Gazzetta dello Sport 09/08/2012 | SAS

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

GIOVEDÌ 9 AGOSTO 2012

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LONDRA 2012 IL CASO

di STEFANO BOLDRINI

L’Epo in aereo, tempi sbagliati, e i rapporti con Ferrari: quante bugie e contraddizioni In tre giorni, Alex Schwazer ha cambiato molte versioni, si è contraddetto, ha detto palesi bugie. Nessun giustizialismo, ma questo percorso invita ad ulteriori riflessioni.

1. L’acquisto di Epo. Il 6 agosto al nostro Molinaro, Schwazer dice: «L’ho trovata su internet, dove era spiegato anche il modo per iniettarla». Ieri altra versione: «Mi sono informato su internet e l’ho comprata all’estero, in Turchia, dove si può prendere senza ricetta. Mi sono iniettato da solo». Per iniettarsi l’Epo, secondo la prescrizione medica, bisogna però «prendere istruzioni o rivolgersi a un infermiere». Un’iniezione sottocutanea malfatta può creare danni alla salute. Ma la questione è più grossa. L’Epo va acquistata e conservata a temperature fredde. Seguendo il filo del discorso di Schwazer significa che l’ha comprata, è salito sull’aereo e, da Roma, ha preso un altro volo per Bolzano. I tempi sono di almeno 6 ore. Se Schwazer avesse deciso di non dichiarare il farmaco, mettendolo in valigia, avrebbe rischiato il suo deterioramento, buttando nella spazzatura anche una somma non indifferente. Se invece avesse deciso di conservarlo in un apparecchio refrigerante, avrebbe dovuto dichiararlo, rischiando di incorrere nel reato d’importazione illegale di farmaci, con l’aggravante di essere carabiniere.

2. I tempi. Schwazer ha raccontato ieri di aver acquistato l’Epo nel settembre 2011 e di averla usata nel luglio 2012. Se così fosse, questo scenario indica la premeditazione. Alla Gazzetta però il 6 agosto ha detto: «Ho preso questa disgraziata iniziativa a metà luglio».

3. Ferrari 1. Il 7 agosto: «Il mio doping non c’entra nulla con Ferrari». Ieri: «Ho contattato Ferrari nel 2010 per consigli tecnici, ma non mi dopavo». Contattare un personaggio come Ferrari non è una prova, ma è sicuramente un indizio.

4. Ferrari 2. Ieri: «Ferrari è un buon allenatore. I ciclisti vanno da lui perché è bravo. È un preparatore». A parte il passaggio che getta nuove ombre sul ciclismo, Ferrari è un medico. Fu inibito sportivamente nel 2002: possibile che gli atleti continuino a rivolgersi ancora a lui? Possibile, come dimostra Schwazer, anche perché non è stata chiesta la sua radiazione dall’ordine dei medici. E perché il Coni non l’ha mai fatto?

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La rinuncia alla 20 km. Il 6 agosto: «Non è vero che stavo male, ho rinunciato alla 20 km perché non me la sentivo di partire con questa spada di Damocle sopra la testa». Ieri: «Ho rinunciato alla 20 km perché stavo male».

6. Carolina Kostner. Schwazer assicura che la sua fidanzata fosse all’oscuro di tutto: «Ho mentito a Carolina. Le avevo detto che in frigo conservavo vitamina B/12. Aspettavo che lei uscisse per chiudermi in bagno e iniettarmi l’Epo». Se davvero voleva nascondere tutto alla fidanzata, perché è andato a doparsi a Oberstdorf, dove la Kostner si allena dal 2001?

v identiKit & CARRIERA

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PUNTI NON CHIARITI

Abisso Schwazer «L’Epo in frigo e l’ansia dentro Tutto di nascosto dalla fidanzata» «Comprai il doping in Turchia: perdendo a Londra sarei stato un fallito. Ma il giorno del controllo volevo solo che tutto finisse»

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DAL NOSTRO INVIATO

SEBASTIANO VERNAZZA BOLZANO

Un uomo al limite di se stesso, dentro la sala di un hotel di periferia. Lacrime e parole, verità e omissioni. Spiegazioni, non tutte convincenti. Alex Schwazer alle prese con la marcia più difficile della sua esistenza, la conferenza stampa dei giorni dell’Epo. Delitto e castigo: «Sono dopato e merito di essere radiato». Sullo sfondo Carolina Kostner, che Alex quasi mai chiama per nome. «La fidanzata», la definisce. E’ raro che dica «la mia fidanzata». La fidanzata e basta. «Con lei non c’è mai stata rivalità»: precisazione non richiesta, che andrebbe girata a uno psicologo dello sport. Innamoramento e competizione, tema interessante. Carolina si è rifugiata in qualche posto al riparo dai giornalisti ficcanaso, ma è come se fosse qui. Schwazer la nomina ogni tre per due. Ad un tratto con invidia: «Lei ama il suo sport, lei pattina sul ghiaccio perché le piace. Io la marcia la pratico perché sono bravo, ma non provo piacere ad allenarmi per 35 ore la settimana. E’ dura sentirsi in colpa perché la sera prima sei andato a bere una birra». Paura della sconfitta: «Che cosa sarebbe successo se a Londra non avessi vinto una medaglia?». Già, che cosa? «Avreste parlato di me come di un fallito». Esagerato. Pensare che Carolina l’aveva tranquillizzato: «La fidanzata mi aveva detto che sarei potuto arrivare tranquillamente decimo, però temevo le critiche». L’ossessione della disfatta più la noia che consuma il marciatore nella quotidiana overdose di chilometri e strade: «Alla fine del 2011 avevo la nausea, non ero più lucido». Cose turche «Ho comprato l’Epo da solo. Mi sono informato su internet e sono andato in Turchia, ad Antalya (città affacciata sul Mediterraneo, ndr). Avevo con me 1500 euro, che ho cambiato in lire turche. Ho messo il denaro sul tavolo di un farmacista che non ha fatto domande. In certi Paesi non c’è biso-

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HA DETTO

S Lui e Carolina Lei ama il suo sport, pattina sul ghiaccio perché le piace. Io marcio perché sono bravo, ma non provo piacere ad allenarmi 35 ore la settimana

gno di ricette. Sono stato via tre giorni, senza dire niente a nessuno, né ai miei né alla fidanzata. Era il settembre del 2011. E’ stato brutto stare da solo in una stanza d’albergo, sapevo quello che stavo facendo». Tornato a Oberstdorf, in Germania, nella casa che divide con la sua ragazza, Alex ha messo l’Epo in frigorifero, tra yogurt e latte fresco. E lì, a sentire lui, l’Epo è rimasta per dieci mesi, fino a luglio. «Ho detto alla fidanzata che erano vitamine B12». Una bugia: «Non è stato facile dirla». A luglio di quest’anno Alex ha rovistato tra gli scaffali del frigorifero e ha tirato fuori l’Epo: «Il 13 luglio ho avuto il primo controllo antidoping. Dal giorno dopo ho iniziato a farmi le iniezioni. Sono state le tre settimane più difficili della mia vita. Dovevo mentire alla fidanzata. Mi alzavo alle 4, alle 5 del mattino perché sapevo che dalle 6 poteva arrivare un altro controllo. Una mazzata. Mi sono ammalato. Il 29 luglio l’ultima puntura, poi sono andato dai miei perché era il compleanno di mia madre e perché dovevo ritirare la tessera sanitaria, necessaria per l’Olimpiade, e un paio di scarpe per la gara. Il 30 quelli dell’antidoping hanno suonato e non ho avuto la forza di chiedere a mia mamma di non aprire, di dire loro che non c’ero. Potevo saltare il controllo perché in 18 mesi non ne avevo mancato uno. Se non avessi aperto quella porta, non sarebbe successo nulla: però non avevo la forza, non ce la facevo più a fingere, volevo che tutto finisse. Non sono fatto per imbrogliare». Schiacciato da ansia e sensi di colpa, Alex si è consegnato alla Wada. Una fine consapevole e liberatoria. Analisi tecnica: «Ho fatto la scelta sbagliata, puntare su due gare. La 50 km la posso vincere senza doping, l'ho dimostrato. La 20 km richiede velocità nel finale. Volevo tutto, ho perso tutto». Verona Nord Difficile che un dopato accusi il presunto dopatore. Una specie di sindrome di Stoccolma lega il primo al secondo. Schwazer non fa eccezione. Per Alex il dottor Michele Ferrari è un tecnico tra i migliori al mondo. Arriva a definirlo «medico sulla carta», dà la priorità alle sue qualità di preparatore. «L’ho contattato

« « « «

Ho speso 1500 euro ad Antalya a settembre 2011: lì non c’è bisogno di ricette Il primo controllo ci fu il 13 luglio: il giorno dopo ho cominciato con le iniezioni Se non avessi aperto alla Wada non sarebbe successo nulla Non ce l’ho fatta Non ho preso niente da Ferrari Lui è un grande preparatore. E qui non ce ne sono


GIOVEDÌ 9 AGOSTO 2012

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4 laBussola GLI ULTIMI GIORNI

Oggi

S 28 luglio Schwazer comunica di rinunciare alla 20 km dell’Olimpiade di Londra in programma sabato 4 agosto

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Innsbruck, ma non è vero. Dice che sono andato in un centro biathlon, ma a Innsbruck non c’è un centro biathlon». Anemico a Pechino Mark Adams, direttore della

comunicazione del Cio, ha dichiarato che l’oro di Schwazer nella 50 km a Pechino 2008 potrebbe essere «riesaminato». Alex a petto in fuori: «Spero che tutto venga rianalizzato. Spero che tutti i miei controlli ematici e antidoping siano pubblicati: ogni medico che ne capisce affermerà che non può esserci traccia di doping. A Pechino ho vinto con l'emoglobina a 12.9, un livello da anemico. Io so come sono andate le cose anche se tanti dubiteranno. Spero che tutto avvenga il più presto possibile». Che cosa ne sarà di Alex? «Domani (oggi per chi

Tutta la disperazione di Alex Schwazer, 27 anni, durante la conferenza stampa di ieri a Bolzano: lo sguardo basso a fissare i microfoni, le mani a coprirsi il volto e il pianto frequente REUTERS-AFP

nel 2009 e l’ho incontrato 5-6 volte. Sono stato da lui a Ferrara, per il test del lattato. All’inizio del 2011, quando c’è stato il problema coi ciclisti, ho smesso di frequentarlo. Gli ho chiesto dei consigli per la preparazione. E’ vero, il 1˚ maggio del 2010 ci siamo dati appuntamento al parcheggio di Verona Nord. Io arrivavo da una gara a Sesto San Giovanni. Che cosa c’è di strano?». Non è sano che un atleta e un medico chiacchierato si incontrino di straforo su un camper, ai margini dell’autostrada del Brennero, tra Tir e roulotte di turisti diretti al lago di Garda. «Io da Ferrari non ho preso niente. Non devo coprire nessuno, non nascondo nulla. Nel 2010, quando parlavo con lui, ero pulito. Ferrari è un grande preparatore, volevo le sue tabelle. Nel 2009 avevo di nuovo voglia di avere una

preparazione che avesse senso. In Italia spesso va tutto a caso. Come allenarsi per essere al top lo sanno fare in pochi. Ferrari è un grande. Perché Armstrong ha scelto lui? Perché i ciclisti vanno da lui? Ditemi da chi potevo andare. Da Fiorella? No, Fiorella (medico della Fidal, ndr) ha tante altre cose da fare. Poi ditemi il nome di un bravo allenatore di marcia. Non voglio puntare il dito contro nessuno, ma in Russia al responsabile della marcia hanno dedicato un centro: a Pechino aveva cinque atleti positivi su otto». Sì, ma Ferrari è anche medico. «Ferrari conosce la marcia come io i fiori, però sa fare la preparazione degli sport di endurance (di durata, ndr)». Una stoccata per Franco Arese, presidente della Fidal: «La federazione non sa niente. Il presidente Arese dice che ho preso l’Epo a

legge, ndr) vado a Bologna e restituisco pistola e tesserino. Senza l'Arma dei carabinieri, a 18 anni, non avrei potuto allenarmi. Come avrei fatto, senza uno stipendio? Sarei andato a lavorare le mie sette-ore e non mi sarei dedicato alla marcia a tempo pieno». L’argomento ne chiama un altro: che cosa sarà della vita di Alex, al netto delle inchieste e dei processi all’orizzonte? «Voglio una vita normale». Ne ha diritto. Alex dovrà trovarsi un impiego, imparare un mestiere. Per ora trova la forza di scherzarci sopra: «Uno dei miei sponsor, la Despar, vuole continuare la collaborazione. Non so in quale modo. Forse potrei lavorare in uno dei loro supermercati». Una risata, l’unica, fa capolino. E’ un momento. Il volto di Alex si oscura di nuovo. Qualunque cosa pensiate di lui, qualunque contumelia o imprecazione gli abbiate rivolto, sappiate che Alex sta in bilico su una fune. Cadere giù è questione di attimi. Ricordiamoci di quel che accadde a Marco Pantani.

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30 luglio si sottopone a un controllo antidoping della Wada

CANOA E NUOTO

Subito la Idem Poi c’è la Grimaldi Ore 11.08: Josefa Idem è pronta a vivere l’ennesimo momento di gloria della carriera: a 47 anni cerca la sesta medaglia olimpica (quinta in azzurro) nel K1 500. Programma ricco all’ora di pranzo: grandi speranze per Martina Grimaldi nella 10 km di fondo (ore 13), poi c’è Valentina Truppa che parte dal 18˚ posto nella finale del dressage.

S 470 E SALTO TRIPLO 6 agosto il Coni rende noto che un atleta italiano è risultato positivo: è Alex Schwazer

S 11 agosto all’Olimpiade di Londra è in programma la 50 km di marcia: Schwazer non potrà difendere l’oro olimpico vinto a Pechino nel 2008

Vela e atletica, chance azzurre Tre chance di podio più o meno concrete per l’Italia: Zandonà e Zucchetti, al via della Medal Race della 470 alle 14, sono quarti a 3 dal bronzo; alle 20.20 i triplisti Donato e Greco provano a salvare la spedizione dell’atletica. Non solo Italia nella notte dell’Olympic Stadium: fari anche su Rudisha (800 metri, ore 21) e Bolt (200, ore 21.55).

Domani LE PRIME FINALI

Speranza Cleri nel nuoto di fondo Riflettori ancora sul nuoto di fondo: le speranze italiane nella 10 km maschile sono riposte su Valerio Cleri, campione del mondo nel 2010. Alle 14 tocca alla vela, classe 470 femminile: Conti e Micol partono dal settimo posto nella Medal Race, l’aritmetica le tiene ancora in corso per il bronzo. Alle 17.40 potrebbe esserci De Vecchi nella bmx.

NOTTE DA URLO

Volley, Settebello boxe e Sarmiento Grande notte azzurra con le semifinali di volley (alle 20.30 sfida al Brasile), pallanuoto (contro la Serbia, orario da definire) e boxe (Mangiacapre ore 15.30, Russo alle 16.45 e Cammarelle alle 23.30). Fari anche su Sarmiento, argento a Pechino 2008 nel taekwondo: il cammino del napoletano (cat. 80 kg) comincia agli ottavi (10.45) contro Abduraim (Kirzighistan). La finale è in programma alle 23.30.


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LONDRA 2012 IL CASO IL TECNICO «SE AVESSI SAPUTO DI FERRARI L’AVREI LASCIATO SUBITO. LA SUA MALATTIA È L’EGOISMO: GLI AUGURO UNA VITA NORMALE MA DEVE GUADAGNARSELA»

Didoni all’attacco: «Alex non distingue la bugia dalla verità» «Non credo a una parola di quanto ha detto: mi ha tradito per due anni» DAL NOSTRO INVIATO

PIERANGELO MOLINARO LONDRA

«Domani mattina (stamane, ndr) ad Alex faccio una sorpresa: vado anch’io in caserma dai Carabinieri a Bolo-

gna dove lo hanno convocato, ci vado con mia moglie, così anche lei capisce come ho sprecato due anni della mia e della nostra vita. Voglio guardarlo negli occhi». Michele Didoni, l'allenatore che ha tirato Schwazer su dal baratro in cui era precipitato nel 2010, è fra le vittime maggiori del caso doping dell'altoatesino. L’altoatesino gli chiese di allenarlo nei primi mesi del 2011, quando, a detta dell’atleta, era finito il rapporto con Ferrari. Il tecnico l’ha portato la scorsa stagione in gara ai Mondiali di Daegu (nono posto con una preparazione ini-

ziata solo a marzo), e poi verso questa Olimpiade. Didoni si sente profondamente tradito. La risposta Il tecnico, campione mondiale della 20 km nel 1995 a Göteborg, ha sentito la conferenza stampa e sicuro dice: «Non credo ad una sola parola di quanto ha detto, forse si è sdoppiato, non capisce più la differenza con la verità. Non ho mai saputo niente dei suoi rapporti con Ferrari, l’avrei lasciato subito. Abbiamo lavorato duramente, parlato di programmi di lavoro e tempi di recupero, cercavo di creargli at-

Ferrari il santone Quando lo sport non conosce etica Test, laboratori viaggianti, grandi risultati Così tanti campioni si mettono in fila da lui DAL NOSTRO INVIATO

MARCO PASTONESI LONDRA

Scienziato, stregone. Medico, allenatore. Ricercato, vigilato, indagato. Mito, «Testarossa», «Number one». «Wanted». Michele Ferrari, nato il 26 marzo 1953 — 59 anni fa — a Ferrara. Laureato all’Università di Ferrara in Medicina e Chirurgia, nel 1978, con una tesi sulla valutazione della soglia anaerobica nella corsa. E specializzato all’Università di Roma, in Medicina dello sport, nel 1981. Ma già collaboratore della Federazione italiana di atletica leggera, dal 1977 al 1980, poi di quella di biathlon, dal 1980 al 1983, quindi nel ciclismo, dal 1984 in poi.

L’ultima volta «L’ultima volta che l’ho visto — prosegue Didoni — è stato il 27 luglio a Oberstdorf. Attorno ad un tavolino con Carolina; la partecipazione alla 20 km era diventata un peso, e quando abbiamo deciso

I discepoli di Conconi continuano a collaborare con squadre e corridori, e non solo nel ciclismo. Per anni. Il più ambito, il più voluto, il più richiesto è lui, Ferrari. Agisce in privato, in silenzio, indisturbato. Il suo atleta di punta è Lance Armstrong. Ufficialmente solo per tabelle di allenamento. Ma il sistema, a volte, lascia tracce e spifferi. È un gregario, Filippo Simeoni, a raccontare delle prescrizioni di epo. E sarà un gregario di Armstrong, Tyler Hamilton, a raccontarle ancora, dieci anni più tardi. Arte Ma Ferrari non si ferma, an-

zi, si allarga. Costruisce un centro di allenamento, lo battezza 53x12 (come quel rapporto lungo che trasforma la pianura in salita), ne lancia un sito Internet (53x12.com) in cui si qualifica come «the real coach of the Pro’s», l’autentico allenatore dei professionisti, «per andare — parodiando addirittura il motto olimpico — più veloce, più a lungo, più in alto». Ferrari — l’Usada (l’agenzia antidoping statunitense) lo squalifica a vita, provvedimento in discussione in Italia per un vizio di forma — diventa un’azienda famigliare, con la figlia Sara, ex maratoneta azzurra, fisioterapista e reclutatrice, e il figlio Stefa-

Assistente di Conconi a Ferrara, negli anni Ottanta collaborò con molte federazioni

Prestiti Ferrari rinasce con Fran-

cesco Conconi, biochimico all’Università di Ferrara e rettore dal 2001 al 2004. Quando Conconi stringe una convenzione con il Coni, il 14 agosto 1980, per migliorare le prestazioni degli atleti di élite, dal canottaggio al ciclismo, dal nuoto allo sci di fondo, Ferrari è uno dei suoi assistenti. Prestazioni e risultati sono eccellenti. Ma come denunciato da Sandro Donati (consulente Wada), il metodo di Conconi e collaboratori si basa su prestiti di testosterone e pratiche di autoemotrasfusione. A quel tempo il metodo è legale, o meglio, non è vietato. Da qui il principio, che è anche un fine e una fine, che ha sempre guidato Ferrari: «È doping solo quello che si trova nei controlli». Con il corollario: «Se fossi un atleta, prenderei tutto quello che non viene beccato». E l’eritropoietina (l’epo) — il successivo passo dell’evoluzione scientifica, e dell’involuzione morale, di Ferrari —, anche se proibita, ai controlli di quei tempi non si trova. E c’è chi ricorda di aver visto Conconi e Ferrari in bici testare i propri metodi: dai rapporti lunghi (usati in pianura per allenare e migliorare la potenza) alle dosi di eritropoietina («L’epo — questa la tesi di Ferrari — fa meno male di un’aranciata se presa in modiche quantità»).

torno l'ambiente ideale e Alex aveva l'Epo nel frigorifero... Mi sono spaccato la testa per trovargli il meglio, per portare il suo motore al massimo e pensavo di esserci riuscito. Ieri ho telefonato a tutti quelli che ci hanno aiutato ed ho chiesto scusa per l’inganno di cui sono rimasti vittime».

La sua idea: doping è ciò che si trova ai controlli, tutto il resto può essere preso Michele Ferrari, 59 anni, è stato uno degli assistenti di Conconi EIKON

IL MEDICO: «MI CERCÒ LUI A FINE 2009»

La replica: «Non vedo Alex da 18 mesi Non vado a St Moritz dall’ottobre 2010» Michele Ferrari replica. E ricostruisce la storia: «Sono stato contattato da Alex Schwazer alla fine del 2009. Mi disse che non era soddisfatto dei programmi di allenamento delle due ultime stagioni. Mi chiese di valutare il lavoro svolto e proporre eventuali modifiche. Alex si allenava troppo: oltre a quanto concordato con l’allenatore, aggiungeva, di sua iniziativa, 2-3 ore di cicloergometro, tutti i pomeriggi, per 5-6 giorni alla settimana. Sviluppammo insieme per il 2010 un nuovo programma di allenamenti, con meno ore settimanali, più lavori di qualità, frequenti test di valutazione per adattare le intensità ai suoi

progressi e ripetuti soggiorni in altitudine. Alex migliorava rapidamente, evidenziando grandi qualità atletiche e margini di crescita, anche se a volte dava la sensazione di non essere mai pienamente soddisfatto e sicuro di sé. Nella primavera 2010 ottenne il record italiano sulla 20 km, migliorando il suo personale di oltre 2’. Agli Europei di fine estate ottenne un secondo posto nella 20 km e si ritirò per crampi nella 50 km, manifestando una grande delusione che ai più apparve ingiustificata, quasi un profondo malessere interiore. Non ho più contatti con Schwazer da circa 18 mesi. E non vado a St Moritz dall’ottobre 2010».

no, dottore, con compiti di gestione, sede legale in Finlandia, base operativa un camper superattrezzato, ma anche a Montecarlo e Londra, luogo di appuntamento spesso il parcheggio della fiera di Bologna, campi di allenamenti dalla salita di Monzuno (Bologna) all’Albula Pass (St. Moritz e Livigno), puntate al Monte Teide (Canarie) e sulla pista di Montichiari (Brescia). Ufficialmente sempre per test di accesso, test sul campo, test di materiali, tabelle di lavoro personalizzate, e una particolare attenzione sui tempi di recupero e sui limiti al superallenamento. Personalizzate sono anche le tabelle dei prezzi. Dipendono dalle categorie: professionisti (meglio se di alto livello), amatori (meglio se ricchi) e disperati. Quelli che tentano di dare una svolta alla propria vita. Costi quel che costi. Soldi. Lavoro. Galera. © RIPRODUZIONE RISERVATA

di rinunciarvi mi pareva più sereno, ma aveva intenzione di abbandonare dopo l’Olimpiade. Erano tutte balle. La sua malattia è l'egoismo, penso debba dedicarsi al servizio civile, donare tempo agli ammalati negli ospedali, inserire flebo a chi davvero ne ha bisogno. Gli auguro di trovare una vita normale, ma se la deve guadagnare e fare fatica come fanno tutti. Ah, il 6 agosto era il 17˚ compleanno della mia medaglia ai Mondiali, Alex mi ha fatto davvero un bel regalo...». Michele Didoni, 38, con Schwazer

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IL SUO MONDO

S Francesco Conconi medico e «maestro» di Ferrari. Fu considerato colpevole nel 2004 per reati legati al doping: salvato dalla prescrizione

S Lance Armstrong ciclista vincitore di sette Tour de France. Per l’Usada faceva parte del sistema di doping di squadra di Ferrari

S Filippo Simeoni ex ciclista, il primo corridore ad accusare pubblicamente Ferrari nel 2002. Confessò l’uso di doping nel processo di Bologna

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L’INCHIESTA DOPPIO FRONTE

Adesso anche Bolzano apre un fascicolo Probabile l’unificazione con Padova in futuro. E presto potrebbe muoversi Torri DAL NOSTRO INVIATO

VALERIO PICCIONI LONDRA

La procura della Repubblica di Bolzano ha aperto un fascicolo sulla positività all’eritropoietina del controllo antidoping di Alex Schwazer. L’accusa è quella di violazione della legge antidoping 376 del 2000 e che all’articolo 9, comma 1, punisce «chiunque procura ad altri, somministra, assume o favorisce comunque l’utilizzo di farmaci o di sostanze biologicamente o farmacologicamente attive». In quell’«assume» c’è anche la fattispecie che riguarda il marciatore olimpionico a Pechino. «Si tratta di un atto dovuto», ha precisato il procuratore capo Guido Rispoli, competente perché il reato, commesso all’estero, ricade nella sfera della giurisdizione dove Schwazer è residente. La legge prevede una pena da tre mesi a tre anni. La marcatura Ma il nome di Alex Schwazer figu-

ra anche nelle carte dell’inchiesta condotta dal pm padovano Benedetto Roberti. Secondo il marciatore e il suo medico-preparatore Michele Ferrari, i loro rapporti si sono interrotti all’inizio del 2011. Tuttavia la «marcatura» degli inquirenti sugli spostamenti di Schwazer è andata avanti anche fino a pochi giorni fa e ha permesso alla Wada di predisporre un controllo antidoping proprio alla fine dell’ultima assunzione del ciclo. Telematiche Sarebbero state delle intercettazio-

ni «telematiche» a monitorare gli spostamenti e la decisione di Schwazer di assumere l’epo. Ed è probabile che sia stata l’Interpol, nella cui sede di Lione c’è un’unità antidoping che lavora a stretto contatto con la Wada, a gestire questa fase delle indagini insieme con la Guardia di Finanza e i carabinieri dei Nas di Firenze e di Bologna. Adesso il problema diventa capire se il capitolo Schwazer sarà stralciato o destinato a Bolzano oppure se avverrà esattamente il contrario, cioè l’unificazione dei fascicoli alla procura di Padova. Difficile ipotizzare i tempi di una convocazione di Schwazer presso la magistratura ordinaria, mentre oggi si saprà quale sarà il percorso dell’inchiesta aperta dalla Procura militare, visto che il marciatore è anche un carabiniere. Gli altri Da Padova si attendono sviluppi anche sulla possibilità che emergano altri nomi di personaggi dello sport coinvolti nei rapporti con Ferrari o in altre circostanze investigative su cui si concentra il lavoro della magistratura. E probabilmente non sarebbe sbagliato valutare anche la possibilità di un viaggio del procuratore antidoping del Coni Ettore Torri a Padova per costruire un maggiore coordinamento fra giustizia ordinaria e sportiva sul modello di quanto avvenuto, almeno in parte, per le vicende relative al calcioscommesse. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LONDRA 2012 IL CASO mia».

Pagnozzi: «Avrebbe firmato a Londra il codice etico»

E con la Wada tutto ok?

«Sì, pur avendo un problema con il sistema Adams».

«Il nostro garante per la privacy ha bocciato quel sistema perché poco garantista. Questo vuol dire che noi non possiamo accedervi, lo possono fare gli atleti e le federazioni internazionali. E’ un problema, speriamo di risolverlo». Cioè: voi non potete avere notizie sulla reperibilità degli atleti.

«E’ proprio così». Perché avete perso l’investigatore numero uno della procura antidoping Marco Arpino, protagonista con successo di tutte le indagini sulla Operacion Puerto?

DAL NOSTRO INVIATO

VALERIO PICCIONI LONDRA

Lello Pagnozzi è il capodelegazione della squadra olimpica italiana e il candidato (con i favori del pronostico) a sostituire Gianni Petrucci alla presidenza del Coni nel febbraio del 2013.

Quando si ha un fuoriclasse investigativo, si cerca di proteggerlo.

«Sì, in streaming».

«Non mi piacciono le personalizzazioni. Nessuno ha detto vattene via».

E ha ascoltato quel passaggio in cui dice che di fronte ai russi e ai cinesi, l’unico a cui ci si poteva affidare era Michele Ferrari?

Ma la procura antidoping sarà sufficientemente forte per convincere Schwazer a collaborare?

«E’ stato un grande errore perché Ferrari è da tempo inibito dalla giustizia sportiva».

«Mi sembra che abbia parlato di esempi, di bambini. E’ il momento di essere coerente, di dare spiegazioni non solo verosimili, ma convincenti».

Ha visto la conferenza stampa di Schwazer?

Le risulta che ci sia un problema sull’inibizione di Ferrari, una sorta di vizio di forma?

Però voi dov’eravate in quel momento? Mentre lui pensava ai russi, ai cinesi, ad andare da Ferrari...

«No».

Una delle voci che ricorre in questi giorni è che nell’inchiesta di Padova ci siano altri nomi olimpici.

«Noi non abbiamo ricevuto niente del genere». Perché Schwazer non ha firmato il contratto Coni-atleti con gli impegni su lotta al doping e divieto di scommesse, e perché nessuno l’ha sollecitato a farlo?

HA DETTO

S Sul dottor Ferrari «E’ stato un grande errore affidarsi al dottor Michele Ferrari perché da tempo è inibito dalla giustizia sportiva»

«E’ stata una sua scelta di carriera nell’ambito del Coni».

Schwazer non sapeva niente dell’inibizione di Ferrari?

«Perché poteva farlo direttamente all’arrivo al villaggio all’olimpico». Ma il periodo olimpico è scattato il 18 luglio.

«A Pechino lo fecero quasi tutte le federazioni al villaggio». Però il controllo antidoping di Schwazer è olimpico a tutti gli effetti, tanto che è il Cio ad avervi scritto della positività anche se l’esame è stato della Wada.

«La validità del contratto è relativa alla partecipazione olimpica e quindi dall’arrivo al villaggio. Ma poi che cosa cambia? Raccogliere tutte le adesioni in un tem-

po così limitato, l’atletica ha deciso la squadra l’8 luglio, sarebbe stato complicato. Inoltre a marzo, 700 atleti avevano firmato l’Egibility Conditions Form, la prescrizione olimpica, Schwazer compreso. Ma valuteremo magari se sarà il caso di anticipare la raccolta in un futuro». In Italia si fanno meno controlli antidoping?

«No». C’è un calo almeno per quanto riguarda le federazioni. Quelli del Coni sono gli stessi?

«Sì, fra i 3000 e i 4000, disposti da una commissione controlli che lavora in autono-

LE REAZIONI

La banca dati che dà conto della reperibilità degli atleti e dei loro valori ematici?

Il capodelegazione: «L’atletica ha fatto la squadra il 9 luglio Altri olimpici indagati a Padova? Non abbiamo informazioni»

«Mi pare che non abbia detto che non lo sapesse. Comunque potrà rispondere a questa domanda alla procura antidoping del Coni. Che non ha mai ricevuto carte dalla procura di Padova riguardanti Alex Schwazer».

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S Raffaele Pagnozzi, 64 anni, capo delegazione della spedizione olimpica azzurra. Al Coni dal 1973. è stato nominato segretario generale nel ’93. PEGASO

«Non riesco a immaginare una cosa che avremmo potuto fare e non abbiamo fatto. La preparazione olimpica c’è stata, il 20 maggio la dottoressa Ciuffetti, Antonio La Torre e il c.t. Uguagliati hanno incontrato Schwazer a Settimo Milanese, dove si allenava». Perché vietate ai medici del Coni di intervenire pubblicamente?

S Su Alex Schwazer «Mi sembra che abbia parlato di bambini. E’ il momento di essere coerente, di dare spiegazioni non solo verosimili, ma convincenti»

S Sul sistema Adams «Il nostro garante per la privacy ha bocciato, perché poco garantista, la banca dati che dà conto della reperibilità degli atleti»

«Ma non lo vietiamo. Hanno tutto il diritto di intervenire con un’opinione scientifica su un argomento, ma è diverso il caso specifico, magari quando ancora non si conosce tutto il quadro della situazione. Nessun bavaglio».

Rubino sicuro «Non posso giustificarlo» Le dichiarazioni di Alex Schwazer hanno suscitato lo stupore di molti, addetti ai lavori compresi. Sandro Damilano, che ha allenato l’altoatesino sino ai Mondiali di Berlino 2009, è scettico su molte affermazioni del suo ex allievo: «Non so quando abbia incontrato per la prima volta Ferrari, forse nell’inverno 2010 quando di sua iniziativa andò ad allenarsi alle Canarie al monte Teide. Il fatto è che siamo davanti ad un ragazzo malato. Nel 2009, quando il nostro rapporto finì, gli scrissi una lettera in cui gli consigliavo di non rivolgersi ad uno psicologo motivatore, ma di andare proprio in analisi». Pure l’ex compagno di squadra Giorgio Rubino (foto ANSA), già polemico con Schwazer alla vigilia della 20 km, prima che scoppiasse il caso, ha molti dubbi sulla confessione di Alex: «Per me è stata preparata a tavolino e ci sono molte contraddizioni. La verità è che Alex non ha voluto farsi aiutare, ha fatto in modo che tutti lo evitassero. Inizialmente mi ha fatto compassione, ora non lo giustifico perché conosceva perfettamente i rischi che stava correndo. Se immagino la scena in cui si inietta da solo l’epo in vena mi vengono i brividi».

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LE REAZIONI L’AUSPICIO DEL PRESIDENTE DELLA FIDAL PRONTO A DARE UNA SECONDA OCCASIONE ALL’ATLETA

Arese: «Come Basso, collabora e torna» Il presidente del Coni Petrucci: «Ha violato ogni regola. Provo tristezza e pietà» DAL NOSTRO INVIATO

GENNARO BOZZA LONDRA

Ma Alex Schwazer ha firmato o no il «contratto» col Coni che impegna gli atleti al rispetto delle regole antidoping? E lo aveva firmato Davide Rebellin prima di Pechino 2008? Già, proprio il ciclista che ha dovuto restituire l’argento della prova su strada perché trovato positivo al «Cera» diventa una pietra di paragone nel caso del marciatore. Il Coni garantisce che Schwazer ha firmato il primo dei due accordi che era tenuto a sottoscrivere per Londra e che la firma sul secondo era ininfluente fino all’ingres-

so nel Villaggio olimpico, momento dell’ultima scadenza. Il presidente del Coni, Gianni Petrucci, però, vuole escludere completamente qualsiasi importanza alla faccenda e porta l’esempio di Rebellin: «Aveva firmato il documento e avete visto il risultato». I tre accordi Nella realtà, gli accordi che un atleta deve firmare sono due più un terzo. I primi due sono una condizione indispensabile per partecipare ai Giochi e sono richiesti dal Cio, il terzo riguarda soltanto gli atleti italiani che fanno parte del Club Olimpico, nel quale Schwazer non era inserito nel 2011 e 2012. Con un comunicato, il Coni precisa che il primo dei documenti («Eligibility Conditions Form), una preiscrizione da consegnare al Comitato organizzatore locale, era stato firmato da Schwazer il 15 marzo e consegnato al Locog il 22 dello stesso mese. È un impegno a rispettare la Carta Olimpica e i divieti di doping e

Gianni Petrucci, 67 anni ANSA

Franco Arese, 68 anni OMEGA

scommesse sportive. L’azzurro poi non ha firmato il contratto previsto dal Club Olimpico perché, come detto, ne era uscito per mancanza di risultati dopo esservi stato inserito nel 2009 e 2010. Resta il terzo, che può essere firmato prima di entrare nel Villaggio e che, in caso di mancata partecipazione ai Gio-

chi, «è giuridicamente nullo» fa notare il Coni. Gli azzurri dell’atletica avevano potuto iniziare a sottoscriverlo solo dal 9 luglio perché la Fidal aveva ufficializzato la squadra l’8 luglio, scadenza fissata dalla Iaaf. I motivi «tecnici» della mancanza di una delle due firme richieste a Schwazer sono questi.

Tristezza e durezza Gianni Petrucci, in un intervento a Sky, mette in evidenza alcuni aspetti. «Su un piano umano — dice il presidente del Coni —, provo tanta tristezza e pietà per lui. È un uomo distrutto, la sua invocazione per una "vita normale" fa capire da quale pressione sia stato schiacciato. È stato portato a fare certe cose dall’esasperazione del concetto di vittoria. Poteva vedere la famiglia e la fidanzata solo una volta al mese, ed è crollato. Ma io non devo ragionare solo come padre di famiglia, quale io sono, ma da dirigente sportivo. E in questa veste devo dire che lui è andato contro ogni regola». L’oro di Schwazer a Pechino e le accuse di mancata vigilanza sono gli altri temi caldi. «Non sono più sicuro di niente, non metto la mano sul fuoco, ma questo non significa che abbia dubbi sull’oro di 4 anni fa. Ricordiamoci che un atleta è colpevole quando è trovato positivo. E ogni volta che scoppia

uno scandalo non si può dire che chi è nei posti di responsabilità "non può non sapere" e che non c’è stata vigilanza. Risponderemo su tutto. L’Ufficio antidoping del Coni non era assolutamente a conoscenza dell’inchiesta della Procura di Padova e di chi era sotto osservazione, lo firmo e lo controfirmo. Posso garantirlo perché mi è stato assicurato che è così dal dottor Torri, capo della Procura del Coni». Ancora di salvezza Sul lato umano insiste anche Franco Arese, presidente della Fidal, che mostra anche timori per Schwazer: «In questo momento è finito come atleta, ma io voglio pensare all’uomo. E Schwazer uomo lo si recupera soltanto se torna a impegnarsi in quello che sa fare meglio, vale a dire l’atletica. Una seconda chance, dopo aver scontato la squalifica, credo si debba concedergliela. Sta talmente male che ho paura possa fare la fine di Pantani. Ma spero che la sua strada sia invece quella percorsa da Ivan Basso, che ha collaborato contro il doping ed è tornato a vincere nel ciclismo». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

GIOVEDÌ 9 AGOSTO 2012

LONDRA 2012 IL CASO

Kostner: «Non approvo ma gli voglio bene» A Oberstdorf, Alex e Carolina si stavano preparando insieme: «Non posso che stargli vicino» provo quel che ha fatto — dichiara lei — ma gli voglio bene. Non posso che stargli vicino».

DAL NOSTRO INVIATO

ANDREA BUONGIOVANNI LONDRA

Avrebbero dovuto essere settimane tranquille. Per stare finalmente un po’ insieme. Per una volta i programmi agonistici e di allenamento dell’una e dell’altro si sarebbero sovrapposti. Nella tranquillissima Oberstdorf, in Baviera, lontani da certe pressioni e da occhi indiscreti, là dove lei — sin da quando a 14 anni lasciò Ortisei per seguire coach Michael Huth, era il settembre 2001 — trova la sua giusta dimensione. Carolina Kostner ed Alex Schwazer come una coppia normale: non divisa da centinaia di chilometri o dai fusi orari. Tandem Lei, pattini ai piedi, era reduce da un’annata fantastica, conclusa col titolo mondiale, quello europeo e la vittoria alla finale del Grand Prix. Ora, dopo aver sciolto le riserve circa il suo futuro (annuncio del 12 luglio), avrebbe cominciato a preparare con calma i programmi tecnici per la prossima stagione. La rinuncia alle previste tappe di Grand Prix (in novembre, a Shanghai e Parigi) non è recente e non potrebbe esserlo: Carolina ha ripreso tardi, solo adesso — con tre ore al giorno sul ghiaccio — stava ritrovando i suoi tripli e tenendo flip e lutz. Nei giorni scorsi, assente Huth, era stata seguita anche dal vice, Florian Gerlach. Il de-

Carolina Kostner e Alex Schwazer, durante una gara dell’azzurro e prima di una festa SACCA’-LAPRESSE

La pattinatrice era attesa ai Giochi. La prossima settimana ha in programma 2 Gala

butto sarebbe avvenuto ai campionati italiani, all’Agorà di Milano, il 20-21 dicembre. Lui nel mentre, in vista dei Giochi, avrebbe effettuato le ultime rifiniture, sfruttando gli 840 metri della località e le tante piste ciclabili della zona. Confessione E’ trascorso un mese da quando quelle settimane a lungo attese sono cominciate. Fino a una bufera che non potrà non avere strascichi anche in un rapporto personale che dura da più di quattro an-

ni. Fino alle dichiarazioni di Alex di ieri: «la fidanzata non sapeva», «assurdo mentirle, ma non c’entra», «lei ama il suo sport, io ne ero nauseato», «tra me e la fidanzata non c’è alcuna rivalità», «Ho nascosto l’Epo nel suo frigorifero, facendole credere fossero vitamine», «mi iniettavo il doping quando era ad allenarsi». «Da quando ho confessato, non mi ha lasciato un minuto». Carolina, Carolina, Carolina... Come un macabro ritornello pur senza mai nominarla... «Non ap-

A Londra Chi li ha visti a Oberstdorf in questo periodo stenta a crederci. Sembravano sereni. Insieme, sabato 28 luglio, erano stati a una festa in un locale: suonava un amico italiano. Alcuni giorni dopo qualcuno, in tutto, aveva notato che lui pareva tirato, pallido e con uno strano bernoccolo. Ma fino a sabato è stato con lei anche a bordo pista. Dicendo a tutti che sarebbe partito per Londra giovedì, oggi. Anche Carolina, nonostante sostenesse da tempo il contrario, sarebbe volata a Londra. Ufficialmente per seguire le amiche della ritmica: il Coni, invitandola, le aveva trovato un alloggio. In realtà... Tutto cancellato. «Ora ha solo voglia di piangere» dice chi l’ha sentita. Tra questi il commissario Marcello Tolu, responsabile del Gruppo Sportivo delle sue Fiamme Azzurre e la signora Stefania Parrelli, responsabile della sezione ghiaccio. Papà Erwin e mamma Patrizia, un passato e un presente fatto di sport, in queste ore le sono molto vicini. A Obertstdorf, dove tutti le vogliono bene, venerdì prossimo dovrebbe partecipare a un Gala, a cui ne seguirebbe uno a Merano l’indomani. I forum online dei tifosi, intanto, tacciono. E’ il silenzio del rispetto. © RIPRODUZIONE RISERVATA

DUE SPONSOR

«Ha sbagliato, guardiamo oltre» Alcuni degli sponsor di Schwazer non hanno fatto mancare la propria vicinanza all’atleta. La prima a schierarsi al fianco di Alex è la Despar Nordest, catena di supermercati: «Ha sbagliato e pagherà, ma noi vogliamo aiutarlo per un nuovo inizio». Anche Garmin invita Schwazer a guardare al futuro: «La vicenda ci addolora e desideriamo esprimergli la nostra vicinanza non appena lo riterrà opportuno per guardare insieme al prossimo futuro».

HACKER NEL SUO SITO

«Noi lottiamo per sport pulito» Attacco hacker per il sito di Schwazer. La maschera bianca sul fondo nero di Anonymous, si è «infiltrata» lanciando un messaggio contro il doping: «Anonymous Italia approfitta del sito di Alex Schwazer per condannare la pratica del doping nel mondo dello sport. Ci uniamo a quanti, ogni giorno, lottano e lavorano per fare pulizia nel mondo dello sport». La pagina è stata poi subito ripulita.


GIOVEDÌ 9 AGOSTO 2012

cinqueCerchi di FAUSTO NARDUCCI

ull’Italia (ma non sull’Olimpiade che S rimane indifferente, con appena qualche trafiletto sui giornali stranieri) cala l’ombra di Alex Schwazer, ma inaspettatamente arriva il colpo di reni. Le due squadre maschili di pallanuoto e pallavolo, orfane dell’equivalente femminile, mostrano la grinta che era mancata nelle qualificazioni e accedono ai quarti con due vittorie in qualche modo inaspettate. Comincia il volley che mantiene il suo posto fra le prime quattro (come accade dal 1996), passando sugli Usa campioni olimpici come un rullo compressore e domani

LA GAZZETTA DELLO SPORT

PALLANUOTO E VOLLEY MASCHILE CI REGALANO DUE VITTORIE INATTESE trova gli eterni rivali del Brasile che ci preclusero l’oro nella finale del 2004. Dopo la Corea conosciuta dalle donne martedì notte, alzi la mano chi si aspettava un’impennata degli uomini di Berruto: la pallavolo italiana è viva. Ma è un’Italia ammazzagrandi anche quella della pallanuoto che addirittura spegne il ciclo vincente dei maestri ungheresi con un 11-9 sofferto solo nel finale. Pure qui l’ingresso in semifinale non è una prenotazione della medaglia perché domani ci aspetta la Serbia vicecampione del mondo che ci aveva battu-

to ai Mondiali di Shanghai 2011. Riscoperta per un giorno la sua vocazione di squadra (quella che da un po’ di tempo manca all’Olimpiade), l’Italia allunga anche nella boxe dove Vincenzo Mangiacapre entra in semifinale con un match alla Parisi e ci porta la ventesima medaglia virtuale. Ma non è finita perché oggi nelle acque olimpiche affondano i remi della Idem e le braccia di Martina Grimaldi: due generazioni in cerca di medaglia. E occhio alla pedana del triplo dove Fabrizio Donato e Daniele Greco possono darci le uniche medaglie dell’atletica. © RIPRODUZIONE RISERVATA

parla l’atleta

laPuntura

l’Editoriale

CORRERE È DAVVERO UN PRIVILEGIO POTEVA SCEGLIERE DI FERMARSI

di ROBERTO PELUCCHI

Ora Schwazer va salvato da se stesso

di STEFANO BALDINI

o sentito quanto ha detto Schwazer: se H non ce la faceva più doveva fermarsi. Subito, appena l’idea gli ha accarezzato l’anima. Ha detto che vuole tornare ad una vita normale? E’ vero quella di atleta di alto livello non è una vita normale, ma un privilegio di cui bisogna essere consci. Personalmente non ho mai avuto questo problema. Ognuno di noi è diverso, c’è chi vive la fatica con il sorriso, chi non sente il tempo che passa. Forse ero un fenomeno, me lo dicevano anche i miei compagni d’allenamento quando mi vedevano alla fine di un raduno già pronto ad iniziarne un altro. La stanchezza passa, dentro ti rimane la soddisfazione per quello che sei riuscito a fare per la condizione che senti crescere. Le motivazioni non mi sono mai venute a mancare neppure nei periodi di allenamento più

lunghi e duri. Pure il sottoscritto come Alex aveva poche occasioni agonistiche. La maratona come la marcia non ti permette più di due gare ad alto livello all’anno, ma non mi maceravo pensando a quanto fossi stanco. E questo piacere a fare fatica l’ho provato anche alla fine della carriera, quando le mie prestazioni cominciavano a calare e non riuscivo più a raggiungere il livello che avrei voluto. Se potessi, comprerei 10 anni sulla carta d’identità per tornare indietro e fare quella fatica, mi divertirei ancora.

La grande verità è che bisogna accettarsi per quello che si è, anche i propri limiti. La vera sfida è affrontare un grande evento anche se non sei al cento per cento e riuscire a dare tutto quanto si ha dentro. Un campione olimpico come lo sono io e come lo è diventato Alex con il trionfo di Pechino ha molte più responsabilità. Sei l’esempio per i ragazzi, il modello che vogliono seguire. Per questo la scelta che ha fatto è ancora più grave. Stefano Baldini esulta per l’oro di Atene 2004 OMEGA

f Mercato, il Milan pensa a una nuova formula di tesseramento per uscire dalla crisi: rapimento con diritto di riscatto.

laVignetta di STEFANO FROSINI

Dipende dalla gente che è attorno a te. Io l’ho capito anche nei primi anni di carriera, quando mi allenavo con i miei fratelli. Quando non erano più in grado di tenere il mio ritmo e sarei stato costretto a correre da solo, ho cercato subito di costituire un altro gruppo e l’ho trovato nell’allenatore Gigliotti e nei nuovi compagni di allenamento. La quotidianità è importante, stanca ma deve rigenerare continuamente le motivazioni. Schwazer ha commesso un errore gravissimo, si è isolato. Se non si vivono le dinamiche di un gruppo, gli scherzi, quelle discussioni che sciolgono la tensione, le battute, la possibilità di aiutarsi nel lavoro anche quel giorno in cui non sei al massimo, tutto diventa più stressante, brucia in fretta il serbatoio delle motivazioni. La gioia di fare quello che si fa è fondamentale, in certe situazioni la perdi piano piano e te ne accorgi solo quando il serbatoio è secco.

Alex Schwazer, 27 anni, durante la conferenza stampa di ieri REUTERS di ANDREA MONTI

TwitTwit

I CINGUETTII DEL GIORNO

ANDRES INIESTA Calciatore spagnolo

Oggi sono 3 anni senza Dani Jarque, ma ti posso garantire che non ti dimenticherò mai, amico mio @andresiniesta8

NEYMAR Calciatore, olimpico brasiliano

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parla lo psicologo

ALEX CI HA SVELATO LE SUE PAURE DI NON ESSERE PIÙ ALL’ALTEZZA di ANDREA COLOMBO*

a vicenda che ha colpito Alex Schwazer L (qui nella foto Ap) in questi giorni deve aprire una riflessione sul senso che lo sport può assumere nella vita di una persona. Ho avuto modo di seguire la conferenza stampa di Alex, di vedere le sue lacrime e di sentire la sua confessione di fronte al mondo intero. Ho profondo rispetto per il suo dolore e per il suo dramma interiore. Conosco Alex come compagno di Nazionale, non come psicologo. Nelle sue dichiarazioni mi ha colpito soprattutto il tentativo di contenere l’emozione. Alex con parole misurate e pacate (fino a quando ce l’ha fatta) ha tentato di tenere dentro emozioni incontenibili, come la tristezza o la vergogna di aver deluso gli altri prima che se stesso. Le emozioni sono esondate quando il racconto ha coinvolto gli affetti più cari, a cominciare dalla figura della madre. Tutti noi impariamo che cos’è la vergogna per la prima volta di fronte a chi ci educa, quindi di fronte alla mamma o al

papà. E quei ricordi rimangono impressi per sempre nella nostra vita. In un momento così delicato e denso di emozioni, quei ricordi si riattivano ed è così che ritorniamo bambini: indifesi e spontanei piangiamo, tirando fuori tutto quello che abbiamo dentro in quel momento. Così in quel frangente Alex era autentico, nudo di fronte a un pubblico che vuole conoscere che cosa c’è dietro. Ha raccontato il suo dramma, la sua paura di non essere all’altezza delle sue stesse aspettative. Nei suoi pensieri su come sarebbe andata a finire la gara c’era tutta la sua ossessione di controllare il risultato e lui lo ha candidamente ammesso, svelando cosa spesso succede nella mente di chi insegue il successo, soprattutto quello sportivo. È stato un modo, forse l’unico modo, sicuramente il suo modo di uscire da un momento così difficile e pieno di dubbi, incertezze e insicurezze. È stato il suo modo per uscire da un mondo dove spesso i sacrifici non bastano a renderti felice. *Psicologo dello sport e finalista ai Giochi Olimpici di Sydney nella 4x100 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Come Bolt (nella foto da sinistra: Marcelo, Neymar, Thiago Silva e Pato, ndr) @Njr92

TOMAS UJFALUSI Calciatore ceco del Galatasaray

Buongiorno... volevo salutare tutti tifosi dalle Fiorentina... ci si rivede..:-).. la prima volta contro la Fiorentina... :-D.. @TomasUjfa

ELIA VIVIANI Pistard, olimpico azzurro

Ho pianto poche volte nella mia vita... l’OLIMPIADE è una di queste! Tornato alla realtà dopo 10 giorni nel mondo dei sogni! @eliaviviani

ASAFA POWELL Velocista, olimpico giamaicano

La felicità non è qualcosa che si rimanda al futuro. La concepisci per il presente @officialasafa

a un polo all’altro del piaD neta Schwazer: più che a una conferenza stampa il grande colpevole ci invita a uno stupefacente itinerario psicologico, un doloroso viaggio di scoperta a tratti commovente, altre volte irritante, terribilmente difficile da ascoltare, digerire, giudicare. Comunque si valuti la verità di Alex — raramente ho raccolto un ventaglio di opinioni più appassionate e discordanti — abbiamo davanti agli occhi un documento eccezionale: a mezzogiorno, in diretta tv, va in onda l’io diviso. Non la schizofrenia in senso clinico ma la malattia del nostro tempo, il gioco di specchi e di identità diverse che la mente, aggredita da se stessa, usa per difendersi dalla realtà. Lacrime e orgoglio, dolore ed esaltazione, resa e sfida si alternano e si avviluppano in un tango angoscioso. Oltre un’ora di autodafè lascia sul taccuino più domande che risposte. La sola certezza è il ritratto di una vittima divenuta carnefice dello sport e di se stesso, un uomo in abissale difficoltà. In questo intrico, separare le responsabilità dell’atleta dopato dal dramma della persona umiliata è impossibile e soprattutto sbagliato. La confessione di Schwazer, un magma che muta plasticamente adattandosi alle notizie del giorno, rimane una collezione di contraddizioni e punti oscuri che il linguaggio del corpo sottolinea in maniera impietosa. Gli occhi che si abbassano e si strizzano nei momenti più spinosi e che invece si illuminano nell’elogio del controverso medico Michele Ferrari, detto il Mito da Lance Armstrong, padre di molte vittorie e di altrettante disgrazie e squalifiche. Una frequentazione vietata e ingiustificabile. Ma tutto questo non riesce a cancellare l’altra metà dell’io diviso, la sensazione che nel

fondo limaccioso di questa storia scorra pure l’acqua chiara del dolore e della sofferenza. È qui che Alex con la voce del suo doppio ci confonde e ci chiede lo sforzo, o la grazia, dell’ascolto. Quando racconta la prigione del successo che il giorno della gloria ti proietta in cielo tra gli applausi mentre in quello della sconfitta ti lascia solo come un cane randagio. La tortura degli allenamenti infiniti, ripetitivi, alienanti. La nausea che lo prende per la marcia in lacerante contraddizione con la voglia di vincere che lo induce all’imbroglio e alla rovina. E poi quel formidabile grumo emotivo che si crea con la fidanzata Carolina, adorata e forse invidiata, lei che vince perché ama il ghiaccio tanto quanto lui odia l’asfalto. La vergogna e le lacrime sono tutte per lei che risponde disperata «non lo approvo ma lo amo». Commuoversi a questo punto non è reato. Che fare di un ragazzo così? In fondo somiglia a tanti della sua età, bello e dannato, talmente incapace di affrontare la verità su se stesso da trasformare anche la bugia in parola plausibile, la propria fragilità in forza rabbiosa, e ne serve tanta per rovinarsi. Ora chiede di essere squalificato a vita, vuole fuggire dalla gabbia dello sport di vertice, sogna un’esistenza normale. Che fare di Alex Schwazer? Sommergerlo con la pubblica esecrazione e dimenticarsi in fretta di lui sperando che non commetta altre sciocchezze? Oppure salvarlo chiedendogli ancora una volta, come fa Gazzetta, di dire tutto, di aiutarci a capire e a prevenire? La seconda strada è più ardua per lui ma anche per noi perché non ci lascia la scappatoia del moralismo. Speriamo la imbocchi nei prossimi giorni. Dopo la conferenza stampa di ieri c’è una gran quantità di gente pronta a dargli una mano. Salvate il soldato Schwazer. Soprattutto da se stesso. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

GIOVEDÌ 9 AGOSTO 2012

LONDRA 2012 PALLAVOLO

story Dal 1996 sempre in semifinale La nostra epopea ancora senza oro

ATLANTA 1996 Argento L’Italia è favorita, stravince il girone: perde solo la finale con l’Olanda per 2 punti. In campo c’era Papi (a.a.)

Ci siamo sempre SYDNEY 2000 Bronzo L’Italia di Anastasi (con qualche infortunio) annichilita in semifinale dalla Jugoslavia, ma poi conquista il bronzo

ATENE 2004 Argento Sfiorano l’impresa col Brasile forse più forte di sempre: è il secondo argento, 4ª e (per ora) ultima medaglia (a.a.)

Meravigliosa Italia che non ti aspetti La semifinale è nostra E’ la quinta volta in 5 Olimpiadi di fila. Impresa straordinaria degli azzurri che piegano gli Stati Uniti campioni di Pechino ITALIA STATI UNITI

3 0

(28-26, 25-20, 25-20) ITALIA: Zaytsev 16, Fei 1, Lasko 10, Savani 19, Mastrangelo 5, Travica 6; Bari (L), Giovi (L), Birarelli 2, Papi, Boninfante. Non entrato: Parodi. All. Berruto. STATI UNITI: Anderson 7, Lee 7, Stanley 16, Priddy 8, Holmes 7, Suxho; Lambourne (L), McKienzie, Rooney 1, Smith. Non entrati: Lotman, Thornton. All. Knipe. ARBITRI: Wang (Cina) e Karampetsos (Gre).

PECHINO 2008 Quarto posto L’Italia di Anastasi perde Corsano e Fei in corsa: battuta in semifinale dal Brasile, per il bronzo dalla Russia (a.a.)

NOTE - Spettatori: 14.000. Durata set: 33’, 28’, 20’; totale 81’. Italia: battute sbagliate 14, vincenti 9, muri 8, 2ª linea 14, errori 23; Stati Uniti: battute sbagliate 12, vincenti 2, muri 10, 2ª linea 12, errori 20.

DAL NOSTRO INVIATO

GIAN LUCA PASINI LONDRA

Terzo set, 22-18, Dragan Travica con la coda dell'occhio guarda dall'altra parte della rete e spiazza la difesa americana con un pallonetto maligno che di fatto consegna la partita agli azzurri. Tre a zero: per la quinta volta di fila (sesta in totale) la Italia conquista un posto fra le prime quattro all'Olimpiade con una prova da dottor Jekyll e mister Hyde: due giorni fa sottomessa alla Bulgaria, ieri spietata coi campioni olimpici di Pechino. Come Lupo e Nicolai Come i bea-

cher azzurri Nicolai-Lupo avevano conquistato un posto fra i primi otto al mondo superando gli statunitensi oro in Cina, Rogers-Dalhausser, così ieri la squadra di Berruto ha schiantato il sestetto affidato ad Alain Knipe. Prima responsabile del crollo a stelle e strisce: la battuta italiana che ha demolito le certezze granitiche degli Usa, da sempre perfetti quando arrivano ai Giochi. Avevano vinto, con merito e un gioco spumeggiante, il proprio girone, cedendo solo alla Russia. Non hanno retto il ritmo degli azzurri che a ogni turno di battuta sembravano andare più in alto e tirare più forte. «Il braccio pesava di meno», ha riso alla fine Travica.

Certo pesava di più per gli americani, che per la verità avevano iniziato bene la partita, prendendo un margine di tre punti, ma proprio una serie di battute del regista italiano (ripreso anche a sorridere dopo una settimana di musi lunghi…) ha ricucito lo strappo. Ai nove ace ufficiali (4 del capitano Savani, 4 di Travica e 1 di Zaytsev) si devono aggiungere le numerose palle rispedite in campo italiano da una ricezione spesso fallosa che ha finito per rendere asciutto come un pozzo nel deserto il gioco di Suhxo. Berruto “santo” Ma dire che l'Ita-

lia ha vinto solo grazie alla battuta sarebbe ingeneroso. Gli ita-

liani a differenza dei match di qualificazione sono rimasti sempre attaccati alla partita anche quando le cose si mettevano male, modificando l’attacco (ottimi Zaytsev e Savani). Basti dire che nel primo set gli Usa hanno avuto tre palle per chiudere, ma l’Italia le ha annullate. Una clamorosa, con errore arbitrale che ha favorito gli Usa, ma non ha fatto saltare la testa a nessuno, Berruto quasi non ha protestato. Ha chiamato timeout e ai suoi ha detto «Ci siamo allenati anche a subire un torto così: adesso andiamo in campo e ci riprendiamo il punto». Così è successo. Come direbbe lui una reazione da “santo”. Un “santo” lucido anche nel gestire la panchina: come quando ha avvicendato Fei con Birarelli. Al resto hanno pensato i suoi uomini che ad ogni set hanno trovato almeno un battitore che desse la scossa. Interiore Le riunioni al Villaggio

hanno portato i loro frutti: hanno tirato fuori quello che avevano dentro, certamente anche qualche rospo accumulato nelle due sconfitte. Svuotata la testa è stato anche più facile giocare. E gli azzurri hanno dimostrato di saperlo fare, andando a raggiungere il «solito» Brasile che sfideranno in semifinale domani (20.30 italiane). Sfida suggestiva, per uomini veri. Quelli che Berruto ha ritrovato. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA GIOIA TRAVICA: «ABBIAMO GIOCATO MOLTO BENE, MA POSSIAMO FARE ANCORA MEGLIO, SOPRATTUTTO IN ATTACCO»

Savani: «Il segreto? Parlarsi in faccia» Il capitano spiega la rinascita dopo il k.o. coi bulgari LONDRA

Quella che sembravano avere gli azzurri nelle altre gare. «Da fuori certe cose non si capiscono, ma quando sbagli non è facile. Dire forza riprendiamo, ma poi la devi fare», spiega Lele Birarelli. Vulcano di emozioni «Adesso

«Cosa ci siamo detti in queste riunioni? Non ve lo posso dire ovviamente – ride Savani che da quando ha finito la partita non ha mollato mai la bandiera tricolore la porta ovunque anche in sala conferenze… – sono cose che restano nel segreto dello spogliatoio. Ma ci siamo detti quello che sentivamo, in questo momento, in faccia. Senza paura».

certamente scriverete che abbiamo giocato una grande partita – dice Dragan Travica mentre esce dal tunnel -, ma io vi assicuro che possiamo ancora fare meglio, almeno in attacco. Sono stati giorni difficili, io personalmente non so neppure raccontare cosa provo esattamente. Si sono mescolate tante situazioni diverse, una sull’altra. Rabbia, tensione. Le cose che

non funzionavano e noi che non riuscivamo a essere diversi. Si è parlato molto di atteggiamento, delle nostre facce, ma penso che questo venga dopo, prima ci sono altri aspetti, c’è la tecnica, c’è il riuscire a fare quello che sappiamo. Noi siamo imperfetti, lo sappiamo benissimo. Siamo questi nel bene e nel male, non si può avere altro che il pacchetto completo: travolgenti in certi momenti e in certi altri no, come abbiamo fatto vedere contro la Bulgaria. Dobbiamo sapere convivere – continua Travica - con questa nostra caratteristica». Mi do un 6… «Sappiamo che pos-

siamo essere molto pericolosi

per noi stessi, ma anche per gli altri – incalza un sorridente Zaytsev – in questa gara lo siamo stati solo per gli americani. Che voto mi do? Direi la sufficienza – dice ironicamente -. La battuta? Anche qui la sufficienza». E se ne va con quel ciuffo che necessita di un po’ di gel in più dopo tanto sudore. «Allora ragazzi vi siamo piaciuti? – urla Mastrangelo ai giornalisti italiani -. Vi dico subito che quella alzata che ho fatto (in un momento decisivo del terzo set, poi attaccata da Lasko, ndr) se ci riprovo 10 volte non la farò più… Se penso al Brasile cosa mi viene in mente? Alla semifinale di Pechino quando abbiamo iniziato benissimo, vinto il primo set, prima di cedere. Qui dobbiamo fare meglio». g.l.p.

Dragan Travica, 25 anni, protagonista della vittoria con 6 punti TARANTINI

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GIOVEDÌ 9 AGOSTO 2012

Orgoglio Berruto «Io, innamorato della mia squadra» La gioia del tecnico: «Contro di noi critiche troppo dure. Visto che cuore abbiamo?» LONDRA twitter @GianLucaPasini

L’aveva persa nei primi giorni?

«Non riuscivo a riconoscerla. Questa è un’Olimpiade, la parte mentale, lo stress non è allenabile prima. L’avevo vista come l’avevo immaginata sulla scaletta dell’aereo poi qualcosa è cambiato. Ci vuole un po’ di tempo, non tutti si adattano con la stessa velocità alle grandi tensioni che ci sono qui. E’

Mauro Berruto, 43 anni, torinese, laureato in antropologia TARANTINI

successo nel momento più difficile: oltre ai muscoli che si vedono da fuori (guardate la battuta) l’Italia contro gli Usa ne ha mostrato anche uno che non si vede, ma pulsa. Molto forte». Sassolini da togliersi per le critiche ricevute?

«Non nascondo che quello che abbiamo letto in questi giorni su di noi, ci ha fatto anche molto male, ma adesso non è il mo-

Il futuro incerto dell’Italdonne e del c.t. Barbolini Il tecnico andrà al Galatasaray Gli sarà consentito il doppio ruolo col Mondiale in casa? LONDRA

Galatasaray Come noto l'anno

prossimo Barbolini allenerà di certo il Galatasaray Istanbul. Il presidente Carlo Magri aveva posto il veto al doppio incarico, ma è da capire se tornerà

«Abbiamo fatto alcune riunioni e ci siamo parlati. Ci siamo chiariti. La tecnica ovviamente ora non si cambia, anche se prima di questa partita abbiamo fatto un allenamento molto tosto. Ci sono tutti, abbiamo recuperato anche Parodi che aveva un piccolo problema alla schiena».

«No. La fiducia non è qualcosa che va a tempo. Avevo fatto scelte sul gruppo, ho 12 giocatori che conto di usare tutti nel momento del bisogno, come è accaduto con Birarelli. Ma la fiducia nel gruppo c’era e c’è».

FEMMINILE INCOGNITE DOPO L’ELIMINAZIONE

(g.l.p.) Quale futuro per la Nazionale femminile (che oggi torna in Italia) e il suo allenatore dopo la sconfitta contro la Sud Corea nei quarti di finale (ancora una volta la maledizione olimpica)? «Il mio contratto è in scadenza, non mi pare corretto che sia io a parlare, lo dovrà fare la federazione», aveva detto nella notte londinese il c.t. Massimo Barbolini, quando aveva respinto, indispettito, le critiche a questo gruppo. «Non c’è dubbio che le coreane abbiamo meritato la vittoria, per come hanno giocato. Noi, purtroppo, non siamo riuscite a fare quello che ci eravamo riproposto. Non penso che avessimo fatto una brutta Olimpiade, ma purtroppo anche quando fai tutto bene, nello sport, non hai la certezza del risultato».

Cosa è successo in queste 48 ore? La squadra è cambiata in maniera impressionante.

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HANNO DETTO

S Mauro Berruto «Ho letto in questi giorni che Bari aveva gli occhi da triglia, mi pare che in questa partita abbia dimostrato attributi da toro. Mi alzo in piedi»

Dopo la Bulgaria ha mai pensato di cambiare formazione?

La prima impressione di Berruto, dopo questa vittoria?

«Orgoglioso e onorato di allenare questa squadra. Volevamo restare qui fino all’ultimo giorno e ci siamo riusciti. Adesso vorremmo giocare l’ultima partita in programma domenica (la finale per la medaglia d’oro, ndr). Ma ci tengo a fare i complimenti alla squadra. Anzi mi alzo in piedi per lei: sono innamorato di questa Italia».

mento di parlarne, anche se alcune erano massacranti. Non ho sassolini da togliermi, perché come dicevamo prima della partenza questa squadra aveva e ha delle belle caratteristiche. Siamo imperfetti, lo sappiamo e ci piaciamo così: travolgenti. In una maniera o nell’altra».

Massimo Barbolini, 47 anni TARANTINI

sulle sue idee, nella stagione delle elezioni federali (in dicembre). Sembra difficile, ma non impossibile. «L'ho sentito più di una volta anche nel cuore della notte, perché io sono uno che sta vicino agli allenatori, soprattutto quando perdono... Abbiamo parlato, lo rifaremo. Non sono arrabbiato per la sconfitta contro le coreane, sono molto triste. Qualcosa non è andato, ma ne discuteremo più avanti. Adesso, non è ovviamente il momento». Vanno considerate diverse cose: nel 2014 l'Italia organizza il Mondiale in casa, ma il prossimo anno, per forza sarà una stagione senza senatrici, volta a creare un ricambio, in attesa della stagione iridata, dove qualcuna delle azzurre di oggi potrebbe anche tornare in Nazionale. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Dopo ogni partita suo papà le scrive un messaggino. Se non è troppo personale ce lo racconta?

«E’ troppo personale».

«Certi alti e bassi dipendono anche dalla tensione, che purtroppo non è allenabile»

Se le diciamo Italia-Brasile: cosa le viene in mente? La finale olimpica 2004 (dove era nello staff azzurro), la semifinale 2008 (allenava la Finlandia), o la gara di Coppa del Mondo, qualche mese fa?

«I tre gol di Paolo Rossi, nel Mondiale di calcio 1982: quando qualcuno dei miei giocatori non era neppure nato...». g.l.p. © RIPRODUZIONE RISERVATA

S Andrea Bari «Scusate non mi posso fermare, c’è mio figlio che è appena arrivato. Lo devo andare a salutare. Ma se volete scrivere qualcosa dite che siamo contenti. Molto»

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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SEMIFINALE ALLE 20.30

Sfida eterna Domani è ancora il solito Brasile I verdeoro hanno battuto l’Argentina, ma Vissotto è ko La Russia elimina la Polonia LONDRA

(g.l.p.) Sarà ancora Italia-Brasile la semifinale olimpica, come quattro anni fa e come tante altre volte in questi anni. Visto che se l’Italia ha dominato il decennio prima del nuovo secolo, la squadra di Bernardinho ha imposto una dittatura nell’ultimo conquistando l’oro olimpico ad Atene e l’argento 4 anni fa. Ieri la Selecao non ha avuto difficoltà a battere – in un derby sudamericano – l’Argentina, ma alla fine del primo set è uscito l’opposto Leandro Vissotto (nell’ultima stagione a Cuneo e prima a Trento), per un problema muscolare all’inguine. «Sono distrutto. E ho molto male», ha detto il bomber ben sostituito da Wallace (che per altro ha giocato per gran parte della stagione quando Vissotto si era fatto operare). Dubbioso sul suo recupero per la semifinale di domani anche il tecnico Bernardinho, ma di certo se ne saprà di più oggi (ieri Vissotto è stato curato con del ghiaccio), quando lo schiacciatore avrà fatto una serie di esami clinici, per cui non è escluso che possa essere in campo contro l’Italia. Nel derby europeo la Russia è stata implacabile contro la Polonia allenata da Andrea Anastasi e Andrea Gardini, che solo qualche settimana fa aveva vinto la World League a Sofia. Partendo dalla battuta e dal muro gli uomini di Alekno (bronzo a Pechino ai danni dell’Italia) hanno triturato i polacchi che erano stati la rivelazione dell’estate. E’ probabile che la sconfitta contro l’Australia nell’ultima gara di qualificazione peserà molto nei rimpianti dei biancorossi di Varsavia, che dopo 4 medaglie internazionali consecutive fra 2011 e 2012 scendono dal podio. Best scorer russo Mikhaylov (13 punti). © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

GIOVEDÌ 9 AGOSTO 2012

LONDRA 2012 PALLANUOTO

story Dal 2010 a oggi la Nazionale tra le prime 4 nei grandi eventi

E’ UN SETTEB ITALIA UNGHERIA

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(2-2, 3-2, 3-1, 3-4)

EUROPEI Il 2˚ posto di Zagabria A Zagabria, nel 2010, è argento dietro la Croazia (nella foto, Gitto). Quest’anno, 4˚ posto a Eindhoven

MARCATORI: 4’22" Kiss, 5’47" Presciutti, 6’37" Den.Varga s.n., 7’51" Perez, 8’31" Felugo, 11’06" Madaras, 11’42" Presciutti s.n., 15’35" Dan. Varga s.n., 15’55" Figlioli; 16’45" Madaras s.n., 17’28" Figlioli s.n., 18’41" Felugo s.n., 21’11" Giorgetti rig.; 25’35" Biros rig., 26’17" Figlioli s.n., 27’30" Kasas s.n., 28’31" De Varga, 31’02" Felugo, 31’21" Madaras s.n., 31"59" Presciutti. ITALIA: Tempesti, Perez, Gitto, Figlioli, Giorgetti, Felugo, Giacoppo, Gallo, Presciutti, Fiorentini, Aicardi, Premus; n.e. Pastorino. All. Campagna. UNGHERIA: Szecsi, Ta. Varga, Madaras, De.Varga, Kasas, Hosnyanszky, Kiss, Szivos, Da.Varga, Biros, Steinmetz, Harai; n.e. Nagy. All. Kemeny. ARBITRI: Stavridis (Gre) e Balfanbayev (Kaz). NOTE: s.n. Italia 12 (4), Ungheria 11 (5); usc 3 f. Gitto 28’, Madaras 31’30", spettatori 3.000.

DAL NOSTRO INVIATO

STEFANO ARCOBELLI LONDRA

MONDIALI L’impresa cinese A Shanghai, nel 2011, il Settebello conquista l’oro battendo la Serbia (nella foto, Felugo «issa» Figlioli)

WORLD LEAGUE Dall’argento al bronzo A Firenze 2011, la Serbia batte gli azzurri (nella foto, ecco Giorgetti). Quest’anno, è bronzo ad Almaty

Un altro quarantotto? I presupposti ci sono. Perché se la via dell’oro è sempre un’operazione tortuosa, dopo l’impresa emozionante di ieri nei quarti contro l’Ungheria tricampione olimpica uscente, il Settebello non deve, non può porsi più limiti. E pur trovando in semifinale la Serbia, potremo sempre ricordarci della finale mondiale vinta a Shanghai un anno fa. Le ambizioni azzurre, insomma, crescono direttamente proporzionali alle difficoltà di un torneo che si è acceso nei quarti facendo avanzare le migliori espressioni della pallanuoto, meno appunto la scuola ungherese che ne esce battuta e un po’ nuovamente ridimensionata dopo la delusione cinese (non può essere un bronzetto europeo a salvare il bilancio). Asticella Ha avuto ragione San-

OLIMPIADE Il sogno continua E questa è storia di oggi: il successo sugli ungheresi (sopra, Figlioli al tiro) vale la semifinale

dro Campagna, a conclusione della prima fase contro la Spagna, quando sosteneva — per caricare l’ambiente — che se quest’Italia intende rifare la storia, anzi farsi leggenda, avrebbe dovuto cominciare ad eliminare i magiari detentori che non sbagliavano da Sydney 2000, dove invece cominciò una china che ha avuto nel nono posto di Pechino 2008 un punto di non ritorno. Ma

Presciutti e Tempesti show Chiusa l’era dell’Ungheria Match super: gli azzurri dominano contro i vincitori delle ultime tre Olimpiadi. Domani in semifinale c’è la fortissima Serbia questo è un altro Settebello, capace di risorse straordinarie: tattiche e tecniche, caratteriali e di compattezza. Temevamo l’Ungheria per i suoi tiratori scelti, e li abbiamo saputi intercettare con la solita difesa solida, e un attentissimo Stefano Tempesti in porta, provvidenziale soprattutto nelle superiorità. Impeccabile Il Settebello ha

giocato una super partita sin da subito: quand’era sotto, ha subito recuperato; quando ha condotto il pallino delle operazioni, ha mantenuto la calma

e gestito sapientemente il vantaggio; quando ha dovuto difendersi dal tentativo disperato di rimonta magiara nel finale di fuoco, non ha mai perso quella disciplina nel chiudere e rilanciare, come dimostra il gol in controfuga del 9-6 di uno dei tre cecchini più in vena di ieri: Pietro Figlioli. Gli altri due sono Christian Presciutti e Maurizio Felugo, il leader in campo che riesce a trasferire ai giocatori quei dettami imparati sin da ragazzino. Felugo rappresenta davvero la risposta ad un’Ungheria piena di talenti ma evidentemente

un po’ sazi e rimasti certamente sorpresi dal non-timore di questo Settebello coraggioso che ha visto persino Perez partire da dietro e portare fieno in cascina, all’occorrenza. Abbiamo giocato all’ungherese, sfruttando il coraggio di osare al tiro, di aprire la difesa avversaria quando meno se l’aspettava. Madaras del Recco sino all’ultimo minuto ha provato ad agguantare il pari, ma l’Italia ha saputo imbrigliare anche le idee ai funambolici ungheresi, tenuti in partita anche da Denes Varga ma forse un po’ tra-

diti da Biros e Steinmetz, mentre Kasas ha risolto solo in una circostanza lamentando qualche botta alla gamba. Un successo difeso caparbiamente negli ultimi due minuti da un’Italia dotata di risorse impensabili, anche se già mostrate ampiamente con il titolo iridato. Era forse questo un altro dei dubbi, subito dissolti nella prima partita della verità, quella fondamentale per rimanere in corsa per le medaglie: sbagliare questa sarebbe stato fatale. Ed invece è già Settebellissimo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL TECNICO AZZURRO «AVEVO PREVISTO DI ARRIVARE QUI AL TOP»

«Che impresa. Ora non roviniamo tutto» Campagna «Li abbiamo schiacciati. Rivedo lo spirito dei Mondiali» DAL NOSTRO INVIATO

FABIO BIANCHI twitter @fabiowhites LONDRA

Cento chili che sprizzano gioia sono difficili da contenere. Pensate un po’ quando esplodono di rabbia. Se poi vengono da un fior di ex giga-atleta, son problemi. Sandro Campagna si avvicina veloce alla

cinquantina ma lo spirito è quello dei suoi giovani bisonti d’acqua. E adesso ride alla provocazione: «Preoccupato da questi bestioni se devo rimproverarli e metterli al muro? Ma no, hanno rispetto. E anche timore, perché mi hanno visto rompere qualche tavolo e qualche birillo. Dai, scherzo. Stavolta non ce n’è stato bisogno. Se li rimbrotti sempre significa che c’è qualcosa che non va davvero. Invece stavolta abbiamo fatto l’impresa». Messi sotto Eh sì. Messi sotto i tri-campioni olimpici d’Ungheria. In tutti i sensi, anche quando c’era da fare a botte sott’acqua, da mandarli in apnea, da

farsi rispettare. E sì che qualche chilo lo regalavano. Campagna, giusto, esonda dalla piscina. «Abbiamo fatto una gara perfetta sotto tutti i punti di vista. Li abbiamo schiacciati sotto il profilo fisico e mentale. Ma anche tatticamente loro hanno sofferto i nostri piani d’attacco. Forse potevamo giocare un finale più tranquillo se sull’8-5 entrava quel pallone che si è impantanato sulla linea di porta. Ma pazienza. Ripeto, qui abbiamo fatto un’impresa. Ma la storia la fanno i vincenti. Se perdiamo la semifinale, non si ricorderà più nessuno di questa grandissima gara».

L’esultanza di Sandro Campagna, 49 anni, c.t. del Settebello EPA

Avanti con Fede L’impresa l’hanno fatta davanti a Federica Pellegrini e Filippo Magnini, in tribuna: affinità elettive. «E amicizia. Loro ci vogliono bene. E noi vogliamo bene a loro. Ci portano fortuna». Non si può certo dire il contrario: qualche traversa ungherese c’è stata. Ma non basta questo per battere una leggenda. Altra ondata di Campagna: «La squadra sta uscendo nel momento importante. Io la fase d’imballamento l’avevo prevista per arrivare qui al top. Ci siamo riusciti. Se ho rivisto l’Italia dei Mondiali? Lo spirito è quello, e la gestione della partita anche. Ma soprattutto abbiamo ritrovato il filo diretto tra me e capitan Felugo e tra Felugo e i giocatori. Il passo più difficile? Sì, la semifinale lo è sempre». E ora sotto col filo diretto contro la Serbia. © RIPRODUZIONE RISERVATA


GIOVEDÌ 9 AGOSTO 2012

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BELLISSIMO Duello tra il nostro Valentino Gallo, 27 anni a sinistra, e l’ungherese Denes Vargas AFP

Urla Felugo «Grandi E ci davano dei bolliti» Il leader azzurro: «Una gara pazzesca. Mi ha ferito lo scetticismo intorno a noi»

LA TRIPLETTA

re, a questi livelli, ci vuole anche un po’ di rispetto. Prima di criticare, di dire che siamo bolliti bisognava aspettare, noi eravamo consapevoli della nostra forza. Ed ora ci prepariamo a sfidare un’altra squadretta abbastanza scarsa». E’ un fiume di parole, Maurizio, l’allenatore in vasca che crea quel circuito comunicativo tra Campagna e gli altri: «Lui trasmette a tutti noi i compiti, quel compito noi dobbiamo trasformarlo in acqua, e vien fuori anche il lavoro dello staff, anche quello svolto in palestra. Lo si vede dal gioco: tutti i gol che facciamo sono frutto di un movimento che è avvenuto prima che gli avversari levino le braccia senza neanche farci vedere la porta, o mettere un difensore che non è abituato a giocare in una determinata posizione. Ecco perché abbiamo creato tantissime occasioni e segnato così. Ecco perché siamo in semifinale: il nostro sogno si è avverato, abbiamo lavorato 8 ore al giorno pur di arrivarci, fateci emozionare ancora un po’ con i parenti e gli amici venuti qui, e fatemi ricordare l’ex arbitro Renato Dani che è morto proprio prima di questa partita». Dream Team Christian Presciutti un anno fa quando segnava faceva il segno del ciuccio per la figlia nata, adesso fa il segno del matto e la figlia lo riconosce: «Il ciuccio lo fa Tempesti, adesso. Visto che spirito di

Speciali

«Il nostro sogno si è avverato, abbiamo lavorato 8 ore al giorno pur di arrivarci» La carica di Maurizio Felugo, 31 anni, iridato a Shanghai 2011 AFP

Pellegrini e Magnini: che tifosi in tribuna Battere l’Ungheria e volare a giocarsi la semifinale contro la Serbia: un’impresa che meritava tifosi di primissimo livello. E così è stato: ieri, a seguire il Settebello in tribuna c’erano anche Federica Pellegrini e Filippo Magnini (FOTO GMT). Tra un bacio e un applauso, i due si sono goduti la partita. E a fine gara sono andati a complimentarsi con gli azzurri della pallanuoto: sotto lo sguardo di Filippo, Federica ha abbracciato Stefano Tempesti, portiere della Nazionale e capitano, e Maurizio Felugo, che ha confermato il legame speciale con la coppia: «Pellegrini e Magnini sono i nostri primi tifosi, come noi siamo i loro».

LONDRA

Maurizio Felugo parla a manetta, parla da leader, parla ancora sotto adrenalina: «Abbiamo giocato una partita incredibile, sono pazzo di gioia per essere in semifinale». Lo dice ma è come se proseguisse l’urlo di quei gol devastanti contro «una squadra leggendaria, la più forte degli ultimi venti anni o forse la più grande di sempre. Sono contento anche per questo: abbiamo fatto vedere ai maestri di questo sport com’è il nostro gioco già visto ai

Mondiali 2011 e agli Europei 2010: come sono le nostre caratteristiche di nuoto, come dettiamo i tempi, com’è la nostra intelligenza tattica, come funziona il contropiede, com’è la nostra furbizia, affiancando a tutto questo un portiere che è superfluo dire grande». Sassolini Non erano piaciute a

Felugo certe critiche al gioco della squadra: «E invece siamo usciti al punto giusto, noi lo sapevamo ma mi ha fatto arrabbiare quello scetticismo che c’era intorno al nostro gioco. Quando fai due anni del gene-

squadra? All’inizio avevamo la frenesia e la tensione di chi fino a 2 anni fa non sapeva cosa fosse la nazionale o l’Olimpiade, adesso abbiamo battuto la Squadra, il Dream Team della pallanuoto. Grazie ad una difesa compatta, all’essere cinici e bravi in attacco e a sfruttare le nostre occasioni. Paura sul -1? Macché. Sapevamo del loro ritorno, ci mettevano le mani addosso, è normale, ma la nostra forza è guardarci in faccia e dire "questi non passano", siamo noi che ora mettiamo le pressioni agli altri».

S Lo straordinario ciclo olimpico dell’Ungheria comincia nel 2000, quando nella finale di Sydney batte 13-6 la Russia. Nella foto, il mancino Tibor Benedek

S Gergely Kiss è tra i grandi protagonisti del bis d’oro: nella finale di Atene 2004, la squadra guidata da Kemeny batte 8-7 la Serbia e Montenegro

S Tamas Kasas e i suoi compagni restano sul trono anche ai Giochi di Pechino 2008, quando nell’ultima sfida superano 14-10 i sorprendenti statunitensi

LA GAZZETTA DELLO SPORT

AVVERSARI SEMIFINALE

Figlioli lo sa «Con i serbi la testa sarà decisiva» LONDRA

Un quarto di finale che il Settebello non poteva perdere, nel ventennale esatto, oggi, dell’ultimo trionfo olimpico di Barcellona, quando in vasca c’era Sandro Campagna (ma anche Attolico in porta) e in panchina Ratko Rudic, che proprio ieri ha trovato spalancate pure lui le porte della semifinale contro gli Usa per 8-2. Un segno del destino, quello di ritrovarlo magari in finale? Tratteniamo il fiato. Un giorno che resta indimenticabile anche per Pietro Figlioli, che ha marcato un po’ della differenza contro l’Ungheria e descrive la Serbia: «E’ una squadra pericolosa come l’Ungheria, sono tutti e 12 davvero temibili, ma noi abbiamo nel collettivo la vera forza. In semifinale dovremo stare attenti a Filipovic e a Prlainovic, che sta segnando tanto (18 reti solo nella prima fase, 2 ieri nei quarti). Sono due tiratori che sbagliano poco e soprattutto scaricano da posizioni sempre diverse. Ma noi a questo punto dovremo confermare di essere la stessa squadra se non più forte di quella che li ha battuti nella finale di Shanghai. I miei gol? Importanti come quelli di Felugo, di Giorgetti. Noi stiamo ricomponendo lo stesso puzzle di un anno fa, tutte le squadre hanno alti e bassi, ma noi abbiamo ritrovato la via, la testa. E’ questa la chiave per andare avanti. Noi dovremo battere la Serbia come abbiamo fatto con l’Ungheria». L’allenatore magiaro Denes Kemeny ammette «l’Italia a questo punto può arrivare fino in fondo, ha giocato meglio nei quarti. Ma l’Ungheria non finisce qui, sono orgoglioso dei miei, il nostro ciclo lo riprenderemo nel 2016». Ma a Rio non ci sarà Tamas Kasas, il geniale fantasista del Recco che riconosce come a questo punto «sarà la testa a fare la differenza tra Serbia e Italia, noi abbiamo pagato per questo, avevamo meno energie degli italiani». Rischio La Serbia ha rischiato

grosso contro l’Australia: ha rimontato nel finale di 3 gol e chiuso 11-8, mentre il Montenegro ha superato la Spagna 11-9 (4 gol di Zlokovic) e trova la Croazia. Chi troverà Rudic in finale?

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

GIOVEDÌ 9 AGOSTO 2012

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LONDRA 2012 LE SPERANZE AZZURRE DI OGGI

Donato&Greco, missione possibile Salto triplo Fabrizio ha guai a un tendine, Daniele i crampi facili: ma il duo azzurro è da podio DAL NOSTRO INVIATO

ANDREA BUONGIOVANNI LONDRA

Tutto in una notte: l’Italia dell’atletica, con la finale del triplo, si gioca le (uniche?) speranze di podio olimpico. Sono Fabrizio Donato e Daniele Greco a dover compiere la non facile missione. I due si presentano con la terza e la sesta misura mondiale stagionale (17.63 e 17.47). E martedì in qualificazione, con un unico tentativo, sono rispettivamente stati ottavo e quarto (con 16.86 e 17.00). Insomma: avrebbero entrambi le carte in regola per riuscire nell’impresa. Non fosse che il primo lamenta una condizione fisica molto precaria e il secondo, con certi palcoscenici, ha poca consuetudine. «Se potessi — dice il 53enne Roberto Pericoli, allenatore di Donato dal 1995 e consulente pure di Greco, che però è direttamente seguito da Raimondo Orsini — farei una fusione dei due. Prenderei l’esperienza di Fabrizio e l’efficenza di Daniele. Ero più fiducioso alla vigilia degli Europei di Helsinki di fine giugno dove, non a caso, Donato è arrivato sino all’oro. Ma, Christian Taylor a parte, non vedo nessuno in grande spolvero e quindi l’occasione c’è».

ne d’Achille sinistro, il 23enne pugliese è spesso vittima di crampi di origine nervosa. «Navigheremo a vista — spiega Pericoli —: la cartina di tornasole saranno le prime due prove. Dovessero andar male, recuperare sarà dura. Fabrizio ha un’autonomia limitata, Daniele è in salute, ma deve battere la tensione». I due, compagni di stanza al Villaggio, ieri hanno riposato. E oggi, nelle ore che precederanno la finale, faranno altrettanto. «Si sono entrambi sottoposti a trattamenti fisioterapici — specifica Pericoli —: l’assistenza di Fidal e Coni è stata per-

QUANDO VEDERLI

ORE 20.20 La finale del triplo vede in pedana 12 atleti. Assenti il portoghese Nelson Evora e il britannico Phillips Idowu, rispettivamente oro e argento a Pechino: il primo non è nemmeno andato a Londra perché infortunato, il secondo è stato eliminato nelle qualificazioni. I FAVORITI Una spanna davanti a tutti c’è lo statunitense Christian Taylor, 22enne campione del mondo in carica. I due azzurri Donato e Greco possono lottare per una medaglia, al pari dell’altro statunitense Will Claye, del bahamense Leevan Sands e del russo di padre nigeriano Lyukman Adams

Tattica La gara sarà da gestire:

il 35enne laziale, nel tempo sempre più fragile, lamenta un’infiammazione del tendiDAL NOSTRO INVIATO

MARISA POLI LONDRA

Due ore di bracciate nell’acqua fredda (19.5-20 gradi), non profonda (al massimo tre metri), accompagnate da anatre, oche e cigni nello scenario di Hyde Park che per il triathlon, due giorni fa, ha accolto addirittura 250 mila persone. Se ne attendono altrettanti, anche perché il nuoto di fondo nel Serpentine è uno dei pochi eventi olimpici a cui si può assistere senza pagare il biglietto. «Uno scenario incredibile» secondo Martina Grimaldi, chiamata a rompere il digiuno dell’Italia del nuoto. «L’atmosfera, il pubblico, il bacino: niente male nuotare per il titolo olimpico in centro città» dice l’azzurra che l’anno scorso fu la più veloce nel test event nel Serpentine Lake, il lago artificiale costruito nel 1730 e già a fine Ottocento frequentato dai nuotatori britannici. Freddo Sarà acqua piatta e fredda «e questo non è un problema per me» dice la bolognese delle Fiamme Oro, allenata da Fabio Cuzzani. Ma persino il super esperto Thomas Lurz, tedesco plurimedagliato, preferirebbe qualche grado in più. Se non altro il meteo esclude piogge intense, solo più nuvole che sole sopra il percorso da ripetere sei volte. «E’ molto stretto e ripetitivo, il gruppo resterà più compatto, non si potrà perdere contatto con le prime, se no è finita» è la previsione della Grimaldi, che ai Giochi di Pechino 2008 era finita decima. «Questo ultimo anno mi ha fatto capire che le acque calde non sono le mie preferite e che se mi abituerò al clima e non mi farò prendere dall’agitazione posso fare bene. Il resto sarà tutto testa e preparazione...».

Olympic Stadium

fetta». A Londra hanno preferito essere da soli: Fabrizio ha rinunciato alla moglie Patrizia Spuri, ex ottocentista azzurra, e alla loro Greta; Daniele a Francesca Lanciano, la fidanzata fresca primatista italiana junior proprio del triplo.

Daniele Greco Il pugliese, 23 anni, 5˚ ai Mondiali indoor 2012, vanta la sesta misura dell’anno: 17.47, record personale COLOMBO

Fabrizio Donato Il laziale, 35 anni, campione europeo, ha un personale di 17.60 e la terza misura stagionale: 17.53

Avversari Solo lo statunitense

Taylor, 22enne campione del mondo in carica, pare in effetti una spanna su tutti. Genitori delle Barbados, maniaco di ordine e pulizia, è allenato da Rana Rieder, coach anche dei lunghisti Dwight Phillips e Shara Proctor. Nel 2011 è planato a 17.96, quest’anno a 17.63. «In qualificazione — dice Pericoli — l’ho visto sicuro e capace di interpretare al meglio una pedana che favorisce i rimbalzisti. Mi sbilancio: Taylor vincerà con una misura intorno a 17.80. Per le altre medaglie servirà invece un 17.50». I due azzurri potranno essere della partita. Al pari dell’altro statunitense Will Claye, 21enne già bronzo nel lungo e iridato indoor, del 30enne bahamense dell’Alabama Leevan Sands, bronzo mondiale a Parigi 2003 e olimpico a Pechino 2008 e del 23enne russo di padre nigeriano Lyukman Adams che però, dopo un 17.53 di fine maggio, è un po’ sparito di scena. «Sono legato a Fabrizio a doppio filo — ammette Pericoli — e Daniele è dei nostri. E’ la gara più importante della nostra carriera». Vietato fallire. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Grimaldi, 10 km nell’acqua fredda «Sono da medaglia» Nuoto di fondo Martina è pronta a dare la prima gioia alle bracciate azzurre davanti a 250 mila persone QUANDO VEDERLA ORE 13 La gara femminile, nel Serpentine Lake, scatta alle 13. Le 24 protagoniste dovranno percorrere sei volte il tracciato di 1,67 km. LE FAVORITE Non c’è più la russa Larisa Ilchenko, medaglia d’oro quattro anni fa a Pechino. Secondo i bookmaker Martina Grimaldi, campionessa d’Europa, è la seconda favorita, data a 4 alle spalle della britannica Keri-Anne Payne (2.80), medaglia d’argento quattro anni fa e campionessa del mondo in carica. A 6,50 la tedesca Angela Maurer, argento ai Mondiali di Shanghai nella 25 km. Serpentine Lake, Hyde Park

Martina Grimaldi La bolognese, 23 anni, campionessa mondiale sui 10 km nel 2010 a Roberval AP

Da battere La favorita d’obbligo è la britannica Keri-Anne Payne, già medaglia d’argento a Pechino 2008, e donna da battere dall’alto dei due titoli mondiali consecutivi (2009 e 2011). «E’ in forma buona ed è pronta» ha dichiarato ieri Mark Perry, leader della squadra di casa, pronto a garantire che non ci saranno problemi per le alghe velenose che potrebbero provocare irritazioni, vomito e diarrea. I padroni di casa temono però la nostra Martina, che non si tira certo indietro: «Ho tutte le potenzialità per vincere la medaglia, ma sono superscaramantica — spiega —. So quanto sarebbe importante per il nostro movimento salire sul podio qui, però voglio cercare di viverla con serenità. Le troppe aspettative non fanno per me. Ma l’argento ai Mondiali di Shanghai (proprio dietro la Payne, ndr) e tutte le altre gare fatte mi servono da esperienza. La Payne è certamente favorita, però ci sono anche la tedesca Maurer e l’ungherese Risztov». Esperienza Dopo le tre settimane di ritiro collegiale a Piombino assieme agli altri ragazzi della nazionale di fondo, con i quali farà gli Europei a settembre, negli ultimi giorni la ventitreenne che si divide tra nuoto in acque libere e piscina («mi piace variare») è scesa dai 20 ai 10 chilometri al giorno e si è già tuffata due volte nell’acqua del Serpentine. Il percorso è identico a quello del test event, con tre boe negli ultimi 200 metri, dove bisogna arrivare tra le prime cinque per poter puntare al podio. Senza troppa tensione: «Ho già gareggiato a Pechino, un po’ il clima olimpico lo conosco già. So che posso fare una bella gara». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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DEBUTTO NEL 2008 La 10 km di nuoto in acque aperte ha debuttato nel programma dei Giochi quattro anni fa a Pechino

S La gara femminile venne vinta dalla russa Larisa Ilchenko davanti alle britanniche Keri-Anne Payne e Cassandra Patten. Martina Grimaldi, unica italiana al via, chiuse 10a

S La gara maschile andò all’olandese Maarten van der Weijden, davanti al britannico David Davies, al tedesco Thomas Lurz e all’azzurro Valerio Cleri


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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Idem, la finale senza tempo «E ora che ci sono me la gioco»

Josefa Idem Nata nell’ex Germania Ovest 47 anni fa, italiana dal ’92: all’ottava Olimpiade, ha vinto 5 medaglie AFP

Canoa sprint Josefa si carica prima dell’ultima recita: «Già essere arrivata sin qui è un’impresa, ma posso farcela. Devo solo stare calma» DAL NOSTRO INVIATO

QUANDO VEDERLA

RICCARDO CRIVELLI twitter@RiccardoCrivel2 LONDRA

ORE 11.08

Se a Philadelphia hanno deciso di investire 5 milioni di dollari per la ricerca dell’immortalità, affidandosi a scienziati e filosofi, stanno perdendo tempo e denaro. Basterebbe un viaggio a Londra, stamattina, per conoscere i segreti dell’eterna giovinezza, basterebbe lanciare uno sguardo all’acqua 4 dove Josefa Idem, 48 anni a settembre, dunque un fenomeno senza tempo, disputerà la decima finale olimpica della carriera. Serve calma In barca con lei porterà quei 4 millesimi che a Pechino la risvegliarono amaramente dai sogni d’oro di un altro trionfo dopo quello di

Questa mattina a Eton, davanti a 20 mila persone, è in programma la finale della canoa sprint K1 500 donne. In gara 8 atlete. LE FAVORITE Sono in 5 per 3 medaglie. Anzi, secondo le indicazioni delle semifinali, in 4 per 2 posti sul podio, perché l’ungherese Kozak, argento iridato in carica, sembra fuori dalla portata delle altre. Ha impressionato la sudafricana Hartley; l’ucraina Osypenko, campionessa in carica e bronzo mondiale, è un’incognita; poi c’è la britannica Cawthorn, che ha vent’anni meno di Sefi.

Sydney e che tuttavia si trasformarono subito nell’impulso insopprimibile a riprovarci, a spingere ancor più in là i limiti e le ambizioni. Sefi, non bisogna dimenticarlo, è l’argento olimpico in carica e anche se non vince una medaglia dal bronzo mondiale del 2009, è così monumentale che una gara con lei esce da ogni schema. Dunque, perché non crederci, soprattutto dopo una semifinale imperiosa e scintillante, una pennellata d’artista: «Il risultato devo ancora farlo — prova a schermirsi Josefa — ma certo essere già arrivata all’ultimo atto è una grande impresa. Devo solo stare calma, ho avvertito buonissime sensazioni e sono fiduciosa. Posso farcela, posso farcela».

Eton Dorney

La vigilia Un mantra che risuona armonico, che si insinua

leggero nella testa di una campionessa che ai Giochi si lascia pervadere da uno spirito magico di successo: «Questa è l’Olimpiade, non so che cosa scatta, è un incantesimo che non si può descrivere». La chiave della gara che potrebbe amplificarne la leggenda è semplice nei suoi dettagli diabolici: se la Idem non pasticcia in partenza e ai 250 è a mezza barca dalle prime, si gioca davvero un posto lassù, perché nella parte centrale ha mostrato grande fluidità. Per questo ieri, nell’unica uscita in barca mattutina, ha cercato la brillantezza della palata e ha provato qualche scatto per simulare l’avvio. Il marito-allenatore, Guglielmo Guerrini, comunque vada è già estasiato: «Vale una medaglia, non c’è dubbio. In semifinale mi ha sorpreso per la velocità e il rit-

mo che ha saputo imprimere alla barca, eppure quando siamo arrivati a Londra i primi giorni sembrava non andare avanti. Ma, come dice lei, Sefi è un animale da gara: essere professionista tutto l’anno paga, in momenti come questi». La famiglia Il bacino della Standiana, la Val Senales, la palestra in casa, le quattro ore di allenamento al giorno in barca e le due di fisioterapia e mental training: sono i capisaldi di una vita di gloria. Ma senza la famiglia non esisterebbe la Idem vincitutto: «Abito fuori dal Villaggio perché preferisco stare con loro (il marito, i figli Janek e Jonas, la sorella e una nipote, ndr), mi fanno ricordare ogni minuto che lo sport è bello ma che nella vita c’è anche altro». Ai Giochi australiani, 12 anni fa, la finale

venne ritardata di sei ore per il vento e mentre la canadese Brunet, la favorita, si macerava tra le lacrime nell’attesa, Josefa giocava con il piccolo Janek, che allora aveva 5 anni: scesa in acqua, dominò. Ecco perché si ritiene una donna fortunata. Ed ecco perché, dopo Londra, sarà tutta per loro: «Non farò un’altra Olimpiade, l’ho detto molto prima di sapere come andrà qui. Dopo, mi piacerebbe insegnare agli altri quello che ho imparato attraverso le mie esperienze, diventare una fonte di ispirazione come è stato Redgrave per i canottieri inglesi. E poi — conclude — a Rio vorrei andare come giornalista, stavolta a raccontare dal di fuori quello che provano e sentono gli atleti». Ma prima c’è da compiere una missione. L’ultima immortale. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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GIOVEDÌ 9 AGOSTO 2012

LONDRA 2012 ATLETICA DAL NOSTRO INVIATO

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PIERANGELO MOLINARO LONDRA

È bello vedere che talvolta non si vince con la sola forza bruta. Bronzi di Riace alla Usain Bolt sembrano tanto lontani dalla normalità, semidei invulnerabili e invincibili. Dobbiamo dire grazie ad Allyson Felix che ieri sera ha conquistato l’oro dei 200 metri. Allyson è all’apparenza una ragazza normale (1.68 per 57 kg), di quelle che non ti fanno voltare quando la incroci per la strada, ma affascina per la sua eleganza, la cultura e per la dolce femminilità. Il suo modo di correre è il perfetto prolungamento di questo modo di essere, leggera come una farfalla pare quasi non tocchi il terreno tale è l’elasticità dei suoi

IL TRONO DEI 200 TORNA AMERICANO DOPO VENT’ANNI L’oro olimpico dei 200 metri femminili sfuggiva agli Stati Uniti da Barcellona 1992, quando vinse Gwen Torrence. Per la verità a Sydney 2000 si impose Marion Jones, poi detronizzata per doping. Introdotti nel programma olimpico proprio a Londra, nel 1948, i 200 nelle ultime due edizioni erano andati alla giamaicana Veronica Campbell, che ieri avrebbe potuto diventare la prima - uomini compresi a realizzare sulla distanza la tripletta d’oro consecutiva. Nell’era del cronometraggio al centesimo, il successo di Allyson Felix è quello con il margine maggiore sulla seconda (21/100) dopo la Florence Griffith di Seul ’88 (38/100).

Terzo posto per Carmelita Jeter: la festa a stelle e strisce diventa completa piedi. Ma lo tocca, eccome: è l’armonia del suo gesto a nascondere la potenza. Su questo piano non potrebbe mai battere compagne muscolate come la Jeter e le giamaicane. Invece lo fa. È la sua prima medaglia d’oro olimpica individuale dopo quella nella staffetta 4x400 ottenuta a Pechino quattro anni fa, ma di titoli mondiali, a soli 26 anni, ne ha conquistati ben otto con la fantastica tripletta ottenuta nel 2007 ai Mondiali di Osaka, 200, 4x100 e 4x400. Come si può capire, nelle staffette Allison Felix è un punto fermo della squadra americana, una sicurezza. La finale Ieri sulla pista di Londra ha vinto una finale difficilissima in 21"88 con un leggero vento contrario (-0.2 metri al secondo). Era in settima corsia davanti alla Richards e alle spalle della Jeter. Ha lasciato il blocco di partenza in tutta sicurezza (0.178 secondi il tempo di reazione), si è vista la Jeter scappare via ma sapeva che l’avrebbe ripresa. La sua curva è stata buona e le ha permesso di presentarsi sul rettilineo alla pari con le giamaicane Campbell e Fraser. E, quando la Campbell ha cominciato a dare segni di cedimento, la Fraser ha preso qualche centi-

Usa finalmente... Felix Allyson splende nei 200 La Fraser si arrende Gli Stati Uniti si prendono la prima rivincita sulla Giamaica «Dopo due argenti consecutivi, questo oro è un regalo di Dio» metro di vantaggio. A 50 metri dal traguardo è cominciata però la rimonta di Allyson: mentre l’ampiezza della falcata della giamaicana, già regina dei 100 metri si accorciava, lei riusciva a mantenere il compasso ottimale. Anzi, dava quasi l’idea di rallentare. I suoi fantastici piedi hanno continuato ad esplodere ad ogni tocco con il manto gommoso. Una corsa da antologia, e il 21"88 conclusivo è un ottimo tempo se si considera l’aria fresca che alle 10 della sera scendeva nello stadio olimpico. La Fraser ha conquistato l’argento in

22"09 e non ha perso il sorriso, mentre il bronzo è andato all’altra statunitense Carmelita Jeter (22"14). E, per la prima volta, la Campbell è rimasta ai piedi del podio. La fede «Ho aspettato tanto

tempo questa medaglia d’oro dei 200 — ha dichiarato la Felix dopo l’arrivo — dopo i secondi posti ad Atene e Pechino. Ma forse è meglio così, ora la posso gustare di più ed è ancora più bella se penso che l’ho conquistata sotto gli occhi del mio fidanzato e della mia famiglia. Questo oro è un regalo di

Dio, mi ha dato un’opportunità incredibile. Avevo sofferto quando avevo perso per poco nelle precedenti finali olimpiche e il caso ha voluto che oggi abbia battuto le avversarie che allora mi avevano preceduto». Allyson non si dimentica mai di Dio. Dice spesso: «La mia velocità è un suo regalo». D’altra parte papà Paul è un pastore battista a Sun Valley, in California, mentre mamma Marlean continua a insegnare in una scuola primaria nonostante i successi della figlia abbiano decisamente cambiato il bilancio della famiglia.

Regina La Felix infatti è sempre stata una vincente, sin da quando nel 2001 a Debrecen divenne campionessa mondiale allieve di 100 e 4x100. A Londra avrebbe voluto correre anche i 400 metri, dove vanta un personale di 49"59, ma in questa stagione ha un poco trascurato la distanza visto che il programma olimpico non le permetteva di doppiare. Ma adesso il suo bottino londinese potrebbe ancora crescere. Ci sono le due staffette e gli Stati Uniti prenotano due successi.

Allyson Felix, 26 anni, è al secondo oro olimpico dopo la 4x400 di Pechino. In alto l’arrivo dei 200

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AFP

LE ALTRE GARE NEI 110 HS E NEL LUNGO FEMMINILE GLI ALTRI TRIONFI

Gioia Stati Uniti anche con Merritt e Reese L’Europa si consola con la russa Antyukh nei 400 ostacoli LONDRA

I 110 ostacoli sembrano proprio maledetti. Martedì si era lesionato il tendine d’Achille il cinese Liu Xiang. E ieri per Dayron Robles, campione olimpico uscente, la finale è durata solo quattro ostacoli, prima del quinto si è toccato la parte alta posteriore della coscia destra e ha rallentato. Non avrebbe potuto vincere contro lo statunitense Aries Merritt, scatenato dominatore della stagione, ma è un peccato non aver visto al traguardo questo gioiello cubano che dopo aver stabilito il primato del mondo (12"87) è entrato a sua volta in un tunnel di infortuni. Merritt, re delle barriere alte da due

stagioni, non ha corso la sua miglior gara, pasticciando un po’ in partenza, ma ha chiuso comunque in 12"92, suo miglior tempo dell’anno dopo tre 12"93. Ancora una volta alle sue spalle, come ai Mondiali di Daegu, l’altro statunitense Jason Richardson (13"04) e bronzo a sorpresa al ventiduenne giamaicano Hansle Parchment, che con 13"12 ha migliorato il primato nazionale. Peccato per il nostro Emanuele Abate, 4˚ in semifinale in 13"35, decimo tempo nel computo finale. I tacchini Scontato anche l’oro

del lungo conquistata dalla statunitense Brittney Reese, 25 anni, maschiaccio dello stato del Mississipi che si è distinta nell’ultima festa del Ringraziamento regalando cento tacchini a senza casa e comunità assistenziali nella sua cittadina, Gulfport. Ieri sera la Reese, che per due anni (2005/06) aveva abbandonato la pedana per dedicarsi al

4’01"03. Sorpresa nel giavellotto, con l’ingresso in finale (81.81) del keniano Julius Yego, unico del suo Paese presente ai Giochi in una gara non di corsa. E nel decathlon, al giro di boa, comanda già il favorito, lo statunitense Ashton Eaton (4661 punti). Tranquilli anche i favoriti nelle batterie dei 5000: il britannico Mo Farah (13’26"00) si è qualificato 3˚ nella prima, vinta dall’azero Ibrahimov (eliminato l’azzurro Daniele Meucci, 8˚ in 13’28"71), mentre l’etiope Gebremeskel si è imposto nella seconda in 13’15"15. Nel martello Silvia Salis, come già agli Europei, è uscita in qualificazione senza neppure un lancio decente. E una brutta notizia arriva da Marzia Caravelli, ritiratasi martedì nella semifinale dei 100 hs. Incocciando nella barriera si è fratturata la prima falange distale del primo dito del piede destro: stagione finita. In serata.

basket, è planata al secondo turno a 7.12 e solo la russa Elena Sokolova l’ha avvicinata con 7.07, mentre la terza, l’altra statunitense DeLoach si è fermata a 6.89. La russa Un solo oro olimpico ie-

ri è rimasto in Europa, quello dei 400 hs, dominati dalla russa Natalya Antyukh col sesto tempo di sempre, 52"70, personale realizzato a 31 anni. Ma la campionessa mondiale, la statunitense Lashinda Demus, le ha reso la vita difficile scappandole via in partenza e completando quasi la rincorsa negli ultimi 20 metri. L’esperienza ha consigliato alla Antyukh di non cadere nella trappola e conservare la sua ritmica. Italiani Ieri nelle semifinali dei 1500 femminili grande impressione ha destato l’etiope Abeba Aregawi, già 3’56"54 a fine maggio a Roma, che ha vinto spendendo pochissimo la 2ª serie in

pam

Aries Merritt, 27 anni, statunitense, alla prima medaglia olimpica AFP

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LONDRA 2012 ATLETICA

Bolt, volata nel mito Oggi i «suoi» 200 Vuole cancellare pure Carl Lewis

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USAIN BOLT 25 anni Record del mondo: 19"19 Quest’anno: 19"83 Ieri: 20"18

I SUOI RIVALI

IPP

S Yohan Blake (Giamaica, 22) Record: 19"26 Ieri: 20"01

«È la mia gara». Vincendo sarebbe il primo con 4 ori individuali nella velocità ai Giochi DAL NOSTRO INVIATO

ANDREA BUONGIOVANNI LONDRA

E adesso, per diventare davvero il più grande sprinter della storia, gli manca una sola, ultima volata. Quella di stasera, alle 21.55 italiane: la finale dei 200. Se Usain Bolt la vincerà - come tutto lascia presagire - diventerà il primo uomo a portare a casa dalla velocità dei Giochi quattro ori individuali (Carl Lewis si fermò a tre) e a confermarsi campione nel mezzo giro di pista. La sfida è con l’amicone Yohan Blake, la Bestia. «Gli ho già detto che questa è la mia gara, che la musica sarà ben diversa da quella dei 100» scherza Usain, ma non troppo. Troppo facile La semifinale, quinta gara in cinque giorni, è un’altra gita di piacere. Bolt, come da copione, scherza col pubblico fino a pochi secondi dal via. Poi, di colpo, si fa serio. Per 20"18. Quanto gli basta per sbrigare la formalità. Nella seconda di tre batterie, è in sesta corsia. Parte forte, anche se la reazione allo sparo (0"192), tra quelle dei suoi rivali di giornata, è migliore - e per non più di un centesimo solo di quella dell’ecuadoregno Quinonez che chiuderà terzo (20"37) preceduto pure dal sorprendente sudafricano Jobodwana (20"27). La curva di Usain è perfetta. L’uscita in rettilineo senza sbandamenti. Se è affaticato, non si nota. Poi comincia la parte di gara che deve mandare gli altri in bestia. Loro, gli altri, avanzano con la bava alla bocca, i pugni chiusi e i polmoni che scoppiano. Usain - imprendibile - smette di spingere e prosegue in folle, per inerzia, con le gambe che girano da sole. Nemmeno lo

l’Analisi di GIANNI MERLO

Usain sente profumo di record: può fare 19"06

0.6 m/s di vento contro lo disturba. Semmai, a dargli noia, è ancora la regola che non gli permette di portare allo stadio la corda per i salti con cui è solito scaldarsi: ha compensato con un po’ di skip... La finale «Si trattava solo di

avanzare senza spendere, il più facilmente possibile - afferma - sono pronto e concentrato. E ripeto: cercherò di tornare da Londra avendo cementato lo status di leggenda vivente. Qualcuno, alla vigilia, avanzava dubbi sulle mie qualità. Voglio smentire tutti. Qui la pista è veloce, sarà una gran finale. Spearmon? Ha esperienza, non sottovaluto nessuno. Chiunque potrà rovinarci la festa». Il plurale è per Blake, il migliore della serata con un 20"01 (-0.5) ottenuto con facilità disarmante. Al limite è anche per Warren Weir, il terzo

clic NESSUNO AI GIOCHI HA FATTO IL BIS SUI 200 METRI Vincendo oggi, Usain Bolt batterebbe altri due record. Sarebbe il primo uomo a centrare la doppietta nei 200. E il primo ad accoppiarla con la doppietta già siglata su 100. Entrambe le imprese furono sfiorate da Carl Lewis, che fece l’en plein a Los Angeles ’84 (dove vinse anche lungo e 4x100) ma lo sfiorò 4 anni dopo a Seul: oro nei 100 (dopo la squalifica doping di Ben Johnson) e argento nei 200 per soli 4/100 (dietro al connazionale Joe De Loach).

giamaicano, promosso con 20"28 (-0.4). Insieme ai già citati, ci sarà anche un po’ d’Europa grazie al francese Christophe Lemaitre (20"03) e all’olandese (acquisito) Churandy Martina (20"17). Blake, che in questi giorni si fa vedere (una volta anche in pista) con al polso un Richard Mille Tourbillion, orologio dal valore di 500.000 dollari, è sereno: «E’ stato come fare una passeggiata al parco - sostiene -: ho lavorato duro per arrivare sin qui. Credo di avere buone possibilità». Pensare al record del mondo (il 19"19 ottenuto da Usain ai Mondiali di Berlino 2009) non è impossibile. Yohan, col 19"26 del settembre scorso al meeting di Bruxelles, è a sua volta pronto a stupire.

S Wallace Spearmon (Usa, 27) Record: 19"65 Ieri: 20"02

S Christophe Lemaitre (Francia, 22) Record: 19"80 Ieri: 20"03

Al calcio Intanto, per Bolt, si continua a scommettere su tutto e di più. Le ultime puntate sono proprio relative alla possibilità che stasera batta il suo primato. E nel definire le quote un peso non indifferente sta avendo il suo incontro di domenica sera alla mensa del Villaggio con Ulrika Agren, Jamina Roberts e l’eroina nazionale Isabelle Gullden, giocatrici della Nazionali svedese di pallamano... Che si sia stancato? Dopo gli approcci dei giorni scorsi, si punta anche sul suo eventuale approdo nel mondo del calcio e al Manchester United in particolare. «Se mister Alex Ferguson vorrà farmi un provino, saprà dove trovarmi: sarò in Gran Bretagna ancora per un po’» ha twittato Usain. «Diventeremmo più veloci - ha replicato Wayne Rooney, attaccante del club e dell’Inghilterra - ma i nostri sono sport troppo diversi: gli consiglio di rimanere dov’è». Ecco, appunto. L’atletica se lo tenga ben stretto.

S Churandy Martina (Olanda, 28) Record: 19"94 Ieri: 20"17

S Warren Weir (Giamaica, 21) Record: 19"99 Ieri: 20"28

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Adesso Usain Bolt e Yohan Blake sono inseparabili come fratelli siamesi. Il primo alto, imponente, l’altro più basso e compatto con lo sguardo da gatto sornione. Scherzano sempre quando sono in mezzo agli avversari, talvolta anche per infastidirli un poco. Per dimostrare loro che sono tranquilli, senza timori. Il modo migliore per fare arricciare i nervi dei velocisti statunitensi, che non riescono ad accettare l’idea di essere diventati delle comparse, buone, ma sempre comparse. Ieri scherzando, ma non troppo, con un collega giamaicano, Usain e il suo giovane scudiero hanno detto che stanno preparando qualcosa di grosso. È chiaro che volevano fare

riferimento al primato mondiale che Bolt nell’agosto del 2009 a Berlino ha fissato a 19"19. L’impresa, anche se le condizioni ambientali non sono ideali per lo sprint, perché l’aria è molto fresca quando scende la sera, è possibile. Carlo Vittori, tecnico esperto, sostiene che per prevedere teoricamente un record del mondo nei 200 basta moltiplicare il tempo ottenuto nei 100 per 2 e poi sottrarre 20 centesimi. Nella finale dei 100 Usain ha vinto in 9"63, quindi se al 19"26 del totale vengono tolti i 20 centesimi, ne esce un 19"06. Questo risultato non sarebbe per nulla fuori dalla sua portata, anzi se dovessimo usare come riferimento il mondiale di 9"58 su 100, il risultato possibile sui 200 sarebbe addirittura 18"96.

Logicamente questa è teoria, ma con Bolt e Blake potrebbe anche funzionare realmente. Se facciamo gli stessi calcoli per Bolt anche per il giovane Yohan, partendo da 9"75 e detraendo 20 centesimi al totale di 19"50 troveremo un probabilissimo 19"30, ma lui ha già fatto meglio lo scorso anno a Bruxelles con 19"26. Attualmente fra questa coppia e tutti gli altri c’è un abisso: gli avversari possono lottare solo per il terzo posto, a meno che B&B non incappino in una partenza falsa o siano vittime di un infortunio. La coppia ha stritolato la timida concorrenza nelle rispettive semifinali, andando pure in folle sull’ultimo rettilineo. Bolt è il favorito ma, se sarà un po’ stanco, potrebbe rischiare qualcosa.

negli 800

S Anaso Jobodwana (Sudafrica, 20) Record: 20"27 Ieri: 20"27

S

Semenya, avanti tutta Caster Semenya si è qualificata agevolmente per le semifinali degli 800, con il tempo di 2’00"71. La sudafricana è all’esordio in un’Olimpiade, dopo aver definitivamente superato le controversie relative alla sua identità sessuale che, dopo la vittoria a sorpresa del titolo mondiale nel 2009, l’avevano tenuta a lungo lontana dalle competizioni EPA

Alex Quinonez (Ecuador, 22) Record: 20"28 Ieri: 20"37


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

GIOVEDÌ 9 AGOSTO 2012


GIOVEDÌ 9 AGOSTO 2012

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LONDRA 2012 BASKET

La Francia si scioglie Avanti la solita Spagna Parker disastroso nell’ultimo quarto, i campioni d’Europa sono in semifinale. Scariolo: «Abbiamo retto nella difficoltà» so se e come Rudy e Navarro potranno giocare la semifinale. I tiri da tre di Diaw e Pietrus nel primo tempo sono stati una novità nelle sfide con la Francia alla quale abbiamo dovuto trovare rimedio. In tornei come questi, spesso devi sopravvivere gestendo situazioni senza scoprire tutte le tue armi, aspettando il momento giusto per proporre qualcosa di nuovo. L’ultimo quarto di oggi lo è stato».

DAL NOSTRO INVIATO

LUCA CHIABOTTI LONDRA

Difficile trovare la bellezza in partite che valgono una carriera. La durezza, la tensione, le farfalle che compaiono nello stomaco anche dei grandi campioni più ancora delle precarie condizioni fisiche di molte stelle, costringono a buttare via le statistiche orribili di Spagna-Francia e cercare altri motivi per raccontare l’ennesimo successo dei campioni d’Europa, il loro approdo in semifinale, la debacle dei francesi che vedono i loro sogni sgretolarsi di fronte ai soli 6 punti realizzati nell’ultimo quarto. «È colpa mia, era l’occasione per battere la Spagna e ho pasticciato alla fine» dice Tony Parker che chiude con 6/20 al tiro, 2/11 nella ripresa, la gara che inseguiva da una vita. La frustrazione dei francesi si traduce in due antisportivi, uno di Batum che colpisce Navarro sotto la cintura: «Per dare agli spagnoli un buon motivo per buttarsi per terra» dice riferendosi a Rudy Fernandez che, pochi secondi prima, era volato fuori campo colpito da Turiaf. Meritata L’atmosfera è acida, ma la Spagna merita quello che ottiene, fa la giocata decisiva quando, su un faticosissimo +3 a 90" dalla fine, Rudy stoppa Tony Parker. Nell’azione successiva, l’unico gioco a due tra i fratelli Gasol concesso dalla difesa francese, la chiude. Stavolta la classe di Pau si perde nelle reti difensive, quella di Navar-

Il francese Nicolas Batum, 23 anni, contro lo spagnolo Marc Gasol, 27 AFP

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Punti nell’ultimo quarto La Francia era stata in vantaggio alla fine dei primi tre parziali. Poi il crollo.

ALTRI QUARTI FUORI LITUANIA, BRASILE E AUSTRALIA

Russia e Argentina per una medaglia Gli Usa passeggiano DAL NOSTRO INVIATO

MASSIMO ORIANI LONDRA

David Blatt è ancora lì. Campione d’Europa con la Russia nel 2007, bronzo in Lituania l’anno scorso, e ora una semifinale olimpica. Arrivata al termine di una partita che i russi avrebbero potuto chiudere molto prima e che invece i pasticci di Shved e l’intramontabile talento di Kaukenas hanno tenuto viva sino all’ultimo minuto. Ma quando hai un fenomeno come Kirilenko (19 punti, 13 rimbalzi, 3 assist, 3 stoppate), alla fine l’ago della bilancia pende spesso dalla tua parte. La firma sulla prima semifinale russa dal ’92 (allora Csi) è anche quella di Sergei Monia, presente nei momenti chiave del match. «E’ la pallacanestro russa. Rappresenta nel modo migliore tutto quello che facciamo, è la ragione per cui abbiamo così tanti tifosi», lo incorona Blatt. Domani c’è la Spagna, abbordabile stando a quanto visto sin qui. Comunque vada, giocherà per un’altra medaglia, la prima dopo l’oro di Seul come Urss.

Andrei Kirilenko, 31 anni AFP Spettacolo Dall’altra parte del tabellone Argentina e Brasile hanno regalato il più bel quarto della giornata. Un 1˚ tempo con Huertas scatenato (17 punti), al quale però rispondeva Delfino (14 con 3 triple). In avvio di ripresa il break di 9-0 con 5 punti di Nocioni che valeva il +12 (56-44), ma non chiudeva il match. Con Barbosa (20 punti nel 2˚ tempo) che

ro nelle condizioni fisiche precarie, e per vincere la sola squadra che tutti si aspettano possa competere in finale con gli Stati Uniti deve voltarsi verso la panchina e chiedere aiuto al suo allenatore. Sergio Scariolo, a lungo a zona, la cambia nell’ultimo quarto rompendo l’attacco francese: «Sono estremamente soddisfatto di aver raggiunto la semifinale in condizioni tanto difficili — dice —, non rispondeva a Ginobili, arrivava il controbreak di 9-0 per il -2 al Brasile a -5’ (68-70). Huertas falliva però la tripla del pareggio a -1’, poi Manu, Scola e Delfino dalla lunetta mettevano in ghiaccio la vittoria. L’Argentina potrebbe andare a medaglia per la 3ª Olimpiade consecutiva dopo l’oro di Atene 2004 (in finale contro l’Italia) e il bronzo di Pechino, coronando così la straordinaria carriera internazionale di giocatori come Ginobili (35 anni), Scola (32) e Nocioni (32), che difficilmente rivedremo a Rio tra 4 anni. Australia coraggiosa L’ultima gara della giornata regalava all’Argentina la proibitiva semifinale con gli Stati Uniti, che hanno domato un’ottima Australia, giochicchiando un po’ troppo come al solito, abusando del tiro da tre (7/21 nel 1˚ tempo, 19/46 alla fine), allungando prima della pausa con 13 punti di Deron Williams (54-38) e un LeBron in aria di tripla doppia (7 punti, 10 rimbalzi, 6 assist alla pausa). Gli aussie aprivano la ripresa con un 11-0 (6 di Ingles, 3 di Mills) che li riportava a -3 (56-53) in 1’40". Ci volevano 2 triple di Kobe (20 punti, tutti nella ripresa) per rimettere le cose a posto (70-58). Da lì in poi gli Usa controllavano, dilagando solo quando Bryant metteva 3 triple in fila (107-78), la 2ª delle quali sigillava la tripla doppia di James (11, 14 e 11). © RIPRODUZIONE RISERVATA

Rimonta e volata La Spagna va sotto di 8 punti, quando Parker gioca da stella e le triple dei mezzi lunghi francesi scombussolano il piano partita degli avversari. La difesa di Vincent Collet toglie i collegamenti tra guardie e lunghi spagnoli: «Una prestazione straordinaria — dice — il problema è stato in attacco quando, sul +8 abbiamo affrettato tiri senza disciplina». Sul crollo delle percentuali da tre francesi, la Spagna con un 13-2 passa in vantaggio per poi iniziare una volata dove Marc Gasol, più che Pau, Rudy, con delle spruzzate di Ibaka, Navarro e Llull in difesa su Parker, sempre meno lucido a causa della preparazione saltata per l’operazione alla cornea, chiudono la gara. «Siamo molto contrariati — dice Collet — per molti era la partita della carriera: Parker e Diaw un’altra occasione di vincere una medaglia olimpica forse non l’avranno più. Perché volevamo vincerla». La Spagna resta in corsa. Dice Pau: «Abbiamo sofferto molto per arrivare qui: giochiamo col cuore, possiamo crescere ancora. La Russia si può battere».

ITALIAN F3 EUROPEAN SERIES: IN AUSTRIA, AGOSTINI “CANNIBALE” A MARTINS LA GARA SPRINT Spielberg (A) è un Riccardo Agostini imprendibile quel lo visto sul Red Bull Ring nello scorso weekend. Il pilota pa dovano, sulla Mygale di JD Motorsport, ha dominato in lun go e in largo, lasciando ai suo avversari solo degli scampoli di podio. Agostini, ha iniziato il weekend austriaco portan dosi a casa le due pole position, staccando, in entrambi i ca si un Eddie Cheever quasi disarmato con la sua Dallara del Prema Powerteam. Lo strapotere Mygale sul circuito della Stiria è stato confermato anche dagli ottimi piazzamenti di Nicholas Latifi, terzo in qualifica uno dietro a Cheever e quarto in qualifica due dietro a Maisano.

La prima gara ha visto subito un Agostini imprendibile che, nonostante una partenza non perfetta, è riuscito a ripor tartsi subito al comando e a rifilare a Eddie Cheever 11 se condi sul traguardo finale. Dietro al romano di Prema, sotto la bandiera a scacchi, è arrivato Brandon Maisano, sempre per il team Prema. Non fosse stato per Agostini, la tripletta del team vicentino sarebbe stata servita, infatti in quarta po sizione è arrivato Henrique Martins, che in gara 2 ha fatto valere la propria forza, tornando alla vittoria dopo l’exploit di Valencia nel primo appuntamento stagionale.

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i tabellini Le semifinali: Usa-Argentina Spagna-Russia Domani semifinali Usa-Argentina e Spagna-Russia. RUSSIA-LITUANIA 83-74 (17-10, 32-27; 44-32) Russia: Shved 4, Ponkrashov 8, Kirilenko 19, Khryapa 12, Kaun 2; Mozgov 17, Fridzon 11, Antonov, Monya 10. Lituania: Jasikevicius3, Seibutis, Maciulis 1, Kleiza 4, Valanciunas 7 (9 rim.); Kaukenas 19, Kalnietis 14, Pocius 5, Songaila 15, Jasaitis 2, Kavaliauskas, Jankunas 4. Note - T.l.: Rus 22/36, Lit 22/30. Rim.: Rus 38 (Kirilenko 13), Lit 43 (Valanciunas 9). Ass.: Rus 24 (Khryapa 8), Lit 15 (4 con 3).

La gara “sprint”, nonostante il minor numero di punti asse gnati è stata un susseguirsi di emozioni e sorpassi, con un gruppo di 6 piloti che hanno tagliato il traguardo in meno di quattro secondi. Dietro a Martins, la doppietta Prema è stata completata da Brandon Maisano, seguito sul podio dal mila nese del team Ghinzani, Kevin Giovesi che è riuscito a batte re la concorrenza agguerritissima di Agostini, Sirotkin (Euro nova), Visoiu (Ghinzani), Latifi (JD), Niederhauser e Marasca (BVM). In gara 3, tutto come da “copione”, con Riccardo Agostini che scatta bene dalla pole position e inizia la sua ga ra solitaria, mentre alle sue spalle un piccolo errore di Chee ver consente al suo compagno di team Maisano di passare in seconda posizione e concludere il suo weekend con tre podi.

SPAGNA-FRANCIA 66-59 (17-22, 34-37; 51-53) Spagna: Calderon 5, Navarro 12, Fernandez 9, P.Gasol 10, M.Gasol 14; Rodriguez, Reyes 2, San Emeterio 2, Llull 8, Ibaka. Francia: Parker 15, Gelabale 4, Batum 9, Diaw 15, Turiaf; Seraphin 2, Traore 2, Bokolo, Pietrus 10, De Colo 2. Note - T.l.: Spa 20/29, Fra 8/12. Rim.: Spa 35 (P.Gasol 10), Fra 38 (Diaw 8). Ass.: Spa 13 (P.Gasol, Fernandez 3), Fra 10 (Diaw 5). ARGENTINA-BRASILE 82-77 (23-26, 46-40; 64-54) Argentina: Prigioni 6, Ginobili 16, Delfino 16, Nocioni 12, Scola 17; Campazzo 3, JP Gutierrez 11, L.Gutierrez, Jasen 1. Brasile: Huertas 22, Barbosa 22, Garcia 10, Splitter 6, Varejao 4; Machado 2, Giovannoni 2, Nene 7, Viera, Taylor 2. Note T.l.: Arg 19/28, Bra 12/24. Rim.: Arg 33(Ginobili 8), Bra 29 (Nene 12). Ass.: Arg 14 (Prigioni 8), Bra 12 (Huertas 5). STATI UNITI-AUSTRALIA 119-86 (28-21, 56-42; 84-70) Stati Uniti: Paul 7, Bryant 20, James 11, Durant 14, Chandler 6; Westbrook 6, Williams 18, Iguodala 3, Love 10, Anthony 17, Harden 7, Davis. Australia: Mills 26, Nielsen 5, Ingles 19, Andersen 11; Newley 10, Dallavedova 3, Barlow 5, Worthington 2, Baynes 4, Maric 1. Note - T.l.: Usa 22/32, Aus 13/21. Rim.: Usa 45 (James 14), Aus 39 (2 con 7). Ass.: Usa 23 (James 12), Aus 13 (Ingles 5).

Quarta piazza al traguardo per Giovesi, alla sua seconda apparizione stagionale. Sempre più corta la classifica gene rale dell’Italian Formula 3 European Series con Cheever da vanti a tutti con 185 punti. 5 in più del francese di Ferrari Driver Academy, Maisano. Agostini, leader nella classifica “rookie”, è terzo in quella generale a 169. Dopo 3 prove del Campionato Italiano, invece, è Maisano a condurre con 127 punti con Cheever a 113 e Agostini a 111. Prossimo appuntamento in programma il 2 settembre sul circuito Enzo e Dino Ferrari di Imola. a cura di RCS MediaGroup Pubblicità


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LONDRA 2012 BOXE TIRO A SEGNO Campriani parla con Montella Il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, ha chiamato al telefono l’allenatore della Fiorentina, Vincenzo Montella, e lo ha fatto parlare con Niccolò Campriani, l’olimpionico tifoso dei viola. È successo ieri a Palazzo Vecchio, a margine della cerimonia di consegna delle chiavi della città di Firenze a Campriani, tornato da Londra con due medaglie, oro e argento nella carabina. «Ho molto piacere di parlare con lei — ha detto con tono rispettoso Campriani a Montella , a Istanbul con la squadra —. Grazie mille per i complimenti, vi ringrazio per l’invito che mi avete fatto di venire allo stadio: da tifoso della Fiorentina è un sogno che si realizza».

GINNASTICA Farfalle azzurre via con le 5 palle Al via la ginnastica ritmica, oggi, con le Farfalle azzurre che puntano a una medaglia nella gara a squadre, e Julieta Cantaluppi nell’individuale. Le qualificazioni sono suddivise in due giornate. Nell’individuale, 24 atlete per 12 posti in finale, prevista sabato 11, stamattina le prime due rotazioni con cerchio e palle, domani quelle conclusive con le clavette e il nastro. Nella gara a squadre, sono 12 le nazioni partecipanti, ne passano 8 in finale, in programma domenica 12. Oggi, Elisa Santoni, Elisa Blanchi, Anzhelika Savrayuk, Andreea Stefanescu, Marta Pagnini e Romina Laurito sono impegnate nell’esercizio con le 5 palle, domani in quello con 2 cerchi e 3 nastri.

Talento Mangiacapre Altra medaglia azzurra Dopo Russo e Cammarelle, è il terzo italiano in semifinale Supera il kazako Yeleussinov: «Sono qui solo per l’oro» DAL NOSTRO INVIATO

RICCARDO CRIVELLI twitter@RiccardoCrivel2 LONDRA

Danzando sulla medaglia. Vincenzo Mangiacapre, ultima perla di quella terra benedetta per il pugilato che è Marcianise, passa i quarti nei 64 kg, regalando alla boxe tricolore il terzo podio dopo quelli di Russo e Cammarelle. La semifinale di domani pomeriggio ci dirà di quale colore si colorerà il cielo del superleggero campano, ma lui sembra non nutrire dubbi: «Sono qui solo per l’oro».

470: Conti e Micol lontane dal podio Giornata non brillante per le ragazze del 470 che dicono probabilmente addio alle residue speranze di medaglia. Giulia Conti e Giovanna Micol, nella prima giornata di sole e vento incerto, hanno raccolto un 6o e un 7o e sono ora in 7a posizione in classifica generale quando manca solo la medal race (venerdì). «Puntiamo a migliorare il 5o posto in Cina 4 anni fa» ha detto la prodiera Micol. Nella medal race della 49er, Peppe Angilella e Gianfranco Sibello, ottavi, chiudono al 9o posto. «La medal race era il nostro obiettivo, siamo soddisfatti» hanno commentato. Domani la medal race della classe 470 maschile. Occhi puntati su Gabrio Zandonà e Pietro Zucchetti che vi entrano quarti a soli 3 punti dal bronzo.

ATLETICA

Che talento Prendere o lascia-

re, Vincenzo detto Murzy da murzetta, un dolce casertano duro fuori e morbido all’interno, nella carriera sarà destinato a far discutere, sia per la sfrontatezza da simpatico scugnizzo sia per quel pugilato spettacolare, un balletto quasi irrispettoso, ma nel quale brilla il lume di una classe cristallina e probabilmente senza confini. Contro il kazako Yeleussinov, Mangiacapre impiega mezzo minuto per inquadrarne le caratteristiche («Non guardo mai gli avversari prima, li studio sul ring»), poi scatena la sua scherma fatta di attacchi in controtempo, saette improvvise subito doppiate, serie a due mani, mentre l’altro si sfianca a cercare un bersaglio mobilissimo sulle gambe e magistrale nelle schivate, sintomo di una condizione fisica eccellente.

VELA

Harting perde pass Notte in stazione

A sinistra Vincenzo Mangiacapre, 23 anni, di Marcianise (Ce). Ai Mondiali 2011 ha vinto il bronzo nei superleggeri AFP

Domani la sfida al cubano Sotolongo «Gli altri mi devono temere, io sono spensierato»

Il c.t. Damiani ne è convinto: «Vincenzo può arrivare dappertutto»

Difetto L’unico difetto di Vin-

cenzo è quella guardia perennemente abbassata, che fa risaltare troppo i pochi colpi che il rivale mette a segno, tanto

che nonostante un dominio totale, anche nella personalità e nella gestione del match, Murzy dopo due round è sopra solo di due punti (9-7 dopo il 5-4 iniziale) e alla fine vincerà 16-12, meno nettamente di quanto abbiano espresso i nove minuti di un combattimento con un solo protagonista. Ci dovremo abituare, come spiega il tecnico azzurro Bergamasco, che da due anni lo segue con cura maniacale: «Ho provato a farlo allenare obbligandolo a tenere a turno le braccia davanti al volto, ma così non gli partono i colpi: è una sua caratteristica, è una parte peculiare del suo modo di fare pugilato». Recuperato Proprio a Bergamasco si deve la rinascita di Vin-

cenzo, talentino da juniores con Maurizio Stecca e poi un po’ smarritosi nei suoi dubbi: «Non sapevo cosa fare della mia vita da atleta — dice il pugile — non ero convinto della scelta definitiva per il pugilato, Lello mi ha preso da parte e mi ha fatto capire che potevo diventare qualcuno. Adesso mi tocca il cubano Sotolongo, ma sono spensierato. Sono gli altri a dovermi temere». Anche il fidanzamento con Laura lo ha tranquillizzato, il bronzo mondiale dell’anno scorso è stato il segnale della maturità e così adesso il c.t. Damiani si trova un altro fiore da coltivare: «Vincenzo può arrivare dappertutto». Sì, anche sul trono di Olimpia. Come i più grandi.

Dopo aver vinto l’oro nel disco ed essersi strappato la canottiera per la gioia, il tedesco Robert Harting è andato a celebrare la vittoria con alcuni amici sulla Ms Deutschland, imbarcazione ancorata sul Tamigi durante i Giochi. Ma, secondo la ricostruzione della «Bild» qualcuno ha approfittato della festa per rubargli il suo intero equipaggiamento, pass compreso. Ad Harting è stato così vietato l’ingresso nel villaggio olimpico degli atleti e il tedesco si è trovato costretto a passare la notte in una stazione ferroviaria. Per entrare ieri sera all’Olympic Stadium per la cerimonia di premiazione, il comitato organizzatore gli ha fornito un nuovo pass.

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BOXE: DONNE IL FONDATORE DEL LABORATORIO BALCO AVEVA LAVORATO CON MARION JONES

Sotto quel bronzo c’è Victor Conte Le Farfalle all’Europeo 2012

TUFFI La Batki avanza nella piattaforma Noemi Batki si qualifica per la semifinale della piattaforma femminile, in programma stamattina. L’azzurra è 12a con 324,20 punti. Non ce la fa invece Brenda Spaziani a classificarsi fra le 18 che entrano in semifinale, è 23a con 268 punti. In una qualificazione dominata dalla cinese Chen Ruolin, campionessa mondiale in carica, Batki resta alla pari delle migliori ed è quarta prima dell’ultimo tuffo, il doppio e mezzo rovesciato raggruppato, l’unico che non esegue bene. Mostra comunque lo stato di forma necessario per centrare la finale, prevista per stasera. Spaziani invece non è mai in posizione valida per superare il turno, oscilla fra il 20o e il 24o posto.

La Esparza è stata seguita dal preparatore americano già in carcere per doping DAL NOSTRO INVIATO

MARCO PASTONESI LONDRA

Le prime due riprese al largo. La terza e la quarta al corpo. Ma la tattica non ha funzionato. Perche le prime due riprese ha subito, e nella terza e nella quarta non è riuscita a rimontare. Così ha perso il match 10-8 contro la cinese Ren Cancan, tre volte campionessa del mondo, però ha vinto la medaglia di bronzo (categoria mosca, 51 kg). La prima medaglia del pugilato femminile statunitense. Nell’ultimo incontro della sua vita. Marlen Esparza ha 23 anni, viene dalla periferia di Houston, Texas, ha fatto il liceo ed era già stata accettata all’università, poi si è messa a lavorare in uno studio dentistico con la madre e ha continuato a bo-

xare. Ma non è una «million dollar baby», tant’è che per poter partecipare ai Giochi deve ringraziare, fra gli altri, il concittadino George Foreman, campione del mondo dei massimi, quello del «Rumble in the Jungle» contro Muhammad Ali. Finora, di tutte le boxeur americane, è stata il simbolo, e non solo per i suoi sei titoli nazionali: perché Marlen è testimone per gli sponsor olimpici Coca-Cola e McDonald’s, ha un contratto con la Nike e soprattutto con l’azienda di cosmetici CoverGirl. Mica male per una che, ogni volta che sale sul ring, rischia una faccia piena di pugni. Paladino Prima a soffrire per lei,

poi comunque a godersi la sua medaglia, c’era anche un reo confesso di doping: Victor Conte, fondatore e presidente del laboratorio californiano Balco, quello di Tim Montgomery e Marion Jones, di Kelli White e Dwain Chambers, quello che sostenne che «l’intera storia dei Giochi è piena di casi di doping», quello che in galera ha fatto quattro mesi e poi altri quattro in casa ma come se fos-

Robert Harting, 28 anni AFP

ATLETICA Forfeit di Powell per la 4x100

Marlen Esparza, 23 anni, del Texas: bronzo nei mosca (51 kg) REUTERS

se un’altra galera. Conte si è poi riabilitato, è passato dall’altra parte, quella della legge, diventando «paladino» della lotta al doping e collaborando con le autorità nello svelare casi e tecniche. Per la Esparza, Conte ha fatto il preparatore e il nutrizionista. «Un talento straordinario — dice lui di lei —. Me ne sono accorto fin dal primo momento in cui l’ho vista. Classe, eleganza, e nessuna paura. Lei ha il D-W-I-T, "do whatever it takes", fa qualsiasi cosa ci voglia. E per vincere non aveva bi-

sogno di doparsi. Il suo unico problema era il peso. Ho dovuto solo insegnarle come alimentarsi». «So che aveva avuto dei problemi — dice lei di lui — ma so anche che li ha superati». Stavolta il Conte in versione riveduta e corretta non è bastato per farle vincere l’oro. «La sognavo, la volevo, non avevo altro in testa — ammette Marlen —. Negli Stati Uniti esiste solo la medaglia d’oro, il resto non conta». Magari un giorno cambierà idea. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Asafa Powell non farà in tempo a recuperare per la finale della staffetta 4X100 in programma sabato. La Giamaica perde quindi l’ex primatista mondiale, che si è infortunato domenica scorsa durante la finale dei 100. Lo ha annunciato il manager dell’atleta, Paul Doyle, in un’intervista alla Bbc. «Asafa ha bisogno di almeno tre settimane di tempo per recuperare — ha detto — quindi non è disponibile per la gara di staffetta: è impossibile che adesso possa correre». Così nella sfida diretta con gli Stati Uniti per l’oro nella 4x100, la Giamaica dovrebbe schierare, assieme ad Usain Bolt e Yohan Blake, Michael Frater e Nesta Carter.


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LONDRA 2012 CALCIO CALCIO DONNE Usa-Giappone finale per 80mila Ottantamila spettatori a Wembley stasera (ore 20.45) per assegnare l’oro nel calcio femminile: in campo, gli Stati Uniti alla quinta finale consecutiva e trionfatori a Pechino 2008, contro il Giappone, campione del mondo 2011. E’ la grande rivincita per le statunitensi, trascinate a Wembley da Alex Morgan con un gol al 122' della romanzesca semifinale con il Canada. Le giapponesi vogliono il primo trionfo olimpico e magari questo potrebbe consentire loro di tornare a casa in business class: nel viaggio di andata, questo lusso fu concesso solo alla squadra maschile. A Coventry, alle 14, finale per il bronzo: Canada Francia. Le canadesi hanno sfiorato l’impresa contro gli Usa, le francesi sono la grande sorpresa del torneo.

BASKET Cartello in tribuna «Vuoi sposarmi?» Simone Fulciniti, attore di teatro livornese, ha chiesto alla fidanzata Isabelle Yacoubou, centro della Nazionale francese, di sposarlo esponendo. un cartello alla fine del quarto di finale vinto contro la Repubblica Ceca. «Richiesta scritta a pennarello che compare sui tabloid di tutto il mondo. Quando mi ci metto ne faccio di casini deh», spiega sul suo profilo di Facebook, Fuciniti. Dopo aver letto il cartello, la 25enne francese, che ha vinto scudetto e Coppa Italia con Schio nella stagione 2010/11, si è portata le mani sul viso per la sorpresa e si è commossa all’abbraccio con le compagne che indirizzano l’ok con le mani al fidanzato diventato ufficiale.

Preghiere, fiducia e gol Damiao sorpassa Pato In pochi credevano in lui, adesso è il trascinatore del Brasile «Sono felice di segnare, ma quello che conta è vincere l’oro» DAL NOSTRO INVIATO

FABIO BIANCHI twitter @fabiowhites LONDRA

Scusategli il ritardo. Lui non va di fretta. Tanto prima o poi, più prima che poi, arriva. E quando lo fa, si nota. Eccome se si nota. Il serial bomber pregante è abituato a sbucare dal nulla, d’improvviso, come una folgorazione. Dopo un discreto periodo d’assestamento. Forse, di grande meditazione dato il suo alto tasso religioso. Leandro Damiao, 23 anni, è il volto olimpico della vetrina calcio. Chi se lo sarebbe mai aspettato? Tra i Neymar e i Cavani, tra i Pato e i Suarez, tra gli Oscar e i Dos Santos, è l’uomo venuto nel silenzio che brilla di più. Capocannoniere del torneo: 6 gol in 5 gare, anzi 4. In una ha lasciato spazio al povero Pato, che è in forma ma trova sempre chi è più in forma di lui. Damiao lo elogia, sembra sincero. «Con me o Pato, non sarebbe cambiato nulla. Avrebbe segnato tanto pure lui in questo Brasile. Certo, sono felice di essere l’artilhero, non ci speravo neanche nei miei sogni migliori. Ma non conta nulla se non vinciamo. L’obiettivo finale è raggiunto ma ora dobbiamo vincere l’oro». Cambia mestiere Dallo stupido consiglio a protagonista di un’eventuale prima vittoria storica della Seleçao ai Giochi. Un passo da gigante, compiuto moooolto lentamente. Damiao ha cominciato come faticatore del centrocampo in squadrette alla periferia di San Paolo. Prendeva qualcosa come 15 euro a partita. «A Ibirama (uno dei posti di squadrette, ndr) un sacco di gente mi diceva che non ero fatto per giocare a calcio. Ho quasi pensato di smettere per aiutare

CANOA Due ori Ungheria Bronzo Portogallo Finisce 2 ori a uno per l’Ungheria sulla Germania la prima giornata delle finali sprint, con il trionfo del K4 500 delle magiare sulle tedesche, che non perdevano questa gara all’Olimpiade da 20 anni. Sulla barca ungherese la Kozak, oggi avversaria della Idem nel K1 e la Kovacs, 3o oro olimpico e 8a medaglia. Nel K1 1000 oro al norvegese Veras Larsen, 36 anni, già campione ad Atene, davanti al compagno d’allenamenti canadese Van Koeverden. Successo ungherese nel K2 1000 uomini al fotofinish sul Portogallo, prima medaglia lusitana di sempre nella canoa. La Germania si consola con Brendel nel C1, bronzo al canadese Mark Oldershaw, quinto membro della famiglia a partecipare ai Giochi nella canoa.

TENNISTAVOLO La Cina completa il Grande Slam

Leandro Damiao, 23 anni, attaccante dell’Internacional, riceve il cinque dall’interista Juan Jesus, 21 REUTERS

Ha cominciato a centrocampo: «Volevo smettere e lavorare con mio padre»

Il c.t. Menezes: «Che Leandro stesse davanti a Pato l’ho sempre detto»

mio padre al lavoro». Poi lo prende l’Internacional. Ma per le giovanili. A 19 anni. Come dire: e chi ci crede. Ancora andamento lento, fino alla folgorazione. Dopo qualche spezzone da titolare in prima squadra, nell’agosto 2010 entra e segna il 2-1 nella finale Libertadores al Guadalajara (l’Internacional vincerà 3-1). Non si ferma più: 55 gare, 22 gol. È Damiao meravigliao, è un idolo dei tifosi. Fiducia ripagata Uno pensa: in nazionale sarà tutto più facile. Macché: 10 gare, un solo gol. Si sa, lui prima deve digerire, immagazzinare, assimilare. Crescono i malumori, cresce il partito per Pato. Ma Menezes lo difende. Ed ecco la nuova esplosione. Ora il c.t. dice: «Pato, doveva recuperare. Che Damiao

gli stesse davanti l’ho sempre detto. E non lo avrei mai tolto prima che facesse gol, perché non volevo perderlo». Lo sa anche lui: Damiao si prende il suo tempo, ma poi ti ripaga alla grande. E ora è oggetto di mercato. Il Guardian lo dà per fatto al Tottenham, ma qualcuno, magari il Psg, potrebbe inserirsi. Scherziamo. C’era anche il Milan sulle sue tracce. Ma non sembrava una mossa intelligente mettere il rivale in casa al Papero. Comunque vale 20 milioni, fa sapere l’Internacional. Damiao non se ne cura, pensa solo a pregare e segnare: «Sono felice come mai nella mia carriera. Mi voglio godere il momento e la finale. Al mio futuro penserò dopo, quando tornerò a casa». Con calma, ovvio.

Dopo il badminton (5 medaglie d’oro su 5), la Cina realizza il grande slam olimpico anche nel tennistavolo. L’ultimo dei 4 titoli in palio, quello a squadre maschili, è vinto da Zhang Jike, Ma Long e Wang Hao che battono 3 0 in finale la Corea del Sud (Yoo Seung Min, Joo See Hyuk e Oh Sang Eun). Per il bronzo, vittoria della Germania per 3 1 contro Hong Kong. La Cina chiude con 4 ori e 2 argenti, il Giappone e la Corea del Sud con un argento, la Germania e Singapore con due bronzi. Da quando il tennistavolo è stato inserito nel programma dei Giochi, nel 1988 a Seul, la Cina ha vinto 24 dei 28 ori in palio. I quattro mancanti sono andati a Corea del Sud (3) e Svezia.

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BASKET DONNE OGGI LA SEMIFINALE CONTRO LA FRANCIA, L’ALTRA È STATI UNITI-AUSTRALIA

La russa americana: «Per i Giochi» Il cartello: «Isa, vuoi sposarmi?» AFP

SINCRO Squadre, la Russia è strafavorita Chi riuscirà a scalzare la Russia dal tetto del mondo? Negli ultimi 10 campionati (tra Mondiali e Olimpiadi) le russe hanno sempre prevalso nel sincro a squadre. L’ultima sconfitta risale al 1996, quando chiusero al quarto posto dietro a Stati Uniti, Canada e Giappone. E tre della Russia, Anastasia Davydova, Maria Gromova e Elvira Khasyanova sono alla ricerca della terza medaglia olimpica di fila. Natalia Ishchenko, già oro nel duo, spiega perché: «Lavoriamo con i migliori allenatori, ce li invidiano tutti. Ci alleniamo 10 ore al giorno tra palestra e piscina, non vogliamo rivelare i nostri segreti, ma stare a testa in giù nell’acqua tutto quel tempo non è uno scherzo». L’Italia non è in gara.

La Hammon, già bronzo a Pechino con il nuovo passaporto: «Vado dove mi vogliono» DAL NOSTRO INVIATO

MASSIMO ORIANI LONDRA

Global basketball allo stato puro. Cadono le frontiere, si mischiano le razze, ci si riconosce in una bandiera che può anche non essere quella del tuo Paese. E’ il caso di Becky Hammon, 35enne statunitense del South Dakota, che oggi gioca una semifinale olimpica con la Russia. «Sono cresciuta nel cuore dell’America, dove si vive secondo il credo "Dio, Patria, Famiglia". Allora non c’era la Wnba e l’unico obiettivo per una cestista era giocare alle Olimpiadi. Accettare il fatto che non lo avrei fatto con la maglia degli Usa è stato davvero difficile da digerire».Le critiche che travolsero Becky 4 anni fa a Pechino non hanno mai neppure sfiora-

to JR Holden, play della Russia e del Cska Mosca, americano di Pittsburgh, campione d’Europa con la squadra di coach David Blatt in Spagna nel 2007. Forse per l’esposizione più grande che offre il palcoscenico a cinque cerchi rispetto a un Eurobasket. Fatto sta che la Hammon venne additata come traditrice. Lei rispose con un’accorata difesa del suo patriottismo: «Sono una delle migliori giocatrici della mia nazione, ma vado dove mi vogliono e dove avrò la chance di vincere una medaglia». Che infatti a Pechino arrivò, anche se solo di bronzo. Decisiva A Londra ci riprova. Ed

è stata proprio lei a decidere il quarto di finale con la Turchia con un canestro a 13" dalla fine. «L’abbiamo scampata bella — racconta Becky — Ma contro la Francia (oggi in semifinale, ndr.) dovremo sicuramente giocare meglio. Dobbiamo evitare di pensare: tendiamo a paralizzarci quando analizziamo troppo quello che stiamo facendo. Se invece lasciamo che l’istinto abbia il sopravvento, rendiamo

Jike Zhang, 24, e Wang Hao, 28 ANSA

IL CASO «Non ci pagano» Chiude Casa Africa

A destra Becky Hammon, 35 anni. Nel 2002 ha giocato a Rovereto REUTERS

di più». La giocatrice delle San Antonio Silver Stars si è ormai messa alle spalle le polemiche di 4 anni fa: «E’ acqua passata. Giocare per la Russia è stata una delle decisioni migliori che abbia mai preso in vita mia. Credo che ormai la gente si sia abituata a vedere atleti nati in nazioni diverse da quelle che rappresentano nelle grandi manifestazioni. Quattro anni fa era diventato un incubo, dopo ogni partita di Wnba c’era un giornalista ad aspettarmi per farmi domande sulla Russia. Fosse stato

un altro Paese sono certo non sarebbe accaduto, ma trattandosi di quello che una volta era il grande nemico...». Essere arrivate in semifinale nonostante l’assenza della loro star, Maria Stepanova, fuori causa dopo la rottura dei legamenti di un ginocchio, è già un grande traguardo. E ora la medaglia è lì, a un passo: «Comunque vada a finire è stato un bel viaggio, unico, che nessuno altro aveva mai intrapreso». Va dove ti porta il basket, non solo il cuore. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Casa Africa, la vetrina del continente a Londra, è stata chiusa ieri per il mancato pagamento lamentato da alcuni fornitori. I dirigenti non hanno potuto precisare se la sede verrà riaperta da qui alla fine dei Giochi. Il Villaggio Africa è stato organizzato nei giardini di Kensington con stand di venti paesi africani. Secondo una fonte, i fornitori delle strutture logistiche (in particolare i tendoni) e il personale della sicurezza non sono stati pagati e ieri avrebbero recuperato parte del materiale a saldo del debito. Il presidente della società francese di comunicazione ed eventi che gestisce il Villaggio, Alain Barbier, dice che si è trattato di una scelta «incomprensibile, visto che si tratta di somme minime».


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GIOVEDÌ 9 AGOSTO 2012


GIOVEDÌ 9 AGOSTO 2012

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LONDRA 2012 Giovanni Allevi, 43 anni, è compositore, direttore d’orchestra, pianista e filosofo ANSA

A

MUSICA COME...

qui

Londra

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di STEFANO BOLDRINI

S Pallavolo «L’individualismo in equilibrio col collettivo: come nel contrappunto a cinque voci di una Fuga di Bach»

S

L’uomo, il limite, il gesto Lo sport è come la musica

800 metri «Gioia, ovazione, sogno: il ritmo delle falcate corrisponde al finale della Sinfonia da La Gazza ladra»

Virtuosismi e tenacia: con uno strumento in mano come all’Olimpiade lo scopo è andare oltre le umane possibilità. Quanti paralleli possibili S GIOVANNI ALLEVI musicista

Ci sono sport che attirano le folle perché in fondo tutti potrebbero farli. Altri per l’esatto motivo contrario: si resta incantati davanti a qualcosa di impossibile, come nel corpo libero. Ecco, Paganini allo stesso modo seduceva le folle, compiendo sul suo violino evoluzioni oltre i limiti delle umane possibilità, tanto da destare il sospetto di un patto col diavolo, come spiegazione del suo virtuosismo. Anche noi «umani», osservandoli per un attimo diventiamo un po’ loro, che siano alle prese con le acrobazie fatte sul tappeto o con i movimenti estremi sulle corde del violino nel Capriccio n. 24. Forse è questo il senso delle Olimpiadi e, ancora di più, delle Paralimpiadi. Essere tutti trascinati oltre il limite delle umane possibilità e constatare come la tenacia, la passione e la determinazione creino sempre delle conseguenze positive attorno a noi. Pallavolo Il corrispettivo musi-

cale della pallavolo potrebbe

essere il contrappunto a cinque voci di una Fuga di Bach. Lì si gioca di fino; ognuna delle voci è protagonista e al tempo stesso trova la sua ragion d’essere in relazione alle altre. Anche in campo, l’individualità è in perfetto equilibrio col contesto collettivo. I movimenti, ridotti all’essenziale, si esprimono all’interno di un sistema intricato di regole che, solo se rispettate, permettono al gesto atletico di svilupparsi ai massimi livelli. Quando il ritmo sale e i giocatori si muovono in armonia sembra di veder danzare l’Universo. 800 Rossini mi fa pensare a un

finalista degli Ottocento metri; ho anche misurato il ritmo delle falcate che corrisponde al metronomo del finale della

L’APPUNTAMENTO

Il 30 ottobre esce il nuovo album Il nuovo album di Allevi uscirà il 30 ottobre. Il 14 novembre, al Teatro Carlo Felice di Genova, premiere della prima composizione per violino.

Sinfonia da La Gazza ladra. La gioia di tagliare il traguardo accompagnato dall’ovazione dello stadio, il sogno che metro dopo metro si fa sempre più reale, l’ebbrezza di fare una cosa sola, di farla al meglio, al diavolo per un attimo i problemi della quotidianità, le bollette, le paranoie della fidanzata. Sei lì, solo. Lo sportivo è solo, e per questo è di tutti. Così l’artista, col sogno in testa, con l’anima che vola negli angoli remoti del mondo. Scherma Vivaldi è la scherma,

fatta di fierezza ed eleganza. Se non stai attento, quel fioretto ti trafigge il cuore. Nell’incontro è bene parare il colpo ma, davanti alla musica, voglio essere colpito mille volte, arrendermi alla divina bellezza delle sue note. Forse questa è una differenza: all’estremo controllo sportivo corrisponde una perdita di controllo nella musica, un continuo morire e rinascere dello spirito, nell’estremo abbandono dell’anima alle sue forze sconosciute. Anelli Anche il grande pianista Arturo Benedetti Michelangeli sperimentò la «paura di vincere». Quella che ti fa sporcare

Stasera Allevi suonerà alla Queen Elizabeth II Conference Centre i brani del suo ultimo album di inediti «Alien» OLYCOM

l’uscita da un perfetto esercizio agli anelli. Lo Scherzo in Sib minore di F. Chopin è difficilissimo e si conclude con un grande salto, veloce, con le mani divaricate, dal centro della tastiera verso due note estreme. Quando arrivi lì, se pensi sei perduto, e poiché non siamo macchine, puoi aver studiato quel movimento migliaia di volte, ma l’imprevedibile è sempre dietro l’angolo. La leggenda vuole che egli una volta abbia sbagliato l’«uscita» dallo Scherzo e che da allora non l’abbia più suonato in pubblico. Non è forse meglio accettare i nostri errori? Riconoscere la fragilità come nucleo profondo dell’essere umano? Tiro Concludo aggiungendo che, come ogni sportivo è giusto che sogni l’oro, anche io, da simpatico megalomane, compositore amato dal pubblico e odiato dai critici, per un attimo mi metto tra i grandi della Musica, ed immagino quale disciplina possa avvicinarsi ad «Allevi». Con ironia dico sicuramente il tiro al bersaglio! © RIPRODUZIONE RISERVATA

Scherma «Fierezza ed eleganza come Vivaldi. Ma invece di parare il colpo, dalla musica voglio essere colpito mille volte»

S Anelli «Come lo Scherzo in Sib minore di Chopin si conclude con un grande salto: se pensi, sei perduto»

S Tiro a segno «Amato dal pubblico e odiato dai critici. Per me c’è il tiro al bersaglio»

Eroi (olimpici) britannici in parata È già stata fissata la data per la «sfilata degli eroi»: il 10 settembre. Tra un mese, una lunga carovana di pullman scoperti trasporterà i circa 900 atleti britannici presenti a Olimpiade e Paralimpiade in un passerella di gloria da Mall a Buckingham Palace. Potenza dei successi e di un Paese che, dopo una partenza slow, è in piena ubriacatura da trionfi. La migliore Olimpiade di sempre, con il terzo posto nel medagliere e un’atmosfera gioiosa che fa temere il vuoto quando finiranno i Giochi: non sarà facile ritornare nella seriosità tutta British della cool London. La parata degli eroi avrà un seguito, secondo le stime, di un milione di persone. Gli eroi, parola che da queste parti possiede un significato più esteso rispetto all'italiano. Qui sono eroi soprattutto i militari, reduci di tutte le guerre che, da sempre, impegnano un Paese abilissimo a ficcare il naso su tutti i fronti. Altrimenti, come farebbe a resistere lo status di potenza? Ma ora è il momento degli eroi olimpici, di quelli che hanno fatto sognare un popolo estremamente realistico e che hanno riportato la Gran Bretagna al centro del mondo. Ci sarà anche la monarchia, naturalmente: a Duca e Duchessa di Cambridge — William e Kate — e al principe Harry sarà chiesto di partecipare alla sfilata in virtù del loro ruolo di ambasciatori del team britannico: vista la presenza assidua di principi e principini a Londra 2012, c'è da scommettersi che l'invito sarà raccolto. Londra 2012 è stata un toccasana per tutti: per il Paese, per la monarchia, per il sindaco londinese Boris Johnson e per gli eroi. I quali, tanto per ricordarlo, non riceveranno neppure una sterlina per le loro fatiche: molti titoli, zero premi.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

GIOVEDÌ 9 AGOSTO 2012

LONDRA 2012 LA GUIDA

oggi

domani

il programma di oggi

LE FINALI DA NON PERDERE

LE FINALI DA NON PERDERE

Idem, Grimaldi e Donato: giornata ricca I 200 con Bolt

Cleri nella 10 km L’asta alle 20 Taekwondo, c’è Sarmiento

Ore 11.15 CANOA

Sprint K1 500 donne Italiane in gara: Idem

Pietro Zucchetti e Gabrio Zandonà AP Orari italiani

Ore 13.30 EQUITAZIONE

ATLETICA Ore 10 110 hs decathlon. 10.30 alto D. 10.55 disco decathlon. 12.35 batterie 4x400 U. 13.55 asta decathlon. 19.30 giavellotto decathlon. 20.20 finale triplo uomini (Greco, Donato). 20.30 semif. 800 D. 21 finale 800 U. 21.20 4x100 D. 21.55 finale 200 U. 22 finale giavellotto D. 22.20 1500 decathlon.

Dressage Italiane in gara: Truppa

BASKET Donne. Semif.: ore 18 Australia-Stati Uniti. 22 Russia-Francia.

Ore 13 NUOTO

Maratona 10 km donne Italiane in gara: Grimaldi

Ore 20.20 ATLETICA

Triplo uomini Italiani in gara: Donato, Greco

BEACH VOLLEY Uomini. Ore 20 finale 3˚ posto: Plavins-Smedins (Let) c. Nummerdor-Schuil (Ola); ore 22 finale 1˚ posto: Emanuel-Alison (Bra) c. Brink-Reckermann (Ger).

Ore 21 ATLETICA

BOXE Donne. Ore 17.30, 17.45, 18.15 finale 51, 60, 75 kg.

800 Uomini Ore 21.55 ATLETICA

200 uomini Ore 22 ATLETICA

Giavellotto donne Ore 22.20 ATLETICA

Decathlon uomini (1500m)

CALCIO Donne. Ore 14 finale 3˚ posto: Canada-Francia. 20.45 finale 1˚ posto: Stati Uniti-Giappone. CANOA Ore 10.30 finali B e A C2 1000 U. 11.15 finali K1 500 D (Idem). 11.35 finali B e A K2 500 D. CICLISMO Bmx. Ore 16 gare 1-5 (De Vecchi). EQUITAZIONE Ore 13.30 finale dressage (Truppa). GINNASTICA Ritmica. Ore 13 e 14.20 all around individuale (Cantaluppo). 15.50 all around squadre: Italia

(Santoni, Bianchi, Savrayuk, Stefanescu, Romito, Pagnini). HOCKEY PRATO Uomini. Ore 9.30 fin. 9˚ posto: Argentina-Nuova Zelanda. 12.30 fin. 7˚ posto: Pakistan-Sud Corea. Semif.: 16.30 Australia-Germania, 21 Olanda-Gran Bretagna. LOTTA Libera. Ore 14 elim., ottavi, quarti, semif. 55 kg e 72 kg D. 18.45 finali 3˚ e 1˚ posto. NUOTO Fondo. Ore 13 10 km D (Grimaldi). Sincro squadre. Ore 16 programma tecnico.

Ore 13 NUOTO

Maratona 10km uomini Italiani in gara: Cleri Ore 17.40 CICLISMO

Bmx uomini Italiani in gara: De Vecchi Ore 20 ATLETICA

Asta uomini Ore 20.35 ATLETICA

PALLAMANO Donne. Semif.: ore 18 Norvegia-Sud Corea. 21.30 Spagna-Montenegro.

Martello donne

PALLANUOTO Donne. Ore 15.30 finale 7˚ posto: Italia-Gran Bretagna. 16.50 finale 5˚ posto: Cina-Russia. 19.40 finale 3˚ posto: Australia-Ungheria. 21 finale 1˚ posto: Stati Uniti-Spagna.

5000 donne

PALLAVOLO Donne. Semif.: ore 16: Sud Corea-Stati Uniti. 20.30 Brasile-Giappone.

Ore 21.55 ATLETICA

TAEKWONDO Ore 10-13.45 elim. 57 kg D, 68 kg U. 16-21.45 quarti, semif., ripescaggi. 22-23.15 finali 3˚ posto. 23.15-23.30 finali 1˚ posto.

Ore 22.20 ATLETICA

TUFFI Ore 11 e 20 semif. e finale piattaforma 10 m D (Batki).

Ore 23.30 TAEKWONDO

VELA Ore 13 e 14 semif. e finali Elliott. 14 finale 470 U (Zandonà-Zucchetti).

SI SPEZZA L’ASTA: PAURA PER BORGES

Ore 21.05 ATLETICA

Ore 21.40 ATLETICA

4x100 donne

1500 donne

4x400 uomini

-80 kg uomini Italiani in gara: Sarmiento

Walsh-May, tripletta sulla sabbia Beach volley La coppia domina il derby Usa nella finale donne: oro per la 3a Olimpiade di fila Atletica UOMINI FINALE. 110 hs (-0.3): 1. Aries MERRITT (Usa) 12"92; 2. Jason RICHARDSON (Usa) 13"04; 3. Hansle PARCHMENT (Giam) 13"12; 4. Clarke (Gb) 13"39; 5. Brathwaite (Bar) 13"40; 6. Ortega (Cuba) 13"43; 7. Fourie (Saf) 13"53; Robles (Cuba) sq. Qualificazioni. 200. Semifinali (in finale i primi due di ogni batteria e i 2 migliori tempi): I (-0.5): 1. Blake (Giam) 20"01; 2. Spearmon (Usa) 20"02; 3. Lemaitre (Fra) 20"03. II (-0.6): 1. Bolt (Giam) 20"18; 2. Jobodwana (Saf) 20"27; 3. Quinonez (Ecu) 20"37. III (-0.4): 1. Martina (Ola) 20"17; 2. Weir (Giam) 20"28; Mathieu (Bah) sq. 5000. Batterie (in semifinale i primi cinque di ogni batteria e i 5 migliori tempi): I. 1. Ibrahimov (Aze) 13’25"23; 2. Koech (Ken) 13’25"64; 3. Farah (Gb) 13’26"00; 4. Lomong (Usa) 13’26"16; 5. Gebrhiwet (Eti) 13’26"16; 8. MEUCCI 13’28"71 (el.). II. 1. Gebremeskel (Eti) 13’15"15; 2. Alamirew (Eti) 13’15"39; 3. Longosiwa (Ken) 13’15"41; 4. Lagat (Usa) 13’15"45; 5. Iguider (Mar) 13’15"49; 6. Rupp (Usa) 13’17"56; 7. Kipsiro (Uga) 13’17"68; 8. Levins (Can) 13’18"29; 9. Barrios (Mex) 13’21"01; 10. Gala (Gib) 13’21"21. 110 hs. Semifinali (in finale i primi due di ogni batteria e i 2 migliori tempi): I (-0.5): 1. Richardson (Usa) 13"13; 2. Ortega (Cuba) 13"26; 3. Clarke (Gb) 13"31. II (+0.1): 1. Merritt (Usa) 12"94; 2. Brathwaite (Bar) 13"23. III (+0.1): 1. Robles (Cuba) 13"10; 2. Parchment (Giam) 13"14; 3. Fourie (Saf) 13"28; 4. ABATE 13"35 (el.).

Asta (in finale con 5.70 o i migliori 12): 1. Holzdeppe (Ger), Lavillenie (Fra) 5.65; 3. Filippidis (Gre) 5.60; 4. Lukyanenko (Rus), Walker (Usa) 5.60; 6. Mesnil (Fra) 5.60; 7. Starodubtsev (Rus) 5.60; 8. Michalski (Pol) 5.60; 9. Bychkov (Spa), Hooker (Aus), Kudlicka (R.Cec), Lewis (Gb), Mohr (Ger), Otto (Ger) 5.50. Giavellotto (in finale con 82.00 o i migliori 12): 1. Vesely (R.Cec) 88.34; 2. Thorkildsen (Nor) 84.47; 3. Pitkamaki (Fin) 83.01; 4. Pyatnytsya (Ucr) 82.72; 5. Lebesis (Gre) 82.40; 6. Farquhar (N.Zel) 82.32; 7. Dean (Giap) 82.07; 8. Mannio (Fin) 81.99; 9. Yego (Ken) 81.81; 10. Walcott (Tri) 81.75; 11. Ruuskanen (Fin) 81.74; 12. Haber (Ger) 80.39.

Basket

Decathlon (dopo 5 prove: 100; lungo; peso; alto; 400): 1. Eaton (Usa) punti 4661; 2. Hardee (Usa) punti 4441; 3. Warner (Can) punti 4386; 4. Kasyanov (Ucr) punti 4346; 5. Van Alphen (Bel) punti 4342; 6. Suarez (Cuba) punti 4265; 7. Sviridov (Rus) punti 4246; 8. Karpov (Kaz) punti 4241; 9. Freimuth (Ger) punti 4206; 10. Sintnicolaas (Ola) punti 4144.

UOMINI Quarti: Russia-Lituania 83-74; Francia-Spagna 59-66; Brasile-Argentina 77-82; Usa-Australia giocata nella notte. DONNE Semifinali (oggi): Australia-Usa; Russia-Francia.

DONNE

Beach volley

FINALI. 200 (-0.2): 1. Allyson FELIX (Usa) 21"88;

DONNE

2. Shelly-Ann FRASER-PRYCE (Giam) 22"09;

1. Kerri WALSH JENNINGS-Misty MAY-TREANOR (Usa);

3. Carmelita JETER (Usa) 22"14;

2. April ROSS-Jennifer KESSY (Usa);

4. Campbell-Brown (Giam) 22"38; 5. Richards (Usa) 22"39; 6. Ahoure (C.Av) 22"57; 7. Soumare (Fra) 22"63; 8. Hackett (Tri) 22"87.

3. Larissa FRANCA-Juliana SILVA (Bra). Finale: Walsh Jennings-May Treanor (Usa) b. Ross-Kessy (Usa) 2-0 (21-16, 21-16).

400 hs: 1. Natalya ANTYUKH (Rus) 52"70;

3˚posto: Franca-Silva (Bra) b. Zhang Xi-Xue Chen (Cina) 2-1 (11-21, 21-19, 15-12).

2. Lashinda DEMUS (Usa) 52"77 ; 3. Zuzana HEJNOVA (R.Cec) 53"38; 4. Spencer (Giam) 53"66; 5. Moline (Usa) 53"92; 6. Brown (Usa) 55"07; 7. Rosolova (R.Cec) 55"27; 8. Odumosu (Nig) 55"31. Lungo: 1. Brittney REESE (Usa) 7.12 (+0.8); 2. Elena SOKOLOVA (Rus) 7.07 (+0.5); 3. Janay DELOACH (Usa) 6.89 (+0.2); 4. Radevica (Let) 6.88 (+1.2); 5. Nazarova (Rus) 6.77 (+0.5); 6. Kolchanova (Rus) 6.76 (0.0); 7. Mironchyk (Bie) 6.72 (0.0); 8. Lesueur (Fra) 6.67 (-0.2); 9. Proctor (Gb) 6.55 (+0.2); 10. Shutkova (Bie) 6.54 (+1.4); 11. Spanovic (Ser) 6.35 (+0.9); Mey (Tur) n.p. 800. Batterie (in semifinale le prime tre di ogni batteria e i 6 migliori tempi): I. 1. Montano (Usa) 2’00"47; 2. Semenya (Saf) 2’00"71; 3. Hachlaf (Mar) 2’00"99; 4. Almanza (Cuba) 2’01"19. II. 1. Savinova (Rus) 2’01"56; 2. Schmidt (Usa) 2’01"65; 3. Luka (Ind) 2’01"75; 4. Akkaoui (Mar) 2’01"78. III. 1. Niyonsaba (Bur) 2’07"57; 2. Smith (Can) 2’07"75; 3. Shumi (Bahr) 2’07"77. IV. 1. Jelimo (Ken) 2’00"54; 2. Sharp (Gb) 2’01"41; 3. Filandra (Gre) 2’02"29; 4. Gall (Usa) 2’03"85. V. 1. Lupu (Ucr) 2’08"35; 2. Arzhakova (Rus) 2’08"39; 3. Koech (Ken) 2’08"43. VI. 1. Busienei (Ken) 2’01"04; 2. Poistogova (Rus)

Boxe Kerri Walsh, 34 anni, e Misty May, 35 anni, festeggiano: è il terzo titolo consecutivo ai Giochi AP

TUTTE LE MEDAGLIE DELL’ITALIA A LONDRA 2012 DATA Sabato 28/7 Sabato 28/7 Mercoledì 1/8 Giovedì 2/8 Sabato 4/8 Domenica 5/8 Lunedì 6/8 Sabato 28/7 Sabato 28/7 Domenica 29/7 Lunedì 30/7 Giovedì 2/8 Lunedì 6/8 Sabato 28/7 Domenica 29/7 Venerdì 3/8 Lunedì 6/8

GARA

VINCITORE

ORO Scherma, fioretto individuale D Elisa Di Francisca Arco a squadre U M. Frangilli, M. Galiazzo, M. Nespoli Canoa slalom, K1 U Daniele Molmenti Scherma, fioretto a squadre D E. Di Francisca, A. Errigo, V. Vezzali, I. Salvatori Tiro a volo, fossa olimpica D Jessica Rossi Scherma, fioretto a squadre U V. Aspromonte, A. Baldini, A. Cassarà, G. Avola Tiro a segno, carabina 50 m 3 posizioni U Niccolò Campriani ARGENTO Scherma, fioretto individuale D Arianna Errigo Tiro a segno, pistola 10 m U Luca Tesconi Scherma, sciabola individuale U Diego Occhiuzzi Tiro a segno, carabina 10 m U Niccolò Campriani Canottaggio, doppio U Alessio Sartori, Romano Battisti Tiro a volo, fossa olimpica U Massimo Fabbrizi BRONZO Scherma, fioretto individuale D Valentina Vezzali Judo, 52 kg D Rosalba Forciniti Scherma, sciabola a squadre U A. Montano, D. Occhiuzzi, G. Tarantino, L. Samele Ginnastica, anelli Matteo Morandi

2’01"08; 3. Garcia (Col) 2’01"30; 4. Lavric (Rom) 2’01"65; 5. Matsko Mukasheva (Kaz) 2’02"12; 6. Bernard-Thomas (Gren) 2’03"23.

1500. Semifinali (in finale le prime cinque di ogni batteria e i 2 migliori tempi): I. 1. Cakir Alptekin (Tur) 4’05"11; 2. Kostetskaya (Rus) 4’05"32; 3. Uceny (Usa) 4’05"34; 4. Dobriskey (Gb) 4’05"35; 5. Rowbury (Usa) 4’05"47. II. 1. Aregawi (Eti) 4’01"03; 2. Bulut (Tur) 4’01"18; 3. Tomashova (Rus) 4’02"10; 4. Jamal (Bahr) 4’02"18; 5. Obiri (Ken) 4’02"30; 6. Kareiva (Bie) 4’02"37; 7. Weightman (Gb) 4’02"99. Martello (in finale con 73.00 o le migliori 12): 1. Wlodarczyk (Pol) 75.68; 2. Zhang Wenxiu (Cina) 74.53; 3. Heidler (Ger) 74.44; 4. Lysenko (Rus) 74.43; 5. Klaas (Ger) 74.14; 6. Moreno (Cuba) 73.95; 7. Bespalova (Rus) 73.56; 8. Miankova (Bie) 73.10; 9. Marghieva (Mol) 72.19; 10. Hitchon (Gb) 71.98; 11. Falzon (Fra) 71.67; 12. Fiodorow (Pol) 70.48; 36. SALIS 10.84 (el.).

UOMINI 49 Kg. Quarti: Zou Shiming (Cina) b. Zhakypov (Kaz) 13-10; Barnes (Irl) b. Laishram (Ind) 23-18; Ayrapetyan (Rus) b. Pehlivan (Tur) 19-11; Pongprayoon (Tha) b. Aleksandrov (Bul) 16-10. 64 Kg. Quarti: Iglesias (Cuba) b. Rahmonov (Uzb) 21-15; MANGIACAPRE b. Yeleussinov (Kaz) 16-12; Uranchimeg (Mong) b. Stalker (Gb) 23-22; Berinchyk (Ucr) b. Horn (Aus) 21-13. DONNE 51 Kg. 3. Marlen Esparza (Usa); Chungneijang Mery Kom Hmangte (Ind). Semifinali: Ren Cancan (Cina) b. Esparza (Usa) 10-8; Adams (Gb) b. Hmangte (Ind) 11-6. 60 Kg. 3. Mavzuna Chorieva (Tag); Adriana Araujo (Bra). Semifinali: Taylor (Irl) b. Chorieva (Tag) 17-9; Ochigava (Rus) b. Araujo (Bra) 17-11. 75 Kg. 3. Marina Volnova (Kaz); Li Jinzi (Cina). Semifinali: Shields (Usa) b. Volnova (Kaz) 29-15; Torlopova (Rus) b. Li Jinzi (Cina) 12-10.


GIOVEDÌ 9 AGOSTO 2012

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IL MEDAGLIERE

Vistointv 1

LA GAZZETTA DELLO SPORT

2 di ENRICA SPERONI

L’ammissione di Alex senza scuse improbabili

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Non è riuscito a qualificarsi per la finale olimpica ma poteva finire molto peggio Lazaro Borges (1), argento iridato a Daegu nel salto con l'asta. Nelle qualificazioni di ieri mattina, il cubano stava tentando di saltare i 5,35 quando la sua asta si è spezzata in tre parti (2-3). Borges, fortunatamente, non si è procurato nessun infortunio, ma la sua prova è ne è stata sicuramente condizionata tanto che nei salti successivi non è andato oltre i 5,50 mancando la qualificazione alla finale IPP/EPA

Canoa velocità UOMINI K1. Finale: 1. Eirik Veras LARSEN (Nor) 3’26"462; 2. Adam VAN KOEVERDEN (Can) 3’27"170;

rea del Sud-Germania 1-4; Olanda-Nuova Zelanda 5-3 (dopo gli shoot-out); Argentina-Gran Bretagna 2-1.

Taekwondo

UOMINI

58 kg. 3. Alexey Denisenko (Rus); Oscar Munoz Oviedo (Col).

Semifinali (oggi): Australia-Germania; Olanda-Gran Bretagna.

3. Max HOFF (Ger) 3’27"759;

Lotta

4. Poulsen (Dan) 3’29"483; 5. Gustafsson (Sve) 6. Yurenia (Bie) 3’32"396; 7. Cubelos (Spa) 3’32"521; 8. Brabants (Gb) 3’34"833.

LIBERA DONNE

C1. Finale: 1. Sebastian BRENDEL (Ger) 3’47"176;

3. Carol HUYNH (Can); Clarissa Kyoko Mei Ling CHUN (Usa).

2. David CAL FIGUEROA (Spa) 3’48"053;

Finale: Obara (Giap) b. Stadnyk (Aze).

3. Mark OLDERSHAW (Can) 3’48"502;

Bronzi: Huynh (Can) b. Sambou (Sen); Chun (Usa) b. Merleni (Ucr).

4. Menkov (Uzb) 3’49"255; 5. Goubel (Fra) 3’50"758; 6. Vajda (Ung) 3’50"926; 7. Zhukouski (Bie) 3’51"166; 8. Shtokalov (Rus) 3’51"535. K2. Finale: 1. Rudolf DOMBI-Roland KOKENY (Ung) 3’09"646; 2. Fernando PIMENTA-Emanuel SILVA (Por) 3’09"699; 3. Martin HOLLSTEIN-Andreas IHLE (Ger) 3’10"117; 4. Smith-Wallace (Aus) 3’11"456; 5. Oscarsson-Nilsson (Sve) 3’11"803; 6. Medvedev-Ryakhov (Rus) 3’12"047; 7. Fitzgerald-Ferguson (N.Zel) 3’12"117; 8. Gelle-Vlcek (Slk) 3’12"519. DONNE K4. Finale: 1. UNGHERIA (Szabo-Kozak-Kovacs-Fazekas) 1’30"827; 2. GERMANIA (Leonhardt-Weber-Wagner Augustin-Dietze) 1’31"298;

48 Kg. 1. Hitomi OBARA (Giap); 2. Mariya STADNYK (Aze);

Semifinali: Obara (Giap) b. Huynh (Can); Stadnyk (Aze) b. Merleni (Ucr). Quarti: Huynh (Can) b. Kaladzinskaya (Bie); Obara (Giap) b. Sambou (Sen); Merleni (Ucr) b. Caripa (Ven); Stadnyk (Aze) b. Matkowska (Pol).

Squadre. 1. CINA;

Bronzi: Soronzonbold (Mong) b. Dugrenier (Can); Volosova (Rus) b. Michalik (Pol). Semifinali: Icho (Giap) b. Soronzonbold (Mong); Jing Ruixue (Cina) b. Volosova (Rus).

UOMINI

Bmx. Qualificazioni: 1. Van der Biezen (Ola) 37"779; 18. DE VECCHI 39"385.

Equitazione Salto ostacoli. Individuale. Finale: 1. S. GUERDAT-Nino Des Buissonnets (Svi) p. 0;

Quarti: Islanda-Ungheria 33-34 d.t.s.; Spagna-Francia 22-23; Svezia-Danimarca 24-22; Croazia-Tunisia giocata nella notte. DONNE Semifinali (oggi): Norvegia-Corea del Sud; Spagna-Montenegro.

Pallanuoto UOMINI Quarti: Spagna-Montenegro 9-11; Australia-Serbia 8-11; ITALIA-Ungheria 11-9; Croazia-Stati Uniti 8-2.

2. G. SCHRODER-London (Ger) p. 1-0;

Pallavolo

3. C. O’CONNOR-Blue Loyd 12 (Irl) p. 1-1.

UOMINI

Hockey prato DONNE Quarti: Giappone-Sudafrica 2-1 d.t.s; Co-

Quarti: Brasile-Argentina 3-0 (25-19, 25-17, 25-20); ITALIA-Stati Uniti 3-0 (28-26, 25-20, 25-20); Polonia-Russia 0-3 (17-25, 23-25, 21-25); Bulgaria-Germania giocata nella notte.

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Gazzetta.it

Casa Giamaica dove la festa non si ferma...

Bronzi: Sonkham (Tha) b. Zamora (Gua); Zaninovic (Cro) b. Alegria (Mex). Semifinali: Wu Jingyu (Cina) b. Zaninovic (Cro); Yague (Spa) b. Sonkham (Tha). Quarti: Wu Jingyu (Cina) b. Kasahara (Giap); Zaninovic (Cro) b. Lopez (Arg); Yague (Spa) b. Alegria (Mex); Sonkham (Tha) b. Yang Shu-Chun (Taiwan).

UOMINI

Finale: Icho (Giap) b. Jing Ruixue (Cina).

mia insaputa». Alex confessa «ho fatto questo sport perché ero bravo e non perché mi piace». Ammissione agghiacciante che uccide lo sport come passione e mezzo per realizzarsi. Speriamo non lo pensi davvero, che sia il momento a cancellare ogni entusiasmo. Alex conferma il pensiero sulla pena sportiva per chi si dopa. «Va radiato». E vede una vita normale come il suo prossimo irresistibile traguardo. Gliela auguriamo. E speriamo che ritrovi presto l’equilibrio e la serenità. Che questa diretta tv, che ha preso a pugni anche noi, col tempo possa fargli meno male. PS A quanto pare la mancata firma di Schwazer sul documento Coni che afferma il no al doping è dovuta solo al fatto che l'olimpionico non era ancora arrivato a Londra. Che gli atleti hanno firmato tutti lì. Bel segnale sull’importanza data al documento. All'ultimo minuto, magari senza neanche averlo letto.

-49 kg. 3. Chanatip Sonkham (Tha); Lucija Zaninovic (Cro).

3. Battsetseg SORONZONBOLD (Mong); Lubov VOLOSOVA (Rus).

Pallamano

DONNE

DONNE

Tennistavolo

4. Polonia 1’31"607; 5. Gran Bretagna 1’33"055; 6. Portogallo 1’33"453; 7. Russia 1’33"459; 8.Francia 1’35"299.

Bmx. Qualificazioni: 1. Buchanan (Aus) 38"434.

Bronzi: Denisenko (Rus) b. Khalil (Aus); Munoz (Col) b. Karaket (Tha); Semifinali: Gonzalez (Spa) b. Munoz (Col); Lee Daehoon (S.Cor) b. Denisenko (Rus); Quarti: Gonzalez (Spa) b. Khalil (Aus); Munoz (Col) b. Al-Kubati (Yem); Lee Daehoon (S.Cor) b. Bayoumi (Egi); Denisenko (Rus) b. Wei Chen-Yang (Taiwan).

2. JING Ruixue (Cina);

3. BIELORUSSIA (Pamialova-Papok-Khudzenka-Pautaran) 1’31"400;

UOMINI

UOMINI

63 Kg. 1. Kaori ICHO (Giap);

Quarti: Soronzonbold (Mong) b. Grigorjeva (Let); Icho (Giap) b. Johansson (Sve); Jing Ruixue (Cina) b. Michalik (Pol); Volosova (Rus) b. Ostapchuk (Ucr).

Ciclismo

Centinaia di flash ininterrottamente sparati in faccia durante tutta la conferenza stampa. I fotografi stanno riprendendo un dramma: la vita di Alex Schwazer che si è ribaltata. Il doping, la vergogna, probabilmente non tutta la verità, certamente un dolore vero e il coraggio di mostrarsi in lacrime. Abbiamo visto parecchi atleti attribuire la positività al controllo antidoping a caramelle colombiane, a bistecche, al destino cinico e baro, al mondo che gli gioca contro. Non ricordiamo una confessione pubblica come questa: testa bassa per tutto il racconto, il pianto a volte irrefrenabile, le grandi mani sotto cui nascondersi quando il dolore prende il sopravvento e gli accorcia il respiro. Il linguaggio del corpo dice molto, a volte è piu chiaro delle parole. Alex butta via l'appiglio dello sportivo che ha sbagliato e dice «quando ho fatto questa scelta». Si assume la responsabilità di avere pensato al doping e deciso di percorrere questa strada. Non entra nell’affollato club dell’«a

2. COREA DEL SUD; 3. GERMANIA. Finale: Cina b. Corea del Sud 3-0; Terzo posto: Germania b. Hong Kong 3-1.

Tuffi DONNE Piattaforma 10 m. Qualificazioni: 1. Chen Ruolin (Cina) 392.35; 2. Pamg (Malai) 349.00; 3. Steuer (Ger) 341.75; 4. Broben (Aus) 339.80; 5. Wu Melissa (Aus) 337.90; 6. Hu Yadan (Cina) 337.85; 7. Koltunova (Rus) 334.80; 12. BATKI 324.20; SPAZIANI 268.00 (el.).

Vela UOMINI 49er: Finale: 1. Iain JENSEN-Nathan OUTTERIDGE (Aus) 56 (8-1-2-4-2-1-10-6-9-5-4-1-1-1-8); 2. Peter BURLING-Blair TUKE (N.Zel) 62 (9-7-1-7-3-5-9-11-7-2-1-2-15-6-6-4); 3. Peter LANG-Allan NORREGAARD (Dan) 130 (2-4-14-6-16-15-5-7-13-616-4-4-3-9-6); 9. ANGILELLA-SIBELLO 148 (14-11-13-10-11-7-8-12-15-3-13-18-9-5-1 -16). DONNE 470: 1. Aleh-Powrie (N.Zel) 33 (2-6-2-5-10-4-1-1-2-18); 2. Mills-Clark (Gb) 33 (6-1-4-6-1-6-5-2-8-2); 3. Westrhof-Berkhout (Ola) 52 (1-8-6-4-2-18-4-3-20-6); 7. CONTI-MICOL 69 (8-10-18-2-3-1-16-16-6-7).

Yohan Blake, 22 anni, e Usain Bolt, 22 REUTERS La giornata olimpica minuto per minuto con la cronaca di tutti i campi di gara e gli approfondimenti sulle gare principali con i big italiani e stranieri. FESTA La Giamaica è pronta alla gran serata del bis: festeggiato il 50˚ dell’indipendenza del Paese caraibico con i 100 di Bolt, stasera spera che il suo fuoriclasse le regali un’altra gioia. Noi siamo andati a Casa Giamaica a spiare come si stanno preparando al grande show. In mattinata, invece alla Nba House di Londra incontreremo Robert Horry, pluricampione con Houston, Lakers e San Antonio. E per finire ancora l’eco del caso Schwazer: sul sito potete riascoltare la conferenza stampa del marciatore olimpionico fermato per doping e il successivo commento del n˚1 del Coni, Gianni Petrucci. LE GALLERY Ogni giorno le immagini più belle dell’Olimpiade nelle gallery dedicate alle imprese da ricordare, Nello speciale sui Giochi di Londra tutti i risultati in tempo reale, il programma (anche in video con la rubrica London Today e Azzurri in gara), il medagliere aggiornato dopo ogni prova e le schede video dei nostri atleti di punta registrate prima della partenza. GDS


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MERCATO

A volte ritornano Cassano per Borriello? La Roma fa finta di nulla Il Milan tenta il goleador Sabatini ammette d’aver avuto la proposta, ma è freddo Galliani chiude agli extracomunitari e aspetta il napoletano CARLO LAUDISA twitter@carlolaudisa MILANO

«Borriello al Milan? Sì. Ma in cambio di Cassano alla Roma...». Il dialogo per il clamoroso scambio è stato avviato nei giorni scorsi e l’aggancio è avvenuto più o meno in questi termini. E ieri un indizio ulteriore è stato fornito proprio da Walter Sabatini, d.s. giallorosso: «Mi è arrivato uno spiffero, attraverso un intermediario». Poi, il dirigente romanista ha chiuso l’argomento. E la sensazione è che il discorso al plurale può proseguire solo tra mille paletti. Cassano non ha proprio le caratteristiche giuste per il gioco di Zeman. E ciò giustifica la freddezza della Roma. Aggiungiamoci, poi, che il barese non è proprio impaziente di cambiar maglia, nonostante i mugugni degli ultimi tempi. Prova ne sia che l’avvocato Beppe Bozzo, il suo agente, non sta giocando questa partita. Così il viaggio di ritorno del barese verso la Capitale è da considerare pieno di ostacoli, nonostante la proposta indecente.

inRossonero

inGiallorosso

munitario. Ciò significa che Adriano Galliani ha dato ufficialmente l’addio al centravanti brasiliano Leandro Damiao dell’Internacional di Porto Alegre. ma anche a Carlitos Tevez che a Edin Dzeko, cioè i pezzi pregiati del City: tutti con passaporto extra-UE. Quindi la rosa si restringe in maniera drastica. Il bivio Non è un mistero che

Col Milan 75 gare, 21 gol

Dal 2001 al 2006 alla Roma

Marco Borriello col Milan ha collezionato 75 presenze (49 da titolare) in quattro momenti diversi: 2002-03, 2003-04, 2006-07, 2008-10. Nel 2010 viene ceduto dopo aver giocato la prima di campionato. Ventuno le reti realizzate.

Antonio Cassano ha collezionato 161 presenze, di cui 116 da titolare con la maglia giallorossa: 52 reti nei cinque anni di Roma (31 di destro, 11 di sinistro e 10 di testa) oltre a 24 ammonizioni e 3 espulsioni.

volta non se ne fece nulla e Cassano tornò tranquillo in rossonero.

CARRIERE IN CIFRE

Sale Borriello Piuttosto va letta

con grande attenzione la candidatura di Marco Borriello per un ritorno in rossonero. Il napoletano fu sacrificato due estati fa (dopo aver segnato 15 gol) proprio per l’arrivo di Zlatan Ibrahimovic. Ma ora sono cambiate tante cose. Non solo è andato via lo svedese, ma anche il suo atteggiamento è cambiato. Ora Borriello non punta i piedi per una maglia da titolare. Anche l’esperienza alla Juve è stata istruttiva per lui. Così tornerebbe a Milanello, consapevole che il primo della lista di Allegri è Pato, chiamato alla stagione del riscatto.

Ansie Cassano Il discorso è di-

verso per il club rossonero, evidentemente deciso a spegnere sul nascere qualsiasi vertenza interna. La disponibilità a mettere Cassano sul mercato è la riprova che nessuno viene considerato incedibile. Neanche FantAntonio. Ma ciò non basta per considerarlo in vendita. Interpretiamole, quindi, come scaramucce casalinghe. Proprio come un anno fa. E non è un caso che anche nel luglio scorso ci fosse stato l’identico abboccamento tra Milan e Roma. Anche quella

GDS

La svolta Di conseguenza in

Il centravanti disposto a tornare a Milano senza pretendere una maglia da titolare Il napoletano è in esubero con Zeman: l’ipotesi è il prestito sul filo di lana via Turati il nome di Borriello comincia ad essere preso in seria considerazione. Una conferma indiretta viene anche dalla scelta di ieri che ha portato all’ingaggio di Cristian Zapata dal Villarreal. Il difensore colombiano va ad occupare la seconda piazza da extraco-

Allegri abbia dato il suo assenso per l’ingaggio di Alessandro Matri, ma è tutto da verificare che la Juve si privi facilmente dell’ex cagliaritano. Di sicuro i bianconeri non contemplano l’ipotesi del prestito e ciò complica non poco i piani del Milan, determinato a spendere il meno possibile. E’ differente la condizione di Borriello che nella rosa di Zeman ha ormai un ruolo marginale. Il napoletano ha fatto tutta la preparazione ed è in ottime condizioni atletiche, ma non ha spazi dopo l’ingaggio di Destro e con Osvaldo sempre a disposizione. Borriello ha un ingaggio da circa 4 milioni annui sino al 2015. Quindi la Roma non può permettersi il lusso di tenerlo solo a libro paga. Ecco perché la sua partenza a fine mese va messa in preventivo. Ma a che condizioni? Il Milan si sta guardando intorno ed è fatale che più avanti possa tornare alla carica per averlo a condizioni convenienti. E questo è il motivo principale per cui questa soluzione va tenuta nella giusta considerazione. Tutto è possibile. © RIPRODUZIONE RISERVATA

SIPARIETTO COI MASS MEDIA AMERICANI SUL MILAN: «I CAMPIONI CI MANCHERANNO, MA POSSIAMO CRESCERE INSIEME» vare un Milan senza Thiago e Ibrahimovic, ma poi se n’è stato zitto, e a differenza di Cassano non ha palesato nostalgie. Boateng è un duro, cresciuto in un quartiere difficile di Berlino. Il suo Ghana ha sbattuto fuori gli americani dal Mondiale 2010, ma alla domanda del cronista risponde sereno: «Sì, qui in America ogni tanto qualcuno mi dice che gli abbiamo spezzato il cuore, ma questo è il calcio. Adoro l'America, è bello essere qui, anche se siamo venuti per lavorare e non per fare vacanza mi sono divertito, come sempre. La nostra squadra è giovane, abbiamo lavorato molto e bene in questi giorni. Ci mancheranno tanti campioni, ma possiamo crescere insieme». Il nuovo possibile leader è già al lavoro.

Boateng, lo yankee col cappellino sbagliato Nello stadio newyorkese col berretto dei Phillies: «La P sta per Prince...» DAL NOSTRO INVIATO

ALESSANDRA BOCCI NEW YORK

Sacrilegio. «Kevin, pensa di entrare nello stadio degli Yankees con il cappello dei Phillies?». I cronisti americani sono stupiti: non conoscono Boateng e la sua faccia tosta. A prescindere dal fatto che sarebbe capace di entrare allo Yankee Stadium anche con una maglia

dei Red Sox, Boateng spiega subito l’arcano del cappello rosso con la P che non lo abbandona quasi mai nel suo tour americano. «L’ho comprato non perché sono un fan dei Phillies, ma perché mi piace la P, che sta per Prince, il mio secondo nome». Che poi è il primo, visto che tutti, a parte il moderatore americano della conferenza stampa, lo chiamano Prince. Se non bastasse, Prince specifica che è

un tifoso di Miami Heat e Boston Celtic (non che questo migliori la situazione, visto che si trova a New York). Ieri ha giocato in un tempio del baseball con la noncuranza che avrebbe usato su una lastra di ghiaccio da hockey commutata a prato verde, o in un museo. Per lui è uguale. Cuori Dunque, Prince con la

sua aria sfrontata, e la necessità per il Milan di trovare nuovi leader, tutta da sfruttare. Boateng qualche mese fa aveva manifestato la perplessità di ritro-

SHOPPING BENEFICO

Kevin Prince Boateng, 25 anni INF

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Il Milan compra 650 palloni ai bimbi di Harlem NEW YORK Shopping benefico per i giocatori del Milan, che hanno rinunciato ai buoni spesa all’Adidas Store di New York per comprare 650 palloni da regalare all’associazione FC Harlem. La FC Harlem si occupa di insegnare il soccer ai bambini nel quartiere una volta famoso per la sua straordinaria vita musicale. Non solo soccer importato, dunque, ma una presenza duratura. I calciatori italiani però restano idoli per tanti newyorkesi e turisti che martedì si sono messi in coda per far firmare palloni, maglie e altri gadget.


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identiKit & CARRIERA

scudetto2009

Un suo gol al Milan diede il titolo all’Inter

Cristian Zapata contrasta Edinson Cavani in Napoli-Villarreal PHOTOVIEWS

Nei sei anni a Udine Cristian Zapata ha segnato 5 gol, uno dei quali proprio al Milan. E non si è certo trattato di una rete qualsiasi: il 16 maggio 2009, terzultima gara di campionato, i friulani batterono in casa i rossoneri 2-1 con reti di D’Agostino e del colombiano, e la sconfitta milanista al Friuli regalò lo scudetto numero 17 all’Inter SPORT IMAGE

ra (martedì sera, ndr) — ha detto il tecnico dagli Usa —. Sono soddisfatto, è un buon giocatore, un buon acquisto. E’ da Milan, con lui siamo a posto».

Prestito dal Villarreal

Pochi falli Per Zapata il Milan è

E intanto Galliani prende Zapata Un altro low cost Difensore forte ma discontinuo: ieri la firma Allegri lo conosce da Udine: «È uno da Milan» MARCO PASOTTO MILANO

La missione low cost continua. Ieri il Milan ha piazzato un altro colpo (quasi) senza mettere mano al portafogli: dal Villarreal arriva in prestito oneroso con diritto di riscatto Cristian Zapata, difensore colombiano di 25 anni. Un nome a sorpresa, su cui Galliani stava lavorando sotto traccia mentre i profili più gettonati lungo le settimane erano stati quelli di Silvestre, Astori, Rolando e Yanga-Mbiwa (per quest’ultimo la porta comunque non si chiude del tutto: da gennaio se ne riparlerà). Ieri il ragazzo ha firmato in sede davanti al d.s. Braida e ha sostenuto le visite mediche. I parametri dell’operazione parlano di un prestito oneroso da 400 mila euro, in-

gaggio di circa 1,5 milioni ed eventuale riscatto da parte di via Turati fissato a 6.

COSÌ IL 31 AGOSTO?

Referenziato Zapata, che è extracomunitario e chiude quindi l’ultima casella disponibile in rosa, arriva in punta di piedi dopo l’ultima brutta avventura a Vila-Real, con il Sottomarino Giallo retrocesso in seconda divisione. Il Milan ha puntato su di lui perché conosce bene il nostro campionato e perché Galliani ha ricevute ottime referenze da Allegri. Zapata infatti nasce calcisticamente a Udine: debutto nella stagione 2005-06 con Cosmi e consacrazione con Galeone (che stravedeva per lui), il cui assistente a Udine a cavallo fra il 2006 e il 2007 era proprio Allegri. Max quindi conosce Cristian e non può che benedire l’operazione: «L’ho saputo da Galliani soltanto ieri se-

il classico treno che passa una volta sola. A 25 anni Cristian deve dimostrare di essere un giocatore vero e non una nobile incompiuta come è avvenuto fin qui. La sua carriera infatti, iniziata con grande luccichio e squilli di tromba, non ha mantenuto le promesse. «El Zapa» è rimasto un po’ vittima di se stesso, con un rendimento incostante che non gli ha mai permesso il definitivo salto di qualità. Grandissime qualità fisiche — nei due primi rendez-vous aveva praticamente cancellato Ibrahimovic dal campo —, spiccato senso della posizione, tempi giusti, gioco molto pulito (per dire: solo 5 i gialli in tutta l’ultima Liga): sono i pregi maggiori di Cristian. Amnesie Il rovescio della meda-

glia parla di piedi non esattamente leggiadri, troppa fiducia nei propri mezzi fisici e qualche amnesia un po’ troppo ricorrente (vedi l’erroraccio in Odense-Villarreal negli scorsi preliminari di Champions) che non lo rende affidabile al cento per cento. Posizione? E’ un centrale, destro naturale, ma può giocare anche interno sinistro. Possibilmente da evitare l’impiego da terzino destro: a Vila-Real in quelle zone è andato piuttosto male (28 le presenze col Sottomarino, tutte da titolare) e per sua stessa ammissione è un ruolo che detesta. A Udine ha ricoperto tutte le posizioni della difesa a tre e al Milan non pare destinato a fare la comparsa: dipenderà tutto da lui. GDS

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PARTITA A SCACCHI IL BRASILIANO DISPOSTO A RIDURSI L’INGAGGIO, MA NON NEI TERMINI RICHIESTI DAL MILAN

Fumata grigia a New York: per Kakà si decide più in là Ieri incontro tra Galliani e Perez: la vicenda potrebbe risolversi l’ultima settimana di agosto DAL NOSTRO INVIATO

NEW YORK

Una partita a scacchi. Il Real Madrid aspetta il Milan, il Milan aspetta il Real Madrid, e Kakà aspetta tutti e due. Anche ieri, contro la sua ex squadra, il brasiliano è finito in panchina: nulla di grave, sono solo ami-

chevoli. Ma è anche la dimostrazione che Mourinho non conta su di lui come prima scelta. E a questa concetto ormai Ricardo ha fatto l’abitudine. Pranzo Ieri Adriano Galliani e Florentino Perez si sono incontrati a pranzo, anche se il Real Madrid ha fatto di tutto per smentire con la stampa spagnola. D’altra parte, nulla di risolutivo poteva uscire da un incontro fra vecchi amici, che sono abituati a trattative importanti e a volte estenuanti. Florentino ha detto a Galliani che Kakà non può partire in cambio di nulla, Galliani ha detto a Florentino che le condizioni del

avrebbe molte chance di essere titolare. Ora si sente bene, ma sa di non poter essere protagonista quanto vorrebbe, soprattutto nella stagione che precede il Mondiale. Il giocatore sarebbe disposto a tagliare il suo ingaggio, ma probabilmente non ai livelli richiesti dal Milan. D’altra parte, il Madrid non avrebbe forse nessun interesse a tenerlo inutilizzato in panchina, e magari con uno stipendio in crescita (tutto dipende da ulteriori emendamenti della legge Beckham). Dunque, partita lunga e complicata.

Milan non sono modificabili. Per il resto, si è parlato d’altro. La vicenda Kakà si risolverà nel finale del mercato. Una soluzione può arrivare nell’ultima settimana di agosto. Ansia La situazione non è ovvia-

mente positiva per Kakà, che vorrebbe avere risposte prima possibile. Il giocatore e il suo entourage stanno cercando una soluzione all’impasse creato da Mourinho, che sinceramente ha fatto presente all’ex Pallone d’oro quanto poco spazio troverebbe nel Real nuova edizione. Al di là dell’arrivo di Modric, che è legato alla partenza di Kakà, il brasiliano non

al.bo.

Ricardo Kakà, 30 anni, dal giugno 2009 al Real Madrid PHOTOVIEWS

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MERCATO DAL NOSTRO INVIATO

ANDREA PUGLIESE IRDNING (Austria)

«De Rossi per noi è certamente incedibile. Ma ci sono cose nel calcio che non possono essere previste». Già, e allora ecco che la temperatura in calo ieri a Irdning ha una spiegazione in più, le parole del d.s. della Roma, Walter Sabatini. «La Roma non può distaccarsi dalla realtà, la mobilità dei giocatori esiste, anche per sopravvivenza del sistema calcio. Se Daniele venisse a dirci di voler andar via o una società ci proponesse una cifra a cui non si può dire no, si dovrà prendere in considerazione. Con questo non dico che cederemo Daniele, ma almeno ci metteremo a parlarne». Parole il cui eco è già arrivato fino a Manchester, dove il City si prepara a un assalto: offerta da 35 milioni di euro, più bonus. Quando il fax arriverà a Trigoria, la Roma cosa fara?

De Rossi, dal City pronti 35 milioni La Roma vacilla Il d.s. Sabatini: «Daniele è incedibile, incarna la romanità, ma certe offerte si valutano» Daniele De Rossi, 29 anni. È alla Roma dal 2000. Ha esordito tra i professionisti il 30 ottobre 2001, a 18 anni IPP

Scenario L’impressione è che per convincersi a vendere De Rossi ci voglia un’offerta superiore (oltre all’eventuale consenso di Daniele, che già l’anno scorso aveva rifiutato le sirene inglesi per non spostarsi da Roma per motivi personali). Il centrocampista di Ostia è il cuore giallorosso, l’uomo (con Totti) della gente, ma anche «un collagene psicologico, che incarna la romanità - continua Sabatini -. È anche per questo che una cessione è improbabile. Ma non impossibile». Come, del resto, è giusto che sia in una logica di mercato e di rispetto dei budget. Il cuore, però, è un’altra cosa e anche di fronte ai milioni, la tifoseria giallorossa non digerirebbe un addio a «Capitan Futuro».

Bianco e Nero A CURA DI ANTONIO DI ROSA Fax: 0262827917. Email: gol@rcs.it

Il mercato dell’Inter fra concorrenza e bilancio Lucas, 19 anni, si aggiunge a Lavezzi (26) e Destro (21), ovvero quando l'Inter punta con decisione sui giovani di valore se li prende un altro. Altri giovanotti come Palacio e Mudingayi che nessuno voleva, sono arrivati. Di uno come Mudingayi si sentiva proprio il bisogno! Come ha fatto a finire a Milano e non a Madrid, Barcellona o Parigi? Misteri del calcio. Sento parlare anche del giovine Quagliarella, peraltro mai infortunato, ma la ciliegina sulla torta sembra Papu Gomez. Mandiamo subito Branca a Catania prima che il Psg si accorga della sua presenza. Se poi all'Inter volessero fare le cose seriamente potrebbero puntare sul vivaio. Forse un Lucas non ci sarà, ma un Papu lo si troverebbe senza fatica e per giunta a costo zero. Emanuele Loschi

Facile fare dell'ironia quando si è abituati ai grandi acquisti con esborsi milionari. Se l'Inter non ha preso Lucas e Lavezzi c'è un motivo valido. Lo sceicco del Paris Saint Germain spende senza ritegno alcuno per mettere insieme una squadra super. Non si può concorrere a quei livelli. Bisogna puntare sui giovani e sui buoni giocatori a prezzi accessibili. Palacio e Mudingay fanno parte di questa categoria di atleti. Gomez è più bravo di quello che lei immagina. Io lo prenderei. Un esterno così veloce e insidioso fa comodo a tutti. L'Inter deve badare al bilancio e lo fa con il giusto equilibrio tra questione tecnica e aspettative dei tifosi.

Le milanesi e i cinesi Leggo che l'Inter ha aperto le porte a nuovi soci cinesi cui ha ceduto il 15% del club. Considerando il bacino d'utenza asiatico e le possibilità di acquisire capitali freschi, da milanista sono preoccupato a differenza di quanto dice il nostro presidente Berlusconi che ci invita a stare tranquilli. Ugo Giuliari

Altre trattative Nel frattempo,

la Roma si sta muovendo per chiudere il cerchio. «Quest’anno vogliamo la rosa al completo entro 3-4 giorni. Ecco perché presto arriverà un altro difensore centrale». In pole c’è Rhodolfo, il centrale del San Paolo. L’alternativa è da quelle parti, Bruno Uvini, impegnato sabato con il Brasile nella finale olimpica. Per riuscirci, le cessioni di Heinze (Newell’s), Perrotta, Pizarro («Ha rifiutato spesso la Fiorentina, forse si sta convincendo») e Borriello garantirebbero un tesoretto (risparmio sul monte ingaggi). «Sono sul mercato — continua Sabatini — Altrimenti, rischiano di restare fuori dal progetto». Come per Rosi. «Nel suo caso e in quello di Borini ci sono stati degli atteggiamenti che non ci sono piaciuti. Gli avevamo proposto un prestito al Parma con diritto di riscat-

to, ma lui ha avuto delle rimostranze. Borini? Avesse accettato la comproprietà, sarebbe rimasto». Finita qui? No, perché le leggi del mercato sono inappellabili. «Osvaldo? Per noi è fondamentale, ma l’incedibilità è un principio crollato. Anche se in questo momento non abbiamo intenzione di cedere nessuno». Sperando inoltre che torni presto Dodò: «Non mi fa star tranquillo, è fortissimo, ma questo approccio lento non lo avevamo previsto».

L'operazione dell'Inter è importante e, forse, sarà seguita da altre società, Milan compreso. L'apporto di capitali dalle uniche aree del mondo in crescita è positivo per rendere meno vulnerabili i nostri club. Sono in gioco il futuro delle società e la loro competitività sul mercato internazionale.

IL CONTROLLO IERI A VILLA STUART

Totti, allarme rientrato per il capitano Solo un’infiammazione al tendine ROMA (m.cal.) Alla fine, la spia rossa dell’allarme Totti si è pian piano scolorita ed è diventata quasi arancione. Francesco, visitato ieri mattina a Villa Stuart dal professor Mariani (quello che lo operò nel 2006 per la frattura del perone) ha un’infiammazione al tendine peroneo della gamba sinistra. Totti è arrivato con un volto leggermente tirato. Volto che però, all’uscita, era già diventato più sereno. «Sto alla grande, è tutto okay». Il capitano giallorosso continuerà a lavorare con un programma differenziato a Roma: stop con i carichi, solo qualche corsetta per non perdere il ritmo e fisioterapia. Totti dovrebbe riaggregarsi al gruppo il 13 agosto.

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Psg, un insulto al fair play Ma ha ancora senso parlare di fair play finanziario dopo i 45 milioni spesi dal Psg per Lucas? Che ne dice Platini ora che il figlio lavora col Psg? Non è più credibile lui e chi ha creato questa buffonata, utile solo ai presidenti che non vogliono o non possono spendere.

dubbi sull'entrata in vigore del fair play finanziario. L’Uefa sulla Gazzetta di martedì ha assicurato che sta vigilando e che il Psg deve preoccuparsi. Chiarito che il fair play finanziario debutterà nel 2013, ci resta il sospetto che gli interessi delle grandi squadre siano così importanti, che la norma, fondamentale, possa essere modificata o vanificata. Speriamo non salti tutto perché sarebbe un errore clamoroso. Sceicchi o non sceicchi il calcio non può far finta di vivere in una società felice, senza debiti, senza rischi, senza disoccupati. Il fair play finanziario è indispensabile per abbattere i costi di acquisti e retribuzioni altrimenti il futuro sarà tenebroso.

Le prodezze di Bertolo Vorrei sapere cosa ne pensa di un giocatore professionista (Bertolo, calciatore del Palermo) che guida in stato di ebrezza, non si ferma all' alt della polizia, fugge in contromano e che, dopo essere stato bloccato, dà in escandescenze con gli agenti. E tutto questo cocktail di gravissime infrazioni viene definito dal suo presidente "una ragazzata, forse aveva bevuto un bicchiere di troppo". Vincenzo Ricciardi

Luca Manzoli

IL NUOVO ACQUISTO IL DIFENSORE HA CONQUISTATO I TIFOSI: «ZEMAN SA ALLENARE GAMBE E TESTA»

Balzaretti: «Addestrerò Dodò» DAL NOSTRO INVIATO

IRDNING

«Si dice che la miglior difesa è l’attacco». Vero. «Ecco, questa è una filosofia che si sposa con il mio modo di giocare». Vero anche questo, come lo è il fatto che seppur ultimo arrivato, Federico Balzaretti ha già conquistato tutti: per corsa, qualità, umiltà e testa, fattore che può spostare l’ago della bilancia anche più di una corsa, un cross o una sovrapposizione.

re dal fatto che ha risolto in un colpo solo un problema e mezzo, quello dell’esterno sinistro e - se necessario - anche destro. «Giocherei anche lì, l’ho già fatto da giovane, alla Juve, al Torino e all’ultimo Europeo - dice il terzino di Vercelli -, anche se è un gioco diverso, è più facile crossare con il proprio piede». Ed infatti a sinistra l’intesa con Totti è sembrata subito okay. «Io sono uno che su 20 palle che ha Francesco faccio 20 sovrapposizioni. Mi piace la fase offensiva». Scelta La Roma lo ha portato a

Ruolo Balzaretti in questa pri-

ma settimana a Irdning ha fatto già cose molto belle. A parti-

casa tra mille offerte. «Ma io quando ho saputo dei giallorossi non ho avuto dubbi. E poi qui

c’è Sabatini e Parigi è più vicina (dove vive la Abbagnato, ndr) per la mia famiglia. Arrivo nel momento giusto, in un club che ha ambizioni e che per qualità è tra le migliori del campionato. Spero solo che questo sia l’ultimo anno senza coppe». Se lo augura anche Zeman, che in attesa di Dodò dovrà affidarsi solo a Federico. «A Dodò cercherò di insegnare 2-3 cose del campionato italiano, sperando che diventi davvero il più forte terzino sinistro - chiude lui -. Il mister? Semplice e corretto. E poi con lui si allena la sofferenza: la mente, quando le gambe fanno fatica, è fondamentale».

Non è una ragazzata ma un comportamento grave. Spero solo che non abbia detto agli agenti: «Voi non sapete chi sono io, Bertolo del Palermo»! Merita tutto quello che gli daranno. Anche di più.

Claudio Boselli

Questo è un tema sensibile che presenta aspetti di grande ambiguità. Hanno ragione i lettori ad avanzare seri

pug © RIPRODUZIONE RISERVATA

Sono il responsabile segretario dell'Inter Club di Luino e volevo capire di più su questo fair play finanziario. Ho appena appreso che Lucas, inseguito da Moratti per un anno, da gennaio 2013 passerà al solito Psg per 45 milioni. Voi pensate che Platini abbia comunicato alla società parigina le nuove norme sul fair play finanziario? Pensate sinceramente che il Real, il Barcellona, il Psg, le due di Manchester possano essere escluse dalla Champions per i bilanci? Non credo. Moratti e Galliani hanno abboccato all'amo ma si troverà un escamotage per tornare indietro. Nonostante tutto il cuore rimane nerazzurro.

Federico Balzaretti, 30 anni ANSA

Nicolas Bertolo, 26 anni


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

GIOVEDÌ 9 AGOSTO 2012

SABATO LA SUPERCOPPA ITALIANA

meno 2

Qui Juve

Calcio d’inizio alle 14 italiane Gara trasmessa in diretta su Rai 1

Senza squalifica ci sarà Bonucci nella difesa a tre

La terza volta del Nido d’Uccello Si gioca nello stadio olimpico di Pechino È la terza volta che lo stadio olimpico di Pechino ospita la Supercoppa: Inter-Lazio (2009) e Milan-Inter (2011) i precedenti

PECHINO Si avvicina la partita e Antonio Conte riduce un po’ i carichi di lavoro della Juve. Ieri, per la prima volta dall’inizio dell’avventura cinese, il tecnico ha fatto svolgere un solo allenamento, al pomeriggio, incentrato sul possesso palla oltre che sul

consueto lavoro atletico. In mattinata, invece, c’è stata una riunione tattica in albergo. Intanto è quasi tempo di sciogliere i dubbi sulla formazione, visto che mancano solo due giorni alla Supercoppa. Se verranno confermate le anticipazioni della Gazzetta sulle sentenze, Bonucci (foto Lapresse) prenderà il suo tradizionale posto in mezzo alla difesa a tre con Barzagli e Lucio ai suoi lati. In panchina, quindi, scivolerà Marrone che in amichevole se l’era cavata bene nell’inedito ruolo di difensore. gb.o.

4

Ricarica Marchisio

VIENE DAL VIVAIO Claudio Marchisio 26 anni è entrato nel settore giovanile della Juventus all’età di 7 anni. Con la Primavera ha vinto un campionato, una Supercoppa e due tornei di Viareggio. Dopo aver vinto con la prima squadra il campionato di B, ha giocato un anno a Empoli e la scorsa stagione ha contribuito alla vittoria dello scudetto

«Battere il Napoli per dire che la Juve resta la più forte»

LAPRESSE

Il centrocampista: «Voglio vincere la Supercoppa per dimenticare i k.o. in Coppa Italia e all’Europeo» DAL NOSTRO INVIATO

G.B. OLIVERO PECHINO

Non era una bugia. Era solo una frase dettata dalla testa senza ascoltare quello che arrivava dal cuore. Domanda a Claudio Marchisio: «Se sogni di giocare una partita, in quale stadio ti vedi e contro quale avversario?». Ti immagini che dica Wembley e Barcellona (finale di Champions) o San Siro e Milan (big-match di campionato). E invece, con un tempo di reazione degno della finale olimpica dei 100 metri, Claudio risponde: «A Pechino, contro il Napoli, mentre vinciamo la Supercoppa». Frase da dividere in

tre tronconi. Primo, Pechino: Claudio vive il presente e sa che iniziare bene o male una stagione fa differenza. Secondo, il Napoli: è la squadra che l’anno scorso ha fatto soffrire di più la Juve e l’unica che l’ha battuta, nello spogliatoio bianconero c’è voglia di rivalsa. Terzo, vincere: dopo lo scudetto Marchisio ha perso in finale la Coppa Italia e l’Europeo, ecco perché avere subito l’occasione di alzare un trofeo lo rende felice. Marchisio, conta davvero tanto la Supercoppa?

«È molto importante. Battere il Napoli sarebbe il modo migliore per dimostrare di essere ancora i più forti. Noi siamo pronti

4

NUMERI

9

i gol segnati da Marchisio in campionato la scorsa stagione. Ha firmato un gol anche in Coppa Italia. In tutto le sue reti con la Juventus sono 20

per una grande partita, nulla ci distrae: se si concentra e lavora bene il nostro allenatore perché non dovremmo riuscirci noi?». Il Napoli è il vostro rivale più pericoloso?

«In campionato dovremo stare attenti anche a Inter, Milan, Roma e Udinese. Ma il Napoli ogni anno è migliorato e ci ha sempre messo in difficoltà». La Juve ha rinforzato soprattutto il centrocampo, ossia il reparto migliore. Sorpreso?

«No, perché quest’anno c’è la Champions e serve una rosa più ampia, soprattutto in mezzo dove si corre tanto e si vincono le partite. Asamoah e Isla saranno

utilissimi. E per quanto riguarda l’attacco, le nostre punte sono bravissime. Se arriverà un campione in avanti sarà benvenuto, ma dovrà sapere che la concorrenza è forte». Lei ha perso le ultime due finali giocate.

«Speriamo di invertire la rotta. Nel settore giovanile le ho vinte tutte, anche se non ho mai segnato. Ma chi fa gol non conta: basta vincere». Giovinco è maturato?

«A Parma ha dimostrato il suo valore. Stando con lui in Nazionale e in vacanza, ho notato che Sebastian non vedeva l’ora di ricominciare».

Dopo due settimi posti si aspettava che sarebbe cambiato tutto così in fretta?

«Sinceramente no. Abbiamo costruito lo scudetto giorno dopo giorno, col lavoro quotidiano. Siamo cresciuti tutti insieme ed è tornata la fiducia. Adesso dobbiamo confermarci a questi livelli».


GIOVEDÌ 9 AGOSTO 2012

Qui Napoli Cavani-Pandev cresce l’intesa Gargano fuori PECHINO Una decina di tifosi ha accolto il Napoli per l’allenamento pomeridiano allo stadio di Ciaohoung. La partitina ha avuto come protagonista la coppia di attacco. Goran Pandev (foto Liverani) ed Edinson Cavani, infatti, si sono mossi con

4

grande disinvoltura. L’allenatore Walter Mazzarri ha provato la migliore soluzione per il centrocampo, confermando Behrami nel ruolo di interno destro, mentre Inler sarà il centrale dinanzi alla difesa, con Marek Hamsik mezzo sinistro. Una decisione che costringerà Walter Gargano in panchina. Il centrocampista, dopo il diverbio e la successiva pace con l’allenatore, aspetterà il proprio turno così come farà anche Lorenzo Insigne, che ha dovuto lasciare il posto a Cavani. mi.mal.

CHE COSA SUCCEDE

NUMERI DI MAGLIA

Il 10 di Del Piero è senza padrone PECHINO E’ come se fosse lei, la maglia numero 10, a non volersi appoggiare sulle spalle di qualcun altro. Abituata dal 1995 a essere infilata da Alessandro Del Piero, è oggi senza padrone. La Supercoppa di sabato sarà così non solo la prima partita ufficiale della Juve senza il suo ex capitano, ma anche la prima in cui la maglia numero 10 non sarà nemmeno preparata dai magazzinieri. Semplicemente perché, sopra a quel numero, non c’è un nome da stampare.

« «

Adesso che lo scudetto ci ha ridato la fiducia dobbiamo restare su questi livelli

Scelta delicata I candidati non sono tanti e comunque hanno già detto più o meno esplicitamente di no. Andrea Pirlo è affezionato al 21, che ricorre in momenti importanti della sua vita, e non vuole cambiare. Claudio Marchisio ha ripetuto ieri che preferisce tenere l’8 con il quale è diventato grande. Mirko Vucinic balla tra l’amato 14 e il classico 9 dei centravanti. In realtà il 10 lo prenderebbe volentieri Sebastian Giovinco che lo

Il Napoli ci ha sempre fatto sudare. Giovinco non vede l’ora di cominciare

Sono attese nella giornata di domani le sentenze della Disciplinare. Le eventuali condanne saranno subito esecutive. Da quel momento gli avvocati avranno cinque giorni di tempo (due per le memorie, due per le repliche, uno per le controdeduzioni) prima del secondo processo.

S APPELLO Il 17 agosto la Corte di giustizia federale a sezioni unite (presidente Gerardo Mastrandrea) esaminerà le carte e da lunedì 20 si tornerà in aula. Il dispositivo della sentenza dovrebbe arrivare entro il 23 agosto, prima dell’inizio dei campionati.

S TNAS Le prime motivazioni arriveranno entro 15-20 giorni e a quel punto si potrà fare ricorso al Tnas del Coni.

Prenderebbe il numero 10?

Nei momenti bui non ha mai pensato che potesse essere lei uno dei problemi?

«In certe situazioni ti vengono tanti pensieri, anche quello di cambiare aria. Ma la forza di volontà e l’attaccamento alla maglia mi hanno portato a insistere. Anche per questo ci siamo goduti tanto lo scudetto,

«Ce l’avevo nelle giovanili, poi sono arretrato e mi sono affezionato all’8. La maglia numero 10 della Juve è stata indossata da campioni come Platini, Baggio, Del Piero, che con una magia riuscivano a emozionare i tifosi. Io non ho quelle caratteristiche e l’8 mi fotografa meglio. E a proposito di Del Piero, anche qui in Cina è molto amato e questo ci fa capire cosa rappresenti ancora adesso Alessandro, che con i suoi record deve essere uno stimolo e un esempio. A Vinovo mi ha fatto un grande effetto vedere il suo armadietto vuoto».

ha fatto capire chiaramente, però deve ancora convincere Antonio Conte. Sarà infatti dell’allenatore la scelta definitiva, proprio perché è delicata per una serie di comprensibilissimi motivi. Escludendo che la maglia non venga assegnata per un anno e nell’attesa del top player che potrebbe risolvere la questione (a Van Persie era stato promesso il 10 il giorno della sua gita a Torino, a Jovetic sarebbe assegnato volentieri anche perché l’8 caro al montenegrino ce l’ha Marchisio), c’è chi continua a sussurrare un nome decisamente alternativo: Gigi Buffon. Il portiere a Parma non aveva mai giocato con l’1, ma a Torino è sempre andato sul classico. Adesso a chi gli chiede se pensa di aggiungere uno 0 sulla maglia risponde con un divertito «sei matto», ma ai tifosi l’idea non dispiace. E l’impressione è che anche la maglia, a quel punto, si rassegnerebbe: le spalle di Gigi sono forti e ne reggerebbero il peso. gb.o.

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MERCATO PER DIFENSORE E TOP PLAYER SE NE RIPARLERÀ AL RITORNO DALLA CINA

Melo-Galatasaray sì, oggi Felipe a Istanbul A sinistra idea Oviedo GIULIO DI FEO

L’aveva detto, Felipe Melo, che non vedeva l’ora di giocarsi domenica la Supercoppa di Turchia contro il Fenerbahçe di Krasic. L’aveva detto, e lo farà: ieri ultimo allenamento a Torino, oggi volo per Istanbul e firma per il suo ritorno al Galatasaray. Non ancora a titolo definitivo, però, visto che i turchi e la Juve si sono accordati per un prestito oneroso da circa 2 milioni con diritto di riscatto fissato a 7. Una formula che per ora ingrassa poco il tesoretto, ma facilita una trattativa che si stava mettendo per le lunghe. Il giocatore ci aveva messo del suo, riducendosi l’ingaggio (spalmerà i restanti due anni di contratto su tre), ma il Galatasaray si era solo

Il centrocampista brasiliano Felipe Melo, 29 anni REUTERS

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CALCIOSCOMMESSE LE SENTENZE SLITTANO A DOMANI

Grazie al fuso poteva esserci anche Conte Se non ci fosse la procedura d’urgenza la squalifica partirebbe dopo la partita MAURIZIO GALDI ROMA

La Disciplinare pubblicherà sul sito federale domani mattina le sue decisioni. C’è la necessità — tutta della Federcalcio — di non creare ombre sulle varie manifestazioni delle sue componenti e questa mattina, a Firenze, vengono sorteggiati i calendari di Lega Pro. La curiosità Antonio Conte non

siederà sulla panchina della Juventus in occasione della Supercoppa di sabato a causa della squalifica di dieci mesi che gli sarà inflitta. Ma vale la pena ricordare che se non ci fosse stata la «procedura d’urgenza», il fatto che la sentenza fosse comunicata venerdì, avrebbe fatto entrare in vigore la squalifica soltanto sabato. Ma grazie al fuso orario Conte avrebbe cominciato a scontare lo stop a Supercoppa già giocata. Invece, visto che si tratta di un procedimento con «procedura d’urgenza e termini abbreviati», la sentenza è immediatamente esecutiva nel momento in cui c’è la pubblicazione del comunicato sul sito ufficiale della Figc. Saranno liberi di giocare Bonucci e Pepe, comunque, visto che per loro si andrà al proscioglimento. Retrocessioni Domani sicura-

gli abbracci, le feste, la gioia».

LA GAZZETTA DELLO SPORT

mente il presidente federale Abete sentirà quello della Lega di B, Abodi, per decidere cosa fare in attesa dell’appello davanti alla Corte di giustizia federale di lunedì 20. Si deve decidere se rinviare le partite della prima giornata che vedono impegnate Grosseto e Lecce. Le sentenze di secondo grado arriveranno il 23 e il campionato partirà il 25. Inoltre, c’è la possibilità che con procedura d’urgenza anche il Tnas possa decidere l’eventuale appello in sei giorni (ci sono i precedenti). Intanto Vicenza e Nocerina scaldano i motori: sono le prime due che salirebbero in B per la revisione della classifica.

Portanova e Di Vaio Anche la po-

sizione di Daniele Portanova dovrebbe essere ridimensionata dalla sentenza della Disciplinare. Per il calciatore dovrebbe scattare la derubricazione da illecito a omessa denuncia (del resto sempre ammessa dal calciatore). Dovrebbe risultare prosciolto invece Marco Di Vaio per la stessa partita (Bologna-Bari) e così l’attaccante potrebbe riprendere immediatamente l’avventura canadese. Per conseguenza al Bologna dovrebbe essere inflitta soltanto un’ammenda per l’omessa denuncia di Portanova (Palazzi aveva chiesto il -2). © RIPRODUZIONE RISERVATA

INCHIESTA DI BARI

Adesso tocca a Marco Esposito Guberti e Parisi (ma.gal.) Prosegue l’inchiesta della Procura di Bari su Bari-Treviso 0-1 del 2008; Piacenza-Bari 2-2 e Salernitana-Bari 3-2 del 2009. Ieri Caputo, Barreto e Lanzafame sono stati sentiti dal pm Dentamaro che, con Angelillis, è titolare dell’inchiesta, uno stralcio dell’inchiesta principale. Questo stralcio parte dall’ultimo degli interrogatori di Andrea Masiello, quello secretato, e che è quello più attendibile. Lunedì Micolucci ha confermato che quelle partite erano state combinate e quindi ora la credibilità di Masiello cresce. Entro fine mese i pm sentiranno anche Conte, che in quelle stagioni allenava il Bari, proprio per chiedere al tecnico se aveva avuto sentore di qualche cosa di strano. Ieri Barreto e Caputo dovrebbero aver negato ogni addebito. L’interrogatorio di Lanzafame, come gli altri, è stato secretato e il suo legale ha solo commentato che «ha chiarito la sua posizione». Oggi tocca a Parisi, Marco Esposito e Guberti.

IL C.T. SMENTISCE CONTATTI CON I BIANCONERI

parzialmente avvicinato ai 7 milioni che la Juve avrebbe accettato per chiudere (il riscatto all’origine era di 13). Poi la nuova formula, a cui i bianconeri hanno detto sì. Ora da piazzare restano Pazienza, Ziegler, Martinez e Iaquinta. Altre trattative Melo prende l’aereo oggi, Marot-

ta l’ha preso ieri. Destinazione Pechino, dove sabato c’è la Supercoppa. Il che implica che tutte le trattative riprenderanno al ritorno dalla Cina. Questione difensore: in attesa di capire cosa serve in base agli stop del resto del reparto, si fa il borsino dei nomi in ballo. Si tratta per Bruno Alves (ci sono pure Porto e A. Madrid), un incontro con l’Atalanta per definire Gabbiadini può essere l’occasione di approfondire pure il discorso Peluso, sempre aperta la pista Bocchetti. Anche davanti occhi aperti: sondato Llorente (A. Bilbao, scadenza 2013), Van Persie si allontana visto che sprintano quelle di Manchester, Dzeko piace ma dal City non si muove se non ne arriva un altro, Jovetic è un pallino ma per ora non si muove. A sinistra sotto osservazione Oviedo, costaricano dell’FC Copenhagen: fa sia il terzino che l’ala. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Prandelli: «Antonio deve restare E io non lascerò la Nazionale» Dai microfoni del Tg1 il commissario tecnico della Nazionale, Cesare Prandelli, lancia un messaggio chiaro: la dirigenza bianconera deve confermare Antonio Conte nel suo ruolo di allenatore, indipendentemente dai pronunciamenti della Procura federale. «Mi auguro che i dirigenti della Juve, al di là delle sentenze, lasceranno Conte come allenatore», ha detto Prandelli, che poi ha spiegato: «Conte ha la possibilità di poter continuare il suo lavoro: l’allenatore è impegnato soprattutto nel corso della settimana, poi se non c’è la figura in panchina ci sarà un secondo che sarà comunque

all’altezza». Secca la smentita delle voci circolate nei giorni scorsi in merito ad un suo presunto approdo in bianconero: «Io alla Juve? È solo fantacalcio, rimarrò ad allenare la Nazionale. Quando mi fanno questa domanda dico che l’impegno quotidiano mi manca, ma se dovessi tornare ad allenare un club lo farei all’estero». Il tecnico ha poi commentato la vicenda del maratoneta Alex Schwazer: «Ci sono troppe aspettative e alle volte i ragazzi non lo sopportano, alle volte mandano dei messaggi, dovevamo capirlo prima. L’emblema dei Giochi è Tania Cagnotto: le situazioni (è arrivata quarta, ndr) vanno gestite come ha fatto lei».


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

GIOVEDÌ 9 AGOSTO 2012

SERIE A SI RIPARTE COSI’ LE STATISTICHE DELL’ULTIMO CAMPIONATO CHI È IL PIÙ PRECISO NEI PASSAGGI? JAVIER ZANETTI

90,1

Javier Zanetti, oltre al grande contributo in termini di impegno e di grinta, è utile pure per la precisione delle giocate. E’ vero che il capitano dell’Inter non cerca il numero, va sul sicuro e non si prende rischi: tuttavia va sottolineato come il 90,1 per cento dei passaggi effettuati da Zanetti vada a buon fine. La percentuale è altissima. È come dire: date la palla al capitano, poi ci pensa lui a non perderla e a distribuirla nel modo migliore.

ANDREA BARZAGLI

89,1

Andrea Barzagli è stata una delle grandi sorprese, ovviamente in positivo, dello scorso campionato. Il difensore della Juve si è mosso con autorevolezza sia nella difesa a quattro sia nella linea a tre. E, a parte gli interventi tipicamente difensivi, sono da sottolineare le doti di impostazione messe in mostra da Barzagli. L’89,1 per cento dei suoi passaggi è risultato positivo. Tocchi corti, ma anche lanci a cercare il movimento delle punte.

88,4

4

Tutti a lezione di lanci dal professor Pirlo

I NUMERI

3198

Il regista della Juve sale in cattedra: effettua 414 passaggi lunghi, l’84,8 per cento sono perfetti. Dietro di lui Ledesma e De Rossi ANDREA SCHIANCHI

Di Andrea Pirlo si conosce praticamente tutto eppure lui, in ogni partita, riesce a stupire. Con un lancio millimetrico, con un’apertura alla cieca, con un pallonetto, con un tiro di rara precisione. Spiazza gli avversari, gli spettatori e pure i compagni. Fa cose che, come si dice in questi casi, agli umani sono impossibili. Poteva rimetterci nel passaggio dal Milan alla Juve e invece, ancora una volta, ha lasciato tutti a bocca aperta: in bianconero ha giocato, se possibile, meglio di quanto aveva fatto nei dieci anni rossoneri. Leader assoluto della squadra, padrone del campo e pure del pallone. E’ lui, nella Juve, a dettare i tempi della manovra, a chiamare i compagni all’assalto e al ripiegamento, a decidere il momento del pressing e dell’attesa. Un autentico allenatore in campo. Qualità Anche i numeri raccon-

tano il dominio totale di Pirlo. In tutto il regista ha effettuato 3198 passaggi, nessuno è sopra di lui. E pensate che il secondo in questa speciale classifica, Ledesma della Lazio, è distanziato di 832 lunghezze: un’enormità. Pirlo è in testa anche alla graduatoria dei lanci riusciti: 414. Secondo è sempre Ledesma, a quota 350. Il terzo è De Rossi a 303. Ma ciò fa la differenza, e che i numeri

La forza della Juventus, nella passata stagione, è stata soprattutto la capacità di impostare il gioco dalle retrovie. Antonio Conte, in sostanza, ha chiesto ai suoi ragazzi di iniziare da dietro la manovra, coinvolgendo quindi i tre difensori centrali, e poi di appoggiare a Pirlo per lo sviluppo offensivo e la rifinitura. Bonucci, dal cuore della difesa, ha sfornato molti passaggi, sia corti sia lunghi. Ottima la precisione: 88,4 per cento.

LEONARDO BONUCCI

i passaggi effettuati da Andrea Pirlo nello scorso campionato. E’ il leader della Serie A. Il secondo, Ledesma, è staccato a quota 2366.

2778 sono i passaggi riusciti di Andrea Pirlo. Tantissimi se si considerano i 3198 tentativi e se si considera che, spesso, lo juventino cerca la giocata difficile.

Cristian Ledesma, 29 anni, Lazio

Daniele De Rossi, 29 anni, Roma

non possono spiegare, è la qualità: Pirlo, ogni volta che tocca il pallone, inventa, crea qualcosa di pericoloso, dà un suggerimento o un assist ai suoi compagni d’attacco. I suoi rivali non raggiungono questi livelli, hanno altre caratteristiche, magari rischiano meno (e per questo sbagliano poco...), ma non sono decisivi come lo juventino. La forza di Pirlo sta nel rendere semplici cose che ai più risultano complicatissime. Basti pensare all’ultima genialata, il rigore a cucchiaio all’Europeo contro l’Inghilterra...

sce il dato relativo a Barzagli e Bonucci. I due difensori hanno dimostrato grande precisione (89,1 per cento il primo e 88,4 per cento il secondo) e in questo modo la Juventus ha quasi sempre potuto iniziare l’azione da dietro, costringendo gli avversari a rincorrere. Se a queste qualità si unisce il genio di Pirlo, è presto spiegata la supremazia dei bianconeri a centrocampo, cioè nel settore dove spesso si decidono le partite. Pirlo, su 3198 passaggi, ne ha azzeccati l’86,9 per cento. E anche questa è una cifra super. In giro, nel mondo, non ci sono giocatori come lui, e per il momento non si vedono possibili eredi.

Centrocampo Osservando le ci-

fre dei passaggi fatti e riusciti nell’ultimo campionato colpi-

Andrea Pirlo, 33 anni, alla seconda stagione con la Juve

© RIPRODUZIONE RISERVATA

5

sono i giocatori che, nello scorso campionato, hanno effettuati più di 2000 passaggi: Andrea Pirlo (3198), Cristian Ledesma (2366), Giorgio Chiellini (2227), Daniele De Rossi (2121) e Francesco Lodi (2101).

3

domande a... ARRIGO SACCHI ALLENATORE

«Un campione che è stato anche aiutato dai compagni» 1

Pirlo è certamente il miglior regista al mondo. Che cosa la colpisce di più di lui? «Alla Juve ha giocato su livelli ancora più alti di quelli raggiunti con il Milan. Ciò significa che Pirlo è un grande professionista in grado di rimettersi in gioco. Di lui impressiona la precisione nel passaggio e nel lancio, e pure la fantasia nella zona calda del campo».

2

Alla prima stagione con la Juve si è integrato subito ed è diventato il leader della squadra. «Soltanto i campioni ci riescono. E Pirlo è un autentico campione. Va aggiunto che i compagni hanno aiutato il suo modo di giocare. Con il continuo movimento, sia sulle fasce sia in attacco, gli juventini hanno sempre dato a Pirlo l’opportunità del passaggio. Per un regista è fondamentale la sincronia con i compagni».

3

Una curiosità: Pirlo è marcabile? «Solo con tutta la squadra, non con un uomo. Mi spiego: è il gruppo che deve limitare il raggio d’azione di Pirlo e non il singolo».

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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SABATO LA SUPERCOPPA ITALIANA

d

DAL NOSTRO INVIATO

MIMMO MALFITANO PECHINO (Cina)

HA DETTO

Quella cresta che porta in giro per il mondo ha destato curiosità anche qui, a Pechino, dall’altra parte del globo. L’entusiasmo delle teenagers, con gli occhi a mandorla, è tutto per Marek Hamsik e per quel suo taglio di capelli, davvero particolare. In tante, all’esterno del Workers’ Stadium, dove si allena il Napoli, si sono fatte fotografare con la maglietta azzurra numero 17, quella indossata dal talento slovacco. Insomma, il vero e proprio fenomeno di questa parentesi napoletana dedicata alla Supercoppa Italiana, è proprio lui, al di là del fascino che può trasmettere uno come Edinson Cavani, capocannoniere dei due mondi.

S su Mazzarri «Ha saputo trasmetterci il suo spirito battagliero e quel carattere deciso che non guasta mai, sul piano tattico stiamo crescendo con le sue idee»

Condizione super Vive un mo-

S su Lavezzi «Mi dispiace che sia andato via, ma nel calcio situazioni di questo genere ci stanno tutte. In compenso sono rimasti tutti gli altri»

Hamsik Marek alza la cresta: «Napoli, la Juve si batte» «Ci siamo già riusciti pochi mesi fa, quindi... Mazzarri? Da 9 in pagella»

mento di grande forma, Marek Hamsik. E sono in tanti ad aver scommesso su di lui come l’uomo della notte di Pechino, il castigatore della Juve. Una condizione che non rappresenterebbe una novità, perché il centrocampista slovacco ha già segnato 6 volte contro i bianconeri: 3 al San Paolo, 2 a Torino ed 1 all’Olimpico, nella finale di coppa Italia. «Nessuno è imbattibile, ma i bianconeri hanno sempre vinto lo scudetto. E poi, ogni sfida fa storia a sé e noi li abbiamo già battuti una volta, nella finale di coppa Italia, e speriamo di riuscirci di nuovo. Sarà una gara molto sentita dai due ambienti. La Juve ha fatto la storia del calcio italiano e per questo sarebbe ancora più emozionante batterla a distanza di 3 mesi. Sento dire che, sul piano psicologico, potrebbe essere stata condizionata dalla vicenda scommesse: io non ci credo affatto, perché quando si va in campo non si pensa a null’altro se non alla partita. Quindi troveremo un avversario motivatissimo», ha osservato il giocatore. Meriti Mazzarri È un Napoli

che và a mille. Una squadra che ha saputo redimere le voglie di squadre europee, ed anche importanti, come Bayern Monaco, Bayer Leverkusen,

Gazzetta.it

6

I gol di Hamsik alla Juve Lo slovacco, 25 anni, è andato a segno 3 volte al San Paolo, 2 a Torino e 1 all’Olimpico

Gazza

Tvf

Bordeaux e Sporting Braga, tutte sconfitte nelle amichevoli giocate a luglio ed in questo mese. E che vorrà dare continuità al lavoro fatto finora, provando a vincere questa Supercoppa. «Siamo ancora all’inizio della stagione, dobbiamo migliorare. Ma nelle amichevoli giocate finora, la squadra ha dimostrato di essere in buona condizione. Ed i meriti sono di Mazzarri che ha saputo trasmetterci il suo spirito battagliero e quel carattere deciso che non guasta mai. Sul piano tattico, stiamo lavorando sulle sue idee ed i risultati non sono mancati», ha ammesso Hamsik.

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Behrami: «Sarebbe la mia prima coppa..»

Mazzarri promosso Lo slovac-

co promuove il proprio allenatore: «Ci ha portato a grandi livelli ed è il terzo anno consecutivo che sta con noi. Se è rimasto tanto tempo vuole dire che il suo lavoro è stato apprezzato dalla società. A lui darei un bel 9». Una valutazione che non vuole dare a sé stesso, però: «Non ci penso nem-

« «

I bianconeri sono la storia del calcio italiano, soffiargli un trofeo ha un gusto unico Qualcuno dice che su di loro peserà il caso scommesse: io non ci credo

meno. Difficilmente giudico gli altri, immaginarsi, quindi, come potrei giudicarmi da solo». Il ciclo continua, dunque, anche se è andato via un giocatore come Lavezzi: «Mi dispiace, ma nel calcio situazioni del genere ci stanno tutte. In compenso sono rimasti tutti quanti gli altri ed in più ci siamo ritrovati in organico Lorenzo Insigne, un giovane talento che potrà fare grandi cose, oltre a Behrami e Gamberini. Il mio nuovo ruolo? Sono ritornato a centrocampo ed il mio rendimento è migliorato».

Valon Behrami, 27 anni MAFFIA DAL NOSTRO INVIATO

PECHINO (Cina)

Dalla Cina fino a Napoli, attraverso twitter: l’iniziativa voluta dalla società ha consentito a Behrami di ricevere centinaia di messaggi ai quali il neo centrocampista napoletano ha risposto con entusiasmo. Gli è stato chiesto quali fossero le sue sensazioni alla vigilia di questa Supercoppa e lui ha risposto: «Sono senz’altro positive. Ho una grande voglia di vincere un trofeo, per me sarebbe il primo. E poi, mi vengono i brividi soltanto a pensare alla festa che farebbero i tifosi», ha risposto. Sul compagno che l’ha impressionato di più, non ha avuto dubbi: «È arrivato solo da pochi giorni ma Cavani mi ha impressionato tanto, è un vero leader». E quello col quale ha legato di più? «Essendo svizzero e conoscendoli già, non ho avuto difficoltà con Dzemaili e Inler, così come pure con Pandev col quale ho giocato insieme alla Lazio». Sul suo trasferimento a Napoli ha concluso: «Ho accettato per l’importanza del progetto e della qualità della squadra. Giocare la prima volta al San Paolo è stato emozionante, è uno stadio che mi stimola molto». mi.mal. © RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA

MILAN-REAL MADRID E UNITED-BARCELLONA GUARDA GLI HIGHLIGHTS

MONTREAL E TORONTO GUARDA I PROTAGONISTI DEL GRANDE TENNIS

Il grande calcio d’estate sul sito rosa. Non perdere i gol, le giocate e le fasi più importanti delle due grandi sfide tra Rooney e Messi e tra i rossoneri e la squadra di Mourinho, nello scenario dello Yankee Stadium di New York

Il meglio del Masters 1000 di Toronto e del torneo Wta di Montreal, con la grande rimonta di Roberta Vinci contro la belga Wickmayer. Tutti i tornei sono in tempo reale, punto dopo punto, in diretta sul sito rosa


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

GIOVEDÌ 9 AGOSTO 2012

EUROPA LEAGUE RITORNO TERZO TURNO PRELIMINARE COSÌ IN CAMPO A SAN SIRO ORE 20.45

LE ALTRE PARTITE

EUROPA LEAGUE

Marsiglia e Steaua rischiano Domani il sorteggio a Nyon: entra in corsa anche la Lazio Steaua Bucarest e Marsiglia. Nobili a rischio nel ritorno del terzo turno preliminare di Europa League. I francesi ospitano i turchi dell’Eskisehirspor partendo dall’1 1 dell’andata. Servirà l’impresa alla Steaua, battuta in casa per 1 0 una settimana fa dallo Spartak Trnava. Tutto facile invece per le big. Il Liverpool ospita il Gomel forte dell’1 0 maturato in Bielorussia. L’Anzhi è di scena in Olanda, contro il Vitesse, sconfitto per 2 0 all’andata. Rischi ridotti anche per Twente, Hannover e Athletic Bilbao. Ribaltato il 3 0 dell’Arsenal Kiev al Mura: gli ucraini avevano schierato lo squalificato Matoukou e ripartono dallo 0 3 a tavolino. LA FORMULA Chi passa saprà domani la prossima

avversaria: a Nyon alle 13.30 c’è il sorteggio dei playoff (andata il 23 agosto, ritorno il 30) che daranno l’accesso alla fase a gruppi. L’Inter conta di esserci, la Lazio è già sicura. Mentre il Napoli sarà di scena solo dai gironi. In corsa anche le 15 squadre già eliminate dalla Champions.

TERZO TURNO PRELIMINARE

AND.

RIT.

Anzhi (Rus)-Vitesse (Ola) Kups (Fin)-Bursaspor (Tur) Arsenal Kiev (Ucr)-Mura (Slo) Dila (Geo)-Anorthosis (Cip) Bnei Yehuda (Isr)-Paok (Gre) Ruch (Pol)-Plzen (R.Cec) Apoel (Cip)-Aalesund (Nor) Tromso (Nor)-Metalurg Donetsk (Ucr) Kalmar (Sve)-Young Boys (Svi) Aik Solna (Sve)-Lech Poznan (Pol) Ried (Aut)-Legia Varsavia (Pol) Heerenveen (Ola)-Rapid Bucarest (Rom) Twente (Ola)-Mlada Boleslav (R.Cec) Steaua (Rom)-Spartak Trnava (Slo) Servette (Svi)-Rosenborg (Nor) Asteras (Gre)-Maritimo (Por) Gomel (Bie)-Liverpool (Ing) Genk (Bel)-Aktobe (Kaz) Horsens (Dan)-Elfsborg (Sve) Stella Rossa (Ser)-Omonia (Cip) Videoton (Ung)-Gent (Bel) Dundee Utd (Sco)-Dinamo Mosca (Rus) Eskisehirspor (Tur)-O. Marsiglia (Fra) St. Patrick’s (Irl)-Hannover (Ger) Hajduk (Cro)-INTER (Ita) Vojvodina (Ser)-Rapid Vienna (Aut) Athlethic Bilbao (Spa)-Slaven Koprivnica (Cro) Sarajevo (Bos)-Zeta (Mon) Admira Wacker (Aut)-Sparta Praga (R.Cec)

2-0 1-0 3-0 0-1 0-2 0-2 2-1 1-1 1-0 3-0 2-1 4-0 2-0 0-1 1-1 1-1 0-1 2-1 1-1 0-0 1-0 2-2 1-1 0-3 0-3 2-1 3-1 2-1 0-2

Oggi Oggi Oggi Oggi Oggi Oggi Oggi Oggi Oggi Oggi Oggi Oggi Oggi Oggi Oggi Oggi Oggi Oggi Oggi Oggi Oggi Oggi Oggi Oggi Oggi Oggi Oggi Oggi Oggi

RCS

Due debutti a San Siro Un Eurogala per scoprire la nuova Inter I migliori con l’Hajduk, pronto Coutinho Strama: «Ci manca ancora qualcosa» DAL NOSTRO INVIATO

LUCA TAIDELLI APPIANO GENTILE (Como)

Superata l’emozione del primo ingresso in «quello» spogliatoio, Andrea Stramaccioni nel marzo scorso impiegò mezzora a prendere in mano l’Inter. Ecco perché la prima europea e stagionale a San Siro lo tocca fino a un certo punto. Puntare in alto «Dal primo mese di lavoro - spiega il mister - ho tratto un buon feedback. Poi è chiaro che malgrado l’ottima prova di Spalato posso aver visto qualcosa che non va. Ma sfido chiunque a non avere problemi il 2 agosto. Ora lavoriamo per migliorare le cose che già vanno, ma soprattutto quello che non va. Sappiamo di dover lavorare e anche tanto, perché lo scorso anno siamo arrivati sesti». Milito, che gli siede accanto, guarda al bersaglio grosso: «L’Inter può puntare allo scudetto e ha il dovere di lottare su tutti i fronti, però aspettiamo la fine di agosto per capire quale sarà la rosa definitiva». Feeling, Leo e giovani In

questo senso anche a livello di mercato è una prima volta per Strama, che negli ultimi giorni - ieri compreso - ha lavorato più in sede che in campo. «Abbiamo una buona base, anche se manca qualcosina. Sono molto soddisfatto di come ci stiamo muovendo, ho contatti continui con Branca e Ausilio e la fortuna di avere un presidente con cui potere parlare anche di calcio. Mi assumo la responsabilità di ogni acquisto. E sino ad oggi non sono arrivati giocatori non gradi-

S Andrea Stramaccioni, 36 anni, è l’allenatore dell’Inter dal 26 marzo scorso, quando ha sostituito Claudio Ranieri PHOTOVIEWS

ti all’allenatore. Leonardo ingrato per aver preso Lavezzi e Lucas dopo tutto quello che Moratti ha fatto per lui? In fondo ha piazzato due bei dispetti pure al Milan...». Altrettanto delicata la scelta legata ai giovani in rosa. «Per ciascun ragazzo dovremo capire quale sarà il migliore progetto di crescita: chi può restare e chi trarrebbe vantaggio da un’esperienza lontano dall’Inter».

4 C’è una novità

INTER AVANTI SE Dopo il 3-0 dell’andata in casa dell’Hajduk Spalato, la squadra nerazzurra passa al turno successivo di Europa League se: vince con qualsiasi risultato pareggia con qualsiasi risultato perde con uno o due gol di scarto. Con lo 0-3 si va ai tempi supplementari ed eventualmente ai calci di rigore

sotto i piedi: ecco il prato con il rinforzo

Il terreno è stato rifatto in tempi record Venduti 25 mila biglietti, ingresso gratis per gli abbonati: lo stadio può riempirsi

provato martedì mattina, il tecnico non prevedi rischi o prudenza nemmeno nell’utilizzo eventuale di Silvestre e Samuel. E infatti il «Muro» dovrebbe essere in campo dall’inizio, con l’ex Palermo in panchina. «Prudenza ce la suggerisce la gestione dei giocatori», ha sottolineato il tecnico nerazzurro.

Ci sarebbe l’Hajduk... In tutto

questo, ci sarebbe anche la sfida di stasera contro l’Hajduk. Stramaccioni non si nasconde dietro a un dito: «Malgrado il 3-0 dell’andata, ci teniamo a vincere. Turnover? No, perché se ci qualifichiamo la gara successiva arriverà dopo due settimane (l’andata del playoff, il 23 agosto, ndr.), quindi non ho l’esigenza di gestire le energie. Anzi, una squadra nuova come la nostra ha bisogno che i reparti giochino il più possibile insieme». Ecco perché dovrebbe scendere in campo una squadra molto simile a quella vista a Spalato. Quasi identica a centrocampo e in attacco (dove comunque Coutinho dovrebbe prendere il posto di Palacio), mentre in difesa - non convocato Maicon - il baby Mbaye potrebbe prendere il posto di Jonathan a destra. Ballottaggio Samuel-Silvestre (ieri entrambi si sono allenati regolarmente, ma Strama ha spiegato che non verrà corso alcun rischio) per affiancare Ranocchia. Cui il tecnico dedica belle parole dopo il coinvolgimento nel calcioscommesse: «Sono non vicino ma di più ad Andrea. Siamo tutti con lui e gli staremo vicini sempre». Una grande squadra si costruisce anche così. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il filo sintetico con cui è stata rinforzata l’erba naturale BOZZANI

Evaristo Beccalossi, 56 anni, prova il nuovo campo per la Gazzetta BOZZANI ALEX FROSIO

COM’È FATTO

Se ne parla da un paio di mesi, finalmente ci si gioca. Il debutto casalingo dell’Inter è anche l’esordio del nuovo e rivoluzionario manto dello stadio Meazza, quello che promette di risolvere tutti i problemi «agrari» che da più di vent’anni affliggono i curatori del terreno di San Siro. Rinforzo Non è sintetico: la chiamano «erba rinforzata», perché su un fondo sabbioso di 20 centimetri il normale prato è stato poi iniettato con filo sintetico per rinforzare appunto l’erba naturale. Sono serviti 43.000 chilometri di filo, depositati in 15 giorni con turni anche di 20 ore al giorno dagli addetti della Desso, l’azienda olandese che nel mondo aveva già impiantato 470 campi di questo tipo (e ne sta preparando un altro alla Pinetina). E ora è il momento di giocarci. «Il nuovo terreno è ottimo», ha sottolineato ieri Stramaccioni: i suoi l’hanno

C’è gente La curiosità sull’erba rinforzata, tuttavia, è nulla in confronto a quella di vedere all’opera la nuova Inter. Nonostante la data che più estiva e vacanziera non si può, il Meazza avrà comunque un bel colpo d’occhio. Sono stati già venduti circa 25 mila biglietti, addirittura polverizzati i 4.500 messi a disposizione dei tifosi dell’Hajduk: «Credo sia una cosa bella. In Croazia avevo già commentato questo fatto — ha commentato Strama —. Vedere centinaia di nostri tifosi in una trasferta non agevole come Spalato ti fa capire quanto ci siano vicini. Con scudetti e Champions è più facile riempire gli stadi... Noi abbiamo avuto un’annata difficile, malgrado tutto tra noi c’è entusiasmo e loro sono con noi». Gli abbonati Ecco, lo stadio potrebbe essere anche più pieno del previsto, perché c’è la variabile legata agli abbonati. Sono oltre 23 mila e hanno diritto di ingresso gratuito per tutte le gare interne di coppa. Solo a stimarne meno della metà si arriva a 35 mila totali. Ecco perché l’Inter ha dovuto riaprire il secondo anello (in origine era chiuso come il terzo) con biglietti a 5 euro per il settore rosso. E tranquilli: sembra che si senta anche da lì il profumo dell’erba.

RCS

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GIOVEDÌ 9 AGOSTO 2012

Ramirez, parte l’assalto E si tratta per De Jong L’Inter per l’uruguaiano cala il jolly Juan. Oggi in sede l’agente dell’olandese. Intanto il Tottenham stringe per Julio Cesar re a Ramirez si potrebbe pensare a un prestito con diritto di riscatto agli emiliani e contro riscatto per i nerazzurri.

MATTEO BREGA LUCA TAIDELLI MILANO

Altra giornata affollata nella sede interista. In mattinata Stramaccioni ha fatto un ulteriore punto con il dg Fassone, il dt Branca e il ds Ausilio. Nel pomeriggio il tecnico ha tracciato il profilo degli uomini che servono. «Voglio gente funzionale al progetto. Un’individualità non cambia un impianto tattico, ma più che un centravanti cerchiamo un uomo con certe qualità, che vanno al di là del nome di grido. Quello lo si crea sul campo. Quando sono arrivato c’era grande scetticismo attorno a Guarin, ora viene reputato uno dei migliori centrocampisti del campionato. Mi serve un esterno offensivo, ma magari ne seguiamo quattro e voi ne sapete solo due, cioé Lucas e Robben. Un vice Milito che sappia giocare anche largo è difficile da provare. Quagliarella? È una seconda punta che può agire anche da esterno». Juan per Gastone Mentre vengo-

no monitorati anche Schurrle, Menez e Nenè, alla fine prevarranno le logiche di prospettiva che portano al 21enne Gaston Ramirez. Pronto l’assalto decisi-

Gaston Ramirez, 21 anni NEWPRESS

20

i milioni chiesti dal Bologna per Ramirez, che l’Inter valuta come primo rinforzo dopo il mancato colpo Lucas

Nigel De Jong, 27 anni AP

vo. Il Bologna chiede almeno 20 milioni, ma l’Inter sa che l’uruguaiano a Milano verrebbe di corsa e che ai rossoblù piacciono molto Longo e Juan. L’idea (visto anche il rischio squalifica di Ranocchia) era quella di tenersi il centrale, ma se diventa la chiave per arriva-

Svolta Julio, allungo De Jong Uscite a parte (sempre più vivo l’interesse del Tottenham per Julio Cesar, con gli Spurs che più che aspettare la risoluzione del contratto propongono uno scambio con alcuni elementi in esubero, tra cui Defoe, che però non convincono l’Inter), la priorità rimane comunque quella del centrocampista. Paulinho era il top della lista, ma il fresco rinnovo col Corinthians rende tutto più difficile a livello di contatti e di costi. C’è infatti una clausola da 15 milioni. Ecco perché è più facile chiudere per Nigel De Jong. Il 27enne del City ha il contratto in scadenza l’anno prossimo, quindi Mancini si «accontenterebbe» di 9 milioni. Il giocatore, che ora ne guadagna 2,5 (che salgono a 3,5 con i premi), chiede un contratto da 3 milioni. Oggi in sede è atteso il procuratore dell’olandese, Rodger Linse, per un primo contatto ufficiale. De Jong dovrà abbassare le pretese sull’ingaggio e non è esattamente un giovane di prospettiva, ma piace per l’esperienza internazionale (anche 61 presenze con l’Olanda) e per la duttilità. © RIPRODUZIONE RISERVATA

4

I NUMERI

14

i gol segnati da Lucas nel Brasilerao in 59 partite

5

gli anni di contratto con il Psg

3

i milioni netti a stagione che Lucas guadagnerà sino al 2017

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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IL COLPO MANCATO A PARIGI A GENNAIO

Ufficiale: Lucas per 43 milioni Psg a quota 145 ALESSANDRO GRANDESSO Twitter @calciofrancese PARIGI

Fine della telenovela. Ieri alle 19.12 è arrivato l’annuncio dal sito del club: Lucas Moura è del Psg; ha firmato un contratto fino al 2017, e si unirà ai nuovi compagni da gennaio. E così, dopo aver pescato Ibrahimovic, Thiago Silva, Lavezzi e Verratti dalla Serie A, spendendo 102 milioni, Leonardo si è preso pure l’oggetto dei desideri estivi dell’Inter, per altri 43 milioni, cui vanno aggiunti i 3 milioni di euro netti l’anno di ingaggio. Quasi uno sfizio, che suona forse come uno schiaffo per i nerazzurri. A Parigi infatti i soldi non sono un problema. Mentre le italiane in crisi fanno i conti in anticipo con il fair play finanziario dell’Uefa. Poco importa, il Psg di Ancelotti, per dirla alla Moratti, segue altre logiche: vincere tutto e subito. Per questo serve una squadra all’altezza che assomiglia a un «Dream team» ambizioso, ma anche obbligato a non deludere. I conti con Platini si faranno fra 2 anni. Nodo extracomunitario Il centrocampista del

Brasile, impegnato nei giochi londinesi, resta in prestito al San Paolo. Opzione imposta anche perché per ora il Psg ha già quattro extracomunitari in rosa. Ma una soluzione è già nell’aria: il serbo Milan Bisevac al Lione in prestito. Il Psg preferirebbe la cessione definitiva e in cambio anche il francese Anthony Reveillere, laterale destro con esperienza in Champions. Attese Bene prezioso per una squadra che della Champions è una delle attrazioni principali, se non una delle favorite, almeno sulla carta. Il Psg, dall’alto dei 145 milioni spesi in poco più di un mese, non può più fare cilecca. Il buon pareggio imposto in amichevole al Barcellona (2-2) il 4 agosto dà fiducia alla squadra di Ancelotti. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

GIOVEDÌ 9 AGOSTO 2012

CALCIO D’ESTATE

Pinzi shock: «È la paura v Due pericoli Spartak Mosca la forza dell’Udinese» e Dinamo Kiev «Il timore di retrocedere ci fa lottare sempre su ogni pallone Muriel? Se lavora come Sanchez farà faville con Di Natale»

identiKit & CARRIERA

CHAMPIONS LEAGUE DOMANI SORTEGGIO

TERZO TURNO PRELIMINARE

Cosa è mancato con l’Arsenal?

DAL NOSTRO INVIATO

FRANCESCO VELLUZZI UDINE

«Non aver fatto gol fuori casa. A Udine serviva un miracolo».

Quello che fino a qualche anno fa veniva definito come il cattivo per eccellenza della Serie A oggi è un saggio trentunenne che passa il tempo a giocare a tresette e burraco (altro che playstation) con gli inseparabili Domizzi e Coda. Non fraintendete: Giampiero Pinzi non si avvia alla pensione. Anche nella prossima stagione avrà un ruolo da titolare nel centrocampo dell’Udinese ed è più agguerrito che mai. Ma il primato dei cartellini gialli lo ha lasciato a Diego Perez (14 contro i 12 di Pinzi) del Bologna.

Ha cominciato la stagione fissando un traguardo: la finale di Coppa Italia. Perché?

Pinzi, che Udinese ha trovato alla ripartenza?

E’ Muriel il vostro affare?

«Perché è alla portata. Facendo bene in campionato entri in una buonissima posizione nel tabellone. Ci pensi un attimo e dici: vorrei vincere qualcosa, cosa posso vincere? La Coppa Italia sarebbe bella». Qual è l’assenza che pesa di più all’Udinese?

«Al di là del rapporto di amicizia che si è creato tra di noi, credo che l’Inter abbia fatto un affarone prendendo Samir Handanovic». «Ha qualità e velocità al di sopra della norma. Guidolin è la persona giusta per farlo esplodere. Ma se si paragona a Sanchez deve sapere che Sanchez era sempre il primo ad arrivare all’allenamento e l’ultimo ad andar via. Se ha voglia di sacrificarsi, Luis con Totò Di Natale può formare una grande coppia».

«Come al solito nuova, con tanti giovani, ma ormai sono abituato. La cosa più importante è che entrino presto in sintonia col nostro mondo e siano svegli». Ma gli italiani sono sempre meno...

«Vero, siamo un po’ pochini, ma l’obiettivo è vincere, non parlare e scherzare in romano o napoletano. Per quello ci siamo io, Domizzi e Coda. La società mette a disposizione tutto e attua una politica che ormai ci invidiano anche in Europa».

Giampiero Pinzi, 31 anni, all’Udinese dal 2000 (al Chievo 2008-10) PETRUSSI

Già l’Europa, tra pochi giorni c’è un’occasione irripetibile: il playoff di Champions. Pronti?

Dopo un quarto e un terzo posto c’è la consapevolezza di essere più forti?

E lei? È rimasto deluso da Prandelli?

«Più di tutti ci mancherà Handanovic. Un obiettivo per noi? La Coppa Italia»

«Stiamo lavorando bene. La Champions ho avuto la fortuna di giocarla due volte: con la Lazio di Eriksson, debuttai contro la Dinamo Kiev, e con l’Udinese di Cosmi. È una roba da brividi, giochi negli stadi veri, respiri un’atmosfera di festa perché ci sono i calciatori più forti del

mondo. È la cosa che ti fa restare in casa inchiodato alla tv il martedì e il mercoledì».

«No, non fa parte del nostro modo di pensare. È la paura la molla di tutto. Quella che ci ha fatto lottare su ogni pallone e non mollare mai. Lo scorso anno temevamo di dover lottare per la salvezza. A un certo punto ci abbiamo creduto tenendo lo stesso spirito».

«Ci speravo. Ma Prandelli aveva un gruppo collaudato e ha fatto bene a inserire Verratti che ha un futuro. Ho visto le partite tifando per l’Italia, resto un nazionalista convinto». Magari un giorno in azzurro ci giocherà suo figlio Riccardo, che ha 9 anni, ma è descritto come un fenomeno...

Dinamo Kiev (Ucr)-Feyenoord (Ola) Motherwell (Sco)-Panathinaikos (Gre) Bate Borisov (Bie)-Debrecen (Ung) Kiryat Shmona (Isr)-Neftçi (Aze) Molde (Nor)-Basilea (Svi) Sheriff (Mol)-Dinamo Zagabria (Cro) Ael Lymassol (Cip)-Partizan (Ser) Copenhagen (Dan)-Bruges (Bel) Maribor (Slo)-Dudelange (Lus) Anderlecht (Bel)-Ekranas (Lit) Slask (Pol)-Helsingborg (Sve) Celtic (Sco)-Hjk Helsinki (Fin) Cluj (Rom)-Liberec (R.Cec) Fenerbahçe (Tur)-Vaslui (Rom)

ANDATA 2-1 0-2 1-1 4-0 0-1 0-1 1-0 0-0 4-1 5-0 0-3 2-1 1-0 1-1

RITORNO 1-0 0-3 2-0 2-2 1-1 0-4 1-0 3-2 1-0 6-0 1-3 2-0 2-1 4-1

* Domani a Nyon sorteggio dei playoff di Champions League (in gioco l’Udinese) e di Europa League (con la Lazio e, di fatto, anche l’Inter che ha vinto 3-0 l’andata del terzo preliminare). Già qualificate alla fase a gruppi Juve e Milan (Champions) e Napoli (Europa League)

FABIO LICARI

Non c’è l’Arsenal come l’anno scorso, la Champions non sembra un traguardo impossibile, ma l’Udinese farà bene a guardarsi almeno da un paio di possibili rivali: Dinamo Kiev e Spartak Mosca. Domani a Nyon è già tempo di sorteggi dei playoff: chi supera il turno si qualifica ai gruppi. Dove sono già Milan (prima fascia) e Juve (terza). Adesso tocca a Guidolin. Champions Alla fase a gruppi sono già qualificate

22 squadre. Ne mancano 10. Cinque arriveranno dagli spareggi tra le squadre campioni nazionali e 5 dai playoff tra i «non» campioni. Proprio questa parte del tabellone è la più difficile: l’Udinese (coefficiente non esaltante) non è tra le teste di serie. In buona compagnia di Lilla, Malaga, Borussia Dortmund e Fenerbahçe. In prima fascia, invece, le più temibili sembrano Dinamo Kiev (con Veloso e Yarmolenko ha eliminato il Feyenoord ed è avanti nella preparazione) e lo Spartak Mosca (primo in Russia). Seguono, in ordine di difficoltà, Braga, Panathinaikos e Copenaghen. Se l’Udinese passa, andrà in quarta fascia.

«Appunto, ha 9 anni, ora va all’Udinese, ma è presto. Vado a vederlo perché lui è felice, ma non metto becco. Sa cosa mi preoccupa? Che a calcio vuol giocare pure l’altra figlia, Rebecca, che ha 4 anni».

Europa League Domani sorteggio anche di Europa League. Il Napoli è già nei gruppi. Devono qualificarsi invece Lazio e Inter (considerando una formalità il ritorno con l’Hajduk). Entrambe teste di serie, dovranno guardarsi da Metalurg, Dinamo Mosca, Legia Varsavia e soprattutto dall’Anzhi di Eto’o (tutte vicine alla qualificazione dopo l’andata).

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TELEVISIONE PRESENTATA LA NUOVA STAGIONE

Sky, il pallone in diretta Ecco come, dove e quando Partite sette giorni su sette. E a giugno la Confederations Cup con gli azzurri DAL NOSTRO INVIATO

VINCENZO MARTUCCI twitter@vincemartucci LONDRA

Lunedì: Premier League più Serie B; martedì: Champions League; mercoledì: Champions League; giovedì: Europa League; venerdì: anticipo di serie B; sabato: serie A e B; domenica: Serie A e B, e Premier League. Dalle 2000 ore di diretta dell’Olimpiade a quelle di calcio, e per sette giorni su sette, in esclusiva, e in HD. Sky Sport prende il testimone dai Giochi di Londra ancora in corso e rilancia già oggi il calcio per 12 mesi. Con

il preliminare di ritorno della grande novità, l’Europa League, a San Siro con Inter-Hajduk Spalato, e un’offerta completa dei grandi tornei europei: dalla Champions League alla Premier League (255 partite live), alle coppe sudamericane (34 match della Libertadores, 25 di Copa Sudamericana). alla Confederations Cup con l’Italia il prossimo giugno.

LA SETTIMANA SKY

Motori Dopo l’Olimpiade, e

aspettando il calcio (con oltre 1500 partite in diretta e in Alta Definizione), Sky prepara a marzo lo sbarco in F1 (e dal 2014 quello nel MotoGP per 5 anni), tutti i Gran Premi della «nazionale rossa» (la Ferrari), dei quali 11 in esclusiva. E intanto ripropone l’offerta di 1.700 eventi live, dall’Nba di basket americano ai 14 maggiori tornei di tennis (i 4 Slam e i 9 Masters 1000), i migliori eventi di ciclismo (Tour, Giro, Vuelta, classiche del Nord), tutto il golf europeo e mondiale, gli sport americani e il grande rugby, con il Sei Nazioni e il nuovissimo «Rugby Championship».

Gli ascolti L’Olimpiade sui 12

canali in Alta Definizione di Sky Sport HD è stato un successo di qualità, contenuti e tecnologia. Ottima audience per una tv a pagamento. La diretta della cerimonia d’apertura: 820 mila spettatori medi, 6,3% di share, quasi 2 milioni unici, oltre il 40% di permanenza. Il nuoto: 1 milione di spettatori medi complessivi, il 5,15% di share e 1 milione e 150 mila unici per i 400 di Federica Pellegrini. Il picco del

31 luglio: 320 mila spettatori medi e il 3,72% di share, con 1 milione 200 mila della finale dei 200 stile libero della Pellegrini, il 5,74% di share e quasi 2 milioni di spettatori unici, rimasti davanti alla tv fino alla fine dei 3 minuti della gara (99% di permanenza). Il fantastico Usain Bolt nella finale dei 100: 950 mila spettatori medi complessivi, con il 5,52% di share (oltre 3 milioni gli spettatori unici).

GDS

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L’OPINIONISTA

Vialli: «Juve la più forte Vedrei Ale in Inghilterra» LONDRA (v.m.) «I talent», gli opinionisti ex atleti di Sky, si punzecchiano fra loro, da Mauro a Bergomi, da Peruzzi a Costacurta, a Gianluca Vialli. Che scommette sul Brasile, non solo campione olimpico: «È una squadra fortissima, lo sarà ancora di più fra due anni». Dribbla il caso Conte, non lo scandalo scommesse: «Provo tristezza, aggrappiamoci alle cose buone, la Nazionale e l’ultimo campionato. Che credo pulito». Lancia la Juve: «Il campionato si preannuncia incerto, con giocatori giovani e già tosti, come Destro, Insigne e Longo. La Juve squadra da battere, molto brava anche a gestire situazioni non ideali. L’allenatore è meglio averlo, questa situazione potrebbe disturbare, ma penso che la Juve abbia già pianificato in caso di squalifica e saprebbe fare bene lo stesso». L’outsider? «La Roma di Baldini: lo conosco, so qual è la filosofia, gli ho mandato un messaggio quando ha fatto la scelta dell’allenatore, condividendola. È una squadra che

Gianluca Vialli, 48 anni ANSA intriga. Come dice Franco, non è l’obiettivo che si raggiunge che rende felici, ma il percorso». Attenti: «Ci sarà il colpo più grosso del mercato, fra Juve, Inter e Milan». E Del Piero: «È ancora competitivo, lo vedrei bene in Inghilterra: Liverpool, Chelsea o Tottenham». Lui festeggia i 10 anni record nella stessa squadra, Sky.


GIOVEDÌ 9 AGOSTO 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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CALCIO D’ESTATE GALATASARAY FIORENTINA

sto. E dire che pochi minuti prima, nell’intervallo, Emiliano aveva raccontato l’emozione provata indossando la fascia di capitano.

1 0

PRIMO TEMPO 0-0 GIUDIZIO 77 GALATASARAY (4-4-2) Muslera; Ebouè (dal 38’ s.t. Ujfalusi), Kaya, Dani, Balta; Altintop (dal 29’ s.t. Ortega), Colak (dal 24’ s.t. Cullo), Inan (dal 5’ s.t. Kurtulus), Baytar (dal 37’ p.t. Amrabat); Ates (dal 1’ s.t. Bulut), Elmander (dal 18’ s.t. B. Yilmaz). ALLENATORE Terim. FIORENTINA (3-5-2) Viviano (dal 4’ s.t. Lupatelli); Roncaglia, Gonzalo Rodriguez, Nastasic; Cassani (dal 38’ s.t. Camporese), Borja Valero (dal 28’ s.t. Romulo), Olivera (dal 20’ s.t. Lazzari), Aquilani (dal 33’ Della Rocca), Vargas (dal 1’ s.t. Pasqual); Jovetic (dal 38’ s.t. Cerci), El Hamdaoui (dal 20’ s.t. Ljajic). ALLENATORE Montella. ARBITRO Kalkavan (Turchia).

Viviano, 26 anni, si era infortunato allo stesso ginocchio il 23 luglio 2011 IPP

Lacrime Viviano: guaio muscolare Fiorentina k.o. Vince il Galatasaray. Il portiere subisce gol ed esce in barella: rischia un mese di stop DAL NOSTRO INVIATO

LUCA CALAMAI ISTANBUL

Una coltellata al cuore. 2’28" del secondo tempo: il nuovo entrato Umut Bulut calcia in porta da trenta metri. Sembra una conclusione innocua. Emiliano Viviano si imposta per bloccare la palla ma, al momento di intervenire, ha un gesto innaturale. Come una scossa elettrica. La sfera gli scappa via, si

impenna e termina in rete. Un attimo dopo il portiere è a terra. E urla. Nastasic è il primo che si avvicina. Il talento slavo si mette le mani nei capelli. Poi arriva lo staff e, purtroppo, la barella. Il medico viola gli applica la borsa di ghiaccio al ginocchio sinistro (quello operato). Montella chiama il cambio inserendo Lupatelli mentre il ragazzo della curva Fiesole esce in barella. Le mani sugli occhi. Fatih Terim lo accarezza quando il portiere

passa davanti alla panchina del Galatasaray. Lo staff medico parla di «sollecitazione muscolo-tendinea al flessore della coscia sinistra», responso che scongiura problemi più gravi ai legamenti e all’articolazione. I tempi di recupero, che potranno essere precisati solo dai prossimi esami, vanno dalle 2 alle 6 settimane. Comunque sia, ennesimo colpo di sfortuna per il portiere, che perde la Nazionale per la sfida con l’Inghilterra del 15 ago-

NERAZZURRI K.O. CON LA CREMONESE FINISCE 2-0

2-0 AI BASCHI

L’Atalanta è sconfitta ma ritrova Stendardo

Rosi gioca subito Il Parma stende la Real Sociedad

GUIDO MACONI AZZANO SAN PAOLO (Bergamo)

La Lega Pro si conferma indigesta per l’Atalanta. Dopo il pareggio con il Renate e la sconfitta con il Lumezzane, ecco che anche la Cremonese passa 2-0 e si guadagna la sua giornata di gloria. Il bilancio è di nessun gol fatto contro le tre squadre di terza serie e ci sarebbe da preoccuparsi se il periodo e la preparazione non consigliassero più prudenza nei giudizi. La gamba infatti è ancora pesante, mentre la Cremonese ha già giocato in coppa Italia. Duello Schelotto-Sales Così i gri-

giorossi fanno un figurone con i gol di Le Noci su rigore e il contropiede finale di Magallanes, mentre l’Atalanta si consola ritrovando Stendardo e riproponendo un voglioso Gabbiadini, impiegato per la prima volta in questo precampionato dopo essere stato congelato in vista del passaggio al Bologna. Bello il duello Schelotto-Sales nel primo tempo, mentre nella ripresa il più vivace è parso Scozzarella anche se i nerazzurri sono stati poco incisivi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

PROTESTA DEI TIFOSI DISABILI PER I POSTI

IN FORMA

Cantiere aperto Vince il Galata-

MARCATORE Umut Bulut (G) al 3’ s.t.

NOTE Spettatori 30.000 circa. Tiri in porta: 5-2; tiri fuori: 4-3; angoli: 6-2; fuorigioco: 1-3. Recuperi. Primo tempo 1’; secondo tempo 3’.

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Ezequiel Schelotto, 23 PHOTOVIEWS ATALANTA-CREMONESE 0-2 PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORI Le Noci su rigore al 24’, Magallanes al 46’ s.t. ATALANTA (4-4-2) Consigli (dal 1’ s.t. Frezzolini); Matheu, Lucchini (dal 1’ s.t. Stendardo), Manfredini (dal 1’ s.t. Ferri), Brivio (dal 1’ s.t. Bellini); Schelotto (dal 1’ s.t. Raimondi), Kone (dal 1’ s.t. Scozzarella), Cazzola, Moralez (dal 15’ s.t. Mologni); Tiribocchi (dal 1’ s.t. Parra), Denis (dal 1’ s.t. Gabbiadini). All. Colantuono. CREMONESE (4-3-3) Grillo (dal 37’ s.t. Quaini); Cangi (dal 18’ s.t. Carlini), Moi, Giorgi (dal 18’ s.t. Visconti), Sales; Sambugaro (dal 18’ s.t. Previtali), Degeri (dal 18’ s.t. Fietta), Baiocco (dal 1’ s.t. Djuric); Filippini (dal 18’ s.t. Magallanes), Marotta (dal 18’ s.t. Le Noci), Martinez. All. Brevi. ARBITRO Tardino di Milano.

PARMA Prima la presentazione di Aleandro Rosi, poi l’amichevole con la Real Sociedad. «Il Parma ha creduto in me. Grazie alla Roma che mi ha liberato e un saluto a Totti» le prime parole di Rosi. In partita Donadoni ha provato Ninis interno, bene Pabòn Amauri in attacco. Qualche problema in mediana. Il gol del Parma da corner: Ninis calcia e Lucarelli colpisce di testa. Nella ripresa debutta Rosi. Per il raddoppio del Parma bisogna aspettare l’ultimo secondo: contropiede di Belfodil e Morrone insacca. Sandro Piovani PARMA-REAL SOCIEDAD 2-0 MARCATORI Lucarelli al 34’ p.t.; Morrone al 45’ s.t. PARMA (3-5-2) Mirante (dal 1’ st Pavarini); Zaccardo (dal 24’ p.t. Santacroce), Paletta, Lucarelli (dal 32’ s.t. Fideleff); Biabiany (dal 18’ s.t. Modesto), Ninis (dal 32’ s.t. Morrone), Valdes (dal 33’ s.t. Chibsah), Parolo (dal 15’ s.t. Acquah), Gobbi (dal 15’ s.t. Rosi); Pabòn (dal 15 st Belfodil), Amauri (dal 15’ s.t. Pellè). All. Donadoni REAL SOCIEDAD (4-3-3) Bravo; Estrada, Ansotegi, Martinez (dal 10’ s.t. Mikel), De La Bella; Bergara, Elustondo (dal 26’ s.t. Pardo), llarramendi; Vela (dal 1’ s.t. Prieto, dal 32’ s.t. Jose Angel), Agirretexe (dal 26’ s.t. Ifran), Griezmann (dal 35’ s.t. Sarpong). All. Montanier

saray grazie a questo gol-maledetto ma il risultato conta poco. Davanti alla panchina di Montella si potrebbe issare il cartello «lavori in corso». La Fiorentina è un cantiere aperto: nuovo schema (3-5-2), nuovi giocatori e nuova idea tattica. Ci vorrà tempo per mettere insieme questo mosaico. E ci vorranno anche le gambe giuste, quelle che Jo-Jo e compagni ora non hanno visti i tempi della preparazione. E allora bisogna accontentarsi di cogliere delle sensazioni. Ad esempio, nella difesa a tre, fa una bella figura Facundo Roncaglia. L’argentino ricorda il primo Cordoba, tutto grinta e nervi. A volte commette qualche fallo di troppo (bisogna spiegargli che gli arbitri italiani sono diversi dai sudamericani) ma i numeri ci sono. Borja Valero e Aquilani C’era anche grande curiosità per la prima vera esibizione di Borja Valero e Aquilani. I due soffrono il grande pressing di un Galatasaray già in clima Coppa. Ma provano a cercarsi e, spesso, a scambiarsi posizione. L’ex Villarreal sembra più avanti dal punto di vista fisico ma è ancora alla ricerca della giusta posizione. C’é un dato interessante: i compagni cercano molto Valero e questo a testimonianza che lo spagnolo oltre ai piedi buoni ha anche personalità. Aquilani che porta sulle spalle la maglia numero 10, numero pesante nella storia della Fiorentina, parte da mezzala e finisce come regista davanti alla difesa. Montella su questo fronte può essere soddisfatto, tutti lottano su ogni pallone. Compreso Jo-Jo. Il fenomeno slavo centra la traversa nel finale di gara dopo aver servito a El Hamdaoui una palla che doveva essere solo spinta in rete. Jovetic ha veramente una marcia in più. È normale che i Della Valle lo abbiano dichiarato incedibile. Anche per trenta milioni.

S Facundo Roncaglia Difensore tutto nervi, esplosivo quando si lancia in velocità. Dimostra di essere ancora più prezioso con il reparto schierato a tre

i

Tifosi del Pescara incatenati davanti allo stadio

Debutto in casa il Pescara fa 0-0 Bene Brugman DAL NOSTRO INVIATO

GAETANO IMPARATO PESCARA

IN RITARDO

S Juan Manuel Vargas L’idea era di metterlo in mostra alla ricerca di compratori. Non è stata una buona idea. Lo spot-Vargas è fallito

Dal bagno di folla per la festa promozione in A alla presentazione della squadra, ieri sera, senza folla né code ai varchi se non una cinquantina di disabili, in carrozzina che, incatenatisi all’ingresso, protestavano per la riduzione dei biglietti in loro favore per il prossimo torneo di A. Il Pescara di Stroppa debutta nel suo stadio con ben otto degli undici titolari artefici del salto di categoria. Weiss e Bjarnason acciaccati, l’attaccante dei sogni (Vossen del Genk) che ancora tentenna, solo Jonathas (ex Brescia) che sfila col resto della squadra rappresenta la novità della serata, dopo un lungo tira e molla contrattuale dal lieto fine. Bene Brugman, l’inizio è interessante e trascina un po’ il tridente. Ma i primi 35’ sono noiosi, Colucci dà un senso alla serata con una bordata su punizione da 30 metri con palla sul palo e un successivo tiro a giro insidioso. Il Levante strappa ancora applausi. La ripresa cambia le carte in tavola ma non ravviva i 4552 paganti. Conferme per l’ottimo Ragusa e debutto del tanto atteso Quintero (nei 10’ finali). Domani sera c’è il Genoa. © RIPRODUZIONE RISERVATA

PESCARA-LEVANTE 0-0 PESCARA (4-3-3) Anania (Perin dal 1' s.t.); Zanon (Crescenzi dal 1' s.t.),Romagnoli, Capuano, Balzano; Nielsen (Quintero dal 37' s.t.), Colucci, Cascione (Bjarnason dal 14' s.t.); Caprari (Ragusa dal 14' s.t.), Abbruscato (Chiaretti dal 14' s.t.), Brugman (Celik dal 14' s.t.). All. Stroppa. LEVANTE (4-2-3-1) Navas; Ivan (Pallardo dal 14' s.t.), Rodas, Navarro (Ballesteros dal 1' s.t.), Nikos (Jero dal 40' s.t.); Diop (Rios dal 28' s.t.), Michel (Roger dal 35' s.t.); El Zhar (Juanlu dal 28' s.t.); Ruben (Iborra dal 14' s.t.), Serrano (Barquero dal 28' s.t.); Koné (Angel dal 1' s.t.). All. Martinez ARBITRO Damato di Barletta.

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SECONDO SCIVOLONE IN CASA PERDE CON IL THUN

BOLOGNA AMARO 3-1

Bergessio sfortunato Il Catania s’inchina 1-0

Contro l’Istra non basta il gol di Acquafresca

FRANCESCO CARUSO CATANIA

Alla prima uscita davanti al suo pubblico, il Catania colleziona la seconda sconfitta estiva. La prima fu a Desenzano contro il Vicenza, stavolta subisce al Cibali. Evidentemente al Thun le siciliane portano bene. Gli svizzeri l’anno scorso, proprio in questo periodo, eliminarono il Palermo dall’Europa League, al turno preliminare. Gli elvetici passano subito su punizione di Zuffi e inserimento tempestivo di Ngamukol approfittando di una uscita ritardata di Andujar che rimane a metà strada.

Gonzalo Bergessio, 28 anni LIVERANI

qualcuno che riesca a far gol da qui a qualche settimana. © RIPRODUZIONE RISERVATA

CATANIA-THUN 0-1 PRIMO TEMPO 0-1

Che sfortuna Anche sfortunata

la squadra di Maran che colpisce 2 volte la traversa con Bergessio. La prima volta al termine di una buona triangolazione con Castro (uno dei più in palla) e il centravanti a tu per tu col portiere. Pochi minuti prima del riposo su angolo di Barrientos, questa volta di testa, il numero 9 rossazzurro centra nuovamente il montante. Il pareggio sarebbe stato più giusto, ma le sconfitte d’agosto non lasciano segni, sarà più importante trovare

MARCATORI Ngamukol al 12’ p.t. CATANIA (4-3-3) Andujar (dal 1’ s.t. Terracciano); Alvarez, Legrottaglie, Bellusci, Capuano (dal 1’ s.t. Marchese); Izco (dal 30’ s.t. Salifu), Lodi, Almiron (dal 24’ s.t. Biagianti); Barrientos (dal 12’ s.t. Antenucci), Bergessio (dal 12’ s.t. Morimoto), Castro (dal 24’ s.t. Doukara). All. Maran. THUN (4-4-2) Faivre (dal 1’ s.t. Moser); Reinmann, Matic (dal 1’ s.t. Maniere), Schindelhof, Wittwer (dal 1’ s.t. Luthi); Ferreira, Battig (dal 1’ s.t. Demiri), Hediger (dal 1’ s.t. Salamand), Zuffi (dal 1’ s.t. Steffen); Ngamukol (dal 1’ s.t. Schneuwly), Schirinzi. All. Challandes. ARBITRO Gervasoni di Mantova.

(n.z.) Secondo k.o. per il Bologna, in ritardo di condizione. A Novigrad i rossoblù cedono 3 1 all’Istra (A croata). Gara in salita dopo 10’, quando un’incertezza di Natali causa un rigore; sull’1 0 Curci esce (risentimento agli adduttori) e poco dopo Stojanovic non può nulla su un colpo di testa. Nella ripresa un assist di Ramirez propizia il gol di Acquafresca, che poi manca il pari: chiude i conti un tiro croato da fuori. Applausi dei 60 ultras rossoblù all’ingresso di Portanova, capitano sub iudice. Sabato l’NK (terza divisione). ISTRA-BOLOGNA 3-1 MARCATORI Bacelic al 10’ su rig., Sharbini al 29’ p.t., Acquafresca al 15’, Tankov al 42’ s.t. ISTRA (4-2-3-1) Prskalo (dal 1’ s.t. Radosevic); Cagalj (dal 1’ s.t. Ljubovic), Milic (dal 1’ s.t. Zgbralic), Susic (dal 17’ s.t. Antolic), Budicin (dal 1’ s.t. Jerkovic); Bacelic (dal 17’ s.t. Tankovic), Sharbini (dal 17’ s.t. Prelcec); Krizman (dal 1’ s.t. Ottochian), Blagosevic (dal 17’ s.t. Blatelic), Prgomet (dal 1’ s.t. Roce); Jugovic (dal 1’ s.t. Havojic). All. Panic. BOLOGNA (3-4-2-1) Curci (dal 23’ Stojanovic); Antonsson (dal 33’ s.t. Portanova), Natali (dal 1’ s.t. Carvalho), Cherubin; Garics (dal 1’ s.t. Motta), Taider, Perez (dal 1’ s.t. Guarente), Abero (dal 1’ s.t. Morleo); Ramirez, Diamanti (dal 33’ s.t. Pasquato); Acquafresca. All. Pioli.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

GIOVEDÌ 9 AGOSTO 2012

CALCIO D’ESTATE

v Nuova Under 21

CONVOCAZIONI OLANDA A FERRAGOSTO

identiKit & CARRIERA

Romero «Ero pronto a rimanere alla Samp anche in B»

Devis Mangia, 38 anni, tecnico dell’Under 21 EIDON FABIO BIANCHI twitter @fabiowhites

Il portiere argentino: «In Italia sto migliorando. Voglio aprire un ciclo con i blucerchiati» DAL NOSTRO INVIATO

FILIPPO GRIMALDI BAD KLEINKIRCHHEIM (Austria)

C’è un grande avvenire dietro le spalle di questo ragazzone silenzioso (mai un’intervista, prima di ieri, da quando è arrivato in Italia), numero uno della nazionale argentina, che quasi un anno fa accettò l’offerta della Sampdoria appena caduta in B. Contro ogni logica, all’apparenza. Ma non secondo lui, che spiega scelte (di ieri), certezze (di oggi) e speranze (di domani). «Dopo quattro anni in Olanda, dov’ero molto cresciuto nel gioco con i piedi, volevo migliorarmi sul piano tattico e nelle uscite. In Italia questo aspetto è molto curato. Rifarei la scelta, e sarei rimasto alla Samp se non fosse stata promossa». Con quali ambizioni si prepara

al debutto in A?

«Vorrei aprire un ciclo con questa maglia. Se la mia famiglia sarà d’accordo, spero di restare a lungo a Genova». Saranno sette i portieri titolari stranieri in A. Cosa significa?

«I numeri uno che arrivano dall’estero stanno crescendo, e la scuola dei preparatori italiani fa il resto. Guardate i risultati di Julio Cesar all’Inter, o i progressi di Handanovic a Udine». Ha avuto paura di perdere la nazionale scendendo in B?

«Grazie a Dio siamo stati promossi. È stata una mia scommessa, sapevo che non sarebbe stato facile per l’Argentina continuare a puntare su un portiere che giocava in B. Qui ho ottimi maestri, da Chimenti a Peruzzi, sino a Ferrara, senza dimenticare Sardini l’anno scorso».

Mangia riparte senza le stelle

Fra i (tanti) argentini d’Italia su chi punta?

«Mi piacciono Pereyra e Lamela: sono molto bravi, ma possono migliorare. Per non dire dei soliti Milito, Palacio, Cambiasso e Zanetti: hanno già vinto tutto, continueranno a farlo». Le hanno spiegato la crisi inte-

SALTA LO SCHALKE

Obiang si ferma, la caviglia è k.o. Obiang, k.o. nel test di ieri, ha riportato una distorsione alla caviglia destra. Salterà il test di domani con lo Schalke: si punta a recuperarlo in Coppa Italia. L’attaccante Mauro Icardi è stato convocato nell’Argentina U20 per la sfida del 14 con la Germania.

Nessun perdono (per ora), tante assenze «forzate» e di conseguenza molte new entry. Parte così la nuova Under 21 di Devis Mangia che avrà nel test di ferragosto con l’Olanda (17.30) il primo termometro. Ieri le prime convocazioni e salta all’occhio più chi non c’è di chi c’è: Verratti, Destro, El Shaarawy e Gabbiadini. Il motivo è semplice: hanno fatto il salto di qualità. Si sapeva che i primi due sarebbero stati chiamati da Prandelli, ma a questo punto si può pensare che anche il milanista e l’atalantino faranno parte, almeno per il raduno agostano, della nazionale maggiore.

rista del campionato scorso?

«No, ma dopo aver vinto tutto con Mourinho, so che la loro intenzione è di proseguire su quella strada».

Entra il Sassuolo Tra gli esordienti, due del Sas-

Zoff ha avuto parole importanti per lei.

suolo: il difensore Frascatore e il centrocampista Laribi. Uno dall’estero: Sala dell’Amburgo (13 presenze, 1 gol). Poi Sampirisi (Genoa) e Masi (Juve). A parte i vice di Mangia (secondo Cozzi, assistente Nunziata), lo staff resta invariato col preparatore atletico Moretti, Castellini preparatore portieri e i medici De Carli e Costabile.

«E la cosa mi inorgoglisce. Ci sono, però, tanti portieri più forti di me, io guardo solo al sottoscritto». Il suo compagno Tissone, traduttore di questa intervista, scherza dicendo che l’anno scorso lei non ha mai parlato perché lui non c’era...

I convocati I giocatori dovranno trovarsi domani

«La verità è che sono riservato, non mi piace parlare. Non uso Twitter, non ho un profilo su Facebook. Faccio il portiere, e basta. E se tutti in squadra ci daremo una mano, questa Samp non dovrà avere paura di nessuno».

PORTIERI Bardi (Novara); Colombi (Modena), Perin (Pescara). DIFENSORI Caldirola (Cesena), Capuano e Crescenzi (Pescara), Donati (Inter), Frascatore (Sassuolo), Masi (Juventus), Romagnoli (Pescara), Sampirisi (Genoa). CENTROCAMPISTI Florenzi (Roma), Insigne (Napoli), Laribi (Sassuolo), Marrone e Rossi (Juventus), Sala (Amburgo), Saponara (Empoli), Viviani (Padova). ATTACCANTI De Luca (Varese), Immobile (Genoa), Longo (Inter), Paloschi (Chievo).

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all’«Air hotel Linate» di Novegro di Segrate (Mi). Partenza il 13 per l’Olanda.

test in agenda

ANTICIPO DI A MATCH MOLTO TIRATO

3-1 AL PERUGIA

4-2 AL LANCIANO

ALLE 18

Cagliari ok con Larrivey Ma il Chievo non sfigura

Siena in rimonta A segno Rosina, Neto e Calaiò

Poker del Genoa E Immobile non si ferma più

Il Torino sfida il Getafe: esame finale per Brighi

PERUGIA (a.m.) Vittoria in rimonta del Siena, costretto a inseguire un ottimo Perugia, in vantaggio con un contropiede di Rantier. Ci ha pensato un vivace Rosina a riportare il punteggio in parità. Sorpasso bianconero grazie a Neto, puntuale nel deviare di testa un tiro di Calaiò, dopo che il portiere Koprivec aveva respinto con difficoltà la precedente conclusione di D’Agostino. Nella ripresa il tris del Siena con Calaiò.

CASTEL DI SANGRO (Aq) Gli occhi su Gilardino e Immobile. Il Genoa trova il gol già dopo 3 minuti con Merkel di testa. Immobile, scatenato, ha trovato sempre la porta con facilità, segnando due gol. Gilardino ha ancora da lavorare. Nel Genoa meglio il centrocampo e l’attacco, che stanno ingranando sul serio.

OMEGNA (VB) Il Toro di domani è un’incognita legata al calciomercato, alla qualità di chi arriverà, alle sentenze sul calcioscommesse. Il Toro di oggi è un gruppo ripartito sulle ali dell’entusiasmo della promozione, con poche facce nuove, per ora solo a centrocampo con Gazzi e Brighi. L’ex romanista è il giocatore più atteso nel test contro gli spagnoli del Getafe. Dopo la prova positiva con il Novara, Brighi giocherà un’ora prima del responso: se il polpaccio è ok, come pare, entro fine settimana il contratto sarà depositato in Lega. Mancherà Santana, ancora in attesa del debutto, con l’incognita del ginocchio in via di guarigione. «Il Getafe è utile a mettere in difficoltà la nostra difesa», dice Ventura».

MARIO FRONGIA OLBIA

Cagliari e Chievo non si nascondono. Al “Nespoli” per un’ora è calcio godibile, veloce e ruvido nei contrasti. Nonostante un campo non al meglio, veneti e sardi hanno trovato da subito, tempi e velocità nelle ripartenze, circolazione di palla veloce. A 18 giorni dal via, Ficcadenti e Di Carlo possono sorridere. Il tecnico rossoblù si gode la coesione del gruppo, il collega, incassa una squadra tonica e volitiva. Il Cagliari parte bene. Pressing “alto” e determinazione: un passo avanti rispetto ai 90’ di Ajaccio. Ficcadenti - out Conti, Riberio, Ibarbo, Avelar, Sau e Camilleri – spreme i suoi. Larrivey segna su cross di Cossu. Il Chievo ragiona con Guana. Con Stoian, Luciano e Thereau già al top, i veneti mancano sotto porta. Ci provano Luciano e Stoian, Agazzi para. Il Cagliari è solido. Larrivey impegna Puggioni. Il Chievo non cede. Al 35’ traversa di Frey e gol annullato ad Ariaudo per off side. Nella ripresa, Pinilla cerca Puggioni e sfodera slalom e cross d’alta scuola. Il Chievo re-

Joaquin Larrivey, 27 anni LAPRESSE

plica con Moscardelli, Avramov para. © RIPRODUZIONE RISERVATA

CAGLIARI-CHIEVO 1-0 MARCATORI: Larrivey al 3’ p.t. CAGLIARI (4-3-3): Agazzi (Avramov dal 1’s.t.); Pisano (Perico dal 20’ s.t.), Rossettini, Astori, Ariaudo (Murru dal 30’ s.t.); Dessena, Nainggolan, Ekdal; Larrivey, Pinilla (Nenè dal 12’ s.t.), Cossu (Eriksson dal 41’ s.t.). All. Ficcadenti. CHIEVO (4-2-3-1): Puggioni; Sardo (Papp dal 24’ s.t.), Dainelli (Morero dal 24’ s.t.), Farkas (Cesar dal 24’ s.t.), Frey (dal 1’ s.t. Bassoli); Guana (Squizzi dal 24’ s.t.), Arrigoni M. (Hetemay dal 24’ s.t.); Luciano (Vacek dal 24’ s.t.), Thereau (Cofie dal 1’ s.t.), Di Michele (Moscardelli dal 1’ s.t.); Stoian (Pellissier dal 24’ s.t.). All. Di Carlo ARBITRO: Peruzzo di Schio NOTE 3.000 spettatori

PERUGIA-SIENA 1-3 MARCATORI Rantier (P) al 14’, Rosina (S) al 24’, Neto (S) al 35’ p.t.; Calaiò al 15’ s.t. PERUGIA (4-2-3-1) Koprivec (dal 1’ s.t. Giordano); Anania (dal 13’ s.t. De Rossi), Russo (dal 34’ s.t. Calzola), Lebran (dal 1’ s.t. Cacioli), Martella (dal 1’ s.t. Jefferson); Carloto (dal 1’ s.t. Cenciarelli), Benedetti (dal 1’ s.t. Esposito); Rantier (dal 1’ s.t. Fabinho), Clemente (dal 1’ s.t. Ferri Marini), Politano (dal 1’ s.t. Moneti); Tozzi Borsoi (dal 1’ s.t. Ciofani). All. Battistini SIENA (3-5-1-1): Pegolo; Neto, Paci, Della Fiore; Angelo (dal 1’ s.t. Valiani), Vergassola (dal 22’ s.t. Sestu), D’Agostino (dal 30’ s.t. Parravicini), Mannini (dal 1’ s.t. Verre), Del Grosso (dal 1’ s.t Rubin); Rosina (dal 22’ s.t. Bogdani); Calaiò (dal 33’ s.t. Paolucci). (Campagnolo, Coppola). All. Cosmi ARBITRO Petroni di Roma

Fiorenzo Carlini LANCIANO-GENOA 2-4 MARCATORI Merkel (G) al 3’, Mammarella (L) al 7’, Immobile (G) 14’, Turchi (L) al 24’, Seymour (G) al 28’, Immobile (G) al 44’p.t. LANCIANO (4-3-3) Aridità (dal 19’ s.t. Amabile), Aquilanti (dal 11’ s.t. Vastola e dal 30’ s.t. Marceta), Rosania (dal 23’ s.t. Giusti), Scrosta (dal 19’ s.t. Bacchetti), Mammarella; D’Aversa (dal 5’ s.t. Paghera), Di Cecco (dal 19’ s.t. Minotti), Volpe (dal 19’ s.t. Hottor); Falcone (dal 11’ s.t. Pepe), Testardi (dal 5’ s.t. Fofana), Turchi (dal 37’ s.t. Zeytulaev) All. Gautieri GENOA (4-3-3) Frey (dal 1’ s.t. Stillo); Tomovic (dal 1’ s.t. Granqvist), Canini ( dal 1’ s.t. Anselmo), Von Bergen, Moretti ( 20’ s.t. Antonelli); Biondini, Merkel (dal 27’ Samperisi), Seymour; Rossi (dal 27’ s.t. Piscitelli), Gilardino (dal 20’ s.t. Jorquera), Immobile (dal 16’ s.t. Ze Eduardo) All. De Canio ARBITRO Doveri di Roma

Francesco Bramardo © RIPRODUZIONE RISERVATA

COSÌ IN CAMPO A BORGOMANERO (ore 18) TORINO (4-2-4) Gillet:

D’Ambrosio, Glik, Ogbonna, Masiello; Gazzi, Brighi; Verdi, Bianchi, Meggiorini, Stevanovic. All Ventura GETAFE (4-4-1-1) Moya; Valera, D. Abraham, Lopo, M.Torres; D. Castro, Michel, Lacen, Hugo Fraile; Lafita; Miku. All. Luis Garcia

Il Palermo debutta al Barbera il 12 contro il Parma OGGI ore 18 TORINO-Getafe (Spa) a Borgomanero (NO) DOMANI ore 20.15 SAMPDORIA-Schalke (Ger) a Sankt Veit an der Glan (Austria) (in diretta su Sportitalia) ore 20.45 PESCARA-GENOA a Pescara 11 AGOSTO ore 14 NAPOLI-JUVENTUS Supercoppa italiana, a Pechino (Cina) (in diretta su Rai 1) ore 17 NK Novigrad-BOLOGNA a Novigrad (Croazia) ore 20Southampton-UDINESE a Southampton (Inghilterra) ore 20.45 SIENA-R. Sociedad (Spa) a Siena ore 20.45 ATALANTA-CHIEVO a Bergamo ore 21 CAGLIARI-La Valletta (Mal) a Tempio (OT) ore 21 LAZIO-Getafe (Spa) a Roma 12 AGOSTO ore 20.45 PALERMO-PARMA a Palermo 14 AGOSTO ore 18 CHIEVO-UDINESE a Mogliano Veneto (TV) 15 AGOSTO ore 17 TORINO-Cheraschese a Mondovì (CN) ore 20.30 Sassuolo-BOLOGNA a Sassuolo (MO)


GIOVEDÌ 9 AGOSTO 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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MERCATO

Fiorentina: vicini Pizarro e Babel Samp-Maresca sì Torino su Cauteruccio. Lazio: c’è Granqvist Pescara: ufficiale Jonathas, ritorno su Foggia CALVI-DI FEO-GOZZINI

La Fiorentina continua coi botti di mercato e mette le mani su David Pizarro, sondato anche dal River Plate: decisivi i prossimi due giorni, venerdì dovrebbe arrivare il sì del regista cileno che risolverà il suo rapporto con la Roma per poi accordarsi coi viola. L’altro colpo su cui la Fiorentina lavora è Babel, che ha scavalcato Gomez (Catania) nella lista di gradimento: con l’Hoffenheim c’è già una bozza di accordo, bisogna lavorare sull’ingaggio (l’olandese ora guadagna circa 1,5 milioni l’anno). Punto Samp A centrocampo i blucerchiati hanno definito l’arrivo di Maresca: c’è l’accordo per un biennale. Si chiuderà dopo aver sfoltito il reparto: Palombo tratta la risoluzione, è corteggiato dal Rubin Kazan e c’è un’idea Parma, per Tissone ci sono Torino ed Espanyol. Mosse Toro Nome nuovo per

l’attacco granata: Martin Cauteruccio, uruguaiano con passaporto comunitario del Quilmes. Intanto resta vivo l’interesse per Bojinov, Cerci, Barreto (con l’Udinese si tratta anche Pasquale) e Antenucci. A centrocampo, l’obiettivo prioritario è Pazienza (c’è la concorrenza della Lazio, in un’operazione abbinata anche a Ziegler), ma oltre a Tissone è calda an-

David Pizarro, 32 anni FOTOPRESS

Pasquale Foggia, 29 anni FOTOPRESS

che la pista Biondini e torna d’attualità Almiron. Il ds Petrachi valuta anche il centrale Volta, in uscita dalla Samp.

gli abruzzesi: prestito con diritto di riscatto dall’AZ, contratto quadriennale. Intanto si lavora con ottimismo per Vossen, mentre si riapre il fronte con la Lazio: il sogno è Kozak, si torna forte su Foggia (richiesto da Stroppa), seguito Alfaro che la Lazio tratta pure col Chievo. I veneti sono vigili pure su Melazzi, per il quale è però avanti il Catania (se parte Gomez).

Affari Lazio Per Granqvist manca solo l’ufficialità. Il suo agente Dahlin è a Roma da ieri per definire i dettagli del contratto che lo legherà alla Lazio (ingaggio da 1,2 milioni l’anno), il centrale è atteso a Roma a breve mentre il portiere Carrizo va al Genoa (che fino all’ultimo tiene in stand by Lamanna, che era stato prestato al Bari ma potrebbe essere ripreso in caso di clamorosa rottura dello scambio). A sinistra oltre a Ziegler crescono le quotazioni di Pocognoli (St. Liegi). Diakité più vicino al rinnovo. In uscita, per Stankevicius c’è il Maiorca. Attacco Pescara Jonathas è de-

Altre trattative Il Genoa a sini-

stra ha un’idea Drenthe (svincolato dal Real Madrid). L’Udinese aspetta una risposta da Muralha (Flamengo) e segue il fantasista messicano Aquino (Cruz Azul). Napoli: idea El Kaddouri (Brescia), su cui c’è pure il Parma. Siena sempre su Ferreira (Banfield) e a breve chiudono per Caldirola. © RIPRODUZIONE RISERVATA

le trattative delle venti di

ATALANTA

BOLOGNA

A

ARRIVI Kone (c, Pescara FP), Radovanovic (c, Novara FP), Brivio (d, Lecce), Matheu (d) e Parra (a, Independiente). PARTENZE Stendardo (d, Lazio FP), Brighi (c, Torino), Polito (p), Doni (c) e Mutarelli (c, fine contratto), Carrozza (c, Verona), Minotti (c, Lanciano) OBIETTIVI Sardo (d, Chievo), Longo (a, Inter), Troisi (a, Kayserispor), Melazzi (a, Danubio), Gavazzi (c, Vicenza).

ARRIVI Riverola (c, Barcellona), Pasquato (a, Torino), Carvalho (d, Genoa), Curci (p, Roma), Abero (a, Nacional), Motta (d, Catania, Guarente (c, Siviglia), Natali (d, Fiorentina), Umunegbu (a, Milan) PARTENZE Rubin (d, Siena), Vitale (d, Ternana), Raggi (d, Monaco), Di Vaio (a, Montreal), Belfodil (a, Parma), Loria (d, f.c.), Gillet (p, Torino), Mudingayi (c, Inter) OBIETTIVI Gabbiadini (a, Atalanta), Longo (a, Inter), Varela (a, Porto)

CAGLIARI

CATANIA

CHIEVO

ARRIVI Sau (a, Juve Stabia FP), Ragatzu (a, Gubbio FP), Rossettini (d, Siena), Camilleri (d, Feralpi Salò), Avelar (d, Karpaty) PARTENZE Canini (d, Genoa), El Kabir (a, Mijallby) OBIETTIVI Battaglia (c, Huracan), Migliore (d, Crotone), Rigione (d, Inter), Giorgi (c, Siena), Barillà (c, Reggina), Morrone (c, Parma), Bouy (c, Juventus)

ARRIVI Alvarez (c, Saragozza FP), Andujar (p, Estudiantes FP), Antenucci (a, Torino), Keko (c), Moretti (c) e Sciacca (c, Grosseto, FP), Doukara (a, Vibonese), Morimoto (a, Novara), Salifu (c, Fiorentina), Frison (p, Vicenza), Castro (c, Racing) PARTENZE Seymour (c, Genoa FP), Ebagua (a, Varese), Motta (d, Bologna), Carrizo (p, Lazio FP), Kosicky (p, Novara), Suazo (a) e Campagnolo (p, f.c.) OBIETTIVI De Luca (a, Varese), Antei (d, Grosseto), Melazzi (a, Danubio), Adejo (d, Reggina)

ARRIVI Guana (c, Cesena), Bentivoglio (c, Padova FP), De Falco (c, Bari FP), Fatic (d) e Gallozzi (c, Empoli FP), Papp (d) e Farkas (d, Vaslui), Cofie (c, Sassuolo), Di Michele (a, Lecce), Stoian (c, Bari), M. Rigoni (c, Novara) PARTENZE Gulan (d, Modena), Sammarco (c, Samp FP), Acerbi (d, Milan), Mandelli (d, f. c.), Uribe (a, A. Nacional), Bradley (c, Roma) OBIETTIVI De Luca (a, Varese), Alfaro (a, Lazio), Morrone (c, Parma)

FIORENTINA

GENOA

INTER

ARRIVI Seferovic (a, Lecce FP), Hegazy (d, Ismaily), El Hamdaoui (a, Ajax), Roncaglia (d, Boca), Cuadrado (c, Lecce), Lupatelli (p, Genoa), Viviano (p) e Della Rocca (c, Palermo), Fernandez (c, Sporting), Valero (c) e Rodriguez (d, Villarreal), Aquilani (c, Milan) PARTENZE Salifu (c, Catania), Montolivo (c, Milan), Amauri (a, Parma), Kharja (c, El Arabi), Kroldrup (d) e Marchionni (c, f.c.), Natali (d, Bologna), Gamberini (d) e Behrami (c, Napoli), De Silvestri (d, Samp) OBIETTIVI Gargano (c, Napoli), Babel (a, Hoffenheim), Pizarro (c, Roma), Gomez (a, Catania)

ARRIVI Seymour (c, Catania FP), Immobile (a, Pescara), Lazarevic (c, Padova), Polenta (d, Bari), Rennella (a) e Von Bergen (d, Cesena), Polo (a, Universitario), Toszer (c, Genk), Anselmo (c, Palmeiras), Velazquez (d, Independiente), Canini (d, Cagliari), Tomovic (d) e Bertolacci (c, Lecce), Piscitella (a, Roma) PARTENZE Palacio (a, Inter), Constant (c, Milan), Sculli (a, Lazio), Belluschi (c, Porto), Lupatelli (p, Fiorentina) OBIETTIVI Martinez (d, Racing), Benassi (p, Lecce), Carrizo (p, Lazio), Drenthe (c, Real M.)

ARRIVI Coutinho (a, Espanyol FP), Jonathan (c) e Mariga (c, Parma FP), Palacio (a, Genoa), Donati (d, Padova FP), Handanovic (p, Udinese), Silvestre (d, Palermo), Mudingayi (c, Bologna) PARTENZE Zarate (a, Lazio FP), Palombo (c) e Poli (c, Samp FP), Lucio (d, Juve), Forlan (a, Internacional), Castaignos (a, Twente), Faraoni (c, Udinese) Cordoba (d) e Orlandoni (p, f.c.) OBIETTIVI Lucas (a, San Paolo), Ramirez (c, Bologna), Cissokho (d, Lione), Fernando (c, Porto)

JUVENTUS

LAZIO

MILAN

ARRIVI Iaquinta (a) e Martinez (c, Cesena FP), Pazienza (c, FP), Asamoah (c) e Isla (c, Udinese), Giovinco (a, Parma), Leali (p, Brescia), Masi (d, Pro V.), Pogba (c, Man. Utd), Lucio (d, Inter) PARTENZE Borriello (a, Roma FP), Chibsah (c, Parma), Elia (c, Werder), Krasic (c, Fenerbahçe), Manninger (p), Grosso (d) e Del Piero (a, f.c.) OBIETTIVI Bocchetti (d, Rubin), Peluso (d, Atalanta), Andreolli (d, Chievo), Alves (d, Zenit), Van Persie (a, Arsenal), Jovetic (a, Fiorentina)

ARRIVI Carrizo (p, Catania FP), Sculli (a, Genoa FP), Zarate (a, Inter FP), Cavanda (d, Bari FP), Floccari (a, Parma FP), Foggia (c, Samp FP), Ederson (c, Lione) PARTENZE Del Nero (c), Artipoli (d) e Makinwa (a, fine contratto) OBIETTIVI Hetemaj (c, Chievo), Mayuka (a. Young Boys), Xandao (d, Sporting), Sigthorsson (a, Ajax), Poulsen (d, Az Alkmaar), Pocognoli (d, Standard Liegi),Aogo (d, Amburgo), Antonelli (d) e Granqvist (d, Genoa), Ziegler (d, Fenerbahçe), Pazienza (c, Udinese)

ARRIVI Gabriel (p, Cruzeiro), Acerbi (d, Chievo), Pazzagli (p) e Montolivo (c, Fiorentina), Constant (c, Genoa), Traoré (c, Nancy), Zapata (d, Villarreal) PARTENZE M. Lopez (a, Samp), Seedorf (c, Botafogo), Nesta (d, Montreal), Gattuso (c, Sion), Van Bommel (c, Psv), Aquilani (c, Fiorentina), Zambrotta (d) e Inzaghi (a, f.c.), Thiago Silva (d) e Ibrahimovic (a, Psg), Desole (d, Monza). OBIETTIVI Matri (a, Juve), Yanga Mbiwa (d, Montpellier), Kakà (c) e Diarra (c, Real), Astori (d, Cagliari)

NAPOLI

PALERMO

PARMA

ARRIVI Insigne (a, Pescara FP), Rinaudo (d, Novara FP), Bariti (c, Vicenza), Gamberini (d) e Behrami (c, Fiorentina) PARTENZE Lavezzi (a, Psg), Fideleff (d, Parma) OBIETTIVI Armero (c, Udinese), Cissokho (d, Lione), Ocampos (a, River Plate), Uvini (d, San Paolo), Palombo (c, Inter), Wallace (d, Fluminense), Floccari (a, Parma), El Kaddouri (c, Brescia)

ARRIVI Benussi (p, Torino FP), Cetto (d, Lilla FP), Di Matteo (c, Lecce FP), Garcia (d, FP), Morganella (d) e Ujkani (p, Novara), Kurtic (c, Varese FP), Viola (c, Reggina), Brienza (c, Siena), Dybala (a, I. Cordoba), S. Sosa (a, Cerro L.), Rios (c, Chivas). PARTENZE Aguirregaray (d, M. Wand.), Silvestre (d, Inter), Bacinovic (c, Verona), Acquah (c, Parma), Viviano (p) e Della Rocca (c, Fiorentina), Balzaretti (d, Roma). OBIETTIVI Pocognoli (d, St. Liegi), Antonelli (d, Genoa), Ziegler (d, Fenerbahçe)

ARRIVI Pellé (a, Samp FP), Ninis (c, Panathinaikos), Pigliacelli (p, Roma), MacEachen (d, Penarol), Amauri (a, Fiorentina), Chibsah (c, Juve), Belfodil (a,Bologna), Vanzo (c, Tubize), Pabon (a, A. Nacional), Parolo (c, Cesena), Fideleff (d, Napoli), Acquah (c, Palermo), Rosi (c, Roma) PARTENZE Jonathan (c) e Mariga (c, Inter FP), Okaka (a, Roma FP), Floccari (a, Lazio FP), Ferrario (d, Lecce FP), Feltscher (d, Padova), Pereira (c, Roda), Giovinco (a, Juve), Valiani (c, Siena) OBIETTIVI Rolin (d, Nacional), Palombo (c, Samp), El Kaddouri (c, Brescia)

PESCARA

ROMA

SAMPDORIA

ARRIVI Abbruscato (a, Vicenza), Cosic (d, Stella R.), Bjarnason (c, St. Liegi), Colucci (c, Cesena), Quintero (c, Envigado), Celik (a, Gais), Weiss (c, Espanyol), Perin (p, Padova), Ragusa (a, Reggina), Crescenzi (d, Crotone), Blasi (c, Lecce), Terlizzi (d, Varese), Jonathas (a, Brescia) PARTENZE Kone (c, Atalanta), Immobile (a, Genoa), Insigne (a, Napoli), Sansovini (a, Spezia), Ariatti (c, f.c.), Gessa (c, Cesena), Verratti (c, Psg) OBIETTIVI Rodriguez (c, M. Wanderers), Kozak (a, Lazio), Vossen (a, Genk), Foggia (c, Samp)

ARRIVI Borriello (a, Juve), Okaka (a, Parma), J. Sergio (p, Lecce), Florenzi (c, Crotone), Guberti (c, Torino), Pizarro (c, City), Dodò (d) e Castan (d, Corinthians), Tachtsidis (c, Verona), Bumba (c, T. Mures), Bradley (c, Chievo), Piris (d, S Paolo), Destro (a, Siena), Balzaretti (d, Palermo) PARTENZE Cicinho (d, Recife), Kjaer (d, Wolfsburg), Cassetti (d, f.c.), Gago (c, Valencia), Viviani (c, Padova), Borini (a, Liverpool), Juan (d, Internacional), Greco (c, Olympiacos), Simplicio (c, Cerezo), Curci (p, Bologna), J. Angel (d, Real S.), Rosi (c, Parma) OBIETTIVI Torosidis (d, Olympiacos)

ARRIVI Sammarco (c, Chievo FP), Palombo (c) e Poli (c, Inter FP), Cacciatore (d, Varese FP), Tissone (c, Maiorca FP), M. Lopez (a, Milan), Maccarone (a, Empoli FP), De Silvestri (d, Fiorentina), Berni (p, Braga), Estigarribia (c, Juve) PARTENZE Foggia (c, Lazio FP), Pellé (a, Parma FP), Fornaroli (a, Panathinaikos) OBIETTIVI Migliaccio (c, Palermo), Bouy (c), Marrone (c) e Pazienza (c, Juve), Kasami (c, Fulham), Melazzi (a, Danubio), Maresca (c, Malaga), Ortiz (c, Olimpia)

SIENA

TORINO

UDINESE

ARRIVI Dellafiore (d) e Paci (d, Novara), Rubin (d, Bologna), Valiani (a, Parma), Campagnolo (p, Catania), Verre (c, Roma), R. Rodriguez (c, Belgrano), Neto (d, Nacional M.) PARTENZE Brkic (p, Udinese FP), Giorgi (c, Novara FP), Rossettini (d, Cagliari), Brienza (c, Palermo), A. Rossi (d, Cesena), Codrea (c, f.c.), Gazzi (c, Torino), Destro (a, Roma) OBIETTIVI Caldirola (d, Brescia), Floccari (a, Parma), Rosina (c, Zenit), Scapuzzi (a, Manchester City), Ferreira (a, Banfield)

ARRIVI Gillet (p, Bologna), Brighi (c, Atalanta), Migliorini (d, Chieti), Sansone (a, Sassuolo), Santana (c, Cesena), Gazzi (c, Siena), Caceres (d, Maiorca), Rodriguez (d, Cesena) PARTENZE Iori (c, Cesena), Oduamadi (a, Varese), Benussi (p, Palermo), Coppola (p. Milan), Pasquato (a, Bologna), Guberti (c, Roma), Surraco (c, Udinese), Antenucci (a, Catania), Morello (p), Zavagno (d), Pratali (d) e Gasbarroni (c, f.c.) OBIETTIVI Barreto (a, Udinese), Pazienza (c, Juventus), Tissone (c, Maiorca), Biondini (c, Genoa), Bojinov (a, Lecce), Cauteruccio (a, Quilmes)

ARRIVI Silva (d, Novara FP), Angella (d, Reggina FP), Brkic (p, Siena FP), Muriel (a) e Obodo (c, Lecce FP), Faraoni (d, Inter), Forestieri (a, Bari FP), Mazzarani (c, Novara FP), Pawlowski (p, Lechia D.), Allan (c, Vasco), Willians (c, Flamengo), Heurtaux (d, Caen), Maicosuel (c, Botafogo) PARTENZE Pazienza (c, FP), Asamoah (c ) e Isla (c, Juve), Floro Flores (a) e Torje (c, Granada), Handanovic (p, Inter) OBIETTIVI Saponara (a, Empoli), Manninger (p, Juventus), Muralha (c, Flamengo), Aquino (c, Cruz Azul)


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

GIOVEDÌ 9 AGOSTO 2012

MERCATO SERIE BWIN E LEGA PRO

Spezia, ansia Morrone Colpo del Pisa: Buscè Murolo va alla Juve Stabia, Leali è più vicino al Lanciano Prima divisione: Barraco al Latina, il Vicenza su Tiribocchi BINDA-RUSSO

SERIE B

Sta nascendo la nuova tv con Europa 7 Hd

Missione a Parma per lo Spezia. Il d.s. Nelso Ricci ha incontrato Stefano Morrone offrendogli tre anni di contratto: il Parma ha dato via libera, il giocatore sta riflettendo e questa mattina parla con il suo agente Roggi per decidere; in ogni caso lo Spezia — se Morrone non fosse convinto — ha già pronta l’alternativa: si tratta di Sammarco della Sampdoria. Si allontana invece Dos Santos, perché è difficile l’intesa con il Bari, mentre Okaka si è preso qualche giorno di tempo prima di dire sì.

ROMA La Lega di Serie B e Centro Europa 7 stanno definendo l'accordo per la messa in onda di Serie B TV, canale ufficiale della Lega, sulla piattaforma Europa 7 Hd per le prossime tre stagioni. Serie B TV darà in diretta e a pagamento le partite (non anticipi e posticipi) e quelle di playoff e playout. Il palinsesto si completerà con le differite, l'informazione quotidiana della Lega e dei club e con approfondimenti su temi sportivi, sociali ed economici relativi ai territori dei club. La messa in onda sarà garantita dalla nuova tecnologia in DVB T2 della piattaforma Europa 7 Hd. Per la visione del canale, oltre all'abbonamento, serve un televisore di nuova generazione con il Dvb T2 integrato, con relativa Cam, o acquistare il relativo decoder.

Altre di B Affare fatto con il Par-

ma invece per i due giovani destinati al Sassuolo: Pigliacelli ha firmato, oggi tocca a Chibsah. Da La Spezia è partito il difensore Murolo, che torna in Campania ed è vicino all’accordo con la Juve Stabia. Il Crotone si defila nella corsa a Leali (Juventus) e quindi il Lanciano è in pole sulla Nocerina: dopo Pechino si decide, l’unico rischio è che il portiere non entri in altre trattative dei bianconeri. C’è l’accordo per Surraco (ex Toro), che dall’Udinese è passato al Modena. Il Bari è ad un passo dal ritorno di Polenta dal Genoa, mentre Caputo ha rinovato fino al 2015. Il Cittadella ha fatto una nuova proposta per Bjelanovic: si aspetta per oggi la risposta del Verona, che a sua volta attende Sforzini (Grosseto) dopo aver sondato Caracciolo (il Brescia ha detto di no al prestito) e Cacia (il suo contratto con il Lecce è in mano all’ex proprietario Semeraro, che dice no alla cessione). Il Varese ha chiuso per l’esterno destro francese Bougrat (Le Havre). Un giovanissimo a Brescia: è N’Tow dalla Berretti dell’Inter.

In bilico In vista del ripescag-

gio, il Vicenza lavora a un grande colpo: Tiribocchi dall’Atalanta; il club veneto sta parlando anche con la Reggina, che vuole Gavazzi e ha proposto in cambio Bonazzoli, ma l’operazione è complicata per la differenza dei due ingaggi e il conguaglio. Invece il Lecce, che al contrario teme la caduta in Lega Pro, ha risolto il contratto con Piatti, che torna in Argentina (Indipendiente?). Prima divisione Il colpo della giornata lo piazza il Pisa, che tessera lo svincolato Buscè (Empoli): per l’attacco entra-

no in lizza per Torri (AlbinoLeffe). Bene anche il Treviso che ha presentato l’esperto Tarantino (Juve Stabia) e tratta Migliorini (Udinese). Risponde il Latina: preso Barraco dal Trapani, ora si cerca una punta tra Coda (Bologna, ex Siracusa) e Angelilli (Reggina, ex Marino). Ferretti (Spezia) si allena col Carpi in attesa di firmare un biennale. Si rinforza il Catanzaro, che in porta piazza Faraon (ex Taranto) e in difesa Borghetti (ex Perugia). Un portoghese al Gubbio: è Pacheco, ex Portimonense, via Parma. L'Andria prende Migliaccio (Barletta) e tratta lo svincolato

Entella, stadio triplicato «Vale più dei risultati»

ITALO VALLEBELLA CHIAVARI (Genova)

L’Entella in Prima divisione vale una città in festa e un presidente felice. Antonio Gozzi sorride: solo cinque anni fa era presidente in Eccellenza. Lui, 58 anni, imprenditore di successo, a.d. del gruppo Duferco, è impegnato gran parte della settimana lontano da casa. Ma nei weekend torna a Chiavari dove ha (oltre ad una società di calcio) radici, famiglia e amici. Chi lo conosce lo definisce infaticabile, innamorato della sua città e dell’Entella. In questi giorni festeggia la promozione in vacanza.

NOMI CALDI

S Stefano Morrone, 33 anni, ha ricevuto una proposta dallo Spezia (contratto di tre anni) e sta meditando di lasciare Parma dopo 5 anni

S Michele Murolo, 28 anni, difensore centrale dello Spezia, sta per tornare in Campania: ha trovato un accordo con la Juve Stabia

Antonio Buscè, 36 anni, ha lasciato l’Empoli ed è passato al Pisa LAPRESSE

PRIMA DIVISIONE LA FESTA DOPO IL COSTOSISSIMO RIPESCAGGIO

Il presidente Gozzi: «Con questa crisi ogni imprenditore aiuti la sua città: mi merito una via»

A

Le conferme «Diciamo che provo a vedere se riesco a staccare qualche giorno — dice — e comunque, durassero anche poco, sono ferie felici». Gozzi parla di Serie B, ma non in tempi brevi e ad un patto. «Che si giochi a Chiavari. Non mi interessa la serie B a La Spezia. Vorremmo portare la capienza del Comunale a 7.500 spettatori (ora è di 2.500, ma in futuro sarà quasi raddoppiata, ndr). Se arriveranno responsi positivi pianificheremo un altro salto. L’appoggio dell’amministrazione comunale mi dà fiducia». Intanto il campionato incombe. «Lo affronteremo da vera matricola, con molta umiltà — afferma il presidente — il mercato dice che molti giocatori sono scesi dalla B. Ci aspetta un torneo duro». L'Entella, comunque, si è già rinforzata con Vannucchi, Raggio Garibaldi e Marchi. Altri arriveranno alla corte del confermato tecnico Luca Prina.

Luca Prina, 47 anni, allenatore dell’Entella dallo scorso torneo

Giorgino (ex Taranto) e anche Dettori (Chievo, ex Cremonese). Alla Nocerina va Kevin Tulimieri, classe 1992, dal Gelbison (serie D). Il giovane Minelli (Varese) è dell’Avellino. olo Ginestra, il portiere aggredito dagli ultrà a Foggia? Adesso ha una nuova squadra: ha firmato per il neopromosso Forlì. Ufficiale alla Salernitana l’arrivo di Guazzo (ex Taranto). Il Poggibonsi ha preso Ilari dal Pisa. Dopo Giglio, anche Fabio Orlando passa dalla Paganese al Melfi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Ternana, gran Litteri Il Crotone inciampa TERNANA-CESENA PRIMAVERA 8-1 MARCATORI Dumitru (T) all’ 8’, Nolè (T) al 12’, Pisacane (T) al 32’, Sensi (C) su rigore al 44’ p.t.; Litteri (T) al 7’, all’11’ e al 24', Saleppico (T) al 31’, Litteri (T) al 39’ s.t. TERNANA (3-4-3) Brignoli (1' s.t. Ambrosi); Ferraro (1' s.t. Galli), Pisacane (1' s.t. Meccariello), Lauro (1' s.t. Capaldini); Alfageme (1' s.t. Dianda), Carcuro (1' s.t. Ferrari), Di Deo (1' s.t. Monesi), Vitale (1' s.t. Gotti); Nolè (1' s.t. Taurino), Dumitru (1' s.t. Litteri), Sinigaglia (1' s.t. Saleppico). All. Toscano. NORCIA (Pg) Otto gol della Ternana contro la Primavera del Cesena. Esordio per Vitale e Meccariello ma protagonista assoluto è Litteri che segna quattro gol. PRO VERCELLI–BELLINZONA 2-2 MARCATORI Guntensperger (B) al 13’, Carraro (PV) al 39’ p.t.; Riedle (B) al 12’, Di Piazza (PV) al 14’ s.t. PRO VERCELLI (4-3-2-1) Valentini (dal 25’ s.t. Miranda); Bencivenga, Espinal, Battaglia (dal 15’ s.t. Cancellotti), Murante (dal 25’ s.t. Scaglia); Casoli (dal 21’ s.t. Disabato), Rosso, Innocenti (dal 1’ s.t. Germano); Carraro, Fabiano (dal 1’ s.t. De Silvestro); Di Piazza (21’ s.t. Iemmello). All. Braghin. VARALLO SESIA (Vc) (p.m.f.) In campo una Pro Vercelli poco brillante dal punto di vista fisico. La difesa viene perforata due volte, mentre Iemmello fallisce più occasioni. TARROS SARZANA-SPEZIA 0-9 MARCATORI Sansovini all'11', Evacuo su rigore al 29' e al 35', autorete di Bottigliero al 37', Evacuo al 39', Sansovini al 45' p.t.; Evacuo al 4', Pichlmann al 22' e al 26' s.t. SPEZIA primo tempo (4-3-1-2) Iacobucci; Madonna, Benedetti, Schiavi, Rui; Mandorlini, Bovo, Biasi; Crisetig; Sansovini, Evacuo. Secondo tempo (4-3-3) Russo; Bonelli, Pasini, Bellavigna, Garofalo; Lollo, Porcari, Izzillo; Conedera, Evacuo (dal 19’ Biasi), Pichlmann. All. Serena. SARZANA (Sp) A valanga lo Spezia davanti a circa 700 spettatori nella gara per ricordare due giovani tifosi. Bomber di giornata Evacuo con quattro gol, due su rigore. MODENA-RAPPRESENTATIVA BASSA 9-0 MARCATORI Greco al 2’, Andelkovic al 27’ e al 32’, Greco al 39’ p.t.; Spezzani al 15’, Signori al 18’, Ardemagni al 29’ e al 32’, William al 35’ s.t. MODENA primo tempo (4-3-3) Colombi (dal 30’ Manfredini); Fantini, Andelkovic, Minarini, Carini; Nardini, Dalla Bona, Cilloni; Greco, Stanco, Rizvani. S.t. (4-3-3) Manfredini (18’ Di Stasio); Gozzi, Janosik, Perna, Minarini; Fantini, Signori, Belfasti; Spezzani, Ardemagni, William. All. Marcolin. MEDOLLA (Mo) (p.r.) Goleada del Modena contro una rappresentativa di dilettanti colpiti dal recente sisma. A riposo gli ultimi tre arrivati, Gulan, Zoboli e Surraco. VIGOR LAMEZIA-CROTONE 1-0 MARCATORE Rana al 44’ s.t. VIGOR LAMEZIA (4-2-3-1) Forte; Monopoli (dal 29’ s.t. Silvestri), Castaldo (dal 41’ s.t. Saccà), Gattari, Crialese (dal 19’ s.t. Cascione); Giuffrida (dal 31’ s.t. Martino), Cerchia; Catanese (dal 1’ s.t. Rana), Giacinti, Rondinelli (dal 1’ s.t. Mangiapane); De Luca (dal 37’ s.t. Catalano). All. Costantino. CROTONE p.t. (4-2-3-1) Concetti; Matute, Addae, Abruzzese, Migliore; Eramo, Galardo; Ciano, Maiello, Torromino; Caetano. S.t. (4-2-3-1) Concetti; Matute (24’ Cabeccia), Addae (24’ Ligi), Abruzzese (24’ Checcucci), Migliore (16’ Malerba); Eramo, Galardo (24’ Loviso); Ciano (43’ Ca. Rezende), Maiello (35’ Co. Rezende), Gabionetta; Caetano. All. Drago. LAMEZIA TERME (Cz) (f.c.) Crotone falcidiato da diverse assenze (Pettinari, De Giorgio, Correia, Vinetot, Terigi e Traorè) nella tradizionale amichevole a Lamezia decisa nel finale da un gol di Rana. Derby avaro di emozioni nel primo tempo col Crotone, con difesa molto alta, che impegnava (20’) Forte con un fendente di Torromino. Nella ripresa Gabionetta ci provava (18’) ma trovava pronto il portiere di casa e quindi era Rana (ex Bari) a trafiggere Concetti.

Seconda divisione Ricordate Pa-

Quasi sindaco Intanto Gozzi si gode il momento. Molti a Chiavari si chiedono chi glielo faccia fare: per questo ripescaggio ha staccato un assegno da 200mila euro per la Figc e portato le fideiussioni da 300mila a 1,2 milioni di euro. Gozzi sorride e racconta dell'affetto per la propria città e per «la squadra che andavo a vedere giocare già a sei anni». Questo amore lo ha portato a trasformare il Comunale. «E' l'unica vera pazzia che ho fatto — ammette — anzi, quando morirò spero che Chiavari mi dedichi una via proprio per questo e non per i risultati ottenuti. Scherzi a parte, in un periodo di crisi ogni imprenditore dovrebbe fare qualcosa per il proprio territorio. Io l'ho fatto con il cuore e non come diceva qualcuno fino a poco tempo fa perchè volevo fare il sindaco». Gozzi non è primo cittadino di Chiavari (alle elezioni primaverili non si è presentato), ma ne è sicuramente l'idolo. «C’è tanto entusiasmo e mi piacerebbero mille abbonati. Ma sa quanta gente mi ha chiamato da quando siamo stati ripescati? Tantissimi, non me lo aspettavo. A tutti ho chiesto di venire a vedere l'Entella». Piccola pausa, poi una battuta. «Proprio tutti speriamo di no. Sennò non ci stiamo. Almeno per ora».

le amichevoli

LEGA PRO

SERIE D

Firenze, ore 10.30 Ecco i calendari con la diretta tv

Oggi i gironi Foggia e Taranto staranno insieme

FIRENZE Per il secondo anno consecutivo i calendari dei campionati della Lega Pro verranno diramati in Palazzo Vecchio a Firenze con una cerimonia che si annuncia ricca di sorprese e che comincerà stamani alle 10.30 nella storica Sala d'Arme: prevista la diretta su Sportitalia. Un segnale di lungo e crescente affetto della città verso la Lega presieduta da Mario Macalli che ha sede a Firenze dalla sua istituzione. Saranno presenti il presidente federale Abete e il designatore arbitrale Farina. Verrà presentato il pallone adottato dalla Lega (Puma), poi Macalli premerà il tasto sul computer per svelare la sequenza delle partite. I quattro campionati cominciano il 2 settembre con un numero nuovamente diminuito di squadre. L'anno passato furono ridotte da 90 a 77, quest'anno saranno 69. La Prima divisione avrà 17 squadre nel girone A e 16 nel B; la Seconda avrà invece due gironi da 18 squadre.

Carlo Tavecchio ha incontrato nel campo di accoglienza di San Prospero i dirigenti delle società emiliane della zona sconvolta dal terremoto: «Ci siamo già fatti carico di tutti i costi gestionali (iscrizioni, assicurazione e costo dei cartellini, ndr), i 300 mila euro di contributo li distribuiremo per interventi all’impiantistica». L’attività ripartirà con gli stessi numeri della scorsa stagione. Oggi il presidente della Lnd battezzerà i nuovi gironi della D. Tra le 8 società escluse dalla Lega Pro, solo 3 sono ammesse in sovrannumero: Foggia, Spal e Taranto. Per portare l’organico a pari, dopo quelli di Darfo e Fortis Juventus sarà fatto un ulteriore ripescaggio: tocca al Cynthia di Genzano. Con 166 squadre si faranno due gironi da 20 (il B e il C) e sette da 18. La Spal sarà in un girone a 18 con altre emiliano romagnole e le toscane, mentre Foggia e Taranto (pure in un girone a 18) hanno avuto l’ok per stare insieme. Lunedì i calendari.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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MONDO

Barcellona già avanti Messi c’è, Villa ancora no Manchester Utd battuto ai rigori (come il Psg), ma l’attaccante rinvia il rientro. I blaugrana funzionano anche senza Guardiola DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

FILIPPO MARIA RICCI Twitter @filippomricci MADRID

Come già sabato a Parigi il Barça vince ai rigori (i 90 minuti regolamentari si chiudono sullo 0-0) e continua imbattuto la sua bella estate. Stavolta batte il Manchester United in una gara che ha dominato e avrebbe meritato di chiudere prima. Villa e Mourinho Due notizie prima di cominciare. Villa non va nemmeno in panchina e deve così rinviare il suo rientro. A quasi un anno di distanza José Mourinho in un’intervista a Fox ammette che non è stata una grande idea mettere il dito nell’occhio a Tito Vilanova, allora vice di Pep Guardiola, nel ritorno della Supercoppa spagnola 2011: «Non avrei dovuto farlo, è ovvio. Però va anche detto che non sono uno stupido che reagisce senza che ci sia dietro una storia che mi porta a perdere il controllo. Resterà la brutta immagine del gesto, però tra noi due non ci sono problemi. Speriamo che non succeda di nuovo». A Goteborg, Vilanova usa di più i suoi nazionali spagnoli e fa debuttare Jodi Alba. Anche nello United i nuovi Kagawa e Powell entrano nella ripresa mentre gioca il sempreverde Paul Scholes che viene premiato a sorpresa come Man of the Match. Dominio Barça Sorpresa soprat-

tutto perché il Barcellona controlla la partita senza problemi sia nel primo tempo, con Messi, sia nella ripresa quando Vilanova fa addirittura undici cambi. Il Manchester United rincorre con costante affanno e conferma tutti i suoi

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IN FORMA

S Messi Gioca soltanto il primo tempo ma è sufficiente per i meritati applausi degli svedesi

S Kagawa Dentro nella ripresa, si fa conoscere dai tifosi dello United con due lampi

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IN RITARDO

Leo Messi, 25 anni, a destra, sfugge già ai difensore avversari: il Barcellona farà affidamento su di lui ANSA

E dopo un anno Mourinho si scusa con Vilanova: «Che errore quel dito nell’occhio»

problemi in attacco: soltanto 3 reti in 5 amichevoli contro AmaZulu, Ajax Cape Town, Shanghai Shenua, Valerenga e Barcellona. Ieri appena un paio di pallide occasioni e un rigore sbagliato da Wayne Rooney dopo un fallo di Tello su Nani. Per gli inglesi, insomma, è già tempo di campanelli d’allarme. Per gli spagnoli suonano invece campane festose. La squadra c’è, e soprattutto c’è Messi. Vilanova ovviamente non ha toccato la perfetta macchina allestita da Pep, e per ora il cambio di gestione sembra essere stato assorbito senza problemi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

BARCELLONA-MAN. UNITED 0-0 Dopo i rigori 2-0 BARCELLONA (4-3-3) Valdes (dal 1’ s.t. Pinto); Dani Alves (dal 20’ s.t. Montoya), Mascherano (dal 20’ s.t. Bartra), Puyol (dal 1’ s.t. Piqué), Adriano (dal 20’ s.t. Jordi Alba); Sergi Roberto (dal 1’ s.t. Xavi), Busquets (dal 30’ s.t. Ilie), Iniesta (dal 1’ s.t. Fabregas); Sanchez (dal 20’ s.t. Rafinha), Messi (dal 1’ s.t. Afellay), Tello (dal 1’ s.t. Pedro). All.: Vilanova. MANCHESTER UNITED (4-4-2) De Gea; Valencia, Ferdinand (dal 37’ s.t. Wootton), Vidic (dal 1’ s.t. Carrick), Evra; Nani, Scholes, Anderson (dal 32’ s.t. Powell), Young; Rooney (dal 1’ s.t. Kagawa), Welbeck (dal 15’ s.t. Berbatov). All.; Ferguson ARBITRO Eriksson (Svezia) NOTE ammoniti Scholes (M), Busquets (B), Nani (M)

S Rooney Sbaglia il rigore e il successivo tap in che era più facile del tiro dal dischetto

Per Ki-Sung Yeung spunta l’Arsenal Leandro Damiao: il Tottenham offre 20 milioni

conferma che il City aspettava, Rodgers, manager del Liverpool, ha aperto alla cessione del difensore Agger: il Manchester City è in pole, pronta un’offerta di quasi 20 milioni. Mancini si inserisce anche per l’ala dello Swansea, Sinclair: 9 milioni pronti per lui. Il Tottenham sprinta sul bomber brasiliano Leandro Damiao: formalizzata un’offerta di 20 milioni più bonus all’Internacional. Si attende ora la risposta dal Brasile. L’Aston Villa, invece, sta per avere in prestito dal Tottenham l’esterno Rose. Lo Swansea ha chiuso per il bomber israeliano Shechter: arriva in prestito dal Kaiserslautern. Sempre in Premier, si accende la corsa per Jack Butland. il portiere del Birmingham City, classe 1993: su di lui il Tottenham e soprattutto il Liverpool. A sorpresa, infine, Alessio Viola, della Reggina, sta per accordarsi con lo Swindon Town di Paolo Di Canio.

ALESSANDRO RUSSO

Van Persie-Manchester United, la trattativa sale di intensità. Questi i rumors che arrivano dall’entourage del giocatore mentre il City, comunque, rimane sempre in agguato con la speranza di aggiudicarsi il derby di mercato. L’Arsenal, invece, dopo il colpo Santi Cazorla, va sotto per Ki Sung-Yeung. Il centrocampista coreano del Celtic, tra i migliori giocatori del campionato scozzese, può arrivare per 10 milioni. Il Chelsea, sempre attivo, ha trovato la chiave per Azpilicueta: oltre a 15 milioni, i Blues mettono sul piatto anche il prestito del trequartista Kakuta. Ecco la

Robin Van Persie, 29 anni, vicino allo United IMAGE

Spagna Il Barcellona si rimette

United in Borsa Valutazione alta e furbate Alla famiglia Glazer metà del ricavo: 130 milioni di euro FRANCESCO CARLA’*

Il Manchester United prova a vincere una partita difficile contro Wall Street dove si va a quotare in Borsa domani. I Red Devils (nyse-manu) hanno in mente di piazzare il 10% delle azioni totali a un valore compreso tra i 16 e i 20 dollari al pezzo. Se questo gol va in porto vorrà dire che la squadra più famosa della Premier League vale in Borsa circa tre miliardi di dollari, per la precisione tra i 2,6 e i 3,3. Grosso modo cinque o sei volte l'Inter giusto per fare un paragone. Investimento sensato? Ma li vale sul serio? Ha senso investire in una squadra di calcio dopo gli esempi del passato, non esattamente gloriosi, anche da noi (Roma, Juventus e Lazio)? Un analista di una banca danese che ha confessato di essere tifoso dell’Arsenal, pensa che la risposta sia un sonoro «giammai». Perché lo pensa, al di là delle sue preferenze calciSir Alex Ferguson, 71 anni stiche? Soprattutto per un paio di ragioni. La prima: valutazione troppo alta, più del doppio di quanto pagato a suo tempo dalla famiglia Glazer che controlla il club inglese. La seconda: i Glazer starebbero facendo i furbi. Dopo aver dichiarato di quotare la squadra in Borsa per abbattere il forte debito da loro stessi creato, si terranno invece il 50 per cento dell’incasso ovvero quasi 130 milioni di euro. Valutazione alta Come stanno sul serio le cose? Il

S Busquets Molti minuti per trovare la forma però qualche sceneggiata di troppo

club di Ferguson e di Giggs è un investimento buono oppure un cattivo affare? La valutazione effettivamente non è bassa e i chiari di luna economici e sportivi non sono brillantissimi per il breve e medio termine. Ma è anche vero che una squadra come lo United ha alcune fonti di ricavo, le principali tv, merchandising, sponsor, stadio, diritti vari piuttosto prevedibili e un marchio davvero forte e popolare in tutto il mondo. Compresa l’Asia. Naturalmente è probabile che all'inizio ci sia molta volatilità a Wall Street sul titolo. *Presidente www.finanzaworld.it © RIPRODUZIONE RISERVATA

Taccuino

ESTERO DERBY A MANCHESTER PER L’ASSO OLANDESE, E IL CITY CERCA ANCHE SINCLAIR. IL BARÇA SU SONG

Van Persie, duello Ferguson-Mancini Ranieri vuole Ocampos al Monaco

IL DEBUTTO DOMANI A WALL STREET

al lavoro nel delicato laboratorio del «dopo Guardiola». Tito Vilanova avrà certamente il suo da fare per continuare a vincere e divertire. Così, la dirigenza blaugrana ha individuato un puntello di livello e avrebbe concluso l’acquisto di Song dall’Arsenal. Il Barcellona, secondo quanto rivela il quotidiano Sport, sarebbe ad un passo dall’accordo con il centrocampista camerunense. Il Villarreal sostituisce Zapata, passato al Milan con, Mellberg. In Francia Mentre il Psg domina incontrastato il mercato con gli arrivi di Lavezzi, Ibrahimovic, Thiago Silva e Lucas, tra le antagoniste della Ligue 1, va in scena il duello Marsiglia-Lione per il mediano Mandjeck (Auxerre). In Ligue 2, il Monaco di Ranieri pensa in grande e si butta sulla stella Ocampos, del River Plate. Dal principato confezionata un’offerta da 12 milioni. Altre trattative Il nuovo obiettivo dell’Anzhi è un connazionale di Eto’o: il difensore camerunense M’Bia attualmente al Marsiglia. Dopo un lungo tira e molla Joselu Mato è un nuovo giocatore dell’Hoffenheim. © RIPRODUZIONE RISERVATA

CALCIO E MARKETING

Maradona jr. in C Argentina? BUENOS AIRES Più che un’operazione di cal ciomercato sembra una manovra tra marketing e gos sip. Diego Maradona Junior, il figlio naturale che Diego Armando Maradona ha avuto da Cristiana Sinagra, po trebbe essere reclutato da El Porvenir, squadra della provincia di Buenos Aires che attualmente gioca nella Primera Division C, l’equivalente argentino della Se conda Divisione della Lega Pro italiana, secondo quan to informano varie testate della stampa locale. Due nomi molto noti negli ambienti gossip locali starebbe ro lavorando per portare Diego Jr in Argentina: Luis Ventura — direttore della rivista Paparazzi, che dal maggio scorso si disimpegna come direttore tecnico di El Porvenir — e Ricardo Fort, erede di una importan te azienda locale, personalità eccentrica della notte bonaerense e conduttore di un programma televisivo dedicata ai pettegolezzi sulle celebrity. Ventura ha di chiarato al giornale Muy de Buenos Aires che «l’idea è che (Diego Jr.) arrivi domani, faccia la sua presentazio ne nel programma di Ricardo Fort e sabato o lunedì lo proviamo». Diego Maradona Jr. ha 25 anni ed ha milita to durante l’ultima stagione nell’ASD Quarto, squadra del campionato di Serie D italiana.

RANKING FIFA

L’Italia mantiene il sesto posto L’Italia resta al sesto posto del ranking della Fi fa. A guidare la classifica per nazioni diramata ieri dal la Fifa è ancora la Spagna, seguita dalla Germania e dall’Inghilterra che guadagna una posizione. Scende l’Uruguay che dal terzo passa al quarto posto. Riman gono stabili, invece, al quinto posto il Portogallo, al settimo l’Argentina, all’ottavo l’Olanda, al nono la Croa zia e al decimo la Danimarca.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

GIOVEDÌ 9 AGOSTO 2012

TUTTENOTIZIE & RISULTATI Ippica DOMENICA IN BELGIO

Basket IERI A TRIESTE SENZA GALLINARI

Commander, Rapide e Ready: sfida mai vista

Ripresa d’autorità: Italia batte Croazia

Lo svedese Commander Crowe, attuale top del trotto europeo FORNI

La corsa dell’estate domenica in Belgio, nel GP de Wallonie (m. 2300) sulla pista di Mons. Si affronteranno infatti i due cavalli più forti d’Europa, lo svedese Commander Crowe e il francese Ready Cash, più il castrone transalpino Rapide Lebell che non è un mostro di regolarità ma ha nelle gambe prestazioni cronometriche devastanti. Commander Crowe ha ribadito la settimana scorsa a Malmoe il proprio stato di grazia, ripetendo nell’Hugo Abergs Memorial l’1.08.9 Già fatto segnare nell’estete passata a Cagnes, record europeo assoluto e, nel caso di Malmoe, anche il mondiale su pista da

chilometro. Ready Cash è il vincitore delle due ultime edizioni dell’Amérique ed è rientrato con prudenza a fine luglio con un quinto posto nel Prix Buenos Aires di Enghien, in coppia con il suo allenatore Tierry Duvaldestin. Domenica invece tornerà in sulky Frank Nivard. Infine Rapide Lebel, che alterna prestazioni deludenti ad altre di altissimo livello come il Prix de Washington vinto in 1.09.4 sul miglio. OGGI ALBENGA QUINTE’ (ore 22.30, inizio 20.35) In 17 sui 2060 m. Indichiamo Lord Dany (13), Naldo Benal (16), Giotto d’Alfa (6), Mexico Milar (15), Lupin Bip (12), Miami Bi (4) ANCHE Gal.: Livorno (21.10). tr.: Ferrara (16.20), Garigliano (20.25), Montecatini (20.45).

TRIESTE (l.g) Aggressiva e determinata al punto giusto, l’Italia di Pianigiani batte la Croazia nel penultimo test prima del girone di qualificazione a Slovenia 2013. Senza Gallinari, ancora a riposo per i problemi alla spalla sinistra, gli azzurri partono forte: 22-14 nel 1˚ quarto con la presenza in area di Cusin e l’intraprendenza di un Viggiano (7 punti in meno di 3’). I croati recuperano con Bogdanovic (17 all'intervallo) e vanno 47-49 al 26’. Poi due magie di Chessa (bomba e recupero) e una schiacciatona di Datome l’Italia va 58-54 al 30’. La Croazia resta in gara fino al 5˚ fallo di Bogdanovic (31 punti, uscito tra gli applausi) poi l’Italia. Oggi a Parenzo alle 20.30 (diretta SportItalia2), match di ritorno in Croazia. ITALIA - CROAZIA

78-70

(22-14, 42-37, 58-54) ITALIA: Cinciarini 8 (1/2), Aradori 4 (2/3, 0/1), Mancinelli 8 (4/6, 0/3), Datome 5 (1/2,1/4), Cusin 8 (3/6), Cavaliero 8 (0/2, 2/4), Poeta 4 (0/1 da tre), Vitali, Gigli 8 (3/7), Chessa 3 (0/1, 1/2), Viggiano 12 (2/3, 2/2), Hackett 6 (1/3, 1/2), Chiotti 4 /2/3). Ne: Polonara e Magro All. Pianigiani. CROAZIA: Stipcevic 2 (1/2, 0/1), Simon 6 (0/1, 0/1), Babic 2 (1/1), Markota 8 (2/5, 1/1), Zoric 8 (2/8), Andric 5 (2/5), Vrbanc (0/1, 0/1), Bogdanovic 31 (7/8, 2/5), Rudez

SPIAGGIA REALE (c.f.) Tre forfeit illustri per il King of the beach di domani e sabato a Civitanova Marche (Mc). Eugenio Amore, Matteo Martino e Andrea D'Avanzo saranno sostituiti da Matteo Cecchini, Tiziano Andreatta ed Alex Ranghieri, fidanzato dell’azzurra Marta Menegatti.

Boxe

Jeff Viggiano, 28 anni CIAMILLO (0/3, 0/2), Pilepic 4 (1/3 da tre), Ramljak 4 (2/2, 0/1). Ne: Planinic Marcinkovic. All. Repesa. ARBITRI: Taurino, Pozzana, Mattioli. NOTE: Tiri liberi Italia 19/24, Croazia 24/30 Rimbalzi Italia 32 (Gigli 8) Croazia 32 (Andric 8), Assist Italia 15 (Mancinelli e Viggiano 3, Croazia 7 (Simon e Pilepic 2). Uscito per 5 falli Bogdanovic 36'09", Hackett 38' 50". Espulso Repesa per proteste 13'07". Spettatori 3000. MERCATO Ufficiale l’annuale della Montepaschi con il play americano Bobby Brown, 27 anni. Ufficiale l’uscita di Bootsy Thornton, annunciato ieri da Sassari, non ancora quella di Ksistof Lavrinovic, che dopo le dichiarazioni d’amore pare pronto a raggiugnere Kaukenas e il gemello Darjus allo Zalgiris: al suo posto il favorito è Raduljica. Bologna annuncia Steven Smith, 29 anni, 206cm, già visto a Rieti, l’anno scorso al Panathinaikos. A Cremona il centro 34enne Roberto Cazzaniga.

Manassero e Molinari in campo oggi all’Us Pga

Bos brucia Degenkolb Belletti 5˚, Petacchi 7˚

DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI andrea.monti@gazzetta.it

Francesco Molinari, 29 anni AP

Theo Bos, 28 anni, a destra, batte John Degenkolb ed Heinrich Haussler AFP

WGC Bridgestone Invitational, ha buone chances di riprendersi il titolo conquistato lo scorso anno. Sarà forse la volta buona per Adam Scott, l’australiano che ha perso il British Open regalandolo all’ultima buca a Ernie Els un mese fa. Il montepremi è di 8.000.000 di dollari con prima moneta di 1.445.000 dollari. Matteo Manassero partirà dalla buca 10, via dal tee della 1 per Francesco Molinari.

(ni.li.) Epilogo in volata sul traguardo della RiemstGenk (Belgio), 3ª tappa dell’Eneco Tour, e vittoria dell’olandese Theo Bos. Il 28enne della Rabobank, 5 volte iridato in pista e argento olimpico 2004 nella velocità, convertitosi 2 anni fa alla strada, ha battuto limpidamente il tedesco Degenkolb e l’australiano Haussler; 5˚ Belletti e 7˚ Petacchi. Per Bos è il quarto centro stagionale. Immutata la

classifica generale, con il belga Jens Keukeleire (Orica-GreenEdge) sempre leader, pur con lo stesso tempo di altri 4 corridori, tutti suoi compagni di squadra. Alberto Contador, che rientra in questa corsa dopo lo stop per il caso clenbuterolo, ha chiuso in gruppo (41˚) ed è 46˚ in classifica a 27" dal leader. Oggi 4ª tappa da Heers a Bergen op Zoom, in Olanda (213.3 km, diretta Eurosport2 dalle 14.30).

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Baseball

Beach volley

Ciclismo ALL’ENECO TOUR SUCCESSO IN VOLATA DELL’OLANDESE

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

DEL BUONO JR (si.g.) Nell’ultima prova del GP di mezzofondo a Trento, debutto sui 3000 in 9’28”37 della 17enneFederica Del Buono, figlia d’arte. Donne. 3000: Berlanda 9’24”12; Tschurtschenthaler 9’24”90; Del Buono 9’28”37; Tessaro 9’28”38; Martinelli 9’33”65.

COPPA (m.c.) Via oggi, a Grosseto e Parma, la 2a fase di Coppa Italia, che qualificherà la 2a italiana alla Coppa Campioni 2013. 2a fase, 1˚ turno: oggi Grosseto-Nettuno, Parma-Bologna.

Golf ULTIMO MAJOR STAGIONALE

Ultima chiamata per vincere un major nel 2012. Da oggi all'Ocean Course del Kiawah Island Golf Resort, a Kiawah Island nel South Carolina, scatta il 94˚ Us Pga Championship, che vedrà al via anche i due azzurri Francesco Molinari e Matteo Manassero. Nel field, che vede ovviamente i primi 50 al mondo, non manca Tiger Woods che dopo la buona prestazione dell’Open Championship a Lytham St. Annes cerca il titolo numero 15 in uno slam. Tiger vincitore quattro volte del Pga Championship (ultima volta nel 2007), non conquista un major dal 2008 ma in questa stagione è già andato a segno tre volte sul circuito Pga. A caccia di un riscatto anche l'inglese Luke Donald, leader della world ranking, e il nordirlandese Rory McIlroy, numero tre. A considerare lo stato di forma attuale lo statunitense Keegan Bradley, vincitore domenica scorsa del

Atletica

PIANETA (i.m.) Il 27enne massimo italiano di Germania Francesco Pianeta (26-0-1) combatterà sui 10 round il 7/9 a Mulheim (Ger) con l’ex sfidante iridato Frans Botha (48-7-3), 43 anni (S.Af), infortunato a maggio, quando dovevano combattere. Pianeta ha svolto parte della preparazione nel camp di W.Klitschko. ADDIO SCATTOLIN (i.m.) È morto per un male incurabile all’ospedale di Mirano (Ve) Guerrino Scattolin, 75 anni. Ex mediomassimo pro’, record 20-15-3, aveva combattuto 5 volte, perdendo, per il titolo italiano fra il ’63 e il ’71 contro Adinolfi, Del Papa (2 volte), Saraudi e Biancardi. I funerali domani a Spinea (Ve).

Ciclismo CATALDO OK Col successo dell’Omega-Quick Step nella cronosquadre, 2a semitappa della 2a frazione, Dario Cataldo è 2˚ in classifica al Tour de l’Ain, in Francia, pari con André Schulze (Ger, NetApp).

Nuoto ESTIVI (fe.pas.) Ieri a Roma ultima giornata dei campionati italiani estivi Juniores, Cadetti e Seniores. Rachele Baù ha stabilito il nuovo record italiano juniores dei 100 dorso in 1’02"64. Risultati. Juniores. Uomini. 100 sl: Guttuso 50"40; 1500 sl: Paltrinieri 15’00"68; 50 do: Bonacchi 25"89; 200 ra: Coloretti 2’16"89; 200 fa: Casarin 2’03"23; 200 mx: Coloretti 2’04"43; 4x100 mx: CC Aniene 3’46"04 (Mencarini 56"55, Morelli 1’02"22, D'Angelo 55"53, Marzocchi 51"74). Donne. 200 sl: Annis 2’03"04; 100 do: Baù 1’02"64 (prec. Zofkova 1’02"65 2009); 50 ra: Castiglioni 32"55; 50 fa: Biondani 27"92; 400 mx: Gabbrielleschi 4’57"10; 4x100 sl: Team Lombardia 3’55"92 (Bersanetti 58"38, Disimino 59"95, Valenti 58"91, Borchetta 56"68). Cadetti. 100 sl: Schirru 50"14; 50 do: Cofrani 26"43; 200 ra: Bizzarri 2’16"98; 200 fa: Bove 2’02"21; 200 mx: Geni 2’02"64; 4x100 mx: CN Uisp Bologna 3’47"49 (Rizzoli 58"52, Coloretti 1’03"22, Geni 55"10, Bosa 50"65). Cadette. 200 sl: Musso 2’02"05; 100 do: Panziera 1’02"95; 50 ra: Antonelli 32"51; 50 fa: Leoni 27"73; 400 mx: Polieri 4’51"67; 4x100 sl: CN Torino 3’52"68 (Lupi 58"97, Costa 56"25, Nocita 58"61, Barbieri 58"85). Seniores. Uomini. 100 sl: Leonardi 49"55; 1500 sl: Furlan 15’23"70; 50 do: Pizzamiglio 25"58; 200 ra: Giorgetti 2’14"45; 200 fa: Pavone 1’57"93; 200 mx: Dioli 2’02"23. Donne. 200 sl: De Memme 2’00"13; 100 do: Zofkova 1’01"09; 50 ra: Scarcella 32"11; 50 fa: Di Pietro 26"76; 400 mx: Negri 4’48"06. ADDIO ROGOSIC (al.f.) Veljko Rogosic è deceduto martedì a Spalato a 71 anni. In vasca ai Giochi 1960 e 1964, 142 volte campione nazionale, poi si è dedicato al fondo: traversata della Manica (2004), litorale croato per 1000 km (2005) e traversata Sicilia-Tunisia di 171 km (2008). AMERICANI (al.f.) Via agli U.S. Open a Indianapolis (Usa). Risultati. Uomini. 100 sl: 1. Metella (Fra) 49"18, 2. To (Aus) 49"35, 3. Abood (Aus) 49"77; 1500 sl: McBroom 15’09"22; 200 fa: Luchsinger 1’57"51. Donne. 100 sl: 1. Romano 53"92, 2. Erndl 54"79, 3. Mainville (Can) 55"48; 800 sl: Peacock 8’24"36; 200 fa: Floyd 2’08"74.

Pallanuoto COPPE Il Brescia cambia idea. Dopo aver annunciato la rinuncia alla Champions League, si è iscritto: entrerà in scena nel 2˚ turno. Donne: in Coppa Campioni c’è l’Imperia e in Coppa Len l’Orizzonte.

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La tiratura di mercoledì 8 agosto è stata di 468.288 copie

REBUS CAMOGLI (i.v.) Il Camogli rischia di non partecipare al prossimo campionato: «Allo stato attuale — dice il presidente Federico Dodero — non possiamo presentare una squadra in A1 e nemmeno in A2. L’unica è ripartire dal settore giovanile». Crescono le voci su una possibile fusione con la Pro Recco (che cerca spazi acqua e li troverebbe proprio a Camogli) anche se, di fatto, i campioni d’Italia assorbirebbero i cugini, rivali storici. Non sono poche le difficoltà. E le rispettive tifoserie sono già sul piede di guerra. LUTTO A 64 anni, dopo lunga malattia, si è spento Renato Dani, presidente del Comitato regionale toscano. Fu grande arbitro internazionale (diresse la prima finale olimpica femminile, Australia-Usa nel 2000), designatore, dirigente Settebello.

Pallavolo Busto: 500mila euro di danni (m.b.l.) La tromba d’aria che lunedì a Busto Arsizio ha scoperchiato il PalaYamamay costerà 500mila euro di danni. La macchina organizzativa, coordinata dalla municipalizzata Agesp che gestisce l’impianto, si è già mossa per la messa in sicurezza e per una copertura temporanea (si parla già pannelli solari, grazie allo sponsor Unendo). Tempi ristretti: l’esordio del 16 settembre con Pesaro è a rischio, con 1500 tessere già staccate in campagna abbonamenti. Si guarda precauzionalmente a Varese (è solo un’ipotesi), mentre per l’inizio della preparazione del 24 agosto l’amministrazione ha messo a disposizione i tre palazzetti cittadini. MERCATO A-2 DONNE (f.c.) Fontanellato affida la regia alla 24enne Elisa Moncada, da Soverato, dove è giunta la 20enne schiacciatrice Natasha Mancuso.

Rugby Mauro Bergamasco stop due settimane (ma.p.) Due settimane di stop per Mauro Bergamasco. La terza linea azzurra ha subito una lesione muscolare contusiva, a carico del tratto dorso-lombare, nella vittoria delle Zebre contro Aurillac. Domani alle 20 la 3a e ultima amichevole nel Challenge Vaquerin, con Northampton. PUMAS PER LA STORIA Selezionati i 26 Pumas che sabato 18, col Sudafrica a Città del Capo, vivranno l’esordio dell’Argentina nel Rugby Championship, l’ex Tri Nations allargato ai sudamericani: 18 di loro giocano nel Top 14 francese, 3 in Premiership, 3 nei Pampas, 1 in Celtic con gli Scarlets e 1 solo in patria, con Tucuman.

Tennis Toronto, out Fognini Murray batte Cipolla Nel 2˚ turno sul cemento di Toronto Fabio Fognini si è arreso al tedesco Philipp Kohlschreiber. Come da pronostico, Flavio Cipolla ha ceduto in due set (6-1 6-3) in un’ora e 22 minuti al fresco oro olimpico Andy Murray. Sorprese le sconfitte di Del Potro, bronzo olimpico, con Stepanek, e di Tsonga con Chardy. A Toronto (Can, 3.218.700 $, cemento) uomini 1˚ turno: Haas (Ger) b. Nalbandian (Arg) 6-2 6-7 (13) 6-3, Benneteau (Fra) b. Odesnik (Usa) 6-4 6-4. 2˚ turno: Fish (Usa) b. Ebden (Aus) 6-2 6-0, Monaco (Arg) b. Pospisil (Can) 7-5 6-4, Raonic (Can) b. Troicki (Ser) 6-3 6-4, Isner (Usa) b. Andujar (Spa) 7-6 (5) 7-5, Granollers (Spa) b. Mayer (Ger) 6-3 6-4, Cilic (Cro) b. Baghdatis (Cip) 7-5 6-3, Tipsarevic (Ser) b. Youzhny (Rus) 7-6 (2) 6-4, Stepanek (R.Cec) b. Del Potro (Arg) 6-4 7-6 (5), Gasquet (Fra) b. Kukushkin (Kaz) 6-3 7-5, Kohlschreiber (Ger) b. FOGNINI 6-2 6-2, Chardy (Fra) b. Tsonga (Fra) 6-4 7-6 (4), Berdych (R.Cec) b. Benneteau (Fra) 6-7 (10/12) 6-4 6-4, Murray (Gb) b. CIPOLLA 6-1 6-3. NIENTE MARIA Dopo l’argento olimpico, Maria Sharapova dà forfeit a Montreal per un virus di stomaco. Avanza Sara Errani, che ha battuto la slovacca Cepelova. A Montreal (Can, 2.168.400 $, cemento) donne 1˚ turno: Pervak (Kaz) b. Tatishvili(Geo) 7-6(6) 7-6(4), Scheepers (S.Af) b. Dubois (Can) 1-6 6-3 6-0, Halep (Rom) b. Larcher de Brito (Por) 6-4 6-3, Wozniak (Can) b. Hantuchova (Slk) 7-5 7-6 (5), Peng (Cin) b. Rezaï (Fra) 7-6 (5) 6-3, McHale (Usa) b. Rus (Ola) 3-6 6-1 6-3, Barthel (Ger) b. Babos (Ung) 6-4 5-7 7-6 (5), Bertens (Ola) b. Petrova (Rus) 3-6 7-6 (4) 6-4, Lepchenko (Usa) b. Pavlyuchenkova (Rus) 6-2 6-3. Secondo turno: ERRANI b. Cepelova (Slk) 6-3, 6-2.

COLLATERALI * Con Soldatini d’Italia N. 62 e 11,19 - con Indistruttibili N. 40 e 11,19 - con Paperinik N. 27 e 11,19 - Capolavori delle grandi civiltà N. 24 e 11,19 - con Holly e Benji N. 23 e 11,19 - con War Movies N. 22 e 11,19 con Alberto Sordi N. 32 e 11,19 - con Aerei Collection N. 17 e 14,19 - con Grande Alpinismo N. 15 e 12,19 - con Panini N. 14 e 6,19 - con la Grande Storia del Giro N. 12 e 8,19 - con Lupin N. 13 e 11,19 - con Grandi Club Raggi X N. 9 e 4,19 - con T-shirt Invincibili e 16,19 - con Le Stelle della NBA N. 8 e 6,19 - con Ferrari Racing N. 32 e 14,19 - con Libro Mondiale più bello e 14,19 - con DVD Inzaghi e 14,19 - con Adesso Fai da te N. 5 e 4,19 - con Spider-Man N. 6 e 11,19 - con Max e 3,50 PROMOZIONI ARRETRATI Richiedeteli al vostro edicolante oppure ad A.S.E. Agenzia Servizi Editoriali - Tel. 02.99049970 - c/c p. n. 36248201. Il costo di un arretrato è pari al doppio del prezzo di copertina per l’Italia; il triplo per l’estero.

PREZZI ALL’ESTERO: Albania e 2,00; Argentina $ 8,70; Austria e 2,00; Belgio e 2,00; Brasile R$ 7,00; Canada CAD 3,50; Cz Czk. 64; Cipro e 2,00; Croazia Hrk 15; Danimarca Kr. 18; Egitto e 2,00; Finlandia e 2,50; Francia e 2,00; Germania e 2,00; Grecia e 2,00; Irlanda e 2,00; Lux e 2,00; Malta e 1,85; Marocco g 2,20; Monaco P. e 2,00; Norvegia Kr. 22; Olanda e 2,00; Polonia Pln. 9,10; Portogallo/Isole e 2,00; Romania e 2,00; SK Slov. e 2,20; Slovenia e 2,00; Spagna/Isole e 2,00; Svezia Sek 25; Svizzera Fr. 3,00; Svizzera Tic. Fr. 3,00; Tunisia TD 3,50; Turchia e 2,00; Ungheria Huf. 600; UK Lg. 1,80; U.S.A. USD 4,00.


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MOTOMONDIALE ACCORDO RAGGIUNTO

album

I SETTE ANNI CON LA M1 DALL’ESORDIO VINCENTE IN SUDAFRICA ALL’ADDIO DI VALENCIA

GP SUDAFRICA 2004

GP USA 2008

GP MALESIA 2009

GP VALENCIA 2010

Subito festa al debutto

Sorpasso sulla terra Arriva il nono Mondiale

Bye bye ai giapponesi

L’avventura con la Yamaha inizia nel migliore dei modi: a Welkom, nella prima gara iridata Valentino Rossi conquista la vittoria al termine di un lungo duello con Max Biaggi. E a fine anno sarà iridato LAPRESSE

Una delle vittorie più belle: contro uno Stoner scatenato, Vale va al comando, poi al Cavatappi reagisce all’attacco dell’australiano passando sulla terra AP

È l’anno terribile di Valentino, che a inizio stagione si fa male alla spalla, allenandosi in motocross e poi al Mugello cade nelle libere, fratturandosi tibia e perone destri. A fine stagione arriva l’addio alla Yamaha, ormai sempre più di Lorenzo, per la Ducati ANSA

A Sepang, una delle piste più amate, Valentino può permettersi di chiudere al terzo posto alle spalle di Casey Stoner e Dani Pedrosa per conquistare il nono titolo. E celebra con la maglietta celebrativa «Gallina vecchia fa buon brodo» GETTY IMAGES

Vale, ci siamo La Yamaha va di fretta Domani annuncia Rossi Il 9 volte iridato riporterà con sé Burgess e il proprio clan Dovizioso ha ricevuto un’offerta Ducati ma Gresini lo tenta MAURIZIO BRUSCOLINI

Valentino Rossi, 33 anni, ha già corso con la Yamaha dal 2004 al 2011

S Quattro titoli iridati Con la M1 ha vinto i Mondiali nel 2004, stagione del debutto, nel 2005, 2008 e 2009 46 vittorie Sempre in sella alla Yamaha ha conquistato anche 46 gran premi: 9 nel 2004, 11 nel 2005, 5 nel 2006, 4 nel 2007, 9 nel 2008, 6 nel 2009 e 2 nel 2010

Il ritorno di Valentino alla Yamaha, o meglio, il divorzio tra Rossi e la Ducati, doveva essere indolore. Un addio non certamente consensuale, visto che a Borgo Panigale hanno cercato fino all’ultimo di trattenere il pesarese. Ma di fronte all’irremovibilità del pilota, sempre più deluso dalla mancanza di risultati, si è deciso di lasciarsi, se non da ex innamorati, visto che l’amore non è mai sbocciato, almeno da buoni amici.

S Due podi Valentino con la Ducati è riuscito soltanto a centrare due podi: un terzo posto al GP di Francia 2011 e un secondo sempre a Le Mans quest’anno.

Tensione Invece nelle ultime ore il clima è cambiato, arroventandosi. Complice la rivelazione della Gazzetta, che martedì

La decisione di anticipare i tempi è stata imposta da Iwata dopo la fuga di notizie

Ilretroscena

Mai accolte le sue richieste «rivoluzionarie» ll divorzio deciso già a giugno GIOVANNI ZAMAGNI

Ci ha creduto, ha lottato, convinto di poter vincere anche questa sfida. Poi, però, ha perso fiducia e niente e nessuno, nemmeno l’ultimo, estremo tentativo della Ducati ora nell’orbita Audi, l’ha fatto tornare sui propri passi, su una decisione presa un paio di mesi fa, anche se maturata definitivamente solo dopo la gara di Laguna Seca. «La verità è che in ogni GP ti aspetti che in quello successivo andrà meglio, ma non cambia mai nulla», è stato l’ultimo, laconico commento di Valentino Rossi negli Stati Uniti. Una sintesi perfetta, che spiega perché Valentino non crede più nel progetto Ducati: da quando è salito in sella alla Desmosedici, la moto è stata profondamente modificata, ma i risultati sono rimasti identici, sempre deprimenti. Ritorno Rossi, però, si sente ancora in grado di fare la differenza e per dimostrarlo ha scelto la strada più difficile: tornare in Yamaha, dove troverà sì una M1 competitiva, ma anche un compagno di squadra scomodo e in grande forma, lo stesso che lo aveva spinto a lasciare la Casa giapponese nel 2010. «O io o lui» aveva chiesto allora in fase di trattativa, ma la risposta era stata «tu e Lorenzo ancora insieme». Valentino, quindi, poteva restare ma l’idea di condividere ancora il box con Lorenzo lo aveva spinto verso la rossa a due ruote. Mai amata Una moto, però, che Rossi non ha

Valentino Rossi e Jorge Lorenzo nel 2010, ultimo anno assieme in Yamaha. Ora tornano assieme CANONIERO

Annuncio subito Tanto che la Yamaha, stizzita per la fuga di notizie, ha deciso e imposto di anticipare i tempi. Domani alle 9 la Ducati annuncerà l’addio di Rossi, un’ora dopo sarà invece la Casa di Iwata ad augurargli bentornato. Valentino si riaffaccia alla Yamaha dopo due anni deludenti in sella a una Ducati con la quale ha (finora) collezionato solo due podi, un 2˚ e un 3˚ posto entrambi a Le Mans. Risultati inimmaginabili

CON LA M1 46 TRIONFI

S

PAOLO IANIERI

ha svelato come tra Ducati, Yamaha e Rossi ci fosse l’accordo per ufficializzare il cambio di moto a Ferragosto: quel giorno nei giornali non si lavora e l’eco mediatica (negativa) per la Ducati sarebbe risultata un po’ inferiore. È così iniziata una sorta di caccia alle streghe per scoprire chi aveva parlato, con scambi di accuse che hanno coinvolto tutte e tre le parti, facendo salire la tensione.

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TwitTwit

IL CINGUETTIO DEL GIORNO

Ecco il tweet spedito da Barrichello a Rossi: «Ciao ValeYellow46 ho provato tuo casco a casa di @felipe1massa. Voglio uno anche io ok. Un abbraccio». Rubens Barrichello@rubarrichello

per uno che in carriera ha vinto 105 gare e 9 Mondiali e che, tornando a sfidare il nemico Jorge Lorenzo da dentro lo stesso box, ha la possibilità di dimostrare al mondo che il problema non era lui, ma la Desmosedici. Per riuscirci ha a disposizione i due anni che Yamaha gli ha offerto, per poi passare in Superbike, con la moto di Iwata che lui stesso svilupperebbe, e provare a diventare il primo pilota a vincere il titolo in ogni categoria con la quale ha corso. Uomini Pur non essendo più in una posizione di forza come in passato, Rossi ha però preteso e ottenuto che, con lui, tornassero i suoi uomini, a cominciare da quel Jeremy Burgess che come capotecnico lo ha seguito in tutta la carriera nella classe regina: Honda, Yamaha e Ducati. L’australiano non ha mai legato troppo con il gruppo italiano, e ci sono stati momenti in cui è

parso che la Ducati andasse in una direzione e Rossi e i suoi uomini nell’altra. Via lui e il suo gruppo, potrebbe tornare quello di Cristian Gabarrini, che aveva seguito Casey Stoner in Honda. Dovizioso Resta però da capire chi sostituirà Rossi sulla Desmosedici. Il candidato numero uno è Andrea Dovizioso, che ora diventa l’uomo del momento. Il forlivese ha ricevuto gli scorsi giorni una prima offerta Ducati, ma chiede ancora garanzie tecniche, per evitare anche lui di fallire. Ha già ricevuto anche quella di rinnovo per un anno da Hervé Poncharal, titolare della Yamaha Tech3 con la quale quest’anno ha ottenuto quattro podi e a giorni gli arriverà anche quella della HRC, che gli garantirebbe una Honda ufficiale gestita dal team di Fausto Gresini. Cosa sceglierà? © RIPRODUZIONE RISERVATA

mai amato, fin dall’esordio di Valencia 2010. Anche se pensava di poterla domare invece già nel 2011 si è scontrato con la tradizione Ducati: prima che si decidesse di passare al telaio perimetrale in alluminio sono passati parecchi mesi. Troppi, secondo il campione di Tavullia, che chiedeva (anche se non ufficialmente) altre modifiche importanti come l’abbandono del motore a «L» di 90o fiore all’occhiello della Casa di Borgo Panigale. Rossi — e i suoi uomini, a cominciare dal capo tecnico Jeremy Burgess — si sono scontrati contro l’impossibilità di realizzare quanto avrebbero voluto e a giugno Valentino aveva ormai deciso: inutile andare avanti. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA DECISIONE FIM

Infrante le procedure al via Melandri multato e ammonito (p.g.) Con tre giorni di ritardo la Federmoto internazionale ha ufficializzato le sanzioni a Marco Melandri per gli interventi compiuti dei tecnici Bmw sullo schieramento di gara-1 a Silverstone dopo il cartello dei tre minuti al via: multa di 3000 euro e ammonizione scritta. Significa che alla prossima infrazione scatteranno penalità più severe.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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GAZZATRAINER SPECIALE PER GAZZETTA Il jogging in spiaggia è uno dei tipici passatempi dei vacanzieri: non solo gli sportivi, ma anche i più pigri si ritagliano del tempo, soprattutto la mattina presto, per una corsa sulla battigia. Vietato esagerare e mettere troppo sotto sforzo ginocchia e schiena

Radio corsa di LINUS

Correre sulla sabbia? Il rito di ogni Capodanno Agosto mette a dura prova la nostra salute, fisica e mentale. E un’estate così torrida ancor di più. Come dicevamo nel numero scorso, le vacanze sono il momento migliore per l’attività fisica, sia per chi già ne fa che per i sedentari, che davanti a tanto tempo libero finalmente decidono di mettersi in moto. I primi possono allenarsi finalmente senza sottrarre tempo a lavoro e famiglia, i secondi sono senza alibi. Il problema è che ogni buona notizia ha il suo rovescio della medaglia, e così ogni luogo di villeggiatura ha le sue controindicazioni. Correre in montagna è bellissimo, ma bisogna disporre di un altopiano o di garretti da stambecco. Al mare il problema è il caldo. Sto correndo quattro volte alla settimana (gli altri giorni vado in bicicletta) ma per farlo sono costretto ad alzarmi prima di quando vado in ufficio. Alla faccia della vacanza. La sveglia suona alle sei, e alle sei e mezza, sette al massimo, sono già per strada. In tempo per finire l’allenamento prima che il sole abbia scavalcato la barriera delle vecchie cabine degli stabilimenti balneari. Mezz’ora in più e la fatica si centuplica. Non corro sulla sabbia, fa troppo caldo, è troppo faticoso e soprattutto si finisce per correre inclinati, il piede più vicino all’acqua è quasi sempre più in basso e anche questo è un problema. Nonostante corra spesso a Riccione, la corsa in riva al mare è un piccolo rito che tengo da parte solo per il primo dell’anno. Comunque non è male correre al mattino, non si rischia di inciampare in bagnanti catatonici, cagnolini aggressivi, passeggini a zig zag e turisti in bicicletta. Certo, a quell’ora tra i pochi già in attività ci sono i camion della spazzatura, ma a compensare ci pensa l’odore delle macchinette del caffè dei bagnini che iniziano la giornata.

La corsa in montagna porta molti benefici al nostro corpo: l’aria pulita dell’alta quota rispetto allo smog cittadino, porta grandi vantaggi sia polmonari che respiratori. In basso, un’immagine di Tom Hanks-Forrest Gamp mentre corre CAMERONI/ OLYCOM

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domande a... Enrico Arcelli medico e dietologo

Recuperare subito la perdita di sali minerali e di acqua Il calo di peso per questi motivi non è dimagrimento 1 Va bene fare jogging sulla

In spiaggia o in montagna non fate Forrest Gump Evitare le ore calde e le esagerazioni. E rallentare la corsa in discesa GIULIANA PAMPANI

È arrivata l’estate, e con lei la voglia (e la necessità, anche mentale) di sbizzarrirci in attività sportive di ogni genere. Lontani dai problemi, dal lavoro e dallo smog cittadino, ci sentiamo quasi in dovere di coccolare il nostro corpo con qualche corsetta. Sia che siamo del partito «mare» che di quello «montagna», possiamo ritagliarci un momento della giornata per farlo, sempre con le dovute precauzioni. Battigia di corsa Come per tutte

le attività in spiaggia, anche la corsa non è cosa da poco. Come ci spiega il preparatore atletico della Nazionale di slittino, Mattias Schnitzer, il jogging sulla sabbia «prevede un modo totalmente diverso di correre. La superficie morbida ammortizza

molto la forza, e rende l’attività più faticosa». Certo è che se lo si fa sulla battigia (dove la terra è bagnata e quindi più dura), la fatica è minore perché il movimento del piede è meno traumatico rispetto ad una superficie più morbida, e quindi il tendine d’Achille è meno sotto sforzo. «L’utilizzo delle scarpe da ginnastica è discrezionale — continua Schnitzer — . Bisogna tener presente che la scarpa ammortizza molto la fatica di schiena e ginocchia, le parti più esposte alla spinta». Le calzature adatte non sono quelle specifiche da running, ma semplicemente quelle più comode e che meglio proteggono il piede. Altro aspetto da non sottovalutare è il solleone. Banale ribadirlo, ma le alte temperature e le ore di punta del sole non sono le condizioni adatte per concedersi mezz’ora di jogging. Meglio fare un piccolo sforzo e

puntare la sveglia presto, approfittando della brezza mattutina, quando bagnanti, palette e secchielli ancora non hanno invaso la battigia. Ad alta quota Per gli amanti del-

la montagna, le cose cambiano ancora. I benefici della corsa ad alta quota sono tanti, ma altrettante sono le precauzioni da prendere. Innanzitutto, come ribadisce Schnitzer, c’è da sfatare il mito che la discesa è meno faticosa della salita: «Scendendo, mettiamo a dura prova il nostro corpo e soprattutto i nostri muscoli. Per chi non è adeguatamente allenato, una corsa in discesa troppo veloce può provocare danni muscolari postumi, soprattutto al ginocchio. Nella salita invece, diminuendo la velocità, il corpo è naturalmente soggetto ad uno sforzo minore». L’attività ad alta quota è un ottimo strumento anche

a livello agonistico. Il preparatore atletico azzurro precisa: «Nella preparazione atletica della Nazionale di slittino, sfruttiamo molto la montagna, non solo con la corsa, ma anche con passeggiate e percorsi in bicicletta». Il jogging all’aria aperta dev’essere un piacere, non una tortura. Quindi prestiamo sempre attenzione, non pretendendo mai troppo dal nostro fisico, soprattutto se non è adeguatamente allenato. Il segreto è godere appieno della natura, del benessere fisico che porta anche solo un quarto d’ora di corsa. Non serve essere Forrest Gump, non serve correre ininterrottamente per tre anni, attraversare Alabama, Oceano Atlantico e Pacifico, ma basta ritagliarsi un momento per sè e per il proprio corpo, senza voler strafare. © RIPRODUZIONE RISERVATA

sabbia o sui saliscendi di montagna quando si è in vacanza e si ricomincia a praticare attività fisica dopo alcuni anni di inattività? Per il sedentario che vuole ricominciare a fare attività fisica le vacanza sono il periodo ideale. Se si corre a lungo sulla sabbia, però, è elevato il rischio di infortuni, mentre le salite e le discese non vanno bene per i dolori muscolari che si avvertono nei giorni successivi. L’ideale sono le strade in piano, senza buche o sassi, meglio in terra battuta.

2 A quali ore è preferibile correre? In quelle in cui la temperatura è meno calda; se si è al mare, dunque, va scelta la mattina presto. Non si confonda il calo di peso dato dalla perdita di sudore con il dimagrimento, ossia con la perdita di grasso corporeo. Se si suda molto, si devono recuperare il prima possibile l’acqua e i minerali. 3 Se si corre la mattina presto, è meglio farlo a digiuno? Molti anni fa spiegai che questo dava dei vantaggi a chi intendeva dedicarsi alla maratona, poiché aiutava a migliorare una qualità importante in quella disciplina, la «potenza lipidica», ossia la capacità di consumare tanti grassi per minuto. Qualcuno ha capito erroneamente che questo aiuta molto il principiante che vuole dimagrire; ma l’aumentato consumo di grassi è al massimo di pochi grammi. Per chi ha problemi di digestione e vuole correre la mattina presto, è sufficiente assumere una gelatina a basso indice glicemico anche solo mezzora prima dell’allenamento. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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L’INIZIATIVA SANDRO FILIPPINI

Ci sono alcuni dei più grandi protagonisti della storia dell’alpinismo nei film che vi abbiamo fin qui proposto in questa serie di DVD. Da Reinhold Messner, che l’ha inaugurata con «Nanga Parbat» (film di fiction su di lui e non, come si tende a credere, con lui o, addirittura, suo) a Hervé Barmasse, dagli Scoiattoli di Cortina a Simone Moro, da Catherine Destivelle a Chris Sharma, Alex Honnold e Adam Ondra. Passato e presente, insomma, di questa attività che è stata prima di esplorazione, poi di conquista, infine di ricerca del limite. Fisico, psicologico o anche soltanto numerico. In ogni caso, l’alpinismo è capace di offrire storie avvincenti e drammatiche come quelle dello stesso «Nanga Parbat», di «La morte sospesa» o «North face», film che hanno avuto successo in assoluto e non limitatamente ai festival specializzati.

Bonatti Molto più del K2 In un dvd la vita di un uomo libero Imprese, viaggi, battaglie e sentimenti Ecco il documentario sul grande alpinista

Numero uno La nuova, specialis-

sima, uscita che trovate in edicola con la Gazzetta dello Sport di oggi è imperdibile perché aggiunge ai campioni citati il nome più prestigioso: quello di colui che è stato il numero uno dell’alpinismo classico. L’unico capace di primeggiare, contemporaneamente, su tutti i terreni. Dalle Dolomiti al Monte Bianco, dalle altissime quote del Karakorum alle verticalissime montagne della Patagonia. Documentario sul mito Parliamo

di Walter Bonatti, l’eroe, troppo a lungo misconosciuto, del K2. Scomparso poco meno di un anno fa. Dopo aver finalmente ottenuto, per fortuna, giustizia su come andarono davvero le cose nella spedizione del 1954. Sulla quale tutta-

Walter Bonatti in montagna: lasciò le grandi imprese nel 1964 Walter Bonatti negli ultimi anni

via c’è chi, incredibilmente, per vendere libri o pubblicizzare improbabili sceneggiati tv, prova a far credere che sussistano enigmi quando invece le cose sono state definitivamente accertate e sono quindi chiarissime. Michele Imperio e Fabio Pagani, i due giovani autori del film «Walter Bonatti. Con i muscoli, con il cuore, con la testa», avevano deciso di fare un documentario su questo monumento dell’avventura. Che li aveva accolti senza pregiudizi, con la sua grande generosità. Ma proprio quando erano pronti per cominciare, la malattia ha velocemente consumato quell’uomo che sembrava una roccia. Viaggio intimo La sua splendida

compagna, Rossana Podestà, un passato da famosa attrice, ha però tenuto fede all’impegno preso da Walter e così un film con Bonatti è diventato un film su di lui. Con tanti personaggi, famosi e non, a tratteggiarne la figura e con le immagini di repertorio a mostrarlo anche giovanissimo. E soprattutto con la nipote, Margherita Vicario, bella e dolcissima, a farci da guida anche nei suoi segreti. Dal ricchissimo archivio, al magazzino dei cimeli della carriera alpinistica, alla preziosa raccolta di fotografie uniche. Tutto ciò spiega perché il film abbia suscitato grande interesse in occasione della presentazione al FilmFestival di Trento, a maggio. Ma il DVD offre anche tre preziosi contributi con il Walter Bonatti degli ultimi anni, che racconta in prima persona la sua filosofia dell’alpinismo e dell’avventura. Lo fa insieme a Reinhold Messner, grazie alle immagini girate da Marco Fattorusso nel 2010: prima a Courmayeur in occasione dei Piolets d’Or. Poi a Castel Firmiano e Castel Juval, sedi di due dei musei di Messner, per il compleanno numero 80 dello stesso Bonatti, felice come non mai in mezzo ai più cari amici.. Il toccante addio Il terzo extra è totalmente inedito e presenta i momenti più toccanti della cerimonia di commemorazione funebre, tenuta a Lecco il 19 settembre dello scorso anno. Il ringraziamento di Rossana Podestà ai tantissimi convenuti. Le commosse parole di Pierre Mazeaud, compagno di scalate. Il saluto di Reinhold Messner, scritto a caldo, appena appresa la notizia della scomparsa di Walter. E soprattutto le parole con cui lo hanno raccontato i nipoti, cresciuti accanto a quel nonno eccezionale. Quando arriverete al discorso, improvvisato lì, sul palco, del più piccolo, Antonio, 10 anni, preparate i fazzoletti... © RIPRODUZIONE RISERVATA

CON LA GAZZETTA

In edicola da oggi a 10,99 e più il giornale

Il dvd «Walter Bonatti, con il cuore, con i muscoli, con la testa», in edicola da oggi e per tre settimane a 10,99 e, fa parte della collana della Gazzetta dello Sport «Il grande alpinismo», dedicata ai migliori film e documentari sulla grande montagna. Tra i titoli dei filmati usciti fino ad ora ci sono «Nanga Parbat» «La morte sospesa», «North Face - Una storia vera», «Torre del vento - Prima assoluta di una cima impossibile», «Beyond the summit», «Asgard Project», «Mount St. Elias», «Cold», «Linea continua», «Manolo», «Big Stone», «King lines», «Alone on the wall», «Karl» e «Everest sea to summit». Dopo l’uscita di oggi, seguiranno con cadenza settimanale altri tre dvd: «I cavalieri delle vertigini» e gli inediti «Cumbre», «Fatal Game» ed «Extremo Sul».

PER RIZZOLI

A settembre esce il libro di Rossana Podestà

Rossana Podestà, la compagna del grande alpinista dal 1981, ha curato il libro «Walter Bonatti: una vita libera», edito da Rizzoli. Uscirà a settembre, avrà 344 pagine, costerà 39 euro.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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ALTRI MONDI

Il fatto del giorno

_assediati dal fuoco

Tutti questi incendi sono colpa soltanto del caldo? Ieri due morti in Emilia. Roghi ovunque e in aumento del 165 % rispetto allo scorso anno. In molti casi sono dolosi Bollettino degli incendi. Due vecchi di 87 e 88 anni sono morti quasi nello stesso modo: stavano bruciando sterpaglie quando il vento s’è girato, i due hanno cercato di controllare o di fermare il fuoco e invece sono rimasti soffocati dalle esalazioni. Primo episodio a Zerla, frazione di Albareto, nel Parmense. Secondo episodio a Loiano, vicino a Bologna. In tutti e due i casi i vigili sono poi riusciti a domare le fiamme. La lotta con il fuoco è ancora in corso, invece, nel Parco di San Rossore, pineta della Bufalina a Migliarino Pisano. Per il momento non si sa neanche quanto sia esteso l’incendio, ma è fortunatamente distante dai centri abitati. Ci sono focolai importanti anche a Roma: protezione civile e volontari hanno lottato tutto il giorno con i roghi a Torrevecchia e Monte Sacro. Più a sud volano i Canadair per evitare che finiscano in cenere i boschi tra Monte Sant’Angelo e Mattinata (siamo in provincia di Foggia), mentre numerosi roghi si sono sviluppati anche oggi in Sicilia, in particolare a Messina e provincia. A Serrara Fontana, nell’isola di Ischia, qualche casa è stata fatta evacuare: le fiamme erano arrivate a lambire l’abitato.

1Si può già fare un bilancio? Abbiamo qualche dato relativo alla Toscana, uscito fuori per inquadrare meglio quello che sta succedendo a San Rossore. Dall’inizio dell’anno nella regione ci sono stati 494 incendi boschivi che hanno interessato 1.747 ettari di bosco. C’è anche un allarme siccità: Anna Luise, dell’Ispra, dice che Arno e Lago Bilancino sono 20 milioni di metri cubi sotto la media storica. Le risorse idriche locali sono al minimo o secche. In Veneto hanno già calcolato che l’arsura ha provocato danni per 250-300 milioni e colpito specialmente i campi di mais, di soia, di barbabietole. La siccità, sarà bene ricordarlo, riguarda in questo momento molte zone del mondo.

2 È una situazione peggiore di quella dell’anno scorso?

Sì, peggiore. Dieci giorni fa il Corpo forestale dello Stato ha fornito i numeri. I roghi rispetto al 2011 sono aumentati del 165 per cento e la superficie andata in fumo è cresciuta del 196 per cento. Incendi boschivi che hanno interessato tutta l’Italia nel periodo 1˚ gennaio-15 luglio: 3.900. Ettari di superficie attraversati dal fuoco: 19 mila, di cui 11 mila a bosco.

notizie Tascabili

Un Canadair della Protezione civile in azione ieri per spegnere un incendio boschivo ANSA

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I NUMERI

263

I piromani denunciati Sono 263 le persone segnalate nel 2012 all’autorità per aver appiccato un incendio, volontariamente o per distrazione. Sei quelli colti in flagrante

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Gli incendi di martedì Martedì si sono contati 158 incendi. Da gennaio al 15 luglio, invece, sono 3900 i roghi boschivi registrati: +165% rispetto al 2011

Regioni più colpite: Sardegna, Campania, Calabria, Puglia, Toscana e Lazio. Solo martedì gli incendi sono stati 158.

3 Piromani?

Piromani o incoscienti che giocano con le sigarette accese e con i fuocherelli delle scampagnate non perfettamente spenti. Finora i denunciati sono 263 e sei di questi sono stati presi in flagranza di reato.

4 Non ci vorrebbe l’ergastolo?

Il sindaco di San Vito Lo Capo, in provincia di Trapani, dove cinque giorni fa è stata distrutta la tenuta dello Zingaro (30 chilometri di macchia mediterranea con baie mozzafiato), dice che a questo punto ci vuole l’ergastolo. Sostiene di essere certo che gli incendi in quell’area siano dolosi. Non entra nel dettaglio del dolo, ma si suppone che chi li appicca agisca o per conto dei costruttori (e però una legge vieta di rendere edificabile un terreno liberato dal fuoco, a meno che non si riponga speranza in qualche nuovo e improbabile provvedimento della classe politica locale) o per giustificare la propria condizione di vigi-

lante del fuoco. I forestali in tutta la Sicilia sono 26 mila, mantenuti dalla Regione (400 milioni di euro l’anno) che non si vergogna di tenere a servizio eserciti di nulla o poco facenti, superati nel rapporto tra numero di uomini ed ettari da controllare in tutti i confronti nazionali. A San Vito Lo Capo, per l’incendio dello Zingaro, la magistratura ha aperto un’inchiesta contro ignoti. Per il resto, tutto il Paese si direbbe in emergenza. Dall’Umbria la domanda dei Canadair è salita dall’inizio dell’anno da 2 a 22 casi, in Sicilia da 93 a 147, nel Lazio da 17 a 82, in Calabria da 48 a 110. Unica regione in controtendenza è la Sardegna: finora sono 49 le richieste rispetto alle 77 dello stesso periodo dell’anno scorso. Pensi che il patrimonio boschivo italiano è di 10 milioni e 400 mila ettari di superficie e accoglie 12 miliardi di alberi, che fanno ombra a un terzo di tutto il territorio nazionale.

5 Tanti no? Un patrimonio incre-

Bambina di 9 anni muore durante un corso per sub Le fotografie pubblicate da «Oggi»: per la prima volta Berlusconi non sembra voler nascondere la calvizie

Alfano rassicura Monti «Sullo spread caso chiuso» «Per noi la vicenda si è chiusa con la telefonata in cui Monti ha espresso il suo rammarico». Così Angelino Alfano, segretario del Pdl, sull’intervista al «Wall Street Journal» in cui il premier aveva detto che con Berlusconi al governo lo spread sarebbe a 1200. Monti e Alfano hanno discusso della proposta di abbattimento del debito pubblico elaborata dal Pdl. Debito anche al centro dell’incontro fra Monti e Casini, secondo cui il premier varerà a settembre un piano per la sua riduzione e «non è preoccupato» per la tenuta della maggioranza.

SARÀ UN AUTUNNO DIFFICILE «L’autunno non sarà facile per l’economia e il lavoro perché questa crisi è molto pesante e mette a rischio il futuro industriale del Paese. Sull’industria dobbiamo e possiamo puntare: la responsabilità della situazione attuale non è solo della politica ma anche del credito e degli imprenditori stessi che devono avere un atteggiamento più volto all’investimento»

«In Italia fare impresa non conviene Meglio i Btp» Fare impresa in Italia? Non conviene. Il guadagno non copre il costo capitale e nel 2011 si è distrutta ricchezza per 1.4 punti. È il quadro che emerge da un sorprendente rapporto stilato dall’Ufficio studi di Mediobanca che ha analizzato i conti relativi al 2011 delle prime duemila aziende. I ricercatori sono arrivati alla conclusione che in Italia un imprenditore ha più convenienza a investire i soldi in Btp piuttosto che finanziare la sua azienda: guadagna di più, in pratica, accontentandosi della cedola di un titolo di Stato che non dai dividendi della sua società. I grandi gruppi - sostiene l’ufficio studi - sono quelli che hanno sofferto di più, mentre è stata più contenuta la sofferenza delle medio e grandi imprese. Meglio i medio-piccoli Del re-

sto, gli analisti di Mediobanca hanno fotografato la situazione delle imprese nel nostro paese, che nel 2011, non è stata certa positiva. Nel complesso i fatturati sono cresciuti ma non sono ancora tornati a livelli pre-crisi; sono crollati gli utili ed è diminuita l’occupazione; la piccola e media impresa, appunto, se l’è cavata meglio della grande. Nel 2011, infine, sono tornati a crescere i prestiti concessi degli istituti di credito, ma le imprese negli ultimi tre anni si sono finanziate soprattutto grazie a emissioni obbligazionarie e debito non bancario.

ELSA FORNERO MINISTRO DEL LAVORO

dibile.

Certo, un patrimonio incredibile che, però, troppe volte non riusciamo a proteggere: il fuoco dei nostri boschi immette ogni anno nell’atmosfera fra i 3 e i 4 milioni di tonnellate di anidride carbonica.

Tregua tra Pdl e premier Studio Confcommercio

In Costa Smeralda

Tragedia, ieri pomeriggio, a Cannigione, una località turistica a pochi chilometri dalla Costa Smeralda, in Sardegna. Una bambina di nove anni, originaria di Arezzo, è morta nella spiaggia di Isuledda, nel comune di Arzachena, dove si trovava in vacanza con i genitori. Mancavano pochi minuti alle 17 quando la bambina, che dal primo pomeriggio stava seguendo la sua prima lezione di preparazione alle immersioni con le bombole ha avuto un malore: ha perso i sensi proprio mentre stava entrando in acqua per l’immersione. Inutili sono stati i tentativi disperati di rianimarla, durati oltre un’ora, prima da parte degli istruttori e in seguito degli operatori del 118 dopo. La piccola non ce l’ha fatta. Sull’episodio stanno indagando i carabinieri.

d lafrase DEL GIORNO

DI GIORGIO DELL'ARTI gda@gazzetta.it

STUDIO DI MEDIOBANCA

Un operaio al lavoro in uno stabilimento tessile ANSA

Cadute col terremoto

Lenta, corrotta e caotica Italia maglia nera europea

Parmigiano, dopo due mesi recuperate 600mila forme

Lenta, corrotta e inefficiente. Non è certo lusinghiero il ritratto dell’Italia che emerge dal sistema di confronto internazionale messo a punto dalla Confcommercio. Ventisei i Paesi considerati, in prevalenza europei, con l’aggiunta di pesi massimi come Usa, Canada, Giappone e Australia. Roma è maglia nera per l’efficienza del sistema giudiziario: «Negli ultimi 10 anni il tempo di attesa per una sentenza di fallimento o insolvenza è raddoppiato da 1 a 2 anni». Ultimo posto anche nelle pratiche amministrative: per l’adempimento degli obblighi fiscali, in Italia occorre il quintuplo delle ore necessarie in Lussemburgo. Quanto alla corruzione, solo Slovacchia, Messico e Grecia fanno peggio. Buoni risultati per la sanità, pecche nell’istruzione superiore.

Finita la fase uno dell’emergenza Parmigiano. Ieri sono state recuperate anche le ultime forme delle oltre 600 mila cadute a terra per i terremoti di maggio. In base alle disposizioni delle autorità sanitarie verranno smaltite come rifiuti o destinate a lavorazioni idonee, fusione in primis. Il sisma ha colpito il 20 per cento del comparto produttivo, danneggiando 19 magazzini di stagionatura e 37 caseifici. «Da domani ci possiamo concentrare sulla fase 2, quella della ricostruzione» ha detto Giuseppe Alai, presidente del Consorzio Parmigiano-Reggiano.

Un deposito danneggiato dal sisma in Emilia ANSA


GIOVEDÌ 9 AGOSTO 2012

ALTRI MONDI

IL KOLOSSAL DELLA DISNEY

«Avengers» fa il bis Ok a sequel e serie tv I fan dei Vendicatori saran no contenti. La Disney ha annunciato che si farà il sequel di «The Avengers» (nella foto

Siria, cominciata l’offensiva contro i ribelli di Aleppo

Capitan America), il kolossal che nel 2012 ha incassato di più, cioè la bellezza di 1,5 miliardi di dollari. Non si sa ancora quando inizieranno le riprese del nuovo film sui supereroi della Marvel, ma il il regista sarà ancora Joss Whendon. Annunciata, anche una serie tv in onda su Abc.

LO ACCUSA DI ESTORSIONE

La Lopez denuncia il suo ex autista Periodo difficile per Jennifer Lopez. Dopo le voci di un tradimento da parte del fidanzato, il ballerino Casper

ALLARME A NEW YORK: NESSUN FERITO

IL CASO «PUSSY RIOT»

Vigili del fuoco in azione al World Trade Center AFP

L’esercito di Assad all’assalto, ma la città resiste World Trade Center Fiamme all’88 piano Timori per la presenza di combattenti di Al Qaeda Paura, ieri, al World Trade Center, il grattacielo in costruzione a New York dove una volta sorgevano le Torri Gemelle. Un incendio è infatti scoppiato all’88˚ piano della nuova torre principale dell’edificio. L’allarme, scattato alle 7.45 ora locale (le 13. 45 in Italia), ha richiesto l’intervento 90 vigili del fuoco: le fiamme sono state domate in poco più di un’ora e per fortuna non ci sono stati feriti. Un portavoce dell’unità di crisi di New York ha detto che a causare l’incendio potrebbero essere state alcune operazioni di saldatura. Lo scorso 2 giugno i pompieri sono stati chiamati per un altro intervento e uno di loro era rimasto ferito. Il grattacielo, chiamato anche Freedom Tower, da aprile è diventato l’edificio più alto della città superando l’Empire State Building. Quando sarà ultimato, nel 2014, avrà 104 piani.

ANDREA LUCHETTA

Ore decisive per Aleppo. Dopo giorni di bombardamenti, tank e soldati governativi si sono lanciati all’assalto di Salah al-Din, roccaforte degli insorti nella più grande città di Siria. Nel primo pomeriggio la tv di Stato annunciava la completa riconquista del quartiere, circostanza però smentita dai leader dei ribelli. Dai giornalisti presenti in città sono giunte notizie contraddittorie. Per quanto ci riguarda facciamo fede a Martin Chulov, inviato del Guardian, che ha passato il pomeriggio a Salah al-Din e su Twitter ha scritto: «Non ci sono truppe del regime nel quartiere. Le linee del fronte non si sono mosse. Forti bombardamenti e molti elicotteri». Quartiere chiave Il valore strategico e simbolico di Salah al-Din è inestimabile. Per le sue strade si gioca la sorte di Aleppo, a sua volta cruciale per il destino della Siria intera. Aleppo resta il motore dell’economia siriana. Ed è intorno alla città che i ribelli sperano di istituire una «zona libera» nel Nord, fino alla frontiera con la Turchia. Jihadisti Di pari passo all’incancrenirsi del conflitto, aumentano i timori per la presenza di combattenti jihadisti. Ieri ad Aleppo è stato ritrovato il corpo di Osman Karahan, un avvocato turco notoriamente vicino ad al Qaeda. Nel fronte dei ribelli esiste una netta spaccatura fra l’Esercito libero siriano - di ispirazione più «secola-

pensa un po’

STEFANIA ANGELINI

Sarà che siamo in tempi di crisi, ma l’Italia ha il suo fascino e piace sempre. Piace alle star e ai ricconi che fanno a gara per comprare ville e piace ai turisti che non si fanno mancare un viaggetto nel Belpaese. A confermarlo arriva una ricerca del Centro internazionale di studi sull’economia turistica dell’Università Cà Foscari, da cui emerge una nuova tendenza, cioè il fatto che il futuro turistico dell’Italia sembra sempre di più nelle mani dei Paesi emergenti. L’indagine dimostra che nel 2012 sono ormai oltre 3 milioni i turisti arrivati nel nostro Paese da Brasile, Russia, India e Cina (i cosiddet-

Uomini trasportano il corpo di un ragazzo ucciso vicino Aleppo REUTERS

TENSIONE IN SINAI

L’Egitto risponde al raid jihadista Almeno 20 morti Dura risposta del Cairo dopo l’attacco jihadista di domenica, in cui 16 poliziotti sono stati uccisi a un posto di confine con Israele. Quattro elicotteri hanno preso di mira dei campi islamisti, uccidendo almeno 20 militanti. Sempre ieri, il presidente Mohamed Morsi ha ordinato la rimozione del numero uno dell’intelligence, del capo della sua guardia presidenziale e del governatore del Sinai del Nord. Restano tesissimi i rapporti fra il presidente membro della Fratellanza musulmana e le autorità militari del Paese.

re» - e i gruppi islamisti radicali, in netta minoranza. L’impasse della guerra, e soprattutto le reti di finanziamento jihadiste, stanno però favorendo l’influenza di questi movimenti. Mistero generale Ieri un grup-

po ribelle ha rivendicato l’uccisione di un generale russo, che avrebbe agito da consigliere per il fronte governativo. Notizia però smentita dallo stesso generale, rintracciato a Mosca. Secondo Al Jazeera i ribelli sarebbero riusciti ad abbattere un jet sui cieli di Aleppo. Fosse vero, significherebbe che dispongono di armi capaci quantomeno di limitare lo strapotere aereo di Assad, una delle chiavi di questo conflitto. Confermato infine l’arrivo in Giordania di Riad Hijab, l’ex primo ministro di Assad che ha annunciato lunedì l’intenzione di passare con gli insorti.

A 90 GIORNI DAL VOTO IN USA

Obama in vantaggio Lo dicono i sondaggi A 90 giorni dall’election day due nuovi sondaggi certificano il vantaggio di Barack Obama sullo sfidante repubblicano Mitt Romney. Secondo una ricerca di Washington Post e Abc News, il Barack Obama, 51 AFP 53% del campione di americani interpellato tra l’1 e il 5 agosto ha un’opinione positiva su Obama, contro il 43% che pensa l’opposto. Su Romney solo il 40%, invece, ha un’opinione favorevole. Per il sondaggio commissionato da Quinnipec, University, New York Times e Cbs News, invece, in due dei tre stati chiave e cioè Wisconsin e Virginia Obama sarebbe avanti di 6 e 4 punti rispettivamente. Romney sarebbe in vantaggio, invece, in Colorado.

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Vendesi castelli Ma l’Italia da sempre sa stregare i ricchi del pianeta di lungo corso, cioè gli americani. Proprio ieri il Wall Street Journal ha pubblicato un articolo in cui informava i lettori che adesso da noi c’è la

possibilità di fare buoni affari: «Vendesi palazzi e castelli in Italia», titolava. Il quotidiano finanziario si riferiva alle opportunità di investimento che si sono aperte su immobili storici o di pregio. Il governo italiano, infatti, si appresta a mettere sul mercato 350 strutture, tra caserme d’epoca e palazzi di pregio. Il Wsj ne cita solo alcuni, tra cui il Castello Orsini a Soriano del Cimino, in provincia di Viterbo, Palazzo Diedo a Venezia, Palazzo Bolis Gualdo a Milano. «Per gli investitori che bramano di possedere un palazzo italiano, un castello o un altro immobile storico, potrebbe essere il momento di colpire», scrive. Naturalmente, roba per ricconi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Smart, la popstar americana ha citato in giudizio il suo autista per diffamazione ed estorsione. J.Lo sostiene infatti di essere stata ricattata dal dipendente che le avrebbe chiesto 2,8 milioni dollari per non rivelare i suoi segreti. Lei chiede 20 milioni di risarcimento.

SCENARI HI-TECH

Apple-Google che sfida: via YouTube dagli iPhone

S Con la band si schiera pure Vasco «Un processo staliniano»: sono state queste le ultime parole prima della sentenza annunciata per il 17 agosto, ieri, al tribunale di Mosca, del trio punk «Pussy Riot» (nella foto Nadezhda Tolokonnikova) sotto processo per una dissacrante preghiera anti-Putin giudicata blasfema dai vertici ortodossi. Dopo l’appello per la loro liberazione da parte di Madonna, si è schierata anche Yoko Ono, vedova di John Lennon. E dall’Italia è intervenuto anche Vasco Rossi

La sede di YouTube in California

Apple contro tutti, soprattutto contro Google, la sfida tra i due colossi si inasprisce in questi giorni d’estate. Dopo aver spazzato via le mappe del rivale da iPhone e iPad, l’ex azienda di Steve Jobs ha fatto trapelare la notizia che il suo nuovo sistema operativo non avrà più YouTube (che appartiene a Google) tra le app standard. «La nostra licenza è terminata» si giustificano i vertici di Cupertino, ma è evidente che i rapporti sono pessimi. Proprio oggi, Apple e Google dovrebbero iniziare a sfidarsi anche sull’acquisizione dei brevetti digitali di Kodak, finita in bancarotta nonostante disponesse di tecnologia di primo piano. Le offerte al momento sono inferiori alle attese di Kodak, ma potrebbero alzarsi rapidamente se i duellanti decidessero di contendersele. La sfida, intanto, trascina con sé altre liti: è in atto da giorni lo scontro legale tra Apple e la coreana Samsung per violazione dei brevetti di iPhone e iPad. Samsung utilizza il sistema Android che è, guarda un po’, di Google. Ma ieri, le azione di Rim (produttrice del Blackberry) sono schizzate del 5.3% sulle voci di un interessamento dei coreani all’acquisto della società. Samsung è a caccia di un software per sostituire Android (e quello in arrivo di Rim sembra sia una bomba), visto che Google studia propri telefoni e visto che inimicarsi troppo Apple potrebbe costare caro: dai coreani la Mela acquista chip per 7,5 miliardi di dollari all’anno. Massimo Arcidiacono © RIPRODUZIONE RISERVATA

Turisti a milioni e ricconi in arrivo L’Italia è in crisi ma piace ancora ti «Bric»), con un incremento dei flussi raddoppiato rispetto a quello europeo. Secondo i dati presi in esame, i vacanzieri dei Paesi «Bric», i nuovi ricchi per intenderci, hanno speso ben 1,8 miliardi di euro, di cui il 56,4% solo per svago. I più «spendaccioni» sarebbero i russi che in Italia, nel solo 2011, hanno sborsato 925 milioni di euro. Più attenti al portafoglio sarebbero invece i cinesi, mentre gli indiani sceglierebbero l’Italia per congressi e affari.

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CINESI DA RECORD IN 9 E CONTROMANO SU UN’OPEL CORSA

Sono tre milioni i turisti provenienti dai Paesi emergenti che quest’anno hanno visitato l’Italia JPEG

Non cercavano di battere il Guinnes dei primati i nove cinesi che lunedì viaggiavano su una Opel Corsa in una strada di Romano di Lombardia (Bergamo). Ci stavano tutti, anche se parecchio compressi. Praticamente sull’utilitaria c’era tutta la famiglia al completo: marito, moglie, nonni, figli e zii. Ora il conducente, che per di più aveva preso una rotatoria contromano, dovrà pagare una multa di 1.300 euro, oltre che vedersi decurtati ben 64 punti dalla patente in un colpo solo.


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ALTRI MONDI Oroscopo

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Leone 6-

Vergine 8

DI ANTONIO CAPITANI

La giornata sa di pigrizia e di tutti i piaceri della vita, pure suini, volendo. Bene i soldi. E il tupamaro mannaro inside you si cheta.

Luna OK per il lavoro, per le nuove iniziative, per il cuore. Fattività e solerzia sono però necessarie. Anche during the fornication.

Il lavoro vi vede volenterosi, ma solitari. O selettiverrimi. E cordiali come i puma digiuni. Ussignùr, evitate. Brio suino in crescita.

Amici, mentori e clienti sono solidali. E vivificano sia il lavoro sia la vacanza. L’amore vi ristora, ma il sudombelico è attendista.

L’umore s’abbatte, la forma fisica s’accascia. Siate obiettivi e rilassatevi, specie se siete in ferie. L’ormone, però, è pronto all’azione.

IL MIGLIORE. Luna OK per viaggi, affari, sollazzi fornicatori. Nel lavoro avanzate come l’armata russa e dal giorno 24 avrete zebedei ancor più di granito. Uau.

23/9 - 22/10

23/10 - 22/11

23/11 - 21/12

22/12 - 20/1

21/1 - 19/2

20/2 - 20/3

Bilancia 6,5

Scorpione 5,5

Sagittario 6

Capricorno 7,5

Acquario 5,5

Pesci 7+

L’economia barcolla. Anche se, tutto sommato, entrate e uscite si compensicchiano. Soddisfazioni suine giungono, forse a sorpresa.

Qualcuno vi fa girare gli zebedei come ruote panoramiche, forse lentamente, ma incessantemente. State su: tutto è una palla, oggi.

Nel lavoro e in vacanza nascono sospetti. E aumentano gli inetti. Chiarite i primi, non centrifugate i secondi. Siete fighi e suini, però.

Le vostre idee sono vincenti ma non fatevele fregare. Il potere contrattuale e la fortuna crescono, la vacanza è una goduria, pure suina.

Tutti vi rompono oggi. Colleghi, familiari, vicini di casa e di ombrellone. Arginateli, ma senza addentarli. Fornicazioni balsamiche.

Il momento è complesso. E i recuperi arriveranno solo dal 24. Oggi però tirate il fiato, grazie pure all’amor, più edulcorato che suino.

SERGIO PARISSE

Il rugbista della Nazionale, terza linea centro nello Stade Français è nato a La Plata, in Argentina, il 12 settembre 1983

Gazzetta.it

Televisioni in chiaro RAIUNO 8.00 10.10 11.05 12.00 13.30 14.10 15.10 17.15 18.00 18.50 20.00 20.30 21.20 23.35 0.40 1.10 1.15

TG1 UNOMATTINA UN CICLONE IN... E STATE CON NOI IN TV TG1 DON MATTEO 7 CAPRI HEARTLAND IL COMMISSARIO REX REAZIONE A CATENA TELEGIORNALE TECHETECHETÈ SUPERQUARK Documenti MAGNAGRAECIA FILMFESTIVAL TG1 - NOTTE CHE TEMPO FA SOTTOVOCE

RAIDUE

RAITRE

CANALE 5

7.30 CARTONI 9.55 METEO 2 10.00 XXX GIOCHI OLIMPICI LONDRA 2012 10.45 TG 2 10.50 TG OLIMPICO 13.00 TG 2 GIORNO 13.30 XXX GIOCHI OLIMPICI LONDRA 2012 16.00 TG 2 20.30 TG2 21.05 XXX GIOCHI OLIMPICI LONDRA 23.30 TG2 23.40 ESTRAZIONI DEL LOTTO 23.45 RAI SPORT BUONANOTTE LONDRA

8.00 8.40 10.10 11.10 11.15 12.00 12.15 13.10 14.00 14.55 15.45 19.00 20.35 21.05

MINI RITRATTI VIVERE IN PACE LA STORIA SIAMO NOI TG3 MINUTI AGENTE PEPPER TG3 PER UN PUGNO DI... LA STRADA PER... TGR - TG3 LA CASA NELLA... VAI AVANTI TU CHE... TG3 - TGR - BLOB UN POSTO AL SOLE LAW & ORDER Telefilm 23.15 TG REGIONE 23.20 TG3 LINEA NOTTE ESTATE 23.55 LA PISCINA 1.45 RAI EDUCATIONAL

8.00 8.35 10.20 13.00 13.40 14.10 16.15 17.15 18.15 20.00 20.40 21.20 23.20 1.30 2.00 2.45

RETE 4

ITALIA 1

TG5 LA BANDA OLSEN E... I CESARONI 3 TG5 BEAUTIFUL ROSAMUNDE PILCHER LOVE SONG UNA CANZONE PER TE TG5 MINUTI LA RUOTA DELLA FORTUNA TG5 VELINE 5 APPUNTAMENTI PER FARLA... PERDUTI IN AFRICA TG5 - NOTTE VELINE DAMAGES

8.10 10.30 12.25 13.00 13.40 15.00 15.55 16.45 17.40 18.30 19.00 19.25 21.10 23.50 1.50 2.40

CARTONI DAWSON'S CREEK STUDIO APERTO STUDIO SPORT CARTONI GOSSIP GIRL GLEE GIOVANI CAMPIONESSE LOVE BUGS III STUDIO APERTO STUDIO SPORT C.S.I. NEW YORK HUMAN TARGET Telefilm SAN VALENTINO DI SANGUE RESCUE ME STUDIO APERTO LA GIORNATA

9.50 10.50 11.30 12.00 12.55 13.50 16.05 16.12 18.55 19.35 21.10 23.40 1.55 2.20 3.20

MONK RICETTE DI FAMIGLIA TG4 PACIFIC BLUE DISTRETTO DI POLIZIA POIROT SPECIALE TIERRA DE LOBOS LA NAVE MATTA DI MISTER ROBERTS TG4 TEMPESTA D'AMORE FANTOZZI Film ROBA DA RICCHI TG4 NIGHT NEWS VINTAGE DANCE PARADE 9 IL DOMESTICO

Film sul Digitale Terrestre

Lo Sport in chiaro, sul satellite e sul digitale terrestre

PREMIUM

OLIMPIADE

13.15 UNA NUOVA OCCASIONE MYA 15.00 FAST & FURIOUS 5 PREMIUM CINEMA 16.55 SABRINA MYA 17.15 IN THE NAME OF THE KING PREMIUM CINEMA 19.30 PAURA PRIMORDIALE PREMIUM CINEMA 21.15 GO - UNA NOTTE DA DIMENTICARE STEEL 21.15 THE YARDS PREMIUM CINEMA 23.20 S.O.S. SUMMER OF SAM PREMIUM CINEMA 01.45 PRET-A-PORTER PREMIUM CINEMA

ATLETICA SKY 2/3D 10.00 BATTERIE Eurosport

19.30 FINALI Eurosport

18.15 75KG MEDI FEMMINILI 14.00 FINALE 3° POSTO FEMMINILE 20.45 FINALE FEMMINILE

Semifinale femminile Semifinale femminile

Quarti di finale maschili

20.00 FINALE MASCHILE 3° POSTO 22.00 FINALE MASCHILE

GINNASTICA RITMICA SKY 9

17.30 51KG MOSCA FEMMINILI Finale

17.45 60KG LEGGERI FEMMINILI

Finale

13.00 ALL-AROUND Prova individuale

15.45 ALL-AROUND

Finale

Ieri

A CURA DI

ALGHERO

17

35

ANCONA

19

30

Legenda

min max

AOSTA

16

27

BARI

24

34

BOLOGNA

20

34

CIELO

VENTI

CAGLIARI

22

31

Sole

Deboli

CAMPOBASSO

21

31

Moderati

CATANIA

22

33

FIRENZE

15

36

Nuvolo

21.00 57KG FEMMINILE/68KG MASCHILE

PALLAMANO SKY 8/11

22.00 57KG FEMMINILE/68KG MASCHILE

Ripescaggi Finali 3° posto Finali

Semifinale femminile

18 28

Torino 20 29

18 28

Milano

Venezia

22 31

Perugia

19 33

18 31

20

27

19

31

MILANO

19

32

ROMA

NAPOLI

25

33

18 37

30

Neve

Mossi

PERUGIA

16

36

POTENZA Nebbia

Agitati

20

32

REGGIO CALABRIA

27

34

ROMA

20

35

TORINO

18

30

18

33

Il sole oggi MILANO

ROMA

TRENTO

Sorge

Tramonta

Sorge

Tramonta

TRIESTE

6:15

20:40

6:10

20:19

24

34

VENEZIA

21

30

I nuovi Rangers debuttano davanti a 40mila tifosi

Eurosport 2

Semifinale femminile

GOLF

ALTRE DIRETTE CALCIO

20.00 PGA CHAMPIONSHIP Da Klawah Island, Stati Uniti Sky Sport Extra

Entusiasmo da Champions per una gara di coppa di Scozia. Tutto sui nuovi Rangers nel blog «In The Box»

TENNIS

18.00 GETAFE - TORINO Amichevole. SportItalia

20.45 INTER - H. SPALATO Qualificazioni Europa League Sky Sport 1, Sky Calcio 1, MP Calcio

17.00 ATP MASTERS 1000 TORONTO Sky Sport 1

18.00 WTA MONTREAL Eurosport 2

www.gazzetta.it

Domani

Dopodomani

Tempo stabile e soleggiato su gran parte del territorio nazionale, qualche addensamento sui rilievi del Triveneto e localmente sull'Appennino laziale e campano. Possibile qualche rovescio o temporale. Caldo in ulteriore attenuazione.

Ancora tempo instabile sui rilievi delle Venezie e localmente sulle vicine aree pedemontane, su questi settori ancora elevato rischio di rovesci o temporali. Altrove tempo stabile e soleggiato salvo nubi sparse al Sud. Clima ancora più mite.

Ancona

Firenze

L'AQUILA

26

IL BLOG

14.30 TOUR DEL BENELUX

21 33

21 29

GENOVA

PALERMO

Semifinale femminile

Bologna Genova

Molto forti

Calmi

Scherzi ai portieri e gite al mercato Il tour del Chelsea

19 31

Coperto

Temporali

IL VIDEO

20 31

Forti

MARI

È partita la caccia ai New York Giants, campioni della National football league. Guarda le immagini dei primi test

Amichevole. SportItalia 2

CICLISMO

20.30 BRASILE - GIAPPONE

Cieli sereni o poco nuvolosi sulle pianure con annuvolamenti più compatti in prossimità dei rilievi del Nord. Attesi rovesci o temporali su Alpi, Prealpi e sulle aree pedemontane del Triveneto. Caldo in attenuazione per venti settentrionali. Trieste

Trento Aosta

20.00 CROAZIA - ITALIA

16.00 SUD COREA STATI UNITI

Oggi

Rovesci

Pioggia

23.15 57KG FEMMINILE/68KG MASCHILE

21.30 SPAGNA MONTENEGRO

CLASSIFICAZIONI MASCHILI 9°-10° POSTO

GazzaMeteo

Semifinali

16.00 SQUADRE PROGRAMMA TECNICO

Semifinale femminile. Eurosport

HOCKEY PRATO SKY 10/9 9.30

Qualificazioni

18.00 57KG FEMMINILE/68KG MASCHILE

18.00 NORVEGIA SUD COREA

Prova a squadre

BASKET

VOLLEY SKY 4

10.00 57KG FEMMINILE/68KG MASCHILE

NUOTO SINCRONIZZATO SKY 3

Finale maschile

Nfl, si riparte Le foto delle sfide di preseason

Tra un’amichevole e l’altra i campioni d’Europa Di Roberto e Di Matteo (nella foto) trovano il tempo di rilassarsi negli Usa

MLB.ESPN America

14.00 CLASSE 470

Finale femminile

Finale femminile

13.30 DRESSAGE INDIVIDUALE

MLB. ESPN America

22.00 PITTSBURGH PIRATES - ARIZONA DIAMONDBACKS

VELA SKY 8

TAEKWONDO SKY 8/12

13.00 MARATONA 10KM

EQUITAZIONE SKY 12

Semifinali femminili Finale Femminile

Finale 3° posto

NUOTO SKY 3

BEACH VOLLEY SKY 10

BOXE SKY 9

20.00 PIATTAFORMA 10M

Finali

16.00 BMX

22.00 RUSSIA - FRANCIA

19.00 DETROIT TIGERS NEW YORK YANKEES

Finale 7° posto femminile

19.15 55KG/72KG FEMMINILI

CICLISMO SKY 8

0.05 1.00 1.05

BASEBALL

21.00 STATI UNITI - SPAGNA

Ripescaggi

23.25

13.00 PIATTAFORMA 10M

18.45 55KG/72KG FEMMINILI

Fnali maschli e femminli. Eurosport

20.00 20.30 21.10

TUFFI SKY 3

19.40 AUSTRALIA UNGHERIA

Qualificazioni

10.30 SPRINT

18.00

TG LA7 IN ONDA (R) JAG AGENTE SPECIALE I MENÙ DI BENEDETTA TG LA7 MILADY IL COMMISSARIO CORDIER L'ISPETTORE BARNABY TG LA7 IN ONDA INDAGINE SU UN CITTADINO... LA VALIGIA DEI SOGNI N.Y.P.D.BLUE TG LA7 TG LA7 SPORT

15.30 ITALIA GRAN BRETAGNA Finale 5° posto femminile

14.00 55KG/72KG FEMMINILI

7.30 9.55 10.35 11.30 12.30 13.30 14.10 16.10

PALLANUOTO SKY 5

16.50 CINA - RUSSIA

LOTTA SKY 11

CANOA SKY 12

BASKET SKY 6/3D 18.00 AUSTRALIA STATI UNITI

12.30 CLASSIFICAZIONI MASCHILI 7°-8° POSTO 21.00 SEMIFINALE MASCHILE

Finale

CALCIO SKY 7

LA GALLERY

LA 7

24 29

L’Aquila 15 30

Campobasso

Bari

18 29

22 33

Napoli

Potenza

19 36

17 29

Cagliari

Catanzaro

24 33

19 33

Palermo

Reggio Calabria 25 36

22 35

Catania 26 32

Il sole domani MILANO

La luna ROMA

Sorge

Tramonta

Sorge

Tramonta

6:16

20:39

6:11

20:17

Nuova Primo quarto Piena Ultimo quarto

18 lug.

26 lug.

2 ago.

10 ago.


48

LA GAZZETTA DELLO SPORT

GIOVEDÌ 9 AGOSTO 2012


GIOVEDÌ 9 AGOSTO 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

I

SPECIALETricoloreGT in Vetrina/1 DOPPIA VITTORIA

in Vetrina/2

GT2

GT CUP

Rocca-Romanini imbattibili Adesso mettono paura a Victor e Giovanni Coggiola

È il duello Ferrari Porsche a caratterizzare nelle ultime stagioni la classe GT2 della serie italiana e, anche al Red Bull Ring, il leit motiv non è mancato. Rientrati dopo lo stop di Misano, Tommaso Rocca e Diego Romanini (Ferrari 458 Italia) hanno iniziato la marcia di avvicinamento ai leader della classifica provvisoria, i fratelli Victor e Giovanni Coggiola (Porsche RSR CVG S.A.). I piloti del Black Team hanno condotto due gare regolari, prendendo sempre più confidenza con la vettura. L’obiettivo è uno: vincere il campionato che ora li vede inseguire a sette lunghezze dall’equipaggio torinese, penalizzato in Austria dalla mancata partecipazione a gara 1 per un problema al cambio. Bravi i meccanici a rimettere la vettura in ordine per la seconda gara, che li ha visti concludere a ridosso dei diretti antagonisti per il titolo.

DUELLO INFINITO

Soffia il vento dell’Est gli ucraini Kruglyk-Tsyplakov trionfano al debutto

Nella lotta tra Porsche e Lamborghini, al Red Bull Ring si è inserita la Ferrari 458 Italia degli ucraini Kruglyk Tsyplakov. L’equipaggio del Team MU Motorsport ha debuttato nel tricolore GT con una bella vittoria in gara 1, mentre nella seconda frazione a salire sul gradino più alto del podio sono stati i campioni in carica Sanna Stancheris (Lamborghini Gallardo). I piloti dell’Imperiale Racing, grazie anche al secondo posto nella frazione di apertura, hanno guadagnato qualche punto sui leader della classifica della prima Divisione, Cicognani Granzotto (Porsche 997 Antonelli Motorsport), che rimangono i favoriti per la vittoria finale. Nella seconda Divisione, invece, prosegue la supremazia di Vincenzo Donativi (Porsche 997 Antonelli Motorsport), ormai a un passo dalla vittoria finale.

Porsche e Audi show in Austria Sul Red Bull Ring primo successo della 911 GT3R, Sonvico nuovo leader nella classifica GT3

4 album

GAUDENZIO TAVONI

È stato davvero un bel weekend quello appena trascorso per il Campionato Italiano Gran Turismo sceso in pista al Red Bull Ring per il quarto atto stagionale. Il tracciato austriaco ha segnato il record di equipaggi presenti e ha incoronato Porsche e Audi, che si sono divise le due vittorie con grandi festeggiamenti nel post gara, per il primo centro stagionale della 911 GT3R dell’Ebimotors e per il primo posto in classifica GT3 di Andrea Sonvico per i colori della casa di Ingolstadt. È stata una grande impresa quella di Alessandro Balzan e Giacomo Barri, preparata nei minimi particolari sin dalle prove libere, maturata nelle due sessioni ufficiali e concretizzata con la splendida vittoria in gara-1 davanti a Di Benedetto-Frassineti (Audi R8 LMS-Audi Sport Italia) e Mancini-Lancieri (Ferrari 458 Italia-Easy Race). Trionfo Non paghi del successo,

nella seconda frazione, nonostante l’handicap tempo di 25 secondi, i portacolori dell’Ebimotors si sono superati cogliendo il terzo gradino del podio alle spalle di Sonvico-Capello e Mancini-Lancieri. È stata una gara molto combattuta, risolta a favore dei piloti Audi solo nel corso dell’ultimo giro, quando Sonvico aveva la meglio su Mancini, conquistando la vittoria e il primo posto in campio-

TUTTI I RISULTATI

La Porsche GT3R di Balzan-Barri (Ebimotors) davanti all'Audi R8 LMS di Sonvico-Capello (Audi Sport Italia) PHOTO4

nato. Per l’equipaggio dell’Easy Race la trasferta austriaca è da incorniciare, e un secondo e un terzo posto con un programma sportivo elaborato solo a stagione avviata è già da considerarsi un grande successo. Classifica In virtù di questi risul-

tati, la classifica generale della classe GT3 si è rivoluzionata, complice anche il ritiro in gara-2 per incidente di Biagi-Colombo (BMW Z4), primi in campionato alla vigilia delle due gare austriache. I portacolori del ROAL Motorsport, con solo un quarto posto all’attivo

Le due Case insieme alla Bmw si contendono il tricolore. Che sfortuna la 458 nella frazione di apertura, sono scesi ora in quarta posizione alle spalle dei tre portacolori Audi, Sonvico, Di Benedetto e Frassineti, e davanti per solo tre lunghezze a Balzan e Barri. Si profila, dunque, un finale di stagione incandescente con tre case, Audi, Bmw e Porsche alla conquista dell’ambito titolo ita-

liano. A queste avrebbe potuto aggiungersi la Ferrari, ma tanta sfortuna ha penalizzato la 458 Italia del Vita4One Team Italy anche in terra austriaca, dove Comandini-Fornaroli si sono ritirati mentre stavano lottando per una posizione da podio in entrambe le gare. Trasferta «nera» anche per Monti-Passuti (Porsche GT3R-Antonelli Motorsport), coinvolti in un incidente in gara-2 e per Cordoni-Camathias (Ferrari 458 Italia-Ombra Racing), attesi a un pronto riscatto sin dal prossimo appuntamento a Imola l’1 e 2 settembre. © RIPRODUZIONE RISERVATA

GARA-1 1. Balzan-Barri (Porsche GT3R); 2. Di Benedetto Frassineti (Audi R8 LMS); 3. Mancini Lancieri (Ferrari 458 Italia) GARA-2 1. Sonvico Capello (Audi R8 LMS); 2. Mancini Lancieri (Ferrari 458); 3. Balzan-Barri (Porsche GT3R-GT3) CLASSE GT2 1. V. Coggiola e G. Coggiola 117 punti; 3. Rocca e Romanini 110 CLASSE GT3 1. Sonvico 100; 2. Di Benedetto e Frassineti 91 GT CUP 1a Div. 1. Granzotto e Cicognani 117; 3. Sanna e Stancheris 75 2a Div. 1. Donativi 150; 2. Bellini 110; 3. Gaiotto 100

IL MEGLIO DAL CIRCUITO

BIAGI-COLOMBO

Stop per incidente in gara-2 Sono scivolati in quarta posizione nella classifica GT3 Thomas Biagi e Stefano Colombo (BMW Z4-ROAL Motorsport), ma ancora in lizza per il titolo 2012 PHOTO4

MANCINI-LANCIERI

Due volte sul podio Nel weekend secondo e terzo posto per i piloti dell’Easy Race, Mancini-Lancieri (Ferrari 458 Italia), ai quali è sfuggita la vittoria nell’ultimo giro di gara-2 PHOTO4


II

LA GAZZETTA DELLO SPORT

GIOVEDÌ 9 AGOSTO 2012

SPECIALETricoloreKarting

4 album

TUTTI I RISULTATI

Marco Pastacaldi debutta in campionato e si impone a Siena in KZ2, ma in testa alla classifica si conferma Alessandro Giulietti ACISPORT

Pastacaldi re a Siena Pezzolla torna a stupire Marco si impone in KZ2, Federico in KF2. KF3: grande Lorandi FERNANDO MORANDI

La terza prova del Campionato Italiano CSAI Karting, che si è disputata al circuito di Siena, ha visto ancora una volta un’ottima presenza di concorrenti, con oltre 160 piloti nell’appuntamento che ha segnato il giro di boa della stagione. Nonostante il gran caldo, a Siena non è mancato lo spettacolo in tutte le categorie, dai più giovani della 60 Baby e Mini, alle più professionali KF2, KF3 e KZ2, con diversi abituali protagonisti alla ribalta ma anche qualche nome nuovo a vivacizzare le classifiche. KZ2 È il caso del fiorentino

Marco Pastacaldi (Kosmic-Tm), che al suo debutto in campionato è riuscito a prendersi una bella soddisfazione nella categoria maggiore, la KZ2, vincendo sul circuito di casa la prima delle due finali davanti ai due leader di classifica Alessandro Giulietti (Intrepid-Tm) e Massimo Dante (Ckr-Tm). Mentre in gara-2 è stato Nicola Gnudi (Ckr-Tm) a guadagnare per la prima vol-

Tantissima gente per la corsa in Toscana che ha visto al via ben 160 piloti ta la vittoria dopo la squalifica inflitta a Simone Brenna (Tb-Tm) per irregolarità tecniche. In questa seconda finale Pastacaldi si è piazzato secondo davanti a Massimo Mazzali (Jesolo-Tm). Fuori dal podio Giulietti, ma con il quarto posto si è confermato ancora in testa alla classifica con 144 punti. Seguono Dante con 107 e Celenta con 100. KF2 In KF2 si è riproposto ai vertici Federico Pezzolla, campione italiano 2011 della KF3, autore di un weekend in crescendo, che gli ha permesso di piazzarsi secondo in gara-1 e poi di vincere gara-2 dopo una bella serie di duelli. Protagonisti si sono rivelati anche i due fratelli Moretti, andati più volte a podio. Nella prima gara ha vinto Marco Moretti (Kosmic-Tm) su Pezzolla (Kosmic-Tm) e Gianni Vigorito

Nella classe MINI il campione in carica Garofano conquista gara-1, Serravalle gara-2 (Birel-Bmb), mentre in gara-2 dietro a Pezzolla ha concluso il leader di classifica Andrea Moretti, con Marco Moretti terzo. In campionato è Andrea Moretti ancora in testa, ma con un vantaggio di soli nove punti su Pezzolla. KF3 A prendersi le maggiori soddisfazioni in KF3 è stato ancora una volta l’enfant prodige Alessio Lorandi (Tony Kart-Vortex), vincitore della prima finale e poi secondo in gara-2 dopo una rimonta dall’ottava posizione per la griglia invertita. Alle spalle di Lorandi si sono piazzati Giulio Tommasin (Zanardi-Parilla) e il pilota di casa Danilo Albanese (Energy-Tm), con quest’ultimo che in gara-2 è riuscito a imporsi precedendo Lorandi e Matteo Mazzucchelli (Kosmic-Tm). In campionato Lorandi si conferma leader con

130 punti, davanti ad Albanese (112) e Iacovacci (110), giunto due volte quarto. MINI Nell’affollata 60 MINI (49 piloti) è stato il campione in carica Remigio Garofano (Top Kart-Lke) a vincere gara-1, davanti all’americano Sargeant (Tony Kart-Lke) e Leonardo Lorandi (Tony Kart-Lke), mentre in gara-2 la vittoria è andata al canadese Antonio Serravalle (Tony Kart-Lke) sul suo compagno di squadra, Lorandi, e l’ucraino Mizevich (Top Kart-Lke). In campionato in testa è ancora Leonardo Lorandi con 147 punti, segue Garofano con 134 e «Alex» con 96. Baby La seconda prova della

60 Baby ha visto le vittorie di Salvatore Corso (Top Kart-Lke) in gara-1 e Antonio Incarnato (Top Kart-Comer) in gara-2, con Corso nuovo leader di campionato. Ma qui la classifica è sub-judice per un appello di Giuseppe Fusco (Lenzo-Lke), terzo in ambedue le finali, per una irregolarità tecnica nella corona del rapporto. © RIPRODUZIONE RISERVATA

BABY Gara-1 1. Corso (Top Kart); 2. Coluccio (Top Kart); 3. Fusco* (Lenzo) Gara-2 1. Incarnato (Top Kart); 2. Corso (Top Kart); 3. Fusco* (Lenzo) * Sub-Judice MINI Gara-1 1. Garofano (Top Kart); 2. Sargeant (Tony Kart); 3. L. Lorandi (Tony Kart) Gara-2 1. Serravalle (Tony Kart); 2. L. Lorandi (Tony Kart); 3. Mizevich (Top Kart); KF2 Gara-1 1. M. Moretti (Kosmic); 2. Pezzolla (Kosmic); 3. Vigorito (Birel); Gara-2 1. Pezzolla (Kosmic); 2. A. Moretti (Kosmic); 3. M. Moretti (Kosmic) KF3 Gara-1 1. A. Lorandi (Tony Kart); 2. Tommasin (Zanardi); 3. Albanese (Energy) Gara-2 1. Albanese (Energy); 2. A. Lorandi (Tony Kart); 3. Mazzucchelli (Kosmic) KZ2 Gara-1 1. Pastacaldi (Kosmic); 2. Giulietti (Intrepid); 3. Dante (CKR) Gara-2 1. Gnudi (CKR); 2. Pastacaldi (Kosmic); 3. Mazzali (Jesolo)

Emozioni e spettacolo in tutte le categorie Spazio ai più piccoli

SODDISFAZIONE

Il successo di Kosmic In KF2 Federico Pezzolla (al centro) vince gara-2 davanti ad Andrea Moretti (a sinistra) e al fratello Marco ACISPORT

CHE ADRENALINA

Albanese avvicina il leader In KF3 Danilo Albanese con la vittoria in gara-2 si è avvicinato ad Alessio Lorandi, protagonista della categoria ACISPORT

LORANDI NUMERO UNO

È salito due volte sul podio Leonardo Lorandi (a sinistra) a Siena non ha vinto nella MINI ma è salito due volte sul podio ACISPORT

FUTURE PROMESSE

Corso trionfa fra i Baby Nella 60 Baby il siciliano Salvatore Corso si è aggiudicato la vittoria in gara-1 davanti a Luigi Coluccio ACISPORT

MINI RUSHOUR FINORA SI SONO DISTINTI GAGLIARDINI, NEMBER, TRAMONTOZZI, CALCAGNI, FERRI E CECCATO

Sei vincitori in otto gare: che equilibrio nella Cooper S Gare sempre più spettacolari: il titolo si deciderà negli appuntamenti di Imola e Vallelunga Ivan Tramontozzi, vincitore al Mugello e a Magione. Terzo posto per il bresciano della Milenium World Andrea Nember. Nell’ultimo appuntamento di Magione si è messo in luce anche il veneto di Roal Motorsport Alessandro Tolfo, salendo due volte sul podio e realizzando il giro veloce in gara 2. Il 2 settembre doppia sfida a Imola e il 16 gran finale a Vallelunga. Dirette tv su Sportitalia.

ROSARIO GIORDANO

Nell’anno dell’esordio il MINI Rushour 2012 si è rivelato uno spettacolo coinvolgente. Il monomarca riservato alle Cooper S è sempre più acceso e incerto. Su otto gare, sei i piloti che si sono alternati alla vittoria: Gagliardini, Nember, Tramontozzi, Calcagni, Ferri e Ceccato. In testa c’è il romano di MINI Roma by Progetto E20 Andrea Gagliardini che ha vinto solo la gara iniziale a Le Castellet. Seconda piazza per il prorompente giovane laziale del Team Dinamic Promodrive

Classifica dopo 8 gare 1. Gagliardini 97 punti; 2. Tramontozzi 74; 3. Nember 73; 4. Calcagni–Ferri, 70. Andrea Gagliardini è in testa alla classifica provvisoria ACISPORT

Ivan Tramontozzi è uno dei sei vincitori del monomarca ACISPORT

© RIPRODUZIONE RISERVATA


GIOVEDÌ 9 AGOSTO 2012

LA GAZZETTA DELLO SPORT

III

SPECIALEPorscheCarreraCup

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TUTTI I RISULTATI

Vito Postiglione (Ebimotors-Centri Porsche Milano) e Matteo Malucelli (Antonelli Motorsport) sono affiancati alla partenza di gara-1 GALLI

Postiglione vince e si porta al comando Vito ha ora due punti di vantaggio su Malucelli, k.o. in gara-2 GAUDENZIO TAVONI

Sono state davvero due gare molto spettacolari quelle disputate nello scorso weekend sul tracciato austriaco del Red Bull Ring, teatro del quarto round stagionale della Carrera Cup Italia. L’appuntamento del giro di boa del monomarca Porsche, che si corre con le 911 GT3, ha proposto un nuovo leader del campionato. Si tratta del potentino Vito Postiglione, vincitore di gara-1, che ora conduce la classifica provvisoria con due lunghezze di vantaggio su Matteo Malucelli. Il pilota dell’Antonelli Motorsport, complice anche un ritiro in gara-2, in Austria non ha particolarmente brillato, portando a casa solo un secondo posto che, comunque, gli permette di rimanere in scia del portacolori dell’Ebimotors-Centri Porsche Milano. «In questo weekend contro Postiglione non c’era nulla da fare — ha tenuto a precisare il forlivese — e ho cercato di dare il massimo. Peccato per il

Alle spalle dei due contendenti tre giovani promesse: Piscopo, primo in gara-2, Mancinelli e Fulgenzi ritiro nella seconda gara, stavo lottando per il podio quando ho avuto un contatto in frenata con Fulgenzi, danneggiando il radiatore».

Costantini rimonta da 16o a sesto. Nella Michelin Cup successi per Lucchini e De Amicis to premio messo in palio da Porsche AG: la partecipazione all’edizione 2013 della Mobil 1 Supercup. Buone prove Sul tracciato au-

Rivali Una corsa per il titolo, dunque, che sarà disputata da due piloti professionisti, ma alle spalle dei due battistrada si stanno mettendo in evidenza alcuni giovani promettenti, tra cui Edoardo Piscopo (Petricorse Motorsport), dominatore di gara-2 e balzato al terzo posto della graduatoria davanti a Daniel Mancinelli (Mik Corse by Centro Porsche Padova), ed Enrico Fulgenzi (Heaven Motorsport). Tre piloti della nuova generazione, che cercheranno di lottare fino alla fine per la conquista dell’ambi-

striaco, Mancinelli ha capitalizzato al meglio le due gare chiudendo a podio in entrambe le frazioni, mentre Fulgenzi ha lottato in entrambe le frazioni e, dopo un quinto posto iniziale, in gara-2 è dovuto soccombere alla sfortuna e alla decisione dei commissari sportivi che gli hanno comminato una penalizzazione in tempo, privandolo del terzo posto conquistato in pista. Sugli scudi in Stiria sono saliti anche Gianluca Giraudi (Antonelli Motorsport), autore in gara-2 della sua migliore performance del-

la stagione, un ottimo secondo posto a suon di sorpassi che gli vale il sesto posto in campionato, e Massimo Costantini (Heaven Motorsport) risalito in gara-2 dalla sedicesima alla sesta posizione finale.

GARA-1 1. Postiglione in 30’14"744; 2. Malucelli a 4"987; 3. Mancinelli a 10"237; 4. Giraudi a 22"952; 5. Fulgenzi a 23"743 GARA-2 1. Piscopo in 30’09"122; 2. Giraudi a 17"886; 3. Mancinelli a 21"136; 4. Fulgenzi a 24"001; 5. Postiglione a 24"984 CLASSIFICA Carrera Cup 1. Postiglione 102 punti; 2. Malucelli 100; 3. Piscopo 70; 4. Mancinelli 67; 5. Fulgenzi 56 Michelin Cup 1. Proietti 60 2. De Amicis 34; 3. Lucchini 26; 4. Scanzi 24; 5. Degiacomi 23 Team 1. Ebimotors 102; 2. Antonelli Motorsport 94; 3. Heaven Motorsport 75; 4. MIK Corse by Centro Porsche Padova 74; 5. Petri Corse Motorsport 65

QUANTE CARTOLINE DAL TRACCIATO DEL RED BULL RING

TUTTI PRESENTI

Ben 19 piloti al via Nessuno è voluto mancare e ben diciannove piloti si sono cimentati in due gare molto combattute GALLI

GLI UNDER 26

In lotta per la Supercup Edoardo Piscopo, Enrico Fulgenzi e Daniel Mancinelli: tre giovani per un posto in Supercup 2013 GALLI

Gli altri Nella Michelin Cup, as-

sente dal gradino più alto del podio il leader della classifica provvisoria Angelo Proietti (Erre Esse-Antonelli Motorsport), terzo in entrambe le frazioni, gli applausi sono andati tutti a Luigi Lucchini (Ebimotors-Centri Porsche Milano) e Alberto De Amicis (Antonelli Motorsport) che si sono divisi le due vittorie, precedendo in entrambe le occasioni Giacomo Scanzi (Ebimotors-Centri Porsche Milano). Archiviata la prima parte di campionato, dopo la pausa estiva la Carrera Cup Italia sarà di scena a Imola l’1 e 2 settembre per il quinto round stagionale, a cui seguiranno gli appuntamenti del Mugello e Monza, che archivieranno la sesta edizione del monomarca Porsche. © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’EXPLOIT

Giraudi finalmente sul podio Gianluca Giraudi (Antonelli Motorsport) in gara-2 è salito per la prima volta sul podio quest’anno GALLI

MICHELIN CUP

Lucchini, trionfo meritato Luigi Lucchini (Ebimotors-Centri Porsche Milano) ha vinto in gara-1 nella classifica dei gentleman driver GALLI


IV

LA GAZZETTA DELLO SPORT

GIOVEDÌ 9 AGOSTO 2012


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