1991-2005
Cari Soci, anche per quest’anno le vacanze sono ormai solo un bel ricordo… ci siamo riposati, abbiamo “ricaricato le batterie” e siamo pronti ad affrontare le immancabili difficoltà del vivere quotidiano. La nostra attività non si è però fermata in questo periodo, abbiamo continuato ad avere numerosi “contatti” con molti di Voi che, preoccupati per la situazione del Club, si sono “attivati” ed interessati ad approfondire le problematiche: purtroppo abbiamo riscontrato, salvo qualche rara eccezione, una impossibilità ad “esporsi in prima persona” nonostante un sincero ed appassionato attaccamento ai coloro sociali. Comprendiamo benissimo le vostre più che giustificate perplessità e motivazioni, e in tutta sincerità dobbiamo convenire con Voi: troppi opportunismi, interessi, ripicche, ingerenze, prevaricazioni, ecc. però, ricordate, la mancanza di candidature alle Cariche Sociali impedisce di fatto nuove elezioni e, senza Organi Sociali completi e funzionanti, il Club non può avere un futuro. Da un anno ormai non c’è più un Consiglio Direttivo a guidare la nostra Associazione, anche se apparentemente tutto funziona regolarmente (segreteria, redazione - c’è stato anche un ottimo raduno nazionale) grazie alla preziosa e tenace collaborazione di chi crede negli scopi del Club e vuole fronteggiare, per superarla, questa “delicata” situazione. Non è possibile però continuare ancora a lungo in questo modo. Basta così per ora, godetevi questo nuovo numero del giornalino/rivista che siamo certi soddisferà anche i palati più raffinati ed abbiate certezza che anche il prossimo numero uscirà regolarmente, come stabilito, entro fine anno. Buona lettura Alessandro Beretta (Consigliere)
Guido & Laura Barbieri (ufficio di Segreteria e Redazione)
SOMMARIO Autunno 2005 Responsabile e progetto grafico copertina
Alessandro Beretta
Coordinamento di Redazione
Guido Barbieri
HANNO COLLABORATO
Luca Brioschi Andrea Bussolotti Elisa Calaon Filippo Cattaneo Stefano Cavalletti Luciano Caveiari Monica Chasseur Fabrizio Filoni Rosa Galluccio Gloria Di Petta Miotto Marco Adele Oldani Monia Pertici Cristina Pezzica Cinzia Resca Tiziana Toderi Jessica Vallerino Redazione SHC-I NEWS via Montenevoso, 36 21013 Gallarate (VA) tel.e fax 0331 775983 E-mail: info@shc-italia.it http://www.shc-italia.it Ringraziamenti a: Flavio Rovelli
Editoriale Un po’ di storia Siberian dogs Revisioni Standard Pedigree, Etica ed educazione Registrazioni Libro Origine Caso Lazzaris – risponde Vallerino Anatomia Sistematica e comparata Un buon libro da leggere Di ritorno dal XIV Raduno Nazionale Difesa d’ufficio Tiziano Ruffa risponde I Soci raccontano Facciamo il punto Dalla segreteria Nuove Zampine
1 3 6 7 19 20 21 23 26 27 29 31 35 40 41 44
Inserto Registrazioni al L.O.I. di n.8 pagg.
SIBERIAN HUSKY CLUB - ITALIA CONSIGLIO DIRETTIVO Presidente Vice Presidente Tiziano Ruffa Consiglieri Alessandro Beretta
COLLEGIO SINDACALE Guido Barbieri, Elena Cavazza e Mauro Lorusso
COLLEGIO dei PROBIVIRI Luca Brioschi, Filippo Cattaneo e Jessica Vallerino Supplente: Stefano Cavalletti Segreteria
Laura Pedullà Barbieri
Questo numero del “SHC-I NEWS 3/2005 Autunno viene messo in distribuzione in data 15 settembre 2005 Le opinioni espresse negli articoli non impegnano la redazione della rivista né rispecchiano pareri ufficiali del Club.
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News Autunno 2005
“senza un passato non può esserci futuro”
Testo di riferimento: SEPPALA’S Saga of the Sled Dog By Raymond Thompson Grazie alla preziosa collaborazione di Stefano Cavalletti di Roma ed al suo ammirevole impegno, siamo in grado di offrirvi, in esclusiva assoluta, la traduzione di questa rarità (per il pubblico italiano) stampata in proprio by Raymond Thompson, primo presidente del Seppala Siberian Husky Club. Di numero in numero pubblicheremo ampi stralci di ogni singolo capitolo di questa opera realizzata in due volumi che, con un progetto molto ambizioso, vorremmo rendere disponibili per tutti gli appassionati interessati.
SEPPALA’S Saga of the Sled Dog CAPITOLO II – terza ed ultima parte
T
utto andò bene finché non lasciarono la regione in cui la neve era compattata dal vento, ed arrivarono al Pilgrim river con la sua neve soffice ed i suoi sentieri pesanti. Andrew usò le sue racchette da neve per aprire una via, mentre Sepp annaspava dietro di lui; quanto desiderava avere i suoi sci! Finalmente il tempo divenne più mite e si trovarono a proseguire nella neve mista a fango che inzuppava i loro vestiti e rendeva la marcia difficoltosa. A peggiorare le cose si ritrovarono nel mezzo di una piena a camminare con l’acqua sino alle ginocchia. Tutto il materiale sulla slitta era bagnato, così decisero di nascondere tutta l’attrezzatura in un grande banco di sabbia e proseguire. In aggiunta ai loro guai ci si mise anche il vento, carico di neve, che li catapultò nel mezzo di una tormenta. Come si fece talmente buio da non poter più proseguire, si accamparono. Senza tenda e con un solo telo, scavarono una buca nelle neve e ci si infilarono tutti dentro, cani compresi.
Ai cani fu dato del salmone, Andrew e Sepp avevano della pancetta fredda e del pane. A peggiorare ulteriormente la situazione si aggiunse il fatto che erano completamente bagnati e presto Sepp iniziò a congelare. I cani sgusciarono fuori e camminarono sulla neve accucciandosi sui due finché Sepp non iniziò a soffocare e fu costretto a farsi strada tra i cani. I suoi abiti congelarono all’istante e quando cercò di tornare nella buca fu fermato dal suo parka congelato. Per sopravvivere fu costretto a continuare a muoversi. Bisognava fare qualcosa, e Sepp gridò ad Andrew di uscir fuori per riprendere la marcia per Nome. Dopo qualche bisticcio Andrew acconsentì, e partirono dietro ai cani che tiravano le slitte. La piena si faceva sempre più grossa, ma ciò aiutava Sepp a scongelare le parti basse dei pantaloni. Andrew, dall’alto della sua esperienza, indossava stivali impermeabili di pelle di foca, che tenevano i suoi piedi asciutti, ma Sepp era ancora un novellino ed indossava scarpe con la suola di gomma, e questo rendeva i suoi piedi la parte più bagnata di tutte.
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News Autunno 2005 C’era talmente tanto di quel vento che si faceva fatica a respirare, a meno di non girarsi dalla parte opposta. I due arrivarono ad una biforcazione del fiume ed avevano dubbi sulla direzione da prendere. Se avessero preso quella sbagliata, che non conduceva da alcuna parte, sarebbero stati spacciati. Ma visto che stava congelando e non c’era tempo per discutere, Sepp prese l’iniziativa e scelse la strada giusta. Ad un certo punto Andrew esclamò: “guarda! Cosa diavolo è?” Guardando nella direzione indicata, Sepp vide qualcosa di nero che spuntava dalla neve. Era il comignolo di una stufa, che probabilmente sbucava fuori da una tenda sepolta dalla neve. Era circa l’una di pomeriggio ed ormai non potevano far altro che andare a vedere di cosa si trattava. Da vicino fu subito chiaro che era un comignolo e si intravedeva il profilo di una tenda. Come risposta ad un grido di Sepp si udì una voce. “Per l’amor di Dio, non entrate perché siamo già in due e siamo bloccati dalla neve da una settimana. Abbiamo cibo solo per noi e se rompete la tenda moriremo di freddo e di fame”. Andrew si arrabbiò molto per questa risposta. “Voi maledetti incapaci figli di una cagna; rimanete dove siete e congelatevi! Voi bastardi avvocati delle concessioni potete andare all’inferno e rimanerci”. Era sicuro che non fossero veterani altrimenti avrebbero fatto entrare Sepp ed Andrew anche a costo di morire di fame e di freddo insieme. L’unica cosa positiva di questo incontro fu che questa rabbia scaldò Andrew e gli diede la forza per andare avanti. C’erano ancora sedici miglia prima di arrivare alla Sliskovitch roadhouse, i vestiti gelati di Sepp gli tagliarono e irritarono la pelle, ma i suoi piedi, che erano stati al freddo tutto il giorno, non gli diedero più problemi. Continuarono ad arrancare, ma alla fine, pur sapendo che avrebbero dovuto raggiungere la roadhouse già da molto, decisero ugualmente di accamparsi. Non servì a nulla. Le loro mani erano troppo fredde per reggere i fiammiferi che in ogni caso erano talmente bagnati che non si sarebbero accesi ugualmente. Nigger li salvò correndo su per la riva del fiume da solo, senza ascoltare i loro richiami. Sepp lo seguì e riuscì a prendere la slitta. Solo allora videro una luce: era quella della roadhouse. E che bella vista doveva essere quella piccola topaia per due uomini esausti e congelati. Sepp si accellerò, mezzo singhiozzante e cadde nella neve vicino a Nigger, abbracciando l’amico meticcione che era fermo ad abbaiare davanti alla roadhouse.
Quella era la prima di una delle tante volte che un cane, o più cani, avrebbe salvato la vita a Sepp. Era come se Nigger si fosse ricordato di come Andrew e Sepp lo avevano curato e nutrito facendolo ritornare un cane forte e vigoroso, quando fu loro lasciato, morto di fame, magro fino alle ossa e quasi stordito. Si, come se si fosse ricordato ed ora stesse ripagando il debito. Durante tutto l’inverno, Sepp imparò a rispettare ed amare i cani da slitta per la loro solidarietà e devozione, e per il misterioso istinto nel trovare un sentiero sicuro attraverso le immense distese artiche spazzate dalle tormente. Ed ora, Nigger, un semplice goffo meticcione, aveva indubbiamente salvato le loro vite. Fuori della Sliskovitch roadhouse, soffiava un forte vento e faceva molto freddo, ma al suo interno, che poteva ospitare dalle 14 alle 16 persone, si stava comodamente al caldo; questa baracca era riparata da salici e zolle d’erba ed era di sicuro un buon rifugio per tutti. All’interno, Sepp ed Andrew, trovarono due gruppi che erano appena arrivati; in tutto otto persone. Fuori erano legati due cavalli più tutti i cani. Gli uomini del gruppo chiesero a Sepp ed Andrew se fossero gelati e li aiutarono a togliersi gli stivali. I piedi di Sepp erano gelati ed i due alluci assiderati, come pure il calcagno di un piede. Dopo aver tenuto le parti gelate tra le loro mani per scaldarle, mentre iniziavano a scongelarsi, infilarono i piedi di Sepp in una tinozza di acqua fredda. Quel modo di disgelare i piedi fu una delle sue esperienze più dolorose. Il giorno dopo c’erano 25° sotto zero ed il vento continuava a soffiare forte. I cavalli furono coperti e sciolti per potersi riparare da soli. Uno di loro si diresse sulla cima di una collina che era alla stessa altezza del tetto della roadhouse e ci cadde dentro. Si svegliarono urlando, vedendo lo zoccolo sbucare dal tetto e credettero che il cavallo sarebbe caduto sulle loro teste, ma riuscirono ad uscire senza problemi. Con enormi sforzi, per non menzionare le imprecazioni, riuscirono a tirare fuori il cavallo dal tetto della roadhouse senza ulteriori danni. Dopo un po’ di giorni, la bufera andò smorzandosi, cosi Andrew, imbracò i cani e tornò a prendere l’ attrezzatura che era stata lasciata vicino al fiume. Non ci mise molto, anche perchè la neve fresca era ormai ghiacciata e tornò alla roadhouse poco prima che iniziasse un’altra bufera. Dopo altri due giorni di bufera, Andrew e Sepp partirono per Nome, Sepp era piuttosto abbattuto a causa degli alluci congelati, specialmente quando si faceva strada con le racchette da neve di Andrew.
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News Autunno 2005 Tutto il peso, scarpe e racchette con la neve sopra, doveva essere sollevato ad ogni passo, ed ogni passo era una tortura. Inutile dire che la vista di Nome fu la cosa più bella che potessero vedere. Qui vennero a sapere che non lontano da dove stavano scavando, un gruppo di uomini si era trovato nel bel mezzo di una tempesta di neve e non riuscendo a trovare un rifugio che credevano nelle immediate vicinanze, iniziarono a gelare. Uno di loro non era più in grado di muoversi, così i suoi compagni lo seppellirono nella neve sperando che lo proteggesse. Più tardi un altro di loro si arrese e fu seppellito nella neve fresca. L’unico sopravvissuto, nonostante i piedi assiderati non gli consentissero più di camminare, proseguì a carponi ma poi alla fine si arrese anche lui. Per sua fortuna era talmente vicino alla roadhouse che un uomo che stava dando da mangiare ai suoi cani vide qualcosa di scuro nella neve, andò a vedere, e trovò l’uomo, oramai privo di sensi, e lo portò dentro il rifugio. Dopo essersi scaldato e scongelato i piedi, insieme ad Andrew, andarono a cercare gli altri due uomini. Dopo una lunga ricerca li trovarono seriamente assiderati ma ancora vivi. Furono portati a Nome per essere curati, uno di loro perse le dita, gli alluci e parte del naso, l’altro infine morì – fuori di testa e privo di entrambi i piedi ed entrambe le braccia. A Nome, il dottore voleva amputare gli alluci anche a Sepp per salvargli i piedi, ma Sepp si rifiutò e fortunatamente andò avanti senza perderli. Ci furono molti casi di assideramento quell’inverno in quanto la zona era piena di gente che proveniente dagli U.S. che non era abituata a tale vita con un clima così rigido. Non sapevano come vestirsi per sopportare il clima Artico e morivano miseramente. Anche alcuni uomini più esperti non ebbero fortuna e finirono dispersi. La primavera successiva, mentre andava da Nome ad Anvil, Sepp trovò un uomo parzialmente sepolto nella neve sciolta. Era scomparso in una tormenta, durante l’inverno ed era morto assiderato ad un miglio e mezzo da Nome e dalla salvezza. Mentre guariva dal suo malanno, Sepp fece del suo meglio per imparare l’inglese. Fu in questo periodo che divenne padrone dei fondamenti della lingua e fu riconoscente nei confronti di tutte quelle persone che pazientemente lo aveva aiutato durante quei brutti momenti. In particolar modo si ricordò la moglie del proprietario del Golden Gate hotel che passò molto del suo tempo libero ad insegnargli l’inglese.
Quando finalmente arrivò la primavera, Sepp stava meglio ed iniziò a lavorare. A luglio, trovò lavoro alle chiuse per l’oro, ma ormai erano lontani i tempi in cui faticava con la pala. Il suo compito era di raccogliere l’oro rimasto nelle vasche e di averne temporaneamente cura. Essendo ormai il proprietario di Jack e Nigger, i due cani fedeli che avevano diviso con lui le vicende della corsa di Kougarok, Sepp non temeva in alcun modo che qualcuno potesse rubargli l’oro, anche se viveva da solo ai margini di Dexter Creek. Questi furono i primi cani che ebbe in Alaska ed erano ottimi. Erano fratelli, e non furono mai separati finché Nigger non morì quell’estate. Jack si sentì perso per un po’ di tempo ma alla fine si riprese e divenne il guardiano di Sepp. Jack dormiva ai piedi del letto di Sepp che era sicuro che nulla, fuorché un proiettile, avrebbe fermato il suo cane nel caso si fosse avventato contro qualche malintenzionato. Jack dimostrò spesso la sua abilità nel difendere Sepp fermando chi tentava di approfittarsene e si fece una certa reputazione tra i minatori. Tutti ammiravano il grande cane e le sue prodezze venivano raccontate in tutti i locali. Un giorno, nella roadhouse di Sourduogh, un grosso irlandese, amico di Sepp, lo prese per una spalla per invitarlo a prendere qualcosa da bere, ma Jack interpretò quel gesto come un attacco ed in un istante gli saltò addosso atterrandolo. Invece di arrabbiarsi per l’attacco subito, Big Mike se ne rallegrò ed offrì da bere a tutti. Nonostante di frequente venisse rubato oro dalle vasche per le chiuse, nessuno osò mai prendere quello custodito da Sepp e Jack. La reputazione di Jack smorzava le cattive intenzioni di tutti e quindinon furono mai presi di mira dai ladri. In seguito, Sepp perse il suo buon lavoro a causa di un impostore. Questi era amico di Jafet Lindeberg ed era arrivato in Alaska in cerca di soldi facili, ma, come molti altri, presto si rese conto che al Nord era dura come a Seattle. Disperato tornò a lavorare come uno schiavo per mangiare, e cercò di convincere il capo di Sepp a dargli una mansione tale che potesse preservarsi le mani dal lavoro con la pala. Sepp tornò al turno di notte, a spalare nelle vasche, e dovette ricominciare la dura vita di prima. Comunque mancava poco alla stagione fredda, e, quando l’acqua ghiacciò nelle vasche, tirò un sospiro di sollievo, la stagione era finalmente finita.
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continua ….
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Ecco quanto scrive il barone Wrangell, che ha vissuto tre anni (1821-23) nella Siberia occidentale, e si è servito nelle sue spedizioni dei cani di quella regione: “Di tutti gli animali, che vivono nelle regioni settentrionali, nessuno merita tanta attenzione come il cane. Il compagno dell’uomo in tutti i climi, dalle isole del mezzogiorno, dove esso si ciba di banana, al mar polare, dove il suo cibo è il pesce, qui lavora in modo al quale non è abituato nelle regioni più favorite dalla natura. La necessità ha insegnato agli abitanti delle regioni settentrionali ad adoperare per il tiro questi animali relativamente deboli. Su tutte le coste del mar polare dal fiume Obi allo stretto di Bering in Groenlandia, nella Kamciatka e nelle isole Curili, i cani servono a trainare le slitte cariche di persone e di materiale per distanze considerevoli. I cani presentano molta rassomiglianza coi lupi; hanno musi lunghi, aguzzi e sporgenti, orecchie acuminate e dritte, lunga coda a pennacchio; qualcuno ha il pelo liscio, altri lo hanno ricciuto; il mantello è vario, nero, bruno, rosso bruno, bianco e macchiato. Variano in altezza ma si ritiene che un buon cane da slitta non deve aver meno di due piedi e sette pollici e mezzo di altezza (mt.0,78), e tre piedi e tre quarti di pollice di lunghezza ( mt.0,94). Il loro abbaiare è simile all’urlo dei lupi. Essi passano la vita all’ aperto; nell’estate scavano nella terra buche per restare più al fresco, o si tuffano nell’acqua per evitare le zanzare; nell’inverno si proteggono col seppellirsi nella neve e giacciono arrotolati col muso coperto dalla coda. Le femmine sono uccise appena nate, salvo un certo numero per continuare la razza, usandosi per il traino solamente i maschi. I nati nell’inverno incominciano a tirare nell’autunno seguente, ma
non sono adoperati in lunghi viaggi fino al terzo anno. Il dar loro da mangiare e l’ abituarli al tiro è un’arte particolare, e molta abilità è richiesta nell’ attaccarli e nel guidarli. Il migliore dei cani è posto come cane di testa, e siccome la rapidità e la sicurezza della marcia di una slitta con la muta abituale di dodici cani, dipende dalla sagacia e dalla docilità di questo cane di testa, così nessuna pena è risparmiata nella sua educazione; in maniera che esso possa sempre ubbidire alla voce del padrone, e non essere allontanato dal suo cammino quando giunge su piste di altri animali. Questa ultima qualità è difficilissima ad ottenersi. Qualche volta l’intera muta, trovandosi su di una pista, la segue, e nessuno sforzo da parte del conduttore potrà fermarla. In tali casi abbiamo avuto occasione d’ammirare l’abilità con la quale il cane di testa è stato educato per impedire agli altri di correre sulla pista. Se altri rimedi falliscono, improvvisamente, girerà, e coll’ abbaiare, come se avesse fiutato una nuova pista, cercherà di trascinare i compagni. Nel percorrere le tundre deserte, nelle notti oscure, quando la vasta pianura è coperta dalla nebbia impenetrabile, o nell’ imperversare di tempeste di neve, il viaggiatore, allorché è in pericolo di non trovare il suo ricovero e di perire nella neve, sovente deve la sua salvezza ad un buon cane conduttore. Se l’animale è stato una volta in quel luogo, e vi si è fermato col suo padrone, esso sicuramente porterà la slitta ove si trova la capanna profondamente coperta nella neve, e quando giungerà a questa, si
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fermerà indicando il posto dove il padrone la deve cercare. Né i cani si adoperano solamente nell’inverno; chè nell’estate essi rimorchiano i battelli ed è curioso osservare come ubbidiscano alla voce del padrone passando da una riva all’altra. All’udire la chiamata si tuffano in acqua col rimorchio, nuotando alla riva opposta, e dopo averla raggiunta si rimettono in ordine ed attendono il comando per procedere. Qualche volta anche quelli che non hanno cavalli usano i cani in escursioni di caccia, per tirare i loro leggeri battelli da un lago e da un fiume all’altro. In poche parole, il cane è un animale domestico utile ed indispensabile agli abitanti di questo paese, come la renna alle tribù nomadi.” WRANGELL, Ferdinand Petrovitch, Baron yon, Russian navigator, born in Pleskau, Esthonia, 29 December, 1796; died in Dorpat, Livonia, 10 June, 1870. He was educated in the school for cadets at St. Petersburg, entered the naval services in 1812, and was attached to the scientific expedition to Siberia and Kamtchatka in 1817. He was appointed in 1820 to command an expedition to explore the Russian polar seas. Sailing from St. Petersburg, he arrived, on 2 November, 1820, at Nijnii-Kolymsk, and performed, early in 1821, a remarkable journey to Cape Schelagin on sledges drawn by dogs. He sailed afterward up Kolyma river, advancing about 125 miles into the interior, through the territory inhabited by the warlike Yakutes. On 10 March, 1822, he resumed his journey northward, and travelled forty-six days on the ice, reaching 72°2' north latitude
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Standard di razza Siberian Husky Prima Stesura e Successive Revisioni Nel 1930 la razza Siberian Husky viene ufficialmente riconosciuta dall’American Kennel Club (A.K.C.) Nell’aprile del 1932 viene pubblicata la prima stesura dello standard con il seguente testo: Aspetto Generale - Per centinaia di anni il Siberian Husky é stato utilizzato come cane da slitta nell’Asia settentrionale. Egli deve essere straordinariamente attivo, scattante ed agile, capace di correre in un team con un carico, ad una velocità di venti miglia all’ora per una breve distanza. Egli deve essere forte, coraggioso ed instancabile sulla pista. Deve avere un torace profondo e forte, spina dorsale robusta, zampe e piedi robusti, schiena dritta e potente e posteriori ben muscolosi. Il cane adulto deve essere alto alla spalla circa 23 inches e pesare circa 60 pounds La femmina deve essere più piccola e pesare circa 10 o 12 pounds di meno. Testa - di media grandezza proporzionata al corpo, non rozza o troppo grossa. La larghezza fra le orecchie deve essere media. Le orecchie devono essere erette, inserite alte sulla testa, di media grandezza, leggermente arrotondate e ben fornite di pelo nella parte interna. Devono essere di media lunghezza e leggermente arcuate. Le mascelle e i denti sono forti e la chiusura non deve essere né prognata né enoprognata Gli occhi possono essere marrone chiaro o azzurri con un’espressione penetrante, amichevole e intelligente. L’occhio è orlato di scuro. Il tartufo può essere marrone chiaro o nero. Il muso deve essere forte, le labbra scure e ben aderenti Torace e Costole Il torace deve essere profondo e forte, ma non troppo ampio. Le costole ben arcuate e profonde. Schiena, Posteriore e Cosce I reni devono essere leggermente arcuati con muscoli ben sviluppati. La coscia deve essere ben angolata e molto muscolosa. La schiena deve essere dritta, non troppo lunga né cedevole. Arti - Dritti e di buona lunghezza, ben muscolosi e di buona ossatura. Piedi - Forti, non troppo larghi, con cuscinetti plantari eccezionalmente forti e protetti da pelo. Coda - lunga e normalmente portata alta sulla schiena, ma qualche volta tocca quando il cane lavora. Deve essere ben fornita di pelo abbondante, ma code troppo folte non sono desiderabili. Taglia e Peso - Maschi, da cm.53,54 a cm.59,69, da Kg.20,43 a Kg.27,24; femmine da cm.50,80 a cm.55,88 , da Kg.15,87 a Kg.22,68 Colori - Tutti i colori sono ammessi dal bianco al nero comprendendo molte gradazioni di grigio e colorazioni tipiche del lupo. Mantello - Deve essere folto con un morbido e caldo sottopelo vicino alla pelle. I peli di guardia non devono essere troppo lunghi, devono essere lisci di qualità non scadente, leggermente coricati così da non nascondere il profilo piacevole del corpo. Un mantello irsuto o ispido non é desiderabile. Scala dei punti - Taglia e aspetto generale, 25 ; testa e collo, 10 ; mantello e colore, 10 ; torace e costole, 10 ; posteriore e cosce, 15 ; schiena, 10 ; arti, 10 ; piedi, 5 ; coda, 5 - Totale 100
Nel 1938 viene costituito il Siberian Husky Club of America ( S.H.C.A.) che nella sua prima riunione ufficiale del 10 giugno approva il lavoro svolto dall’apposita Commissione incaricata di rendere più chiari i concetti espressi nella prima stesura dello Standard (alla luce di anni di studi sulle caratteristiche riscontrate in diverse generazioni di Siberian Husky) e che sarà la base anche per le modifiche successive del 1941, 1963, 1971 e 1991 Questi aggiustamenti vengono recepiti due mesi dopo, nell’agosto 1938, dall’American Kennel Club. La Commissione (sotto la supervisione di Elizabeth Ricker, Leonhard Seppala, Coke Hill, Clarence Grey e Birdasall Darling) era formata da: Eva
“Short” Seeley con il marito Milton, Dean Jackson e signora, Lorna Taylor Demidoff, Miss Margaret Dewey, Miss Millie Turner e Charles Roberts. Molte di queste persone furono anche i fondatori dei più importanti allevamenti che produssero linee di sangue che ancor oggi possiamo ritrovare nei pedigree dei soggetti più prestigiosi. Il lavoro che segue é stato realizzato da Filippo Cattaneo, socio fondatore e 3° Presidente (1998-2000) del nostro Club ed è stato pubblicato nel 1993 sul N.2 della rivista trimestrale quaderni cinofili Siberian Husky – (supplemento a WorkDogs n.30) - Edizioni Cinque s.r.l. – Biella
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REVISIONI DELLO STANDARD Prima Revisione dello Standard
Seconda Revisione dello Standard
Approvata nell’agosto 1938
Approvata l’11 marzo 1941
Aspetto generale - Il Siberian Husky é un cane di media taglia, elegantemente costruito, attento, con un corpo forte, compatto, ma non troppo corto, con una schiena potente, di media lunghezza; é scattante e agile con torace profondo e corto, ossatura media, arti posteriori con muscoli ben sviluppati, sottopelo folto e morbido e pelo di guardia non troppo lungo che si corica vicino al corpo. C’é un aspetto “volpino” nella testa e la coda, che ricorda una spazzola, é curvata sul dorso quando il cane lavora o é interessato, mentre é abbandonata quando é in riposo. Le femmine sono di taglia e peso inferiori rispetto ai maschi, circa 2 pollici in meno in altezza e 10 libbre in peso.
Aspetto generale e Comportamento - Il Siberian Husky é un cane di media taglia, attento, elegante, agile e scattante e dal movimento sciolto ed elegante. Ha un corpo forte, moderatamente compatto, torace profondo e forte con spalle e arti posteriori con muscoli ben sviluppati, gambe diritte di media ossatura. Il suo mantello é folto e molto morbido e la sua coda a spazzola é portata curvata sopra la schiena quando é in attenzione, abbandonata quando é in riposo. La sua testa presenta un aspetto finemente cesellato e spesso “volpino”, i suoi occhi hanno un’espressione attenta ed amichevole. La sua andatura caratteristica é agile e apparentemente senza sforzo quando si muove libero o al guinzaglio molle, ma dispiega grande potenza quando tira; il trotto é vivace, sciolto e piuttosto veloce. Le femmine sono più piccole dei maschi, in media sono più basse di 2 pollici e pesano 10 libbre in meno. La struttura del Siberian Husky varia da moderatamente compatta (ma mai cobby) a moderatamente alta sugli arti (rangy), ma in ogni caso l’ossatura deve essere moderata, la schiena potente (mai cedevole per l’eccessiva lunghezza) e l’altezza al garrese non deve mai superare i 23 ½ pollici (l’aspetto snello é dato dalle proporzioni e non dall’altezza).
Testa Di media grandezza, proporzionata al corpo. L’ampiezza tra le orecchie va da media a stretta, diminuendo gradatamente avvicinandosi agli occhi ed é leggermente arrotondata. 1. Muso - Di media lunghezza, labbra scure e ben aderenti, mascelle e denti forti, chiusura a forbice. 2. Naso - Marrone chiaro o nero nei soggetti bianchi, un naso rosso é ammesso.
Testa 1. Cranio - Di media grandezza in proporzione al corpo; l’ampiezza (spazio) tra le orecchie da media a stretta, si restringe gradatamente verso gli occhi ed é moderatamente arrotondato. Muso di media lunghezza; sia il muso che il cranio sono finemente cesellati. Le labbra sono scure e ben aderenti, mascelle e denti forti, con chiusura a forbice. Difetti - testa grossolana e pesante, muso grosso (come quello dell’Alaskan Malamute); cranio troppo largo tra le orecchie; muso lungo e appuntito; testa grossolana.
3. Occhi - (vedi pagina seguente). 4. Orecchie - Erette, inserite alte sulla testa, ben vicine, piccole o di media grandezza, leggermente arrotondate e ben coperte di pelo nella faccia interna. Nella parte posteriore vi é un accenno di arcuatura.
2. Orecchie - Di media grandezza, erette, ben vicine, inserite alte sulla testa, ben coperte di pelo all’interno. Nella parte posteriore sono un po’ arcuate. Le orecchie sono poco più grandi in altezza rispetto alla larghezza alla base e leggermente arrotondate in punta. Quando il cane é in attenzione le orecchie sono portate praticamente parallele in cima alla testa, con gli angoli interni alla base che quasi si toccano. Difetti - orecchie inserite basse, orecchie troppo larghe, orecchie piatte, orecchie pendenti.
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REVISIONI DELLO STANDARD Terza Revisione dello Standard
Quarta Revisione dello Standard
Approvata nell’aprile 1963
Approvata nel novembre 1971
Aspetto Generale - Il Siberian Husky é un cane da lavoro di media taglia con struttura potente ma elegante. Il suo corpo moderatamente compatto e ben fornito di pelo, le orecchie erette, la coda a spazzola portata curvata sopra la schiena sono chiari segni della sua origine: l’eredità nordica del valido cane da slitta. Il suo movimento tipico é scorrevole e senza sforzo, ma incredibilmente potente quando viene sollecitato a tirare. L’espressione vivace ed amichevole nei suoi occhi leggermente obliqui indica la docile disposizione di un buon compagno.
Aspetto Generale - Il Siberian Husky é un cane da lavoro di media taglia, dal movimento sciolto ed elegante. Il suo corpo moderatamente compatto e ben fornito di pelo, le orecchie erette e la coda a spazzola ricordano la sua eredità del Nord. Il suo movimento é fluido e apparentemente senza sforzo. Svolge ottimamente la sua funzione di cane da slitta trainando per lunghe distanze un peso leggero a velocità moderata. Le proporzioni e la forma del suo corpo riflettono questo fondamentale equilibrio di potenza, velocità e resistenza. I maschi della razza Siberian Husky sono mascolini, ma non grossolani, le femmine sono femminili, ma senza debolezze di struttura. In buone condizioni e con i muscoli solidi e ben sviluppati il Siberian Husky non deve avere peso superfluo.
Testa 1. Cranio - Di media grandezza, proporzionato al corpo; leggermente arrotondato alla sommità, si restringe gradatamente verso gli occhi; lo spazio tra le orecchie da medio a stretto. Muso di media lunghezza, cioè la distanza dal naso allo stop e quasi uguale alla distanza dallo stop all’occipite. Cranio e muso sono finemente cesellati. Labbra scure e ben aderenti, mascelle forti e denti che chiudono a forbice Difetti - testa troppo pesante, cranio largo, muso sia grosso che appuntito o grossolano.
Testa Cranio - Di media grandezza e proporzionato al corpo, leggermente tondeggiante alla sommità, si restringe gradatamente dal punto più largo verso gli occhi. Difetti - Testa grossa o pesante; testa troppo finemente cesellata. Muso - di media lunghezza; la distanza dalla punta del tartufo allo stop é uguale alla distanza dallo stop all’occipite. Lo stop é ben definito e la canna nasale dallo stop alla punta del muso é diritta. Il muso é di media larghezza e si restringe gradatamente verso il tartufo, con la punta che non é né appuntita, né squadrata. Le labbra sono ben pigmentate e ben aderenti; i denti chiudono a forbice. Difetti - Muso troppo appuntito o troppo rozzo; muso troppo corto o troppo lungo; stop insufficiente; chiusura non a forbice.
2. Orecchie - Di media grandezza, inserite alte e portate erette. Quando il cane é in attenzione sono praticamente parallele tra loro. Sono moderatamente arrotondate in punta e ben coperte di pelo nella parte interna. Difetti - Troppo larghe, inserite troppo basse o portate non decisamente non erette
Orecchie - Di media grandezza, di forma triangolare, inserite vicine e alte sulla testa. Sono spesse e ben fornite di pelo, un po’ arcuate nella parte posteriore, decisamente erette, con punte leggermente arrotondate e dirette verso l’alto. Difetti - Orecchie troppo grandi in proporzione alla testa; troppo distanti; non decisamente erette.
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REVISIONI DELLO STANDARD Standard 1938 - seguito
Standard 1941 - seguito
3. Occhi - Devono essere inseriti nel cranio in modo appena obliquo, possono essere sia marroni che azzurri, con espressione vivace, amichevole, da volpe. Occhi bianchi sono ammessi e non costituiscono segno di incrocio. Le rime palpebrali devono essere scure.
3. Occhi - Marroni o azzurri o porcellana, un occhio azzurro e uno marrone sono ammessi ma non sono da preferire; gli occhi sono inseriti appena impercettibilmente obliqui nel cranio. Hanno un’ espressione attenta, amichevole, “volpina”. Questa espressione e chiaramente “interessata” e a volte persino maliziosa. Difetti- - Occhi inseriti troppo obliqui (come nel Malamute). Naso - Preferibilmente nero, é ammesso il naso marrone in alcuni esemplari a mantello fulvo. Alcuni cani, soprattutto a mantello nero/bianco presentano quello che viene spesso definito “naso da neve” o “naso sporco” cioè un naso che di solito é decisamente nero, ma che in inverno presenta una striscia rosa. Questo é ammesso, ma non da preferire.
Costato, Torace e Spalle - Il torace deve essere profondo e forte, non troppo ampio; le coste ben arcuate e profonde; spalle forti e potenti.
Torace, Coste e Spalle - Il torace deve essere profondo e forte, ma non troppo ampio. Le coste devono essere ben arcuate e profonde. Le spalle ben sviluppate e potenti. Difetti - Torace troppo largo (come quello del Malamute); torace debole o piatto, spalle deboli.
Schiena e Reni - Schiena di media lunghezza, non troppo lunga ma con muscoli ben sviluppati. Rene con muscoli ben sviluppati ma senza peso superfluo; devono essere leggermente arcuati.
Schiena, Reni e Posteriore - Schiena di media lunghezza, non troppo lunga, né troppo cobby (come quella dell’Elkhound), e solidamente sviluppata. Reni con muscoli ben sviluppati e leggermente arcuati, che non devono presentare peso superfluo o grasso. Posteriore potente e con buona angolazione. Difetti - Schiena debole o cedevole e ogni debolezza del posteriore.
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REVISIONI DELLO STANDARD Standard 1963 - seguito
Standard 1971 - seguito
3. Occhi - Inseriti leggermente obliqui, con espressione vivace, ma amichevole, interessata e persino maliziosa. Il coloro può essere o marrone o azzurro. Un occhio marrone e uno azzurro sono ammessi, ma non da preferire. Difetti - Occhi inseriti troppo obliquamente.
Occhi - A forma di mandorla, moderatamente distanziati e inseriti appena obliquamente. L’espressione é viva, ma amichevole, interessata e perfino maliziosa. Gli occhi possono essere di colore marrone o azzurro, sono ammessi gli occhi di colore diverso o con entrambi i colori in un singolo occhio. Difetti - Occhi inseriti troppo obliquamente; occhi inseriti troppo vicini. Naso - Nero nei cani grigi, marroni scuri o neri, fegato nei cani copper (rosso rame, fulco o marrone n.d.t.); può essere color carne nei cani con mantello bianco puro. Il tartufo che presenta la striscia rosa “naso da neve” é ammesso.
4. Naso - Preferibilmente nero, color marrone nei soggetti con mantello fulvo; naso e rime palpebrali color carne sono ammessi nei cani bianchi. Il naso che temporaneamente presenta una striscia rosa in inverno é ammesso, ma non da preferire.
Corpo
Corpo - Moderatamente compatto ma mai troppo corto (cobby). Petto profondo e forte, ma non troppo ampio, le coste escono bene e sono profonde. Spalle potenti e ben inclinate all’indietro. Schiena di media lunghezza, forte solida, linea dorsale dritta. Reni tesi, asciutti e leggermente arcuati. Difetti - schiena debole e cedevole, schiena a dorso di capra. Collo - Forte, asciutto e moderatamente corto.
Collo - di media lunghezza, arcuato e portato orgogliosamente eretto quando il cane é in stazione. Quando inizia a trottare il collo si estende e quindi la testa é portata leggermente in avanti. Difetti - Collo troppo corto e grosso; collo troppo lungo. Spalle - La scapola é ben inclinata a circa 45° rispetto al terreno. Il braccio forma un angolo leggermente arretrato dalla punta della spalla al gomito e non é mai perpendicolare al tereno. I muscoli e i legamenti che uniscono la spalla alla cassa toracica sono solidi e ben sviluppati. Difetti - Spalle dritte; spalle cedevoli. Petto - Profondo e forte, ma non troppo largo, con il punto più basso che deve essere appena dietro e allo stesso livello del gomito. Le costole escono ben arrotondate dalla colonna vertebrale, ma si appiattiscono sui fianchi per consentire libertà di movimento. Difetti - Torace troppo ampio; torace a botte; coste piatte o deboli. Schiena - La schiena é dritta e solida, con la linea dorsale orizzontale dal garrese alla groppa. E’ di media lunghezza, né troppo corta, né cedevole per l’eccessiva lunghezza. Il rene é teso e asciutto, più stretto della cassa toracica, leggermente retratto. La groppa degrada dalla spina dorsale e forma un angolo, ma mai così bruscamente da limitare la spinta delle gambe posteriori. Di profilo la lunghezza del corpo dalla punta della spalla alla punta ischiatica della natica é leggermente superiore all’altezza del corpo dal terreno al punto più alto del garrese. Difetti - Schiena debole o cedevole; dorso di capra; linea dorsale in discesa.
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REVISIONI DELLO STANDARD Standard 1938 - seguito
Standard 1941 - seguito
Arti - Dritti con buona muscolatura ed ossatura, ma non troppo pesanti. Sugli arti posteriori a volte compaiono gli speroni e sebbene non costituiscano difetto é bene toglierli, perché interferiscono con il lavoro del cane.
Arti - Dritti e con buona muscolatura, con buona ossatura (ma mai con ossatura pesante come nell’Eskimo o nell’Alaskan Malamute). Cosce ben angolate. A volte sugli arti posteriori compaiono gli speroni. Non sono indice di accoppiamento impuro, ma poiché interferiscono con la funzione del cane, vanno rimossi, preferibilmente alla nascita. Difetti - Ossatura pesante; ossatura troppo leggera; mancanza di giusta angolazione negli arti posteriori.
Piedi - Di forma ovale e non larghi come nell’Eskimo o l’Alaskan Malamute; con pelo abbondante tra i cuscinetti che sono forti e spessi.
Piedi - Di forma ovale, non così larghi come nell’Eskimo e nel Malamute; con pelo abbondante tra i cuscinetti che sono duri e spessi, compatti; né troppo larghi (come nel Malamute), né troppo piccoli (come molti Samoiedo). Il piede del Siberian Husky, come quello di altri cani veramente nordici, é un piede a “scarpa da neve” cioè é qualcosa di palmato tra le dita, come il piede dei Retriver. Buoni piedi sono molto importanti e quindi devono essere sempre esaminati in esposizione. Difetti - Piedi deboli o con dita aperte; piedi troppo grandi o grossolani; piedi troppo piccoli o delicati.
Coda - Ricorda la coda a spazzola della volpe; é portata alta sopra la schiena quando il cane lavora o é interessato e abbandonata in riposo; viene descritta come “coda a falce con spazzola da volpe”; con pelo abbondante.
Coda - Una spazzola ricca di pelo portata sopra la schiena con una curva a forma di falce quando il cane corre o é in attenzione e portata abbandonata in basso e in fuori quando lavora o é a riposo. La coda non deve appoggiare piatta sulla schiena. Il pelo della coda é normalmente di media lunghezza, ma varia a seconda della lunghezza del mantello del cane. (Questa sezione era originariamente dopo la sezione Mantello).
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REVISIONI DELLO STANDARD Standard 1963 - seguito
Standard 1971 - seguito
Arti e Piedi
Arti e Piedi
1. Arti - Le gambe sono dritte con muscoli ben sviluppati con ossatura solida, ma non pesante. Posteriori potenti con buona angolazione. Ginocchio ben angolato. Gli speroni sugli arti posteriori, se presenti, vanno rimossi
Arti anteriori - Quando il cane é in stazione e visto frontalmente le gambe sono moderatamente distanziate, parallele e dritte, con i gomiti aderenti al corpo e non sono girate né all’interno, né all’esterno. Visti lateralmente i metacarpi sono leggermente inclinati, con l’articolazione carpo-metacarpica forte, ma flessibile. L’ossatura é solida, ma mai pesante. La lunghezza dell’arto dal gomito a terra é leggermente superiore alla distanza dal gomito al punto più alto del garrese. Gli speroni sugli arti anteriori possono venire rimossi. Difetti - Metacarpi deboli; ossatura troppo pesante; anteriore troppo stretto o troppo largo; gomiti in fuori. Arti posteriori - In stazione e visti posteriormente le gambe posteriori sono moderatamente distanziate e parallele. Le cosce sono ben muscolose e potenti; il ginocchio é ben angolato, l’articolazione del garretto ben definita e bassa sul terreno. Gli speroni, se presenti, devono essere rimossi. Difetti - Ginocchio dritto, posteriori vaccini, troppo chiusi o troppo aperti.
2. Piedi - Di forma ovale, di media grandezza e ben forniti di pelo tra le dita. Cuscinetti plantari forti e di grosso spessore. In breve, un tipico piede a “scarpa da neve”, in un certo senso palmato tra dita. Difetti - Ossatura troppo leggera o troppo pesante; angolazione insufficiente al ginocchio; pasturali deboli; piedi delicati e/o aperti.
Piedi - Di forma ovale ma non allungata. Le zampe sono di media grandezza, compatte, ben fornite di pelo tra le dita e i cuscinetti plantari. I cuscinetti plantari sono forti e spessi. Quando il cane é in stazione i piedi non devono essere girati né all’interno, né all’esterno. Difetti - Piedi cedevoli o con dita aperte; piedi troppo grandi o grossolani; piedi troppo piccoli e delicati; piedi rivolti all’interno o all’esterno.
Coda - Una spazzola abbondantemente fornita di pelo, portata sopra la schiena a falce quando il cane corre o é fermo in attenzione, lasciata cadere quando lavora o é in riposo. Quando é portata alta la coda corretta non si appoggia su un fianco e non si posa piatta sulla schiena. Il pelo della coda di solito é di media lunghezza, sebbene vari alquanto con il variare della lunghezza del mantello.
Coda - A spazzola come quella della volpe, ben fornita di pelo la coda é inserita appena sotto la linea dorsale e quando il cane é in attenzione é normalmente portata alta, formando una graziosa curva a forma di falce. Quando é portata alta, la coda non si curva né da una parte, né dall’altra del corpo e neppure appoggia piatta sul dorso. Una coda abbandonata, lasciata cadere (trailing tail) é normale quando il cane é in riposo. Il pelo della coda é di media lunghezza ed é approssimativamente della stessa lunghezza nella parte superiore, inferiore, laterale e dà l’aspetto di una spazzola rotonda. Difetti - Coda appoggiata sul dorso o arrotolata; coda sfrangiata; coda attaccata troppo alta o troppo bassa.
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REVISIONI DELLO STANDARD Standard 1938 - seguito
Standard 1941 - seguito
Mantello - Il Siberian Husky ha un sottopelo folto, morbido e lanuginoso vicino alla pelle e un mantello esterno con peli di guardia folto ma non troppo lungo come quello del Samoiedo, di tessitura morbida e coricato vicino al corpo. L’aspetto non é disordinato, ma folto ed abbondante senza essere ispido come un mantello che spara fuori.
Mantello - Il Siberian Husky ha un mantello folto, morbido, doppio costituito da un sottopelo morbido, folto e lanoso vicino alla pelle e da un pelo esterno morbido, di tessitura liscia, che dà un’impressione di pelliccia folta e una linea pulita (in contrasto con il mantello ruvido ed ispido dell’Alaskan Malamute o tipo orso del cane Eskimo). Il mantello é di media lunghezza; é ammesso un mantello più lungo, ma la tessitura deve rimanere la stessa su tutta la lunghezza. Difetti - pelo ispido o aspetto disordinato (come il Samoiedo, il Malamute o l’Eskimo), assenza di sottopelo (eccetto quando il cane é in muta). (Questa sezione era originariamente dopo la sezione Testa).
Colore - Sono ammessi tutti i colori da bianco a nero con molte varianti.
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Standard 1971 - seguito Movimento - Il movimento caratteristico del Siberian Husky é regolare ed apparentemente senza sforzo. E’ un cane scattante e leggero sugli arti e quando é nel ring deve essere condotto a guinzaglio molle ad un trotto moderatamente veloce in modo da mostrare una buona estensione degli anteriori e una buona spinta dei posteriori. Visto al passo, mentre viene verso di noi il Siberian Husky non realizza il single-track, ma a mano a mano che la velocità aumenta gli arti si inclinano gradualmente verso l’interno, fino a quando i piedi si allineano sotto l’asse longitudinale del corpo. Quando le impronte convergono le zampe anteriori e le zampe posteriori vengono portate dritte in avanti con i gomiti e le ginocchia che non girano né all’interno né all’esterno. Ogni arto posteriore si pone sull’orma dell’arto anteriore dello stesso lato. Quando il cane trotta la linea dorsale é ferma e dritta. Difetti - Movimento corto, saltellante. Arti che si muovono a scatti verso l’esterno; andatura pesante o che rolla; passo che incrocia o andatura a granchio.
Mantello - Doppio. Il sottopelo é denso, morbido e lanoso e deve essere di densità e lunghezza sufficiente a sostenere il pelo di guardia. Il pelo di guardia é molto folto, di tessitura liscia e morbida e dà un aspetto uniforme e ricco e una linea nitida. Di solito é di media lunghezza. E’ ammesso un pelo più lungo solo se la tessitura é morbida e rimane inalterata per tutta la lunghezza. Difetti - Tessitura dura o aspetto ispido che oscura il profilo nitido del cane; assenza di sottopelo, eccetto quando il cane é realmente in muta.
Mantello - Il mantello del Siberian Husky é doppio e di media lunghezza, simile ad una folta pelliccia, ma mai così lungo da nascondere il profilo nitido del cane. I peli di guardia del mantello sono lisci e leggermente coricati, mai ispidi né ritti in fuori rispetto al corpo. Va sottolineato che l’assenza di sottopelo durante la muta é normale. E’ permesso pareggiare accorciandoli i mustacchi e il pelo tra le dita e intorno ai piedi per dare un aspetto più nitido possibile. Non deve essere permesso pareggiare il mantello in ogni altra parte del corpo. Ciò deve essere severamente penalizzato. Difetti - Pelo lungo, ruvido o ispido; tessitura troppo dura o troppo setosa; pareggiare il pelo ad eccezione di quanto sopra indicato.
Colore - Sono ammessi tutti i colori e il bianco. Le sfumature più diffuse sono il grigio lupo ed il grigio argento, il marrone o il nero con parti bianche. Una molteplicità di disegni, soprattutto sulla testa, é caratteristica di questa razza e comprende molti disegni insoliti e originali che non si trovano in altre razze. Tipici la maschera a cuffia e gli occhiali.
Colore - Sono ammessi tutti i colori dal nero al bianco puro. E’ comune riscontrare diverse maschere sulla testa compresi molti disegni tipici che non si riscontrano in altre razze.
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REVISIONI DELLO STANDARD Standard 1938 - seguito
Standard 1941 - seguito
Taglia e Peso - Vanno sottolineati questi due punti: maschi da 22 a 23 ½ pollici, femmine da 20 a 22 pollici; maschi da 50 a 60 libbre e femmine da 40 a 50 libbre.
Altezza - Maschi da 21 a 23 ½ pollici alla spalla, femmine da 20 a 22 pollici alla spalla. Peso - Maschi da 45 a 60 lb. ; femmine da 35 a 50 lb.
Considerazioni conclusive - I punti più importanti e tipici di un Siberian Husky sono la taglia e l’ossatura medie, il mantello soffice, le orecchie inserite alte, il movimento sciolto e facile, il buon carattere. Qualsiasi forma di pesantezza, grossolanità e goffaggine sia nell’aspetto che nel movimento deve essere penalizzata. Oltre ai difetti sopra indicati, i difetti strutturali comuni a tutte le razze (ad esempio vaccinismo) sono indesiderabili in un Siberian Husky come in qualsiasi altra razza, anche se non specificatamente menzionati dalla standard.
Squalifica - Maschi con peso superiore alle 60 lb. e femmine con peso superiore alle 50 lb. (qualsiasi valore al di sopra di questi limiti é indice di incrocio). Altezza e peso sono molto importanti e i limiti massimi di entrambe le misure devono essere scrupolosamente mantenuti. (Questa sezione originariamente precedeva le Considerazioni conclusive). Scala dei punti Aspetto generale Testa Schiena Gambe, piedi e spalle Mantello e colore Coda Totale
20 punti 20 punti 15 punti 20 punti 15 punti 10 punti 100 punti
Scala dei punti Aspetto generale Testa, orecchie Corpo e spalle Gambe e piedi Mantello Coda Totale
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20 punti 20 punti 20 punti 15 punti 15 punti 10 punti 100 punti
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Standard 1971 - seguito Temperamento - Il temperamento caratteristico del Siberian Husky é amabile ed amichevole, ma nello stesso tempo attento e curioso. Non dimostra le qualità possessive del cane da guardia, né é eccessivamente sospettoso con gli estranei o aggressivo con glia altri cani. Nel cane anziano si può riscontrare una qual certa riservatezza e dignità. La sua intelligenza, la sua docilità e disponibilità fanno del Siberian Husky un compagno amabile e un lavoratore generoso.
Taglia Altezza - Maschi da 21 a 23 ½ pollici ; femmine da 20 a 22 pollici. Peso - Maschi da 45 a 60 libbre; femmine da 35 a 50 libbre.
Taglia Altezza - Maschi: da 21 a 23 ½ pollici (da 53,34 a 59,69 cm.) al garrese; femmine: da 20 a 22 pollici ( da 50,80 a 55,88 cm.) al garrese. Peso - Maschi: da 45 a 60 libbre (da 20,43 a 27,24 Kg.); femmine: da 35 a 50 libbre (da 15,87 a 22,68 Kg.). Le misure menzionate sopra rappresentano i limiti estremi di altezza e di peso e tra questi due estremi non ve ne é uno da preferire.
Considerazioni conclusive - Le caratteristiche più importanti per il Siberian Husky sono la taglia media, l’ossatura moderata, il mantello morbido, le orecchie inserite alte, il movimento sciolto ed elegante, il buon carattere. Un movimento o un aspetto generale che sia in qualche modo grossolano, pesante o goffo devono essere penalizzati. Inoltre ai difetti sopra indicati, i normali difetti strutturali comuni a tutte le razze, quali ad esempio il vaccinismo, sono indesiderabili in un Siberian Husky come nelle altre razze, anche se non precisati nello Standard.
Conclusioni riassuntive - Le caratteristiche di razza più importanti del Siberian Husky sono la taglia media, l’ossatura media, le proporzioni ben bilanciate, la facilità e libertà nel movimento, il mantello corretto, la testa e le orecchie piacevoli, la coda corretta e il buon temperamento. Ogni segno di eccesso di peso o di ossatura, di movimento legato o grossolano, di mantello lungo o ispido deve venire penalizzato. Il Siberian Husky non ha mai un aspetto così pesante e grossolano da ricordare un animale che traina grossi pesi, ma neppure così leggero e fragile da ricordare un animale concepito per le corse di velocità su brevi distanze. In entrambi i sessi il Siberian Husky dà l’impressione di essere capace di grande resistenza. In aggiunta ai difetti precedentemente ricordati, gli evidenti difetti strutturali comuni a tutte le razze sono indesiderabili in un Siberian Husky come nelle altre razze anche se non sono stati qui specificatamente ricordati.
Squalifica - Altezza oltre i 23 ½ pollici nei maschi e oltre i 22 pollici nelle femmine.
Squalifica - Maschi con altezza oltre i 23 ½ pollici (59,69 cm.) e femmine oltre i 22 pol. (55,88 cm).
Nota bene: il testo ufficiale dello Standard del Siberian Husky della F.C.I. (1979(83) n.270b) specifica: i maschi devono avere due testicoli normali e perfettamente discesi nello scroto.
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News Autunno 2005
REVISIONI DELLO STANDARD Quinta Revisione dello Standard effettivo dal 28 novembre 1990
La nuova edizione dello Standard é dovuta ad una richiesta di omogeneizzazione da parte dell’American Kennel Club (AKC) - Il Siberian Husky Club of America (SHCA) ha colto l’occasione per apportare un’unica modifica allo standard eliminando la frase “la scapola forma un angolo di circa 45° con il terreno” e la ripetizione in due diversi capitoli del passaggio “ogni eccesso di peso e di ossatura é da penalizzare”.
Aspetto Generale - Il Siberian Husky é un cane da lavoro di media taglia, dal movimento sciolto ed elegante. Il suo corpo moderatamente compatto e ben fornito di pelo, le orecchie erette e la coda a spazzola ricordano la sua eredità del Nord. Il suo movimento é fluido e apparentemente senza sforzo. Svolge ottimamente la sua funzione di cane da slitta trainando per lunghe distanze un peso leggero a velocità moderata. Le proporzioni e la forma del suo corpo riflettono questo fondamentale equilibrio di potenza, velocità e resistenza. I maschi della razza Siberian Husky sono mascolini, ma non grossolani, le femmine sono femminili, ma senza debolezze di struttura. In buone condizioni e con i muscoli solidi e ben sviluppati il Siberian Husky non deve avere peso superfluo. Taglia - Proporzioni - Sostanza
Altezza - Maschi: da 21 a 23 ½ pollici (da 53,34 a 59,69 cm.) al garrese; femmine: da 20 a 22 pollici ( da 50,80 a 55,88 cm.) al garrese. Peso - Maschi: da 45 a 60 libbre (da 20,43 a 27,24 Kg.); femmine: da 35 a 50 libbre (da 15,87 a 22,68 Kg.). Le misure menzionate sopra rappresentano i limiti estremi di altezza e di peso e tra questi due estremi non ve ne é uno da preferire. Di profilo, la lunghezza del corpo dalla punta della spalla alla punta ischiatica della natica é leggermente superiore all’altezza del corpo dal terreno al punto più alto del garrese Squalifica: maschi più alti di 59,69 cm. e femmine più alte di 55,88 cm.
Disegni illustrativi di Richard K.La Branche, tratti da “Siberian Husky Illustrated” a cura del SHCA
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Pedigree, Etica ed educazione… fate VOI SHC-I News n.2/2005 – pagg. 9-10
Come noto a TUTTI e di questo ne sono personalmente orgoglioso, il nostro Club dispone di una favolosa (senza falsa modestia) “Banca Dati” per ricerche genealogiche (anche fino ad “Adamo ed Eva” della razza) ed altro ancora (pedigree “arricchiti”, schede allevamento, ecc. ecc.) a disposizione di tutti gli appassionati. Ad oggi siamo a quota 94.000 inserimenti, di cui oltre la metà con lo “storico” di tutte le registrazioni al Registro Origini (ex L.O.I. ora R.O.I.) dal 1975 al 2000 che l’ENCI con ammirevole “spirito di collaborazione” ci ha ufficialmente fornito fino a quando l’intervento di “Qualcuno che conta”, a cui evidentemente non sono troppo simpatico, ne ha bloccato l’aggiornamento annuale. Voi stessi, cari soci, all’atto dell’iscrizione al Club o appena possibile, avete TUTTI con piacere fornito i dati del pedigree del vostro amato cagnolone, magari con una foto che poi è stata anche pubblicata. E’ più che naturale e comprensivo che ognuno di noi parli molto volentieri del suo cane e trovi soddisfazione nel mostrare il suo pedigree. Purtroppo chi è in possesso di un soggetto nato presso la sig.ra Lazzaris ne è impossibilitato e ci ha risposto con un laconico “Sabina non vuole”. Peccato davvero, se non ho i dati completi, per la “Banca Dati” l’amato cagnolone risulta “senza pedigree” (e non sarebbe poi così grave da un certo punto di vista) solo che il proprietario “indignato” protesta: “NO! NO! Il pedigree ce l’ha la sig.ra Lazzaris” , ma nemmeno lui l’ha MAI visto. Può succedere anche che, in buona fede, ne venga pubblicata la foto sulla copertina del News e a qualcuno, particolarmente colpito che chiede alla segreteria maggiori informazioni per una eventuale monta con la sua adorata femminuccia, si sia costretti a rispondere: “Purtroppo non ci risulta abbia il pedigree” anche se la sua genealogia si suppone essere corretta. Il Gruppo Cinofilo Trevigiano, da noi interpellato, e poi l’ENCI Milano confermano e ribadiscono che la pratica di registrazione della cucciolata nata l’11 aprile 1998 (2 maschi+3 femmine), la prima monta in Italia di Innisfree’s Flash for Fantasy AKC WP 770827/02 x Telfassa di Likidado LOI TC.031575 – è in sospeso non certo “per un errore nella trasmissione della pratica” come dice la sig.ra Lazzaris ma per “documentazione incompleta” (mancherebbe soprattutto la proprietà del cane), pertanto nessun discendente di Innisfree’s Flash for Fantasy può essere iscritto al Libro Origini e quindi avere un regolare pedigree rilasciato dall’E.N.C.I. (Ente Nazionale Cinofilia Italiano), non può quindi riprodursi e/o partecipare ad esposizioni.
Ora però la sig.ra Lazzaris dichiara che quei cani avranno il pedigree americano “… e finalmente sono arrivati i primi tanto sospirati pedigree” – testuali parole ma, oggi come oggi. all’AKC (American Kennel Club) non risulta registrato nessun figlio di Innisfree’s Flash for Fantasy. E’ vero, la sig.ra Lazzaris non è socia del nostro Club (anche se è stata iscritta negli anni 1995 e 1996 tess.n.184 e successivamente dopo un “vuoto” negli anni 1999 e 2000 tess.n.384 perdendo poi entrambe le volte la qualifica di socio per “morosità”) e nemmeno socia della Società Specializzata CIRN/Seshi…..... del resto con queste sue regole di “cinofilia personalizzata” come mai potrebbe appartenere a lungo ad un Club di razza?!? In ogni caso a lei personalmente non abbiamo mai chiesto niente, ne potevamo immaginare che la richiesta del semplice “numero di pedigree” a nostri soci con suoi soggetti potesse scatenare un simile “putiferio” e “protesta” che ha suscitato una “reazione indignata” fra i nostri lettori ed allevatori: qualcuno ha preferito “ignorare”, qualcun altro scrivere direttamente alla sig.ra Lazzaris (senza ottenere risposta), qualcuno farci conoscere il suo pensiero in forma “riservata”, altri come Jessica Vallerino allevamento delle Ombre Lunghe, ben conosciuta ed apprezzata nell’ambiente, nonché membro del Collegio di Probiviri del nostro Club, ha risposto pubblicamente (come di seguito riportato). Noi non possiamo che dolerci per quella “gente da favola” con SH “copyright Lazzaris” che non può orgogliosamente mostrare al mondo il pedigree del suo cane.
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Guido Barbieri Ufficio di Segreteria Coordinamento di Redazione
News Autunno 2005
DATI UFFICIALI E.N.C.I. “I Nostri Cani” – maggio 2005 Registrazioni R.O.I. anno 2004 (periodo 17 marzo 2004 – 7 aprile 2005)
n. 386 iscrizioni In attesa del dettaglio richiesto in data 5 giugno alla Società Specializzata (CIRN/Seshi) possiamo tentare un nostro “ragionamento di massima”. Considerando qualche soggetto importato ed una media di 4 cuccioli, otteniamo all’incirca il numero di 100 cucciolate prodotte. Se poi stimiamo in una
ANNO 1965 1966 1967 1968 1969 1970 1971 1972 1973 1974 1975 1976 1977 1978 1979 1980 1981 1982 1983 1984 1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004
AKC 1786 2350 3099 3837 4880 7981 10471 13676 16127 18473 19678 20598 20196 20650 21237 20884 20465 20654 21237 20889 20144 10988 20815 21469 21760 21943 23436 26057 25565 24804 24291 25557 22222 21078 18106 17551 14915 12350 10660
SF 1 8 6 7 13 24 46 63 55 75 64 86 83 234 143 237 244 235 212 213 221 243 235 281 246 225 270 206 283 261 207 234 204 223 206 205 255 259 216 257
DCNH
1 1 2 4 3 13 20 22 58 117 127 267 242 360 417 483 698 519 757 586 678 692 710 798 870 801 1007 768 979 709 587 423 265 230 180 139 108 140
ventina gli allevamenti con affisso ancora in attività con una media di due cucciolate all’anno, constatiamo che il 60% della produzione è ancora realizzato da “privati” ma è salita al 40% la percentuale in mano agli allevamenti con affisso. Questo indurrebbe a “pensare” che la qualità dei Siberian Husky in circolazione sia notevolmente MIGLIORATA in considerazione del fatto che la “selezione” operata dall’Allevatore con Affisso ENCI dovrebbe essere molto più “studiata e mirata”. Pertanto il “vistosissimo” calo di produzione (di questi ultimi 5 anni – dati ufficiali 1999 pubblicati su SHC-I News n.3/2000 pag.18 – allora le percentuali erano rispettivamente 80% e 20%) verrebbe “compensato” da una qualità complessiva di Siberian Husky in circolazione, molto superiore. G.B. NOTIZIE ENCI – Stralcio “I Nostri Cani” - giugno
L.O.I.
Introdotta in Italia la "Riproduzione Selezionata" - approvato dal Ministero il nuovo testo delle Norme tecniche del libro genealogico.
1 13 29 25 38 28 42 37 59 177 172 240 437 873 1781 3132 4566 5799 6732 6432 6378 5103 4181 2755 1887 1200 795 621 536 386
…… Ora è importante che gli allevatori, per primi, prendano coscienza dei notevoli cambiamenti contenuti nelle nuove norme e della possibilità di poter qualificare i propri riproduttori e i prodotti da loro ottenuti. Lo scoglio maggiore è rappresentato dal sistema informatico dell’Ente, che deve essere implementato e reso più moderno in tempi brevi, e il Consiglio sta già operando in tal senso. L’altro scoglio è rappresentato dalla mentalità di certi allevatori che troppo spesso si lasciano trascinare dallo show o dall’agonismo e che mancano di una vera e propria cultura zootecnica, è bene dare più importanza al miglioramento della propria produzione media, piuttosto di pensare solo alle punte con cui vincere le competizioni. Un'altra novità molto importante riguarda le informazioni relative al libro genealogico, inerenti le caratteristiche anagrafiche, morfologiche, funzionali, genetiche, genealogiche e sanitarie dei cani iscritti, queste dovranno essere pubblicamente consultabili, anche per via telematica. Una volta che le informazioni relative ai singoli riproduttori saranno adeguatamente e correttamente implementate, sarà possibile da parte di chiunque fare delle valutazioni non solo di tipo fenotipico, ma anche di tipo genetico su ascendenti, discendenti, collaterali (fratelli e ½ fratelli). Internet sarà ancora una volta la vera rivoluzione perché permetterà di verificare se un soggetto si è sottoposto ai controlli e il loro esito… Il Presidente della Commissione Tecnica Centrale Prof. Luigi Guidobono Cavalchini
AKC = American Kennel Club SF(Finlandia) DCNH (Germania) L.O.I. (Italia)
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Jessica Vallerino, allevamento delle Ombre Lunghe non ha molto gradito l’intervento della Sig.ra Sabina Lazzaris e ci ha inviato la sua risposta che molto volentieri pubblichiamo. Esamino punto per punto quanto scritto (anche se non nello stesso ordine per comodità) : tutti lavorano e chi è in pensione ha già lavorato cioè già dato alla società, ma continua a dare alla sua famiglia, ai cani, all'associazione, al suo hobby alla parrocchia ecc. ecc. e tutto ciò non lo esime dal parlare o dal rispondere se interrogato od interpellato: a qualche persona viene bene ad altre a quanto pare non altrettanto, ma non è un merito la seconda opzione. Sul bollettino è sempre stato dato, mi sembra, spazio a soci e non soci, qualche volta anche ai cretini a patto che fossero proprietari o amanti del sh, quindi anche la signora Sabina ha avuto il suo spazio. Non è l'unica ad avere un certo numero di sh, come non è l'unica a dare da mangiare BENE ai suoi cani ed a fare tutto ciò che va fatto sanitariamente e, a meno che uno non abbia la gallina dalle uova d'oro o abbia la fortuna di avere ereditato tanti quattrini, il tutto costa a tutti BEI SOLDINI. Brava per tenersi i suoi bambini sino a 3 mesi, 3 mesi e 1/2 ma non è l'unica, altrettanto brava per riuscire a DARE (quindi suppongo gratis poiché alla signora dà fastidio usare il verbo vendere, beata lei) i suoi bambini soprattutto perché ha anche il c..o di trovare persone sicure, suppongo quindi che faccia una cucciolata ogni 2 anni vista la difficoltà che vi è a mio avviso a trovare persone da selezionare a cui DARE un siberian husky. Non ha altrettanto c..o a trovare persone adulte che vogliano adottare, come dico io, un adulto: sappiamo benissimo che un adulto scaricato da una famiglia non è felice in un gruppo quanto lo era quando era figlio unico!!!!! E' altrettanto logico che si scelga il male minore e quindi non si rischia sulla pelle di un sh scaricato e o un non DATO da cucciolo ed ambedue si tengono in casa o meglio in canile anche se si preferisce dire in casa, (23 cani non possono vivere in casa). Riprendersi un sh nato in casa propria per me, JV, è sempre stata una regola, e dal 79 anno della mia prima cucciolata, al 1996 me ne sono tornati a casa 3 o 4 forse 5, ho avuto più c..o a selezionare le persone a cui VENDERE i miei cuccioli, erano sicuramente anni diversi, due sono stati poi sistemati in famiglia per fare compagnia a femmine rimaste vedove, uno è vissuto felicemente sino alla sua morte come primogenito di Monica Simonetti alla quale
sono nate dopo due splendide bambine cresciute amorevolmente da Donovan. Ma il problema sh tornati indietro sappiamo che è molto difficile da affrontare e non sono così presuntuosa o superba per poter criticare gli altri o le ricette che uno applica in casa propria. Ugualmente il criptoridismo... un classico nel sh, quelli si regalano alla persona giusta senza certificato, punto e basta, se invece è stato venduto da cucciolo si ridanno i soldi e si tenta di convincere il proprietario a non scaricare il proprio bambino, se è un bambino amato, diversamente rientra in casa e si ritorna al punto cani rientrati in casa adulti. Se si regala e voglio sottolineare regala, un sh per i più svariati motivi, persona giusta, pochi soldi di quest'ultima ecc. ecc. si fanno degli accordi prima, SEMPRE e si mettono per scritto, mi sembra logico ed elementare. Purtroppo mi sembra che esista una regola (dell'ENCI a cui volenti o nolenti siamo legati avendo cani iscritti) che se si incassano anche 10 euro il cane è considerato venduto e quindi, se non sono stati sottoscritti patti diversi, si è obbligati a consegnare il certificato di iscrizione. Mi era stato spiegato anni or sono in seguito ad un casino in cui era incappato per una situazione del genere Vandoni (mi sembra) con un mastino napoletano. E se una persona, selezionata tra quelle da FAVOLA, a cui vengono ben spiegate prima di REGALARE un cucciolo di sh un certo giorno si alza e vuole venire meno ai patti sottoscritti, cioè volere il certificato del suo cane non si può dire altro che il lavoro di selezione delle persone non è stato così accurato: ma purtroppo siamo umani e quindi fallibili. Ed allora si fanno valere i patti sottoscritti punto e basta. Invece se un cane è venduto, regalato, affidato con l'accordo di mandare il suo certificato non vi è storia, va dato punto e basta. Punto 1 - se di un riproduttore che abbiamo in casa non abbiamo il certificato in casa esperienza insegna che non conviene usarlo, la nostra burocrazia è sempre stata lenta ed incasinata, specialmente se vi è di mezzo una federazione non affiliata all'FCI ma solo riconosciuta. Se non si conoscono bene le regole del paese di origine del nostro riproduttore (per esempio iscr. AKC cucciolata,+ iscrizione AKC sing.+ AKC da export ecc. ecc.) si possono avere dei problemi. La Kanzler (Innisfree
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News Autunno 2005 Kennel) è sempre stata estremamente precisa e non ho mai avuto problemi di nessun tipo con gli USA, con cani comperati da lei o dalla Osarow ed io ne ho comperati molto di meno di altri che hanno allevato, secoli fa come me, dei sh. Punto 4 - Se si fanno nascere dei cani con certificato e si DANNO in giro tali cani senza accordi particolari (tipo tienilo in casa e non parlare a nessuno da dove questo arriva) il certificato diventa un fatto quasi pubblico, come la nostra carta di identità, che privacy o no, a volte ci può essere richiesta: è la base del bene di una razza conoscere i pedigree; se si ama veramente una razza non esiste IL MIO LAVORO sulla razza, non siamo dei Lorenz che ci inventiamo una razza, esperimento da me non condiviso; non vi è nulla da inventare di nuovo su una razza che grazie a Dio esiste da parecchi anni e dovremmo avere le idee ben chiare sul fatto che non esiste il mio o tuo sh ma esiste il siberian husky, come esiste il bassotto ed il levriero afgano. Ma siamo capaci di non avere un ego così grande da avere la presunzione di avere inventato o reinventato noi la razza? Il pubblicare o meno delle genealogie non si fa per uno scopo utilitaristico: l'unica utilità è quella di arricchire la conoscenza di tutti, le banche dati esistono anche nei centri di ricerca, grazie a Dio!, e nessun ricercatore si è mai sentito geloso di alcunché (e si parla magari di invenzioni vere e proprie, quelle sì registrate/brevettate come tali a loro nome) E se questa signora è così preparata sulle genealogie e relativi pregi e difetti di tutti i riproduttori da lei utilizzati per avere i suoi ottimi risultati deve solo dire grazie a tutte le persone che prima di lei si sono sbattute per raccogliere dati e pubblicarli su riviste, bollettini ecc. ecc. dagli anni 50 in poi in Italia e in America, e quindi le hanno permesso di studiare e prepararsi. Ma visto che ha messo i suoi pedigree in rete dove sta il problema? Non mi sembra che le stia antipatico il bollettino, che alla fine fa una pubblicità gratuita. Anche se non vende cani ma li DA' (mi ripeto suppongo gratis). Ma spesso è proprio difficile capire le persone!!!!!!!! Cosa c'entra poi il copyright con la genealogia di un cane?!? Punto 2 - giovane ragazzina ecc. ecc. cosa c’entriamo noi con la giovane ragazzina che ha parlato "di voci che circolano"? L' appunto ci può essere fatto se pubblichiamo "la voce che circola" con nome e cognome del cane o scriviamo dell'allevatore in modo che possa essere identificato; se non è suffragato da prove può essere un danno anche economico per l'interessato e quindi siamo sì passibili di querele. Punto 3 - se non ci sono denunce di qualche tipo al nostro club che ci permettano di fare domande, non possiamo mandare ispettori a casa di nessu-
no, non siamo l'ASL e nemmeno vigili urbani o polizia per indagare, anche perché non sapremmo chi mandare poiché chi lavora nel club lo fa gratis e quindi si guadagna la pagnotta altrove (anch'egli e non solo la signora Sabina .Lazzaris) Punto 5 - Non mi sembra che a noi possa interessare da dove abbia fatto arrivare il seme congelato, cosa che le consiglio di tenere rigorosamente segreta se non è cambiato, cosa che spero visto che se ne parlava una ventina di anni fa, qualche cosa all'ENCI. Non so se in Italia si è arrivati ad una regolamentazione delle fecondazioni artificiali con stallone estero, cioè della registrazione di tali cucciolate, sino a qualche hanno fa erano illegali, nel senso che dovevi dire che xy aveva montato xx punto e basta e stare zittino zittino sul fatto che era arrivato il seme e non il cane: mi aveva spiegato il tutto Marisa Brivio Chellini nel periodo del suo trasloco a Varese. Non posso vedere quali secondi fini esistano nel fare cucciolate: o si fa per il piacere di avere i cuccioli e cercare in essi il risultato della nostra selezione, lavoro, ricerca ecc. ecc., (quindi più di 2 cucciolate ogni 2 anni per poter vedere qualche cosa), o si fanno per vendere punto e basta; cosa forse non proprio edificante per un purista ma i venditori di cuccioli sono sempre esistiti. Le metodologie per le quali un club decide di fare soci onorari, o cacciare via soci ecc. ecc. sono state stabilite dal club e codificate con semplici regole, alcune sono semplicemente temporali non soggette ad opinioni: purtroppo le opinioni sono soggettive io non avrei mai dato il premio Nobel ad un giullare o a qualche altro personaggio politico che ha scelto di quali massacri occuparsi ignorandone altri. Non mi interessa meditare sui consigli di una pur brava signora dotata di grandi capacità ma condite da uno smisurato ego quello di essere arrivata dove?!? Sta allevando e non cercando la fusione a freddo... Anche io ed alcune amiche negli anni 80 pensavamo stupidamente di trovare, scoprire, inventare ecc. ecc. quando ci limitavamo ad incrociare dei soggetti: ad allevare quindi sperando che i riproduttori da noi comperati per avere un certo risultato ce lo dessero realmente. Da parte mia consiglio di cancellare da qualsiasi richiesta, lettera, genealogia il nome della sopraccitata signora: i cani da lei comperati sono il frutto di ricerche altrui, non vedo quindi come si possa adombrare se ne esistono dei figli i cui proprietari sono lieti di vedere pubblicate foto o genealogie. Non ha bisogno della nostra pubblicità gratis se la fa già da sola sul suo SITO!!!! Come non abbiamo bisogno di vittime che si sentano calunniate.
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Jessica Vallerino
News Autunno 2005
ANATOMIA SISTEMATICA E COMPARATA Rosa Galluccio (studentessa in Scienze e Tecnologie delle Produzioni Animali) segue dal numero 1/2004 - disegni e foto tratte dal libro “Anatomia Veterinaria Sistematica e Comparate” di Pelagalli - Botte, edizioni Ermes.
3.
APPARATO DIGERENTE
(prima parte)
L’apparato digerente, può essere definito come un lungo condotto o canale alimentare, che sbocca all’esterno: anteriormente con la bocca e posteriormente con l’ano. Esso può essere diviso in tre porzioni: ingestiva, formata da bocca, esofago e faringe; digestiva, costituita da stomaco ed intestino; espulsiva, formata da intestino crasso e retto.
BOCCA
La cavità buccale confina: ventralmente con il pavimento della bocca; dorsalmente con il palato duro e molle; lateroanteriormente con la parte interna delle guance e delle labbra. VESTIBOLO DELLA BOCCA Il vestibolo della bocca è compreso tra la parte interna di labbra e guance e la parte esterna delle arcate alveolo dentarie. Le pareti del vestibolo sono formate da: labbra; guance; arcate alveolodentarie; che si raccordano dorsalmente e ventralmente nei solchi vestibolari. Sono parte del vestibolo : guance; gengive; denti. Le labbra offrono alla descrizione, procedendo dall’esterno verso l’interno: cute, poco mobile. Sono presenti anche ghiandole sudoripare e sebacee; sottocutaneo; piano muscolare; sottomucosa mucosa.
La parte più esterna è costituita dalla bocca o cavità buccale; si apre all’esterno con le labbra e si continua internamente con la faringe
Nei carnivori, così come nei roditori e nel coniglio, il labbro superiore è attraversato da una doccia mediana, il filtro.
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News Autunno 2005 Le guance formano le pareti laterali della bocca. Si descrivono dall’esterno verso l’interno: cute, sottile e mobile; sottocutaneo, formato da più strati, può ospitare ghiandole sudoripare e sebacee; piano muscolare; ghiandole molari, che si distinguono nei gruppi superiore ed inferiore; sottomucosa; mucosa, provvista di papille. Le gengive sono parte della mucosa buccale in rapporto con le arcate alveolodentarie mandibolare e mascellare. Si distinguono le parti: vestibolare, si continua con la mucosa delle guance e delle labbra in prossimità dei solchi vestibolari; interdentale, in cui le gengive intrattengono stretti rapporti con i bordi degli alveoli e con la corona dei denti; linguale, è situata nella parte interna delle arcate alveolodentarie. CAVITA’ BUCCALE PROPRIAMENTE DETTA La cavità buccale è situata dorsalmente tra palato duro e molle, centralmente tra il pavimento della bocca e nella parte interna, tra le arcate alveolodentarie. Il palato duro ha per base scheletrica i processi palatini dell’incisivo e del mascellare e la lamina orizzontale del palatino. La mucosa che riveste il palato duro è attraversata da un solco mediano, il rafe palatino, ai cui lati si sollevano delle pliche, le creste palatine. Il palato molle chiamato anche velo palatino è situato aboralmente al palato duro. Il pavimento della bocca è visibile solo se la lingua viene sollevata completamente. Presenta una parte orale due docce, i recessi sottolinguali. Nella parte anteriore si solleva il frenulo della lingua che vincola la parte libera, cioè il corpo della lingua. LINGUA La lingua è un organo muscolomembranoso. Si presenta allungato e schiacciato. E’ molto voluminoso, è un organo impari e mediano. E’ sostenuta dal pavimento della bocca ed è rivestita da una mucosa cornificata.
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News Autunno 2005 La lingua può essere divisa in tre parti:
Si distinguono poi in ogni dente i tessuti:
il corpo, presenta due facce, una dorsale ed una ventrale; a base,presenta tre facce, due laterali ed una dorsale; a radice, formata da tessuto muscolare.
smalto, forma un sottile strato molto resistente; dentina, è la componente maggiore del dente. Viene distinta in dentina primaria che si forma prima dell’eruzione e dentina secondarie, che si forma in seguito ad altri depositi; cemento, riveste la radice; polpa, è una struttura molle che occupa la parte interna del dente, è un tessuto connettivo gelatinoso, ricco di fibre collagene, di vasi sanguigni e nervi; periodonto, si compone di due parte distinte: parte ossea dell’alveolo e legamento periodontale.
Il corpo forma la parte libera della lingua che viene vincolata al pavimento della bocca attraverso il frenulo della lingua. La base e la radice sono le parti fisse. La tunica mucosa è spessa sul dorso e più sottile nelle altre zone. Sul dorso sono presenti numerose papille di cui alcune hanno una funzione meccanica, come le papille fungiformi, filiformi e coniche; mentre altre, hanno funzione gustativa, quali le papille circumvallate o vallate e le papille fogliate. La mucosa presenta anche numerose ghiandole, le ghiandole linguali. In alcune zone è presente una notevole infiltrazione linfatica: tonsilla linguale. La lingua è un organo che interviene nella presa del cibo e nella sua distribuzione all’interno della bocca. DENTI I denti vengono definiti organi passivi della masticazione. Si presentano duri e allungati e sono situati negli alveoli delle arcate alveolodentarie. In ogni dente si individuano tre parti: corona, forma la parte che sporge nella cavità orale; radice, è infissa nell’alveolo; colletto, separa la corona dalla radice.
Procedendo in senso oro-aborale si individuano: incisivi; canini; premolari; molari. I primi tre formano la dentatura decidua (denti da latte) presentano quindi una seconda generazione. I molari, invece, sono monofisari, cioè non vengono sostituiti, infatti, compaiono per ultimi. I denti, nei carnivori, prendono il nome di brachiodonti, hanno una corona bassa e terminano di accrescersi poco dopo l’eruzione. I cani, in quanto mammiferi, sono eterodonti, perché hanno differenti tipi di denti e diflodonti, perché presentano due generazioni di denti. Gli incisivi, sono accolti negli alveoli scavati, superiormente, nell’osso incisivo e inferiormente, nella porzione incisiva della mandibola. I canini, chiamati anche zanne, hanno forma conica e si trovano in prossimità dell’ultimo incisivo. I premolari e i molari, seguono i canini. La corona presenta una serie di rilievi, le cuspidi, che sono taglienti.
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(continua sul prossimo numero)
News Autunno 2005
LUPO 2.15 di Ann J. Jugman suggerimento e recensione di
Cristina Pezzica di Genova Per i giovanissimi proprietari di un siberian husky, o per chiunque voglia farsi due risate con un testo meno demenziale di molti altri libri di barzellette, ecco a voi Lupo 2.15, pubblicato dalla casa editrice Salani (collana I Criceti) e scritto da Ann J. Jugman Precisiamo subito che i lettori scrupolosi saranno scontenti di questo libro, monumento alla fantasia e all’umorismo che però di nozioni scientifiche sui lupi ne contiene davvero poche. Ma se cercate un break dai testi scientifici, o dai romanzi introspettivi, concedete una chance a Lucy, a 2.15, a nonno Berto e al signor Brucco; potreste rimanere piacevolmente sorpresi. E’ estate quando la piccola Lucy Jones, una qualsiasi ragazzina inglese, si reca a trovare i suoi nonni a Londra passando attraverso un bosco. Il caso vuole che Lucy, quel giorno, indossi un giacchino rosso con il cappuccio; sufficiente perché un grosso lupo grigio, nella fattispecie il lupo di Cappuccetto Rosso, la scambi appunto per la suddetta protagonista della fiaba dei fratelli Grimm! “Io sono il tuo destino, e tu sei la mia cena!” intima il lupo, senza avere la minima idea che Lucy di Cappuccetto Rosso non ha mai neanche sentito parlare. Imperturbabile, la ragazzina prosegue per la sua strada, con il lupo che la segue e di tanto in tanto balza fuori dai cespugli ringhiando; “Non me ne sono andato! Sono ancora qui!” Ma una volta giunto alla stazione, il lupo cambia rapidamente idea. Non gli piacciono le grandi città, non gli piacciono le automobili, non gli piacciono nemmeno i treni. Vuole tornare nel suo bosco ad aspettare Cappuccetto Rosso... quella vera! Lucy, però, non ha più il tempo di accompagnarlo, e piuttosto che rimanere in città da solo il lupo decide di andare con lei fino a Londra, facendosi passare per il suo cane... “un grosso volpino d’Alaska, primo cugino degli husky da slitta”. Peccato che fare il cane non sia poi tanto divertente quanto sembra... innanzitutto bisogna stare al guinzaglio, poi lì non si può andare, quello non si può mangiare, per quell’altro ci vuole una licenza... e naturalmente bisogna anche avere un nome; il lupo decide così di chiamarsi come il treno che lo condurrà fino a Londra, e cioè l’espresso delle 2.15 (da qui il titolo del libro). Restano da risolvere ancora un sacco di problemi; prima di tutto, la reazione entusiastica della nonna di Lucy all’idea di avere un lupo in casa, e quella assai meno entusiastica di Berto, il nonno. Poi c’è Pierino Brucco, l’invadente vicino di casa, che di quel cane lì non si fida mica tanto... Fra queste ed altre peripezie si snoda la storia del nostro 2.15; il quale, non contento di essere l’unico lupo “delle fiabe” a vivere in una città “normale”, vuole andare alla partita, sulle giostre, fingersi un cane ammaestrato, organizzare un raduno di vecchi commilitoni di guerra, e addirittura compilare moduli sanitari, di assicurazioni eccetera per la gente del vicinato... Almeno fino al giorno in cui ai nonni non viene la malaugurata (si fa per dire) idea di portarlo allo zoo; perché qui gli occhi di 2.15 incontrano quelli gialli e splendenti di 3.45, una lupa vera... e Lucy, i nonni e tutto il quartiere si troveranno coinvolti prima in un piano d’evasione, per consentire allo strampalato eroe di vivere per sempre felice e contento insieme alla sua bella. Leggero e divertente, senza troppe pretese, Lupo 2.15 intratterrà tutta la famiglia con il suo crescendo di colpi di scena e le sue innumerevoli gag comiche. Imperdibile per chiunque voglia farsi quattro risate insieme al suo cane ;)
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News Autunno 2005
di Fabrizio Filoni La frase che mi hanno sempre ripetuto, nei molti Stage e Clinic che ho frequentato da allenatore di basket è stata: «con umiltà, bisogna sempre ascoltare le opinioni altrui, vedere come lavorano gli altri, capire le idee degli altri, anche dagli errori degli altri, si può migliorare non ripetendoli». Chiudersi a priori nelle proprie convinzioni non è mai positivo se si vuole crescere e migliorare. Memore di questo insegnamento, soprattutto di una promessa fatta a Guido Barbieri, ho deciso di partecipare al raduno, del 10 aprile scorso, organizzato dal SHC-I, con due miei cani che, però, ho fatto presentare da un‟altra persona per la mia incompetenza in materia, l‟obbiettivo non era quello di avere un riconoscimento, chiaramente, ma di confrontare le due diverse filosofie e tipologie della razza: lo Show e il Lavoro. Non coinvolto dalla “competizione”, ho cercato di essere il più distaccato possibile nell‟osservazione e nel confronto dei soggetti presenti. La cosa che più di tutto mi ha notevolmente impressionato è stata che la maggior parte di coloro che ha partecipato alla manifestazione, giudice incluso, non considerano il Siberian Husky un cane da slitta. Sono rimasto estremamente sbalordito ed esterrefatto quando il sabato pomeriggio Mr. Thomas Oelschlager ha detto: «Il Siberian Husky non è un cane da caccia, non è un cane da guardia...è un cane». Io non credo che ci sia stato un errore di traduzione... ha detto proprio così!!!! Considerando che Lui è un allevatore che nei suoi 30 anni di lavoro e con i suoi oltre 70 cani nel kennel, nonostante viva in Pennsylvania, in un posto da sogno, sommerso dalla neve durante l‟inverno (come abbiamo visto dal video), non abbia mai praticato seriamente lo sleddog con i propri soggetti, certamente non potevo attendermi di più. A riprova di ciò, nel symposium, non ci ha mai mostrato o parlato del movimento del Siberian durante il lavoro ma, invece, ha mostrato quello dei suoi cani mentre saltavano o giocavano in atteggiamenti che niente avevano a che fare con il lavoro!!!! Costernazione maggiore l‟ho avuta, però, nel costatare che, in quella sala, nessuno ha mostrato la benché minima sorpresa a queste sue affermazioni. Il Siberian Husky, invece, è un cane da slitta. Il Siberian husky è una delle pochissime razze che è in grado di “pensare” ovvero di concettualizzare
un pensiero proprio e per questa sua predisposizione, selezionata nel tempo dal lavoro e non certo arrivata per generosità divina, è uno dei pochi cani che si confronta con l‟uomo alla pari in una condizione di democrazia sociale (...e questa è una condizione universalmente riconosciuta). Ad una domanda fatta da una giovane ed inesperta proprietaria «il Siberian Husky è un cane che scappa?», la sua risposta è stata positiva, giustificandola con l‟indole curiosa della razza. Tale risposta è giustissima ma supportata dalla definizione da Lui data precedentemente diventa sbagliatissima. Il Siberian Husky è sì curiosissimo ma, proprio per le sue capacità intellettive, non può essere messo nel più bel giardino del mondo, semplicemente ad oziare, semplicemente a giocare. Avete presente Silvio Pellico nelle “Mie prigioni” ……. la voglia di appagare la sua curiosità lo rende, obbligatoriamente propenso alla evasione. Il Siberian Husky ha bisogno di sfogare, non tanto le sue energie fisiche, ma le sue capacità intellettive. L‟esempio del branco di lupi calza a pennello. Nel branco troviamo il Capo, il Vice, l‟ultimo del branco, i cuccioli, il capo del cuccioli, chi fa da spalla al capo nel momento della caccia, insomma ognuno ha un ruolo e lo svolge utilizzando la sua “libera” iniziativa ed inventiva rispettando, però, le regole del branco. Nel lavoro con la slitta, ugualmente, c‟è chi conduce (il Musher), chi guida (il Leader), chi traina con forza nelle salite (i Wheel-dog, i cani vicino alla slitta), chi sostiene il lavoro dei Leader a tener alta la velocità (i Team-dog, i cani di mezzo), insomma il ruolo e le capacità dei singoli soggetti sono messe all‟opera ed ognuno riceve soddisfazione del suo operato, ovvero nell‟essere parte di un branco e di un progetto di lavoro. Inoltre….. 8 Siberian, che trainano una slitta di appena 10 kg., senza briglie, senza frusta, al solo comando della voce “con il proprio libero arbitrio” se fossero così fuggiaschi e indisciplinati non continuerebbero, di certo, il proprio lavoro anche alla vista di altri cani o animali lungo il percorso?!!!! Il discorso è lungo e tante sarebbero le cose da dire ma a tale proposito, però, basterebbe leggere un libro o vedere un documentario sul lupo e risulterebbe facile interpretare il mondo del Siberian. Tutto tranne che banale… tutto tranne che solamente un... cane!!!
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News Autunno 2005 Il problema chiave, ripeto, nasce dall‟accettare o meno tale definizione perché, non si tratta di rivalutare la figura del Siberian ma, di capirla, nei suoi bisogni e funzionalità, per poterla allevare e selezionare. Le conseguenze si capiscono meglio con l‟esempio fatto da Mr. Thomas Oelschlager: «Se dovessimo giocarci la casa e tutti i gioielli di famiglia su una gara di 100 miglia tra Jimmy Connors e Muhammed Alì, su chi dei due scommettereste? A quello fra voi che ha scelto Muhammed Alì, do il benvenuto all’ospizio dei poveri». Inconsciamente, Mr.Thomas, ha evidenziato il cardine del discorso, ha dato, senza rendersene conto, la spiegazione del perché i cani da esposizione tendono a non rispecchiare il cane da slitta, atleta (medio/moderato). I soggetti da esposizioni, infatti, non devono fare una gara di 100 miglia e quindi un muscoloso e statuario, anche se armonico e saltellante, Muhammed Alì rende più ricchi di un “moderato/medio” Jimmy Connors. Lui stesso nell‟intervista pubblicata sul SHC-I News ha detto «Lo standard del Siberian Husky è così specifico sulle parole “moderato/medio”! Le usa 18 volte. Non sono a conoscenza di nessun altro standard che le usi così tante volte». Ricordate che, secondo lo standard un maschio di 53,34 cm dovrebbe pesare 20,43 kg. Ed una femmina di 50,80 cm un peso di 15,87 kg. sarebbe interessante tirar fuori il metro e la bilancia e renderci conto delle reali misure dei nostri cani ??..!!!!!! Mi sono reso conto, inoltre, che molti allevatore ed espositori e soprattutto giudici sono molto preoccupati di tenere i limiti di statura dei soggetti vicino ai minimi di razza ed allontanarlo dai massimi ma…. occhio!!!!? , perché, le strutture tradiscono pesi più pesanti di quelli richiesti dallo standard. Dopo questo ritorno alle origini (14 anni sono passati dall‟ultima volta cui ho portato i miei cani in un raduno) mi rendo conto che è inutile stare a discutere del cane da lavoro e del cane da show, del cane più bello e di quello più brutto, del “vero” Siberian Husky e del “falso” Siberian Husky. La soluzione è una sola: cominciare a far lavorare i “nostri” cani “tutti” e finalmente poi non ci sarà più bisogno di dire “secondo me”… secondo Mr. Thomas Oelschlager… secondo le foto di inizio secolo... secondo quel allevatore etc etc» ognuno, già da solo, si renderà conto delle prerogative di un cane da slitta e potrà meglio capire cosa va e cosa non va, ripeto, a scanso di equivoci: “facciamo lavorare” i nostri cani (come potete vedere non ho detto “correre”), perché, a questo punto, il fulcro di tutto è far capire e portare a conoscenza degli allevatori, dei proprietari e dei giudici di come lavora il Siberian Husky.
Capire quali prerogative, mentali e fisiche, deve avere un cane da slitta, vivendolo quotidianamente mentre lavora. Solo con una conoscenza nell‟ attività, solo allora ci potremmo mettere a discutere del “nostro”, del “vostro”, del “loro” Siberian Husky. Faccio una proposta per il prossimo anno: perché non utilizzare di più giudici come Natalie Norris (Anadyr Kennel Iditaroad team - nel 90 giudicò la speciale di Ancona) che conoscono appieno ed in maniera completa la razza? (altro nome potrebbe essere Kastel Gronas, Vargevass kennel giudice FCI) A tale proposito faccio i miei complimenti a Guido Barbieri per quanto detto in sede di premiazioni decretando il riconoscimento più importante della manifestazione al cane di Giuseppe Prampolini con il premio “Campione Sociale Assoluto” (sommatoria gara espositiva+gara sleddog) solo quella è la strada per selezionare il miglior Siberian Husky, solo questi riconoscimenti eviteranno la nascita di cani/levrieri e cani/orsacchiotti. Ricordiamoci che quando ci saranno tanti “Siberian Husky” i levrieri e gli orsacchiotti faranno presto ad essere cacciati fuori dai Trail di gara e dai Ring di esposizione, altrimenti…. saranno e resteranno solo parole, parole, parole. Cordialmente Fabrizio Filoni
Un momento del seminario di sabato 9 aprile Adele Oldani
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Bliskain Siberian (A) Fabrizio Filoni e Olivia Piacentini
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di Adele Oldani La risposta alla lettera del sig. Filoni richiede purtroppo una lunga premessa, doverosa, comunque, anche a tutti i partecipanti del seminario, tenutosi durante il Raduno annuale 2005. L‟importanza del giudice scelto aveva creato una situazione di grande interesse e assicurazioni di larga partecipazione in seguito boicottata per motivi poco interessanti in questa sede. Erano però previste le partecipazioni di allevatori CIRN interessati a presentare i propri soggetti al sig. Oelschlager. Poiché altre volte la mia presenza a fianco di giudici americani o a bordo ring quando questi giudicavano aveva sollevato delle perplessità a volte sconfinate in critiche assolutamente ingiustificate ho ritenuto opportuno chiedere a Guido Barbieri di chiamare un interprete che non avesse alcun legame con elementi dell‟organizzazione (Barbieri può confermare che mi ero persino detta disponibile a pagare una parte di quanto veniva dato all‟ interprete, perché il club ovviamente contava sul mio aiuto disinteressato, ma io volevo evitare inutili polemiche). L‟anno precedente mentre giudicava il Raduno dei Terranova il sig. Oelschlager era stato affiancato da un valido Steward di ring e abbiamo pensato di richiamarlo per il nostro Raduno e durante i giudizi tutto è andato per il meglio, senza possibilità di contestazioni su quanto detto da Tommy Oelschlager e quanto riportato sui giudizi. Purtroppo il pregio di non essere coinvolto nei Siberian Husky ha portato con sé il difetto di non sapere nulla della nostra razza, soprattutto della storia del Siberian Husky. Quando durante la traduzione sono stati commessi errori (a volte abbastanza macroscopici) la mia deontologia professionale mi ha impedito di intervenire se non molto marginalmente. Ho sempre sperato che qualcuno del pubblico se ne accorgesse, e non era poi così difficile, e si potesse rimediare. Gli americani poi con la loro mania di chiamare i popoli siberiani “indiani della Siberia” non facilitano il compito, con le conseguenze di trovarci delle donne Ciukce confuse con le squaw americane e dei cow boy che giravano per la tundra. Detto questo torno alla lettera del sig. Filoni. Dalla sua lettera non emerge una persona che in umiltà ascolta per imparare eventualmente, ma una persona che, dall‟alto di quanto sa e fa, vuole trovare delle conferme e se queste conferme non arrivano critica senza dare possibilità al “colpevole” di chiarire dei concetti, di replicare, facendo, magari,
valere le proprie ragioni, ma rimane zitto, in disparte e poi quando l‟interlocutore si trova a 3000 km di distanza espone le sue ragioni e critica. E‟ vero: il sig. Oelschlager vive in Pennsylvania, ma questo Stato ± si estende tra il 38° e il 42° parallelo, e lui abita in una zona vicino a Pittsburg, ± 40° parallelo (Milano è ± sul 45°, Palermo sul 38° e Roma sul 41°!) dove nevica come da noi, a Bergamo o giù di lì, dipende dalle annate. Inoltre nel suo allevamento, nel periodo di massima presenza di cani, non ha mai raggiunto la trentina, cuccioli e anziani compresi, tutti liberi che vivono insieme (rispettosi delle gerarchie naturali!) fa una o due cucciolate all‟anno e alcuni anni per motivi di salute non ha fatto cucciolate! Non so dove ha preso il dato di 70! In quanto a dover per forza fare dello sleddog mi sembra un assioma davvero originale: allevi SH e devi fare sleddog ( a prescindere che i suoi tentativi di provare i cani alla slitta li ha fatti, come quasi tutti noi!) Ha scelto (e concediamogli questa libertà) di fare l‟Handler professionista (cosa che la disgusterà moltissimo) e questo non gli lascia molto tempo, dato che negli Stati Uniti vi sono esposizioni tutto l‟anno e non solo nei week end. In quanto al movimento del Siberian Husky tutto il suo seminario è stato impostato sulla funzionalità della razza, sia quando criticava i musi troppo corti che impediscono il riscaldamento dell‟aria, che la forma dell‟occhio, del piede, della colonna… dicendo queste esatte parole: “… se non è corretto/a rallenta il lavoro del team”. Parlando dell‟anteriore del Siberian Husky ha detto che è molto importante, molto più del posteriore nei cani che lavorano e che molti cani inseriti nei team di maggior successo hanno dei posteriori disastrosi dal punto di vista della costruzione e degli angoli, ma che non impediscono loro di essere performanti. Perché non si è agganciato a questa affermazione per dirci la sua opinione? Le ricordo comunque che un cane ben costruito si muoverà bene e questo non lo deve vedere per forza attaccato ad una slitta, è sufficiente toccarlo ed osservarlo da fermo: se è ben fatto, ben allenato, si muoverà in modo corretto. E proprio nel giudizio di una sua femmina ha scritto che non poteva giudicare il movimento, quindi lo cercava e lo teneva presente. Quando ho raccontato ad un simposio durante una Specialty americana che in Francia i giudici face-
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News Autunno 2005 vano girare i cani per dieci minuti nel ring prima di cominciare ad eliminare i cani da „buono‟ poi quelli da „molto buono‟ ecc. fino ad arrivare al vincitore si sono messi tutti a ridere, musher di fama compresi, perché il cane si vede subito da come è costruito, dalla sua muscolatura (e i giudici americani toccano tutto il cane durante il giudizio) se si muove bene… un‟altra cosa è la resistenza, l‟addestramento etc. i buoni musher fanno i buoni cani, difficilmente il contrario. Chi ha acquistato cani veloci, adulti e poi non li ha saputi allenare, vinta la prima gara non ha più ripetuto i risultati. In quanto al fatto che Tommy Oelschlager abbia definito il Siberian Husky solo … un cane, è assolutamente inconcepibile. Nessuna persona che ami una razza, dal Chihuahua al San Bernardo definirebbe i suoi cani “un cane”. Non le è passato per la mente che forse o l‟interprete si era sbagliato, o non aveva avuto il tempo o la memoria sufficiente per tradurre tutto quello che aveva detto il sig. Oelschlager?!. Ma perché non si è alzato e non ha detto la sua opinione, non ha confutato quanto aveva sentito? Avrebbe avuto una chiara risposta. Se avessi sentito definire i miei cani solo “cani” avrei ucciso il sig. Oelschlager sul posto, ma evidentemente non l‟ha detto. Ricordo che ha ammesso che sono cani che “scappano” e lo sono, ma per curiosità e DNA: non sono stati selezionati per stare ai piedi del padrone! Ricordo di essere intervenuta ricordando che i Ciukci al disgelo lasciavano tutti i cani liberi di andarsene dove volevano, purché si sfamassero da soli e all‟inizio delle nevi non li trovavano sdraiati vicino alle tende, ma andavano in giro a cercarli, li “catturavano” e li riattaccavano alla slitta. Queste notizie non le ho avute leggendo libri scritti da allevatori di cani da show, ma da documenti in russo scritti da Ciukci! I nostri cani sono discendenti di quei cani! Lei che deve aver guardato con sufficienza i cani che venivano esposti, puliti, preparati a farsi toccare, si è reso conto che tra i cani esposti vi era una cane figlio di cani che hanno corso e finito più volte anche con piazzamenti onorevoli l‟Iditaroad e, guarda caso, quel cane ha vinto la classe libera? Ha visto quel cane? Ha visto i Siberian Husky che i Norris prestano a volte per le gare su lunghe distanze (non sprint)? Sono decisamente più simili ai cani moderati, ma proporzionati e ben costruiti, dello standard che a quei Siberian Husky da sella che si vedono in molte gare di sleddog che si differenziano dagli Alaskan Husky solo perché hanno ancora (per quanto ancora?) le orecchie erette e un po‟ più di pelo? Lei desidera che a bordo ring si mettano un cinometro e una bilancia, ma proprio il sig. Oelschlager è famoso per aver combattuto con altri allevatori e
giudici contro i cosiddetti Malberian (quei Siberian Husky che per mole e struttura si avvicinano più ai Malamutes che ai “piccoli topi siberiani” importati da Goosak. Se scorre i giudizi (purtroppo scarni e a volte ripetitivi, ma simili a quelli stesi dalla signora Norris e da tutti i giudici americani che non sono abituati a scrivere i giudizi) vedrà che ha sempre sottolineato le proporzioni e il movimento penalizzando i cani sovrappeso o pesanti. Lei propone di chiamare a giudicare la Sig.ra Norris o il sig. Kastel Gronas, Vargevass kennel. Ricorda correttamente, nel ‟90 la sig. Norris ha giudicato un‟esposizione ad Ancona (allora vi erano almeno 150-170 cani iscritti) e ha fatto vincere dei cani aderenti allo standard, migliore di razza è stato Akzal della sig. Rodaro e poi ai primi posti si sono piazzati cani importati, Innisfree e Kontoki, e quando le è stato chiesto quali consigli poteva darci ha detto di stare attenti alla qualità del pelo che in quasi tutti i cani era troppo duro. Sarebbe bello invitarla per ascoltare i suoi ricordi e parlare della razza, ma ha più di novant‟anni! In quanto al sig. Kastel Gronas, Vargevass kennel, visti i cani che alleva, non mi pare che siano i migliori rappresentati di quei 18 richiami alla moderazione ripetuti nello standard della nostra razza, a meno che non lo si voglia cambiare, anche se sono probabilmente molto veloci. Mi spiace che non abbia potuto gustare né il seminario né l‟esposizione, ma le ripeto, quando alla fine del seminario il sig. Barbieri ha chiesto più volte se qualcuno aveva delle domande da fare, lei dov‟era e perché non si è alzato e ha difeso il suo punto di vista? Forse avrebbe scoperto che è molto più vicino al punto di vista del sig.Oelschlager di quanto lei pensi. Cordiali saluti Adele Oldani
Copertina “The Siberian Quarterly” – Spring 1997
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Allevamento e Scuola Sleddog del Moncenisio presidente “pro tempore” del Club Da: "Bob Ivan" <bobiv78@yahoo.it> A: <info@shc-italia.it> Oggetto: aggressività! Data: lunedì 27 giugno 2005 0.51 Salve e ben trovati! Oggi ho riscontrato un problema mai avvenuto in Luna. Quando il mio nipotino di 5 anni voleva giocare con lei diventava aggressiva nel senso che ringhiava e avanzava per morsicarlo. Poi, più tardi è successa la stesa cosa con la mia ragazza, ha voluto farle una coccola e Luna è avanzata per morderle la mano. Questo non era mai successo con Luna, al contrario lei è sempre stata socievole e simpaticissima con tutti. Non so cosa gli succede,magari è il caldo perchè lei soffre tanto?! Comunque ultimamente lei è un po’ strana, ha un giocattolo che non "vive" senza di lui, non si muove neanche di un centimetro senza prendere il suo giocattolo, non mangia più quasi niente, neanche la frutta o le cose che gli piacciono, quando gliele vogliamo dare non le prende più per non dover lasciare il giocattolo di bocca. Stamattina gli ho preso il giocattolo e non glielo più ridato. E’ forse per questo che e stata un po’ aggressiva? Comunque prima di dormire è andata a prendere un altro giocatolo per tenerlo vicino a lei mentre dorme. Non sapendo a chi rivolgermi, visto il problema un po’ insolito, ho scritto a voi vista la vasta esperienza coi siberiani, magari potete darmi qualche consiglio. Grazie! Cordiali saluti!
RISPOSTA Data: giovedì 30 giugno 2005 5.33
Da oltre 20 anni allevo e gestisco una scuola di sleddog , nel nostro centro abbiamo circa 70 soggetti, per cui questo tipo di sintomo da parte di femmine giovani non ci è di certo nuovo. Dalla nostra esperienza possiamo condividere la valutazione che ti è stata data dalla segreteria. Se la tua femminuccia ha fatto 2 mesi fa il calore e sei sicuro che durante lo stesso non ha avuto contatti con maschi, il solo motivo del comportamento
aggressivo potrebbe solo essere dovuto ad una gravidanza isterica, La stessa porta ad un comportamento veramente molto simile alla gravidanza normale, con formazione di latte e aumento anche in modo sconsiderato del protezionismo , in questo caso, con il pupazzetto. Di certo il clima molto caldo di questi giorni non aiuta e il mancato interesse al cibo non mi preoccuperebbe più di quel tanto, ma l'aggressività deve essere controllata. Io eviterei che specialmente il nipotino venga a contatto da solo con Luna per evitare spiacevoli inconvenienti e seguirei con più riguardo il comportamento dei prossimi giorni. Normalmente questo periodo di comportamento strano, dovrebbe finire nel giro di una settimana. Se però non sei sicuro che Luna non ha avuto una monta fortuita ti consiglierei di farla visitare dal tuo veterinario ed eventualmente fargli fare una lastra di controllo. Spero di essere riuscito a risolvere il tuo problema e in attesa di tue nuove ti saluto cordialmente e ti auguro tante soddisfazioni con la tua Luna. Ciao e a presto da Tiziano e Roberta
Da: "Stefano" <stefanor1983@libero.it> A: <info@shc-italia.it> Oggetto: Informazione medica Data: lunedì 27 giugno 2005 2.28 Chiedo scusa per l'ignoranza ma ho seriamente paura per la salute della mia cucciolotta di husky e davvero non so a chi rivolgermi, ho già contattato vari veterinari ma presuppongo voi ne capiate di più! Il mio cane non mangia, o per lo meno pochissimo, le sto dando Eukanuba medium per cuccioli mischiato a della carne, tutti mi dicono è il caldo ma ora proprio che si sta sviluppando ha bisogno di mangiare, cosa posso fare??? Di quanto cibo ha bisogno in un giorno? Ha circa 5 mesi.
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News Autunno 2005 Ho altre domande ma meno importanti, rispondete solo se vi va, non vorrei rubarvi troppo tempo... è vero che perderà i canini da latte a 5 mesi e mezzo come le altre razze. Il mio husky ha una coda ancora con pelo corto, lo cambierà sicuramente con una coda a spazzola o può restare così. Mi scuso per il tempo rubatovi, non mi sarei mai permesso se non fossi tanto preoccupato e certo di una vostra risposta vi ringrazio anticipatamente. Distinti Saluti Stefano Ragozzino
RISPOSTA Data: mercoledì 29 giugno 2005 15.46
faccio seguito al tuo messaggio inviato alla segreteria del SHC-I e vorrei rispondere alle tue domande in quanto ultimamente purtroppo molto frequenti. Il comportamento del tuo cucciolo con questo caldo è quasi normale. Purtroppo devo essere contrario al tuo metodo di alimentazione, in quanto il tuo cucciolo deve avere, come scrivi, un alimento specifico come Eukanuba Medium Junior, ma non macinato e quantomeno con aggiunta di carne. La composizione degli alimenti specialmente per i cuccioli è studiata da veterinari e nutrizionisti ed è completa per il fabbisogno del cucciolo. L'aggiunta di qualsiasi altro tipo di alimento, come la carne, comporta una sovra alimentazione causa sicura di sovralimentazione e certamente di inappetenza. Sulla confezione ci sono le specifiche tabelle di quantitativi giornalieri. Da notare che il quantitativo deve essere calcolato sul peso da adulto presunto (per una femmina circa 20 Kg) Per la perdita dei denti da latte è una cosa normale ma molto difficile da notare in quanto i dentini sono molto piccoli e normalmente ingeriti durante la caduta con l'alimentazione. Per la coda purtroppo senza la possibilità di vedere il cucciolo mi è impossibile dire la causa del pelo raso. Se ritieni che ci possa essere qualche problema di pelo l'unica soluzione sarebbe quella di farla vedere dal tuo veterinario. Spero di essere stato sufficientemente chiaro nelle risposte e in attesa di tue nuove ti saluto e a presto.
Notiziario F.I.M.S.S. - Anno 2° - n. 10 24 Novembre 2004
La scuola di Tiziano Ruffa & Roberta Giunco affiliati alla F.I.M.S.S. ! Grande successo strategico per la Federazione Italiana Musher e Sleddog Sport-F.I.M.S.S.: la scuola di sleddog di Tiziano Ruffa e Roberta Giunco ha sottoscritto l'affiliazione con la nostra federazione. "La Scuola Sleddog del Moncenisio" dichiarano Giunco Roberta e Ruffa Tiziano, "ha deciso di affiliarsi alla FIMSS dopo l'incontro con il Presidente Sig. Bassan e i Signori Elvezio Pesci e Nassi Giuseppe. Da un'attenta valutazione dei progetti e delle iniziative proposteci abbiamo scelto di dare fiducia alla Federazione e ai suoi componenti nella convinzione di costruttività, continuità e miglioramento di questo meraviglioso sport. La nostra decisione è stata precedentemente discussa con il nostro veterinario Dr. Andrea Fara, che per primo ha proposto la collaborazione convincendoci favorevolmente. Nelle nostre possibilità appoggeremo e affiancheremo proposte ed eventi e con questa premessa vi ringraziamo di averci coinvolto e ci auguriamo di svolgere un buon lavoro insieme”. "La loro scuola è quanto di meglio poteva ottenere la F.I.M.S.S. come copertura del territorio nel Nord-Ovest" aggiunge il presidente Massimo Bassan, "vista l'indiscussa serietà che li contraddistingue. Il merito di questo successo è da iscriversi totalmente al referente per il Piemonte nonché veterinario federale Dott. Andrea Fara, al quale và il nostro particolare ringraziamento per il fantastico risultato conseguito" Notiziario F.I.M.S.S. - Anno 3° - n. 12 15 giugno 2005
Alla F.I.M.S.S. l'esclusiva delle manifestazioni ufficiali nel territorio dell' Alta Valle Susa nel 2006. Altro significativo successo quello ottenuto dalla F.I.M.S.S. grazie al grande lavoro svolto da Tiziano Ruffa e Roberta Giunco: la Comunità Montana Alta Valle Susa, competente nel il territorio dove si svolgeranno le Olimpiadi Invernali, con la delibera n. 101 del 01/06/2004 ha assegnato alla Federazione Italiana Musher Sleddog Sport l'esclusiva delle manifestazioni sportivo/promozionali di sleddog nel periodo 10 - 26 Febbraio 2006. Inoltre, ha concesso in esclusiva l'utilizzo ufficiale del marchio della Comunità Montana Alta Valle Susa per il periodo coincidente con i Giochi Olimpici Invernali.
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CALENDARIO GARE STERRATO STAGIONE 2005 DATA 02/10/2005 23/10/2005 30/10/2005 06/11/2005 5-6/11/2005
LOCALITA’ TARVISIO – Piana di Fusine PIAN CANSIGLIO (BL) ROBECCO D’OGLIO (CR) GATTINARA (VC) VAL LASTARO DI CONCO (VI)
20/11/2005 20/11/2005
MONTEMAGNO (AT) Da definire (comunicazione del 27/7)
CLUB ORGANIZZATORE * Scuola Internazionale Mushing * Sleddog Club Valscura Cansiglio Club Italiano Sleddog C.I.S. Club Italiano Sleddog C.I.S. * Sleddog Sport Montegrappa & Patavium Sleddog Team Club Italiano Sleddog C.I.S. * Sleddog Club Musher Friulani
* Club affiliato FIMSS Tutte le gare in calendario sono di tipo “sprint”, non propriamente consone al SH di pura razza. Per aggiornamenti e maggiori informazioni visionare direttamente i rispettivi siti ufficiali www.antartica.it www.sleddogcis.com www.fimss.com
Federazione Italiana Musher e Sleddog Sport – F.I.M.S.S.
UFFICIO STAMPA 29 giugno 2005 - Comunicato Stampa n. 1/0506 La F.I.M.S.S. – Divisione FCI accreditata ufficialmente dalla F.I.S.T.C. La F.I.S.T.C. , Federation Internationale Sportive de Traineau a Chiens ( la federazione mondiale che tutela le razze canine nordiche riconosciute dalla F.C.I. ), ha certificato ufficialmente la Federazione Italiana Musher e Sleddog Sport F.I.M.S.S. – Divisione FCI, assegnandone gli accrediti. L’ingresso della F.I.M.S.S. – Divisione FCI è stato votato a larghissima maggioranza dall’ Assemblea Generale tenutasi a Buxelles il 18° giugno ’05. La F.I.M.S.S. – Divisione FCI affianca a pari poteri l’altro membro F.I.S.T.C. sino ad oggi detentore della certificazione, il Club Italiano Sleddog – C.I.S. Il riconoscimento della F.I.M.S.S. – Divisione FCI come membro effettivo della FISTC, garantisce alla Federazione Italiana Musher e Sleddog Sport l’assoluta ed indiscutibile superiorità politico/strutturale nel panorama dello sleddog Italiano, detenendo il 75% degli accrediti internazionali ufficiali. Al responsabile della Divisione FCI della F.I.M.S.S., Elvezio Pesci, i migliori auguri di buon lavoro e di lusinghieri successi . 29 giugno 2005 - Comunicato Stampa n. 2/0506
La F.I.M.S.S. – Divisione OPEN accreditata ufficialmente dall’ E.S.D.R.A. 29 giugno 2005 - Comunicato Stampa n. 3/0506
A Tarvisio i Campionati Europei ESDRA 2006 F.I.M.S.S. – Divisione OPEN 29 giugno 2005 Comunicato Stampa n. 4/0506
Assegnati alla F.I.M.S.S. – Divisione FCI I Campionati Europei FISTC Media e Lunga Distanza del 2007
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From: Siberian Husky Club Italia - Segreteria - To: Tiziano Ruffa Sent: Monday, July 18, 2005 11:21 AM - Subject: Informazione Ciao, ci sono pervenuti alcuni "comunicati stampa" della FIMSS, in particolare - confessando la nostra ignoranza in materia - vorremmo da te, se possibile, qualche chiarimento/precisazione su quello in allegato. Cosa vuol dire esattamente? cosa sono gli "accrediti internazionali ufficiali" ? Cosa cambia rispetto a prima ? Se ne sarebbe dovuta occupare la commissione "Sport-Lavoro" ma ora ormai non c'è più niente... Come presidente "pro-tempore" puoi dirci qualcosa TU. grazie infinite per la collaborazione. Guido & Laura
From: Tiziano Ruffa To: Siberian Husky Club Italia - Segreteria Sent: Monday, July 18, 2005 1:33 PM
Da: Luca Brioschi A: "Siberian Husky Club Italia - Segreteria" Data: lunedì 18 luglio 2005 19.15
X Guido e Laura, faccio seguito al messaggio in calce, sono molto sorpreso per il vostro interessamento alle questioni della FIMSS, visto il vostro buon rapporto con il presidente della stessa perchè non chiedi chiarimenti a lui direttamente. Visto che voi avete già deciso di estromettermi dal club, vedi giornalino di recente uscita, anche se non moroso, controllare data del pagamento quota. A proposito del giornalino ci sono commenti riguardanti il nostro operato che non ci sono piaciuti affatto, noi non vogliamo dare seguito alla polemica (anche se ci sarebbe molto da spiegare) ma io e Roberta siamo propensi a ritirare la nostra candidatura e stiamo valutando il caso di non rinnovare più la quota per il prossimo anno (abbiamo tempo fino al 31 ottobre, Giusto?).
Ciao, in sintesi anche la FIMSS (la divisione FCI della stessa) è stata riconosciuta ed integrata nella FISTC, l'organismo internazionale (a carattere soprattutto europeo) che decide ed organizza gli eventi (Campionati Mondiali ed Europei) in materia di sleddog con cani appartenenti alle 4 razze nordiche FCI. L'Italia prima era rappresentata dal CIS, mentre ora anche dalla FIMSS (ciò era previsto dallo statuto FISTC; anche Antartica a suo tempo fece domanda di affiliazione ma fu bocciata in quanto organizzava e organizza tuttora, anche gare open, con cani senza pedigree). Infatti è specificato che la FISTC ha riconosciuto la sezione FCI della FIMSS.... Riassumendo, entrambe le associazioni selezioneranno i rispettivi atleti da inviare alle manifestazioni prima citate; cosa che tra l'altro già fanno altri paesi europei dove lo sleddog è praticato da un numero maggiore di musher. Dal punto di vista pratico/sportivo in Italia non cambierà un bel niente: chi correva col CIS continuerà a farlo, e così per la FIMSS. Visto che però anche la FIMSS dovrà fare delle gare di selezione, ecco che forse riusciremo a leggere qualche classifica... Spero di essere stato sufficientemente chiaro... Ciao Luca
Se sentirò ancora commenti sul mio operato da parte della segreteria o di soci del Club, (come la mia morosità nei vostri confronti) e il mio comportamento a detta di voi non professionale, provvederò immediatamente ad aderire a vie legali per diffamazione e ingiurie. Visto che tutte le dimissioni e i malcontenti del Club sono scaturiti a causa di incompatibilità con la segreteria e con Guido in particolare, sarebbe opportuno che cominciaste a mettere in discussione la vostra carica. (**) Spero che questo mio messaggio vi faccia pensare e che non dia seguito a un intasamento di PC inutile per il avvenire in quanto non mi è possibile passare ore ed ore a leggere commenti inutili e poco costruttivi, visti i precedenti. Saluti Tiziano e Roberta
NOI NON ABBIAMO NESSUNA CARICA !!! SVOLGIAMO SOLO CON GRANDE ZELO UN COMPITO (segreteria e redazione) PER NON LASCIARE ALLO SBANDO 150 AMMIREVOLI SOCI DEL CLUB. Guido & Laura
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TRISTE STORIA DI UN PICCOLO SH
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al 1 giugno ho un altro SH, un maschio di cinque anni, mantello b/n. Purtroppo a poco valore agli effetti del nostro sodalizio, in quanto questo soggetto proviene dal canile, non riescono a sapere chi era il primo proprietario per risalire al pedigree Questo è stato acquistato in allevamento e dopo alcuni mesi portato al canile di VR, poi dato in adozione ad una persona che purtroppo lo teneva alla catena in un buco di cantina in condizioni di sporcizia pietose, di questa situazione ne e' venuta a conoscenza l'associazione animalisti di VR, la quale ha indotto la persona che lo teneva a cederlo a qualcuno che lo sapesse accudire come merita un SH. Da qui, mi è giunta una e-mail da un amico, chiedendomi se potevo fare qualcosa per questo piccolo SH, guardando le foto che accompagnavano l'e-mail, non me la sono sentita di tirarmi indietro, una situazione disgustosa. Dopo qualche giorno ho preso contatti con l'associazione animalisti, e nello stesso giorno mi hanno portato a vedere il SH . Non ci sono parole per descrivere la situazione nella quale si trovava. Come mi ha visto si messo a ululare, come per disperazione: portami via da questa catena. Il collare era talmente stretto quasi da non riuscire a toglierlo, il collo pieno di zecche alcune incarnate nella cute. Vedendolo così sofferente non sono riuscito a dire di no, girargli le spalle sarebbe stato un atto poco gratificante. Ho preso il guinzaglio l'ho caricato in macchina, l'odore era insopportabile, finestrini tutti aperti, sono arrivato a casa era totalmente disorientato, ma ha capito che qui sarebbe stato meglio, ha mangiato solo erba per quattro giorni, e successivamente solo pollo per tutto il mese, non aveva più massa muscolare.
Non cercava altro che essere rassicurato, l' avevo sempre sdraiato ai miei piedi sempre pronto a farsi coccolare, ha iniziato a mangiare porgendo il cibo nella mano, piano piano ha preso fiducia, ora mangia nella sua ciotola. Da qui è stato bonificato con più lavaggi antiparassitari e spazzola, ora come mi vede con i guanti e la spazzola si butta nel prato con le zampe all'aria da solo. Sono seguite visite veterinarie e vaccinazioni, analisi del sangue per portarlo alla normalità. Il suo temperamento è tipico di un animale che ha sofferto, prima di mangiare mi si affianca e vuole un po' coccole. Era senza nome, ora risponde al nome di "Nanuk", come con Kiska ha iniziato a fare le sue passeggiate con la bicicletta, e una nuova vita e' iniziata per questo piccolo SH. Alla sera, dopo il tramonto Nanuk mi segue in ogni movimento, Kiska più distaccata mi controlla da lontano, appena mi vede prendere il mazzo di chiavi capisce che siamo pronti alla partenza, iniziando ad ululare, prima uno poi l'altro ed infine in coro, sono bellissimi. Il primo a partire è Nanuk, Kiska aspetta paziente il secondo giro. Il rapporto con Kiska non è stato facile, la prima notte non mi hanno lasciato dormire, Nanuk voleva continuamente giocare ma lei non ne voleva sapere, in realtà il suo scopo era quello di conquistare la sua cuccia e alla lunga Kiska ha ceduto con qualche borbottio, non sopportava la sua presenza . Pertanto ho dovuto prendere qualche precauzione, farli mangiare in modo separato, altrimenti Kiska mangia anche la sua razione. Kiska con qualche severo rimprovero e parlandogli lo sta accettando a distanza da un mese e mezzo. Per casa c'era un osso per cani che girava da un anno, lei non lo guardava più , Nanuk se n'è impadronito, lei gelosa se le ripreso con prepotenza , se lo teneva davanti alle zampe, come dire prova a venirlo a prendere. Nanuk ha aspettato il momento buono , l'ha ripreso e lo ha seppellito, dopo qualche giorno Kiska l'ho ritrova. Questo gioco diventa una situazione un po' pericolosa. Nanuk se lo riprende e tutti i giorni, senza farsi vedere lo dissotterra e
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News Autunno 2005 gli cambia posto per una decina di giorni, io mi accorgo di questo vedendo qualche buca per il giardino, e il suo tartufo sporco di terra. Una sera dopo la passeggiata se lo va a riprendere e se lo mangia tutto, e Kiska lo guardava con indifferenza. Nanuk si è conquistato i suoi spazi, gli equilibri di convivenza si sono stabilizzati. Con Kiska ho dovuto usare tutta la fermezza nelle azioni negative e gratificarla in quelle positive, ora è più serena, è un soggetto straordinario nella comunicazione, comprende tutte le mie parole, il dialogo è totale. Da qui vorrei lanciare un appello a tutti gli allevatori, non date i SH , se non dopo aver valutato il futuro padrone, fategli un esame e verificate che siano consapevoli di ciò che stanno per fare. Diversamente questa è la fine che fanno molti di loro. Vendere un cucciolo in meno, ma essere certi dell'affidabilità del futuro proprietario. Vederli finire al canile perchè hanno rosicchiato un paio di scarpe, qualche mobile di casa o incompresi nel loro carattere si aprono le porte della SOFFERENZA. Luciano Caveiari e suoi 4 zampe : Kiska – Nanuk
alve a tutti, mi chiamo Andrea e vivo a Roma, mi occupo di cani da 4 anni, ma da poco più di un anno ho avuto l’opportunità di conoscere la razza del siberian husky e di conoscere e praticare lo sleddog. La prima volta che mi sono avvicinato a tutto ciò è stato grazie ad un libro preso per caso……. “la mia Alaska” e leggendo pagina dopo pagina mi appassionavo sempre di più, così ho deciso di scoprire sempre più in fretta cos’era lo sleddog. Internet, giornali, e infine una visita allo skipass dove ho conosciuto Antartica che pratica lo sleddog a livello agonistico, organizzando soprattutto gare. Mi sono ritrovato dopo un po’ a lavorare con un musher svizzero, prima in Svizzera e poi in Italia, ma purtroppo il mio rapporto con lui è andato male e mi sono di nuovo trovato a Roma, dove però non mi sono dato per vinto, infatti sto collaborando con due associazioni che si occupano del siberian husky . Durante il mio lavoro con i cani da slitta ne ho sentite tante, co-
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me ad esempio: persone che per vincere drogano i propri cani, che uccidono cani solo perché non gli danno il primo posto, persone che fanno uccidere cuccioli di 8 mesi perché non corrono alla loro prima esperienza con la slitta e tante altre crudeltà che mi fanno schifo solo all’idea di ricordarle. Tutto questo mi ha fatto riflettere molto, perché delle gare possano far diventare cosi spietati i padroni per poi ricevere chissà che cosa….. soldi?! onore?! Fama?! CHE COSA?????????? E il rispetto per i cani che li portano per i percorsi tentando di dimostrare il loro valore dove va a finire?????? Non voglio dire che tutti lo fanno, sarei un ipocrita, ma queste mie parole spero servano per far riflettere che non serve un primo posto per far vedere chi siamo!!! L’importante è vedere se i cani “sbagliano” qualcosa, è solo perché noi non li abbiamo allenati bene, e dagli errori si può rimediare, ma non per questo facendoli sopprimere, bensì, lavorando e lavorando tanto, e poi è fa-
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cile dire: “il cane non va, lo sopprimo!!” BRAVO, COMPLIMENTI!!!!! Pensa invece che l’errore principale sta nell’allenamento. Spero di far scaturire qualcosa con questo mio articolo, io presto andrò a vivere lo sleddog là dove è vita e cioè in Alaska, forse anche li succedono queste cose, ma di certo non esistono lotte ignoranti per organizzare delle gare o perché un club ha più soci rispetto ad un altro, sinceramente mi fa un certo dispiacere assistere a queste cose, e mi fa riflettere che forse i soldi rimangono sempre al primo posto, mentre i nostri amici a quattro zampe vengono usati e basta, mi sbaglierò, non so, io non ho un cane, ne ho tre adottati a distanza che presto vorrei portare con me, ma da oggi a quando non diventerò un musher con le “palle” lotterò in prima persona per far conoscere lo sleddog a tutti sotto una buona luce.
Andrea Bussolotti
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Allevare seriamente: tante scelte, tanti sacrifici, tante rinunce e pochi guadagni. (Rif. SHC-I News n.2/2005 pag.35 – Tiziana Toderi)
olgo l'occasione per scrivere questo articolo prendendo spunto da un racconto pubblicato sul numero precedente. Tengo innanzitutto a premettere che non sono un’allevatrice ma solamente una privata che possiede due femmine. Sulle spalle non ho molta esperienza, soprattutto diretta, per quanto riguarda la conduzione di un allevamento ma spesso e volentieri vado a trovare una signora che, giorno dopo giorno, m’insegna qualcosa e mi dà la possibilità di imparare dai suoi magnifici cani. Diciamo pure che il suo allevamento lo considero, in parte, anche "mio". Mi trovo a discutere tante volte con lei dei cani, ci scambiamo opinioni, se posso aiutarla quando c'è da fare una monta lo faccio più che volentieri e, ancora, sono stata lì con lei quando una sua femmina doveva partorire. In questi anni ho visto nascere diversi cuccioli, li ho visti crescere, li ho visti andare via a malincuore... e, purtroppo, mi sono ritrovata lì con lei per dare l'addio ad un suo cane. Nell'allevamento, come nella vita, ci sono gioie immense e dolori infiniti: il ciclo naturale di tutte le cose. So perfettamente cosa significhi portare un cane in esposizione, farsi tutti quei chilometri spesso e volentieri per niente, alzarsi la mattina, partire con il buio e tornare a casa in tarda serata, talvolta soddisfatta talvolta delusa. Di solito un allevatore ha, davanti a sé, anni ed anni di duro lavoro prima di ottenere qualche piccola soddisfazione e certamente, se è serio e amante della razza, farà tutto questo per pura passione e non certo per soldi. Non è facile "tirar su" dei campioni, tanto meno "produrre" dei buoni Husky: spesso si prefissano degli obiettivi, si cerca di ottenere il nostro tipo "ideale" di Siberian ma poi ci si accorge di essere ben lontani dal raggiungere quel risultato... Dobbiamo pensare che anche solo per fare una fattrice, degna a tal punto da riporre in lei le nostre speranze, ci vuole tempo, molto tempo. Si fanno degli errori, si provano le cucciolate, si cambia stallone…. Ogni decisione in merito agli accoppiamenti viene presa con molta "attenzione": si studiano i pedigree, si prendono informazioni sugli antenati, si guarda se quel maschio ha già coperto altre femmine, si fanno gli esami per le malattie ereditarie (displasia delle anche e dei gomiti,
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oculopatie) ed infine si spera, si avete capito bene, si spera. Una volta mi è capitato di accompagnare personalmente una femmina dell'allevamento in America per farla accoppiare con un maschio americano. Potete immaginare la trafila che c'è da fare per imbarcare un cane sull'aereo: certificati di salute, passaporto, vaccini, trasportino omologato, biglietto, prenotazione del volo, ecc. Ovviamente l'allevatrice ha dovuto pagare una somma piuttosto alta per il viaggio, per il soggiorno mio e della sua femmina in America e, soprattutto, per la monta del maschio. Non sto a puntualizzare che quel maschio non era stato scelto a caso, ma che era "controllato" per le malattie ereditarie, che aveva due titoli di campionato sulle spalle, che aveva una genealogia interessante... insomma tutto quest’affare non era stato certo improvvisato!! Potete comprendere che i cuccioli, che sarebbero dovuti nascere da quell’accoppiamento, avevano su di sé un "carico" di speranze, idee, progetti e, perché no, anche di risorse economiche non indifferenti. Dal suddetto articolo ho appreso che la signora ha fatto almeno una cucciolata con la sua Kira e che, addirittura si sta approntando per farne un'altra: saprà benissimo, quindi, cosa significa allevare dei cucciolotti. Nei sessanta giorni che restano in allevamento è tutto un susseguirsi di attenzioni, di lavoro, di responsabilità, di obblighi e tanti doveri (microchip, vaccinazioni, sverminazioni ecc.) per tentare di consegnare dei cuccioli sani ai nuovi proprietari ed il fatto che siano belli o meno, ve l'assicuro, diventa quasi secondario. Adesso supponete che la spesa per quella cucciolata ammonti intorno ai EUR 7000 e che la femmina al momento del parto abbia delle difficoltà! Voi avreste provato a far nascere tutti cuccioli? Per forza!! State attenti però perché i parti cesarei che ho visto fare alle femmine dell'allevamento sono stati fatti SOLAMENTE PER SALVARE LA VITA ALLE MAMME. Non è vero che con quest’ intervento si salvano sempre tutti i cuccioli, anzi, talvolta accade che non solo non si salvano gli ultimi due cuccioli rimasti nell'utero ma che, addirittura, muoia tutta la cucciolata a causa dell'anestesia. Se come riportato nell’articolo, nel caso si fossero verificate complicazioni durante il parto, avreste preferito non
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News Autunno 2005 fare il cesareo alla vostra cagna, io vi rispondo "meglio così" evidentemente la vostra femmina non era in pericolo di vita altrimenti, così facendo, avreste messo in pericolo non solo la vita dei cuccioli ma, sicuramente, anche la sua!! E ancora vorrei chiedervi, invece, nel caso in cui vi trovaste a fare una monta, con quale criterio scegliereste il maschio per la vostra femmina? Spero che valutiate in pieno le varie possibilità, che scegliate un soggetto sano, possibilmente coerente allo standard, con tutta la documentazione relativa alle malattie ereditarie e che controlliate che la genealogia della vostra femmina sia compatibile con la sua; mi auguro che voi, nel programmare la cucciolata, abbiate in mente degli obiettivi ben precisi e spero vivamente che riusciate a raggiungerli ma mi sa tanto che, invece, quel maschio che vorreste usare è un cane qualsiasi, scelto solamente perché vi torna comodo o perché ha gli occhi azzurri come la vostra femmina…. Badate bene, vi ripeto, non voglio né offendervi, né colpevolizzarvi, né tanto meno essere dalla parte della ragione ma ci tengo a spiegare certe cose ed a chiarire come si conduce un allevamento in modo serio e competente perché, in parte, mi sento tirata in causa anche io... Per questo vi dico che, alla fine, con l'atto d’ iscrizione dei cuccioli viene ufficializzato il LAVORO di un allevatore: quei soggetti sono stati prodotti da lui, con tanto di nome e cognome sul loro pedigree! Ecco che, allora, quei cuccioli non sono più dei "paffutelli pelosi" nati quasi per caso ma sono dei "prodotti programmati" sui quali gravano anni di duro lavoro, duro lavoro e pochi guadagni. Sì perché supponete che quella femmina mandata in America non sia rimasta gravida oppure che abbia partorito solo un cucciolo: cosa avrebbe dovuto fare l'allevatrice per riprendersi almeno le spese, comprese quelle veterinarie? Venderlo ad oltre EUR 8000? E chi l'avrebbe comprato? Allora è stato più opportuno tenerselo e, quindi, rimetterci!! Ricordate che, in un allevamento, non ci sono solo soggetti giovani e "produttivi", spesso ci sono anche quelli a fine carriera, che non rendono più ma che mangiano lo stesso: i "vecchietti" addirittura costano quasi il doppio degli altri per via dei continui acciacchi e del costante via-vai dal veterinario; più passa il tempo più i giovani di oggi saranno i vecchi di domani ma d'altra parte non c'è modo di invertire la rotta. Spero quindi di aver chiarito perché ogni cucciolo ceduto è come il pezzo di un grande "puzzle", quasi insignificante di per sé ma fondamentale per il progetto d’insieme: è come una goccia d'acqua in un deserto rovente, è come una stella che brilla in un cielo nero... sono preziosi e non devono andare "sprecati". Potete capire perché l'allevatore sia più invogliato a cederli a coloro che li porteranno in esposizione oppure a coloro che desidereranno portare avanti il
lavoro, già iniziato, decidendo gli accoppiamenti di comune accordo. A mio avviso un allevatore che si rispetti non finirà mai di migliorarsi e i cuccioli venduti rappresenteranno sempre delle appendici su cui fare riferimento e sulle quali potersi aggrappare per portare avanti un progetto, un obiettivo, un sogno... Chi afferma di avere prodotto il cane perfetto e quindi di aver concluso l'opera di miglioramento della RAZZA non è una persona da ammirare ma va piuttosto considerato un allevatore finito!! Comprenderete allora che non è ammissibile cedere dei cuccioli a coloro che vogliono solo un "cane da compagnia" perché il lavoro dell'allevatore morirebbe con essi e sarebbe oltremodo "buttato al vento" nel momento stesso in cui questi soggetti venissero accoppiati "casualmente", anche solo per affetto!! È stupido pensare che in una cucciolata non ci sia almeno un "cucciolo di scarto”: questo può essere ceduto tranquillamente ad un “privato” affinché faccia la miglior vita possibile ma è essenziale che non venga fatto riprodurre perché sicuramente porta con sé dei difetti, più o meno gravi, per i quali è stato scartato. L'unico modo che ha l'allevatore, per garantirsi la "sterilità" di questi soggetti, è proprio quella di chiederne obbligatoriamente la sterilizzazione/castrazione. Capisco perfettamente che possa sembrare una cosa spregevole e "cinica" dal punto di vista affettivo ma l'unica ragione che ci spinge a perseguire questa condotta di allevamento dovrebbe essere, anzi deve essere, il bene per la RAZZA!! Tornando alla lettera quindi concludo dicendo che l'allevamento KONTOKI esiste da oltre 30 anni e che, quando penso a TOMMY O' e MARLENE, provo un profondo rispetto per il lavoro che stanno portando avanti: hanno dato tanto alla razza e continueranno a farlo fino alla fine. Ancora oggi un KONTOKI rappresenta distinzione, classe, eleganza, correttezza, tipicità e coerenza con lo standard. Tommy O', Marlene e l'allevamento Kontoki sono una cosa sola che con il tempo ha preso forma, è un marchio indelebile e univoco che ogni loro cane racchiude in sé: un Kontoki lo riconosci al primo sguardo e non potrebbe essere altrimenti... proprio grazie al codice etico di comportamento che hanno sempre seguito, grazie alle loro drastiche decisioni, grazie alla loro "freddezza" apparente e grazie anche alla razionalità che hanno sempre mostrato di avere durante questi lunghi 30 anni. Mi dispiace pensare che questa "ricchezza", un giorno, possa andare perduta inutilmente e mi rattrista ancor di più immaginare che il loro lavoro possa andar disperso ai quattro venti: sono convinta che, anche per loro, questa eventualità rappresenti l'ultima cosa che vorrebbero vedere.
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Gloria Di Petta
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Alijaska of Northen Stars " Sheena " 17-11-1991 11-6-2005 .... quando l'amore diventa una carezza tutto nella vita si anima di una luce speciale, ti balzella intorno avvolgendoti di una folta pelliccia, ti scalda il cuore liberando quella parte fanciullina che ognuno di noi ha nell'anima, allora non importa più se le lacrime ti riempiono tanto gli occhi, lui si diffonde, soave dilaga dappertutto, lascia il suo segno per poi librare nell'aria ancora, ancora e ancora, per insegnare a noi piccoli uomini che niente di ciò che è dato si dissolve, che l'amore condiviso diventa forza per imparare a donare ancora, perchè non c'è niente di più bello che la semplicità di amare..... ..... A Sheena, con tutto l'amore che posso ..... Monia Pertici
Time is of the Essence del Keral’ghin “Barni” 13-9-1993 10-7-2005 E’ arrivato a Nord del Ponte d’Arcobaleno, dove ha ritrovato la sua mamma e gli altri membri del suo branco che l’hanno preceduto. Poi un giorno tornerà al Ponte d’Arcobaleno per ricevere anche il suo amico corvo, Calimero, che lo sta aspettando per ritrovare il suo compagno, il suo protettore e nelle fredde notti… il suo scaldino. Con tutti loro aspetterà chi lo ha amato sulla terra. Sono diverse le persone che gli hanno voluto bene e sentono la sua mancanza. Ma non avrà problemi di scelta. Lui è un cagnolino dal cuore immenso e sa che… non ci sono legami esclusivi in Cielo, ma c’è l’Amore e prima o poi ritroverà tutti.
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Analisi per sommi capi della situazione del Club
I veri “problemi” iniziano con la smentita, al termine di un ottimo mandato, del presidente Maurizio Benotti dell’ormai famosa pag.51 SHC-I News n.4/2003. Il Consiglio Direttivo del Club all’unanimità “deplora” il comportamento di Benotti che ritira la sua candidatura alle già programmate elezioni del 27 marzo 2004 che vengono pertanto rinviate.
Ad aprile 2004 viene eletto il nuovo Consiglio: Beretta, Bianchet, Crestanello, Guiducci e la sua compagna Rossetti, Morelli e Ruffa (quanto di meglio disponibile – Allevatori, titolari di scuole di sleddog. laureati, ecc.) che dopo soli sei mesi però decade proprio con le dimissioni determinanti di Barbara Crestanello, moglie di Benotti (ottobre 2004).
I tre Consiglieri rimasti in carica (Beretta, Bianchet, Ruffa) indicono nuove elezioni per il giorno del XIV Raduno Nazionale fissando nel 28 febbraio 2005 il termine ultimo di presentazione candidature. La “bozza” però non incontra il favore di tutti e due candidati si ritirano, imponendo così un nuovo giro di consultazioni che non riesce a raggiungere il numero minimo stabilito e le elezioni vengono rimandate “sine die”.
Nel frattempo non si hanno più notizie del “consigliere” Walter Bianchet che non rinnova e non risponde a telefonate ed E-mail della segreteria, mentre il presidente “pro tempore” Tiziano Ruffa solleva un problema di “modifiche allo Statuto”, che poi non porta avanti ed entra in polemica con l’ufficio di segreteria, prendendo in considerazione (luglio 2005) la possibilità di ritirare la propria candidatura e forse un non rinnovo 2006.
Conclusione ma ci sarà un 2006 per il Club? stando così la situazione, mancanza di candidature alle Cariche Sociali per un clima di tensione (veti incrociati, interferenze esterne, attacchi da tutte le parti, ecc.), l’Assemblea Generale dei Soci di fine anno dovrà, oltre ad approvare il bilancio consuntivo, valutare attentamente la possibilità di chiusura dell’attività del Club anche se moltissimi dei 150 Soci saranno giustamente amareggiati, delusi e dispiaciuti. Non vorremmo essere “profeti in patria” ma indubbiamente il momento è particolarmente “delicato”; questo giornalino esce regolarmente, come di sicuro anche il prossimo numero per un impegno preso, e più volte ribadito, dall’ufficio di segreteria e redazione, poi si vedrà…….. Probabilmente c’è ancora il tempo per “compattarci” e studiare possibili soluzioni, ma senza farsi soverchie illusioni. Grazie sempre e comunque a tutti voi per l’ammirevole partecipazione e collaborazione più volte espresse con parole di sincero affetto nei nostri confronti.
Laura & Guido ufficio di segreteria coordinamento di redazione
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CORRISPONDENZA ed altro ancora… Da: <jeyp@tiscali.it> A: "shc-i <info@shc-italia.it> Oggetto: bollettino 2/05 Data: martedì 12 luglio 2005 Carissimi, ho ricevuto ieri il bollettino e vi ringrazio. Il mio cuore si riempie di tenerezza ogni volta che leggo lettere come quella di Mirko o del proprietario di Aki. Torno indietro con gli anni e mi ritrovo giovane: risento le telefonate o le chiacchierate di tanti anni fa davanti ai cuccioli sotto il portico di casa. Grazie di dare voce a tutti, sopratutto a chi vuole solo comunicare il suo amore per il proprio compagno o una qualche possibile soluzione (Danka e Carla) a problemi di vita. Un abbraccio Jessica
Da: "Monica Chasseur" A: "Siberian Husky Club Italia Oggetto: giornalino ricevuto Data: giovedì 7 luglio 2005 12.40 Ciao Laura! Ho ricevuto (e letto) il giornalino proprio stamattina. Molto interessanti le pagine sul raduno, purtroppo me lo sono perso anche quest'anno, ma sai... l'università non mi dà pace! Comunque una volta o l'altra ce la farò a venire! Non sapevo del libro di Ararad Khatchikian, naturalmente appena ho visto mi sono precipitata in libreria a ordinarlo, e andrà a rimpinguare il ripiano della mia libreria dedicato all'Alaska.
Volevo anche esprimere il mio dispiacere per i problemi di natura organizzativa e amministrativa che attanagliano il club in questo periodo, mi piacerebbe poter fare qualcosa di più, ma davvero non sono portata per queste cose. e di solito (mea culpa) tendo a lasciare che siano gli altri a occuparsene. Sarebbe cosi bello se fosse tutto più semplice, ma mi rendo conto che per gestire qualcosa come il ns club l'aspetto amministrativo è la prima cosa. Vi comunico comunque tutto il mio appoggio, spero che tutto verrà risolto nel migliore dei modi. Passando ad altro... Sai, questo inverno ho avuto l'occasione di conoscere Tiziano e Roberta del Moncenisio, sono stata da loro un paio di volte e li ho trovati fantastici, inoltre il posto è bellissimo!! Quando siamo stati su a marzo c'erano -8° e un vento tremendo, abbiamo sentito davvero freddo, ma ne è valsa la pena. Dato che i proprietari del negozio Sobaki di Sondrio da cui l'estate scorsa avevo ordinato un'imbragatura non si sono fatti più sentire (ed è praticamente impossibile parlarci per telefono.. boh..) ho chiesto a Tiziano se poteva vendermene lui una, così adesso FINALMENTE ho anch'io la mia attrezzatura da dog-trekking!! Se mai finirò gli esami quest'anno (l'ultimo ^_^ ce l'ho il 25 luglio!!) conto di portare un po' la mia lupacchiotta in montagna. Vedremo! Buona continuazione e buone vacanze Monica&Kaila
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Da: "Tiziana Toderi" A: "Siberian Husky Club Italia" Oggetto: Kira Data: martedì 28 giugno 2005 Care Laura e Donatella, purtroppo la gravidanza della mia Kira non è andata a buon fine. Il parto non si è attivato, neanche con l'ossitocina. I feti sono rimasti alti e non si sono mai impegnati nel canale del parto e Kira non aveva alcuna contrazione, né naturale, né con l'ossitocina e neanche con la stimolazione manuale, e, quindi, abbiamo dovuto ricorrere al parto cesareo. Però, i cuccioli erano morti e, comunque, non erano "normali"; innanzi tutto uno era molto più piccolo dell'altro; poi, avevano un aspetto strano: soprattutto il cranio ed il muso erano deformati. Non so come sia potuto accadere, ma per me è stato un vero dispiacere. Non tanto perchè avevo deciso di tenere un figlio della mia adorata cagnolona ma, soprattutto, per lei, che ha un istinto materno veramente notevole e, così, si è ritrovata senza niente. Comunque, alla luce di quanto è successo, visto che ad ogni calore Kira aveva una gravidanza isterica e considerato che ha già sei anni e mezzo, ho deciso di sterilizzarla. Per ora sono veramente a terra. Per ora è forse prematuro, ma penso che presto prenderò un nuovo cucciolo per far compagnia alla mia "vecchietta". Tanti cari saluti Tiziana Toderi
News Autunno 2005 Da: <cinziaresca@libero.it> A: "Info" <Info@shc-italia.it> Oggetto: a quattro zampe... Data: 12 gennaio 2005 19.17 CiaoOOOOOO!!! Siamo Cinzia e Nicola, innamorati matti e innamorati dei Siberian Husky a 4 zampine!!! Questa mattina siamo andati a confermare con trepidazione l'iscrizione al club per l'anno 2005!!! Purtroppo, non abbiamo ancora avuto la possibilità di vivere accanto a un compagno siberiano in quanto non abbiamo una casetta nostra, ma sarebbe davvero un sogno!!! Può sembrare strana la nostra iscrizione al club, in quanto non siamo accompagnati da un cucciolone/a, ma ci siamo innamorati tra noi e dei siberiani nello stesso periodo! Queste due passioni sono nate insieme e ci piaceva raccontare un poco la nostra esperienza con questo mondo incredibile!!!!! Abbiamo incominciato ad informarci sui siberiani un giorno per caso... io e Cinzia, la mia bellissima morosa, io sono Nicola P., non stavamo ancora insieme e passeggiando per un centro commerciale ci ha colpito una immagine di copertina di un mensile di animali, mi sembra Quattrozampe, comunque l'ho tenuto, in cui vi era il faccino dolcissimo di un lupo bianco... all'interno si parlava anche di siberian husky e un poco alla volta abbiamo cercato altri articoli su questi stupendi cuccioloni e intanto ci siamo innamorati, è stata la nostra prima passione in comune... GRAZIE a tutti i siberiani!!!!!!! Un giorno abbiamo deciso di andare a vedere l'allevamento della FARHA, a dodici morelli, vicino a Bologna, dove stiamo io e Cinzia, per la verità abitiamo io a Bologna e lei a Trebbo, vicini ma non insieme...:( Qui ci ha accolto Maurizio Benotti e la sua compagna dolcissima di cui non ricordo il nome, per-
donooooo!!!, ci hanno accompagnato in un grande cortile dietro casa e puff...siamo in Siberia o comunque in un posto con tanta neve ma dove soprattutto c'erano tanti siberian husky!!! Un sogno... Maurizio ci ha accompagnato a conoscere questi nuovi amici o per meglio dire, loro hanno conosciuto noi saltandoci in braccio come se ci conoscessimo da sempre...!!! un sogno...di nuovo...!!! Abbiamo passato un pomeriggio intero con loro tornado a casa quasi in lacrime e soli... Purtroppo non abbiamo la possibilità di essere in tre, noi e un cucciolone siberiano... però ci siamo iscritti al club, come suggerito da Maurizio, che ha avuto una pazienza pazzesca così come la sua compagna e tutti gli husky che abbiamo conosciuto, con l'idea di informarci quanto più possibili su questi compagni di vita così da essere pronti un giorno ad accoglierne uno tra noi!!! Il giorno seguente alla visita all'allevamento siamo andati ad un ritrovo del Club, vicino a Ferrara in un agriturismo, dove si svolgeva un incontro per l'attitudine al traino e sogno... tanti siberiani con compagni umani!!! e noi no... ci sentivamo un poco tristi ma è stata una giornata meravigliosa! Volevo solo ringraziare Maurizio e famiglia, il club, l'opuscolo è interessantissimo, ce lo siamo divorati e vorrei salutare tutti i siberian della Farha e in particolare: Galadriel, il brontolone, era un husky che si lamentava continuamente perchè voleva più coccole, il delfino, un altro husky che saltava mezzo metro su di noi e il cucciolotto che ci ha accolti di cui non ricordo il nome e il siberian un poco anziano che Maurizio ci voleva regalare a patto che lo avessimo trattato come uno della famiglia...! AUUUUUUUUUUUUUUUUUUU CINZIAeNICOLA di Bologna
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Da: "donatella" A: "Siberian Husky Club Italia Oggetto: Info Banca Dati Data: martedì 24 maggio 2005 Ciao a tutti, certo che ho piacere a raccontare della mia Blue, e del resto chi non avrebbe piacere a parlare del proprio animale. Premesso che non credo che Blue pensi di essere un cane o per lo meno deve avere dei dubbi. Mio marito dice che quando si guarda allo specchio si chiede "come mai non ho il naso come mio padre?" Mi ha aiutato molto perchè io avevo il terrore dei cani in generale pur rispettando enormemente tutti gli animali non riuscivo ad averne vicino nessuno poi è arrivata lei ed è scoppiato l'amore. Che dirti è bianco grigia non eccessivamente grande pesa Kg. 17,100 io non m'intendo ma il veterinario dice che è perfettamente nella norma e non grassa ma giustamente muscolosa. il suo carattere è anomalo adora le persone adulte mentre con i bimbi dipende, con i nostri nipotini e adorabile, pensa che Marco 3 anni fa un boccone lui e uno lei mentre con gli altri dipende se gli stanno simpatici lo dimostra altrimenti con il naso li spinge via da lei e da noi senza fare male.
Non sopporta invece gli altri cani indifferentemente dalle dimensioni, non ha paura di alcuno, va d’accordo solo con una Labrador dei vicini, ma la conosce da sempre. Le si rizza il pelo e ringhia proprio come i lupi visti in tv. Il giardino è di sua proprietà e qui fa dei super scavi nascondendo tutto ciò che non ha voglia di mangiare in quel momento.
News Autunno 2005 Se vuol dormire non ti bada a meno di non insistere. ma quando la chiami corre ed è dolcissima, ti guarda come se non esistesse altra persona e ti parla modulando il suono. questo lo fa anche quando chiede cibo o di uscire o perchè vuole giocare o dormire, e quindi a seconda della sua voce capisci che vuole. Ora io non so se queste sono caratteristiche di tutti gli husky ma se si siamo proprio fortunati ad aver scelto questa razza. Mando anche il pedigree di Blue così forse qualcuno mi sa dir qualcosa di pìù visto la mia totale ignoranza ma innamorata di questa razza. volevo raccontarvi anche un’altra storia. In ottobre quando ho ritirato i pedigree ho aderito anche a due associazioni presso l'associazione cinofila italiana sede di Trieste. Con questo pagavo meno il passaggio di proprietà da notare che era già stato pagato dalla sig. che mi aveva venduto i cuccioli e aveva comunicato il nome dei nuovi proprietari appena nati ma dissero che si erano sbagliati. e va bhe! non è un gran costo. ma nel frattempo doveva arrivarmi almeno un giornalino o qualche comunicazione come descritto sul foglio d'accettazione. bu!!! mai visto nulla.
Orario di segreteria 18-20 lunedì e mercoledì ma mediamente anche in questi giorni parli con la segreteria. mando fax sopra fax per chiedere spiegazioni. mi piacerebbe conoscere i campioni o leggere qualcosa aver qualche notizia ma tutto tace. bene mando una mail apro il loro sito e guarda guarda in qualsiasi modo lo apri anche se vai su tiscali e lo apri da la come pagina apri un sito porno! non male per chi vuol parlare solo di cani. chiamo i carabinieri che si informano e mi dicono che l'associnofila triestina ha dato il permesso di affittare a quest'altro sito la sua pagina BELLISSIMO. Riesco a contattarli parlo con loro promettono di far qualcosa e di inviarmi tutti gli arretrati (non chiedo 2 copie di tutto anche se abbiamo pagato 2 quote basta una poi ce la passiamo io e mio figlio) Promesse promesse passa un mese e ancora niente e tutti quelli che cercano informazioni sui cani possono nel frattempo divertirsi con il porno. Non sono bigotta ma se cerco cani voglio cani se voglio porno cercherò porno o no? Scusa per questo sfogo ma con tutti quelli che ho parlato qui a Trieste non funziona proprio l'ufficio dell'associazione. ringrazio tantissimo e saluto
Da: <elissssa20@katamail.com> Oggetto: commento sul raduno A: "Siberian Husky Club Italia Data: lunedì 2 maggio 2005 Il Raduno del 9-10 Aprile mi ha sorpreso molto, non mi aspettavo di vedere così tanti Siberian Huskies. L’unica cosa negativa è stata il tempo… davvero bruttissimo (vento e pioggia). Ma la costanza con cui è stata affrontata questa giornata da tutti gli organizzatori e anche dai partecipanti è ammirevole; nonostante la brutta giornata eravamo ben 51 cani. Io e Flake (Prince of Tides della Farha), nonostante fosse la seconda esposizione che facevamo (la prima è stata ENCI) abbiamo raggiunto un risultato davvero importante, che proprio non ci aspettavamo! Sono davvero orgogliosa di avere questo splendido esemplare di Siberian Husky e cercherò di migliorarlo sempre; così da arrivare il prossimo anno in Libera ad avere un cane davvero eccezionale anche da adulto.
Elisa e Flake
Da: "marco" <opard@tele2.it> A: "club siberian husky" Oggetto: Nuovo socio Data: lunedì 2 maggio 2005 Cari Guido e Laura Abbiamo il piacere di comunicarvi che il 28/04/05 è nato Luca Miotto e come potete vedere appena tornato a casa ha già fatto la conoscenza del pelosone. In attesa della prima occasione per presentarvelo vi salutiamo Marco Roby Luca & Luke
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News Autunno 2005
Non più Soci
Nuove Zampine
Cosa dice il nostro Statuto Sociale Articolo 7 - L’iscrizione a Socio vale per l’annata in corso e lo vincolerà per l’anno successivo qualora il socio non presenti per lettera raccomandata un formale atto di dimissioni entro il 31 ottobre. Articolo 8 - La qualità di socio si perde: a) per dimissioni presentate nei modi previsti dall’art. 7; b) per morosità, che potrà essere dichiarata dal Consiglio successivamente al 31 marzo di ogni anno; c) per espulsione, deliberata dall’Assemblea Generale dei Soci su proposta del Collegio dei Probiviri. Chi per qualsiasi causa cessa dalla qualità di socio perde il diritto relativo, ma non è esonerato dagli impegni assunti.
Anche quest’anno abbiamo purtroppo dovuto assistere allo squallido spettacolo del poco corretto comportamento dei Soci “Morosi” (iscritti che perdono la qualifica di Socio per non aver versato la quota associativa senza averne data comunicazione scritta con qualsivoglia preavviso – non siamo mai stati “rigidi” in tal senso). Ci siamo abituati, ogni anno infatti riscontriamo un certo numero di persone maleducate che, evidentemente non più interessate, non si fanno più sentire e non rispondono a nostre comunicazioni sul mancato versamento della quota rinnovo come stabilito dal nostro Statuto da loro accettato con firma all’atto dell’iscrizione al Club. “Pazienza, peggio per loro”, abbiamo sempre detto, dovendoci rassegnare all’evidenza, ma quest’anno siamo veramente amareggiati e profondamente delusi nel costatare la presenza, in questo “Speciale Elenco” che resta agli atti della storia del Club, di ex Presidenti e Consiglieri, soprattutto perchè, al di là di stupide “ripicche” e discutibili atteggiamenti, viene a mancare il rispetto per i Soci, in particolare per quelli che, con il voto, gli hanno accordato la loro fiducia. La segreteria
Nati il 21 giugno 2005 (1m.+4f.) padre: Ch.Ankalyn The Horse Whisperer madre: Ch. SAHARA All.to ISOLA DEL VENTO 07024 LA MADDALENA (SS) Tel. 0789 727087 - Cell. 328 9568783 E-mail: manbape@tiscalinet.it
Nati il 25 luglio 2005 (5m.+2f.) padre: ALLEGRO OF WOLF POINT madre: BRING TO TOP OF WOLF POINT Ivan Di Leva 29013 CARPANETO PIACENTINO (PC) Tel. 0523 852789 - Cell. 339 7831405 E-mail: ivandileva@hotmail.com
Data: martedì 21 giugno 2005 19.41 I'm very proud to announce that ... Young Italian & International Champion FIRST SUNSHINE "Maya" with 1° Exc. CAC at International Dog Show in Portoroz 19/06/2005 now is also SLOVENIAN CHAMPION!!! Breeder, owner & handler: Marta Zaltron Data: martedì 21 giugno 2005 17.08 X ESPOSIZIONE CANINA INTERNAZIONALE RENDE (CS) 18 GIU 2005 Giudice: Asensi Peinado Pascual (E) 1° EXC. CAC CACIB BOS ARDERONSWEETNESS manca solo 1 cac in italia per concludere il campionato italiano – saluti Maurizio Stuppia Data: domenica 19 giugno 2005 0.50 Expò International of Rende (Cs) Italy Giud. Asensi Peinado Pascal Sweeps del Karraces 1° Exc Cac (Open Class males) Iceking's Excalibur 3° Exc (Open Class Females) Ayuka's Kennel di Pierangelo Masellis Data: martedì 24 maggio 2005 21.49 ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE DI FIRENZE 21 MAGGIO 2005 " CRY OUT STAYR WAY TO HEAVEN" CACIB BOB THIRD BOG Handler: Richard Hellman Owner: Luca Ceredi Breeder: Cry Out Kennel di Capanni Davide
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