come Wu Minxia, mentre si chiama Fu Minxia. Ci scusiamo con i lettori.
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SABATO LA SUPERCOPPA ITALIANA GLI AZZURRI
Super Napoli export De Laurentiis: «Il nostro mondo nasce a Pechino» Il presidente: «Mi dispiace per i tifosi assenti ma voglio fare della squadra una polisportiva» DAL NOSTRO INVIATO
MIMMO MALFITANO PECHINO (Cina)
La Supercoppa lo intriga, potrebbe rappresentare il lasciapassare di un’intera stagione. Ma chi conosce Aurelio De Laurentiis sa bene che vuole vincere, che ambisce a un posto di prestigio in quello che sarà il calcio futuro. Pur di battere la Juve tutto l’ambiente napoletano è disposto a mettere da parte le controversie. «Sono molto contento di essere qui, anche se mi dispiace che non ci siano i nostri tifosi. Devono capire che il mondo del calcio è cambiato. La Cina, pur mantenendo le sue tradizioni, ha avuto uno slancio verso l’occidente. Il calcio localmente fatica a trovare una sua tifoseria, perché i cinesi sono più attratti dalle squadre estere. Siamo riusciti a motivare 57 mila tifosi in Cina in un mese di lavoro». Presidente, è deluso dalla vicenda Balzaretti?
«A me piace molto Dossena, ragazzo di una grande umanità, capace di soffrire in silenzio sul campo, nella sua vita personale e sportiva. E’ un grandissimo giocatore, uno dei migliori tra quelli che lavorano sulla fascia sinistra. Quando abbiamo pensato a Balzaretti, l’abbia-
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A centrocampo siamo più forti, Cissokho non verrà perché non gioca a destra
mo fatto per la capacità di Mazzarri di saper "leggere al contrario": Zuniga nasce per la fascia destra e lui lo ha fatto uscire alla grande a sinistra». Quindi?
«Con tante partite da giocare e con Maggio reduce dall’Europeo, credo che Mazzarri pensasse a Balzaretti sulla destra per renderlo ancora più imprevedibile. Non è vero che Dossena sta pensando di partire, con Balzaretti ci ho provato sia per accontentare Mazzarri sia perché mi aveva galvanizzato il suo furore nelle partite dell’Italia. Se ha ritenuto di accontentare sua moglie e il suo ego scegliendo Roma rispetto a Napoli, non possiamo farci nulla, dobbiamo rispettare queste sue scelte visto che avevamo offerto più di quanto abbia poi offerto la Roma». Ritiene che il suo Napoli sia completo e competitivo?
«A centrocampo ci siamo rafforzati con Behrami e abbiamo Hamsik in grande spolvero. Per quanto riguarda la fascia, con Bigon stavamo ipotizzando due-tre soluzioni. Abbiamo fatto un’accelerazione con Balzaretti, sull’istinto, perché a me piace fare banco. Cissokho non potrebbe giocare a destra, perché è un mancino. E il Mazzarri-pensiero prevede solo uno esterno a destra». Ritiene che Napoli e Juve possano essere le nuove potenze del nostro calcio?
«Sapete già la mia idea, che è quella di fare una polisportiva
Il presidente Aurelio De Laurentiis, 63 anni FOTOAGENZIA
con un altro Napoli in B, una squadra femminile, il beach soccer e una squadra di rugby». La Juve rischia di giocare la finale senza allenatore e due giocatori: che cosa pensa di questi processi che potrebbero sconvolgere il calcio italiano?
«La Juventus ha dimostrato di essere una grandissima squadra, con tanti top player, e non mi sembra che la mancanza di uno o di un altro possa crearle problemi. Prima di parlare preferirei aspettare la fine dei processi. Concordo con Agnelli, la giustizia sportiva è retaggio di un calcio nato quando non esistevano le società per azioni. Per 40 anni abbiamo avuto presidenti di Figc che sono passati alla Lega e viceversa e questo è sbagliato, perché così la Lega ha sofferto istituzionalmente». Intanto si svolgeranno i processi per i reati di corruzione e per tutto quanto scatenato dal fenomeno scommesse.
«Per combatterlo, creerei un sistema di tutela. Ero già preoccupato un paio di anni fa quando nacquero le società di scommesse. Anche a me proposero di entrare in una al 50%, ma dissi di no. Fatela fare a noi della Lega una società di scommesse, e con la Federcalcio otterremmo i soldi. La Figc che vuole fare la madre in effetti è la figlia, perché senza i soldi della Lega non andrebbe da nessuna parte. In questi giorni mi stanno telefonando per comprare il Taranto. Io non compro nulla fino a quando non c’è chiarezza, siamo in recessione e ho un dovere nei confronti dei tifosi del Napoli». Ultima domanda: può esserci un caso Cavani?
«Cavani è un pezzo da novanta che si è confermato per due anni di seguito un grande cannoniere e si sacrifica molto per la squadra giocando a tutto campo e tornando anche in difesa. Lo abbiamo aspettato a braccia aperte ed è tornato. Ora metterà altra benzina e mi auguro che sabato giochi una gran partita».
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GIOCATORI A PECHINO
HA DETTO
S su Balzaretti «Con tante partite da giocare e con Maggio reduce dagli Europei, pensasse a lui sulla fascia destra per renderlo più imprevedibile»
Edinson Cavani, 25 anni, terzo anno a Napoli NEWPRESS
Lavori speciali per Cavani Ansia Insigne
Nella capitale cinese apparse S le prime maglie contraffatte
su Dossena «Mi piace molto, è un ragazzo dalla grande umanità, uno dei migliori giocatori sulla fascia sinistra. Non è vero che sta pensando di partire»
DAL NOSTRO INVIATO
PECHINO (Cina)
Il Napoli è sbarcato a Pechino alle 8, accolto in aeroporto da una cinquantina di tifosi festanti. Tanti i cori per Cavani, il nuovo idolo dopo l’addio di Lavezzi. L’attaccante resta il giocatore più significativo di questa squadra, perché nel giro di due anni ha saputo imporsi a suon di gol all’attenzione internazionale. In Cina è arrivato col proposito di vincere la Supercoppa e in questi giorni ha diminuito un po’ i carichi di lavoro impostigli da Mazzarri dopo l’Olimpiade, proprio per essere nella condizione migliore sabato. L’indotto va Anche da queste parti va di moda la
S sulla Juve «Ha dimostrato di essere una grande squadra, non mi sembra che l’eventuale mancanza di Conte (foto), di Bonucci e Pepe potrebbe crearle dei problemi»
griffe falsificata. E, dunque, non potevano mancare le nuove magliette del Napoli, presenti sulle tante bancarelle sistemate nei pressi della struttura dove la squadra si allenerà. Gli ambulanti delle due squadre stanno vendendo i rispettivi prodotti senza farsi concorrenza. Allenamento Oggi pomeriggio il Napoli sosterrà il primo allenamento a Pechino. Mazzarri dovrà verificare le condizioni di Lorenzo Insigne, l’unico dell’organico a tenere in apprensione l’allenatore. Al 90 per cento, però, il ragazzo di Frattamaggiore sarà disponibile per la sfida contro la Juve. Partirà dalla panchina, perché Mazzarri ha già deciso di schierare Cavani e Pandev in attacco. Nella struttura che ospiterà l’allenamento sono previsti almeno 500 tifosi azzurri. E al termine della seduta saranno due i giocatori che si tratterranno a firmare autografi. mi.mal.
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MONDO dente, lo Zenit. Il Birmingham prende il centrocampista Ravel Morrison (West Ham), mentre Heskey, svincolato di lusso del mercato inglese, ha detto no al Blackpool. Il bomber Craig Bellamy (Liverpool) a un passo dal ritorno al Cardiff.
Witsel, c’è l’Anzhi Zenit su Berbatov Real Madrid, rinnova Albiol. Tello verso l’Atletico Madrid. Il Psg taglia Nene
tico Madrid. Intanto Carlos Marchena si è svincolato dal Villarreal e sta per accordarsi col Deportivo La Coruna. Esodo dal Malaga: sul centrale Mathijsen sta sprintando il Feyenoord.
Francia È l’anno del Psg, re del mercato, ma Leonardo trova anche il tempo di fare operazioni in uscita come per il brasiliano Nene: ha un’offerta dal Galatasaray ma non è convinto. In alternativa c’è il ritorno in patria al Corinthians. Il Marsiglia poi, sarebbe sulle tracce di Sebastian Boenisch.
Inghilterra Axel Witsel è semALESSANDRO RUSSO
Il Real Madrid rinnova con Albiol fino al 2017, così si cementa un altro tassello del mosaico Mourinho che attende Modric in Spagna. Anche i rivali del Barcellona fanno restyling e Tito Vilanova ha deciso che Tello non rientra nei piani per la prossima stagione. Per il giovane attaccante ecco l’Atle-
pre più al centro delle attenzioni di diversi club. Dopo i sondaggi da parte di Real e Manchester United e ora anche del Chelsea, il lusitano A Bola riporta di un interesse per il centrocampista del Benfica da parte dell’Anzhi. Il giocatore spera in una soluzione inglese. L’Aston Villa punta Annan, mediano nigeriano dello Schalke 04. Per Berbatov, in rotta con lo United, ecco un’altra preten-
Altre trattative Ortega giocherà per il secondo anno consecutivo con il Bayer Leverkusen. Lo Stoccarda prende dall’Utrecht l’attaccante bosniaco Maletic. Il Maccabi Tel Aviv preleva dal Lilla il portiere nigeriano Enyeama.
Axel Witsel, 23 anni, centrocampista del Benfica AFP
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Taccuino DANIMARCA
Poulsen lascia la nazionale COPENAGHEN Christian Poulsen (32 anni) ha annunciato il suo addio alla nazionale danese. L’ex gio catore di Schalke 04, Juventus e Liverpool non ha rin novato il contratto con l’Evian Thonon Gaillard e sta cercando una nuova destinazione.
ARGENTINA
Trezeguet all’asciutto BUENOS AIRES Deludente esordio per David Trezeguet nel massimo campionato argentino. L’e ju ventino, oggi al River Plate, è rimasto all’asciutto e la sua squadra è stata sconfitta in casa dal Belgrano 2 1, nel campionato di apertura.
BRASILE
Atletico Mineiro in testa RIO DE JANEIRO L’Atletico Mineiro di Belo Hori zonte gioisce anche senza giocare. Malgrado il rinvio della partita programmata in casa del Flamengo, Ronal dinho e soci hanno conservato il primato nella classifi ca del campionato brasiliano, con 32 punti. Il Vasco da Gama, infatti, non è andato oltre lo 0 0 col Corinthians.
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LE STRATEGIE NERAZZURRE
Ciao Lucas, l’Inter vira A Ora gli obiettivi Resa Moratti «Non si compete sono Schürrle coi soldi del Psg o Ramirez Risparmiamo» Sogno Robben NEL MIRINO
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Leonardo offre 45 milioni al San Paolo Immediato un vertice nerazzurro con la scelta di abbandonare l’asta
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CARLO LAUDISA ALESSANDRO RUSSO MILANO
I NUMERI
45
i milioni che la dirigenza del Psg avrebbe offerto al San Paolo per acquistare il cartellino di Lucas
62
le partite giocate da Lucas Moura con la maglia del San Paolo. In 3 stagioni ha realizzato 15 gol e 11 assist
4
gli anni di contratto rimasti a Lucas nel San Paolo (la scadenza all’inizio del 2016)
620
mila euro: è l’ingaggio che percepisce attualmente Lucas al San Paolo. Al Psg guadagnerebbe molto di più...
La resa di Massimo Moratti arriva intorno alle 19 e chiude le voci sul deciso ingresso in scena del Psg, disposto a mettere sul piatto 45 milioni di euro per Lucas. Dopo il summit a Palazzo Saras il presidente nerazzurro esce dall’asta per la stellina del San Paolo senza mezzi termini: «Dinanzi a simili quotazioni non possiamo competere. Sono fuori dal mercato. È da qualche giorno che le cifre sono diventate fuori dalla nostra portata. Noi abbiamo un’altra logica rispetto a quella del Paris Saint Germain». Poi ammette d’aver accarezzato la soluzione brasiliana: «Eravamo vicini, per diversi giorni ne abbiamo parlato, ma francamente è un affare al quale non ho mai creduto fino in fondo». Moratti si ferma, ci pensa su e poi indica i perché di quest’addio. «Nessun rimpianto — precisa con un sorriso — l’unica cosa certa ora è che ho risparmiato». E ora a che alternative pensa? «Mi piacciono tanti giocatori ma non sono io a fare i nomi di mercato». Ma è in chiaro imbarazzo. Scenari Ora l’Inter deve cam-
biare strategia e il numero uno nerazzurro vuole lasciare ai suoi uomini il tempo necessario per la correzione di tiro. Non a caso alla riunione tecnica vera e propria lui non ha partecipato. Invece Andrea Stramaccioni ha parlato a lungo con il d.t. Marco Branca, il d.s. Piero Ausilio e il team ma-
nager Ivan Ramiro Cordoba. Una riunione protrattasi dalle 15 alle 18 passate, vale a dire poco prima dell’arrivo di Moratti. Il vertice nerazzurro non ha potuto che prendere atto della verosimiglianza delle informazioni arrivate nella notte dal Brasile. Globoesporte ha addirittura dato per fatto l’accordo tra il San Paolo e il Psg per 45 milioni di euro, con il trasferimento del giocatore a gennaio. Ma in giornata non sono mancate le frenate. Prima Wagner Ribeiro, l’agente del giocatore, chiarisce che «non c’è ancora niente di sicuro. Prima si è parlato del Manchester United, adesso del Psg: ognuno sta montando il suo puzzle». Poi è il d.s. del San Paolo a chiarire: «Non ci sono accordi con nessuno». Invece dal fronte parigino vengono ammessi i contatti avanzati con il club brasiliano. E non è casuale che Leonardo con la società paulista abbia da tempo un rapporto privilegiato: già ai tempi in cui lavorò per portare Kakà al Milan. E allo stesso modo Wagner Ribeiro era il suo rappresentante quando era calciatore. Quindi il manager dello sceicco Al Thani gioca in casa questa partita e tutto lascia credere che sia sulla strada giusta. Un motivo in più per convincere l’Inter a non perdere tempo prezioso in una vicenda che è ormai diventata di difficilissima gestione. Anche perché i nerazzurri oltre la soglia dei 25 milioni (offerti una settimana fa da Branca nel suo blitz a San Paolo) non possono andare assolutamente. Meglio questa ritirata strategica.
Gaston Ramirez, 21 anni, uruguaiano, gioca nel Bologna dal 2010. A suo tempo, per averlo, il club rossoblù pagò tre milioni al Peñarol
Il tedesco fa anche il vice Milito Con l’uruguaiano serve un altro interno. E Strama vota l’olandese DAL NOSTRO INVIATO
S Arjen Robben, 28 anni, olandese, gioca nel Bayern Monaco dal 2009. Il club tedesco lo acquistò dal Real Madrid per 25 milioni di euro
André Schürrle, 21 anni, tedesco LIVERANI
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LUCA TAIDELLI APPIANO GENTILE (Como)
Sfumato il sogno Lucas, l’Inter ora si vede costretta a virare su un piano B che comunque non è mai stato trascurato, visto che malgrado il lavoro ai fianchi del brasiliano nessuno si è mai nascosto le difficoltà della trattativa. Come ha lasciato intendere lo stesso presidente Moratti («Risparmieremo dei soldi»), per diversi motivi non tutto il tesoretto accumulato per Lucas verrà reinvestito su altri obiettivi. Comunque un esterno Andrea Stramaccioni, che ieri non ha incrociato il presidente e solo oggi avrà un incontro a quattr’occhi con lui, vorrebbe comunque un esterno offensivo di destra che sappia saltare l’uomo per completare lo scacchiere del 4-2-3-1 che ha in mente. Bastasse schiacciare un pulsante, il tecnico romano sceglierebbe Arjen Robben. Ma il 28enne olandese ha appena rinnovato sino al 2015 con il Bayern Monaco (dopo non pochi contrasti) e ha pure un ingaggio sui 5 milioni, quindi incompatibile con la nuova politica di Palazzo Saras. In questo senso è più realistica la pista che porta ad André Schürrle, 21enne attaccante del Bayer Leverkusen. Il nazionale tedesco è giovane, ha un ingaggio «umano» e avrebbe anche il vantaggio di poter giocare all’occorrenza anche come vice Milito. L’Inter tra l’altro ne aveva già parlato col club tedesco nello
scorso gennaio, senza poi affondare il colpo. E’ vero però che ora sul biondo ci sarebbe anche il Chelsea. Quaglia e i mister X Senza di-
menticare che anche Quagliarella (sempre caldo il possibile scambio con Pazzini) potrebbe svolgere il doppio ruolo e che Gomez resta la soluzione low cost, Branca e Ausilio continuano a monitorare altre situazioni, ancora top secret. Ramirez cambia i piani Strama
comunque capisce bene le dinamiche del mercato e quindi piuttosto che fissarsi su un esterno che non faccia la differenza sarebbe anche disponibile a rivedere l’impianto della sua Inter. E questa sarebbe la strada che porta a Gaston Ramirez, visto che il tecnico non lo vede come attaccante esterno, ma come trequartista in alternativa a Sneijder o a lui complementare in un 4-3-2-1. Per il 21enne uruguaiano il Bologna chiede comunque 20 milioni. Prezzo trattabile, con la possibilità di inserire contropartite tecniche. Gli emiliani sono interessati a Juan Jesus e a Longo, giovani che l’Inter avrebbe interesse a cedere in prestito perché si facciano le ossa, ma non certo a perdere a titolo definitivo. Le altre pedine Puntare su Rami-
rez poi significherebbe cambiare anche i piani legati al centrocampo. Gli uomini ora in rosa infatti tendono ad accentrarsi, mentre servirebbe almeno un interno di alto livello che sappia giocare largo. Profilo diverso da quelli di Fernando e De Jong. Mentre Paulinho continuerebbe ad avere un senso.
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le reti segnate da André Schürrle nelle 14 presenze collezionate con la nazionale tedesca
2015
l’anno di scadenza del contratto che lega Schürrle al Bayer Leverkusen. Prima ha giocato nel Mainz
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VERSO LA SFIDA DI EUROPA LEAGUE
Oggi le prove generali sulla nuova erba del Meazza Per il ritorno di giovedì contro l’Hajduk venduti 20mila biglietti DAL NOSTRO INVIATO
APPIANO GENTILE (Como)
Prima di presentarsi nella sede nerazzurra per un vertice di mercato che ha sancito la
fine del sogno Lucas e l’obbligo di virare sul piano alternativo, Andrea Stramaccioni in mattinata aveva diretto l’allenamento in vista del ritorno del preliminare di Europa League contro l’Hajduk Spalato, giovedì sera. Sarà l’esordio stagionale al Meazza, dove è appena stata terminata la rizollatura che trasformerà il terreno da gioco in un ibrido tra erba vera e sintetica. Ecco perché la squadra stamattina testerà il nuovo manto.
Più di ventimila Ieri hanno con-
tinuato a lavorare a parte i lungodegenti Alvarez, Mariga, Obi e Stankovic, ma anche Chivu e Silvestre. Il romeno ne avrà per un mesetto, mentre l’argentino ha solo un affaticamento al polpaccio ma non verrà rischiato nella sfida di giovedì. Quando al Meazza non ci sarà certo il tutto esaurito (anche perché il 3-0 dell’andata toglie pathos al match), ma comunque una buona risposta del pubblico. L’Inter in-
fatti comunica di avere già venduto poco meno di 20mila biglietti. Bruciati in compenso i 5mila tagliandi messi a disposizione dei tifosi dell’Hajduk. La carica di Jonathan Contro i
croati dovrebbe trovare ancora spazio da titolare Jonathan, che racconta così la sua nuova esperienza in nerazzurro dopo i mesi in prestito al Parma: «C’è la voglia di giocare bene, la avverto in tutto il gruppo. L’anno scorso ho avuto tanti problemi,
inizialmente perché il calcio brasiliano è totalmente diverso da quello italiano, e successivamente perché sono stato spesso infortunato, non mi sono allenato con regolarità, sentivo un po’ di saudade. Ora però ho la testa giusta, sento di essere cambiato, voglio vincere tutte le competizioni che possiamo giocare. Io non sono Maicon, e nessuno riuscirà a fare la storia che ha fatto lui. Paulinho? Ha grande tecnica, lo conosco anche personalmente, è una brava persona e sarebbe positivo se venisse all’Inter». lu.tai.
Andrea Stramaccioni, 36 anni ANSA
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Money
4-2-3-1
SIRIGU JALLET
Spesi 100 milioni per 4 giocatori L’Inter battuta anche su Lavezzi
ALEX
THIAGO SILVA
SISSOKO
THIAGO MOTTA
LUCAS
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PASTORE
MAXWELL
LAVEZZI
IBRAHIMOVIC
L’acquisto più costoso 42 MILIONI PER THIAGO Thiago Silva l’acquisto più costoso del Psg: 42 milioni al Milan PHOTOVIEWS
la scheda
Dal Vesuvio alla Torre Eiffel 26 MILIONI PER LAVEZZI Il Psg ha versato 26 milioni al Napoli per Lavezzi, beffando l’Inter EPA
Parigi val bene Zlatan 21 MILIONI PER IBRA Il Milan ha incassato dal Psg anche 21 milioni per Zlatan Ibrahimovic AP
Anche il ragazzo prodigio 11 MILIONI PER VERRATTI Il Psg si è preso anche Marco Verratti: 11 milioni al Pescara EPA
Formazione da sogno Attacco con quattro assi Una possibile formazione del Psg: un po’ sbilanciata, ma con attacco super
Parigi è nel mirino Uefa 6 «Il fair play vale per tutti»
domande a... ANDREA TRAVERSO Responsabile Uefa Fair Play
Il segretario Infantino: «Se non genera ricavi pari alle spese il Psg deve preoccuparsi. Non guarderemo in faccia a nessuno» FABIO LICARI
«I club italiani ora sono virtuosi Contano le cifre e anche il trend»
MILAN, UTILE RECORD DAL MERCATO
La domanda di questo mercato ai tempi della crisi è: come farà il Psg a rispettare il fair play finanziario? Ibra, T.Silva, Lavezzi, Verratti, e prima ancora Pastore, Sirigu... Le ultime due campagne acquisti sono state spaventose: -106 milioni l’anno scorso, -100 quest’anno. Senza contare gli ingaggi e quel Lucas che, stando a Moratti, starebbe per arrivare a cifre non certo di saldo. Il tutto proprio mentre le regole di Platini sono ormai operative. A che gioco stanno giocando gli sceicchi del Qatar? Risposta in due anni In questo momento il Psg non rientra nei parametri Uefa. A Nyon lo sanno bene. Però il primo controllo è nel 2014: in teoria c’è tempo per recuperare. E comunque, per la risposta, passare più tardi. Quando? Tra quasi due anni. Perché l’Uefa non può impedire a nessuno di spendere: non è il gendarme dei club che possono comprare chi e come vogliono. Viva il liberismo, no? I conti si faranno dopo. Nel maggio 2014 arriveranno le prime decisioni Uefa, e le prime eventuali sanzioni, relative al biennio 2012-13: allora si capirà davvero quanto il fair play è efficace e obiettivo. Il silenzio di Platini Sull’obiettivi-
tà del sistema l’Uefa giura. Gianni Infantino, numero 2 di Nyon, l’architetto (con Andrea Traverso) del regolamento preteso da Platini, non ha dubbi: «I club conoscono le regole, anche perché le hanno chieste e poi approvate. La maggior parte si sta adeguando. E sa che non ci saranno sconti o favoritiLUCAS MOURA 19 ANNI CENTROCAMPISTA
Lucas compirà 20 anni il 13 agosto. È con il Brasile al torneo di calcio all’Olimpiade di Londra. Centrocampista offensivo, può giocare esterno, rifinitore, seconda punta. Per Mano Menezes, c.t. del Brasile, è anche mezzala. Cresciuto nel vivaio del Corinthians, gioca nel San Paolo dal 2005 - il San Paolo è la squadra in cui militava Leonardo - e vanta 15 presenze e una rete nella Seleçao. Menezes lo ha fatto giocare anche in Copa America 2011, in Argentina.
1 Come va il fair play? «Bene. La maggior parte dei club ha preso iniziative nella direzione giusta e gli italiani sono stati i più attenti».
2 Però un caso non può non preoccuparvi: il Psg. «Il fair play non impedisce ai club di acquistare. Il Psg agisce in un contesto di norme che conosce bene, conseguenze comprese. Tra un paio d’anni, alla prima verifica, chi avrà agito positivamente sarà valutato con criteri favorevoli. Per gli altri, niente clemenza».
D’ARCO
smi: non guarderemo in faccia a nessuno». C’è chi rimprovera a Platini d’aver criticato a lungo le inglesi e le spagnole quando, con bilanci in profondo rosso, vincevano la Champions, e di non aver speso una parola sul Psg (con il particolare che il figlio Laurent lavora il settore abbigliamento del Qatar Sports Investments, gruppo proprietario del Psg ). Sarebbe bastata una battuta delle sue.
se non riesce a generare ricavi almeno pari alle spese». Nessuno però si nasconde le difficoltà: «Non sarà facile applicare il fair play, lo sapevamo, e proprio per questo ci affidiamo anche a personalità indipendenti e di spessore. Nell’organismo giudicante ci sono magistrati Ue e grandi esperti indipendenti, il che mette al riparo da qualunque insinuazione di condizionamenti politici».
«Preoccupata l’Uefa? No» Ma
Potenzialità Parigi Quello che si dice oggi sul Psg si diceva ieri sul City e l’altro ieri sul Chelsea che, scherza Infantino, «ha vinto la Champions quando ha smesso di spendere. La situazione generale sta cambiando. E, soprattutto, non possiamo basarci soltanto sul mercato.
questo non è un gioco e Platini lo sa bene. Il successo del suo secondo mandato Uefa — prima di lanciarsi verso la Fifa — si misura sugli arbitri di porta e sul fair play. Aggiunge Infantino: «Non siamo noi quelli preoccupati. In caso lo sarà il Psg,
LA GUIDA
Deficit massimo: 45 milioni, poi 30 A maggio 2014 le prime sanzioni (f.li.) Alle coppe non solo chi si qualifica ma anche chi ha i conti in regola. E non spende più di quanto incassa. È il fair play finanziario di Platini per salvare il calcio dall’autodistruzione. Nel 2008 i club europei hanno perso 649 milioni, nel 2009 1.2 miliardi, nel 2010 addirittura 1.6 miliardi. Per il 2011 è ancora presto, ma il 1˚ luglio 2011 segna l’inizio ufficiale del fair play. Da questo momento la festa è finita.
IL DEFICIT Il fair play misura il deficit (differenza tra ricavi e spese), non il debito (verso banche, altri club, giocatori, azionisti). E non tutte le spese: quelle virtuose (stadi, settore giovanile, progetti sociali) sono escluse. L’obiettivo è avvicinarsi a un ideale pareggio di bilancio dopo il 2017. La strada è lunga. IL PRINCIPIO Ai club sarà
consentito un deficit massimo
biennale o triennale di 45 milioni (fino al 2014) e poi di 30 milioni (fino al 2017), anche se in realtà le cifre esatte sono 50 e 35, perché c’è una franchigia di 5 milioni. Questo deficit potrà essere ripianato con aumenti di capitale o donazioni, non con prestito (perché questi soldi non apparterebbero al club). Ma se il deficit, per esempio, è 100 milioni, il club sarà sotto di 50. E scatteranno le sanzioni.
Ci sono anche le entrate. L’Arsenal ricava 120 milioni dal suo stadio di 60mila posti, il Bayern 80, in Italia uno stadio da 80mila posti come San Siro genera appena 25 milioni. Le entrate non sono soltanto dai biglietti ma da hospitality, ristoranti, eventi: altrove si "vive" lo stadio, in Italia no, Juve esclusa. Parlando di Psg bisogna anche chiedersi: come vengono spesi questi soldi? Una città come Parigi ha potenzialità per generare grandi entrate. Ripeto: è presto. Ognuno è libero di agire, poi noi prenderemo i provvedimenti necessari». Vedremo. Intanto presto, forse oggi, il Psg annuncerà Lucas e il deficit aumenterà ancora: a che gioco giochiamo? © RIPRODUZIONE RISERVATA
I TEMPI Il fair play si suddivide in blocchi di due e tre anni. Il primo periodo — quello in corso — è biennale: comprende il 2012 e il 2013 e consente un deficit massimo di 45 milioni. Il controllo si concluderà nel maggio 2014, le sanzioni saranno applicate per la stagione 2014 15 (vedi grafico). LE SANZIONI 1) Avvisi. 2) Multe. 3) Penalizzazioni di punti, trattenuta di una percentuale dei premi Uefa, divieto di iscrizione di giocatori nelle liste Uefa, riduzione delle liste Uefa (meno di 25 giocatori). 4) Squalifica dalla competizione in corso, esclusione da future competizioni.
3 Pochi ricordano che la valutazione Uefa non è soltanto sulle cifre ma anche sulle intenzioni. «Esatto. Sarà preso in considerazione il trend delle squadre. Magari ci saranno club che non rientrano nei parametri, che hanno un deficit superiore ai 45 milioni previsti, ma hanno invertito la tendenza e sono diventati virtuosi. Per l’Uefa questo è decisivo. E poi c’è uno spettro di sanzioni: l’esclusione dalle coppe è l’ultima». 4 Parliamo d’Italia. «Qui va bene, un po’ per la minaccia del fair play un po’ per la crisi che impedisce le spese di un tempo. Inter e Milan hanno intrapreso un percorso di austerity evidente, la Juve ha sviluppato una strategia interessante con il nuovo stadio». 5 Le prime sanzioni? «I dati del 2012 saranno controllati entro luglio 2013. I controlli proseguiranno lungo la stagione 2013-14 e, a maggio 2014, avremo le prime decisioni per il 2014-15». 6 E se un club cerca di prendervi in giro con false sponsorizzazioni o altro? «Ci rende il compito più difficile. Ma noi chiediamo la massima trasparenza sulla struttura societaria e sugli affari con tutte le società di questa struttura. Le sponsorizzazioni dovranno avere valore di mercato. Se scoprissimo che i club hanno mentito, le sanzioni sarebbero esemplari. Gli ungheresi del Gyor avevano nascosto poche migliaia di euro e sono stati esclusi». f.li. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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L’INTERVISTA
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HA DETTO
S su se stesso L’anno scorso avrei potuto fare più di 4 gol, ma va bene lo stesso. Devo crescere, lo so, e non faccio storie. L’università? Mi piacerebbe
EL SHAARAWY SU LA CRESTA «Milan, c’è da sgobbare Io non mi tiro indietro» «Con Cassano e Robinho mi trovo a meraviglia, questa squadra c’è. Ibra? Senza di lui abbiamo vinto tante partite» DAL NOSTRO INVIATO
ALESSANDRA BOCCI PHILADELPHIA (Usa)
S su Allegri Mi piace, mi dà spazio, mi dice che devo migliorare ed è giusto. L’anno scorso si diceva che non mi dava fiducia, ma alla fine ho fatto 28 presenze
L’espressione è come la cresta: sfrontata. «Ma perché ce l’avete tutti con la mia cresta?». La cresta alta di Stephan El Shaarawy, per ora, la perdona anche l’allenatore Massimiliano Allegri, e certifica con soddisfazione la crescita di quello che lui chiama Stefano perché ha il vezzo di italianizzare tutti i nomi. Il cognome del più giovane attaccante del Milan invece non è modificabile. Ed è romantico, significa colui che scrive poesie. Chissà che El Shaarawy non abbia un futuro da letterato del gol. Stephan, le piace il suo allenatore?
«Mi piace, mi dà spazio, mi dice che devo migliorare ed è giusto. L’anno scorso si diceva che non mi dava fiducia, ma alla fine ho fatto 28 presenze». E’ soddisfatto?
S su Kakà Vorrei imparare da lui, conoscerlo, perché credo sia una grande persona. E naturalmente è anche un giocatore incredibile
«Soddisfatto delle occasioni che ho avuto. Avrei potuto segnare più di quattro gol, ma va bene lo stesso. Ovviamente devo crescere, lo so e non faccio storie. Cerco di lavorare il più possibile». In questa stagione magari avrà più spazio, dato che se n’è andata tanta gente.
«Abbiamo perso qualità con Ibra e Thiago, però ci saranno più possibilità e più responsabilità per tutti, c’è qualcosa da costruire. Io sono ottimista».
Le mancherà Ibra? In campo la rimproverava sempre.
«Sì lo so, lui non vuole mai che la gente sbagli e qualche volta è stato un po’ pesante, ma so che lo faceva a fin di bene, per stimolarmi, per tenermi in tensione. E poi lo faceva con tutti, non solo con me». Appunto.
«Diciamo che era una presenza imponente, in campo e nello spogliatoio». Adesso non la riprende più nessuno?
«Capirai, qui nemmeno le partitelle vogliono perdere... E’ una lotta tutti i giorni». Meglio che vi alleniate duramente, perché la stagione sarà difficile. Ce la farete senza Zlatan?
«Abbiamo vinto tante partite anche senza Ibrahimovic. La squadra c’è, non siamo scarsi». Se arrivasse Kakà si sentirebbe più tranquillo?
«Vorrei imparare da lui, conoscerlo, perché credo sia una grande persona. E naturalmente è un giocatore incredibile». Lei è ancora un fan di Kakà, quasi un teenager. Come se l’è passata in una squadra attempata?
«E’ stato più difficile al Padova, perché arrivavo dalla Primavera. Ora ho preso più confidenza con tutti, anche perché tutti a Milanello mi hanno dato una mano dal primo momento. Quando stavo in un angolo, venivano a parlarmi e mi mettevano a mio agio». Scherzi da caserma?
«No, episodi di nonnismo non ci sono stati».
mio padre egiziano, ma non mi ha mai imposto la sua cultura e mi ha lasciato scegliere».
Nemmeno per la cresta?
«Nemmeno. Ibra minacciava, ma non ha mai preso in mano le forbici o il rasoio. E Cassano nemmeno». Con chi si trova bene in campo?
«Con Cassano, e d’altra parte chiunque si troverebbe bene con Antonio, che ti mette sempre davanti alla porta. E con Robinho, tecnicamente il più forte. Sbaglia un po’ davanti alla porta, ma è un fenomeno». Lei ha cognome egiziano, ma dice di sentirsi italiano.
«Per forza, sono nato e cresciuto qui, mia madre è italiana,
OGGI A NEW YORK
Boateng è okay: torna a lavorare con la squadra PHILADELPHIA (al.bo) Kevin Prince Boateng è tornato a lavorare con la squadra. Non era stato neppure portato a Boston per un leggero risentimento muscolare: Allegri, visto anche che si giocava su un terreno sintetico, aveva preferito non rischiare che il problema si acutizzasse. Ieri, nell’ultima giornata di doppio allenamento a Philadelphia, il ghanese è tornato a lavorare con i compagni. La comitiva rossonera si sposterà oggi pomeriggio a New York, dopo un’altra seduta di allenamento nel centro dei Philadelphia Eagles.
La nazionale italiana, fra l’altro.
«Sì, mi avevano richiesto dall’Egitto, ma sono stato nelle nazionali azzurre da quando avevo 15 anni. Ne ho parlato con papà e abbiamo deciso che sarei andato avanti con l’Italia». Lo fa il ramadan?
«No». Parla arabo?
«No». E’ mai stato in Egitto?
«Certo, più volte. La famiglia di mio padre abita vicino al Cairo, io mi sento italiano ma sento anche le mie radici». Che cosa fa in ritiro nel tempo libero?
«Gioco alla playstation con Antonini». Ha mai pensato di iscriversi all’università?
«Sì. Mi piacerebbe studiare economia come mio fratello, ma devo pensarci bene». Le piace il soprannome Piccolo Faraone?
«Certo che mi piace, l’ho inventato io». Se segnasse una doppietta in finale di Champions si taglierebbe la cresta?
«Se ne potrebbe parlare». E se glielo chiedesse una ragazza?
«Guardi, il problema è che alle ragazze la cresta piace un sacco. E quindi me la tengo». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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v identiKit & CARRIERA
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1 Stephan El Shaarawy, 19 anni, in allenamento 2 Stephan accanto a Luca Antonini, che ama sfidare alla Playstation in ritiro 3 In azione durante la tournée negli Usa BUZZI Kakà, 30 anni, attaccante del Real Madrid: al Milan dal 2003 al 2009 IPP
CENA CON BRIVIDO DISAVVENTURA A PHILADELPHIA
Rapinatori al ristorante, rossoneri via dal locale DAL NOSTRO INVIATO
PHILADELPHIA (Usa)
Chiusura spiacevole di una domenica tipicamente americana per un gruppo di giocatori del Milan: nel ristorante che avevano scelto per la cena è entrato un rapinatore. Poca paura per il gruppo milanista, che mangiava in un tavolo riservato in fondo alla grande sala, ma il ristorante è stato evacuato e la serata rovinata. Inning L’altro ieri, dopo la parti-
ta giocata a Boston nel pomeriggio di sabato, il Milan si è allenato soltanto in mattinata, poi Allegri aveva concesso a tutti la giornata libera. Così Antonini, Bonera, Emanuelson e altri hanno passato alcune ore in compagnia del baseball, guidati dal team manager Mentana. Al Phillies Stadium, proprio di fronte all’impianto sportivo degli Eagles che per dieci giorni è stato la casa del Milan, si giocava la partita contro gli Arizona Diamonds. I milanisti hanno pranzato allo stadio e si sono trattenuti per parte del match, poi sono tornati in albergo. Verso le nove di sera, un gruppo ha deciso di cambiare genere: dopo tanti giorni di piatti italiani, preparati o controllati da Michele Persechini, tutti al Fogo de Chao, una delle steakhouse brasiliane più famose di Philadel-
Oggi incontro Galliani-Perez Ma dipende molto da Kakà Ricky dovrà chiarire le sue intenzioni e quindi ridursi l’ingaggio. Yanga-Mbiwa: «Il Milan è il top, spero nell’accordo» DAL NOSTRO INVIATO
L’ingresso del Fogo de Chao, il ristorante di Philadelphia dove si è verificato un tentativo di rapina mentre ospitava a cena alcuni giocatori del Milan
phia, vicinissima alla Avenue of Arts e al City Hall. La cena era appena cominciata quando un uomo, armato di bomboletta di gas urticante e pistola, ha minacciato i cassieri del ristorante. Uscita d’emergenza La comitiva italiana non è si è accorta di nulla: ha sentito un lieve bruciore agli occhi, ma ha capito che qualcosa non andava soltanto quando un cameriere, premendosi un tovagliolo sulla bocca, ha annunciato che la cena era già finita prima di cominciare e ha gentilmente indirizzato tutti verso una porta laterale. I giocatori non hanno mai visto il rapinatore e lì per lì non hanno neppure capito il problema. Tutto, come ha scritto Urby Emanuelson su Twitter, si è risolto con un po’ di paura e nessun danno. al.bo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
PHILADELPHIA (Usa)
Una storia potrebbe ricominciare proprio dove era iniziata la prima volta. Era l’agosto 2003 e Galliani, da New York (dove il Milan doveva giocarsi la Supercoppa Italiana con la Juve) mandò di corsa Leonardo a San Paolo, per evitare di vedere sfumare quello che sarebbe diventato il più redditizio affare del Milan. Kakà, promessa del calcio brasiliano, ragazzo quasi sconosciuto in Italia, diventò milanista per 10 milioni di dollari. Il Milan bloccò la concorrenza di Abramovich, allora appena arrivato al Chelsea e più che bulimico. Oggi, ancora a New York, Galliani e Perez, vicepresidente del Milan e presidente del Real Madrid, si incontrano da vecchi amici, ma parleranno anche di Kakà. Che raggiungerà il quartier generale del Real Madrid con il resto della squadra nel tar-
do pomeriggio, proprio quando anche la comitiva milanista metterà piede in città. Domani Real e Milan giocano allo Yankee Stadium e tutti gli occhi milanisti saranno puntati su Kakà. Attesa Ricky ha giocato nel se-
condo tempo contro il Santos Laguna, squadra messicana battu-
MILAN E REAL VICINI DI CASA
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ta domenica a Las Vegas. Mourinho ha già spiegato il suo punto di vista: se Kakà resta è contento, se va via ed è felice è contento lo stesso. Non un gran modo per motivare un campione che l’anno scorso ha giocato soltanto sette partite intere. Ricardo ha perso la nazionale prima per gli infortuni, poi perché Mano Menezes aveva altri da provare, ma anche perché con il Real non ha più ricoperto il ruolo di stella che aveva nel Milan. Se vuole acchiappare un treno per il Mondiale 2014, Kakà deve fare delle scelte. Per questo il Milan ha delle chance di riprenderselo, anche se Florentino Perez non sembra entusiasta di perdere un capitale. Il rischio però è che Mou lasci comunque Kakà a fossilizzarsi in panchina. Nella stagione passata Ricky ha giocato meno della metà della superstar Cristiano Ronaldo (1.400 minuti in Liga contro i quasi 3.500 del portoghese): pensare che erano stati ingaggiati e presentati quasi insieme, e insieme avrebbero dovuto diventare i protagonisti del nuovo Madrid. Scelte Mourinho è stato chiaro: non vuole problemi, vuole una rosa di venti giocatori più i portieri, soprattutto vuole Modric, per il quale è in corso una sottile guerra dei nervi fra lui e l’ex amico Villas Boas (ieri il tecnico del Tottenham ha specificato che dal Real non è mai arrivata una proposta concreta per il croato, che ormai vive da separato in casa). Se arriva Modric un altro deve partire e, visti i piani di Mourinho, Ricky è il principale indiziato insieme a Sahin, ingaggiato con la patente di fenomeno dalla Bundesliga per finire anche lui in un angolo. Dunque, spetta a Kakà chiarire che cosa è meglio per il suo futuro ed eventualmente fare qualche mossa per convincere il club a farlo tornare a Milano. Soprattutto, spetta a Kakà ridursi un ingaggio improponibile per il Milan. Nel frattempo Galliani farà le sue mosse con Florentino, e una sera a cena, parlando a quattr’occhi, potrebbe produrre molto più delle tante e-mail che ormai si usano per chiudere gli accordi. Come spesso è accaduto nella storia dei due club, Galliani e Perez cercheranno una soluzione che vada bene a tutti. Di solito, il lieto fine è arrivato. Mapou vede rossonero Intanto
Yanga-Mbiwa esce allo scoperto e dichiara amore al Milan: «Normale che il mio club faccia resistenza — ha detto il difensore del Montpellier a TuttoMercatoWeb.com —. Sono il capitano, il simbolo della squadra. Ma spero che si trovi un accordo, il Milan è una grande squadra. Come si fa a dire di no?». al.bo. D’ARCO
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IL CASO COME IN UN FILM D’AZIONE 1
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1 All’alba di ieri una pattuglia della Polizia nota la Bmw X6 di Bertolo procedere a zig zag per le vie del centro di Palermo 2 Gli agenti intimano all’auto di fermarsi ma il giocatore invece accelera e fugge. Inizia l’inseguimento 3 L’auto, con quattro persone a bordo, viene fermata nei pressi del porto della città. Bertolo è sottoposto a test alcolemico 4 L’argentino, infuriato, si toglie la maglietta e tenta di aggredire gli agenti DISEGNI DI FRANCO PORTINARI
sino la maglietta e tentando di aggredire un poliziotto. Risultato: denuncia con patente ritirata e auto sequestrata.
Follia a Palermo Bertolo ubriaco: fuga e denuncia
Le reazioni Il presidente del Pa-
L’argentino non si ferma all’alt della polizia: inseguito e bloccato, aggredisce un agente FRANCESCO CARUSO
Quasi una scena da film. Un inseguimento in pieno centro quando la città dormiva ancora. Il brutto episodio è capitato a Nicolas Bertolo, centrocampista argentino ventiseienne, solitamente molto tranquillo e in campo sempre corretto. Ed è anche per questo che la storia che stiamo per raccontarvi stupisce parecchio. La ricostruzione E’ accaduto ieri intorno alle 5 del mattino. Una pattuglia della Polizia ha intercettato la Bmw X6 di Bertolo all’altezza di via Vittorio Emanuele. Il conducente procedeva zigzagando e per questo motivo la Polizia ha cercato di intimare
la scheda NICOLAS BERTOLO 26 ANNI CENTROCAMPISTA
È nato a Cordoba (Argentina) il 2 gennaio 1986. Alto 179 centimetri per 75 chili di peso, Bertolo inizia nel 2006 con il Boca Juniors. A febbraio 2008 viene ceduto agli uruguaiani del Nacional. Nell’estate dello stesso anno passa al Banfield. Nel 2009 arriva a Palermo ma dopo solo una stagione va in prestito al Real Saragozza. Dal 2011 di nuovo in rosanero.
l’alt ma è stato a quel punto che l’auto ha accelerato dirigendosi contromano verso la Kalsa. Ne è nato un inseguimento che si è concluso in via Crispi, nei pressi del porto. Bertolo è stato sottoposto a test alcolemico, risultando al di là dei valori consentiti: 1,90 al primo rilievo e 1,70 al secondo. Dalle tabelle del codice della strada si legge che un tasso alcolemico compreso fra 0,50 e 0,80 (grammi per litro) comporta un’ammenda fra i 500 e i 2.000 euro con sospensione della patente da 3 a 6 mesi; mentre un valore fra 0,80 e 1,50 prevede una pena pecuniaria fra 800 e 3.200 euro, la sospensione della patente da 6 a 12 mesi e l’arresto fino a 6 mesi; infine con valore oltre 1,50 la multa va da 1.500 a 6.000 euro,
Nicolas Bertolo, 26 anni, alla sua terza stagione in rosanero ITALYPHOTOPRESS
Zamparini: «Solo una bravata» Il d.t. Perinetti: «Sentirò Nicolas prima di decidere»
l’arresto da 3 mesi ad un anno e la sospensione della patente da 12 a 24 mesi, oltre la confisca del veicolo in caso di sentenza di condanna. Tornando alla notte brava di Bertolo, dopo il test il giocatore sarebbe andato in escandescenza, togliendosi per-
lermo, attualmente in vacanza, è stato piuttosto lapidario: «Mi sembra una ragazzata, evidentemente avrà bevuto un bicchiere di troppo. Bertolo è un bravo ragazzo ed è stato artefice di una bravata. Non credo ci saranno provvedimenti disciplinari per lui, ma valuterà meglio Perinetti». E Il direttore dell’area tecnica del Palermo, dal canto suo esprime solidarietà alle forze dell’ordine, ma dice di volerci vedere chiaro prima di emettere sentenze: «Ieri ero fuori città - spiega Perinetti - perché la squadra riprenderà a lavorare oggi pomeriggio. Di certo c’è stata una reazione eccessiva e immotivata, ma è giusto che io parli con Bertolo e gli altri giocatori protagonisti dell’episodio. E’ doveroso vedere i verbali della Polizia e ascoltare cosa hanno da dire Bertolo e gli altri e se è il caso scatteranno i provvedimenti più opportuni. Di questi casi inoltre mi pare se ne registrano quotidianamente. L’unica consolazione comunque è che tutto sia accaduto nel giorno di riposo della squadra e quindi almeno sull’ora tarda non possiamo eccepire nulla». Lo dice sorridendo, Perinetti, giusto per stemperare la situazione e dare un tocco di ironia a una vicenda che rimane spiacevole. © RIPRODUZIONE RISERVATA
L’INTERVISTA L’ATTACCANTE CILENO RIVELA: «SE DOVESSI CAMBIARE RUOLO, POTREI ESSERE UN OTTIMO DIFENSORE»
Pinilla «Tifo Inter, ma Cagliari è casa mia» «I nerazzurri sono nel mio cuore grazie a Zamorano Un loro dirigente mi ha detto che...» MARIO FRONGIA OLBIA
«Andare in doppia cifra non mi basta più. Col Cagliari voglio crescere. Dico ai tifosi di starci vicino: ci leveremo soddisfazioni importanti». Mauricio Pinilla è in forma. Il bomber cileno, debutto all’Universidad de Chile e un passato da globetrotter in quattro continenti, va matto per la pesca. Ha chiamato «Gimaumagus» il suo 45 piedi. «Ha le iniziali mie e di mio figlio, di mia moglie Gisella e delle mie figlie Matilda e Agustina». Sguardo da gaucho e tatuaggi, ricorda un indio dei racconti di Gabriel Garcia Marquez. Attento alle Olimpiadi («Sto seguendo il mio amico Tomas Gonzales nella ginnastica»), capace di volare in Germania all’Europeo per sostenere i suoi ex compagni Nocerino e Balzaretti («Uno spettacolo, allo stadio con mio suocero e un amico cileno urlavamo più de-
gli ultrà italiani!»), quattro gol nei primi test estivi, condivide con Nainggolan una grande passione per twitter. E sul rinnovo in rossoblù, taglia corto: «Città, squadra e società mi hanno rigenerato. Ho firmato col Cagliari un triennale e credo in un grande campionato, anche grazie al nuovo stadio. Darò tutto per questa maglia».
momenti difficili. A Grosseto ho capito che mi stavo buttando via. E ho cambiato passo. Il cambio di maglia da 15 a 51 non è stato causale». A proposito di Grosseto, che idea ha del calcio scommesse?
«Penso ai miei ex compagni e mi sembra una situazione assurda. Non credo che abbiano voluto inguaiare la società ma a forti pressioni esterne sottovalutate. Mi auguro che ne vengano tutti fuori al meglio».
Eppure, si è parlato dell’Inter.
«Chiariamo: ho il Cagliari nella mia mente. Ma da tifoso non ho mai negato la simpatia per l’In-
«
E in casa Juve cosa succederà?
Città e società mi hanno rigenerato Darò tutto per questi colori, in futuro si vedrà
«Non sono informato, ma Conte potrà seguire comunque la squadra, mentre, da quel che leggo, per Bonucci potrebbe essere più in salita». Quali sono i migliori cinque al mondo?
ter, fin da prima dell’avvento di Zamorano». L’hanno candidata a vice Milito.
«Milito è un grandissimo. L’Inter è un grande club e ha campioni come Zanetti. Ma sono motivato e pronto per dare tanto e a lungo al Cagliari. In futuro vedremo. Un personaggio importante dell’Inter mi ha detto che per me l’arrivo da loro
Mauricio Pinilla, 28 anni, alla sua seconda stagione con il Cagliari. 8 gol in 14 presenze nello scorso campionato LAPRESSE
non ha data di scadenza». Torniamo al Cagliari: come vede Sau e Avelar?
«Marco ha fatto in B cose importanti. Ha i mezzi per confermarsi in A. Avelar è forte, diamogli tempo per capire la tattica difensiva». Pinilla, mezzi tecnici a iosa. Qual è il rimpianto?
«Diciamo che dal 2003 in poi per quattro anni giravo il mondo ma non mi sentivo coinvolto nei progetti dei club. Non pensavo al calcio, credevo che avere talento bastasse e mi fidavo troppo. Ma non è così».
«Messi, Cristiano Ronaldo, Pirlo, Ibra e Neymar».
Quando c’è stata la svolta?
Qual è il più forte?
«Una data precisa non c’è. Ma grazie all’amore di mia moglie, ho trovato la forza per superare
«Lucio e Nesta. Ma anche Chiellini non scherza».
Pinilla, e se non avesse giocato punta?
«Mi verrebbe facile fare il difensore centrale».
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LA SCHEDA
Mauricio Pinilla è nato il 4 febbraio 1984 a San Bernardo (Cile). Inizia la carriera nell’Universidad de Chile nel 2002. Nel 2003 viene acquistato dall’Inter che lo manda in prestito al Chievo. Da gennaio 2004 passa al Celta Vigo. Dal 2005 la sua carriera è caratterizzata da una serie di trasferimenti: Racing Santander, Hearts of Midlothian, Vasco da Gama, Apollon Limassol e Grosseto. Nel 2010 passa al Palermo mentre da gennaio 2012 è un giocatore del Cagliari
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RITIRI E MERCATO
La Viola fa tendenza «Altro che Spagna, meglio la Fiorentina» Borja Valero «Sta nascendo uno squadrone, manca solo Giuseppe Rossi...». Difesa: c’è l’offerta per Peluso PRIMI GIORNI CON LA NUOVA MAGLIA 1
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aveva offerte vere anche da Everton, Liverpool, Atletico Madrid e Fenerbahce) entra: «In Italia si gioca un calcio che mi ha sempre attratto e che potrà portarmi in nazionale. Tengo la mala suerte di avere davanti a me il centrocampo spagnolo più forte di sempre, ma ho avuto modo di allenarmi con loro e di fare qualche partita, un onore». Ancora sull’asse Italia-Spagna: «Giuseppe Rossi è stato uno dei migliori amici al Villarreal, magari mi raggiungesse in viola, è un grandissimo». Gonzalo In Spagna la Fiorentina ha trovato anche un’ispirazione di gioco, confermata dall’altro nuovo acquisto, Gonzalo Rodriguez (anche lui dal Villarreal): «Montella ci chiede di giocare palla a terra, come nel football del Barça. Pensavo fosse tutto fatto con il San Lorenzo, sono rimasto sorpreso della proposta della Fiorentina: bene così, sono in una delle squadre più importanti d’Italia». Altre brevi dal ritiro, partendo dai prossimi e immediati colpi di mercato: a centrocampo i nomi sono i soliti, Ralf, Gargano e Kucka, stesse percentuali da Babel e Gomez per l’attacco, a sinistra spunta forte il nome di Peluso (fatta un’offerta all’Atalan-
«Rossi è il più grande amico che avevo al Villarreal Magari arrivasse anche lui qui»
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HA DETTO
A dieci anni baby Borja era ammesso alla cantera, e nella fabbrica del talento è rimasto un altro decennio: tempo necessario a tirar su un centrocampista muy fuerte, che una settimana fa la Fiorentina ha messo sotto contratto, dopo il sorpasso dell’ampia concorrenza. Al campionato dei campeones Valero ha preferito l’Italia e la Fio-
rentina, scelta fatta da uno dei giocatori più quotati della Liga. Per dire, al Villarreal, dove Valero era arrivato due stagioni fa, avevano aggiunto al suo contratto una clausula di rescissione da 40 milioni, prezzo che ha scoraggiato anche quelli del Real, che dopo averlo cresciuto e fatto esordire nella Castilla, seconda squadra del club, a ventun’anni lo avevano lasciato libero di andarsene tra Maiorca, Wba, e appunto Villarreal. Racconta lui: «Quando uno cresce nel vivaio del Madrid e poi va in
giro facendo buone cose è probabile che ritorni. Anch’io sono stato vicino più volte a tornare ma niente si è mai concretizzato». Mala suerte Così, dall’idea Real alla Fiorentina (che lo ha pagato sette milioni): «Sono stato convinto dal gran progetto viola, mi avevano detto che sarebbero arrivati tanti giocatori di alto livello. Con Aquilani e Mati sarà un centrocampo fortissimo». Viaggio all’inverso, da qui i campioni escono, Borja (che
1 Borja Valero, 27 anni, in allenamento 2 Lo spagnolo autografa la maglietta di un tifoso 3 Con Aquilani e preparatore atletico INFOPHOTO
S
Gaston Ramirez, 21 anni LIVERANI BOLOGNA
S sulla sua nazionale «Ho la sfortuna di avere davanti a me il centrocampo spagnolo più forte di sempre. Ma spero di guadagnarmi il mio spazio»
ta). Intanto Viviano è finito k.o. per leggero torcicollo, Vargas verrà riaggregato per il viaggio a Istanbul (Galatasaray-Fiorentina può essere una vetrina di mercato), El Hamdaoui è stato convocato dal Marocco, un lenzuolo con la scritta «meno spocchia, più sudore» è comparso all’ingresso del campo (striscione in contrasto con il costante entusiasmo sulle tribunette), per l’esordio al Franchi sarà infine invitato il fiorentino Campriani, oro nella carabina.
TUTTI IN ACQUA PER IL RELAX MUSCOLARE 2
DAL NOSTRO INVIATO
ANDREA PUGLIESE IRDNING (Austria)
Che arrivi o no l’assalto del City, non fa differenza. De Rossi è al centro del progetto tattico della Roma, l’uomo che deve dare equilibrio e geometrie al 4-3-3 zemaniano. A lui il tecnico ha consegnato le chiavi della squadra nella prima amichevole austriaca (vinta 13-0 contro i dilettanti dell’ATV Irdning) e su di lui vuole plasmare la squadra. Ci riuscirà? Zeman è convinto di sì, ma non dovesse andare, ecco pronta la carta di riserva. Spostare Daniele in posizione di intermedio, a destra o sinistra,
la che punta a ritrovare almeno la Champions League. De Rossi (che a Irdning si è presentato in ottima forma) del resto in quel ruolo ha già un anno di apprendistato (con Luis Enrique), anche se era un 4-3-3 diverso. «Per me Daniele è un mediano — ha detto il tecnico giallorosso — ma a seconda delle situazioni potrà servirci anche da interno sinistro o destro». Versatilità Ecco perché De Ros-
1 Daniele De Rossi, 29 anni, si tuffa nell’acqua di Irdning (Austria) 2 Giochi e scherzi in acqua tra Osvaldo, Florenzi e De Rossi FOTOPRESS
spedendo in regia qualcun altro (Tachtsidis se crescerà, Bradley in alternativa). Assalto Dall’Inghilterra i ru-
mours sono sempre insistenti, con i tabloid che parlano di un Manchester City pronto all’assalto, con un’offerta che do-
Nicola Zanarini © RIPRODUZIONE RISERVATA
Taccuino
De Rossi si sdoppia per la Roma Il club avverte il City: «Giù le mani» 1
Archiviato il ritiro di Sestola, oggi i rossoblù proseguono la preparazione in Istria. Il programma prevede due amichevoli a Novigrad. Si comincia alle 19 domani contro l’Istra 1961 (serie A croata); si torna in campo alle 17 di sabato contro i padroni di casa dell’NK (serie C). Fari puntati su Gaston Ramirez, che domenica al suo debutto contro la Giacomense ha segnato subito una doppietta dimostrando di saper trasformare la squadra. Il talento uruguaiano resta nel mirino di tante big a partire dall’Inter, ma Pioli — che ha convocato anche Portanova, sempre in attesa di giudizio dopo il deferimento per il caso scommesse — spera di non perderlo e il d.g. Zanzi dice: «Non ci sono offerte concrete al momento, ma riteniamo abbia una valutazione notevole. Jovetic vale 30 milioni? Non credo sia un mercato dove si possano spendere 30 milioni per un giocatore, ma il valore di Ramirez lo stabilirà il mercato». Dopo il ritorno dalla Croazia, a Ferragosto il Bologna giocherà un test a Sassuolo a sostegno dei terremotati e sabato 18 agosto sarà la volta dell’esordio in Coppa Italia contro il Varese o il Ponte San Pietro; il Dall’Ara non sarà chiuso per lavori e la gara sarà giocata dunque nello stadio rossoblù.
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IL PERNO REGISTA O INTERNO, ZEMAN NE SFRUTTERÀ LA VERSATILITÀ TATTICA
In Inghilterra sicuri: Mancini pronto a investire 30 milioni di euro
Il Bologna in Croazia Convocato Portanova
sulla squadra «Sono stato convinto dal progetto, mi avevano detto che sarebbero arrivati giocatori di livello. Con Aquilani e Mati sarà un centrocampo fortissimo»
Rodriguez: «Ero destinato alSan Lorenzo, la proposta viola mi ha sorpreso» ALESSANDRA GOZZINI FIRENZE
DOMANI IL PRIMO TEST
vrebbe ballare tra i 25 e i 30 milioni di euro. A Trigoria non è ancora arrivato nessun fax, ma la Roma fa sapere che anche nel caso in cui succedesse, «Daniele è incedibile». Come dire, Mancini si rassegni. E Zeman trasformi De Rossi nella musa della nuova Roma, quel-
si è incedibile, perché oltre che essere un simbolo giallorosso (il contratto firmato lo scorso anno fino al 2017 ne è la conferma), ha una versatilità difficilmente replicabile. Nel 4-3-3 può giocare in tutti e tre i ruoli di centrocampo (da interno, tra l’altro, si riavvicinerebbe alla porta, potendo anche sfruttare la sua facilità di calcio) e all’occorrenza, come già successo anche lo scorso anno, anche da difensore
centrale. Anche se Zeman, su questo, è stato chiaro: «Io difensore non lo vedo». Già, De Rossi deve essere quello che fu Di Biagio all’epoca e si lavorerà su questo, anche se sabato scorso, contro l’Irdning, era un po’ fuori giri e non ha convinto a pieno. «Ha cercato trop-
« «
Daniele è un mediano, ma può fare anche l’interno, di destra o sinistra Cerca troppo il lancio lungo: preferirei che si costruisse di più la manovra ZDENEK ZEMAN ALLENATORE ROMA
po la giocata con la palla lunga, mi piacerebbe si cercasse di costruire di più la manovra». Ci riproverà sabato prossimo (ore 18), contro altri dilettanti (stavolta l’Sc Liezen, squadra della Steiermark Landesliga). © RIPRODUZIONE RISERVATA
IN VISTA DELL’INGHILTERRA
Raduno Nazionale dal 13 agosto ROMA È stato ufficializzato il programma della Nazionale di Cesa re Prandelli, alla prima uscita dopo il secondo posto all’Europeo. L’Italia affronterà il 15 agosto l’Inghilterra — già avversaria degli azzurri nei quar ti del torneo di Polonia Ucraina — e per il mezzogiorno del 13, presso il Centro Tecnico Federale di Cover ciano, è fissato il raduno dei convo cati dal ct. Il giorno dopo la squadra partirà per Berna dove a Ferrago sto, allo stade de Suisse (ore 21), si terrà la partita amichevole Italia In ghilterra.
FEMMINILE
Verso il Mondiale U20 Italia, 9 gol nel test CORMONS (Ud) Nove gol (a uno, doppietta di Coppola e Moscia, altri gol di Alborghetti, Lecce, Lucia ni, Zecca e Ferrati) nell’amichevole dell’Italia femminile Under 20 con tro la Rappresentativa regionale del Friuli Venezia Giulia. Le azzurrine saranno impegnate dal 19 agosto al l’8 settembre in Giappone nel Mon diale di categoria. Prossima amiche vole l’11 agosto alle 18, a Gradisca d’Isonzo contro l’Argentina.
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CALCIO D’ESTATE
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Lazio contro Salernitana derby del cuore per Lotito
DOPPIO IMPEGNO
S 2004 Claudio Lotito acquista la Lazio grazie a un accordo con il gruppo bancario Capitalia (proprietario dopo le vicissitudini di Cragnotti), salvando così la società dal fallimento, e ne diventa presidente
Il patron biancoceleste sfida il club acquistato nel 2011 e rilanciato in Lega Pro. La multiproprietà piace molto in Campania e di meno a Roma stessi laziali stasera quando vedranno (anche se la diretta tv non c’è) Lotito al centro del campo per la presentazione della squadra granata.
DAL NOSTRO INVIATO
STEFANO CIERI FIUGGI (Frosinone)
laFotonotizia
Sarà in tribuna questa sera, anche se arriverà soltanto in extremis com’è nel suo stile. Ma ci sarà, Claudio Lotito. Perché per nulla al mondo si perderebbe questa sfida. Che apparentemente è solo una delle tante amichevoli estive buone per testare la condizione dei singoli e sperimentare qualche nuova soluzione tattica. Ma per lui, per Lotito, Salernitana-Lazio che si gioca stasera all’Arechi è molto di più. È la sfida tra le sue due creature calcistiche, il suo «derby del cuore». Da poco più di otto anni, dal luglio 2004, è presidente e maggiore azionista della Lazio. E da poco più di un anno, dal luglio 2011, è anche il proprietario della Salernitana insieme con il cognato Marco Mezzaroma, che ricopre la carica di presidente. Lotito bigamo Logico che per
l’amichevole di presentazione della squadra campana, neopromossa in Seconda divisione, a scendere all’Arechi sia proprio la Lazio. Il minimo che ci si possa aspettare da un proprietario che, finora, è riuscito a dividersi abbastanza bene nel ruolo di duplice padrone. A Salerno è stato accolto come il salvatore della patria, portato in trionfo il giorno della promozione in Lega Pro, ma anche pungolato per restituire alla squadra nome, colori sociali e marchio storici (impegni rispettati solo da poco). A Roma, sponda laziale, tutto ciò è stato vissuto con una certa indifferenza. Almeno fino al 6 maggio scorso, giorno della vittoria del
Vladimir Petkovic, 48 anni PROIETTI
campionato di Serie D da parte della Salernitana. Quel 6 maggio a Bergamo la Lazio scendeva in campo per giocarsi le residue speranze di Champions. Partita decisiva, dunque. Ma Lotito (che in otto anni avrà saltato al massimo 2 o 3 gare ufficiali della Lazio, nessuna importante) preferì andare a Salerno. Una scelta che non piacque a molti laziali. E piacquero ancor meno le immagini di Lotito che a fine partita festeggiava in campo insieme con i giocatori campani (si fece pure male per sfuggire a un gavettone). E chissà cosa penseranno quegli
Quel gavettone al presidente Salerno, 6 maggio 2012. Battendo il Monterotondo per 3-1 la Salernitana conquista la promozione aritmetica in Seconda Divisione. A fine partita Claudio Lotito (nella foto Ansa) scende in campo per festeggiare con i giocatori, che per tutta risposta lo investono con dei gavettoni. Per sfuggire a queste «attenzioni» Lotito prova a scappare, ma proprio come un giocatore, si procura uno stiramento alla coscia: nei giorni seguenti sarà anche costretto a farsi curare dai fisioterapisti della Lazio. Un contrattempo che comunque non toglie il buonumore al presidente, che quel giorno compie la missione di riportare Salerno nel calcio professionistico.
Equilibri precari Per il momento, però, l’equilibrio regge. Anzi tra i laziali c’è chi si augura che Lotito si innamori a tal punto della causa salernitana da lasciare la Lazio. Sono gli anti-lotitiani, un partito i cui consensi oscillano a seconda dei risultati della squadra biancoceleste, ma che può sempre contare su un nutrito numero di iscritti. Un epilogo del genere, quello di mollare la Lazio per la Salernitana, ovviamente non ci sarà mai perché Lotito ha detto e ribadito più volte che resterà a vita al timone della Lazio. Ma a Salerno è stato accolto come un re, cosa che non è mai accaduta a Roma. Così quando il momento di scegliere tra i due amori calcistici arriverà, la scelta non sarà comunque facile. Un momento che inizialmente era datato 30 giugno scorso. Se non fosse stata modificata (temporaneamente) la relativa normativa, già oggi Lotito non potrebbe essere contemporaneo proprietario di due club professionistici, mentre poteva esserlo con la Salernitana in D. A breve la Figc dovrebbe riformare la materia, nel senso di consentire la multiproprietà a patto che tra i due club ci siano un paio di categorie di differenza. Quindi, se e quando la Salernitana tornerà in B, Lotito si troverà di fronte a un bivio. Chi lo conosce bene giura che proverà a inventarsi qualcosa per mantenere il piede in due staffe. Nel frattempo, stasera si godrà tranquillo in tribuna il suo derby del cuore.
S 2011 Il 21 luglio Lotito, affiancato da Marco Mezzaroma (fratello di sua moglie), acquista la Salernitana, che l’anno successivo viene promossa in Seconda divisione. La presidenza della società campana viene affidata proprio a Mezzaroma
© RIPRODUZIONE RISERVATA
le altre amichevoli
Test nel paese natale del tecnico Buono il debutto di Rodriguez, a segno Larrondo
non tornare in B (tante richieste per lui), ma a giocarsi le sue carte in A, pur consapevole di dover partire in seconda fila, anche perché il Siena è a caccia di un attaccante. Nella partita di allenamento Cosmi ha utilizzato anche lo squalificato Larrondo (fuori tre mesi per il calcioscommesse) e tutti gli altri che non sono scesi in campo domenica contro il Foligno. Oggi doppia seduta, domani test ufficiale a Perugia.
ALESSANDRO LORENZINI PONTE SAN GIOVANNI (Pg)
PONTEVECCHIO–SIENA 1-7 MARCATORI Coppola al 20’,
Marcelo Larrondo, 23 anni, in campo nello scorso campionato contro la Fiorentina. L’argentino è una punta del Siena dal 2008 LAPRESSE
Ogenyi Onazi, 19 anni LIVERANI
Scatta l’ora di Onazi E Brocchi aspetta l’ok DAL NOSTRO INVIATO
FIUGGI
Una Lazio rimaneggiata per il derby del cuore di Lotito. Il tecnico Petkovic è intenzionato a mandare in campo parecchie seconde linee stasera a Salerno. Un po’ per testare chi ha avuto meno occasioni, un po’ per far rifiatare i titolari scesi in campo contro il Galatasaray. Occhi puntati su quei giocatori che potrebbero a sorpresa proporsi per un ruolo di primo piano nella Lazio che verrà. Uno, in particolare: il centrocampista nigeriano Onazi, 20 anni. È stato la rivelazione del ritiro di Auronzo, si è ben comportato anche a Fiuggi. Può diventare la principale alternativa a Ledesma nel ruolo di playmaker. Intanto sempre oggi, ma molti chilometri più a nord, giornata decisiva per un altro centrocampista laziale. Brocchi sarà visitato a Monaco di Baviera dal professore Muller-Wohlfahrt per avere il via libera dopo il grave infortunio al piede destro. s.cie. COSÌ IN CAMPO A SALERNO (ORE 21) SALERNITANA (4-2-3-1) Iannarilli; Luciani, Tuia, Silvestri, Chirieletti; Montervino, Capua; Gustavo, Ginestra, Mounard; Topouzis. All. Galderisi. LAZIO (4-2-3-1) Marchetti; Scaloni, Dias, Zauri, Cavanda; Gonzalez, Onazi; Candreva, Zarate, Lulic; Kozak. All. Petkovic. © RIPRODUZIONE RISERVATA
i test in agenda
A casa-Cosmi il Siena ne fa 7 Paolucci brilla: doppietta
Una vera e propria rimpatriata per Serse Cosmi, nel suo paese, quello nel quale è stato soprannominato «l’uomo del fiume». E contro la sua prima squadra allenata, quella Pontevecchio che dal 1990, in cinque stagioni, riuscì a portare dalla Prima categoria all’Interregionale, conquistando anche uno storico terzo posto. Per Cosmi anche la sorpresa della visita di Zè Maria, suo terzino destro di tanti successi al Perugia, e di Walter Novellino. «È sempre bello tornare nei luoghi dove sei cresciuto — ha detto —. È stata una bella emozione».
LABORATORIO PETKOVIC
Rodriguez Il test non ufficiale
che il Siena ha disputato ieri pomeriggio è servito per affinare l’identità della squadra, plasmata dal tecnico sul 3-5-2, e osservare i primi movimenti di Rodriguez, schierato da interno di centrocampo sia a sinistra che a destra. Manca ancora il tesseramento, ma l’uruguaiano è uno su cui il Siena punta molto. Ritmi molto bassi visti anche i carichi di lavoro, ancora buone indicazioni in attacco da Paolucci, che sembra sempre più deciso a
Paolucci al 24’ e 29’ p.t.; Bogdani al 26’; Larrondo al 28’, Giannetti al 31’, Vergassola al 39’ s.t. SIENA 3-5-2 Farelli (Campagnolo dal 1’ s.t.), Vitiello (Belmonte dal 1’ s.t.), Terzi, Dellafiore (Neto dal 1’ s.t.); Sestu (Buchel dal 1’ s.t.), Coppola, (Vergassola dal 1’ s.t.), Parravicini (Rodriguez dal 1’ s.t.), Mannini (Verre dal 20’ s.t.), Rubin (Del Grosso dal 32’ s.t.); Bogdani (Larrondo dal 1’ s.t.), Paolucci (Giannetti dal 1’ s.t.). All. Cosmi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
ALLE 19 LA GARA IN AUSTRIA
Samp, prove di 4-3-3 Estigarribia con Maxi BAD KLEINKIRCHHEIM (Austria) (f.g.) Primo test di questa seconda fase di ritiro in Carinzia, per i blucerchiati, impegnati stasera a Paternion contro i dilettanti del Drautal (inizio ore 19), squadra che milita nella Landesliga, la quarta serie austriaca. Ferrara, come ha fatto sin qui nelle precedenti uscite a Bardonecchia, è intenzionato a dare spazio a tutti i giocatori disponibili (compreso, dunque, Estigarribia, sceso in campo per pochi minuti sabato scorso al Ferraris), a eccezione di Berardi e Juan Antonio. I due, fermi da tempo per alcuni problemi fisici, ieri pomeriggio hanno partecipato alla partitella in famiglia che ha chiuso l’allenamento alla SportArena di Bad Kleinkirchheim, ma difficilmente stasera verranno utilizzati. Possibile, invece, il loro impiego part time venerdì a Sankt Veit an der Glan, contro lo Schalke 04 di Huntelaar, nell’amichevole che chiuderà il ritiro. Nel test odierno giocherà invece Maxi Lopez, nonostante ieri pomeriggio l’attaccante non abbia partecipato all’allenamento, limitandosi a un lavoro di scarico in piscina. Una squadra ancora in cerca della sua identità, che dipende in gran parte dai movimenti di mercato. Anche se la priorità è vendere i (tanti) esodati sotto contratto. COSÌ IN CAMPO A PATERNION (ORE 19) SAMPDORIA (4-3-3) Romero; De Silvestri, Gastaldello, Costa, Castellini; Munari, Tissone, Obiang; Estigarribia, Maxi Lopez, Eder. All. Ferrara. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Domani in campo nove squadre Il Genoa in Abruzzo OGGI ore 19 SAMPDORIA-Drautal a Paternion (Austria) ore 20.45 Salernitana-LAZIO a Salerno DOMANI ore 18 ATALANTA-Cremonese ad Azzano San Paolo (BG) ore 19 BOLOGNA-Istra 1961 a Novigrad (Croazia) ore 19.30 PARMA-Real Sociedad a Parma ore 20.30 GENOA-Virtus Lanciano a Castel di Sangro (AQ) ore 20.45 Perugia-SIENA a Perugia ore 20.45 CATANIA-Thun a Catania ore 21 CAGLIARI-CHIEVO a Olbia ore 21 Galatasaray-FIORENTINA a Istanbul (Turchia) ore 21.30 PESCARA-Levante a Pescara 9 AGOSTO ore 2 MILAN-Real Madrid World Football Challenge a New York (Usa) ore 18 TORINO-Getafe a Borgomanero (No) 10 AGOSTO ore 20.15 SAMPDORIA-Schalke04 a Sankt Veit an der Glan (Austria) ore 20.45 PESCARA-GENOA a Pescara
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MERCATO
La Lazio ci prova: Ziegler-Pazienza Siena su Scapuzzi Per Lotito anche Granqvist: Carrizo al Genoa Toro, Biondini in pole. Samp: sprint Maresca CALVI-DI FEO
La Lazio prova ad aprire un fronte con la Juve. Lotito a sinistra punta Ziegler, e nella trattativa coi bianconeri potrebbe entrare anche Pazienza, profilo giusto per la mediana biancoceleste. Ostacoli? Su quest’ultimo c’è il Torino, sullo svizzero qualche club estero e un sondaggio del Palermo, ma l’affare potrebbe decollare. Intanto la Lazio sta perfezionando col Genoa lo scambio Granqvist-Carrizo: già stasera potrebbe esserci il sì definitivo. I biancocelesti invece a sinistra tengono calda l’alternativa Pocognoli. Punto Bologna Anche gli emiliani aspettano la Juve per avere Gabbiadini, che i bianconeri dovrebbero avere in settimana per Troisi più soldi dall’Atalanta (dove oggi si allenerà Stendardo, che ha firmato un triennale). E nel caso arrivi un’offerta per Ramirez, il Bologna tiene calde le alternative. Una è Elkeson (Botafogo), l’altra è Varela del Porto: è a scadenza 2013, può arrivare per circa 4 milioni. Mosse Torino Servono puntelli in mezzo: oltre a Pazienza (Cairo può tornare alla carica), piace soprattutto Biondini (Genoa, dove interessa anche Bovo), ci sono stati contatti per Tissone e potrebbe tornare
Michele Pazienza, 30 anni IPP
Davide Biondini, 29 anni PEGASO
d’attualità Palombo (che tratta la rescissione con la Samp). Intanto per l’attacco il ds Petrachi non abbandona la pista Antenucci (Catania) e ritenta con l'Udinese per Barreto e Pasquale.
ty). In pole per l’attacco Pescara ci sono Kozak (ma per ora la Lazio non lo cede) e Vossen (gli abruzzesi offrono il prestito oneroso con diritto di riscatto, il Genk vuole monetizzare subito), gli altri nomi sono Ulloa, Floccari (ma c’è pure il Torino) e Lima, e spunta pure Nené (Cagliari). Il Parma aspetta ancora qualche giorno Rosi (Roma), poi valuterà le alternative: su Ortiz c’è anche la Samp (si può fare insieme alla Roma), e valuta anche a Gavazzi (Vicenza, ci pensa pure l’Atalanta se parte Schelotto); dietro oltre a Rolin e Heinze c’è pure l’ipotesi del ritorno di Ferrario (Lecce). L’Udinese manda ufficialmente al Watford Abdi, Vydra, Beleck e Geijo, e sulla trequarti può tornare su Carcela (Anzhi).
Altre trattative Il Napoli non molla l’esterno Wallace (Fluminense), su cui si è mosso anche il Chelsea; intanto Chavez può andare all’Union Santa Fé. La Samp a centrocampo non molla Migliaccio (Palermo) e Piriz (Danubio), ma spinge forte per Maresca: appena si sfoltisce in mezzo, si stringe col Malaga. Il Chievo valuta il trequartista Belluschi (ex Genoa), a sinistra punta Ceccarelli (Cesena) e tratta Pucino (Varese), su cui si è inserito anche il Catania. Il Siena pensa al trequartista Scapuzzi (Man. Ci-
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le trattative delle venti di
ATALANTA
BOLOGNA
A
ARRIVI Kone (c, Pescara FP), Radovanovic (c, Novara FP), Brivio (d, Lecce), Matheu (d) e Parra (a, Independiente). PARTENZE Stendardo (d, Lazio FP), Brighi (c, Torino), Polito (p), Doni (c) e Mutarelli (c, fine contratto), Carrozza (c, Verona), Minotti (c, Lanciano) OBIETTIVI Sardo (d, Chievo), Longo (a, Inter), Troisi (a, Kayserispor), Melazzi (a, Danubio), Gavazzi (c, Vicenza).
ARRIVI Riverola (c, Barcellona), Pasquato (a, Torino), Carvalho (d, Genoa), Curci (p, Roma), Abero (a, Nacional), Motta (d, Catania, Guarente (c, Siviglia), Natali (d, Fiorentina), Umunegbu (a, Milan) PARTENZE Rubin (d, Siena), Vitale (d, Ternana), Raggi (d, Monaco), Di Vaio (a, Montreal), Belfodil (a, Parma), Loria (d, f.c.), Gillet (p, Torino), Mudingayi (c, Inter) OBIETTIVI Gabbiadini (a, Atalanta), Longo (a, Inter), Varela (a, Porto)
CAGLIARI
CATANIA
CHIEVO
ARRIVI Sau (a, Juve Stabia FP), Ragatzu (a, Gubbio FP), Rossettini (d, Siena), Camilleri (d, Feralpi Salò), Avelar (d, Karpaty) PARTENZE Canini (d, Genoa), El Kabir (a, Mijallby) OBIETTIVI Battaglia (c, Huracan), Migliore (d, Crotone), Rigione (d, Inter), Giorgi (c, Siena), Barillà (c, Reggina), Morrone (c, Parma), Bouy (c, Juventus)
ARRIVI Alvarez (c, Saragozza FP), Andujar (p, Estudiantes FP), Antenucci (a, Torino), Keko (c), Moretti (c) e Sciacca (c, Grosseto, FP), Doukara (a, Vibonese), Morimoto (a, Novara), Salifu (c, Fiorentina), Frison (p, Vicenza), Castro (c, Racing) PARTENZE Seymour (c, Genoa FP), Ebagua (a, Varese), Motta (d, Bologna), Carrizo (p, Lazio FP), Kosicky (p, Novara), Suazo (a) e Campagnolo (p, f.c.) OBIETTIVI De Luca (a, Varese), Antei (d, Grosseto), Melazzi (a, Danubio), Adejo (d, Reggina)
ARRIVI Guana (c, Cesena), Bentivoglio (c, Padova FP), De Falco (c, Bari FP), Fatic (d) e Gallozzi (c, Empoli FP), Papp (d) e Farkas (d, Vaslui), Cofie (c, Sassuolo), Di Michele (a, Lecce), Stoian (c, Bari), M. Rigoni (c, Novara) PARTENZE Gulan (d, Fiorentina FP), Sammarco (c, Samp FP), Acerbi (d, Milan), Mandelli (d, f. c.), Uribe (a, A. Nacional), Bradley (c, Roma) OBIETTIVI De Luca (a, Varese), Alfaro (a, Lazio), Morrone (c, Parma)
FIORENTINA
GENOA
INTER
ARRIVI Seferovic (a, Lecce FP), Hegazy (d, Ismaily), El Hamdaoui (a, Ajax), Roncaglia (d, Boca), Cuadrado (c, Lecce), Lupatelli (p, Genoa), Viviano (p) e Della Rocca (c, Palermo), Fernandez (c, Sporting), Valero (c) e Rodriguez (d, Villarreal), Aquilani (c, Milan) PARTENZE Salifu (c, Catania), Montolivo (c, Milan), Amauri (a, Parma), Kharja (c, El Arabi), Kroldrup (d) e Marchionni (c, f.c.), Natali (d, Bologna), Gamberini (d) e Behrami (c, Napoli), De Silvestri (d, Samp) OBIETTIVI Gargano (c, Napoli), Babel (a, Hoffenheim)
ARRIVI Seymour (c, Catania FP), Immobile (a, Pescara), Lazarevic (c, Padova), Polenta (d, Bari), Rennella (a) e Von Bergen (d, Cesena), Polo (a, Universitario), Toszer (c, Genk), Anselmo (c, Palmeiras), Velazquez (d, Independiente), Canini (d, Cagliari), Tomovic (d) e Bertolacci (c, Lecce), Piscitella (a, Roma) PARTENZE Palacio (a, Inter), Constant (c, Milan), Sculli (a, Lazio), Belluschi (c, Porto), Lupatelli (p, Fiorentina) OBIETTIVI Borriello (a, Juve), Martinez (d, Racing), Benassi (p, Lecce), Carrizo (p, Lazio)
ARRIVI Coutinho (a, Espanyol FP), Jonathan (c) e Mariga (c, Parma FP), Palacio (a, Genoa), Donati (d, Padova FP), Handanovic (p, Udinese), Silvestre (d, Palermo), Mudingayi (c, Bologna) PARTENZE Zarate (a, Lazio FP), Palombo (c) e Poli (c, Samp FP), Lucio (d, Juve), Forlan (a, Internacional), Castaignos (a, Twente), Faraoni (c, Udinese) Cordoba (d) e Orlandoni (p, f.c.) OBIETTIVI Lucas (a, San Paolo), Ramirez (c, Bologna), Cissokho (d, Lione), Fernando (c, Porto)
JUVENTUS
LAZIO
MILAN
ARRIVI Iaquinta (a) e Martinez (c, Cesena FP), Pazienza (c, FP), Asamoah (c) e Isla (c, Udinese), Giovinco (a, Parma), Leali (p, Brescia), Masi (d, Pro V.), Pogba (c, Man. Utd), Lucio (d, Inter) PARTENZE Borriello (a, Roma FP), Chibsah (c, Parma), Elia (c, Werder), Krasic (c, Fenerbahçe), Manninger (p), Grosso (d) e Del Piero (a, f.c.) OBIETTIVI Bocchetti (d, Rubin), Peluso (d, Atalanta), Andreolli (d, Chievo), Alves (d, Zenit), Van Persie (a, Arsenal), Jovetic (a, Fiorentina)
ARRIVI Carrizo (p, Catania FP), Sculli (a, Genoa FP), Zarate (a, Inter FP), Cavanda (d, Bari FP), Floccari (a, Parma FP), Foggia (c, Samp FP), Ederson (c, Lione) PARTENZE Del Nero (c), Artipoli (d) e Makinwa (a, fine contratto) OBIETTIVI Hetemaj (c, Chievo), Mayuka (a. Young Boys), Xandao (d, Sporting), Sigthorsson (a, Ajax), Poulsen (d, Az Alkmaar), Pocognoli (d, Standard Liegi),Aogo (d, Amburgo), Antonelli (d) e Granqvist (d, Genoa), Ziegler (d, Fenerbahçe), Pazienza (c, Udinese)
ARRIVI Gabriel (p, Cruzeiro), Acerbi (d, Chievo), Pazzagli (p) e Montolivo (c, Fiorentina), Constant (c, Genoa), Traoré (c, Nancy) PARTENZE M. Lopez (a, Samp), Seedorf (c, Botafogo), Nesta (d, Montreal), Gattuso (c, Sion), Van Bommel (c, Psv), Aquilani (c, Fiorentina), Zambrotta (d) e Inzaghi (a, f.c.), Thiago Silva (d) e Ibrahimovic (a, Psg), Desole (d, Monza). OBIETTIVI Tevez (a, Man City), Matri (a, Juventus), Yanga Mbiwa (d, Montpellier), Kakà (c) e Diarra (c, Real), Astori (d, Cagliari)
NAPOLI
PALERMO
PARMA
ARRIVI Insigne (a, Pescara FP), Rinaudo (d, Novara FP), Bariti (c, Vicenza), Gamberini (d) e Behrami (c, Fiorentina) PARTENZE Lavezzi (a, Psg), Fideleff (d, Parma) OBIETTIVI Armero (c, Udinese), Cissokho (d, Lione), Ocampos (a, River Plate), Uvini (d, San Paolo), Palombo (c, Inter), Wallace (d, Fluminense), Floccari (a, Parma)
ARRIVI Benussi (p, Torino FP), Cetto (d, Lilla FP), Di Matteo (c, Lecce FP), Garcia (d, FP), Morganella (d) e Ujkani (p, Novara), Kurtic (c, Varese FP), Viola (c, Reggina), Brienza (c, Siena), Dybala (a, I. Cordoba), S. Sosa (a, Cerro L.), Rios (c, Chivas). PARTENZE Aguirregaray (d, M. Wand.), Silvestre (d, Inter), Bacinovic (c, Verona), Acquah (c, Parma), Viviano (p) e Della Rocca (c, Fiorentina), Balzaretti (d, Roma). OBIETTIVI Pocognoli (d, St. Liegi), Antonelli (d, Genoa), Ziegler (d, Fenerbahçe)
ARRIVI Pellé (a, Samp FP), Ninis (c, Panathinaikos), Pigliacelli (p, Roma), MacEachen (d, Penarol), Amauri (a, Fiorentina), Chibsah (c, Juve), Belfodil (a,Bologna), Vanzo (c, Tubize), Pabon (a, A. Nacional), Parolo (c, Cesena), Fideleff (d, Napoli), Acquah (c, Palermo) PARTENZE Jonathan (c) e Mariga (c, Inter FP), Okaka (a, Roma FP), Floccari (a, Lazio FP), Ferrario (d, Lecce FP), Feltscher (d, Padova), Pereira (c, Roda), Giovinco (a, Juve), Valiani (c, Siena) OBIETTIVI Rosi (c, Roma), Tagliafico (d, Banfield), Ortiz (c, Olimpia), Rolin (d, Nacional)
PESCARA
ROMA
SAMPDORIA
ARRIVI Abbruscato (a, Vicenza), Cosic (d, Stella R.), Bjarnason (c, St. Liegi), Colucci (c, Cesena), Quintero (c, Envigado), Celik (a, Gais), Weiss (c, Espanyol), Perin (p, Padova), Ragusa (a, Reggina), Crescenzi (d, Crotone), Blasi (c, Lecce), Terlizzi (d, Varese), Rodriguez (c, Wanderers) PARTENZE Kone (c, Atalanta), Immobile (a, Genoa), Insigne (a, Napoli), Sansovini (a, Spezia), Ariatti (c, f.c.), Gessa (c, Cesena), Verratti (c, Psg) OBIETTIVI Jonathas (a, Brescia), Kozak (a, Lazio), Vossen (a, Genk)
ARRIVI Borriello (a, Juve), Okaka (a, Parma), J. Sergio (p, Lecce), Florenzi (c, Crotone), Guberti (c, Torino), Pizarro (c, City), Dodò (d) e Castan (d, Corinthians), Tachtsidis (c, Verona), Bumba (c, T. Mures), Bradley (c, Chievo), Piris (d, S Paolo), Destro (a, Siena), Balzaretti (d, Palermo) PARTENZE Cicinho (d, Recife), Kjaer (d, Wolfsburg), Cassetti (d, f.c.), Gago (c, Valencia), Viviani (c, Padova), Borini (a, Liverpool), Juan (d, Internacional), Greco (c, Olympiacos), Simplicio (c, Cerezo), Curci (p, Bologna), J. Angel (d, Real S.) OBIETTIVI Torosidis (d, Olympiacos)
ARRIVI Sammarco (c, Chievo FP), Palombo (c) e Poli (c, Inter FP), Cacciatore (d, Varese FP), Tissone (c, Maiorca FP), M. Lopez (a, Milan), Maccarone (a, Empoli FP), De Silvestri (d, Fiorentina), Berni (p, Braga), Estigarribia (c, Juve) PARTENZE Foggia (c, Lazio FP), Pellé (a, Parma FP), Fornaroli (a, Panathinaikos) OBIETTIVI Migliaccio (c, Palermo), Bouy (c), Marrone (c) e Pazienza (c, Juve), Kasami (c, Fulham), Melazzi (a, Danubio), Maresca (c, Malaga), Ortiz (c, Olimpia)
SIENA
TORINO
UDINESE
ARRIVI Dellafiore (d) e Paci (d, Novara), Rubin (d, Bologna), Valiani (a, Parma), Campagnolo (p, Catania), Verre (c, Roma), R. Rodriguez (c, Belgrano), Neto (d, Nacional M.) PARTENZE Brkic (p, Udinese FP), Giorgi (c, Novara FP), Rossettini (d, Cagliari), Brienza (c, Palermo), A. Rossi (d, Cesena), Codrea (c, f.c.), Gazzi (c, Torino), Destro (a, Roma) OBIETTIVI Caldirola (d, Brescia), Floccari (a, Parma), Rosina (c, Zenit), Tiribocchi (a, Atalanta), Scapuzzi (a, Man. City)
ARRIVI Gillet (p, Bologna), Brighi (c, Atalanta), Migliorini (d, Chieti), Sansone (a, Sassuolo), Santana (c, Cesena), Gazzi (c, Siena), Caceres (d, Maiorca), Rodriguez (d, Cesena) PARTENZE Iori (c, Cesena), Oduamadi (a, Varese), Benussi (p, Palermo), Coppola (p. Milan), Pasquato (a, Bologna), Guberti (c, Roma), Surraco (c, Udinese), Antenucci (a, Catania), Morello (p), Zavagno (d), Pratali (d) e Gasbarroni (c, f.c.) OBIETTIVI Barreto (a, Udinese), Pazienza (c, Udinese), Tissone (c, Maiorca), Biondini (c, Genoa)
ARRIVI Silva (d, Novara FP), Angella (d, Reggina FP), Brkic (p, Siena FP), Muriel (a) e Obodo (c, Lecce FP), Faraoni (d, Inter), Forestieri (a, Bari FP), Mazzarani (c, Novara FP), Pawlowski (p, Lechia D.), Allan (c, Vasco), Willians (c, Flamengo), Heurtaux (d, Caen), Maicosuel (c, Botafogo) PARTENZE Pazienza (c, FP), Asamoah (c ) e Isla (c, Juve), Floro Flores (a) e Torje (c, Granada), Handanovic (p, Inter) OBIETTIVI Saponara (a, Empoli), Manninger (p, Juve), Benussi (p, Torino)
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTEDÌ 7 AGOSTO 2012
MAGIC+3 CAMPIONATO LE QUOTAZIONI AGGIORNATE DEL GIOCO CON MEDIASET PREMIUM
Aquilani, è l’anno del boom? Il neoacquisto della Fiorentina torna nel listone: costo 9. Estigarribia, titolare a basso prezzo PORTIERI Cod. 101
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Nome ABBIATI AGAZZI AGLIARDI AMELIA ANANIA ANDUJAR AVRAMOV BAJZA BELEC BENUSSI *BERARDI A. BINDI BIZZARRI BRKIC BUFFON CAMPAGNOLO CARRIZO CASTELLAZZI COLOMBO CONSIGLI CURCI DA COSTA DE SANCTIS FARELLI FIORILLO FREY S. FREZZOLINI FRISON GABRIEL GILLET GOMIS A. GOMIS L. HANDANOVIC JULIO CESAR LEALI LOBONT LUPATELLI MARCHETTI MIRANTE NETO PAVARINI PAWLOWSKI PEGOLO PERIN POLITO PUGGIONI RAGNI ROMERO ROMO ROSATI SORRENTINO SQUIZZI STEKELENBURG STOJANOVIC STORARI SVEDKAUSKAS TERRACCIANO TZORVAS UJKANI VIGORITO VIVIANO
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14 10 2 2 9 2 1 1 1 1 1 1 1 11 16 2 1 1 1 12 9 1 13 1 1 9 1 9 1 10 1 1 15 5 1 1 1 11 10 1 2 1 9 2 1 2 1 10 1 1 11 1 11 1 1 1 1 1 10 1 12
DIFENSORI Cod. 201
202 203 204 205 207 208 209 210 211 212 213 214 215 216 217 218 219 220 221 222 223 224 225 226 227 228 229 230 231 232 233 234 235 236 383 237 238 239 240 241 242 243 244 245 246 247 248 249 250 251 252 253 254 255 256 257 258 381 259 260 261 262 263 264 265 266 267 268 269 270 271 272 273 274 275 276 277 278
Nome ABATE ABERO ACERBI AGOSTINI ALHASSAN ALVAREZ P.S. ANDREOLLI ANTONELLI ANTONINI ANTONSSON ARIAUDO ARONICA ASHONG ASTORI AUGUSTYN AVELAR BACCHETTI BALZANO BALZARETTI BARZAGLI BASTA BELLINI BELLUSCI BELMONTE BENATIA BERARDI G. BIAVA BOCCHETTI BONERA BONUCCI BOVO BRITOS BRIVIO BROSCO BURDISSO CACERES CACERES M. CAMPAGNARO CAMPORESE CANINI CANNAVARO CAPELLI CAPUANO C. CAPUANO M. CARVALHO CASSANI CASTAN CASTELLINI CAVANDA CESAR CETTO CHERUBIN CHIELLINI CHIVU CODA CONTINI COSIC COSTA CRESCENZI D’AMBROSIO DAINELLI DANILO DARMIAN DE CEGLIE DE SCIGLIO DE SILVESTRI DEL GROSSO DELLAFIORE DI CESARE DIAKITE' DIAS DIDAC VILA DODO' DOMIZZI DRAME' EKSTRAND FANCHONE FARAONI FARKAS
9 4 7 3 1 4 6 5 5 4 5 3 1 10 1 6 1 3 12 15 17 4 3 1 10 2 6 3 5 10 3 5 7 2 9 6 8 6 2 6 7 2 4 7 2 7 7 2 1 4 2 4 16 5 2 4 3 3 4 4 1 10 3 7 3 6 4 3 3 5 8 4 6 8 6 1 1 3 2
279 280 281 283 284 285 286 287 288 289 290 291 292 293 294 295 296 297 299 300 301 302 303 304 305 306 307 379 308 309 310 311 312 313 314 315 316 317 318 319 320 321 322 323 324 325 326 327 328 329 330 331 386 332 333 334 335 336 337 338 339 340 341 382 343 342 344 345 346 347 348 349 385 380 384 351 350 352 353 354 355 356 357 358 359 360 361 362 363 364 365 366 368 369 370 371
FELIPE FERNANDEZ F. FERRI FIDELEFF FREY N. GABRIEL DA SILVA GAMBERINI GARICS GARRIDO GASTALDELLO GLIK GRANQVIST GRAVA HEGAZY HEINZE HERTAUX JOKIC JONATHAN JUAN KONKO LABRIN LACZKO LEGROTTAGLIE LICHTSTEINER LUCARELLI LUCCHINI LUCIO MACEACHEN MAICON MANFREDINI MANTOVANI MARCHESE MARTINEZ M. MASIELLO A. MASIELLO S. MATHEU MBAYE MESBAH MESTO MEXES MIGLIORINI MILANOVIC MORERO MORETTI E. MORGANELLA MORLEO MOTTA MUNOZ MUSTAFI NAGATOMO NASTASIC NATALI *NETO L. NEUTON OGBONNA PACI PALETTA PAPP PASQUAL PASQUALE PELUSO PERICO PERROTTA M. PIRIS PISANO E. PISANO F. POLENTA PORTANOVA POTENZA RADU RAIMONDI RANOCCHIA *RINAUDO RODRIGUEZ GON. RODRIGUEZ GUI. ROMAGNOLI A. ROMAGNOLI S. ROMULO RONCAGLIA ROSI ROSSETTINI ROSSINI RUBIN SAMUEL SANTACROCE SARDO SCALONI SILVESTRE SORENSEN SPOLLI STANKEVICIUS STENDARDO TERZI TOMOVIC VELAZQUEZ VITIELLO
FIO NAP ATA PAR CHI UDI NAP BOL LAZ SAM TOR GEN NAP FIO ROM UDI CHI INT INT LAZ PAL SAM CAT JUV PAR ATA JUV PAR INT ATA PAL CAT GEN ATA TOR ATA INT MIL GEN MIL TOR PAL CHI GEN PAL BOL BOL PAL SAM INT FIO BOL SIE UDI TOR SIE PAR CHI FIO UDI ATA CAG PES ROM PAL CAG GEN BOL CAT LAZ ATA INT NAP FIO TOR ROM PES FIO FIO ROM CAG SAM SIE INT PAR CHI LAZ INT BOL CAT LAZ LAZ SIE GEN GEN SIE
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VOLTA VON BERGEN YEPES ZACCARDO ZANON ZAURI ZIEGLER
SAM GEN MIL PAR PES LAZ JUV
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TWITTER E FACEBOOK
Sul web i consigli per gli acquisti
CENTROCAMPISTI Cod. 502
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Nome
Squadra
ACQUAH ALLAN ALMIRON ALVAREZ R. AMBROSINI ANGELO ANSELMO *AQUILANI ARMERO ASAMOAH BADU BARRETO E. BARRIENTOS BASHA BATTOCCHIO BEHRAMI BENTIVOGLIO BERTOLACCI BERTOLO BIABIANY BIAGIANTI BIONDINI BIRSA BJARNASON BOATENG BOLZONI BONAVENTURA BORJA VALERO BRADLEY BRIENZA BRIGHI BROCCHI BUCHEL CAMBIASSO CANA CANDREVA CARMONA CASARINI CASCIONE CASTRO CAZZOLA CEPPELINI CERCI CHIARETTI CHIBSAH CIGARINI COFIE COLUCCI CONSTANT CONTI COPPOLA COSSU COUTINHO CRUZADO CUADRADO D'AGOSTINO DE FEUDIS DE ROSSI DELLA ROCCA DESSENA DI MATTEO DIAMANTI DONADEL DONATI DOSSENA DZEMAILI EDERSON EKDAL EMANUELSON ERIKSSON *ESTIGARRIBIA FELIPE MELO FERNANDEZ M. FERREIRA PINTO FLAMINI FLORENZI *FOGGIA GALLOPPA GARGANO GAZZI GENTSOGLOU
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Alberto Aquilani, 28 anni LAPRESSE 577 578 579 580 581 582 583 584 585 586 587 588 589 590 591 592 593 594 595 597 596 598 599 600 601 602 603 604 605 606 607 608 609 610 611 612 613 614 615 616 617 618 619 712 620 621 622 623 625 626 627 628 629 630 631 632 633 634 635 636 637 638 639 640 641 642 643 714 644 645 646 713
GIACCHERINI GOBBI GOMEZ GONZALEZ GOROBSOV GRECO GUANA GUARENTE GUARIN HAMSIK HERNANES HETEMAJ ILICIC INLER ISLA IZCO JANKOVIC JORQUERA JUAN ANTONIO KONE KRHIN KRSTICIC KUCKA KURTIC LAMELA LANZAFAME LAZAREVIC LAZZARI LEDESMA LJAJIC LLAMA LODI LORES LUCIANO LULIC LUND NIELSEN MAGGIO MAICOSUEL MANNINI MARCHI MARCHISIO MARQUINHO MARRONE MARTINEZ J. MATUZALEM MAURI MERKEL MIGLIACCIO MODESTO MONTOLIVO MORALEZ MORETTI F. MORRONE MUDINGAYI MUNARI MUNTARI MUSACCI NAINGGOLAN NINIS NOCERINO OBI OBIANG OLIVERA ONAZI PADOIN PAGANO PALLADINO PALOMBO PAROLO PARRAVICINI PASQUATO PAZIENZA
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PEPE PEREYRA PEREZ PERROTTA S. PINZI PIRLO PIZARRO PJANIC POGBA POLI PULZETTI QUINTERO RADOVANOVIC RAMIREZ RENAN RICCHIUTI RIGONI L. RIGONI M. RIOS RIVEROLA RODRIGUEZ R. ROSSI RUI SAMPAIO SALIFU SAMPIRISI SANTANA SCHELOTTO SCIACCA SCOZZARELLA SESTU SEYMOUR SNEIJDER SODDIMO SORIANO STANKOVIC STEVANOVIC STOIAN STRASSER SUCIU TACHTSIDIS TADDEI TAIDER TISSONE TOGNI TOZSER TRAORE VACEK VALDES VALIANI VARGAS J. VAZQUEZ VERDI VERGASSOLA VERRE VIDAL VIOLA VIVES *WEISS WILLIANS ZAHAVI ZANETTI ZUNIGA
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ATTACCANTI Cod. 801
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Nome
Squadra
ABBRUSCATO ACQUAFRESCA ALFARO AMAURI ANTENUCCI BARRETO D.S. BELFODIL
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Costo
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BERGESSIO BIANCHI BOAKYE BOGDANI BOJAN BORRIELLO BUDAN CALAIO' CAPRARI CASSANO CATELLANI CAVANI CELIK CHAVEZ CORAZZA DE PAULA DENIS DESTRO DI MICHELE DI NATALE DIOP DOUKARA DYBALA EDER EL HAMDAOUI EL SHAARAWY FABBRINI FLOCCARI GABBIADINI GILARDINO GIMENEZ GIOVINCO HERNANDEZ IAQUINTA IBARBO ICARDI IMMOBILE INSIGNE JONATHAS JOVETIC KEKO KLOSE KOZAK LARRIVEY LARRONDO LONGO MANIERO MARILUNGO MATRI MAXI LOPEZ MEGGIORINI MEHMETI MICCOLI MILITO MORIMOTO MOSCARDELLI MURIEL NENE' *NICO LOPEZ OKAKA OSVALDO PABON PALACIO PALOSCHI PANDEV PAOLUCCI PAPONI PARRA PATO PAZZINI PELLE' PELLISSIER PINILLA PISCITELLA POLO POZZI QUAGLIARELLA RAGUSA RENNELLA ROBINHO ROCCHI RODRIGUEZ F. ROZZI SANSONE G. SANSONE N. SAU SEFEROVIC SGRIGNA THEREAU THIAGO TIRIBOCCHI TOTTI VARGAS E. VUCINIC ZARATE ZE EDUARDO
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MARTEDÌ 7 AGOSTO 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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SERIE BWIN IL MERCATO
Doppietta Modena Spezia: Dos Santos? Le tre vie del Novara Gulan e Zoboli per Marcolin. Lanciano: c’è Falcone Tesser aspetta il sì di Cuffa, Ricchiuti e Schiattarella l’Ascoli ma non trova l’accordo. La Ternana stringe per Botta (Vicenza) e continua a lavorare su Catellani (Catania).
BINDA-D’ANGELO
Modena e Spezia sempre protagonisti del mercato. Marcolin ha ottenuto due giocatori che vanno a sistemare la difesa: lo svincolato Zoboli (ex Brescia) come centrale, l’esterno Gulan (Fiorentina, era al Chievo) per la fascia sinistra, escludendo quindi l’arrivo di Surraco da Udine; si fatica invece a convincere a far tornare Mazzarani (ex Novara) dall’Udinese. Lo Spezia dovrebbe chiudere oggi con Morrone (Parma), ha incassato un «no grazie» da Luca Toni e per la difesa, dopo il mancato arrivo di Terlizzi e Di Cesare, va dritto su Dos Santos (Bari), favorito su Padella (Grosseto) e Ludi (Novara); quest’ultimo potrebbe essere anche un’idea del Padova, che sta valutando molti nomi.
Altri movimenti La Reggina ha definito l’arrivo di Bergamelli dall’AlbinoLeffe. Anche il Varese cerca un difensore e oltre ai
Adrian Ricchiuti, 34 anni, trequartista del Catania, obiettivo del Novara. In passato ha giocato anche con Ternana, Rimini, Livorno e Arezzo LIVERANI
già citati Carrozzieri e Ludi un’idea è Contini, che però il Siena non vuol cedere. Due giovani per il Lanciano, che dal Lecce ottiene l’attaccante Falcone e dal Parma l’ungherese Pataki; è vicino il sì di Augustyn (Catania, ex Vicenza). Il Livorno in settimana incontra lo svincolato Accardi (ex Brescia), mentre per il centrocampo può tornare Loviso (Crotone), anche se il primo obiettivo resta Gentsoglou (Samp); il club di Spinelli ha fatto anche un sondaggio per Giacomazzi (Lecce), ma l’ingaggio sembra un problema insormontabile. Stesso discorso per Russo del Verona, che sta trattando con
per il Perugia: si tratta di Paonessa del Parma (ex Como e Gubbio). Due innesti per il Treviso: si tratta di Duravia (Juventus, ex Carrarese) e Gallonetto (Montebelluna). Il Barletta sistema il centrocampo con Piccinni (ex Piacenza). Ennesimo giovane per il Prato, che dall’AlbinoLeffe ha prelevato Carminati. Anche il Benevento s’è inserito nella corsa a Ragatzu (Cagliari, era a Gubbio), ma l’attaccante continua a non gradire la categoria. L’Avellino non molla la pista su Ganz (Milan). La Nocerina ha chiesto alla Juve Stabia l’esperto Caserta, mentre come portiere c’è l’accordo con il Pescara per Ragni (il club abruzzese l’ha appena riscattato dall’Andria). Il Carpi insiste con lo Spezia per riavere Ferretti; sempre dallo Spezia è in partenza Cesarini, che potrebbe tornare al Viareggio. La Tritium pensa a Spagnoli (ex Pergocrema). Seconda divisione Nuovo attac-
cante per il Rimini: è Morga (ex Giulianova), che ha firmato un triennale. Altro arrivo per il Venezia: è lo svincolato Bertolucci, ex Taranto. A Foligno è ufficiale l’ingaggio di Fabio Gatti (ex Lecco). La Salernitana potrebbe sistemare la difesa con Murolo (Spezia). Da segnalare infine che il Taranto ha trovato una nuova composizione societaria (presidente Claudio Andriani) e ripartità dalla serie D.
S Davide Zoboli, 30 anni, difensore, al Brescia nelle ultime due stagioni (30 presenze, 2 reti): svincolato, è passato al Modena
S Claiton Dos Santos, 28 anni, difensore nel mirino dello Spezia. L’ultima stagione ha giocato nel Bari con 29 presenze e 4 reti
S Matteo Contini, 32 anni, obiettivo di mercato del Varese, ma il Siena, dove il giocatore ha disputato la scorsa stagione, non intende cederlo
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Mercato Un attaccante (Coc-
ENTUSIASMO CIFRE RECORD PURE PER VARESE E SPEZIA
Verona, una notte in coda per fare l’abbonamento Oltre 10 mila le tessere vendute: tifosi al botteghino alle 5 del mattino. Sognando il Gila...
co) è arrivato. L’altro è vicino. E tra i tifosi impazza la toto-punta. Ieri circolava persino il nome di Gilardino, assolutamente una fantasia di mercato, ma perfetta per spiegare il clima che si respira in città. Sforzini resta in cima alla lista del d.s. Sogliano. Poi ci sono Cacia ed Ebagua, oltre a Paulinho e Caracciolo. Le altre Non raggiungeranno
GIANLUCA VIGHINI VERONA
Scene da finale di Champions League. Sono le 5 e mezzo di mattina davanti al bigoncio numero 1 dello stadio Bentegodi. Ormai da mezzanotte una lunga fila di tifosi del Verona staziona in fila per fare l’abbonamento. Brandine, sdraio, birra e persino una grigliata. Alle 7 arriva il caffè con le brioche. Immancabile la Gazzetta per leggere le ultime notizie di mercato. Ordinaria follia per il Verona. I fuochi d’artificio per la campagna acquisti hanno portato ancora più entusia-
RINFORZI IN DIFESA
IL CASO RESCISSIONE CONSENSUALE
Milanetto saluta Anche a Padova arriva il divorzio Difficile rapporto col club: domenica i compagni gli hanno dato il 10, poi la rottura
Nel finale, però, Milanetto innesca Boselli che realizza il gol vittoria, un colpo letale per la Samp. I genoani esultano, corrono sotto la curva e qualcuno fa gesti polemici contro i tifosi, primo tra tutti Milanetto sulle cui labbra si legge la parola «bastardi».
VINCENZO D’ANGELO
L’annuncio a sorpresa arriva poco dopo pranzo, direttamente dal sito Internet del Padova: «Il Calcio Padova informa di aver risolto il contratto con il calciatore Omar Milanetto». Un fulmine a ciel sereno a ventiquattro ore di distanza dalla comunicazione ufficiale dei numeri di maglia, nella quale a Milanetto era stato affidato il numero 10. Sembrava fatto apposta per ribadire la fiducia della società verso il proprio regista che appena due mesi fa fu arrestato nel corso delle indagini sul calcioscommesse.
L’addio al Genoa Inizia la guerra. Gli ultrà ne chiedono la cessione, Preziosi non cede. Nel ritiro di Neustift, in Austria, compare uno striscione nel quale i tifosi minacciano di impedire lo svolgimento dell’amichevole il giorno seguente se Milanetto scenderà in campo. L’indomani il centrocampista gioca, ma solo dopo che è arrivata la notizia della sua cessione al Lugano, per l’addio. Foschi, d.s. del Padova è lì per prendere Hallenius, chiede spiegazioni e offre un posto al regista. Un’ora dopo Milanetto è del Padova e se ne va dal ritiro insieme ad Hallenius.
Anno da dimenticare Ma gli ulti-
Rapporto teso Al Padova parte
mi quindici mesi di Milanetto sembrano quasi un film dell’orrore. Lui, leader in campo e nello spogliatoio del Genoa di Gasperini, litiga con la curva rossoblù ed è costretto ad andare via. Il clima prima del derby con la Samp è teso, in città si pensa che il Genoa possa non dare l’anima per battere i rivali. Visite al campo di allenamento, polemiche, striscioni e frasi pesanti e scritte sui muri vicini al centro Signorini. Poi, durante il derby, la situazione peggiora quando la Sampdoria pareggia con Pozzi il vantaggio di Floro Flores. Dalla curva rossoblù piovono insulti verso i giocatori, accusati di scarso impegno.
fortissimo e al debutto a Marassi contro la Samp — scherzi del destino — realizza uno dei gol più belli dell’ultima B. Anche in Veneto diventa leader, ma il rapporto con la società a un certo punto di incrina, specie dopo l’addio di Foschi e l’arresto del 28 maggio scorso. Ma i compagni, per dargli la carica, gli affidano la maglia numero 10. Un gesto forte e molto apprezzato che stride dal colpo di scena finale. Perché neanche ventiquattro ore dopo Milanetto e il Padova si sono detti addio. E Trevisan l’ha salutato così: «Per lo spogliatoio è una perdita pesante».
Prima divisione Un altro arrivo
Mosse Novara Sono tre i gioca-
tori bloccati dal Novara: il mediano Cuffa (svincolato dal Padova), l’esterno Schiattarella (Livorno) e il trequartista Ricchiuti (Catania). Ma il problema è che prima devono essere ceduti alcuni giocatori. Ricchiuti per esempio è in stand by fino a quando non verrà definita la partenza (o la risoluzione di contratto) di Pinardi; da segnalare che il Novara con il Catania ha parlato anche di Catellani e Moretti. Per Schiattarella è saltato lo scambio con Coser ed è difficile quello con Gigliotti (era a Foggia).
A
I tifosi del Verona in coda al Bentegodi per sottoscrivere gli abbonamenti
smo. E gli abbonamenti hanno già raggiunto quota 10mila. Del resto da queste parti la passione non è mai mancata. Sia Lega Pro, sia serie A, i sostenitori dell’Hellas non hanno mai
fatto mancare il loro sostegno. Ma adesso si respira tutta un’altra aria. Dopo i playoff, c’è la speranza che questo sia l’anno giusto per tornare in serie A.
le cifre a quattro zeri del Verona, ma ci sono anche altre campagne abbonamenti che procedono a gonfie vele. Il dato più alto lo fa registrare il Padova con 3.400 tessere (la scorsa stagione si è chiuso a 4.200). In aumento il Varese: 1.250 i nuovi abbonati, 500 in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Segno positivo anche per la neopromossa Spezia, che ha già staccato 2.232 tessere (+700 rispetto ad agosto 2011). A Novara, in 1.950 hanno rinnovato: un terzo rispetto agli abbonati in serie A, ma molti di più in confronto con l’annata 2010-2011. Solo 700, infine, gli abbonamenti venduti dalla Ternana, ma la campagna è partita in ritardo e si conta di arrivare a quota 4 mila: il doppio rispetto alla passata stagione in Lega Pro. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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COPPA ITALIA
LEGA PRO
Incidenti a Nocera Tre gli arrestati e cinque i feriti
Oggi i nuovi gironi e il ripescaggio: l’Entella in Prima
Tre arresti e cinque militari feriti. È il bilancio degli scontri verificatisi domenica all'esterno dello stadio San Francesco di Nocera Inferiore dove si è disputata la partita di Coppa Italia tra Nocerina e Paganese finita 1 0 per i padroni di casa. L’incontro si è giocato a porte chiuse, su decisione del Prefetto di Salerno vista la rivalità tra le tifoserie, ma un centinaio di tifosi ospiti si è presentato lo stesso armato di bastoni e ci sono stati scontri, nei quali è rimasto anche danneggiato un mezzo delle forze dell’ordine.
Oggi il Consiglio federale annuncia il ripescaggio dell’Entella in Prima divisione: sarà l’unico tra i professionisti (calcioscommesse escluso), perché quelli dalla D non erano previsti e perché nessun altro club aveva i requisiti (economici e non) per salire dalla Seconda. Quindi la Prima divisione avrà un girone da 17 squadre (a Nord) e uno da 16 (a Sud), mentre la Seconda ne avrà due da 18. Pur essendo la la Prima a organico ridotto, non cambierà il meccanismo di promozioni e retrocessioni: 4 squadre saliranno in B (2 dirette, 2 dopo i playoff), 6 scenderanno in Seconda (2 dirette, 4 dopo i playout), Dopo il Consiglio Figc oggi si riunisce quello della Lega Pro proprio per definire la composizione dei quattro raggruppamenti, pur sapendo che il calcioscommesse potrebbe rivedere gli organici. Invece giovedì sarà il giorno dei calendari, a Firenze: sono annunciate molte sorprese.
SECONDO TURNO Oggi la Lega di A diramerà il programma e gli orari di domenica: alcune gare saranno anticipate a sabato. Una dovrebbe essere Sassuolo Alto Adige, vista la concomitanza con il Modena, e un’altra sarà Ternana Trapani che tra l’altro inizierà alle 18 e sarà disputata a Gubbio. Invece Bari Perugia sarà giocata domenica a Perugia.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTEDÌ 7 AGOSTO 2012
CICLISMO ALL’ENECO TOUR DOPO LA SQUALIFICA Sollievo Riis Ma il sorriso più ra-
Il ritorno Contador di nuovo nell’arena: teso e felice Lo spagnolo pare quasi assente, ma il pubblico lo acclama:e in corsa pedala sempre tra i primi
dioso nel dopotappa è quello di Bjarne Riis, il team manager (ma forse chiamarlo così è riduttivo perché è anche padrone, preparatore, direttore sportivo) della Saxo Bank. Qualche mese fa il danese sembrava in difficoltà: i pochi sponsor, oltre allo stop di Contador, sembravano significare incertezza sul futuro. Invece, ecco il colpo di scena. Entra Tinkoff (quindi soldi freschi), torna Alberto, arrivano nuovi corridori importanti. «Sicuramente Nicolas Roche». A cui potrebbero aggiungersi Roman Kreuziger e Fabian Cancellara. «Mi piacerebbe — afferma Riis a proposito dello svizzero — ma Fabian ha ancora un contratto. Io non posso fare nulla. Però posso assicurarvi che arriveranno altri». Saranno corridori forti, con voglia di riscatto. E pure uomini di valore, cosa non indispensabile per vincere le corse, ma che non guasta in un gruppo. In forma Riis, però, più che sul futuro, preferisce soffermarsi sul presente. «Io sono tranquillo, ma Alberto prima del via era nervoso. È normale, è la prima corsa, una giornata particolare anche per il tipo di gara. C’era vento, non volevamo prendere rischi. Classifica generale? Non so, vediamo. Perché no? Quel che è certo è che l’Eneco Tour gli servirà molto per prendere il ritmo. Poi qui
Alberto: «La cosa più importante era non cadere. Con i colleghi? Tutto regolare» Una voce: mai così forte nei test. E Riis gongola: «All’inizio dovevo quasi frenarlo» DAL NOSTRO INVIATO
CLAUDIO GHISALBERTI MIDDELBURG (Olanda)
Rewind: Giro d’Italia 2011. La gente alla partenza, lungo le strade e al traguardo cerca Alberto Contador. È il campione che entusiasma, che appassiona. Quello che con le sue imprese in salita, ma anche a cronometro, fa sognare. L’idolo. Applausi, pacche sulle spalle, foto, autografi. Play: Eneco Tour 2012, ieri. Matteo Tosatto scende dal bus Saxo Bank per primo. Il vecchio guerriero sistema il pantaloncino alla perfezione, sa che non è un giorno qualunque. Bjarne Riis cerca di
dissimulare l’emozione: «Caspita Toso, come sei magro!». «Settantré chili, come al Mondiale di Geelong, quando volavo». Pochi secondi, la tenda scura si sposta di nuovo. Stavolta è lui: Alberto Contador scende nell’arena. Sono passati 188 giorni dall’ultima volta. Allora eravamo in Argentina, a San Luis per la precisione. Ora siamo in Olanda. In mezzo circa 12.000 chilometri, una squalifica per doping per il «caso clenbuterolo» al Tour 2010 e la cancellazione di 12 vittorie (tra cui il Tour 2010 e il Giro 2011). Come prima Il madrileno è teso, tesissimo, quasi assente.
Alla vigilia s’è dichiarato ottimista, ma questo è l’esame della verità. Il pubblico non gli lascia il tempo di pensare. È tutto esattamente come prima: folla, applausi, pacche sulle spalle, foto, autografi. Lo è anche in corsa. Alberto prende subito il suo posto, nelle prime posizioni del gruppo. Tosatto gli fende l’aria e chiama vicino Manuele Boaro. «Giovane, vieni qui davanti a combattere, c’è da difendere il re», pare dirgli. Super team La tappa prosegue tranquilla, non verrà certo ricordata tra le più emozionanti della stagione. Sul traguardo che il 10 maggio 2010 vi-
de il trionfo di Wouter Weylandt, il belga morto al Giro d’Italia dello scorso anno, ad alzare le braccia è il tedesco Marcel Kittel. Volata di gruppo, Contador chiude nelle retrovie, al 106˚ posto. «Mi sono messo davanti con la squadra perché qui, tra vento, pioggia e strade strette, la cosa più importante era evitare le cadute. I miei compagni sono stati straordinari: sono disposti a morire in corsa per me. Con i miei colleghi? Tutto regolare», spiega dopo il traguardo Contador, che nel mirino ha la Vuelta, già vinta nel 2008, poi il Mondiale e a chiudere il Giro di Lombardia.
Alberto Contador, 29 anni, al via della prima tappa dell’Eneco Tour: va al foglio firma, concede autografi, si schiera per la partenza FOTO AP-BETTINI
c’è fresco, si recupera bene. Alla Vuelta (il via sabato 18 agosto, ndr) arriva preparato di sicuro». Le indiscrezioni danno già un Contador in forma strepitosa. In salita vola e in una cronoscalata di 5 chilometri ha spinto con una potenza pazzesca: 7,4 watt/kg. Riis sorride. «Non lo so, i test sono una cosa, la corsa è differente. Però posso dire che Alberto va forte. Molto forte. All’inizio è stato un po’ difficile gestirlo, dovevo frenarlo. Poi si è messo a lavorare molto bene con simulazioni di gara e tanto dietro motore. L’importante era che tornasse. Ora andiamo avanti». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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SPRINT A KITTEL
Sprint vincente del tedesco Kittel nella prima tappa. Diverse le cadute: per Alan Marangoni (Liquigas) frattura scomposta della clavicola destra. ARRIVO 1. Marcel KITTEL (Ger, Argos-Shimano) 203,9 km in 5.38’18", media 36,163; 2. Demare (Fra); 3. Phinney (Usa); 9. Guarnieri; 10. Nizzolo; 12. Appollonio; 18. Boonen (Bel); 19. Belletti; 20. Marcato; 26. Petacchi; 106. Contador (Spa). CLASSIFICA 1. Marcel KITTEL (Ger, Argos-Shimano); 2. Demare (Fra) a 4"; 3. Phinney (Usa) a 6". OGGI 2ª tappa, cronosquadre di 18,9 km a Sittard (Ola). Tv: Diretta Eurosport 2 dalle 14.30.
S CATALDO A SKY Manca l’ufficialità, ma Dario Cataldo è avviato verso un cambio di maglia per il 2013: per il 27enne abruzzese, attualmente all’Omega-Quick Step e tricolore a crono, in vista c’è il Team Sky. Ufficiale intanto Daniel Oss alla Bmc.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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Caos inglese Max e l’Aprilia non ci stanno Noale pensa al tribunale di Losanna Infrazioni al via: sanzioni solo dal 2013 PAOLO GOZZI
È guerra aperta tra Aprilia e Bmw. Dopo la decisione della giuria di respingere i reclami presentati dal team di Biaggi, a Noale hanno deciso di tenere le bocche cucite ma il pilota è ovviamente furibondo al punto di aver twittato: «Direzione gara, voto 2». E la Casa sta pensando di avanzare una protesta ufficiale contro la stessa direzione gara e la giuria internazionale al tribunale d’appello sportivo di Losanna. Ma è probabile che poi non si faccia nulla anche perché le possibilità di vittoria sono ridotte. Primo caso Domenica l’Aprilia
S Iridato nel 2010 Max Biaggi 41 anni, corre con l’Aprilia dal 2009 e nel 2010 ha vinto il titolo ALEX PHOTO
aveva protestato perché la Bmw aveva infranto il regolamento sulla procedura di partenza che impedisce di sostituire le gomme e modificare gli assetti a meno di tre minuti dal via. Invece i tecnici avevano lavorato sulla moto di Melandri fino a pochi secondi dal giro di lancio, riscaldandogli le gomme. Anche Honda e Ducati hanno protestato con i commissari ma l’articolo 1.19.7 non prevede sanzioni. Si correrà ai ripari nel 2013 pare con una penalità a tempo. Così domenica la Bmw se l’è cavata con un’ammonizione e una multa. Secondo caso La giuria ha re-
spinto anche il reclamo contro la classifica di gara-2, fermata al 10o dei 17 giri per l’olio lasciato dalla Bmw di Leon Haslam. Ma è stata considerata valida la classifica all’ottava tornata:
FUTURO ROSSI
FURIA BIAGGI
MOTORI
Max Biaggi sull’asfalto bagnato di Silverstone ANSA
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I NUMERI
10,5 punti Il divario tra Biaggi e Melandri è calato da 21 a 10,5 punti a Silverstone: Max è leader con 274 Marco lo insegue a 263,5
in questo caso i giudici hanno agito bene perché la regola impone che sia preso in considerazione l’ultimo giro completato da tutti i concorrenti. Resta da capire perché sia servita mezz’ora per verificare i cronologici. Ripartenza Infine l’Aprilia ha
messo in discussione anche la decisione di fermare definitivamente gara-2. In effetti la corsa sarebbe dovuta riprendere da zero, con uno schieramento determinato dall’ordine d’arrivo all’8o giro, per completare i 9 passaggi restanti. Ma sarebbe servita un’ora per ripulire la pista e i giudici hanno deciso di non sottoporre piloti e team ad ulteriore stress in una giornata già difficile. Però in serata sono partire regolarmente altre due gare. Insomma la sfida tra Biaggi e Melandri, separati da soli 10,5 punti, rischia di diventare calda.
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I NUMERI
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vittorie L’avventura di Rossi alla Ducati ha prodotto sinora un 3o posto a Le Mans nel 2011 e un 2o quest’anno sempre nel GP di Francia
Vale&Yamaha matrimonio a Ferragosto? Annuncio il 15, primo test a novembre Dovizioso passa in pole per la Ducati MAURIZIO BRUSCOLINI PESARO
«Ho bisogno di una settimana di riposo per valutare con calma le proposte che ho sul tavolo, in ogni caso a Indianapolis saprete tutto sul mio futuro». Queste erano state le parole pronunciate da Valentino Rossi a Laguna Seca, prima del ritorno a casa e la partenza per le vacanze a Ibiza. Annuncio Ma qualcosa negli ul-
timi giorni potrebbe essere cambiato, visto che ieri è circolata un’indiscrezione importante: la Yamaha potrebbe annunciare il ritorno di Valentino nel team ufficiale, al fianco di Jorge Lorenzo, già il 15 agosto. Sarebbe già stata scelta anche l’ora per il comunicato, le 9 del mattino, proprio come fece meno di due mesi fa per annunciare a sorpresa il rinnovo dello spagnolo.
Alonso in bici, Massa sul quad Le ferie sbarcano su Twitter S
immagine che lo ritrae fasciato con una tuta attillata stile cronoman e con il casco in testa; infine un paio di video mentre affronta le strade delle Asturie. Nel secondo chi filma a un certo punto inquadra il tachimetro che segna 70 chilometri orari. Dal Brasile invece Felipe Massa ci fa sapere con un paio di foto che inganna il tempo giocando a ping pong con il fratello Eduardo (Dudu) e sfrecciando in sella a un quad sullo sterrato di Botacatu. Il brasiliano resta sempre al centro delle voci di mercato che lo vogliono nel 2013 fuori dalla Ferrari, ma questo è il futuro, il presente è vacanza... © RIPRODUZIONE RISERVATA
Ducati, e ultimamente anche l’Audi, nuova proprietaria del marchio di Borgo Panigale, hanno fortemente cercato di evitare. Il presidente e a.d. Gabriele Del Torchio era addirittura volato (inutilmente) a Laguna Seca con una nuova offerta. Ma di fronte al no del nove volte iridato di Tavullia l’avventura finirà comunque bene, senza strascichi e polemiche, visto che la Ducati avrebbe permesso a Valentino di effettuare i test con la Yamaha che si terranno a Valencia il 13 e 14 novembre subito dopo l’ultimo GP della stagione. Sostituto Però a questo punto la domanda d’obbligo è un’altra: chi prenderà il posto di Rossi in Ducati? Il nome del candidato numero 1 fa...Andrea. Per il cognome la sfida è invece tra Dovizioso e Iannone, con il forlivese attualmente in forza al Team Tech 3 che negli ultimi giorni ha visto rafforzare la propria candidatura, per una serie di motivi: dopo Rossi è il pilota più veloce ed esperto libero; quest’anno è stato il solo di una squadra satellite capace di salire sul podio; è un pilota sensibile nella messa a punto; e dulcis in fundo è italiano. Iannone continua comunque a rientrare nei piani Ducati, posizione rafforzata dopo il buon test della settimana scorsa al Mugello, ma la sua destinazione finale sarebbe lo junior team, assieme a Scott Redding.
Sforzo Un divorzio che la
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Ciclista Alonso posa con la bici che usa per allenarsi
REUTERS
Addio Negli stessi minuti la Ducati potrebbe annunciare che la fine della collaborazione con il pilota di Tavullia, iniziata lo scorso anno. Finisce così quello che era stato definito il matrimonio motociclistico del secolo. Cioè l’unione tutta italiana che i tifosi sognavano sarebbe stata dipinta dei colori dell’iride, ma che invece non ha dato i risultati sperati. La stagione non è ancora finita, ma finora Valentino e la Ducati sono saliti solo due volte sul podio, sempre a Le Mans, 3o nel 2011 e 2o sotto l’acqua quest’anno.
LA CURIOSITÀ ECCO COME I PILOTI DI MARANELLO TRASCORRONO LE DUE SETTIMANE DI STOP
Una volta sparivano dai radar e delle loro vacanze si veniva a conoscere qualcosa soltanto dai racconti che facevano in occasione della ripresa del Mondiale: oggi, grazie a Twitter, i piloti di F.1, di solito restii a parlare della propria vita privata, ci fanno sbirciare qualcosa delle loro due settimane di riposo che coincidono con la chiusura estiva dei team (obbligatoria per regolamento). Così Fernando Alonso ha postato una foto in posa con la bici da corsa nero carbonio (rigorosamente spagnola ma con il Cavallino Rampante sul telaio sotto la sella); poi una seconda
S Valentino Rossi 33 anni, ha guidato la Yamaha dal 2004 al 2010, vincendo 4 titoli: 2004, 2005, 2008 e 2009. Ha conquistato pure 46 GP: 9 nel 2004, 11 nel 2005, 5 nel 2006, 4 nel 2007,9 nel 2008, 6 nel 2009 e 2 nel 2010
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Taccuino IL 15 SETTEMBRE A SILVERSTONE
Mille Ferrari per un record La Ferrari il 15 settembre potrebbe entrare nel guinness dei primati. Durante i Racing Days si cercherà di battere il primato di avere contemporaneamente in pista almeno 500 Ferrari: per ora all’evento si sono iscritti in 600 ma l’obiettivo degli organizzatori è di rag giungere quota 1000. Il primo record fu stabilito nel 2007 con 385 vetture, poi si è saliti a 490.
KART A ZUERA
Il team Art campione d’Europa (p.m.) Al primo anno di attività kartistica il team Art di Nicolas Todt ha conquistato un titolo europeo con il monegasco Charles Leclerc, 15 anni il 16 ottobre, che domenica si è imposto a Zuera (Spagna) nell’ultima pro va della WSK Euro Series, classe KF2. In KZ2 è sfumato il successo del nostro Riccardo Negro, battuto a sor presa da Simas Juodvirsis, primo lituano a vincere una serie internazionale di karting.
TRAGEDIA A POCONO
Fulmine sulla Nascar: un morto
Felipe Massa gioca a ping pong con il fratello Dudu sotto mentre si diverte a guidare un quad a Botucatu
Un morto e nove feriti: è il tragico bilancio del temporale che si è abbattuto domenica a Pocono (Penn sylvania) mentre si disputava la gara Nascar. La prova è stata interrotta, il pubblico (85 mila persone) invitato a «cercare rifugio». È stato dichiarato vincitore Jeff Gor don, solo ventesimo Juan Pablo Montoya.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTEDÌ 7 AGOSTO 2012
GOLF WGC-BRIDGESTONE INVITATIONAL FINALE A SOPRESA IN OHIO. FRANCESCO MOLINARI HA CHIUSO AL 40o POSTO
Dannata ultima buca: Furyk cede a Bradley Driver, approcci, putt: incredibile serie di errori. Il veterano Jim si arrende al rivale CAROLINA DURANTE
Se c’è una cosa che abbiamo imparato in quest’ultima stagione del grande golf, è che avere un largo vantaggio a poche buche dalla fine può rivelarsi addirittura controproducente per l’aspirante campione di turno. Anche se il soggetto in questione è tutt’altro che un novellino, e ha magari un titolo Major nel palmarès. Poco più di due setti-
mane fa l’australiano Adam Scott aveva gettato alle ortiche il British Open che già si sentiva in tasca, con quattro colpi di margine e quattro buche da giocare. In giugno, Jim Furyk al comando nello Us Open, sperdeva il drive alla 70a buca dicendo addio all’occasione di bissare il successo del 2003. Bis Domenica scorsa il copione si è ripetuto, ancora più clamoroso: di nuovo Furyk, questa volta nel ruolo del leader che si fa soffiare il titolo del World Golf Championships-Bridgestone Invitational sul South Course di Firestone, nell’Ohio. Un torneo che il 42enne della Pennsylvania aveva guidato dal primo giorno, per 71 buche; sull’ultima, quando l’assegno da 1,4 milio-
Jim Furyk dopo l’errore fatale alla 18. A destra Keegan Bradley AP
ni di dollari in palio per il vincitore balenava sul tavolo della premiazione, la nebbia. Come un dilettante allo sbaraglio, Furyk infilava di seguito un drive incerto, un secondo a destra del green, un approccio flappato rimasto sul bordo del
bunker, un altro che finalmente approdava in bandiera, e un putt da un metro e mezzo che non sfiorava neanche la buca, per finire con un meno 12 totale. Agguato Quando il leader crol-
Grandi nomi e show ecco l’Italian Open Novità per il torneo al Royal Park I Roveri. Clinic degli azzurri e incontri con i fratelli Molinari e Manassero Mentre è in fase di definizione il field, che prevede sorprese interessanti (ultimo appuntamento prima della Ryder Cup), a poco più di un mese dal Bmw Italian Open sono tante le novità inserite nel programma. Durante le quattro giornate dell’Open, al Royal Park I Roveri sono previsti tre eventi speciali ai quali prenderanno parte i migliori azzurri in campo: Francesco ed Edoardo Molinari e Matteo Manassero. Naturalmente anche gli altri azzurri che parteciperanno al torneo dello European Tour saranno protagonisti dei momenti «oltre la gara» dedicati al pubblico. La clinic Alle 18 del primo giorno di gara, giovedì 13 settembre, la squadra nazionale professionisti — Lorenzo Gagli, Andrea Pavan, Federico Colombo e Alessandro Tadini — sarà in campo pratica per una clinic aperta al pubblico. Gli azzurri spiegheranno e dimostreranno il proprio colpo preferito, inviteranno i golfisti a provarlo. Occasione perfetta per i non professionisti di carpire qual-
che segreto ai loro miti sportivi. L’evento vedrà la presenza dal team manager della squadra azzurra Massimo Scarpa. Matteo Il campo pratica divente-
In alto, i tre big italiani Edoardo e Francesco Molinari e Matteo Manassero al Royal park SCACCINI
rà il centro di attrazione dalle 18 del venerdì 14 con Matteo Manassero. «L’assolo di Matteo» si chiama l’appuntamento che vedrà il 19enne veronese a tu per tu con il pubblico. Manny si racconterà e parlerà della sua esperienza di giocatore e giovane talento del green attraverso le do-
la, c’è subito chi ne approfitta: in questo caso il compagno di partita Keegan Bradley, lottatore che ama le retrovie, specialista dei playoff; era partito dal terzo posto e a 13 buche dalla fine aveva 6 colpi di ritardo. Poi i colpi al green più precisi, i putt che trovano la buca più facilmente, i birdie che erodono il disavanzo e la fiducia che cresce, sino a dare a Furyk il colpo di grazia sul green della 18: mentre l'altro annaspa, Bradley centra un putt da 6 metri e il par per un 64 finale e un totale di meno 13; e a Furyk non resta nemmeno la possibilità di riscattarsi con lo spareggio. Ha chiuso al 40˚ posto l’unico italiano in gara, Francesco Molinari per lui un totale di 283 colpi (74 70 69 70, +3). © RIPRODUZIONE RISERVATA
mande del pubblico. Il giovane campione regalerà qualche segreto del suo golf così speciale, tirerà colpi inusuali, farà la pagella dei professionisti «buoni» e dei «cattivi», svelerà divertenti aneddoti delle sue vittorie e della vita sul Tour. Chicco e Dodo «Molinari vs. Mo-
linari» è invece l’appuntamento che sabato 15 al pomeriggio vedrà protagonisti i due fratelli del golf italiano. Durante l’appuntamento è prevista una gara in famiglia sulla buca 18 del percorso del Royal Park I roveri. I due fratelli Molinari si scontreranno in uno «special shoot out». Vero spettacolo che sarà assicurato dai campioni del Mondo. La gara oltre la gara si svolgerà da 5 battitori speciali verso il green della 18 con finale d’effetto. I violini di sottofondo e il pubblico completeranno lo spettacolo. Biglietteria A differenza delle precedenti edizioni, nel 2012 l’entrata alla principale tappa italiana dello European Tour si pagherà. Fino al 31 agosto, i prezzi saranno: 15 euro per giovedì e venerdì e 25 per sabato e domenica. L’abbonamento per i 4 giorni di gara sarà di 55 euro. Dal primo settembre fino al 16 settembre, il prezzo sarà di 23 euro (diritti di prevendita compresi, 20 euro al botteghino) per le giornate di giovedì e venerdì, mentre nelle giornate del weekend il biglietto costerà 33 euro a persona (30 al botteghino). Per gli under 16 l’entrata è di 2 euro. Tutte le informazioni sul sito www.bmwitalianopen.com. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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I NUMERI
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I giorni che mancano al via del Bmw Italian Open che scatta il 13 settembre al Royal park I Roveri di Fiano (To).
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I giocatori che hanno partecipato all’edizione del 2011 sempre ai Riveri e a vinta dall’inglese Robert Rock
Taccuino IN SVIZZERA
La Molinaro domina tra gli Amateur Giulia Molinaro ha letteralmente do minato nel torneo femminile dello Swiss International Amateur Championship dove si è imposta con 277 (67 73 71 66, 11) lasciando a dieci colpi le francesi Laure Ca stelain e Manon Gidali (287, 1) nel l’ordine sul podio. Sul tracciato del G&CC Schonenberg (par 72), nella città svizzera da cui il circolo pren de in nome, il successo azzurro è stato completato dal quarto posto di Stefania Avanzo e dal secondo di Luigi Botta nella gara maschile. L'azzurra è stata al comando sin da turno iniziale e ha aumentato il ritmo nei due conclusivi, che si so no disputati nella stessa giornata, scendendo complessivamente di sette colpi sotto par prima con un 71 ( 1) e poi con un 66 ( 6) devastan te per le avversarie.
A BRNO
Vince Scotto Altra affermazione azzurra nel fine settimana all’International Ama teur Championship, disputato sul percorso del Golf Club Brno (par 72), a Brno nella Repubblica Ceca: ha vinto Lorenzo Scotto con 284 colpi, in vetta sin dal primo giro, e altri 4 azzurri sono terminati nei pri mi 7 posti. Inoltre l'en plein è stato completato dalla conquista del Tro feo delle Nazioni. Scotto, 24enne tesserato per il GC Castel d'Avia no, ha superato il ceco Ondr, men tre sul podio è salito anche Andrea Bolognesi, terzo con il 288 del par.
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TUTTENOTIZIE & RISULTATI La crisi DECISIONE DELL’ANACT
Basket IL 12/9 SIENA SFIDA PIANIGIANI
Ippica senza futuro Serie A, tempo di raduni Rinviate le aste di trotto Nazionale a Trieste Il consiglio direttivo dell’Anact, l’associazione degli allevatori del trotto, ha deciso di rinviare a tempo indeterminato le Aste di Napoli (17 settembre) e di Milano (14-15 ottobre). Una decisione clamorosa e senza precedenti, ovviamente da collegare al difficile momento del settore privo di prospettive, che ha iniziato l’anno con 40 giorni di sciopero contro il taglio del montepremi del 40% ed ha visto la situazione peggiorare progressivamente, con un vertiginoso calo delle scommesse ormai superiore al 30% E proprio la mancanza di prospettive, se prolungata, rischierebbe di far fallire totalmente la vendita dei puledri. L’altra importante asta del trotto è quella organizzata dalla ITS che si tiene qualche settimana prima di quella milanese dell’Anact. Ma certamente, da parte dell’Anact, si tratta anche di un segnale alle istituzioni che paiono sempre più immobili. Procede invece il progetto «salvate mezza ippica» (osteggiato dai vertici Anact) che dovrebbe nascere attorno alla Lega Ippica ad adesione nominale e sono ormai quasi 150 gli imprenditori ippici (ippodromo, allevatori e proprietari) ade-
Il trotto in sofferenza DE NARDIN
renti. Come è noto il settore rishia di rimanere totalmente privo di risorse a partire da fine settembre, se non ricmpariranno i 35 milioni promess a suo tempo dal Ministro Catania. m. f. PETRA AL GARIGLIANO Sorprese ieri nel Campionato femminile delle 3 anni (m. 2100). La rottura iniziale di Potenza Om e il crollo finale di Per Amore Gual, battuta da Petra Axe (A. Farolfi) e Pleasure Kronos. OGGI SAN GIOVANNI QUINTE’ (inizio 20.35). Stasera in 19 su 2 nastri. Indichiamo Medea Grif (5), Lupo d’Arno (16), Flunz (9), Fico K Jet (14), Naglo del Nord (19), Lobby Ok (3), A CAGNES Ieri sera non piazzato il nostro Non Solo Bar (Smorgon) nel Prix de la Ville (m 2925) vinto in 1.14.6 da Rich Love (Maertens)
Baseball IL CAMPIONATO PRO’ E’ SECONDO SOLO ALLA MLB
Domani il primo raduno di una squadra di Serie A. La neopromossa Reggio Emilia torna al lavoro per prima. Domenica sarà il turno dei campioni d’Italia di Siena con il ritiro ad Abbadia San Salvatore, sul monte Amiata, per una settimana di lavoro atletico. Nel programma delle sue amichevoli spicca la sfida contro il Fenerbahce di Simone Pianigiani (e McCalebb e Sato) mercoledì 12 settembre a Siena. A breve la Montepaschi dovrebbe annunciare l’arrivo di Bobby Brown, 27enne play statunitense, ex Oldenburg, che su Twitter ha rilanciato la notizia della sua imminente firma coi campioni d’Italia. Tra le semifinaliste della scorsa stagione, Cantù — che il 22 settembre a Rimini contenderà ai toscani la Supercoppa — si raduna a Ferragosto, Milano e Sassari il 20 agosto. Mercato Dopo Lorant e Bobby Jones, Roma ha annunciato ieri il play americano Jordan Taylor. Aubrey Coleman, l’anno scorso 2˚ miglior realizzatore del campionato, ha firmato coi cechi di Nymburk, nel tabellone di Cantù nei preliminari di Eurolega. Il suo ex compagno a Biella Jacob Pullen ha postato su Twitter una foto con un passaporto geor-
LO GRECO (r.g.) Il 20 ottobre al Barclay’s Center di New York, in cui Pauli Malignaggi (31-4) difenderà la cintura welter Wba, il sottoclou è affidato all’italo canadese Phil Lo Greco (24), reduce della vittoria per ko al 1˚ round con Brandon Hoskins (Usa16-2-1) a Las Vegas. Il match di New York è la tappa di avvicinamento a derby italo-americano contro Malignaggi.
Bobby Brown, 27 anni
giano. L’ex Cantù Doron Perkins va a Donetsk. In Spagna Calloway lascia Siviglia per Malaga, con Repesa. In LegaDue, Michael Hicks è il primo straniero di Pistoia. Nazionale Ieri è tornata in Ita-
lia la Nazionale dopo il torneo a Danzica in Polonia, chiuso con due vinte e una persa. Gli azzurri si alleneranno fino al 12 agosto a Trieste, dove giocherà un’amichevole con la Croazia domani alle 20.30, tornandoci poi per le gare di qualificazione a EuroBasket 2013 il 2 e l’8 settembre con Repubblica Ceca e Bielorussia. La prima gara di qualificazione sarà a Ferragosto a Sassari col Portogallo.
Pallavolo È LA CASA DELLE CAMPIONESSE D’ITALIA
Il Pala Yamamay danneggiato dopo il maltempo di ieri in Lombardia
Alessandro Maestri, 27 anni
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DIRETTORE GENERALE DIVISIONE QUOTIDIANI Giulio Lattanzi
(m.b.l.) Il nubifragio che ieri pomeriggio si è abbattuto su Busto Arsizio non ha risparmiato il palasport delle campionesse d’Italia della Unendo-Yamamay. Una tromba d’aria ha letteralmente scoperchiato una parte del tetto del Pala Yamamay. Da valutare adesso i danni alla struttura, la sua agibilità e i tempi che saranno necessari per rimetterla a posto. L’esordio casalingo in campionato di Busto è il 16 set-
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RE E REGINA (c.f.) Definiti i partecipanti del King & Queen of the beach di venerdì 10 e sabato 11 a Civitanova Marche (Mc). Uomini: Ficosecco, Martino, Giumelli e D'Avanzo (gir. A); Tomatis, Casadei, Amore e Fenili (B). Donne: Giombini, Lo Re, Dal Canto, Camillinha (A); Orsi Toth, Mazzulla, Momoli e Toti (B). Paolo Ficosecco e Lara Dal Canto campioni uscenti.
Boxe
Maestri è il primo italiano Tromba d’aria a Busto nella NPB in Giappone Scoperchiato il palasport (m.c.) Alessandro Maestri è stato promosso nella NPB, la Major League giapponese, il secondo campionato al mondo (di ogni sport, dietro la Mlb) per numero totale di spettatori. Il 27enne lanciatore romagnolo ha iniziato la stagione in una Lega Indipendente, sempre in Giappone, prima di firmare un contratto con i Buffaloes Orix (Pacific League). Dopo il rilascio di Freddy Ballestas e l’uscita dalla lotta dai playoff, per Alex si è aperta questa straordinaria possibilità, da cogliere al volo. Alex è il primo giocatore di scuola italiana ad approdare nel massimo campionato giapponese. Ci arriva dopo una lunghissima trafila nelle Minors dei Chicago Cubs, con cui era arrivato stabilmente fino al AA, con anche una convocazione in AAA, un solo gradino sotto le Minors. Una volta lasciato libero, lo scorso inverno ha giocato nel neonato campionato pro australiano coi Brisbane Bandits.
Beach volley
tembre con Pesaro. (g.sca.) Iniziata ieri la preparazione della Bre Banca Lannutti Cuneo. Il neo coach Roberto Piazza non ha ancora Mastrangelo, Sokolov, Ngapeth e Abdelaziz impegnati con le rispettive Nazionali. Presente anche Javier Gonzalez, il cubano con il cartellino cuneese (l’anno scorso a Padova) che, per ora, si allenerà al Palabrebanca.
CUNEO CON GONZALEZ
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ZAVEK SFIDA (r.g.) L’Ebu mantiene lo sloveno Jan Zavek (32-2) quale sfidante all'europeo welter detenuto da Leo Bundu (27-0-2). Lo conferma Mario Loreni, manager del campione: «Zavek ha chiesto solo il rinvio del confronto del 25 agosto a Berlino. Per l’europeo si deve andare ancora all’asta, quindi c'è tempo. Dovesse rinunciare, dubito possa esserci una sfida volontaria per Bundu, essendo già pronto il polacco Rafal Jackiewicz (42-10-2) che ha battuto Abis per l’Ue». LEGGERI (i.m.) Il vacante titolo italiano dei massimi leggeri fra l’imbattuto Mirko Larghetti (16) e Francesco Versaci (18-1) si disputa il 14 settembre a Ferrara. PER MANDELA (i.m.) Riunione tributo a Nelson Mandela il 2 febbraio a Città del Capo (S.Af) con esibizione Evander Holyfield-Ray Mercer, match nei massimi leggeri fra Steve Cunningham e Roy Jones, ex campioni iridati, e presenza dell’All Black di rugby Sonny Bill Williams.
Hockey ghiaccio NUOVO ALLEGHE (m.l.) L’Alleghe ha ingaggiato il 24enne difensore canadese con passaporto italiano Sean McMonagle dal Tingsryd (Allsvenskan, Svezia).
Nuoto ESTIVI GIOVANILI (fe.pas.) Ieri a Roma 1a giornata dei campionati italiani estivi categorie Juniores, Cadetti e Seniores. In gara anche alcuni reduci dall’Olimpiade (Scozzoli, Detti, Boggiatto e Bianchi). Risultati. Juniores. Uomini. 200 sl: Detti 1’50"22; 100 do: Laugeni 55"69; 50 ra: Franceschi 28"86; 50 fa: Lucatello 24"70; 400 mx: Coloretti 4’25"68; 4x100 sl: Smgm N. Lombardi 3’28"21 (Mottola 51"80, Ferri 50"55, Pomero 53"02, Ciocca 52"84). Donne. 400 sl: Gabbrielleschi 4’19"05; 200 do: Baù 2’13"73; 100 ra: Castiglioni 1’11"04; 100 fa: Capannolo 1’01"25; 4x200 sl: Plain T. Veneto 8’28"45 (Bertotto 2’05"27, Rampon 2’07"58, Baù 2’09"24, Novello 2’06"36). Cadetti. Uomini. 200 sl: Geni 1'51"72; 100 do: Vellucci 55"85; 50 ra: Bizzarri 28"72; 50 fa: Farru 24"67; 400 mx: Velluti 4’25"96; 4x100 sl: Uisp Bologna 3’24"46 (Pegoraro 51"64, Geni 50"96, Bosa 50"93, Martelli 50"93). Donne. 50 sl: Sciarrini 26"13; 400 sl: Musso 4’13"50; 200 do: Panziera 2’15"85; 100 ra: Antonelli 1’10"80; 100 fa: Leoni 1’00"94; 4x200 sl: Rane Rosse 8’25"02 (Tettamanzi 2'06"26, Leoni 2'03"39, Lancellotti 2'06"83, Ardissino 2'08"54). Seniores. Uomini. 200 sl: Gilardi 1’50"51; 100 do: Milli 55"28; 50 ra: Scozzoli 27"64; 50 fa: Facchinelli 23"76; 400 mx: Fossi 4’26"45. Donne. 50 sl: Di Pietro 25"65; 400 sl: De Memme 4’11"87; 200 do: Zofkova 2’12"69; 100 ra: Boggiatto 1’08"76; 100 fa: Bianchi 58"26. PRODIGIO AMERICANO (al.f.) La 12enne Cassidy Bayer vince 100-200 farfalla a Buffalo (Usa) in 1’01”75 e 2’15”88.
Pallanuoto COPPE Con un comunicato, il Savona ha sciolto i dubbi: il club ligure conferma la partecipazione all’Euro Cup, non sarà ripescato in Champions League.
Pallapugno OFF E OUT (c.f.) Passo falso della Canalese a Villanova Mondovì (Cn) nel 2˚ turno della seconda fase di serie A. Questi i risultati. Playoff: Virtus Langhe-Subalcuneo 8-11, Alta Langa-Albese 4-11, Pro Paschese-Canalese 11-6. Classifica: Albese 25; Canalese 22; Subalcuneo 20; Pro Paschese 14; Alta Langa 12; Virtus Langhe
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La tiratura di lunedì 6 agosto è stata di 518.705 copie
11. Playout: Monticellese-Monferrina 9-11, Manzo Santo Stefano Belbo-Imperiese 11-5, San Biagio Mondovì-Don Dagnino Andora 2-11. Classifica: Don Dagnino 13, Imperiese, Monferrina 11, Manzo 7, San Biagio 6, Monticellese 4.
Rugby ZEBRE: C’È HALANGAHU Le Zebre prendono dai Waratahs l’australiano Daniel Halangahu, 28enne utility back australiano con 75 presenze nel Super 15. PER VIADANA (i.m.) Il Viadana annuncia l’ingaggio di Kaine Robertson, ala neozelandese con 46 presenze in azzurro, 31 anni, debuttante in giallonero l’anno dell’unico scudetto (2002). Tesserato per gli Aironi nel 2010-11, ha saltato l’ultima stagione per infortunio. Capitano sarà il tallonatore Roberto Santamaria. Domani la squadra sarà a Campitello (Mn) per la serata dedicata a Battista Berra, paralizzato a seguito di un incidente di gioco.
Sci Nautico DISCIPLINE CLASSICHE (m.l.) Doppia gara di livello internazionale per gli atleti azzurri delle figure (discipline classiche) a San Polo e a San Gervasio Bresciano, in provincia di Brescia, in preparazione agli Europei assoluti di Recetto (No). Risultati Jolly Contest. Uomini. Open: 1. Poteau (Fra) 11120 (9710); 2. Fortamps (Bel) 11120 (9390); 3. Beliakou (Bie) 10990; 6. Benatti 10140. Donne. Open: 1. Lucine (Fra) 9040; 2. Bonnemann (Ger) 6930; 3. M.L. Pajni 5560. A San Gervasio Bresciano Flip Contest. Uomini. Open: 1. Poteau (Fra) 11800; 2. Baliakou (Bie) 11310; 3. Le Forestier (Fra) 11170; 6. Benatti 10290. Donne. Open: 1. Lucine (Fra) 8460; 2. Bonnemann (Ger) 8160; 3. M.L. Pajni 6890. AZZURRI CLASSICHE (m.l.) Questi gli azzurri selezionati per gli europei assoluti discipline classiche (slalom, figure, salto, combinata) Eame 2012 a Recetto (No) dal 15 al 19 agosto. Uomini: Allais, Benatti, Degasperi, L. D'Alberto, M. Ianni, Spinelli. Donne: Caruso, M.L. Pajni, B. Ianni.
Softball SEMIFINALI (m.c.) Bollate ipoteca la finale, vincendo anche gara-2 con La Loggia. Gara-2. Bollate-La Loggia 11-0 (4˚). Punti, La Loggia 000.0: 0 (1bv-5e); Bollate 335.x: 11 (10-0). Lanc.: v. Cecchetti, p. Musitelli. Hr: Meadows (3p. al 1˚). Bologna- Caserta 4-3. Pti, Caserta 000.001.2: 3 (4-2); Bologna 101.000.2: 4 (7-2). Lanc.: v. Gomez, p. Natti. Situazione: Bollate-La Loggia 2-0, Bologna-Caserta 1-1.
Tennis CLASSIFICA ATP Nessuno scossone nella nuovo ranking maschile diramato ieri dall’Atp: unica variazione tra i primi dieci è l’avanzamento dell’argentino Juan Martin Del Potro dalla nona all’ottava posizione avvicendandosi col serbo Janko Tipsarevic. Roger Federer resta il numero uno davanti a Novak Djokovic e, più distanziati, Rafa Nadal e il fresco oro olimpico Andy Murray. Primo tra gli italiani è Andreas Seppi al 26˚ posto, migliorando di due posizioni, resta 66˚ Fabio Fognini, mentre perdono una posizione Filippo Volandri (81˚), tre Paolo Lorenzi (94˚) e una Flavio Cipolla (97˚). CLASSIFICA WTA Fresca finalista al torneo olimpico, la russa Maria Sharapova risale al secondo posto del ranking femminile diramato ieri dalla Wta, sorpassando la polacca Agnieszka Radwanska alle spalle della bielorussa Victoria Azarenka, che resta prima. Resta quarta ma accorcia le distanze l’oro olimpico Serena Williams. Tra le italiane, Sara Errani mantiene il 9˚ posto, mentre Flavia Pennetta avanza di due posizioni fino al 17˚ posto. Ne perdono uno Francesca Schiavone (22a) e Roberta Vinci (28a). TORONTO Tre italiani al via del tabellone principale della «Rogers Cup», sesto Masters 1000 della stagione che si gioca sui campi in cemento di Toronto, in Canada. Dopo Fabio Fognini, anche Flavio Cipolla ha superato le qualificazioni, battendo 5-7 6-3 6-3 il francese Paul-Henri Mathieu in due ore e 44 minuti, aggiungendosi così ad Andreas Seppi tra gli italiani nel tabellone partito ieri. WASHINGTON L’ucraino Alexandr Dolgopolov ha vinto il torneo «City Open» sul cemento di Washington, battendo in tre set in finale il tedesco Tommy Haas. A Washington (Usa, 1.286.260 $, cemento) uomini finale: Dolgopolov (Ucr) b. Haas (Ger) 6-7 (7) 6-4 6-1.
COLLATERALI * Con Soldatini d Italia N. 61 e 11,19 - con Indistruttibili N. 40 e 11,19 - con Paperinik N. 27 e 11,19 Capolavori delle grandi civiltà N. 24 e 11,19 - con Holly e Benji N. 23 e 11,19 - con War Movies N. 21 e 11,19 - con Alberto Sordi N. 32 e 11,19 - con Aerei Collection N. 17 e 14,19 - con Grande Alpinismo N. 14 e 12,19 - con Panini N. 14 e 6,19 - con la Grande Storia del Giro N. 12 e 8,19 - con Lupin N. 13 e 11,19 - con Grandi Club Raggi X N. 9 e 4,19 - con T-shirt Invincibili e 16,19 - con Le Stelle della NBA N. 7 e 6,19 - con Ferrari Racing N. 32 e 14,19 - con Libro Mondiale più bello e 14,19 - con DVD Inzaghi e 14,19 - con Adesso Fai da te N. 5 e 4,19 - con Spider-Man N. 5 e 11,19 - con Max e 3,50 PROMOZIONI ARRETRATI Richiedeteli al vostro edicolante oppure ad A.S.E. Agenzia Servizi Editoriali - Tel. 02.99049970 - c/c p. n. 36248201. Il costo di un arretrato è pari al doppio del prezzo di copertina per l Italia; il triplo per l’estero.
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MARTEDÌ 7 AGOSTO 2012
ALTRI MONDI
Il fatto del giorno
_l’impresa
DI GIORGIO DELL'ARTI gda@gazzetta.it
Ma gli americani esplorano Marte solo per sapere se c’è stata vita? Il rover della Nasa Curiosity è arrivato. Obama parla di «orgoglio nazionale». In realtà, si è aperta la sfida con la Cina allo sfruttamento dei minerali preziosi nello spazio Gli americani hanno mandato su Marte un altro oggetto tecnologicamente avanzatissimo, cioè un “rover” (si chiamano così i veicoli capaci di muoversi sulla superficie di un corpo celeste) a cui è stato dato il nome di Curiosity, trovato, mediante concorso, da una studentessa. Ufficialmente Curiosity deve dirci se su Marte c’è stata o no, in passato, una qualche forma di vita.
1Lei sa già che trovo l’astrono-
xi-schermo a beneficio di una folla di patrioti. Perché, naturalmente, il Paese s’è molto inorgoglito dell’impresa. Obama ha parlato di «exploit tecnologico senza precedenti, fonte di orgoglio nazionale per il nostro futuro, prova che anche le cose più difficili non resistono al nostro mix unico di ingegno e determinazione. Questo successo ci ricorda anche la nostra supremazia non solo nello spazio ma sulla Terra. Frutto di continui investimenti e innovazione, invidia per tutto il mondo» eccetera.
mia noiosissima.
Proverò a eccitarla con qualche numero spettacolare. Curiosity è arrivato su Marte che dista dalle terra ben 258 milioni di chilometri (ripeto: 258 milioni). È partito lo scorso 26 novembre da Cape Canaveral. Ha viaggiato a 21 mila chilometri all’ora portando con sé strumentazioni pesanti 899 chili. È stata straordinaria, ieri mattina (ore 7.31 in Italia), la frenata: si trattava di passare, in 7 minuti (i "7 minuti del terrore"), da 21 mila a 2,7 chilometri all’ora.
2 E come si fa? Con dei retrorazzi e un paracadute. L’ammartaggio – diciamo così –, trasmesso in diretta su internet (cinque fotogrammi al secondo registrati dalla telecamera Mars Descent Imager, detta anche Mardi), è stato seguito da milioni di americani. A Times Square (New York) è stato allestito un ma-
3 Perché la cosa mi lascia freddo? Avranno speso un sacco di soldi e per cosa? Scoprire che qualche miliardo di anni fa un qualche batterio passeggiava sui canali…
L’impresa è costata due miliardi e mezzo di dollari. Stanziati con qualche preoccupazione: delle precedenti 19 missioni su Marte, sei sono fallite. Curiosity, che ha l’aria di una simpatica automobile aliena, con sei ruote e un sacco di aggeggi che fuoriescono dal presunto abitacolo, è più grande dei robot precedenti. Ha mandato due foto in bianco e nero e poi ha cominciato a esaminare se stesso, per esser certo che viaggio e ammartaggio non abbiano compromesso nessuna funzione. Resterà così, senza muovere un passo, per tre giorni. Domani inquadrerà il cratere Gale, all’interno del quale è sceso, farà una ripresa panoramica a colori e quindi comincerà ad arram-
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I NUMERI
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picarsi sulle sue pendici. Nelle missioni precedenti, si sceglieva per la discesa un sito piatto, che rendeva le operazioni di ammartaggio più semplici, ma che non metteva a disposizione strati geologici interessanti. Questo cratere Gale, invece, potrebbe in passato aver ospitato acqua. Il Sample Analysys at Mars, detto Sam, analizzerà i campioni prelevati al suolo per trovare almeno uno dei quattro elementi-chiave della vita: idrogeno, ossigeno, carbonio e azoto. Sam è nello stesso tempo uno spettrometro di massa, un gascromatografo e uno spettrometro laser. Le risparmio la lista degli altri strumenti con cui verrà esaminato il suolo di Marte. Curiosity resterà lassù due anni terrestri, cioè un anno marziano.
4 Senta, pensandoci bene, non è possibile che tutti questi soldi siano impiegati solo per sapere se su Marte ci sia stata vita. Tra l’altro, la vita potrebbe esserci anche da qualche altra parte nell’universo?
Sì, Exolife, gruppo dell’Università di Vienna, sostiene che tra i 760 pianeti scoperti al di fuori del sistema solare ce ne sono almeno quattro con l’acqua liquida in superficie, dunque teoricamente abitabili. Teniamo conto che 760 pianeti scoperti sono una miseria. Quanto alla vita, non dobbiamo pensare a una forma di vita evoluta come la nostra, che si ritiene ormai
I minuti della frenata Ieri Curiosity ha toccato il suolo alle 7.31 italiane, in 7 minuti (i cosiddetti «7 minuti del terrore»), è passato da 21 mila a 2,7 km all’ora
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I miliardi spesi L’ambiziosa missione Mars Science Laboratory (Msl) è costata 2,5 miliardi di dollari. Delle precedenti 19 missioni americane su Marte, sei erano fallite
S La prima foto del robot Un’immagine scattata direttamente dal lato sinistro del robot Rover
UN LEONARDO DIGITALE
E Terzi festeggia: «A bordo c’è pure un po’ d’Italia» ll Ministro degli esteri Giulio Terzi ha inviato ieri una lettera al Segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, per esprimere le «più sentite congratulazioni» per lo sbarco della Nasa Curiosity su Marte, aggiungendo: «Anche in questa missione l’Italia è presente: ho appreso con grande soddisfazione che Curiosity ha portato su Marte un chip con l’autoritratto di Leonardo e il suo celebre "Codice del Volo"».
improbabile (le consiglio, su questo argomento, un libro magnifico, scritto da Stephen Webb, e e che ha nel titolo il celebre paradosso di Fermi: Se l’Universo brulica di alien... dove sono tutti quanti?). Si tratta, casomai, di provare l’esistenza di organismi monocellulari, in grado di sopravvivere a condizioni estreme. Quanto al resto della sua domanda, beh, è ovvio: non si tratta solo dei marziani. La questione riguarda le enorme ricchezze che si trovano, quasi a portata di mano, nell’universo. E la gara con i cinesi.
5 Cioè, tanti materiali che sulla Terra non ci sono o sono scarsi, potremmo prenderli dalla Luna o da Marte. E i cinesi su questo fanno la concorrenza?
A Seattle, per esempio, esiste già una società che si propone l’estrazione e la commercializzazione di minerali ricavati da asteroidi o rocce spaziali. Specialmente uranio e platino. Gli asteroidi che ruotano intorno alla Terra e hanno un diametro superiore ai 150 metri sono novemila. Quanto ai cinesi sono in piena conquista dello spazio. Hanno una stazione orbitante (la Tiangong), nel 2014 inaugureranno una nuova base sull’isola di Hainan, e intendono colonizzare la Luna entro il 2030 e Marte entro il 2040. Gli americani giudicano la loro tecnologia credibile. E Curiosity è anche figlia di questa convinzione.
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ALTRI MONDI
I DUE CONCERTI DI OTTOBRE
Celentano a Verona invita pure Jovanotti Adriano Celentano (nella foto Ansa) torna in tv tra meno di due mesi per un doppio concerto all’Arena di Verona, l’8 e il 9
Germania furiosa Bufera su Monti dopo l’intervista Allo Spiegel ha parlato di più autonomia per i governi Ma i tedeschi: «La nostra democrazia non si tocca»
Germania all’attacco In Germa-
nia la presa di distanza è unanime. Varia soltanto l’intensità delle critiche. Le più dure vengono dai liberali e dai bavaresi della Csu, i partiti più restii alle operazioni di salvataggio dell’euro. Per il segretario del-
DI FIAMMA SATTA
Le Borse positive Piazza Affari +1,5 E lo spread va giù La settimana è iniziata bene per le Borse europee. Hanno influito in particolare le buone valutazioni di Ue, Fmi e Bce sulle riforme di austerity applicate dalla Grecia. Tutte le piazze hanno così chiuso col segno più, con Madrid euforica (+4,41%) e Piazza Affari a +1,5. Lo spread, il differenziale Btp-Bund, è sceso a 456 punti da 460.
La risposta di Monti Critiche bi-
Il Cancelliere Angela Merkel e Mario Monti durante un vertice a Roma ANSA
Il premier precisa: «Mai voluto una limitazione del controllo parlamentare»
la Csu «noi tedeschi non siamo disposti a cancellare la nostra democrazia per finanziare i debiti italiani». Il ministro degli Esteri Guido Westerwelle rincara la dose, dicendo che né in Germania né altrove «il tentativo di costruirsi un profilo per ragioni di politica interna» può diventare misura del proprio
la guerra civile
Diversamente affabile DIARIO DI UN’INVALIDA LEGGERMENTE ARRABBIATA
I MERCATI EUROPEI
agire. Netto anche il presidente del parlamento tedesco, Cdu come Angela Merkel: «Meglio deludere i mercati che non rispettare la democrazia». «Rispettiamo pienamente le competenze dei parlamenti» ha commentato il portavoce della Commissione europea. Secondo fonti citate dall’Ansa, a Bruxelles il passaggio avrebbe suscitato una certa sorpresa.
ANDREA LUCHETTA
Bufera europea su Mario Monti. L’intervista concessa a Der Spiegel alimenta un diluvio di critiche bipartisan, in Italia come all’estero. Nell’occhio del ciclone un passaggio in cui il primo ministro auspica per i governi «un proprio spazio di manovra» indipendente rispetto ai parlamenti. «Se mi fossi attenuto meccanicamente alle direttive del mio parlamento, non avrei mai potuto approvare le decisioni dell’ultimo vertice di Bruxelles». Riflessione delicatissima, perché coglie la contraddizione più evidente emersa durante la crisi dell’euro: come conciliare democrazia e giudizio dei mercati? E forse non è un caso se il dibattito è stato (involontariamente) sollevato da un primo ministro «tecnico».
ottobre e per lo show il Molleg giato pensa in grande. E infatti, come anticipa «Sorrisi e Canzo ni», tra gli ospiti ci saranno Gianni Morandi, Jovanotti, Franco Battia to e Giuliano Sangiorgi. Anche le scenografie saranno super, con video in 3D e due torri da cui verranno proiettate immagini.
partisan anche in Italia. Ma il primo ministro non ci sta, e tiene a specificare il suo pensiero: «Non ho inteso in nessun modo auspicare una limitazione del controllo parlamentare sui governi», che andrebbe al contrario rafforzato. Nel corso dei negoziati europei però prosegue il primo ministro «può rivelarsi necessaria una certa flessibilità per giungere a un accordo, da esercitarsi sempre nel solco di scelte condivise con il proprio parlamento». La polemica ormai è decollata, e ha messo a nudo una volta di più le tensioni che minano la sopravvivenza dell’euro. Difficilmente il caso verrà archiviato come un temporale d’agosto. © RIPRODUZIONE RISERVATA
STRAGE IN WISCONSIN
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Pace Vasco-Ligabue «Basta coi paragoni» La guerra tra Vasco Rossi e Ligabue forse è finita per sempre. «È scoppiata la pace tra me e Ligabue. Adesso speriamo
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che scoppi la pace anche tra quelli che continuano a paragonarci», ha scritto il rocker di Zocca su Facebook dopo aver aperto alla possibilità di partecipare al concertone per l’Emilia che Ligabue sta organiz zando per il 22 settembre a Campovolo.
A notizie
AL FIANCO DI CHAVEZ C’È PENN
Tascabili I dati dei primi 6 mesi del 2012
Tributi, entrate +4,3% Merito anche dell’Imu S L’attore al comizio in Venezuela Sean Penn rafforza il suo legame con il Venezuela e la sua amicizia con Hugo Chavez. Il 51enne attore americano, che non ha mai nascosto le sue simpatie di sinistra, domenica ha partecipato ad un comizio elettorale del presidente venezuelano a Valencia, nello stato di Carabobo, a nord del Paese, in vista delle elezioni presidenziali del 7 ottobre. Durante l’evento, Chavez ha dimostrato di essere in ottima forma e completamente guarito dal cancro: ha suonato la chitarra, ballato e cantato
Crescono le entrate tributarie dei primi sei mesi del 2012: da gennaio a giugno l’erario ha infatti incassato oltre 191 miliardi di euro, il 4,3% in più rispetto al primo semestre del 2011. Lo comunica il dipartimento delle Finanze del ministero dell’Eco nomia che sottolinea soprattutto come a pesare sul buon andamento dei conti sia il primo acconto dell’Imu messo in cassa dal Fisco, oltre ad altre novità fiscali introdotte a fine 2011, come quelle legate al bollo sui conti correnti. Ha contribuito di meno, invece, l’aumento dell’Iva; il gettito dell’impo sta sui consumi è diminuito nel semestre ( 1,4%).
Incendi nell’Isola, un ferito grave
La Sicilia va in fiamme E Orlando attacca: «Dietro c’è il crimine»
Un incendio divampato ieri in provincia di Palermo ANSA Sicilia in fiamme. Con 26 incendi in tutta l’Isola (sui 46 roghi registrati in Italia ieri dalla Protezione civile) e la più colpita è Palermo. In città ieri è rientrata l’allerta per la discarica di Bellolampo, il cui rogo è stato domato e il sindaco Leoluca Orlando ha denunciato «interessi criminali» dietro alle fiamme. Nel Trapanese preoccupa l’incendio nella riserva dello Zingaro. Il sindaco di San Vito Lo Capo ha accusato: «Ci hanno lasciati soli». Nel Messinese, a Librizzi, un forestale è caduto in un burrone ferendosi gravemente. Sull’Etna paura per una trentina di scout, salvati dal fuoco attorno a un rifugio.
Il presidente Ferrante avverte
Ilva: «Se Taranto chiude stop a Genova e Novi»
I disabili in prima fila a vedere i delfini... Ma a bagnarsi tutti Se penso a qualcosa di particolarmente stancante che ho fatto in agosto nella mia vita «precedente» quando saltavo e correvo ovunque non mi viene in mente né l’interminabile finale di un torneo di tennis al Circeo sotto il solleone, né la passeggiata di oltre 4 ore per giungere in cima allo Sciliar all’Alpe di Siusi, bensì una gita a Gardaland, tra file e caldo estenuanti. In un commento nel blog Valeria racconta di aver assistito, proprio a Gardaland, allo spettacolo dei delfini. «In attesa che il pubblico si sistemasse sulle gradinate del delfinario vedo entrare una persona in sedia a rotelle accompagnata da un gruppo di amici: non c’erano più posti accessibili liberi. Un ragazzo dello staff, guardandosi attorno, ha fatto spostare gli spettatori della prima fila per far posto alla compagnia. Poi è entrata una ragazza claudicante, e di nuovo, chi era seduto sul primo gradone, è stato fatto spostare e così per altri tre disabili. Questo gesto (...) mi ha aperto il cuore». Lo aprirebbe anche a me, cara Valeria, se non mi venisse un dubbio maligno: la prima fila dei delfinari non è quella che negli Stati Uniti viene chiamata «area splash» dove arrivano gli schizzi delle evoluzioni di orche e delfini? Forse disabile bagnato, disabile fortunato?
IL BLASCO SU FACEBOOK
LA GAZZETTA DELLO SPORT
Michael Page, il killer dei Sikh, con gli altri della sua band: è il primo a destra
Il killer dei Sikh era chitarrista in una nazi-band
Siria, il premier scappa: «Da Assad un genocidio» La Siria è sempre più nel caos. Mentre è in corso la battaglia finale ad Aleppo (nella foto Ap, una donna siriana con alle spalle le macerie della città) tra le truppe fedeli al regime di Assad e i ribelli, il premier Riad Hihab, nominato a giugno, è scappato in Giordania con la famiglia ed è passato ai ribelli denunciando «il genocidio collettivo commesso dal regime». Avrebbe provato a fuggire anche il ministro delle Finanze Muhammad Jleilati, ma sarebbe stato arrestato. Sempre ieri, a Damasco, una bomba è esplosa nella sede della tv di Stato causando dei feriti. È comunque pesante il bilancio delle vittime della giornata di ieri: secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani hanno perso la vita almeno 91 persone di cui 57 civili.
L’autore della strage di domenica nel tempio sikh di Oak Creek, nel Wisconsin, era un veterano dell’esercito statunitense. Il killer, ucciso durante l’irruzione della polizia, si chiamava Wade Michael Page ed aveva 40 anni. Suona va la chitarra in una band «nazipunk», gli End Apathy. Ma dalle indagini è emerso un altro elemento che potrebbe fare luce sul movente che lo ha spinto ad uccidere 7 persone: l’Fbi ritiene che fosse collegato a gruppi di suprematisti bianchi. La strage, quindi, potrebbe avere sullo sfondo l’estremismo razzista. L’uomo aveva molti tatuaggi, tra cui quello di commemorazione dell’attacco delle Torri Gemelle.
Mentre i lavoratori dell’Ilva di Taranto attendono la decisione dei giudici del Riesame sul sequestro della fabbrica e sugli arresti di 8 dirigenti, il presidente dell’acciaieria, Bruno Ferrante, lancia l’allarme: «Il provvedimento del gip è chiaro e netto: dispone la chiusura dell’impianto di Taranto ma chiudere Taranto significa chiudere anche Genova e Novi Ligure. Sarebbe un evento tragico per la vita dell’Ilva». Ferrante ha parlato durante un’audizione dalla commissione parlamentare sul ciclo dei rifiuti e ha concluso: «Ho fiducia in una pronuncia del Riesame che accolga le istanze della società».
Intesa entro domani, voli nel caos
L’Enac: «Alitalia compri o WindJet resta a terra» Ancora disagi ieri a Fiumicino, con ritardi fino a 7 ore, per i voli della WindJet diretti a Catania e Palermo: la compagnia siciliana è sull’orlo del fallimento e rischia lo stop per l’ultimatum lanciato dall’Enac sull’integrazione con Alitalia. O ci sarà un accordo ufficiale ai mercati entro domani o gli aerei low cost resteranno a terra. Alitalia ha ribadito la volontà di chiudere e il presidente Enac, Vito Riggio, ha spiegato: «Il problema non è la sicurezza», ma le casse ormai a secco della WindJet fondata nel 2003 dal presidente del Catania, Nino Pulvirenti, e già costretta a mettere a terra alcuni aerei.
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MARTEDÌ 7 AGOSTO 2012
CATTOLICA
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CATTOLICA Hotel Leondoro tre stelle sup. www.hotelleondorocattolica.it Tel. 0541.95.40.66. Piscina, vicinissimo mare, climatizzato. Confortevolissimo, parcheggio. Scelta menù, specialità marinare, buffet antipasti. Offertissima Agosto da 60/70,00- Settembre da 47,00, sconto famiglie 50%. CERVIA specialissimo agosto all inclusive 57,00, bevande, spiaggia compresi. Hotel tre stelle sul mare, centrale, climatizzato. Tel. 0544.97.27.84. GABICCE Mare Hotel Spiaggia Bed & Breakfast 0541.95.33.07.- 96.27.56. Cell. 347.42.08.829. Sulla spiaggia, giorno a persona euro 35,00/40,00. LAST MINUTE fino 10 agosto 48,00 dall'11 euro 56,00 all inclusive - Cervia, Hotel Lalla, tre stelle, sul mare, climatizzato. Tel. 0544.71.776. RIMINI Hotel Carlton Beach Tel. 0541.37.23.61. Sulla spiaggia, parcheggio, wi-fi, camere climatizzate. Pernottamento, prima colazione buffet da euro 35,00 per persona. RIMINI Rivabella Hotel Driade tre stelle sup. Tel. 0541.50.508. www.hoteldriade.it sulla spiaggia, senza attraversamento strada. Ogni confort. Parcheggio custodito. Ultime disponibilità agosto. Offerte speciali. RIMINI Rivazzurra Hotel Oregon tre stelle. 0541.37.31.07. Vicino mare. Climatizzato. Parcheggio. Pensione completa 48,00/62,00. Tutto compreso 7 giorni 384,00/504,00/392,00. www.hoteloregon.it
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MARTEDÌ 7 AGOSTO 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
47
ALTRI MONDI Oroscopo
21/3 - 20/4
21/4 - 20/5
23/11 - 21/12
21/5 - 21/6
22/6 - 22/7
23/7 - 23/8
LE PAGELLE
Ariete 7
Toro 5,5
Sagittario 8
Gemelli 7+
Cancro 6-
Leone 7,5
DI ANTONIO CAPITANI
La Luna vi fa capire, quagliare, conquistare prima degli altri, in vacanza e al lavoro. Il sudombelico, però, incontra impedimenti.
Giornata faticosa. Per tutto. E qui si potrebbe chiudere l’oroscopo. Ma bisogna aggiungere un cicinin di sfiga suina. Non durerà, tranqui.
La Luna illumina umore, clima vacanziero, rapporti sociali, d’amicizia e di lavoro. Anche l’amor trova conferme, pure sudombelicali.
L’umore sfigopenzola. Servono fiducia, autocontrollo, ponderazione. L’amor però recupera terreno. Più sentimentale che fornicatorio.
Potete mettere a segno colpacci. Nel lavoro. E in fatto di cuccagioni vacanziere e metropolitane. Il sudombelico è operativissimo!
24/8 - 22/9
23/9 - 22/10
23/10 - 22/11
IL MIGLIORE Luna e Urano determinano l’irruzione del «nuovo» e del «bello» nel lavoro e nel privato. Il suino che c’è in voi, poi, giubila e gongola. Uau.
22/12 - 20/1
21/1 - 19/2
20/2 - 20/3
Vergine 6
Bilancia 5,5
Scorpione 7-
Capricorno 5,5
Acquario 7+
Pesci 7
Vacanza, lavoro e famiglia rompono. E la lucidità di giudizio non è che vi sostenga granché. Giornata sfigopendulina. Pure suinamente.
La Luna aguzza l’ingegno. E contatti, colloqui, social network procurano soddisfazioni al lavoro. Pure fornicatorie, se date corda.
Senza prendervela troppo comoda, potete comunque lavorare su ritmi paciosi. Anche fare i suini placidamente vi piacerà. Soldi favoriti.
La Luna vi affloscia gli zebedei. Ma il lavoro fila comunque. L’amor ritempra, la fornicazione appaga invece come una cervicale.
La Luna vi blocca, lo sfigopessimismo v’assale, gli impedimenti si moltiplicano. Non è una giornatona. Sudombelico frustrato.
ANDREA BALDINI
Giornata operosa e dai risultati medioalti, utili all’immagine e all’umor. L’amor v’irrora, ma chance suine muy golose suppliscono.
Il fiorettista azzurro, fresco di oro nella prova a squadre all’Olimpiade di Londra, è nato a Livorno il 19 dicembre 1985
Gazzetta.it
Televisioni in chiaro RAITRE
CANALE 5
RETE 4
ITALIA 1
RAIDUE
TG1 UNOMATTINA UN CICLONE IN... E STATE CON NOI IN TV TG1 CAPRI RAI PARLAMENTO CHE TEMPO FA HEARTLAND IL COMMISSARIO REX REAZIONE A CATENA TG1 TECHETECHETÈ LAST COP L'ULTIMO SBIRRO 23.10 PASSAGGIO A NORD-OVEST 0.10 DAL GLOBE TEATRE DI ROMA PREMIO PERSEFONE 2012
7.30 10.20 10.45 10.50
Film sul Digitale Terrestre
Lo Sport in chiaro, sul satellite e sul digitale terrestre
PREMIUM
OLIMPIADE
8.00 10.10 11.05 12.00 13.30 15.10 16.50 17.10 17.15 18.00 18.50 20.00 20.30 21.20
13.00 13.30
16.00 18.15 20.30 21.05 23.30 23.40 23.45
14.40 JULIA PREMIUM CINEMA 17.10 UNKNOWN SENZA IDENTITÀ PREMIUM CINEMA 17.30 BE MY BABY MYA 18.50 JOHNNY MNEMONIC JOI 19.15 SHELTER - IDENTITÀ PARANORMALI PREMIUM CINEMA 21.15 DRIVE ANGRY PREMIUM CINEMA 23.10 IL MISTERO DEI TEMPLARI NATIONAL TREASURE PREMIUM CINEMA 23.50 DOMANI MI SPOSO MYA 1.25 VIA DA LAS VEGAS PREMIUM CINEMA
CARTONI ART ATTACK TG2 XXX GIOCHI OLIMPICI LONDRA 2012 TG 2 GIORNO XXX GIOCHI OLIMPICI LONDRA 2012 TG 2 TG2 L.I.S. TG2 XXX GIOCHI OLIMPICI LONDRA TG 2 ESTRAZIONI DEL LOTTO RAI SPORT BUONANOTTE LONDRA
ATLETICA SKY 2/3D
8.00 8.50 10.15 11.10 12.15 13.10 14.00 14.45 15.45 17.20 19.00 20.35 21.05 23.15 23.20 23.55 0.45
19.45 FINALI Eurosport
BASKET SKY 6 15.00 QUARTI DI FINALE FEMMINILE 17.15 QUARTI DI FINALE FEMMINILE 21.00 QUARTI DI FINALE FEMMINILE 23.15 QUARTI DI FINALE FEMMINILE
BEACH VOLLEY SKY 10/11 18.00 SEMIFINALI MASCHILI E FEMMINILI 19.00 SEMIFINALI MASCHILI E FEMMINILI 22.00 SEMIFINALI MASCHILI E FEMMINILI 0.00 SEMIFINALI MASCHILI E FEMMINILI
20.00 20.40 21.20 0.00 2.25 3.00 3.45
TG5 CHE FINE HA FATTO... TG5 I CESARONI 3 TG5 SOAP INGA LINDSTROM HANNA E IL PINGUINO LA RUOTA DELLA FORTUNA TG5 VELINE QUINTA COLONNA Film LO SQUALO TG5 NOTTE VELINE DAMAGES
Quarti di finale
17.15
CORPO LIBERO Finale femminile
Semifinale maschile
10.30 SPRINT Qualificazioni e semifinali maschili e femminili
17.00 QUALIFICAZIONI E FINALI
11.00 DRESSAGE A SQUADRE
19.30 66KG/96KG
22 37
BOLOGNA
24
36
CIELO
VENTI
CAGLIARI
23
41
Sole
Deboli
CAMPOBASSO
19
35
Moderati
CATANIA
26
39
FIRENZE
23
34
Finale
TENNIS TAVOLO SKY 9 12.00 SINGOLARE FEMMINILE
Ripescaggi
Trento Aosta 15 26
Torino 17 28
18 29
Milano
Venezia
19 30
Perugia
19 37
20 33
L'AQUILA
21
32
MILANO
20
30
ROMA
NAPOLI
25
38
21 38
Neve
Mossi
PERUGIA
20
36
POTENZA
18
35
REGGIO CALABRIA
26
36
ROMA
23
36
TORINO
19
25
Agitati
Nebbia
Il sole oggi MILANO
ROMA
TRENTO
18
33
Sorge
Tramonta
Sorge
Tramonta
TRIESTE
6:13
20:43
6:08
20:21
25
33
VENEZIA
23
30
ALTRE DIRETTE
12.30 FINALE MASCHILE
CALCIO
TUFFI SKY 3
16.00 ATALANTA CREMONESE
11.00 TRAMPOLINO 3M
A conclusione di una stagione esaltante, godetevi i numeri dei fuoriclasse Nba (nella foto Lebron James)
Amichevole. SportItalia
20.00 MANCHESTER UNITED BARCELLONA
Semifinali maschili
20.00 TRAMPOLINO 3M
Amichevole. SportItalia
VELA SKY 12 14.00 RS: X
IL BLOG
BASKET
Finale maschile
20.30 ITALIA - CROAZIA
15.00 RS: X
Chi è Camillo Placì l’uomo del volley della Bulgaria
Amichevole. SportItalia 2
Finale femminile
CICLISMO
VOLLEY SKY 4 14.00 QUARTI DI FINALE FEMMINILE 16.00 QUARTI DI FINALE FEMMINILE 20.00 QUARTI DI FINALE FEMMINILE 22.00 QUARTI DI FINALE FEMMINILE
14.30 TOUR DEL BENELUX
Nel blog «dal 15 al 25» il nostro Pasini ci racconta anche in video il salentino coach della pallavolo che ha battuto gli azzurri
2a tappa. Eurosport 2
TENNIS 17.00 ATP MASTERS 1000 TORONTO Sky Sport 1
18.00 WTA MONTREAL
www.gazzetta.it
Eurosport 2
Domani
Dopodomani
Sereno o poco nuvoloso eccezion fatta per locali annuvolamenti più probabili nel pomeriggio, ma solo sulle Dolomiti localmente ci sarà qualche pioggia. Temperature nella media al Nord, altrove ancora sopra la norma anche se in calo.
Sulle regioni insulari, meridionali e centrali piogge assenti e cielo sereno o poco nuvoloso, ma ancora un po' meno caldo. Al Nord variabile con qualche rovescio o temporale pomeridiano su Alpi e Prealpi e valori termici normali.
Ancona
Firenze
Molto forti
33
Finale
21 34
21 27
Coperto
26
Nba: la top ten delle giocate di tutte le squadre
Bologna Genova
29
PALERMO
23.00 0.45 0.50 0.55 2.45
I VIDEO
22 33
26
Calmi
20.00 20.30 21.10
Difficile raccapezzarsi fra inchieste penali e sportive, su gazzetta.it uno speciale con tutto quello che c’è da sapere.
20 33
GENOVA
Temporali
18.00
Calcioscommesse: ecco tutto quello che dovete sapere
TG LA7 JAG AGENTE SPECIALE I MENÙ DI BENEDETTA TG LA7 IRON ROAD CHIAMATA... IL COMMISSARIO CORDIER L'ISPETTORE BARNABY TG LA7 IN ONDA AMORE A PRIMA VISTA LE COMICHE 2 TG LA7 TG LA7 SPORT N.Y.P.D.BLUE MOVIE FLASH
16.30 SQUADRE FEMMINILE
Sereno o poco nuvoloso, salvo temporanei addensamenti soprattutto nel pomeriggio e al più qualche piovasco o rovescio di breve durata. Temperature molto sopra la media su gran parte delle regioni, solo al Nord più vicine alla norma. Trieste
Forti
MARI
1.20 2.30
Oggi
Rovesci
Pioggia
0.00
7.30 10.35 11.30 12.30 13.30 14.10 15.40 16.10
Finale 3° posto
Finali
Finale
18
20.00 +105KG MASCHILE
Qualificazioni
18.45 66KG/96KG
22
SOLLEVAMENTO PESI SKY 12
14.00 66KG/96KG
EQUITAZIONE SKY 11
BARI
20.40 SEMIFINALE FEMMINILE
LOTTA SKY 8/10
Maschili e femminili
AOSTA
Torneo 5°-8° posto
Torneo maschile
Maschili e femminili
31
16.30 SEMIFINALE FEMMINILE 19.20 SEMIFINALE FEMMINILE
22.15 GERMANIA NUOVA ZELANDA
11.00 QUALIFICAZIONI
21
Torneo 5°-8° posto
Torneo maschile
CICLISMO SU PISTA SKY 8
ANCONA
15.10 SEMIFINALE FEMMINILE
20.00 SPAGNA GRAN BRETAGNA
16.05 16.40 18.55 19.35 20.10 21.10
SENTINEL MONK RICETTE DI FAMIGLIA TG4 PACIFIC BLUE DISTRETTO DI POLIZIA POIROT NON SBAGLIA MY LIFE MONDO PERDUTO TG4 TEMPESTA D'AMORE SISKA GODZILLA Film IL GIOCATORE ROUNDERS TG4 NIGHT NEWS BRUCIATI DA COCENTE...
Finale maschile
PALLANUOTO SKY 5
HOCKEY PRATO SKY 8/10/12
CANOA SKY 12
37
11.00 QUARTI DI FINALE FEMMINILE 14.30 QUARTI DI FINALE FEMMINILE
Finale maschile
8.40 9.50 10.50 11.30 12.00 12.55 13.50
TRIATHLON SKY 10
PALLAMANO SKY 7
Finale femminile
20.45 COREA DEL SUD BRASILE
22
16.00 FINALE DUO
16.30 SBARRA
Semifinale maschile
CARTONI DAWSON'S CREEK STUDIO APERTO STUDIO SPORT CARTONI GOSSIP GIRL GLEE GIOVANI CAMPIONESSE LOVE BUGS III STUDIO APERTO STUDIO SPORT C.S.I. NEW YORK 50 VOLTE IL PRIMO BACIO IL BIVIO NIP/TUCK RESCUE ME STUDIO APERTO LA GIORNATA
NUOTO SINCRONIZZATO SKY 3
15.45 TRAVE
18.00 MESSICO - GIAPPONE
min max
23.10 1.15 2.10 2.50
Finale maschile Eurosport
CALCIO SKY 7
ALGHERO
17.40 18.30 19.00 19.25 21.10
15.00 PARALLELE
22.30 69KG MASCHILE
Ieri
8.10 10.30 12.25 13.00 13.40 15.00 15.55 16.45
GINNASTICA ARTISTICA SKY 10/3D
Quarti di finale
A CURA DI
Nuvolo
16.15 18.15
21.30 52KG MASCHILE
GazzaMeteo
Legenda
8.00 8.35 10.00 10.20 13.00 13.40 14.19
BOXE SKY 9
11.00 BATTERIE Eurosport
RITRATTI DELIA SCAL FRANCO E CICCIO... LA STORIA SIAMO NOI TG3 - TGR PER UN PUGNO DI... LA STRADA PER... TGR - TG3 TGR PIAZZA AFFARI TUTTE LE MANIE DI... GEOMAGAZINE 2012 TG3 - TGR -BLOB UN POSTO AL SOLE CIRCO ESTATE Varietà TG REGIONE TG3 LINEA NOTTE ESTATE CORREVA L'ANNO RAI EDUCATIONAL
SPECIALE
LA 7
RAIUNO
26 31
L’Aquila 18 32
Campobasso
Bari
20 35
23 37
Napoli
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21 40
20 35
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Catanzaro
25 33
22 38
Palermo
Reggio Calabria 27 40
25 38
Catania 28 36
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTEDÌ 7 AGOSTO 2012