Inversioni di rotta tre progetti di micro collettività per i fari delle Isole Egadi Part 03

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Progetto

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Inversioni di rotta Tre progetti di micro-collettivitĂ per i fari delle Isole Egadi

26 04 2016

Tesi di laurea magistrale

Architettura degli Interni

Politecnico di Milano FacoltĂ di Architettura Milano, Leonardo Anno Accademico 2015/2016 Relatore: Luca Basso Peressut Correlatore: Arnaldo Arnaldi Sofia Badessi Silvia Piana Michela Pradella


03 03


Inversioni di rotta tre progetti di micro-collettivitĂ per i fari delle Isole Egadi

Politecnico di Milano

I FacoltĂ di architettura urbanistica ingegneria delle costruzioni mi Anno accademico 2015/2016 Tesi di Laurea Magistrale in Architettura degli Interni Relatore: Luca Basso Peressut Correlatore: Arnaldo Arnaldi A

cura di

: S ofia B adessi 814133, S ilvia P iana 814653, M ichela P radella 814383


03 03


Progetto

Inversioni di rotta Tre progetti di micro-collettivitĂ per i fari delle Isole Egadi


Valore paese-Dimore

9

Introduzione

11

Faro di Capogrosso Isola di Levanzo

13 Considerazioni generali e temi di progetto

16 Capogrosso sottomarina Dalla terra al mare dal mare alla terra

31 Interno per gli isolani Immersioni nella storia

37 30/100 sedie di MArtino Gamper

43 Scavi tridimensionali

49 Marmo

61 Oggetti d’interni

6

65 Faro di Punta Libeccio Isola di Marettimo

73 Considerazioni generali e temi di progetto

76 Percorso tracciato Verso Punta Libeccio

91 Rifugio al faro Centro di Biologia Marina

101 Murales

107 Interno N°1

117 Interno N°2

125 Interno N°3

133 Maioliche

141

Indice


Faro di Punta Sottile Isola di Favignana

153 Considerazioni generali e temi di progetto

156 Percorso sensibile Verso punta sottile

165 Ritagli di rocce

171 Nuove prospettive

177 L’angolo dei pescatori

185 Contatti

193

7

Indice


“Valore Paese - Dimore� Bando Agenzia del Demanio 13 Maggio 2015

Isola Formica Grande

Isole Tremiti

Isola del Giglio Ischia Maiori

Ustica

Isola di Capo Rizzuto

Levanzo Augusta Siracusa


L’Agenzia del Demanio, in cooperazione con il Ministero della Difesa e con gli altri Enti territoriali interessati propone, allo scopo di valorizzarli e sottrarli al degrado, la rete dei Fari, beni di proprietà dello Stato di particolare interesse culturale e paesaggistico. Questi immobili possono essere recuperati e riutilizzati non solo a fini turistico-ricettivi, nel rispetto degli ecosisteminei quali sono inseriti, ovvero alcuni tra i più straordinari territori costieri italiani. L’obiettivo è quello di valorizzare questi beni partendo da un’idea innovativa e sostenibile a livello ambientale, come avviene già in Europa, negli USA, in Canada e in Australia. Questi paesi già da tempo hanno sperimentato il modello del lighthouse accommodation: una formula turistica a sostegno della conoscenza, dello sviluppo e della salvaguardia del territorio. l progetto Fari si inserisce nel circuito di Valore Paese, il progetto dell’Agenzia del Demanio per la valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico italiano attraverso la sinergia tra i settori del turismo, dell’arte e della cultura, dello sviluppo economico e della coesione territoriale. In tal senso, il recupero del patrimonio pubblico di proprietà dello Stato e degli Enti locali ha la possibilità di essere considerato non più solo in termini di costo per la collettività, ma anche come significativa leva di sviluppo territoriale e sociale.

Turismo ambientale I beni inclusi nel progetto rispondono alle esigenze di un turismo alternativo alla ricerca del contatto con l’ambiente e la cultura, poiché si tratta di spazi che catturano l’immaginazione, situati in luoghi incontaminati e di grande interesse ambientale e paesaggistico. Riuso Scopo principale del percorso di valorizzazione è sottrarre i fari al degrado in cui versano, avviarli a rigenerazione contribuendo ad attivare le economie locali a beneficio della cittadinanza. Scopo ultimo è arricchire il patrimonio pubblico di strutture rimesse a nuovo e riconsegnate alla comunità.

Cultura, ambiente ed eco-sostenibilità Attraverso un turismo responsabile, sostenibile, di qualità possono essere sviluppate diverse attività a sostegno della conoscenza e salvaguardia dell’ambientale. In aree di particolare interesse naturalistico è possibile immaginare azioni per la tutela dell’ecosistema, la scoperta del territorio e lo sport nella natura, come l’escursionismo o le attività subacquee, che possono essere associate alla ricerca, alla produzione di energia ecosostenibile, alla tutela delle risorse naturali, del patrimonio e alla didattica correlata.

Il nostro progetto di tesi si è sviluppato in linea con l’approccio espresso dal bando dell’Agenzia

Modello lighthouse accommodation I fari, abitati dai loro custodi fino a poco tempo fa, sono ora automatizzati, la lanterna è funzionante, ma gli edifici sono in stato di abbandono e degrado progressivo. Possono essere riconvertiti e riutilizzati in strutture turistico-culturali, punti informativi e ristorativi, come avviene già in altri paesi.

del Demanio. Capogrosso a Levanzo è l’unico dei tre fari delle isole Egadi ad essere stato selezionato per un suo riutilizzo. Trovandosi all’interno di un sistema di isole, abbiamo ritenuto che questo programma potesse essere esteso anche ai fari di Favignana e Marettimo, che presentano le stesse caratteristiche e si prestano a questi principi di intervento.

9



Inversioni di rotta

Tre progetti di micro-collettività per i fari delle Isole Egadi. Segni di mediazione fatti di terra e di mare, architetture tese, i fari sono il luogo simbolo dei paesaggi marittimi. La Sicilia vanta una posizione di assoluto rilievo; i suoi fari appartengono a un variegato patrimonio di segnalamenti che presentano singolarità ed unicità dal punto di vista storico.

11

La tendenza relativa al riuso dei fari abbandonati si sviluppa spesso a favore della creazione di luoghi esclusivi e di un turismo elitario, che poco coinvolge le collettività presenti sul territorio a cui sono legati. Invertire la rotta significa ribaltare questa tendenza, con la volontà di preservare l’autenticità di un luogo il cui valore risiede nelle tradizioni, intercettando i bisogni e le specificità di ogni singolo sito.

Dal paesaggio fino al dettaglio dell’interno l’attenzione viene posta sulla restituzione di questi luoghi agli isolani, al legame tra l’uomo e la sua terra. Il significato del faro stesso viene capovolto: da luce rivolta al mare, diventa ora punto di riferimento per la micro-collettività dell’isola, occasione di ritrovo e sviluppo culturale.



Faro di Capogrosso Isola di Levanzo

Al faro di Capogrosso, a Levanzo gli isolani diventato i veri proprietari del faro, punto di appoggio dopo una lunga camminata. Un centro immersioni a gestione locale supporta la scoperta di aree archeologiche-subacquee e l’escursionismo, garantendo al contempo una nuova fruizione della costa tramite un collegamento terra-mare.

Centro immersioni con foresteria e spazi dedicati alla popolazione locale

13




F aro

Area

di

C apogrosso

di

interesse e

storico,

archeologico-

X

culturale subacquea

I fondali marini presenti sotto il promontorio dove si trova il Faro di Capogrosso sono ricchi di resti di ancore e anfore risalenti alla seconda Guerra Punica. Per questo è una zona molto frequentata da sub Ex casermette interessati alla storia di quei luoghi.

Palazzo Florio Villa Burgarella

16

X

Impossibile accede al faro via mare

Il faro si trova a 60 m sopra il livello del mare ed è quindi impossibile accedervi se non via terra. Essendo una zona interessante dal punto di vista storico, un collegamento migliorerebbe la fruibilità della costa e delle risorse culturali dell’isola.Ex casermette

Palazzo Florio Villa Burgarella


C onsiderazioni

Non

generali

ci sono strutture ricettive al di

fuori dell’area portuale

Per salvaguardare il territorio dell’isola, non ci sono centri abitati al di fuori della zona portuale e del paese, dove sono quindi concentrata tutte le strutture ricettive. La zona del faro è quindi dalla parte opposta di questa concentrazione.

X 17

asermette

Punto

di riferimento per la popolazione

autoctona

Palazzo Florio

illa Burgarella

Soprattutto durante il periodo invernale, la popolazione dell’isola, in particolare i giovani, sono soliti fare lunghe passeggiate e utilizzare il faro come punto di arrivo.


F aro

di

C apogrosso

centro immersioni

X

Ex casermette

Palazzo Florio Villa Burgarella

Un centro di immersioni dà la possibilità di avere gli strumenti necessari per conoscere la storia archeologica-subacquea dei fondali dell’isola di Levanzo. Un piccolo centro permette di ospitare un gruppo ristretto di persone. Si colloca all’interno del faro nelle zone una volta occupate dalle camere, in modo da lasciare liberi i passaggi centrali, vero fulcro della vita del faro.

18

Accoglienza: check-in, informazioni

12 mq

Aula e sala riunioni: spazio per l’insegnamento e le riunioni

13 mq

Officina: piccola area di manutenzioe ordinaria delle attrezzature e ricarica aria compressa

12 mq

Docce: suddivise per uomini e donne

20 mq

Lavanderia: per il risciacquo attrezzatura dopo le immersioni e per uso personale

12 mq

Bagni: uomini/donne

16 mq

Deposito/Stoccaggio: spazio per le attrezzature personali del centro

12 mq

Cucina: spazio attrezzato per cucinare

8 mq

Area comune: spazio per mangiare e per il relax

20 mq

Camera guardiano: spazio per la sosta del guardiano

10 mq


T emi

di progetto

Asse di simmetria

Pubblico


F aro

Foresteria

20

Una foresteria per ospitare un massimo di sei persone occupa le stanze esterne alla struttura del faro. Questa posizione permette un maggior isolamento e un particolare contatto con i luogo: sulla traccia delle finestre esistenti, un apertura piÚ ampia permette una miglior visuale verso il mare. Le camere, nonostante abbiano una metratura ridotta, sono progettate in modo tale da avere anche una piccola zona comune. I letti sono tre per stanza, uno sopra l’altro con una struttura in legno e acciaio.

di

C apogrosso


T emi

di progetto

21

Pubblico


Punto di sosta per gli isolani

F aro

22

di

C apogrosso

La popolazione locale diventano i veri proprietari del faro. Il progetto ha come obiettivo principale di offrire agli isolani la possibilitĂ di riappropriarsi di uno spazio che hanno sempre sentito come loro.

Area Comune: spazio per mangiare e per il relax 20 mq Cucina: spazio attrezzato per cucinare 8 mq


T emi

di progetto

Asse di simmetria

Privato


F aro

di

C apogrosso

Coni visuali

24

Il Faro di Capogrosso ha la particolarità di essere costituito da una sequenza di spazi frammentati, che dividono l’esperienza umana in una serie di momenti intimi. La progressione attraverso le stanze, collegate l’una con l’altra, dà l’illusione che spazio interno e spazio esterno si compenetrino vicendevolmente. Lo scavo tridimensionale dello spazio è alternativamente dipinto in toni sottili di verde e azzurro che insieme ad alcuni elementi fissi geometrici segnano la sequenza degli spazi.


T emi

di progetto

25


F aro

di

C apogrosso

Privato Pubblico Inversione della regola

PUBBLICO

Definizione

Pubblico /pùb·bli·co/

pùbblico (ant. o letter. pùblico) agg. [dal lat. publĭcus, affine a popŭlus «popolo»] (pl. m. -ci, ant. -chi). 1. Che riguarda la collettività, considerata nel suo complesso e in quanto fa parte di un ordine civile 2. Che è di tutti, che è comune a quanti fanno parte della collettività 3. Che è accessibile a tutti, aperto a tutti, che tutti possono utilizzare

26

Aggettivi COLLETTIVO /col·let·tì·vo/

Collettivo agg. [dal lat. collectivus, propr. «che raccoglie insieme», der. di collectus, part. pass. di colligĕre «raccogliere»]. – 1. Che è comune a più persone o cose a. Consumo collettivo, quando la fruizione di un bene (per es. una strada) o di un servizio (per es. la giustizia o l’ordine pubblico) è estesa, senza limitazioni, all’intera collettività nazionale.

COMUNE /co·mù·ne/ comune (ant. commune) agg. e s.

m.[lat. commūnis «comune; mediocre; affabile», comp. di con- e munus «carica, ufficio», propr. «che compie il medesimo ufficio»]. – 1. agg. a. Pertinente a una comunità di persone socialmente organizzate b. Che appartiene a un determinato gruppo di persone, più o meno esteso ma per lo più ben definito, soprattutto con riferimento al godimento e all’uso di beni. 2. s.m. a. La grande maggioranza: il c. degli uomini; anche, la comunità.


T emi

di progetto

Privato

Pubblico Inversione della regola

PRIVATO

Definizione

Privato

/pri·và·to/

privato agg. e s. m. [dal lat. privatus, propr. part. pass. di privare «privare»; nel sign. 2 b dallo spagn. privado; nel sign. 3 dal lat. mediev. privatum (per ellissi di un sost. neutro)]. – 1. agg.a. a. Riferito a ciò che appartiene a singoli cittadini o è da essi gestito, o è comunque da essi svolto o costituito. b. Che non è pubblico, in quanto è riservato a una sola persona o a una ristretta cerchia di persone Più genericam., che appartiene a una singola persona, che è strettamente personale. 2. s. m. L’àmbito personale, intimo e riservato di una persona.

27

Aggettivi INTIMO /ìn·ti·mo/

ìntimo agg. e s. m. [dal lat. intĭmus, superl. formato sulla prep. in «in, dentro» (cfr. anche inter «entro»); il compar. corrispondente è interior: v. interiore]. – 1. agg. a. Fig., wil più profondo, il più segreto. b. Che si riferisce o appartiene all’interno dell’animo. 2. s. m. solo al sing. La parte più interna, più profonda, più riposta. Soprattutto in senso spirituale.

PERSONALE /per·so·nà·le/

personale agg. [dal lat. tardo personalis, der. di persona «persona»]. – 1. agg. a. Che si riferisce alla persona, che è proprio di una determinata persona, di un singolo individuo. b. Tutto quanto attiene alla sfera privata, intima, dell’individuo.

CONFIDEZIALE /con·fi·den·zià·le/

confidenziale agg. [der. di confidenza]. – 1. Che dimostra familiarità, che è proprio di chi ha confidenza con qualcuno e con qualcosa. 2. Detto o fatto con confidenza, quindi amichevole, o riservato, segreto.


F aro

di

C apogrosso

o Florio

Miglioramento accessibilitĂ

X

e

Attraverso una scala dapprima costruita nella pieta e successivamente ancorata alla roccia stessa si arriva all’acqua, dove un molo galleggiante diventa punto di partenza per le immersioni subacquee e di attracco per le imbarcazioni attrezzate.

arella

28

faro

Negativo Positivo

Punto di appoggio


T emi

di progetto

Capogrosso sottomarina

Dalla terra al mare dal mare alla terra

29


F aro

di

C apogrosso


P rogetto

Capogrosso sottomarina Dalla terra al mare

dal mare alla terra

31


32


33

25 50

SCA

LA

100 200 2

5

10

20

m

C apogrosso

sottomarina

m


C apogrosso sottomarina



F aro

di

C apogrosso


P rogetto

Interno per gli isolani

Immersioni nella storia

37



P1




F aro

di

C apogrosso


P rogetto

30/100 sedie di Martino Gamper

43


F aro

di

C apogrosso

P rogetto

100 Chairs in 100 Days and its 100 Ways Martino Gamper

Dall’inizio del 2005, Martino Gamper ha iniziato ad accumulare le sedie fuori uso trovate nelle strade di Londra, a casa di amici, oppure ricevute in regalo. Dopo averle smontate, ha riassemblato i singoli componenti dando forma a nuove “creature”, spesso strane, ma dall’aspetto comunque riconducibile a quello di una sedia. Il risultato di questo insolito bricolage, è una collezione di 100 sedie in 100 giorni e in 100 modi riciclate che nobilita il concetto del “fai-da-te”. Oltre a ridare nuova vita a oggetti scartati, Gamper stimola la nostra fantasia con nuove combinazioni e ci invita a indovinare tra i vari pezzi anonimi combinati tra loro, quelli davvero “d’autore”.

44

30/100 sedie di Martino Gamper

Il lavoro di bricolage di Martino Gamper può essere considerato parallelamente alle opere d’arte che alcuni artisti realizzano con i resti trovati nel mare o arenati sulle spiaggie. Il faro, al confine tra terra e mare, ospita 30 delle 100 sedie come simbolo di questa unione.


Side Effect chair (24 July 2006)

Side Effect chair (24 July 2006)

Side Effect chair (24 July 2006)

Back Issue ( 10 April 2006)

45

(31 August 2006)

Martino with Carlo Mollino

Lap-dog (27 July 2006)

Philippe Fantastique (15 September 2007)

30/100

sedie di

omback

Ming.Mu

M artino G amper

Two-some (14 July 2006)


mono

Ch’Air No 9 Chair (19 July 2006)

Thone

Painters Mate (18 May 2007)

46

Olympia (2 August 2006)

Black Skirt (13 April 2006)

Rocker (7 August 2007)

30/100

sedie di

M artino G amper

Inflation ( 16 September 2006)

Vigna for Magis


Paste and Copy (6 March 2006)

Jules with Friend (5 August 2006)

Plastic-fly (11 September 2007)

47

sedie di

Plastic Roland (15 July 2006)

M artino G amper

ArneXiang

ArneSplit

30/100

Sonnet Butterfly (16 August 2006)


F aro

di

C apogrosso


P rogetto

Scavi tridimensionali

49


F aro

di

C apogrosso

C ono

visuale

1


S cavi

C ono

visuale

2

tridimensionali


C ono

visuale

1


C ono

visuale

2


C ono

visuale

1


C ono

visuale

2



S cavi

C ono

visuale

3

tridimensionali


F aro

di

C apogrosso

Rif. V1, V2

58

Rif. PT


59 V1

V2


F aro

di

C apogrosso


P rogetto

Marmo

61


F aro

di

C apogrosso

62

Il lato ovest dell’edificio è stato modellato dall’azione degli agenti atmosferici. In particolare il vento ha levigato la superficie rendendola tridimensionale e con un disegno che ricorda le onde del mare.


M armo

63

Il marmo sia per le sue caratteristiche proprie di resistenza e durata che si contrappongono all’attuale sgretolamento del faro sia per il disegno della sua superficie, assume un ruolo determinante nel progetto. Gli elementi realizzati in marmo sono gli unici oggetti che disegnano lo spazio; essi si inseriscono nell’edificio esistente con forza.


F aro

di

C apogrosso


P rogetto

Oggetti d’interni

65


F aro

di

C apogrosso

Foresteria

66

Supporto in legno di noce Struttura in ferro

Elementi di ancoraggio in ferro Parete in cemento bocciardato


O ggetti d ’ interni

Dettaglio materico del letto a castello della foresteria


F aro

di

C apogrosso

Camera del guardiano

68

Supporto verticale in acciaio verniciato colore grigio/azzurro Mensole in legno di rovere Parete in bocciardato

cemento


O ggetti d ’ interni

Dettaglio materico della parete attrezzata della camera del guardiano





Faro di Punta Libecio Isola di Marettimo

Nell’ Isola di Marettimo, al Faro di Punta Libeccio, un centro di biologia marina ospita ricercatori interessati allo studio dei fondali ed accoglie gli appassionati del trekking. Il faro dotato di una terrazza sul mare è il punto di arrivo di un percorso tracciato da nuove prospettive e rianimato da una rete di punti di vista per la riscoperta del luogo.

Centro di biologia marina e punto di appoggio per gli appassionati del trekking

73




F aro

di

P unta L ibeccio

15

MIN

25

40

MIN

4,4 KM

76

MI


generali

40

MIN

1

H

1 H 20 MIN

T empi

di percorrenza

C onsiderazioni

M orfologia

del terreno

4,4 KM

77

Il

percorso

Durante la passeggiata per arrivare al faro si nota come la tipologia del paesaggio cambi, rimanendo sempre molto brullo e di difficile percorrenza. Il cambiamento si avverte soprattutto osservando il territorio circostante.


F aro

di

P unta L ibeccio

Percorso tracciato

78

Il percorsso è parte integrante del progetto del faro. Modificandolo seconda la morfologia del terreno, attraverso degli elementi lineari che ne seguono la forma, nuovi punti di osservazione permettono di riscoprire il luogo e accompagnano l’arrivo al faro.


T emi

di progetto

Osservare

79

Sostare

Percorrere



C onsiderazioni

generali

Terrazza di raccolta acqua piovana con affaccio a strapiombo sul mare.

81 zona A

zona B

Resti di maioliche sulle superfici esterne del faro.

zona A

zona B

Area marina protetta di maggior interesse dell’arcipelago


F aro

di

P unta L ibeccio

D ialogo

con gli isolani

L’incontro con la popolazione autoctona dell’isola ha messo in luce le principali volontà di riutilizzo della struttura del faro. La cooperativa di pescatori si è espressa attraverso un comunicato stampa ufficiale a favore di una conservazione del faro e di una sua fruizione dal punto di vista culturale e scientifico. Trattandosi di un bene pubblico, di proprietà dell’isola, dovrebbe rimanere ad uso della comunità e dei turisti.

I dea

di rifunzionalizzazione

82

Centro di Biologia Marina Attività che si integra con l’ambito della gestione dell’Area Marina Protetta delle Isole Egadi Punto di appoggio per gli escursionisti Obbiettivo in linea con l’attività di trekking presente sull’isola Museo del faro Archivio della storia sul faro


C onsiderazioni

Vito

Vaccaro,

Associazione “Di mare” di

generali

presidente

83

qua e di la dal

Marettimo

Associazione pescatori dell’isola


F aro

di

P unta L ibeccio

W et

W et

and dry

Al piano terra le funzioni legate all’utilizzo dell’acqua e quindi del Centro di Biologia Marina.

84

D ry

Al piano primo e al secondo piano invece gli spazi dedicati alla foresteria quindi le camere e le parti comuni.


T emi

di progetto

85


F aro

zona A

zona B

86

di

P unta L ibeccio


T emi

di progetto

M aioliche Ipotizzando che anche all’interno del faro siano presenti le maioliche, queste diventano uno dei principali elementi che disegnano lo spazio. Le maioliche sono realizzate a mano, con decorazioni risalenti al Novecento, inspirate allo stile tipico delle isole siciliane. Il materiale, cotto industriale, consente una maggior produzione, regolarità e facilità di posa, creando un armonioso equilibrio tra tecnica e manualità e dando vita ad un effetto caldo e naturale.

87


F aro

di

P unta L ibeccio

C entro 140 mq

di

B iologia

marina

Wet Laboratory: studio delle specie marine 13 mq Acquario: una vasca ospita gli esemplari oggetti di studio 12 mq Ufficio: accoglienza ospiti e ritrovo dei ricercatori 12 mq Officina: area di manutenzione delle attrezzature e ricarica aria compressa 13 mq Dry Laboratory: osservazione delle specie al microscopio e analisi dei dati raccolti 15 mq Murales, 45 mq Biblioteca, 30 mq

F oresteria 100 mq 88

Spazi di condivisione: cucina, lavanderia e sala da pranzo comuni 45 mq Camere: camere singole e doppie 65 mq

S pazi annessi 92 mq Cucina: spazio attrezzato 15 mq Spazio relax: luogo di ritrovo 13 mq Wc, 10 mq Ricostruzione sala macchine, 10 mq Forno, 12 mq Docce e spogliatoio: suddivise per uomini e donne 30 mq


R ifunzionalizzazione

P0

P0

BAGNO

BAGNO

WC

WET LAB

BIBLIOTECA

WC

ACQUARIO

UFFICIO

OFFICINA

RICOSTRUZIONE SALA MACCHINE

FORNO

P1

DRY LAB

CAMERA

WC

WC SPAZI

CAMERA

P2

CUCINA

WC

SPAZIO RELAX

CAMERA

COMUNI

CAMERA

CAMERA

89


F aro

di

P unta L ibeccio


P rogetto

Percorso tracciato

Verso Punta Libeccio

91


92


Centro

P ercorso

tracciato

93

Sostare



P ercorso

tracciato

Osservare 95

Osservare



P ercorso

tracciato

Percorrere

Faro di Punta Libeccio

97




F aro

di

P unta L ibeccio


P rogetto

Rifugio al faro

Centro di Biologia Marina

101


Officina di manutenzione attrezzature, ricarichiamo le bombole. Dry Laboratory , osserviamo gli abitanti marini.

Spogliatoio e docce, via l’acqua salata.

Ricostruzione forno esistente , pausa pizza.

102

Una stanza un acquario, studiare gli abitanti del mare.


P unta L ibeccio

R ifugio

50

al faro

SCAL

A

100 200 m

di

25

F aro

Pianta Piano Terra 2

4

10

m

103

Murales: corridoio centrale del piano terra, immergersi nel mar mediterraneo.


F aro

di

P unta L ibeccio

Corridoio abitabile, luogo della socialitĂ , pasti in compagnia.

Wet laboratory, studiamo gli organismi marini.

Camere, riposarsi.

104


R ifugio

al faro

Cucina, pasto vista mare.

rip

105

25

50

SCAL

A

100 200 m

Pianta Piano Primo/Secondo Scala 2

4

10

m


F aro

di

P unta L ibeccio


P rogetto

Murales

Immergersi nel Mar Mediterraneo

107










F aro

di

P unta L ibeccio

Interno n째1


P rogetto

Lavarsi e cambiarsi Piano Terra

117



L avarsi

e cambiarsi

Rif. PT

119

0,1

0,5

1

0,1

0,5

2

1 m

2

m


F aro

di

P unta L ibeccio

120

P rospetto

scala

1:20


L avarsi

A ssonometria

spogliatoio e docce

e cambiarsi


di

P unta L ibeccio

DIMENSIONE: 10X10 CM, MATERIALE: COTTO INDUSTRIALE, SMALTO: BIANCO LATTE LAVORAZIONE: TECNICA DELLA MASCHERINA.

DIMENSIONE: 10X10 CM, LAVORAZIONE: TECNICA D

#A9C3D0

#A9C3D0 122

SMALTO: BIANCO LATTE

M aioliche

ALE,

F aro

DIMENSIONE: 10X10 CM, MATERIALE: COTTO INDUSTRIALE, SMALTO: BIANCO LATTE LAVORAZIONE: TECNICA DELLA MASCHERINA.

#A9C3D0

#094E7F

Lavabo in p


e cambiarsi

materico

123

SMALTO: BIANCO LATTE

#094E7F

D ettaglio

ALE,

L avarsi

5

Lavabo in pietra lavica

10

20

50

cm

Rubinetteria in ottone anticato


F aro

di

P unta L ibeccio

Interno n째2


P rogetto

Riposarsi

Piano Primo

125



F aro

di

P unta L ibeccio

R iposarsi

Rif. P1

127

0,1

0,5

1

2

m


F aro

di

P unta L ibeccio

128

P rospetto

scala

1:20


R iposarsi

A ssonometria

camera


di

P unta L ibeccio

DIMENSIONE: 10X10 CM, MATERIALE: COTTO INDUSTRIALE, SMALTO: BIANCO LATTE LAVORAZIONE: TECNICA DELLA MASCHERINA.

#DAEAE

130

SMALTO: BIANCO LATTE

M aioliche

RIALE,

F aro

#DAEAE3

#AC6773

Parquet in massello (R


R iposarsi

#AC6773

D ettaglio

materico

131

Parquet in legno massello (Rovere)

Rubinetteria in ottone anticato 5

10

20

50

cm


F aro

di

P unta L ibeccio

Interno n째3


P rogetto

Cucinare

Piano Secondo

133


F aro

di

P unta L ibeccio

134

Rif. P2


C ucinare

135

RIF. P2 0,1

0,5

1

2

m



F aro

di

P unta L ibeccio

C ucinare

A ssonometria

cucina


di

P unta L ibeccio

DIMENSIONE: 10X10 CM, MATERIALE: COTTO INDUSTRIALE, SMALTO: BIANCO LATTE LAVORAZIONE: TECNICA DELLA MASCHERINA.

#B2C7CB

138

SMALTO: BIANCO LATTE

M aioliche

ALE,

F aro

#B2C7CB

#A84855

#C7BEC3

Piano di lavo lavica liscia.


C ucinare

#C7BEC3

D ettaglio

materico

139

Piano di lavoro smaltato in pietra lavica liscia. 5

10

Rubinetteria in acciaio inox 20

50

cm


F aro

di

P unta L ibeccio


P rogetto

Maioliche

141


F aro

di

P unta L ibeccio

DETTAGLI MATERICI, ZONA PRANZO, PIANO PRIMO. Pavimento in maioliche realizzate a mano. DIMENSIONE: 20X20 CM, MATERIALE: COTTO INDUSTRIALE, SMALTO: BIANCO LATTE, LAVORAZIONE: TECNICA DELLA MASCHERINA.

#5E787A

#794E48

#4D634C

#E5D9CF

142

P1

DETTAGLI MATERICI, BIBLIOTECA, PIANO TERRA. Pavimento in maioliche realizzate a mano. DIMENSIONE: 40X40 CM, MATERIALE: COTTO INDUSTRIALE, SMALTO: BIANCO LATTE, LAVORAZIONE: TECNICA DELLA MASCHERINA.

#9EB9B3

#DD9990 #D5B379


M aioliche

10

5

20

50

cm

143 PRIMO.

.

OTTO INDUSTRIALE,

NA.

SMALTO: BIANCO LATTE,

#794E48 #E5D9CF

P1

5

10

20

50

cm


F aro

di

P unta L ibeccio

P1

DETTAGLI MATERICI, BIBLIOTECA, PIANO TERRA. Pavimento in maioliche realizzate a mano. DIMENSIONE: 40X40 CM, MATERIALE: COTTO INDUSTRIALE, SMALTO: BIANCO LATTE, LAVORAZIONE: TECNICA DELLA MASCHERINA.

#9EB9B3

#DD9990 #D5B379

144

PT

DETTAGLI MATERICI, ZONA PRANZO, PIANO PRIMO. Pavimento in maioliche realizzate a mano. DIMENSIONE: 20X20 CM, MATERIALE: COTTO INDUSTRIALE, SMALTO: BIANCO LATTE, LAVORAZIONE: TECNICA DELLA MASCHERINA.

#5E787A #4D634C Lavabo

#794E48


M aioliche

O PRIMO.

o.

COTTO INDUSTRIALE, SMALTO: BIANCO LATTE, NA.

#794E48 #E5D9CF

P1

5

10

20

50

cm

145

TERRA.

o.

COTTO INDUSTRIALE, SMALTO: BIANCO LATTE, NA.

EB9B3

#DD9990 #D5B379

PT

5

10

20

50

cm


F aro

di

P unta L ibeccio

PT

DETTAGLI MATERICI, ZONA PRANZO, PIANO PRIMO. Pavimento in maioliche realizzate a mano. DIMENSIONE: 20X20 CM, MATERIALE: COTTO INDUSTRIALE, SMALTO: BIANCO LATTE, LAVORAZIONE: TECNICA DELLA MASCHERINA.

#5E787A

#794E48

#4D634C 146

Lavabo

Pietra lavica liscia

Rubinetteria in ottone anticato

P1


M aioliche

TERRA.

o.

COTTO INDUSTRIALE, SMALTO: BIANCO LATTE, INA.

EB9B3

#DD9990 #D5B379

PT

5

10

20

50

cm

147

O PRIMO.

o.

COTTO INDUSTRIALE, SMALTO: BIANCO LATTE, NA.

#794E48

Rubinetteria in ottone anticato

P1


F aro

di

P unta L ibeccio

DETTAGLI MATERICI, FORNO A LEGNA, PIANO TERRA. Davansale in maioliche realizzate a mano. DIMENSIONE: 20X20 CM, MATERIALE: COTTO INDUSTRIALE, SMALTO: BIANCO LATTE, LAVORAZIONE: TECNICA DELLA MASCHERINA.

#EDCB9D

#88722D

#F9F1D3 148

PT


M aioliche

5

10

20

50

cm

149

ANO TERRA.

o.

COTTO INDUSTRIALE, SMALTO: BIANCO LATTE, NA.

#88722D

PT





Faro di Punta Sottile Isola di Favignana

A Favignana, l’inaccessibilità del faro di Punta Sottile, tutt’ora proprietà della Marina Militare, ha spostato l’interesse dall’edificio al paesaggio. Da punto di osservazione per eccellenza a luogo osservato, il faro assume un nuovo valore rispetto al territorio circostante, dove installazioni paesaggistiche permanenti indirizzano lo sguardo del visitatore. In prossimità del faro un piccolo edificio abbandonato diviene punto di appoggio per i pescatori dell’isola.

Un percorso sensibile con installazioni paesaggistiche e un punto di appoggio per i pescatori

153




F aro

di

P unta S ottile

L’accesso negato al faro è stata un occasione per affrontare il progetto di Punta Sottile da un’altra prospettiva. Ancora di proprietà della Marina Militare, il faro può però essere vissuto a distanza.

156

A 200 m di distanza, un piccolo edificio abbandonato è diventato il punto strategico per iniziare a osservare il faro.

L’area è soprattutto frequentata dai pescatori della zona che non hanno facile accesso ai punti più vicini al mare.


C onsiderazioni

generali

x ImpossibilitĂ di accesso al faro.

x

157

x Edificio abbandonato: punto strategico.

x Difficile accesso all’acqua per i pescatori


F aro

di

P unta S ottile

O sservare dal faro al paesaggio

158

I nversione

di sguardi

Come conseguenza dell’impossibilità di accedervi, il faro, punto di osservazione per eccellenza diviene luogo osservato, assumendo un nuovo valore rispetto al territorio circostante.


T emi

di progetto

159

O sservato dal paesaggio al faro


F aro

di

P unta S ottile

Lungo la strada asfaltata che porta sino a Punta Sottile si inquadrano delle visuali in successione attraverso il posizionamento di portali di profondità decrescente, che accompagnano l’avvicinamento al faro.

160

I passaggi prendono forma attraverso sottili profili metallici ad arco che accompagnano lo sguardo verso il punto di arrivo.

600 m 250 m La pavimentazione del percorso presenta una successione graduale di strisce in colorazione differenti, inspirate alle tonalitĂ del paesaggio, che invitano ad un ideale rallentamento nei punti di osservazione strategici.


T emi

P ercorso

di progetto

sensibile

161

70 m 250 m


F aro

di

N uove

P unta S ottile

prospettive

L’edificio abbandonato diventa il punto base di osservazione del faro. Intorno ad esso si sviluppa un sistema di installazioni paesaggistiche permanenti che indirizzano lo sguardo dei visitatori e creano nuove prospettive.


T emi

di progetto

R itagli

di rocce

L’edificio abbandonato diventa il punto di appoggio per i pescatori della zona. La costa viene modellata a seconda delle conformazioni rocciose per facilitare l’attività di pesca e la discesa in acqua.


F aro

di

P unta S ottile


P rogetto

Percorso sensibile

Verso Punta Sottile

165


F aro

di

P unta S ottile

SCALA


sensibile

P ercorso

I nfratsruttura leggera . Il progetto sviluppa il tema del paesaggio intersecando continuamente due piani: la costruzione del parco e dei modi di vedere il paesaggio attraverso l’utilizzazione di strumenti diversi. Oggetti di diversa scala e misura, collocati lungo la strada, si pongono sistematicamente come elementi ripetuti e riconoscibili.


F aro

168

di

P unta S ottile


P ercorso

sensibile

169

R allentamenti

P unti

di vista

S eicento

M ateriali

metri

del paesaggio


F aro

di

P unta S ottile


P rogetto

Percorso sensibile

Ritagli di rocce

171

L’edificio abbandonato diventa il punto di appoggio per i pescatori della zona. La costa viene modellata a seconda delle conformazioni rocciose per facilitare l’attività di pesca e la discesa in acqua.


F aro

172

di

P unta S ottile


P ercorso

sensibile

173


F aro

174

di

P unta S ottile


R itagli

di rocce

175


F aro

di

P unta S ottile


P rogetto

Percorso sensibile

Nuove prospettive

177

L’edificio abbandonato diventa il punto base di osservazione del faro. Intorno ad esso si sviluppa un sistema di installazioni paesaggistiche permanenti che indirizzano lo sguardo dei visitatori e creano nuove prospettive.


F aro

di

P unta S ottile

178

N°1. UN PO’ DI CURISOITA’...


N uove

prospettive

N°1. UN PO’ DI CURISOITA’...

179

N°2. UN PO’ DI CALMA...


F aro

di

P unta S ottile N°2. UN PO’ DI CALMA...

180

N°3. UN PO’ DI ATTENZIONE...


N uove

prospettive

N°3. UN PO’ DI ATTENZIONE...

181

N°4. UN PO’ DI PENSIERO...



F aro

di

P unta S ottile

N uove

prospettive

N°4. UN PO’ DI PENSIERO...

183

N°5. UN PO’ DI SILENZIO...


F aro

di

P unta S ottile


P rogetto

L’angolo dei pescatori

185


F aro

186

di

P unta S ottile


L’ angolo

dei pescatori

Banchetto del pesce Piccola costruzione esistente in stato di abbandono, costituita da diverse stanze alcune a cielo aperto e costruita in mattoni di tufo locale soggetti all’azione degli agenti atmosferici.

Passaggio e sosta

187

Esistente e progetto. All’interno del volume sono stati pensati due tipi di intervento: il primo di collegamento tra il progetto paesaggistico e quello architettonico. Il secondo permette di attrezzare l’area come punto di appoggio per i pescatori della zona. Entrambi considerano la costruzione esistente come un contenitore.


F aro

di

P unta S ottile

188

scala 1:50


dei pescatori

Interni per pescatori. Gli elementi di arredo, all’interno del deposito sono stati pensati dello stesso materiale del volume, in legno. Una parete è attrezzata con ripiani di diverse dimensioni, per contenere gli attrezzi dei pescatori, l’altra presenta due elementi lineari che fungono da posta canne da pesca.

L’ angolo

Deposito per pescatori. Volume prefebbricato che si inserisce all’interno della costruzione esistente. Distaccato da un intercapedine di 10 cm, l’elemento autonomo, è costituito da lastre di compensato di s. 8 cm protetto all’esterno da funghicidi e all’interno da un trattamento di finitura. Il pavimento, distanziato dal suolo si erge su una coppia di elementi in cemento mentre la copertura è costituita da un foglio di zinco e titanio per avitare contatti con l’acqua piovana.

189





Contatti

Arch. Sofia Badessi Via Vanvitelli, n. 41 20133 Milano Italia e-mail: sofiabadessi@gmail.com tel.:

+39 338 803 6070

Arch. Silvia Piana Via Andrea Salaino, n. 12 20144 Milano Italia e-mail: silviapiana27@gmail.com tel.:

+39 339 88 53 633

Arch. Michela Pradella Via Boffalora, n. 107 20142 Milano Italia e-mail: michelapradella@gmail.com tel.:

+39 348 144 1781

193



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