Silvia_Piana_Portfolio2016

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PORTFOLIO

S I LV I A P I A N A


Portfolio Silvia Piana 2017


I NDI CE

04 Tesi magistrale - Inversioni di rotta. Tre progetti di micro-collettivitĂ per i fari delle Isole Egadi proge t ti universitari

17 Interni II - Dig-it -

21 Laboratorio di costruzioni Via Giusti, 39

25 Corso di Arte Contemporanea Souvenir, Scatole d’arte

27 Interni I Gerrit Rietveld Academie

Scenografie portatili Il Macellaio di Brooklyn

workshop

concorsi/

31

34 Call for projects Via dei Fori Imperiali

38 l avoro

Studio medico stellina Bologna

41 Work in progress Appartamento a Pescara

42 Contatti

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1. I n ve r si o ni di rot ta . Tre progetti di micro-collettività per i fari delle Isole Egadi

Tesi magistrale in Architettura di Interni Anno 2015/2016 Politecnico di Milano Relatore: Luca Basso Peressut Correlatore: Arnaldo Arnaldi In collaborazione con: Sofia Badessi e Michela Pradella

Segni di mediazione fatti di terra e di mare, architetture tese, i fari sono il luogo simbolo dei paesaggi marittimi. La Sicilia vanta una posizione di assoluto rilievo; i suoi fari appartengono a un variegato patrimonio di segnalamenti che presentano singolarità ed unicità dal punto di vista storico.

La tendenza relativa al riuso dei fari abbandonati si sviluppa spesso a favore della creazione di luoghi esclusivi e di un turismo elitario, che poco coinvolge le collettività presenti sul territorio a cui sono legati. Invertire la rotta significa ribaltare questa tendenza, con la volontà di preservare l’autenticità di un luogo il cui valore risiede nelle tradizioni, intercettando i bisogni e le specificità di ogni singolo sito. Dal paesaggio fino al dettaglio dell’interno l’attenzione viene posta sulla restituzione di questi luoghi agli isolani, al legame tra l’uomo e la sua terra. Il significato del faro stesso viene capovolto: da luce rivolta al mare, diventa ora punto di riferimento per la micro-collettività dell’isola, occasione di ritrovo e sviluppo culturale.

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I nv e rsioni

d i rotta

Fa r o di Ca p o g ro s s o Isola di Levanzo Al faro di Capogrosso, a Levanzo gli isolani diventato i veri proprietari del faro, punto di appoggio dopo una lunga camminata. Un centro immersioni a gestione locale supporta la scoperta di aree archeologiche-subacquee e l’escursionismo, garantendo al contempo una nuova fruizione della costa tramite un collegamento terra-mare.

Attraverso una scala dapprima costruita nella pieta e successivamente ancorata alla roccia stessa si arriva all’acqua, dove un molo galleggiante diventa punto di partenza per le immersioni subacquee e di attracco per le imbarcazioni attrezzate.

c o l l e g a m e n to v i a m a r e

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I nv e rsioni

d i rotta

Il Faro di Capogrosso ha la particolarità di essere costituito da una sequenza di spazi frammentati, che dividono l’esperienza umana in una serie di momenti intimi. La progressione attraverso le stanze, collegate l’una con l’altra, dà l’illusione che spazio interno e spazio esterno si compenetrino vicendevolmente. Lo scavo tridimensionale dello spazio è alternativamente dipinto in toni sottili di verde e azzurro che insieme ad alcuni elementi fissi geometrici segnano la sequenza degli spazi.

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faro d i c apo g rosso

c o n i v i s ua l i


d i rotta

faro d i c apo g rosso

I nv e rsioni

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I nv e rsioni

d i rotta

Supporto in legno di noce

Struttura in ferro Elementi di ancoraggio in ferro Parete in cemento bocciardato

faro d i c apo g rosso

foresteria

dettaglio materico del letto a castello della foresteria

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I nv e rsioni

d i rotta

Fa r o di P u n ta l i becci o Isola di Marettimo Nell’ Isola di Marettimo, al Faro di Punta Libeccio, un centro di biologia marina ospita ricercatori interessati allo studio dei fondali ed accoglie gli appassionati del trekking. Il faro dotato di una terrazza sul mare è il punto di arrivo di un percorso tracciato da nuove prospettive e rianimato da una rete di punti di vista per la riscoperta del luogo.

percorso tracciato

sostare

osservare

percorrere

Il percorsso è parte integrante del progetto del faro. Modificandolo seconda la morfologia del terreno, attraverso degli elementi lineari che ne seguono la forma, nuovi punti di osservazione permettono di riscoprire il luogo e accompagnano l’arrivo al faro.

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I nv e rsioni

wet laboratory, studiamo gli organismi marini.

ricostruzione forno esistente, pausa pizza.

D ry

Al piano primo e al secondo piano invece gli spazi dedicati alla foresteria quindi le camere e le parti comuni.

camere, riposarsi.

cucina, pasto vista mare.

spogliatoio e docce, via l’acqua salata.

dry laboratory, osserviamo gli abitanti marini.

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faro d i p u nta li b e c c io

W et

Al piano terra le funzioni legate all’utilizzo dell’acqua e quindi del Centro di Biologia Marina.

d i rotta


faro d i p u nta li b e c c io

I nv e rsioni d i rotta

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NDUSTRIALE,

d i rotta

faro d i p u nta li b e c c io

I nv e rsioni

Ipotizzando che anche all’interno del faro siano presenti le maioliche, queste diventano uno dei principali elementi che disegnano lo spazio. Le maioliche sono realizzate a mano, con decorazioni risalenti al Novecento, inspirate allo stile tipico delle isole siciliane. Il materiale, cotto industriale, consente una maggior produzione, regolarità e facilità di posa, creando un armonioso equilibrio tra tecnica e manualità e dando vita ad un effetto caldo e naturale.

SMALTO: BIANCO LATTE

DIMENSIONE: 105 X1010 CM, M20ATERIALE: COTTO INDUSTRIALE , SMALTO: BIANCO LATTE 50 cm LAVORAZIONE: TECNICA DELLA MASCHERINA.

DIMENSIONE: 10X10 CM, MATERIALE: COTTO INDUSTRIALE, SMALTO: BIANCO LATTE

DIMENSIONE: 10X10 CM, MATERIA LAVORAZIONE: TECNICA DELLA MASC

L : . Dimensione cm, materiale cotto: 10 industriale, smalto: bianco latte, della C:OTTO 10X10 INDUSTRIALE CM, MATERIALE , SMALTO : C:OTTO BIANCO INDUSTRIALE LATTE 10x10 , SMALTO : BIANCO LATTE X10 CM, MD ATERIALE IMENSIONE : C:OTTO 10X10 INDUSTRIALE CM,lavorazione: MATERIALE , SMALTO : Ctecnica :OTTO BIANCO INDUSTRIALE LATTE , SMALTO: BIANCO LATTE DIMENSIONE Rubinetteria in #A9C3D0 #A9C3D0 #094E7F Lavabo in pietra lavica #A9C3D0 ottone anticato . ENA : TECNICA . DELLA MASCHERINAmascherina. . LAVORAZIONE: TECNICA DELLA LAVORAZIONE MASCHERINA : TECNICA . DELLA MASCHERINA

#A9C3D0

AVORAZIONE TECNICA DELLA MASCHERINA

#A9C3D0

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#A9C3D0 #A9C3D0

#094E7F #094E7F

#094E7F


I nv e rsioni

d i rotta

Fa r o di P u n ta s ott i le Isola di Favignana A Favignana, l’inaccessibilità del faro di Punta Sottile, tutt’ora proprietà della Marina Militare, ha spostato l’interesse dall’edificio al paesaggio. Da punto di osservazione per eccellenza a luogo osservato, il faro assume un nuovo valore rispetto al territorio circostante, dove installazioni paesaggistiche permanenti indirizzano lo sguardo del visitatore. In prossimità del faro un piccolo edificio abbandonato diviene punto di appoggio per i pescatori dell’isola.

inversione di sguardi

percorso sensibile

Come conseguenza dell’impossibilità di accedervi, il faro, punto di osservazione per eccellenza diviene luogo osservato, assumendo un nuovo valore rispetto al territorio circostante.

R allentamenti

P unti

di vista

S eicento

M ateriali

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metri

del paesaggio


I nv e rsioni

d i rotta

percorso sensibile

Infratsruttura leggera. Il progetto sviluppa il tema del paesaggio intersecando continuamente due piani: la costruzione del parco e dei modi di vedere il paesaggio attraverso l’utilizzazione di strumenti diversi. Oggetti di diversa scala e misura, collocati lungo la strada, si pongono sistematicamente come elementi ripetuti e riconoscibili. percorso sensibile

ritagli di rocce

L’edificio abbandonato diventa il punto di appoggio per i pescatori della zona. La costa viene modellata a seconda delle conformazioni rocciose per facilitare l’attività di pesca e la discesa in acqua.

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faro d i p u nta sottil e

verso punta sottile


I nv e rsioni

N°2. UN PO’ DI CALMA...

d i rotta

N°3. UN PO’ DI ATTENZIONE...

faro d i p u nta sottil e

N°1. UN PO’ DI CURISOITA’...

N°2. UN PO’ DI CALMA...

N°4. UN PO’ DI PENSIERO...

percorso sensibile

nuove prospettive L’edificio abbandonato diventa il punto base di osservazione del faro. Intorno ad esso si sviluppa un sistema di installazioni paesaggistiche permanenti che indirizzano lo sguardo dei visitatori e creano nuove prospettive.

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I nv e rsioni

d i rotta

scala 1:50

Interni per pescatori. Gli elementi di arredo, all’interno del deposito sono stati pensati dello stesso materiale del volume, in legno. Una parete è attrezzata con ripiani di diverse dimensioni, per contenere gli attrezzi dei pescatori, l’altra presenta due elementi lineari che fungono da posta canne da pesca.

Esistente e progetto. All’interno del volume sono stati pensati due tipi di intervento: il primo di collegamento tra il progetto paesaggistico e quello architettonico. Il secondo permette di attrezzare l’area come punto di appoggio per i pescatori della zona. Entrambi considerano la costruzione esistente come un contenitore.

Piccola costruzione esistente in stato di abbandono, costituita da diverse stanze alcune a cielo aperto e costruita in mattoni di tufo locale soggetti all’azione degli agenti atmosferici.

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faro d i p u nta sottil e

l ’ angolo dei pescatori


2. D i g - i t. Scavalo

Laboratorio di Interni II Anno 2014/2015 Politecnico di Milano Professore: Pierluigi Salvadeo In collaborazione con: Sofia Badessi e Anna Milani

Il progetto Dig-it si sviluppa su una serie di ragionamenti riguardanti il tempo libero. Fino al secolo scorso si pensava che le nuove tecnologie producessero una società del tempo libero. Tuttavia il progressivo sviluppo nel campo informatico ha in realtà prodotto una società che oggi si potrebbe definire del lavoro continuo. Ciò che da un lato si presenta come la più alta forma di libertà, dall’altro si traduce in un vincolo che svincola il sè individuale dal legame con luoghi specifici. Attraverso l’immagine dello scavo esprimiamo la necessità di dare all’uomo uno spazio da percorrere e scoprire per poi appropriarsene, permettendogli di fare esperienza delle cose. Attraverso tale esperienza l’uomo riacquista la capacità di accostarsi alle cose e di maturare un’intimità con esse: un viaggio in profondità. Il progetto è di fatto un vero e proprio percorso scavato all’interno di una grotta artificiale che attraverso l’appropriazione dell’uomo ritorna ad essere luogo naturale, terreno fertile da colonizzare. L’uomo si impossessa così del luogo, che plasmato secondo le sue necessità, gli permette di isolarsi, condividere, partecipare e creare.

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s c avalo

d i g - it

pianta

ambienti racchiusi nei layers. 18


s c avalo

d i g - it

sezione

ambienti racchiusi nei layers. 19


s c avalo

d i g - it

strutture in legno che permettono ai visitatori di utilizzare lo spazio. 20


3.

Via g i u st i , 3 9 . Milano Laboratorio di costruzioni dell’architettura Anno 2014/2015 Politecnico di Milano Professore: Paolo Talso, Riccardo Aceti, Giovanni Utica In collaborazione con: Sofia Badessi, Anna Milani, Stefania Monici

Il corso ha come tema la ristrutturazione di una palazzina a Milano in Via Giusti,39. Ci troviamo in zona Chine Town a pochi minuti dal Castello Sforzesco. Il programma prevede al piano terra una zona con destinazione commerciale e ai piani superiori residenze . Il progetto ipotizza la presenza di un ristorante chiamato “A casa mia” che condivide il piano terra con l’appartamento dei proprietari stessi. Gli appartamenti sono stati progettati secondo le richieste di alcuni ipotetici committenti. La riqualificazione prevede oltre ad una nuova struttura, la ridistribuzione delle residenze, lo studio della parte tecnologica, una selezione di elementi di design e la sostituzione della copertura.

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m ilano

via g i u sti ,

rivestimenti

pavimenti

a. Gres porcellanato effetto pietra colore grigio, diverse variazioni, dim. 20x20 cm, s. 1,1 cm

1. Intonaco per interni di colore beige-grigio con finitura di tipo lavabile, s. 1,1 cm (244,241,239)

b. Gres fine porcellanato colore beige, dim. 30x10 cm, s. 1,1 cm

2. Intonaco per interni di colore verde con finitura di tipo lavabile, s. 1,1 cm (186,197,186)

c. Parquet in listelli di rovere verniciato opaco vintage white, dim. 150x2100, s. 1,5 cm

3. Intonaco per interni con finitura bianca-beige (243,242,239), 1 cm

d. Parquet in listelli di rovere cream, dim. 140x2100, s. 15 mm

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pianta piano secondo


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m ilano

via g i u sti ,

Sezione e prospetti appartamento attico, soggiorno e cucina. 23


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m ilano

via g i u sti ,

Dettaglio costruttivo. 24


4.

scato le d ’a rte . Souvenir

Storia dell’arte contemporanea Anno 2014/015 Politecnico di Milano Professore: Jacqueline Ceresoli In collaborazione con: Sofia Badessi, Michela Pradella

Studiare, osservare, comprendere e interpretare l’arte. Le scatole sono dei souvenir, dei ricordi di mostre. Le loro superfici ricordano i colori e le forme mentre all’interno, delle cartoline ripercorrono la storia e gli spazi nei quali la mostra si sviluppa e alcune delle opere più significative, facilitandone la comprensione.

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s c atol e d ’ art e

so u v e nir

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5. ge r r i t r ie tv e l d aca dem ie. Scuola di arte, architettura e design Laboratorio di Interni I Anno 2013/2014 Politecnico di Milano Professore: Gennaro Postiglione, Enrico Scaramellini, Francesco Dolce In collaborazione con: Sofia Badessi, Francesca Cazzaniga

Ampliamento della Gerrit Rietveld Academie, scuola di belle arti ad Amsterdam. Abbiamo lavorato sul rapporto tra esistente e nuovo,definendo entrambi i campi, in modo che l’uno non esludesse l’altro. L’interstizio è il dispositivo tramite il quale nuovo e vecchio dialogano. Questa idea è stata utilizzata non solo per progettare la nuova estensione in pianta ma anche in alzato, grazie ai dislivelli già presenti nel luogo, a cui noi ne abbiamo aggiunti degli altri. Gli spazi possono continuamente essere messi in relazione tra loro: l’interstizio fa in modo che si adattino di continuo alle diverse densità di persone. L’ obiettivo è quello di fornire nuovi spazi in stretta e continua relazione, che siano flessibili, non convenzionali, che generino suggestioni e relazioni continue tra spazi e persone.

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g e rrit ri e tv e l d a c a d e m i e

Pianta piano terra. 28


g e rrit ri e tv e l d a c a d e m i e

sezione e foto modello di studio, finale.

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dettaglio costruttivo.

g e rrit ri e tv e l d a c a d e m i e

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6.

I l m acel l a i o di b ro o k ly n . Scenografie portatili

Workshop di Scenografia Settembre 2014 Teatro Arsenale di Milano Professore: Pierluigi Salvadeo con Marina Spreafico In collaborazione con: Alberto Pievani, Federica Perrini, Claudia Accetta

“Il macellaio di Brooklyn”, racconta come lo spazio che ci circonda sia influenzato dalla forma dei nostri corpi e viceversa. C’è quindi una diretta corrispondenza tra spazio e corpo. Questa corrispondenza abbiamo voluto sottolinearla progettando delle protesi che modificano fisicamente e percettivamente la forma coprorea. All’inizi del ‘900 fu Oskar Shlemmer il primo a sperimentare sugli attori teatrali costumi che ne cambiassero i connotati fisici in modo tale da modificare la percezione dello spettatore.

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s c e no g rafi e portatili

il m a c e llaio d i b roo k ly n

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s c e no g rafi e portatili

il m a c e llaio d i b roo k ly n

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7. vi a dei f o ri i m p e ri a l i . International call for projects Piranesi prix de Rome 2016 XIV edizione Anno 2016 David Chipperfield Architects Berlino + NORMALEARCHITETTURA°

Allo stato attuale delle cose, percorrendo la grande strada pianificata a partire dal 1873, e realizzata con una nuova geometria nel 1932, ci si trova di fronte ad una doppirovina: quella dello scavo e quella prodotta dallo scavo. La prima, che non riesce a trovare una sua reale identità perché sostanzialmente priva di un obiettivo progettuale e la seconda, generata dall’indifferenza nei confronti della sistemazione degli anni Trenta, del suo ordine e della sua immagine coordinata. È ora di ricomporre i pezzi e di giungere a una ricapitolazione, dove la rovina riesce ancora a essere romantica e ricca di pathos. Non una rovina scientifica, ma una bella rovina, che vive una relazione strategica con il paesaggio naturale. Il nuovo – interpretato come una successiva stratigrafia del palinsesto storico – si inserisce nel sito con l’obiettivo di raccordare la quota archeologica a quella moderna e contemporanea, e di rendere esplicito e accessibile il senso dei luoghi e dei monumenti, favorendone la fruibilità, ma soprattutto la bellezza.

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c all for pro j e c ts

via d e i fori i m p e riali

masterplan

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sezione


c all for pro j e c ts

via d e i fori i m p e riali

vista e prospetto ristorante su belvedere Cederna 36


via d e i fori i m p e riali

prima

dopo

c all for pro j e c ts

Foro di Cesare

Foro di Traiano e Foro di Cesare

Foro della Pace

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8.

STU D I O M E D I CO STE LLI NA . Progetto esecutivo

in collaborazione con lo STUDIO END Castenaso, Bologna

L’intervento è volto a fornire un servizio di pubblica utilità agli abitanti di Castenaso e un nuovo impulso alle attività del centro commerciale Stellina. Al programma, volto nell’ottenere più unità mediche possibili per un maggiore comfort, abbiamo risposto con un idea di progetto che rispecchia tale richiesta. Dopo un’attenta analisi, si è deciso di lavorare su due spine principali di distrubuzione con soluzione di continuità . Tale continuità è ottenuta non solo dal susseguirsi degli spazi senza interruzioni ma anche da alcuni dettagli costruttivi come la sospensione del sistema verticale di 2cm. Questo espediente fa si che il limite non venga visto come un’ ostacolo, allargando la percezione dello spazio.

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b olo g na

st u d io m e d i c o st e llina

pianta

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st u d io m e d i c o st e llina

6.30 m

3.00 m 2.70 m

b olo g na

0.00 m

D-D’ sezione

D

D'

C

C'

vista interna

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8.

WORK I N PROGRE SS. Appartamento a Pescara In collaborazione con Studio di architettura Cataldi Madonna Pescara, Abruzzo

L’intervento si colloca in un edificio storico del Comune di Pescara, risalente alla fine degli anni settanta. Nello stato attuale la proprietà presenta interessanti caratteristiche intrinseche nella tipologia edilizia. Per questo si è deciso di non apportare modifiche sostanziali nel rispetto delle forme originali. Il progetto prevede una nuova organizzazione degli spazi interni, più consona alle esigenze della committenza e la realizzazione di un terrazzo al piano attico. Caratteristiche principali: continuità interno-esterno, fluidità tra li spazi

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Silvia Piana Via Carlo Farini 32 20159, Milano +39 339 88 53 633 silviapiana27@gmail.com

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