I Miti 3B • NOVEMBER 21, 2014
3B NOV EMBER 28, 201 4
Paride (Nicolae e Ivan)
3B NOV EMBER 27 , 201 4
Maddalena ( Lorenzo )
immagine scultura di Paride:
Maria Maddalena viene ricordata nei Vangeli come una tra le donne di Galilea che seguivano GesĂš e i
suoi discepoli. Fu presente alla crocifissione e alla sepoltura di GesÚ e alla sua resurrezione al sepolcro la mattina della Domenica di Pasqua, si dice infatti che Maddalena sia stata la prima a vedere GesÚ risorto e ad annunciare la sua risurrezione agli apostoli. Maria Maddalena viene anche associata al nome come la "Penitente", in ginocchio in preghiera con a fianco un teschio. Anche se negli scritti dei Primi Cristiani, Maria Maddalena viene chiamata "l'apostolo agli apostoli", per i cristiani moderni, è considerata semplicemente una prostituta, anche se in nessuna parte del Nuovo Testamento si dice che Maria Maddalena praticasse il mestiere. Questo mito fu avviato nel VI secolo da Papa San Gregorio I, quando accostò la figura di Maria Maddalena a Maria di Betania (sorella di Marta e del risorto Lazzaro) e nello stesso tempo alla peccatrice che unge i
piedi a GesĂš a casa di Simone il Fariseo, in Galilea. L'accostamento avviene poichĂŠ entrambe le donne (per intendersi, Maria di Betania e la peccatrice) lavano i piedi al Cristo e gli ungono il capo con il profumo, nel caso di Maria di Betania, il fatto avviene a casa di Simone il lebbroso, a Betania, in Giudea, mentre l'episodio della peccatrice avviene in casa di uno di cui si dice che era un Fariseo di nome Simone. Maria viene scambiata per l'adultera salv ata da GesĂš dalla lapidazione, ma in questo caso il nome della donna non v iene mai menzionato, l'associazione a Maria Maddalena e Maria di Betania probabilmente av v iene solo per analogia con il caso precedente.
Il nome di quella che viene identificata come "Maria Maddalena" o "Maria di Magdala" era in realtĂ "Miriam", del villaggio di Magdala; Maria in ebraico significa "Signora" e in egiziano "amata da Dio".
Nel vangelo si parla di una Maria Maddalena in questi termini "....e
con lui andavano i dodici (apostoli), ed anche alcune donne, le quali erano state guarite da spiriti maligni e da infermitĂ : Maria, detta Maddalena, da cui erano stati cacciati sette demoni, Giovanna... e molte altre donne, le quali somministravano ad essi i loro averi".
3B NOV EMBER 27 , 201 4
3B NOV EMBER 27 , 201 4
Dedalo e Icaro ( Johnny e Andrea)
Dedalo, era nato ad Atene ed era pronipote di Eretteo, re della città. Si dedicò alla scultura e all'architettura, era abilissimo in ciò che faceva; si narra che le sue statue sembravano vive a tal punto da raccontare che esse aprivano gli occhi e si muovevano. A Dedalo sono attribuite le invenzioni dell'ascia, la sega, il trapano, il passo della vite, l'archipenzolo. E' stato maestro di suo nipote Talo, figlio di una sua sorella, che uccise per gelosia quando Talo superò il maestro nella sua arte. L'Areopago, il tribunale, lo condannò all'esilio perpetuo; Dedalo si rufugiò a Creta dove fu accolto benevolmente dal re Minosse che gli commissionò il Labirinto per rinchiudere il Minotauro. A Dedalo, si rivolse Arianna, la figlia di Minosse, per sapere come aiutare Teseo a uccidere il Minotauro e uscire dal Labirinto, e come sappiamo il consiglio del filo riuscì a far trinofare Teseo nell'impresa.
Quando Minosse venne a sapere che ad aiutare sua figlia e Teseo fu Dedalo, e non potendo prendersela con la figlia fuggita insieme all'eroe, pensò di punire Dedalo, rinchiudendolo insieme al figlio, Icaro, nel Labirinto, che egli stesso aveva progettato. L'unico modo per uscire dal Labirinto era evadere volando; ingegnoso come era, Dedalo costruì due paia di ali, uno per sè e l'altro per il figlio. Si raccomandò con Icaro di restargli sempre dietro durante il volo, di non strafare e soprattutto di stare attento a non avvicinarsi troppo ai raggi del sole perchè, le ali, attaccate alle spalle con della cera, potevano staccarsi in quanto il calore avrebbe sciolto la cera. Come non detto, Icaro durante il volo, provando piacere si allontanò dal padre e raggiunse i raggi del sole che sciolsero la cera e lo fecero precipitare nel mare, dove morì. Dedalo triste e desolato, atterrò in Campania a Cuma, dove costruì un tempio al dio Apollo, consegnando
le ali che aveva inventato per evadere dal Labirinto di Creta.
3B NOV EMBER 27 , 201 4
3B NOV EMBER 27 , 201 4
PARIDE (Nicolae e Ivan) Paride (detto anche Alessandro) è una figura della mitologia greca, figlio secondogenito di Priamo. Il principe triano, esposto ancora neonato sul monte Ida a causa
delle profezie funeste che lo accompagnarono sin dalla nascita, visse da pastore fino a quando non fu scelto dagli dèi affinché desse il giudizio sulla più bella fra le dee Era, Atena e Afrodite. Riconosciuto dal padre, rientrò a corte e partì in missione diplomatica per Sparta, dove conobbe Elena, moglie di Menelao, la donna più bella del mondo: Afrodite per rispettare la promessa fattagli per ottenere il pomo d' oro fece innamorare la donna perdutamente dell' eroe. Paride rapì quindi Elena e la portò con sé a Troia. Nel corso della guerra che ne seguì, affrontò menelao in un duello e fu salvato per intervento di Afrodite; in battaglia uccise achille con l' aiuto del dio Apollo mentre scoccava la freccia.
3B NOV EMBER 27 , 201 4
Paride  (Nicolae e Ivan) immagine Paride:
3B NOV EMBER 27 , 201 4
ENDIMIONE (Nicolò e Gianluca) Secondo il mito più conosciuto, Endimione fu re dell'Elide, la regione di Olimpia. Essendo un giovane bellissimo, Selene, la dea della Luna, se ne innamorò. Pur di poterlo andare a trovare ogni notte, Selene gli diede un sonno ed una giovinezza eterna. Altre fonti parlano di un amore segreto con Era, che una volta
scoperto da Zeus, venne maledetto. Il giovane venne costretto a 50 anni di sonno continuo dal re degli dei, anche se nella Biblioteca di Apollodoro è lui stesso a chiedere il dono di non dover affrontare la vecchiaia. Una variante invece sostiene che il giovane fu costretto da Zeus a dormire per trent'anni in una caverna sul monte Latmo senza mai svegliarsi, come punizione per aver cercato di insidiare Era. Secondo tale versione del mito la dea Artemide scoprÏ Endimione dormiente, e incantata dalla sua bellezza si recava ogni notte a guardarlo.
3B NOV EMBER 27 ,
201 4
3B NOV EMBER 26, 201 4
TESEO E IL MINOTAURO Di Giada e Chiara
3B NOV EMBER 26, 201 4
TESEO E IL MINOTAURO (di Giada e Chiara) mito: Teseo incontrò il Minotauro, un mostro mezzo uomo e mezzo toro, prigioniero in un labirinto, nel palazzo di Minosse, re di Creta- Ogni anno A tene dev e consegnare ai cretesi sette ragazze e sette ragazzi che saranno div orati dal Minotauro. Teseo parte con loro ed entra nel labirinto. A rianna figlia del re di Creta, gli da un gomitolo di filo che l'eroe srotola e grazie al quale riuscirà a trov are l'uscita. Teseo v ede il Minotauro addormentato, lo uccide a mani nude e si salv a seguendo a ritroso il filo. Una v olta uscito Teseo rapisce A rianna e fa v ela v erso la Grecia ma dev e abbandonare la principessa durante il v iaggio. Rattristato, dimentica di innalzare una v ela bianca, il segno che da lontano av rebbe annunciato al padre Egeo il successo dell'impresa. Egeo v edendo dalla riv a una v ela nera, crede che il figlio sia morto e, disperato, si getta nel mare e muore. Tutt'oggi il mare in cui è morto ha preso il suo nome.
3B NOV EMBER 23, 201 4
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