Gazzetta dello Sport 06 maggio 2013

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www.gazzetta.it lunedì 6 maggio 2013 1,20 €

REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 TEL. 0262821 REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 TEL. 06688281 POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO

anno 117 ­ Numero n Anno 105

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ITALIA

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l'Editoriale

L’ITALIA VA STRETTA DI ANDREA MONTI

IL TRIONFO VIDAL, L’UOMO SIMBOLO, DECIDE LA PARTITA CONTRO IL PALERMO

JUVE

Il tratto più affascinan­ te della Signora è che quando vince non giu­ bila solo il popolo dello Juventus Stadium o di piazza San Carlo, cuore regale di Torino. Ieri ogni piazza d’Italia ha festeggiato lo scudetto con tre giornate d’anti­ cipo. L’ARTICOLO A PAGINA 19

MERCATO

MERAVIGLIA

Contatto Real per Higuain Ibra ora divide GRAZIANO, LAUDISA A PAG. 5

L’EX CAPITANO

I complimenti di Del Piero, il dimenticato OLIVERO A PAGINA 12

IN EDICOLA

Giovedì il libro dell’impresa Da lunedì i Dvd

I bianconeri conquistano con 3 giornate d’anticipo il 29° scudetto, bissando quello dello scorso anno. A Torino e in tutta Italia scatta la festa. Conte carica: «Adesso aspetto i rinforzi per l’Europa»

A PAGINA 10

BIANCHI, BOVOLENTA, BRAMARDO, GARLANDO, VELLUZZI DA PAGINA 2 A PAGINA 17, INTERVENTI DI SANDRO VERONESI E ANTONIO DI ROSA A PAGINA 19

IL ROMPI PALLONE DI GENE GNOCCHI

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La Juve fa chiarezza con un comunicato ufficiale: Vucinic e Barzagli si sposeranno a luglio, ma non tra di loro.

CHAMPIONS AZZURRI SICURI, ROSSONERI VANNO A +4 SULLA FIORENTINA

Balo salva Milan. Cavani fa 101 SuperMario liquida il Toro. Il Napoli batte l’Inter con 3 gol dell’uruguagio Un Klose da record 5 reti al Bologna DA PAGINA 20 A PAGINA 28, COMMENTO DI CERRUTI A PAGINA 19

GIRO D’ITALIA LA CRONOSQUADRE

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BABY PUCCIO MAGLIA ROSA SPETTACOLO! Che show a Napoli e Ischia Wiggins scappa, Nibali tiene CONDO’, GHISALBERTI, GIALANELLA, LOPES PEGNA, PASTONESI, SCOGNAMIGLIO PAG. 46­53 3 Salvatore Puccio, 23: un siciliano in rosa

35a GIORNATA: PARTITE CATANIA SIENA 3­0 CHIEVO CAGLIARI 0­0 FIORENTINA ROMA 0­1 GENOA PESCARA 4­1 JUVENTUS PALERMO 1­0 LAZIO BOLOGNA 6­0 MILAN TORINO 1­0 PARMA ATALANTA 2­0 UDINESE SAMPDORIA 3­1 NAPOLI INTER 3­1 CLASSIFICA JUVENTUS NAPOLI MILAN FIORENTINA ROMA UDINESE LAZIO INTER CATANIA PARMA

83 72 65 61 58 57 55 53 51 43

CAGLIARI BOLOGNA CHIEVO ATALANTA ( 2) SAMP ( 1) TORINO ( 1) GENOA PALERMO SIENA ( 6) PESCARA

43 40 40 39 38 36 35 32 30 22


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

CAMPIONI! NUOVA SFIDA

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L’ALBO D’ORO DAL 1898

Il tricolore resta due anni di fila a Torino: ultima volta tra il 2002 e il 2003

1898 Genoa 1899 Genoa 1900 Genoa 1901 Milan 1902 Genoa 1903 Genoa 1904 Genoa 1905 Juventus 1906 Milan

1907 Milan 1908 Pro Vercelli 1909 Pro Vercelli 1910 Inter 1911 Pro Vercelli 1912 Pro Vercelli 1913 Pro Vercelli 1914 Casale 1915 Genoa

1919 sospeso 1920 Inter 1921 Pro Vercelli 1922 Pro Vercelli e Novese 1923 Genoa 1924 Genoa 1925 Bologna 1926 Juventus

1927 Torino (revocato) 1928 Torino 1929 Bologna 1930 Inter 1931 Juventus 1932 Juventus 1933 Juventus 1934 Juventus

JUVE REGINA, C DAL NOSTRO INVIATO

MIRKO GRAZIANO TORINO

A fine partita esplode la festa bianconera: Giorgio Chiellini, 28 anni, solleva il tricolore LAPRESSE

Conte finisce nell’acqua gelata. Buffon e compagni non lo risparmiano. È festa grande negli spogliatoi. Trionfa la Juventus! Senza storie. Da padrona assoluta. Il ventinovesimo scudetto bianconero non è mai stato in discussione: in testa dalla prima all’ultima giornata, una striscia aperta di otto vittorie consecutive, nove successi nelle ultime dieci partite. Roba da manicomio. «Abbiamo fatto qualcosa di straordinario», dice Conte, due promozioni in Serie A e altrettanti scudetti negli ultimi cinque anni da allenatore. «Un bel curriculum, no?», sorride il leccese. Poi continua: «Una marcia trionfale, sempre sul pezzo, sono orgoglioso dei miei ragazzi. È la vittoria di tutti, dico grazie alla squadra, allo staff e alla società. Soprattutto ad Andrea Agnelli. La svolta? La sconfitta con l’Inter ci ha svegliati». La dedica: «In particolare alla mia famiglia, sempre vicina durante la squalifica». Il futuro La nazione juventina ama il suo condottiero, ma sarà ancora Conte a guidare le truppe bianconere nella prossima stagione? I dubbi restano, alimentati dalla serena onestà dello stesso Antonio, esplicito negli ultimi giorni: «C’è bisogno di un mercato importante per crescere ulteriormente». Chiede almeno due grandi attaccanti e un ricambio di sette-otto elementi nella rosa. «Io voglio vincere, lavoro per vincere. E ora il mio obiettivo è portare a casa la Champions. Certo, mi piacerebbe farlo con la Juve». Obiettivo però ai limiti dell’impossibile se non verrà anticipato l’investimento massiccio previsto per l’estate del 2014. E poco prima Marotta aveva spiegato che «ci sono linee guida che la società ha dettato e che noi come componenti dell’area tecnica rispettiamo. Abbiamo creato un modello, possiamo solo continuare sulla strada intrapresa, con in-

Scudetto! Antonio centra il bis «Aspetto i colpi per l’Europa» I campioni battono il Palermo e fanno festa. Il tecnico guarda alla Champions, vuole 7-8 rinforzi: «Abbiamo anticipato le tappe, non date tutto per scontato» vestimenti oculati e la forza delle idee. A breve saremo oltretutto espliciti nell’illustrare la situazione dell’oggi e del domani». Insomma, l’a.d. bianconero annuncia di fatto una conferenza stampa, magari anche per andare incontro a Conte, che chiede «grande chiarezza in tutte le componenti. Non

vendo fumo né mai lo venderò». In pratica, il tecnico due volte campione d’Italia si aspetta che venga pesato bene il reale valore della rosa a disposizione, in un certo senso chiede ai vertici del club di «educare» con correttezza la piazza, i tifosi, la stampa e la comunicazione, «perché non

vorrei che si dia tutto per scontato. In due anni, qui è stato stracciato e riscritto un progetto. L’idea iniziale era quella di ripianare i debiti, provare a centrare l’Europa il primo anno, conquistare direttamente la Champions quest’anno e vincere lo scudetto nel 2014. Ebbene, sono arrivati invece subi-

to due scudetti, e oggi il disavanzo è minimo a livello di bilancio. Tutte cose non enfatizzate a dovere. Anzi, ho sentito critiche pesanti dopo l’eliminazione con il Bayern. Sembrava che avessi sbagliato tutto, eppure avevamo di fronte la squadra nettamente più forte in Europa».

Oggi l’incontro? Conte sa bene

che nella prossima stagione «partiremo ancora più favoriti in Italia, e in Europa ogni passo falso verrà vissuto come un fallimento. Il problema è che già in casa nostra il gap con la concorrenza (Milan e le altre) non è così grande. Anzi, dietro giocano a nascondersi. A livello


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1935 Juventus 1936 Bologna 1937 Bologna 1938 Inter 1939 Bologna 1940 Inter 1941 Bologna 1942 Roma 1943 Torino

1944 VF Spezia (medaglia d'oro) 1946 Torino 1947 Torino 1948 Torino 1949 Torino 1950 Juventus 1951 Milan 1952 Juventus

1953 Inter 1954 Inter 1955 Milan 1956 Fiorentina 1957 Milan 1958 Juventus 1959 Milan 1960 Juventus 1961 Juventus

1971 Inter 1972 Juventus 1973 Juventus 1974 Lazio 1975 Juventus 1976 Torino 1977 Juventus 1978 Juventus 1979 Milan

1962 Milan 1963 Inter 1964 Bologna 1965 Inter 1966 Inter 1967 Juventus 1968 Milan 1969 Fiorentina 1970 Cagliari

1980 Inter 1981 Juventus 1982 Juventus 1983 Roma 1984 Juventus 1985 Verona 1986 Juventus 1987 Napoli 1988 Milan

1989 Inter 1990 Napoli 1991 Sampdoria 1992 Milan 1993 Milan 1994 Milan 1995 Juventus 1996 Milan 1997 Juventus

1998 Juventus 1999 Milan 2000 Lazio 2001 Roma 2002 Juventus 2003 Juventus 2004 Milan 2005 non assegnato

2006 Inter (a tavolino) 2007 Inter 2008 Inter 2009 Inter 2010 Inter 2011 Milan 2012 Juventus 2013 JUVENTUS

CONTE CARICA 1

laricorrenza

ALTRI VERDETTI

Napoli in Champions Il Pescara è in Serie B A tre giornate dalla fine, primi verdetti aritmetici del campionato: la Juve è campione d’Italia, Napoli in Champions e Pescara retrocesso in Serie B.

Quel 5 maggio di 11 anni fa l’abbraccio finale con Lippi

Champions League

Il secondo posto (accesso diretto alla Champions) sarà con ogni probabilità conquistato dal Napoli (più sette sul Milan), comunque sicuro almeno del 3˚ posto. Per il podio (accesso ai playoff Champions) è favorito il Milan (più 4 sulla Fiorentina). Mercoledì i rossoneri giocheranno proprio a casa del già retrocesso Pescara.

Il 5 maggio, proprio come «quel» 5 maggio. Correva l’anno 2002: all’ultima giornata di campionato l’Inter perse uno scudetto che pareva già vinto, finendo k.o. per 4-2 contro la Lazio. Dalle lacrime di Ronaldo alle urla di gioia degli juventini, protagonisti del sorpasso in extremis con la vittoria di Udine. Antonio Conte festeggiò il titolo da giocatore. E a fine gara l’abbraccio con l’allenatore Marcello Lippi LIVERANI

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3 1 Marchisio e gli altri con le maglie celebrative 2 Tifosi in auto «griffata» Juventus 3 I colori bianconeri sulla pelle 4 Conte portato in braccio dalla squadra 5 La contentezza dello staff e della panchina 6 Un tifoso espone la tipica esultanza dell’allenatore

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Europa League

In questo momento Fiorentina e Roma sono qualificate all’Europa League, ma un altro pass per questa competizione europea uscirà dalla finale di Coppa Italia, il 26 maggio tra Roma e Lazio. Se a vincere il trofeo sarà una squadra già qualificata dal campionato all’Europa League, la terza italiana diventerà la sesta classificata in Serie A (che oggi è l’Udinese).

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Retrocessione

tecnico non vedo differenze importanti, il gap semmai è mentale, di cultura del lavoro, di cattiveria agonistica. Ho grande affetto per Agnelli, lo stimo moltissimo, grazie a lui ho coronato il mio sogno: allenare la Juve e vincere con la squadra del cuore. Faremo quindi le necessarie valutazioni in assoluta

serenità». Forse, si inizierà a parlare già oggi. Ma Conte direbbe sì di fronte a un progetto stile Borussia Dortmund? «La Juve non è il Borussia. Io rispetto moltissimo quel club, ci ho pure contro perso una finale di Champions, ma storia e tradizione sono diverse. Qui sarebbe difficile accettare una stagio-

ne senza successi, mentre il Borussia potrebbe ancora chiudere l’anno con zero titoli e a 20 punti dal Bayern, senza per questo andare incontro a critiche. Ma io stesso farei fatica ad accettare un anno a bocca asciutta. Ho rosicato dopo l’eliminazione europea, sono andato a vedere le semifinali pro-

prio per capire il reale livello di quelle gare. Non sono un "decoubertiniano", non mi piace essere simpatico e perdente. Ripeto, voglio vincere la Champions. Con la Juve? Possibilmente sì». Messaggio chiaro. Antonio non punta a un Borussia, vuole allenare un Bayern Monaco. In pratica, vuole una

Salutato il Pescara, restano da definire le altre due retrocesse. Allo stato attuale penultimo è il Siena e terzultimo è il Palermo, ma la situazione è aperta e pure il Torino, quintultimo a 36, è coinvolto. Mercoledì proprio il Toro ospiterà il Genoa quartultimo.

Juve a base di top player. Ecco perché non è ancora così scontato che il Mou italiano resti a Torino. «E comunque, la Juve non è Conte-dipendente. La struttura è solida, Marotta e Paratici sono bravissimi, e la squadra continuerebbe a vincere anche senza di me». Occhio! © RIPRODUZIONE RISERVATA

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CAMPIONI! IL MERCATO

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IN LIBRERIA

«Testa, cuore e gambe»: mercoledì esce l’autobiografia di Antonio Conte

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Storia di un viaggio lungo e vincente, dal negozio di auto usate del padre alla panchina della Juventus. Un percorso all’insegna di sacrificio, volontà e passione. Da mercoledì sarà in edicola «Testa, cuore e gambe», l’autobiografia di Antonio Conte, scritta assieme ad Antonio Di Rosa (Rizzoli, pagine 234, prezzo 17,5 euro).

Caccia a Higuain Si tratta col Real Costa 25 milioni Ibra divide i tifosi: la curva nicchia, ma sul web è coro di consensi. E lui cerca casa a Torino MIRKO GRAZIANO CARLO LAUDISA

La Juve va a vedere quanto costa Gonzalo Higuain. Già sabato c’è stato un primo contatto interlocutorio, ma oggi è in agenda un incontro importante per ascoltare le richieste del Real Madrid. A tessere la tela per conto del club madridista è Ernesto Bronzetti, uomo di fiducia di Florentino Perez, il presidente blanco. E il contatto segue la missione spagnola della scorsa settimana. Come si ricorderà Antonio Conte ha visto all’opera il Real nell'infruttuoso ritorno di Champions con il Borussia Dortmund. Ad accompagnare il tecnico salentino c’erano l’a.d. Beppe Marotta e il d.s. Fabio Paratici. Un blitz servito anche a prendere contatto con l’entou-

Bronzetti, uomo di fiducia di Florentino Perez: «L’argentino è una possibilità» La Juventus non trascura anche altri candidati come Jovetic e Ljajic rage dell’attaccante argentino, da tempo smanioso di trovare un posto da protagonista in un club di vertice. E la Juve può fare al caso suo. Perciò il club bianconero sta vagliando i contorni economici dell’operazione. La quotazione è di 30 milioni di euro, ma la sensazione è che la richiesta possa essere limata a 25 milioni. Poi, c’è da approfondire l’aspetto contrattuale, ma è chiaro che il Pepita non chieda meno di 5 milioni annui. E su questo doppio versante la Juve trarrà le sue conclusioni. L’apertura Ieri, intanto, Ernesto Bronzetti (presente allo Juventus Stadium) ha parlato a Sky: «Credo che la priorità della Juventus sia un attaccante di valore e potrebbe essere Higuain o Benzema, anche se quest'ultimo penso rimarrà al Real. Higuain potrebbe essere una possibilità, piace tantissimo alla Juve, vediamo se ci sono le basi economiche per questa trattativa». Continua Bronzetti. «Paratici e Marotta sono molto bravi a muoversi e se ne stiamo parlando vuol dire che qualcosa si è mosso. Higuain è un giocatore inseguito da tante squadre, è un top-player che fa sempre gol». Capitolo Ibra Ma è chiaro che la

Juventus sta lavorando in contemporanea su altre piste. I contatti per Ibrahimovic, ad esempio, sono stati avviati da tempo. E con un chiaro feeling reciproco. A questo proposito va segnalata la protesta inscenata dai tifosi della Curva Sud nel secondo tempo della gara con il Palermo, in pieno clima-scudetto. Un contestazione preventiva allo svedese che non ha fatto proseliti negli altri settori dello stadio. Così come via internet molti altri tifosi, invece hanno dimostrato d’apprezzare la voglia di Zlatan e la sua disponibilità a rivestire la maglia bianconera. Detto ciò, va anche rimarcato che la società di corso Galileo Ferraris non ha mai dato retta a certi input sulle proprie scelte di mercato. Informazioni Intanto dalla Svezia rimbalzano altri particolari

sul futuro del centravanti del Psg. Ibrahimovic, infatti, avrebbe consultato dei suoi amici torinesi per prendere informazioni sulla scelta della nuova casa nel capoluogo piemontese. Né si dimentichi che Helena, sua moglie, da settimane sta seguendo direttamente l’arredamento della casa milanese, nel quadrilatero della moda. Ma è chiaro che tutto dipenderà dalla trattativa con il Psg, ancora alle prese con mille dubbi sulla guida tecnica. Anche per questo Marotta e Paratici non trascurano gli altri candidati. Non a caso venerdì c’è stato l’incontro a Milano con l’agente di Jovetic e Ljajic, i gioielli della Fiorentina da tempo nel mirino. Insomma, la caccia al top player è partita in grande stile. Proprio come chiede Antonio Conte.

Gonzalo Higuain, 25 anni, attaccante del Real e della nazionale argentina, ha cominciato nel River Plate e gioca a Madrid dal 2007-2008 AP

Zlatana Ibrahimovic, 31 anni, centravanti, capitano della nazionale svedese, è alla prima stagione con il Paris Saint Germain EPA

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Gazzetta.it Gazza

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La gioia di Arturo Vidal AFP

JUVE, E’ QUI LA FESTA LA GIOIA SCUDETTO E TUTTI I GOL 2012-13 Juventus in festa per lo scudetto numero 29. Rivedi sul sito tutti i gol bianconeri del 2012-13 e la festa per il titolo, sia in campo dopo l’1-0 sul Palermo che con i tifosi per le strade di Torino. E non perdere le interviste ai protagonisti bianconeri.

TORNA EXTRA TIME: EMOZIONI ARGENTINE E POLVERIERA REAL Nuova puntata della rubrica sul calcio estero condotta da Stefano Cantalupi. Focus sullo scambio di accuse tra Mourinho e Casillas, le emozioni del Super Clasico argentino Boca-River, il top 11, i colpi proibiti nel derby di Liverpool.


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CAMPIONI! LA FESTA

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Complimenti alla Juventus per lo scudetto che ha vinto largamente

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ADRIANO GALLIANI A.d. del Milan

Roberto Donadoni, 49 anni LAPRESSE

La Juventus ha pienamente meritato: ha la rosa più solida di tutti ROBERTO DONADONI Allenatore del Parma

Parte il pullman, la città in delirio La festa Juve a Torino: i giocatori con gli occhiali di Lapo e Conte rifiuta una sciarpa anti Inter 1

DAL NOSTRO INVIATO

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FRANCESCO VELLUZZI TORINO

La storia di un grande amore. Che tocca tutto il mondo. Perché nella grande festa della Juve «Andria è presente» ma anche Franco, Zeina e la piccola Maria, tanti anni vissuti pericolosamente a Beirut con la speranza di inaugurare uno Juve club, sono lì a urlare che «I campioni dell’Italia siamo noi». I bianconeri si confermano alle 16.50. Provano a festeggiare in campo, ma gli appelli del dj Nanà, speaker ufficiale, sono vani. Dalla Sud sfondano e i giocatori scappano dentro dove cominciano le docce e le feste. Ad Antonio Conte va, ovviamente, peggio: piscinetta gelata. Uno scudetto val bene una doccia. Son quasi tutti dentro, tranne Buffon, Bonucci e Marchisio, quelli che più fanno fatica a svincolarsi dalla morsa dei malati di Juve. I Viking, gruppo ultrà, piazzano addosso anche le loro maglie. Alle 17.06 la squadra, tutta con gli occhiali di Lapo Elkann (molti poi sono finiti nelle mani dei tifosi), prova a rientrare in campo dove al centro è piazzato un bandierone un po’ kitsch col 31 in evidenza. Ci sono anche dei 31 cartonati usati per scorrazzare sul prato. Che

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1 I giocatori della Juventus si sporgono dal pullman scoperto per salutare i tifosi durante il percorso LAPRESSE 2 A fine partita esplode la festa della città ANSA 3 La gioia di Giorgio Chiellini e Antonio Conte AFP 4 L’urlo di Gigi Buffon con bandiera bianconera AFP

fenomeno planetario.

E Giovinco, escluso dalla partita del trionfo, gioca a pallone con un bambino...

Centro Qui è delirio puro. Quanti sono? Migliaia. Allo store ufficiale ci sono maglie e tazze, magneti e sciarpe col 31, ma gli ambulanti, molti in guerra tra loro, non mollano con prezzi più bassi: maglie celebrative a 15 euro,

cuscini a 10. Poi birre e lattine, panini e ombrelli. Le postazioni tv sono in piazza Castello. Lì si concentra il popolo. Un capo dei Drughi, Giovanni, si impone e sale sul palchetto di Sky Sport, contro tutti, come un boss col megafono. Partono i cori: contro il Toro. La conta degli scudet-

ti. Al grido 31 è bolgia. Scende la pioggia. Del Piero è ancora nei cuori: «Infinitamente manchi, ma ci sei», recita un poster. Il pullman va piano, pianissimo. Conte rifiuta di esibire una sciarpa con scritto «Inter ti odio» lanciata da un tifoso. Buffon è il più esagitato: canta, urla e balla.

Giovinco è accanto a lui. Pogba fa lo show, Vidal ha al collo la bandiera cilena. Quagliarella fa esaltare la folla. Bonucci si copre con la tuta. E’ notte. La gente canta. Storia di un grande amore. Questa Juve fa innamorare. © RIPRODUZIONE RISERVATA

MOSTRATA DAI GIOCATORI

La maglietta celebrativa: «Andare oltre la vittoria»

subisce più di un danno, come le porte. Stavolta la squadra, sempre a fatica, torna definitivamente dentro. E brinda con birra, acqua, energy drink e frutta. C’è la maglia Beyond victory da mostrare e mettere subito in vendita. Gli store riaprono e sono pieni, come in Inghilterra. Pullman La gente aspetta, pa-

ziente, fuori. Noi entriamo nell’area giocatori: il pullman scoperto è pronto per il giro in città. Ecco le mogli: subito Alena Seredova Buffon, passata prima dalla tribuna stampa col figlio più piccolo, Roberta Marchisio è accanto al mezzo con un bel cappello nero, Maddalena Barzagli sta sopra a tenere a bada i bimbi. Arrivano gli eroi: Pepe, il più sfortunato, ha un cartello stradale con scritto 31. Giovinco, escluso dalla partita del trionfo, si rifà con un mini pallone con un bambino, Giaccherini fa doppia festa: è il suo compleanno. Asamoah è entusiasta, Isla, un altro che con la fortuna ha qualche credito, pure: «L’anno prossimo toccherà a me». Le comparse Anelka e Bendtner sembrano protagonisti. Sono passate le 19. Il pullman è pronto, anzi i pullman. Perché uno è per gli operatori tv, un altro, uguale a quello della squadra, novità assoluta, è per gli sponsor: 50 posti e giro nel centro, senza onori, per chi, invece, rende la Juve un

TORINO (fr.vell.) «Beyond Victory». Questa la scritta sulla maglia mostrata dai campioni bianconeri nei festeggiamenti tricolori negli spogliatoi e durante le interviste. Una nuvolona gialla sulla maglia nera, la scritta citata e sulle spalle il nome di Antonio Conte e di tutti i suoi eroi. Lo stesso logo compariva anche sul pullman scoperto che ha fatto il giro della città. Alle 17 la maglia celebrativa era già in vendita a 30 euro negli store ufficiali. Prodotta in 5 mila pezzi per la sola giornata di ieri (oggi si troverà dappertutto), esalta il concetto di andare oltre la vittoria. E la filosofia si estende anche agli altri club che, con lo stesso sponsor tecnico, hanno dominato i propri campionati: Barcellona (Liga), Manchester United (Premier League), Psg (Ligue1). Solo la Bundesliga, il Bayern è Adidas, è sfuggita. Ma il tricolore sarà l’occasione per presentare la nuova maglia bianconera. Succederà durante la premiazione ufficiale contro il Cagliari. Le variazioni sono soprattutto nei dettagli. Cambierà, invece, il colore della seconda maglia che non sarà più nera. Verrà lanciata in ritiro in estate. Un’estate calda che comincerà all’insegna dei camp per i ragazzi tra gli 8 e i 16 anni. Quattro le località prescelte: Sestriere, Vinovo, Roncegno e Cascia. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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CAMPIONI! LA PARTITA

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le reti realizzate in campionato da Arturo Vidal che è il miglior marcatore juventino in campionato e ha stabilito il record personale migliorando quello dell’anno scorso

11 Andrea Pirlo, 33 anni LAPRESSE

i rigori assegnati in campionato alla squadra di Conte. È un primato stagionale per i bianconeri; otto sono stati realizzati e tre falliti, due da Vidal e uno da Pirlo

Decide Vidal, il simbolo del trionfo Basta un rigore del cileno per piegare il Palermo sempre più inguaiato. Espulso Pogba DAL NOSTRO INVIATO

FABIO BIANCHI twitter @fabiowhites TORINO

Una pura formalità. Lo scudetto numero 29, annunciato fin dalla preistoria di questo campionato, è arrivato. Con tre giornate d’anticipo. Lo sparring partner Palermo a un certo punto si stava illudendo di portare a casa un punticino prezioso. Invece si è piegato alla legge bianconera. Ottava vittoria di fila. Dopo i bagordi, dritti all’inseguimento del record di 9, ché Conte non s’accontenta mai. Certo, la festa ha un paio di nei. Il primo è quel bandierone steso dai tifosi a centrocampo a fine partita. Aveva uno scudetto gigante come il numero all’interno: 31, non 29. Anche le cartografie del tricolore che portavano i giocatori nel giro d’onore avevano impresso il 31. La storia è nota. Il popolo Juve, a partire dal suo massimo rappresentante, rivendica i due titoli revocati dalla giustizia sportiva. A parte questo, nel giorno della gioia la Juve poteva evitarlo, anche solo per buon gusto. Così si attirerà ancor più antipatie. Ma la sindrome del «noi contro tutti» funziona bene da stimolo. Chiedere a Mou. Il se-

condo neo? Il rigore con cui la Juve si prende il match. Romeo lo concede, a dir poco, con grande fiscalità. La spinta di Donati a Vucinic è minima, e il difensore sembra guardare in alto verso la palla.

JUVENTUS PALERMO PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORI Vidal su rigore al 14’ s.t.

JUVENTUS (3-5-1-1) Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner (dall’11 s.t. Padoin), Pogba, Pirlo, Vidal, Asamoah (dal 22’ s.t. Peluso); Marchisio; Vucinic (dal 34’ s.t. Quagliarella). PANCHINA Storari, Caceres, De Ceglie, Isla, Marrone, Giaccherini, Giovinco, Bendtner, Matri. ALLENATORE Conte ESPULSI Pogba al 37’ s.t. per comportamento non regolamentare AMMONITI Barzagli per gioco scorretto, Vidal per comportamento non regolamentare BARICENTRO MOLTO ALTO 59,4 METRI CAMBI DI SISTEMA nessuno

Solo merito Un danno doppio:

al Palermo che stava resistendo e alla Juve che non aveva bisogno di una piccola ombra sulla festa. Perché anche il più acerrimo dei nemici non potrà non concordare che questo scudetto sia super meritato. Il campionato lo ha comandato dall’inizio alla fine. Con un solo momento d’incertezza: quando l’Inter all’andata vinse allo Stadium e s’avvicinò di un solo punto. Ma poi è stata marcia trionfale. Ora, son 26 successi in 35 gare. Se dovesse vincere anche le ultime tre, batterebbe il record di 28 stabilito nel 1949-50. Cifre da strapotere, in Italia. E aggiungiamoci l’ottima figura in Europa, impreziosita dopo la mazzata che il Bayern ha rifilato al Barcellona. Ovvio che Conte ora batta sul tasto dei rinforzi per la prossima stagione. Con questa rosa, meglio di così non poteva fare. E meglio di così non si potrà fare, in Champions, se non arriva qualche fenomeno. Soprattutto in attacco.

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PALERMO (3-5-1-1)

Il rigore di Arturo Vidal che mette il sigillo sullo scudetto numero 29 della Juve. Sorrentino è battuto LIVERANI La partita Difatti. Se vogliamo, la sfida col Palermo è stata un mini sommario della cavalcata. Un dominio totale nel gioco, possesso palla e baricentro alto, difesa impeccabile e le solite difficoltà sotto rete. Quella che alla fine ha convinto Conte a giocare con una punta in meno e un centrocampista in più, per sfruttare la potenzialità di Pogba. Prezioso anche stavolta, fino allo sputo galeotto ad Aronica che gli è costato il rosso a fine gara. Pro-

prio quando domani o dopo si attende la sentenza sugli insulti razzisti di Meggiorini. Tornando a all’attacco, Vucinic, l’unica punta, ha fallito presto un gol facile, non ha sfruttato un altro paio di chance. Per fortuna si è procurato il rigore. Firmato da Vidal. Guarda caso, un altro leit motiv della Juve che ha volato sui gol dei centrocampisti. E Vidal ne è il simbolo: ne ha firmati 10, 5 di seguito nelle ultime 4 gare. E il Palermo? Beh, ha cercato solo lo 0-0. Il suo 3-5-2 si è tra-

sformato presto e in modo naturale in 5-3-2 per contenere la pressione. Ci è riuscito benino fino al rigore. Anzi, prima Miccoli ha colpito un palo. Dopo lo svantaggio però, cercando di recuperare si è disunito e ha lasciato spazio e occasioni alla Juve. Meno cattiva del solito perché già con la testa alla festa. La testa del Palermo invece corre alla lotta salvezza. Che si è fatta triste come una salita. Una salita tipo Mortirolo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Sorrentino; Von Bergen, Donati, Aronica; Nelson; Rios (dal 34’ s.t. Faurlin), Kurtic, Barreto, Garcia; Ilicic (dal 26’ s.t. Dybala); Miccoli (dal 20’ s.t. Hernandez). PANCHINA Brichetto, Benussi, Muñoz, Viola, Dossena, Anselmo, Boselli, Formica, Fabbrini. ALLENATORE Sannino ESPULSI nessuno AMMONITI Donati per proteste BARICENTRO MOLTO BASSO 48 METRI CAMBI DI SISTEMA Dal 10’ p.t. 5-3-2 ARBITRO Romeo di Verona NOTE spettatori paganti 12.440, incasso di 684.790 euro; abbonati 27. 442, quota di 873.175 euro. Tiri in porta 7-1. Tiri fuori 8-3. In fuorigioco 4-2. Angoli 6-2. Recuperi: 0’ p.t., 4’ s.t.


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le presenze in campionato per Andrea Barzagli, il giocatore più utilizzato da Conte. Alle spalle del difensore troviamo Buffon con 32 gettoni e Bonucci con 31

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i punti per la Juve nel 2005-06 con Fabio Capello in panchina. La squadra di Conte ha la possibilità di migliorare quel record

i punti ottenuti a tre giornate dalla fine del campionato. Soltanto nel 2005-06 la Juventus aveva fatto meglio conquistando 84 punti, sotto la guida di Fabio Capello

il personaggio ARTURO VIDAL

L’uomo d’acciaio È lui la colonna del progetto Europa I grandi club stranieri lo vogliono strappare alla Juve ma la crescita bianconera passa dal cileno: «Titolo più difficile, la Champions ci toglieva tante energie»

DAL NOSTRO INVIATO

G.B. OLIVERO TORINO

Se lo scudetto ha una faccia, è quella sempre sorridente di Arturo Vidal. Se lo scudetto ha un cuore, è quello del guerriero cileno. Se lo scudetto ha una firma, è quella del tuttocampista che i grandi club europei vorrebbero strappare alla Juve, ma che è imprescindibile in un progetto di crescita. Un anno fa, nel momento del trionfo e delle celebrazioni, fu naturale scegliere Andrea Pirlo co-

me simbolo del rinascimento bianconero. Adesso, pur esaltando il lavoro di tutto il gruppo come accaduto nello scorso campionato, è logico individuare in Vidal l’emblema del dominio. La gioia Il rigore di ieri non aggiunge nulla alla sua stagione e non sposta gli equilibri nelle classifiche di merito. Arturo ha meritato applausi da agosto a maggio e non è un caso se un suo lieve calo di rendimento (anche in zona gol) sia coinciso con quello della Juve. La rete al

le Pagelle

DI FA.BI.

BONUCCI, ANTICIPI ELEGANTI MICCOLI UN PALO D’AUTORE JUVENTUS 6,5 BUFFON 6 Festa con brivido: il palo di Miccoli. Ma super Gigi sembra chiudere lo spazio porta. BARZAGLI 6 Anticipi e contrasti vincenti, per quel poco lavoro. BONUCCI 6,5 Puntuale ed elegante negli anticipi, presente nell’avviare le azioni. CHIELLINI 6,5 E’ la solita cozza. Si attacca alle caviglie di Miccoli (e Ilicic), gli devia anche il tiro che finisce sul palo. LICHTSTEINER 6 Dopo aver macinato centinaia di chilometri si concede una gara normale. PADOIN 6 Entra, morde e cerca di fuggire. Tiene a bada Garcia. POGBA 5 Perché quello sputo? Fin lì era stato uno dei migliori. Grande il lancio a Vucinic in area. PIRLO 6 A ritmo ridotto, ma coi piedi ben calibrati. MIGLIORE h 6,5 ILVIDAL

Simbolo Juve. Premiato all’inizio dai tifosi. Premiato alla fine col rigore che sigilla lo scudetto. Se lo merita.

ASAMOAH 6 Accelerate e pasticci, dribbling vincenti e incertezze, scatti e palle perse. PELUSO 6 Contribuisce alla festa con contrasti e ripartenze. MARCHISIO 6 Davanti poco efficace, ma recupera palle e corre. VUCINIC 5,5 Oh, non segna mai. Le occasioni migliori le ha lui. Le sbaglia. Si procura il rigorino però. QUAGLIARELLA 6 Per un soffio non mette la firma: gran traversa. ALL. CONTE 6,5 La squadra si sveglia dopo il gol, ma lui è attivo fin dall’inizio. Si sbraccia e urla, come se lo scudetto potesse fuggire.

PALERMO 5,5 SORRENTINO 6,5 Dice no al tiro al volo di Vucinic coprendo bene lo specchio. Si fa notare per altre parate. Il rigore, beh, è un rigore.

h 6,5 ILVONMIGLIORE BERGEN

Il meglio figo del bigoncio in difesa. Per un tempo e mezzo un leone, non passa nessuno.

DONATI 6 Certo, se andava a braccia aperte su Vucinic... Comunque penalizzato. Per il resto, lucido regista arretrato. ARONICA 5,5 Provoca Pogba con quella manata in faccia. Da qui il mezzo voto in meno. NELSON 5,5 Ha qualche numero, ma all’inizio soffre Asamoah. RIOS 5 Gara fiacca. Continuamente sovrastato in mezzo (Faurlin s.v.) KURTIC 5 Anonimo palermitano. BARRETO 6 Il solo che ci dà dentro, limita Pirlo e cerca di coprire le falle dei compagni. Ovvio, non sempre ci riesce. GARCIA 6,5 Copre bene la fascia, in area la sua zucca è preziosa. Riesce a contenere Lichtsteiner e prova persino a ripartire. ILICIC 5 Super Josip si ferma a Torino. Terminata la collezione di gol consecutivi. Ma anche in costruzione lascia a desiderare. DYBALA 5,5 Solito frullino interessante. Ma conclude poco. MICCOLI 6 L’ex mica tanto amato, quasi rinvia la festa con quel palo. Non è in forma, e si vede, ma riesce a essere pericoloso. HERNANDEZ 6 Quella girata meritava miglior fortuna. E’ l’unica occasione che ha e quasi la sfrutta. Ma ritrovi la sua rapidità. ALL. SANNINO 6 Imposta la gara per il punto. Subito il gol, prova a cambiare i pedoni in attacco. Ma la Juve è un’altra categoria.

GLI ARBITRI ROMEO 5 A essere buoni, il rigore è fiscale. L’espulsione di Pogba ci può stare, ma Aronica va come minimo ammonito. Stefani 5,5 - Padovani 6; Calvarese 6 - Candussio 6

Palermo, però, gli consente di arrivare in doppia cifra in campionato (15 con le coppe), di proseguire nella striscia di partite consecutive sul tabellino dei marcatori (è a 4) e di puntare a battere il record di 12 gol segnati da un centrocampista puro in A. Dei 10 gol, ben 8 sono arrivati sullo 0-0. Ed è giusto che ieri sia stato lui a realizzare la rete dello scudetto: «Questo trionfo è diverso da quello di un anno fa. E’ stato più difficile vincere perché c’era anche l’impegno della Champions. Abbiamo dimostrato di essere una

squadra fortissima. Sono orgoglioso del secondo scudetto consecutivo e dobbiamo festeggiare come nel 2012, con grande allegria e con i tifosi». Arturo (nella foto AP) sceglie il gol preferito: «Quello al Torino, perché era il derby e mancava poco alla fine. Ma ho tutte le reti nel cuore: ciascuna di loro è stata importante». La dedica è classica: «A mia moglie, a mio figlio, a mia madre che sono qua. E agli amici che sono a casa». Sempre di corsa Durante la sfilata sul pullman scoperto Vidal è stato tra i più scatenati: si è bardato con una bandiera cilena, ha mostrato uno striscione preparato da alcuni suoi tifosi («Quando il gioco si fa duro entra in campo il vero Arturo»), ha cantato e ballato. Da stamattina ricomincerà a correre: a star fermo non riesce proprio. Spesso gli capita di uscire dallo Juventus Center di Vinovo, di attraversare la strada e di finire all’ippodromo: Arturo adora i cavalli, la bellezza della loro corsa. I cavalli sono trascinanti, proprio come Vidal. Che adesso è il più bel manifesto della Juve: un guerriero che esulta con il cuoricino. Lì c’è l’essenza del gioco, in quell’immagine c’è tutto. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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le gare utili consecutive ottenute dalla Juve a cavallo di tre tornei (2010-11, 2011-12 e 2012-13), serie finita con il k.o. dall’Inter a novembre 2012. Il record è del Milan: 58

la Moviola DI FRANCESCO CENITI

Rigore fiscale Pogba, sputo dopo la manata

La lite Pogba-Aronica SKY Si lamenta il Palermo per il rigore che ha deciso la partita. Di sicuro è molto ingenuo Donati: va addosso a Vucinic che ha le spalle alla porta. Poi si può discutere sull’entità della spinta: non è clamorosa, ma c’è. In conclusione: rigore fiscale. Nel finale c’è l’episodio che porta all’espulsione di Pogba. Dopo un’azione sulla fascia destra, Aronica rifila una manata al francese (non vista e quindi non sanzionata). Il centrocampista della Juve reagisce nel peggiore dei modi: sputando verso l’avversario. Rosso inevitabile. Inutili le giustificazione di Pogba (sputo non diretto ad Aronica).


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CAMPIIONI! I GIOCATORI

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La Juventus ha fatto una marcia trionfale, dominando dall’inizio alla fine MASSIMILIANO ALLEGRI Allenatore del Milan

« Nicklas Bendtner, 25 anni LAPRESSE

Incredibili i tifosi della Juventus. La migliore atmosfera mai respirata NICKLAS BENDTNER Attaccante della Juventus

IL SECONDO TITOLO DA NUMERO UNO DEL CLUB

Gavettoni e abbraccio a Conte: ecco la festa-scudetto di Agnelli Il presidente negli spogliatoi per brindare con squadra e tecnico. Allo Stadium assenti Lapo e John Elkann TORINO

La foto ricordo del secondo scudetto consecutivo è nell’abbraccio, nei volti sorridenti e gli occhi lucidi che trasudano emozione. Andrea Agnelli, Antonio Conte e Beppe Marotta chiudono l’anello, il cerchio magico. Un abbraccio sincero, di ringraziamento nel tunnel dello Juventus Stadium, davanti al pullman con

i giocatori pronti per il pellegrinaggio nel cuore della città, per la festa. Poche parole in un attimo di tranquillità, il presidente che ringrazia l’allenatore, il tecnico che annuisce e fa segno «Okay, ci vediamo», Marotta che gongola per un giocattolo che non si rompe e non stanca di divertire e nel gesticolare bagna il presidente, un gavettone d’acqua involontario ad Agnelli.

L’abbraccio a fine gara tra Antonio Conte e Andrea Agnelli LAPRESSE

Appuntamento La festa dei dirigenti è stata vissuta intensamente nella pancia dello stadio, sia pur sobria. Un anno fa c’era più stress, maggiore attesa, era il ritorno al successo dopo Calciopoli, la retrocessione in B, la ricostruzione. Per Agnelli era la prima volta da presidente dopo aver visto a lungo con gli occhi di tifoso bambino la Vecchia Signora guidata da Marcello Lippi. Champagne e birra a fiumi al fischio finale e fino alle 19 e 15 quando le strade si sono divise, Andrea Agnelli con la famiglia ha fatto ritorno verso casa, e come lui l’a.d. Beppe Marotta, Fabio Paratici uomo mercato, Pavel Nedved e gli azionisti della società. Nessuna dichiarazione del presidente: per parlare di futuro, di investimenti, di Champions e di top player ci sarà tempo. La secchiata Sobria e bella la festa, i gavettoni nello spogliato-

Buffon: «Antonio, che bello Brindo a un altro 5 maggio» Il portiere ha vinto il titolo 11 anni fa col tecnico: «Conte sa bene che cosa fare». Bonucci: «Lo scorso anno ho sbagliato, adesso sono cresciuto» FRANCESCO BRAMARDO TORINO

La cartolina-scudetto che arriva dalla pancia della Juventus Stadium è la foto ricordo della difesa di ferro, protagonista per il secondo anno consecutivo, senza ritocchi, senza pause, senza poter rifiatare. E quando dici difensori non puoi non citare Gigi Buffon il veterano, Andrea Barzagli l’indistruttibile, Leonardo Bonucci il temerario, Giorgio Chiellini l’ariete. Mai sazi, neppure dopo il trionfo, sono loro a trovare nuovi stimoli e un ultimo obiettivo, record di punti e soprattutto, difesa d’acciaio, congelata quota 20, le reti incassate ad oggi. «Lo scudetto più bello? E’ sempre l’ultimo», per Leonardo Bonucci, un break tra un brindisi a champagne e una birra. «Abbiamo dominato dall’inizio alla fine, una squadra solida, compatta, e nel finale di stagione, anche se non siamo stati sempre al top, abbiamo comunque continuato a macinare punti». Rivincita Una rivincita personale, una crescita rispetto a qualche fischio e un paio di scivoloni la stagione scorsa. «Vero. Lo scorso anno ho commesso un paio di errori che avrebbero potuto compromettere lo scudetto, quest’anno credo di essere cresciuto, e Conte mi chiede di impostare sempre il gioco dalla difesa». Di qui Bonucci il temerario. «Per vincere due anni di fila in qualcosa siamo anche migliorati, come singoli e come squadra. La Juve non molla, andiamo a Bergamo per vincere e cercare il record di punti. Il 5 maggio rimarrà una data indelebile nella storia juventina, due scudetti nello stesso giorno a distanza di undici anni».

SCENE DA UN TRIONFO 1

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1 Buffon sul pullman mostra un drappo che ricorda il trionfo 2002 sull’Inter 2 Matri strattonato 3 Marchisio saluta i tifosi

I SICILIANI IN LOTTA SALVEZZA

Zamparini ce l’ha con tutti «Palermo punito dall’arbitro Genoa-Pescara scandalosa» TORINO Il Palermo è in bilico. La salvezza passa dalla gara di mercoledì con l’Udinese, ma Zamparini è una furia: «Con la Juve ha deciso l’arbitro. Scandalosa anche la partita di Marassi, sul quarto gol del Genoa c’era fallo sul portiere. Ma così il Genoa ha una differenza reti migliore. Il Pescara? Pelizzoli si è infortunato, guarda caso, così hanno fatto parare Perin, di proprietà del Genoa». Polemizza anche Giuseppe Sannino. «Il rigore? Non commento mai l’operato degli arbitri, e poi non è come la moviola, non si torna indietro. Pensiamo all’Udinese, mercoledì per noi conta di più. Voltiamo pagina, e troviamo al più presto le energie mentali per affrontare una gara che potrebbe essere lo spartiacque. Siamo ancora convinti di poter regalare un sogno ai nostri tifosi. L’aritmetica dice che anche il Torino rischia, ma dipende solo da noi tirarci fuori».

di Gigi Buffon, protagonista sempre, anche quando la sua zampata non è stata necessaria, leader indiscusso dentro lo spogliatoio. «Ci siamo tolti un peso, se così si può dire. Da quando è cominciata la stagione – le parole di Buffon-, da luglio avevamo addosso questa responsabilità, dopo uno scudetto vinto avevamo solo da perdere. Avevamo l’imperativo di vincere, fossimo arrivati secondi qualcuno avrebbe storto il naso. Siamo stati bravi a gestire in alcune fasi la stagione e a fare lo scatto decisivo nel finale». Buffon e Conte il 5 maggio 2002 c’erano. «Quel 5 maggio lo abbiamo festeggiato insieme, è stato uno dei giorni più felici dell’epoca Juve perché inaspettato, però, al di là di tutto, lui sa benissimo quale sarà il suo futuro e cosa dovrà fare. È una persona talmente intelligente che penso che non abbia alcun tipo di dubbio».

Obiettivo Champions Pacato,

Andrea Barzagli alla fine si sbottona. «Gli scudetti? Sono 31. La Champions League? Ci vuole esperienza, per molti era la prima volta e siamo usciti contro la squadra più forte in questo momento. La Champions è il nostro prossimo obiettivo. Il Napoli? C'è stato un momento in cui ci è sembrata la Juve dello scorso anno, però noi siamo stati più forti dell'anno scorso». Giorgio Chiellini esulta su twitter. «Vittoria! Scudetto», il cinguettio dallo spogliatoio. Il difensore livornese anche quest’anno lancerà la maglia celebrativa, con ricavato in beneficenza. «Vincerne uno è già difficile, il secondo lo è ancora di più», le parole di Martin Caceres, che ha segnato un gol decisivo contro il Napoli. «Un gol importante, come ogni cosa che abbiamo fatto, ogni giocatore che ha giocato». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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4 Maglietta,

INIZIATIVE GAZZETTA

I NUMERI

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Le vittorie consecutive per la Juventus dopo l’1-1 del 1˚ marzo contro il Napoli. È il record stagionale, migliorati i 7 successi di fila dell’Inter tra la 5a e l’11a giornata.

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5 maggio Merito delle parate

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io al quale non è scampato neppure Andrea Agnelli, una secchiata d’acqua da un giocatore nascosto dietro ad una porta. Nell’euforia generale il presidente si è offerto ad un assetato Quagliarella di accompagnarlo a casa per evitare di incappare nell’alcool test. Battute e sorrisi. Chi non ha potuto essere presente ha assistito dalla tv. Per il secondo 5 maggio in tribuna c’era tutta la famiglia di Andrea Agnelli al completo, assenti gli Elkann, Lapo e il presidente della Fiat, John (rappresentato però dai figli Leone e Oceano), trattenuti da impegni di lavoro, probabilmente presenti per l’ultima in casa contro il Cagliari. Tanti gli ex giocatori sparpagliati allo Juventus Stadium, da Ernesto Castano a Gianfranco Leoncini (classe ’39), a Beppe Furino con in tasca ben otto scudetti vinti.

Le partite nelle quali la porta della Juventus è rimasta imbattuta in questo campionato. L’anno scorso erano state 21 a fine campionato, record per i bianconeri.

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I minuti di imbattibilità di Buffon in campionato: è stato superato l’ultima volta da Cascione all’82’ di Juve-Pescara, 2-1 del 6 aprile.

libro e dvd per la festa bianconera

Il cofanetto dvd della Gazzetta MILANO

A scudetto acquisito arrivano anche gli oggetti da collezione che un vero tifoso non può farsi mancare. E la Gazzetta vi accompagna in questa ricerca sfiziosa proponendovi diversi prodotti che potrete trovare in edicola. Già oggi pomeriggio si potrà ordinare sul sito www.gazzettastore.it la maglietta che riproduce la prima pagina della Gazzetta odierna; servirà invece pazientare qualche giorno e poi si potrà acquistare anche al Gazzetta Store di Milano a 22 euro. Libro&dvd Da giovedì invece

arriverà in edicola il libro sulla cavalcata della squadra di Antonio Conte. Un viaggio raccontato in 180 pagine al prezzo di 9,99 euro. Un volume da acquistare e poi conservare, un oggetto da collezione che aiuterà sempre i tifosi a riportare alla mente i bellissimi momenti di questa stagione. Da lunedì 13 maggio, infine, ecco la collezione di dvd «Juventus Campione d’Italia 2012-2013» in edicola a 12,99 euro. Una serie di Dvd da collezionare che andranno a formare un cofanetto esclusivo, il film della stagione bianconera vittoriosa. Maglietta, libro e dvd: i tifosi bianconeri avranno tutto a disposizione per ripercorrere con la mente e con gli occhi il secondo scudetto consecutivo dell’era Conte. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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CAMPIONI! IL GRANDE EX

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«Siete fantastici» Del Piero è a Torino ma davanti alla tv L’ex capitano non è stato invitato allo stadio «Vincete senza di me, non l’avrei immaginato» DAL NOSTRO INVIATO

G.B. OLIVERO TORINO

Un anno dopo, la stessa scena. Vissuta però dalla parte opposta della televisione. Nel 2012 Alessandro Del Piero alzò la coppa del campionato e sfigurò il viso dei tifosi della Juventus, costretti dal suo commovente addio a passare dal sorriso alle lacrime: quel giorno tutti, seduti in tribuna o sul divano, guardavano lui. Ieri era lui a guardare tutti o perlomeno a guardare i suoi ex compagni vincere il secondo scudetto consecutivo. Ale è rientrato in Italia da pochi giorni e prima di ripartire per le vacanze passerà qui il mese di maggio. Alla vigilia della partita con il Palermo, Del Piero aveva parlato con alcuni ex compagni. Ieri

pomeriggio il Capitano ha acceso la televisione della villa in collina e ha tifato per la Juve. Poi, appena il trionfo è diventato ufficiale, ha fatto due cose: ha telefonato a Gigi Buffon, che ha ereditato la sua fascia, e ha scritto un bellissimo messaggio pubblicato sul suo sito.

Il saluto di Del Piero DAL SITO DELL’EX CAPITANO

Le parole «Da quando ho la-

sciato la Juventus, non ho mai pensato a come sarebbe stato vederla vincere senza di me. Non l’ho mai fatto fino a pochi giorni fa, quando i numeri della classifica hanno sentenziato che il secondo scudetto consecutivo, dopo quello del Grande Ritorno, sarebbe stato possibile. Ho provato a immaginarlo, ma nel mio "film" le immagini erano sempre sfuocate: il fischio finale, i miei compagni

«Dopo che si è vinto bisogna rivincere ancora» «Chi conosce la Juve, sa che dopo che si è vinto, bisogna rivincere. E rivincere ancora»

«

La Juventus si conferma un’eccellenza del calcio nazionale e internazionale PIERO FASSINO Sindaco di Torino

che esultano, la coppa pronta per essere alzata, il boato del pubblico. Ecco, qui le immagini cominciano a diventare nitide. Gli attori protagonisti sono loro, i tifosi. Siete voi. Per chi gioca a calcio è fantastico vedere i tifosi esultare. Ecco perché quando quel film dalla mia mente si è trasferito nella realtà, quando la Juventus ha rivinto lo scudetto, il mio pensiero è andato subito a chi sta festeggiando. E stavolta con voi ci sono anche io. Applaudo i miei compagni, una squadra fantastica, che non smetterò mai di portare nel cuore. Applaudo chi l’anno scorso mi dedicò quel trionfo, mi piace adesso ricambiare quel gesto: confermarsi è stata un’impresa altrettanto grande. Applaudo il lavoro della società, dello staff tecnico e di tutti coloro che lavorano nell’ombra. Chi conosce la Juventus sa che dopo che si è vinto, bisogna rivincere. E rivincere ancora». L’invito Beppe Marotta ha immediatamente reso omaggio a Del Piero: «È uno juventino doc, un’icona e apprezziamo i suoi complimenti». Tutto bello, tutto molto bello. Ma è un peccato che la Juventus non abbia invitato Del Piero allo stadio. La speranza è che accada in occasione dell’ultima gara casalinga, quella contro il Cagliari, dopo la quale Buffon solleverà la coppa. Sarebbe il modo migliore per chiudere la stagione. © RIPRODUZIONE RISERVATA

« Piero Fassino, 63 anni ANSA

Sono orgoglioso che una squadra piemontese ci rappresenterà ancora in Europa ROBERTO COTA Presidente regione Piemonte

Alessandro Del Piero, 38 anni, ha segnato 14 gol in 24 gare col Sydney EPA

l’ultimo scudetto di Alex

13/5/12: la coppa alzata da capitano Una stagione fa, al termine della partita contro l’Atalanta tocca a Del Piero, capitano bianconero, alzare il trofeo scudetto, l’ultimo da lui sollevato: la Juve aveva il campionato una settimana prima sul neutro di Trieste contro il Cagliari ANSA


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CAMPIONI L’IMPRESA

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NON TO A ASSEGN

TO REVOCA

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1996-97 All. Lippi PRESIDENTE Chiusano

1997-98 All. Lippi PRESIDENTE Chiusano

2001-02 All. Lippi PRESIDENTE Chiusano

2002-03 All. Lippi PRESIDENTE Chiusano

2004-05 All. Capello PRESIDENTE Grande Stevens

2005-06 All. Capello PRESIDENTE Grande Stevens

2011-12 All. Conte PRESIDENTE Andrea Agnelli

2012-13 All. Conte PRESIDENTE Andrea Agnelli

GERMANO BOVOLENTA

IL GUERRIERO Antonio Conte ha vestito la maglia della Juventus dal 1991 al 2004. Ha vinto cinque scudetti in bianconero: 1995, 1997, 1998, 2002 e 2003 ANSA

Questi sono vincenti speciali. Giocano e vincono lo scudetto, allenano e lo rivincono. Con la stessa maglia, con la stessa squadra, prima in campo e poi in panchina. Centrocampisti e registi, leader e capi con carisma. Autorevoli e autoritari conduttori di uomini. Produttori di successi e trionfi. L’ultimo, ma entrato ormai nella prestigiosa graduatoria dal 2012, è Antonio Conte. Con 5 scudetti conquistati sul campo e due sulla panca, aumenta il vantaggio sul «compagno di squadra» Carlo Parola, il «centrosostegno» autore della rovesciata più famosa del calcio italiano (e non solo).

STORIA

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gli altri

Carlo BIGATTO Juventus 2 titoli Carlo Bigatto vinse uno scudetto da giocatore (centrocampista) nel 1930-31 e da tecnico (subentrato) nel 1934-35

Bigatto capitano alato Sono in sette e la loro storia comincia negli anni Trenta, anzi un po’ prima, nella Juventus. Apre la gal-

Conte sull’Olimpo Campo poi panca è sempre scudetto

Armando CASTELLAZZI Inter 2 titoli Armando Castellazzi vinse da giocatore (centrocampista) nel 1929-30, e da allenatore nel 1937-38

Nel girone unico è il settimo a bissare il titolo da allenatore dopo averlo vinto da giocatore

La rovesciata di Parola Il secon-

do bianconero a fare l’accoppiata è Carlo Parola. Operaio della Fiat, corre in bicicletta. Partecipa a una Torino-Bardonecchia e ritorno. Due tappe, secondo in classifica. Ma il calcio è il grande amore, prima attaccante e centrocampista, poi centromediano. Passa dalla squadretta del dopolavoro Fiat alla Juve, mobilità interna. Classe purissima, vince due scudetti. Pochi, per la sua bravura. Ma quelli sono gli anni dominati dalle stelle del Grande Torino, in campionato e in Nazionale. Principe della rovesciata in difesa, il 15 gennaio 1950 è immortalato da un fotografo a Firenze: diventa il simbolo degli album figurine Panini. Allenatore nella Juve fi-

ne anni Cinquanta, vince due scudetti con Boniperti, Charles e Sivori. Torna in panchina nel 1974-75 e conquista il terzo con Capello in regia. Capello geometra e cannibale

Fabio Capello attraversa molta storia Juve. Gioca e vince, allena e vince. Un bravissimo cannibale. Ma poi è revocato. Fabio è anche, soprattutto, storia rossonera. E che storia: partecipa alle celebrazioni dello scudetto della stella con Rivera. Non corre moltissimo, ma il suo contributo è gradito. Il geometra Capello, dopo aver allenato i giovani, prende il posto di Arrigo Sacchi e aumenta la sua già ricca collezione: 4 scudetti in 5 anni, poi Roma, poi Madrid. Poi, come

Il primo fu Carlo Bigatto. Armando Castellazzi è stato l’unico interista a centrare l’impresa detto, il biennio tricolore (cancellato) con Ibra e Del Piero. Il saggio barone Liedholm Capel-

lo giocatore-allenatore al Milan vince complessivamente 5 scudetti. Come Nils Liedholm, a ruoli invertiti. Il delizioso barone svedese prima trionfa sul campo accanto a campioni e cannonieri straordinari, poi taglia il traguardo della stella senza attaccanti. La vita di Liedholm è lunga e bella. Gioca nel Milan sino a 39 anni. Il suo palmares, con la nazionale svedese e rossonero, è ricchissimo: medaglia d’oro all’Olimpiade 1948, vice campione del mondo nel 1958, scudetti e trofei vari a pioggia. Splendido come calciatore e come tecnico. Un vero saggio, un maestro di tattica, ironia, flem-

Carlo PAROLA Juventus 5 titoli Carlo Parola vinse in campo (difensore) nel 1950 e 1952; in panchina nel 1960, 1961 e 1975

ma e buon senso. Le sue battute e i suoi paradossi hanno fatto sorridere in campo e fuori. Un fuoriclasse e un esempio per tutti: nelle 359 partite giocate col Milan in A non è mai stato ammonito. Lancia giovani che diventano grandissimi. Uno dei suoi pupilli è Ancelotti. Carletto Magno Il centrocam-

pista Ancelotti si forma nella Roma di Nils e arriva al Milan, parola dello stesso Liedholm, maturo e competente. Vince lo scudetto con Sacchi e con il primo Capello. Nella sua ultima partita a San Siro segna due gol a Verona. La Gazzetta titola: «Carletto Magno». Torna da allenatore, dopo un buon percorso (Parma, Juve), vince lo scudetto con Sheva e Kakà. Otto stagioni in rossonero, trionfi e premi. Vince tutto, in Europa e nel mondo. E’ stato definito (alla Juve) un perdente di successo. E invece ha portato il suo marchio di qualità in giro per il mondo: Roma, Milano, Londra, Parigi. Castellazzi da manuale Tre ju-

ventini, tre milanisti. E il settimo sigillo? Interista. L’uomo ad aver vinto lo scudetto in campo e in panchina con i colori nerazzurri è il milanese Armando Castellazzi. Mediano sinistro dalla notevole continuità di rendimento, colonna dell’Inter dove gioca tutta la carriera: 246 presenze, 16 gol. E’ campione d’Italia 1929-30 e campione del Mondo 1934. Vittorio Pozzo di lui dice: «Tocco di palla senza sbavature, mirabile senso della rete, colpo di testa sempre nitido. Il suo gioco è fluido, armonioso, esatto, elastico. Un giocatore da manuale». Smette nel 1936, si siede sulla panchina interista e guida Meazza e compagni alla conquista del tricolore nel 1937-38. © RIPRODUZIONE RISERVATA

NELLA

leria Carlo Bigatto, detto il capitano alato perché indossa un «caschetto bianconero di tela a proteggergli i capelli, un copricapo curioso con due alette che scendevano fino alle orecchie». Bigatto all’inizio è centravanti, va in guerra, torna e diventa mediano. E’ titolare dal 1913 al 1930. «Giocatore finissimo, dribblatore imperterrito e tenace», vince lo scudetto del 1926, prima del girone unico. Poi gioca una partita nella Juve del Quinquennio. Ha due baffoni gagliardi, gli occhi cattivissimi, fuma molte sigarette (dicono più di 100 al giorno), ma capisce di football e giocatori. Consiglia, raccontano i giornali del tempo, al ragazzino Giampiero Combi, ala sinistra del Savona, di trasferirsi in porta. Combi diventa uno dei numeri uno più forti di tutti i tempi: cinque titoli (compreso quello del ’26), campione del mondo nel ’34, eccetera eccetera. Bigatto è suo compagno di squadra, ma quando vince lo scudetto (1934-35) da allenatore, Combi ha già lasciato.

Nils LIEDHOLM Milan 5 titoli Per lo svedese quattro titoli da centrocampista (1951, 1955, 1957 e 1959) e uno da allenatore (1979)

Fabio CAPELLO Milan 5 titoli Capello ha vinto lo scudetto 1979 da centrocampista, oltre ai titoli 1992, 1993, 1994 e 1996 da allenatore

S Sette titoli Sulla panchina della Juventus dal 2011, ha vinto gli ultimi due scudetti da allenatore REUTERS

Carlo ANCELOTTI Milan 3 titoli Nel 1988 e 1992 da centrocampista, nel 2004 da tecnico rossonero


LUNEDÌ 6 MAGGIO 2013

CAMPIONI LA STAGIONE

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1974-75 All. Parola PRESIDENTE Boniperti

1976-77 All. Trapattoni PRESIDENTE Boniperti

1977-78 All. Trapattoni PRESIDENTE Boniperti

1980-81 All. Trapattoni PRESIDENTE Boniperti

1981-82 All. Trapattoni PRESIDENTE Boniperti

1983-84 All. Trapattoni PRESIDENTE Boniperti

1985-86 All. Trapattoni PRESIDENTE Boniperti

1994-95 All. Lippi PRESIDENTE Chiusano

vittorie in altrettante gare, la prima con il Torino: torna il derby, la Juve ne fa tre, i granata restano a secco, in gol Marchisio due volte e Giovinco. Il 9 dicembre rientra in panchina pure Conte, e i bianconeri passano a Palermo con un gol di Lichtsteiner. Tutti in vacanza con questa classifica: Juve 44 punti, Lazio 36, Fiorentina e Inter 35, Napoli addirittura 34, anche se i partenopei scontano due punti di penalizzazione (che a gennaio gli verranno restituiti) per responsabilità oggettiva sul fronte Calcioscommesse.

DAL NOSTRO INVIATO

MIRKO GRAZIANO TORINO

Uno scudetto-capolavoro, conquistato senza mai abbandonare la vetta della classifica. Dalla prima all’ultima giornata: solo piccole sbandate, mai un allarme serio, situazione sempre sotto controllo. Insomma, un campionato dominato sotto tutti i punti di vista. Più in generale, la banda Conte comanda la Serie A dal 7 aprile 2012, giorno in cui Quagliarella e Bonucci violarono Palermo e guidarono di fatto il sorpasso definitivo al Milan che all’epoca contava ancora Ibrahimovic e Thiago Silva.

I giocatori della Juve festeggiano il gol di Vidal con il Palermo ieri LAPRESSE

La frenata Gennaio è il mese

peggiore per la banda Conte: appena cinque punti in quattro partite. Si comincia con la sconfitta interna contro la Samp (doppietta di Icardi), quindi l’1-1 di Parma, il 4-0 rifilato all’Udinese e l’1-1 interno con il Genoa. Il Napoli è tornato a -3, sono gli azzurri di Mazzarri i veri rivali scudetto. Sempre a gennaio, oltretutto, la Juventus va fuori dalla Coppa Ita-

Partenza sprint Si inizia con Antonio Conte in tribuna, squalificato. Si diceva: la Juve ne risentirà, senza la sua anima in panchina qualche punto verrà inevitabilmente lasciato per strada. E invece la partenza è di quelle che fanno male: sei vittorie e un pareggio (0-0 a Firenze, alla quinta giornata). Fra i successi spiccano il 4-1 in trasferta con l’Udinese e un altro 4-1, ma a Torino, rifilato alla Roma di Zeman. Soltanto il Napoli tiene il passo, per il resto Lazio e Inter sono già staccate di quattro punti, Roma e Fiorentina addirittura di otto, disastroso il Milan, sette punti in sette gare.

La squadra non ha pagato nemmeno la squalifica di Conte, tornato solo a dicembre

Il primo snodo Dunque, il 20 ot-

tobre 2012, allo Juventus Stadium, si trovano di fronte le prime della classe. Esame di maturità per entrambe le squadre, con un pizzico di pressione in più sul Napoli di Mazzarri, chiamato al salto di qualità definitivo a livello di corsa scudetto. La spunta però la Juventus, mai in affanno, padrona del gioco, paziente e poi cinica negli ultimi dieci minuti, quelli decisivi, quelli firmati da Martin Caceres prima e baby Pogba subito dopo. Seguono altre due vittorie (a Catania e in casa contro il Bologna), quindi arriva il giorno di Juventus-Inter, con i nerazzurri diventati nel frattempo primi inseguitori dei campioni in carica. Juve Stadium violato Il Napoli è

infatti crollato a Bergamo, e scivola a -6, due punti in meno dell’Inter. Il derby d’Italia parte con il botto: dopo pochi secondi segna Vidal, servito però da un Asamoah che a sua volta prende palla in clamoroso fuorigioco. Inter furibonda, la Juve prova ad approfittarne e sfiora il colpo del k.o. almeno due volte, sempre con Marchisio. I bianconeri dominano, ma non chiudono, e appena ab-

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I dominatori Juve in testa dalla 1a partita E che sprint da febbraio Undici vittorie nelle ultime 13 gare Quando sembravano in difficoltà, i campioni hanno saputo dare la svolta

bassano il ritmo sale l’Inter di Stramaccioni. Dopo un’ora di gioco Diego Milito pareggia, quindi El Principe fa il bis su rigore, a un quarto d’ora dalla fine. La Juve prova a reagire, Palacio chiude i conti al minuto numero ottantanove. E’ la prima sconfitta in assoluto nel nuovo stadio, ed è anche il primo stop in campionato dell’era Conte. E le tre partite successive fruttano appena quattro punti: tre a Pescara, uno in casa con la Lazio, quindi la sconfitta di San Siro con il Milan. Un mini passaggio a vuoto del quale non approfitta l’Inter, che nel frattempo ha iniziato la sua parabola discendente, quasi prosciugata dalla vittoria di Torino. Meglio il Napoli, di nuovo a -2 dalla vetta. Dominio a fine anno Da dicembre a fine anno arriva però un’accelerata netta da parte dei campioni d’Italia: quattro

lia per mano della Lazio, diventata terza forza del campionato (a -6) dopo 22 giornate. insegue spera pure nella Champions League, con la Juve potenzialmente distratta prima dal Celtic e poi dal Bayern Monaco. Ma la corazzata Conte spegne di forza ogni entusiasmo, spaccando il campionato da febbraio in poi. Di fatto, la concorrenza si arrende definitivamente il 21 aprile, quando Vidal firma dal dischetto la vittoria sul Milan, spedendo i rossoneri a -18 e tenendo a -11 il Napoli. La settimana precedente il cileno aveva segnato anche la doppietta ammazza-Lazio, all’Olimpico. Una striscia impressionante da inizio febbraio: undici vittorie, le ultime otto consecutive (su Chievo, Fiorentina, Siena, Catania, Bologna, Inter, Pescara e appunto Lazio e Milan, prima del trionfo nel derby di ritorno con il Torino, reti di Vidal ancora e Marchisio, e sigillo con il Palermo sempre di Vidal), una sconfitta (in trasferta con la Roma, gran gol di Totti) e un pareggio (1-1 a Napoli). E l’aritmetica certezza del ventinovesimo scudetto. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Pillole di trionfo Il k.o. con l’Inter poi i sigilli con Napoli e Milan

1 marzo 2013 Chiellini zittisce il San Paolo Match scudetto a Napoli: la Juve si presenta al San Paolo con 6 punti di vantaggio, Mazzarri ha bisogno di un successo per avvicinare la vetta, ma Chiellini di testa porta subito in vantaggio i bianconeri. Poi pareggerà Inler IPP

A

LE PAROLE

S Antonio Conte «Vincere a Palermo non era facile, era una giornata piena di scontri diretti e dovevamo approfittarne» 7 dicembre 2012

S Gigi Buffon «L’errore sull’1-1 della Samp? Nessuno è infallibile, ma la sconfitta può farci tornare umiltà e cattiveria» 6 gennaio 2012

Cambio di marcia e scudetto Chi

il Film

3 novembre 2012 Il primo k.o. allo Stadium con l’Inter Buffon si dispera, ha appena perso per la prima volta allo Juventus Stadium. L’Inter di Stramaccioni batte infatti la squadra di Conte 3-1 ribaltando la rete di Vidal in avvio di gara e illude tutte le pretendenti alla lotta scudetto ANSA

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21 aprile 2013 Vidal di rigore: anche il Milan s’inchina Allo Stadium arriva un Milan che viaggia a ritmi scudetto dopo l’inizio difficoltoso in campionato. È l’ultimo duro ostacolo sulla strada che porta al tricolore. La Juve controlla e nella ripresa colpisce su rigore con Vidal: 1-0, basta e avanza LAPRESSE

S Beppe Marotta «Guida è un arbitro di Torre Annunziata. E da napoletano ha difficoltà a dare un rigore alla Juve al 94’» 26 gennaio 2012

S Arturo Vidal «Quello nel derby con il Torino è il mio gol più importante da quando sono alla Juve. Vincere contro i granata è bellissimo» 28 aprile 2012


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 6 MAGGIO 2013

CAMPIONI IL PAGELLONE A CURA DI LUIGI GARLANDO

A

bbiamo passato il campionato domandandoci chi fosse l’anti-Juve. Sull’onda dell’avvelenata Supercoppa di Pechino, si è subito proposto il Napoli, poi è sbucata a sorpresa la Strama-Inter che ha saccheggiato lo Stadium portandosi a -1. Successivamente è lievitata la qualità della Lazio di Petkovic. Dopo la sosta, con un Balotelli in più, il Milan è risalito perentorio. Il finale del Napoli ha chiuso il cerchio. In questo frenetico passaggio di testimoni non è mai stata scalfita una verità: la vera anti-Juve è la Juve. Più forte della concorrenza per qualità di valori, forza atletica e organizzazione, solo la squadra campione avrebbe potuto rimettere in gioco il titolo, se avesse investito esagerate energie nella Champions o se avesse sofferto l’appagamento dello scudetto vinto. Non è successo, grazie a una continuità di rendimento che Conte ha felicemente sottolineato con un’etichetta opportuna: lo scudetto della «ferocia». Facile dare tutto quando si accendono i fari di Stamford Bridge, più difficile in un dimesso pomeriggio a Pescara. I dipendenti di Conte hanno timbrato ogni settimana con la stessa dedizione e la stessa rabbia agonistica, anche se l’ossessionante ripetitività del 3-5-2 poteva dare nausea da catena di montaggio. La Juve ha sempre avuto in faccia la maschera grintosa di Lichtsteiner, la concentrazione mostruosa di Barzagli e la generosità agonistica di Marchisio. Per questo, il primo merito del 29˚ scudetto è etico: aver giocato anche quest’anno come se la pancia fosse ancora vuota. Il secondo merito è tattico. Lo scorso anno Conte ebbe bisogno di un’odissea tattica: salpò dall’amato 4-2-4, attraversò i mari del 4-1-4-1 e del 4-3-3, per approdare al porto sicuro del 3-5-2. Il viaggio di ricerca gli ha fatto perdere punti e lo ha costretto a rimontare. Quest’anno ha schierato in griglia una macchina già rodata, dagli equilibri perfetti. Alla prima curva era già in testa, mentre Inter, Milan e Roma smanettavano ancora bulloni ai box alla ricerca dell’assetto giusto. Buffon, Pirlo e Vucinic sono stati protagonisti, ma meno abbaglianti dell’anno prima. L’attacco anche quest’anno ha fatto a meno di campioni trascinanti alla Cavani e alla Balotelli. Lo scudetto 2012-13, ancor più del precedente, è stato uno scudetto di squadra. Con un solo leader indiscusso: il gioco.

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CONTE L’ALLENATORE

10+

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Non ha sofferto la Champions e ridato «fame» Uomo decisivo Qui siamo in difficoltà perché nel pagellone di un anno fa avevamo dato 10 a Conte e quest’anno meriterebbe un voto più alto. Non potendo sfondare il tetto convenzionale, aggiungiamoci un più. Voto più alto perché si era alzata l’asticella di due tacche: bisognava disinnescare le distrazioni da Champions, che avevano fatto franare il Napoli l’anno prima; bisognava spremere dalla ciurma la stessa ferocia agonistica, essenziale al gioco di Conte, avendo in pancia uno scudetto appagante. Il tecnico bianconero ha saltato alla grande e senza che il mercato lo avesse dotato di molle speciali, a parte Pogba. Lo scorso anno Conte vinceva quasi d’inerzia. Quest’anno, finita la lunga imbattibilità, ha insegnato alla sua Juve a convivere con la sconfitta e ad andare oltre con personalità. Aver guidato la squadra dalla tribuna fino a dicembre è stato un handicap e quindi un merito in più. Il rischio Champions l’ha attutito miscelando un saggio turno over, mai esagerato, in modo da riuscire a entrare nel G 8 d’Europa senza compromettere il cammino di campionato. Ripensate a Juve Napoli dell’andata: 2 0, gol di Caceres e Pogba. Riserve: appunto. Il Napoli dalle seconde linee non ha saputo mungere altrettanto e invece avrebbe potuto, soprattutto con Insigne. Il rischio pancia piena invece Conte lo ha superato grazie al suo talento di motivatore. Anche qui il Napoli è apparso inferiore: negli snodi chiave del torneo, quando avrebbe potuto avvicinare la vetta, ha sofferto crisi d’ansia e di personalità. Tra l’organico del Napoli che ha il capocannoniere del campionato (Cavani) e quello della Juve che non ha un attaccante in doppia cifra non ci sta un divario in doppia cifra, a maggior ragione in una stagione in cui la Juve ha dato tanto alla Champions e il Napoli poco alla Europa League. Gran parte del baratro l’ha scavato il lavoro di Conte: con l’organizzazione di un modulo portato alla perfezione, con le motivazioni che hanno assicurato continuità e, soprattutto, con un gioco sempre propositivo che ha accresciuto l’autostima della squadra. Nei tre incroci stagionali, la Juve ha sempre agito, il Napoli solo reagito. In due campionati: più di 30 punti di vantaggio sul Napoli! Per tutte queste ragioni: bravo Conte, 10+.

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1905 Nessun tecnico PRESIDENTE Alfredo Dick

1925-26 All. Jen Károly PRESIDENTE Edoardo Agnelli

1930-31 All. Carcano PRESIDENTE Edoardo Agnelli

1931-32 All. Carcano PRESIDENTE Edoardo Agnelli

1932-33 All. Carcano PRESIDENTE Edoardo Agnelli

Il bus scoperto sul quale tutta la Juve ha festeggiato il 29esimo scudetto per le strade di Torino AG

LA CONFERMA

JUV

BARZAGLI 8,5

BONUCCI 8,5

MARCHISIO 8,5

Il più presente, il più continuo Incarna la ferocia di squadra

Una crescita travolgente Convince anche i più scettici

Meno copertine, meno gol Ma generosità da leader

Al massimo può distrarsi un po’, vedi con il Siena e con il Genoa in casa, perché la sua forza poggia su una concentrazione feroce, e quando l’avversario non ti pungola l’orgoglio possono registrarsi cali di tensione. Ma sono veramente goccioline in un mare di granitica affidabilità. Primo assoluto dei bianconeri nel rapporto potenzialità resa. Nessuno ha viaggiato alla sua altezza media di rendimento e quando la cornice si fa torrida (San Paolo, Inter a San Siro), il ragazzone smanetta i comandi e sale di quota. Una stagione mostruosa per rendimento ed efficacia, quella della sua piena maturità agonistica. E’ stato il bianconero più presente in campionato: 33 giornate su 35. E’ arrivato dalla Germania: usato sicuro. Dovesse spiegare l’anima della sua Juve con un uomo solo, Conte probabilmente direbbe: Barzagli. PRESENZE 33 GOL 0

Il bianconero cresciuto di più tra uno scudetto e l’altro. All’inizio della stagione scorsa sgomitava per affacciarsi tra i titolari e vincere la diffidenza dei tifosi. Conte lo impose al centro della difesa e del suo progetto tattico: ultimo baluardo e primo regista, quando Pirlo è assediato dal pressing. Pochi in squadra hanno le sue responsabilità. In questa stagione le ha sopportate con la personalità e la sicurezza dei grandi. Lo chiamano Franz o Gaetano, per sorridere della prepotente autostima che lo porta ad avanzare petto in fuori e palla al piede, come un Beckenbauer o uno Scirea. Quest’anno di lui si è sorriso molto meno. Ora regge paragoni importanti. Qualche fisiologico passaggio a vuoto (con l’Inter allo Stadium, col Milan a San Siro), ma in generale una continuità di resa anche sorprendente. Rispetto a un anno f gli manca soltanto qualche gol prezioso. PRESENZE 31 GOL 0

Non ha ingombrato le copertine come nel campionato scorso, quando grandinò gol (9), colpì bersagli eccellenti (Inter, Milan, Roma, Fiorentina) e visse la stagione della consacrazione. Reduce da un Europeo sfiancante, con ridotte finestre di recupero (Champions), un fisico come il suo, che pare sproporzionato alle energie versate, un po’ ha sofferto. Poi guardi le medie voto e scopri che è il primo dei titolari: 6,34. La splendida stagione scorsa non l’ha imborghesito. La generosità agonistica è il suo stile di vita. Duttile tatticamente, ha fatto pure il trequartista, per consentire a Conte di recuperare Pogba. Il Principino è il simbolo della forza etica di questa Juve: lavora sempre sodo, anche fuori dalle copertine. Tre gol nei derby sono un vezzo orgoglioso per un figlio della Mole. PRESENZE 28 GOL 6


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1933-34 All. Carcano PRESIDENTE Edoardo Agnelli

1934-35 All. Bigatto I-Gola PRESIDENTE Edoardo Agnelli

1949-50 All. Carver PRESIDENTE Giovanni Agnelli

1951-52 All. Bertolini PRESIDENTE Giovanni Agnelli

1957-58 All. Brocic PRESIDENTE Umberto Agnelli

1959-60 All. Cesarini PRESIDENTE Umberto Agnelli

1960-61 All. Cesarini PRESIDENTE Umberto Agnelli

1966-67 All. Herrera PRESIDENTE Catella

1971-72 All. Vycpálek PRESIDENTE Boniperti

1972-73 All. Vycpálek PRESIDENTE Boniperti

VIDAL IL VERO TOP-PLAYER, IL MIGLIORE

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VE BUFFON 8

La sua media voto è inferiore a quella di altri compagni, perché quando non gli va, non lo nasconde e si becca certi votacci, tipo a Trieste con il Cagliari: un rigore causato su Sau e uno calciato alle stelle. Ma quando gli va (cioè quasi sempre) sbanca. Nessuno ha dato l'impressione di essere tanto decisivo. Nessuno lo precede nella combinata potenza-tecnica. L’autunno d’oro (5 gol) e i nobili sigilli d’aprile (doppietta alla Lazio, rigore al Milan, gol al Toro ) hanno marchiato il titolo. Quasi doveroso che il gol

dei coriandoli l’abbia imbucato lui: rigore al Palermo. Dove lo trovi un mediano che ringhia come un terzino e segna come una punta? Con 10 gol è il capocannoniere di casa, unico in doppia cifra. Non è un caso che Vidal sia stato il migliore con il Bayern e che all’Allianz Arena sia stato l’unico a contrastare i bavaresi sul piano della personalità e dell’intensità. Non è un caso che le grandi d’Europa lo inseguano. Banalmente, un top-player internazionale. PRESENZE 29 GOL 10

CHIELLINI PRESENZE 21 GOL 1

LICHTSTEINER PRESENZE 27 GOL 4

VUCINIC PRESENZE 30 GOL 9

ASAMOAH PRESENZE 27 GOL 2

7,5

7

7

6,5

Frenato dai guai Da gladiatore si esalta al S. Paolo

La freccia elvetica è una garanzia sulla fascia destra

Genio e gol pesanti Ma troppe pause e bottino magro

Sgomma all’inizio Poi va in Africa e torna un altro...

Inizia in ritardo la stagione per infortunio, si ferma di nuovo a dicembre e perde quasi tre mesi. Rientra titolare nella bolgia del San Paolo, segna il gol che tiene il Napoli a 6 e si batte il petto alla Tarzan: cuore di capitano, anche in una stagione sofferta.

Il migliore degli esterni di Conte, il simbolo della continuità: in gol alla prima contro il Parma, come uno scudetto fa. Pesante anche il gol a Palermo. Un calo in autunno, rifiorisce dopo la sosta. Isla, che doveva dargli il cambio, non è mai pervenuto.

Spesso decisivo. Ha confermato genio, non la continuità dell’atteso salto di qualità. Troppe le partite indisponenti, tipo l’ultimo derby. Nove gol per l’unico punto fermo dell’attacco, nella capolista che crea tantissimo, sono pochi.

Doveva portare furore atletico sulla fascia. Ottimo inizio, ma dalla Coppa d’Africa torna il fratello spompo. Si riprenderà a primavera. Nell’attesa, ecco Peluso (11 presenze, voto 6), arrivato a gennaio dall’Atalanta.

QUAGLIARELLA PRESENZE 24 GOL 8

CACERES PRESENZE 15 GOL 1

GIACCHERINI PRESENZE 14 GOL 2

GIOVINCO PRESENZE 29 GOL 7

6,5

6

6

6

Poca regolarità Poco credito I gol però li sa fare

Buon supplente del totem Chiellini Stende il Napoli

Il cocco dei mister, quando serve c’è E un gol da brividi

Si sente un grande Non lo dimostra fino in fondo

Una partita buona, poi la smentita. Non costringe mai Conte a confermargli la fiducia e Conte non si affanna a dimostrargliela. Esistono rapporti più empatici. Ma 8 gol su 11 gettoni da titolare non sono pochi (splendido quello all’Inter).

Gioca con continuità e resa dopo la sosta al posto dell’infortunato Chiellini. Il gol di testa al Napoli allo Stadium è uno degli snodi importanti. Si ferma alla vigilia del Bayern per incidente d’auto: avrebbe fatto comodo per una difesa a 4.

Coccolato dagli allenatori (Prandelli compreso), non ha mancato di ricambiare la fiducia con la solita dedizione e puntualità tattica. Ormai pienamente a suo agio nel ruolo di interno. Al Catania, in extremis, ha segnato uno dei gol scudetto.

Nessuno tra i partner di Vucinic ha avuto tanto credito: 21 volte titolare. I 7 gol, quasi mai decisivi, non bastano a dire che abbia ricambiato. Buone partite, mai l’evoluzione a pedina continua e determinante. Autostima superiore alla resa.

PADOIN PRESENZE 18 GOL 0

MATRI PRESENZE 20 GOL 7

ISLA PRESENZE 8 GOL 0

DE CEGLIE PRESENZE 12 GOL 0

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5

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Soldatino di fascia All’occorrenza non tradisce mai

Ha perso i gol e la convinzione Un passo indietro

La vera delusione: Sui guizzi perduti c’è l’alibi infortunio

Dalle galoppate di uno scudetto fa alla panca: svanito

Soldatino di fascia. Non sarà Robben, ma a destra ha sempre assicurato corsa, attenzione tattica e sacrificio. Una garanzia, come Marrone, ormai sicuro vice Bonucci: 8 presenze, voto 6. Con lui in campo la Juve ha sempre vinto.

Vale il discorso di Quagliarella: 7 gol su una ventina di presenze (solo 8 da titolare) non sono malaccio. Ma il passo indietro rispetto alla stagione scorsa (10 reti, gol scudetto al Milan) è stato palese. Carenza di personalità e qualità tecnica.

La delusione della stagione. Innesto fallito e non solo per il grave infortunio che ha alle spalle. Non si è mai acceso il motore acquistato a Udine. Impercettibile anche l’apporto di altri due nuovi: Bendtner (8 presenze, s.v.), Anelka (1, s.v.)

Un campionato fa le sue cavalcate diventarono il simbolo della rimonta sul Milan. Sembrava la consacrazione di un giovane da Juve. Quest’anno la smentita: presenze quasi dimezzate, sparito dai radar a inizio febbraio. Ora si parla di mercato.

PIRLO 8

POGBA 8

La continuità che rassicura La pensione può attendere

Più umano dell’anno scorso Ma la luce che guida è la sua

La sorpresa più abbagliante Che scaldabagno all’Udinese

Non ha toccato i picchi spettacolari dello scudetto precedente, anche perché l’assetto ormai rodato della squadra lo ha protetto meglio. Ha registrato qualche passaggio a vuoto. Non è il baluardo atteso quando cala l’Inter di Strama a saccheggiare lo Stadium e violare una verginità lunga 49 match. Il peggio lo vive dopo il panettone, davanti allo scatenato Icardi (Samp) e anche nella trasferta di Parma scricchiola. Ma sono momenti in una stagione che non hanno scalfito la proverbiale affidabilità. Rummenigge gli dà del pensionato a Monaco, Gigi risponde in campionato: protagonista nelle vittorie in trasferta su Lazio e Inter. Da copertina un riflesso su Palacio che spara da un metro. I grandi reagiscono così. Il fiore all’occhiello è una parata su Emeghara in Juve Siena 3 0. Anche in questo titolo tante sfumature di Gigi. PRESENZE 32

Impossibile ripetere il favoloso campionato scorso, quello dell’orgoglio, dopo lo strappo col Milan. L’Europeo giocato da protagonista, le fatiche di Champions e un anno in più hanno pesato. Gli avversari hanno stretto morsa: Bertolacci (Genoa) glielo ha fatto capire già alla 3ª giornata a Marassi, francobollandolo di brutto. Ha sofferto pure contro reparti attrezzati, come quello della Fiorentina, al Franchi. Ma, detto questo, è stato la prima guida dello scudetto, la solita macchina da assist, l’inimitabile distributore di tempi e personalità, con un tesoretto importante di cinque punizioni gol. Già in gol alla prima. I lanci illuminati per gli incursori che s’imbucano in area sono l’antidoto migliore al mal d’attacco. Se si spegne il numero 21 (Juve Samp 1 2), si spegne la Juve. Il dopo Pirlo va preparato, ma non è ancora cominciato. PRESENZE 30 GOL 5

Il ragazzone francese fa un passo dei suoi, a gamba lunga, verso il cuore della Juve e verso un futuro da protagonista. Lo sforzo di Conte per fargli spazio, avanzando Marchisio nel 3 5 1 1, avrà un seguito ancora più robusto nella prossima stagione, magari con altri moduli. Intanto negli spezzoni giocati e nelle partite da titolare ha dimostrato di poter già essere il domani: 5 gol e una personalità da predestinato, fatta di fisicità esplosiva e di sapienza tecnica notevole. Lo scaldabagno scagliato all’incrocio dei pali dell’Udinese entra di rigore del trailer di questo 29˚ scudetto. Pochi ne hanno avuto percezione istintiva, ma sapete qual è lo juventino dalla media voto più alta in campionato? Lui, Paul Labile Pogba, anni 20, cresta alta. Non ci si aspettava tanto quest’estate. Per questo lo premiamo con un voto tondo, anche se ha giocato meno dei titolari. PRESENZE 27 GOL 5


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 6 MAGGIO 2013


LUNEDÌ 6 MAGGIO 2013

di ALBERTO CERRUTI

initi i calcoli della Juventus, bicampione F d'Italia, si moltiplicano quelli degli altri per i piazzamenti di milionaria, ed europea, consolazione. A tre giri dalla fine, grazie alla tripletta di Cavani, che fa scivolare l'Inter all' ottavo posto sempre più lontana dall'Europa scavalcata anche dalla Lazio, il Napoli è ad appena 3 punti dalla certezza di un meritatissimo secondo posto, che potrebbe già mettere al sicuro vincendo mercoledì a Bologna. Le reti di Osvaldo prima e Balotelli poi, avvicinano il Milan al terzo posto, distante solo 6 punti. E se mercoledì i rossoneri passeranno sul campo del retrocesso Pescara, salendo a quota 68, escluderanno la Roma dall’inseguimento ai

i campioni visti da Veronesi

pare che tutto ciò che ci contraddistinguerà nella vita sia già dentro di noi fin dal primo momento. È suggestiva, questa teoria, ma c'è qualcosa che di sicuro essa non riesce a contenere, e cioè il tifo sportivo. Quella che stabilisce per quale squadra si fa il tifo è la prima scelta consapevole che si compie - influenzata, certo, da tanti fattori esterni, ma intima, profonda, elaborata in un improvviso istante fatato e destinata ad accompagnarci per tutta la vita. Io non sono nato juventino, lo sono diventato a sei anni, durante la convalescenza dopo l'operazione alle tonsille, quando l'Inter e il Milan dominavano il mondo e in casa mia si tifava Bologna. Sia benedetta quell’operazione. Qua-

si cinquant’anni dopo mi ritrovo a festeggiare questo ennesimo scudetto con la stessa gioia del primo (1967), e come sempre il passato riaffiora tutto insieme nello stesso momento, e si mescola al presente, ricreando il formidabile tutt’uno che è la patria che mi sono scelto: la zebra che corre nella savana mentre Haller mi prende in collo in Versilia e Vidal fa il cuore con le mani; le punizioni di Pirlo che coincidono con quelle di Platini, di Baggio e di Del Piero; Pogba che danza, Cabrini che si sgancia, Furino che copre; Bettega che incorna, Vialli che ritorna; Marchisio e Zidane che si passano la palla, Ibra che si fa rimbalzare addosso i difensori; Nedved che cambia passo, l'Avvocato che sorride, Barzagli che anticipa, Tardelli che contrasta, Montero che picchia, Scirea che si sgancia, Buffon che esce, Zoff che vola, Vucinic che fa l'assist, Inzaghi che la mette dentro, Rossi che la mette dentro, Vieri che la mette dentro, Trezeguet che la mette dentro; Lippi che alza le braccia; Conte che sventola la bandierina del corner… Non c'è nessun DNA che contenga questo, la squadra del cuore è la luce che scegliamo di seguire nel buio della prima infanzia - e oggi io sono di nuovo in quel momento lì, in quel letto d'ospedale. Da due giorni non riesco a pronunciare una parola, sento un male tremendo ogni volta che deglutisco, posso mangiare solo gelato al limone - ma una stellina si è accesa dentro di me. Sono pronto? Arriva un prete. «E quest’ometto, come sta?». Silenzio. «Quanti anni ha?». Silenzio. «Per che squadra tifa?». «Ju…ven…tus» - con dolore e stupore.

La festa di ieri a Torino per lo scudetto ANSA

preliminari di Champions, perché al massimo potrebbe arrivare a 67. Tutto lascia pensare, quindi, che soltanto la Fiorentina possa ancora tornare clamorosamente in corsa, ribaltando classifica e pronostici, mai come stavolta dalla parte del Milan. Quando il traguardo si avvicina, raramente i numeri ingannano anche se conviene sempre interpretarli. E allora, ripensando all'ultimo slalom quasi parallelo di Milan e Fiorentina, la squadra di Montella ha il diritto, oltre che il dovere, di sperare ancora in un obiettivo apparentemente irraggiungibile, a prescindere dal calendario di rossoneri e viola. A livello di gioco e condizione di forma,

laVignetta

COME DIVENTARE TIFOSO JUVENTINO DA UNA CONVALESCENZA IN OSPEDALE are che quando uno nasce abbia già scritP to nel DNA buona parte della vita che vivrà. Al netto degli accidenti voluti dal caso,

di LORENZO CASTELLANI

TwitTwit

IL CINGUETTIO DEL GIORNO

CLAUDIO ROSSETTO C.t. del nuoto

@ZEBR0NE ora ci vuole una campagna acquisti mirata e puntiamo alla champions.. @RossettoClaudio

CLAUDIO MARCHISIO Calciatore della Juventus

I Campioni d'Italia siamo ancora noi! Continuiamo a scrivere la storia, vogliamo nuovi successi! @ClaMarchisio8

BOJAN KRKIC

L’ASSE CONTE-JUVENTUS RESISTERÀ ANZI, I DIRIGENTI LO RAFFORZERANNO

Complimenti alla @JuventusFC per il meritato Scudetto, questo anno sei stato il numero uno. Vedremo cosa succede l'anno prossimo.... @BoKrkic

I

l momento di gloria sancisce la differenza tra chi ha classe e umiltà e chi mostra solo presunzione. Antonio Conte, due scudetti in due anni, appartiene alla prima fascia. Qualcuno ha equivocato sulle sue dichiarazioni prima della partita col Palermo. Non ha detto che vuole andar via dalla Juve né ha minacciato la società di sconquassi se Marotta e Agnelli non prenderanno un nugolo di top player. Il tecnico ha lanciato un messaggio ai dirigenti: non potete immaginare che la conquista di due scudetti presupponga che dobbiamo vincere anche il prossimo anno e andare più avanti nella Champions. Nessuno può pensare che la squadra attuale possa competere con Bayern, Borussia Dortmund, spagnole e alcune inglesi. A Torino non c’è un emiro che può buttare via i soldi per ingaggiare fior di giocatori di calcio. Basta che la società manifesti con chiarezza il suo pensiero: proviamo a rivincere, acquisteremo

Antonio Conte, 43 anni. E’ nato a Lecce LAPRESSE

quello che il mercato ci consentirà di prendere, cederemo alcuni giocatori per fare cassa. Obiettivo: rivincere lo scudetto e rimanere nelle prime otto d'Europa. Se arrivasse di più, tanto meglio. Conte non vuole sorprese né si lancia in facili promesse sull’onda dell’entusiasmo. Bisogna lavorare con i giovani di talento e qualche top player non costosissimo. Perché, come sappiamo, è facile in caso di insuccesso scaricare tutto sull’allenatore. E il tecnico salentino non lo merita. Perché ha trasformato una squadra da settimo in posto in un team da scudetto. Perché ha varato un gioco spettacolare, cambiando modulo a ripetizione, dimostrando che gli allenatori devono essere duttili e non prigionieri della strategia tattica. Conte è bravo, è estroso, sa guidare un gruppo senza creare scontenti, li sa tenere sulla corda pronti all'impiego e ogni mossa, ogni situazione di gioco è studiata mille volte in allenamento. Tipico di un martello come è lui. Penso che l'asse Conte-Juve non si romperà a breve anche se il tecnico (e questo è umanamente e professionalmente sacrosanto) vuole sperimentarsi su una panchina spagnola, inglese, francese o tedesca. Anzi si rafforzerà perché l'equilibrio e la saggezza di Marotta, coniugati con la passione e la managerialità di Andrea Agnelli metteranno l'allenatore nelle migliori condizioni per far bene pure il prossimo anno. Nel calcio, come in qualsiasi altro lavoro, non si vince mai per caso. Programmazione e competenza sono alla base di ogni successo. Per ora possiamo solo dire bravo a Conte e fare i complimenti alla Juve per le scelte degli ultimi due anni. Il resto si vedrà. Perché Napoli, Milan, Fiorentina, Inter e le due squadre romane non ci stanno a restare ai bordi del campo per applaudire la Juventus. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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l’Editoriale

E’ una super Juve con 3 uomini simbolo ma l’Italia va stretta tratto più affascinante delSignora è che quando vinIce llanon giubila solo il popolo

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i campioni visti da Di Rosa

infatti, l'ultimo fine settimana promuove la Fiorentina, non a caso applaudita dai suoi tifosi, malgrado la sconfitta. I fedelissimi di San Siro, invece, fischiano l'uscita di Boateng sullo 0-0, in piena sofferenza rossonera poi confermata da Allegri, pronto ad ammettere onestamente di avere vinto «una partita sporca», ricordando le grandi parate di Abbiati, prima del gol decisivo di Balotelli nel finale. E' questa l'ultima prova, incrociata, che a prescindere dal rigore negato sabato sera, il (bel) gioco di Montella non basta se davanti manca un killer capace di fare la differenza come Osvaldo e Balotelli, e più in generale se manca un pizzico di fortuna. In fondo la differenza tra Milan e Fiorentina è soprattutto qui.

di ANDREA MONTI

Attaccante del Milan

di ANTONIO DI ROSA

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NAPOLI E MILAN, TRAGUARDO VICINO

ilCommento

di SANDRO VERONESI

LA GAZZETTA DELLO SPORT

MARGHERITA GRANBASSI

dello Juventus Stadium o di piazza San Carlo, cuore regale di Torino. Ieri ogni piazza d’Italia ha festeggiato lo scudetto con tre giornate d’anticipo. E, a maggior godimento delle folle bianconere, proprio il 5 maggio: oltre al Manzoni, vi ricorda qualcosa? Negli occhi dei tifosi c’è orgoglio guerriero, non più la gioia stupefatta dell’anno scorso quando una squadra partita come outsider trovò l’entusiasmo e la coesione per superare il Milan sul traguardo. Nel suo secondo anno, con una corsa di testa dalla prima all’ultima giornata, il progetto Agnelli-Conte entra nell’età della consapevolezza. Ma sarebbe sbagliato celebrare questo titolo come annunciato o scontato. In realtà è il più importante da molti anni. Dalla scorsa stagione, in apparenza, è cambiato poco. Eppure nulla è più uguale. La squadra è cresciuta enormemente nel gioco, nel carattere, nella coscienza della propria forza. Soddisfatte le ambizioni di riscossa italiana (fino a un certo punto: lo scudetto porta il numero 29 ma in campo si ostenta platealmente il 31) ha scoperto che il suo nuovo orizzonte è il mondo, come comanda la tradizione della casa.

Schermitrice

Portaci dove vuoi, verso le tue conquiste...Portaci dove vuoi, siamo una curva in festa #juve #scudetto bravi ragazzi!!! @marghegranbassi

DAVID TREZEGUET Calciatore del River Plate

Volevo fare i complimenti a la Juventus e a tutti suoi tifosi per questo scudetto che e arrivato oggi @Trezegoldavid

NICKLAS BENDTNER Calciatore della Juve

I fans della Juventus sono incredibili e rendono l’atmosfera migliore. E’ stupendo @bendtnerb52

GIULIA BONGIORNO Avvocato

Congratulazioni alla Juventus. A tutti ma, permettetemi, soprattutto a Conte, Agnelli e Marotta! #Juventus @avvgbongiorno

La straordinaria stagione del sigillo bianconero inizia d’estate e in azzurro. La nazionale che arriva in finale all’Europeo ha un evidente dna Juve. Qualche settimana dopo, in campionato, parte col turbo: 9 vittorie su 10 partite. La sua sicurezza è impressionante, anche nei momenti difficili. Non subisce il contraccolpo del rovescio con l’Inter, prima sconfitta nel nuovo stadio. A turno i pretendenti si avvicinano ma vengono respinti. A fine gennaio un periodo di appannamento rinfocola qualche illusione. Ma dopo la sconfitta con la Roma, infila 9 vittorie e un pareggio a Napoli. La Signora saluta, riparte e tutti capiscono che la rivedranno a giochi fatti. Ora alla Juve si schiude la possibilità di un finale memorabile: vincendo le ultime tre potrebbe fare 92 punti, uno in più di quella di Capello con 29 vittorie di cui 11 consecutive, record assoluto. Anche se non centrasse quest’ultimo obiettivo, le rimarrebbe una stagione impressionante con tre uomini simbolo. Anzitutto Antonio Conte che ha dato ai suoi continuità, carattere, mentalità e or-

Andrea Agnelli, presidente Juve ANSA

ganizzazione da grande squadra. Un anno amaro e dolcissimo. Tirato dentro nel calcioscommesse e squalificato per quattro mesi, durante la settimana lavora come un pazzo e la domenica soffre dietro a uno schermo come una principessa prigioniera. Roba dura da digerire. Eppure lui non molla e la sua banda nemmeno. Di gran lunga, il miglior tecnico italiano della stagione. Il secondo nome è quello di Arturo Vidal. Costato 10 milioni, oggi ne vale almeno 35 e lo vogliono tutti. Quest’anno ha segnato 15 reti, e in ogni competizione disputata. Ritratto vivente del centrocampista globale, sa lavorare di fioretto e di vanga, ha intensità e grinta. Ha dato a Pirlo l’occasione di fiatare e a Pogba quella di affermarsi. «Se devo andare alla guerra», dice Conte, «voglio sempre Vidal al mio fianco». Crescita esponenziale, tra i primissimi al mondo nel ruolo. Infine, last but not least, Andrea Agnelli con il suo team, a cominciare da Beppe Marotta. Non ha mollato Conte ignorando i furbi che consigliavano il contrario. Forza e maturità dirigenziale. La Juve, dallo stadio ai bilanci, in Italia è avanti anni luce. Non a caso, è l’unica squadra europea ad uscire battuta ma a testa alta dal confronto col Bayern tritatutto. A chi propone paragoni ancora impietosi, va ricordato che il progetto bavarese è partito cinque anni fa, quello torinese ne ha appena due. Crescerà, soprattutto se arriveranno rinforzi. Squadra che vince si cambia. Conte sa quante energie spreme ai suoi e perciò medita un giro di valzer che coinvolgerebbe 7-8 giocatori. Non è automatico né semplice: Agnelli deve decidere se e come anticipare impegni finanziari accuratamente programmati. Ma è chiaro ormai che alla Signora l’Italia sta stretta. E qualche gioiello, per quanto ha fatto, lo merita davvero. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 6 MAGGIO 2013

SERIE A 35a GIORNATA le Pagelle di NI.CE.

TACCO MEXES FARAONE GIU’ OGBONNA MALE CERCI ILLUMINA MILAN 6

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IL MIGLIORE

7 ABBIATI

Determinante. Salva due reti che parevano fatte su tiri ravvicinati di Barreto. Brasiliano ipnotizzato. ABATE 6 Costantemente in attacco ma per poter affondare con efficacia servivano cambi di gioco più veloci dai compagni MEXES 7 Un assist di tacco (!) a Boateng, sfiora la rete di testa e sforna il passaggio gol per Balo. ZAPATA 6 Quando Barreto fila verso la porta di Abbiati lui non può farci granché: lì è merito di Cerci, giusto riconoscerlo CONSTANT 5,5 Con De Sciglio (infortunato) ci sarebbe stata più spinta? Non esiste controprova ma il dubbio è consistente. FLAMINI 6 Svanga, rincorre, si inventa pure una incursione in area granata. Certo, non ha le qualità del regista (Robinho s.v.) MUNTARI 5,5 Comincia scagliando una gran legnata da centrocampo, ci riprova sempre da lontano e sempre con esiti sconfortanti. Ah, quel Montolivo. NOCERINO 6,5 Primo tempo di disagi assortiti, gran ripresa, però. Con recuperi imperiosi e il preciso traversone da cui nasce il gol BOATENG 4,5 Assai deludente. Sbaglia di testa da pochi passi, resta a lungo fuori dal match. La classica giornata da dimenticare BALOTELLI 6,5 Anche lui era rimasto ben sotto il suo livello ma poi gli viene l’intuizione al momento giusto e va a realizzare una rete pesante in chiave Champions. EL SHAARAWY 5 Ha un paio di opportunità nelle quali tradisce però tutta l’incertezza di questo periodo delicato. Pile scariche. PAZZINI 5,5 La lentezza della manovra e l’arroccarsi del Toro gli impediscono di incidere. Solo una spizzicata di testa. Fuori. NIANG 6 Porta verve, cerca di aprire la difesa con il suo dinamismo, Insomma dà una mano

TORINO 6 GILLET 6 Un paio di tiri da lontano parati con un certo affanno. DARMIAN 6 Parte con un raffinato allungo per Cerci, prosegue su livelli dignitosi DI CESARE 6,5 Il Toro prende gol proprio quando lui abbandona il fortino. Protagonista di un entusiasmante contropiede RODRIGUEZ 6 Discutibile lo stile, problematici i disimpegni ma nel complesso regge senza svarioni OGBONNA 5 Macchia la sua prova nella mischia decisiva, lasciando solo Balotelli davanti alla porta MASIELLO 6 Prestazione pulita, senza acuti ma pure senza pecche BASHA 6,5 Il più vivo e scattante fra i centrocampisti. Alimenta i tentativi di contropiede e chiude gli spazi con feroce applicazione VIVES 6 Risulta efficace soprattutto nella fase di contenimento e contrasto BRIGHI 6 Flamini sul piano della continuità di corsa è un brutto cliente. Lui resiste. Esce affaticato

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IL MIGLIORE

7 CERCI

Un sinistro all’inizio (parato), Poi si spende per i compagni regalando loro tre assist di alta classe BARRETO 4,5 Sbaglia un rigore in movimento, ha una seconda chance e la fallisce. (Meggiorini s.v.) SANTANA 6 Ultimi 15’, Più per tamponare D’AMBROSIO s.v. Appena entrato viene bruciato sullo stacco da Mexes. Sfortuna. ARBITRI D’Amato 6,5 Partita corretta, lui segue sempre da vicino le azioni. Giusti i cartellini (4, tutti ai milanisti) e giusto ignorare un paio di proteste. Preti 6 - Costanzo 6; Guida 6 - Peruzzo 6.

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VOLATA EUROPEA Questa la situazione per la volata europea. Si tenga conto che la seconda va direttamente in Champions, la terza ai preliminari. Quarta e quinta si qualificano per l’Europa League. In maiuscolo le gare in trasferta

S NAPOLI p. 72 BOLOGNA Siena ROMA

S MILAN p. 65 PESCARA Roma SIENA

S FIORENTINA p. 61 SIENA Palermo PESCARA

S ROMA p. 58 Chievo MILAN Napoli

S UDINESE p. 57 PALERMO Atalanta INTER

S LAZIO p. 55 INTER Sampdoria CAGLIARI

S INTER p. 53 Lazio GENOA Udinese

MILAN TORINO

1 0

PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORI Balotelli al 40’ s.t.

MILAN (4-3-3) Abbiati; Abate, Zapata, Mexes, Constant; Flamini (dal 36’ s.t. Robinho), Muntari, Nocerino; Boateng (dal 31’ s.t. Niang), Balotelli, El Shaarawy (dall’11’ s.t. Pazzini). PANCHINA Amelia, Gabriel, Traoré, Cristante, Yepes, Antonini, Zaccardo. ALLENATORE Allegri CAMBI DI SISTEMA dal 36’ s.t. 4-2-3-1 BARICENTRO MOLTO ALTO 63,1 metri ESPULSI nessuno. AMMONITI Mexes, Balotelli per comportamento non regolamentare; Muntari, Boateng per gioco scorretto.

TORINO (5-3-2) Gillet; Darmian, Di Cesare (D’Ambrosio dal 39’ s.t.), Rodriguez, Ogbonna, Masiello; Basha, Vives, Brighi (dal 30’ s.t. Santana); Barreto (dal 39’ s.t. Meggiorini), Cerci. PANCHINA Coppola, Bianchi, Gazzi, Caceres, Bakic, Menga, Jonathas, Birsa. ALLENATORE Ventura CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO MOLTO BASSO 43,1 metri ESPULSI nessuno. AMMONITI nessuno. ARBITRO D’Amato di Barletta NOTE spettatori paganti 30.228 per un incasso di euro 711.063,30; abbonati 24.670 per una quota di euro 723.348,04. Tiri in porta 7-3. Tiri fuori 7-4. Angoli 13-3. In fuorigioco 2-3. Recuperi 1’ p.t., 3’ s.t.

Mario Balotelli, 22 anni (il secondo da sinistra), festeggia il gol insieme a (da sinistra) Zapata, Muntari, Niang e Robinho (fila dietro) ANSA

Ci pensa Mario Balo-gol e il Milan scatta va a +4, Champions vicina L’attaccante risolve con un tap-in a 5’ dalla fine contro un bel Torino Abbiati salva due volte su Barreto. Cresce il vantaggio sulla Fiorentina che frutta tre fondamentali punti nella giornata che ha visto cadere i viola: pare che Galliani abbia lasciato lo stadio cantando grazie Roma di Venditti.

NICOLA CECERE MILANO

Con una zampata di Balotelli (e chi, se no?) in coda a un match assai sofferto, il Milan rimette saldamente il piede nell’Europa che conta: quattro lunghezze sulla Fiorentina a questo punto dovrebbero bastare. Il Toro ha retto fino a pochi minuti dalla fine con una gara di sacrificio e rinunce nella quale ha comunque costruito più dei rossoneri in zona gol. Barreto, in particolare, superbamente smarcato da Cerci, ha potuto colpire due volte da pochi passi ma Abbiati ha saputo sventare anche perché il pallone, calciato male, gli è arrivato addosso. Spazi intasati Non è stato un

gran Milan. Grande volontà, poca tecnica, assenza totale di velocità e, di conseguenza, pericolosità. Ventura ha rinchiuso i granata nella metà campo di Gillet: marcature strette e costante intasatura degli spazi. Un Toro provinciale, insomma, che ha dovuto rinunciare al suo gioco sull’altare di una posizione in classifica resa ancora più pericolosa dal prevedibile successo del Genoa, prossimo avversario. E se i cugini non avessero steso il Palermo, questa sconfitta, immeritata, avrebbe sprofondato i granata nell’angoscia. Rammarico Montolivo La squa-

dra di Allegri ha pagato anzitutto la lucidità e le geometrie garantite da Montolivo e qui bisogna prendersela con la malasorte che lo ha messo k.o. nel momento topico del torneo. Ci si aspettava molto di più da Boa-

Illuminazioni Il Toro oltre che

La rete realizzata da Balotelli a 5’ dalla fine che ha regalato i 3 punti al Milan LIVERANI

LA DELUSIONE DEL TORINO

Ventura: «Un k.o. folle Era poco anche un pari» MILANO La buona notizia è che dietro se n’è mossa solo una su quattro. Quella cattiva è che, proprio per questo motivo, il Toro ha avuto per le mani il matchball salvezza e non l’ha sfruttato. E’ successo ben tre volte, ma nulla: Cerci e due volte Barreto hanno mandato tutto all’aria. Questo per i granata è il quarto k.o. di fila e quello di Balotelli è il quarto gol subìto negli ultimi 10’ da tre partite a questa parte. A fine gara Giampiero Ventura è incredulo: «Che cosa pesa di più? Pesa tutto: gli errori di Barreto, ma anche rendere pericolosa una palla innocua da cui poi è scaturito il gol. Forse ci vorrebbe un pellegrinaggio... E’ sconvolgente: abbiamo creato palle gol senza subire niente, avevamo zittito San Siro. Ci sarebbe stato stretto anche il pari. E’ qualcosa di irreale, certe sconfitte sono folli. Come preparerò la sfida col Genoa? Pregando... Ora mi prendo una pausa di riflessione, preferisco concentrarmi sui rossoblù e stare zitto». m.pas. © RIPRODUZIONE RISERVATA

teng, che avrebbe nel suo bagaglio la classe e l’estro per sopperire. Ma Prince è rimasto ai margini della contesa, forse a disagio sulla fascia, dove non è riuscito a creare un binario proficuo col volenteroso Abate, l’unico capace di arrivare qualche volta a fondo campo per il cross visto che Constant, sulla spinta, ha fatto rimpiangere De Sciglio, bloccato in mattinata da un infortunio. Quando Mexes, di tacco, ha messo Boa nella condizione di inzuccare da pochi metri, l’esecuzione è risultata imperfetta. Eravamo al 24’, il Milan non riuscirà più a costruire un’azione da rete fino all’ingresso di Robinho. E’ che pure Balotelli ed El Shaarawy (sostituito ancora) non erano in giornata di vena: troppo prevedibili e incapaci di creare spazi. Però in soccorso di Mario è arrivato il suo fiuto del gol: sul traversone di Nocerino l’arrembante Mexes ha deviato sotto rete e lì l’istinto di Balotelli ha prevalso sulla difesa schierata. Un lampo

con Barreto ha sprecato una occasionissima con Di Cesare, sempre liberato in piena area dall’illuminazione di Cerci: d’altra parte Di Cesare fa lo stopper. Ben diversa la sensibilità di piede del citato Barreto che al 16’ ha avuto a disposizione un rigore in movimento sfruttato con un rasoterra fiacco e centrale che ha concesso ad Abbiati lo spazio e il tempo per intervenire; e al 65’ il brasiliano colpendo da due metri ha centrato il portiere rossonero. Questa era una conclusione meno agevole, poiché il cross di Cerci, forte e tagliato, arrivava da lontano. Ma la porta è pur sempre larga 7 metri... La Sud Chissà come sarebbe andata con Bianchi centravanti, si staranno chiedendo i tifosi granata. E comunque affinché il piano studiato da Ventura, strenua difesa e poi fulminei contropiede, potesse funzionare (e ha funzionato) c’era bisogno di interpreti agili, sguscianti, più che del centravanti classico. La Sud rossonera ha tributato grandi feste ai suoi eroi, ché stavolta era essenziale il risultato. Allegri lo ha centrato ricorrendo a Pazzini, Niang, Robinho in modo da scatenare un assalto totale. Pare che pure lui abbia lasciato San Siro canticchiando il vecchio successo di Venditti. Ma secondo qualcuno, il grazie Roma avrebbe un significato che va oltre il colpaccio giallorosso sui rivali viola. Vedremo. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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SERIE A 35a GIORNATA Un vero giallo Mario fa lo strip, Muntari lo ammonisce Balotelli esulta, si toglie la maglia, Muntari cerca di rimettergliela temendo il giallo che puntualmente arriva. Ed è lo stesso Sulley a mostrarlo al goleador ammonito cronico BOZZANI

«Allegri, per te far Balotelli corre, Max frena «Non resto qui in eterno» Galliani minimizza i contrasti con l’allenatore, che però rimane sul vago: «Il mio futuro nel Milan? L’ultima parola è del presidente» ALESSANDRA BOCCI MILANO

Alberto Zaccheroni, che non era particolarmente amato da Silvio Berlusconi (capita spesso agli allenatori del Milan) negli ultimi tempi era abbonato all’ultima spiaggia. Nel dubbio, Massimiliano Allegri ha già prenotato un posto agli scogli piatti di Livorno. Dopo tanti mesi da allenatore fachiro, anche i sassi che bruciano potrebbero essere comodi. I tre punti di ieri però lasciano tutto in sospeso, condizione che ormai gli risulta confortevole. Alla precarietà Allegri si è abituato. Unità di crisi «Se mi mandano

via, me ne vado al mare a casa mia», ha detto ieri nel bel mezzo del consueto tour televisivo. Fra una telecamera e l’altra, sono piovute frasi come «mi piacerebbe restare, ma vediamo a fine stagione», «so che non resterò in eterno», «sono al Milan da tre anni, quindi un po’ di fiducia c’è», «mi piacerebbe restare, ma l’ultima parola spetta al presidente». I

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HANNO DETTO S Balotelli «Mi sto trovando da dio con Allegri e penso che lui alla fine resterà con noi. Io farei di tutto per farlo rimanere sulla panchina del Milan»

S Allegri «Forse Mario si trova bene con me perché ogni tanto gli do qualche consiglio. Quello che deve fare per farmi restare sono i gol: solo i fatti contano»

giocatori gli lanciano salvagenti di solidarietà ogni settimana, e Galliani gli ha preparato da tempo un supercanotto, ma chissà se basterà. Tante cose sono da valutare. La volontà di Berlusconi, il risultato finale, ma anche la volontà di Allegri. Le alternative esistono, per tutti. Non tutte convincenti, però.

Allegri, 45 anni. A sinistra Mario Balotelli, 22

Uno sponsor forte Cementando il provvisorio terzo posto con un gol, Mario Balotelli ha tentato di puntellare anche la panchina alla quale il suo allenatore sembrava saldato qualche tempo fa. «Mi sto trovando da dio con Allegri, e penso che lui resterà. Io farei di tutto per farlo restare qui al Milan». Allegri risponde con un sorrisetto stiracchiato. «Forse si trova bene con me perché ogni tanto gli do qualche consiglio. Posso farlo, visto che sono più vecchio di lui... Comunque, quello che deve fare Mario per farmi restare sono i gol, perché solo i fatti contano. Sto bene al Milan anche se so che non potrò starci in eterno. La mia intenzione è quella di ri-

manere ma devo parlare con la società, che dovrà farmi sapere le sue intenzione. Sarà una scelta dell'uomo e del professionista, non si può scindere. Io ho le idee chiare. Mi hanno dato fastidio queste voci (su Roma, Napoli, Inter, ndr), anche nei confronti degli altri allenatori. Io sono contento di rimanere al Milan, ma l’ultima parola spetta al presidente». Tutto perfetto L’amministrato-

re delegato Galliani resta il primo sponsor di Allegri, al quale anche la figlia del presidente, Barbara, ha espresso il suo gradimento nei giorni scorsi. Una grande coalizione, da Balotelli a Galliani a Barbara, spinge per la conferma del tecnico, se non altro per evitare salti nel buio. E Galliani, il capo del governo, l’unico a decidere le linee del club con Berlusconi, insiste: l’unità di intenti è maggiore di quanto si creda. «Il rapporto con Allegri è buonissimo, adesso pensiamo soltanto ad arrivare in porto». Traduzione: con i preliminari di Champions League in tasca parlare di rinnovo di contratto sarà più semplice. Ma per ora il futuro di Allegri e del suo staff resta molto incerto, anche se Galliani minimizza. «Il mio rapporto con Berlusconi dura da 27 anni e mezzo, esiste solo un Milan. Ho sentito il presidente poco fa, è tutto perfetto». Il Milan non è zona di guerra di nervi, dunque, ma di certo non è Cartoonia. Il primo problema da risolvere è il terzo posto, questo è chiarissimo a tutti. Poi, una soluzione si troverà. Qui o altrove. Magari di fronte al mare. © RIPRODUZIONE RISERVATA

QUI TRIGORIA PER IL TECNICO DI MASSA 24 PUNTI NELLE SUE PRIME 12 GARE, SE BATTE IL CHIEVO AVRÀ FATTO ANCHE MEGLIO DELL’ALLENATORE DEL TERZO SCUDETTO

E Andreazzoli adesso va a caccia di Capello La Roma resta tra Allegri e Mazzarri, ma negli ultimi 15 anni solo Don Fabio ha fatto meglio di lui ANDREA PUGLIESE ROMA

E se Allegri ieri ha chiarito come spera che si possa configurare il suo futuro prossimo, la Roma resta ancora alla finestra, in attesa di vedere come andrà a finire tra lui e il Milan. Il tecnico di Livorno è una prima scelta per i giallorossi e i contatti con Trigoria sono stati assidui, anche negli ultimi giorni. Ma nella corsa alla panchi-

l’Olimpico batterà il Chievo avrà fatto meglio di chiunque altro negli ultimi 15 anni. Italianità Magra consolazione?

na giallorossa della prossima stagione, l’allenatore rossonero resta ancora (di un soffio) alle spalle di Walter Mazzarri. A Trigoria, infatti, c’è una parte del management che considera il tecnico del Napoli più «idoneo» a gestire una situazione difficile come quella dell’ambiente romanista e lo stesso Mazzarri ritiene Trigoria un posto dove ci possa essere, per il futuro, più progettualità societaria rispetto a Castelvolturno. Intrigo E allora? L’allenatore della Roma per la prossima stagione dovrebbe uscire tra uno di questi due nomi, anche se Walter Sabatini e Franco Baldini stanno sondando anche ulteriori piste. Abbandonata da tempo l’idea Pioli e messe da parte le suggestioni legate agli

emergenti Maran e Di Francesco, la terza soluzione per ora è quella di tenere Aurelio Andreazzoli, anche se le sue quotazioni (nonostante i risultati e la stima di cui gode a Trigoria) faticano a salire. Eppure il tecnico di Massa ha fatto 24 punti in 12 partite (due di media a partita) e negli ultimi 15 anni c’è stato solo un allenatore che in casa-Roma ha fatto meglio nelle sue prima 12 partite giallorosse: si chiama Fabio Capello, che nella sua prima stagione romanista (1999-00) aveva collezionato 25 punti (Ranieri e Montella si sono fermati a 21, Delneri a 19, Spalletti a 18, Luis Enrique e Zeman a 17). Don Fabio, però, alla sua tredicesima gara cadde a Bologna (1-0) e si fermò, il che vuol dire che se Andreazzoli domani sera al-

Forse. Certo è che se Andreazzoli dovesse fare un miracolo (qualificazione alla Champions — le cui speranze sono però oramai ridotte al lumicino — e vittoria della Coppa Italia), allora sarebbe difficile metterlo da parte. Altrimenti la scelta della Roma cadrà su uno tra Mazzarri o Allegri, nonostante il costo notevolmente maggiore che comporta una di queste soluzioni. A Trigoria sanno che prendere un allenatore straniero vorrebbe dire rischiare di sbagliare per la terza volta consecutiva, considerando anche il periodo di adattamento fisiologico necessario per un campionato nuovo. E dopo i flop di Luis Enrique e Zeman, sarebbe inaccettabile sbagliare un’altra volta. Aurelio Andreazzoli, 59 anni, è subentrato a Zeman in panchina ANSA

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ANCORA DECISIVO PER LUI PRONTO IL RINNOVO DI UN ANNO

Abbiati paratutto 9 Galliani: «Con me è un intoccabile»

I NUMERI

le reti realizzate da Mario Balotelli in maglia rossonera che ha indossato finora 10 volte

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rei tutto» Mario croce e delizia: festa con polemiche Nella ripresa si rivolge con tono minaccioso al guardalinee: che rischio. Poi si fa ammonire: è a 9 reti e 6 gialli in 10 partite una certa robustezza al suo indirizzo: Preti l’ha semplicemente invitato a tornare a giocare e la cosa è finita lì (in questo caso eventuali provvedimenti dovevano essere presi immediatamente), ma Balotelli ha rischiato di finire nei guai. «E’ stata una partita difficile, si è un po’ innervosito, gli arrivavano pochi palloni. Deve migliorare l’atteggiamento», ha commentato a fine gara Allegri.

MARCO PASOTTO MILANO

Ottantacinque minuti di apatia, trenta secondi di (pericoloso) brontolio arbitrale, un battito di ciglia per spedire virtualmente il Milan in Champions. La partita di Mario Balotelli è praticamente tutta qui: prendere o lasciare. E il Milan prende. Prende eccome, perché ancora una volta ci ha pensato lui a scardinare il lucchetto avversario, con un gol da centravanti puro. Alla Pazzini, in area piccola. Ora siamo a quota nove in dieci partite, e se tutto filerà liscio fino al 19 di maggio, il dato sarà inappellabile: Mario è il giocatore che prima ha spinto, e poi mantenuto il Milan al terzo posto. Posizione preziosa, ma anche di confine: come ha ricordato ieri Galliani, fra Champions ed Europa League corre una differenza abissale. Balotelli ha festeggiato a lungo il gol. L’esultanza più scatenata e sentita fin qui vista in rossonero. Tanto da togliersi la maglia e andare incontro all’inevitabile ammonizione. Che a dire la verità non è stata presa molto sul serio: quando Damato ha estratto dalla custodia il cartel-

Mario Balotelli, 22 anni, ha qualcosa da dire al guardalinee Preti ANSA

lino, Muntari glielo ha scippato e l’ha sventolato davanti a Mario. S’è messo a ridere anche l’arbitro, che poi ha provveduto all’ammonizione ufficiale. Atteggiamento E qui entriamo

nella zona buia di Balotelli, che con quello di ieri è arrivato a sei gialli. Tanti, in dieci partite. E sono tante, troppe anche le volte in cui Mario tratta con eccessiva ruvidezza gli arbitri. Ieri ha di nuovo rischiato grosso una decina di minuti prima del gol, quando si è diretto a muso duro dal guardalinee Preti per lamentarsi di un angolo non concesso. Sguardo accigliato, dito puntato contro l’assistente arbitrale e parole — pare — di

Serve equilibrio La situazione è

abbastanza evidente: Mario, col quale la grande maggioranza degli avversari ricorre al fallo sistematico, si lamenta della scarsa tutela da parte degli arbitri; ma da parte sua occorrerebbe evitare scene gratuite come quella di ieri. Soprattutto per il bene del Milan, visto che il gol da tre punti l’ha poi messo a segno lui. Mario lo commenta così: «Peserà se vinceremo anche le prossime partite. Pazzini? Abbiamo fatto un calcolo e ne è uscito che quando giochiamo assieme, uno dei due o entrambi fanno gol». Lui e il Pazzo hanno di che sorridere. Più nervoso invece Boateng, che al momento della sostituzione ha risposto polemicamente ai fischi di San Siro. © RIPRODUZIONE RISERVATA

la frequenza reti in minuti per SuperMario, le nove reti le ha segnate avendo giocato 875 minuti, fa meglio di Pazzini che segna un gol ogni 103 minuti circa mentre il dato di el Shaarawy è salito fino a 170 minuti per rete

12

partite casalinghe utili consecutive per il Milan dopo l’ultima sconfitta a San Siro, 0-1 in Champions con lo Zenit il 4 dicembre 2012; da allora solo il Napoli è uscito imbattuto pareggiando 1-1 lo scorso 14 aprile

6

le reti incassate dal Milan nelle ultime quattro partite giocate prima di ieri, la porta rossonera era rimasta imbattuta l’ultima volta il 30 marzo, 0-1 in casa del Chievo

Il portiere miracoloso su Barreto: «Era un rigore in movimento, sono rimasto in piedi fino alla fine» FABIANA DELLA VALLE MILANO

Adriano Galliani l’ha abbracciato a lungo negli spogliatoi. «Abbiati è stato grande, il migliore in campo. Io lo adoro e lui lo sa. Con me ha una polizza a vita e avrà vita lunghissima». Galliani considera Abbiati uno di quei portieri che sanno salvare i risultati. Non ce ne sono tanti, per questo il Milan che ne ha uno se lo tiene ben stretto. Ed è pronto a rinnovargli il contratto per un’altra stagione. Dallo scudetto al terzo posto Abbiati è la memoria storica dei rossoneri. E’ arrivato ragazzino, ha vinto un scudetto a vent’anni con una parata decisiva nella partita all’ultima giornata con il Perugia. Ha fatto altre esperienze con Juventus, Torino e Atletico Madrid, poi è tornato in rossonero e ha vinto ancora. Altro scudetto nel 2011, altre parate decisive, come nel derby e contro il Brescia. Ieri con il Torino non c’era in ballo il tricolore ma un terzo posto che significa pass per la Champions League. Abbiati ha sbarrato la via a Barreto non una ma due volte. Se il Milan avesse preso gol dopo venti minuti forse la partita avrebbe preso un’altra piega. Lui invece ha alzato i guantoni come un pugile sul ring quando il granata, lanciato in contropiede, si è trovato solo davanti a lui. «Sono stato in piedi il più possibile — ha raccontato il portiere —, se non ti muovi prima è difficile parare un rigore in movimento. Cerco sempre di limitare gli infortuni, quest’anno ho esagerato. Non è stato un Milan lucido, ma il grande cuore della squadra ci ha aiutato a trovare il gol». Christian invece ha aiutato i compagni a rimanere dentro la partita e ha tenuto la Fiorentina a debita distanza, in at-

Christian Abbiati, 35 anni, si esibisce in una parata miracolosa su Barreto AP

tesa che Balotelli avesse l’ispirazione giusta. Adesso, con tre partite da giocare e quattro punti di vantaggio sui viola, il terzo posto è stato messo quasi in cassaforte. Matchball a Pescara Galliani

però preferisce aspettare la prossima gara con il Pescara per far suonare le campane a festa: «Abbiamo fatto molta fatica, adesso abbiamo una partita di vantaggio: se la Fiorentina le vince tutte e tre a noi ne bastano due. Siamo vicinissimi al traguardo, a Pescara avremo a disposizione il matchball. Abbiamo fatto un campionato straordinario, con tutti gli addii non si poteva fare di più quest’anno. Il prossimo saremo competitivi per lo scudetto, in fondo lo siamo già da 27 giornate. Faremo qualche ritocco alla squadra». Un rinforzo è già arrivato e ieri era a San Siro a vedere la tribuna: Jherson Vergara, difensore colombiano di 18 anni prossimo alla firma. Con lui in tribuna anche Bonera e De Sciglio, infortunati dell’ultimo minuto: per il centrale distorsione alla caviglia, per il terzino contusione al tallone. © RIPRODUZIONE RISERVATA

TRA CORSA CHAMPIONS E MERCATO PER IL FUTURO SI PENSA A UNA PUNTA: IL WERDER OFFRE L’EX INTERISTA ARNAUTOVIC

Due turni a Ljajic: la Fiorentina fa ricorso GIOVANNI SARDELLI FIRENZE

L’ANTICIPO

Osvaldo in volata E la Viola va k.o. FIORENTINA-ROMA

0-1

MARCATORI Osvaldo al 47’ s.t. FIORENTINA (4-3-3) Viviano 6; Tomovic 6 (Romulo s.v. dal 34’ s.t.), Rodriguez 5, Compper 6,5, Pasqual 6,5; Aquilani 6 (Fernandez 5 dal 26’ s.t.), Pizarro 6,5, B. Valero 6,5; Cuadrado 6, Jovetic 6 (Toni 5), Ljajic 6,5. ALLENATORE Montella 6,5. ROMA (4-2-3-1) Lobont 6,5 (Goicoechea 6,5 dal 1’ s.t.); Torosidis 5,5, Burdisso 6,5, Castan 6, Balzaretti 6; Bradley 6,5, De Rossi 6; Lamela 5 (Pjanic 6 dal 18’ s.t.), Totti 6, Florenzi 5,5 (Marquinhos 6,5 dal 29’ s.t.); Osvaldo 7. ALLENATORE Andreazzoli 6,5. ARBITRO Mazzoleni 4. AMMONITI Tomovic (F), Toni (F), De Rossi (R), Balzaretti (R) Osvaldo (R). NOTE paganti 20.763 per un incasso di 520.451 euro, abbonati 12.636 per una quota di 6.802 euro.

Cornuta e stangata. Tradita dalla mira dei propri attaccanti come dal mancato fischio di Mazzoleni (mano in area di De Rossi), la Fiorentina paga caro anche il post sconfitta con la Roma. Due le giornate inflitte dal Giudice Sportivo a Ljajic «Per avere rivolto all'arbitro un epiteto insultante» al rientro negli spogliatoi. Punito con ammonizione, diffida, e ammenda di 10mila euro anche Montella. Il tecnico, secondo il referto di Mazzoleni, oltre all’espressione ingiuriosa avrebbe aggiunto apprezzamenti ironici verso lo stesso direttore di gara. Inibito fino al prossimo 31 mag-

gio il club manager, Vincenzo Guerini. L’unica non sorpresa riguarda Tomovic. Squalificato perché ammonito sabato sera: e già diffidato.

far da linea guida al finale di stagione. Le assenze potrebbero portare l’Aeroplanino a rispolverare la difesa a tre, con il rientrante Savic accanto a Rodriguez e Compper, e le due punte: ballottaggio Toni-Larrondo per un posto accanto ad Jovetic. Linea Werder Al Franchi saba-

Ricorso Il club viola prepara

contromosse, pur rimanendo sui binari del basso profilo. Intanto questa mattina verrà presentato un ricorso d’urgenza contro la squalifica di Ljajic. Il gioiello serbo, al momento, salterebbe Siena e Palermo per tornare a disposizione l’ultima di campionato a Pescara. Tra oggi e domani anche il tecnico viola parlerà dell’accaduto, dando la propria versione dei fatti. Quasi perso il treno dei preliminari di Champions, visti i 4 punti di distacco dal Milan, sarà il mantenimento del quarto posto in classifica a

to sera c’erano gli emissari del Werder Brema. Nel colloquio con i dirigenti viola è spuntato il nome dell’ex attaccante interista Marko Arnautovic. La scadenza del contratto (giugno 2014), le non brillanti condizioni di classifica del Werder e la rottura con l’ambiente porterebbero quasi a dimezzarne il valore del cartellino, valutato tempo fa 8 milioni. La Fiorentina non ha chiuso la porta, le parti si aggiorneranno. Occhi aperti anche sul difensore Sokratis Papastathopoulos, valutato circa 6 milioni. Adem Ljajic, 21 anni, alla terza stagione con la maglia della Fiorentina ANSA

© RIPRODUZIONE RISERVATA


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 6 MAGGIO 2013

SERIE A 35a GIORNATA le Pagelle

NAPOLI SHOW PANDEV ARMERO, CHE GRINTA Missione blindatura del 2˚posto compiuta, con la sicurezza di chi sa dove arrivare e come farlo.

7 7 l’allenatore Mazzarri Questa squadra gioca a memoria, lui ne tiene alte le motivazioni: anche ad un passo dal traguardo, in una gara che poteva diventare un tranello pensando di averla già vinta prima di giocarla.

h

8,5

6,5

6

6,5

6

5,5

il migliore Cavani

De Sanctis

Gamberini

Cannavaro

Britos

Maggio

Dzemaili

La parata più delicata è su Alvarez, per scongiurare il brivido del 2-2. Per il resto amministra: su punizione di Kovacic e tentativi di Pereira e Guarin.

Più concreto che bello, maniere spicce e poco fioretto: tutto sommato efficace, al di là di qualche incertezza per errori di posizione.

Zero corpo a corpo perché l’Inter gioca praticamente senza centravanti, si dedica a operazioni di pura regia difensiva senza sbagliare praticamente nulla.

Spesso incrocia i ricami o le incursioni di Alvarez, che è pur sempre il nerazzurro più velenoso: gli prende le misure senza fargli mai prendere davvero coraggio.

Non per errori particolari, ma perché in una serata così, con le praterie che a volte gli si aprono davanti, avrebbe potuto incidere molto di più.

Primo tempo di grande intensità, lì in mezzo gioca da padrone: è il padre dell’azione dell’1-0, cerca il gol da lontano, recupera e riparte, con lucidità.

PARATE 4 RINVII 11 USCITE 2

CONTRASTI OK 1/1 LANCI 1 PASSAGGI OK 19/19

CONTRASTI OK 2/2 LANCI 1 PASSAGGI OK 42/43

CONTRASTI OK 3/3 LANCI 0 PASSAGGI OK 41/42

TIRI 1 PASSAGGI OK 16/22 RECUPERI 3

TIRI 4 PASSAGGI OK 16/19 RECUPERI 3

6

6

7

6,5

6

6,5

s.v.

Behrami

Zuniga

Pandev

Hamsik

Rolando

Armero

Insigne

Soffre solo le imbucate centrali di Kovacic, per il resto tampona tutto quello che passa dalle sue parti: anche - suo vecchio limite con troppa veemenza e fallosità.

Pentito per aver provocato con una spintarella il rigore, va a prendersi il suo terrorizzando Jonathan. Non la continuità dei giorni migliori, ma senza inciampi.

Spesso gioca più volentieri per gli altri, ovvero Cavani, che sentitamente ringrazia: si capiscono al volo. Un solo peccato: conclusioni sempre piuttosto telefonate.

Talento e concretezza, vede e gioca un calcio a volte quasi superiore. Però c’è un però: l’avevamo visto più cattivo al momento di concludere in area.

Mazzarri gli regala una partita in discesa, fa in modo di non complicarsela: il fisico è dalla sua parte e l’Inter non ha peso e rapidità per impensierirlo.

Da interno perché Zuniga resta al suo posto, ma adattandosi bene come già altre volte: voglia e condizione fisica straripante, quasi mezzora da assatanato.

Mazzarri gli concede 5’ più recupero e con la voglia che ha prova ad aggredirli come può: ma è dura lasciare il segno su una partita ormai già in archivio.

TIRI 0 PASSAGGI OK 36/37 RECUPERI 4

TIRI 0 PASSAGGI OK 47/52 RECUPERI 5

TIRI 2 DRIBBLING OK 2/3 SPONDE 1

TIRI 2 DRIBBLING OK 0/0 SPONDE 2

CONTRASTI OK 1/1 LANCI 0 PASSAGGI OK 17/18

TIRI 0 PASSAGGI OK 19/20 RECUPERI 2

TIRI 0 DRIBBLING OK 2/3 SPONDE 1

Perché non fa solo tre gol, ma corre per 90’, aiuta e darebbe anche assist. Mostruoso per come costruisce il 3-1 prima di segnarlo. TIRI 6 DRIBBLING OK 1/1 SPONDE 2

6,5

ARBITRI: GIANNOCCARO 5,5 Più che rigori sono due «rigorini», se non altro ha la coerenza di usare lo stesso metro. Ma quel fallo di Behrami su Kuzmanovic... Bianchi 6 - Vuoto 6; Rocchi 6 - Irrati 6

33’ secondo tempo Tris e balletto Cavani balla con Zuniga e Armero dopo aver realizzato il gol del definitivo 3-1 AP

la Moviola DI CEN

Piccole spinte per due rigori Behrami salvato Due rigori concessi nel primo tempo da Giannoccaro, entrambi simili nelle dinamiche anche se non così solari. Il primo: al minuto 22 spintarella di Zuniga su Alvarez (più un tocco col ginocchio), ma forse è sufficiente per fargli perdere l’equilibrio sulla corsa. Strama dalla panchina chiede un cartellino: ci stava il giallo, non il rosso diretto perché non c’è la chiara occasione da gol. Al 32’ sulla sinistra Pandev va via a Ranocchia, ma la palla finisce dalle parte di Zuniga che aveva bruciato Jonathan sullo scatto: anche qui il contatto non è clamoroso, ma l’arbitro utilizza lo stesso metro e fischia il penalty (e mostra il giallo...). Da segnalare una bruttissima entrata di Behrami su Kuzmanovic: quasi da rosso diretto, neppure ammonito...

3’ primo tempo Cavani sblocca subito Dopo tre minuti il Napoli è già in vantaggio: Pandev innesca Cavani che in area non sbaglia AP

33’ primo tempo Il secondo vantaggio su rigore Cavani trasforma dal dischetto il rigore del 2-1 assegnato per il contatto Jonathan-Zuniga, 10’ dopo l’1-1 dell’Inter ANSA

Euro Napoli, calvario Inter Cavani: è Champions. Strama: 14o k.o. La squadra di Mazzarri blinda il secondo posto. I nerazzurri senza punte durano un tempo DAL NOSTRO INVIATO

LUCA CALAMAI NAPOLI

Al diavolo il mercato, il City, il Real Madrid, la clausola rescissoria di 63 milioni. Per il momento El Matador è ancora il figlio prediletto del San Paolo. Lui segna e i tifosi partenopei impazziscono. L’ultima magia di Cavani è una tripletta che consente alla squadra di Mazzarri di liquidare l’Inter e di staccare il biglietto per la Champions diretta. Non lo dice l’aritmetica, ma lo garantisce il buonsenso. Sette punti di vantaggio sul Milan con appena tre gare da giocare sono una montagna impossibile da scalare per i rossoneri. Edi arriva a quota 101 reti con la maglia azzurra. Se restasse ancora un anno alla corte di De Laurentiis si lascerebbe tutti dietro. Anche il leg-

gendario Maradona che guida la classifica dei cannonieri del Napoli con 115 centri. Vedremo cosa succederà tra un mese. Per una notte il futuro finisce in un angolo. C’è un presente tutto sorrisi da farsi scivolare addosso con El Matador che, in pratica, mette il suo sigillo anche sulla classifica dei goleador di questo campionato. Ventisei reti sono tante, troppe anche per un vecchio corsaro come Totò Di Natale. Punti record Cavani spazza via l’Inter con l’assistenza di un Napoli che finisce il torneo in crescendo e con un bottino di punti da record. Sul podio, dietro l’uruguaiano, c’è Goran Pandev che confeziona due assist al bacio per il compagno di squadra. Il primo con una verticalizzazione geniale (al 3’ del primo tempo), il secondo con un tocco da

fondo campo per il 3-1 (33’ del secondo tempo). Pandev è riuscito a non far pesare più di tanto la partenza di Lavezzi e questa è una grande vittoria per il macedone. In mezzo Cavani infila un rigore («rubandolo» a Pandev che scuote amareggiato la testa) con un rasoterra potente e piazzato. Una piccola vendetta contro Handanovic che lo aveva ipnotizzato nelle ultime due esecuzioni dal dischetto. Nel Napoli bene anche Dzemaili, l’uomo in più in mezzo al campo, e De Sanctis, l’uomo in più dietro. Grandi applausi pure per un Walter Mazzarri che, a differenza di Cavani, sembra orientato a rinnovare il contratto per aprire un nuovo ciclo. Con o senza Matador. A Champions raggiunta il presidente De Laurentiis può chiudere in fretta l’accordo. Sarebbe un bel modo per festeggiare il

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Le sconfitte dell’Inter in questo campionato Dopo 35 giornate è già stata eguagliata la scorsa stagione

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Le sconfitte dell’Inter nel campionato 2011-12 I nerazzurri chiusero sesti

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Le sconfitte dell’Inter nel 1946-47 Peggior bilancio dei nerazzurri nei tornei a 20 squadre

secondo posto. Inter senza Europa E l’Inter?

Sembra ormai destinata a restare fuori dall’Europa. Un risultato negativo che non disturba più di tanto il pianeta nerazzurro. Tra pochi mesi ci sarà da ripartire da zero, o quasi, e l’Europa League toglie concentrazione ed energie. Per una volta si può anche puntare tutto sul campionato. Il 3-1 del San Paolo ci sta tutto anche se per un tempo l’Inter fa la sua onesta figura. Calcolate che, causa infortuni, Stramaccioni stavolta è addirittura costretto a schierare una formazione senza attaccanti di ruolo. Una situazione d’emergenza che ormai è da record. Il tecnico propone davanti Guarin e Alvarez. Quelli con maggiori attitudini offensive. E per 45’ il giochino funziona perché Kovacic, uno dei punti di

partenza del nuovo progetto, fa tante parti in commedia: un po’ Pirlo, un po’ rifinitore. Comunque, geniale. È il croato, dopo una fuga di una trentina di metri, a pescare nel corridoio giusto Alvarez toccato fallosamente in area da Zuniga. Ricky trasforma dal dischetto realizzando il momentaneo 1-1. Ma non è facile trasformare l’emergenza in qualcosa di solido. E, infatti, nella ripresa l’Inter esce di scena. Incapace di costruire qualcosa di importante negli ultimi trenta metri e di arginare la furia Cavani. Imprendibile per tutta la linea difensiva nerazzurra. Ancora tre partite poi Moratti potrà finalmente voltare pagina. Il presidente è orientato a confermare Stramaccioni. Scelta che può anche essere condivisibile a patto che sia senza retro-pensieri. © RIPRODUZIONE RISERVATA


LUNEDÌ 6 MAGGIO 2013

LA GAZZETTA DELLO SPORT

25

DI ANDREA ELEFANTE

h INTER CHIVU, HANDA 6,5 il migliore E KUZMANOVIC Kovacic VANNO A PICCO

5,5

5,5

5

5

5

Handanovic

Ranocchia

Chivu

Juan Jesus

Jonathan

Benassi

Non è un’esecuzione, ma dopo aver respinto i proiettili di Dzemaili, Pandev e Hamsik (e aver quasi parato il rigore a Cavani) sbanda anche lui in occasione del 3-1.

Gioca anche se ha un ginocchio a pezzi e fa muro come può, ma quando Cavani si insinua non gli riesce il soccorso a Chivu e alla fine rincorre vanamente Pandev.

Duecento partite in Italia, una fascia da capitano e il disagio di chi gioca a singhiozzo: sull’1-0 Cavani gli sguscia via, a volte in affanno anche da play aggiunto.

Fa errori di distrazione tipici delle sue serate in cui il fisico non gli basta a emergere: prova il contropiede del quasi 3-1, che poi arriva (anche) su sua latitanza.

Vecchi vizi e delle nuove virtù ben poche tracce: sul rigore del 2-1 scivola su un fallo ingenuo e dunque inutile, un misto di paura e poca lucidità.

Hamsik gli gioca in faccia e pronti-via gli gira subito un po’ la testa: ha gambe e tigna, ma San Paolo e avversari ne smascherano l’inesperienza.

PARATE 6 RINVII 18 USCITE 5

CONTRASTI OK 2/4 LANCI 2 PASSAGGI OK 40/40

CONTRASTI OK 1/2 LANCI 1 PASSAGGI OK 56/61

CONTRASTI OK 3/4 LANCI 3 PASSAGGI OK 37/39

TIRI 0 PASSAGGI OK 32/35 RECUPERI 3

TIRI 0 PASSAGGI OK 15/16 RECUPERI 3

5

5,5

6

5

6

s.v.

s.v.

Kuzmanovic

Pereira

Alvarez

Guarin

Cambiasso

Schelotto

Pasa

C’è poco da fare, non decolla: gli manca sempre l’ultimo spunto. Va sempre allo stesso ritmo, producendo più che altro giocate banali, mai incisive.

Ha freschezza, ma è disordinato e spesso fumoso, con l’aggravante che lascia a Maggio spazi in eccesso. Una girata di sinistro meritava più forza (e fortuna).

Per un quarto d’ora quasi non vede palla, poi prende il fallo e segna il rigore che all’Inter mancava da 23 gare. Anche dopo, perlomeno è l’unico che cerca la porta.

Stavolta ha l’attenuante che fare la punta non è il suo mestiere, ma nella ripresa non ne azzecca più una e infatti perde anche la palla che porta al 3-1.

Più incursore che incontrista, per provare a dare un po’ di peso aggiuntivo: non ha occasioni, bada più che altro a non scoprire troppo il fianco.

Più che per far male al Napoli, entra per evitare che Ranocchia si faccia ancora più male: né il modo né il tempo di rendersi pericoloso.

Anche per lui una decina di minuti compreso il recupero, quando la partita ha già detto tutto e le energie dell’Inter stanno scivolando via: li corre tutti.

TIRI 0 PASSAGGI OK 35/37 RECUPERI 3

TIRI 2 PASSAGGI OK 30/36 RECUPERI 4

TIRI 2 DRIBBLING OK 1/2 SPONDE 7

TIRI 4 DRIBBLING OK 1/3 SPONDE 4

TIRI 0 PASSAGGI OK 16/21 RECUPERI 0

TIRI 0 PASSAGGI OK 0/0 RECUPERI 0

TIRI 0 PASSAGGI OK 10/10 RECUPERI 1

Lo spiraglio di luce in un’annata disgraziata: come l’azione con il suo copyright che porta al rigore dell’1-1. Ripresa in calo.

Poteva essere una disfatta, e invece al di là del punteggio ne esce una sconfitta dignitosa.

TIRI 0 PASSAGGI OK 42/47 RECUPERI 6

5,5 6 l’allenatore Stramaccioni L’Inter aveva fatto peggio in gare affrontate con un’emergenza meno grave. Gestisce le (poche) forze pensando a Lazio e Genoa e scuotendo la testa di fronte a certe lacune difensive.

NAPOLI

INTER

3

1

(3-4-2-1)

(3-5-2)

1 De Sanctis; 55 Gamberini (dal 15’ s.t. 6 Rolando), 28 Cannavaro, 5 Britos; 11 Maggio, 20 Dzemaili (dal 21’ s.t. 27 Armero), 85 Behrami, 18 Zuniga; 17 Hamsik, 19 Pandev (dal 39’ s.t. 24 L. Insigne); 7 Cavani. PANCHINA 22 Rosati, 15 Colombo, 2 Grava, 88 Inler, 4 Donadel, 16 Mesto, 24 Radosevic, 13 El Kaddouri, 9 Calaiò. ALLENATORE Mazzarri. CAMBI DI SISTEMA nessuno. ESPULSI nessuno. AMMONITI Behrami per gioco scorretto.

1 Handanovic; 23 Ranocchia (dal 36’ s.t. 7 Schelotto), 26 Chivu, 40 Juan Jesus; 42 Jonathan, 24 Benassi (dal 1’ s.t. 19 Cambiasso), 10 Kovacic, 17 Kuzmanovic (dal 36’ s.t. 28 Pasa), 31 Pereira; 11 Alvarez, 14 Guarin. PANCHINA 30 Carrizo, 27 Belec, 18 Rocchi, 45 Forte, 61 Garritano, 62 Ferrara, 63 Spendlhofer. ALLENATORE Stramaccioni. CAMBI DI SISTEMA 4-3-3 dal 36’ s.t. ESPULSI nessuno. AMMONITI Ranocchia e Jonathan per gioco scorretto.

MARCATORI Cavani (N) al 3’, Alvarez (I) su rigore al 23’, Cavani (N) su rigore al 33’ p.t.; Cavani (N) al 33’ s.t. ARBITRO Giannoccaro di Lecce. NOTE Spettatori 39.569, incasso di 1.068.220,06 euro. In fuorigioco 3-1. Angoli 5-6. Recuperi: p.t. 0, s.t. 3’.

POSSESSO PALLA NAPOLI 48,1%

PASSAGGI TOTALI INTER 51,9%

TIRI IN PORTA

IIIIIIIII NAPOLI 9

INTER 451

TIRI FUORI

III IIII INTER 3

MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 2-1 GOL! 3’ Pandev pesca Cavani in area: El Matador controlla e batte Handanovic. 7’ Punizione dalla distanza di Kovacic respinta a pugni chiusi da De Sanctis. GOL! 23’ Alvarez trasforma un rigore concesso per fallo di Zuniga sull’argentino lanciato a rete da un ottimo tocco di Kovacic. GOL! 33’ Cavani trasforma un rigore concesso per un contatto in area Jonathan-Zuniga.

BARICENTRO MEDIO 51,1 metri

NAPOLI 424

NAPOLI 4

IIII

Matador a 101 E fa triplette a tutte le grandi Tocca quota 26, eguaglia il record del primo anno al Napoli ed è l’unico ad aver segnato 3 gol a Inter, Juve e Milan

per tutto il campionato», ha detto l’uruguaiano nel dopo partita. Rendimento super E’ davvero

dura tenergli testa. Niente e nessuno riesce a distrarlo dal suo obbiettivo che è quello di chiudere la stagione al secondo posto, in modo da lasciare in eredità ai tifosi la qualificazione diretta in Champions League. E con 7 punti di vantaggio sul Milan, a tre giornate dal termine, è soltanto questione di aritmetica, che non ha ancora dato la certezza assoluta. Si è abbattuto sull’avversario come uno tsunami, segnando l’ottava tripletta da quando veste la maglietta azzurra. «Raggiungere Maradona a quota 115? Per me sarebbe importantissimo, nelle tre giornate che mancano farò il possibile per avvicinarmi ancora di più».

4

SOPRA I CENTO

S Maradona 115 reti dal 1984 al 1991

S Sallustro 108 reti dal 1926 al 1937

Finale da scrivere L’in-

INTER 4

SECONDO TEMPO 22’ Cavani si libera in area ma il suo tocco ravvicinato termina a lato. GOL! 33’ Hamsik apre per Pandev che mette al centro: Handanovic in uscita non ci arriva e Cavani in spaccata realizza.

BARICENTRO MEDIO 51,7 metri

ilPersonaggio EDINSON CAVANI

5,5

MIMMO MALFITANO NAPOLI

E’ la notte delle suggestioni: Edinson Cavani è l’unico giocatore ad aver rifilato una tripletta a Inter, Milan e Juve in carriera. Ed è anche la notte del suo record: con i tre gol ai nerazzurri ha raggiunto e superato quota 100 con la maglietta del Napoli. Tre anni di prodezze e meraviglie, che l’hanno imposto al grande calcio internazionale e che sono servite per rilanciare il club, sempre più impegnato a portare avanti il progetto legato allo scudet-

to, il prossimo anno. Con le reti di ieri sera, l’attaccante uruguaiano ha pure respinto l’assalto di Di Natale che all’ora di pranzo aveva rifilato una doppietta alla Samp. Ed ha anche eguagliato il record dei gol in campionato: ora è a 26 centri, quanti ne aveva realizzati nel suo primo anno di Napoli. «Sono stati tre punti decisivi. Sapevamo che l’Inter sarebbe stata pericolosa, da parte nostra c’è voluta una grande prestazione. Ora pensiamo solo al Bologna per mettere il secondo posto in cassaforte, ce lo meritiamo perché siamo stati dietro alla Juve

terrogativo più ricorrente riguarda la possibilità di convincerlo a restare. Un’operazione che è tutta nelle mani di Aurelio De Laurentiis e dello stesso Cavani che può rifarsi alla clausola rescissoria, semmai ci fosse una società pronta a sborsare 63 milioni di euro. Il presidente ha una sola opportunità per provare a trattenerlo: garantirgli un ingaggio da campione, ovvero dagli 8 milioni in su (ne guadagna 5, adesso). E quest’ipotesi sembra improbabile. «Futuro? Adesso l’unica cosa a cui penso è continuare a segnare. Il mio domani è la partita di mercoledì, a Bologna». © RIPRODUZIONE RISERVATA

S Vojak 103 reti dal 1929 al 1935

S Cavani 101 reti dal 2010 a oggi


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 6 MAGGIO 2013

SERIE A 35a GIORNATA

Stramarissimo: «Quanti infortuni ma il 3-1 è troppo» Il tecnico a Mazzarri: «Rigiochiamola: io con Milito, Palacio e Cassano, tu senza i tenori...» DAL NOSTRO INVIATO

ALESSIO D’URSO NAPOLI

La crisi è nera, nerazzurra. Ma la notte di Napoli ha raccontato pure dell’altro. Perché un senso alla serata l’Inter in qualche modo l’ha dato. L’impennata d’orgoglio successiva al primo gol di Cavani, culminata con l’acuto di Alvarez, e la ripresa giocata col cuore, fino al tris del Matador, hanno chiarito almeno un concetto: seppur in chiara difficoltà, falcidiata dagli infortuni, la squadra di Andrea Stramaccioni continuerà a lottare fino alla fine con ardore e carattere. «A fine gara ho detto a Mazzarri: rigiochiamola io con Milito, Palacio e Cassano, tu senza Cavani, Hamsik e Pandev e vediamo come finisce... È stata una provocazione...», ha detto Strama alla fine. Tunnel Nel tunnel c’era, Stra-

ma, e nel tunnel buio di Fuorigrotta è rimasto, logorato da un’emergenza costante di uomini indisponibili o non al cen-

Andrea Stramaccioni, 37 anni, allenatore dell’Inter LAPRESSE

to per cento. Guardi i nerazzurri al San Paolo (dove non vincono dal 1997) e ti rendi pure conto di come sia difficile giocarsela senza attaccanti di ruolo, al cospetto di un avversario organizzato come pochi. Trovano così spiegazione i record negativi dell’Inter, in grado di racimolare nelle ultime 8 gare appena 6 punti: la 14esima

sconfitta in campionato (come nella scorsa stagione e in quella 1998-99, ma in questo caso in 34 partite, mentre il tonfo più clamoroso risale al torneo ’46-’47: 15 k.o.) rappresenta l’ennesima puntata triste, emblematica, di un’annata da chiudere in fretta. Delusione E Stramaccioni delu-

so lo è, alla fine, eccome. Lo dice. Ma allo stesso modo applaude i suoi per l’impegno e l’abnegazione dimostrati: «Dietro abbiamo stretto i denti. Ranocchia non stava bene, Chivu ha un problema a due dita del piede. Ma non si sono tirati indietro e sono scesi in campo in questo momento difficile. Sono stati d’esempio per tutti. Facciamo i complimenti al Napoli, il 3-1 forse è esagerato, ma gli azzurri hanno meritato e sono giustamente secondi in campionato. Sino al terzo gol siamo stati in partita e nella ripresa abbiamo fatto anche meglio del Napoli. Poi c’è Cavani, che è stato straordinario. Il rigore per il Napoli? Sul nostro non è stato ammonito nessuno, sul loro Jonathan si è preso il giallo. Mah… Ho protestato perché meritava il cartellino chi ha fatto fallo su Alvarez, così come eventualmente Jonathan. Le regole sono chiare: se c’è un’occasione da gol e si fischia rigore ci sta minimo il cartellino giallo. Forse l’arbitro si è dimenticato il cartellino… Comunque non ha influito sul risultato della partita». Obiettivo L’allenatore accenna poi alla piaga infortunati, eppure ricorda a tutti l’importanza di concludere la stagione nel migliore dei modi: «Gli infortuni? Dobbiamo interrogarci per far meglio, perché è ovvio che non è solo sfortuna. Ma quando saltano 3 tendini d’Achille e 2 crociati che ci puoi fare? Esulano da situazioni di lavoro. E condizionano una stagione. Però noi dobbiamo finire bene il campionato e anche stavolta abbiamo giocato a viso aperto col Napoli, senza fare le vittime sacrificali. Rocchi? La sua assenza si è sentita, serviva più peso in attacco».

4

ALTRA TEGOLA

I NUMERI

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I gol di Alvarez nelle ultime 6 partite: 2 contro l’Atalanta, uno contro la Roma e uno contro il Napoli. L’Inter ha perso tuttte e tre queste gare

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Le giornate passate dall’ultimo rigore assegnato all’Inter prima di quello di ieri a Napoli. Era successo a Torino in Juventus-Inter: 1-3 alla decima giornata (gol di Milito)

0

I rigori parati (su 6) da Handanovic in questa stagione all’Inter in campionato. All’Udinese, sempre in campionato, ne aveva parati 14 su 39

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Il gol su rigore del momentaneo 1-1 di Ricky Alvarez ANSA

Ranocchia, nuovi guai al ginocchio Guarin: «Io meglio a centrocampo» Il difensore è uscito: giocava solo grazie a un’infiltrazione Il colombiano: «Dietro alle punte fatico a trovare spazi» DAL NOSTRO INVIATO

LUCA TAIDELLI NAPOLI

Il «bello» è che si sono sbattuti e hanno messo in campo tutto quello che resta dopo una stagione da «Scherzi a parte». Perché non si ricorda a memoria di una squadra che per strada ha perso tutti, ma proprio tutti, i suoi attaccanti. L’Inter ieri a Napoli ci è riuscita, visto che dopo Milito, Palacio e Cassano si è fermato pure Rocchi, seduto in panchina più per alzare un’età media da asilo che per dare un effettivo contributo in campo. Un problema alla coscia, con Lazio e Genova alle porte, ne ha impedito l’utilizzo. A pezzi Il numero degli indisponibili ieri diceva 13, tra cui capitan Zanetti cui la gente del San Paolo ha dedicato un bello striscione: «Sei entrato nella storia e nei nostri cuori. Forza capitano». Ma tra gli arruolabili c’erano Chivu (non il modo migliore di festeggiare le 200 in A), Ranocchia (ennesima infiltrazione al ginocchio, poi costretto a uscire), Cambiasso e Guarin costretti a stringere i denti. Ora alla via crucis nerazzurra mancano soltanto tre tappe.

S Andrea Ranocchia è l’ennesimo infortunato in casa nerazzurra. Il difensore ha un’infiammazione al ginocchio e ieri è stato sostituito LAPRESSE

L’Europa è più che un miraggio Ai nerazzurri non succedeva dal ’99-00 di stare fuori dalle Coppe, e malgrado le frasi di circostanza non si vede l’ora di tirare una riga e ripartire. Perché è chiaro che ormai è rimasto soltanto il carattere. Troppo pesanti le assenze e troppo scarichi quelli che hanno dovuto giocare sempre. In queste condizioni si è costretti anche a improvvisare, inventandosi Guarin e Alvarez centravanti o Ranocchia che fa la boa. E inevitabilmente arrivano anche i blackout, come quello che ha mandato in rete Cavani dopo 165 secondi e l’altro che riportato Jonathan ai suoi vecchi standard, quando commetteva errori inspiegabili come quello in area su Zuniga di ieri sera. Il tutto a vanificare un rigore ottenuto dopo sei mesi, i lampi di genio di Kovacic e i tentativi da fuori dello stesso Guarin. Compreso un destro da 60 metri che nello stadio che fu di Diego sa tanto di lesa maestà. Che serva da lezione E visto che l’Inter

non si fa mai mancare nulla, ora fanno crack anche i futuri acquisti. Ieri il napoletano Campagnaro era fuori per un problema muscolare, in settimana il talentino argentino Ruben Botta si è rotto il crociato. «Lui ha 23 anni — ha spiegato il ds Piero Ausilio — non vogliamo che questo infortunio pregiudichi quello che è il futuro». Un futuro che però dovrà tenere conto di questo misero presente. Che non può essere addebitato solo alla jella. «L’esperienza di quest’anno deve servire a preparare bene la prossima stagione». Guarin si dice però tranquillo. «Fino alla fine non abbiamo mollato, ma davanti c’era un Cavani strepitoso. La mia posizione? Rendo meglio da mezzo destro di centrocampo. Dietro le punte non trovo spazi». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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SERIE A FOCUS TECNICO LE STATISTICHE DEL BIG MATCH

Il ruolo di Kovacic? Più mezzala che regista Il giovane croato rende quando ha il pallone tra i piedi: 4 dribbling tentati e nessun errore. Hamsik poco concreto ANDREA SCHIANCHI

In mancanza di sogni da inseguire e illusioni cui aggrapparsi, ai tifosi dell’Inter consegniamo un rebus che può aiutare a trascorrere l’estate. Ecco la domanda: qual è il ruolo di Mateo Kovacic? Rende di più da regista davanti alla difesa, da mezzala (destra o sinistra) o da trequartista? Dalla risposta dipenderà il futuro assetto tattico dell’Inter, non è dunque un semplice giochino estivo. In questo momento Stramaccioni sta facendo giocare il ragazzino da playmaker: è lui che riceve il pallone dalla retroguardia e lo distribuisce verso gli attaccanti o lo allarga sulle fasce laterali. Ruolo di grande responsabilità, diciamo «alla Pirlo», ma non sembra che Kovacic abbia le caratteristiche per ricoprire quella posizione. Spieghiamo meglio: il croato ha tecnica, piedi buoni, ottima visione di gioco, però è innamorato del pallone, lo porta a spasso per il campo, non ha la spiccata predisposizione a toccarlo di prima e quindi, a volte, ritarda l’inizio della manovra e non sempre, in fase d’interdizione, riesce a opporsi alle folate degli avversari. E’ molto efficace, invece, quando va nell’uno-contro-uno: il dribbling gli piace e gli riesce. Per questo motivo andrebbe utilizzato soprattutto in fase offensiva: da trequartista, forse, faticherebbe perché troverebbe spazi molto stretti vicino alle aree di rigore avversarie, mentre da mezzala sarebbe perfetto. Atteggiamento Anche a Napo-

li, pur cantando in mezzo al deserto e pur non avendo attaccanti di ruoli con cui

diamo i numeri... POSSESSO PALLA

INTER

51,9% PASSAGGI POSITIVI

NAPOLI

88,2%

la Sfida MATEO KOVACIC 19 ANNI INTER

MAREK HAMSIK 25 ANNI NAPOLI

L’Inter tiene il pallone, ma combina poco. Anche perché ai nerazzurri mancano gli attaccanti in grado di concludere. Molto precisi i giocatori del Napoli nella distribuzione dei passaggi. Ciò significa che la squadra di Mazzarri è in buona forma.

PALLONI TOCCATI

HAMSIK-ZUNIGA

79

PALLONI TOCCATI

67

79

Non c’è un giocatore che monopolizza il pallone, come accade con Pirlo nella Juve. Hamsik e Zuniga sono quelli che fanno più tocchi (79): il Napoli spinge a sinistra.

ASSIST

0

3

DRIBBLING

4

0

PALLONI PERSI TIRI EFFETTUATI

0 PALLONI PERSI

5

A. PEREIRA

2 8

Andrea Ranocchia prova a fermare Edinson Cavani. Ma il Matador non si fa bloccare nemmeno dalle mosse proibite: doppietta per lui

dialogare, Kovacic dimostra le sue caratteristiche: 67 palloni toccati, 42 passaggi giusti su 47, 4 dribbling tentati e tutti riusciti. Il ragazzo ama puntare il nemico e superarlo, anche quando si trova in posizione arretrata. Sono 5 i palloni persi e 6 quelli recuperati: segnale chiaro di un buon atteggiamento in fase difensiva. Nel giudizio su Kovacic, decisamente positivo, va pure considerata la giovane età: oggi compie 19 anni. I margini di miglioramento ci sono. Concretezza Meno «cattivo»

del solito sembra Hamsik. Sempre elegante, ma poco incisivo in zona gol. Lo zampino nella manovra del Napoli c’è sempre e si sente: 3 assist, 2 sponde, 2 cross, 4 lanci illuminanti. In fase di conclusione, tuttavia, non

Marek non affonda i colpi come al solito. Bene il tandem con Zuniga

11 Alvaro Pereira, sulla fascia sinistra, perde ben 11 palloni e non spinge con la forza e il tempismo che ci si aspetta. Poche volate e pochi dribbling.

SPONDE

ALVAREZ c’è la concretezza che fa dello slovacco uno dei migliori centrocampisti del campionato. Due tiri e nessuno dei due veramente... «alla Hamsik». Sono 6 i palloni recuperati e 8 quelli persi (in media con le prestazioni precedenti) e ben 79 i palloni toccati. Con Zuniga forma un tandem affiatato sul settore sinistro del campo: i due dialogano in velocità, affondano, dettano i passaggi in profondità. Il contropiede del Napoli si appoggia sempre su di loro. © RIPRODUZIONE RISERVATA

7 Schierato da attaccante cerca di dare una mano alla squadra. Alvarez, a parte il rigore conquistato e segnato, effettua ben 7 sponde.

CONTRASTI VINTI

BEHRAMI

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Piazzato davanti alla difesa è un mastino difficilmente superabile. Behrami vince 4 contrasti e rilancia il gioco.

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SERIE A 35a GIORNATA

Il personaggio MIROSLAV KLOSE

glia, mister Petkovic e i compagni Lulic e Stankevicius.

DAVIDE STOPPINI ROMA

Record «Klose-explosion» tito-

«È uno dei giorni più belli della carriera» «Dedicato alla Lazio e alla mia famiglia» E in serata ha fatto festa con Petkovic

Un po’ dev’essersi emozionato pure un uomo di ghiaccio come Miro Klose, di fronte a questi cinque gol. Forse non si è reso conto subito di aver combinato qualcosa di grande, se è vero che la prima cosa che ha detto a caldo è sembrata quasi sminuire l’evento: «Le cinque reti? Mi era già successo ai tempi del Kaiserslautern». Magari in amichevole, magari in un match non ufficiale. E invece questa giornata qui è storica pure per lui, che al massimo di gol in un match vero ne aveva fatti tre. Ecco perché in serata ha deciso che era giusto festeggiare, a cena in un locale con la sua fami-

lava ieri la Bild, per celebrare il primo giocatore della Lazio a riuscire nell’impresa. Una roba simile in Italia non si vedeva da 27 anni: l’ultimo a riuscirci fu Roberto Pruzzo il 16 febbraio 1986, in un Roma-Avellino 5-1. Il record assoluto nella Serie A a girone unico appartiene a Silvio Piola (con la Pro Vercelli nel 1933) e Omar Sivori (con la Juventus nel 1961), che di reti in 90’ ne fecero sei. Miro forse sarebbe andato a prenderli, se Petkovic non gli avesse concesso la standing ovation già al 23’ del secondo tempo. Ma il più ormai era fatto. Miro non faceva gol dal 15 dicembre, un

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LE CINQUE PERLE TRA TIRI, COLPI DI TESTA E UNA SPACCATA

BOMBER RECORD I marcatori record nel girone unico

6 reti Omar Sivori Juventus 9 Inter 1 10-6-1961 22’ p.t Il guizzo dopo la respinta Miroslav Klose è pronto e insacca la ribattuta di Stojanovic LAPRESSE

36’ p.t. Il gol di precisione Assist di Lulic e Klose inventa un tocco «liftato» che batte il portiere TEDESCHI

39’ p.t. L’assist da spingere L’attaccante tedesco non ha difficoltà a sfruttare un assist di Konko LAPRESSE

5’ s.t. Il colpo di testa in anticipo Al bomber laziale mancava il sigillo di testa, su cross di Candreva LAPRESSE

SuperKlose: 5 gol e numeri record La Lazio si rialza

le andature di Roma e Udinese e l’Inter in trasferta di mercoledì, non basterà a recuperare l’Europa via campionato, ma che rende pieno di prospettive l’avvicinamento alla finale di Coppa Italia, il derby del 26 maggio dove chi vince ha l’Europa League in tasca.

Petkovic stoppa la serie-no col tedesco, che dopo 18 turni torna a colpire: Bologna travolto RUGGIERO PALOMBO ROMA

Petkovic lo ha levato quando c’erano ancora 24 minuti da giocare, recupero incluso. Nessuno lo ha avvertito che stava interrompendo un sogno, quello di entrare nella storia del campionato italiano dalla porta principale. Un solo gol, e Miro Klose avrebbe raggiunto Piola e Sivori, i soli capaci di farne sei (lo juventino ai ragazzini dell’Inter in un 9-1 pieno di veleni) in una partita, ma in altre epoche. E così Klose si è fermato a cinque, nel tennistico 6-0, l’altra firmetta è di Hernanes, con cui la Lazio ha surclassato i fantasmi del Bologna. Quanto a record, comunque, può consolarsi: è il primo laziale capace di una cinquina secca, privilegio che nell’Olimpico era toccato 27 anni fa al solo Pruzzo, con la Roma, vittima l’Avellino. Altri numeri Klose, complice il

lungo infortunio, era a digiuno dal 15 dicembre, 1-0 all’Inter, 10o centro stagionale. Per issarsi in un colpo solo a 15 ha dovuto aspettare 18 giornate. E la Lazio col mal di gol, a digiuno da 366 minuti, in una partita ne ha fatti quanti ne aveva messi insieme nelle 11 precedenti. Numeri e ritorni spiegano molto di una squadra che fino a ieri aveva conquistato 10 punti nelle ultime 14 giornate, con 8 sconfitte. Una resurrezione che viste

16’ s.t. La rete finale in allungo Il quinto gol è un altro gesto di grande forza fisica: Klose segna in spaccata LAPRESSE

LAZIO

6

BOLOGNA

0

PRIMO TEMPO 4-0 MARCATORI Klose al 22', 36' e 39' p.t. e al 5' e 16' s.t.; Hernanes al 32'p.t.

LAZIO (4-4-2) Marchetti; Konko, Cana, Dias, Radu; Candreva (Pereirinha dal 18’s.t.), Ledesma, Hernanes, Lulic; Floccari (Gonzalez dal 30’s.t.), Klose (Saha dal 23’s.t.). PANCHINA Bizzarri, Scarfagna, Stankevicious, Ciani, Crecco, Onazi, Kozak, Rozzi. ALLENATORE Petkovic. CAMBI DI SISTEMA dal 30’ s.t. 4-5-1. BARICENTRO BASSO 49,9 metri ESPULSI nessuno AMMONITI Lulic per gioco scorretto

BOLOGNA (4-2-3-1) Stojanovic; Garics, Sorensen, Antonsson, Abero; Perez (Christodopoulos dall’8’s.t.), Taider (Guarente dal 1’s.t.); Gabbiadini, Diamanti, Kone; Gilardino (Khrin dall’8’s.t.). PANCHINA Agliardi, Naldo, Carvalho, Natali, Motta, Pazienza, Riverola, Pasquato, Moscardelli. ALLENATORE Pioli CAMBI DI SISTEMA dal 1’ s.t. 4-3-3; dall’8’ s.t. 3-4-3. BARICENTRO MEDIO 53,7 metri ESPULSI nessuno AMMONITI Abero, Kone, e Guarente tutti per gioco scorretto.

ARBITRO De Marco di Chiavari. NOTE Paganti 7139, abbonati 20541, totale 27680, incasso non comunicato. Tiri in porta 9 (1 traversa) - 1. Tiri fuori 5-6. Fuorigioco 3-3. Angoli 1-9. Recuperi: p.t 2; s.t 2’.

Klosissimo Cinque reti col suo

marchio di fabbrica, che non è quello della spettacolarità. Tutte sottomisura, distanza massima dalla linea di porta una decina di metri. Un paio di tap in, ma sull’1-0 la partenza sul tiro di Candreva respinto da Stojanovic è in fuorigioco, un colpo di testa sul primo palo, due finalizzazioni a rimorchio, quasi dei rigori in corsa. A far da cornice a super Klose, Candreva e Floccari, entrati (3-2 per il primo) in tutte le reti del tedesco. Stavolta partire dall’inizio con le due punte, Floccari, che ha centrato una traversa, accanto a Klose, con Candreva e Lulic alle ali, ha pagato: modulo rispolverato da Petkovic dopo che nelle quattro circostanze precedenti in cui aveva iniziato col doppio attaccante erano arrivate tre sconfitte (Siena e doppio Genoa) e un pari (Torino). La rete più bella, a conti fatti, è il 2-0 di Hernanes: un tiro dei suoi da 25 metri, festeggiato col salto mortale. Bolognaccio Brutto da far paura, tanto da domandarsi come avesse fatto a pareggiare le ultime 5 partite. Peggior sconfitta della storia uguagliata, ma l’8-2 con la stessa Lazio era del 1948 e il 6-0 col Milan del 1991. Pioli, che ha ricordato il «suo» 2-8 da giocatore della Fiorentina con la Lazio di Zeman, 1995, deve essersi un po’ rilassato, a salvezza conquistata, e la squadra ha mollato subito, così che all’intervallo ci si è andati già sul 4-0. Suicida la trovata di accettare l’uno contro uno del reparto arretrato, scommettendo su Taider libero davanti alla difesa. Sorensen, Antonsson e Abero sono naufragati miseramente. I successivi cambi, di giocatori e di modulo, hanno cambiato poco. A risparmiare al Bologna il 7o gol ha pensato Petkovic. Togliendo Klose. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Silvio Piola Pro Vercelli 7 Fiorentina 2 29-10-1933 5 reti Italo Rossi Pro Patria 6 Roma 1 19-1-1930 Vecchina Padova 7 Pro Patria 0 30-3-1930 Fasanelli Roma 7 Livorno 1 3-5-1931 Meazza Ambrosiana Inter 9 Bari 2 9-1-1938 Guglielmo Gabetto Juventus 6 Bari 2 17-12-1939 István Mike Bologna 6 Livorno 2 6-2-1949 Ispiro Triestina 9 Padova 1 8-5-1949 Del Vecchio Verona 5 Sampdoria 3 9-2-1958 Carlo Galli Milan 6 Lazio 1 13-4-1958 Angelillo Inter 8 Spal 0 12-10-1958 Hamrin Atalanta 1 Fiorentina 7 2-2-1964 Pruzzo Roma 5 Avellino 1 16-2-1986 Klose Lazio 6 Bologna 0

girone fa. In 61’ contro il Bologna ha firmato la metà delle reti che aveva segnato fino a ieri in questo campionato. «È una delle giornate più belle per me, la dedico alla mia famiglia e alla Lazio, in pratica le mie due famiglie. Grazie ai compagni che mi hanno aiutato, in settimana abbiamo lavorato bene e si sono visti i risultati», ha detto Klose. Ora è a quota 15, nuovo record con la Lazio. «Stiamo ritrovando la forma, questo può essere un nuovo punto di partenza», ancora Miro. Prima del voto di fiducia al modulo con due punte: «Se la squadra mi aiuta tutto diventa più facile. Per me è stato perfetto giocare con Floccari». S’è visto. © RIPRODUZIONE RISERVATA

le Pagelle DI STEFANO CIERI

CANDREVA C’E’ SEMPRE DIAMANTI NON BASTA LAZIO 7 MARCHETTI 6,5 Una parata su Kone inutile (il bolognese era in fuorigioco) ma da fenomeno. KONKO 6,5 Dopo i primi assaggi ecco il vero Konko. La prova? L’assist che serve a Klose per il 3 0. CANA 6 Attaccanti bolognesi in semi vacanza: osserva e interviene solo quando necessario. DIAS 6 Sprigiona voglia di combattere. Quasi si rammarica che non ce ne sia bisogno. RADU 6 Da un suo lancio nasce l’azione che sblocca la partita. Per il resto partita tranquilla. CANDREVA 7,5 Sgomma e va via che è un piacere. Propizia il primo gol di Klose, gli serve la palla del 5 0 ed entra pure nell’azione del 3 0. PEREIRINHA 6 Mezzora finale per fare vedere che da esterno alto è giocatore interessante. LEDESMA 6,5 La solita regia muscoli e fosforo. E in mezzo al campo c’era un Gonzalez in meno. HERNANES 7 Il gol del 2 0 è una perla di rara bellezza. La cerca, la prepara, la confeziona con la naturalezza dei grandi giocatori. LULIC 6,5 Stantuffa senza sosta. E tra una discesa e l’altra scodella a Klose la palla del 4 0. FLOCCARI 7 Da peso all’attacco, confeziona un assist per Klose (l’ultimo), solo la traversa gli nega il gol. GONZALEZ 6 Quarto d’ora finale per dimostrare che la fascite plantare è un ricordo.

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IL MIGLIORE

9 KLOSE 9

Di sinistro, di destro e di testa. Da opportunista e da killer. Senza fermarsi mai. Il digiuno (anche causa infortunio) era durato fin troppo. SAHA 6 Un paio di scatti giusti: forse la condizione è finalmente arrivata. All. PETKOVIC 7 Aveva preannunciato una Lazio diversa. E’ stato fin troppo di parola. Fondamentale l’inserimento della seconda punta.

BOLOGNA 4 STOJANOVIC 5 Debutto choc. Non fa grossi errori, ma su un paio di gol potrebbe fare di più. GARICS 5 Cerca di limitare i danni contro Lulic. Ci riesce nei primi venti minuti, poi alza bandiera bianca. SORENSEN 4 Giornataccia da incubo. Klose gli sbuca da tutte le parti ed infierisce senza pietà. ANTONSSON 4 Stesso discorso di Sorensen. Ogni volta che la Lazio entra in aerea sembra liquefarsi. ABERO 4 Ferma Candreva solo con le cattive. Meriterebbe il giallo già nel primo tempo, l’ammonizione arriva solo nella ripresa. PEREZ 5 Dovrebbe tamponare e rilanciare l’azione. Non fa né l’una né l’altra cosa. CHRISTODOULOPOULOS 5 Pioli gli chiede di dare un po’ di vivacità. Non pervenuto. TAIDER 5 Filtro zero. Le uniche cose che combina sono un paio di tiri senza pretese. GUARENTE 6 Il solo con Diamanti che può uscire se non a testa alta quantomeno neppure a testa bassa. S’impegna, combatte e sfiora il gol. GABBIADINI 5 Il talento resta a Bologna. All’Olimpico si vede una sbiadita controfigura.

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IL MIGLIORE

6 DIAMANTI

Un paio di conclusioni delle sue, che escono di un nulla, ma anche il suo estro può poco in un Bologna così remissivo. KONE 5,5 Più grinta che tocchi sopraffini. Non incide, ma fa vedere che a fare la figura del pollo non ci sta. GILARDINO 5 Resta isolato in avanti e non riesce a combinare nulla di utile. KHRIN 5 Centrale nella difesa finale. Si adegua allo (scarso) rendimento dei compagni di reparto. All. PIOLI 5 Si assume la responsabilità della debacle. I conti meglio regolarli nello spogliatoio. GLI ARBITRI DE MARCO 6 Il fuorigioco di Klose sul primo gol è di pochi centimetri, difficile vederlo. Mancano dei gialli, specie su Abero nel primo tempo. Viazzi 5,5 - Liberti 6; Celi 6 - Fabbri 6


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SERIE A 35a GIORNATA

Tornado Bergessio Il Siena vede la B La tripletta dell’argentino trascina il Catania Bianconeri irriconoscibili, salvezza difficile CATANIA SIENA

3 0

PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Bergessio al 14’ p.t.; al 7’ e al 26’ s.t.

CATANIA (4-3-3) Frison; Alvarez (dal 40’ p.t. Potenza), Rolin, Spolli, Capuano; Izco, Lodi, Biagianti; Barrientos, Bergessio (dal 29’ s.t. Cani), Castro (dal 31’ s.t. Gomez). PANCHINA Terracciano, Messina, Legrottaglie, Almiron, Keko, Salifu, Ricchiuti, Doukara. ALLENATORE Maran. CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO MOLTO BASSO 47,3 metri ESPULSI nessuno. AMMONITI Spolli gioco scorretto.

SIENA (3-4-2-1) Pegolo; Teixeira, Paci, Felipe; Angelo, Calello, Della Rocca (dal 34’ s.t. Verre), Rubin; Rosina (dal 24’ s.t. Bogdani), Sestu (dal 12’ s.t. Mannini); Emeghara. PANCHINA Farelli, Belmonte, Grillo, Terlizzi, Terzi, Bolzoni, Agra, Reginaldo, Pozzi. ALLENATORE Iachini. CAMBI DI SISTEMA Dal 12’ s.t. 3-4-1-1. BARICENTRO ALTO 55,5 metri ESPULSI Felipe al 42’ p.t. per gioco scorretto. AMMONITI Emeghara comportamento non regolamentare. ARBITRO Banti di Livorno. NOTE: Spettatori paganti 4.115, incasso 23.720 euro; abbonati 8.992 quota non comunicata. Tiri in porta 5-3. Tiri fuori 3-6. In fuorigioco 1-1. Angoli 2-5. Recuperi p.t. 1’; s.t. 2’.

Gonzalo Bergessio, 28 anni esulta. Per l’argentino prima tripletta LAPRESSE FRANCESCO CARUSO CATANIA

Una spallata al Siena e una al muro dei 50 punti. Dopo svariati tentativi il Catania taglia finalmente il traguardo del nuovo record di punti in A dell’epoca moderna, eguagliando - sebbene con una giornata di ritardo - il primato stabilito oltre mezzo secolo addietro, nel campionato 1960-61: allora furono in effetti 36 in 34 giornate, ma la vittoria valeva 2 punti. Ne paga le conseguenze la squadra di Iachini che si

DECIDE IL GIP

SERIE A DONNE

Cellino querelato dagli avvocati degli abbonati

Super Torres Quarto titolo consecutivo

(m.f.) Una frase ritenuta diffamatoria con la querela degli avvocati degli abbonati rossoblù e la richiesta di archiviazione da parte del pm. Ora Massimo Cellino aspetta la decisione del gip. «Non capisco cosa vogliono questi tifosi guidati da avvocati che cercano solo pubblicità» è la frase contestata al patron del Cagliari dai legali. Il pm De Angelis l’ha ritenuto diritto di critica e ha chiesto l’archiviazione. Il ricorso degli avvocati è di fronte al gip Castello.

L’ANTICIPO

Chievo e Cagliari, fischi sul pari noia che vale la salvezza CHIEVO-CAGLIARI

0-0

Chievo (3-5-2) Puggioni 6,5; Andreolli 6, Dainelli 6,5, Cesar 6 (dal 34’ st Sardo sv); Frey 6,5, Cofie 5 (dal 14’ st Luciano 5,5), Rigoni 6,5, Hetemaj 5,5, Dramé 6; Paloschi 5 (dal 25’ st Stoian 5,5), Théréau 6. PANCHINA 88 Ujkani, 18 Squizzi, 17 Sampirisi, 13 Jokic, 33 Papp, 26 Farkas, 5 Guana, 7 Seymour, 11 Samassa. ALLENATORE Corini 6 AMMONITI Cesar, Rigoni

Cagliari (4-3-1-2) Agazzi 6,5; Perico 6, Rossettini 6, Astori 6,5, Murru 5,5; Ekdal 5,5, Conti 6, Dessena 5,5 (dal 20’ st T. Ribeiro 5,5); Nainggolan 6; Sau 5,5 (dal 43’ st Eriksson sv), Nené 5,5 (dal 29’ st Ibarbo 5,5). PANCHINA 25 Avramov, 3 Ariaudo, 34 Del Fabro, 32 Casarini, 31 Loi. ALLENATORE Pulga-Lopez 6 AMMONITI Murru ARBITRO Pinzani di Empoli 6 NOTE: Angoli 7-2 per il Chievo. Recupero: 1’ pt, 4’ st

Si è deciso negli ultimi 90’ il campionato di Serie A femminile. La Torres di Manuela Tesse si laurea nuovamente campione d’Italia e con 81 punti festeggia il settimo scudetto (quarto consecutivo!) nella storia del club, grazie al pareggio per 1 1 ottenuto in casa sabato contro il Tavagnacco: per le friulane un meritato secondo posto che vale, come per la squadra sarda, il diritto a partecipare alla prossima Champions. Ottima stagione per il Brescia che chiude al 3˚ posto ed è ancora in corsa per la Coppa Italia, notevole sorpresa quella del Napoli che al primo anno in A chiude quinto e imbattuto in casa. Retrocedono in Serie A2 Lazio, Mozzecane e Torino, mentre Perugia e Fiammamonza si giocheranno la permanenza nella categoria il 18 maggio ai playout. I risultati dell’ultima giornata di campionato: Brescia Firenze 1 1, Chiasiellis Riviera di Romagna 1 4, Pordenone Verona 1 4, Mozzanica Lazio 3 4, Mozzecane Fiammamonza 0 2, Napoli Como 8 0, Torino Perugia 1 2, Torres Tavagnacco 1 1. La classifica: Torres 81; Tavagnacco 78; Brescia 70; Verona 63; Napoli 52; Riviera 48; Firenze, Mozzanica 41; Como 39; Chiasiellis 38; Pordenone 33; Perugia 24; Fiammamonza 19; Lazio 17; Mozzecane 12; Torino 7. Francesca Salsano © RIPRODUZIONE RISERVATA

ritrova penultima, staccata di 2 lunghezze dal Palermo e di 5 dal Genoa: terza sconfitta di fila con il derby contro la Fiorentina alle viste e Napoli e Milan a chiudere. Difficile riuscire a pensare che i bianconeri non abbiano già un piede in B. Primo tris Ma questa è soprattutto la giornata di Gonzalo Bergessio, attaccante dei gol impossibili (quelli facili non fanno per lui). Con la prima tripletta italiana, il centravanti di Cordoba arriva a quota 12 gol e ha 3 giornate a disposizione per tentare di eguagliare alme-

Taccuino LEGA SERIE A

Oggi il Consiglio Doppio appuntamento oggi in Lega. Alle 12 il Consiglio con l’atti vazione della Fondazione per la mu tualità, i rilievi dell’Antitrust sui dirit ti tv e le politiche federali. Alle 16 la prima riunione della Fondazione chiamata a gestire una quota dei proventi tv a sostegno di settori giovanili e impiantistica: sarà pre sente il presidente Figc, Abete.

EURO UNDER 17

Italia, pari al debutto (v.d'a.) Debutto senza reti per l'Italia di Zoratto all'Europeo di Slovacchia. Con la Croazia finisce 0 0, ma è stata una gara emozio nante, con gli azzurrini Cerri e Bo nazzoli più volte vicini al gol. Merco ledì l'Italia torna in campo a Nytra, contro l'Ucraina, che ieri al debut to a battuto 3 0 la Russia.

PRIMAVERA

Chievo e Toro in Final 8 Sono Chievo e Torino le ulti me due qualificate per le Final 8 scudetto Primavera, dal 2 al 9 giu gno (ancora dubbi sulla sede, Gub bio in vantaggio su Cesenatico). Sa bato il Chievo ha sconfitto il Paler mo a domicilio, 4 2 ai supplementa ri, dopo il 2 2 al 90'. Nell'altro ma tch, il Torino ha sconfitto 1 0 l'Inter a Milano. Decisivo Gyasi.

PLAY OFF CALCIO A 5

Gara-1, Luparense ok I risultati di gara 1 dei quarti di finale dei play off scudetto. Pe scara Asti 2 2; Marca Genzano 3 2; Acqua&Sapone Lazio 3 1; Ka os Bologna Luparense 1 2. Si gio ca al meglio delle 3 gare, gara 2 in programma giovedì, Luparense Ka os è l’anticipo di mercoledì. Gara 1 dei playout: Venezia Napoli 1 6. Ga ra 2 in programma sabato a Napoli: ai padroni di casa basta un k.o. con 4 gol di scarto per la salvezza.

no le 14 reti segnate al San Lorenzo 4 anni fa, giusto per restare in tema di record. A Maran manca mezza difesa (gli squalificati Andujar, Bellusci e Marchese) e l’infortunato Gomez (entrato nella ripresa) e Almiron fuori per scelta. Ma la formazione riveduta e corretta basta e avanza per mettere sotto un avversario alquanto remissivo. Il Siena privo dello squalificato Vergassola (rimpiazzato da Calello) non riesce a trovare il bandolo della matassa proprio in mezzo al campo. Il trio rossazzurro, Izco-Lodi-Biagianti è in perenne superiorità perché dall’altro lato Rubin e Angelo rinculando costantemente in difesa lasciano in difficoltà i 2 centrali Calello e Della Rocca. Il film dei gol Ne consegue che in avanti Rosina e Sestu la vedono col cannocchiale ed Emeghara può solo fare a sportellate con Spolli e Capuano ma senza cavarne un ragno dal buco: non esaudite le sue richieste di rigore. Ben differentemente affonda la lama rossazzurra nel burro bianconero. Il primo gol nasce da un lungo lancio di Barrientos su Castro che con un finta del corpo libera in area Bergessio servito prontamente: diagonale a fil di palo e 1 a 0. Poco dopo Rubin spreca un’occasione in area mandando a lato. E prima del riposo i toscani rimangono in 10 per l’espulsione di Felipe che, aggirato da Barrientos, da terra gli devia la palla con la mano. Il raddoppio giunge a inizio ripresa: ancora Izco triangola con Barrientos e dà in area a Bergessio che controlla e gira in rete. Il tris giunge sempre su invito del Pitu che scatta da solo verso l’area piccola e anticipa Pegolo in acrobazia. Catania ora può mirare ai 60. © RIPRODUZIONE RISERVATA

le Pagelle

di F.C.

IZCO E BARRIENTOS DA URLO EMEGHARA C’È MA VA A SPRAZZI CATANIA 7,5 FRISON 6,5 Seconda partita consecutiva e prima senza subire gol: alcune buone parate. ALVAREZ 6 Gara sfortunata, la sua partita dura meno di un tempo, si riacutizza il problema muscolare alla coscia destra. POTENZA 6,5 Si rivede dopo oltre 3 mesi e non demerita affatto. ROLIN 6 Combina un paio di pasticci, si rifà nella ripresa. SPOLLI 6 Potrebbe costargli cara la spallata a Emeghara, poi non sbaglia nulla nel proseguio. CAPUANO 6 Ritorna titolare e disputa una buona gara anche lui rischia un po’ con Emeghara. IZCO 7 Bravo dappertutto: come uomo assist, come coordinatore dei reparti e come difensore. LODI 6 Non è in giornata e si capisce quando manda sulla barriera una favorevole punizione e non solo. BIAGIANTI 6 Fa buona guardia sull’asse sinistro del centrocampo. BARRIENTOS 7,5 Mette il piede su tutti e 3 i gol e regala numeri pregevoli.

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IL MIGLIORE

8 BERGESSIO

La sua prima tripletta italiana lo porta a 12 reti: il più bello è il primo gol.

CANI 6 Gioca l’ultimo scorcio di gara e qualcosa combina. CASTRO 7 Bellissimo l’assist del primo gol, gioca una buona gara, segna anche un gol ma gli viene annullato per fallo di mano. (Gomez s.v. Appena un quarto d’ora, non si vede). All. MARAN 7 Finalmente può festeggiare il nuovo record di punti.

SIENA 5 PEGOLO 6 Incolpevole su tutti i gol, bravo a dire di no a Bergessio sullo 0 a 0. TEIXEIRA 5 Soffre molto Castro che da quella parte fa ciò che vuole. PACI 5 Bergessio scappa via non solo in occasione delle 3 reti. FELIPE 5 Oltre a non tenere Barrientos, si fa gettare fuori per un mani. ANGELO 6 Prova a sdoppiarsi nel ruolo di difensore e di ala: uno dei meno peggio dei suoi. CALELLO 5,5 Non riesce a fare diga a centrocampo. DELLA ROCCA 5,5 Incontra molte difficoltà a far risalire i suoi (Verre s.v.). RUBIN 5,5 Nel primo tempo gli capita la palla del possibile 1 a 1 e la spreca mandandola a lato. ROSINA 5,5 Si vede pochissimo, si scambia di posizione con Sestu ma senza trovare mai la quadra. BOGDANI 5,5 Innestato sul punteggio di 2 a 0 ma non va al di là di un tiro non particolarmente difficile per Frison. SESTU 5,5 Anche per lui è tutto un girare a vuoto. MANNINI 6 Un altro inserimento (il primo in ordine di tempo) che non sortisce effetti benefici. MIGLIORE h 6,5 ILEMEGHARA

Si sveglia un po’ tardi, alla fine comunque è lui l’uomo più pericoloso dei bianconeri. All. IACHINI 5,5 Le prova tutte ma la sconfitta è ampiamente giustificata per numero di occasioni e qualità del gioco.

GLI ARBITRI BANTI 5,5 Sul filo del fuorigioco ma regolare il terzo gol di Bergessio: rischia molto Capuano su Emeghara, poteva starci il rigore. Dubbio invece il rosso a Felipe. De Luca 6, Musolino 6; Massa 6, Mariani 6.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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SERIE A 35a GIORNATA

Floro e doppio Borriello Genoa, gli artigli sulla A

zini unica punta, con un modulo variabile fra il 4-4-1-1 e il 4-2-3-1), il primo gol (lancio di Matuzalem, sponda di Manfredini e zuccata di Floro Flores), non è bastato a far tornare l’ottimismo nel Grifone, di nuovo a segno con Borriello, con un gol forse dubbio (stop spalla-braccio), ma formidabile nell’esecuzione: palo interno e carambola in rete. L’ex Perin può solo guardare.

Il Grifone (senza successi in casa da 77 giorni) rivede la salvezza Il Pescara (a segno con l’ex Sculli) è aritmeticamente retrocesso GENOA PESCARA

4 1

PRIMO TEMPO 2-1 MARCATORI Floro Flores (G) al 19', Borriello (G) al 30', Sculli (P) al 35' p.t., Borriello (G) al 9', Bertolacci (G) al 25' s.t.

GENOA (4-3-1-2) Frey; Granqvist, Portanova, Manfredini, Antonelli (dal 31' s.t. Moretti); Rigoni, Matuzalem, Vargas (dal 13' s.t. Tozser); Bertolacci; Borriello, Floro Flores (dal 15' s.t. Immobile). PANCHINA Tzorvas, Donnarumma, Bovo, Jankovic, Jorquera, Cassani, Nadarevic, Pisano. ALLENATORE Ballardini. CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO ALTO 55,8 metri. ESPULSI nessuno. AMMONITI nessuno.

PESCARA (4-4-1-1) Perin; Zanon, Cosic (dal 13' s.t. Bianchi Arce), Capuano, Balzano; Di Francesco, Togni, Rizzo, Sculli; Cascione (dal 40' s.t. Bjarnason); Sforzini (dal 13' s.t. Abbruscato). PANCHINA Falso, Zauri, Celik, Bocchetti, Vukusic, Blasi, Catalano, Iannascoli, Caraglio. ALLENATORE Nobili-Bucchi. CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO MOLTO BASSO 47,9 metri. ESPULSI nessuno. AMMONITI Sculli per proteste. ARBITRO Gervasoni di Mantova. NOTE paganti 2.099, incasso di 40.725 euro,; abbonati 16.756, quota di 178.716. Tiri in porta 7 (con un palo)-2. Tiri fuori 9-4. In fuorigioco 2-0. Angoli 8-4. Recuperi: 0' p.t., 4' s.t.

FILIPPO GRIMALDI GENOVA

Finito (e non da ieri) anche il tempo degli atti di fede, il Genoa torna a vincere in casa dopo settantasette giorni, stacca il Siena, sorpassa il Palermo e torna a vedere la salvezza. Merito, soprattutto, di un doppio Borriello: se oggi il Grifone è ancora vivo lo deve — soprattutto — ai dodici gol dell'attaccante, che ieri ha firmato una doppietta condannando aritmeticamente il Pescara alla serie B. Corsi e ricorsi storici del calcio: gli abruzzesi (ieri con un tifoso solitario al seguito, premiato dal Genoa), proprio al Ferraris, il 20 maggio scorso, avevano festeggiato la promozione in A. I fantasmi rossoblù Il quattro a uno finale non tragga però in inganno, perché la squadra di Ballardini ha mostrato nel primo tempo, contro un avversario tutt'altro che ringhioso, retrocesso prima con la testa che con i numeri, una (ahimè) ben nota incapacità ad osare. Figlia — è comprensibile — di una stagione balorda e di una classifica da paura. Così, contro un Pescara poco decifrabile (Cascione alle spalle di Sfor-

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I NUMERI

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le vittorie consecutive del Genoa: è la prima volta che succede in questo torneo

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Chiedo venia Genoa fuori dal

tunnel? Non ancora. Perché un ex amatissimo come Sculli (primo centro con il Pescara), al quale la gradinata Nord ha dedicato uno striscione significativo («guerriero leale e fiero»), su cross di Zanon s'è trovato sulla testa un pallone perfetto per beffare Frey. Due a uno e un gesto di scuse ai suoi vecchi tifosi. Ma c'era sempre lui, Borriello, per il tre a uno su lancio di Bertolacci, con un sinistro sotto la traversa. Benedetto tricolore Volendo

comprendere appieno lo stato d’ansia genoano, occorre raccontare pure il boato con cui Marassi ha accolto il rigore di Vidal a Torino contro il Palermo, anche se a quel punto il Pescara era davvero in ginocchio e fuori dalla contesa. Fra l’altro, conti alla mano, in caso di arrivo alla pari con il Genoa, i siciliani sono adesso in svantaggio in fatto di differenza reti (meno due). Perché fosse davvero festa, mancava il gol della tranquillità: ci ha pensato Bertolacci, in modo un po' fortunoso, approfittando di un pallone vagante dopo uno scontro Perin-Borriello. Il Genoa respira, ma non è finita.

L’esultanza di Marco Borriello, 30 anni, attaccante, già al Genoa nel 2007-08 ANSA

LA VOLATA

GDS

le reti stagionali realizzate da Borriello, solo nel 2003-04 con il Genoa e nel 2009-10 con il Milan aveva segnato più gol, rispettivamente 19 e 14 centri

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le partite infilate dal Pescara senza vittorie (raccolti solo 2 punti): ha eguagliato la propria striscia negativa registrata nel torneo del 1988-’89

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le Pagelle

di ALESSIO DA RONCH

ANCHE BERTOLACCI A SEGNO GIORNATACCIA DI CAPUANO GENOA 6,5 FREY 6 Incolpevole sul gol, è stato poco impegnato nel resto della partita. GRANQVIST 5,5 Si addormenta sulla rete di Sculli, ma reagisce con grande grinta. PORTANOVA 6 Ruvidissimo in avvio, poi si addolcisce e diventa più efficace. MANFREDINI 7 Freddo e sicuro in difesa, utilissimo in attacco: suo l’assist per Floro Flores. ANTONELLI 7 Torna terzino e riprende a volare. Esce per una botta all’anca. MORETTI 6 Serenità nella gestione del finale. RIGONI 6 Anche lui va meglio quando la sfida si mette in discesa. MATUZALEM 7 Determinato e determinante, è l’anima e non solo la mente di questo Genoa. VARGAS 6,5 In crescita, più mobile e preciso. TOZSER 5,5 Teso, insicuro, quasi irriconoscibile. BERTOLACCI 6,5 Non colpisce l’occhio, ma l’avversario sì: un gol e un assist. IL MIGLIORE 7,5 BORRIELLO Due reti splendide, ma anche e soprattutto tanto gioco.

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FLORO FLORES 6,5 Sempre lucido e freddo, è l’uomo che regala fiducia alla squadra. IMMOBILE 6 Vorrebbe spaccare tutto e finisce per strafare. Comunque si batte con generosità. ALL. BALLARDINI 6,5 Ha portato il Genoa fuori dalle acque più insidiose, ora può preparare lo scatto finale.

PESCARA 4,5 PERIN 5,5 Non ha colpe particolari, ma non riesce a mettere neppure una pezza alle falle della difesa. ZANON 5,5 Spesso in affanno, ha il merito di regalare l’assist a Sculli per l’unico gol. COSIC 4 Distratto o disorientato, si fa trovare spesso fuori posizione. BIANCHI ARCE 6 Quando entra il peggio è passato. CAPUANO 4,5 Sorpreso da Floro Flores, spaventato da Borriello: giornataccia. BALZANO 4 Si dimentica di dover marcare Floro Flores sull’1 a 0, si rianima soltanto quando deve battersi contro l’amico Immobile. DI FRANCESCO 5 Leggerino... Antonelli lo spazza via. TOGNI 5 Dovrebbe dirigere l’orchestra, ma in realtà è quello che va fuori tempo per primo. RIZZO 5 Si batte con impegno, ma senza efficacia.

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IL MIGLIORE

6 SCULLI

Fa gol (e si scusa con il pubblico), si batte, litiga. L’unico a non aver ancora staccato la spina. CASCIONE 5,5 Guastatore in attacco, non proprio il suo ruolo. Quantomeno ci prova. (Bjarnason s.v.) SFORZINI 5 Lento e molle, fallisce pure un colpo di testa per lui elementare. ABBRUSCATO 5 Non fa meglio di Sforzini. ALL. NOBILI-BUCCHI 4,5 Era dura, è vero, ma non sono riusciti a presentare una squadra ancora viva e dignitosa.

GLI ARBITRI GERVASONI 6 C’è un fallo di mano di Borriello nell’azione del 2 a 0, ma è l’unico errore in una gara per il resto particolarmente semplice e corretta. Di Fiore 6-Faverani 6; Doveri 6-Ciampi 6


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I NUMERI

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Il primo gol di sinistro di Totò Di Natale, 35 anni, napoletano LAPRESSE

La seconda rete dello scatenato Totò: il pallonetto del 2-1 LAPRESSE

Di Natale meraviglia Udinese, l’Europa è lì Totò fa 2 gol, affossa la Samp, arriva a 20 reti per il quarto anno di fila e prende Batistuta

giri e sinistro: 1-0. Finita? Non ancora, perché la Samp annulla subito il break con il gran diagonale di Eder, 1-1. Vuoi vedere che il 3-5-1-1 a doppia mandata funziona?, pensa Rossi. E insiste anche nella ripresa. Sbagliato. Perché c’è quell’indemoniato di Totò che, su lancio col satellite di Danilo, fa rimbalzare la palla e – lui sa come – accarezza il pallonetto del 2-1. Dice Rossi: «Bravi, ma pagate le ingenuità». Non solo. Europa e B Il Totò-bis – età calci-

UDINESE SAMPDORIA

3 1

PRIMO TEMPO 1-1 MARCATORI Di Natale (U) al 29’, Eder (S) al 34’ p.t.; Di Natale (U) al 7’, Muriel (U) al 42’ s.t.

UDINESE (3-4-2-1) Brkic; Benatia, Danilo, Domizzi; Basta, Allan, Pinzi (dal 44’ s.t. Campos Toro), Gabriel Silva; Pereyra (dal 31’ s.t. Badu), Zielinski (dal 10’ s.t. Muriel); Di Natale. PANCHINA Padelli, Angella, Hertaux, Pasquale, Faraoni, D. Rodriguez, Ranegie, Maicosuel. ALLENATORE Guidolin CAMBI DI SISTEMA 3-4-1-2 dal 10’ s.t.; 3-5-2 dal 31’ s.t. BARICENTRO ALTO 55,6 metri ESPULSI nessuno. AMMONITI Pinzi, Danilo, Di Natale, Domizzi e Benatia per g. scorretto

SAMPDORIA (3-5-2) Romero; Mustafi, Rossini, Castellini; De Silvestri (36’ s.t. Berardi), Poli ( 33’ s.t. Maxi Lopez), Obiang, Renan, Estigarribia; Icardi (16’ s.t. Sansone), Eder. PANCHINA Da Costa, Berni, Poulsen, Munari, Soriano, Piana, Maresca, M.Rodriguez, Savic ALLENATORE D.Rossi CAMBI DI SISTEMA 3-4-1-2 dal 33’ s.t. BARICENTRO MEDIO 53,4 metri ESPULSI nessuno AMM. Poli e Mustafi g. s. ARBITRO Tagliavento di Terni NOTE paganti 4.161, incasso €38. 703, abb. 9.439, quota n. c. Tiri in porta 5-6 (1 palo). Tiri fuori 5-2. Angoli 0-5. Fuorigioco 8-0. Recuperi zero p.t., 4’ st

DAL NOSTRO INVIATO

FABIO LICARI UDINE

Una volta c’era il Paolorossi Vicenza: favola (senza lieto fine) anni Settanta con Pablito e la sua band. Oggi incanta l’UdiNatale: un tecnico serio costretto a ricostruire a ogni estate, squadra ciclicamente in crisi poi sempre lì a prendersi l’Europa, e il fenomeno Totò Di Natale. Simbolo, trascinatore, goleador, sarebbe bello dire «tutto». Niente poesia, «niente aggettivi perché li abbiamo esauriti» come dice Guidolin, solo cifre: 2 gol strepitosi; un «giallo» per aver rincorso area-area (e messo giù) Eder in fuga; un paio di appoggi da urlo; e troppi fuorigioco tanta è la voglia. Stravolta da tale aggressività, e con la solita maledetta idea del «primo non prenderle», la Samp resiste ma poi finisce schiacciata (3-1). Il suo Di Natale si chiama Eder, ma attorno non ci sono Basta, Domizzi, Pereyra, Danilo. Quinto succes-

so di fila, l’Euroleague a un passo e Totò a 20 gol: sono 100 negli ultimi 4 tornei, tutti da 20 reti in su, negli ultimi 50 anni c’è riuscito solo Batistuta. Progetto difesa Rossi tenta il progetto che divertì il Palermo: stretti e ordinati dietro, veloci con sovrapposizioni dalle fasce nelle ripartenze. Ma gli mancano Pastore, Miccoli e gli esterni. In più, ordina una copertura manco ci fosse il Bayern: 5 difensori senza possesso palla, linee strettissime, Eder a disturbare il play. Finché il ritmo di Poli schianta Zielinski, e Pereyra soffre di claustrofobia, il gioco riesce, cioè mezzora. Ma davanti zero: Icardi, fantasma di quello che stregò l’Inter, non aiuta; i mediani restano bassi; Estigarribia non esce senza il permesso di papà. Totò uno e due All’Udinese resta

il possesso palla e quel Di Natale che tutti i piani si porta via. Lancio di Domizzi, «taglio», stop di esterno che manda Rossini fuori

sticamente da Napolitano – innesca un nuovo copione. Dentro Muriel per Zielinski, dentro Sansone per Icardi, e vai con le occasioni. Solo che quelle dell’Udinese nascono dal gioco a memoria di Guidolin, quelle Samp sono personali. Eder (sfiora il pari due volte) e Sansone (il palo trema ancora), ma dietro non c’è manovra, Obiang è play timido, gli altri preoccupati di Pereyra (che dietro le punte trasforma il 3-4-2-1 in 3-4-1-2) e Muriel. Il quale si nasconde e sbaglia finché lo sciagurato Romero gli offre il rinvio sui piedi, 3-1, centro numero 9. Se non fosse per il Palermo a -6, con 9 punti in ballo, la Samp potrebbe temere: non vince dal 3 marzo, 5 k.o. e 3 pari. Se non fosse per la partenza orrenda, 6 punti nelle prime 7 gare, l’Udinese lotterebbe per la Champions. Ma è +2 sull’anno scorso e l’Europa è vicina, con l’aiuto della Coppa Italia. E di Totò. (ha collaborato Massimo Meroi)

i gol realizzati da Totò Di Natale negli ultimi 4 tornei. Nella storia dei campionati di serie A a girone unico ci sono riusciti solo altri tre giocatori: Nordahl (Milan) con 121 reti dal 1949-50 al ’52-’53, Nyers (Inter) con 110 reti dal ’49-’50 al ’52-’53 e J. Hansen (Juve) con 100 gol dal ’48-’49 al ’51-’52

29

le reti siglate da Di Natale nel 2009-’10, 28 nel 2010-’11, 23 nel 2011-’12 e 20 nel 2012-13

31

le reti firmate da Luca Toni nel campionato 2005-’06: negli ultimi 51 anni soltanto lui ha segnato più di Di Natale in un torneo

PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Parolo al 44’ p.t.; Biabiany al 12’ s.t.

PARMA (4-3-3) 83 Mirante; 28 Benalouane, 29 Paletta, 6 Lucarelli, 18 Gobbi; 16 Parolo, 32 Marchionni, 2 Ampuero (dal 31’ s.t. Strasser); 7 Biabiany (dal 44’ s.t. Boniperti), 11 Amauri, 9 Belfodil (dal 31’ s.t. Rosi). PANCHINA 1 Pavarini, 91 Bajza, 10 Valdes, 13 Santacroce, 31 Coda, 4 Morrone, 8 Galloppa, 77 Ninis, 17 Palladino. ALL. Donadoni CAMBI DI SISTEMA nessuno BARICENTRO MEDIO 54.1 metri ESPULSI nessuno AMMONITI Ampuero e Parolo per g. scorretto; Lucarelli e Biabiany per comportamento non regolamentare.

ATALANTA (4-4-1-1) 47 Consigli; 32 Ferri (dal 13’ s.t. De Luca), 2 Stendardo, 3 Lucchini (dal 26’ p.t. Contini), 28 Brivio; 77 Raimondi, 21 Cigarini (dal 26’ s. t. Carmona), 88 Biondini, 10 Bonaventura; 11 Moralez; 19 Denis. ALL. Colantuono CAMBI DI SISTEMA 4-2-3-1 dal 14’ s.t. BARICENTRO MEDIO 52.9 metri ESPULSI nessuno AMMONITI Ferri g. s. ARBITRO Giacomelli di Trieste NOTE Paganti 2.116, incasso 12.876; abbonati 9.102, quota 79.446. Tiri in porta 7-4. Tiri fuori 7-3. Angoli 8-6. In fuorigioco 3-7. Recuperi: 3’ p.t., 2’ s.t.

UDINESE 6,5 BRKIC 6 Imparabile il tiro di Eder. Per Sansone lo aiuta il palo. Brivido: gli scappa una palla di Eder, rimedia sulla linea. BENATIA 6 Dal suo lato Eder e Sansone fanno male. DANILO 6,5 L’assist del 2 1 è degno di un «10». Un’esitazione e un «giallo» che gli costa la squalifica (come Domizzi e Pinzi). DOMIZZI 7 Altro difensore da assist (l’1 0). Insuperabile. BASTA 6,5 Al peccato originale sul pari di Eder (si allontana dal tiratore) risponde senza fermarsi più. ALLAN 6 Tanto lavoro in orizzontale. PINZI 6,5 Ritmo che inguaia la mediana Samp. (Campos Toro s.v.) GABRIEL SILVA 5 Fiato da vendere, ma molti errori. PEREYRA 6,5 «Spacca» meno di altre volte perché la Samp è chiusa, ma compensa con la partecipazione. BADU 6 Un quarto d’ora impreciso ma generoso. ZIELINSKI 5,5 Intimidito dal ritmo di Poli. MURIEL 6,5 Ci mette a entrare in partita e sbaglia troppo. Però «legge» l’errore di Romero e firma il 3 1.

h

IL MIGLIORE

8 DI NATALE

Infinito Totò oltre ai due (soliti) gol. Con la classe compensa le gambe che a volte lo tradiscono. All. GUIDOLIN 7 Di Natale d’accordo, ma la squadra gioca a memoria. Un po’ di qualità in più e chissà…

SAMPDORIA 5,5 ROMERO 4,5 I due gol di Totò non c’entrano. È quello di Muriel che è tutto suo, con il rinvio che è un regalo. MUSTAFI 6 Dei difensori, per un po’, quello con i nervi più saldi. ROSSINI 5 Scherzato da Di Natale sul primo gol, confuso. CASTELLINI 5,5 Preso in velocità subisce anche lui. DE SILVESTRI 6 Le gambe di Silva potrebbero fargli paura, ma il brasiliano si ferma da solo (Berardi s.v.) POLI 6 Comincia sparato, aggredisce Zielinski, aiuta De Silvestri ma pian piano cala (Maxi Lopez s.v.) OBIANG 6 Ordinaria amministrazione. RENAN 5,5 Su Pereyra ma un po’ impalpabile. ESTIGARRIBIA 5,5 Le consegne sono: 5 3 2 in fase difensiva e non muoversi. Ma ogni tanto… ICARDI 5 Giornataccia, a parte l’appoggio dell’1 1. SANSONE 6,5 Tutt’altra storia: prima punta al posto di Icardi, vivacissimo, cerca sempre la porta. Un palo.

Il gol, il gran tiro che per poco non sfugge a Brkic, la punizione deviata, tutte le ripartenze. Ma è solo. All. D. ROSSI 5,5 L’assalto nei 10’ finali serve a poco. Si poteva osare di più. GLI ARBITRI TAGLIAVENTO 7 Bene la gestione della gara, tutte le ammonizioni (7) al momento giusto, corregge anche un assistente. Petrella 5,5-Maggiani 6,5; Orsato 6-Palazzino 6

le Pagelle

di M.D.V.

PALETTA CEMENTO ARMATO CARMONA FINISCE NEL CAOS PARMA 6,5 MIRANTE 6,5 Batman su Denis nel finale del Lato A. Poi, solletico. BENALOUANE 6 Dietro non dà sfoghi a Bonaventura e Moralez. PALETTA 7 In fase aerea e con palla a terra: cemento armato. LUCARELLI 6,5 Un solo errorino, per il resto grinta e voracità. GOBBI 6,5 Attenzione al prodotto di sinistra: mai in affanno. PAROLO 7 Inizio fumoso, poi il gran gol e tanto combattimento.

DAL NOSTRO INVIATO

MATTEO DALLA VITE PARMA

Le notizie... ansia, qui, non erano in preventivo. Così ci si aspettava — vista la non angoscia di classifica — qualcosa che accendesse scintille e motivazioni, un po’ di spettacolo a nervi sciolti e giochi apprezzabili. Risultato: qualcosa c’è stato, e anche di più di ciò che veniva ipotizzato. Nel senso che folate di agonismo nel primo tempo, un gol allo scadere dello stesso Lato A e accenni reiterati di battaglia con raddoppio emiliano hanno apparecchiato imprevedibilità scaccia-noia. In questo senso, poi, la ripresa ha regalato ancora di più, perché l’Atalanta schiumava confermando il caos negli ultimi 20 metri e il Parma cercava la chiave per chiudere il lucchetto-salvezza. Morale: gli emiliani vincono dopo un mese e mezzo, i bergamaschi fanno solo solletico e mai veramente male.

DANILO, CHE ASSIST SANSONE VIVACE

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Atalanta pigra Parma, gol e belle speranze 2 0

di F.LI.

MIGLIORE h 7,5 ILEDER

AL TARDINI GARA PIACEVOLE DECISA DA PAROLO E BIABIANY. MA DONADONI LANCIA AMPUERO, REGISTA DEL FUTURO

PARMA ATALANTA

le Pagelle

Marco Parolo, 28 anni, nato a Gallarate, segna il primo gol del Parma ANSA Il buono Il Parma non faceva

Il dvd Quei due gol che piegano

menti in cui i bergamaschi immaginano cose diverse: il primo arriva al 44’ del Lato A con Parolo che di sinistro la piazza sotto la traversa in maniera perfetta; il raddoppio va in scena quando l’Atalanta si sbatte per raddrizzare il pomeriggio, Amauri appoggia il pallone dalla destra, Biabiany se lo gioca, Brivio guarda, 2-0. Ecco, in quei due casi l’Atalanta pensava che non fosse proprio giornata, perché poi l’entrata di De Luca e il conseguente 4-2-3-1 sono stati vanificati da un Parma ignifugo dietro e da un arsenale bergamasco bagnato, quasi fradicio, attorcigliato. Ah, l’ultima vittoria atalantina è stata quella a casa-Inter: meglio riguardarsi quel Dvd, va’...

Colantuono arrivano nei mo-

© RIPRODUZIONE RISERVATA

gol da quattro gare. La bella novità è però in mezzo: Valdes se ne sta seduto 90’, al suo posto (di regia) va Marchionni e come interno mancino ecco Ampuero, peruviano classe ’92, idee chiare e zero-paura. Donadoni ha una squadra solida e che in ripartenza sa far male, l’Atalanta vive due fasi di 2-contro-2 in contropiede ma non ne prende una, ed è lì che il match si piega. Perché davanti a quel che si pensa — ovvero a un pari che vada bene a tutti — ci sono due squadre che invece ci provano: solo che l’Atalanta non ci riesce e il Parma sì, con due gol luccicanti.

h

IL MIGLIORE

7 MARCHIONNI

Regia non occulta: piede sano e mente sempre lucida. AMPUERO 7 Classe ’92, peruviano: forza e intraprendenza mai esitante. STRASSER s.v. BIABIANY 7 Gol perfetto che impreziosisce la 100esima presenza col Parma, ripresa da fulmini ma primo tempo incasinato. BONIPERTI s.v. AMAURI 6 Crea la palla per Biabia gol, zuccata perfida, tanto lavoro. BELFODIL 6 Spinge per l’1 0 di Parolo ma ci si attende ben di più. ROSI s.v. All. DONADONI 7 La vince con mastice, fionda e scalpello.

ATALANTA 5 MIGLIORE h 6,5 ILCONSIGLI

Evita l’esondazione alla parmigiana.

FERRI 5,5 Ha Belfodil e non va malissimo, ma non stucca tutto. DE LUCA 5,5 Si mette dietro a Denis: si sbatte ma non s’accende. STENDARDO 5,5 Non un erroraccio, ma il Parma tira troppo in porta. LUCCHINI 6 Fino a quando c’è, il Parma gli sbatte contro. CONTINI 5,5 Si fa quasi tutta la gara, non va in aiuto sul 2 0. BRIVIO 5 Perché guarda Biabiany piazzare il proiettile del k.o. RAIMONDI 5,5 Contrasti persi nei momenti in cui serviva imporsi. CIGARINI 5,5 Si sbatte ma è confuso: quanti palloni al vento poi... CARMONA 5,5 Produce avanzate ma finisce nel caos di tutti gli altri. BIONDINI 6 In mezzo fa il suo mestiere: polverone e contrasti vivi. BONAVENTURA 5,5 Fa tanto ma non aziona mai il tasto della classe. MORALEZ 5,5 Mai la sterzata che dovrebbe dare: quella decisiva. DENIS 5,5 Quasi gol: Mirante super. I palloni buoni dove sono? All. COLANTUONO 5,5 L’anima di ferro liquefatta e confusa: non è atteggiamento da Atalanta.

GLI ARBITRI GIACOMELLI 6,5 Un fallo di mano di Contini (fuori area) è da punizione. Scambia Parolo per Ampuero: si corregge. Iannello 6 - Paiusco 6; Valeri 6 - La Penna 6


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 6 MAGGIO 2013

SERIE A IL CAMPIONATO DI GENE LA GIORNATA VISTA DA UN’ALTRA ANGOLAZIONE

d

IL campionato di Gene

GENE DIXIT

Antonio Di Natale Il segreto della longevità Carriera allungata perché fa il contrario di quello che gli dice Guidolin

Valentina Mezzaroma Presidentessa prediletta Dispiace quanto succede al Siena, perché lei è anche meglio di Eva Kant

Andrea Stramaccioni Ha trovato la ninna nanna Per addormentarsi conta tutti i giocatori infortunati che ha l’Inter

di GENE GNOCCHI

Allegri vice di Andreazzoli Klose, cinquina e tombola CHIEVO-CAGLIARI

tanto che quando Parolo ha segnato anche gli atalantini sono corsi ad abbracciarlo e qualcuno ha anche pianto di gioia. Nell’Atalanta non ha giocato Stendardo perché doveva difendere un topo di appartamento che aveva rubato a casa sua.

Partita entusiasmante: l’unico tiro in porta l’ha fatto Pellissier a Puggioni durante il riscaldamento, Pellissier poi si è pure scusato: «Non volevo, mi è partito un tiro, ma volevo crossare. Non accadrà più». Ed è andato via in lacrime. Nel Cagliari buonissima la prova di Nainggolan, il belga di origine thailandese, ma con passaporto kazako, madre finlandese e due cugini gemelli monozigoti, uno arabo e l’altro libanese, ma di minoranza saudita.

CATANIA-SIENA Peccato per il Siena perché è l’unica squadra che ha una presidentessa che è anche meglio di Eva Kant, la situazione dei senesi è uguale a quella di Mussari e dei suoi derivati. Nel Catania Bergessio ha fatto 3 gol e ha spiegato che ha esultato perché non aveva mai giocato nel Siena. Comunque avrebbe esultato al terzo gol perché dopo un po’ non esultare rompe le balle.

FIORENTINA-ROMA Il rigore non dato alla Fiorentina era grosso come Galeazzi e Ferrara abbracciati, Montella era talmente fuori di sè che ha auspicato il ritorno della Biancofiore alle pari opportunità. Nella Roma i risultati di Andreazzoli hanno messo in difficoltà Sabatini e Baldini: probabilmente Allegri farà il suo secondo.

GENOA-PESCARA

Allenatore in partenza Nuovo ruolo nella Roma Andreazzoli sta andando troppo bene. Allora andrà lì solo a dargli una mano

del cuore. Nel Toro Ventura è apparso sereno e in totale controllo. «Ci bastano 12 punti nelle prossime 3 partite e ci salveremo» ha detto appena prima che 2 infermieri lo portassero via.

Passo avanti del Genoa importantissimo. Col Pescara non era una partita facile anche se la squadra era reduce da quattro giorni ai bagni Adalgisa di Francavilla che hanno anche un ottimo ristorante di pesce e la scuola di surf. Preziosi ha comunque comunicato che al termine del campionato si dimetterà da presidente del Grifone per diventare presidente del Genoa.

JUVENTUS-PALERMO

NAPOLI-INTER

LAZIO-BOLOGNA Un risultato ingiusto per il Bologna. Se l’arbitro avesse fischiato l’angolo discusso a metà del secondo tempo a favore dei felsinei, probabilmente saremmo qui a commentare un risicato 5-0 anziché un umiliante 6-0. Nel Bologna ha debuttato il portierino Stojanovic che aveva sempre sognato un esordio cosi. Infatti adesso potrà dedicarsi alla sua vera passione: fare il quarto portiere. Nella Lazio è tornato al gol Klose che non faceva cinquina dall’11 novembre del 2004 quando fece cinquina e tombola alla sala bingo Gerd Muller di Karlsruhe vincendo 48mila euro.

UDINESE-SAMPDORIA Di Natale ha rivelato finalmente il segreto della sua incredibile longevità: fa esattamente il contrario di quello che gli chiede Gui-

dolin. La Samp ormai non vince da un’amichevole col Sestri Ponente di Eccellenza di 4 mesi fa: un 2-1, fra l’altro, contestato. Da segnalare che quando Icardi è dell’Inter riesce a giocare anche peggio dei suoi prossimi compagni tanto che Branca gli ha chiesto di infortunarsi.

MILAN-TORINO Tutti i giocatori tranne De Sciglio, Abate, De Jong, Flamini, Ambrosini, Abbiati, Traorè, Montolivo, Balotelli, Pazzini, Niang, Amelia, El Shaarawy, Bonera, Mexes, Zapata, ecc. hanno dedicato la vittoria ad Allegri. Berlusconi non ha visto la partita perché contemporaneamente c’era Edilnord-Termoidraulica Guazzetti finale del campionato amatori Uisp e lui tornava per l’occasione a guidare la sua squadra

La Juve conquista il suo trentunesimo scudetto, ventinovesimo secondo i dati della Questura, a spese di un Palermo che sperava almeno nel biscotto visto che i bianconeri avevano effettuato il riscaldamento con la maglia dei Ringo Boys. Pogba si è giustificato per lo sputo ad Aronica dicendo di averlo scambiato per Meggiorini.

PARMA-ATALANTA Era il match clou con in palio il tredicesimo posto e sul campo si avvertiva una tensione palpabile

Brutta tegola per l’Inter, si è infortunata anche la mascotte che recupererà, si spera, per il ritiro precampionato. Del resto l’Inter ha così tanti infortunati che per addormentarsi Strama la sera li conta. Sul fronte mercato c’è stato un grosso equivoco: Branca ha trattato Gomez per poi portare all’Inter quello della famiglia Addams, che comunque è meglio di Pereyra. Cavani sempre più vicino al Chelsea: la sua nuova fiamma ha aperto la cassa 5 da Harrods. © RIPRODUZIONE RISERVATA

S Pellissier L’unico tiro in porta l’ha fatto lui a Puggioni durante il riscaldamento. E, tra le lacrime, si è pure scusato. Lui voleva crossare

S Ventura E’ apparso padrone della situazione «Ci bastano 12 punti nelle prossime 3 gare e ci salviamo» Poi lo hanno portato via due infermieri

S Stendardo Non ha potuto giocare con l’Atalanta perché era impegnato in un processo. Doveva difendere un ladro andato a rubare a casa sua

Zupping di VINCENZO CITO

Galeotta e volgare scritta anti-Milan su Sky Sport 24 Sky Sport 24, notiziario ore 14.40, così Cristina Buonamano «Osvaldo punisce la Fiorentina, il giudice sportivo punisce Ljajic per insulti all’arbitro nello spogliatoio. Solo Della Valle placa l’ira dei tifosi viola». Intanto scorre una scritta «Scandalo, Milan merda!». Hacker, sabotaggio, goliardata? Immediate comunque le scuse ai telespettatori Francesco Marino (Rai) «Ventinove, trentuno scudetti. Una situazione sulla quale prima o poi bisognerà fare chiarezza». Veramente, ci sarebbero le sentenze... «Scusate la voce, me la sono giocata durante la partita» (Luca De Capitani, 90˚ minuto, Rai Due, dopo Milan-Torino con gol nel finale di Balotelli) E’ tardi, sarebbe ora di andare a dormire, la trasmissione ormai è finita, ma Sabrina Gandolfi, conduttrice di «Sabato sprint» (Rai Due) sa come tenerci svegli con questo accattivante invito «Noi abbiamo qualcos’altro di incombente perché si è giocata Chievo-Cagliari ed è finita 0-0» A «Stadio sprint» la formula giusta per guadagnare tempo. L’inviato Niki Pandolfini all’allenatore del Siena «Vedendo il calendario, il discorso salvezza si può considerare ancora aperto». Risponde Iachini? No il conduttore Enrico Varriale «Ma io credo che il Siena lotterà sino alla fine, non ho dubbi in questo senso». «Anche i ragazzi vecchi vengono dal settore giovanile» (Marcello Carli, direttore sportivo dell’Empoli a Sportitalia) «Era leggermente troppo alto questo pallone per Pazzini» (Bruno Longhi, Milan-Torino, Mediaset Premium) «Ha ragione Borja Velos, sarebbe calcio d’angolo ma non viene concesso». Il problema è che non ha ragione Marco Lollobrigida (Rai), perché il giocatore si chiama Borja Valero «C’è un video molto carino su come è stato accolto Mourinho dai tifosi del Real Madrid. Vediamolo assieme». Arriva l’auto dell’allenatore, accolto da gestacci, parolacce e insulti. «In effetti, non mi sembra poi così carino....» (Vanessa Leonardi, Skysport24) twitter@VincenzoCito © RIPRODUZIONE RISERVATA


LUNEDÌ 6 MAGGIO 2013

LA GAZZETTA DELLO SPORT

Serie A / 35ª GIORNATA RISULTATI

CLASSIFICA

CATANIA-SIENA 3-0 Bergessio (C), Bergessio (C), Bergessio (C) CHIEVO-CAGLIARI 0-0 FIORENTINA-ROMA 0-1 Osvaldo (R) GENOA-PESCARA 4-1 Floro Flores (G), Borriello (G), Sculli (P), Borriello (G) Bertolacci (G) JUVENTUS-PALERMO 1-0 Vidal (J) rigore LAZIO-BOLOGNA 6-0 Klose (L), Hernanes (L), Klose (L), Klose (L), Klose (L), Klose (L) MILAN-TORINO 1-0 Balotelli (M) NAPOLI-INTER 3-1 Cavani (N), Alvarez (I) rigore, Cavani (N) rigore, Cavani (N) PARMA-ATALANTA 2-0 Parolo (P) , Biabiany (P) UDINESE-SAMPDORIA 3-1 Di Natale (U), Eder (S), Di Natale (U), Muriel (U)

PROSSIMO TURNO 36ª GIORNATA martedì 7 maggio, ore 20.45 ROMA-CHIEVO mercoledì 8 maggio, ore 20.45 PESCARA-MILAN ore 18 ATALANTA-JUVENTUS BOLOGNA-NAPOLI CAGLIARI-PARMA INTER-LAZIO PALERMO-UDINESE SAMPDORIA-CATANIA SIENA-FIORENTINA TORINO-GENOA

(0-1) (1-4) (0-3) (3-2) (1-4) (0-1) (1-1) (1-3) (1-4) (1-1)

GAZZA OFFSIDE

Cosa farà Conte? Diretta dalle 9.45 con Materazzi

Tutto sul trionfo bianconero e sulle prospettive della squadra e dell’allenatore. Cosa farà Conte e come si muoverà la Juve sul mercato? Le risposte nella puntata di Gazza Offside, in onda come ogni lunedì a partire dalle 9.45 con i commenti e l’analisi di Alberto Cerruti e Nino Morici, le incursioni di Marco Materazzi, i gol più belli della giornata e i servizi dei giornalisti Gazzetta.

MARCATORI PARTITE

SQUADRE JUVENTUS NAPOLI MILAN FIORENTINA ROMA UDINESE LAZIO INTER CATANIA PARMA CAGLIARI BOLOGNA CHIEVO ATALANTA (-2) SAMPDORIA (-1) TORINO (-1) GENOA PALERMO SIENA (-6) PESCARA

PUNTI 83 72 65 61 58 57 55 53 51 43 43 40 40 39 38 36 35 32 30 22

IN CASA G. V. N. P.

18 18 18 18 17 18 18 17 18 18 17 17 18 17 17 17 18 17 17 17

14 13 13 12 9 10 12 8 11 9 7 6 6 6 7 6 5 5 6 4

2 2 4 1 1 4 4 2 5 3 7 1 2 4 4 5 4 3 6 3 4 6 7 4 7 5 5 6 2 8 4 7 6 7 7 5 5 6 1 12

G.

FUORI V. N.

P.

RETI RIGORI PUNTI POSIZIONE TOTALE IN CASA FUORI TOTALE DIFF. FAVORE CONTRO 2011-2012 STAGIONE E DIFF. 2011-2012 RETI G. V. N. P. F. S. F. S. F. S. T. R. T. R.

17 17 17 17 18 17 17 18 17 17 18 18 17 18 18 18 17 18 18 18

12 8 6 6 8 5 4 8 3 2 4 4 5 5 3 2 3 1 3 2

2 4 4 8 8 7 8 9 9 11 8 11 12 10 8 7 9 10 11 13

35 35 35 35 35 35 35 35 35 35 35 35 35 35 35 35 35 35 35 35

3 5 7 3 2 5 5 1 5 4 6 3 0 3 7 9 5 7 4 3

26 21 19 18 17 15 16 16 14 11 11 10 11 11 10 8 8 6 9 6

5 9 8 7 7 12 7 5 9 10 10 10 7 8 9 13 11 14 9 4

4 5 8 10 11 8 12 14 12 14 14 15 17 16 16 14 16 15 17 25

35 42 33 39 38 29 33 27 30 28 23 30 17 17 21 21 26 21 15 14

9 17 15 19 22 15 16 23 15 16 23 21 15 21 19 24 30 20 16 33

32 25 28 26 31 20 13 25 16 13 18 14 16 19 18 22 12 10 19 12

11 16 23 24 32 25 24 26 28 27 30 28 34 30 27 28 22 27 36 41

67 67 61 65 69 49 46 52 46 41 41 44 33 36 39 43 38 31 34 26

20 33 38 43 54 40 40 49 43 43 53 49 49 51 46 52 52 47 52 74

47 34 23 22 15 9 6 3 3 2 12 5 16 15 7 9 14 16 18 48

11 10 9 10 7 5 7 4 2 5 10 5 6 5 6 5 4 1 7 3

8 4 4 6 2 2 8 6 6 7 6 4 5 5 4 4 8 5 5 7 4 4 6 6 1 4 4 3 7 3 7 8 5 4 4 3 5 1 0 5 5 3 5 7 5 4 11 7 2 6 5 1 9 9 4 7 4 2 9 7

77 (+6) 55 (+17) 74 ( 9) 41 (+20) 51 (+7) 55 (+2) 55 (0) 55 ( 2) 47 (+4) 47 ( 4) 42 (+1) 45 ( 5) 44 ( 4) 46 ( 7) in B in B 36 ( 1) 42 ( 10) 43 ( 13) in B

1 3 2 16 7 4 6 5 8 9 15 11 12 10 in B in B 17 14 13 in B

La classifica tiene conto di quest'ordine preferenziale: 1) punti 2) minor numero di partite disputate 3) differenza reti 4) numero di gol segnati 5) ordine alfabetico Le ultime tre retrocedono in serie B.

laMoviola di FRANCESCO CENITI

fceniti@gazzetta.it

Spinta su Emeghara, Siena senza un rigore Borriello col braccio: da annullare il 2-0 Con lo scudetto in mano (di nuovo) alla Juve, sono la lotta per l’Europa e quella per non retrocedere a tenere banco. Gli arbitri più esperti saranno mandati proprio a dirigere sfide di questa fascia, nella speranza che non ci siano errori importanti come quello accaduto sabato in Fiorentina-Roma: non visto da Mazzoleni un rigore netto per il tocco con il braccio di De Rossi. Ieri giornata positiva per la squadra di Braschi nonostante un paio di sviste, la più evidente a Catania (altro penalty non dato). CATANIA-SIENA 3-0 Banti di Livorno Si può lamentare il Siena perché nel primo tempo, con il Catania avanti di un gol, c’era il rigore non assegnato dall’arbitro per il fallo di Capuano su Emeghara (spinto a terra). Un minuto dopo altra decisione discutibile di Banti:

rosso diretto a Felipe per aver negato una chiara occasione da gol a Barrientos c'era Teixeira pronto a intervenire. Il difensore blocca la palla con la mano, ma il giocatore dei siciliani non ha il pieno possesso del pallone e non è da escludere un recupero di Texeira. Annullato un gol a Castro nella ripresa che tocca con la mano. Non c’è fuorigioco di Bergessio sul 3-0. CHIEVO-CAGLIARI 0-0 Pinzani di Empoli Tutto facile per l’arbitro. Contrasto in area tra Astori e Paloschi: giusto lasciar correre. FIORENTINA-ROMA 0-1 Mazzoleni di Bergamo Un solo episodio, ma decisivo: al minuto 31 della ripresa sul cross di Ljajic c’è l’intervento con un braccio di De Rossi. Sarebbe rigore, Mazzoleni però fa segno che il romanista ha colpito di spalla: errore grave.

Il fallo di Capuano su Emeghara: era da punire col rigore LAPRESSE Non sarebbe scattato, invece, il secondo giallo per De Rossi nel caso l’arbitro avesse punito il tocco: per la nuova regola a difesa schierata e senza la certezza che il pallone finisca a un giocatore della Fiorentina (come nell’azione incriminata), l’ammonizione non è prevista. GENOA-PESCARA 4-1 Gervasoni di Mantova Da annullare il 2-0 del Genoa: Borriello stoppa il pallone aiutandosi con un braccio. LAZIO-BOLOGNA 6-0 De Marco di Chiavari Klose è in leggero fuorigioco sul

Nell’anticipo la svista più grave: negato un penalty alla Fiorentina

primo gol, mentre Konko è in posizione regolare nell’azione che porta al 4-0. MILAN-TORINO 1-0 Damato di Barletta Reclama un rigore Balotelli, ma il contrasto con Ogbonna è regolare. Vede bene l’arbitro anche sulla caduta di Flamini: il pallone è toccato da Masiello. PARMA-ATALANTA 2-0 Giacomelli di Trieste Espulso dopo un giallo per sbaglio Parolo, ma l’arbitro rimedia prontamente all’equivoco (in precedenza aveva ammonito Ampuero). Giusto annullare il 3-0 di Rosi: c’è fallo su Consigli di Strasser. UDINESE-SAMPDORIA 3-1 Tagliavento di Terni Buono il rientro di Tagliavento, puntale nelle 7 ammonizioni. Bravi anche gli assistenti. (Juve-Palermo a pagina 8 Napoli-Inter a pagina 24)

26 RETI Cavani (5) (Napoli) 20 RETI Di Natale (4) (Udinese) 16 RETI El Shaarawy (Milan); Osvaldo (2) (Roma) 15 RETI Denis (5) (Atalanta); Klose (Lazio); Pazzini (3) (Milan); Lamela (Roma) 13 RETI Gilardino (Bologna) 12 RETI Sau (1) (Cagliari); Bergessio (Catania); Jovetic (1) (Fiorentina); Borriello (2) (Genoa); Palacio (Inter); Totti (3) (Roma) 10 RETI Vidal (5) (Juventus); Hernanes (1) (Lazio); Hamsik (Napoli); Ilicic (Palermo); Amauri (1) (Parma); Bianchi (3) (Torino) 9 RETI Milito (3) (Inter); Vucinic (2) (Juventus); Balotelli (4) (Milan); Icardi (Sampdoria); Muriel (Udinese) 8 RETI Ljajic (1) (Fiorentina); Cassano (Inter); Quagliarella (Juventus) 7 RETI Bonaventura (Atalanta); Diamanti (3) (Bologna); Pinilla (5) (Cagliari); Gomez (Catania); Paloschi (2) e Thereau (1) (Chievo); Aquilani e Toni (Fiorentina); Giovinco (1) e Matri (Juventus); Belfodil (Parma); Emeghara (Siena) 6 RETI Gabbiadini (1) e Kone (Bologna); Lodi (1) (Catania); Marchisio (Juventus); Dzemaili, Inler e Pandev (Napoli); Miccoli (1) (Palermo); N. Sansone (Parma); Eder (2) (Sampdoria); Cerci (Torino) 5 RETI Ibarbo (Cagliari); Barrientos (Catania); Pellissier (1) (Chievo); Cuadrado e Rodriguez (2) (Fiorentina); Immobile (Genoa); Pirlo e Pogba (Juventus); Candreva (2) (Lazio); L. Insigne (Napoli); Destro (Roma); Rosina (3) (Siena); Pereyra (Udinese) 4 RETI Castro (Catania); Bertolacci e Jankovic (Genoa); Alvarez (1) e Guarin (Inter); Lichtsteiner (Juventus); Floccari (Lazio); Montolivo (Milan); e Maggio (Napoli); Celik e Weiss (1) (Pescara); Maxi Lopez (1) (Sampdoria); Calaiò (Siena); Santana (Torino) 3 RETI Giorgi (2 reti con il Palermo) (Atalanta); Conti e Nené (1) (Cagliari); Almiron e Legrottaglie (Catania); Stoian (Chievo); El Hamdaoui, Pizarro (3) e Roncaglia (Fiorentina); Kucka (Genoa); Cambiasso (Inter); Mauri (1) (Lazio); Bojan e Flamini (Milan); Dybala (Palermo); Parolo e Valdes (2) (Parma); Florenzi, Marquinho e Pjanic (Roma); Maresca (1), Munari, Poli e G. Sansone (1 con il Torino) (Sampdoria); Reginaldo (Siena); Barreto, Jonathas (1 con il Pescara) e Meggiorini (Torino); Angella (Udinese) 2 RETI Carmona, Cigarini e Livaja (Atalanta); Guarente, Pasquato e Taider (Bologna); Dessena, Nainggolan e Thiago Ribeiro (Cagliari); Marchese (Catania); Andreolli e Cofie (Chievo); Larrondo, Pasqual, Romulo e Savic (Fiorentina); Floro Flores, Portanova (1 con il Bologna) e M. Rigoni (1 con il Chievo) (Genoa); Ranocchia e Rocchi (Inter); Asamoah e Giaccherini (Juventus); Boateng, Nocerino e Robinho (1) (Milan); Rios (Palermo); Biabiany e Rosi (Parma); Abbruscato, Bjarnason, Caprari, Cascione, D'Agostino (1), Terlizzi e Togni (Pescara); Perrotta (Roma); Estigarribia (Sampdoria); Bogdani, Paci, Paolucci, Valiani e Vergassola (Siena); Birsa, Brighi, D'Ambrosio, Gazzi e Stevanovic (Torino); Danilo, Maicosuel e Pinzi (Udinese) 1 RETE De Luca, Del Grosso, Moralez, Peluso, Raimondi e Stendardo (Atalanta); Cherubin, Christodoulopoulos, Motta e Sorensen (Bologna); Casarini, Ekdal e Pisano (Cagliari); Izco, Keko, Paglialunga e Spolli (Catania); Cruzado, Di Michele, Dramè, Luciano (1), Papp e L. Rigoni (Chievo); Borja Valero e Migliaccio (Fiorentina); Antonelli, Granqvist, Matuzalem, Merkel, E. Pisano e Said (Genoa); Chivu, Coutinho, Pereira, Samuel, Schelotto e Sneijder (Inter); Caceres e Chiellini (Juventus); Biava, Ederson, Gonzalez, Konko, Ledesma (1), Lulic e Radu (Lazio); De Jong e Emanuelson (Milan); Campagnaro, Cannavaro, Gamberini e Mesto (Napoli); Anselmo, Brienza, Budan, Fabbrini, Formica, Garcia, Nelson e Von Bergen (Palermo); Benalouane, Galloppa, A. Lucarelli, Marchionni, Paletta, Palladino e Zaccardo (Parma); Quintero, Sculli e Vukusic (Pescara); Bradley, Burdisso, Castan, Lopez, Romagnoli, Tachtsidis e Torosidis (Roma); Costa, Gastaldello, Krsticic, Obiang e Pozzi (1) (Sampdoria); Angelo, Neto, Sestu e Ze Eduardo (1) (Siena); Basha, Glik e Sgrigna (Torino); Basta, Benatia, Domizzi, Lazzari, Pasquale e Ranegie (Udinese)

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 6 MAGGIO 2013

MONDO OLANDA FEYENOORD, PELLÉ SBAGLIA UN RIGORE

GERMANIA VERSO LA CHAMPIONS

FRANCIA SOLO 1-1 PER ANCELOTTI

Ajax campione, stracciato il Willem II Terzo titolo di fila per Frank De Boer

Borussia-Bayern, l’anticipo della finale diventa una corrida: un rosso e tante liti

Il Valenciennes rovina la festa al Psg Espulso Thiago Silva, 7 punti di vantaggio

AMSTERDAM (m.v.) Nella penultima giornata, l’Ajax ha conquistato la sua 32a Eredivisie, la terza di seguito, con Frank de Boer alla guida, che così eguaglia Guus Hiddink, che pure ha vinto il campionato tre volte con il Psv dal 1987 al 1989. Il tecnico 42enne ha spiegato: «Questo è il risultato per cui lavori tutta una stagione». Il club della capitale quest’anno ha perso solo due volte entrambe col Vitesse, e conquista il titolo battendo 5 0 il Willem II, che così retrocede. Esito scontato all’Amsterdam Arena: dopo 25’ già 2 0 grazie alle reti veloci di Sightorsson di testa ed Eriksen. Dopo l’intervallo il resto della goleada, poi la festa in grande stile in una piazza adiacente allo stadio: il 5 maggio è anche il giorno della Liberazione in Olanda e così il centro era già prenotato per

diversi eventi e concerti. Il Psv sconfiggendo il Nec per 4 2, si aggiudica il secondo posto, che dà diritto ai preliminari di Champions, mentre le altre due aspiranti seconde, Feyenoord e Vitesse, vengono sconfitte a sorpresa rispettivamente in casa di Den Haag (dove Graziano Pellé, 26 gol in campionato, sbaglia anche un rigore) e Waalwijk. © RIPRODUZIONE RISERVATA

33a GIORNATA Ajax-Willem II 5-0; Psv-Nec 4-2; Den Haag-Feyenoord 2-0; Waalwijk-Vitesse 3-2; Heracles-Twente 1-1; Heerenveen-Utrecht 2-4; AZ-Zwolle 4-0; Nac-Roda 5-3; Venlo-Groningen 0-0. CLASSIFICA Ajax 73; Psv 69; Feyenoord 66; Vitesse 64; Utrecht 60; Twente 59; Groningen 43; Heerenveen 42; Den Haag 40; Alkmaar 39; Heracles, Nac 38; Nec 37; Zwolle 36; Waalwijk 34; Roda 30; Venlo 25; Willem II 20.

Il litigio tra Matthias Sammer, a sinistra, e Jurgen Klopp AFP Un espulso, una rissa verbale fra le panchine, un rigore parato da Neuer a Lewandowski, banane lanciate al portiere del Bayern, striscioni di insulti verso Götze. Pur con troppe riserve, Borussia Dortmund Bayern di sabato (1 1) è stato un pepato anticipo della finale di Wembley. La lite tra Klopp, tecnico

Real, anche Pepe scarica Mourinho «Sto con Casillas» Il difensore era un fedelissimo di Josè, che sabato è stato fischiato dai tifosi al Bernabeu GIULIO DI FEO

Nulla che già non si sapesse, per un riassunto bastano le immagini del prepartita di sabato al Bernabeu: nel tunnel Mourinho dà le ultime indicazioni ai giocatori prima di affrontare il Valladolid, parla con Pepe, Lopez, Modric, dalle scalette scende Casillas e i due si ignorano a vicenda, nemmeno un cenno. Un incendio, quello dei rapporti tra Mourinho e il portiere (e parte dei blancos), che divampa da oltre un anno, e non passa settimana che le parti non ci buttino su una secchiata di benzina. Stavolta ha iniziato il portoghese nella conferenza stampa prepartita. La domanda su Casillas non manca mai, e lui: «I problemi esistono quando un giocatore crede di essere al di sopra di tutto il resto. Ho un rimpianto: se avessi potuto, avrei preso Diego Lopez fin dal primo anno». Bordata diretta, e a fine partita è arrivata la risposta altrettanto diretta di Pepe: «Le dichiarazioni del mister non sono state le più appropriate. Ci vuole un po’ più di rispetto per Iker, che è un’istituzione al Real e in Spagna, non è lui il male di tutto e bisogna fargli sentire il nostro affetto». Parole che pesano doppio, visto che Pepe è sempre stato considerato tra i pretoriani di Mou. Più laconico ma altrettanto secco Sergio Ramos, un altro che col portoghese non si è mai preso bene: «Io sto con Casillas». Liti e futuro E’ dal 2011 che tra Mou e Casillas sono storie tese, con mille episodi e frecciate a mezzo stampa e non. Di certo, dopo la mazzata in Champions e la Liga per cui al Barça manca solo l’aritmetica, c’è solo la corsa all’ultimo trofeo che i blancos possono ancora mettersi in bacheca que-

Josè Mourinho, 50 anni e Iker Casillas, 31. Separati in casa EPA

LIGA, LA SITUAZIONE

Entra Messi e il Barca rimonta Titolo vicino Sanchez, Villa e doppio Messi: Barça ok, domenica può festeggiare la Liga. 34a GIORNATA Sabato ValenciaOsasuna 4-0, Granada-Malaga 1-0, Real Madrid-Valladolid 4-3, Deportivo-Atletico Madrid 0-0. Ieri Maiorca-Levante 1-1, SaragozzaRayo 3-0, Siviglia-Espanyol 3-0, Barcellona-Betis 4-2. Oggi Getafe-Real Sociedad. CLASSIFICA Barcellona 88; Real Madrid 77; Atletico Madrid 69; Real Sociedad 58; Valencia 56; Malaga 53; Betis 49; Siviglia, Rayo 46; Getafe 44; Espanyol 43; Levante 41; Valladolid 40; A. Bilbao 38; Granada 35; Osasuna, Saragozza 33; Deportivo 32; Celta 31; Maiorca 29.

st’anno: la Coppa del Re, finale con l’Atletico in programma il 17 maggio. Poi le strade dei litiganti si divideranno, con il ritorno di Mourinho al Chelsea per cui dovrebbe mancare solo l’annuncio ufficiale. «Vado dove mi amano», ha ripetuto Mou dopo il 4-3 al Valladolid, gara in cui il Bernabeu l’ha fischiato di nuovo. Il Sun aveva dato notizia di una cena londinese con Abramovich, il Sunday People dice che l’incontro tra i due si farà in settimana sull’Eclipse, il megayacht del magnate russo. Non cambia però la sostanza, ritorno in caldo con mezzo mercato già impostato: Falcao, poi Fellaini, Schurrle, Isco e la possibile partenza di Lampard per gli States. In sostanza, a Mou manca l’ultima sfida Real, poi via. Ripartirà, così come Casillas. © RIPRODUZIONE RISERVATA

borussiano, e Sammer, d.s. bavarese è divampata dopo il rosso a Rafinha per una gomitata in faccia a Blaczszykowski. Caso Hoeness: oggi riunione del consiglio di sorveglianza del Bayern, il presidente potrebbe offrire le dimissioni o venir sospeso, ma dopo la finale di Champions.

4

PREMIER 36˚ TURNO Sabato FulhamReading 2-4, Norwich-Aston Villa 1-2, Swansea-Man. City 0-0. Wba-Wigan 2-3, West HamNewcastle 0-0, TottenhamSouthampton 1-0, QprArsenal 0-1 Ieri LiverpoolEverton 0-0, Man. UnitedChelsea 0-1 Oggi SunderlandStoke City

CLASSIFICA Man. United 85 Man. City* 72 Chelsea* 68 Arsenal 67 Tottenham* 65 Everton 60 Liverpool 55 Wba* 48 Swansea* 43 West Ham 43 Stoke City* 40 Fulham 40 Aston Villa 40 Southampton 39 Norwich 38 Newcastle 38 Sunderland* 37 Wigan* 35 Reading 28 QPR 25 * una partita in meno

PARIGI (a.g.) Da partita scudetto a partita della speranza, ma per il Marsiglia. Il Psg rinvia la festa per il titolo, bacchettato in casa dal Valenciennes (1 1) che aggiunge un pizzico di suspense al finale di stagione. Il pareggio ridimensiona il vantaggio dei parigini da 9 a 7 punti, da gestire negli ultimi tre turni di campionato: domenica trasferta dura a Lione, ma una vittoria potrebbe scatenare la festa. Resta però uno scenario spinoso e imprevisto che fa scalare in secondo piano persino il futuro di Ancelotti. Futuro magari lontano da Parigi, anche se ieri il sito Rmc Info dava per certo il contrario, indicando che l’italiano avesse già comunicato ai giocatori la decisione di restare. Informazioni non confermabili e in balia degli ultimi 270’. Colpa di una partita nata male con i

PREMIER UNITED BATTUTO

padroni di casa incapaci di tradurre il possesso palla in fatti concreti. Pragmatico è invece Danic che segna al 17’ del primo tempo per il Valenciennes. Poi c’è l’espulsione, esagerata, di Thiago Silva, reo di aver bloccato con le mani, a fine corsa, l’arbitro per un fallo non fischiato su Pastore. Il pareggio dei parigini arriva al 38’ della ripresa con Alex, ma la festa scudetto è rimandata. 35a GIORNATA Sabato MarsigliaBastia 2-1, Montpellier-Brest 2-1, Reims- Ajaccio 1-1, SochauxLorient 1-0, Tolosa-Lilla 4-2, Troyes-Evian 1-0. Ieri Rennes- Nizza 0-3, Nancy-Lione 0-3, PsgValenciennes 1-1. CLASSIFICA Psg 74; Marsiglia 67; Lione 63; Nizza 60; St. Etienne 59; Lilla 57; Montpellier 51; Lorient 50; Bordeaux 49; Tolosa, Rennes 45; Valenciennes 42; Bastia 40; Reims, Ajaccio 39; Sochaux 37; Nancy 35; Evian 34; Troyes 31; Brest 29.

Taccuino

Guizzo Chelsea Mata viola l’Old Trafford

BRASILE

Santos in finale Botafogo campione

Benitez blinda il terzo posto, Tottenham a tre punti e mercoledì lo scontro diretto DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

STEFANO BOLDRINI LONDRA

Ci vorrà coraggio a insultare ancora Rafa Benitez dopo aver portato il Chelsea in finale di Europa League e dopo questo successo in casa del Manchester United, che prenota la qualificazione in Champions. Il gol di Mata, al tramonto di una gara sempre nelle mani dei Blues, permette di salire al terzo posto e di giocarsi con animo più leggero lo scontro diretto col Tottenham, nel recupero di mercoledì: la sfida contro l’ex Villas Boas e il demone Bale è decisiva, ma il Chelsea si presenta con 3 punti di vantaggio. In un colpo solo, Benitez abbatte il nemico Ferguson e salva il primato di punti (95) detenuto dai Blues: lo scozzese è il grande sconfitto della giornata. Il film La fame è più forte della mentalità vincente:

è una legge di vita. Il Chelsea, benché approdato alla finale di Europa League, deve confermarsi in Champions per cancellare gli ultimi dubbi dalla testa di Mou e per poter incassare denaro importante per reggere la grandeur. L’approccio alla gara è emblematico: due gol divorati da Ba nei primi 6’, il palo di Oscar, un’occasione sprecata da Moses. Lo United si sveglia solo alla mezz’ora: Cleverley sbaglia il tiro, Van Persie oscura un assist divino di Giggs, ancora Van Persie è troppo morbido di testa. La ripresa è più equilibrata. Ferguson inserisce Rooney per dare forza all’attacco, ma il Chelsea regge l’urto e anche Benitez aggiunge un centravanti: Torres per Moses. I Blues tornano padroni. Ramires ruba il pallone a Rooney e fa ripartire l’azione: suggerimento di Oscar e sinistro di Mata sporcato da Jones. Lo United è in ginocchio. Rafael perde la testa: calcione a Luiz ed espulsione. Luiz sorride e Ferguson si arrabbia: «Che razza di professionista è uno che si comporta così?». Per la gioia della stampa inglese, lo scozzese e Benitez si stringono la mano dopo il fischio finale. Benitez non ride: gode. Le notizie che arrivano dalla Germania completano il suo trionfo: lo vuole lo Schalke 04. Un altro allenatore spagnolo in Bundesliga?

(m.can.) Il Botafogo di See dorf vince il campionato Carioca battendo il Fluminense in finale per 1 0, gol di Marques al 41’ del primo tempo, ma l’ex milanista al 35’ della ripresa tira un rigore sulla traver sa. Il Santos batte ai rigori il Mogi Mirim e va per la terza volta in 4 anni alla finale del campionato pau lista. Dopo i penalty finisce 5 4: l’eroe è il portiere Rafael, che para 2 rigori. Neymar freddo nel trasfor ma il suo. Affronterà il Corinthians, vittorioso dal dischetto contro il San Paolo.

USA

Pugni da un ragazzo: morto un arbitro Rodrigo Portillo, arbitro di 46 anni, è morto sabato notte in un ospedale di Salt Lake City (Utah): una settimana fa era stato aggredi to in campo da un 17enne, furioso per l’ammonizione appena commi nata. Il pugno del giovane non sem brava aver causato grossi danni, ma dopo poche ore le condizioni dell’arbitro sono precipitate. L’ag gressore si trova ora in un carcere minorile.

DANIMARCA

Copenaghen, pari e campionato vinto Dopo aver pareggiato per 0 0 nel derby con il Brondby, l’FC Copenaghen conquista con tre tur ni di anticipo il suo decimo titolo da nese. Battuto in volata il Nordsjael land, euroavversario della Juve.

lenozze

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MANCHESTER UNITED-CHELSEA

0-1

MARCATORE Mata al 42’ s.t. MANCHESTER UNITED (4-2-3-1) Lindegaard 5; Rafael 5, Evans 6,5, Vidic 6, Evra 5; Jones 6, Anderson 5 (dal 24’ s.t. Rooney 5); Valencia 4 (dal 45’ s.t. Hernandez sv), Cleverley 5 (dal 23’s.t. Buttner 5), Giggs 7; Van Persie 6. (De Gea, Ferdinand, Scholes, Kagawa). ALL. Ferguson 5. CHELSEA (4-2-3-1) Cech 7; Azpilicueta 6, Ivanovic 6, Luiz 6, Cole 6; Ramires 6,5, Lampard 6; Moses 5 (dal 31’ s.t. Torres sv), Mata 7 (dal 45’ s.t. Ake sv), Oscar 6,5; Ba 6. (Turnbull, Terry, Cahill, Ferreira, Benayoun). ALL. Benitez 7. ARBITRO Webb 6,5. NOTE spettatori 75.500. Espulso Rafael al 45’ s.t.. Ammoniti Jones (M), Vidic (M) e Luiz (C) per gioco scorretto. Angoli: 2-7. Recuperi: 0 p.t.; 4’ s.t.

Di Stefano sposo Alfredo Di Stefano, presidente onorario del Real, 87 anni a luglio, sposerà Gina Gonzalez, 36. Cinquant’anni di differenza? «Ho un cuore ancora giovane», dice lui.


LUNEDÌ 6 MAGGIO 2013

SERIE B

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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LA 40a GIORNATA

Sassuolo, che notte Una vittoria per la A Ci riprova dopo l’occasione persa contro il Modena Per la promozione deve battere il Padova dell’ex Pea possibile, ma Di Francesco frena per dire che «non esistono partite comode e questa non fa eccezione: non ci possiamo concedere errori». Pea fa già i complimenti alla sua ex squadra: «Il campionato l’hanno vinto nell’andata, ora è una formalità».

STEFANO FOGLIANI ANDREA MORETTO

STASERA ORE 20.45

SASSUOLO PADOVA SASSUOLO (4-3-3) 22 PIGLIACELLI 27 LAVERONE 20 BIANCO 26 TERRANOVA 3 LONGHI 13 CHIBSAH 4 MAGNANELLI 7 MISSIROLI 25 BERARDI 8 PAVOLETTI 19 TROIANIELLO All. DI FRANCESCO

PADOVA (3-4-1-2) 1 SILVESTRI 25 DELLAFIORE 13 LEGATI 6 TREVISAN 2 RISPOLI 4 DE FEUDIS 9 IORI 17 JELENIC 14 ZE’ EDUARDO 18 RAIMONDI 11 CUTOLO All. PEA

PANCHINA 12 Perrilli, 5 Antei, 24 Marzorati, 10 Troiano, 11 Frascatore, 21 Laribi, 9 Boakye.

PANCHINA 30 Calderoni, 33 Renzetti, 23 Cionek, 7 Gallozzi, 16 Viviani, 20 De Vitis, 21 Babacar.

ARBITRO Di Bello di Brindisi GUARDALINEE Bianchi-Marinelli PREZZI da 5 a 45 euro TV Sky Calcio 1 HD, Supercalcio HD e Premium Calcio SASSUOLO Squalificati Catellani e Pomini. Diffidati Bianchi, Bianco, Chibsah, Longhi, Marzorati. PADOVA Squalificati nessuno. Diffidati Bonazzoli, De Vitis, Farias, Zè Eduardo.

In Serie A il Sassuolo c’è stato dieci giorni fa per poco più di mezz’ora, prima che la doppietta di Ardemagni nel derby contro il Modena gli togliesse la festa-promozione. La capolista ci riprova stasera contro il Padova dell’ex Pea, esonerato proprio dopo la sconfitta dell’Euganeo a dicembre e poi richiamato da Cestaro. E ci riprova consapevole che, anche se i biancoscudati sono fuori dai giochi, «le insidie sono comunque dietro l’angolo». Parole del tecnico neroverde Eusebio Di Francesco, arrivato al secondo appuntamento con la storia. «Un altro match point, un’altra partita fondamentale: sappiamo di dover vincere e che abbiamo in mano il nostro destino. Mi aspetto un Sassuolo arrabbiato, in grado di riprendersi in un colpo solo i punti lasciati per strada nell’ultimo periodo». Missione, reciproche motivazioni alla mano, tutt’altro che im-

Gennaro Troianiello, 30 anni, è vicino alla seconda promozione in A dopo quella di Siena LAPRESSE

Le ultime Pavoletti per Boakye

al centro del tridente. E’ probabile che sia questa la novità nel Sassuolo anti-Padova. Debutta Pigliacelli in porta e rientra dal 1’ Troianiello (per Pomini e Catellani, squalificati), mentre le scelte di Chibsah e Laverone sono obbligate viste le indisponibilità di Bianchi e Gazzola. Lunga la lista degli assenti nel Padova, ma è recuperato Babacar. Stamattina si terrà l’assemblea dei soci del Padova per capire anche quali saranno i programmi futuri (ci sono degli imprenditori padovani, i fratelli Vecchiato, interessati a entrare nella società).

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CONTESTAZIONE CON L’EMPOLI GARA SOSPESA PER 29’

IN SERIE A OGGI SE...

Con una vittoria contro il Padova, il Sassuolo è aritmeticamente promosso.

S AL SICURO A 83 punti il Sassuolo potrebbe essere scavalcato dal Verona (che con due vittorie andrebbe a 84) e agganciato dal Livorno, ma a quel punto l’Empoli raggiungerebbe al massimo quota 72, a causa dello scontro diretto con l’Hellas all’ultima giornata, quindi niente playoff. Se Verona ed Empoli facessero invece 4 punti a testa, l’Hellas sarebbe terzo e il Sassuolo andrebbe in A anche perdendo con il Livorno all’ultima giornata

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Gli ultrà del Vicenza parlano con il portiere Bremec dopo l’invasione LAPRESSE

Vicenza, ultrà furiosi E ora squadra in ritiro la catena che cercava di trattenere con la mano.

ALBERTA MANTOVANI VICENZA

Crolla il Vicenza sotto i colpi dell’Empoli che in dodici minuti, a partire dal 24’ del primo tempo, segna cinque gol: doppietta di Tavano e Maccarone e rete di Tonelli. Alcuni tifosi biancorossi della curva durante l’intervallo, dopo cori feroci, lasciano gli spalti e si dividono: un gruppo cerca di forzare la porta principale del Menti senza riuscirci e un altro, non si sa come, riesce a tranciare la catena che chiude il cancello di ingresso al campo. Partita sospesa, dunque, dal 3’ per 29 minuti quando, dopo l’intervento dei carabinieri, si riesce a far tornare i tifosi dietro la recinzione. Per fortuna al termine si conta solo un ferito lieve, uno steward, colpito alla fronte dal-

Niente squalifica? Al termine della partita il presidente del Vicenza, Tiziano Cunico, si è presentato in sala stampa con il d.g Paolo Cristallini e ha comunicato che lo staff tecnico è in silenzio stampa e che la squadra andrà in ritiro dalla ripresa degli allenamenti. Al Vicenza rimangono due gare prima della condanna definitiva alla retrocessione e l’ultima sarà in casa con la Reggina. Quanto avvenuto sabato non dovrebbe però portare alla squalifica del Menti perché il gruppo di tifosi che ha varcato il cancello non è mai entrato dentro il terreno di gioco e anche perché la gara è stata conclusa regolarmente, ci si aspetta quindi un’ammenda salata e la diffida. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LE PARTITE DI SABATO COLPACCIO DELLA REGGINA A CITTADELLA: OGGI NON SI GIOCHEREBBE IL PLAYOUT CLASSIFICA SQUADRE

PT

SASSUOLO VERONA LIVORNO EMPOLI NOVARA (-3) VARESE (-1) BRESCIA MODENA (-2) PADOVA CROTONE (-2) BARI (-7) TERNANA SPEZIA JUVE STABIA CESENA CITTADELLA LANCIANO REGGINA (-2) ASCOLI (-1) VICENZA PRO VERCELLI GROSSETO (-6)

80 78 77 69 60 59 59 54 51 51 50 49 49 49 49 47 46 45 40 38 32 25

PARTITE G V N P 39 24 8 7 40 22 12 6 40 22 11 7 40 19 12 9 40 18 9 13 40 16 12 12 40 14 17 9 40 15 11 14 39 12 15 12 40 14 11 15 40 15 12 13 40 11 16 13 40 12 13 15 40 12 13 15 40 12 13 15 40 11 14 15 40 9 19 12 40 11 14 15 40 11 8 21 40 9 11 20 40 8 8 24 40 6 13 21

RETI F S 74 37 64 32 74 46 68 51 70 44 54 50 56 47 51 49 44 47 41 52 50 42 34 36 50 56 51 59 44 56 47 60 47 57 41 51 47 65 40 58 35 64 40 63

U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSI

PROSSIMO TURNO Venerdì 10 maggio, ore 20.45 LIVORNO BRESCIA (0 0) Sabato 11 maggio, ore 15 ASCOLI TERNANA (2 1), BA RI CESENA (1 1), EMPOLI CITTADELLA (0 0), JUVE STA BIA VERONA (0 1), LANCIANO SASSUOLO (0 2), MODE NA VICENZA (3 3), PADOVA SPEZIA (3 2), PRO VERCEL LI NOVARA (0 2), REGGINA GROSSETO (1 0) Lunedì 13 maggio, ore 20.45 VARESE CROTONE (0 1)

GROSSETO VARESE

2 2

PRIMO TEMPO 0-2 MARCATORI Neto Pereira (V) al 25’, Ebagua (V) al 45’ p.t.; Piovaccari (G) al 19’, Coulibaly (G) al 49’ s.t.

GROSSETO (4-2-3-1) Lanni 5,5; Donati 6, Feltscher 6, Biraschi 6, Som 5,5 (dal 1’ s.t. Coulibaly 6); Crimi 5,5, Mandorlini 5,5 (dal 12’ s.t. Marinelli 6); Gimenez 6, Brugman 6,5, Foglio 5 (dal 29’ s.t. Formiconi 6); Piovaccari 6. PANCHINA Franza, Giovio, Padella, Falzerano. ALLENATORE Moriero 7.

VARESE (4-3-1-2) Bressan 6,5; Pucino 6, Corti 6, Rea 6, Lazaar 6; Ferreira Pinto 6,5 (dal 28’ s.t. Tripoli 5,5), Filipe 6, Kone 6; Zecchin 6,5; Ebagua 6,5 (dal 34’ s.t. Scapuzzi 5,5), Neto Pereira 7 (dal 4’ s.t. Martinetti 5). PANCHINA Bastianoni, Marino, Troest, Franco. ALLENATORE Agostinelli 5. ARBITRO Abbattista di Molfetta 6. GUARDALINEE Schenone 6 - Carbone 6. ESPULSI nessuno. AMMONITI Ebagua (V), Martinetti (V) e Filipe (V) per gioco scorretto; Donati (G) per comportamento non regolamentare. NOTE paganti 160, incasso di 2.012 euro; abbonati 1.003, quota di 12.179,89 euro. Tiri in porta 3-7. Tiri fuori 6-4. In fuorigioco 6-2. Angoli 2-3. Recuperi: p.t. 3’, s.t. 4’.

Livorno e Varese beffati nel finale Caracciolo è super Il Verona ha festeggiato in poltrona il secondo posto, che avvicina sempre più i gialloblù alla Serie A. Il Livorno a Terni ha visto sfumare la vittoria al 3’ di recupero, con Carcuro che ha pareggiato il gol del solito Belingheri. Una beffa terribile per la squadra di Nicola, che ora rischia di finire ai playoff: l’Empoli (a -8) ha sommerso di gol il Vicenza, 5 gol in un tempo grazie alla premiata ditta Tavano-Maccarone (doppietta per entrambi). Tra le squadre che inseguono a guadagnarci di più è stato il Brescia, che ha battuto l’Ascoli grazie alla tripletta di Andrea Caracciolo:

NOVARA BARI

0 1

PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORE Caputo al 7’ s.t.

VICENZA EMPOLI

PRIMO TEMPO 1-5 MARCATORI Tavano (E) al 24’, Tonelli (E) al 28’, Maccarone (E) al 29’, Tavano (E) al 34’, Maccarone (E) al 36’, Rigoni (V) al 45’ p.t.

VICENZA (4-4-2) Bremec 5,5; Padalino

l’Airone, con 101 gol con la maglia del Brescia, è a una rete dal record di De Paoli. Il Brescia ha agguantato al sesto posto il Varese, che contro il retrocesso Grosseto non è riuscito a conservare due gol di vantaggio ed è stato ripreso in extremis. Perde colpi anche il Novara, che contro il Bari (ora salvo) ha incassato la seconda sconfitta di fila in casa (un punto in tre partite). Sul fondo colpaccio della Reggina a Cittadella: i calabresi sono a +5 sull’Ascoli e se il campionato finisse così non si disputerebbe il playout. Salvo il Crotone col 2-1 sul Modena. © RIPRODUZIONE RISERVATA

CITTADELLA REGGINA

1 5

1 2

5, Gentili 4, Martinelli 4, Laczko 5; Rigoni 4,5 (dal 24’ s.t. Mustacchio s.v.), Cinelli 4, Ciaramitaro 4 (dal 28’ s.t. Bellazzini s.v.), Giacomelli 5,5; Bojinov 4 (dal 1’ s.t. Castiglia 5,5), Malonga 4. PANCHINA Pinsoglio, Milanovic, Di Matteo, Tiribocchi. ALLENATORE Dal Canto 4,5. nelli 6,5, Regini 6, Accardi 6; Moro 6,5 (dal 16’ s.t. Signorelli 6), Valdifiori 6,5, Croce 6,5; Saponara 7; Tavano 7,5 (dal 31’ s.t. Mchedlidze s.v.), Maccarone 7,5 (dall’11’ s.t. Pucciarelli 6). PANCHINA Pelagotti, Romeo, Gigliotti, Casoli. ALLENATORE Calzona 7 (Sarri squalificato). ARBITRO Giancola di Vasto 5,5. GUARDALINEE Longo 6 – Chiocchi 6. ESPULSI nessuno. AMMONITI Ciaramitaro (V) e Bojinov (V) per comportamento non regolamentare. NOTE paganti 2.956, incasso di 17.466 euro; abbonati 5.319, quota di 22.162 euro. Tiri in porta 6 (con due traverse e un palo)-8. Tiri fuori 4-3. In fuorigioco 4-4. Angoli 7-1. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 0’.

CROTONE MODENA

2 1

PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Di Nardo (C) all’8’ p.t.; Gerardi (R) al 30’, Campagnacci (R) al 45’ s.t.

PRIMO TEMPO 2-1 MARCATORI Eramo (C) al 15’, Gabionetta (C) su rigore al 38’, Andelkovic (M) al 46’ p.t.

CITTADELLA (3-5-2) Cordaz 6; Gaspa-

CROTONE (4-3-3) Caglioni 6,5; Del Prete 6,5, Abruzzese 6,5, Ligi 6,5 (dal 30’ s.t. Checcucci 6), Mazzotta 6; Maiello 6, Crisetig 6,5, Eramo 7; Gabionetta 6,5 (dal 15’ s.t. Pettinari 6), Ciano 6, De Giorgio 6 (dal 18’ s.t. Torromino 6). PANCHINA Concetti, Migliore, Galardo, Matute. ALLENATORE Drago 7.

BARI (4-2-3-1) Lamanna 7; Sabelli 5,5, Ceppitelli 6, Polenta 5,5, Rossi 6; Defendi 6 (dal 21’ s.t. Tallo 5,5), Sciaudone 6; Fedato 5,5 (dal 32’ s.t. Dos Santos s.v.), Bellomo 5,5 (dal 1’ s.t. Romizi 6), Ghezzal 6; Caputo 6,5. PANCHINA Pena, Galano, Iunco, De Falco. ALLENATORE Torrente 7. ARBITRO Gavillucci di Latina 5,5. GUARDALINEE Ranghetti 6 - Bernardoni 6,5. ESPULSI nessuno. AMMONITI Sciaudone (B) per gioco scorretto; Ghezzal (B) e Seferovic (N) per comportamento non regolamentare. NOTE paganti 1.695, incasso di 22.671 euro; abbonati 3.439, quota di 24.252 euro. Tiri in porta 6 (con una traversa)-4. Tiri fuori 6-4. In fuorigioco 3-5. Angoli 11-3. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 5’.

retto 6, Coly 5,5, Sosa 6; Ciancio 5,5 (dal 40’ s.t. Di Roberto s.v.), Vitofrancesco 6,5 (dal 25’ s.t. Paolucci s.v.), Baselli 5,5 (dal 31’ s.t. Busellato s.v.), Schiavon 6,5, De Vito 6; Di Carmine 5,5, Di Nardo 6,5. PANCHINA Pierobon, Biraghi, Minesso, Giannetti. ALLENATORE Foscarini 6.

REGGINA (3-4-1-2) Baiocco 6; Adejo 6, Ely 5,5 (dal 14’ s.t. Fischnaller 6), Bergamelli 5,5; Antonazzo 6, Hetemaj 6, Barillà 6 (dal 28’ s.t. Campagnacci 6,5), Rizzato 6; Colucci 6 (dal 43’ s.t. Armellino s.v.); Gerardi 6, Di Michele 6. PANCHINA Facchin, Di Bari, Bombagi, D’Alessandro. ALLENATORE Pillon 6,5. ARBITRO Nasca di Bari 5. GUARDALINEE Cucchiarini 6 - Tegoni 5. ESPULSI nessuno. AMMONITI Gerardi (R), Di Michele (R), Baselli (C) e Campagnacci (R) per gioco scorretto; Cordaz (C) per proteste. NOTE paganti 1.010, incasso di 4.233 euro; abbonati 1.446, quota di 5.517 euro. Tiri in porta 3-5. Tiri fuori 2-5. In fuorigioco 4-0. Angoli 4-4. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 5’.

1 1

PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORI Belingheri (L) al 13’, Carcuro (T) al 48’ s.t.

TERNANA (3-5-2) Brignoli 6; Fazio 5,5, Meccariello 5,5, Ciofani 6; Bernardi 6,5, Carcuro 7,5, Miglietta 6,5, Scozzarella 6 (dal 17’ s.t. Bencivenga 6), Ragusa 6 (dal 37’ s.t. Sinigaglia s.v.); Ceravolo 6, Alfageme 5 (dal 18’ s.t. Litteri 5,5). PANCHINA Ambrosi, Masi, Ferraro, Botta. ALLENATORE Toscano 6. LIVORNO (3-4-1-2) Fiorillo 6; Bernardi-

EMPOLI (4-3-1-2) Bassi 6; Hysai 6, To-

NOVARA (4-3-3) Bardi 6; Colombo 6, Perticone 5,5, Ludi 6, Crescenzi 6 (dal 36’ s.t. Rubino s.v.); Marianini 5,5 (dal 24’ s.t. Faragò 6), Buzzegoli 6, Pesce 6,5; Lazzari 6, Seferovic 6,5, Fernandes 5 (dal 13’ s.t. Baclet 5). PANCHINA Montipò, Lisuzzo, Bastrini, Parravicini. ALLENATORE Aglietti 5,5.

TERNANA LIVORNO

MODENA (4-2-3-1) Colombi 5,5; Minarini 4 (dal 42’ p.t. Piscitella s.v.; dal 2’ s.t. Nardini 6), Gozzi 5,5, Andelkovic 5, Gulan 5,5; Osuji 5,5, Moretti 6; Lazarevic 5,5 (dal 47’ s.t. Trombetta s.v.), Mazzarani 5, Signori 5; Ardemagni 5. PANCHINA Manfredini, Aldrovandi, Zucchini, Geti. ALLENATORE Novellino 5. ARBITRO Pasqua di Tivoli 5,5. GUARDALINEE Bolano 6 – Valerani 6. ESPULSI Andelkovic (M) al 35’ s.t. per doppia ammonizione (entrambe per gioco scorr.). AMMONITI Gabionetta (C) per comp. non regolamentare; Ligi (C), Mazzarani (M), Maiello (C) e Mazzotta (C) per gioco scorretto. NOTE paganti 1.056, incasso di 4.530 euro; abbonati 2.537, quota di 13.612 euro. Tiri in porta 4–2. Tiri fuori 10-4. In fuorigioco 5-2. Angoli 4-2. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 4’.

ni 6, Emerson 6,5, Decarli 6; Schiattarella 6 (dal 31’ s.t. Salviato s.v.), Gentsoglou 5,5 (dal 1’ s.t. Luci 6), Duncan 6,5, Lambrughi 5,5 (dall’11’ s.t. Gemiti 5,5); Belingheri 6,5; Paulinho 6,5, Dionisi 6. PANCHINA Aldegani, Bigazzi, Biasci, Dell’Agnello. ALLENATORE Nicola 6. ARBITRO Baracani di Firenze 6. GUARDALINEE Raparelli 6 – Gava 6. ESPULSI nessuno. AMMONITI Duncan (L) per gioco scorretto. NOTE paganti 5.697, incasso di 40.935,98 euro; abbonati 2.494, quota non comunicata. Tiri in porta 2-6. Tiri fuori 4-5. In fuorigioco 1-3. Angoli 2-5. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 3’.

CESENA JUVE STABIA

3 1

PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Succi (C) al 38’ p.t.; Martinelli (JS) al 4’, Meza Colli (C) al 34’, Succi (C) al 48’ s.t.

CESENA (3-5-2) Campagnolo 7; Comotto 6, Tonucci 5,5 (dal 25’ s.t. Brandao 5), Morero 6,5; Gessa 6, Arrigoni 5,5 (dall’11’ s.t. Ceccarelli 5,5), Meza Colli 6,5, Coppola 6, Consolini 6; Graffiedi 5 (dall’8’ s.t. Lolli 6,5), Succi 7. PANCHINA Ravaglia, Djokovic, Giandonato, Cicarevic. ALLENATORE Bisoli 6,5.

JUVE STABIA (3-5-1-1) Nocchi 5; Martinelli 6,5, Figliomeni 5,5, Murolo 5,5; Baldanzeddu 6,5, Suciu 6 (dal 1’ s.t. Improta 5,5), Doninelli 6 (dal 15’ s.t. Mezavilla 5), Caserta 6,5, Acosty 5,5; Verdi 6; Bruno 5 (dal 25’ s.t. Cellini 6). PANCHINA Seculin, Scognamiglio, Gorzegno, Agyei. ALLENATORE Isetto 6 (Braglia squalificato). ARBITRO Roca di Foggia 6. GUARDALINEE Bagnoli 6 - Pegorin 6. ESPULSI nessuno. AMMONITI Doninelli (JS) e Consolini (C) per gioco scorretto; Murolo (JS) per comportamento non regolamentare. NOTE paganti 2.040, incasso di 8.792 euro; abbonati 7.553, quota di 35.054,30 euro. Tiri in porta 5-7. Tiri fuori 3-10. In fuorigioco 2-0. Angoli 3-1. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 4’.

BRESCIA ASCOLI

3 2

PRIMO TEMPO 1-1 MARCATORI And. Caracciolo (B) al 19’, autorete di De Maio (B) al 25’ p.t.; And. Caracciolo (B) su rigore al 13’, Feczesin (A) su rigore al 24’, And. Caracciolo (B) al 37’ s.t.

BRESCIA (4-3-3) Cragno 7; Lasik 6, De Maio 5, Caldirola 5,5, Zambelli 6,5; Finazzi 6,5, Rossi 7, Arias 5,5 (dal 1’ s.t. Benali 6,5); Scaglia 7,5, And. Caracciolo 8, Picci 5 (dal 10’ s.t. Corvia 7). PANCHINA S. Russo, Rosso, Ant. Caracciolo, Mitrovic, Welbeck. ALLENATORE Calori 6,5.

ASCOLI (3-5-2) Gomis 7,5; Ricci 6,5, Faisca 5, Legittimo 5,5; Scalise 6, G. Russo 5,5, Conocchioli 5,5 (dal 47’ s.t. Loviso s.v.) Fossati 5 (dal 40’ s.t. Montalto s.v.), Pasqualini 6,5; Feczesin 7, Soncin 6 (dal 16’ s.t. Zaza 6). PANCHINA Maurantonio, Scognamiglio, Colomba, Graham. ALLENATORE Silva 6. ARBITRO Cervellera di Taranto 6 GUARDALINEE Manzini 6 - Colella 6,5. ESPULSI nessuno. AMMONITI Scalise (A) per proteste; Zaza (A), De Maio (B) e Faisca (A) per gioco scorretto. NOTE spettatori 4.500 circa; paganti e incasso non comunicati; abbonati 3.828, quota non comunicata. Tiri in porta 6 (con una traversa)-3. Tiri fuori 6-4. In fuorigioco 2-1. Angoli 2-2. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 3’.

SPEZIA LANCIANO

1 1

PRIMO TEMPO 1-1 MARCATORI Sansovini (S) al 9’, Mammarella (L) al 18’ p.t.

SPEZIA (4-4-2) Guarna 7; Piccini 6 (dal 7’ s.t. Di Gennaro 6), Goian 6,5, Schiavi 6, Garofalo 6; Madonna 6,5, Bovo 7, Porcari 6, Sammarco 5 (dal 15’ s.t. Antenucci 6); Sansovini 6,5, Okaka 6. PANCHINA Iacobucci, Lollo, Pasini, Musacci, Pichlmann. ALLENATORE Cagni 6. LANCIANO (4-3-3) Leali 7; Almici 4, Aquilanti 5,5, Amenta 6, Mammarella 6,5; Vastola 6 (dal 33’ s.t. Paghera s.v.), D’Aversa 6,5, Volpe 6; Piccolo 5,5 (dal 40’ s.t. Fofana s.v.), Falcinelli 6, Turchi 5,5 (dal 33’ p.t. Di Cecco 6,5). PANCHINA Aridità, Minotti, Rosania, Plasmati. ALLENATORE Gautieri 6,5. ARBITRO Merchiori di Ferrara 6. GUARDALINEE Ciancaleoni 6 - Di Vuolo 5,5. ESPULSI Almici (L) al 29’ p.t. per gioco scorretto. AMMONITI Sammarco (S) e Madonna (S) per gioco scorretto. NOTE paganti 1.363, incasso di 14.341,60 euro; abbonati 4.150, quota di 44.457,63 euro. Tiri in porta 5-2. Tiri fuori 6-2. In fuorigioco 3-1. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 5’.


36

LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 6 MAGGIO 2013

PRIMA DIVISIONE GIRONE A 33a GIORNATA l’Analisi di NICOLA BINDA twitter@nickbinda

Irpinia in festa Lombardia come un bivio

Complimenti all’Avellino, tornato in Serie B dopo aver toccato il fondo con il fallimento. Dopo due promozioni a tavolino dalla D e dalla Seconda, ecco sul campo questa, pianificata con cura dalla società e meritatissima. Nel giro di quattro anni l’Irpinia torna in B al culmine di una cavalcata esaltante e con una società adesso solida e destinata a durare a lungo.

Incredibile invece quello che è successo in vetta al girone A. Sono stati indigesti gli impegni casalinghi di Trapani e Lecce contro le due squadre dell’Emilia Romagna: sono andati entrambi sotto e hanno poi trovato un doppio 2-2 che rimanda tutto in Lombardia. Eh sì, perché domenica il Trapani visiterà una Cremonese che coltiva ancora una sottile speranza

La Reggiana rovina i piani del Trapani La squadra di Zauli va sotto e poi sul 2-1 Abate evita il k.o.: si decide a Cremona TRAPANI

2

REGGIANA

2

MARCATORI Pagliarulo (T) al 5’, Aya (R) al 21’ p.t.; Iraci (R) al 15’, Abate (T) al 22’ s.t. TRAPANI (4-4-2) Nordi 6; Lo Bue 6,5, Pagliarulo 6,5, D’Aiello 6 (dal 23’ p.t. Filippi 6), Rizzi 6; Gambino 6,5 (dal 25’ s.t. Castillo 5,5), Pirrone 6, Caccetta 6, Madonia 5 (dal 18’ s.t. Pacilli 6); Abate 6,5, Mancosu 5. (Morello, Tedesco, Spinelli, Romeo). All. Boscaglia 5,5. REGGIANA (4-4-2) Tomasig 6,5; Aya 6,5, Cossentino 5, Mei 6, Magliocchetti 5,5; Sprocati 6,5, Cavalieri 6, Parola 6, Iraci 6; Ferrara 6,5 (dal 39’ s.t. Arati s.v.), Bonvissuto 5 (dal 27’ s.t. Marchegiani 5). (Bellucci, Scappi, Bovi, Magnani, Monnolo). All. Zauli 6,5. ARBITRO Merlino di Udine 6,5. NOTE paganti 4.512, abbonati 1.397, incasso di 55.862,76 euro. Ammoniti Abate, Ferrara, Magliocchetti, Lo Bue, Parola, Rizzi e Marchegiani. Angoli 11-5.

FABRIZIO VITALE TRAPANI

Niente scatto decisivo. Il Trapani rallenta proprio nella giornata in cui il Lecce mostra il fiato corto. I granata pagano la pressione psicologica di dover vincere a tutti i costi e la giornata no di alcuni uomini chiave come Madonia e Manco-

su. L’esterno è sembrato assente, mentre l’attaccante, pur battendosi come un leone, ha fallito troppe occasioni. Per salire in B il Trapani dovrà vincere a Cremona contro una squadra ancora in lotta per playoff e sperare che il Lecce con l’AlbinoLeffe non vinca segnando 5 gol in più dei siciliani. Trazione anteriore Boscaglia gioca la carta a sorpresa Gambino sulla destra e il fantasista dà quella imprevedibilità che mette in apprensione la difesa emiliana. I granata hanno una partenza fulminea che consente di sbloccare subito il risultato. Due calci d’angolo consecutivi, sul primo sfiora il gol D’Aiello, Tomasig si allunga e con la punta delle dita mette sul fondo. Dalla bandierina Gambino disegna una traiettoria velenosa sul secondo palo, Tomasig sfiora, la palla sbatte sulla traversa e cade sui piedi di Pagliarulo che la mette dentro. Il Trapani potrebbe raddoppiare subito con Mancosu che a tu per tu con Tomasig si fa ipnotizzare. Ci provano anche Abate e Gambino, ma con poca fortuna.

di playoff, mentre il Lecce visita un AlbinoLeffe che ieri ha detto addio agli spareggi promozione. Si deciderà tutto in volata: se in Alto Adige-Tritium il pareggio farà felici entrambe (una ai playoff superando l’Entella e quindi evitando la seconda, l’altra ai playout), allora la Cremonese non potrà più farcela e il Trapani potrà cercare con più speranze la vittoria che vorrebbe dire B.

A proposito dei playoff: qui ci sono molte certezze, con le 4 squadre del girone B e già 2 dell’A. E in coda? Non ci sono retrocessioni dirette e solo tre squadre sono sicure dei playout: Reggiana da una parte, Andria e Barletta (che derby!) dall’altra. Le tante squadre coinvolte sapranno il loro destino in extremis. Sì, è un finale da non perdere. In tutti i sensi... © RIPRODUZIONE RISERVATA

Lecce che spavento Ci pensa Chevanton

Luca Pagliarulo, 29 anni IPP Contraccolpo Al 21’ Parola lancia sull’esterno Ferrara che trova un corridoio vincente per Aya. Il suo assist teso trova la deviazione di Lo Bue ed entra in rete. Il Trapani accusa il colpo e stenta a riprendersi. La Reggiana prende campo, per poco non si porta in vantaggio con Sprocati. Nella ripresa i granata partono a testa bassa e vanno in forcing: Mancosu, Madonia e Pirrone impegnano Tomasig. L’arrembaggio presta il fianco agli avversari. Al 10’ Ferrara però si divora il vantaggio davanti a Nordi. I ritmi sono frenetici e due minuti più tardi Mancosu trova ancora il portiere emiliano. Al quarto d’ora la Reggiana pesca il jolly: Sprocati fa partire un cross velenoso, Nordi esce coi pugni e consegna la palla a Iraci che ribatte in rete. Per il Trapani è notte fonda. Boscaglia si gioca le carte Pacilli e Castillo. Proprio l’esterno trova una varco per Mancosu che non è in giornata e si vede. Al 22’, però arriva la zampata vincente di Abate bravo a deviare in rete in scivolata un cross di Rizzi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LECCE

2

CARPI

2

MARCATORI Arma (C) al 4’ e all’8’, Chevanton (L) su rigore al 46’ p.t.; Chevanton (L) al 32’ s.t. LECCE (4-2-4) Benassi 6; Diniz 5,5, Martinez 5, Di Maio 5,5 (dal 30’ s.t. Ferrario s.v.), Fatic 5 (dal 1’ s.t. Jeda 6); De Rose 6,5, Zappacosta 6,5; Chiricò 6,5 (dal 20’ s.t. Falco 5,5), Chevanton 8, Bogliacino 6, Memushaj 6. (Bleve, Vinicius, D’Ambrosio, Bustamante). All. Toma 6. CARPI (4-1-4-1) Sportiello 7; Letizia 6,5, Gagliolo 6, Terigi 6, Sperotto 6; Papini 5,5; Melara 6,5 (dal 12’ s.t. Kabine 6), Bianco 6,5, Perini 5,5 (dal 12’ s.t. Pasciuti 6), Concas 5; Arma 7,5 (dal 35’ s.t. Di Gaudio s.v.). (Trini, Cardin, Viola, Della Rocca). All. Brini 6,5. ARBITRO Cifelli di Campobasso 5,5. NOTE paganti 2.821, abbonati 2.878, incasso di 43.879,54 euro. Ammoniti Chevanton, Papini, Bianco, Di Maio e De Rose. Angoli 6-3.

GIUSEPPE CALVI LECCE

In viaggio verso l’inferno per 74’, il Lecce ha almeno la forza per tornare in pista e rimettersi nel limbo di un campionato che solo all’ultimo turno emetterà il verdetto per la promozione diretta. Nella giornata delle occasioni sprecate dalle capolista, la squadra salentina agguanta il pareggio col Carpi, che conserva il terzo posto, e arriva a sognare il sorpasso sul Trapani (ha differenza-reti migliore), inchiodato sul 2-2 dalla Reggiana. Rachid Arma fa tutto in fretta e già all’8’ porta sul 2-0 la formazione di Brini, sfruttando un’invenzio-

ne di Melara e il clamoroso blackout della difesa giallorossa, bucata con una splendida volée di testa (dopo una deviazione di Benassi contro la traversa) dal marocchino, per due stagioni nel mirino del mercato per il Lecce di De Canio. Clamorosamente in doppio svantaggio, la pattuglia di Toma rimane in balia di Melara e compagni, che con un 4-1-4-1 non danno riferimenti e puntano su inserimenti a sorpresa. Martinez e Di Maio non reggono il confronto con Arma, Fatic è sovrastato da Melara. Ridisegnato da Toma con un 4-3-1-2, il Lecce si sveglia e sfiora il gol con Bogliacino (accarezza la traversa con un colpo di testa) e Chiricò, che al 45’, per un contatto con Papini, induce l’arbitro Cifelli a concedere un rigore molto dubbio. Dal dischetto, il capitano Chevanton non fallisce. Cheva salva il Lecce Nella ripre-

sa, con Jeda al posto di Fatic, sale in cattedra l’uruguaiano, già decisivo a Bolzano, trascinatore e pericoloso con 4 tiri. Sospinto dai tifosi, sull’onda della notizia dell’1-2 in Trapani-Reggiana, il Lecce prima recrimina per un gol di «Cheva» annullato per fuorigioco (espulso per proteste il medico Palaia) e poi rischia su un’incursione di Concas, fermato da Benassi. Al 32’, servito da Jeda, Chevanton - assente domenica a Bergamo per squalifica - esplode un sinistro imprendibile e firma il 2-2. © RIPRODUZIONE RISERVATA

SAN MARINO

1

CUNEO

1

PORTOGRUARO

1

COMO

2

TREVISO

3

TRITIUM

1

CREMONESE

6

ENTELLA

1

ALTO ADIGE

0

ALBINOLEFFE

1

FERALPI SALÒ

0

LUMEZZANE

1

Super Cremonese: sei gol al San Marino per puntare ancora a un posto playoff

Entella, un pareggio che dà sicurezza Al Cuneo non basta: si decide domenica

Orlando nel finale e il Portogruaro spera All’Alto Adige serve un ultimo sforzo

Solito Andrea Belotti Mendicino-Gammone per la rimonta Como: ciao AlbinoLeffe

Feralpi Salò a terra e il Treviso ne fa tre: vincere l’ultima potrebbe non bastare

Ceppelini-gol rovina in pieno recupero i playout della Tritium Verdetto rinviato

MARCATORI Le Noci (C) su rigore al 3’ p.t.; Cremonesi (C) al 5’, Carlini (C) al 9’, Poletti (SM) al 17’, Minelli (C) al 33’, Visconti (C) al 37’, Carlini (C) al 46’ s.t. SAN MARINO (4-3-3) Migani 4,5; Capellini 5 (dal 1’ s.t. Poletti 6), Pelagatti 5,5, Ferrero 5, Crivello 5; Pacciardi 5, Lunardini 5,5, Del Sole 5 (dal 1’ s.t. Coda 5,5); Doumbia 5, Defendi 5, Casolla s.v. (dal 3’ p.t. Benedettini 5). (Galuppo, Mannini, Pigini, Mella). All. Acori 5. CREMONESE (4-2-3-1) Grillo 5,5; Sales 6, Cremonesi 6,5, Minelli 6,5, Visconti 6,5; Baiocco 7, Martina Rini 6,5; Nizzetto 7, Pinardi 5,5 (dal 29’ p.t. Carlini 6,5), Le Noci 6,5 (dal 29’ s.t. Caridi s.v.); Djuric 7 (dal 34’ s.t. Momenté s.v.). (Quaini, Avogadri, Tedeschi, Magallanes). All. Scienza 6,5. ARBITRO Marini di Roma 6. NOTE spettatori 300 circa; paganti, abbonati e incasso non comunicati. Espulso Migani al 2’ p.t.; ammonito Ferrero. Angoli 1-8. SAN MARINO Sotto di un uomo e di un gol già al 3’, il San Marino cede di schianto a una Cremonese che torna a sperare nei playoff: domenica deve battere il Trapani e sperare che l’Alto Adige perda in casa con la Tritium. E la differenza reti sarebbe decisiva (lombardi a +19, Alto Adige a +10). Le Noci apre dal dischetto, trasformando il rigore conquistato da Djuric (rosso a Migani). Niente da fare per il 18enne Benedettini, trafitto nella ripresa da Cremonesi (al 5’ di testa) e Carlini (al 9’ in contropiede). Poletti dal limite riapre la sfida (17’) ma la Cremonese dilaga con Minelli in scivolata (33’), Visconti dalla distanza (37’) e Carlini in contropiede. Giorgia Bertozzi

MARCATORI Guerra (E) al 4’ p.t.; Cristini (C) al 18’ s.t. CUNEO (4-3-2-1) F. Rossi 6; Donida 6,5, De Franco 6,5, Loria 6,5, Di Lorenzo 6; Lodi 5,5 (dal 16’ s.t. Ferrario 5,5), Longhi 7, Serino s.v. (dal 13’ p.t. Di Quinzio 6,5); Garavelli 6,5, Cristini 7; Torri 6. (Negretti, Ferri, Carretto, Scaglia, Palazzolo). All. E. Rossi 6. ENTELLA (4-3-3) Paroni 6,5; De Col 5,5, Cesar 6,5, Russo 6,5, Zampano 6; Di Tacchio 6,5, Volpe 6, Raggio Garibaldi 6 (dal 14’ s.t. Falcier 6); Staiti 5,5 (dal 31’ s.t. Hamlili s.v.), Guerra 6,5, Vannucchi 6 (dal 44’ s.t. Ballardini s.v.). (Conti, Cecchini, Damiani, Garin). All. Prina 6. ARBITRO Maresca di Napoli 5. NOTE paganti 1.118, abbonati 280, incasso di 6.300 euro. Ammoniti Loria, Cristini, De Franco, Garavelli, Zampano e Volpe. Angoli 9-1. CUNEO L’Entella festeggia la qualificazione ai playoff, il Cuneo rimanda all’ultima giornata le speranze di evitare i playout. I liguri partono con il piede pigiato sull’acceleratore e passano in vantaggio al 4’, sugli sviluppi del primo corner, con il tocco ravvicinato di Guerra su assist di Vannucchi. La reazione del Cuneo cresce d’intensità con il passare dei minuti e diventa un assedio nella ripresa. Dopo i tentativi di Garavelli e Torri, è Cristini a trovare lo spiraglio giusto al 18’ del secondo tempo con un destro dal limite su cui Paroni non può arrivare. Il portiere ospite è decisivo sette minuti dopo, quando respinge d’istinto il colpo di testa ravvicinato di Torri. Enrico Giaccone

MARCATORE Orlando al 42’ s.t. PORTOGRUARO (4-3-1-2) Tozzo 6; Pisani 6, Patacchiola 6, Moracci 6, Pondaco 6; Pignat 5 (dal 12’ s.t. Sampietro 6), Herzan 6,5, Salzano 5,5; Coppola 6,5 (dal 27’ s.t. Orlando 7); De Sena 5, Corazza 5 (dal 16’ s.t. Altinier 5,5). (Festa, Zampano, Chesi, Rolandone). All. Madonna 6,5. ALTO ADIGE (4-3-3) Marcone 5; Iacoponi 6, Tagliani 5,5, Kiem 6, Bassoli 6; Furlan 6, Bertoni 6 (dal 20’ s.t. Uliano 6), Branca 5,5 (dal 31’ s.t. Fink s.v.); Campo 5,5, Maritato 5, Pasi 6 (dal 1’ s.t. Turchetta 5). (Grandi, Panzeri, Bontà, Testardi). All. Vecchi 5. ARBITRO Saia di Palermo 6. NOTE paganti 129, abbonati 170, incasso di 3.229 euro. Ammoniti Bertoni, Pisani, Herzan, Kiem, Corazza e Campo. Angoli 2-8. PORTOGRUARO (Ve) Un po’ prodezza: così il Portogruaro tiene accesa la fiammella della salvezza diretta (domenica deve vincere e sperare che non vincano Como e Cuneo). E un po’ regalo: l’Alto Adige fallisce il playoff-point (bastava il pari) e deve giocarsela domenica con la Tritium (basta il pari se la Cremonese vince). Marcone pasticcia concedendo un calcio d’angolo ai granata da cui scaturisce il gran gol di Orlando in rovesciata: «Ho tentennato, credevo di essere in fuorigioco», dice il giocatore alla fine. Azzeccata la mossa dell’allenatore Madonna al 27’ della ripresa, quando innesta una marcia in più in attacco inserendo proprio il bomber decisivo. Rinunciatari e poco incisivi gli uomini di Vecchi, che confermano la loro apatia in trasferta dove non vincono da tre mesi. Alberto Francescut

MARCATORI A. Belotti (A) al 25’, Mendicino (C) al 32’ p.t.; Gammone (C) al 43’ s.t. COMO (4-4-2) Perucchini 6; Benvenga 6, Ambrosini 6, Schiavino 5,5, Fautario 6; Schenetti 6 (dal 19’ s.t. Lisi 5,5), Giampà 6,5, Verachi 6, Cia 6 (dal 21’ s.t. Gammone 6,5); Mendicino 6,5 (dal 34’ s.t. Gotler s.v.), A. Donnarumma 6. (Micai, D. Donnarumma, Scialpi, Tremolada). All. Colella 6,5. ALBINOLEFFE (4-3-3) Offredi 6; Pirovano 5, M. Belotti 6,5, Allievi 5, Salvi 5,5; Girasole 6, Taugourdeau 6 (dal 39’ s.t. Diakite s.v.), Maietti 5,5; Pesenti 6 (dal 17’ s.t. Cisse 6), Corradi 5,5 (dal 4’ s.t. Previtali 6), A. Belotti 6,5. (Amadori, Ondei, Ambra, Pontiggia). All. Pala 6. ARBITRO Bindoni di Venezia 6,5. NOTE paganti 849, abbonati 482, incasso di 10.221,47 euro. Espulso Pirovano al 2’ s.t.; ammoniti Giampà, Ambrosini, Belotti, Benvenga, Fautario e Pirovano. Angoli 6-2. COMO Vince a pochi minuti dalla fine, il Como, e tiene vive le ultime speranze di potersi salvare senza i playout. Faticoso, però, battere un AlbinoLeffe solido, che va in vantaggio con Andrea Belotti bravo a sfruttare un rimpallo e a battere Perucchini, ma poi battuto e ora fuori dai playoff. Reazione immediata del Como e pareggio con Mendicino, a chiusura di una bella azione: passaggio di Giampà, stop dell’attaccante e conclusione decisa. Il Como fatica a sfruttare la superiorità numerica (Pirovano espulso per doppio giallo a inizio della ripresa), ma nel finale Gammone è bravo a sfruttare un corner e a disorientare la difesa bergamasca. Lilliana Cavatorta

MARCATORI Kyeremateng al 1’, Picone al 44’ p.t.; Madiotto al 15’ s.t. TREVISO (4-3-1-2) Merlano s.v.; Zammuto 6,5 (dal 18’ s.t. Videtta 6), Di Girolamo 6,5 (dal 37’ s.t. Brunetti s.v.), Stendardo 6,5, Piccioni 6; Beccia 6, Spinosa 6, Burato 6; Madiotto 6,5 (dal 30’ s.t. Semenzato s.v.); Kyeremateng 7, Picone 6. (Tonozzi, Musso, Allegretti, Tarantino). All. Bosi 6,5. FERALPI SALO’ (4-3-3) Branduani 6; Caputo 5,5, Malgrati 5, Leonarduzzi 6,5, Cortellini 5,5 (dal 21’ s.t. Savoia 5); Ilari 5,5, Finocchio 6,5 (dal 10’ s.t. Magli 5), Berardocco 5; Bracaletti 5 (dal 25’ s.t. Pedrinelli 5,5), Montini 5, Tarana 6. (Gallinetta, Milani, Fabris, Miracoli). All. Remondina 5. ARBITRO Formato di Benevento 6. NOTE paganti 212, abbonati 470, incasso di 2.965 euro. Ammoniti Cortellini e Magli. Angoli 5-3. TREVISO Il Treviso batte la Feralpi Salò e continua a sperare di evitare l’ultimo posto: domenica deve vincere a Reggio Emilia e sperare che la Tritium perda a Bolzano. I veneti passano subito in vantaggio con Kyeremateng, abile ad avventarsi su un cross dalla destra. Al 44’ il raddoppio con Picone, schierato a sorpresa: stop di petto e gran tiro al volo che non lascia scampo a Branduani. Un minuto dopo Di Girolamo evita la rete dei bresciani allontanando sulla linea. Nella ripresa, dopo una buona occasione di Finocchio, il Treviso triplica: gran giocata di Kyeremateng che salta tre avversari poi scodella al centro un cross per la testa di Madiotto, che indirizza il pallone in rete. Giampaolo Zorzo

MARCATORI E. Bortolotto (T) su rigore al 45’, Ceppelini (L) al 47’ s.t. TRITIUM (3-5-2) Nodari 7; Teso 6,5, Cusaro 7, Riva 6; Martinelli 6,5, Calvi 6 (dall’8’ s.t. Cogliati 7), Corti 6,5, Casiraghi 6 (dal 31’ s.t. Monacizzo 6), E. Bortolotto 7; R. Bortolotto 6,5, Grandolfo 5,5 (dal 12’ s.t. Spampatti 6). (Paleari, Chinellato, Brandi, Teoldi). All. Cazzaniga-Romualdi 6. LUMEZZANE (4-3-1-2) Vigorito 6,5; Carlini 6, Mandelli 6 (dal 37’ s.t. Zamparo s.v.), Dametto 6, Possenti 6; Ceppelini 7, Marcolini 6, Dadson 6 (dal 42’ s.t. Giorico s.v.); Baraye 6; Inglese 5,5 (dal 22’ s.t. Torregrossa 5,5), Kirilov 6,5. (Coletta, Meola, Sabatucci, Galuppini). All. Santini 6. ARBITRO Strocchia di Nola 6,5. NOTE paganti 150, abbonati 120, incasso non comunicato. Ammoniti Dadson e Zamparo. Angoli 9-5. MONZA La Tritium ha assaporato per soli due minuti la certezza dei playout: adesso serve un pari a Bolzano per evitare l’ultimo posto. Il Lumezzane ha spento gli entusiasmi al 92’ con un gol fortunoso. Nel primo tempo la squadra di casa ha subìto la pressione dei bresciani, ma è cresciuta nella ripresa. Al 30’ Ceppelini ha salvato sulla linea un colpo di testa di E. Bortolotto, mentre al 33’ Cogliati ha concluso a lato. Al 44’ Zamparo ha trattenuto Cusaro in area, rigore trasformato da E. Bortolotto. Poco dopo errore della difesa di casa, tiro senza pretese di Ceppelini da 20 metri, palla sul palo e poi in rete. Al 50’ Kirilov in contropiede ha avuto la palla dei tre punti, ma Nodari si è superato. Pierfranco Redaelli

girone A CLASSIFICA SQUADRE

PT

TRAPANI

PARTITE RETI G V N P F S 61 31 17 10 4 56 28

LECCE

61 31 18 7

6 55 32

CARPI

51 31 14 9

8 37 28

ENTELLA

50 32 12 14 6 48 36

ALTO ADIGE

49 31 13 10 8 43 33

CREMONESE (-1) 46 31 11 14 6 42 23 ALBINOLEFFE (-6) 44 31 12 14 5 42 26 SAN MARINO

43 31 12 7 12 41 41

LUMEZZANE

40 31 9 13 9 37 38

PAVIA

40 31 10 10 11 27 32

FERALPI SALO'

40 31 11 7 13 33 43

CUNEO

35 31 8 11 12 26 29

COMO (-1)

35 31 8 12 11 42 49

PORTOGRUARO (-1) 34 31 7 14 10 27 34 REGGIANA

29 31 8

TRITIUM

19 31 3 10 18 23 58

TREVISO (-1)

17 31 3

5 18 28 50 9 19 27 54

U PROMOSSA U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSA

RISULTATI COMO-ALBINOLEFFE CUNEO-ENTELLA LECCE-CARPI PORTOGRUARO-ALTO ADIGE SAN MARINO-CREMONESE TRAPANI-REGGIANA TREVISO-FERALPI SALO' TRITIUM-LUMEZZANE ha riposato PAVIA

2-1 1-1 2-2 1-0 1-6 2-2 3-0 1-1

PROSSIMO TURNO DOMENICA 12 MAGGIO ore 15 ALBINOLEFFE-LECCE ALTO ADIGE-TRITIUM CARPI-COMO CREMONESE-TRAPANI FERALPI SALO'-CUNEO LUMEZZANE-SAN MARINO PAVIA-PORTOGRUARO REGGIANA-TREVISO riposa ENTELLA

(0-0) (1-1) (0-0) (0-0) (0-2) (1-1) (2-2) (1-2)

MARCATORI 13 RETI A. Donnarumma (2, Como); Abate (Trapani). 12 RETI A. Belotti (AlbinoLeffe); Della Rocca (2, Carpi; 9 nel Portogruaro); Mancosu (Trapani). 11 RETI Guerra (Entella); Inglese (Lumezzane). 10 RETI Carlini (2, Cremonese); Rosso (1, Entella); Beretta (4, Pavia); Coda (1, San Marino); Tarantino (8, Treviso).

girone B CLASSIFICA SQUADRE AVELLINO PERUGIA (-1) NOCERINA LATINA (-1) PISA BENEVENTO FROSINONE (-1) PAGANESE GUBBIO CATANZARO PRATO VIAREGGIO ANDRIA (-2) BARLETTA CARRARESE SORRENTO

PT 60 55 53 52 49 42 40 39 39 36 33 33 29 26 20 20

G 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29 29

PARTITE V N P 18 6 5 17 5 7 15 8 6 15 8 6 14 7 8 11 9 9 10 11 8 9 12 8 11 6 12 10 6 13 8 9 12 8 9 12 6 13 10 6 8 15 5 5 19 4 8 17

RETI F S 48 24 46 29 48 29 40 27 40 31 35 28 36 28 29 28 31 38 36 47 29 35 34 45 21 29 27 39 30 50 21 44

U PROMOSSA U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSA

RISULTATI ANDRIA-GUBBIO BARLETTA-VIAREGGIO CATANZARO-AVELLINO FROSINONE-SORRENTO LATINA-PAGANESE NOCERINA-CARRARESE PERUGIA-PRATO PISA-BENEVENTO

1-2 4-0 0-1 2-4 4-0 3-0 3-0 2-0

PROSSIMO TURNO DOMENICA 12 MAGGIO ore 15 AVELLINO-PISA BENEVENTO-BARLETTA CARRARESE-LATINA GUBBIO-CATANZARO PAGANESE-PERUGIA PRATO-ANDRIA SORRENTO-NOCERINA VIAREGGIO-FROSINONE

MARCATORI 16 RETI Evacuo (Nocerina). 13 RETI Castaldo (5, Avellino). 12 RETI Fioretti (5, Catanzaro); Galabinov (2, Gubbio). 11 RETI Ciofani (1, Perugia). 10 RETI Biancolino (5, Avellino); Mazzeo (4, Nocerina); Favasuli (9, Pisa).

(3-0) (2-2) (0-1) (2-5) (0-3) (0-2) (1-3) (1-1)


LUNEDÌ 6 MAGGIO 2013

LA GAZZETTA DELLO SPORT

37

PRIMA DIVISIONE GIRONE B 29a GIORNATA

Avellino, sei in B! Zigoni storico gol AVELLINO

0

DAL NOSTRO INVIATO

1

NICOLA BERARDINO CATANZARO

MARCATORE Zigoni al 29’ s.t. CATANZARO (3-5-2) Pisseri 7; Narducci 5,5, Sirignano 6, Bacchetti 5,5; Fiore 5,5, Quadri 6 (dal 39’ s.t. De Risio s.v.), Ronaldo 6, Benedetti 5,5, Sabatino 5; Russotto 5 (dall’11’ s.t. Fioretti 5), Masini 5 (dal 25’ s.t. Carboni 5). (Faraon, Conti, Papasidero, Ulloa). All. D’Adderio 5,5. AVELLINO (4-3-1-2) Di Masi 6,5; Zappacosta 6,5, Izzo 6, Fabbro 6, Pezzella 6; D’Angelo 7, Arini 7, Millesi 7,5; De Angelis 6 (dal 15’ s.t. Catania 6); Herrera 6 (dal 4’ s.t. Zigoni 8), Biancolino 6 (dal 25’ s.t. Castaldo 6). (Orlandi, Bittante, Angiulli, Bariti). All. Rastelli 8. ARBITRO Ghersini di Genova 6,5. NOTE spettatori 4.200 circa; paganti non comunicati, abbonati 2.060, incasso non comunicato. Ammonito Sabatino. Angoli 0-6.

L’Avellino vola in serie B. Alle 16,58 il fischio finale della gara di Catanzaro fa esplodere la gioia dei mille tifosi campani al Ceravolo. Sotto un improvviso acquazzone, esultano Rastelli e i giocatori per la sesta promozione in B dei biancoverdi. Il gol di Gianmarco Zigoni ha dato quella vittoria che serviva per chiudere i conti con una settimana d’anticipo. È il 29’ della ripresa, che rintocca sulle 16,36 dell’orologio, quando l’attaccante chiude a rete un traversone di D’Angelo dalla destra e va a segnare proprio sotto la curva Mammì, quella dei mille cuori biancoverdi. Il figlio di Gianfranco, ex bomber di Juve, Roma e Verona, era suben-

3

PRATO

0

Doppietta di Tozzi Borsoi Il Perugia va sul velluto Prato troppo arrendevole

Vittoria a Catanzaro: è decisivo l’attaccante Terza promozione dopo il fallimento del 2009 CATANZARO

PERUGIA

La festa promozione dei giocatori dell’Avellino a fine partita GRECO

trato al 4’ della ripresa e dopo 4 minuti aveva colpito una traversa. «Entrare e segnare il gol della promozione era quello che sognavo — spiega Zigoni, 22 anni da compiere il 10 maggio, in prestito dal Milan, tornato ad Avellino a gennaio, 5 gol in 9 presenze —. So che mio padre ha visto la gara in tv e sarà orgoglioso di questo mio gol».

stelli parte all’attacco. Nel primo tempo, due grandi occasioni con Biancolino e De Angelis. Catanzaro insidioso con Masini e Russotto. Nella ripresa, Rastelli scuote l’Avellino potenziando l’attacco. Dentro Zigoni, Catania e Castaldo. Pisseri pare insuperabile, almeno fino al destro fulminante di Zigoni. Il ritorno Dopo 4 anni Avellino

riabbraccia la B e la sua storia (10 gloriose stagioni di A) sorride. Un ritorno dopo il baratro.

La sfida In palio punti pesanti.

Perché il Catanzaro cercava almeno il pareggio per festeggiare quella salvezza aritmetica che alla fine arriva lo stesso col conforto della classifica avulsa negli scontri con Viareggio e Prato. Tensione prima dell’incontro: sassaiola nei pressi dello stadio contro alcune auto provenienti da Avellino. Colpito al capo un finanziere in modo non grave. La squadra di Ra-

6

Le promozioni in B L’Avellino è salito dopo i tornei 1972-73, 1994-95, 2002-03, 2004-05, 2006-07 e 2012-13

Terzo salto di categoria in 4 campionati: questa è la prima promozione sul campo per il presidente Walter Taccone dopo 2 ripescaggi. In mezzo anche il fallimento del club. Nell’agosto del 2009 si ricominciò dalla trasferta di Sambiase a Lamezia, curiosamente a 25 km dal Ceravolo. Massimo Rastelli, già promosso in B con l’Avellino da giocatore (2005), è raggiante: «Un gioia immensa. La svolta? Le vittorie di Pisa e Gubbio». Resterà sulla panchina avellinese anche nella prossima stagione. Quarta promozione in B con la maglia biancoverde per Raffaele Biancolino: «Ho l’Avellino tatuato nel cuore». In tarda serata la grande festa del Partenio all’arrivo della squadra. Avellino ha riscoperto il tesoro delle sue emozioni. © RIPRODUZIONE RISERVATA

MARCATORI Tozzi Borsoi al 32’ p.t.; Tozzi Borsoi su rigore al 4’, Nicco al 32’ s.t. PERUGIA (4-3-3) Koprivec 6; Cangi 6,5 (dal 40’ s.t. Garcia s.v.), Russo 6,5, Massoni 6,5, Liviero 6; Moscati 6, Esposito 6 (dal 10’ s.t. Italiano 6), Nicco 7 (dal 32’ s.t. Fabinho 6); Politano 7, Tozzi Borsoi 7,5, Rantier 6,5. (Giordano, Lebran, Dettori, Ciofani). All. Camplone 7. PRATO (4-3-3) Layeni 7; Casini 5,5, Bisoli 6, Lamma 6, Ghinassi 5,5; Romanò 5, Corvesi 5,5, Cavagna s.v. (dal 6’ p.t. Carminati 5; dal 35’ s.t. Bagnai s.v.); Disabato 5 (dal 36’ p.t. Napoli 6), Tiboni 5, Silva Reis 5,5. (Brunelli, Cesarini, Essabr, Papini). All. Esposito 5. ARBITRO Bruno di Torino 6,5. NOTE paganti 2.739, abbonati 3.047, incasso di 39.843 euro. Ammoniti Esposito, Layeni, Ghinassi e Tozzi Borsoi. Angoli 8-3. PERUGIA Supremazia mai in discussione per il Perugia. Tante le occasioni da rete create al cospetto di un Prato che solo raramente ha messo in difficoltà la difesa umbra ed il cui passivo è stato limitato solo dalle parate di Layeni. A sbloccare il punteggio il redivivo Tozzi Borsoi, bravo a deviare in area una punizione di Rantier. In avvio di ripresa ancora l’attaccante di scorta degli umbri (schierato da Camplone per far rifiatare Ciofani) si è procurato il rigore, per poi trasformarlo dopo la ripetizione (parato nel primo tiro da Layeni). Nel finale il tris con Nicco, con un tiro dal limite dell’area su traversone di Cangi. Antonello Menconi

NOCERINA

3

LATINA

4

PISA

2

ANDRIA

1

FROSINONE

2

BARLETTA

4

CARRARESE

0

PAGANESE

0

BENEVENTO

0

GUBBIO

2

SORRENTO

4

VIAREGGIO

0

Nocerina, 10 gioia in casa La Carrarese è nei guai

E’ un Latina esagerato Paganese: c’è la salvezza

Sabato-Scappini: Pisa ok Il Benevento va al tappeto

Gubbio, un colpo salvezza L’Andria va ai playout

Sorrento, poker speranza Frosinone già in vacanza

Barletta, 3 vittorie di fila Viareggio mai in partita

MARCATORI Andelkovic al 19’ p.t.; Mazzeo al 31’, Evacuo al 45’ s.t. NOCERINA (3-4-3) De Lucia 6,5; Baldan 6 (dal 24’ s.t. Diagouraga 6), Andelkovic 6 (dal 20’ s.t. Lettieri 6), Chiosa 6; Garufo 6, A. Bruno 6,5, De Liguori 5,5 (dal 17’ s.t. Corapi 6), Daffara 6,5; Mazzeo 7,5, Evacuo 7, Russo 6. (Ragni, Gorobsov, Gavilan, L. Bruno). All. Auteri 6,5. CARRARESE (4-1-4-1) Piscitelli 6; Bregliano 5,5 (dal 15’ s.t. Lanzoni 5), Benassi 5, Anzalone 5, Vannucci 5; Pestrin 5; Orlandi 6, Ciciretti 5 (dal 35’ s.t. Malatesta s.v.), Belcastro 5, Mancuso 6; Venitucci 5 (dal 13’ s.t. Merini 5,5). (Cicioni, Melucci, Corrent, Partipilo). All. Iaconi 5. ARBITRO Benassi di Bologna 6. NOTE spettatori 3.500 circa; paganti, abbonati e incasso non comunicati. Ammoniti Andelkovic, Lanzoni e Anzalone. Angoli 7-7. NOCERA INFERIORE (Sa) La Nocerina si congeda dal San Francesco conquistando la 10ª vittoria in casa. Lo fa rifilando tre reti ad una Carrarese ordinata, volitiva, ma nettamente inferiore sul piano tecnico e in serio pericolo di retrocessione diretta (è in vantaggio nello scontro diretto con il Sorrento). Dopo qualche affanno nella parte iniziale (tre minacce ospiti nel giro di 15’ respinte da De Lucia), i campani passano con il loro uomo fin li meno brillante, Andelkovic, che di testa capitalizza un corner dell’ottimo Mazzeo (19’ p.t). Poi, nella ripresa, Mazzeo delizia la platea con un sinistro da sballo (31’ s.t.) ed Evacuo (dopo aver colpito il palo al 41’ s.t.) si concede il 16˚ gol stagionale. Danilo Franza

MARCATORI Cejas al 39’ p.t.; autorete di Robertiello al 2’, Giacomini al 15’ e al 48’ s.t. LATINA (4-3-3) Bindi 6; Bruscagin 6, Cottafava 6,5, De Giosa 6, Giacomini 7; Burrai 6,5, Cejas 6,5, Ricciardi 6; Kolawole 6 (dal 20’ s.t. Danilevicius 6), Jefferson 6 (dal 18’ s.t. Schetter 6), Barraco 6,5 (dal 34’ s.t. Angelilli s.v.). (Ioime, Celli, Addessi, Pagliaroli). All. Sanderra 6,5. PAGANESE (3-5-2) Marruocco s.v. (dal 14’ p.t. Robertiello 5,5); Fusco 6, Fernandez 6,5, Perrotta 5,5 (dal 22’ s.t. Calvarese 6); Ciarcià 6,5, Soligo 6, Romondini 6, Franco 5,5 (dal 6’ s.t. Babù 6,5), Nunzella 6; Girardi 5, Caturano 5,5. (Pepe, Lulli, Agresta, Scarpa). All. Grassadonia 6. ARBITRO Minelli di Varese 6. NOTE paganti 1.107, abbonati 650, incasso di quasi 6.000 euro. Ammoniti Cottafava, Giacomini, Romondini e Fusco. Angoli 3-2. LATINA Il Latina ottiene la miglior vittoria stagionale regolando per 4-0 la Paganese che ha comunque modo di festeggiare la salvezza. Primo tempo senza spettacolo, fatta eccezione per il vantaggio nerazzurro scaturito da un tiro a giro di Cejas. Il confronto sale di tono nella ripresa aperta dal raddoppio del Latina complice la schiena di Robertiello che fa da sponda alla conclusione ravvicinata di Barraco, respinta dal palo. Il Latina è padrone del campo e largheggia con la doppietta di Giacomini che al quarto d’ora corregge di testa un assist di Cejas per poi ripetersi nel recupero con un tiro dai 16 metri. Vincenzo Abbruzzino

MARCATORI Sabato al 22’, Scappini al 48’ p.t. PISA (4-4-2) Sepe 6; Sbraga 6, Suagher 6,5, Colombini 6, Sabato 7; Buscé 6,5 (dal 31’ p.t. Barberis 6), Mingazzini 4,5, Favasuli 7, Rizzo 6,5 (dal 22’ s.t. D. Pedrelli 6); Scappini 7 (dall’8’ s.t. Benedetti 6), Gatto 6,5. (Pugliesi, Rozzio, Tulli, Perez). All. Pagliari 7,5. BENEVENTO (4-3-2-1) Gori 5; D’Anna 6,5, Signorini 5,5, Mengoni 5, Anaclerio 5,5 (dal 41’ p.t. I. Pedrelli 5,5); Davì 5,5, Rajcic 6 (dall’8’ s.t. Mancinelli s.v.), Montiel 6; Marchi 5,5 (dal 41’ p.t. Germinale 5,5), Mancosu 5; Marotta 5. (Siniscalchi, Cristiani, Carotti, Cipriani). All. Carboni 5. ARBITRO Chiffi di Padova 5,5. NOTE paganti 4.014, abbonati 1.732, incasso di quasi 59.000 euro. Espulsi Mingazzini al 18’ p.t. e Gori al 7’ s.t.; ammoniti Anaclerio, Favasuli, Marchi, Mancosu, Sepe e Benedetti. Angoli 3-9. PISA Il Pisa spazza via il Benevento nello spareggio per il 5˚ posto ed è nei playoff. Ai toscani bastava un pari, ma spingendo sulle fasce sono partiti subito all’assalto segnando due gol con un uomo in meno (buffetto di Mingazzini a Rajcic dopo un fallo di Anaclerio su Buscé, che si rompe il setto nasale). Il 4-4-1 ridisegnato da Pagliari mette in difficoltà gli ospiti: Sabato calcia al volo da fuori area trovando l’angolo basso su schema da corner, poi raddoppia Scappini con una spaccata in area (di Favasuli entrambi gli assisti). Nel 2˚ tempo anche il Benevento rimane in 10 per l’uscita a valanga di Gori su Gatto al limite, e la partita non offre più sussulti. Alessio Carli

MARCATORI Caccavallo (G) al 17’, D’Errico (A) al 47’ p.t.; Bazzoffia (G) al 36’ s.t. ANDRIA (4-2-3-1) Rossi 6; De Giorgi 6 (dall’11’ s.t. Contessa 5,5), Migliaccio 6, Zaffagnini 5, Lorenzini 6; Larosa 7, Giorgino 6,5; D’Errico 6,5 (dal 23’ s.t. Liccardo 5,5), Bottiglieri 6 (dall’11’ s.t. Taormina 6), Guariniello 5,5; Innocenti 6. (Sansonna, Scrugli, Branzani, Loiodice). All. Cosco 5,5. GUBBIO (4-3-3) Venturi 7; Cancellotti 6, Briganti 6,5, Radi 6,5, Belfasti 6; Palermo 6, Boisfer 6 (dal 37’ s.t. Baccolo s.v.), Guerri 6,5; Caccavallo 6,5 (dal 27’ s.t. Bazzoffia 6,5), Di Piazza 6, Malaccari 6 (dal 40’ s.t. Regno s.v.). (Farabbi, Galimberti, Pambianchi, Semeraro). All. Sottil 6,5. ARBITRO Baroni di Firenze 6. NOTE paganti 1.535, non ci sono abbonati, incasso di 5.515 euro. Espulso Zaffagnini al 13’ s.t.; ammoniti Cancellotti e Bottiglieri. Angoli 11-6. ANDRIA Il Gubbio vince e si regala la certezza della permanenza in Prima divisione. L’Andria, invece, deve passare attraverso i playout. Condanna severa per la squadra di Cosco che ha costruito un notevole numero di palle-gol e ha trovato sulla sua strada un Venturi in vena di prodezze. Vantaggio ospite con un gran tiro di Caccavallo da fuori area. Il pari è di D’Errico che piazza un diagonale imparabile. Nella ripresa parte forte l’Andria che resta con un uomo in meno per l’espulsione di Zaffagnini, ma sfiora il gol con D’Errico e Larosa. Finisce, però, per sbilanciarsi un po’ troppo e Bazzoffia la punisce. Giuseppe Ernesto

MARCATORI autorete di Zappino (F) al 38’ p.t.; Curiale (F) al 10’, Tortolano (S) al 19’, Curiale (F) al 32’, Ciampi (S) al 44’, Bernardo (S) al 47’ s.t. FROSINONE (4-3-3) Zappino 5; Frabotta 6, Bertoncini 6, Biasi 6 (dal 16’ s.t. Amelio 5,5), Blanchard 5,5; Marchi 5,5 (dal 16’ s.t. Altobelli 5,5), Carrus 6, Frara 6 (dal 16’ s.t. Crescenzi 5,5); Rogero 6, Curiale 7, Cesaretti 6. (Vaccarecci, Guidi, Ganci, Santoruvo). All. Stellone 5. SORRENTO (4-4-2) Rossi 5,5; Ciampi 7, Nocentini 6, Di Nunzio 6, Fusar Bassini 6; Salvi 6 (dal 27’ s.t. Arcuri 5,5), A. Esposito 6 (dal 33’ s.t. Kostadinovic s.v.), Beati 6, Tortolano 7,5; Konan 5,5 (dal 16’ s.t. Corsetti 6), Bernardo 7. (Frasca, R. Esposito, Ferrara, Guitto). All. Papagni 7. ARBITRO Mangialardi di Pistoia 6. NOTE paganti 277, abbonati 1.211, incasso di 8.225,60 euro. Espulso Nocentini al 30’ s.t.; ammoniti Ciampi, Tortolano, Marchi, Beati e Blanchard. Angoli 4-2. FROSINONE Il Sorrento sbanca Frosinone, aggancia la Carrarese e spera di evitare la retrocessione diretta (ma toscani sono avanti nello scontro diretto). Vantaggio della squadra di Papagni al 38’: il tiro di Tortolano è deviato da Zappino sulla traversa, la palla va sulla schiena del portiere e finisce in rete. Nella ripresa al 10’ Curiale pareggia con un diagonale, ma Tortolano al 19’ raddoppia. Al 32’ Nocentini affonda Curiale, rigore ed espulsione. Dal dischetto trasforma lo stesso attaccante. Sembra finita, ma gli ospiti segnano ancora due volte con Ciampi e Bernardo, vincono e sperano. Maurizio Di Rienzo

MARCATORI Dall’Oglio al 14’, Dezi al 39’ p.t.; La Mantia al 39’, Carretta al 45’ s.t. BARLETTA (3-5-2) Liverani 7; Romeo 6, Camilleri 6, Burzigotti 6 (dal 20’ s.t. De Leidi 6); Molina 6,5, Dall’Oglio 6,5 (dal 17’ s.t. Calapai 6), Allegretti 6,5, Dezi 7, Pippa 6; La Mantia 6,5, Cicerelli 7 (dal 38’ s.t. Carretta 6,5). (Pane, Meduri, Simoncelli, Barbuti). All. Orlandi 7. VIAREGGIO (3-5-2) Gazzoli 5,5; Crescenzi 5, Pizza 5, Trocar 5; Pellegrini 5, Sandrini 4,5, Fiale 5 (dal 1’ s.t. Peverelli 5), Maltese 4,5, Martella 5 (dall’8’ s.t. Paparelli 5); Giovinco 4,5, Magnaghi 5 (dal 1’ s.t. Benedetti 5). (Furlan, Conson, Tomas, Guerra). All. Cuoghi 5. ARBITRO Aureliano di Bologna 5,5. NOTE paganti 1.494, abbonati 807, incasso di 5.741 euro. Espulsi Sandrini e Maltese al 35’ s.t.; ammoniti Trocar, Maltese, Camilleri, Burzigotti, Allegretti e Dezi. Angoli 4-3. BARLETTA Gara a senso unico per un Barletta alla terza vittoria consecutiva e ora ai playout per il derby con l’Andria. Il Viareggio non è mai entrato in partita: per salvarsi domenica deve vincere e sperare che il Prato non batta proprio l’Andria. Subito in discesa la gara con la rete al 14’ di Dall’Oglio. Alla mezz’ora lo stesso Dall’Oglio e La Mantia sfiorano il raddoppio che arriva al 39’ con Dezi. Nella ripresa solita magistrale punizione di Allegretti che colpisce il palo. Al 27’ i toscani hanno la possibilità di riaprire la sfida ma Giovinco fallisce un rigore. Le espulsioni di Maltese e Sandrini chiudono la gara che annota ancora le reti di La Mantia e Carretta. Matteo Tabacco

ª

serie D

GIRONE A

34a giornata

RISULTATI

Castel Rigone, Samb Messina e Pergo ok

ASTI-GOZZANO BOGLIASCO-TORTONA CHIERI-VERBANO DERTHONA-CHIAVARI FOLGORE CARATESE-BRA NOVESE-IMPERIA SANTHIA'-LAVAGNESE SESTRI LEVANTE-BORGOSESIA TREZZANO-VERBANIA

GIRONE B 1-0 3-0 2-1 0-1 2-0 5-3 3-2 2-0 1-1

(38a)

GIRONE C

(38a)

GIRONE D

CLASSIFICA

RISULTATI

CLASSIFICA

RISULTATI

CLASSIFICA

RISULTATI

Bra p. 72; Santhià 69; Chieri 64; Lavagnese 62; Borgosesia 56; Folgore Caratese 52; Chiavari 50; Sestri Levante 47; Verbania 44; Bogliasco, Gozzano e Derthona (-2) 43; Verbano 40; Asti 39; Tortona 35; Novese 33; Trezzano 25; Imperia 20.

CASTELLANA-SAN GIORGIO 4-4 DARFO-CARONNESE 2-1 LECCO-SANT'ANGELO 7-0 MAPELLOBONATE-ATLETICO MONTICHIARI 3-4 MEZZOCORONA-PERGOLETTESE 0-2 PRO SESTO-OLGINATESE 2-1 SEREGNO-CARAVAGGIO 0-2 SERIATE-VOGHERA 2-2 TRENTO-ALZANO CENE 1-1

Pergolettese p. 84; Pontisola 83; Olginatese 70; Voghera 68; Lecco (-3) 62; Caronnese 60; Castellana 58; Caravaggio 55; Atletico Montichiari 54; Seriate 53; Mapellobonate 48; Darfo (-3), Alzano Cene (-1), Seregno e Fersina Perginese 46; Pro Sesto 44; Mezzocorona 32; Trento (-1) 28; San Giorgio 27; Sant'Angelo 13.

BELLUNO-PORTO TOLLE 4-2 CEREA-SANVITESE 0-2 GIORGIONE-ESTE 3-1 PORDENONE-LEGNAGO 1-1 SAMBONIFACESE-CLODIENSE 2-0 SAN PAOLO-SACILESE 2-1 SANDONA' JESOLO-KRAS REPEN 2-0 TAMAI-VIRTUS VECOMP 0-0 TRISSINO VALDAGNO-MONTEBELLUNA 3-0 UNION QUINTO-REAL VICENZA 1-4

Porto Tolle p. 75; Pordenone e Sambonifacese 71; Virtus Vecomp 69; Real Vicenza 67; Clodiense 65; Sandonà Jesolo 58; Sacilese 56; Trissino Valdagno 54; Belluno 52; Legnago 51; Tamai, Este e San Paolo 46; Cerea 44; Montebelluna 43; Giorgione 39; Sanvitese 36; Kras Repen 29; Union Quinto 21.

CAMAIORE-FORCOLI CASTELFRANCO-SPAL FIDENZA-MASSESE FORMIGINE-FORTIS JUVENTUS MEZZOLARA-ROSIGNANO PISTOIESE-CASTENASO PRO PIACENZA-LUCCHESE RICCIONE-PAVULLESE TUTTOCUOIO-BAGNOLESE

CLASSIFICA 3-0 4-1 0-2 3-3 1-0 2-0 0-1 1-1 2-5

Tuttocuoio p. 70; Massese 67; Lucchese e Pro Piacenza 65; Pistoiese 63; Castelfranco 57;Spal 56; Mezzolara 51; Fidenza 44; Fortis Juventus 42; Formigine 41; Camaiore 39; Riccione (-1) 36; Forcoli 34; Castenaso 33; Pavullese 28; Bagnolese e Rosignano 25.

Ultima giornata e promozione anche per la Pergolettese di Crema (B), il Castel Rigone di Passignano sul Trasimeno (E), la Samb (F) e il Messina (I). Ultime retrocessioni: Mezzocorona, Bagnolese e Rosignano, Lanciotto e Recanatese. Nel girone B saltano i playout, uno solo nei gironi E, F e H.

VERDETTI

VERDETTI

VERDETTI

VERDETTI

PROMOSSO: Bra Playoff, 12 maggio ore 15 (prima fase): Santhià-Borgosesia; Chieri-Lavagnese; Playout, 19 maggio ore 16 (andata) Novese-Verbano;Tortona-Asti; RETROCESSE Imperia, Trezzano

PROMOSSA: Pergolettese. Playoff, 12 maggio ore 15 (prima fase): Pontisola-Lecco; Olginatese-Voghera. Playout, non si disputano RETROCESSE: Sant'Angelo, San Giorgio, Trento, Mezzocorona

PROMOSSO: Porto Tolle. Playoff, 12 maggio ore 15 (prima fase): Pordenone-Real Vicenza; Sambonifacese-Virtus Vecomp. Playout, 19 maggio ore 16 (andata): Sanvitese-Cerea; Giorgione-Montebelluna. RETROCESSE : Union Quinto, Kras Repen.

PROMOSSO: Tuttocuoio. Playoff, 12 maggio ore 15 (prima fase) Massese-Pistoiese Lucchese-Pro Piacenza Playout, 19 maggio ore 16 (andata) Pavullese-Riccione Castenaso-Forcoli. RETROCESSE Bagnolese, Rosignano

GIRONE E

GIRONE F

GIRONE G

GIRONE H

GIRONE I

RISULTATI

CLASSIFICA

RISULTATI

CLASSIFICA

RISULTATI

CASACASTALDA-DERUTA 4-1 FLAMINIA-BASTIA 1-1 LANCIOTTO-TODI 3-1 PIERANTONIO-PIANESE 0-4 PONTEVECCHIO-AREZZO 0-0 SANSEPOLCRO-SPORTING TERNI 1-1 SCANDICCI-CASTEL RIGONE 1-2 SPOLETO-FIESOLECALDINE 4-1 TRESTINA-VITERBESE 1-1

Castel Rigone p. 68; Casacastalda 67; Viterbese 63; Sansepolcro 58; Spoleto e Deruta 49; Pianese e Fiesolecaldine 47; Arezzo e Sporting Terni 46; Bastia e Trestina 45; Scandicci e Pontevecchio 44; Flaminia 37; Lanciotto 35; Pierantonio 27; Todi 19.

AMITERNINA-MARINO 3-1 ASTREA-ANCONA 3-0 ISERNIA-FIDENE 3-1 JESINA-VIS PESARO 3-1 OLYMPIA AGNONESE-MACERATESE 3-3 RECANATESE-SAMBENEDETTESE 1-2 RENATO CURI-CIVITANOVESE 0-1 SAN CESAREO-CELANO 3-3 SAN NICOLO'-TERMOLI 2-3

Sambenedettese p. 71; Termoli e San Cesareo 68; Maceratese 64; Vis Pesaro 57; Olympia Agnonese e Ancona 53; Astrea 50; Jesina 46; Civitanovese 42; Amiternina e Fidene 40; Isernia 38; Renato Curi 37; Celano 33; Recanatese 29; San Nicolò 22; Marino 20

ANZIOLAVINIO-PORTO TORRES BUDONI-ISOLA LIRI CYNTHIA-SELARGIUS OSTIA MARE-ARZACHENA PALESTRINA-CASERTANA SANT'ELIA-HYRIA NOLA SARNESE-LUPA FRASCATI TORRE NEAPOLIS-SORA TORRES-CIVITAVECCHIA

1-1 0-2 0-2 4-3 4-1 1-3 1-0 2-2 5-1

CLASSIFICA

RISULTATI

Torres p. 68; Torre Neapolis e Sarnese 60; Casertana 59; Ostia Mare e Lupa Frascati 56; Palestrina 55; Sora 50; Cynthia 45; Arzachena 42; Isola Liri 41; Porto Torres 39; Budoni 37; Anziolavinio 35; Hyria Nola (-1) e Selargius 32; Civitavecchia (-6) 27; Sant'Elia (-1) 22.

BRINDISI-INTERNAPOLI CTL CAMPANIA-MATERA FRANCAVILLA-FORTIS TRANI GLADIATOR-BISCEGLIE GROTTAGLIE-POTENZA ISCHIA-TARANTO MONOSPOLIS-BATTIPAGLIESE NARDO'-SANT'ANTONIO ABATE POMIGLIANO-FOGGIA

1-1 2-2 6-2 3-1 6-0 5-0 2-1 0-2 1-1

CLASSIFICA

RISULTATI

CLASSIFICA

Ischia p. 84; Gladiator 69; Matera (-2) 68; Monospolis 65; Foggia 58; Bisceglie 56; Taranto 50; Brindisi, Ctl Campania e Francavilla 44; Battipagliese e Pomigliano 43; Internapoli 42; Nardò (-1) 40; Sant'Antonio Abate (-2) 36; Grottaglie 29; Fortis Trani 13; Potenza 9.

COMPRENSORIO NORMANNO-SAVOIA 3-1 COSENZA-RAGUSA 2-1 GELBISON-RIBERA 0-0 LICATA-ACIREALE 6-0 MESSINA-NISSA 8-1 PALAZZOLO-COMPRENSORIO MONTALTO 1-1 PRO CAVESE-NOTO 1-1 SAMBIASE-AGROPOLI 2-2 VIBONESE-CITTA' DI MESSINA 0-0

Messina (-1) p. 76; Cosenza 73; Città di Messina e Gelbison 58; Vibonese 51; Comprensorio Normanno 50; Savoia 48; Pro Cavese e Ribera 471; Noto (-3) e Licata 46; Comprensorio Montalto 45; Agropoli e Palazzolo 44; Ragusa 39; Sambiase 38; Acireale (-1) 14; Nissa (-1) 8.

VERDETTI

VERDETTI

VERDETTI

VERDETTI

VERDETTI

PROMOSSO: Castel Rigone Playoff, 12 maggio ore 15 (prima fase) Casacastalda-Spoleto Viterbese-Sansepolcro Playout, 19 maggio ore 16 (andata) Flaminia-Pontevecchio. RETROCESSE Todi, Pierantonio, Lanciotto

PROMOSSA: Sambenedettese Playoff, 12 maggio ore 15 (prima fase) Termoli-Vis Pesaro San Cesareo-Maceratese Playout, 19 maggio ore 16 (andata) Celano-Renato Curi. RETROCESSE Marino, San Nicolò, Recanatese

PROMOSSA: Torres Playoff: 12 maggio ore 15 (prima fase) Sarnese-Lupa Frascati Casertana-Ostia mare. Playout: 19 maggio ore 16 (andata) Budoni-Selargius Anziolavinio-Hyria Nola. RETROCESSE: Sant'Elia, Civitavecchia

PROMOSSA: Ischia. Playoff: 12 maggio ore 15 (prima fase) Gladiator-Foggia Matera-Monospolis. Playout: 19 maggio ore 16 (andata) Sant'Antonio Abate-Nardò. RETROCESSE: Potenza, Fortis Trani, Grottaglie

PROMOSSO: Messina. Playoff: 12 maggio ore 15 (prima fase)Cosenza-Vibonese Città di Messina-Gelbison. Playout: 19 maggio ore 16 (andata)Sambiase-Agropoli Ragusa-Palazzolo. RETROCESSE: Nissa, Acireale


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LUNEDÌ 6 MAGGIO 2013

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SECONDA DIVISIONE 33a GIORNATA girone A

Savona, arriva il trionfo: un salto atteso dal 1974 E’ un Monza guastafeste Quasi 2.500 tifosi hanno salutato la promozione del Savona, che mancava dalla terza serie dal 1974. La festa è cominciata allo stadio, tutto colorato di bianco e blu e poi, dopo la vittoria (il Valle d’Aosta è andato in vantaggio, poi è crollato) sono sono stati aperti i cancelli e un fiume di tifosi ha invaso il campo portando in trionfo i giocatori. In serata la festa si è trasferita in città e nella centrale piazza Mameli, per poi durare tutta la notte, anche se c’è un giallo: giovedì il Tnas discute il ricorso del Monza contro i 4 punti di penalizzazione (su 6) per il calcioscommesse e, essendo stata derubricata la posizione dei giocatori coinvolti (omessa

denuncia per Iacopino e Fiuzzi, prosciolto Alberti) è possibile uno sconto che, se dovesse portare i brianzoli a -2 dalla vetta (a -3 no per lo scontro diretto sfavorevole), rimanderebbe il verdetto. Lo stesso Monza ha fatto saltare la festa della Pro Patria, battendola in casa: alla squadra di Firicano serve un punto domenica, essendo in svantaggio nello scontro diretto con il Venezia che ha vinto una rocambolesca partita a Fano grazie ai 4 gol di Davide D’Appolonia, 1993, autore di 10 reti in tutto. Crolla infine il Renate: era terzo e adesso rischia di uscire dai playoff, ma domenica sarà decisivo lo scontro diretto con il Castiglione.

PRO PATRIA

1

FANO

4

FORLI’

1

MONZA

2

VENEZIA

5

BASSANO

2

MARCATORI Gasbarroni (M) su rigore al 18’ p.t.; Nossa (PP) al 16’, Valagussa (M) al 40’ s.t. PRO PATRIA (4-3-1-2) Sala 6; Bonfanti 6,5, Nossa 6, Polverini 5,5, Pantano 6; Bruccini 6 (dal 40’ s.t. Viviani s.v.), Vignali 5,5 (dal 21’ s.t. Greco 6), Artaria 5; Giannone 5,5; Serafini 5,5, Cozzolino 6 (dal 25’ s.t. Falomi 6). (Vavassori, Andreoni, Botturi, Giorno). All. Firicano 6. MONZA (4-3-1-2) Castelli 6; Franchino 5,5, Franchini 6, Cattaneo 6, Anghileri 6; Vita 6, Grauso 6, Valagussa 6,5; Gasbarroni 6,5 (dal 40’ s.t. Nitride s.v.); De Cenco 6, Ravasi 5,5 (dal 10’ s.t. Bugno 6). (Sorrentino, Morao, Fronda, Laraia, Bi Zamble). All. Asta 7. ARBITRO Serra di Torino 5. NOTE spettatori 1.900 circa, incasso di 18.309 euro. Espulsi Artaria al 22’ p.t., Franchino all’8’ s.t. e Grauso al 33’ s.t.; ammoniti Polverini, Nossa, Vignali, Franchino e Grauso. Angoli 6-3. (a.r.)

MARCATORI D’Appolonia (V) all’11’, Muratori (F) al 29’, Berretti (F) al 35’ p.t.; D’Appolonia (V) al 25’, Tonani (F) al 33’, D’Appolonia (V) al 34’ e al 36’, autorete di Battaglia (V) al 37’, Maracchi (V) al 38’ s.t. FANO (4-3-2-1) Proietti Gaffi 5; Colombaretti 5,5, Sbardella 5, Romito 6, Amaranti 5,5; Evangelisti 5,5 (dal 30’ s.t. Urso 5), Sevieri 5,5 (23’ p.t. Del Core 6), D’Alessandro 6; Muratori 7 (17’ s.t. Cazzola 6), Berretti 7; Tonani 7. (Tonelli, Merli Sala, Petti, Trillini). All. Gadda 5,5. VENEZIA (4-3-1-2) Zandrini 6; Cabeccia 5, Miale 5,5, Battaglia 5, Bertolucci 5; Tonelli 6 (dal 5’ s.t. Taddei 5), Cenetti 6, Maracchi 7; Lauria 6; D’Appolonia 9, M. Marconi 5,5 (dal 41’ s.t. D’Elia s.v.). (Menegon, Masi, Princivalli, Campagna, A. Marconi). All. Mannini 6 (Sottili squalificato). ARBITRO Dei Giudici di Latina 5,5. NOTE spettatori 700 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Colombaretti, Taddei, Berretti e Miale. Angoli 3-8. (g.f.)

MARCATORI Carteri (B) al 17’, Longobardi (B) al 33’, Petrascu (F) su rigore al 38’ s.t. FORLI’ (4-4-2) Casadei 6; Scarponi 6, Vesi 6, Martini 5,5, Sabato 6; Sampaolesi 6, Sozzi 6 (dal 31’ s.t. Bergamaschi s.v.), Evangelisti 5,5 (dal 34’ s.t. Ferri s.v.), Campana 6 (dal 24’ s.t. Oggiano 5,5); Buonaventura 5,5, Petrascu 6. (Giannelli, Renzi, Filippi, Manica). All. Bardi 6. BASSANO (4-3-3) Cano 6 (dal 1’ s.t. David 6); Toninelli 6, Bertoli 6,5, Zanella 6,5, Ghosheh 6; Carteri 6,5, Correa 6,5 (dal 35’ s.t. Mateos s.v.), Proietti 6,5; Ferretti 6,5, Longobardi 6,5, Berrettoni 6,5 (dal 42’ s.t. Furlan s.v.). (Barbieri, Stevanin, Conti, Maistrello). All. Rastelli 6,5. ARBITRO Lanza di Nichelino 6. NOTE spettatori 700 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Proietti, Sabato, Carteri e Zanella. Angoli 4-14. (g.c.)

SAVONA

3

VALLE D’AOSTA

1

MARCATORI De Vincenziis (VdA) al 7’, Demartis (S) all’11’ e al 13’, Mannoni (S) al 24’ p.t. SAVONA (4-4-2) Aresti 6,5; Molino 6,5, Quintavalla 7, Antonelli 6,5, Taino 6,5; Demartis 8 (dal 46’ s.t. Carta s.v.), Gentile 7, Agazzi 7, Mannoni 7,5; Cattaneo 7 (dall’8’ s.t. Scotto 6,5), Virdis 6,5 (dal 23’ s.t. Fantini 6). (Gozzi, Sbravati, La Rosa, Bramati). All. Pruzzo 7 (Corda squalificato). VALLE D’AOSTA (4-3-2-1) Frattali 6; Benedetto 5 (dal 27’ s.t. Isoardi 6,5), Emiliano 6, Amato 5,5, Furno 6; Miceli 6, Nocciola 6 (dal 12’ s.t. Noro 6), Gentile 5,5; Jidayi 6,5, De Vincenziis 7; Temelin 6 (dal 1’ s.t. Sinato 6). (Costantino, Fiore, Rolando, Esposito). All. Zichella 6. ARBITRO D’Angelo di Ascoli Piceno 6,5. NOTE spettatori 2.500 circa, incasso di 3.550 euro. Espulso il tecnico Pruzzo al 13’ s.t.; ammoniti Emiliano, De Vincenziis, Molino, Noro e Sinato. Angoli 3-9. (r.f.)

GARA SOSPESA

Castiglione: stop sul 2-0 per il diluvio CASTIGLIONE (Mn) (d.c.) Il diluvio ha fatto sospendere Castiglione-Casale sul 2-0 (reti di Ferrari e Maccabiti). In avvio di ripresa si è abbattuto un diluvio sullo stadio e l’arbitro Ceccato di Bassano ha interrotto la gara per mezz’ora; dopo aver ripreso a giocare per 12’ l’arbitro, in seguito a un nuovo acquazzone, ha decretato lo stop definitivo. Le società sono d’accordo per giocare mercoledì alle 15, e si attende l’ok della Lega: ovviamente si ripartirà dal 1’ e sul risultato di 0-0.

girone B

Due scontri diretti da 0-0 Gavorrano, è un giallo Che incroci domenica... Tutto come prima in zona playoff dopo il doppio 0-0 nei due scontri diretti, ma attenzione: il Teramo vincendo a Foligno ha agganciato il Poggibonsi e al momento resta dietro per lo scontro diretto, ma domenica si deciderà tutto in un’ultima giornata caldissima visti gli incroci con la lotta salvezza. Per Salernitana e Pontedera, già promossi, è stata una domenica di festa: i campani hanno rivisto in campo il portiere Iannarilli 71 giorni dopo l’asportazione della milza (con un doppio intervento sui piedi di Carraro e Gurma nel recupero ha evitato la sconfitta col Gavorrano), mentre il tecnico Carlo Perrone ha ringraziato tutti con uno striscione

portato sullo stadio da un aereo; i toscani invece, dopo la vittoria sul Martina (che sull’1-1 ha sbagliato un rigore con Gambino) hanno festeggiato girando per la città a bordo di un pullman scoperto. Lo stesso Gavorrano però è stato protagonista di una vigilia agitata: Mounard della Salernitana ha denunciato un tentativo di combine da parte di un suo ex compagno oggi nella squadra maremmana, ma in realtà nessuno del Gavorrano ha mai giocato per lui tanto che la società si dice estranea ai fatti. In coda la vittoria in extremis dell’Arzanese inguaia la Vigor Lamezia; il successo del Borgo a Buggiano vale anche il sorpasso.

SALERNITANA

2

GAVORRANO

1

MARCATORI Luciani (S) al 30’, Gustavo (S) su rigore al 36’ p.t.; Carraro (G) al 4’ s.t. SALERNITANA (4-3-3) Iannarilli 7; Luciani 6,5 (dal 1’ s.t. Chirieletti 6), Tuia 6, Giubilato 6,5, Piva 6,5; Capua 6, Zampa 6, Adeleke 6,5; Ricci 6, Gustavo 6 (dal 31’ s.t. Mancini 6), Mounard 6 (dal 1’ s.t. Cristiano Rossi 6). (Dazzi, Perpetuini, Lanni, Vettraino). All. Perrone 6,5. GAVORRANO (3-5-2) Addario 6; Mazzanti 6, Alderotti 5,5, Miano 5,5; Tognarelli 6 (dal 31’ s.t. Cretella 6), Fiore 5,5 (dal 37’ p.t. Carraro 7), Zane 6, Della Latta 6,5, Romiti 6 (dal 24’ s.t. Gurma 6); Lo Sicco 5,5, Nocciolini 5,5. (Lanzano, Rosati, Nicoletti, Ropolo). All. Orrico 6,5. ARBITRO Intagliata di Siracusa 6,5. NOTE spettatori 3.000 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Luciani, Miano, Alderotti e Mancini. Angoli 8-3. (g.v.)

APRILIA

0

L’AQUILA

0

FOLIGNO

1

PONTEDERA

4

CHIETI

0

POGGIBONSI

0

TERAMO

2

MARTINA

1

APRILIA (4-3-3) Di Vincenzo 6; Corsi 6, Sembroni 6, Mariotti 6, Frigerio 6; Sassano 6 (dal 20’ s.t. Marfisi 6), Amadio 6,5, Croce 6; Criaco 7 (dal 40’ s.t. Comini s.v.), Ferrari 5,5, Gomes 5,5 (dal 16’ s.t. Calderini 6). (Caruso, Cane, Carta, Ferri Marini). All. Favaretto 6. CHIETI (3-5-2) Cappa 6; Di Filippo 6, Pepe 6,5, Gigli 6 (dal 1’ s.t. Cardinali 6); Bigoni 6, Verna 6, Del Pinto 6, Vitone 5,5 (dal 15’ s.t. Mungo 6), Rinaldi 6,5; Alessandro 6, De Sousa 6. (Feola, Barbone, Capogna, Berardino, La Selva). All. De Patre 6. ARBITRO Piscopo di Imperia 6. NOTE spettatori 500 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Corsi, Pepe, Gomes, Cardinali, Sassano e Rinaldi. Angoli 5-4. (f.gr.)

L’AQUILA (4-4-2) Testa 5,5; Rapisarda 5,5, Pomante 6, Ingrosso 6, Mucciante 5,5 (dal 28’ s.t. Ligorio s.v.); D’Amico 5 (dal 18’ s.t. Triarico 5,5), Carcione 5,5, Menicozzo 5, Ciotola 6; Improta 6, Ripa 5 (dall’11’ s.t. Infantino 5,5). (Leuci, Gizzi, Iannini, Colussi). All. Pagliari 5. POGGIBONSI (4-3-1-2) Menegatti 6; Bronchi 5, Dierna 6, Salvatori 6, Roveredo 5,5; Miniati 5,5 (dal 41’ s.t. Tafi s.v.), Passiglia 5,5, Giunchi 6; Settembrini 6; Dal Bosco 6 (dal 14’ s.t. Panariello 5,5), Pera 6 (dal 46’ s.t. Scardina s.v.). (Vernazza, Paparusso, Scicchitano, Cicali). All. Fraschetti 6. ARBITRO Rossi di Rovigo 6. NOTE spettatori 800 circa, incasso di quasi 3.100 euro. Espulso Bronchi al 12’ s.t.; ammoniti Bronchi, Ripa, Improta, Panariello, Pomante e Carcione. Angoli 3-5. (a.f.)

MARCATORI Foglia (T) al 14’, Balistreri (F) al 30’, Bucchi (T) al 47’ s.t. FOLIGNO (4-3-3) Piacenti 6; Costanzo 6, Cotroneo 6, Adamo 6, Biondi 6,5; Rampi 6, Borgese 6 (dal 23’ s.t. Fedeli 6), Fiordiani 7; Vassallo 5,5 (dall’8’ s.t. Tozzi 5,5), Balistreri 6, Gaeta 5,5 (dal 1’ s.t. Brunori Sandri 6). (Braccalenti, Gatti, Colombi, Mattelli). All. De Petrillo 5,5. TERAMO (4-4-2) Serraiocco 6; De Fabritiis 6,5, Ferrari 6, Speranza 6, Scipioni 6,5; Foglia 6,5 (dal 38’ s.t. Patierno 6), Coletti 6 (dal 39’ s.t. Righini 6), Valentini 6,5, Petrella 6 (dal 17’ s.t. De Stefano 6); Bucchi 7, Olcese 7,5. (Santi, Giannetti, Caidi, Chovet). All. Cappellacci 7. ARBITRO Melidoni di Frattamaggiore 6. NOTE spettatori 300 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Fiordiani, Coletti, Valentini e Bucchi. Angoli 8-6. (r.d.m.)

MARCATORI Arrighini (P) al 14’, Anaclerio (M) al 40’ p.t.; Grassi (P) al 4’, Vettori (P) al 22’, Gregorio (P) al 33’ s.t. PONTEDERA (3-5-2) Lenzi 7; Gonnelli 7, Vettori 7, Capitanio 6 (dal 39’ p.t. Pezzi 6,5); Ortolan 6,5, Esposito 6,5, Caponi 7, Carfora 6,5 (dal 22’ s.t. Di Noia s.v.), Regoli 6,5 (dal 26’ s.t. Gregorio 6); Grassi 7, Arrighini 7. (Bitozzi, Simoncini, Fedi, Cherillo). All. Indiani 7. MARTINA (4-3-1-2) Perina 5; Dispoto 5, Gambuzza 5, Daleno 5, Memolla 5; Mangiacasale 6 (dal 37’ p.t. Provenzano 5,5), Fiorentino 5, Scarsella 5,5 (dal 25’ s.t. De Lucia s.v.); Anaclerio 6; Gambino 5, Rana 5,5 (dal 20’ s.t. Ancora s.v.). (Modesti, Bagaglini, Di Dio, Casciani). All. Bitetto 5,5. ARBITRO Di Ruberto di Nocera Inferiore 6. NOTE spettatori 800 circa, incasso di 5.407 euro. Ammoniti Regoli, Ortolan, Grassi, Memolla e Gambuzza. Angoli 2-9. (s.l.)

SANTARCANGELO

3

MILAZZO

0

ALESSANDRIA

1

GIACOMENSE

4

BORGO A BUGGIANO

2

HINTERREGGIO

4

ARZANESE

1

CAMPOBASSO

1

RENATE

1

RIMINI

5

MANTOVA

0

BELLARIA

0

MELFI

0

NORMANNA

0

VIGOR LAMEZIA

0

FONDI

1

MARCATORI Brighenti (R) al 13’, Piccoli (S) al 26’, Piccoli (S) su rigore al 30’ p.t.; Radoi (S) al 37’ s.t. SANTARCANGELO (4-1-4-1) Nardi 6; A. Fabbri 6, Cola 6,5, Bamonte 6,5, G. Rossi 6; Obeng 6,5 (dal 5’ s.t. Severino 6); Baldinini 7, P. Rossi 6,5 (dal 26’ s.t. Del Pivo 6), Piccoli 7 (dal 32’ s.t. Radoi 6,5), Papa 6; Graziani 6. (Ruffato, T. Fabbri, Quaggiotto, Pieri). All. Cuttone 7. RENATE (4-3-3) Santurro 6,5; Adobati 5,5, Gavazzi 6, Ferrari 6, Morotti 5,5 (dal 36’ s.t. Bergamini s.v.); Gualdi 6, Galli 6, Mantovani 5,5 (dal 7’ s.t. Santonocito 5,5); Brighenti 6,5, Gaeta 5,5 (dal 7’ s.t. Malivojevic 6), Zanetti 5. (Galli, Zita, Adorni, Storani). All. Sala 5,5. ARBITRO Balducci di Città di Castello 6,5. NOTE spettatori 500 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Piccoli, Adobati, Ferrari e Gavazzi. Angoli 3-6. (l.z.)

MARCATORI Baldazzi al 22’, Morga al 33’ p.t.; Morga all’8’ su rigore e al 20’, Valeriani al 39’ s.t. MILAZZO (3-5-2) Tesoniero 6 (dal 30’ s.t. Durantini 5); Alongi 5,5, Giusti 5,5, Buzzanca 5; Compagno 6, Maglia 5 (dal 1’ s.t. Guerriero 5), Simonetti 6, Urso 5,5, Salustri 6 (dal 15’ s.t. Morina 5,5); Grandi 6, Suriano 6. (Gazzè, Alosi, Prestia, Mancini). All. Tudisco 5. RIMINI (4-4-2) Scotti 6; A. Brighi 6, Rosini 6,5, Vignati 6,5, Palazzi 6; Spighi 6,5, Maita 6 (dal 35’ s.t. Amati s.v.), M. Brighi 6,5, Baldazzi 7 (dal 19’ s.t. Maio 5,5); Morga 7,5, Marras 6 (dal 25’ s.t. Valeriani 6,5). (Semprini, Ferrari, Gasperoni, Dormi). All. Drudi 7 (D’Angelo squalificato). ARBITRO Lazzeri di Arezzo 5,5. NOTE spettatori 200 circa, incasso non comunicato. Ammonito Giusti. Angoli 3-7. (a.i.)

MARCATORE Ferretti all’11’ s.t. ALESSANDRIA (3-5-2) Servili 7; Cammaroto 6,5, Viviani 6, Barbagli 6; Gambaretti 5 (dall’8’ s.t. Pappaianni 6), Filiciotto 6, Menassi 6 (dal 25’ s.t. Roselli 6), Mora 6,5 (dal 37’ s.t. Caciagli s.v.), Boron 6; Ferretti 6, Fanucchi 6,5. (Pavanello, Mazzuoli, Tanaglia, Degano). All. Notaristefano 6,5. MANTOVA (3-5-2) Bavena 6; Farina 6, Bini 6 (dal 30’ s.t. De Respinis 6), Bersi 6; Carfora 5,5, Corso 5, Spinale 6, Pensalfini 5,5 (dal 1’ s.t. Galassi 6), Guarco 5,5; Del Sante 6 (dal 19’ s.t. Franchi 6), Pietribiasi 5. (Portesi, Bertin, Rubin, Mattielig). All. Brucato 6. ARBITRO Lacagnina di Caltanisetta 5,5. NOTE spettatori 850 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Boron, Barbagli, Pensalfini e Carfora. Angoli 4-8. (n.p.)

2a DIVISIONE GIRONE A

RISULTATI

SQUADRE

PT

SAVONA

60 33 18 6 9 49 30

PRO PATRIA

59 33 17 8 8 62 37

VENEZIA

56 33 15 11 7 55 45

BASSANO

55 33 15 10 8 51 33

ALESSANDRIA-MANTOVA CASTIGLIONE-CASALE FANO-VENEZIA FORLI'-BASSANO GIACOMENSE-BELLARIA MILAZZO-RIMINI PRO PATRIA-MONZA SANTARCANGELO-RENATE SAVONA-VALLE D'AOSTA

MONZA (-6)

54 33 16 12 5 50 31

PARTITE RETI G V N P F S

RENATE

54 33 17 3 13 57 44

CASTIGLIONE

52 32 14 10 8 36 23

ALESSANDRIA

51 33 14 9 10 40 29

FORLI' (-1)

47 33 13 9 11 48 32

MANTOVA

45 33 12 9 12 43 51

GIACOMENSE

43 33 12 7 14 44 48

SANTARCANGELO 43 33 10 13 10 38 39 BELLARIA

41 33 10 11 12 40 49

RIMINI

36 33 8 12 13 37 37

VALLE D'AOSTA (-1) 32 33 8 9 16 36 61 FANO (-1)

31 33 8 8 17 39 61

CASALE (-5)

21 32 6 8 18 30 48

MILAZZO (-2)

9 33 0 11 22 17 74

U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSE

1-0 sospesa 4-5 1-2 4-0 0-5 1-2 3-1 3-1

PROSSIMO TURNO DOMENICA 12 MAGGIO ore 15

BASSANO-MILAZZO BELLARIA-ALESSANDRIA CASALE-PRO PATRIA MANTOVA-SANTARCANGELO MONZA-FANO RENATE-CASTIGLIONE RIMINI-GIACOMENSE VALLE D'AOSTA-FORLI' VENEZIA-SAVONA

(5-2) (1-3) (0-1) (2-2) (0-0) (0-2) (1-1) (0-1) (0-2)

MARCATORI 22 RETI Varricchio (4, Giacomense); Virdis (4, Savona). 19 RETI Brighenti (4, Renate). 18 RETI Gasbarroni (6, Monza). 17 RETI Serafini (5, Pro Patria). 16 RETI Ferrari (4, Castiglione).

MARCATORI Varricchio al 10’, autorete di Venneri al 38’ p.t.; Varricchio al 7’, Pandiani al 19’ s.t. GIACOMENSE (4-4-1-1) De Marco s.v.; Gorini 5,5, Buscaroli 7, Bettati 6,5, Fantoni 6; Serlini 6,5 (dal 32’ s.t. Masina s.v.), Landi 6, Nazzani 6 (dal 32’ p.t. Masini 6), Pandiani 6 (dal 21’ s.t. Caddeo s.v.); Dal Rio 7,5; Varricchio 8. (Poluzzi, Paloni, Lazzari, Draghetti). All. L. Rossi 7. BELLARIA (4-3-1-2) Cece 5; Rosseti 5,5, Martelli 5,5, Venneri 5,5, Fabi 5; Perrino 6, Zaccagni 6,5 (dal 33’ s.t. Migliore s.v.), Pacini 6 (dall’11’ s.t. Stella 5); Colautti 6 (dal 30’ p.t. Nicastro 5,5); Mastroianni 5, Grifoni 6,5. (Montenegro, Riccardi, De Luca, Thiam). All. Ciriaco 5 (Osio squalificato). ARBITRO Fanton di Lodi 5,5. NOTE spettatori 250 circa, incasso non comunicato. Espulso Rosseti al 23’ p.t.; ammoniti Perrino e De Marco. Angoli 4-3. (e.m.)

I VERDETTI

Mancano 7 nomi per i playoff e 3 per i playout Queste le certezze nei due gironi della Seconda divisione a 90’ dalla fine: GIRONE A Promosso Savona (in attesa del Tnas del Monza). Playoff nessuna. Playout Rimini. Retrocessi Casale e Milazzo. GIRONE B Promossi Salernitana e

Pontedera. Playoff Aprilia. Playout nessuno. Retrocessi Normanna e Fondi.

MARCATORI Dimas al 6’, Santini al 14’ s.t. BORGO A BUGGIANO (4-3-1-2) Tonti 6,5; Di Giusto 6,5, Checchi 6, Garaffoni 6, Pastore 6,5; Forte 6, Corsi 6,5, Maretti 6 (dal 32’ s.t. Annoni s.v.); Santini 7 (dal 40’ s.t. Settepassi s.v.); D’Antoni 7, Dimas 7 (dal 25’ s.t. Candiano 6). (Gaffino Rossi, Manganelli, Fioretti, Delporto). All. Nenci 7 (Masi squalificato). MELFI (3-5-2) Scuffia 6; Benci 6, Dermaku 6,5, Porcaro 6; Spirito 6 (dal 35’ s.t. Signorelli s.v.), Cuomo 6, Locci 5,5 (dal 18’ s.t. Simeri 6), Suarino 6,5 (dal 44’ s.t. D’Angelo s.v.), Gennari 6; Improta 6,5, Croce 6. (Volturo, N. Lombardi, A. Lombardi, Sgambato). All. Bitetto 5. ARBITRO Fiore di Barletta 6. NOTE spettatori 200 circa, incasso di quasi 500 euro. Espulso Locci dalla panchina al 18’ s.t.; ammoniti Corsi, Porcaro e Signorelli. Angoli 3-4. (l.s.)

MARCATORI Cruz al 12’, Khoris al 17’, Cruz al 20’ p.t.; Cruz al 13’ s.t. HINTERREGGIO (3-5-2) Mengoni 6; Ungaro 6, Franceschini 6, Impagliazzo 6; Angelino 5,5, Vicari 6,5 (dal 17’ s.t. Kras 6), Gioia 6,5, Carbonaro 7 (dal 29’ s.t. Aliperta s.v.), Anzilotti 6; Cruz 7,5, Khoris 6 (dal 39’ s.t. Vazzana s.v.). (Maggio, Messina, Broso, Febbraio). All. Venuto 6. NORMANNA (4-3-3) Salese 5; Giordani 5,5, Miraglia 5,5, Marano 5 (dal 37’ p.t. Avagliano 5,5), Ricci 5,5; Visone 5, Scarano 5,5 (dal 14’ s.t. Sorrentino 5,5), Iovene 5,5 (dal 1’s.t. Rolla 5,5); D’Ursi 5,5, Gesuele 5,5, Pizzi 5,5. (Ramaglietta, Salzano, Esposito, Vanacore). All. Orabona 5,5. (Sergio squalificato). ARBITRO Soricaro di Barletta 6. NOTE spettatori 250 circa, incasso di 867 euro. Ammoniti Iovene, Gesuele e Visone. Angoli 6-4. (f.p.)

MARCATORE Elia al 43’ s.t. ARZANESE (4-3-3) Aprea 6; Nocerino 6 (dal 34’ s.t. Castellano s.v.), Caso 6,5, Riccio 6,5, Funari 6; Tarascio 6,5, Maschio 6 (dal 9’ s.t. Figliolia 6), Visone 6; Elia 7, Mascolo 6 (dal 25’ s.t. Roghi 6), Sandomenico 6,5. (Fiory, Tommasini, Laezza, Improta). All. Ferraro 6,5. VIGOR LAMEZIA (4-3-3) Forte 6; Rondinelli 6, Marchetti 6,5, Gattari 6, Crialese 6; Giuffrida 6, Giacinti 6,5, Longoni 6,5 (dal 33’ s.t. Ferrara s.v.); Catanese 6 (dal 1’ s.t. Di Maira 6,5), Mangiapane 6 (dal 22’ s.t. Cerchia 6), De Luca 6. (Cerreti, Saccà, Monopoli, Cascione). All. Costantino 6. ARBITRO Ros di Pordenone 6. NOTE spettatori 400 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Sandomenico, Tarascio, Giacinti, Longoni ed Elia. Angoli 3-9. (g.ar.)

2a DIVISIONE GIRONE B

RISULTATI

SQUADRE

PT

SALERNITANA

70 33 20 10 3 58 29

PONTEDERA

62 33 17 11 5 48 28

APRILIA

54 33 15 9 9 41 31

CHIETI (-1)

53 33 15 9 9 42 33

APRILIA-CHIETI ARZANESE-VIGOR LAMEZIA BORGO A BUGGIANO-MELFI CAMPOBASSO-FONDI FOLIGNO-TERAMO HINTERREGGIO-NORMANNA L'AQUILA-POGGIBONSI PONTEDERA-MARTINA SALERNITANA-GAVORRANO

L'AQUILA

53 33 14 11 8 42 33

POGGIBONSI

50 33 13 11 9 39 30

PROSSIMO TURNO

TERAMO

50 33 14 8 11 39 32

DOMENICA 12 MAGGIO ore 15

PARTITE RETI G V N P F S

CAMPOBASSO (-2) 44 33 12 10 11 34 35 BORGO A BUGGIANO 43 33 9 16 8 39 33 ARZANESE

43 33 11 10 12 38 38

MARTINA

42 33 10 12 11 30 38

MELFI

42 33 10 12 11 28 28

FOLIGNO

41 33 10 11 12 31 36

CHIETI-ARZANESE FONDI-HINTERREGGIO GAVORRANO-PONTEDERA MARTINA-BORGO A BUGGIANO MELFI-CAMPOBASSO NORMANNA-APRILIA POGGIBONSI-FOLIGNO TERAMO-SALERNITANA VIGOR LAMEZIA-L'AQUILA

VIGOR LAMEZIA 41 33 9 14 10 26 24

MARCATORI

HINTERREGGIO

39 33 10 9 14 31 34

GAVORRANO

38 33 9 11 13 37 41

NORMANNA

15 33 3 6 24 25 64

FONDI

15 33 3 6 24 25 66

22 RETI Grassi (5, Pontedera). 18 RETI De Sousa (4, Chieti). 17 RETI Pera (11, Poggibonsi); Ginestra (2, Salernitana). 16 RETI Arrighini (Pontedera). 15 RETI Guazzo (1, Salernitana).

U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSE

0-0 1-0 2-0 1-1 1-2 4-0 0-0 4-1 2-1

(0-3) (0-2) (3-1) (0-2) (2-0) (0-1) (1-1) (1-3) (0-0)

MARCATORI Petrassi (C) al 9’, Giannusa (F) al 39’ s.t. CAMPOBASSO (4-4-2) Iuliano 7; Petrassi 6,5, Boi 6, Minadeo 6, Pascucci s.v. (dal 4’ p.t. Esposito 5); Di Vicino 5,5, Forgione 6 (dal 37’ s.t. Giannuzzi s.v.), Curcio 5,5, Fella 5,5; Bussi 5,5, Maiella 5,5. (Cattenari, Grillo, Figliomeni, Mazza, Buongiorno). All. Vullo 6. FONDI (4-3-3) De Lucia 6; Pacini 5,5, Cirina 6,5, Marotta 6,5, Rizzo 6; Di Vito 5,5 (dal 16’ s.t. Fava 6), Giannusa 6,5, Tamasi 6 (dal 33’ s.t. Palumbo 6,5); Bernasconi 6, Guidone 6, Paganini 6,5 (dal 45’ s.t. Bezzicheri s.v.). (Gasparri, Ialongo, Mancini, Iovinella). All. Fratena 6,5. ARBITRO Marchesini di Legnago 6,5. NOTE spettatori 400 circa, incasso di quasi 3.500 euro. Ammoniti Bussi e Guidone. Angoli 6-5. (a.d.l.)

REGOLAMENTO

Promosse in sei: quattro dirette Scendono in nove Ecco il regolamento della Seconda divisione. PROMOZIONI Salgono dirette le prime due dei rispettivi gironi, più le due vincenti dei playoff: sono ammessi terza, quarta, quinta e sesta. RETROCESSIONI Scendono dirette le ultime tre dei due gironi e altre tre dopo i playout: si sfidano quartultima e quintultima di ogni girone (andata e ritorno) e chi perde retrocede, le due vincenti si affrontano (andata e ritorno) e chi perde retrocede.


40

LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 6 MAGGIO 2013

MOTOMONDIALE GP SPAGNA TERZA PROVA DEL CAMPIONATO 2013

4 I NUMERI

Corrida a Jerez Daniel Pedrosa, 27 anni, prende il largo a Jerez staccando Jorge Lorenzo e Marc Marquez. Una specialità dello spagnolo AFP

Pedrosa imprendibile e Marquez piega Lorenzo Dani dopo 5 giri passa Jorge e vola verso la prima vittoria del 2013 Marc strappa con una sportellata il 2° posto all’iridato. Rossi quarto DAL NOSTRO INVIATO

Manovra al limite per il debuttante, che ora è leader iridato. Tace la direzione gara

FILIPPO FALSAPERLA JEREZ (Spagna)

Povero Dani, certe volte sembra davvero Calimero, pic­ colo e nero. Pedrosa centra una vittoria bellissima, la prima dell’anno, che lo esalta «davan­ ti ad un pubblico meraviglioso (111 mila ieri, 219 mila nei tre giorni; n.d.r.) che mi ha fatto godere di un ultimo giro molto emozionante». Una vittoria che ha un significato importantissi­ mo per il suo futuro, visto che ha restituito con gli interessi a Marquez la sconfitta di Austin, rimettendo in pari gli equilibri interni alla Honda Hrc. Ma questo passa in secondo piano. Botto Perché proprio Marc, die­

tro di lui, ne combina una delle sue, da ragazzino impertinen­ te, andando ad incrociare le li­ nee con Jorge Lorenzo all’ulti­ ma curva, proprio quella che sabato era stata intitolata al campione del mondo, nel gior­ no del suo 26° compleanno. I due si toccano in un botto cari­ co di tensione, con Jorge che ri­ fiuta la mano del connaziona­ le, al quale non riconosce la li­ ceità dell’azione e che scatena la discussione nel paddock. Ma non in direzione gara, dove

Deludenti Vale e Dovizioso. Il primo piega Crutchlow, il secondo finisce dietro Hayden: 8o S

Tris iberico Dani Pedrosa tra Marc Marquez, a sinistra, e Jorge Lorenzo. Finora una vittoria per uno REUTERS

l’episodio più controverso dal 2005, quando proprio qui Va­ lentino Rossi superò con una spallata Sete Gibernau, andan­ do a vincere, passa via come ac­ qua fresca: nemmeno è dato sa­ pere se abbiano riguardato l’episodio. Silenzio assoluto, come se nella stanza dei botto­ ni non ci fosse nessuno, quando invece sono in 4 e tra loro an­ che Loris Capirossi, da cui ci aspettiamo almeno un atteg­ giamento più aperto. Fuga Nulla però può cancellare

andare più forte se fosse stato necessario, ma non volevo ro­ vinare le gomme», ha confessa­ to Dani alla fine. A Lorenzo non è restato altro che difen­ dersi con i denti da Marquez, velocissimo e aggressivo come ai tempi della Moto2 anche su una pista che non ha digerito. In prova ha sbagliato molto e lo ha fatto anche in gara: tre volte di fila alla staccatona della Dry Sac, quella dell’incidente tra Schumacher e Villeneuve nel 1997, ha rischiato di tampona­ re Jorge.

l’impresa di Pedrosa, che in 5 giri dietro Lorenzo ha capito di averne di più: ce ne siamo ac­ corti quando è passato ed è an­ dato via. «E avrei anche potuto

Fattaccio E sempre in quella curva, all’ultimo giro, ha tenta­ to l’attacco che pensava essere decisivo. È andato lungo e Lo­

renzo credeva di averlo piega­ to. Per questo al «suo» tornante ha fatto la linea corretta («pen­ savo fosse lontano»). Invece Marc si è avventato come un as­ satanato, è andato lungo e ha «bocciato» un po’ troppo dura­ mente la carenatura della Yamaha, con Lorenzo 3° e Mar­ quez che resta da solo in testa ad una classifica cortissima, con tre piloti in appena 4 punti. Difficoltà Su questa pista che a sorpresa ha messo in difficoltà le Yamaha, Valentino Rossi è di nuovo rimasto fuori scena. Il suo 4° posto non può soddisfa­ re nessuno, ma il problema sembra chiaro: nella prima me­ tà gara perde troppo. È riuscito a regolare Cal Crutchlow, che però ha la moto satellite e non voleva rischiare un nuovo ruz­ zolone, dopo che sabato era vo­ lato due volte (nella seconda un rene si è riempito di san­ gue). Questa volta ha fallito an­ che Dovizioso (8°), che non ama questa pista e ha contenu­ to a fatica l’Aprilia Crt di Espar­ garo: Andrea è finito dietro al­ l’altro ducatista Nicky Hayden. Dignitoso Pirro (11o), che forse correrà a Le Mans. A terra An­ drea Iannone, che domani si opera a Barcellona. © RIPRODUZIONE RISERVATA

46

i GP vinti da Dani Pedrosa da quando corre nel Motomondiale

23

le vittorie in MotoGP: corre nella massima categoria dal 2006 e sempre con una Honda

73

i podi di Dani in MotoGP

24

le pole nella classe regina

Marc Marquez, 20 anni, esulta appena oltrepassato il traguardo. Dietro di lui, Jorge Lorenzo, 26, arriva al passo AFP


LUNEDÌ 6 MAGGIO 2013

LA GAZZETTA DELLO SPORT

d

FOTOSEQUENZA ECCO IL «FATTACCIO» ATTIMO PER ATTIMO 1

41

3

4

HANNO DETTO

S

2

5

1 Lorenzo non chiude la porta, pensa che Marquez sia lontano; 2­3 Marc arriva lungo e si appoggia all’iridato; 4 Jorge finisce largo e cede la posizione; 5 Il pilota Honda scappa e chiude 2° MILAGRO­IPP DAL NOSTRO INVIATO

MAURO CASADIO JEREZ

«

Ho sbagliato a non chiudere la porta, ma pensavo fosse distante

JORGE LORENZO IRIDATO 2012

«

Non avevo intenzione di appoggiarmi Volevo solo sorpassarlo MARC MARQUEZ LEADER DEL MONDIALE

Il sorriso stampato sem­ pre sul viso, i modi gentili, la disponibilità. Marc Marquez sembrava il collega ideale, per i «senatori» della MotoGP. Già, sembrava. Perché da ieri le co­ se sono cambiate. Il ragazzino di 20 anni, sbarcato da un me­ se nel gotha del motociclismo mondiale, ha mostrato l’altra faccia di sé: quella del guerrie­ ro che non molla mai, duro, cattivo, al limite e forse anche un po’ di più. Una faccia che aveva già mostrato più volte in Moto2. A farne le spese, sta­ volta, è stato il campione del mondo Jorge Lorenzo, proprio alla curva che da sabato porta il suo nome. Una beffa bella e buona. Una spallata concreta e metaforica. Marquez leader iridato in solitaria, Lorenzo costretto a cedergli la corona (per ora). Nel giro d’onore Jor­ ge ha scosso più volte la testa, facendogli con la mano «No, non si fa». Poi, nell’area dove si svolgono le interviste tv, si è ri­ fiutato di dare la mano all’av­ versario. Lorenzo lo ha ignora­ to anche sul podio, e quando Marc ha provato a porgergli la bottiglia di champagne — pro­ babilmente come segno di­ stensivo — Jorge ha rifiutato sdegnato. Gelo, insomma. Rabbia Il maiorchino è una maschera. Cerca di dispensare sorrisini di circostanza, ma dentro bolle di rabbia per quello che secondo lui è stato un furto bello e buono. «Me­ glio che non parli, perché in questo momento finirei per di­ re cose di cui ti mi potrei penti­ re», ha detto a caldo. Dopo cir­ ca mezz’ora, ha rilasciato delle dichiarazioni molto politically

Che duro «Ho imparato dal sorpasso di Valentino a Gibernau»

Marc «Mi spiace per Jorge, è stata un’azione di gara vista altre volte». L’iridato «Meglio che non parli» correct, evitando sempre di accendere la miccia delle pole­ miche: «Ho sbagliato a non chiudere la porta, ma dopo il suo tentativo di sorpasso alla curva 6 pensavo fosse troppo distante per tentare di nuovo di passarmi. Comunque penso di aver fatto una buona gara, costante, con una grande con­ centrazione. Ho fatto due er­ rori gravi: in partenza, quando ho perso una posizione da Da­ ni, e all’ultima curva. In questo momento non sono molto con­ tento, ma tant’è. Il campionato è ancora lungo, ma è certo che

Nel2005

Sete spinto sulla ghiaia Sempre a Jerez, 2005, ultimo giro: Rossi spinge Gibernau sulla ghiaia e vince MILAGRO

Livio Suppo Honda Hrc «Poco, ma lo spazio c’era e Marc ha fatto bene a provarci. All’ultimo giro è umanamente comprensibile»

dobbiamo migliorare ancora molto la moto». Scuse A pochi metri di distan­

S

za, Marc Marquez sprizza in­ vece gioia da tutti i pori. Dopo tre gare, è leader iridato in so­ litaria: «La mia intenzione non era appoggiarmi, ma sorpas­ sarlo. Quando ho provato la prima volta sono andato molto lungo e ho dovuto lasciare un po’ il freno per non rischiare troppo. All’ultimo giro ho mes­ so in pratica quello che ho im­ parato guardando il video del sorpasso di Valentino Rossi a Sete Gibernau nel 2005. Ho provato a dare il 100%, mi di­ spiace per Jorge, che è un grandissimo pilota, ma credo sia stata un’azione di gara». Lorenzo, lì accanto, mentre sente queste parole probabil­ mente vorrebbe esplodere. In­ vece riesce a trattenersi. E Marc, con il sorriso che lo con­ traddistingue, ha strada libera per continuare a difendere la sua posizione: «Penso che sia stata una manovra pulita, che si è vista tante volte. È stata un’azione da ultimo giro, quando dai il 100%: penso sia stata bella. Fare lo stesso con Pedrosa? Oggi (ieri; n.d.r.) Dani era troppo veloce…».

Emilio Alzamora Manager Marquez «Queste azioni sono il bello di questo sport. Se Jorge avesse frenato...»

Strascichi Marquez ha le spalle

Wilco Weelenberg Team manager Lorenzo «Questo non è tennis, ma Jorge avrebbe fatto la stessa cosa. Ma che rischio»

coperte sia dal fatto che la di­ rezione gara non ha aperto al­ cuna indagine sull’accaduto, sia dal fatto che anche da par­ te Yamaha non c’è alcuna in­ tenzione di sporgere reclamo: «È normale che Jorge sia ar­ rabbiato, farei lo stesso anche io se lo facessero a me. Non tanto per l’azione, quanto per aver perso il secondo posto sul podio. Ho provato a parlarci, ma lui non vuole. Penso che in futuro la cosa si sistemerà» © RIPRODUZIONE RISERVATA

S

Lin Jarvis (dir. comm. Yamaha) «Jorge è arrivato un po’ lungo. In altri casi Marc è andato vicino al limite...»

S


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 6 MAGGIO 2013

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LUNEDÌ 6 MAGGIO 2013

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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MOTOMONDIALE GP SPAGNA Lunghezza GP FRANCIA circuito:

Calendario: il 19 si corre in Francia 7/4 QATAR* 1. LORENZO 21/4 AMERICHE 1. MARQUEZ

5/5 SPAGNA 1. PEDROSA 19/5 FRANCIA 2/6

ITALIA 16/6 CATALOGNA 29/6 OLANDA** 14/7

GERMANIA 21/7 STATI UNITI*** 18/8 INDIANAPOLIS 25/8

REP.CECA 1/9 GRAN BRETAGNA 15/9 SAN MARINO 29/9

ARAGON 13/10 MALESIA 20/10 AUSTRALIA 27/10

GIAPPONE 10/11 VALENCIA *in notturna **di sabato ***solo MotoGP

LE MANS

4.185 m

Rettilineo più lungo: 674 m

Curve a sinistra: 4 Curve a destra: 9

Il debuttante impara in fretta Marquez troppo aggressivo ma molto scaltro. Lorenzo ingenuo a lasciare tutto quello spazio MotoGP

Storico Primi 3 GP 3 vincitori spagnoli

GENERALE

GARA POS. PILOTA

NAZ

MOTO

1.

PEDROSA

SPA

Honda

2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18.

MARQUEZ LORENZO ROSSI CRUTCHLOW BAUTISTA HAYDEN DOVIZIOSO A.ESPARGARO SMITH PIRRO BARBERA LAVERTY PETRUCCI EDWARDS STARING CORTI AOYAMA

SPA SPA ITA GB SPA USA ITA SPA GB ITA SPA GB ITA USA AUS ITA GIA

TEMPO/DISTACCO

in 45'17"632 media 158,1 km/h Honda a 2"487 Yamaha a 5"089 Yamaha a 8"914 Yamaha a 12"663 Honda a 15"094 Ducati a 25"632 Ducati a 41"881 Art a 43"812 Yamaha a 44"461 Ducati a 45"974 Ftr a 59"859 Pbm a 1'09"743 Ioda­Suter a 1'17"813 Ftr­Kawasaki a 1'18"177 Ftr­Honda a 1'18"928 Ftr­Kawasaki a 1'19"307 Ftr a 1'19"457

RITIRATI: BRADL (Ger/Honda) al 3° giro; IANNONE (Ita/Ducati) al 3° giro; PESEK (R.Cec/Ioda­Suter) al 3° giro; DE PUNIET (Fra/Art) al 4° giro; HERNANDEZ (Col/Art) al 4° giro GIRO PIÙ VELOCE: il 2° di LORENZO in 1’39”565, media 159.9 Km/h

PILOTI POS. NOME 1. M. MARQUEZ 2. PEDROSA 3. LORENZO 4. V.ROSSI 5. CRUTCHLOW 6. BAUTISTA 7. DOVIZIOSO 8. HAYDEN 9. A.ESPARGARO 10. IANNONE 11. BRADL 12. B.SMITH 13. SPIES 14. BARBERA 15. DE PUNIET 16. PIRRO 17. LAVERTY COSTRUTTORI 1. HONDA 2. YAMAHA 3. DUCATI 4. ART 5. FTR

NAZ SPA SPA SPA ITA GB SPA ITA USA SPA ITA GER GB USA SPA FRA ITA GB

PUNTI 61 58 57 43 35 28 26 24 17 13 11 10 9 7 6 5 3

QAT 16 13 25 20 11 10 9 8 5 7 ­ ­ 6 3 4 ­ ­

AME SPA 25 20 20 25 16 16 10 13 13 11 8 10 9 8 7 9 5 7 6 ­ 11 ­ 4 6 3 ­ ­ 4 2 ­ ­ 5 ­ 3

66 57 27 17 7

16 25 9 5 3

25 16 9 5 ­

25 16 9 7 4

GIOVANNI CORTINOVIS

Commozione cerebrale per Techer Il dottor Costa: «Parla e si muove» Paura in Moto3: al 17° giro, il francese Alan Techer è stato tradito dalla Tsr­Honda.

«Ha una commozione cerebrale – spiega il dottor Costa –. Ma parla e si muove».

le Pagelle

DI FILIPPO FALSAPERLA

Una reazione da numero uno h 10 PEDROSA

Era con le spalle al muro, con il paddock che già aveva recitato per lui il de profundis come pilota di riferimento per la Honda e anche come possibile candidato al titolo. L’arrivo di Marquez in squadra sembrava aver messo in crisi le sue certezze, la vittoria di Marc in America, proprio davanti a lui, aveva fatto traboccare il vaso. Invece in silenzio, preparando bene la gara, Pedrosa ha saputo prendersi una vittoria che vale doppio, per

l’autorevolezza con cui se n’è andato salutando la compagnia. Jerez è una pista amica, ma questo, eventualmente, poteva essere un’aggravante, mettendogli ancora più pressione. Ha battuto tutti e anche se stesso, con una gara perfetta: gli altri due spagnoli dovranno comunque fare i conti anche con lui AFP

Moto2

8

7

Un voto in meno per l’azione troppo aggressiva all’ultima curva: ma come impara in fretta il ragazzino! AFP

Stesso discorso dell’avversario, ma per aver lasciato troppo spazio. Prima, però, una difesa fantastica AFP

Ha dimenticato in fretta le botte (e i rischi) del sabato, facendone tesoro. Buon piazzamento in una gara difficile AFP

Lorenzo

Crutchlow

7

6

4

Finalmente una gara aggressiva, che però forse avrebbe potuto portare anche qualcosa in più come piazzamento EPA

Troppi problemi tecnici e troppi secondi dai primi. Come altre volte è ok solo metà gara: la seconda AFP

La gara era difficile per la sua Ducati, ma di più l’affiatamento suo con Jerez. Dimenticare in fretta

Bautista

Rossi

Dovizioso

CIAMILLO E CASTORIA

Moto3

GARA MOTO Kalex

TEMPO in 45’04”450 media 153 km/h a 4"261 a 7"517 a 7"721 a 11"535 a 13"264 a 13"762 a 21"105 a 24"221 a 24"419 a 26"526 a 27"005 a 35"559 a 35"656 a 35"833 a 44"877

GB Kalex 2. REDDING Kalex 3. P.ESPARGARO SPA GIA Kalex 4. NAKAGAMI SPA Suter 5. TEROL BEL Kalex 6. SIMEON SPA Suter 7. TORRES SVI Suter 8. AEGERTER SPA Kalex 9. ELIAS GER Kalex 10. SCHROTTER SVI Suter 11. LUTHI AUS Speed Up 12. WEST FRA Suter 13. ZARCO ITA Speed Up 14. CORSI RSM Speed Up 15. DE ANGELIS ITA Speed Up 16. PASINI GIRO PIÙ VELOCE: il 7° di RABAT 1’43”119, media 154,4 km/h

PILOTA 1. RABAT 2. REDDING 3. P. ESPARGARO

SCUDERIA PUNTI Kalex 52 Kalex 51 Kalex 41

4. TEROL

Suter

38

5. AEGERTER

Suter

34

6. NAKAGAMI

Kalex

29

7. KALLIO

Kalex

27

8. SIMEON

Kalex

19

9. ZARCO

Suter

17

10. TORRES

Suter

16

11. DE ANGELIS

Speed Up

16

12. ELIAS

Kalex

14

13. WEST

Speed Up

13

14. SCHROTTER

Kalex

13

15. CORSI COSTRUTTORE 1. KALEX 2. SUTER 3. SPEED UP

Speed Up

11 PUNTI 70 49 22

POS. PILOTA

MONDIALE NAZ

MOTO

SPA

Ktm

TEMPO/DISTACCO

in 26’57.338 media 147,6 km/h SPA Ktm a 0’’263 2. SALOM GER Kalex Ktm 4”475 3. FOLGER SAF Suter Honda 15”104 4. BINDER R.CEC Kalex Ktm 18”412 5. KORNFEIL FIN Ktm a 19”064 6. AJO a 19”204 7. KHAIRUDDIN MAL Ktm SPA Mahindra a 19”680 8. VAZQUEZ ITA Ftr Honda a 22”763 9. FENATI FRA Ftr Honda a 23”138 10. MASBOU GB Ftr Honda a 23”189 11. McPHEE AUS Ktm a 23”796 12. SISSIS GB Suter Honda a 27’’897 13. WEBB OLA Kalex Ktm a 29”586 14. IWEMA BEL Kalex Ktm a 29”776 15. LOI 19. TONUCCI (ITA/Honda) a 33”660; 21. FERRARI (ITA/Ftr Honda) a 44”533; 22. BALDASSARRI (ITA/Ftr Honda) a 44”657; 26. BAGNAIA (ITA/Ftr Honda) a 1 giro GIRO PIÙ VELOCE: il 2° di SALOM in 1’46”948, media 148,800 km/h 1.

M.VIÑALES

Per la quarta volta nelle ultime 6 stagioni (2008, 2009, 2011 e 2013) e la 23ª comples­ siva il Mondiale della 500­Mo­ toGP si è aperto con 3 diversi vincitori nei primi 3 GP: in Qa­ tar si è imposto Jorge Lorenzo, ad Austin Marc Marquez e a Jerez Dani Pedrosa. È però solo la seconda volta che i 3 piloti sono connazionali: il prece­ dente nel 2006 quando l’anna­ ta si aprì con la vittoria di Loris Capirossi a Jerez, seguita da quelle di Valentino Rossi in Qa­ tar e di Marco Melandri in Tur­ chia. Peraltro il 2006 è ricorda­ to, insieme al 1989, perché in entrambi i casi nessuno dei 3 vincitori delle prime 3 gare si aggiudicò il titolo: nel 2006 si laureò campione Nicky Hayden che in stagione salì per la prima volta sul gradino più alto del podio all’8° GP, ad As­ sen. Nel 1989, invece, Kevin Schwantz inaugurò il campio­ nato vincendo in Giappone, poi fu la volta di Wayne Gard­ ner in Australia e di Wayne Rainey a Laguna Seca (Usa) mentre il titolo iridato finì ad Eddie Lawson che iniziò a vin­ cere dal 4° GP, a Jerez. Quattro Tornando alle serie ini­ ziali di vincitori diversi 3 volte si è arrivati a 4 piloti: nel 1949 con Daniell, Graham, Pagani e Doran; nel 2006 con i già citati Capirossi, Rossi, Melandri e Pedrosa; nel 2008 con Stoner, Pedrosa, Lorenzo e Rossi. Ma nel 1974 e nel 1989 i vincitori iniziali, senza bis, furono 5: nel primo caso Read, Czihak, Ago­ stini, Bonera e Carpenter, nel secondo Schwantz, Gardner, Rainey, Lawson e Chili. © RIPRODUZIONE RISERVATA

ROOKIE CUP

GARA

MONDIALE NAZ SPA

8

Marquez

GLI ALTRI Espargarò 8 Non è una novità, ma battaglia senza paura contro le MotoGP. Hayden 7 Finalmente è la prima Ducati. Iannone 7 Per il coraggio di buttarsi in pista nelle sue condizioni. Pirro 6 L’undicesimo posto non è gran cosa, ma non ha dimenticato la mentalità del pilota. Petrucci 5 Prende punti, ma è troppo lontano. Smith 5 Non è l’ultima MotoGP solo grazie a Pirro. Laverty 5 Un voto in più per la moto giovane e artigianale. Barbera 4 Prove scoppiettanti, gara negativa. Edwards 4 Non pervenuto. Staring 4 Ancora non ingrana. Corti 4 Troppo indietro. Aoyama 4 Ultimo, basta la parola. Bradl 4 Si butta un’altra volta a terra. Pesek 4 Cade e accusa il compagno. De Puniet 4 Caduta impietosa. Hernandez 4 Gara da dimenticare.

POS. PILOTA 1. RABAT

LA STATISTICA

Paura in Moto3

PILOTA 1. M. VIÑALES 2. L. SALOM 3. RINS 4. FOLGER 5. KHAIRUDDIN 6. BINDER 7. OLIVEIRA 8. AJO 9. KORNFEIL 10. VAZQUEZ 11. MASBOU 12. SISSIS 13. A. MARQUEZ 14. WEBB 15. MILLER 16. FENATI COSTRUTTORE 1. KTM 2. KALEX­KTM 3. MAHINDRA

SCUDERIA PUNTI Ktm 65 Ktm 61 Ktm 41 Kalex­Ktm 40 Ktm 28 Suter­Honda 24 Mahindra 20 Ktm 18 Kalex­Ktm 17 Mahindra 16 Ftr­Honda 16 Ktm 16 Ktm 13 Suter­Honda 13 Ftr­Honda 10 Ftr­Honda 8 PUNTI 75 40 28

Brilla Bastianini sabato terzo domenica trionfa JEREZ – Italiani protagonisti nella Rookie Cup (Ktm 250). Nella 4a gara (su 14) ha vinto Enea Bastianini, 15 anni, mentre Stefano Manzi (14) è arrivato 3° dietro al leader della classifica Karel Hanica, 17enne ceco. Bastianini (5° nella assoluta), era stato 3° sabato nella gara vinta dallo spagnolo Jorge Martin e caratterizzata dal botto al via dell’australiano Olly Simpson, 15 anni, che si è schiantato contro le barriere e poi ricoverato in terapia intensiva.


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MOTOMONDIALE GP SPAGNA

d Appunti

Troppo lontano

HANNO DETTO Cross in Portogallo

Cairoli cade: 2o Vince Paulin

DAL NOSTRO INVIATO

MAURO CASADIO JEREZ (Spagna)

Meno male che doveva essere una pista favorevole alla Yamaha… Primo e secondo posto: due Honda. Ma almeno Lorenzo fino all’ultima curva avrebbe potuto spezzare la doppietta delle Hrc. Valentino Rossi, invece, ha navigato sem­ pre molto, molto lontano dai tre tenori, incassando a fine gara 9” da Pedrosa e quasi 4” dal compagno di squadra Jor­ ge Lorenzo. Evidentemente, non è bastata l’attitudine posi­ tiva del pesarese a questo cir­ cuito. Se dopo il Qatar Valenti­ no rideva di gusto e dopo Au­ stin piangeva, dopo Jerez vede più il bicchiere mezzo vuoto ri­ spetto al bicchiere mezzo pie­ no. Il quarto posto evidente­ mente non è quello che si

S

Crutchlow «Sono stato veloce per tutto il weekend, ma dopo le due cadute di sabato penso che è un buon risultato essere il migliore degli “altri”»

Mondiale Rally

S

Pirro «Pensavo di riuscire a tenere il passo di Dovizioso e invece mi sono trovato a dover lottare con Espargaro. Poi ho fatto qualche errore»

Dovizioso ottavo con la Ducati a 41” «Un disastro E il nuovo telaio non basterà» Valentino Rossi, 34 anni, in piega sul circuito di Jerez. Ieri un quarto posto dopo il piazzamento al sesto di Austin EPA

aspettava da questo gran pre­ mio: «Volevo il podio ma sfor­ tunatamente non è stato possi­ bile raggiungerlo. È stata una gara difficile, sono abbastanza deluso. Non siamo riusciti a fa­ re di meglio, abbiamo cercato il massimo ma abbiamo soffer­ to un po’ le condizioni». Distante Eppure la gara non era

partita male per il pesarese, ca­ pace di scalzare subito sia Cru­ tchlow sia Marquez. «Abbiamo migliorato il set up per la gara —ricorda il nove volte campio­ ne del mondo —, sono partito bene ed ero con il gruppo dei migliori ma sfortunatamente non ero abbastanza veloce per restare con i primi tre. Giro do­ po giro il gap è diventato più grande, avevo difficoltà di tra­ zione in uscita di curva, quindi penso che abbiamo un po’ di lavoro da fare». Rossi è più im­ pensierito dalla forza della Honda rispetto alla Yamaha, piuttosto che dal fatto di essere a ­18 dalla vetta dopo appena 3 gare: «Qui a Jerez mi aspettavo che saremmo stati più veloci della Honda, e invece sono ar­ rivati davanti a noi. Questo da­ to mi preoccupa molto. Dob­ biamo migliorare la moto. Do­ mani (oggi; n.d.r.) abbiamo i test: proverò il nuovo telaio e cercherò di trovare il giusto bi­

La delusione di Vale «Qui volevo il podio» lanciamento. Il Mondiale? Non siamo molto lontani dalla vetta e abbiamo preso punti importanti». Sul sorpasso di Marquez ai danni di Lorenzo, Valentino sta con Marc: «È en­ trato e si sono toccati, ma al­ l’ultimo giro uno ci prova a fare tutto il possibile per passare».

IANNONE ANCORA K.O.

Andrea Iannone, 23 anni, si rialza zoppicando dopo la caduta con la sua Ducati Pramac. Per il pilota di Vasto weekend da dimenticare REUTERS

Naufragio rosso Per trovare in­ vece Andrea Dovizioso, biso­ gna scendere all’ottavo posto, addirittura a 41” da Pedrosa. Non c’è bisogno di incalzarlo, è lui stesso che definisce la sua prova come «disastrosa». In ef­ fetti, con la stessa Desmosedici il compagno Nicky Hayden gli è stato davanti di ben 16”. «Questa è la realtà, i problemi sono sempre gli stessi. Domani (oggi; n.d.r.) proverò il nuovo

telaio, ma non credo che i ma­ teriali che arriveranno potran­ no risolvere del tutto i nostri guai». Dovi quindi lancia una frecciatina alla Bridgestone («Le gomme davanti erano sbagliate, ma non vogliono ca­ pirlo») e assolve Marquez sul sorpasso all’ultima curva su Lorenzo («Una manovra che non va punita»). Sempre rima­ nendo in casa Ducati, Michele Pirro ha chiuso all’11° posto con la Desmosedici sperimen­ tale. Andrea Iannone, invece, caduto all’inizio della gara, sa­ rà sottoposto domani a un in­ tervento all’avambraccio de­ stro che lo sta tormentando da diverso tempo. Iannone sarà operato a Barcellona dal pro­ fessor Mir.

Moto3: finalmente Viñales, Salom 2° In Moto 2 Rabat centra il primo trionfo GIOVANNI ZAMAGNI jJEREZ

Un’altra gara interrotta dalla bandiera rossa per un in­ cidente: proprio come era suc­ cesso ad Austin, si è temuto il peggio per un pilota – questa volta il francese Alan Techer, 18enne di Cannes – rimasto a lungo immobile sull’asfalto. «Trauma cranico, ma nulla di grave», ha rassicurato il dottor Claudio Costa dopo aver visi­ tato il francese, che solo per precauzione è stato successi­ vamente trasportato all’ospe­ dale di Jerez, dove è stato te­

Loeb 8° trionfo in Argentina Sebastian Loeb (Citroën DS3) ha vinto per l’ottava volta di fila il Rally d’Argentina, quinta tappa del Mondiale 2013. Il francese, alla penultima gara dell’anno nella categoria dove ha conquistato 9 titoli, ha spezzato il dominio Volkswagen, che aveva trionfato nelle precedenti tre gare. Secondo a 55” Sebastien Ogier (Volkswagen Polo R), che consolida il primato nella generale, che ha preceduto il compagno di marca Jari Matti Latvala. Piloti: 1. Ogier (Fra) 122 p. 2. Loeb (Fra) 68 3. Hirvonen (Fin) 57; 4. Latvala (Fin) 49. Costruttori: 1. VW 154; 2. Citroën 140.

Il pesarese: «Mi preoccupa la velocità delle Honda Il sorpasso di Marquez su Jorge? All’ultimo giro ci sta»

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LE ALTRE CLASSI MALE GLI ITALIANI: FENATI, NONO, IL MIGLIORE

DAL NOSTRO INVIATO

(m.z.) Una caduta nella 1a manche e il conseguente 3o posto hanno compromesso la trasferta ad Agueda (Portogallo) di Antonio Cairoli (Ktm) che si è però subito rifatto vincendo la 2a manche. Ha così centrato il posto d’onore dietro al francese (ufficiale Kawasaki) Gautier Paulin. Terzo Clement Desalle (Suzuki), ottavo David Philippaerts (Honda) e quattordicesimo Davide Guarneri (Ktm) partito nelle retrovie. Senza storie la MX2 che ha segnato la sesta doppietta di Jeffrey Herlings (KTM); 15° Alex Lupino (Kawasaki) caduto in Gara 1

nuto sotto controllo per 24 ore. Passata la paura, si è po­ tuto celebrare il primo succes­ so stagionale di Maverick Viñales, al comando al 15o gi­ ro (sufficienti per assegnare l’intero punteggio), ovvero il passaggio precedente all’ulti­ mo giro completo effettuato prima dell’interruzione.

Disastro Solito disastro, inve­

ce, per i piloti italiani: Niccolò Antonelli, che scattava sesto, è scivolato al 12o giro mentre si trovava in 10a posizione, men­ tre Romano Fenati ha chiuso 9o, partendo 18o. Non è andata meglio in Moto2, dove Simo­ ne Corsi ha chiuso 14o, con il sanmarinese Alex De Angelis 15o e Mattia Pasini 16o. Tutto questo mentre la Spagna cele­ brava la prima vittoria del 23enne Esteve Rabat, capace di una gara in solitario, con Scott Redding secondo e Pol Espargaro terzo dopo una bel­ la sfida con Takaaki Nakaga­ mi.

Terzo vincitore Vinales è il ter­

zo vincitore differente in tre gare, dopo i successi di Luis Salom, ieri 2o, e di Alex Rins, finito a terra all’11o giro men­ tre lottava per la vittoria. Il so­ lito dominio spagnolo, con il tedesco Jonas Folger bravo a

conquistare il terzo posto: è la prima volta, in questa stagio­ ne, che un pilota non iberico riesce a salire sul podio.

Esteve Rabat, 23 anni, festeggia la sua prima vittoria in Moto2 AFP

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Daniel Elena e Seb Loeb AP

Mondiale Endurance

Tris Audi a Spa Ferrari ok in GTE Duplice successo della Ferrari della 6 Ore di Spa, seconda prova del Mondiale Endurance: Gimmi Bruni e Giancarlo Fisichella si sono imposti nella GTE Pro, mentre Rui Aguas, Enzo Potolicchio e Matteo Maluscelli hanno vinto la GTE Am. Tutti e due gli equipaggi erano al volante della 458. Il successo assoluto è stato conquistato dall’Audi che ha segnato una tripletta: primi sotto il traguardo con la R18 E tron Lotterer, Tréluyer e Fässler. Secondi Duval Kristensen McNish, terzi Gené Di Grassi Jarvis. Prossima gara la 24 Ore di Le Mans (22 23 giugno).

Mondiale Turismo

Che spavento per Tarquini L’iridato Robert Huff (Seat) ha vinto gara 2 del Mondiale Turismo (Wtcc) in Ungheria, resistendo al marocchino Mehdi Bennani (Bmw). Spavento per Gabriele Tarquini, che ha sbattuto nel 1° giro alla curva 3. L’italiano, già terzo in gara 1, è stato portato in ospedale, dove le radiografie hanno escluso fratture. Gli è stato applicato un collare rigido. La prima frazione a Yvan Muller (Chevrolet), leader della classifica (160 punti) davanti a Tarquini (114). FARFUS OK ­ Doppietta Bmw al via del Dtm a Hockenheim con Augusto Farfus e Dirk Werner. Ritirato Mortara (Audi).


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96O GIRO D’ITALIA: 2A TAPPA LA CRONOSQUADRE A ISCHIA PREMIA UNA SORPRESA

4

l’Analisi

MOVISTAR 2A A 9”

DI LUCA GIALANELLA

Nibali cede 14’’: è una vittoria Oggi può già tentare l’attacco, discesa e pioggia sono per lui La rosa che non ti aspetti è

ancora un inno alla giovane Italia. Salvatore Puccio ha 23 anni e viene da Menfi, provincia di Agrigento, spiagge meravigliose tra Sciacca e Mazara del Vallo, soprattutto il paese del vino. Nella sua zona sbarcarono gli Arabi e lui, come un pirata saraceno, non ha perso l’occasione: maglia rosa nello scenario incantevole di Ischia. Napoli, sabato, aveva portato una folla da stadio sul lungomare per accogliere la Grande Partenza. La Campania ha mostrato il suo lato più bello, il Giro l’ha esaltato nel mondo.

Regole Il Team Sky ha vinto (non dominato) la cronosquadre dal porto di Ischia a Forio. E Bradley Wiggins ha subito messo in cima alla corsa un suo gregario. L’ultimo dei nove, visto che Puccio è entrato in extremis. Che festa, sir Bradley, sul podio. Ha preso le misure mentre innaffiava i compagni di spumante. Eh sì, perché, senza Puccio tra i cinque Sky sul traguardo, la maglia rosa sarebbe stata proprio di Wiggins. Mai di Dario Cataldo, primo sulla linea, che l’aveva già assaporata dopo la decisione di farlo passare in testa. Lo dice il regolamento. Dopo la volata vincente di Cavendish sabato a Napoli, tutti avevano lo stesso tempo e per determinare la classifica è stata determinante la somma dei piazzamenti. Puccio aveva chiuso 33o, Wiggins 64o, Henao 71o, Siutsou 78o e Cataldo 84o; ieri, nell’ordine, Cataldo, Henao, Wiggins, Puccio, Uran. Quindi Puccio 37 punti, Wiggins 67, Henao 73, Cataldo 85. Il siciliano trapiantato ad Assisi è stato grande negli ultimi 1500 metri di un tracciato molto impegnativo, con due salitelle e cambi di ritmo continui: media 47,275 km/h. Wiggins, «il paziente inglese», ha deciso tutto: l’andatura, forsennata ma regolare, i tempi. Il ballo, insomma, sull’asfalto nuovissimo. E ha scavato il distacco nella

seconda parte, più impegnativa: dopo 8 km Sky aveva 6” su Nibali, nei 9 finali ne ha guadagnati altri 8, quando Wiggo ha fatto lavorare gli scalatori. Puccio ha resistito, ultimo dei cinque e determinante per il tempo. La rosa torna così in Italia dopo un anno: al Giro 2012 l’aveva indossata soltanto Adriano Malori, 24 anni, nella tappa di Sant’Elpidio. Per un giorno. Crisi La parabola di Puccio, caratteristiche alla Paolo Bettini ma più alto e longilineo, non è tanto quella di un siciliano che si sposta in Umbria per correre. Piuttosto illumina la condizione del ciclismo italiano, che nella valorizzazione e nella fiducia ai giovani, e nelle capacità dei tecnici di saperli guidare, è più carente. Due anni fa, Salvatore ha vinto il Giro delle Fiandre under 23, con una decina di Muri della prova pro’. E chi lo ha fatto passare professionista nel 2012? Il Team Sky. Una volta no, era il contrario: noi eravamo i maestri. Per Verdi La cronosquadre ha detto che Nibali è pimpante: cedere 14” a Wiggins è una vittoria. Così può concentrarsi sul finale di Marina di Ascea: è complicato. C’è una discesa di 7 km, con curve cieche, molto tecnica: finisce a - 1500 metri. Ed è annunciata pioggia, a rendere ancora più delicati gli ultimi chilometri. Non cred amo che Vincenzo oggi possa restare inattivo. Sarà una giornata insidiosa come la trama tribolata de «I masnadieri», l’opera di Giuseppe Verdi abbinata alla tappa per ricordare il duecentenario della nascita del Maestro. Per Wiggo un primo piccolo test. Ma sta crescendo anche l’altra Italia: convincenti Visconti e Capecchi nella Movistar, bene Paolini nella Katusha, ottimi Garzelli-Di Luca-Santambrogio nella Fantini, e solidi Scarponi-Cattaneo nella Lampre. Scendiamo più a sud. In gruppo farà ancora più caldo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

S

Così all’arrivo

Baby Puccio la scheda

1. Sky 2. Movistar a 9” 3. Astana a 14”; 4. Katusha a 19”; 5. Vini Fantini a 22”; 6. Lampre a 22”; 7. Garmin a 25”; 8. Blanco a 28”; 9. Orica a 28”; 10. Vacansoleil a 34”

SALVATORE PUCCIO 23 ANNI, TEAM SKY 1° AL FIANDRE UNDER 23

Salvatore Puccio è nato a Menfi (Agrigento) il 31 agosto 1989. Alto 1,82 cm per 68 kg, è pro’ col Team Sky dal 2012.

GLI INIZI Vive a Petrignano (Assisi), dove si è trasferito con la famiglia all’età di 13 anni. Ha cominciato a correre nel 2003 con l’Uc Bastia: 6 vittorie. Nel 2008 è passato negli under 23 con la Bedogni Grassi Monsummanese. E nel 2011 ha conquistato il Giro delle Fiandre di categoria.

Così in classifica i big Wiggins (Gb, Sky) 12° Nibali (Astana) a 14” 23° Scarponi (Lampre) a 22” 35° Hesjedal (Can, Garmin) a 25” 43° Gesink (Ola, Blanco Pro Cycling) a 28” 60° Evans (Aus, BMC) a 37” 115° Sanchez (Spa, Euskaltel) a 1’01”

S

La terza frazione Oggi la 3a tappa: Sorrento­ Marina di Ascea di 222 km con due Gran premi della montagna (a San Mauro Cilento al km 153 e a Sella di Catona al km 202,2) e insidie negli ultimi 80 km. La partenza è prevista per le 11.40, il traguardo volante che regala abbuoni (6”, 4” e 2”) è posto a Agropoli (km 113,9)

DA PROFESSIONISTA Da pro’ non ha ancora vinto: il miglior risultato l’anno scorso con il 3° posto nella 5a tappa del Giro di Svizzera. Quest’anno si è messo in luce nelle classiche del Nord.

Sky come un treno E il giovane siciliano si prende la maglia Capitan Wiggins lancia il ragazzo di Menfi: «Bradley, grazie. E pensare che non dovevo nemmeno esserci» DAL NOSTRO INVIATO

MARCO PASTONESI ISCHIA

Contrordine: il paradiso non sta sulle nuvole ma sul ma­ re, non è frequentato da chi vo­ la con le ali ma con le bici, non è frequentato da gente vestita di bianco ma di nero, ed è sino­ nimo di cielo, anzi, di Sky. Da ieri pomeriggio il paradiso ha accolto un nuovo condomino:

si chiama Salvatore Puccio, e con quel nome lì, non poteva che andare così. Vulcano Salvatore Puccio, che

qualcuno chiama Salva e quasi tutti Puccio pensando che Puc­ cio sia un soprannome, è la nuova maglia rosa. L’ha con­ quistata vincendo con la Sky la cronosquadre in un labirinto disegnato sull’isola di Ischia: fra viti e gerani, fra colline e

1

maglia rosa italiana al Giro 2012: Adriano Malori la prese nella sesta tappa con arrivo a Sant’Elpidio e la tenne per un solo giorno

onde. Una vittoria esplosiva come il vulcano che creò que­ sto paradiso. Eppure una vitto­ ria a scoppio ritardato: prima il fulmine della corsa, poi il tuo­ no della vittoria, infine la piog­ gia e l’arcobaleno della maglia rosa. Tant’è che Puccio l’ha sa­ puto appena prima di salire sul podio. Avrebbe dovuto condi­ videre il successo di tappa con i compagni. Invece gli hanno detto che aveva conquistato il


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o, una favola rosa

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clic SESTO SICILIANO IN MAGLIA ROSA: IL PRIMO FAZIO NEL ‘49

Salvatore Puccio è il sesto siciliano a indossare la maglia rosa dopo Mario Fazio (al centro nella foto: 3 volte nel 1949) , Giovanni Corrieri (1: 1953), Guido Messina (1: 1955), Giovanni Visconti (8: 2008) e Vincenzo Nibali (4: 2 nel 2010 e 2 nel 2011).

«Non andavo bene. E non ci an­ davo neanche in bici. Licenza di terza media, a me bastava». A 13 anni, da Menfi a Petrigna­ no di Assisi: «Mio padre trovò lavoro, da camionista, nella ri­ costruzione di Assisi». Non continuò con la scuola, ma con il ciclismo: «Prima il Bastia, poi il Petrignano. Quindi in Tosca­ na: tre anni nella Monsumma­ nese, l’ultimo nel Team Hopp­ là, lo stesso di Ulissi. Fu quan­ do vinsi il Giro delle Fiandre di­ lettanti. Quel giorno scoprii il grande ciclismo e le classiche». Scoprì anche che certi sogni di­ ventano veri. E scoprì se stesso. A sinistra Salvatore Puccio festeggia sul palco in rosa. Sopra Sky in azione, con Wiggins in testa, e la festa sul palco IPP­AP­BETTINI

primato. Gli è caduto il mondo addosso. E non si è fatto male. Ventitré anni, Puccio. Siciliano di Menfi. Padre, madre e tre fi­ gli, due fratelli e una sorella, lui l’ultimo. «Avevo 7 anni quando mio padre mi regalò una biciclettina rossa. Poco do­ po cominciai a correre. Per gio­ co, per sfida, per divertimento. La prima corsa, secondo. La se­ conda corsa, primo». A scuola non era esattamente così:

«

Il mio segreto è riazzerare. Lo faccio sempre, è così anche adesso» SALVATORE PUCCIO DA IERI IN ROSA

Università Bel ragazzo, Puccio: un fisico alla Moser, nel senso di Francesco, alto e magro ma potente, faccia da irlandese o da australiano, capelli corti e chiari, un sottofondo di lentig­ gini. «Ingaggiato dalla Sky per la vittoria al Fiandre. Quel giorno fu come tornare a scuo­ la. Ma a scuola di ciclismo. E non era un liceo, ma l’universi­ tà. Materie e studio, regole e disciplina. Due anni di lavoro per la squadra e anche per me. A pedali, ma anche a lingua. L’inglese come comune deno­

minatore fra colombiani e neo­ zelandesi, sudafricani e italia­ ni. Il Giro non era nei program­ mi, almeno a inizio stagione. Poi, dopo le classiche del Nord, mi hanno comunicato che sarei stato fra i nove. Già quella era un’enorme soddisfazione. Co­ me aver superato un esame». Grazie Brad Che Giro, Puccio.

«Il primo immaginato era un sogno, quello che fanno tutti i bambini quando alzano le braccia al cielo anche se non c’è il traguardo. Il primo visto in tv era Marco Pantani, era i suoi scatti in salita. Il primo vissuto era sulla strada, a Spo­ leto, nel 2007. Qui siamo venu­ ti per aiutare Brad Wiggins. E invece è stato lui ad aiutare noi: nella cronosquadre, Wig­ gins ha dettato il tempo, dosa­ to gli sforzi, aspettato che al­ meno quattro di noi rimanes­ sero a ruota. Insomma, ci ha portati all’arrivo. Io non pensa­ vo alla rosa. È stata una sorpre­ sa, Anzi, uno shock. Un po’ mi è anche dispiaciuto, perché cre­ devo che l’avesse presa Catal­ do. Ma è una gran soddisfazio­ ne personale. Non so quanto la terrò. Intanto la terrò stanotte.

Sotto il cuscino. Sperando mi aiuti a prendere sonno». Occhio Chissà che cosa raccon­

terà stamattina. Se ha chiuso occhio, se si è ritrovato ragazzi­ no pedalare in cerca di orizzon­ ti, se si è rivisto gregario fatica­ re su muri e pavé, se ha conti­ nuato a sognarsi verso altri tra­ guardi. Intanto: «Credo di essere un passista capace di an­ dare su salite corte», «Il segreto è riazzerare. È quello che ho fatto quando sono passato pro­ fessionista. È quello che ho fat­ to quando ho indossato la ma­ glia rosa e quello che farò quan­ do la lascerò», «Il mio obiettivo non cambia: aiutare Wiggins». Chi lo conosce, lo descrive «simpatico, riservato, sorriden­ te, delizioso, carino, timido». Giovanni Bruno, direttore dei canali tv Sky, ricorda «quella Granfondo Pinarello, in cui Puccio mi ha tirato. Mi chiede­ va: ‘Va bene se calo di un chilo­ metro?’. M’ha scortato al tra­ guardo». Se il paradiso non sta sulle nuvole, ma sul mare, per Puccio potrebbe essere un’altra giornata indimenticabile. Una giornata da dio. © RIPRODUZIONE RISERVATA

il precedente Nel 1959 il colpo di Catalano Un altro siciliano aveva vinto una tappa del Giro a Ischia prima di Puccio. E anche allora fu una sorpresa. Il 23 maggio 1959 il palermitano Antonino Catalano vinse la crono di 31 km rifilando 53” a sua maestà Jacques Anquetil.

Gazzetta.it LE PAROLE DEI LEADER, LA MOVIOLA E LA COMMUNITY Puccio si racconta nel viaggio in motoscato da Ischia a Napoli. Oltre alle voci dei protagonisti, la moviola e la community rosa dove potete mettere le vostre foto e i video.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 6 MAGGIO 2013

96O GIRO D’ITALIA IL DOPO CORSA SPECIALE DEL NUOVO LEADER

Gioia Puccio: «Quando mi ricapita?» In rosa sul motoscafo che ha portato anche Ronaldo e De Niro: «Chissà papà che salti ha fatto» DAL NOSTRO INVIATO

PAOLO CONDÒ SORRENTO

Il motoscafo aumenta l’andatura andando alla guer­ ra con le onde, ma non è certo il rodeo a togliere il sorriso dal volto di Salvatore Puccio. «Per come mi sento, potrei affron­ tare qualsiasi mare» dice entu­ siasta. E un po’ frettoloso, per­ ché a un certo punto scende sotto coperta per tentare di te­ lefonare, e prima che il co­ mandante riesca a dirgli che è un’ingenuità Salvatore – che risale pallidissimo – se n’è già accorto da solo. Gli basta sten­ dersi qualche minuto a poppa per ritrovare colore, che l’alle­ gria non l’aveva mai persa. «E quando mi ricapita?» si chiede incredulo. E poi «pensa mio padre adesso, i salti che starà facendo...».

Salvatore Puccio, 23 anni, siciliano di Menfi e nuova maglia rosa: costretto a tornare a Sorrento in motoscafo dopo aver perso il traghetto del gruppo. A sinistra il Team Sky, con Puccio in coda, lanciato verso il successo di tappa e la maglia rosa IPP­BETTINI

Wiggins contento Non esiste fe­

licità piena, totale e coinvol­ gente come la gioia incredula di un bravo ragazzo. Che Puc­ cio lo sia l’avevamo iniziato a capire due ore prima, sotto al podio di Forio, quando i com­ pagni di Sky s’erano fatti una corsa dalle retrovie del palco per non perdersi il momento in cui il loro giovane compa­ gno indossava la maglia rosa e baciava le miss. Bradley Wig­ gins, in particolare, sembrava genuinamente divertito dalla circostanza che aveva voluto il segno del primato sulle spalle

del gregario meno atteso. E mentre Salvatore si faceva in­ tervistare, i capi gli passavano bottigliette di acqua e sali, «bevi»: il traghetto sbuffava al di là delle transenne, e c’era ancora il box dell’antidoping da visitare. Al decimo invito al consumo di liquidi per pro­ durne in fretta di propri, gli organizzatori non possono che alzare le mani: parta pure il ferryboat delle squadre, la

maglia rosa verrà portata a Sorrento con un motoscafo privato. Sul quale, per fortu­ na, avanza un posto per noi. Progetti Il comandante è un ti­

po che conosce l’arte di riem­ pire i tempi morti di un viag­ gio, e sessanta minuti passano rapidi ascoltando l’elenco dei suoi clienti, da Cristiano Ro­ naldo e Irina («mamma mia!») a Bob De Niro, al cast

de «Il talento di Mr.Ripley», gi­ rato a Procida nel ‘99 («ecco, proprio in questo punto Matt Damon uccide Jude Law col­ pendolo con un remo» e ci si guarda attorno inquieti). «Mi mancava una maglia rosa»­­ esclama infine, e forse è l’uni­ co momento in cui Salvatore lo ascolta davvero, perché il sorriso educato ma distante tenuto sin lì rivelava come i suoi pensieri stessero altrove.

Non c’è nulla di programmato in questa maglia, ma tra una chiacchiera e l’altra il siciliano di 23 anni – età che nel cicli­ smo equivale all’infanzia – si disegna addosso un futuro molto meno casuale: l’idea di correre per la maglia rosa e per quella azzurra («la nazio­ nale è un grande sogno») ha i contorni di un progetto a me­ dia scadenza. Quello più im­ mediato è uno smartphone

nuovo, visto che lo champa­ gne della premiazione ha irri­ mediabilmente intossicato il vecchio. «Ho sentito soltanto per un momento la mia ragaz­ za» sussurra tra sé. Le luci di Sorrento sono così vicine che le potresti toccare. La luna di miele di Salvatore con la ma­ glia rosa è così intensa che il motoscafo improvvisamente pare una gondola. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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96O GIRO D’ITALIA IL DUELLO A DISTANZA TRA I FAVORITI

Wiggo scappa d Ma Nibali tiene d «Distacco ok, «Missione va bene così» compiuta» HANNO DETTO

HANNO DETTO

S

Il baronetto: «Una giornata perfetta, primo passo nella direzione giusta» DAL NOSTRO INVIATO

CIRO SCOGNAMIGLIO ISCHIA (Napoli)

La stretta di mano. Il pu­ gnetto sul petto. E due parole tanto semplici quanto effica­ ci: «Good job». I capitani fan­ no così e così Bradley Wiggins ha fatto ieri con tutti i compa­ gni. Uno a uno. La prova del team Sky era finita, la crono­ squadre ancora no, ma la sen­ sazione di avere compiuto la missione era nell’aria. Per commenti più articolati, l’in­ glese rimanda gentilmente al­ la conclusione della tappa, anche se concede qualche battuta e un sorriso all’ospite speciale Lee Dixon, che ora la­ vora per un network di cicli­ smo ma che in passato è stato una colonna della difesa del­ l’Arsenal degli anni 90. «Ha una concentrazione e un san­ gue freddo incredibili, mi ri­ corda in questo i migliori por­ tieri di calcio», dice Dixon, che agli occhi di un malato del Liverpool come “Wiggo” ha solo la colpa di essere an­ cora tifoso dei Gunners… Posizione Wiggins lo ritrovia­

mo sotto il podio circa un’ora dopo. Ha appena scaricato addosso a Puccio fino all’ul­ tima goccia di spumante – premiazione della vitto­ ria di tappa festeggiata con una danza in stile Harlem Shake – e ha vo­ luto scegliersi il posto migliore per godersi l’in­ coronazione rosa del gio­ vane compagno. Dice: «Non pensate che Salva­ tore sia venuto al Giro so­ lo perché ci tenevamo semplicemente ad avere un altro italiano nel team oltre a Dario Cataldo. Lui, oltre a essere un ragazzo serio e simpatico, ha un ta­ lento vero per la bici­ cletta. Soprattutto nelle corse di un gior­ no, ha il potenziale

4

CRONO VINCENTE S

Bradley Wiggins Il britannico, 33 anni, nel Giro 2010 vinse la prima tappa a cronometro ad Amsterdam e conquistò così la maglia rosa. Resta quello il suo unico successo in carriera al Giro. Wiggins ha vinto il Tour de France 2012 BETTINI

per arrivare a ottimi risulta­ ti». E in suo onore, se così si può dire, aveva declinato il passaggio in zona mista: «Ho tre settimane per venire. E’ il giorno di Puccio, è giusto che la ribalta sia sua». Secondi La maglia rosa sui big

però ce l’ha sulle spalle lui, il baronetto, entusiasta dello scenario dell’isola di Ischia, definito «paradisiaco». Era nelle cose, certo, ma il pas­ saggio tra il dire e il fare va sempre compiuto e Sky lo ha fatto nel migliore dei modi, facendo la differenza nella se­ conda parte dopo aver «sacri­ ficato», come previsto, Pate, Knees, Zandio e Siutsou e vo­ lando a oltre 47 di media su un percorso molto complica­ to, tanto che in molti pensa­ vano che non si sarebbero su­ perati i 45 all’ora. «E’ stata una giornata complicata e perfetta – aggiunge Wiggins, 33 anni, che ha un vantaggio di 14” su Nibali, 22” su Scar­ poni e 25” su Hesjedal –. Complicata e faticosa per la logistica e il trasferimento via mare, anche se tutto è stato gestito bene. Perfetta per il ri­ sultato, avevamo fatto le pro­ ve generali vincendo già al Trentino, ma il percorso era molto più complica­ to qui». Il baronetto pensa già a come evitare i trabocchetti delle tappe di oggi e doma­ ni, e fa capire di avere già una mezza idea in proposito: «Avere la maglia rosa con Puccio non cambierà il nostro modo di intendere la gara. Corriamo sem­ pre davanti ed è quello che abbiamo intenzio­ ne di fare. La strada da­ vanti è lunghissima, ma il primo passo lo ab­ biamo fatto. E nella direzione giusta». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Ryder Hesjedal (Garmin) 7° a 25” «Siamo andati male? Secondo me non è così, anzi io sono soddisfatto. Le gambe hanno risposto bene e perdere 25 secondi da Sky non è troppo. E con gli altri, siamo li. Resto convinto del fatto che il nostro sia uno dei blocchi più forti di questo Giro d’Italia»

S

Cadel Evans (Bmc) 12° a 37’’ «Un po’ al di sotto delle aspettative. In una cronosquadre classica saremmo andati meglio, ne sono sicuro, ma qui c’erano molti saliscendi. Non rimprovero niente a nessuno dei compagni, dobbiamo prendere atto del risultato e pensare da subito alla prossima tappa»

S

Il siciliano: «Pochi rischi, il ritardo è contenuto e le sensazioni discrete» DAL NOSTRO INVIATO

CLAUDIO GHISALBERTI ISCHIA

Gli occhi di Alexander Vinokourov, il grande capo dell’Astana, restano glaciali anche nel caldissimo sole ischitano: «Siamo andati for­ te, ma non sono tanto conten­ to. Io sono contento solamen­ te quando si vince. E noi oggi (ieri, ndr) potevamo vincere». Punto e a capo. Però la presta­ zione di giornata di Nibali e compagni è stata grande lo stesso. Il ritardo di 14 secondi dalla Sky di Wiggins – perché è inu­ tile girarci attorno: la guerra per la maglia rosa, almeno sul­ la carta, è un affare tra Vin­ cenzo e Sir Bradley – vale qua­ si quanto una vittoria. Alla vi­ gilia si poteva stimare un gap tra i due team valutabile tra i 20 e i 30 secondi, invece una differenza che ha finito per es­ sere inferiore al secondo al chilometro è un ottimo indica­ tore di forma. E lo Squalo, in­ fatti, è contento. Buon tempo «Paghiamo un po­

chino – afferma il siciliano ap­ pena tolto il casco dopo aver tagliato il traguardo – ma è un distacco contenuto e su questa distanza va bene così. Abbia­ mo fatto un buon tempo ed è questo che conta. In più, le sensazioni che ho avu­ to in corsa sono state più che discrete». Vincenzo non ha la fac­ cia particolarmente stanca, non accusa un grande affanno. «Sia­ mo andati molto re­ golari – prosegue Nibali –. Noi non siamo grandi spe­ cialisti delle cro­ nometro. Anzi, più che altro sia­ mo scalatori. Ma ci siamo prepa­ rati bene. Non abbiamo mai

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RITARDO DI 14’’ S

Vincenzo Nibali Il siciliano, 29 anni, nella cronosquadre con la sua Astana ha perso 14 secondi dal Team Sky di Wiggins. Nibali ha chiuso 3° il Tour 2012 e nelle ultime due partecipazioni al Giro è stato 3° nel 2010 e 2° nel 2011, indossando 4 giorni la maglia rosa AFP

strappato e non abbiamo mai avuto necessità di rilanciare l’azione. Il percorso era molto duro, con discese da settanta all’ora dove abbiamo preferito essere abbastanza prudenti e non prendere rischi. Il tratto più impegnativo? Quello fina­ le, controvento». Poi, prima di congedarsi per andarsi a preparare per l’im­ barco sull’aliscafo che lo avrebbe riportato a Sorrento con il resto della truppa, sorri­ de: «Il tempo è più che buono. Sì, sono contento. Il Giro è ap­ pena partito, ma è partito be­ ne. Qualcosa sapevo che qui avrei perso».

Robert Gesink (Blanco) 8° a 28’’ «Volevamo contenere il distacco entra i 30 secondi, ma non è andata così e ce ne dobbiamo fare una ragione. Ma le possibilità di fare un ottimo Giro per me sono le stesse di prima. Le prossime tappe però sono piene di trabocchetti e io non mi posso permettere di perdere altro tempo»

Salto di catena Un cronometro

che però poteva essere miglio­ re di qualche secondo. Beppe Martinelli dall’ammiraglia guarda un po’ nel vuoto. Nella su mente sta rivedendo il film della tappa. «Mi girano le bal­ le – esclama senza mezzi ter­ mini il tecnico bresciano, che in carriera ha già vinto quattro volte il Giro d’Italia con quat­ tro corridori diversi (Pantani, Garzelli, Simoni e Cunego) –. Abbiamo perso subito Vanotti per colpa di un salto di catena. Lui nel tratto prima dell’inter­ medio sarebbe stato fonda­ mentale. Invece per quel con­ trattempo ha dovuto fare la sua parte Zeits, che vole­ vamo giocarci più avan­ ti. Non tantissimo, pe­ rò 4­5 secondi meno senza quel problema meccanico li avrem­ mo fatti». Scommessa Paolo

Tiralongo mette il cappello: «Per me, anzi per tutti noi, ci sarà sicuramente da soffrire. Ma ci sia­ mo, siamo pronti. E Vincenzo, credetemi, ha tutto per vincere questo Giro. Sono pronto a scommetterci». © RIPRODUZIONE RISERVATA

S

Samuel Sanchez (Euskaltel) 22° a 1’01’’ «Nella prima parte siamo andati bene. Purtroppo ha pesato la foratura di Mestre nel finale, credo che abbiamo perso 20’’ o anche 30. Sfortuna pura. Ma io sono contento della mia condizione. Un imprevisto così ci può stare, diciamo che ora sono in credito con la fortuna e spero di riscuotere presto»


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96° GIRO D’ITALIA LA GUIDA

Lampre sesta a 22”, Cannondale a 35” Così l’arrivo della seconda tap­ pa del 96° Giro d’Italia: cronosquadre Ischia­Forio di 17,4 km vinta dalla squadra di Wiggins.

1. SKY PROCYCLING km 17,4 in 22’05”, media 47,275 km/h (Cataldo, Henao Montoya, Wiggins, Puccio, Uran Uran; Siutsou a 1’06”, Pate, Zandio Echaide, Knees a 1’13”) 2. MOVISTAR TEAM a 9” (Intxausti, Capecchi, Herrada Lopez, Visconti, Dowsett; Karpets, Ventoso Alberdi, Lastras Garcia a 1’13”, Cobo Acebo a 2’39”) 3. ASTANA PRO TEAM a 14” (Agno­

li, Kessiakoff, Nibali, Tiralongo, Kan­ gert, Aru; Gruzdev, Zeits, Vanotti a 2’) 4. KATUSHA a 19” (Paolini, Vicioso Arcos, Gusev, Trofimov, G. Caruso; Belkov, Ignatenko a 45”, Brutt a 1’24”, Kozontchuk a 3’08”) 5. VINI FANTINI­SELLE ITALIA a 22” (Santambrogio, Rabottini, Garzelli, Taborre, Di Luca; Proni, Gatto a 1’23”; Andriato, Chicchi a 3’05”) 6. LAMPRE MERIDA a 22” (Scarpo­ ni, Cattaneo, Niemiec, Durasek, Serpa Perez; Pietropolli, Stortoni a 1’35”, Pozzato a 2’17”, Ferrari a 2’50”) 7. GARMIN SHARP a 25” (Danielson, Haas, Vandevelde, Navardauskas, Hesjedal, Stetina; Dekker a 1’24”; Hun­ ter a 1’36”; Millar a 3’13”)

8. BLANCO PRO CYCLING TEAM a 28” (Clement, Krusijswijk, Martens, Gesink, Kelderman, Garate; Tjallingii a 1’17”; Wynants, Bobridge a 3’03”)

9. ORICA GREENEDGE a 28” (Dur­

1’55”; Battaglin a 1’56”)

bridge, Goss, Keukeleire, Meier, Wee­ ning; Howard a 1’12”; Tuft, Lancaster, Mouris a 1’59”) 10. VACANSOLEIl­DCM PRO a 34” (Wauters, Ruijgh, Veuchelen, Valls Ferri, Bole; Marcato a 30”; Keizer a 44”; Lammertink a 53”; Lighthart a 2’25”) 11. CANNONDALE PRO CYCLING a 35” (Dall’Antonia, D. Caruso, Viviani, Sabatini, Marangoni; Longo Borghini, Sarmiento Tunarrosa a 1’17”; Salerno a 2’11”; Wurf a 2’20”) 12. BMC RACING TEAM a 37” (Phinney, Oss, Santaromita, Evans, Morabito, Cummings; Lodewyck, Blythe a 2’21”; Wyss a 3’57”)

14. RADIOSHACK LEOPARD a 43” (Nizzolo, Hondo, Kiserlovski, Bennet, Sergent, Roulston, Machado; Oliviera a 1’22”; Popovych a 4’18”) 15. TEAM SAXO­TINKOFF a 43” (Boaro, Majka, Christensen, Petrov, Sutherland; Kroon a 41”; Pires a 53”; Breschel, Bennati a 1’26”)

13. BARDIANI VALVOLE­CSF INOX a 41” (Pirazzi, Locatelli, Bon­ giorno, Boem, Zardini; Colbrelli a 23”; Canola a 1’47”; Modolo a

16. ANDRONI GIOCATTOLI­VE­ NEZUELA a 46” (Sella, Rubiano Cha­ vez, Rosa, Pellizotti, Ermeti; Felline, Gil Martinez, Gavazzi, Rodriguez a 1’50”)

17. OMEGA PHARMA­QUICK STEP a 48” (Brambilla, Cavendish, Trentin, Pauwels, Pineau, Golas, Ver­ mote, Keisse; Steegmans a 2’17”) 18. AG2R LA MONDIALE a 50” (Be­ tancur Gomez, Dupont, Appollonio, Gastauer, Pozzovivo, Georges; Be­ rard, Belletti, Bonnafond a 1’53”) 19. FDJ a 55” (Roux, Mourey, Le Bon,

CLASSIFICA GENERALE

Tra gli italiani c’è Cataldo al 4° posto prima di Scarponi (23° a 22”). Hesjedal, il re del Giro 2012, è 35° a 25”. TEMPO

69

BONGIORNO (ITA)

in 3h20’43”

70

ZARDINI (ITA)

a 0"

71

NIZZOLO (ITA)

138 PIRES (POR)

a 1'36"

139 HOWARD (AUS)

a 1'40"

140 BRUTT (RUS)

a 1'43" a 1'45"

1

PUCCIO (ITA)

2

WIGGINS (GBR)

3

HENAO MONTOYA (COL)

72

MAJKA (POL)

141 PRONI (ITA)

4

CATALDO (ITA)

73

KISERLOVSKI (CRO)

142 TJALLINGII (OLA)

5

URAN URAN (COL)

74

PETROV (RUS)

143 GATTO (ITA)

6

INTXAUSTI ELORRIAGA (SPA) a 9"

75

BENNETT (NZL)

144 SARMIENTO TUNARROSA (COL)

7

VISCONTI (ITA)

76

SUTHERLAND (AUS)

145 LONGO BORGHINI (ITA)

8

HERRADA LOPEZ (SPA)

77

MACHADO (POR)

146 REYNES MIMO (SPA)

9

DOWSETT (GBR)

78

SERGENT (NZL)

147 DE KORT (OLA)

10

CAPECCHI (ITA)

79

ROULSTON (NZL)

148 STORTONI (ITA)

11

KANGERT (EST)

80

CHRISTENSEN (DAN)

149 PIETROPOLLI (ITA)

12

NIBALI (ITA)

81

BOARO (ITA)

13

ARU (ITA)

82

ROSA (ITA)

14

KESSIAKOFF (SWE)

83

15

TIRALONGO (ITA)

84

16

AGNOLI (ITA)

17

PAOLINI (ITA)

18

G. CARUSO (ITA)

19 20 21

VICIOSO ARCOS (SPA)

22

SANTAMBROGIO (ITA)

91

TRENTIN (ITA)

23

SCARPONI (ITA)

92

BETANCUR GOMEZ (COL)

24

GARZELLI (ITA)

93

APPOLLONIO (ITA)

25

CATTANEO (ITA)

94

POZZOVIVO (ITA)

26

DI LUCA (ITA)

95

GASTAUER (LUX)

a 43"

a 1'52" a 1'53" a 1'57"

150 HUNTER (RSA)

a 2'01"

151 OLIVIERA (POR)

a 2'05"

PELLIZOTTI (ITA)

152 BENNATI (ITA)

a 2'09"

RUBIANO CHAVEZ (COL)

153 BRESCHEL (DAN)

85

SELLA (ITA)

154 ZEITS (KAZ)

86

ERMETI (ITA)

87

KEISSE (BEL)

GUSEV (RUS)

88

GOLAS (POL)

157 LANCASTER (AUS)

TROFIMOV (RUS)

89

BRAMBILLA (ITA)

158 TUFT (CAN)

90

PAUWELS (BEL)

a 2'28"

161 TIMMER (OLA)

a 2'29"

162 MINGUEZ AYALA (SPA)

a 2'31"

163 MODOLO (ITA)

a 2'36"

164 RODRIGUEZ (VEN) 165 FELLINE (ITA) 166 GIL MARTINEZ (VEN) 167 GAVAZZI (ITA)

JEANNESSON (FRA)

99

MOUREY (FRA)

31

DURASEK (CRO)

32

VIVIANI (ITA)

a 23"

101 LE BON (FRA)

33

NAVARDAUSKAS (LTU)

a 25"

102 CASAR (FRA)

34

HAAS (AUS)

103 DUQUE (COL)

35

HESJEDAL (CAN)

104 QUINTERO (COL)

36

STETINA (USA)

105 OSPINA NAVARRO (COL)

37

DANIELSON (USA)

106 ATAPUMA HURTADO (COL)

38

VANDEVELDE (USA)

39

GOSS (AUS)

40

CAVENDISH (GBR)

109 CHALAPUD GOMEZ (COL)

41

KRUIJSWIJK (OLA)

110 HANSEN (AUS)

42

WEENING (OLA)

111

43

GESINK (OLA)

112 WILLEMS (BEL)

44

MEIER (CAN)

113 DE GREEF (BEL)

45

DURBRIDGE (AUS)

114 BELLEMAKERS (OLA)

46

GARATE (SPA)

115 SANCHEZ GONZALEZ (SPA)

47

KELDERMAN (OLA)

116 AZANZA SOTO (SPA)

48

MARTENS (GER)

117

49

KEUKELEIRE (BEL)

50

RUIJGH (OLA)

119 MESTRE (POR)

51

VALLS FERRI (SPA)

120 MARCATO (ITA)

52

WAUTERS (BEL)

121 COLBRELLI (ITA)

53

VEUCHELEN (BEL)

122 IGNATENKO (RUS)

54

BOLE (SLO)

123 SIUTSOU (BLR)

a 1'06"

193 JI (CHN)

55

SABATINI (ITA)

124 FISCHER (BRA)

a 1'08"

194 VERMOTE (BEL)

56

D. CARUSO (ITA)

125 DEGENKOLB (GER)

a 1'13"

195 DE BACKER (BEL)

57

MARANGONI (ITA)

126 ZANDIO ECHAIDE (SPA)

58

DALL'ANTONIA (ITA)

59

PHINNEY (USA)

60

a 55"

100 ROUX (FRA)

a 34"

a 35"

a 2'37"

169 POZZATO (ITA)

a 2'39"

170 BERARD (FRA)

a 2'43"

171 a 56"

107 DUARTE AREVALO (COL) a 28"

168 BATTAGLIN (ITA)

108 PANTANO (COL)

BONNAFOND (FRA)

172 BELLETTI (ITA) 173 SALERNO (ITA)

a 2'46"

174 COBO ACEBO (SPA)

a 2'48"

175 AVILA VANEGAS (COL)

a 2'50"

176 DEKKER (OLA)

a 2'54"

177 BLYTHE (GBR)

a 2'58"

178 LODEWYCK (BEL) a 1'00"

BAK (DAN)

179 STEEGMANS (BEL)

a 3'05"

180 FERRARI (ITA)

a 3'12"

181 DOCKX (BEL)

a 3'21"

182 PINEAU (FRA)

a 3'22"

183 ANDRIATO (BRA)

a 3'27"

a 3'31"

MARTINEZ DE ESTEBAN (SPA)

187 PICHON (FRA)

a 3'33"

118 VERDUGO MARCOTEGUI (SPA)

188 MILLAR (GBR)

a 3'38"

189 BELKOV (RUS)

a 3'42"

a 1'02"

190 ROLLIN (CAN)

a 3'47"

a 1'04"

191 KNEES (GER)

a 3'51"

192 GRETSCH (GER) a 3'53" a 3'56"

127 MEZGEC (SLO)

197 BULGAC (OLA)

a 4'03"

128 DAMUSEAU (FRA)

198 DEHAES (BEL)

a 4'18"

EVANS (AUS)

129 LUDVIGSSON (SWE)

199 WYSS (SVI)

a 4'34"

61

OSS (ITA)

130 PATE (USA)

62

SANTAROMITA (ITA)

131 TAMOURIDIS (GRE)

63

MORABITO (SVI)

132 VRECER (SLO)

64

CUMMINGS (GBR)

133 VENTOSO ALBERDI (SPA)

65

HONDO (GER)

a 39"

134 LASTRAS GARCIA (SPA)

204 LIGTHART (OLA)

a 5'37"

66

PIRAZZI (ITA)

a 41"

135 KARPETS (RUS)

205 BOBRIDGE (AUS)

a 6'09"

67

BOEM (ITA)

136 KROON (OLA)

a 1'24"

206 MARENTES TORRES (COL)

a 6'22"

68

LOCATELLI (ITA)

137 LAMMERTINK (OLA)

a 1'27"

207 URTASUN PEREZ (SPA)

a 8'23"

La cronosquadre di ieri non ha assegnato punti per questa classifica. Oggi a Marina di Ascea si torna a lottare anche per la maglia rossa. CLASSIFICA GENERALE: 1. Mark CAVENDISH (Gb, Omega Pharma­ Quick Step) 28 punti; 2. Viviani 20; 3. Bouhanni (Fra) 16; 4. Nizzolo 14; 5. Hondo (Ger) 13; 6. Goss (Aus) 12; 7. Ventoso Alberdi (Spa) 10; 8. Blythe (Gb) 9; 9. Wurf (Aus) 8; 10. Howard (Aus) 8; 11. Lancaster (Aus) 6.

MARINA DI ASCEA 2m

SORRENTO 58m

185 CHICCHI (ITA) 186 WYNANTS (BEL)

A PUNTI

Arrivo sul mare Sorprese nel finale

184 KOZONTCHUK (RUS) a 1'01"

196 KEIZER (OLA)

a 37"

OGGI TERZA TAPPA: SORRENTO­MARINA DI ASCEA

a 1'20" a 1'22"

215 - Ascea

98

SERPA PEREZ (COL)

335 - Ceraso 587 - Sella di Catona

RABOTTINI (ITA)

30

2 - Castellammare di Velia

29

551 - San Mauro Cilento

GEORGES (FRA)

a 50"

160 CANOLA (ITA)

16 - Acciaroli

DUPONT (FRA)

97

159 MOURIS (OLA)

39 - S. Maria di Castellabate

96

TABORRE (ITA)

a 2'27"

16 - Paestum 18 - Agropoli

NIEMIEC (POL)

28

156 GRUZDEV (KAZ)

3 - Spineta Nuova

27

155 VANOTTI (ITA) a 48"

4 - Salerno

a 22"

a 2'14"

8 - Amalfi

a 19"

a 46"

200 POPOVYCH (UCR)

a 5'01"

201 BOUHANNI (FRA)

a 5'02"

202 WURF (AUS)

a 5'27"

203 CLEMENT (OLA)

a 5'35"

MONTAGNA

La cronosquadre non ha assegnato punti per questa classifica. Oggi a Marina di Ascea si torna a lottare anche per questa classifica. La maglia azzurra (ex maglia verde) identifica la classifica dei gran premi della montagna, istituita nel 1933. CLASSIFICA GENERALE 1. Giovanni Visconti (Movistar Team) 3 punti; 2. Wurf (Aus) 3; 3. Bonnafond (Fra) 3; 4. Canola 2; 5. Keizer (Ola) 1.

GARMIN SHARP D.S.: Wegelius 1 HESJEDAL 2 DANIELSON 3 DEKKER 4 HAAS 5 HUNTER 6 MILLAR 7 NAVARDAUSKAS 8 STETINA 9 VANDEVELDE

Can Usa Ola Aus S.Af Gb Lit Usa Usa

AG2R ­ LA MONDIALE D.S.: Biondi 11 POZZOVIVO 12 APPOLLONIO 13 BELLETTI 14 BERARD 15 BETANCUR GOMEZ 16 BONNAFOND 17 DUPONT 18 GASTAUER 19 GEORGES

Ita Ita Ita Fra Col Fra Fra Lus Fra

ANDRONI GIOCATTOLI ­ VENEZUELA D.S.: Savio 21 PELLIZOTTI Ita 22 ERMETI Ita 23 FELLINE Ita 24 GAVAZZI Ita 25 GIL MARTINEZ Ven 26 RODRIGUEZ Ven 27 ROSA Ita 28 RUBIANO CHAVEZ Col 29 SELLA Ita

312 - San Pietro 153 - Positano

a 14"

Pharma­Quick Step) 156 km in 2.58’38”, alla media di 43,664 km/h; 2. Viviani; 3. Bouhanni (Fra); 4. Niz­ zolo; 5. Goss (Aus); 6. Ventoso Alber­ di (Spa); 7. Blythe (Gb); 8. Howard (Aus); 9. Hondo (Ger); 10. Lancaster (Aus); 11. Degenkolb (Ger); 12. Paolini; 13. Tamouridis (Gre); 14. Rosa; 15. Na­ vardauskas (Lit); 16. Ferrari; 17. Hun­ ter (Rus); 18. Kangert (Est); 19. Mar­ cato; 20. Zeits (Kaz); 21. Haas (Aus); 22. Wyss (Svi); 23. Phinney (Usa); 24. Vanotti; 25. Evans (Aus); 26. Ruijgh (Ola); 27. Jeannesson (Fra); 28. Intxau­ sti Elorriaga (Spa); 29. Nibali; 30. Rol­ lin (Can); 32. Scarponi; 33. Puccio; 34. Pozzato; 35. Visconti; 48. Pel­ lizotti; 62. Gesink (Ola); 63. Hesjedal (Can); 64. Wiggins (Gb); 84. Cataldo; 99. Garzelli; 105. Cattaneo; 135. Rabottini; 152. D. Caruso.

GLI ISCRITTI AL VIA 207 CORRIDORI DI 23 TEAM

Hesjedal 35° a 25”, Paolini è 17° a 19”

POS. CORRIDORE

Pichon, Jeannesson, Casar; Fischer a 13”; Rollin a 2’52”; Bouhanni a 4’15”) 20. COLOMBIA a 56” (Duque, Panta­ no, Ospina Navarro, Quintero, Duarte Arevalo, Chalapud Gomez, Atapuma Hurtado; Avila Vanegas a 1’54”; Ma­ rentes Torres a 2’23”) 21. LOTTO BELISOL a 1’00” (Wil­ lems, Bulgac, Hansen, Bellemakers, Bak, De Greef; Reynes Mimo a 1’53”; Dockx, Dehaes a 2’21”) 22. EUSKALTEL EUSKADI a 1’01” (Sanchez Gonzalez, Azanza Soto, Ver­ dugo Marcotegui, Martinez de Este­ ban, Mestre; Vrecer, Tamouridis a 19”; Minguez Ayala a 1’30”; Urtasun Perez a 2’15”) 23. TEAM ARGOS­SHIMANO a 1’13” (Gretsch, Timmer, Ji Cheng, Da­ museau, Mezgec, Degenkolb, Ludvi­ gsson; De Kort a 40”; De Backer a 1’39”)

COSI’ SABATO NELLA 1a tappa (Napoli­Napoli): Arrivo: 1. Mark CAVENDISH (Omega

La terza tappa è la Sorrento Marina di Ascea, per un totale di 222 km divisi in tre parti. La prima nella penisola amalfitana: un circuito da ripetere due volte prima di superare San Pietro. Da lì si costeggia la costiera fino a Salerno, dove comincia la seconda parte che si conclude ad Agropoli. Ultimo tratto nel Cilento, con molte curve e continui saliscendi. Particolarmente tecnica l’ultima discesa. Ritrovo alle 10.10 in Piazza Lauro, partenza alle 11.40. L’arrivo è previsto per le 17.15. I traguardi volanti sono posti a Salerno (km 69,8) e Agropoli (km 113,9), mentre il rifornimento è a Laura (km 100 103). A San Mauro Cilento (km 153) è posto il Gran premio della montagna di 2a categoria. METEO Tempo variabile alla partenza. Prevista pioggia debole invece all’arrivo. Temperatura attorno ai 18°. CAROVANA Oggi appuntamento a Sorrento (ore 10.10), Salerno (11.17), Paestum (12.12), Agropoli (12.53), Castellabate (13.33), Ceraso (15.02), Marina di Ascea (16.07). IN TV Su Rai Sport 1 la giornata inizierà con «Anteprima Giro» alle 14.00. Dalle 15.10 (su Raitre e Rai Sport 1) «Giro in diretta»; a seguire «Processo alla tappa». Alle 19.30, su Rai Sport 1, «TGiro». La diretta su Eurosport 2 alle 14.45.

WINNING TEAM

CLASSIFICA DI TAPPA: 1. SKY PROCYCLING 22’05”; 2, Movistar Team a 9”; 3, Astana Pro Team a 14”. CLASSIFICA GENERALE: 1. SKY PROCYCLING 9h17’59”; 2. Movistar Team a 9”; 3. Astana Pro Team a 14”; 4. Katusha a 19”.

ASTANA PRO TEAM D.S.: Martinelli 31 NIBALI 32 AGNOLI 33 ARU 34 GRUZDEV 35 KANGERT 36 KESSIAKOFF 37 TIRALONGO 38 VANOTTI 39 ZEITS

Ita Ita Ita Kaz Est Sve Ita Ita Kaz

BARDIANI VALVOLE ­ CSF INOX D.S.: Reverberi 41 MODOLO Ita 42 BATTAGLIN Ita 43 BOEM Ita 44 BONGIORNO Ita 45 CANOLA Ita 46 COLBRELLI Ita 47 LOCATELLI Ita 48 PIRAZZI Ita 49 ZARDINI Ita BLANCO PRO CYCLING TEAM D.S.: Boven 51 GESINK Ola 52 BOBRIDGE Aus 53 CLEMENT Ola 54 GARATE Spa 55 KELDERMAN Ola 56 KRUIJSWIJK Ola 57 MARTENS Ger 58 TJALLINGII Ola 59 WYNANTS Bel BMC RACING TEAM D.S.: Baldato 61 EVANS 62 BLYTHE 63 CUMMINGS 64 LODEWYCK 65 MORABITO 66 OSS 67 PHINNEY 68 SANTAROMITA 69 WYSS CANNONDALE PRO CYCLING D.S.: Zanatta 71 CARUSO D. 72 DALL'ANTONIA 73 LONGO BORGHINI 74 MARANGONI 75 SABATINI

Aus Gb Gb Bel Svi Ita Usa Ita Svi

Ita Ita Ita Ita Ita

76 77 78 79

SALERNO SARMIENTO TUNARROSA VIVIANI WURF

Ita Col Ita Aus

COLOMBIA D.S.: Tebaldi 81 ATAPUMA HURTADO 82 AVILA VANEGAS 83 CHALAPUD GOMEZ 84 DUARTE AREVALO 85 DUQUE 86 MARENTES TORRES 87 OSPINA NAVARRO 88 PANTANO 89 QUINTERO

Col Col Col Col Col Col Col Col Col

EUSKALTEL EUSKADI D.S.: Gerrikagoitia 91 SANCHEZ GONZALEZ 92 AZANZA SOTO 93 MARTINEZ DE ESTEBAN 94 MESTRE 95 MINGUEZ AYALA 96 TAMOURIDIS 97 URTASUN PEREZ 98 VERDUGO MARCOTEGUI 99 VRECER

Spa Spa Spa Por Spa Gre Spa Spa Slo

FDJ D.S.: Gayant 100 BOUHANNI 101 CASAR 102 FISCHER 103 JEANNESSON 104 LE BON 105 MOUREY 106 PICHON 107 ROLLIN 109 ROUX

Fra Fra Bra Fra Fra Fra Fra Can Fra

KATUSHA D.S.: Schmidt 111 PAOLINI 112 BELKOV 113 BRUTT 114 CARUSO G. 115 GUSEV 116 IGNATENKO 117 KOZONTCHUCK 118 TROFIMOV 119 VICIOSO ARCOS

Ita Rus Rus Ita Rus Rus Rus Rus Spa

LAMPRE MERIDA D.S.: Maini 121 SCARPONI 122 CATTANEO 123 DURASEK 124 FERRARI 125 NIEMIEC 126 PIETROPOLLI 127 POZZATO 128 SERPA PEREZ 129 STORTONI

Ita Ita Cro Ita Pol Ita Ita Col Ita

LOTTO BELISOL D.S.: Leysen 131 BAK 132 BELLEMAKERS 133 BULGAC 134 DE GREEF 135 DEHAES 136 DOCKX 137 HANSEN 138 REYNES MIMO 139 WILLEMS

Dan Ola Ola Bel Bel Bel Aus Spa Bel

MOVISTAR TEAM D.S.: Arrieta 141 CAPECCHI 142 COBO ACEBO 143 DOWSETT 144 HERRADA LOPEZ 145 INTXAUSTI ELORRIAGA 146 KARPETS 147 LASTRAS GARCIA 148 VENTOSO ALBERDI 149 VISCONTI

Ita Spa Gb Spa Spa Rus Spa Spa Ita

OMEGA PHARMA ­ QUICKSTEP D.S.: Bramati 151 CAVENDISH Gb

GIOVANI

CLASSIFICA GENERALE: 1. Salvatore PUCCIO (Sky) 3h20’43”; 2. Dowsett (Gb) a 9”; 3. Aru a 14”; 4. Cattaneo a 22”; 5. Viviani a 23”; 6. Navardauskas (Lit) a 25”; 7. Haas (Aus) a 25”; 8. Durbridge (Aus) a 28”; 9. Kelderman (Ola) a 28”; 10. Keukeleire (Bel) a 28”; 11. Wauters (Bel) a 34”; 12. Phinney (Usa) a 37”; 13. Boem a 41”; 14. Locatelli a 41”; 15. Bongiorno a 41”; 16. Zardini a 41”; 17. Nizzolo a 43”; 18. Majka (Pol) a 43”; 19. Bennet (Nzl) a 43”.

152 153 154 155 156 157 158 159

BRAMBILLA GOLAS KEISSE PAUWELS PINEAU STEEGMANS TRENTIN VERMOTE

Ita Pol Bel Bel Fra Bel Ita Bel

ORICA GREENEDGE D.S.: Stephens 161 GOSS 162 DURBRIDGE 163 HOWARD 164 KEUKELEIRE 165 LANCASTER 166 MEIER 167 MOURIS 168 TUFT 169 WEENING

Aus Aus Aus Bel Aus Can Ola Can Ola

RADIOSCHAK LEOPARD D.S.: Azevedo 171 BENNETT 172 HONDO 173 KISERLOVSKI 174 MACHADO 175 NIZZOLO 176 OLIVIERA 177 POPOVYCH 178 ROULSTON 179 SERGENT

Nzl Ger Cro Por Ita Por Ucr Nzl Nzl

SKY PROCYCLING D.S.: Ljungqvist 181 WIGGINS 182 CATALDO 183 HENAO MONTOYA 184 KNEES 185 PATE 186 PUCCIO 187 SIUTSOU 188 URAN URAN 189 ZANDIO ECHAIDE

Gb Ita Col Ger Usa Ita Bie Col Spa

TEAM ARGOS ­ SHIMANO D.S.: Engels 191 DEGENKOLB 192 DAMUSEAU 193 DE BACKER 194 DE KORT 195 GRETSCH 196 JI CHENG 197 LUDVIGSSON 198 MEZGEC 199 TIMMER

Ger Fra Bel Ola Ger Cina Sve Slo Ola

TEAM SAXO ­ TINKOFF D.S.: Frost 201 MAJKA 202 BENNATI 203 BOARO 204 BRESCHEL 205 CHRISTENSEN 206 KROON 207 PETROV 208 PIRES 209 SUTHERLAND

Pol Ita Ita Dan Dan Ola Rus Por Aus

VACANSOLEIL ­ DCM PRO C. TEAM D.S.: Van Poppel 211 MARCATO Ita 212 BOLE Slo 213 KEIZER Ola 214 LAMMERTINK Ola 215 LIGTHART Ola 216 RUIJGH Ola 217 VALLS FERRI Spa 218 VEUCHELEN Bel 219 WAUTERS Bel VINI FANTINI ­ SELLE ITALIA D.S.: Scinto 221 GARZELLI Ita 222 ANDRIATO Bra 223 CHICCHI Ita 224 DI LUCA Ita 225 GATTO Ita 226 PRONI Ita 227 RABOTTINI Ita 228 SANTAMBROGIO Ita 229 TABORRE Ita

SQUADRE

CLASSIFICA DI TAPPA: 1. SKY PROCYCLING 20 punti; 2. Movistar Team 19; 3. Astana Pro Team 18; 4. Katusha 17; 5. Vini Fantini­Selle Italia 16; 6. Lampre­Merida 15; 7. Garmin 14. CLASSIFICA GENERALE: 1. ORICA GREENEDGE 52; 2. Radioshack 36; 3. Movistar Team 34; 4. Cannondale 29; 5. Katusha 26; 6. Garmin 24; 7. Omega Pharma­Quick Step 24; 8. Bmc 23; 9. Astana 22.


LUNEDÌ 6 MAGGIO 2013

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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96O GIRO D’ITALIA BENE ANCHE SCARPONI

Italiani d’assalto Santambrogio c’è Visconti vede rosa Il siciliano 7° a 9”: «Vorrei una tappa. Il primato? Mai dire mai». Garzelli: «A 40 anni me la cavo...» LA CORSA AI RAGGI X KM

ARRIVO

MAGLIA ROSA

ROSSA

AZZURRA

4/5

DATA

1a NAPOLI­NAPOLI

TAPPA

130

CAVENDISH

CAVENDISH

CAVENDISH

VISCONTI

VIVIANI

Ieri

2a ISCHIA­FORIO (cronosquadre)

17,4

SKY

PUCCIO

CAVENDISH

VISCONTI

PUCCIO

KM

DIFFICOLTÀ

DATA

TAPPA a

BIANCA

GIUDIZIO GAZZETTA

Oggi

3 SORRENTO­MARINA DI ASCEA

222

***

Panorama da cartolina, difficili gli ultimi 80 km, curve infinite

7/5

4a POLICASTRO BUSS.­SERRA S. BRUNO 246

***

Lunghezza e caldo, arrivo in discesa dopo Gpm Croce Ferrata

a

8/5

5 COSENZA­MATERA

203

**

Tappa per velocisti, con arrivo che tira al 2%: qui vinse Baldato

9/5

6a MOLA DI BARI­MARGHERITA DI SAVOIA 169

*

Ancora volata: circuito finale di 16 km da ripetere due volte

10/5

7a MARINA DI SAN SALVO­PESCARA

177

****

Difficile: 3300 metri di dislivello, ultimi 40 km tosti, strappi al 19%

11/5

8a GABICCE MARE­SALTARA (cronometro) 54,8

****

Maxi­crono senza pianura, da uomini veri: arrivo all’11%

12/5

9a SAN SEPOLCRO­FIRENZE

170

***

Quattro Gpm e finale sul circuito di Fiesole che ospiterà il Mondiale

13/5

RIPOSO a Cordenons

14/5

10a CORDENONS­ALTOPIANO DEL MONTASIO 167

****

Primo arrivo alpino, salita inedita: 10 km al 7,8%, punte 20%

15/5

11a TARVISIO­VAJONT (1963­2013)

182

**

Il Giro è ricordo: si passa sulla diga del Vajont a ­1500 metri

16/5

12a LONGARONE­TREVISO

134

*

Nuova volata: circuito cittadino nel cuore di una città culla della bici

17/5

13a BUSSETO­CHERASCO

254

**

Nel nome di Verdi la tappa più lunga: si parte dalla sua casa natale. Volata

18/5

14a CERVERE­BARDONECCHIA

168

****

Arrivo in salita duro: prima Sestriere poi Jafferau: 7 km al 9%

19/5

15a CESANA TORINESE­COL DU GALIBIER

149

*****

La vetta mitica del Tour dove volò Pantani: 18 km al 6,8%

20/5

RIPOSO a Valloire (Francia)

21/5

16a VALLOIRE­IVREA

238

**

Tappa lunga: per velocisti se passano lo strappo di Andrate a ­18 km

22/5

17a CARAVAGGIO­VICENZA

214

*

Ancora una volata, dopo lo strappo di Crosara a ­20 km

23/5

18a MORI­POLSA (cronoscalata)

20,6

****

Si parte dal velodromo, poi solo salita, anche se dolce: 6­7%

24/5

19a PONTE DI LEGNO­VAL MARTELLO

139

*****

Da paura: Gavia dal versante duro, Stelvio e Val Martello, 59 km in salita

25/5

20a SILANDRO­TRE CIME DI LAVAREDO

203

*****

Tappone dolomitico con Costalunga, S. Pellegrino, Giau, Tre Croci. Qui il re

26/5

21a RIESE PIO X­BRESCIA

197

*

Conclusione del 96° Giro con tappa per velocisti nel cuore di Brescia

ancora», afferma ridendo. I giallofluo della Vini Fantini so­ no stati una delle belle sorpre­ se di giornata: quinti a 22”. «Un risultato enorme – prose­ gue Stefano –, siamo molto contenti. Arrivare nella prime 5 nella cronosquadre del Giro è una grossa soddisfazione. C’è anche da dire che il percorso era adatto a noi, perché nelle discese tecniche guidiamo tutti bene». Compagno di squadra di Garzelli è Mauro Santam­ brogio, che con la vittoria di Larciano accompagnata da sei secondi posti è la rivelazione di questa prima parte di stagione. E «Santa» già da oggi, nel com­ plicato finale, potrebbe cerca­ re l’azione «rosa». «Vincere una tappa resta il mio obiettivo primario – afferma il comasco – poi la classifica potrebbe ve­ nire di conseguenza».

DAI NOSTRI INVIATI

CLAUDIO GHISALBERTI CIRO SCOGNAMIGLIO ISCHIA

«Finalmente! Ci voleva il caldo per mettermi a posto». Giovanni Visconti è raggiante mentre sotto il podio aspetta di essere chiamato per indossare la maglia azzurra di leader del­ la classifica della montagna conquistata sabato sulla colli­ na di Posillipo. La sua Movistar ha fatto una grandissima pre­ stazione, chiudendo seconda a soli 9” da Sky. E pensare che al­ l’intertempo aveva 2 secondi meno degli inglesi. «Nella pri­ ma parte siamo stati forti e compatti – prosegue il siciliano –. Nella seconda, invece, ab­ biamo perso un po’ perché un paio di compagni soffrivano il ritmo in salita. Forse era me­ glio andare un pelino più pia­ no, ma più composti. Comun­ que siamo stati anche sfortu­ nati perché se Cobo (vincitore della vuelta 2011, ndr) non fos­ se caduto nel riscaldamento, forse ora saremmo qui a rac­ contare un’altra storia». Vi­ sconti, 7o nella generale, nel 2008 provò già la gioia di in­ dossare la maglia rosa. Con quali ambizioni si è presentato al via? «Il nostro uomo di clas­ sifica è Intxausti, però mai dire mai. Intanto sono qui, e può succedere di tutto anche se il primo obiettivo è una vittoria di tappa. Prima di Firenze ci sono tante possibilità». Eros Capecchi, suo compagno di squadra, è quasi incredulo: «Per l’allergia non sarei neppu­ re dovuto essere qui. Intanto devo soffrire, ma magari farò qualcosa di buono». Vini Fantini Stefano Garzelli è

felice come un ragazzino: «A quasi 40 anni non mi staccano

Lampre «Risultato nella norma

Giovanni Visconti, 30 anni, con la maglia azzurra dei gpm BETTINI

CONCORSO CON RCR

Su Gazzetta.it quiz a due ruote In palio 5 cene A tavola con il Giro. RCR propone un concorso su Gazzetta.it. Chi risponde a un quiz sul ciclismo partecipa all’estrazione di 10 posti per una grande cena in Franciacorta il 26 maggio, giornata di chiusura del Giro, con i personaggi del ciclismo. Estrazione entro il 21 maggio, si può partecipare entro domenica 19.

– dice Michele Scarponi che con la Lampre ha pagato lo stesso ritardo della Vini Fantini –. Se avessimo perso più di 30 secondi sarebbe stato un disa­ stro, meno di 20 un trionfo. Verso la fine abbiamo dovuto aspettare Cattaneo, ma lui già era stato bravissimo a rimane­ re con noi. Wiggins si e’ confer­ mato il faro di questo Giro, ma io ci sono». Il marchigiano ri­ lancia subito la sfida: «Non mi ha sorpreso troppo il nostro ri­ sultato, perché anche al Trenti­ no eravamo andati forte nella cronosquadre. Ma il percorso di Ischia era molto più difficile, quindi il risultato vale di più. Comunque, maglia rosa o no, Sky avrebbe corso davanti in ogni caso. A me il compito di stanarli. Ritengo che anche queste due tappe che ci aspet­ tano potrebbero rivelarsi insi­ diose». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 6 MAGGIO 2013

96O GIRO D’ITALIA FESTA TRA LA GENTE 2

1

3

il Ritratto

Il calore di Napoli e lo show di Cav Un giorno perfetto Sabato una città in strada per applaudire i campioni. Lo stilista Smith tifoso speciale 4

DAL NOSTRO INVIATO

PAOLO CONDÒ ISCHIA

Il traghetto per l’isola parte di buon mattino, e nei primi minuti di viaggio – quan­ do tutti i passeggeri si affaccia­ no al bordo per ammirare i pa­ lazzi di via Caracciolo – il trat­ to finale del percorso di sabato risulta così chiaro da sembrare l’opera di un cartografo. Lì è scivolato Chicchi, lì è partito Goss, lì Viviani ha cominciato a illudersi che fosse il suo gior­ no. Lì Steegmans ha rotto il cambio, scena madre di uno sprint in due tempi che ha riaf­ fermato la verità abituale: Mark Cavendish è talmente il più forte da potersi persino permettere il fuori programma di una ricucitura al volo per ar­ rivare dove avrebbe dovuto portarlo il pesce pilota in pan­

ne, e da lì organizzarsi la vola­ ta vincente. ‘Nu babà. Vincitore perfetto È successo al­

lora che la gente di Napoli, lie­ ta di vedere sul podio un volto conosciuto ­ soprattutto nelle grandi città non è così scontato

che il pubblico sia ultra compe­ tente ­ si attardasse attorno ai palchi dell’arrivo, un po’ per battere le mani ai campioni premiati, un po’ per guardare da vicino il Processo alla tappa, che è pur sempre un grande produttore di «mamma guar­

dami, sono sulla Rai». Non dia­ mo numeri a caso ­ il Giro non è un corteo per il quale il parti­ to dà una cifra di partecipanti e la questura lo taglia di due ter­ zi ­ ma la gente che ha tollerato il caldo opprimente, sottilmen­ te irrisa dai tuffi degli scugniz­ zi lì accanto, è stata tanta. Una partecipazione da borgo pro­ vinciale, dunque massiccia, in una metropoli. Contento per la vittoria, orgoglioso per la ma­ glia rosa e sollevato perché in primavera era filtrato qualche dubbio sulla sua situazione (ha appena cambiato squadra, lasciando Sky per la Quick­ Step), e dunque la smentita non poteva essere più opportu­ na, Mark ha completato nel suo clan il sabato perfetto: pri­ ma con la moglie Peta e la fi­ glia Delilah, poi con Paul Smi­ th, lo stilista allegramente ma­ lato di ciclismo che avevamo già incontrato sulle strade del Giro, e che ormai è diventato un ospite fisso della corsa. L’amico guru È sempre diverten­ te annotare le passioni extra­ professionali di quelli che nel loro campo sono autentici gu­ ru. Smith, per capirci, è l’uomo che ha vestito buona parte del rock inglese; e dunque fa im­ pressione immaginarlo alle prese con una giacca di Paul McCartney o un pantalone di Mick Jagger, e vederlo scattare in piedi al passaggio di Gimon­ di, «you were my idol, I have your pink jersey...» con Felice inorgoglito. Poche cose sono genuine come l’entusiasmo di un uomo che ha tutto. © RIPRODUZIONE RISERVATA

4 MOMENTI SPECIALI S

La gioia e il vincitore 1 Via Caracciolo gremita al passaggio del gruppo LAPRESSE

2 Mark Cavendish, 27 anni, braccia al cielo sul traguardo di Napoli con Elia Viviani 2° IPP 3 Il gruppo in piazza del Plebiscito prima della partenza ANSA 4 Il velocista inglese della Quick­Step sul podio con le miss e la piccola Delilah Grace, la figlia avuta dalla compagna Peta AP

Colori, entusiasmo emozioni diverse E i napoletani scoprono la bici DAL NOSTRO INVIATO

FAUSTO NARDUCCI NAPOLI

Napoli non è una città nata per chi vuole andare in bicicletta: troppe salite, troppi vicoli, troppe buche per strada e soprattutto troppe macchine in agguato dietro ogni semaforo e al di là di ogni curva. Di più: Napoli non ha nean­ che una radicata cultura ciclistica e una tradi­ zione di grandi corridori salvo sporadiche ecce­ zioni come il pistard olimpico Damiano e pro­ fessionisti come Figueras e Commesso. Eppure la partenza del Giro d’Italia, tornata a Napoli dopo 50 anni esatti, è stata vissuta come uno scambio di culture dal quale tutti possono e de­ vono sentirsi orgogliosi. Scenario Il grande ciclismo ha riscoperto Napo­

li, uno scenario incomparabile che la grande manifestazione della Gazzetta non potrà trova­ re da nessun’altra parte, un tuffo fra le colline di Posillipo e il lungomare di via Caracciolo lucida­ to a nuovo. Napoli con i suoi colori, il suo entu­ siasmo, la sua anima popolare ha portato linfa nuova a una corsa in cerca di emozioni diverse. Napoli, da parte sua, non potrà dimenticare la lezione del ciclismo: una città martoriata, diffi­ cile, chiusa nei suoi egoismi e quasi rassegnata a una crisi irreversibile, attraverso la più popola­ re manifestazione d’Italia ha avuto la possibilità di mostrare in diretta tv la sua strepitosa bellez­ za, di aprirsi al mondo. E Il Mattino sembrava quasi stupito nel titolare: «Il Giro batte la coppa America, show e pienone sul lungomare». Una città a vocazione marinara che si candida a di­ ventare la cima Coppi fra le bellezze del Giro? Sarà, ma è bello scoprire che Napoli ha parteci­ pato alla festa senza perdere la sua ironia e la sua schiettezza. Ieri, portandoci ai traghetti per Ischia, il tassista si presentava come un neoap­ passionato di ciclismo, ma alla napoletana: «Ma che scemo ‘sto Visconti. Io quel Cavendish lì non l’avrei mai fatto vincere. Sarà pure più forte ma mi deve sempre passare davanti e allora ci sono tanti modi per fermarlo». Napoli, bella donna ferita, non perderà mai il suo orgoglio. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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L’INIZIATIVA GAZZETTA «FIVE BORO BIKE TOUR»

In 32 mila al via E il Giro d’Italia invade New York Manhattan si veste di rosa per la Gran Fondo Passeggiata di 60 km con Bugno in gruppo DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

MASSIMO LOPES PEGNA NEW YORK

È un bel colpo d’occhio quella macchia bianca e rosa che inonda il cuore di Wall Street a Manhattan. Impossi­ bile ignorare il migliaio di par­ tecipanti alla «Five Boro» di New York con il simbolo della Gran Fondo Giro d’Italia stam­ pato sul petto della maglia. È il mini esercito che ha speso cir­ ca duecento dollari in più per partire in testa alla corsa e go­ dersi le strade libere di una cit­ tà altrimenti otturata dal traf­ fico. Dietro a loro, il gruppone dei 32 mila appassionati, arri­ vati da tutte le parti d’America e del mondo, per questa sgam­ bata (perché non è una gara) di 60 km sul tracciato (allun­ gato e percorso al contrario) della New York Marathon. Una manifestazione già di suc­ cesso, i cui organizzatori non hanno però indugiato ad asso­ ciarsi alla Gran Fondo della Rcs Sport per dare ancora più

Il fiume di appassionati che ieri ha invaso le strade di New York per la Gran Fondo Giro d’Italia. Nella foto a sinistra, Gianni Bugno, 49 anni, testimonial dell’evento, con il Trofeo Senza Fine KEVINCDOWNSPHOTOS

L’ex campione del mondo testimonial dell’evento che ha stregato la Grande Mela Prossima tappa a Pasadena, il 2 giugno. Poi Beverly Hills e Miami a novembre

lustro alla loro creazione. Ken Podziba, uno degli ideatori, lo dice con orgoglio: «Unirsi a un brand popolare come il Giro d’Italia è stata un’iniziativa importante: molti dei nostri ri­ der ne sono rimasti affascina­ ti». Perché gli americani non sono pazzi solo per il baseball, il basket e il football, ma ama­ no l’outdoor e dunque il cicli­ smo, per anni rimasto un’atti­ vità di nicchia. Nei giorni scor­ si molti tifosi hanno affollato l’expo a caccia di memorabilia e gadget, portando con sé vec­ chi cimeli come Legnano e Bianchi d’epoca.

Successo Con un pizzico di presunzione citavano i nomi dell’albo d’oro del Giro. Così, vedere alla partenza il vincito­ re della Corsa Rosa e due volte campione del mondo, Gianni Bugno, testimonial di questa iniziativa, ha contribuito al successo dell’evento. Lorenzo De Salvo, responsabile busi­ ness development di Rcs Sport, era molto soddisfatto: «La nostra intuizione è stata capire che il mercato negli Usa è in forte crescita. L’obiettivo è quello di sviluppare un nuovo business, ma anche di allarga­ re l’attenzione sul nostro

brand “Giro d’Italia” in questo Paese». Perché se la filosofia di una Gran Fondo in Italia fatica a fare presa, gli Stati Uniti so­ no il luogo perfetto per questo tipo di iniziativa. Aggiunge De Salvo: «Qui c’è la cultura del “Ride” più del “Race”, insom­ ma della corsa più della gara vera e propria». Quale miglior vetrina di una città come New York, con un’organizzazione garantita da anni di esperien­ za e i costi limitati. Come gli straordinari da pagare a centi­ naia di poliziotti sulle strade per assicurare la sicurezza nel primo evento sportivo di mas­

sa dopo l’attentato alla Boston Marathon. Dopo il battesimo di Laguna Seca (California) il 20 aprile scorso, in questo 2013 si replicherà il 2 giugno a Pasadena (Los Angeles), il 3 novembre a Beverly Hills e il 10 novembre a Miami. Diceva De Salvo, mentre consegnava la maglia al Console italiano di New York, Natalia Quintaval­ le, anche lei al via ieri mattina: «La cosa stupenda è che abbia­ mo richieste da tutto il mondo, incluso il sindaco di Gerusa­ lemme. È il segnale evidente che siamo sulla strada giusta». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

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PALLAVOLO FINALI SCUDETTO

Piacenza capitale Zlatanov pauroso: si va alla bella La Copra pareggia la serie sul 2-2 schiantando Trento, che ora rischia di perdere Raphael Super Zlatanov Prima di quell'

DAL NOSTRO INVIATO

GIAN LUCA PASINI PIACENZA

Tutto in una partita. Come un anno fa, come 4 anni fa. Metamorfosi da scudetto: quelle che tocca a Piacenza, tanto Clark Kent quando è lontano dalle mura di casa, quanto Superman quando è in Emilia. Una trasformazione che costa a Trento la possibilità di conquistare lo scudetto al primo match ball e fa tornare i trentini con qualche ansia a casa. In primo luogo perché questa finale assomiglia sempre di più a quella del 2009 (quanto Piacenza vinse lo scudetto in casa Itas, alla quinta gara) e poi perché alla fine di questa gara-4 si è anche infortunato Raphael.

Il brasiliano, colpito da una schiacciata di Simon, ha un dito gonfio Quante analogie con la serie del 2009, quando gli emiliani vinsero in gara-5 in Trentino

impatto tanta, tantissima Piacenza, in particolare Zlatanov, più Superman degli altri. Autore di un finale di stagione tra i migliori di carriera (se non il migliore in assoluto): ieri 25 punti (5 in più di quanti ne hanno sommati Kaziyski e Juantorena), con un incredibile e quasi leggendario 84% in attacco, come dire 8 palloni e mezzo su dieci di quelli schiacciati sono finiti per terra! A questo si devono aggiungere i colpi di Papi, a cui evidente-

Che battute La squadra di Stoytchev nei primi due set ha attaccato con percentuali da scudetto (rispettivamente 62% e 67%), ma ha raccolto la miseria di un ace solo. Come si è ripetuto fino alla noia in questa pallavolo il servizio sta condizionando le prestazioni. Certamente quella delle finaliste: nello stesso spazio temporale, gli uomini di Monti hanno incassato 7 ace. Una differenza che ha instradato la partita. Quando a Trento sono entrate le battute vincenti, oramai Piacenza era lanciata come un Freccia Rossa (dal colore della maglia) destinazione PalaTrento. Con una settimana per recuperare la fatica e pensare a che partita ci faranno vedere.

Dito gonfio Il funambolico palleggiatore dei campioni del mondo che arrampicandosi per cercare di aggiustare una ricezione farlocca dei compagni, si è trovato a fronteggiare una randellata di Simon che gli rende qualche decina di centimetri in altezza. L'impatto è stato impressionante, Piacenza ha incassato il punto e subito dopo anche il match. Mandando però il regista brasiliano negli spogliatoi con un dito gonfio. Troppo per non preoccupare i sanitari dell'Itas che hanno trasferito Raphael in ospedale (a Trento con un' auto) per avere il prima possibile una diagnosi.

PIACENZA TRENTO

Lo scudetto sarà assegnato domenica prossima

COPRA PIACENZA: Holt 7, Fei 9, Zlatanov 25, Simon 9, De Cecco 2, Papi 7; Marra (L), Vettori, Tencati 1. N.e. Latelli (L), Corvetta, Ogurcak, Maruotti. All. Monti.

Lo scudetto sarà quindi assegnato in gara-5, domenica prossima alle 17 a Trento, al termine di una serie fin qui totalmente condizionata dal fattore campo Gara-1 Itas Trento-Copra Piacenza 3-1 (20-25, 25-11, 25-19, 25-20) Gara-2 Copra Piacenza-Itas Trento 3-1 (17-25, 25-22, 25-16, 32-30) Gara-3 Itas Trento-Copra Piacenza 3-0 (25-12, 25-18, 25-19) Gara-4 Copra Piacenza-Itas Trento 3-0 Gara-5 domenica 12, ore 17: Itas Trento-Copra Piacenza

ITAS DIATEC TRENTINO: Juantorena 11, Birarelli 5, Stokr 10, Kaziyski 9, Djuric 5, Raphael 1; Bari (L), Colaci (L), Lanza, Chrtiansky 1, Burgsthaler, Sintini. N.e. Uchikov. All. Stoytchev. ARBITRI: Rapisarda e Puecher. NOTE - Spettatori 4008, incasso 62.589. Durata set: 30’, 26’, 30; totale: 86’. Copra: battute sbagliate 16, vincenti 9, muri 10, seconda linea 8, errori 19. Itas: battute sbagliate 9, vincenti 5, muri 3, seconda linea 7, errori 14.

le Pagelle

di Ma.Po.

UN DE CECCO MAI COSÌ BELLO, PAPI È DA CLONARE

MIGLIORE h 8,5 ILZLATANOV

Spaventoso all’inizio (8 punti e 78% in attacco nel 1˚ set), di più alla fine: 25 punti e 84% totale. Sempre promotore delle azioni che contano.

SIMON 8 Si sblocca nel 2˚ set (6 su 8 in attacco e due ace). Da rivedere la reazione a un errore: attacco dal centro che cade a piombo alla velocità della luce. DE CECCO 8 Forse la sua partita

HANNO DETTO

S Osmany Juantorena «Abbiamo giocato male. Ora dobbiamo trovare la forza di uscire da questo brutto momento con l’aiuto dello staff»

più bella. Qualche peccato di gioventù è spazzato via dalle tante invenzioni. PAPI 8 Non fosse altro che per la diagonale che cade nell’angolino e vale il 12 10 del 2˚ set. E per i 3 muri che stampa a Stokr. Fenomeno, non per caso. MARRA 8 Una cassaforte in ricezione, brilla anche in difesa e arma la rimonta dei suoi nel terzo set. MONTI 8 Prima della partita camminava piegato, diceva per le botte di gara 3. Forse il segreto della sua squadra sta qui, prenderla così.

TRENTO BIRARELLI 6.5 Due muri sui (soli) 3 della sua squadra. STOKR 5.5 La percentuale in attacco (53%) lo salverebbe, ma manca in tutto il resto, dalla battuta al muro.

KAZIYSKI 5 Finisce subito nella buca in ricezione e non si risolleva col resto. DJURIC 5.5 Termometro delle condizioni della sua squadra. Sfrutta i pochi palloni (4 su 7 in attacco), ma a muro non va: 0. RAPHAEL 5.5 Qualcosa riesce a tamponare, ma con la palla lontano dalla rete torna sulla terra. E per recuperare una ricezione lunga nel terzo set si prende una randellata da Simon e si fa pure male (mano destra) JUANTORENA 6 Fa il suo in battuta e nulla più. BARI 5 Come i compagni non riesce a resistere alla potenza della battuta piacentina. STOYTCHEV 5.5 Non riesce a raddrizzare la partita nata male e ha il dispiacere di vedere i suoi perdere un set (il secondo) nonostante il 67% in attacco e soli 3 errori.

Dolcezza I tifosi del Trento prima del via hanno offerto dolci ai Lupi Biancorossi. Un gesto che differenzia ancora una volta il popolo del volley

CON LE BATTUTE HA LANCIATO LA FUGA

Fei risolutivo «Pressione su di loro» DAL NOSTRO INVIATO

S Davide Marra «Per battere Trento devi essere bravo in tutti i fondamentali. Per noi è già un successo averli portati a gara-5»

la serie

(25-22, 25-19, 25-20)

HOLT 7.5 Feroce in battuta (4 vincenti, almeno altre 4 più o meno). L’ace del 20 18 del terzo parziale, che sarà il break decisivo, vale di più. FEI 8 La sua serie al servizio a inizio match manda in bambola la ricezione di Trento (da 2 1 a 6 1) che non si riprende più.

A

© RIPRODUZIONE RISERVATA

3 0

PIACENZA

mente a Piacenza hanno tolto qualche anno (merito anche del preparatore De Lellis?) e che ieri nell'euforia del PalaBanca (tutto esaurito) ha raccolto 3 muri 3, cosa che non gli è accaduta spesso considerando i centimetri degli avversari. E con lui sugli scudi c'è finito Holt, il centrale americano che in casa riesce sempre a trasformarsi. Quasi fantasma in trasferta, ben presente a Piacenza. E dal suo braccio sono partite le battute che hanno subito rotto l'equilibrio nel primo set: il segnale che il Copra era vivo e perfettamente in grado di portare Trento alla quinta decisiva partita.

S Luca Monti «Bravo De Cecco, una delle sue migliori partite, ha giostrato la squadra al meglio. E Marra è stato monumentale»

SI FA AVANTI TARANTO?

Uno stillicidio: San Giustino non si iscrive alla A-1 SAN GIUSTINO (an.me. an.gal.) Dopo un solo anno di attività in A 1, l’Altotevere San Giustino (Pg) rinuncia a proseguire l’attività e non si iscriverà al prossimo campionato. Il club ha annunciato che «non sussistono i presupposti e le condizioni per affrontare gli impegni organizzativi ed economici per proseguire». In una nota ha spiegato che «Queste insormontabili difficoltà sono palesi anche dopo aver approfonditamente esplorato la possibilità di una fusione o unificazione con altre società della Provincia di Perugia», vale a dire Perugia stessa e Città di Castello. Frattanto si fa avanti l’ipotesi che a rilevare uno dei diritti rimasti vacanti possa essere Taranto del presidente Tonio Buongiovanni, con Vincenzo Di Pinto allenatore. La Puglia avrebbe così tre squadre in A 1. CASTELLANA (an.gal.) L’altra Castellana Grotte, la Materdomini (in realtà club originario), battendo 3 0 Altamura è stato promosso in A 2 dal girone C di B1, si tratta della terza promozione in tre anni A BUSTO (m.b.l.) Busto Arsizio ha ufficializzato i rinnovi (biennali) con Marcon e Leonardi.

MARISA POLI PIACENZA

L’aria di passare di lì per caso e quel modo di non prendersi troppo sul serio è sempre la stessa. Alessandro «Fox» Fei però ride più del solito per questa finale allungata che più di così non si può. Analisi secca: «Loro a Trento hanno giocato molto bene, stavolta è toccato a noi. La chiave di questa vittoria è tutta nella battuta, non si può nascondere: influenza molto. E noi siamo stati bravi in questo fondamentale, non solo io. Dopo le cose vengono tutte più semplici. Con la palla staccata da rete anche per loro non è facile». Il suo Fox ce l’ha messo con un ace diretto e tanti altri mezzi punti che non finiscono nel tabellino, resta che è stato il più costante dei suoi dalla linea di servizio. Da lì ha armato il primo break della partita (fino al 6-1 del primo set), senza togliere il piede dall’acceleratore in attacco (8 punti e 53%), tanto da non lasciare mai spazio a Vettori. Casa Italia Per la diciottesima stagione in A-1, a 34 anni (e due figli), Fox ha scelto Piacenza dopo la lunghissima (e premiata) era Treviso (2001-2012) e l’amicizia ha contato molto per la decisione tra le diverse offerte. «Mi sono informato, tutti mi avevano detto che qui si sta bene, che la società è buona, che il pubblico è caldo. Più di tutto ha influito il fatto di ritrovare persone che conosco bene (vedi Papi, Zlatanov, Tencati & c)». Fox racconta della sorpresa piacentina, «perché già raggiungere la finale per noi è stato andare oltre le aspettative, riuscire a giocarsi lo scudetto a gara-5 con Trento ancora di più». Dall’alto dell’esperienza racconta della stagione di bassi (iniziali) e alti (finali) che hanno portato i Monti-boys (non più tanto, a onor di anagrafe) fin qui. «Abbiamo avuto diversi problemi durante l’anno, abbiamo faticato molto prima di trovare il modo giusto di giocare. E se solo qualche mese fa qualcuno ci avesse detto: finirete per giocarvi lo scudetto in gara-5 con Trento... Beh, non molti di noi ci avrebbero creduto, figuriamoci gli altri. Man mano siamo cresciuti, il salto di qualità finale è stato l’inserimento di Simon. Sono cresciute prima le sicurezze e poi il gioco». Sorride di più Fox, mentre cerca la figlia Olivia tra il pubblico che ha invaso il campo. «Dopo la partita di mercoledì scorso a Trento non era facile. Speravo di vedere questa reazione. Ora per noi non cambia nulla, in casa loro sono favoriti. Spero che ora sentano un po’ più di pressione, perché sappiamo che se giocano come in gara-3 non ce n’è. Noi, come all’inizio, non abbiamo niente da perdere». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Veterano Alessandro Fei (34 anni), prima stagione a Piacenza TARANTINI


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ATLETICA CHALLENGE IAAF

4 Gay il giamaicano

Il sollievo sui volti delle piacentine, dopo che erano state sotto 0-2 LEGADONNE

DONNE FINALE SCUDETTO: GARA-1

Conegliano illude i 5500 tifosi Poi è solo Rebecchi Le venete vanno sul 2-0, ma le emiliane sono dure e ribaltano la gara al tiebreak Bosetti e i 25 di Meijners.

ALBERTO ROSA TREVISO

Conegliano attacca Il Coneglia-

Il primo atto della 30esima finale scudetto va a Piacenza dopo cinque set di pallavolo elettrica, biglietto da visita per una serie che si annuncia scintillante. E in tribuna è festa per il volley, dentro la ola e il boato senza pausa di un Palaverde vestito in rosa ed esaurito con 5.500 spettatori (record stagionale di presenze per la A-1 femminile). Spinto dal pubblico di casa il Conegliano, sorpresa della stagione guidata dal 30enne Marco Gaspari, impone il proprio ritmo nei primi due set, ma la sua colpa è che non riesce a chiudere. Piacenza mantiene la lucidità e cresce con il procedere del gioco: emerge l'intesa che ha caratterizzato la stagione delle vincitrici della Coppa Italia e che vale i 26 punti di

CONEGLIANO PIACENZA

2 3

(25-22, 25–21, 15–25, 16–25, 8–15) IMOCO CONEGLIANO: Barcellini 14, Barazza 7, Nikolova 16, Fiorin 16, Calloni 14, Camera 1; Rossetto (L). Crozzolin, Agostinetto. N.e. Daminato, Zanotto, Maruotti. All. M. Gaspari. REBECCHI NORDMECCANICA PIACENZA: Ferretti, Bosetti L. 26, Leggeri 10, Turlea 18, Meijners 25, Guiggi 8; Sansonna (L). Valeriano, Secolo, Nicolini 3, Radenkovic. All. Caprara. ARBITRI: La Micela e Prandi NOTE – Spettatori: 5.500 (tutto esaurito). Durata set: 28', 31', 24', 25', 16': tot.124'. Imoco: battute sbagliate 5, vincenti 0, muri 14, seconda linea 7, errori 18. Rebecchi: battute sbagliate 7, vincenti 6, muri 17, seconda linea 9, errori 21.

no parte deciso, ma dopo un' ora di gioco accusa un debito di ossigeno. Nikolova ha messo a segno 16 punti, come Fiorin che dichiara:«Dopo che siamo riuscite ad eliminare Busto, siamo partite cariche a mille. Abbiamo cominciato come se la serie con Busto non fosse ancora finita. Poi nel terzo set abbiamo avuto un calo fisico e non siamo riuscite a fare qualcosa per fermare Piacenza che cresceva». Così da quel terzo set le piacentine hanno preso la guida (la progressione nella frazione dice: 4 a 8, 13 a 16, 14 a 21). Il loro tecnico, Caprara, ha chiesto e ottenuto maggiore ordine nella costruzione del gioco e Ferretti ha ritrovato la giusta via per sfruttare tutte le opzioni in attacco, passato dal 35% della seconda frazione al 60% della terza. «Le ragazze hanno dimostrato soprattutto grande carattere – analizza l’allenatore arrivato a Piacenza in febbraio: con lui la Rebecchi in Italia non ha mai perso – rovesciare un 2 a 0 davanti a più di 5mila persone è davvero difficile. Conegliano gioca con un buon muro difesa, quello che è cambiato è il nostro atteggiamento, il nostro ordine tattico. Sarà una serie lunga. Dove sarò la prossima stagione? Ne riparliamo tra dieci giorni». Domani gara-2 E il bello è che

la serie (al meglio delle 5 partite) non dà tregua: Già domani alle ore 20.30 si gioca gara 2 al PalaBanca di Piacenza. © RIPRODUZIONE RISERVATA

A Kingston UOMINI 100 (+0.2): 1. Gay (Usa) 9"86; 2. Carter 10"03; 3. Patton (Usa) 10"07; 4. Bailey-Cole (Giam) 10"16. 200 (-0.3): 1. Ashmeade 20"00; 2. Weir 20"14; 3. Spearmon (Usa) 20"32. 400: 1. Santos (R.Dom) 45"06; 2 McQuay (Usa) 45"15; 3. Bell 45"57; 4. C. Smith (Usa) 45"63. 110 hs (+0.3): 1. (Usa) 13"25; 2. Parchment 13"26; 3. Riley 13"28. 400 hs: 1. Gaymon (Usa) 49"23; 2. Clement (Usa) 49"23; 3. Gordon (Tri) 49"26; 4. Green 49"41. Peso: 1. Whiting (Usa) 21.74; 2. Cantwell (Usa) 20.29. Disco: Gowda (Ind) 61.38 DONNE 100 (0.0): 1. Campbell 11"01. 2. Baptiste (Tri) 11"06; 3. Russell 11"08; 4. Ahoure (C.Av) 11"11; 5. Felix (Usa) 11"13. 200 (+0.5): 1. Fraser 22"38; 2. Stewart 22"71; 3. Simpson 22"83. 400: 1. McPherson 50"43; 2. Ohuruogu (Gb) 50"58; N. Williams 51"05. 100 hs (+0.8): 1. Harper (Usa) 12"62; 2. Harrison (Usa) 12"64. 400 hs: 1. Brown (Usa) 54"83; 2. Tracey 55"66. Disco: 1. G. Lewis (Usa) 62.41

Super debutto a casa di Bolt PIERANGELO MOLINARO

Il rimpianto per l’assenza dei giamaicani più veloci al meeting di Kingston, valevole per il circuito Challenge Iaaf, è ancora più vivo. Perché adesso non sono solo loro a volare sui 100 metri. Quando torneranno in pista Usain Bolt, Johan Blake e Asafa Powell non partiranno comunque sicuri che la vittoria sarà giamaicana. E’ tornato Tyson Gay a riaccendere l’interesse su una distanza che da due stagioni viveva una dittatura assoluta, un motivo di interesse in più nella stagione post-olimpica che culminerà con i Mondiali di Mosca (10-18 agosto). Il ritorno Questo Gay non scherza, ha aperto la sua stagione vincendo sulla pista «nemica» in 9"86 con una gara tutt’altro che perfetta. In partenza Nesta Carter gli ha rifilato un metro e mezzo buono. Lo statunitense ha faticato a trovare l’assetto, ciondolava, pareva faticare a trasmettere potenza al manto gommoso, ma quando lo ha trovato si è messo a volare. Ha ingoiato Carter e gli ha rifilato ancora due metri buoni. Soprattutto Gay pare aver ritrovato la sua arma migliore, quella velocità sul lanciato che nel 2009 gli permise di correre in 9"69. Tyson, che ieri si è presentato con l’inguardabile look di capelli a scopetta e barba incolta, pareva perso. I suoi problemi erano iniziati nel 2008 con un grave incidente muscolare nei Trials olimpici a Eugene, però nell’ultimo periodo era stata l’anca a dargli dolori e a frenarlo.

Tanto che, dopo la stagione olimpica persa, si è reso necessario un intervento. A trent’anni però lo statunitense sembra tornato al meglio e pronto a fidare in territorio di eccellenza i giamaicani. «Non sono partito bene — ha confessato Gay — e su questo particolare dovrò lavorare, ma sono felicissimo della mia prestazione, soprattutto perché ho ritrovato quella scioltezza muscolare che non avvertivo da tempo. E l’anca non mi ha dato alcun dolore anche nel massimo della pista. Questo mi dà l’ottimismo sul futuro». Le donne La Giamaica nel meeting di Kingston ha ancora una volta mostrato le sue regine in grande spolvero. La veterana, Veronica Campbell Brown si è aggiudicata i 100 con vento nullo in 11"01 senza dare l’impressione di essere al limite. In questa prova è invece scomparsa Allison Felix, solo quinta in 11"13, ma la statunitense sta lavorando soprattutto in funzione dei 400. Una grande impressione ha invece destato sui 200 Shelly Ann Fraser, che con estrema facilità ha chiuso in 22"38. Da notare anche il 21.74 nel peso dello statunitense Ryan Whiting.

S Tyson Gay, 30 anni, ha personali di 9"69 (100) e 19"58 (200). AP

RISULTATI TOKYO

Chicherova 1.95

Lo statunitense stupisce nel meeting di Kingston A Tokyo per il 17enne giapponese Kiryu solo 10"40

9"86

FRASER IN PALLA

Taccuino

A Tokyo Quasi in contemporanea un’altra tappa del Challenge Iaaf si è disputata a Tokyo, meeting che ha registrato il rientro di Anna Chicherova. La saltatrice russa ha vinto l’alto con 1.95 davanti alla polacca Stepaniuk (1.92). C’era molto attesa per la velocità e soprattutto per il diciassettenne giapponese Yoshihide Kiryu che a Hiroshima una settimana fa ha stupito tutti vincendo il 10"01, tempo con cui ha eguagliato il primato mondiale juniores. Ma purtroppo il vento contrario ha ostacolato tutte le corse in linea e Kiryu sui 100 si è piazzato solo terzo in 10"40 nella volata vinta con 10"19 dallo statunitense Rodgers. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Uomini. 100 ( 1.2): Rodgers (Usa) 10"19; Atkins (Bah) 10"24; Kiryu 10"40. 800: Chemut (Ken) 1’46"51. 3000 sp: Birech (Ken) 8’15"26; A. Mutai (Ken) 8’19"31. 110 hs ( 1.4): Osaghae (Usa) 13"45. 400 hs: Jack son (Usa) 49"11. Martello: Melich (R.Ceca) 79.00; Nazarov (Tag) 77.61; Litvinov (Rus) 76.49. Giavellotto: Murakami 81.16. Donne. 100 ( 2.4): Lalova (Bul) 11"46. 100 hs ( 1.2): L. Jones (Usa) 12"92. Alto: Chicherova (Rus) 1.95; Stepaniuk (Pol) 1.92; Aitova (Kaz) 1.92. Lungo: DeLoach (Usa) 6.82 ( 0.6); Jimoh (Usa) 6.68 (+0.9). Peso: Heltne (Rom) 18.43; Kleinert (Ger) 18.35. Giavellotto: Palameika (Let) 60.92.

IL RITORNO

Che Walcott: 84.39 (si.g.) A nove mesi dalla sorprenden te vittoria olimpica nel giavellotto, rientro a Port of Spain (Tri) di Ke shorn Walcott con 84.39, a 19 cm dal personale. A Eagle Rock (Usa), 10"11 (+1.0) di Walter Dix nei 100, che correva dai Trials 2012. A St. Etienne (Fra) 20"35 sui 200 (+0.5) di Christophe Lemaitre.

MAGNANI 4’12"35 SUI 1500

Caravelli già 13"05 (g.l.g.) Sabato buon 13"05 (+0.1) nei 100 hs per Marzia Caravelli alla Far nesina di Roma. Ieri, a Pavia, bene Bazzoni e Bonfanti nei 400 e Magna ni e Viola nei 1500. A Pavia. Uomini. 400: 2. Tricca 47"48; 3. Lorenzi 47"58. 800: 2. Perco 1’50"62; 3. El Houdni 1’50"86. 1500: 1. Razine (Mar) 3’44"19; 3. Guidotti 3’45"69. Giavellotto: 2. Bertolini 71,47; 3. Bon vecchio 69,59. Donne. 400: 2. Baz zoni 53"50; 3. Bonfanti 53"60. 1500: 1. Magnani 4’12"35; 2. Viola 4’12"88; 4. Samiri 4’14"85. Marcia 3 km: 1. Giordano 13’25"14.

A ROVERETO

Riparelli e Tumi ok (l.e.) Al Palio della Quercia di Rovere to, 10"34 sui 100 di Jacques Riparel li e personale sui 200 (21"25) di Mi chael Tumi, all’esordio all’aperto. Uomini. 100 ( 0.6): Riparelli 10"34. 200 (+0.3): Tumi 21"25; Deimichei 21"32; Juarez 21"46. 400 hs: Paniz za 52"68. Donne. 1500: Del Buono 4’19"61; Berlanda 4’20"12. 400 hs: Scardanzan 59"29. Lungo: Palezza 6.12 (+3.0; r. 6.02/+1.8). PISTA ITALIA (si.g.) A Milano. Uo mini. Lungo: Schembri 7.40 (+0.3). A Codroipo (Ud). Uomini. 3000: Sala mi 8’07”46; Nasti 8’09”52. Martello: Lingua 73.57; Povegliano 71.28. A Bologna. Uomini. 400 hs: Piccolo 52"19. A Rieti. Donne. Disco: Anibal li 55.98. A Bari. Donne. 5000 mar cia: Stella (a) 22’39"31. A Provo (Usa). Uomini. 200 ( 0.4): Spanò (j) 21"41. A Firenze. Uomini. 150 ( 1.1): Basciani 15"73. Donne. 150 ( 0.7): Paoletta 17"90. 300: Bazzoni 37"79; Battaglia 38"54. Martello: Mariani 62.39.

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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 6 MAGGIO 2013

BASKET SERIE A: ULTIMA GIORNATA

Subito Milano-Siena La finale del 2012 accende i quarti Playoff scudetto, che spettacolo: Varese e le due big sono nella stessa metà del tabellone LUCA CHIABOTTI

Varese vince la stagione regolare dopo 25 anni e trova nei quarti l’unica squadra che è riuscita a batterla a Masnago (ma non c’erano Banks e Ere) e che vanta un 2-0 stagionale negli scontri diretti. Non male i playoff che partono giovedì, i più aperti degli ultimi anni, che vivranno mediaticamente sulla sfida tra Milano e Siena. Milano-Siena La finale scudetto

di tre delle ultime 4 stagioni, diventa il quarto di finale più atteso e imprevedibile. Milano è 2-0 quest’anno con la Mps, ma ha cambiato molto rispetto al primo successo e Siena non ha più il peso dell’Eurolega. Tutte e due hanno inserito un giocatore all’ultimo minuto, in

più Milano ha il fattore campo ma è la migliore in trasferta e la peggiore in casa tra le squadre ai playoff. La Mps, però, pur capace di imprese in Europa, finora, in Italia, è stata mediocre fuori casa. Le polemiche dell’anno passato torneranno in una serie dove Milano, con Scariolo, è riuscita a equilibrare (4-6) un bilancio altrimenti prima sbilanciato per la Mps: sembra l’anno giusto per ribaltare il dominio senese, ma di Milano, che ha Langford con problemi al ginocchio, non ci fidiamo del tutto. Varese-Venezia Se c’è una squa-

dra che ha da perdere più di ogni altra è Varese, la migliore della stagione regolare. Ma crediamo che la Cimberio una continuità che la farà arrivare in semifinale per la prima volta dal 1999. Se passa troverà

L’EA7 è 2-0 in stagione con la Mps, ha il fattore campo ma in casa soffre più di tutte La Cimberio è 0-2 con Venezia, l’unica che l’ha battuta in casa: le altre sfide sono 1-1

sione storica: considerando il down della Lenovo nel girone di ritorno, tutte le favorite per il titolo sono dalla parte opposta del tabellone, quindi ha davanti una strada non proibitiva verso la finale. Il bilancio è 1-1 in stagione, la Dinamo ha sofferto in casa ed è stata largamente battuta al Pianella. Il neo arrivato Ragland è stato il miglior realizzatori a Bologna, test relativo ma anche Cantù ha nuove risorse da esplorare. Roma-Reggio Emilia Un altro

un’avversaria comunque corrosa da un quarto di finale mentalmente durissimo. Può arrivare fino in fondo. Sassari-Cantù Sassari ha il peso, oltre di un quarto di finale con Cantù, della consapevolezza di essere di fronte a un’occa-

quarto equilibrato, finito 1-1 in stagione, sul quale è difficile immaginare l’impatto di Bailey per Roma. Tra due rivelazioni del campionato, che giocano una grande pallacanestro, passerà chi non avrà già pensato di aver vinto il suo scudetto. Reggio Emilia?

94-89

OKNOPLAST BOLOGNA-LENOVO CANTÙ

69-79

VANOLI CREMONA-ANGELICO BIELLA

87-68

CASERTA-TRENKWALDER REGGIO EMILIA

77-80

MONTEPASCHI SIENA-BANCO DI SARDEGNA SASSARI

86-92

SCAVOLINI BANCA MARCHE PESARO-SIDIGAS AVELLINO

80-93

UMANA VENEZIA-CIMBERIO VARESE

76-71

ACEA ROMA-MONTEGRANARO

82-64

RCS

© RIPRODUZIONE RISERVATA

RISULTATI EA7 MILANO-ENEL BRINDISI

TUTTE LE SERIE AL MEGLIO DELLE 7 PARTITE

FINALE BATTUTA LUCCA 3-0

Schio vince il titolo femminile Quinto scudetto, 3o trofeo stagionale

CLASSIFICA SQUADRE CIMBERIO VARESE BANCO DI SARDEGNA SASSARI ACEA ROMA EA7 MILANO MONTEPASCHI SIENA TRENKWALDER REGGIO EMILIA LENOVO CANTÙ

PT 46 44 40 38 36 36 34

G 30 30 30 30 30 30 30

V 23 22 20 19 18 18 17

P 7 8 10 11 12 12 12

UMANA VENEZIA CASERTA

32 26

30 30

16 13

14 17

La belga Kathy Wambe in trionfo con trofeo di mvp della finale CIAM

SIDIGAS AVELLINO VANOLI CREMONA ENEL BRINDISI MONTEGRANARO OKONOPLAST BOLOGNA SCAVOLINI BANCA MARCHE PESARO

26 26 22 22 20 20

30 30 30 30 30 30

13 13 11 11 10 10

17 17 19 19 20 20

ANGELICO BIELLA

12

30

6

24

Quinto scudetto della storia e stagione perfetta per la Famila Schio che ha vinto il titolo battendo in gara 3 la Gesam Lucca 67 48, chiudendo 3 0 l’82a edizione della serie A femminile. La squadra del presidente Cestaro, ha perso una sola partita in Italia quest’anno (a Parma in stagione regolare) conquistando anche Supercoppa e Coppa Italia. Ha concluso i playoff con un 8 0: gara 3 senza storia, con la squadra di coach Lasi avanti di 13 all’intervallo e alla fine del terzo quarto prima

Le prime 8 ai playoff, L’ultima in Lega 2

PROSSIMO TURNO GARA-1 QUARTI DI FINALE (AL MEGLIO DELLE 7) BANCO DI SARDEGNA SASSARI-LENOVO CANTÙ ACEA ROMA-TRENKWALDER REGGIO EMILIA CIMBERIO VARESE-UMANA VENEZIA EA7 MILANO-MONTEPASCHI SIENA

GIOVEDÌ GIOVEDÌ VENERDÌ VENERDÌ

GARA-2 SABATO E DOMENICA SUGLI STESSI CAMPI

dell’allungo finale. La belga Kathy Wambe ha vinto il titolo di miglior giocatrice della finale scudetto. Serie finale: gara 3 Schio Lucca 67 48 (Lavender 15, Macchi 12; Rizickova 17, Johnson, Andrade 8). Gara 1: 63 58, gara 2 69 52, Albo d’oro: 2013 Schio, 2012 Taranto, 2011 Schio, 2010 Taranto, 2009 Taranto, 2008 Schio, 2007 Napoli, 2006 05 Schio, 2004 Como, 2003 Taranto, 2002 Como, 2001 Parma, 2000 Priolo, 1991 1999 Como.

Adrian Banks, 27 anni, di Varese, contro Venezia: le due squadre si incontrano nei quarti CAST

LEGADUE CHIUSA LA STAGIONE REGOLARE

Barcellona prima: playoff, si parte sabato a Pistoia Barcellona vince la stagione regolare e parte come n.1 dei playoff di Legadue che partono sabato 11 al meglio delle 5 partite (la prima promossa in serie A). Questi gli accoppiamenti: Barcellona-Trento, Brescia-Forlì; Pistoia-Scafati, Casale-Verona. Si parte sabato con gara-1 Pistoia-Scafati mentre, per indisponibilità del campo di Casale, la serie tra Novipiù e Verona slitta a domenica e si giocherà in contemporanea con le due gare dell’altra parte del tabellone, Barcellona-Trento e Brescia-Forlì. Così fino alla fine del primo turno eccetto per l’eventuale gara-5, giocando tutti i giorni fino al 22-23/5.

BRESCIA-TRENTO 90-79 (31-18, 46-37; 69-53) CENTRALE DEL LATTE BRESCIA: Fernandez 5 (1/6, 1/5), Jenkins 16 (1/3, 3/3), Loschi 11 (1/4, 3/5), Barlos 17 (3/6, 1/4), Brkic 21 (6/8, 1/3), Stojkov; Lombardi, Giddens 16 (5/8, 1/2), Cuccarolo 4 (2/2), Dalovic (0/1).All.: Martelossi. BITUMCALOR TRENTO: Forray 3 (1/2), Umeh 25 (6/8, 4/8), Elder 21 (4/8, 4/7), Dordei 7 (2/5), Pascolo 6 (3/6); Garri 5 (1/3, 0/1), Conte (0/1), Spanghero 10 (2/3, 2/5), Basile 2 (1/1). All.: Buscaglia. (A.Ban.) JESI-TRIESTE 84-73 (18-19, 38-34; 66-52) FILENI JESI: Hoover 7 (0/1, 1/3), Griffin 25 (10/13, 0/1), Sanders 2 (0/4), Santiangeli 20 (4/6, 2/5), Maggioli 14 (7/10); Valentini 2 (1/4, 0/4), Gaspardo 8 (4/5), Zanelli 6 (1/2). All.: Pecchio. ACEGAS TRIESTE: Carra 17 (4/7, 1/6), Diviach 17 (3/7, 2/4), Tonut 15 (4/6, 2/4), Filloy 2 (1/6, 0/3), Gandini 10 (2/9, 1/3); Ondo, Mastrangelo, Ruzzier 2 (1/1,

0/4), Mescheriakov 10 (5/10, 0/2). All. Dalmasson. SCAFATI-BARCELLONA 100-92 (d.t.s. 22-28, 57-43; 71-69, 89-89) GIVOVA SCAFATI: Sorrentino 3 (0/2, 1/4), Mays 29 (5/6, 4/10), Ghiacci 6 (2/8), Slay 25 (8/13, 2/6), Baldassarre 15 (4/7, 2/3); Bushati 5 (2/4, 0/1), Tavernari 13 (2/2, 3/5), Rosignoli 4 (1/1), Izzo. All. Cavina. SIGMA BARCELLONA: Hardy 16 (5/13, 1/5), Green 12 (1/3, 2/6), Thomas 8 (0/5, 2/4), Callahan 15 (2/3, 3/7), Cittadini 17 (8/9); Giuri 10 (1/1, 2/2), Bucci 4 (2/3), Mocavero 10 (4/7), Eliantonio (0/2 da 3). All. Perdichizzi. (m. dic.)

Craigh Callahan, 31, della Sigma CAST

VEROLI-PISTOIA 79-77 (17-25, 34-40; 65-57) PRIMA VEROLI: Berti 7 (1/1, 1/1), Marigney 21 (5/9, 0/6), Jurevicius 17 (4/9, 2/4), Rinaldi 12 (6/8), Infante 11 (4/4, 1/2), Savo Sardaro (0/1), Carenza 9 (0/6, 2/4). All. Marcelletti. GIORGIO TESI GROUP PISTOIA: Saccag-

gi 6 (1/3, 0/4), Graves 21 (5/8, 1/1), Hicks 11 (4/6, 1/5), Toppo 3 (1/5), Galanda 2 (1/5, 0/1), Meini 2 (0/2 da tre), Borra 3 (0/1), Cortese 13 (3/4, 2/4), Fajardo 13 (4/6, 1/1), Rullo 3 (1/1 da tre). All. Moretti. (al.bia) BOLOGNA-FERENTINO 64-65 (18-17, 33-34; 52-45) BOLOGNA: Cournooh 13 (5/9, 1/4), Pecile 12 (1/3, 2/4), M. Vitali 6 (2/4, 0/3), Cutolo 7 (1/2, 1/7), Pini 6 (2/3 da 2); Harris 1 (0/4, 0/2), Mosley 10 (4/5), Drenovac 4 (1/2, 0/1), Montano 2 (1/1, 0/1), Verri 3 (1/5 da 3). All.: Salieri. FMC FERENTINO: Guarino 12 (1/4, 2/5), Casini (0/4 da 3), Parrillo 2 (1/2, 0/4), D. James 19 (2/5, 3/6), Experigin 17 (8/13); Pongetti, Tomassini 3 (0/1, 1/2), Gurini 12 (2/6, 2/7), Basei (0/1 da 2), Allegretti (0/4, 0/1). All.: Gramenzi. CAPO D’ORLANDO–IMOLA 78-75 (19-20, 35-42; 53-59) UPEA CAPO D’ORLANDO: Mathis 6 (3/6, 0/1), Young 23 (7/12, 2/7), Huff 16 (3/6, 2/4), Benevelli 15 (4/8, 1/3), Poletti 16

(7/13, 0/2), Pellegrino (0/3), Palermo 2 (1/4, 0/2), Bontempo, All. Pozzecco AGET IMOLA: Gay 6 (1/6, 0/2), Maestrello 9 (0/1, 3/7), Frassinetti 25 (7/11, 3/8), Valenti 4 (2/6), Chillo 11 (5/6), Turel 5 (1/3, 1/1), Foiera 14 (4/9, 1/3), Masoni 1 (0/1), All. Fucà. (s.p.) FORLI’-VERONA 76-68 (26-16, 49-28; 59-51) LE GAMBERI FORLI’: Musso 20 (1/2, 5/7) Borsato 11 (2/7, 1/8), Tessitori 16 (6/7, 1/2), Spencer 12 (5/11, 0/3), Soloperto 6 (2/7); Natali 9 (4/5, 0/2), Simeoli 2 (1/1). All. Dell’Agnello. TEZENIS VERONA: Westbrook 18 (5/13, 2/5), Lawal 7 (2/3), Boscagin 8 (4/7), Da Ros 4 (2/3, 0/1), McConnell 12 (4/11, 1/2); Bozzetto 2 (1/1), Chessa 10 (2/6, 2/5), Lauwers 7 (2/2, 1/3). All. Ramagli. CLASSIFICA: Barcellona, Pistoia 38; Casale 36; Brescia 34; Forlì 32; Verona 30; Scafati, Trento, Bologna 28; Ferentino, Capo d’Orlando 24; Jesi, Trieste 22; Veroli (pen -4), Imola 16.


LUNEDÌ 6 MAGGIO 2013

Mps e Langford Ecco i grattacapi di EA7 e Scariolo Battuta Brindisi: ora i tricolori, «i soli ad aver vinto quest’anno». Keith, caviglia malconcia PAOLO BARTEZZAGHI MILANO

Alla fine del primo e del terzo quarto sarebbe stata Roma-Milano. All’intervallo Milano-Reggio Emilia. Al termine sarà Milano-Siena. Dopo tre finali scudetto stravinte dalla Mens Sana negli ultimi quattro anni, oltre ad essere un quarto di finale, questa volta la sfida sarà al meglio delle 7 partite e l’Olimpia avrà il fattore campo favorevole. «È fuori discussione la difficoltà — dice Sergio Scariolo — sono i pluricampioni e gli unici ad aver vinto un trofeo quest’anno, la Coppa Italia. La nostra stagione regolare è stata insufficiente nel girone d’andata, buona nel ritorno, eccellente fuori casa, gravemente insufficiente in casa». Dove si giocheranno le prime due sfide con Siena, venerdì e domenica. Ritorno Milano chiude il girone

di ritorno con il miglior bilancio, 11 vittorie e 4 sconfitte, vincendo contro Brindisi che saluta con il peggior saldo della seconda parte di stagione, alla pari della retrocessa Biella, 3-12. La partita scarseggia di energia a parte in un paio di momenti. Nel secondo quarto l’Olimpia realizza un 15-0 che la porta dal massimo svantaggio (-5) al massimo vantaggio (+10) con un energico e convinto Nicolò Melli che chiuderà senza errori al tiro. Alessandro Gentile firma il record di assist (10), una settimana dopo aver stabilito il massimo di punti contro Cantù (25). Tra gli applausi è rientrato Ioannis Bourousis ed è stato fuori Keith Langford la cui caviglia preoccupa e sarà sottoposta a risonanza magnetica. Partito in quintetto Leon Radosevic, Pops Mensah-Bonsu ha avuto un bell’impatto: 11 punti, 6 rimbalzi di cui 4 offensivi in 8 minuti e mezzo. Nel finale, si è inaugurata la staffetta: Bourousis dentro in attacco, Mensah-Bonsu in difesa.

Alessandro Gentile, 20 anni: per lui record di assist, 10 CIAM-CAST Reynolds Con un pessimo Gib-

son (1 su 8 al tiro), Brindisi è stata in partita fino alla fine grazie a Scottie Reynolds che ha chiuso con uno straordinario, soprattutto per lui, 6 su 7 da tre. «La cosa più importante è che Brindisi sarà in A-1 anche l’anno prossimo», dice con legittimo orgoglio l’ex Piero Bucchi accolto da uno striscione dalla curva («Bentornato Bucchi») e dai fischi di parte del pubblico. Bucchi e Scariolo hanno regalato un pallone firmato a Santi Puglisi, il manager che ha deciso di ritirarsi. A Pesaro nel 1989-90 Scariolo fu il primo allenatore del Puglisi manager, Bucchi l’ultimo a Brindisi. Buona pensione. © RIPRODUZIONE RISERVATA

MILANO BRINDISI

94 89

(24-27, 48-44; 69-69) EA7 EMPORIO ARMANI MILANO: Green 9 (3/6 da 3), Hairston 8 (2/3, 1/4), Gentile 18 (5/10, 1/3), Fotsis 9 (2/2 da 3), Radosevic 7 (1/4); Bourousis 12 (6/9, 0/1), Melli 15 (6/6, 1/1), Mensah-Bonsu 11 (4/7), Bremer 3 (0/1, 1/4), Basile 2 (1/2, 0/1). N.e.: Giachetti, Chiotti. All.: Scariolo. ENEL BRINDISI: Reynolds 25 (3/6, 6/7), Gibson 5 (1/3, 1/5), Viggiano 17 (3/8, 3/6), Robinson 19 (7/8, 1/1), Simmons 6 (2/5); Formenti 5 (1/2, 1/2), Fultz (0/1), Ndoja 6 (1/3, 1/2), Zerini 3 (1/1 da 3), Grant 3 (1/4). N.e.: Alibegovic. All.: Bucchi. ARBITRI: Begnis, Sahin, Caiazza. NOTE - T.l.: Mil 17/26, Bri 9/13. Rimb.: Mil 36 (Melli 8), Bri 30 (Grant 7). Ass.: Mil 27 (Gentile 10), Bri 20 (Reynolds 8). Progr.: 5’ 13-13, 15’ 34-32, 25’ 60-56, 35’ 77-72. Nessun uscito per 5 falli.

LA GAZZETTA DELLO SPORT

IN RIMONTA

A BOLOGNA CONTESTATO SABATINI

Sassari onora il 2o posto e sbanca Siena

Ragland convince Ma Cantù resta 7a

SIENA-SASSARI 86-92 (21-26, 41-46; 73-65) MONTEPASCHI SIENA: Brown 23 (2/6, 5/11), Moss 10 (1/1, 2/8), Christmas 5 (1/1, 1/5), Kangur 13 (2/4, 2/5), Eze 4 (2/5); Hackett 15 (4/6); Ress 9 (3 /4, 0/3), Sanikidze 2 (1/1, 0/1), Carraretto 5 (1/1, 1/3), Ortner (0/1). N.e.: Rasic, Lechthaler. All.: Banchi. BANCO SARDEGNA SASSARI: T.Diener 33 (7/10, 5/8), Devecchi 2 (1/ 2, 0/1), Thornton 18 (2/4, 4/6), Gordon 10 (5/10, 0/1), Ignerski 3 (1/1); Becirovic 9 (1/4, 0/3), Sacchetti 3 (0/1, 1/2), Easley 11 (4/5), Pinton 3 (1/ 2 da 3). N.e.: Vannuzzo. All.: Sacchetti. ARBITRI: Cicoria, Sardella, Aronne. NOTE – T.l.: Sie 19/32, Sas 17/22. Rimb.: Sie 35 (Moss 7), Sas 36 (Gordon 11). Ass.: Sie 17 (Brown 5, Hackett 5), Sas15 (Diener 6). Progr.: 5’ 10 10, 15’ 28 35, 25’ 55 56, 35’ 79 77. Usc. 5f.: Ignerski 26’13" (57 56). F. tecn.: panchina Mps 26’49" (49 52), Ignerski 26’13" (57 56); F. ant.: Eze 25’17" (55 54). Spett. 4756. SIENA – Siena si presenta in rodaggio alla super sfida dei quarti con Milano. E’ questo il messaggio che arriva dal parquet senese ed è lo stesso coach Banchi ad ammetterlo: «Siamo un ciclo di lavoro intenso che deve restituirci condizione per sperare di competere in un playoff quanto mai equilibrato. Milano è la squadra più attrezzata e una serie al meglio delle 7 dà loro vantaggi, in più c’è il fattore campo. Janning? La sensazione è che non ci sarà nel primo turno». La partita con Sassari vive del duello Diener Brown con il primo che vince la prima parte (14 punti a 10 nei primi 2 quarti) e conduce i sardi al massimo vantaggio a 4’ dalla fine della 2a frazione (39 28). A inizio 3o quarto l’Mps allunga (70 58 al 29’). Ma Diener trascina Sassari alla vittoria nell’ultimo quarto, complice anche la zona e l’imprecisione dalla distanza di Siena. «I playoff saranno un’altra cosa ha detto al termine il coach di Sassari Romeo Sacchetti – Ne abbiamo avuto un assaggio quando Siena ha recuperato. Abbiamo provato tante soluzioni, dobbiamo migliorare quella con due lunghi. Diener? Quando ha queste giornate può fare praticamente tutto». Alessandro Lorenzini

BOLOGNA

69

CANTÙ

79

(18-16, 35-34; 52-61) OKNOPLAST BOLOGNA: Pullen 22 (3/8, 2/6), Poeta 10 (3/7, 1/2), Gaddefors 4 (2/3, 0/1), Gigli 6 (2/3, 0/1), Rocca 10 (4/8); Imbrò 6 (1/1, 1/2), Landi 2 (1/2, 0/2), Parzenski 2 (1/2), Andusic 4 (2/3), Fontecchio 3 (0/1, 1/1). N.e.: Moraschini Tugnoli. All.: Bechi. LENOVO CANTU’: Tabu 7 (2/2, 1/2), Aradori 15 (4/5, 1/5), Brooks 11 (4/9, 1/1), Leunen 3 (0/1, 1/4), Cusin 5 (2/6); Smith 3 (1/2), Mazzarino 9 (3/4 da 3), Ragland 16 (2/7, 2/7), Mancinelli 2 (0/2, 0/1), Tyus 8 (3/4). N.e.: Scekic, Abass. All.: Trinchieri. ARBITRI: Sabetta, Bettini, Borgioni. NOTE - T.l: Bol 16/21, Can 16/22. Rimb.: Bol 30 (3 con 4), Can 41 (Tyus 9). Ass.: Bol

9 (Poeta 7), Can 11 (Aradori 3). Progr.: 5’ 13-7, 15’ 24-26, 25’ 41-50, 35’ 61-71. Usc. 5f: Gaddefors 35’25" (61-71). Spett. 7108. BOLOGNA - Cantù si prende la partita ma non migliora la griglia playoff. La Virtus chiude con la 20a sconfitta il suo brutto campionato. Aradori e Brooks nel 3o quarto prendono in mano il match. Positivo il debutto di Ragland, miglior marcatore dei suoi. «Ha fatto bene — dice Trinchieri — mostrando verticalità e abilità nell’1 contro 1». Prima della partita 200 ex abbonati si sono radunati inneggiando a Villalta e scandendo cori contro Sabatini che ribadisce il disimpegno: «Domani (oggi) Villalta scioglierà la riserva per diventare presidente. Le candidature fatte sui giornali per i ruoli di a.d. e d.s.non mi risultano. In settimana rimetterò le mie deleghe». Andrea Tosi

BATTUTA MONTEGRANARO DECIDE LORANT

Roma chiude bene e si conferma terza ROMA

82

MONTEGRANARO

64

(18-20, 45-33; 69-46) ACEA ROMA: Taylor 10 (3/6, 1/1), Goss 8 (4/7, 0/1), Datome 13 (3/6, 1/4), Jones 7 (3/4, 0/2), Czyz 10 (3/7, 1/1); D’Ercole 3 (0/1, 1/3), Bailey 5 (2/3, 0/1), Lorant 15 (3/9, 3/3), Lawal 11 (4/7), Tambone, Gorrieri. N.e.: Tonolli. All.: Calvani. MONTEGRANARO: Di Bella 6 (3/7, 0/2), Cinciarini 10 (3/10, 1/3), Slay 8 (1/2, 2/4), Campani 3, Burns 16 (6/10, 1/3); Panzini (0/1 da 3), Perini 2 (1/1, 0/1), Amoroso 2 (1/3, 0/3), Johnson 11 (4/9, 1/4), Mazzola 6 (2/4), Freimanis (0/1, 0/1). All.: Recalcati. ARBITRI: Paternicò, Mazzoli, Terreni. NOTE - T.l.: Rom 11/18, Mon 7/11. Rimb.: Rom 44 (Lorant 11), Mon 38 (Johnson 9).

Ass.: Rom 15 (Taylor 8), Mon 8 (Di Bella 4). Progr.: 5’ 6-11, 15’ 25-27, 25’ 56-36, 35’ 78-55. Antisp.: Panzini 11’57’’ (20-24). Tec.: Amoroso e panchina Sutor 16’57’’ (34-39). Spett. 2.367. ROMA - Succede tutto nel 2o quarto. Quando, rimessa a posto la difesa, Roma piazza il 14-0 decisivo. Contro una Sutor ormai senza obiettivi che, in ogni caso, ha guidato le danze nel primo periodo, prima di subire il ritorno della Virtus, che dilaga nella 3a frazione ipotecando un risultato che vale il terzo posto in classifica. L’allungo decisivo nel 2o periodo (con l’esordio di Bailey) propiziato dal doppio tecnico (Amoroso-panchina) e dai 10 punti di Lorant, che spingono l’Acea sul +13. Prologo di un finale annunciato e archiviato già in apertura di terzo quarto: break di 9-0 per il nuovo massimo vantaggio (+27 sul 69-42). Antonio Pitoni

SUCCESSO IN VOLATA ALLUNGO FIRMATO CINCIARINI

Reggio Emilia sesta Caserta lotta CASERTA

77

REGGIO EMILIA

80

(15-25, 41-39; 51-56) CASERTA: Maresca 15 (3/6, 1/3), Marzaioli (0/1, 0/1), Michelori 5 (2/6), Gentile 12 (2/9, 1/5), Cefarelli (0/2, 0/1); Mordente 15 (0/1, 3/4), Jelovac 23 (4/7, 2/4), Sergio 7 (1/1, 1/3). N.e.: Mavraides, Jonusas, Marini, Salzillo. All. Sacripanti. TRENKWALDER REGGIO EMILIA: Taylor 18 (3/7, 3/7), Brunner 7 (3/6, 0/2), Antonutti 4 (1/1, 0/2), Slanina 12 (1/2, 3/5), Cinciarini 19 (7/9); Jeremic, Bell 11 (2/4,1/5), Filloy 9 (0/1, 3/5), Silins (0/1 da 3), Cervi. N.e.: Veccia. All.: Menetti. ARBITRI: Filippini, Giansanti, Duranti. NOTE - T.l.: Cas 29/37, RE 16/22. Rimb.: Cas 38 (Jelovac 19), RE 33 (Brunner 13). Ass.: Cas 15 (Mordente 7), RE 13 (Cinciari-

ni 6). Progr.: 5’ 9-17, 15’ 27-30, 25’ 48-49, 35’ 61-71. Usc. 5 f.: Michelori 38’42” (76-79), Slanina 39’54” (76-80). F. ant.: Taylor 18’28” (32-35). Spett. 2644. CASERTA – Vittoria sofferta per Reggio Emilia che nei playoff affronterà Roma, ma che a Caserta solo nell’ultimo minuto fa sua la vittoria contro la Juvecaserta senza Jonusas e Mavraides. «E’stata una partita durissima, tutti volevano vincere» il commento di Menetti. «Abbiamo pagata la poca lucidità e qualche conclusione forzata» la replica di Sacripanti che ringrazia tutti. Partenza veloce degli ospiti 4-14 con Slanina al 4’, Caserta resiste e sorpassa con Jelovac 37-35 al 19’. La gara prosegue con le due squadre a stretto contatto fino all’allungo di Cinciarini 61-71 al 35’. Caserta lotta fino al 76-78 al 39’poi la lunetta arride ai reggiani. Lucio Bernardo

2-0 IN STAGIONE CON UN OTTIMO CLARK

VINCE AVELLINO 9 SU 15 NEL RITORNO

Venezia concede il bis: Varese k.o.

Cremona fa undici Pesaro è travolta ma riceve applausi La sfida inizia ora

VENEZIA

76

VARESE

71

(21-17; 37-39; 57-60) UMANA VENEZIA: Clark 25 (8/10, 2/4), Young 9 (4/8), Diawara 8 (3/5, 0/2), Szewczyk 9 (1/2, 2/5), Magro 2 (1/2); Bulleri 2 (1/2), Marconato 2 (1/1), Zoroski 11 (3/4, 0/3), Bowers 1 (0/1), Rosselli 4 (2/3), Hubalek 2 (1/5, 0/1). N.e.: Candussi. All.: Mazzon. CIMBERIO VARESE: Ere 14 (5/7, 1/5), Green 13 (5/6, 1/3), Banks 7 (1/5, 1/3), Ivanov 3 (0/4), Dunston 13 (5/10); Rush 13 (2/3, 1/3), Talts 6 (3/9, 0/1), De Nicolao (0/2 da 3), Cerella (0/1, 0/1), Polonara 2 (1/1, 0/2). N.e.: Balanzoni, Bertoglio. All.: Vitucci. ARBITRI: Lanzarini, Seghetti, Weidmann. NOTE - T.l.: Ven 14/21, Var 15/23. Rimb.: Ven 39 (Clark 7), Var 33 (Dunston, Ivanov 6). Ass.: Ven 11 ( 4 con 2), Var 13 (Ere 4).

Usc. 5f.: Szewczyk 33’30" (61-67), F.ant. Polonara 34’38" (63-67). Tecn.: panchina Va 7’31" (16-14). Progr: 5’ 9-11, 15’ 29-20, 25’ 50-50, 35’ 64-67. Spett.: 3316. MESTRE (Ve) - La Reyer ferma la capolista Cimberio, unica squadra ad aver battuto in entrambe le gare Varese in questa stagione, con Vitucci che torna al Taliercio da avversario, 17 anni dopo la promozione in A-1, e trova ad accoglierlo Tonino Zorzi e Praja Dalipagic. Varese senza Sakota e allenatori che hanno alternato quintetti inediti, ma alla fine è stata partita vera. La Cimberio sembrava aver messo le mani sul match (66-71) a -3'21" con la Reyer senza Szewczyk, uscito per falli. Ma il finale è di marca granata con Clark. Il play ha iniziato la rimonta e ha chiuso il match con la tripla del +4 (75-71) a -53". Diawara è stato insuperabile per Green e Zoroski ha blindato la vittoria dalla lunetta. Michele Contessa

PESARO

80

AVELLINO

95

(15-27, 30-47; 54-67) SCAVOLINI BANCA MARCHE PESARO: Stipcevic 31 (4/7, 6/9) , Thomas 6 (0/3, 2/6), Cavaliero 8 (2/5, 1/6), Barbour 22 (3/6, 4/7) , Bryan (0/1); Mack 4 (2/2, 0/3), Crosariol (0/1), Amici 6 (3/4, 0/2), Traini 3 (0/1, 1/2) N.e.: Flamini. All.: Markovski. SIDIGAS AVELLINO: Lakovic 14 (5/6, 1/4), Richardson 21 (5/7, 3/3), Hunter 12 (4/5, 1/2), Biligha 10 (5/8), Dragovic 18 (5/7, 2/5); Brown 7 (3/4, 0/2), Spinelli 9 (3/4, 0/1), Crow (0/2, 0/1), Iurato, Salafia 2 (1/1), Ronconi (0/1). All.: Pancotto. ARBITRI: Taurino, Chiari, Vicino. NOTE - T.l.: Pes 10/11, Ave 10/17. Rimb.: Pes 24 (Traini e Crosariol 6), Ave 35 (Dragovic 16). Ass.: Pes 11 (Amici 3), Ave 10 (Hunter e Lakovic 3). Progr.: 5’ 6-19, 15’ 23-32, 25’ 43-54, 35’ 65-75. Usc. 5f.:

Mack 33’43" (65-77). Spett.: 4096. PESARO - La partita che metteva in palio solo l’onore è un monologo di Avellino, senza Ivanov, Dean e Johnson ma non in vacanza. La Scavo esce tra gli applausi. «La troppa voglia di fare ci ha fatto perdere lucidità. Siamo usciti a testa alta da questo campionato», ha analizzato Markovski (standing ovation). Match senza storia: 6-19 al 5’, 8-23 a 7’, 23-38 al 17’. Avellino è a corto di centimetri ma domina con Richardson, Dragovic e Hunter. Markovski trova moltissimo da Stipcevic, da Barbour e buone cose dal duo Traini-Amici. «Volevamo chiudere nel modo migliore un ritorno che ci ha dato grandi soddisfazioni, con 9 vittorie su 15. Abbiamo avuto un grande atteggiamento difensivo e disputato una gara di personalità e continuità», ha analizzato Pancotto. La Sidigas ripartirà dal coach e Nevola, Pesaro cerca i soldi per iscriversi. Camilla Cataldo

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BIELLA K.O. FUTURO A RISCHIO PER ENTRAMBE

CREMONA

87

BIELLA

68

(30-18, 47-36; 64-53) VANOLI CREMONA: Johnson 6 (1/2, 1/3), Jackson 15 (1/5, 3/8), Conti 3 (1/1, 0/1), Peric 6 (2/2, 0/1), Kotti 14 (7/11); Chase 20 (2/5, 4/9), Vitali 18 (1/2, 0/1), Belloni 3 (1/1 da 3), Fontana, Ruini (0/2 da 3), Cazzaniga 2 (1/3). N.e.: Stipanovic. All.: Gresta. ANGELICO BIELLA: Rochestie 12 (4/8, 1/3), Laganà 10 (5/8), Raspino 8 (2/6, 1/5), Mavunga 8 (1/5, 2/4), Jurak 5 (1/4, 1/3); Renzi 16 (7/12, 0/5), Uglietti 4 (1/3), Manavella, Slanina 2 (1/2), De Vico 3 (1/3 da 3). N.e.: Tsaldaris. All.: Cancellieri. ARBITRI: Cerebuch, Martolini, Biggi. NOTE — T.l.: Cre 28/32, Bie 6/6. Rimb.: Cre 37 (Kotti 15), Bie 36 (Renzi 9). Ass.: Cre 13 (Johnson 5), Bie 10 (Rochestie 4). Progr.: 5’ 19-7, 15’ 39-25, 25’ 56-45, 35’ 79-57. F. Tecn.: Raspino 16’11” (39-27),

Rochestie 34’47" (76-57). Esp.: Rochestie 34’47" (76-57). Usc. 5f.: Laganà 30’56" (66-53). Spett. 3000. CREMONA - La Vanoli chiude la stagione all’insegna del numero 11. Contro Biella arriva l’11a vittoria della gestione Gresta che vale l’11o posto. L’allenatore di Cremona è molto emozionato: «Ho allenato un gruppo fantastico. Questo club deve avere un futuro, non riesco ad immaginare altri scenari in questo momento». Il break arriva nella 2a metà grazie a Chase e Kotti. Per Biella, retrocessa da tempo, le migliori risposte sono quelle dei giovani. E coach Cancellieri lo riconosce: «Sono contento per i nostri ragazzi, che hanno avuto l’opportunità di giocare molti minuti. Per noi si chiude una stagione difficilissima, dove nulla è andato per il verso giusto». Per Biella, come Cremona, da oggi inizia la partita più importante, per garantire un futuro alle rispettive piazze. Alessandro Rossi


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 6 MAGGIO 2013

BASKET PLAYOFF NBA

Fantastico Belinelli: impresa Bulls Segna 24 punti, Chicago sbanca Brooklyn in gara-7: «Cosa c’è di più bello?». Ora Miami pena due sere prima in gara-6: un pezzo di storia del nostro basket. Ma la più alta gratificazione sono i complimenti di coach Tom Thibodeau, non certo uno tenero: «Marco è stato bravo soprattutto nell’ultimo quarto. Ha messo dentro canestri importanti, è un giocatore di esperienza che esegue bene il pick & roll e il catch & shoot. E, poi, in difesa è migliorato tantissimo dall’inizio dell’anno».

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

MASSIMO LOPES PEGNA Twitter @Pegnarol NEW YORK

Il Beli si tira la maglia dal petto e la mostra, forse senza accorgersene, anche a Rihanna e Jay-Z seduti in prima fila, sconsolati per la batosta: la loro Brooklyn esce al primo turno sconfitta in gara-7 (93-97) dai Bulls, decimati dagli infortuni. Il Beli è stato protagonista con 24 punti (5/8, 3/6), perfetto dalla lunetta (5/5, oltre a 6 rimbalzi e 2 assist), e ora è una miscela di emozioni: grinta, quella esibita in ogni istante dei quasi 41’ trascorsi sul campo; gioia per il trionfo e commozione. Voce La voce si abbassa men-

tre si chiede: «Ragazzi, questi sono i Chicago Bulls (per cui tifava da ragazzino, ndr.), questa era gara-7 dei playoff: che cosa può esserci di più bello?». Cerca di frugarsi nella memoria ancora appannata da fatica e felicità e si risponde: «Un altro momento come questo? In passato ci sono stati lo scudetto con la Fortitudo e la serie contro Napoli. Ricordi indimenticabili. Ma una partita così a questi livelli li batte tutti». Rilancia: «E possiamo ancora fare qualcosa di grande». Si riferisce alla serie del 2o turno che lo aspetta stasera, neppure 48 ore dopo questa straordinaria impresa: gara-1 contro LeBron James e i Miami Heat. Insiste: «Sono i campioni. Ma sono convinto che possiamo fa-

Marco Belinelli, 27 anni, prima stagione con i Chicago Bulls REUTERS

re qualcosa di speciale pure contro di loro». La pensa così anche Joakim Noah che, nonostante una fastidiosa fascite plantare lo abbia azzoppato fin da gara-1, è stato l’altro grande artefice del trionfale sabato sera. Non è casuale che, prima di scavalcare una serie di poltroncine per abbracciare sua mamma, stringa forte a sé il Beli: la benedizione a chi, come lui, più di tutti ha tirato fuori gli attri-

buti. Beli si emoziona: «La mia vita è sempre stata una lotta. Ho dovuto far ricredere i molti critici che pensavano non fossi uno da Nba. Questa è la mia motivazione: migliorarmi. E non mi fermo certo adesso». Primo Marco è il primo italiano a raggiungere il secondo turno di playoff nella Nba e ad aver segnato più punti, cancellando il primato precedente (sempre suo: 22) stabilito ap-

IPPICA USA: PIENONE PER LA PRIMA TAPPA DELLA TRIPLICE

Il Derby dei 151.000 al favorito Orb con un fantino magico

Esulta Joel Rosario mentre Orb vince il Kentucky Derby di Louisville REUTERS

TRA NEWMARKET E L’ITALIA

Ghinee inglesi: super Dawn e Sky Oratorio e Charity a San Siro (e.lan.) Classiche inglesi a Newmarket: sabato Dawn Approach (K. Manning) ha stravinto le 2000 Ghinee (gr. m 1600) per Godolphin (è imbattuto dopo 7 corse), regalando un sorriso a Sheikh Mohammed dopo il doping agli steroidi di 11 dei suoi cavalli di Godolphin. Il cavallo è allenato in Irlanda da Jim Bolger. Ieri nelle 1000 Ghinee (gr 1 m 1600) trionfo di Sky Lantern (R. Hughes, trainer Richard Hannon). Sempre ieri, a San Siro, poche le sorprese nelle due listed. Nel

Baggio, classica di preparazione alle Oaks (26 maggio), l’imbattuta Charity Line s’è imposta facilmente, su un terreno pesantissimo, che, nel Bereguardo, ha agevolato il successo dello svizzero Oratorio Latino. OGGI QUINTÉ A TARANTO (ore 18.30) Scegliamo Ocean Tr (14), My Lady Gar (1), Milù Bee Power (16), Olivo del Rio (2), Ombra Gitana (11) e Olibior di Casei (8). SI CORRE ANCHE Follonica (15.10), Palermo (15.20), Grosseto (15.35)

(m.f.) La grande favola del Kentucky Derby? I 151.000 spettatori stipati sulle tribune di Churchill Downs, malgrado una pioggia flagellante che ha reso la pista un acquitrino, sul quale il favorito (5/1) Orb ha messo le ali. Mani e testa benedette del fantino Joel Rosario, che lo ha tenuto a centro gruppo mentre davanti Palace Palace imponeva un ritmo infernale, un autentico suicidio. Orb è entrato in azione sulla curva finale, prendendo la meglio davanti a Golden Soul e Revolutionary, mentre Goldencents relegava in terzultima posizione il sogno del comproprietario Rick Pitino (coach di Louisville regina di basket Ncaa) e del jockey Kevin Krigger che sperava di diventare il secondo afro americano vincitore dopo 111 anni. La favola tecnica della prima tappa della Triplice Corona ha il viso del 62enne allenatore Shug McGaughey, al primo successo. Non sellava un cavallo nel Derby dal 1989, quando vide Easy Goer battuto da Sunday Silence. E dei proprietari Ogden Phipps e Stuart Janney: negli Anni 70 per un contenzioso persero alla monetina l’aggiudicazione del puledro destinato a diventare il mostruoso Secretariat. Infine il 28enne fantino dominicano Joel Rosario, unico vincitore nello stesso anno di Kentucky Derby e Dubai Cup, la corsa più ricca del mondo sbancata con Animal Kingdom a fine marzo. John Velazquez (1 Derby - 1 Dubai Cup) Jerry Bailey (2-4) e Gary Stevens (3-1) ci sono riusciti in stagioni differenti. KENTUCKY DERBY (gr. 1) $ 2.000.000, m 2000: 1 Orb (J. Rosario) 2 Golden Soul (R. Albarado); 3 Revolutionary (C. Borel) 4 Normandy Invasion (J. Castellano) p. 19 (2½-1-t.)

Minuti Interessante sarà vedere che minutaggio gli concederà, con i probabili rientri di Deng e Hinrich. Beli dice: «In questa squadra mi trovo benissimo, anche se in alcune partite ho giocato poco. Coach T mi motiva costantemente, mi sta addosso. Ha sempre il piglio incazzoso, ma quando mi vedrà mi darà sicuramente una pacca sulle spalle: è il suo modo di esprimere gratitudine». Gliene deve. Perché Beli ha infilato una tripla pesantissima a 4’54" dal termine che ha riportato i Bulls a +10, oltre a una serie di altre giocate da paura. Ma è negli ultimi 29", con i Nets a -5, che ha dimostrato a tutti di avere cojones: trasformando senza esitare i quattro liberi che sigillano la gara. Se ne va sorridendo, perché sa bene che una partita così, davanti a milioni di telespettatori, può cambiarti la carriera. Dice: «Forse è vero. Ma sono uno che non molla, non ho mai mollato e non mollerò mai».

2O TURNO STANOTTE GARA-1 IN CASA DEI CAMPIONI

RCS

SITUAZIONE SPURS-WARRIORS SU SKY (3.30)

Durant salva Oklahoma City Battuta Memphis in gara-1 Due canestri di Kevin Durant, quello del 1 a 37" dalla fine e quello del sorpasso a 11" dalla sirena, regalano ai Thunder il successo in gara 1 contro Memphis che ha avuto la chance di pareggiare a 1" dalla fine. Ma Poindexter ha fallito il primo dei 3 liberi a disposizione, sul 3, dopo lo stupido fallo di Reggie Jackson. I Nets, dopo l’eliminazione, hanno licenziato coach PJ Carlesimo.

Est, 1o turno: gara-7, Brooklyn-Chicago 93-99 (Williams 24; Belinelli e Noah 24), serie 3 4. Semifinali: Indiana New York (ieri gara 1); Miami Chicago (stanotte gara 1). Ovest, semifinali: gara-1, Oklahoma City-Memphis 93-91 (Durant 35; Gasol 20), serie 1 0 (domani gara 2); San Antonio Golden State (stanotte gara 1, ore 3.30 Sky Sport 2).

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TENNIS SULLA TERRA EUROPEA

Haas vince a Monaco sorpresa senza età Madrid: Italia male

A 35 anni, Tommy Haas festeggia il successo di Monaco con la sua Valentina

AZZURRI OK

Starace-Donati Veterano e baby fanno il colpaccio Un 31enne e un 17enne azzurri in evidenza. Potito Starace vince il 4˚ challenger di Napoli (30.000e, terra), battendo in finale Alessandro Giannessi. Che si ritira sul 6 2 2 0 sotto, dopo le 3 ore per domare Volandri 7 6 (2) 5 7 7 6 (4). Al 30˚ Torneo ITF di Salsomaggiore, l’alessandrino Matteo Donati vince la finale 6 0 6 2 contro Woerner (Ger).

A 35 anni (e 29 giorni), il più anziano dei top 50 del mondo, il n˚ 14 Tommy Haas, vince Monaco (Ger, 468.000e, terra), battendo nella finale tutta tedesca Philipp Kohlschreiber 6-3 7-6 (3). Per l’ex numero 2 del mondo, bloccato per anni da più infortuni, è la 2ª finale 2013 (dopo il ko a San José con Raonic), il 14˚ successo Atp, il 1˚ sulla terra da Houston 2004. L’ultima volta che aveva vinto un torneo, era successo nel giugno 2012 sull’erba di Halle (Ger) quand’aveva battuto in finale Federer. E’ il campione Atp più anziano da Newport 2008: Santoro (Fra), a 35 anni, 7 mesi e 4 giorni. A Oeiras (Por, 468.000e), Sta-

nislas Wawrinka (n. 16 mondiale) vince il 4˚ titolo in carriera, 1˚ stagionale, 3˚ su terra, dominando a sorpresa in finale il favorito, David Ferrer (Spa, 4) che l’aveva battuto in finale a Baires a febbraio per la 7ª volta in 10 confronti. A Madrid (Spa, 4,033,254 e, terra), perdono subito Pennetta, Schiavone (contro la qualificata Torro), Giorgi (che aveva superato le qualificazioni, ma è troppo fallosa al servizio) e soprattutto Vinci, ancora contro la potente naturalizzata Lepchenko, proprio come nel primo turno di Fed Cup a Rimini. Monaco, finale: Haas (Ger) b. Kohlschreiber (Ger) 6-3 7-6 (3); semifinali: Haas b. Dodig (Cro) 6-4 6-3; Kohlschreiber b. Brands (Ger) 6-7 (4) 6-3 7-6 (5). Oeiras, finale: Wawrinka (Svi) b. Ferrer (Spa) 6-1 6-4; semifinali: Ferrer b. SEPPI 6-1 6-4; Wawrinka (Svi) b. Carreno-Busta (Spa) 6-3 3-6 6-1. Finale donne (178.000e): Pavlyuchenkova (Rus, n. 19) b. Suarez Navarro (Spa, 23) 7-5 6-2. Madrid, primo turno donne: ERRANI b. U. Radwanska (Pol) 6-3 6-1; Kanepi (Est) b. PENNETTA 6-3 6-7 (6) 6-2; Torro (Spa) b. SCHIAVONE 6-2 7-5; Petrova (Rus) b. GIORGI 6-3 4-6 6-4; Lepchenko (Usa) b. VINCI 6-1 1-6 6-2; S. Williams (Usa) b. Putintseva (Kaz) 7-65) 6-1; A. Radwanska (Pol) b. Pironkova (Bul) 6-2 6-4; Keys (Usa) b. Li (Cin) 6-3 6-2; Shvedova (Kaz) b. Wozniacki (Dan) 6-2 6-4; Kvitova (Cec) b. Wickmayer (Bel) 4-6 7-5 6-4; Hantuchova (Slk) b. Stephens (Usa) 6-3 7-5; Ivanovic (Ser) b. Mattek (Usa) 6-7 (10) 6-3 6-2; Scheepers (S.Af) b. Jankovic (Ser) 6-7 (1) 6-3 6-3; Kuznetsova (Rus) b. Zheng (Cin) 6-2 6-3; Kirilenko (Rus) b. Zakopalova (Cec) 6-3 2-1, rit; Makarova (Rus) b. Safarova (Cec) 6-2 7-5; Kerber (Ger) b. Hsieh (Tai) 3-6 6-3 6-2; Cibulkova (Slk) b. Tsurenko (Ucr) 6-3 6-2; Bartoli (Fra) b. Vesnina (Rus) 6-3 3-0, rit; Flipkens (Bel) b. Barthel (Ger) 6-4 6-1; Robson (Gbr) b. Rybarikova (Slk) 6-7 (4) 6-2 6-2; uomini: Verdasco (Spa) b. Goffin (Bel) 7-6 (2) 6-2; Simon (Fra) b. Benneteau (Fra) 2-6 7-5 6-3; Chardy (Fra) b. Zeballos (Arg) 6-4 7-6 (3); Andujar (Spa) b. Cilic (Cro) 6-7 (6) 6-4 6-1; Stepanek (Cec) b. Tomic (Aus) 6-3 6-2.


LUNEDÌ 6 MAGGIO 2013

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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TUTTENOTIZIE & RISULTATI Boxe/1 MASSIMI: ITALIANO K.O. AL 6˚

Boxe/2 MONDIALE WELTER WBC

Klitschko fortissimo Mayweather domina Pianeta: «Brutta serata» Lo sfiderà Pacquiao?

Baseball COLABELLO FUORICAMPO (m.c.) L’azzurro protagonista negli Usa nel weekend in Usa è Chris Colabello (triplo Minnesota) che batte 4/5 con il 7˚ fuoricampo nella vittoria di Rochester (8-2) con Columbus. Dopo lo 0/4 di venerdì, Liddi chiude a 1/3 contro Reno, una gara che Tacoma ha perso 7-0. In Major, il secondo fuoricampo di Chris Denorfia è il punto dei San Diego nell’1-8 con Arizona. Jason Grilli (Pittsburgh) resta il leader delle salvezze (12) nell’American.

Beach volley WORLD TOUR (c.f.) Nuove coppie a segno a Shanghai (Cina) nel 1˚ Grande Slam del World Tour. Tra gli uomini successo di Gibb-Patterson (Usa), 2-1 in finale a Pedro-Bruno (Bra). Nel femminile successo per Talita-Lima (Bra), 2-0 a Schwaiger-Schwaiger (Aut).

Bocce

Wladimir Klitschko, sin., 37 anni, entra nella guardia di Pianeta, 28 AFP DAL NOSTRO INVIATO

RICCARDO CRIVELLI MANNHEIM (Ger)

Una montagna troppo alta da scalare, anche per il cuore tutto italiano di Pianeta, il Rocky di Calabria. Non sventola il tricolore sul Mondiale Wba, Ibf, Wbo e Ibo dei massimi, anzi il figlio del macellaio emigrato a sei anni a Gelsenkirchen subisce una tremenda lezione da Wladimir Klitschko. Tristezza Francesco ci ha prova-

to nei primi tre round, ma le sue azioni partivano da troppo lontano per impensierire il campione ucraino, come sempre ancorato al diretto sinistro di sbarramento. Serviva più mobilità sul tronco per passare sotto i colpi del detentore e cercare la corta distanza. Malgrado un paio di buoni sinistri, Pianeta non è mai stato in corsa e

dopo un atterramento nel quarto round e un altro nel quinto, nel sesto una terribile combinazione diretto destro-gancio sinistro di Klitschko ha chiuso la contesa. L’italiano di Germania, alla prima sconfitta in 30 incontri (28-1-1) non si dà pace: «Chiedo scusa, sono dispiaciuto e triste, per me è stato un match spazzatura, non era la mia serata anche se ho affrontato un grande campione». Wladimir incassa la 60ª vittoria in carriera (3 sconfitte) e fa comunque i complimenti allo sconfitto: «Per tre riprese mi ha messo in difficoltà, ha una mano molto pesante e per fortuna è arrivato a segno poche volte. E’ un esempio positivo e avrà altre occasioni». Per lui, a settembre, l’attesa sfida da 25 milioni di dollari con Povetkin. E sarà un’altra storia. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il sinistro di Floyd Mayweather, 36, si abbatte su Guerrero, 30 BOZZANI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

MASSIMO LOPES PEGNA NEW YORK

Né la ruggine, dopo un anno dall’ultimo match (contro Cotto), né tre mesi di galera, in cui si era nutrito solo con caramelle e bibite, hanno intaccato la classe di Floyd Mayweather. Né tantomeno ci ha provato Robert Guerrero, l’avversario numero 44 di una straordinaria carriera da imbattuto. Guerrero si è rivelato uguale a molti dei colleghi che lo avevano preceduto nel ruolo di sfidante: capace di abbaiare nei giorni di vigilia per poi diventare mansueto cagnolino nel momento chiave, sopra il ring. L’unico rimpianto di Floyd, tornato campione del mondo dei welter Wbc (all’inizio del nuovo contratto con l’emittente Showtime: 200 milioni di dollari per sei incon-

tri), è stato il mancato k.o.. Con Manny? Ottenere la vitto-

ria ai punti in una sfida che ha dominato (117-111 per i tre giudici) non lo ha soddisfatto: «Mi dispiace non aver accontentato i tifosi con il k.o., ma a un certo punto mi sono fatto male a una mano», si giustificava. Il pubblico, infatti, lo aveva persino fischiato per il suo atteggiamento poco aggressivo. Era il solito Floyd, mobilissimo di gambe con attacchi rapidi e sporadici, che all’8˚ round, però, faceva sanguinare l’arcata dell’occhio sinistro di Guerrero. Ora Mayweather potrebbe difendere il titolo già il prossimo settembre. Contro chi non è ancora chiaro. Mancano i nomi in grado di accendere entusiasmo. Chissà che quello di Pacquiao non possa improvvisamente tornare di attualità. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Baseball RESTA IMBATTUTO

Scherma A PARIGI IN FINALE BATTUTO IL VENEZUELA

Hockey ghiaccio MONDIALE

Bologna da 10 Torna Lafera

La spada azzurra trionfa in Coppa al Louvre

Che Svizzera Canada k.o.

(m.c.) Bologna porta a 10 le vittorie, ma non mollano Rimini, San Marino e Nettuno. Tra Reggio e Ronchi l'unico «pari». Novara ancora a zero. Intanto San Marino chiama Seth Lafera, 38enne ex capitano azzurro, per sostituire l’infortunato Bittar, mentre Rimini taglia il deludente Baldwin ed ingaggia oltre a Buccheri, Yorman Bazardo, 29 anni, venezuelano con 4 stagioni in Major (Florida, Detroit, Houston). 5˚ turno, Unipol Bologna-Parma 2-1 (v. Rivero, p. Sanchez, s. Richetti), 4-3 all'11˚ (v. Oberto, p. Dalla Turca; hr Marval e Liverziani). Palfinger Reggio Emilia-Ronchi dei Legionari 1-2 (v. Litzinger 8bv-8so, p. Bastardo 3bv-7so, s. Yepez), 8-7 all'11˚ (v. Salsi, p. El. Pasquali) Rimini-Toshiba Grosseto 8-2 (v. Corradini 4bv, p. A.Marquez), 14-0 al 7˚ (v. E.Marquez 3bv-11so, p. Ularetti; hr Romero) T&A San Marino-Godo 9-0 (v. Magrane 2bv, p. Del Bianco; hr Mazzuca), 4-0 (v. Da Silva 3bv, p. Galeotti; hr Reginato); Nettuno-Novara 7-6 (v. Romero, p. Torres; hr Harrison), 10-0 all'8˚ (v. De Santis 0bv-5rl, p. Tardivo). Classifica: Bologna 1000 (10-0); Rimini e San Marino 800 (8-2); Nettuno 700 (7-3); Reggio E. 500 (4-4); Parma 375 (3-5); Grosseto 300 (3-7); Ronchi 250 (2-6); Godo 125 (1-7); Novara 0 (0-10)

Seth Lafera, 38, ex capitano azzurro

Paolo Pizzo, Enrico Garozzo, Matteo Tagliariol e Diego Confalonieri BIZZI

L’Italia della spada trionfa al Louvre. Nella prova di Coppa del Mondo di Parigi, Paolo Pizzo, Matteo Tagliariol, Diego Confalonieri ed Enrico Garozzo hanno superato in finale il Venezuela del campione olimpico Ruben Limardo (45-35). Secondo centro della stagione dopo Heidenheim ed ora è risalita al quinto posto del ranking mondiale. Spada a squadre maschile. Finale: Italia b. Venezuela 45-35. Semifinali: Venezuela b. Estonia 39-34; Italia b. Ungheria 30-25. Quarti: Italia b. Svizzera 35-34. Spada individuale. Finale: Jerent (Fra) b. Blaszyck (Fra) 15-14. Semifinali: Blaszyck (Fra) b. Trevejo (Fra) 15-13; Jerent (Fra) b. Novosjolov (Est) 15-14. Quarti: Novosjolov (Est) b. Bino 15-9. Sedicesimi: Adamek (Pol) b. Pizzo 15-13, Blaszyck (Pol) b. Carozzo 15-10, Verwijlen (Ola) b. Martinelli 15-10. Trentaduesimi: Jiao (Cina) b. Trager 15-7; Trevejo (Fra) b. Tagliariol 15-11. DREAM TEAM TERZO Dopo 4 successi su quattro, il fioretto femminile a squadre si ferma al terzo posto a Shanghai (Cina), sconfitto in semifinale (45-44) dalla Sud Corea. Elisa Di Francisca, Arianna Errigo, Benedetta Durando e Carolina Erba hanno poi superato 45-44 la Germania per il podio. Finale:

Francia b. Sud Corea 41-27; 3˚ posto Italia b. Germania 45-44. Semifinali: Sud Corea b. Italia 45-44; Francia b. Germania 45-32. Nella prova individuale, sabato, Arianna Errigo ha chiuso al terzo posto. Stop ai quarti e quinto posto per Elisa Di Francisca. Le giovani Volpi e Mancini si sono fermate agli ottavi. Finale: Korobeynikova (Rus) b. Yakovleva (Rus) 15-9. Semifinali: Semifinali: Yakovleva (Rus) b. Deriglazova (Rus) 15-11; Korobeynikova (Rus) b. Errigo 15-7. Quarti: Korobeynikova (Rus) b. Di Francisca 15-8. PODIO SAMELE Nella coppa del Mondo di sciabola di Chicago terzo posto per Luigi Samele, al secondo podio stagionale (dopo Plovdiv) dopo la sconfitta in semifinale con il campione olimpico Szilagyi. Ai piedi del podio Occhiuzzi, sconfitto 15-9 da Wagner ai quarti. Stop dopo due incontri del girone per Aldo Montano, dolorante al gomito destro si è ritirato. Bravo il 21enne Nuccio, eliminato ai quarti. Nel femminile, nono posto per Irene Vecchi. Sciabola uomini a Chicago. Finale: Szabo (Ger) b. Szilagyi (Ung) 15-14. Semifinali: Szabo (Ger) b. Wagner (Ger) 15-12; Szilagyi (Ung) b. Samele 15-12. Quarti: Szabo (Ger) b. Nuccio 15-12. Sciabola donne a Chicago. Finale: Kim (S.Cor) b. Komashchuk (Ucr) 15-10. Semifinali: Komashchuk (Ucr) b. Galiakbarova (Rus) 15-11; Kim (S. Cor) b. Egorian (Rus) 15-11. Ottavi: Lee (S.Cor) b. Vecchi 15-12

(m.l.) E’ sempre la Svizzera a far notizia al Mondiale gruppo A, in Svezia e Finlandia. I rossocrociati, battuta la Svezia padrona di casa, superano il Canada ai rigori (otto per parte, decisivo Reto Suri). Girone Helsinki - Sabato: Usa-Austria 5-3; Russia-Lettonia 6-0; Finlandia-Slovacchia 2-0. Ieri: Francia-Austria 3-1; Russia-Germania 4-1; Usa-Lettonia 4-1. Classifica: Russia, Usa 6; Finlandia 5; Slovacchia, Francia 3; Germania 1; Lettonia, Austria 0. Oggi: Germania-Slovacchia; Finlandia-Francia. Girone Stoccolma - Sabato: Norvegia-Slovenia 3-1; Canada-Danimarca 3-1; Svezia-R.Ceca 2-1. Ieri: Bielorussia-Sloveia 4-3; Svizzera-Canada 3-2 rig.; Norvegia-Danimarca 3-2. Classifica: Norvegia 6; Svizzera 5; Canada 4; Svezia, R.Ceca, Bielorussia 3; Danimarca, Slovenia 0. Oggi (dirette Sportitalia 2): Svizzera-R.Ceca (ore 16.15); Svezia-Bielorussia (ore 20.15). PLAYOFF NHL Così nei quarti di Conference dei playoff Nhl (al meglio delle 7). Venerdì - Eastern: Pittsburgh-NY Islanders 3-4 (serie 1-1); Montreal-Ottawa 3-1 (serie 1-1). Western: Chicago-Minnesota 5-2 (serie 2-0); Vancouver-San Jose 2-3 t.s. (serie 0-2). Sabato - Eastern: Washington-NY Rangers 1-0 t.s. (serie 2-0); Boston-Toronto 2-4 (serie 1-1). Western: Detroit-Anaheim 0-4 (serie 1-2); Los Angeles-St. Louis 1-0 (serie 1-2). Ieri - Eastern: NY Islanders-Pittsburgh 4-5 t.s. (serie 1-2).

PINETINA TRICOLORE (c.f.) La Pinetina Roma è tricolore di raffa. Il 17˚ turno: Colbordolo-Cacciatori 4-0; Rinascita-Fashion Cattel 2-1; La Pinetina-Montegranaro 1-1; Ancona-Montegridolfo 0-0; Fontespina-L’Aquila 1-2. Classifica: Pinetina 41; L'Aquila 37; Rinascita 35; Montegranaro 26; Fashion Cattel 24; Ciar 22; Ancona 10; Montegridolfo 16; Cacciatori 13, Fontespina 9.

Boxe ITALIANI (r.g.) Il massimo Simone Loschi (9-5), 38 anni, fermo da cinque stagioni, è rientrato a Villeurbanne (Fra) con l’imbattuto Newfel Outah (11), finendo ko 1. A Roma il supermedio Valerio Ranaldi (2) batte Ronny McField (Nic, 13-27-3) p. 6. DE DONATO (r.g.) Si disputerà il 21 giugno (Milano e Torino in lizza) la difesa del tricolore superleggeri di Renato De Donato (12-1) contro Andrea Scarpa (10-2), che ha lasciato il titolo superpiuma.

Canoa TRICOLORI MARATONA (a.fr.) A Firenze, nei Tricolori di maratona, nel K1 titoli a Balsamo e, tra le donne, ad Alberti; nel K2 successo di Mignano-Cotilli e di Calvi nel C1.

Canottaggio MEETING NAZIONALE A Piediluco Marcello Miani, nonostante l’anno sabbatico, vince in singolo e in doppio senior (con Gallo) al meeting nazionale.

Cricket AZZURRI BATTUTI (a.mag.) Quarto k.o. per l’Italia al Mondiale di Division 3 in corso alle Isole Bermuda. Gli azzurri hanno ceduto 284-224 ai padroni di casa e sono già retrocessi in Division 4. Classifica: Uganda 8, Usa 6, Nepal e Bermuda 4, Oman 2, Italia 0.

Football IFL WEEK 5 (m.l.) Così le gare interdivisionali: Seamen Milano-Dolphins Ancona 31-12; Hogs Reggio Emilia-Rhinos Milano 21-14; Warriors Bologna-Giants Bolzano 14-34. Classifiche. Girone A: Parma, Seamen Mi 750 (3-1); Bolzano 400 (2-3); Rhinos Mi 250 (1-3). Girone B: Bologna 750 (3-1); Reggio Emilia 500 (2-2); Ancona 400 (2-3); Lazio 250 (1-3).

Golf MANASSERO 68˚ IN USA Derek Ernst, 22enne esordiente in Pga, ha conquistato il Wells Fargo Championship a Charlotte alla prima buca di playoff con l’inglese David Lynn. Matteo Manassero ha chiuso 68˚ con +4 (71 75 73 76, 265). IN CINA L’australiano Brett Rumford con -16 (68 67 69 68, 272) ha conquistato a Tianjin il China Open (European e Asian Tour) , Edoardo Molinari 41˚ in par ( 75 68 73 72, 288) MONTECCHIA OPEN Andrea Rota è 3˚ con -13 a Montecchia (Pd), prima tappa italiana del Challenge Tour 2013. Titolo a Koepka (Usa) con 261.

Hockey pista QUARTI (m.nan) In gara-1 dei quarti, Prato-Valdagno 1-4 (p.t. 1-1; Saavedra; Rigo, 2 Silva, Randon; serie 0-1); Breganze-Viareggio 2-6 (p.t. 2-2; Ghirardello, Garcia; 2 Orlandi, 3 M. Bertolucci, Garcia; s. 0-1); Novara-Lodi 4-3 (p.t. 2-1; Romero, Rodriguez, 2 Gonzalez; Festa, 2 Tataranni; s. 1-0); Forte dei Marmi-Bassano 6-4 dopo rigori (p.t. 1-2; s.t. 4-4; 2 Cancela, Mariotti, 2 Gimenez, Verona; 2 Nicolas, Deoro, Montigel; s. 1-0).

Pallamano PLAYOFF (an.gal.) Nell’andata della semifinale playoff di A maschile, Bolzano-Fasano 31-25. Ritorno giovedì. In gara-2 della finale donne, Sassari-Salerno 32-23 (serie 1-1). Gara-3 sabato assegnerà il titolo.

Pallanuoto Semifinali: Brescia e Recco la prima ok Nelle semifinali d’andata, Brescia-Florentia 11-5 e Pro Recco-Acquachiara 14-4. Per il 5˚-8˚ posto, Posillipo-Bogliasco 12-8 e Savona-Quartu 10-5. Domani ritorno. DONNE Chiusa la stagione regolare, le prime 8 ai playoff e le ultime 2 in A-2: Bologna-Messina 8-8, Padova-Rapallo 8-7, Imperia-Roma 16-7, Firenze-Ortigia 19-10, Orizzonte-Bogliasco 13-6. Class.: Rapallo 46; Orizzonte 43; Imperia 38; Firenze 37; Padova 31; Messina 22; Bogliasco 21; Bologna 17; Roma 9; Ortigia 0.

Rugby Derbyshire, crociato k.o.: fuori sei mesi (r.parr.) Paul Derbyshire si è rotto il crociato anteriore del ginocchio destro, lo stesso operato l’anno scorso al collaterale. Si opera giovedì a Mestre con lo staff di Treviso: previsto uno stop di sei mesi, quindi salterà il tour estivo. Intanto Josh Sole lascia il rugby italiano. Dopo 8 stagioni con Viadana, Aironi e Zebre e con 47 caps azzurri, il 2ª-3ª linea tornerà in Nuova Zelanda per motivi familiari. ECCELLENZA (ma.p.) Servirà un’altra partita per la retrocessione dall’Eccellenza: il 13-9 di Noceto rimanda Crociati e L’Aquila allo spareggio di sabato. Mogliano-Viadana, sabato e Prato-Calvisano, domenica, sono le semifinali. Il 22˚ turno: Padova-Mogliano 36–3; Lazio-Viadana 16-15; Crociati-L’Aquila 13–9; San Donà-Rovigo 27–22; Prato-Fiamme Oro 55–13; Calvisano-Reggio Emilia 53–17. Classifica: Viadana 86; Calvisano 84; Prato 83; Mogliano 71; Padova 69; Rovigo 63; Lazio 42; Fiamme Oro 41; San Donà 37; Reggio Emilia 31; L’Aquila, Crociati 16.

Scherma Cassarà infortunato Una distorsione di secondo grado alla caviglia destra ha fermato Andrea Cassarà nei quarti della coppa del Mondo di fioretto a Tokyo. L’azzurro, l’unico rimasta in gara, era in pedana e in vantaggio 5-1 contro il russo Akhmatkhuzin quando si è fatto male. La valutazione più precisa dei tempi di recupero sarà fatta al ritorno in Italia. Fioretto maschile a Tokyo (Giap). Finale: Cheremisinov (Rus) b. Meinhardt (Usa) 15-6. Semifinali: Meinhardt (Usa) b. Mertine (Fra) 15-13; Cheremisinov (Rus) b. Akhmatkhuzin (Rus) 15-12. Quarti: Akhamatkhuzin (Rus) b. Cassarà rit. Ottavi: Kim (S.Cor) b. Avola 15-7. Sedicesimi: Simon (Fra) b. Aspromonte 15-12; Cassarà b. Luperi 15-8. Trentaduesimi: Sedov (Rus) b. Baldini 15-7.

Softball INTERGIRONE (m.c.) Intergirone. 1˚ turno: Caserta-Collecchio 7-0 (5˚), 10-0 (4˚); La Loggia-Forlì 12-0 (4˚), 8-1 (5˚); Bollate-Bologna 4-2, 2-8; Nuoro-Unione Fermana 3-2, 0-10; Legnano-Roma 3-0, 8-6. 2˚ turno: Caserta-Bussolengo 4-0, 6-5; Nuoro-Forlì 6-0, 0-2; Bollate-Roma 14-0 (4˚), 7-0 (5˚); La Loggia-Unione Fermana 7-0 (5˚), 0-1; Legnano- Bologna 4-9, 0-5. Class. Gir. A: Bollate 928 (13-1); La Loggia 615 (8-5); Amga 400 (4-6); Nuoro 375 (3-5); Bussolengo 250 (2-6); Labadini 111 (1-8). Gir. B: Caserta 833 (10-2); Bologna 750 (9-3); Unione Fermana 500 (5-5); Forlì 333 (4-8); Urbe 0 (0-10).

Sport invernali MEZZALAMA Manfred Reichegger, Matteo Eydallin e Damiano Lenzi hanno vinto in 4h16’ il trofeo Mezzalama di scialpinismo sui 45 km tra il monte Rosa e il Cervino. Tra le ragazze successo per le valtellinesi Besseghini, Rossi e Nicolini in 6h4’.

Triathlon TRICOLORI LUNGO (al.f.) Massimo Cigana vince i Tricolori di lunga distanza a Barberino del Mugello (Fi) in 3h49’56" davanti a Passuello e Casadei. Il titolo femminile va ad Alice Betto (4h23’08") che precede Dogana e Santimaria.

Hockey prato IN A-1 (g.l.g.) A una giornata dal termine, retrocedono Catania e Cernusco. La 17ª: Acea Roma-Bra 2-3; Cagliari-Suelli 2-4; Cernusco-Tevere 1-1; Bonomi-Catania 4-0; Valverde-Amsicora 1-4. Classifica: Amsicora 43; Bra 42; Suelli 35; Acea Roma 33; Bonomi 31; Cagliari 18; Valverde 15; Tevere 12; Catania 8; Cernusco 4.

Nuoto

Il rigore decisivo di Reto Suri AFP

100-200 ra Celli 1'11”00, 2'28”85; 200 fa-200 mx Polieri 2'14”59, 2'20”00.

DOPPIA BIANCHI (al.f.) A Ravenna, Ilaria Bianchi vince 100 sl e 100 farfalla. Due secondi posti per il rientrante Ranfagni. Uomini: 100-200 sl Leonardi 50”35, 1'52”24; 100-200 do Graf 56”35, 2'02”07 (Ranfagni 57”74, 2'04”20). Donne: 100 sl-100 fa Bianchi 57”51, 1'00”26; 200-400 sl Carli 2'02”76, 4'16”33; 100-200 do Barbieri 1'01”95, 2'17”29;

ROMA CAPITALE SEGRETARIATO - DIREZIONE GENERALE DIREZIONE APPALTI E CONTRATTI OGGETTO: Comunicazione di aggiudicazione definitiva di gara relativa a appalto di lavori disposta con determinazione dirigenziale. Affidamento lavori relativi alla progettazione esecutiva e per l’esecuzione dei lavori per il collegamento viario Fidene - Villa Spada 1° stralcio funzionale dell’intervento denominato P.R.U. “FIDENE VALMELAINA” Codice intervento C 1.1-04. Impresa aggiudicataria: Impresa Costruzioni Ing. Enrico Pasqualucci S.r.l. - D.D. n. 512 del 15/04/2013 e n. 219 del 18/02/2013 (86/10A). Sono in visione presso l’Albo Pretorio on-line ulteriori notizie in relazione alla gara citata. IL DIRETTORE - Dott.ssa Cristiana Palazzesi


LUNEDÌ 6 MAGGIO 2013

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_le sfide del governo

DELL'ARTI

Ce la farà Letta a tagliare le tasse sull’occupazione? Prima uscita in tv per il neopremier che ribadisce le priorità: «Fondi per i cassintegrati e Imu». E sulla riforma elettorale: «Va fatta subito»

Oggi il nuovo ministro dell’In­ tegrazione, Cécile Kyenge, è andata da Lucia Annunziata e ha detto di aver già depositato un disegno di legge per cui chi nasce in Italia, anche se da ge­ nitori stranieri, è automatica­ mente cittadino italiano. È la regola che vige negli Stati Uniti (da noi impera lo ius sangui­ nis), ma c’è stata una levata di scudi del centro­destra, a cui il presidente Letta ha dato so­ stanzialmente ragione: «Ve­ dremo se riusciremo a trovare un’intesa, la questione della cittadinanza mi sta a cuore, ma è fuori programma. Ci sono co­ se più urgenti da affrontare, come ad esempio il finanzia­ mento pubblico ai partiti e la riduzione dei costi della politi­ ca, su cui bisogna intervenire subito». Era stato lui in perso­ na a chiamare la Kyenge e a of­ frirle il ministero.

Nella maggioranza di go­ verno continuano a litigare (ie­ ri, sullo ius soli), ma intanto il presidente del Consiglio ha co­ minciato i suoi tour televisivi, secondo un’abitudine inaugura­ ta da Mario Monti. Dobbiamo supporre che, essendo stato ieri sera da Fazio, adesso andrà da Vespa, a Ballarò, a Otto e mez­ zo, da Santoro eccetera.

1Che cosa ha detto? I punti essenziali sono due. Pri­ mo, riguardo all’Imu: non si tratta di abolire la tassa, ma di rimodulare tutta la politica del­ la casa. Sul superamento del­ l’Imu — ha detto — erano d’ac­ cordo tutti e tre i partiti dell’at­ tuale maggioranza, dunque non si tratta di una battaglia di Berlusconi ed eventualmente di una vittoria di Berlusconi...

2 Per il Cavaliere la linea da se­ guire è semplice: abolire l’im­ posta e restituire la prima rata. Lo ha ripetuto anche ieri. Altri­ menti — dice — il governo cadrà.

Bisogna distinguere tra la guer­ ra delle dichiarazioni e quello che poi concretamente si farà in Parlamento. Una crisi di gover­ no, specie se a breve, aggrave­ rebbe le condizioni del Paese. Le aziende di un Paese in crisi economica non fanno pubblici­ tà. Le aziende del Cav hanno chiuso in rosso l’ultimo bilan­ cio... È quello che si chiama «conflitto di interessi alla rove­ scia». Sulla casa Letta ha detto: «Riferirsi solo all’Imu è ridutti­ vo, il crollo dell’edilizia ha but­

il premier Enrico Letta, 46 anni, ieri a «Che tempo che fa» su Rai 3 ANSA

tato giù l’economia, anche per la botta che la tassa sulla casa ha portato. L’imposta andrà su­ perata. Intanto interverremo per sospendere la rata di giu­ gno con un decreto». Sapremo poi in che modo recupererà i due miliardi di giugno. E quelli dell’anno prossimo. Sull’Iva, che dovrebbe aumentare a lu­ glio (dal 21 al 22%), ha spiega­ to: «Tenteremo di scongiurarne l’aumento».

3 Seconda questione? La legge elettorale. Letta ha ri­ badito quando affermato nel di­ scorso della fiducia: «Male che vada ripristineremo la legge precedente, cioè il Mattarel­ lum». Ricorderà che il Mattarel­ lum era un sistema misto, mag­ gioritario per il 75%, propor­ zionale per il resto. Il primo mi­ nistro ha definito assurda la legge attuale e ha attribuito ai suoi meccanismi perversi il ri­ sultato delle elezioni e la nasci­ ta del governo attuale «che non è certo il governo ideale per gli italiani». L’unico guaio è che ne­

«

«Mi dimetto se dovremo fare dei tagli alla cultura, alla ricerca e all’università ENRICO LETTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO

anche il Mattarellum garanti­ sce la stessa maggioranza alla Camera e al Senato. La legge elettorale dovrebbe quindi es­ sere preceduta da un qualche depotenziamento del Senato, che tolga a quell’assemblea il potere di votare la fiducia. Per farlo ci vuole una legge costitu­ zionale, con i quattro passaggi canonici (minimo un anno di discussioni). Se si procederà at­ traverso la Convenzione, ci vor­ rà più tempo e una moltiplica­ zione della litigiosità, dato che ci sarà la guerra per chi andrà a presiederla.

4 Ma cos’è la storia dello ius soli?

5 La questione della cassa inte­ grazione da rifinanziare?

Non ha spiegato come, ma ha detto che sarà fatto. Non vuole mettere una toppa, ma rifor­ mare il sistema. Bisogna trova­ re un miliardo e mezzo per 700 mila lavoratori. Il premier vuo­ le anche abbassare le tasse per le imprese che assumono gio­ vani e rendere possibile un am­ morbidimento della legge sulle pensioni: man mano che i vec­ chi escono dal sistema, si favo­ risce l’ingresso di giovani... So­ prattutto, Letta non intende procedere indebitando ulte­ riormente il Paese. «Noi non chiederemo di fare nuovi debi­ ti perché l’Italia ne ha fatti troppi in passato e li pagano le giovani generazioni. Io, a no­ me di una generazione pena­ lizzata, penso di dovermi pren­ dere un impegno: mai più i de­ biti. La logica di fare più debiti è sbagliata». Sul Partito demo­ cratico, infine, invoca un «con­ gresso fondativo». Serve un se­ gretario «per dare ai nostri elettori la possibilità di guar­ dare lontano». Aggiunge che il Pd non è finito, «l’idea di met­ tere insieme le differenze è an­ cora vincente». © RIPRODUZIONE RISERVATA

A notizie

ALLARME BOLDRINI

Tascabili Durante una processione religiosa

S

«Basta sfruttare il corpo delle donne negli spot» I tanti casi recenti di femminicidio hanno spinto il presidente della Camera Laura Boldrini a intervenire sull’argomento: «Per proteggere le donne dalla violenza bisogna rilanciare l’occupazione femminile. Qui lavora solo il 47% delle donne, una delle percentuali più basse d’Europa. Fa bene il ministro Idem a proporre una task force contro il femminicidio. Troppe donne subiscono violenza ad ogni livello, dalle famiglie al web. Servono risposte». E aggiunge: «È necessario porre limiti all’utilizzo del corpo delle donne nella comunicazione: prodotti di tutti i generi vengono pubblicizzati attraverso il fisico femminile. È inaccettabile e succede solo in Italia. Una donna resa oggetto la si tratta come si vuole e la relativa violenza è a un passo»

Napoli, crolla balcone Muoiono tre persone Due donne e un uomo morti, tutti di 65 anni, e sette feriti: è il drammatico bilancio del crollo di un balcone di pietra lavica di un palazzo antico, avvenuto ieri sera a Napoli, nella zona di Portici, dove era in corso la festa per il patrono S. Ciro. Il balcone si è sbriciolato sotto il peso di 4 persone (tra le quali le due donne) che assistevano alla processione, cadendo sulla folla (pure sull’uomo deceduto). Il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, che stava prendendo parte alla celebrazione, si è recato sul luogo del crollo accompagnato dagli agenti della polizia. La processione è stata sospesa.

A Palermo, aveva 71 anni

Morta Agnese Borsellino Era vedova del giudice È morta ieri a Palermo Agnese Borsellino, vedova di Paolo, magistrato ucciso dalla mafia il 19 luglio 1992. Aveva 71 anni ed era malata di tempo. Nel dicembre 1968 aveva sposato Borsellino, dal quale ha avuto 3 figli: nel 1969 Lucia, oggi assessore alla Salute del governo Crocetta; nel 1972 Manfredi, commissario di Polizia; e nel 1973 Fiammetta. Dopo l’uccisione del marito, ha mantenuto grande riserbo: poche presenze pubbliche, pur continuando la battaglia per la verità sulla strage di via D’Amelio. «È stata la degna consorte di un grande magistrato», ha detto Napolitano. Oggi alle 9.30 i funerali.

Agnese Borsellino: aveva sposato il giudice nel ‘68 AP

Abusi sessuali: ieri il rilascio

Deputato tory arrestato «Stupro? Tutto falso» Adesso Nigel Evans si difende. Il vicepresi dente del parlamento britannico, arrestato sabato mattina e rilasciato in serata su cauzione dopo un lungo interrogatorio, ha negato con forza di avere abusato sessualmente di due ragazzi 20enni: «Le accuse contro di me sono completamente false, non so perché siano state fatte. Una risale a 4 anni fa e una delle due persone che mi accusano continua a socializzare con me, l’ho visto anche la settimana scorsa. Sono incredulo», ha detto il 55enne deputato conservatore, dichiaratamente gay. Evans ha fatto sapere che non si dimetterà.


LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 6 MAGGIO 2013

L’ATTRICE AVEVA 86 ANNI

ALTRI MONDI

Addio Rossella Falk, vera diva del teatro La chiamavano la «Greta Garbo italiana», perché era una vera diva Rossella Falk è scomparsa ieri a Roma a 86 anni.

Siria, da Israele un nuovo raid: «Atto di guerra» Distrutte basi dell’esercito, Damasco accusa e minaccia ritorsioni. E continuano le stragi

Rischio Ma il rischio è il conflit­

to: mentre l’Iran e l’Egitto con­ dannano Tel Aviv e la Lega Ara­ ba chiede l’intervento dell’Onu (il cui segretario, Ban Ki­mo­ on, ha espresso preoccupazio­ ne), Israele rinforza le difese sulle alture del Golan, che con­

lingue, era stata traduttrice dal russo e dall’inglese e aveva una forte passione per l’autore Tennessee Williams. In tanti anni di palcoscenico è stata diretta dai più importanti registi italiani, da Luchino Visconti a Franco Zeffirelli, e restò fedele al teatro nonostante le tante proposte

IL CASO UOMO UCCIDE MOGLIE E FIGLI

L’attacco notturno di Israele contro le basi siriane a Jamraya EPA

Tel Aviv vuole difendersi dalle milizie islamiche, schierate con il regime di Assad L’Onu esprime preoccupazione: si riavvicina la possibilità di un intervento Usa

Nozze vip Due modi diversi di dire sì: l’extralusso della Marini e il low cost della Knightley Giornata di matrimoni vip ieri ma decisamente diversi tra loro. Valeria Marini, di pizzo vestita e con un velo lunghissimo (nella foto Ansa, portata all’altare dal padre) ha sposato a Roma l’imprenditore Giovanni Cottone: cerimonia blindata nella basilica dell’Ara Coeli, con un fiume di ospiti illustri, a partire dai testimoni tra cui spicca Fausto Bertinotti. Ben 700 gli invitati alle nozze, in parte trasmesse in diretta da «Domenica In», su Rai 1, tra le polemiche per la scelta del servizio pubblico e una bestemmia sfuggita a uno dei bodyguard. Ben altra atmosfera per il sì dell’attrice inglese Keira Knightley al municipio di Mazan, in Provenza. Con un abito minimal e soltanto undici amici ha sposato il cantante James Righton (Olycom).

finano con la Siria e ospitereb­ be, oltre confine, milizie vicine ad Al Qaeda. E chiude lo spazio aereo nel nord del Paese. Ieri, intanto, l’esercito siriano ha compiuto nuovi attacchi, ma desta ancora orrore il massa­ cro di venerdì a Baniyas, sulla costa: oltre 100 morti solo in un quartiere, decine di disper­ si, esodo dei superstiti, atrocità ai danni dei civili sunniti (As­ sad appartiene agli alawiti, set­ ta sciita). E gli Usa? Obama te­ me, inviando armi ai ribelli (che, secondo fonti dell’Onu, avrebbero usato armi chimi­ che), di rifornire i terroristi. Torna l’ipotesi di bombardare le basi aeree del regime. © RIPRODUZIONE RISERVATA

arrivate dal cinema. Poche le apparizioni sul grande schermo: il Grillo parlante in «8 e 1/2» di Fellini, un ruolo in «Io la conoscevo bene» di Pietrangeli e in «Non ho sonno» di Argento, nel 2001. E si concesse un’incursione a Hollywood, in «Quando muore una stella» di Aldrich.

d tutta

Salute I tagli alla Sanità

Con la recessione più alcol e droghe E torna la malaria

La polizia nella villa di Sannicandro di Puglia dove un’intera famiglia è morta venerdì ANSA

Omicidio­suicidio nel Barese: si cerca ancora la pistola E manca il movente

FRANCESCO RIZZO

Una palla di fuoco che di­ strugge un centro di ricerche militari a Jamraya, a nord di Damasco, rischia di far divam­ pare la guerra in Medio Orien­ te. Perché le fiamme sono arri­ vate ieri dal cielo, frutto del se­ condo attacco, dopo quello tra giovedì e venerdì contro un ca­ rico d’armi, condotto dai cac­ cia israeliani ai danni della Si­ ria, devastata da una guerra ci­ vile che ha causato 70­80 mila morti. «È una dichiarazione di guerra — reagisce il vice mini­ stro degli Esteri di Damasco, Faisal al Mekdad —: la Siria potrebbe esercitare ritorsioni con i suoi modi e i suoi tempi». Mentre Tel Aviv specifica come il blitz ­ che ha colpito anche depositi di armi dell’esercito ­ avesse come obiettivo missili Fateh­110 iraniani che sareb­ bero potuti finire nelle mani di Hezbollah. Ovvero il «partito di Dio», movimento terrorista islamico nato in Libano, nemi­ co di Israele e schierato in Siria con il regime di Assad, già de­ stinatario, secondo gli Usa, delle armi distrutte tra giovedì e venerdì e provenienti sempre dall’Iran. Israele, che monitora con i droni il confine tra Siria e Libano per impedire che missi­ li e gas letali giungano ai terro­ risti islamici, interviene quindi in Siria per «proteggere i suoi interessi», come ha ammesso un esponente della Difesa. Lo aveva già fatto in gennaio.

Diplomata all’Accademia d’arte drammatica, aveva iniziato a recitare nei teatri di tutta Italia alla fine degli anni Quaranta, trovando poi il successo con «La compagnia dei Giovani», insieme a Romolo Valli e Giorgio De Lullo. Donna di infinita cultura ed eleganza, la Falk parlava quattro

lafrase DEL GIORNO

62

Manca ancora un perché e manca an­ cora la pistola della strage avvenuta venerdì sera a Sannicandro di Bari dove un far­ macista di 55 anni, Michele Piccolo, ha ucci­ so la moglie Maria, vicesindaco del paese e anche lei 55enne, e i figli Letizia (19) e Clau­ dio (24) con un colpo alla testa, prima di sui­ cidarsi. I coniugi erano appena andati a Bari per una visita specialistica da un neurochi­ rurgo: Piccolo aveva da tempo forti dolori alla schiena che curava con delle infiltrazio­ ni. Anche se con alcuni punti oscuri, l’ipotesi dell’omicidio­suicidio resta l’unica e molti chiarimenti arriveranno dalle autopsie di domani. Secondo la ricostruzione più accre­ ditata, dopo essere rientrato a casa nel po­ meriggio, il farmacista avrebbe ucciso nelle loro camere da letto la moglie e la figlia affet­ ta da sindrome di down per la quale si stava organizzando in villa una festa per il vente­ simo compleanno (sarebbe caduto oggi). Se fosse confermata la versione di un testi­ mone che ha visto marito e moglie rientrare in auto in paese verso le 17.30, il primo atto della strage sarebbe avvenuto subito dopo. Poi l’uomo avrebbe atteso fino alle 21 il rien­ tro a casa dopo il lavoro del figlio Claudio. A luce spenta (i primi parenti a scoprire il fatto hanno trovato il quadro elettrico staccato), lo avrebbe colpito alla testa e il ragazzo s’è spento diverse ore dopo nel Policlinico di Ba­ ri. Piccolo sarebbe quindi uscito per incon­ trare una amico a cui ha consegnato alcuni farmaci e, una volta rientrato, avrebbe deci­ so di farla finita lasciandosi andare in pisci­ na, forse (e per questo si attende l’esito degli esami tossicologici) dopo aver assunto sedativi. Sull’uomo è stata fatto l’esame del­ lo stub che fugherà ogni dubbio sul fatto che sia stato davvero lui a sparare. Della pistola, una calibro 3.80 per la quale Piccolo aveva il porto d’armi, non c’è però traccia.

CORAGGIO CONTRO GLI ABUSI SUI BIMBI «Oggi è la Giornata dei bambini vittime della violenza e questo mi offre l’occasione per rivolgere il mio pensiero a quanti hanno sofferto e soffrono a causa di abusi. Vorrei assicurare loro che sono presenti nella mia preghiera, ma vorrei anche dire con forza che tutti dobbiamo impegnarci sempre con chiarezza e coraggio affinché ogni persona umana, in particolar modo i bambini, che sono tra le categorie più vulnerabili, sia sempre difesa e tutelata»

Durante questa recessione in Europa e Nord America, la riduzione dell’accesso all’assistenza sanitaria è coincisa con più di diecimila suicidi e almeno un milione di casi di depressione, oltre a un aumento del 50% dell’abuso di alcol e droghe. In Grecia, ad esempio, è tornata la malaria e il taglio dei servizi di prevenzione dell’HIV ha favorito una crescita del 200% dei casi di Aids. Sono queste, purtroppo, le conclusioni di una recente analisi condotta dalle Università di Oxford e di Stanford.

Pericoli nascosti

Metalli pesanti anche in rossetti e lucidalabbra Uno studio della School of Public Health dell’Università di Berkeley, in California, ha rilevato in rossetti e lucidalabbra tracce di cadmio, cromo, alluminio e piombo. I ricercatori hanno analizzato 8 rossetti e 24 gloss di 7 differenti marche, acquistati in grandi magazzini e farmacie. I rischi? L’esposizione cronica a basse concentrazioni di cadmio è collegata a problemi renali, quella al cromo ai tumori dello stomaco, quella al manganese alla tossicità nel sistema nervoso. Utilizzandoli due volte al giorno l’assunzione supera i livelli accettabili.

PAPA FRANCESCO PONTEFICE DAL 12 MARZO 2013

La ricerca americana

Fumare di mattina fa aumentare il rischio di cancro Il fumo mattutino aumenta il rischio cancro. Una ricerca pubblicata sulla rivista «Cancer, Epidemiology, Biomarkers and Prevention» da un team della Penn State University dimostra il nesso fra l’orario delle sigarette fumate e il tumore a bocca o polmoni. I fumatori che consumano sigarette appena alzati mostrano una percentuale più elevata di «NNAL» nel sangue, sostanza procarcinogena del tabacco. I ricercatori hanno analizzato 1945 fumatori adulti, il 32% dei quali ha dichiarato di fumare una sigaretta dopo 5 minuti dal risveglio.


LUNEDÌ LUNED 6 6 MAGGIO MAGG O 2013 2013

LA LA GAZZETTA GAZZETTA DELLO DELLO SPORT SPORT

63

ALTRI MONDI Oroscopo

21/3 ­ 20/4

21/4 ­ 20/5

21/5 ­ 21/6

22/6 ­ 22/7

23/7 ­ 23/8

24/8 ­ 22/9

LE PAGELLE

Ariete 7,5

Toro 6+

Gemelli 7+

Cancro 5,5

Leone 8

Vergine 6,5

DI ANTONIO CAPITANI

Luna di ottimo stimolo per il lavoro, dove tutto si incastra benerrimo. Il vostro fascino cresce, l’abbondanza suina vi esalta mucho.

Il lavoro vi conduce al successo. Ma siete stanchi. E certe alleanze sono solo palle al piede. Evitatele. Sudombelico resistente, però.

Il ritorno al lavoro dopo il week end è sereno. Arrivano aiuti utili, il vostro fervore cresce, il lavoro spacca. Brio fornicatorio contenuto.

La Luna di oggi è più odiosa dell’Imu. E paventa equivoci, intralci, malumore, stomaco rivoltoso e impedimenti sudombelicali. Òcio.

IL MIGLIORE Avete l’umore d’uno juventino. Talenti e fortuna vi conducono al successo, l’indice di gradimento suino cresce!

La strategia paga. Ma la Luna chiede un resettaggio. Soprattutto della mente, invasa da dubbi e cupezze. Fornicazione pastosa.

23/9 ­ 22/10

23/10 ­ 22/11

23/11 ­ 21/12

22/12 ­ 20/1

21/1 ­ 19/2

Bilancia 5,5

Scorpione 5,5

Sagittario 7,5

Capricorno 7,5

Acquario 7

Lunedì festoso e fastoso, quasi come il matrimonio della Marini. Il lavoro premia, la fortuna si attiva, il sudombelico es muy in auge.

Il vostro umore appare sfigocupo. E intralci o fallocefali che limitano la vostra autonomia lo peggiorano. Ma vi rinfranca la fornicazione.

La settimana comincia col piede giusto: colloqui e viaggi riescono, il lavoro è caratterizzato da dritte e input OK. Sudombelico curioso.

La Luna è opposta, i rapporti con gli altri avrebbero bisogno di una legge di stabilità. Pur’essi. Non fate i matti, fate i furbi. Calo suino.

Mercurio minaccia tensioni e confusioni. Pure mentali. Vostre. Concentratevi. Scarsi risultati in palestra, peggio quelli nell’alcova.

20/2 ­ 20/3

BILIARDO

15.30 SNOOKER: MONDIALE

CALCIO

20.00 SNOOKER: MONDIALE

20.45 SASSUOLO - PADOVA

14.15 GIRO D'ITALIA

Terza tappa. Sorrento - Marina di Ascea Eurosport 2, Rai Sport 1

Premier League. Sky Calcio 2

BASEBALL

15 10 GIRO D'ITALIA

LOS ANGELES DODGERS ARIZONA DIAMONDBACKS

Terza tappa. Sorrento - Marina di Ascea Rai 3

MLB. ESPN America

HOCKEY GHIACCIO

16.15 SVIZZERA REPUBBLICA CECA

BASKET 3.30

SAN ANTONIO SPURS GOLDEN STATE WARRIORS

Mondiale. Da Stoccolma SportItalia 2

13.30 SUPERBIKE

10.50 WTA PREMIER MADRID

ALGHERO

12

19

ANCONA

16

19

min max

8

17

BARI

18

24

BOLOGNA

16

21

CIELO

VENTI

CAGLIARI

14

20

Sole

Deboli

CAMPOBASSO

13

19

CATANIA

15

24

FIRENZE

12

19

GENOVA

15

20

L'AQUILA

12

18

MILANO

12

21

NAPOLI

18

28

Moderati

Rovesci

Forti

Coperto

Molto forti

Pioggia

MARI

Temporali

Calmi

PALERMO

18

25

Neve

Mossi

PERUGIA

13

17

Nebbia

Agitati

POTENZA

14

22

REGGIO CALABRIA

16

28

ROMA

16

23

TORINO

12

20

TRENTO

14

23

TRIESTE

18

25

VENEZIA

17

24

Il sole oggi MILANO

ROMA

Sorge

Tramonta

Sorge

Tramonta

6:03

20:36

5:59

20:13

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI andrea.monti@gazzetta.it VICEDIRETTORE VICARIO Gianni Valenti gvalenti@gazzetta.it VICEDIRETTORI Franco Arturi farturi@gazzetta.it Stefano Cazzetta scazzetta@gazzetta.it Ruggiero Palombo rpalombo@gazzetta.it Umberto Zapelloni uzapelloni@gazzetta.it

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9.55

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9.45

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NEW YORK RANGERS WASHINGTON CAPITALS NHL. Playoff. Gara 3 ESPN America

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1.30

Da Sheffield, Inghilterra Eurosport

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Oggi Su gran parte del Paese ci saranno varie piogge, pure con rovesci e temporali specie al Nord, ma anche delle zone di sereno più frequenti in Sicilia e al Sud. Valori termici diurni generalmente sotto la media, anche di parecchi gradi. Trieste

Trento Aosta

11 15

Torino

13 17

15 20

Milano

Venezia

15 17

Con faccia gluteica conducete a vostro favore acquisti e trattative, proprio mentre nel lavoro si aprono squarci di fortuna. Gaudio suino!

Il centrale difensivo della Juventus e della Nazionale è nato a Pisa il 14 agosto 1984. È in bianconero dal 2005

Lo Sport in tv: in chiaro, sul satellite e sul digitale terrestre IN DIRETTA

Pesci 6,5

GIORGIO CHIELLINI

IL SONDAGGIO

IL VIDEO

Conte rimarrà sulla panchina della Juventus?

Tutto lo spettacolo della MotoGP con le interviste

Dopo il secondo scudetto consecutivo vinto con la Juve, nella prossima stagione Antonio Conte sarà ancora alla guida dei campioni d’Italia? Lui dice di sì, ma come professionista reclama indipendenza. Le prime migliaia di votanti sono convinti che Conte resti, ma continuate a dire la vostra

Appassionante la MotoGp a Jerez della Frontera, in Spagna. La sintesi in video della gara vinta da Pedrosa con un podio tutto spagnolo e le interviste ai protagonisti, come Marquez e Lorenzo. Peccato per Valentino Rossi, quarto. E poi date uno sguardo agli highlight di Moto2 e Moto3.

www.gazzetta.it

Domani

Dopodomani

Sulla Sicilia e sulla Sardegna cielo sereno o poco nuvoloso. Al Sud piovaschi alternati a sole. Al Centro e al Nord varie piogge, pure con rovesci e temporali, ma le nuvole lasceranno anche spazio ad alcune schiarite durante il giorno.

Sulle regioni peninsulari ci saranno condizioni di variabilità per la presenza di nuvole, piogge a tratti con rovesci o temporali, nebbie mattutine e momenti soleggiati. Tra la Sicilia e la Sardegna ancora cielo sereno o poco nuvoloso.

15 19

16 19

Bologna

Genova

16 20

Ancona

16 18

Firenze 14 21

Perugia

14 19

10 18

L’Aquila 11 17

ROMA

14 21

Campobasso

Bari

11 18

Napoli

17 23

17 26

Potenza 12 18

Cagliari

Catanzaro

13 20

15 22

Palermo

Reggio Calabria 17 24

15 21

Catania 17 25

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Il sole domani MILANO

La luna ROMA

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Testata registrata presso il tribunale di Milano n. 419 dell’1 settembre 1948 ISSN 1120-5067 CERTIFICATO ADS N. 7335 DEL 14-12-2011

La tiratura di sabato 4 maggio è stata di 370.082 copie

Nuova Primo quarto Piena Ultimo quarto

10 mag. 17 mag. 25 mag.

1 giu.

COLLATERALI *con Pooh, Una Storia in Musica N. 3 e 12,19 - con Totti L’Uomo dei Record N. 4 e 12,19 - con il Mondo di Crozza N. 4 e 12,10 - con libro Pietro Mennea e 14,19 - con Motocross N. 4 e 12,19 - con Pesca Magazine N. 2 e 5,19 - con I Miti della F1 ai Raggi X N. 8 e 6,19 - con libro All Blacks La Leggenda e 14,19 - con Sub: la Magia del Mondo Sommerso N. 10 e 12,19 - con Le Grandi Battaglie N. 12 e 11,19 - con Passione Rally N. 7 e 5,19 - con Carosello N. 18 e 6,19 - con Wrestling Heroes N. 19 e 12,19 - con i mitici Bud Spencer & Terence Hill N. 19 e 11,19 - con Michel Vaillant N. 22 e 4,19 - con I Love Travel N. 31 e 5,19 - con Orologi Forze Armate N. 38 e 16,19 - con Calciatori Panini La Raccolta Completa N. 52 e 6,19 - con Ferrari Racing Collection N. 51 e 14,19 - con Max e 3,50 - con SportWeek e 2,90 PROMOZIONI ARRETRATI Richiedeteli al vostro edicolante oppure ad A.S.E. Agenzia Servizi Editoriali - Tel. 02.99049970 - c/c p. n. 36248201. Il costo di un arretrato è pari al doppio del prezzo di copertina per l’Italia; il triplo per l’estero.

PREZZI ALL’ESTERO: Albania e 2,00; Argentina $ 9,00; Austria e 2,00; Belgio e 2,00; Brasile R$ 7,00; Canada CAD 3,50; Cz Czk. 64; Cipro e 2,00; Croazia Hrk 15; Francia e 2,00; Germania e 2,00; Grecia e 2,00; Irlanda e 2,00; Lux e 2,00; Malta e 1,85; Monaco P. e 2,00; Olanda e 2,00; Polonia Pln. 9,10; Portogallo/Isole e 2,00; SK Slov. e 2,20; Slovenia e 2,00; Spagna/Isole e 2,00; Svizzera Fr. 3,00; Svizzera Tic. Fr. 3,00; Ungheria Huf. 600; UK Lg. 1,80; U.S.A. USD 4,00.


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LA GAZZETTA DELLO SPORT

LUNEDÌ 6 MAGGIO 2013


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