1991-2005
Cari Soci, queste nostre poche righe vogliono essere soprattutto un sincero “ringraziamento” per tutti VOI che, con ammirevole entusiasmo, avete già provveduto a confermare la vostra adesione al Club. Il vostro sollecito e tempestivo rinnovo ci conforta e ci ripaga per le “tensioni” di questi ultimi mesi, il sentirvi così vicini, partecipi e solidali con il Club ci ha commosso e fornito nuovo vigore per proseguire su questo cammino non certo privo di continue difficoltà. Non vogliamo sottrarre altro tempo alla lettura di questa nostra ultima fatica, del resto quello che c’era da dire è già stato detto nella “Relazione Annuale” che, approvata dall’Assemblea Generale dei Soci, è disponibile, insieme al verbale, nelle pagine interne. Siamo certi che troverete anche questo numero del giornalino trimestrale (che ormai in molti concordano nel chiamare “rivista” e ne siamo lusingati) molto interessante, piacevole e coinvolgente, anche se qualche articolo dai toni un po’ troppo “accesi” o qualche argomento un po’ “delicato” non incontrerà completamente la vostra approvazione. Solo un attimo ancora per ricordarvi del prossimo “Raduno Tecnico” di aprile, il quattordicesimo, quale momento importante di partecipazione, inteso soprattutto come una festa per incontrarci e conoscerci meglio, scambiarci esperienze e goderci in compagnia i nostri amati cagnoloni; quest’anno potremo anche cenare insieme la sera prima dopo aver partecipato ad una istruttiva “tavola rotonda” sulla razza. Niente di troppo impegnativo, siatene certi, si tratterà semplicemente di una piacevole conversazione con uno dei maggiori esperti statunitensi, Mr.Thomas Oelschlager che ha accettato di “giudicare”, meglio sarebbe dire “valutare”, i nostri siberiani al Raduno Nazionale di Bologna, domenica 10 aprile 2005. Contemporaneamente, stesso luogo - stessa data, si svolgeranno anche le “elezioni” per il rinnovo di tutte le Cariche Sociali, volute da 4 Consiglieri dimissionari non soddisfatti, dopo solo sei mesi, dell’andamento del Club ma che non si presenteranno, incredibile a dirsi, nemmeno al vostro voto. Sostenete quindi i nuovi Candidati che saranno presenti e a vostra disposizione per illustrarvi i loro progetti. Chi di voi non potrà partecipare al raduno avrà sempre la possibilità di votare “per posta” mediante la scheda allegata. Basta così, godiamoci in tranquillità, magari “accarezzando” i nostri amati husky, questo buon giornalino… rivista… trimestrale… fate voi, completo di un bel calendario, questa volta utilizzabile anche senza lente d’ingrandimento!!!
Buona lettura Guido & Laura Barbieri (ufficio di Segreteria e Redazione)
SOMMARIO Primavera 2005 Responsabile e progetto grafico copertina
Alessandro Beretta
Coordinamento di Redazione
Guido Barbieri
HANNO COLLABORATO
Massimo Bassan Giulio Bernardini Walter Bianchet Graziella Beltrame Luigi Boitani Luca Brioschi Filippo Cattaneo Stefano Cavalletti Luciano Caveiari Cristina Carlevaris Monica Chasseur C&C Diederichs Fabrizio Filoni Giuseppe Gasparotti Maurizio Guiducci Adele Oldani Cristina Pezzica Manuela Rossetti Maurizio Stuppia Irma Tannini Redazione SHC-I NEWS via Montenevoso, 36 21013 Gallarate (VA) tel.e fax 0331 775983 E-mail: info@shc-italia.it http://www.shc-italia.it Ringraziamenti al: “The Siberian Quarterly” e a Flavio Rovelli
Editoriale Prossimi appuntamenti XIV Raduno Nazionale Intervista Kontoki Kennels Un po’ di storia Le regioni del tronco Intervista al prof.Luigi Boitani Un buon libro da leggere Pura Razza - Scambio di opinioni Gare sleddog Soci I Soci raccontano New Entry molto interessante Ipotesi, suggerimenti e consigli Chiarimenti e precisazioni Dalla segreteria Relazione Annuale Nuove Zampine Inserto Registrazioni al L.O.I.
1 2 3 7 11 13 15 21 23 30 31 35 37 38 39 43 44
SIBERIAN HUSKY CLUB - ITALIA CONSIGLIO DIRETTIVO Presidente Vice Presidente Tiziano Ruffa Consiglieri Alessandro Beretta, Walter Bianchet
COLLEGIO SINDACALE Barbieri Guido, Elena Cavazza e Mauro Lorusso
COLLEGIO dei PROBIVIRI Luca Brioschi, Filippo Cattaneo e Jessica Vallerino Supplente: Stefano Cavalletti Segreteria
Laura Pedullà Barbieri
Questo numero del “SHC-I NEWS 1/2005 Primavera viene messo in distribuzione in data 10 marzo 2004 Le opinioni espresse negli articoli non impegnano la redazione della rivista né rispecchiano pareri ufficiali del Club.
-2-
News Primavera 2005
ASSEMBLEA STRAORDINARIA dei SOCI
XIV RADUNO TECNICO & Campionato Sociale
per il rinnovo delle Cariche Sociali
Giudice U.S.A: THOMAS OELSCHLAGER
Kontoki Kennels
maggiori dettagli a pag.42
maggiori dettagli nelle pagine seguenti
Immediate vicinanze – hotel convenzionato proprio di fronte al Castello – cane in camera
www.hotelbentivoglio.it Uscita “Bologna Interporto” dell’Autostrada A13 Bologna-Padova, al casello voltare a destra e dopo 300 metri al primo semaforo nuovamente a destra, direzione Bentivoglio.
-3-
Il Castello di Bentivoglio, nato come residenza di caccia e villeggiatura, fu costruito da Giovanni II Bentivoglio alla fine del XV secolo, sulla struttura di una rocca trecentesca, addolcendone l’aspetto, che ora si presenta di forma quadrangolare e gravitante su una elegante corte loggiata. Del XV secolo si conservano ancora i begli affreschi che decorano la "sala del pane”, in cui è narrata la storia della panificazione, dalla semina al banchetto “cortese.”
News Primavera 2005
Nel CD sono illustrate in modo conciso, ma esauriente le principali caratteristiche della razza (pregi e difetti), alcuni cenni fondamentali della storia, diverse foto inedite di cani del passato e una gustosissima clip di slitte trainate da Siberian Husky. Il CD è stato creato come supporto per conferenze e seminari sulla razza; dovrebbe quindi essere arricchito da commenti a voce tenendo conto del tipo di pubblico presente. E' comunque un ottimo regalo per tutti i proprietari ed allevatori che desiderano avere a portata di mano e di occhi esemplari esplicativi di questa meravigliosa razza, non sempre capita nei suoi tratti fondamentali.
Chi è Jean Fournier: Jean Fournier ha iniziato il suo percorso con i Siberian Husky nel 1968 con l'affisso TOKO. Ha portato al conseguimento del campionato sia di bellezza che di "obedience" più di 25 cani. Nel 1972 ha vinto l'ambito premio della categoria Esposizione/lavoro messo in palio annualmente dal Siberian Husky Club d'America (SHCA). E' stata membro attivo di diverse Associazioni cinofile, in modo particolare del SHCA, nel quale ha coperto le cariche di Presidente, Segretaria, 1°Vicepresidente, 2°Vicepresidente, Responsabile del SHCA per la formazione dei giudici. E' (o è stata) Presidente dell'Associazione Giudici Cinofili d'America. E' giudice per i Siberian Husky dal 1976, ha giudicato alla prestigiosa esposizione di Westminster e in molti paesi del mondo, Italia compresa. E' famosa per i suoi interventi a seminari, simposi, assemblee che trattano il comportamento dei cani, il loro allevamento e addestramento.
-4-
Direttamente dagli U.S.A. al prezzo convenzionato per il nostro Club di soli 15 Euro - compresa una piccola sorpresa…. Disponibilità limitata: si tratta copie numerate e firmate, quindi è indispensabile la prenotazione presso la segreteria, con versamento della quota al momento del ritiro in occasione del Raduno. Questo CD farà da base al seminario sulla razza che il giudice del nostro prossimo XIV Raduno di Bologna, Mr. Thomas Oelschlager (Kontoki Kennels) terrà sabato pomeriggio 9 aprile 2005
News Primavera 2005
PROGRAMMA DELLA MANIFESTAZIONE Sabato 9 aprile 2005 Ore 16,00
Corso Handling
(tenuto dal giudice del Raduno anche famoso handler)
Ore 18,00
Seminario sulla razza
(Relatori Thomas Oelschlager & Marlene De Palma)
Ore 20,30
Cena Sociale
(Possono e devono partecipare anche i “non soci”)
Domenica 10 aprile 2005 Ore 08,00
Casa di campagna, perfettamente ristrutturata, dispone di ampie sale interne e di un giardino all’esterno, circondato da vivai, con zona bar, solarium ed area relax
Iscrizioni sul posto
(se anticipate telefonicamente alla segreteria)
Ore 10,00
Inizio giudizi
(assistente di ring: Sig. Attisano Giuseppe del S.A.T.)
Ore 12,30
www.tenutailciocco.it – tel 051.660.55.90 40050 CA’ DE FABBRI – BOLOGNA
Ore 15,00 Ore 16,00
Pausa pranzo
Premiazione vincitori
Sorteggio Premi a scelta individuale SPONSOR UFFICIALE
Tangenz. Bologna x Padova A13 Uscita 7 bis Strada Statale n. 64 x Ferrara CAMPIONI SOCIALI 2004 Maschio – Ch. ADAGE AND FIRE BOILING TEMPER - prop. Brizzi Gaia Femmina – Ch. NEW CASTLE SHERE SHE COME - prop. Chilese Renato CAMPIONI SOCIALI GIOVANI 2004 Maschio – THE NEW CASTLE NEW MILLENIUM - prop. Renato Chilese Femmina – NEW CASTLE PRIVATE EMOTION - prop. Renato Chilese
-5-
News Primavera 2005
LE CLASSI DELL’ESPOSIZIONE
LE NOVITA’ DI QUEST’ANNO
Veterani: oltre i 10 anni Campioni: ufficialmente Campioni nazionali, esteri o internazionali Libera : oltre i 15 mesi Bred By: oltre i 15 mesi e presentati dall’allevatore Giovani : tra i 9 e i 18 mesi Juniores : tra i 6 e i 9 mesi Baby : tra i 3 e i 6 mesi Sport-lavoro: oltre i 12 mesi che abbiano ottenuto l’ Attestato di Attitudine al traino rilasciato dal nostro Club o in possesso di dichiarazione di partecipazione ad almeno una gara di sleddog su sterrato o neve. Coppia: maschio e femmina appartenenti "bona fide" al medesimo proprietario o iscritti dall’allevatore Gruppo: tre o più soggetti appartenenti "bona fide" al medesimo proprietario Classe riproduttori: riproduttore maschio e riproduttore femmina che siano iscritti solo o anche in questa classe ed abbiano due figli iscritti in una delle classi del raduno e siano presentati con il riproduttore in questa classe Classe Progenitori: per soggetti che siano iscritti solo o anche in questa classe e che abbiano figli e nipoti e facoltativamente pronipoti iscritti nelle altre classi del raduno e presentati con il progenitore in questa classe Gruppo di allevamento: iscrizioni sul campo
Classe “Veterani” iscrizione gratuita, i soggetti sfileranno in passerella fuori concorso, maschi e femmine insieme in ordine di età – fra uno scrosciare di applausi festosi. Il giudice sceglierà i tre/quattro “più in gamba” – a tutti sarà consegnato un Attestato di partecipazione.
Campionato Sociale: disputato fra le classi Campioni, Libera, Bred by e Sport-Lavoro Campionato Sociale Giovani: tra le classi Giovani BOB e BOS : tra le classi, Campioni, Libera, Bred by, Sport-Lavoro e Giovani Best Juniores tra le classi Juniores maschio e femmina Best Puppy tra le classi e Baby maschio e femmina INFORMAZIONI ED ISCRIZIONI c/o segreteria Laura Pedullà Barbieri via P.Gobetti, 11 - 21013 Gallarate (VA) tel. e fax 0331.775983 TERMINE ISCRIZIONI 27 MARZO 2005 Per poter essere inserito nel catalogo ufficiale Possibilità di iscriversi sul posto la mattina stessa entro e non oltre le ore 9,00 (previa anticipazione telefonica di partecipazione) presentandosi con la scheda compilata in ogni sua parte Vige il regolamento ENCI per le esposizioni Obbligatorio il libretto sanitario del cane e il certificato di vaccinazione antirabbica
-6-
Classe “Sport-Lavoro” – iscrizione gratuita per i soggetti già presenti nelle altre classi regolari – saranno “valutati” con elasticità e con metodo meno convenzionale ma sempre ovviamente secondo standard, in modo da favorire la partecipazione dei mushers con soggetti non abituati ai ring espositivi. Il giudice posizionerà in ordine decrescente (dal primo all’ultimo) tutti i soggetti presenti in modo da realizzare una “classifica” per assegnare un punteggio individuale, come stabilito dal Regolamento del Campionato Sociale Assoluto sotto riportato: Ai soggetti giudicati con la qualifica BUONO, verranno assegnati 2 punti. Ai soggetti giudicati con la qualifica MOLTO BUONO, verranno assegnati 4 punti. Ai soggetti giudicati con la qualifica ECCELLENTE, verranno assegnati 6 punti. Inoltre ad ogni soggetto verrà attribuito un punteggio derivato da un fattore SH, ottenuto dalla seguente operazione. Fattore SH = (numero concorrenti + numero concorrenti battuti) / 10 Dove per “numero concorrenti” s’intendono i concorrenti iscritti e partecipanti nella stessa classe espositiva, mentre con numero “concorrenti battuti” s’intende il numero di concorrenti che si è preceduti nella classifica finale. Esempio iscritti 7 cani: 4 Eccellenti, 2 MB e 1 Buono. 1° Ecc : 6 + (7+6) /10 = 7,3 2° Ecc : 6 + (7+5) /10 = 7,2 3° Ecc : 6 + (7+4) /10 = 7,1 Ecc : 6+ (7+3) /10 = 7 M.B.: 4 + (7 + 1) /10 = 5,08 Buono: 2 + (7+0) /10 = 4,07 Questo punteggio sarà poi sommato a quello ottenuto in una gara di sleddog e determinerà il CAMPIONE SOCIALE ASSOLUTO per quest’anno, il cui nominativo verrà “inscritto” sul TROFEO appositamente realizzato dal Club ad imperitura memoria.
News Primavera 2005
ANCORA QUALCHE DOMANDA AI GIUDICI DEL NOSTRO PROSSIMO RADUNO NAZIONALE THOMAS L.OELSCHLAGER e MARLENE A. DE PALMA (Finleyville, Pennsylvania) che saranno i giudici del nostro prossimo XIV Raduno Nazionale del 9-10 aprile 2005 Materiale tratto da “The Siberian Quarterly” Spring and Summer 2000 Traduzione Irma Tannini
Come hai trovato il tuo primo cane da esposizione? TOM Il mio primo cane da esposizione arrivava da Ed e Rosemary Fischer. Si chiamava Arahaz Sedina Devista. Era una bellissima femmina. Se siamo d’accordo che nel colore agouti non c’è del bianco, allora lei era un’agouti, perché era bionda e beige, con il dorso nero. Aveva una bellissima testa, molto, molto graziosa, anche per lo standard attuale, penso che, probabilmente, sarebbe ancora molto competitiva. Non aveva una bella fronte, ma aveva bellissimi occhi ed un bellissimo muso. Era proprio un bell’esemplare di femmina Siberiana, piacevole da guardare. Chi o che cosa ha maggiormente influenzato il vostro modo di allevare? MARLENE Mi vengono in mente parecchie persone nella nostra ed in altre razze, ed un amico che alleva Malamute, che probabilmente, consciamente od inconsciamente, mi hanno influenzato durante gli anni E la nostra cara amica Sarah Gaunt. Tom ed io, insieme ad alcuni altri, ci siamo impegnati a tenerci sempre al corrente, bene informati, e per apprendere il più possibile. Abbiamo letto tutto ciò che siamo riusciti a trovare, ed abbiamo fatto dei Siberiani la nostra ragione di vita. Il merito va anche a Tom, per la sua etica e la sua profonda conoscenza della razza, che non sono
mai venute meno, e che mi hanno influenzata fin da quando ho avuto il mio primo Siberiano. Quando abbiamo incominciato questa attività insieme, eravamo dei buoni allievi. Abbiamo appreso molte cose. Abbiamo dedicato le nostre vite a questa razza, i nostri cervelli sono diventati delle gigantesche spugne. Abbiamo visto e memorizzato moltissimi cani, i loro discendenti, gli altri appartenenti alla loro cucciolata, ed il contributo che hanno dato alla razza; il tipo, il movimento, e le patologie di cui erano portatori, e di cui siamo venuti a conoscenza. In questo modo abbiamo tracciato il percorso da seguire per realizzare il nostro programma di allevamento, a cui si deve aggiungere ciò che ci piaceva in un Siberiano e come interpretavamo lo standard della razza. Il movimento era molto, molto importante per noi e lo è tuttora, ed è ciò che, decisamente, ci ha fatto raggiungere il successo. Siamo consapevoli di essere riusciti a creare un tipo ed un equilibrio, che sono sinonimi del nostro allevamento e di noi stessi. Preferisco lo stile ed il tipo che abbiamo adesso a quello che avevamo 17 o 20 anni fa, ma un sacco di cani, che abbiamo usato allora, possedevano delle combinazioni di geni molto forti; perciò i loro genitori, gli altri membri della loro cucciolata, i loro fratelli e sorelle, e loro stessi, sono stati i capostipiti dei cani che abbiamo oggi. Hanno contribuito ad edificare la piramide. Abbiamo sempre lavorato molto sul movimento; è stato un elemento molto importante per noi. In particolare era fondamentale per Tom. Se non avevano la struttura, l’equilibrio
-7-
News Primavera 2005 ed il movimento, non venivano inclusi nelle fasi successive del nostro programma di allevamento. Questo ha sempre rappresentato un motivo di discussione fra noi. Tom finiva sempre col preferire un certo cane per il suo movimento, mentre a me magari ne piaceva un altro perché aveva la testa, il muso o gli occhi più belli. Era anche tassativo che avessero una corretta posizione della coda: nemmeno su quel punto si scendeva a compromessi. Uno dei principali motivi per cui oggi siamo quello che siamo, è che abbiamo discusso tra noi di questi problemi e siamo sempre arrivati ad una soluzione soddisfacente. E’ importante avere due persone che osservano i cani, che considerano i loro difetti e le loro qualità; magari possono non concordare su di essi, ma il fatto che non abbiano la stessa opinione, li fa sentire motivati a fare di più e meglio; costringe entrambi a riflettere su ciò che desiderano portare avanti e perché. Così avete creato una linea che si distingue dalle altre. Che cosa credete che pensino gli altri della vostra linea? TOM Che cosa ne pensano gli altri? Penso sia molto più importante ciò che ne pensiamo noi. C’è una bellissima curva del collo, e questa proviene direttamente da One Mo’ Time, che crea indubbiamente un profilo caratteristico per un cane, con una linea dorsale molto robusta ed una lunghezza ottimale delle zampe, rispetto al corpo. Non ci siamo mai occupati della taglia dei cani, anche se abbiamo una taglia piuttosto moderata. Il fattore più importante per noi sono le proporzioni tra zampe e corpo. Coloro che ci criticano dicono che i nostri cani sono piccoli, minuscoli, o cose del genere, ma noi crediamo molto nella storia della razza, considerando quello che era all’inizio e ciò che è diventata adesso in Nord America.
Ch.Kontoki’s One Mo’ Time Nato il 23/01/83 colore grigio/bianco, occhi scuri TOM I problemi che affliggono gravemente la razza, derivano da quei cani che hanno una schiena incredibilmente lunga, eppure si sente dire: “Oh, quel cane si muove così bene”. Quando hai una schiena lunga, dove attraversi Baltimora, Ohio, Pennsylvania, e qualsiasi altra strada ferrata, e non prendi una scorciatoia, allora hai un problema reale. Il movimento è certamente facile per un cane lungo. Ma non è corretto. I Siberiani non sono nati come cani dal corpo lungo. Sono leggermente rettangolari. Questo è molto ben specificato dallo standard. Da quando esiste lo standard è sempre stato così. Sono leggermente rettangolari. Per nessun motivo sono cani lunghi.
MARLENE La cosa fondamentale che abbiamo mantenuto, e che è così importante quando prendi in considerazione una qualsiasi razza, sono le proporzione. Sono certa che, se fossi un giudice, questa sarebbe la prima cosa che controllerei; penso che molti facciano proprio così. Se guardi le foto della campionessa Kontoki’s Hot Lips e di One Mo’ Time (che io ho incluso qui), le proporzioni tra zampe e corpo sono ben evidenti. Se a qualcuno va di considerare piccoli o minuscoli questi cani, penso che siamo su un livello diverso di comprensione. Ricordo di aver sentito dire che Hot Lips era piccola. A me piace produrre delle femmine che abbiano un aspetto femminile.
Ch.Kontoki’s Hot Lips Nata il 12/10/84 colore grigio/bianco, occhi scuri
-8-
News Primavera 2005 La struttura ideale. Descrivete come interpretate il cane perfetto in questa razza. TOM Penso che, così com’ è adesso, il nostro sia veramente un ottimo standard. Lo standard dei Siberiani è così specifico sulle parole “moderato/medio”! Le usa diciotto volte. Non sono a conoscenza di nessun altro standard che le usi così tante volte. E’ molto chiaro riguardo al fatto che si tratta di un cane moderato. Certa gente dice che l’idea di moderato può essere interpretata in modo diverso. Bene, può darsi, ma quando lo standard dice “moderato” o “medio”, questo significa che non ci può essere nessun tipo di esagerazione da nessuna parte. Prima di tutto, le persone che hanno esperienza in cani Artici, e che sono dei puristi della razza, fanno riferimento al fatto che questi cani hanno un “look” Artico. Devono per forza avere un “look” Artico. E ciò che li rende dei cani Artici sono i loro occhi, la corretta forma e posizione delle orecchie. Credo che, chiunque sia un purista della razza, dovrebbe dire: “Consideriamo questi dei seri difetti: occhi grandi e rotondi, o orecchie grandi, che non sono in armonia con il resto della testa”. Questo armonioso insieme di corretta lunghezza delle zampe, rispetto alla lunghezza del corpo - e le proporzioni che ne derivano - contribuisce a creare quello che è auspicabile sia un cane dal movimento perfetto. Ogni cosa è importante. Devono dare l’impressione di poter continuare a correre letteralmente per giorni e giorni. Una cosa di cui ho parlato molte volte ai seminari per giudici e con altra gente é questa: “se dovessi giocarti la casa e tutti i gioielli di famiglia su una gara di 100 miglia tra Jmmy Connor e Muhammed Ali, su chi dei due scommetteresti?” Poi, alla fine dei seminari, ho detto: “A quello fra voi che ha scelto Muhammed Ali, do il benvenuto all’ospizio dei poveri”. Devi veramente tener presente questa cosa riguardo alla razza. Erano cani fatti per la resistenza, non ci sono indicazioni di costole sporgenti o qualsiasi altra cosa, perché devi renderti conto di quanta strada potrai fare, o di quanto a lungo potrai correre, con i gomiti che premono contro la tua cassa toracica. Una cosa su cui la gente fa confusione riguardo alla taglia è che sia una questione di altezza; per noi non è mai stato così, ma è un fatto di struttura grossolana e di corpo troppo pesante. Anche quando i giudici dicono che i Siberiani sono diventati troppo grandi, non si riferiscono tanto alla loro altezza, quanto alla loro mole. Una struttura massiccia è controproducente per la razza.
MARLENE Se vai a vedere in un ring, puoi notare che molte teste sono pesanti. Il collo è spesso. Le spalle, la zona delle costole ed i muscoli sono grossolani. Tutto appare grossolano. Gran parte di quel “look” elegante ed atletico sembra essere solo un ricordo. Poi continui a guardare e ne vedi uno che ti fa esclamare: “Ecco, quello ha un profilo aggraziato”, ma quando si gira, allora…. “Oh, ma cosa è successo ai suoi occhi?” Se prendessi una foto di un cane qualsiasi e cambiassi i suoi occhi con altri di forme diverse, quel cane avrebbe ogni volta un aspetto completamente differente, semplicemente rimovendo i suoi occhi e sostituendoli con occhi di taglio diverso. L’occhio giusto si riconosce con facilità, ed è piacevole a vedersi. MARLENE Sono assolutamente certa che in questa razza code ed occhi sono due dei maggiori problemi di cui è molto difficile liberarsi. Alcuni giudici hanno fatto notare che ci sono dei problemi riguardo la chiusura dei denti. Per me uno dei maggiori problemi in questi cani, per quanto riguarda il tipo, è la forma dell’occhio. La gente prende questi esemplari che non hanno l’occhio obliquo, oppure - anche se la forma è corretta - hanno l’occhio sporgente, e li accoppiano con un cane che ha degli occhi rotondi. Queste caratteristiche si fissano in modo molto tenace e continuano semplicemente a trasmettersi. Come dovrebbe muoversi un cane visto di fronte e di fianco? TOM Lo standard di questa razza è molto specifico sul movimento dei Siberiani: devono avanzare verso una linea centrale. Siamo molto esigenti per quanto riguarda gli anteriori dei nostri Siberiani. Ci preoccupiamo molto più degli anteriori che dei posteriori. Non prendete questa affermazione in modo sbagliato, e cioè che non ci preoccupiamo dei posteriori, perché lo facciamo, e di certo non avremmo potuto fare la campagna pubblicitaria per dei cani con posteriori scarsi. Penso che molti “mushers” saranno d’accordo con ciò che dico: hanno delle stupende proporzioni, e a volte ho visto dei posteriori veramente interessanti in questi cani da slitta. E’ incredibile, saresti portato a pensare che esca del fuoco da quelle zampe posteriori, per la spinta che hanno, ma non sono le estremità ad essere così importanti. Sono le spalle ad essere determinanti. Quando vengono verso di te, le piante dei piedi dovrebbero muoversi verso la
-9-
News Primavera 2005 linea centrale. Non ci dovrebbe essere alcuna flessibilità in quelle zampe, nulla del genere. I pastorali non dovrebbero cedere. Il cane dovrebbe avanzare in modo molto fluido, dritto verso di te; senza movimento dei gomiti. Non dovrebbe ondeggiare mentre ti viene incontro. Ci dovrebbe essere una bella caduta del piede, come nei cani da lavoro. Di lato, vogliamo che siano molto, molto flessibili. Proprio come un nuotatore dai movimenti sincronizzati: indietro e in avanti; il movimento deve fluire con molta leggerezza; nessun ondeggiamento sulla linea dorsale, altra cosa che per noi è un grosso problema in questa razza, ma a cui pochissimi prestano attenzione. Mi meraviglio di quante persone non si rendano nemmeno conto che i loro cani lo fanno. Non se ne accorgono. Ma tutto questo dipende da quanta parte della tua vita dedichi a questa attività. Per noi i cani sono sempre stati un lavoro a tempo pieno. Sono sempre intorno a noi. Siamo qui. Li osserviamo costantemente. Se hai un lavoro a tempo pieno ed i cani sono un hobby, se hai un allevamento di cinque o dieci cani o qualcosa del genere, se i tuoi cani non passano tanto tempo in casa con te, oppure stai con loro solo nei weekend delle esposizioni, allora non penso che tu riesca a rendertene conto. Questo è naturale. Ciò che mi stupisce è che una linea dorsale forte sia così difficile da trovare, ma molta gente non si rende conto di come questa mancanza provochi un brutto ondeggiamento nel cane.
Che influenza hanno avuto i cani sul vostro modo di vivere? MARLENE Sono una fonte smisurata di soddisfazioni e di responsabilità. I nostri cani qui da noi vivono in un modo che richiede molto più, del semplice dar loro da mangiare nei recinti e pulire il cortile; e questo dovrebbe essere più o meno quanto c’è da fare durante il giorno. Qui è come essere in un campeggio estivo durante tutto l’anno (risata). Ogni volta che escono, noi siamo fuori con loro. Comunque, alla lunga, si equilibrano l’uno con l’altro, per i legami che si instaurano, ed anche perché l’avere uno stretto contatto ed un controllo su di loro, alla fine rende le cose molto più facili. Diamo loro da mangiare al mattino presto, poi hanno una vasta zona dove correre; hanno un portico ombreggiato e coperto che ospita i loro recinti, e alla sera entrano nei loro box per la notte e ricevono biscottini I recinti vengono puliti la sera e sono asciutti quando essi ritornano il giorno dopo. Per noi è molto più facile farli vivere così tutto il tempo, i loro mantelli si mantengono in condizioni eccellenti e questo sistema è vantaggioso sia per noi che per loro. I cani richiedono un orario e una gestione della loro vita basati sulla regolarità. Non ci allontaniamo molto da questa routine, e ciò funziona molto bene per tutti noi.
ASPETTANO TUTTI I LORO AMICI ITALIANI Soci e non soci del nostro Club AL XIV RADUNO NAZIONALE di BOLOGNA Country House “il Ciocco” – CA’ dè FABBRI (Comodissimo con l’autostrada BO-PD A13 - uscita Ferrara 7bis )
Sabato 9 Aprile 2005 Corso “HANDLING” SEMINARIO CENA
ore 16,00 ore 18,00 ore 20,30
Domenica 10 Aprile 2005 ISCRIZIONI INIZIO GIUDIZI SORTEGGIO PREMI
DOMENICA 10 APRILE sarà anche in funzione il Seggio Elettorale per il rinnovo di tutte le cariche sociali
- 10 -
ore 08,00 ore 10,00 ore 16,00
News Primavera 2005
“senza un passato non può esserci futuro”
Testo di riferimento: SEPPALA’S Saga of the Sled Dog By Raymond Thompson Grazie alla preziosa collaborazione di Stefano Cavalletti di Roma ed al suo ammirevole impegno, siamo in grado di offrirvi, in esclusiva assoluta, la traduzione di questa rarità (per il pubblico italiano) stampata in proprio by Raymond Thompson, primo presidente del Seppala Siberian Husky Club. Di numero in numero pubblicheremo ampi stralci di ogni singolo capitolo di questa opera realizzata in due volumi che, con un progetto molto ambizioso, vorremmo rendere disponibili per tutti gli appassionati interessati.
SEPPALA’S Saga of the Sled Dog CAPITOLO II on appena iniziò l’inverno e ci fu neve sufficientemente ghiacciata per andare in slitta nella tundra, si sparsero voci di una nuova corsa all’oro nel distretto di Kougarok. Cercate di immaginare come Seppala provò a trattare queste interessantissime soffiate con disinvoltura, cominciò ad avere nuovamente la febbre dell’oro. Jafet Lindeberg, che sapeva bene che cosa elusiva fosse l’oro setacciato fece a Sepp un’offerta temperata da un giusto avvertimento. “Sepp, sto rifornendo ed equipaggiando quattro uomini con due team di cani per una perlustrazione a Kougarok. Se vuoi puoi essere uno dei quattro. Sarai ben equipaggiato ed abbondantemente rifornito di cibo, ma il viaggio sarà molto duro e non c’è alcuna certezza che la dea bendata sarà con te sulla tua slitta!” “Me la giocherò con gli altri ragazzi, Mr Lindeberg”, rispose ardentemente Sepp, “e forse la dea bendata ci sorriderà!” E così Sepp si unì a Charlie Anderson, Johnny Johnson e ad un uomo di nome “Andrew”. Essendo l’esploratore con la maggiore esperienza, Charlie Anderson fu nominato capo della spedizione. Era un ottimo narratore di storie, e molte furono le notti fredde e tetre in cui rallegrò gli esploratori con storie
N
di avventure artiche. Essendo il più giovane del gruppo, Sepp fu il più impressionato e i compagni più anziani ridevano di lui – specialmente quando capivano che Charlie lo stava “prendendo in giro”. Se ne andarono da Nome una mattina di dicembre all’alba; tutti erano felici ed i cani scalpitavano impazienti con addosso i finimenti. Siccome Sepp era un novizio, Anderson gli fece condurre una piccola muta – due grossi meticcioni agganciati ad una slitta di betulla – ma Sepp non poteva essere più felice nemmeno con due dozzine di malamute. Come in tutte tali corse (per l’oro), tutto era taciuto e nessuno in teoria doveva essere a conoscenza della notizia, ma alla fine veniva fuori che tutti nel paese ne erano a conoscenza. I cani lavoravano bene ed il tempo era bello, così Sepp ed i suoi compagni fecero sedici miglia quel giorno. Il loro primo campo fu a “Tin House”, una capanna abbandonata che come tetto aveva latte di petrolio da 5 galloni lavorate a martellate. Accampati li, trovarono un altro gruppo di cercatori e durante la notte sentirono passare altri team. E’ alla Tin House che udirono di molti personaggi famosi che sembravano saltati fuori da una storia di Jack London. E la notte successiva, dopo aver combattuto l’intera giornata con una bufera di neve, tro-
- 11 -
News Primavera 2005 varono riparo in un terrapieno, con altri nove cercatori per un totale di tredici persone, un numero fortunato; ed anche se passarono una notte terribile, non era nulla rispetto a ciò che c’era fuori. Charlie Anderson, nonostante le fatiche e le avversità della giornata, raccontò alcune delle sue storie più belle e più tardi, in quello stesso viaggio, deliziò il gruppo con altri racconti su quegli stessi uomini con cui aveva condiviso, accatastati gli uni sugli altri come in una scatola di sardine, il terrapieno durante quella notte. Alcuni di quei viaggiatori erano The Scurvy Kid, Two Story John, Snuff Box Olsen, Charlie The Tramp e Gasoline Red. “The Scurvy Kid” era un marinaio danese, che per poco non morì di scorbuto, (scurvy – scorbuto), navigando su una baleniera. “Snuff Box Olsen” aveva la bocca sempre piena di tabacco da fiuto, (snuff – tabacco da fiuto). Aveva alcuni cani e commerciava con gli eschimesi lungo la costa, ma alle ragazze eschimesi non piaceva a causa del tabacco. “Charlie The Tramp” era un marinaio su di un cargo che caricava e lavorava qualunque cosa dovunque, (tramp – vagabondo). “Gasoline Red” aveva un vecchio motore a gas sulla sua imbarcazione ed aiutava la gente a riparare altri vecchi motori a gas. “Two Story John” era alto oltre un metro e ottanta; da qui il suo nome. Aveva una storia: alcuni veterani sarebbero andati negli Stati Uniti in inverno, così John fece un viaggio a Denver. Gli piaceva la compagnia, ma non sembrava stare bene con gli altri. A nessuno nell’hotel interessava la sua compagnia. Finalmente trovò una persona molto simpatica che sembrava molto interessata a lui e che gli propose di andare al Pike’s Peak il giorno dopo. Si diedero appuntamento nella lobby dell’hotel alle nove della mattina successiva. John arrivò puntuale, ma il suo amico non si presentò mai. Dopo aver aspettato un po’, chiese al barista se avesse visto quell’uomo, e glielo descrisse. Il barista disse: “E’ venuta la polizia e lo ha portato via; era fuggito da un ospedale psichiatrico. Era matto come un cavallo!” Così John capì che non era il caso per lui di andare al di la dell’Alaska e comprò il giorno stesso il biglietto di ritorno. C’erano altre persone, anche loro con soprannomi; “Champagne Kid”, era così chiamato perché aveva speso l’intero stipendio dell’estate – 800 dollari – comprando champagne per tutti. Dopo di ciò, visse di caffè, bomboloni e fagioli per tutto l’inverno. “Mitchell The Louse”, si diceva che avesse del denaro, ma che fosse molto avaro, per questo indossava vecchi stracci e sembrava orrendo (lousy – orrendo). “Formation Jack”, era un esploratore che cercava sempre strane formazioni nella ghiaia. “Brown Gravy George”, era un ottimo cuoco ed era famoso per la sua salsa di colore scuro.
Ma torniamo alla nostra storia, il giorno dopo gli esploratori lasciarono il terrapieno e puntarono verso la loro meta. La vigilia di Natale si accamparono presso il fiume Pilgrim. La loro strada li condusse attraverso molti stormi di tetraoni (galli delle praterie) e ne cacciarono a sufficienza per un ottimo stufato all’irlandese, e a sufficienza anche per i cani, che ne mangiarono due a testa. Il cuoco era un grosso svedese di nome Andrew ed era piuttosto bravo. Oltre allo stufato, Andrew aveva trovato il tempo di preparare una torta di riso e quella sera, sotto la tenda, i minatori apparivano come un gruppo satollo di cibo e gioioso. Il loro capo prese una bottiglia di whisky e festeggiarono con un punch natalizio, seduti nei loro sacchi pelo a bere. Fu un Natale felice come molti non si ricordavano da tempo. Con ciascuno che conosceva il proprio lavoro, accamparsi quella notte fu facile. Mentre Sepp spaccava il ghiaccio in cerca di acqua, John ed Andrew pulivano una zona dalla neve per montarci la tenda e Fred, l’altro membro del gruppo, andava in cerca di combustibile. Con la tenda eretta e la stufa “Yukon” a posto, accesero un bel fuoco con dei rami secchi di salice, e quando ebbe preso bene usarono il combustibile. John sbrigliava i cani e li legava per la notte, mentre qualcun altro riempiva il pentolone dei cani con acqua e ci metteva dentro pezzi dl salmone essiccato e quando il tutto bolliva, avrebbe aggiunto del mangime a base di grano. A volte al posto del salmone veniva usata della pancetta ed, al posto del grano, riso oppure farina d’avena. Quando il mangiare dei cani era cotto, la pentola veniva tolta dal fuoco e fatta raffreddare ed Andrew cominciava a servire la minestra. Molte volte, avevano una tale fame che si sarebbero mangiati anche il cibo dei cani, ma erano tutti talmente “professionisti” da lasciarlo ai cani. Dopo una dura giornata all’aperto con il vento gelido, quelle notti al campo erano momenti piacevoli che avrebbero a lungo ricordato. Una notte arrivarono presso un igloo pieno di eschimesi malati. Una bufera di neve accecante con venti estremamente forti li aveva tormentati tutto il giorno. Il loro capo aveva esaminato la situazione e disse: “Non credo che questi eschimesi abbiano alcunché di contagioso – sembra più che altro fame. Ma sta a voi amici decidere se rischiare o meno. Possiamo ancora tentare di mettere su un accampamento”. I minatori decisero di rischiare e di rimanere nell’igloo piuttosto che all’aperto sotto la tormenta, dividendo le provviste con i nativi e promettendo loro di mandare degli aiuti non appena possibile.
- 12 -
(continua sul prossimo numero)
News Primavera 2005
testo e disegni di Maurizio Stuppia continua dal numero 4/2004
C) FACCE LATERALI DEL TRONCO Comprende quattro parti del tronco: le ascelle; il torace; i fianchi e le anche. Le ascelle e le anche non ricoprono particolare attenzione in Cinognostica, va tuttavia ricordato che le ascelle di un soggetto non devono presentare eccessiva lessità della cute o altre anomalie. Per le anche ricordiamo che questa regione è subordinata (o dipendente) dalla groppa. Si trova tra la groppa e il femore, come precisa (I. Barbieri) <<La sua forma e direzione variano col variare delle forme e direzione della groppa, cioè ad una groppa orizzontale, avremo un΄anca poco prominente, ad una groppa avvallata invece avremo un΄anca sporgente.>> Il torace è costituito dalle 13 vertebre dorsali; dalle costole sternali e asternali e dai prolungamenti cartilaginei; dallo sterno; dai muscoli intercostali; dal gran dorsale e dal diaframma. In questa cavità si trovano importanti organi vitali (cuore, polmone), la sua capacità varia da soggetto a soggetto e di conseguenza anche il rendimento (resistenza e/o velocità) del cane. Nel valutare questa regione vanno prese in esame: il diametro verticale, il diametro trasversale, il diametro longitudinale il perimetro. Il diametro verticale va misurato con il cinometro (metro con apposita barra orizzontale posta sul garrese del cane) è dato dalla distanza che va dal garrese (apofisi della 5 vertebra dorsale) allo sterno.
Ovviamente questa misura comprende anche la dimensione delle apofisi spinose. In sede di esposizione, prima di definire il torace di un cane più o meno disceso, bisogna confrontare la misura del diametro verticale con l’altezza al garrese. In alcune razze la misura del diametro verticale deve essere pari al 50% dell’altezza al garrese. In altre razze invece, come il Siberian Husky, il diametro verticale deve essere un po’ inferiore al 50% dell’altezza al garrese. Lo standard del Siberian Husky precisa infatti che la lunghezza degli arti anteriori, dal gomito al suolo, è maggiore della distanza dal gomito all’apice del garrese. Inoltre il limite inferiore dello sterno si trova a livello dei gomiti. Ma attenzione perό a non fare un errore che purtroppo spesso capita di vedere nei ring in sede di esposizioni, quello di definire un torace troppo disceso nell’husky quando notiamo che il diametro verticale è maggiore del 50% dell’altezza al garrese. Se misuriamo la lunghezza degli arti e il diametro verticale noteremo sicuramente che spesso il difetto non sta nel torace troppo disceso ma negli arti troppo corti, avambracci corti spesso associati a dei metacarpi corti o troppo flessi. Se al contrario, in un Siberian Husky, la distanza che va dallo sterno al garrese (diametro verticale) risulta decisamente inferiore alla distanza dal gomito al suolo, significa che il difetto sta nel torace insufficientemente disceso o nell’omero troppo diritto. Spesso vedendo lo sterno abbastanza distanziato dai gomiti si commette l’errore di definire il torace poco disceso, a volte invece il difetto sta nell’omero diritto associato spesso ad una sca-
- 13 -
News Primavera 2005
pola (spalla) poco angolata, causa dell’ eccessiva distanza tra gomiti e sterno. Questo difetto, come abbiamo già visto in altri argomenti, comporta in movimento un allungo insufficiente dell’anteriore, il cane coprirà poco terreno, proprio per le angolazioni aperte. Noteremo anche un’andatura a passetti rapidi, come se il suolo fosse ardente. Il diametro traversale è dato dalle due estremità laterali delle coste (convessità laterali). Ad una diversa curvatura delle coste, il torace, può essere definito: ampio, stretto (o piatto) e “a botte”. Secondo le funzioni delle razze a cui appartengono, il torace è richiesto: ben largo (ampio) in quei soggetti che sviluppano potenza (Bulldog); moderatamente largo in quei soggetti che sviluppano resistenza (Siberian Husky – Pastore Tedesco), sarà invece stretto in quelle razze che sviluppano velocità (Levrieri). Viene denominato “a botte” il torace con coste molto convesse, tipo come quello di un Bulldog. Quando il torace si presenta molto stretto viene denominato tagliente. Il diametro longitudinale è la misura tra la punta dello sterno fino alla fine dell’ultima costa, quest’ultime oblique dall’avanti all’indietro. Gli spazzi intercostali (spazio tra una costa all’altra) influiscono sulla profondità (detta anche lunghezza) del torace. Anche questa misura varia a secondo della razza presa in esame, tuttavia denomineremo un torace profondo, quando la sua profondità (lunghezza) è uguale alla metà dell’altezza al garrese. Infine il perimetro del torace dipende dalle proporzioni dei diametri verticali, trasversali e delle curvature delle coste. Generalmente gli standard di razza riportano in linea generale le misure (in proporzione) del torace, Solaro ha riportato un suo indice corporale che si può trovare nei suoi testi di Cinognostica.
COSA DICE LO STANDARD DI RAZZA Chest: Deep and strong, but not too broad, with the deepest point being just behind the level with the elbows. The ribs are well-sprung from the spine but flat-tened on the sides to allow for freedom of action. Faults: Chest too broad; “barrel ribs”; ribs too flat or weak. Torace: Profondo e forte, ma non troppo largo, con il punto più basso che deve essere appena dietro e allo stesso livello del gomito. Le costole escono ben arrotondate dalla colonna vertebrale, ma si appiattiscono sui fianchi per consentire libertà di movimento. Difetti: Torace troppo largo; torace a botte; costole troppo piatte o deboli. I FIANCHI Si presentano di misura diversa secondo le diverse razze, ovviamente questa misura sarà richiesta più lunga in quelle razze che sviluppano velocità, e più breve in quelle razze che sviluppano potenza e resistenza. Ad una diversa misura dei fianchi corrisponde una diversa misura dei lombi. I fianchi posso presentarsi leggermente infossati in soggetti anziani o denutriti, e si gonfiano (spostamento) a ritmo di respirazione.
- 14 -
(Continua sul prossimo numero)
News Primavera 2005
(seconda parte) Intervista di Manuela Rossetti e Maurizio Guiducci Realizzata nel gennaio 1999 – maggio 2004 Testo e foto di Maurizio Guiducci Disegni e schemi tratti da: “Il lupo elementi di biologia, gestione, ricerca” Paolo Ciucci – Luigi Boitani Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica “Alessandro Ghigi” (N.B. - le risposte del prof. Boitani sono riportate in corsivo) IL NOSTRO SIBERIAN…
Figlio del silenzio / dell'attimo Io, figlio rubato. Ora devoto. Non sfuggirò l'uomo e vedrò all'orizzonte l'istante… E guardiamo al nostro Siberian, a questo cane che amiamo credere un mezzo selvatico, all‟animale dei Ciukci ed al suo utilizzo. Proprio con l‟anima selvatica iniziamo, parlando di questo cane che vogliamo credere poco domesticato. Prendiamo a pretesto la prole che mediamente nei Siberian abbiamo osservato essere numericamente inferiore a quella di altre razze. Gettiamo lì la provocazione e… un numero elevato di cuccioli “è uno dei caratteri su cui l’uomo ha sicuramente lavorato”. Ma ciò vuol poter dire minore domesticazione? “No, è un carattere che è spinto verso la domesticazione, da questo però non vuol dire che tutto l’animale sia meno domesticato”. Cerchiamo ancora l‟anima selvatica: ma forse il popolo che primordialmente l‟ha selezionato ricercava in questo cane caratteri primitivi? “Io sarei ancora più cauto. Questo carattere non è stato spinto in nessuna direzione"..."io penso che ogni carattere vada preso singolarmente, non è che la sua presenza significhi che allora tutta la razza nel suo complesso sia più o meno domestica, più o meno manipolata...”. Durante la domesticazione erano selezionati e spinti i caratteri utili per quella cultura umana, quelli negativi repressi, quelli indifferenti ed accidentali lasciati “Nella selezione io stimolavo quei tre caratteri che mi servivano senza stare a guardare gli altri. Poi dato che molti caratteri sono collegati, selezionando per certi aspetti poteva capitare che mi venissero fuori altre cose che per l'utilizzo non m'interessavano ne' in positivo, ne' in negativo e così me le
sono tenute; se poi pensiamo alla velocità con cui è andata avanti la selezione artificiale...” ovvio che “se un carattere era negativo cercavo di eliminarlo”. E parlando ancora di caratteri, presi singolarmente, interesse il prof. Boitani ha mostrato per la nostra osservazione sull‟altissima frequenza con cui le madri rigurgitano cibo ai cuccioli in svezzamento, confermata anche da altri allevatori. “Mi piacerebbe anche saperlo” sarebbe bene conoscere se questa è una peculiarità del Siberian, “questo può essere un carattere rimasto”; uno di quei caratteri che ci siamo portati dietro perché indifferenti ai fini della selezione primordiale. Ed ancora, parlando di caratteri singoli, vediamo sfatata un‟altra convinzione di molti. Alcuni credono che il Siberian Husky emani poco odore dal pelo poiché ancora molto selvatico, perché in questo modo l‟ancestrale cacciatore non era identificato dalle possibili prede. Chiediamo se il lupo emani forte odore. “Beh l'odore che emana il lupo è quello grosso delle ghiandole perianali che è molto più forte di qualsiasi altro odore di cane, anche perché uno degli effetti quasi immediati della domesticazione è stato proprio quello di togliergli la 'puzza' rendendolo quindi più 'trattabile'. Poi, in molti cani, vengono fuori altri tipi di odori che sono dovuti magari al pelo, alla pelle, a ghiandole sulla pelle, però sono effetti anch'essi della domesticazione, anche accidentali, non quelli originali". Dobbiamo dedurre che quindi la caratteristica del nostro cane sia invece dovuta proprio alla domesticazione umana. Ed il prof. Boitani aggiunge “allora pensiamo alla volpe, una cacciatrice per eccellenza. Eppure quando è passata una volpe, se noi ripassiamo per lo stesso sentiero la avvertiamo immediatamente, l'odore è forte e permane anche per più di mezz'ora; per noi poi, figuratevi per gli altri animali!” Quindi il lupo, a differenza del nostro animale, ma anche delle altre razze canine, emana un forte o-
- 15 -
News Primavera 2005 dore. Le tecniche per non farsi notare dalle prede sono quelle di tenersi sopravvento, di rotolarsi su carogne o altro fortemente puzzolente per dissimularsi. E quest‟ultimo atteggiamento possiamo ritrovarlo anche nei nostri cani, come tanti altri derivati dal lupo: scalciare per marcare il territorio con l‟odore delle ghiandole interdigitali, marcare con l‟orina o lasciare escrementi su sassi… Quindi dobbiamo pensare al nostro Siberian, come anche alle altre razze canine, come tutte in grande misura domesticate. I caratteri sono stati selezionati, ci riferiamo alla selezione primordiale, partendo da caratteristiche presenti nel selvatico. I caratteri utili sono stati tenuti ed affinati nella direzione dell‟utilizzo, quelli non vantaggiosi si è cercato di eliminarli, molti sono rimasti intatti poiché indifferenti per il fine, altri ce li siamo portati dietro accidentalmente. E di nuovo ritroviamo la reciproca influenza. Poiché l‟utilizzo è dettato soprattutto dalle culture in cui è introdotto il cane, magari dal rapporto di quelle stesse culture col lupo, culture che evolvono e vengono a loro volta, inevitabilmente, influenzate dall‟utilizzo del cane stesso. Ecologia dell‟uomo, del lupo e del cane; le scopriamo nuovamente legate da un profondo rapporto. Guardando al Siberian Husky, quindi, rileviamo molti dei caratteri del selvatico direzionati all‟uso. In un cane in cui probabilmente, vista la natura dei suoi primi selezionatori, i Ciukci, molti dei caratteri del selvatico sono rimasti intatti poiché finivano per essere ininfluenti per il suo popolo. Lo ripetiamo: ciò non vuol dire che il cane sia meno domesticato, ogni carattere va preso singolarmente, vuol dire solo che molti caratteri non sono stati spinti in nessuna direzione (su altri si è lavorato, eccome!). Ed i Ciukci molto hanno ottenuto dal proprio animale.
Certamente i Ciukci nel loro animale avranno stimolato e ricercato quelle caratteristiche quali la bassa aggressività, il forte spirito di branco, la posizione gregaria, il desiderio alla corsa, forse la stessa indipendenza (necessaria in terre dove il pasto quotidiano era una scommessa), la resistenza fisica finalizzata a lunghe percorrenze a media velocità e medio carico (e quindi la morfologia conseguente del cane); certamente la caratteristica principe del selvatico, ovvero il risparmiare energie… “Si, risparmiare energie è una regola per tutti i selvatici”. Questo discorso torna ancora quando parliamo di pista, della caratteristica istintiva del Siberian di seguire una traccia “potrebbe essere la ricerca di passaggi semplici”. Quindi probabilmente un carattere mantenuto e potenziato per l‟utilizzo, dalla domesticazione di questo cane. E poi la particolarità, vista nei lupi, di camminare in fila indiana “se la neve è fonda…”, sempre nell‟ottica del risparmio di forze, tant‟è che spesso la conta di un branco può avvenire in corrispondenza di una curva (fig 3) “la fanno a ventaglio”.
…ED IL SUO LAVORO Quindi, il cane dei Ciukci sarà stato usato ed affinato soprattutto per il traino; a loro volta questo popolo avrà sviluppato e migliorato le tecniche di conduzione delle slitte (ci risulta essere stato uno dei primi popoli ad usare il leader; prima i cani erano usati solo come forza motrice con l‟uomo in testa) e, progredendo insieme al suo cane, avrà eretto il proprio castello di sopravvivenza. Indissolubilmente legato all‟uso di questo animale, costruendo finanche un‟iconografia ad esso legata, e quindi un aspetto culturale. Non è un caso: questo popolo seminomade non aveva praticamente nemici territoriali e nessun carattere del Siberian è stato spinto per renderlo un cane da guardia. La territorialità è espressa soprattutto in chiave intraspecifica, come nel selvatico.
Il comportamento del Siberian in traino, può essere assimilato a quello del selvatico? “Bisognerebbe vedere se i cani da slitta fanno lo stesso se sono fuori traino” ed anche il comportamento sotto curva, se ci riferisce ad una muta, è legato alla presenza delle linee e di un lavoro specifico “anche quando fa la curva il traino… chi sta dietro…”. L‟osservazione di animali in un “lavoro regimentato” può alterare la valutazione. E questo vale anche quando riportiamo che nel posizionare i cani in una muta, spesso i dominanti devono essere posti dietro; non ci sono riferimenti guardando al lupo e le caratteristiche del lavoro
- 16 -
News Primavera 2005 obbligato rendono l‟ osservazione potenzialmente viziata. Ma vediamo da cosa può essere scaturita la propensione al traino, da cosa può essere nato l‟utilizzo del cane per spostarsi sui ghiacci, finendo così per condizionare interamente la vita di un popolo e del suo animale. Se per altri sviluppi la lettura è più semplice: caccia ovviamente dall‟istinto stesso di caccia, conduzione del bestiame sempre dalla caccia, guardia dalla spinta territoriale. Ben più difficile è inquadrare il traino di slitte. Ancora una volta vediamo al gioco come alla chiave primaria, quella che ai due giocatori ha fatto sondare campi nuovi; l‟incontro dell‟uomo con un animale che fa del gioco una sua caratteristica. “Sono totalmente d’accordo, i lupi sono animali giocosi ed i cani rimangono animali giocosi”. E l‟attitudine a trainare? “Non ne ho idea… forse il sentirsi costretto, reagire alla costrizione opponendo una spinta”. Pensiamo a come qualsiasi razza in definitiva se ci si pone in opposizione tenda a tirare. Di come un animale non condizionato al guinzaglio vada comunque in forte traino. "Più opponi resistenza e più quello tira". Molte razze sono e sono state usate al traino, molte nello sleddog e non tutte nordiche; sicuramente è una caratteristica insita nel cane, nel lupo e facilmente stimolabile. In un cane nordico, però, in un Siberian Husky, deve essere prepotente e mai mancare; per un animale che è nato soprattutto nell‟uso del traino. Forse “un riflesso quasi condizionato all’inizio, poi…”. Sicuramente, sono nostre affermazioni, i Ciukci (e gli altri popoli che hanno usato cani da slitta) hanno selezionato anche su questa caratteristica. La scoperta del traino? Torniamo a pensarlo, forse scaturita all‟inizio solo da un gioco.
ECOLOGIA UMANA: ED IL LUPO ADDOMESTICO’ L’UOMO.
Un'ombra nascosta, un inseguitore spesso inseguito. Il lupo ha avuto un areale di diffusione, per quel che riguarda l‟emisfero boreale, pressoché sovrapponibile a quello dell‟uomo primitivo (fig 4). In Europa il lupo, il maggior predatore. Due animali nomadi, lupo ed uomo. Cacciatori. L‟uomo poi, anche agricoltore, pastore. L‟incontro, inevitabilmente lo scontro. Il cane, rubato al padre ed allevato nel campo. Il cane usato anche nei confronti dell‟antico genitore.
Ci ripetiamo, quello di lupo, cane ed uomo è un rapporto profondo che supera la sola interpretazione biologica. E‟ un‟influenza reciproca. Sulle culture umane che hanno incontrato il lupo, sul lupo ed anche sui cani che l‟uomo ha selezionato per fronteggiare il selvatico. Tutto ciò ha creato, inevitabilmente, anche cultura. "E' anche bello da vedere sul piano culturale, io lo faccio sempre quando parlo dei lupi per mostrare come le culture europee abbiano avuto due tipi d'atteggiamento diverso nei confronti del selvatico. C'è tutta la cultura mediterranea, Italia, Spagna, Grecia, Turchia, che ha inventato nei confronti del lupo un cane da difesa, tipo il Maremmano Abruzzese, il quale non attacca, sta lì, ha un ruolo totalmente passivo. Ciò la dice lunga sul fatto che la gente pensasse che nel momento in cui il lupo non mi fa danno, può anche star fuori, non m'interessa. Invece tutte le popolazioni del Nord sono andate pesantemente all'attacco. Essendo tutti nomadi gli dava fastidio, a differenza delle culture mediterranee agropastorali stanziali. Ai nomadi il lupo dà fastidio, lo devi inseguire; e si sono inventati, ad esempio, il Borzoi, il quale è un cane da caccia al lupo costruito per inseguirlo e farlo fuori. E poi l'altro, fortissimo, l'Irish Wolfhound, che è una bestia pensata, costruita e selezionata per attaccarlo, addirittura sbranarlo. Quindi un atteggiamento assolutamente non più passivo. Da un punto di vista culturale è molto bello vedere come queste razze rispondano ad ecologie umane diverse". Quindi, semplificando possiamo dire che le culture stanziali agropastorali hanno avuto, almeno finché non sono poi evolute, contaminate o degenerate, col selvatico un atteggiamento passivo, di attesa. Un tenerlo a bada. Le popolazioni nomadi e cacciatrici, in competizione sul territorio, invece un feroce scontro. "Gli uomini nomadi venivano in contatto sempre con lupi diversi che non riuscivano ad adattarsi alla nuova situazione come invece succedeva nelle zone agricole; quindi lo scontro è sempre stato più violento". E sì, perché il lupo è animale estremamente adattabile, capace di apprendimento e se
- 17 -
News Primavera 2005 conosce gli insediamenti umani, di norma li evita, “quando il lupo sa com’è la situazione territoriale” si comporta di conseguenza. Guardiamo alla cultura mediterranea, in particolare all‟Italia, come sono evolute le cose? "Finché c'è stato l'impero romano la valenza del lupo è stata ambigua positiva, senza problemi; la stessa storia della lupa nella fondazione di Roma è una figura ambiguo positiva. I segni iniziali si hanno nel primo Medioevo poi dopo con la chiesa cattolica che gli ha dato sotto, identificando il lupo col male". In fin dei conti il lupo inteso come anima del bosco, espressione della natura. Pensiamo a come queste forze, prima neutre, senza una valenza di bene o male siano poi, in particolare, è una nostra considerazione, coll‟avvento del cattolicesimo (e del dualismo uomo, natura; bene, male) via via andate ad acquisire una valenza negativa. Nell‟iconografia popolare finanche la rappresentazione del Maligno. "C'è stato un momento in cui l'uomo ha iniziato a vivere, per una serie di eventi, accidenti di tipo naturale ma anche psicologico e sociale, la natura in una maniera molto negativa, passiva, diciamo che l'ha subita ed allora il lupo è divenuto il simbolo delle forze più predatrici". Quindi il dualismo, l‟anteposizione frontale e poi, fatalmente, lo scontro. "In tutto questo poi si somma il fatto che l'Italia sia stata invasa ripetutamente da popoli nordici che sono arrivati portandosi tutte le loro culture, le loro valenze ed inevitabilmente la loro immagine del lupo". Il male: pensiamo a come spesso si guardi al morso del lupo, ma anche del cane come ad un qualcosa di magico, di negativo. Di come, in certe zone geografiche, ancor oggi la carne di animali uccisi da cani o lupi sia considerata quasi maledetta e assolutamente mai consumata ma distrutta. "La carne è allupata" scherza il prof. Boitani. Ma le cose stanno in maniera ben diversa in questo caso. "Beh duemila anni di rabbia...", "fino a venti anni fa la rabbia endemica faceva un sacco di danni, e la rabbia ricordatevi che fino a più degli anni 50 era una malattia sempre mortale; è stata una delle malattie peggiori...". Una risposta molto più semplice, quindi. Paura giustificata da una memoria popolare, anche ora che la rabbia in Italia è pressoché debellata. Ma ancora un esempio, comunque, di come questi due animali abbiano accompagnato ed influenzato lo sviluppo culturale umano, la sua iconografia, la sua memoria. Boitani poi aggiunge una notazione interessante riguardo questa paura: "è come la reazione che la gente ha nei confronti dei serpenti; eppure con tutte le specie di serpenti che vi sono la possibilità che ti capiti una vipera è bassa. C'è proprio una predisposizione genetica all'apprendimento ad avere paura, non tanto alla paura di per se. Verso
queste cose basta una piccola esperienza negativa e subito si blocca tutto quanto, si fissa la paura. Se non avviene nessun tipo d'esperienza resta la neutralità, però basta un nulla... e questo è molto ben studiato, ci sono moltissimi lavori su questa tematica, serpenti soprattutto, ragni..." SE LA CULTURA NELL’UOMO… LA CULTURA NEL LUPO E NEL CANE?
Dicevamo che il lupo è animale estremamente adattabile, capace di apprendimento. Quanto l‟apprendimento ha importanza nel lupo, nel cane? Parlavamo dei metodi di caccia del selvatico, dei sistemi di caccia su selvatici di buone dimensioni, in particolare sul cinghiale; animale che per altro ha avuto negli ultimi anni un notevole incremento numerico “la popolazione dei cinghiali è esplosa”, selvatico importante nella predazione del lupo. "Dire come questo selvatico cacci i cinghiali è un po' difficile, cambiando molto da situazione a situazione, comunque abbiamo visto, con la neve profonda, le tracce di due lupi che da soli hanno abbattuto un cinghiale di ottanta, cento chili. E' largamente nelle capacità di caccia del lupo prendere un cinghiale; se non lo fa è perché ha alternative migliori, più facili". Chiediamo quali tecniche il lupo usi, pensiamo al morso alla gola. "Il colpire alla gola non è così standard. E' molto più classico il colpo alla gola od alla nuca per un felino. Il leone, che attacca sia alla nuca sia alla gola, il ghepardo, che prende da sotto e soffoca non facendocela a staccare le vertebre cervicali come il leone, anche la lince che usa questa tattica. Nei canidi no, c'è una tecnica meno stereotipa, oserei dire meno fissata geneticamente e più intelligente. Un adattamento al territorio ed alla preda". Ad esempio sui grossi erbivori, soprattutto riferito ai lupi nordici, laddove il rischio di un calcio è molto alto, la tecnica è "quella di bloccare la preda, con un lupo che gli si attacca al muso e gli altri che colpiscono ai fianchi".
- 18 -
News Primavera 2005 Parliamo quindi di apprendimento. Di un set di nozioni che viene tramandato, che nasce dalla memoria dell‟adattamento al territorio ed alle prede. Osiamo: si può parlare di cultura? "Parecchio, tanto...". Potremmo affermare quindi di trovarci di fronte ad una minicultura… "non la chiamerei mini proprio per niente; cultura. Perché cultura poi è una quantità di nozioni apprese e tramandate. Questa è la cosa importante. Quindi non è che ogni cane reimpari da zero; nei lupi ad esempio, i piccoli imparano tantissimo dalla madre; come comportarsi con le strade, con le case, con le persone oltre che con le prede. Questa già venti anni fa la utilizzavo come battuta: se io dovessi reintrodurre un lupo in Italia dalla Siberia, con le strade, le macchine, sarebbe incapace di qualsiasi adattamento, avendo una cultura di territorio, appresa con la madre, completamente diversa. Ed è il motivo per cui è impossibile introdurre lupi da altre zone geografiche. C'è tutto un set di informazioni immagazzinate e trasmesse culturalmente che gli consentono di vivere in un determinato ambiente. Come se mettessi dei lupi italiani di fronte ad un'alce, in Alaska, neanche saprebbero di che bestia si tratti, ne' come comportarsi; non fa parte degli insegnamenti appresi". Ed ancora, in riferimento agli ululati, agli abbai, che nel Siberian hanno probabilmente lo stesso significato che nel selvatico, abbaio come allarme e segno di nervosismo, ululato come segnale di coesione del branco (ehi sono qui!) e richiamo, che Boitani ci conferma variare da branco a branco nelle modulazioni, una sorta di sottolinguaggio appreso. Avevamo riportato la nostra esperienza di come molti Siberian modulino diversamente il proprio ululato, riprendendolo da quello della madre. E sì,“nei branchi di lupi, l’ululato cambia da posto a posto”. Il lupo, il cane quindi animali culturali. In grado di apprendere e di trasmettere quanto appreso, di tramandarlo. Ed i cani da slitta anche ci dimostrano ciò: quanto un cucciolone apprenda dai suoi compagni esperti una volta inserito in una muta, quanto un vecchio leader insegni al nuovo coleader messo al suo fianco; e senza l‟intervento dell‟uomo. ANEDDOTICA Il colloquio col prof. Boitani molto si è sviluppato ascoltando i nostri aneddoti, nella ricerca del filo conduttore dal selvatico al nostro cane. Aneddoti, soprattutto un pour parler, così fuori dalla riprova e dal metodo scientifico. Senza riferimenti statistici e semplici osservazioni. Il professore ci ha cortesemente ascoltato, anche con interesse, permettendoci le nostre digressioni, anche stimolandoci
"io non butterei mai via tutta quella che è l'aneddotica, gli aneddoti, perché alla fine tante cose che sembrano non avere senso quando poi le metti insieme...", e poi, alle volte “già trovare paralleli in altre cose…”. Dobbiamo ringraziare il prof. Boitani per averci permesso di percorrere questa linea, di non pretendere un metodo più razionale, di aver cercato di rispondere. Così parliamo di escrementi fatti su sassi dai dominanti ed “è per marcatura, ancor più per informazione interna al territorio” per identificare dei punti di passaggio. Femmine che alzano la zampa (stile grammofono) per orinare se dominanti, ed abbiamo la conferma così come nei maschi abbiamo anche l‟atteggiamento inverso, l‟orinare con le quattro zampe in terra. L‟urina nelle ciotole, o comunque la marcatura dopo aver mangiato, ed è come dire “questo è mio!”, ed è tipico di “tutti i canidi”. Parliamo di coprofagia, il mangiarsi le feci, che ci è sembrato seguire un andamento legato alla gerarchia (è un fenomeno che, ci sembra osservare, interessi i subalterni) ed il prof. Boitani, molto interessato, dice che non ci sono riscontri. Riportiamo di aver rilevato una maggiore affinità da parte di cuccioli di razze diverse, ma anche adulti, nei confronti di componenti della stessa razza e forse è possibile un imprinting su forma e colore "che senz'altro esiste"… E poi, riferiamo dell‟osservazione di aver visto che le femmine di un branco vanno in calore in maniera pressoché sincrona e forse usciamo dall‟aneddoto: "avviene, non solo nei selvatici ma anche negli umani, è un classico, ad esempio, che nelle carceri femminili le donne abbiano le mestruazioni nello stesso periodo; è uno dei casi maggiormente studiati...". L‟uomo, come il resto degli animali è parte integrante della Natura, la nostra visione troppo spesso è tolemaica e ci porta lontano da questo aspetto, quando guardiamo alla natura in senso dualistico, finanche quando pretendiamo di proteggerla. Poi, una semplice constatazione, e tutto crolla. Forse dovremmo riprendere un‟antica strada, probabilmente dimenticata. Ma torniamo a questioni più immanenti; perché ciò avviene? "Principalmente perché il tutto è regolato per via ormonale - feromonale e quindi c'è una sorta di messa sulla stessa frequenza dei cicli di moltissimi animali ... la spiegazione del perché non è tanto robusta, essendo un'ipotesi e non esistendo riprova scientifica, ma è un fatto che avvenga. L'idea è che in quasi tutti gli animali ci sia un vantaggio nell'allevamento comunitario dei piccoli. Per le prede, che più figli fanno tutte insieme, più diminuisce il pericolo per ogni singolo piccolo da
- 19 -
News Primavera 2005 parte dei predatori, essendo tanti i cuccioli; un classico sono gli Gnu del Serengeti che partoriscono tutti i figli nel giro di dieci giorni, cuccioli che nel giro di altri dieci giorni diventeranno indipendenti (ed è una strategia di sopravvivenza). Per i predatori, dove spesso avviene per il vantaggio di un allevamento comunitario. Specialmente per un predatore come il lupo che caccia perennemente in movimento e non può permettersi di lasciare sempre qualcuno alla tana. La tana viene fatta una volta l'anno, per due mesi, poi tutti si rimettono in giro. Nel modello normale del lupo di viaggiare all'interno di un territorio, non c'è quello di restare fermi in un posto e di partire tutti i giorni di là ma quello che, quando viene fatta la tana si resta per due mesi tutti lì, intorno, poi per il resto del tempo si gira. Se ci fossero femmine che avessero estri in tempi diversi sarebbe un bel problema. Cosa che invece avviene più facilmente nelle Iene che hanno una tana unica, dove addirittura i piccoli sono messi in comune, ed una femmina, a turno, allatta tutti, compresi i cuccioli delle altre, con un'organizzazione quindi completamente diversa". Ci viene un‟idea, e torniamo nell‟aneddoto. Pensiamo a come nel cane il fenomeno definito volgarmente della gravidanza isterica, più propriamente pseudogestazione, sia, con sfumature anche ampie individuali, riconosciuto come fenomeno fisiologico; se ciò fosse un carattere presente anche nel selvatico non potrebbe essere che, vista la concomitante sincronizzazione dei calori, ciò predisponga le femmine subalterne al ruolo di zie (che contribuiscono alle cure parentali), facendole comportare come se avessero avuto una cucciolata? Nel lupo è la sola dominante a riprodursi "impedisce alle sottomesse di accoppiarsi", la pseudogestazione "avviene spesso, molto spesso" e "le altre femmine sicuramente contribuiscono alle cure dei cuccioli". Di nuovo poi l‟attimo difficilmente carpibile "qualche volta le altre femmine aiutano nell'allattamento la madre, ma poi l'allattamento dura talmente poco..." e non possiamo ben sapere. Nel lupo "la pseudogestazione è una caratteristica strana, fuori non si vede nulla, non è che s'ingrossino le mammelle, però se uno fa le analisi ormonali le trova tutte come se...fossero gravide". Riprove scientifiche in questo senso però non esistono. In riferimento al cane Boitani sottolinea come comunque anche una cagna singola presenti l„evento della pseudogestazione mentre questo fenomeno sarebbe da attendersi quando nel branco ci siano anche altre femmine, “dovrebbe avvenire in presenza di altre cucciolate”. Nel cane però, come per altre caratteristiche, questo potrebbe essere presente come carattere vestigiale, che ci siamo portati dietro durante la do-
mesticazione, che nel lupo aveva un significato che nel nostro amico di tutti i giorni è andato perdendosi… "potrebb'essere, anche perché parliamo di cani che è tutta una miscuglianza fatta dall'uomo...". Di nuovo l‟aneddoto fuori dal metodo scientifico, nuovamente un semplice colloquio molto piacevole e stimolante. Forse non poteva essere altrimenti. Come anche la nostra visione del lupo, probabilmente così poco scientifica e molto dentro i nostri condizionamenti culturali. L‟attimo non carpito, lo spirito del bosco. Ne chiediamo scusa al prof. Boitani e lo ringraziamo per l‟attenzione con la quale ha ascoltato i nostri ragionamenti fatti, presuntuosamente, ad alta voce.
- 20 -
I gialli occhi di un lupo osservano. Il suo silenzio è il soffio del vento.
News Primavera 2005
Suggerito e recensito da Cristina Pezzica di Genova la zia di Larka, una vecchia Drappa (cioè una femmina capobranco) sterile che molti anni prima era stata accusata di aver commesso un atroce delitto, e che da allora si è tramutata in una creatura demoniaca, contorta, malvagia. Intorno a loro si muoveranno tutto uno stuolo di comprimari fra cui ricordiamo, solo per citarne alcuni, Huttser e Palla, i genitori di Larka, e il suo ribelle fratello Fell; Tsarr, l'anziano lupo che insegnerà a Larka le vie della Visione, e Tsinga l'indovina cieca; Brassa, la vecchia nutrice che rappresenta la sicurezza e il conforto del focolare domestico, Skart, la fiera aquila delle steppe. E poi Kraar il corvo, i levrieri Manov e Mytia, e Bran, il Segnato; un cucciolo d'uomo, rapito da Tsarr, il cui futuro fa a sua volta parte dell'inquietante disegno che si cela dietro la leggenda della Visione. Proprio l'opprimente senso di angoscia comunicato da questa ineluttabile profezia dà al libro il suo tono caratteristico, che è molto dark, tetro, "difficile", ma che trova spazio anche per alcuni momenti lirici e bellissimi, primo fra tutti lo slancio romantico che unisce Larka a Kar, un giovane lupo grigio, orfano, che è stato affidato alla sua famiglia in cerca di protezione. "E' una notte di gelo nel paese che molti anni fa era noto col nome di Transilvania. Una lupa si ferma, il respiro come fumo nell'aria ghiacciata, un messaggio inquietante negli occhi; attenti alla Visione." La vicenda tragica, drammatica ed avvincente di due branchi di lupi in lotta nell'antica Transilvania si intreccia con teorie evoluzionistiche, miti e leggende a sfondo lupesco e spunti di origine teologico-religiosa nel secondo parto letterario di David ClementDavies, conosciuto negli States come scrittore turistico e già autore de "Il portatore di fuoco", sempre edito in Italia dalla Fabbri. Al centro del libro è Larka, una giovane lupa bianca che nasce con il dono della Visione; la capacità di guardare attraverso gli occhi degli uccelli, di vedere realtà passate, presenti e future nel riflesso dell'acqua, e secondo un'antica Profezia addirittura di dominare le menti di tutti gli altri animali (i "Lera"). Un potere che però è anche una maledizione quando andando a caccia scopri di poter sperimentare il dolore fisico della tua preda, quando sai di non avere scampo da un terribile destino. E poi c'è Morgra,
Le oltre quattrocento pagine potrebbero scoraggiare i lettori meno agguerriti, nonostante di solito il testo scorra abbastanza facilmente. Lo stile narrativo si avvicina generalmente più al "Libro della Giungla" di Rudyard Kipling, con la descrizione dei vari termini che i lupi usano per indicare sé stessi e gli altri animali, che ai Londoniani "Zanna Bianca" o "Il Richiamo della Foresta", al contrario del libro precedente ("Il portatore di fuoco", appunto) che presentava qualche similitudine di troppo con il misconosciuto "La collina dei conigli" di Richard Adams. Gli spunti teologici e le riflessioni di carattere religioso possono piacere o non piacere; chi scrive li ha trovati leggermente fuori posto, in quanto non aggiungono molto alla trama e "distraggono" l'attenzione dal plot, la vicenda, principale. Questa vicenda può essere l'esodo di Morgra nella sua lucida follia o il lento apprendimento di Larka che viene finalmente a patti con sé stessa, i suoi istinti di lupo e il suo posto nel mondo; o forse, sembra chiedersi l'autore, è la guerra senza senso che combattono i lupi, specchio delle molte, troppe carneficine di cui l'Uomo si è reso responsabile?
- 21 -
News Primavera 2005 Non mancano i momenti commoventi; Morgra, per esempio, è una figura crudele, acida, perversa, ma che in un certo senso riesce a far pena al lettore, in quanto non è tale di per suo, ma lo è diventata per necessità, per conseguenza di un errore commesso in buona fede da ambo le parti. Leggermente più stereotipata è invece Slavka, la Drappa guerriera che si oppone a Morgra, alle sue leggende e alla Visione, ma che a sua volta è tormentata da un passato comune, in quanto ha preferito sacrificare la vita dei suoi cuccioli piuttosto che lasciarli morire dolorosamente per mano dell'uomo. Anche se il libro è stato pubblicato da una casa editrice, la Fabbri, che generalmente si occupa di testi per ragazzi, alcuni passaggi del racconto non sono generalmente adatti al pubblico dei giovanissimi, né a lettori particolarmente impressionabili.
Con questo non voglio assolutamente paragonare un libro come "La Visione" al ben più crudo "La società dei gatti assassini" (che echeggia gli orrori del genocidio e della seconda guerra mondiale); soltanto, la complessità e la vastità dei temi trattati può a mio parere essere compresa e apprezzata solo da un pubblico di lettori più esperti e consapevoli. In definitiva un libro impegnativo, non per tutti ma che consiglio caldamente a chiunque voglia godersi una storia "diversa", profonda e solenne senza essere pedante, che osserva il mondo e la vita attraverso gli occhi di un lupo… un po' speciale. Se le sfide non vi spaventano, procuratevi una copia de "La Visione"; non ne sarete affatto delusi, vi distrarrete un po' (ma neanche troppo) dall'attualità che ci circonda, e magari verserete anche qualche lacrima. .
Suggerito da Massimo Bassan Finalmente un aiuto concreto per risolvere il piccolo ma grande problema che affligge tutti i proprietari di cani all’approssimarsi delle vacanze estive: come e dove portare con sé il proprio amato cane? Questa guida, agile e ricca di preziose informazioni, vi segnala regione per regione i più importanti alberghi, agriturismo e campeggi che saranno lieti di accogliere gli ospiti cinofili accompagnati dai propri amici a quattro zampe.
Indirizzo Numero di telefono e fax Sito internet E-mail
Una breve descrizione dei servizi offerti:
numero di cani ammessi tipo di stanza spazi accessibili vicinanza ad un ambulatorio veterinario eventuale disponibilità di dog-sitter
Inoltre i consigli per affrontare gli spostamenti con i vari mezzi di trasporto: automobile, camper, nave, treno, aereo, le informazioni che è utile conoscere prima di recarsi all’estero, le notizie da sapere quando ci si reca in spiaggia e nei parchi nazionali… Per tante belle vacanze senza brutte sorprese!
Enrico MEDAIL De Vecchi Editore - Prezzo Euro 10,90
- 22 -
News Primavera 2005
Organizzato dalla F.I.M.S.S. nel corso della manifestazione “Sleddogmania 2004” - Salice Terme – 16 ottobre 2004 Trascrizione intervento registrato di Angelo Giulio Bernardini su autorizzazione dell’Organizzazione e del Relatore Buonasera a tutti, sono Giulio Bernardini, ringrazio vivamente il presidente Bassan per avermi chiamato a questa riunione. Sono molto dispiaciuto di non essere presente personalmente perché motivi di lavoro mi hanno impedito di farlo. Così ho pensato di registrare questo mio breve messaggio, questa mia riflessione con la speranza che abbiate la pazienza di ascoltarmi. Dunque l’argomento pura razza nelle competizioni sportive, l’argomento ogni tanto viene rispolverato, sono tanti anni, non so 10 – 15 anni che se ne parla, non soltanto a livello italiano ma anche a livello internazionale e dopo che se ne è parlato, scritto, dibattuto, l’argomento tace per qualche tempo, dopodiché riemerge in seguito a qualche cosa che è successa sui campi di gara, qualche contestazione, quindi di nuovo se ne parla, poi pian piano sparisce. Io vorrei fare alcune premesse doverose ed importanti per il proseguimento del mio ragionamento. La prima è che per quanto mi riguarda io sono sempre stato fermamente convinto che ogni musher deve poter scegliere i cani con cui correre, se il musher vuol correre con bracchi, con levrieri, con alaskani, con siberiani va tutto bene, è tutto ammesso ed è una bella cosa che possa farlo. Quando però il musher decide di correre con la pura razza siberian allora divento molto, molto più intransigente e vorrei che quei siberian fossero dei veri siberian, purtroppo sui campi di gara, voi ci siete tutti i week-end invernali, si vedono dei siberian che siberian non sono. Lo dico io, anche voi lo vedete, ne parlano le riviste specializzate, non sto scoprendo nient’altro che l’acqua calda. Altra premessa fondamentale riguarda il fatto che io non voglio convincere nessuno di voi, tanto meno imporre quelle che sono le mie idee, le mie sensazioni; io mi pongo qui soltanto come “aiuto” fra virgolette se posso essere utile a qualcuno, però io vorrei essere utile se il problema che io sento è un problema comune, mi spiego meglio: se la maggior parte di voi musher pensa che non sia un problema, io non ho problemi a capire che per voi non è un problema, scusate questo giro di parole, quello
che voglio dire è che se voi, o la maggior parte di voi, sentite che questo è un problema allora cerchiamo insieme di risolverlo e se volete provo a darvi una mano; se la mia idea invece fosse un ostacolo al vostro sport, allora ecco non se ne fa di niente. Questo vorrei che fosse molto, molto chiaro, ripeto non voglio imporre o convincere nessuno. Quello che mi spinge, nella mia riflessione, è il fatto che molti pensano di poter utilizzare il siberian husky utilizzando tranquillamente cani che non sono proprio aderenti allo standard ma siccome hanno il pedigree comunque sia siano siberian husky. Ho già avuto modo di rispondere ad una lettera di Massimo Bassan sul bollettino del Siberian Husky Club Italia dove semplicemente citavo l’articolo 18 del L.I.R. che si trova dietro un qualsiasi pedigree, dove dice molto chiaramente che per il fatto che un cane abbia il pedigree non significa che quel cane sia di razza. In questo è molto chiaro il regolamento dell’ENCI. Quindi non c’è nessun altro modo per sapere se un cane è o no di razza se non quello di sottoporlo ad un giudizio, ma al giudizio di chi? Di un giudice ENCI? Di un allevatore? Di un musher? Beh di questo ne parliamo dopo. Una cosa fondamentale da capire è che se non si mettono delle regole, succederà che fra qualche tempo i musher che correranno con i siberiani, che già oggi magari stanno andando un po’ fuori dai canoni della razza, andranno sempre più orientati con cani che di siberian non hanno niente a che fare, quindi mi sembra una situazione da cui non se ne esca bene nessuno. Invece delle regole molto precise aiuterebbero un po’ tutti. Ecco questo è quello che penso. Però, affinché le regole siano utili, devono rispettare alcune caratteristiche, per esempio una è questa: il fatto che debbano essere riconosciute almeno nei paesi dove poi andate a correre, nel senso che è inutile che noi in Italia si istituisca una regola di questo tipo qui e quindi controllare il siberian husky quando poi vi troverete a gareggiare in Svizzera, Austria, Germania o Francia e li non c’è questa regola e quindi vi troverete in svantaggio perché voi, Italiani, avrete magari un team di cani di
- 23 -
News Primavera 2005 razza pura come si deve, mentre gli altri hanno cani che sono completamente al di fuori della razza, quindi prima di fare qualsiasi mossa sarebbe il caso di sapere gli altri paesi come si sono mossi in questo senso? Si sono mossi? E vedere eventualmente come, eventualmente coinvolgere anche loro, questo è fondamentale, senza questa premessa è inutile andare avanti. La seconda premessa è di carattere di utilità, nel senso che bisogna evitare che un musher prepari i suoi cani durante la fase finale dell’estate e nella fase autunnale e poi arrivi sui campi di gara e si veda squalificare alcuni suoi cani perché non sono di pura razza. Questo è assolutamente sbagliato e controproducente, oltre che antieconomico. La mia proposta sarebbe quella di fare in modo che ciascun musher potesse a fine della stagione, quindi diciamo dall’aprile/maggio, giugno al massimo, potesse sottoporre i suoi cani a verifica, quelli che ovviamente porterà nella stagione successiva in modo che quando lui poi ha in mano i documenti che attestano che il cane è di razza, a quel punto lui può investire in termini di allenamento sportivo, sul cane, in termini di quello che vuole, però sa con certezza che quello sarà il suo team. Purtroppo in passato ci sono stati degli episodi in cui a metà stagione agonistica qualche musher si è visto eliminare alcuni dei suoi cani della sua muta perché non erano di razza. Questo è assolutamente disdicevole, è una cosa che non ha senso, ecco quindi perché si deve fare per tempo. La mia idea è molto semplice, si tratterebbe appunto, come accennavo prima, di convocare una terna di giudici, una “terna” ma potrebbero essere anche cinque giudici. ENCI, possibilmente specialisti, magari anche internazionali, diciamo Europei, un Italiano, un Austriaco, un Tedesco, o un Francese, e in due o tre occasioni, ripeto una a fine stagione, perché mi sembrerebbe una cosa abbastanza azzeccata come periodo, l’altra si potrebbe fare ad ottobre, anche in occasione di un convegnoappuntamento come quello di oggi, per fare in modo che tutti possano avere la possibilità di far giudicare i loro cani. Ovviamente, come ho sempre detto ormai da tanti anni, io vorrei fare una chiacchierata con i giudici che andranno a giudicare i cani, io non voglio che di punto in bianco, vengano decimate le mute dei musher, assolutamente no. Bisogna procedere gradualmente eliminando soltanto quei cani che sono evidentemente, grossolanamente fuori standard. Mi riferisco ad altezze oltre lo standard, oltre un centimetro o due dove si può chiudere un occhio all’inizio, quelli che sono chiaramente fuori dallo standard, e ovviamente, e questo ci tengo a sottolinearlo, non vorrei che un giudice dicesse: “no quello li non è un siberian perché ha l’occhio non
perfettamente a mandorla, ma un pochino tondo”, non fa niente, non è un problema. Oppure sentirmi dire “quel cane porta la coda arricciata sulla schiena”, ma non è un problema, almeno per ora, come prima selezione, come inizio, sarebbe troppo spinto arrivare a dire voglio un cane troppo perfetto, non avrebbe senso. Quindi la mia proposta è quella di fare soltanto dei controlli di massima, ecco, io direi che si toglierebbero un 10% di cani non di pura razza, quindi non sarebbe gran che, diciamo su un team di 10 cani ne dovrebbe andar via 1, ma statisticamente, quindi può darsi che qualche team rimanga anche integro, questo appunto, ripeto, non per decimare i teams, solo per cominciare a mettere un pochino di ordine. Ecco in questo modo, secondo me, si risolverebbe il problema molto facilmente. Quello che mi sta particolarmente a cuore è il fatto che i mushers non debbano assolutamente avere problemi con questo tipo di giudizio. In primo luogo non debbano andare in esposizioni nazionali, internazionali qua e la per l’Italia, per avere un “Molto Buono”, in secondo luogo il giudizio, fatto in occasione di un raduno o di un convegno come questo a cui più o meno tutti partecipano, sarebbe abbastanza agevole. In terzo luogo vorrei far spendere il meno possibile al musher, io penserei addirittura di non far spendere niente al musher. Le spese dei giudici potrebbero accollarsele, non so, degli sponsor, o, non so se il presidente Bassan mi picchia, anche la FIMSS o vediamo un attimo come fare. Ripeto l’importante è che ci sia la volontà di risolvere il problema, se c’è questa il problema, secondo me, si risolve. Ora chiaramente in questi pochi minuti di mia esposizione non posso affrontare ogni problema in dettaglio, ne voglio farlo ora, sarebbe prematuro. L’importante è che sappiate che le soluzioni ci sono, sono a portata di mano, sono facili, sono economiche. Quindi, come ripeto, io sono disponibile nel limite della mia esperienza e per le mie forze a farmi promotore con suggerimenti e consigli. Ecco, io penso di aver terminato la mia esposizione che mi rendo conto non è completa; è anche abbastanza inusuale, non sono abituato a questo tipo di registrazioni … aride, certamente essendo li fra voi ci sarebbe un dibattito, un contraddittorio e certamente approfondiremmo molto meglio, ma ripeto è soltanto un inizio questo; se avrete voglia di continuare ad andare avanti su questo binario io sono più che disponibile a parlarne con voi. Bene, vi ringrazio per avermi ascoltato, ringrazio di nuovo l’organizzazione, il presidente Bassan, tutti gli amici, confidando di vederci molto presto. Grazie e buon proseguimento.
- 24 -
News Primavera 2005
Doverosamente dobbiamo riportare quanto scritto a pag.2 di ogni giornalino (anche se molto in piccolo, a dire il vero): “Le opinioni espresse negli articoli non impegnano la redazione della rivista né rispecchiano pareri ufficiali del Club.”
MASSIMO BASSAN ribatte all’articolo di Fabrizio Filoni apparso sul numero scorso. …. Bla bla bla ….Anneliese Braun, ...... bla bla bla…. è titolata FCI perciò tutti i sui cuccioli sono di conseguenza pura razza, ....bla bla bla…. io ho il pedigree e nessuno me lo può ritirare, bla bla bla…. mi alzo alle 4 della mattina per allenare i cani, ….bla bla bla…. faccio sacrifici per dargli da mangiare, bla bla bla….allenamento, condizionamento, alimentazione, integrazione.....bla bla bla. TANTE CHIACCHIERE, MA NESSUNO CHE MI RISPONDA ALLA PIU' BANALE DELLE DOMANDE: PERCHE' BUONA PARTE DEI CANI CHE CORRONO NON SONO MINIMAMENTE NELLO STANDARD E SOPRATTUTTO, ANCOR PIU’ GRAVE, NELLA TIPICITA’ ?
Questa è la storia, il resto sono chiacchiere. Appunto i bla , bla, bla…… Domandina ai signori che sbandierano accordi federali inesistenti: ma doveva arrivare la FIMSS perché qualcuno si muovesse ? Per 20 anni non avete combinato nulla, avete ridotto questo sport ad un putrido acquitrino ed adesso si risveglia “l’amor federale”, guarda caso dopo che la FIMSS vi sta togliendo le sedie da “sotto la coda” ed in cambio ci sta mettendo dei tizzoni ardenti? Passiamo a questioni più costruttive: cosa fare per questi , loro malgrado, bistrattati Siberians? Purtroppo, il panorama attuale Italiano ci lascia (a noi della F.I.M.S.S.) poco spazio alle concertazioni:
Ecco, cari lettori, cosa intendo quando sostengo che si arrampicano sugli specchi, e poi vengo/veniamo tacciati di non sapere cosa sosteniamo. Malafede? Ma no, anzi lo spero. Siamo più propensi a pensare a fattori di comodo, almeno cotanto coacervo di insulsaggini avrebbe una giustificazione logica. Non voglio cadere nel tranello della provocazione, ma a leggere che si sta creando la prima federazione dello sleddog tra il CIS e Antartica, non solo mi scompiglio dalle risate, ma vedo dimostrata l'inaffidabilità dei nostri antagonisti: non conoscono nemmeno le leggi dello stato in materia. Del resto cosa ci si può attendere, specialmente dalla stessa persona che firmò assieme ad altri club la prima bozza di Federazione come incaricato del proprio club, per poi essere sconfessato dal proprio presidente che mandò a monte tutto? L'iniziativa si chiamava SDI e fu coordinata con particolare efficacia da Elvezio Pesci, nonostante siano in tanti ad attribuirsi la paternità. Elvezio fu identificato come la persona più idonea a coordinare le operazioni iniziali. Il sottoscritto ed il gruppo di lavoro iniziale si sono riferiti a quel progetto: e ribadisco quello che sostengo da sempre, era troppo avanti per molte “teste pensanti“ di allora, soprattutto era poco remunerativo per chi decise di mandarlo all’aria.
il SESHI, nonostante gli slanci di entusiasmo della presidente Marisa Drioli (forse ex, quando leggerete questa mail, viste le voci che mi arrivano, e sinceramente me ne dispiace viste le probabili alternative), al momento sembra avere altro a cui pensare; l' SHC-Italia attraversa un momento di crisi, essendosi dimesso il 60% del Consiglio Direttivo; altri club di sleddog stanno perdendo credibilità internazionale; molti singoli, esterni al nostro progetto, stanno usando chili di Attak per tenersi aggrappati con ogni mezzo a quel po’ che gli è rimasto.
A questo punto, non avevamo altra scelta: AGIRE ! E così abbiamo fatto. Il nostro Responsabile Animals Welfare, il dott. Roberto Guadagnini, ha istituito una commissione di lavoro sulla pura razza, di cui fanno parte autorevoli personaggi , come ad esempio Valeria Rossi, Mario Canton, Elvezio Pesci e molti altri ancora. Naturalmente, la commissione è aperta a tutti coloro che hanno serie intenzioni di apportare contributi propositivi, perché tempo da perdere per discutere sul mantenere le attuali posizioni non ne abbiamo. La commissione è già in contatto con istituzioni internazionali per trovare un punto di incontro comu-
- 25 -
News Primavera 2005 ne e comunque abbiamo ottenuto il “via libera” di nostri referenti per redigere un documento programmatico di intervento a breve-medio termine, da replicarsi in altri Paesi se in Italia funzionerà. Inoltre mi sto personalmente adoperando per organizzare “incontri bilaterali” tra la I.F.S.S. e la F.I.S.T.C. per ricomporre gli strappi presenti e passati. Stessa cosa con l’ESDRA. Sarà difficile arrivare a qualche risultato concreto prima di un anno, ma se mai si incomincia, mai si finisce. Se poi sarà un insuccesso, poco male, ci avrò provato e nulla avrò mai di che rimproverarmi. Questi incontri verteranno su un argomento a me molto caro: non vorremmo più vedere correre dei “pedigree a 4 zampe” che non somigliano minimamente a un Siberian.
R
ingrazio il Sig. Barbieri di avermi dato conoscenza di eventuali risposte al mio intervento per poter replicare in tal senso. Purtroppo, la replica mandata al Club da Bassan, è la dimostrazione che il mio intervento era e resta pienamente centrato!!!!! La parola chiave resta “ESTREMISMO”. Non voglio entrare in merito degli scopi di questo estremismo ma i suoi danni si vedono evidenziati “giallo fosforescente”. Mi sono prestato a rispondere alla sig.ra Miglietta per farle capire delle realtà che probabilmente non conosce e, come lei, anche molti Showers non conoscono. Le dimostrazioni di apprezzamento di molti soci del Siberian Husky Italia (parlo di allevatore che vanno alle mostre e lì vincono) sono l’unica replica che, credo, abbia un senso. Il momento che vengano tacciati per parole (bla bla bla) dati riportati di allevatori a livello mondiale che selezionano e portano i propri cani in esposizione al giudizio di giudici internazionali della F.C.I.; il momento che vengono tacciati per parole (bla bla bla) l’esperienza, la passione, i sacrifici e soprattutto la competenza di allevatori conosciuti e rispettati a livello nazionale come Anneliese Braun (Alka Shan Kennel - Germania) e Kasten Gronas (Vargevass Kennel - Norvegia), i cui cani in estate hanno vinto il Best in Breed in Svezia e in Norvegia; il momento che viene schernito il libretto di qualifica di alcuni miei cani che ho portato in mostre e sono la base del mio Kennel allora …….. Se nemmeno di fronte alla più chiara evidenza riconosciuta anche da allevatori esclusivisti di dog Show credo che tutti possiate capire il perché esistano chiare differenze tra gli estremi dei cani da
Per lo stesso motivo la F.I.M.S.S. ha scelto come referente internazionale per la pura razza la F.I.S.T.C. e non un’altra sigla: almeno la F.I.S.T.C., in più di una occasione, ha tolto di gara qualche esemplare “poco tipico” e in questi contesti ne ha fatto le spese anche qualche musher Italiano, nonostante avesse regolare pedigree. Altrimenti l’unica via è la mia proposta: classifica unica, con buona pace di tutti. Ma è quello a cui non vorrei MAI arrivare: attendiamo adesioni alla commissione di lavoro, perché è il primo e concreto passo per arrivare a qualcosa. Come sempre, la F.I.M.S.S. dimostra di agire e non di chiacchierare.
Massimo Bassan (Presidente FIMSS)
esposizione ed gli estremi dei cani da lavoro: ognuno pretende di avere ragione senza operare con obbiettività. Invito ancora tutti a lavorare per dare al Siberian Husky il suo vero volto, quello di cane da LAVORO di media distanza in grado di adattarsi a tutte le situazioni climatiche, lavorative e di convivenza, questo, senza estremismi ma solamente con obiettività come ho sottolineato sul mio scorso intervento. Un’ultima considerazione su (purtroppo) l’unica risposta recapitatavi: considerando che, la persona che si è dimostrata così sprezzante ed irriverente su quelle che sono “leggende” nel campo del Siberian Husky è la stessa persona che lo scorso anno ha proposto al Siberian Husky Club Italia di formare una commissione di giudizio per le gare di sleddog per togliere la possibilità di correre come Siberian a cani con pedigree e darla a cani, senza pedigree, che però a suo giudizio entravano perfettamente in standard, in un misto di delirante onnipotenza ed eclatante ignoranza, dimenticando le regole basilari dell’ENCI, ma prontamente ricordate e sottolineate dall’allora presidente Benotti (Espositore vincente e anche musher), io fermo qui il mio intervento per non cadere in una ridicola polemica che non ha niente a che fare con il Siberian Husky ma in interessi che esulano dalla mia logica. Spero possiate pubblicare le foto non pubblicate la scorsa volta per chiarire ulteriormente a tutti di cosa stavo parlando. Grazie e auguri a tutti per un 2005 pieno di soddisfazioni
- 26 -
Fabrizio Filoni
News Primavera 2005
Date: 14 Oct 2004 17:50:24 -0000 Subject: Re: Re: Discussione Show-lavoro
Data: venerdì 15 ottobre 2004 14.49 Oggetto: Re: Re: Discussione Show-lavoro
SI PUO DIRE FINALMENTE? BEH LO DICO COMUNQUE...FINALMENTE!!!!!!!!!! Condivido in pieno lo scritto del gentile sig. filoni che conosco solo di vista, sono stradaccordo tanto da aver gia da tempo fatto una amara selezione dei giudici a cui presentare i miei cani! xche? non certo per favoritismi o simpatie, ma sicuramente perché vi sono giudici (molti purtroppo italiani!) che giudicano il SH quasi esclusivamente da fermo e, pur ritenendo corretto eseguire un attenta valutazione in stazione, questa non dovrebbe mai prescindere dalla valutazione del movimento (ammesso che qualcosa si riesca a vedere in un ring 10 x 10). Mi é capitato di vedere vincere cani con dei movimenti da “peluche anchilosati” davanti a soggetti che da me si bevono 40/70 km al giorno e quando magari decidi di farli riposare strappano gli imbraghi dalle tag se non ti muovi a ripartire.... Eh altro che se c'e differenza tra i peluche ed i siberian.... Beh inutile continuare....sapete bene qual'é il nodo della questione.... Finché taluni avranno certi interessi da amministrare sarà difficile portare i cani da slitta in ring, ancor più difficile portare i peluche in pista (per la loro salute... sia mai che si rompono una zampa nella foga di rientrare nel trasportino...) Scusate lo sfogo ma quando mi si tocca sul vivo.......
Caro Walter ti ringrazio per aver sposato in maniera così appassionata le mie idee e sono contento di trovare corrispondenza anche nel Vostro Club. Nella stessa maniera sono convinto che a volte solo la non conoscenza porta a non comprendere determinate idee. Proprio a tale proposito rinnovo la mia disponibilità a fare tutto ciò sia possibile per avvicinare i musher con gli espositori. La rinnovata armonia e presa coscienza tra i musher del CIS ed Antartica mi sta dando ragione (...insomma abbiamo lavorato tanto per arrivarci) e per questo estendo anche al Vostro Club l'invito alla reciproca collaborazione. Solo con un lavoro qualitativamente reale si cresce. Onestamente per me essere campione di "4" musher non mi appaga affatto e penso che anche per un espositore sia la stessa cosa. Con la promessa di partecipare (come socio) al vostro prossimo raduno nazionale con un mio cane, ti aspetto per salutarti sulla neve, magari ad una gara, del CIS o di Antartica poco importa. Good mushing
Walter Bianchet
Fabrizio Filoni
LE FOTO NON PUBBLICATE sul numero scorso per mancanza di spazio: a sinistra a destra
un gruppo in un esposizione tedesca 2002 vecchie foto di cani Seppala, per coloro che non li hanno mai visti
- 27 -
News Primavera 2005
Da: "Siberian Husky Club Italia - Redazione" A: "Filoni Fabrizio" <sledog@tiscali.it> Oggetto: Discussione Show-lavoro Data: mercoledì 12 gennaio 2005 18.52
Da: "Luca Brioschi" <lukesteam@interfree.it> "Siberian Husky Club Italia - Redazione" Oggetto: Discussione Show-lavoro Data: giovedì 13 gennaio 2005 22.23
Ciao Fabrizio, anche se non abbiamo avuto riscontro, siamo certi che tu abbia apprezzato la pubblicazione del tuo articolo sull'ultimo numero del nostro giornalino e di cui ti ringraziamo nuovamente per la collaborazione. Già ti aveva scritto complimentandosi il nostro Consigliere Walter Bianchet il 14 ottobre (avendo avuto la possibilità di visione in anteprima il tuo scritto). Da Benotti e Brioschi aspettavo commenti, ma i tempi si stanno un po' allungando e quindi sul prossimo giornalino non ci sarà un seguito, (e non posso contare nemmeno sul nostro ex presidente Maurizio Guiducci). In compenso mi è arrivato l'allegato articolo a firma Bassan Massimo - presidente FIMSS - che sono "costretto" a pubblicare per scelta ormai consolidata di redazione e Club. In attesa della tua ventilata iscrizione, confermo e ribadisco che è a disposizione tutto lo spazio necessario per proseguire il discorso "pura razza". cordiali saluti
Guido, non mi sembra il caso che sul bollettino dell'SHCI si debbano "ospitare" degli articoli in cui si faccia politica, in cui non vengono rispettate le opinioni altrui, in cui si cerca di attingere acqua al proprio mulino screditando il lavoro degli altri, e in cui la presunta tutela e salvaguardia del Siberian husky sia solo marginale, ed utilizzata in un modo che, a mio parere, non preveda il confronto ma solo lo scontro. Penso che il terreno "neutro" deve venire rispettato da tutti, e deve servire per dialogare e trovare una strada comune, non per attaccare a destra e a sinistra. Non sono intervenuto fino ad ora, in quanto la discussione prevedeva diversi punti di vista, sicuramente opinabili, ma che comunque sono stati fatti senza l'intenzione di fare proseliti e con il massimo rispetto di tutte le posizioni. Ripeto, non mi trovo assolutamente d'accordo con il tuo..."sono costretto"; ma dove sta scritto? E' anche vero che io non faccio più parte del Consiglio... Ribadisco, tutto lo spazio a chi vuole partecipare ad un dibattito costruttivo, ma smettiamola con queste "liti" e questi attacchi anche verso persone che sono nostri soci... Ciao Luca
Guido Barbieri (coordinamento di redazione) Da: <sledog@tiscali.it> A: "Siberian Husky Club Italia - Redazione" Oggetto: Discussione Show-lavoro Data: mercoledì 12 gennaio 2005 21.33
Da: "Andi Bordiga" <andy.bordiga@rolmail.net> A: "Siberian Husky Club Italia - Redazione" Oggetto: Discussione Show-lavoro Data: martedì 18 gennaio 2005 22.43
Caro Guido, prima di tutto ti mando i miei Auguri di buon anno, ti ringrazio per l'e-mail mandatami, e mi scuso se non ho dato risconto all'uscita del giornalino. Ringrazio ancora per lo spazio datomi e spero di non annoiarvi con il mio intervento. A presto sentirci
Gentile Guido, non è mio costume partecipare a forum di questo (basso) livello ma devo esprimere la mia totale sincronia con le affermazioni fatte da una persona equilibrata quale e´ il musher (e veterinario) Luca Brioschi. Distinti saluti
Fabrizio Filoni
Andrea Bordiga
Da: "Siberian Husky Club Italia - Redazione" Oggetto: Discussione Show-lavoro - Data: mercoledì 19 gennaio 2005 10.07 A: "Andi Bordiga" <andy.bordiga@rolmail.net> Cc: "Brioschi Luca" <lukesteam@interfree.it>; "Filoni Fabrizio" <sledog@tiscali.it> Caro Andrea, come ho già avuto modo di dire a Luca, personalmente sono in parte d'accordo con voi, resta il fatto che la linea "redazionale" ma soprattutto la decisione del Club è stata presa molti anni fa e rispettata sempre anche per altri argomenti "molto delicati e scottanti" che a volte hanno anche apparentemente "offuscato" l'immagine della nostra associazione di appassionati. (vedi caso CIRN, Benotti, Guiducci, solo per citare i più recenti). Bisogna sforzarsi di trovare il giusto equilibrio senza venir meno ai principi su cui si basa il nostro operare. Solo un nostro prossimo Consiglio, forte e compatto, potrebbe assumersi un altro tipo di responsabilità. Per il momento si procede come sempre..... In ogni caso mi riservo, se da voi autorizzato, la possibilità di pubblicazione del vostro pensiero, con la speranza che tutto questo (ed altro...) non pregiudichi il TUO rinnovo. Cordiali saluti e auguri per le tue gare sulla neve. Guido Barbieri
- 28 -
News Primavera 2005
Risultati completi e Classifica Finale sul sito ufficiale: www.sleddogcis.com
KRANJSKA GORA (SLO) 8/9 gennaio 2005 C1 - Slitta 4 Cani con Siberian Husky
Km = 8,5
Km = 8,5
Numero Pettorale Nominativo
1° Manche h.mm.ss,cc
2° Manche h.mm.ss,cc
Tempo Totale
Km/h
Punti
0.22.40,80 0.23.25,62 0.28.19,24 0.32.30,41 0.33.46,97
0.23.46,05 0.23.53,33 0.31.15,09 0.30.29,28 0.33.01,34
0.46.26,85 0.47.18,95 0.59.34,33 1.02.59,69 1.06.48,31
21,96 21,56 17,12 16,19 15,27
12,72 11,92 4,22 3,11 2,00
C2 - Slitta 4 Cani senza Siberian Husky
Km = 8,5
Km = 8,5
Numero Pettorale Nominativo
1° Manche h.mm.ss,cc
2° Manche h.mm.ss,cc
Tempo Totale
Km/h
Punti
0.32.21,98
0.37.07,25
1.09.29,23
14,68
12,25
5 6 14 16 18
1
21 23 31 34 24
Beltrame Graziella Bordiga Andrea Sella Giovanni Benotti Maurizio ** Lorusso Mauro
37 Drigo Maurizio
BAGOLINO (BS) - 15/16 Gennaio 2005 D1 - Slitta - 2 Cani con Siberian Husky Numero Pettorale Nominativo 1 4
2 Beltrame Graziella 3 Marasco Alessandro
D2 - Slitta - 2 Cani senza Siberian Husky Numero Pettorale Nominativo 1
5 Drigo Maurizio
C1 - Slitta 4 Cani con Siberian Husky Numero Pettorale Nominativo 3 7 9
12 Bordiga Andrea 17 Brioschi Luca 18 Prampolini Giuseppe
Km = 6
Km = 6
1° Manche h.mm.ss,cc
2° Manche h.mm.ss,cc
0.16.02,80 0.23.41,46
0.15.30,83 0.22.55,69
Km = 6
Km = 6
1° Manche h.mm.ss,cc
2° Manche h.mm.ss,cc
0.21.31,75
0.21.50,10
Km = 6
Km = 6
1° Manche h.mm.ss,cc
2° Manche h.mm.ss,cc
0.14.59,60 0.17.34,11 0.17.46,75
0.14.35,94 0.15.46,84 0.17.19,60
Tempo Totale Km/h 0.31.33,63 0.46.37,15
22,81 15,44
Tempo Totale Km/h 0.43.21,85
16,60
Tempo Totale Km/h 0.29.35,54 0.33.20,95 0.35.06,35
24,33 21,59 20,51
Punti 14,75 2,00
Punti 13,92
Punti 14,25 8,17 5,50
AURONZO DI CADORE – 22/23 Gennaio 2005 D1 - Slitta - 2 Cani con Siberian Husky Numero Pettorale Nominativo 1 7
6 Beltrame Graziella 10 Marasco Alessandro
C1 - Slitta 4 Cani con Siberian Husky Numero Pettorale Nominativo 6 12 14
25 32 37 41
Bordiga Andrea Brioschi Luca Prampolini Giuseppe Lorusso Mauro
Km = 8
Km = 8
1° Manche h.mm.ss,cc
2° Manche h.mm.ss,cc
0.22.58,20 0.33.39,10
0.22.11,00 0.32.25,90
Km = 8
Km = 8
1° Manche h.mm.ss,cc
2° Manche h.mm.ss,cc
0.21.26,90 0.25.16,30 0.25.29,50 0.29.42,50
0.20.32,90 0.22.45,40 0.25.28,30 00
Tempo Totale Km/h 0.45.09,20 1.06.05,00
21,26 14,53
Tempo Totale Km/h 0.41.59,80 0.48.01,70 0.50.57,80 00
22,86 19,99 18,84
Punti 15,82 2,00
Punti 12,50 6,75 5,00 2,00
** Posizione Benotti da verificare: al momento di andare in stampa non ha ancora versato la quota rinnovo 2005 ne inviato dimissioni scritte.
- 29 -
News Primavera 2005
Broken Ice Team in race. Ch Like a Star in the Sky (f.5 anni) leader, Young It.Ch Artic Sun (f.22 mesi) swing dog Young It.Ch Blue Like an Iced Lake (m. 22mesi) wheel dog, Dark Side (m. 22 mesi) wheel dog Musher Mauro Lorusso Dai saloni dei dogshow alle mitiche valli nevose di Kranjska Gora 2005
ICEKING'S Kennel Siberian Husky Con immenso piacere comunica il conseguimento del titolo di: G.P.E. (Campione Italiano giovani) In Omologazione del loro formidabile: SWEEPS DEL KARRACES Un ringraziamento particolare a tutti i giudici che già da cucciolo ne hanno capito la buona fattura morfologica e l'eccellente costruzione a Josè Carlos in particolar modo e a tutti coloro che ci hanno sostenuto a bordo ring........!!!!!!! Pierangelo Masellis
- 30 -
News Primavera 2005
Quanto invidio Gianluca…. La nostra femmina più giovane, Phoebe, aspettava la sua prima cucciolata: l’ecografia lo aveva confermato, aspettiamo dunque tutti il gran giorno. Inutile dire che io ero + che agitata già da un bel po’ di tempo prima. Da buona inesperta poi, ho clamorosamente sbagliato i calcoli, con il risultato di prevedere il parto almeno un cinque giorni in anticipo. Invece Phoebe, tranquilla, il giorno stabilito da madre natura mi fa capire che è meglio non lasciarla per andare al lavoro, stiamo insieme invece, e aspettiamo, aspettiamo. Tanto per rilassarmi, rileggo ogni capitolo sulla riproduzione di ogni libro sui cani che ho in casa per capire cosa devo fare, lì vicino il numero del veterinario, oddio cosa succederà. Alle 19 inizia decisamente qualcosa, la mia piccola bionda inizia ad agitarsi, io non posso farlo di più. Ma non servirà, perché senza farsene nulla di me – tranne credo, la compagnia – Phoebe partorisce il primo cucciolo alle 22,20, mettendosi quasi in piedi e in un attimo eccolo lì: lei strappa il sacco, recide il cordone, ini-
zia a leccare il piccolo. Il tutto senza consultare una sola riga di un solo specializzatissimo libro. A quel punto tutta la mia tensione svanisce per far posto a una emozione nuova, che mi confonde e intenerisce. Ora sono tranquilla nel vederla così sicura. Alla mia Phoebe non era servito nulla, sapeva cosa andava fatto e semplicemente, lo ha fatto. Quattro ore dopo è nata la femminuccia, vispa e determinata nel cercare nient’altro che il capezzolo della mamma. E così ha continuato, non di rado – boot! – cercando di levare di torno il maschietto.
Big Boy maschio rosso/bianco
Wow! E’ andato tutto bene… Poi è successo che in famiglia ogni scusa era buona per andare a vedere i cuccioli, vedi se mangiano, vedi se aprono gli occhi, vedi se si alzano sulle zampette… E loro, proprio come aveva “saputo” fare la loro mamma, hanno aperto gli occhi, hanno incominciato ad alzarsi e ora crescono beati: ve li presento.
Cristina Carlevaris (Montiglio Monferrato AT)
Lovely Girl Femmina nero/bianca
- 31 -
News Primavera 2005
Il mio primo SH Il mio primo siberian, anzi, la mia prima, meravigliosa siberiana è piombata nella mia vita dopo tanti lunghi anni di passione sfrenata per tutti ciò che è “husky” o affine (la neve, l’inverno.. lo sleddog..): non ricordo un momento preciso in cui è “scattata la passione”: mi piace pensare di… esserci nata, con l’amore per i siberian! La mia Kaila è nata il 18 marzo 2003 nell’allevamento Whimper delle Grandes Jorasses, ed è venuta ad allargare la mia già numerosa famiglia: oltre a me (ho 19 anni) ci sono i miei genitori, due sorelle, un fratello e un gatto. Lei ha tutte le caratteristiche che sono tipicamente husky: è un’incallita inseguitrice di gatti, galline e piccioni, sa essere molto fiera e distaccata (incredibile come con uno sguardo riesca a darti dello scemo!), ma nello stesso tempo è dolcissima e davvero molto affettuosa. Sa PERFETTAMENTE quando fa qualcosa che non le è permesso, e quando succede la vedo passare quatta quatta, con passo felpato ma veloce come un razzo, con le orecchie basse e gli occhi che sembrano dire “Io?? Ma che dici? Neanche so di cosa stai parlando!!”. E’ golosa dalla punta delle orecchie fino all’ultimo pelo della coda, se potesse mangerebbe 24 ore al giorno. E’ più di un anno ormai che è con me, e ancora non ho trovato nulla che non le piaccia!! Senza parlare del formaggio in generale, va pazza per qualsiasi tipo di frutta (dalle albicocche che, se non ci faccio attenzione, ingoia intere con tanto di nocciolo, alle noci e ai pistacchi, all’ananas), è golosissima di croste di polenta e pulisce alla perfezione anche il fondo della tazzina del caffè.
E’ molto giocherellona, e non solo con gli altri cani; fa le feste a tutte le persone che entrano in casa, specialmente a quelli che “le danno retta” e le fanno qualche carezza. Non le piace affatto stare da sola (anche perché, purtroppo, non ho un giardino in cui lasciarla, e quindi passa la maggior parte del suo tempo in casa), e, le rare volte in cui succede, quando rientriamo praticamente impazzisce dalla gioia, ci fa delle feste enormi e esagerate (soprattutto a me….!! Eheheheheheh!!). Le piace moltissimo rincorrere la pallina (è adorabile quando la schiaccia con il naso per farla suonare!), ma quello che le piace davvero fare è svuotare i peluches della loro imbottitura, cospargendo di lana i pavimenti di casa. Come tutti i siberian, Kaila è molto intelligente, e mi ritengo abbastanza soddisfatta della sua (anche se non impeccabile) ubbidienza. Infatti, nonostante la mia quasi nulla esperienza in materia di cani, sono riuscita con una certa facilità a insegnarle il “seduto” e il “terra”, inoltre non tira mai al guinzaglio e anche se non ha un richiamo perfetto, quando la libero in montagna rimane sempre “a vista” e non si allontana mai troppo (anche se io ho sempre paura che trovi qualche pollaio per fare merenda!!). Se poi trova un ruscello o un canale è impossibile scollarla dall’ acqua, ci si rotola dentro, ci saltella intorno, ci gioca. Le piace tanto l’acqua! Mi sono quasi presa un colpo quando ha fatto la prima muta..! Accidenti, è impressionante quanto pelo abbiano addosso! L’aspirapolvere non ha mai lavorato tanto come quest’estate!! Io adoro guardarla mentre corre a perdifiato nella neve, e sono
- 32 -
convinta che tutto di lei sia “costruito” per questo scopo: non c’è proprio nulla da fare.. è nata per correre, e basta questo per renderla felice! Nonostante tutti i guai che combina, io sono letteralmente innamorata di lei, le voglio un bene enorme, la adoro per com’è, per il suo voler essere totalmente libera e indipendente, per il bene che dimostra di volermi, per il modo in cui chiede le coccole, la adoro semplicemente perché è qui con me e con la sua esuberanza mi ha portato un po’ dell’ immensità e della bellezza di quel Grande Nord che spero un giorno di poter vedere... e vivere! Sono felice con lei… è decisamente stata l’acquisto più azzeccato della mia vita!!! Grazie Kaila per essere la mia compagna pelosa!
Un saluto affettuoso a tutti voi dalla vostra unica socia valdostana (almeno fino ad ora, a quanto ne so!!) e dalla sua adoratissima lupacchiotta Monica & Kaila
News Primavera 2005
10 ANNI CON UN SIBERIAN HUSKY
Q
uando mi è stato proposto di portare a casa Kiska, l' incertezza era molta, cercai in breve tutte le informazioni possibili sulla razza, il carattere ed eventuali problematiche alle quali sarei andato incontro. Entrai in libreria ed acquistai tutti i testi disponibili sulla razze nordiche. Durante la lettura mi sentivo già coinvolto in una avventura, l'entusiasmo saliva. A 50 giorni è arrivata Kiska, stupenda. Sono passati i primi tre mesi, ed un giorno abbiamo fatto la prima uscita in bicicletta, non più di 800 mt. L'istinto di correre era eccezionale, ma in modo disordinato. Un po' alla volta ha appreso tutti i comandi necessari ed a seguire una linea retta. Da quel giorno quando vede la bicicletta per uscire si porta al cancello ed inizia ad ululare con frenesia pronta alla partenza con una impennata, "GO", freni sempre a posto. Ai sei mesi ho intrapreso un corso di condotta ed obbedienza, con molta molta pazienza. Inizialmente i risultati erano deludenti, ma incoraggiato dagli istruttori a continuare, dopo due anni di paziente lavoro i risultati sono arrivati. A fine corso siamo stati premiati con una coppa, motivazione: ottimo feeling fra cane e conduttore. Con questo lavoro alla base ho potuto gestire Kiska in qualunque situazione di pericolo per entrambi durante le uscite in bicicletta, le cadute solo due, ma per colpa mia, non avendo impartito il comando in modo tempestivo durante la corsa. A due anni raggiungeva punte di velocità massime intorno ai 35Km/h, ovviamente senza traino, a "briglie sciolte" su rettilineo di 500 mt, ogni squillo di campa-
nello funziona da acceleratore. In questo tempo l'ho presentata alla mostra canina ENCI di Verona 11/97, giudizio: buono, nella categoria libera femmine, altre mostre a carattere locale sempre premiata con medaglie e coppe. A tre anni Kiska ha provato la slitta, mi sono recato a Padola, Auronzo di Cadore, da Germano, che mi ha impartito un corso accelerato di "Musher" e siamo usciti assieme, lui davanti con sei cani, come guida, io dietro con la slitta a quattro cani, ovviamente uno dei quattro era Kiska, alla partenza era un po' disorientata ma ha capito presto quale era il suo compito. Percorso alpino scosceso non per nulla semplice, un'esperienza da non dimenticare. Negli anni seguire le uscite in bicicletta sono giornaliere, fino ad arrivare agli otto anni con 10.000 Km percorsi, al decimo anno dovremmo superare i 12.000 Km, non manca molto. Ogni percorso ha un nome, a Kiska prima della partenza dico dove andiamo, conosce tutte le strade, quindi è lei a portarmi a destinazione. I percorsi variano dai 4 agli 8 Km. La comunicazione e l'intesa sono eccezionali, come talvolta mi chiede le cose, con l'espressione del musetto, lo sguardo degli occhi, oppure mi porta il suo osso quando vuole un bocconcino come premio o mi fa un cenno con la testa di andarlo a prendere, con l'abbaiare quando è proprio impaziente. Con gli amici ha un comportamento, una ospitalità, che talvolta gli stessi rimangono stupiti. Una volta entrati in casa lei si sdraia a terra appoggiando la testa sui loro piedi, se beviamo un caffè anche lei seduta reclama la
- 33 -
sua parte, con il movimento della testa mi segna la sua tazza. Quando gli amici se ne vanno li accompagna sino al cancello, soddisfatta rientra in casa, si mette a terra con le zampe anteriori incrociate. L'unico istinto che non sono riuscito a domare è la caccia ad animali, dentro e fuori dal suo territorio, ma è anche bella vederla così nell'aspetto più selvatico, è una lupa. Le soddisfazioni sono molte, tutto questo mi ripaga dai sacrifici e le rinunce che si debbono fare per tenere un HUSKY, ma ora non riuscirei a farne a meno, merita tutto questo. Un appassionato del SH Caveiari Luciano
News Primavera 2005
Da: "i 3 NTU" <i3ntu@tiscali.it> A: "Siberian Husky Club Italia
Carissimi Soci, da tanti anni abitiamo adesso qui, a Waake, Göttingen in Germania. Dopo la prima neve di quest' anno , ho deciso di scrivervi qualche parole! Nel frattempo il nostro famoso AKY ELF OF THE ICE é CAMPIONE TEDESCO VDH e fra poco tempo anche CAMPIONE DCNH, con 6 BOB, 1 BOG, 1 secondo BIS,e un incredibile 4. posto nella classe libera alle EPOSIZIONE MUNDIALE 2003 a Dortmund. In settembre ha vinto à Scheeßel, adesso é CAMPIONE SOCIALE 2004 DCNH! Due anni fa abbiamo deciso di comprare una bella femina per lui, la nostra Gina, Yelling Michelle of Doghouse Farm, di Edith Hirschlinger, Austria e dopo aver deciso di allevare abbiamo superato finalmente tutti gli ostacoli burocratichi: Il nostro nome di allevamento: Of Glittering Ice! Se volete, guardate sul nostro sito nuovo: http:\\www.siberian-huskies-of-glittering-ice.de
Carissimi amici Per le foto da inviarvi non ho alcun problema, anzi ne faro' di nuove, visto che la fotografia e' uno dei miei hobby, oltre al mio SH e alla radio in quanto sono Radioamatore, "i3NTU" e' l'indicativo della mia stazione. Su questo vi racconto una storia che mi e' capitata in radio, alcuni anni fa ho collegato un radioamatore dall'ALASKA ed esattamente da Fairbanks. Dopo il contatto radio durato alcuni minuti, ho pensato bene di scrivere spedendo una foto del mio SH, 10 giorni dopo ho avuto risposta con una lettera e una foto fatta la notte di Natale dove all'orizzonte il sole di mezzogiorno e lui in compagnia dei suoi due bellissimi esemplari di SH, in un bosco stupendo, carico di neve. L'emozione e' stata molta. Bene, ora raccoglierò le foto in un CD - JPG - e ve lo spedirò per posta, appena sono pronto vi mando una e-mail. AUGURI A VOI TUTTI PER UN FELICE 2005
Sempre, quando sentiamo la nostalgia per la bella Italia, parliamo con il nostri amici Mauro e Teresa Lorusso o leggiamo nel giornale News! Siete sempre tutti nei nostri cuori! Tanti saluti di Germania fredda, Conny e Christoph Diederichs
- 34 -
Luciano Caveiari
News Primavera 2005
Adele Oldani questa volta non vi segnala un nuovo libro, ma una "new entry" molto molto interessante. Ch. Black Oak’s Beau Jacque Ch. Black Oak's Arctic Trace Arctics Beaulieu O’Innisfree CH.STORMWATCH'S MONTANA Ch. Black Oak's Winter Stormwatch Black Oak's Arctic Baircrest Arctic Winter Willow WILLO'S TO ELE WITH LOVE “Whisky” (LO03/109038 - maschio grigio/bianco nato il 12/01/1999) Prop. Dr.Giuseppe Gasparotti – All. Bill e Lois Leonard Ch.Innisfree’s Tullemore Dew Ch.Blueridge Soma's Jim Beam Ch.Innisfree’s Cinnamon Cameo CH.WILLO'S TOAST OF THE TOWN Karnovanda's Granger Grosznyi Willo's Bright N' Breezy Kalonik's I've Been Takin A Bath Da noi si dice che una ciliegia tira l'altra e così penso che sia per i siberian huskies: dopo averne acquistati due, ci si ritrova ben presto con diversi cagnoloni meravigliosi desiderosi di stare in società e orgogliosi di trainare qualsiasi cosa disposta a muoversi sul terreno e al freddo. Il piccolo branco iniziò a formarsi nel 1995 con Air, Scaq (da Michael Jordan e Uille O'Neal, campioni del basket americano) e si completò temporaneamente con Beethoven nel 1996. Nostro figlio Gabriele frequentò con i suoi cani i corsi di sleddog al Tonale e partecipò al trofeo Topolino vincendo il titolo di musher più promettente nella categoria 6-8 anni e seguì poi, negli anni seguenti, gli insegnamenti di De Martin a Padola di Cadore e di Alberoni ad Auronzo. Convincemmo la mamma che era assolutamente necessario un altro husky per potere trainare la slitta e cominciammo la ricerca. Ci abbonammo a "Newsletter del SHCA", consultammo tutta la letteratura inerente i siberian huskies disponibile in Italia, le "Annual Directory", ci iscrivemmo ai forum americani e alla fine decidemmo di rivolgerci a Bill e Lois Leonard, due persone che molto avevano dato a questa razza. Scrivemmo chiedendo un cucciolo maschio che avesse potuto eccellere nella corsa e in bellezza; Lois rispose che al momento non c'era disponibilità e che comunque ci saremmo risentiti. Dopo un anno riscrivemmo e Lois rispose che il cane che avevano deciso di riprodurre era andato incontro a malattia mentre correva l'Iditarod con Waine Curtis per cui avevano dovuto cambiare i loro piani. Dopo mesi di attesa, nel Dicembre1998 arrivò una e-mail in cui Lois ci annunciava che la sua (Ch,Cd,)
Toast of the Town era in stato di gravidanza. Il padre era Ch. Stormwatch's Montana, leader nel team di Waine Curtis all'Iditarod e alla Yucon Quest, fresco vincitore dell titolo di miglior maschio siberiano alle Specialty nazionali del SHCA. Toccavamo il cielo con un dito. Il 12 gennaio del 1999 nacquero otto splendidi cuccioli, molti dei quali divennero poi campioni. I Curtis, cui spettava la prima scelta, optarono per un cane bianco e nero molto simile a Jordan (“Willo's Alyeska Stormwatch") che era nato due anni prima dagli stessi genitori e a noi spettò la seconda scelta, Whisky, che a Lois piaceva molto. Grigio e bianco, arrivò alla Malpensa da Chicago, felice di avere terminato il lunghissimo viaggio (non si avvicinò per mesi al contenitore in cui era stato trasportato) e iniziò la sua vita con noi e con i suoi tre amici. Dopo alcuni mesi venne a trovarci Lois che fu molto contenta di come e dove stava il suo "Great Boy", conoscemmo personalmente una cara persona. Whisky ha partecipato poco a gare di corsa e ad escursioni e non è mai stato presentato a mostre per i nostri impegni di lavoro. Abbiamo deciso di fare sapere che c'è, convinti che sia un bellissimo siberian husky e che sarebbe un peccato che questa linea andasse perduta in Italia. I Leonard avevano per lui grandi speranze. Ci siamo rivolti alla Sig.ra Adele Oldani, un'entusiasta, una persona che stimiamo come nessun'altra, ed è grazie a lei che ci è stato possibile metterci in contatto con voi che ringraziamo per averci ospitato.
- 35 -
Giuseppe, Gabriele e Nadia Gasparotti
News Primavera 2005
Molti di Voi, cari lettori, rimarranno delusi, lo sappiamo, ma purtroppo non siamo in grado di pubblicare la seconda parte della scheda dell’ allevamento della Vanisella. Marisa, la sig.ra Drioli titolare dell’affisso, ha bisogno di più tempo, vuole fare qualcosa di fatto bene e gli attuali suoi impegni le impediscono di trovare il tempo necessario. Ci dispiace moltissimo ed aspettiamo fiduciosi, suggerendovi di deliziarvi nel frattempo visionando il suo sito
Abbiamo provveduto a spedirti questo stesso messaggio anche via posta prioritaria, Sarà in ogni caso nostra premura ogni tanto contattarti per renderci conto del procedere del lavoro, restando comunque e sempre a tua disposizione per qualsiasi chiarimento o necessità. Grazie per la preziosa collaborazione
Saluti cari Guido Barbieri Redazione SHC-I
From: vanisella.kennel To: Guido Barbieri Sent: Thursday, May 13, 2004 5:31 PM Subject: Re: Scheda allevamento x pubblicazione Questa la corrispondenza intercorsa From: Guido Barbieri To: Marisa Drioli Sent: Thursday, May 06, 2004 11:33 AM Subject: Scheda allevamento x pubblicazione Cara Marisa, volendo pubblicare su un prossimo giornalino la scheda del tuo allevamento, siamo a richiedere cortesemente la tua collaborazione per realizzare un buon lavoro, soddisfacente per te e per i nostri molti lettori. Come tu ben sai disponiamo di tutte le tue cucciolate realizzate con affisso dal 1987 al 2001 (dati forniti al nostro Club dall'ENCI con il famoso "storico" delle registrazioni al Libro Origini - vedi allegato) che vorremmo impaginare intercalando qualche tua risposta (due o tre da scegliere, vedi tu, fra le domande a suo tempo proposte dall'amico Carmine per CIRN Notizie - vedi sotto), oltre naturalmente qualche bella foto che dovresti indicarci e cortesemente autorizzarci a prelevare dal tuo sito Web. Meglio ancora sarebbe se tu volessi dire liberamente qualcosa sui tuoi oltre 25 anni di attività: potrai disporre di tutto lo spazio necessario. Sarebbe perfetto se tu potessi anche fornirci l'aggiornamento delle tue cucciolate relative agli anni 2002 e 2003, verificando e completando nel contempo i Titoli dei tuoi soggetti da noi riportati. Il nostro è indubbiamente un progetto ambizioso, ma doveroso per tutti gli appassionati e per la storia della razza in Italia, disponiamo di quasi tutto il materiale necessario, come già detto, occorre però ora il tuo "tocco personale" di cui ti ringraziamo anticipatamente.
Gentile redazione Shc-I in riferimento alla vostra prossima pubblicazione di una scheda tecnica relativa al mio allevamento , con la presente vi prego di rinviare la pubblicazione per una serie di motivi, primo tra tutti che in questo momento non ho assolutamente tempo per dedicarmi in maniera soddisfacente alla composizione dell'articolo, nonostante sia per noi comunque molto gratificante veder pubblicato un articolo sul lavoro da noi svolto con tanta passione in tutti questi anni. Vi prego pertanto di rinviare la pubblicazione, affinché mi ci possa dedicare come si conviene .
- 36 -
Ringraziandovi anticipatamente Marisa Drioli
www.vanisella.com
News Primavera 2005
Da: "Laboratorio La Sala" <lasala.v@libero.it> A: <info@shc-italia.it> Data: lunedì 6 dicembre 2004 12.04
Da: "Adele Oldani" A: <lasala.v@libero.it> Cc: "Siberian Husky Club Italia - Segreteria" Data: martedì 7 dicembre 2004 8.32
Gent.le Shc Italia, la ragione per cui Vi rivolgo il mio quesito è un acciacco occorso al siberian husky di una mia amica che non ha la disponibilità di internet. Si tratta di Blu, un bell'esemplare maschio di 10 anni, che abita a Salice Terme, dove abbiamo fatto la conoscenza della Vs. associazione e già abbiamo ricavato alcune preziose dritte su come relazionarci a lui. Vengo al dunque: tre giorni fa Blu ha svegliato i propri padroni in piena notte guaendo a causa, in apparenza, di un dolore alla zampina anteriore sinistra, che non appoggiava più a terra. Visto il comportamento, insolito per Blu (che a dispetto di quanto spesso si dice degli husky, non è affatto portato ad esagerare nell'esprimere un proprio eventuale malessere), questi hanno pensato di condurlo immediatamente alla clinica veterinaria della vicina Voghera, dove è stato sottoposto ad una radiografia al busto (non alla zampa) e ad un'analisi del sangue di cui Vi inoltro in allegato l'esito. La radiografia non ha denunciato alcuna anomalia e altrettanto si può dire, come potete constatare, dell'analisi del sangue, pertanto si è programmata per oggi un'analisi delle urine. I veterinari che hanno visitato Blu hanno ipotizzato una meningite canina o una discopatia a livello cervicale. Nella mia incompetenza in materia, credo di poter scartare danni a livello cerebrale, che un'amica veterinaria, in altra sede, mi ha molto ben descritto nella sintomatologia; questo mi farebbe propendere, quindi, verso la seconda ipotesi, ma come scartare l'ipotesi di un banale, quanto doloroso, strappo muscolare? Oppure una forma reumatica? A tre giorni di distanza, Blu non è migliorato se non per il fatto che non guaisce più. Appoggia a stento la zampina e appare rigido negli spostamenti, manifestando a tratti anche un appesantimento sul treno posteriore, sintomo, forse, più della sicurezza venuta meno sull'arto anteriore, che non di una patologia diffusa. So che gli husky possono essere anche molto differenti dagli altri cani nelle patologie e questo mi spinge a chiedere il Vs. parere relativamente a quanto accaduto, nella speranza di averVi fornito elementi sufficienti ad avanzare, se non altro, delle ipotesi. Vi ringrazio anticipatamente per qualunque ragguaglio vorrete fornirmi e colgo l'occasione per porgere distinti saluti.
- 37 -
Premesso che non sono un veterinario, ma solo un'allevatrice e felice schiava di 2 husky da gerontocomio, il caso di Blu mi ricorda vagamente quanto succedeva a Mouse. Nel suo caso si trattava di un problema alle vertebre cervicali, brillantemente risolta con l'aiuto del Prof. Messerman (non quello del Milan, ma credo il fratello). Questo specialista dedica alcune ore della mattinata del Mercoledì ai cani (e spesso gatti). Offre gratuitamente (ripeto gratuitamente) la sua opera presso la Clinica veterinaria di Milano. Se volete provare a portare Blu, aspettate dopo le vacanze natalizie e portate il cane e le radiografie fatte. Cercate di arrivare verso le 10.00 (entrata da via Ponzio) e chiedete dove visita. Non ha uno studio fisso, ma lo trovate perchè vedrete una piccola corte dei miracoli (soprattutto cani anziani, zoppi o semi paralizzati) che aspettano. E' un trattamento praticamente indolore e rapidissimo. A volte il prof. chiede di riportare il cane dopo 2, 3 o tot settimane a seconda di quanto evidenzia toccando il cane. L'unica differenza con Mouse è che quando io tiravo leggermente la spalla, cercavo di fargli un massaggio riprendeva a camminare normalmente, non presentava questa zoppia prolungata. Prima di scoprire la chiroterapia gli davo mezza pastiglia di Nimesulide (volgare Aulin) e funzionava. Spero di esservi stata di aiuto Fatemi sapere Adele Da: "Laboratorio La Sala" A: "Siberian Husky Club Italia - Segreteria" Data: mercoledì 8 dicembre 2004 16.05 Grazie anche di questi suggerimenti. Mi sento sinceramente confortato dalla possibilità di confrontare le opinioni dei veterinari che hanno attualmente in cura Blu con quelle di Voi tutti, che Vi dimostrate tanto disponibili e ben disposti nei suoi e nei miei confronti. Grazie. PS: pare che il problema di Blu possa essere l'artrosi... per il momento sono solo programmati ulteriori controlli.
News Primavera 2005
Una storia a lieto fine, molto bene!! Da: "Umberto Negri" A: "Siberian Husky Club Italia - Segreteria" Oggetto: Chiarimenti Data: mercoledì 8 dicembre 2004 12.32
Da: "Siberian Husky Club Italia - Segreteria" A: "Umberto Negri" Oggetto: Re: Chiarimenti Data: giovedì 9 dicembre 2004 11.39
Salve, scrivo perchè volevo sapere chi è attualmente il presidente del club, ho sentito che il presidente Guiducci si è dimesso da un pò di tempo. Da quando è finito il mandato di Maurizio Benotti mi sembra che ci siano molta confusione e polemiche, non è più come prima quando mi sono iscritto. Stò valutando se rinnovare l'iscrizione per il prossimo anno oppure no questa confusione non mi piace, potreste cortesemente spiegarmi cosa stà succedendo? Grazie a presto
Ciao, ti capiamo benissimo, ma purtroppo non sempre gli interessi personali di singoli allevatori si conciliano con quelli del Club, la sua immagine e dignità. Attualmente l'intero Consiglio Direttivo è "decaduto" quindi non c'è un presidente, ma sono rimasti tre “consiglieri” (più segreteria e redazione) per arrivare a nuove elezioni programmate per il 10 aprile 2005 (stesso giorno del Raduno Nazionale per avere una maggior partecipazione di Soci). In allegato ti invio "bozza quasi definitiva" della relazione annuale che sarà letta e discussa all'Assemblea Generale dei Soci del 18 dicembre. (** approvata e riportata a pag.43) In assenza di un presidente in carica è stata predisposta dall'ufficio di segreteria che rappresenta la continuità e la memoria storica del Club in quanto sempre al suo posto da tantissimi anni con l'unico obbiettivo di assistere e soddisfare le esigenze dei soci. Sono molto contenta di inviartela in “anteprima” in quanto tu rappresenti "il socio ideale" e hai potuto, nei tuoi tre anni di associazione, "toccare con mano" la disponibilità e l'efficienza della nostra organizzazione che si basa principalmente sull'entusiasmo e la passione disinteressata di semplici appassionati come noi (io e mio marito Guido che abbiamo avuto l'onore di lavorare attivamente con tutti i presidenti del Club dal 1991 anno di fondazione). Resto quindi in attesa delle tue preziose considerazioni e valutazioni, ringraziandoti per la collaborazione.
From: "Tiziano Ruffa" To: "Siberian Husky Club Italia Sent: Thursday, December 09, 2004 2:23 PM Subject: Re: Chiarimenti Siamo 5 soci ansiosi di rinnovare col solito entusiasmo la propria adesione al Club per l'anno 2005. Pensavamo di rispondere all'E-mail del Sig. Dr.Umberto Negri, ci siamo sentiti toccati personalmente in quanto membri attivi a prescindere dalla presidenza. Ci chiediamo infatti cosa lo turbi tanto dal momento che le attività sociali (Giornalino, raduno, dog trekking, corsi di sleddog, incontri con veterinario) si svolgono regolarmente e tra l'altro (ci sembra) senza la presenza del Dr. Negri Umberto. Lui dice: “da quando è finito il mandato di Maurizio Benotti mi sembra che ci siano molta confusione e polemiche, non è più come prima quando mi sono iscritto”, noi non siamo d'accordo e ci chiediamo cosa significhi per lui essere socio del SHC-I. A noi non interessa la presidenza di turno, piuttosto svolgere una seria attività con i nostri cani: per noi il SHC-I è molto di più che una "struttura sociale", è condividere la nostra passione con più gente possibile (soci e non). Saluti dal Moncenisio, vi dobbiamo lasciare perchè cani e slitte ci aspettano con impazienza. Dr. Francesco Dell'Aglio Brusaferri Francesco Bussolotti Andrea Giunco Roberta Ruffa Tiziano
- 38 -
Cordiali Saluti e a presto la segretaria Laura Barbieri
(dovrebbero essere Huskyni felici che danzano)
News Primavera 2005
CORRISPONDENZA ed altro ancora… L’opuscoletto informativo sulla razza va letteralmente a ruba!!! Il pacco delle 5000 copie stampate a spese della Comunità Montana di Campaegli si va assottigliando inesorabilmente. Stiamo praticamente inondando tutta Italia. Ne siamo proprio soddisfatti, anche se questa iniziativa verrà ricordata come il “saluto di addio” di Maurizio Guiducci che ci ha abbandonato dopo soli sei mesi di presidenza. Lui ne è stato il maggior promotore, lui ha trovato lo sponsor e si è maggiormente attivato per curarne la realizzazione. Nessuno prima di lui ci era riuscito, grazie.
Il secondo progetto nell’agenda lavori del presidente Guiducci e quindi del Club doveva essere la nuova versione del sito Web ormai “datato” e non spessissimo aggiornato dal nostro, a questo punto, insostituibile Web Master Alessandro che dovrà “stringere i denti” ancora per un po’ e sob-
barcarsene ancora l’onere nonostante i suoi accresciuti impegni professionali. Grazie Alessandro. Nel contempo gli “amici” del Seshi ci hanno “bruciato sul tempo” mettendo in linea la nuova versione del loro sito (WebMaster Maria Grazia Miglietta, ultimo ottimo acquisto della sezione). Ci siamo complimentati con loro scrivendogli in data 13 dicembre: “abbiamo molto apprezzato la nuova versione del vostro sito Web: elegante, lineare e di facile consultazione, complimenti. Abbiamo verificato anche una lodevole tempestività di aggiornamento, con particolare riguardo alla sezione "expo" (calendario e risultati espositivi spesso completi di foto), siamo per questo a richiedervi cortesemente l'autorizzazione ad un link dal nostro sito. Non essendo noi in grado di offrire un servizio così accurato ci sembra doveroso indirizzare i nostri soci e gli appassionati che ci visitano, interessati all'argomento, direttamente alla vostra pagina Web.” L’ immediata risposta affermativa in data 20/12 a cura del presidente sig.ra Marisa Drioli ci permette di compensare in parte il nostro ritardo di ristrutturazione sito e di ufficializzare, per chi non ne fosse ancora a conoscenza, la presenza di un link dalla nostra sezione “Elenco Esposizioni” alla sezione “Expò” degli amici del Seshi che ringraziamo.
- 39 -
Da: "Marco Villa" Data: lunedì 17 gennaio 2005 Gentile sig.ra Barbieri, volevo avvisarla del fatto che quest’anno a causa di un mio impegno di lavoro all’estero non potrò rinnovare la mia associazione al club. Promettendo di seguire le gesta del club anche dall’Argentina, cordialmente saluto. PS: Il mio cagnolone verrà con me…. Spenderò una cifra non indifferente ma mi seguirà….
Da: "Chiara A: "Siberian Husky Club Italia Oggetto: Re: Info Cucciolate Data: martedì 16 novembre 2004 Ciao Laura, allora il mio tesoro perché proprio di tesoro posso parlare, ha 8 anni, é un cane adottato nel senso che il suo padrone non poteva più tenerlo e io l'ho portato a casa e mi sono fatta un gran regalo. Mal non ha il pedigree perché i testicoli non sono scesi, per cui lo tengo sotto controllo per i tumori con delle ecografie periodiche nel caso quindi prendessi una femmina sarebbe lui a subire l'intervento, che tanto sarebbe comunque da
News Primavera 2005 fare prima o poi a detta del veterinario. Mal comunque é un cane molto dolce, tra le righe, nel senso che non é uno che fa smancerie ma lo si capisce dai suoi sguardi dalle coccole effimere che ti fa e bisogna saperle capire ma sopratutto ama vedere gli altri cani, giocarci, é sicuramente inoffensivo, ha bisogno di compagnia perché nonostante gli anni che porta bene (sembra un cucciolotto), é vivacissimo e giocherebbe sempre. Io ho avuto parecchi cani fin da quando ero piccola ma ho riscoperto nell'Husky, un carattere che si affina perfettamente con il mio. Credo comunque che l'ideale per lui sarebbe una femmina. Aspetto allora il tuo opuscolo ringraziandoti moltissimo per la collaborazione, anche perché ci tengo molto a fare le scelte giuste, per noi, per il nuovo cucciolo e per Mal. Di spazio ne hanno da vendere per cui (se fosse per me ne porterei a casa 20)
From: massimo modolo To: Siberian Husky Club Italia Sent: Wednesday, December 15, 2004 1:01 PM
Data: domenica 9 gennaio 2005 Tanti auguri di buon natale anche a voi. Per il rinnovo dovete aspettare i primi di gennaio perché domenica parto per il Canada, porterei anche schiva con me ma non posso. Vi manderò una cartolina. saluti e ancora auguri. Vostro socio Modolo Massimo. Cartolina arrivata, grazie Massimo
Da: "Graziella" A: "Siberian Husky Club Italia Oggetto: Ringraziamenti. Data: venerdì 17 dicembre 2004 Da alcuni giorni ho ricevuto l'ultimo numero del Giornalino Siberian Husky Club, con felicità ho letto di essere stata eletta "Campione Sociale Sleddog". Volevo trasmettere il mio più sincero ringraziamento al Club, e a tutte quelle persone che attivamente partecipano alla vita del Siberian Husky Club. Sono da non molto tempo socia, ma volevo dirvi, che ho avuto una bellissima sensazione, in quanto mi sono subito sentita accolta da tutti voi, con grande calore e amicizia. Vi auguro un Felice Natale, e nuovo anno, grazie ancora. Con amicizia, Graziella Beltrame
riuscire ad andare a dare un'occhiatina..! Poi naturalmente ti faccio sapere.
From: Monica Chasseur To: Siberian Husky Club Italia Sent: Wednesday, December 29, 2004 1:00 PM Ah! Hai sentito di quella gara di slitte che Nicolas Vanier ha organizzato a gennaio tra Francia, Svizzera e Italia (nella zona del Moncenisio, credo, quindi Tiziano e Roberta della scuola di sleddog lo sapranno, penso)?? Si chiama "Grande Odyssée" (www.grandeodyssee.com il sito è in francese, ma mi pare ci sia anche una versione english) e c'è la cerimonia di apertura a Avoriaz in Francia il 7, mi pare. Visto che da casa mia non è troppo lontano (piu o meno un'ora e mezza di macchina) spero di
- 40 -
Ciao!! L'altro ieri sono andata a vedere la cerimonia di apertura della Grande Odyssée, è stata una serata fantastica! C'è stata la presentazione dei mushers che poi hanno "sfilato" con uno dei loro cani, poi hanno fatto una fiaccolata bellissima, organizzata per l'occasione da circa 250 maestri di sci che sono scesi dalle piste attorno a Avoriaz, una cosa davvero suggestiva, proprio bello. Hanno concluso con dei fuochi artificiali che la mia sorellina piccola ha apprezzato particolarmente. Purtroppo eravamo un po' lontane dal palco su cui Nicolas Vanier ha presentato i mushers, quindi non ho potuto vedere (e neanche sentire, a dir la verità) molto bene, ma questo anche perchè c'era una tonnellata di gente. Comunque è stato molto bello (tra l'altro organizzato benissimo!), poi vuoi mettere l'emozione di vedere da vicino alcuni dei più grandi mushers del mondo?? Alcuni di loro li abbiamo poi rivisti dopo in un locale dove siamo andate a mangiare. Poi devo anche dire che Avoriaz è un posto bellissimo, un paese tutto pedonale con le piste che passano in mezzo alle case: tutto molto bello, con la montagna che sovrasta il paese illuminata sullo sfondo. Insomma, per uno come me che non aveva mai visto da vicino l'ambiente delle corse di slitta è stato davvero stupendo. Hanno anche organizzato un sacco di attività "collaterali" attorno alla corsa, fino a fine gennaio, e mi piacerebbe, se l'università me lo permette ovviamente, andare un paio di volte a vedere di che si tratta. Un bacione Monica di Aosta
News Primavera 2005 ASSEMBLEA GENERALE DEI SOCI Sabato 18 dicembre 2004 alle ore14,30 in Gallarate, presso l‟abitazione della segretaria Laura Pedullà, si è tenuta in seconda convocazione l‟ Assemblea Generale dei Soci con il seguente ordine del giorno: 1. Nomina del Presidente dell‟Assemblea 2. Relazione Annuale 3. Relazione Sindaci ed approvazione bilancio consuntivo 2004 4. Presentazione bilancio provvisorio anno 2005 5. XIV Raduno Nazionale di Bologna 6. Candidature Cariche Sociali 7. Ratifica Soci Onorari 8. Varie ed eventuali. Sono presenti i Soci: Balin Blanca, Barbieri Guido, Brusaferri Francesco, Juric Darko, Mazzina Reginella, Pedullà Laura e Prampolini Giuseppe 1) Nomina del Presidente dell‟Assemblea
Dopo alcune ore di vivace e colorito scambio di opinioni, anche in merito a tutto quello che di buono e positivo è stato realizzato nel corso dell‟anno, la relazione viene approvata all‟ unanimità e verrà subito spedita a tutti i soci 3) Relazione sindaci ed approvazione del bilancio Si dà lettura del bilancio consuntivo 2004, già trasmesso a tutti i Soci insieme alla convocazione di questa Assemblea. Con 32 nuovi soci (che compensano quasi completamente i 39 “non rinnovi” registrati quest‟anno) il numero totale di soci (174 ) resta sempre ad altissimi livelli come già evidenziato in relazione. Si è speso qualcosa di più in gadget e organizzazione manifestazioni, andando così ad ridurre il “fondo riserva” che si attesta comunque sui circa 2.500 Euro Resta sempre discreto il disavanzo fra entrate ed uscite del Raduno Nazionale, ma l‟avvenimento riveste una carattere di importanza fondamentale per l‟attività sociale. Dopo alcuni chiarimenti sulla voce “spedizione News” il bilancio viene approvato all‟ unanimità. 4) Bilancio provvisorio 2005
Viene chiamato a presiedere l‟Assemblea il socio Francesco Brusaferri, segretaria verbalizzante la socia Laura Pedullà. 2) Relazione Annuale Alla luce della situazione venutasi a creare con le dimissioni irrevocabili del presidente Maurizio Guiducci e di tre Consiglieri (Crestanello, Morelli e Rossetti) come già comunicato con la diffusione del verbale della riunione del 13 novembre, la consueta relazione di fine anno, redatta dall‟ ufficio di Segreteria (Barbieri e Pedullà) ed approvata dai tre Consiglieri rimasti in carica (Beretta, Bianchet e Ruffa purtroppo non presenti per importantissimi impegni professionali) viene sottoposta all‟esame dell‟Assemblea. Si tratta di una sintetica panoramica di avvenimenti, positivi e negativi, accaduti nel corso del 2004, comprende spunti da ampliare e dibattere a sollecitazione di un confronto e scambio di idee nella sede più competente. I presenti, constatato che l‟assenza dei principali responsabili della caduta del Consiglio Direttivo priva il dibattito di una componente importante, “sparano” tutta una serie di richieste di chiarimenti e spiegazioni atte a meglio comprendere sia la cronologia degli avvenimenti sia le motivazioni che hanno portato a questo fatto preoccupante e mai accaduto nella storia del nostro Club. Vengono pertanto lette in successione le spiegazioni addotte nelle singole dimissioni, che restano agli atti e a disposizione di tutti i soci non presenti in Assemblea. Barbieri e Pedullà precisano che, al momento, Guiducci e Morelli risultano ancora soci del Club (Crestanello Barbara e Rossetti Manuela invece no) e quindi “teoricamente” dovrebbero essere disponibili ad ulteriori spiegazioni in particolare per quei soci che avendoli votati desiderassero contattarli direttamente.
Nella situazione attuale il residuo di cassa permette il regolare funzionamento dell‟operatività piena del Club (segreteria e redazione) concentrando tutte le risorse disponibili nell‟ organizzazione del prossimo raduno nazionale in due giorni comprendenti anche le elezioni per il rinnovo delle cariche sociali. Il nuovo Consiglio Direttivo, verificato lo stato dei rinnovi, programmerà poi tutta una serie di iniziative sull‟esperienza degli anni passati e le indicazioni emerse da questa assemblea. Per quanto riguarda lo sponsor si deve purtroppo evidenziare un aspetto di criticità: la possibilità di perdere la “donazione” di “Europet Italia” (procurata a suo tempo da Maurizio Benotti), in quanto ci sono state comunicate telefonicamente, in data 16/12, difficoltà amministrative per l‟erogazione del contributo di Euro 800 per il prossimo anno anche se ne era già stata confermata la disponibilità con lettera del 22 settembre 2004 (Integrazione: fax Europet Italia in data 11 gennaio 2005 per annullamento disponibilità “donazione”). 5) XIV Raduno Nazionale di Bologna Viene illustrato il programma della manifestazione che ancora una volta si svolgerà nel secolare parco di Villa Orsi nell‟ambito della 5^ Rassegna Cinofila in provincia di Bologna con la presenza della trasmissione televisiva “Bau Bau Show”. Per la prima volta quest‟anno si svolgerà come stabilito nell‟arco di due giorni. Nel pomeriggio di sabato 9 aprile il giudice USA Thomas Oelschlager (Kontoki Kennels) terrà un “corso handling” con spiegazione di alcuni “trucchetti” del mestiere, ed un seminario sulla razza (sarà possibile acquistare il CD Rom che Tommy utilizzerà per sviluppare i vari argomenti anche in base alla tipologia di pubblico presente). In serata la cena sociale che sarà usufruibile anche da tutti gli amici di Tommy non soci del nostro Club.
- 41 -
News Primavera 2005 Domenica 10 aprile oltre allo svolgimento dei giudizi, si terranno le votazioni per il rinnovo di tutte le cariche Sociali. Il seggio elettorale resterà aperto dalle 10,30 alle 14,00 e nell‟urna saranno inserite anche le schede dei voti arrivati per posta (come previsto dal nostro Statuto). Tutti i candidati alla carica di Consiglieri dovrebbero essere presenti e a disposizione dei Soci per un dialogo sereno e costruttivo. Al termine della manifestazione, si dovrebbero conoscere i risultati delle votazioni. Per quanto riguarda le classi espositive ci sarà la novità della “sfilata veterani” (oltre 10 anni) fuori concorso fra “scroscianti applausi” e l‟iscrizione gratuita in “sport lavoro” per i soggetti già iscritti nelle classi regolari che dispongono dell‟Attestato di Attitudine al traino del nostro Club e/o la partecipazione documentata ad una gara di sleddog. In questa speciale classe i cani saranno giudicati “con elasticità” (non nel solito modo tradizionale ma pur sempre chiaramente in conformità allo standard di razza) e saranno tutti inseriti in classifica in modo da avere ognuno un punteggio che sommato a quello ottenuto successivamente in una gara di sleddog, determinerà il Campione Sociale Assoluto. L‟Assemblea approva dopo però aver avuto assicurazione che la preventivata “dimostrazione in notturna dei carrelli” sarà il primo pensiero del nuovo Consiglio nella programmazione del raduno del 2006 6) Candidature Cariche Sociali L‟Assemblea conferma quanto stabilito nel già citato verbale del 13 novembre (presentazione candidature entro fine febbraio 2005 e votazioni in concomitanza del raduno nazionale del 10 aprile 2005). L‟Assemblea si raccomanda che i candidati abbiano modo di conoscersi a fondo e confrontarsi sulle principali tematiche, in modo da evitare spiacevoli e frettolose dimissioni come recentemente avvenuto. Tutto questo viene ribadito con fermezza ed estrema chiarezza al punto da arrivare anche, se necessario, a due liste distinte con già assegnati compiti e responsabilità in modo da evitare che l‟immagine del Club risenta ulteriormente di altre non previste “turbolenze” a livello dirigenziale. E‟ vero che si tratta di un Club di appassionati ma chi decide di impegnarsi deve, con maggior senso di responsabilità, sforzarsi di confrontarsi sempre e comunque, anteponendo a tutto, con un po„ di “buon senso” e sereno dialogare, il bene del Club. Il nuovo Consiglio dovrà, in tempi molto brevi, predisporre quelle modifiche statutarie imposte dall‟ENCI alle Associazione Cinofile del nostro tipo, in modo da portarle quanto prima all‟ approvazione della prossima Assemblea Generale.
Quest‟anno riceve la nomina a “socio onorario” Claudia Savoia tessera n. 250 I soci Ceccon Davide, Giuzio Angelo, Rovelli Flavio, Schiavon Annamaria e Tannini Irma, riceveranno invece il “premio fedeltà” grazie ai loro 10 anni di iscrizione al Club. 6) Varie ed eventuali Vista l‟ora tarda si preferisce raccogliere le numerose indicazioni emerse, in modo che il futuro Consiglio le possa esaminare e soddisfare con maggior tranquillità e serenità. L‟Assemblea viene dichiarata chiusa alle ore 20,30 dopo un cordialissimo scambio di auguri con brindisi finale.
Il presidente Francesco Brusaferri
CONVOCAZIONE ASSEMBLEA STRAORDINARIA Per il rinnovo delle Cariche Sociale L’Assemblea Straordinaria dei Soci del Siberian Husky Club Italia è convocata presso la tenuta “il Ciocco” via Mino 2 – 40050 CA’ DE FABBRI (BO) alle ore 8,30 in prima convocazione ed alle ore 9,30 in seconda e ultima convocazione, per il giorno:
domenica 10 aprile 2005 (giorno e luogo del XIV Raduno Nazionale)
Con il seguente ordine del giorno: 1. 2. 3. 4.
5.
7) Ratifica soci onorari Come da Statuto, art.4 sono soci onorari i soci che hanno rivestito una carica nel Consiglio Direttivo e sono tesserati da almeno 10 anni. Hanno uguali diritti e doveri ma non sono tenuti al pagamento della quota sociale. Si tratta di un piccolo segno tangibile di riconoscimento al loro attaccamento ai colori sociali.
6.
Nomina del Presidente Nomina di due Scrutatori Presentazione Candidati Votazioni per l’elezione di 7 Consiglieri + 4 Sindaci (di cui 1 supplente) e di 4 Probiviri (di cui 1 supplente) Scrutinio delle schede (comprese quelle arrivate per posta) Proclamazione degli eletti
Il seggio elettorale resterà aperto dalle ore 10,30 fino alle ore 14,00
- 42 -
News Primavera 2005
RELAZIONE ANNUALE a cura dell’ufficio di segreteria approvata dall’Assemblea Generale dei Soci Cari Soci, è prassi consolidata a fine anno scambiarsi gli auguri e “tirare le somme” di un’intera stagione di intenso lavoro, con la speranza di essere ripagati, per l’impegno e la passione, da un soddisfacente bilancio consuntivo fatto di cifre positive e di obbiettivi raggiunti. Questa premessa, chiara e concisa, per dire semplicemente a tutti voi che anche quest’anno, il quattordicesimo, ci siamo riusciti: il Club è sempre presente, solido ed attivo, nonostante evidenti difficoltà dovute a problematiche interne alla sua classe dirigente, ma presidenti e consiglieri vanno e vengono, finalità e scopi restano invece immutati e sono sanciti dallo Statuto Sociale del Club, che deve essere sempre difeso da attacchi esterni e da opportunismi interni; il Club deve restare indipendente e libero da “condizionamenti” di qualunque natura, deve mantenersi cioè coerente alla sua storia e alle sue tradizioni, senza sottostare ad arroganti pressioni. Abbiamo sicuramente dato ai Soci quello che i Soci vogliono: una segreteria efficiente, sempre disponibile e tempestiva nel rispondere (coadiuvata da un gruppo di ottimi “esperti”), un buon giornalino trimestrale, puntuale, interessante e sempre più coinvolgente, (con numerosi collaboratori, “soci e non soci”). Se a questo aggiungiamo un ben riuscito Raduno Nazionale a Bologna, un week-end sulla neve provando l’emozione di essere trainati dai propri cagnoloni, alcune passeggiate in montagna ed un interessantissimo incontro con il veterinario, con l’aiuto anche di altre strutture già presenti sul territorio (scuola sleddog del Moncenisio in Piemonte, Cani Avventura nel Lazio e, fin da ora, la scuola Antartika nel Friuli Venezia Giulia) non possiamo che essere molto soddisfatti. Anche quest’anno abbiamo dato un simpatico “premio tempestività” ai rinnovi più solleciti, abbiamo sorteggiato “originali gadget” alla lotteria del Raduno, abbiamo distribuito in omaggio “un cappellino” con il logo del Club, abbiamo proclamato il “Campione Sociale Assoluto”, Cry Out Blue Star, utilizzando anche una gara del C.I.S. (Club Italiano Sleddog) per ottenere i punti per la “combinata” (gara espositiva+gara sleddog), abbiamo realizzato un utilissimo e pratico “opuscoletto informativo” sulla razza che ha riscosso grande successo, siamo in 174, un discreto numero di soci, considerando l’inarrestabile diminuzione di nuove registrazioni al R.O.I. dell’ENCI, e fra questi ci sono quasi una ventina di “fedelissimi” con
almeno dieci anni di iscrizione, tre sono anche “soci fondatori” e ricoprono una carica di prestigio (Collegio dei Probiviri). Questo bel quadretto non deve però farci dimenticare, per non commettere gli stessi errori, che l’anno sociale era iniziato molto male con la smentita “non autorizzata” del presidente Maurizio Benotti all’ormai famosa, oggi superata, “pag.51” delle News n.4/2003 ed è finito ancor peggio con le dimissioni di Maurizio Guiducci, dopo solo un “semestre” di presidenza, che hanno provocato una netta spaccatura in seno al Consiglio Direttivo: tre Consiglieri hanno seguito il suo esempio, mentre gli altri tre sono rimasti al loro posto per ottemperare, con maggior senso di responsabilità, agli impegni già assunti dal Club, coadiuvati da una segreteria e una redazione ormai ben rodate. (vedasi verbale riunione del 13 novembre). Ora, Cari Soci, se qualche dubbio o perplessità vi assale, suggeriamo di riprendere in mano i quattro giornalini pubblicati quest’anno (chi dispone anche delle annate precedenti, meglio ancora) e di sfogliarli con calma concentrandovi sui contenuti: rivivrete passate piacevoli sensazioni ed apprezzerete maggiormente il lavoro svolto da tutti noi, poi, ancora più convinti, direte “ne vale la pena” e sarete orgogliosi di essere iscritti al Siberian Husky Club Italia. Noi comunque restiamo a vostra completa disposizione per chiarimenti, delucidazioni ed approfondimenti, non esitate quindi a contattarci con qualunque mezzo, troverete in noi, come sempre, la massima disponibilità. Concludiamo con una frase dell’editoriale dell’ ultimo numero del nostro giornalino appena giunto nelle vostre case, a firma Cristian Morelli, vicepresidente: “Comunque voglio ribadire a tutti i soci che il Club ha sempre dimostrato di saper affrontare le difficoltà che possono presentarsi lungo il percorso: anche questa volta farà sicuramente altrettanto”. Guardiamo quindi avanti con fiducia ed andiamo sereni alle elezioni del prossimo 10 aprile a Bologna certi di trovare altre persone motivate e pronte a dedicarsi, con rinnovate energie e passione disinteressata, ai numerosi impegni che ci aspettano (le candidature dovranno essere presentate entro la fine di febbraio 2005). Sinceri auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo a tutti voi e ai vostri cari e un grazie riconoscente per la pazienza ed il sostegno.
- 43 -
Guido & Laura Barbieri
News Primavera 2005
Nuove zampine Le cucciolate dei Soci
Nati il 16 dicembre 2004 ( 2m+3f ) padre: ALGUSK ADRIANO madre: CRY OUT NOTHING TO LOSE All.to Cry Out BERTINORO (FO) - Tel. 0543782346 Cell. 335-5869373 E-mail: cryoutkennell@libero.it
Nati il 30 dicembre 2004 (3m+3f ) padre: Ch.MISSING ON THE PACK DELLA FARHA madre: CRY OUT BLACK EXPLOSION All.to Cry Out BERTINORO (FO) - Tel. 0543782346 Cell. 335-5869373 E-mail: cryoutkennell@libero.it
Nati il 20 gennaio 2005 ( 2 f. ) padre: HUS DEI NAVAJOS madre: UNDER THE FIRE DELLA FARHA Marta ZALTRON VICENZA - Tel. 0445519728 – Cell. 349-3619826 E-mail: northernshade@lycos.it
Aspiranti Soci Dall’art. 5 dello Statuto Sociale. ................. I nominativi di coloro che hanno richiesto di divenire Soci verranno pubblicati sul bollettino dell’ Associazione sotto la dizione “Aspiranti Soci”. Se entro due mesi dalla pubblicazione nessun socio esprime parere sfavorevole con lettera raccomandata inviata al Presidente le persone, il cui nominativo é stato pubblicato, diventeranno automaticamente Soci effettivi. Qualora dovesse pervenire al Presidente parere negativo riguardo l’accettazione di un socio, la decisione definitiva spetterà al Consiglio che, in caso di mancata accettazione della stessa, non é tenuto ad indicare i motivi della propria decisione. BALIN BLANCA DI LEVA IVAN DI PETTA GLORIA FEZZI NICOLA MARTINI IVAN MIOTTO MARCO PERROTTA VINCENZO PETROLO GIAN LUCA Questi nuovi Soci compensano quelli che al momento ci hanno lasciato con dimissioni scritte.
Foto Curiosa
- 44 -