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Quale futuro per le nostre scuole?

tori), si sono aggiunte le facoltà emotive, decisionali e relazionali del giovane studente, che si trova a dover immaginare il proprio futuro di fronte a questo scenario non proprio brillante.

Per cui, è vero che non si trovano più cuochi e camerieri, ma è altrettanto vero che c’è una grossa carenza di panettieri, idraulici, falegnami, tornitori, operai specializzati e anche di laureati, come medici o ingegneri, che il più delle volte scelgono l’opzione di lavorare all’estero con carriere più immediate, più remunerate e, spesso, anche più rispettate che nel nostro Paese. La Federazione Italiana Cuochi ormai da molti anni si è attivata nei confronti del mondo della scuola, facendo da “ponte” verso quello lavorativo, con un recupero di credibilità ed interesse da parte dei giovani verso la nostra professione, ma è altrettanto indispensabile continuare ad investire sulla scuola con programmi formativi e di orientamento, perché la “povertà educativa”, seppur meno evidente di quella economica, ha importanti conseguenze, specialmente sociali, etiche e morali, fenomeni ed aspetti che purtroppo stanno peggiorando negli anni, con ripercussioni sulla popolazione. E le cronache di tutti i giorni ne sono tristi testimoni.

Lorenzo Dornetti ceo Neurovendita

Esiste un segreto per regalare al cliente un’esperienza wow in sala! Il vissuto del cliente dipende da quanto il comportamento del personale di sala determina la variazione di due neurotrasmettitori. Sono dopamina e ossitocina. I neurotrasmettitori sono coinvolti nei circuiti del piacere. La dopamina è legata all’emozione della sorpresa e della gioia. L’ossitocina si sviluppa nei legami affettivi. Queste 2 molecole quando crescono nel cervello, determinano un senso di benessere.

Per aumentare i livelli dopamina nel cervello dei nostri clienti possiamo usare il “principio di scartamento”. Una mole immensa di studi dimostrano che l’atto di scartare “qualcosa” aumenta la dopamina. Il picco avviene quando il cervello apre la confezione dell’oggetto. L’atto di togliere la carta e il fiocco stimola la sostanza alla base della felicità. Come possiamo applicarla al mondo della ristorazione? Pensa ad esempio ad una busta da aprire sul tavolo che racconta in una lettera la filosofia del locale. Alcuni si spingono ad inserire il menù o la proposta del giorno, oggi in QR-code, direttamente in una busta che si apre per stimolare il senso di curiosità. Il personale di sala può stimolare questo gesto di scartamento.

“Per scoprire il nostro nuovo menù, vi invito ad aprire la nostra busta delle sorprese”. “Oltre al menù, al centro del tavolo, trovate un piccolo pacchettino, lì abbiamo messo la proposta del giorno”. Queste frasi stimolano ulteriormente il comportamento di scartamento con il conseguente aumento di dopamina.

Per aumentare i livelli di ossitocina, una tecnica straordinaria è quella del “dono”. Tutti gli studi confermano che ricevere un “dono”, aumenta in maniera significativa la quantità di ossitocina nel sistema nervoso. Se l’ossitocina aumenta, cresce la sensazione interiore di benessere e la voglia di entrare in relazione con gli altri. Qualcuno ha chiamato poeticamente questa sostanza, “ormone della gentilezza e dell’amore”. Alti livelli di ossitocina generano nel cliente un’ottima “prima impressione”. Per predisporre positivamente chi è appena entrato nel tuo ristorante basta un’azione semplice: donare. Gli studi hanno dimostrato che per il cervello non importa il valore economico del regalo. Conta semplicemente riceverlo. L’applicazione pratica è offrire al cliente un calice di vino o una piccola entrée, esplicitando chiaramente che si tratta di cadeaux “gratuito”. Spesso, infatti, se non si esplicita che il bicchiere o la tapas è offerta dalla casa, si corre il rischio di ottenere l’effetto contrario. Il clien-

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