FRAME N.28
magazine
05 mag gio 2 02 0 / divulgazione gratuita / copyright by Simona Cic orella
La comunicazione ai tempi del COVID-19
speciale FACEBOOK VOL 2
indice Facebook basics 2: cosa pubblicare?
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5 strumenti utili per creare contenuti su Fb
pag 4
Come si scrive un piano editoriale?
pag 5
Cos’è l’arte del copy e a cosa serve?
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5 tecniche di copywrinting
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5 consigli pratici per scrivere copy di valore
pag 8
Come iniziare a creare campagne su Fb
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articolo di: Maria Rosaria Loisi
Facebook basics 2: cosa pubblico? come faccio? Nel numero precedente del magazine hai scoperto i vantaggi di una pagina Facebook aziendale e imparato come crearne una. Ora, però, tocca mettersi al lavoro! Una pagina non cresce da sola, dovrai iniziare a popolarla di fan e contenuti. Per ottenere fan basta inoltrare un invito a seguire la pagina ai tuoi amici e a tutti coloro che potrebbero essere interessati ai prodotti o ai servizi che offri. Attenzione però, non aspettarti grandi numeri in poche ore, la crescita sarà lenta e graduale. Stiamo ancora parlando di una crescita organica, basata solo sulle nostre forze e non sulla spinta offerta dalle inserzioni a pagamento. Prima ancora di ragionare in termini di ads, inserzioni e post sponsorizzati, dobbiamo concentrarci sui contenuti.
Cosa pubblicare su una pagina aziendale? Hai impostato il logo del tuo brand come immagine profilo, personalizzato la copertina con un'immagine accattivante. E ora? Come procedere? In questa fase è utile sviluppare un piano editoriale, ovvero un documento interno che permette di organizzare la programmazione dei post. I contenuti possono variare, puoi condividere post di altre pagine (citandole rigorosamente, mai spacciandoli per tuoi) o cimentarti nella creazione di contenuti originali. Puoi annunciare novità, condividere testimonianze e recensioni dei clienti, organizzare eventi, porre domande. Come abbiamo detto più volte, la gente sui social cerca prevalentemente intrattenimento, quindi non focalizzarti sull'idea di vendere a tutti i costi. Piuttosto che concentrarti sui prodotti, meglio promuovere i valori aziendali e
condividere storie e aneddoti legati all'azienda. È importante sapere che l'algoritmo di facebook premia i contenuti visual, ovvero quelli che contengono gif, immagini o video di alta qualità. Cerca di essere semplice e ordinato, di utilizzare testi brevi e d'impatto e assicurati che ci sia coerenza tra il brand e quello che viene condiviso sulla pagina. Ricorda che è importante mostrare vicinanza ai clienti rispondendo a commenti e messaggi, oppure, in caso di critiche, replicando in modo cordiale. Un ultimo consiglio: pubblica con regolarità, almeno un c o n t e n u t o a s e t t i m a n a , o i t u o i fa n s i dimenticheranno di te. Gestire una pagina facebook è un vero e proprio lavoro che richiede impegno e aggiornamento costante e come ogni lavoro richiede la conoscenza di una serie di strumenti, questo però non deve scoraggiarti. Abbiamo pensato di condividere con te 5 strumenti fondamentali (e gratuiti) per la gestione di una pagina aziendale. Lo abbiamo detto più volte, noi esperti di comunicazione usiamo spesso parole inglesi per darci un tono, quindi chiameremo questi strumenti tools, non spaventarti, in realtà sono semplici siti web o app.
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articolo di: Maria Rosaria Loisi
5 tool (strumenti) fondamentali per gestire una pagina facebook 1. Canva Qualche riga fa ho detto che facebook predilige i contenuti visual, ma come fare a crearne se non si possiedono competenze in grafica? Ecco, Canva viene in tuo supporto e ti permette di creare immagini e gif perfette per il tuo business. Devi solo scegliere il formato, inserire il logo e scegliere tra una serie di adesivi e illustrazioni già presenti nella libreria. Puoi scaricare l'app gratuita o utilizzarla direttamente dal browser, ti assicuro che è estremamente intuitiva ed un ottimo compromesso tra i programmi di grafica professionale e le grafiche orrende realizzate con Paint.
2. GIPHY Permette di scaricare gif già esistenti, di crearne di nuove a partire da video, di inserire del testo o degli effetti, insomma, qui c'è tutto quello che ti serve nel momento in cui decidi di postare sulla tua pagina un contenuto dinamico.
3. Hootsuite A differenza di Canva e GIPHY, non ti permetterà di creare contenuti, ma di gestirne la pubblicazione. Permette di monitorare le parole chiave, ottenere dei report analitici della pagina e schedulare orario e giorno di pubblicazione di un post, basta iscriversi e si avrà il pieno controllo delle pubblicazioni su più social.
4. Google Trends Non è possibile promuovere il proprio brand se non si conosce il mondo circostante. Google Trends permette di capire cosa accade intorno a noi, quali sono i temi caldi, cosa preoccupa la gente, quali ricerche fa online e di quale risposte necessita. È uno strumento particolarmente utile nel caso in cui tu voglia cimentarti con l'instant marketing.
5. SocialBakers Tool specializzato nell'analisi dei competitors e delle loro performance. “Ma perché dovrei farmi i fatti degli altri?”, dirai. Beh, perché è importante imparare dagli errori altrui e lasciarsi ispirare da chi fa un buon lavoro. Questo strumento permette di analizzare i contenuti pubblicati, la fan base e le attività di customer care di ogni account, confrontandolo con i competitors a livello locale e settoriale. Puoi richiedere una prova gratuita e valutarne l'utilità.
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articolo di: Stefania Mastronardi
Come si scrive un piano editoriale? Per un social media manager, la stesura di un piano editoriale è un compito fondamentale e indispensabile per presentare correttamente una pagina aziendale. Il piano editoriale è un documento che ti permette di pianificare i contenuti da pubblicare online per raggiungere un determinato obiettivo misurandolo nel tempo. Ad esso spesso si associano queste domande: - Quanti post alla settimana bisogna pubblicare? - Posso pubblicare ogni giorno? Una risposta univoca non esiste, ma quel che è certo è che bisogna pubblicare contenuti di valore. Se abbiamo ogni giorno contenuti utili, ben vengano, ma ricordiamo la “pressione” mediatica quotidiana sul web e quindi è preferibile non esagerare rischiando di postare post poco rilevanti. La qualità ha più valore della quantità. Con i nostri post dobbiamo lasciare un segno, essere memorabili nella mente di chi ci guarda e per farlo è necessario pubblicare un contenuto di valore, ben scritto e ben presentato visivamente. Una media di 3 contenuti a settimana è il consiglio generale, ma un ristorante potrebbe pubblicare anche ogni giorno, se condivide sui social un piatto tipico presente sul menù o appena preparato. Per una corretta stesura di un piano editoriale e quindi di contenuti da pubblicare, sono importanti 3 passaggi: 1. Definire la target audience, ovvero il pubblico a cui rivolgere il messaggio; 2.Definire la tipologia di contenuti: foto, immagini, video, blog post; 3. Scegliere il ToV del messaggio; Definito il pubblico possiamo valutare la tipologia di contenuti da proporre. Raccontiamo l'azienda con foto o immagini reali, presentiamo prodotti e servizi, ricordando l'importanza del fattore umano.
A nostro supporto, sfruttiamo le risorse che Internet offre. Ricordiamo anche l'utilità del social media calendar, dove trovare ispirazione per celebrare una giornata o una ricorrenza che abbia senso per il nostro brand o che sia di risonanza a livello nazionale o mondiale. Anche in questo caso scegliamo sempre c o n t e n u t i c h e a b b i a n o u n c o o rd i n a m e n t o logico/aziendale con la nostra realtà. Per una boutique il pizza day non ha senso, come può averlo invece per una pizzeria o per un ristorante. Un'altra domanda tipica è: c'è un orario migliore per pubblicare post? La pausa pranzo o la sera sono le fasce orarie più consigliate in genere, però la tipologia di contenuti fotografici incide anche nella scelta del momento migliore per pubblicare. Un croissant, per esempio, può essere pubblicato quasi esclusivamente al mattino. Gli Insights della pagina riportano il trend della propria audience, quindi possiamo affidarci anche a questi dati per valutare i momenti migliori, a seconda dei comportamenti e delle abitudini del nostro pubblico. In sede di pianificazione dei contenuti, definiamo a monte il ToV della nostra azienda, ovvero il Tone of Voice, che accompagnerà tutti i nostri post, identificandoci e rendendoci riconoscibili sul mercato. Definiti questi elementi sei pronto e preparato anche tu per inserirti nel mondo dei social e di Facebook nello specifico.
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articolo di: Simona Cicorella
cos’è l’arte del copy? e perchè è davvero importante?
Il copywriting è l'arte di scrivere contenuti persuasivi e orientati alla conversione, che richiede tecniche diverse in base al mezzo di comunicazione adottato.
Il termine copywriter (ossia colui che scrive i testi e li rende adatti al web), nasce storicamente nel XIX secolo, nell’ambito delle redazioni giornalistiche, per indicare chi si occupava prevalentemente di redigere annunci. Con la diffusione dei mass media su larga scala, il copywriter si è poi specializzato come vero e proprio pubblicitario, lavorando in agenzie di pubblicità o di comunicazione o come freelance, spesso in coppia con l’art director, ossia con chi cura la parte grafica delle pubblicità. Oggi, con il digital marketing, le attività di copywriting sono passate a coprire sempre di più i tanti aspetti testuali dei contenuti online: dall'advertising sui social media, agli articoli per i blog aziendali ottimizzati in ottica SEO, il copywriting è un aspetto essenziale della comunicazione su Internet. Non si tratta solo di saper scrivere correttamente nella lingua specifica di riferimento e di consegnare testi grammaticalmente corretti, un copywriter è in grado di comunicare il messaggio del brand attraverso le parole, utilizzando specifiche tecniche di scrittura per il web.
TECNICHE DI COPYWRITING Quali sono le più efficaci tecniche di copywriting e le migliori tecniche di scrittura per il web?
delineare delle linee guida: 1. innanzitutto è necessario identificare il target che si vuole raggiungere, perché il messaggio è efficace solo se adotta un linguaggio adatto al pubblico di riferimento. Più il pubblico è specifico, più è facile cogliere nel segno; 2. poiché l’obiettivo finale di una attività di copywriting è vendere, il prodotto deve occupare una posizione centrale rispetto all’idea creativa. Per questo è importante seguire il principio della Unique Selling Proposition (USP), ossia della formulazione di una sola idea creativa, che dovrà mettere in luce la caratteristica ritenuta più importante in sede di ideazione della strategia, seguendo le indicazioni di un brief; 3. infine, si devono evitare le contraddizioni: è essenziale che immagine e testo dicano cose diverse, per non sovrapporsi, ma complementari, per completare l'una il messaggio dell'altra. Una struttura formale ben impostata rende l’annuncio più facile da decodificare e permette di entrare più rapidamente in sintonia con il target di riferimento.
Partiamo da una considerazione: il compito principale del copy è quello di scrivere annunci in grado di catturare l’attenzione del target di riferimento.Trattandosi di un lavoro basato sulla creatività, è difficile stabilire delle norme precise per orientare il lavoro. Possiamo però pag 6
articolo di: Simona Cicorella
5 tecniche per strutturare il tuo copy Una volta stabiliti questi concetti di base sul copywriting, vediamo insieme alcune semplici tecniche per la creazione di contenuti, soprattutto sul web.
1.
Ripetizione del titolo
La prima tecnica di copywriting consiste nella ripetizione del titolo: quando scrivi un copy dovrai ripetere nel testo le stesse parole utilizzate nel titolo ma combinate in modo differente o arricchite con l'aggiunta di ulteriori informazioni per rafforzare il messaggio. Anche in ambito di Search Engine Optimization questa tecnica si rivela molto utile per comunicare informazioni importanti ai robot dei motori di ricerca.
2.
La tecnica della concretezza
La seconda tecnica è quella della concretezza: l’obiettivo in questo caso è quello di attirare il lettore/utente focalizzandosi su un problema o su un interesse dell'utente stesso. Introdurre dati concreti e misurabili e informazioni nuove rispetto a quelle offerte dai concorrenti, rende il copy davvero attrattivo per il pubblico di riferimento.
3.
La tecnica del problema
La tecnica del problema consiste invece nel porre una domanda comune, a cui molti utenti cercano risposta, per farli sentire coinvolti nella discussione. Attenzione però, perché la domanda dovrà essere una domanda vera e non una domanda retorica, di cui tutti conoscono già la risposta. Il rischio altrimenti è quello di vanificare gli sforzi
4.
Contrasto o alternativa
Penultima tecnica, è quella del contrasto o dell'alternativa: a fronte della domanda che abbiamo posto con la tecnica del problema, possiamo anche offrire una risposta concreta o una alternativa a una risposta già nota, proponendoci come esperti del settore. In questo caso è importante mettere in luce tutte le caratteristiche del prodotto/servizio che offriamo che possono aiutare l'audience di riferimento a risolvere il proprio problema.
5.
Chiamata all’azione
L'ultima tecnica è quella della chiamata all’azione: molto utile soprattutto in chiusura di un testo la call-to-action incentiva l'utente a cliccare su un annuncio o comunque a interagire con il marchio. Gli utenti sapranno così cosa fare per ottenere le informazioni di cui hanno bisogno e saranno guidati in questa scoperta.
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articolo di: Stefania Mastronardi
5 consigli per un copy di valore Vuoi pubblicare anche tu un post di successo con un copy ben scritto? Ecco a te, 5 semplici consigli da mettere subito in pratica! Quindi, collegandomi all’articolo precedente ripropongo il significato di «copy». Il copy è la parte testuale-descrittiva di un post, nonché il testo che accompagna l'immagine, la foto o il video da noi pubblicato. Il primo consiglio è: MAI scrivere un MURO di parole L'utente di Facebook tende a “scrollare”, quindi a spingere su con il pollice, il feed della propria home, dove scorrono immagini e foto a profusione. Leggeresti un post lungo 10 righe, senza suddivisione in paragrafi, senza emoticon ma fatto solo di tante parole messe insieme? Probabilmente, la tua risposta è no. L'obiettivo di un imprenditore o di un'azienda è far sì che l'utente si fermi sul proprio post, facendo thumb-stopping e per riuscirci bisogna scrivere un copy interessante e abbinarlo ad una foto accattivante. Focalizzandoci sul copy, esso deve rispondere ad un'esigenza dell'utente. Molti post cominciano con una domanda, quella che magari ti stai ponendo in quel preciso momento, rispetto ad un prodotto o servizio.
rispondano in maniera semplice e diretta alle mille domande del web, senza l'uso di parole troppo complicate, che facciano perdere il messaggio che si vuole trasmettere. “Breve e conciso” sarà il tuo nuovo mantra nell'approccio di scrittura sui social. Quarto consiglio. Evitare post scritti tutti in maiuscolo. Sul web un testo scritto tutto in maiuscolo è sinonimo di urlare e sicuramente noi non vogliamo che un cliente “fugga” dalla lettura del nostro post. Possiamo utilizzare il maiuscolo solo ed esclusivamente per evidenziare una parola, un elemento saliente, ma limitiamone l'uso al minimo.
Ed ecco pronto il secondo consiglio: Scrivi un post che sia una risposta ad un bisogno/desiderio del pubblico a cui vuoi rivolgerti. Tutti i copy hanno una emozionalità all'interno, comunicano un sentimento ben chiaro, appunto bisogno, paura o desiderio. Leggendo un post di questo tipo, quasi inconsciamente, sentirai l'esigenza di acquistare quel prodotto per capelli, oppure troverai indispensabile scaricare quella guida per editare foto in 3 semplice mosse.
Quinto e ultimo consiglio. Occhio a grammatica e ortografia. E' importantissimo scrivere post che non contengano errori grammaticali e ortografici. Spesso un errore di battitura o una svista possono compromettere il nostro post, quindi leggiamo sempre, una volta in più, quanto scritto e accertiamoci che tutto sia corretto.
Pronto per il terzo consiglio? Scrivi in maniera semplice, chiara e diretta. La prosa lasciamola a poeti e a scrittori. I social vogliono messaggi chiari, che
Con questi pratici consigli, potrai cimentarti in questo mondo fantastico chiamato «scrittura» tenendo bene a mente «chi è il tuo lettore». E credimi, non sei tu! pag 8
Frase del giorno
Non verremo giudicati per i nostri fallimenti, ma per quanto siamo riusciti a cambiare il mondo in cui viviamo. MARK ZUCKERBERG
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articolo di: Giorgia Ancora
TUTTO CIÒ CHE DEVI SAPERE PER INIZIARE A CREARE CAMPAGNE SU FACEBOOK “Dovrei quindi fare advertising su Facebook?” La risposta a questa domanda è: dipende! Quando volete iniziare a strutturare delle campagne pubblicitarie su Facebook è necessario chiedervi e capire quali siano i nostri obiettivi, di breve e di lungo periodo, ed una volta capiti i meccanismi della pubblicità su Facebook la risposta vi risulterà piuttosto ovvia. Sicuramente se l'obiettivo è quello di vendere prodotti o servizi al nostro pubblico, Facebook Ads fa al caso vostro, poiché vi permetterà di poter colpire un target preciso di utenti. Se, banalmente, avete già traffico sul vostro sito o Ecommerce, potreste voler ricontattare tali utenti per riproporgli i vostri annunci, si tratta di un'azione molto potenze che si utilizza per convertire la pubblicità in guadagno: il remarketing. Attraverso questa attività sarete in grado di creare degli elenchi di utenti personalizzati in base alle azioni che questi hanno compiuto, ad esempio l'aver visitato una particolare pagina (articolo, prodotto, landing page ecc..) e sfruttarli per annunci mirati. Tale aspetto introduce un altro concetto molto importante che è quello di Funnel: il funnel non è altro che un processo attraverso cui le aziende guidano i clienti nell'acquisto di un prodotto o di un servizio. Sarà di fondamentale importanza avere una strategia chiara e definita della vostra campagna di Facebook Ads e sarà, inoltre, opportuno capire dove si trovano i vostri potenziali clienti all'interno del vostro funnel di vendita e sottoporgli annunci differenti a seconda che siano più o meno lontani dall'acquisto: non potrete certamente proporre ad un potenziale cliente che ancora non conosce il vostro brand, lo stesso annuncio che visualizzerà chi ha il vostro prodotto nel carrello (ma che ancora non l'ha acquistato). “Quanto costa Facebook Ads? Come viene stabilito il prezzo?” Anche qui la risposta è: dipende! Questa domanda è una delle più frequenti, alla quale però non esiste una risposta assoluta. “Si ma da cosa dipende?” pag 10
facebook Ovviamente da ciò che scegliete di pubblicizzare, dal vostro target, dal numero di competitor presenti e soprattutto dai vostri obiettivi. Prima ancora di arrivare ai costi totali di una campagna Facebook è importante capire come tali costi vengono stabiliti poiché Facebook, a differenza di altri canali pubblicitari, non ha un prezzo fisso per ogni posizionamento, ma segue un sistema di asta tra gli advertiser premiando coloro che riescono a realizzare la campagna pubblicitaria più performante, questo perché gli utenti di Facebook possono vedere solo un numero limitato di Ads al giorno. Ci sono vari fattori che determinano quale annuncio verrà visualizzato, a chi verrà mostrato e a fronte di quale spesa pubblicitaria: · Chi state targhetizzando ·Il vostro relevance score engagement (livello di coinvolgimento degli utenti rispetto al vostro contenuto), banalmente quanto interagiranno (click sul link, click sul post, like, commenti, condivisioni di un contenuto) e quanto a lungo lo faranno i vostri fruitori. Più interazioni ci saranno rispetto ad un vostro contenuto, più sarà probabile che questo venga visualizzato a costi minori Il timing: più il settore è competitivo più saranno elevati i costi, idem durante alcune festività in cui tutti fanno adv e quindi i costi aumentano. Trattandosi di aste, come dicevamo prima, la strategia di “bidding” (offerta) giocherà un ruolo fondamentale. Potrete scegliere tra varie opzioni ma quale sarà la migliore lo deciderà l'obiettivo della vostra campagna. Potrete pagare per: · Impression: frequenza di visualizzazioni del vostro annuncio. È preferibile utilizzare questo obiettivo di campagna quando si vuole rimanere impressi nella mente delle persone, ad esempio in una campagna di Brand Awarness (riconoscibilità del brand agli occhi degli utenti) · Per copertura: quando desiderate far vedere il vostro annuncio a più persone possibili · Per click: pagate solo se qualcuno clicca sul vostro annuncio
servizi) la vostra campagna pubblicitaria, o quando volete convertire una campagna per acquisire nuovi contatti (Lead Generation) Sulla base dell'opzione scelta, Facebook mostrerà gli annunci alle persone più propense a compiere una di queste azioni. Arrivati a questo punto è ovvio che risulta molto difficile, come potete ben capire, rispondere alla domanda “quanto mi costa fare pubblicità su Facebook?”, la cosa che più conta è stabilire un budget e gestirlo nel miglior modo possibile, raggiungendo potenziali clienti in modo preciso ed oculato ma, soprattutto, tenendo d'occhio i parametri veramente rilevanti, come il costo per conversione. Domani inizieremo a vedere insieme come strutturare una campagna passo passo analizzando le singole voci all'interno di Business Manager
·Per traffico: quando volete rimandare gli utenti sul vostro sito ·Per conversione: quando l'obiettivo è quello di convertire in vendita diretta (di prodotti o pag 11
Fai la cosa giusta, soprattutto da oggi
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